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Operaio scomparso ad Ardenno Ressa al concerto si continua a scavare 11 morti a Rabat ARDENNO (SONDRIO) –

Lunedì 25 maggio 2009

Le tre offerte sarebbero insufficienti, la Merkel appoggia la proposta Fiat

Brevi dal mondo

Opel, doccia fredda del governo tedesco L’operazione divide Berlino. Il ministro Guttenberg critica i piani

ROMA- Giochi al rilancio, un pizzico di scetticismo e operazioni strategiche da modificare all'occorrenza. Il destino di Opel entra nella settimana decisiva e ad accendere la sfida ci pensa il governo tedesco pronto ad alzare la posta dichiarando che le tre offerte presentate per l'acquisizione della azienda automobilistica sono insufficienti. È un colpo alle speranze ma la mossa appare in qualche modo scontata e sembra fare parte del gioco al rialzo. E qui la Fiat potrebbe mettere sul tavolo una carta in più. Non si tratta solo di numeri,

acquisizioni, conferimenti di asset e le scelte sugli esuberi ma più concretamente di appoggio politico: secondo la stampa tedesca l'azienda torinese potrebbe contare sul sostegno "pesante" della Cancelliera Angela Merkel. Le critiche ai piani presentati dal Lingotto, dal colosso austro-canadese Magna e dal fondo statunitense Ripplewood sono del ministro dell'economia Karl Theodor zu Guttenberg che in una intervista all'edizione domenicale del tabloid "Bild am Sonntag" raffredda gli entusiasmi dei contendenti affermando che

"dobbiamo essere sicuri che le considerevoli risorse fiscali non vadano perse e questa sicurezza non è attualmente garantita da nessuno degli offerenti". Secondo il ministro - che è stato invitato dalla Merkel a restare in Germania e rinunciare alla missione economico-industriale a Roma, per seguire ora per ora l'andamento della trattativa - "un'insolvenza regolata con queste carenze sarebbe chiaramente la soluzione migliore e anch'essa potrebbe aprire delle possibilità per il futuro di Opel". Luca Masotto

RABAT – Conclusione tragica per il festival musicale marocchino Mawazine, uno dei principali appuntamenti culturali del paese. Una calca innescata dal crollo di una rete metallica al momento dell’uscita della folla, dopo il concerto conclusivo, ha provocato la morte di 11 persone, tra cui due bambini, ed il ferimento di altre quaranta. Circa 70.000 persone nello stadio Hay Nahda avevano assistito all’esibizione di Stevie Wonder e Abdelaziz Stati.

Non si intravedono ancora svolte nel giallo dell’operaio scomparso senza lasciare traccia in Valtellina. Nonostante la giornata festiva si è infatti continuato con le operazioni di scavo all’interno del deposito di inerti dell’impresa di marmi di Ardenno (Sondrio) da tre giorni posta sotto sequestro dai magistrati in quanto c'è il forte sospetto che al suo interno sia stato sepolto il cadavere di Donald Sacchetto, operaio di 36 anni originario di Padova.

Vienna, spari al tempio, 30 feriti

È stata violentata da due marocchini che sono stati arrestati dalla polizia

VIENNA – Sarebbero state le parole del guru a far scoppiare una violenta bagarre in un tempio sikh a Vienna: 30 persone sono rimaste ferite, di cui nove in modo grave. Tutto è cominciato intorno alle 13,30, quando un gruppo di sikh, una delle religioni indiane, hanno contestato le parole del guru, Shri Guru Ravidas Sabha, arrivato in visita direttamente dall’India. A quel punto, una persona ha cominciato a sparare mentre gli altri si prendevano a pugni e coltellate. Sei persone non erano d’accordo con il sermone.

Karl-Theordor Guttenberg

Donna aggredita e stuprata dopo una serata dark L’ingresso della discoteca Zoe a Milano

MILANO – Stava aspettando gli amici fuori dalla discoteca dove aveva trascorso una serata dark quando un uomo, marocchino, l’ha avvicinata e dopo averla invitata a seguirla nei giardinetti vicini l’ha trascinata con la forza, l'ha sbattuta per terra e l’ha stuprata. E dopo di lui un altro marocchino l’ha aggredita ancora. Lei però, nonostante lo choc e i segni della violenza, è riuscita a reagire, a liberarsi dalla morsa di quelle braccia che la stavano stritolando, ed è scappata. Si è trasformata in un incubo la nottata di Federica M., 30 anni, ragazza dark venuta a Milano da uno dei paesi della provincia, per andare allo Zoe, la discoteca di piazza Anita Garibaldi, zona Baggio, dove era stata organizzata una festa a tema. Nel locale ha ballato, ha bevuto qualche birra e poi, poco prima delle sei, con il cielo già chiaro, è uscita. Lì fuori, in mezzo ad altra gente, è rimasta in attesa degli amici che si stavano attardando. Voleva andare a casa e invece in un baleno è accaduto il peggio. Un uomo, un nordafricano, le si è parato davanti. Prima l’ha invitata a seguirla nel parco vicino, ma davanti a un secco «no, lasciami stare», lui ha usato la forza: l’ha trascinata e le ha detto anche di voler avere un rapporto sessuale. Lei, nonostante fosse confusa e spaventata, l'ha implorato, ha cercato di resistere, ma inutilmente. Dopo lo stupro e la fuga dell’uomo, mentre

la donna era ancora lì, è comparso un altro sconosciuto,anche lui con la carnagione scura. Subito ha mostrato chiaramente le sue intenzioni: l’ha palpeggiata, toccata è ha iniziato ad andare sul pesante ma lei è riuscita a divincolarsi. È stata ritrovata non molto lontano, in via Anselmo da Baggio, seduta su un marciapiede mentre piangeva a dirotto e con gli indumenti sporchi di terra, da una volante della polizia. Prima di essere trasportata alla clinica Mangiagalli, per le prime cure del Servizio Violenza Sessuale, la trentenne ha descritto i suoi due aggressori non tralasciando un particolare: il primo le aveva strappato dal polso un bracciale di cuoio borchiato. Bracciale che è stato trovato in tasca a un marocchino, Mansour Toufik, 25 anni, irregolare, con piccoli

Influenza “A” scoperti due casi a Napoli

Roma, Claudio Scajola apre il G8 dell’Energia, allarme investimenti

NAPOLI – Due casi di influenza 'A' a Napoli. Si tratta di una ragazza di 18 anni, napoletana, e di un cittadino americano residente nel salernitano. Entrambi si sono recati all’ospedale per le malattie infettive 'Cotugno' e nel pomeriggio di ieri i test hanno isolato per entrambi il virus H1N1. La ragazza, che ha fatto parte di un gruppo di 400 studenti italiani che si sono recati a New York, poichè non ha nessun sintomo e la sua temperatura è di 37 gradi, è stata dimessa e continuerà a curarsi a casa. L’americano, che è un insegnante che risiede ad Angri, di 34 anni, è tornato ieri sera con un volo NY-Monaco-Napoli, ed ha febbre, per cui è ricoverato in ospedale.

ROMA - Dalla fine della seconda guerra mondiale un "buio" così non si era mai registrato. I segnali di crisi economica arrivano anche dai dati della produzione di elettricità che per il 2009 è data in ribasso del 3,5%, un calo sensibile determinato dalla prevista riduzione degli investimenti nel comparto energetico. È questo il dato più significativo emerso dal primo giorno del G8 sull'energia aperta a Roma dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e che ha messo intorno al tavolo 23 ministri delle maggiori economie mondiali e le venti principali aziende del settore, che rappresentano più dell'80% dell'offerta e della

I rilievi della Scientifica

precedenti, bloccato dalla polizia pochi istanti dopo a pochi metri di distanza, in via Quinto Romano, mentre stava litigando in modo animato con la sua fidanzata. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e poco dopo è finito in carcere anche un suo connazionale Said Ait Moha, 45 anni, regolare, fermato in una cascina semi abbandonata nei dintorni. I due, da quanto è stato accertato, non si conoscono, ma ieri in tarda mattinata sono stati riconosciuti dalla donna come i suoi aggressori. A Milano, secondo i dati diffusi dal vice sindaco Riccardo De Corato, dall’inizio dell’anno i casi di violenza sessuale sono stati 25. In 23 casi i responsabili sono stranieri mentre le vittime sono al 50% italiane o straniere. Un’altra aggressione si è verificato a Vasto (Chieti). A farne le spese un cittadino inglese ricoverato in ospedale dopo la selvaggia aggressione della notte di sabato davanti ad un bar della riviera vastese. Assieme ad altri cinque connazionali, anche loro contusi e medicati in ospedale, ma in condizioni meno gravi, l’uomo era seduto davanti ad un locale di Viale Dalmazia quando all’improvviso si è scatenata una rissa tra i britannici e un gruppo di giovani del posto. Sono volati pugni e calci, ma anche cocci di bottiglia e perfino sedie e tavolini in un drammatico crescendo di violenza. Letizia Bianco

domanda su scala planetaria. Il calo della capacità di produzione elettrica (-21% degli investimenti della capacità estrattiva e addirittura -38% sul fronte delle rinnovabili) rischia - secondo i dati diffusi dall'Agenzia internazionale per l'Energia (Iea) - di fare saltare gli obiettivi internazionali sul taglio delle emissioni. L'esigenza di forti investimenti per evitare che nei prossimi anni ci sia una carenza di offerta di energia rispetto alla domanda è frenata in particolare dal prezzo del petrolio, considerato troppo basso, ma anche da altri fattori come l'impatto della stretta creditizia sulle aziende.

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2 In Italia e nel mondo


Iran, Ahmadinejd «Colloqui dopo il voto»

Il primo pensiero del Pontefice in visita a Cassino è andato agli operai Fiat

Il Papa: «La disoccupazione è una ferita» Visita pastorale all’Abbazia con esortazione a risolvere la crisi

I fedeli a Cassino

CASSINO (FROSINONE) – La disoccupazione è una ferita – ha detto ieri papa Benedetto XVI, in visita pastorale a Cassino e all’abbazia di Montecassino – che deve indurre «responsabili della cosa pubblica» e imprenditori «a ricercare «valide soluzioni alla crisi», «creando nuovi posti di lavoro a salvaguardia delle famiglie». Alle pendici dell’abbazia dell’amato San Benedetto, patrono d’Europa, ispiratore del suo stesso nome e maestro di pace e solidarietà, il primo pensiero del pontefice è andato agli operai della Fiat, che a

Cassino ha uno dei suoi principali stabilimenti, a quelli dell’indotto, e a tutti quei lavoratori, precari, cassintegrati, licenziati, che la crisi se la sono presa in faccia. Una crisi che chiama a quella «fratellanza» che potrebbe unire l’Europa – spiega Ratzinger – se solo volesse riconoscere le proprie radici cristiane. Una solidarietà rivolta soprattutto ai deboli, ai malati, e anche agli immigrati. Sotto un sole che non ha concesso tregua, Benedetto XVI ha parlato anche di pace, tornando, a poco più di una settimana dal ritorno dalla

Terrasanta, a invocarne l’urgenza, definendola «un dono di Dio affidato all’impegno degli uomini». E il papa tedesco ha anche pregato per i caduti della seconda guerra mondiale, evento definito un «immane disastro», senza fare distinzioni di schieramento, e anche per quelli di tutte le altre guerre. Nella piazza principale di Cassino, una infuocata distesa di cemento frutto di una affrettata ricostruzione postguerra che da oggi porta il nome del papa, Benedetto XVI ha detto messa davanti a circa 20 mila persone. Domitilla Conte

Obama ha finalmente accettato la richiesta d

Mahmud Ahmadinejad

TEHERAN . – Nessun colloquio tra Iran e Occidente sulla questione nucleare si terrà prima delle elezioni del 12 giugno. Lo ha affermato il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. «Abbiamo detto che non avremo alcun colloquio prima delle elezioni», ha affermato Ahmadinejad, spiegando che la comunità internazionale «ha insistito per tenere negoziati prima del voto, lo hanno chiesto diverse volte... e Obama finalmente ha accettato dicendo: 'Ok, li faremo dopo le elezionì».

Per il Sunday Times ben 325 deputati non saranno rieletti

La caccia ai talebani

Londra, repulisti ai Comuni

Pakistan offensiva finale

La Camera inglese alle prese con lo scandalo dei rimborsi LONDRA – Almeno 325 deputati sui 646 della camera dei Comuni britannica non siederanno più al loro posto dopo le prossime elezioni politiche, in seguito allo scandalo dei rimborsi spese: lo afferma una ricerca fatta dal Sunday Times, per il quale il repulisti della Camera sarà il più profondo dal 1945, «causato dalla vendetta degli elettori contro la classe politica». Il numero 325 sarà il risultato di dimissioni forzate, pensionamenti e sconfitte alle urne, spiega il domenicale. Trenta di loro daranno le dimissioni a causa delle spese 'allegre', mentre i partiti obbligheranno almeno altri 200 a non ripresentarsi. Circa 90 verranno spazzati via dalle urne, con l'accusa di aver abusato del sistema dei rimborsi spese. La ricerca del Times, condotta con il professor Colin Rallings, direttore del centro elettorale dell’università di Plymouth, suggerisce che circa 170 laburisti non si ripresenteranno alle elezioni mentre saranno in 55 i conservatori che abbandoneranno la vita politica. I restanti, per arrivare a 325, saranno le 'vittime' dello scandalo tra i partiti minori. «Se, come suggeriscono i sondaggi, i conservatori vinceranno le prossime elezioni politiche con una maggioranza di 80 seggi – spiega Rallings – è probabile che la metà dei deputati ai Comuni saranno facce nuove, in seguito a uscite di scena e sconfitte elettorali. Sarà una cosa senza precedenti dal 1945», quando però il cambiamento fu forzato dalla guerra. Questa previsione emerge

Michael Martin, lo Speaker della Camera dei Comuni della Gran Bretagna. Nei giorni scorsi si è dimesso

mentre Gordon Brown, nel disperato tentativo di evitare il tracollo completo dei laburisti, pensa ad iniziative politiche e di riforma che abbiano forte impatto sulla gente (ci stanno lavorando Harriet Harman e Jack Straw). Il premier si è anche incontrato con il predecessore e rivale Tony Blair per avere consigli dall’uomo che nel 1997 stravinse le elezioni, ripetendosi per tre mandati. E proprio per fare il raffronto con la rivoluzione dei Comuni all’avvento di Blair, quando 250 parlamentari lasciarono in Comuni per sconfitta o rinunciando a candidarsi.

Intanto il Telegraph, che con la sua pubblicazione delle note spese ha avviato il terremoto, continua la sua offensiva, rivelando che, grazie all’assunzione di membri della propria famiglia nello staff, diversi parlamentari si facevano rimborsare anche altre spese, come quelle della prima casa: bastava assumere la moglie – o il figlio – nel gruppo dei propri assistenti, e dire che costoro usavano la prima casa, nel proprio collegio elettorale, «per lavoro parlamentare». Non è infatti illegale assumere un familiare come collaboratore. Come nel caso di Derek Conway – il conservatore che lo scorso anno fu og-

getto di una censura da parte dei Comuni, a causa di un figlio assoldato con soldi pubblici come ricercatore, che però non faceva nulla o quasi – che si faceva rimborsare due case. O Malcolm Bruce, presidente degli Scottish Liberal Democrats, che impiegava sua moglie e si faceva pagare per la casa a Londra e quella in Scozia: quasi 65.000 sterline, tra il 2006 e il 2008. Lui nega ogni irregolarità. Un altro, il liberaldemocratico Michael Clapham, si è fatto rimborsare 210 sterline per gli occhiali di sua moglie Yvonne, perchè era anche la sua assistente. Thomas Naylor

È morto a 92 anni Sindaco vieta la Coca-Cola Furchgott, inventò il Viagra «La pubblicità ci danneggia» AVEVA ottenuto il massimo riconoscimento per uno scienziato grazie a scoperte in campo cardiovascolare che hanno avuto conseguenze importanti nel trattamento di malattie cardiache, del cancro e di gravi patologie polmonari nei neonati. Ma Robert Furchgott sarà con ogni probabilità ricordato come il Nobel del Viagra, per l'utilizzo delle sue ricerche nella messa a punto del più celebre farmaco contro l’impotenza. Furchgott, premiato nel 1998 dall’Accademia svedese insieme ad altri due scienziati per le scoperte sugli effetti dell’ ossido d’azoto in campo cardiovascolare, è morto a

92 anni a Seattle, negli Stati Uniti. I suoi studi sulla capacità dell’ossido di azoto di allargare i vasi sanguigni sono stati decisivi nella successiva messa a punto del sildenafil citrato, la molecola alla base della celebre pillola blu prodotta dalla Pfizer per la disfuzione erettile.

IN tempi di crisi succede anche questo: che una multinazionale come Coca-Cola inviti a un ritorno alle cose semplici (vacanza-dallanonna & festa-in-famiglia); che il sindaco di una storica località marittima come Caorle minacci al grido di «pubblicità deleteria» il boicottaggio delle bollicine griffate in difesa di albergatori & ristoratori made in Veneto, e che il colosso americano, in risposta, voli a Caorle per chiarire la questione. Tutto parte dall'ultimo spot anti-recessione di Coca-Cola e dalla sua cartoon-testimonial: la piccola «Giulia di Pisa» che alla parola crisi risponde con «ot-

timismo». «Forse perché a me bastano le cose semplici», dice suggerendo la sua ricetta della felicità a basso costo: «Io preferisco andare in bici che in una supermacchina, in vacanza dalla nonna più che in un resort, la pizza al sushi, un panino al salame al caviale».

ISLAMABAD - È una sfida all'ultimo sangue quella che si sta combattendo in questi giorni a Mingora, la principale città della valle dello Swat, nel nord ovest del Pakistan. Ieri l'esercito di Islamabad, che ventiquattrore prima era entrato in questa roccaforte talebana, ha annunciato di aver preso il controllo di alcune zone chiave della città ma resta difficile la situazione per migliaia di civili bloccati dalle violenze. Si parla di almeno ottantamila persone, soprattutto donne e bambini stretti tra i due fuochi senza avere la possibilità di raggiungere luoghi sicuri, anche a causa del coprifuoco e della chiusura delle strade della zona. Le scorte alimentari per i profughi, inoltre, sono esaurite e non è possibile rimpiazzarle. La conquista di Mingora, la base centrale del Maulana Fazlullah considerato il maggior leader talebano della regione, rappresenta comunque una tappa cruciale nell'offensiva lanciata circa un mese fa dall'esercito pachistano per riprendere il controllo dei distretti dalla Provincia della Frontiera del Nord Ovest finiti nelle mani dei talebani. Un successo nella principale città della valle dello Swat permetterebbe infatti a Islamabad di proclamare la vittoria contro i talebani in questa regione, situata nei pressi del confine con l'Afghanistan. "Le forze di sicurezza stanno ripulendo le zone dalle mine antiuomo e stanno compiendo delle operazioni di ricerca nelle zone sotto il loro controllo", ha dichiarato un responsabile della sicurezza parlando in condizione di anonimato. A Mingora, intanto, si continua a combattere nelle strade. "Gli scontri proseguono tra forze di sicurezza e miliziani nel quartiere di Nawa Kilay, e nel quartiere occidentale di Qambar", ha precisato un'altra fonte anonima. In città resta in vigore il coprifuoco e cresce di ora in ora la preoccupazione per i civili. Finora nella regione oltre un milione e mezzo di persone hanno abbandonato le proprie case e le Nazioni Unite hanno lanciato un appello alla comunità internazionale affinché siano stanziati almeno 543 milioni di dollari per aiuti umanitari. I profughi in fuga parlano di "decine di talibani kamikaze" ancora pronti a farsi saltare in aria contro le truppe. Arturo Costa

“Lady truck”, donne che domano i bisonti CHI non associa la figura del camionista al viaggiatore un po' solitario con lo spirito "on the road"? Ma qualcosa è cambiato e da qualche anno a bordo delle cabine dei bisonti non ci sono solo amuleti kitsch, poster o calendari osé con l'ultima ragazza di Playboy. Sempre di più fanno la loro comparsa oltre quei vetri tendine di raso ricamate a mano, tappetini leopardati e targhette con soprannomi che poco hanno a che fare con l'identikit del camionista tradizionale. Sono donne al volante, di quelle però che la sanno lunga, altro che aneddoti e barzellette. Hanno sì le mani unte di grasso per aver cam-

biato un pneumatico da 70 chili, perché anche loro, come i colleghi uomini, ci pensano due volte prima di chiamare il gommista. Ed è con questa filosofia che le Lady Truck si fanno largo con i loro tir per le strade dell'Italia a suon di chilometri con il sudore e la fatica.

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In Italia e nel Mondo 3

Lunedì 25 maggio 2009


4 Primo piano

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Lunedì 25 maggio 2009 Un’aula del Parlamento italiano A destra il leader del Pd Franceschini in bicicletta ieri a Modena

I nodi della politica L’Udc assicura il voto favorevole L’Mpa chiede di tornare alle preferenze

Pdl e Lega sì alla riforma

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L’OPPOSIZIONE

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Nuovo appello del Pd all’Udc e a Idv «Iniziativa comune»

Sostegno a Berlusconi sulla proposta di presentare un testo di iniziativa popolare per ridurre i parlamentari Pd ribadisce la necessità di un’azione di opposizione unitaria e stigmatizza il comportamento di Antonio Di Pietro che ieri ha chiuso alla proposta di un tavolo comune di tutto il centrosinistra. «Appare sconcertante –attacca il presidente dei deputati del Pd, Antonello Soro – il comportamento dell’onorevole Di Pietro in queste ore: il suo diniego ad un momento di condivisione per la scelta delle forme più efficaci di opposizione appare irragionevole e dettato da un mediocre desiderio di conflitto nei confronti del principale partito dello schieramento del centrosinistra». E sia il segretario del Pd, Franceschini che Massimo D’Alema invitano l'ex pm e i suoi a evitare le divisioni e gli egoismi: «questo - dicono – non è il momento». Di Pietro, però, va dritto per la sua strada, si dice anche disponibile a un tavolo comune delle opposizioni, ma a patto che Udc e Pd accettino di siglare la mozione di sfiducia che l’Idv presenterà martedì in Parlamento nei confronti del presidente del Consiglio a seguito del 'caso Mills'. «Siamo favorevoli – dice il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi – alla massima compattezza delle opposizioni. Non vogliamo polemiche. Questo è il momento dei fatti e non delle parole e per questo lanciamo un appello accorato al Pd e anche all’Udc di sottoscrivere una mozione di sfiducia». L’Udc, invece, continua a sfidare Berlusconi sulla questione del ddl popolare sui parlamentari e sceglie di non insistere più di tanto sul caso Noemi («se Berlusconi non vuole rispondere è un problema suo», dice Casini). «Siamo disponibili – dice il leader centrista – a ridurre anche a

Per SL «È in atto un’emergenza democratica»

SONO quattro le proposte di legge già depositate in Parlamento che riguardano in maniera specifica la riduzione del numero dei parlamentari: tre vengono dal Pd e una dall’Italia dei Valori. Le prime proposte di legge, relative alla riduzione del numero dei parlamentari, risalgono all’inizio di questa legislatura, l’ultima a prima firma del vice presidente dei senatori del Pd al Senato, Luigi Zanda, ha anche iniziato nel marzo scorso a essere trattata in commissione. A queste vanno aggiunte le diverse proposte di legge provenienti da Pdl, Pd, Udc e Autonomie che, nell’ambito di una più ampia rivisitazione della Costituzione, propongono una riduzione del numero di deputati e senatori. Ecco,

Ipotizzato anche il taglio del numero dei ministri

100 il numero dei parlamentari; assicuriamo il nostro voto a favore. Basta che Berlusconi non si smentisca come per l’abolizione delle province». Una posizione questa sulla quale, comunque, le opposizioni sembrano essere tutte d’accordo. «Siamo pronti a sottoscrivere un disegno di legge che riduce i parlamentari della metà, a condizione però, che reintroduca le preferenze in modo da consentire agli elettori di scegliere deputati e senatori che siano realmente espressione della volontà popolare», dichiara invece Arturo Iannaccone, parlamentare e responsabile nazionale del Dipartimento Welfare e Sanità del Mpa. «Non è la sola riduzione di un numero che può migliorare la funzionalità delle Camere – aggiunge Iannaccone – E' evidente che l’efficienza del Parlamento la si garantisce innanzitutto ridando agli elettori il potere di scegliersi i propri rappresentanti. Pertanto – conclude Iannaccone – qualora Berlusconi promuovesse un disegno di legge che non solo riduce il numero di parlamentari ma reintroduce anche il voto di preferenza, saremmo pronti a valutarlo con grande attenzione». Paolo Cento di Sinistra e Libertà parla, invece, di «emergenza demovratica», aggiungendo: «Quelle proposte da Berlusconi sono delle vere e proprie controriforme, evidentemente strumentali, che mirano a stravolgere la Costituzione. Pd ed Idv la smettano di litigare per sottrarsi vicendevolmente qualche voto, siano consapevoli di aver svolto un’opposizione debole dentro al palazzo e rispondano all’iniziativa di Sinistra e Libertà, che sta fuori dal palazzo –conclude Cento – Ormai è del tutto evidente che le opposizioni parlamentari sono largamente insufficienti».

Siddi della Fnsi all’attacco del Governo

«Un eccesso di potere che lede l’informazione» «C'È UN evidente eccesso di potere che frana sull'informazione e sul servizio pubblico. Contro l'informazione, con tentativi di introdurre provvedimenti limitativi del diritto di cronaca e sul servizio pubblico radiotelevisivo in modo più pesante di quanto già una legge sbagliata non consenta, anche a causa della concentrazione di potere esistente oggi». Lo dice il segretario della Fnsi, Franco Siddi, in vista della manifestazione di giovedì prossimo a Roma promossa dal sindacato nazionale dei giornalisti con l’Usigrai. In un’intervista al sito web dell’asso- Franco Siddi ciazione Articolo21, Siddi sostiene «so che oggi molti si infuriano a sentire usare la parola conflitto di interessi e so che c'è più di un conflitto di interessi in campo editoriale. Ma non c'è dubbio che quello in capo a chi guida oggi il governo e detiene la proprietà della tv commerciale e può decidere orientamenti, indirizzi e persone di guida sul servizio pubblico, eviden-

zia una situazione allarmante. Dall’Europa una situazione del genere è considerata fuori da qualsiasi quadro». Siddi aggiunge che «in qualche paese emergente dell’Est ci sono tentazioni analoghe. Considerano la nostra situazione qualcosa di tollerato che rischia di non essere più considerato un problema come capita proprio nella vicenda italiana. E quindi si aprono le frontiere alla nostra anomalia quasi giudicandola normale». Quanto alle multe comminate dall’Agcom a Retequattro, «se l’autorità indipendente di controllo, che ha sempre manifestato grande prudenza nel valutare gli squilibri e nel considerare gli sconfinamenti è arrivata a questo, significa che la convinzione di poter essere al di sopra, che basta avere il consenso per governare il Paese perchè tutto sia possibile e consentito, rischia di diventare un fenomeno preoccupante sotto ogni aspetto. Il pluralismo dell’informazione è fondamento di democrazia».

Già depositate da tempo, tre erano state presentate dal Pd e una dall’Italia dei valori

Quattro proposte per ridurre il numero di parlamentari in pillole, i testi in materia depositati alle Camere. LA PROPOSTA ZANDA – L'esponente del Pd ha presentato il 4 novembre del 2008 una proposta unicamente di riduzione del numero dei parlamentari proponendo 400 deputati (più 8 eletti all’estero) e 200 senatori (dei quali 4 all’estero). Il testo specifica anche che nessuna regione può avere un numero inferiore a 5 senatori, 1 la Valle D’Aosta e 2 il Molise. Assegnato in commissione Affari Costituzionali, il 25 novembre, su sollecitazione del gruppo del Pd, il 18 marzo scorso se ne è iniziato a discutere, ma è stato scelto un esame congiunto con altre proposte di legge in materia, una di riforma del Senato, una del Pd di riforma del bica-

meralismo e una più ampia del Pdl. LE ALTRE PROPOSTE DI PD E UDC – Oltre alla proposta di Zanda, sono depositate alla Camera altre tre proposte simili, che però, in chiave di riduzione dei costi della politica, propongono anche il taglio del numero dei ministri o dei componenti dei consigli regionali. Due, quasi identiche, sono a firma di Olga D’Antona (Pd), depositate entrambe il 30 aprile 2008. Nella sua ipotesi, i deputati vengono ridotti a 400 e i senatori a 200. Inoltre si prevede un governo al massimo di 15 ministri e 30 sottosegretari. Anche l’Italia dei Valori, sempre nella stessa chiave, ha presentato una proposta di legge a firma di Antonio Borghesi, de-

positata alla Camera il 13 maggio 2008. Il testo prevede, anch’esso 400 deputati e 200 senatori, 12 ministri e un massimo di 60 componenti per l’esecutivo. I NUMERI NELLA COMPLESSIVA RIFORMA PDL – Esistono, poi, una serie di testi di riforma complessiva della Costituzione che comprendono anche la riduzione del numero dei parlamentari. Due del Pdl sono firmate al Senato da Andrea Pastore e alla Camera da Italo Bocchino. Entrambe prevedono 500 deputati e un numero variabile di senatori che, in base alla trasformazione della Camera Alta in Senato Federale, vengono eletti dai consigli regionali a seconda degli abitanti partendo da 5 per le regioni con la popolazio-

ne inferiore al milione e arrivando a 12 per chi ne ha più di 7. RIFORMA DEL PD – Il Pd, a inizio legislatura, con un testo a firma della capogruppo in commissione Affari Costituzionali, Sesa Amici, ha ripresentato la “bozza Violante” in forma di proposta di legge. Il testo, che risale al 29 aprile 2008, prevede sempre 500 deputati e un numero variabile di senatori eletti dai consigli. RIFORMA DELL'UDC – Al Senato il presidente del gruppo dell’Udc, Giampiero D’Alia, ha presentato un ddl che su questo punto è simile alle ipotesi di Pdl e Pd. Anche gli esponenti della Autonomie Oskar Peterlini e Karl Zeller hanno depositato a Camera e Senato proposte in tal senso.

Dovrà decidere se riferire in aula come chiede la minoranza

di LUCIO DILETTI

«Campagna politica indegna»

BOLOGNA – Dario Franceschini insiste. A Casini e Di Pietro che ieri hanno bocciato la proposta del Pd di un’iniziativa comune di tutte le opposizione per arginare l'attacco di Berlusconi al Parlamento, ieri ha replicato senza esitazioni che «non è il momento delle divisioni» Sceglie Bagnolo in Piano (una delle tappe del suo tour elettorale fra le province padane di Reggio Emilia e Modena) per rilanciare di nuovo la proposta. «Ho preso atto che Di Pietro ha risposto di no, ma voglio insistere con lui e anche con Casini perché bisogna tenere l’opposizione unita. Un grande partito come il nostro – osserva il leader del Pd – ha il dovere di insistere perché l’opposizione sia unita davanti ai rischi che corre il paese. Non è il momento di iniziative sbagliate –aggiunge Franceschini riferendosi alla proposta di Di Pietro di una mozione di sfiducia al premier da presentare in Parlamento – solo per avere qualche voto in più, qualche tornaconto di consenso per il proprio partito». Ma alla periferia di Reggio Emilia, fra i militanti che si accalcano in una sala del circolo Arci Pigal, il leader del Pd, sceso dal treno che lo ha portato a visitare altri comuni della bassa (Suzzara, Novellara, Guastalla) punta diritto al capo del governo e a

La furia del premier, che non rilascia dichiarazioni su Noemi L'INTERVISTA di Repubblica a Gino Flaminio, l’ex fidanzato di Noemi Letizia, è arrivata sul suo tavolo a Palazzo Grazioli di prima mattina. Silvio Berlusconi si è consultato con alcuni dei più stretti collaboratori, poi ha deciso di mantenere il programma previsto per la giornata: mattinata a Roma, pomeriggio allo stadio di San Siro per assistere all’ultima partita di Paolo Maldini a Milano. Con chi ha avuto modo di parlargli, il Cavaliere ha espresso indignazione per quello che considera un attacco politico al presidente del Consiglio (una campagna «indegna», «sconcia», ha detto ieri ad alcune tv locali). Ma ha mostrato anche una certa serenità: a suo avviso, l’opposizione si affida al “gossip» perchè non ha altri argomenti. Concetto espresso dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, in replica a Dario Franceschini: «La sinistra si aggrappa al pettegolezzo per cercare di fermare Berlusconi, ma si illude un’altra volta: gli italiani credono ai fatti del governo, non alle maldicenze dell’opposizione». Dunque, nessuna dichiarazione pubblica sul caso Noemi, dopo l'annuncio di querela all’ex fidanzato e a Repubblica da parte del padre della ragazza, Elio Letizia. Allo stadio, invece, Berlusconi ha parlato del Milan, annunciando di fatto l’addio anche a Carlo Ancelotti; e, scurissimo in volto, ha dovuto incassare, oltre alla sconfitta dei rossoneri, la contestazione tutta calcistica di alcuni gruppi di tifosi, che lo hanno invitato a spendere i suoi «milioni» per la squadra o ad andar via, dopo una presidenza ventennale. Alla fine, la consegna del silenzio sul caso Noemi è stata mantenuta. Ma il Cavaliere, raccontano i parlamentari del Pdl che lo hanno sentito, è convinto che quella che considera un’offensiva politica contro di lui proseguirà. Anzi, che sia solo all’inizio e che ci saranno colpi «ancora più bassi». Secondo il premier, un vero e proprio «accanimento» che colpirebbe ingiustamente una ragazza diciottenne (“nel rapporto con lei nulla che sia meno di pulito», ha ripetuto ieri nelle interviste tv) e, attraverso di lui, la stessa credibilità del Paese. Sarebbero infatti le ripercussioni internazionali della vicenda in cui si sente chiamato in causa a costituire la principale preoccupazione di Berlusconi, soprattutto alla vigilia del G8 in Italia. L’opposizione, sarebbe la sua convinzione, non si

quello che definisce il suo «mondo di plastica». «A volte guardo Berlusconi e mi sembra un uomo di plastica che vuole farci vivere in un mondo di plastica – spiega – ma l'Italia non è così. L’Italia ha valori che vanno riscoperti e che la tv tende a capovolgere perché sono importanti solo fama e ricchezza e tutto è consentito contro tutti per averli». «Noi diciamo – scandisce – che bisogna risvegliare la coscienza civile di questo paese e sfidarli sui valori, sulla serieta». No dunque al mondo di plastica di Berlusconi, ma no anche a «un uomo che pensa, avendo il potere ed i soldi, di potersi permettere di comprare tutto». Non è finita. A Modena, al termine di una lunga giornata che Franceschini ha concluso sfidando il caldo torrido con un biciclettata per raggiungere dalla stazione il tendone della festa del partito al Parco Ferrari, il leader del Pd ha voluto replicare al premier che lo ha accusato di essere solo nelle sue iniziative elettorali. «Ho visto dalle tv che Berlusconi va dicendo che dove ci sono io, non c'e nessuno. Dia un’occhiata a questa sala – scandisce suscitando l’applauso dei militanti – e anche stamane nelle stazioni avrebbe dovuto vedere quale accoglienza di donne e uomini». Poi rivolto ai cameramen che puntano l’obiettivo su di lui, aggiunge: «forse bisognerebbe girare le telecamere e mandare un dvd al premier».

Franceschini «Questo non è momento di divisioni»

Il premier Berlusconi alla festa di compleanno di Noemi Letizia a Casoria

rende conto dei danni che provoca al Paese, prima che al capo della maggioranza. Anche per questo, il presidente del Consiglio avrebbe confermato la decisione di tenersi lontano dalla campagna elettorale vera e propria per europee e amministrative del 6-7 giugno, con l’obiettivo di non dover «scendere al livello» delle accuse che gli ven-

gono rivolte. Resta il problema della risposta da dare all’opposizione che lo invita a «dire la verità» in Parlamento. È la decisione da prendere in queste ore, anche se è probabile che tutto sia rinviato a questo punto a dopo le europee. «Sono tentato di andare in aula a riferire», aveva detto ieri alle tv locali. Ma la decisione per ora non è presa.

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L’INTERVISTA

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Le rivelazioni dell’ex fidanzato Gino Flaminio a Repubblica: «I genitori non c’entrano niente»

«Berlusconi telefonò a Noemi dopo aver visto le foto» IL 14 maggio Repubblica ha rivolto al presidente del consiglio dieci domande che apparivano necessarie dinanzi alle incoerenze di un “caso politico”, sollevato dalla moglie del premier Veronica Lario. Ieri Repubblica ha pubblicato un’ampia intervista a Gino Flaminio, l’ex fidanzato di Noemi Letizia, il quale ha rivelato il modo in cui il premier avrebbe conosciuto la giovane napoletana, smentendo le dichiarazioni, fatte all’indomani dello scandalo, dal presidente del Consiglio. Gino, 22 anni, operaio, una passione per la kickboxing, è stato per sedici mesi (dal 28 agosto

del 2007 al 10 gennaio del 2009) “l'amore” di Noemi Letizia, la minorenne di cui il premier ha voluto festeggiare il diciottesimo anno in un ristorante di Casoria, il 26 aprile. «Gino e Noemi - scrive Repubblica - si sono divisi, per quel breve, intenso, felice periodo le ore, i sogni, il fiato, le promesse». «Gino Flaminio è in grado di dire quando e come Silvio Berlusconi è entrato nella vita di Noemi ha scritto ieri il quotidiano diretto da Ezio Mauro - I genitori di Noemi non c'entrano niente. Il legame era proprio con lei. È nato tra Berlusconi e Noemi. Mai Noe-

mi mi ha detto che lui, papi Silvio parlava di politica con suo padre, Elio. Non mi risulta proprio. Mai, assolutamente. Vi dico come è cominciata questa storia: il rapporto tra Noemi e il presidente comincia più o meno intorno all'ottobre 2008. Noemi mi ha raccontato di aver fatto alcune foto per un book di moda. Lo aveva consegnato a un'agenzia romana. Noemi mi dice che, in quell'agenzia di Roma, va Emilio Fede e si porta via questi book, mica soltanto quello di Noemi. Non lo so, forse gli servono per i casting delle meteorine. Il fatto è che, proprio quel giorno, Emilio Fede è a pranzo o a

cena da Berlusconi. Finisce che Fede dimentica quelle foto sul tavolo del presidente. È così che Berlusconi chiama Noemi. Proprio lui, direttamente. Nessuna segretaria. Nessun centralino. Berlusconi le dice che ha visto le foto; le dice che è stato colpito dal suo viso angelico, dalla sua purezza». Questo racconta l’ex fidanzato di Noemi a Repubblica, smentendo quanto ha sempre affermato il premier, ovvero di avere conosciuto il padre della ragazza, di avere discusso con lui di politica e di avere partecipato alla festa di compleanno in qualità di amico di famiglia.

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ROMA – Fa discutere la proposta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di chiamare a raccolta i cittadini e presentare un testo di iniziativa popolare per ridurre il numero di deputati e senatori. Pdl e Lega plaudono al Cavaliere e si dicono pronti a sostenere la riforma mentre nell’opposizione, dopo il richiamo di Dario Franceschini all’unità nell’azione di contrasto al governo, si registra una certa tensione tra Pd e Idv. La Lega si dice soddisfatta sottolineando, tra l’altro, che la riforma proposta da Berlusconi è la stessa che aveva tentato di far andare in vigore il Carroccio incappando però nella bocciatura del referendum. «Bravo Berlusconi! Una settimana fa si era meritato la tessera della Lega ad honorem – si complimenta il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli - oggi dimostra di essere un militante. Infatti dopo aver sostenuto i respingimenti del ministro Maroni, ora sostiene la proposta di riduzione del numero dei parlamentari, proposta che abbiamo fatto votare quattro volte in Parlamento e che fu poi affossata dalla sinistra con il referendum e per di più lo fa con il coinvolgimento del popolo». E anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si dice pronto alla raccolta delle firme sul testo di iniziativa popolare. Non solo, il titolare della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, attribuisce alla proposta sul Parlamento un valore fortemente simbolico. «È un nuovo inizio costituente del nostro Paese», dice. E il vice presidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, assicura che la maggioranza andrà avanti da sola se l’opposizione dice no. Intanto il


Lunedì 25 maggio 2009

Finanza e retroscena

Inchiesta storica sul più importante istituto di credito lucano/3

Banca di Lucania ultimo atto La fusione con la Popolare di Pescopagano. Nasce la Mediterranea Spa dall’inviato FABIO AMENDOLARA PESCOPAGANO - La Porta Sibilla è un arco in pietra. Qui la chiamano «Arco della porta». E’ nel centro del paese. Sotto l’arco c’è una nicchia che protegge una statua di Giano bifronte. «Si credeva - spiegano - che avesse il dono di vedere nel passato e nel futuro». In realtà è costato ai pescopaganesi l’appellativo di «voltafaccia». A due passi c’è la sede della Banca popolare di Pescopagano. Lì si è tenuta l’ultima assemblea dei soci, quella che ha deliberato la fusione con la Banca di Lucania. Nasce la Banca Mediterranea. «Con un’imboscata», sostiene Luigi Mazzeo nel suo libro “Racconti della Banca popolare”. E’ il 4 aprile del 1992. L’assemblea delibera la costituzione di una nuova società «denominata Banca Mediterranea Spa, con sede sociale a Pescopagano, corso Umberto primo, e sede amministrativa e direzione generale a Potenza, via Nazario Sauro». Il 20 febbraio del 1992 sul quotidiano la Repubblica escono alcune indiscrezioni: «Il nuovo istituto avrà 72 sportelli, mille dipendenti, una raccolta di oltre duemila miliardi e impieghi per quasi duemila miliardi. Il progetto è già stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, mentre le assemblee degli azionisti che dovrebbero sancire l’operazione si terranno tra fine marzo e i primi di aprile». A giugno, invece, finisce in un servizio sulle «fusioni sospette». «Doveva essere l’unione di due esperienze diverse, quella di matrice massonica della Banca di Lucania e quella Luzzattiana della Popolare di Pescopagano», racconta un socio finito poi a far causa alla banca. E invece «è stata una gara a chi poteva accaparrarsi di più». Nella prima assemblea straordinaria, infatti, il consiglio d’amministrazione chiede ai soci di finanziare «un occulto programma di espansione». C’è bisogno di capitale. Tanto capitale. La spesa previsa è di 200 miliardi di lire. All’assemblea partecipano quasi 300 soci. «I veri padroni - dicono - erano quelli con grossi pacchetti azionari»: la lobby del grano. Casillo grani, Italsemole e Industrie semoliere di Foggia. Un bel po’ di azioni ce le aveva anche Faustino Somma. «Furono loro - racconta l’ex socio - a deliberare l’aumento di capitale sociale». E a «stipulare accordi e stabili intese con la Banca di Roma». In poco tempo il colosso romano prenderà in mano il 30 per cento del capitale della Banca Mediterranea. Qui ricordano ancora «il duro intervento» del notaio Domenico Zotta di Potenza. «Nessuno - disse può negare che è stato tenuto un comportamento che ha violato norme legali e statutarie e ha prodotto danni, che sono stati rilevati dalla Banca d’Italia e consacrati nella relazione del presidente. L’assemblea non è stata messa nelle condizioni giuste per votare,

La scultura di Giano bifronte in Piazza Sibilla Rappresenta l’uomo che guarda al passato e al futuro

La sede storica della Banca popolare di Pescopagano E’ diventata la sede sociale della Mediterranea Spa

Piazza Sibilla, a due passi dalla sede dove si è tenuta l’ultima assemblea della Popolare di Pescopagano

La sede della Mediterranea viene costruita dalla Popolare di Pescopagano. Il progetto è di un architetto Napoletano

La Banca di Lucania viene fondata da massoni potentini La Popolare di Pescopagano nasce con valori Luzzattiani

La sede della Banca Mediterranea, in via Nazario Sauro a Potenza

Il logo della Banca di Lucania doveva essere il sigillo di Salomone, poi si è optato per un “l” e una “b”

per cui urge denunciare all’autorità giudiziaria il comportamento degli amministratori, che non si sono dimostrati capaci di guidare e di difendere la banca e che non sono degni di re-

stare al loro posto, in quanto sono impegnati nella delicata operazione di trattative con la Banca di Roma». L’intervento dell’avvocato Raffaele De Bonis riequilibrò la partita. Raccontano:

«Si contrappose alla proposta di mettere ai voti una delibera per promuovere la denuncia a carico degli amministratori». I processi verranno avviati lo stesso, ma dopo le segnalazioni degli

Mazzeo, piccolo azionista Mediterranea, descrive le ultime fasi

I racconti della Banca popolare LE ultime fasi della Mediterranea le descrive Luigi Mazzeo, autore del libro “Racconti della Banca popolare”, in un’intervista al giornale economico “Il Denaro”. Alcune imprese liquidarono ingenti somme illecitamente, con la compiacenza degli uffici della stessa Banca Popolare Cooperativa di Pescopagano, come è documentato nella relazione della Commissione bicamerale d'inchiesta nelle aree terremotate della Campania e della Basilicata; iniziative giudiziarie si aprirono nello stesso periodo nei confronti di impresari in merito ai rapporti fra una società che aveva compiuto importanti lavori in Basilicata, una società finanziaria e una banca, tutte e tre ben individuate e indicate nella interrogazione parlamentare, presentata al Senato della Repubblica del 13 febbraio 1992, nella società Icla, nella finanziaria Pafi e nella banca popolare cooperativa di Pescopagano, che, ancor prima della sua trasformazione in banca pri-

vata, avvenuta nel 1992, si spinse oltre ogni controllo del finanziamento delle società e delle imprese individuali del territorio sino a sconfinare ben oltre gli indici propri delle banche popolari italiane, nel credito facile in genere, nella distribuzione di alti dividendi, nella vendita e nell'acquisto di azioni proprie senza alcun controllo e facendo saltare il rapporto impieghi-depositi Ancor più pesante e condizionante fu nelle assemblee della Banca Mediterranea; il capo di questi ultimi, insediatosi nel foggiano con i suoi affari, aveva esteso da tempo la sua rete di controllo delle banche locali e pugliesi e della Banca Mediterranea in particolare, nei confronti delle quali si venne a trovare esposto per oltre mille miliardi di lire a seguito di due fallimenti dichiarati nei suoi confronti per duemila miliardi di lire proprio nell'anno 1994, che segna l'inizio dell'agonia e poi della scomparsa della Banca Mediterranea.

ispettori della Banca d’Italia. Alcuni si chiuderanno con l’archiviazione, altri finiranno con la prescrizione dei reati. Ormai l’esperienza della massoneria era lontana e di Luigi Luzzatti,

grande fondatore di banche popolari, a nessuno fregava più niente. L’obiettivo era entrare nel gruppo della Banca di Roma. E così è stato. (3• fine)

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6 Primo piano


24 ore in Basilicata

La giovane si è buttata da un ponte. E in una settimana sono 3 le persone che si sono uccise

Ventisettenne suicida a Brienza Conosciuta da tutti lascia un vuoto nella comunità. Fermata la campagna elettorale SASSO DI CASTALDA - Un volo di DOPO IL CASO DEL RAGAZZO MORTO A POTENZA 15 metri. Poi la fine di una vita. A soli 27 anni. Rabbia, incredulità e un velo di tristezza da ieri hanno “Non si uccidono così anche i cavalli?” sconvolto la città di Brienza. Una morte assurda. Troppo grande il Mi costa molto scrivere di queste vicende. Mi costa come insegnante, come persona che crede nella politica, come abitante di senso di impotenza. Troppo granquesta città (abitante purtroppo, non cittadino). de il dolore per un'amica che va via. La morte di Prasanth, il giorno dopo la morte, per cause naturali, di Aurelio un altro studente sempre del liceo dove insegno, il Si intravedono tanti occhi lucidi. suo suicidio terribile con il fuoco, alla ricerca di un annullamento totale del corpo, mi sta producendo una sorta di afasia dalla Sono quelli degli amici, chiusi pequale trovo difficoltà ad uscire. Quest'anno non è il primo suicidio di un adolescente. Un suicidio come si usa dire “inspiegarò nel proprio dolore. Una tristezbile”. za impressa di ricordi. Non si parla La città è in piena campagna elettorale: i manifesti di facce che coprono tutto, dappertutto, muri, cartelli stradali, palazzi e solo d'altro in paese se non di quel Viaqualche volta gli appositi tabelloni. Questi volti sorridenti stridono con la sordida solitudine che c'è dietro queste ed altre storie. dotto “Candaro”, tra Sasso di CaSolo un mese fa un'altra adolescente, Grazia 18 anni, che abitava sotto casa mia è stata massacrata da un suo amico, poi morto stalda e Brienza. Resta però da aptragicamente. Vicende solo apparentemente scollegate. Tutto si tiene in una dimensione di distruzione del sociale, che lasciapurare l'esatta dinamica dell'accamo ad altri che hanno più tempo e voglia ricostruire sociologicamente. Ci sono cose che il coeur capisce prima e meglio della duto. Ed è ancora giallo su quel faragione diceva Pascal, ed io voglio capire col cuore. E il cuore mi dice che in questa città, ma certo in questo paese, si vive male, tale “salto nel vuoto” della giovane che il culto dell'individualismo, il becero carrierismo introdotto dalla versione locale del neoliberismo, sta distruggendo i sogni, burgentina M.D. La macchina laannullando la speranza, rendendo impossibile le relazioni, amplificando i conflitti, annientando i più deboli ma anche i più ricchi, sciata a soli pochi metri dal viadotricchi di emozioni e di valori, contaminando anche quei pensieri e quelle culture che storicamente vi si opponevano. E che nesto, poi una nuova vita suno fa niente per impedirlo. Che la politiche si spegne. Anzi, si ca che nasce dalla naturale propensione arrende. In pochi secondell'uomo a fare il proprio e l'altrui bene, è di è scattato l'allarme. diventato un inarrestabile esercizio di poAlcuni passanti hanno tere, che lo zoon politikon si è trasformato Il ponte da dove si è buttata la ragazza avvertito i vigili urbani. “nell'uomo lupo dell'altro uomo” che giustiIl 118 è giunto dopo soli fica l'assolutismo e l'arbitrio del potere. 7 minuti. «Abbiamo tenE invece per chi crede nella politica, cotato invano di rianimarme me, è proprio da qui che bisogna ricola per circa un'ora - ci diminciare dalla ricostruzione di una nuova cono - ma tutto è stato vasocialità, una volta si diceva nuova umanino». Sul posto i carabità. Se non si investe su una profonda tranieri di Brienza e del Cosformazione culturale, su un “uomo nuomando di Viggiano, i vivo”, un uomo liberato nelle coscienze e gili di Brienza e di Sasso nella materialità, non c'è processo politico di Castalda. Effettuato che tenga. E questi sono processi lunghi, anche l'esame cadaveriforse lunghissimi, ma non esistono scorco sulla salma. Probabilciatoie, per nessuno. mente le autorità inquiSi fa strage, ogni giorno, di giovani, con renti decideranno di diuna scuola inadeguata, una cultura cortisporre l'autopsia nei giana, una politica alienata, una famiglia prossimi giorni. La salchiusa nei propri egoismi, una televisione ma ora è nella Sala Mor“sculettante” che propone solo modelli di tuaria di Sasso di Castalsubalternità. E allora sono “inspiegabili da. Una comunità scosqueste tragedie” o è la nostra vita che orsa proprio nel giorno mai è “tragicamente inspiegabile”? della festa di Maria AuAntonio Califano siliatrice, una ricorrenza particolarmente sentita nel centro burgentino per la presenza del- dere». Un dolore indescrivibile di lutto tanto da sospendere anche che nel sociale come volontaria del le suore salesiane. Anche nella So- quello dei parenti. La notizia della la presentazione delle liste eletto- Servizio Civile. Un ricordo che rilenne Celebrazione Eucaristica il morte di M.D, dopo le 11, ha fatto il rali. Ma nel centro del Melandro marrà indelebile. Così Brienza pensiero dei burgentini è rivolto a giro del paese. Davanti ai bar la sto- tutti la ricordano solare ed affabi- vuole ricordarla gioiosa e solare lei. «E' un fulmine a ciel sereno - ci ria di una maledetta domenica ha le. Gioiosa e sorridente, sempre come qualche sera prima in piazza dice un conoscente - la sua voglia di preso il sopravvento anche sulla circondata da amici. Amava viag- con gli amici. vivere era davvero tanta. Non rie- bagarre elettorale in atto. A Brien- giare e sorridere alla vita. Una carAngela Scelzo sco a capire come sia potuto acca- za infatti ieri è stata una giornata riera da biologa ed impegnata anregione@luedi.it

