Brevi dal mondo
Dubai, sventato un nuovo 11/09
TEL AVIV – Un attentato per molti versi analogo a quello dell’11 settembre alle Torri Gemelle di New York è stato sventato a Dubai dai servizi di sicurezza degli Emirati arabi uniti. Lo sostengono due importanti quotidiani israeliani, mentre i responsabili degli Eau mantengono un totale riserbo sulla vicenda. Obiettivo dell’attentato era la Torre di Dubai (Burj Dubai, nella foto), grattacielo ultra-moderno da 160 piani, alto 800 metri, concepito per essere l’edificio più elevato del mondo. La sua inaugurazione dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno. Ma qualcuno, dietro le quinte, voleva che il simbolo della floridezza economica degli Emirati dovesse rovinare a terra. Secondo il quotidiano Yediot Ahronot ignoti attentatori progettavano di centrarlo con un aereo che doveva decollare da un aeroporto relativamente vicino: forse dall’Iran.
Picchiato dai compagni neri WASHINGTON – Aggressione a sfondo razziale nell’Illinois dove un ragazzo bianco di 17 anni è stato picchiato da due compagni neri che non volevano si sedesse accanto a loro sullo scuolabus. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza e gli aggressori, di 14 e 15 anni, sono stati sospesi da scuola e saranno processati. Sull'autobus, come mostrato dal filmato, viaggiavano in gran parte ragazzi neri che hanno assistito ai pestaggio senza fare nulla o addirittura incitando gli aggressori.
Salvi minori su un barcone
Mercoledì 16 settembre 2009
Marocchino uccide la figlia perché conviveva col fidanzato La ragazza, 18 anni aveva la colpa di aver infranto le tradizioni del paese
PORDENONE - Ha ucciso la figlia di 18 anni, sorpresa in auto con il fidanzato. L'ha inseguita per strada e l'ha finita con una coltellata alla gola. Nel Marocco, dove la ragazza era nata, non è consentito convivere con un uomo senza sposarsi. E invece lei era andata a vivere a Montereale Valcellina con Massimo, "il suo grandeamore", 13anni piùgrande di lei. Il padre della ragazza è stato fermato, imputato di omicidio. In ospedale è finito il fidanzato, Massimo De Biasio, 31 anni, socio del ristorante dove la ragazza marocchina lavorava come cameriera.
La denuncia del sindacato
Intercity deraglia nei pressi di Chiusi Fs: «Era in manovra» MILANO - L'Intercity 703 Venezia-Napoli è uscito dai binari nei pressi dello scambio di Chiusi nord. Nessun ferito tra i passeggeri e il personale. I macchinisti del sindacato “Ancora in Marcia!”, si dicono preoccupati «per la sicurezza ferroviaria. Anche stavolta solo per caso non ci sono state conseguenze disastrose». «Il treno era in manovra a bassissima velocità. Non si tratta di un deragliamento ma di un leggero svio della locomotiva e della prima carrozza», precisano dalle Fs.
Tredicenne cinese s’impicca per paura di tornare a scuola Il ragazzino, residente nel Veneziano non aveva accettato la recente bocciatura
SCORZE (VENEZIA) –Ha provato ancora una volta a fare quei compiti di matematica per le vacanze che aveva trascurato poi, vinto dallo sconforto e dalla paura per la scuola, si è impiccato. La vittima è un ragazzino cinese di 13 anni, ma cittadino italiano e residente a Scorzè, nel veneziano. Pare non avesse accettato la bocciatura alle medie e, al secondo giorno di scuola, ha avuto paura di affrontare il nuovo anno di studi. Ha preso una sciarpa, ha fatto un cappio, l’ha legataad un sostegno per abiti e ci si è appeso per il collo, lasciandosi cadere.
Fuori di prigione, accolto dai fan, il cronista iracheno
Frattini replica: «Siamo in regola»
Libero al Zaidi, “eroe” che lanciò le scarpe a Bush
Immigrazione, Ue «I respingimenti violano il diritto comunitario»
di STEFANO DE PAOLIS BEIRUT/BAGHDAD – Muntazer al Zaidi è tornato ad essere un uomo libero: il giornalista iracheno divenuto famoso in tutto il mondo per aver lanciato il 14 dicembre scorso le sue scarpe contro l’allora presidente americano George W. Bush è uscito oggi di prigione. Rischiava 15 anni di reclusione, ma se l’è cavata con nove mesi e ad attenderlo ha trovato telecamere, alcuni parlamentari, colleghi giornalisti e una piccola folla di fan, ammiratori che lo hanno accolto come un eroe. La sua liberazione, ritardata di un giorno per motivi procedurali, ha peraltro messo in ombra la visita a sorpresa del vicepresidente Usa Joe Biden, giunto nel pomeriggio a Baghdad per incontrare i massimi dirigenti iracheni e le truppe americane. Una ulteriore soddisfazione per al Ziadi, che quel giorno, nel corso di una conferenza stampa a Baghdad, aveva apostrofato il presidente Bush definendolo «specie di cane», lanciandogli contro in mondovisione le sue scarpe, numero 43, poi riprodotte in bronzo in un grande monumento che gli è stato dedicato a Tikrit, città natale del defunto ex dittatore Saddam Hussein. La sua inevitabile conferenza stampa ieri l’ha tenuta – con una bandiera irachena attorno al collo –neglistudi della “sua”al Baghdadyia Tv, una piccola emittente privata.E l’hautilizzata peraccusare: per primo ancora una volta Bush, che ha definito «criminale di guerra». Il presidente americano, ha detto con tono beffardo, «voleva che gli offrissimo delle rose. Quella è stata la mia rosa per l’occupante». E ancora: «L'occupazione è come la peste. Era così umiliante ve-
La scarcerazione di al Zaidi
dere il mio Paese profanato... Sono stato spinto nel mio gesto dall’ ingiustizia a cui il mio popolo è stato sottoposto, e da come l'occupazione ha schiacciato la mia patria con i suoi stivali». Poi è stata la volta del premier Nuri al Maliki. «Ho subito il peg-
gior tipodi torture,con scosseelettriche, e frustate con cavi», sin dai primi istanti dopo l’arresto, ha affermato, e pertanto pretende che il primo ministro si scusi per questo. Al Zaidi, sciita, 30 anni, laureato, non ha fatto cenno al suo futuro, ma di certo, le opportunità non gli mancheranno. Sin dal giorno del suo arresto gli sono giunti innumerevoli attestati di stima e affetto da gran parte del mondo arabo e musulmano. Persino il presidente venezuelano Hugo Chavez ha pubblicamente elogiato il suo «coraggio», mentre in carcere ha ricevuto regali, promesse, offerte di lavoro, e anche di matrimonio. Non è dato sapere se nel corso della sua seconda visita a sorpresa in tre mesi a Baghdad il vicepresidente Biden abbia fatto commenti. Ma di certo, ha altro a cui pensare: una nuova impennata della violenza, lo stallo nel programma di riforme politiche, le tensioni tra il governo centrale di Baghdad e il governo regionale del Kurdistan.
Bagdad, colpi di mortaio nella Zona verde durante la visita ufficiale del vicepresidente Usa BAGDAD - Quattro colpi di mortaio hanno scosso la Zona Verde di Bagdad mentre era in corso la visita ufficiale del vicepresidente Usa Joe Biden. Non ci sono notizie di feriti o danni alle strutture. Secondo quanto riferito dagli agenti almeno due proiettili di mortaio sono caduti nelle vicinanze del grande complesso fortificato dell'ambasciata Usa ma senza causare vittime. Non è neanche chiaro se Biden fosse lì
in quel momento, ma il messaggio appare comunque chiaro. Biden era arrivato nel primo pomeriggio nella capitale irachena per confermare l'attenzione dellaCasa Biancasull'Iraq anche dopo l'avvio del ritiro delle truppe, che deve essere completato entro il 2011. I colpi di mortaio sulla super fortificata zona verde sono una prova evidente della una nuova impennata di violenza in Iraq.
di ENRICO TIBUZZI STRASBURGO – Respingere gli immigrati clandestini mettendone a rischio l’incolumità viola il diritto comunitario. Lo ha sottolineato ieri il commissario europeo per la giustizia, la libertà e la sicurezza Jacques Barrot intervenendo al dibattito sull'immigrazione svoltosi al Parlamento Ue. La Commissione ha ricevuto dall’Italia la lettera di risposta alla richiesta di chiarimenti sulle operazione di respingimento inviata da Bruxelles a Roma lo scorso luglio e «la stiamo studiano in modo accurato», ha detto Barrot. Il quale ha voluto ricordare a questo proposito che «la legislazione comunitaria stabilisce il principio del non respingimento», cioè vieta il rinvio degli immigrati verso quei Paesi dove possono essere sottoposti a trattamenti degradanti o inumani. Così come Jacques Barrot vieta di mettere a rischio l'incolumità dei richiedenti asilo. E «questo dovere di protezione –ha detto ancora il commissario – deve essere rispettato». Le parole di Barrot arrivano nel giorno in cui l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Navi Pillay, pronuncia a Ginevra un discorso molto duro nei confronti della politica dei respingimenti, i cui contenuti erano stati anticipati lunedì. Pillay parla di discriminazioni e «diritto internazionale violato». Mentre da Seul –dove si trova in visita con il capo dello Stato Giorgio Napolitano – Franco Frattini sottolinea invece come l’Italiarispetti «tuttele regoleinternazionali». E quindi, osserva il titolare della Farnesina, «non è a noi che si deve indirizzare critica o qualsiasi tipo di rilievo». D’altra parte, aggiunge l’ambasciatore italiano presso l’Onu di Ginevra Laura Mirachian in risposta alla Pillay, dall’inizio del 2007 ad oggi le autorità italiane hanno soccorso in mare oltre 52mila migranti e sono consapevoli che «ogni singolo migrante è titolare di diritti umani, al di là del suo status legale».
Inchiesta di Bari, il presidente della Regione Puglia non ha «intimidito» i giudici MADRID - La Guardia Civil spagnola ha intercettato al largo dell'isola di Tarifa, nello Stretto di Gibilterra a sud della Spagna, un barcone a remi con a bordo 6 bambini, di cui 5 tra i 10 e gli 11 anni e uno più grande, di circa 15 anni. I ragazzi sono stati avvistati dai militari spagnoli ieri notte a 1,6 miglia a sud della costa e avevano alle spalle circa 10 chilometri percorsi a remi. Un viaggio difficile e pericoloso, che in alcuni tratti li ha costretti ad affrontare venti che raggiungevano forza 4. I ragazzi sono tutti in buone condizioni di salute e sono stati affidati alla Croce Rossa. Le autorità di Madrid hanno avviato un'indagine per capire da chi sia stato organizzato il viaggio della fortuna dei sei minorenni.
Critiche al pm, il Csm “assolve” Vendola ROMA – Aveva denunciato l’uso “strumentale” ai suoi danni di una delle inchieste della procura di Bari su un presunto intreccio politicaappalti nel settore della sanità regionale. E per questo il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola era stato accusato dal centro-destra di voler «intimidire» la magistratura. Ora però per lui arriva l’ “assoluzione”, sia pure parziale, del Csm: le sue sono state critiche inopportune, ma non tali da ledere l'autonomia e l’indipendenza della magistratura, ha stabilito la Prima Commissione di Palazzo dei marescialli, che ha perciò deciso di non aprire una pratica a tutela del pm titolare di quella indagine, il sostituto procuratore della Dda di Bari Desirè Digeronimo. Soddisfatto il governatore della Puglia, che ora dice: «Diverse persone dovrebbero chiedermi scusa».
A chiedere alla Commissione di valutare l’esistenza dei presupposti per un intervento a difesa del magistrato era stato lo stesso vice presidente del Csm Nicola Mancino, all’indomani delle polemiche suscitate dall’iniziativa di Vendola, che aveva messo nero su bianco le sue accuse in una lettera indirizzata al pm e pubblicata dai giornali. In quella missiva il governatore pugliese aveva lamentato non solo la «permanente spettacolarizzazione» e l’uso «strumentale» che sarebbe stato fatto dell’inchiesta per danneggiare la sua persona, ma anche alcune «anomalie», come la mancata astensione di Digeronimo; la scelta del magistrato di trattenere sotto la competenza della procura antimafia «carte che hanno attinenza con eventuali profili di illiceità nella Pubblica Amministrazione», e la decisione di acquisire «atti
che costituiscono il processo di gestazione di alcune leggi». Quelle di Vendola sono critiche, sia pure inopportune, ad atti processuali, ma che comunque non determinano la lesione dei principi di autonomia e indipendenza, ha stabilito la Commissione con cinque voti a favore e l’astensione del togato di Magistratura Indipendente Antonio Patrono. Tant'è che nemmeno il pm le ha percepite come offese personali, visto che alla stampa ha dichiarato che continuerà a seguire la sua inchiesta con serenità. Di qui la decisione di non intervenire a difesa del sostituto procuratore, anche alla luce delle nuove regole che hanno limitato il ricorso delle pratiche a tutela delle toghe ai soli casi in cui venga messa in discussione la credibilità della magistratura nel suo complesso. Un ragionamento che non ha convinto
Nichi Vendola
Patrono, che -a quanto si è appreso avrebbe ritenuto le espressioni di Vendola non dissimili da quelle che hanno portato la scorsa settimana il plenum del Csm a intervenire a difesa di più magistrati sottoposti a attacchi da parte di politici, a cominciare da quelli del processo Mills.
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2 In Italia e nel mondo
Tagli alla scuola, gli studenti protestano a Roma sui tetti dell’Università “La Sapienza”
L’Onda sta con i precari contro la Gelmini di LORENZO ATTIANESE ROMA –La protesta dell’Onda torna a farsi sentire su Roma e stavolta riparte dai tetti, in particolare quelli dell’università La Sapienza, dove da ieri gli universitari hanno deciso di protestare assieme ai precari della scuola contro «i tagli all’istruzione». Ma l’asse trasversale della nuova protesta contro il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini si è esteso anche agli studenti delle scuole superiori, che per i prossimi giorni annunciano blitz e cortei. Ieri una ventina di persone tra studenti dei collettivi della Sapienza e insegnanti precari sono
Striscioni e annunci di cortei e mobilitazioni per sostenere la battaglia degli insegnanti saliti sul tetto dell’entrata principale della città universitaria dell’ateneo romano protestando «contro i tagli decisi dal governo». Dal tetto i manifestanti hanno calato uno striscione verticale lungo una decina di metri con su scritto «Tagli alla scuola: una truffa per tutti» ed è stato esposto anche lo striscione «Scuola e università stessi tagli e stessa precarietà». I manifestanti, decisi a passare lanotte sultetto, hannomontato tre tende da campeggio e dall’alto hanno lanciato dei volan-
tini con l’immagine dell’Uomo Ragno e la scritta «Contro la 133 arrampichiamoci tutti». La protesta degli universitari, oltre a richiamare la «vittoriosa battaglia degli operai dell’Innse di Milano», segue analoghe iniziative di alcuni giorni fa, come la contestazione dei precari della scuola sul tetto dell’ex-provveditorato a Roma e quella dei movimenti per il diritto alla casa sui tetti dei musei capitolini. Ma l’Onda, annunciano gli studenti, «si ingrandirà sempre di più in vista di un nuovo autun-
no “caldo”a ottobre». E in attesa di partecipare alla manifestazione organizzata dai precari della scuola per il 3 ottobre a Roma, l’Unione degli Studenti delle scuole superiori ha annunciato un blitz nei pressi del ministero dell’Istruzione pergiovedì prossimo, in occasione dell’incontro del ministro Gelmini con le associazioni studentesche nelle sede di Viale Trastevere. L’Uds ha anche lanciato, per il 9 ottobre, una mobilitazione nazionale annunciando cortei studenteschi in diverse città, tra cui Roma, contro i tagli alla scuola. Il 10 e l’11 sarà invece organizzata nella Capitale una grande assemblea studentesca.
Gli striscioni sul tetto della “Sapienza”
Oggi la decisione finale del ministro del Welfare
Virus A, il Css dice sì ai vaccini per bimbi e donne incinte ROMA – Il Consiglio superiore di sanità (Css) dà il via libera: sì alla vaccinazione contro l'influenza A per le donne incinte al secondo e terzo trimestre di gravidanza, per i bambini dai sei mesi ai 17 anni e sì all’ipotesi di una co-vaccinazione con l’influenza stagionale. Il parere, secondo quanto apprende l’Ansa, è stato espresso all’unanimità e arriverà domani sul tavolo dell’unità di crisi del ministero del Welfare. Si sciolgono così tre nodi cruciali relativi alla vaccinazione antipandemica, sui quali il governo aveva chiesto un chiarimento agli esperti del Css. La decisione finale spetterà al ministero, ma il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio aveva già precedentemente annunciato che una seconda ordinanza sulle vaccinazioni sarebbe stata emanata, più dettagliatamente proprio in relazione alle categorie delle donne in gravidanza e dei bambini, dopo il parere del Css. Intanto, la commissaria europea alla Salute ha annunciato che il vaccino sarà disponibile e autorizzato dall’autorità europea molto presto. L’azienda Novartis ha già messo a punto le prime dosi. Il virus A/H1N1 continua però a colpire anche in Italia. Due le segnalazioni più gravi: un uomo ricoverato a Roma in prognosi riservata ed un altro che si trova in rianimazione a Mantova. Il Css ha espresso all’unanimità parere favorevole a tutte e tre le richieste avanzate dal Ministero del Welfare: ovvero, in merito alla possibilità di vaccinare contro l’influenza A le donne in gravidanza nel secondo o terzo trimestre, i bambini e i ragazzi dai 6 mesi a 17 anni e sull'ipotesi di una eventuale co-vaccinazione con il
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
vaccino dell’influenza stagionale. Il parere sarà sottoposto oggi, nel corso del consueto incontro dell’unità di crisi, al ministero del Welfare, al quale spetterà l’ultima decisione. È probabile, a questo punto, come aveva già annunciato Fazio, che il ministero emanerà una successiva ordinanza, più dettagliata, in riferimento a queste categorie, che prenderà atto delle decisioni del Css. Vengono definite “stazionarie” dalla Direzione sanitaria dell’ospedale San Camillo di Roma le condizioni dell’uomo di 41 anni colpito da polmonite da virus dell’influenza A. La sua prognosi è riservata. L’uomo, che lavora come commercialista, è ricoverato dal 5 settembre in alto isolamento nel reparto di Rianimazione. Il caso, che sarebbe il primo grave a Roma, è seguito anche dai medici dell’istituto per le malattie infettive Spallanzani. Un altro caso a Mantova: Un uomo di 35 anni dal 6 settembre è ricoverato nel centro di rianimazio-
estrazione del 15 settembre
22 80 23 72 14 61 81 78 9 64 30
60 57 72 3 20 11 28 40 84 72 50
41 24 19 65 7 66 2 45 15 75 83
12 61 2 79 64 80 34 86 8 50 25
11 6 13 26 71 26 56 33 76 37 13
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
3 - 9 - 11 - 14 - 20 - 22 - 23 - 24 - 28 - 40 41 - 57 - 60 - 61 - 64 - 72 - 78 - 80 - 81 - 84
ilSuperEnalotto
Conc. n° 111
Montepremi 5.375.147,45 euro
jolly
26 - 60 - 61 - 72 - 85 - 88
73
punti 6 jackpot 54.560.217,22 punti 4 447,68 21,76 punti 5+1 - punti 3 67.189,35 Num. Superstar 54 punti 5
ne dell’ospedale Carlo Poma colpito dal virus. Le sue condizioni vengono definite stabili pur in un quadro critico. Migliorano invece le condizioni della donna ricoverata all’ospedale Papardi di Messina, ma l’ospedale ha reso noto che la paziente è ancora in coma farmacologico e non è fuori pericolo. Intanto, la commissaria europea per la Salute, Androulla Vassiliou, ha affermato che per quanto riguarda la disponibilità del vaccino per l’influenza A «siamo ormai arrivati alla fase finale per consentire all’Emea di pronunciarsi». L’Agenzia europea per i medicinali (Emea) dovrebbe dare il suo parere «entro la fine del mese», ha spiegato, sottolineando che quando sarà autorizzato «potremo essere certi che il vaccino è sicuro». Intanto la Novartis ha annunciato che le prime dosi del vaccino sono pronte e in attesa del via libera dell’Emea. Le prime confezioni sono uscite ieri dagli stabilimenti del centro vaccini di Siena della Novartis, una delle grandi aziende farmaceutiche impegnate nella produzione del vaccino. La commissaria Ue alla Salute, parlando della diffusione del virus dell’influenza H1N1, si è detta contraria ad una chiusura preventiva delle scuole, un altro degli argomenti caldi di questi mesi in allerta per il rischio pandemia. Il pronunciamento del Consiglio Superiore di Sanità dà «tranquillità e garanzie» sulla somministrazione ai bambini del vaccino contro l’influenza A, ha affermato il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), Giuseppe Mele.
Show erotico in volo per l’ereditiera Guinness LONDRA – Show erotico ad alta quota per l'ereditiera britannica Clare Irby (nella foto), discendente dei famosi birrai Guinness. La trentenne è finita a processo a Londra per la performance a luci rosse compiuta il 26 marzo su un volo di linea da Bangalore a Londra. Visibilmente ubriaca, è rimasta in perizoma e si è fatta palpeggiare il seno da un passeggero appena conosciuto mentre il figlio di due anni vagava nudo per l’aereo. Le «undici ore da incubo» sono state raccontate ai giudici del tribunale londinese di Islewoeth dal comandante e dall’equipaggio dell’Airbus 330 della Kingfisher Airlines, chiamati a testimoniare.
Ma la donna in aula ha continuato a negare tutto. A far sballare la giovane ereditiera, oltre a tre bottiglie di vino rosse scolate insieme al partner improvvisato, ci sarebbe stato l’oppio, come lei stessa avrebbe confessato alle hostess prima di insultarle pesantemente.
Secondo una ricerca americana
Il fumo passivo può danneggiare il fegato WASHINGTON – Il fumo passivo può provocare danni anche al fegato, causando steatosi epatica (Nafld), malattia comune responsabile di danni cronici al fegato. Questo il risultato di una ricerca condotta dall’Università della California, Riverside (Stati Uniti), pubblicata sul Journal of Hepatology. «Nelle cellule del fegato delle persone esposte a fumo passivo si accumula del grasso. Questo accumulo è il preambolo della Nafdl, capace di portare alla disfunzione epatica», ha spiegato Manuela Martins-Green, biologa cellulare a capo dello studio. «Il fumo passivo inibisce l’attività del regolatore 'Ampk' ('adenosian monofosfato chinasì). Questo enzima – ha continuato – funge da interruttore per 'Srebp', un altro regolatore che stimola la produzione di acidi grassi nel fegato. Quando 'Ampk' non funziona, “Srebp” produce
più grassi e il rischio di steatosi epatica cresce». Per i ricercatori, i due regolatori potrebbero essere bersaglio di farmaci specifici per trattamenti. «I risultati del nostro studio saranno utili per l’elaborazione di medicinali, e dimostrano come scoraggiare il fumo possa prevenire molte malattie, comprese quelle al fegato», ha concluso Martin-Greens. E contro il fumo, negli Stati Uniti potrebbe essere in arrivo una restrizione clamorosa, direttamente da New York. Dopo bar, uffici e ristoranti, niente sigarette nei locali pubblici all’ aperto: dunque niente più fumo a Central Park, nel centro di Manhattan; o a Coney Island, la popolare spiaggia di Brooklyn. Ci sta pensando l’assessore alla sanità di New York, Thomas Farley, che ha annunciato di avere l’intenzione di bandire il fumo in tutti i parchi e in tutte le spiagge della Grande Mela.
Studio inglese, nella coppia il più bugiardo è l’uomo LONDRA – Gli uomini mentono il doppio delle donne, dicendo in media 6 bugie al giorno contro le 3 delle donne. Lo suggerisce un sondaggio condotto su 2.000 britannici dalla 20th Century Fox, in occasione del lancio di una nuova serie televisiva. Gli uomini direbbero quindi circa 42 bugie a settimana, soprattutto riguardo alle loro abitudini alcoliche e nel rapporto con il partner. Tra le bugie preferite dagli uomini, infatti, ci sono «va tutto bene», «questa sarà la mia ultima birra» e la famigerata «no, non sembri grassa con quello addosso». Molto usate anche scuse riguardanti il cellulare, per evitare di dover spiegare che non si aveva
voglia di rispondere. Le donne invece preferiscono mentire sui loro acquisti, vantandosi di averli comprati da tempo e di non averli pagati tanto. Inoltre, dal sondaggio è emerso che l’83 per cento degli intervistati ritiene di essere capace di scoprire quando il loro partner sta mentendo.
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In Italia e nel Mondo 3
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
Il fatto del giorno: Feltri attacca Fini, ancora scosse nel Pdl An: “Una mascalzonata” Quel coltello del potere E il premier non dice nulla non risparmia minacce
Berlusconi teme pericoli e tenta una ricostruzione
dalla cronaca di Mario Ajello
dal commento di Giuseppe D’Avanzo
dall’articolo di Marco Galluzzo
Attaccato da Vittorio Feltri, Gianfranco Fini minaccia azioni legali. Un articolo del direttore del Giornale, in cui parla di «ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale», scatena, a breve distanza dal caso Boffo, la polemica nel Pdl. Il presidente della Camera non si esprime ufficialmente, ma nel suo entourage si parla di «una mascalzonata». L’avvocato Bongiorno vuole valutare «quali iniziative assumere in sede giudiziaria». Berlusconi rimane in silenzio, ma si assicura che lavora per ricucire. Lettera al premier di 50 parlamentari [...].
Ora che si annuncia il character assassination di Gianfranco Fini, come per la brutale liquidazione del direttore dell’Avvenire, non tiene conto discutere di chi preme il grilletto. Quel che conta è mettersi dinanzi la figura del mandante, le ragioni della sua mossa intimidatoria per fermare l’immagine della scena distruttiva in cui siamo precipitati. Quel che accade, non c’è altro modo per dirlo: Silvio Berlusconi, con il suo giornale, avverte il partner che, en passant, è anche la terza carica della Repubblica. Lo minaccia con formule che fanno venire il freddo alla nuca: "Ultima chiamata per Fini... Fini ha l’esigenza immediata di trovare una ricollocazione: o di qua o di là. Non gli è permesso... Deve risolversi subito... [...]".
[...] Governo è una parola chiave nel vocabolario di queste ore del presi-dente del Consiglio: il governo più importante del partito, più urgen-te, un dovere oltre che un diritto, quasi un imperativo. [...] Nella mente del presiden-te del Consiglio c’è un solo sillogismo: se si danneggia l’attività di governo, visto che il go-verno sono io, vuol dire che il vero obiettivo è colui che l’esecutivo presiede. [...] Oltre ai segnali di guerra con Fini emergo-no comunque anche segnali di pace: [...] la nota che da Palazzo Grazioli [...] viene spedita quotidianamente a tutti i parlamentari del Pdl invitava deputati e senatori a inviare suggeri-menti a dire la loro, da oggi, per costruire un partito migliore e con più dibattito. [...]
La migliore di ieri
Strategie Gianfranco è sbalordito inaccettabili “Un messaggio mafioso” dalla cronaca di Giovanni Maria Bellu
dall’articolo di Francesco Bei
[...] La stampa mondiale. Il nuovo impiccio. Benché le sue disponibilità economiche siano considerevoli, il premier non è nelle condizioni di fermarla. Continua, inesorabilmente, a raccontare i fatti. [...] Che fare? Semplice: creare dei fatti alternativi. Dove la realtà non può essere stravolta, bisogna inventarla. E, soprattutto, bisogna far capire agli avversari che si dispone di un autentico arsenale di fatti infamanti che li riguardano. [...] Sul quotidiano di proprietà del fratello del premier: una minaccia diretta, esplicita, alla reputazione di Gianfranco Fini [...]. Anche lui, al pari della realtà, si è scocciato.
"È una minaccia in stile mafioso". Su tutte le furie per l'articolo di Vittorio Feltri, il presidente della Camera ha scelto di non replicare al Giornale, ma di far arrivare ugualmente chiaro e forte il suo pensiero ai vari ambasciatori del Cavaliere che hanno provato a parlarci. Raccontano infatti che Berlusconi abbia mandato avanti, oltre a Gianni Letta, anche altri pontieri come Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello per tentare di abbassare la temperatura dentro al Pdl. "Io non c'entro nulla con quello che ha scritto Feltri", è il messaggio del premier recapitato dalle colombe (tra cui anche La Russa e Gasparri) sul davanzale di Fini,
"ma non potevo dissociarmi in pubblico per l'ennesima volta, sarebbe stato ridicolo". Poco persuaso dalla giustificazione del presidente del Consiglio, Fini per ora ha lasciato cadere l'ipotesi di un incontro in settimana con Berlusconi. E il Secolo d'Italia, la centrale finiana guidata da Flavia Perina, oggi apre condannando la "strategia dell'infamia" e, in un editoriale, bolla appunto come "messaggi mafiosi" quelli di Feltri. Non proprio il clima ideale per un riavvicinamento. C'è poi la [...] lettera al premier annunciata da Italo Bocchino [...] per contarsi e smentire l'immagine di un Fini isolato nel suo stesso partito. E per dire che la Lega ha troppo peso nelle scelte di governo. [...]
Obbedire e stare zitti dall’articolo di Giovanni Grasso
Vauro sul Manifesto
Fini? Stia in campana, non difenda i giudici politicizzati che vogliono inguaiare Berlusconi, perché ci sono dossier «a luci rosse» che rischiano di inguaiare lui. Vittorio Feltri, dalla prima pagina del 'Giornale' sferra un nuovo, durissimo attacco contro il presidente della Camera Gianfranco Fini, reo non solo di non sostenere abbastanza Berlusconi ma di tramare per fargli le scarpe. [...] Le accuse di slealtà e di tenere in piede in due staffe, non nuove per la verità, vengono però questa volta condite con un passaggio piuttosto minaccioso. [...] L’attacco è di quelli senza precedenti, che fanno rumore. [...]
