Brevi dal mondo
Airbus: basta scatole nere PARIGI – Basta con le scatole nere che si perdono in fondo agli oceani o si danneggiano. I registratori di volo degli aerei sono stati messi in discussione ieri proprio da Airbus che rivela di stare lavorando già su sistemi alternativi di invio dei dati via satellite.
Il 14 settembre l’esperimento di La Russa con gli Alpini
Prende il via la “mini-naja” Il “pallino” del ministro diventa realtà Stage rivolti ai giovani da 18 a 25 anni
Lisbona, oscurato tg antipremier LISBONA – È clima infuocato a Lisbona dopo l'oscuramento annunciato giovedì, a tre settimane dalle elezioni politiche del 27 settembre, del molto popolare – e molto critico con il premier socialista Josè Socrates – 'Jornal Nacional', il Tg dell’emittente privata Tvi di proprietà del gruppo spagnolo Prisa, vicino ai socialisti del premier Josè Luis Zapatero. Il programma, che ha cadenza settimanale, secondo la conduttrice Manuela Moura Guedes nell’edizione di ieri avrebbe dovuto presentare un servizio «con dati nuovi e come sempre documentati» sul 'caso Freeport', una vicenda di presunta corruzione nella realizzazione di un centro commerciale vicino a Lisbona, che vede coinvolto lo stesso Socrates.
Iran, l’Ue pronta al dialogo STOCCOLMA – L'Unione europea è pronta al dialogo con Teheran sulla questione nucleare ma è anche preparata a un eventuale scontro nel caso che l’Iran non cooperi. Lo ha affermato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt, nel corso della riunione informale dei ministri degli Esteri a Stoccolma.
Israele, moratoria sugli insediamenti TEL AVIV – Prima una nuova infornata di permessi di costruzione, poi – forse – la moratoria. Sembra essere questa la risposta del premier israeliano, Benyamin Netanyahu, alle pressioni americane per un congelamento degli insediamenti ebraici in territorio palestinese, funzionale alle speranze di ripresa del processo di pace. Una risposta che mira a rassicurare i molti paladini del movimento dei coloni in seno alla coalizione.
Sabato 5 settembre 2009
Ignazio La Russa
ROMA – È stato il pallino del ministro della Difesa fin dal suo insediamento in via XX Settembre: stage estivi nelle caserme, rivolti ai giovani tra i 18 e i 25 anni, per «riavvicinare le nuove generazioni alle Forze armate e ai valori che esprimono». Una sorta di mini-naja, come l’ha ribattezzata subito la stampa. Ignazio la Russa ne ha parlato più volte, ma alla fine sembrava che l’idea fosse finita in un cassetto, definitivamente archiviata per colpa dei tagli al bilancio o perlomeno rinviata a fine legislatura, come lo stesso mi-
nistro aveva pure ventilato. Ieri, però, l’annuncio ufficiale: la mini-naja prende il via il 14 settembre. E si comincia con il corpo degli alpini. Per il momento è solo un esperimento, in forma ridotta, «ma l’importante – dice La Russa – è partire». Il ministro della Difesa offre ai giornalisti la sua «chicca» (così la definisce) al termine della visita del premier Berlusconi al Coi, il Comando operativo di vertice interforze. Al comando delle Truppe alpine è tutto pronto per accogliere i giovani volontari, ragazzi e ragazze.
Palermo, stupro Trapani, passa di gruppo a disabile con il rosso e investe arrestati 4 ragazzi una bimba: arrestato PALAZZO ADRIANO (PALERMO) – Mentre i fedeli portavano in spalla il crocifisso, con centinaia di persone in processione dietro al simulacro tra mazzi di fiori e campanelli d’argento e i bambini facevano festa per i giochi d’artificio, il branco si accaniva su una ragazzina di 13 anni, violentandola. Lo stupro di gruppo s'è consumato nella notte tra il 16 e il 17 agosto. La vittima, con una lieve disabilità, conosceva i suoi aggressori, quattro ragazzi, tre dei quali minorenni, fermati dai carabinieri dopo due settimane di indagini.
TRAPANI – E' stato rintracciato e arrestato dai carabinieri ieri pomeriggio a Trapani il responsabile di un incidente stradale che ieri mattina ha ridotto in fin di vita una bambina di 11 anni. È Pietro Candela, pregiudicato trapanese di 40 anni, che alla guida di una Ford Fiesta bianca, intorno alle 12,30, sarebbe passato con il semaforo rosso ad un incrocio di contrada Purgatorio, nel territorio comunale di Custonaci, e ha investito in pieno una bambina che andava in bicicletta.
È la prima vittima in Italia. Nel mondo 2.800 morti
Influenza A, non ce l’ha fatta il paziente di Secondigliano ROMA - Non ce l'ha fatta il 51enne di Secondigliano ricoverato all'ospedale Cotugno di Napoli dopo essere stato colpito dall'influenza A H1N1. È morto nella notte, dopo che le sue condizioni avevano subito un ulteriore, brusco peggioramento. I medici hanno praticato manovre di rianimazione per 45 minuti, poi hanno dovuto constatarne la morte. Ed è la prima persona a morire in Italia per le complicazioni seguite al contagio da influenza A. Il direttore sanitario dell'ospedale Cotugno, Cosimo Maiorino ha diffuso una nota: "Alle ore 24.00 del 3 settembre 2009 - si legge - il paziente D. G. è deceduto per sepsi da stafilococco aureo e broncopolmonite complicata da insufficienza renale acuta in paziente con grave cardiomiopatia dilatativa, diabete mellito in oligofrenico con infezione da virus A/H1N1". Il direttore sanitario del nosocomio, Cosimo Maiorino, ha aggiunto che "l'uomo è morto per complicanze legate a un grave stato di compromissione cardiaca". Insomma, il virus dell'influenza avrebbe agito da "detonatore" nel quadro di una situazione già ampiamente compromessa, se è vero che le condizioni dell'uomo - che abitava con l'anziana madre nel quartiere Secondigliano - si erano rivelate molto critiche sin dal momento del suo ricovero. Preoccupati i vicini di casa dell'uomo, hanno chiesto un'ispezione della Asl e hanno ottenuto la disinfestazione del palazzo e del cortile dal quale si accede a una camera dove dormiva l'uomo.
Ma intanto si profilano nuovi casi. Uno dei pazienti ricoverati al Cotugno di Napoli per sospetto virus H1N1 è risultato positivo al test eseguito. Si tratta di una donna di 37 anni della provincia di Napoli le cui condizioni, però, non desterebbero preoccupazioni". Esclusa la presenza del virus in un altro paio di pazienti, fra i quali una bambina di cinque anni mentre per gli altri si attende ancora l'esito definitivo. E intanto l'Organizzazione mondiale della sanità fa sapere che nel mondo i casi sarebbero oltre 2.800 morti. È salito ad "almeno 2837" il numero complessivo dei decessi provocati dalla pandemia di influenza A. L'aumento dei decessi - più di 600 rispetto ai da-
ti resi noti la settimana scorsa - sarebbe dovuto al numero dei casi, mentre il virus non è mutato o cambiato in alcun modo, ha spiegato il portavoce dell'Oms Gregory Hartl. E mentre la Sinovac, la compagnia farmaceutica cinese che per prima ha prodotto un vaccino monodose per la nuova influenza, è "aperta" alla possibilità di vendere il suo prodotto all' estero, continua la corsa al vaccino. Alla multinazionale Novartis, sede in Svizzera e centri di produzione e di ricerca in tutto il mondo, sono arrivate opzioni sulla produzione da 35 Paesi, tra i quali Stati Uniti, Francia, Svizzera, Spagna e Olanda, che hanno già ufficialmente annunciato gli ordini di acquisto. Elisabetta Martorelli
Negli Usa cambia il modo di salutarsi. Impazza il “fist bump” dei rapper
Va meglio a Monza. Veronesi tranquillizza MILANO–Fabio F., il 24enne ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza per una polmonite causata dall’influenza A, sta meglio. Nel bollettino odierno si legge che «il paziente ha presentato lievi segni di miglioramento della funzione respiratoria. La sovrainfezione polmonare appare attualmente sotto controllo». Le sue condizioni tuttavia «rimangono critiche e la prognosi riservata». Per il professor Umberto Veronesi non c'è da farsi prendere dal panico per l’influenza A. «Siamo sicuri che l’epidemia aumenterà, ma la pericolosità è limitata – ha dichiarato l’oncologo a Cernobbio – La mortalità in Italia è stata zero». Veronesi esclude pericoli per il futuro: «Non ci sarà una mutazione del ge-
ne dell’Influenza. Me lo confermava anche Luc Montagner: se non è accaduto finora non accadrà nei prossimi tempi». Intanto ngli Stati Uniti cambia il modo di salutarsi. Niente bacetti, abbracci o stretta di mano per salutarsi, in modo da evitare il rischio contagione. Sì al 'fist bump': e ancora una volta, sono stati Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti, e la first lady Michelle a dare l'esempio, con il saluto pugno contro pugno dei rapper. Con l’avvento dell’influenza A, cambia il modo di salutarsi negli Stati Uniti ed è il New York Times, aiutato dauna serie di disegninidi Ross MacDonald, a stilare un primo catalogo, scherzoso ma non troppo, sulla peri-
colosità dei saluti più diffusi, come i bacetti o la stretta di mano. Oltre al 'fist bump' (ormai chiamato 'first bump' negli Usa in riferimento alla prima coppia) il Nyt cita tra le abitudini poco pericolose quella dell’elbow rub' (o strofinamento dei gomiti), un tipo di saluto in realtà poco praticato, a meno di non avere le mani piene di pacchi. Ma secondo l’antropologo Alessandro Duranti per evitare qualsiasi rischio, bisognerebbe farecome gli abitantidelle Samoa, un arcipelago del Pacifico: non toccarsi affatto. È invece un pò più a rischio la pratica cinese di salutare avvolgendo con la mano sinistra il proprio pugno chiuso destro. Daniela Navi
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2 In Italia e nel Mondo
Nord Corea l’atomica è quasi pronta
Accusata la vicina di casa. Lui aveva fatto venire la moglie dal Marocco
Milano, ucciso un uomo per gelosia
STRAGE IN AFGHANISTAN
MILANO – La gelosia, esplosa quando il vicino del quarto piano ha fatto venire a Milano la moglie, probabilmente incinta. Questo sarebbe il movente che avrebbe armato la mano di Saidh Mouflhi, trentenne, marocchina, fortemente sospettata dell’omicidio del connazionale Abdelkarim Touizi, 46 anni, ucciso con una coltellata all’addome. La donna si è poi gettata da una finestra del terzo piano, cercando di uccidersi. Teatro della tragedia un complesso di palazzine popolari in via Filippo Abbiati, in zona Fiera a Milano. Touizi lavorava in un negozio di pesca sportiva, lei, invece in un mercato vicino. Saidh, che gli inquilini de-
scrivono come una ragazza sempre vestita con abiti tradizionali e velo, taciturna e riservata aveva avviato una relazione – secondo quanto ricostruito dalle indagini - con il vicino che abitava al piano superiore al suo. Con l’arrivo di sua moglie una settimana fa, però, l’uomo aveva manifestato l’intenzione di troncare il rapporto. Allora Saidh aveva cominciato a minacciare la rivale: «Non sarà più tuo, non lo riprenderai mai più». Ieri mattina l’epilogo: la donna avrebbe atteso sul suo pianerottolo, al terzo piano, Touizi mentre questo stava andando al lavoro e stava portando in cortile il sacchetto della spazzatura. Forse l’ha affrontato e ne è nato un litigio.
Poi la coltellata, una sola, all’addome, ma capace di uccidere. Vibrata con un coltellaccio da cucina che è stato trovato sul luogo del delitto. «Ho sentito bussare alla mia porta – racconta una vicina di pianerottolo – lei urlava: aiuto, Polizia. Lui era ancora vivo, rantolava». Saidh, poi, è rientrata in casa sua e si è buttata dalla finestra, nonostante il fratello più giovane, studente, (quello più anziano era al lavoro) e un vicino di casa abbiano cercato di trattenerla per lunghi, drammatici istanti. La donna ora è piantonata all’ospedale Niguarda di Milano, dove è già stata operata, ma dovrà essere sottoposta ad altri interventi. Rischia la paralisi. Tra le palazzine di edilizia popo-
I rilievi della polizia a via Abbiati
lare a cinque piani di colore giallo costruite nell’immediato dopoguerra regna lo sgomento. «Ho chiamato io il 113 – racconta la custode -. L’ho vista penzolare mentre due uomini la tenevano, ma non c'è stato niente da fare». Letizia Bianco
SEUL – Dopo le aperture delle ultime settimane nei confronti della comunità internazionale, la Corea del Nord torna sui suoi passi e annuncia di aver raggiunto la fase finale nel processo di arricchimento dell’uranio, in una mossa che affossa le speranze di una ripresa in tempi brevi dei colloqui sul disarmo nucleare. Immediate le reazioni della comunità internazionale, con Mosca che ha bollato l’annuncio come «molto allarmante», mentre Seul e Tokyo lo hanno definito una «grave provocazione».
L’intervento di un F15 Usa chiesto dai militari tedeschi
Autocisterne rubate, la Nato attacca: quasi cento le vittime NEW DELHI/KABUL – Una operazione della Nato contro i talebani che aspirava ad essere di ordinaria amministrazione si è trasformata invece ieri nell’Afghanistan settentrionale in una nuova tragedia costata la vita a decine di insorti, ma anche a molti civili innocenti, generando per questo nuove dure polemiche sul ruolo della presenza militare straniera nel paese. Tutto è cominciato quando un commando talebano si è appropriato giovedì sera nella provincia di Kunduz, al confine con il Tagikistan, di due autobotti che trasportavano carburante per i velivoli della forza militare multinazionale operante dal 2001 in territorio afghano. I veicoli sono stati localizzati nella notte lungo il fiume Kunduz e i militari del contingente tedesco, attivo con 800 dei suoi 4.200 uomini in quella zona, hanno chiesto l’intervento dell’aviazione. Secondo il comandante regionale della Nato, in quel momento nell’area si trovavano esclusivamente decine di guerriglieri talebani. Fonti vicine alla Forza militare di assistenza alla sicurezza (Isaf) in Afghanistan hanno indicato che alla richiesta ha risposto prontamente un caccia F15 statunitense che ha sparato, centrando gli automezzi e facendoli esplodere. Solo alcune ore dopo è emerso che le autobotti erano sì presidiate dai talebani, ma che un alto numero di civili si erano
avvicinati ad esse per ottenere parte del carburante che veniva distribuito gratuitamente. I media afghani hanno riferito di scene strazianti prodotte dallo scoppio e dal conseguente incendio. Testimoni oculari hanno evocato «pezzi di cadaveri carbonizzati sparsi per ogni dove» e «le grida di disperazione delle persone ustionate», trasportate molte ore dopo negli ospedali della provincia. I comunicati stampa sull'accaduto si sono susseguiti per tutta la giornata, fino a raggiungere un bilancio, purtroppo credibile, di almeno 90 morti, fra cui moltissimi civi-
li. All’inizio la Nato e lo stesso governo tedesco hanno assicurato che le vittime erano 56 e tutti talebani. Ma poi il linguaggio si è fatto più prudente, e ai decessi degli insorti si sono aggiunti «molti civili morti o feriti». A Bruxelles, il segretario generale dell’organizzazione, Anders Frog Rasmussen, ha sostenuto che «il popolo afghano deve sapere che noi siamo fermamente impegnati a proteggerlo e che condurremo un’inchiesta esaustiva e immediata». Il governatore di Kunduz, Mohammad Omar, ha dichia-
La polizia afghana ispeziona una delle autocisterne. Sotto, Barack Obama
rato che a suo avviso «solo la metà delle vittime erano talebani», mentre il capo della polizia provinciale, Abdul Razzaq Yaqubi, ha detto che 55 delle vittime «erano insorti». L’operazione militare finita male è stata duramente stigmatizzata dal presidente della
Obama sotto pressione. Casa Bianca divisa WASHINGTON–Alla Casa Biancasu unelementosono tuttid’accordo: in Afghanistan la guerra ha preso una brutta piega, urge un cambiamento di strategia. Ma quale? È questa la domanda alla quale il presidente Barack Obama è chiamato a rispondere. All’interno della sua amministrazione crescono le pressioni per «fare presto», ma la Casa Bianca non ha una posizione univoca sul 'cosa' fare: c'è chi preme peruna riduzionedelle truppedi terra, chi per un loro aumento, chi per un maggiore impegno in Pakistan. E intanto in Afghanistan si continua a morire come
mai avvenuto prima: l’ultimo episodio parla di 90 morti, molti civili. Per un attacco Nato. È per questo che il tempo stringe, la situazione nel Paese peggiora.
Obama ha ricevuto il rapporto del comandante della Forza di assistenza alla sicurezza della Nato (Isaf), Stanley McChrystal, e se lo è portato a Camp David, per esaminarlo con attenzione. In quelle 25 pagine McChrystal ha riassunto l’esatto quadrodellasituazione, definita «seria». Tuttavia nel rapporto non ha avanzato richieste di rinforzi. Quelli – ha riferito ieri il New York Times citando fonti del Pentagono –è propenso a chiederli in un secondo rapporto che avrebbe già pronto e che prevede tre opzioni: un’opzione «ad alto rischio». Luciano Clerico
Il lungo viaggio di Dave verso la sua casa ideale SETTEMBRE . È ora di ricominciare. Per quelli che non si accontentano di una dieta o di un abbonamento in palestra, ma vorrebbero ripartire da zero per soddisfare gli stimoli di rinascita dopo le vacanze, c'è qualcuno che può darvi dei consigli. Stanco della propria vita, oppresso da un contesto familiare non in linea con le sue aspirazioni, il 33enne Dave - su di lui non ci sono altre informazioni biografiche - parte quattro anni fa dal Portogallo alla ricerca della casa ideale. Nel suo "lungo viaggio verso casa" attraversa l'Europa, l'Africa e l'Asia e la straordinaria esperienza
Web sempre più insicuro hacker sempre più raffinati
Sbanca il Lingerie football diventa un diario di viaggio online ricco di immagini, racconti e video. Ogni paese è per Dave un banco di prova verso la ricerca del luogo perfetto e i mesi trascorsi si trasformano in una sorta di guida per chi è in fuga dalla propria vita. Basta cercare il suo blog.
repubblica afghano Hamid Karzai, impegnato fra l’altro in una riconferma elettorale del suo mandato dopo le elezioni del 20 agosto i cui risultati sono ancora parziali. In un comunicato Karzai ha ripetuto che «nessun civile deve essere coinvolto nelle operazioni militari» e che «prendere civili come obiettivi non è accettabile in nessuna circostanza». Giunta mentre il generale Usa e comandante dell’Isaf, Stanley McChrystal, cercava di applicare nuovi orientamenti per ridurre sia l’impatto sulla popolazione sia le perdite civili, questa nuova tragedia ha scosso Usa e Gran Bretagna, principali attori sul teatro afghano. La Casa Bianca, che non ha ancora deciso se inviare o meno i rinforzi chiesti dai militari, si è detta «molto preoccupata» per l’accaduto, mentre il ministro degli Esteri britannico David Milliband ha sollecitato «una inchiesta approfondita» per evitare che il governo afghano rinunci a lottare con forza contro i talebani. Maurizio Salvi
NATO nel 2004, quando nell'intervallo del Super Bowl, si sfidarono due squadre di bellissime fanciulle in reggiseno, slip e casco protettivo, il football femminile in lingerie ottenne tanto successo che decisero di creare un vero e proprio campiona-
to. Ma negli ultimi anni la league era stata costretta ad un riposo forzato per mancanza di squadre. Adesso può ripartire: nella prossima stagione 2009/2010 ben dieci team di modelle, lottatrici e wrestler si sfideranno all'ultima meta.
WEB sempre più insicuro e hacker sempre più raffinati. E' quanto emerge da "X-Force 2009 Mid-Year Trend and Risk Report", l'indagine semestrale a cura del centro studi della IBM che fotografa e descrive le minacce presenti sulla Rete. Dipingendo a tinte fosche il futuro della sicurezza su internet. Virus usati per sottrarre informazioni personali, link a pagine web pericolose e documenti in PDF contenenti codici dannosi. Tutte armi non convenzionali usate dai pirati informatici nella loro battaglia nell'immenso mare della rete. Sintomatico un dato su
tutti: nell'ultimo anno vi è stato un aumento del 508% nel numero di link a siti potenzialmente pericolosi. Link che a prima vista sembrano innocui essendo presenti all'interno di siti, blog e riviste online ritenuti tendenzialmente sicuri.
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In Italia e nel Mondo 3
Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Il fatto del giorno: Boffo si è dimesso Occorre reagire alla crisi della civiltà e del rispetto
Berlusconi ne approfitta Si apre una doppia ferita “Ora il disarmo bilaterale” dentro e fuori la Chiesa
dal commento di Francesco Paolo Casavola
dall’articolo di Francesco Verderami
dal “retroscena”diMassimo Giannini
Le dimissioni irrevocabili del direttore de l’Avvenire segnano il punto di massima gravità raggiunto nella crisi attuale della vita civile nel nostro Paese. [...] Non si deve odiare e far odiare il proprio avversario fino a farne desiderare la scomparsa dalla scena pubblica. [...] Siamo, nel caso di Boffo, com’egli ha scritto, ad una guerra di parole contro di lui, la sua famiglia, le sue redazioni, e, aggiungiamo, il mondo cattolico [...]. Occorre reagire a questa rappresentazione richiamando l’intangibilità della coscienza personale, che non va privata della libertà di manifestare le proprie convinzioni con la ritorsione di accuse false e infamanti, che si riverberano su altre persone del tutto estranee alla esca della contesa. [...]
[...] «Mi auguro sinceramente che si arrivi a un disarmo», dice il premier: «Ma dev’essere un disarmo bilaterale». Non deve crederci molto, se è vero che in Consiglio dei ministri ha avvisato così il suo governo: «Sarà un anno duro. Preparatevi perché ci saranno altri attacchi». E siccome tutto diverrebbe più complicato se dovesse subire anche un’offensiva dal fronte cattolico, a più riprese Berlusconi ha spiegato che «non ho alcuna intenzione di entrare in contrasto con la Chiesa». Il «caso Boffo» però lo chiamain causa,sebbeneil Cavalierefacciaditutto perprendere le distanze dall’inchiesta del Giornale, per smentire il teorema del «non poteva non sapere». Infatti giura, «giuro che non ne ero a conoscenza, e sono addolorato per quanto è successo». [...]
[...] Se è vero che Dino Boffo è "l’ultima vittima di Berlusconi", come scrive persino il New York Times, è chiaro che questa vicenda apre una doppia, profonda ferita. Sul corpo della Chiesa [...]. Enel rapportotra SantaSede egoverno, giàdestabilizzato da incomprensioni crescenti. [...] Bertone [...] potrebbe aver gestitoil casoBoffoin questalogica:usarel’aggressione aldirettore di Avvenire prima per rimettere in riga l’episcopato, e poi per assestare il colpo finale contro il presidente del Consiglio, aprendo le porte del paradiso alla Cosa Bianca di Casini e Montezemolo. [...] Di qui, [...] la rottura definitiva e irrimediabile con Berlusconi. "Niente sarà più come prima", appunto. Vale per la Chiesa di Roma, ma vale anche per il Cavaliere di Arcore.
La migliore di ieri
Il guadagno Il sicario di un imbroglio del premier che uccide la democrazia
Illusione di sinistra
dall’editoriale di Concita De Gregorio
dal commento diGiuseppe D’Avanzo
dall’editoriale di Maurizio Belpietro
Non sono stato io, dice ora il killer [...]. Dice anche che se «il Vaticano ha accettato le sue dimissioni ci sarà un buon motivo» dando per scontato che le dimissioni corrispondano ad un’ammissione di colpa. [...] Perché i capi e i mandanti restano sempre, anche da colpevoli. [...] col sorriso del Caimano e [...] attaccano quelli che non hanno nessun lodo Alfano a tutelarli, onnipotenti e impunibili. [...] In ogni caso Berlusconi ci guadagna. Ha ottenuto la testa di colui che, dal giornale dei vescovi, lo attaccava sull’immigrazione, sulla condotta privata, sulle alleanze internazionali. [...]
Dino Boffo, direttore dell’Avvenire, si è dimesso e non tiene conto discutere del sicario. È stato pagato per fare il suo sporco lavoro [...]. Ora se ne vanta e si stropiccia le mani, lo sciagurato. Appare oggi più rilevante ricordare come è stato compiuto il delitto; chi lo ha commissionato e perché; quali sono le conseguenze per noi tutti [...]. Dino Boffo è stato ucciso sulla pubblica piazza con una menzogna che non ha nulla a che fare - né di diritto né di rovescio - con il giornalismo, ma con una tecnica sovietica di disinformazione che altera il giornalismo in calunnia. [...] Il potere che ci governa ha messo in mano a chi diri-
ge il Giornale del capo del governo - una sorta di autoalimentazione dell’alambicco venefico auso politico- unfoglio anonimo, redatto nel retrobottega di qualche burocrazia della sicurezza da un infedele servitore dello Stato. [...] È un imbroglio, è un inganno. Non c’è alcuna "nota informativa". [...] L’errore di Boffo? Ha criticato, con i toni prudentissimi che gli sono propri e propri della Chiesa, lo stile di vita di Silvio Berlusconi. Ha lasciato che comparissero sulle pagine del quotidiano della Conferenza episcopale l’amarezza delle parrocchie e dei parroci, il disagio dei credenti e del mondo cattolico più popolare dinanzi all’esempio di vita di Quello-Che-Comanda-Tutto. [...]
[...]. Il più scatenato è però stato il vicedirettore di Repubblica, Massimo Giannini, il quale in una trasmissione radiofonica non si è risparmiato, definendo l’uscitadi Boffoun killeraggio [...]. Nel crescendo wagneriano, il giornalista di sinistra non si è spinto a definirci sicari, anche se il senso era quello. Ma davvero il Giornale e noi di Libero siamo assassini della libera stampa? [...] Non [...] abbiamo l’abitudine di agiresu mandato di qualcuno, ma se realmente vi fosse stata questa intenzione ci saremmo concentrati sul bersaglio grosso, ovvero gli importanti colleghi di Repubblica e dell’Unità [...].
Maramotti sull’Unità
Le conseguenze possibili Una sconfitta per il Vaticano ma anche per il governo dall’editoriale di Massimo Franco
dall’editoriale di Luigi La Spina
[...] Il tentativo di dirottare la responsabilità sull’offensiva martellante degli avversari contro le vicende personali del presidente del Consiglio è comprensibile. Ma finisce per rendere ancora più evidente la gravità e la miopìa dell’aggressione a Dino Boffo e al suo giornale, di certo non catalogabili come esponenti di una stampa militarizzata; né tanto meno prevenuti verso Berlusconi e il suo governo. Al di là dei rilievi che si possono muovere al modo in cui il direttore di Avvenire si è difeso da accuse mescolate al fango delle lettere anonime, prevale la sensazione di un’operazione politicamente poco lucida, oltre che inquietante. Fra le righe amare della lettera di dimissioni si intravede un filo di sarcasmo verso un’aggressione «vittoriosa » che potrebbe rivelarsi un boomerang per palazzo Chigi. [...] Una ferita si è prodotta. E per una parte di quel mondo, a torto o a ragione, si tratta di uno strappo violento e inaspettato. [...]
Le dimissioni del direttore di Avvenire, Dino Boffo, segnano, almeno in apparenza, una grande vittoria per il presidente del Consiglio e una dura sconfitta per la Chiesa italiana. [...] Se il messaggio fondamentale che arriva agli italiani, in queste ore, è sintetizzabile così, la realtà di questo scontro tra il presidente del Consiglio e la Chiesa è certamente più complessa e gli effetti di questa vicenda meno prevedibili. Boffo ha deciso di presentare irrevocabilmente le sue dimissioni quando è stato fin troppo chiaro che la difesa d’ufficio della Segreteria di Stato lo lasciava, di fatto, in un sostanziale isola-
mento.Al dilàdelmerito nellaquestione giudiziaria che lo riguardava, la sua debolezza era determinata dall’essere l’ultimo fedelissimo di Ruini ancora in una posizione di spicco nel potere della Chiesa italiana. [...] Il caso Boffo [...] costringe a prendere atto di come sia sempre più difficile gestire quel compromesso tra negoziazione politica con Berlusconi e autorevolezza, credibilità ed efficacia nella guida spirituale degli italiani. Lo sconcerto tra i fedeli cattolici per quest’ultima vicenda, infatti, determinerà una difficilissima prova per il nuovo direttore di Avvenire. Chi prenderà il posto di Boffo potrà dimostrarsi ancor meno critico di lui nei confronti dei di-
scutibili comportamenti privati del presidente del Consiglio? Dimostrerebbe troppo platealmente la soggezione che il Vaticano e tutta la gerarchia italiana sono costretti a subire, pur di ottenere provvedimenti parlamentari graditi.[...] Ma anche per Berlusconi la vittoria di oggi potrebbe complicare e non semplificare la sua azione governativa. Troppo sproporzionato appare l’attacco di un presidente del Consiglio,dotato peraltro di una straordinaria forza mediatica attraverso il suo potere nelle tv e nei giornali, contro un direttore di un quotidiano cattolico non pregiudizialmente ostile, per non suscitare allarme nell’opinione pubblica e nella classe politica. [...]
La fotografia
Niente cambierà dall’intervento di Stefania Craxi
[...] Caro Feltri, che la Sua pubblicazione delle avventure del Dott. Boffo possa mettere in crisi i rapporti fra l’Italia e la Santa Sede è un’altra balla messa in giro da chi vorrebbe che del Direttore di Avvenire, come dei tanti moralisti dei miei stivali (così li avrebbe definiti mio padre) che sempre hanno dato lezioni di morale e buon costume senza averne alcun titolo, non si dicesse più una parola né si scrivesse una riga. Se al posto del Dott. Boffo ci fosse stato Lei, caro Feltri, stia sicuro che Le avrebbero riservato lo stesso linciaggio che allora, per altri motivi, fu riservato a Craxi. Nemmeno è credibile [...] che [...] possa provocare uno smottamento di voti fuori dal Popolo della libertà. [...] Che i cattolici italiani abbandonino il Pdl perché il Giornale ha smascherato un ipocrita, è affibbiare loro una patente di imbecillità [...].
Venezia, Laura Chiatti riceve il premio Biraghi per i giovani talenti al Venezia Film Festival 2009 (Ansa)
La sesta colonna di Francesco Zardo
Mi piacerebbe fare un bello scoop, sogno del resto di tutti i giornalisti. Di questi tempi sarebbe interessante per esempio intercettare qualche telefonata di Grillini e scoprire – facciamo finta eh – che è eterosessuale! Chissà se si dimetterebbe... Scherzi a parte, voglio chiarire subito una cosa per tutte: io nonsono lucano,purscrivendo questi articoli per il “Quotidiano della Basilicata”. Sono un giornalista nato a Roma, dove abito, spesso parlo romanaccio e sono per metà veneziano. Meglio dirlo, perché se esce un dossier su di me (magari!) la cosa fa sensazione (magari!) e viene fuori che non sono adatto a scrivere la sesta colonna su questo giornale. Del resto il signor Boffo s’è dovuto dimettere perché un certo gossip su di lui mal s’accorda a un giornale cattolico. Al di là del gossip faceva un ottimo quotidiano, speriamo resti tale.
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Scelti per voi:commenti, inchieste, reportage Riccardo Muti all’Aquila, concerto per ricominciare “E poi voglio far rinascere i teatri del Sud, in Italia”
Usa, più donne al lavoro ma non è segno di parità
dall’intervista di Rita Sala
dall’articolo di Lucia Annunziata
«Io sono qui per voi. Per fare musica con voi, che siete nati in questo luogo. Per i già professionisti e per i giovani e giovanissimi, ancora studenti di Conservatorio, che vedo numerosi. Voglio far musica con voi nel modo più tranquillo e darvi anche, mentre lavoriamo insieme, qualche nozione sullo stile di Bellini, di Verdi... in tutta serenità. Ho scelto un repertorio - diciamo pure la parola - “popolare”. Significa un repertorio difficile, perché, per ottenere la cosiddetta semplicità del popolare, occorre un grande impegno». Riccardo Muti prova, nell’Auditorium della caserma della Guardia di Finanza a Coppito, la Sinfonia della “Norma” di Bellini, primo dei brani che, con un’orchestra di musicisti tutti abruzzesi, offrirà agli aquilani del dopo-terremoto. [...] Maestro Muti, ha accettato di essere, nella Fondazione Lirica romana, il direttore musicale? Oppure,
Riccardo Muti
dato il titolo di “direttore dell’Opera di Roma” circolato in questi giorni sulla stampa, vi assumerà l’incarico ancora non esistente di Generalmusikdirektor alla tedesca? «Nelle Fondazioni Liriche, in Italia, esistono tre ruoli riconosciuti: sovrintendente, direttore musicale e direttore artistico. Il mio non è nessuno di questi tre. Può forse essere descritto dalla definizione inglese “princi-
pal conductor”. Ma poi un titolo sta nel lavoro che gli corrisponde. Io mi sono impegnato a Roma per due opere e due concerti a stagione; soprattutto, ho accettato di prendermi cura dell’orchestra, di selezionare i nuovi professori, di far crescere il livello musicale complessivo del teatro. [...]». E il San Carlo? «Se l’Opera di Roma è il teatro della Capitale, il San Car-
dall’intervista di Veronica Cursi
«Chiudere una scuola se si verificano tre casi di malattia contemporaneamente? E’ un’assurdità. Ogni anno la media annuale di assenze negli istituti è del 10%. Così si rischia di creare un allarmismo generale in tutte le scuole». Ne è convinto Fernando Aiuti, presidente della commissione salute del comune di Roma, secondo cui «l’ipotesi del vice ministro Fazio di prevedere chiusure mirate di una scuola o di una classe con tre o più casi di malattie, non prende in considerazione la realtà rischiando di gettare nel panico studenti e famiglie». «Ogni anno - spiega
Influenza A, per Aiuti le scuole devono aprire Aiuti - la media dei bambini assenti nelle scuole di Roma è del 10,2%, arrivando a sfiorareil 15%nei periodiinvernali quando virus e raffreddori si moltiplicano. Preventivare la chiusura di una scuola con soli tre casi di malattie significa dunque fornire dati che ignorano la realtà». «Che succede ad esempio se a settembre, come accade ogni anno continua - in una classe ci so-
no tre bambini assenti? Si chiuderà la scuola? E cosa dovranno fare presidi, insegnanti, chiamare tutte le famiglie degli alunni che non si presentano in classe, informarsi su che tipo di malattia manifestano? E a loro volta i genitori dovranno rivolgersi ai pediatri per una diagnosi accurata?». «Quando si lanciano certi messaggi - prosegue - bisogna essere chiari.
lo è il teatro più antico, quello con la maggior tradizione. Dirigerò anche a Napoli, metterò la mia esperienza al servizio della musica e della Fondazione Lirica della città in cui sono nato». C’è, nei suoi sogni di uomo del Sud, il desiderio di ridare saldezza e valore al nostro meridione, magari creando un polo eccellente di teatri che vada da Roma a Napoli e viceversa? «L’Italia è il paese dei teatri. Non ne abbiamo uno solo, ne abbiamo molti, da Nord a Sud, di eccezionale importanza. In Italia sono nate le note, è nata e si è sviluppata la musica. Per quanto mi riguarda, l’idea di un Sud teatrale d’eccellenza non può non affascinarmi. Per questo darò al Sud tutto ciò che ho appreso e affinato in tanti anni di musica in tutto il mondo. Città come Roma (pensiamo ad esempio anche a un luogo magico come le Terme di Caracalla) e Napoli sembrano fatte apposta per decollare anche verso una vera dimensione internazionale». [...]
La chiusura di un istituto può essere presa in considerazione quando c’è il 30% di bambini malati o il 50% degli insegnanti. Il ministero dovrebbe specificare che quei tre casi di malattia devono essere considerati casi di malattia in più rispetto alle normali assenze. Casi che soprattutto devono essere accertati». «Non ha senso parlare di tre assenze per malattia - conclude - Si dovrebbe parlare di percentuale di assenze, il numero tre non ha basi scientifiche e dipende da quanti alunni ha una scuola. Su una classe di 30 studenti, tre può essere un numero basso ma su una che conta 18 alunni, tre casi possono essere sufficienti alla chiusura».
Soglia storica, in Usa: le donne hanno quasi superato il numero degli uomini, nel mondo del lavoro. Ma è una maggioranza amara, che segna più il crollo del mercato del lavoro maschile che una vittoria dell’uguaglianza. E’ un evento, tuttavia, che, pur nel suo chiaroscuro, annuncia un ulteriore cambiamento dei profili personali e legali di un’intera società. Secondo i dati del Bureau of Labor Statistics relativi al mese di giugno, le donne americane occupano il 49,83 per cento dei 132 milioni dei lavori censiti; la soglia del 50 per cento dovrebbe essere superata a ottobre o novembre, perché alle donne sta andando anche la maggioranza dei nuovi posti creatisi dentro la mini-ripresa in corso. Anche in questo settore dunque il «secolo americano» arriva alla sua piena conclusione; il sorpasso conclude infatti un trend di crescita che dura da circa cento anni ed ha segnato alcuni picchi storici durante la Depressione e poi durante la Seconda Guerra Mondiale. Il taglio del traguardo ha avuto una sorta di sua celebrazione, del tutto involontaria, in verità, ma ugualmente molto simbolica, proprio in uno dei settori in cui il volto delle donne ha costituito in questo secolo l’elemento trainante, la televisione. Diane Sawyer, una delle prime anchor in Usa, ha raggiunto due giorni fa la agognata direzione/conduzione delle news della prima serata della Abc, portando anche qui a un piccolo sorpasso. Con l’arrivo di Sawyer, dopo Katie Kouric, due delle tre conduzioni rilevanti della rete passano al femminile. Al di là delle storie di donne celebri, tuttavia, la rag-
giunta maggioranza nel mondo del lavoro non racconta una storia di vittorie per le donne. La crescita della presenza femminile è figlia di una trasformazione abbastanza radicale del profilo stesso del lavoro dentro la crisi in corso. Le donne sono diventate di più semplicemente perché gli uomini, nell’ultimo anno, hanno subito una vera e propria decimazione. Dal dicembre del 2007 ad oggi in Usa sono stati persi 6,4 milioni di lavori, il 74 per cento dei quali maschili. Inoltre, questi lavori cancellati sono in maggioranza nei settori più produttivi, e sono lavori delle fasce alte. Le donne, che comunque guadagnano il 77 per cento di quello che guadagnano gli uomini e hanno più funzioni part time, sono state tenute perché più «leggere» per il mercato. La natura del lavoro femminile è anche la ragione per cui i nuovi lavori creati nel corso della crisi vanno in maggioranza alle donne. Sono impieghi che nascono dai vari «stimoli» statali, e dunque ruotano più o meno dentro l’area del sistema pubblico, in cui è più funzionale la «flessibilità» (in termini di ore e retribuzione) femminile. In compenso, i lavori di alto profilo con alti salari, parliamo qui di manager, rimangono fermamente a maggioranza maschile. Comunque sia e qualunque sia la ragione, la soglia attraversata consegna alle donne la staffetta del capofamiglia. Una condizione che inevitabilmente porterà a ridefinire i tempi delle coppie, gli equilibri personali, il concetto di lavoro e famiglia, ma anche il territorio legale. Reversibilità pensionistica, allargamento dell’assistenza sociale, educazione. Sono tutti i campi in cui se ne sentirà l’impatto.
Berlusconi vende il Milan l’acquirente? Gheddafi
La Ferrari spalanca le porte a Fisichella La sinistra un inseguimento felicemente concluso di Venere
dal servizio di Claudio Tito
dal commento di Benny Casadei Lucchi
dal corsivo di Massimo Gramellini
Meraviglioso. Il dio delle corse ha messo tutte le caselline a posto. Giancarlo Fisichella è un pilota Ferrari. Il collo sbilenco di kaiser Schumi prima e la coraggiosa lentezza di Badoer hanno spalancato al ragazzo una porta presa in faccia per troppo troppo tempo. Quattordici anni, una vita. Una carriera. La sua. Il dio delle corse si è scoperto tifoso e persino logico, anche romantico. Perché la storia che corre a trecento all’ora diventa favola: Fisichella sarà il compagno di Raikkonen nelle prossime cinque gare e lo sarà, ma di Alonso, l’anno prossimo nel caso lo sfortunato Felipe non possa tornare in pista per l’avviodel campionatoo se il Circus dovesse introdurre tre monoposto per team. Nella peggiore delle ipotesi, Giancarlo saràinvece collaudatore e soprattutto primo pilota di riserva e magari finirà nella ex Bmw ridiventata per allora Sauber, per tradizione team satellite di Maranello. Meraviglioso. Le caselline sono andate a posto e il presidente tifoso Montezemolo e il general manager Domenicali non hanno sbagliato una mossa. Anche quella su Badoer, che in molti considerano un errore, era stata la scelta giusta per dimostrare che il Ca-
La moglie del nuovo premier giapponese, il primo di sinistra nell’ultimo mezzo secolo, ha visitato il pianeta Venere a cavallo di un Ufo. «Era un posto bellissimo e tutto verde» ha dichiarato la signora Hatoyama, ed è una gran bella notizia sapere che almenoi venusiani rispettano il protocollo ambientalista di Kyoto. La donna, che è stata amica di Tom Cruise in un’altra vita «quando lui era giapponese», ha cantato le lodi del leader politico con cui è sposata. «Lui sì che mi capisce. Se avessi detto queste cose al mio ex marito, mi avrebbe risposto che stavo sognando». Infatti hanno divorziato. Mentre il premier le crede ciecamente e l’ha definita «la mia centrale di rifornimento energetico». Ogni mattina mangiano il sole a colazione: insieme chiudono gli occhi e fanno finta di prenderlo a morsi, gnam gnam. Che la sinistra viva fuori dal mondo un po’ in tutto il mondo non è certo una sorpresa né una novità. E’ però rassicurante scoprire che, nonostante tutto, resti ancora tenacemente abbarbicata alla Via Lattea, in attesa di mangiarsi quel che resta del sole per poi partire alla conquista di nuove galassie, dove come al solito non tarderà a farsi mettere in minoranza. [...]
Il Milan? Non è più un "asset strategico". Nella galassia imprenditoriale di Silvio Berlusconi, è un pianeta che "si può perdere". Non rientra nei piani aziendali a lunga scadenza. Insomma, i rossoneri sono "vendibili". O meglio, la tentazione del Cavaliere è quella di metterli già "in vendita". Silvio Berlusconi ha resistito fino all’ultimo. Ha cercato di trattenersi dinanzi ai "numeri" del bilancio e al pressing della "famiglia". Ma alla fine ha accettato di imboccare la strada indicata da tempo dai suoi due figli maggiori, Marina e Piersilvio. Di preparare un "piano" per uscire dal calcio. La svolta è maturata questa estate. Il mercato in difficoltà, i risultati sportivi non più in linea con quelli del passato, i litigi domestici sull’eredità. E soprattutto gli effetti del campionato sui sondaggi di popolarità e sulle elezioni. "La vicenda Kakà - ha ricordato lo stesso presidente del Consiglio - mi ha fatto perdere almeno 2 punti nell’ultima tornata europea". Tutti fattori che lo hanno convinto ad accettare il "sacrificio". Al punto di avviare personalmente le prime trattative per la cessione. Un percorso che sicuramente non sarà breve. L’Ac Milan costa tanto. Secondo le
prime valutazioni, il valore si attesta tra i 600 e gli 800 milioni di euro. Non sarà quindi facile individuare un acquirente. Tant’è che la "grana" se l’è assunta direttamente Berlusconi effettuando qualche sondaggio. Domenica scorsa, il giorno dopo la sonora sconfitta subita nel derby, il capo del governo è volato a Tripoli per incontrare il leader libico Gheddafi. Un vertice istituzionale, certo. Nel corso del quale, però, il capitolo "affari" è stato preponderante. Il business petrolifero, quello infrastrutturale, quello delle tlc sono ormai da tempo al centro dei contattitra Italiae Libia.Il Cavaliere ha inserito anche il dossier Milan provando a saggiare la disponibilità di uno dei fondi sovrani libici: il Central Bank of Lybia, il Lybian Investiment Authority o il Lybian Foreign Bank. Da tempo, del resto, questi soggetti sono attratti dal nostro calcio. [...] Per non turbare gli assetti societari e familiari, il capo del governo immagina una vendita "a tappe", senza strappi improvvisi. Con un primo ingresso in quota minoritaria. In ogni caso l’iter non deve condizionare le prossime scadenze politiche. Dei contatti libici ancora non si conoscono gli esiti, dimostrano però la ricerca di una nuova frontiera per il Diavolo.[...]
Il pilota Italiano di Formula1 Giancarlo Fisichella
vallino pensa a correre, pensa a vincere ma pensa anche con riconoscenza e giustizia. Luca meritava la doppia chance. Fisichella è stato scelto dal presidente che negli ultimi tre anni ha voluto italianizzare la Ferrari a partire dai ruoli chiave dentro il team. Una decisione presa dopo ampie consultazioni con Domenicali, un manager che sa comandare, cazziare e ordinare ma sempre con ilfioretto. Dice Montezemolo: «Ho scelto Fisichella per diversi motivi. Perché lo merita, è in grande forma ed è un pilota esperto. Ci tenevamo tutti ad avere a Monza un pilota italiano sulla nostra macchina e inoltre si tratta di una scelta di lungo periodo, perché sarà il terzo pilota Ferrari». Dice Domenicali: «Pensiamo che Giancarlo potrà darci
un contributo significativo in termini di punti e ringraziamo Luca Badoer per lo spirito di squadra che ha dimostrato... ci dispiace che non abbia potuto dimostrare il suo valore in queste due gare, affrontate in condizioni che sarebbero state molto difficili per chiunque[...]». Meraviglioso. Corse e ricorsi storici raccontano di un lungo inseguimento felicemente concluso. [...] «Mi sento al settimo cielo» dice adesso Fisico, «ancorastento acrederecheilsogno dellamiavitasi sia realizzato... Nell’ultima settimana mi sono accadute cose incredibili: la pole e il secondo posto di Spa e ora questo. Darò il massimo per ricompensare la Ferrari, so che non sarà facile ma ce la metterò tutta...». [...]
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Lo chiede Franceschini ai cattolici durante il meeting delle Acli
I nodi della politica
Più dialogo sui temi etici
Nuovo affondo del premier che smentisce la stampa e i media
E rilancia la proposta di Fini per lo ius soli agli immigrati dI GIOVANNI INNAMORATI
«Sui giornali solo falsità» Secondo il presidente del Consiglio l’informazione italiana racconta «tutto il contrario della realtà» di MILENA DI MAURO
Un invito a non alzare muri contro il confronto con il centrosinistra
Ieri Berlusconi ha fatto il punto sulla ripresa a Palazzo Grazioli con alcuni “fedelissimi” azzurri: i due coordinatori del Pdl Sandro Bondi e Denis Verdini, il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ed il vice presidente del Senato Gaetano Quagliariello. La cosa ha suscitato profondo malessere ed è stata vista come una «battuta di arresto involutiva per il Pdl» dagli assenti ex aennini. Il coordinatore Ignazio La Russa, il vice capogruppo alla Camera Italo Bocchino ed il presidente dei senatori Maurizio Gasparri, hanno tuttavia preso atto della versione ufficialmente offerta dell’incontro: un appuntamento chiesto dagli ospiti per salutare Berlusconi dopo le vacanze, discutere di alcune faccende ed esaminare cahiers de doleances di alcuni esponenti della vecchia Forza Italia.
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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ieri ha nuovamente attaccato la stampa e i media
ELEZIONI
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Regionali, si vota il 21 e 22 marzo 2010 ROMA - La campagna elettorale per le regionali è di fatto già iniziata. E ieri è arrivata anche una data per il voto. Ad annunciarla è stato il ministro dell’Interno Roberto Maroni (nella foto): «Si voterà il 21 e 22 marzo: è, probabilmente, l’unica data possibile», ha detto. Dunque mancano poco più di sei mesi alla nuova tornata elettorale, che si annuncia un test cruciale per “pesare” la consistenza dei partiti, a destra come a sinistra. La forza della Lega, e di An, nel Pdl; la capacità di coagulare consenso del Pd, il ruolo dell’Udc e dell’Idv, ma anche l’incognita del partito del Sud sono alcune delle questioni rispetto alle quali le prossime regionali rappresentano una cartina al tornasole. Anche perchè i numeri sono massicci. Si torna alle urne in ben 13 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Nel precedente appuntamento elettorale di proporzioni paragonabili a quello in programma la prossima primavera, ossia le regionali del 2005 quando si votò per il rinnovo di 14 enti, il centrosinistra fece man bassa portando a casa 12 Regioni. Al centro destra ne restarono solo due, benchè di peso: Lombardia e Veneto. Dall’Emilia Romagna in giù, e il Piemonte al Nord, tutto finì sotto l’egida dell’Ulivo. Poi il panorama politico si è via
L’annuncio ufficiale del ministro Maroni: «È l’unica data possibile» Chiamati alle urne Basilicata, Calabria e altri undici enti territoriali via modificato. Nel 2006 in Molise Michele Iorio, centro destra, è stato riconfermato presidente. Nel 2008 si è votato in 4 Regioni: in Sicilia si è affermato Raffaele Lombardo, leader del Movimento delle autonomie, sostenuto da Pdl e Udc; in Friuli Venezia Giulia ha vinto Renzo Tondo, Pdl; in Abruzzo a conquistare la guida della giunta è stato Gianni Chiodi, anche lui Pdl; in Valle d’Aosta si è riconfermata l’egemonia dell’Union Valdotaine. E lo scorso anno in Sardegna ha vinto il centrodestra con l’elezione di Ugo Cappellacci, centrodestra, a governatore. Le elezioni comunali e provinciali del giugno scorso
hanno confermano lo spostamento dell’asse politico. Molto potrebbe cambiare ancora nei sei mesi che restano da qui alle regionali. La Lega da giorni reclama almeno tre regioni. Un’istanza che ha suscitato reazioni nel Pdl, rilanciata ieri dal presidente dei deputati del Carroccio, Roberto Cota: «Io penso che la Lega abbia voti e classe dirigente per governare le tre regioni del Nord», ha detto, premettendo però che «decideranno Bossi e Berlusconi». Un leit motiv, quest’ultimo, ieri ripetuto come una parola d’ordine, tanto da Ma-
LA STAMPA ESTERA Per lo spagnolo “El Pais” Berlusconi è «un pericolo pubblico» PER il quotidiano spagnolo El Pais è "un pericolo pubblico". Il Wall Street Journal parla di "tensioni sempre più profonde" con il Vaticano. E le dimissioni del direttore dell'Avvenire occupano ampio spazio sulle principali testate della stampa internazionale, in particolare nei paesi cattolici o in regioni, come a New York e Boston negli Stati Uniti, dove la presenza cattolica è particolarmente forte. In Spagna, El Pais, contro cui il premier ha minacciato azione legale (per la pubblicazione delle foto dei party con donne in topless nelle sua villa in Sardegna), gli dedica un articolo, intitolato "Berlusconi costringe alle dimissioni il direttore del giornale dei vescovi italiani", facendo la sua "prima vittima", e in un editoriale, si afferma: "Quest'uomo, è, come ha detto sua moglie Veronica, 'ridicolo', però è anche un pericolo pubblico".
roni, quanto da Franco Frattini. «E' un negoziato serio – ha detto il ministro degli Esteri – e si deve fare così». Altro appuntamento politico decisivo in ottobre, con il congresso del Pd e con l’elezione del nuovo segretario. E per le regioni del Sud un’altra variabile significativa è rappresentata dai vari movimenti “neomeridionalisti” che hanno preso corpo negli ultimi mesi.
LA POLEMICA
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Franceschini a Perugia
A questo punto, Franceschini ha allargato l'orizzonte rispetto al biotestamento e ai temi etici: «La storia del cattolicesimo politico ha centocinquanta anni, e in questo periodo noi siamo intervenuti nella società italiana su tutti i problemi. Sarebbe sbagliato che centocinquanta anni di storia politica vengano ristretti ad un solo tema. Aggiungo poi che dei temi etici ne dovremmo parlare per decenni, perchè sono problematiche nuove in continua evoluzione». Il segretario ha insistito sul fatto che «su molti altri temi, laici e cattolici
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nei decenni scorsi avevano idee diverse, poi superate dal confronto», come ad esempio la centralità della famiglia. «Oggi – ha aggiunto – si deve aprire un percorso di ascolto e di dialogo. La cosa più sbagliata sarebbe alzare un muro: è più utile abbatterlo questo muro». Insomma sarebbe di dubbia efficacia per i cattolici rinchiudersi nel fortino. «Se è vero – ha concluso citando un frase del Vangelo – che i cristiani sono “il sale della terra”, è più utile spargerlo questo sale anzichè raccoglierlo in un unico contenitore».
LE CELEBRAZIONI
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Informazione, è scontro Unità, pianificati gli eventi di CHIARA SCALISE ROMA – Non si placa la polemica sul ruolo della stampa il giorno dopo la bufera che ha portato alle dimissioni del direttore di Avvenire. Sullo sfondo poi ancora i delicati rapporti con la Chiesa, resi tesi dalle fibrillazioni causate dalla Lega e dal Boffo-gate: Umberto Bossi, che giovedì ha incontrato il numero uno della Cei Angelo Bagnasco, dichiara chiusa la querelle con il Carroccio e accredita una nuova stagione nei rapporti con Oltretevere: «Ho scoperto – assicura - che il Vaticano non c'è l’ha con la Lega». I giornali fanno «disinformazione», è la convinzione del premier, e attaccarli non equivale certo a ledere la libertà di stampa. E chi dice il contrario, come le opposizioni e in particolare il Pd, cade nel «ridicolo» secondo il portavoce del Pdl Daniele Capezzone. Per non parlare dell’accusa di fascismo, che ieri campeggiava sulla prima pagina dell’Unità. «Da quasi cinque mesi –fa il conto il deputato del Pdl Osvaldo Napoli – sparano a palle incatenate contro il premier e riferiscono illazioni e monnezza di terza o quarta
mano. In tutto questo chi è che recita il ruolo del fascista?». Insomma, solo «gli ipocriti e i farisei – aggiunge Napoli – possono ora gridare alla libertà di informazione minacciata». La linea scelta dalla maggioranza – è la replica del Pd – è quella della «sfrontatezza e arroganza». La verità, mettono in guardia i Democratici, è che Berlusconi vuole giornalisti asserviti: «La libertà di stampa che lui ammette – dice il segretario Dario Franceschini – è solo quella che passa dall’adorazione all’adulazione». E le sue «affermazioni – avverte il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro – suonano tragiche, intimidatorie e mettono paura». Un allarme che viene condiviso anche dalla Federazione nazionale della stampa, che rilancia l’appello a scendere in piazza sabato 19 settembre in segno di protesta. L’obiettivo, spiega la Fnsi, è dare «una risposta limpida, forte e partecipata». Tanto più necessaria, dice l’Italia dei Valori, dal momento che «il monopolio dei mezzi di comunicazione nelle mani di una sola persona impedisce all’Italia di essere una democrazia compiuta».
Bossi: «Nessuna tensione con il Vaticano»
di ALESSANDRA CHINI ROMA –Approvazione delle undici opere già previste dal governo e impegno per il reperimento dei fondi necessari per quattro di esse; uno spazio privilegiato dedicato alle iniziative culturali e storiche, con il coinvolgimento delle scuole e della tv. Sono alcuni degli aspetti salienti del piano per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia che Silvio Berlusconi e il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, accompagnati dal sottosegretario Gianni Letta, hanno illustrato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto) al Quirinale. Ora il piano verrà esaminato in uno dei prossimi Consigli dei ministri ma restano ancora da definire alcuni passaggi e il Quirinale non mancherà di vigilare in questo senso. Non a caso Napolitano, come aveva fatto con una lettera alla fine di luglio ribadendolo poi nelle scorse settimane, è tornato a sollecitare il governo sulla necessità di coinvolgere pienamente il comitato per le celebrazioni del 2011, presieduto dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi. Un altro capitolo da chiarire sarà poi quello dell’indicazione delle risorse effettivamente disponibili per le varie iniziative. Iniziative che verteranno molto sulla valorizzazione delle tante storie e identità italiane. L’obiettivo, ha spiegato il ministro, è quello di «valorizzare l’Italia delle città e delle regioni, dare valore alle differenze in chiave federale, e questo nel rigoroso rispetto dell’unità e dell’autorità dello Stato nazionale, che solo può dare al nostro Paese un ruolo in Europa e nel mondo e garantire l’eguale tutela dei cittadini e la valorizzazione della cittadinanza». Insomma, la valorizzazione dell’Unità d’Italia a partire dalle sue tante specificità. Ampio spazio, dunque, all’aspetto culturale e storico delle celebrazioni ma restano comunque, sul piatto, alcune delle opere infrastrutturali che erano state previste. Tra queste, in particolare, le quattro sulle quali c'è l’impegno a reperire i soldi sono il Palazzo del cinema a Venezia, l’Auditorium del Maggio a Firenze, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e l’Auditorium di Isernia.
Fondi per opere strutturali in tutta Italia
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ROMA – Silvio Berlusconi va ripetendo da giorni a tutti i suoi interlocutori di non aver alcun tipo di problema con la Chiesa, di essere estraneo allo scontro mediatico al fulmicotone degli ultimi giorni sulla vicenda Boffo, di sentirsi danneggiato dagli attacchi dell’opposizione e della stampa sul suo privato. E le stesse cose il premier le avrebbe dette ieri, si sottolinea in ambienti della maggioranza, anche al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, incontrato al Quirinale, rispondendo alle preoccupazioni del Colle che, raccontano le medesime fonti, avrebbe, come già negli scorsi mesi, auspicato uno svelenimento del clima della polemica politica. Al mattino il premier, con i lineamenti tirati e lo sguardo severo, era andato all’attacco rispondendo ai cronisti che chiedevano un commento sul Boffo-gate. «Credo possiate leggere i giornali di oggi dove c'è tutto il contrario della realtà – aveva affondato – . Abbeveratevi della disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia - aveva concluso - con un sistema informativo come questo». Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, poco dietro di lui, lo ascoltavano con l’aria di chi non ha potuto far niente per evitare lo sfogo, che arriva in un momento già così delicato, a pochi giorni dall’annunciata manifestazione per la libertà. Ma stufo, seccato, amareggiato, irritato per aver letto tra virgolette parole che dice di non aver mai pronunciato e neppure pensato, il Cavaliere usa parole dure e le pronuncia con un tono ancora più pesante. E a Ignazio La Russa, il ministro della Difesa che lo ha appena accompagnato nella visita al centro operativo dove si coordinano i militati italiani in missione nel mondo, non resta che seguirlo a testa bassa e far ciao con la manina. Così, per sdrammatizzare un pò. Poche ore dopo – mentre opposizione e Federazione nazionale della Stampa già si ribellano – un comunicato di Palazzo Chigi precisa che «con la sua dichiarazione di questa mattina il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha smentito tutte le illazioni e le false ricostruzioni apparse su numerosi quotidiani». E aggiunge: «un’illazione in particolare ha bisogno di una ulteriore, precisa, puntuale ed esplicita smentita: che sarebbe intenzione del Presidente Berlusconi procedere a un avvicendamento dei vertici dei Servizi di sicurezza. Non è vero, è un’ipotesi che il presidente Berlusconi non ha mai preso in considerazione, non ha mai pensato e non pensa». Ecco, raccontano i fedelissimi: a Berlusconi è saltata la mosca al
naso per aver letto tra virgolette frasi e giudizi mai pronunciati, analisi romanzate di cattivi rapporti con la Chiesa e di giudizi tranchant, quando invece il premier aveva proprio volutamente cercato di chiamarsi fuori, non pronunciandosi per giorni sullo scontro tra Giornale ed Avvenire e sulle successive dimissioni di Dino Boffo dal quotidiano della Cei. Il Cavaliere intanto si sforza in tutti i modi di spostare l'attenzione sull'azione di governo, sulle cose concrete da fare in vista del caldo autunno. Di qui a pochi giorni si dovranno assumere decisioni sulle alleanze per le Regionali con la Lega (che continua a martellare con la richiesta del governo di Lombardia, Veneto e Piemonte) e con l’Udc (con il quale il premier vorrebbe fortemente tornare in sintonia).
PERUGIA – Il mondo cattolico deve saper fare sui temi eticamente sensibili quello che in centocinquanta anni di storia d’Italia ha fatto su altri terreni, e cioè aprire una stagione di «dialogo e confronto» con i laici, rinunciando ad «alzare muri» e a rinchiudersi in un fortino, magari illudendosi su un’interlocuzione privilegiata con il centrodestra per ottenere leggi gradite. È questo l’appello lanciato dal segretario del Pd, Dario Franceschini, intervenendo all’Incontro di studi delle Acli nel corso del quale è tornato ad attaccare la politica dei «respingimenti» indiscriminati da parte del governo e a rilanciare la proposta del presidente della Camera Gianfranco Fini del diritto di cittadinanza sulla base dello “Ius soli”, annunciando una «battaglia parlamentare» su questo tema. Il ragionamento di Franceschini è stato seguito con grande attenzione dalla platea (dove sedevano molti leader di associazioni cattoliche), che ha salutato con applausi i passaggi salienti dell’intervento. Il presidente della Acli, Andrea Olivero, si è detto «preoccupato per la stessa libertà e non solo per la libertà di stampa» e ha definito «intimidatorie» le bordate leghiste alla Chiesa. Il segretario del Pd, rispondendo a una domanda di Olivero sulla laicità, ha rilevato che, in entrambi gli schieramenti, si tende a «parlare di ingerenza dei vescovi quando dicono cose sgradite e ad applaudirli il giorno dopo quando invece dicono cose condivise». «Le parole della Chiesa – ha proseguito – non sono mai interferenza ma un contributo utile per i cattolici impegnati in politica, che devono ascoltarle e poi, nell’autonomia delle scelte politiche e legislative, dovranno decidere. È tutto così semplice, è strano doverlo ripetere».