Sant’Angelo Le Fratte L’episodio a “Peta”

Si fingono funzionari dell’Enel, prima picchiano e poi derubano anziana SANT'ANGELO LE FR. Intorno alle ore 13,30 del giorno 21, in località Peta, si introducono nell'abitazione di una anziana donna due sconosciuti, spacciandosi per funzionari dell'Enel, con il pretesto di far saldare bollette non pagate. Minacciano la donna di pagare, altrimenti avrebbero staccato la corrente. La donna, in buona fede, afferma di aver regolarmente pagate tutte le bollette, secondo le scadenze, e, a dimostrazione di ciò, si accinge a cercarne le ricevute. A questo punto, i ladri “funzionari” le si avventano contro, la derubano di tutti i suoi consistenti risparmi, che abitualmente portava addosso; lei reagisce, ma viene spintonata e presa a calci con belluina

violenza. I presunti funzionari fuggono e di questi, al momento, non esistono traccia. I vicini la soccorrono e chiamano il 118. Ora si trova all'ospedale in osservazione, ma dalle prime indiscrezioni, sembra che abbia riportata, dalla colluttazione, una grave frattura a uno dei due femori. Sul posto sono accorsi i carabinieri, ed hanno aperto le indagini che sono ancora in corso. Nel paese si è diffuso il panico, anche perché di anziani soli ve ne sono molti e il problema della sicurezza sta diventando un problema di seria considerazione, a cui forse le forze politiche e le istituzioni farebbero bene a farsene carico. Antonio Monaco provinciapz@luedi.it

Della vita e della morte TRE SUICIDI in una settimana sono decisamente troppi per una regione come la Basilicata. Prima il ragazzo di Potenza, poi un quarantenne a Lagonegro e ieri una ventisettenne di Brienza. Tragica sequenza di un male di vivere che non ha stagioni. Storie, situazioni, drammi personali prima e familiari poi che vanno a rompere il falso mito di un territorio “isola felice”. Vite lasciate, troppo spesso, al proprio destino. La distanza tra società e individuo è allargata e chi ha sempre vissuto nell'immarcescibile archetipo familiare, è scaraventato in un ambiente dove la “persona” è sola e abbandonata e l'unico anelito di libertà è andarsene, farla finita con una vita che non dà più risposte. L'analisi sociologica in questi casi non ci appartiene. La lasciamo agli esperti. La fredda cronaca lucana del 2009 ci dice che sono stati più di 12 i suicidi nella sola provincia di Potenza. Compito del giornalista è denunciare. Interrogare. Far riflettere. E allora bisogna fermarsi di fronte a questi fenomeni. Sono tragedie che non feriscono solo l'ambito familiare (dove spesso il dolore è muto, intimo e senza speranza), ma colpiscono un'intera società. I loro volti, le loro storie, sono i nostri volti e le nostre storie. Sono padri, madri, figli, sorelle e fratelli di tutti che per una sconosciuta autovolontà, sono stati strappati alla vita troppo presto. Ciò che rimane in tutta la sua crudezza è una parola: “perché” . Un interrogativo che, almeno per ora, non ha risposta. Giovanni Rosa g.rosa@luedi.it

I giovani sono stati trovati dai finanzieri di Taranto con 10 g di droga

Detenevano eroina, in manette quattro giovani di Sant’Arcangelo SANT'ARCANGELO - Controlli antidroga da parte delle fiamme gialle tarantine, arrestati quattro giovani di Sant'Arcangelo perché trovati in possesso di eroina. La guardia di finanza di Taranto ha effettuato una vasta operazione antispaccio nella città dei “Due mari” che si è conclusa con arresti e segnalazioni. In particolare i militari nell'ambito di un'attività di monitoraggio preventivo sul territorio e di azione repressiva nei confronti di ogni forma di illecito, stavano controllando con al seguito un'unità cinofila un'arteria importantissima che il sabato sera è frequentata da numerosi giovani. Proseguendo nell'attento controllo del traffico veicolare i finanzieri hanno intimato l'alt ad un'autovettura Alfa Romeo 147 con a bordo quattro giovani che sono stati sottoposti a controllo mentre si trovavano ancora a bordo dell'auto. Durante il controllo il fiuto di “Nagis”, il cane antidroga dell'unità cinofila, ha segnalato qualcosa di strano e

Un cane antidroga della guardia di finanza

da un'ispezione veicolare i giovani sono stati trovati in possesso di dieci grammi di eroina. Le successive ricer-

che dei militari presso il domicilio hanno invece dato esito negativo. A finire in manette quattro giovanni tutti di Sant'Arcangelo con età intorno ai 23 anni, R. C., L.D.L.V., V.M. e D.C.B.. La droga rinvenuta dai militari è stata sottoposta a sequestro per gli accertamenti del caso ed inviata preso il laboratorio analisi per stabilirne l'esatta purezza e le dosi medio singole ricavabili mentre i quattro giovani sono stati associati alla casa circondariale di via Speziale a Taranto a disposizione del magistrato di turno della procura della repubblica. Negli ultimi tempi sono diversi i giovani lucani beccati dalle forze di polizia nel tarantino in possesso di quantitativi di sostanza stupefacente. Gli arresti effettuati sabato sera sono un altro tassello sottratto dalla guardia di finanza a quello che è il mosaico dello spaccio di eroina ed è mirato soprattutto alla prevenzione ed a stimolare la presa di coscienza da parte dei più giovani della reale pericolosità che comporta il consumo di droghe. Emilia Manco provinciapz@luedi.it

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Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Questa mattina, davanti ai cancelli dello stabilimento, presidio organizzato da Fiom Cgil

Fiat, i tanti volti della crisi Orario plurisettimanale: incontro sindacato-dirigenza oggi in Confindustria SAN NICOLA DI MELFI - In Germania gli operai Opel lavorano gratis per andare incontro alle esigenze di liquidità dell’azienda. A Termini Imerese, dove si fa cassa integrazione ormai da mesi, i metalmeccanici bloccano le strade perché vogliono lavoro. A Melfi le tute blu protestano sul ricorso all’orario plurisettimanale, che prevede nuovo straordinario non concordato con i sindacati. Tutto in nome di nuova occupazione lucana. Siamo di fronte ai tanti di volti di una sola crisi, quella dell’auto internazionale, che anche in Basilicata, nonostante le apparenze di un momentaneo aumento di produzione, continua a far paura. Sarà così fino a quando si continuerà a navigare a vista. E l’incertezza detta tensioni. I metalmeccanici della Sata, mentre si lasciano alle spalle una giornata di contestazione, segnata, ieri, dal presidio della Uil davanti ai cancelli della fabbrica e gli scioperi sul comandato di Alternativa sindacale e Flm Uniti Cub, si preparano al grande appuntamento di

La preoccupazione della Cgil per l’assenza di dialogo con le istituzioni

La Fiat di San Nicola di Melfi

oggi in Confindustria, dove le organizzazioni sindacali di categoria incontreranno il management Sata per discutere l’orario plurisettimanale. L’accordo che i rappresentanti dei lavoratori vogliono è quello che prevede di far fronte agli aumenti di produzione, dovuti al buon andamento della Grande Punto, non con nuovi

straordinari ma richiamando al lavoro gli operai che sono stati già espulsi dai cicli produttivi di Sata e indotto. Nel frattempo, questa mattina, a partire dalle 10, a presidiare i cancelli della fabbrica di San Nicola, ci sarà la Fiom Cgil, in rappresentanza di interinali, disoccupati, precari, licenziati, cassintegrati. Mariateresa Labanca

SIAMO seriamente preoccupati per la mancata convocazione, da parte del governo, di sindacati e regioni interessate all'incontro con Fiat. Tale situazione va superata rapidamente. La strategia del management di Fiat, se da un lato si pone come obiettivo strategico importante l'acquisizione di una dimensione più adeguata per reggere la sfida dei mercati, dall'altro non può non prevedere, una volta passata la crisi, un aumento sostanziale degli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica per progettare e produrre l'auto ecologica del futuro. Tutto questo non può avvenire a discapito degli stabilimenti italiani e soprattutto dell'occupazione: ciò risulterebbe paradossale ed inaccettabile. La crisi sta segnando pesantemente la vita di molte persone a causa della fuoriuscita dai processi produttivi di migliaia di lavoratori, a partire da quelli con contratti precari, che rischia di alimentare un malessere sociale ingovernabile con tensioni sempre più forti, anche per i ritardi e l'inadeguatezza delle misure del governo rispetto alla profondità ed all'ampiezza di una crisi del sistema finanziario-capitalistico che dovrà affrontare un nodo ineludibile, ovvero la distribuzione più equa della ricchezza. Il sindacato sta affrontan-

do la situazione di straordinaria crisi cercando di introdurre tutti i possibili elementi di governo degli ammortizzatori sociali in deroga, allargando le tutele del sostegno al reddito a tutte le lavoratrici ed ai lavoratori e introducendo forti elementi di solidarietà. Crediamo importante che in questa fase l'aumento della produzione, come nel caso dello stabilimento di Melfi per la Punto a metano, venga gestito con l'impiego di lavoratori e disoccupati lucani, oltre che con lavoratori provenienti da altri stabilimenti in difficoltà. Evitare di appesantire le condizioni di lavoro degli operai di Melfi, ed al contempo dare risposte ai tanti senza lavoro, è sicuramente un grande atto di solidarietà e di etica della responsabilità sociale dell'impresa, tanto declamata e poco praticata, che andrebbe a vantaggio dell'immagine complessiva del sistema Fiat e aiuterebbe a migliorare le stesse relazioni industriali all'interno dello stabilimento di Melfi e non solo. Auspichiamo che le istituzioni, a partire dal governo regionale, possano in queste ore esercitare adeguate iniziative per sostenere le richieste avanzate dalla Cgil e dalla Fiom. Antonio Pepe segretario generale della Cgil

Vietri: necessari alcuni lavori straordinari

Chiusa la ex ss 94 Un panorama di Vietri di Potenza

VIETRI DI POTENZA - E' stata chiusa venerdì mattina dalla Polizia Locale di Vietri la strada ex statale 94, denominata “Varco di Pietrastretta”, sottostante il raccordo autostradale Sicignano-Potenza. Una strada che comunque non creerà molti disagi agli automobilisti, visto che è un'arteria alternativa, usata con più frequenza dai mezzi pesanti che evitano parte della statale 94 più in salita. La chiusura, chiesta dall'Anas, è dovuta ad alcuni lavori straordinari da svolgere sul raccordo autostradale, all'altezza di Vietri, precisamente in località Pietrastretta.

Chiusura obbligatoria, visto che il viadotto di Pietrastretta è interessato da fenomeni di degrado e danneggiamento degli impalcati che hanno portato alla chiusura, già da un anno, del transito della carreggiata in direzione Potenza. Perciò verranno effettuati dei lavori, e la chiusura ha il fine di tutelare la pubblica incolumità e la sicurezza della circolazione stradale. La strada “Varco di Pietrastretta”, di circa tre chilometri, è stata chiusa ieri mattina e resterà tale fino a data da destinarsi, per consentire l'effettuazione dei lavori. Claudio Buono

Giovani pubblicitari che salvano l’ambiente POTENZA - Avrà luogo stamattina alle 10, presso il Liceo Scientifico Pierpaolo Pasolini, l’appuntamento conclusivo con il progetto “Giù la maschera...”, di Legambiente Basilicata, in collaborazione con l'Osservatorio Ambiente e Legalità. E’ stata realizzata una campagna di comunicazione con cartelloni pubblicitari affissi per le vie del capoluogo. I ragazzi, al termine di un percorso di approfondimento sulle tematiche ambientali, hanno realizzato una campagna di comunicazione sociale basata sulla creazione di uno spot televisivo e di uno spot radiofonico. Obiettivo del progetto non è stato solo la “campagna” in sé, ma soprattutto quello di rendere consapevoli i cittadini rispetto alle tematiche ambientali connesse alla raccolta differenziata , alla riduzione dei rifiuti e al loro corretto smaltimento per agire sul problema, sensibilizzando la collettività circa gli effetti dannosi di determinati comportamenti.

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8 24 Ore in Basilicata


Italo Bocchino a Potenza per dedicare attenzione alla regione “rossa” e «martoriata»

Pdl, allargamento al centro La fibrillazione locale sulla nuova dirigenza? «E’ solo il rodaggio del partito unico» POTENZA - In piena campagna elettorale, Italo Bocchino, «Come d’abitudine, dedico almeno una giornata alla Basilicata, che è tra quelle regioni del Sud martoriate dal malgoverno del centrosinistra». ll vicepresidente del gruppo del Pdl alla Camera, in mezzo alla dirigenza locale del partito, recupera il passato e parla del futuro, che si avvicina con la scadenza elettorale alle porte. Accompagnato dal consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo, Bocchino, ieri, è partito proprio da Potenza, da una conferenza stampa al Park Hotel, per proseguire con varie tappe lucane. E tra i presenti, il candidato sindaco al comune di Potenza, Giuseppe Molinari, che «anche se allora su pozioni diverse, ha condiviso con me la battaglia per i piccoli comuni». All’epoca, Molinari era un deputato dalla Margherita e con Bocchino sottoscrisse una proposta di legge per gli enti locali di piccole dimensioni. Oggi, dalla stessa parte della barricata. In fondo «c’è una richiesta di allargare a tutti quei soggetti che possono fornire un reale cambiamento». Due spunti per tirare la volata al centrodestra. Da un lato il voto europeo che «potrà essere un buon traino - prosegue Bocchino - per il voto locale». Dall’altro proprio «l’allargamento della coalizione al centro, al “civismo”». Come Molinari, anche alla presidenza della Provincia il centrode-

La conferenza stampa del Pdl alla presenza di Italo Bocchino

stra schiera un ex del centrosinistra, un altro moderato non Pdl, Aurelio Pace. Ecco, «se non si conoscessero tutti i problemi che il centrosinistra ha creato in questa Regione, potrebbe anche suonare strano, né si comprenderebbe perché nel programma si recuperano cose semplici, banali, quasi ovvie come l’ascolto” e la partecipazione». Parlano della Basilicata ricca, piena di risorse, non solo petrolio e acqua, «ma anche coste e beni culturali che possono essere lanciati solo se posizionati nei circuiti giusti. Solo così i giovani non saranno costretti a migliaia a presentare domanda per pochi posti in palio, senza neanche inseguire i propri sogni». In tanti, tra la dirigenza del partito, prima di lui avevano richiamato il tema.

Era stato il consigliere regionale Nicola Pagliuca a spiegare come proprio l’apertura ai moderati rappresenta la «svolta naturale in un territorio che non è di comunisti». Giuseppe Moles, invece, pure lui deputato dal dna lucano, sintetizza: «E’ che in questa regione abbiamo davvero bisogno di aiuto». Così, lo slogan scelto per il candidato sindaco, «coraggio, onestà e competenza, funziona per tutti noi». Nel capoluogo «puntiamo a una città normale - spiega proprio Molinari - che merita ascolto e pensa alla famiglia». Ecco perchè hanno messo in piedi «liste di uomini liberi, per dare un segnale di cambiamento. Sulla scia di «un centro popolare e riformista. Non neghiamo dice - di essere stati nel centrosinistra, ma abbiamo

smesso di sostenerlo quando non ha più rispettato la persona, l’uomo». Si preparano alla sfida delle urne, sapendo che la «madre d tutte le battaglie sarà l’anno prossimo», con le regionali nella Basilicata “rossa”, unica regione del Sud a non aver scelto Berlusconi alle scorse politiche. «Il cambiamento si avvicina», ma al governo chiedono una mano. Sarà il senatore Egidio Digilio a sollecitare Bocchino perchè «nel post voto si possa trovare una soluzione ai disastri che il centrosinistra ha fatto in questa regione». E a proposito di risorse, doveroso un passaggio sul ddl sull’energia: in Basilicata ha mobilitato le critiche del centrosinistra che ha denunciato come le royalties lucane potranno alimentare l’economia del già ricco Veneto.

«Non è così - ha precisato il deputato Vincenzo Taddei Dopo l’impegno preso dal ministro Scajola e da Berlusconi, abbiamo ottenuto l’aumento delle royalties del petrolio al 10 per cento, le risorse torneranno in Basilicata, ai cittadini, attraverso la riduzione del costo della benzina. Quanto al Veneto, semplicemente un emendamento della Lega aiuta le regioni in cui ci sono esigenze di ri-gassificazione. La denuncia del centrosinistra è tutta una strumentalizzazione». Si dicono fiduciosi. Non spaventa che la Basilicata sia da tempo «considerata “l’Emilia Romagna del Nord” (Taddei richiama il risultato bulgaro del 2004, con Santarsiero a Potenza, al 74 per cento, ndr) Questa volta i risultati positivi ci saranno anche qui per il centrodestra». E poco importa che il progetto del partito unico si sia portato dietro alcune fibrillazioni locali sulla creazione della nuova dirigenza. L’unione di An e FI «è arrivata al momento giusto - conclude Bocchino - A soli due mesi, però, è normale un periodo iniziale di omogeneizzazione. E’ come una coppia che si ama alla follia e decide di andare a vivere insieme. Si litiga sul colore delle pareti». Come a dire, sulle piccole cose. Nel frattempo, «stiamo per entrare nel Ppe». Loro, una collocazione europea «ce l’abbiamo». Sara Lorusso

ENRICO LETTA Tappe in Basilicata Oggi diverse tappe lucane per il democratico Enrico Letta, ex segretario del Consiglio dei ministri del governo Prodi. Sarà a Matera, alle 15, presso l’hotel San Domenico, per presentare in una conferenza stampa il suo ultimo libro “Costruire una Cattedrale. Perchè l’Italia deve tornare a pensare in grande”. Poi, alle 16, è previsto l’incontro con le forze sociali e le imprese sui temi dello sviluppo economico presso la sede di Tecnoparco Valbasento. In chiusura, tappa a Potenza, al teatro Don Bosco.

NICHI VENDOLA Tour lucano Sinistra e Libertà propone «un processo di riunificazione della sinistra, uscendo fuori dai recinti e dagli steccati identitari, con una vocazione maggioritaria e non testimoniale, in grado di incidere nei processi reali e dare risposte adeguate alle esigenze e ai bisogni dei cittadini». Per dire questo «e tanto altro che non sentiremo mai in televisione» Romaniello (Sd) e Pesacane (Mps) annunciano oggi la presenza in Basilicata di Nichi Vendola, leader del movimento: prima tappa a Melfi (ore 19.00) e poi a Matera (ore 21.00).

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24 Ore in Basilicata 9

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

LAVORO E PREVIDENZA a cura di Antonino Nicolò

TELEFONO E FAX: 0965/621036 E-MAIL: toniconc@libero RISPOSTE AI QUESITI PREVIDENZIALI DEI LETTORI

I versamenti per i familiari di SERGIO D’ONOFRIO Se nell'azienda lavorano anche dei familiari la responsabilità del versamento è sempre del titolare di impresa, il quale garantisce anche per eventuali inadempienze dei collaboratori. Lo prova il fatto che il contributo minimo dovuto dai familiari collaboratori è inglobato nella cifra che deve PENSIONE essere pagata dal titolare. Redditi oltre il minimale Sulla quota di reddito eccedente il minimale, i contributi Pochi mesi fa è deceduto devono essere determinati nel mio marito. Svolgeva la limodo seguente. bera professione di fisiote1)Imprese familiari legal- rapista ed era iscritto alla mente costituite :sia i contri- Gestione Separata dell'Inbuti per il titolare ,sia quelli ps dal 1966. Non aveva per i collaboratori debbono es- contributi precedenti. I famisere calcolati tenendo conto liari superstiti siamo io, che della quota di reddito denun- svolgo l'attività di avvocato, ciata da ciascuno ai fini fisca- e due figli minori di 12 e 9 li; 2)Aziende non costituite in anni. Vorrei sapere se i raimprese familiari:il titolare gazzi hanno diritto alla penpuò attribuire a ciascun colla- sione ai superstiti, integrata boratore una quota del reddi- al trattamento minimo. to denunciato ai fini fiscali ;in P. B. - MELFI ogni caso il totale dei redditi attribuiti a tutti i collaboratori non può superare il 49% del reddito globale dell'impresa. Lei dovrà presentare alDi conseguenza i contributi l'Inps la domanda di pensioper il titolare e i collaboratori ne indiretta a carico della debbono essere calcolati te- Gestione Separata. Purnendo conto della quota di troppo, non è prevista l'intereddito assegnata a ciascuno grazione al trattamento midi essi.Attività stagionali - nimo, trattandosi di pensioL'assicurazione Inps è obbli- ne liquidata con il sistema di gatoria per l'intero anno an- calcolo contributivo. che per i commercianti che svolgono un 'attività di tipo stagionale. Possono versare per i mesi di effettiva attività soltanto coloro che per la parte restante dell'anno lavorano e versano regolarmente i contributi come dipendenti , collaboratori o anche come autonomi se si tratta di attività diversa da quella commerciale (es coltivatore diretto).

TFR LASCIATO IN AZIENDA

Sono impiegato da 12 anni e finora ho lasciato il mio TFR in azienda. Da luglio prossimo vorrei aderire ad un fondo di previdenza complementare. Verrà trasferito tutto il trattamento di fine rapporto finora maturato? M. DOLCE - PIGNOLA No, soltanto il TFR futuro, ossia quello che matura dopo la sua effettiva adesione al Fondo. Il precedente rimane presso l'Azienda, finchè dura il rapporto di lavoro. SISTEMA MISTO

Sono nato nel 1951 ed ho al mio attivo, alla data del 31 dicembre 2008, contributi versati per 26 anni. Ho iniziato a lavorare “regolarmente” solo nel 1980. La mia pensione sarà liquidata col sistema misto. Cosa accadrebbe se riscattassi i 4 anni di laurea? S. GIORDANO AVIGLIANO Una circostanza molto favorevole a lei. Supererebbe, alla data del 31 dicembre 1995, la soglia dei 18 anni di contributi e la sua pensione sarebbe calcolata col metodo retributivo, molto più conveniente. Approfitti della favorevole normativa introdotta a gennaio 2008 (rateazione fino a 10 anni, sen-

za interessi). PENSIONE DI REVERSIBILITÀ

Mio cognato, deceduto lo scorso dicembre, era dottore commercialista. Era iscritto all'apposita Cassa di previdenza da circa 16 anni. A mia sorella compete la pensione di reversibilità? P.G. - POTENZA Sì. Si tratta della pensione indiretta, che si matura con almeno 10 anni di contributi. E' però necessario che sua sorella conservi lo stato vedovile. MODELLI REDDITUALI

E' vero che i pensionati che hanno superato l'età di 75 anni (come mio padre) non sono tenuti a compilare i modelli reddituali, allorchè, periodicamente, l'INPS richiede per controllare il diritto ad alcune prestazioni? Grazie.

Contributi deducibili dal coniuge superstite I contributi previdenziali versati per conto del coniuge deceduto possono essere scaricati dalla tasse mediante una deduzione dal reddito imponibile. Lo ha precisato l'Agenzia delle Entrate in risposta a un quesito presentato dalla moglie di un lavoratore autonomo che prima del decesso aveva un debito contributivo nei confronti dell'Inps. Con l'occasione è stato ricordato che i contributi sono deducibili se rientrano tra quelli previsti dalla legge. Per tali si devono intendere, oltre a quelli connessi allo svolgimento dell'atti-

vità lavorativa, anche le somme versate per i contributi volontari, i riscatti e la ricongiunzione dei periodi assicurativi. Dalle ricevute dei pagamenti deve risultare inoltre che il coniuge ha sostenuto personalmente la spesa per la sistemazione delle pendenze arretrate a carico del defunto. L'Agenzia delle entrate ha ritenuto ammissibile la deducibilità in considerazione del fatto che i versamenti hanno lo scopo di far conseguire al coniuge superstite la pensione di reversibilità.

Inpdap, la domanda per la quattordicesima A luglio torna la quattordicesima sulle pensioni più basse. Se rispetto allo scorso anno non sono cambiate le condizioni di reddito, i pensionati riceveranno automaticamente lo stesso importo con la mensilità di luglio.Devono invece attivarsi coloro che raggiungono i requisiti nel corso del 2009. L'Inpdap distingue li distingue in due categorie. a) A chi compie 64 anni entro il 1° giugno è stata mandata una lettera con allegato un modulo che va restituito all'ufficio Inpdap di zona entro il 29 maggio, indicando i redditi che si presumono di conseguire nel 2009. Chi rispetta la scadenza riceverà la quattordicesima già con la rata di luglio. b) Chi compie invece 64 anni dal 1° giugno in poi dovrà recarsi presso la sede Inpdap e presentare un apposita domanda corredata, anche in questo caso, con la dichiarazione reddituale per il 2009. La somma spettante sarà pagata con la prima rata utile successiva alla presentazione della domanda. Come mostra la tabella, l'importo varia a seconda degli anni di contribuzione versata. Per vedove e vedovi, ti-

F.ORLANDO-MOLITERNO S', è vero, ma a condizione che, nelle precedenti campagne reddituali, quei pensionati già risultavano privi di redditi, diversi dalla pensione in godimento. RISCATTO DELLA LAUREA 1/

Nel 2005 mi è pervenuta dall'INPS l'autorizzazione al riscatto della laurea. L'onere totale era di circa 20.000 euro, da pagare in contanti o con 60 rate mensili da 340 euro. Attualmente sono impegnato in un contratto a progetto e guadagno solo 600 euro mensili. Posso bloccare il pagamento delle rate per farlo in tempi migliori? Conviene effettivamente pagare le rate per il riscatto? M. MANIERI - VENOSA Seguendo la rubrica, si sarà accorto come molti quesiti riguardino il riscatto della laurea. Nel suo caso, non è possibile bloccare il paga-

tolari di pensioni di reversibilità, l'anzianità sarà conteggiata al 60%, ma per i titolari di più trattamenti si terrà conto di quella acquisita sulla pensione diretta di vecchiaia o invalidità. I pensionati possono beneficiare della quattordicesima se al compimento dell'età minima di 64 anni hanno un reddito personale (quello del coniuge non conta) fino ad una volta e mezzo il trattamento minimo dell'Inps (8.934,90 euro nel 2009). Chi supera tale soglia, ma ha un reddito inferiore a quello che avrebbe conseguito con l'aumento, potrà beneficiare di questa in misura ridotta fino al raggiungimento di tale limite. Nel computo del reddito complessivo si terrà conto di tutti i redditi, compresi quelli esenti da Irpef e assoggettati a ritenuta alla fonte (Bot,interessi bancari, ecc). Non si considerano invece la rendita catastale della casa di abitazione, gli assegni familiari, l'indennità di accompagnamento ed eventuali altri introiti soggetti a tassazione separata. La quattordicesima è esentasse e non costituisce reddito né ai fini fiscali,né per il riconoscimento di altre prestazioni previdenziali e assistenziali.

mento delle rate. O paga o l'accredito avviene solo per un periodo minore, calcolato in base alle somme già versate. Il pagamento rateale ha il pregio di consentire la deduzione dalle tasse degli importi versati. Avrà sicuramente letto che esistono nuove regole per chi chiede il riscatto a partire da gennaio 2008. Lei potrebbe fare una nuova richiesta in tempi economicamente soddisfacenti. RISCATTO DELLA LAUREA 2/

Mi domando spesso quali possano essere i vantaggi del riscatto laurea per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 e, pertanto ricade nel sistema contributivo. Grazie per la risposta. T. MITRO - POTENZA Per quanti andranno in pensione col sistema contributivo (avendo iniziato a lavorare e ad avere una posizione previdenziale non pri-

ma del 1996) la legge 247/2007 ha ampliato i vantaggi del riscatto della laurea. Infatti, diversamente da quanto avveniva prima, i periodi riscattati, anche se collocati in epoca anteriore a gennaio 1996, so¬no utili al computo dei 40 anni di contribuzione per ac¬quisire il diritto alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo, a prescindere dal requisito anagrafico. LAVORO A PROGETTO

Sono stato lavoratore dipendente per 42 anni e sono andato in pensione da luglio 2003. Da gennaio 2004 ho accettato un lavoro a progetto, versando i relativi contributi alla Gestione Separata dell'INPS. Se lascio ora, prima di aver compiuto 5 anni di tale attività, perdo i contributi versati? T.ROMANO-AVIGLIANO Può stare tranquillo. Dal momento che è titolare di

AVVISO AI LETTORI LAVORO E PREVIDENZA -risponde Antonino NICOLO’ PER QUESTA RUBRICA I LETTORI POSSONO TELEFONARE OGNI VENERDI’, DALLE ORE 10 ALLE ORE 12, AL NUMERO 0965/ 818768

pensione, se abbandona la Gestione Separata, può ugualmente ottenere da essa, a domanda, la pensione supplementare. Per tale prestazione, infatti, non è necessario il requisito minimo contributivo di 5 anni. DIPENDENTE COMUNALE

Mia moglie è una dipendente comunale. A dicembre 2009 compirà 60 anni e vorrebbe andare in pensione. Ma ha solo 18 anni di contributi. Come si conciliano le due situazioni? R.R. - MATERA Non esiste più la disposizione che consentiva ai pubblici dipendenti di andare in pensione a 70 anni (legge 186/2004). Sua moglie potrebbe conseguire la pensione al maturare dei 20 anni di contributi oppure potrebbe rimanere in servizio fino a 65 anni. LAVORATORI PRECOCI

Ho iniziato a lavorare giovanissimo e dovrei godere, al momento della pensione, dei benefici riservati ai lavoratori precoci. Inoltre, vorrei sapere se, dal momento del raggiungimento del diritto fino all'apertura della relativa finestra, la pensione viene ugualmente corrisposta. Grazie. G.CAMPAGNA-POTENZA Mi spiace per lei, ma non esistono più, dal 2005, i benefici a suo tempo previsti per i lavoratori precoci. Inoltre, le mensilità intercorrenti tra il maturare del diritto alla pensione e l'apertura delle finestre non vengono corrisposte, proprio per alleggerire la spesa previdenziale. CALCOLO RETRIBUTIVO

Alla data del 31 dicembre 1995 avevo raggiunto 16 anni di contribuzione da lavoro dipendente, che rientrano, perciò, nel sistema di calcolo retributivo. A partire dal 1996, devo tener conto, oggi, che mi occorre rimanere in azienda altri 7 anni per poter accedere alla pensione. E questi ultimi 20 anni, naturalmente, saranno calcolati col sistema contributivo. Andrò, in sostanza, in pensione col sistema misto. Come saranno valutate le due componenti per il calcolo della prestazione? Si può sapere in anticipo quale sarà la percentuale della pensione, rispetto all'ultimo stipendio ? A. BRIENZA -POTENZA Tenendo conto della normativa vigente, è difficile fissare una percentuale. La parte retributiva sarà, all'incirca, pari al 32% della media retributiva. La parte a calcolo contributivo dipenderà dal montante contributivo e dall'età che lei avrà al momento del pensionamento. Ritengo che,col passare dei mesi, avremo, dal legislatore, elementi di valutazione più precisi.

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Lunedì 25 maggio 2009

I PIU’ LETTI

Pubblicato un albo inedito del grande disegnatore

In Italia ALICIA GIMENEZ Il silenzio dei chiostri Sellerio 2) STIEG LARSSON La regina dei castelli... Marsilio 3) STIEG LARSSON Uomini che odiano... Marsilio 4) STEPHENIE MEYER Breaking down Fazi 5) ANDREA CAMILLERI Il cielo rubato Skira 6) FRED VARGAS Un luogo incerto Einaudi 7) ANNE HOLT Non deve accadere Einaudi 8) STEPHENIE MEYER Eclipse Fazi 9) S. CASATI MODIGNANI Il gioco delle verità Sperling & Kupfer 10) ENRICO MENTANA Passionaccia Rizzoli

Sandokan firmato Pratt

1)

Camilleri

Le tavole, nate per il Corriere dei Piccoli erano andate perdute negli anni ’80 di MICHELE MESSINA

Mentana

In Basilicata STIEG LARSSON Uomini che odiano... Marsilio 2) ANTONIO SCURATI Il bambino che sognava.. Bompiani 3) ANDREA VITALI Almeno il cappello Garzanti 4) ENRICO MENTANA Passionaccia Rizzoli 5) LA PASQUA BASSA Antonio Del Giudice San Paolo 6) R. LEVI MONTALCINI Cronologia di... Baldini Castoldi Dalai 7) GRASSO- LA VOLPE Per non morire di mafia Sperling & Kupfer 8) ANNE HOLT Non deve accadere Einaudi 9) PARIDE LEPORACE Toghe rosso sangue Newton & Compton 10) PAOLA CALVETTI Noi due come un romanzo Mondadori 1)

Vitali

Calvetti

UNA nuova chicca per gli appassionati di fumetti d’autore. A Milano è stato presentato il recente volume “Sandokan”, edito dalla Rizzoli Lizard (84 pagine, euro 25), che contiene una storia sull'eroe salgariano sceneggiata da Mino Milani e disegnata di Hugo Pratt, il creatore di Corto Maltese, di Anna nella Giungla, del Sergente Kirk e tanti altri personaggi surreali e affascinanti, scomparso nel 1995. A parlarne sono intervenuti Alfredo Castelli, Pietro Gerosa, lo stesso Milani e Matteo Stefanelli. La genesi delle tavole su Sandokan rimandano all’anno 1971, quando Mino Milani scrive le sceneggiature per la riduzione a fumetti di Sandokan, Hugo Pratt ne è il disegnatore, e la commissione viene da “Il Corriere dei Piccoli”. È un periodo particolare per l'autore veneziano che vive ormai a Milano, amante del cinema, degli scherzi, rubacuori e fantastico ballerino malgrado la stazza fisica. Alfredo Castelli, il celebre autore del Detective dell'Impossibile e degli Aristocratici, ha rivelato alcuni curiosi retroscena sull’opera: Hugo Pratt non aveva terminato di disegnare le storie, quindi era

stato deciso di non pubblicarle perché incomplete. Ma il Corriere dei Piccoli era un settimanale quindi non si poteva aspettare, c'era un bisogno continuo di materiale da pubblicare. Si trattava di sessantaquattro tavole in tutto, cinquantasei più otto, ma in edicola sarebbero state trentadue; Hugo Pratt disegnava su fogli preparati, che ospitavano due strisce ciascuna, con una o più vignette, ma per una pagina del giornale occorrevano quattro strisce, ha aggiunto Castelli nella sua prefazione al libro.

IL ROMANZO

Il Mediterraneo letterario nell’analisi di Bruni

Padri e figli in “I frutti dimenticati” di Cristiano Cavina di ISABELLA MARCHIOLO

come nei successivi romanzi, a parlare dello scrittore, in filigrana, nell’ordito di fatti narrativi, erano i topos del ragazzino sognatore e orfano di padre, della mamma circonfusa d’un eroico alone da fiaba popolare. Adesso con “I frutti dimenticati” Cavina offre la sua storia nuda, senza schermi. Non cambia neanche i nomi dei personaggi: un giovane scrittore che vive di libri e lavoretti saltuari; una madre rimasta incinta mentre lavorava per finanziare il giornalino della parrocchia e che lo ha allevato da sola, insieme ai sanguigni genitori; una radiosa compagna che aspetta un figlio e dovrà fronteggiare una gravidanza dolorosa. Poi c’è un personaggio quasi muto ma lancinante nella sua esistenzaassenza, quel padre fantasma che irrompe nella vita del giovane scrittore annunciando di avere poche settimane di vita. “I frutti dimenticati” è il diario di un’estrema ricongiunzione, dove un figlio riscatta l’agonia del padre con un risarcimento narrativo. In quindici giorni al capez-

zale di uno sconosciuto, rivive l’infanzia fulgente e malinconica di un ragazzo cresciuto in una provincia emiliana fatta di tesori nascosti nell’antico comò di famiglia, formidabili preti e suore, alleanze fantastiche con un Dio chiamato a sostenere il ruolo vacante di padre. E nella storia, dietro una mamma e due nonni che compensano l’handicap paterno con superpoteri sentimentali, ci sono deliziosi comprimari, come la madre superiora delle Orsoline che indottrina i piccoli allievi sui benefici dei fiori di Bach. Nel giardino della scuola, severamente vietato ai maldestri bambini del paese, c’è l’orto dei frutti dimenticati, che richiama i forestieri come una leggenda d’altri tempi. Nel frattempo, Cavina imparerà che gli errori dei figli forse davvero ricadono sui padri. La biologia assegna reiterati frammenti somatici, anelli riconosciuti a caso nella catena del dna. E questo basta a solidificare un legame involontario, irrinunciabile. La genealogia attecchisce ugualmente e uno se

gri di Mompracem” racconta l'amore di Sandokan per Marianna Guillonk, la perla di Labuan e delle peripezie che affronta per incontrarla. Nella prima tavola la Tigre della Malesia salta su una tigre al grido “Sì, guardami sono una tigre!”, squarta l'animale e ne offre la pelle a Marianna. La particolarità del disegno di Pratt consiste nell'offrirci un Sandokan dal fisico affilato, ben rasato e vestito d'arabeschi come un principino; ammazza la tigre con un kriss malese, il pugnale ondulato e scomodissimo dei thughs. È una figura di Sandokan molto vicino al testo delle Tigri di Mompracem, un Sandokan assassino seppur nobile, offerta da Salgari. Alfredi Castelli spiega ancora nell'introduzione che Mino Milani aveva diviso la storia in due parti, Sandokan, per la prima volta aveva i tratti e l'acconciatura di un principe malese e non di un indiano occidentalizzato. Inoltre Castelli ha anche notato che Yanez, senza i baffi, somiglia molto a Corto Maltese e Marianna, è una meno giovane Anna della Giungla, che era stata disegnata sulle sembianze della prima moglie di Pratt, Anne Frognier. Per finire Sandokan appare seduto su una poltrona di vimini, molto simile a quella in cui apparirà seduto anni dopo Corto Maltese.

SAGGISTICA

La famiglia che non muore A CERTI scrittori basta raccontare. Le elucubrazioni sintattiche, la ricerca lessicale, lo stile stesso lasciano il passo alla pura sincerità della narrazione. Il trentacinquenne Cristiano Cavina è uno di questi scrittori, e nel romanzo “I frutti dimenticati” (Marcos y Marcos), tra i finalisti del Premio Strega, ribadisce ciò che sembra, nella sua produzione letteraria, quasi un’etica di autenticità. Facendo sua in epigrafe una riflessione di Thoureau, Cavina è convinto che, a un certo punto, il narratore debba smettere di captare le storie del mondo per dar voce alla propria. Perché l’umanità è universale, non ha bisogno di ricorrere a plot romanzeschi. Il giovane autore ravennate lo fa dai tempi dell’esordio con “Alla grande”, avventuroso romanzo di formazione adottato dal paesino di Volvera, in Piemonte, per un corale progetto di lettura quanto mai apprezzabile per uno come Cavina, autodidatta che ha imparato a scrivere leggendo. Ma lì,

Le tavole scomparvero dalla redazione di via Scarsellini e Pratt ,occupato in quei giorni dal nuovo personaggio Corto Maltese, che nel 1983 diventò una rivista a fumetti, le dimenticò. Divenne quasi un giallo. Talvolta Pratt chiedeva ai suoi amici senza ottenere risposta, che fine avesse fatto la storia su Sandokan. Castelli rivela il retroscena del ritrovamento, avvenuto due anni fa: le copie per la stampa erano in uno scatolone di cartone a casa sua. Il libro dal titolo “Le ti-

Hugo Pratt; al centro il libro

La copertina

la porta addosso per sempre, specchio di sè e dell’altro. Un bambino che rischia di nascere malato e una donna che all’improvviso si crede di non amare più diventano il retaggio genetico dell’abbandono subìto e a lenire la colpa non serve neanche contrattare con Dio e scoprire di avere un tumore benigno acquattato in un testicolo. Il romanzo, come in tutte le storie vere, non si conclude. Semmai inizia, con un esame medico e un bambino timoniere che guida il papà da una carrozzina solida come la zattera della salvezza in una tempesta. Cristiano Cavina I frutti dimenticati Marcos y Marcos pagg. 200; euro 14,50

IL Novecento letterario italiano analizzato tra mito, lingua, metafore e culture del Mediterraneo. Uno studio di Pierfranco Bruni, “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura del Novecento”, affronta il tema delle radici, della nostalgia, del sogno, del viaggio grazie a scrittori italiani che vanno da Giovanni Verga, a D'Annunzio, da Pirandello a Cesare Pavese, da Carlo Levi ad Alfonso Gatto, da Grazia Deledda a Giorgio Bassani, da Corrado Alvaro ad Elsa Morante, dalla poetica di Vincenzo Cardarelli sino alla linea degli scrittori tradizionalisti. Lo studio di Bruni, edito per i tipi del Csr, dedicato al rapporto tra letteratura italiana e matrice mediterranea propone una lettura importante in cui sono vitali gli intrecci tra miti, ricordi linguaggi e letteratura nazionale. Un confronto vitale all'interno della cultura letteraria del Novecento con

chiavi di lettura che offrono significativi stimoli ed elementi tematici che si prestano ad uno scavo sia esistenziale che poetico di un secolo che ha dato scrittori e poeti che hanno segnato la letteratura italiana. «Nella mediterraneità commenta Bruni nell’incipit del suo saggio - le eredità sono un vissuto che continua a vivere tra il mare e il deserto, tra i destini della Grecia e il destino di Roma in una dimensione anche biblica». Il mare è metafora, il viaggio orizzonte, la lingua salvezza di una identità. Nel volume di oltre 400 pagine, i temi relativi alla storia e alle identità geo - letterarie del Mediterraneo sono interpretati in una visione anche religiosa. Il progetto ha avuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il prezioso Alto Apprezzamento della Presidenza della Repubblica.

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14 Libri e letture


Elegia e religiosità in “La Pasqua bassa” di Antonio Del Giudice di ADELE DESIDERI

NOVITÀ

LA Pasqua bassa è un romanzo tragico, un memoriale agreste di sacrifici e di quotidiane liturgie. Antonio Del Giudice racconta vicende di dolore e purezza, di povertà e umiltà. Descrive la religiosità dei contadini del Sud Italia, che, analfabeti, ignorano la superbia della cultura e della ricchezza. Ne raffigura la fede religiosa, dipingendola con un candore che richiama le virtù delle Beatitudini. La trama è in sintesi questa: siamo nelle campagne del Tavoliere, durante la seconda guerra mondiale. Peppino ritrova, a poche miglia da casa, il cadavere del figlio Pinuccio. Questi proveniva dalla Grecia assieme ad altri soldati sbandati. Non sapevano nulla dell'otto settembre, cercavano di dirigersi a Nord, per ricongiungersi all'esercito italiano. Erano finiti nelle mani dell'esercito di Hitler e non avevano capito perché, invece che essere accolti come amici, erano stati trattati da traditori e fatti prigionieri. In dieci, compreso Pinuccio, erano scappati dal campo di prigionia. Alcuni si sono salvati. Pinuccio, invece, è stato colpito da una mitragliata tedesca e ora rientra esanime nel suo paese, “con un fazzoletto messo a tappo nella ferita al costato”, portato sulle spalle dal padre. Peppino si trincera dietro un mutismo ostinato, lo sguardo perso nel nulla. Rimbambito dallo strazio, si lascia morire nel giro di sei mesi. Perché “la morte di un figlio è un conto salato da pagare, toglie un pezzo grande di vita e accompagna i genitori sulla soglia del cimitero”. Restano la sorella di Pinuccio e la madre, l'una l'ombra dell'altra, rattrappite nel vuoto di un lutto incolmabile. Del Giudice tratteggia con tatto e delicatezza le povere e ingenue abitudini di questi agricoltori: le dimore “scarne”, il vaso da notte nella stalla, il braciere - “luogo (...) dei racconti e delle favole”, - il rosario, “rito propiziatorio” della sera, e le famiglie numerose - ché il figli sono una benedizione, anche se poi bisogna pensare a come sfamarli. Un'esistenza di uomini che, faticando, restano fiduciosi e al tempo stesso indifferenti, perché sanno di essere sempre e solo “spettatori nel mondo”. Una morale “fatta di sostegno reciproco, di pensieri mai detti, di desideri cancellati come cattivi pensieri, di peccati mai fatti e neanche pensati, di rinunce per gli altri”.

“Fake” diario di un seduttore virtuale In basso la copertina del libro di Del Giudice

La Resurrezione dei contadini Con uno stile morbido e dolente come il suono di una viola, con un incedere corale, perché a parlare e a scrivere pare che sia tutto il popolo, Del Giudice narra una storia dal sapore “antico”, dove non mancano le “ostie consacrate rubate e bruciate”, i mostri, le streghe, i santi, le processioni, i riti festivi e feriali, le reliquie e le relative leggende. Per i villani “la Pasqua bassa” - quella che cade entro il due aprile - “porta sciagure”, “si festeggia sottotono”: “è di Passione

più che di Resurrezione”. Il parroco, però, ritiene che questa credenza sia una mera superstizione di origine pagana. Eppure la gente semplice lo sa, “ognuno (...) si porta dietro una Pasqua bassa. Che non sempre coincide con quella del calendario”. È l'esperienza dei contadini, allora, a determinare il senso delle cose, più delle scoperte scientifiche o degli insegnamenti ecclesiali. E nelle ultime pagine del libro, allusive e dense di silenzi, le nuove generazioni

- proprio attraverso la saggia testimonianza dei vecchi - trovano la motivazione per sfidare la sorte e continuare a sperare, a prescindere da ogni misericordiosa promessa cristiana di resurrezione dei corpi. Una speranza capace di far tornare i conti a zero e di restituire l'energia per lottare e riscattare il proprio destino di sofferenza e sfruttamento. Antonio Del Giudice La Pasqua bassa San Paolo, 2009 pagg.165; euro 14,00

Nel nuovo romanzo di Vasilis Vasilikos

una cartella clinica in cui il malessere assurge a morale e, paradossalmente, si trasforma in pulsione vitale della relazione e di loro stessi. Ed è proprio il protagonista, Ghiannis, a circostanziare lucidamente la diagnosi spietata e senza via di scampo, affermando stoicache diventa anche suo amico. La storia mente: «In fondo siamo tanto complicaper Ghiannis risulta tanto conturbante ti solo perché desideriamo esserlo, perquanto insolita e viene vissuta in un al- ché la nostra malattia è diventata la notalenarsi di situazioni, come un vero e stra stessa anima, perché il dolore ha fiproprio tira e mola, tra amore e odio, nito col diventare piacere». Masochistico atteggiamento, irrivescontri e incontri, abbandoni e tregue, fusioni ed incomunicabilità corrobora- rente sia nei confronti della vita che dei sentimenti, che scaraventa te da un desolante autismo i personaggi in una desolasentimentale che ne destabizione senza confini. E innelizzano ogni equilibrio emogabile risulta come oggi si tivo. Trasbordano con spestenda a palesarsi sempre sore ed evidenza le loro ospiù spesso immaturi e disessioni maniacali immetsorganici nella sfera affettitendosi in circuiti virtuali di va, vittime e carnefici di intense fobie, come a voler un'emotività difficile da genutrire di contenuti le loro stire. due esistenze passive e tituVasilis Vasilikòs banti. Questo confuso visUna storia d'amore suto si trasforma quasi in Crocetti, pagg. 148; una sorta di rapporto psieuro 9,50 chiatrico, fornendo quasi Vasilis Vasilikos

Un amore maniacale di GIUSY CUCELI DALLA penna di uno degli autori greci contemporanei più noti all'estero, Una storia d'amore si propone come un romanzo dolorosamente ironico e, per certi aspetti, inquietante, in cui si affastella una vasta gamma di elementi non proprio rassicurante. Ambizioni frustrate, nevosi ricorrenti e sogni puntualmente infranti accomunano e caratterizzano quasi tutti i protagonisti, i quali in balia dei loro demoni si dimenano nel tentativo di esorcizzarli senza tuttavia riuscirvi. Ghiannis è un giovane studente, innamorato folle di una sua avvenente coetanea, ma che, per una strana alchimia del destino, si ritrova, quando lei lo lascia, ad intraprendere una relazione con Magda, la moglie di un musicista

L’INCHIESTA

Pecorelli, il delitto irrisolto

È UN excursus dettagliato, pignolo, analitico: un libro di inchiesta sul più «politico» tra i molti omicidi di questi ultimi decenni quello scritto dalla giornalista Mary Pace sull'assassinio di Mino Pecorelli, il giornalista freddato la sera del 20 marzo 1979 a Roma per ragioni mai chiarite ma strettamente connesse con i grandi misteri d'Italia. In libreria da poco il libro “Mino Pecorelli. Il delitto irrisolto” (Curcio editore, euro 15.90) offre un panorama credibile del perchè quell'omicidio è irrisolto e rischia, solo per ragioni politiche, di essere rubricato sotto la voce “irrisolvibile”. Pecorelli (a cui le ultime sentenze, sia

impedire a Mino di pubblicare documenti scottanti. «Non si poteva procrastinare l'omicidio del giornalista - dice la scrittrice - perchè quei documento sarebbero stati pubblicati e qualcuno non voleva che divenissero di dominio pubblico. Mino doveva morire quel giorno». I processi di questi anni hanno fornito molte notizie, spezzoni di verità, tanti «lampi nel buio» che Mary Pace ricolloca con attenzione alla verità dei fatti e alla semplice logica che indica nell'omicidio Pecorelli un «assassinio crocevia» tra Stato ed anti-Stato alleati per necessità politica a tappare la bocca ad un giornalista kamikaze.

