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Brevi dal mondo

Giappone, al via l’era dei democratici TOKYO - Il premier in pectore, Yukio Hatoyama, apre ufficialmente l’era dei Democratici in Giappone e avvia le procedure di consultazione per dare vita alla coalizione di maggioranza e, di conseguenza al nuovo governo, con una decisa priorità: l’economia. Intanto, il premier Taro Aso si è dimesso dalla guida del partito per permettere «un nuovo inizio» dopo il record negativo di appena 119 seggi conquistati nella Camera bassa, la più importante del Parlamento nipponico.

Altro caso di piombo nel sangue dei bimbi PECHINO - Un nuovo caso, il terzo in meno di un mese, di bambini avvelenati dall’inquinamento è stato denunciato ieri dalla stampa cinese. Questa volta il caso di avvelenamento – ai ragazzini è stata riscontrata una quantità eccessiva di piombo nel sangue – si è verificato a Kunming, la capitale della provincia meridionale dello Yunnan, dove il caso coinvolge, secondo il quotidiano China Daily, «almeno» duecento bambini.

Incendi in California morti due pompieri LOS ANGELES - Sempre più fuori controllo i roghi che stanno devastando la California, e in particolare l’area di Los Angeles. Dopo cinque giorni di emergenza crescente, si sono registrate inoltre le prime vittime: si tratta di due vigili del fuoco, morti nello schianto del loro veicolo finito fuori strada a sud della località di Acton mentre stavano cercando di raggiungere il sito dell’ennesimo focolaio.

I narcos ammazzano dieci adolescenti CITTÀ DEL MESSICO Sangue al chiaro di luna e a due passi dal mare: è quanto è successo questo fine settimana in una località dello stato messicano di Sinaloa, dove un gruppo di sicari armati con potenti fucili ha ucciso dieci ragazzi, tra i quali due donne e tre minorenni, che passeggiavano insieme ad altri adolescenti nel lungomare.

Terni, suicida collaboratore di don Galmini

Martedì 1 settembre 2009

Il legale di Chiara Poggi commenta le notizie sull’alibi di Alberto Stasi

«Garlasco, la perizia sul pc è ancora in corso» blicate ieri dal Corriere della Sera. Secondo quanto è filtrato, i periti dell'accusa, della difesa, della parte civile e del giudice, sarebbero giunti a una prima ricostruzione che stabilisce che la mattina dell'omicidio Alberto, indagato per il delitto,avrebbeacceso ilsuopcalle 9.36 per guardare filmini e immagini pornografiche e poi tra le 10.20 e le 12.20 avrebbe salvato più volte il file di word e quindi si presume pagine della sua tesi di laurea. Se così fosse, ciò confermerebbe quanto da sempre sostiene il giovane.

Questi dati però non sarebbero definitivi secondo quanto sostiene il legale dei Poggi. Infattisarebbero incorsoaltri accertamenti per stabilire ad esempio se il file di word più volte salvato quella mattina non fosse in realtà una operazione di “autosalvataggio” e poi se non sia stata spostata l'ora segnalata dal pc. Inoltre i dati della perizia informatica devono essere incrociati con i dati della perizia sulla morte di Chiara, disposta dal Gup di Vigevano Stefano Vitelli insieme a quella relativa alla cosiddetta camminata di Alberto.

L’uomo uccide la moglie e un figlio. Gravissimo l’altro ragazzo

Sparita da 5 anni

TERNI - Sarebbe legato a ragioni di natura personale il suicidio di P. L., 38 anni, uno dei collaboratori del fondatore della “Comunità Incontro” don Pierino Galmini, il cui cadavere è stato scoperto nella sua casa di Amelia, in provincia di Terni. La Procura ha in ogni caso disposto l'autopsia sul corpo della vittima. L’uomo stato rinviato a giudizio per favoreggiamento nei confronti di don Pierino nel processo ancora in corso al tribunale di Terni dove il sacerdote è accusato di violenza sessuale su una decina di ex ospiti della Comunità.

Secondo indiscrezioni l’accusato avrebbe usato il suo computer la mattina del delitto

