Brevi dal mondo
Airbus: basta scatole nere PARIGI – Basta con le scatole nere che si perdono in fondo agli oceani o si danneggiano. I registratori di volo degli aerei sono stati messi in discussione ieri proprio da Airbus che rivela di stare lavorando già su sistemi alternativi di invio dei dati via satellite.
Il 14 settembre l’esperimento di La Russa con gli Alpini
Prende il via la “mini-naja” Il “pallino” del ministro diventa realtà Stage rivolti ai giovani da 18 a 25 anni
Lisbona, oscurato tg antipremier LISBONA – È clima infuocato a Lisbona dopo l'oscuramento annunciato giovedì, a tre settimane dalle elezioni politiche del 27 settembre, del molto popolare – e molto critico con il premier socialista Josè Socrates – 'Jornal Nacional', il Tg dell’emittente privata Tvi di proprietà del gruppo spagnolo Prisa, vicino ai socialisti del premier Josè Luis Zapatero. Il programma, che ha cadenza settimanale, secondo la conduttrice Manuela Moura Guedes nell’edizione di ieri avrebbe dovuto presentare un servizio «con dati nuovi e come sempre documentati» sul 'caso Freeport', una vicenda di presunta corruzione nella realizzazione di un centro commerciale vicino a Lisbona, che vede coinvolto lo stesso Socrates.
Iran, l’Ue pronta al dialogo STOCCOLMA – L'Unione europea è pronta al dialogo con Teheran sulla questione nucleare ma è anche preparata a un eventuale scontro nel caso che l’Iran non cooperi. Lo ha affermato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt, nel corso della riunione informale dei ministri degli Esteri a Stoccolma.
Israele, moratoria sugli insediamenti TEL AVIV – Prima una nuova infornata di permessi di costruzione, poi – forse – la moratoria. Sembra essere questa la risposta del premier israeliano, Benyamin Netanyahu, alle pressioni americane per un congelamento degli insediamenti ebraici in territorio palestinese, funzionale alle speranze di ripresa del processo di pace. Una risposta che mira a rassicurare i molti paladini del movimento dei coloni in seno alla coalizione.
Sabato 5 settembre 2009
Ignazio La Russa
ROMA – È stato il pallino del ministro della Difesa fin dal suo insediamento in via XX Settembre: stage estivi nelle caserme, rivolti ai giovani tra i 18 e i 25 anni, per «riavvicinare le nuove generazioni alle Forze armate e ai valori che esprimono». Una sorta di mini-naja, come l’ha ribattezzata subito la stampa. Ignazio la Russa ne ha parlato più volte, ma alla fine sembrava che l’idea fosse finita in un cassetto, definitivamente archiviata per colpa dei tagli al bilancio o perlomeno rinviata a fine legislatura, come lo stesso mi-
nistro aveva pure ventilato. Ieri, però, l’annuncio ufficiale: la mini-naja prende il via il 14 settembre. E si comincia con il corpo degli alpini. Per il momento è solo un esperimento, in forma ridotta, «ma l’importante – dice La Russa – è partire». Il ministro della Difesa offre ai giornalisti la sua «chicca» (così la definisce) al termine della visita del premier Berlusconi al Coi, il Comando operativo di vertice interforze. Al comando delle Truppe alpine è tutto pronto per accogliere i giovani volontari, ragazzi e ragazze.
Palermo, stupro Trapani, passa di gruppo a disabile con il rosso e investe arrestati 4 ragazzi una bimba: arrestato PALAZZO ADRIANO (PALERMO) – Mentre i fedeli portavano in spalla il crocifisso, con centinaia di persone in processione dietro al simulacro tra mazzi di fiori e campanelli d’argento e i bambini facevano festa per i giochi d’artificio, il branco si accaniva su una ragazzina di 13 anni, violentandola. Lo stupro di gruppo s'è consumato nella notte tra il 16 e il 17 agosto. La vittima, con una lieve disabilità, conosceva i suoi aggressori, quattro ragazzi, tre dei quali minorenni, fermati dai carabinieri dopo due settimane di indagini.
TRAPANI – E' stato rintracciato e arrestato dai carabinieri ieri pomeriggio a Trapani il responsabile di un incidente stradale che ieri mattina ha ridotto in fin di vita una bambina di 11 anni. È Pietro Candela, pregiudicato trapanese di 40 anni, che alla guida di una Ford Fiesta bianca, intorno alle 12,30, sarebbe passato con il semaforo rosso ad un incrocio di contrada Purgatorio, nel territorio comunale di Custonaci, e ha investito in pieno una bambina che andava in bicicletta.