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L’ex ministro in aula incontra i precari lucani
Politica lucana
«Gelmini vuole eliminare la graduatoria di esaurimento»
Fioroni è a Potenza per la mozione congressuale di Franceschini
di SALVATORE SANTORO POTENZA - Fioroni è in polo gialla. Casual. Arriva a Potenza per sostenere la mozione congressuale del Pd a favore del binomio Franceschini - Restaino. L’incontro è stato organizzato al Centro sociale di Malvaccaro dalle truppe democratiche lucane che puntano alla riconferma congressuale del segretario nazionale Dario Franceschini e di quello regionale, Erminio Restaino. In sala molti volti noti del Pd potentino e non solo. Al tavolo della presidenza i “capitani” lucani della mozione Franceschini: Salvatore Margiotta, Vito Santarsiero, Vito Giuzio, Giampaolo Carretta, Angelo Summa. E Naturalmente Erminio Restaino. E chi si aspettava parole chiare dal palco non se ne andato insoddisfatto. Restaino a un certo punto del suo discorso è uscito allo scoperto: «Lo voglio dire senza mezzi termini. Se diventerò segretario regionale del Partito democratico mi spenderò con tutte le mie forze per la ricandidatura a presidente della Regione di Vito De Filippo». Platea colta un pò di sopresa e poi il lungo applauso. Ma non è stata una improvvisata quella di Restaino. L’attuale segretario regionale ci è arrivato attraverso un ragionamento e il racconto di un precedente. In pratica Restaino difendendo l’indipendenza decisionale del partito regionale ha svelato: «Quando si doveva decidere il candidato presidente per le regionali del 2000 parlai a telefono con Castagnetti. Lui mi chiedeva di difendere la ricon-
Il sindaco di Baragiano: «Io con Franceschini»
A centro pagina il tavolo con Fioroni. Sopra a sinistra e destra la platea del Centro sociale (foto A. Mattiacci)
ferma di Dinardo, ma c’era un accordo lucano per candidare Bubbico. A un certo punto alle sue insistenze fui costretto a essere un pò maleducato e gli dissi: leva le mani dalla Basilicata». Questo per testimonianza. Ma non solo elezioni regionali ovviamente nelle parole del candidato segretario Restaino. Il tutto sotto lo sguardo dell’ex ministro (ora uno dei testimonial nazionali della mozione di Dario Franceschini) Giuseppe Fioroni. Ma ci sono state anche le stoccate alle altre mozioni. E agli altri candidati. In particolare a Roberto Speranza che era seduto ad ascoltare a pochi metri
di distanza. Restaino non ha lesinato la linea dura e al giovane avversario congressuale ha detto: «Non basta dipingere un futuro dipinto a colori pastello solo se si vota per voi». Speranza ha ascoltato in maniera composta e poi ha concesso una veloce replica al cronista: «Su Facebook ho scritto che ero da Fioroni perchè anche durante il congresso non bisogna dimenticare che siamo un solo partito». Ma è stato il giorno della mozione Franceschini. E in una sorta di staffetta sul palco, sigillata da un abbraccio, Restaino ha lasciato la parola a Fioroni che ha esordito:
«Noi non stiamo litigando ma stiamo facendo una cosa normale e cioè discutere e confrontarci per decidere cosa fare in futuro». L’ex ministro ha poi aggiunto: «Mi auguro che sia un congresso vero che deve riconsegnare al Pd un partito unito». E poi «non ci serve un congresso che parli solo dei problemi del Pd, ma anche di come il Pd vuole affrontare i problemi degli italiani». Non sono mancati gli applausi. In precedenza invece, Salvatore Margiotta ha parlato di «scivolate di Bersani». In pratica il deputato lucano ha sottolineato: «Bersani ha detto che non può stare in un
partito in cui non si può utilizzare la parola sinistra. Io dico però che ci vuole un partito dove non ci deve essere solo la parola sinistra». Sostegno a Franceschini poi da parte di Margiotta che ha parlatpo di «una mozione che punta a fondere e non a dividere». E sullo stesso concetto si è soffermato anche Santarsiero: «Franceschini presenta un progetto in perfetta continuità con quello che era il grande sogno alla base della nascita del Pd e cioè quella di fondere la sensibilità politica dei cattolici democratici con la sinistra progressista». s.santoro@luedi.it
Due giorni di festa a Rionero in Vulture con dibattiti su tematiche di scottante attualità
ELEZIONI REGIONALI 2010
Lavoro e rifiuti nella “Casa della Sinistra”
Il ministro Maroni ha diffuso le date: «Si voterà il 21 e 22 marzo»
RIONERO - Appuntamento a Rionero in Vulture per lunedì e martedì, presso la “villa Catena”, dove si svolgerà l’iniziativa “Casa della Sinistra in festa”. Nella due giorni di festa, oltre alla proiezione di filmati e iniziative varie, è previsto, per lunedì, un dibattito sul tema “il lavoro al tempo della crisi”: interverranno Antonio Pepe, segretario regionale della Cgil, Carmine Vaccaro , segretario regionale della Uil, Nino Falotico, segretario regionale della Cisl, Giannino Romaniello (coordinatore provinciale di SD), Antonio Placido (sindaco di Rionero) e Paolo Pesacane (coordinatore di provinciale MPS). Seguirà lo spettacolo teatrale “il triangolo degli schiavi” di Ulderico Pesce con la partecipazione straordinaria di Andrea Satta. Martedì, invece, si svolgerà il dibattito sul tema “Rifiuti: da problema a risorsa”.
Il primo cittadino di Rionero in Vulture, Antonio Placido
Iinterverranno Piero Lacorazza (presidente della Provincia di Potenza), Walter Mancini (sinistra e Libertà), Ivano Scotti (coordinatore Mps di
lavello), Lina Grosso (assessore al Comune di Rionero) e Antonio Placido (Sindaco di Rionero). Seguirà una serata musicale.
La campagna elettorale per le regionali è di fatto già iniziata. E oggi è arrivata anche una data per il voto. Ad annunciarla è stato il ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Si voterà il 21 e 22 marzo: è, probabilmente, l’unica data possibile». Dunque mancano poco più di sei mesi alla nuova tornata elettorale. Non si voterà solo in Basilicata ma in ben 13 regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Ha una data quindi quella che si preannuncia per la Basilicata una sfida politica elettorale molto accesa. Si voterà per il rinnovo della giunta regionale che oggi è presieduta dal governatore Vito De Filippo.
«CON Franceschini e Restaino per avere una voce a livello politico». Così il sindaco di Balvano, Costantino Di Carlo, ha riassunto la posizione di diverse amministrazioni del Marmo Platano - Melandro che hanno scelto di appoggiare la mozione Franceschini al prossimo congresso del Pd. «Noi non siamo solo portatori di voti ha aggiunto il sindaco - e seguiamo la linea del Pd rappresentata a livello regionale da Erminio Restaino, per una sorta di continuità e coerenza con quanto sostiene Dario Franceschini a livello nazionale”. Secondo Di Carlo “Franceschini ha avuto la capacità di dare una spinta innovativa al Pd senza stravolgere le linee guida del partito. Ascoltare i suoi discorsi fa venire voglia di lavorare”. “Negli ultimi anni - spiega Di Carlo - il nostro territorio è stato tagliato fuori dalle politiche regionali e provinciali ed è stato spesso considerato soltanto un in quanto poratore di voti. Ora abbiamo intenzione di ottenere una voce politica che conti almeno quanto i nostri voti e di far sì che abbia un peso nelle decisioni progettuali. Molti Comuni del MarmoMelandro - aggiunge Di Carlo - sono rappresentati da giovani amministratori che, superando le logiche del campanilismo, sono riusciti ad ottenere ottimi risultati per il territorio. L'incontro di questa sera a Balvano
Il sindaco Di Carlo
che ospita Restaino - ha concluso il primo cittadino - è un momento per sentirci tutti rappresentati dall'idea politica che condividiamo»
GLI SCATTI DELL’INCONTRO
Alcune immagini dell’incontro in un’aula del Centro Sociale tra Fioroni e i precari della Scuola lucana (Mattiacci)
no esauriti subito ma ha proseguito: «Il ministro Gelmini sa bene che l'anno prossimo ci saranno sicuramente oltre 28 mila pensionamenti e quindi questi precari, che sono i primi nelle graduatorie a esaurimento, potranno essere rimessi in ruolo. Per un pugno di euro, quindi, è folle creare sofferenza e sfascio della scuola pubblica». Da qui il sospetto di Fioroni che dietro queste ultime
manovre ci sia la volontà del governo «di eliminare la graduatoria di esaurimento». In pratica l’ex ministro che a un certo punto ha definito il ministro Maria Stella Gelmini «il megafono di Tremonti» ha sottolineato più volte: «E’ evidente che dietro questi tagli c'è qualcosa di diverso. Gelminl dirà che io penso male, allora mi dimostri che è il contrario». sal.san.
Il candidato Speranza a Rionero punta al confronto e non allo scontro
«Un partito meno autoreferenziale»
Un momento dell’incontro di Speranza a Rionero
RIONERO -Roberto Speranza in tour incontra i sostenitori del Vulture Alto Bradano giovedì a Rionero presso il centro sociale. «Occorre rilanciare un'azione politica per mobilitare nuove energie, ma non è una battaglia generazionale» si affretta a precisare Speranza. Il candidato alla segretaria regionale del Pd alle prossime elezioni primarie del 25 otto-
bre appoggia la mozione Bersani. Al tavolo dei relatori, nell'incontro rionerese, Ignazio Petrone segretario provinciale del Pd, Michele Sonnessa sindaco di Rapolla e consigliere provinciale e Fausto Mastroddi della sezione locale Pd. Partecipi alla discussione il segretario di sezione Emilio Libutti e il sindaco di Rionero
Antonio Placido in qualità di padrone di casa. Presenti numerosi simpatizzanti e tesserati, ma anche amministratori dell'area: dal sindaco di Atella, a San Fele, a Forenza. In sala anche il senatore Filippo Bubbico. Placido, di Sinistra e libertà, guarda al congresso come ad un evento da cui «dipende moltissimo il destino della sinistra in Italia, un modo per contrastare il governo Berlusconi». L'auspicio del sindaco di Rionero è la ricostruzione di un fronte comune di centro sinistra. Di «bozza di documento politico aperto» parla Petrone coordinatore della mozione Speranza - Bersani sottolineando il fronte partecipativo dell'azione politica.
Un Pd che secondo Petrone deve mantenere una doppia fase, quella delle primarie dove si da spazio al cittadino elettore e quella congressuale che pone al centro l'iscritto mantenendo comunque un ruolo forte dell'elettore. «Siamo di fronte a un modello di sviluppo che per troppi anni è stato assistenziale» esordisce il candidato Speranza «ad una Regione che non ha saputo ancora rompere questo modello». Uno dei punti del programma riguarda l'apertura al territorio. «In ogni Comune che ho visitato ho trovato risorse straordinarie di tutte le generazioni pronte a dare il loro contributo per una regione migliore». Poi la discussione è passata sul campo del confronto con
gli altri candidati. «Dobbiamo chiedere ai lucani di farsi carico del congresso del Pd perché determinerà un passaggio decisivo ma solo se avremo la capacità di non farlo diventare uno scontro tra dirigenti». Elezioni viste non come competizione ma come “coopetizione”, non guardare ai big di partito ed alle dinamiche nazionali ma «vivere il congresso nel confronti più libero possibile». Quattro le priorità di Speranza: investimento nelle risorse immateriali, investimento nelle risorse materiali, connessione all'interno della Regione e lavoro. L'obiettivo proposto è quello di un Pd più “contendibile” e meno autoreferenziale. Lucia Nardiello
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Restaino: «Vinco e spingo sul De Filippo bis»
POTENZA - Fioroni siede in cattedra e svela ai professori le vere intenzioni della Gelmini. E’ successo ieri a Potenza, in aula del Centro sociale di Malvaccaro. Giuseppe Fioroni responsabile nazionale del settore Scuola del Partito democratico (anche ex ministro all’Istruzione) prima dell’incontro di partito a sostegno della mozione congressuale Franceschini . Restaino si è appartato con alcuni rappresentanti del mondo della scuola lucana (presenti oltre alle associazioni professionali e ai sindacati di categoria anche alcuni precari) per discutere delle riforme e degli obiettivi del governo nazionali sul sistema dell’istruzione. E ha iniziato subito a gamba tesa l’ex ministro: «Il lavoro del governo Berlusconi e del ministro Gelmini sui precari della scuola è dannoso. L’indennità di disoccupazione e le supplenze costano sostanzialmente quanto il rinnovo dei 27 mila contratti annuali che vengono meno sia nel personale docente che in per quello non docente». L’incontro, che in un primo momento non era prevista nell’agenda della visita di Fioroni a Potenza, è stato promosso dal neo coordinatore cittadino della mozione Franceschini, Giampaolo Carretta. Al fianco del big nazionale hanno preso posto, il deputato Salvatore Margiotta, il segretario (e ricandidato) del Pd lucano, Erminio Restaino, l’ex sottosegretario Giampaolo D’Andrea, il sindaco Vito Santarsiero, il consigliere regionale, Antonio Di Sanza e il dirigente di partito, Antonello Molinari. Nella stanza però i veri protagonisti erano i precari che si sono presentati coperti da manifesti in cui si richiamava l’attenzione verso il mondo della scuola. Seduti nell’inconsueta veste di alunni (tra i banchi) gli insegnanti hanno primo ascoltato le parole del responsabile nazionale Scuola del Pd e poi hanno gli hanno illustrato le specificità dell’emergenza istruzione in Basilicata. Alcuni precari in particolare hanno chiesto ai rappresentanti del Pduna maggiore azione di protesta nei confronti del governo nazionale sul tema scuola. I sindacati hanno invece “denunciato” al ex ministro i numeri «ancora più gravi dei tagli che riguardano la scuola lucana». Ma gli attacchi al governo da parte di Fioroni non si so-
Sabato 5 settembre 2009
Industria lucana
La società presenterà un piano industriale per Melfi. Mobilità congelata, resta il presidio
Da Roma un futuro per Lasme Faticoso confronto aggiornato al 16. Manifestazione dei lavoratori. Sollievo per l’indotto | AL VERTICE | di MARIATERESA LABANCA
ROMA - Li aveva accolti, in mattinata, la pioggia. Per ripartire, dopo una faticosa giornata, accompagnati dal sole ma soprattutto dalla speranza. Per i 174 operai della Lasme di Melfi quella di ieri è stata una svolta: tecnicamente le lancette si sono fermate rispetto alla procedura di mobilità. Nella pratica i licenziamenti sono stati congelati. Aspettando il nuovo vertice fissato a Roma, per il prossimo 16 settembre. Quando l’azienda, di proprietà della famiglia Pellegri, sarà chiamata a presentare un nuovo piano industriale per il sito lucano. Ancora attesa, dunque, per le tute blu della fabbrica che produce alza cristalli elettrici, montati sulla Grande Punto. Che però ieri sono tornati a casa confortati dai significativi passi in avanti compiuti nella vertenza. La Lasme - la società fornitrice diFiat ,chepiù nonpiù di un mese fa aveva annunciato la chiusura dello stabilimento, con 174 licenziamenti e la delocalizzazione della attività in Liguria - continuerà a produrre a San Nicola. Una prima vittoria, per l’intera regione. E’ il risultato faticosamente raggiunto al termine del lungo vertice che si è svolto ieri nella sede romana del ministero dello Sviluppo economico. Una riunione che si è protratta per oltre sei ore. Al termine della quale, la delegazione lucana che ha partecipato al tavolo - composta dal presidente della Regione, Vito De Filippo, l’assessore Gennaro Straziuso, due dirigenti regionali, il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, Franco Dell’Acqua della Confindustria lucana, i sindaci di Melfi, Rionero, Lavello, Grassano e Grottole, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl di Basilicata e le sigle di categoria regionali - è stata accolta dal caloroso applauso degli operai. In più di 150, all’alba di ieri mattina,
Il presidio degli operai della Lasme davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico
erano partiti con due autobus da Melfi per manifestare sotto il palazzo del ministero. A rappresentare l’azienda invece, il responsabile del personale, Maurizio Bertocchi. «I lavoratori - è il commento del governatore lucano - hanno apprezzato il lavoro di mediazione svolto dalla delegazione. Quello ottenuto è un risultato parzialmente soddisfacente. Cauto ottimismo, in attesa di esprimerci sul piano industriale che l’azienda presenterà il 16. Nel frattempo rimaniamo al fianco dei lavoratori. Il nostro sostegno è confermato per dare una soluzione definitiva alla vertenza». Ma il presidio a San Nicola rimane. Nuovo piano industriale per lo stabilimento lucano significa che il progetto di delocalizzare le attività dell’azienda è fallito. Ma la vertenza rimane in piedi perché c’è da capire come e con quali numeri i Pellegri intendano restare a Melfi. Il nodo cruciale riguarda quanti dipendenti la società intenda confermare per il futuro. Ma che si possa ancora parlare di un futuro per lo stabilimento lucano è già una conquista. La
Cgil e Fiom analizzano i bilanci della società
«Dall’azienda decisione pretestuosa e poco chiara» «LA mediazione del ministero - è il parere dei segretari di Cgil e Fiom di Basilicata, Antonio Pepe e Giuseppe Cillis - è stata assunta grazie alla forte determinazione dei lavoratori ed alle azioni di lotta che hanno anche prodotto, almeno su questa vertenza, la unità sostanziale». Cgil e Fiom ritengono necessario un intervento di Fiat affinchè si possa continuare le produzioni della Lasme 2 nell’area industriale di Melfi. Ma esprimono un giudizio «assai negativo» sul comportamento della proprietà della Lames, «che ha prodotto la messa in liquidazione di Lasme». Dall’analisi del bilancio aziendale compiuta dal sindacato risulta che «la decisione della proprietà dell'azienda pare pretestuosa». «Dalla relazione sulla gestione al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2008 leggiamo che la perdita iscritta in bilancio è in gran parte costituita dalla perdita di 4.513.969, quale conseguenza della decisione di procedere alla svalutazione del credito di 12.897.053 esistente nei confronti di società facenti parte del gruppo. In conseguenza di ciò il debitore LAMES SPA ha ritenuto di congelare temporaneamente il pagamento di una quota del debito verso LaSme2, determinando il dissesto economico, la conseguente trasformazione da SPA ad Srl e l'avvio della procedura di liquidazione. In questo senso, la decisione di portare in perdita evidente l'azienda ci sembra sospetta». «Insieme ai lavoratori - concludono Cgil e Fiom - continueremo a mettere in pratica tutte le azioni di lotta necessarie a garantirne il rispetto».
decisione del management di abbandonare il territorio, fin dall’inizio, era sembrata irrevocabile. E’ stata la determinazione di sindacati e istituzioni, che ieri si sono mostrati irremovibili rispetto alle richieste di ritiro della mobilità e del ripristino delle produzioni, a consentire questo parziale successo. Ma soprattutto è stata la lotta quasi stoica delle 174 tute blu dell’indotto di Melfi a determinare la svolta. In pochi giorni, da operai poco inclini allo sciopero e alle contestazioni, hanno dovuto imparare a difendere il loro lavoro con i denti. A costo di salire sultetto,e rimanercipergiorni. E quando è stato il tempo di fare un passo indietro, facendo prevalere la ragionevolezza sulla rabbia, hanno saputo farlo. Non è ancora vittoria, ma adesso gli animi sono un pò più distesi. Un sospiro di sollievo anche rispetto alle crescenti preoccupazioni per l’indebolimento dell’indotto. Quello di ieri è un segnale positivo pureda partedi Fiat.Ha prodotto un buon effetto il pressing tentato da Regione e dalla stessa Confindustria sul Lingotto. Da Torino sarebbe-
ro partire nelle ultime ore telefonate decisive. La mediazione non è finita qui e dovrà necessariamente proseguire nei prossimi giorni. «Se l’obiettivo primario resta quello della difesa dei livelli occupazionali –ha osservato il presidente De Filippo - grande attenzione occorre indirizzarla verso il rafforzamento e la strutturazione dell’indotto Sata, evitando tentativi di delocalizzazione o peggio di smantellamento, proprio nel momento
in cui la Fiat di Melfi si posiziona sul mercato con alti profili produttivi e con risultati aziendalidi granderilievo».Il Lingotto si prepara a presentare al salone di Francoforte la nuova Punto Evo che verrà prodotta proprio a Melfi. Nel frattempo, a San Nicola sembra essere arrivato un nuovo giorno, dove il dramma vissuto nell’ultimo mese lascia il posto a qualche speranza in più. m.labanca@luedi.it
Sul Quotidiano della satira SOLIDARIETA’ e incoraggiamento ai lavoratori della Lasme anche dal mondo della satira. Lunedì prossimo, infatti, il Quotidiano della satira dedicherà un numero monografico proprio alla lotta - speriamo proficua - degli operai dello stabilimento di San Nicola di Melfi. Come dire: una risata seppellirà tutti i problemi!
Scajola soddisfatto
Ma De Filippo attacca: «Grave assenza del governo» IL COMMENTO del ministro Scajola sull’incontro, nel quale si esprime soddisfazione per l’avanzamento della vertenza Lasme, è arrivato subito dopo la chiusura del tavolo romano. Ma il presidente De Filippo, in apertura dei lavori, aveva stigmatizzato molto duramente l’assenza all’incontro di rappresentanti del Governo nazionale, ad una trattativa «difficile, complessa e problematica«. «Con il risultato di aver privato il tavolo romano di una presenza qualificata per la ricerca di una soluzione che scongiuri la chiusura definitiva dello stabilimento Lasme di Melfi». Assenti al tavolo anche i deputati lucani, sia del centrodestra che del centrosinistra. L'esito dell’incontro è stato commentato anche dal presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza: «E’ necessario stare nel confronto che si è aperto, lavorando per difendere le produzioni e il lavoro in Basilicata. Parallelamente è necessario aprirne uno anche nelle sedi istituzionali (ad esempio nella conferenza Stato-Regioni) sui temi dell’industria e sulla presenza della Fiat nel Mezzogiorno. Il Sud – ha concluso Lacorazza – deve tornare ad essere una priorità dell’Italia».
Il commento dei sindacati all’esito dell’incontro Cisl e Fim Fismic e Ugl Uil e Uilm C’è un misto di fiducia e realismo tra i sindacalisti della Cisl dopo il vertice tenutosi a Roma. «Non portiamo a casa tutte le nostre richieste - commenta a caldo Leonardo Burmo, della segreteria nazionale della Fim, ma abbiamo incassato una novità importante, ovvero la volontà della Lasme di tenere in piedi il polo produttivo di Melfi, ora attendiamo il piano industriale per esprimere una valutazione compiuta sui contenuti». Dello stesso tenore le parole del segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che ha guidato la delegazione cislina nella trasferta romana. «Il vertice di oggi non poteva essere risolutivo perché la proprietà non era nelle condizioni di presentare una controproposta ai sindacati, ma aver scongiurato la dismissione della fabbrica di Melfi è un primo, anche se parziale risultato, che andrà verificato in sede di presentazione del nuovo piano industriale». Per il segretario generale della FimCisl Basilicata, Antonio Zenga, «la trattativa ha preso un abbrivio positivo, si tratta di un passo importante perché adesso esiste un comune impegno per salvare lo stabilimento. Abbiamo tirato per i capelli un'azienda che qualcuno dava già per morta, ora attendiamo il progetto industriale».
«VALUTIAMO come interlocutoria la riunione di oggi al dicastero dello Sviluppo economico», è questo il giudizio della Uil e della Uilm di Basilicata al termine della riunione, durata quasi sei ore, nella sala Parlamentino del dicastero di via Molise a Roma. «È importante - hanno continuato i due segretari Carmine Vaccaro e Vincenzo Tortorelli - valutare oggettivamente il percorso proposto dal Ministero che prevede nel prossimo incontro la presentazione di un piano industriale dove emergano chiaramente le prospettive di riutilizzazione del sito e di ricollocazione dei lavoratori, con la sospensione della procedura di mobilità fino alla data del prossimo incontro. La Uil e la Uilm «nell’esprimere cauto ottimismo, valutano la proposta in questione come una utile speranza per i 174 lavoratori e ritengono che questa strada sia non il punto d'arrivo, ma di partenza, per giungere alla definizione più complessa dell' intera vertenza». Nell’apprezzare la nutrita ed autorevole presenza istituzionale locale al tavolo ministeriale la Uil e la Uilm denunciano l'assenza all'incontro del Governo nazionale e dei Parlamentari lucani, sintomo di indifferenza per iprimi escarso attaccamentoalle problematiche del territorio per gli altri».
«QUELLA di ieri - ha commentato il segretario della Fismic di Basilicata, marco Roselli - è stata una giornata intensa e impegnativa che non ha portato il risultato sperato, anche se finalmente si è aperto un dialogo fino a ora risultato molto faticoso. Finalmente l’azienda ha compreso la volontà d’intenti e determinazione di istituzioni e sindacati lucani: un’azienda che ha ancora le commesse di Fiat non può pensare di abbandonare il territorio. «Un incontro interlocutorio». Così Giovanni Centrella, segretario nazionale Ugl metalmeccanici, e Giuseppe Giordano del sindacato regionale valutano l’incontro di oggi sulla vertenza Lasme a cui ha partecipato presso il Ministero dello Sviluppo economico. «Le risposte che ci attendevamo non sono arrivate – spiega – continuiamo il confronto con il ministero e l’azienda, a patto che si vada verso una soluzione del problema, non per rinviarlo nel tempo. Potremo dirci soddisfatti se nel piano industriale che sarà presentato il prossimo 16 settembre ci saranno le garanzie per una reale prosecuzione dell’attività industriale».
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10 Primo piano
Caso Claps
Dopo le rivelazioni del Quotidiano sulle presunte minacce parla la conduttrice di “Chi l’ha visto?”
«Restivo racconta falsità» La Sciarelli smentisce la ricostruzione e difende il lavoro del suo programma di LEO AMATO “Non mi sono mai spacciata per poliziotta, a parte che non ci crederebbe nessuno”. Federica Sciarelli replica stizzita alle accuse pubblicate dal Quotidiano. Dal 2005 è la conduttrice di “Chi l'ha visto?”, trasmissione che tante volte si è occupata della scomparsa di Elisa Claps. Qualche giorno fa da un indirizzo inglese sono piovute accuse pesantissime sul fratello della ragazza scomparsa, e i giornalisti che negli anni hanno portato il caso alla ribalta delle cronache nazionali. Il mittente non si rivela, nega di essere direttamente coinvolto nella vicenda, ma allega due fotografie inedite di Danilo Restivo, che a tutt'oggi è indagato per quei fatti di sedici anni fa, e risiede in Inghilterra, dove è indagato anche per la morte di una donna di 48 anni ancora avvolta dal mistero. “Ho sempre avuto grande rispetto per le istituzioni - dice Federica Sciarelli -, e soprattutto per la mia professione. Facendo parte del consiglio dell'ordine dei giornalisti del Lazio mi dovrei radiare da sola perché millanto un mestiere che non faccio.” Per l'anonimo estensore delle missive, i cronisti di “Chi l'ha visto?” si sarebbero finti poliziotti italiani col detective di Scotland Yard, che indagava sulla morte di quella donna inglese orribilmente mutilata, nel 2002, a un centinaio di metri dall'appartamento di Restivo. In Inghilterra ci sarebbe un divieto di pubblicazione per alcuni atti d'indagine sanzionato con la perdita totale della loro validità. Quelloche ilmittente insinua è che le prove già raccolte siano diventate carta straccia, e che le indagini siano state compromesse in maniera irreparabile. Quindi ai piani alti della polizia inglese si sarebbe scatenato un putiferio. “Non ci risulta. Parla di un
La foto pubblicata in esclusiva dal Quotidiano: Danilo Restivo mostra i proiettili che avrebbe ricevuto in Inghilterra
processo che non esiste, che non è ancora cominciato, ma sa molte cose che nemmeno io conosco. In trasmissione abbiamo ospitato sia il detective che si è occupato delle indagini da principio, che il suo sostituto quando il primo è andato in pensione. Ci hanno
chiesto di lanciare un appello alle donne italiane e in particolare a quelle di Potenza per un motivo molto semplice: la signora inglese era stata ritrovata con due ciocche di capelli in mano. Una apparteneva a lei, ma l'altra no.” E Restivo avrebbe avuto il
| Federica Sciarelli
vizio di tagliare ciocche di capelli alle ragazze. “Sono arrivate un sacco di telefonate. Ma in un'altra occasione abbiamo anche intervistato il questore di Potenza. Se ci siamo sostituiti ai poliziotti, e poi loro sono venuti in trasmissione senza arre-
starci…io non lo so…” In questa lettera c'è scritto che due testimoni inglesi del vizietto di tagliare ciocche di capelli alle ragazze, prima di vederlo di persona, e riuscire a riconoscerlo in mezzo a tanti (in gergo tecnico si chiama “riconoscimento all'americana” ndr), sono stati condizionati da un identikit della polizia inglese che sul sito internet di “Chi l'ha visto?” era stato affiancato a una foto di Restivo. “Come sui giornali qualche tempo fa c'era la notizia di un errore nel registro del pronto soccorso dove si era fatto medicare una ferita proprio il giorno della scomparsa di Elisa. Da bravi giornalisti siamo riusciti a procurarci un foglio dalla scuola di informatica che lui frequentava in quel periodo, con una foto molto più recente di tutte quelle che avevamo, e l'abbiamo scelto di pub-
DA LUNEDÌ IN PRIMA SERATA SU RAITRE
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Torna la trasmissione. Pubblico in sala Insert di filmati d’autore e restyling dello studio per la ventiduesima edizione ROMA - Per la prima volta un pubblico presente, inserti del cinema e un restyling dello studio. Queste le principali novità che caratterizzeranno la 22esima edizione di ‘Chi l’ha visto?’, il programma di servizio pubblico di Raitre che Federica Sciarelli tornerà a condurre da lunedì in prima serata su Raitre. “‘Chi l’ha visto?’ è un pezzo fondamentale della nostra rete nonostante i cambiamenti evolutivi. La forza della trasmissione - ha dichiarato il direttore di Raitre Paolo Ruffini durante la conferenza stampa di presentazione che si è svolta ieri nello studio di Via Teulada a Roma - sta nel fatto che è un programma di racconto della realtà e della cronaca, non parla soltanto degli scomparsi. Racconta l’Italia meno nota, la cronaca nera di provincia ed
emerge la forza del racconto popolare. Ma è giusto che ci siano dei cambiamenti perché va reso contemporaneo al tempo che viviamo. E’nel dna di questa rete”. Per il vice direttore di Raitre Stefano Marroni “è un programma di servizio pubblico insostituibile”. Importantela novitàdella presenza del pubblico in studio. “Non saranno dei figuranti - spiega Marroni - ma i telespettatori che ci seguono da casa e che ci hanno chiesto di poter vedere in diretta cosa succede. Pur non intervenendo rappresenteranno la testimonianza di un pubblico affezionato al programma. Insieme al pubblicodella prima puntata saranno presentati anche i famigliari dei casi di cronaca che il programma ha trattato come quello di Emanuela Orlandi, De-
nise Pipitone e le vittime del massacro del Circeo: Rosaria Lopez e Donatella Colasanti”. ( Tra i registi che hanno lavorato ai 'mini-film' dei casi, Michele Soavi, i fratelli Manetti, Andrea De Sica, e, per la prima volta dietro una macchina da presa, la sceneggiatrice Hcidrun Schleef. Chi l’ha visto si presenterà al pubblico con una veste scenograficanuova. Lostudio, infatti, più grande, con tre postazioni al centro della scena (invece di una), ospiterà il pubblico. Altra novità del programma un blog, moderato dalla redazione, che conterrà commenti e opinioni del pubblico sui temi della trasmissione. «Il pubblico arriverà anche grazie alla tecnologia – ha spiegato la conduttrice -, soprattutto i giovani che sanno usarla meglio».)
segue dalla prima La chiusura di molti stabilimenti industriali è un fenomeno che interessa la Basilicata in maniera preoccupante da almeno un quinquennio e non è dato scorgere minimi segnali di inversioni di tendenza. La diminuzione delle forza lavoro agricola deve considerarsi fisiologica, dati i bassi livelli di produttività del lavoro che il settore primario registra; in futuro ci si dovrà attendere un suo ulteriore decremento che occorrerà comunque bilanciare con la immissione di giovani con alta preparazione professionale. Il settore terziario presenta una modesta crescita, pur essendo nettamente sottodimensionato rispetto alle aree più avanzate, crescita attribuibile peraltro prevalentemente ad “attività-rifugio” nel commercio, spesso frustrate dal basso livello dei consumi che caratterizza strutturalmente la regione. Il PIL ha determinato i fe-
blicarla. Me ne assumo la responsabilità. Ma non ci siamo mai spacciati per poliziotti. Non c'era mica bisogno di passare per poliziotti. Facciamo i giornalisti e cerchiamo i documenti che riguardano le nostre inchieste. Tra l'altro l'ultima volta che siamo andati in Inghilterra per parlare con la polizia, i cronisti del posto, respirare l'aria, e capire cosa succedeva lì, il collega mite e gentile è andato a bussare alla sua porta e si è preso un bel “vaffa” dalla moglie. Danilo Restivo non si è fatto vedere. Il collega è andato a chiedere un'intervista, si è preso un “vaffa”, e se n'è andato.” Non siete stati mai chiamati per chiarire questa cosa dei poliziotti finti? “Mai. Gli investigatori inglesi sono talmente abbottonati, che in fondo siamo stati molto più utili noi per loro, che viceversa.”
La Basilicata nel quadro... nomeni prima accennati, con una flessione nel periodo considerato dello 0,5%, causato soprattutto dal settore automobilistico, anche se gli ultimi dati forniti dalla Fiat in ordine alle vendite di questi ultimi mesi fanno sperare in una ripresa che sarà tutta da decifrare (vedi la vicenda Lasme). La crisi nazionale ed internazionale ha ovviamente condizionato le esportazioni regionali con l'eccezione dei prodotti agricoli che tuttavia non sono riuscite a compensare quelle relative al settore industriale. L'agricoltura ha registrato un incremento di produzione straordinario ( + 22%) e ciò va valutato positivamente nell'ottica della riduzione del divario di produttività accennato in precedenza, le attività terziarie hanno dato luogo ad una
crescita del Pil dello 0,5%, ossia una performance che però non incide significativamente nella dinamica complessiva del sistema economico regionale. Il Pil si è ridotto, ma quello pro-capite è cresciuto, passando dal 70,1% del totale nazionale riscontrato nel 2000 al 72,5 del 2008. L'apparente contraddizione la Svimez la spiega, osservando come la riduzione del divario dipenda soprattutto dalla perdita di popolazione più che da un incremento della produzione. Anzi, sul versante demografico, la scheda Svimez mostra situazioni di estrema preoccupazione: il saldo migratorio è fortemente negativo, documentato dai 3400 lucani che hanno abbandonato la regione nel 2008 avanti ai 1300 rientri. Anche qui le statistiche
non evidenziano il fenomeno migratorio in tutta la sua gravità: in effetti vanno via prevalentemente giovani con alle spalle processi scolastici molto avanzati e rientrano anziani che hanno lasciato la Basilicata nel periodo del boom migratorio a cavallo degli anni '60 e '70. E non basta: attualmente vi sono 7000 lucani che risultano residenti in Basilicata e che compaiono nelle statistiche della occupazione regionale, ma che lavorano al Centro-Nord; sono coloro che la Svimez chiama pendolari di lungo raggio, ossia giovani diplomati e laureati che hanno contratti a tempo determinato e che aspettano di stabilizzare il loro rapporto lavorativo fuori regione per poi ufficializzare la loro dipartita o giovani che, pur disponen-
do di rapporti di lavoro a tempo indeterminato tardano ad iscriversi nelle anagrafi dei comuni dove lavorano per motivi diversi ( assicurativi, fiscali, ecc.). La Svimez parla giustamente della Basilicata come “terra di migranti e di pendolari”, un fenomeno che si sta verificando da troppo tempo e che, se collegato al saldo naturale anch'esso negativo, colloca la regione in pieno “ declino demografico”, uno stato di cose che sta assumendo proporzioni tali da poter già oggi essere considerato irreversibile in alcune aree interne, come quelle della collina materna, dell'entroterra del Sinni e dell'alto potentino. Completano il quadro Svimez i dati sulle infrastrutture che vedono la regione agli ultimi posti nella graduatoria nazionale, so-
prattutto per la mancanza di porti, aeroporti o per le carenze nella rete ferroviaria, e quelli sull'andamento della pubblica amministrazione e dei servizi da essa forniti con considerazioni non certo positive. Fin qui in estrema sintesi i dati Svimez. Si tratta di argomenti vitali per la regione sui quali sarà opportuno soffermarsi nel prossimo futuro. Una qualsiasi prospettiva di sviluppo non può non partire da una analisi della realtà: spesso si mira a rimuoverla, facendo un gioco politico che alla lunga allontana la regione dalle vere opportunità di crescita di cui dispone che sono molte e di livello e qualità superiore ai fabbisogni di reddito e di occupazione di cui abbiamo bisogno. Ebbene riportare le condizione reali della regione in questo alveo programmatico può essere utile per uscire dalla sua situazione di arretratezza socio-economica. Nino D'Agostino
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Primo piano 11
Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA
PERDETE OGNI SPERANZA
di FRANCESCHO BOCHICCHIO
di PATRIZIA BARRESE LA CRISI finanziaria ha dimostrato l'incapacità delle democrazie occidentali di controllare le imprese, le quali senza freni ed alla ricerca di mega-profitti si avventurano inspeculazioni quantitativamenteillimitatee quindirovinose. L'economiaè inmano, quindi,alle oligarchie economiche. In politica, gli elettori non sono in grado di controllare gli eletti: la democrazia non è in grado quindi di porrelimiti ragguardevolidicontenutoalle oligarchiepolitiche. Il pluralismo diventa solo apparente, in quanto le oligarchie economiche e quelle politiche sono spinte inesorabilmente ad un abbraccio tra di loro senza controlli. Le riforme istituzionali, di cui tutti parlano - allo stesso modo di come tutti parlano del campionato di calcio - non hanno risolto il “deficit” della democrazia: i sistemi presidenziali hanno in sé una tendenza al plebiscitarismo ed al cesarismo, con un rapporto diretto “leader”/popolo tale da piegare le istituzioni al “leader”, e con una personalizzazione che porta a favorire le aspettative a breve rispetto ad una coerente politica a medio termine: i sistemi parlamentari, d'altro canto, hanno una tendenza spiccata al clientelismo ed al corporativismo; la correzione dei sistemi parlamentari con criteri elettorali maggioritari, se porta efficienza di governo, creando un'alternativa a chi detiene il potere e quindi alla maggioranza di governo, peraltro radicalizza i poteri delle “elite”, con la lotta politica ridotta alla lotta per il potere tra due “elite”, e quindi con una restrizione della valorizzazione dei contenuti, a favore di una corsa al centro e di una autolegittimazione delle “elite”. Il nodo sembra inestricabile: società complesse richiedono una delega alle “elite”, e le istanze di partecipazione non sembrano fuoriuscire da una nobile utopia, con le critiche al sistema dei partiti che sembrano senza sviluppo se non nella direzione contraria di un regime plebiscitario e di un cesarismo, e l'esigenza di un'efficienza del governo richiede addirittura una semplificazionedellalotta politica,ridottaalloscontro di due “elite”, la cui differenziazione nei contenuti sembra ridotta al minimo; la post-democrazia sembra trionfare senza alternative. L'analisi è non controvertibile, ma le conclusioni sono affrettate: in realtà, trascurano l'essenza del potere esi illudonochelostesso siaadeguatamentecontrollato e limitato dalla competizione, sia essa politica od economica. In campo economico, il mercato e la concorrenza sono insuscettibili di creare limiti al potere economico, che si avventura, alla ricerca di mega-profitti, in speculazioni abnormi e rovinose, che hanno distrutto l'economia mondiale: in campo politico, le opposte “elite” puntano alla perpetrazione del loro potere, senza scossoni. Che dall'interno del potere possano derivare limiti incisivi ed efficaci al potere stesso è un'illusione frutto diunparalogismo -errorelogico-tipico delpensieroliberale, secondo cui le libere dinamiche economiche politiche portano alla situazione “ottima”: il potere senza più limiti diventa rovinoso ed autodistruttivo; il benessere economico viene messo in crisi e la legge formale, propria dello stato di diritto e del costituzionalismo liberale, diventa un ostacolo eccessivo per il potere e per i suoi abusi, ormai non più eccezionali; il diritto internazionale è stato costantemente violato dall'America, anche dopo la fine della guerra fredda, in Medio Oriente le risoluzioni Onu sul ripristino dei confini ante-67 sono state completamente disattese, ed addirittura in politica interna si è arrivati sotto Bush junior alla legalizzazione della tortura, con Obama che ha poi fatto marcia indietro ma con estrema timidezza nei confronti dei responsabili, e la crisi finanziaria ha registrato la più massiccia e sistematica violazione di regole in materia finanziaria e societaria. La vera soluzione è quindi rappresentata non da un'irrealistica partecipazione popolare al potere, ma dalla fissazione di ferrei limiti al potere : è l'estensione del diritto e dello stato di diritto, in modo da individuare e reprimere gli abusi del potere, a qualsiasi livello, la vera condizione per riportarlo nei suoi limiti e quindi in materia economica per ridurre al minimo lo scarto tra potere economico e utilità sociale. In materia politica, per vincolare il conflitto tra “elite” al conflitto tra progetti e visioni alternative e quindi per spezzare l'autoperpetrazione delle “elite”, un coerente sistema maggioritario con strumenti di garanzia, sia a livello politico con il Capo dello Stato, sia a livello istituzionale con le Autorità amministrative indipendenti ed una Magistratura forte ed indipendente, prime condizioni essenziali, non è sufficiente, ma occorre anche l'emersione a livello istituzionale dei bisogni e delle istanze della società, con la dialettica tra efficienza economica e utilità sociale, il che è reso possibile dallo sviluppo del diritto, che sanzionando gli abusi del potere mostri l'alternativa non in via diretta, ma facendo emergere tali istanze sociale, represse dagli abusi del potere. studiobochicchio@legalebochicchio.it
segue dalla prima
LASME, FURBI SILENZI SULLA VERTENZA di MAURO ARMANDO TITA CARO direttore, L'ecatombe dei posti di lavoro ci turba moltissimo. Siamo stati facili profeti a denunciare i silenzi furbi della FIAT. Non vogliamo rimuovere questa ennesima vertenza LASME. Siamo stati per anni a riflettere sulla sicurezza del posto di lavoro intesa nel "suo" più ampio significato. Ha ragione il nostro vignettista a riproporre il "remake" del film "prendi i soldi e scappa". Avevamo compreso che la cultura della sicurezza del posto di lavoro doveva essere vissuta all'interno della fabbrica e dell'impresa. Non bisognava in alcun modo "esternalizzare". Oggi siamo al redde rationem. Le grandi manifestazioni sindacali di questi giorni ci danno una carica che avevamo riscontrato solo nel lontano 2005. Avevamo ancora impresso nella memoria la manifestazione della Zucchi, che vedeva operai lucani della Stadardtela e operai milanesi, uniti nella lotta e nella difesa del posto di lavoro. Erano anni che operai del Nord e operai del Sud non si incontravano per un unico obiettivo. Eravamo stanchi di vertenze "guscio". Vertenze che avevano fatto della precarietà il leit motiv di un nuovo sfruttamento. L'intervento delle Amministrazioni locali del Nord e del Melandro dava un altro sapore a tutto il movimento "Zucchi". Dopo tante sconfitte il movimento sindacale riprendeva il suo vecchio percorso solidale e dignitoso. Erano lontani i tempi di una questione meridionale sempre aperta. Erano lontani i tempi di Reggio Calabria e dei "Boia chi molla" di Ciccio Franco Il movimento sindacale del Nord , finalmente, ricominciava a "interessarsi" del Sud. Quel movimento sindacale che, negli anni settanta , si accollava sulle spalle problemi e problematiche gravi, anche , dal punto di vista politico. Quella "piattaforma sociale" che il Sindacato del Nord ha rivendicato per decenni , non può essere vanificata da comportamenti "flessibili". Chiariamo bene i diritti e le precarietà. Non è mai stato peregrino il cammino dei Sindacati nel Sud. Essi hanno inventato veri e prori Comitati popolari e hanno rivendicato il giusto ed equilibrato sviluppo per tante aree del Mezzogiorno. Oggi, dopo anni di grande insensibilità
verso il lavoro al SUD si ricominciano a creare quelle condizioni di difesa del posto di lavoro. Gli operai del Nord e del Sud, oggi più di prima, capiranno quanto sia importante tessere queste nuove relazioni. Capiranno quanto sia importante il processo INNSE e LASME che si sta innescando con persone e strutture che vivono lo stesso angoscioso problema. A questo punto non vi possono essere lotte "smorzate" e poco finalizzate. Tutto dovrà essere inquadrato nella chiarezza e nella serietà. A noi "osservatori interessati" fa tanto piacere rivedere la riproposizione di un movimento sindacale unitario (nord sud). Quel sindacato che ha tanto influito negli anni scorsi, sugli assetti organizzativi delle stesse imprese. Speriamo che, sia l'inizio di un nuovo e duraturo percorso di solidarietà e di forte presenza sindacale. E' un processso che potrà, finalmente, farci uscire da questa iniqua precarizzazione di massa, e consentire ai seri imprenditori di costruire il vero sviluppo e la vera occupazione. Il presidio del movimento sindacale nelle zone calde è fortemente auspicato. Non vogliamo più ecatombi e tragedie. Ogno lavoratore deve tornare a casa senza paura e senza incertezze. Per ottenere tutto ciò basterà una forte unità sindacale, Tale forza costituisce un deterrente per tutti gli imprenditori senza scrupoli. Le manifestazioni di questi giorni nell'indotto FIAT e le lotte sindacali della Zucchi di ieri ci riempiono di ottimismo. La rinnovata apertura e la grande solidarietà sindacale sono propedeutiche per le nuove generazioni, ancorate come sono a meri conformismi e "tabulati di tipo individualistico". Tutto ciò, a noi " giovani reattivi" degli anni settanta, ci farà rivivere le belle pagine del passato del movimento studentesco e operaio lucano. Pagine vissute all'insegna della vera comunione senza carrierismi e senza furbizie di sorta. Ma, forse, questa è veramente un'altra storia. Lo abbiamo detto tante volte. Lo confermiamo ancora oggi con qualche dose di coraggio in più. Mauro Armando Tita@alice.it
le cui immagini non necessitano di commenti, il Consiglio dei Ministri, tenendo fede all'art.3 della Costituzione Italiana:” …rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana…” ha presto tutelato gli insegnanti precari annuali, con una norma di legge, alias contratto di disponibilità, che garantisce indennità di disoccupazione e accesso preferenziale alle supplenze brevi. In questa disputatra precaridiillo temporee la nuova appendice del decreto Ronchi, il personale docente è paradossalmente avvantaggiato: evita inutili code all'Inps e agevola nel disbrigo del carteggio burocratico per l'indennità di disoccupazione, dal momento che saranno le scuole , attraverso i canali informatici , a comunicare inizio e cessazione del contratto di lavoro; l'accettazione della supplenza breve inoltre garantirà la regolarità dell'assegnazione del punteggio pari all'intero anno di servizio nelle graduatorie ad esaurimento. La domanda nasce spontanea: in questo marasma a guisa di Rivoluzione francese, con tanto di assalto alla bastiglia da parte di chi chiede “il pane”, a pagare ancor più saranno i supplenti dei precari, a loro volta supplenti dei docenti di ruolo, i non abilitati non hanno menzione in capitolo! Si è innescata una reazione corrosiva a scapito dei valori biliari, l'olocausto del sistema educativo, ha gambizzato speranze ed aspirazioni. Ritornoal maestrounico,meriti e demeriti, nomine come castelli nel deserto e termini licenziosi al ministro, si potrebbe impiattare una discussione su pregi e difetti della scuola italiana, tanto elogiata dai paesi confinanti, che richiederebbe un concilio vaticano. Rabbia e proteste regalano un riso amaro: a Palermo si manifesta a favore della dieta, con scioperi della fame, a Benevento si sta sui tetti di un ex-provveditorato ad ammirar le stelle. La buona tradizione partenopea insegna che potremmo trarne vantaggio in questa mandata di numeri al lotto: 10 mila non confermati, via 42 mila insegnanti e 15 mila non docenti, 25 mila disoccupati che solo in Calabria, Campania e Sicilia realizzano circa il 50% dei tagli. I numeri sono chiari non ci resta che tentare la sorte, perché elemosina è fatta. La nostra tuttavia è l'Italia anticonformista, si promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica favorendo altresì la migrazione dei cervelli con inventiva fertile. Immagino un avviso a tinte forti dinanzi il palazzo del Ministero: perdete ogni speranza voi che… Rionero in Vulture
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L’ALFABETO E’ QUELLO CHE HO PER DIFENDERMI di ANNA R. G. RIVELLI segue dalla prima barbecue ed infine chiude a chiave la porta per preservare alla vista il pavimento sporco. Formalmente il lavoro è fatto, ma chi terrebbe un solo istante ancora in casa propria una colf così? Il ministro Gelmini, invece, ce l'abbiamo ancora qui, in casa nostra, e qualcuno tenta pure di farci credere che il suo finora è stato davvero un ottimo lavoro. Le sue dichiarazioni dello scorso mese di giugno la dicono lunga sulla sua incompetenza e sul fatto che, nella cucina del suo ministero, non riesce a distinguere un microonde da un televisore. L'aumento delle bocciature nelle scuole medie e superiori la riempiono di orgoglio, perché finalmente - ella sostiene - si è abbandonata la becera scuola della sinistra e si è tornati al rigore ed alla meritocrazia. La signora ministro, è evidente, non sa di cosa parla, non ha la benché minima idea di cosa sia la meritocrazia e gli unici voti che conosce sono quelli che non ha preso per essere ministro e nemmeno per farsi suora di clausura in qualche sperduto monastero per minor danno del popolo italiano. Sarebbe forse il caso di spiegare alla ministro che la scuola italiana era come la cucina di cui sopra, da risistemare appunto, non da demolire a sprangate spargendo sale sulle rovine. Chi glielo spiega che l'aumento dei bocciati è l'effetto catastrofico di tale demolizione e non il benefico risultato della sua azione approssimata e casuale che non ha saputo tenere in conto né il valore della persona, né il ruolo fondamentale dell'istruzione? Dovendo constatare che le idee progressiste della Gelmini non sono riuscite a superare la barriera del grembiulino da lei tanto osannato, proviamo a lanciare uno sguardo oltre la targa
che su centinaia di edifici fatiscenti indica l'unico luogo in cui si può provare a migliorare il mondo. La scuola, da quella materna a quella superiore, dell'intero sistema sociale è l'asse portante indispensabile ed insostituibile che ancora oggi, checché se ne dica e nonostante il progressivo smantellamento che se ne sta facendo, assolve a funzioni fondamentali che davvero nessuna altra istituzione, famiglia compresa, potrebbe mai arrogare completamente a sé. Non è questa, però, l'analisi che ci interessa, piuttosto quella che, travalicando l'assurdità di un'idea aziendalistica, va a scoprire il senso di un impegno teso ad ottenere una crescita reale e profonda dell'intera società. Un impegno che non si può misurare in termini quantitativi e percentuali se non con un sistema di proporzione inversa; vale a dire che una scuola più boccia e più si boccia, perché più dimostra di non essere in grado di mettere in campo strumenti e strategie di promozione (non gratuita) del merito che ciascun allievo, seppure in misura variabile, innegabilmente non può non avere. Una bocciatura, insomma, altro non è che la constatazione necessaria, ma dolorosa, dell'impossibilità di ottenere un risultato. Una bocciatura, è dunque, una rinuncia ed un fallimento di tutti. L'equazione è presto fatta: più bocciature, più fallimento. E il fallimento è determinato dall'impoverimento delle risorse umane e materiali, dalla disaffezione che l'eterno precariato ingenera verso un lavoro che più di ogni altro avrebbe bisogno di basarsi su equilibrio e soddisfazione del lavoratore, dalla discontinuità e dalla disorganizzazione generata dall'avvicendarsi continuo di norme incomprensibili e non condivisibili, dalla concorrenza sleale dei media
che attentano continuamente a qualsiasi azione educativa. Ecco che, dunque, gli ingredienti giusti per giungere al fallimento totale oggi ci sono tutti e il nuovo anno scolastico si avvia in una situazione di disastro tale che le cariche della polizia contro le manifestazioni dei precari non riusciranno a nascondere né tanto meno a rimediare. E' difficile, pertanto, credere che tutta l'azione del Governo non sia realmente tesa a quell'abbattimento auspicato da Licio Gelli dei pochi baluardi di democrazia che restano nel nostro sconcertato Paese. Distruggere Scuola e Università pubbliche è passo necessario per riuscire in definitiva a dare un padrone alle idee ed un signore alle coscienze; serve, insomma, a consolidare un dominio assoluto sulla popolazione. “Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada … Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle …” Parole più chiare ed efficaci di queste utilizzate da Piero Calamandrei nel suo arcinoto discorso del 1950 sulla scuola non si possono trovare. Questa è la trappola in cui si sta trascinando l'Italia con l'aiuto di una informazione connivente o venduta che cela
Una delle proteste anti Gelmini
quanto in tutto il Paese sta accadendo, per sollecitare, invece, la soddisfazione dell'utenza con spot che inneggiano ad un impossibile miglioramento della qualità dell'istruzione e tentare di spaccare qualsiasi fronte di lotta evidenziando la promessa di futuri miglioramenti economici per gli insegnanti che sopravviveranno alla mattanza che si sta portando a termine. I numeri sono chiari, ma non definitivi:18.000 docenti (precari da anni non per propria negligenza, ma perché per anni non si è ritenuto necessario bandire concorsi idonei) resteranno senza lavoro, esposti dapprima alla disperazione, poi all'allettamento dell'impiego in qualche corsiciattolo supplementare dannoso per gli studenti e pernicioso per la dignità stessa del docente (a quale partito o sindacato bisognerà iscriversi per ottenere tale obolo?), infine ai dictat di chi in cambio del lavoro, comunque precario e sottopagato come avviene spesso nelle scuole private, pretenderà che si insegni nero il bianco e bianco il nero. 18.000 licenziati: fantasmi a cui oggi non si vuole riconoscere nemmeno l'importanza fondamentale del ruolo finora svolto e
a cura dell’avv. Vito Carella vitocarella@gmail.com
Sono divorziata e ho un figlio maggiorenne che vive con me. Adesso, mio figlio si sposa e va a vivere con la moglie. Il mio ex-marito mi ha detto che, poiché la casa che mi era stata assegnata in sede di separazione è sua, la rivuole, per venirci ad abitare con la sua compagna e i suoi nuovi figli. Io gli ho detto che c'è una sentenza che mi assegna la casa, ma lui non ne vuole sapere. Ha diritto a cacciarmi? Lettera non firmata Purtroppo per la lettrice, il marito ha ragione. Come ha più volte ricordato la Corte di Cassazione lo scopo che il legislatore persegue con l'istituto dell'assegnazione della casa familiare è esclusivamente quello della tutela della prole, permettendo alla stessa di conservare l'ambiente domestico in cui è vissuta sino alla rottura del sodalizio coniugale. Infatti, detto ambiente è “centro degli affetti, degli interessi e delle abitudini in cui si esprime e si articola la vita familiare” e, dunque, lo sradicamento dallo stesso rappresenterebbe un grave pregiudizio per la psiche dei figli. Certo, l'assegnazione in questione ha indubbi riflessi economici anche sul patrimonio del coniuge assegnatario, in quanto costui gode di un alloggio senza dover pagare alcun canone di locazione. Si tratta, tuttavia, di effetti secondari che non sono oggetto di tutela (diretta o indiretta) da parte della legge. Conseguentemente, l'assegnazione della casa familiare non può essere disposta al fine di sopperire alle esigenze economiche del coniuge più debole, garantite uni-
RISPOSTE CIVILI
Le risposte dell’avvocato civilista ai dubbi dei lettori
DIVORZI E VIAGGI: GIOIE E DOLORI camente da un altro istituto: quello dell'assegno di mantenimento. Poiché, dunque, il diritto all'assegnazione è volto a conservare ai figli l'ambiente domestico in cui gli stessi sono vissuti, esso permane soltanto sino a che l'affidatario conviva con i figli stessi (che siano minorenni o maggiorenni non autosufficienti). Del resto, se così non fosse, l'assegnazione si risolverebbe in un sostanziale esproprio a vantaggio di privati, inammissibile nel nostro ordinamento. Infatti, il legittimo proprietario non potrebbe rientrare in possesso dell'abitazione se non alla morte di quello che, per l'ordinamento, è ormai un vero e proprio estraneo. Pertanto, l'allontanamento dei figli dalla casa coniugale determina la cessazione dell'assegnazione, che non permane neppure se il coniuge già assegnatario sia comproprietario dell'immobile in questione. Nel corso del mese di agosto, dopo un anno intero passato a lavorare, sarei dovuta partire per le mie sospirate vacanze in compagnia di due amiche. Preparati i bagagli, ho preso l'autobus per Roma e sono arrivata a Fiumicino. Ero ormai pronta all'imbarco ma, per l'overbooking, il mio aereo non l'ho potuto prendere e sono rimasta a terra. Io e le mie amiche siamo riuscite a partire solo il giorno
dopo. Vorrei sapere quali diritti ho verso la compagnia aerea e se posso chiedere i danni. Giuliana - Potenza Nell'Unione Europea vigono una serie di tutele dei passeggeri in ipotesi di ritardo prolungato del volo, cancellazione dello stesso o negato imbarco per overbooking (ossia per la prassi - che adottano talune compagnie aeree - di accettare un numero di prenotazioni superiore al numero dei posti disponibili, fidando sulle rinunce o i ritardi di taluni passeggeri). Queste tutele si applicano a tutti i voli di linea, ai voli charter e ai voli low cost in partenza da un aeroporto comunitario nonché ai voli, di qualunque provenienza, effettuati da una compagnia comunitaria e aventi come destinazione un aeroporto comunitario. Per godere di queste tutele è necessario avere acquistato un biglietto aereo; avere una prenotazione confermata; essersi presentati all'accettazione nei modi e tempi previsti dalla compagnia aerea (in mancanza di indicazioni il termine da rispettare è di 45 minuti prima dell'ora di partenza). Sono esclusi dalla tutela i passeggeri che viaggiano gratuitamente o a una tariffa ridotta non accessibile al pubblico (es. i dipendenti delle compagnie aeree, delle agenzie di viaggio o dei tour operator) e quelli ai quali non è consentito l'imbarco per motivi di salute, di sicurezza o perché sono muniti di documen-
per i quali non esistono ammortizzatori sociali. Di contro ci sono giovani stipati come polli di allevamento in aule spesso non idonee (se non fatiscenti) con insegnanti oberati dalla burocrazia, sviliti nel ruolo, ostacolati nell'azione educativa dalla forza sovrastante dei numeri. Complimenti al Governo. Complimenti ai partiti dell'opposizione e pure ai sindacati. Quali azioni di rilievo si stanno preparando per fermare questo scempio? Che cosa, oltre i comunicati stampa di disappunto, si sta facendo davvero? Se i tetti che accolgono la protesta sono diventati l'unica arma dei lavoratori per tentare una trattativa, possiamo ancora credere che esiste una tutela dei diritti? E se le cariche della polizia a Benevento, a Salerno, a Venezia sono la risposta alla richiesta di rispettare quanto sancito dalla Costituzione, siamo sicuri che la Democrazia, più che essere moribonda, non sia in realtà già spirata? “Tutto quello che ho per difendermi è l'alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile” scriveva in un suo romanzo lo scrittore Philip Roth. Questo Governo, testa pensante del ministro Gelmini, preferisce decisamente il fucile.
ti di viaggio non validi. Nello specifico caso dell'overbooking la compagnia aerea deve, per prima cosa, verificare se vi siano, tra gli aventi diritto, persone disposte a non prendere il volo in cambio di benefici da concordare. In mancanza, i passeggeri che restano a terra hanno diritto al rimborso del prezzo del biglietto per la parte di viaggio non usufruita oppure, in alternativa, a un nuovo volo con partenza il prima possibile o in data successiva più conveniente per i passeggeri stessi. Hanno, inoltre diritto all'assistenza (pasti e bevande in relazione alla durata dell'attesa; un'adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari pernottamenti; il trasferimento dall'aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa; due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o email). Hanno diritto pure a una compensazione pecuniaria di ammontare variabile rispetto alla distanza del volo (250 euro per i voli, intracomunitari o internazionali, inferiori o pari a 1.500 Km; 400 euro per i voli intracomunitari superiori a 1.500 km e per quelli internazionali tra i 1.500 e i 3.500 km; 600 euro per i voli internazionali superiori a 3.500 km; queste somme vengono ridotte alla metà se ai passeggeri è data la possibilità di viaggiare su un volo alternativo il cui orario di arrivo non superi -rispetto al volo prenotato - rispetti-
vamente le due, le tre o le quattro ore). La compensazione va pagata in contanti, con assegno o con bonifico oppure, in accordo col passeggero, con buoni viaggio o altro. Il pagamento della compensazione non impedisce al viaggiatore di avanzare una richiesta di rimborso del danno ulteriore subito a causa del disservizio (ad esempio, per i giorni di ferie non goduti). Per ottenere il rimborso forfettario previsto dalla legge o il risarcimento dell'ulteriore danno, occorre presentare una contestazione scritta del disservizio, allegando tutta la documentazione probatoria di cui si dispone. Se il volo è parte di un pacchetto turistico e si intende presentare la contestazione al tour operator, il termine di decadenza e' di dieci giorni dal rientro. Qualora, a seguito della contestazione, la compagnia non risponda entro sei settimane, il disservizio può essere segnalato alla sede Enac che si trova nell'aeroporto in cui si è verificato l'evento. La segnalazione può essere inoltrata anche dal sito www.enac.gov.it In tal caso l'Enac effettua i dovuti accertamenti e può irrogare una sanzione alla compagnia aerea, redigendo un rapporto relativo alla vicenda. La lettrice, dunque, valuti il da farsi sulla base delle indicazioni fornite. Inoltre, qualora abbia bisogno di ulteriori indicazioni, entri nel sito internet dell'Enac e scarichi la Carta dei diritti del passeggero: si tratta di una guida, sintetica ma completa, che l'Ente Nazionale Aviazione Civile pubblica annualmente dal 2001 (l'ultima edizione è del marzo 2009).