Traditori del nostro Paese Requiem del bipolarismo? È un’analisi prematura dal commento di Vittorio Macioce
dal commento di Pierluigi Battista
Questa storia della dittatura è la mossa più spregiudicata del partito anti-italiano. [...] Berlusconi come remake di Mussolini. L’Italia in camicia nera, l’Italia che sprofonda nel più profondo Novecento, l’Italia barzelletta di regime. Questa storia ci sta facendo del male e non andrà via tanto in fretta. Gli anti italiani hanno sputtanato la nostra democrazia, che non sarà la migliore del mondo, ma comunque c’è. È strano. Berlusconi è stato sconfitto per due volte dal voto. È caduto due volte. È rimasto all’opposizione. Non ha gridato al regime. [...] Berlusconi può essere criticato, sbeffeggiato, spiato, fotografato. [...] Non si va in carcere se ci si oppone a Berlusconi. Questo Paese non è una dittatura. E chi lo sostiene, offende i martiri di tutte le dittature. I martiri veri. Non questa parodia di partigiani. Non questo manipolo di antiitaliani. [...]
Forse è davvero un po’ prematuro intonare il requiem del bipolarismo. E comportarsi come se fossimo alla vigilia di un’implosione destinata a scardinare l’attuale schema maggioritario benedetto da un voto popolare solo un anno fa, o poco di più. La sindrome della «scossa» rende tutto più frettoloso e convulso. Nuove maggioranze non sono all’orizzonte, perlomeno non in tempi brevi. Credere il contrario rischia di alimentare disegni velleitari, di intensificare imprudentemente la speranza di un’accelerazione che metta fine a una stagione in
cui il ruolo del Centro, grande o piccolo che sia, appare fatalmente meno cruciale che nel passato. Il governo non è nella sua forma più smagliante. Nella maggioranza la compattezza sembra incrinata, minata dalla vigorosa spinta identitaria della Lega e dal duello che divide Berlusconi e Fini, i due principali azionisti di un partito battezzato soltanto sei mesi fa. Anche i rapporti tra il centrodestra e il Vaticano non godono della stessa, piena serenità degli anni scorsi. Perciò appare più che legittimo il nuovo e galvanizzato protagonismo di un centrista doc come Pier Ferdinando Casini e di Francesco Rutelli, espressione
La fotografia
Il miracolo taroccato dal retroscena di Sonia Oranges
[...] A Onna il primo centinaio di case da consegnare ai terremotati dell’Aquila. Ma il miracolo è un pochino taroccato. Perché Palazzo Chigi con le 94 abitazioni completate davvero a tempo di record, c’entra ben poco. E se le tendopoli saranno sicuramente smantellate entro la fine di settembre, difficilmente tutti i loro occupanti [...] avranno in cambio una casa. Quelle che s’inaugurano oggi a Onna in pompa magna, sono 94 case interamente realizzate con soldi della Croce Rossa, per un investimento pari a 4 milioni di euro, più un milione e rotti per le opere di urbanizzazione. Il tutto materialmente gestito dalla provincia autonoma di Trento che si è occupata di reperire le ditte e di vigilare sui lavori per tirare su le abitazioni rimovibile di legno. Prefabbricati, insomma. [...]
Roma, lavoratori precari protestano davanti al ministero dell’Istruzione (Ansa)
dell’anima più moderata, e più attenta alle istanze cattoliche, del Pd. [...] L’ingiunzione del «o di qua o di là», vissuta dai centristi quasi come un obbligo ricattatorio, appare sbiadita. Ma si stenta a capire quali sarebbero i connotati della «nuova maggioranza» evocata da Casini a Chianciano. Lo stesso leader dell’Udc ha detto di non volersi prestare a una logica da «santa alleanza» antiberlusconiana. [...] Alternativa alla maggioranza attuale c’è solo la somma dell’Udc, del Pd, di Di Pietro, della sinistra estrema in tutte le sue cangianti articolazioni e di un’eventuale frazione scissionistica del Pdl. Altro non esiste e non può esistere [...]. La sesta colonna di Francesco Zardo
Siamo alla riapertura delle camere: vieppiù il ruolo di Fini assume importanza, e allora la vedremo, caro presidente, se questo bisticcio con Feltri è un vero strappo o una buona occasione per far versare inchiostro a noialtri giornalisti. Sarebbe interessante che qualcuno chiarisse se c’è davvero questo progetto di un “grande centro” oppure era soltanto un’occasione per chiacchierare fra giornalisti, come avviene per il calciomercato o il ponte sullo stretto. In questo scenario l’unico gruppo politico consolidato che si ritrovi a destra sarebbe la Lega, perché se la cosa funziona non dovrebbe essere difficile per nessuno affiancarsi a Fini anziché all’attuale premier, sulpiano ideologico almeno. Siamo sicuri che non ci sia piuttosto il progetto di una “grande destra”? Chiamiamola “grande centro”, però: suona meglio così.
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Tennis, anche a fil di rete s’impongono le mamme e Kim Clijsters, bella dentro, trionfa agli US Open
Quell’innocenza perduta dei giovani precari italiani
dall’articolo di Marco Lombardo
dall’articolo di Paola Mastrocola
Per un volta la bellezza del tennis è tutta dentro. Perché Kim Clijsters è l’esatto contrario di un mondo che viaggia a palline e starlette: belga, dunque nordica e quindi un po’ tondetta, con quel sedere che tende a trasformarsi in bauletto e quel fisico troppo largo per qualsiasi vestitino da torneo. Però Kim ti fa innamorare appena sgrana i suoi occhioni [...]. Così ecco: la vittoria di Kim Clijsters agli US Open contro la danese Wozniacki 7-5, 6-3 all’ennesima bellina fuori [...] del tennis mondiale - è la rivincita contro tutte le Sharapove delle racchette. E, diciamolo, anche non. Una vittoria che fa storia: gli esperti di statistica da ieri notte snocciolano i dati di un trionfo mai così inatteso (dai bookmakers era data a 25 a inizio torneo). Ma su tutti i numeri risuona una parola, «mamma» [...]. Perché Kim due anni fa aveva detto basta, stanca di infortuni - l’anca e quella schiena di vetro ereditata dalla madre - e di
Kim Clijsters durante la finale femminile degli US Open
quel mondo che aveva cominciato a frequentare troppo piccola. Kim infatti era lì a picchiare palline da quando si era fidanzata sui banchi della scuola (tennis) con l’australiano Leyton Hewitt ed è rimasta nel circuito anche quando lui la lasciò alla vigilia delle nozze per sposarsi poi con un’attrice modello guarda un po’ - Sharapova. Poi un giorno è arrivato quel momento, basta appunto, perché il tennis non era più
la sua vita e perché le linee di un campo non potevano più contenere la sua voglia di raggiungere un sogno. Già, proprio quello, la famiglia. Infatti la Clijsters aveva conosciuto nel frattempo un giocatore di basket - Bryan Lynch - e a Wimbledon preferì il matrimonio, 14 luglio 2007, anche lì naturalmente in bianco, come vogliono le regole. Il resto è vita, una figlia nata a febbraio del 2008, che ieri correva divertita per
dall’editoriale di Paolo Conti
Esponenti della maggioranza (e vertici Mediaset) protestano quando si parla di Raiset, l’immaginario mostro televisivo da sei reti, in cui le forze del servizio pubblico si sommerebbero a quelle del concorrente privato per evitare lotte fratricide nell’interesse di un unico referente, Silvio Berlusconi. Ma il «Porta a porta» dedicato alla consegna delle case ai terremotati che [...] su Raiuno sostituisce il «Ballarò» su Raitre (che avrebbe affrontato lo stesso argomento) autorizza speculazioni, allarmi, dietrologie. Perché [...] si è aggiunto un ultimo, eloquente
Vespa, Santoro, Ballarò? Scompare anche Matrix tassello: la scomparsa improvvisa dal palinsesto di Canale 5 dell’esordio di «Matrix», un tempo condotto da Enrico Mentana e ora affidato a Alessio Vinci. Era in programma una puntata sulla libertà d’informazione (Vittorio Feltri ospite con Concita De Gregorio, direttore de «l’Unità»). Tutto cancellato. L’avvio di «Matrix» è rinviato alla prossima settimana.
Vinci, da buon soldato, si è preso ogni responsabilità («troppe difficoltà tecniche, la qualità non sarebbe stata all’altezza del marchio»). Ma anche qui il clima autorizza ogni retropensiero. Spinge ad avvalorare le voci di telefonate assai concitate partite da Cologno Monzese e arrivate a Vinci, [...] Per farla breve: [...] «Porta a porta » in prima serata in un clima da
l’Artur Ashe Stadium chiedendosi cosa ci facesse tutta quella gente lì ad applaudire mamma. Perché Kim quest’anno è tornata a giocare a tennis anche se non è mai tornata una tennista. Adesso, a 26 anni, doveva fare solo qualche esibizione per divertirsi, poi proprio a Wimbledon [...] ha riscoperto l’amore, quello con la «a» minuscola s’intende. Insomma: due tornei per vedere come va e poi l’invito agli UsOpen, lei che è stata numero uno al mondo senza aver vinto uno Slam e che quando l’ha finalmente vinto - proprio a New York nel 2005 - ha cominciato a chiedersi se ne valeva la pena. E quindi ecco: Kim Clijsters, dicono gli statistici, è la prima «wild card» ad aggiudicarsi gli UsOpen ma soprattutto la seconda mamma dopo Evonne Goolangong (Wimbledon 1980) a vincere una prova del Grande Slam. Ma nessun dato potrà spiegare quello sguardo mentre Jada Elly sosteneva il trofeo da mettere in cameretta, quella felicità negli occhi di mamma Kim [...].
reti unificate. Lui su Raiuno, «L’ispettore Coliandro» su Raidue, il film «La caduta-gli ultimi giorni di Hitler» su Raitre al posto di «Ballarò», telefilm o film secondari su Canale 5, Italia 1, Rete 4 e La7. Nessuna vera controprogrammazione e una evidente ansia di controllare tutto. Ha ragione Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza Rai: la situazione è «grave», «Porta a porta» e «Ballarò» hanno «sempre convissuto all’interno dei palinsesti delle rispettive reti, e la deroga, specie se perentoria, costituirebbe un problema da dover prontamente risolvere». [...]
L’altro giorno, al festival di Mantova, una persona del pubblico mi porge il libro per l’autografo presentandosi così: sono un precario. Aveva la voce roca e gli occhi bassi, e il tono di chi ammette una sventura o, peggio ancora, una condanna. Lo guardo. Era un ragazzo sui venticinquetrent’anni. Gli sorrido, gli dico: no, non si preoccupi, lei è sologiovane. C’èstato untempo in cui la giovinezza era baldanzosamente precaria. Anzi, era semplicemente… la giovinezza. Giovane voleva appunto dire che non avevi ancora raggiunto alcuna stabilità e sicurezza e certezza e definitiva posizione. Eri insicuro, instabile, incerto, dubbioso, indefinito, nebbioso, transitorio, occasionale, passeggero… Precario. Giovane! Quel tempo era il mio tempo, gli Anni Settanta. Anche allora non era facile trovare lavoro, soprattutto subito dopo la laurea. Per anni facevamo lavoretti insulsi, mal pagati o spesso gratuiti. Facevamo di tutto, vendevamo libri, scaricavamo merci, scrivevamo articoli gratis su giornaletti da nulla, stavamo appesi al telefono nella speranza di ricevere lo squillo di una segreteria scolastica che ci convocava per tre giorni di supplenza a quaranta chilometri da casa. Altro che tempo determinato! A volte erano lavori della durata di un lampo. Non voglio fare l’epopea dei supereroi che eravamo. Non lo eravamo per nulla. Però non eravamo affetti da vittimismo. Non ci sembrava mai di essere dei poveri derelitti. Non ci veniva neanche in mente di definirci precari e di prendercela con gli altri, di protestare ad esempio contro lo Stato colpevole di non assicurare a tutti il posto fisso, a costo di creare artificiosamente un sovrannumero di posti di lavoro che
poi sarebbero inevitabilmente saltati al primo vento di crisi (come oggi, appunto: mi chiedo se è questo lo Stato che vorrebbero i precari che in questi giorni levano le loro proteste: uno Statoche continuaa creare finta occupazione, gravando sul nostro debito?). Si poteva anche essere felici (molti di noi lo erano) di non trovarsi ancora definitivamente presi, incasellati presso qualche ufficio o ente oimpresa. Ci sentivamo liberi e imprendibili. Lavoravamo fieri di essere ancora cosìmeravigliosamente indefiniti, solo abbozzati, dei disegnini incominciati da una matita lenta e anche un po’ distratta, che spesso e volentieri lasciava il tratto a metà e pensava ad altri disegnini. Avevamo, a dirla tutta, un vero e proprio orrore del posto fisso, e della pensione: per noi equivaleva a diventare un disegno finito per sempre, mai più modificabile. Non potevamo certo rivelare questo segreto pensiero ai nostri genitori. Non avevamo genitori accondiscendenti, che ci dicevano: prenditi tutto il tempo, non accettare lavori che non ti piacciono o non siano all’altezza delle tue aspettative, tanto noi ti manteniamo in eterno. Avevamo, al contrario, genitori esigenti che facevano fatica a mantenerci e non lo ritenevano neanche tanto giusto oltre una certa soglia, e quindi sognavano per noi un posto sicuro con la pensione assicurata. Ricordo che alla parola pensione mi veniva una tristezza indicibile, avrei volentieri preso il primo treno e sarei scappata a vivere sotto un ponte, piuttosto di una vita con pensione assicurata. Eravamo irresponsabili e leggeri, noi che non potevamo permetterci di esserlo. Ci prendevamo un lusso che non ci era permesso: il lusso di essere fino in fondo giovani. Il posto fisso voleva dire essere vecchi, irrimediabilmente cresciuti. [...]
Un anno di crisi: si riparte dagli Usa I tre vizi della finanza Obama parla ai broker di Wall Street che minacciano la ripresa e illustra le nuove regole dei mercati
Una sfida ai potenti
dall’editoriale di Paolo Savona
dall’editoriale di Alberto Bisin
dall’articolo di Ennio Caretto
Mentre imperversano sui media i commenti sul fallimento della Lehman Brothers di un anno fa, che tanti guai ha causato allo sviluppo globale e ai piccoli risparmiatori, si attende ancora di conoscere quali nuove regole saranno approvate per evitare che eventi simili si ripetano. Passata la grande paura [...] il maggior impegno politico pare applicarsi alla limitazione del bonus spettante ai banchieri, come testimoniano le “minacce”di Sarkozy di disertare il prossimo Summit dei G20 a Pittsbourg se il provvedimento non venisse approvato. [...] Ma la peste resta libera di agire e questa si annida in una serie di difetti dei meccanismi istituzionali che, se non vengono corretti, lasceranno le cose (e i rischi) come prima. Il primo tra tutti è insito nella facoltà concessa ai creatori di un credito rischioso di disfarsene interamente cedendolo ad altri o, peggio ancora, incorporandolo in obbligazioni contenenti altri crediti a minor rischio. Se, come accaduto per i crediti subprime, alcuni tra essi non vengono rimborsati l’intera obbligazione viene “intossicata”e, quando il problema si diffonde, anche l’intero mercato resta coinvolto. È stato proposto di vietare la cessione totale del credito, ma non sono stati fatti progressi [...]. L’aumento del capitale delle banche e delle finanziarie viene considerato un’alternativa, ma così non è se i rischi non restano almeno in parte nelle mani di chi li ha creati. Il secondo difetto si rinviene nella possibilità di taluni mercati, come quelli dei derivati Otc (cioè fuori dei mercati regolati) e degli hedge fund (fondi di investimento), di operare liberamente lasciando che glioperatori si regolino contrattualmente traloro. Se però fallisce una controparte di rilievo (come appunto il caso della Lehman Brothers) o il gestore malversa (il caso Madoff) la crisi individuale si trasforma in crisi di sistema, inducendo le autorità a intervenire e a usare danaro pubblico per fini di copertura dei danni prodotti da privati. Sono state avanzate alcune proposte, tra le quali quella di creare una controparte centrale [...]. Ma per ora non se ne è fatto niente. Il terzo è la diversità di regolamentazione traun compartoe l’altrodel mercatoe lamolteplicità dei regolatori che inducono gli operatori a spostarsi dove i vincoli o i controlli sono di diritto o di fatto minori. [...]
I discorsi del presidente Obama sono uno spettacolo. Quello [...] a Wall Street sul futuro del sistema finanziario non fa differenza. Chiaro, diretto, a momenti duro coi banchieri che lo ascoltavano, ma senza toni troppo aggressivi. Un nuovo sistema di regolamentazione della finanza dovrà essere messo in piedi al piùpresto, diceil Presidente. Esso limiterà il potere economico delle banche, ma i dettagli della nuova regolamentazione saranno definiti con i banchieri, non contro i banchieri. Questo nuovo sistema di regolamentazione dei mercati finanziari avrà l’obiettivo di limitare il rischio sistemico e di intervenire presso le banche che lo producano. In altre parole, si darà ai regolatori, in principal modo alle autorità monetarie, potere per intervenire sulle scelte di quelle banche che, per la loro dimensione o per la quantità di rischio che esse assumono, possano avere effetti devastanti sull’intero mercato finanziario. Il caso di Aig, la società di assicurazione che è stata salvata dall’intervento del Tesoro a settembre
Dopo la sanità, la finanza: è riformandole entrambe che Obama intende portare quei cambiamenti alla America per cui è stato eletto presidente. Il suo discorso alla Federal hall di New York, scelta perché vi si tenne il primo Congresso [...], non lascia dubbi sul suo modello economico e sociale. Le nuove frontiere di Obama sono quelle di Kennedy: la ricostruzione del paese, in modo che diventi più equo, più stabile e più trasparente. Nel primo anniversario del crollo della Lehman brothers, che innescò la crisi più grave della depressione degli Anni trenta, il presidente si è impegnato alla severa regolamentazione delle borse entro dicembre [...]. Credete davvero, ha chiesto polemicamente, che la totale mancanza di regole e di sorveglianza, che la tragedia di milionidi famiglie siano state un bene per l’America? [....] Obama ha sfidato i potenti addossando loro la responsabilità di quanto non funziona in America. Il presidente ha di fatto accusato Wall Street di non avere imparato la lezionedel 2008 edi esporre il paese a nuovi rischi. [...]
New York, Barack Obama durante il suo discorso a Wall Street
dell’anno scorso, è un caso da manuale. Aig aveva assunto una quantità tale di rischi sul mercato immobiliare che, in caso di fallimento, avrebbe generato fallimenti a catena nelle sue controparti, cioè nelle società che con Aig avevano assicurato le proprie posizioni. Al momento del crollo del mercato immobiliare il Tesoro ha dovuto quindi necessariamente salvare Aig a spese dei contribuenti, per evitare una possibile implosione del sistema finanziario nel suo complesso.Ebbene, le nuove regole che il Presidente vuole far passare al Congresso, se fossero già state at-
tive l’anno scorso, avrebbero in linea di principio permesso alla Fed di costringere Aig, prima del crollo, ad accumulare maggior capitale a fronte dei rischi assunti. Limitare il rischio sistemico nei mercati finanziari è necessario, ma, al di là dei dettagli, la questione fondamentale è come esso sia misurato. Obama non ne ha parlato: il suo era un discorso e non un seminario. Ma la questione non è affatto puramente tecnica. Nei momenti caldi della crisi l’anno scorso, si è avuta molto chiaramente l’impressione che la Fed e il Tesoro brancolassero nel buio. [...]
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Mercoledì 16 settembre 2009
6 Primo piano
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Primo piano 7
Mercoledì 16 settembre 2009
Il “trionfo” in diretta tv in prima serata
I nodi della politica
Il premier consegna le case a Onna I comitati insorgono
Fini querela Feltri per l’articolo su dossier sexy e presunte minacce
di LUCA MASOTTO
Scontro aspro dentro il Pdl Gli ex di An scrivono a Berlusconi chiedendo un patto di consultazione permanente tra i fondatori di MARINA MARESCA
Berlusconi nella camera da letto della prima casa inaugurata ad Onna. A sinistra l’ex gruppo dirigente di An
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VERSO LE ELEZIONI
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Il leader del Pd rinuncia alla partecipazione del 23
Prove di dialogo in vista delle regionali ROMA - Segnali di apprezzamento per l'intervista del ministro Giulio Tremonti al Corriere della Sera da entrambi i poli. La fondazione finiana Farefuturo ha accolto con soddisfazionela necessità,sottolineata da Tremonti, di aprire una discussione nel Pdl su immigrazione, interesse nazionale, tipo di patria, globalizzazione, catalogo dei valori e dei principi, molti dei temiquindi sollevatidalpresiden-
te della Camera. E il coordinatore del Pdl Sandro Bondi ha definito «utili, costruttive e condivisibili» le opinioni espresse da Tremonti. Il Pd ha invece apprezzato le affermazioni del ministro dell'Economia sull'importanza dell'imminente congresso dei Democratici. Tremonti ha anche escluso elezioni anticipale, come ipotesi «irreale» ed ha affermato che in parlamento non c'é altra maggioranza possibile. Una nuova maggioranza con Casini,a suo parere, «durerebbe dieci minuti». Massimo D'Alema ha ringraziato Tremonti per aver giudicato il Pd un importante interlocutore per il Pdl. «Ma anche noi - ha aggiunto - abbiamo bisogno di un governo con cui dialogare». «Speriamo - ha sottolineato D'Alema - che mentre il Partito democratico conclude il dibattito congressuale e si mette in condizione di avere un ruolo di grande forza alternativa, la discussione nel Pdl che Tremonti auspica si svolga e possa venir fuori un indirizzo meno aggressivo, meno destabilizzante di quello che Berlusconi ha impresso alla politica italiana nelle ultime settimane, attraverso minacce e aggressioni a giornalisti e magistra-
ti». L'attuale divaricazione tra Berlusconi e Fini rende ancora più articolato il confronto in atto sul grande centro e le alleanze future a partire da quelleper le regionali. Rosy Bindi suggerisce al leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini un'alleanza nell'immediato con il Pd se veramente «vuole liberare il paese da Berlusconi». Solo così lo stesso Casini potrebbe poi candidarsi, anche in competizione con Fini, alla guida di un centro destra di tipo europeo, più moderato e sganciato dalla Lega. In ogni caso, la questione di cosa fare con l'Udc è già da tempo uno dei temi al centro del congresso del Pd. Dario Franceschini non sembra disponibile a niente di più che a qualche alleanza per le regionali (posizione che peraltro corrisponde a quella espressa da Casini) e mostra diffidenza verso un'area politica che gli appare collocata in una posizione di oggettiva ambiguità. Ma nella mozione Bersani l'interesse per il centro è ben più alto. In particolare in chi, come Enrico Letta, resta convinto che senza un'alleanza che si allarga al centro, al Pd resterebbe solo un destino di sconfitte.
Casini e D’Alema
Sabato a Roma la manifestazione della Fnsi per la libertà di stampa
REPORT VA AVANTI
In piazza per il diritto all’informazione
Senza tutela legale
«Attacchi senza precedenti ai giornalisti No ai bavagli e alla sudditanza al potere» TUTTI in piazza per il diritto dei cittadini ad essere informati, per l'esercizio del dovere di informare. “L’iniziativa per la libertà d’informazione, promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa, si svolgerà sabato 19 settembre a Roma in Piazza del Popolo a partire dalle ore 16. Alla manifestazione hanno già dato l’adesione esponenti del mondo politico, sindacale, della cultura e dello spettacolo. Così la giunta nazionale della Fnsi spiega i motivi della protesta: «Disegni di legge bavaglio. Azioni forti in sedi giudiziarie. Continue, giornaliere invettive pubbliche dei potenti, a cominciare dal premier, contro giornali e giornalisti, con-
siderati non graditi. Una minaccia aperta per chi fa informazione. E un attacco al diritto delle italiane e degli italiani a conoscere i fatti che contano». «L’allarme è molto alto nel Paese - spiega la Federazione nazionale della stampa -. Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione anche contro governi di diversi da quello attuale. Ma oggi si sta vivendo una fase di grande pericolo, con attacchi senza precedenti. I giornalisti non si faranno mettere il guinzaglio. Il mondo dell’informazione, assieme al mondo del lavoro ed alla società civile, è chiamato a scongiurare questo pericolo. L’informazione è il pi-
lastro di ogni democrazia e la sua funzione non appartiene alla disponibilità del potere di turno». La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritiene che ogni ferita che il sistema dei media subisce determini un forte contraccolpo alla libertà di tutti. Per questo motivo, la Fnsi rivolge un appello a tutte le forze sociali, sindacali, associative e a tutte le cittadine e i cittadini perché, senza distinzione di parte o di schieramento, raccolgano l’invito a partecipare a questa grande iniziativa di Roma. «Sosteniamo - conclude la nota della Fnsi - i principi e i valori dell’articolo 21 della Costituzione e tuteliamo il diritto inalienabile di ogni cittadino a un’informazione libera, completa e plurale. Un’informazione che non deve subire alcuna forma di bavaglio».
«SPERO che l’intenzione di togliere la tutela legale a quelli che lavorano sul programma, quindi a tutti i miei collaboratori, rientri, perchè è difficile andare in autostrada con la bicicletta». Lo ha detto Milena Gabanelli, conduttrice di “Report”, in un’intervista su Corriere tv. «La trasmissione non salterà – replica la Gabbanelli – noi andiamo in onda comunque, siamo anche pronti a rischiarla in proprio». «Da parte del servizio pubblico – sottolinea la conduttrice di Report – programmare in prima serata un programma d’inchiesta e poi gli autori non vengono tutelati, ma gli viene detto che se si apre un contenzioso “sono fatti vostri”, mi sembra crudele e ingiusto, non ne vedo il senso». E alla domanda dell’intervistatore “a chi date fastidio?”, la Gabanelli risponde: «Può farmi l’altra domanda, a chi non diamo fastidio?». «Quando sono costretta a frequentare i corridoi – ribadisce la Gabanelli – ho sempre l’impressione che non si possa fare niente».
Franceschini e Di Pietro contro “Porta a porta” MERCOLEDÌ 23 settembre, sulla poltrona bianca di “Porta a Porta” non siederà il segretario del Pd Dario Franceschini e, a fine giornata, sembra che il leader Idv Antonio Di Pietro non frequenterà la trasmissione ancora più a lungo. «Non voglio rendermi complice per garantire una vetrina al premier», è la motivazione che il leader democratico dà del forfait a Bruno Vespa in polemica con le scelte della Rai. Attacco che l’ex pm cavalca con ancora più vigore a segnare, pur nella diversità di toni, una ritrovata sintonia tra Partito democratico e Italia dei valori dopo mesi di frizioni, suggellata oggi da un pranzo tra Franceschini e Di Pietro. Sabato le opposizioni e la società civile scenderanno in piazza in difesa della libertà di informazione. Ma, a quanto si apprende, la politica non prenderà la parola dal palco. Ieri, però, Franceschini e Di Pietro hanno fatto sentire la voce contro la decisione di viale Mazzini di far slittare Ballarò a favore di una prima serata dedicata alla ricostruzione in Abruzzo, con la presenza del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. In una lettera a Bruno Vespa,
il leader Pd spiega che non sarà ospite della trasmissione la prossima settimana «come una sorta di par condicio per coprire l’incredibile scelta della Rai di stravolgere i palinsesti dell’azienda allo scopo di garantire al Presidente del Consiglio una vetrina, strumentalizzando e spettacolarizzando il dramma dei terremotati d’Abruzzo». Allo “sciopero” della presenza, Franceschini accompagna la scelta di non guardare la puntata di ieri sera, così come fanno sapere che avranno altri programmi, probabilmente la Champions League, anche Massimo D’Alema e Pier Ferdinando Casini. Alza il tiro, invece, Di Pietro che annuncia l’intenzione di disdire il canone Rai «sostituendolo con Sky». E più tardi paragona Vespa al «boia che si presta all’esecuzione del governo» rispetto all’informazione. Troppo per Bruno Vespa che sulla scelta del leader Pd si era limitato a definire «pretestuose» le motivazioni del forfait, esigendo «lo stesso rispetto rivolto alle altre trasmissioni». Con Di Pietro, invece, il giornalista ingaggia uno scontro che durerà per ore, intimando: o si
scusa o «d’ora in poi eviteremo di invitarlo». Al di là delle differenze di toni, Pd e Idv si ricompattano davanti a quella che l’ex pm definisce «emergenza nazionale». Dopo i distinguo dei mesi scorsi, Franceschini e Di Pietro si vedono davanti ad un piatto di carbonara e decidono che è il «momento dell’unità» contro il governo. Unità nell’opposizione, a partire dalla manifestazione di sabato, ma soprattutto alleanze comuni in vista delle regionali «per non restituire le regioni ai berluschini». E il feeling tra i due è anche rispetto all’intesa con l’Udc, molto caldeggiata invece dalla cordata che al congresso sostiene Pier Luigi Bersani. «Decideremo regione per regione», è la linea del leader Pd e Di Pietro è ancora più esplicito: «Dipende dalle persone. Ad esempio a Mantova mi confronto serenamente con Tabacci ma in Campania il Pd decida e mi pare che dovrà parlare con De Mita».