È la prima vittima in Italia. Nel mondo 2.800 morti
Influenza A, non ce l’ha fatta il paziente di Secondigliano ROMA - Non ce l'ha fatta il 51enne di Secondigliano ricoverato all'ospedale Cotugno di Napoli dopo essere stato colpito dall'influenza A H1N1. È morto nella notte, dopo che le sue condizioni avevano subito un ulteriore, brusco peggioramento. I medici hanno praticato manovre di rianimazione per 45 minuti, poi hanno dovuto constatarne la morte. Ed è la prima persona a morire in Italia per le complicazioni seguite al contagio da influenza A. Il direttore sanitario dell'ospedale Cotugno, Cosimo Maiorino ha diffuso una nota: "Alle ore 24.00 del 3 settembre 2009 - si legge - il paziente D. G. è deceduto per sepsi da stafilococco aureo e broncopolmonite complicata da insufficienza renale acuta in paziente con grave cardiomiopatia dilatativa, diabete mellito in oligofrenico con infezione da virus A/H1N1". Il direttore sanitario del nosocomio, Cosimo Maiorino, ha aggiunto che "l'uomo è morto per complicanze legate a un grave stato di compromissione cardiaca". Insomma, il virus dell'influenza avrebbe agito da "detonatore" nel quadro di una situazione già ampiamente compromessa, se è vero che le condizioni dell'uomo - che abitava con l'anziana madre nel quartiere Secondigliano - si erano rivelate molto critiche sin dal momento del suo ricovero. Preoccupati i vicini di casa dell'uomo, hanno chiesto un'ispezione della Asl e hanno ottenuto la disinfestazione del palazzo e del cortile dal quale si accede a una camera dove dormiva l'uomo.
Ma intanto si profilano nuovi casi. Uno dei pazienti ricoverati al Cotugno di Napoli per sospetto virus H1N1 è risultato positivo al test eseguito. Si tratta di una donna di 37 anni della provincia di Napoli le cui condizioni, però, non desterebbero preoccupazioni". Esclusa la presenza del virus in un altro paio di pazienti, fra i quali una bambina di cinque anni mentre per gli altri si attende ancora l'esito definitivo. E intanto l'Organizzazione mondiale della sanità fa sapere che nel mondo i casi sarebbero oltre 2.800 morti. È salito ad "almeno 2837" il numero complessivo dei decessi provocati dalla pandemia di influenza A. L'aumento dei decessi - più di 600 rispetto ai da-
ti resi noti la settimana scorsa - sarebbe dovuto al numero dei casi, mentre il virus non è mutato o cambiato in alcun modo, ha spiegato il portavoce dell'Oms Gregory Hartl. E mentre la Sinovac, la compagnia farmaceutica cinese che per prima ha prodotto un vaccino monodose per la nuova influenza, è "aperta" alla possibilità di vendere il suo prodotto all' estero, continua la corsa al vaccino. Alla multinazionale Novartis, sede in Svizzera e centri di produzione e di ricerca in tutto il mondo, sono arrivate opzioni sulla produzione da 35 Paesi, tra i quali Stati Uniti, Francia, Svizzera, Spagna e Olanda, che hanno già ufficialmente annunciato gli ordini di acquisto. Elisabetta Martorelli
Negli Usa cambia il modo di salutarsi. Impazza il “fist bump” dei rapper
Va meglio a Monza. Veronesi tranquillizza MILANO–Fabio F., il 24enne ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza per una polmonite causata dall’influenza A, sta meglio. Nel bollettino odierno si legge che «il paziente ha presentato lievi segni di miglioramento della funzione respiratoria. La sovrainfezione polmonare appare attualmente sotto controllo». Le sue condizioni tuttavia «rimangono critiche e la prognosi riservata». Per il professor Umberto Veronesi non c'è da farsi prendere dal panico per l’influenza A. «Siamo sicuri che l’epidemia aumenterà, ma la pericolosità è limitata – ha dichiarato l’oncologo a Cernobbio – La mortalità in Italia è stata zero». Veronesi esclude pericoli per il futuro: «Non ci sarà una mutazione del ge-
ne dell’Influenza. Me lo confermava anche Luc Montagner: se non è accaduto finora non accadrà nei prossimi tempi». Intanto ngli Stati Uniti cambia il modo di salutarsi. Niente bacetti, abbracci o stretta di mano per salutarsi, in modo da evitare il rischio contagione. Sì al 'fist bump': e ancora una volta, sono stati Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti, e la first lady Michelle a dare l'esempio, con il saluto pugno contro pugno dei rapper. Con l’avvento dell’influenza A, cambia il modo di salutarsi negli Stati Uniti ed è il New York Times, aiutato dauna serie di disegninidi Ross MacDonald, a stilare un primo catalogo, scherzoso ma non troppo, sulla peri-
colosità dei saluti più diffusi, come i bacetti o la stretta di mano. Oltre al 'fist bump' (ormai chiamato 'first bump' negli Usa in riferimento alla prima coppia) il Nyt cita tra le abitudini poco pericolose quella dell’elbow rub' (o strofinamento dei gomiti), un tipo di saluto in realtà poco praticato, a meno di non avere le mani piene di pacchi. Ma secondo l’antropologo Alessandro Duranti per evitare qualsiasi rischio, bisognerebbe farecome gli abitantidelle Samoa, un arcipelago del Pacifico: non toccarsi affatto. È invece un pò più a rischio la pratica cinese di salutare avvolgendo con la mano sinistra il proprio pugno chiuso destro. Daniela Navi
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