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Sabato 5 settembre 2009
Italia / Mondo
Sabato 5 settembre 2009
Negli Usa il tasso di disoccupazione schizza al 9,7%
Il garante riceve le compagnie
Fmi: «Segnali di lenta ripresa» Ma è allarme occupazione
Benzina, Mr Prezzi «Stop al divario con l’Unione europea»
NEW YORK - Le misure messe in campo dai governi per fronteggiare la crisi potranno essere ritirate solo in presenza di un calo della disoccupazione e di chiari segnali di ripresa. Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Khan, lancia l’allarme lavoro e si dichiara preoccupato «dei costi economici e sociali che implica un elevato tasso di disoccupazione, che persisterà anche in presenza di una stabilizzazione dei mercati finanziari e dell’attività economica». Strauss-Khan si mostra cauto anche sul fronte della ripresa che sarà «lenta e fragile». In ogni caso – afferma – l'economia mondiale sta «emergendo dalla peggiore recessione dagli anni '30». Invita alla cautela anche il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, secondo il quale è troppo presto per dire che la crisi è finita. La Banca Centrale Europea – ha aggiunto - è pronta a mantenere le misure straordinarie anti-crisi se non emergeranno rischi alla stabilità dei prezzi. La disoccupazione –ha avvertito dal canto suo Strauss-Khan – continuerà ad aumentare fino al prossimo anno. Negli Usa in agosto i posti di lavoro persi sono stati 216.000, meno del previsto, ma il tasso di disoccupazione è schizzato al 9,7%, ai massimi dal 1983. Nell’Unione europea, invece, il tasso è salito in luglio ai massimi dal
1999. «Una ripresa senza occupazione resta un rischio: un numero elevato di persone senza lavoro comporta significativi costi economici, che vanno da una ridotta domanda privata a un calo della crescita potenziale se la disoccupazione strutturale aumenterà. Le conseguenze sociali di tutto ciò sono preoccupanti. È per questo – ha spiegatoil direttoregeneraledelFmi –che ritengo che la politica debba mostrarsi cauta nel ritirare le misure messe in campo». Questo è il momento giusto per parlare di exit strategy ma per attuarle è necessario «attendere indicazioni chiare sul fatto che la ripresa sia in atto e che la disoccupazione sia in calo»: è «essenziale» –ha sottolineato StraussKhan – che il ritiro delle misure straordinarie avvenga in modo coordinato. «Lasciatemi sottolineare l’importanza di continuare a sostenere la domanda fino a un pieno decollo della crisi. Ritirare gli stimoli troppo presto rischia di far deragliare la ripresa, con potenziali significative implicazioni per la crescita e la disoccupazione». Il ritiro prematuro dei piani di stimolo,ladisoccupazione elepersistenti tensioni sul settore finanziario sono i maggiori rischi che graveranno sulla «fragile» ripresa economica: rischi che, comunque «stanno diminuendo». Sui mercati finanziari – ha consta-
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DALL’ITALIA
tato Strauss-Khan – continuano a vigere «seri rischi al ribasso che continuano a minacciarne la stabilità»: i problemi sui mercati «potrebbero accentuarsi ulteriormente se gli sforzi» nelripulire ibilancidelle banche«non saranno completati». Invitando a non farsi tentare da un certa compiacenza alla luce dei miglioramenti osservati, Strauss-Khan invita i governi «a completare l’agenda delle risposte alla crisi», nella quale rientrano anche le riforme delle regole da accelerare. Un invito alla cautela arriva anche dal radizionale appuntamento del Workshop Ambrosetti di Cernobio dove economisti e imprenditori parlano di «germogli» di ripresa. «Non credo che abbiamo imparato la lezione completamente», sostiene uno scettico Nouriel Roubini, p professore di Economia della New York University. Ma non è una visione completamente negativa quella di Roubini, che invita però all’attenzione soprattutto sulla tempistica dell’exit strategy che, al contrario, secondo il presidente della Repubblica Ceca, Vaclav Klaus, va elatorata al più presto. Prudente invece il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei: «Qui sembra quasi il paradiso. Francamente sono un po’stupito».
Da Cernobio cautela sulla exit strategy
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Sacconi convoca le parti sociali sulla partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali
Ad agosto frena la cassa integrazione ROMA - Boccata d’ossigeno ad agosto per le richieste di cassa integrazione: nel mese, anche grazie alle tradizionali chiusure delle fabbriche per ferie, le ore autorizzate dall’Inps sono state 53,7 milioni, con un calo rispetto a luglio del 40,6%. Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, invece, l’andamento è ancora in forte crescita (+526%), mentre le ore autorizzate nei primi otto mesi sono state 517,1 milioni, con un aumento del 314,58% rispetto allo stesso periodo del
2008. Dalla Cgil si invita a «non strumentalizzare»i dati,che comunquesegnalano come la situazione sia ancora grave. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, dal canto suo, ha sottolineato che si tratta di una conferma dell’inversione di tendenza che si è manifestata nei mesi precedenti. Intanto, lo stesso Sacconi, ha convocato i sindacati e le organizzazioni datoriali per giovedì prossimo per discutere del-
le modalità con cui regolare la partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali, attraverso la stesura di un avviso comune. Dalla Confindustria però ribadiscono il«no allacogestione», allapartecipazione dei lavoratori nei processi decisioniali dell’azienda, come ha detto ieri il vicepresidente di Viale dell’Astronomia, Alberto Bombassei. Sul fronte sindacale è invece scontato l’appoggio della Cisl ad unodei suoicavallidibattaglia perlademocrazia economica,
Creato un team per la casa americana
Saldo: -631 milioni
La Fiat molla l’Opel e presenta il suo piano per rilanciare la Chrysler
Commercio estero giù esportazioni e importazioni
cial Timesin unlungo articolo dal titolo “Gli italiani si mettono al lavoro alla Chrylser”, dedicato alle iniziative messe in campo da Marchionne per rilanciare il costruttore americano. «Dietro le quinte Marchionne sta tagliando la burocrazia e rendendo più efficienti il management e i processi, come fece quando prese le redini della della Fiat nel 2004» e questo – commenta Stuart Pearson, analista di Credit Suisse –è «il lavoro numero uno alla Chrysler». Intanto dalla Germania, rimbalza la voce che potrebbe essere deciso la settimana prossima, dopo mesi di trattative, il futuro della Opel: mentre la cancelliera Angela Merkel (Cdu) ribadisce l’appoggio di Berlino alla Magna, il suo ministro dell’Economia si dice fiducioso che il cda Gm dell’8-9 settembre sceglierà il prossimo proprietario della casa automobilistica tedesca. Tuttavia la Fiat, secondo indiscrezioni di stampa, si chiama fuori dalla gara perchè convinta che la Gm non abbia più intenzione di vendere la società.
ROMA - Soffre ancora degli effetti della crisi internazionale il commercio estero italiano. I dati Istat parlano chiaro: le esportazioni a giugno sono diminuite del 20,7% rispetto a giugno 2008 e dell’1,1% su maggio 2009; mentre le importazioni sono calate del 21,3% su giugno 2008 e aumentate dell’1,7% su maggio 2009. Il saldo commerciale è risultato negativoper 631milioni. Se si considerano i Paesi Ue le esportazioni sono calate del 24,4% a livello tendenziale, mentre le importazioni hanno perso il 14,1%. Il saldo è stato negativo per 779 milioni, rispetto all’attivo di 1.327 milioni dello stesso mese del 2008. Rispetto a maggio l’export verso l’Ue è diminuito dell’1,9% mentre l'import è cresciuto del 3,2%. Nei primi 6 mesi leesportazioni versol’Ue sono diminuite del 26,9% rispetto allo stesso periodo del 2008 mentre le importazioni hanno perso il 22,9%. Gli scambi commerciali nel complesso, nei primi sei mesi dell’anno registrano un calo del 24,2% per l’export e del 24,9% per l’import.
NEW YORK - La Fiat presenta la sua cura per la Chrysler e si chiama fuori dall’affaire Opel. Sergio Marchionne infatti introduce in casa Chrysler la “cura Fiat”: sulle orme di quanto effettuato agli inizi della sua esperienza torinese, l’amministratore delegato del Lingotto ripropone anche per la casa americana la stessa strategia. Obiettivo: accelerare il processo decisionale e snellire la burocrazia, affrontando «la tronfia struttura di controllo» e «sfoltendo anche l’arroccata cultura aziendale di Auburn Hills». Un obiettivo perseguito attraverso la creazione di una squadra affiatata: un’orchestra in sintonia, e non fatta da solisti, grazie a frequenti contatti e riunioni che culminano in cene, per permettere ai 23 manager del team Marchionnedi conoscersimeglio e, soprattutto, di confrontarsi e parlare. «Gli italiani hanno introdotto molti cambiamenti da quando hanno assunto il controllo operativo della casa automobilistica americana», scrive il Finan-
ROMA - Il mercato italiano dei carburanti è «vischioso» e non recepisce le variazioni al ribasso. Come conseguenza, «il divario fra i prezzi italiani e la media europea è in costante aumento». Mr Prezzi bacchetta le compagnie petrolifere attive in Italia e le invita a «fornire un segnale di inversione del trend dei prezzi, che consenta un più rapido allineamento alle quotazioni internazionali». Il garante per la sorveglianza dei prezzi, Roberto Sambuco, ieri ha ascoltato una per una tutte le compagnie petrolifere, ribadendo appunto la costante crescita fra lo stacco dei prezzi italiani e quelli europei. E sottolineando come «ogni mancata riduzione di un centesimo di euro sui prezzi di benzina e gasolio costi agli italiani nove milioni di euro a settimana». Mr Prezzi ha quindi spuntato «una sostanziale disponibilità delle compagnie» alla nascita di un sistema per valutare la rapidità dell’adeguamento delle variazioni dei prezzi dei carburanti in Italia rispetto alle variazioni su scala internazionale. Semaforo verde anche per la realizzazione di un sistema che pubblichi i prezzi in vigore sul sito del ministero, al fine di aumentare la trasparenza dei listini applicati dalle compagnie petrolifere, che sono state convocate per un nuovo incontro da tenersi fra tre settimane al ministero. E mentre le compagnie petrolifere sfilavano davanti a Mr Prezzi, non si è arrestata la flessione del prezzo dei carburanti, che sono tornati sotto gli 1,3 euro per la verde e sotto gli 1,13 per il diesel. Ma per i consumatori non è abbastanza.
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14 Economia
24 ore in Basilicata
Droga: le 5 domande L’assessore Potenza risponde ad associazioni e comunità di recupero
«Un discorso mai interrotto» Rivendicato il piano del 1987. Promessa la trasparenza sui fondi distribuiti UN DISCORSO cominciato vent’anni fa e che continua: questo, secondo l’assessore regionale alla Sanità Antonio Potenza, il senso delle politiche sulla tossicodipendenza dell’ente. Potenza accettadi risponderealle cinque domande che Aquilone, Iskra, Cestrim, Convicino e Agape rappresentanti di tutte le realtà che operano nel settore in Basilicata hanno rivolto proprio all’amministrazione regionale. Ecco le cinque domande e le relative risposte di Potenza. 1) Considerato che l'ultimo piano triennale contro l'uso di sostanze stupefacenti è stato approvato dal Consiglio Regionale il 14 luglio 1987, la Regione Basilicata è in grado di indicare quando emanerà un progetto o piano regionale sulle tossicodipendenzefinalizzato adefinire indirizzi programmatici e direttive sull'organizzazione dei servizi per la cura, la riabilitazione e prevenzione rivolta ai tossicodipendenti? «Quel piano - dice Potenza - lo feci proprio io, che ero assessore al ramo anche allora. Oggi c’è tutta un’altra realtà, dopo la legge 4 sul socioassistenziale e la 12 sull’accorpamento delle unità sanitarie. Davanti a questa nuova situazione, abbiamo immaginato i Distretti della salute, che è perfettamente in linea con quanto era previsto nel Piano del 1987. Il distretto è l’interprete reale, la risposta a quella legge di oltre vent’anni fa. Sprono i miei funzionari ad andare avanti sulla strada dell’appoggio alle comunità terapeutiche e riabilitative». 2) Il provvedimento del 21 gennaio 1999 relativo all'Accordo Stato-Regioni per la “Riorganizzazione del Sistema di Assistenza ai Tossicodipendenti”, prevedeva la Costituzione dei Dipartimenti delle Tossicodipendenze (una per ogni
Controlli della polizia
Due arrestati per marijuana A POTENZA, la polizia ha arrestato due uomini accusati, in concorso, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due uomini - entrambi con precedenti - sono stati trovati in possesso di circa 14 grammi di marijuana. Secondo gli investigatori, il quantitativo era utile a confezionare circa 70 dosi. L’autista si è anche rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sanitari.
L’assessore Antonio Potenza e un campionario di droghe
Azienda Sanitaria), come luogo di programmazione, gestione e verifica degli interventi sul territorio di competenza nel settore della prevenzione, cura, riabilitazione e inserimento lavorativo dei tossicodipendenti: perché dopo dieci anni la Regione Basilicata non ha ancora emanato nessun provvedimento di riorganizzazione del Sistema di assistenza ai tossicodipendenti? Entro quando intende farlo? «Ripeto quanto detto nella risposta precedente: stiamo andando avanti proprio in questo senso», dichiara l’assessore. E per quanto riguarda i tempi? «Penso che un paio di di mesi possano bastare», ag-
giunge. 3) Perché dopo dieci anni la Regione Basilicata non ha ancora emanato nessun provvedimento relativo alla determinazione dei Requisiti minimi standard per l'autorizzazione al funzionamento e per l'accreditamento dei servizi privati di assistenza alle persone dipendenti da sostanze di abuso, al fine di adeguare i servizi delle strutture residenziali, alle direttive del Provvedimento della Conferenza StatoRegioni del 5 agosto 1999? Entro quando intende farlo? «Quei requisiti minimi - assicura Potenza - esistono già. Ma è un pro-
blema nazionale. Sono stati stabiliti con il decreto nazionale 308 del 2001, sia per il “residenziale” che per il “semiresidenziale”, ossia le strutture che funzionano solo di giorno». 4) Perché la Regione Basilicata non ha ancora emanato le linee guida di utilizzo del Fondo Ministeriale di Lotta alla droga relativo ai finanziamenti degli anni 2000-2002, tra l'altro già assegnati e fermi in Regione? «Dunque - argomenta l’assessore - un tempo veniva tutto attribuito alla Regione. A un certo punto, i sindaci hanno obiettato: i cittadini,
quando hanno un problema, vengono da noi a lamentarsi, ed è giusto che noi veniamo responsabilizzati. Allora si è stabilito questo meccanismo: i soldi vengono distribuiti attraverso gli Ambiti territoriali (un punto di raccordo fra le politiche sociale relative a diversi Municipi, ndr). Poi, sulla base dei soggetti che hanno bisogno di assistenza, delle necessità reali vengono attribuite le somme ai Comuni. Naturalmente sono fondi irrisori, che di fatto non riescono a soddisfare i bisogni. La Regione comunque non ha alcuna possibilità di dire: aiutiamo tizio o caio». 5) Perché la Regione Basilicata non chiarisce come e a chi, a partire dal 2003 ad oggi, sono stati erogati i fondi relativi le tossicodipendenze? «Mi sembra una giusta richiesta riconosce Potenza - e prometto che mi impegnerò a dare notizie in tempi ragionevoli a chi le desidera». Attese le eventuali repliche degli interroganti. Rocco Pezzano r.pezzano@luedi.it
TURISMO, FINANZIAMENTI PUBBLICI, GRANDI EVENTI E PRO LOCO
Rimuovere il presidente dell’Apt e l’assessore al Turismo GENTILISSIMO presidente, la nostra lettera è di estrema attualità: si tratta dei finanziamenti pubblici riservati alle manifestazioni ricadenti nelle graduatorie denominate “Grandi eventi” e pubblicate dall’Apt azienda di promozione turistica di Basilicata. Leiin questi cinqueanni delsuo mandato non ha mai partecipato a nessuna iniziativa dell’associazione culturale Il Focolare. Non se ne faccia una colpa, in questi lunghi vent’anni, tante sono le edizioni realizzate dal Focolare mai e ribadiamo mai nessun Presidente della Regione Basilicata ha mai assistito ad una delle circa 150 serate di Estate a Pignola e dato che il nostro motto recita Estate a Pignola, se volete stare, la vostra assenza fisica istituzionale non ci ha per nulla infastiditi. La nostra generazione sin da quando frequentava le scuole elementari si sentiva ripetere dai propri insegnanti che il comprensorio territoriale di Abriola-Pignola-Potenza era una zona a forte vocazione turistica. In questi lunghi anni le associazioni tutte, e ripetiamo tutte di Pignola, con abnegazione dedizione e impegno hanno realizzato una molteplicità di iniziative finalizzate a cancellare il termine vocazione e far affermare definitivamente il comprensorio turistico Sellata-Pignola-Rifreddo-lago di Pantano coniando, nel lontanissimo 1997 lo slogan Pignola sei kmdi opportunità presentato in uno stand allestito da tutte le associazio-
ni pignolesi alla Expolevante Fiera internazionale del Turismo di Bari. Invece l’Apt con la collaborazione dell’assessore al turismo ha cancellato con un solo colpo di spugna la parola turismo spostando i finanziamenti dei progetti nelle zone denominate le 4 M (Matera-Metaponto-MarateaMelfese). A chi è stato chiesto il perché di questa scellerata iniziativa ci ha risposto: Il vostro paese anticamente si chiamava Vineolae poi Vignola ed infine Pignola, peccato che la lettera V non si sia trasformata in M e così il nome sarebbe potuto trasformare in Mignola. La nostro ferma e decisa risposta. No, non scherziamo queste sono cose serie e il nome Pignola non si tocca. Le ricordiamo presidente che la cifra totale richiesta dalle associazioni pignolesi con sede legale a Pignola non supera i trentacinquemila euro e le possiamo assicurare che sono una cifra irrisoria rispetto al finanziamento di ventimila euro concesso ad una associazione con sede legale a San Chirico Nuovo e che forse a settembre farà una iniziativa sul territorio pignolese. Concludiamo questa nostra missiva con l’auspicio che le nostre amministrazioni comunali interrompino il silenzio assordante di questi giorni e che siano rimossi immediatamente dai loro incarichi l’assessore al turismo della Regione Basilicata e il direttire dell’Apt. associazione culturale il Focolare
E la Unpli presenta le modifiche «Avete mortificato il nostro ruolo» ALLA luce delle passate e recentissime decisioni assunte dalla Regione Basilicata e più specificatamente dall'assessorato alle Attività produttive e alle Politiche dell'Impresa, dall’Apt, dalla Giunta e dal Consiglio regionale, «attraverso le quali si è voluto ridimensionare e mortificare il ruolo e le funzioni dell'UNPLI e delle Pro Loco, contrariamente a quanto non avvenuto con i governi regionali precedenti», il comitato Unpli di Basilicata, interprete delle volontà delle Pro Loco socie, ha redatto un documento in cui ha inserito proposte di modifica e integrazioni. Evidenziando il malcontento delle Pro Loco lucane rispetto «ad un atteggiamento lesivo delle aspettative e degli interessi legittimi delle stesse». In merito a: i bandi relativi ad iniziative di sostegno all'animazione turistica locale e ad iniziative turistiche; l’istituzione degli I. A.
T. (strutture di informazione ed accoglienza turistica); l’adeguata pubblicizzazione delle iniziative delle Pro Loco da parte degli organi di informazione locale; il raddoppio dei contributi regionali all'Unpli basilicata e alle Pro Loco e contributi speciali; le modifiche e integrazioni alla legge Regionale n.7/2008. Infine, alcune considerazioni: «Riflettendo bene, noi in Italia abbiamo un primato che altre associazioni non hanno e cioè: la pro loco è la prima associazione turistica ricettiva italiana. E non dovrebbe significare tantissimo per coloro che legiferano in materia turistica? Le Pro Loco sono pezzi di storia della nostra Nazione e quindi va riconosciuta un'importantissima funzione di stimolo che esse hanno svolto e svolgono per lo sviluppo delle Comunità locali misurata sulla
qualità della vita, sul rispetto al territorio circostante, sulla capacità di creare relazioni sociali, sull'attenzione alla crescita delle nuove generazioni, sulle capacità di gestire le risorse naturali/ambientali, artistiche e monumentali del proprio territorio. Il carattere volontario delle Pro Loco ne fa degli Organismi importantissimi. Si tratta di un volontariato puro, positivo, non solo motivato, ma al contempo competente; un volontariato al quale si possono chiedere prestazioni gratuite in orari e giorni che spesso, anzi sempre, mentre sono sacri al riposo (ci riferiamo ai giorni di Natale, di Pasqua, di Ferragosto) per tutti gli altri intenti a godersi le feste o a stare al mare e in montagna, per i dirigenti Pro Loco, invece, questi sono stati e sono giorni per prestare la loro opera gratuita e per fare divertire gli altri».
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
La Sala operativa della Regione manda a Baragiano volontari da altri paesi. Cittadino e sindaco inviperiti
Vie Blu, un “no” che imbarazza La squadra antincendio non autorizzata a spegnere un rogo sotto la propria sede
Il mezzo antincendio rimasto fermo; a destra, la zona bruciata dalle fiamme molto vicina - come si vede - ad alcune case
FRUSTRAZIONE e timore: i lavoratori delle Vie Blu di Baragiano, addetti alla lotta agli incendi e costretti a non muovere un dito per un rogo che si propagava sotto le proprie finestre, devono aver provato questi sentimenti. Come potrebbe essere diverso? Nella loro sede, pagata con soldi pubblici, era parcheggiato il mezzo antincendio attrezzato di tutto punto, anch’esso pagato con il denaro di tutti. Gli stessi lavoratori, provenienti dall’avventura fallita della Sma (e pagati, tanto per cambiare, con denaro pubblico), erano pronti a intervenire. Ma - mentre la sede si riempiva di fumo proveniente dall’incendio e i cittadini li chiamavano a gran voce - nessuno di loro poteva neanche prendere un bicchiere d’acqua e gettarlo sulle fiamme. E’ dipeso dalla Soup, la Sala operativa unificata permanente, di cui all’inaugurazione, il 23 giugno dell’anno scorso, si erano dette meraviglie: avrebbe rappresentato uno strumento decisivo nella lotta al fuoco che ogni anno distrugge ettari di vegetazione. Ma questa volta il sistema non ha funzionato. O meglio: se ha funzionato, ha lasciato comunque che a intervenire fossero soggetti lontani dal luogo dell’incendio, mettendo i dipendenti di Vie Blu in una situazione difficile. La sede principale del progetto Vie Blu è negli uffici della Protezione civile della Provincia di Potenza. Per l’attività Aib (Antincendio boschivo), attiva dal 24 agosto al 15 settembre prossimo, ci sono quattro sedi: Marsico Nuovo, Lagonegro, Roccanova e, appunto, Baragiano. Tre le squadre per ogni sede, ognuna ha 5 unità che lavorano su tre turni (dalle 7 alle 22), anche la domenica. I lavoratori già con la Sma avevano svolto, per anni, attività antincendio, collaborando con Corpo forestale e vigili del fuoco. Dopo un ulteriore corso di aggiornamento da parte della Provincia, gli uomini sono stati dotati di un mezzo con modulo antincendio da 400 litri, cellulari, radio, macchine fotografiche, abbiagliamento speciale, attrezzature per la bonifica. Il mezzo è stato consegnato a metà agosto e poi sono state necessarie le pratiche di routine per la messa su strada. Le squadre, che sarebbero dovute essere operative dal primo luglio, hanno preso servizio effettivamente il 24 agosto scorso. Ed ecco come è andata ieri, come raccontano fonti qualificate.
All 10:45 alcuni cittadini si acccorgono dei primi focolai dell’incendio, a Baragiano Scalo. Chiamano probabilmente i vigili del fuoco. Alle 11 se ne accorgono anche i dipendenti di Vie Blu. Soprattutto perché il fumo entra dalle finestre e sono costretti a chiuderle per non restare affumicati. Due minuti dopo viene chiamata la sede provinciale di Vie Blu a Potenza perché informi la Soup. L’esito è inaspettato: la Soup non accorsa l’autorizzazione a intervenire. Intanto - sono le 11:20 - il principio d’incendio è divenuto un incendio vero e proprio e lambisce alcune abitazioni. I cittadini non credono a ciò che vedono: a pochi metri, un mezzo anticendio giace inutilizzato. Non c’è nulla da fare: gli uomini di Vie Blu non possono brandire nemmeno un secchiello. Vengono invece chiamate sul posto due associazioni di volontariato - operanti con la Protezione civile - di altri paesi: il gruppo Vola e il Gruppo Lucano. Alle 11:38 sopraggiungono i vigili del fuoco di Potenza. Dopo poco arriva anche il sindaco di Baragiano. Non si sa se fumi di più lui o il terreno mangiato dalle fiamme: vedere un mezzo antincendio fermo, parcheggiato all’ombra e tanti baldi cavalieri antincendio altrettanto immobili lo fa andare su tutte le furie. Qui la bravura dei vigili del fuoco e la lena dei volontari evitano il peggio: in capo a un paio d’ore - spiegano i vigili del fuoco di Potenza consultando i propri registri - le fiamme vengono spente. I lavoratori del progetto Vie Blu - e non per colpa loro non sanno dove mettere la faccia. Non si è fatto male nessuno e dunque la tragedia è stata evitata. Ma con quale autorità interverranno per il prossimo incendio? L’ingegner Alessandro Attolico, dirigente responsabile di Vie Blu, non nasconde di essersi arrabbiato ieri mattina per quanto accaduto. Ma non intende fare polemiche e spiega di non aver approfondito i motivi della mancata autorizzazione. «Per me - dichiara - l’importante era accertare che gli uomini di Vie Blu avessero rispettato le procedure. E così è stato. Loro hanno fatto bene, in mancanza di un’autorizzazione, a non intervenire». Una spiegazione se la sarà data? «Forse - ipotizza dato che siano attivi da poco tempo avranno pensato che siamo ancora poco allenati e preparati. Lo saprò nei briefing che faremo nelle prossime settimane in Regione». ro. pe. r.pezzano@luedi.it
Escluso l’incendio boschivo, si continua a indagare
Fiamme alla Grancia, la Forestale sequestra l’area ristorante AGENTI del Corpo forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro un’area di oltre 1.500 metri quadrati, nel Parco storico e rurale della Grancia, a Brindisi di Montagna, nell’ambito delle indagini su un incendio che, nell’agosto scorso, distrusse un ristorante e una struttura attigua. Le prime indagini del Corpo forestale hanno escluso che si sia trattato di un incendio boschivo (non si esclude evidentemente una natura dolosa). La Procura della Repubblica ha condiviso le conclusioni del Corpo forestale e ha emesso il decreto di sequestro penale dell’area. Sono stati disposti al contempo la continuazione e l’approfondimento delle indagini.
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16 24 Ore in Basilicata
Oggi a Laino Borgo (Cs) si terrà la manifestazione di chi si oppone all’impianto del Mercure
In piazza contro la centrale «L’affaristica aggressione dell’Enel deve essere sconfitta definitivamente» MERCURE - No alla Centrale del Mercure, oggi si terrà la manifestazione popolare. Alle ore 10 a Laino Borgo in località Pianete, davanti all'ex stazione, si terrà una manifestazione per dire “No” alla Centrale del Mercure. «Difendiamo insieme la nostra terra e i nostri diritti con la grande mobilitazione popolare al Parco del Pollino - affermano gli organizzatori - che ha visto tanta gente presidiare i propri diritti dal mattino fino a notte fonda ed ha ottenuto la sospensione del parere favorevole del Parco al progetto dell'Enel. Questo non basta ancora, l'affaristica aggressione dell'Enel deve essere sconfitta definitivamente. Basta con i tentennamenti e gli opportunismi. Lottiamo per il diritto alla salute e allo sviluppo della Valle del Mercure, che la Centrale Enel affosserebbe definitivamente. La nostra terra e le nostre popolazioni hanno già subito fin troppi danni dalla Centrale dell'Enel. Sindaci, associazioni, comitati, semplici cittadini, hanno denunciato gravissimi aspetti del progetto Enel. Tra i tanti da non sottovalutare la continua presenza di centinaia di camion che congestionerebbero le strade e renderebbero irrespirabile l'aria, posti di lavoro persi, nelle attività turistiche e nel commercio dei prodotti tipici locali, nessuno sviluppo reale dell'occupazione, diversamente da come millantato dagli amici dell'Enel. E' tempo che quei sindaci e amministratori fin qui troppo sordi o troppo compiacenti prendano esempio da quelli che invece tutelano veramente e sul campo la legalità e gli interessi dei propri amministrati». Le popolazioni della Valle del Mercure hanno il diritto di decidere del loro territorio e della loro vita. Il sindaco di Viggianello, Antonio Fiore, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine, ha pubblicamente dichiarato che l'Amministrazione co-
L’ALTRA CAMPANA
La centrale del Mercure
munale di Viggianello, per difendere i propri cittadini, interromperà, se necessario, l'alimentazione idrica alla Centrale Enel. L'acqua necessaria al funzionamento della Centrale dovrebbe essere fornita, infatti, proprio dal comune lucano. Fiore ha sottolineando ancora una volta come gli interessi economici dell'Enel siano opposti ed antitetici rispetto a quelli delle popolazioni della valle. Da qui l'inaccettabilità di un progetto privo di vantaggi per l'occupazione ed anzi penalizzante il settore turistico e agro-alimentare, collegati allo sviluppo della zona. Antonio Fiore ha rimarcato come la vertenza con l'Enel sia anche l'occasione di far sentire la voce e far valere i diritti di popolazioni tenute troppo a lungo in stato di sudditanza e marginalità politica. Lo scorso 22 agosto a Rotonda si è tenuta una manifestazione pubblica dove sono state ribadite, per l'ennesima volta, le ragioni che impediscono la
riapertura di una Centrale chiusa ormai da dodici lunghi anni. Il dottore Ferdinando Laghi, medico nell'ospedale di Castrovillari, ha illustrato gli aspetti relativi all'inquinamento ambientale e ai rischi per la salute che l'entrata in funzione della Centrale inevitabilmente determinerebbe. Rischi aggravati dagli scarichi dei camion che ogni giorno, percorrendo una viabilità già ora inadeguata, dovrebbero conferire alla Centrale dal territorio dell'intera Comunità Europea l'enorme quantità di legname necessaria al suo funzionamento. L'avvocato Enzo Bonafine ha invece illustrato le ragioni tecniche e legali che già da tempo avrebbero dovuto bloccare un iter autorizzativo sgangherato e improntato alla “distrazione”e alla superficialità da parte degli Enti coinvolti nella vicenda ed ha inoltre assicurato l'adozione di tutte le possibili iniziative legali, già in parte avviate, per im-
Il sindacato Confsal-Unsa chiede le dimissioni del ministro Bondi
Beni culturali lucani: 2 direttori IN BASILICATA «vi sono due direttori regionali per i Beni culturali»: lo ha riferito il segretario nazionale della Confsal-Unsa Beni culturali, Giuseppe Urbino, secondo il quale «questa e un’altra prova d’incapacità gestionale da parte di Bondi che continua a subire consigli inadatti mettendoci ancora la faccia per l’ennesima pessima figura. Ora le cose sono due: o decide di fare lui il Ministro dei beni culturali o abbia la dignità di dimettersi». Urbino ha spiegato che «il giorno dopo le nomine molti studi legali interessati da alti dirigenti del Mibac hanno dovuto lavorare alacremente per improntare una serie di ricorsi avverso le decretazioni del 'ministro poetà. Il caso più eclatante – ha continuato Urbino – è quello della nomina del nuovo direttore della Basilicata. Alfredo Giacomazzi, direttore regionale con le nuove nomine di Bondi (solo perchè le ha firmate) a soli 20 giorni dal suo pensionamento viene sostituito con Laura Napoleone e spedito tra i dirigenti di staff. Parte allora un ricorso molto articolato che, il 31 agosto scorso, il Giudice del lavoro del Tribunale di Potenza accoglie intimando al Mibac il reintegro immediato di Giacomazzi nel pieno delle sue funzioni. Nel frattempo però Laura Napoleone, senza il tradizionale passaggio di consegne, aveva cominciato a svolgere le funzioni che in realtà erano di Giacomazzi». Per il sindacalista, «si tratta di situazione tragicomica che ha portato Giacomazzi ad interessare
Il ministro Bondi
anche la Corte dei Conti segnalando l’anomalia che si era venuta a creare e che ancora oggi è in piedi. Insomma, due direttori regionali nella stessa regione, due stipendi, due auto blu e chi più ne ha più ne metta. Secondo noi – ha concluso Urbino – ci sono tutti gli elementi per il danno erariale senza contare poi gli ulteriori sviluppi legali che senza dubbio scaturiranno da questa vicenda».
pedire la riapertura della Centrale. Particolare attenzione alla questione Mercure è stata dedicata dalla Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista, coordinamento apartitico di associazioni e comitati dei cittadini, che ha restituito al mittente, ovvero all'Enel, le accuse mosse all'organizzazione di “allarmismo”. La Ola paventa il rischio che il bacino idrico possa essere messo a rischio non solo da eccessive captazioni idriche ma anche dal progressivo degrado delle sue acque e chiede di conoscere la “formula di scarico” delle acque dopo il loro utilizzo presso la centrale, considerando che il Fiume Mercure-Lao costituisce una Zps (Zona di Protezione Speciale) ed un'area di valenza ambientale del parco nazionale del Pollino in cui sono presenti delicati ecosistemi acquatici prioritari per l'Unione Europea in cui si riproducono specie rare quali la Lontra, rettili ed anfibi minacciati di estinzione.
Nei vari procedimenti amministrativi di autorizzazione alla centrale, questi elementi di fondamentale importanza, a giudizio della Ola, non sono stati tenuti in debito conto, così come gli aspetti economici, agricoli e turistici connessi alla salvaguardia degli equilibri degli habitat del bacino idrico del Mercure-Lao considerato invece dall'industria energetica privata “acqua da emungere e sfruttare”. Mercoledì scorso a Castelluccio Superiore ancora un acceso dibattito nella sala consiliare sul tema “Centrale a biomasse del Mercure: quale futuro”. L'incontro fortemente voluto dall'amministrazione è durato circa 5 ore ed è stato organizzato per offrire alla comunità la possibilità di approfondire l'informazione e fare chiarezza sulla proposta progettuale dell'Enel. La mobilitazione popolare, segnale di speranza ma anche di democratico monito, è solo agli inizi. Emilia Manco
Alta formazione Arriva il catalogo SONO 208 in Basilicata i corsi formativi promossi da 83 enti, che fanno parte del Catalogo interregionale di Alta Formazione pubblicato, ieri, sul sito www.altaformazioneinrete.it. Si apre una finestra sulle offerte formative, estese su gran parte del territorio nazionale, presentate dalle regioni aderenti al progetto interregionale “Verso un sistema integrato di alta formazione”. Con la Basilicata partecipano al programma 2009 le regioni: Veneto, Sardegna, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Sicilia e Valle d'Aosta. Il programma è finanziato con risorse del Po Fse 2007/13 ed ha l'obbiettivo di favorire l' accesso a percorsi formativi finalizzati all' inserimento, al reinserimento lavorativo e alla permanenza nel mercato del lavoro, e di andare incontro alla domanda di mobilità interregionale, valorizzando le scelte individuali. Nel dettaglio il Catalogo prevede corsi della tipologia: master universitari e non universitari, ma anche corsi di specializzazione e riqualificazione.
Con la pubblicazione on-line del Catalogo Interregionale dei corsi 2009 si conclude la fase relativa all'individuazione dei percorsi di alta formazione interregionale. Seguirà l' attuazione della seconda fase che riguarderà l'assegnazione e l'erogazione di assegni formativi (voucher) per la partecipazione ai corsi presenti nel Catalogo. Saranno definite, a breve le modalità e i termini per poter usufruire dei rimborsi per le spese d' iscrizione e di frequenza ai corsi di Alta Formazione. Potranno presentare domanda di voucher per i corsi ammessi al Catalogo, consultabili sul sito www.altaformazioneinrete.it i cittadini residenti in Basilicata che siano occupati, disoccupati e inoccupati in possesso del titolo di laurea e i lavoratori in Cassa Integrazione ordinaria o speciale con un diploma di scuola media superiore. L'assegnazione del voucher riguarderà anche gli emigrati lucani, o parenti in linea retta fino al secondo grado purchè di cittadinanza italiana o doppia.
I sindacati elettrici: non danneggia l’ambiente «IN QUESTI giorni la lunga e tormentata vicenda della riconversione e del possibile riavvio in servizio della centrale Enel del Mercure ha nuovamente ripreso vigore». E’ quanto affermano, in una nota, le segreterie regionali calabresi dei sindacati Filcem-Cgil, FlaeiCisl e Uilcem-Uil. «Tutti gli attori principali e non, originari e aggiuntisi nel tempo, legittimati o pretestuosamente presenti - aggiungono i sindacati - hanno potuto e ritenuto opportuno esprimere il loro parere su questo progetto così importante per le regioni Calabria e Basilicata. Come è già accaduto nel lontano 1997, quando il sindacato, insieme ai sindaci dei comuni coinvolti, appoggiò con forza il potenziamento e la trasformazione dell’impianto del Mercure, evidenziando anche i ritardi e le incertezze dell’Enel, anche in questa occasione, nell’interesse primario dei lavoratori e delle popolazioni lucane e calabresi, vogliamo fare sentire la nostra voce». «Riteniamo necessario –sostengono ancora i sindacati confederali del settore energia – ribadire che il progetto che riguarda la centrale del Mercure è pienamente compatibile con l’ambiente, risponde alle esigenze di sviluppo del territorio e può assicurare occupazione diretta e indotta; sul progetto si sono espressi favorevolmente tutte le autorità e istituzioni competenti (Regioni Calabria e Basilicata e Provincia di Cosenza) nonchè da ultimo, nel corso della conferenza dei servizi svoltasi il 30 luglio scorso, anche le ASL di Castrovillari e di Cosenza, i vigili del fuoco, i rappresentanti dei Comuni di Laino Borgo , di Castelluccio inferiore e lo stesso Parco del Pollino». «Respingiamo, dunque – proseguono i sindacati – le azioni messe in campo da gruppi di pressione locali che creano allarmismi ambientali e minacciano pericoli di ordine pubblico e usano la tecnica dilatoria di richiedere nuovi tavoli istituzionali e di riapertura di procedimenti amministrativi che, per quanto ci è noto, si sono già legittimamente conclusi». Cgil, Cisl e Uil della calabria esprimono, infine, «solidarietà e sostegno ai lavoratori del Mercure», auspicando che «gli enti territoriali proseguano proficuamente il loro cammino verso l'attuazione di questo investimento che va favorito e sostenuto, senza strumentalizzazioni o atteggiamenti contrari alla crescita e allo sviluppo delle popolazioni coinvolte».
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Capitaneria di porto in rosa Tiziana Manca subentra a Gianluca Traversa: un lungo curriculum alle spalle MARATEA - Cambio al vertice dell’Ufficio circondariale marittimo di Maratea: il tenente di vascello, Tiziana Manca, subentra al parigrado Gianluca Traversa. Da ieri il nuovo comandante all’Ufficio circondariale marittimo di Maratea, ha assunto il comando del presidio della guardia costiera. Tiziana Manca è nata a Roma, 37 anni fa, dove ha compiuto l’intero iter formativo scolastico sino al conseguimento, nel 1997 - presso l'Università “La Sapienza” di Roma - della laurea in Giurisprudenza, discutendo una tesi sul Diritto della Navigazione. Dal 1997 al 1999 ha frequentato uno studio legale e, contemporaneamente, si è impegnata in diversi corsi inerenti la preparazione alla professione forense ed alla formazione informatica. Nel 1999 si è impiegata presso l’ufficio del Personale della Cecchi Gori Comunications S.p.a.. Nel 2000, vincitrice del concorso a nomina diretta, entra in Accademia Navale per frequentare il corso di formazione professionale, terminato con la campagna di istruzione su nave San Giusto e successivamente con imbarco su nave mercantile. Al termine dell'iter formativo, nel 2001, è stata destinata presso la Capitaneria di porto di Civitavecchia in cui, nei sette anni di permanenza, ha ricoperto gli incarichi di capo sezione armamento e spedizioni, capo sezione gente di mare e pesca ed infine capo ufficio collocamento. Nel 2005 è stata promossa tenente di vascello. L'anno successivo ha frequentato presso la direzione marittima di Roma un corso intensivo di inglese marittimo e nel 2009 il corso di Port Security presso l'Istituto di formazione “De Rubertis” di Genova. Appassionata di informatica il tenente di vascello Tiziana Manca è sposata con il tenente di vascello Santo Altavilla con cui ha due figli, Martina di 4 anni e Luca di 1. La Guardia costiera di Maratea ha giurisdizione per circa 70 chilometri abbracciando parte del territorio calabro, fino al Comune di Diamante compreso, nonché sull'intera parte tirrenica della Basilicata. La cerimonia del passaggio delle consegne tra Traversa e Manca è avvenuta ieri mattina alla presenza del Capo del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina, capitano di fregata Luigi Piccioli. Alla cerimonia, che è stata particolare in quanto si è trattato di un momento “storico” per il corpo delle Capitanerie di porto, essendo la prima donna ufficiale ad assumere il comando di Maratea, oltre alle varie autorità civili, militari e religiose erano presenti anche i rappresentanti degli uffici locali marittimi di Praia a Mare e Diamante e una folta delegazione dell'Associazione nazionale marinai d'Italia “V. Jelpa” di Scalea. Emilia Manco
Assisi, chi accenderà la fiaccola? LA MESSA ad Assisi in cui verrà utilizzato l’olio lucano nella lampada votiva non convince don Aldo Viviano, sacerdote e frequente “contributor” del Quotidiano. Ecco i suoi dubbi.
Il tenente di vascello Tiziana Manca nei vari momenti della cerimonia, al timone di un’imbarcazione della Guardia costiera e - qui sotto - con il marito
Cipolletta prende il comando IL GENERALE di brigata Mauro Cipolletta si è insediato ieri mattina, a Potenza, nell’incarico di comandante della Legione Carabinieri «Basilicata», subentrando al Generale di brigata Tommaso Meli. Alla cerimonia, a cui hanno assistito parlamentari e autorità civili, militari e religiose, era presente il comandante interregionale Carabinieri «Ogaden», il generale di corpo d’armata Giuseppe Barraco, il quale ha ringraziato Meli per quanto fatto in Basilicata dal 2007 «conseguendo con professionalità risultati di spessore», e ha augurato a Cipolletta «un buon lavoro per un
incarico a cui si dedicherà con dedizione e senso del dovere». Meli, salutando la Legione, ha ringraziato i militari, a cui si è rivolto «con riconoscenza e commozione per due anni indimenticabili». Cipolletta – nato a Roma nel 1956 – dal 2006 ha ricoperto l'incarico di comandante del primo reggimento della Scuola marescialli e brigadieri di Velletri (Roma): parlando con i giornalisti, ha spiegato che in Basilicata si possono prevenire “episodi emergenti di criminalità attraverso la sinergia con la popolazione e un forte presidio del territorio».
Il generale Cipolletta passa in rassegna i reparti
«CHI accenderà la lampada dell’olio lucano nella basilica francescana di Assisi il prossimo ottobre? Il direttore assolverà la mia impazienza di grafomane, ma l’interrogativo sorge da una “bozza”programmatica di riunione informale intorno all’organizzazione del pellegrinaggio regionale nella cittadina umbra che a distanza di vent’anni accoglie li popolo dei devoti di Basilicata in gara per alimentare durante l’intero corso del 2009-2010 la lucerna dinanzi all’urna sepolcrale del Santo. In quella seduta fu annunciato che a presiedere al “rito”simbolico della fiamma sarebbe stato un ministro di governo nazionale in carica, proveniente da famiglia che ha origini da un centro abitato della Valdagri. Ora, dal QdB di giovedì 3 agosto, e pure da altre fonti si informa che “sarà il sindaco di Potenza ad accendere la lampada”. E’ risaputo che tutte le bozze, proprio perché tali sono suscettibili di variazioni, correzioni, precisazioni, cambiamenti, sostituzioni, formulazioni e quant’altro. Però nel caso non sarebbe peregrino conoscere il motivo della decisione di “provincializzare” il dono e togliere a un rappresentante dell’Esecutivo nazionale l’aureola prima ipotizzata, di accostare cioè al Poverello di Assisi un ministro di Stato originario di questa terra. Sia ben chiaro, nulla in contrario a che il primo cittadino del capoluogo di regione adempia ad un gesto di forte incidenza territoriale. La domanda è soltanto di natura identitaria della realtà lucana che non rapporta alla solita equazione di chilometri quadri, bensì va ben al di là degli angusti confini geografici e connota estensione di gran lunga superiore alla configurazione statutaria. “Roma è qui” disse S. Girolamo quando vide la Palestina popolata di gente nostra. La Palestina era una provincia romana. Oggi i nostri occhi contemplano il paese lucano più che sul cucuzzolo collinare, dove si è nati e dal quale un giorno si è partiti, e dove periodicamente si ritorna, in ogni angolo della penisola, in cui la popolazione globale è distribuita. Non si sa, non si possono descrivere tutte le infinite emozioni che si proveranno adAssisi. Lì convergerannoi lucani non solo di residenza, ma d’Italia, direi del mondo. Almeno mediaticamente. Nessuna parola può esprimere i sentimenti dello spirito che spaziano oltre il suolo calcato dagli avi. Quale stupore, quale dolcezza si prova oggi al semplice ricordo delle gioie trasmigrate, delle infantili esperienze di vita affidate a quelle mura antiche del vecchio borgo. I successi della prima ora, le lacrime asciugate, i dolori risorgenti, i lutti affrontati, le tenerezze versate. Il popolo lucano ha varcato i limiti di queste rocce, abituato al mistero della vita e dei giorni s’è affidato all’esodo del lavoro diventato sua stabile dimora fuori porta. Lo spirito esulta, il cuore intenerisce, la gioia convive con le lacrime delle cose, di cui già Tito Lucrezio Caro nei suoi versi latini. La vita del lucano è una fiamma viva, ardente di luce e di bene, perché ognuno rappresenta il Paese. Non ci chiamiamo forse “paesani” anche quando ci incontriamo fuori di questa terra? La comune appartenenza freme in ciascuno, pulsa in ogni battito delle vene. E’ l’esperienza quotidiana, il compito dovunque si pianta la tenda di vita. Dinanzi al paese non si resta muti, perché c’è tutta una storia da dire e raccontare. Il passato diventa presente, diventa futuro. Con tali saldi fulcri si può con sicurezza auspicare un nuovo popolo, più grande, non ristretto alla conta anagrafica, ma comprendente tutti i lucani sparsi all’interno ed all’esterno della penisola. Non si sono perduti i diritti di allargare i confini e di popolare, non spopolare, come si afferma incautamente. Assisi potrebbe segnare l’ora x, grazie soprattutto alla ricorrenza stagionale di avvicendamento nella gara del tributo al Santo. Ecco perché non è apparsa estranea nella prima bozza organizzativa la presenza di un alto personaggio della istituzione centrale, lucano tra i lucanidi unadiasporadiciviltà indigenacheha varcatoterre,colline,monti, mari,epostoil dirittodicittadinanza nellacoscienzaritrovata della dimora ultraconfinaria». Aldo Viviano
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18 24 Ore in Basilicata Da ieri è una donna il nuovo comandante della Guardia costiera di Maratea
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Sabato 5 settembre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
L’accordo per Cocuzzo prevedeva l’abbattimento di due piani e il trasferimento dei residenti
«Ci spettano le case di via Egeo» Le nuove abitazioni sembrano destinate ad altri. Anche la Regione chiede lumi DI anni ne sono passati tanti e il contratto di quartiere che riguarda rione Cocuzzo non ha ancora avuto piena attuazione. Alcuni residenti che occupano parte del “Serpentone”, i palazzoni che si affacciano sulla collina, spiegano che adesso sono «seriamente preoccupati». Alcune voci - «parecchio insistenti a dir la verità» - lasciano intravedere la possibilità che i nuovi alloggi di via Mar Egeo saranno assegnati ad aventi diritto della graduatoria generale. Ma loro richiamano l’accordo tra Ministero e Regione e spiegano come quelle case tocchino a loro: dei palazzoni che adesso popolano, era stato previsto, contemporaneamente, l’abbattimento degli ultimi due piani. CONTRATTO DI QUARTIERE L’accordo del 2001 parte dalla premessa che quel rione «si caratterizza per una densità edilizia molto alta con volumi a rilevante impatto visivo, la mancanza di strutture e spazi per l’esercizio di attività sociali e aggregative, nonché l’assenza di collegamenti rapidi con il centro urbano che hanno contribuito nel tempo ad accrescere lo stato di isolamento degli abitanti». Lo scenario, noto a tutti, di Cocuzzo è il punto di partenza per un intervento urgente perchè «risulta evidente comunquechequalsiasi ipotesidiriqualificazione abitativa e sociale del complesso edilizio, nonché dell’intero quartiere, debba necessariamente passare attraverso una sensibile riduzione del peso abitativo unitamente a un innalzamento della qualità residenziale degli alloggi esistenti». LA SOLUZIONE Di proposte ne erano state valutate diverse. Ma «accantonate in termini di fattibilità e valutazione costi-benefici ipotesi di intervento che comportano drastiche riduzioni di volumi», alla fine, con l’accordo del 2001 (al progetto partecipa anche l’Ater), si sceglie di operare «sui due blocchi centrali (complesso nominato Del Favero), con demolizione degli ultimi piani, per ciascun corpo di fabbrica, e successiva realizzazione al piano copertura di uno spazio attrezzato». Quanto ai due blocchi denominati Padula, la proposta definitiva passaper «un progressivo trasferimento dei nuclei familiari collocati ai piani gallerie, per complessivi 36 alloggi e rifunzionalizzazione degli spazicosì resisi disponibiliper la realizzazione di residenza per studenti e altre attività». IL TRASFERIMENTO Lo stesso accordo nel 2001 prevede che la zona in cui è stata prevista l’edifica-
BREVI DALLA STRADALE
Il servizio Tispol Sarà il compartimento Polizia stradale di Potenza a predisporre i servizi previsti dal network europeo delle polizie stradali “Tispol” che ha programmato nel periodo dal 7 al 13 settembre 2009 l’effettuazione della campagna europea congiunta denominata Tispol seatbelt”, che interesserà tutto il territorio nazionale e quindi anche questa regione. L’operazione è finalizzata a realizzare un significativo innalzamento del livello qualitativo e quantitativo dei controlli tesi al contrasto del fenomeno della guida senza l’uso delle cinture di sicurezza e i sistemi di ritenuta per i bambini. Dalla piazza di rione Cocuzzo si intravedono gli alloggi del Serpentone (foto Andrea Mattiacci)
zione di nuovi alloggi è lì vicino, in località Poggio Tre Galli. In fondo, l’area si trova nelle immediate vicinanze rispetto a dove risiedono «i nuclei familiari che dovranno trasferirsi per effetto dell’intervento». LA CORRISPONDENZA Preoccupati dalle voci sempre più insistenti che vogliono i nuovi alloggi popolari realizzati in via del Mar Egeo destinati alla graduatoria generale degli aventi diritto a una casa popolare, gli inquilini di quei palazzi di Cocuzzo, riunitosi in comitato, scrivono al ministero. «Vogliamo segnalare - scrivono al ministro Matteoli - che le ragioni che erano a fondamento del contratto di quartiere non sono venute meno e che persistendo quelle ragioni anche a distanza di dieci anni risulta sempre più impellente la necessità di trasferimento di quelle famiglie». Era il luglio scorso, ma di risposte non ne sono arrivate. Ma i cittadini avevano chiesto lumi anche a Regione e Comune. LA RISPOSTA E’ il 18 giugno scorso e la Regione Basilicata scrive al Comune di Potenza, inviando ai cittadiniper conoscenza la nota. Il dirigente raccoglie la preoccu-
pazione dei residenti, assegnatari degli alloggi che dovrebbero essere demoliti, e chiede «quali soluzioni si intendono adottare che, qualora diverse da quelle di progetto, abbisognano di preventiva approvazione anche da parte del ministero interessato del progetto in variante». Del resto, la Regione è co-finanziatrice dell’intero contratto di quartiere. POCHI MESI FA Era piena campagna elettorale quando, nello scorso giugno, un volantino distribuitonel quartieredaisostenitori del sindaco Santarsiero, allora in corsa per il ballottaggio, ricordava come «il progetto di riqualificazione di via Tirreno rientra nel programma di Recupero urbano noto come “contratto di quartiere” redatto preliminarmente dall’Ater e approvato in giunta nel 1998». Quell’accordo - ricordava il volantino - comprende anche la tanto criticata piazza in cemento, la “nave”. Va bene, dicono oggi gli inquilini dei complessi Del Favero e Padula. «Se l’intento era ricordare che quell’opera Santarsiero l’ha semplicemente ereditata, è altrettanto vero - aggiunge Decio Di Bello, portavoce del gruppo di in-
quilini - che lo stesso volantino ricordava come del contratto di quartiere facessero parte anche i 66 alloggi in via Mar Egeo». E adesso? «Ne chiediamo conto. Al momento nessuno ci ha dato ufficialmente risposta. Che cosa ne è stato delle aspettative ratificate dal provvedimento del 2001?». Temono - perchè dicono che si tratti di voci sempre più insistenti - che all’abbattimento non si procederà e che i nuovi alloggi andranno ad altri. «Sia chiaro aggiunge - non è una guerra tra poveri».Sempre diaventi dirittoalla casasi tratta. «E’ chiaro che se non ci fosse la volontà dell’inquilino al trasferimento, saremmo i primi ad accettare che altri bisognosi occupino i nuovi alloggi. Ma valgono anche le nostre aspettative». LE REPLICA «Resto convinto - assicura il sindaco Santarsiero - che l’abbattimento dei due piani e il trasferimento degli inquilini di quel complesso sia utile. Se c’è un accordo istituzionale e se non è stato mai cambiato, va rispettato». Ai cittadini nuova attesa. Salvo repentina mobilitazione. Sara Lorusso
DOPO L’INCHIESTA
«Le responsabilità degli inspiegabili ritardi» Scaglione (Popolari uniti) denuncia lo stato del progetto della tangenziale Dragonara La Regione e la Provincia hanno l’obbligo di sostenere le azioni e gli interventi che interessano la città di Potenza. Non possono la burocrazia o le dinamiche tecniche, ostacolare la risoluzione di grandi problemi che solo territorialmente riguardano il capoluogo di regione ma funzionalmente interessano l’intero territorio di Basilicata. La vicenda del lotto della tangenziale finita così mestamente nelle pastoie di permessi e interpretazioni sul reale valore dell’opera e i ritardi con i quali si affronta la emergenza rifiuti dimenticando il tributo pagato dalla città con la sua discarica a favore di ben 25 comuni del potentino, sono il campanello d’allarme di
una nuova avversione culturale nei confronti della città di Potenza. A queste conclusioni siamo giunti analizzando con i tre assessori comunali e il gruppo consiliare del comune, quello che sta accadendo in questa ripresa delle attività istituzionali. Il caso della tangenziale di Potenza e dei suoi inspiegabili ritardi nella definizione delle procedure che interessano altri enti, al fine di utilizzare i 14 milioni di euro preventivati e realizzare in tempi rapidi il collegamento Dragonara-Centomani, è forse lo specchio fedele di quella che diventa una valutazione affidata troppo frettolosamente nelle mani di qualche burocrate che non conosce le dinamiche cittadi-
ne, ignora le preoccupazioni della comunità, elude le responsabilità a cui spesso il Comune di Potenza ha richiamato quando sollecitava i competenti pareri per dare corso rapidamente alla realizzazione di una parte di un’opera strategica per la viabilità e la mobilità urbana. Scoprire ora che i pareri favorevoli arriveranno solo da un nuovo progetto che sconfessando anni di opinioni contrarie, comporterà la realizzazione di cavalcavia e gallerie con i costi destinati a lievitare in maniera pazzesca significa fare danni a questa città che pure nel settore si avvia a dare una svolta seria con le sue grandi opere in corso di realizzazione. Fondi che qualcuno potrebbe già aver imma-
ginato di trasferire altrove ma che noi immaginiamo debbano servire solo ed esclusivamente per definire i progetti di mobilità urbana. Regione e Provincia di Potenza non possono non tenerne conto. Lo stesso discorso vale per la questione rifiuti e le vicende legate alla discarica urbana ed all'inceneritore, messi al servizio non solo della città ma di altri 25 Comuni senza che se ne tenesse conto e tenendo fermi i progetti di definizione di intervento sulla discarica. Sull’inceneritore siamo sulla stessa lunghezza d'onda del Sindaco: subito il collaudo e la gara di affidamento Luigi Scaglione (segretario cittadino Popolari uniti)
ISTRUZIONE
Petizione di S&L AVRA’ luogo domenica (dalle 10.30 alle 13, tra piazza Zara e piazza Cagliari) e lunedì (dalle 18 alle 20 in piazza mario pagano) la raccolta firma avviata da Sinistra e libertà visto che “l’ignoranza costa molto di più”. La petizione vuole tutelare il diritto all’istruzione di qualità e quello al lavoro dei tanti precari della scuola: «Garantire il diritto al sapere e a una formazione qualificata per tutti è condizione di democrazia e questione decisiva anche per lo sviluppo e la qualità dei sistemi produttivi». Tra le proposte avanzate da Sinistra e libertà, quella di aumentare le risorse per l’istruzione pubblica.
COMMISSIONI
Costanzo vicario Completato presso gli uffici della Provincia di Potenza l’insediamento delle varie commissioni consiliari ed è stato nominato vicepresidente vicario, Biagio Costanzo. Accanto alle sei commissioni ordinarie è stata istituita la commissione speciale per la riforma dello statuto e il regolamento, per cui vicepresidente vicario è stato eletto il capogruppo della Fdc, Biagio Costanzo, attuale sindaco di Episcopia. «Il voto unanime, di maggioranza ed opposizione - ha affermato - mi riempie di soddisfazione e di responsabilità. Spero di poter lavorare, in un’ottica di riforma in senso moderno dell’impianto statutario provinciale e di poter indirizzare la riforma, assieme al presidente Sacco, in tempi rapidi». em.man.
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Potenza
Sabato 5 settembre 2009
ANTICA OSTERIA MARCONI
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MIMI’
•DON BOSCO• chiuso •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 L’era glaciale 3 - L’alba dei dinosauri 17 - 19 - 21 Sala 2 L’era glaciale 3 - L’alba dei dinosauri 18 - 20 - 22 Sala 3 Cherì 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 4 Ricatto d’amore 17.20 - 19.30 - 21.40 Sala 5
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Guerra? Meglio la morra «IO vivo ormai da alcuni anni prigioniero nel mio corpo quasi avessi addosso una pesante armatura ed invece vorrei essere novella crisalide che abbandonato l’involucro si libra nell’aria». Scriveva così Umberto Amodeo, prima che la Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) lo portasse via, il 5 settembre del 1999. Sono passati dieci anni da allora. Il ricordo di Umberto è ancora vivo nei suoi cari, i suoi amici, i suoi colleghi di lavoro e quanti l’hanno conosciuto. Funzionario dell’Università degli studi della Basilicata, si impegnò fino alla fine per migliorare la situazione di pazienti e familiari degli ammalati. Insieme a un piccolo gruppo di persone, aveva costituito e animato la sezione di Basilicata dell’AISLA. La Sla è stata definita “la malattia che non c’è”. Trascurata dalla ricerca biomedica e farmacologica, è una delle malattie rare per la quale ancora non ci sono cure significative. Colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale, che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Chi ne è affetto non riesce a compiere semplici attività del vivere quotidiano: vestirsi, lavarsi o abbottonarsi vestiti. Eppure, Umberto non si è mai arreso. La sua vita è esempio per tutti gli ammalati che non vogliono rinunciare a vivere e a lottare. Da qui, il desiderio di ricordarlo attraverso uno spettacolo teatrale intitolato “Non fate la guerra, fate la morra!”, in scena questa sera alle 19.30 presso il cineteatro Don Bosco, di Potenza. Lo spettacolo, del gruppo giovanile di teatro comico-brillante Gioventù Bruciata, animato da Corrado Amodeo, figlio di Umberto, avrà come tema trainante la grottesca contrapposizione tra la difficoltà di vivere nel mondo dei ricchisotto la pressione esercitata di una infinità di bisogni inutili- e la negazione del diritto alla vita, che grava sul mondo dei poveri per la mancanza dei beni primari. Il tutto, con un linguaggio leggero, ironico e divertente, tipico della commedia, genere preferitodi Umberto. Lo spettacolo, è solo il momento culminante della manifestazione “Costruia-
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DUE TORRI
ISUCCIO
Ad Aldo e Pina, in questo giorno di felicità possa giungervi il nostro augurio di un lungo, sereno e bellissimo matrimonio. Gli amici.