Mary Pace riapre la ferita aperta dell’omicidio del giornalista quella che aveva condannato Giulio Andreotti, sia quella che lo ha assolto, riconosce la genuina dimensione di giornalista coraggioso e attento comunque e sempre alla notizia) è il crocevia dei tanti nodi irrisolti della politica affaristica della Prima Repubblica e merita rispetto perchè ha pagato con la vita la sua attività di giornalista sul fronte del malaffare politico. «L'uccisione di Pecorelli - scrive nella prefazione il criminologo Francesco Bruno - è

stata un fatto terroristico nel vero senso della parola: colpirne uno per educarne cento». Secondo la Pace, le piste che hanno determinato la morte sono essenzialmente due: gli assegni dati ad Andreotti e le carte di Moro. A ben guardare l'una non esclude l'altra perchè tutte e due portano ad uno stesso destinatario: la banda della Magliana. Mary Pace dedica particolare attenzione all'ultima giornata di Mino, quando qualcuno seppe ed intervenne per

Il romanzo di Minghini

di AURORA BERGAMINI PARIGI - E' osannato in Francia eppure Giulio Minghini è nato a Ferrara 37 anni fa e in Italia è praticamente sconosciuto. Ancora per poco. Da qualche settimana è uscito Oltralpe Fake, il suo primo romanzo, in francese: una rivelazione. «Brillante», «un successo», «si legge d'un fiato»: il giudizio della stampa è unanime, da Le Figaro, al Nouvel Observateur, al Canard Enchainè, a Liberation. Dicono che assomigli a Michel Houellebecq lo scrittore francese che si è imposto fra provocazione e polemiche o a un «Don Giovanni dell'era virtuale», a un Bukowsky contemporaneo «affetto da tutti tipi di dipendenza» dall'alcol al sesso a internet. Fake è una sorta di diario autobiografico che nasce da una delusione amorosa su un anno passato a rimorchiare in modo compulsivo ragazze sui siti di incontri, come Meetic e Point Commun. Questi «supermercati delle relazioni amorose» sono per lui «la Babele dei desideri frustrati», l'illusione effimera di trovare una qualche felicità a portata di mouse: all'eccitazione iniziale segue l'assuefazione, la dipendenza, la ripetizione seriale, la moltiplicazione delle relazioni che rende il protagonista-scrittore sempre più svuotato, solo, deformato. «All'inizio abbordare sul web queste ragazze, incontrarle, frequentarle per qualche ora, giorno o mese, era come un gioco poi si è rivelato faticoso anche fisicamente», dice all'Ansa Minghini che in un anno ha annoverato circa 400 incontri virtuali, di cui una buona metà andati a buon fine, «un appuntamento a sera», spiega, da incastrare nell'agenda, insomma un lavoro a tempo pieno. Il libro finisce per delineare «una sociologia dell'amore telematico» con tanto di elenco di tecniche - «si parte sempre dal profilo, se si è artisti o intellettuali le chance aumentano» - tipologia degli iscritti, tra i 30 e 40 anni -, «alle ragazze piace Johnny Depp, ai ragazzi David Lynch». Poi gli «scopi»: «di solito le donne sono in cerca del grande amore, gli uomini spesso già sposati vogliono solo un'avventura». Minghini sta già traducendo Fake in italiano

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Libri e letture 15

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

IL RITORNO DI KEYNES

IL PAESE IN CUI NULLA E’ COME APPARE

di FRANCESCO BOCHICCHIO

ANTONIO GIANGRANDE* LA CRISI economica ha riportato alla più viva, e meritata, attualità il pensiero di John Maynard Keynes, economista inglese della prima metà del novecento, teorico dell'instabilità del capitalismo, e quindi della necessità dell'interventismo statale, in un'ottica di piena occupazione, e di limitazione della speculazione finanziaria. Il suo pensiero fu a fondamento della politica di interventismo soprattutto della socialdemocrazia inglese e anche della socialdemocrazia “tout court” dopo la seconda guerra mondiale (e prima ancora del “New Deal” di Roosvelt), per essere poi accantonato dagli anni '80 con le vittorie di Reagan e della Signora Thatcher e con il conseguente trionfo del liberalismo. Il trionfo del liberismo si è rivelato caduco ed ha determinato la più sconvolgente crisi finanziaria della Storia, in grado di distruggere immani risorse, con una efficacia quantitativa quindi devastante e che non può non avere riflessi qualitativi: il liberismo adesso non è più difeso da nessuno con l'encomiabile eccezione di Francesco Giavazzi, ardimentoso fino all'eccesso e tale da sconfinare nella temerarietà nel sostenere che i dibattiti sulla riforma del capitalismo sono irrilevanti - e i teorici del liberismo sfrenato , Friedman al cui pensiero Reagan si ispirò, e von Hayek sostenitore della natura liberticida della tassazione progressiva (prima della crisi, l'introduzione dell'aliquota unica era sostenuta in termini quasi generalizzati, anche tra gli ambienti progressisti) sono ormai definitivamente superati, mentre il ricorso a liberali quale Einaudi, fautore di interventi pubblici conformi al funzionamento del mercato, e quale Ropke, guida della scuola di Friburgo, alla cui base vi era l'ordo-liberalismo, vale a dire un liberismo ordinato e controllato, si rivela strumentale e privo di concretezza, in quanto il pensiero di tali autori è evidentemente inadeguato di fronte ad una crisi così devastante, determinata non dalla debolezza del capitalismo rispetto a movimenti antagonisti e comunque conflittuali, ma dall'eccesso della sua forza e dalla mancanza totale di limiti, strumentalizzati e polverizzati dalle dinamiche del sistema . Il ritorno a Keynes, sostenitore della instabilità del capitalismo e dell'intervento pubblico, e, quindi, a differenza di Einaudi e di Ropke, di correzioni radicali, e in via più generale della natura ciclica dello sviluppo del capitalismo, è obbligato, e quindi di grande rilevanza intellettuale e di politica economica si presentano i primi elaborati apparsi dopo la crisi, tra cui spicca un felice libello della casa editrice Adelphi di febbraio 2009, in cui Guido Rossi presenta il volume di Keynes, “Possibilità economiche per i nostri nipoti”: Guido Rossi, pag. 52, conclude evidenziando l'importanza delle proposte di Keynes, tendenti sia a un nuovo sistema di regolamentazione finanziaria mondiale sia a una politica monetaria internazionale idonea ad evitare l'espansione incontrollata del credito e le bolle speculative. La lacuna presente nell'opera ciclopica e fondamentale di Keynes è che la riforma, radicale ed incisiva del capitalismo, è rimessa alla politica economica senza l'individuazione delle condizioni sociali per tale politica economica e trascurando l'idoneità del capitalismo a inglobare in sé ed a strumentalizzare ogni elemento contrario: la politica socialdemocratica del dopoguerra è stata resa possibile solo dalla minaccia del comunismo, svanita la quale minaccia si è dissolta la stessa socialdemocrazia. La lacuna può essere colmata solo andando a fondo delle contraddizioni del capitalismo e del nesso tra razionalità del capitalismo e limiti profondi a tale razionalità, per delimitare rigidamente e rigorosamente il ruolo dell'iniziativa imprenditoriale, in modo da impedire abusi e fratture sociali: occorre quindi l'utilizzo congiunto di una redistribuzione dei redditi a mezzo dello strumento fiscale e di una rigorosa programmazione economica, utilizzo congiunto impossibile senza la valorizzazione, all'interno del sistema capitalistico, di elementi conflittuali al capitalismo stesso tali da alterarlo e da deviarlo da una logica di pura accumulazione per incanalare l'iniziativa imprenditoriale in canali compatibili con l'utilità sociale La fondamentale impostazione di Keynes necessita quindi di un quadro teorico più generale i cui punti base sono forniti dal dialogo, perenne, tra Marx e Weber. studiobochicchio@legalebochicchio.it

GIUSTIZIALISTI ALLA PROVA di ANTONIO GALIZIA VEDO su il Quotidiano di oggi una enfatica figura giustizialista, identica al Capo di quel Partito o Movimento a cui si dice orgoglioso di appartenere per chiedere le dimissione del presidente del Consiglio. L’orrore del gesto che non ha da discostarsi dallo squallore di quelle anime in pena che titubano e sperano sempre che qualcosa accada e che non vedono mai realizzarsi, perché sono vanità della loro immaginazione e trovano corrispondenza nella realtà. Quest’avventato cenno d’inveire a ruota libera contro il capo del Governo risente di una puntigliosità imbarazzante che nasce da un focoso rancore, talmente attecchito che non crea imbarazzo di auto sconfessarsi, perché le riepilogazioni di indirizzo al Presidente del Consiglio portano l’artificio di trovarsi all’appuntamento con ogni scadenza elettorale sottintendendo la speranza di ledere la dignità del Cavaliere in aperta campagna elettorale. Errare, dice il proverbio, è umano, ma perseverare è diabolico. Questo reiterarsi d’insolenze contro Berlusconi, da promotori di tanto scandalo dovrebbe pur suggerire un dignitoso senso di riflessione e un rimorso di coscienza, sia nel magistrato conosciuto come militante comunista politicizzato che, astutamente e credo per forzatura psicologica deprecabile abbia emesso dolosamente la sentenza contro l’avvocato inglese per colpire il Presidente del Consiglio, e sia nei politici che appropriatisi della notizia, si sono coalizzati nel vandalismo storico che contagia chi ha voglia di svelenirsi di “forsennatezza” acquisita, contro qualcuno. Il caso non è nato da una coincidenza casuale, ma il dolo fa capo alla sua genesi. E’ noto che in questi quindici anni circa di attività politica, Berlusconi è stato il bersaglio elettivo dei Magistrati Milanesi politicizzati, per cui il caso non fa più notizia. Lo scatto dei militanti nell’IDV, dal capo all’ultimo accolito, si è coalizzato nell’unica voce: dimissioni di Berlusconi con raccolta di firme. Povera Italia nostra, quanti sgarbi insensati devi sopportare! Eppure stiamo navigando in avan coperta all’inizio del terzo millennio e queste reiterazioni, dovrebbero a chi le concepisce e le mette in pratica, creare un senso di stanchezza psicologica e un orgoglio morale di non sentirsi tra gli sprecati della storia, in cui, il culmine di ogni pensiero si basa sull’azione perversa contro l’unico

soggetto che purtroppo, a loro svantaggio, acquista più credibilità popolare e più stima dalla gente Sempre più ridicola mi è parsa in televisione la puerilità del segretario del Pd che con fanciullesco sorriso va tra i fruttivendoli a stringere le mani tese, rimirandosi nell’obiettivo della telecamera che lo riprende. Nella nostra regione succedono un po’ le stesse cose col sindaco uscente che cerca di oscurare il concorrente, accusandolo di trasformismo. Ma perché il perspicace oratore uscente, tra le altre arguzie non dice qualcosa su tutti quei cantonieri stradali assunti tra Ruoti, Avigliano, Bella, Baragiano e altrove quando era Presidente della Provincia e in che modo: voti di scambio od altro? Quei cantonieri, costituiscono una realtà che meriterebbe di essere chiarita e spiegata. L’enfatico sostenitore dell’Idv che si accanisce contro Berlusconi, perché non prende nota di questa formalità che fra l’altro è pubblica nelle zone citate, per rendersi conto che pasta è distribuita tra i sostenitori del centro sinistra, dove la triste omertà fa logica per non perire. Certo è che la politica moderna, sembra far parte delle guerre stellari e gli atti recriminatori, sono sparati sempre contro gli altri, specie se di mezzo ci sono odi incolmabili che non vedono vie d’uscita, se non con l’umiliazione e l’eliminazione possibilmente, anche fisica del nemico. Che dovrebbe dire Berlusconi di quella Giudice di Milano che usa, da comunista verace, la giustizia a orologeria per strangolare il suo nemico? Non è forse ancora uno scandalo il plauso e la solidarietà offerta al magistrato riprovevole, da Magistratura Democratica? Che possono pensare i cittadini della cultura libera e insindacabile della Magistratura politicizzata in quella pozza in cui è ridotta l’Italia, per la politica irretita da sentimenti deteriori? A subire le angherie di pochi che cavalcano la storia in questo periodo difficile e turbato dalle sirene della mala democrazia, purtroppo sono quelli che non si adeguano agli statuti giustizialisti. Tuttavia i buoni ci sono e continuino a lavorare per disciplinare i dissenzienti, sospetti di cattive volontà e di vendette a tempo, e dare all’Italia l’aspetto e la serenità che merita al cospetto del mondo. dott.antoniogalizia@libero.it

ILLUSTRE direttore, da tempo mi pregio di inviarvi le mie note stampa, credendo di farvi cosa gradita, oltre che promettervi l’adeguata visibilità sui siti associativi in caso di loro pubblicazione o approfondimento. Note stampa di attualità, cultura, politica. Tra queste vi era la presentazione del mio libro. “L’Italia del trucco, l’Italia che siamo” l’ha letto Agostino Cordova, che ha indagato sulla massoneria, divenendone vittima di ritorsioni. Il libro l’ha letto Ferdinando Imposimato, che ha indagato sul terrorismo, divenendone vittima di ritorsioni. Il libro sarebbe stato letto anche da Falcone e Borsellino, morti per mafia. In Italia nulla si può, se già i grandi personaggi nulla hanno potuto. La sua, la loro e la nostra storia è raccontata nel libro, sunto delle inchieste contenute nel sito. Tematiche sezionate per argomento e per territorio. Come vedete, nulla è come appare. Il saggio è unico nel suo genere, perché riporta tutti gli scandali taciuti ed impuniti. Esso rappresenta gli italiani per quelli che sono. Dobbiamo rassegnarci al fatto che le nostre storie non avranno lieto fine, ma nessuno ci impedirà di testimoniare l’ingiustizia di cui siamo vittime, insieme a milioni di italiani. Ogni modo e forma di divulgazione è utile al nostro scopo. Eppure, nonostante l’interesse pubblico nazionale che suscitano la nostra attività e le nostre note stampa, Io, presidente nazionale di una nota associazione antimafia, sono censurato dai media e dalla magistratura, perché non sono schierato a sinistra e perché denuncio gli abusi dei magistrati. Probabilmente dare spazio mediatico ai soliti personaggi, serve affinché siano sempre gli stessi a presentarsi a qualsiasi elezione, perché mai nulla cambi. Il nuovo, non indottrinato o omologato, non può emergere se si inibisce la conoscenza delle sue idee. La politica, rappresentanza di interessi, che dovrebbe essere amministrazione e legislazione, diventa così mendicio e meretricio. A questo punto, riscontrando indifferenza nel nostro operato, non avendo avuto alcun riscontro nel tempo, mi trovo costretto a depennare i vostri recapiti di contatto, affinché non possa più importunarvi con le mie segnalazioni. Per quelli come noi è importante sentire vicino la gente per cui si combatte e si ricevono ritorsioni, perchè non è sbagliato quello che diciamo, ma è sbagliato dove lo diciamo. Ma qualcuno lo deve fare, perchè il male avanza dove il bene rinuncia a combattere. *Associazione contro tutte le mafie

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POLITICA TRA CENTRO E PERIFERIA di ANTONIO RUBINO CENTRO e periferia. Sovviene un ragionamento storico artistico: nelle capitali, i grandi artisti innovano e rilanciano l'arte, nelle periferie le nuove mode arrivano in ritardo e sono interpretate e rielaborate dal gusto popolare. Se Giotto a Napoli nel XIV sec. portava le sue innovazioni, in Basilicata non potevano che giungere richiami e informazioni. Bizzarro questo incipit, ma pensando alle vicende della politica lucana, non è poi così deleterio riparlare di centro e periferia. Mentre nel 1300 era giustificato il ritardo artistico delle periferie rispetto alle capitali, oggi non è giustificabile l'ombra in cui si relegano “i territori” in politica. La nuova avanguardia artistica della politica dipinge astratte opere di nuova partecipazione, ma di fatto, la base dei partiti, i circoli cittadini, apprendono solo dai giornali che in Potenza i “grandi artisti” discutono del futuro, e le spaccature create dai grandi ego artistici della nostra politica si ripercuotono funestamente sui comuni. In realtà la questione è meno sottile, perché, mentre la vera base popolare dei partiti, formata dai giovani (l'anagrafe in politica è molto bugiarda), dalla società civile, da persone animate da impegno e passione sociale, da sindaci e assessori (perché no?), discute con la gente dei problemi quotidiani e si presta al dialogo e all'informazione, le alte gerarchie giocano con il puzzle delle poltrone. Per giunta, i prodotti “artistici” del centro principale della politica lucana non sono poi così all'avanguardia come le opere di Giotto e, la periferia non accusa ritardo ma viene snobbata. A Potenza si fa e si disfa, nei comuni che si “accontentino” di fare politica. Le elezioni provinciali alle porte, dovrebbero essere l'arma dell'elettore per combattere quel nesso Centro-Periferia visto in un rapporto unilaterale. Centro e Periferia nella politica devono essere gli interlocutori di un dialogo, ma anche di un conflitto e di una riflessione. Ammettere che la realtà è quella di un centro che propaga un impulso e un territorio periferico che lo riceve passivo, significa rassegnarsi a scrivere la storia dal punto di vista del vincitore di turno. Divise sulla scia delle spaccature dei big della politica regionale, le periferie (pensiero alla Val d'Agri) non sono in grado di amalgamare le forze e dire basta al loro ruolo di passivo riflesso delle vicende potentine e a rivendicare un ruolo attivo, una rappresentanza vera. Nei territori cerniera, nelle aree limitrofe, bisogna ritrovare politici per i ponteggi degli affreschi delle nuove volte di una politica da rilanciare. Ma per loro ci sono solo cappelle di periferia. Le cattedrali sono per i big che si bisticciano a Potenza? Pensieri dalla periferia! Ma la Basilicata è fatta di piccoli comuni, quindi, con tutto il rispetto per i grandi artisti del capoluogo, bisogna ricordare che, in un panorama più vasto, l'intera Basilicata è una periferia.

SUL CONSORZIO DI RIONERO

L’ATTUALITA’ DI CARLO ROSSELLI

di GIOVANNI ALFREDO CHIEPPA* PRENDO atto con piacere che il Tar di Basilicata con l'ordinanza del 20 Maggio scorso nr.197 ha chiuso definitivamente la questione dell'ex consorzio agrario di Rionero. Vicenda per la quale in data 9 marzo 2009 ho presentato le mie dimissioni dalla carica di assessore alle attività produttive ed alla vivibilità del Comune di Rionero. Il Giudice amministrativo ha ribadito tutte le ragioni che avevo sostenuto da oltre un anno e mezzo in Giunta, ovvero che nella struttura in questione si può esercitare l'attività di vicinato commerciale così come previsto dalla legge 114\98(primo decreto Bersani) , stante il regime di promiscuità giuridica tra la compatibilità urbanistica e la destinazione d'uso secondo il prg in vigore e trattandosi di un immobile prevalentemente residenziale, profilo che era già stato evidenziato dallo stesso Giudice con una precedente sentenza emessa in forma semplificata in data 26.06.2008. La tesi sostenuta dall'ufficio Urbanistica,pertanto, si è rivelata completamente errata in punto di fatto e di diritto con l'aggravante che lo stesso ha ignorato per grave colpa precise norme tecniche di attuazione del vigente PRG del 17 Maggio 1998 nr. 914 ed in particolare gli artt. 14,comma 1 lett,.B) 17.1 e 21.16 , come anche l'appoggio politico di chi in modo testardo ha creduto fino in fondo alle fantasie giuridiche e tecniche di taluni, sostenendo la favola che il negozio dovesse aprire solo con l'approvazione dell'adottando regolamento urbanistico. Altra bufala senza pari. Ha errato anche chi ha tenuto una conferenza stampa nel palazzo Fortunato nel corso della quale ha raccontato solo corbellerie visibilmente infondate, nonostante l'ordinanza del Tar di Basilicata del 26 Marzo scorso che ne aveva sancito il principio secondo il quale era ammissibile aprire un supermercato al servizio del quartiere . Taluno, quel che è peggio, l'aveva definita in modo trionfalistico la madre di tutte le battaglie e che la stessa era stata splendidamente motivata, andando a raccontare in giro che il Comune avesse vinto la causa, grazie anche al supporto di luridi fiancheggiatori più o meno occulti. Il partito dei comunisti italiani di Rionero, su questo fatto, ha scritto articoli di fuoco contro il sottoscritto, manifestando solo ignoranza della materia ed ingannando la pubblica opinione. L'ordinanza che si commenta ha posto in risalto il diritto della società ad apri-

re il negozio di mortadella ,richiamando l'ordinanza del 26 marzo 2009 , mettendo in evidenza la necessità di applicare al caso di specie l'art. 11,comma 4, della nuova legge della Regione Basilicata del 30.09.2008 nr. 23 che consente nei comuni montani e nei piccoli centri rurali la possibilità di assentire istanze di apertura di esercizio di vicinato anche in deroga alla destinazione urbanistica dell'area su cui sorge il fabbricato.Rilievo, questo, che avevo spiegato tante volte al Comandante di Polizia Locale il quale forte di un parere errato ed abnorme della regione Basilicata ha emesso un provvedimento di sospensione dell'iter amministrativo per la Dia senza dare ascolto a quanto le veniva descritto. Detto provvedimento è stato sospeso dall'ordinanza che si commenta e ne sono molto soddisfatto. Che dire? E' una vicenda gravissima che creerà molte conseguenze sociali, politiche e giuridiche per più di taluni, i quali bene farebbero a dimettersi dalle rispettive cariche politiche ed amministrative, atteso che non meritano più la fiducia del Sindaco e dell'intera amministrazione comunale e chiedere scusa alla società coinvolta che ha subito tanti danni economici e di immagine che di certo non pagheranno i cittadini di Rionero, ma solo chi li ha determinati a titolo individuale o di concorso. Si tratta di quattro anni di supplizio che qualcuno nelle sedi competenti dovrà spiegare assumendosi la responsabilità di ciò che ha commesso. L'Italia dei Valori , a breve ,presenterà una interrogazione al Presidente del Consiglio Comunale di Rionero affinché il Sindaco e l'assessore all'urbanistica spieghino in Consiglio comunale tutta la storia di questa vicenda, dai contorni sinuosi e carbonari. Da ultimo , come ho sempre sostenuto, l'arch. Cassese Domenico ne esce a testa alta per aver fatto il suo dovere istituzionale nell'interesse dei cittadini di Rionero. Ha vinto il diritto e la Giustizia ed ha perso il sopruso,l'arroganza e la cattiveria e ne sono contento.Adesso qualcuno, per par condicio, perché non organizza una conferenza stampa nel palazzo Fortunato per spiegare l'evento? Ne ha il coraggio ? Io non ho fatto il tifoso della società Ami spa ma solo il mio dovere e qualcuno dovrebbe imparare prima a vivere e poi ad amministrare la cosa pubblica. Cordiali saluti. *consigliere comunale Italia dei Valori Rionero

di MICHELE RIBELLINO NEGLI anni cruciali compresi fra le due guerre mondiali, si compie una grande trasformazione, implicante la crisi nelle economie, nelle ideologie, nelle coscienze. Uno dei cambiamenti più visibili interessa la storia del pensiero politico. Vengono elaborate alcune interessanti teorie che si propongono di fondere liberalismo e socialismo, prendendo, di ciascuna dottrina, gli elementi migliori. Tra gli autori di questo filone, ricordiamo i socialisti riformisti Gaetano Salvemini e Carlo Rosselli. Riguarda i tentativi messi in atto, soprattutto in Italia, Francia e Inghilterra, al fine di mescolare gli elementi ritenuti ancora fecondi, delle vetuste ideologie liberali, democratiche e socialiste, per far nascere nuove formule nel segno dell'opposizione allo statalismo autoritario, centralista, dittatoriale del fascismo e del comunismo. Carlo Rosselli nacque a Roma nel 1899 e morì in Francia nel 1937, assassinato con il fratello Nello, dai territori francesi della cagoule, su mandato di Caleazzo Ciano. Uomo politico, animatore con Pietro Nenni della rivista “Quarto Stato” fu confinato dai fascisti a Lipari (1927-28). Economista, osservatore del socialismo inglese e della democrazia industriale, riformista socialista, operò una sintesi dei valori liberali e dottrina socialista, esposta nella sua opera fondamentale “Socialismo liberale” (1928). In questo splendido saggio, egli concepisce il Socialismo come la forza etico-politica impegnata nella missione storica di socializzare le libertà borghesi, di renderle effettive ed estese a tutte le classi e a tutti gli uomini. Rosselli riprende consapevolmente lo spunto socialista liberale di hohhouse, rannodandolo alla critica acerba mossa al determinismo economico marxista, alla negazione ivi contenuta della libertà, allo statalismo socialista. Rinvia al primo socialismo libertario, a Proudhon, rivalutato dal riformismo craxiano, e alle correnti contemporanee del socialismo autogestionale. E' un tema questo, tornato oggi alla ribalta, tra le forze del socialismo europeo, con la solo eccezione dell'Italia, dove le ragioni del socialismo, per colpa soprattutto dei DS, amanti del cosiddetto Partito Democratico, si sono perse! Si misura così, oggi, in tutta la sua ampiezza, il valore e l'attualità del messaggio etico-politico di Carlo Rosselli. Muovendosi entro il solco della tradizione del socialismo riformista tracciato da Turati e Mondolfo, egli ha indicato vie maestre che il movimento operaio doveva imboccare “per garantire, come ha scritto Pietro Nenni, al massimo numero di esseri umani, il più alto livello di vita materiale e spirituale”. Rosselli intreccia questione sociale e problema politico-istituzionale italiani, rinnovando le critiche alla centralizzazione piemontese che avvolse, nelle sue spire ordinate, ma soffocate in tutta questa Italia, spegnendo gli estremi aneliti di autonomia. L'alternativa prospettata da Rosselli s'impernia sulla convergenza tra liberalismo e socialismo, tramite la democrazia federalista. Asserisce: il socialismo deve tendere a farsi liberare e il liberalismo a sostanziarsi di lotta proletaria. Non si può essere liberali senza aderire attivamente alla causa dei lavoratori. Negli anni trenta, inoltre, nel fuoco della lotta al fascismo, Rosselli svolge un teso dibattito coi compagni di “Giustizia e Libertà” e con altri partiti antifascisti, sui temi dello Stato, all'insegna del principio dell'autonomia e del federalismo, intesi in senso isti-

tuzionale, sociale ed europeista. E' questo, con la teoria del Socialismo liberale, il suo contributo originale al pensiero antifascista. Compone, infatti, una sorta di manifesto, in sei punti, dell'orientamento complessivo, che definisce “umanesimo libertario”. Parimenti lucido è l'intervento europeista. Egli lega, come i socialisti Turati e Trentin, battaglia europea e sconfitta del fascismo. Superando il contrasto ideologico nella sinistra, Rosselli chiama le masse popolari all'impegno per l'unità europea e prospetta le convocazioni di un'assemblea federale europea, composta da delegati eletti dal popolo, che elabori la prima costituzione federale europea per dar vita agli Stati Uniti d'Europa. Sia sul piano ideologico, sia su quello pratico, con i suoi continui appelli all'unità dello schieramento antifascista, tendenti a rimandare, a miglior tempo, le lotte tra i partiti, le posizioni di Rosselli erano tali da provocare ampie polemiche, un po' in tutti i settori della concentrazione parigina. I commenti più duri si rivelarono quelli dei comunisti. Da parte comunista si passò dalle accuse rivolte a Rosselli e a l movimento di Giustizia e Libertà, da Luigi Luongo, di voler in realtà, dietro la facciata dell'unitaria lotta antifascista, portare avanti un programma sostanzialmente moderato e borghese. Togliatti lo accusò addirittura di fascismo per aver realisticamente sostenuto la necessità di rivedere alcune posizioni e di infrangere alcuni vetusti steccati che non poco avevano favorito la conquista del potere da parte del fascismo prima e del consolidamento del regime poi. I frequenti richiami di Rosselli al Risorgimento non facevano altro, secondo Giorgio Amendola, che perpetuare una visione “mitologica”, ed “elitaria” della vita politica e culturale italiana, favorendo di fatto una involuzione e un ripiegamento degli slanci rivoluzionari degli ambienti giovanili. Carlo Rosselli fu non solo un uomo d'azione, un coraggioso combattente dell'antifascismo, ma anche un intellettuale rigoroso, fervido di intuizioni geniali e sotto molti aspetti, un premonitore di tesi e problemi che conservano, ancora oggi, tutta la loro attualità. Attorno alle due idee-guida, lanciate nella scena della storia mondiale della rivoluzione francese, l'idea di libertà e l'idea di uguaglianza, egli riconciliò i valori che dovevano sorreggere, insieme, l'impulso verso una nuova società. “Il socialismo, scriveva e ripeteva, non si decreta dall'alto, ma si costruisce tutti i giorni dal basso, nelle coscienze, nei sindacati, nella cultura”. La sua adesione andava, perciò, senza riserve al metodo gradualista, delle riforme e della democrazia. Anche l'idea dell'autogestione, dell'autogoverno dei produttori, emerge chiaramente nel panorama del Socialismo liberale di Rosselli. Si misura così oggi in tutta la sua ampiezza, il valore e l'attualità del messaggio etico-politico di Rosselli. Per questo, Carlo Rosselli rappresenta e rappresenterà sempre, non solo un simbolo eroico di coerenza e di intransigenze, un martire glorioso del Socialismo, della lotta per la libertà, ma uno dei maestri del pensiero del Riformismo Socialista che ha lasciato, al movimento operaio, una eredità preziosa di idee e insegnamenti. Rosselli non può mai appartenere, politicamente e culturalmente al fantomatico Partito Democratico, il nuovo compromesso storico, fra gli ex democristiani e gli ex-comunisti, purtroppo avvallato anche dal politico più serio e stimato del centro-sinistra, il nostro concittadino On. D'Alema.

LA SCELTA DEGLI SCRUTATORI NEI COMUNI DEL MATERANO di VINCENZO MAIDA* IN QUESTI giorni i comuni stanno provvedendo a designare gli scrutatori per i seggi elettorali sulla base della legge “porcata” n. 270/ 2005, così definita dal suo stesso autore, il leghista Calderoli. Diamo atto al sindaco di Matera e alla Commissione elettorale del capoluogo di provincia di aver adottato il sistema più giusto nella scelta: è stato effettuato il sorteggio tra i cittadini che entro il 20 novembre hanno fatto domanda per essere inseriti nell’apposito elenco, a loro è stata inviata una

lettera con la quale si chiede di confermare l’accettazione e di autocertificare anche lo stato di disoccupazione. Anche il sindaco e la Commissione elettorale del Comune di Policoro hanno adottato il criterio del sorteggio, pur senza privilegiare lo stato disoccupazione. Diamo con piacere atto che nei due comuni è stata scelta una soluzione equa e non clientelare, non sappiamo quello che succede negli altri. A Montalbano Jonico invece un’ennesima ingiustizia si è con-

sumata ai danni dei cittadini che hanno fatto domanda. La nomina degli scrutatori nel comune jonico è stata lottizzata tra i componenti di maggioranza della Commissione elettorale presieduta dal sindaco. La cosa sta creando molti malumori e critiche nella popolazione e soprattutto tra i giovani diplomati e laureati anche se per fare lo scrutatore è richiesto unicamente il titolo di studio della scuola dell’obbligo. Fino al 2005, dopo una lunga battaglia dei radicali, la nomina

degli scrutatori è avvenuta per sorteggio da un elenco di cittadini. Nella prima repubblica erano addirittura i segretari di partito a spartirseli. *consigliere comunale Montalbano Jonico

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Lunedì 25 maggio 2009


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LunedĂŹ 25 maggio 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Tantissimi i partecipanti alla manifestazione “Bici in cittĂ â€?

Musical dell’Unitalsi al Due Torri

Una calda domenica tra sport e shopping

Un lungo viaggio verso la speranza e pieno di fede

UNA DOMENICA quasi estiva quella vissuta ieri nel capoluogo. Due diverse manifestazioni sportive e, per i piĂš pigri, una puntatina nel centro storico dove, per l’intera giornata, si è tenuto il mercatino dell’usato e dell’antiquariato. Da piazza Cagliari sono partiti i partecipanti alla manifestazione “Bici in cittĂ â€?. Un’iniziativa dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) della sezione provinciale di Potenza, in collaborazione con il comitato provinciale Uisp (Unione italiana sport per tutti) di Potenza e la Lucania Ancient motors club. Una manifestazione non competitiva, un giro di solidarietĂ in bicicletta che si è snodato per le vie della CittĂ . L’iniziativa si inserisce nel calendario delle maniofestazioni per la prima Giornata mondiale della sclerosi multipla che si svolgerĂ in tutto il mondo mercoledĂŹ 27 maggio: per la prima volta si avvia, insieme alle oltre 48 associazioni nazionali degli Stati aderenti, un percorso di condivisione di messaggi, di comunicazione e informazione di dimensione internazionale. La condivisione a livello internazionale contribuirĂ ad accrescere la consapevolezza, la conoscenza e la comprensione della sclerosi multipla e dei bisogni delle persone con sclerosi multipla garantendo quindi diritti, servizi, trattamenti necessari per assicurare una migliore qualitĂ di vita. In Italia la Giornata mondiale è inserita all’interno della Settimana nazionale della sclerosi multipla, giunta alla sua decima edizione, che quest’anno si svolgerĂ dal 23 al 31 maggio 2009 e che rappresenta il piĂš grande evento di informazione e sensibilizzazione, interamente dedicato alla SM, che si tiene in Italia: una settimana di iniziative e incontri che si svolgeranno in tutto il territorio nazionale. Ma la giornata di ieri ha celebrato un altro evento: con partenza da piazza Mario Pagano, è andata in scena anche la 13/a edizione del “Trofeo dei Turchi – Maratonina di Potenzaâ€?, organizzata dall’Associazione 86-&92%0) (- 0%+32)+63 4VSGIHYVE *EPPMQIRXEVI R 6 *EPP + ( (SXX WWE 0YGME -SHMGI 7 %6'%2+)03 0SXXS YRMGS EP :MGS --- 7 %RXSRMS %FEXI TMIRE TVSTVMIX HM MQQSFMPI EP T X 0MFIVS 4VI^^S FEWI )YVS 2IP GEWS HM TM SJJI VIRXM WM TVSGIHIV EPP´MRGERXS GSR VMPERGMS QMRMQS HM )YVS EP VMEP^S :IRHMXE WIR^E MRGERXS SVI EYPE YHMIR^E TVIPMQMREVI G S 8VMFYREPI 0EKSRIKVS T WIGSRHS -WXER^I MR 'ERGIPPIVME *EPPMQIRXEVI IRXVS SVI HIP GSR GEY ^MSRI I WTIWI TVI^^S SJJIV XS QIHMERXI EWWIKRM GMVGSPEVM R X MRXI WXEXM E (SXX )R^S 7SVZMRS 'YVEXSVI *EPPMQIRXS R¢ -RJSVQE^MSRM 'YVEXSVI (V )R^S 7SVZMRS XIP 'ERGIPPIVME [[[ EWXIER RYRGM MX

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L’ALBUM

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Volontari dell’Unitalsi su un treno bianco

culturale Borgo antico Portasalza. Tantissimi i partecipanti, che non hanno voluto perdere l’occasione di farsi una salutare corsa nel centro storico. E piÚ piÚ pigri, invece, hanno potuto divertirsi facendo shopping. Moltissi-

mi i negozi che, nella giornata di ieri sono rimasti aperti. Ma l’iniziativa certo piĂš interessante è stata realizzata nell’area circostante il Museo Nazionale “Dinu Adamesteanuâ€?. Largo Isabelli e piazza Pignatari si sono riempite di bancarelle

Torneo di burraco di beneficenza I MESI passano e il rischio di dimenticare le necessitĂ dei terremotati abruzzesi è reale. Per non dimenticare e garantire gli aiuti necessari, stasera alle 20.30, nel locale New Evoè, è stato organizzato un Torneo di burraco. Costo di partecipazione a persona è di 15 euro. Obbligatoria, però, l’iscrizione a coppie o inviando la domanda all’indirizzo lucia.pangaro@tin.it, oppure acquistando i biglietti in preven-

dita. Il ricavato sarà devoluto alla Croce rossa italiana perchÊ lo destini alle famiglie particolarmente colpite dal sisma che ha colpito la popolazione abruzzese nello scorso aprile. Parte dei proventi, poi, sarà destinato alla prevenzione nelle scuole. Le necessità del resto sono moltissime e, quindi, non si può non apprezzare la solidarietà che ogni giorno cerca di risollevare chi è in difficoltà .

e di colorati arnesi per il Mercatino dell’antiquariato. Dalla prima mattina fino alle 22 molti potentini hanno potuto visitare le diverse proposte dei venditori. Una domenica, quindi, davvero all’insegna del relax assoluto.

UN MUSICAL, un modo per vivere insieme un momento di forte aggregazione e spiritualitĂ . E' stato questo, infatti il senso dell'iniziativa portata avanti venerdĂŹ sera, presso il Teatro Due Torri di Potenza, dall'Unitalsi sezione di Potenza. Il recital di tre atti, prodotto da sessanta unitĂ della sezione di via Don Uva di Potenza ha inteso rappresentare il viaggio a Lourdes dei pellegrini in cerca di sollievo e spiritualitĂ . A organizzare l'evento Dina Sileo e Michela Consolo. Balli, danze, ironia e quel pizzico di senso critico che serve a dare un vero e proprio appeal alla crescita della struttura assistenziale di Potenza. Prima l'accoglienza di due giovani, Sara e Loredana, che conoscono il personale dell'Unitalsi, fatto di gente semplice e disposta a dare il proprio contributo alla crescita del gruppo, poi il viaggio a Lourdes su un treno che d'incanto diventa la comicitĂ in persona. C'è chi beve vino e porta il salame da casa, c'è chi invece si diverte a ballare, chi da adito a battute mozzafiato in vernacolo. Il viaggio direzione Lourdes diventa in “un amenâ€? il condensato di una vocazione spirituale e sempre al passo con il tempo. Gli attori improvvisati per una sera, sotto la dire-

zione artistica di Dina Sileo riescono a far bella mostra di se dando vita ad un musical ben riuscito. La terza parte della recita, rientrante nel progetto avviato l'anno scorso grazie alla gara di basket tra la Mach 20 Potenza e il Basket Scafati nel progetto “Basket per amore Cuore di Latteâ€? ha inteso dare la possibilitĂ agli abitanti di Sivangangai di una struttura ospedaliera e a Betlemme di un centro dedicato ai giovani. Il terzo atto, vissuto all'insegna dei valori e della spiritualitĂ ha inteso far breccia nei cuori del pubblico, peraltro numeroso, presente al Due Torri grazie alle emozioni vissute da Sara e Loredana che grazie alla voglia di dare il meglio di se vivono proprio a Lourdes un pellegrinaggio intenso e sempre profondo. Tre atti d'amore, vita vissuta, comicitĂ e senso pratico, quelli prodotti venerdĂŹ dalla Sotto Sezione di Potenza dell'Unione Nazionale Infermi Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionale che ha visto giovani e anziani far divertire la gente grazie a parole semplici scandite con i tempi e il tragitto di un viaggio di speranza, dove due giovani, Loredana e Sara diventano amiche da apprezzare e stimare. f.menonna@luedi.it

Cinquant’anni di Rai in Basilicata Allo Stabile Corna, Giusti e Tatangelo IL gran giorno della Rai di Basilicata: proprio oggi, 25 maggio, cade il cinquantesimo anniversario della presenza dell’emittente di Stato nella nostra regione. Per celebrare l’evento sono state organizzate una serie di iniziative alle quali saranno presenti numerosi personaggi noti. Si inizia alle 15.30, nella sala riunioni della sede regionale Rai: un incontro solo per la stampa in occasione delle iniziative legate al cinquantesimo anniversario della presenza della Rai in Basilicata, con la partecipazione del consigliere di amministrazione Alessio Gorla e del direttore della testata giornalistica regionale, Angela Buttiglione.

Ma aperto al pubblico sarĂ il grande evento serale, che inizierĂ intorno alle 21.15 al teatro Stabile. Lo spettacolo, dal titolo “Il primo amore non si scorda maiâ€?, sarĂ presentato da Luisa Corna. Parteciperanno Max Giusti, Arisa e Anna Tatangelo. Pochi (e tutti riservatissimi) i posti all’interno del teatro, ma per permettere a tutti di partecipare alla festa, all’esterno, in piazza Mario Pagano, sarĂ allestito un maxi-schermo ad alta definizione. Un evento da non perdere, quindi, non solo per festeggiare la testata giornalistica locale, ma anche per godere di uno spettacolo di alto livello.

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INIZIA una settimana davvero particolare per Potenza: in attesa della Sfilata dei Turchi e delle celebrazioni per il patrono, da martedì sera in piazza Mario Pagano inizieranno i festeggiamenti organizzati dai Portatori del Santo. La processione - per cui è atteso un gran flusso di gente nel centro storico - è prevista per il 29 maggio. Itinerario: piazza Bonaventura, via Pretoria, piazza Matteotti, piazza Mario Pagano, via Pretoria, Portasalza, corso Umberto I, piazza XVIII Agosto, via Vaccaro, viale Dante, via Verdi. In piazza “Don Colucci” serata musicale, poi, con Agostino Gerardi e Le Voci del Basento, mentre dalle 21.30, in viale Dante e via Verdi ci sarà l’esibizione di sbandieratori, mangiafuoco e gruppi folk. Alle 22.30, infine, tra viale Dante, piazza Don Colucci e via Verdi è previsto il Palio delle Sei Porte, abbinato alla Quadriglia in onore di San Gerardo Vescovo 2^ Edizione.

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Arte in transito DAL prossimo 18 maggio fino al 27, presso la Ecosfera a Potenza, si potrà ammirare “Arte in transito”, workshop per giovani architetti e ingegneri curato e diretto da Franco Purini. Il progetto è stato ideato e curato dall’Associazione Basilicata 1799, promosso dalla Regione Basilicata e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con Incontri internazionali d’arte di Roma ed il Comune di Potenza. L’organizzazione generale è affidata alla Noeltan Film di Potenza. Da maggio a settembre, il capoluogo di Regione vivrà un’intensa esperienza artistico culturale. I luoghi pubblici, i quartieri storici - preziosi e ricchi di memoria -, ma anche i quartieri più periferici o più “abbandonati”, diventeranno luoghi in cui l’arte contemporanea entrerà in stretta relazione con i cittadini, con le diverse architetture e con il differenziato paesaggio urbano. La città di Potenza sarà percorsa di soglia in soglia, nella molteplicità dei suoi aspetti - positivi e negativi – diventando, in questo modo, il luogo di ideazione di percorsi e visioni diverse della città. Sono previsti, oltre le installazioni site specific create da artisti di assoluto livello internazionale, workshop, momenti di riflessione teorica, e spettacoli di grande suggestione.

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Potenza 19

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Vi a g g i o tra i candidati

Carta, carta, ancora carta. Il dubbio: anche questa si può riciclare?

I Dec e l’accordo di programma «Questa città per anni è stata gestita da solisti Ma il confronto sui temi importanti è necessario» IL dato che sottolinea Roberto Falotico, segretario regionale dei Dec e anima del partito, dopo l’addio al Pd e l’accordo stretto con il Pdl per le prossime elezioni amministrative, sta nel fatto che quello «non è un accordo esclusivamente politico, ma di programma». Riconoscono al più grande dei partiti della coalizione, che tanto al comune che alla provincia non punta su un “proprio”uomo, «la scelta forte». «Adesso - continua Falotico - credo si possa finalmente riaprire la stagione della politica del fare e che non si basa esclusivamente sulle vecchie ideologie, ma parla alla società reale». Il punto è che «ci poniamo in un condizione di grande dialogo e rispetto per quelle esperienze composite che non mettono al centro solo la propria provenienza “di partito”, quanto piuttosto, la volontà di mettersi in discussione». L’obiettivo per il futuro, «dare una risposta in chiave di tenuta del governo che a livello cittadino, ad oggi, non si è vista spesso». E’ vero, in Regione, proprio dai moderati, dal centro in genere, arriva spesso una risposta al «maggiore equilibrio». Ma quello che descrive Falotico, non è certo lo scenario del due-pesidue-misure. Il punto è che «in presenza di scelte, provvedimenti intelligenti, continueremo a proporre e sostenere un dialogo serio tra maggioranza e opposizione. Perché deve per forza essere sempre una questione di steccato? Non è forse questa la partenza del vero bipolarismo?». E’ fiducioso l’ex assessore regionale all’Agricoltura, è «sicuro che vinceremo noi». A Potenza, i Dec, guardano come «una città al palo: non è vero che va tutto bene, soprattutto in fatto di qualità dei servizi». Nei comizi dei giorni passati -

e in quelli che seguiranno - i Dec pongono «una serie di questioni. Ci sono cose che non vanno, come le piazza “nave” di rione Cocuzzo. Si dice che è un’eredità delle precedenti amministrazioni. Ma, allora, perchè non si è deciso di non realizzarla? Meglio perdere i fondi che mettere ovunque cemento, anche al posto del verde». Stesso discorso per il recente Regolamento urbanistico: «si tiene conto dell’addensamento abitativo, non dell’espansione. Questo non vuol dire essere “contro” le imprese, ma i posti di lavoro non si creano solo realizzando palazzi alti dieci piani». Proprio sulle aree rurali, durante il dibattito sul Ru, i Dec hanno dato battaglia: «Quelle aree rurali vanno preservate, ma il provvedimento ne tiene conto in modo marginale». Anche per questo hanno chiesto di leggere attentamente le osservazioni al testo presentate dai privati, «per fare in modo che consiglieri e cittadini comprendessero realmente». Sono stati accusati di fare ostruzionismo: «Non è così, non è “politica-contro”, ma “politica-per”. Tanto che alcune valutazioni, alla fine, sono state accolte, magari in parte, ma hanno indotto alla riflessione». Serve, in città come altrove, «una politica di programmazione, non di sola emergenza». Forse, per cambiare, «serve anche la politica che si infervora, purchè ci sia confronto, che è il sale della democrazia. Ma è necessaria la partecipazione, mentre Potenza, negli ultimi anni, è stata gestita da solisti». Quanto ai candidati, ciascuno rappresenta un “pezzo” di società: «Abbiamo tentato di allestire - conclude una lista che non risponda solo alle esigenze elettorali, ma che al consenso riesca ad abbinare la motivazione». E pro-

Una delle presentazioni ufficiali dei candidati e dei programmi dei Democratici e cattolici

Democratici e cattolici

candidato sindaco Giuseppe Molinari

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ACCADE IN CITTÀ

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ULTIMA FERMATA: EBOLI

DA POTENZA a Eboli, tante valige di cartone piene di speranze e ambizioni. “Briganti, per non essere più emigranti”, questo è stato il tema del viaggio organizzato, in treno, ieri da Nicola Manfredelli, del movimento La Grande Lucania, per rappresentare le ansie e le paure della Basilicata e dei suoi abitanti. Petrolio, giovani, futuro, infrastrutture, questi sono stati i capi saldi che hanno ispirato il viaggio al quale hanno preso parte dieci componenti del movimento, compresi alcuni candidati alle elezioni nel capoluogo. Le critiche al governo regionale per non aver mantenuto le promesse nel settore nevralgico del petrolio, i problemi delle strutture viarie, ivi compresa la chiusura della tratta ferroviaria PotenzaBattipaglia. Il motto dell’iniziativa, “Mò basta”: per fermare l’emorragia di cervelli che dalla Basilicata partono, creando spopolamento, disperazione e illusioni tra i giovani. Un viaggio atipico, che ha visto i collaboratori di Manfredelli consegnare le valige di carta nelle stazioni di Picerno, Tito, Bella-Muro, Baragiano, Contursi Terme, Buccino ed Eboli dove una partita a biliardino ha spezzato la giornata di contestazione. La prima tratta ferroviaria lucana è datata 1919, fu realizzata da Potenza a Pignola per un percorso di dodici chilometri. Da allora, tanti problemi, molte speranze. Allora, il viaggio da Potenza ad Eboli, terra del famoso testo di Carlo Levi. Nel pomeriggio si è concluso “il viaggio della speranza”. Ora si punta a certezze per il futuro. Francesco Menonna

candidati 1 Albano Vincenzo 2 Barbella Michele Domenico N. 3 Brienza Francesca 4 Capasso Francesco 5 Continolo Rocco 6 Della Luna Mario 7 Di Pasquale Rocco 8 Donofrio Arcangela (Angela) 9 Fedota Maria 10 Fusco Gaetana 11 Galella Alessandro 12 Genovese Gianni 13 Giordano Egidio 14 Grippo Domenico 15 Gruosso Leonardo 16 Gruosso Pietro 17 Laieta Angelo Rocco C. 18 Licciardi Maria 19 Marceddu Mario 20 Metastasio Pietro

21 Milano Vito 22 Mitro Vito 23 Notargiacomo Maria A. 24 Onorato Carmine Antonio 25 Orlando Donato 26 Paggi Saverio 27 Prinzi Loredana 28 Quaranta Filippo Antonio 29 Rizzi Francesco 30 Rizzo Stefano Giovanni 31 Salinardi Vincenzo 32 Sardone Antonio 33 Satriani Augusto Giovanni 34 Savino Vincenzo 35 Spolidoro Mariarosaria 36 Summa Rocco Donato 37 Telesca Giuseppe 38 Telesca Vincenzo 39 Tornillo Angelo 40 Valluzzi Michele

prio tra i candidati non compare un consigliere uscente, Teodosio Ciriello che aveva aderito ai Dec, oggi in lista con Santarsiero. «E’ un amico, rispetto la sua scelta. Non se l’è sentita di aderire all’accordo con il centrodestra. Anche al nostro interno c’è stato un forte dibattito. Ognuno deve essere libero di aderire a

quello che ritiene il percorso più giusto in base alle proprie esigenze». Solo che lì dov’erano, nel Pd, «di democratico era rimasto ben poco. E quando chiedevamo di essere riconosciuti almeno come una “minoranza”, ci hanno risposto che nel partito tutti erano d’accordo». Sara Lorusso

Oggi, presso l’hotel Vittoria, alle ore 19.30, presentazione della lista Giovani Federalisti Lucani Oggi, il candidato sindaco del centrosinistra, Vito Santarsiero, incontra i cittadini in via Consolini, in rione Macchia Romana, alle 19 Domani, 26 maggio, alle 20, Gianluigi Laguardia, candidato al comune di Potenza con l’Udc, terrà un pubblico comizio in Viale Dante

HANNO DETTO «Durante la festa dei bambini delle scuole elementari della città che si è svolta al Parco Montereale, il sindaco Santarsiero e l’assessore alla Pubblica istruzione, Messina dice Lorenzo Larocca, segretario cittadino del Pdl - hanno pensato bene di regalare a tutti gli scolaretti uno zainetto contenente alcuni gadget, merendine e patatine. L’iniziativa ricorda ciò che accadeva ai tempi dell’Ente comunale di assistenza, ma evidentemente e per fortuna in condizioni completamente diverse con l’aggravante, però, che il veicolo utilizzato siano i bambini attraverso i quali poter veicolare ai genitori i messaggi imbonitori». Vito Santarsiero, è invece, intervenuto sulla questione del progetto di riqualificazione al pione Cocuzzo «che si continua a chia-

mare in maniera offensiva nave. E’ un paradosso -ha detto - che un progetto da me ereditato con il relativo appalto, nato con il forte consenso di amministratori e parlamentari dell’epoca, tra cui Molinari, oggi candidati con il centro destra, che si pregiarono di averne favorito il finanziamento, oggi venga dagli stessi messo sotto accusa. La verità è che questa amministrazione ha lavorato con serietà a una importante variante che attenua l’impatto del progetto originario e consentirà, come risultato finale, un piccolo parco urbano con ulteriori superfici utili per il quartiere». Giuseppe Molinari, candidato sindaco, ha detto che «non è possibile che ancora esistano campagne di serie A e campagne di serie B. I cittadini delle aree rurali devo-

no avere gli stessi servizi e le stesse possibilità di spostarsi con i mezzi pubblici. Non è possibile che alcune zone siano raggiunte dalle condotte dell’acqua, delle rete fognaria, dal gas mentre altre sono sprovviste dei servizi essenziali. Per questo sarà prioritario assicurare a tutti i cittadini che abitano nelle campagne del capoluogo migliori condizioni di vita». Gianluigi Laguardia, candidato al consiglio comunale per l’Udc spiega che «soffia un vento favorevole di Centro per il rinnovamento della politica e delle istituzioni e la presenza di tanti giovani nelle liste del partito di Casini a livello comunale e provinciale deve incoraggiare i tanti moderati e tutti coloro che si ispirano ai valori cristiani e liberali a rompere gli indugi.