Il conduttore «Spiegazione pretestuosa Pretendo rispetto»
| di ELISABETTA STEFANELLI
SERVIZIO PUBBLICO
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Rai nella bufera, il “caso” davanti al Cda
ROMA – Mentre impazza la polemica politica, il presidente della Rai Paolo Garimberti fa sapere che della vicenda dello slittamento di Ballarò e della puntata speciale di Porta a Porta si parlerà nel Cda di giovedì riportando la questione tra le mura del settimo piano di viale Mazzini. Questo nel giorno in cui il segretario del Pd Dario Franceschini rifiuta l’invito di partecipare alla puntata di Porta a Porta del 23 e parla di «servizio pubblico asservito». Antonio Di Pietro invita a boicottare il programma in onda stasera e punta il dito contro Vespa e Minzolini «che stanno al giornalismo come la sedia elettrica alla vita umana». Un attacco personale ai due giornalisti che però viene respinto al mittente dal vertice di Viale
ranno poche. Tanto più alla luce di un clima generale di denuncia sul tema della libertà di stampa che culminerà con la manifestazione di sabato promossa dalla Federazione nazionale della stampa. Del tema si parlerà del resto anche oggi nell’Ufficio di presidenza della Commissione di Vigilanza Rai convocato dal presidente Sergio Zavoli, proprio per discutere di tutto ciò. Mentre della questione del cambio al vertice della rete diretta da Paolo Ruffini, per la quale circola ancora il nome di Gianni Minoli, così come della direzione del Tg3 per la quale i rumors parlano inisistentemente di Enrico Mentana, che rimane sullo sfondo, non si parlerà prima del Cda della prossima settimana. Intanto anche dei consiglieri Rai ieri l’Italia dei Valori ha chiesto le dimissioni.
Dai vertici di viale Mazzini solidarietà a Vespa. In forse i contratti di Annozero Mazzini che esprime la sua solidarietà al direttore del Tg1 e al conduttore di Porta a Porta. Intanto sulla puntata di Porta a Porta dedicata al terremoto interviene anche il viceministro Paolo Romani convinto che sia stata una «decisione sacrosanta del vertice Rai e in linea con analoghe scelte editoriali fatte in passato con lo slittamento della messa in onda di trasmissioni per evitare sovrapposizioni negative per i programmi stessi». Schermaglie violentemente polemiche che rimbalzeranno nella discussione del consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che si riunirà domani con all’ordine del
giorno un tema caldissimo come la questione dell’informazione della tv pubblica. È in primo luogo il presidente Paolo Garimberti a pensare che il Cda è il luogo deputato alla discussione sullo slittamento della puntata di stasera di Ballarò su Raitre per evitare la sovrapposizione con la puntata speciale di Porta a Porta che andrà in onda su Raiuno. Il presidente infatti in previsione della discussione sul tema che sarà affrontata nella prossima riunione preferisce infatti «non alimentare polemiche con commenti e dichiarazioni pubbliche che porterebbero solo a danneggiare ulteriormente l’immagine della
Rai». La scaletta di un consiglio che si preannuncia piuttosto vivace prevede anche che il direttore generale Mauro Masi dica la sua – come gli è stato chiesto nella scorsa seduta – sullo stop ai contratti di Annozero che, a poco più di una settimana dalla messa in onda, rimane ancora senza spot in onda e con l'incognita al via libera a Marco Travaglio. Ma dopo la bufera causata dallo spostamento della puntata di esordio di Ballarò e la polemica ancora senza soluzione sulla mancata copertura legale di Report sempre su Raitre, è facile immaginare che le questioni da affrontare e da discutere non sa-
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ROMA - Si inasprisce lo scontro nel Pdl. Fini querela Feltri, tutti i parlamentari ex di An firmano una lunga lettera a Berlusconi per chiedere un «patto di consultazione permanente tra i cofondatori» del Pdl, e dare un giudizio assai severo sugli attacchi del Giornale. Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera, in veste di legale di Fini, ha presentato ieri la querela contro il direttore per l'articolo dell'altro giorno che allude a un dossier sexy che coinvolgerebbe ex dirigenti di Alleanza nazionale. L'avvocato aveva giudicato un fatto gravissimo la generica allusione «ad un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse», che lede la reputazione del presidente della Camera. Feltri ha già replicato che si tratta di una vicenda nota, un procedimento giudiziario chiuso nel 2000 con sentenza del Tribunale di Roma e non si può quindi palare di «avvertimento mafioso» come molti politici vicini a Fini l'avevano interpretato. È intanto arrivata la lunga lettera dei parlamentari ex di An, una cinquantina, indirizzata al presidente del Consiglio preparata dal vice presidente dei deputati del Pdl Italo Bocchino («può apparire un atto duro, ma va letto come un gesto d'amore per migliorare un percorso che negli ultimi tempi ha mostrato alcune lacune», ha detto) Nella lettera si sottolinea di non voler mettere in discussione la leadership di Berlusconi nel Pdl né di prefigurare «scenari diversi» dal bipolarismo, ma si chiede un intervento del premier per evitare uno sbilanciamento in favore della Lega e che la somma di problemi diversi possa creare «un corto circuito interno al nuovo partito». Nella lunga lettera gli ex di An affermano che il Pdl «deve conservare la sua natura di partito del pensare, allenato alla discussione, avendo come priorità una solida e visibile democrazia interna». «C'è infine - scrivono gli ex parlamentari di An - la necessità di strutturare il Pdl come un vero e proprio partito, a livello centrale e territoriale, facendo funzionare gli organi previsti dallo Statuto con periodicità e trovando in quella sede le soluzioni tra le varie posizioni di partenza su questioni a volte anche delicate che riguardano la coscienza dei singoli». Dopo molte indecisioni, i ministri La Russa e Matteoli e il sindaco di Roma Alemanno hanno deciso che era meglio farla sottoscrivere da tutti per neutralizzarne l'effetto dirompente ed evitare ulteriori divisioni. La Russa, coordinatore del partito, ammette chel'iniziativa potrà creare dei problemi nel Pdl anche se il contenuto può essere pienamente condiviso da tutti i parlamentari ex di An, e dalla stragrande maggioranza di quelli del Pdl. Si augura quindi «una serena definizione di questa fase di tensione» all'interno del partito. Il presidente dei
senatori del Pdl Maurizio Gasparri avrebbe preferito che non ci fosse perché «non c'è bisogno di creare momenti di divisione, ma realizzare quella coesione che gli elettori hanno invocato, apprezzato, votato». Il ministro Sandro Bondi non nasconde «l'amarezza e la delusione di chi, dal “gruppo di Todi” fino ai lavori dell'assemblea costituente del partito unitario, si è sempre impegnato con la forza della politica e delle idee, per il raggiungimento di un traguardo che continuo a ritenere storico e indispensabile per il futuro dell'Italia». Nella Lega, Roberto Castelli cataloga la lettera come «questioni interne al Pdl». «Se ci sono cinquanta parlamentari su più di 300 del Popolo della Libertà ai quali non sta bene quello che fa il loro presidente del partito, che è Berlusconi», sostiene, «se la risolvano tra di loro». Ma il capogruppo al Senato Federico Bricolo assicura che il Carroccio lavora per rasserenare il clima nella maggioranza.
tutte le tendopoli in Abruzzo sotto le quali vivono ancora 11 mila perROMA - In legno, pareti color pa- sone e che entro la fine dell'anno stello, tende alle finestre, armadi e tutti gli sfollati saranno sistemati tv al plasma. Anche una bottiglia nelle abitazioni. «Potremmo ospidi spumante. È da qui che si ripar- tare nelle case di legno e in quelle te e si rinasce. «Questo è un nido antisismiche tra le 25 e le 30 mila d'amore per una nuova vita e per persone» ha aggiunto invitando a guardare avanti con speranza e se- non sollevare polemiche sul ruolo renità». Era da cinque mesi che il dei vari soggetti nella realizzaziopresidente del Consiglio, Silvio ne delle strutture. All'attacco diretto lanciato dal Berlusconi, aspettava questo momento e non ha celato orgoglio ed vescovo dell'Aquila Giuseppe Moemozione quando avvicinandosi linari («Basta chiacchiere sterili e alla nuova padrona di casa ha com- politica dell'odio») e dal presidente piuto il gesto simbolico di conse- della Provincia dell'Aquila, Stefagnarle le chiavi. «Qui avete tutto nia Pezzopane, che ha invitato il quello che portà servirvi per cre- premier a maggiore sobrietà scere i vostri figli». Il “nido” è una («quelle strutture non le ha fatte il delle 94 casette fabbricate in Tren- governo»), il sottosegretario ha tino (emontate inAbruzzo dalper- spiegato che è stato il coordinasonale della Protezione civile della mento del Dipartimento nazionale provincia autonoma di Trento), della Protezione civile a rendere che sono state messe a disposizio- possibile la consegna delle prime ne degli sfollati di Onna, il luogo case: «È il sistema Italia che ha funsimbolo del terremoto del 6 aprile zionato e a dicembre tutti gli sfollascorso. E proprio dal paesino ti avranno un tetto sulla testa». Le prime vere e proprie abitazioabruzzese più colpito dal sisma che il premier, chiavi in mano, ha ni del “Progetto Case“"” saranno voluto ricordare che quanto pro- consegnate il 29 settembre a Bazzano, non lontagrammato dal no da Onna. governo è stato riVisitato il canspettato. «Sì, era tiere il premier ha una promessa arsalutato gli opedita ma l'abbiamo rai prima di enmantenuta», ha trare - con troupe sottolineato il di “Porta a Porta” presidente del al seguito - in alConsiglio raccocuni degli appargliendo le strette tamenti finiti in di mano ma anche una delle palazzile proteste di chi ne già finite. Alla casa non ce l'ha tre strette di maancora. «Dove anno e un arrivederdremo a settemci. «Torneremo bre? No alla deancora qui quanportazione» era do tutte le case sascritto su un lenranno state conzuolo srotolato segnate - assicura dai cittadini di La polizia blocca i manifestanti il premier - . FareTempera, una frazione di Paganica. «Noi le pro- mo un pranzo per ringraziare tutmesse le manteniamo, le proteste ti gli uomini della Protezione Civisono di quei paesi dove non siamo le e della Croce Rossa». Ma a frenaancora arrivati», ha tagliato corto re sui temoi è il sindaco dell'Aquiil premier non accettando che la, Massimo Cialente: «Non credo qualcuno rovini la cerimonia di si faccia in tempo a sistemare tutti aggiudicazione iniziata con l'i- per il 30 dicembre, non è il momennaugurazione dell'asilo intitolato to di lanciarsi in queste sfide». Durissime, invece, le parole utia Giulia Carnevale, la giovane architetto che aveva ideato e dise- lizzate da Sabina Guzzanti, che gnato il nuovo edificio (realizzato dal suo blog - ha scritto a Bruno Vegrazie ai disegni conservati nel spa: «Caro Bruno Vespa e redaziosuo computer) ma che il terremoto ne e ordine dei giornalisti voi che ha ucciso sotto le macerie della ca- avete bloccato altri programmi tv sa dello studente. «Speriamo che perchè l’Italia tutta sia davanti a queste case appena consegnate Porta a Porta per ammirare la servano solo per poco tempo, ma prontezza dell’intervento del Goqueste sono dotate di tutto, di ogni verno sulla consegna delle case ben di Dio - ha aggiunto il premier - sappiate che se manipolerete la no. C'è anche il sapone, la carne e le co- tizia sarete sbugiardati. Le case le ha fatte il Trentino - scrive Sabina perte, proprio tutto». Case «assolutamente definiti- Guzzanti – non il governo, pur esve», come ha spiegato il capo della sendo solide e durature e antisiProtezione civile Guido Bertolaso, smiche costano un terzo delle case che ha rassicurato il resto della po- della protezione civile e sono pure polazione annunciando che entro pronte per tempo a differenza di la fine del mese saranno smontate quelle della Protezione Civile».
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Mercoledì 16 settembre 2009
Le acque utilizzate come cimitero di scorie nucleari
Ambiente & mafie
Nel Mediterraneo occultati una trentina di mercantili
Le dichiarazioni rese da Fonti nel 2004 al sostituto procuratore Felicia Genovese
Affondamenti nel mare lucano
CATANZARO - Sarebbero trenta le navi «a perdere» utilizzate per smaltire rifiuti tossici e radioattivi nel bacino del Mediterraneo coinvolgendo 22 Paesi, tutti quelli rivieraschi. La scoperta del relitto di una nave colma di fusti che conterrebbero fanghi radioattivi, a meno di 11 miglia dalla costa calabrese, potrebbe essere infatti il primo elemento di un “sistema” messo in atto dalle organizzazioni criminali per lucrare in un business ultramilionario. Per Silvio Greco, biologo marino e assessore all'Ambiente della Regione Calabria, è ipotizzabile che il Mediterraneo - «un mare piccolo» dice da esperto della materia - sia stato trasformato in vero e proprio cimitero di scorie nucleari. «E’ l'intero bacino: dall'Adriatico al Tirreno dal Canale di Sicilia all'Egeo argomenta - ad essere coinvolto nell'inabissamento delle navi dei veleni, problema che oggi si presenta in Calabria, scoperto solo grazie alla testardaggine
Due le navi inabissate al largo di Metaponto E tra i nomi del pentito spunta quello di Colombo nel dicembre del 2003 e fra marzo e i primi di aprile del 2004. Fonti, «organico dentro una delle più grosse famiglie quella dei Romeo - della 'ndrangheta di Calabria», evidentemente della Genovese si fida. Non potrebbe essere altrimenti visto quello che le ha già detto e quello che le dirà. In cambio chiede solo protezione per i suoi familiari. Per lui ha una richiesta: potersi curare dal cancro che l'hacolpito. Arrestidomiciliari o ospedalieri epoi, una volta risolto il problema di salute, tornare in carcere per finire di scontare la pena a cui è stato condannato. Qualcun altro al posto suo, forse, avrebbe alzato il tiro e chiesto di più. Visto che in quello che racconta «c'entra sia la criminalità italiana, sia certi tipi di servizi segreti, sia la criminalità straniera.Sia la mafia russa che quella bulgara». E poi ci sono «personaggi insospettabili» che ruotano attorno «alla grande finanza che, forse, sono più pericolosi di quelli che appartengono allacriminalità organizzata».E come se non bastasse «ci sono anche elementi della massoneria» che «conosco abbastanza bene» visto il “grado di santa” che Foti ammette di avere raggiunto all'interno dell'or-
ganizzazione criminale calabrese. Il traffico di rifiuti tossici, che avrebbe avuto come centro nevralgico la Trisaia di Rotondella, sarebbe avvenuto, stando a quanto dichiarato da Fonti quel 24 aprile del 2004, grazie alla copertura e alla collaborazione di servizi segreti deviati, «società e banche che hanno appoggiato e gestito» lo smercio, «uomini della 'ndrangheta e politici dell'epoca». Tutto questo con l'avallo dell'allora «responsabile del Centro della Trisaia (Tommaso Candelieri, ndr)» che sarebbe stato in stretto contatto con l'ingegnere Giorgio Comerio, l'uomo incaricato «proprio dal Governo di trovare un modo su come seppellire sul fondo del mare» i residui delle ormai dimesse centrali nucleari. E Giorgio Comerio il modo giusto per fare sparire tutto l'aveva trovato. I rifiuti sarebbero stati inseriti in contenitori a tenuta stagna, che poi sarebbero stati inabissati in mare. Fattituttii suoistudiComerio sarebbe, poi, «stato bloccato dal Governo» e avrebbe continuato «per suo conto». E quel «ha continuato per suo conto» ha portato, su esplicita domanda di Felicia Genovese, - all'ammissione da parte di Francesco Fonti che
segue dalla prima SI è tentato di bruciare un integerrimo inquirente come Francesco Neri ed è stato fatto fuori un agente del Sismi che operava in Lucania. Il ritrovamento del relitto (ancora non sappiamo se si tratta del Kunsky) s’innesta ad un passaggio investigativo cruciale non bene valutato in queste ore. Il Quotidiano della Basilicata oggi è in grado di fornire il resoconto di un decisivo interrogatorio a Fonti fatto dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza. Parliamo di atti ufficiali, non del memoriale privato del pentito pubblicato dall’Espresso due anni fa per non far cadere nella polvere la scottante vicenda. “Ciccillo”, comunque, non perde l’abitudine di tirare fuori nomi roboanti. Parlando di vicende lucane alle domande sulla politica non esita a chiamare in causa Emilio Colombo. Ma quel dato non è rilevante e non dimostra nulla contro il maggior politico lucano del secondo dopoguerra. Quell’interrogatorio è svolto con tecnica intelligente. Sviscera questioni nodali. Appura, riscontra, indaga. Il collaboratore entra in sintonia con l’inquirente. Chi conduce l’indagine è una donna. Fonti resta perplesso quando le appare all’interrogatorio di Bologna. Le spiega che le vicende sono «pericolose». Ma quel magistrato fa il suo mestiere. Si chiama Licia Genovese, sostituto della procura distrettuale
ben due navi sarebbero state fatte affondare nel tratto di mare compreso tra «Scanzano e Ginosa», mentre i “siluri”sarebbero stati inabissati sui fondali antistanti «Metaponto». Quindi «se noi - domanda la Genovese - dovessimo andare in fondo al mare troveremmo qualche cosa?». La risposta è un perentorio «sì». Fonti è un fiume in piena. Passa dall'interramento dei fusti all'affondamento delle navi, fino ai bidoni finiti in Somalia. Il «punto di contatto - si legge nel verbale - è che tutto è partito dall'Enea». Insomma «il Centro Trisaia era una specie dicentro di raccolta» di rifiuti «che provenivano dall'Italia e anche dall'estero». E da Rotondella venivano poi smistati all'estero. Soprattutto in Somalia e Mozambico. Rifiuti occultati «in bidoni di plastica» di colore «giallo» e trasportati in un arco di tempo che va dalla metà degli anni '80 al 1997. Nel 1987 avviene l'interramento, in provincia di Matera, di alcuni fusti. Siamo nel mese di febbraio quando 40 camion escono dal centro Trisaia. «Quaranta camion che hanno trasportato questi bidoni fino al porto di Livorno» E da Livorno «sono partiti per la Somalia».
della Procura di Paola e della Regione». A parlare da qualche anno dell'interessamento della ‘ndrangheta in un affare gigantesco, quello dello smaltimento delle scorie nucleari, è stato il pentito Francesco Fonti, legato per quasi tren-
t'anni alle cosche della ‘ndrangheta di San Luca, per conto delle quali ha messo a verbale di avere partecipato ad operazioni di inabissamento di tre navi. Fonti, per le sue rivelazioni, potrebbe essere sentito a breve dal procuratore di Paola, Bruno Giordano, che ha ripreso in mano l'inchiesta sulle «navi pattumiera» fatte colare a picco con i loPOTENZA - La nave oceanografica “Astrea” ro carichi di dell’Istituto superiore per la protezione e la ricermorte. ca ambientale (Isprea) avvierà «nei prossimi «Abbiamo giorni una campagna esplorativa» nella zona di assunto tutte mare antistante la costa della Calabria dove si rile iniziative tiene che sia stato individuato un relitto contedel caso - dice nente rifiuti tossici. - per avere la Lo ha annunciato l’assessore all’ambiente delpossibilità di la Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, a sentire Fonti, conclusione di una riunione con il suo collega fermo redella Regione Calabria, Silvio Greco. stando il fatto Durante l’incontro, inoltre, Santochirico e che la sua geGreco hanno deciso di chiedere al ministero stione si coldell’Ambiente di scandagliare i fondali del mare lega a compeTirreno per «appurare quale carico trasportasse tenze della la nave affondata e se nella stessa zona ve ne siaDda. Ci siamo no altre». mossi facenIl ministero «ha garantito l’avvio tempestivo do tutti i pasdi questa attività». si necessari Basilicata e Calabria, infine, hanno concordama siamo to di «agire in maniera coordinata» nella vicenconsapevoli da, «mettendo in campo tutte le competenze e le della presenconoscenze tecniche che possano agevolare ogni za di aspetti attività, ma è necessario che il Governo, il miniprocedurali stero dell’Ambiente, mettano a disposizione le ridi cui tenere sorse economiche». conto». La situazione relativa al ritrovamento del reDa Roma, litto di una nave, al largo della Calabria, che podove è stato trebbe contenere rifiuti tossici, sarà esaminata il ieri e dove ha 23 settembre prossimo in una riunione della ottenuto una Commissione nazionale degli assessori all’am- L’assessore Vincenzo Santochirico serie di prime biente delle Regioni. risposte co«La decisione di riunire gli assessori all’am- re non soltanto il mare Tirreno». Quello che maggiormente «preoccupa è l'e- me l'invio enbiente di tutte le Regioni italiane è stata presa – ha spiegato Santochirico – poichè riteniamo che ventualità che siano state affondate altre navi tro due giorni nelle acque il fenomeno delle navi affondate possa riguarda- con a bordo carichi di materiale radioattivo». calabresi della nave oceanografica Astrea dell'Ispra, l'Istituto superiore PARLA IL PROCURATORE PACE per la protezione e la ricerca ambientale, e la predisposizione di una piattaforma di interventi di indagine, Greco evidenzia la necessità che si faccia «presto e bene». E insiste: «senza un meticoloso lavoro di indagine della magistratura con la necessaria verifica strumentale ottenuta dalla Regione Calabria, non si saBRESCIA - Secondo il Procuratore ca- re. All'origine dell'affondamento di rebbe giunti alla scoperta di cui si parpo di Brescia, Nicola Pace, quanto navi radioattive vi sarebbe stata un'atla. Ora che il velo è stato alzato bisogna emerso dalle indagini sulla nave Kun- tività delinquenziale posta in essere da realizzare una mappa mediterranea, sky affondata al largo delle coste cala- persone che avrebbero finto di ricorreperchè mancano all'appello forse trenbresi, «ha tutta l'aria di essere una con- re a un metodo scientifico e legale, allota mercantili utilizzati per far sparire ferma ai risultati investigativi ottenu- ra individuato, per lo smaltimento di rifiuti tossici, nocivi e radioattivi». ti dalla procura di Matera», di cui negli scorie radioattive. Si sarebbe dovuto «E' evidente - aggiunge - che questi anni novanta era capo«e di Reggio Ca- procedere alla loro incapsulazione in rifiuti creano un problema all'interno labria, con il pm Francesco Neri». Il siluri daspedire a velocitàaltissima in dell'ecosistema mediterraneo e quindi procuratore Pace spiega anche che fondali molto profondi e soprattutto a tutta la popolazione dei 22 paesi rivie«all'epoca risultava già evidente, ben- fangosi, facilmente penetrabili. Qualraschi». chè non comprovato da elementi og- cuno, venuto a conoscenza del progetIl dibattito politico, intanto, s'infiamgettivi, l'affondamento doloso di 42 to, sarebbe riuscito a ottenere le scorie ma all'interno di un fronte bipartisan. navi con carichi di rifiuti anche ra- da smaltire e il relativo indennizzo, Sulle navi dei veleni, fa sapere il depudioattivi. Questo nell'ambito di un'at- agendo poi senza scrupoli attraverso tato del Pd Ermete Realacci, il Governo tività delinquenziale posta in atto du- l'affondamento di carrette del mare risponderà domani nel corso di un querante un'altra apparentemente lega- nel Mediterraneo, ma anche nell'alto stion time. le». Nell'indagine cui prese parte il ma- Adriatico e nello Ionio. Tra gli investiDa destra, invece, il senatore Antogistrato bresciano, in particolare, gatori impegnati allora vi fu anche il nio Gentile, del Pdl, componente della emersero dati interessanti sulla pre- personale del Corpo forestale in serviCommissione parlamentare antimafia senza di una di queste navi, la «Rigel», zio a Brescia che veniva chiamato, per scrive al presidente dell'organismo, a circa 2.400 metri di profondità, a Ca- l'alta competenza, anche in altre proBeppe Pisanu per chiedergli di inserire po Spartivento, nello Ionio calabrese. vince. Il procuratore capo di Brescia riin agenda una visita in Calabria. Le operazioni di accertamento e di re- corda con particolare commozione, inIl Comitato parlamentare per la sicucupero sarebbero state particolar- fine, la morte, ufficialmente per cause rezza della Repubblica sentirà la prosmente difficoltose e onerose e, nono- naturali, del capitano Natale de Grasima settimana, anche su questo tema, stante la segnalazione al ministero zia, allora impegnato nel censimento i capi di Aise e Aisi, Bruno Branciforte e della Giustizia, non si riuscì a procede- delle navi al centro delle indagini. Giorgio Piccirillo.
Santochirico: «La nave oceanografica “Astrea” scandaglierà i fondali»
Quando questi camion sono stati caricati «una parte è andata verso Pisticci», gli altri hanno proseguito verso nord. Ma è sui rifiuti interrati in Basilicata che insiste Felicia Genovese che mostrando una cartina stradale della regione chiede a Fonti di indicarle, passo passo, il tragitto seguito fino al punto in cui i bidoni gialli di plastica sono stati seppelliti. Un viaggio lungo la Basen-
Navi, rifiuti, un pentito e Toghe lucane di Potenza. E’ lei che attua passaggi decisivi in questa storia. Il 14 aprile del 2004 dal suo ufficio scrive a Vincenzo Macrì della Direzione nazionale antimafia, magistrato serio ed integerrimo. Uno che probabilmente non si fida di Fonti. Licia Genovese in merito a un traffico di rifiuti radioattivi avvenuto in territorio di Rotondella - tra il 1987 e il 1995 - con copyright criminale ndranghetista informa che le dichiarazioni da lei apprese e trascritte nei verbali «appaiono, alla luce dei primi accertamenti effettuati, credibili e sicuramente rilevanti per le indagini in corso». Inoltre Felicia Genovese ha trovato riscontri. Elemento chiave. Li hanno forniti le inchieste dei carabinieri e del corpo forestale. Ma anche le dichiarazioni di Guido Garelli. Una fonte diversa da Fonti quella di Garelli. In contatto con ambienti militari. Nei suoi verbali si trovano a stretto contatto uomini di affari libici, scambi di armi e rifiuti con la Somalia. A suo dire nel centro di Rotondella per 17 anni si è svolta un’attività non autorizzata. Parliamo di uranio arricchito necessario per le bombe atomiche. Informative della Forestale, una sentenza della
Il tribunale di Paola
procura di Matera coincidono e convergono con quello che dice Garelli. La Genovese alla luce di queste risultanze ritiene di informare ufficialmente il collega Pace che si è trasferito a Trieste e che aveva iniziato le inchieste a Matera. Ma il sostituto fa anche altro. Con una nota riservata chiede attenzione e interesse sul pentito Fonti al presidente della Commissione centrale per i programmi di protezione, al capo della polizia, al procuratore nazionale antimafia e al procuratore generale della Repubblica. Inoltre si preoccupa di intervenire presso il ministero per far ottenere un ricovero in ospedale per Fonti, detenuto a Torino, per essere sottoposto ad un intervento chirurgico molto delicato. La collaborazione di Fonti è piena e non si può rischiare che muoia in una prigione. La Genovese va avanti. Sente Angelo Chimienti che indica la pista irachena dell’Enea e riferisce degli atti secretati seppelliti a Reggio Calabria. I riscontri dell’ottimo lavoro sono rintracciabili anche negli atti pubblici redatti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti nell'audizione di Felicia Genovese il 26 gen-
tana fino allo svincolo di «Bernalda». Poi imboccata una strada secondaria «dopo dieci chilometri» c'era «una specie di silos» oltre il quale si trova «il greto del fiume». E lì «c'era una grande buca, già fatta». E in quella buca «abbiamo scaricato». Dai fondali ai fondi agricoli, è sempre questione di andare a fondo. Alessia Giammaria a.giammaria@luedi.it
naio 2005. In quell’occasione i parlamentari hanno la possibilità di sapere della rielaborazione degli atti originari di Matera. Apprendono di una consulenza tecnica raffrontata con dichiarazioni di personale del Centro Enea di Rotondella. Positivi anche gli esiti dei sopralluoghi e dei controlli. Il magistrato afferma in quella sede che a suo parere a Rotondella c’è stato «un traffico non autorizzato di materiale radioattivo». Dice anche il magistrato potentino: «L’attività di indagine, complessa per varie ragioni, è attualmente in corso». Il percorso di Licia Genovese sarà interrotto da un’altra vicenda chiamata “Toghe lucane”. La guerra della magistratura blocca l’inchiesta sul nucleare. Noi non abbiamo ovviamente prove, né pensiamo che chi si mosse in quello scontro abbia avuto interesse su quelle gravi vicende. Alcuni elementi che approfondiremo in futuro ci inducono a ritenere che manine e barbe finte possono essere state capaci di adoperare “Toghe lucane” per abbissare navi, rifiuti e piste internazionale nel circuito delle inchieste morte. A pensare male a volte ci si azzecca. Uno scenario possibile. Da non trascurare. Per chi lo ha dimenticato Licia Genovese è stata trasferita dal Csm da Potenza ad altra sede. Una verità inoppugnabile è che è stata lei ad ottenere preziosi riscontri dalla collaborazione di Francesco Fonti. Paride Leporace
I COMMENTI POTENZA - Nel corso del question time alla Camera dei deputati, in programma oggi, «il governo - afferma Salvatore Margiotta, vice presidente della Commissione Ambiente - risponderà ad una interrogazione presentata da me ed altri colleghi del gruppo Pd della Commissione Ambiente, primo firmatario Ermete Realacci, relativa al ritrovamento, al largo di Cetraro della nave dei veleni, contenente rifiuti radioattivi o pericolosi». La questione ha destato profondo sconcerto e preoccupazione «sull'intero territorio nazionale, ed anche in Basilicata, per le indiscrezioni, rilevate da organi di stampa locale e nazionale, che ipotizzano la presenza di relitti al largo di Metaponto». Anche per questo «abbiamo chiesto che il governo si attivi immediatamente per fare piena luce sulla vicenda e al contempo avvii un'approfondita campagna di monitoraggio dei siti ove si presume siano avvenuti gli affondamenti delle navi e dei loro carichi tossici». E sulla vicenda delle “navi dei veleni” è intervenuto anche l’europarlamentare Luigi De Magistris. Che non si è detto stupefatto dal ritrovamento di un relitto nelle acque calabresi. «Il dato preoccupante è la dimensione che il fenomeno potrebbe aver assunto, arrivando a coinvolgere le altre regioni, Basilicata in testa, e probabilmente tutto il bacino Mediterraneo». Le amministrazioni locali, ma soprattutto il governo, devono mettere in campo una risposta immediata. Per De Magistris «dopo avere analizzato il materiale ritrovato a Cetraro, si deve procedere alla bonifica dell’area coinvolta. Allo stesso modo è importante verificare gli altri siti indicati dal collaboratore di giustizia Fonti come zone di affondamento di 'navi dei velenì». Dagli anni '80 si è infatti consumato un disastro ambientale che ha dei responsabili ben precisi: «certamente le mafie, ma anche vertici aziendali e politici, che con le cosche hanno fatto affari proprio nello smaltimento illecito dei rifiuti, senza pudore e senza remore». E in merito alle questioni ambientali che interessano la Basilicata il consigliere regionale Michele Napoli è del parere che «il ritrovamento della nave contenente presunte sostanze radioattive, al largo della costa calabrese, apre scenari inquietanti anche per quanto riguarda la nostra regione, indicata dalla criminalità organizzata come meta preferita per lo smaltimento dei rifiuti tossici». Al di là di presunte azioni criminali «operate all'interno del nostro territorio - afferma Napoli - sulle quali dovrà fare chiarezza la magistratura, non possiamo non evidenziare la carenza di politiche ambientali in una regione che della qualità del suo ambiente ha sempre fatto una peculiarità importante». E Legambiente di Basilicata ha già preannunciato che nei prossimi giorni incontrerà il Procuratore di Paola.