A Rossella e Rocco... oggi sposi. Un sincero augurio perchè l’amore che oggi vi ha condotti all’altare vi accompagni giorno dopo giorno nel lungo cammino della vostra vita insieme. Felicitazioni vivissime! da Antonella
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mo il pozzo della farfalla”organizzata dall’associazione Cgs Monsignor Bertazzoni e la Caritas diocesana San Giovanni Bosco in memoria di Umberto. Suo desiderio, infatti, era quello di andare incontro al bisogno primario di intere popolazioni che, per affrancarsi dalla malattia, dalla miseriae dalsottosviluppo, aspettano l’acqua come fonte essenziale per rialzarsi e volare verso condizioni di vita più dignitose. Pertanto, in questa occasione, verrà promossa una raccolta di fondi per la costruzione di un pozzo in un piccolo villaggio del Togo, dove l’acqua potabile è ancora un bene inaccessibile. La scelta del Togo è stata fatta con don Dominique Rosario Agbalenjo, un sacerdote della diocesi di Potenza che ha sensibilizzato le associazioni su una delle tante situazioni di difficoltà del paese da cui proviene e per cui siimpegnerà, in prima persona, nel portare a compimento la costruzione del pozzo. «Obiettivo primario -fanno sapere le associazioni promotrici dell’evento - sarà quello di agevolare lo sviluppo del villaggio insegnando alla gente del posto quali strumenti e mezzi utilizzare per gestirsi autonomamente. Il tutto nel rispetto delle loro tradizioni e delle loro abitudini, per far crescere, educare e formare i bambini e i ragazzi, affinchè loro stessi possano diventare artefici del proprio sviluppo e costruire per sé e per gli altri un futuro migliore, anche solo attraverso la costruzione di un pozzo per l’acqua potabile». Sarà così che da crisalide destinata alla morte, questa terra diventerà farfalla volteggiante di vita. Come voleva Umberto. Anna Martino
Segnali dal futuro 18.30 - 21 Sala 6 La custode di mia sorella 18.10 - 20.20 - 22.30 Sala 7 Harry Potter 17.30 Il messaggero 20.30 - 22.30 •DUE TORRI• chiuso
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L’arte invade il transito pubblico SI è aperta ieri a San Rocco la mostra delle opere finaliste del concorso d’arte contemporanea di Arte a cura di Amnesiac Arts. Le opere saranno visibili, negli spazi di pubblica affissione, fino al 13 settembre. Pubblicinvasioni è il concorso ideato dall’associazione lucana Amnesiac Arts che si propone di indagare il rapporto, a volte controverso, a volte fin troppo trasparente, tra arte e pubblicità nella società contemporanea. Non è un caso che, come tematica di riflessione, sia stato scelto il transito: il progetto è destinato a produrre un evento pubblico temporaneo nella città capoluogo. Le diciotto opere finaliste infatti, sotto forma di cartelloni pubblicitari, invaderanno una via di passaggio, di transito appunto, della città fino al 13 settembre prossimo. Vincitore del concorso è Bruno Di Lecce con l’opera Una domenica qualunque. Il premio del concorso, prevede l’affissione dell’opera nel formato 6x3, e la pubblicazione dell’opera-pubblicità su una pagina di “Exibart on paper”, una delle più note e diffuse riviste d’arte contemporanea italiane, in un continuo gioco di rimandi e di compenetrazioni tra i due linguaggi, pubblicitario e artistico. Gli artisti che hanno partecipato: Daniela Attanasio, Claudio Beorchia, Mauro Bubbico-Michele Santarsiere-Giancarlo Riviezzi, Bruno Di Lecce, Peppe Esposito, Donato Faruolo, Roberta Filippelli, Werther Germondari, Silvio Giordano, Angela Lioi, Concetta Modica, Arcangelo Moles, Fabio Nicotera, Antonio Positino, Angelo Pretolani, Roberto Ranaldi, Nicola Renzi, Angelo Riviello.
Due momenti della esposizione (foto Andrea Mattiacci)
Concerto e cena a Parco Aurora APPUNTAMENTO per stasera con la seconda edizione della festa di Parco Aurora. Dopo il successo della prima edizione, oggi, a partire dalle 20.30 si rinnova l’appuntamento con la festa di quartiere del rione di Parco Aurora, organizzata dall’associazione culturale “Amici di Parco Aurora”. «Dopo l’esperienza dello scorso anno dichiara Giuseppe Lovito, presidente dell’associazione - sono stati proprio gli abitanti del quartiere a chiederci con entusiasmo di organizzare un nuovo appuntamento, nato dallo spirito di condivisione che contraddistingue il nostro rione. La
festa, sostenuta dalle famiglie e dagli esercenti di Parco Aurora e dai più giovani e meno giovani che ogni giorno lo vivono e lo animano, rappresenta un momento di incontro e di ritrovo anche con chi non abita più qui e ci ritorna in questa occasione per rivedere parenti ed amici». Nel grande piazzale di Via di Giura, si terrà una vera e propria cena di quartiere, tutti riuniti in un’unica tavolata e a seguire musica e divertimento con la Shary band , gruppo già affermato nel Nord Italia e che sarà per la prima volta al Sud, proprio in questa occasione. L’invito è aperto a tutta la cittadinanza.
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20 Potenza
Siglato l’accordo sulla viabilità tra Comune e Fal: l’importo complessivo è di 17 milioni di euro
Così si evita il passaggio a livello Previste strade per superare le barriere e collegamenti meccanizzati verso il centro SE ne era parlato a lungo, era stato inserito in diversi programmi elettorali. Alla fine l’accordo arriva e segna la svolta (per il momento sulla carta): secondo il protocollo d’intesa tra Comune e Ferrovie Appulo-lucane, saranno eliminati i passaggi a livello in area urbana. E’ stato siglato ieri il protocollo d’intesatra i dueenti per la realizzazione di importanti interventi infrastrutturali connessi al servizio metropolitano. Il comune di Potenza entro lascadenza delloscorso 3 agosto aveva presentato una scheda tecnica per la candidatura di un progetto a un cofinanziamento ministeriale (da recuperare nel fondo nazionale per la promozione e sostegno del trasporto pubblico locale). L’intervento complessivo proposto è pari a 17 milioni di euro di cui 10 milioni di euro di fondi nazionali e 7 milioni di euro di risorse regionali (fondi Por Fers). Il primo passo è stato fatto: la Regione Basilicata con nota dell’assessore lucano alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio ha già espresso al ministero alle Infrastrutture il previsto parere di assenso e priorità (quella del comune di Potenza è stata l’unica proposta formulata in tutto il territorio regionale). Così, non dovrebbero esserci problemi per il parere definitivo del ministero. Nel dettaglio, l’intervento prevede la realizzazione di un binario Fal indipendente da quello Rfi nel tratto tra le stazioni Potenza-Santa Maria e Potenza-Macchia Romana con realizzazione della relativa stazione di attesa. Ancora, sono previsti la realizzazione
La sigla dell’accordo, ieri, a Palazzo di città
di una nuova stazione in corrispondenza dell’attuale scalo ferroviario Fal in zona Gallitello e il restyling delle fermate esistenti. Il progetto dovrebbe garantire la realizzazione della nuova fermata attrezzata per i bus extraurbani nell’area dello scalo Fal e un parcheggio di interscambio
nell’area dell’ex scalo merci Fal di Potenza inferiore, come pure la realizzazione di opere stradali per la soppressione dei passaggi a livello di via Angilla Vecchia e di via Campania. Ecco, questa la vera agognata novità. Non male, ma non è neachetutto. E’atteso ancheun percorso pedona-
le parzialmente meccanizzato di collegamento tra la stazione di Potenza-città e il centro storico, con il completamento del percorso pedonale parzialmente meccanizzato di collegamento tra la fermata di rione Mancusi e il centro storico. L’elenco degli interventi si allunga con un per-
corso pedonale parzialmente meccanizzato di collegamento tra la stazione di Macchia Romana, l’ospedale San Carlo e il nodo stradale. Così, il protocollo con le Fal sembra segnare una nuova stagione di rapporti tra i due enti (che, proprio sulla metropolitana leggere, sui costi e i pagamenti e la qualità del servizio avevano avuto momenti di scontro). Alla firma, ieri, eranopresenti ilsindacoSantarsiero e dal presidente delle Fal, Matteo Colamussi, l’assessore alla Mobilità Pietro Campagna, il direttore generale Luigi Martino ed il dirigente del settoreMobilità Mario Restaino. Tecnicamente, l’accordo prevede la collaborazione per la progettazione e la successiva realizzazione degli interventi: è stata affidata alle Fal, con la supervisione dell’ufficio tecnico del comune, la re-
I LAVORI AL NODO DEL GALLITELLO
Doppio senso a Murate ed è già polemica DAL 14 settembre torna il doppio senso di marcia lungo via degli Oleandri e nel tratto di Via Vaccaro limitrofo. Questa volta - precisa una nota dell’amministrazione - informato il comitato di quartiere, i residenti sono d’accordo al cambio alla viabilità (due annifa, con l’avvio della nuova circolazione per il cantiere del Nodo complesso, si verificarono dure proteste dei cittadini che hanno denunciato la situazione di invivibilità sorta in zona). Nel frattempo, da ieri, è stato riaperto il doppio senso di circolazione verso Macchia Romana per i veicoli provenienti dall’ospedale San Carlo (a partire da lunedì prossimo 7 settembre invece, e
per i giorni strettamente necessari alla sistemazione dell’asfalto del rondò del ponte Musmeci, viene istituito il divieto di accesso dal ponte a via Vaccaro, l’obbligo di svolta a sinistra dal ponte Musmeci per viale Marconi e l’obbligo di svolta a destra per i veicoli provenienti dalla stazione). Da lunedì prossimo viene revocato il divieto di accesso a destra verso Gallitello per i veicoli provenienti da viale del Basento. Sul tema, si esprime l’opposizione cittadina. La segreteria cittadina del Pdl spiega che «in pratica, quando saranno trascorsi oltre 1.100 giorni dalla data ufficiale di consegna dei lavori per lo snodo del Gallitello, la montagna parto-
risce il classico topolino. Dopo 3 anni di attività, l’unico risultato che al momento sembra raggiungibile è il ripristino delle condizioni antecedenti l’inizio dei lavori. E per il resto? La situazione è sotto gli occhi di tutti - prosegue la nota l’opera è ancora lontana dal suo completamento e la totale assenza di iniziative finalizzate ad attuare un piano per regolamentare il traffico in entrata e in uscita dal varco di Gallitello, almeno nelle ore di punta, tornerà a mettere a dura prova la pazienza degli automobilisti». L’impegno, allora, è per «ogni iniziativa per ottenere dagli amministratori un impegno definitivo sulla conclusione di questa e delle altre opere importanti».
dazione di tutta la documentazione tecnica necessaria alla richiesta di cofinanziamento al ministero. Termine ultimo, il prossimo 3 ottobre. Per la futura esecuzione delle opere l’intesa prevede che il comune attuerà tutti gli interventi relativi a impianti pedonali meccanizzati, viabilità, parcheggi ad uso pubblico, mentre alle Fal spetteranno le opere ferroviarie e quelle ricadenti in aree di proprietà o ricevute in gestione. Soddisfazione di Santarsiero e Campagna che hanno parlato «di una proposta di grande qualità, di grande portata e di grande credibilità che siamo certi, grazie anche alle intese con la Regione e le Fal, riuscirà ad accedere ai finanziamenti ministeriali. Sarà così possibile –hanno detto - avere un servizio metropolitano rafforzato con linea urbana completamente autonoma, rinnovata,con nuovestazioni e con la capacità di migliorare il servizio a tutta l’area metropolitana come previsto dal Piano urbano della mobilità e dal Piano strutturale metropolitano». Si spera, anche con qualche treno meno vecchio, magari comodo. «Finalmente - continuano i due amministratori - riusciremo con un unico e organico intervento ad eliminare i passaggi a livello di via Angilla Vecchia e di via Campania. Siamo all’avvio di una grande opera per la città». Ringraziano Colamussi «per la collaborazione e la disponibilità» (ecco la nuova era) e Loguercio «peraver sostenutoecondiviso la proposta». Colamussi ricambia e garantisce un rinnovato impegno delle Fal per il Comune di Potenza».
Oggi l’incontro convocato dal sindaco per evitare la chiusura ormai decisa
Caserma, in difesa della storia Ma il Pdl non sarà alla riunione: «Sono lacrime di coccodrillo» OGGI, al teatro Stabile, si terrà una sorta di assemblea convocata dal sindaco Santarsiero (che ha invitato rappresentanti istituzionali e dei quartieri) convinto che «non è certo conclusa la vicenda della caserma Lucania», la cui cerimonia di chiusura è fissata per il prossimo 21 novembre. Nel frattempo, il dibattito politico non si ferma: le parti, chiamate in causa da più fronti, a partire dalle famiglie dei militari oggi in via di trasferimento dopo anni trascorsi in città, si rimandano sollecitazioni e accuse. Come promesso settimane
fa, i parlamentari del Pdl Viceconte, Digilio, Taddei, Latronico e Moles, in una nota, spiegano di aver già richiesto un incontro urgente con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e con i presidenti delle commissioni Difesa sia della Camera che del Senato, «al fine di verificare, al netto delle inadempienze messe in atto dall’amministrazione comunale di Potenza negli ultimi anni, se ci sono le condizioni per evitare che la regione Basilicata e la città di Potenza perdano l’unico presidio militare esistente sul territorio». Si dicono «consapevoli che la questione non è
semplice, che i presupposti non sono favorevoli, che le responsabilità dell’amministrazione comunaledi Potenza sono rilevanti, ma che faremo di tutto - promettono - affinché la caserma Lucania non chiuda e che il territorio lucano non perda la sua unica presenza storica militare presente nella regione». ma, in vista della riunione convocata da Santarsiero spiegano che «non ci accodiamo alle ripetute iniziative del sindaco che rappresentano le classiche “lacrime di coccodrillo” e non certo una netta e chiara volontà di preservare la caserma Lucania; cosa che an-
dava fatta nei tempi e nei modi giusti». A distanza, per il centrosinistra replica il capogruppo del Pd in Regione e segretario lucano dei democratici, Erminio Restaino.«Chiudere la caserma Lucania - scrive affidandosi a una nota - sarebbe come strappare preziose pagine che raccontano la storia della Basilicata». Al sindaco riconosce «apprezzabile impegno per il mantenimento della struttura. Un impegno che dimostra l’attaccamento del primo cittadino alla città che rappresenta». Restaino spiega perchè sia «doveroso prendere parte all’incontro
convocato per oggi - dice Perché non bisogna arrendersi al silenzio del ministero della Difesa che, più volte sollecitato, non ha mai assicurato un impegno concreto per trovare soluzioni alternative alla chiusura, nonostante le tante proposte formulate da cittadini e amministratori della Basilicata». Richiama il “pezzo di storia” rappresentato dalla struttura: «Il No-
vantunesimo è stato sede dei fanti immolatisi ad Adua nel marzo del 1896 e ospita un monumento ai soldati, molti dei quali d’origine lucana, caduti sul fronte carsico durante la Grande guerra». «Se il ministro La Russa fosse a conoscenza di ciò che ha rappresentato il presidio per i lucani - conclude - forse avrebbe assunto una posizione diversa».
L’EVENTO
Stasera a San Luca Branca la magia dei fuochi TUTTO pronto per la XXIesima edizione del festival nazionale di arte pirotecnica “Fuochi sul Basento”. Appuntamentostasera incontradaSan Luca Branca (i fuochi, come da tradizione, sono visibili da più punti della città) alle 21. Ormai il festival è diventato un appuntamento fisso della chiusura estiva del capoluogo e del suo hinterland: con il passare degli anni è cresciuta l’attenzione per questa arte che si perde nella notte dei tempi e che porta a Potenza esperti di ogni parte d’Italia (oltre che un vasto pubblico, spesso organizzato in caro-
vane di pullman). La magia è garantita, la festa pure. Il programma prevede il susseguirsi di esibizioni nel seguente ordine: supercoppa “amatori” città Acicatena (Catania), migliore “apertura” con “Bomba da tiro”; supercoppa “amatori” associazione “La Pira”, migliori bombe da tiro; supercoppa “amatori” C.E. Maria Santissima della Bruna, città di Matera, migliore bomba stutata; coppa associazione San Luca Branca, migliore bomba da tiro; supercoppa amatori città di Ispica (Ragusa) per la migliore stretta finale; medaglie
d’oro, argento e bronzo offerte dalla gioielleria “Gallery”del capoluogo. Queste le ditte che si confronteranno nella gara: i cavalieri e fratelli Scudo, meglio noti come “Equagliunn”, daRoccaRainola, inprovinciadiNapoli, che hanno vinto il primo premio negli ultimi due anni, edizioni 2007 e 2008; i cavalieri Girolamo e Salvatore Schiattarella, primi nel 2002, sono di Mugnano, in provincia di Napoli; sempre campano il cavalier Carmine Lieto che da Viscano, provincia di Napoli, si è aggiudicato il primo posto nelle edizioni ‘97, 2003, 2004. Al-
tri in lizza: la ditta Pirotecnica moderna del cavalier Giovanni Padovano di Genzano di Lucania, vincitrice nel ‘98 e nel 2005; la Pirotecnica srl dei cavalieri Antonio e Rocco Teora, lucani, di Venosa, vincitori del primo premio nell’80, nel ‘90 e nel ‘92. Ancora, Piroflash srl, del cavaliere Ruggiero De Blasio di San Giovanni di Ceppaloni (Benevento). Ambito premio della manifestazione, il trofeo Madonna delle Grazie (che viene assegnato dopo tre vittorie) al momento è sulla bacheca delle ditte Martinella, Teora, Lieto.
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Potenza 21
Sabato 5 settembre 2009
22 Potenza
Sabato 5 settembre 2009
Potenza 23
Sabato 5 settembre 2009
Emergenze A Potenza e in molti comuni dell’hinterland la situazione sta diventando molto preoccupante Santarsiero: «In città normalità entro 10 giorni»
Rifiuti, un anno di attesa
Cassontetti stracolmi e spazzatura sulla strada in pieno centro storico. In affanno - come dimostrano le foto di Andrea Mattiacci - anche la raccolta differenziata
Ancora uno scorcio davvero poco bello del centro storico potentino: le foto sono state scattate ieri mattina, quindi mostrano quale è la situazione proprio in questi giorni
Ola: sospendere 5 punti di stoccaggio «DA FONTI interne all'amministrazione provinciale di Potenza abbiamo appreso che in questi giorni sono state notificate le lettere che chiedono ai comuni di Baragiano, Chiaromonte, Rapone, Noepoli e Trivigno di individuare - con le procedure di urgenza e indifferibilità, e in deroga agli strumenti urbanistici vigenti con le procedure di dichiarazione di pubblica utilità - le aree ove realizzare i 5 punti di stoccaggio previsti nell'ambito del Piano Provinciale dei Rifiuti. Queste aree dovrebbero accogliere i rifiuti provenienti dai rispettivi bacini di riferimento nella provincia di Potenza per poi essere convogliati presso i centri di smaltimento, discariche ed inceneritore Fenice. La Ola chiede al presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, e all'assessore all'Ambiente, Massimo Macchia, di sospendere con urgenza le procedure del Pia-
no Provinciale dei Rifiuti vigente, considerando che esso si è rilevato, non solo fallimentare, ma addirittura dannoso per i gravissimi problemi creati, sotto tutti i punti di vista, agli stessi comuni. Volere oggi attuare a tutti i costi il Piano predisposto dall'ex assessore Domenico Iacobuzio, come se esso avesse prodotto effetti positivi, significa aggravare le problematiche connesse alla salvaguardiadell'ambiente edalla salute, con risvolti economici negativi che caricano ulteriormente le comunità ed i cittadini di gravosi balzelli a solo beneficio degli interessi privati. Il Piano Provinciale, infatti, oltre a disattendere gli obiettivi dellaraccolta differenziata, che regredisce al magro risultato del 7% nella provincia di Potenza rispetto al 60% previsto dal Piano nel 2009, ha anche “toppato”sulla diminuzione delle quantitàdirifiuti prodottieconferiti in discarica».
subito i fatti riguardo alla gestione dei rifiuti e che non si ripeta il dover ascoltare ancora promesse non mantenute come l’ultimazione nei due anni dei lavori del nodo complesso del Gallitello, l’inaugurazione del Ponte attrezzato che si sarebbe dovuto aprire dopo l’ennesimo rinvio, a detta del primo cittadino, lo scorso mese di luglio». «Sul problema rifiuti - secondo l’opposizione - tutto tace, ma nonostante il silenzio del sindaco del capoluogo la realtà non è meno evidente. I residenti del capoluogo forse sono anche disposti ad aspettare i pure insopportabili ritardi che fanno slittare il completamento di molte opere pubbliche, ma non possono certo accettare l’idea di dover ancora attendere di sapere come potrà risolversi la questione relativa alla gestione dei rifiuti, che riguarda anche la ridefinizione del ruolo dell’Acta». Luigi Scaglione, segretario cittadino dei Popolari Uniti, chiama invece in causa la Regione e la Provincia, che «hanno l'obbligo di sostenere le azioni e gli interventi che interessano la città di Potenza.
Non possono la burocrazia o le dinamiche tecniche - sostiene il segretario - ostacolare la risoluzione di grandi problemi che solo territorialmente riguardano il capoluogo di regione ma funzionalmente interessano l'intero territorio di Basilicata». «A queste conclusioni spiega Scaglione - siamo giunti analizzando con i tre assessori comunali e il gruppo consiliare del comune, quello che sta accadendo in questa ripresa delle attività istituzionali. Il caso della tangenziale di Potenza e dei suoi inspiegabili ritardi nella definizione delle procedure che interessano altri enti, al fine di utilizzare i 14 milioni di euro preventivati e realizzare in tempi rapidi il collegamento Dragonara-Centomani, è forse lo specchio fedele di quella che diventa una valutazione affidata troppo frettolosamente nelle mani di qualche burocrate che non conosce le dinamiche cittadine, ignora le preoccupazioni della comunità, elude le responsabilità a cui spesso il Comune di Potenza ha richiamato quando sollecitava i competenti pareri per dare cor-
so rapidamente alla realizzazione di una parte di un’opera strategica per la viabilità e la mobilità urbana. Scoprire ora che i pareri favorevoli arriveranno solo da un nuovo progetto che sconfessando anni di opinioni contrarie, comporterà la realizzazione di cavalcavia e gallerie con i costi destinati a lievitare in maniera pazzesca - aggiunge Scaglione - significa fare danni a questa città che pure nel settore si avvia a dare una svolta seria con le sue grandi opere in corso di realizzazione. Fondi che qualcuno potrebbe già aver immaginato di trasferire altrove ma che noi immagi-
niamo debbano servire solo ed esclusivamente per definire i progetti di mobilità urbana. Regione e Provincia di Potenza non possono non tenerne conto. Lo stesso discorso vale per la questione rifiuti e le vicende legate alla discarica urbana e all’inceneritore, messi al servizio non solo della città ma di altri 25 Comuni senza che se ne tenesse conto e tenendo fermi i progetti di definizione di intervento sulla discarica. Sull'inceneritore siamo sulla stessa lunghezza d'onda del sindaco: subito il collaudo e la gara di affidamento». Antonella Giacummo a.giacummo@luedi.it
La denuncia di Claps (Mpa): «Ma la colpa è anche dei cittadini che scaricano di tutto»
Discariche aperte sul Monte Carmine «NELLE ultime settimane, ad Avigliano, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solido-urbani sta avvenendo a singhiozzo e, in talune zone del territorio, la loro rimozione ha luogo sporadicamente. Pertanto si può parlare, senza enfasi o qualsivoglia strumentalizzazione politica, di “emergenza rifiuti” anche nel nostro paese». A dichiararlo è Vincenzo Claps, responsabile Mpa Avigliano. «Nel contempo regna, nella comunità aviglianese, politica e non, una strana atmosfera, una calma irreale e spaventosa: nessuno, in giro, ne parla. Rivolgo ai nostri amministratori una semplice domanda: “A che punto è l’obbligo di varare un piano per la raccolta differenziata, pena il commissariamento per i comuni inadempienti?”In questo periodo, tutti parlano e scrivono in inglese, e per non essere da meno, lo faccio anche io, dicendo ai nostri amministratori che è necessario elaborare (finalmente) una “exit-strategy” per “l’emergenza rifiuti”, attraverso la nomina, tra l'altro, di un esperto esterno all’amministrazione capace di predisporre un piano risolutivo e non di emergenza. Senza ipocrisia, va sottolineato che il problema “rifiuti” ha una valenza culturale ed è strettamente connesso al senso civico di ognu-
Rifiuti sul Monte Carmine
no. Per tali ragioni, non mi sottraggo dal biasimare e condannare, in generale, i comportamenti incivili di alcuni cittadini. Cari lettori-concittadini, vi invito a compiere un'escursione al Monte Carmine. Ai piedi del santuario mariano, vicino alla fontana, un panorama, che toglie il respiro, si apre dinnanzi ai vostri occhi: boschi di pini ed abeti, alternati a
radure variopinte. Sembra uno scrigno di bellezza, una scheggia di paradiso terrestre. A questa visione bucolica, si contrappone quanto presente nella parte sottostante la fontana: un cumulo di rifiuti indistinti, putrescenti ed maleodoranti, che da oltre un mese coronano un cassonetto della spazzatura stracolmo di ogni genere, compreso un materasso. Tutto questo è colpa di noi cittadini e di un'Amministrazione che non vigila il territorio, magari anche predisponendo delle azioni repressive nei confronti dei maleducati. E non giustifichiamoci con “l’emergenza rifiuti”, perché su questofatto isolatononc’entranulla. E'una questione di civiltà. Da questo quadretto, la gente che protesta ha un po’ ragione e un po’ torto. L’assessore all’ambiente è colpevole di sapere da tempo della gravità esistente e di non aver fatto niente. Se ha il coraggio, riaprisse momentaneamente la discarica di Avigliano. Potrebbe essere una soluzione tampone al problema. Per fronteggiare tale emergenza è necessario l’impegno e la collaborazione di tutti. Consiglio ai cittadini di evitare la collocazione dei rifiuti solido-urbani al di fuori dei cassonetti ed invito loro di conferire quelli speciali nelle aree predisposte alla raccolta».
A Brienza A Vietri i piccoli un container “Puliscono di 27 metri cubi il Mondo” BRIENZA - Con un’ordinanza si autorizza l'istallazione di uno “scarrabile” sul territorio burgentino: un grosso container di 27 metri cubi, che equivale a circa quattro viaggi di camion. L'ordinanza burgentina si configura come un’autodenuncia del Comune alla Provincia e agli enti interessati. L'iniziativa messa in campo da oggi «comporterà ulteriori costi alle casse comunali: si spenderanno circa 150 euro al mese per l'affitto del container». Per il sindaco Pasquale Scelzo «per motivi igienico-sanitari non si disdegna l'ipotesi di autorizzare una discarica su suolo comunale per stoccare i rifiuti in via temporanea - si legge in una nota - in attesa che il problema si risolva». Il vicesindaco con delega all'ambiente, Michele Margherita è «stanco di assistere al gioco delle tre carte tra “Acta - Provincia - Discarica” sulle presunte colpe. Continuiamo a scaricare a correnti alternate - prosegue la nota - e per questo se necessario, siamo pronti ad individuare un sito dove conferire i rifiuti in via del tutto eccezionale, consapevoli dei risvolti legali a cui andremo incontro con l'ordinanza». Un appello al senso civico dei cittadini è forte affinché si sforzino di produrre meno rifiuti. Domani sarà la volta della “giornata ecologica”. “Brienza pulita” è l'iniziativa che farà scendere in piazza diverse squadre operative che ripuliranno il paese. an. sc.
VIETRI - Tutto pronto in paese per la prima edizione della manifestazione “Puliamo Vietri. Amico della Natura”, promossa quest'anno dall'Associazione Volontari Protezione Civile di Vietri di Potenza, con il patrocinio del Comune. La manifestazione entra nel vivo questa mattina, dopo l'incontro di ieri pomeriggio con i numerosi bambini che hanno “sposato” l'iniziativa e ne hanno preso parte. Una quarantina i bambini che si sono iscritti a questa prima edizione, che si prevede molto bella e partecipata. Dopo l'incontro di ieri con i bambini, per fare il punto della situazione e spiegare il da farsi, questa mattina alle 9 è previsto l'incontro in piazza XXIII Novembre, per l'organizzazione delle squadre e la partenza per le vie e piazze cittadine. La manifestazione promossa dalla Protezione Civile di Vietri prevede la pulizia di alcune aree del centro abitato vietrese. I volontari dell'Associazione accompagneranno i bambini e si travestiranno da tutor per una giornata, per insegnare ai bambini le buone maniere sui rifiuti e prevenire a qualsiasi reato ambientale. La manifestazione è riservata per i bambini dell'età compresa tra i sei e i dodici anni. Una quarantina gli iscritti alla manifestazione. Inoltre alla fine della due giorni di “Puliamo Vietri” sarà consegnato un attestato di partecipazione, per dire e ricordare “Io c'ero”. Dopo la mattinata trascorsa in paese, all'ora di pranzo si sposteranno tutti presso lo splendido scenario del Convento dei Frati Cappuccini in Via San Francesco, dove ci sarà un momento di riposo e il meritato pranzo. Claudio Buono
MURO LUCANO - Fronteggiare la questione rifiuti in modo autonomo o comprensoriale? C'è chi propone un «Consorzio gestione rifiuti tra tutti i comuni dell'ex Comunità Montana del Marmo Platano con l'aggiunta di San Fele, Ruvo del Monte e Rapone». A farlo è il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani. Urge però la realizzazione di una discarica di rifiuti inerti sul territorio murese. Grossi infatti sembrerebbe i costi che gravano sia sulle casse dell'amministrazione sia degli imprenditori. Nessun aumento però della Tarsu in vista. «Anzi lavoriamo per il ribasso - precisa Mariani - poiché l'anno scorso c'è stato un considerevole aumento». Ma quanto spende il Comune per la differenziata? «Circa 120 mila euro all'anno gestita da Pellicano Verde - prosegue il sindaco per circa 20 mila kg mensili di rifiuti». E allora come si potrebbe risparmiare? «Con un impianto di compostaggio comprensoriale, baricentrico rispetto a un bacino di utenza di comuni conferenti - prosegue il sindaco - distanti al massimo in un raggio di 30-40 km, permetterebbe un ulteriore abbattimento dei costi di conferimento e nel contempo un controllo più puntuale sul ciclo rifiuti. Solo così la diminuzione dei costi di conferimento degli Rsu alle discariche consentirebbe ai sindaci di evitare l'aumento della Tarsu». Ma quali sono gli intoppi per la gestione dei rifiuti? “Attualmente i punti critici
sono carenza di discariche e l'assenza di impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti - procede Mariani e l'aumento dei costi di conferimento in discarica e della quota di ecotassa sino ai costi di trasporto, dovuti alle maggiori distanze dei luoghi di produzione dei rifiuti dagli impianti di smaltimento. Non bisogna tralasciare l'assenza di isole ecologiche».
Ma come potrebbe l'area del Marmo Platano tirare un sospiro di sollievo? «E' opportuno mettere in atto nuove modalità di gestione dei flussi dei rifiuti che dovranno tenere conto di bacini d'utenza comprensoriali, i cosiddetti Ambiti Territoriali Ottimali - ha detto Mariani al fine di rendere economicamente convenienti le selezioni e il recupero di materiali ed energia. Peraltro occorre
notare che nonostante una grande produzione di rifiuti ed una scarsa raccolta differenziata, le attuali politiche ambientali ancora non privilegiano alcun tipo di riduzione della produzione, di aumento del recupero e quindi della contestuale diminuzione dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche. Il punto cruciale è l'assoluta mancanza di prevenzione della produzione dei rifiuti a monte, piuttosto che nel volere relegare il tutto ad una semplice questione di carattere gestionale sono nel momento in cui il problema si presenta. La questione rifiuti che stiamo vivendo deriva principalmente da una cattiva politica ambientale che invece di privilegiare il momento della prevenzione interviene a posteriori ed in modo riparatorio del tutto inadeguato. E' opportuno risolvere il problema a tutti i costi nel più breve tempo possibile per evitare che possa assumere un vero e proprio carattere di emergenza». Angela Scelzo 2. Continua
Sulla battaglia del radicale Bolognetti intervengono Zamparutti e Imbesi
I “veleni” di Tito studiati da De Magistris «QUANTO sta accadendo in Basilicata deve essere affrontato dalla Commissione Ambiente e dalla Commissione bicamerale sui rifiuti. E' quanto chiederò all'apertura dei lavori. La vicenda di Tito Scalo, nota da tempo ma riportata all'attenzione recentemente dal radicale Maurizio Bolognetti, necessita un chiarimento da parte delle forze politiche che negli anni si sono succedute e un'immediata soluzione». Elisabetta Zamparutti, deputataradicale, intervienecosì sulmancato smaltimento dei rifiuti tossici rinvenuti a Tito Scalo. La battaglia - quasi solitaria - di Maurizio Bolognetti, segretario Radicali lucani, approderà così sui tavoli nazionali. Della vicenda, del resto, sembra si stia occupando anche l’ex magistrato - oggi parlamentare europeo -Luigi De Magistris. Nel frattempo Bolognetti torna su una delle questioni emerse dal verbale della Conferenza dei servizi decisoria del 22 di-
cembre 2008, tenutasi presso la sede del ministero dell'Ambiente. «Il Ministero scrive il segretario - afferma che sarebbe stato attribuito un codice Cer (Codice europeo rifiuti) errato alle acque emunte nell'area Daramic. Non basta. Lo stesso ministero afferma che “alla luce della documentazione acquisita, l'impianto trattamento/smaltimento di San Nicola di Melfi non risulta idoneo a ricevere i rifiuti costituiti dalle acque di falda emunte”. Tradotto significa che solo l'attribuzione di un codice Cer non corrispondente alla natura dei rifiuti ha permesso lo smaltimento presso l'impianto di proprietà del Consorzio Asi. Il Ministero afferma che sulla vicenda “la documentazione inviata non fa riferimento ad un'autorizzazione bensì ad una richiesta di proroga della medesima per un mese, risalente al 2003”. Come se non bastasse, il Ministero dell'Ambiente avverte la necessità di sottolineare che il produttore dei rifiuti non
è la Lucana Spurghi SrL, ma il Consorzio Asi, che nel 2005 è diventato stazione appaltante per ciò che concerne la bonifica del sito di interessenazionale di Tito. Sulla vicenda emergono due questioni di non poco conto: la compatibilità dell'impianto di smaltimento di San Nicola di Melfi a smaltire le acque alla trielina e l'impossibilità a conoscere il destino finale di veleni estratti nel maggio 2008». Sulla questione è intervenuto, infine, anche il consigliere del Popolo della Libertà al Comune di Potenza, Antonino Imbesi, che ha comunicato di aver presentato un’interrogazione urgente riguardante la discarica di rifiuti tossici e nocivi scoperta nel comune di Tito. Imbesi ha evidenziato che il problema della bonifica riguarda anche la città di Potenza in quanto il Comune di Tito rientra nell’ambito del tanto decantato “Piano strutturale metropolitano”di cui è promotore lo stesso municipio capoluogo di regione.
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settembre, infatti, altri problemi potrebbero sorgere a Salandra (altro punto di conferimento) e non si può escludere a priori una saturazione di tutte e due le discariche. Cosa accadrà poi? «Abbiamo due soluzioni spiega il sindaco - l’ampliamento della discarica di Pallareta e poi l’inceneritore. Per quanto riguarda Pallareta, tra un anno dovrebbero essere disponibili centomila metri cubi in più. Per l’inceneritore, invece, ho una riunione operativa per il prossimo 15 settembre e vedremo lì quali soluzioni trovare, ma non escludo una prossima apertura». E per quanto la possibile soluzione del “nodo inceneritore” non possa che essere accolta positivamente, ci sarà comunque da aspettare almeno un altro anno. E nel frattempo? «Salandra e Sant’Arcangelo possono reggere per quest’anno, problemi non ce ne saranno», rassicura Santarsiero. Meno rassicurante l’opposizione nel consiglio comunale di Potenza, che chiede al primo cittadino «che agli annunci seguano
L’emergenza ha coinciso con uno dei periodi più caldi dell’anno e ciò non ha fatto che peggiorare la situazione. Un’emergenza, quindi, anche olfattiva.
Muro: «Un impianto comprensoriale»
Due le soluzioni: ampliamento di Pallareta e partenza dell’inceneritore NONOSTANTE il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ostenti sicurezza, la situazione rifiuti - in città e nell’hinterland - sta davvero diventando un’emergenza. «Nel giro di 10 giorni - rassicura il primo cittadino - la situazione tornerà normale. Abbiamo avuto qualche difficoltà, ma presto torneremo a regime». Cosa è accaduto negli ultimi giorni? “Semplici” problemi di autorizzazioni: la discarica di Sant’Arcangelo (in cui finiscono attualmente i rifiuti di Potenza) non autorizzava carichi di 130 tonnellate giornaliere e, quindi, anche la raccolta alla fine è entrata in affanno. Inutile riempire camion che, poi, non avrebbero potuto scaricare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i cassonetti sono pieni, la spazzatura resta sui marciapiedi e sulla strada. Il problema, probabilmente, nei prossimi giorni verrà risolto: è stato raggiunto un accordo con la Comunità montana Medio Agri che permetterà al Comune di Potenza di tornare a scaricare a Sant’Arcangelo. Ma si tratta di una soluzione temporanea: a fine
La presenza di rifiuti e sacchetti per strada sta alimentando un altro problema, quello del randagismo. Secondo l’amministrazione a breve, però, tutto rientrerà a regime
24 Avigliano E’ stata ultimata la struttura che ospiterà il 118, laboratori e sportelli
Distretto sanitario: tempi record L’Asp di Potenza assicura: «Entro due mesi entrerà in piena funzione» AVIGLIANO – E’ uno dei tanti record di Avigliano: nel caso del distretto sanitario di base di primo livello non è negativo ma positivo. Perché una struttura che ospiterà il 118, la diagnostica radiologica, laboratori e sportelli amministrativi è stata cominciata nel 2007 ed è terminata già da diverse settimane. Una conclusione lampo, considerando i tempi impiegati per la realizzazione di altre strutture, che fa interrogare sul perché sia ancora vuota. L’ennesima incompiuta? Assolutamente no, giurano dalle parti dell'azienda sanitaria provinciale di Potenza. Anzi: «Siamo alla fase della stipula dei contratti per le utenze gas, luce, acqua e per l'acquisto dell'arredo!, fa sapere Sergio Molinari, vicario del direttore sanitario dell'Asp. «Entro due mesi saremo in grado di aprirla agli utenti. E le sto dando un tempo ampio e di garanzia». Ma tra le righe, e per non rischiare di fare annunci che poi non potranno essere mantenuti, sembra che i tempi siano ancora più ristretti delle otto settimane. Si vedrà. Una buona notizia per
La struttura che ospiterà il distretto sanitario di Avigliano
Avigliano, che con il distretto sanitario (sorto sul suolo comunale concesso gratuitamente all'Azienda sanitaria) si appresterebbe fin dall'autunno prossimo ad avere una struttura dove per certi trattamenti (radio-
grafia, assistenza ambulatoriale, centro unico di prenotazione) il cittadino entrerà pagando il ticket ed uscirà con tanto di visita e risultato alla mano. Il distretto, inoltre, fungerà anche da sede logistica
Anzi Iniziativa dell’amministrazione comunale
Soggiorno termale per 41 anziani ANZI - Nell’ambito delle politiche sociali portate avanti a favore della terza età, l’amministrazione comunale di Anzi ha organizzato anche quest’anno un soggiorno terapeutico termale, rivolto a chi ha qualche anno in più. Infatti, per circa due settimane, quarantuno anziani del paese “Presepe” della Val Camastra si recheranno in Toscana, per partecipare al soggiorno terapeutico di Montecatini Terme. La partenza è fissata per domani. Il rientro ad Anzi è previsto, invece, per sabato 19 settembre. Sull’iniziativa, promossa dal Comune anzese, è intervenuto il sindaco cittadino, Giovanni Petruzzi, che ha evidenziato quanto sia importante «l’attenzione dell’amministrazione anzese nei confronti degli anziani, che si esplica quotidianamente anche attraverso l’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare e di trasporto pubblico locale, nonché con il supporto fornito alle attività
Il sindaco Petruzzi
del laboratorio di comunità, gestito dal locale circolo per anziani “Don Bosco”». Si tratta sicuramente di un’importante opportunità di prevenzione, di cura della salute, di vacanza e di socializzazione offerta alle persone anziane, che si ripete già da una decina d’anni ad Anzi. Donato Pavese
del 118, il servizio per l'emergenza-urgenza che dovrebbe permettere a un vasto territorio circostante ad Avigliano di sopperire alla lentezza del servizio in certe aree. “È l'ultima struttura che ci apprestiamo a consegnare – ci tiene a ricordare Molinari – ed è quindi la più avanzata dal punto di vista della concezione strutturale”. Quanto personale ci lavorerà non lo dicono ancora dall'azienda sanitaria, di sicuro ci sarà posto per impiegati, medici e paramedici che dovranno occupare i posti nella postazione 118, nelle attività polispecialistiche (nel progetto originario sono previste attività di ostetricia-ginecologiapediatria, cardiologia-dermatologia ed endocrinodietologia-psicologia), nella diagnostica radiologica, nell'ufficio igiene, nello sportello amministrativo. Parte della struttura sarà riempita con mezzi e personale già in dotazione all'attuale poliambulatorio: «Per il resto –assicura Molinari – c'è un potenziale che solo quando la struttura e i servizi saranno a regime permetteranno di capire come potrà essere utilizzata al meglio». Gianni Sileo
Agostino Gerardi a Picerno PICERNO - Questa sera e domani, in via Aldo Moro, sono in programma due serate che avranno diversi protagonisti indiscussi: la musica, la pizza, il gelato, i dolci ed il tradizionale "cutturiedd". Nella prima serata a partire dalle ore 21 si potrà ballare a ritmo di musica salentina con la pizzica e con "dj petraz" che renderà la serata a dir poco entusiasmante. Il secondo ed ultimo giorno vedrà invece l'esibizione del re del folk lucano, Agostino Gerardi, che si esibirà, sempre alla stessa ora ,nel suo repertorio più classico, cantando pezzi storici.
Alto Bradano, assemblea della Pesca sportiva PIETRAGALLA - E in programma per domani l’assemblea generale dei soci dell'associazione pesca sportiva Alto Bradano che dal primo gennaio 2009 è affiliata alla Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee. La riunione si terrà presso la sede sociale ubicata in Via Municipio 8 in Pietragalla per discutere ed affrontare vari argomenti ed è fissat per le ore 18 e 30. Sono davvero tanti infatti i punti posti all’ordine del giorno della convocazione da parte del presidente Lucio Sabina. Innanzitutto si discuterà dei problemi ambientali riscontrati nel nostro territorio comunale durante questi primi otto mesi dell’anno. Successivamente si disquiserà di un progetto legato alla realizzazione lun-
go il Torrente Rosso, che spesso viene individuato come campo di gara per le competizioni sportive, di una area di riserva Fipsas e in caso di esito positivo sarebbe l’unica nella regione Basilicata. Al terzo punto dell’ordine del giorno vi saranno interventi riguardanti la discussione e i chiarimenti sulla nuova legge regionale numero 20 del 9 luglio 2009. Si parlerà poi della tutela e dello sviluppo della fauna ittica e della regolamentazione della pesca nelle acque pubbliche interne della Basilicata. Gli ultimi due temi infine riguarderanno rispettivamente la nomina tra i soci delle guardie ittiche volontarie Fipsas e la candidatura con la successiva votazione dei nuovi consiglieri nel direttivo dell'associazione pietragallese. Il pre-
sidente Lucio Sabina sottolinea che "occorre essere presenti a questo appuntamento da parte di tutti i soci in quanto essa rappresenta una occasione per delineare strategie di miglioramento dell'attività della struttura associativa». Antonio Bevilacqua
Parla il consigliere Lorusso: «Perché tutti questi ritardi?»
Avigliano, «senza depuratore grave rischio ambientale»
Un depuratore
AVIGLIANO - «La tutela ambientale è messa a forte rischio nelle frazioni del comune di Avigliano, a causa dalla mancata risoluzione della problematica relativa alla pulizia delle fosse settiche comunali e alla mancanza del depuratore». A lanciare l’allarme è il consigliere comunale del Pdl di Avigliano, Vito Lorusso. Come noto - ricorda il consigliere comunale d’opposizione - nel comune di Avigliano solo il centro cittadino è dotato di depuratore, mentre tutte le frazioni situate sull’asse viario Potenza – Melfi e altre frazioni vicino al centro cittadino. quale Bancone e altri piccoli centri, sono privi di depuratore. Pertanto, le fogne di questi centri abitati scaricano in fosse settiche comunali che, non essendo oggetto di appropriata manutenzione, di fatto non trattengono le acque reflue le quali finiscono nei fiumi o nei campi adiacenti con gravi problemi di inquinamento ambientale. E’ già stato realizzato da diversi anni un condotto intercomunale, per la raccolta delle acque reflue che doveva convogliare le stesse in un depuratore in agro di Acerenza. A tal proposito venne costruita nella piana dell’Isca di Possidente una vasca di raccolta con sistema di pompaggio delle acque. Il tutto però - spiega - non è mai entrato in funzione perché mancano solo i lavori di collegamento dalle fogne pubbliche alla suddetta vasca. «Ora ci si chiede - dice il consigliere - il perché di tali ritardi e i motivi per cui non si sono mai completati i lavori». E fa un’analisi: «Mancanza di finanziamenti? Assolutamente no visto che al comune di Avigliano , con l’Accordo di Programma Quadro ( A.Q.P.) firmato
tra le Regione Basilicata ed i ministeri dell’Economia de dell’Ambiente, furono assegnati 5.000.000 di Euro per il completamento delle reti idriche e fognarie nel territorio comunale». Qundi l’attacco: «Tutta la problematica è stata, dal nostro gruppo, più volte sottoposta all’attenzione degli amministratori comunali fin dall’insediamento di questa legislatura ma ad oggi, salvo un incontro avuto presso la sede di Acquedotto Lucano spa due anni fa, nel quale erano presenti oltre alla nostra delegazione il sindaco e il vice-sindaco, dove furono chiesti spiegazioni e chiarimenti in merito all’incomprensibile ritardo, tutto è rimasto invariato. In quella sede fu individuata anche una possibile risoluzione per il problema attraverso una riprogettazione del depuratore già previsto nell’area Paip di Sarnelli così da attenuare almeno in parte il problema e di utilizzare le risorse finanziarie già messe a disposizione dalla Regione Basilicata. Costatiamo, purtroppo, che a distanza di due anni da quell’incontro nulla si sa delle iniziative intraprese dall’Amministrazione Comunale per tutelare la salute dei cittadini, che non può essere messa a rischio dall’inerzia di una amministrazione incapace anche di utilizzare le risorse messe già a disposizione e che aspettano solo la programmazione degli interventi. E’ giusto che i cittadini sappiano e conoscano come veniamo amministrati e che non si utilizzi la solita e ormai consumata retorica della mancanza di fondi». «Qui - conclude - quello che manca sono le idee e la capacità di amministrare con diligenza un territorio sempre più sfilacciato e sfiduciato.
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La richiesta del sindaco Donato Romano all’Asp con sede a Venosa
Un servizio di medicina specialistica a Ruvo RUVO DEL MONTE - La piccola comunità di Ruvo del Monte ha bisogno di un servizio mensile di medicina specialistica, al fine di evitare disagi ai tanti pazienti e, soprattutto, alla numerosa popolazione anziana presente nel paese. E' quanto ha fortemente richiesto il primo cittadino ruvese, Donato Romano, qualche giorno fa, all'Asp (ex Asl n. 1) con sede a Venosa. E' stato chiesto che vengaistituito unambulatorio specialistico multidisciplinare, con cadenza mensile, presso la sede dell'ambulatorio comunale di Ruvo del Monte Il sindaco Romano ha fatto, innanzitutto, riferimento all'articolo 32 della
Costituzione italiana che stabilisce come la tutela della salute sia undiritto fondamentale del cittadino e prevede che le Asl provvedano alla tutela della salute degli anziani, fornendo le proprie prestazioni qualunque siano le cause, la fenomenologia e la durata della malattia (legge n. 883 del 23 dicembre 1978). Inoltre, ha aggiunto il sindaco di Ruvo del Monte, «questo Comune è stato escluso dall'ubicazione del Punto Salute, che doveva nascere non solo per rispondere alle esigenze dei cittadini distanti dai servizi sanitari essenziali, ma anche per permettere alle Asl di offrire ai residenti un servizio sanitario più effi-
ciente. I Punti Salute in questa Asl - ha proseguito Donato Romano - sono stati localizzati nei grossi centri e, per beffa, anche in paesi dove esistono addirittura strutture ospedaliere, lasciando i piccoli Comuni, come il nostro, in una drammatica situazione». Ruvo del Monte dista dai nosocomi viciniori dai trenta ai cinquantacinque chilometri, per cui vi sono anziani soli, privi di familiari, costretti ad affrontare viaggi disagevoli per raggiungere le varie strutture ospedaliere per visite specialistiche e di ordinaria routine. «Voglio far presente - ha dichiarato, poi, il primo cittadino di Ruvo del Monte, Donato Roma-
no - che questo Comune ha una popolazione di 1.136 abitanti al 30 giugno 2009, di cui il quaranta per cento è costituito da anziani, molti dei quali soli ed afflitti da patologie varie. Tra la popolazione sono presenti portatori di handicap, soggetti con gravi patologie e situazioni di disagio familiare ed economico». Nella richiesta inoltrata all'Asp con sede a Venosa per l'istituzione di un servizio mensile di medicina specialistica, si è tenuto anche presente della marcata differenza di trattamento all'interno delle stesse realtà territoriali. «Basti pensare ha concluso il sindaco Romano - che nei piccoli Comuni di
Il sindaco di Ruvo
montagna, la condizione è al limite della sopportazione per tantissime famiglie che, in assenza dei più elementari servizi, sono costrette, loro malgrado, ad una forzata emigrazione. Si tratta di una
dimostrazione come ai piccoli Comuni si sta letteralmente rubando l'anima e questo è un errore grave ed imperdonabile nei confronti delle nuove generazioni». Donato Pavese
Maschito Domani monsignor Gianfranco Todisco presiederà la celebrazione eucaristica
Tornano a suonare le campane La comunità si pente e il vescovo ritira la decisione di sospendere i sacramenti MASCHITO - La notizia era già nell’aria. Nel pomeriggio di ieri la conferma. Da domani riprenderanno le celebrazioni nella comunità di Maschito e sarà lo stesso vescovo a presiedere la Santa Messa. «Il drastico provvedimento di sospendere ogni forma di celebrazione eucaristica - spiega monsignor Gianfranco Todisco nella lettera inviata ai fedeli non è stato preso con leggerezza o sull'onda dell'emotività. Ho molto riflettuto, pregato, interpellato anche il Collegio dei Consultori, prima di emanare il decreto che ha fatto tanto scalpore, e che agli occhi di non pochi è sembrato anche molto duro, perché ha coinvolto tanti fedeli innocenti». «Il forzato digiuno eucaristico - riprende - aveva esclusivamente la finalità di scuotere fortemente la comunità ed aiutarla a riflettere sulla gravità dell'accaduto, che agli occhi di non pochi è stato semplicemente visto come una punizione e non come una pena medicinale, prevista anche dal Codice di Diritto Canonico (Can. 1312 Il vescovo Todisco §2),perchéil fedelesiravveda». «Ammetto - spiega Todisco - che il provvedimento di non celebrare l'Eucaristia è stato duro, ma anche Gesù hausato unlinguaggioduro, quandoalcuni suoi discepoli non hanno accolto la sua parola (cfr. Giovanni 6, 60), preferendo il pane del
miracolo della moltiplicazione al Suo “Pane disceso dal Cielo”, che avrebbe dato loro la vita eterna. La Sua è stata una proposta chiara, non un'imposizione, da accettare come condizione indispensabile per essere suoi discepoli. Che forse un buon genitore, quando un figlio sbaglia, non lo corregge, usando, se necessario, anche parole forti? Abbiamo dimenticato quanti rimproveri -a volte anche qualche schiaffo o sculacciata - abbiamo ricevuto per non aver obbedito?».Il documentoconuna raccolta firma raccolte dopo l’incontro di preghiera di sabato scorso «sono per me - spiega - concreti segni di riconoscimento dell'offesa alla comunione fraterna nella persona del Vescovo». Da qui la decisione di revocare il provvedimento a partire da domani. «Continuerò ad essere il vostro Pastore nella duplice veste di Vescovo e di parroco, perché quando una comunità soffre più delle altre, il Pastore deve starle vicino e prestarle maggiore cura. Mi auguro di trovare in tutti piena disponibilità, per voltare pagina e riprendere il cammino interrotto, lasciando alle spalle ogni strascico di polemica e guardando avanti con fiducia e speranza, accomunati dal desiderio di far maturare la nostra fede, aderendo fedelmente alla Parola di Gesù e agli insegnamenti della Chiesa».
Lavello Nota dell’ex consigliere del Pd, Biagio Rescigno
«Amministrazione carente» LAVELLO - Non tardano ad arrivare, anche nel periodo estivo , i primi bilanci e le prime analisi dell'operato dell'amministrazione Annale a distanza di oltre un anno dal suo insediamento.A sparareazerosu pregiedifetti della nuova giunta, il dirigente regionale del Partito Democratico, Biagio Rescigno, ex consigliere comunale ed assessore nella passate amministrazioni. Dito puntato, in una interminabile e torrida estate, contro la nettezza urbana e l'igiene della città. «Assistiamo quotidianamente - dice Rescigno - ad operatori ecologici armati di ramazze e palette come negli anni 80 nonostante siamo in possesso di spazzatrici ed altre macchine». «E' evidente che all'Astea manca del personale anche perché alcuni dipendenti, credo due, sono di fatto al servizio del comune di Lavello per la manutenzione degli immobili urbani». «Ma vi è di più»prosegue Rescigno nella sua analisi. «Devo amaramente prendere atto incalza il dirigente regionale del Partito Democratico - dell'immobilismo di questa amministrazione in materia di opere pubbliche». «Dopo una estate passata a tagliare nastri ed inaugurare opere di paternità di altre amministrazioni, non è dato sapere quale sia il programma della giunta Annale in materia di opere pubbliche ovvero quali opere progettate, quali finanziate, quali solo pensate o gia cantierate».- «Non dimentichiamo - com-
L’iniziativa è promossa dal centro socio educativo “Il Filo di Arianna”
Burattini e clown di scena a Venosa VENOSA - Un pomeriggio nel segno dei Burattini e dei clown a partire dalle ore 19.30, in piazza Orazio a Venosa. La manifestazione è rivolta alle famiglie con bambini e vede come protagonisti principali della serata gli utenti del Centro Socio Educativo Il filo di Arianna, con sede in Venosa. In questa occasione, infatti , verrà presentato lo spettacolo di burattini insieme ad una serie di attrattive e divertimenti curati dallo staff animazione della cooperativa in collaborazione con i clown Nanni e Fagiolina. Lo spettacolo è stato realizzato durante l'anno in corso all'interno di una ricca programmazione di at-
La locandina del clown Gionni
tività proposte dal CSE nel corso del 2009 ( corsi di nuoto, danza terapia, corso -laboratorio sulle arti circensi terapia della risata, redazione del periodico Zahir, corso di alfabetizzazione informatica e fotografia digitale…).
A dimostrazione del fatto che le persone con disabilità possono essere una risorsa per la comunità intera, da diversi anni gli operatori, gli utenti e i volontari frequentanti il Centro hanno costituito La compagnia The Sun
, specializzata nel teatro dei burattini e arte di strada. Portando gli spettacoli di animazione nelle nostre piazze e nelle scuole, facendo divertire i nostri bambini, oltre a realizzare interventi di riabilitazione si cerca concretamente di “promuovere l'inclusione sociale”di chi vive una condizione di isolamento a causa della propria disabilità, con l'intento specifico di abbattere pregiudizi e barriere nei loro confronti . Tutte le attività e le informazioni inerenti il nostro CSE sono consultabili sul sito della cooperativa: www.ilfilodiariannavenosa.it e sul blog del CSE http:// centrosocioeducativo.overblog.com.
menta sarcasticamente Rescigno - che lo stesso Antonio Annale, consigliere nella precedenti giunte, aveva fortemente osteggiato la realizzazione delle opere che oggi si è pregiato di inaugurare. Altra nota dolente ribadisce - la viabilità rurale ormai allo sbando con continue lamentale da parte degli utenti fortemente danneggiati dallo stato di manutenzione delle strade affidate a due soli operatori.E' davveroparadossale -commenta Rescigno - pensare che l'amministrazione sia stata più attenta a spendere danaro, anche se non si conoscono i criteri adottati, per fiere ed iniziative finalizzate, a loro dire , alla valorizzazione dei prodotti locali quando gli agricoltorisoffrono dicarenzeinfrastrutturali non indifferenti». Resigno passa poi ad analizzare le cosiddette patate bollenti della politica lavellese, eredità di altre amministrazioni ormai divenuti problemi non più procrastinabili. «Ci aspettavamo - commenta - nei primi cento giorni che qualcosa di concreto si muovesse in materia di regolamento urbanistico.Ci aspettavamoun impegno concreto ed immediato per il canile rifugio di contrada Finocchiaro ormai da mesi sottoposto a sequestro sanitario. Ci aspettavamo un progetto immediato e concreto per il risanamento del Rione Casale che pure era, in altri tempi, tanto caro al nostro sindaco». da. ma.
Banzi, domani notte dedicata ad Aurelio Nino BANZI - Si chiama “Notte per Aurelio” ed è una manifestazione in programma per domani a Banzi a partire dalle 21.30. L’iniziativa è dedicata alla memoria di Aurelio Nino, il ragazzo prematuramente scomparso il 18 maggio scorso. «Aurelio - si spiega in una nota del comune - amava la musica più di ogni altra cosa al mondo e per questo studiava pianoforte presso il Conservatorio “Don Gesualdo di Venosa”, dedicandosi con passione e ardore, fin dai suoi primi anni vita». L'Amministrazione Comunale, l'Assessore alla Cultura, Cataldo Lucrezia, nonché la famiglia Nino, in particolare il suo adorato pa-
pà Francesco, intendono ricordare Aurelio con un concerto di musica classica per pianoforte del maestro Giulio De Luca, insegnante presso il Conservatorio medesimo, ammirato , stimato e rispettato da Aurelio. Ma il concerto ha anche un altro scopo fondamentale : istituire una borsa di studio per i ragazzi della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria, che intendono studiare musica. «La musica è arte, - conclude la nota - forma l'uomo, stimola l'intelletto, fornisce una serie di segni , utili per esprimerci e capire noi stessi. La musica unisce, insegna a comunicare in modo più efficace e a vivere meglio in collettività».
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Nota del consigliere regionale
Melfi I cittadini della zona pronti a scendere in piazza
Ginestra-Barile Interrogazione di Mollica
Gas in contrada Bicocca «Situazione insostenibile»
ANCHE la Regione si mo- cati ufficiali del Sindaco di bilita per l’ormai ribattez- Ginestra che paventa la zata “Strada di nessuno”. chiusura della strada perA scendere in campo è il ché Regione e Provincia consigliere regionale del- non hanno tenuto fede a la Federazione di Centro e quanto promesso lo scorpresidente della Terza so 2 marzo allorquando Commissione consiliare, ‘ dichiararono, non solo di Viabilità’, della Regione procedere nel giro di 180 giorni al fiBasilicata, nanziamenFrancesco to di una Mollica, che somma pari ha presena 700 milatato un’ineuro per terrogazioopere di mane urgente nutenzioal Presidenne, ma ante della che e soGiunta reprattutto, gionale e alla provinall’Assessocializzaziore alle Infrane della strutture e stessa». Viabilità «Nell’ultiper conoma interroscere le caugazione si se della chiede di comancanza noscere – di opere di continua manutenIl consigliere Mollica Mollica – zione sulla perché, a distrada Baristanza di 180 giorni nulla le – Ginestra. «Già nel mese di gen- è stato fatto, quali azioni naio – afferma Mollica – urgenti si vogliano intracon un’altra interrogazio- prendere al momento e, ne di cui non è ancora per- soprattutto, quali tempi si venuta la risposta, chiede- prevedono per la provinvo notizie su quel tratto di cializzazione del tratto in strada che, visti gli eventi questione. Gli utenti di metereologici e l’intensità quella strada – conclude del traffico, risultava e ri- Mollica - non possono atsulta pericolosa. Sono di tendere oltremodo i tempi questi giorni – prosegue dettati da inutili promesl’esponente della Federa- se e dai tempi della burozione di Centro – i comuni- crazia».