L’Unione di centro è la vera novità politica di questa competizione amministrativa ha detto Laguardia - sono sicuro che i potentini sapranno scegliere i nuovi amministratori con convinzione valutando i programmi ed il loro impegno politico-sociale». Il candidato sindaco dell’Udc, Emilio Libutti ha sottolineato l’importanza di definire un progetto condiviso di nuova città, fuori dagli schemi precostituiti e dagli interessi di parte che ne hanno condizionato lo sviluppo e il degrado attuale dei servizi. «Non è possibile - ha detto - pensare a una città metropolitana senza avere ben presenti le priorità essenziali e indispensabili degne di una città capoluogo di regione. Cambiare è possibile ed è per questo che chiediamo il sostegno di tutti i potentini».

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Ripacandida è quasi isolata, ancora incidenti sulla Barile-Ginestra e l’Oraziana è chiusa

Strade del Vulture: quale futuro? Un reportage dalle arterie più disastrate della zona. Tra speranza e rassegnazione VULTURE - Le strade del Vulture, nonostante il bel tempo, continuano a far parlare di sé, in negativo. Da poche settimane è stata chiusa al transito, dopo appena un anno dalla sua inaugurazione con tanta cerimonia religiosa ed interventi di autorità provinciali e regionali, il tratto della superstrada a scorrimento veloce Rionero-Ripacandida, del 1° e 2° lotto. I lavori per costruire questo tratto di strada di appena 6 km sono durati più di dieci anni. La notizia che ha fatto traboccare il vaso è quella di pochi giorni fa, quando gli amministratori di Ripacandida, il Comune che sta subendo un vero e proprio danno in fatto di viabilità, hanno avuto un incontro in Prefettura nel quale è stato deciso di intavolare una conferenza di servizio solo dopo le elezioni provinciali, il che vuol dire che tra votazioni, eleggibilità degli eletti e primo consiglio provinciale trascorrerà tutta l'estate e Ripacandida continuerà a rimanere senza una strada sicura per chi viaggia. Infatti, per raggiungere la vicina Rionero e la superstrada PotenzaMelfi i cittadini del centro caro a San Donato sono costretti a percorrere la provinciale n° 8, una strada quasi completamente abbondonata, senza misure di sicurezza e con l'erba alta di questo periodo che la fa da padrona. Altri problemi viari della cittadina di Ripacandida è la continuazione della provinciale n°

L’oraziana chiusa

La sp 8 franata

La Ginestra-Barile

8 che conduce a Forenza, passando per il bosco comunale, ancora chiusa al km 13 dopo una profonda frana che ha fatto cedere di molti metri il fondo stradale lo scorso 8 marzo. Da allora niente si muove per rimuovere questa frana ed alcuni ripacandidesi per raggiungere Forenza sono costretti ad un lungo giro per Ginestra, passando per Venosa. La strada provinciale n°10, migliorata per una spesa di circa 240 mila euro, alcuni mesi fa, su interessamento anche del consigliere provinciale Tommaso Gammone di Venosa, che la percorre quasi quo-

tidianamente per raggiungere Potenza, presenta già dei cedimenti. L'erba alta la domina, da una parte fioriscono papaveri, dall'altra cespugli di grano. Ma la Provincia quando interviene con un decespugliatore, come ha fatto nel passato? A che è servito rifare quasi per intero il manto stradale se non si è intervenuti a pulire le cunette? Molti sostengono che la vera causa della rottura del manto stradale è da attribuire alla mancanza di cunette ed alla sua ostruzione. Infatti, l'assenza di griglie drenanti laterali, fa si che l'acqua si accumuli in enormi

pozzanghere e scoli d'acqua che entrando nelle lesioni del manto stradale, ne sbriciola il conglomerato bituminoso in profondità, dando luogo alla formazione di buche, crepe e voragini. Aver tappezzato il manto stradale non è stato una soluzione dei pericoli che ancora sussistono, ma un espediente che ha comportato una spesa non indifferente che grava sulle tasche di tutta la collettività. Mentre progettare e realizzare elementi stradali accessori quali le famose cunette che opportunamente ripuliti dal terriccio, dal fogliame e dagli eventuali

rifiuti che variegatamene galleggiano sulle strade dopo un'acquazzone, sicuramente sarebbe la soluzione più consona e duratura per il mantenimento del manto stradale. Per non parlare del ponte Lapilloso ridotto in condizioni disastrose e di grave pericolo, le ringhiere in metallo sono inspiegabilmente sparite e quelle poche rimaste sono collegate con nastro di materiale plastico, non si sa fino a che punto questo nastro resisterà. Per la strada di nessuno, la Ginestra-Barile, dopo l'incontro tenutosi a Ginestra lo scorso 2 marzo, nel quale si decise di stanziare 700 mila euro per il suo miglioramento, non si muove ancora niente in proposito. Sono trascorsi 60 giorni dall'incontro di Ginestra e la conferenza di servizio che si doveva fare alla Regione, entro questa scadenza, con la Provincia ed i Comuni interessati è saltata. Quali i motivi si chiede il Sindaco di Ginestra, Caputo. Si attende una risposta da Potenza! Da ricordare che questa strada lo scorso inverno ha “collezionato numerosi incidenti”. Inoltre, le strade che da Venosa portano alla vicina Puglia non stanno meglio, come la provinciale che passa per Gaudiano per raggiungere Cerignola, molti utenti per evitare le buche di questa strada, allungano per Lavello e percorrono la statale 93. Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it

Venosa Molti i vip presenti ma a vincere sono stati i buoni sentimenti La ex Ss94 è percorsa soprattutto da Tir

Bloccata fino a data da destinarsi la strada Successo per la partita del cuore “Per donare la vita” “Varco Pietrastretta”

Quando il calcio è solidarietà

VENOSA - Alla presenza di oltre mille spettatori, con la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo, allo stadio comunale “Lorusso” si è svolta la V edizione Partite per la Solidarietà promossa dall'associazione “Per donare la vita Onlus”. Il ricavato è stato devoluto per la realizzazione di un laboratorio di ricerca e sviluppo sulle terapie cellulari per la cura del diabete mellito giovanile. Erano presenti circa 50 componenti, tra questi 10 trapiantati dell'associazione Per donare la vita Onlus, provenienti da Pisa, uno dei più importanti centri di trapianti d'Europa. A far parte della rappresentativa degli artisti c'era anche Fabrizio Iacopino, segretario dell'associazione di Pisa che ha ribadito: «a Pisa c'è un centro di eccellenza per la cura delle malattie del Pancreas, di chirurgia generale trapianti nel diabetico e nell'uremico, diretto dal dott.Ugo Boggi. il nostro centro ha come finalità quella di aiutare i trapiantati ed i familiari. Artefici di questa iniziativa Paolo Pescuma e Pietro Pitoia entrambi di Venosa, quest'ultimo un trapiantato multi organi che svolge regolarmente la sua vita, soprattutto facendo sport. Nel suo ringraziamento Pitoia ha detto: «ringrazio l'Angelo che mi ha donato questi tre gioielli (organi) che mi fanno svolgere una vita regolare come gli altri. Il mio appello è: non mandare i tuoi organi in cielo,ne

abbiamo bisogno in terra». Tra i personaggi del mondo dello spettacolo c'erano i Tenorenis di Striscia la Notizia Ivan, Marco e Davide, provenienti dalla Sardegna: «anche se garantiamo solo dieci minuti di autonomia in campo, siamo felici di essere presenti ad una iniziativa che offre particolare attenzione verso le persone impegnate in terapie complesse, questo ci riempie di gioia, nonostante i tanti chilometri fatti». Altra presenza è stata quella di un giovane emergente avellinese, Mc Gerry che ogni giovedì a tarda ora su Italia 1 si esibisce con la sua musica espressiva e pulita. C'erano anche alcuni personaggi dell'associazione nazionale “Sosia Artisti”, tra questi Jean Todt e Benigni anch'essi impegnati durante l'anno a festival canori e comici e manifestazioni sportive per beneficienza. Madrina della manifestazione è stata Juliana Moreira di Paperissima Sprint, la più gettonata, che ha firmato centinaia di autografi ai tanti giovanissimi presenti in tribuna. Ad affiancare Juliana, Luca Abete di Striscia la Notizia della Campania. La manifestazione è stata condotta in campo da Veronica e Mariella Di Benedetto. Il confronto sportivo si è svolto tra la Basilicata Solidalitas e la Nazionale delle Stelle. La partita è stata arbitrata da una terna, della sezione Aia di Venosa, tutta al femminile: Carretta di Lavello,

Alcune immagini dell’iniziativa

Quinto di Rionero e Muscatiello di Atella che non hanno voluto il gettone di presenza dimostrando grande…cuore. Il calcio di inizio è stato dato dal Sindaco di Venosa Castelgrande, dal suo collega di Lavello Anna-

le e dal consigliere provinciale Gammone. Per la cronaca la partita è terminata sul 5 pari, ai rigori la squadra dimostrata più solidale è stata quella della Nazionale delle Stelle. lo. zo.

VIETRI DI POTENZA Tempi duri per gli automezzi che vorranno recarsi a Vietri di Potenza. E' stata chiusa venerdì mattina dalla Polizia Locale di Vietri la strada ex statale 94, denominata “Varco di Pietrastretta”, sottostante il raccordo autostradale Sicignano-Potenza. Una strada che comunque non creerà molti disagi agli automobilisti, visto che è un'arteria alternativa, usata con più frequenza dai mezzi pesanti che evitano parte della statale 94 più in salita. La chiusura, chiesta dall'Anas, è dovuta ad alcuni lavori straordinari da svolgere sul raccordo autostradale, all'altezza di Vietri, precisamente in locali-

tà Pietrastretta. Chiusura obbligatoria, visto che il viadotto di Pietrastretta è interessato da fenomeni di degrado e danneggiamento degli impalcati che hanno portato alla chiusura, già da un anno, del transito della carreggiata in direzione Potenza. Perciò verranno effettuati dei lavori, e la chiusura ha il fine di tutelare la pubblica incolumità e la sicurezza della circolazione stradale. La strada “Varco di Pietrastretta”, di circa tre chilometri, è stata chiusa e resterà tale fino a data da destinarsi, per consentire l'effettuazione dei lavori sul raccordo. Claudio Buono provinciapz@luedi.it

Senise, sulle orme di Shakespeare SENISE - Dopo il Gobbo di Notre dame, Jusus Crist Superstar ed altre importanti rappresentazioni, questa volta la scuola media Nicola Sole di Senise, si è voluta cimentare in Hamlet di William Shakespeare in lingua originale. Un sogno a lungo inseguito dal professore di lungue, Vincenzo Tuzio che adesso si è realizzato grazie all’impegno in prima persona della sua collega Rosita Galasso. Un sogno che è diventato realtà e che ha riscosso molto successo. I ragazzi delle ultime classi, terza A, B e C, hanno voluto dedicare lo spettacolo alla loro insegnante

Lucia Carlucci, coreografa della rappresentazione, che da settembre prossimo sarà in pensione. L’adattamento musicale era di Franco Muscolino, la regia ancora una volta affidata a Aldo Fortunato, attore lucano che da anni collabora alla buona riuscita degli spettacoli di questi alunni. Lo spettacolo si è svolto nello scenario particolare del Castello, questi gli attori: the narrator: Andrea di Ciancia; Hamlet (Rocco Tuzio e Paolo Cellini); Claudius (Gennaro Palermo); the Gost (Maria Spaltro); Gertrude (Lilia Formica); Polonius (Francesco Scarpino); Laertes (Dennis Amendolara);

Ophelia (Isa De Palma); Horatio (Simone Arnesano); Rosencrat (Miriam Viviano); Guldenstera (Federica Bulfaro); Ist guard (Vincenzo Corso); 2nd guard (Alessandro Di Pierro); travelling destes (Rocco De Donato, Piergiovanni Graziano, M. Filomena Dragonetti); a sailor (Vincenzo Lauria); ladies attendant (Giulia Rossi, Ida Marino, Teresa Marcone). Inutile sottolineare la bravura dei ragazzi tutti molto ma molto bravi a recitare senza problemi in perfetto inglese. A dimostrazione ulteriore della valenza dell’insegnamento di questo istituto che ogni anno ora-

Un’immagine della rappresentazione

mai, lascia il segno. Si replica il 26 nel capoluogo di regione. Gianni Costantino provinciapz@luedi.it

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Potenza e provincia 21

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

A De Filippo: «Fra un anno vai a casa», a Nigro: «Invece dei concorsi pensi a approvare il bilancio»

«Il Pd fa campagna acquisti» Le “verità” di Buccico non risparmiano nessuno dal palco di piazza Vittorio Veneto «VI CONOSCIAMO tutti. Sappiamo chi siete». Tuona dal palco di piazza Vittorio Veneto, il sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico. E ne ha per tutti. Per quella opposizione che usa le «Truppette cammellate», per quel Pd «In lutto vedovile da due anni per il quale serve un neurologo. Da tre anni hanno cominciato una campagna acquisti per far cadere la giunta». Non trascura nessuno. Dal presidente della Regione, Vito De Filippo («Da questo palco ha parlato come se fosse il proprietario della Basilicata. Ma ricordati, De Filippo, fra un anno andrai a casa!»), al presidente uscente della Provincia, Carmine Nigro («Anzichè preoccuparsi dei concorsi, della Cavonica e dei viaggi in Canada, perchè non approva il bilancio?»). Il candidato alla presidenza della Provincia, Nuccio Labriola, è rimasto convitato di pietra fino alle 21,30 quando, di ritorno dal tour elettorale, è salito sul palco. Precedendo Buccico, il vice sindaco e assessore ai Sassi, Francesco Saverio Acito, ne aveva descritto i tratti salienti: «Con generosità si è caricato l’onere di guidare il cambiamento» senza dimenticare di sottolineare differenze con i nemici elettorali: «Governiamo senza chiedere tessere, nè appartenenze». Buccico torna a tuonare, parlando senza sosta per oltre un’ora. E’ un fiume in piena che passa dalla gestione della città ai messaggi senza intermediari alla coalizione di centrosinistra che «Stasera andrà ad una festa megagalattica all’Hotel Hilton. Ma chi pagherà? Noi non abbiano feste da fare!». E ai candidati avversari urla dal palco: «Meno foto segnaletiche mettete in giro, meglio è». Terminati gli strali all’opposizione, al candidato Franco Stella e la presentazione dei candidati del centrode-

Bando di gara del Comune

Viabilità rurale 192 mila dei Por per la sicurezza

stra alle provinciali, accanto a lui sul palco, Buccico si è finalmente concesso alla città che guida da poco più di due anni. Una lite a distanza con alcuni ex dipendenti Sisas, e con la Cgil della quale - ha detto: «Non ho paura». I problemi del lavoro. Il sindaco non trascura Ferrosud nè i dipendenti del mobile imbottito per i quali ha parole chiare. Sulle responsabilità altrui. La gestione, della città, dunque. Dopo aver speso un milione di euro per smaltire i rifiuti nella discarica di Pomarico, la struttura della Martella è stata riaperta e ora funziona dopo aver sistemato anche le vasche. Sui controlli dei Nas, Buccico ha qualcosa da dire: «Questi sono qui sempre più spesso. prima non si vedevano mai». Le politiche sociali hanno ritrovato vigore e consentiranno di inaugurare presto il centro per disabili gravi, anche grazie a stanziamenti aggiuntivi previsti dall’assessore Plati. Alle fasce deboli verrà riservato anche il sistema di assistenza attraverso i vou-

cher. Ai quartieri la giunta Buccico renderà servizi per migliorare la qualità della vita. Il mercato di San Giacomo, infatti, verrà trasferito entro la fine dell’estate alla zona Paip. Il canile è, secondo il sindaco, una sorta di Hotel a 4 stelle per i cani randagi. «Mi piacciono i cani, ma sono per gli uomini». Per questo i 660 mila euro all’anno sono stati ridotti a 300 mila. Sul turismo il sindaco si sofferma di più. «Ha dato molto, grazie alla città straordinaria che è Matera». Per promuoverla adeguatamente, il Comune si appresta a inaugurare una stagione che porterà nella città dei Sassi (che si candiderà con i suoi poco più che 1000 posti letto, a Capitale europea della Cultura nel 2019) Claudio Baglioni e Gigi Proietti in una location di tutto rispetto: la Cava del Sole. nei quartieri il Comune porterà film all’aperto e tre spettacoli teatrali alla settimana. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

ULTIM’ORA Un incidente ha coinvolto due centauri nel tardo pomeriggio di ieri su una strada provinciale in località demanio Campagnolo nel Comune di Montescaglioso. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri di Montescaglioso per i rilievi del caso e per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti. Per quanto se ne sa sono tre le persone rimaste coinvolte nell’incidente due uomini alla guida delle due moto che sono stati trasportati all’Ospedale di Matera. Su una delle due moto c’era anche una donna che è stata trasportata in eliambulanza all’Ospedale San Carlo di Potenza. Al momento di andare in stampa le condizioni dei tre feriti sono al vaglio dei sanitari.

UN passo avanti nello sviluppo delle aree del territorio materano e in particolare di quelle rurali. E' stata espletata la gara d'appalto per il progetto relativo alla manutenzione della viabilità rurale, candidato dal Settore Lavori Pubblici al programma attuativo del Por Basilicata 2000/2006 - Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale, ed ammesso a finanziamento per un importo pari a 192 mila euro. I lavori sono stati affidati, mediante procedura negoziata, alla ditta EuroStrade srl. Gli interventi che si andranno ad effettuare riguarderanno il recupero di infrastrutture stradali rivenienti dalla riforma fondiaria, per un importo di euro 192 mila ed interesseranno alcune strade interpoderali che l'Alsia ha ceduto al Comune a titolo gratuito nel 2006. I lavori, che si concluderanno in poco meno di un mese, riguarderanno la messa in sicurezza del piano viabile, il consolidamento dei tratti in forte pendenza, la pulizia dalla presenza di essenze cespugliose e arboree e la regimentazione delle acque meteoriche. «Si tratta di un'opera di civiltà verso le campagne del nostro territorio, danneggiate dai nubifragi che si sono abbattuti lo scorso inverno - spiega l'Assessore Antonio Del Giudice a commento dell’iniziativa messa in atto - Questa Amministrazione Comunale ha recuperato in extremis questi fondi». matera@luedi.it

«E’ la prima volta che ricevo una dedica poetica». Si conclude Amore/Philos

L’Amore nel nome di Arisa La Regione premia la lucana, rivelazione di Sanremo UNA poesia per A.r.i.s.a. «E' la prima volta che ricevo una dedica poetica». Sono le prime parole che ha detto serena ed onorata la trionfatrice di Sanremo, ieri sera a Matera, in piazza della Visitazione nell'ambito della giornata conclusiva dell'evento “Amore/Philos, Basilicata d'Amare”, ricevendo la dedica scritta per lei da Tomangelo Cappelli. L' evento, ideato e coordinato dallo stesso Cappelli, dell'ufficio Turismo del dipartimento Regionale Attività produttive che «percepisce l'Arte come strumento di conoscenza esistenziale, coniugando tradizione e innovazione, attraverso il sentimento universale dell'Amore» ha colpito nel segno con la neo vincitrice di Sanremo giovani 2009 e non solo. «Sono felice per questo riconoscimento da parte della mia regione -ha dichiarato al Quotidiano - anche se in queste ore ne sto ' riscontrando molti, ancor di più perché rivolti al mio lavoro e al mio modo di fare. Io non

Arisa al suo arrivo in piazza

sono poetessa e non ho grandi conoscenze, ma ringrazio tutti». Con la sua inconfondibile frangetta e il vestito plissettato , vintage anni ‘20 color grigio perla ha proseguito «A Matera ci sono stata un anno fa per il mio percorso con Sanremo Lab e devo confessarvi che è bellissima, supera di gran lunga

Potenza, anche se la campagna potentina ha un suo fascino». Alla domanda “quale complimento ricevuto da un vip nazionale è rimasto più nel suo cuore” schiettamente, la disponibile Rosalba ha dichiarato «Non mi colpiscono, non li ascolto. Quelli piu' importanti sono i grazie della gente semplice, co-

mun». Arisa, è una delle lucane ambasciatrici nel Mondo di Amore/Philos, un progetto improntato su valori universali «Che vuole accendere la scintilla dell'Amore per la Bellezza della Vita»- come ha spiegato il suo deus ex machina Tomangelo Cappelli. ma.flu.

Oggi alle 15 l’on. Enrico Letta presenterà all’Hotel S. Domenico il suo libro “Costruire una cattedrale. Perchè l’Italia deve tornare a pensare in grande”. Alle 16 si recherà a Tecnoparco, in Valbasento. Oggi Alle 11,30 Franco Stella incontrerà gli elettori a Pomarico. Alle 19,30 comizio a Salandra. Alle 21 sarà presente al comizio del candidato all’europarlamento di Sinistra e Libertà, on. Nichi Vendola in piazza Vittorio Veneto. Martedì il sen. Clemente Mastella, segretario Nazionale dei Popolari, Udeur, candidato alle europee per il Pdl, sarà alle 19 all’Hotel del Campo a Matera per un incontro pubblico

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Matera


Porte aperte per una giornata alle imprese e ai cittadini

Artigiani per scelta L’Open Day della Cna conferma il ruolo centrale SONO 15 gli imprenditori artigiani che nella sede della Cna di Matera hanno ricevuto il premio annuale “Maestro Artigiano”. L'iniziativa si è svolta nell'ambito della manifestazione “Open Day Cna”, promossa dalla Cna della Provincia di Matera con il patrocinio della Regione Basilicata, delle amministrazioni provinciale e comunale di Matera e della Camera di Commercio per valorizzare il comparto artigiano. Rivolto ai cittadini e alle imprese, l'”Open day”, così come ha spiegato Leonardo Montemurro, segretario regionale Cna, ha rappresentato «Un'occasione di incontro e di conoscenza fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio, tenuto conto del significativo ruolo che le piccole imprese giocano nel sistema Mezzogiorno e, più complessivamente, nel sistema Italia. La Cna - ha aggiunto - può diventare un punto di riferimento per le imprese artigiane e le Pmi lucane sia in termini di rappresentanza che in sistemi di servizi». Il ricco programma della manifestazione ha previsto la presentazione dell'Area sociale (Patronato, Caf), dell'Area sindacale, dell'Area formativa, dell'Area credito e dell'Area servizi contabili. Durante la presentazione Montemurro ha annunciato nuovi servizi, quali la Medicina del Lavoro, la consulenza su sicurezza ed impianti, la consulenza su ambiente e rifiuti, la consu-

MAESTRI ARTIGIANI

Alcuni degli oltre 150 partecipanti all’Open Day della Cna

lenza antinfortunistica e la consulenza legale, che la Cna erogherà alle imprese. «Insieme - ha proseguito - siamo più forti e possiamo far sentire la nostra voce per meglio tutelare le imprese; siamo convinti, infatti, che avvicinare le associazioni come la nostra alla società, informare sui numerosi servizi a disposizione degli imprenditori, ma anche dei semplici cittadini, rappresenti una forma di sinergia costruttiva». Ha salutato con soddisfazione questa iniziativa anche il presidente Cna Matera Giovanni Coretti, che ha evidenziato la crescita dell'associazione, rivolta ad in-

vestire in risorse umane, offrendo risposte puntuali agli associati. «E' importante stare insieme - ha detto Coretti per confrontarci ed aiutarci; pertanto, è necessario stare vicini all'associazione in modo da poter dimostrare la nostra forza». Alla presenza del presidente della Camera di Commercio Angelo Tortorelli e del sindaco Emilio Nicola Buccico sono stati premiati gli imprenditori- artigiani. “Questa iniziativa - ha detto il sindaco - è un'occasione di dibattito e di confronto perché insieme si possa costruire un volto produttivo nuovo per la nostra città. Puntando sulla

Ecco l’elenco degli imprenditori-artigiani che hanno ricevuto il premio “Maestro artigiano, nel corso dell’Open Day della Cna che si è svolto sabato. Anna Maria Antenore (ceramista); Eustachio Stella, Nicola Tataranni e Saverio Lasalata (autotrasportatori); Chiara Duni (parrucchiere); Francesco Tralli e Giuseppe Cristallo (fabbri); Giuseppe Lospalluto (lavorazione cuoio); Francesco Paolo Giaculli (elettrauto); Pietro Gurrado (scultore); Antonella Buono (ricamo); Gaetano Liantonio e co. (stamperia); Pasquale Lieto (pizzaiolo); Maria Noviello e Luigi Venezia (acconciatori).

zona Franca e sulle conferenze di servizio dell'asse Matera Venusio e, soprattutto, su una maggiore collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini, la città potrà raggiungere risultati positivi. Con una maggiore attenzione da parte di tutti anche questo settore potrà essere rivalutato e valorizzato». Durante la manifestazione, il segretario regionale e il presidente del Cna hanno consegnato un attestato anche ai componenti del Cna che hanno contribuito con la propria attività alla crescita della struttura. Mariangela Lisanti matera@luedi.it

Coinvolti Camera di commercio e panificatori

Le Terre del Pane per scoprire la cultura ALLA scoperta dei Comuni del Materano assaporando la fragranza del pane e di altri sapori dei prodotti da forno come focacce e biscotti. Con questo obiettivo la Camera di commercio di Matera sta mettendo a punto le linee di una iniziativa promozionale denominata “Le Terre del Pane'', che coinvolge in primo luogo i panificatori “testimonials'' naturali di un prodotto genuino dei nostri interessanti centri. Ben 20 panificatori di Matera e provincia, e tra di essi i soci del Consorzio per la valorizzazione del Pane di Matera Igp, sono al lavoro con il presidente dell'Ente camerale -Angelo Tortorelli- per definire aspetti organizzativi e promozionali. Forni aperti, sagre ed eventi cultu-

rali saranno alcuni degli ingredienti che potranno far “lievitare'' tra buongustai e turisti la voglia non solo di sedersi a tavola per gustare pane e altri prodotti tipici, ma anche di visitare centri storici, abbazie, castelli, musei, oasi e percorsi naturalistici. Le parti hanno concordato di rivedersi l'11 giugno per far decollare progetto e programmi. «Ritengo -ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli - che lo sforzo progettuale comune dei panificatori possa portare valore aggiunto oltre che allo stesso settore, anche alle economie dei nostri centri lungo un percorso ideale che lega centri marini a quelli collinari e montani. E questo è di stimolo sia agli enti locali, alle imprese che alle associazioni im-

Il pane di Matera

pegnate nella valorizzazione turistica. Fare sistema, concordare un percorso particolare come quello delle Terre del Pane, significa utilizzare al meglio le risorse e stimolare l'economia». matera@luedi.it

Convegno su “Programmi, idee e innovazioni” promosso da Girovagando

Fare sistema per migliorare il turismo SI è svolto nei giorni scorsi il convegno “Programmi, idee ed innovazioni per il turismo di Basilicata” organizzato presso la Mediateca di Matera dalla guida turistica ed enogastronomica “Girovagando in Italia” e patrocinato dall'Assessorato al Turismo della Provincia di Matera al turismo. Fare sistema per creare opportunità nuove di promozione e sviluppo turistico è quanto emerso nel corso dell'incontro che ha visto la partecipazione di diversi professionisti locali che sono intervenuti come relatori. Michelangelo Camardo di Adecom ha presentato il

Gli operatori del settore si sono confrontati sulle modalità di sviluppo del turismo nella città dei Sassi e in Basilicata

portale turistico basilicatanet.com ricco di contenuti multimediali e già apprezzato dai tour operator che operano su internet. Alessandro Martemucci dell'agenzia Officinae ha presentato un interessante report sul marketing

low cost applicato al settore turistico lucano che soffre ancora di problemi organizzativi soprattutto a livello di comunicazione e immagine. Agata Mele, consulente in economia turistica, ha parlato delle strategie di

sviluppo turistico legate al marchio d'area di cui però non c'è ancora alcun esempio in Basilicata. Lorenza Colangelo amministratrice delle Terme di Rapolla ha portato la propria esperienza relativa al turismo legato al benessere che negli ultimi anni ha fatto segnare in Basilicata un notevole incremento. Tecla Saponaro dell'azienda Greenfax ha illustrato le problematiche relative alla segnaletica turistica di Matera, mentre le conclusioni sono state affidate a Gaetano Vitelli curatore della guida Girovagando. matera@luedi.it

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Matera 23

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Montalbano Una commovente lettera dalla tendopoli di Civita di Bagno ringrazia i cittadini MONTALBANO - La gratitudine di chi ha sofferto la calamità del terremoto d'Abruzzo si è resa tangibile in una lettera indirizzata da uno dei responsabili, Enrico Ferrauto della tendopoli di Civita di Bagno, vicino L'Aquila, ai cittadini montalbanesi. A poche ore dalla violenta scossa del 6 aprile, i volontari di Montalbano insieme a quelli di Potenza erano in Abruzzo a prestare soccorso e ad allestire la prima tendopoli che avrebbe ospitato 400 persone. L'impegno ad oltre due mesi dal sisma, è andato avanti co-

Il cuore grande dei montalbanesi stantemente con volontari che si alternano, ancora oggi, ogni settimana e che, oltre al conforto morale e al sostegno pratico nella gestione del campo, hanno aggiunto raccolte straordinarie di capi di abbigliamento assolutamente nuovi e collette alimentari cui, con generosità, ha risposto il popolo di Montalbano. Nella lettera di Enrico Ferrauto si legge: «Come è noto il 6 aprile la nostra zona è stata colpita da un for-

te terremoto che, oltre ad avere portato distruzione e morte, ha generato un esercito di decine di migliaia di sfollati. Alcuni hanno trovato ospitalità negli alberghi della costa, ma la maggior parte ha trovato riparo sotto le tende predisposte dalla Protezione civile nazionale. La comunità di Civita di Bagno una piccola frazione distante circa cinque Km da L'Aquila, ha trovato sostegno e aiuto nei volon-

tari della protezione civile della vostra Regione. Soprattutto nei primi momenti quando questo disastroso evento ha portato in noi disorientamento, sgomento e disperazione, l'aiuto dei volontari della Regione Basilicata è stato per noi di fondamentale importanza. I primi giorni - scrive il cittadino abruzzese - quando siamo stati nelle tende al freddo e senza luce, loro si sono prodigati per tutto quanto necessario a mi-

gliorare la nostra condizione senza risparmiare risorse. Adesso grazie anche a loro e alla protezione civile nazionale abbiamo avuto il riscaldamento, la luce, pasti sufficienti. Durante questo periodo per noi tutti fortemente negativo, abbiamo avuto modo di ritrovare alcuni valori che sono alla base della civile convivenza tra cui spiccano: la solidarietà e l'altruismo. Vi ringraziamo per quanto avete fatto e state facendo

per la nostra comunità, il vostro aiuto e quello dei volontari della vostra Regione è stato ed è per noi di fondamentale importanza e pensiamo resterà per sempre nei nostri cuori come segno tangibile di amicizia e solidarietà. Grazie a Voi cittadini di Montalbano Jonico, all'Associazione Pronto Intervento di Montalbano e all'associazione Heraclea di Policoro». Una comunità provata, dunque, che nel curarsi le ferite non esita a guardare con gratitudine chi si prodiga per lenirle. Anna Carone

Nova Siri Il senatore Chiurazzi sottolinea: «Questo candidato è stato voluto dalla gente»

La scelta della partecipazione Pasquale Favale apre la campagna elettorale all’insegna dei temi forti per il territorio NOVA SIRI - C'è una cosa che il Pd di Nova Siri ha sicuramente indovinato. E' il manifesto elettorale. Lo slogan, “C'è Favale a Nova Siri”, è incisivo e suona bene. Il resto lo fa il “faccione” tondo e sorridente del candidato sindaco, Pasquale Favale: è un'immagine che richiama, al contempo, simpatia e prossimità. Non traspare nulla di elitario neppure dalle sue parole, con cui ha aperto sabato sera la campagna elettorale della lista 1 a Nova Siri Scalo, pochi giorno dopo il primo appuntamento nel centro storico. Anzi, c'è subito l'ironia scherzosa. «Avete visto i nostri candidati? Sono persone semplici ma intelligenti. Non abbiamo nessun George Clooney (il riferimento scherzoso è forse a un candidato della lista avversaria, ndr.), ma gente che vuole costruire». Poi lo spazio per un gioco di parole, «Faremo squadra comune per il comune» E infine una battuta sulle tante quote rosa concesse in lista: «Avete visto quanto donne - conclude - e sono anche tutte toste». La conferma arriva subito da Filomena Bucello, candidata a sorpresa per la Provincia nel Pd. Il volto e la voce sono da “lady di ferro”. E anche l'intervento sembra : «Scendo in campo perché una mamma ha un figlio disabile e mi ha chiesto aiuto. Scendo in campo perché una mamma mi ha detto piangendo di suo figlio che ha fatto le valigie e andrà via per lavoro, come è capitato anche nella mia famiglia». Poi il siparietto finale, al culmine della verve retorica: «Scusate, mi sono imbrogliata - e giù una forte risata che scatena l'applauso di simpatia della piazza. Nel finale la scena è tutta per Carlo Chiurazzi, senatore del Pd di Nova Siri. Spetta a lui il compito di lanciare la gran parte dei contenuti. Nel suo lungo discorso c'è una parola sempre ricorrente: libertà. Sarebbe questo l'elemento di novità del Pd. «Pasquale Favale potrà lavorare bene perché non lo ha imposto nessuno e non dovrà obbedire a nessuno. E' stato scelto dalla gente, in quello straordinario saggio di democrazia che sono state le Primarie, capaci di richiamare al voto 1.500 persone, non appena due o trecento. Cari amici - ha proseguito - qui non è in gioco una contrapposizione tra

Elezioni a Pomarico sfida di liste e candidati

In alto il comizio di Pasquale Favale e in basso la sede del Comune di Nova Siri

schieramenti politici, ma soprattutto tra due modi diversi di fare politica. Il nostro è quello della democrazia partecipata, il loro è quello delle spartizioni. Da noi nessuno ha già deciso chi sarà il vice sindaco e chi prenderà il tanto ambito assessorato ai Lavori Pubblici». Non manca qualche stoccata sulla politica nazionale, «Ci hanno detto che avrebbero ridotto la benzina del 50%, ma la abbasseranno di appena tre centesimi - e sulla realtà locale - siamo una città turistica, siamo quasi a giugno, ma ancora sommersi dalle erbacce». All'inizio dell'incontro c'era stata la sfilata dei candidati. Tante donne, giovani e professionisti: dal dirigente Enea ai sindacalisti, dagli insegnanti ai giovani neo-laureati. Solo il prossimo sette giugno sapremo se Favale avrà raggiunto l'ambita poltrona di sindaco. Il “Premio Simpatia”, intanto, se l'è già guadagnato. Pino Suriano provinciamt@luedi.it

Tour della conoscenza da Policoro a Siracusa con l’Archeoclub POLICORO - L'Associazione “Archeoclub d'Italia” dal 31 maggio al 2 giugno organizza “Il tour della conoscenza” dalla pinacoteca di Messina al teatro greco di Siracusa passando, nel viaggio di ritorno, al museo archeologico di Reggio Calabria. La partenza è prevista alla mezzanotte di domenica 31 dal Municipio di Policoro. Per informazioni: 08355330123335981917 (archeoclub@heraclea.it). Il viaggio si snoderà attraverso le radici storiche che accomunano le città da visitare secondo il seguente programma: Partenza alle 24:00 da Policoro, piazza Aldo Moro il 31 maggio Visita pinacoteca di Messina (ore 09:00); alle 19.00, 1 giugno, spettacolo al teatro greco di Siracusa: “Edipo a Colono”, tragedia di Sofocle. Martedì 2 giugno prima del rientro, previsto per le 20, visita del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, ore 11:00. La quota di partecipazione è di 120,00 euro, esclusi i biglietti di ingresso nei luoghi culturali. provinciamt@luedi.it

POMARICO - Comincia la battaglia dei comizi. La campagna elettorale pomaricana entra nel vivo. Tutte le liste, ormai, hanno “aperto le danze” con la presentazione dei candidati. Il primo di tutti è stato il sindaco uscente, Giuseppe Casolaro, che con i moderati tenta di mantenere ancora in mano il Comune. Casolaro punta su quello che ha messo in campo e garantito nei suoi cinque anni d'amministrazione, passando ovviamente dai lavori pubblici, e puntando molto sulla contestata questione della costruzione dei parchi giochi per bambini. Due giorni fa, invece, è stato il turno di Francesco Mancini, candidato per l'Addc. Mancini, ha avuto una presentazione caratterizzata su due aspetti, ovvero la parentela con lo zio Mario Mancini (sindaco degli anni della Dc) e sul suo nuovo volto. Il Mancini “junior” è stato presentato dal presidente del partito Michele Pantone, nel corso di un comizio al quale è intervenuta la consigliera regionale Rosa Mastrosimone. Pure la Mastrosimone, tra l'altro, ha sottolineato la parentela di Francesco col più noto Mario.

Poi è stata la volta di Domenico Giuliva, candidato primo cittadino per la lista Pomarico Solidale. Giuliva è stato introdotto dal consigliere comunale Antonio Bonavista. Domenico Giuliva ha fatto capire che - fra le altre cose - cercherà di inseguire la strada della democrazia e della trasparenza. Casolaro e Mancini, in questa prima parte della campagna elettorale, hanno già avuto modo e tempo di scambiarsi frecciatine, anche se a distanza. Cosa non nuova. Pomarico si presenta al momento del rinnovo dell'Amministrazione con quattro liste. La sfida è dura. L'elettorato deve procedere all’elezione di 64 candidati al consiglio comunale. Le liste sono costituite da molti giovani, tanti dei quali, per la prima volta tentano la strada della candidatura. Domenica è stata la volta di Giuseppe Pellegrino, per “Riformisti per Pomarico”. Il resto della campagna elettorale metterà in luce temi e punti di differenza, soprattutto dei numerosi candidati che tenteranno di arrugere allo scranno in consiglio comunale. provinciamt@luedi.it

Alunni a scuola d’agricoltura nelle masserie didattiche MONTESCAGLIOSO - Proseguono le visite dei ragazzi delle scuole elementari della provincia di Matera alle fattorie didattiche coinvolte nel progetto “Educazione alla salute, La sana Alimentazione” promosse dall'Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Matera e dall'Apea. Nei giorni scorsi 50 bambini di tre scuole elementari provenienti da Montalbano Jonico hanno fatto visita all'agriturismo Masseria Nivaldine di Rotondella, azienda agricola che si estende per 23 ettari, coltivati prevalentemente a frutteto. Qui i bambini , accompagnati dai loro docenti, hanno approfondito la tradizione della famiglia Laguardia di conservare naturalmente i frutti. I partecipanti

hanno assistito dal vivo alla trasformazione della frutta per ottenere succhi e deliziose marmellate che hanno contribuito a realizzare con le proprie mani. Nel corso della giornata che si è conclusa con una degustazione di prodotti locali, sono state mostrate anche alcune fasi della produzione del miele. Nei giorni successivi invece sono stati 40 bambini materani i protagonisti di un'altra tappa del progetto “Educazione alla salute” che ha portato gli alunni presso le aziende “San Canio” e “Tipica” di Montescaglioso. Nella prima azienda i bambini hanno potuto assistere alle fasi di produzione e imbottigliamento dell'olio d'oliva biodinamico, delle olive e delle conserve scoprendo i se-

Le scolaresche in visita in una masseria didattica

greti dell'extra vergine e imparando le differenze tra le varie qualità di olive. Durante la visita al conservificio Tipica di contrada Giannini a Montescaglioso gli alunni hanno invece potuto seguire le fasi di

trasformazione del pomodoro che diventa salsa o pelato attraverso le diverse fasi di lavorazione che avvengono nel pieno rispetto di tutte le normative igienico sanitarie. provinciamt@luedi.it

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24 Matera e provincia


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Buon compleanno

Tanti auguri da papà, mamma, tuo marito e tuo figlio

Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

A.Mo. Aldo Mondino SARA’ visitabile fino al 12 luglio, presso la Galleria Opera Arte e Arti , la rassegna "A.Mo. Aldo Mondino", a cura di Matteo Maria Rondanelli, e realizzata in collaborazione con l'Archivio Aldo Mondino e con il patrocinio del Comune di Matera. L'esposizione prende il titolo da una famosa opera dell'artista torinese scomparso nel 2005, realizzata con dei cioccolatini.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Le Passeggiate dell’Onyx Prenderanno il via sabato 30 maggio alle 18,30 con partenza da piazza S. Pio X, le Passeggiate dell’Onyx. L’iniziativa si avvia con la passeggiata dei “Quartieri Moderni della città” che sarà guidata da Gigi Acito. A seguire il concerto del Duo Cosimo Maragno alla chitarra e Gianfilippo Direnzo al contrabbasso

Corso per messi tributari Si terrà a partire da oggi il corso di formazione per messi tributari notificatori promosso dalla Provincia di Matera e dalla Rivista dei Tributi locali. Dalle 9 alle 13 il prof., Antonio Uricchio parlerà di entrate comunali, distinzione tra gli atti impositivi: atti di accertamento, liquidazione e atti esecutivi. Dalle 14 alle 17,30 si proseguirà con la nozione e la funzione di notificazione, Il compimento dell’attività di notifica, I tempi della notificazione, la documentazione dell’avvenuta notifica.