«Si tratta di una conferma alle mie vecchie indagini»
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POTENZA - Adesso bisognerebbe davvero andare fino in fondo. Anzi, raggiungere il fondale. Lì si troverebbero Anne ed Euro River, due navi battenti bandiera maltese, affondate in uno specchio di mare antistante la costa «che va da Policoro a Ginosa». Ma nei fondali lucani ci sarebbe anche altro. Nelle acque di Metaponto si troverebbero dei «contenitori a tenuta stagna» sparati in mare come si fa con i siluri. Non solo fusti interrati in Basilicata, ma anche due imbarcazioni, cariche di rifiuti tossici, fatte inabissare come inabissati sarebbero i siluri tossici. Tutto questo sarebbe avvenuto in periodi diversi. «Una parte nel1989 e un'altra nel 1992». Queste la novità che emergono dal verbale di interrogatorio - è il 24 aprile del 2004 del pentito della 'ndrangheta, Francesco Fonti che fa anche dei nomi e dei cognomi. Di quelli che contano. Si va dal senatore a vita «Emilio Colombo» al faccendiere «Francesco Pazienza». Da «Bettino Craxi» al generale «Ninetto Lunganesi» a «Raiola Pescantini». E poi ci sono i clandella 'ndrangheta:daiPiromalli ai Romeo ai Musitano. Più altri «personaggi della politica locale lucana» di cui «mi riservo di fare i nomi successivamente». Dichiarazioni esplosive. In una caserma dei carabinieri del nord Italia si trovano Felicia Genovese, all'epoca sostituto procuratore antimafia della Dda di Potenza, il colonnello dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di Potenza, Gentilini, il sovrintendente Piazzola e l'ispettore del Corpo forestale, Calciano. Davanti a loroFrancesco Fonti. Sono da poco passate le 12.30 quando l'interrogatorio ha inizio. Il sostituto procuratore antimafia Felicia Genovese, all'epoca titolare dell'inchiesta (insieme all'allora Procuratore capo Giuseppe Galante ) sulle “fughe”di plutonio dalla Trisaia di Rotondella, è in quella caserma perché ha bisogno di capire dove esattamente sarebbero stati sotterati, nel 1987, alcuni bidoni - caricati a bordo di una decina di camion - contenenti rifiuti nucleari. La Genovese sa esattamentequelloche vuoledalpentito, che aveva cominciato a rendere dichiarazioni nel 1994 al sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Enzo Macrì. Tra l'altro questo non è il primo incontro tra la Genovese e Fonti. Si sono già parlati
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Incontro con il deputato del Pd, Pierluigi Castagnetti
Politica lucana
Etica e politica
Il bindiano Russillo bacchetta l’autorefenzialità del Pd e chiede programmi che parlino alla gente che soffre
«Riconquistare la consapevolezza della propria missione» di ROBERTA SENESE
di SALVATORE SANTORO POTENZA - E’ il riferimento lucano di Rosy Bindi. Salvatore Russillo si è anche misurato alle ultime elezioni politiche: è il primo dei non eletti. E’ giovane e sostiene Speranza nella corsa congressuale. Ma non per una questione generazionale soltanto assicura. Come sta il Partito democratico? «Il Pd è una realtà politica che ha in se una grande potenzialità non del tutto espressa; le Primarie del 2007 sono state un’occasione mancata per fare chiarezza. Anche le difficoltà successive sono conseguenti a una declinazione mancata dell'innovazione del Pd proprio a partire da quelle Primarie. Ora invece, con il primo congresso vero e reale momento fondativo del Partito democratico anche in Basilicata le scelte sono un pò più nette anche se articolate. Comunque ancora ci sono le scorie delle vecchie appartenenze». Tra ex diessini e diellini? «Sì. Ma credo che il congresso aiuterà a superare queste differenze anche se c’è un pericolo da scongiurare». Quale? «Che il Pd possa essere un pò come quei fenomeni che ci sono nel mare Adriatico dove la mucillagine fa mancare l'ossigeno e quindi le alghe infestano il mare. Il Pd invece, deve sapersi rinnovare e ossigenare». Rimanendo alla metafora marina, ci vuole una forte mareggiata? «No. Basta semplicemente il ricambio dell'acqua». Rinnovamento delle classi dirigenti? «Faccio una precisazione. Il rinnovamento non passa solo dal dato anagrafico. Non è una questione da ridurre a scontro generazionale. C’è un dato oggettivo: il centrosinistra ha un percorso nato nel 1995 e che oggi è un pò logoro. E’ inevitabile che in questi 15 anni si avverta una stanchezza della classe dirigente. Sta nelle cose. Ma probabilmente in Basilicata un’opposizione più stringente avrebbe spinto il Pd a maturare un dinamismo maggiore». Colpa del centrodestra se il centrosinistra non si è rinnovato? «Spesso si sente dire: “quello che manca è l'opposizione”. In realtà in Basilicata spesso la vera opposizione c’è stata all'interno della stesso centrosinistra. Prima c’era la dialettica tra Ds e Mar-
Salvatore Russillo
gherita e ora c’è una dialettica interna al Pd, ma per la logica dei numeri quando c'è un margine ampio e non c'è il fiato sul collo dell'avversario si tende a discutere al proprio interno. Ora però all’ultime elezioni amministrative nonostante il risultato di tre a zero c’è qualcosa di diverso. Ci sono dei dati che non devono far stare tranquilli il Pd e il centrosinistra. In Provincia di Matera il Pdl è arrivato con la propria proposta politica al 37 per cento e alle europee ha staccato di 9 punti il Pd lucano.Sono dati politici importante sul quale bisogna fare molta attenzione». Un passo indietro. Ha parlato di un Pd che non ha espresso tutte le potenzialità. Perché? «Mi spiego: anche il dibattito attuale sul congresso sembra più essere concentrato sugli assetti organigrammatici che non sulle proposte che il Partito democratico offre alla società di Basilicata. Durante la prima Repubblica, tanto vituperata, si partiva da proposte politiche sulle quali si collocavano le classi dirigenti. Ora invece, il percorso sembra inverso: c'è la classe dirigente che declina le mozioni. Bisognerebbe rivalutare alcunii elementi positivi del passato». Cioè? «Credo al Pd tocchi la responsa-
“Il centrosinistra ha un percorso nato nel 1995 che oggi è un pò logoro”.
bilità di concentrarsi un pò più sui tanti problemi che ci sono in Basilicata. Mi chiedo qual è la proposta politica che possa attirare l'attenzione di un lavoratore che in Valbasento è in mobilità e percepisce 350 euro al mese, mi chiedo qual è la proposta politica che possa interessare agli studenti che si stanno iscrivendo a università lontane dalla Basilicata. E poi mi chiedo quale idea di sviluppo abbia il Pd per la Basilicata. Insomma quello che è mancato ultimamente è l'idea di Basilicata. Idea che il primo centrosinistra nel ‘95 - fino ad arrivare all'ultimo De Filippo vincitore delle regionali del 2005- aveva. Sarà per effetto della crisi, saranno le dinamiche interne alle coalizione ma è indiscutibile che si è smarrita una certa progettualità su che Basilicata vogliamo da qui ai prossimi anni». Serve quindi un Partito democratico che non ragioni troppo su se stesso ma guardi oltre? «Esatto. Al di là, infatti, di quelle che sono le specificità delle mozioni di Dario Franceschini, o di Pierluigi Bersani o ancora quella di Ignazio Marino e quindi di conseguenza anche rispetto alle differenze tra i vari candidati segretari regionali credo che il Partito democratico in tutte le sue anime dovrebbe occuparsi del futuro della Basilicata e non solo dei destini della classe dirigente». Una provocazione. Veltroni è il padre di tutti i mali del Pd e di conseguenza l'anti - veltronismo è la ricetta per risolvere i
problemi del partito? «Io da modesto iscritto allo scorso congresso votai per la mozione di Rosy Bindi e non per Veltroni. La buona parte della classe dirigente lucana che ora è divisa nelle varie mozioni voto, invece, quasi unanimemente per Walter Veltroni. Nonostante questo credo che non tutte le colpe siano attribuibili a Veltroni e lo dico. Ci sono stati errori a livello nazionale è evidente, che hanno probabilmente accelerato la caduta del governo Prodi. Ma con i se e i ma non si va da nessuna parte. Per questo non me la sento di utilizzare Veltroni come capro espiatorio di tutto quello che è successo in negativo. Credo invece, che un po' di autocritica quelli che invece lo votarono la dovrebbero fare». Lei attraverso Bindi - Bersani sostiene Roberto Speranza alla corsa per la segreteria regionale. Perché? «Io mi auguro che da cognome Speranza si trasformi in una certezza. Penso che Roberto Speranza incarni la possibilità di non tenere tutto fermo e tutto bloccato per i prossimi anni. Credo che Speranza metta in campo il rinnovamento del Pd ma mi ripeto: non è una questione solo anagrafica: Roberto poteva anche avere 40 o 50 anni ma il tema vero è c che non ha già avuto responsabilità dirette di primo piano nel governo di questa regione». Ma non c'è troppa polemica in questi giorni tra candidati e sostenitori dell’una o dell’altra mozione? «In effetti ho percepito un po' di acidità di troppo. In fin dei conti bisognerebbe ricordarsi che il 26 ottobre staremo tutti nello stesso partito. Qualche parola eccessiva credo dunque che debba essere limitata. Anche perché c’è la necessità di offrire esternamente l’immagine di un partito rivolto alla società. Non si può dare l’idea di un partito che si parla addosso altrimenti potremmo addirittura respingere nuove eventuali energie che guardano nella nostra direzione. Anche le troppe critiche che leggo nei confronti di Lacorazza mi sembrano eccessive perché le cause delle difficoltà del Pd non possono essere ricercate solo nell'ultimo miglio». C'è il pericolo di una scissione post congressuale con gli sconfitti che magari scelgono un'altra strada? «Non penso sia possibile. Tutti sanno nel nostro partito che una proposta politica può essere anche articolata diversamente. Ma
su tutto c'è la necessità che il Pd rimanga unito perché solo così potrà avere una propria forza. Per quanto mi riguarda io dico che “se vinco vuol dire che vincerà l'idea per la quale mi sono battuto e mi batterò fino al 25 di ottobre”. Se non vinco, il 26 chiunque sia il segretario sarà anche il mio segretario. Non siamo più bambini che ci portiamo il pallone se la partita non ci piace. Comunque sono fiducioso che la proposta Bersani - Speranza possa avere successo». L'area Bindi rappresenta il 14 per cento del Pd nazionale e lei in particolare è il primo dei non eletti alla Camera dei deputati. Non crede di essere stato marginalizzato durante la fase “normale” del partito? «C'è stato un eccesso di autoreferenzialità anche a discapito di quelli che potevano rappresentare un valore aggiunto. Faremo in modo, posso assicurarlo, di non essere ignorati in futuro». La questione del candidato presidente della Regione è un tema congressuale e De Filippo merita la riconferma? «La scadenza elettorale regionale così ravvicinata aleggia sul congresso. Non potrebbe essere diversamente. Eviterei però di stressare gli elettori che hanno bisogno di punti di riferimento e proposte politiche chiare. Ed eviterei anche di dire che da una parte ci sono i sostenitori del De Filippo bis e dalla parte della mozione di Speranza ci sono coloro che nutrono dubbi sulla riconferma di De Filippo. Per quanto mi riguarda De Filippo è il prossimo candidato che sarà vincente alle regionali del 21 marzo prossimo. Per sintetizzare io sostengo Speranza alla segreteria e De Filippo alla riconferma da governatore. E poi le cose non sono così nette». In che senso? «Credo che in tutte le mozioni congressuali ci siano esponenti che sostengono la riconferma di De Filippo e ci siano anche quelli che legittimamente sostengono che De Filippo abbia completato la sua esperienza come governatore. Anche lo stesso Antonio Luongo della mozione di Salvatore Adduce mi pare che a suo tempo abbia espresso perplessità chiare sulla riconferma di De Filippo». Quando? «Nel periodo precedente alle presentazioni delle mozioni congressuali anche negli incontri romani che ci sono stati. Non credo di dire cose sconosciute». s.santoro@luedi.it
“Chi ha votato Veltroni nel 2007 oggi faccia autocritica”
L’Mpa lucana chiede fiducia al neo commissario
Per un Europa più forte
mento, che sono alla base per intraprendere un'azione disciplinare di tal genere. L'onorevole Sardelli, concludendo i lavori dell'assise, ha esortato i dirigenti lucani a continuare nel loro operato, già altamente positivo e ha sottolineato che il suo ruolo non sarà quello di sconfessarli, ma di semplice supporto politico, assieme agli organi nazionali, a questa classe dirigente. Al termine del dibattito, si è deciso di procedere al completamento dell'organigramma del partito, attraverso la nomina dei componenti dei direttivi provinciali e regionali. Nei prossimi mesi, seguiranno degli incontri pubblici nei quali l'Mpa presenterà le linee guida del suo programma e formulerà alcune ipotesi sul futuro delle alleanze in prospettiva delle elezioni regionali e amministrative del marzo 2010». Vincenzo Claps (Responsabile Mpa Avigliano)
Margiotta (Pd) sui primi risultati congressuali dei circoli
«Non si enfatizzi, è presto» «Ha ragione Vito Giuzio, coordinatore regionale della mozione Franceschini, quando evidenzia la necessità di non enfatizzare i primi provvisori dati che affluiscono dai circoli e che rappresentano un campione assolutamente poco significativo dell'andamento e del risultato finale». Lo sostiene il deputato lucano Salvatore Margiotta che poi aggiunge: «Si tratta infatti di numeri esigui che non indicano dunque una tendenza. Ben altra valenza avranno i risultati quando saranno andati al voto i circoli di con un numero più elevato di tesserati; si pensi ad esempio che 4 circoli, Potenza, Melfi, Avigliano, Pietragalla sommano ben 4000 iscritti (circa il 40 per cento del totale): realtà queste ove ci aspettia-
«In un tempo in cui si ipotizza la conversione del presidente americano Obama al cattolicesimo - è la sintesi del discorso dell'esponente del Pd - la Chiesa cattolica deve riappropriarsi della sua dimensione di punto di riferimento valoriale». L’invito è insomma ad un’assunzione di responsabilità, ad un ottimismo e ad una speranza, che può derivare dal guardare in positivo alla condizione storica attuale, secondo l’esortazione
Colombo e Pittella da Bruxelles
IL RESOCONTO
POTENZA - «I dirigenti potentini del Movimento per le autonomie nella giornata di domenica scorsa hanno incontrato il commissario designato per la Basilicata, onorevole Sardelli. Tutti in coro hanno riaffermato, con toni pacati e senza spirito di polemica, che sin dalla sua istituzione, la nuova dirigenza del Movimento, guidata da Brusco, Musacchio e Garramone, si è considerata e posta come la cartina di tornasole del rapporto tra politica ed i suoi militanti, uno snodo tra le istanze degli organi di direzione politica e la funzione amministrativa pubblica. Tutto all'insegna della trasparenza. I vertici locali hanno ribadito al commissario Sardelli che il commissariamento è stato un atto inspiegabile, dalla valenza punitiva e probabilmente illegittimo, in quanto non si sono realizzate le condizioni, dettate dall’art. 19 comma f dello Statuto del Movi-
della mozione Franceschini, la fiducia quale mezzo per affrontare i grandi nodi della società e la possibilità di conservare i valori cattolici nel processo di costruzione dell’identità del partito. I cristiani che decidono di impegnarsi in politica devono riconquistare, secondo Castagnetti, la consapevolezza della propria missione, liberandosi dai complessi e recuperando valori importanti da trasmettere agli altri.
del Papa Paolo VI che spronava ad amare il tempo che ci è dato. «E se questo tempo crea dei disagi ai cattolici, soprattutto a quelli confluiti nel centrodestra - ha concluso Castagnetti - le responsabilità sono anche di questi ultimi, per non aver saputo preservare le differenze valoriali, trovandosi poi a fare i conti con veri e propri scandali sotto il profilo etico e politico». Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco della città, Vito Santarsiero, secondo cui l’etica nell’impegno politico è indispensabile per realizzare il bene comune. «In tale ottica, ad iniziare dai gruppi consiliari - ha dichiarato - bisogna invertire la rotta rispetto alla rincorsa spasmodica degli incarichi e recuperare gli strumenti per rispondere alle istanze dei cittadini e ai grandi drammi della società civile».
mo risultati molto positivi per Dario ed Erminio». E Salvatore Margiotta prosegue: «Consiglierei dunque a tutti coloro che sono attivamente impegnati in queste dinamiche di attendere la fine di settembre prima di fare commenti e previsioni; ciò aiuterebbe anche a creare un clima maggiormente costruttivo nel confronto tra le diverse mozioni. Ciò senza mai dimenticare che le assemblee di circolo sono solo una tappa del percorso congressuale, una sorta di girone di qualificazione: la finalissima si gioca, per Franceschini e Restaino, il 25 ottobre, giorno delle primarie nella quali chiameremo a raccolta tutti i cittadini elettori».
Emilio Colombo e Gianni Pittella, i due massimi esponenti che la Basilicata ha mai espresso nel Parlamento europeo hanno inviato unanota afirma congiunta:«Ilruolo delParlamento può essere fondamentale nel rilancio istituzionale dell'Unione europea per un'Europa attesa ad importanti sfide, a cominciare da quella della crisi economica fino al problemadell'immigrazione». Ilvicepresidente del PE, Gianni Pittella e il senatore a vita Emilio Colombo (Presidente del PE dal 77 al 79) in un colloquio avuto in occasione del discorso inaugurale del presidente Jerzy Buzek a Strasburgo hanno sottolineato, «il rischio di un eccesso di burocrazia nelle istituzioni e le dimensioni esageratamente nazionali dei problemi trattati dal Parlamento sono stati i punti della riflessione che maggiormente hanno destato preoccupazione nei due politici italiani». Secondo Pittella occorre un “contratto di legislatura" che attui soluzioni istituzionali, politiche partecipative che avvicinino l'Unione ai cittadini. Secondo Colombo il problema é anche di natura politica. Prioritaria resta appunto la volontà politica, soprattutto dei paesi fondatori della Comunità economica europea. «Oggi l'Europa - si legge nella nota - é chiamata a un difficile processo d’integrazione in un quadro politico mondiale mutato. Per questo occorre ritrovare, nell'attuale legislatura, valori e quella fede europeista attraverso cui si possano trasmettere nuove certezze sul futuro dell'Europa. Senza un'Europa capace di intendersi come "potenzacivileglobale" saràdifficileesercitare quella funzione di cooperazione e di politica globale che spetta all'Unione».
Vincenzo Giuliano dopo gli Stati generali di Chianciano attacca l’Udc di Basilicata «Che il Presidente Casini voglia veramente dire basta al “Partito degli assessori” così come ha dichiarato a Chianciano a chiusura degli Stati generali del centro, lo vedremo da come si comporterà, anche in Basilicata, nei riguardi di chi si è reso responsabile del fallimento della Costituente di centro, intesa qui, esclusivamente come un’operazione per posizionare chi si era impossessato del partito con congressi contestati e fuori dalle regole statutarie». È quanto ha dichiarato Vincenzo Giuliano, leader dell'associazione Liberi e forti che nella nota ricorda di essere stato socio fondatore dell'Udc di Basilicata. Giuliano prosegue nella polemica: «Vedere oggi un partito facente parte del Ppe europeo, che si ispira alla dottrina sociale, isolato in Basilicata e non protagonista nella costituzione di un partito nuovo con quanti si richiamino agli stessi valori e che hanno conseguito, nelle ultime elezioni provinciali, un numero di voti quasi il tri-
plo di quelli raccolti dall'Udc, rattrista la mia mente e fa ribollire la mia coscienza». «Aveva ragione Don Sturzo - dice ancora Vincenzo Giuliano - quando affermava che la convinzione per un progetto deve nascere dalla coscienza e che per realizzarsi deve sacrificare gli egoismi». C’è dell’altro. Giuliano infatti nella nota aggiunge: «Probabilmente chi lo rappresenta oggi quel partito in Lucania non ha una comune provenienza alla nostra; non è spinto da battaglie di ideali ma solo da alchimie politiche legate ad un particolare momento». «L'Unione dei Circoli Liberi e Forti di Basilicata - conclude Giuliano - nata proprio per non “svendere l'anima per qualche posticino di potere”, esattamente ciò che dice oggi Casini, è pronta a riprendere il progetto ed il cammino interrotto qualora a guidare questo nuovo percorso venga indicato un super - partes che non abbia già precostituito il futuro».
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«Io, sostenitore di Speranza e De Filippo»
POTENZA - Le ansie dei cattolici in una società che pone questioni etiche di scottante attualità, dall’accoglienza degli immigrati alla libertà di stampa. Se ne è parlato ieri pomeriggio a Potenza, nella sala Minerva del Grand’Albergo, con l’onorevole del Pd Pierluigi Castagnetti, presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei deputati, nel corso di un dibattito dal titolo “Partito Democratico. L’etica nell’impegno politico e le ansie dei cattolici”. A proporre la riflessione il circolo “Jacques Maritain”, gruppo di impegno politico e culturale, presieduto da Carlo Spirito e attivo da oltre quarant’anni nel capoluogo. Pur non entrando nel merito del tema congressuale, il dibattito ha preso spunto da uno dei messaggi chiave
Il segretario del Pd lucano, Erminio Restaino
12 Primo piano
Mercoledì 16 settembre 2009
Primo piano 13
Mercoledì 16 settembre 2009
| esclusiva del quotidiano |
| esclusiva del quotidiano | Le 10 richieste di Restivo
il casoCLAPS
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Le mail di Restivo Rabbia e accuse
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«Sospendo l’uso della Tiroxina che per me è indispensabile. Senza diritti non ho vita»
4.
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5. L’identità Alla fine di molti contatti la conferma di essere l’autore delle mail
paura. Nel 1997 io ero a Torino. Mi sono ammalato del morbo di Basedow che colpisce la tiroide. Io nel 2001 ho avuto una operazione al San Carlo di Potenza. Mi è stata tolta la tiroide. La tiroxina è un ormone fondamentale alla vita umana. Io sopravvivo con 175 mg di tiroxina al giorno. Senza questa tiroxina io muoio. Visto e considerato che vivere senza avere diritti è come essere morti (visto e considerato che dal 1993 a pochi anni fa le mie denuncie sono state archiviate in continuazione) daoggi iofaccio sciopero della tiroxina fino a quando la Procura della repubblica di Salerno non arresta il signor Gildo Claps per stalking e diffamazione continuata e aggravata a mezzo stampa e internet. Un'altra cosa. Smetterò il mio sciopero quando un rappresentante dell'Unione europea e un avvocato dell'Unione europea verranno a bussare alla mia porta, fin quando non verrà tolto l'osmon warning nei miei riguardi e fin quando i responsabili di Chi l'ha visto? non vengono arrestati per falsificazione di prove (il registro Nacro). Il motivo per cui vi accuso lo vediamo più avanti”. A quel punto ho di nuovo chiesto a Da-
Gildo Claps L’ossessione è il fratello di Elisa Restivo insiste sui contatti in Inghilterra
Fin quando la Procura della Repubblica di Salerno che detiene le indagini sulla scomparsa di Elisa Claps non arresta i giornalisti Francesco De Chiara, e Federica Sciarelli per i reati eventualmente commessi in relazione alla pubblicazioni di atti processuali, falsificazione degli stessi, diffamazione a mezzo stampa continuata ed aggravata. Senza contare la pubblicazione della mia foto (non autorizzato) affiancato all’identikit che ha portato alla conseguenza del mio arresto qui in Inghilterra.
Elisa «Tre testimoni hanno visto Elisa dopo di me Una mentre ero già in ospedale»
nilo di darmi conferma sulla sua identità, e sulle sue intenzioni di sospendere la cura di tiroxina. Mi ha risposto così: “Non è sciopero della fame è sciopero dei medicinali salva vita. Sì, sono Danilo Restivo e posso anche fare una video conferenza via hotmail per identificazione video vocale”. Poi, subito dopo, mi ha scritto un'altraemail: “Puòpubblicare queste cose. Ha il mio consenso. Ho aperto Windows live Messenger per un riconoscimento video vocale. L'ho aggiunta con il suo indirizzo e-mail. Firmato Danilo Restivo”. Un dialogo mancato A quel punto vado su Messenger e provo a dialogare con lui. Ma tre volte esce dalla chat non appena gli faccio delle domande su Elisa. Poi, però, ogni volta, ritorna. Ecco l'ultima mia registrazione della finestra di dialogo: andrea di c. scrive: ci sei? le cose scrive: le cose che avevo da dire sul caso claps le ho dette in tribunale nel 1994 e ci sono documenti in tribunale andrea di c. scrive: lo so, lo so
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”
le cose scrive: nonho da dire null'altro, devo chiudere adesso le cose scrive: arrivederci andrea di c. scrive: aspetta andrea di c. scrive: “voglio solo dirti…”. Dopo l'uscita dalla chat, scrivo una email a Danilo dove gli ribadisco che il problema non è il rapporto tra lui e Gildo Claps, e che ho il sospetto che accanirsi su Gildo sia solo un modo per agitare le acque. Gli chiedo di nuovo una presa di posizione su Elisa, su quel 12 settembre 1993. Per tutta risposta mi manda una lunga relazione dell'avvocato Antonio Zecca, arcinota perché pubblicata da tempo sul web ( HYPERLINK "http://www.studiolegalezecca.it). Subito dopo mi scrive un'email, dove torna a insistere su Gildo Claps: “Sono carte processuali che Gildo Claps conosce benissimo. Io non ho nulla da dire. Se mai vorrei chiederle delle cortesie. Potrebbe far pubblicare nel giornale delle domande che io voglio fare davanti a tutti a Gildo Claps?” Di nuovo accuse a Gildo Claps Gli rispondo con fastidio che i giornali sono luoghi dove tutte le notizie e tutte le
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l’apertura disciplinare contro i giornalisti di Chi l’ha visto? e del direttore di Rai Tre responsabile della messa in onda della stessa trasmissione. La richiesta di dimissione dall’ordine dei giornalisti da parte di Federica Sciarelli. Per la violazione della carta dei doveri del giornalista perche’ tra il 2004 e il 2008 io sono stato descritto come un mostro e la mia persona e’ stata lesa nella dignita’
la chiusura della trasmissione di chi l’ha visto? perche’ non e’ una trasmissione utile quando anzicchè cercare persone scomparse, viola le leggi italiane ed europee. Ci sono parecchie vittime della trasmissione di Rai Tre chi l’ha visto? vedi il padre dei ragazzi di Gravina, la stessa signora Stefania Pace e molti altri che si sono accumulati in 16 anni. Non si puo continuare a fare una carneficina di persone violando i diritti umani per Share televisivo.
finquando non mi viene tolto l’osmon worning dalla polizia inglese visto che i dati che hanno sono falsi perche’ l’intelligence italiana non e’altro che chi l’ha visto? che si e’fatta passare per polizia io non smetto lo sciopero dei medicinali
finquando la polizia inglese non ci restituisce il lavoro. Io e la mia famiglia siamo Host Family. E avevamo in a casa studenti internazionali dalle scuole inglesi. La polizia inglese sotto suggerimento di Chi L’ha visto? ci ha tolto le scuole perche’ secondo la polizia inglese io sono colpevole dell’omicidio di Elisa Claps, quando io ho gia dimostrato in sede processuale italiana che con il caso Claps non c’entro. Ci sono tre testimoni che hanno visto Elisa dopo di me. Una di queste mentre io ero in ospedale.
se qualcuno si azzarda a farmi denuncia per diffamazione,o falso io continuo a fare sciopero dei medicinali.
Il medicinale di cui fa uso Danilo Restivo (al centro nella foto). A sinistra il giornale inglese che si occupa del caso Claps
domande devono trovare spazio, ma gli ribadisco pure per l'ennesima volta che la sua rabbia nei confronti di Gildo Claps è un problema secondario. Quello che interessa a tutti noi è la verità su Elisa. Ecco cosa mi risponde: “Faccio una piccola premessa e poi faccio una domanda a Gildo Claps. A fine 2007 BBC ONE (il primo canale della BBC) trasmetteva un servizio su Elisa Claps dove in inglese si diceva che vi era stata l'apertura di nuove indagini. Nel servizio si vedeva la famiglia Claps seduta in una tavola a festeggiare con champagne. Due giorni dopo la messa in onda del servizio si è presentato un rappresentante per conto della BBC per chiedermi di rilasciare un'intervista. Io ho rifiutato. Il giorno dopo si è presentato alla porta lo stesso agente. Questa persona ha detto (lo traduco in italiano): “Noi le offriamo 20 mila sterline in cambio di un’intervista alla BBC”. Allorché io ho chiesto testualmente: “Voi quanto avete offerto alla famiglia Claps?” La risposta e' stata: “La stessa cifra”. Io non ho accettato soldi, né ho rilasciato interviste alla BBC, e questo la polizia inglese e quella italiana lo potrà vedere facendo even-
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Intendo proseguire il mio sciopero finquando il Vescovo di Potenza non butta fuori Don Cozzi dalla Chiesa Cattolica o lo rimuove dalla Basilicata con incarichi che nulla hanno a che fare con la giustizia italiana.