MELFI - «Adesso basta. Siamo stanchi di essere presi in giro. E' più di un anno che questa situazione va avanti. Non c'è rispetto, siamo considerati cittadini di serie B e questo non è assolutamente giusto. Meritiamo considerazione e pretendiamo che la nostra situazione venga sistemata definitivamente». A parlare così sono le famiglie di contrada Bicocca a Melfi ancora senza gas. Una situazione indegna, incresciosa. 70 famiglie che dal primo agosto del 2008 non ricevano metano nelle proprie abitazioni, nonostante proclami e promesse mai mantenute. Già in diverse occasioni ci siamo occupati di questo caso assurdo, con queste famiglie costrette a ricorrere ai pericolosi bomboloni per soddisfare un esigenza primaria. Bombole che sostano sui balconi delle abitazioni, perché il rifornimento non può avvenire quotidianamente. Un caso emblematico, in cui questi cittadini, in regola per quello che hanno pagato, non ricevano un servizio che gli è dovuto e sono costretti a ricorrere a forme alternative per non rimanere senza gas. Le conseguenze sono: costi maggiori, fastidi, disservizi e come detto pericolosità. L'aspetto ancor più grave è poi rappresentato dalle continue rassicurazioni ricevute da questi inermi cittadini, costretti a subire un utile e grave rimpallo di responsabilità, senza che
DOPO LA DENUNCIA DE “IL QUOTIDIANO” Sistemato il fiume Melfia MELFI - Il Comune di Melfi è corso ai ripari. Dopo l’articolo della settimana scorsa in cui si descrivevano le condizioni in cui versava il fiume Melfia, l’amministrazione ha operato alcuni interventi. «Si sono conclusi - fanno sapere dal Comune - gli accertamenti sulle cause che hanno provocato cattivi odori sul tratto di strada di Via Aldo Moro - incrocio via Foggia. Da giugno l'Amministrazione comunale di Melfi aveva provveduto ad incaricare l'Arpab di analizzare le acque del torrente Melfia in modo da localizzare l'origine del problema. Con la trasmissione dei risultati, pervenuti al Comune di Melfi il 20 Agosto, si è proceduto alle verifiche opportune, di concerto con i responsabili dell'Acquedotto Lucano, individuando e risolvendo il problema. Nei giorni scorsi «si è provveduto al ripristino funzionale del collettore fognario cittadino, risultato parzialmente otturato in un punto specifico a causa di deposito di terriccio accidentalmente riversato e trasportato lungo le tubazioni. A conclusione dell'intervento le acque della Melfia sono tornate alla normalità, ripristinando anche la salubrità nell'aria, tanto attesa dai cittadini residenti nel tratto in questione». L’assessore Poppa
la questione sia risolta. Dopo tredici mesi decisamente troppi, L' Astor, la ditta che ha costruito e consegnato gli alloggi, il Comune di Melfi che ha concesso le autorizzazioni per abitare, l'Italgas che è l'azienda concessionaria per il metano, non riescono a fare sintesi e trovare un punto di incontro. Si sono succedute riunioni, incontri, parole. Tutto perfettamente inutile. Le 70 famiglie di Melfi, a cui a breve se ne aggiungeranno altre 30 che hanno comparto casa in zona,, sono senza gas e non è che a luce siano messe meglio. Di sera infatti, l'illuminazione è presente solo nell' immediate vicinanze delle palazzine, non certo sulla strada di accesso. Un'altra
situazione disagevole. " Siamo pronto a far sentire la nostra rabbia, asseriscono gli inquilini interessati al problema. Finora siamo stati pazienti e tolleranti, ma ora non né possiamo più. Questo problema del metano va risolto. E' impossibile pensare di passare un altro inverno in queste condizioni. L'amministrazione dà la colpa all'Astor, l'Astor all'Italgas e al Comune. L'italgas dice che loro non hanno responsabilità. E' vergognoso. Il tempo passa ed il problema è ancora irrisolto". A suo tempo avevamo sentito il Sindaco Navazio, L'assessore Poppa, rappresentanti dell'Astor. Tutto sembrava ormai definito. Vi erano state ampie rassicurazioni, tan-
t'è che lo stesso Navazio si era sbilanciato sui tempi, parlando a fine primavera, e calcolando pochi giorni, per la chiusura della spinosa vicenda. Invece siamo punto da capo. Non ci sono giustificazioni e si vorrebbe capire dove c'è l'inghippo, visto che tra Astor e Amministrazione i rapporti dovrebbero essere più che buoni, in considerazione che parliamo dell'azienda che praticamente ha costruito e lavorato più di ogni altra negli ultimi anni a Melfi. Navazio si era fatto garante al fianco dei cittadini in questa battaglia, ma l'empasse è rimasto tale, non trovando soluzioni. Nel frattempo la pazienza dei cittadini è arrivata al culmine. Emilio Fidanzio
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Lauria Lettera di alcuni cittadini. Pisani: «Ci sono ritardi»
Domani lo storico rito liturgico
Ampliamento del cimitero «Intervenga il primo cittadino»
Viggiano in festa per la processione della Madonna nera
LAURIA - Tornano in primo piano i problemi sul cimitero del Rione superiore. In una lettera indirizzata al sindaco Antonio Pisani, “Il comitato dei cittadini per il cimitero”, ha chiesto l'ampliamento del luogo sacro. “Quanti anni, quante promesse, quante battaglie” ,dicono. Pisani, intanto, registra il ritardo e assicura il suo impegno per accelerare i tempi. La lettera inizia con una premessa: «I cittadini ancora oggi, sono arrabbiati e scontenti di una situazione creatasi che non si capisce come, quando e se potrà risolvers». Quello dell'ampliamento è la prima delle questioni evidenziate dal comitato. «Quello che più ci preme è l'ampliamento, in realtà posto non ce n'è più e le domande di richiesta per tombe e cappelle aumentano di giorno in giorno». Ma i problemi sono anche altri. «Tanti sono gli altri problemi tra cui: la pulizia del luogo, il custode fantasma quando è assente l'effettivo, le opere incompiute, i posti non ancora assegnati, l'arco che è stato il simbolo per tanti anni (per cui sono state raccolte tante firme depositate presso l'ufficio tecnico e a cui non è stata data nessuna risposta), la Chiesetta come stabilito da progetto».
VIGGIANO - Tutto pronto per i festeggiamenti in onore della Madonna Nera. Un tripudio di colori e musica per la celebrazione di Maria del Sacro Monte di Viggiano. L'attesa è per domenica a mezzogiorno, quanto la Protettrice del popolo lucano giungerà in processione, portata in spalla dai fedeli, in Piazza Papa Giovanni per la solenne celebrazione. A ricevere la Madonna Nera, incoronata ed eletta Regina e Madre delle genti Lucane nel 1892, cerimonia ripetuta nel 1991 nella Piana di Tito da papa Giovanni Paolo II, insieme ai numerosi devoti, arcivescovi e vescovi e le massime autorità istituzionali regionali,provinciali e locali. Un evento straordinario la celebrazione della Madonna di Viggiano che si articola in due momenti. Nella prima domenica di maggio, la statua viene trasportata dalla chiesa situata in paese fino alla sede del santuario in montagna. Mentre nella prima domenica di settembre la statua viene riportata nel centro abitato, dove resterà fino al maggio successivo.La festa di settembre inizia il sabato con una processione. I devoti rendono omaggio alla sacra immagine conservata in paese prima di salire al monte, dove veglieranno in preghiera suonando e cantando fino
Uno scorcio di Lauria
E poi ci sono quelli costretti a chiedere un posto provvisorio. «Quanti e quanti sono ospiti presso tombe e cappelle altrui e i propri cari desidererebbero una sistemazione definitiva per loro». Il Comitato vuole mettere la parola fine a questa situazione e lo precisa nella missiva. «Molte volte abbiamo scritto articoli e volantini ma questa volta caro sindaco a questa nostra istanza vogliamo una risposta concreta e per iscritto. Prendiamo seriamente la cosa, sia-
Nota di Acquedotto lucano
Lauria a secco in diverse vie Un rubinetto da cucina
LAURIA - Problemi per l’approvvigionamento idrico a Lauria. Al fine di eseguire lavori urgenti di manutenzione sulla condotta idrica in via Roma, Acquedotto Lucano ha comunicato che per lunedì prossimo sarà sospesa l’erogazione idrica dalle ore 9 alle ore 17 nelle seguenti vie del comune di Lauria : Via Roma, via Teatro, via Cafaro spento, via D. Lentini, via Olivella e via Moncenisio.
PATERNO – Facebook, il più popolare e gettonato tra i “social network”, solca, più o meno invasivamente, ormai, la quotidianità di molti italiani. Strumento massificante di conoscenza e di esternazione, Facebook si connota, anche, come veicolo di condivisione, attraverso, soprattutto, la creazione di gruppi e l’adesione agli stessi. I gruppi presenti sul social network rappresentano il metodo più efficace per creare una community, un angolo esclusivo, a cui è necessario iscriversi per poter partecipare attivamente. Fenomeno assai diffuso
mo disposti a tutto. Vogliamo una risposta nel più breve tempo possibile senza promesse. Il problema insostenibile da anni per il rione superiore - chiudono - vale anche ormai per il rione inferiore». «E' un ritardo che l'amministrazione sta registrando», ha dichiarato Pisani al Quotidiano. «Per quanto riguarda i custodi li manderemo per la fine del mese, o per il principio dell'altro mese. Mentre per quanto riguardo l'ampliamento, l'iter è più lungo perché l'ufficio urbanistico non ci ha fatto quello
che ci doveva fare». L'arco che si trovavo sulla strada che porta al cimitero, è stato danneggiato da un camion. «Ora rifarlo uguale non avrebbe senso - spiega Pisani - trattandosi di un arco in cemento, ma c'è la volontà di sostituirlo». «Si deve fare qualcosa di più significativo» aggiunge Pisani che poi conclude: «hanno indubbiamente ragione i cittadini a lamentare il ritardo. Interverrò presso l'ufficio perché quello che avrebbe dovuto fare lo facesse nei tempi più brevi». Francesco Zaccara
Sarconi, l’amministrazione dichiara guerra a chi sporca SARCONI - Deciso intervento della civica amministrazione contro l'abbandono sconsiderato di rifiuti nel territorio comunale. Nei giorni scorsi, difatti, è stata emanata un'ordinanza sindacale con cui si fa divieto a chiunque di depositare, scaricareed abbandonarerifiuti diqualsiasi tipo presso siti non autorizzati, immetterli nelle acque superficiali o sotterranee oltre che incendiare rifiuti speciali o pericolosi. Provvedimento questo frutto della constatazione del frequente verificarsi dell'abbandonoed ildeposito incontrollato non solo di rifiuti, ma anche di beni durevolied ingombranti.La qualcosa, fanno rilevare gli amministratori comunali, oltre a rappresentare un problema estetico edambientale per il paese,è fonte di degrado e costituisce un potenziale rischio igienico - sanitario per la salute dei cittadini. In particolare, è scritto nell'ordinanza, l'abbandono di bottiglie di vetro costituisce serio pericolo sia per il traffico
pedonale sia veicolare. Situazioni, queste, del tutto deplorevoli, soprattutto in considerazione dell'impegno che si sta profondendo in materia ambientale. Nel territorio del comune, difatti, è in atto il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati con il sistema “porta a porta”, e la scorsa primavera, in uno
con una società specializzata, è stata attuata una massiccia campagna d'informazione al riguardo con il coinvolgimento soprattutto delle scuole. Tali comportamenti, dice ancora l'ordinanza, oltre a danneggiare le risorse e le bellezze naturali del territorio comunale, sono oggetto di frequenti rilievi nei confronti dell'ente che deve poi farsi carico di spese non previste per la rimozione di queste micro discariche che determinano un visibile scadimento della qualità urbana. Pertanto, oltre all'abbandono dei rifiuti urbani domestici, è fatto divieto di abbandonare e/o depositare nel territorio comunale anche i rifiuti ingombranti. Lo smaltimento dei rifiuti di tal genere, è possibile solo tramite conferimento degli stessi all'impresa chegiàespletail serviziodiraccolta“porta a porta”. Ai trasgressori saranno applicate le sanzioni previste dalle relative norme in materia. Gerardo Tempone
Paterno sbarca su Facebook è la creazione di gruppi che tendono ad unire, attraverso la condivisione di spunti e riflessioni, i cittadini di piccole realtà comunitarie come Paterno. Al di là dell’orgoglio campanilistico, tali gruppi rispondono ad una chiara esigenza sociologico-antropologica: l’analisi introspettiva delle dinamiche sociali, culturali, politiche di una comunità volta alla costruzione, at-
La Madonna Nera di Viggiano
alle prime luci dell'alba, quando accompagneranno la statua dorata della Madonna fino al paese. Tra le offerte si annoverano i cosiddetti “cinti votivi”, castelli di candele disposti a torre, ornate con nastri, festoni colorati, fiori, grano e immaginette sacre della Vergine, portati in testa da uomini e donne che ballano e cantano. Una specie di rituale secolare per rendere omaggio ad una grazie ricevuta. Il santuario del Sacro Monte della Madonna di Viggiano è il più importante luogo di culto mariano della Basilicata, eretto dove fu rinvenuta nel XIV secolo l'immagine della "Madonna Nera", a 12 chilometro dall'abitato. Angela Pepe
traverso un confronto propositivo, di un nuovo soggetto comunitario che sappia scongiurare il pericolo della deriva e della polverizzazione di piccole realtà. Paterno non fa eccezione. Si va da “Paterno for ever”, che stuzzica l’orgoglio di essere paternese, a “Paterno Pz”, che si connota come riferimento multimediale istituzionale con la promozione del territorio attra-
verso suggestivi apporti fotografici, a “Per tutti i Paternesi”, quasi un richiamo a raccolta comunitario. Di maggiore profondità politico-culturale sembrano poi i gruppi “Paterno di Lucania – Gruppo Agorà”, che si pone l’obiettivo di “favorire la partecipazione dei cittadini, il confronto pubblico finalizzato ad un processo di innovazione politica e culturale, la valorizza-
zione di idee e progetti di tutti coloro che credono nella necessità di una decisa evoluzione economica, sociale, politica ed istituzionale del comune di Paterno”, e “Vitamine per Paterno: foglio di collegamento tra Paternesi nel mondo”, che rappresenta “una rete di dibattito civile tra cittadine/i del comune di Paterno, in sede ma anche no, che per la loro Città
hanno in mente un diverso modello di sviluppo economico e culturale. Le vitamine sono quelle tante/i donne e uomini che sono stati costretti ad emigrare per studio e/o lavoro e che in mente hanno idee nuove da concretizzare in una molteplicità di forme espressive e sociali inedite. Al petrolio che devasta il nostro bel territorio preferiamo l'energia creativa delle forme artistiche e della ricerca scientifica, le uniche che possono valorizzare Paterno, le sue tante tradizioni ed il lavoro delle/dei paternesi”. Nuario Fortunato
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Sabato 5 settembre 2009
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Sabato 5 settembre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
«La chimica fine potrebbe consentire di attingere fondi e recuperare la Valbasento»
Il ritardo penalizza i lavoratori Franco Coppola, segretario della Uil, analizza cause ed effetti delle vertenze LA Basilicata sconta un ritardo serio nell’avvio di iniziative per arginare il problema occupazionale e promuovere azioni di recupero. Franco Coppola, segretario generale della Uil, non ha dubbi. Le crisi occupazionali esplose negli ultimi giorni sono solo la punta dell’iceberg di un malessere che altre regioni, vicine alla nostra, hanno affrontato da tempo. «Ci sono alcune situazioni che, francamente, sono indipendenti dalle capacità della Regione. Guardandoci intorno, però, la Puglia, la Campania, e la Calabria sono intervenute tempestivamente, hanno consolidato le iniziative sull’energia alternativa, creando un distretto per la bioedilizia. La Basilicata, dopo sforzi apprezzabili per lo sviluppo della ricerca che darà risposte a medio e lungo termine, assiste alla disperazione più assoluta. Si rincorrono solo le emergenze». Tra le strade da percorrere, Coppola indica anche quella della “chimica fine” che consentirebbe di attingere fondi e recuperare (“dopo averla rinfrescata un po’”) la Valbasento. «Aziende farmaceutiche e biomediche potrebbero diventare il futuro di quell’area. L’Osservatorio della chimica che rinnoverà gli organismi a settembre, come ha sollecitato anche il presidente della Provincia, Franco Stella - prosegue Coppola- si dovrà impegnare per rendere più appetibile quest’area e offrire al Governo un’ipotesi concreta». L’autunno caldo, a queste condizioni, secondo il segretario della Uil, non potrà es-
Piero Fassino alla Camera di commercio
Tortorelli a Latronico «Nessuna passerella o base logistica per partiti»
Franco Coppola, segretario generale della Uil di Matera
sere peggiore della stagione che si sta chiudendo. «Il caso Ferrosud è emblematico - prosegue - non si capisce che politica stia perseguendo il gruppo Mancini. Nel frattempo lo stabilimento non è più competitivo. E’ necessario, perciò, rivolgersi al Governo e segnalare che venga rispettato il piano industriale presentato ma mai realizzato». Il tema dei ritardi colpevoli, torna ancora nell’analisi di Coppola che sui problemi della scuola spiega: «Dopo una conferenza di servizio che si è svolta alla Provincia circa 10 giorni fa, è stata effettuata con notevoli ritardi. Ad oggi non sappiamo ancorain cosa consiste l’offerta formativa, quale ruolo può avere la formazione per i docenti». Sulla vicenda Carrefour, è necessario tenere in conside-
razione una logica particolarmente rigida che la nuova proprietà vorrebbe imporre. «E’ una situazione che penalizza molto i lavoratori. I contratti full time verrebbero trasformati in part-time. Il principio non può essere calato tout court nel nostro territorio ancheperchè larealtà materana è diversa da quelle di Lecce e Brindisi, acquisite da Coop Estense. Losguardo versoilfuturo, per Coppola, non deve far emergere false illusioni. «La ripresa di cui si parla, non riguarderà l’occupazione ma, molto lentamente, altri comparti. Siamo in attesa di una legge di governance dell’agricoltura in cui il ruolo delle varie componenti come Alsia o Agrobios venga considerato. C’è ancora dispersione di risorse, si naviga a vista. Si rincorrono solo i
Paolicelli sostiene la proposta di Movimento Azzurro su Italcementi
Anche il Wwf per l’Osservatorio «IL WWF Matera - si legge in una nota di Aldo Paolicelli - accoglie con favore la proposta lanciata da Carmine Cocca, consigliere di Movimento Azzurro, in merito alla costituzione di un osservatorio per monitorare la complessa situazione inerente l'Italcementi di Matera. Anche a nostro avviso, solo con un'azione congiunta e sinergica fra tutte le realtà che si propongono in vario modo di tutelare il nostro territorio, sarà possibile raggiungere risultati concreti che spesso sono mancati. Riteniamo - prosegue Aldo Paolicelli nel suo interventi - che offrire una piattaforma per lavorare assieme al fine di tutelare quello che dovrebbe essere il bene per tutti noi, l'ambiente, sia un'idea al tempo stesso semplice e brillante. Questo perché l'interlocuzione personale fra gli esponenti delle varie sigle associative può dare i risultati che con accuse e risposte a mezzo di stampa e tv, le quali hanno purtroppo caratterizzato i mesi scorsi, non sarebbero mai raggiungibili. Da oggi - aggiunge nella sua nota ldo Paolicelli - chi avrà voglia di lavorare seriamente per giungere a capo della diffici-
le situazione che si è venuta a creare, avrà il mezzo per farlo. Come Wwf siamo fermamente intenzionati a dialogare in maniera costruttiva con i dirigenti dell'azienda oggetto di osservazione senza tirarci indietro se saranno necessarie manifestazioni o azioni più veementi per far sentire la nostra voce e quella di chi rappresentiamo. Siamo certi che anche le altre associazioni sottoscriventi condividano questa linea d'azione. Confidiamo nella grande competenza e serietà che caratterizzano il presidente del Parco della Murgia, Roberto Cifarelli, il quale avrà certamente un ruolo chiave in qualsiasi trattativa, ricadendo lo stabilimento dell'Italcementi nel territorio di sua competenza. Le premesse - conclude il segretario Wwf di Matera, Paolicelli nel suo comunicato - per lavorare bene e costruttivamente assieme ci sono tutte e ci auguriamo che in molti preferiscano il lavoro congiunto, auspicabile in questi casi, piuttosto che il poco produttivo individualismo finalizzato al mero protagonismo. matera@luedi.it
fondi per le calamità naturali». Sul fronte turistico, il segretario della Uil rispedisce al mittente le “Polemiche sui finanziamenti”. Esistono problemi seri come quello dell’erosione costiera a Metaponto: «Deriva da molti motivi, ma soprattutto dagli scarichi che finiscono nel Basento. E’ necessaria una riflessione profonda sulla qualità delle acque». Sui tagli alla scuola, la Uil non contesta «Le necessità del Governo, ma il metodo che si è accanito in un’area come la Basilicata, come una mannaia. Avrebbe dovuto essere costituita la commissione paritetica che non è ancora nata. Sistematicamente si rincorrono le emergenze, ma manca la capacità di programmare». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
Percorsi pedonali nei Sassi. Lavori per 160 mila euro
IL Comune di Matera riqualificherà i percorsi pedonali turistici in via San Giovanni Vecchio nei rioni Sassi: i lavori, per un importo di circa 160 mila euro sono stati affidati a una impresa di Noci (Bari). Le opere da eseguire, che dovranno essere realizzate in 180 giorni, riguardano la realizzazione di tutti i raccordi degli impianti di urbanizzazione, idrico fognante, del gas, tv, reti elettrica e di pubblica illuminazione, rifacimento della pavimentazione e dei piani viabili.
Tortorelli e Fassino
IL presidente della Camera di commercio Angelo Tortorelli torna sulle polemiche sollevate dal senatore Cosimo Latronico in merito alla presenza dell’on. Piero Fassino ad un incontro che si è svolto all’Ente camerale e in una nota chiarisce alcuni aspetti: «Sono convinto che il mio amico senatore Cosimo Latronico sia stato male informato sulle finalità dell'incontro organizzato l'altro giorno a Matera dal Pd, presso il salone della Camera di commercio, tra l'on. Piero Fassino e tutti i rappresentanti di associazioni imprenditoriali, forze sindacali e dei consumatori. Restano invece, e questi sono fatti - aggiunge Tortorelli - i dati emersi dall'incontro e suscettibili di ulteriori approfondimenti. Nessuna passerella e nessuna base logistica per correnti di partito, ma un esame concreto delle problematiche e delle aspettative del sistema produttivo locale, alle prese con una crisi difficile e con risposte che a livello locale e, soprattutto centrale, tardano ad arrivare. Credito, infrastrutture, agroindustria, artigianato, rilancio dell'area industriale della Valbasento, sostegno al Distretto del Mobile Imbottito attendono, ormai da tempo, risposte insieme alle tante sul Mezzogiorno, scomparso o quasi dall'agenda governativa e parlamentare. Non lo dicono e non lo hanno detto solo gli imprenditori del Materano,
ma anche rappresentanti delle associazioni imprenditoriali nazionali insieme ad esponenti politici di maggioranza e opposizione. La politica degli annunci non incanta più nessuno. Servono atti concreti e a tutti i livelli. La Camera di Commercio di Matera, ''Casa di tutti gli imprenditori'', è a disposizione di quanti vogliano lavorare in concreto al rilancio del sistema produttivo locale e ci sono realtà, come il turismo, che possono costituire volano per altri settori come l'agrindustria, i beni ambientali e culturali, l'artigianato, l'industria, i servizi. Il nostro Ente ha messo in campo iniziative per rivitalizzare e sostenere filiere produttive (pane, pasta, turismo, nautica) che stanno incontrando l'interesse degli imprenditori e degli enti locali. Vogliamo lavorare, e lo abbiamo ribadito anche in note ed eventi ufficiali, in una logica di sistema, creando sinergie territoriali e coinvolgendo anche i parlamentari. Alcuni lo hanno già fatto. Contano gli atti concreti e la volontà di affrontare e risolvere i problemi della provincia di Matera, senza preclusioni alcune. La “Casa degli imprenditori'' continua a rapportarsi con tutti, formazione politiche comprese, e il nostro salone sarà a disposizione di quanti vorranno contribuire al rilancio del sistema produttivo locale. matera@luedi.it
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Matera
I rivenditori suggeriscono di puntare sulla qualità dei prodotti e non sull’immagine
Famiglie vittime delle griffe La spesa per la scuola si aggira intorno ai 300 euro ma incombe il logo celebre RIVALUTARE le spese legate all’istruzione non farebbe male alle famiglie, soprattutto in questo periodo difficile dell’economia globale, nel quale il nostro territorio subisce una forte regressione in termini di occupazione. Ma, come da tanti anni a questa parte, i prezzi dei libri subiscono il solito incremento legato all’inflazione annuale, mentre il corredo scolastico subisce delle punte spaventose in aumento a causa dell’approdo nel mercato delle grandi aziende di moda, dei marchi legati a cartoni animati, serie e programmi Tv. Una tendenza che, per colpa della grossa mole di pubblicità in onda quotidianamente, spinge gli studenti ad acquistare prodotti sempre più costosi. Infatti, tutte le cartolerie hanno svariate proposte, con zaini, astucci, diari e cancelleria non molto costosi e senza marchi altisonanti stampati dappertutto. Ma, spesso i ragazzi entrano nelle cartolerie con le idee già chiare sul proprio “corredo”: zaino, astuccio, diario, penna o matita che sia. E pensare che, solamente la cancelleria subisce una forbice tarifafria i esorbitante. Se si acquistano prodotti, sempre di marca, ma non pubblicizzati si spende intorno ai 3 euro più o meno in tutte le cartolerie però, non appena l’acquisto si rivolge al prodotto griffato da una nota marca di abbigliamento, come pure da un programma televisivo o un cartone animato, il prezzo può schizzare sino ai 15 euro. Anche gli zaini, che si aggirano tutti trai 60ed i75 euro,hanno il loro peso nell’economia degli acquisti scolastici ma, facendo attenzione al model-
lo, meno reclamizzato come è ovvio, si potrebbe fare un affare intorno ai 20 euro. Come per gli astucci, che possono essere acquistati al modico prezzo di 12 euro, per arrivare a toccare anche punte di 28/32 euro. Ma un grosso problema, oltre che sul tipo di spesa, sembrerebbe essere quello dell’attenzione rivolta alla scuola da parte delle famiglie, sempre più disinteressate e disincantate dal mondo dell’istruzione. Comunque, tutti gli intervistati hanno convenuto che la pubblicità colpisce molto la fascia di acquirenti molto giovane e che, quindi, incide di conseguenza su tutte le scelte. «C’è come al solito cattiva informazione -asserisce Nicola Manduca, della Emme Enne Libri- perchè i prezzi restano pressochè invariati, ma c’è una considerazione sempre minore per l’importanza dell’istruzione. I libri, le cartelle, gli zaini e via dicendo tutto il materiale scolastico, vengono considerati un costo inutile, considerazione che viene trasmessa ai ragazzi direttamente dai genitori». Certo le spese, soprattutto in famiglie di quattro o cinque elementi, sono di un certo livello per l’economia di una famiglia dove, spesso, lavora solamente un genitore. Ma, considerandolo uncosto alunga
In senso orario le librerie: Di Giulio, Emmenne, Cartusia e 2D
scadenza, potrebbe essere visto con occhi diversi. «Le famiglie più numerose sono costrette a fare un’investimento di oltre 300 euro commenta Loredana Francione della Cartoleria Cartusia- ma considerando che vale per un anno intero, se non oltre, visto che gli zaini e gli astucci, soprattutto, si riutilizzano per più anni, si do-
vrebbe considerare un costo ammortizzabile per il tempo d’utilizzo». Una proposta interessante potrebbe essere quella di intervenire sulle spese scolastiche da parte delle istituzioni. «Potrebbe essere opportuno, a livello ministeriale analizza Massimo Di Giulio della Libreria Di Giulio- permettere alle famiglie di scari-
care le spese scolastiche dalle imposte, almeno per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, come già può essere fatto con i libri ed alcune spese per le famiglie meno abbienti». Per il risparmio sui costi scolastici, comunque, negli ultimi anni alcune cartolibrerie si sono attivate per effettuare il servizio di acquisizione e rivendita dei libri usati. Un ser-
vizio che, per molti anni, è stato offerto dai “mercatini” parrocchiali o rionali, all’interno dei quali giovani studenti, effettuavano lo scambio di testi usati rivendendoli al 60 per cento del loro costo. Queso tipo di attività, però, negli anni si è andata dissolvendo sino ad arrivare a quest’estate, nella quale nessun “mercatino del libro usato” ha riaperto i battenti. «La nostra attività propone la rivendita del libro usato da cinque anni -spiega Gianluca Di Pede della Libreria 2D- e stiamo notando che c’è sempre molto richiesta. Per le famiglie è un risparmio importante». Inoltre, è importante il tipo di servizio offerto dalle libreria per la professionalità. «I mercatini sono spariti per la poca professionalità -riprende Manduca- e soprattutto per la costante presenza. La nostra attività non apre per soli 2 mesi all’anno e siamo sempre disponibili per eventuali problemi». Inoltre, è importante la possibilità, attraverso l’informatizzazione, di eliminare attese inutili al momento in cui i libri non sono disponibili in libreria.C’è un sistema di lettura a codice a barre che permette di effettuare una selezione pre-coda, che permette al cliente di visionare la situazione dei propri acquisti. «Offriamo questo servizio anche per permettere alla clientela di risparmiare tempo -continua Di Pede- perchè si arriva con il proprio codice, oppure comodamente da casa, su internet, e si controlla lo stato del proprio ordine, senza problemi e con notevole risparmio di tempo». Francesco Calia matera@luedi.it
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Estate sicura, obiettivo raggiunto Oltre 1100 pattuglie al lavoro per garantire la tranquillità dei cittadini
Una pattuglia in servizio
RISULTATIpiù chepositivi perla “Estate sicura” della polizia di Stato. Durante il periodo dell’esodo e del controesodo sono state impiegate dalla Questura,daiCommissariatidi P.S.diPisticcieScanzano Jonico e dalla polizia Stradale complessivamente 1192 pattuglie per un totale di 2862 unità di personale. Sono stati controllati 3690 veicoli, identificate 4734 persone, accertate 1247 infrazioni al codice stradale, ritirate 61patenti, 73 carte di circolazione, 22 veicoli sequestrati e 1293 persone controllate con etilometro. LeSquadreVolanti hannoeffettuato544interventi a fronte di 827 segnalazioni pervenute al 113. La campagna ha visto l'impegno del personale della polizia di Stato a rafforzare i dispositivi di prevenzione e contrasto dei reati contro il patrimonio, con particolare attenzione ai furti in appartamento, ai reati di truffa ed ai furti perpetrati condestrezza. Sonostatiarrestati5 romperfurto aggravato in concorso, commesso ai danni di esercizi commerciali del capoluogo. Inoltre, sono state denunciate 2 persone di origine campana
dal Commissariato di P.S. di Scanzano Jonico per furti su automobili parcheggiate a ridosso delle spiagge. A Matera tre minorenni per tentativo di furto aggravato ai danni di un istituto scolastico; una personaper violenzaa pubblicoufficiale, due persone per inosservanza alla Sorveglianza Speciale, quattro pregiudicati per rissa nei pressi delle loro abitazioni; una persona per soggiorno illegale nel territorio dello Stato. La Squadra Mobile ad agosto ha portato a termine una operazione che ha consentito di arrestare due materani che spacciavano eroina e di sequestrare 80 grammi di eroina e 10 di hashish. Anche il personale della Posto di polizia Ferroviaria di Metaponto si è distinto nel corso del controllo effettuato su un trenodenunciando alPrefetto duepersone,di cuiun minore, perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti. Sul fronte della prevenzione, si rammentano due iniziative. La prima a favore delle persone anziane. Proprio nella settimana di Ferragosto è stato organizzato in Questura un corso per metterli in guardia dalle insidie dei ma-
lintenzionati. Le lezioni sono state tenute dagli specialisti del controllo del territorio delle Volanti edagliinvestigatori dellaSquadraMobile.Consigli dati anche dal medico della Polizia per meglio affrontare le giornate più calde e eventuali malori. Gli incontri sono stati integrati con l'intervento dei responsabili dei Servizi Sociali del Comune che hanno fornito informazioni utili sui servizi comunali in favore degli anziani. Con il patrocinio dellaProvincia èstato poistampato incinquemila copie e diffuso in tutta la provincia un vademecum di consigli rivolto a tutti i cittadini per muoversi in città senza brutte sorprese e rendere la casa più sicura.Notevole è stato anche l'impegno sotto il profilo della tutela dell'ordine pubblico attraverso 284 servizi disposti dal Questore per assicurare il pacifico e sereno svolgimento delle numerose manifestazioni di vario genere che sisono tenutea luglioed agostorealizzati con la collaborazione dell'Arma dei Carabinieri e dei locali corpi di Polizia Municipale. matera@luedi.it
Soddisfatto il segretario materano, Cotugno
Turisti più tutelati Fipe e Federconsumatori sottoscrivono un’intesa «FINALMENTE, qualcosa si muove, anche a tutela delle migliaia di turisti presenti nella nostra provincia. Come è noto - si legge in una nota diffusa dal segretario provinciale di Federconsumatori, Giuseppe Cotugno - ultimamente a Matera, sono emerse vicende “non edificanti” per la categoria dei pubblici esercizi causate da alcune prese di posizione “sopra le righe” poste in essere verso sconcertati turisti, da qualche titolare esercizi di ristorazione, che offuscano il buon nome della nostra città, patrimonio dell'Unesco. Un aiuto a risolvere non solo tali tipi controversie arriva adesso da una recente intesa tra Federconsumatori e Fipe nazionali che in questo mese , definiranno tempi e modi e procedure per avviare la conciliazione e dirimere, le controversie tra consumatori e operatori dei pubblici esercizi». Cotugno aggiunge: «La Federconsumatori della provincia di Matera ovviamente valuta positivamente la disponibilità della Fipe, che rappresenta oltre 200 mila imprese, (2048 in Basilicata) tra ristoranti, bar, stabilimenti balneari e discoteche, a mettere a punto un sistema di conciliazione paritetico con la Federconsumatori. La corretta gestione del reclamo, e l'eventuale soluzione della controversia rappresentano un fattore di qualità nell'interesse del rispetto del consumatore e
del sistema dei pubblici esercizi anche nel campo della ristorazione. Il tavolo di conciliazione nazionale tra Federconsumatori e Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) si affianca al protocollo regionale “Basilicata OK”, sottoscritto e sostenuto dalla Federconsumatori Basilicata il quale prevede per le aziende ricettive turistiche della nostra regione, che intendono aderire, la risoluzione bonaria, attraverso le associazioni dei consumatori, delle controversie che potrebbero insorgere tra il villeggiante/turista e la struttura ricettiva, da attivare prima di ogni procedura formale di reclamo per i disservizi subiti. Cotugno ricorda, infine, che per qualsiasi chiarimento e per le tutele del caso ci si può rivolgere «Alla Federconsumatori di Matera sportello “Sos Amico del Turista” aperto tutti i giorni, compreso i festivi, anche a settembre, in via lucana, 157». matera@luedi.it
ESCURSIONI Falco Naumanni nel parco del Pollino Domani l’associazione Trekking Falco Naumanni propone un'escursione al Piano di Acquafredda nel Parco del Pollino, raggiungendolo dal versante ionico del massiccio appenninico. L'itinerario ha inizio in località "Colle Marcione" nei pressi del rifugio del CEA. Dal pianoro sotto Timpa di Porace si ammira l'ampia estensione della Fagosa che, situata nella parte alta della valle del Raganello alle pendici del Monte Manfriana, di Serra Dolcedorme e di Serra delle Ciavole, guarda a Nord Est. Si intraprende una sterrata che sale di oltre 150 metri verso la faggeta fino a Piano di Ratto Piccolo. L'escursione è lunga pressappoco 18 chilometri con dislivello di circa 600 metri e una durata di 10 ore circa, soste comprese (grado di difficoltà: EE). Si richiedono abbigliamento e attrezzatura adeguati all'ambiente naturale esposto agli eventi atmosferici (scarponi da trekking, bastoncini telescopici, abbigliamento a strati, cappellino, protezione solare ed occhiali da sole, mantellina parapioggia, pranzo a sacco: preferibile cibo facilmente digeribile, leggero ed energetico, acqua e sali minerali). Ulteriori dettagli possono trovarsi sul sito dell'associazione www.falconaumanni.it
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30 Matera La polizia di Stato impegnata anche per tutelare gli anziani e combattere lo spaccio di droga
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Lara
Donato e Mariagrazia
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Pietre che cantano STASERA in piazza San Pietro Caveoso è in programma l’evento “Pietre che cantano – Alla riscoperta dei luoghi dell’arte e della fede”. La manifestazione che è inserita nel cartellone “MateraEstate 2009” promosso dall’Amministrazione Comunale di Matera, nasce da un’idea del light designer materano Tony Iacovuzzi e viene prodotta in collaborazione con la ditta Pirotecnica Santa Chiara, protagonista nella città dei Sassi anche il 2 luglio scorso in occasione della Festa patronale con il suggestivo spettacolo piro-musicale dei fuochi d’artificio che chiudono ogni anno i festeggiamenti in onore della Madonna della Bruna.
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
La principessa da oggi è più “matura”...ma continua a non dimostrare gli anni che passano. Auguri di buon compleanno dagli amici e dal “placido” marito...
Per un istante ... per un minuto ... per un'ora ... per tutta la vita ... auguri agli sposi. GLI AMICI
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Civiltà rupestri di Plasmati CIVILTÀ Rupestri - Petra Matera Cappadocia, mostra fotografie di Gaetano Plasmati. Prosegue fino al 20 settembre nella Galleria Porta Pepicelo straordinario evento dedicato ai tre luoghi più importanti nel mondo fondati sulla civiltà rupestre. Il racconto fotografico di Gaetano Plasmati che attraversa l’Italia, la Giordania e la Turchia nei tre paesaggi culturali dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 1985 (Petra e Cappadocia) nel 1993 Matera. Petra è una città troglodita posta 250 chimometri a sud di Amman, la capitale della Giordania, in un bacino a est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal mar Morto fino al golfo di Aqaba. Porta Pepice è uno spazio libero, permanente, dedicato alla Fotografia. È una finestra aperta sul Mondo, per conoscere e apprezzare luoghi senza età, storie di uomini e territori, frammenti di vite, sguardi, passaggi, impressioni. Porta Pepice è un'area espositiva situata in pieno centro storico, a Matera, perfetto contenitore di mostre fotografiche periodicamente rinnovate: reportages di lunghi viaggi, documenti antropologici, racconti di sole immagini, di realtà vicine o di regioni remote. Le fotografie raccontano, catturano un istante, un ritaglio, ma possono descrivere un'intera esistenza
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 GUERRICCHIO Via D.L. Sturzo 55 0835/264428 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo
Cristo Salvatore a Timmari QUESTA sera,alle ore18,00 nellachiesa delSantissimo Salvatore sul colle Timmari, monsignor Michele Scandiffio, nel corso della celebrazione eucaristica, benedirà la statua di Cristo Salvatore, realizzata lo scorso mese dallo scultore di Massa Carrara Piero Marchetti. Alla cerimonia interverranno anche il sindaco Nicola Buccico ed il presidente della Provincia, Franco Stella. La scultura in tufo, dell'altezza complessiva di cm. 417 (la sola figura misura cm. 267), rappresenta il SS. Salvatore, la cui devozione risale a tempi remoti. La statua è stata posizionata nei pressi dell'ingresso principale della chiesa preromanica di Timmari, dedicata appunto al SS. Salvatore e meta di pellegrinaggi. Ma Timmari è anche un sito di importanza storica.«E' in questo contesto ambientale - ha dichiarato Piero Marchetti - che ho cercato di elaborare un'idea di scultura legata alla terra e alla tradizione. Il mio scopo è stato quello di realizzare un'opera, una scultura, moltovicina allagentee dicaratterepopolare.Fin dalprimo momento ho pensato ad un pilastro verticale, ad un solido portante nel quale ricavare una statua ben piantata. Ho immaginato di vedere una figura lignea o in cartapesta realizzata da mani contadine e vestita con tessuti poveri». La realizzazione della statua, nonché la sua sistemazione a Timmari, è stata resa possibile grazie all'interessamento di don Egidio Casarola e di Franco Di Pede dello Studio Arti Visive.
0835/256309 •Le Botteghe
PROROGATA AL 15 SETTEMBRE PROFILI DI DONNA Prorogata fino al 15 settembre prossimo la mostra “Profili di donna.Personaggi femminili e divinità nell'Odissea e nella mitologia greca”. La mostra, al museo Ridola, intende presentare le donne e le dee nell'Odissea e nella mitologia greca,figure arcaiche ma simili alla donna contemporanea,spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli. Nel percorso viene illustrata l'esperienza singolarissima di Eva Palmer,un'americana dall'animo greco legata alla riproposizione di grandi temi dell'archeologia e dell'antico, esempio precoce di buone pratiche di valorizzazione di siti archeologici che organizzò nel 1927 e nel 1930 le Feste Delfiche, di cui si presenta un raro filmato dell'epoca . Sono esposti eccezionali reperti archeologici, testi dall'Odissea, pagine di autori italiani e stranieri che dal mito hanno tratto ispirazione. Il Museo Ridola, , il più antico museo statale della regione, è stato istituito il 9 febbraio 1911 con la donazione gratuita allo Stato delle collezioni del Senatore Domenico Ridola., costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizioni e ricerche condotta a partire dal 1872 nel territorio intorno a Matera.
0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
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•COMUNALE• Matera 0835-334116 L’era glaciale 3 17,45 - 19,45 - 21,40 KENNEDY• Matera 0835-310016 Segnali dal futuro Ore 17,30-19,40-21,45 CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 La custode di mia sorella ore 17,45-19,45-21,45
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ore 18,10-20,00-21,40 21,45 •CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 L’era glaciale 3 ore 19,30 e 21,45
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica)
•CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Chiusura settimanale
•MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137
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Matera agenda 31
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Tinchi di Pisticci La voce delle persone: «Si ristrutturano i piani per poi abbandonarli»
La protesta diventa permanente Manifestazione per l’ospedale, oggi si insedierà un sit-in fisso all’ingresso PISTICCI - Questa volta l'obiettivo è quello di dare un seguito alla protesta e di far sentire più forte la voce, che chiede di garantire un futuro certo per il presidio ospedaliero di Tinchi. E' questo, a consuntivo, l'esito della manifestazione tenutasi ieri mattina nei pressi del nosocomio pisticcese, organizzata dal Comitato di difesa dell'ospedale. Il ritorno in piazza deicittadini che non ci stanno a veder smantellata la struttura era stato propiziato da alcune notizie relative a un imminente accorpamento dei reparti di chirurgia e medicina con conseguente ulteriore contrazione di posti letto e di personale. Sembra, inoltre, com'è stato palesato in diversi interventi, che il terzo piano dell'ospedale, ristrutturato di recente, sia diventato d'un tratto inagibile e che, a breve, si dovrebbe procedere alla dismissione delle lampade scialitiche all'interno della sala operatoria. «Ma per quale motivo -ha chiesto don Leonardo Selvaggi (nella foto), membro del Comitato- si fanno queste opere di ristrutturazione, se poi le stanze rimangono vuote ed addirittura sono considerate inagibili?». Idem per la piscina terapeutica. «Si spendono soldi pubblici inutilmente-ha ribadito Domenico Giannace, tra i promotori del Comitato-realizzando opere destinate a rimanere inutilizzate». «Hanno costruito ex novo - ha aggiunto la dottoressa Maristella D'Alessandro- una piscina terapeutica spedendo circa 700mila euro, per poi dirci il giorno dopo che il polo di eccellenza per la riabilitazione si trova a Tricarico. E' giusto, nell'ottica della razionalizzazione sanitaria regionale, rimuovere i doppioni, ma non possiamo veder trasformato un ospedale in poliambulatorio, privo anche della degenza. Auspico che la gente inizi realmente a difendere questa struttura. In tal senso è importante venire a conoscenza pubblica del piano sanitario aziendale, dove sono fissate le scelte relative
Ferrandina Pallotta lancia il regolamento
La protesta di ieri mattina davanti all’ospedale di Tinchi di Pisticci, che oggi diventerà presidio
al futuro di Tinchi». Un appello in tal senso è stato lanciato anche da Nicola Dolce, altro rappresentante del Comitato: «C'è bisogno di un impegno diretto delle persone, che devono agire in proprio per risolvere i problemi più importanti di questo territorio, visto che le classi politiche che sisono succedute,ditutti icolori e a tutti i livelli, non si sono impegnate fino in fondo. Noi vogliamo un futuro per Tinchi all'insegna della specificità di alcuni reparti, ma vogliamo anche sapere chi ha autorizzato la ristrutturazione di un piano che ora è ritenuto inagibile e chi ha deciso di realizzare una piscina terapeutica che non viene utilizzata». Per passare a una fase pratica il consigliere comunale in quota Pd, Giovanni Mastronardi, ha proposto di istituire un presidio permanente con l'intento di impedi-
re lo smontaggio delle lampade scialitiche dalla sala operatoria, che sarebbe previsto per oggi pomeriggio. E di fatto, a conclusione dell'incontro, si sono fatti avanti diversi volontari disposti ad alternarsi per il mantenimento del presidio permanente, che si insedierà questa mattina. Mentre il Comitato, contestualmente, lavorerà ad altre forme di protesta da organizzare a breve. Oltre ai consiglieri comunali Pd Mastronardi e Caramuscio, erano presenti in rappresentanza delle istituzioni locali in quota Pdl, il presidente del consiglio comunale, Giovanni D'Onofrio e l'assessore Michele Sisto. D'Onofrio ha colto l'occasione per ribadire l'impegno di tutto il consiglio comunale di Pisticci, che «ha più volte discusso del destino dell'ospedale di Tinchi, votando all'unanimitàla proposta di fare della struttura un
Il sostegno dei “Cittadini Attivi” «Sbagliato chiudere il presidio» BERNALDA - «Se l'ospedale di Tinchi chiude, allora invitiamo i segretari dei partiti di Bernalda, Pisticci, Marconia, Ferrandina e tutti quelli che si servono di questa grande realtà a chiudere le loro sedi politiche». Questa la provocazione del comitato “Cittadini Attivi” di Bernalda e Metaponto, in merito alla possibile chiusura dell'ospedale di Tinchi. «Oggi -dice il presidente Pietro Tamburrano- registriamo la grande presenza dei cittadini e allo stesso tempo prendiamo atto della latitanza dei partiti politici. Ecco -continua Tamburrano- io mi chiedo: è possibile che la passerella politica la si vede solo nei trenta giorni pre-elezioni? E oggi dove sono gli uomini che hanno preso i voti a giugno? Forse non ci si rende conto del pericolo che la nostra comunità sta correndo. Chiudere l'ospedale di Tinchi significherebbe catapultare la nostra vita nel baratro della paura visto che gli ospedali più vicini sarebbero Policoro e Matera con i loro 40 chilometri circa di lontananza. Ora, noi di Bernalda, ci impieghiamo circa 10 minuti a fronte di oltre 30 che dovremmo affrontare dopo la chiusura di Tinchi. Io mi rivolgo a tutti i cittadini: svegliamoci e riprendiamoci quello che i pochi, con le loro strane decisioni, vogliono toglierci. Per troppo tem-
po abbiamo subito passivamente; ma ora è giunto il momento di dire basta all'impoverimento della nostra terra. Vorrei ricordare, a chi sta prendendo questa barbara decisione, che l'ospedale di Tinchi offre il suo servizio ad oltre 60 mila utenti, senza contare i mesi estivi con Metaponto e la spiaggia jonica piena di turisti. Ecco perché sarebbe un grave errore chiudere le porte di questa struttura. Tinchi esisteda annie tantissimisonostati gliutenti che hanno trovato la luce della speranza; la stessa luce che vorremmo trovare noi e i nostri figli. Certo, si spera sempre nella salute, ma sapere di avere una struttura ospedaliera a pochi passi da un senso di sollievo in più. Noi, come i tanti cittadini qui presenti oggi, abbiamo deciso di aderire a questa grande manifestazione perché crediamo che il futuro si costruisca con le strutture e non con l'impoverimento di un intero territorio. Non costringiamo i nostri giovani ad emigrare, non forziamo le nostre menti a trovare collocazione altrove ma diamo la giusta spinta a quella che fu scelta come la culla della civiltà dai greci. Ecco perché -conclude Tamburrano- invitiamo tutti a lottare per il futuro della nostra terra». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
polo ad indirizzo specialistico così come previsto dal piano sanitario regionale. Abbiamo inoltrato -ha concluso D'Onofrio- la nostra proposta alla nuova direzione generale dell'Asl di Matera, ma finora, dopo tanto tempo, non è ancora giunta una risposta istituzionale alle nostre richieste». Assenti, invece, i rappresentanti istituzionali di altri livelli, così come le forze sindacali e le realtà sociali organizzate. Non numerosissima la partecipazione dei cittadini, sostenuti comunque da delegazioni da Bernalda e Scanzano. La domanda, a questo punto, nasce con spontaneità: quanto la comunità pisticcese e le altre limitrofe sono disposte a fare nel concreto per difendere il proprio ospedale? La risposta arriverà a breve, quando saranno attuate nuove fasi della protesta. Roberto D’Alessandro
Sui temi ambientali decidano i cittadini con il referendum FERRANDINA -Centrale a biomasse sì, centrale a biomasse no? Che a decidere siano i cittadini. Con un referendum. Uno strumento previsto dallo statuto comunale, ma non disciplinato da alcun regolamento. Ed é per colmare questa lacuna normativa che il consigliere comunale Vincenzo Pallotta ha presentato al presidente del Consiglio comunale una richiesta di convocazione straordinaria dell’assemblea. Da discutere e approvare il “Regolamento consultivo, deliberativo o propositivo di atti amministrativi”. La bozza è stata già scritta dallo stesso Pallotta e allegata alla richiesta di Consiglio comunale. Disciplinate le procedure di ammissibilità, modalità di raccolta delle firme, svolgimento delle consultazioni, loro validità e proclamazione del risultato. Temi delicatissimi per cui, sostiene Pallotta, si rende necessaria la convocazione urgente della Conferenza dei capigruppo a cui sottoporre l’esame preliminare del testo. Ma non basta. Dal momento che l’associazione Ambiente e legalità, a sua volta, si é fatta promotrice di una proposta di referendum di iniziativa popolare, tra l’altro, sulla centrale a biomasse che la società Iea intende realizzare in contrada Venita, l’avvocato Pallotta ha chiesto al presidente Simunno di «non portare in discussione nei prossimi consigli l’argomento, in attesa dell’approvazione del regolamento sul referendum». Sul progetto, infatti, ricordiamo il consiglio comunale non si é ancora pronunciato.Il punto,inseritoall’ordine del giorno nell’ultima se-
duta dell’assemblea, é stato ritirato in corso d’opera su richiesta del gruppo del Pd. Una scelta involontariamente provvidenziale. Siccome, infatti, nessuna decisione ancora é stata presa, a questo punto, quanto meno doveroso da parte degli amministratoridare voceaicittadini, nel momento in cui gi stessi chiedono di poter dire la propria su scelte determinanti sul futuro del territorio e della sua qualità ambientale. Ambiente e legalità, dal canto suo, é già passata alla raccolta delle firme, dopo aver comunicato al sindaco «di voler promuovere il referendum fra i cittadini di Ferrandina previsto dall'articolo 55 dello Statuto somunale, avente ad oggetto i seguenti progetti di opere ricadenti nel territorio comunale: Discarica di rifiuti pericolosi della “Basento Ambiente” in Contrada Venita, Centrale a biomasse della “IEA” in Contrada Venita, Impianto di rigenerazione olii esausti della “ECOIL”, Impianti di stoccaggio di gas della “GEOGASTOCK” nel bosco di Ferrandina, Impianto di perforazione Pozzo Mastevito 1 in località Pizzo Corvo, Impianti di ricerca di idrocarburi della GAS PLUS in Val Basento». La missione é difficile: per ottenere il referendum lo Statuto prevede che a sottoscriverlo sia almeno il 40% dei cittadini iscritti nelle liste elettorali. All’incirca 3.500 firme. Ma anche, in caso di quorum raggiunto, di un’espressione palese di volontà dei cittadini che non può essere ignorato. Margherita Agata m.agata@luedi.it
Montescaglioso Mostra “Angeli messaggeri di luce”
Torna l’arte in abbazia MONTESCAGLIOSO -L'associazione montese “Donna e Vita” partecipa al calendario delle manifestazioni culturali, sportive, gastronomiche e di spettacolo che rientrano nel programma estivo montese con due iniziative: lo scorso 13 agosto organizzando, presso Villa Baden Powell (viale Belvedere), la prima edizione della “Sagra della Bruschetta”, in un incontro tra musica e tradizione, mentre dal 17 (e sino al 23 agosto), presso una sala al pianterreno dell'abbazia di San Michele Arcangelo, è possibile visitare la mostra di pittura “Angeli messaggeri di Luce”. L'inaugurazione si è svolta alla presenzadella presidentedell'associazione Vita Rossetti e del vice sindaco, Fabio Disabato. Le opere esposte sono quelle dell'artista altamurano, Giuseppe Di Lena, e l'iniziativa è stata curata da Pina Venezia. L'artista è autodidatta, attualmente ha lavorato per l'ospedale Madonna delle Grazie di Matera dipingendo il reparto di neuropsichiatria infantile. Sue opere inedite e copie di altri artisti del passato sono state esposte presso lo stesso nosocomio. Sue opere compaiono in importanti collezioni private ed ha al suo attivo mostre personali e parteci-
pazioni a varie rassegne, dove ha raccolto consensi tra pubblico e critica. Le sue opere sono stategiudicate da criticiquali Giorgio Falossi, Nicolina Bianchi, Cirasuolo, Uliano, Gatto, Fiume, Grassi, Bersani, Ripa e Rago. Tra le mostre ed i premi recenti si segnalano “Amici della sapienza”a Monreale; le collettive “Caruso gallery” di Milazzo e “Vivi Arte” di Pietrasanta; il trofeo “Miramare 2000”; l'estemporanea “Murgia estate Altamura” edizione 1984 - 1988, il premio Primavera 73 Arte e cultura di Arpi (Foggia); la rassegna nazionale di arte “Premio validità artistica” di Roma. Nella sala abbaziale sono esposte copie di opere di Eugene Delacroix (Il cavallo e la tigre), “Passaggio a Nord Ovest”e“Uomini davanti alla Luna” di Caspar David Friederich, “Il leprotto” da Albrecht Durer, “Il ponte giapponese” da Claude Monet, oltre a diverse opere personali dell'artista pugliese, che meritano di essere ammirate. Tra queste si segnalano “Saggio ginnico”, “La città di sabbia”, “Il cuore della pioggia”. Nella mostra di Di Lena sono anche presenti serigrafie su tela riprese a mano da Ulisse Sartini. Michele Marchitelli
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Irsina La stradina interna sarà ripristinata, restano i problemi sulla Bretella
Viabilità, sciolto il nodo di Santa Sofia IRSINA - E’ stato risolto il contenzioso per il ripristino del cantiere di via Santa Sofia, mentre sono ancora in alto mare gli interventi di manutenzione “urgente” sul la bretella di collegamento tra Irsina e Ss 96 bis. E’ stata importante la collaborazione impiegata : dal Commissario prefettizio, Francesco D'Alessio, l'azienda esecutrice Cased e l'ufficio tecnico del Comune, che operando un valido gioco di squadra, hanno portato alla soluzione del contenzioso scaturito tra i residenti e i passanti che da tale tratto di strada, situato nel centro sto-
rico del paese, raggiungono il cimitero, e i possedimenti agricoli fuori dal centro abitato. Infatti, già da alcune settimane, l'azienda esecutrice dei lavori, ha ripreso le attività lavorative per il rifacimento della rete fognaria, e del basolato per il rifacimento del piano stradale, ancora qualche settimana e anche quel pezzo di strada, con la piena soddisfazione dei residenti, sarà ultimato. Intanto, continua incessante l'attività nel paese dei lavori relativi al miglioramento della rete idrica e fognaria. Non è stato ancora possibile, fino ad oggi fare
il punto preciso sull'andamento delle attività svolte, cosa che però faremo tra breve. Intanto, se gli abitanti di via Santa Sofia “sorridono”, quelli che da Irsina percorrono tutti i giorni la Bretella di collegamento verso la 96 bis, piangono. Purtroppo lo stato di salute del tale tratto di strada, diventa sempre più precario, e pur comprendendo tutte le ragioni, di carattere finanziario e progettuale, che da anni attanagliano la complicata vicenda della bretella di Irsina. Le denuncie dei cittadini rivolte al presidente della Provincia in persona, e
agli stessi uffici tecnici, si moltiplicano. Bisogna intervenire urgentemente, e operare almeno un minimo di manutenzione straordinaria, nei punti più critici del percorso, per consentire il passaggio dei mezzi, “anche a passo d'uomo”. Le promesse, a garanzia di un prossimo e immediato intervento da partedegli addetti ai lavori, ci sono, ricordiamo intanto che la bretella di collegamento, dall'inizio dell'anno 2009 è diventata proprietà della amministrazione provinciale. Nel frattempo rinnoviamo agli enti compe-
I cantieri sulla Bretella che collega Irsina con la Ss 96 bis
tenti, così come quotidianamente viene segnalatoci dai tanti cittadini, l'invito ad intervenire urgentemente, per
il ripristino eil miglioramento del fondo stradale del tale tratto di strada succitato. Mimmo Donvito
Stigliano Obiettivo: Scongiurare la riduzione dei servizi in vista della conferenza dei sindaci
Ospedale, l’alternativa c’è Cittadini della Montagna in piazza con tanti giovani per difendere il presidio STIGLIANO - Tantissima gente al corteo e davanti a tutti uno stuolo di motociclette e scooter. «Perché le moto ed i motorini -ci dicono gli organizzatori della manifestazioneoltre a far rumore e ad animare il corteo, sono un mezzo prevalentemente giovanile e se qualcuno li guidava vuol dire che a Stigliano non ci sono solo anziani, come qualcuno va sostenendo per stabilire a tavolino i bisogni sanitari della popolazione». Una manifestazione di protesta, tale fin dal simbolismo delle scelte organizzative, quella promossa dal Comitato Civico per la Montagna materana, a difesa del locale presidio ospedaliero e tenutasi nella giornata di giovedì lungo le vie di Stigliano. Un corteo a cui ha partecipato l'intera cittadinanza, molti cittadini dei comuni limitrofi e diversi amministratori comunali e rappresentanti delle istituzioni e della politica. C'erano, infatti, fra gli altri, i sindaci di Stigliano, Leonardo Digilio; Aliano, Antonio Colaiacovo; Cirigliano, Tommaso Romeo; Corleto Perticara, Pietro Paolo Montano; il vicesindaco di Gorgoglione, Giuseppe Berardi, ed il consigliere provinciale Saverio D'Amelio. Tutti a chiedere la salvaguardia del presidio ospedaliero stiglianese, come hanno ribadito durante il comizio che in piazza Garibaldi con cui è terminata la manifestazione. «Il numero dei partecipanti al corteo -ci ha detto Franco Micucci, rappresentante del Comitato civico in-
La manifestazione di protesta a Stigliano (foto da www.stigliano-mt.it)
tervenuto anche durante il comizio conclusivo di giovedì- e il tenore di tutti gli interventi susseguitisi sul palco ci conferma la bontà dell'azione che come Comitato stiamo portando avanti ormai da anni. Che alla nostra mobilitazione partecipino sindaci e rappresentanti istituzionali e del mondo politico, anche in modo trasversale rispetto agli schieramenti e le coalizioni tradizionali -ha aggiunto il componente del sodalizio civico- vuol dire che le cose che chiediamo non sono destituite di fondamento. Ma soprattutto, vedere con piacere la piazza riem-
pirsi per sostenere le ragioni del territorio ci spinge a continuare l'azione che abbiamo intrapreso da anni. Noi continueremo a lottare per avere quanto ci spetta -ha concluso Franco Micucci- essendo cittadini di una Nazione che garantisce il diritto alla salute. Il nostro passaggio successivo sarà quello di allargare la base del consenso alle nostre proposte ed alle nostre richieste, coinvolgendo ancora di più gli altri comuni. Abbiamo presentato proposte concrete e fattibili, in termini di riassetto sanitario dell'area, che sono condivise ed approvate anche
dalle istituzioni locali. Vogliamo che siano quelle, e non i continui tagli di servizi mascherati da riorganizzazione, la traccia su cui sviluppare il riassetto della sanità nel nostro territorio». Un risultato soddisfacente per gli organizzatori, dunque, che li fa ben sperare sul futuro sostegno alle richieste della cittadinanza e per la difesa dell'ospedale di Stigliano. «Molti sono stati i sindaci che hanno espresso forti contrarietàalle ipotesi di riduzione dei servizi del nostro ospedale -ci ha detto Giuseppe Mariano, presidente delComitato Civi-
San Mauro, riflessioni sul vero valore della vita SAN MAURO FORTE - Tra le iniziative messe in campo quest'estate dalla parrocchia Santa Maria Assunta di San Mauro Forte, particolarmente intensa è stata quella di domenica sera: “Parole di vita”. Un momento di riflessione sull'importanza della vita umana e di come essa spesso viene spesa a favore degli altri. «La vita non è un susseguirsidigiorni -hadettodon Giuseppe Di Perna, parroco di San Mauro e promotore dell'iniziativa- ma un dono prezioso da trasformare in una missione affascinante». Vita è una sola parola, ma ha mille energie e così la serata Parole di vita ha visto testimonianze forti e significative come quella di Paola Grassano, la ragazza solda-
to arruolata da circa cinque anni nell'Esercito italiano ed oggi alla sua seconda missione di pace in Libano. «Il mio è un impegno necessario in zone in cui regna il disordine. -ha detto la ragazza dal casco blu, cercando di riassumere sinteticamente il suo lavoro- Abbiamo il dovere di avere sempre un atteggiamento positivo al di fuori della base perché in missione non si vive per noi ma si vive per l'altro. Ci chiamano soldati di pace perché il nostro essere in missione non è fare la guerra a qualcuno ma impegnarsi nel sociale». Cruda e toccante, invece, la testimonianza di suor Rosalba Pagliaro una Discepola delle suore eucaristiche originaria della Puglia, da 35 anni suora missionaria (di cui 18
passati in Randa) che ha raccontato del genocidio avvenuto sotto i suoi occhi in Rwanda nel 1994. Uno degli episodi più sanguinosi del XX secolo in cui dal mese di aprile al mese di luglio furono massacrate un milione e mezzo di persone appartenenti a tre gruppi etnici differenti; una strage che si protrasse per 100 giorni con 10.000 morti al giorno (circa 7 al minuto). Oggi Suor Rosalba e le altre suore missionarie operano in tre comunità religiose ed assistono oltre 600 bambini, orfani di guerra negli asili e 300 ragazze stuprate che, attraverso i laboratori di cucito e ricamo cercano di imparare un lavoro e tornare alla normalità. A seguire la testimonianza di Padre Teodoro, un parroco
di colore della Guinea Equatoriale in missione in Cameroun. Impegnato, con altri religiosi nella formazione di giovani e bambini, speranza ed il futuro della Nazione come dice padre Teo. «Noi scommettiamo sulla vita dice con gli occhi lucidi mentre commenta alcune foto proiettate su un grande schermo. Un ombrellone per strada ed ecco il parrucchiere; un banchetto con riso e pomodori da vendere in piccolissime porzioni giornaliere. Foto dopo foto, padre Teo racconta la quotidianità del suo Terzo Mondo e l'amore per la vita della sua gente tanto forte da permettere di ingegnare creatività ed andare avanti tra mille difficoltà economiche e sanitarie. Anna Giammetta
co per la Montagna materana- e questo non può che soddisfarci. Crediamo che ora la conseguenzialità a quanto ascoltato durante gli interventi dei rappresentanti dei comuni, sarà il respingimento dell'atto aziendale dell'Azienda sanitaria materana, che prevede proprio una forte riduzione dei servizi erogati dal nostro presidio, durante la prossima conferenza dei sindaci, prevista per il 10 settembre e chiamata a discutere proprio di questa ipotesi». Rocco Olita provinciamt@luedi.it
Si ribalta tir di rifiuti
SALANDRA - Si ostinano a percorrere una stradina comunale stretta e non collaudata, con tir carichi di rifiuti. Così i camionisti della ditta che trasporta il carico inquinante verso la discarica di Salandra, incappano spesso in incidenti come quello di ieri mattina, intorno alle 8, finendo fuori strada e ribaltandosi con l’intero carico. C’è voluta una gru dei vigili del fuoco e un’intera mattinata di lavoro per sollevare il mezzo e bonificare l’area. La foto è di Raffaele Tantone.
