Brevi dal mondo
Gheddafi in Usa atteso al varco NEW YORK – Gli Stati Uniti, ancora contrariati dall’accoglienza da eroe tributata all’attentatori di Lockerbie, aspettano al varco Muammar Gheddafi. Il leader libico il 23 settembre sbarcherà a New York per presiedere l'Assemblea Generale dell’Onu, dove è atteso il suo intervento per la prima volta in 40 anni. L'ambasciatrice Susan Rice ha avvertito il colonnello che il suo comportamento finirà sotto la lente dell’opinione pubblica americana. Per la Rice se Gheddafi si lascerà andare ai colpi scena cui ha abituato il mondo potrà «aggravare» l'irritazioni americana, ma «spero», ha aggiunto, che invece «coglierà questa opportunità per avere un comportamento costruttivo».
Arctic Sea sempre più giallo TEL AVIV – Altro che sequestro architettato dal Mossad sotto il naso della Russia. Al contrario: dietro il mistero dell’Arctic Sea, la nave sparita nelle settimane scorse e recuperata fra mille ombre dalla flotta di Mosca, potrebbe esserci un’operazione condotta in stretto coordinamento fra i servizi israeliani e gli uomini dell’ex Kgb per sventare il tentativo di contrabbando di un carico ultrasensibile: forse missili S-300, forse destinati all’Iran.
Iran, Pasdaran contro Khatami TEHERAN – Il comandante dei Pasdaran iraniani, Mohammad Ali Jafari, si è scagliato ieri contro l’ex presidente riformista Mohammad Khatami, accusandolo di avere cercato di eliminare il potere della Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, sostenendo il candidato moderato Mir Hossein Mussavi nelle presidenziali del 12 giugno scorso, nelle quali è poi stato dichiarato rieletto Mahmud Ahmadinejad. Sempre ieri l’agenzia Fars, vicina al governo, ha riferito che sono stati richiamati 40 ambasciatori «alcuni dei quali hanno sostenuto i rivoltosi» durante le proteste. Cioè si sarebbero schierati contro Ahmadinejad. Il ministero degli Esteri ha smentito che la decisione sia stata presa per motivi politici.
Giovedì 3 settembre 2009
L’Aquila Bertolaso «Tutto bene»
Palermo al Comune fuori l’Mpa
L'AQUILA – «Tutto procede secondo programma: oggi è cominciato il graduale smantellamento delle tendopoli a L’Aquila, ci saranno case per tutti, 18mila andranno in quelle antisismiche previste nel progetto C.a.s.e.». Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, è sceso in campo direttamente per tranquillizzare la popolazione terremotata su alcune tematiche fondamentali e ribadire che si sta procedendo secondo i programmi stabiliti. L’intervento del sottosegretario arriva dopo alcuni giorni di incertezza.
PALERMO – Dopo annunci e rinvii il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha presentato la nuova giunta comunale di centrodestra con 12 assessori (cinque riconfermati), invece dei precedenti 16, tra cui cinque tecnici, e che vede fuori esponenti del Movimento per l’autonomia del presidente della Regione Raffaele Lombardo e del Pdl di area del sottosegretario Gianfranco Miccichè. Rimangono fuori anche tre assessori (due Pdl e uno Udc) che si erano dimessi da consigliere per accettare la carica.
Sarà la “valletta” di Bonolis a condurre al 60ª edizione
Sanremo ad Antonella Clerici «Sarà una festa che coniugherà leggenda a modernità Siete tutti invitati»
Antonella Clerici
ROMA–«Rifarei il festival domani mattina». Così Antonella Clerici aveva detto al termine della fortunata edizione del 2005, condotta al fianco di Paolo Bonolis con eccezionali risultati di auditel. Tutti la ricordano per i suoi abiti esagerati, quasi una parodia delle principesse delle favole, le stonature nei tentativi di cantare brani celebri, ma soprattutto l’ironia con cui aveva impersonato il ruolo di “valletta» trasformandosi in una vera e propria spalla. Già in quell'occasione la Clerici aveva dimostrato di avere “la stoffa” per tenere le redini del Festival
più ambito e più chiacchierato della tv italiana. Dopo qualche indiscrezione ieri la conferma ufficiale: sarà lei la conduttrice della 60ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. La sua è la terza conduzione femminile del festival, dopo Raffaella Carrà nel 2001 e Simona Ventura nel 2004. Antonella Clerici così commenta lasua nuovaavventura:«Realizzo il mio sogno e sul palco dell’Ariston vorrei organizzare una grande festa degli italiani, una festa che coniughi leggenda e modernità. Siete tutti invitati».