Chiedo che un avvocato di diritto internazionale patrocini gratuitamente il mio caso.
tualmente le opportune verifiche finanziarie. Io non voglio accusarla di nulla. Le faccio questa domanda: ha mai ricevuto soldi dalla BBC, dal Daily Echo e da qualunque tipo di giornale estero? Siccome non mi fido della sua risposta, magari se la Procura della Repubblica di Salerno per trasparenza fa un accertamento fiscale dal 2004 a oggi, per vedere se ci so-
no assegni e quant'altro da parte di testate giornalistiche a lei, e delle sue attività commerciali (la scuola di inglese magari, o l'associazione Penelope) o a dei prestanomi magari sa, io dormirei più tranquillo senza il dubbio che dietro le sue diffamazioni non ci sia del business. E magari lei ha pilotato le indagini della polizia per business (sa il ritratto di Elisa og-
La seguente email è la più interessante, perché ci fornisce, al di là delle accuse alla trasmissione Chi l'ha visto?, la lettura di Danilo Restivo sulla morte di Heather Barnett nel 2002 a Bournemouth: “Il mio silenzio e' stato male interpretato. Io ciò che avevo da dire l'ho detto in tribunale. Non ho parlato non perché so e nascondo, ma perché ho la dignità di rispettare nel silenzio il dolore della famiglia Claps. Io in 16 anni potevo benissimo rilasciare un'intervista, che sarebbe stata strumentalizzata, cosi come è avvenuto con la trasmissione di Chi l'ha visto? che ha preso tutta l'intera intervista e ha fatto taglia e cuci di quello che ho detto. Nel corso del processo del 1995 fu presentata la cassetta della mia intervista a Chi l'ha visto? Oggi dubito chequella intervista sia stata fornita in modo integrale e penso che sia stata manomessa. Ciò che mi fa riflettere è quello che nel sito di ByoBlu.com la signora Stefania Pace dichiara a Claudio Messora su Chi l'ha visto? perchè è successo anche a me. Il 12 Novembre 2002io ero aNacro. Diritorno da Nacro nel pomeriggio io e mia moglie (all'epoca ancora non eravamo sposati) abbiamo sentito i bambini della Barnett gridare per strada e piangere e chiedere aiutoamiamoglie. Abbiamosoccorsoibambini e atteso l'arrivo della polizia. La polizia inglese nella sera del 12 novembre del 2002 ci ha portati alla Stazione di polizia di Bournemouth per prendere le testimonianze. Io ho dichiarato di essere stato a Nacro quel giorno. Nei giorni successivi alcuni poliziotti inglesi si sono presentati a Nacro per controllare. Nei mesi successivi penso a Dicembre, il registro con apposta la mia firma nel giorno 12 Novembre 2002 venne sequestrato e venne perquisita l'intera sede di Nacro alla ricercadi eventualicopieefotocopie delregistro per essere a loro volta sequestrate. Questo registro fu messo sotto sequestro e custodito nella cassaforte della polizia di Bournemouth. Nessuno ci può accedere. Phill James all'epoca era il diretto responsabile. Tra il 2004 e il 2005 la redazione di Chi l'ha visto? pubblica sia in televisione che sul sito internet (oggi non c'è più ma conserviamo copia e ne conserva copia anche la Polizia di Bournemouth) il registro Nacro con la pagina del 12 Novembre 2002 con il mio nome cognome orario di entrata e di uscita e firma. Phill James ha dichiarato a casa nostra alla presenza mia e di mia moglie e alla presenza di un altro poliziotto che stava collaborando con la Polizia della trasmissione di Chi l'ha visto? Crimewatch è una trasmissione televisiva fatta da poliziotti di Schotland Yard. I presentatori televisivi sono anch'essi poliziotti o comunque lavorano a strettissimo contatto con la polizia per trattare i casi criminali qui Inghilterra. In studio non c'è il pubblico, ci sono detective di alto grado che lanciano gli appelli e che raccolgono direttamente le testimonianze telefoniche. Chi l'ha visto? è una testata giornalistica fatta da giornalisti non da poliziotti. Se la polizia inglese aveva in custodia il registro Nacro del 12 Novembre 2002 con tutte le copie annesse, come cazzo fa la trasmissione di Chi l'ha visto? ad avere pubblicato quel registro? Allora siccome sull'orario di entrata c'e' una cancellazione, e quel registro e' stato in mano alla... segue alla pagina successiva
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E' confermato: le email sono di Danilo Restivo. Da qualche settimana sto portando avanti un faticoso e complicato carteggio telematico con Danilo Restivo. Danilo Restivo si è finalmente dichiarato. Come avevamo sospettato sin dall'inizio, l'email lecosechenonvidicono@hotmail.co.uk appartiene a lui. Ho anche dialogato con lui su Messenger, e Danilo ha cercato in tutti i modi di mostrarsi via web-cam (per farsi identificare da me), ma non ci siamo riusciti per motivi tecnici. Ecco però integralmente l'email dove si dichiara per la prima volta: “Sono il signor Danilo Restivo. Per piacere contatti da domani il mio avvocato Mario Marinelli. Sarà il mio avvocato adesso a decidere determinate cose. Abbiamo documenti alla mano. C'è da dire una cosa. A me serve sapere esattamente dalla Federica Sciarelli chi esattamente ha dato a lei il registro Nacro. Io voglio sapere dalla bocca sua ilnome di chi gli hadato il registro Nacro. Dopo che lei e i suoi collaboratori riuscirete a fargli dire il nome, io mi riservo il diritto di decidere di darle un'intervista in cui le rivelerò informazioni inedite e che faranno scoppiare uno scandalo”. Ancora accuse a Gildo Claps Poi, subito dopo, Danilo mi ha scritto un'altra email: “Mi sono dimenticato riguardo il signor Claps. Contatti la redazione del Daily echo e chieda se nel 2004 il signor Gildo Claps e moglie insieme al giornalista di Chi l'ha visto? Francesco De Chiara sono stati nella loro redazione. E si faccia mandare tutti gli articoli da settembre a dicembre 2004 con questi tre personaggi. Contatti Andy Martin”. Danilo decide di sospendere la cura di tiroxina da cui dipende la sua vita Più volte, nelle mie email di risposta, ho provato a far capire a Danilo Restivo che il problema per tutti noi non è Gildo Claps, ma la scomparsa di Elisa, e che a me interessa solo quello. Per tutta rispostamiha scrittoquantosegue(e mihaallegato articoli scannerizzati del Daily echo): “Guardi un po', sorpresa. Il signor Gildo Claps sostiene di non essere mai venuto a casa mia. E io sono un pazzo. Guardi cosa ho trovato qui, glielo allego. E' un articolo del 4 settembre 2004. Allora signor Gildo Claps lei ha fatto stalking a me e alla mia famiglia. Io ho vissuto nel terrore più assoluto. Per colpa sua. Io per colpa sua ho paura anche di uscire di casa. Le mie abitudini, il mio essere libero nella vita lei me lo ha distrutto. Lei e' andato a dichiarare a Andy Martin che io Danilo Restivo sono mafioso perché siciliano e perché del caso Claps si occupa l'antimafia di Salerno. Lei ha diffamato a mezzo stampa e a mezzo internet me e la mi famiglia. Lei ha violato i miei diritti. Lei ha violato i diritti dell'uomo sanciti dall'Unione europea. Per quanto riguarda il caso Claps io ho già risposto nelle sedi opportune e cioè in tribunale. Io non le devo dare spiegazioni. Lei sta facendo abuso. Lei ha fatto stalking e io la denuncio pubblicamente perché non mi fa più
La Procura della Repubblica di Salerno non arresta il signor Gildo Claps per stalking nei miei riguardi, diffamazione a mezzo stampa aggravata e continuata ( sono 16 anni che va avanti sta storia delle diffamazioni), su tutte le denuncie solo una e’ andata in porto contro il Messaggero. Stranamente tutte le altre sono state archiviate. E vorrei che il Csm andasse ad aprire un’inchiesta anche sul perche’ tutte le denuncie che io e la mia famiglia abbiamo fatto a vario titolo sono state archiviate, e se sono state archiviate per fare un favore ai Claps.
gi che l'ex questore di Potenza adesso trasferito a Messina ha fatto fare e che lei ha fatto togliere non si sa mai). Non voglio fare diffamazione, non le vorrei togliere il mestiere di diffamatore merceologico. Se gentilmente ci togliete questo dubbio dormopiùtranquillo. Perlacronaca,oggi e' il secondo giorno senza la mia dose di tiroxina (medicinale salvavita)”. Gli scrivo che non sono soddisfatto della sua impostazione, che le sue accuse a Gildo, vere o false che siano, non sono determinanti per capire il perché della scomparsa di Elisa. Mi scrive così: “Io spero solo che si trovi la verità e sono solidale con il dolore della famiglia Claps. Vorrei la verità anche io. Ho molto rispetto per il caso Claps”. Continua lo sciopero della tiroxina L'altroieri mi ha scritto che è arrivato al terzo giorno di sospensione della tiroxina: “Sto al terzo giorno senza pillole e ho leggeri crampi ai muscoli con gonfiore sotto gli occhi signor Di Consoli. Ho pensato sarebbe bene anche che il giornale consulti un endocrinologo e pubblichi eventualmente gli effetti dovuti all'assenza di tiroxina nel corpo umano. I medici di qui mi hanno detto che posso arrivare al coma irreversibile”. La versione di Danilo sull'omicidio Barnett
Pubblichiamo il dialogo (di numerosi giorni) con lo scrittore Di Consoli Abbiamo deciso di non censurare nulla sperando di arrivare alla verità di ANDREA DI CONSOLI
Danilo Restivo dichiara che non assuumera più Tiroxina fino a quando: Due avvocati della corte europea non accettano di patrocinare gratuitamente il mio caso alla corte costituzionale dell'UE a Strasburgo.
Mercoledì 16 settembre 2009
| l’esclusiva del quotidiano | il casoCLAPS
«Don Cozzi chiese questo a mio padre» Uno dei principali bersagli è il sacerdote di Libera. Restivo dice la sua sul motivo delle ripetute accuse
Ancora giornali inglesi che si occupano di Restivo. Sotto: il registro Nacro. A destra un frame di Chi l’ha visto?
La presunta manomissione del registro Nacro e il ruolo di Chi l’ha visto? segue dalla pagina precedente trasmissione di Chi l'ha visto? qui c'e' una manomissione del registro da parte di alcuni giornalisti. La prova diventa automaticamente nulla nella corte inglese. Io per questo sono stato arrestato. Noi abbiamo protestato attraverso la Watson (che e' l'avvocato che ci rappresenta) contro la polizia inglese. Non abbiamo mai ricevuto risposta. Però stranamente Phill James dopo la lettera di protesta è stato messo in pensione. Chi vi ha dato copia del registro Nacro? Chi ha violato la legge? E' letteralmente impossibile che Nacro abbia rilasciato copia del registro perché non ne è in possesso dal 2002. Se la Sciarelli dichiara che gli è stato dato dal collegio dichiara il falso. L'unico modo per accedere al registro è farsi passare per poli-
ziotti, prendere per il culo Phill James che era il responsabile delle indagini e delle prove sequestrate e custodite nella cassaforte della Polizia a Bournemouth. La prova della mia presenza a Nacro è completamente ed automaticamente nulla ai fini processuali. La trasmissione Chi l'ha visto? ha annullato una prova della difesa. E' possibile che la cancellazione sul registro sia stata apposta dagli stessi giornalisti di Chi l'ha visto? Quindi chiedo che la Procura della repubblica di Salerno incominci ad arrestare i giornalisti di Chi l'ha visto? per falsificazione di prove. C'e' di mezzo un omicidio di cui io sono innocente”. Su Don Marcello Cozzi.E su Maurizio Restivo Ieri mi è arrivata questa email, dove Dani-
lo parla ampiamente e violentemente di Don Marcello Cozzi: “Don Marcello Cozzi non pensi che lei non abbia le stesse responsabilità di Chi l'ha visto? Lei ha molte responsabilità. Io per colpa sua e di Cappiello sono stato arrestato nel 2006 dalla polizia di Bournemouth nel Dorset. Io sono innocente, lei è responsabile del mio arresto nel 2006. Le accuse che mi ha mosso la polizia del Dorset erano solo una scusa per interrogarmi. Nel 2006 la polizia inglese mi ha arrestato in collaborazione con la DIA e con l'Interpool. Io per colpa sua ho perso il lavoro. Sono stato licenziato da un laboratorio odontotecnico per colpa della sua strafottenza. Lei ha dei rancori personali con la mia famiglia perché ha chiesto a mio padre una raccomandazione per far lavorare suo fratello all'archivio di stato nei beni culturali di Po-
tenza e di Roma. Mio padre si e' rifiutato. Mio padre e' una persona onesta. E' diventato direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza con le sue forze, vincendo un concorso dei beni culturali nel 1979. Nessuno gli ha dato la raccomandazione. La mia famiglia non ha nulla a che fare con l'ex ministro Restivo. Sono due famiglie distinte e separate. E non sono nemmeno imparentate fra loro. Mio padre ci ha insegnato a me e a mia sorella a essere onesti, a lavorare e a farcela con le nostre forze senza il suo aiuto. Senza raccomandazione da parte di nessuno per non dire grazie a nessuno. Mio padre si e' sempre opposto alla mentalità potentina della raccomandazione per un posto di lavoro. Mio padre si chiama Maurizio Restivo e sono fiero di essere suo figlio. Sono fiero che mi ha insegnato insieme a mia madre i giusti valori della vita. Il rispetto della persona. Il rispetto per la legge. Mio padre non ha mai fatto parte della massoneria. Mio padre ha costruito con la sua forza e intelligenza la biblioteca nazionale. Ha creato posti di lavoro. Forse dovrebbe leggere il libro “La biblioteca Nazionale di Potenza” che ha scritto mio padre. Lei e' responsabile della diffamazione da parte di Cappiello nei confronti di un uomo onesto come mio padre. Lei si deve vergognare. Lei e' un prete non e' uno qualunque”. Poi Danilo commenta l'articolo di Don Marcello Cozzi uscito qualche giorno fa su il “Quotidiano”, dove il prete antimafia auspicava che qualche “uomo d'onore” iniziasse finalmente a parlare: “Ma lei che vuole fare vuole strumentalizzare altri mafiosi per farmi arrestare? Io sporgo denuncia alla Procura della repubblica di Roma contro la sua strumentalizzazione per il caso Claps e la mafia. Io chiedo che il Vaticano prenda provvedimenti o che la trasferisca fuori dalla Basilicata in un posto sperduto dove non fa danni o che la buttino fuori dal sacerdozio. Lei ha rovinato la carriera di un magistrato antimafia Felicia Genovese, di suo marito Cannizzaro, di mio padre e mio. Io fin quando il Vaticano non prende provvedimenti contro Don Marcello Cozzi io non finisco lo sciopero dei medicinali salvavita. Io a causa di Cappiello nel 1997 ho provato a suicidarmi (mi sono tagliato con una lametta i polsi destra e sinistra) si renda conto che sono innocente, cazzo. Per non parlare dei soldi che ha fatto per organizzare dibattiti per conto del Cestrim, Libera e Penelope contro il caso Claps in cui pubblicamente lei accusava me e la mia famiglia di aver fatto determinate cose. Organizzare dibattiti costa, costa far venire giudici in trasferta a parlare di mafia. Quanto ha guadagnato in soldi per diffamarmi? E poi lei sarebbe un prete? Un paio di anni fa lei malediceva la persona che non parlava. Io fino a quel momento ero cristiano. Non ho mai conosciuto un prete cattolico che maledice. Dio non ha mai maledetto, nella Bibbia Dio ha sempre benedetto. Io mi vergogno di essere cristiano e sono diventato ateo. Lei dovrebbe essere cacciato fuori dalla Chiesa a calci in culo” Conclusioni Abbiamo deciso di pubblicare le email senza censurare né i contenuti né il linguaggio di Danilo. Crediamo che anche il principale indiziato di un processo debba avere la libertà di fare liberamente (e in pubblico) le sue valutazioni. Non appena arriveranno altre email, le pubblicheremo sul “Quotidiano”. Ma soltanto alla fine di questo carteggio azzarderemo un'interpretazione e una valutazione complessiva su questo disperato e rabbioso “ritorno” di Danilo Restivo. Una cosa è certa: il fatto che Danilo Restivo abbia deciso di parlare è il chiaro segno che a sedici anni di distanza il “caso Claps”è giunto a un punto cruciale. La preghiera che gli rivolgiamo, intanto, è di dire tutto quello che sa sulla scomparsa di Elisa. La sua sospensione della tiroxina è un chiaro segno di malessere e di disperazione. Danilo, secondo me, ha un solo modo per gestire l'angoscia che lo attanaglia: parlare, dire tutto quello che sa, liberarsi dei suoi fantasmi. Sono sicuro che siamo a una svolta. Speriamo bene. andreadiconsoli@hotmail.com
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14 Primo piano
Lo dice l’Istat, che attesta un 4,6% in più rispetto al 2008
E’ il bilancio di otto mesi di controlli
Lavoro, dopo la stasi i salari tornano a crescere
Fisco, evasione per oltre due miliardi
I SALARI tornano a crescere nel secondo trimestre del 2009: dopo essere rimasti stabili nel periodo gennaio-marzo, negli ultimi tre mesi, fa sapere l’Istat, sono aumentati del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2008 e dell’1% rispetto al trimestre precedente.E arrivanonotizieincoraggianti anche sul fronte cassa integrazione: l’Inps ha reso noto che nei primi sette mesi dell’anno le aziende hanno adoperato solo il 61% delle ore di cig autorizzate; un dato inferiore a quello del 2008, quando il«tiraggio» dellacassa era al 77%. Le retribuzioni lorde, secondo quanto calcolato dall’Istat, sono aumentate dell’1,2% annuo nell’industria e dello 0,9% nei servizi. Stesso andamento anche per gli oneri sociali, cresciuti dell’1,1% sul trimestre precedente e del 4,3% sullo stesso periodo del 2008, e per il costo del lavoro, che ha registrato un balzo all’insù rispettivamente dell’1% su trimestre e del 4,6% su base annua. Nello stesso periodo, ricorda l’Istat, l'inflazione era cresciuta “solo” dello 0,8%. Il dato dell’industria risente dell’incremento tendenziale molto marcato registrato nelle costruzioni (+8,2%), mentre all’interno del settore dei servizi la crescita tendenziale delle retribuzioni lorde più elevata si è ma-
nifestata nel comparto del trasporto e magazzinaggio (+4,9%). Va sottolineato però che l’indicatore sulle retribuzioni di fatto si riferisce alle cosidette “Ula”, ovvero alle “unità di lavoro equivalenti a tempo pieno”, che vengono calcolate al netto della cassa integrazione, per evitare che il dato sui salari venga distorto in caso di forte ricorso alla cig. E proprio sul fronte cassa integrazione, l’Inps sottolinea come nei primi sette mesi dell’anno solo il 61%delle richieste delle imprese, autorizzate dall’Istituto previdenziale, siano poi state effettivamente adoperate: «leaziende –spiega ilpresidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua – richiedono più cassa integrazione di quella di cui hanno effettiva necessità. Fanno scorta di cig –conclude – ma la produzione evidentemente continua oltre i livelli temuti». Buone notizie arrivano anche dai conti dell’Istituto previdenziale: gli incassi dell’Inps nel periodo gennaio-agosto hanno tenuto, nonostante le difficoltà dell’economia, e si sono attestati a 92 miliardi, appena lo 0,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2008, prima che esplodesse la crisi. Nello stesso periodo l’Inps ha recuperato crediti per tre miliardi di euro (+77% rispetto all’anno scorso).
alle Entrate questa volta saranno in “chiaro”. Sul sito dell’Agenzia è stato infatti aperto un Forum fino al 25 settembre. Intanto il direttore delle Entrate Attilio Befera sottolinea che lo scudo fiscale rappresenta «per tutti coloro che hanno esportato o detenuto all’estero, capitali e altre attività in violazione degli obblighi tributari, un’importante opportunità per regolarizzare in via definitiva la propria posizione fiscale». Ecco in sintesi alcuni dei chiarimen-
gini su spese molto superiori ai redditi dichiarati e a stili di vita “a tutto lusso”. «E' aumentata la qualità nell’attività di controllo, e lo dimostrano gli introiti che sono molto superiori a quelli dell’anno passato – ha sottolineato Luigi Magistro, “numero uno” dell’Accertamento dell’Agenzia delle Entrate – e aumento della qualità vuol dire anche una maggiore efficacia dissuasiva: l'effetto che a noi più interessa, che non è reprimere, colpire, ma educare». Massima attenzione, ha sottolineato ancora Befera, anche al fenomeno della compensazione di crediti inesistenti: nei primi 8 mesi del 2009 gli accertamenti nei confronti di chi vanta crediti Iva sono stati 45.812, il 26% in più del 2008, con una maggiore imposta sul valore aggiunto accertata di 1,3 milioni di euro (+22%). Gli occhi del Fisco, intanto, restano puntati sui capitali esportati illegalmente, in una sorta di manovra a tenaglia che affianca lo “scudo”: la task force “anti-paradisi fiscali”, che sarà istituita nei prossimi giorni da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, avrà 50 funzionari e sede a Milano. L'obiettivo, ha spiegato Befera, è «acquisire informazioni utili all’individuazione dei fenomeni più rilevanti di evasione ed elusione internazionale». Ma il gruppo d’azione avrà anche un ruolo operativo: «metterà in campo indagini e controlli – ha aggiunto il direttore delle Entrate – sui fenomeni di maggiore rilevanza e pericolosità, anche nei casi previsti da convenzioni e accordi internazionali».
E presto in arrivo la task force contro i paradisi fiscali
Scudo fiscale, nessuna esenzione alle norme antiriciclaggio NESSUNA esenzione dalle norme sull'antiriciclaggio, regolarizzazione possibile senza obbligo di rimpatrio anche fuori dalla Ue se il capitale è in un Paese “collaborativo”, porte aperte anche agli eredi e agli italiani residenti in Paesi della 'black list’. Sono arrivati ieri i primi chiarimenti sullo scudo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. La via scelta per queste prime indicazioni è quella di una bozza di Circolare, che dunque resta aperta a possibili modifiche. I suggerimenti che arriveranno
DIECI miliardi di euro evasi al Fisco scoperti e contestati, 2,8 miliardi recuperati alle casse dello Stato, più di 6 mila verifiche mirate, maggiore attenzione nei controlli ai grandi contribuenti: è questo il bilancio dell’attività antievasione nei primi 8 mesi del 2009 tratteggiato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Che, in un convegno a Bari sul contrasto all’evasione, ha rilanciato l’impegno sulla lotta alla fuga dei capitali nei paradisi fiscali, con la task force anti-paradisi pronta ad entrare in funzione grazie ad un organico di 50 funzionari specializzati. Da gennaio ad agosto, ha spiegato Befera, sono state scoperte evasioni per complessivi 10 miliardi, con un incremento del 72% rispetto al 2008, grazie a più di 6.500 verifiche mirate e a 173 mila accertamenti su imposte dirette, Iva e Irap. Un’attività di controllo che ha portato al Fisco 2,8 miliardi di euro: il «bottino» recuperato è aumentato del 47% rispetto allo stesso periodo del 2008, quando erano rientrati nelle casse dello Stato 1,9 miliardi. Aumentate anche le imposte recuperate subito, senza finire in contenzioso con il contribuente: 1,22 miliardi, il 34% in più dell’anno scorso. «I numeri – ha commentato il direttore delle Entrate – ci dicono che abbiamo imboccato la strada giusta». Dall’Agenzia sottolineano come i buoni risultati siano frutto anche della maggiore attenzione riservata ai 'grandì contribuenti, quelli che mettono a segno evasioni molto consistenti. E che vengono scoperti sempre più spesso grazie alle inda-
ti. Gli intermediari dovranno dunque segnalare i casi sospetti. Non era cosi nelle due precedenti edizioni dello scudo. Rientrano nella possibilità di regolarizzazione non solo i paesi Ue e quelli dello Spazio economico europeo (Norvegia e Islanda) ma anche Paesi fuori dall’area «qualora sia rispettata la condizione che vi sia un effettivo scambio di informazioni». In questi casi non è obbligatorio il rimpatrio fisico ma è possibile dunque la regolarizzazione in loco.
«Peggio del post 11 settembre»
Flessibilità allo studio
L’anno orribile del trasporto aereo
Donne e pmi novità in vista per le pari opportunità
ma le compagnie aeree non hanno ancora trovato un porto sicuro». La crisi ha colpito anche l’Alitalia ma l'integrazione con Airone «è stata veloce e di successo». A causare la revisione al rialzo delle stime – ha spiegato il numero uno della Iata in un incontro con i giornalisti a Washington e collegato in conference call – due fattori: l'aumento del prezzo del petrolio (a 61 dollari al barile rispetto ai 56 calcolati a giugno scorso) e un minor riempimento degli aerei (-12% nel 2009 rispetto a -7% della precedente stima). I ricavi per il 2009 sono previsti in diminuzione di 80 miliardi di dollari (-15%) a 455 miliardi rispetto al 2008, e il fatturato non tornerà ai livelli del 2008 prima del 2012. «Non si tratta di uno shock a breve termine – ha avvertito Bisignani - per recuperare ci vorranno anni» e la ripresa dei viaggi sarà più lenta in Europa e Usa. Le chiavi per sopravvivere, ha proseguito, sono «avere denaro in cassa, una attenta gestione da parte del management e il taglio dei costi».
ROMA – Le pari opportunità in azienda, in particolare nelle piccole e medie imprese, passano attraverso un processo di condivisione fra lavoratrici e management. È una delle caratteristiche individuata da un’indagine dellaSfc (Sistemi formativi Confindustria) presentata ieri in Campidoglio; sono intervenuti i ministri Mara Carfagna e Maurizio Sacconi.Il ministroper lepari opportunità ha rilanciato le politiche per le pari opportunità sottolineando che le donne rappresentano il «volano» per la ripresa economica e ha annunciato che sarà presto pronto il piano per la conciliazione che favorirà l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. Si prevedono i voucher per gli asili nido e per le badanti(10milioni dieuro),la baby sitter condominiale, maggiori servizi per l’infanzia e gli anziani (complessivamente uno stanziamento di 40 milioni di euro). Il ministro del Welfare ha reso noto che entro l’anno convocherà un tavolo per introdurre maggiore flessibilità nell’orario di lavoro al fine di favorire l'occupazione femminile.