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MONTESANO Via Cappelluti 61 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra

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emergenza sanitaria

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•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060

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Matera Agenda 25

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Per Di Cioccio il sodalizio con De André ha segnato una svolta

E’ la band italiana più conosciuta nel mondo

A tu per tu con la Pfm Franz, Franco e Patrick orgogliosamente indipendenti di FRANCESCO ALTAVISTA PADULA - La Premiata Forneria Marconi o più semplicemente la Pfm. La band italiana più conosciuta nel mondo si è presentata nella suggestiva Certosa di Padula a pochi chilometri dal confine lucano. Dopo il sound cheek, Franz Di Cioccio (frontman e batterista), Franco Mussida (chitarra e voce) e Patrick Djivas (basso elettrico), la storica formazione della band, si presta ad un 'intervista esclusiva con “Il Quotidiano della Basilicata”. Maestro Di Cioccio, la Pfm è stata definita una band alternative rock. Cosa significava nei primi anni della vostra carriera e cosa invece significa oggi? «E' semplice, c'era prima un modo di concepire la musica statico, c'era Canzonissima; c'era un sistema che doveva rappresentare l'espressione dell'intero Paese. La musica alternativa si proponeva di dare una scossa, un punto di vista nuovo, finendo come spesso succede nel mondo, a diventare una corrente. Da qui nasce il rock progressivo, un tipo di rock evoluto rispetto al Country Rock o all'Hard rock degli anni settanta. Era un confluire di una serie di stilemi che sono la musica classica, il jazz, il rock e la musica popolare. Questa era una valida alternativa al discorso della musica di allora. Poi naturalmente tutto ciò che è alternativo viene assorbito dall'opinione pubblica e alternativo oggi è guardare a linguaggi diversi, che possono essere tanti non solo musicali, superare i confini nel confluire di diverse correnti. Maestro Mussida, negli ultimi tempi la scena musicale è accesa dal dibattito sulla musica indipendente, cioè musica non legata alle major. Come si pone la Pfm in questo dibattito? Qualcuno mette in dubbio la stessa definizione di indipendente . «La musica indipendente è sempre esistita , perché la musica dipende sempre dagli individui che la fanno, questo è il massimo dell'indipendenza, è proprio la capacità di creare musica. Il problema è nella distribuzione della musica ma è altra cosa. Uno l'indipendenza, se la cerca , se la crea, è semplicemente un modo di essere. L'indipendenza è nella distribuzione se la mettiamo nel discorso major. Internet ha dato una grandissima opportunità a quei ragazzi che non avevano le possibilità di

arrivare alle major. Internet è la possibilità di conoscersi e incontrarsi, è una cosa che non la ferma più nessuno. Però per me la musica indipendente non riguarda le major, per me è musica libera, è musica che cerca di andare fuori dagli stili». Maestro Djivas, come si spiega il grande successo mondiale della Pfm , nei più adulti ma anche tra i giovanissimi ? «Probabilmente si spiega nella stessa misura in cui si spiega la Pfm. Credo che sia più difficile per un gruppo suonare e non divertirsi che per il pubblico andare ad un concerto è non interessarsi, per il gruppo è peggio. La cosa che nella Pfm funziona sempre e che noi ci divertiamo perché abbiamo della musica una visione ampia , non ci poniamo molti limiti. Io direi di rovesciare la definizione di alternativo, gli alternativi sono quelli che fanno Pop commerciale. Noi facciamo musica loro non so. Ma non noi come Pfm, ma come musicisti che fanno musica a 360 gradi, cercando di scavarci dentro e tirare tutto quello che c'è. Ai nostri concerti vengono anche i giovanissimi perché, soprattutto per quanto riguarda il discorso De Andrè. Quel tour fa parte della cultura non solo musicale italiana , allora i giovani vogliono partecipare come fanno per le altre cose che riguardano la cultura». A proposito di questo, maestro Di Cioccio, ci può spiegare la collaborazione con Fabrizio De Andrè, e cosa questo grande cantautore ha dato alla Pfm e viceversa? «La collaborazione nasce da lontano , dopo un album bello “La buona Novella”. Noi a quel tempo suonavamo di sera e di notte, di giorno si lavorava , io a scuola, Franco a fare il postino e Patrick dormiva sotto i ponti a Parigi. Era uno dei modi per essere alternativi. Nel 1978 dopo un concerto a Nuoro , in Sardegna, lui venne a vedere curioso al concerto perché nel frattempo avevamo cambiato nome da Quelli in Pfm, avuto un grande successo ovunque , dischi d'oro in Giappone e si diceva molto sul nostro conto. Ci incontrammo come vecchi amici. Lui aveva delle belle idee anche se aveva deciso di abbandonare il mondo della musica. Noi abbiamo dato a Fabrizio un lavoro preciso sui pezzi che lo ha influenzato per sempre e la voglia di fare questo mestiere. Perché vedi il tour era per la

«Prima la musica era statica. Noi abbiamo dato la scossa

«L’etichetta di musicisti indipendenti ci sta un po’ stretta»

La Premiata Forneria Marconi band simbolo del rock progressive in formazione tipo e nei box dall’alto il vocalist Franz Di Cioccio, Franco Mussida e Patrick Djivas

prima volta l'incontrarsi di un cantautore, che nel pensare doveva essere solo con una chitarra ed essere triste, con un band che doveva fare casini con assoli lunghissimi. Due mondi che si volevano distanti. Noi abbiamo dato a lui quindi la consapevolezza della musica e lui a noi la consapevolezza di dover raccontare le nostre storie e pezzi che dovevano dire quello che eravamo». Maestro Mussida Una battuta sul lavoro teatrale Dracula opera Rock . «Ma perché sempre a me queste domande? Io dovrei e vorrei parlare di altre cose, è una logica strana sempre a me le domande più complicate. Preferisco non rispondere». Maestro Djivas ? «Avrai capito che il nostro interesse per Dracula non è una cosa speciale. E' un'esperienza che abbiamo fatto, della musica siamo contenti però non ci ha lasciato un gros-

so ricordo e diciamo che spesso ci dimentichiamo di averlo fatto». Maestro Di Cioccio? «Lo spettacolo era veramente terribile, la musica la sosteniamo. Ma lo spettacolo nell'insieme è meglio dimenticare. Doveva essere un'opera rock e invece non è né rock né opera . E' sbagliato tutto: regia, costumi, tempi, copione. Salviamo solo la musica e ci prendiamo le nostre responsabilità» . Maestro Mussida, quanto è importante lo studio e la creatività nella musica ? «Ci sono periodi per ogni cosa nella vita. Lo studio ossessivo per far diventare lo strumento prolungamento di se è una cosa che non finisce mai . Attraverso lo strumento si deve cercare di avere la possibilità di tirare fuori quello che si ha dentro, all'inizio è necessaria non solo la passione ma molta tecnica. Diciamo che più ci si allena, come in palestra, con il proprio strumento musicale più si solleva la creatività. Chiedo a tutti una battuta fi-

nale flash. La musica tra le altre cose come detto è creazione studio, passione e amore. Filosoficamente questo potrebbe essere incanalato nel pensiero della Bellezza. Cos’é la Bellezza? Di Cioccio : «La Bellezza è nel fondo degli occhi di chi ami o in quello che ami» . Mussida: «La Bellezza è una condizione del mistero, è una particolare struttura della misura; quando il senso della misura diventa così affascinate da prenderti anche dal punto di vista fisico lì esiste la Bellezza. La Bellezza umana è inqualificabile è l'espressione che comprende anima, spirito e corpo». Djivas: «Secondo me è il basso insieme alla cassa. Quindi dietro la metafora, è quando c'è comunione e comunicazione. Quando si comunica pur facendo cose diverse, fatte insieme, questo è Bellezza ed è qualcosa di fantastico quando succede questa sinergia». cultura@luedi.it

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26 Cultura e Spettacoli


Trionfa il film dell’austriaco Haneke. Nessun premio per Bellocchio

Il retroscena

Palma d’Oro a “Nastro bianco” Martin Scorsese

di ALESSANDRA MAGLIARO CANNES – A parte la Palma d’oro prevedibile al favorito sin dalla vigilia, il nastro bianco del regista di origine austriaca Michael Haneke, che ha realizzato un agghiacciante ritratto della gioventù tedesca che diventerà hitleriana qualche anno dopo, la cerimonia di chiusura della 62ª edizione del festival di Cannes ha riservato più di una sorpresa. La rosa dei vincitori, dopo le indiscrezioni di qualche ore prima, è andata improvvisamente allargandosi, quando sulla Montee des Marches sono apparsi registi e protagonisti fino a poco prima non considerati come Lou Ye, Brillante Mendoza, Park Chan Wook. Rimasto fuori dei Palmares Marco Bellocchio, che pure con il suo Vincere aveva avuto di che sperare almeno fino a sabato sera, sono stati esclusi dalla giuria, presieduta da Isabelle Huppert, anche registi di gran nome come Jane Campion con Bright Star, Ken Loach con Looking for Eric, Pedro Almodovar con Gli abbracci spezzati. «La festa è finita. Sono stati giorni meravigliosi, preziosi, vissuti in amicizia con tutti i colleghi. È triste che quest’esperienza sia finita», ha detto la Huppert. Durante la serata, condotta dall’attore Eduard Bauer che aveva presentato anche la cerimonia di apertura. Tutti in piedi in sala ad applaudire a lungo il maestro Alain Resnais, 87 anni a giugno e mai una Palma d’oro, cui è stato assegnato un premio speciale del 62° festival per il suo film corale Les Herbes Folles, ma anche per l’intera carriera costellata di film come Hiroshima mon amour (vincitore di un Grand Prix nel 1980) e Mon oncle d’Amerique. Ad applaudire un grande vecchio del cinema francese tutto il Grand Theatre Lumiere e il suo cast tra cui c'era la

Shutter island verso il Lido A CANNES c’è chi scommette su una destinazione veneziana per Shutter Island di Martin Scorsese (che esce però quasi un mese dopo in patria e in Europa), per The Informant di Steven Soderbergh, il nuovo film di Jim Jarmusch, Limb of Control e il molto atteso The Fantastic Mr.Fox di Wes Anderson. Magari con un outsider di lusso come Julia & Julia, commedia sentimentale di Nora Ephron che ha Meryl Streep per protagonista assoluta. Per la Pixar di John Lasseter, anfitrione della serata d’apertura di Cannes, Venezia sarà invece luogo di celebrazione grazie al Leone d’oro alla carriera che sarà accompagnato da anticipazioni dei nuovi prodotti Disney e dalle versioni in 3D del fantastico mondo di Toy Story. A Roma invece, dove già è confermata la presenza di Meryl Streep come ospite d’onore, dovrebbe sbarcare Nine il costosissimo musical di Bob Marshall e di chiara ispirazione felliniana, in compagnia di qualche possibile blockbuster non solo statunitense come lo scandinavo Millennium 2 (dalla saga di Stieg Larsson). A Toronto invece ci sarà la prima del canadese Atom Egoyan con Chloe (poi in predicato per Roma o Torino) e del bosniaco Danis Tanovic con Triage interpretato da Colin Farrell. Altri autori consacrati in attesa di conferma da Venezia sarebbero poi Margarethe von Trotta (Vision), Bruno Dumont (Hadewijch), Radu Mihaileanu (Le Concert) e Goran Paskaljevic (Medeni Mesec).

Michael Haneke mostra la Palma d’Oro

compagna Sabine Azema. Il premio per il miglior attore è andato all’austriaco Christoph Waltz, scelto da Tarantino per «il geniale linguismo» che esigeva il ruolo di un implacabile cacciatore di ebrei poliglotta in Inglourious basterds. La figlia di Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg, è la vincitrice del premio per la migliore interpretazione femminile per Antichrist di Lars Von Trier, ha voluto dividere il premio con il regista assente stasera e con il coprotagonista Willem Dafoe, ringraziando la famiglia «fonte d’ispirazione. E infine anche mio padre», il poeta e cantante Serge Gainsbourg scomparso nel 91.

Dopo dodici giorni il mondo del cinema archivia la kermesse francese

Ripiegate le tende si pensa a Venezia e a Roma di GIORGIO GOSETTI CANNES – La tribù carovaniera del colorito mondo festivaliero ha appena ripiegato le tende dopo i dodici giorni di Cannes e già guarda agli appuntamenti d’autunno, dal Lido di Venezia per la Mostra del Cinema in settembre fino al Festival di Roma in ottobre, passando per Toronto, San Sebastian e così via. Le selezioni per questi festival sono in realtà cominciate proprio sulla Croisette o poco prima e c'è quindi spazio per conferme e sor-

prese, dopo i prevedibili combattimenti all’arma bianca tra selezionatori. Il gioco di società sui titoli più probabili per ciascun festival è comunque già cominciato da tempo e tutti vi scommettono volentieri. Per quanto riguarda il cinema italiano si tratterà di un autunno ricco di promesse e sotto il segno di Sergio Castellitto, tre volte protagonista sul verosimile asse Venezia-Roma. Alla Mostra sembra infatti puntare con molta sicurezza il nuovo film di Jacques Rivette dall’oscuro titolo 36, vue du

Pic de St.Loup che lo vede protagonista, proprio come l'italiano Alza la Testa di Alessandro Angelini. Su Roma si potrebbe invece orientare Vincenzo Terracciano con Tris di Donne in Abiti Nuziali che si avvale di un Castellitto in versione napoletana, compulsivo giocatore d’azzardo sposato con Martina Gedek. Tra gli altri italiani in corsa per Venezia c'è naturalmente Giuseppe Tornatore il cui Baaria potrebbe avere un posto d’onore, magari l’apertura del festival. Per il concorso sono invece

in lizza Giorgio Diritti, Francesca Comencini, Renato De Maria (sempre che il suo film sul terrorismo non alzi troppo il livello delle polemiche preventive) e Michele Placido il cui Grande Sogno avrebbe potuto avere spazio a Cannes e sarebbe accolto a braccia aperte a Roma (dove è ambientata la storia a cavallo del '68), ma sembrerebbe ormai approdato al Lido di Venezia. Per Roma sembra già riservato (forse con il carattere di un evento speciale) Barbarossa di Renzo Martinelli.

Sergio Castellitto

IL CONCORSO PARALLELO di FLORENCE CIOMEI CANNES – Quattro film per tre premi: la giuria del concorso parallelo di Un Certain Regard, presieduta da Paolo Sorrentino, ha voluto stupire e al contempo segnalare in questo modo l’eccezionale ricchezza di una selezione molto apprezzata. Venti i film in concorso, quasi altrettante le nazionalità, un vero giro del mondo attraverso il cinema. Alla fine la pallina della roulette dei giudici si è fermata su un film greco, forse il più inatteso e meno considerato alla vigilia. Il Gran Premio di Un Certain Regard 2009 va infatti a Kynodontas (la dentiera) di Yorgos Lanthimos, vero teatro della crudeltà come sarebbe piaciuto ad Antonin Artaud, e da segnalare tra l’altro per l’amplesso meno erotico visto quest’anno sugli

Alla Grecia il “Certain regard” La giuria presieduta da Sorrentino ha voluto stupire schermi della Croisette. Il tradizionale Premio della Giuria (che pare aver molto discusso ed essersi alla fine accordata solo con la scorciatoia di un terzo riconoscimento ex aequo) è andato invece a uno dei favoriti della vigilia, Politis, Adjectiv (Aggettivo, Poliziotto) del rumeno Corneliu Porumbiou, a conferma di una scuola nazionale di giovanissimi autori che proprio a Cannes i è rivelata due anni fa con la Palma d’oro a Cristian Mungiu. Infine, come ha tenuto a precisare Paolo Sorrentino (ricomparso in smoking, ma questa volta con cravatta scura e atteggiamento po-

co formale), la giuria ha voluto ringraziare il festival e il direttore Thierry Fremaux decidendo un ex aequo per un inedito Premio Speciale. Se lo sono aggiudicati l’iraniano Bahman Qobadi il cui Nessuno sa Nulla dei Gatti Persiani aveva aperto con molto clamore questa sezione del festival e il francese Le Pere de Mes Enfants, opera seconda di Mia Hansen-Love che ha tra i protagonisti la nostra Chiara Caselli. Per il cinema francese si è trattato di una sorta di risarcimento «in famiglia» poichè il soggetto del film è ispirato al personaggio del produttore cinematogra-

fico Hubert Balsam e alla sua tragica scomparsa. Nell’insieme un verdetto ecumenico e molto cinefilo, che premia cinematografie emergenti e una visione d’autore che, nel caso del film greco, si spinge nei territori della provocazione e della crudeltà. Nel tardo pomeriggio di sabato sono stati resi noti anche altri due dei più attesi premi collaterali: la giuria dei critici (Fipresci) ha fatto trionfare Il Nastro Bianco di Michael Haneke nel quadro del concorso ufficiale; il rumeno Politist, Adjectiv di Corneliu Porumboiu (vincitore di giornata) per Un Certain Re-

gard e l'americano Amreeka di Cherien Dabis (alla Quinzaine). La giuria ecumenica invece, concentrandosi sul concorso, ha premiato Looking for Eric di Ken Loach e ha dato una menzione speciale al Nastro Bianco di Michael Haneke, tra i favoriti per ieri sera. Una cosa è certa: in questa 62ª edizione del Festival di Cannes che si è chiusa ieri, l’edizione più splatter della storia, il livello dei film è stato altissimo, ma non c'è stato il capolavoro che possa mettere d’accordo tutti. Così la giuria, a prevalenza femminile e sotto la direzione di Isabelle Huppert ha puntato decisamente su Il nastro bianco di Michael Haneke, un film duro in bianco e nero sulla Germania alla vigilia della prima Guerra mondiale e sulla generazione che alimenterà l'imminente nazismo.

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Spettacoli e televisione 27

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

MIHAIL BARYSHNIKOV, «PORTO IN SCENA IL NON DETTO»

DA VENERDI’ TEMPORALI E CLIMA PIU’ FRESCO Oggi e domani ancora caldo estivo con punte di 36-38 gradi in Val Basento. Da mercoledì sera graduale calo termico per l’arrivo di correnti più fresche. Tempo instabile nel fine settimana, con probabili rovesci per San Gerardo. Giornata tipicamente estiva quella di ieri in Basilicata. Potenza ha raggiunto i 29.4 gradi intorno alle 16 del pomeriggio, segnando così un valore più alto di quasi nove gradi rispetto alla media della terza decade di maggio (21.0°C). Matera ha raggiunto i 34.5 gradi, Pisticci quasi 33. Gran caldo anche nel Lagonegrese con oltre 32 gradi a Latronico e Lauria. Numeri questi che spaventano, tanto che tra gli esperti e non solo aleggia già lo spettro del 2003. Quell’anno, è bene ricordarlo, l’anticiclone subtropicale si impossessò del Mediterraneo Centrale dalla metà di aprile fino a tutto settembre provocando, tra le altre cose, centinaia di vittime tra Francia, Belgio e Germania. Per ora però nulla lascia presagire uno scenario simile. Il nuovo run di emissione del modello matematico sviluppato dal CNR (che in pratica è una risoluzione a zona mediterranea del modello globale stagionale CFS) ci mostra infatti il prossimo mese di Giugno abbastanza nella norma climatica, addirittura lievemente più fresco del normale e poco piovoso al Nordovest e nell’estremo Sudest italico. Addirittura luglio sarebbe ancora più fresco, anche se sempre piuttosto avaro di precipitazioni. In agosto infine avremmo un caldo nella norma ma un clima decisamente piovoso. La settimana attuale mostrerà entrambe le facce che una tipica primavera mediterranea sa offrire. Fino a mercoledì mattina, infatti, la Basilicata sarà avvolta dal bollente abbraccio dell’anticiclone subtropicale. Soprattutto oggi, la presenza di una goccia fredda sulla Penisola Iberica richiamerà su di noi aria molto calda direttamente dall’entroterra africano. Intorno a metà pomeriggio in Val Basento (da Calciano in giù), in Val d’Agri (a valle della diga del Pertusillo), nel Senisese, le temperature raggiungeranno punte di 36-38 gradi. Da domani, la bolla d’aria calda subirà la “spallata” dell’alta pressione oceanica in arrivo da Ovest. Continuerà comunque il caldo ma l’afa si farà leggermente meno opprimente. La svolta avverrà tra la sera e la notte di mercoledì. Sulla Basilicata giungerà aria più mite da Ovest che garantirà un primo leggero calo delle temperature. Giovedì sera potrà scapparci anche qualche breve acquazzone sul Vulture-Melfese. Da venerdì 29 sulla regione giungerà aria piuttosto fredda ed instabile dai Balcani. Rovesci e temporali interesseranno fin dal mattino gran parte del territorio. Stessa situazione sabato 30, con possibili brevi rovesci nelle ore della processione di San Gerardo tanto cara ai potentini. Anche per domenica avremo un clima fresco, ventilato e localmente piovoso. Insomma, nel giro di 48-72 ore avremo un calo termico anche di 15 gradi. Scherzi di primavera. Lunedì: Giornata soleggiata su tutta la Basilicata. Qualche addensamento nuvoloso di tipo cumuliforme nelle ore pomeridiane in Appennino e sul Vulture ma senza precipitazioni. Serata calda e afosa. Temperature minime stazionarie, massime in ulteriore lieve aumento con punte di 36-38 gradi nell’area Sud della regione. Venti deboli, da settentrione sullo Jonio. Mari quasi calmi. Martedì: Cielo sereno in mattinata su tutta la regione. Nel primo pomeriggio sviluppo di nubi cumuliformi lungo l’Appennino ma con probabilità piuttosto bassa di qualche sporadico ed improvviso acquazzone sul Vulture-Melfese e Alto Bradano. Soleggiato fino a sera su Lagonegrese e settore tirrenico. Temperature in leggerissimo calo ma con picchi ancora ben oltre i 30 gradi. Mercoledì: Prima parte del giorno ancora soleggiata e molto calda su tutto il territorio. Innocue nubi medio-alte compariranno sul settore tirrenico. Tra il pomeriggio e la sera venti più miti cominceranno a soffiare da Ovest/Sudovest portando così un primo, modesto, calo delle temperature. Qualche nuvola comparirà sull’Appennino. Poco mosso lo Jonio, mosso il Tirreno. Giovedì: Mattinata perlopiù soleggiata ma già decisamente più fresca. Tra il pomeriggio e la sera addensamenti irregolari compariranno sul Marmo-Melandro, Vulture e Alto Bradano dove potranno svilupparsi brevi ed isolati rovesci. Tempo asciutto fino a sera sul Metapontino e costa jonica. Temperature in diminuzione, soprattutto nei valori massimi; venti moderati da W/NW, mari mossi. Venerdì: Nuvolosità irregolare sulla Basilicata fin dal mattino con possibili brevi rovesci. Nel pomeriggio molte nubi su gran parte del territorio con rovesci sparsi e locali temporali, più probabili su Potentino, Vulture, Materano e costa jonica. Ultimi fenomeni nelle prime ore della sera. Temperature in sensibile diminuzione, venti moderati da Nordest, mari da mossi a molto mossi. Sabato: Possibili rovesci in mattinata sul settore bradanico, Metapontino e costa jonica. Nuvolosità variabile altrove ma generalmente asciutto. Nel pomeriggio-sera nuova accentuazione dell’instabilità con possibili brevi acquazzoni soprattutto in prossimità dell’Appennino. Ampie schiarite in serata. Temperature in ulteriore diminuzione con massime non superiori ai 20-22 gradi. Domenica: Ampi spazi soleggiati in mattinata. Tra il pomeriggio e la sera aumento della nuvolosità cumuliforme in Appennino, Vulture e sul settore bradanico con possibili brevi rovesci sparsi. Tempo più asciutto sul Lagonegrese e lungo la costa tirrenica. Temperature in ulteriore calo sia nei valori minimi che in quelli massimi, venti moderati da Est/Nordest, mari generalmente mossi. Giuseppe Pomarico

«OGNUNO dei balletti ha un non detto, è una storia non compiuta e il pubblico può deciderne il significato»: così il mito della danza Mikhail Baryshnikov spiega all’ANSA Three solos and a duet lo spettacolo che in prima a Roma, mercoledì 27 maggio all’Auditorium, inaugura la quarta edizione di Tersicore. Three solos and a duet è l’incontro di due straordinari interpreti, Baryshnikov, e l’antidiva Ana Laguna. Cosi lontani e così vicini tra loro, il più grande ballerino vivente secondo Time Magazine, e la musa del marito coreografo, lo svedese Mats Ek, sono una delle più stupefacenti coppie della danza di oggi, che con fascino e curiosità sfidano in scioltezza il tempo che passa. Lui che ha cambiato sempre tutto, paese (dalla nativa Lettonia agli Stati Uniti), linguaggio (dal classico al contemporaneo), rimane poliedrico e perfezionista. Lei è un’interprete di viscerale espressività. «Ana Laguna – spiega Baryshnikov – è un’artista straordinaria ed è per me un grande piacere e una grande sfida essere sul palcoscenico con lei». I due fuoriclasse della danza si incontrano nell’unico duetto dello spettacolo, Place, firmato da uno dei maestri più sensibili della scena contemporanea, Mats Ek, che lo ha scritto appositamente per loro. Ma nello spettacolo ci sono altre tre composizioni: Valse Fantasie, su musica di Glin-

MIHAIL BARYSHNIKOV

ka, creato per 'Mishà dall’ex direttore del Balletto del Bolscioi, Alexei Ratmanski; Years Later, sempre per Baryshnikov, firmato nel 2007 dal francese Millepied, principal dancer del New York City Ballet, su musiche di Philip Glass, Erik Satie e Meredith Monk; Solo for two, è invece l’assolo di Ana Laguna, su musica di Arvo Part, in cui si intrecciano solitudine e desiderio tra una donna e un uomo a lungo sospirato. «Sono fortunato – dice il mito della

danza – ho avuto tante partner fantastiche sul palcoscenico, ma sono aperto a meravigliose sorprese». A 61 anni suonati (è nato a Riga il 27 gennaio del '48) l'entusiasmo di Baryshnikov è inarrestabile, come pure il suo carisma: «Per il futuro mi auguro più lavoro e più divertimento. O meglio, più divertimento e più lavoro», dice all’ANSA facendo però intendere che non ha nessun progetto cinematografico (negli anni Ottanta fu interprete Di

due vite una svolta e Il sole a mezzanotte), e anche nessuna partecipazione in serial tv, come quella molto apprezzata dalle fan di Sex and the city. La sua passione resta la danza, cui devolve tutte le energie, a partire dal Baryshnikov Arts Center, un centro artistico polivalente nel cuore di New York. Le interesserebbe lavorare ad un progetto analogo in Russia? 'Sono molto preso da quello di New York e poi considero gli Stati Uniti, non la Russia, il mio paese. Sono andato via più di 35 anni fa – sottolinea -. E non credo che per un progetto del genere avrebbero bisogno di me. Penso che ci vorrebbe il supporto del governo».

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Serie A Durante il giro di campo conclusivo compaiono striscioni contro il capitano che poi risponde in modo polemico

L’amaro addio di Paolo Maldini Il mondo del calcio ai suoi piedi ma la curva lo critica e inneggia Baresi MILANO - Doveva finire con gli applausi del pubblico, con la commozione, con il giro di campo. E tutto questo per Paolo Maldini, all’ultimo atto a San Siro dopo 901 gare con la maglia del Milan, c'è stato. Accompagnato purtroppo da una nota stonata. Dopo la fine della partita persa con la Roma per 3-2, appena il numero 3 rossonero ha iniziato il giro di campo, un gruppo di ultras della Curva Sud ha esposto un eloquente striscione polemico (“Sentiti ringraziamenti da chi hai definito mercenari e pezzenti”) e una enorme maglia con il numero 6 di Franco Baresi, che aveva passato il testimone della fascia di capitano proprio a Maldini. Sempre dalla Curva Sud un altro striscione non del tutto amichevole: «Grazie capitano: sul campo campione infinito, ma hai mancato di rispetto a chi ti ha arricchito». Sicuramente il protagonista di questa giornata non si aspettava un epilogo del genere, e ha iniziato il giro di campo visibilmente contrariato, prima di ricevere il giusto tributo di applausi dalla stragrande maggioranza del pubblico. «Sono oroglioso di non essere uno di loro», ha detto ai microfoni di Sky riferendosi agli autori della contestazione. Prima, durante, e dopo la partita, dagli spalti era arrivato un lungo omaggio di calore e affetto per il capitano al passo d’addio. Tantissimi sugli spalti i tifosi con la maglia rossonera numero 3, così come le sciarpe con la scritta '900 volte Maldinì. Numerosi anche gli striscioni, e uno faceva anche il verso a Josè Mourinho: «25 anni di tituli, grazie Capitano». Un altro striscione esprimeva il desiderio di rivedere in futuro una nuova bandiera per altri 25 anni, appellandosi agli scienziati specializzati in genetica: «Clonate Maldini». Anche gli avversari di oggi, i giocatori della Roma, hanno tributato il loro saluto a Maldini, indossando al loro ingresso in campo una maglia speciale con la scritta «Grazie Paolo Grande Capitano». E' facile per Maldini dimenticare l’amarezza per la contestazione pensando a tutto il resto che gli ha offerto questa giornata, come i tanti messaggi di stima arrivati da tecnici e giocatori negli altri campi della serie A. «Si vede che qualcosa ho dato, sono contento, peccato per la sconfitta di oggi. Mi sento bene e ora mi giocherò l’ultima partita a Firenze», ha commentato il capitano, che anche oggi, come ha fatto per 24 anni con la maglia del Milan, guarda avanti.

BASKET A DILETTANTI

Matera corona il sogno salvezza a pagina 39

BASKET C1

Per la Corporelle è buona la prima CALCIO REGIONALE

VOLLEY

Il Banzi piega l’Atella e resta in Eccellenza

Il trionfo della Time che rivuole la storia

a pagina 35

altri servizi da pag. 26 a pag. 31

a pagina 40

Maldini in lacrime all’uscita dal campo

alle pagine 42-43

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Sport


Lunedì 25 maggio 2009

I giallorossi espugnano San Siro e si qualificano all’Europa League. Milan a rischio preliminari

La Roma gela l’addio di Carletto Berlusconi prima della gara ha lasciato intendere che Ancelotti andrà via MILANO - Tra il passato e il futuro del Milan vince la Roma, che pensava solo al presente. Finisce con la sconfitta più amara – condita dalle iniziali contestazioni della curva a Berlusconi e quelle finali al numero 3 rossonero – l'ultima partita di Paolo Maldini e Carlo Ancelotti a San Siro, un tre a due sotto un caldo asfissiante che costringerà i rossoneri a cercare la qualificazione diretta in Champions sul campo della Fiorentina. Un epilogo di campionato che si annuncia durissimo. Non bastassero le nuvole nere che si addensano sulla testa di Ancellotti, al quale Berlusconi ha di fatto dato il benservito con un «peccato» al suo arrivo al Meazza, ecco ancora 90' di sofferenza per la Champions. L’ultimo ad arrendersi per il Milan è stato Massimo Ambrosini, autore delle due reti, espulso per somma di ammonizioni – la seconda per aver spinto l’arbitro – e che dopo il fischio finale ancora cercava il direttore di gara De Marco per dirgli cosa pensava della sua direzione di gara. Ambrosini era stato anche l’ultimo a rassegnarsi allo scudetto matematico dell’Inter, segnando una settimana fa l’inutile gol rossonero a Udine. Il centrocampista si candida a contendere a Gattuso l'eredità da capitano di Maldini. Il Milan ha provato a chiudere in bellezza davanti al suo pubblico, ha creato diverse occasioni per segnare, ma una Roma tosta e determinata ha saputo colpire sempre nel momento giusto. Con Riise verso la fine del primo tempo, dopo varie chance per il Milan (Pato due volte): sinistro fiondato su punizione poco fuori area. Con Menez e Totti, in contropiede e

Domenica in casa della Fiorentina il verdetto

GIOIA ALEX «Io in panchina? Chiedete a Ranieri» NELLE ultime due partite Claudio Ranieri non aveva avuto fiducia in lui e invece oggi Alex Del Piero ha ringraziato Ciro Ferrara, che lo ha schierato a Siena dal primo minuto, a suo modo: con una doppietta e un assist per far volare la Juventus in Champions League. «Perchè Ranieri non mi faceva giocare? Credo che abbia un modo di vedere le cose che soltanto lui può spiegare – risponde a Sky Sport il numero dieci bianconero -. In ogni caso la colpa per quel periodo negativo non è stata soltanto la sua».

SECCO SODDISFATTO «Juve con la giusta motivazione» GRANDE soddisfazione in società. «Abbiamo giocato una buona gara – ha dichiarato Alessio Secco – e abbiamo ottenuto un ottimo risultato che ci proietta al secondo posto in classifica. Ora bisogna continuare a lavorare duro in questa ultima settimana per finire il campionato nel miglior modo possibile. Mi sono piaciuti i giocatori perchè hanno mostrato grande motivazione e il risultato riflette il lavoro e l’attenzione messa in settimana. La squadra è rimasta tranquilla nonostante il momento non facile e oggi in campo se ne sono visti i risultati».

“Compri le veline”

Il premier contestato duramente dalla curva

La gioia dei giocatori della Roma

ancora su punizione, nel secondo tempo e dopo i due pareggi di Ambrosini. I giallorossi devono moltissimo ad Artur, autore di due parate fenomenali, nella prima frazione su Pato e nella seconda su Kakà. Dal portiere brasiliano sicurezza a tutto il reparto. A centrocampo Pizarro, Brighi e Taddei hanno sofferto quando il Milan spingeva (soprattutto nel secondo tempo), ma ogni volta che hanno potuto hanno ribaltato l’azione appoggiandosi su Totti e Vucinic. Il capitano è apparso un pò appesantito, ma alla fine il colpo decisivo è stato il suo. Nella squadra di Ancelotti si sono dannati Maldini, gratificato da un’ovazione ogni volta che portava avanti palla, Kakà (ma senza grandi risultati) e Pato, finchè l’allenatore non l’ha sostituito con Ronaldinho provocando

La delusione di Ancelotti

grandi fischi dagli spalti. Quasi inesistente Inzaghi, più occupato a protestare con l’insufficiente De Marco che a cercare la porta. In almeno un’occasione – fallo su Zambrotta nel secondo tempo – i rossoneri hanno chiesto a ragione un rigore. Nel secondo tempo è diventata quasi pirotecnica – con quattro reti nell’ultimo quarto d’ora – una partita che era iniziata fra la malinconia e la festa per l’addio di Maldini dopo 25 anni e il minuto di silenzio per un ragazzo di 19 anni morto dopo essere caduto dagli spalti a Parma. Il resto del tempo se ne va tra il ruggito di San Siro quando i rossoneri attaccano e segnano e gli striscioni di pesante contestazione a Berlusconi e perfino, più leggeri ma perfidi, allo stesso Maldini. Il giro di campo per il capitano

a fine partita, dopo la litigata milanista a centrocampo con l’arbitro, non riesce ad allontanare la sensazione della fine di un’epoca. Ma prima c'è un’ultima, decisiva gara da giocare per Ancelotti e per Maldini. Per consegnare subito l’Europa dei grandi a chi verrà dopo. ANCELLOTTI Solo una battuta, e con il sorriso, da parte di Silvio Berlusconi all’ingresso dello stadio San Siro prima dell’inizio della sfida con la Roma. Ai microfoni di Sky, chiamato a un commento sull'addio di Paolo Maldini, il patron rossonero ha risposto «Peccato». Qualche secondo dopo ha però usato la stessa parola per il tecnico Carlo Ancelotti, il cui addio viene dato per imminente. E Carlo Ancelotti a fine gara ha chiosato: «Non c'è motivo di parlare di questo».

Il nuovo tecnico indovina le mosse e azzecca la scelta su Del Piero

Ferrara fa bene alla Juve La squadra ritrova brio, vince a Siena e vola in Champions SIENA - Miglior esordio non poteva esserci per Ciro Ferrara, che al debutto sul ponte di comando della Juventus porta a casa un 3-0 sul Siena ma soprattutto la qualificazione alla Champions League. In virtù del pareggio della Fiorentina a Lecce, infatti, i bianconeri salgono a +3 sui viola ma la situazione favorevole negli scontri diretti gli consente di festeggiare l’Europa che conta. Autentico protagonista Alex Del Piero, autore di una doppietta e di un assist. Vittoria meritata quella di Buffon e compagni, apparsi rigenerati dopo una settimana non facile che ha visto l’esonero di Claudio Ranieri. Ieri, dopo aver ringraziato per gli elogi di John Elkann, Ferrara aveva sottolineato di voler voler comunque dare una risposta «attraverso i risultati»: promessa mantenuta. Tutte azzeccate le scelte operate in avvio dal tecnico juventino: Marchisio al posto di Tiago e il duo Iaquinta-Del Piero in avanti. Giampaolo si affida al tandem Calaiò-Maccarone (13 reti in due). Velocità e grande pressing sono le armi messe in campo dal Siena nei primi minuti di gioco. I padroni di casa si fanno vivi per primi al 14', con una punizione di Calaiò di poco alta sulla traversa. Nell’occasione non impeccabile l’arbitro Damato, che grazie De Ceglie con un car-

Ciro Ferrara ieri a Siena

tellino giallo quando invece il fallo sull'attaccante del Siena era da ultimo uomo. Al 18' l’10 degli ospiti con il capolavoro di Del Piero, che fulmina Curci con una punizione da venti metri. Passano i minuti e la Juve cresce anche in ritmo e autorevolezza. Alla mezz'ora Del Piero manca il bis in contropiede, incespicando sul pallone al momento di concludere, ma pochi istanti dopo si fa perdonare servendo a Marchisio l’assist del 2-0. La ripresa si apre con ritmi decisamente più lenti. Sia da un lato che dall’altro la stanchezza si fa sentire e il bel gioco ne risente inevitabilmente. Picco-

lo sussulto al 24', con una punizione di Del Piero respinta questa volta dal portiere del Siena. Con un Siena a corto di motivazioni e una Juve appagata dalla buona prova del primo tempo, negli ultimi minuti il match va scemando e si finisce per giocare soltanto per le statistiche, prima che Del Piero insacchi in contropiede il 3-0 finale. Nedved e compagni tornano così a Torino con una certezza (la qualificazione Champions) e la speranza di aver trovato il tecnico giusto anche per la prossima stagione. FERRARA.Ciro Ferrara, subentrato a Claudio Ranieri,

non può che manifestare la sua soddisfazione anche in virtù della possibilità di restare anche per l’anno prossimo sulla panchina bianconera. «E' andato tutto alla perfezione – spiega il tecnico ai microfoni di Sky Sport -, non potevo chiedere di meglio». La stessa gioia l’ex difensore la esprimerà anche poco dopo, ai microfoni Rai: «E' stata una giornata bellissima, sono felice per la prestazione della squadra». Poi Ferrara passa ad analizzare quella che definisce «una settimana molto intensa» per i suoi, nel corso della quale dal suo punto di vista ci sono stati «sentimenti di gioia ma anche di preoccupazione». Un Ferrara fiero della sua Juve e del suo lavoro: «Ho avuto questa possibilità e ho cercato di sfruttarla al meglio. I ragazzi – aggiunge – hanno risposto bene a una situazione negativa». «Ho parlato chiaramente fin dal primo giorno. Sapevo che tatticamente era difficile dare un’impostazione diversa, quindi ho cercato di lavorare sulle motivazioni e l’autostima dei ragazzi». Spazio anche agli elogi per Alex Del Piero, autore di una doppietta e di un assist: «Nonostante la settimana difficile dal punto di vista fisico ho deciso di puntare su di lui come spalla di Iaquinta. Alex - aggiunge ancora Ferrara – ha avuto una reazione da grande capitano».

MILANO - La più dura contestazione a Silvio Berlusconi in 26 anni da presidente del Milan è esplosa nel giorno dell’addio di Paolo Maldini a San Siro. La curva sud ha rinfacciato al numero uno rossonero di non spendere più come una volta, usando per il sarcasmo degli striscioni anche il tema delle veline. Berlusconi al suo arrivo al Meazza ha liquidato con due parole prima Maldini e poi Carlo Ancelotti. «Peccato», ha detto al cronista di una tv che gli aveva chiesto cosa pensasse dell’ultima gara in casa del capitano. E sull'allenatore? «Altrettanto». Tutti i presenti l’hanno preso come un avviso di licenziamento. Poco più tardi, pochi minuti prima dell’inizio del match con la Roma, altro passaggio volante del presidente vicino ai cronisti, stavolta davanti alla sala stampa, e una sola frase, «Che peccato...», ripetuta più volte in modo un pò teatrale, con un sorriso fatalista sulle labbra. Destinata forse solo ad Ancelotti. Dentro lo stadio, però, il clima era già ostile ad un quarto d’ora dal fischio d’inizio. «Vendi Kakà per risanare la società e non spendi più i tuoi milioni. Caro Berlusconi grazie di tutto e vai fuori dai c...», questo lo striscione più duro, srotolato in curva sud. Accompagnato da un più piccolo e concreto «Devi spendere». Nel corso della partita, cori offensivi nei confronti del presidente che ha fatto vincere tutto più volte al Milan. Poi è comparso il lenzuolo più perfido: «Sono anni che compri bidoni e figurine. Quest’anno chi compri...le veline???». Berlusconi è sceso negli spogliatoi dopo la sconfitta con la Roma, cosa abbia detto nell’immediato non è trapelato. Ancelotti non c'era. Il presidente del Consiglio ha invece disertato il cocktail in onore di Maldini organizzato in un albergo milanese. La contestazione di ieri non è arrivata del tutto inaspettata. Gli “zero tituli” del diavolo in questa stagione avevano già spinto gli ultrà a scrivere “Presidente, crisi d’amore con Veronica, con il Milan crisi economica?” per la gara a San Siro con la Juve del 10 maggio scorso. E anche durante il tormentone sulla possibile cessione di Kakà, in inverno, la curva si era fatta sentire, prendendosela più con l’ amministratore delegato Adriano Galliani che con il patron. Ora la curva ha alzato il tiro e c'è Berlusconi nel mirino.

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30 Sport


Serie

A

Risultati e classifica Atalanta-Palermo

2-2

Cagliari-Inter

2-1

Catania-Napoli

3-1

37ª giornata Marcatori

33' pt Succi, 5' st, 12' st Plasmati, 30' st Miccoli

8'pt Ibrahimovic, 34'pt Cossu, 26'st Acquafresca

27'pt Bogliacino, 41'pt Morimoto, 42'st Mascara (rig), 45'st Falconieri

Chievo-Bologna

0-0

Lazio-Reggina

1-0

25’ pt Zarate

Lecce-Fiorentina

1-1

Milan-Roma

2-3

Sampdoria-Udinese

2-2

Siena-Juventus

0-3

Torino-Genoa

2-3

6'st Tiribocchi, 45'st Jorgensen

pt 36' Riise; st 30' Ambrosini; 34' Menez, 36' Ambrosini. 39' Totti

13'pt D’Agostino (R), 32'pt Isla (aut.), 44'pt Cassano (R); 16'st Felipe 18' pt e 44' st Del Piero, 36' st Marchisio.

32' pt Milito (rig), 40' pt Franceschini, 3' st Olivera, 4' st Bianchi, 44' st Milito

Prossimo turno

38ª giornata 31/05/2009 ore 15

Bologna-Catania Fiorentina-Milan Genoa-Lecce Inter-Atalanta Juventus-Lazio Napoli-Chievo Palermo-Sampdoria Reggina-Siena Roma-Torino Udinese-Cagliari

INTER MILAN JUVENTUS FIORENTINA GENOA ROMA PALERMO UDINESE CAGLIARI LAZIO ATALANTA SAMPDORIA CATANIA SIENA NAPOLI CHIEVO TORINO BOLOGNA REGGINA LECCE

81 71 71 68 65 60 56 55 53 50 47 45 43 43 43 38 34 34 30 30

37 24 8

5 66 27 19 13 5

1 35 13 18 11 3

4 31 14 39 +5

37 21 8

8 69 34 18 14 2

2 38 11 19 7

6

6 31 23 35 -2

37 20 11 6 68 38 19 10 7

2 38 21 18 10 4

4 30 17 30 -4

37 20 5 12 52 36 19 14 2

3 30 12 18 6

3

9 22 24 16 -10

37 18 11 8 54 38 19 11 6

2 38 19 18 7

5

6 16 19 16 -10

37 18 8 11 59 57 19 13 4

2 32 21 18 5

4

9 27 36 2 -13

37 17 6 14 60 48 19 14 1

4 45 24 18 3

5 10 15 24 12 -18

37 13 12 12 53 47 19 10 6

3 33 16 18 3

6

37 15 8 14 46 47 18 11 3

4 22 10 19 4

5 10 24 37 -1 -20

37 16 5 16 45 52 18 8

9 20 31 6 -24

4

6 22 21 19 8

1 10 23 31 -7 -20

37 13 8 16 41 46 18 10 2

6 27 16 19 3

6 10 14 30 -5 -26

37 10 13 14 43 53 18 7

8

3 28 21 19 3

5 11 15 32 -10 -30

37 12 8 17 40 48 19 11 2

6 24 22 18 1

6 11 16 26 -8 -31

37 12 7 18 33 44 19 9

5

5 19 19 18 3

2 13 14 25 -11 -32

37 11 9 17 40 46 18 9

5

4 24 16 19 2

4 13 16 30 -6 -31

37 8 13 16 33 44 18 3

7

8 13 21 19 5

6

37 9

3

8 20 24 19 2

6 11 14 34 -24 -37

9 19 34 58 18 7

8 20 23 -11 -36

37 8 10 19 40 62 19 5

4 10 25 32 18 3

6

37 6 14 17 31 55 18 3

9

6 22 24 19 3

5 11 9 31 -24 -41

9 15 30 -22 -41

37 5 15 17 37 64 18 3

9

6 19 27 19 2

6 11 18 37 -27 -43

23 RETI: Di Vaio (6 rig) (Bologna); Ibrahimovic (2 rig) (Inter) 22 RETI: Milito (6 rig) (Genoa) 19 RETI: Gilardino (Fiorentina) 15 RETI: Kakà (7 rig) 14 RETI: Del Piero (4 rig)(Juventus); Pato (Milan); Cavani (1 rig) (Palermo) 13 RETI: Acquafresca (3 rig)(Cagliari); Pellissier (1 rig) (Chievo); Mutu (2 rig) (Fiorentina); Zarate (2 rig) (Lazio); Inzaghi (Milan); Miccoli (3 rig) (Palermo) 12 RETI: Floccari (1 rig) (Atalanta); Mascara (3 rig)(Catania); Amauri (Juventus); Totti (4 rig) (Roma); Cassano (3 rig) (Sampdoria); Di Natale (3 rig) e Quagliarella (1 rig) (Udinese) 11 RETI: Jeda (Cagliari); Pazzini (1 Fiorentina)(Sampdoria); D’Agostino (6 rig) (Udinese) 10 RETI: Iaquinta (1 rig) (Juventus); Tiribocchi (Lecce); Corradi (5 rig) (Reggina); Vucinic (Roma) 9 RETI: Pandev e Rocchi (Lazio); Hamsik (2 rig) (Napoli); Julio Baptista (1 rig) (Roma); Bianchi (1 rig) (Torino) 8 RETI: Sculli (Genoa); Balotelli (1 rig) (Inter); Ronaldinho (2 rig)(Milan); Denis (Napoli); Simplicio (Palermo); Maccarone (1 rig) (Siena) 7 RETI: Doni (Atalanta); Paolucci (Catania); Nedved (Juventus); Ambrosini (Milan); Lavezzi (Napoli) 6 RETI: Matri (Cagliari); Morimoto (Catania); Motta (Genoa); Castillo (Lecce); Seedorf (Milan); Delvecchio (Sampdoria), Floro Flores (Udinese)

Il Palermo impatta ed è fuori dall’Europa ATALANTA PALERMO

2 2

ATALANTA (4-4-2): Consigli 6; Bellini 6 (36' st Cerci sv), Capelli 6, Manfredini 6, Peluso 5.5 (1' st Talamonti 6); Defendi 5.5, Cigarini 5.5, Guarente 6, Padoin 6; Doni 6, Zaza 5.5 (1' st Plasmati 7). In panchina: Coppola, Girasole, Pellegrino, Parravicini. Allenatore: Del Neri 6.5. PALERMO (4-3-1-2): Amelia 6.5; Cassani 5.5, Migliaccio 6, Bovo 5.5 (2' st Savini 5), Balzaretti 5; Tedesco 6 (1' st Nocerino 5), Guana 5.5 (26' st Hernandez sv), Bresciano 5, Simplicio 5.5; Succi 6.5, Miccoli 6.5. In panchina: Ujkani, Budan, Morganella, Mchedlidze. Allenatore: Ballardini 6. ARBITRO: Pierpaoli di Firenze 6. MARCATORI: 33' pt Succi, 5' st, 12' st Plasmati, 30' st Miccoli. NOTE: Giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 15 mila. Ammoniti: Talamonti, Miccoli, Guarente. Angoli: 4-3 per il Palermo.

CHIEVO BOLOGNA

0 0

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 6; Frey 6, Morero 6, Yepes 7, Mantovani 6; Luciano 7 (43'st Sardo sv), Rigoni 6, Marcolini 6; Pinzi 6 (37'st Colucci sv); Pellissier 6.5, Bogdani 5.5 (18'st Esposito 6). In panchina: Squizzi, Mandelli, Bentivoglio, Langella Allenatore: Di Carlo 7 BOLOGNA (3-5-2): Antonioli 6; Moras 6 (30'pt Cesar 5.5), Castellini 6, Terzi 6; Zenoni 6.5, Mingazzini 5.5, Mutarelli 5.5, Amoroso 6 (43'st Confalone sv), Valiani 5; Osvaldo 5 (18'st Adailton), Di Vaio 5.5. In panchina: Colombo, Belleri, Coelho, Lavecchia Allenatore: Papadopulo 6 ARBITRO: Farina di Novi Ligure 7 NOTE: pomeriggio caldo e soleggiato, terreno in buone condizioni, spettatori 15.000 circa. Ammoniti: nessuno. Angoli: 6-3 per il Chievo. Recupero: 3'; 4'.

SAMPDORIA UDINESE

2 2

SAMPDORIA (3-5-2): Fiorillo 6; Campagnaro 5,5, Gastaldello 6 (21'st Ferri 6), Raggi 6; Padalino 6,5, Dessena 6 (25'st Delvecchio 6), Palombo 6,5, Ziegler 5,5 (15'st Sammarco 6), Pieri 6; Cassano 6,5, Pazzini 6. In panchina: Mirante, Lucchini, Stankevicius, Marilungo. Allenatore: Mazzarri 6. UDINESE (4-3-3): Handanovic 6,5; Isla 6, Zapata 6, Felipe 6,5, Pasquale 6; Inler 6, D’Agostino 6,5, Asamoah 6,5 (29'st Obodo sv); Sanchez 5,5 (45'st Ighalo sv), Quagliarella 6, Floro Flores 6,5. In pachina: Belard, Domizzi, Lukovic, Zimling, Sala. Allenatore: Marino 6. ARBITRO: Celi di Campobasso 5,5. MARCATORI: 13'pt D’Agostino (R), 32'pt Isla (aut.), 44'pt Cassano (R); 16'st Felipe. NOTE: pomeriggio caldo, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Sanchez, Gastaldello, Pieri, Campagnaro. Angoli: 8-5 per l’Udinese. Recupero: 2', 4'.

CAGLIARI INTER

2 1

CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti 5.5; Pisano 6, Canini 6, Lopez 6 (36'st Astori sv), Agostini 6; Fini 6.5 (17'st Lazzari 6), Conti 6.5, Parola 6 (9'st Biondini 6.5); Cossu 7; Jeda 6, Acquafresca 6.5. In panchina: Lupatelli, Matheu, Mancosu, Ragatzu. Allenatore: Allegri 6. INTER (4-3-3): Toldo 6; Santon 6.5, Burdisso 5.5, Materazzi 6, Chivu 6 (30'st Bolzoni sv); Zanetti 6, Cambiasso 6.5, Vieira 6; Jimenez 5 (22'st Mancini 5.5), Ibrahimovic 6.5, Cruz 5.5 (14'st Balotelli 6). In panchina: Orlandoni, Cordoba, Samuel, Obinna. Allenatore: Mourinho 6. ARBITRO: Calvarese di Teramo 6. MARCATORI: 8'pt Ibrahimovic, 34'pt Cossu, 26'st Acquafresca. NOTE: giornata calda e soleggiata, terreno in non perfette condizioni, spettatori 18 mila circa. Ammoniti: Chivu. Angoli: 4-3 per il Cagliari.

LECCE FIORENTINA

1 1

LECCE (4-4-2): Rosati 6.5; Vives 6 (44'st Basta sv), Esposito 6, Fabiano 6, Giuliatto 6; Giacomazzi 6, Edinho 6, Zanchetta 6 (38'st Caserta 5.5), Ariatti 6; Castillo 6 (35'st Cacia 5.5), Tiribocchi 6. In panchina: Petrachi, Basta, Mollestam, Benvenga, Janvier. Allenatore: De Canio 6 FIORENTINA (4-2-3-1): Frey 6.5; Comotto 6, Kroldrup 6 (1'st Dainelli 6), Gamberini 6, Pasqual 6; Montolivo 6, Felipe Melo 5; Semioli 6, Jovetic 6.5 (35'st Jorgensen 6), Vargas 6.5 (48'st Donadel sv); Gilardino 6. In panchina: Storari, Zauri, Almiron, Gobbi. Allenatore: Prandelli 6. ARBITRO: Gava di Conegliano Veneto 6 MARCATORI: 6'st Tiribocchi, 45'st Jorgensen NOTE: Pomeriggio caldo, terreno in buone condizioni. Spettatori: 8mila circa. Espulso al 42'st Felipe Melo per doppia ammonizione. Ammoniti: Kroldrup, Zanchetta, Danielli, Giuliatto, Fabiano.

SIENA JUVENTUS

0 3

SIENA (4-4-2): Curci 6; Rossettini 6.5 (26' st Del Prete 6), Portanova 5.5, Ficagna 5.5, Rossi 6.5; Coppola 6, Vergassola 6, Galloppa 6 (6' st Zito 5.5), Jarolim 5.5; Calaiò 5.5, Maccarone 6 (18' st Ghezzal 5.5). In panchina: Manitta, Brandao, Packer, Codrea. Allenatore: Giampaolo 6. JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6; Zebina 5.5, Legrottaglie 6.5, Chiellini 6, De Ceglie 6 (36' st Mellberg sv); Camoranesi 6, Zanetti 7 (25' st Poulsen 6), Marchisio 6.5, Nedved 6.5; Del Piero 7.5, Iaquinta 6 (37' st Trezeguet sv). In panchina: Manninger, Giovinco, Marchionni, Amauri. Allenatore: Ferrara 7. ARBITRO: Damato di Barletta 5.5. MARCATORI: 18' pt e 44' st Del Piero, 36' st Marchisio. NOTE: giornata calda e soleggiata, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: De Ceglie, Zanetti, Vergassola e Coppola. Angoli: 4-3 per la Juventus.

CATANIA NAPOLI

3 1

CATANIA (3-4-1-2): Kosicky 6; Stovini 6, Terlizzi 5.5, Capuano 6.5; Sciacca 5.5 (40'st Carboni sv), Izco 6, Tedesco 7 (20'st Biagianti 6), Llama 6 (14'st Falconieri 7); Mascara 6.5; Martinez 6, Morimoto 6.5. In panchina: Acerbis, Silvestri, D’Amico, Paolucci. Allenatore: Zenga 6.5. NAPOLI (3-5-2): Navarro 5.5; Santacroce 5.5, Contini 5.5, Aronica 6; Pazienza sv (18'pt Datolo 6), Bogliacino 6, Blasi 5.5 (29'st Gargano sv), Grava 6, Mannini 5.5; Zalayeta 6, Pià 5.5 (13'st Lavezzi 6). In panchina: Gianello, Rinaudo, Vitale, Denis. Allenatore: Donadoni 6. ARBITRO: Barracani di Firenze 5.5. MARCATORI: 27'pt Bogliacino, 41'pt Morimoto, 42'st Mascara (rig), 45'st Falconieri. NOTE: Espulso: 43'st Mannini per proteste. Ammoniti: Blasi, Contini, Martinez, Falconieri. Angoli: 51 per il Catania. Recupero: 3', 3'.