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L’impianto sarebbe stato installato rispettando le norme, ma il problema c’è e si sente
A letto con il ronzio delle pale Rotondellesi disturbati dal rumore continuo dei generatori eolici a Mancosa ROTONDELLA - Di notte erano disturbati dalle lievivibrazioni dei vetri degli infissi. Di giorno le percepivano, invece, sugli arredi delle abitazioni, cristalliere, scale in metallo ecc. E così qualche cittadino ha cominciato a parlarne per strada, scoprendo, con sorpresa, che tanti altri avevano notato la stessa cosa. Tutti si sono chiesti il perché, e qualcuno, oggi, potrebbe aver trovato una risposta: la causa degli strani rumori sarebbe legata alla presenza delle pale eoliche attive dall'anno scorso in contrada Mancosa. E' quanto si apprende da un volantino divulgato, senza firma, da un comitato di cittadini, che per oraèinformale, mapotrebbepresto costituirsi formalmente per sostenere una battaglia contro l'eolico. Il manoscritto, dal titolo emblematico (“Pale eoliche: un bel regalo per i rotondellesi”), riporta anche una serie di argomentazioni che comproverebbero l'inquinamento acustico prodotto dalla tecnologia degli aerogeneratori. Alcune di queste sono di particolare interesse. La più interessante richiama un'ordinanza del Tribunale Ordinario del Molise, che ha bloccato l'attivitàdi seitorrieoliche neipressi dell'abitazione di un agricoltore, nella cui famiglia più di un membro aveva manifestato intollerabili disturbi di carattere nervoso. C'è poi il richiamo a un pronunciamento dell'Accademia Francese di Medicina, autorevole istituzione scientifica transalpina, che sconsiglierebbe categoricamente l'installazione di impianti a meno di 1.600 metri dalle
abitazioni. Tanti argomenti per un'unica conclusione: gli aerogeneratori produrrebbero inquinamento acustico, di cui risentirebbero particolarmente i tanti agricoltori che vivono nelle aree rurali vicine agli impianti. «Ma anche -recita il volantino- i cittadini che abitano sul versante ovest del centro storico collinare di Rotondella, dirimpetto al parco eolico. Da quando sono state messe in funzione le pale eoliche prosegue il testo- molte famiglie sono bombardate da suoni a bassa frequenza (infrasuoni) udibili di giorno e soprattutto di notte, con frequenti disturbi per il sonno». Si tratta, come detto, di una reazione di qualche cittadino, e, per ora, non
è stata ancora avviata alcuna azione formale, ma non è da escludere che questo volantino possa essere il preludio per una battaglia di più ampia portata. Il problema, peraltro, non riguarda solo la comunità di Rotondella, ma anche quella di Valsinni, il cui centro abitato è ancora più vicino al sito degli aerogeneratori. E' doveroso precisare che l'impianto di Rotondella, realizzato dalla Cre Project Srl, è stato installato in piena conformità alle leggi vigenti e in seguito all'ottenimento di tutte le necessarie concessioni degli enti pubblici preposti. Le istituzioni dovranno attivarsi presto per chiarire se effettivamente, quei rumori sono prodotto dalle pale. Pino Suriano
Reti illegali sul Bradano
Apprendimento permanente Cgil in campo
METAPONTO - La Polizia provinciale ha sequestra le reti che chiudevano il Bradano. Ieri mattina, prima che pescatori di frodo arrivassero a tirare le reti cariche di pesce, alla foce del Bradano i brigadieri della Polizia provinciale materana, Bruno Liccese e Orazio Finamore avevano già scoperto il reato dopo essere arrivati sul posto per un sopralluogo. All'operazione ha assistito un bagnante entusiasta della prova di Finamore e Liccese. I pescatori di frodo, comunque, sono riusciti a scappare. E, molto probabilmente, gli uomini sono fuggiti per mare con un motoscafo a batteria con elica. Le persone, se colte in fragranza, sarebbero state denunciate; infatti, va ricordato, esistono sanzioni penali per questo tipo d'attività illecita. Gli agenti hanno sequestrato le due reti da pesca di una lunghezza complessiva di circa un chilometro, con le quali era stato sbarrato il fiume Bradano da una sponda all'altra per non lasciare scampo. I pesci, a loro volta, sono stati riconsegnati all'acqua ancora vivi. Questo tipo di pesca mette in pericolo, è noto, la popolazione marina. L'operazione è da inglobare tra le varie attività svolte dal Corpo della Polizia provinciale utili a contrastare alcune pratiche venatorie e controllare lo svolgimento di quelle che possono essere fatte. Nunzio Festa
BERNALDA - Cgil in piazza per due giorni. Oggi e domani un dibattito sulle politiche di genere (nella prima serata) e un dibattito sulla legge di iniziativa popolare relativa all'apprendimento permanente (nella seconda serata). Quest'ultimo dibattito segnerà l'avvio, nella provincia di Matera, della raccolta delle firme per la promozione di questa importante legge. In ogni Comune della provincia materana, presso la sede locale della Cgil o presso i gazebo che la Cgil allestirà nelle piazze, sarà possibile dare il proprio apporto firmando: con la propria firma si contribuirà a raggiungere l'obiettivo di promuovere questa importante e democratica legge. Nelle due giornate, durante i due dibattiti, si parlerà anche del difficile momento che sta vivendo il nostro territorio in tutti i settori lavorativi (industria, servizi, pubblico impiego, scuola) nonché delle critiche condizioni dei nostri pensionati. provinciamt@luedi.it
Sorta negli anni Cinquanta, è ormai un’importante realtà urbana
Caprarico frazione in festa La vivace comunità tursitana per due giorni in piazza
Nubifragio a Tursi L’aiuto dei forestali TURSI - Caprarico è un borgo rurale che si trova a ridosso della Val D’Agri e dista 17 chilometri da Tursi. La popolazione è formata prevalentemente da contadini, che hanno avuto le terre negli anni '50, quando c'è stata la Riforma Fondiaria. Ci sono tre Caprarico: Caprarico di sotto, le cui terre sono molto vicine alla diga di Gannano; Caprarico Centro, dove c'è la chiesa dedicata a Maria Santissima Regina del Mondo e Caprarico Vallo, le cui case sono attaccate alla strada della Valdagri che porta a Santarcangelo. A Caprarico centro si è svolta la festa, che e' durata due giorni. Questo il programma: Triduo in onore della Madonna con le messe celebrate nella chiesa alle 18.30 nei giorni 19 - 20 21 agosto, poi il 22 agosto messa e processione, per le vie del borgo. La messa è stata celebrata da padre Luis Rodriguez Pascas, un colombiano dell'ordine dei Teatini e Padre Vincenzo Cosenza amministratore della parrocchia. Padre Luis è a Caprarico da nove mesi, è molto contento di lavorare per questa comunità. Vorrebbe realizzare un campetto di calcio e una piccola giostra per i bambini. La banda musicale
Immagini dalla tradizionale festa della frazione tursitana di Caprarico, sorta negli anni Cinquanta dopo la Riforma Fondiaria
di Valsinni ha accompagnato la processione e poi la sera ha chiuso suonando sul piazzale di fronte alla chiesa. Durante la messa c'è stato il battesimo di una bambina. Alla festa era presente il pittore Giovanni Matarrese, che ha esposto i suoi quadri nei locali dell'ex ufficio postale. C'era anche lo sponsor: la Tony Auto 2000. Per due sere ci sono stati anche gli stand gastronomici e archi di luminarie. La chiesa dopo la processione è rimasta aperta ed i
devoti sono entrati per una visita alla Madonna. Per due sere ci sono state le esibizioni di due gruppi musicali: Live music '70 con Emanuele Di Tommaso e la sera della festa ha suonato il gruppo di “W le donne” composto da musicisti e cantanti, ballerine tutto al femminile. E' stata una serata fresca e ventilata, con grande consumo di birra, panini e salcicce arrostite. Onore al merito al comitato festa, composto tutto da giovani. Il gruppo di W le donne
ha cantato canzoni del repertorio della musica italiana e della musica americana. Don Rodriguez ha commentato così la cerimonia: “La festa è fatta per unire Caprarico alle altre parti di Italia”. Infatti c'erano molti emigranti. A mezzanotte, mentre l'ultimo venditore ambulante sistemava la roba in macchina, iniziavano i fuochi d'artificio che chiudevano la festa di Caprarico 2009. Salvatore Martire
TURSI - Gli uomini della Forestale in soccorso degli automobilisti colpiti da un nubifragio. Nei giorni scorsi, a causa delle abbondanti precipitazioni nell'agro di Tursi è stato necessario l'intervento immediato e straordinario degli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Infatti, in seguito a segnalazioni di un cittadino, la Forestale di Tursi si è recata in località “Giardini Finata”, dove la pioggia aveva causato il riempimento del fosso denominato “Finata” fino allo straripamento delle acque. Le acque fuoriuscite hanno tra-
sportato alberi, rami ed altri detriti a valle causando una sorta di barriera occlusiva che ostacolava il deflusso delle acque piovane con la conseguente esondazione ed occupazione della sede stradale. Per salvaguardare l'incolumità degli automobilisti i forestali hanno immediatamente provveduto a mettere in sicurezza la strada deviando il traffico veicolare presente. Il Corpo forestale dello Stato invita i cittadini a segnalare qualsiasi tipo di emergenza ambientale al numero verde gratuito 1515. provinciamt@luedi.it
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Rotondella Sindacati soddisfatti per il riconoscimento delle ferie e dei part-time
Accordo per la vigilanza all’Enea Scongiurato lo sciopero per la conferma dell’intesa sull’instabilità dei monte ore ROTONDELLA - La battaglia è vinta: I lavoratori del servizio di vigilanza dell'Enea possono finalmente dormire sonni tranquilli. E' di ieri la notizia dell'avvenuta risoluzione della vertenza che li aveva visti in agitazione nelle scorse settimane per la precarietà della loro situazione contrattuale. «E' stata accettata e firmata una proposta di accordo che pone fine alle nostre preoccupazioni», hanno annunciato ieri gli stessi vigilanti in un comunicato. Sono state così esaudite le due principali richieste dei lavoratori, in allerta per l'instabilità del loro monte ore, già ampiamente ridotto per il contratto di solidarietà che sottoscrivono da anni, e per l'impiego di personale estraneo alla platea storica, che la Tigerpol (azienda che gestisce il servizio) aveva assunto negli ultimi tempi. «Vogliamo ringraziare hanno scritto i lavoratori tutte le organizzazioni sindacali- la stessa Rsu Enea e quanti si sono adoperati per risolvere questa preoccupante situazione». L'accor-
Il centro Enea della Trisaia
do è arrivato nell'ambito di un incontro, tenutosi l'altro ieri presso la sede di Confcommercio. Questo il testo firmato dai rappresentanti dell'azienda Tigerpol: “Con riferimento gli incontri succedutisi di recente sull'argomento, l'azienda Tigerpol ritiene di addivenire alla seguente proposta finale: 1) Riconoscimento dei contratti individuali part-time pari all'80% di quello full-time
con previsto dal Ccnl, applicato per ciascuno dei lavoratori di cui all'accordo del 23 aprile 2009; 2) Distribuzione e attribuzione delle ferie maturate su base mensile; 3) Le ore di lavoro supplementare (dall'80% al 100%) saranno retribuite come retribuzione ordinaria, senza corresponsione di alcune maggiorazione e senza che questo comporti modifiche dei contratti individuali; 4.
l'azienda si impegna ad impiegare esclusivamente il personale di cui al punto 1 nei servizio presso l'Enea per far fronte ad esigenze temporanee o definitive, e fino al raggiungimento del full-time per i lavoratori». L'obiettivo è stato raggiunto. Non va dimenticato che per la vertenza si erano attivate numerose autorità politiche provinciali e regionali, di entrambi gli schieramenti. Il loro impegno aveva condotto, nelle scorse settimane, a un tavolo di discussione presso la Provincia di Matera. Sembrava che tutto si fosse concluso con un “nulla di fatto”, ma dopo qualche giorno è arrivata la soluzione tanto attesa dai vigilanti. La soluzione del problema scongiura la partecipazione dei vigilanti allo sciopero programmato per il prossimo 7 settembre. Non sarà così per gli altri lavoratori (vedi articolo in pagina), pronti a un sit-in davanti alle porte del centro (vedi articolo in pagine). Pino Suriano provinciamt@luedi.it
Montalbano Funziona dalle 17 alle 20 con un gruppo di ragazzi
Libri usati contro la crisi Attivato in parrocchia il mercatino annuale di Ac MONTALBANO JONICO - E' tornato a Montalbano Jonico, il mercatino dei testi scolastici usati. Terminato, ormai, il tempo delle vacanze, per tanti ragazzi e le loro famiglie, si ricomincia a fare i conti con il prossimo avvio del nuovo anno scolastico e con tutto ciò che economicamente comporterà. I ragazzi delle superiori, aderenti ai gruppi dell'Azione cattolica e del Grest, della parrocchia San Rocco, si sono così, da alcuni giorni, come accade ormai da alcuni anni in questo periodo, mobilitati, dapprima per la raccolta dei testi scolastici ancora in uso, secondo gli elenchi messi a disposizione dalle librerie, per avviare così lo scambio secondo un pari valore economico dei testi. Hanno allestito una sala, nella chiesa dello Spirito
Santo, messa a disposizione dai parroci, don Massimo Ferraiuolo e don Gianpaolo Grieco, consapevoli dei tempi di crisi e di magra che le famiglie stanno attraversando. Un servizio, questo, che nel tempo si è rivelato utile per far fronte al carico delle spese delle famiglie non solo montalbanesi ma anche di comunità limitrofe; in tanti, infatti, arrivano da Scanzano, Policoro, Pisticci, ecc. Il problema, però, è che la buona volontà dei giovani cattolici montalbanesi non risolve in tutto l'aggravio economico delle famiglie, considerato che, i testi, malgrado le promesse di non sostituzione da parte delle scuole e degli insegnanti, ogni anno si cambiano, pertanto si è costretti a comprarne necessariamente di nuovi. «E' sempre lo stesso problema ogni
anno- ha commentato la signora Anna Maria Matera con due figli studenti- si va per risparmiare qualcosa e invece, si spende sempre di più. I libri, poi, sono solo un aspetto, perché c'è tutta la cancelleria, gli accessori per la palestra, insomma, mantenere il passo è davvero difficile, pur di non far mancare nulla ai ragazzi. La fortuna è questo mercatino, almeno qualche testo, infatti, si recupera e qualcuno lo si può piazzare». I ragazzi sono a disposizione, ogni giorno dalle 17 alle 20 per aiutare quanti riescono a recuperare almeno i testi più conosciuti, che rimangono invariati, senza entrare nel sistema vizioso dell’Italia degli sprechi. Anna Carone provinciamt@luedi.it
DIREZIONE DEL CENTRO SOTTO ACCUSA
Resta l’agitazione del settore pulizie
Lavoratori delle pulizie
FINITA la “vertenza vigilanza”, comincia ora quella degli addetti al servizio di pulizia del centro. E' di ieri una nota dei sindacati, Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uil Tucs, in cui si annuncia un'azione di sciopero e protesta dei lavoratori, per il prossimo 7 settembre, a causa della riduzione di numero 1 ora giornaliera di lavoro per ciascun addetto, sulla base di una riduzione che l'Enea stessa ha effettuato sulle ore contrattuali mensili medie oggetto dell'appalto. «Tale riduzione -recita la nota sindacale- pesa in maniera sostanziosa sul salario delle 17 famiglie coinvolte, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di persone impiegate con contratti a tempo parziale e con salari al di sotto dei 600 euro mensili». Alcuni di questi lavoratori, infatti, lavorano da anni con un contratto parttime di quattro ore giornaliere. La riduzione a tre rischierebbe di pesare come un macigno, soprattutto per quei lavoratori, e tre di
essi ve ne sono alcuni, che non percepiscono altri redditi. Dai sindacati, inoltre, arriva una pesante bordata alla direzione del centro Enea, rea di non aver preso parte all'incontro di conciliazione tenutosi presso la Prefettura di Matera lo scorso 27 agosto. «L'assenza della direzione Enea prosegue la nota- palesa il fatto che il committente intende assumere un atteggiamento di disinteresse nei confronti del problema: per l'ente è stato sufficiente comunicare all'azienda (con preavviso di 24 ore) la diminuzione delle ore, senza neanche precisare quale dovrà essere la frequenza degli interventi di pulizia alla luce di tale riduzione». Per i lavoratori della pulizia è arrivata anche la solidarietà dei “colleghi” vigilanti, che hanno annunciato, in segno di condivisione della protesta, la presenza di colleghi fuori dall'orario di lavoro all'Assemblea del personale indetta per il 7 settembre. pi.su.
Policoro, Camera di commercio Uffici chiusi
SPUNTI
I camperisti sono anche una risorsa POLICORO - Grazie a un amico di Policoro, ci giunge questo articolo riportato sul Quotidiano della Basilicata del 18 agosto, articolo in cui tirati per i capelli, non possiamo non rispondere a quanto denunciato da una rappresentante della Segreteria regionale di Cittadinanzattiva, Maria Antonietta Tarsia, a proposito dell'Area di sosta camper sita in località Lido di Policoro presso il piazzale Dionisio. Da quanto leggiamo, pare che un'orda di zingari si sia accampata nel luogo descritto, arraffando e insozzando quanto era possibile e tutto ciò a sbafo delle autorità comunali e della locale
cittadinanza; ignorando che molto spesso alle ore 6 del mattino sono proprio i camperisti a pulire laddove qualche locale lascia cartacce e plastica in giro. Questa denuncia da parte di codesta signora, è la solita storia di chi cova contro i camperisti reconditi rancori frammisti di invidia e sicuramente di odio malrepresso. Invidia da parte di chi non sa godere del piacere della vita plenair (amanti della natura in libertà) e odio da parte di lobby di albergatori o proprietari di campeggi (non a norma tanto da essere in parte sotto sequestro) dai prezzi esosissimi tanto da resta-
re vuoti; vuoti non a causa dell'Area camper presente nelle vicinanze, ma a causa dei salatissimi prezzi imposti al turista di passaggio. D'altronde, se la signora in questione girasse un po' per il mondo (magari in Marocco), o magari solo per l'Italia, troverebbe aree di sosta camper per il turismo itinerante un po' dappertutto; magari non tutte con i requisiti previsti come avviene a Policoro, e per questo ringraziamo il sindaco Lopatriello e tutta la Giunta comunale per questa opera sicuramente non facile da gestire, comunque che fa onore a tutto il paese di Policoro.
E non vogliamo soffermarci sul fatto che molto denaro viene speso comunque dai camperisti e non solo per provviste quotidiane, ma anche per scorte di viveri caratteristici del luogo, per artigianato locale e perché no, anche abbigliamento, quindi nessuno sbafo egregia signora Maria Antonietta Tarsia. Noi siamo di Milano e abbiamo trascorso trenta giorni magnifici fra: S. Foca di Lecce, Torre Ovo di Taranto e Policoro Lido, con la speranza di tornarci la prossima estate. Annamaria Cremona Angelo Garro Camperisti
POLICORO - Si informa l'utenza che, per esigenze organizzative, la sede distaccata di Policoro della Camera di commercio di Matera rimarrà momentaneamente chiusa. Per qualsiasi esigenze ci si può rivolgere alla sede centrale di Matera (nella foto).
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Coppia perduta in “Il cattivo tenente” di Herzog. «Ma nella vita siamo fratelli»
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Cage-Mendes amanti tossici LA LITE
Fuksas contro Maselli
Massimiliano Fuksas
ROMA – «Con stupore e amarezza noto che Maselli ha dato vita nell’ultimo dei suoi film a un personaggio che rimanda (per tutta la stampa) al sottoscritto. Personaggio non propriamente edificante». L’architetto Massimiliano Fuksas attacca Citto Maselli che, a suo giudizio, ha creato un personaggio estremamente sgradevole che possa essere ricondotto a lui nel suo ultimo film, «Le ombre rosse», presentato giovedì scorso alla Mostra del Cinema di Venezia. «Alcuni mesi fa – dichiara Fuksas – Citto Maselli venne nel mio studio romano in qualità di presidente di unadelle tanteAssociazioniche lohanno vistopartecipe. Con l’occasione mi chiese di progettare il restauro (a titolo gratuito) della villa di Luchino Visconti ad Ischia. Come mia abitudine ho accettato. Ora – prosegue – con stupore e amarezza noto che Maselli ha dato vita nell’ultimo dei suoi film a un personaggio che rimanda (per tutta la stampa) al sottoscritto. Purtroppo quest’episodio, mi porta a rifiutare quanto avevo accettato».
di ALESSANDRA MAGLIARO VENEZIA – Quattordici anni dopo Via da Las Vegas, che gli valse l’Oscar per il personaggio perduto nell’alcolismo, Nicholas Cage dà vita nel film di Werner Herzog 'Il cattivo tenente: Ultima chiamata New Orleans', in concorso ieri a Venezia 66 (nelle sale dall’11 settembre distribuito da 01), ad un altro personaggio sopraffatto, questa volta dalla cocaina e dalle droghe. «Come tossico è fin troppo convincente, ho detto al tecnico di effetti speciali di moderare le sostanze», ha scherzato il regista bavarese. Ma Cage, cui piace da sempre alternare blockbuster commerciali e film indipendenti, in verità senza mai essere amato troppo dai critici, ci ha tenuto a sottolineare le differenze. «In Via da Las Vegas diciamo che era un’interpretazione realistica, qui invece, dopo 5 anni di totale astinenza dall’alcool e da altre sostanze mi sono aiutato con i ricordi», spiega il nipote di Francis Ford Coppola, in questi giorni sugli schermi con il kolossal catastrofico di Alex Proyas, Segnali di fumo. Accanto a lui c'è Eva Mendes, la bella attrice di Miami di origine cubana. Spiega che, nonostante le apparenze (lui un tenente sempre strafatto di coca e lei una prostituta che lo aspetta ogni giorno per il sesso e
Nicolas Cage ed Eva Mendes
la droga, amanti in una storia di perdizione nella New Orleans post Kathrina) «si tratta di una fiaba. Anomala, deformata ma pur sempre una fiaba. Mi piace il personaggio, è una donna che si tortura, ma che vuole sopravvivere. E che, malgrado il lato oscuro in cui si muove, conserva una sua innocenza». È la seconda volta che lavora con Cage, dopo Ghost rider, il film sul supereroe della Marvel di cui si prepara un sequel. “Eva Mendes? Nella vita siamo fratello e sorella, sul set un grande feeling. Mi piace guardarla lavora-
re e la scena in cui mi sfila la pistola e dice faresti meglio ad amarmi è tra le mie preferite», dice lui. «Non avevo ancora letto la sceneggiatura ma – racconta Eva Mendes, stretta in un tubino che ne esalta il celebre lato B – ho saputo che il regista era Herzog così in un minuto ho detto sì, poi ho saputo che il protagonista sarebbe stato Cage e ho detto sì sì». Il cattivo tenente Cage parla anche di Abel Ferrara e del suo film paragonandolo a questo di Herzog. «Lì è forte l'impostazione giudaicocattolica imperniata sul senso di colpa e la redenzione, qui invece il tenente non ha alcun senso di colpa. Per questo non lo definisco buono nè cattivo, il punto è un altro: non bisogna giudicare le persone». Per Cage, questo non è un remake di Ferrara, «ma un film originale che parla della vita così come scorre oggi». All’attore del Mandolino del capitano Corelli ma anche del Mistero delle pagine perdute piace definirsi un 'jazzista della recitazionè e ritiene di aver influenzato Herzog nel fare di questo personaggio un poliziotto capace con il suo agire di suonare molte note. Tornare a New Orleans «è stato rinascere. Per antichi motivi personali che non posso spiegare – ha detto misterioso Cage – avevo paura a tornare in questa città, invece per me è stato un risveglio».
Patrizia D’Addario
Paris Hilton con Doug Reinhardt
Annunciato il film a sorpresa: sarà un altro di Herzog. «Ferrara? Berremo un whisky»
E il regista tedesco fa il bis di FRANCESCO GALLO
Werner Herzog
VENEZIA –Herzog fa il bis. Il regista tedesco si ritrova in concorso non solo con il noir Il cattivo tenente, ma anche con 'My Son, My Son, What Have You Done?' film sorpresa rivelato ieri al Lido, un horror ispirato a una storia vera accaduta a San Diego. Ovvero quella di Mark Yavorsky, attore che lavorava sul personaggio dell’Oreste Sofocleo che, per una strana forma di transfert, in preda alla follia uccide sua madre servendosi di una spada. 'Il cattivo tenente. Ultima chiamata New Orleans', presentato ieri, è una rivisitazione (non senza polemiche) a firma di Werner Herzog del film di Abel Ferrara del 1992. Un Ferrara che ancora ieri il regista tedesco dice di non conoscere: «Non so chi sia e non ho visto nessuno dei suoi film, ma forse ci incontreremo presto davanti a una bottiglia di whisky».
Di scena nel noir un cattivo tenente che tanto cattivo non è. Certo è un tipo che prende droga, fa scommesse e minaccia di strangolare vecchiette,ma allafine haun cuore buono. E se nel film di Ferrara c'era Harvey Keithel a New York, anche lui poliziotto corrotto con problemi di alcool e droga e in cerca di redenzione, qui invece il cattivo tenente è Terence Mcdonagh (Nicolas Cage) del dipartimento di polizia di New Orleans promosso per aver salvato con coraggio e conseguenze irreversibili per la sua schiena un detenuto dall’annegamento durante l’uragano Katrina. Un danno fisico, quello di Terence, che lo porta prima alla dipendenza dal Vicodin (antidolorifico oppiaceo) e poi da ogni forma di droga come cocaina e crack. Per avere la sua dose è disposto a tutto. Rubare la droga nei depositi della polizia o andandosela a prendere direttamente sulla strada sequestrandola agli stessi tossici.
L'attrice Lea Seydoux
LA POLEMICA
Boicottato il film di Placido, scritte sui manifesti
L'attrice Isabella Ragonese
Il regista: «Il sindaco Alemanno vigili sull’uscita della pellicola» ROMA –E' durata meno di un pomeriggio la contestazione da destra al film sul '68 di Michele Placido, 'Il grande sogno’. A metà giornata alla Mostra del Cinema si sparge la voce che la scorsa notte è cominciato il boicottaggio del film annunciato dai militanti de Il Popolo di Roma. Decine di bombolette spray sono state utilizzate per oscurare i manifesti del film, con lo slogan 'No 68'. «E stata l’anteprima della nostra campagna – annuncia Giuliano Castellino, portavoce del gruppo di ultradestra. «Saremo presenti davanti a tutte le sale dove verrà proiettato il film, per informare tutti i cittadini che quello del '68 non è stato un grande sogno, ma una grande tragedia, che ha diffuso ateismo, materialismo, droga, odio e lotta di clas-
Uno dei manifesti imbrattati
se». Subito reagisce Michele Placido: «sono esterrefatto per questo tipo di attacchi, vera e propria censura preventiva che non si era mai vista. Il mio non è un film ideologico, ma propositivo: è la storia di una grande corrente di entusiasmo fra una gioventù che partecipò ad eventi mondiali come le marce per la pace, per l’omicidio di Martin Luther King eccetera. Giovani che non erano ancora ideologizzati. D’altra parte lo stesso presidente Obama ha detto che senza il '68 lui non ci sarebbe stato». Risolutiva la presa di posizione di Gianni Alemanno, sindaco di Roma: «Qualsiasi tentativo di criticare dal punto di vista ideologico le produzioni artistiche è un fatto negativo e inaccettabile per Roma».
Le attrici Xuan Zhu e Terri Kwan
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36 Spettacoli e televisione
L’Evento
IlFestival
IlConcorso
IlFilm
A Pietragalla ultima tappa di Ballate nei Palmenti
Aperti gli stand dell’XI edizione di Aglianica
Maria Virna e Savino trionfano a Modeland
Dal 20 settembre Tornese gira nei Sassi ma senza Raul
a pagina 38
a pagina 39
a pagina 40
a pagina 41
di FRANCO DIONESALVI Salvatore Conticello, chiudendo il 95° congresso della società italiana di otorinolaringoiatria di cui è presidente, sottolineò l’aumento di problemi all’udito nei giovani, motivandolo così: “ipod e discoteca lo mettono a dura prova”. Si mantenne però sulle generali; non fece le distinzioni che occorrerebbe porre, fra musica cattiva, che rintrona e ferisce, e musica buona che fa bene al cuore. Soprattutto non precisò che non c’è niente che faccia male alle orecchie come sentire, e accade tutti i giorni, tante stupidità.
Sul set a Melfi
aspettando Maria Grazia
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Luoghi
e memorie Ultimo ballo nei Palmenti di ANTONIO BEVILACQUA PIETRAGALLA - Si conclude stasera l'edizione 2009 della manifestazione "Ballate nei Palmenti" organizzata da Tetractys di Pietragalla, in collaborazione con la locale Amministrazione comunale, struttura associativa che da oltre quindici anni è pienamente attiva sul territorio attraverso la realizzazione di tutta una serie di iniziative e progetti. Si può trarre un bilancio dei primi tre appuntamenti svolti, rispettivamente l'8, il 22 e il 29 agosto, e ciò permette di evidenziare il grande successo per la partecipazione di migliaia di cittadini che hanno visitato il sito ed hanno assistito a tutti gli eventi organizzati in questo luoghi. Tante sono state le persone che telefonando hanno richiesto preventivamente le informazioni specifiche sull'evento ed in molti sono giunti dalle provincie di Bari e Taranto oltre a tantissima gentearrivata dallaprovincia di Potenza e dalla provincia di Matera. E' la dimostrazione reale che questo evento non è solo più locale, provinciale e regionale ma è giunto oltre i confinidella Basilicata.Ballate nei Palmenti è una manife-
stazione che si basa su tutta una serie di iniziative di vario genere il cui scopo principale e fondamentale è quello della completa ed ampia valorizzazione di questo patrimonio storico,architettonico edartistico, unico nel suo genere, costituito dal Parco Urbano dei Palmenti, sito che si trova alla periferia di Pietragalla, caratterizzato dalla presenza esattamente di 211 cavità di tufo che si sviluppano nel sottosuolo per molti metri utilizzate nel passato (ed in minima parte ancora oggi) per la produzione del vino e costruite dalla gente pietragallese a partire dal 1830. Grande successo hanno avuto altresì le guide turistiche presenti all'interno della vasta area dei palmenti le quali hanno spiegato con dovizia di particolari la storia di questo luogo con le informazioni date ai tantissimi ammiratori. Passando all'appuntamento di stasera verranno riproposte le iniziative fondamentali di questo evento partendo dal primo appuntamento alle ore 19.00 con la manifestazione intitolata "Tra arte ed ingegno: artisti e artigiani lucani tra le grotte", un percorso guidato nel parco storico dei palmenti animato da artigiani e
Cala il sipario sulla kermesse di Pietragalla
di EMILIA MANCO POLLINO - Artepollino, il nuovo progetto di sviluppo locale in Basilicata. Nel versante lucano del Parco nazionale del Pollino, oggi si inaugura la prima edizione di Artepollino un altro sud. In un contesto naturale unico, artisti di fama mondiale realizzeranno opere permanenti site-specific, in una delle più belle aree naturalistiche dell'Italia del Sud. Artepollino è un progetto di sviluppo locale, inserito nel programma “Sensi contemporanei”, promosso dalla Regione Basilicata, dal ministero dello Sviluppo Economico, dal ministero per i Beni e le Attività culturali e dalla Fondazione La Biennale di Venezia che ha l'obiettivo di valorizzare il patrimonio ambientale e culturale del territorio lucano del Parco nazionale del Pollino. Un prezioso contributo alla realizzazione della manifestazione è stato apportato dall'associazione Arte Continua con la sua decennale esperienza di Arte all'Arte. Gli artisti invitati per la prima edizione di “Artepollino -un altro sud” sono tre indiscussi protagonisti dell'arte contemporanea internazionale, Anish Kapoor, Carsten Höller e Giuseppe Penone, a cui è stato chiesto di realizzare tre opere permanenti site-specific, di grandi dimensioni, nel territorio del parco. «Opere - come dice Vicente Todolì - in grado di interpretare lo spirito del luogo e allo stesso momento di attrarre l'attenzione del mondo su questo territorio». Le installazioni saranno visibili a partire dalla fine di luglio 2009, mentre l'inaugurazione al pubblico si terrà nei primi giorni di settembre. Anish Kapoor realizzerà la sua opera nel complesso termale di Latronico, nella valle del Sinni, Carsten Höl-
Alcuni momenti di “Ballate nei Palmenti”
maestri lucani, ognuno impegnato nellapropria professione dando spazio così alle più svariate forme di manifattura lucana e come sempre in contemporanea vi sarà l'apertura degli stands enogastronomici che permetteranno di degustare i prodotti culinari tipici delposto, tracuispicca ilrinomato migliatiedd. E' in programma inoltre una estemporanea di pittura di vari artisti nelparco urbanodeipalmenti denominata "Immagini nella notte". Alle ore 21.00 spazio al-
la letteratura con la presenza del giornalista Nello Rega che presenterà il suo ultimo libro intitolato "Diversi e divisi: la mediazione culturale, tra Islam e Cristianesimo, nell'esperienza libanese". Nello Rega è giornalista professionista dal 1993, potentino doc, lavora presso la Redazione di Televideo Rai a ROma ma con Pietragalla ha stretti legami che risalgono alla fine degli anni 90 allorquando per diverso tempo è stato direttore responsabile del mensile "Ri-
flessioni" per cui a buon diritto può essere definito un pietragallese acquisito. Egli quindi parlerà di questa sua ultima opera evidenziando aneddoti, fatti e curiosità legati alla stesura dell'opera. Si prosegue poi con la riproposizione dell'opera teatrale "Dionisio e Arianna", le coreografie della scuola di danza "Il Cigno" con la recitazione degli attori dell'Associazione Tetractys. Alle ore 23.30 infine appuntamento con la musica e nello specifico
Artepollino mette in mostra “un altro Sud” nel Parco
La giostra di Holler
ler a San Severino Lucano, nella valle del Frido, e Giuseppe Penone a Noepoli in val Sarmento. Figura centrale nel panorama dell'arte contemporanea, Anish Kapoor ha progettato per il Pollino, nelle Terme di Latronico, un'installazione dal titolo Earth Cinema un “taglio” nel terreno di 45 metri di lunghezza per 7 di profondità, dove i visitatori, entrando, si troveranno a contatto con le viscere della terra, dalle cui profondità, poco lontano, sgorga l'acqua termale. Lungo una fiumara, sorgerà invece l'opera di Giuseppe Penone, Teatro vegeta-
le, “un luogo che si inserisce nel paesaggio della regione, creato con elementi vegetali che ne regolano gli spazi e ne delimitano le parti”, come scrive l'artista. Il teatro, a forma di cerchio, del diametro di 125 m, è realizzato solo con elementi naturali, alberi, cespugli, pietre. Al centro uno specchio d'acqua tra il pubblico e il palco. Ritorna in quest'opera di Penone l'idea che non esiste distinzione tra l'uomo e le altre cose, una convinzione già manifestata dall'artista nei suoi lavori più recenti. Carsten Höller ama disorientare e provocare lo spettatore, alte-
rando i meccanismi percettivi tradizionali. Molte delle sue opere al primo impatto appaiono ironiche e giocose, ma dietro l'aspetto innocente l'artista insinua elementi di dubbio ed incertezza, in grado di cambiare l'ordinaria percezione delle cose. Ne sono un esempio i grandi scivoli realizzati per la Turbine Hall della Tate Modern a Londra nel 2006, definiti dall'artista “generatori di ebrezza e felicità”. Nel Pollino, Höller realizza l'installazione RB Ride, una gigantesca giostra con 12 braccia per 24 persone. Posizionata sulla cima di una collina,
con il gruppo "Ethnic Music Dance" chesuonerà finoa notte inoltrata concludendo così la manifestazione. C'è quindi soddisfazione tra gli organizzatori della manifestazione per i risultati ottenuti a cui va collegata la notizia data recentemente dall'assessore regionale Autilio di proporre agli organismi competenti la possibilità di far entrare il parco urbano dei palmenti quale patrimonio dell'Unesco. Sarebbe sicuramente un risultato eccezionale.
da cui si vede uno straordinario paesaggio naturale, l'opera funziona come una normale giostra ma dal movimento lentissimo, quasi esasperante. Sempre nell'ambito di Artepollino un altro sud è stato inoltre avviato un progetto di didattica e di attivazione territoriale denominato “comunità locali” che avrà il suo momento conclusivo a settembre, e in cui sono stati coinvolti altri artisti quali Claudia Losi, Nils-Udo, Anni Rapinoja e il violoncellista Mario Brunello. Artepollino un altro sud è il proseguimento di un percorso sull'arte contemporanea avviato dalla Regione Basilicata nel 2004, con la firma dell'Accordo di Programma Quadro, che ha portato a realizzare una prima serie di interventi nell'ambito del programma “Sensi Contemporanei”. Dopo il successo di questa prima esperienza e grazie alle sinergie createsi con il ministero per i Beni e le Attività Culturali, il ministero dello Sviluppo Economico e la Biennale di Venezia, a partire dal 2006 è stato possibile lavorare alla seconda fase di Sensi Contemporanei in Basilicata, per realizzare il progetto Artepollino un altro sud. Per sviluppare ulteriormente questo progetto, la regione Basilicata ha promosso la costituzione dell'Associazione culturale Artepollino - di cui fanno parte giovani, piccoli imprenditori turistici, appassionati di arte - che ha l'obiettivo di sostenere localmente l'iniziativa con azioni di formazione nelle scuole, realizzazione di workshop e seminari divulgativi. Con Artepollino un altro sud, la Regione Basilicata scommette quindi sulla cultura e in particolare sull'arte contemporanea come motore di sviluppo territoriale, rendendo così possibile costruire “un altro Sud”.
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Ribalta
e personaggi “Aglianica” vigneto d’Italia di FRANCO CACCIATORE MELFI - Piazza Duomo dopo aver vestito, per molti anni, i panni di un castagneto, in occasione della “sagra della Varola”, diviene per l'undicesima edizione di Aglianica, un vigneto, anzi un “vigneto d'Italia”, dove sarà possibile degustare vini di quasi tutta la penisola. Ma questo uno dei tanti aspetti di questo Wine Festival, che ieri ha visto nella piazza, antistante la Basilica Cattedrale, l'apertura degli stand espositivi insieme con una serie di eventi, da degustazioni, la “cucina dei ricordi”, “IndoVino”, ovvero scopri il vino giocando e per finire spettacolo con “Romina Johnson e Mister Grant's band”. Però l'inaugurazione ufficiale della manifestazione avverrà oggi pomeriggio a partire dalle ore 17. Il primo appuntamento è al Teatro Ruggiero con una “Convention nazionale soci promotori Go Wine” che mostrerà il vino «non solo come prodotto di qualità ed espressione della cultura agro-alimentare di un paese, ma come prodotto che “mobilita”, che fa viaggiare, che “muove”». E dopo la riapertura degli
stand in piazza Duomo, una parentesi culturale nel Palazzo Donadoni, sede del Museo Civico, con la riscoperta delle sculture di Antonio Poppa e la quadreria Araneo. Due mostre permanenti, l'una sul melfitano Poppa, artista tragicamente scomparso, che operò negli anni 60 90 trasformando pietre e legno in opere uniche e di alto valore artistico, un vero caposcuola, tra l'altro più volte presente al Festival dei Due mondi di Spoleto. L'altra, la “Quadreria Araneo” con opere dal 500 al 900 e con uno sconosciuto carboncino di Tiepolo, lasciata in eredità alla sua città dal Generale Giulio Araneo. Poi nel Salone degli Stemmi dell'Episcopio per presentare “Grandi nomi del Vino” e nella Sala sant’ Alessandro, “Conoscere Matera”, degustazione guidata ai vini di Matera e poi in “Vigneto Italia”, vini del Piemonte. Ancora in “Palazzo Donadoni per degustazioni offerte dai laboratori Alsia. Ma tutto questo sarà il preambolo della serata che entrerà nel vivo nel Teatro Ruggiero, alle ore 20, per l'inaugurazione di Aglianica 2009 che farà recitare al vino qualcosa di sinora inusitato.
La bevanda di Bacco vestirà i panni “futuristi” (l'intera manifestazione è un omaggio al futurismo, del quale si celebrano i suoi cento anni, ad iniziare dal manifesto che ci presenta appunto un cavatappi… futurista), mentre farà da colonna sonora il “concerto jazz” di Arrigo Cappelletti, uno dei maggiori pianisti jazz italiani che unirà il suo estro musicale al “futurismo, agli stimoli sensoriali del vino e alle poesie di Depero”, con la voce recitante di Mimmo Sammartino. La serata si chiuderà alle ore 20,30 in Piazza Duomo, piazzetta antistante il campanile, con lo spettacolo “Pizzica Salentina” e …per i nottambuli “Moscato sotto le stelle”, con la degustazione di cento etichette che ci faranno conoscere i diversi volti di quest'altro grande vino della nostra terra. Domenica, giornata clou con grandi appuntamenti, valga per tutti, nel Sala del Trono del castello delle Costituzioni di Federico II, alle ore 20, la “Mahler Accademia Festival”, concerto dei Maestri e degli allievi dell'omonima Accademia. In collaborazione con l'Ateneo Musicale Basilicata. cultura@luedi.it
L’evento A Filiano esperti a confronto e degustazioni
Tutte le virtù del pecorino FILIANO - Entra nel vivo il cartellone di Sentieri e Sapori. In attesa della 37^ mostra mercato del pecorino di Filiano Dop e dei prodotti lattiero-caseari, in programma domenica nelle vie del grazioso centro del potentino, l'attenzione si sposta oggi, in Località Iscalunga, a Palazzo Corbo, per un convegno in cui si affronterà il tema “Tracciabilità: tutela della qualità e sicurezza alimentare”. L'incontro è organizzato dal Consorzio Tutela Pecorino di Filiano Dop, che sta programmando azioni per consolidare la filiera: «Il tema del convegno è cruciale per comprendere che dobbia-
Uno stand della Sagra del pecorino di Filiano
Al via l’edizione 2009 dedicata al Futurismo In piazza Duomo tra stand, mostre d’arte e grande musica
mo insistere sulla via della qualità e della distintività - dichiara Luigi Zucale, presidente del Consorzio -, ma non è tutto. Dobbiamo pensare che la sfida delle tipicità si vince solo se si spinge, pubblico e privato, nella stessa direzione. Ecco perché nelle prossime settimane, grazie alla collaborazione della Comunità Montana Alto Basento e dell'Alsia, avvieremo seminari informativi e formativi all'interno dei 30 comuni che compongono l'areale di produzione del pecorino di Filiano». Nel corso dell'incontro, che prevede la partecipazione di rappresentanti istituzionali, dei produttori e delle associazioni dei consumatori, si parlerà anche del progetto di “Valorizzazione delle riserve Antropologiche di Filiano”. «Le nostre pitture rupestri, le uniche conosciute in Basilicata, rappresentano un patrimonio inestimabile e un'occasione di attrattività notevole - conferma il sindaco di Filiano, Leonardo Santarsiero -L'occasione dell'incontro di Palazzo Corbo sarà utile per far comprendere al pubblico i particolari del progetto che ci consentirà di mettere in sicurezza l'area e di destinarla ad un turismo di tipo scientifico e didattico, con auspicabili ricadute positive per Filiano e per i centri limitrofi». A fine convegno, una performance gastronomica dell'Unione regionale cuochi lucani concluderà la serata (sempre a Palazzo Corbo, ore 20). Sarà un gustoso aperitivo rispetto alla giornata di domenica in cui le vie del centro di Filiano saranno oggetto della consueta “invasione” di astronauti alla ricerca del Pecorino Dop e delle altre produzioni lattiero-casearie. cultura@luedi.it
Gli stand di una delle passate edizioni di Aglianica a Melfi. La rassegna dei vini di qualità festeggia quest’anno l’undicesima edizione e celebra il centenario del Futurismo
La qualità di un buon vino si riconosce “a naso” di FRANCESCO CASTELGRANDE* ESAME OLFATTIVO: è esame complesso in quanto i recettori preposti alla trasmissione delle stimolazioni sono annidati nella mucosa olfattiva che spesso non è allenata a ricevere i numerosi impulsi. Annusare il vino è importante quanto l'assaggio. Infatti solo il gusto e l'olfatto ci fanno sentire bene i sapori. Questo lo possiamo sperimentare con i cibi, infatti solo le informazioni che riceviamo dalla bocca e dal naso definiscono il sapore dei cibi. Quando degustiamo un vino dobbiamo concentrarci molto su tutti i suoi profumi e impegnarci a riconoscerli. Per fare ciò è necessario allenare il nostro olfatto a riconoscere molti profumi e memorizzarli il più possibile. L'olfatto serve a capire se il vino ha dei difetti (ad esempio odore di tappo o puzze particolari). Annusando il vino si incontrano tre tipi di profumi: quelli derivanti dall'uva con cui è prodotto, quelli che si sviluppano durante la sua lavorazione e quelli che si formano durante l'invecchiamento. L'esame olfattivo si svolge in tre fasi: si porta il bicchiere al naso dopo l'esame visivo e si fa una profonda inspirazione e si annusa prima con una narice e poi con l'altra(dal momento che hanno diversa sensibilità); ripetere l'operazione ad intervalli, infatti se si inspira senza interruzioni il naso si ha un'assuefazione degli organi sensoriali e ci si abitua ai profumi ed essi si sentono sempre molto meno. Si fa poi ruotare il bicchiere su se stesso in modo da liberare ancora di più i profumi del vino e si inspira di nuovo. Poi si assaggia e dopo aver deglutito il vino espiriamo in moda da portare al naso dei nuovi profumi: i profumi che si percepiscono in questa fase si definiscono “aromi di bocca”. Tutte queste operazioni hanno lo scopo di farci valutare l'intensità dei profumi, la loro persistenza, la loro qualità e la loro classificazione. *sommelier
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
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Fashion ed emozioni sulla passerella di Rionero
e personaggi “Modeland” incorona Savino e Maria Virna di LUCIA NARDIELLO RIONERO - Modeland del Vulture: diffidate dalle imitazioni. In nove a darsi battaglia sulla passerella, due soli i vincitori. Questo l’epilogo della quarta edizione del concorso per futuri modelli tenutosi nell’atrio di Palazzo Fortunato a Rionero. Un evento ideato ed organizzato dall’associazione Arcadia in collaborazione con la Pro loco e con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Una verae propriakermesse cheanno dopo anno si conferma nel Vulture al top dei concorsi per nuovi volti. Modeland in crescendo conquista fasce di protagonisti sempre più in gamba e preparati. Il merito è da attribuire all’organizzazione. Costituita mazione Arcadia, capitanata da Cristian Strazza, con cuore, passione ed energia è riuscita ad ottenere grandi risultati, primo tra tutti il largo consenso e la partecipazione di tutto il circondario. Una manifestazione, insomma, che colpisce per il suo entusiasmo e la grinta. Ad aggiudicarsi corona e scettro della quarta edizione di Modeland del Vulture 2009 sono stati Savino Di Pierrodi 22 anni e Maria Virna Grieco di 20. Entrambi rioneresi hanno dovuto superare numerose prove prima di poter ricevere l’investitura dai vincitori della scorsa edizione. Tutto è cominciato con la presentazione della domanda per la partecipazione cui è subito seguito il provino. Un provino che ha visto protagonisti esperti del settore moda sotto la supervisione di Cristian direttore artistico della manifestazione. Guidati dal fashion trainer Valerio Placido i ragazzi hanno imparato a tirare fuori il meglio di sé. A seguire interviste, rilevazione delle misure e tutto ciò
interamente da ragazzi la for-
Gustando “cutturiedd” sulle note di Gerardi PICERNO - In via Aldo Moro, oggi e domani, sono in programma due serate che avranno diversi protagonisti indiscussi: la musica, la pizza, il gelato, i dolci ed il tradizionale "cutturiedd". Nella prima serata, a partire dalle ore 21, si potrà ballare a ritmo di musica salentina con la pizzica e con "Dj Petraz" che renderà la serata a dir poco entusiasmante. Il secondo ed ultimo giorno vedrà invece l'esibizione del re del folk lucano, Agostino Gerardi, che si esibirà, sempre
alla stessa ora ,nel suo repertorio più classico, cantando pezzi storici come "Routili Routula", "Alli lagh' r' sant' vit" e molti altri. Insomma due giorni di festa da trascorrere in allegria per salutare nel migliore dei modi questa estate 2009 che piano piano si sta allontanando. Musicista, cantante e compositore lucano, Agostino Gerardi, nato ad Avigliano , studia privatamente fisarmonica dall'età di 6 anni, strumento con il quale si è esibito sui palchi di tutta Italia, come artista
alla ricerca di sonorità legate alla tradizione lucana. Da sempre l'amore per la tradizione popolare, musa ispiratrice dell'artista, e l'ironia, lo hanno spinto alla scrittura di testi ironici e biografici, incisi per la prima volta nel 1987 su musicassetta dal titolo “lu scarpar”, dove i personaggi si mischiano e si confondono con la realtà popolare. Visto il successo del primo lavoro, creato quasi per gioco, oggi ha al suo attivo 12 lavori discografici. bia.tar
Il canestrato di Masseria Grieco House di classe a “Qualitalia Dop” su Rai 2 con Dimitri from Paris di BIAGO TARASCO HOUSE di gran classe, chill-out, accenni jazz. E' questa la formula vincente della musica di Dimitri From Paris, che stasera sarà ospite del Nafoura di Castellaneta Marina. Dimitri Yerasimos, nato a Istanbul da genitori greci, punta al ripescaggio della vecchia canzone transalpina, mixandola con i ritmi di oggi. Dimitri si trasferisce fin da bambino a Parigi, dove negli anni 80 scopre l'arte del DJing e della composizione musicale attraverso il “cut and paste” con il mangianastri. Fu così che crebbe in lui la passione per la musica, alimentata dalla collezione di dischi funk e disco. Intanto avvia i primi contatti col mondo delle discoteche, ma la musica funk non lo soddisfa, così cerca di aprirsi una sua via grazie all'abilità maturata nell'editing e l'importazione della primissima house music americana Il suo stile registra numerosi riscontri entusiasti soprattutto negli ambienti più fashion, e questo lo porta a lavorare nelle situazioni più indicate alla sua visione musicale, cioè le passerelle. Chanel gli commissiona addirittura una colonna sonora originale per la presentazione delle sue collezioni. In seguito lavorerà anche con Jean Paul Gautier e Yves Saint Laurent. Nel suo primo album, Sacrebleu, Dimitri concentra tutte le sue manipolazioni e gli esperimenti all'insegna del lounge, del jazz e della più morbida house. Sono anni in cui Dimitri si fa conoscere dal grande pubblico anche grazie ad una sfilza di remix per quotatissimi artisti del presente (Björk), del passato (JamesBrown, NewOrder). Diventacosì uno dei maggiori rappresentanti di quella corrente che detterà le mode musicali del anni 90, detta “french touch”. Le consolle del Nafoura saranno affidate anche ai dj's Mr Frank, Guido Balzanelli, Alex Pisconti, Roberto Caggiano, Silvio Carrano, Battieu, Danilo Aprile, Mario Roberti, Dj Walter. On the mike: Nico P, Piernicola Cianciotta, Flavio Blonda, Maba. Info: 3332988958; 3497709721.
PISTICCI - Telecamere puntate sulla Masseria Grieco situata in contrada Paolone a Pisticci scalo nell'ambito della trasmissione televisiva “Qualitalia Dop” in onda stamattina su Rai 2 dalle ore 11.19 alle 12.54. La settima puntata del programma che attraverso gli esperti gastronomici scopre i prodotti tipici del territorio italiano e le aziende agricole per le loro particolari produzioni, sarà dedicata alla Lombardia e alla Basilicata. Nel servizio sulla Masseria Grieco, del quale è titolare Giovanni Grieco, verranno illustrati i processi di caseificazione tradizionale e innovativo relativi alla produzione del pecorino “Canestrato di Moliterno”, con particolare riferimento ai sistemi di tracciabilità. La Masseria Grieco proprio lo scorso 9 agosto ha ottenuto il riconoscimento di 1° classificato al IX Concorso del pecorino “Canestrato di Moliterno” organizzato dalla Comunità Montana Alto Agri, dall'Alsia e dal Comune di Moliterno. «Si tratta di un prestigioso riconoscimento - afferma Giovanni Grieco - che ci ripaga degli sforzi profusi in questi anni per la valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari della nostra terra, con un occhio di riguardo ai formaggi. Peraltro abbiamo sempre creduto nelle iniziative finalizzate alla crescita e promozione delle filiere locali, partecipando agli eventi e alle manifestazioni fieristiche supportate dalla Regione Basilicata, dall'Alsia e dai Gruppi di azione locale (Gal) che operano sul territorio lucano. L'obiettivo di realizzare una filiera corta che partisse dal produttore al consumatore si è poi concretizzata con il Consorzio produttori agroalimentari lucani (Copal) “Le Terre del Gusto” del quale sono presidente e che raggruppa una quindicina di associati che puntano a valorizzare il settore lattierocaseario, le carni e altri prodotti di nicchia della collina e della montagna materana». Il programma “Qualitalia Dop” è realizzato da Remida Records per Rai 2 in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole ha come obiettivo la promozione della filiera produttiva dei prodotti italiani certificati a Denominazione di origine protetta (Dop), a Denominazione di origine controllata (Doc) e Igp (Indicazione Geografica protetta). cultura@luedi.it
che serve per essere pronti alla passerella finale. Step successivo è la sfilata fai da te scegliendo i capi dalla propria valigia, comenella migliore tradizione di Modeland. Terzo passo è stato il servizio fotografico realizzato da Davide Gerardi in location suggestive per tirare fuori il lato inedito dei ragazzi facendone facce da copertina. Dopo questo ultimo passaggio l’ultimo scoglio che i ragazzi hanno affrontato è stato proprio il red carpet di giovedì sera di fronte al numerosissimo pubblico che ha affollato Palazzo Fortunato. Un pubblico davvero partecipativo che non ma mancato di far sentire tutto incalore ai ragazziin passerella. A sfilare come concorrenti oltre ai vincitori sono stati: Alfredo Perillo di Rionero, Antonio Scatorchia di Rionero, Gennaro Covieri di Venosa, Luana Renna di Venosa, Giusy Cristofaro di Rapolla, Manola Casorelli di Melfi e Giuditta Cesta di Atella. Una serata a ritmi serrati che ha incatenato al palco gli spettatori. Ad intervallare le cinque uscite dei ragazzi per consentire il cambio tra abito da giorno, sportivo, sposa, sera e notte si sono esibite le ragazze della scuola di ballo Rosario Dance, la cantante Nunzia Caputo e le ballerine di Arcadia capeggiate da Sara Paolino. Condotta da Cristian la kermesse si è conclusa con la classica incoronazione. «Non ce l’aspettavamo», è stato il commento a caldo deivincitori.Savino, nuovoallapasserella, dice di aver partecipato per gioco; Maria Virna, invece, ha già partecipato ad altre manifestazioni vincendo qui per la prima volta. Il trono di Christian De Face è stato preso ora non resta che augurare tutta la fortuna ai ragazzi e rimandare l’appuntamento all’anno prossimo.
Omaggio a Battisti della Jazz Orchestra OMAGGIO a Lucio Battisti sabato a Castellana Grotte, in piazza Garibaldi alle ore 21, con ingresso libero. I branipiù famosidelcantautoreitaliano sarannopropostidallaJazzStudio Orchestra,direttadaPaoloLepore, con le voci soliste di Daniela D'Ercole, Lorenza Guglielmi e Fabio Lepore. Nata nel 1976, per l'impegno di Paolo Lepore e di un gruppo di strumentisti appassionati del jazz, la Jazz Studio Orchestra, prima formazione del genere in Italia, si è inserita con un ben preciso disegno nel panorama musicale nazionale. La Jazz Studio Orchestra si è sempre rivelata un organismo efficiente sul quale spesso si sono inseriti nomi di rilievo internazionali, quali Art Farmer, Eddie Davis, Errnie Wilkins, Chet Baker, Joe Newmnan, Dizzy Gillespie, Lee Konitz, Sal Nistico, Marcello Rosa, GiorgioGaslini, GianniBasso, MaurizioGiammarco, Massimo Urbani, Paolo Fresu, Bob Mintzer. Dalle registrazioni effettuate con questi grandi maestri sono statipubblicarti tre dischi, l'ultimodei quali riproduce il concerto dedicato a Benny Goodman con Tony Scott, Paolo Tomellieri e Charly Holering. Nella sua attività pluriennale l'”Orchestra” ha sempre cercato di non venire meno al termine studio, inserito nel proprio nome, con operazioni di ricerca e riscoperta, culminati in esecuzioni uniche in Europa, quali le Suite Sinfoniche di Duke Ellington, eseguite con varie orchestre sinfoniche. bia.tar
VENOSA - Una sabato all'insegna del divertimento e dell' allegria. Burattini, Giocolieri, pupazzi e tant'altre sorprese per la gioia dei più piccoli. Ad animare la serata ci saranno i clown Nani e Fagiolina, un gruppo di danza di Forenza e soprattutto la compagnia The Sun con i suoi burattini e tre storie inedite. L'appuntamento alle 19,30 in piazza Orazio.