IL 2009 è destinato ad essere l’anno orribile per il trasporto aereo. Sono infatti peggiorate le stime della Iata (l'associazione internazionale che raggruppa 230 compagnie aeree) dai 9 miliardi di perdite indicati nel giugno scorso a 11 miliardi di dollari. Nonostante i segnali di ripresa economica siano visibili, il settore sarà in negativo anche nel 2010 con un rosso per 3,8 miliardi di dollari. Insomma, la crisi finanziaria sta colpendo l’industria del trasporto aereo «peggio dell’11 settembre 2001», quando ci fu l'attacco alle Torri gemelle di New York, ha osservato il direttore generale e amministratore delegato della Iata, Giovanni Bisignani, affermando che nel 2008-2009 il rosso è superiore a quello del 2001-2002. In particolare, nel biennio in corso le perdite si attesteranno a 27,8 miliardi contro i -24,3 miliardi del 2001-2002. Illustrando le previsioni 2009-2010, Bisignani ha aggiunto che «la tempesta sull'economia mondiale sembra mitigarsi
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Economia 15
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
CAMMARELLE E LA RIVINCITA DEGLI ULTIMI di MAURO ARMANDO TITA segue dalla prima Presidenti del Consiglio ,Ministri, Sottosegretari e tanti deputati e assessori regionali. Il Vulture era degnamente rappresentato. C'era un grande dibattito e una grande vivacità culturale che oggi langue del tutto.Quante animate discussioni tra autentici talenti della medicina, della cultura, dell'economia e della letteratura. Le occasioni di vera comunione si sprecavano. Le popolazioni del Vulture erano solidali fra loro. L'Alta Montagna aveva un ruolo e una rappresentanza. Non vi era alcuna forma di egoismo. Nascevano gli Acquedotti consortili. Il Comune ricco di acqua erogava al Comune "carente" limitrofo... litri e litri al secondo, senza alcuna contropartita. Era una vera comunione diintenti e di valori. Il campanilismo e l'egoismo erano per sempre banditi. Le istituzioniscolasticheeranopresenti inmodopaleseenon occulto come oggi. I loro giudizi erano spietati. La nuova Scuola Media Unica dell'epoca che superava la vecchia dualità , tra scuola media e scuola di avviamento, muoveva i suoi primi passi, e, forse, alimentava la prima "strage" degli allievi più poveri. In questo clima e in questo contesto sono natele dissanguanti emigrazioni degli anni sessanta e settanta. In questa area territoriale Annabella Rossi ricercava nelle campagne di S. Fele (Pierno) le sue "FESTE DEI POVERI". Con questi disarmanti "presupposti" le famiglie Cancellara (genitori del grande ciclista Fabien) prima e Cammarelle dopo , sono emigrate dal Vulture verso il Nord e l'ambita Svizzera. Oggi, purtroppo, le uniche soddisfazioni del nostro territorio e della nostra area sono forse solo rappresentate dalle vittorie dei figli di questa terra in primis Roberto CAMMARELLE ,figlio di emigranti di Rionero in Vulture e di Scalera, frazione di Filiano, salito ultimamente sul podio più alto nei recenti Mondiali di Pugilato. E' certamente motivo di orgoglio per i lucani e per il Vulture . Un orgoglio e un riscatto riconosciuto anche dal grande SAVIANO. Un figlio del sud che ha vissuto una esistenza grama comele migliaia di emigranti lucani costrettia viveretra rinuncee grandisacrifici. Solooggi, si riprendono ... una sana rivincita sociale. Una rivincita sociale , per le famiglie costrette ad emigrare e , sicuramente, dimenticate per tanti anni. Oggi la loro rivincita sociale ha un bel... sapore. La rivincita degli ULTIMI. Quanto tempo è passato dai primi bocconi amari ingoiati dalle famiglie lucane. Quante umiliazioni hanno dovuto subire dai "nordisti italiani". Quante volte questi emigranti lucani si sono visti rifilare l'appellativo di "terroni" dai nordisti. Offese condite con sarcasmo, ironia e tanta dose di xenofobia e razzismo. Oggi Roberto Saviano ha denunciato al mondo intero che l' olimpionico e campione mondiale Cammarelle non è lumbard di Cinesello , ma un vero figlio del SUD. Quanta ipocrisia in queste popolazioni del Nord . Anche il nostro Vulture gioisce di..." riflesso". A tutto ciò fa da contraltare un pressappochismo giornalistico pauroso. Non sono bastate le cittadinanze onorarie. Saremo forse sempre considerati, nonostante i successi olimpionici e mondiali, alla stregua di ...mere espressioni geografiche. Lo conferma un giornalismo italiano "che conta e che ignora" le origini lucane di Cammarelle Tutto ciò fa accapponare la pelle.Ci fa rabbrividire. Ci fa incazzare. Speriamo di non essere oggetto come nel recente passato di una vera forma di xenofobia oltre a mera ignoranza geografica. Molti sono i giornalisti RAI e Mediaset che collocano Rionero in Vulture(nonostante gli spot di Coca Cola) in Campania o in Calabria. Non me ne vogliano i giornalisti preparati e sensibili. Tali performances sono un tormentone di superficialità e di pressappochismo. Il Presidente De Filippo dovrebbe suonare la carica e smentire ancora una volta tutti questi "saccentoni" , ignoranti in geografia. Noi lucaniabbiamo unanostra forteidentitàe nonamiamo essere intruppati in altre regioni , forse, più note e più conosciute per altre indubbie "performances". Speriamo che, nel prossimo e immediato futuro, il Vulture Melfese abbia più riconoscibilità. Speriamo che , i suoi uomini migliori, non siano più... "sacrificati" . Questa "tipologia" di uomini lucani ,di grande spessore e qualità , deve restare in Basilicata. Questi uomini non possono e non devono affermarsi solo... oltre i confini regionali. Essi devono ritrovare , finalmente, il loro "giusto" riconoscimento, nella propria terra d'origine. Siamo stanchi di "foraggiare" altre amministrazioni e altri territori con i nostri migliori uomini. E' uno dei tanti obiettivi che il Quotidiano si è prefisso da qualche anno a questa parte , con i suoi sensibili, precisi e "paridiani" editoriali. Tanti sono gli scritti e tanti i comunicati stampa pubblicati in tale direzione. Tante sono le denunce. Il grande Nord della Basilicata, con la sua Fiat SATA , la sua Agricoltura intensiva, il suo Aglianico, la sua ricchezza di acque minerali e paesaggi, non può non essere rappresentato in Giunta Regionale. Da un decennio inoltrato l'assordante e ingiustificata assenza degli uomini del Vulture Melfese ha comportato ripercussioni negative sul territorio. Da anni, un simile status quo, non fa che accrescere il disagio delle popolazioni vulturine. La governance nel Vulture è diventata un puro optional. Viviamo da qualche decennio solo di "riflesso". Tutto ciò non è più tollerabile. Vogliamo sperare in un sano orgoglio vulturino. Vogliamo sperare che, le giovani generazioni del Melfese, consapevoli del "declino", si sveglino dal torpore e richiedano, finalmente, quell'agognato ruolo di presenza fattiva e di vero protagonismo. Oggi, purtroppo, tale presenza fattiva e tale protagonismo è stato del tutto delegato ad altri. Dieci anni di prolungata e ingiustificata assenza, nei gangli del " potere" regionale e nazionale, sono, forse, un po' troppi, per un'area che ha sfornato politici del calibro di Nitti, Fortunato e Attilio Di Napoli. Speriamo che a partire dal 2010 le cose cambino per davvero. mauro.armando.tita@alice.it
IL CAVALIERE E DE GASPERI C’È DA RIVOLTARSI NELLA TOMBA di NUARIO FORTUNATO L’ultimo anatema lanciato dal Cavaliere contro i mezzi di informazioni, rei a suo dire di fornire una versione distorta e mistificata della realtà, si è trasformato in sacrilega blasfemia allorquando egli stesso, nel tentativo di magnificare la propria sete di onnipotenza e la voracità di autocelebrazione, si è fregiato di aver superato nei “numeri” un grande Presidente del Consiglio quale Alcide De Gasperi. Per tale motivo, Berlusconi si ergerebbe a miglior Premier degli ultimi 150 anni. Innanzitutto bisognerebbe costringere il Cavaliere a sostenere gli esami di riparazione in Storia, visto che la Repubblica Italiana ha solo 149 anni. Ma questa è solo una quisquiglia. Il problema è sostanziale ed attiene la sfera della totale insensibilità storica, se non della decenza umana. All’onniscienza ed all’onnipotenza del Premier, ed alla sua lontananza dai problemi reali del Paese, si potrebbe ribattere con le stesse parole del grande statista democristiano che in un “Discorso Politico” del lontano 1956 disse: “ (…) Non ci sono uomini straordinari. Vi dirò di più: non ci sono uomini, entro il Partito e fuori, pari alla grandezza dei problemi che ci stanno di fronte. Bisogna presentarsi dinanzi a questi avvenimenti esteri ed interni con l’umiltà di riconoscere che essi superano la nostra misura. Non c’è nessuno che possegga un talismano per poter risolvere un problema, quando questo si presenta in tutta la sua complessità. Per risolvere questi problemi vi sono vari metodi: Alcide De Gasperi quello della forza, quello dell’intrigo, quello dell’onestà, quello della fermezza in una fede sicura. Se io sono qualche cosa in questa categoria, mi reputo di appartenere alla terza. Suono un uomo che ha l’ambizione di essere onesto. Quel poco di intelligenza che ho, la metto al servizio della verità, la quale si trova sepolta molte volte sotto strati
difficilmente penetrabili , ma esiste. Io mi sento un cercatore, un uomo che va a scovare e cercare i filoni della verità della quale abbiamo bisogno come l’acqua sorgente e viva delle fonti.” Cosa cerca, invece, Berlusconi? Qual è la sua ambizione precipua? Nella sua autoimposta capacità santificia di essere “Uno e Trino”, nella sua grottesca volontà di essere “Uno, Nessuno e Centomila”, di pirandelliana memoria, cosa rappresenta? A cosa mira il suo disegno politico? Potremmo rispondere, dopo aver citato il De Gasperi, anche Per convinzione metodologica e par condicio ideologica, corre l’obbligo di parafrasare anche Berlinguer, le cui parole, tratte da un discorso sulla “Questione Morale” del 1981, sembrano più che mai di stringente attualità: “I partiti non fanno più politica. I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia. I partiti di oggi sono soprattutto
macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. (…) I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della Nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l’operato delle istituzioni. La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello
Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude. Il consumismo individuale esasperato produce non solo dissipazione di ricchezza e storture produttive, ma anche insoddisfazione, smarrimento, infelicità. Quando si chiedono sacrifici al Paese e si comincia con il chiederli ai lavoratori, mentre si ha alle spalle una questione come la P2, è assai difficile ricevere ascolto ed essere credibili. Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l'operazione non può riuscire.” Ogni commento sembra superfluo anche se sembrano considerazioni figlie dell’esasperazione prodotta dal propagandiamo berlusconiano. La lungimiranza di De Gasperi e Berlinguer, purtroppo, è nulla di fronte ai 2500 giorni di Governo Berlusconi che lo rendono “un recordman, il Presidente del Consiglio più longevo d’Italia”. Purtroppo il Signore prende sempre i migliori. De Gasperi lo perdoni, perché non sa quello che dice.
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LA FINE DELLA CRISI E IL GATTOPARDO di FRANCESCO BOCHICCHIO “PASSATA la festa, gabbato lo Santo” recita un detto di saggezza popolare: la crisi finanziaria è grave, i suoi effetti sono ben lungi dall'essere rimossi, ma basta qualche segno, anche timido - e comunque ad avviso di chi scrive, che sin dal 2007 ha assunto le vesti di Cassandra, tutt'altro che stabile, ed anche il Governatore Draghi non si stanca da ammonire da facili ottimismi - di ripresa che l'opinione dominante del nostro Paese , anche in persona di esponenti autorevoli e raffinati, non vede l'ora di accantonare ogni dibattito sulla crisi e sulle gravi ed endemiche disfunzioni del capitalismo, non da superare in un'ottica nobile ma utopica, bensì da correggere incisivamente e duramente. Adesso ci si concentra sulla ripresa e sullo sviluppo e quindi sugli investimenti delle imprese: le storture, la mancanza di freni ad operazioni maxi-speculative di massa , la sottomissione dell'impresa alle esigenze contingenti e arbitrarie dell'imprenditore vengono sottovalutate, mentre le esigenze dei ceti medio-bassi vengono collegate semplicemente alla ripresa dell'economia. Mentre in America Obama tenta di introdurre una coraggiosa riforma sanitaria a favore dei ceti più deboli e mentre in Europa anche Governi conservatori si pongono in termini di totale criticità nei confronti delle dinamiche di libero mercato, di cui riconoscono gli squilibri connaturati, in Italia ci si crogiola ancora sul libero mercato e sulla marginalità degli interventi correttivi: c'è chi ha sostenuto che il mercato funziona ed è equo, mentre a distorcerlo sono i “potentati economici” e quindi occorrerebbe tornare ad una logica di puro mercato quale quella di Reagan (Luigi Zingales), trascurando che il mercato non è mai riuscito a creare argini contro il formarsi di oligarchie economiche, nemmeno nei Paesi dove la legislazione sulla concorrenza è estremamente rigorosa; c'è chi sostiene che l'unico vero guaio è l'eccesso di amministrazione contro cui occorre reagire a favore della piena libertà dei privati (Piero Ostellino) e si tratta di opinione che trascura che nel settore finanziario i disastri sono stati causati da carenze di regole e di controlli pubblici - e quindi, senza mancanza di rispetto per l'illustre A., si rivela dall'irresistibile umorismo involontario - ; c'è chi sostiene che il terzo condono fiscale sarà utilizzato in massa e ciò legittimerà gli utilizzatori (i ceti abbienti e super-abbienti), una volta sottoposti ai gravami fiscali, a svolgere un ruolo di primo piano nell'economia nazionale (Roberto Aletta Armenise), trascurando che ci vuole una fortissima dose di forzatura per sostenere che i ceti abbienti abbiano sinora svolto un ruolo secondario, almeno da metà anni '80. Quello che colpisce in queste opinioni è la rinunzia ad analisi economiche, per sostenere tesi politiche fideiste nella capacità del sistema di mercato e delle imprese di risollevarsi, trascurando (quelle che Hegel chiamava) le “dure repliche della storia” che vengono dalla crisi finanziaria. Un uso politico della storia e una concezione fideista e provvidenzialistica della politica rendono inutile ogni analisi economica: certamente, si sostiene che in campo finanziario i controlli devono essere rigorosi, ma anche qui trascurando che le mega-specula-
zioni sono determinate dalla mancanza di limiti alla ricerca incondizionata del profitto per il profitto, e quindi senza un intervento sull'intera economia ogni controllo si rivela parziale. Vi è quindi una tendenza assai spiccata e forte in Italia a far finta di niente a proposito della crisi e di riprendere come se nulla fosse successo: ciò con semplificazioni e rinunziando ad analisi economiche complesse, ma in realtà facendo propria la lezione de “Il Gattopardo” di Tommasi di Lampedusa, “Occorre cambiare tutto perché tutto resti come prima”. E' una posizione ideologica ben precisa, che risponde alla logica di puro mercato e del pieno liberismo ed agli interessi a ciò collegati. Non è pensabile che sia una logica solo italiana: mentre negli altri Paesi, dove vi è un alto senso istituzionale ed una spiccata etica della responsabilità - derivante dal Protestantesimo - , non si può fare a meno di lanciare una vibrante reazione contro gli squilibri di mercato, reazione che comunque incontra fortissime resistenze, come visto in America, in Italia , Paese occidentale marginale, la dialettica contro gli squilibri di mercato è inconsistente; ma il blocco di potere a favore del puro mercato e dello sfrenato liberismo sono forti in tutto l'Occidente. Il capitalismo non riesce a sviluppare al proprio interno una logica della razionalità e dell'oggettiva produzione e efficienza di impresa anche a danno di esigenze degli imprenditori; tale logica non può che essere impiantata dall'esterno, da una sinistra riformista, realisticamente consapevole che la lotta di classe non è scomparsa ma è solo unilaterale, condotta dalla classe imprenditoriale, e quindi un vero riformismo non può essere attuato se non in termini di elevata conflittualità con la maggioranza della classe imprenditoriale; la sinistra non deve correre al centro, dove annacquare la propria identità, ma deve mantenere una netta caratterizzazione, per un riformismo non anticapitalista ma tale da eliminare lo scarto tra iniziativa imprenditoriale e utilità sociale, scarto che il sistema da solo non supera. Per concludere, la crisi scoppiata nell'estate 2008 era ben preventivabile e chi scrive aveva ciò sostenuto, nel proprio piccolo, già dal 2007: un atteggiamento di Cassandra e di Laocoonte, cui Virgilio fa dire “Timeo Danaos et dona ferentes” (temo i Greci, anche quando portano i doni, e si riferiva al cavallo di Troia) non è particolarmente qualificante, in quanto è l'atteggiamento di chi individua i pericoli ma non riesce a combatterli; ben più produttivo è l'atteggiamento di chi sconfitto una prima volta attua una rigorosa strategia per non esserlo una seconda, e non ci si può che richiamare sempre a Virgilio, che fa a dire ad Enea, sempre a proposito del cavallo di Troia, ma dopo l'incendio, “Accipe nunc Danaum insidias, et crimine ab uno disce omnes” (renditi conto degli inganni dei Greci, e da uno impara tutti i loro misfatti, il caro amico Emanuele Vernavà non condivide questa traduzione, in quanto pone “tutti” in relazione con i “Greci” e non “i loro misfatti”, ma mi permetto di ritenere che in tal modo lo sdegno dell'invettiva di Virgilio venga attenuata). studiobochicchio@legalebochicchio.it
Belisario: con Raiset l’informazione è morta "L'ITALIA dei Valori lo grida ormai da tempo, ma il deserto di una politica arida non sente: l'informazione pubblica è in stato comatoso e la colpa è di chi non ha voluto resistere all'assalto berlusconiano!". Lo afferma il capogruppo IdV al Senato, Felice Belisario. "Berlusconi - ricorda Belisario - ha imposto il suo niet all'Italia dei Valori quando dicevamo che alla Commissione di Vigilanza Rai era necessario un forte presidente di garanzia. Abbiamo anche chiesto di non cedere a politiche lottizzatorie, ma Pd e Udc hanno preferito accontentarsi di inutili poltroncine in con-
siglio di amministrazione e di uno sgabello in qualche testata minore". "Tutto questo, mentre il vate di regime, sicuro della protezione del padrone della televisione, si permette di bacchettare i leader politici che contestano la sua insopportabile e costosa arroganza. Bruno Vespa - incalza il presidente dei senatori IdV - è pagato con i soldi di tutti e per la sua faziosità il direttore generale della Rai, evidentemente sodale di Berlusconi, non lo ha neppure censurato. Il presidente e i componenti del CdA dovrebbero avere l'orgoglio di dimettersi".
MARATEA, RIFLESSIONE SU ALCUNI FATTI ESTIVI di GIANCARLO MARCHESINI
TRA i tanti fatti marateoti in questa estate accaduti, mi limiterei a considerarne tre. Il primo incarna e rappresenta il capostipite esemplare degli abusi edilizi: una colata tumorale di cemento dentro un vallone, colata che nel corso del tempo ha assunto la forma di un vero e proprio mini villaggio turistico composto da diversi appartamentini con annessa piscina, gradinata di statue classicheggianti in pose imperial lascive, palme, ulivi e cipressi disseminati un po' dovunque. Ciò che è grave non è l'esagerazione o il cattivo gusto, il punto è che l'opera è in gran parte abusiva (esisterebbero due ordinanze di blocco dei lavori, ma il proprietario procede imperterrito). L'aspetto peggiore dell'abuso riguarda l'annessione al perimetro della costruzione di buona parte del letto del torrente confinante, ridotto ora a una stretta gola a canna di fucile chiusa tra muraglie e puntata diritta al ponte sottostante su cui passa la strada statale. Con il mutamento climatico in corso, caratterizzato da periodi di siccità prolungata rotta da improvvise e violente precipitazioni (i 40 morti dei giorni scorsi a Istanbul ne sono precisa conseguenza), anche a chi non è nel campo competente verrebbe da prevedere e paventare conseguenze catastrofiche. Non è la storia recente di questo Paese caratterizzata da tragedie con frane e morti causati da costruzioni invasive realizzate sul letto di torrenti e corsi d'acqua? Possibile che la spregiudicatezza abusiva di qualcuno riesca così facilmente a far dimenticare responsabilità e doveri dei pubblici amministratori? E dove sono le autorità ispettive preposte? Secondo fatto. Una bimbetta di quattro anni confida alla madre di avere partecipato a dei giochi “particolari”con il giovane marinaio della barca di un albergo che organizza quotidiane escursioni lungo la costa del Golfo. La bambina, evidentemente turbata per quanto le è accaduto, il giorno dopo racconta tutto alla mamma, che individua un arrossamento alle parti intime della figlia, ne parla sconvolta al marito, decidono di procedere con la denuncia del fatto alla locale stazione dei carabinieri. Le indagini investigative partono, il giovane marinaio - un ventenne romeno - non nega il gioco né la sua natura sessuale. Sostiene essersi trattato di qualche carezza esplicita, qualche bacio e strofinamento. I genitori della bambina riposavano rilassati sulla tolda dell'imbarcazione, la bambina aveva chiesto di essere accompagnata al bagno. Lui riconosce che non avrebbe dovuto abbandonarsi a quelle carezze, ma sostiene che non immaginava trattarsi di cosa per la legge così grave. Il ragazzo è da due anni in Italia, conosce e parla la lingua italiana in maniera ancora approssimativa. I carabinieri, ottenuta confessione piena, ne passano i verbali alla procura di Lagonegro, che nel giro di un mese, interrogate e messe a confronto le parti, emette sentenza di condanna nei confronti del ragazzo a 5 anni di carcere. Sui giornali si dà ampio risalto ai fatti, al ragazzo romeno viene affibbiato il nomignolo di Mostro di Maratea. Vedete - commenta sui giornali qualcuno del personale giudiziario della procura di Lagonegro - c'è chi sostiene che il nostro lavoro è scarso e questa sede giudiziaria andrebbe chiusa. Ma non vedete invece come siamo efficienti e tempestivi? Nei commenti di strada, le donne, le mamme specialmente, non esitano ad affermare che, fosse dipeso da loro, quel ragazzo dal carcere non sarebbe uscito mai più. Il terzo fatto è successo ieri l'altro. Come ogni estate che Dio manda sulla terra, alla fine della stagione il solito o i soliti noti hanno dato fuoco al sottobosco riarso di
una pineta. Se ne siano resi conto o meno, il forte vento ha alimentato ed esteso le fiamme fino al punto da divorare completamente l'intera splendida pineta di Acquafredda - quella per radicare, far crescere e sviluppare la quale sono venute tanti anni fa apposite squadre di forestali dall'Abruzzo. Le fiamme sono arrivate a un punto di estensione tale da dover procedere allo sgombero di diverse abitazioni, l'Hotel Gabbiano, sul mare, compreso. Statale e ferrovia sono rimaste diverse ore interrotte. Il danno al patrimonio boschivo è immenso, si sono fortunatamente evitati guai alle case e alle persone. E' purtroppo prevedibile che nessuno dei responsabili dell'incendio, anche quest'anno come i precedenti, avrà sanzione punitiva. Anzi, come sempre, a primavera vedremo le mucche pascolare in bella mostra e cibarsi dei germogli freschi spuntati sul terreno bruciato. Viene da dire che la collettività risparmierebbe - anche considerando le sole spese di spegnimento che hanno visto impegnati aerei, elicotteri, forestali e vigili - se si facesse dono ai pastori di un numero equivalente delle bestie in loro possesso. Questi i tre fatti. Prima riflessione: perché la legge e la giustizia sono così efficienti e rapide soltanto in uno? Forse perché l'accusato è un romeno di vent'anni, da poco in Italia, senza famiglia né amici, con scarse conoscenze linguistiche e poche relazioni sociali? Forse perché il suo è un reato (carezze vietate a una bambina) che ripugna all'opinione pubblica e di quelli che attirano attenzione morbosa e titoli cubitali a piena pagina (il Mostro di Maratea)? Certo che è piuttosto facile dare addosso a un ragazzotto romeno (“quelli hanno lo stupro nel Dna!”, ha recentemente dichiarato l'ottima nipote di Mussolini, quello così ben descritto nei suoi comportamenti famigliari nel film Vincere di Bellocchio) che non si sa mantenere correttamente al suo posto, nelle forme e nei limiti di un gioco. Ma allora, il predone che ruba e si annette pezzi di territorio pubblico e che non si arresta neppure davanti alla eventualità che la sua opera metta a repentaglio l'incolumità delle persone e di parte di un paese che lo ospita? E l'altro predone che appiccando il fuoco distrugge parti estese di verde pregiato, e mette a repentaglio e a rischio le proprietà e la vita dei cittadini? Ma non dovrebbe interrogarsi una comunità così immediatamente reattiva quando si tratta di baci e carezze sicuramente riprovevoli e giustamente punite dalla legge, e così poco reattiva, anzi, così lenta e refrattaria a muoversi in presenza di fatti che provocano danni gravi alle cose e, Dio non voglia, potenzialmente anche alle persone? C'entra forse il fatto che il ragazzo romeno è un isolato forestiero semi sconosciuto, quindi bersaglio facile e capro espiatorio perfetto, mentre gli autori di reati altrettanto riprovevoli e forse peggiori sono concittadini abili, spregiudicati e protetti, temuti perché capaci anche di comportamenti intimidatori violenti? Non è che il bene pubblico - il bosco, la pineta, l'acqua e il letto di un torrente viene considerato res nullius e quindi di scarso o nessun interesse, a disposizione di chi se lo vuole prendere? E forse che la tendenza a privatizzare i beni pubblici è oggi considerata fisiologica, legittima, quindi non riprovevole, socialmente da condannare e giudiziariamente da reprimere? Ma allora è proprio vero quello che quel giudice di Cassazione dice, e cioè che la legge è quella cosa che si applica rigorosamente nei confronti di chi ci è lontano ed estraneo, mentre non si applica o, nel caso, si interpreta prudentemente, se l'imputato ci è consonante e amico…
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Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
24 ore in Basilicata
Rionero in Vulture Disperata e sola, la signora chiede un aiuto: «Sono disposta a tutto»
Anna, un dramma a tre facce Licenziata su due piedi. Con due figli piccoli da mantenere. In una casa sotto sfratto RIONERO IN VULTURE Sola con due bambini a carico da mantenere. Licenziata questo 9 settembre su due piedi e senza una spiegazione da un’azienda dell'indotto Fiat, dopo aver lavorato duramente come interinale. Disperata, con la casa sotto sfratto e disposta a tutto per i suoi figli Francesco di 8 e Serena di 6 anni. Questa è la storia di Anna Quaranta e dei suoi bimbi. Una donna che ha sempre lottato e che lotta per garantire un futuro dignitoso ai suoi due piccoli. L'azienda in questione è la Tower sita a San Nicola di Melfi che non si è fatta scrupoli a licenziare una capofamiglia lasciandola sul lastrico. Ma la storia è ben più complessa. Anna inizia a lavorare come interinale alla Tower il 1 ottobre 2004, come risulta dal C2 storico, e da subito tutti in azienda sanno della sua particolare condizione familiare. Si tratta di lavoro non continuativo ma Anna deve garantire una disponibilità di 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Ogni giorno il telefono potrebbe suonare a qualsiasi ora per annunciare la necessità che si rechi sul posto di lavoro. Alle 18.00 per comunicare il turno di notte, alle 20.00 per il turno di mattina che parte alle 6.00, con un anticipo a volte davvero breve per cercare qualcuno a cui lasciare i bambini e prepararsi per andare da Rionero a San Nicola. Ma Anna di tutto questo non si è mai lamentata. Ha sempre fatto i turni con la massima serietà e precisione. «Tutto per i miei bambini. Ho lavorato a natale e a capodanno per pulire la fabbrica, ma non mi lamento». Sempre con la speranza, evidentemente mal riposta, che le cose potessero cambiare ed evolversi in meglio. Con la speranza di mostrarsi sempre disponibile e bene accetta perché chissà un giorno potesse arrivare l'assunzione. Anna è la prima donna presa a lavorare presso la Tower insieme ad altre due colleghe. Una fabbrica prettamente maschile che produce il puntone anteriore destro e sinistro dei veicoli. Una fabbrica in cui si lavora l'acciaio con tutte le conseguenze immaginabili. Anna lavorava come operaia, assemblatore meccanico, lì sulla linea a montare i pezzi per poi passarli al robot per la saldatura. «Quando sono arrivata racconta - c’era la vecchia 188, un'altra linea rispetto a quella di oggi la 199 che ho visto nascere passo passo». A seguito dell'esperienza positiva data dall'inserimento delle donne in fabbrica, con Anna e le sue due colleghe, la Tower decide di aprire le porte ad altre donne, essendo aumentata la produzione. «Sono stata tra i primi ad andare sul nuovo impianto sulla linea 25, la 30 e la 40. Un lavoro pesantissimo do-
ULTIM’ORA
Bici contro bus: morto un bimbo ATELLA - Tragedia nel Vulture. Un bambino di nove anni è morto e un altro di 10 anni è rimasto gravemente ferito ad Atella nello scontro fra la bicicletta sulla quale i due stavano giocando e un autobus in servizio extraurbano. L’incidente è avvenuto alla periferia del paese, ad un incrocio. I Carabinieri stanno indagando per stabilire se la bicicletta con i due bambini è entrata sulla strada dove transitava il bus o se l’urto è avvenuto per altri motivi, con una diversa dinamica. Uno dei due bambini il più piccolo è morto nell’ospedale di Melfi mentre l’altro è stato trasportato in elicottero nell’ospedale di Potenza. Da quanto si
ve dovevo montare pezzi più grossi di me. Solo ora a seguito di lotte del sindacato quella zona è vietata alle donne e ci lavorano esclusivamente uomini, ma io ho fatto sempre tutto senza lamentarmi, quello era il mio lavoro». Anna, tra le tre più anziane della fabbrica, conosceva tutti e due gli impianti. Il 27 aprile 2006 si interrompe il rapporto di lavoro interinale ed inizia un rapporto di assunzione direttamente con la Tower. Anna è al settimo cielo, la speranza cresce, ma si tratta semplicemente di un contratto a 4 mesi. Il 19 settembre 2006 si ritrova di nuovo senza lavoro. Così decide di andare via. Tenta altrove e va a Grosseto. Dopo quasi tre anni via di casa la situazione non è migliorata. A Grosseto Anna non sa a chi lasciare i bambini e spende quasi tutto quello che riesce a guadagnare in baby sitter. Torna, e il 14 marzo 2009 riapre con la Tower tramite l'agenzia interinale Man Power. Mentre ad Anna, che ricordiamo essere tra le più anziane, era stato offerto un contratto a 4 mesi con la fabbrica, tutte le altre donne venute dopo di lei erano state assunte, comprese le due sue colleghe storiche. «Solo io sono rimasta fuori e non ho mai avuto una spiegazione». Proprio lei che ha diritto a vantaggi e rientra in un categoria protetta è stata fatta fuori in questo modo. I conti cominciano a non tornare. «Mi hanno dato solo un contentino per quattro mesi poi mi hanno mandato a casa». Ma Anna nonostante sia stata scavalcata praticamente da tutti, continua il suo lavoro da interinale sempre in silenzio. «Ho dovuto pregare il responsabile del personale il sig. Nigro Maurizio per poter riscendere a lavorare». «Sono sola con due bambini e loro lo sanno. Vivo a Rionero da ottobre 2008. Sono tornata da Grosseto perché non avevo nessuno a cui affidare i miei bambini, perché credevo che almeno stavolta avrebbero capito la mia situazione - si sfoga Anna disperata - Sono capofamiglia ho chiesto aiuto all'azienda
è appreso è ricoverato nel reparto di rianimazione, in stato di coma lieve. Secondo le prime ricostruzioni il grave incidente sarebbe avvenuto intorno alle 19 vicino alla discesa adiacente alla piscina comunale. I due bambini erano in sella a una bicicletta e non sarebbero riusciti a frenare finendo per essere travolti da un pullman della compagnia Moretti che proprio in quell’istante è sopraggiunto. L’autista non avrebbe fatto in tempo a compiere nessuna manovra per evitare la bici con a bordo i due piccoli. Nel paese immediata la commozione per il gravissimo incidente.
