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Martedì 21 luglio 2009

Brevi dal mondo

Aveva 31 anni e stava scendendo dopo aver conquistato le vetta di 8000 metri

Luna, festa alla Casa Bianca

Alpinismo, morta sul K3 Cristina Castagna

WASHINGTON – Sono passati già quarant'anni dalla mitica passeggiata di Neil Armstrong e Buzz Aldrin, ma gli Stati Uniti sono ancora «stregati dalla Luna», come lo fu tutto il mondo attaccato alla tv, quella notte storica del luglio del 1969. E festeggiando l’eroismo di questi suoi uomini, gli Stati Uniti, nonostante le difficoltà degli ultimi tempi, hanno celebrato ieri anche la propria grandezza con una cerimonia nello studio ovale della Casa Bianco dove il presidente Obama ha ricevuto il tre astronauti dell’Apollo 11.

Principessa ottiene asilo

LONDRA – Da principessa a rifugiata: una donna saudita sposata con un membro della famiglia reale araba e che ha avuto un figlio illegittimo con un uomo britannico, ha ricevuto l’asilo politico nel Regno Unito perchè nel suo Paese rischierebbe la condanna a morte per lapidazione. Secondo quanto riportava ieri l’Independent, la donna, alla quale il tribunale ha garantito l’anonimato, fa parte di un piccolo numero di cittadine saudite le cui richieste di asilo politico vengono tenute segrete sia dal governo di Londra che da quello di Riyadh.

Afghanistan 4 vittime Usa KABUL – Quattro militari americani inquadrati nell’Isaf, la forza di assistenza alla sicurezza della Nato, sono rimasti uccisi ieri nell’Afghanistan orientale in seguito all’esplosione di un ordigno artigianale. L’annuncio è stato dato a Kabul dal comando della stessa Isaf. Sale così a 27 il numero dei soldati Usa caduti nel paese asiatico nelle prime tre settimane di luglio.

Istanbul, ucciso turista tedesco ISTANBUL – Un turista tedesco è stato ucciso a coltellate nel centro di Istanbul. Secondo la stampa locale, Gregor Kerkeling, 45 anni, è stato aggredito da un giovane di nazionalità turca in via Istiklal, nella zona europea della città, mentre stava passeggiando con la fidanzata. A scatenare la furia omicida sarebbe stato il rifiuto del turista di consegnare i soldi. Arrestato l’assassino.

VICENZA – Il «Grillo» delle Piccole Dolomiti non salta più. Cristina Castagna, la trentunenne alpinista vicentina diventata un’esperta degli 8.000, è morta in Pakistan nella discesa dal Broad Peak, il cosiddetto K3, nella catena del Karakorum, la dodicesima nella classifica delle vette più alte del mondo con i suoi 8.047 metri. Il suo compagno di scalata, Giampaolo Casarotto, che lei chiamava “Galdalf” nel diario di viaggio che teneva sul web, non ha potuto far niente: la giovane alpinista è scivolata una decina di metri davanti a lui, ha sbattuto contro le rocce e poi è finita in un crepaccio. Quando l’ha raggiunta era morta. «Non mi sono

rimaste che le lacrime», dice l’alpinista che con Cristina aveva appena conquistato la vetta dopo un’attesa durata alcuni giorni, il tempo necessario perchè si aprisse una “finestra” di bel tempo per impegnarsi nell’ascensione. Impossibile recuperarne il corpo in quelle condizioni. E poi era stata Cristina, innamorata della montagna e dell’altitudine estrema e quindi cosciente dei rischi che comporta, a lasciare un biglietto a casa sua, a San Quirico di Valdagno, dove lei, la più piccola di quattro tra fratelli e sorelle, viveva con i genitori: «Se mi accadrà qualcosa lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sè».

Difficile capire come e cosa sia accaduto: «Chi va in montagna è conscio del fatto che i pericoli sono dappertutto, soprattutto in alta quota dove manca la concentrazione», dice Reinhold Messner che mette in guardia tutti gli alpinisti da un errore che può diventare tragico: «Abbandonare la sicurezza della terra di pianura». Ora sul web la ricordano con decine di messaggi sul guest book del suo sito, www.elgrio.net, anche chi non l’ha conosciuta in vita ma seguiva le sue imprese ed ora commosso pensa alla più giovane donna ad aver raggiunto gli 8.000. Nel suo palmares aveva gia quattro cime sopra gli ottomila metri: lo Shisha Pangma conquistato nel