MILAN ROMA

2 3

MILAN (4-3-1-2): Dida 5,5; Flamini 5, Maldini 6, Favalli 6, Jankulovski 5 (st 14' Zambrotta 6); Beckham 6 (st 1' Seedorf 6) , Pirlo 5, Ambrosini 7; Kakà 6; Inzaghi 5, Pato 6 (st 14' Ronaldinho 5). In panchina: Kalac, Senderos, Gattuso, Shavchenko. Allenatore: Ancelotti 6. ROMA (4-4-1-1): Artur 5; Motta 7, Mexes 6,5, Juan 6 (st 25' Diamoutene 6), Riise 6,5; Taddei 6,5, Brighi 7,5, Pizarro 6, Cassetti 6 (st 18' Filipe 6); Vucinic 5 (st 31' Menez 6), Totti 6,5. In panchina: J. Sergio, Loria, Baptista, Montella. Allenatore: Spalletti 6,5. ARBITRO: De Marco di Chiavari 5. MARCATORI: pt 36' Riise; st 30' Ambrosini; 34' Menez, 36' Ambrosini. 39' Totti . NOTE: giornata caldissima, terreno in buone condizioni, spettatori 72.681, angoli 7-3 per il Milan. Ammoniti: Favalli, Motta, Artur, Taddei . Espulsi: al 43' del st Ambrosini per proteste.

TORINO GENOA

2 3

TORINO (3-4-1-2): Sereni 7.5; Franceschini 7 (30' st Ventola 6), Ogbonna 6.5, Pisano 5.5; Colombo 6.5, Dzemaili 6 (7' st Saumel 5.5), Barone 6, Rubin 6; Rosina 6; Bianchi 6, Stellone sv (11' pt Abate 5). In panchina: Calderoni, Vailatti, Diana, Dellafiore Allenatore: Camolese 6 GENOA (3-4-3): Rubinho 6.5; Papastathopoulos 5.5 (1' st Jankovic 6.5), Ferrari 5.5, Bocchetti 6; Rossi 6, Thiago Motta 6.5, Juric 6, Criscito 6; Mesto 6 (30' st Milanetto sv), Milito 7, Olivera 7 (12' st Sculli 6). In panchina: Scarpi, Modesto, Vanden Borre, D’Alessandro. Allenatore: Gasperini. 6.5 ARBITRO: Saccani di Mantova 6.5 MARCATORI: 32' pt Milito (rig), 40' pt Franceschini, 3' st Olivera, 4' st Bianchi, 44' st Milito NOTE: Al 49' st espulso Abate per gioco violento. Ammoniti: Dzemaili, Colombo, Juric. Angoli: 6-4 per il Genoa.

GIOCATA MERCOLEDÌ

Reggina ko all’Olimpico e retrocessa LAZIO REGGINA

1 0

LAZIO (4-4-2): Carrizo; De Silvestri, Diakitè, Lichtsteiner, Kolarov; Rozehnal, Foggia (3’ st Mendicino), Ledesma, Dabo (12’ st Meghni); Pandev, Zarate (20’ st Kozak). In panchina: Muslera, Tuia, Radu, Perpetuini. Allenatore: Rossi. REGGINA (3-5-2): Puggioni; Lanzaro, Cirillo, Valdez; Vigiani (10’ st Ceravolo), Barreto, Carmona, Barillà, Costa (6’ st Corradi); Cozza (21’ st Adejo), Brienza. In panchina: Marino, Alvarez, Viola, Hallfredsson. Allenatore: Orlandi. MARCATORI: 25’ pt Zarate ARBITRO: Gervasoni di Mantova NOTE: serata calda, terreno in buone condizioni, spettatori trentamila circa. Ammoniti: Pandev e Cirillo. Angoli 12 a 6 per la Reggina. Recupero: 1’ pt; 4’ st. Nell’intervallo, alla Lazio è stata consegnata la Coppa Italia. di RINO TEBALA ROMA –Venticinquesimo del primo tempo: Zarate arresta e tira d’esterno segnando il gol vittoria per la Lazio, fresca di conquista della Coppa Italia. La Reggina, dopo sette anni consecutivi di serie A, retrocede ufficialmente in serie B. E’stata una vera sofferenza la gara esterna dell’Olimpico, l’ultimo atto di una stagione iniziata male e finita peggio. La Reggina non è sembrata una squadra all’ultima spiaggia, ha giocato senza mordente come se la salvezza fosse già in tasca. Un campionato, quello degli amaranto, che è stato l’epilogo di una serie di scelte sbagliate che lo stesso presidente Foti ha sempre ammesso e che alla fine hanno riportato la squadra a quel campionato cadetto al quale si era ormai disabituata.

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Sport 31

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Quinta rete stagionale. E’ subentrato al metapontino diciassettenne Simone Zaza

Prima doppietta in A del materano Plasmati BERGAMO-Soddisfazione finale per l’attaccante dell’Atalanta Plasmati, autore di una doppietta contro il Palermo. «Una bella soddisfazione, non stavo benissimo – spiega a Sky – era importantissimo per me far bene. La mia stagione è stata caratterizzata da infortuni e problematiche varie. Ieri è arrivata questa prova e ringrazio lo staff medico. Non dormo da due notti ed ero pieno di antibiotici. Col Palermo potevamo portare via l'intera posta, non ci siamo riusciti, bravo il Palermo ma anche noi». Gianvito Plasmati ha sostituito un altro materano, Simone Zaza. Dopo i gol alla Juve e all’Inter, c’è la prima doppietta del calciatore materano in serie A. Quinta rete in A. L’Atalanta, gioca la sua onesta partita col Palermo e trova un Plasmati in giornata di grazia che in 6' firma una doppietta. Del Neri deve fare a meno del lungodegente Ferreira Pinto, gli attaccanti Floccari e Valdes, il centrocampista De Ascentis e il difensore Garics. Rientrano, invece, Guarente e Padoin che hanno scontato il turno di squalifica. In avanti fiducia al primavera Simone Zaza con capitan Doni tre-

quartista. Ad andare in vantaggio è il Palermo al 33': grande giocata di Miccoli che serve in area Balzaretti sulla sinistra, in posizione sospetta, assist per Succi che davanti

la porta infila Consigli. Nella ripresa al 5' l’Atalanta pareggia: cross di Guarente dalla sinistra e colpo di testa vincente di Plasmati in anticipo sui difensori rosanero.

La gioia di Gianvito Plasmati dopo la sua prima doppietta in serie A, pensare che è entrato a sostituire Zaza ma non era al meglio per ragioni di antibiotici dopo un brutto raffreddore. Quinta marcatura in serie A del lucano

Al 22' l’Atalanta passa in vantaggio: i giocatori del Palermo protestano per un calcio d’angolo, l’Atalanta batte subito e ancora Plasmati di testa infila Amelia. Al 30' il Pa-

lermo pareggia: cross di Balzaretti, tiro al volo di Miccoli che Consigli para ma non trattiene e il pallone finisce sul palo e poi in rete. sport@luedi.it

Il tecnico portoghese a fine gara non si sbilancia ma non esclude la pista iberica

In Spagna danno Mou al Real L’Inter perde a Cagliari e deve fare i conti con il futuro incerto del suo allenatore CHIUDE in bellezza la sua stagione al «Sant'Elia» il Cagliari di Allegri, battendo meritatamente per 2-1 i neo campioni d’Italia dell’Inter, al termine di una gara dai ritmi blandi, più somigliante a un’amichevole estiva che a una partita di campionato. A segno Ibrahimovic, Cossu e Acquafresca per un bel 2-1. Ma la notizia del giorno è sicuramente un’altra: il futuro di Josè Mourinho. «Josè Mourinho prepara il divorzio dall’Inter». È questo il titolo dell’articolo che apre l'edizione online del quotidiano spagnolo «As». Dalla Spagna sono praticamente convinti che la prossima destinazione del tecnico portoghese sarà proprio questa. Secondo As Mourinho ha posto cinque condizioni al Real Madrid. La prima è quella dell’autonomia piena sulla squadra senza nessuna interferenza o intermediario perchè Mourinho vuole come unico referente il presi-

Pisano cerca di contrastare Ibrahimovic

dente, così come oggi accade nell’Inter dove si avvale della consulenza do Oriali e Branca. Quindi scelta dello staff tecnico, con tre collaboratori fidati: Rui Felipe dà Cunha, preparatore atletico; Silvino d’Almeida preparatore dei

portieri; e Andrè Vilas-Boas. Mourinho vuole inoltre garanzie economiche, anche un euro in più di quanto guadagna ora, ovvero nove milioni di euro netti a stagione. La rosa non deve superare le 23 unità, ovvero 22, due

per ogni ruolo più un terzo portiere. Infine Mourinho chiede il benestare su ogni operazione di mercato della società. Non si opporrà alle operazioni già chiuse come quella di Xabi Alonso. Il suo obiettivo sarebbe quello di portare con sé Zlatan Ibrahimovic. E proprio dopo CagliariInter il tecnico dei nerazzurri ha parlato del suo futuro e delle gara: «La situazione non è cambiata, resto all’Inter al 99.9 per cento – spiega Mourinho -. Lo 0.1 per cento esiste. Ma per me i numeri non sono importanti, potrei anche dire che al 51 per cento resto a Milano, ma non cambierebbe la sostanza, ovvero che sono molto, molto, ma molto più vicino a rimanere all’Inter che ad andare al Real». Il portoghese, che liquida come «storie» senza fondamento le indiscrezioni della stampa spagnola secondo cui starebbe preparando il

suo divorzio dall’Inter, ribadisce: «Mi piace stare qua, mi piace lo sforzo che fa la società per rendere la squadra ancora più forte, per continuare il momento bello della storia di questo club. Ho un bellissimo rapporto con tifosi e squadra, lavoro bene con tutti». Lo Special One non svela una data nella quale chiarirà il suo futuro, ma tiene a precisare che il primo a sapere la sua decisione sarà Massimo Moratti: «La verità la saprà il mio presidente, non la deve sapere la stampa. Parlerò con Moratti, che è il primo rappresentante di tutti gli interisti, sarà lui a sapere cosa c'è nella mia testa, e lo saprà da me, non dai giornalisti, per una questione di rispetto. Per me Moratti è molto tranquillo». Sulle prime mosse di mercato in vista dell’anno prossimo, ovvero Milito e Thiago Motta, Mourinho precisa che non si tratta di decisioni che portano solo il suo “mar-

Fiorentina in Champions e ora si gioca il terzo posto domenica contro il Milan

FESTA VIOLA

Jorgensen: tripudio viola. Il Lecce torna in B

Jorgensen esulta «Grande gioia»

LECCE - Nel giorno in cui è stato condannato anche matematicamente alla retrocessione in B, il Lecce ha sfiorato un’impresa clamorosa tenendo in scacco la Fiorentina sino al 90' quando Jorgensen, approfittando di una distrazione della difesa pugliese, ha pareggiato. Il pari acciuffato in estremis consente ai viola di sperare di evitare i preliminari di Champions e rinvia la decisione agli ultimi 90' quando contro il Milan al “Franchi” la Fiorentina dovrà vincere con due gol di scarto per agguantare il terzo posto e mandare invece i rossoneri ai preliminari. Non è stata una bella Fiorentina: impacciata nel primo tempo, imprecisa e confusionaria nella ripresa, ha fatto poco per vincere e anche il pari può essere considerato un evento in parte casuale. Per il Lecce si è ripetuta la storia di un intero campionato: tanti errori conclusivi e l’ennesimo risultato sfuggito allo scadere del tempo. Si aspettava la Fiorentina e per tutto il primo tempo si è visto il Lecce. Sarà stato il gran caldo, sarà stata la spregiudicatezza di un avversario ormai retrocesso, certo è che la squadra viola ha sofferto l’iniziativa dei locali che

hanno sprecato due azioni clamorose con Castillo: la prima al 26' quando l’italo-argentino, smarcato da Giacomazzi, si è trovato solo davanti a Frey e ha spedito clamorosamente fuori. La seconda al 37' quando sempre Castillo ha tirato sul portiere. In precedenza (20') Frey era stato bravissimo nel raggiungere all’incrocio dei pali una punizione di Zanchetta. La Fiorentina si è limitata a controllare la partita giocando di rimessa ma ha avuto in attacco lo stesso problema di precisione del Lecce con Jovetic e Gilardino: il primo (12'), servito da Se-

mioli, ha tirato malamente a lato; il secondo (35') lanciato da Jovetic ha calciato alto. Poi al 44' Rosati ha respinto un tiro da distanza ravvicinata di Vargas e sulla successiva ripresa di Giardino ha salvato in corner Esposito. In apertura di ripresa (4') Tiribocchi ha portato in vantaggio il Lecce: Melo ha sbagliato un passaggio all’indietro e sul pallone si è avventato Tiribocchi che ha bruciato sullo scatto la difesa e ha insaccato alla sinistra di Frey. Lo stesso Melo, 8' dopo, ci ha provato su punizione dal limite, calciando a lato. Tiribocchi (17') ha avuto sul piede la palla del raddoppio, ma il suo tiro è terminato alto di poco. A questo punto la Fiorentina ha tentato una più convinta reazione: Rosati (23') si è inarcato su girata volante di Gilardino, quindi ha respinto un tiro di Dainelli. Al 28' è terminato fuori un pallone girato di testa da Gilardino. Al 45' il pareggio della Fiorentina: su palla vagante, Jorgensen si è incuneato tra Basta e Giacomazzi e ha messo il pallone in rete per la prima marcatura stagionale. La partita è diventata una bolgia: Frey ha respinto una conclusione di Fabiano, infine un inutile tentativo di Tiribocchi.

chio”: «Non si può dire che è stata una scelta solo di Mourinho, ma della società. Milito e Motta non piacciono a me, piacciono a tutto il club. Questo è essere professionali. Noi lavoriamo per la società, non lavoriamo per noi stessi». Mourinho ci tiene a precisare che in Italia finora si è “divertito”: «C'è qualcosa che non mi piace, ma come accade anche in Inghilterra, Spagna, Portogallo. Non esistono paesi perfetti o club perfetti. Ho avuto delle polemiche in Italia, ma le avrei anche in Cina, per il mio modo di fare...». Il portoghese torna sull'offerta avuta dal Real Madrid due anni fa: «Non ho accettato perchè ero felice al Chelsea, ma dopo 3-4 mesi ho avuto problemi con Abramovich. Oggi siamo di nuovo amici. Ma in quel momento ho lasciato il Chelsea e potevo andare al Real. Se ci fossi andato forse ora non avrei squadra, là cambiano spesso allenatore...».

«IN QUESTA SQUADRA il gruppo è unito, un gol così vale tanto. L’abbraccio che ho ricevuto è stato lungo e bello». Lo ha detto il centrocampista danese Martin Jorgensen, autore del prezioso pareggio della Fiorentina sul campo del Lecce. «La mia rete ci ha portato in Champions League – spiega il calciatore nordico – spero di riceve applausi anche per quello che è stato fatto in passato. La gioia è tanta».

Prandelli: «Con il Milan ce la giochiamo» «ADESSO un pò di calcoli ma anche un pò di calma. Festeggiamo il traguardo e da martedì cercheremo di rimettere un pò di ordine da un punto di vista delle motivazioni. Domenica faremo un partita all’altezza, giocheremo con meno assillo rispetto ad oggi e la squadra si esprimerà al meglio». Lo ha detto Cesare Prandelli a fine gara.

Gilardino euforico «Che impresa» «QUELLO che abbiamo fatto quest’anno è un’impresa. La gara di domenica rappresenterebbe la ciliegina sulla torta». Lo ha detto l’attaccante della Fiorentina, Alberto Gilardino. «Mi è mancato il gol oggi, forse sono stato un pò meno lucido del solito.

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32 Sport


Con le liberatorie parte l’organizzazione della Seconda

Potenza, si comincia IL POTENZA STA iniziando, sotto traccia, a mettere le basi per il lavoro organizzativo e burocratico di preparazione al campionato di Seconda Divisione. Al di là dello stretto formalismo, dei moduli e dei modelli che devono essere consegnati a partire dal 29 maggio, ma che hanno come momento culminante la data del 30 giugno per la presentazione della domanda di iscrizione al campionato, e che probabilmente non interessano a nessuno, quello che potrebbe essere utile sapere è che il Potenza ha già iniziato la raccolta delle ricevute liberatorie dei pagamenti dei calciatori. In particolare sono già sette quelli che hanno sottoscritto le ricevute degli emolumenti al 30 giugno, nonostante le società abbiano l’obbligo di corredare la domanda di iscrizione con le ricevute degli atleti che dichiarano di essere stati pagati fino al mese di aprile (per gli ultimi due mesi - maggio e giugno il termine per le liberatorie è esteso a settembre e se non è rispettato le società incorrono nel corso della stagione in punti di penalizzazione per ogni mensilità non versata). Un po’ come dire che Postiglione si è mosso in anticipo per l’incombenza maggiore, ossia quella di dimostrare di aver onorato i pagamenti degli stipendi. In genere, il

Vincenzino Sarno è contrattualizzato con il Potenza fino al 2011, ma il patron Postiglione, a destra, ha ricevuto alcune offerte interessanti per la sua cessione

problema di più difficile risoluzione ogni volta che bisogna accingersi a espletare le formalità per l’iscrizione. Questa è certamente una circostanza che depone a favore del patron del Potenza, chiamato in un’opera assai difficile, quale quella di recuperare i consensi nella comunità dei tifosi e cittadina. Oltretutto, aggiungiamo, Postiglione ha voluto correre un altro rischio personale: quello appunto di aver

già dichiarato ai quattro venti la sua intenzione di puntare a vincere nel prossimo campionato di Seconda. Se non dovesse allestire un organico di prestigio, o quantomeno se non dovesse per davvero creare una squadra da primissimi posti, il suo potrebbe essere l’ultimo atto prima del declino definitivo. Dopo una retrocessione, nessuno mai si sarebbe sognato di pretendere qualcosa dal proprietario,

anzi, il distacco sarebbe stato ancora più netto. Postiglione ha inteso spiazzare tutti, aggiungendo anche le cifre che parlano di una società in salute e della sua autonomia, oltre a nessuna intenzione di chiedere aiuti o elemosine in giro per la città. Se c’è qualcuno disposto ad avvicinarsi a lui, ben venga è stato il concetto espresso - altrimenti lui continua come in questi anni, da solo. E in questa condizione sarà per lui lecito anche sbaglia-

re ancora (l’augurio è che magari non accada un corollario tanto ampio come quello di sbagli, come quello che ha portato alla retrocessione di quest’anno). Per il momento, quindi, non resta che consentirgli di lavorare, prima di tutto allestendo un’organizzazione tecnica e societaria nella quale ciascuno abbia un compito predefinito, senza interferenze. Dopo tutto, proprio l’esatta collocazione di tutti i tasselli al loro posto è stato uno dei segreti dei campionati vincenti degli ultimi anni in Seconda Divisione. Una categoria nella quale difficilmente si riesce a vincere l’anno dopo esserci piombati dall’alto. C’è maggiore competizione, grosse rivalità (specie nelle corse al rialzo sui migliori calciatori) e tanto lavoro da fare. A Potenza, con Postiglione contestato e solo, sarà ancora più difficile: ecco perchè lui stesso ha deciso di non perdere il vantaggio temporale che la malaugurata retrocessione gli ha concesso fin dal 18 maggio. Le prime sette liberatorie sono state il passo iniziale. Nello stretto giro di una settimana si inizierà a parlare anche di aspetti meramente tecnici: a questo punto gli unici in grado di far recuperare qualche consenso. Alfonso Pecoraro

Futuro incerto senza successori di Maglione

Melfi si interroga E' INIZIATA LA prima settimana senza Maglione presidente. Una sensazione strana, anomala, particolare. In città tutti, nessuno escluso, sanno quanto sia stato importante il presidente nell'ambito dell'avventura calcistica. Elemento insostituibile. Gli attestati di stima nei confronti di Maglione si sprecano. Nessuno mette in discussione il suo operato, tantomeno la legittimità della decisione assunta. Anche il Sindaco Navazio nei suoi interventi ha più volte ribadito che non può esistere Melfi calcio senza Peppino Maglione al comando. Chiave di lettura insindacabile e vera. In città non esistono altri imprenditori in grado di portare avanti il discorso calcistico, come fatto finora dalla famiglia Maglione. Dunque il piano generale è quello di far ritornare sui suoi passi Maglione. Evento difficile da attuarsi se non cambiano le cose. Anche i Moretti hanno compiuto un deciso passo indietro e chi pensava che potessero prendere il posto di Maglione e proseguire il discorso calcio, è stato smentito dai fatti e dalle dichiarazioni ufficiali che hanno ribadito una precisa volontà. "Per noi finisce qui", hanno precisato. Quindi occorre l'intervento di altri. In passato più volte si sono succedute voci relative al possibile contributo di questo, piuttosto che di quell'altro soggetto. Chiacchiere a cui non sono seguiti i fatti, se non in minima parte. Chi ha retto le sorti del Melfi, sono sempre stati quel gruppo ristretto di persone che tutti conoscono. La situazione ha bisogno di una svolta determinata. Il gesto di Maglione pone la città davanti ad un preciso quesito. Melfi ci tiene al cal-

Si inizia a pensare a soluzioni alternative tra le quali l’azionariato

Si attendono anche risposte dalla città sulla voglia di fare calcio

cio professionistico? Se la risposta è affermativa è il momento di dimostrarlo. Senza giri di parole ma con i fatti. Il passo indietro di Maglione va inteso in quest'ottica. Valutare la voglia e le intenzioni della città di Melfi. Dopo 15 anni di presidenza e sacrifici immensi, un gesto dovuto, una decisione inattaccabile.

Azionariato popolare, nuove cordate, sponsorizzazioni, operazioni di marketing. Tutto può tornare utile a patto che qualcosa cambi. Nessuno può restare insensibile, altrimenti la parola fine relativa al Melfi calcio verrà inevitabilmente scritta. Le prospettive non sono rosee. Le dimissioni di Maglione rappresentano un at-

to forte dopo anni in cui questi interventi sono stati invocati a più riprese. Si va bè sono le solite richieste di aiuto, tanto dopo ci pensa Maglione. Questo il commento generale, ogni qualvolta venivano promulgati, inviti e richieste di intervento. Ora la misura è colma. Maglione ha detto basta. Se in precedenza qualcuno si è nascosto e cullato dietro l'operato di Maglione e dei suoi amici soci, non è più possibile continuare a farlo. Se la città, sotto diversi aspetti, non può esprimere una forza economica tale da consentire di affiancare Maglione nell'avventura calcistica, è un conto, è ne va preso dolorosamente atto, se non si intende farlo è un altro, ed a quel punto non tutti comprenderebbero. Nelle prossime ore la verità verrà a galla. Emilio Fidanzio

Il Melfi in azione in questo campionato

Eccellenza L’avvocato Brienza plaude alla rimonta bianconera e traccia linee programmatiche

«Vultur, si guardi anche al settore giovanile» RIONERO - A pochi giorni dalla sospirata salvezza, centrata domenica scorsa dopo tanta sofferenza, della Vultur, il consigliere comunale di minoranza avvocato Vittorio Brienza, che già nel recente passato ha assunto incarichi nel club bianconero, ha rotto il silenzio di questi ultimi mesi, prudentemente preferito perchè il morale era basso e necessitava soltanto una forte determinazione per rimanere nel massimo torneo regionale di calcio. <Ringrazio tutti, giocatori, allenatore, accompagnatori e dirigenti (pochi per la verità) per l'impegno messo in campo - ha detto - che si sono sobbarcati l'onere di enormi sacrifici per il raggiungimento di una salvezza che al termine del girone di andata sembrava impossibile. Ringrazio pure il responsabile Michele Grieco, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, per il prezioso contributo e la passione che ha condiviso con me. Ringrazio anche gli sportivi tutti e, in particolare,gli ultras “Vecchi Tempi”, che

hanno fatto da cornice straordinaria, non facendo mai mancare il loro paziente sostegno alla squadra, anche nei momenti più bui>. L'avvocato Brienza non intende comunque tornare sulle vicissitudini e sui problemi che hanno afflitto la società nel campionato appena concluso e materializzatisi nel peggiore degli incubi: la paura per la retrocessione, ma è fermamente convito che occorre tirare le somme in tutta serenità per potersi proiettare senza indugi a quella che sarà la prossima stagione calcistica. <Come uomo di sport - ha sostenuto - credo che bisogna capire dove sono stati commessi errori, fare un'analisi serena e puntuale per ripartire con entusiasmo ma con un preciso programma societario. Dobbiamo fare valutazioni attente sul materiale umano a disposizione, sul parco giocatori e su quanti disponibili a lavorare fattivamente per il bene della nostra squadra, prima di ogni cosa occorre riscoprire l'or-

goglio nell'indossare la maglia bianconera e dare vita ad una società sportiva solida. Ma soprattutto - ha aggiunto - mi aspetto il risveglio di una città che avverta forte il bisogno di una appartenenza capace di rinverdire le gesta di qualche anno fa>. <Sono sempre convinto - ha continuato Brienza - che per diventare una realtà consolidata esista una sola strada da intraprendere, ossia quella di potenziare il vivaio, lavorando ed investendo sui giovani locali. A questi occorre integrare quegli innesti necessari per poter fare il salto di qualità. Aggiungiamo compattezza ed unità di intenti - ha concluso l'avv. Brienza - all'insegna di un progetto animato da persone dinamiche e con conoscenze specifiche di calcio, per legittimare la storia calcistica della società più nota ed antica di Basilicata. Io intendo fare la mia parte per la gloriosa “Vultur”>. Michele Rizzo

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Sport 33

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Si stringono i tempi per l’allenatore, mentre le fantasie dei tifosi impazzano

Cottet piace al Valencia Il portierino del 1990 del Matera in Spagna per un provino PAGANINI non può steccare due volte. Antonio Chisena ha vissuto la stagione più tribolata della sua importante carriera calcistica. Non gli era mai successo finora, ma è chiaro che difficilmente potrà accadere ancora. Quindi, ripartire dal fantasista tanto amato dalla tifoseria biancazzurra è quasi d’obbligo. Ma è chiaro che c’è da andare con ordine. Nel senso che la prima vera emergenza è quella di decidere l’allenatore che guiderà la squadra il prossimo anno. Prima la camicia e sopra la giacca, visto che aver fatto il contrario l’anno appena concluso ha costretto a cambiarne tre, e meno male che l’ultima (Danza) era a misura. Di certo Chisena è il primo a volersi riscattare, ma sarà il tecnico che deciderà. Auteri ex Siracusa, Boccolini, Silva, Chiricallo e Giusto sono i nomi più gettonati da parte della tifoseria. Ma la società al momento non si sbilancia e resta super abbottonata. Al momento si sta dedicando ai giovani con vari stage insieme al tecnico Francesco Stasolla e con Alessio Musco a sostegno. Il Matera ha un parco giocatori importante anche in termini di under e non c’è certo da buttare via tutto. In particolare i giovani.Infatti a Naglieri e Acampora si

Acampora con Caccavale in prestito a Bitonto, a destra Nicolas Cottet

aggiunge un altro baby che potrebbe spiccare il volo. Nicolas Cottet potrebbe vestire la maglia del Valencia. L’estremo difensore del Matera, di cui la società è anche proprietaria del cartellino, ha fatto vedere cose egregie in poche gare. E’ notizia dell’ultima ora che il ragazzo del 1990 potrebbe restare in Spagna. Se ne saprà qualcosa in più a breve. Pure Naglieri è del Matera,

quindi se verrà ceduto dovrà esserci il parere della società biancazzurra. Diverso per Acampora che, invece, è proprietario del suo cartellino, ma anche in questo caso è il Matera a trattare con squadre di C1 visto che sono arrivate richieste ufficiali per il biondo giocatore partenopeo. Nell’organico biancazzurro figurano altri giocatori di proprietà. Infatti, Cristiano

Ancora resta un calciatore del Matera e quindi l’anno prossimo dovrebbe far parte ancora della comitiva. Chiaramente c’è da sedersi al tacvolo con lui, ma è solo una questione non economica ma legata al prossimo allenatore del Matera. Dal Bitonto tornerà per fine prestito anche Biagio Caccavale, mentre i giovani Branda e Paladino restano di proprietà biancazzurra.

Oggi Bacci testerà Impagliazzo e Carlino

Ance il centrale difensivo Pallafino, ex Forza Matera rientrerà dal prestito. Quindi, a breve si comincia a delineare la storia del prossimo campionato. Di certo c’è che il Matera non sta certo con le mani in mano e in questa settimana ci saranno gli incontri decisivi in primis per il tecnico, ma anche per qualche pedina importante. Non si improvvisa. Anche se c’è gran-

de delusione iun seno alla tifoseria e si pretende dalla società una svolta a volte anche irrazionale. Chiaramente, bisogna ripartire con le idee chiare e non con questo o altro personaggio che deve vendere fumo o illusioni. Quest’anno al Matera, anzi ai materani, serviranno i fatti e questi nel calcio si chiamano risultati e nulla più. Renato Carpentieri

Confermati Grieco e Lavecchia

Lo Sporting Genzano Pisticci, profiguo riprende ad allenarsi stage di giovani Vacci

GENZANO DI LUCANIA - Dopo un week end di libera uscita lo Sporting Genzano si ritroverà oggi manto erboso del Comunale. I ragazzi agli ordini di Mister Bacci hanno lavorato intensamente durante l'arco della settimana scorsa. Oggi si testeranno le condizioni di Ciro Impagliazzo, ancora fermo ai box per un infortunio alla coscia. Verranno visionate minuziosamente anche le condizioni del centrale difensivo Carlino uscito nell'ulti-

ma di campionato contro in Matera dopo appena quaranta minuti di gioco. Lo Sporting Genzano cercherà l'impresa e con soli sei giorni a disposizione è difficile trovare nuovo soluzioni tattiche. Alla ripresa degli allenamenti Mister Bacci testerà le condizioni dei suoi uomini. Guardare al Sant'Antonio Abate con ottimismo è la giusta base per iniziare a lavorare in modo tranquillo e senza intoppi. Nonostante la scoppola alla terzultima giornata di campionata a Genzano si crede ancora nella salvezza. Partire battuti a priori non servirebbe a nessuno e l'idea condivisa anche dal Presidente Donato Nei è solo una: “Dobbiamo cercare di recuperare psicologicamente alcuni uomini che per noi possono essere importanti. Speriamo che Compierchio ritrovi il gol in queste due ga-

re così da consentirci la salvezza.” In effetti, quando il piccolo scricchiolo pugliese era in forma e la gamba girava a dovere, lo Sporting Genzano è stato capace di portare a casa punti importanti. Le attese sono ancora per un altro piccolo talento: Murano. L'attaccante esterno a disposizione di Mister Bacci potrebbe essere la scelta giusta in caso Impagliazzo non ce la faccia a recuperare per domenica. Il 31 maggio si avvicina e lo Sporting Genzano continua la preparazione in vista di questo questo incontro. La voglia di tutti gli effettivi della rosa è quella di dimostrare che lo Sporting non è inferiore al Sant'Antonio Abate ed è per questo che a Genzano si vuole raggiungere la salvezza e di conseguenza la permanenza in categoria. Rocco De Rosa

La costruzione di una società più forte alla base dei pensieri

Francavilla resta in stand by FRANCAVILLA – La formazione sinnica, continua nelle sue manovre in vista del prossimo campionato, che vedrà il club rossoblu, partecipare per il quinto hanno consecutivo alla serie D. Il sodalizio del patron Franco Cupparo, dovrà svelare ancora il dubbio sulla guida tecnica dell’anno prossimo, che ancora non ha certezze. In molti, credono che Ranko Lazic possa sedersi ancora sulla panchina nella prossima stagione, altri invece, che la sua avventura con la squadra francavillese sia arrivata al capolinea. Ma una cosa è certa, chi dovesse arrivare alla guida tecnica sinnica, dovrà senz’altro fare meglio del tecnico ser-

bo, anche se non sarà cosa semplice, visto che per tre anni di fila il sodalizio sinnico ha sempre fatto delle buone gare, togliendosi molte soddisfazioni. Ma naturalmente, bisogna vedere come la società vorrà muoversi, per disputare una stagione ancora senza grossi patemi d’animo. Da decidere poi, le scelte su alcuni giocatori, primo tra tutti l’attaccante Genny Del Prete, il capitano al suo terzo anno con la maglia del Francavilla è senz’altro una pedina importante all’interno dello scacchiere rossoblu. Altrettanto si può dire per il difensore Zangla e il centrocampista Campo, giocatori che hanno giocato una buona sta-

gione, soprattutto il primo, con alti e bassi il secondo, ma che senz’altro ha dato il suo apporto a questa salvezza anticipata. Insomma, le voci che si rincorrono sui probabili acquisti e cessioni, sono molte, ma una cosa è certa, in casa Francavilla bisogna prima risolvere la questione dirigenziale, con nuovi volti oppure un rimpasto interno. Poi, si apre la porta a nuovi imprenditori, per rafforzare ancora di più economicamente una società che da quattro anni a questa parte si è ben comportata in campo interregionale. Quindi adesso, bisogna aspettare come il maggior azionista francavillese, ha intenzione di

Zangla in azione

muoversi su tutti i fronti. Di sicuro, Franco Cupparo avrà un estate “calda” che l’ha aspetta, sia sul profilo societario, ma anche con l’amministrazione comunale. Staremo a vedere. Claudio Sole

Il Pisticci riparte da Anselmo Grieco e Domenico Lavecchia.La conferma del rinnovo del contratto del bomber di Barile e dell’esterno di Pisticci con la società gialloble è stata ufficializzata dallo stesso presidente Donato Panetta che ha comunicato il buon esito della trattativa per entrambi i giocatori, aggiungendo che “la società non è affatto ferma ed anzi sta lavorando alacremente per allestire una squadra in grado di ben figurare anche in serie D. Speriamo, anzi è un nostro preciso obiettivo, che, alle conferme di Grieco e Lavecchia, se ne aggiungano anche altre. Ma non dipende solo da noi”.Per Lavecchia, pisticcese doc e capitano nella parte finale della scorsa stagione al posto di Peppe Fortunato, sarà la seconda esperienza nel campionato di serie D, dopo quella, non particolarmente fortunata, della stagione 2001/02, quando l’allora under riuscì, comunque, a realizzare anche una rete.Nella scorsa stagione, invece, per la funambolica ala del rione “Loreto”, 26 presenze, quasi tutte da titolare, con una buonissima media rendimento di 6,83, condita da 5 reti e, soprattutto, il primato nella speciale classifica degli assist con 7 servizi vincenti per i propri compagni di squadra. Ma, oltre a Lavecchia, come si diceva, anche per “Braccio di Ferro” Grieco, si spalancano le porte per la seconda stagione consecutiva a Pisticci, dopo la prima, fortunata esperien-

Antonio Valente

za alla corte di Antonio Valente. Una stagione, quella appena alle spalle, durante la quale l’esterno sinistro con il vizio del gol, in 29 presenze, ha fatto registrare ben 18 reti, di cui una su rigore e 3 assist vincenti per i suoi compagni di squadra.Nella speciale classifica di rendimento, poi, Grieco ha concluso con un ottima media di 6.81, che lo ha collocato alle spalle di giocatori come Guarino, Di Maria e Farinola. Lo stage di Marconia sabato scorso che ha visto la partecipazione di 45 atleti è stato fruttuoso. C’è da mettere in piedi una squadra Juniores oltre agli under che servono per disputare un campionato di serie D e, molto probabilmente, saranno cinque a scendere in campo se la proroga agli 88 sarà ufficializzata. Roberto D’Alessandro

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Il Montenero di Bisaccia ipoteca il passaggio del turno al primo round

Oppido, rabbia e sconfitta Grossolani errori e decisioni arbitrali confezionano un flop A.CRISTOFARO MONTENERO

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ANGELO CRISTOFARO: Di Corato, Giganti Ge., Manniello Dom., Leone, Santagata, Volturno, Provenzale R., Vaccaro, Montenegro (38'st Gioiello), Astudillo, Villano; A disp. Arborea, Manniello V., Pappalardo, Provenzale C., Manniello F., Giganti Gi.; All. Manniello Don. U.C MONTENERO: Vasiu E., Puka, Guazzo (30'st D'Ercole), Benedetto, Iannacone, Ruotolo, Silverio, Panella, Farso (36'st Basile), Pepe (43'st Barbieri), Vasiu A.; A disp. Desiderio, Nuzzo, De Foglio, Marino; Mister Baiocco. ARBITRO: Diomiaiuti Tommaso di Albano Laziale. RETI: 4'st Montenegro, 5'st e 9'st Farso, 15'st Villano, 39'st Silverio. NOTE: temperatura estiva, caldo afoso e tanti tifosi di entrambe le formazioni a incitare i propri beniamini. Ammoniti Santagata al 22'pt, Volturno al 35'pt, Villano al 18'st Vaccaro al 43'st, Guazzo al 22'st, Ruotolo al 36'st. Angoli otto a sei per l'A. Cristofato. Arbitraggio non all'altezza. - L'U.C. Montenero espugna il Comunale di Oppido con un tre a due finale che non rispecchia ciò che si è visto in campo. Il punteggio scurito

dopo i primi novanta minuti di gioco mette probabilmente fine alla stagione oppidese che ha concesso agli avversari tre reti davvero imbarazzanti. Tre grossolani errori difensivi hanno pregiudicato il passaggio del turno e per continuare il cammino serve l'impresa in terra molisana. Prima Santagata, poi Volturno e infine Di Corato commettono errori che potranno pesare tantissimo nella partita di ritorno. La gara: parte forte il Montenero che dopo soli 180’’ con Pepe sbaglia una ghiotta occasione a tu per tu con Di Corato. Al 17' ci prova Volturno a mettere un po' di sale alla gara ma la sua conclusione si spegne sul fondo. La gara fatica a decollare. Al 22' Santagata entra sulla palla ma il direttore di gara prima fischia la punizione dal limite agli ospiti e poi sventola un cartellino giallo al centrale bianco verde. Incredulità sulla faccia di tutti e primi fischi alla terna. Al 25' Leone semina il panico sulla sinistra, salta l'uomo e mette dentro per Montenegro che colpisce la palla di testa ma la traversa gli nega il gol. Al 34' episodio dubbio in area di rigore ospite; Villano viene servito da Leone ma Guazzo intercetta probabilmente con il braccio. Al 44' ultimo brivido del primo tempo con Iannacone che spara da fuori costrin-

Mister Manniello ed a destra Nunzio Montenegro

gendo Di Corato a mettere in angolo. La prima frazione di gara finisce con il punteggio di zero a zero.Si ritorna in campo e l'inizio è rovente. Al 2' Vasiu spedisce la palla alle stelle a tu per tu con Di Corato. Gol sbagliato e gol subito: sul capovolgimento di fronte una combinazione Villano-Astudillo-Villano mette a tu per tu Montenegro a Vasiu E. che non può niente. Angelo Cristofaro in vantaggio e festa sugli spalti. La gioia dura poco perché sessanta secondi dopo Santagata pasticcia al limite della area bianco verde regalando palla a Farso che

riporta il punteggio in parità. L'Angelo Cristofaro accusa il colpo e quattro minuti dopo ancora un errore difensivo, prima di Santagata e poi di Volturno mettono ancora Farso a tu per tu con Di Corato; l'attaccante molisano non si fa ipnotizzare e porta i molisani in vantaggio. La reazione oppidese è rabbiosa e sei minuti dopo Villano riporta il punteggio in parità. L'azione porta la firma di Montenegro che, prima si è liberato in area dell'avversario e per fermarlo la difesa ospite ha dovuto metterlo giù ma ancora una volta il Signor Diomiaiuti lascia

ECCELLENZA: FINALE PLAY OUT A MELFI

Rifila 3 gol all’Atella che sprofonda in Promozione

Il Banzi si salva ATELLA MONT. 1 BANZI 3 ATELLA M. M Mariano, Colangelo, Caselle, Larotonda V., Manfreda, Angelillo, (1' s.t. Libutti),Strozza (58'Rinaldi), Larotnda G., Lanotte, Carriero, Di Biase (68' Lecese). All. Mecca. BANZI : Lobasso, Finizio, Iovane, Lanzo, D’Asta (90'Mastrodomenico), Pagano, Amitrano (74'D’Auria) Greco, Supino (80'Pisani), Forino, Capogrosso. All. Annunziata. ARBITRO : Cocciolo di Roma 2. RETI : p. t. al 10' Lanzo; al 32' Capogrosso; s.t. al 4' Forino; al 28' Rinaldi. NOTE : Allí83'espulso Leccese; all’ 85' espulsi tutti i dirigenti e l’allenatore dell’Atella dalla panchina. MELFI - E’ stato fatale l’ “Arturo Valerio" di Melfi per l’Atella, che lascia l’Eccellenza travolto da un Banzi in grande spolvero e determinato a mantenere la sua presenza nel massimo campionato regionale. Il risultato fa sensazione anche perchè la squadra di Mecca, che aveva dovuto cedere al Rionero nel doppio confronto di semifinale, in campionato si era piazzata quartultima con 32 punti, mentre il Banzi era giunto soltanto penultimo al termine della regular season. Più facile del previsto per capitan D’Asta e compagni chiudere il conto con un Atella piuttosto sotto tono e che ha spesso lasciato nelle mani bantine il pallino del gioco. Dopo il rigore battuto dal Banzi al

In alto i tifosi del Banzi, qui sopra l’Atella

10' del primo tempo, concesso con una certa generosità dal sig. Cocciolo di Roma per un non chiaro contrasto di Manfreda in area - parata di Mariano su tiro di Lanzo dal dischetto, palla non trattenuta, interviene ancora Lanzo a ribadire in rete l’Atella non ha dato specifici segni di ripresa al colpo subito. Tant'è che ancora il

Banzi, con Capogrosso, raddoppia al 32', insaccando sul secondo palo. Anche in questa circostanza la difesa atellana è sembrata sufficientemente distratta. In apertura di ripresa il Banzi porta a tre le reti, con Forino, che in dubbia posizione di fuori gioco deposita la palla in rete alle spalle dell’incolpevole estremo di-

fensore ( 4'). Nemmeno le sostituzioni portano il cambio del passo fra gli atellani, anche se Rinaldi si danna l’anima per suonare la carica ai compagni e portare avanti il baricentro del gioco. Sarà lui, al 28' ad accorciare le distanze, ma sarà soltanto il gol della bandiera per un Atella ormai condannato.

correre; l'azione però non si conclude perché Provenzale recupera palla, la mette in mezzo ancora per Montenegro che fa da sponda per l'accorrente Villano che da due passi riporta l'equilibrio. Al 18' è Manniello D. che termina giù in area, visibilmente strattonato da Puka ma ancora niente fallo. Al 20' Leone dribbla due avversari e dal vertice basso dell'area piccola centra il palo alla destra di Vasiu E.; la palla finisce sul dischetto del rigore dove arriva Vaccaro che spara a botta sicura ma un difensore para la sfera con le mani e i pubblico

oppidese scoppia. Il Signor Diomiaiuti della sezione di Albano Laziale non fischia ancora e la tribuna locale esplude di rabbia. Al 39' la beffa: Manniello Dom. passa indietro per Di Corato che pasticcia e spazzando la palla colpisce in pieno Silverio; la sfera termina in rete e la tribuna resta per un istante interminabile in silenzio. Epilogo amaro e un risultato assolutamente negativo. Per passare il turno, agli uomini di Mister Manniello serve un vero e proprio miracolo. Rocco De Rosa

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Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Finale Play Off Villani è euforico: «Questa è la vittoria del gruppo»

Campisano vale l’Eccellenza Il Viggiano corona il sogno battendo il Borussia Policoro BORUSSIA VIGGIANO

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BORUSSIA PLEIADE POLICORO: Pinelli, Schiraldi, Buongiorno (Corbino), Giannini, Santoro, Toscano, Margiotta, Nettis (Corvino), Rusciani, Schettino, Lamberini. A disposizione: Suriano, Giannino, Leone, Fontana, Ferrara. Allenatore Pino Viola. VIGGIANO: Laurita, Laneve, Sabia, Stefani, Genovese, Casella, Marchese, Piscopia, Salera (Cicchelli), Sanchirico, Campisano. A disposizione: Nigro, Gargano, Cuzzillo, Marsicovetere, Robortella, Siniscalchi. Allenatore Giuseppe Villani. ARBITRO: Castello di Potenza (Mariano e Canitani) RETE: 33’ st Campisano. NOTE: Finale play off giocta sul neutro di Pisticci. Campo in buone condizione, caldo afoso che ha sfiorato i 35 gradi. Allontano il tecnico del Borussia Pino Viola. Espulsi per proteste nei minuti di recupero Giannini, Toscano e Rusciani, tutti del Policoro.

Il Viggiano e accanto il match-winner Campisano

IL VIGGIANO è in Eccellenza. Mancano 12’ minuti al triplice fischio arbitrale: lancio lungo del portiere Laurita, Mauro Sanchirico spizzica il pallone intuendo

il rapido taglio di Campisano che con tempismo perfetto “fredda” Pinelli consegnando il successo alla squadra di mister Villani. «E’ stata la vittoria del

gruppo», commenta sprizzante di gioia il tecnico del Viggiano che così vuole dare ad ognuno i suoi meriti per questa promozione. «Un successo che ci ripaga di

tanto lavoro, svolto dalla prima all’ultima giornata. Io ci ho creduto sin dall’inizio, ma se questo sogno si è potuto realizzare è merito di questo gruppo fantastico».

Se in casa Viggiano c’è felicità, è comprensibile come dall’altra sponda, in casa Policoro, non si voglia commentare questa sconfitta che delude tutto l’ambiente. La cronaca racconta di un Borussia Pleiade Polcioro pericoloso soprattutto sulle palle inattive. Sono almeno due le occasioni nella prima frazione di gioco in cui Luarita ci deve mettere una pezza. Il bel gioco, però, latita a causa di un caldo afoso che sfianca le due formazioni. La squadra di Viola mantiene maggiormente il controllo della situazione, ma il Viaggiano quando punge sa essere pericoloso. Come nell’occasione prima descritta quando Campiasano decide di vestire i panni di match-winner e trasforma il rinvio di Luarita nell’azione che vale la promozione in Eccellenza. Nei cinque minuti di recupero il Borussia prova il tutto per tutto, ma il Viggiano ha messo in cassaforte il risultato e dopo il triplice fischio di Castello di Potenza può dare il via ai festeggiamenti. a.mutasci@luedi.it

Spareggio Play Out Sconfitto il Vitalba-Filiano

Montalbano vince e spera MONTALBANO VITALBA

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SPORTING MONTALBANO: Bellomo, Cipriano F. (28’ st Malvasi), Sergio, Stucci, Gorgoglione, Ingusci, Sergi (14’ st Cirpiano D.), Sgargi, Galeazzo, De Francesco, Nuzzi (34’st Laragione ‘90). A disp.: Buonfiglio, Laragione ‘91, Duca. All. Diazenna VITALBA FILIANO: Tomasulo, Rinaldi (42’ st Martinelli), Verdecanna, Parisi, Mecca V., Mecca A., Pannullo (27’ st Telesca Ag.), Gerardi, Telesca An., Panariello, Tomasillo. A disp.: Romaniello, Santarsiero, Mecca C., Zaccagnino, Bochicchio. All. La Capra ARBITRO: Spalletta di Vasto (assistenti Petruzzelli di Potenza e Fanini di Moliterno) RETI: 6’ pt Nuzzi, 39’ pt Verdecanna, 3’ st Sergi, 19’ st De Francesco, 47’ st Malvasi NOTE: giornata molto calda circa una sessantina i presenti. ammoniti De Francesco e Bellomo del Montalbano, Mecca A. del Vitalba. Recupero 1’ e 3’ MATERA -Lo Sporting Montalbano può continuare a sperare nella salvezza. Sonoro il 4-1 finale con il quale la squadra allenata da mister Diazenna ha superato i potentini del Vitalba Filiano, che nella prima frazione, comunque, non hanno demeritato il pareggio parziale. Gara non bellissima ed a tratti spenta dal forte caldo materano, che ha condizionato i ventidue in campo. Le occasioni che si creano, infatti, sono quasi sempre frutto di errori avversari nei disimpegni. Il primo a sfruttare le indecisioni avversarie è Sergi, che incuneandosi da destra in area di rigore, prima prova la soluzione personale, respinta da Tomasulo di piede, poi serve un assist perfetto per Nuzzi, che deve solamente depositare in rete per il vantaggio degli jonici. Al quarto d’ora è ancora Nuzzi a provare un pallonetto, ma la palla è alta. Poi, da un errato disimpegno difensivo del Montalbano, al 21’ Pannullo spreca l’occasione del pareggio, che non arriva nemmeno quando Telesca, liberatosi al tiro dal limite, coglie direttamente la base del palo. Le occasioni si susseguono

SPOGLIATOIO Diazenna: «Adesso tifiamo per il Genzano» MATERA - La speranza è l’ultima a morire, e lo sa bene mister Diazenna. Al termine della gara, infatti, il tecnico jonico si dimostra soddisfatto dell’operato dei suoi, nonostante lo Sporting dovrà attendere il verdetto della serie D, con il Genzano ancora in lotta per non retrocedere. “Esiste ancora una piccola speranza -ha commentato Diazenna- è noi abbiamo voluto coltivarla, portando a casa questo match. Speriamo nel miracolo da parte del Genzano ed abbiamo messo il massimo dell’impegno per ottenere questa risultato”. Soddisfazione per le ottime condizioni del terreno di gioco, che ha permesso ai 22 in campo di esprimersi al meglio. “Un campo perfetto -ha continuato l’allenatore degli jonici- che ha consentito ai nostri ragazzi di esprimere al meglio le loro capacità tecniche, esaltandoli”. Infine, parole di elogio per il suo gruppo. “Al termine di questa esperienza -ha concluso Diazenna- mi sento in dovere di esprimere un fortissimo e sentito ringraziamento per l’impegno profuso da questi ragazzi”. f.c. Al Vitalba non è bastata la rete di Verdecanna (foto Videouno)

La prima rete di Nuzzi e accanto l’esultanza del giocatore del Montalbano

ma la più importante arriva al 39’, quando Verdecanna, sfruttando alla perfezione uno scambio al limite dell’area, libera un tiro imprendibile per Bellomo, è pareggio. Prima del riposo, al 44’, Nuzzi divora a tu per tu con Tomasulo il nuovo vantaggio jonico. Conclusa in avanti la prima frazione, la squadra di mister Diazenna parte forte nella ripresa è trova il nuovo vantaggio. Siamo al

3’ e Sgargi lascia partire una conclusione potente che si stampa sula palo. In dubbia posizione Sergi è lesto ad arrivare prima di tutti sulla palla e depositarla in rete. Al 12’, però, a salvare lo Sporting dal pareggio è un doppio miracolo di Bellomo, che prima intercetta una conclusione non perfetta da due passi di Gerardi e poi, sulla ribattuta, si ripete su Verdecanna. Al

19’, arriva il terzo e decisivo sigillo per gli jonici, con la firma, questa volta, di De Francesco, che supera anche il portiere avversario prima di depositare in rete. Anche in questa occasione, però, il dubbio sulla posizione dell’attaccante dello Sporting permane. Il Vitalba si spegne e non c’è più gara, mentre lo Sporting pensa a far trascorrere solamente i minuti ce separano la gara dal ter-

mine. Da segnalare solamente un altro bellissimo intervento di Tomasulo, che nonostante le reti subìte resterà il migliore in campo dei suoi, che al 28’ si oppone perfettamente a Nuzzi nell’uno contro uno. Al 47’, infine, la quarta rete jonica a firma di Malvasi, per le residue speranze di salvezza dello Sporting. Francesco Calia sport@luedi.it

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36 Sport


Prima Categoria Travolta la Tramutolese grazie anche al “rosso” ad Aulicino

San Cataldo, cinquina salvezza SAN CATALDO 5 TRAMUTOLESE 1 SAN CATALDO: Summa, Sabato S., Romaniello, Di Vito, Tirrico, Rinaldi, Mancusi, Eufemia, Sabato D., Sabato V., Pisciottani. A disp. Masi, Sordetti, Carlucci. TRAMUTOLESE: Del Pomo, Troccoli, Pisani, La Scaleia, Bove, Abelardo V., Abelardo A., Nasca F., Aulicino, Falvella G., Falvella A.. A disp. Molletta, Todisco. All. Morena.