ho spiegato tante volte la mia situazione. Quando non mi facevano lavorare per una settimana entravo in panico». «Ora ho uno sfratto alle spalle, non mi posso permettere di pagare l'affitto. Da ottobre ho pagato solo tre mesi. Devo pensare ai miei figli a cosa mettere nel piatto ogni giorno. Non riesco a pagare le bollette e vivo con il terrore che da un momento all'altro mi possano staccare il gas. Si avvicina l'inverno e io non so come fare». Il 9 settembre è l'ultimo giorno di lavoro, ma lei non lo sa e va a lavorare come sempre. «Sono scesa a lavorare per il primo turno dopo essere stata avvisata dall'agenzia. Ero ignara di tutto non pensavo che sarebbe stato il mio
ultimo giorno». Il turno finisce alle 13.30, Anna alle 12.45, al lavoro sulla linea di produzione, viene avvicinata da un impiegato che le comunica con fare tranquillo: «Abbiamo fatto i conteggi. Ti rimangono pochi giorni». Pare si tratti di una legge, non meglio specificata, che prevede il limite di 36 o 44 mesi consecutivi per il lavoro interinale, limite oltre il quale l'operaio deve essere assunto. A ogni modo Anna non ha superato il limite, è come se avessero conteggiato anche i tre anni passati a Grosseto. «Mi sono sentita di morire, sembrava di essere al patibolo. Di una indelicatezza estrema. Non mi hanno neanche chiamato in ufficio, ma l'hanno detto così, men-
tre stavo ancora lavorando. Forse lo fanno per non darti modo di riflettere. Poi hanno rifilato la patata bollente, il compito di avvisarmi, a un mio carissimo amico. Non me lo ha detto il responsabile del personale». Anna è orgogliosa, non vuole darla vinta, ma le lacrime escono incontrollate. «Sono una ragazza madre, mio figlio non è mai stato riconosciuto dal padre, porta il mio cognome è sotto la mia tutela esclusiva, mia figlia ha il padre ma non mi può aiutare. Io devo lottare per i miei figli. Così li ho pregati con tutto quanto era in mio potere. Ho pensato al futuro immediato dei miei bambini, cosa avrei dato loro da mangiare il giorno dopo? Sono in un'età particolare dove hanno bisogno di tante cose che non mi posso permettere. Ora inizia la scuola e i miei bambini hanno bisogno di tutto». Anna si rivolge a Nigro. «L'ho pregato di non lasciarmi in mezzo alla strada». Poi viene indirizzata verso la porta di un ufficio. «Antonietta Caprioli, la responsabile, non mi ha fatto nemmeno entrare». Rimanendo sulla porta in lacrime Anna si è sentita dire: «Tu sei un'interinale come tutti gli altri, non possiamo fare più niente, te ne devi andare. Ieri abbiamo mandato a casa un padre di famiglia con quattro figli». «Sono stata mandata via - prosegue Anna senza nemmeno avere la possibilità di salutare i miei colleghi, nessuno mi ha
stretto la mano, nessuno mi ha detto che è stato un piacere lavorare insieme tutto questo tempo. Mi sono sentita solo cacciata». Questa è la storia. «A volte penso che si siano sbagliati perché non è possibile lasciare una mamma con due bambini senza rimorso, senza passarsi una mano sulla coscienza». «Voglio giustizia - dice con gli occhi pieni di tutta la rabbia e la determinazione di chi è disposto a fare qualunque cosa - non tanto per me ma per i miei figli, non è giusto che loro paghino per tutto questo. Sono piccoli questo dovrebbe essere il momento della spensieratezza. Voglio lavorare per far sì che siano sereni non voglio che abbiano una vita d'inferno come la mia. Loro sono tutto per me e io lotterò a tutti i costi». L'appello ai lavoratori. «Chiedo solidarietà per me e per tutti quelli che come me si troveranno nella stessa situazione». Quando si tratta di difendere i diritti inviolabili di una persona nessuno si può sentire escluso. «E' una ruota - avvisa Anna - quello che hanno fatto a me potranno farlo a tutti, per questo chiedo solidarietà e chiedo umilmente che venga rivisto il tutto». In tutto ciò non si può fare a meno di chiedere dove sia il sindacato quando accadono storie di quotidiana crudeltà e disperazione come questa. Dove sono le istituzioni quando c'è davvero bisogno di tutela? Lucia Nardiello
Domande entro trenta giorni. Le 26 opportunità della Innovation Factory
Dieci posti di lavoro fra i più ambiti: in Regione a tempo indeterminato POSTI così sono diventati quasi un’araba fenice (che però non rinasce dalle proprie ceneri, dato che il turn over è sempre meno frequente): dieci posti nell’amministrazione pubblica, a tempo indeterminato. L'ufficio di presidenza del consiglio regionale della Basilicata indice sette concorsi pubblici per la copertura, a tempo pieno e indeterminato, di dieci posti di varie qualifiche. I profili: tre dirigenti, un “Collaboratore tecnico-amministrativo” (categoria B3), un “Amministrativo - contabile” (categoria C1), due “Funzionari in materie economiche, finanziarie e statistiche”(categoria D.3), un “Funzionario tecnico giuridico” (categoria D.3), un “Istruttore direttivo comunicazione e documentazione (categoria D.1) e, infine, un “Istruttore direttivo specialista in traduzioni e interpretariato (categoria D. 1). Requisiti e altre informazioni sono contenuti nei bandi, i cui testi integrali sono pubblicati sul Bur della Regione del 14 settembre e, in sintesi, sullaGazzetta Ufficialedella Repubblica italiana, IV Serie Speciale
La sede della Regione Basilicata
“Concorsi ed Esami”, di ieri, oltre a essere consultabili e scaricabili dal sito web all'indirizzo www.consiglio.basilicata.it. Le domande dovranno essere prodotte esclusivamente on line. Il termine perentorio è di 30 giorni a partire da ieri. Commenta il presidente del consiglio regionale, Prospero De Franchi: «Una decisione che risponde da un lato all'esigenza di coprire i vuoti
di organico determinati a seguito di pensionamenti o trasferimenti e dall'altro alla necessità di adeguarsi ai continui processi di internazionalizzazione». La società Innovation Factory cerca, per il progetto Basilicata Innovazione, 26 persone. Vari i profili professionali. Le informazioni su internet: www.area.trieste.it, www.innovationfactory.it, www.csselezioni.it.
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Cgil, Piccinini attacca il Governo: «Esalta gli egoismi individuali e indebolisce il welfare»
«Ecco il Federalismo che vogliamo» POTENZA - Quello che si sta per scrivere è un libro dal contenuto importantissimo per le sorti dell’intero Paese. Dopo la legge delega 42 approvata a maggio sul federalismo fiscale, si apre ora il dibattito sui decreti attuativi che ad essa daranno concretamente forma. «Abbiamo dunque ancora la possibilità di farci ispirare nei contenuti da un’idea sana di federalismo, ispirata ai principi di democrazia solidale, e non finalizzata a sollecitare gli egoismi individuali». Da Potenza, in occasione del convegno voluto dalla Cgil di Basilicata su Welfare e Mezzogiorno, la segretaria della confederazione nazionale, Morena Piccinini, lancia l’allarme e attacca il Governo: «In questo particolare momento di crisi generale il tentativo è quello di usare il federalismo non per unire ma per dividere. Quindi di creare maggiore debolezza. Non è solo in Nord contro il Sud e viceversa. Quello che si sta alimentando è vero corporativismo, che
vede l’uno contro l’altro». Ma c’è anche di più: «Il nostro Esecutivo prova in questo modo a ridurre tutte le risorse destinate allo stato sociale. E i settori esposti a un maggiore rischio sono sanità, assistenza sociale e investimenti in qualità della vita». Prova di questo è il fatto che «tutti gli atti della maggioranza, fino a questo momento, sono andati in direzione completamente opposta rispetto al federalismo: a partire dall’abolizione dell’Ici, che è l’entrata più importanti nel bilancio dei comuni italiani, ai limiti del fondo di coesione sociale, per finire all’utilizzo dei fond Fas, in teoria destinati a promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno, nella pratica utilizzati per latri scopi». Il vero rischio che si corre «è un progressivo abbassamento dei livelli delle prestazioni per tutte le persone , su tutto il territorio regionale». E in questa stesa logica sbagliata, per Morena Piccinini, sta pure l’idea della reintroduzione
delle gabbie salariali, che porterebbe non solo a una riduzione dei salari ma soprattutto a un indebolimento dei diritti dei lavoratori». A inquadrare la questione in un’ottica più locale, con particolare attenzione a quella che una vera e propria fase di «delegittimazione complessiva delle regioni del Mezzogiorno», il leader regionale del sindacato, Antonio Pepe, il segretario della Funzione Pubblica, Angelo Summa. Ma la discussione si è avvalsa pure del contributo di Luca Bianchi, vice direttore dell’istituto per lo sviluppo del Mezzogiorno, che ha confermato: «E’ vero stiamo assistendo al tentativo di mortificare il Sud». Bianchi parla di casi concreti per arrivare a una conclusione: «In molti casi, per assurdo, i fondi per il Mezzogiorno, invece di essere destinati allo sviluppo, hanno finito per finanziare le operazioni dei più furbi. Il Governo prova a far passare un principio sbagliato che gli deriva
Un momento del convegno della Cgil su Welfare e federalismo
dalla Lega: che il federalismo porterà una redistribuzione delle risorse sul territorio. E, invece, il federalismo non sarà questo». Poi, l’invito di Bianchi rivolto a tutti a pensare «all’Italia che sarà, dove il Mezzogiorno avere, e avrà, un peso importante, diversamente da quello che vogliono farci credere adesso.
Poi, gli interventi del sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, e di Angelo Nardozza, direttore generale della Regione Basilicata. L’ultima nota polemica, emblematico della situzione di crisi, anche della politica, per la quasi completa assenza, dal consesso del convegno, dei rappresentanti dei maggiori partiti politici. Mariateresa Labanca
E’ stato rinviato al prossimo lunedì il vertice al ministero dello Sviluppo economico
Lasme, ancora giorni d’attesa L’azienda dovrà presentare il nuovo piano industriale per il sito lucano ROMA - Sarebbero stati esclusivamente motivi tecnici a determinare il rinvio della data per l’incontro al Ministero dello Sviluppo economico per la Lasme 2 di San Nicola di Mefi. Il vertice tanto atteso per oggi, dopo il primo incontro che si era svolto venerdì quattro settembre, si terrà solo il prossimo lunedì. Nel frattempo, tra i 174 operai dell’azienda dell’indotto Fiat che produce alzacristalli elettrici, che rimangono in presidio permanente nell’are industriale di Melfi - cresce l’attesa. Dal vertice di lunedì dipende il loro futuro. La famiglia Pellegri, titolare del gruppo Lames, di cui fa parte la Lasme, sarà chiamata a presentare un piano industriale per il sito produttivo lucano. Era stato questo l’importante risultato incassato dalla delegazione lucana, nel primo confronto ufficiale con ministero e azienda, oltre alla sospensione delle procedure di mobilità fino alla data del nuovo incontro. Fin dall’apertura, della vertenza l’azienda si era mostrata irremovibile rispetto alla volontà di chiudere lo stabilimento di Melfi, procedendo al licenziamento di 174 lavoratori. Secondo gli impegni assunti, ora la Lasme dovrebbe garantire un futuro allo stabilimento lucano. Ma per fare cosa e con quali numeri? Sono questi gli interrogativi che la delegazione lucana potrà sciogliere solo nell’incontro di lunedì. Le paure, però rimangono. Bisogna capire quali siano i livelli occupazionali che il gruppo ha intenzione di confermare. Sempre che il nuovo piano industriale convinca le parti interessate. «Tanta amarezza, ma rimaniamo determinati ad andare avanti fino in fondo», commenta così Giuseppe Giordano della segreteria regionale dell’Ugl di Basilicata la notizia del rinvio dell’incontro. Ai lavoratori ancora in attesa del verdetto finale dice di non abbattersi e andare avanti fino in fondo. m.labanca@luedi.it
Nella città federiciana seduta di consiglio comunale aperto sulla vertenza
Sata Le disavventure giudiziarie di Passannante
Da Melfi le istituzioni ribadiscono solidarietà E chiedono a Fiat di intervenire
Terrorismo, fuori dall’inchiesta Ma non può tornare in fabbrica
MELFI - Si è svolta ieri a Melfi una seduta del consiglio comunale in formula aperta per affrontare l’emergenza della vertenza Lasme. Nella sala consiliare del palazzo di città c’erano, oltre al primo cittadino della città federiciana, i sindaci di Rionero, Lavello, Venosa, Maschito; i consiglieri regionali Pagliuca, Tisci, Fierro, Falotico, Mancusi, l’assessore regionale alle attività produttive, Gennaro Straziuso, il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, tutte le organizzazioni sindacali lucane e le maestranze dell’indotto Sata. «Ribadiamo piena solidarietà ai lavoratori -ha esordito il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio - e una nuova coesione politica, perché questo sito non si può dismettere». Si sono susseguiti interventi appassionati. «Siamo preoccupati per i possibili sviluppi negativi di questa vertenza - commenta il sindaco di Venosa, Tamburriello - che potrebbero coinvolgere anche tutte le aziende della zona industriale settentrionale». Poi, è stata la volta gli interventi dei consiglieri regionali. «Bisogna alzare il livello di guardia - spiega l’esponente dell’Udc, Agatino Mancusi - perché vi è sentore che la vicenda della Lasme sia un campanello di allarme. Le istituzioni facciano il loro compito e la Fiat si assuma le proprie responsabilità». Per Carmine Vaccaro della Uil, questa è una vertenza «che sta diventando sempre più difficile. La concertazione sarà veramente tale, solo quando riusciremo a coinvolgere nella discussione la Fiat per un nuovo progetto relativo alla zona industriale di Melfi». A Rionero sono quindici gli operai Lasme che rischiano il licenziamento.
Michele Passannante, l’operaio della Sata indagato per eversione terroristica
La protesta dei lavoratori della Lasme di San Nicola di Melfi
«Quello che sta accadendo è intollerabile - aggiunge il sindaco, Antonio Placido perché Fiat, nei paesi di nuovo insediamento, registra utili nelle vendite e le migliori performance di tutti i gruppi automobilistici, eppure molto più degli altri ha tagliato sull'occupazione e gli stabilimenti in Italia. In questa vicenda si misurerà la nostra capacità di non farci mettere i piedi in testa». Il gruppo automobilistico piemontese non accenna ad intervenire nella vertenza Lasme. «Bene farebbe la Regione ad attivare un tavolo con Fiat che sia separato alla situazione Lasme - spiega il consigliere regionale Pdl, Pagliuca - perché il gruppo torinese non può sentirsi
chiamato in causa per la chiusura di un indotto ma certamente per un progetto di prospettive future». E nel consiglio comunale di Melfi ha trovato spazio anche lo sfogo degli operai di San Nicola. «Siamo preoccupati per il rinvio del tavolo romano - commenta la dipendente, Laura Serra - e ci auguriamo che questa nuova situazione non nasconda altre notizie negative per noi». Marco De Simone, suo collega, aggiunge: «Sia ben chiaro che nessuno di noi 174 lavoratori potrà essere sacrificato sul tavolo di eventuali nuovi piani industriali. Per questo motivo lunedì 21 saremo a Roma compatti e decisi a rivendicare le nostre ragioni». Vittorio Laviano
TELCO E MAIN, LETTERA AL PREFETTO Senza stipendio da tre mesi La Fiom di Potenza, unitamente ai lavoratori della Telco srl e Main spa di Potenza, ha scritto una lettera al prefetto Riccio in merito alla grave situazione che si è creata nell’azienda, dove, ormai da 3 mesi, non vengono pagati gli stipendi. I lavoratori sono in presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento. Ad oggi risulta che l'Azienda non ha predisposto tutta la documentazione.
VIETRI DI POTENZA - E' stata fissata per venerdì, al tribunale di Melfi, davanti al giudice del Lavoro, l'udienza del processo di merito riguardante Michele Passannante, 37enne operaio di Vietri della Fiat-Sata di Melfi, licenziato il 23 ottobre del 2007, a seguito dell’avviso di garanzia perché indagato nell’ambito di una inchiesta relativa a presunta eversione di stampo terroristico. Va ricordato che Michele Passannante aveva ottenuto il reintegro sul posto di lavoro dopo che il tribunale di Melfi aveva riconosciuto, sia pure con cognizione sommaria, la fondatezza delle ragioni del lavoratore sia dal punto di vista strettamente giuridico che con riferimento al pregiudizio che l'attesa del processo di merito avrebbe comportato. Successivamente, a seguito del ricorso della Sata, il Collegio del Tribunale, chiamato a pronunciarsi in sede di reclamo sulla richiesta in via di urgenza, annullava il reintegro di Michele Passannante, non già sul presupposto della infondatezza delle sue ragioni sostanziali quanto invece per la insussistenza di un pregiudizio grave e irreparabile. In pratica, il lavoratore avrebbe potuto attendere l'e-
sito del processo di merito. «In questa vicenda non c’entro niente - ribadisce Passannante oggi - Mai stato sovversivo». Da circa una anno nei confronti del lavoratore non pende più nessuna indagine. Infatti, lo stesso pm che stava indagando ha richiesto (a distanza di poche settimane dalla notifica dell'avviso di garanzia) l’archiviazione poi disposta dal Gip. Già da allora, tanto le forze sindacali che quelle politiche di sinistra, avevano chiesto la revoca dei licenziamento, dichiarando che tale gesto, da parte della azienda, sarebbe stato un atto dignitoso. Michele Passannante, continua a non lavorare, senza salario, mentre gli altri lavoratori interessati dalla stessa vicenda giudiziaria, sono stati reintegrati dall'azienda. «Sarebbe opportuno -ha concluso - che venerdì possa essere espressa una parola conclusiva su questa assurda vicenda, in modo da rendere una giustizia sostanziale a chi se ne è visto ingiustamente coinvolto con gravissime conseguenze sul piano economico e personale». I componenti di Sinistra per la Basilicata hanno sottoscritto un documento di sostegno all’operai. Claudio Buono
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24 Ore in Basilicata 19
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
Previsto per oggi un colloquio
Quarto turno e 280 euro d’aumento. Sindacati soddisfatti
Viti spiega a Zaia i problemi dei campi lucani
A3, i lavoratori dicono “sì” all’accordo sul II maxilotto
Da sinistra, Zaia e Viti
I PROBLEMI dell’agricoltura lucana verranno riportati oggi dall’assessore regionale all'Agricoltura, Vincenzo Viti, nell’incontro che avrà con il ministro delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali, Luca Zaia. Più nel dettaglio, si discuterà di legislazione sulle calamità atmosferiche, organizzazione della filiera cerealicola, equo prezzo dell'acqua per usi irrigui. All’incontro parteciperà la senatrice Maria Antezza (Pd), componente della Commissione agricoltura di Palazzo Madama. Spiega Viti: «Gli argomenti che con la senatrice
Antezza porterò all'attenzione del ministro li ho già sollevati in sede di Conferenza Stato-Regioni e posti al presidente della Commissione agricoltura dell'Ue, Paolo De Castro, il quale ha confermato il proprio interessamento». «Il colloquio di domani (oggi per chi legge, ndr) - aggiunge l’esponente della giunta - sarà anche propedeutico agli incontri che giovedì e venerdì si svolgeranno alla Fiera del levante di Bari dove si terranno i lavori della Commissione politiche agricole allargati al presidente De Castro e al ministro Zaia».
Veterinari e addetti Apa Novità sul compenso VERRANNO rinsaldate, valorizzate e organizzate più adeguatamente le attività di assistenza tecnica svolte dai veterinari, ma anche più in generale dal personale delle Associazioni provinciali allevatori (Apa). Lo hanno deciso ieri mattina in un incontro presieduto dall'assessore regionale all'Agricoltura, Vincenzo Viti, con i presidenti della Apa di Potenza e Matera, Palmino Ferramosca e Nunzio Di Mauro, alla presenza di una delegazione, guidata dal vice presidente Michele Taccogna, dell'associazione veterinari liberi professionisti. E su questo argomento l'assessore Viti ha fatto presente che l'Ufficio produzioni zootecniche e zoosanità del Dipartimento agricoltura, come già concordato, ha predisposto un provvedi-
mento che prevede l'aumento del corrispettivo per le prestazioni professionali dei veterinari convenzionati con le Apa e il perfezionamento dei contributi previdenziali. L’assessore entra maggiormente nel dettaglio: «In particolare - afferma - il compenso per le prestazioni professionali sarà determinato secondo criteri meritocratici, e pertanto sulla base del numero di aziende e di capi di bestiame, il carico di lavoro, il livello di responsabilità, la professionalità richiesta, acquisita e dimostrata sul campo, l'anzianità di collaborazione». «Ma anche - continua l’assessore regionale all’Agricoltura - in relazione alle difficoltà che si incontrano sul territorio e quindi in base alla orografia», conclude.
LAGONEGRO - A3 Salerno - Reggio Calabria, secondo maxilotto, si va al quarto turno. Passa l'accordo nell'assemblea dei lavoratori. Si lavorerà a “ciclo continuo”, da tre i turni passeranno a quattro. Tutti i giorni della settimana, compresa la domenica. Nella busta paga degli operai andranno 280 euro in più. Da 200 unità si arriverà a circa 260. Così dopo una lunga e discussa assemblea, il pre - accordo firmato due giorni fa a Lagonegro dalla Fillea - Cgil, Filca - Cisl e Feneal - Uil e dall'impresa affidataria dei lavori, la Lagonegro Scarl,è stato approvato in maniera definitiva dagli operai, ieri mattina. Un animata discussione di due ore che ha portato gli operai a capire l'esigenza di istituire un altro turno per accelerare i lavori sulle prime opere necessarie alla realizzazione della galleria Cerreta. Un accordo a cui si stava lavorando da Giugno scorso e che più di una settimana era stato sospeso proprio per l'assenza di garanzia sulla «sicurezza e sul futuro dei lavoratori». Infatti per il sindacato il nodo centrale era l'inserimento all'interno dell'accordo della clausola che fino al 31 dicembre 2010 nessuna riduzione di personale. Quindi certezze per le maestranze. Non solo anche quello di rispettare accordi precedenti e sicurezza per i lavoratori in alcune gallerie come quella di Casalbuono. Infatti la questione della sicurezza è stata chiesta in più tavoli fatti in precedenza ma - come è stato sottolineato in un recente intervista fatta dal Quotidiano al responsabile della Fillea - Cgil Raffaele Rotondaro «ad oggi ancora non si è fatto niente e gli operai continuano a lamentarsi. Prima delle ferie - aveva di-
Un cantiere sulla SalernoReggio Calabria
chiarato il Sindacalista - avevamo indetto unosciopero proprioper illivello basso di sicurezza, mancata consegna di dispositivi di sicurezza, mancato rispetto dell'orario di lavoro sull'opera in questione. Abbiamo sollevato il problema delle gallerie come quella di Casalbuono,in cuil'ariaèirrespirabile. Ilgruppo delle ventoline predisposto è insufficiente e non a norma. Noi chiediamo un controllo specifico dell'Asl che faccia un monitoraggio delle polveri perché i lavoratori staranno a turno in quelle gallerie e se sarà fatto eventualmente un quarto turno continuo di lavorazione, le cose diventano complicate». Oggi l'intesa è stata raggiunta. Non solo l'impegno è stato dato nel «garantire le condizioni di sicurezza nei cantieri, a partire dalla nomina dei Rls (rappresentanti lavoratori della sicurezza) e per il mantenimento degli impegni sul-
le nuove assunzioni e sulle informazioni aziendali che riguardano il futuro». Per il sindacato un punto fondamentale la sicurezza e gli accordi presi in precedenza. Problematiche che saranno verificate giornalmente. E dalla Fillea - Cgil con i rappresentanti, Raffaele Rotondaro, Andrea Rossi e Giacomo Forgione (Fillea - Cgil Salerno) arrivano le congratulazione ai lavoratori. Soddisfazione anche da parte del segretario regionale delle Fillea - Cgil, Enzo Iacovino che ha specificato come l'accordo sia stato un atto di democrazia sindacale, dà garanzie occupazionale e aumenta la retribuzione di 280 euro, che da un po' di sollievo al disagio che si sta vivendo in questo periodo. «E' importante che in un momento di crisi - ha aggiunto poi il sindacalista - si riesce a fare contrattazione aziendale». Angela Pepe
Un master finanziato dalla Regione
Villa d’Agri Per la diffusione della pratica
A lezione di turismo
Festa dello Sport di Idv Appello per le strutture
POTENZA - Manager del turismo: la Regione finanzia il master. Entro il 2 ottobre i laureati residenti in Basilicata, potranno richiedere alla Regione un assegno formativo fino a seimila euro a copertura delle spese di partecipazione al Master. E' previsto inoltre un contributo aggiuntivo fino a tre mila euro per le spese di vitto e alloggio destinato esclusivamente agli allievi fuori sede. Il master New Hospitality Manager - Business and Culture, che si svolgerà a Rimini da gennaio 2010, si propone di fornire una risposta concreta alla crescente richiesta da parte delle imprese turistiche di professionisti qualificati con un solido profilo culturale ed elevate competenze manageriali, attenti alle evoluzioni del mercato e con una forte sensibilità operativa nei confronti dei fattori che determinano la competitività dei prodotti turistici. La struttura del master si articola lungo un percorso formativo intensivo di dieci mesi, di cui cinque di attività di alta formazione d'aula, e cinque di stage in aziende leader del settore che potrà essere svolto, a seconda degli interessi dei partecipanti, su tutto il territorio nazionale ed internazionale. Il programma didattico è strutturato nelle seguenti aree tematiche Basic Management, Hotel Management, Tour Operating & Retail Management, Meeting&Congress Management, New Business Management. La qualità del Master è garantita da una faculty attentamente selezionata, composta da affermati professionisti, manager ed esperti del settore con una collaudata esperienza nel campo della formazione avanzata ed in grado di trasmettere i contenuti teoricopratici con continui riferi-
Il Cristo di Maratea
Al centro del palco l’attore-regista Ulderico Pesce
menti alle esperienze acquisite sul campo e ai problemi concreti della realtà aziendale. Alle lezioni tradizionali d'aula si alterneranno esercitazioni individuali e di gruppo, analisi di casi aziendali, sviluppo di business plan, attività di role playing e business game, realizzazione di project work nonchè spazi dedicati allo sviluppo di competenze trasversali, quali la leadership, la flessibilità, l'orientamento al risultato, la pianificazione, l'autocontrollo, la comunicazione in pubblico, il team building, la gestione delle relazioni interpersonali. Grande spazio è riservato alle testimonianze di illustri personaggi dell'hospitality industry, che insieme alle visite in azienda e alla partecipazione a fiere ed eventi del settore garantiscono un visione completa ed esaustiva delle dinamiche del settore turistico. La partecipazione al Master è riservata ad un numero massimo di 18 allievi e per prenotare la propria adesione è necessario inviare il modulo di pre-iscrizione disponibile sul sito www.itinera.rimini.it. Emilia Manco
«L’OBIETTIVO di realizzare le condizioni per la più ampia diffusione della pratica sportiva in Basilicata si può raggiungere intensificando i programmi per l'adeguamento degli impianti esistenti e per la costruzione di nuove strutture di qualità nonchè attraverso un “Patto dello sport per tutti” tra istituzioni (ciascuna per le sue competenze) e il mondo dello sport (federazioni, società, associazioni)»: questo il messaggio che proviene dalla manifestazione che si è svolta avantieri a Villa d'Agri, nell'ambito della Festa di Italia dei valori della Val d'Agri, dedicata all'attività e all'impiantistica sportiva. La manifestazione è stata coordinata dal regista-attore Ulderico Pesce. Interventi, oltre che di amministratori regionali, provinciali e comunali, di ospiti del mondo sportivo, l'esibizione di atleti di varie discipline, intermezzi musicali e proiezione di impianti e strutture carenti di manutenzione e in stato di abbandono. Per la Regione erano presenti, insieme all’assessore Antonio Autilio (che a Villa è
di casa), il presidente della giunta regionale Vito De Filippo e l'assessore Gennaro Straziuso(che hadelegaper il settore dell'impiantistica sportiva). Per la Provincia erano presenti i presidenti della giunta Piero Lacorazza e del consiglio Provinciale Palmiro Sacco, il vicepresidente dell'Amministrazione Massimo Macchia; il capo gruppo dell'Idv Vittorio Prinzi. Per il Parlamento il senatore Felice Belisario, capogruppo Idv al Senato. Tra gli ospiti, il presidentedella FigcPiero Rinaldi,il presidente regionale del Csen Sandro Caffaro, il dirigente del Sert di Villa d'Agri dott. Donato Donnoli, lo scrittore Raffaello Visone e gli atleti Dino Rosa (nuotatore, primatista italiano 400 stile libero), Luigi Tota. «Nella nostra regione - è stato sottolineato - sono circa 50.000 i praticanti di discipline sportive, con al primo posto il calcio (11.500), una crescita degli atleti per il calcio a 5, la pallacanestro e il volley, con una dotazione infrastrutturale complessiva che è insufficiente ed inadeguata».
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20 24 Ore in Basilicata
DOVRA’ risarcire alla Regione 44.000 euro, perché ha cagionato un danno all'Arbea. La sezione lucana della Corte dei conti ha deciso di condannare Gabriele Di Mauro. Per i giudici avrebbe fatto un ricorso eccessivo allo strumento delle consulenze esterne per riuscire a far funzionare l'agenzia regionale per le erogazioni dei fondi europei per gli agricoltori. Sembra che le indagini siano scaturite da un esposto anonimo presentato anni addietro proprio per denunciare questa prassi, più un presunto abuso delle autovetture di servizio. La seconda accusa sarebbe stata archiviata, e circa un anno e mezzo fa il direttore di Arbea venne citato dal procuratore Michele Oricchio per una domanda di risarcimento dell'ammontare di 149.000 euro.