Cristina Castagna

2004, il Gasherbrum II (2005), il Dhaulagiri (2007) e il Makalu espugnato lo scorso anno. Dopo il Broad Peak il suo programma era di scalare successivamente il Gasherbrum I (8.068 metri). Giacomo Solis

La madre assassina, 35 anni, è ora ricoverata in una clinica psichiatrica

Strangola il figlio con un filo Tragedia a Parabiago (Milano). Il piccolo aveva solo 4 anni PARABIAGO (MILANO) – Una famiglia normale, abbastanza agiata, senza apparenti problemi, la cui tranquillità, nel corso di una mattinata, è andata in frantumi. È accaduto quando Marcella Sardeni, impiegata di 35 anni, ha stretto al collo del suo bambino Lorenzo, di quattro anni, il filo del carica-batteria del telefono cellulare, strozzandolo, nella loro casa di Parabiago, nel Milanese. Il piccolo è sopravvissuto per mezz'ora; gli operatori del 118 hanno cercato di rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare. Marcella Sardeni è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario aggravato. È ora piantonata nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Legnano (Milano), in attesa di essere interrogata dal pm di Milano Maria Vulpio. È già stato sentito suo marito, Matteo Ravelli, dirigente in un’azienda di Milano. I carabinieri di Parabiago e Legnano hanno raccolto anche le testimonianze della madre e della sorella di Marcella Sardeni. Sembra che la donna, negli ultimi tempi, avesse dato dimostrazione di soffrire di depressione e, per questo, fosse in cura in un Centro psico-sociale della zona. La tragedia è accaduta poco prima di mezzogiorno. A chiamare il 118 sono state la madre e la sorella della donna che non sentendola al telefono, preoccupate, erano andate nella villetta dove abita la famiglia. Quando sono arrivate in casa, il piccolo era agonizzante. Accanto la madre, in stato di choc. «E' in stato di

choc –confermano gli investigatori -, non ha parlato. L'unica cosa che è emersa al momento sono i problemi depressivi della donna, ma non è assolutamente vero, come qualcuno ha ipotizzato, che si stesse separando dal marito o che avesse perso il lavoro, anzi, aveva un lavoro gratificante, e non aveva alcun problema con il marito». I vicini non possono credere che Marcella abbia ucciso il proprio, unico figlio: «Erano una bella coppia – dice Daniele Turconi -, normale». Un’altra ragazza dice invece che la Sardeni «è una persona fantastica, meravigliosa, è impossibile che sia stata lei». E qualche vicino scuote la testa, osservando la casetta in plasti-

ca, nel giardino della villetta, dove Lorenzo era solito giocare. La donna si era presa qualche giorno di ferie e si alternava con sua mamma per tenere il piccolo. La nonna sapeva che sua figlia si trovava a casa ma quando ieri mattina ha provato a chiamarla nessuno rispondeva al telefono. La nonna e la zia del bimbo allora sono andate a casa e l'hanno trovata in stato di choc accanto al bambino che non respirava più. Le due donne hanno chiamato il 118 ma i medici non hanno potuto che constatare il decesso del piccolo. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia sul corpo del bambino. Salvatore Lussu

I carabinieri davanti alla casa della tragedia

Si è trattato probabilmente di un regolamento di conti nel giro della prostituzione

Genova, albanese ucciso in un agguato GENOVA – Sono stati già fermati due albanesi che domenica sera hanno partecipato all’omicidio del loro connazionale pregiudicato Ilir Krypi, 42 anni, ucciso alle 23 di domenica con un colpo di pistola in pieno volto, in via Milano nel quartiere di Dinegro a Genova. I loro nomi sono già stati iscritti sul registro degli indagati dal pm Biagio Mazzeo, insieme a quelli di altri tre connazionali che sono tuttora ricercati. Nessuno dei due immigrati fermati sarebbe tuttavia l'esecutore materiale dell’omicidio. Secondo quanto spiegato dal vicedirigente della squadra mobile Francesco Navarra e dal capo della squadra omicidi Alessandra Bucci all’origine dell’omicidio sarebbe un re-

golamento diconti tra albanesiper motivi legati alla prostituzione. L’episodio – spiegano in questura – non ha alcuna attinenza con la disponibilità dimostrata dalla vittima ai magistrati quando fu arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Direzione investigativa antimafia, Andrea Canciani, sul traffico di cocaina e cellulari per i detenuti nel carcere di Marassi, che aveva fatto finire in cella anche un agente della penitenziaria e due pregiudicati calabresi in odore di 'ndrangheta. Numerosi gli albanesi ascoltati e le perquisizioni condotte nella notte e nella mattinata. Tra le persone sentite anche la prostituta che si trovava in compagnia