Alberto Stasi

MILANO - «La perizia informatica non è ancora conclusa né quindi depositata e a disposizione delle parti. Mi risulta che i dati raccolti dagli otto esperti sono ancora in fase di elaborazione e, dunque, non si può di già trarre un risultato definitivo, che in ogni caso andrà incrociato con i risultati delle altre perizie in corso». Lo ha detto all'Ansa l'avvocato Gianluigi Tizzoni,il legaledei genitori di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007, commentando le indiscrezioni sull'alibi di Alberto Stasi, il fidanzato della giovane assassinata, pub-

madre Disoccupato stermina la famiglia La«Denise e poi cerca di togliersi la vita «è viva» REGGIO EMILIA - Ha ucciso nel sonno moglie e figlio maggiore, ridotto in fin di vita il più piccolo dichiarato in stato di morte cerebrale, e la padrona di casa che da 20 anni ospitava la famiglia. Poi ha ingerito farmaci e alcol, prima di avvisare il 113 e buttarsi poi dalla finestra. È in coma. Sabbione, frazione nella campagna di Reggio Emilia, una bella casa di tre piani in mezzo ad un giardino curato nella notte tra domenica e lunedì è diventato il teatro di un dramma nato nell’abisso che covava nella mente di Davide Duò, 47 anni, il padre di famiglia, seguito da tempo dai servizi di igiene mentale. Lui, ex operaio ceramista dal carattere ombroso, non lavorava da oltre due anni: prima la cassa integrazione, poi a maggio la fine di ogni rapporto lavorativo. In un distretto ceramico provato dalla crisi subito è balenato il sospetto che il gesto tremendo fosse nato dalla disperazione per la disoccupazione. Ma gli inquirenti, alla luce degli accertamenti, propendono per un raptus, originato da una seria depressione. La famiglia non aveva reali problemi economici, in casa entravano regolarmente gli stipendi delle due vittime: la moglie Sandra Pattio, 45 anni, e il figlio Thomas, 19. I Duò non dovevano pagare l’affitto perchè la padrona di casa, Elisabetta Guidetti, di 79 anni, per tutti “Adriana”, era una sorta di nonna adottiva che li ospitava gratuitamente perchè non aveva familiari. Marito e moglie erano arrivati

molti anni fa dal Torinese. «Non ci sono segni apparenti di dissesto finanziario – ha spiegato il colonnello Giovanni Fichera, comandante provinciale dei carabinieri di Reggio –. Stiamo lavorando per ricostruire il quadro ma non è facile, anche perchè l’unica testimone non può essere sentita», ha detto riferendosi alla padrona di casa tuttora in prognosi riservata. La donna dovrebbe essere l’unica ad aver subito l’aggressione quando non era a letto, gli altri sono stati aggrediti mentre dormivano, colpiti con mazzetta e coltello.

Duò non ha lasciato lettere. All’operatore del 113 ha detto qualcosa che suona come: «Venitemi a prendere, ho appena sterminato la mia famiglia». Erano le 4.15. I carabinieri pensano che la mattanza sia iniziata poco prima. Forse Adriana ha sentito qualcosa, si è alzata. È stata sorpresa giusto fuori dalla camera da letto. Ora lei sembra reagire alle cure; ma il piccolo Marco, nemmeno cinque anni, è in condizioni disperate. Il padre è in coma e comunque rischia la paralisi. Sarà sicuramente accusato di omicidio plurimo e tentato omici-

dio, anche se il pm Valentina Salvi, non ha ancora formulato l’accusa. Davide Duò era seguito dal Centro di salute mentale da circa due anni con regolarità e, ha spiegato la Ausl non si è mai reso necessario un ricovero in ambito psichiatrico: «Aveva un buon rapporto con gli operatori del Servizio, era collaborativo rispetto alle indicazioni terapeutiche e non ha mai mostrato segni di aggressività». Davide, ha spiegato incredulo anche il suo parroco don Amedeo, «era un uomo buono». Giorgia Bentivogli

MAZARA DEL VALLO - Da cinque anni non si hanno più notizie di Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo (Trapani) l’1 settembre del 2004. Avrebbe compiuto quattro anni un paio di mesi dopo, il 26 ottobre. L’amministrazione comunale,insieme alla mamma della piccola, Piera Maggio, ha organizzato una manifestazione che si svolgerà alle 11.15 di oggi nell’atrio del Palazzo dei Carmelitani, sede del Comune. Per l’iniziativa è stato coniato lo slogan “Vogliamo Denise libera, vogliamo giustizia, vogliamo la verità, i bambini non spariscono nel nulla”. «Continuo a lottare perchè mia figlia è viva – dice Piera Maggio – e va ritrovata. Sostengo che Denise è viva perchè tutto nelle indagini conduce verso questa direzione. Ci sono ancora molte cose da chiarire sulla scomparsa della mia bambina, per questo lo scorso 21 luglio, tramite l’avvocato Giacomo Frazzitta, sono state presentate al giudice Sergio Gulotta undici richieste di approfondimento investigativo con cui ci opponiamo alla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero sulla posizione di alcuni presunti complici nel sequestro». «Le novità – aggiunge – che emergono dal lavoro svolto dal nostro perito di parte, l’ingegner Roberto Cusani, dell’Università di Roma La Sapienza, sono molto importanti e secondo noi sono anche decisive per dare una svolta alle indagini».

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2 In Italia e nel Mondo


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