ARBITRO: Asquino di Venosa. RETI: pt 5’ e 35’ Sabato V.; st 15’ Falvella G. (T), 20’ Sabato V., 30’ Sordetti, 40’ Pisciottani. NOTE: Espulso al 20’ pt Aulicino per proteste. E’ IL SAN CATALDO a festeggiare la permanenza in Prima Categoria. La netta affermazione ottenuta sul campo di Picerno ai danni di un’impotente Tramutolese ha consegnato a Vitantonio Sabato (match-winner con una tripletta) e compa-

gni il definitivo pass per la salvezza. Dominio assoluto dei sancataldesi nello spareggio che decideva le sorti della stagione di entrambe le compagini. Fin dal primo tempo il match correva sui binari giusti per il San Cataldo, in vantaggio dopo soli cinque minuti e che poteva pure approfittare della superiorità numerica dal 20’, dopo l’espulsione comminata dal direttore di gara ai danni di Aulicino. Altri dieci minuti e il secondo sigillo di un ispiratis-

simo Sabato consegnava alla sua squadra il doppio vantaggio, apparentemente decisivo. Per il San Cataldo però c’era ancora da soffrire un po’ prima della definitiva esplosione di gioia: la Tramutolese difatti in avvio di ripresa accorciava le distanze su rigore, rimettendo in forse l’esito di un match che sulla carta doveva essere chiuso. Il San Cataldo a quel punto sembrava poter risentire del contraccolpo psicologico per la rete subita, ma la paura durava poco e a rimettere le cose a posto

ci pensava il solito Sabato: tripletta e giochi completamente chiusi, con el reti dell’apoteosi che per i sancataldesi arrivavano ad opera di Sordetti prima e Pisciottani poi. Il San Cataldo quindi re-

sta con pieno merito in Prima Categoria, alla luce di una affermazione netta e giunta a coronamento di una prestazione impeccabile sotto ogni punto di vista. Luca Carlone sport@luedi.it

Seconda - Spareggio Promozione Salto di categoria per i ragazzi di Prete

Grumento può fare festa Il gol di Innella ad un minuto dalla fine gela il Metanauto R. GRUMENTO MET. PICERNO

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REAL GRUMENTO: Chiappa, Marinelli, Pizzo, Ielpo, Mau. Scaldaferri, Toce, Sacco, Innella, Vicino (38’ st Morello), Mas. Scaldaferri (48’ st Cosenza), G. Petrocelli (29’ st Giampietro). A disp.: La Grutta, A. Petrocelli, Cirigliano. Allenatore: Prete. METANAUTO PICERNO: Salvia, D. Capece,Mitidieri, Bochicchio (34’ st Ottati), R. Capace, Marcantonio, Casale, D. Curcio, Caggiano, Rossi, Guma (1’ st Sabia). A disp.: V. Curcio, Calabrese, Colangelo, Venetucci. Allenatore: Ottati. ARBITRO: Venutolo di Potenza. RETE: 44’ st Innella. NOTE: Giornata calda. Terreno di gioco in ottime condizioni. Espulsi: 44’ st Innella per cumulo di ammonizioni (RG); 47’ st Sabia (MP) e 50’ st Caggiano (MP) per somma di ammonizioni. Angoli: 13-0 per il Real Grumento. Recupero: pt 1’; st 6’. Spettatori: circa 200. GRUMENTO – Un sogno diventato realtà. Che all’inizio del campionato nessuno si aspettava. Il Real Grumento torna in Prima Categoria con l’allenatore che l’aveva lanciata ben nove anni fa. Di quella squadra di allora con Prete ieri soltanto tre sono stati i superstiti: il capitano Ielpo, il vicecapitano Sacco e Ivan Cosenza entrato nei minuti di recupero. E’ stata una vittoria voluta da tutti i componenti: dal presidente Celano al vicepresidente Pesola, dallo stesso tecnico Prete a tutti i giocatori che hanno dedicato il passaggio di categoria ai molti sostenitori presenti che hanno ricambiato con dei grossi applausi. Un anno e mezzo fa quasi nessuno poteva immaginare una cosa simile quando arrivò Prete a sette giornate dalla fine. La squadra era ad un passo dalla zona play – out e si salvò soltanto alla penultima giornata. Quest’anno è arrivata una promozione inaspettata ma bella e cercata a tutti i costi. Poteva arrivare in campionato. E’ stata preceduta solo dalla Fortitudo Moliterno per due punti. Ma si è rifatta ai play – off con due vittorie contro il Ginestracandida in trasferta per 4-0 e contro un tosto Metanauto Picerno piegato 1-0 ad un minuto dalla fine dalla rete di Innella (poi espulso per essersi tolto la maglietta perché era già stato ammonito). Ed anche quest’anno è stata confermata

SPOGLIATOIO Il tecnico Ottati: «Ci riproveremo l’anno prossimo» LE sensazioni, gli umori e gli stati d’animo sono diametralmente opposti. Il primo ad intervenire sui nostri taccuini è l’allenatore – giocatore Ottati che esordisce così: “Secondo i programmi di stagione abbiamo svolto comunque un ottimo risultato. – ci tiene a precisare il tecnico – Purtroppo si sa che gli spareggi sono un terno al lotto e ci è andata male. Ci riproveremo l’anno prossimo”. Infine si congeda sulla parte finale di stagione: “Abbiamo avuto dei problemi lungo il cammino con qualche infortunio e problema che non siamo riusciti a tamponare. Abbiamo fatto un bel campionato ripeto, una nuova esperienza e cercheremo di migliorare”. Il testimone poi passa a Prete molto commosso che non riesce a trattenersi dalle lacrime e che fatica quasi a parlare. L’allenatore ci dice: “Alcuni ragazzi di quella Prima Categoria di nove anni fa hanno giocato anche oggi (ieri per chi legge, ndr). E’stata una vittoria voluta e meritata. Abbiamo vinto in casa del Ginestracandida e contro un forte Metanauto Picerno soffrendo, ma abbiamo dimostrato di essere in palla e più convinti del successo. Abbiamo cercato il risultato senza mai difenderci che alla fine ci ha premiati”. Poi Prete continua soffermandosi sul gioco: “Abbiamo avuto molti calci d’angolo e la vittoria è il giusto risultato. Secondo me meritavamo anche il primo posto in campionato. Purtroppo è capitata qualche defaillance per degli infortuni in alcune partite importanti. Il nostro obiettivo è di fare una tranquilla Prima Categoria restituita giustamente ai grumentini e voglio infine ringraziare il Quotidiano per averci seguito sempre”. b.b. La squadra del Real Grumento e in basso l’esultanza a fine partita

Seconda Categoria Triangolare salvezza

Rapolla, colpo esterno firmato Grossi-Caggiano L’Episcopia resta a secco EPISCOPIA RAPOLLA

la tradizione che i play – off vengano vinti da una compagine del girone C. L’inizio di gara però aveva spaventato la truppa guidata da Prete. Al 4’ infatti era Pizzo a salvare sulla linea il tiro di Bochicchio. Un minuto dopo però era Massimo Scaldaferri che incredibilmente davanti al portiere metteva a lato. All’11’ ancora lo stesso attaccante locale si faceva respingere in angolo una conclusione ravvicinata da Salvia. Al 21’ Chiappa blocca senza problemi il colpo di testa di Guma su cross di D. Curcio. Poi non succede più niente di serio se non negli ultimi dieci minuti finali con Mas. Scaldaferri, Ielpo e Vicino che non inquadrano lo specchio della porta. Nel-

la ripresa il Metanauto Picerno prova a scuotere l’incontro con il neoentrato Sabia che calcia alto dai trenta metri solamente dopo un minuto. Al 4’ Salvia si rifugia in angolo sulla botta ravvicinata di Mas. Scaldaferri. Al 5’ G. Petrocelli sugli sviluppi di calcio d’angolo svetta fuori. I padroni di casa cercano il vantaggio con insistenza tant’è che non lo trovano per un niente con i tiri di G. Petrocelli, Mau. Scaldaferri e Mas. Scaldaferri (15’, 17’ e 18’). Al 23’ Sabia dalla fascia destra conclude fuori misura. Al 37’ Vicino potrebbe segnare la rete che schioda la gara ma di esterno manda fuori il pallone. Ma ad un minuto dalla fine finalmente può

esplodere la gioia. Mas. Scaldaferi appoggia sulla sinistra per Innella che entra in area e scarica di destro sul palo opposto. E’ il tripudio. Però il centrocampista biancazzurro si togli la maglietta e viene espulso per doppio giallo. Nel recupero vengono espulsi per somma di ammonizioni anche Sabia e Caggiano del Metanauto Picerno (47’ e 50’). L’arbitro dopo sei minuti di recupero (ne erano stati dati cinque inizialmente) sancisce la fine delle ostilità che vede vittorioso il Real Grumento che può festeggiare e coronare un sogno chiamato Prima Categoria. Biagio Bianculli sport@luedi.it

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EPISCOPIA: Bonavita, Angrisano, Callà, Iorio P., Ciminelli, Chiacchio, Lovaglio, Viceconte, La Pecca, Falabella, Iorio C.. A disp. Cafaro, Consoli Ga., Consoli Giu., Vecchione, Bianco. All. Iorio. RAPOLLA: Stante , Albis, Costantino, Vitale, De Nigris, Nardiello, Iorio, De Luca, Caggiano, Tamarazzo, Grossi. A disp. Di Tolve, Lapolla, Di Benga. All. Pecine. ARBITRO: Nappo di Moliterno. RETI: pt 15’ Grossi; st 47’ Caggiano. NOTE: espulsi al 14’ st Viceconte (E) e De Nigris (R). IL RAPOLLA PASSA ad Episcopia e compie un passo in avanti davvero prezioso verso la permanenza in Seconda Categoria. Condannando invece i padroni di casa alla retrocessione, visto che nemmeno vincendo domenica prossima ad Anzi i ragazzi di mister Iorio riuscirebbero a rientrare in corsa. Gara tutto sommato equilibrata quella di ieri pomeriggio, ma inevitabilmente condizionata dalla rete del vantaggio ospite confezionata su punizione, dopo un quarto d’ora, dal destro di Grossi. Sulla

cui conclusione, in effetti, una buona parte di responsabilità va attribuita anche all’intervento non esente da pecche del numero uno locale Bonavita. Subìto lo 0-1, l’Episcopia ha comunque continuato a macinare per tutto il primo tempo il suo gioco, arrivando spesso e volentieri dalle parti di Stante. L’imprecisione degli avanti di Iorio, però, ha impedito alla compagine di casa di trovare il gol del pari, che appariva meritato vista la notevole mole di gioco creata. Un risultato che poi avrebbe tenuto ancora vive le speranze dei padroni di casa di giocarsi tutte le loro carte nella poule salvezza. Così, all’intervallo il Rapolla era ancora avanti con il minimo scarto; quello che anche nella ripresa (con le due squadre restavano in dieci per la contemporanea espulsione di Viceconte e De Nigris) il team allenato da Pecine, pur soffrendo, riusciva a mantenere. Affosando le residue chance-salvezza dell’Episcopia. l.c.

LA SITUAZIONE PRIMA GIORNATA Rapolla-Anzi 0-0 SECONDA GIORNATA Episcopia-Rapolla 0-2

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Sport 37

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

A Quarto (Napoli), nella seconda gara, non basta un gol lampo di Ripa

Policoro, la favola è finita Finamore: “L’appuntamento con la storia è rinviato” QUARTO POLICORO2000

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QUARTO : Ziembanski, Cotena, Sbrizzi, Somigliato, Di Paolo, De Stefano, Sica, Di Falco, Rizzo, Rendente, Biscardi. In panchina: Vollero, Izzo, Di Domenico, Tomei, Paracolli, Citterio, Oreano. Allenatore: Acampora. POLICORO 2000 : Maida, Marta, Panetta, Cirrottola, Todaro, Iacovino, Ripa, Durante, De Palma, Ciaglia, Pierro. In panchina: Casalnuovo, Lufrano, Di Pinto, De Giorgio, Guerra, Lofrano, Giovinazzo. Allenatore: Finamore. MARCATORI: 3’ pt Ripa, 25’ st Rendente, 29’ st Oreano. QUARTO - Allo stadio “Comunale” di Quarto, comune dell’interland della città di Napoli, si è giocata la seconda giornata del girone “a tre”, valevole per il passaggio ai quarti di finale per l’assegnazione dello scudetto juniores nazionale. I padroni di casa ospitano il Policoro 2000, reduce quattro giorni prima dell’impresa che lo vedeva rimontare due goal al Bisceglie tra le mura amiche (giocando in 10 per oltre un’ora), per il risultato finale di 3 - 3. I padroni di casa invece, si apprestano ad iniziare il loro cammino in questa fase nazionale del torneo, dopo aver conquistato il titolo regionale ai danni della Palmese di Palma Campana. La giornata è particolarmente calda e soleggiata, così da rendere difficile la prestazione atletica, ai giocatori scesi in campo. Inizio alle ore 16 con una temperatura di circa 38 gradi. Il Policoro 2000 si presenta all’impegno in terra campana or-

fana del suo attaccante migliore, Marco Russo (classe 1990), espulso nella gara con il Bisceglie per proteste. Il Quarto invece può schierare la sua migliore formazione, capace quest’anno di raggiungere la salvezza nel campionato campano di Eccellenza. La gara così ha inizio, con quello che non ti aspetti: al 3’ Durante ruba palla a centrocampo e serva Pierro; questi salta in dribbling un avversario e cambia gioco sulla fascia opposta, per l’inserimento in profondità di Ripa che prende il tempo a Sbrizzi e deposita in rete alle spalle del portiere di casa. 0 - 1. L’entusiasmo dei ragazzi del Policoro 2000 è irrefrenabile. La partita inizia così in salita per i padroni di casa. La squadra di mister Acampora cerca di elaborare manovre di gioco incise, ma le attente coperture dei centrocampisti ospiti, pronti a raddoppiare sugli esterni Sica e Rendente, rendono ogni tentativo offensivo sterile. Così si assiste ad un primo tempo che esprime una supremazia territoriale dei bianco-celesti campani, incapaci però di entrare in area ospite. Si assiste così ad una serie di tiri dalla lunga distanza, e palle inattive, controllate senza particolari patemi d’animo dall’attento portiere ospite Maida. Le due squadre cominciano ad accusare l’alta temperatura ed il ritmo del gioco si abbassa. Al rientro dagli spogliatoi il Policoro 2000, evidentemente schierato per controllare le possibili trame offensive dei padroni di casa, ha la sua palla goal per chiudere l’incontro. E’ il 7’ quando Ripa s’invola in fascia destra, e costringe il suo diretto marcatore Sbrizzi a rifugiarsi in calcio d’angolo. Sulla palla

va Pierro che scambia con lo stesso Ripa, pronto a servire in area lo smarcatissimo Cirrottola, il quale calcia piazzando la palla rasoterra a fil di palo alla destra di Ziembaski. Il portiere di casa compie un vero miracolo allungandosi d’istinto e bloccando in distensione la palla destinata a finire in rete. L’occasione sprecata dagli ospiti in realtà manda in affanno i padroni di casa, che continuano ad esercitare una supremazia territoriale, incapace però di affondare tra le maglie dei bianco-celesti ionici, per l’occasione in completo verde. Di fatto però è dalla parte destra dello schieramento di casa che si riesce a creare qualche difficoltà in più, con Sica sempre bravo a puntare il suo diretto avversario Panetta, il quale è apparso in difficoltà a contenere l’esterno napoletano. Sul versante sinistro. invece, il duo Marta - Ciaglia opera in perfetta sinergia nei raddoppi di marcatura sul talentuoso Rendente, estraniandolo così dalle trame offensive di casa. Al 23’ Ripa, servito in profondità da Ciaglia, dopo aver saltato in dribbling due avversari, si accentra servendo in profondità l’incursione a centro area di Pierro; l’attaccante ospite controlla a seguire e calcia forte sul primo palo. Ziembaski, ancora una volta si supera deviando la palla insidiosa in corner. Al 25’, sul capovolgimento di fronte, è invece Sica a saltare in dribbling il suo diretto avversario, e complice un ritardo nel raddoppio, l’esterno napoletano obbliga Cirrottola a sbarrargli la strada al limite dell’area. Sull’ennesima palla inattiva, questa volta si porta Rendente, il quale sfodera dal suo personalissimo cilindro una para-

bola perfetta che s’infila nel sette alla sinistra dell’incolpevole Maida. 1 - 1. Così, proprio nel momento di maggior difficoltà, i padroni di casa raggiungono il pareggio con una magia del piccolo attaccante di casa. Il goal subito cala come un macigno sulla tenuta degli ospiti, fino a quel momento in testa alla classifica del girone. Di contro la segnatura carica i padroni di casa che approfittano dell’empasse degli ospiti, per spingere sull’acceleratore. Al 29’, infatti, è proprio un cambio gioco sul settore sinistro dell’attacco di casa, a portare in possesso palla ancora Rendente, il quale evita di puntare il suo diretto avversario e rigetta al centro un perfetto traversone per la testa di Oreano, sfuggito alla marcatura di Cirrottola. L’attaccante di casa così incorna il cross, spedendo la palla ad insaccarsi alle spalle di ancora una volta alle spalle dell’incolpevole Maida. 2 - 1. A questo punto la gara diviene proibitiva per gli ospiti, reduci da una prestazione dispendiosa quattro giorni prima con il Bisceglie, e sopratutto rimasti, ancora una volta in 10 in questo mini girone, per il rosso diretto a Pierro, lamentatosi animosamente per aver subito un fallo evidente, non fischiato dal direttore di gara. C’è ancora tempo per vedere il direttore di gara concedere un penalty ai padroni di casa, nello stupore collettivo (compreso quello del suo assistente di linea, meglio piazzato!). Siamo al minuto 40’. Sulla palla si porta Oreano, il quale tenta di sorprendere l’esperto Maida con il più classico dei cucchiai. Il portiere ospite rimane immobile e blocca senza difficoltà il pallone all’altezza del petto. In 10 però, gli ospiti non

hanno la forza di ripartire, così finisce la loro avventura in queste fasi nazionali. Il tecnico Acampora dice: “Il Policoro 2000 si è dimostrata una squadra dal grande carattere, riuscendo a non farci giocare e mettendoci così in difficoltà! Per passare il turno a Bisceglie, dovremo certamente offrire una migliore prestazione.”. Il tecnico del Policoro 2000, Antonio Finamore, ci ha detto: “Sono davvero amareggiato per come si è evoluto il nostro epilogo nel torneo. Dopo aver rimontato in dieci contro il Bisceglie in casa, e condotto la gara per 70’ qui a Napoli, uscire così ci dispiace. Mi dispiace soprattutto non aver potuto giocare in undici tutte e due le gare. Comunque questo risultato, se per un aspetto ci mortifica (per come si è realizzato), per un altro ci fornisce un ulteriore elemento di valutazione per il lavoro svolto quest’anno con questo nostro gruppo di ragazzi eccezionali. Negli ultimi anni ricordo il calcio lucano soccombere, alcune volte anche malamente, contro le realtà espresse dai campionati regionali campani e pugliesi. Quest’anno ciò non è avvenuto, anzi, per settanta minuti abbiamo accarezzato la sensazione di essere nei quarti di finale. Pazienza. Di certo questa esperienza farà maturare ancor di più il nostro gruppo di giovani promesse. Quindi, l’appuntamento con la storia, ritengo e mi auguro, è da considerarsi solo rimandato. Infine faccio i complimenti ai nostri avversari, dimostratisi forti sul campo, sportivi fuori e campioni di fair play. Comunque vada, a mio avviso, così hanno dimostrato di aver già vinto il più importante dei trofei: la lealtà!”.

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38 Sport


Play Out Partita mai in discussione, i lucani sbagliano meno e sorridono

Bawer, finalmente salva Annichilito Fossombrone in gara 5, Matera resta in A Dilettanti MATERA FOSSOMBRONE

90 61

La PAGELLE CORVINO (7) - Nel primo quarto ha dato il la insieme a Longobardi al break decisivo di Matera che ha conquistato senza patemi la salvezza in gara 5. E’ rimasto lui il termometro della squadra ed è riuscito a festeggiare questa permanenza che ha, soprattutto nella prima parte, l’impronta dell’esperienza in casa materana

BAWER MATERA Corvino 17, Sottana 6, Gergati 10, Cortese 15, Ferrienti 2, Squeo 2, Maggioni 9, Giuliani 4, Longobardi 22, D’Aria 1. All. Corà FOSSOMBRONE Gattoni 14, Mancinelli, Danzi 1, Laudoni 12, Doati 10, Rivali 6, Perini 9, Poletti 2, Crow 3, Basili 4. All. Paolini ARBITRI Pisoni di Milano e Quarta di Torino PARZIALI 23-13, 42-23, 70-45, 90-61 NOTE Spettatori 1500 circa con rappresentanza di tifosi marchigiani. Fallo antisportivo a Laudoni, Gergati e Doati. Tiri liberi Matera 13/18, Fossombrone 8/20 MATERA è salva. Alla decima partita di play out la Bawer può festeggiare la salvezza in serie A Dilettanti. Un dominio assoluto in gara 5 contro Fossombrone consente alla formazione lucana di guadagnare il successo più importante della stagione, la vittoria che vale un intero campionato. Lo fa al termine di una sfida dominata per larghissimi tratti ed in equilibrio vero solamente nei primissimi minuti. Matera ha trovato le sue armi classiche soprattutto nel tiro dalla lunga distanza, nel primo quarto ha sfruttato l’esperienza dei suoi uomini di maggior spicco e poi successivamente ha fatto valere anche una difesa equilibrata che ha messo in grossa difficoltà il Fossombrone. Marchigiani deludenti ed ancora più indietro sotto un profilo mentale rispetto a quanto visto in gara 3, una squadra in difficoltà e spenta che ha speso tanto in questo torneo e che ha pagato dazio ieri a Matera con la retrocessione. La Bawer invece può mettere la parola fine ad una stagione a dir poco tribolata nella quale si è arrivati all’ultimissimo turno per poter mantenere il preziosissimo traguardo della categoria.

SOTTANA (6) - Una gara senza particolari acuti ma giocata con molto giudizio sia in attacco sia in difesa. Scelte molto ponderate e nessuna forzatura GERGATI (6,5) - Ancora una volta si dimostra utile alla causa materana con una difesa attenta ma anche con iniziative d’attacco che aprono la difesa del Fossombrone e la mettono in estrema difficoltà La festa sulla panchina di Matera al fischio finale (foto Videouno)

Andiamo in cronaca. Matera ha subito cercato di allungare con una tripla di Corvino ma Fossombrone ha provato a replicare. L’avvio è stato sul filo dei nervi ma Matera con Corvino e Longobardi ha cercato il break arrivando sul 13-8 al 7’ minuto e poi provando ancora a distanziare gli avversari grazie ad una tripla di Sottana ed una a fil di sirena anche di Cortese che garantiva al Matera il 23-13 iniziale, con 9 punti di Corvino e 8 di Longobardi già a referto. Nel secondo quarto l’accelerata decisiva da parte dei padroni di casa che mettevano in imbarazzo l’attacco di Fossombrone ed allungavano decisamente. Il parziale iniziale è di 13-3 nei primi 6’ minuti con Matera che arriva sul 36-16 e chiude di fatto la partita. In questa fase è Cortese a salire molto di rendimento ma è la Bawer a girare molto meglio dell’avversario che va letteralmente in bambola. Fossombrone scende fino al -24 del 18’ sul 42-

18 e poi abbozza un accenno di reazione. Arriva al 42-23 all’intervallo e ci prova ancora in avvio di terza frazione fino al 4633. E’ Maggioni in questo frangente con un paio di conclusioni pesanti a riportare avanti Matera. Fossombrone accenna ancora una rimonta ma al 27’ è 62-39 e la Bawer sembra essere padrona della sfida. Il terzo parziale si chiude sul 70-45 con i lucani dominatori sul campo e sicuri della salvezza in serie A Dilettanti. L’ultimo quarto serve solo per le statistiche e porta la Bawer al +30 sul 84-54 e poi sul 90-61 conclusivo. La partita finisce e le due panchine danno spazio alle seconde linee. Matera finalmente festeggia una salvezza quantomai preziosa ed importante in questa stagione. Per Fossombrone l’amarezza di una retrocessione dovuta soprattutto alla giovane età del suo roster. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

CORTESE (6,5) - E’ lui a imprimere l’accelerata decisiva per le fortune di Matera, una serie di iniziative nel secondo quarto di gioco producono il vistoso break che porta Matera all’intervallo e che consente di mettere le mani sulla salvezza giocando in scioltezza la seconda parte della partita FERRIENTI (5,5) - Non brilla particolarmente, perde almeno tre palloni senza grande attenzione e precisione. Per fortuna che la sfida non è sui binari dell’equilibrio. Riesce a riprendersi in parte alla distanza SQUEO (SV) - Entra nel finale quando la sfida è già conclusa, realizza un canestro e prende un paio di rimbalzi riuscendo anche lui a trovare gloria nel giorno della salvezza raggiunta dalla Bawer. MAGGIONI (6) - In avvio spara decisamente a salve, non trova la precisione nel tiro dalla lunga distanza pur avendo comode opportunità. Forse si fa prendere dal nervosismo ma non riesce a sbloccarsi. Dopo l’intervallo torna in partita più determinato

Il capitano Francesco Longobardi

e con tre triple consecutive ricaccia indietro le speranze di recupero e i tentativi del Fossombrone GIULIANI (5,5) - Lotta sotto i tabelloni ma non riesce ad entusiasmare, sbaglia moltissimi tiri da sotto e non trova la misura giusta delle conclusioni LONGOBARDI (7,5) - E’ di gran lunga il migliore della squadra materana, attento in attacco, presente in difesa, conduce i movimenti dei compagni con autorevolezza ed imprime le accelerate giuste per avere ragione dell’avversario D’ARIA (SV) - Per lui la soddisfazione di calcare negli ultimi minuti il parquet e di realizzare un tiro libero CORÀ (6,5) - L’obiettivo salvezza lo ha raggiunto anche se all’ultimo tentativo e quindi la sua parte l’ha fatta. Non ci sembra di aver visto una squadra trasformata ma quella sufficienza che equivale alla salvezza non si può discutere. Piacciono meno alcuni atteggiamenti sul finale quando la partita è già vinta. p.quarto@luedi.it

l’INTERVISTA

Vizziello: «Da 29 anni non mi riposo, sono stanco»

Corvino: «Ce lo meritiamo La sentivo come una finale» FINISCE con la tanto sospirata salvezza, questo indecifrabile campionato della Bawer. La società partita con altre ambizioni si è trovata a lottare per una salvezza che non era l’obiettivo iniziale. Al suono della sirena si è dato sfogo alla tensione accumulata am anche alla gioia per essersi salvati. Ora con la certezza di rimanere nella categoria chiediamo al presidente Vizziello se dopo un piccolo periodo di riposo si ricominci a programmare. « Io non so che cosa sia il riposo da 29 anni a questa parte, è forse il caso che un po' di riposo me lo prenda. La società adesso si riunira e farà una programmazione tempestiva, guarderà al futuro con ottimismo, ma non dimentichiamo che questa squadra e questa società sono stati la bandiera del basket meridionale per tanti anni. Ha tenuto sempre alto il vessillo del meridioneper onestà, correttezza sportiva e risultati, credo che questo meriti di essere sottolineato. Su queste basi che sono un patrimonio storico della nostra città e della società cercheremo di costruire un futuro migliore. Per il Fossombrone sono dispiaciuto, e al loro presidente ho detto che mi auguro che vengano ripescati, se non dovesse accadere mi auguro che risalgano quanto prima nella serie A dilettanti. Ma questo non deve farci dimenticare la grande partita disputata.». Dopo il presidente ecco presentarsi un eu-

forico Valerio Corvino dopo avere scaricato tutta l'adrenalina che aveva in corpo. «Oggi sono partito veramente carico, sembrava di giocarmi una finale, avevo una carica ed una voglia che volevo trasmettere a tutta la squadra, perché avevo paura che non si riuscisse a capire quanto importante fosse non avere paura. Abbiamo meritato la vittoria, anche perché è stato un anno balordo, abbiamo lavorato tanto e abbiamo meritato la salvezza.» Durante l'arco del campionato cosa non ha funzionato, per scendere a disputare i play-out. « Noi siamo mancati fuori casa, è questo mi dispiace perché ci sono state gare che veramente abbiamo giocato il miglior basket del campionato». Un coach Corà felice, che da i meriti ai suoi ragazzi. « Oggi la squadra ha giocato con il cuore, solo all'inizio non abbiamo avuto grandi percentuali con i tiri da fuori. Credo che per le loro caratteristiche, era una squadra d'attacco, ma tante volte questa tattica fuori casa non è redditizia». Anche il sindaco Nicola Buccico presente alla gara ha spiegato: « E' stata una salvezza sofferta, che serva a far riflettere e sperare in una squadra che abbia ambizioni più adeguate. Ho partecipato come tifoso, ma il prossimo anno vorrei dare un contributo più concreto e fattivo per portare più in alto la squadra». Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it

retrocessa in B

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Sport 39

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

LE PAGELLE FAVIA ( 7) - Gioca la sua partita, offre un contributo notevole alla squadra. Segna sette punti che sono una manna dal cielo per coach Dino De Angelis. E’ pulito in difesa, dove concede poco ai suoi avversari. MARINO ( 7.5.) - Leone indomabile, contiene Agosta, non si perde d’animo neppure quando gli arbitri gli fischiano tutto contro. E’ sereno, mai sopra le righe. Le sue percentuali hanno consentito alla Corporelle di vincere una gara ostica. BRUCOLI (N.E. ) DELLI CARRI: (7.5.) - Fa il suo, segna ventuno punti e nel complesso, offre una bella prestazione. Segna da par suo, ovvero con tre avversari addosso il canestro da tre del sorpasso. Tiene la barca nei momenti difficili. PELLEGRINI (8.5) - E’ il migliore in campo. Gioca una partita stupenda. Becca un tecnico nel finale ma i suoi punti fanno venire i brividi al Siracusa. La gara contro Agosta è superlativa. E’ in giornata di grazia e si vede. GINEFRA ( 8.) - Parte in affanno ma segna i canestri del successo. E’ lucido in cabina di regia, dove il suo rendimento è quello dei giorni migliori. La gara è un continuo cre-

scendo.

PLAYOFF

MARCHESE (5) - . Non è in giornata e si vede. Sbuffa contro la compagine di Paolo Marletta,i riempie di falli, peraltro inutili. Non da il suo contributo alla squadra. Maschera la sofferenza per una gara difficile. VIGGIANO ( 6.5) - Il suo rendimento è comunque costante. Gioca contro i lunghi siciliani mettendo a segno un bel canestro nella lotta feroce dei rimbalzi. Commette ingenuamente il terzo e quarto fallo. Pone attenzione alla mobilità dei lunghi siciliani. CASTELLITTO: ( 6) - Gioca zoppo, soffre e da la sua esperienza al servizio della squadra. Da mercoledì il suo contributo potrebbe essere maggiore, così come il minutaggio.

promossa in B

DE ANGELIS ( 9) - Amministra la squadra nei momenti difficili. Traghetta grazie alla sua esperienza il quintetto verso il successo. E’ lucido nei cambi. Quando mette in campo Castellitto vede una luce in più. E’ solido, incisivo, non perde mai la bussola. Se i siciliani si gonfiano di falli è per merito delle sue trame goliardiche. Vince la prima sfida, soffreendo, contro l’ottimo avversario Paolo Marletta. Predica umiltà negli spogliatoi. Ha proprio ragione.

C Dilettanti Play Off E’ ancora super Delli Carri ad avvicinare Potenza alla B

Corporelle, buona la prima Soffre per tre quarti ,ma fa sua gara 1 di finale con Siracusa CORPORELLE 81 SIRACUSA 74 CENTRE CORPORELLE POTENZA: Favia 7, Marino 12, Brucoli n.e. Delli Carri 21, Pellegrini 19, Ginefra 7, Marchese 3, Dimitriu 7, Viggiano 2, Castellitto. All. Dino De Angelis. PRATIVERDI SIRACUSA: Ventura n.e. Verrigni 1, Rea 3,,Agosta 21, Nesti 21, Cornejo 12, Bianchini 5, Saccà 8, Bombaci. All. Paolo Marletta ARBITRI: Fimiani di Ravenna e Yang Yao di Rimini PARZIALI: 14-23, 37-38, 50-54, 81-74. NOTE: Spettatori 800 circa. Fallo tecnico fischiato a Pellegrini. Usciti per cinque falli Rea, Agosta e Saccà. Nell’intervallo esibizione del gruppo artistico Exnihlo. Tiri da due Potenza 21/35, tiri liberi 21/29, tiri da tre 6/25. Tiri da due Siracusa 21/32, tiri da tre 6/16, tiri liberi 14/21. VINCE la Corporelle Potenza ma quanta fatica per avere la meglio sul Prativerdi Siracusa in gara uno della finale play-off del campionato maschile di serie C Dilettanti. I lucani hanno sofferto le proverbiali sette camice prima di avere la meglio del Siracusa partito bene, grazie ad Agosta e Nesti, bravi a tenere in scacco la difesa biancoceleste. I biancoverdi siracusani nel primo quarto hanno imbrigliato le trame di gioco della Centre Corporelle Potenza, che ha sofferto non poco il caldo e i ritmi di gioco della squadra aretusea, brava a ipotecare il vantaggio anche grazie alla difesa ermetica voluta dal coach Paolo Maletta. De Angelis rivede Castellitto e lo impiega nel finale del primo quarto confidando nell’esperienza del cestista potentino, il quale pur claudicante risponde presente al coach. La Centre Corporelle Potenza ha annaspato contro la formazione siciliana, che dal canto suo ha avuto anche un vantaggio di undici lunghezze sul 26 a 15.

Marchese in penetrazione e in alto Delli Carri (A. Mattiacci)

La sfida è salita di tono, la Centre Corporelle ha cominciato a carburare grazie a Ginefra, abile a piazzare una bomba importante e ai canestri di Pellegrini che hanno dato il là alla rimonta potentina. Nel secondo quarto i ragazzi di Dino De Angelis sono stati

bravi a chiudere con una lunghezza di svantaggio, pur non giocando positivamente. Nel terzo quarto il Siracusa ha allungato il passo segnando i canestri del + 5 con Nesti e Saccà. Il vantaggio degli ospiti è stato costante, ma la Centre Corporelle Potenza ha

operato il sorpasso con una bomba di Delli Carri che ha portato i lucani avanti sul 56 a 55. I siciliani hanno ripreso la corsa grazie a Nesti e Agosta, ma i falli hanno cominciato ad esere letali. La Corporelle è stata fredda e glaciale, i ragazzi

di Dino De Angelis non hanno fallito i canestri del successo. Ginefra è freddo nel condurre i suoi al successo, propiziato anche dall’esperienza di Castellitto e dai quindici palloni recuperati dai lucani contro le undici palle perse dei biancoverdi che escono co-

munque a testa alta dal Pala Pergola di Contrada Rossellino. Vince il team potentino per 81 a 74, gara due è in programma mercoledì 27 maggio al Pala Lobello di Contrada Zopiro. Nella terra dei cannuoli ne vedremo delle belle.... sport@luedi.it

Spogliatoio Il coach guarda al cuore della squadra: «Super prova, determinati e freddi»

De Angelis: «Il carattere è nel nostro dna» E’ FESTA grande in casa Centre Corporelle Potenza dopo il successo colto dai potentini al Pala Pergola contro l’ostica compagine del Prativerdi Siracusa. Il complesso biancoceleste ha meritato il successo, facendo leva sulla forza dei nervi, sul cinismo e sulla qualità di un gruppo che proprio nei momenti delicati esce alla distanza, merito di non poco conto per una squadra, che ha ripreso proprio per la finale il suo indomito e stoico capitano Mimmo Castellitto. Dino De Angelis vince la prima sfida contro il suo rivale Paolo Marletta e lo fa giocando giudiziosamente le sue carte, senza sprecare nulla e regalare qualcosa agli avversari. La formazione potentina ha vinto un confronto molto importante sul piano psicologico, al cospetto del Siracusa che ha cercato in tutte le maniere di mettere in crisi il

complesso potentino. Onore e merito al Siracusa ma va detto che la Centre Corporelle Potenza ha meritato l’affermazione, giocando con una solidità nervosa a tratti impressionante. Questo, nonostante una direzione di gara non certo impeccabile e senza dubbio incerta. Il team potentino gongola ma non deve abbassare la guardia in questo momento. Le sorprese del resto sono sempre dietro l’angolo. Il coach Dino De Angelis ha parlato dei quaranta minuti di gara affermando quanto segue: “Sicuramente la cosa che mi viene da dire è che queste partite sono davvero difficili, i playoff sono un terno al lotto. Sono contento per la prestazione fornita dai miei atleti. La squadra ha sofferto tantissimo. La gara è stata difficilissima come del resto immaginavo. I quattro tempi hanno ricalcato fedel-

mente la prova di domenica scorsa contro il Gela”. L’allenatore della Centre Corporelle va avanti nella sua analisi: “Nel suo dna la mia squadra ha tanto carattere, molta determinazione e freddezza incredibile. Sento di poter affermare senza problemi che in questa partita i miei atleti hanno espresso questa doti. Sono consapevole che questa straordinaria caratteristica ci potrebbe potrare al successo contro i siracusani anche nelle prossime gare della serie. I miei atleti hanno stretto i denti vincendo una partita psicologicamente importante”. L’allenatore potentino parla del confronto di Siracusa: “Ho sempre sostenuto che queste gare sono difficili, faccio però presente che a differenza dell’odierna sfida a Siracusa saranno i padroni di casa a dover fare la partita rischiando qualcosa di

Dino De Angelis

troppo dinanzi al pubblico amico. Sono convinto che la mia squadra saprà reagire bene alle sfuriate dei siciliani”. Calma, serenità e cinismo. Con queste caratteristiche la Centre Corporelle Potenza punta al bis.

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40 Sport


Tennis A2 Play Out Giovine e Gledacheva propiziano il successo, completato dal doppio

Pisticci vittoria a Milano che sa di salvezza FONDAMENTALE successo per il Ct Pisticci a Milano. Nei play-out per evitare la retrocessione dall’A2, la squadra lucana torna alla vittoria cogliendo un sigillo che consentirà all’ambiente di stare più tranquilli nella gara di ritorno. Infatti, nella gara prevista per domenica prossima a Pisticci le giocatrici locali potranno anche pareggiare nei quattro match per aggiudicarsi la salvezza. Il Ct Pisticci, infatti, ha battuto 3-1 le locali del Ct Milan Bonacossa, grazie ai successi della Gledacheva, della Giovine e nel doppio. Unico neo, la sconfitta della Meruzzi nel singolare contro la Graco Meccarato. La partita persa dalla giocatrice della squadra lucana è stata condizionata, come

tutta la giornata di gare, dal grande caldo presente su Milano e non solo, che ha costretto la giocatrice del Ct Pisticci a cedere dopo un inizio incoraggiante. Infatti, dopo aver portato a casa il primo set per 7-5, la Meruzzi è stata costretta a cedere il secondo al tie-break, crollando completamente nel terzo parziale di gara, chiuso con un netto 6-0 in favore della milanese. Ha fatto bottino pieno agevolmente, invece, la bulgara Martina Gledacheva, che ha superato la Bortolan per 7-6 e 6-2. Anche la Giovine ha fatto sua la propria gara superando in tre set la Popa. Vinto il primo set per 6-1, la giocatrice del Ct Pisticci ha subito il ritorno della locale nel secondo, chiuso con il ri-

sultato di 4-6. Ma, nell’ultimo parziale, la Giovine si è imposta 7-5, scacciando ogni possibile ritorno della Popa. Nel doppio, lo scontro tra Meruzzi e Giovine da una parte e Greco Naccarato e Bortolan dall’altra ha portato il terzo e fondamentale punto della partita. Imponendosi per 7-5, 6-2, le ragazze del Ct Pisticci hanno ottenuto il pass per la fondamentale vittoria fuori casa, con la possibilità di giocarsi la permanenza sul terreno amico. Raggiante il presidente del sodalizio pisticcese. “E’ certamente una vittoria fondamentale -ha commentato Michele Leone- che ci da maggiore sicurezza e ci permetterà di ottenere la permanenza in A2 anche in caso

di pareggio interno. Dopo domenica scorsa un pò di rammarico c’era -ha confessato Leone- ma questa vittoria ci restituisce serenità. Ora è tutto nelle nostre mani”. I piani per ottenere un ulteriore anno di A2 sono già delineati. Infatti, per ottenere maggiore sicurezza nel doppio, gara maggiormente temuta dalla dirigenza lucana, sarà richiamata la spagnola Laura Pous-Tio, giocatrice che nelle ultime due settimane ha ottenuto la vittoria di un torneo da 10000 dollari ed una semifinale in un’altra kermesse, denotando un ottimo stato di forma dopo l’infortunio che l’aveva bloccata per oltre un anno. “Siamo convinti di farcela ha continuato il presidente pisticcese- ma per maggiore

Giulia Meruzzi del Circolo tennis Pisticci

sicurezza abbiamo richiamato una delle nostre giocatrici più forti, Laura PuosTio, che dopo l’infortunio di un anno e mezzo è tornata in grande forma. Dovremo fare a meno della bulgara Gleda-

cheva, perchè c’è la possibilità di schierare una sola straniera, ma puntiamo a fare bene anche con le altre italiene del gruppo”. Francesco Calia sport@luedi.it

Volley B2 Maschile Zuccaro: «Avversari equilibrati con un opposto di valore»

Medical pronta per il Turi Mercoledì comincia l’avventura play off della Virtus Potenza CRESCE l´ottimismo e la fiducia nella Medical Center per la sfida delle semifinali di play-off, prevista per mercoledì sera, alle ore 20:30 al Palapergola. L’avversario? Si è dovuto aspettare la gara 3 dei quarti di finali per sapere contro chi avrebbero dovuto sfidarsi i rossoblu. Come da pronostico a scendere sul parquet lucano sono i pugliesi del Turi. Sabato sera i pugliesi hanno battuto il Montorio per 3-2 e il Nicosia ha vinto in casa contro l’Ugento per 3-0. La squadra, agli ordini di mister Giorgio Draganov, continua a lavorare con la massima serenità e la giusta mentalità per preparasi al meglio al primo appuntamento dell’avventura play-off. «Siamo pronti - ha dichiarato il ds Piero Crichigno. I ragazzi sono carichi al punto giusto e ce la metteranno tutta per non deludere il nostro pubblico che speriamo accorrerà numeroso a sostenerci. Abbiamo i mezzi e le capacità per poter giocare al massimo». «Siamo molto soddisfatti della stagione commenta il secondo allenatore, Pierpaolo De Pace – ma è scontato che a questo punto siamo tutti particolarmente stimolati. Vogliamo vedere il finale di

Il capitano della Medical Center Gigi Zuccaro concentrato sul match di mercoledì prossimo contro il Turi

questo film che promette bene, ma che ancora non è stato scritto. I risultati finora raggiunti sono il

frutto di un lavoro continuo e proficuo. Siamo cresciuti sotto il profilo della continuità e della tecnica».

