2 In Italia e nel Mondo Brevi dal mondo
Parigi, banlieue molto pericolosa PARIGI – Dall’Osservatorio nazionale della delinquenza arriva la conferma che la zona più insicura e pericolosa della Francia è la banlieue a nord di Parigi – il dipartimento di SeineSaint Denis – dove nell’autunno 2005 esplosero violenze urbane che andarono avanti per tre settimane. In quei quartieri della periferia parigina, sempre inquieti, si sono verificati nel 2008, ogni mille abitanti, 2,6 atti di violenza, aggressione e minacce contro le persone, e 15,6 di vandalismo contro edifici, negozi, automobili.
Haniyeh torna in pubblico GAZA/TEL AVIV – Assenti per ragioni di sicurezza dalla scena pubblica dall’inizio dell’operazione 'Piombo fuso' (dicembre 2008-gennaio 2009) due dirigenti di Hamas, Ismail Haniyeh e Mahmud aZahar, sono riapparsi ieri in pubblico. Lo hanno fatto nel modo a loro più congeniale: con un sermone religioso-politico, in due moschee di Gaza, al termine delle preghiere del venerdì. Il tono degli interventi era, come prevedibile, molto militante a testimoniare che l’operazione militare israeliane non ha messo in ginocchio Hamas. Mentre i due dirigenti arringavano la folla, nel campo profughi di Jabaliya è avvenuto un episodio dalle conseguenze contenute ma significativo. Agenti di Hamas hanno sparato a bruciapelo alle gambe di tre esponenti locali di al-Fatah che sono stati poi ricoverati in ospedale. Le lacerazioni fra Hamas ed al-Fatah restano dunque molto aspre.
Sabato 18 aprile 2009
La Corte d’assise si trasferisce nella casa del delitto
Meredith, oggi nuovo sopralluogo La richiesta effettuata dai legali di Sollecito ma è stata approvata da tutte le parti
La casa del delitto
PERUGIA – Le porte del casolare di via della Pergola, dove la notte tra il primo e il due novembre del 2007 venne uccisa la studentessa inglese, Meredith Kercher, si apriranno ancora una volta, oggi, per il sopralluogo della Corte d’Assise di Perugia, davanti alla quale si sta svolgendo il processo che vede imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox per il delitto (per l’omicidio è stato già condannato a 30 anni, con rito abbreviato, l’ivoriano Rudy Hermann Guede). A chiedere il sopralluogo della Corte era stata la difesa
dello studente di Giovinazzo per consentire ai giudici di prendere visione della casa del delitto. Richiesta alla quale si erano poi associate tutte le parti. Il sopralluogo dovrebbe interessare sia la parte interna sia quella esterna dell’abitazione. Non saranno presenti i due imputati. Insieme al presidente della Corte, Giancarlo Massei, al giudice a latere Beatrice Cristiani e ai sei giudici popolari, a varcare il cancello della villetta di via della Pergola, saranno i pubblici ministeri, Giuliano Mignini e Manuela Comodi e i legali degli imputati.
Milano, uccide Adozioni la moglie fra Italia e Russia ma non lo ricorda ora sarà più facile MILANO – Ha ucciso la moglie con numerose coltellate. Poi, accompagnato dal padre, è andato a costituirsi dalla Polizia: agli agenti e anche al pm che lo interrogavano ha detto di non ricordare nulla. Mauro Rozza, milanese, 43 anni, personal trainer e body-builder. Gli investigatori ipotizzano che sia stato un raptus a fargli uccidere Maria Casamassima, sua coetanea. Rozza condivideva con la moglie un appartamento di 90 metri quadrati in via Bolama e un altro a Miami Beach, in Florida, nelle 'King David Towers'.
ROMA – Accordo tra Italia e Federazione Russa sulle adozioni. Grazie a questo accordo si semplificheranno le procedure per le adozioni internazionali tra i due Paesi. E di conseguenza si accorceranno i tempi, almeno si spera: pochi mesi a partire dal decreto di idoneità della coppia, ha auspicato Giovanardi. Non si sa se l’accordo influirà anche sui costi, ora elevatissimi, dell’adozione che variano dai 27 ai 20 mila euro. Sono quattromila, dal novembre 2000, i bambini russi adottati dalle famiglie italiane.
E sul rinvio del referendum al 2010 Maroni consulterà il Pd
Decreti, stop di Napolitano Il Quirinale: «Lesi i poteri di garanzia del capo dello Stato» ROMA - Basta con i decreti legge "omnibus" il cui contenuto, durante l'esame in Parlamento, viene stravolto dal governo inserendo norme di ogni tipo il più delle volte approvate a colpi di fiducia. Le modifiche introdotte all'ultimo momento, cambiano il testo precedentemente autorizzato dal Capo dello Stato ed in questo modo «si ledono i poteri di garanzia del Capo dello Stato». Lo stop al governo viene dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che il 9 aprile scorso, ma la notizia è stata resa nota ieri, ha scritto una lettera indirizzata al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, ed al ministro dell'econo-
Da sinistra a destra, Berlusconi, Schifani, Napolitano e Fini
mia, Giulio Tremonti. Il richiamo del Capo dello Stato si riferisce al cosiddetto decreto incentivi, approvato definitivamente l'8 aprile scorso (con un voto di fiducia sia alla camera che al Senato), che nel corso dell'esame in Parlamen-
to si e' arricchito di nuovi articoli fino a trasformarsi in un provvedimento con un onere di circa 1,3 miliardi. Intanto sull'ipotesi di accorpare il referendum elettorale ai ballottaggi delle amministrative fissate per
il 21 giugno, oppure rinviare il voto popolare di un anno, il ministro dell'Interno Roberto Maroni presenterà una proposta al prossimo consiglio dei ministri dopo aver consultato i partiti di opposizione. Questa la decisione presa ieri pomeriggio a palazzo Grazioli al termine di un vertice di maggioranza presieduto da Silvio Berlusconi. Il Pdl, di fronte alle due alternative sul tappeto (accorpare il referendum ai ballottaggi, come chiedeva Bossi, oppure all'election day del 7 giugno, come avrebbe preferito Berlusconi) ha così concesso l'ultima parola al ministro leghista Maroni dopo aver sentito le opposizioni. La Lega è comunque disposta ad accettare una qualsiasi
delle due alternative. Il partito di Bossi, ha precisato al termine del vertice Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato, è deciso a non porre altri problemi e se non condividesse la proposta del rinvio al 2010, certamente Maroni non si sarebbe fatto carico di illustrare la proposta all'opposizione. La decisione quindi di abbinare il referendum ai ballottaggi del 21 giugno oppure di rinviare il tutto di un anno sarà quindi presa dopo che Maroni informerà il governo dell'esito delle sue consultazioni che si preannunciano irte di difficoltà. La Lega, comunque, si prenderà la responsabilità della scelta che sarà stata fatta «in un senso o in un altro». Elvio Sarrocco