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Vacanze
da film Un giorno nella vita ... si gira a Melfi di EMILIO FIDANZIO MELFI - Si chiama " Un giorno nella vita" ed è il film che il regista cosentino Giuseppe Papasso, ha deciso di girare in Basilicata, quasi interamente a Melfi e nelle campagne circostanti. Una scelta fortemente voluta da Papasso che conosce personalmente questi luoghi per averli visitati ed apprezzati più di una volta. «Questo è un film ambientato e scritto pensando già alla provincia di Potenza, cercando di far emergere la " lucanità", i suoi valori, il suo credo, la sua bellezza. L'atmosfera rilassante della sua campagna con i suoi colori ed i suoi sapori. All'inizio non pensavamo di poter girare totalmente qui - rivela Papasso - ed invece poi abbiamo ritenuto non spostarci da questi luoghi che offrono davvero tanto. Una scelta azzeccata considerando ad esempio il centro storico di Melfi, dove la patina antica ed i segni storici sono rimasti ben visibili ed evidenti». La città è in fermento per questo avvenimento, con le riprese che si svilupperanno per tutto il mese di settembre, e che hanno coinvolto notevolmente la popolazione. Saranno davvero tanti a recitare con il ruolo di comparsa e partecipare al film. C irca l'80% del cast sarà composto da lucani.
Su tutti emergono le figure dei tre bambini protagonisti della storia. Matteo Bassi di Melfi, Amedeo Angelone di Barile e Francesca D'Amico di Rionero in Vulture. Questi i loro nomi, selezionati su oltre 300 partecipanti ai provini, ed approcciati al set attraverso un percorso propedeutico, studiato appositamente, onde evitare traumi e rendere la dinamica del tutto maggiormente credibile. Ambientata negli anni 60, nel 1964 precisamente, la storia di "Un giorno nella vita", assomiglia ad una favola, come ama sottolineare Papasso, anche se non mancano riferimenti all'Italia meridionale di quell'epoca, intrecciandosi ad esempio con la morte di Togliatti, avvenuta in quel periodo, ed in generale a fenomeni di costume di quell'epoca storica. Un occhio particolare ai ricordi ed al passato, «troppo spesso frettolosamente dimenticato ed archiviato - asserisce Papasso - da cui invece dovremmo trarne linfa vitale per andare avanti». Melfi si è mostrata piacevolmente attratta dall'evento cinematografico, fornendo disponibilità e genuina curiosità. Nel cast anche attori di grido come Maria Grazia Cucinotta, attesa a Melfi nei prossimi giorni. Poi Mia Benedetti nei panni di Virginia, Ernesto Maieux in quelli del prete, più un nome a sorpresa che il regista non vuole
rivelarci, anche perché non è stata raggiunta ancora materialmente l'intesa per la firma del contratto». Siamo contenti di come vanno le cose, assicura Papasso. Melfi ha risposto bene, nel modo che ci attendevamo.
Il centro storico location del film di Papasso Nel cast tre baby attori e la bella Maria Grazia attesa a giorni in città
Riteniamo che la storia possa piacere e riscontrare il gradimento del pubblico». L'appuntamento e per febbraio 2010, quando il film sarà presente nelle sale italiane. Poi sarà il turno del piccolo schermo, anche se Papasso non
ancora scelto il canale tv. «Non c'è fretta, siamo sereni. La storia è così coinvolgente che ha molti estimatori». A noi spettatori interessati, non ci resta che aspettare, per giudicare. cultura@luedi.it
Ma Cucinotta e Bova restano negli studi di Cinecittà
A ritroso
Il set di Tornese nei Sassi
Carlo Levi e il cinema Valori, utopia, impegno
di BIAGIO TARASCO MATERA - Con un ritardo di due mesi rispetto al previsto, iniziano a Matera le riprese del film "In nome di nessuno", del regista foggiano Marco Tornese. Il primo ciak nella città dei Sassi scatterà domenica 20 settembre. Le location interessate saranno il centro storico, in particolare piazza San Giovanni, ed il quartiere di Spine Bianche. Fra gli interpreti figurano Raul Bova e Maria Grazia Cucinotta che, tuttavia, secondo quanto si è appreso, dovrebbero girare a Cinecittà tutte le scene in cui compaiono e, di conseguenza, non saranno presenti a Matera. La decisione sarebbe scaturita a seguito della impossibilità di girare alcune scene, nelle quali sono impegnati i due attori, in Cattedrale, che sarà quindi ricreata altrove. Lunedì prossimo, intanto, la Macro Maiora Film, che produce la pellicola, sarà nella città dei Sassi per i necessari lavori preparatori. Inoltre, arriveranno Luciano Tovoli, direttore della fotografia, e l'autrice e sceneggiatrice di “In nome di nessuno”, Sara Paolini. Le riprese, che avranno la durata di circa un mese, si avvarranno anche dell'aiutoregia di Giuseppe Digilio, l'ex assessore alla Cultura della Provincia di Matera, che in questa occasione riveste anche i panni di produttore. La storia è ambientata nella Basilicata del Secondo dopoguerra e narra
la vicenda tormentata di un bambino nato con alcune malformazioni e per questo motivo, come era barbaramente in uso fino a qualche decennio fa nel Meridione, tenuto nascosto in casa dai genitori per vergogna e per non esporlo alla vista dei paesani. Le selezioni per il casting si sono tenute all'inizio dell'estate presso l'Hotel San Domenico. Sono stati circa quattrocento le comparse e gli aspiranti attori che vi
hanno preso parte, molti dei quali hanno già maturato esperienza nelle diverse pellicole e fiction girate a Matera negli ultimi anni, a partire soprattutto da “The Passion” di Mel Gibson. Prima di “In nome di nessuno, il regista Marco Tornese ha diretto nel 2008 il film “Le sette note del diavolo”, interpretato da Ixie Darkonn, Orso Maria Guerrini, Mattia Sbragia, Anna Marcello. cultura@luedi.it
LAMBISCE anche la Basilicata e la sua storia la proposta culturale del cinema Trevi di Roma: “Valori, utopia e impegno” è la traccia per una diversa visione di alcuni autori fondamentali del secolo scorso. E fra questi spicca quello di Carlo Levi, in una chiave di lettura sicuramente diversa da come solitamente lo si identifica. Non solo pittore, scrittore, ricercatore e conoscitore di radici meridionali, quanto anche uomo di cinema. Ad una prima analisi la memoria ci conduce allo straordinario film di Francesco Rosi “Cristo si è fermato a Eboli” (datato 1979), con uno struggente Gian Maria Volonté, film che il regista trasse dall'omonimo romanzo di Levi e che girò fra Aliano e Grassano, luoghi della memoria dove lo scrittore torinese fu confinato dal regime fascista negli anni '30. Ma evidentemente Levi, contribuì in altre condizioni al cinema italiano. Si tratta di due importanti film di cui sono stati eseguiti lavori i restauro: “Patatrac”diretto da Gennaro Righelli e “Il grido della terra”di Duilio Coletti. Carlo Levi contribuisce alla stesura dei due film apportando la propria visione intellettuale
per quel che riguarda la componente storica. Al film di Coletti “Il grido della terra”, lo scrittore-pittore torinese rivolge il proprio contributo nell'analisi del problema degli esuli ebrei: si affronta per la prima volta uno dei problemi politici più rilevanti del Dopoguerra. Lo sguardo in queste opere risente della lezione neorealista. Nell'ambito della stessa rassegna romana, ampio spazio è stato riservato alla Basilicata e alla esperienza che segnò in maniera indelebile la ricerca artistica e letteraria di Levi. Che non vi è dubbio, si innamorò della nostra regione, dei volti scavati dalla sofferenza, che la penna e il pennello hanno reso immortali. Molte le immagini conservate con cura dall'Archivio Audiovisivo Operaio e Democratico, oltre che in molteplici cinegiornali. Intensa è dunque l'attività artistica e l'impegno civile e politico di Levi, selezionata in documenti che, a partire dagli anni Sessanta, mettono in risalto lo stretto rapporto che l'intellettuale ha avuto con la comunità lucana. Una lezione di cinema che sarebbe auspicabile portare anche in Basilicata. Chiara Lostaglio
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Glamour
Tendenze
Sempre di moda Indimenticabile le “petite robe noir” di Audrey Hepburn
Il leggendario tubino nero di EDVIGE VITALIANO «SE io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany... comprerei i mobili e darei al gatto un nome! », firmato Holly, Era il 1961 e l'indimenticabile Audrey Hepburn era l'eccentrica, ingenua e mondana Holly Golightly nel leggendario “Colazione da Tiffany” con George Peppard, tratto dall'omonimo romanzo di Truman Capote, il film è stato diretto da Blake Edwards. La scena in cui la Hepburn canta Moon River sicuramente aiutò Henry Mancini e Johnny Mercer a vincere l'Oscar per la miglior canzone e lei Audrey rimase per sempre Holly stretta nel suo “petite robe noir” firmato da Hubert de Givenchy. Quel tubino nero divenne leggendario tanto che nel di-
cembre del 2006, con donazione dello stesso Givenchy, é stato battuto all'asta da Christies's a Londra per circa 700 mila euro a favore di una fondazione promossa in India dallo scrittore francese Dominique Lapierre. Oggi il “petite robe noir” o all'inglese, il “little black dress” continua ad essere prepotentemente sotto i riflettori; un must dall'innegabile fascino a cui, tanto che per citare, la stilista Chiara Boni ha dedicato l'intera collezione del prossimo inverno. Ma il tubino, a dire il vero, ha imperversato anche quest'estate in versione rivista e corretta. Il capo “must have” che ogni donna sopra i 18 deve avere obbligatoriamente magari accompagnandolo con un giro di perle, seduce e rende seducenti dando a tutte quel tocco di “allure” bor-
ghese , sobrio e raffinato com'è. Il leggendario tubino fu inventato nel 1926 da Coco Chanel per onorare il lutto del suo amante Etienne Balsan, ma benchè adatto anche ad un funerale, sono altre le occasioni migliori per sfoggiare un tubino. Lo si può tranquillamente indossare la mattina in ufficio, magari con uno stivale e uno scaldacuore, la sera per un cocktail con una scarpa nera e una calza velata e per il dopocena con il tacco a spillo e i capelli raccolti. Non è un caso che secondo una statistica dell'Independent, il 96% delle donne ne possiede uno e ben il 48% ne sfoggia più di uno, ma, dato non trascurabile, il 54% degli uomini preferisce la propria donna con il tubino. Perché come diceva madame Coco : “La moda cambia, la classe resta”!
Look home
La natura entra in casa Design originali per gli arredamenti a forma di foglie e fiori LA natura, si sa, non teme imperfezioni. Ogni linea, colore, odore è funzionale a qualcosa, mai lasciato al caso. La natura diventa, per il design (come per l’architettura e l’ingegneria) fonte di ispirazione per creare modelli efficienti, ergonomici e, perché no, anche originali. Appendi la natura in casa. Non solo i materiali, ma anche le forme e i decori. Così le sedute imitano foglie larghe di latifoglie, gli appendiabiti sembrano rami
Arredamenti ispirati alla natura
stilizzati, le lampade s’ispirano a edera e ninfee. Il risultato? Pezzi originali e colorati perarredare la propriacasa. Driade propone Acate, appendiabiti in ottone con foglie lucide, e Casamania by Frezza invece Alberto, ironico stendino in polietilene, resistente alla luce e all’acqua, e singolarmente elemento di decoro o appendiabiti. O ancora di Foppapedretti Appendialbero, modulo appendiabiti componibile a piacere, completo di tre pomoli e viti, per fissaggio a parete. Anche in cucina. Vassoi, piatti, ciotole, portapane: tutto a forma di foglia per servire e accogliere i cibi: di Driade Kachnar II, centrotavola in ottone argentato e Shamadan, candelabro in ottone; di Georg Jensen, il cestino portapane Legacy a forma di corona di foglie; e di Leonardo il vassoio collezione Feullie. Stranezze: luci e radiatori. Le particolarità? Lampade con foglie colorate pendenti, come quelle presentate all’ultimo Euroluce da Alt lucialternative (Leaves). E di I-radium, Leaf, di Marco Piva: èil radiatored’arredo interamente in legno.
Ritorno alla grande per Whitney Houston con il nuovo album “I look to you” DOPO aver visto, nel 1996, su un tabloid americano le immagini del bagno di Whitney Houston - con tutto il necessaire per drogarsi, tra cui pipe per il crack - nessuno era pronto a scommettere un centesimo sul suo futuro. Ma la famosa cantante soul americana, 46 anni, è rinata: il suo nuovo cd, “I Look to You” è appena uscito e viene salutato dalla critica americana, quasi unanime, dal New York Times al Washington Post, passando per Usa Today. Il Ny Times, in particolare, non ha dubbi. «Senza avversità, una diva è soltanto una cantante», scrive nella sua recensione il critico musicale del quotidiano, Jon Pareles. Forse non siamo tornati ai tempi The Bodyguard, il film in cui la Houston recita accanto a Kevin Costner, oltre a firmare la colonna sonora che l’ha poi resa famosa in tutto il mondo. E nel nuovo cd mancano pro- Whitney Houston durante babilmente futuri un’esibizione e le copertine hit del calibro di I del nuovo disco Will Always Love You, Greatest Love of All o I Wanna Dance withSomebody. MacanzoniR&B comeMillion Dollar Bill, Like I never Left, Worth it o Salute sembrano avere i numeri giusti per diventare un successo. Whitney ha venduto oltre 140 milioni di album. Rolling Stone l'ha inserita tra le 100 migliori voci di tutti i tempi.
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APPUNTAMENTI OGGI POTENZA
II EDIZIONE DELLA FESTA DI PARCO AURORA CENA DI QUARTIERE E SHARY BAND ORE 20.30 Prenotazioni cena: Bar Antoine e Il Gusto
MELFI
AGLIANICA WINE FESTIVAL 09 In Piazza Duomo dalle 18,00 alle 23,30 il programma e disponibile sul sito www.aglianica.it
CALCIANO
MOSTRA FOTOGRAFICA ITINERANTE “SUL BRIGANTAGGIO LUCANO NELL’OTTOCENTO” presso Salva in via Roma dalle 19,00 alle 22,00
PISTICCI
ESTATE A PISTICCI Festival internazionale di musica cristiana “Io canto con Maria “ alle ore 21,00 in p. zza Umberto I
PIETRAGALLA
BALLANTE NEI PALMENTI SPETTACOLI ,SAGRE E DANZE alle 19,00 percorso guidato nel parco storico dei Palmenti ed estemporanea di pittura
RIONERO
MODELAND DEL VULTURE Concorso per aspiranti indossatori alle 21,00 presso il palazzo G. Fortunato
MATERA
PIETRE CHE CANTANO SPETTACOLO DI ILLUMINAZIONE scenica e piromusicale alle 21,15 in Piazza S. Pietro Caveoso e Madonna Idris
In piazza Duomo dalle 11,30 alle 23,30
Fiorella Mannoia il 7 settembre in concerto a Viggiano
7 SETTEMBRE CALVELLO
SAN MAURO F.
EVENTI ESTATE 09 Lo spettacolo “Melodia Mediterranea” alle 21,30 in Piazza Marconi
R.. ESTATE A CALVELLO 3° edizione della giornata dei diversamente abili alle 10,30
VIGGIANO
POTENZA
FIORELLA MANNOIA In piazza Papa Giovanni XXIII alle 21,30 ingresso gratuito
FESTIVAL NAZIONALE D’ ARTE PIROTECNICA “ FUOCHI SUL BASENTO ” Alle ore 21,00 a San Luca Branca (Pz) XX edizione della spettacolare gara pirotecnica
8 SETTEMBRE CALVELLO
FILIANO
R.. ESTATE A CALVELLO CONCERTO del gruppo musicale “Killer Queen”
37° SAGRA DEL PECORINO “SENTIERI E SAPORI” Convegno sulla tracciabilità: tutela della qualità e sicurezza alimentare presso la loc. Iscalunga
PISTICCI
ESTATE A PISTICCI Festa della Madonna di Loreto
VENOSA
CALCIANO
SPETTACOLO DI BURATTINI Un’intera giornata dedicata ai più piccoli
TITO
LATIN DANCING TITESE Alle ore 21, nel parcheggio di via Roma uno spettacolo organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con Asd Tony Dance e Passione e Danza
SANT’ANGELO LE FRATTE
II PREMIO SCOLASTICO “RAFFAELE CIRIELLO” la comunità montana del Melandro ha istituito il secondo concorso di merito scolastico in memoria di Raffaele ciriello, il fotoreporter di guerra di ginestra scomparso nel 2002 nel valoroso esercizio della sua professione. Un premio rivolto agli studenti meritevoli delle scuole superiori residenti in uno
degli 8 Comuni della comunità Montana del Melandro che nell'anno scolastico 2008/2009 hanno superato gli esami di maturità con il massimo dei voti.
DOMANI FILIANO
37° SAGRA DEL PECORINO “SENTIERI E SAPORI” Apertura della 37° mostra del pecorino di Filiano e dei prodotti lattiero caseari e spettacolo di musica popolare alle 21,00 in piazza Autonomia
MELFI
METAPONTO
CALCIANO
PISTICCI
AGLIANICA WINE FESTIVAL 09 In Piazza Duomo dalle 18,00 alle 23,30 il programma e disponibile sul sito www.aglianica.it MOSTRA STORICO - FOTOGRAFICA ITINERANTE SUL BRIGANTAGGIO LUCANO NELL’OTTOCENTO” presso Salva in via Roma dalle 19,00 alle 22,00
CALVELLO
R.. ESTATE A CALVELLO “The music family” dei fratelli Tempone alle 21,30 in piazza Falone
ENERGIE DA CULTURE IN LOCO Alle 21,30 presso le Tavole Palatine lo spettacolo “Novecento” diretto da Ulderico Pesce ESTATE A PISTICCI Festa della Madonna di Viggiano
TERZA EDIZIONE DELLA SAGRA DELLE CROST'L, In mattinata previsto l’arrivo del Maggio a Castelmezzano.
GRASSANO
SAGRA DELL’UVA E DEL GRANTURCO
PICERNO MOTORADUNO
13 SETTEMBRE CASTELMEZZANO
ESTATE A PISTICCI II edizione di “Musica e sapori della lucania”, fiera enogastronomica e spettacolo di musica popolare lucana alle ore 20,30 in p. zza della Vittoria
11 SETTEMBRE MARCONIA MATERA
AGLIANICA WINE FESTIVAL 09
12 SETTEMBRE CATELMEZZANO
10 SETTEMBRE MARCONIA
BANZI MELFI
SAGRA D LU CUTTURIEDDU In compagnia del gruppo musicale “The little group”, la sesta sagra “D lu cutturieddu” , alle ore 21, in contrada Tora
MASCHITO
ESTATE A PISTICCI Serata musicale alle ore 21,00
NOTTI BANTINE Concerto in memoria di Aurelio Nino “classe di pianoforte”
TITO
STUDIO 3 IN CONCERTO Alle ore 21 in Piazza Umberto iI concerto del gruppo in occasione della festa patronale in onore di Maria Ss. Della Serra.
AMICI DEL CAVALLO
PICERNO
nario di Porta Pistoia in via Madonna delle Virtù nel rione Sassi alle ore 21,00
MUDÙ A MATERA Lo spettacolo Mudù Zero Nove chiuderà la tourneè estiva con un rinnovato cast artistico, sketch esilaranti e la simpatia del grande Uccio De Santis nel magnifico sce-
ESTATE ARBËRESHË 2009 Fiera Interregionale “Arte e sapori a confronto”.
CONCERTO IN PIAZZA Alle ore 21 in piazza Caizzo esibizione della "Cover band di Renzo Arbore".
S. ARCANGELO
ENERGIE DA CULTURE IN LOCO Proiezione del video realizzato dagli allievi di Culture in Loco su Santa Maria di Orsoleo, la leggenda del drago e il confino di Carlo Levi in Basilicata alle ore 21,00 presso il centro polivalente, alle 21,30 lo spettacolo “STORIE DI SCORIE” di e con Ulderico Pesce e gli allievi di Culture in Loco
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Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Il gioco
della lettura Dure realtà matrimoniali «...La nostra vita in quei primi tre anni si può riassumere in poche parole: tirare la cinghia. Per tutta la giornata ci scervellavamo a raggranellare i quattrini sufficienti...» AVEVO terminato. Nella stanza c’era un silenzio quasi sbigottito. Poi Ray Stratton mi porse l’anello e Jenny e io —insieme —recitammo i voti matrimoniali, impegnandoci reciprocamente, da quel giorno in avanti, ad amarci e a proteggerci finché morte ne separi. Grazie all’autorità di cui lo aveva investito lo stato del Massachusetts, Thimoty Blauvelt ci dichiarò marito e moglie. A pensarci bene, la nostra “ festa di dopo partita “ (come la definì Stratton) fu pretenziosamente senza pretese. Jenny e io avevamo rifiutato d’innaffiarla con lo champagne e poiché eravamo talmente in pochi e potevamo starci tutti a un solo tavolo, andammo a bere birra da Cronin’s. Lo stesso Jim Cronin, se non mi sbaglio, ci offrì la prima bicchierata quale tributo al “più grande giocatore di hockey di Harvard dal tempo dei fratelli Cleary “. “Balle! “ protestò Phil Cavilleri, picchiando il pugno sul tavolo. “ È molto meglio di tutti i Cleary messi insieme. “ Forse intendeva dire (Phil non aveva mai visto un incontro di hockey di Harvard) che, per bravi che fossero stati Bobby e Billy Cleary, nessuno dei due aveva avuto la fortuna di sposare la sua incantevole figliola. Insomma, eravamo tutti euforici, e quella era semplicemente una scusa per diventarlo ancora di più. Lasciai che fosse Phil a pagare il conto, decisione che in seguito provocò da parte di Jenny uno dei suoi rari complimenti sulle mie doti d’intuizione (“ Hai ancora la possibilità di diventare un essere umano, Preppie”). Solo alla fine le cose si complicarono un po’: fu quando lo accompagnammo all’autobus. Avevamo tutti gli occhi umidi. Lui. Jenny. Forse anch’io. Non ricordo nulla tranne il fatto che quel momento fu liquido. Ad ogni modo, dopo ogni sorta di benedizioni, salì sull’autobus e noi restammo a salutarlo con la mano, finché scomparve. Fu allora che incominciai a rendermi conto della paurosa verità. “Jenny, siamo legalmente sposati! “ “ Sì, e adesso potrò finalmente fare quel cavolo che mi pare.” La nostra vita in quei primi tre anni si può riassumere in poche parole: tirare la cinghia. Per tutta la giornata ci scervellavamo a raggranellare i quattrini sufficienti per lo stretto indispensabile. Di solito ci arrivavamo di stretta misura. E vi assicuro che in questo non c’è niente di romantico. Ricordate la celebre strofa di Omar Khayyam? II libro di versi sotto l’albero, la pagnotta, la caraffa di vino eccetera? Sostituite al libro di versi il bollettino dei protesti e vedrete come quella poetica visione contrasti con la mia idilliaca esistenza. Paradiso? No, cacca. Al massimo mi sarei preoccupato di sapere quanto costava quel libro (era possibile ottenerlo di seconda mano?). E dove, ammesso che fosse stato possibile, potevamo prendere a credito il pane e il vino; infine, sino a che punto potevamo tirare la cinghia per pagare i debiti. La vita cambia. Anche la più semplice decisione dev’essere analizza-
Pagina a cura di FRanco Dionesalvi Illustrazioni di Luigia Granata
Leggi&indovina
La soluzione di ieri
Ecco chi conosceva “I Merry Men” L’AUTORE di ieri era Robert Louis Stevenson. È nato nel 1850 ad Edimburgo ed è morto nel 1894 a Vailima, nelle isole Samoa, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. È uno dei più grandi e popolari scrittori di lingua inglese. Viene avviato agli studi di ingegneria, e li effettua con buoni risultati, ma non riuscirà poi a dedicarsi alla professione per la sua costituzione debole. Si dedica così alla letteratura, e pubblica numerosi romanzi e racconti. Fra i
ta sotto l’onnipresente profilo finanziario. “ Ehi, Oliver, andiamo a vedere «Becket e il suo re» stasera? “ “Sai che costa tre dollari? “ “Che intendi dire? “ “ Intendo dire un dollaro e cinquanta cents per te e un dollaro e cinquanta cents per me.” “Questo significa sì o no?” “Né l’uno né l’altro. Significa solo tre dollari.” Passammo la luna di miele a bordo di un panfilo in compagnia di ventun bambini. Vale a dire, io pilotavounRhodes didodicimetridalle sette del mattino finché i miei passeggeri erano stufi e Jenny si occupava dei bambini come assistente. Il posto si chiamava Pequod Boat Club situato a Dennis Port (non lontano da Ryannis), una stazione climatica che comprendeva un grande albergo, un porticciolo e alcune dozzine di case da affittare ai villeggianti. In
suoi titoli principali: “Le nuove notti arabe” (1882), “L’isola del tesoro” (1883), “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hide” (1886), “La freccia nera” (1888), “Il master di Ballantrae” (1889), “Catriona” (1893). Il brano di ieri è l’inizio del racconto “I Merry Men”, che Stevenson scrisse nel 1887 e che in Italia è rintracciabile nella raccolta “Il ladro di cadaveri”, pubblicata dalla Newton Compton nel 1993 (traduzione di Riccardo Reim).
uno dei bungalow più piccoli ho appeso una targa immaginaria: Qui Oliver e Jenny hanno dormito.., quando non facevano l’amore. Credo vada a nostro merito il poter dire che dopo aver passato una lunga giornata a essere gentili con i clienti, poiché le nostre entrate dipendevano in gran parte dalle loro mance, Jenny e io riuscivamo ugualmente a essere gentili l’uno con l’altro. Dico semplicemente “gentili” perché mi manca il vocabolario per descrivere che cos’è amare ed essere amati da Jennifer Cavilleri. Scusate, volevo dire Jennifer Barrett. Prima di partire per Cape Cod, avevamo trovato un appartamento a buon mercato in North Cambridge. Ho detto North Cambridge, anche se la casa, tecnicamente, si trovava nella città di Somerville ed era, secondo le parole di Jenny, “in condizioni irrimediabili “. In origine era destinata a due famiglie, ma ora
ci avevano ricavato quattro appartamenti. Ed era ancora troppo cara anche se l’affitto veniva definito «conveniente». Ma che cavolo possono fare degli studenti squattrinati? Il mercato è in mano ai proprietari. “Ehi, Ol, come mai i pompieri non hanno condannato questa baracca? “mi chiese Jenny. “Probabilmente hanno avuto paura di entrarci,”risposi. “Il fatto è che ho paura anch’io.” “ Non ne avevi in giugno,” obiettai. (Questo dialogo si svolgeva al nostro rientro in settembre.) “ Allora non ero sposata. Parlando da donna sposata considero questo posto pericoloso sotto ogni punto di vista. “ “Che cosa conti di fare? “ “ Parlarne con mio marito, “ rispose. “Ci penserà lui. “ “Ehi, ma sono io tuo marito, “protestai.
Anche quest’anno L’Inserto Estate vi offre una lettura da fare nel luogo di villeggiatura, o a casa in un momento di relax. Un’opportunità di piacevole riflessione; ma non soltanto questo. Infatti vi proponiamo un gioco che, ne siamo certi, aggiungerà a quel piacere un pizzico di suspence e di coinvolgimento personale. Si tratta di questo: non vi diciamo chi è l’autore del brano che vi proponiamo, spetta a voi indovinarlo. La soluzione la troverete nell’edizione del giorno successivo. Allora buona lettura e pronti a indovinare.
“Davvero? Dimostramelo. “ “ Come? “ domandai, pensando fra me: oh, no, non in strada! “Portami oltre la soglia, “mi ordinò. “Spero non crederai in questa sciocchezza, eh? “ “Portami e dopo deciderò. “ “Okay. “Lapresi fralebraccia ela trasportai di peso per cinque scalini fino al porticato. “Perché ti fermi? “mi chiese. “Non è questa la soglia? “ “No, no! “ribatté. “ Ma vedo il nostro nome vicino al campanello. “ “ Questa non è la soglia ufficiale. Di sopra, smidollato! “ C’erano ventiquattro scalini per arrivare al la nostra dimora « ufficiale », e a mezza strada dovetti fermarmi per riprender fiato. “ Perché sei così pesante? “ le domandai. “Non tiè maivenutoin menteche potrei essere incinta? “ Questo non mi aiutò certo a riprender flato. Finalmente riuscii a mormorare: “Ma lo sei sul serio? “ “Ah! Ti ho spaventato, eh? “ “No. “ “ Non fare il furbo con me, Preppie. “ “ Be’, per un secondo ti avevo creduto.” La portai in braccio per il resto del tragitto. Questo è tra i pochi preziosi momenti che riesco a ricordare in cui l’espressione “ tirare la cinghia “ non ha alcuna importanza. Il mio illustre nome ci permise di aprire un conto presso una drogheria che in caso contrario avrebbe negato qualsiasi credito a due studenti. Ma si rivelò svantaggioso là dove meno ce lo saremmo aspettato; nella scuola di Shady Lane, dove Jenny doveva insegnare. “ Naturalmente, Shady Lane non è in grado di pagare gli stipendi di una <public school>, “ disse a mia moglie la preside, signorina Anne Miller Whitman, aggiungendo in modo piuttosto confuso che in ogni caso dei Barrett non si sarebbero preoccupati di questo aspetto della questione . Jenny cercò di fugare le sue illusioni, ma tutto quello che poté ottenere oltre ai già offerti 3500 dollari annui furono circa due minuti di “ oh oh oh “. La signorina Whitman giudicava terribilmente spiritosa l’osservazione di Jenny che i Barrett dovevano pagare l’affitto esattamente come tutti gli altri! Quando Jenny mi riferì tutto questo, io arrischiai alcune ipotesi suggestive su ciò che la signorina Whitman avrebbe potuto fare con i suoi —oh oh oh —3500 dollari. Ma a questo punto Jenny mi domandò se ero disposto a piantare la facoltà di diritto e a mantenere lei mentre sosteneva gli esami supplementari indispensabili per insegnare in una « public school ». Riflettei intensamente per circa due secondi e giunsi a questa precisa e succinta conclusione: “Merda.” “Sei stato abbastanza eloquente”, disse mia moglie. “Cosa t’aspettavi che dicessi, Jenny? <Oh oh oh>? “
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Direzione e Redazioni: POTENZA, viaREDAZIONE: Nazario Sauro via 102,Rossini, cap 85100, 2 - 87040 tel. 0971-69309, Castrolibero fax 0971-601064; (CS) - Tel. (0984) MATERA, 852828 Piazza - Fax Mulino (0984) 15, cap 853893 75100,- E-mail: tel. 0835-256440, ilquotidiano.sport@finedit.com fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Qualificazioni mondiali Il ct azzurro spazza via le polemiche su Mourinho e invita a concentrarsi sulle due gare con georgiani e Bulgaria
Lippi rimette in moto l’Italia In Georgia per rafforzare la vetta del girone verso il Sud Africa di PIERCARLO PRESUTTI TBILISI – Alimentato dalla perdita di due repubbliche, Abkhazia ed Ossezia del Sud, e tante vite umane, il revanscismo georgiano è l’ostacolo del giorno sulla strada degli azzurri di calcio verso Sudafrica 2010. Anche perchè si somma al cinico disincanto italiano, denunciato alla vigilia della sfida di Tbilisi da Marcello Lippi con un triste «Di noi non frega niente a nessuno». A scatenare l’ira del commissario tecnico è la solita settimana di avvicinamento contrassegnata da tante domande su Cassano e Mourinho e nessuna sul ritrovato modulo 4-4-2 della nazionale. «Si parla di tutto, ma non di come giochiamo...», aggiunge Lippi: e verrebbe voglia di dirgli che visti i precedenti più recenti a lui forse conviene così. Ma si rischia una di quelle liti che hanno preceduto i giorni di gloria del mondiale vinto in Germania: e il pericolo viene avvertito subito dal presidente federale, Abete, che per ammorbidire le tensioni di fatto invita il ct a favorire i giornalisti al seguito anticipandouna conferenzastampa. Alcontrario, come sempre accade in un Paese che, seppur mutilato, esce dalla guerra, in Georgia il senso di appartenenza è al massimo. Da queste parti sconfitte storiche e sportive si incrociano creando strane suggestioni: i colpi inferti dai russi di Putin, che a pallone giocano così così ma nello scacchiere di politica internazionale sono ancora da podio, pesano tremendamente sul morale. Inevitabile una rimonta dilagante del nazionalismo. È questo clima 'caldò (allo stadio oltre 60 mila spettatori annunciati: tra loro secondo fonti dell’ambasciata italiana a Tbilisi è probabile ci sia anche il presidente Saakashvili, quello che si avvitò nel conflitto con la Russia) sottolineato dai grandi titoli sui giornali locali a creare agli azzurri qualche preoccupazione. Oltre alla legge dei grandi numeri: i georgiani non vincono una ga-
Under 21
Azzurrini sconfitti in Galles e a quota 0 GALLES ITALIA
Lippi a colloquio con Buffon. In alto: il difensore azzurro Fabio Cannavaro e il centrocampista Andrea Pirlo
ra di qualificazione mondiale da quattro anni (batterono il Kazhakistan), non hanno mai battuto gli azzurri e «c'è il rischio che prima o poi in una gara si impongano», ammonisce Lippi. Che aggiunge: «Tra l’altro perdono sempre di misura, le gare dunque se le giocano: e la prova è nel fatto che il ct Cuper non è stato esonerato». Ecco, Cuper: uno ricordato nel campionato italiano per una sconfitta (5 maggio 2002, l’Inter salutò a Roma uno scudetto praticamente vinto) ha guidato la Georgia nel più disastroso girone di qualificazione che i tifosi di qui ricordino. Ma a sua discolpa c'è il fatto che la sua squadraunisce alveterano Kaladze un gruppo di giovani tutti da deci-
frare. «Non sono il Brasile, è chiaro – osserva Lippi – ma è folle pensare che sia una gara facile. Noi pensiamo ad essere concentrati ed a fare quadrato, anche perchè se dovessimo vincere domani e poi mercoledì a Torino con la Bulgaria praticamente avremmo il visto per il Sudafrica in tasca». E se così non fosse? Lo spauracchio del volto da cilicio di Cuper si agita davanti a Lippi, che replica con forza: «niente ansie, niente paure. Noi siamo pronti a giocarci la qualificazione persino agli spareggi, ovvio però che se arriva prima è meglio». Spiega, il ct, che il modulo 4-4-2 ritrovato non è figlio dell’assenza di un trequartista: «lo abbiamo sempre, magari parte dall’esterno: do-
mani può essere Camoranesi o Marchionni, o magari Pirlo che arriva da dietro». Ed ammette che la formazione è quella già ipotizzata nei giorni scorsi, con Giuseppe Rossi e Iaquinta in avanti. La chiusura però la riserva, proprio lui, ad uno dei temi che lo hanno innervosito in settimana: «Leggo che questa è l'Italjuve, ma non vi accorgete che quella bianconera è l’unica squadra a schierare molti giocatori italiani? Non mi riferisco solo all’Inter, per carità: anche le altre, a cominciare dalla Lazio sono piene di stranieri». Per carità, sarà come dice lui: non si riferiva all’Inter, ma i primi a ridacchiare della precisazione preventiva di Lippi sono Cannavaro e Buffon.
Il responsabile tecnico degli avversari dell’Italia lancia la sfida, ma con realismo
Riecco Cuper: «Che festa se vinco» ROMA –Trepareggi che equivalgono all’ultimo posto nel Gruppo 8 europeo di qualificazione ai Mondiali del 2010 in Sudafrica. La Georgia allenata dall’argentino ed ex interista Hector Cuper (l'uomo dello scudetto 2002 'consegnatò su un piatto d’argento alla Juventus), avversaria domani dell’Italia per l’ottava volta nella storia, non ha alcun motivo per sperare nel miracolo. Anzi, cercherà di limitare i danni contro i campioni del mondo in carica. «Questo match è particolare, per lo stimolo cheabbiamo tutti,anche per tutto il popolo georgiano che vedrà l’Italia – spiega il ct Cuper -. Se dovessimo vincere potete immaginare cosa succederà in tutto il Paese. Io sono un allenatore che, a volte, fa bene il proprio mestiere ed a volte no, ma non devo dimostrare niente. È una partita
speciale, perchè l’Italia è la crofoni di Sky –è un uomo che squadra campione del mondo rispetto molto, un gentiluoe sappiamo benissimo cosa si- mo. È un avversario, devo vegnifica. Sarà difficile, perchè derlo così, ma dopo la partita, il potenzialedell’Italia nonè lo come già fatto ad Udine, sicustesso della Georgia. Però, se ramente ci saluteremo. Spero, aggiungiamo qualcosa, pos- alla fine, di fare un sorriso io e siamo disputare una bella non Lippi. Mi spiace per l’Itapartita. Può essere che il mo- lia, ma è così». «L'Inter non mento dell’Italia non sia spet- gioca come giocava quando in tacolare, ma i giocatori non panchina sedeva Mancini, pehanno sicuramente dimenticato come si gioca al calcio e anche la qualità non è andata via. A me fa piacere pensare, o voglio pensare, che incontriamo i campioni del mondo e che sarà uno stimolo in più per noi». Poi, su Lippi, rivale di vecchia data, ha aggiunto: «Ho una grande stima per lui – ha aggiunto ai mi- Hector Cuper tecnico della Georgia
rò Mourinho è un allenatore intelligente. Io non ci ho mai parlato, ma ho visto giocare le sue squadre ed ho visto anche un’Inter precisa, pratica. Secondo me sarà una delle squadre che vincerà lo scudetto», ha detto Cuper a proposito della sua ex squadra. «Devo dire – ha aggiunto l’allenatore che sfiorò lo scudetto con i nerazzurri nel 2002 – che mi piacerebbe tornare all’Inter, ma non so se sarà possibile. Ho accarezzato il successo e la voglia si è fermata lì, e mancato poco per arrivarci». Due 'italianì saranno presenti contro gli azzurri: si tratta dell’esperto difensore milanista Kakha Kaladze e del giovane attaccante del Palermo, Levan Mchedlidze.
AMAURI «Sarò onorato di vestire l’azzurro» TORINO – «Perchè l’Italia? Calcisticamente sono cresciuto qui, la mia carriera è stata in questo paese e se arriverà la chiamata di Lippi sarò onorato di vestire la maglia azzurra». L’attaccante della Juve Amauri adesso non ha più dubbi. In attesa della cittadinanza, che tarda ad arrivare, il brasiliano ammette di avere ormai compiuto la propria scelta, anche perchè il ct brasiliano Dunga continua a non interessarsi minimamente a lui. Amauri, nel corso di una intervista a Dribbling, anticipata in parte da sportsera su Raidue, parla anche della vittoria schiacciante dell’Inter nel derby con il Milan. «E' stato un bel risultato per l’Inter – spiega – Non è facile battere il Milan 4-0, poi però bisogna considerare altre cose. Undici contro 11 magari non finiva così».
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GALLES (4-4-2): Maxwell 6; Eardley 6, Blake 6.5 (19'st Morris 6), Ribeiro 6.5, Taylor 6; Ramsey 6.5, King 6, Bradley 6, MacDonald 6.5; Vokes 6, Church 6.5 (16'st Evans 6.5). In panchina: Cornell, Matthews, Richards, Partington, Thomas. Allenatore: Flynn 6.5. ITALIA (4-4-2): Fiorillo 5.5; Bellusci 5.5, Ariaudo 5, Ranocchia 5, Angella 5.5; Bianchi 6 (30'st Macheda 6), Soriano 5.5 (38'st Bolzoni sv), Poli 6, Barillà 6.5 (25'st Pasquato 6); Balotelli 5.5, Paloschi 6.5. In panchina: Seculin, Brivio, Rispoli, Castiglia. Allenatore: Casiraghi 5.5. ARBITRO: Layushkin (Russia) 5.5. RETI: 9'pt Ribeiro, 23'pt Paloschi, 23'st Ramsey NOTE: ammoniti: Bradley, Paloschi SWANSEA (GALLES) – L'Italia di Casiraghi rimedia una sconfitta nel gruppo 3 di qualificazione agli Europei under 21. A Swansea finisce 2-1 a favore del Galles, grazie alle reti di Ribeiro e Ramsey per i padroni di casa e al momentaneo pari italiano con Paloschi. Il Galles vola a 10 punti dopo 4 partite, Italia a quota 0. Martedì Italia-Lussemburgo.
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Sport
Sabato 5 settembre 2009
La polemica Da gennaio sarà obbligatoria la “card” per seguire le squadre in trasferta
Tessera, il no parte da Roma Raduno degli ultras contro chi vuole “schedare” le tifoserie italiane ROMA – Tutti insieme per dire «No alla tessera del tifoso». Succederà oggi a Roma, dove dalla 10 si raduneranno allo “Spazio Roma” a Tor di Quinto i rappresentanti di almeno 140 tifoserie, secondo quanto garantiscono gli organizzatori per i quali si tratterà di un raduno per discutere della situazione e non di una manifestazione. È prevista anche la presenzadi dueesponentipolitici, unodella maggioranza e uno dell’opposizione, di cui non sono stati resi noti i nomi, mentre non sarà ammessa, sempre a detta degli organizzatori, la presenza di giornalisti a parte quella di due reporter facenti parte di testate web del tifo. Al centro dei discorsi sarà la “card” che, per disposizione del ministro dell’Interno Roberto Maroni, sarà indispensabile dall’inizio del prossimo anno per seguire la propria squadra in trasferta: i promotori del raduno, di cui in settimana hanno parlato molte radio romane, fanno sapere di essere “assolutamente decisi a respingerla in toto», e quindi di non accontentarsi di una eventuale modifica dell’articolo 9, che vieta alle società di consentire l’accesso negli stadi a tuttiitifosi condannati,«ancheconsentenza non definitiva», per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive. Quindi, al momento attuale, non hanno diritto alla tessera anche coloro che in passato hanno scontato una semplice diffida. Quello di oggi è quindi un raduno ultras «interessati a lottare contro la tessera del tifoso e il suo insopportabile profilo liberticida», secondo slogan dell’evento: «ecco perchè si è deciso di portare avanti questa battaglia tutti insieme mettendo in soffitta rivalità, campanilismo e colori politici». Il raduno, secondo gli orga-
Tutti uniti per un giorno Va in soffitta ogni tipo di rivalità
Dilettanti in lutto
Muore giovane arbitro sardo ROMA – Riccardo Santoru, giovane arbitro 21enne della sezione di Cagliari, è deceduto ieri mattina durante il raduno del comitato regionale della Sardegna. Una tragedia che ha colpito oltre ai presenti e ai familiari, tutto il mondo del calcio e in particolare quello arbitrale. Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, d’intesa con il numero degli arbitri italiani, Marcello Nicchi, e il presidente della Lega Dilettanti, Carlo Tavecchio, «ha disposto l’obbligo, in tutte le gare, in programma oggi e domani, di Competenza della Lega Nazionale Dilettanti, di osservare un minuto di raccoglimento per ricordare il giovane arbitro della Sezione di Cagliari, Riccardo Santoru, tragicamente deceduto stamani durante il raduno regionale del C.R.A. Sardegna». L’Aia ha emesso anche un comunicato in cui rende noto, tra le altre cose, che «il presidente Marcello Nicchi ha disposto, inoltre, che gli associati impegnati nella direzione delle suddette partite vadano in campo con un segno di lutto al braccio. Ai familiari del giovane ragazzo le condoglianze di tutti gli arbitri italiani». r. s.
Studio Fifa
L’Italia dà poco spazio ai giovani
In molte città d’Italia appaiono striscione come questo per protestare contro la Tessera del tifoso
nizzatori, dovrà servire a tutti i convenuti, e quindi alle varie tifoserie, per «prendere una definitiva posizione di dissenso». Antonio Ferraro, responsabile nazionale Sport del Prc-Se, si schiera contro la tessera del Tifoso. «E’ un altro tassello del disegno repressivo e liberticida attuato negli ultimi anni a danno dei tifosi e dello sport intero - si legge in una nota di Ferraro -. Non ci meraviglia l’insistenza del Ministro Maroni di accelerare la messa a regime di un tale strumento, poichè risponde pienamente alla logica della Lega e del Governo di controllare ogni settore sociale attraverso meccanismi rigidi e spesso anticostituzionali. Ed anticostituzionale è la stessa tessera, che non sarebbe concessa a coloro che in passato hanno subito escontato la diffidadel Daspo. Cioè, si può vietare l’ingresso in una
struttura pubblica, come lo sono gli stadi italiani, a qualcuno solo perchè sospettato di essere potenzialmente pericoloso. Insomma, una misura punitivaper tuttala vita.Così comeil divieto degli striscioni, anche questa decisione fa parte della forzata trasformazionedel calciodagioco aluogo di business accessibile solo a pochi e selezionati consumatori. Se poi gli spettatori saranno sempre meno può solo far piacere alle Tv a pagamento, tra cui Mediaset e Sky, che vedranno moltiplicarsi gliabbonati comeavvenuto negli ultimi anni. Chiediamo al Governo di riflettere sulle conseguenzenegative chela tesseraporterebbe, soprattutto dal punto di vista degli incidenti che si sposterebbero solo fuori gli stadi, e di iniziare ad aprire un dialogo serio con le tifoserie non violente per avviare progetti educativi nelle scuole e nelle struttu-
re sportive frequentate dai giovani». «Posseggo già una “tessera del tifoso”ela rinnovo tuttigli anni,è l’abbonamento per entrare allo stadio che per ottenerlo, così come per acquistare il biglietto di una partita, il tifoso deve esibire documenti e generalità. Quindi, se una persona è soggetta aprovvedimenti restrittivi,già oggi dovrebbe esserle impossibile recarsi allo stadio. Le dichiarazioni del ministro Maroni, illustrano questa tessera come una sorta di via card, per semplificare le fila fuori dagli stadi evitando per chi ne è impossesso i controlli. Se ne evince, quindi, che esserne in possesso non è obbligatorio per accedere allo stadio. E’ l’ennesima schedatura?». E’ quanto si chiede Enzo Foschi, vicepresidente della commissione Sport alla regione Lazio, consigliere del Pd e notoriamente tifoso romanista.
Europei Donne. Padovan: «Cresciamo». Ghedin: «Usciamo con onore»
Italia eliminata ai quarti Azzurre battute dalla Germania, inutile il gol della Panico GERMANIA ITALIA
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GERMANIA (4-2-3-1): Angerer 7; Peter 6, Hingst 6 (1' st Fuss 6), Krahn 6, Schmidt 5.5 (1' st Laudehr 7); Kulig 6, Bresonik 6.5; Behringer 6.5, Prinz 6 (38' st Muller sv), Garefrekes 6.5; Grings 7.5. In panchina: Holl, Weiss, Stagemann, Bartusiak, Mittag, Da Mbabi, Bajramaj, Zietz. Allenatore: Neid ITALIA (4-3-3): Picarelli 7; Gama 5.5, Schiavi 5.5, Toma 6, D’Adda 6; Tuttino 6, Carissimi 5.5 (37' Zorri sv), Domenichetti 6; Gabbiadini 6.5, Panico 6.5, Pini 5.5 (43' st Fuselli sv). In panchina: Cupido, Penzo, Motta, Parisi, Guagni, Neboli, Vicchiarello, Conti, Manieri. Allenatore: Ghedin ARBITRO: Palmqvist (Svezia) RETI: 4' pt Grings, 2' st Grings, 18' st Panico NOTE: Pomeriggio piovoso, terreno pesante ma in buone condizioni. Spettatori: 1.500 circa. Angoli: 12-1 per la Germania. Ammonite: Gabbiadini. Recupero: 1'; 1'. LAHTI (FINLANDIA) – L'impresa non riesce. Il dominio tedesco continua e la Germania campione in carica batte l’Italia ai quarti di finale degli Europei femmini-
Il capitano azzurro Patrizia Panico
li in corso in Finlandia. A Lahti finisce 2-1 per le tedesche, trascinate dalla doppietta della Grings, in gol al 4' del primo tempo e al 2' della ripresa. Bello, ma inutile, invece, il gol di Patrizia Panico. Il capitano azzurro riaccende le speranze italiane ed è sempre lei, al 91', a sfiorare il 2-2 che avrebbe portato le due squadre ai supplementari. Splendido e perfetto il colpo di testa in tuffo, incredibile la risposta del portiere tedesco Angerer che vola a deviare in angolo la deviazione a colpo sicuro dell’azzurra. È la Germania, dunque, a
far festa al termine di una partita equilibrata, ma che le campionesse in carica hanno vinto meritatamente. L’unico rammarico, per le azzurre di Pietro Ghedin, l'aver subito i due gol nei minuti iniziali dei due tempi. Un pò di attenzione in più in quei frangenti avrebbe potuto cambiare una partita, comunque sempre in mano della Germania che ha concluso in porta più volte e che se non avesse trovato sulla propria strada un’ottima Picarelli, avrebbe portato a casa un successo più largo. Bene anche l’Italia che ha dimostrato di potersela gioca-
re con una squadra che ha vinto le ultime 4 edizioni. Un pizzico di fortuna in più, magari su quel colpo di testa negli ultimi secondi della Panico, e l’Italia poteva portare la Germania ai supplementari e giocarsela fino in fondo. «Siamo pronti a spiccare il volo - ha annunciato con orgoglio il presidente della Divisione Femminile e capo delegazione Giancarlo Padovan al termin del match -. Resta un pò di amaro in bocca perchè all’ultimo secondo quel colpo di testa della Panico meritava il gol e ci avrebbe dato la gioia di andare ai supplementari contro una squadra come la Germania, che abbiamo affrontato alla pari giocando una partita tatticamente perfetta. È finito il tempo in cui l’Italia femminile perdeva le gare con 45 gol di scarto; in questi 90 minuti c'è stato grande equilibrio, non mi ricordo un Europeo di questo genere, è stata senza dubbio un’avventura altamente positiva». Stesso stato d’animo per il Commissario tecnico Ghedin: «Usciamo con grande onore - dichiara il tecnico anche se in questo momento sono un pò amareggiato per quel gol che ci ha negato il portiere tedesco. Devo fare i complimenti alle ragazze, si sono battute alla grande, con grinta e determinazione».
Nicolas Viola (Reggina)
ZURIGO – In Italia si dà poco spazio ai giovani. Immagine negativa quella che esce della nostra serie A dal quarto studio annuale sul mercato del lavoro del calcio europeo condotto dall’Osservatorio sui calciatori professionisti della Fifa. Considerati i principali tornei del Vecchio Continente, l’età media è salita rispetto alla stagione 2007-08 da 25.8 a 26.1 anni e il Paese in cui è più alta è l’Italia con 26.7 anni, mentre il campionato più giovane è quello francese con 25.3, anche se Oltralpe si è registrato il maggior aumento dell’età media (+0.47). Anche considerando le squadre finite ai primi cinque posti dei vari campionati, con un’età media generale di 25.9, il primato spetta alla serie A (27.5) mentre in Francia c’è quella più bassa (24.9). Per quanto riguarda la percentuale di giocatori stranieri, in generale è salita dal 45 al 45.2% con l’Inghilterra in testa a questa speciale graduatoria con il 65.2%. Per l’Italia altri due primati di cui non vantarsi: quello con il maggior tasso di mobilità (da noi i giocatori cambiano squadra 4.24 volte ogni dieci anni contro la media europea di 3.47) ma anche quello dei giocatori formati nel vivaio. La percentuale generale è scesa dal 22 al 21% ma se in Francia resta il tasso più alto anche se in calo (30.3%, -5%), l’Italia è ultima con il 12.8%. Il club che impiega più giovani formati nel vivaio è la Reggina, dove hanno giocato il 19.2% dei match. A seguire Juventus (18.7), Atalanta (18.4), Roma (16.1) e Milan (14.2). Percentuali bassissime se confrontate a quelle del resto d’Europa. Il primato spetta all’Athletic Bilbao con il 52.4%, seguito da Nancy (49.5%) e dai campioni d’Europa del Barcellona (41.7%). Infine, una curiosità: cambiare allenatore funziona. In 18 casi sono stati registrati risultati migliori, in 7 casi uguali, in 5 sono stati peggiori.
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46 Sport
Potenza Il Ravenna al Viviani senza defezioni col suo 4-4-2. Per i rossoblù 3-4-3
Capuano-Esposito, la sfida A confronto due tra gli allenatori in categoria più bravi tatticamente UNO E’ un grande ammiratore di Josè Mourinho. Nella scorsa primavera è arrivato fino ad Appiano Gentile per studiarne i metodi di lavoro da bordo campo, probabilmente senza confidargli che per la fase difensiva si ispira in realtà a Rafa Benitez. L’altro era il braccio destro di Roberto Mancini, alla guida della Primavera nerazzurra quando il tecnico di Jesi vinceva scudetti dentro e fuori dal campo. Nella sua gestione delle giovanili nerazzurre ha plasmato, tra gli altri, Balotelli (che gli ha fatto vincere un Viareggio) e Santon. Ma anche i vari Andreolli, Fatic, Bolzoni. Tutti già visti in serie A. Per entrambi questa stagione in Prima Divisione può e deve essere quella della consacrazione definitiva. La sfida di domenica sarà a distanza, vista la squalifica che impone al tecnico potentino di seguire i suoi dalla tribuna lasciando in panchina il fido vice Volini. Ma i motivi di interesse non mancano, vista la grande preparazione sul piano tattico riconosciuta ad entrambi. Il Potenza nel test di giovedi ad Avigliano ha provato il ritorno al 3-4-3, il modulo su cui si è lavorato per tutta la preparazione. Soluzione congeniale al rientro di Giannusa in cabina di regia (era squalificato contro l’Andria) con Emanuele Catania, tra i più brillanti, riportato nel tridente d’attacco.
Eziolino Capuano e Vincenzo Esposito
Porcaro prenderà in difesa il posto di Chiavaro, mentre non dovrebbero esserci dubbi sulla conferma di Polani come vertice avanzato. C’è curiosità di capire se i nuovi De Simone e Smith potranno almeno sedersi in panchina, oggi dalla rifinitura se ne saprà di più. QUI RAVENNA La comitiva giallorossa dopo l’allenamento mattutino si è trasferita ieri pomeriggio a Vasto, tappa intermedia nel viaggio verso Potenza. Stamattina in Abruzzo mister
Esposito sosterrà la rifinitura, dopo il pranzo il trasferimento a Potenza. La novità nella lista dei convocati è la prima chiamata in giallorosso del centrocampista Fabio Giordano, arrivato all’ultimo giorno di mercato. Due i ballottaggi: il brasiliano Packer - in gol contro la Spal - è favorito su Cavagna per la casella di esterno alto a destra nel 4-4-2. L’altro dubbio è in avanti, con l’ex ternano Scappini (cresciuto nella Sampdoria) in vantaggio su Gerbino Polo per affiancare Federico Pio-
vaccari. Davanti al numero uno Anania linea a quattro formata da Rizzo, Ferrario, Fasano e Sabato. In mediana Toledo a sinistra e la coppia Sciaccaluga - Rossetti nel cuore del gioco. In fase offensiva gli esterni si spingono praticamente a ridosso degli attaccanti, formando una sorta di 4-2-4 assai propositivo. Dai piedi dell’ex spezino Sciaccaluga passano praticamente tutti i palloni, fattore comprensibile visto che si tratta di uno dei migliori metodisti di tutta la serie C, micidiale an-
che sui calci piazzati. Nelle due uscite precedenti il Ravenna ha denotato qualche difficoltà ad entrare in area, segnando solo dalla distanza con Ciuffetelli nell’esordio di Portogruaro e domenica con Packer contro la Spal. Sicuramente si tratta di un complesso di primissimo piano, che ha il dichiarato obiettivo di mantenere quantomeno la posizione play-off ottenuta l’anno scorso nel girone A. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it
L’esterno di Avigliano, fratello di Rocco, debutta al Viviani da avversario
Roberto Sabato sente aria di casa
Roberto Sabato, per lui seconda stagione a Ravenna
RAVENNA - A Potenza Roberto Sabato ci è nato (il 28 luglio 1987) e cresciuto, ma con il Potenza non ha mai avuto nulla a che fare, anche perchè - si affretta a chiarire proprio il terzino giallorosso - “io sono nato ad Avigliano, città ad una ventina di chilometri dal capoluogo. Li’ sono cresciuto anche calcisticamente, avendo giocato nella locale squadra che militava nel campionato di Eccellenza lucana”. In realtà, ora che si troverà a calcare il prato del Viviani con il suo Ravenna, difficilmente Roberto riuscirà ad evitare che un brivido gli percorra la schiena. “In effetti sarà una sensazione strana giocare nella mia terra - dichiara - con il Potenza come detto non ho mai avuto niente a che fare ma da sempre la maglia rossoblu rappresentava un punto di riferi-
mento per chi come me muoveva i primi passi nel calcio regionale. Più che altro in questa settimana ho avuto il mio bel daffare ad accontentare parenti ed amici in cerca dei biglietti per venire allo stadio”. ma il suo bel daffare Roberto l’ha avuto anche in campo in questo primo scorcio di stagione: non deve essere certo una passeggiata di salute coprire le proverbiali lacune difensive di Toledo, anche se Sabato sul punto minimizza: “magari può succedere che due o tre volte in una partita ci metta un attimo in più a rientrare dalle retrovie, ma considerando la qualità che il brasiliano riesce a dare al nostro attacco credo che il gioco valga la candela”. Dopo quello con la Spal quindi Sabato si prepara a vivere un altro derby, questa volta tutto personale. “Di-
co la verità - confida - non è che conosco tanto bene la squadra lucana, l’unico giocatore con cui ho rapporti è Lolaico visto che abbiamo dei trascorsi in comune, ma c’è mio padre che mi aggiorna costantemente. L’ultima volta che l’ho sentito mi ha parlato in termini entusiastici sia della squadra che dell’euforia che si respira a Potenza, ad attenderci ci sarà un catino di 4000 persone indiavolate e noi dovremo tenere in considerazione anche questo fattore. Dobbiamo giocare come sappiamo senza pensare di partire favoriti, l’anno scorso furono proprio le sconfitte contro le squadre meno blasonate a segnare in negativo il nostro campionato. Andrea Zanzi da «La Voce di Romagna»
IERI RE ARTU HA RESCISSO IL CONTRATTO CON LA SALERNITANA Di Napoli e Fabiani ad un passo dal Messina QUANDO l’avevamo scritto a metà agosto il tono era quello di una boutade giornalistica, o poco più. Ciò che è successo ieri pomeriggio invece rischia di scrivere una pagina particolare in appendice al calciomercato estivo. Arturo Di Napoli è ad un passo dal ritornare a Messina, città dove ha trascorso un momento importante della sua carriera insieme al suo mentore Angelo Mariano Fabiani. Ieri il giocatore ha rescisso il contratto che fino a giugno 2010 lo legava alla Salernitana. L’annuncio è arrivato da un comunicato ufficiale sul sito della società granata. Come l’attaccante e il presidente Lombardi abbiano risolto il problema degli emolumenti arretrati (che ha bloccato il mercato granata) resta un mistero. Adesso, da svincolato dopo il 31 agosto, Di Napoli può accasarsi soltanto in D o aspettare la sessione di mercato di gennaio. Ma l’offerta siciliana è troppo allettante: si parla di 300mila euro per il primo anno, rinnovo automatico in caso di promozione in Seconda Divisione e garanzie di un futuro da dirigente. L’operazione, stando ad indiscrezioni, avrebbe la regia dello stesso Fabiani, pronto anche lui a rimettersi in gioco in Sicilia. Di Napoli e la società giallorossa, quindi: un legame che ha più di una possibilità di ritornare solido, viste anche le recenti dichiarazioni del diretto interessato. "Dipendesse da me sarei già a Messina - dichiarò alla stampa isolana intorno al 20 agosto - non mi interessa la categoria, sono contento dell´affetto manifestato dai tifosi ad Acireale". Li’ dove Di Napoli è andato a seguire proprio un amichevole del Messina. Il giocatore ritroverebbe in squadra l´ex compagno Magliocco, con il quale ha già giocato in serie C1 a Salerno. Se ne vedranno delle belle in un girone - non dimentichiamolo - in cui c’è anche il nuovo Avellino. E a vincere, almeno sul campo, sarà una soltanto.
