Brevi dal mondo
«Il talebano Mehsud è vivo» ISLAMABAD - Il leader talebano Baitullah Mehsud è vivo. Lo ha detto ad una televisione araba e a quella pachistana Hakeemullah, portavoce e parente di Baitullah Mehsud, annunciando la diffusione a breve di un video che dimostrerebbe che il leader talebano è ancora in vita. Hakeemullah ha inoltre affermato che Mehsud non solo non è morto, ma che è al momento nascosto come prevede la sua strategia.
La collisione sopra il fiume Hudson
PARIGI - Non ci sono differenze politiche che tengono di fronte alla piaga delle violenze coniugali. Così il governo di destra di Nicolas Sarkozy sta seriamente pensando di seguire quello socialista di Josè Luis Rodriguez Zapatero che, nei giorni scorsi, ha annunciato la messa a disposizione di 3.000 braccialetti elettronici con gps che indichino 24 ore su 24 la posizione di uomini condannati per maltrattamenti a un ordine di allontanamento dalla vittima.
Proteste in Iran francese alla sbarra TEHERAN - E' cominciato ieri mattina il processo ad un secondo gruppo di persone arrestate durante gli incidenti che hanno seguito le elezioni presidenziali iraniane del 12 giugno. Lo riferiscono i media iraniani precisando che tra loro figura anche la ricercatrice francese accusata di aver scattato foto dei disordini.
Afghanistan. Ordigno al passaggio di un convoglio, nessun ferito
Scontro nei cieli di NY Nuovo attentato contro gli italiani Coinvolti un piper e un elicottero con a bordo cinque turisti italiani
Le ricerche sull’Hudson
Bracciale elettronico per mariti violenti
Domenica 9 agosto 2009
NEW YORK – Un piccolo aereo da turismo e un elicottero si sono scontrati ieri sopra l'Hudson, il fiume che divide l'isola di Manhattan, New York, dal New Jersey, secondo quanto riferito dalla guardia costiera americana. A bordo dell'elicottero, secondo la rete tv Nbc, ci sarebbero cinque cittadini italiani. I vigili del fuoco hanno estratto dall'acqua il corpo di una vittima. Il bilancio è ancora incerto. Squadre di soccorso e sommozzatori sono accorse su entrambe le sponde del fiume.
La bomba è esplosa in mattinata vicino a Kabul. Danneggiato il mezzo blindato
Militari italiani in Afghanistan
KABUL - Un ordigno è esploso ieri mattina al passaggio di un convoglio di militari italiani vicino a Kabul: nessuno è rimasto ferito mentre il veicolo è stato gravemente danneggiato.L'attentato, riferisconodal comando del contingente italiano a Kabul, è avvenuto intorno alle 8.30, nella valle di Musahy, a circa 15 chilometri a sud della capitale afgana. I militari italiani erano impegnati in una attività di ricognizione dei seggi elettorali in vista delle elezioni presidenziali del 20 agosto, quando il terzo mezzo della colonna composta da quattro veicoli è
stato investito dall'esplosione di un ordigno esplosivo improvvisato (ied) posto lungo la carreggiata. Nessun paracadutista è rimasto ferito mentre il veicolo, un blindato Lince, ha riportato seri danni. «Siamo sicuri che i blindati Lince non siano stati dotati di protezioni migliori per mancanza di fondi?». E’ il dubbio che solleva il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, secondo cui «bisogna capire dice all'Ansa - se, e in che misura, sulla sicurezza dei nostri soldati in Afghanistan pesa la carenza di risorse».
Il ministro Franco Frattini minimizza: non è un segnale di inasprimento
Sconfinamenti, Tripoli dura Pesanti sanzioni ai pescherecci italiani sorpresi nelle acque libiche di ELOISA GALLINARO ROMA - Nuova puntata della storia infinita dei contenziosi tra Italia e Libia, mai sopiti del tutto nonostante accordi e trattati, scambi di visite e riaffermazioni di cooperazione. Tripoli rimarca, con un comunicato, le «eccellenti relazioni» tra i due Paesi, ma annuncia la linea dura contro gli sconfinamenti dei pescherecci italiani. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sottolinea che questo non è un segnale di «inasprimento» mentre il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva già annunciato due giorni fa che discuterà del problema con Gheddafi in una sua visita in Libia il 30 agosto. «D’ora in poi», si legge in un documento dell’Ambasciata libica a Roma, ci saranno sanzioni dure e «senza eccezioni» per le
«imbarcazioni che saranno in futuro colte ad esercitare attività di pesca all’interno delle acque sotto la sovranità libica in violazione delle norme vigenti in Libia». Ma questo, è il commento del titolare della Farnesina, «non è assolutamente un segnale di inasprimento», perché tra l'altro «viene proprio all’indomani di un gesto di assoluta simpatia per l’Italia», dato che la Libia ha rilasciato «senza far pagare sanzioni» alcuni pescherecci che erano sconfinati in acque territoriali libiche. Avvertendo però i marinai del Monastir e del Tulipano – fermati il 22 luglio e rilasciati il 4 agosto – che, al prossimo sconfinamento scatteranno le manette. E lo sconfinamento è ad alto rischio, visto che è del tutto aperta la questione sul limite delle acque territoriali, che Tripoli considera en-
tro le 72 miglia dalla costa. «Il problema è grave e lo affronterò con Gheddafi nel corso di un incontro in Libia il 30 agosto», ha detto Berlusconi nei giorni scorsi in una telefonata ai marinai dei due motopescherecci in cui ha ribadito che «il governo italiano si impegnerà per risolvere il problema». «E' ovvio –spiega ancora Frattini, –che la Libia voglia però richiamare al fatto che le regole debbano essere rispettate, come noi pretendiamo in Italia che rispettino le nostre». Al leader libico Muammar Gheddafi interessa comunque mandare unsegnale. Deveessere chiaro che Tripoli non passerà sopra a nulla, nemmeno al sensibilissimo dossier degli sconfinamenti, pietra miliare e paletto irrinunciabile del rispetto – da parte italiana – della sovranità libica.
Gheddafi durante la sua recente visita a Roma
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