Immigrazione, caso chiuso (ma non troppo) dopo le minacce di Berlusconi
Ue, non si placa la polemica Almunia scherza: «A chi debbo chiedere il permesso di parlare?» ROMA - Caso chiuso ma con parecchi strascichi polemici quello del duro attacco di Silvio Berlusconi all'Europa sull'immigrazione. Il premier aveva minacciato di bloccare i lavori della Commissione Ue se a parlare delle scelte dei diversi paesi dell'Unione continueranno ad essere i portavoce anziché il presidente Josè Manuel Barroso. Una delle vittime dell'ira di Berlusconi, il portavoce della Commissione e di Barroso Johannes Laitenberger ha parlato di un «malinteso» già chiarito. Ma negli uffici di Bruxelles sono fioccate le battute e le repliche al premier italiano. «Spero che la Commissione europea continuerà a rispondere alle domande in modo aperto e trasparente», ha commentato il ministro delle finanze svedese Anders Borg, che presiede l'Ecofin. «Anche in italiano», ha aggiunto il commissario agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia, nel corso di una conferenza stampa congiunta. «A quale presidente devo chiedere il permesso di parlare?» ha proseguito scherzosamente Almunia, concludendo «non posso parlare, non ho il permesso». Sulla questione il commissario per l'Immigrazione, Jacques Barrot, ha detto: «Onestamente, non ho davvero, in coscienza, nulla da rimproverarmi». Il vicepresidente dell'esecutivo Ue ha poi respinto l'accusa di passività rispetto all'immigrazione clandestina: «La mia inazione rispetto a questo problema sarebbe im-
perdonabile. Ho messo tutto me stesso per cercare di trovare delle soluzioni». Barrot ha riferito di non essere stato contattato dalle autorità italiane: «Se fossi stato contattato avrei reagito in modo piuttosto acceso, facendo notare che tutto quello che ho fatto fino adesso l'ho fatto in coscienza, consapevole della difficoltà di questi problemi». La linea dell'Europa, ha quindi spiegato Barrot, prevede anche il respingimento dei clandestini, ma senza mettere a repentaglio le loro vite: rigore e fermezza sull'immigrazione illegale, ma solidarietà verso i rifugiati. Dall'Italia non ha ancora ricevuto le risposte ai chiarimenti chiesti prima dell'estate, in particolare sulle modalità di identifica-
zione dei richiedenti asilo. Ma ha annunciato che trarrà spunto proprio dalle osservazioni di Franco Frattini (che ha tante volte invocato l'intervento dell'Europa e ha denunciato «una certa resistenza» degli altri paesi ad affrontare la questione), per dire ai ministri dell'Interno Ue, quando si incontreranno il 21 settembre, di essere «più coscienti del problema» e superare certe «timidezze». Ieri Barrot ha presentato il piano per accogliere nell'Ue alcune delle migliaia di rifugiati che sono attualmente nei campi gestiti dalle Nazioni Unite in paesi come la Siria, la Giordania e il Kenya, una misura di «solidarietà concreta», ha sottolineato. Marina Maresca
Joaquin Almunia, ironico con Berlusconi
Non cessano i viaggi della speranza. Altre imbarcazioni in difficoltà. Arrivi in Sicilia
Salvati dai maltesi 96 migranti su un barcone CATANIA – Non cessano i 'viaggi della speranza' del Mediterraneo, nonostante le pessime condizioni meteo. Motovedette maltesi hanno salvato 96 migranti, tra i quali numerose donne e bambini, probabilmente somali, su un gommone alla deriva nel Canale di Sicilia. L’imbarcazione, che martedì aveva lanciato l’Sos con un satellitare e che stava per affondare, è stata localizzata a 75 miglia a sud-est di Lampedusa, in acque di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso. Gli extracomunitari hanno raggiunto ieri mattina il porto de La Valletta. L’allarme era stato raccolto martedì da un immigrato somalo rinchiuso in un centro di detenzione a Mal-
ta, che aveva ricevuto la telefonata di un suo congiunto. Ma quella soccorsa non sarebbe l’unica imbarcazione in difficoltà nel Canale di Sicilia: altre ve ne sarebbero, sulla base di numerose chiamate fatte sempre con telefoni satellitari e nella zona le condizioni meteo sono brutte, con mare forza 5. Sono riusciti invece a arrivare in Sicilia dei migranti, che sono sbarcati nella costa sud dell’isola: erano in 15, secondo il racconto degli stessi migranti, su un gommoneche li ha scaricatia poche decine di metri dalla riva, vicino Punta Braccetto, nel Ragusano, ed è ripartito. Nove clandestini sono stati bloccati dopo l’allarme lanciato da personale della protezione civile. Tre di loro, compresa
una donna, sono stati ricoverati in ospedale a Vittoria per escoriazioni e stress fisico. Nessuno è in gravi condizioni. Continuano intanto le ricerche sul posto per trovare gli extracomunitari mancanti all’appello. L’operazione è coordinata dalla Capitaneria di porto che ha avviato le ricerche anche per tentare di intercettare il gommone fuggito guidato da scafisti. Non sono riusciti a fuggire invece due extracomunitari che erano ricercati per un tratta di migranti a Lampedusa. Sono un tunisino di 31 anni e un palestinese di 24 che sono stati arrestati a Anzio, città del litorale a sud di Roma, dove risiede una folta comunità di nordafricani.
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