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Sport 47
Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Seconda Divisione Cambia ancora la difesa con Vignati in coppia con Gabrieli
Melfi, fuori il vero volto Bello col Brindisi, ingenuo a Barletta: ora c’è l’Aversa Normanna IL LAVORO di rifinitura di questa mattina, chiarirà gli ultimi dubbi in casa gialloverde. Rodolfi non si sbottona sull'undici iniziale: " Voglio verificare ancora qualcosina - asserisce il tecnico parmense. Ci sono delle situazioni che riguardano sia l'aspetto della condizione fisica, che sia quello legato alle caratteristiche degli avversari e dunque di natura tecnico - tattica. L'Aversa è una buona squadra e dovremo fare attenzione, ma certo è che l'obiettivo è agguantare questa benedetta prima vittoria. D'altronde anche domenica scorsa, fino al 43° del secondo tempo, pensavamo di riuscire a portare a casa i tre punti, poi invece abbiamo addirittura perso". Fa ancora rabbia nell'ambiente federiciano la beffa subita a Barletta. Un Melfi più cinico e concreto avrebbe portato in salvo la vittoria, anche se il gioco non ha entusiasmato come contro il Brindisi. La gara con l'Aversa Normanna, servirà a chiarire anche quest'aspetto. Qual è il vero Melfi? Quello brillante ed autorevole della prima giornata, o quello rinunciatario e poco entusiasmante del " Puttilli"? Vedremo domani, tenendo presente che ci saranno inevitabilmente dei cambiamenti. La squalifica di El kamch, costringe Rodolfi a rivedere la zona mediana. Mitra dovrebbe partire dall'inizio con Bulla a destra e D'Andria in cabina di regia. Viola è candidato alla panchina. In difesa Vignati è pronto al debutto. Dopo RogatoGabrieli che hanno giocato contro il Brindisi e Gabrieli- Sicignano di scena a Barletta, con l'Aversa il capitano cambierà nuovamente partner, giostrando appunto in coppia con Vignati. La speranza è che si riesca a blindare un reparto apparso troppo perforabile, anche se si è pesantemente pagato alcune singole disattenzioni, più che un atteggiamento generale. In ogni caso cinque gol in due partite sono troppi e Rodolfi sta meditando alcuni spostamenti anche sugli esterni. Sicignano contende ad Arvia il ruolo di la-
Vignati del Melfi
terale destro mentre a sinistra agirà Naglieri che ha giocato una buona partita a Barletta. Già a Carrara e nel Parma, Sicignano ha giocato in questo ruolo e dunque non sarebbe una novità. Nelle valutazioni generali non va dimenticato comunque, che il Melfi è una squadra nuova, completamente rifatta, bisognosa del giusto tempo per perfezionare l'intesa. Inoltre la preparazione è iniziata in ritardo, il 25 luglio e nel periodo pre - campionato non ci sono stati test validi, utili al raggiungimento dei meccanismi ideali adeguati per ogni reparto. Nel frattempo anche per la gara di domenica, la società invita i tifosi a premunirsi anticipatamente del biglietto per la gara. In sede e all'Edicola Pepe i due punti vendita. Emilio Fidanzio
Incassi e tanto altro penalizzanti per le società
Divieti, calcio in crisi SE qualcuno nutriva ancora dubbi sul ghetto mediatico al quale da anniè condannata la Lega Pro (ex serie C) guidata dal presidente Mario Macalli, è ampiamente servito. Nella Prima Divisione di Lega Pro giunta alla terza giornata di campionato, in un silenzio assordante e nel disinteresse generale, si sta infatti delineando un quadro a dir poco disastroso. La situazione correlata ai divieti delle trasferte sta assumendo contorni drammatici. In soldoni, quasi la metà delle partite di una categoria che è pur sempre il terzo torneo professionistico italiano sarà giocata in uno stato di emergenza. Per quali ragioni? La causa non è ricondicibile unicamente al Casms e agli organismi preposti alla tutela dell'ordine pubblico, che continuano a fare come sempre il loro lavoro e a chiudere i settori ospiti bloccando di fatto la circolazione dei tifosi. Il motivo di questo sconquasso risiede, anche, nella Determinazionenumero17 del7aprile 2009, emanata dall'Osservatorio delle Manifestazioni Sportive per definire la messa a norma degli impianti sportivi delle società iscritte alla Prima e Seconda Divisione della Lega Pro. Il succo del provvedimento (leggetelo qui nella sua interezza, ndr) è che per gli impianti con capienza inferiore a 7.500 posti della Lega Pro è necessario prevedere dall'inizio della stagione calcistica 2009/2010: a) biglietti nominativi; b) sistemi strutturali per la separazione delle tifoserie; c) istallazione di adeguati sistemi di video sorveglianza; d) impiego da parte della Società sportiva di un numero di steward ritenuto idoneo.
A sinistra la tifoseria dell’AndriaBat
Resta un mistero glorioso come si sia soltanto potuto ipotizzare che potesse andare rapidamente in porto un provvedimento di così difficile (e costosa) realizzazione per di più reso noto praticamente a ridosso della nuova stagione agonisticae dunque con tempi di realizzazione strettissimi - in un campionato come quello di terza e quarta serie (ex C1 e C2) nel quale molti dei 90 (novanta!) club iscritti di professionistico hanno davvero poco. Senza tener conto della proverbiale lunghezza italica degli iter burocratici. Gli impianti, infatti, sono di proprietà dei comuni. Che hanno bilanci alla canna del gas. Come e più di quelli dei malmessi club di Lega Pro. Ciò è tanto vero che il Ministero dell'Interno, date le ovvie difficoltà che le società hanno incontrato per attuare
i criteri della determinazione, ha concesso una deroga in cui si stabilisce che il termine fissato per l'ultimazione delle opere viene prorogato al 30 settembre 2009. Quello che succederà dopo è nelle mani di Dio. I tempi restano comunque strettissimi, le casse dei comuni sono vuote e quelle delle società di Lega Pro lo sono ancora di più. Quale logica detti certe strategie non è per niente chiaro e qualcuno ce la dovrebbe spiegare. Resta da domandarsi perché si sia dato il via al torneo in una tale situazione di precarietà. Senza contare che l'inizio dei campionati è stato anticipato al 23 agosto, per la concomitanza dei Mondiali. Nessuno protesta. Non gli organi di (dis)informazione, sempre più distratti dalle vicende gossippare della serie A e disinteressati perfino alla
negletta cadetteria. Non la Lega Pro di Firenze, che pure ha indubbie prerogative di carattere organizzativo in materia. Non i pochi opinionisti che si occupano a tempo pieno della terza serie nazionale. E, ciò che più conta, neppure le società. I presidenti tutto sopportano, senza nemmeno provare a bloccare per un po' di tempo un giocattolo che si sta ormai rompendo e dare alla questione la risonanza nazionale che meriterebbe. Eppure tra le 36 iscritte in Prima Divisione ce ne sono molte di grande blasone e che investono nei loro progetti milioni di euro. Come pensano di tirarsi fuori da quello che i loro tifosi chiamano un “inferno” senza mai muovere un dito? Il fatto è che questo obbrobrio continuiamo a chiamarlo calcio. (fonte www. calciopress.it
Calcio Lucano Promozione
Il Viggiano cerca un portiere VIGGIANO - Alla ricerca di un portiere. Questo è il problema principale che ruota intorno all'ambiente viggianese ad una settimana dall'inizio del campionato. Dopo una lunga militanza di tre stagioni Donato Laurita non è più il portiere del Viggiano. Arrivato nell'estate del 2006 agli ordini di Esposito al primo campionato dei biancazzurri in uno scambiodi portiericonMariano che finì al Basilicata Sport Club, non si era più mosso dai pali valligiani. E' stato sempre fedele al Viggiano insieme ai locali doc Ernesto La Neve, il capitano Giuseppe Salera e Alessandro Genovese passato i questi giorni a Moliterno in Promozione. Le sue parate sono valse molti punti salva risultato che i compagni hanno confezionato colpendo più volte le reti avversarie. Il primo anno contribuìalla salvezza, in particolar modo ai play out, contro il San Nicola e in alcuni scontri diretti decisivi come il rigore parato a Lauria contro il Cogliandrino che risultò determinante a fine campionato giusto per citare un esempio. Il secondo anno grazie alle doti di gran portieree all'arrivodiVillani chebada prima a difendere e poi ad attaccare è stato il portiere meno battuto del torneo cadetto assieme a Piarulli del Policoro. Infine nella passata stagioneè statouno degliartefici della storica ed insperata promozione in Eccellenza che per una comunità di circa 3000 abitanti non è poco tanto da meritarsi un bel 10 in pagella a pari degli sforzi compiuti dalla dirigenza, del tecnico Villani e del capocannoniere dello scorso campionato di Promozione Francesco Campisano. Tutta la squadra era fiduciosa nell'ennesima ri-
conferma per uno dei migliori portieri lucani che ha già vinto due volte l'Eccellenza con l'Asc Potenza e Sporting Genzano e quindi la sua esperienza sarebbe servita ai tanti giovani che non conoscono la categoria. E' davvero una grossa perdita per tutta la compagine viggianese considerato il suo valore e la sua professionalità che mette in campo ogni domenica. Motivo per il quale viene stimato e rispettato anche dai suoi avversari. Dal 3 al 24 agosto è mancato soltanto una volta all'allenamento a conferma che è una persona seria e rispettosa del proprio ruolo e della squadra. Proprio per motivi di lavoro non poteva garantire purtroppo tutti gli allenamenti e di comune accordo con la società si sono lasciati pacificamente. Originario di Potenza, dove raggiungeva glii giocatori del capoluogo di regione fino a qualche giorno fa per fare allenamento a Viggiano, percorreva 200 km al giorno andata e ritorno e sinceramente sarebbe stato faticoso, visto che l'ex estremo difensore biancazzurro è sposato e vive a Pietragalla. Era stato cercato dal Picerno nella scorsa settimana che ha dirottato l'interesse verso un altro portiere,si staallenando aPietragalla e potrebbe firmare a Balvano. La società nemmeno a farlo apposta ha contattato Perna delBalvano perla porta e nelle prossime ore è attesa la sua firma che è quasi certa. Il sorteggiodel ComitatoRegionale di Basilicata ha voluto che martedì ore 17 ci fosse in programma per gli ottavi di finale di Coppa Italia la gara Viggiano - Balvano dove Laurita e Perna potrebbero già sfidarsi a parti invertite. b.b.
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48 Sport
Giusto: «Pensiamo alla Turris. Prima o poi bisogna affrontarle tutte»
Matera, settembre di fuoco Cinque di campionato ( a Casarano e Pomigliano ) e turno di coppa Il portiere resta sempre in forse
Francavilla, ansia per Di Vincenzo A sinistra il portiere sinnico Di Vincenzo
FRANCAVILLA – Agli ordini del tecnico Lazic e del preparatore Natale, il Francavilla ha svolto ieri una doppia seduta atletica e tecnico-tattica. Con la classica partitella in famiglia, che ha permesso al tecnico serbo, di visionare i probabili titolari di domenica. Al momento l'unica defezione, sembra essere quella del giovane portiere Giovanni Di Vincenzo, per lui saranno decisive le prossime ore. La voglia di battere il Sant’Antonio Abate e il desiderio di dimenticare subito la sconfitta con il Pisticci, con la conseguente eliminazione dalla Coppa Italia è davvero tanta. Tutti ingredienti che danno un'iniezione di fiducia a tutto l’ambiente sinnico, in vista dell’esordio di domani in campionato. «Il nostro avversario più grande sarà il manto erboso sintetico del loro campo di gioco – dice Ranko Lazic – noi non siamo abituati a questo tipo di superficie, anche se abbiamo giocato diverse volte su questi tipi di campi. Loro – continua il mister – sono una squadra difficile da affrontare, che rispetto alla passata stagione hanno cambiato poco, a differenza nostra che abbiamo almeno sette/undicesimi della squadra nuova». Una gara che si annuncia molto combattuta sin dalle prime battute, con le due squadre che vorranno arrivare al novantesimo minuto con
dei punti in tasca, in una partita dura per entrambi. La squadra campana allenata da mister Di Nola, è stata autrice nella passata stagione di un girone di ritorno davvero entusiasmante, che gli ha permesso di salvarsi, addirittura facendo più punti del Brindisi, che poi ha vinto il campionato. «Io confido molto nei miei ragazzi – dice Lazic – sono sicuro che se entriamo in campo con la mentalità giusta, potremo davvero fare risultato. Speriamo – conclude – di fare bene». Nella seduta di questa mattina, il tecnico rossoblu inizierà a valutare la formazione da schierare in campo nel prossimo turno. Domani ricordiamolo, alle ore 15.00 i sinnici faranno la visita al Sant’Antonio Abate, formazione che dovrebbe partire con l’intenzione di salvarsi anticipatamente. Un appuntamento che il Francavilla non può certamente fallire, il collettivo sinnico, ha il dovere di far dimenticate la prova opaca offerta nel derby di Coppa Italia contro i corregionali del Pisticci, ed ecco perché in campo serve tanta grinta e concentrazione per far ritorno dalla terra campana con dei punti in tasca. La squadra in queste ultime sedute di allenamento, è apparsa in buone condizioni, con i ragazzi che non hanno risparmiato interventi decisi nei contrasti. Claudio Sole
DISDETTO l’albergo a Mugnano e caccia a quello di Casarano. Ma non è dello straordinario che Cambia tutto in casa biancazzurra, il nuovo calendario è molto diversi da quello precedente. Probabilmente, sull’onda dell’ingiustizia per il mancato ripescaggio, era stato stilato un calendario che “tutelava” la squadra di Giusto, nel senso che nel girone d’andata i viaggio in Campania erano sette e quindi al ritorno gli “ambientini” caldi di fine stagione sarebbero stati evitati. Il nuovo calendario prevede Casarano invece di Neapolis come prima trasferta, poi in casa con la Casertana e poi viaggio al Gobbato di Pomigliano. Un inizio molto diverso da ricevere l’Ischia in casa e poi andare a Caserta con la quinta gara (unica invariata) sempre il derby col Pisticci. Calendario del girone H modificato a partire dalla seconda giornata da giocare domenica 13 settembre, prevedendo anche 4 turni infrasettimanali. Rimanendo invariata la prima giornata con il Matera che domenica ospiterà la Turris con fischio d'inizio alle 15, il calendario va a modificarsi radicalmente dalla domenica successiva con la prima gara esterna stagionale dei biancazzurri in programma a Casarano e non più a Mugnano. Primo turno infrasettimanale mercoledì 16 settembre con il Matera davanti al pubblico amico contro la Casertana; ritorno da giocarsi poi mercoledì 27 gennaio 2010. Primo derby lucano casalingo per gli uomoni di Giusto già il 27 settembre contro il Pisticci, match di ritorno il 7 febbraio. L'altro derby invece il 13 dicembre in trasferta contro il Francavilla sul Sinni, in campo poi a Matera il 2 maggio. Gli altri turni infrasettimanali si giocheranno il 28 ottobre prossimo ed il 10 marzo 2010 con il Matera che in entrambe le occasioni rispetterà il proprio turno di riposo. Una rivoluzione. Comunque, c’è da andare avanti e prendere atto che tutto queste ipotesi potrebbero diventare inutili, visto che prima o poi bisognerà incontrare tutte. Di certo c’è che l’ennesimo segnale di una Federazione che fa quello che vuole e decide come meglio crede. «Indubbiamentge è un mese di settembre probante-afferma il tecnico del Matera, Pino Giusto- ma io
Genchi e Bartoli
Campo e Albano
sono abituato a guardare uno per volta gli ostacoli e al momento nella mia testa c’è solo la gara con la Turris, per la quale abbiamo qualche problema». Il riferimento è alla possibilità di non poter utilizzare Mazzoleni squalificato e un alluce di Giovanni Campo che tiene in ansia il tecnico. «Ieri si è allenato ed è una buona notizia. Spero di recuperarlo-continua il tec-
nico biancazzurro--e di avere un pensiero in meno. Ho provato Bartoli centrale di centrocampo perchè è il più tecnico, ma nulla di definitivo perchè sarà importante constatare il recupero di Campo. Sono abbastanza ottimista, ma, tornando al discorso dei calendari, è fondamentale per noi questa partita. Perchè iniziare bene ci consentirebbe di fare qualsiasi altra
considerazione con una serenità diversa. Pensiamo alla Turris ora, poi il resto da dopo il fischio finale». Come dargli torto. Ora più che mai l’esordio è fondamentale, visto che a settembre ci sono 5 gare di fuoco (Turris, Casarano, Casertana, Pomigliano e Pisticci) più una di Coppa Italia. Come dire. Poi ne riparliamo. Renato Carpentieri
Campagna acquisti con un budget da rispettare, ma si cerca un mancino
Pisticci scommette sulle scelte fatte PER dirla con il linguaggio del mercato è nel rapporto qualitàprezzo che il Pisticci si gioca le sue carte in ottica salvezza. Non avendo un budget per ingaggiare pezzi da novanta, i gialloble hanno scommesso sui giovani e su gente che possa fare leva su grandi motivazioni e puntano, contestualmente, sulle capacità del tecnico Valente di tirar fuori il meglio dal gruppo a sua disposizione e di dargli un dispositivo di gioco in grado di mettere in difficoltà avversari sulla carta più forti. “Cerchiamo ancora un mancino, che sia under, per completare la rosa - conferma il presidente Donato Panetta, dopo le anticipazioni di ieri del suo vice Albano -, ma per il resto il nostro mercato è chiuso. La rosa è questa. E' stata costruita con grande impegno, cercando le soluzioni che potesse-
ro fare al caso nostro, facendo sempre attenzione ai bilanci. Siamo ai limiti del nostro budget e non possiamo andare oltre. Allestire una squadra per la serie D, da neopromossa con alle spalle una società giovane anche in termini di esperienza, non è stato semplice sia per oggettive questioni economiche che per la mancanza di conoscenze approfondite in una categoria dove arriva prima chi ha più contatti ed, ovviamente, più soldi da spendere”. Per questo motivo la strada verso la salvezza passa obbligatoriamente per due aspetti: “l'ho già detto in passato - ribadisce Panetta -, il Pisticci punta sull'impegno dei suoi ragazzi e sull'organizzazione di gioco. Non disponiamo di big, ma abbiamo buoni giocatori che attraverso gli stimoli, l'impegno e la capacità di esprimersi in campo in
maniera coesa possono competere per i nostri obiettivi. Non a caso le due vittorie ottenute finora in Coppa Italia con squadre che incontreremo in campionato sono figlie di questo atteggiamento. Sono la conseguenza di una buona prestazione di gruppo che si è posto con umiltà ed impegno ed ha tenuto degnamente testa ad avversari più quotati, mettendoli anche in difficoltà. In tal senso abbiamo già avuto dei buoni segnali, ma ovviamente è presto per fare delle valutazioni e capire dove può arrivare veramente questo Pisticci. Non posso illudermi dopo due sole prestazioni di Coppa Italia. Ci vorranno almeno otto partite per capire veramente di che pasta siamo fatti”. E domenica ci sarà il primo atto con il Francavilla Fontana: “ogni esordio sarebbe stato impegnativo per noi. Lo è particolarmente quel-
Il presidente Donato Panetta
lo di Francavilla Fontana - conclude Panetta - sia perché giochiamo in trasferta sia perché incontriamo una squadra molto forte, che ha fatto un buon mercato e che in Coppa ha già eliminato l'Avellino.
Sarà un test molto impegnativo per noi. Fare risultato significherebbe avere conferme molto importanti. Ma siamo consapevoli che non sarà facile”. Roberto D’Alessandro
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Sport 49
Sabato 5 settembre 2009
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Sabato 5 settembre 2009
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50 Sport
A Dilettanti Oggi sfida al Brindisi al Memorial Leone, Bawer al completo
«Matera, la mia priorità» Maestrello: «Felice di questa scelta, la mia ambizione è la serie A» UNA GIORNATA di viaggio, l’arrivo a metà pomeriggio a Matera e poi subito il primo allenamento con i nuovi compagni. E’ stata intensa la giornata di ieri per Matteo Maestrello nuovo acquisto della Bawer Matera che esordirà, probabilmente, già oggi nel Memorial Leone, il torneo con Brindisi (avversario stasera alle 20 a Santeramo della Bawer), Latina e Scafati che vedrà un Matera al gran completo con il recupero di Provenzano e Lovatti in un test interessante contro avversari di categoria superiore. «Di Matera mi hanno parlato tutti un gran bene, sia della città e sia della gente. Per me», racconta il giocatore mentre sta viaggiando verso Matera, «è la prima volta così lontano da casa (è di Jesolo, ndr), io ho sempre giocato in Emilia Romagna con un’eccezione a Novara in Legadue in una stagione che però non è stata molto bella e in un ambiente troppo freddo per i miei gusti. A Matera sono convinto di trovare gente accogliente
Corà in un time out e accanto Matteo Maestrello
ed il calore di un pubblico che ci aiuterà molto». L’accordo con la Bawer è stato trovato nella serata di giovedì al termine del Consiglio direttivo della società che ha ratificato le ultime scelte, Maestrello spiega: «ho giocato tanti anni in Legadue ed avevo lasciato una porta aperta alla Legadue ed alla serie A, ho aspettato una chiamata e poi sono stato convinto dalla propo-
sta di Matera, dalle parole dell’allenatore. Il mio sogno rimane quello di giocare in Legadue e in Serie A». Maestrello però è pronto a dare il massimo per Matera e sottolinea: «oggi la mia priorità è Matera, cercherò di fare il massimo e di stare bene poi vedremo cosa succederà, la Legadue e la serie A sono dei miei obiettivi ma oggi c’è prima Matera e la voglia di fare bene e di por-
tare avanti questo tipo di scelta». L’ala veneziana dimostra di conoscere le ultime vicende della sua nuova squadra: «so che abbiamo perso in Coppa con Potenza e dobbiamo subito rifarci, ma è normale essere un po’ pesanti in questo momento della stagione», conosce anche alcuni dei suoi nuovi compagni: «con Longobardi ho giocato diverse volte
quando lui era a Padova, conosco anche Candido e meno gli altri ma io sono disponibile a fare tutto il possibile per il bene della squadra ed a giocare là dove l’allenatore deciderà di mettermi. Credo», continua Maestrello, «che la cosa più importante è avere un buon gruppo, è quello il passo più importante per essere una buona squadra». Infine proviamo, attra-
verso le parole dello stesso Maestrello, a descriverne le caratteristiche tecniche: «questa non è una cosa molto facile e che riesco a fare molto bene: sono un giocatore molto altruista che si mette a disposizione della squadra, sono stato decimo nel tiro da tre in Legadue per cui direi che ho un buon tiro da tre, sono uno che difende e che non molla mai. Poi posso giocare spalle a canestro o anche fuori in base a quelle che saranno le esigenze e le richieste dell’allenatore». Un Corà molto soddisfatto del nuovo acquisto che ammette: «avevamo l’esigenza di avere una certezza in più in quella posizione attendendo la crescita dei giocatori più giovani, abbiamo preso un giocatore che in questo senso può darci una grossa mano». Per vederlo all’opera per qualche spezzone di gara bisognerà aspettare solo fino a stasera contro Brindisi (alle 20 a Santeramo nel Memorial Leone). Piero Quarto p.quarto@luedi.it
Volley B2 Uomini Il centrale arriva da Predazzo
Auto Si corre a Belluno
C’è il colpo Rinelli
Torna il Civm per Mossucca
Nuovo arrivo per la Pallavolo Matera MATERA - Arriva l'ultimo colpo di mercato della Pallavolo Matera. La società del presidente Antonio Tulliani ha tesserato ilforte centrale AntonioRinelli. Nato a Taranto nel 1979, può vantare numerose esperienze nei campionati nazionali di serie B1 e A2. L'atleta tarantino lo scorso anno ha giocato in B1 con il Trenta Nardin Volley di Predazzo, nella stessa serie ha militato anche con il Gioia del Colle nella stagione 2007/08 (con i baresi ha anche disputato un campionato di A2 nel 1999/2000, ndr), tre anni fa ha giocato a Bastia (B1), mentre in passato ha vestito le casacche del Mantova (B1), dell' Isernia in serie A2 per due stagioni, Rende (B1) e Lucera (B1). Fautore del colpo di mercato il presidente della Pallavolo Matera, Antonio Tulliani, che può ritenersi più che soddisfatto per un acquisto che innalza fortemente le quotazioni e la forza del club biancazzurro. “Con Rinelli abbiamo inquadrato ulteriormente la squadra rafforzandola ancora di più in fase difensiva - ha spiegato Tulliani. Alle sue spalle c'è la grande esperienza maturata in campionati di se-
rie B1 ed A2, dunque la sua maturità potrà tornare molto utile alla squadra. Il fondamentale del muro è il suo punto diforza; haottime dotifisiche,è unsaltatore e in fase di attacco colpisce la palla molto in alto. Tale caratteristica imporrà ai centrali avversari di marcarlo attentamente, permettendo al palleggiatore di allargare il gioco sugli schiacciatori laterali che, pertanto, spesso saranno favoriti da un muro avversario scomposto”. La società, con l'acquisto di Rinelli, ha chiuso una campagna acquisti davvero entusiasmante; vestiranno la maglia della formazione materana atleti di categoria superiore alla serie B2 e di notevole spessore tecnico. Doti queste che permetteranno al team materano di poter concorrere con altre formazioni del girone H per conquistare un posto ambizioso in graduatoria. “Abbiamo fatto grandi sacrifici - ha concluso il massimo dirigente -, la squadra allestita sarà sicuramente protagonista del prossimo campionato, sono certo che potrà togliersi numerose soddisfazioni. Nel frattempo la preparazione
Antonio Rinelli
atletica procede e il tecnico Julian Lozowy sta lavorando in modo attento e oculato per portare i ragazzi ad una condizione ottimale per l'inizio del campionato”. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
E’ in programma il campionato provinciale ciclo-amatori in quel di Sant’Angelo le Fratte
Oggi il secondo Madonna delle Nevi SANT'ANGELO LE FR. - Si svolgerà oggi sul territorio della cittadina, il secondo trofeo Madonna delle Nevi, campionato provinciale di ciclo-amatori. La passata edizione - al dire degli organizzatori - ha riscosso grande successo di partecipanti e ciò ha invogliato gli stessi a ripetere l'esperienza. Ad organizzarla l'associazione Albatros che, già da diversi anni, opera sul territorio nell'organizzare eventi soprattutto di natura sportiva. La gara, che ha un carattere prettamente amatoriale, è aperta a tutte le fasce di età e coinvolge anche altre comunità della valle del Melandro, come Satriano e Savoia di Lucania. I partecipanti dovranno percorrere un circuito di circa 30 Km da ripetere due volte, per un totale di 66,6 Km, attraversando tre comuni del Melandro: S. Angelo, Satriano, Savoia. Il ritrovo è fis-
sato in C/da S Maria Fellana, in agro di S. Angelo, intorno alle ore 14, partenza alle ore 16 a Satriano, arrivo a S. Maria Fellana intorno alle ore 18, seguirà poi Pasta party a base di cavatelli al sugo, panini con porchetta, anguria e bibite a volontà. Le premiazioni sono previste intorno alle ore 20 e la serata sarà allietata dal Folk di Fabrizio. Quota di partecipazione euro 10, mentre per le donne la partecipazione è gratuita. L'offerta comprende pacco gara, assistenza medico - sanitaria, buono pasta party. L'iniziativa, al dire degli organizzatori, si prefigge due principali obiettivi: la valorizzazione delle bellezze del territorio e creare interazioni e aggregazione fra le diverse comunità locali e, poi, come dicevano gli antichi: “mens sana in corpore sano”. Antonio Monaco sport@luedi.it
TORNA il Civm e per il giovane Lorenzo Mossucca, dopo l'esame superato a pieni voti domenica nel successo completo e bellissimo di Orvieto, attenzione puntata solo sulla 27esima edizione della gara Pedavena - Croce d'Aune, in svolgimento nel bellunese, in questo primo weekend di settembre. Qualche giorno per “gioire” per una prima volta sul gradino più alto del podio in classifica assoluta, per poter metabolizzare al meglio un qualcosa che appare come “vera consacrazione”di un giovane pilota che punta a divenire un grande sempre restando freddo, calmo, tranquillo, senza alcuna voglia di montarsi la testa, soprattutto con tanta voglia ancora di crescere e imparare. Il tutto anche per dar seguito ai festeggiamenti con parenti e amici, visto il fatto che il trionfo orvietano si è concretizzato nel giorno del suo compleanno e poter ringraziare al meglio tutti coloro che gli hanno fatto auguri e complimenti, o gli hanno inviatomessaggi elodi a mezzo forum, arrivati in quantità industriale. Ma ora, anzigià da mercoledì occhi puntati solo sulla lontana Pedavena, raggiunta da Mossucca con largo anticipo proprio per prendere adeguata confidenzacon unpercorso interessante, bellissimo, da affrontare con la giusta concentrazione e la consapevolezza che per lui rappresenta un'altra tappa di avvicinamento a quel podio in Civm, non più lontanissimo come appariva nelle prime gare, sempre comunque utilizzate al meglio per prendere confidenza con la potente Lola Zytek B99/50 F 3000 e fare giusto apprendistato fino a farne ora la “fedele compagna” per risultati sempre migliori. I cinque successi di fila nell'Under 25 nelle ultime cinque gare di Civm da lui disputate alla grande oltre a due quinti posti ed un sesto nelle tre ultime in classifica assoluta, con-
fermano una crescita esponenziale del giovane driver lucano, certo in termini personali ma anche di affiatamento con la sua vettura, di interpretazione positiva dei percorsi anche in virtù dei preziosi consigli a lui arrivati dalla lavoro con la scuderia e dal grande compagno di team Franco Cinelli, col Francone nazionale che ha visto benissimo in lui, dall'alto della sua esperienza, il ragazzo che poteva crescere e divenir in breve tempo un avversario ulteriore dei primissimi in classifica assoluta. Con un futuro che gli appartiene ed un presente valido per migliorarsi ancora. Ora, dopo Orvieto, quindi anche Mossucca prova, nello splendido scenario delle montagne intorno a Belluno, a fare un altro passo in avanti, cercando un nuovo risultato positivo in Civm che permetta a lui di migliorare l'attuale ottava posizione in classifica assoluta e l'undicesima in quella di gruppo, e sia anche vetrina ulteriore trattandosi anche di gara valida per il Challenge Fia e per la Coppa Fia. “Sarebbe bellissimo avvicinarmi ancora ai primissimi - ha ammesso Mossucca - ma è chiaro che non sarà per nulla facile, gli avversari sono tutti fortissimi, con iscritti di valore e da cui posso solo imparare. Io, al solito, ce la metterò tutta, posso fare bene e cercherò di farlo, nel corso delle prove per saggiare e memorizzare al meglio un percorso che è molto bello, ed anche in gara e poi tirerò le somme al termine, sperando di dare una nuova soddisfazione alla mia famiglia, a tutta la scuderia ed all'amico Cinelli che conferma di essere una persona speciale, e che mai smetterò poi di ringraziare, per aver creduto in me fortemente, quest'anno”. La classica cronoscalata bellunese si svolgerà in unica manche sul percorso di 10,226 km che da Via Trento a Pedavena porta a Casere dei Boschi di Croce d'Aune. sport@luedi.it
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Sport 51
Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
Ciclismo Giovedì lo start da Moliterno. Si chiude il 13 con la Potenza-Matera
Giro, traguardo nei Sassi Presentata la 28esima edizione della classica di Basilicata IL GIRO di Basilicata tornerà a Matera nella tappa conclusiva della sua ventottesima edizione. Tra il 10 ed il 13 settembre la Basilicata si dedicherà completamente al ciclismo per la manifestazione organizzata dal Nucleo Gioventù di Potenza. La kermesse internazionale è dedicata alla categoria juniores e nel corso degli anni ha lanciato diversi talenti del ciclismo nazionale ed internazionale, che oggi gareggiano nelle più importanti manifestazioni ciclistiche compresi Giro d’Italia e Tour de France. I rappresentati dell’organizzazione e le istituzioni, durante lapresentazione del giro che assegnerà la maglia bianca, si sono detti tutti entusiasti del ritorno del Giro lucano nel capoluogo di provincia, dopo che per diversi anni l’unica tappa a rappresentare un capoluogo era stata quella di Potenza. «Dopo tanti tentativi siamo riusciti a portare il Giro di Basilicata a Matera -ha spiegato Carmine Acquasanta, presidente provinciale del Fci- anche grazie all’aiuto del Comune. Infatti, il Giro mancava da tanti, troppi anni nel capoluogo di provincia, con una partenza, un pò poco direi per l’utenza materana, quattro anni fa». Poi, dopo aver proposto di portare a Matera la Crono, tappa importante dell’intero giro e veicolo fondamentale per chi volesse vincere, Acquasanta spiega l’importanza per la Regione intera della manifestazione. «E’bene che la gara torni a Matera -ha continuato il presidente provinciale Fci- perchè essendo patrimonio dell’intera Regione è importante che attraversi i territori delle due provincie e, soprattutto, i due capoluoghi». La novità assoluta della ventossesima edizione è il maggior interessamento della provincia di Matera all’interno della tre giorni di gare. «L’arrivo del giro a Matera -ha detto Vincenzo Sileo, presidente della società organizzatrice- coincide con la creazione del comitato Fci a Matera e sono contento che finalmente sia nato». Non si esclude un nuovo exploit di un italiano, ma anche dalla Repubblica Ceca e dalla Russia si dice arriveranno agguerritissimi e molto preparati. Inoltre, vorrei ricordare che tutti i vincitori delle scorse edizioni del Giro di Basilicata sono entrati poi nel mondo del professionismo». Inoltre, quest’anno sono state tante le richieste da parte delle varie società, molte delle quali sono state respinte per colpa di una carenza di risorse. Comunque, per questa stagione si è deciso di portare il numero delle squadre a 25, aumentandolo di sei compagini. «La grande mole di richieste arrivate quest’anno -ha ripreso Sileo- ciha costretti a lasciare fuori alcune squadre, anche importanti. Purtroppo, ci mancano le risorse e non possiamo fare altro che aumentare solamente di 6 unità le formazioni per questa edizione. Sarà necessario aumentare le risorse per realizzare una manifestazione sempre più ricca e competitiva. Speriamo che la Regione mantenga l’impegno che ha promesso perchè ne abbiamo davvero bisogno». Anche l’assessore alla Cultura e allo Sport della città di Matera, Emanuele Nicoletti, ha voluto salutera il Giro, promettendo l’impegno del Comune
nei confronti della manifestazione, come anche il consigliere comunale Adriano Pedicini. L’assessore provinciale Antonio Montemurro ha voluto salutare la platea ricordando l’importanza turistica della manifestazione internazionale. «La visione provinciale è quella dedicata prettamente al turismo. I ciclisti stranieri dovranno essere il veicolo per lo sviluppo del turismo in Basilicata». Ha conclusione, anche il Presidente del Comitato Regionale della Federazione Ciclistica Italiana, Lioi, ha ricordato l’importanza del giro e dell’attività della società Nucleo Gioventù a Potenza e della Baser a Matera. Infine, la notizia più simpatica ed interessante, riguarda l’ultima gara, la Potenza-Matera, che sarà preceduta da una passeggiata di nove Lambrette, organizzata dal Club Sassi Matera del presidente Leonardo Cascione. Francesco Calia sport@luedi.it
ALBO D’ORO 1982-GIANNI FARESIN 1983-ANGELO GIACOMELLI 1984-MAURO ARGENTINI 1985-LUCA RIGAMONTI 1986-GIANL. PIANEGONDA 1987-ANGELO CITRACCA 1988-DANNY NELISSEN 1989-FRANCO ZILLI 1990-OLEG BACHMETEV 1991-ALEXANDRE IVANKIE 1992-ALEKSI BIAKOV 1993-ALEKSI BIAKOV 1994-TADEJ VALJVEC 1995-TADEJ VALJVEC 1996-DIMITRI DEMENTIEV 1997-ALLAN DAVIS 1998-GIAMPAOLO GALLO 1999-ALEXANDER BAJENOV 2000-MARCEL SIEBERG 2001-OLEKSANDER KVACHUK 2002-DIMITRI KOZONTCHOUK 2003-WILLIAM WALKER 2004-ALEXADER SLIVKIN 2005-GATIS SMUKULIS 2006-TOMMASO SALVETTI 2007-MATTEO MANNINI 2008-ALBERTO PETITTO La conferenza stampa di presentazione del Giro di Basilicata (foto Videouno)
LE VENTICINQUE SQUADRE PARTECIPANTI ITALIA N.B.PANIGALE
SIGNORI LAZIO
1-Nazariy Boyko UKR 2-Mattia Cavallari ITA 3-Maurizio Damiano ITA 4-Christian Marzoli ITA 5-Alessio Mustone ITA 6-Riccardo Tomba ITA
7-Christian Bartemucci ITA 8-Andrea Fredi ITA 9-Nicola Malinconico ITA 10-Federico Pontieri ITA 11-Simone Camilli ITA 12-Pietro Buzzi ITA
13-Lorenzo Calanca 14-Luca Ursino 15-Fabrizio Aloi 16-Leonardo Cerquetti 17-Marco Gabelli 18-Nicolas Ravaioli
diesse Claudio Centomo
diesse Michele Devoti
diesse Aless. Marrone
CAR DIESEL SCHIO 31-Pietro Osele 32-Denny Toffali 33-Davide Gennari 34-Claudio Dalbosco 35-Mattia Filippi 36-Nicola Faccin
ITA ITA ITA ITA ITA ITA
diesse Remo Cordiali
SIDERMEC - VITALI
diesse Giovannino Brunelli
MENGONI
GARFAGNANA
61-Luca Piangerelli ITA 62-Francesco AndreaniITA 63-Francesco Telari ITA 64-Maurizio Mattiacci ITA 65-Gianluca Celi ITA 66-Jacopo Mencaroni ITA
67-Michele Turi 68-Yuri Fulfini 69-Alessandro Giani 70-Federico Politano 71-Pietro Santini 72-Matteo Bacci
diesse Mario Austero
diesse Pierluigi Turri
BELGIO 91-Gabriel Forget 92-Quantin Borcy 93-Guillaume Rase 94-Renaud Lequeux 95-Antony Hubert 96-Joakim Erpelding
ITA ITA ITA ITA ITA ITA
37-Stefano Borgini 38-Eugenio Bartoletti 39-Francesco Casale 40-Nicolò Celli 41-Giovanni Gaia 42-Manuel Senni
ITA ITA ITA ITA ITA ITA
diesse Mars Laurent
97-Jan Hirt 98-Victor Vrazel 99-Petr Vakoc 100-Josef Manousek 101-Michal Simerle 102-David Dvorsky
ITA ITA ITA ITA ITA ITA
CZE CZE CZE CZE CZE CZE
GUAZZOLINI
diesse Henke Svatopluk
ITA ITA ITA ITA ITA ITA
diesse Pierluigi Terrinoni
CORRIDONIA ITA ITA ITA ITA
73-Alex Berti 74-Roberto Ricci 75-Alessandro Brilloni 76-Paolo Totò 7778-
SLOVENIA
SEANESE ITA ITA ITA ITA ITA ITA
49-Giuseppe Brovelli 50-Mirko Galligani 51-Antonj Orsani 52-Mirko Ulivieri 53-Gianni Bellini 54-Antonio Nibali diesse Tiziano Antonini
diesse Filip Broulak
55-Manuele Bartolini ITA 56-Alssio Dami ITA 57-Alessan. Di Stefano ITA 58-Mauro Lassi ITA 59-Lorenzo Quarta ITA 60-Alessandro Risaliti ITA diesse Filippo Fuochi
RUSSIA
BIELORUSSIA
79-Gennady TatarinovRUS 80-Konstantin Yakimov RUS 81-Maxim Kondrashov RUS 82-Nicolai Kournov RUS 83-Mikhail Akimov RUS 84-Jouri Tchoupakhin RUS
85-Ilia Koshevoy BLR 86-Aliaksei Hlukhovski BLR 87-Dzimitryi Suravets BLR 88-Valdzislau Patskevich BLR 89-Aliakndr Ananich BLR 90-Pavel Rahel BLR
diesse Igor Lukyanov
diesse Liudmila Kuzmina
CROAZIA
AUSTRIA SLO SLO SLO SLO SLO SLO
S.C. FAENTINA 25-Jozef Binoshaj ALB 26- Martin Faminni ITA 27-Francesco MalpezziITA 28-Mirco Martelli ITA 29-Giacomo Mercuriali ITA 30-Eric Ravaioli ITA diesse Michele Coppolillo
PRATESE ITA ITA ITA ITA ITA ITA
43-Emanuel Robeti 44-Daniele Pascucci 45-Flavio Patrizi 46-Leonardo Cresca 47-Luca Sterbini 48-Domenico Salviani
103-Uros Beg 104-Aljaz Hocevar 105-Alen Novak 106-Jan Kresnik 107-Jurk Berk 108-Jani Music
ROMANESE ASD 19-Marcello Bertossi 20-Walter Panzeri 21-Niccolò Piacentini 22-Giorgio Verduci 23-Andrea Crema 24-Giacomo Mossali diesse Leone Malaga
diesse Emilio Mistichelli
REPUB. CECA BEL BEL BEL BEL BEL BEL
CICLOMONTANINI
109-Florian Gaul 110-Marc Obkircher 111-Benedikt Ruetz 112-Laurin Strele 113-Zorn 114-Martin Weiss
AUT AUT AUT AUT AUT AUT
Martin Ieder
115-Boris Legovic 116-Endi Sirol 117-Mirko Barbir 118-Matija Stepancic 119-Jurika Knezevic 120-Mateo Maric
CRO CRO CRO CRO CRO CRO
diesse Mario Sterpin
PUGLIA
CALABRIA
CAMPANIA
SICILIA
BASILICATA
121-Andrea Bello ITA 122-Angelo Carone ITA 123-Giuseppe De Facentis ITA 124-Giorgio Palmisano ITA 125-Paolo Tedone ITA 126-Alessandro Urso ITA
127-Simone Biafora ITA 128-Lucaino Foto ITA 129-Gianluca Galletta ITA 130-Giuseppe SimmacoITA 131-Gianluca Vizzari ITA 132-Davide Simone LupoITA
133-Giovanni D’AlessioITA 134-Joyse Andrea CasalinoITA 135-Francesco De Rosa ITA 136-Andrea Berardi ITA 137-Roberto Vernetti ITA 138-Vincenzo Mozzillo ITA
139-Pietro Mina ITA 140-Paolo Brundo ITA 141-Marco CinquemaniITA 142-Giuseppe Salvo ITA 143-Andrea Canzonieri ITA 144-Hermes Paleologo ITA
145-Daniele Bruscella ITA 146-Salvatore Caso ITA 147-Marco Cuccarese ITA 148-Nicola Giorgio MarranoITA 149-Paolo Lopardo ITA 150-Domenico PapaleoITA
diesse Marco Mango
diesse Lucio Cariati
diesse Enrico Silvestri
diesse Nunzio Valuri
diesse Prospero Di Dio
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52 Sport
LOTTO&CONCORSI
Centrato un ambo con le nostre previsioni. I centenari resistono
Milano sulla cinquantina di GIOIA GASPARINI ROMA – I quattro “centenari” del lotto continuano a marciare compatti senza mostrare segni di possibili cedimenti. In testa il 22 di Cagliari si è portato a quota 116, precede il 44 di Roma con 115 mancati riscontri, il 62 di Napoli con 110 assenze e il 40 di Milano che vanta 102 ritardi. Si sono invece rivisti il 47 secondo di Genova dopo 72 turni, il 76 quinto di Napoli dopo 65 assenze, il 55 quinto di Venezia dopo 49 sorteggi negativi, il 34 ottavo di Firenze dopo 47 turni e l'89 nono della ruota Nazionale dopo 40 assenze. Due gli ambi a valenza doppia: 5-67 sortito sia a Bari che a Milano, 22-67 uscito sia a Milano che a Torino. Da segnalare poi il terno di controfigura 7 (29-51-62) a Firenze, il terno della settantina (76-77-80) e l'ambo gemello 77-88 a Napoli, l'ambo complementare 5-85 a Bari. Completano il quadro altre combinazioni che si sono sviluppate nei diversi raggruppamenti tradizionali. NAZIONALE - La cadenza 5 con la serie 25-35-55-65-75 e la figura 4 con la serie 4-31-58-76-85 sono interessanti per ambo. Previsione speciale 6475 per estratto ed ambo. BARI - La cadenza 9 non sviluppa giochi vincenti da 48 estrazioni, combinate ambi e terni nella serie 29-3959-69-89. Per ambo la decina 71/80 con la cinquina 71-73-75-76-77. Previsione speciale 50-51 per estratto ed ambo. CAGLIARI - Per ambo e terno riproponiamo la cadenza 7 con la serie 1737-47-67-77 e la decina 70/79 con la combinazione 70-72-73-77-79. Previsione speciale 22-39 per estratto ed ambo. FIRENZE - Per ambo e terno segnaliamo la decina 31/40 con la serie 3234-35-37-39 e la figura 3 con la cinquina 3-12-30-39-66. Previsione speciale 24-35 per estratto ed ambo. GENOVA -La figura del 4 non sviluppa combinazioni vincenti da 70 estrazioni, giocate ambi e terni nella serie 22-40-58-67-85. Per ambo la cadenza del 2 con la serie 2-22-32-42-52. Previsione speciale 29-31 per estratto ed ambo. MILANO - Avevamo proposto ambi
31 13 22 88 28 40 62 37 44 76 87 con la cadenza 0 ed è uscita la coppia 20-80. La cinquantina e la controfigura 3 sono interessanti per ambo, combinate qualche puntata attingendo nella serie 54-55-56-58-59 e nella cinquina 3-14-25-47-58. Previsione speciale 40-41 per estratto ed ambo. NAPOLI -Per ambo segnaliamo la cadenza 2 con la serie 22-32-42-62-82 e la figura del 7 con la cinquina 16-2543-70-88. Previsione speciale 62-83 per estratto ed ambo. PALERMO - La figura 3 con la serie 12-39-48-57-84 e la cadenza del 4 con la cinquina 4-24-44-64-74 sono mature per qualche ambo. Previsione speciale 24-73 per estratto ed ambo. ROMA - La ruota capitolina potrebbe dare ambi sia con la cifra 3 che con la controfigura 7, ancorateli alle combinazioni 3-23-30-35-39 e 7-29-40-6273. Previsione speciale 44-90 estratto ed ambo. TORINO - Per ambo e terno la figura 6 con la serie 6-24-33-42-69 e la cadenza 3 con la cinquina 23-33-43-53-63. Previsione speciale 4-8 per estratto ed ambo.
77 79 116 76 93 102 110 77 115 78 93
32 55 3 35 67 47 74 3 40 64 13
64 73 67 72 58 70 75 63 71 62 82
21 51 37 42 82 10 16 41 52 83 90
63 63 66 65 52 60 70 54 61 56 80
90 30 77 65 43 21 72 9 23 43 25
56 62 59 62 51 58 68 50 60 51 51
14-17-41-61 e la cadenza del 7 con la cinquina 17-27-37-47-57 reclamano il gioco per ambo. Previsione speciale 87-90 per ambo e ambata. TUTTE - Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 16-21-33, 2459-71, 26-35-60, 47-83-89, 4-18-33.
Pronostico concorso n. 107 (del 05/09/2009) 3 13 31 48 52 57 62 80 Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero 88 81 85 90 55 82 1 3 63 64
PREVISIONI
Frequenza 135 134 134 131 130 130 129 129 128 128
Numero 30 80 65 64 25 73 59 3 13 48
Ritardo 66 51 44 43 35 35 31 28 27 27
di PASQUALE GRANDE
Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI SABATO 5 settembre 2009 Roma e Tutte 19, 32, 71, 25, 66, 15 Napoli, Firenze e Tutte 17, 30, 69, 23, 64, 13 ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 8 settembre 2009 Roma e Tutte 22, 35, 74, 28, 69, 18 Napoli, Firenze e Tutte 20, 33, 72, 26, 67, 16
Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!
VENEZIA - La cifra 1 con la serie 13-
UNDICI RUOTE
di MARIA D’AUTUNNO
Gli ambi di settembre IL gioco dell’ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appasionati del gioco del Lotto. Nel “Magico”mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate”abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Settembre, si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per ambo e sorti superiori, per tutto il corso del mese MESE DI SETTEMBRE 12 - 15 5 - 23 13 - 44 5 - 85 68 - 23 17 - 90 41 - 42 31 - 78 Per informazioni e chiarimenti telefonare 3488024342da martedì a sabato dalle 17,30alle 19 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto di Settembre.
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Rubriche 53
Sabato 5 settembre 2009
Sabato 5 settembre 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Non accettate senza riflettere un progetto di lavoro che appare alquanto fumoso. In amore vi conviene cambiare tattica..
TORO 21/4 - 20/5
Finalmente una giornata di evasione e allegria: ritempratevi per affrontare le prossime battaglie nel lavoro. Ansie in amore, ma passeggere
GEMELLI 21/5 - 21/6
Giornata piena di dinamismo e il clima sarà favorevole per quanto riguarda gli affari. In amore non potete pretendere la perfezione
CANCRO 22/6 - 22/7
Con un po' di lungimiranza cercate di allargare la cerchia delle amicizie: potrebbero aiutarvi negli affari. Sintonia perfetta in amore
LEONE 23/7 - 23/8
Ambizione e costanza vi aiuteranno nel lavoro a fare considerevoli progressi in tempi contenuti. Confusione pericolosa in amore
VERGINE 24/8 - 22/9
La vostra idea è brillante ma difficile da realizzare in questo momento: ci sono troppe incertezze nel lavoro. In amore usate la dolcezza.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Favorite le trattative di affari: non fatevi intimidire dalla presunzione altrui e mantenete la vostra posizione. Un amore agli albori ma tanto intenso.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
L'entusiasmo e la voglia di fare passi avanti nel lavoro stimolano la vostra creatività. In amore siete ancora fragili.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
La giornata si profila positiva: potrete chiedere favori, ottenere permessi e raggiungere una meta ambita. Indecisione in amore.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Imparerete a vostre spese che non sempre si può contare, nel lavoro, sull'aiuto promessovi da qualcuno. In amore siate sinceri, è meglio.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Negli affari dovete ricordare che la guerra si dichiara quando si ha qualche probabilità di vincerla. Molto stimolante un nuovo rapporto affettivo.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
RI Po; S ori; ST oratore = Riposo ristoratore
Con pazienza e determinazione nella professione conquisterete sempre nuove posizioni. In amore imparate a lasciarvi un po' andare.
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54 Rubriche
SPORT
PRIMA SERATA
19.50
18.10
TELEFILM
21.05
FILM
18.50
QUIZ
14.05
RUBRICA
23.00
FILMTV
17.55
FILM
Fabio Cannavaro
J.A.G. Avvocati in divisa
Operazione San Gennaro
06.10 -VideoframmentiTorte in faccia 07.00 -RubricaSabato & domenica 09.15 -NewsSettegiorni 10.05 -TelefilmUn ciclone in convento 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 10.55 -TelefilmLady Cop 11.40 -RubricaPongo & Peggy...gli animali del cuore 12.35 -TelefilmLa signora in giallo 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaLinea Blu 15.45 -RubricaQuark Atlante 16.15 -RubricaEmozioni d'alta moda 2 16.55 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.00 -Telegiornale Tg 1 17.10 -RubricaA sua immagine 17.40 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 17.45 -TelefilmL'ispettore Derrick 18.50 -QuizReazione a catena 19.45 -TelegiornaleTelegiornale 19.50 -Sport Georgia - Italia: qualificazioni mondiali 2010 - Calcio
06.10 -RubricaL'avvocato risponde Estate 06.25 -VideoframmentiCapitani in mezzo al mare 06.45 -RubricaInconscio e Magia 07.00 -TelefilmGirlfriends 08.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 08.20 -RubricaStorie di salute 09.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 09.05 -CartoniCartoon Flakes 10.30 -TelegiornaleTG2 Mattina L.I.S. 10.35 -RubricaQuello che 11.15 -RubricaQualitaliadop 13.00 -TelegiornaleTG2 Giorno 13.25 -RubricaRai sport Dribbling 14.00 -TelefilmL'Africa nel cuore 14.50 -TelefilmStreghe 16.50 -RubricaSereno variabile 18.00 -Telegiornale TG2 18.10 -TelefilmJ.A. G. Avvocati in divisa 19.00 -Real TvX Factor. La settimana 19.35 -Telefilm Law and order 20.25 -GiocoEstrazioni del lotto
08.00 -RubricaSotto i cieli del mondo 08.55 -FilmAppuntamento a Ischia con D. Modugno - regia di Mario Mattoli (Ita) - 1960 10.30 -CartoniPapà castoro / Little Amadeus 11.05 -RubricaIl videogiornale del... 12.00 -TelegiornaleTG3 12.15 -RubricaTGR - L'Italia de... 13.00 -FilmTotò a Napoli con Totò - regia di Daniele D'Anza (Ita) - 1967 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTG3 14.50 -RubricaTGR Speciale Estovest 15.25 -RubricaMagazine C. League 16.30 -SportCampionati europei - Pallavolo 18.00 -SportArrampicata Rock Master 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob presenta Blob Venezia 20.20 -TelefilmI misteri di Murdoch
06.00 -TelegiornalePrima pagina 08.00 -TelegiornaleTg5 - Mattina 09:50 - FilmLa battaglia di Mary Kay con Shirley MacLaine, Parker Posey, Shannen Doherty - regia di Ed Gernon (Canada, USA) - 2002 10:15 - FilmIll mio campione con Vince Vaughn, Monica Potter, Joey Lauren Adams - regia di John N. Smith (USA) - 1998 13.00 -TelegiornaleTg5 13:40 - FilmTV be my baby con R. Ashton, B. Hutzler, J. Duffy, C. Judd, L. Chabert - regia di Bryce Olson (Usa) - 2006 15.30 -Sit ComIl mammo 15.55 -RubricaCiak Speciale Il grande sogno 16.00 -Film TvCallas con Luisa Ranieri, Gérard Darmon, Serena Autieri - regia di Giorgio Capitani (Ita) - 2005 18.50 -QuizChi vuol essere milionario 19.45 -QuizChi vuol essere milionario 20.00 -TelegiornaleTg5
06.15 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 06.35 -TelefilmLa grande vallata 08.00 -Sit ComNonno Felice 08.25 -TelefilmMagnum P.I. 09.50 -MiniserieLa filgia del Maharajah 11.30 -TelegiornaleTg4 11.40 -RubricaCuochi senza frontiere 12.30 -TelefilmDetective in corsia 13.30 -Telegiornale Tg4 14.05 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.10 -Film TvPerry Mason: Scandali di carta - Giallo con Raymond Burr (USA) - 1991 17.00 -Telefilm Psych 18.00 -RubricaVite straordinarie 18.45 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -Telegiornale Tg4 19.35 -Telefilm Walker Texas Ranger
07.00 -TelefilmCleopatra 2525 07.50 -Cartoni 10.45 -MiniseriePerchè a me 11.15 -MiniseriePerchè a me 11.50 -Sit ComAliens in america 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13:05 - NewsStudio sport 13.35 -RubricaGrand Prix Moto 13.55 -SportCampionato Mondiale Motociclismo - Motociclismo 15.05 -SportCampionato Mondiale Motociclismo - Motociclismo 15.20 -SportCampionato Mondiale Motociclismo - Motociclismo 16.05 -TelegiornaleTgcom 16.10 -SportXV Campionato Mondiale di Pugilato - Pugilato 18.30 -TelegiornaleStudio aperto 18.55 -NewsMeteo 19.00 -TelefilmMr Bean 19.25 -FilmUn principe tutto mio II - Un matrimonio da favola con L. Mably - regia di Catherine Cyran (USA) - 2006
07.30 -RubricaSpeciale La7 09.35 -RubricaMovie Flash 09.40 -TelefilmIl tocco di un angelo 10.25 -FilmIl ratto delle Sabine con R. Moore - regia di Mario Bonnard (Ita) - 1961 10.40 -SportSuperbike Round 11 - Motociclismo 11.30 -TelefilmMike Hammer 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -FilmIl dito più veloce del west con J. Garner - regia di Burt Kennedy (USA) - 1968 15.00 -SportSuperbike Round 11 - Motociclismo 16.10 -FilmL'incredibile affare Kopcenko con T. Courtenay - regia di Dick Clement (UK) - 1968 17.55 -FilmCiao nemico con G. Gemma - regia di E.B. Clucher (Ita) - 1981 20.00 -Telegiornale Tg La7
22.35 -Telegiornale TG 1 22.55 -EVENTO Premio Campiello 2008
20.30 -TelegiornaleTG2 21.05 -Film TvIl gioco della mantide con J. Luner - regia di Douglas Jackson (Can) - 2006 22.45 -RubricaRai Sport Sabato Sprint 23.20 -TelegiornaleTG 2 23.30 -RubricaTG 2 Si, Viaggiare
21.05 -FilmOperazione San Gennaro con N. Manfredi, Totò - regia di Dino Risi (Ita/Fra/Ger) - 1966 23.00 -Telegiornale Tg 3 23.15 -TelegiornaleTg Regione 23.20 -FilmRodacted
20:30 - ShowPaperissima sprint 21.20 -ShowLo show dei record 23:30 - FilmThe crows con Susanna Simon, Stefan Jürgens, Doris Kunstmann - regia di Edzard Onneken (Germania) 2006
21.10 -Telefilm Criminal intent 23.10 -Telefilm Shark
21.10 -FilmLa piccola principessa con Liesel Matthews - regia di Alfonso Cuarón (USA) - 1995 23.00 -Film TvDirect action con Dolph Lundgren, Polly Shannon - regia di Sidney J. Furie (Canada) - 2004
20.30 -Documentario Le follie degli imperatori 21.10 -Serie Tv L'ispettore Barnaby 23.05 -DOCUFICTION Il milione quaderno Veneziano
00.15 -Rubrica66 ° Mostra del cinema di Venezia 2009 00.45 -TelegiornaleTG 1 Notte 01.10 -FilmIl resto di niente con M. De Medeiros - regia di Antonietta De Lillo (Ita) - 2004
23.45 -RubricaTg 2 Eat Parade 00.00 -RubricaTG 2 Dossier 00.45 -RubricaTG 2 Storie e racconti della settimana 01.25 -RubricaTG 2 Mizar 02.00 -Real TvX Factor. La settimana
00.45 -Telegiornale Tg 3 00.55 -Rubrica TG3 Agenda del mondo 00.50 -Rubrica Appuntamento al cinema
01.30 -TelegiornaleTg5 02.00 -ShowPaperissima sprint 02:50 - FilmIl mondo di Sophie con S. Storstein - regia di Erik Gustavson (Nor) - 1999 05:30 - TelegiornaleTg5-notte-replica
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01.10 -ShowPoker1mania 02.20 -FilmSogni di gloria con P. Nicholls - regia di Gaby Dellal (GB) - 2002 04.00 -FilmLa rivincita di Raf 05.55 -TelefilmTi presento i miei
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Chi vuol essere milionario
Rita Dalla Chiesa
Direct Action
Ciao nemico
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Televisioni 55
Sabato 5 settembre 2009
NUOVO ATTACCO
PD
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VERTENZA LASME
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Bordate sul caso Boffo
Fioroni tra i banchi
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Anno 8 n.209â&#x201A;Ź 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
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Sabato 5 settembre 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
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ÂŤMai travestiti da poliziotti inglesi. Fummo messi alla portaÂť ',6$6752 6&82/$
ROMA - Da lunedĂŹ ricomincia â&#x20AC;&#x153;Chi lâ&#x20AC;&#x2122;ha visto?â&#x20AC;?, la popolare trasmissione di RaiTre che si è occupata piĂš volte del caso Claps. E Il Quotidiano ha sentito la conduttrice, Federica Sciarelli, sulle recenti dichiarazioni contenute nella mail probabilmente proveniente da Danilo Restivo dallâ&#x20AC;&#x2122;Inghilterra. ÂŤRestivo? Racconta solo sciocchezzeÂť. D SDJLQD
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Precari di tuttâ&#x20AC;&#x2122;Italia, - unitevi â&#x20AC;&#x201C; il nuovo anno scolastico si inaugura allâ&#x20AC;&#x2122;insegna della lotta coalizzata e della protesta unanime. Genuflessi o in atto di autoflagellazione, tra tagli e ripescaggio ed escamotage di contratti a moâ&#x20AC;&#x2122; di placebo, per lenire i dolori di pancia e il portafoglio al verde, a causa della chimera della nomina annuale, piĂš che in processione dinanzi al ministero dellâ&#x20AC;&#x2122;Istruzione, bisognerebbe innalzare preci e bruciare ceri votivi a â&#x20AC;&#x153;Santa Scolasticaâ&#x20AC;&#x153;. Per placare le orde di manifestanti da un capo allâ&#x20AC;&#x2122;altro dello stivale, segue a pagina 12
Non possiamo paragonare una colf ad un ministro, certo che no, tanto per lâ&#x20AC;&#x2122;incomparabile tipo di responsabilitĂ che grava sulle due figure professionali, quanto per il compenso che a tale responsabilità è commisurato. Proviamo tuttavia ad immaginare questa scena. La padrona di casa chiede alla sua colf di rassettare la cucina; la colf solerte butta via le pentole sporche, spezza ad uno ad uno tutti i piatti, infila i bicchieri nel contenitore della raccolta differenziata, brucia tovaglia e tovaglioli nel segue a pagina 13
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Lâ&#x20AC;&#x2122;ospite è come il pesce: innervosisce il gatto.
GL 1,12 '¡$*267,12 Con questâ&#x20AC;&#x2122;analisi sui dati Svimez che riguardano la nostra regione inizia la collaborazione con Il Quotidiano il professor Nino Dâ&#x20AC;&#x2122;Agostino, illustre ed autorevole economista lucano. La Svimez nei giorni scorsi ha analizzato i dati Istat sull'andamento dell'economia della Basilicata, riguardanti il primo trimestre 2009, e l'intero anno 2008, fornendo una lettura molto significativa dello stato dell'economia regionale. Siamo pur sempre avanti ad una valutazione congiunturale che tuttavia è chiaramente in linea, confermandone i tratti essenziali, con le caratteristiche strutturali del sistema economico lucano. La crisi investe la regione in modo molto pesante: nel primo trimestre del 2009 si sono persi 3500 posti di lavoro, come somma algebrica che ha visto, da un lato, una contrazione di ben 3800 addetti nell'industria che si aggiunge ai circa 5000 espulsi dal settore secondario nel 2008, una perdita di 700 occupati nell'agricoltura e, dall'altro, un incremento di 700 unitĂ nei servizi. In realtĂ , le cifre suddette solo in parte evidenziano la gravitĂ del quadro economico lucano: la diminuzione della occupazione riguarda prevalentemente l'industria in senso stretto che in definitiva rappresenta il motore di un sistema economico. segue a pagina 11
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