Milano senza alcol, i giovani «Ma una birretta lasciatecela fare» MILANO – Le lancette corrono verso l’ora fatidica, le 24 di ieri sera, momento in cui, con l’entrata in vigore dell’ordinanza anti-alcol di Palazzo Marino, per i sedicenni milanesi la sbronza diverrà difficile. «Ma non impossibile», assicura Piero, 15 anni, vestiario 'trendy' e sguardo di sfida. «Anzi, non cambierà molto», continua mentre chiacchiera con gli amici alle Colonne di San Lorenzo nella serata, in teoria, dell’ultimo bicchiere. La sua sicurezza è data da uno scooter dai colori fluorescenti. «Con quello quanto ci vuole ad andare a Cologno o Sesto San Giovanni?», chiede ironicamente. Sì, perchè la speranza di «non prosciugare quest’estate», spiega ancora Piero, sta proprio nei Comuni dell’hinterland che non si sono dotati delle stesse regole. Altri, invece, preferiscono pensare giorno per giorno. ieri sera, «qualche

birra e cuba libre ce li beviamo tranquilli», spera Luca che nella mano stringe già alle 19 la terza bottiglietta di birra. Ma di giovanissimi, in giro per i locali della movida meneghina, non se ne incontrano molti. «Sono tutti partiti dopo la scuola – azzarda una spiegazione Marco che i 16 li ha superati da tempo -. Sono al mare, beati loro». Più che altro, dice Claudio, responsabile dell’Yguana in piazza Vetra, «li si vede al venerdì e sabato sera e, in effetti, si vedono situazioni incredibili». Quei pochi giovanissimi che sono in giro hanno tutti un bicchiere in mano che non ha proprio l’aria di una bevanda analcolica. È quindi facile prevedere cosa ne pensino dell’ordinanza. «E' uno schifo – dice Marianne, 14 anni -. Non chiedo di scolarmi una bottiglia di vodka, ma almeno una birretta fammela fare in santa pace».

di Krypi quando è stato raggiunto dal colpo di pistola sotto l’occhio sinistro, che lo ha ucciso all’istante. È sulla base di quanto raccolto proprio in queste ore che gli inquirenti si sono fatti «un’idea precisa» anche sul movente che ha portato all’assassinio dell’immigrato, che alle spalle aveva alcuni precedenti. Secondo quanto ricostruito, la vittima era bordo di un’auto con una prostituta rumena ed un connazionale e stava percorrendo la zona tra calata della Chiappella e San Benigno, vicina alle banchine per i traghetti del porto di Genova, quando ha deciso di fermarsi per bere qualcosa ad un bar. Una mossa sbagliata. Daniela Navi

Dopo il maltempo il caldo torna con punte di 38/40 gradi ROMA – Dopo maltempo, da metà settimana torna il grande caldo con temperature che sfioreranno o potrebbero addirittura superare al sud e nelle isole maggiori anche i 40 gradi. L’allerta è della protezione civile che in una nota precisa come «dopo la breve parentesi del weekend, durante il quale le temperature sono scese allentando la morsa dell’afa che ha caratterizzato il clima della scorsa settimana, nei prossimi giorni assisteremo ad un nuovo progressivo rialzo termico, fino a raggiungere picchi molto elevati nella seconda parte della settimana. Una nuova ondata di calore si sta infatti avvicinando al bacino del Mediterraneo e si manifesterà in misura ancora più intensa e prolungata della precedente». «In base allo scenario meteo-climatico previsto, infatti, già nella

giornata di mercoledì 22 luglio in molte località del centro-sud e in alcune della Pianura Padana le temperature massime torneranno prossime ai 35øC, soglia che potrà essere superata sulle isole maggiori e sulle regioni più meridionali della Penisola. Il picco del caldo – stando alle attuali elaborazioni – sarà raggiunto nelle giornate fra giovedì 23 e sabato 25 luglio, quando le temperature saliranno ulteriormente, facendo registrare punte di caldo intenso: le massime diurne infatti – prosegue la Protezione Civile – si assesteranno al di sopra dei 35øC nella maggior parte delle località del centro-sud e della Pianura Padana, arrivando in alcuni casi a sfiorare i 38/40øC, mentre sulle isole maggiori, sulla Puglia e sulla Calabria la colonnina di mercurio potrebbe superare tale soglia».

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2 In Italia e nel Mondo


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