Atletica Gara nel centro di Potenza, bene l’atleta della Scotellaro

Becce vince il Trofeo dei Turchi SI E' svolta ieri mattina a Potenza la tredicesima edizione del Trofeo dei Turchi, gara di atletica leggera organizzata dall'Associazione Borgo Antico Portasalsa, dal Comune di Potenza, dalla Provincia di Potenza, dalla Regione Basilicata, dal Rotary Club Potenza, dall'Avis di Potenza e dall'Azienda di Promozione Turistica di Basilicata. A vincere la gara è stato Donato Becce che ha corso con i colori della Rocco Scotellaro Matera con il tempo di 32'08, al secondo posto si è classificato Michele Brindisi con il tempo di 35'05' dell'Atletico Potenza, terzo posto per Giuseppe Lopiano con il riscontro cronometrico di

37'05. Quarta piazza per Vittorio Vertone. Alla gara ha preso parte anche Pasquale Brandi, volto noto del panorama podistico nazionale, protagonista in Africa di diverse manifestazioni sportive e campione del mondo 2006. Gli organizzatori, con in testa Domenico e Archimede Leccese hanno accorciato il percorso di un giro. Il tracciato si è snodato nel centro storico del capoluogo, da Piazza Prefettura, a Corso 18 Agosto, Portasalsa, Piazza Matteotti. Scarsa l'affluenza di atleti, dato che non ha incoraggiato gli organizzatori dell'evento, il riscontro atteso era infatti decisamente di-

verso. La manifestazione ha visto nella solidarietà il punto di forza, visto e considerato che gli organizzatori hanno raccolto trecentosessanta euro, devoluti alle popolazioni abruzzesi duramente colpite dal sisma che si è svolto il 6 aprile scorso a L’Aquila e nella sua provincia. Negli intenti degli organizzatori performance di auto storiche, manifestazioni musicali e teatrali. Buona l'affluenza di pubblico presente ieri mattina. Alla gara hanno preso parte anche gli atleti degli scout che hanno inserito l'evento nell'ambito delle attività svolte dal gruppo sul fronte sportivo. f.menonna@luedi.it

«Cercheremo di dare il massimo in questa sfida contro il Turi - commenta il capitano Luigi Zuccaro -

una formazione che, come noi, è arrivata a questo appuntamento con uno score di tutto rispetto. Quella di mercoledì sarà una partita diversa, decisamente aperta a tutti i risultati perché, si sa, in gare come questa, può succedere di tutto. Se è vero che la classifica di campionato dà delle chiare indicazioni sul valore delle squadre che scenderanno in campo al Palapergola, è anche vero che nessuno può fare dei calcoli a priori. Il Turi è una formazione equilibrata, ben sistemata in campo, con un opposto di grande valore e molto navigato in questa categoria». «In settimana - continua Zuccaro – ci siamo pre-

parati in modo tale da poter costruire un'azione di contrattacco efficace. Sono infatti contento di come abbiamo lavorato in allenamento sulla battuta, a muro ed in difesa. Non è difficile trovare motivazioni in una partita come questa. Siamo tutti in buona forma fisica e il morale è alto. Siamo tutti pronti a dare il meglio per cercare di vincere. Chiediamo il supporto di tutti i nostri tifosi, a cominciare dai bambini che si stanno appassionando a questo sport con il minivolley. Faccio un appello: “Riempite il palazzetto”». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

Basket, Timberwolves campione Vittoria nell’under 14 sulla Virtus LA TIMBERWOLVES Potenza si è laureata campione regionale under 14 di basket maschile. I potentini si sono aggiudicati la manifestazione superando sabato alla Palestra Vito Lepore di Potenza la Virtus Matera con il punteggio di 47 a 44. La squadra potentina ha ottenuto il successo al termine di una partita combattuta e risolta nelle battute finali dalla maggiore organizzazione tecnica del team potentino. I materani hanno cercato di mettere il bastone tra le ruote alla Timberwolves Potenza che dal canto suo ha sofferto il ritmo elevato dei materani. La gara è stata dominata dalle difese che hanno prevalso decisamente sugli attacchi. Il match si è risolto nel finale con la squadra potentina brava a dare scacco matto ai materani. Un successo, quello colto dai potentini che conferma la bontà del lavoro svolto dallo staff tecnico lucano nel corso degli

ultimi anni. Per la Timberwolves Potenza è il coronamento di anni di sacrifici e impegno, premiato sul campo con l'ennesimo successo. Nella finale per il terzo e quarto posto, invece il Basket Potenza ha superato la Cestistica Bernalda con il punteggio di 71 a 70. Gara appassionante, quella disputata dai due quintetti. Le squadre hanno dato vita ad un match molto combattuto e ricco di colpi di scena. La formazione potentina ha saputo gestire il finale del confronto, mettendo al sicuro il successo grazie alla maggiore precisione al tiro. La classifica del campionato under quattordici è la seguente, al primo posto si è classificata la Timberwolves Potenza, al secondo la Virtus Matera, al terzo il Basket Potenza al quarto la Cestistica Bernalda. L'evento è stato organizzato dal Comitato Regionale Fip di Basilicata. f.menonna@luedi.it

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Sport 41

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Successo giunto ai play off, dopo una cavalcata tanto inattesa quanto imperiosa

Time Matera da esempio MATERAinB1 La storia della pallavolo nella città di Matera si fonda sulle radici dei primi anni 70, precisamente nel lontano 1973, con degli ottimi risultati che la portarono nella massima serie, seguiti poi da anni di successi a livelli nazionali ed europei, con una serie di trofei come i 4 scudetti, 3 coppe Italia, 2 Champions League e 2 coppe CEV, poi una fase di discesa repentina, con la cessione del titolo nel 2000. Con il passare degli anni si è tentato di risalire la china ma è stato tutto vano. Ora la pallavolo a Matera vuol dire Time Volley, società nuova nata grazie alla volontà di un gruppo di veri appassionati per questo sport e della sua storia. Una società che profuso il loro impegno con forte passione, grande volontà e spirito di sacrificio. All'inizio del campionato, si parte con l'obbiettivo di una salvezza anticipata, grossi senza patemi d'animo. Anche se diciamolo francamente la squadra annovera nelle sue fila giocatrici di punta con esperienze in serie A. Stiamo parlando della Ristits e della Vecerkova. La squadra viene plasmata dal Presidente Michele Frangione, con l'allenatore Tommaso Galtieri, che dalla pallavolo maschile, per la prima volta salta la barricata allenando una squadra femminile. Le atlete che compongono la squadra sono: Roberta Calculli ed Arianna Amati nel ruolo di alzatici. Raffaella De Vita libero, Teresa Russo e Ilenia Di Blasi opposte, le centrali Emanuela Romano, Michaela Vecerkova e la giovanissima Anna Maria Sarra, nel ruolo di schiacciatrici Jessica Romano e Michela Ristits poi a metà campionano arriva la schiacciatrice Ilenia Buonfiglio. Prima dell'inizio del campionato la Time Volley in coppa Italia riceve un brutto colpo con l'infortunio della Vecerkova punta di

Entusiasmo, umiltà e competenza: un cocktail determinante TOMMASO GALTIERI

ENZO MARRANZINI

MICHELE FRANGIONE

LA VITTORIA A SIRACUSA

diamante. Il coach galtieri comincia a studiare alcune soluzioni chiedendo il sacrificio alle atlete per l'adattamento al ruolo di centrale. Si parte il 21 settembre con la prima gara in trasferta contro Battipaglia, le ragazze tornano a casa con una vittoria 3 a 1. da quel momento è una cavalcata di successi in casa ed in trasferta. Si vince il derby alla seconda giornata, si violano i campi di Taranto, Aversa, Turi. Undici vittorie consecutive, con il primo posto in classifica. Alla dodicesima giornata prima sconfitta contro Scafati seguita da altre due sconfitte contro Salerno e Trani. Questo è stato il momento più critico della squadra, dove fisiologicamente arrivava un calo, sia fisico che nervoso. Nel girone di ritorno la Time Volley Matera non conosce soste, vince la prima gara, perde il derby alla seconda giornata e poi una serie positiva di 10 vittorie consecutive seguite da un bellissimo testa a testa per la seconda posizione con il Saler-

no. Proprio le salernitane fermano la serie positiva vincendo in casa propria contro la Time, a tre giornate dalla fine. Il colpo di scena arriva con la sconfitta indolore contro Trani per 3 a 2, mentre Battipaglia rifila un secco 3 a 0 al Salerno. Ultima giornata 68 pari, Salernitane sconfitte 3 a 2 a Sala Consilina,Time Volley vittoriosa ad Ostuni conquistando la disputa dei meritatissimi playoff. I Numeri di fine campionato della Time Volley dicono su 30 gare disputate, 24 vittorie, 6 sconfitte, 77 i set

vinti, 34 quelli persi. Numeri che consentono di far giocare gara tre dei play-off in casa. Tutti si attendevano delle sfide al cardiopalma. La prima gara contro le siciliane del Priolo invece finisce con un secco tre a zero e con una grande prestazione della squadra considerando che la Time Volley giocava senza il miglior libero del campionato, Raffaella De Vita. In gara due sul suolo siciliano senza condizionamenti, concentrate al massimo, le ragazze di Galtieri con un secco tre a uno ritornano a casa

con la B1 in tasca. In queste due gare di play-off tutta la squadra si è comportata benissimo ma una parola in più va spesa per due atlete che dall'alto della loro esperienza e del loro tasso tecnico hanno dato una grossa mano al resto della squadra. Naturalmente parliamo della migliore centrale del campionato e miglior esecutrice di fast, Michaela Vecerkova, nonostante le non perfette condizioni fisiche durante il campionato, poi la miglior schiacciatrice o laterale ed anche capitano, Michela Ri-

stits. Sicuramente queste atlete sono state l'arma vincente di questa squadra. Una dedica speciale da parte di coach Galtieri va al “ presidente Nicola Cipolla”. Ora bisogna contare su questo gruppo di dirigenti che con serietà grinta e tante motivazioni nel ricordo dei bei tempi. Questa vittoria sarà un rinnovato impegno verso nuovi ed importanti traguardi sportivi. Contare anche sui settori giovanili che si spera saranno le campionesse di domani. Vincenzo Bochicchio

Annamaria Sarra, 1995 cm 167, centrale

Arianna Amati (‘82), palleggiatrice

Carmen Pietromatera, opposta cm 169

Emanuela Romano, centrale cm 178

Michaela Vercerkova, Sciacciatrice 193 cm

Lilia Guerricchio (1995) schiacciatrice

Ristits Michela, schiacciatrice 172 cm

Ilenia Buonfiglio (1988), schiacciatrice

Ilenia Di Blasi (1982) opposta cm 178

Jessica Romano, schiacciatrice (1985)

Raffaella De Vita, cm 160 libero (1985)

Roberta Calculli, 1978 palleggiatrice

Teresa Russo, schiacciatrice 172 cm (1981)

Girolamo Romano, collaboratore

Massimo Mero, collaboratore tecnico

Enzo Loschiavo, collaboratore tecnico

Giuseppe Olivieri, collaboratore tecnico

Danilo Mazzilli, collaboratore pubbliche relazioni

Modesto Incarbona, collaboratore

Mohammed Massarweh, collaboratore sanitario

Francesco Moliterni, collaboratore

Nicola Cipolla, collaboratore

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42 Sport


Il presidente del primo scudetto: «Michele, adesso cosa succederà»

Una festa e tanti ricordi MATERAinB1

Bagnale: «Nell’88 Frangione mi chiese: e ora? La coppa Campioni»

STORIA DEL MATERA Il club nacque nel 1976 come Polisportiva Libertas Materana, con i colori sociali bianco e celeste. Nel 1985-86 esordì in Serie A2 e due anni dopo, nella stagione 1987-88 con il nome di Landsystem Matera, festeggiò la sua prima promozione in Serie A1. Già alla seconda stagione in massima categoria (torneo 1989-90), sponsorizzato dalla Banca Popolare Pescopagano, l'ambizioso club disputò un campionato di vertice arrivando alle semifinali scudetto; al 1991 risale il primo trofeo internazionale, la Coppa CEV, vinta in finale contro la Braglia di Reggio Emilia.Fu con la presenza della Parmalat tra gli investitori che Matera poté diventare importante centro sportivo per tutto il Sud Italia. Nel 1991-92 la Calia Salotti festeggiò il primo scudetto, interrompendo il primato decennale dell'Olimpia Teodora di Ravenna. Negli anni successivi furono adottate la maglia bianco-verde e lo sponsor Latte Rugiada; la PVF, guidata prima da Giorgio Barbieri e poi da Massimo Barbolini, schierando giocatrici come Consuelo Mangifesta, Anna Maria Marasi e Keba Phipps, s'impose all'attenzione internazionale come uno dei team più forti d'Europa vincendo altri tre scudetti consecutivi, tre Coppe Italia e due Champions League (nel 1993 contro Ravenna e 1996 contro l'Uralochka di Ekaterinburg).Sul finire degli anni Novanta il cammino della PVF Matera fu interrotto dal nascere di nuove realtà nazionali, prima tra tutte la Foppapedretti Bergamo. Fu poi la crisi finanziaria che colpì la Parmalat a decretare la fine della storia della PVF, che nel 2000 cedette il titolo a Reggio Emilia, interrompendo l'attività. L'eredità è stata raccolta da un'altra società cittadina, la Spes, che ha giocato alcune stagioni in Serie A2 più recentemente, senza riuscire però a ripetere la parabola della PVF. MASSIMO BARBOLINI: La storia del volley materano ha visto in prima lui in fila. Barbolini è nato a Modena il 29 agosto del 1964. La sua carriera da allenatore è iniziata nella pallavolo maschile come vice di Julio Velasco a Modena. Per quattro stagioni è stato il secondo allenatore della Panini, poi nel 1989 il suo primo incarico da primo allenatore ad Agrigento. Nel 1990 torna a Modena, dove rimane per due stagioni. Nel 1992 allena l'Olio Venturi Spoleto dove rimane fino al 31 gennaio 1993. Dallo stesso anno allena le donne del Matera per tre stagioni. Poi una stagione a Roma e dal 1997 fino alla fine di questa stagione allena Perugia. Ha vinto 5 scudetti (2 a Matera e 3 a Perugia), 6 coppe Italia (2 a Matera e 4 a Perugia), 2 Champions (Matera e Perugia), 1 coppa delle Coppe (Perugia), 3 coppe Cev (Roma e 2 a Perugia) e 1 supercoppa Europea (Matera). Dal 2006 ha sostituito Marco Bonitta sulla panchina della Nazionale italiana di pallavolo femminile. Dopo un quarto posto ai Mondiali del 2006 e una medaglia di bronzo al Grand Prix di Ningbo nel 2007, ha guidato la squadra azzurra alla vittoria in Coppa del Mondo 2007. Arriva però un'eliminazione inaspettata ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 dovuta alla sconfitta per 3-2 nei quarti di finale contro gli Stati Uniti.

L’ingresso delle ragazze al Palasassi

Il rinfresco pe la B1

Il “mitico” Pierino durante la festa

Pasquale Latorre e Michele Andrisani durante la festa

20 maggio 2009, data da ricordare per la pallavolo materana. In quel di Priolo (SR), la Time Volley, allenata da un materano doc (Tommaso Galtieri), supera le padrone di casa per 31 e, in virtù della precedente vittoria casalinga, viene promossa in B1. Al termine dell'incontro, le ragazze, al settimo cielo, esibiscono una maglietta celebrativa, con su scritto “ce l'abB1amo fatta”. La promozione in B1 è segno di un'aria nuova che si respira negli ambienti del Palasassi. La B1, ad un passo dal sogno chiamato serie A, la categoria che ha reso Matera una delle realtà più belle del panorama pallavolistico italiano. Come non ricordare quegli anni, durante i quali la PVF faceva incetta di trofei e riceveva complimenti ovunque andava? “Il merito di questa grande annata è di Michele Frangione. Ha saputo impostare bene la squadra con pochi soldi. L'obiettivo era la salvezza, ma con l'impegno delle ragazze e con mille sacrifici, abbiamo ottenuto questo grande risultato. Un grazie va anche a Mino il mago (Mino Romano, il fisioterapista) e al suo omologo Francesco”, dice Michele, storico tifoso del gruppo “Fedelissimi”. Giovenzano (così è noto al Palasassi), sempre dei Fedelissimi, ha ribadito che “la società aveva pianificato una salvezza tranquilla, la gente era piuttosto scettica circa il valore della squadra. Ma, grazie all'unione squadratifosi, si è formato un gruppo coeso. E' stata la vittoria delle 3 M (Michele Frangione, Michela Ristits e Michaela Vecerkova). Proprio la Ristits e la Vecerkova hanno vestito i panni di leader, contagian-

Tutte le ragazze alla festa per la B1 con i dirigenti e tifosi, sotto Frangione ed a fianco Salvatore Bagnale presidente del primo scudetto della città dei Sassi nella pallavolo

do positivamente il resto della rosa. Ora speriamo di fare un buon campionato di B1 e, magari, salire di categoria, con l'aiuto di qualche altro sponsor. La nostra piazza merita palcoscenici più prestigiosi; ricordiamoci che la PVF è stata la prima squadra a centrare il Grande Slam, nel 1993. La vittoria la dedichiamo anche a Raffaella De Vita, vittima di un infortunio che le ha

impedito di essere in campo”. Salvatore Bagnale, il presidente degli anni d'oro, ha rimarcato che “esiste un filo conduttore tra la vittoria di quest'anno e quella del lontano 1988, quando vincemmo il campionato di A2. In entrambe le occasioni, c'era Michele Frangione in società. Ricordo che a Perugia ci fu una vera e propria invasione, oltre 40 pullman e 2000

tifosi sugli spalti, tra materani e studenti universitari. In quell'occasione, Frangione mi chiese 'Presidente, ora che si fa?'. Io risposi 'Puntiamo alla Coppa Campioni'. Sembrava una frase ad effetto, un sogno irrealizzabile, invece…….Ora sono io che chiedo a Michele Frangione quali sono i programmi per il futuro”. “Negli anni migliori continua il presidente - si

era creato un legame speciale tra società e tifosi, i quali sono cresciuti in un ambiente sano e seguivano sempre la squadra, in ogni partita, anche quella dall'esito più scontato. L'entusiasmo che si era creato portò le giocatrici ad essere adottate dalla città”. Ma in tutto questo mare di ricordi positivi, Bagnale si rammarica della fine di quel magico giocattolo: “Avrei voluto realizzare una struttura societaria ancora più importante, con persone affidabili, ma i sacrifici non sono valsi a nulla. Ora, alla luce della promozione, bisogna stare vicini ai dirigenti, la città deve rispondere bene, se si vuole che l'avventura continui. Altrimenti, verrebbero meno le forze economiche e morali, e il declino sarà inevitabile.” L'ex dirigente accompagnatore della Parmalat Matera, Filippo Guanti, si è definito felice per la promozione conseguita dal sestetto lucano. “Da materano ha proseguito - spero che la squadra in futuro possa raggiungere traguardi più importanti, perché la piazza lo merita. Un ricordo particolare? Nella stagione 97/98, era in programma la trasferta a Rubiera, all'epoca squadra temibile, mentre noi attraversavamo un periodo difficile. La società decise che, in quell'occasione, avremmo dovuto indossare la divisa ufficiale. Cuccarini, il nostro allenatore, era restìo ad indossare la cravatta. Bene, vincemmo 3-1 e da quella gara il mister propose sempre la divisa ufficiale. In quella stagione ci salvammo con largo anticipo, e partecipammo anche alla Final Four di Coppa Italia, a Bergamo”. Nicola Guanti

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Sport 43

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

Una tappa caratterizzata da un faticosissimo saliscendi e conclusa a Faenza

di ADOLFO FANTACCINI FAENZA – Nella tappa caratterizzata da un faticosissimo saliscendi sulle cime all’Appennino tosco-romagnolo, che ha fatto registrare il primo successo in carriera di Leonardo Bertagnolli al Giro d’Italia, sono andate in scena alcune interessanti prove tecniche di sfida per la conquista definitiva della maglia rosa. Promettenti avvisaglie, che inducono a prevedere grande battaglia nella tappa di oggi, con arrivo sul monte Petrano (Pesaro e Urbino), dopo che i corridori avranno scalato 4 Gran premi della montagna, tre dei quali di prima categoria. Solo dopo l'ultima ascesa si potranno mettere a fuoco le reali ambizioni del russo Denis Menchov, attualmente favorito assoluto per la vittoria finale e non tanto in virtù della maglia rosa indossata, quanto per la sua condizione di forma, ma soprattutto per la capacità dimostrata di poter reggere l’impatto con le salite. Buona ieri la prova di forza di Basso, che ha allungato il passo sulle rampe di Monte Casale ed ha trovato un alleato preziosissimo in Stefano Garzelli, che gli ha fatto da apripista, confermandosi – qualora ve ne fosse bisogno – corridore competitivo e sempre adatto alle corse a tappa. L'ottima azione di Basso, resa straordinaria dalle alte temperature oscillanti fra i 35 ed i 40 gradi (sull'asfalto probabilmente ce n'era pure qualcuno di più), ha però partorito il topolino di una mera illusione, subito stroncata dalla reazione di Di Luca e Menchov. I primi due della classifica generale sono stati riportati sotto non dai propri compagni di squadra, ma dagli uomini

Basso c’è ma non basta La vittoria a Bertagnolli CLASSIFICA 1. D. Menchov (Rus) in 62h54'23» 2. D. Di Luca (Ita, Lpr) a 00'34» 3. Leipheimer (Usa) a 00'43» 4. F. Pellizotti (Ita) a 02'00» 5. C. S. Candil (Esp) a 02'52» 6. Ivan Basso (Ita) a 03'03» 7. M. Rogers (Aus) a 03'05» 8. M. Bruseghin (Ita) a 05'26» 9. D. A. Duran (Esp) a 06'01» 10. T. Lovkvist (Swe) a 06'26» 12. S. Garzelli (Ita) a 07'15» 13L.Armstrong (Usa) a 08'28» 15. D. Cunego (Ita) a 09'43» 26. G. Simoni (Ita) a 21'20» 32. M. Scarponi (Ita) a 29'00» 33. G. Bosisio (Ita) a 30'06» 35. M. Pinotti (Ita) a 34’24» 38. L. Mazzanti (Ita) a 40’01» 43. M. Marzano (Ita) a 46’15» 52. P. Tiralongo (Ita) a 56’07» 58. M. Codol (Ita) a 1’06.16»

Bertagnolli esulta sul traguardo di Faenza

della Quick Step e della Caisse d’Epargne. Il che ha fatto inviperire lo stesso Basso: non capita tutti i giorni, infatti, di neutralizzare una fuga quasi senza mai tirare, nè costringendo i propri gregari a moltiplicare gli sforzi. Onore a Bertagnolli, nato a Trento ma residente a Russi, non molto lontano da Faenza, che è riuscito a coronare – con il 15/o successo in carriera (il primo nel corso dell’attuale stagione) – una fuga scattata al 27/o km. Il corridore della Diquigiovanni-Androni di Gianni Savio

(che aveva già trionfato a Mayrhofen, in Austria, con Michele Scarponi), è riuscita ancora una volta a portare un corridore in auge, confermandosi team agguerrito e competitivo. Alle spalle di Bertagnolli si è piazzato Pauwels, quindi Bak, Pinotti e Marzano, in ritardo di una cinquantina di secondi. Sesto l’ucraino Grivko, a 1'26». Il gruppo della maglia rosa ha chiuso, invece, a 1'57», più indietro ancora (2'56“) sia Armstrong sia Cunego. In grave ritardo Gilberto Simoni, che oggi è

uscito definitivamente di classifica e adesso punterà 'solò ad un successo di tappa, per non chiudere a mani vuote un Giro comunque da dimenticare. Si è registrato, dunque, il nulla di fatto, al termine di una frazione che prometteva abbastanza e che, soprattutto negli ultimi km, aveva acceso la speranza degli sportivi italiani. Oggi i replica, su salite molto più dure ed allora i sogni degli sportivi italiani potrebbero tornare a colorarsi di rosa. Menchov permettendo, ovviamente.

IN BREVE

LE INTERVISTE

«Sto bene con questo caldo» La soddisfazione di Di Luca FAENZA - Un sogno coronato dopo oltre 130 chilometri di fuga. Leonardo Bertagnolli festeggia la sua prima tappa al Giro, ottenuta con un’azione partita da lontano. «Ci tenevo tantissimo – spiega il 31enne trentino della Diquigiovanni – c'era caldo torrido ed io sto bene con queste temperature. Son andato subito in fuga, ho fatto selezione nell’ultima salita ed ho proceduto da solo negli ultimi chilometri nonostante i crampi. Pauwels? Non lo capisco, eravamo in due davanti e potevamo giocarci la tappa». Un pensiero va al suo capitano, Gilberto Simoni, giunto con un ritardo di oltre 15 minuti: «E' saltato perchè vuole portare a casa una tappa, visto che in classifica era lontano. Penso che ci proverà in questa ultima settimana». «Basso ha fatto un bell'attacco e gli faccio i complimenti. Però è partito da lontano ed abbiamo reagito bene: noi uomini di classifica siamo arrivati tutti assieme e va bene così». Danilo Di Luca è soddisfat-

ORDINE D’ARRIVO 1. L. Bertagnolli (Ita) in 4h18'34» 2. S. Pauwels (Bel) a 00'54» 3. Marco Pinotti (Ita) s.t. 4. L. Ytting Bak (Den) s.t. 5. M. Marzano (Ita) a 00'56» 6. A. Grivko (Ukr) a 01'27» 7. Mauro Facci (Ita) a 01'49» 8. T.Valjavec (Slo) a 01'51» 9. E. Vorganov (Rus) s.t. 10. K. Seeldrayers (Bel) 1'56” 12. Marzio Bruseghin (Ita) s.t. 14. Danilo Di Luca (Ita) s.t. 16. Denis Menchov (Rus) s.t. 17. Stefano Garzelli (Ita) s.t. 18. Ivan Basso (Ita) s.t. 19. Levi Leipheimer (Usa) s.t. 21. Franco Pellizotti (Ita) s.t. 25. Y. Popovych (Ukr) a 2’56” 26. L Armstrong (Usa) st 27. Damiano Cunego (Ita) s.t. 39. A. Donati (Ita) a 7’12”

Oggi una tappa per scalatori puri ROMA - Il Giro d’Italia entra nella sua ultima settimana con uno di quei tapponi che sembrano disegnati apposta per rivoluzionare la classifica. Oggi si va da Pergola a Monte Patrano dopo 237 chilometri, con un arrivo in salita dopo una rampa di 10,5 Km con pendenze che toccano anche il 13 per cento. Sarà un pomeriggio intenso e di battaglia, su un tracciato che strizza l’occhio agli scalatori puri come Gilberto Simoni ma anche ad attaccanti di razza come Basso e Pellizotti.

Petacchi al Tour con la Quick Step? Il russo Menchov preceduto da Di Luca e da Lovkvist

to per l’esito della tappa di Faenza, che ha visto l’attacco di Basso e Garzelli non andato a buon fine anche per il gioco delle alleanze che ha favorito l'abruzzese e la maglia rosa Menchov. «Nel finale sia io che Denis abbiamo trovato in Caisse d’Epargne e Quick Step degli amici e siamo riusciti a chiudere sui fuggitivi – dice Di Luca - gli amici si fanno per strada, chi non ne ha significa che non se li è saputi fare».

Proprio Menchov è quello che ha impressionato di più il 'Killer' della Lpr: «Va molto forte, ho provato ad attaccarlo ma non c'è stato nulla da fare. Domani sarà un avversario duro così come Sastre, la cui condizione è in crescendo». Chiusura con Ivan Basso: «Bisognava far così per capire la situazione: è stata una buona prova, il risultato non è soddisfacente ma è quello che dovevo fare».

PARIGI - Alessandro Petacchi ha voglia di correre il Tour de France. Dopo il tentatico con Silence-Lotto, l'italiano della LPR, vincitore di due tappe al Giro, sarebbe ormai in contatto con l’altro gruppo belga di Pro Tour, Quick Step. Ad affermarlo è l’edizione online dell’Equipe, vista anche l’indisponibilità di Tom Boonen.

Valverde vince a Catalunya BARCELLONA - Primo successo stagionale per Alejandro Valverde. Il corridore della Caisse d’Epargne è il vincitore della Volta a Catalunya al termine della settima e ultima tappa.

Menchov festeggia la maglia rosa

Presentata la nuova edizione del memorial Marco Pantani CASALECCHIO DI RENO - Sono stati svelati i dettagli della prossima edizione del Memorial Marco Pantani – GP Mercatone Uno – Trofeo Granarolo, giovane gara in programma sabato 6 giugno sulle strade della Romagna. L’edizione 2009 della gara, valida come seconda prova della Challenge UniCredit Banca Emilia Romagna, si propone particolarmente interessante sotto l’aspetto tecnico e non solo come hanno ricordato durante la presenta- Marco Pantani zione il sindaco della Città di Cesena, Giordano Conti, l’assessore allo sport, Daniele Gualdi e il sindaco di Cesenatico, Nivardo Panzavolta. Tra gli altri ospiti intervenuti al vernissage della gara anche i maggiori dirigenti nazionali del Panathlon Club, l’ex campione olimpico Giovanni Lombardi e i genitori di Marco

Pantani, Tonina e Paolo, oltre ad Adriano Amici e ai rappresentanti delle aziende vicine all’avvenimento. Sarà la città di Cesena, scenario fino al 2008 dell’arrivo della gara, ad ospitare la partenza e in modo particolare Piazza Libertà farà da cornice a tutte le operazioni che precedono il via. Bulgaria, Villa Badìa e Calisese sono le prime località interessate dal passaggio della gara che vivrà il primo momento rilevante dal punto di vista agonistico con il circuito di 36 chilometri che prevede 3 passaggi sulla salita di Montevecchio, proprio di fronte al monumento che ricorda Marco Pantani. Non si tratta di un’ascesa dalle pendenze impossibili ma di uno strappo che, con i suoi 369 metri di altitudine, può mettere in difficoltà i corridori meno preparati.

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44 Sport


Ancora doppietta delle Brawn per le strade di Montecarlo. Quarto posto di Massa

Primo podio per la Ferrari Raikkonen chiude terzo alle spalle di Button e Barrichello

1)

Button (Gbr)

2)

Barrichello (Bra)35

3)

Vettel (Ger)

4)

Webber (Aus) 19.5

5)

Trulli (Ita)

6)

Glock (Ger)

12

7)

Alonso (Spa)

11

8)

Hamilton (Gbr)

8)

Raikkonen (Fin) 9

10) Massa(Bra)

4 8 1 2 10 5 3 6 -

51

23

14.5

9

8

11) Rosberg (Ger) 7.5 12) Heidfeld (Ger)

6

13) Kovalainen (Fin) 4 14) Buemi (Svi)

3

15) Bourdais (Fra)

2

1) Brawn Gp 2) Red Bull 3) Toyota 4) Ferrari

86 42.5 26.5 17

2 5 3 1 4 0.5 2.5 -

5 1 6 2 3 4 10

1 4 2 4 8 8 - 1 - 10 10 10 - 2 - 5 - - 2 - - - 3 5 - - 3 - 6 - 1 3 - 6 - 8 5 -

McLaren

13 11 Williams 7.5 8) Bmw Sauber 6

6) Renault

9) Toro Rosso 10) Force India

5 0

Raikkonen con la coppa del terzo posto. Sotto Button con il principe Alberto e a destra con Barrichello

MONTE CARLO - Jenson Button vince dominando il Gran Premio di Monaco. Il britannico della Brawn GP conquista la sesta vittoria in carriera, la quinta di una stagione che non l'ha mai visto scendere dal podio nelle sei gare disputate. La scuderia di Ross Brawn dimostra ancora una volta la sua superiorità infilando la terza doppietta stagionale, con Rubens Barrichello secondo dietro al compagno di squadra. Un risultato che ad un terzo della stagione mette più di una seria ipoteca su entrambi i titoli. Il britannico, infatti, guida la classifica piloti con 51 punti contro i 35 del brasiliano ed i 23 di Sebastian Vettel, oggi, ritirato. Doppiata la RebBull anche in quello Costruttori con 42,5 punti contro gli 86 del team leader. Per il team di Brackley un week end perfetto, con la sola noia della scelta sbagliata delle gomme in partenza. Le soft, infatti, hanno consentito ad entrambi i piloti un’ottima partenza, con Barrichello capace di superare la Ferrari di Raikkonen in partenza. Poi, però, dopo 10 giri si sono deteriorate ed i due sono stati richiamati ai box per montare quelle più dure. Ma niente di tutto ciò ha impedito ad entrambi di portare a casa la terza doppietta del 2009. Barrichello, da parte sua, incapace di tenere il passo del compagno di squadra, è stato aiutato nelle prime fasi anche da Vettel. Il tedesco, partito meglio della Ferrari di Massa ha fatto un pò da tappo almeno fino a quando non è stato costretto al ritiro. Il brasiliano, più veloce del pilota della RedBull ha pagato l’impossibilità dei sorparssi sul toboga monegasco perdendo quei secondi che poi ha pagato nel finale quando poteva essere anche più avanti in classifica. E parliamo della Ferrari. Le F60 montavano il KERS, ma l’aver scelto una partenza con gomme dure e meno benzina nel serbatoio non è servito a sopravanzare le BGP, anzi Kimi è stato passato da Barrichello e Felipe da Vettel. In complesso, però, le rosse hanno disputato una buona gara, ottenendo il miglior risultato stagionale, tornando sul podio con Raikkonen, dal quale mancava dalla gara di chiusura del 2008, e con Massa, quarto. I progressi iniziati già a Bar-

cellona sono stati meglio mostrati in questa occasione, su un circuito difficile sia per le monoposto che per i piloti come quello monegasco. Dove un errore si può pagare caro. Un risultato che vede risalire in classifica il finlandese all’ottavo posto ma ad una mezza dozzina di punti dal quinto (Trulli – 14.5, ndr), con il brasiliano decimo ad una lunghezza dal compagno e da Hamilton, ma soprattutto tra i Costruttori con il quarto posto a quota 17, contro i 26,5 della Toyota che la precede e che nelle ultime due corse è apparsa in crisi. Buone nuove, quindi, sotto la Rocca dei Grimaldi e già tra 15 giorni ad Istanbul dove dovrebbe esserci un altro step aerodinamico, potrebbe cominciare a lottare per la vittoria con le Brawn Grand Prix. Le forze viste in campo a Monte Carlo, infatti, parlano di una BGP sugli stessi livelli iniziali, di una Ferrari in lenta ma progressiva crescita, mentre tutti gli altri sembrano vivere un momento di stasi o di involuzione. La RedBull, seconda forza al momento, non brilla più come a Shanghai dove Vettel ha interrotto il soliloquio Button. Si salva oggi con il quinto posto di Webber, ma è poca cosa. Toyota e BMW Sauber sono scivolate molto indietro, non raccogliendo punti, cosa che fanno, invece, Williams con Nico Rosberg sesto, la Renault grazie ad un Fernando Alonso sempre molto combattivo e la Toro Rosso che chiude ottava con Sebastien Bourdais, che per due secondi toglie la gioia di entrare nei punti di Giancarlo Fisichella, ottimo nono con la Force India nel Gran premio che ha vinto il team indiano superare per la prima volta lo scoglio della Q1 con entrambe le monoposto. Un discorso a parte merita la McLaren-Mercedes e Lewis Hamilton. Il campione del mondo ha pesantemente pagato la botta dopo le piscine nella prima parte delle qualifiche e la conseguente sostituzione del cambio che l’ha costretto a partire per ultimo. In gara, il britannico ha girato su buoni ritmi ma non ha fatto meglio del 16° posto ad un giro da Button. Ritirato per incidente, invece, Kovalainen. Ma neanche il finnico era un protagonista della corsa.

Kimi: «La macchina migliora velocemente» MONTECARLO - «Non è la prima volta che parto dal secondo posto in griglia e perdo una posizione. È il lato più scivoloso della pista eppoi loro avevano le soft». Kimi Raikkonen spiega così la sua partenza nel GP di Monaco dove ha perso la seconda posizione in favore della BGP di Barrichello. «Eravamo più veloci di Rubens ma non c'era la possibilità di superarlo. La seconda tratta è stata più lunga ed abbiamo perso piu tempo e così quando sono uscito era già lontano», aggiunge il campione del mondo 2007. «Ero davanti in una delle qualifiche più belle della stagione che ha dimostrato come in fabbrica hanno lavorato tutti bene, la macchina sta migliorando velocemente e quindi significa che possiamo fare davvero qualcosa di diverso. Aspettiamo una seconda evoluzione del pacchetto. Siamo contenti del risultato, soprattutto per la squadra, anche se il terzo posto personalmente non mi soddisfa», conclude Raikkonen. Anche Felipe Massa è soddisfatto del quarto posto in ottima team. «Abbiamo fatto vedere che abbiamo una macchina competitiva, effettuando il giro più veloce della gara, lottando sempre. È stato un peccato, perchè ho trovato subito Button che usciva dai box davanti a me alla seconda sosta. Potevo facilmente arrivare terzo, ma anche prima sono stato rallentato da Vettel

L’ORDINE D’ARRIVO DEL GP DI MONACO MONTECARLO - Questo l’ordine d’arrivo del Gran Premio di Monaco, sesto appuntamento del Mondiale di Formula 1, disputato si 78 giri del circuito di Monte Carlo, pari a 260,520 chilometri. 1) Jenson Button (GBR) Brawn GP-Mercedes 1h40'44"282 alla media di 155,167 Km/h 2) Rubens Barrichello (BRA) Brawn GP-Mercedes 7"666 3) Kimi Raikkonen (FIN) Ferrari 13"443 4) Felipe Massa (BRA) Ferrari 15"110 5) Mark Webber (AUS) Red Bull-Renault 15"730 6) Nico Rosberg (GER) Williams-Toyota 33"586

7) Fernando Alonso (ESP) Renault 8) Sebastien Bourdais (FRA) Toro Rosso-Ferrari 9) Giancarlo Fisichella (ITA) Force India-Mercedes 10) Timo Glock (GER) Toyota 11) Nick Heidfeld (GER) BMW Sauber 12) Lewis Hamilton (GBR) McLaren-Mercedes 13) Jarno Trulli (ITA) Toyota 14) Adrian Sutil (GER) Force India-Mercedes 15) Kazuki Nakajima (JPN) Williams-Toyota Giro più veloce: Massa 1'15"154

37"839 1'03"142 1'05"040 1 giro 1 giro 1 giro 1 giro 1 giro 2 giri

che era più lento e mi ha fatto perdere tempo prezioso», dice il brasiliano. «Sono convinto che in Turchia possiamo fare un’altra bellissima gara». Positivo anche il commento di Stefano Domenicali. «Devo dire che il tempo veloce ottenuto da Felipe ci fa ben sperare, perchè iniziamo a vedere nel mirino le altre. Sono molto contento del risultato di oggi, perchè dimostra che il lavoro paga e noi conosciamo solo questa ricetta: lavorare, lavorare e tenere duro e migliorare giorno per giorno» dice il responsabile della gestione sportiva del Cavallino rampante. «Sono contento per la gente a casa, che sta lavorando giorno e notte per recuperare quello che non avevamo all’inizio. Quindi, vorrei ringraziarli, perchè questo è lo spirito giusto, lo spirito Ferrari, di tutti i nostri uomini. Guardiamo avanti, tenendo i piedi per terra, perchè non abbiamo fatto niente, abbiamo fatto il minimo, terzo e quarto posto. Adesso guardiamo avanti. Sono convinto che se continuiamo a lavorare così, con la Turchia vicina, progrediremo ancora, anche se gli altri non staranno fermi». La F60 al momento sembra l’unica vettura che può tener testa alle BGP. «Per adesso è così. Ricordiamo, che bisogna avere la capacità di

guardare le cose dall’alto. All’inizio dell’anno era così, adesso la situazione è leggermente diversa. Vedremo presto dove saremo». Jenson Button conquista la quinta vittoria stagionale, la sesta in carriera. «La gara è stata dura all’inizio ma poi nel finale è stato tutto perfetto ho vinto in modo pulito. Rubens era dietro di me», spiega il leader del mondiale. «All’inizio abbiamo avuto dei problemi con i pneumatici morbidi poi tutto è tornato mormale, ma è stato un week end fantastico, con una squadra favolosa. Abbiamo provato che il pacchetto funziona e quindi andrà bene anche nelle prossime gare». Sulla scelta delle gomme morbide in avvio che ha dato qualche grattacapo, il pilota britannico rivela: «Sono rimasto sorpreso nel vedere quella che è stata la scelta delle altre squadre. Noi siamo partiti convinti che fosse la scelta giusta, invece ho dovuto lottare con i pneumatici. In realtà le dure era la scelta migliore», ammette Button che poi riconosce l’unicità della corsa del Principato. «Si corre vedendo il mare e alla fine. Negli ultimi due giri ho dovuto concentrami per guidare con il mio passo e godermi il momento speciale di vincere a Monte Carlo».

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Sport 45

Lunedì 25 maggio 2009


Lunedì 25 maggio 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Siate vigili, soprattutto se sperate di avere presto un ruolo di primo piano nel lavoro. L'amore è impegno, non dimenticatelo.

TORO 21/4 - 20/5

Dopo un periodo di apatia vi sta tornando il vostro spirito intraprendente: nel lavoro i risultati si vedranno. Frenate la gelosia.

GEMELLI 21/5 - 21/6

La fiducia in voi stessi vi farà apprezzare anche i piccoli passi nel lavoro. Non rovinate un nuovo amore solo per la paura.

CANCRO 22/6 - 22/7

Una vostra nuova iniziativa professionale inizierà sotto i migliori auspici. In amore un po' di intraprendenza non guasta.

LEONE 23/7 - 23/8

Le risposte che aspettate dai superiori su un vostro progetto vi tengono ancora in ansia. Vi sentite amati e questo solo conta.

VERGINE 24/8 - 22/9

Nella professione potete essere ottimisti: siete alla vigilia di un periodo di grande fermento. Un amore scintillante.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Vi conviene pensare di più alla vostra carriera, soprattutto ora che si aprono nuove possibilità. In amore state prendendo tempo.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Tensioni nel campo professionale: riflettendoci capirete che non avete nulla da temere. L'amore arriverà.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Ottime occasioni per fare scelte positive nella vostra attività, ma non dovete essere impulsivi. In amore tutto va a gonfie vele.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Nei rapporti di affari imparate a essere diplomatici se volete ottenere migliori risultati. Un amore altalenante.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Un superiore vi tiene d'occhio per capire se può affidarvi un incarico delicato. In amore cercate di non perdere il controllo.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

TIN tasca; R latta = Tinta scarlatta

Dovete essere grintosi con tutti, nei rapporti professionali, ma non significa che dovete essere bruschi. Al cuore non si comanda.

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46 Rubriche


PRIMA SERATA

21.30

EVENTO

21.05

TALKSHOW

FILM

21.05

21.10

SERIETV

23.15

FILM

21.10

FILM

21.10

FILM

Andrea Bocelli

Michele Santoro

L’ultimo Samurai

I Cesaroni

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.05 -RubricaI Tg della Storia 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaVerdetto Finale 15.10 -RubricaFesta italiana 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.15 -AttualitàLa vita in diretta 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale

06.25 -Real TvItalian Academy 2 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.30 -RubricaProtestantesimo 10.00 -AttualitàTg2punto.it 10.50 -Elezioni europee 2009: Messaggi Autogestiti: Autonomie Libertè Democratie, Vallee d'Aoste, Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra e Libertà-federazione dei Verdi 11.05 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -Real TvItalian Academy 2 15.00 -RubricaItalia allo specchio 16.20 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -Elezioni europee 2009 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -RubricaCome mi vuoi 19.25 -Sit ComPiloti 19.35 -TelefilmSquadra speciale Lipsia

06.00 -AttualitàRai News 24 06.30 -AttualitàIl caffè di Corradino Mineo 07.30 -AttualitàTGR Buongiorno Regione 08.00 -RubricaLa storia siamo noi 09.00 -Elezioni Europee 2009: Messaggi Autogestiti: Di Pietro-Italia dei Valori, La Destra-MPA-PensionatiAlleanza di Centro, Partito Democratico, Forza Nuova 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 15.15 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 18.10 -GiocoCose dell'altro Geo 18.15 -RubricaGeo & Geo 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - Previsioni del tempoMeteo 5 / Borse e Monete 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -ShowMattino Cinque 09.55 -RubricaIl libro della Repubblica 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 10.05 -ShowMattino Cinque 11.00 -RubricaForum 13.00 -TelegiornaleTg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap Opera Beautiful 14.10 -Teleromanzo CentoVetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -AttualitàPomeriggio Cinque 09.55 -RubricaIl libro della Repubblica 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5

07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 09.00 -TelefilmNash Bridges 10.05 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TelefilmUltime dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -TelefilmUn detective in corsia 12.25 -TelefilmDistretto di polizia 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.00 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.45 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 16.45 -Soap OperaSentieri 17.00 -FilmA spasso con Katerine con Maureen O'Hara, Jason Beghe, Catherine Bell, Haley Joel Osment, Brigitta Dau, Azura Skye, - regia di Christopher Leitch (USA) - 1998 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore

06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComWilly, il Principe di Bel Air 09.25 -TelefilmXena 10.20 -TelefilmBaywatch 11.15 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.35 -GiocoMoto GP quiz 13.40 -CartoniDragon Ball GT 14.05 -CartoniDetective Conan 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -Film TvHigh school musical con Z. Efron - regia di Kenny Ortega (USA) - 2006 16.55 -Sit ComHannah Montana 17.30 -CartoniBakugan 17.45 -CartoniGormiti 18.05 -CartoniSpongebob 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café

06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMike Hammer 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film Cinque poveri in automobile con Eduardo De Filippo, Titina De Filippo, Aldo Fabrizi - regia di Mario Mattoli (Italia) - 1952 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmRelic Hunter 17.05 -RubricaAtlantide, Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmThe District 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.30 -EVENTO Concerto Andrea Bocelli - Musica 23.10 -Telegiornale Tg 1 23.15 -AttualitàPorta a Porta

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Talk Show Annozero 23.20 -Telegiornale Tg 2 23.35 -ShowScorie

20.35 -Soap OperaUn posto al sole 21.00 -Telegiornale Tg3 21.05 -FilmL'ultimo Samurai con T. Cruise - regia di Edward Zwick (Usa, NZ, JP) - 2003 23.30 -RubricaReplay

20:30 - Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Serie Tv I Cesaroni 23.30 -Attualità Matrix

20.30 -Telefilm Walker Texas Ranger 21.10 -TelefilmIl Comandante Florent 23.15 -FilmCuori ribelli con Tom Cruise, Nicole Kidman, Thomas Gibson - regia di Ron Howard (USA) - 1992

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Film Hulk con Eric Bana, Jennifer Connelly, Sam Elliott, Josh Lucas, Nick Nolte - regia di Ang Lee (USA) - 2003

20.30 -AttualitàOtto e mezzo 21.10 -Film Uno Sconosciuto Alla Porta con Melanie Griffith, Matthew Modine, Michael Keaton - regia di John Schlesinger (Usa) - 1990 23.30 -ShowGrazie al cielo sei qui

00.50 -TelegiornaleTG 1 Notte 01.30 -RubricaSottovoce 02.00 -RubricaRewind la Tv a grande richiesta 02.35 -VideoframmentiSuperStar 03.05 -FilmL'amore nuoce gravemente alla salute

01.15 -RubricaTg Parlamento 01.25 -RubricaSorgente di vita 02.15 -RubricaTg 2 Costume e società 02.30 -TelefilmMoscacieca 03.20 -ShowScanzonatissima 03.50 -VideoframmentiEffetto ieri 04.10 -RubricaLa voce dei cittadini

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaGiro notte 01.40 -RubricaFuori orario 02.15 -RubricaAvvocato io, avvocati voi 02.30 -RubricaInconscio e Magia Psiche

01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.45 -TelefilmThe Guardian 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 05.55 -Previsioni del tempoMeteo 5 Notte

01.45 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.00 -RubricaPasswor*d il mondo in casa 03.00 -RubricaVivere meglio 04.10 -RubricaPeste e corna e gocce 04.15 -Soap OperaFebbre d'amore 05.10 -RubricaTg 4 Rassegna stampa

23.55 -FilmDoom con The Rock, K. Urban - regia di Andrzej Bartkowiak (USA) - 2005 01.55 -SportPoker1Mania - Poker 02.50 -NewsStudio Sport 03.15 -TelegiornaleStudio Aperto 03.30 -MusicaleTalent 1 Player

00.55 -RubricaMovie Flash 01.15 -TelegiornaleTg La7 01.40 -AttualitàOtto e mezzo 02.20 -RubricaL'intervista 02.50 -TelefilmAlla corte di Alice 03.50 -RubricaDue minuti un libro 03.55 -AttualitàCNN News

Cuori ribelli

Hulk

Uno sconosciuto alla porta

leTrame

LA 7

ORE 14.00

RETE 4

ORE 16.55

CINQUE POVERI IN AUTOMOBILE

A SPASSO CON KATERINE

con E. De Filippo, T. De Filippo, A. Fabrizi - regia di Mario Mattoli (Ita) - 1952

con Maureen O'Hara, Jason Beghe, Catherine Bell, Haley Joel Osment, Brigitta Dau, Azura Skye, - regia di Christopher Leitch (USA) - 1998

Una comparsa, un vetturino, un facchino e un cameriere vincono un'automobile di lusso con un biglietto della lotteria acquistato in società. Prima di rivendere la vettura, decidono di utilizzarla una sola volta a turno. Ognuno di essi ha un desiderio da realizzare: non a tutti andrà bene, ma a qualcuno servirà da lezione. Poi, venduta l'auto...

RAI 3

ORE 21.05

Katherine è una donna sola di settanta anni. Un viaggio in taxi diventerà per lei un'avventura fino al Canada durante la quale nascerà una grande amicizia con Mike, il tassista..

ITALIA 1

ORE 21.10

LA 7

ORE 21.00

UNO SCONOSCIUTO ALLA PORTA con M. Griffith, M. Keaton, M. Modine regia di John Schlesinger (Usa) - 1990 Patty e Drake, giovani e innamorati, restaurano una casa vittoriana a San Francisco, in cui ricavano tre appartamenti. Uno lo affitta un misterioso e inquietante personaggio. Costui è uno psicopatico che vive con le cause vinte contro le persone da lui provocate fino a costringerle a reazioni violente. Sarà Patty ad agire, con la forza della disperazione...

RETE 4

ORE 23.15

L’ULTIMO SAMURAI

HULK

CUORI RIBELLI

con T. Cruise, K. Watanabe - regia di Edward Zwick (Usa/NZ/Giap) - 2003

con E. Bana, J. Connelly, S. Elliott,N. Nolte - regia di Ang Lee (Usa) - 2003

con T. Cruise, N. Kidman, T. Gibson regia di Ron Howard (Usa) - 1992

l giovane imperatore del Giappone affida al capitano Algren il compito di istruire un nuovo esercito di leva che si affianchi ai samurai, la dinastia di guerrieri che ha consacrato la vita al servizio del Paese. Ma quando i consiglieri del sovrano tentano di eliminare i samurai per aprire la strada a un governo più occidentalizzato, lo stesso Algren si ritrova inaspettatamente affascinato e...

Nel corso di un esperimento, il fisico Bruce viene colpito dai micidiali raggi gamma che modificano il suo tessuto genetico trasformandolo, ogni volta che si arrabbia, in un mostro verde. Da questo momento è costretto a fuggire visto che sulle sue tracce c'è l'esercito che vorrebbe utilizzarlo come arma. Gli uomini dal canto loro lo rifiutano in quanto è un mutante che non riesce a...

Joseph, irlandese di belle speranze, ma nessuna sostanza, fugge in America con Shannon, bella ereditiera dalle aspirazioni anticonvenzionali. I 2 si amano senza dichiararselo e per un po' vivono come fratello e sorella. Braccati dai genitori e dal promesso sposo di lei, i due riescono a coronare il loro amore e a conquistare dopo mille peripezie un pezzo di terra in Oklahoma...

“Ti lascio una canzone” sbaraglia ancora tutti RAI UNO Ti lascio una canzone Affari tuoi L'eredita' La prova del cuoco

ora 21.08 20.41 19.48 11.59

ascolto 7.366 4.560 3.775 2.507

RAI DUE Automobilismo Rai sport-dribbling Cold case-delitti Cold case-delitti

13.54 13.27 21.48 21.03

3.643 2.477 1.884 1.676

RAI TRE 92° giro Che tempo che fa Ulisse il piacere 92° giro d'italia:giro

16.02 20.31 21.33 15.21

2.384 2.192 2.130 1.770

CANALE 5 Striscia la notizia Amici casting Chi vuol essere Verissimo tutti

20.45 14.01 19.04 15.30

4.211 3.085 2.868 2.646

ITALIA 1 La tela di carlotta La vita secondo jim Studio sport Barnyard il cortile

21.10 13.44 13.04 19.27

2.200 1.730 1.665 1.456

RETE 4 Forum sessione. Bomber Walker texas ranger Poirot

14.07 21.12 19.41 15.10

1.295 1.233 1.203 998

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Televisioni 47

Lunedì 25 maggio 2009


FIAT

NOEMI E IL “PAPI”

I dubbi della Opel: «le offerte sono insufficienti» Oggi incontro in Confindustria a Potenza Davanti alla Sata manifesta la Fiom Cgil

Spuntano testimonianze e interviste Il Pd di Franceschini chiede trasparenza «Per l’opposizione sarà un boomerang» alle pagine 4 e 5

alle pagine 2 e 8

Anno 8 n.127€ 1.00

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Lunedì 25 maggio 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

SPORT

Basket A Dilettanti

La Bawer travolge Fossombrone

Basket C Dil. Passo importante verso la promozione

Serie A

Doppietta per il lucano Plasmati

La Corporelle in rimonta vince gara 1 con Siracusa

Eccellenza

Regionale

Festa per S. Cataldo e Grumento POLITICA

Italo Bocchino a Potenza

A Matera Buccico attacca: «De Filippo non sei il padrone della Basilicata»

«L’apertura al centro del Pdl ci porterà alla vittoria» alle pagine 9 e 22

40 NUMERI

Ieri a Brienza un altro suicidio. A 27 anni si è lanciata da un ponte. E’ il terzo caso nell’ultima settimana

Il male invisibile che sta facendo strage AVEVA 27 anni l’ultima vittima: una giovane a Brienza si è tolta la vita lanciandosi da un ponte. In meno di una settimana nel Potentino salgono a tre le vittime di quel male oscuro e terribile che porta al suicidio. Non si conoscono i motivi, ma certamente si deve riflettere. a pagina 7

alle pagine 11,12 e 13

Auguri alla Rai regionale: 50 anni spesi per il pubblico con eroica abnegazione!

E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

Il Banzi condanna l’Atella


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