Arbea Secondo la Corte dei conti ha stipulato troppe consulenze esterne
Di Mauro deve risarcire la Regione Il collegio presieduto da Adriano Festa Ferrante, e composto dal consigliere Vincenzo pergola, e dal relatore Giuseppe Tagliamonte, alla fine ha accolto solo in parte le richieste riformulando i capi d'accusa. La ricostruzione dei fatti parte dal 2001, quando venne stipulata una convenzione per ricoprire un ruolo nell'organico degli uffici dell'ente, e riuscire ad avviare le procedure di pagamento. Quattro anni e quattro proroghe dopo ci sarebbe stata una “duplicazione” di compiti tra il ragioniere impiegato per convenzione e un di-
rigente vincitore di concorso. La procura si era espressa come se la pratica di prorogare la convenzione nascondesse l'intenzione di dissimulare la creazione di un vero e proprio rapporto di lavoro dipendente. Mentre il collegio parla di “una sorta di convenzione “omnibus”, un rapporto collaborativo “a tutto campo”, il cui oggetto, anche se non indefinito, si è rivelato incongruo, contraddittorio e incorente”, data la duplicazione dei compiti con un dirigente che era stato regolarmente assunto. Quel rappor-
to sarebbe stato sorretto in maniera “ripetitiva” e “acritica” con le stesse motivazioni utilizzate gli anni precedenti, e l'elargizione di denaro pubblico sarebbe stata “assolutamente sprovvista di alcuna utilità e vantaggio”. “Nell'attardarsi - scrivono ancora i giudici - e nell'insistere sulla necessità di una consulenza da garantire comunque”, Di Mauro non avrebbe “apprezzato” l'apporto di una consulenza che si era già protratta per più di cinque anni, quindi avrebbe ampliato l'oggetto della convenzione inserendo “materie e settori
di intervento per cui non s'era mai lamentata alcuna difficoltà”, con un atteggiamento di “superficialità” riassunto nello schema della “proroga continua”. Il collegio fa le identiche considerazioni per un'altra convenzione stipulata nel 2005, sulla base di una proposta avanzata non dall'ente ma dal consulente esterno, con l'indicazione persino del compenso, raddoppiato in occasione del suo rinnovo nel 2006 (sempre per iniziativa del consulente). Il direttore di Arbea non avrebbe fatto la seppur minima indagine di mercato, tantomeno esaminato una sola offerta concorrente. Una condotta “superficiale e negligente” per cui la corte ha deciso di addebitargli proprio quell'aumento di stipendio. Leo Amato
Vietri Il racconto in prima persona pochi minuti prima e dopo la tragedia, il ricordo della vittima
L’ho visto prima che morisse Perde la vita nella sua campagna, accanto alla moglie, per un piccolo incendio di CLAUDIO BUONO VIETRI - E' successo tutto in un attimo, lo avevo visto di persona sette otto minuti prima mentre provava a spegnere un piccolissimo rogo nella sua campagna, era vivo, gli avevo parlato, aveva chiesto aiuto, e prontamente mi sono attivato per aiutarlo. Ma purtroppo Luciano Indaco, al mio ritorno, era già deceduto, vicino la moglie disperata ed il dottore Di Carlo prontamente intervenuto per aiutarlo. E' successo tutto ieri pomeriggio, pochi minuti prima delle diciassette. Luciano Indaco, 49 anni di Vietri di Potenza, un personaggio unico, troppo simpatico e bravo, era andato in campagna con la moglie. In contrada Fornace, parte sud del paese a pochissimi passi dal fiume. Hanno coltivato il terreno e hanno messo delle piante di vario genere. A quel punto Luciano ha deciso di fare un po' di pulizia. E così ha ripulito un po' di
erba. Con un accendino ha acceso una piccola parte dell'erba. Tutto tranquillo. Mentre però con la moglie continuava i servizi nel terreno agricolo, il fuoco cominciava ad espandersi. Per pochi, pochissimi metri. Decide così con la moglie di prendere due secchi, e con l'acqua comincia a spegnere. Ero a casa, da lontano (forse due chilometri in linea d'aria) vedo del fumo. Con la mia auto vado a controllare. Trovo lì Luciano e la moglie: all'inizio non mi vedono, poi mi dicono di avvicinarmi. Lo faccio e provo ad aiutarli nel migliore dei modi, ma in quel momento le fiamme si erano allargate nello spazio di diverse decine di metri quadri. Così dico a Lucianodi andare a prendereil mezzo-antincendio della Protezione Civile di Vietri. Cinque, sei minuti e ritorno sul posto. Con altri volontari cominciamo ad adoperarci. Pochi secondi mentre scendiamo dall'auto e sentiamo delle urla, mentre mi avvicino lì dove avevo la-
sciato Luciano Indaco lo trovo accasciato a terra: è deceduto (forse un arresto cardiaco o un aneurisma celebrale). E pure fumo ce n'era poco per via del vento chelo portavadallatoopposto. Sulposto ho trovato il dottor Di Carlo che non ha potuto fare nulla. Prontamente intervenuta l'eliambulanza del 118, la Polizia Locale di Vietri e i Carabinieri. Il giudice ha disposto che la salma doveva restare presso la camera mortuaria del cimitero di Vietri, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Luciano è andato via, un uomo unico, sempre pronto a divertire tutti anche nei momenti peggiori, pronto a fare qualsiasi giornata di lavoro per portare avanti la famiglia. Sul posto sono arrivati tutti gli amici e i familiari (molti arriveranno questa mattina), quattro fratelli e due sorelle, oltre alla madre. L'ultimo saluto a Luciano avverrà molto probabilmente domani mattina nella Chiesa Madre di Vietri. Che dire, i migliori vanno via.
Il corpo di Luciano Indaco coperto con un telo
Continuano le polemiche sulla casa dello studente di via Filzi a Potenza
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Di Pilato risponde per le rime
Ecco cos’è accaduto fino a ora
Il direttore dell’Ardsu smentisce le accuse di Molinari POTENZA - Mancano esattamente due settimane alla chiusura della casa dello studente di via Fabio Filzi. La decisione presa dall'Ardsu sembra rimanere stazionaria e decisa. Lo conferma il direttore dell'azienda regionale del diritto allo studio, Di Pilato, in una nota inviata al Quotidiano nella mattinata di ieri, dopo l'intervento del vice sindaco del Comune di Potenza, Massimo Molinari. «La mia valutazione scrive Di Pilato - (strettamente tecnica) non necessariamente deve coincidere con quella politica». E continua. «I precari equilibri economici dell'Ardsu - scrive il direttore - sono pubblici e chi vuole approfondire la questione trova spunti puntuali già in varie relazioni ai bilanci, come lo stesso operato dei Revisori conferma». Due sono infatti le criticità strutturali: l' inadeguatezza delle risorse assegnate nemmeno in linea con la positiva crescita dell'utenza (+ 28,8% tra l'anno accademico 2003/4 e quello 2008/9 dei soli studenti Unibas) e la carente disponibilità e precario assetto
Interpellanza del consigliere comunale Imbesi (Pdl)
«Studenti preoccupati» SULLA questione dello stabile di via Fabio Filzi interviene Antonino Imbesi, consigliere del Popolo della Libertà al Comune di Potenza, che ha presentato, all'attenzione del sindaco, dell'assessore ai Lavori pubblici e dell'assessore alla Pubblica istruzione, una interpellanza urgente. Dice Imbesi: «Secondo gli studenti ancora mancherebbero in via Filzi le condizioni di sicurezza ed il certificato di agibilità, così come stabilito da un recente sopralluogo di un tecnico dell'Ardsu, mentre secondo i dipendenti della Sesamo (che rischiano il posto di lavoro) alla base di tutto ci sarebbe un contenzioso economico tra gli enti di competenza (poi confermato anche da alcune dichiarazioni dell'assessore competente al Comune di Potenza)».
di personale (nel tempo addirittura diminuito). Di Pilato non ci sta a fare il capro espiatorio e risponde con altrettanti quesiti al Comune di Potenza. «La tardiva questione economica sollevata dal Comune è successiva alla mancata risposta sulla sicurezza», e poi aggiunge: «E' solo una coincidenza? E, comunque - si chiede Di Pilato - cosa
«Tra gli studenti - aggiunge Imbesi - serpeggia una seria preoccupazione perché dopo il 30 settembre saranno costretti a trovarsi un altro alloggio a pagamento e perché il contributo mensile (orientativamente intorno ai 110 euro) che l'Ardsu mette a disposizione degli studenti non è sicuramente sufficiente a coprire le spese di affitto per i citati (e meritevoli, accademicamente parlando) giovani universitari». Ed ecco l’obiettivo dell’interpellanza: «Chiarire, in maniera definitiva, se effettivamente (e per quali motivazioni) la “Casa dello Studente” risulti ancora priva del certificato di idoneità statica ed a quanto ammonti (e perché non si sia ancora proceduto a sanarlo) il contenzioso economico tra il Comune di Potenza e l'Ardsu. Inoltre l'atto amministrativo è teso, di nuovo, a spingere l'amministrazione comunale a favorire l'utilizzo di ulteriori contenitori disponibili da subito ad ospitare la residenza universitaria ed a conoscere quali altri provvedimenti l'amministrazione è intenzionata a prendere per contribuire a risolvere il problema».
c'entra con le riconosciute e gravi carenze strutturali?». E poi precisa: «Tutto questo non c'entra nulla con la decisione della chiusura». Non si fermano gli interrogativi del direttore sulle somme che l'Ardsu deve versare al Comune, per una cifra pari a circa 162 mila euro. E così replica: «Perché tale addebito è stato fat-
to solo ora e non anno per anno, includendo persino interessi su somme mai chieste prima?». Continua, poi, chiedendosi «perché l'asserito debito non tiene conto anche delle spese anticipate dall'Ardsu che, come recita la convenzione, sono da scomputare dal canone annuale di concessione?». E ancora Di Pilato si sof-
LA SCORSA settimana avevamo sentito gli studenti dell'Unibas, rammaricati per la perdita delle 80 borse alloggio, e i sette lavoratori della Sesamo che, con ogni probabilità, perderanno il loro posto di lavoro, dopo aver prestato servizio dal 1985, quando lo studentato era ancora l'alloggio per i docenti dell'Unibas. A motivare lo stato delle cose, è intervenuto il direttore Ardsu Giovanni Di Pilato. Il dirigente ha spiegato il perchè della chiusura. Alla base della questione due le motivazioni: la mancanza di una adeguata documentazione che ne attestasse la sicurezza dello stabile e l'incapacità da parte dell'ente a sostenere determinati costi visti i contributi pubblici rimasti invariati ormai dal 2005. Chiamato in causa il Comune di Potenza, a rispondere sulla mancata documentazione (il certificato di agibilità) dello stabile è il vice sindaco Massimo Maria Molinari, il quale ha spiegato che sì manca una documentazione, ma è pur vero che l'Ardsu non paga dal 2005 le rette della convenzione sulla struttura di via Filzi, stipulata il primo ottobre 2004.
L’ingresso della Casa dello Studente di via Fabio Filzi, a sinistra Di Pilato
ferma pensando a «come mai solo ora il Comune chiede all'Ardsu anche somme per periodi addirittura precedenti al 2004 e perché tutti questi asseriti crediti non sono stati preventivamente esaminati dall'apposita commissione bilaterale e come mai tale Commissione bilaterale, per altro, presieduta da rappresentanti tecnici del
Comune non si riunisce da anni e non ha definito nessuna delle varie questioni gestionali pendenti?». E poi conclude: «Se i problemi dell'Ardsu sono oggettivi, antichi e noti, sono certo nessuno vorrà scaricare ogni responsabilità sul direttore arrivato da appena un anno dopo 3 di vacatio e già in scadenza». Enza Saluzzi
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Mercoledì 16 settembre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Da Anzi in città per protestare contro il tempo pieno solo per una delle due sezioni della media
«Due classi, uguali diritti» Il sindaco: «Oltre ai disagi, anche ingenti spese aggiuntive sul trasporto» PROTESTE a scuola. Questa volta a scioperare sono i ragazzi della prima media di Anzi, accompagnati dai loro genitori. Ventotto ragazzi che, fin dalle scuole elementari, sono stati abituati al tempo prolungato e che adesso si vedono «negato questo diritto». A causa dei tanto contestati tagli della riforma Gelmini, si è venuta a creare questa situazione: sono state formate due classi di prima media, entrambe composte da 14 alunni (originariamente si era pensato di farne una da 18 e una da 10 ma, a seguito delle proteste dei genitori, il preside ha deciso di suddividere il numero degli allievi in maniera equa) e, con il metodo del sorteggio, una classe si è “aggiudicata” il tempo prolungato (fino alle 16.30 del pomeriggio) e l’altra il tempo normale (fino alle 13.30). Da qui la protesta di alunni, genitori e sindaco davanti la sede dell’Ufficio scolastico provinciale e la richiesta di parlare con il dirigente Claudia Datena, per far sì che, in entrambe le classi, venga mantenuto il tempo prolungato, come espressamente richiesto da tutte e 28 le famiglie all’atto delle pre-iscrizioni. «Siamo qui per difendere il diritto allo studio – ha affermato il sindaco di Anzi, Giovanni Petruzzi - Non ci possono essere scolari di “serie A” e scolari di “serie B”. Il diritto allo studio è universale. Vogliamo che tutte le classi della scuola secondaria di primo grado
«I “fortunati” si sentono a disagio, gli altri discriminati»
LA RISPOSTA A INGLESE
«Auguri? Nessun riferimento ai tagli drammatici» «LA “lezione”del ministro plenipotenziario alla Pubblica istruzione in Basilicata, Franco Inglese (diffusa ieri, ndr), è un’ulteriore provocazione che rafforza la nostra richiesta di congelare i rapporti istituzionali tra la Regione e chi dirige l’Ufficio scolastico regionale». Il tono sarcastico e la replica dura sono del capogruppo del Pdci in consiglio regionale, Giacomo Nardiello, secondo il quale «lo “yes man”del ministro Gelmini non ha fatto alcun riferimento alla drammatica condizione che vivonodocenti epersonaleAta precari,propriocome sesi trattasse di “persone invisibili”, limitandosi a ricordare, attraverso il suo tutt’altro che buon augurante messaggio per il nuovo anno scolastico, il “vangelo secondo Gelmini”per la distruzione della scuola pubblica». «Una lezione che - aggiunge Nardiello - ha il tono della minaccia, proprio come ha fatto la Gelmini, a dirigenti e personale della scuola ad “attenersi” alle normative ministeriali. E’, dunque, un atteggiamento che non si può tollerare tanto più che non denota alcuno spiraglio di confronto tra sindacati e personale messo fuori dalle aule, oltre che di Regione,Province e Comuni, mobilitatiin questigiorni indifesa deldirittoallo studioe afianco dei coordinamenti dei precari. In sostanza, invece del dialogo si persegue lo scontro e non si può, infatti consentire,-diceNardiello- che,mentrelaRegionestaprofondendo il massimo sforzo per individuare risorse finanziarie proprie e comunitarie, se non altro per “tamponare” quella che si preannuncia come l’emergenza occupazionale si ripetano atteggiamenti che inaspriscono gli animi e rasentano la irresponsabilità. Noi siamo - conclude - con il personale docente e Ata della scuola che rischia il posto e sosterremo ogni azione finalizzata a salvaguardare tutti i posti di lavoro e con essi il sistema scolastico pubblico regionale».
La protesta di alunni e genitori della scuola di Anzi; sotto uno dei presidi dei precari della scuola (f.M.)
I precari in nome della Costituzione IERI, come annunciato, si è svolta un’azione di volantinaggio e informazione dei precari presso l’istituto comprensivo “Giacomo Leopardi” «facendo cadere l’attenzione delle famiglie sugli articoli 1, 3, 33, 34 della Costituzione Italiana». Così recita la nota del coordinamento dei precari che non hanno alcuna intenzione di arrendersi e placare la protesta. Per stamani hanno confermato la giornata di mobilitazione in difesa della scuola Pubblica. Il programma della protesta prevede un presidio e una conferenza stampa davanti all’istituto Alberghiero di Potenza, in via Anzio).Ma sarà l’iniziativa pomeridiana a catalizzare l’attenzione. Alle 17.00 è fissata una manifestazione “festosa” dei precari in piazza Mario Pagano.
di Anzi siano a tempo prolungato. Questo perché sono ormai 30 anni che la nostra scuola è organizzata in questo modo e le famiglie sono abituate a questi ritmi. C’è da considerare, inoltre, che il presunto risparmio che si determinerebbe con il taglio del tempo prolungato, verrebbe riverberato sulla finanza comunale». «Il comune di Anzi dovrebbe sopportare dei costi aggiuntivi, in quanto sarebbe necessario prevedere
delle ulteriori corse degli scuolabus, che si aggiungono a quelle che già previste, (una la mattina all’entrata alle 8.30 e una il pomeriggio all’uscita alle 16.30). In altre parole, bisognerebbe predisporre almeno un’altra corsa quotidiana alle 13.30. A questo si aggiunge che, siccome viviamo in comune “smembrato”, con case sparse e una frazione popolosa come quella di San Donato, diventerebbe necessario addirittura prevedere più di una
corsa per le 13.30 e, di conseguenza, il costo che il Comune si troverebbe ad affrontare sarebbe notevole. Chi ci rimborsa, poi, questi costi aggiuntivi?». «Il problema più serio –continua il sindaco – rimane comunque quello didattico perché verrebbe a mancare l’insegnante di lettere per la classe col tempo normale. Come si risolverebbe la questione? Gli insegnanti di lettere della classe a tempo prolungato dovrebbero utilizzare il loro “residuo” di ore per
l’altra classe. Dunque, vi sarebbero addirittura 3 insegnanti di lettere che si alternerebbero per la classe a tempo normale. E’ questo un modo moderno e civile di erogare il diritto allo studio? Penso proprio di no». «E’un vero disastro - commentano i genitori. I nostri ragazzi si sentono a disagio e quelli che faranno parte della classe a tempo normale si sentiranno discriminati. E poi ne risentirà sicuramente la qualità dell’insegnamento e il profitto dei
ragazzi. Tre insegnanti per un’unica materia non si è mai sentito da nessuna parte. Ognuno ha il suo metodo di insegnamento e si creerebbe solo una grande confusione». La dirigente Datena ha ricevuto, nella mattinata di ieri, il sindaco e i genitori, ha ascoltato le loro ragioni e ha dato appuntamento alla fine della settimana per dare una risposta. Intanto i ragazzi continueranno lo sciopero. Anna Maria Calabrese
Quando succede davvero di tutto A POTENZA, per grazia ricevuta, succede di tutto. Non possiamo certo invidiare le grandi metropoli italiane. Abbiamo problemi di traffico e di parcheggio. Abbiamo un serissimo problema di rifiuti, tossici e non. Viviamo il dramma della droga con le campane che suonano a morte troppo spesso, ormai. Insomma il peggio delle grandi metropoli noi ce l’abbiamo. E non fa niente se, poi, non riusciamo ad avere anche il meglio delle grandi città. Ma, ovviamente, se tanto fosse, saremmo anche qui in una grande città. Ma quando dico che succede di tutto, mi riferisco a come i problemi si risolvono a Potenza. E in questo facciamo scuola, perbacco. Nel 2004, per esempio, il candidato Sindaco, nel suo programma
elettorale, dedicò un intero capitolo alle contrade di Potenza, le cento contrade. Quel programma non è stato realizzato, ma, suvvia, può succedere; vero è però che alle contrade si riservano trattamenti differenziati. Pian di Zucchero e Montocchino, per esempio, hanno intravisto la luce nel periodo pre elettorale, con i lavori di rifacimento del manto stradale finalmente appaltati. Poi l’esito delle votazione ha tranquillizzato tutti e i lavori sono rimasti sospesi. Altre contrade, invece, hanno visto la luce e i lavori appaltati e realizzati, come per esempio in quella contrada che precede contrada Montocchino nella salita che porta alla provinciale Potenza - Ruoti. Solo il caso ha voluto che i lavori felicemente conclusi abbiano in-
teressato la zona dove abita, si sente dire in giro, qualcuno di importante. Ma è tutta invidia, invece di essere contenti che almeno una volta un lavoro inizia e finisce! Poi il consiglio comunale lavora, si fa per dire, senza presidente. Lavori in corso, si legge davanti alla porta della Presidenza. Lo scacchiere delle poltrone ancora non è stato definito, e il consiglio può aspettare, che diamine. E poi, per una volta che si risparmia uno stipendio. In compenso al comune giocano col traffico potentino come su un plastico della lego: si cambiano sensi di marcia, sensi unici ritornano a doppio senso, strade si aprono al traffico, strade si chiudono, ma il risultato non cambia:
code su code. In piazza Vittorio Emanuele, la scarpata adiacente all’edificio delle scale mobili è una piccola discarica. Ci buttano di tutto. E ci credo: a Maratea e a Tito, e forse a Pisticci possono lasciare di tutto, e a Potenza neanche un barattolo di birra? Diamine! C’è una logica dietro ogni fenomeno, insomma. Nel frattempo l’allegra brigata di sindaco e assessori continua a inaugurare di tutto e di più. Festicciola, foto di gruppo, residenti con le bandierine, e via ad un nuovo parco giochi. Montreale agonizza, e Sant’Antonio la Macchia è in terapia intensiva, nel frattempo. Nonostante le periodiche assicurazioni, ancora, il comune omette di bandire la gara per l’af-
fidamento del servizio dei trasporti cittadino; una proroga dopo l’altra, con i costi che aumentano e il servizio sempre scadente. Intanto un autobus si è schiantato contro un palo in contrada Canale, laddove il comune a suo tempo, aveva vietato il transito agli autobus più lunghi di otto metri. L’autista ha subito lesioni, tanto per gradire, e pare non esistano le autorizzazioni tecniche per il transito in quella zona. Il bello è che la situazione venne segnalata in tempi davvero non sospetti anche alla Procura della Repubblica. Siamo in attesa, fervida. Nel frattempo si gioca alle auto-scontro. Insomma a Potenza succede di tutto. Beati noi. Luciano Petrullo
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Potenza
Dallo stesso centrosinistra le richieste di cambiare nome. Ad oggi, già tre tentativi a vuoto
Presidenza, verso lo scontro Ma la candidatura di Galante non è stata ritirata da Idv: rischio rottura IL “nodo”è di quelli complicati da sciogliere. Ruota tutto attorno alla presidenza del consiglio comunale che da tre sedute non si riesce a comporre. Se l’opposizione ha deciso di abbandonare l’aula visto i metodi «non condivisi» sulla scelta dell’organismo di garanzia, il nome proposto dal centrosinistra, quello di Roberto Galante, consigliere dipietrista oltre che il più votato in assoluto con più di 800 voti, però, sembra non andare giù anche ad alcuni esponenti della stessa maggioranza. Ad oggi non si è mai raggiunto il numero necessario di 27 voti a dispetto della presenza completa in aula (il centrosinistra del primo turno conta 25 consiglieri, più uno per l’Idv e uno per l’Udc). Durante l’ultima votazione, l’avanzata di due franchi tiratori (con una scheda nulla e una bianca) e nuove frizioni interne. Ieri, nella riunione di maggioranza (a cui l’Udc non partecipa perchè ancora non c’è intesa politica ufficiale) convocata per ricompattare le fila, sembra non sia sia trovata una soluzione definitiva. Il quadro cui il sindaco Santarsiero deve trovare chiusura finale sembra piuttosto fitto di spigolature. Da un lato, proprio il centrosinistra che ha chiesto, giunti a questo empasse, di sostituire la candidatura di Galante con un nome diverso. Il che potrebbe riavviare un dialogo - e di questa svolta proprio i Popolari uniti sembrano sostenitori -
Vaglio Carabinieri
Picchiano tutti fuori dalla disco Due arrestati
Santarsiero e Galante nella notte del ballottaggio, durante i festeggiamenti per la vittoria del sindaco
con la minoranza. Come a dire, la postazione di garanzia deve essere condivisa dall’intera assemblea. Senza contare che Sinistra e libertà già aveva reso esplicito il proprio malumore: se la lealtà dimostrata sul nome di Galante da parte dei “più piccoli”non fosse stata ricambiata con analoga chiarezza dei “maggiori” (prevedibile come si sia scatenata subito la caccia ai franchi tiratori), si sarebbero sentiti liberi di nuova posizione. Dall’altro lato della “contesa”, l’Idv (che ha dato sostegno al sindaco Santarsiero solo in fase di ballottaggio), che alla riunione, per un atto di cortesia, non ha partecipato. Ma il partito, soprattutto il diretto interessato, non sembra deciso ad accettare la richiesta dei colleghi. Nè sembra che Idv sia disposto ad ac-
cettare una postazione diversa, magari in esecutivo, in “cambio” della presidenza. Del resto, proprio negli ultimi interventi in aula, a partire dalla disponibilità a farsi promotore di un intervento di Autilio (assessore regionale dipietrista alla Formazione) sul riordino scolastico fino alle ripetizione della propria adesione alla maggioranza Santarsiero, è stato chiaro che per Galante e Idv sia diventata una questione di lealtà. Come quella che al momento è istituzionalmente presente alla Provincia, dove la sigla ha sostenuto l’attuale presidente Lacorazza fin dal primo turno. Lealtà che si dovrebbe suggellare anche in vista delle prossime regionali. Salvo, improvvise rotture. E la presidenza del consiglio nel capoluogo potrebbe es-
serne spunto. Fatto sta che il lavoro consiliare deve andare avanti. E’ stato Sergio Potenza, capogruppo dei Popolari uniti, con una nota, ieri, a sollecitare i colleghi. «Le difficoltà per l’elezione del presidente del consiglio non possono costituire alibi per l’inattività degli organi istituzionali, a cominciare dalle commissioni permanenti. Non è un buon segnale quello che stiamo mandando alla città, attardati in logiche di equilibri interni». E proprio in vista delle composizioni (è attesa per venerdì l’insediamento), la sollecitazione: meglio «dare un segnale di sobrietà nel lavoro delle commissioni, evitando composizioni pletoriche che aumentano la spesa e diminuiscono la resa». sa.lo.
ACERENZA - Hanno danneggiato auto, picchiato un parcheggiatore e hanno provato anche a resistere ai carabinieri arrivati per fermarli. Con una lunga lista di accuse, due persone sono state arrestate a Vaglio dai militari della compagnia. I reati contestati: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, violenza privata, minaccia, danneggiamento e porto abusivo di arma da taglio. La scorribanda della coppia è cominciata dal parcheggio della discoteca Moon Light Disco di Vaglio, con danni alle auto in sosta. Non contenti, i due hanno aggredito fisicamente diverse persone, arrivando a ferirle (con lesioni giudicate guaribili dai 5 agli 8 giorni). Hanno alzato le mani anche sul parcheggiatore della discoteca, ricoverato al San Carlo di Potenza con un presunto trauma facciale. Si sono opposti anche ai controlli dei militari subito arrivati sul posto. Addosso a uno dei due è stata trovata un’arma da taglio, subito sequestrata. Ora si trovano nel carcere di Potenza.
IL GIALLO DELL’ANZIANA TROVATA MORTA IN CASA
La scientifica romana per nuovi rilievi DEVONO far luce una volta per tutte su questa morte avvolta di giallo. E’ stata uccisa Angela Olita, o è stato solo un incidente? Gli investigatori sono divisi. I rilievi della prima ora effettuati dalla polizia scientifica escludevano l’ipotesi dell’omicidio, ma il referto dell’autopsia del professor Luigi Strada ha insinuato più di qualche dubbio. Nel pomeriggio di ieri sono arrivati da Roma gli uomini della direzione centrale anticrimine della polizia di stato. Sono arrivati verso le cinque e hanno cominciato a fare rilievi. Sono andati via verso le otto, e continueranno a lavorare anche oggi. Sembra che abbiano individuato una serie di elementi, e che raccoglieranno i referti per esaminarli nei laboratori della loro sede. Angela Olita è stata ritrovata morta il 3 agosto scorso. L’allarme era scattato al centralino del 113 verso le prime ore del mattino, quando è arrivata la chiamata di uno dei due figliastri della signora, che da qualche anno era rimasta vedova, e viveva sola in un piccolo appartamento di via Ancona. Era stato a casa e si era preoccupato perché non andava ad aprire la porta, mentre i telefoni continuavano a squillare a vuoto. Per entrare era servito l’intervento di una squadra dei vigili del fuoco, che hanno dovuto forzare la serratura che era
BREVI OPEN DAYS UE
Presente il capoluogo LA settima edizione degli Open Days, la manifestazione organizzata ogni anno dal Comitato delle regioni e Commissione europea, si svolgerà quest’anno dal 5 all’8 ottobre. Sono 17 le regioni italiane presenti (Basilicata compresa) e 5 le città, tra cui il capoluogo lucano.
UN DOLORE
Oggi il ricordo di Laura SI terrà alle 19, nella chiesa di San Michele, una messa in ricordo di Laura Lamberti, la giovane potentina morta durante un rave party nel Salento lo scorso agosto. La tragica vicenda ha riacceso i riflettori sul disagio dei ragazzi e sul diffondersi dell’uso di sostanze stupefacenti.
CASERMA LUCANIA
Manifestazione e cerimonia SI terranno oggi le manifestazioni contro la chiusura della Caserma Lucania a Potenza (un presidio davanti alla struttura) e a Roma davanti al ministero della Difesa (l’iniziativa è stata convocata dal sindaco Santarsiero). Nel frattempo, mentre è già fissata la data di chiusura del presidio militare per il prossimo 21 novembre, si terrà dopodomani la cerimonia del cambio del comandante del Comando militare dell’Esercito “Basilicata”.
PREVENZIONE
«Ridurre i tempi dell’attesa»
La scientifica esce dall’appartamento dopo diverse ore di lavoro sui rilievi (foto Andrea Mattiacci)
stata chiusa a doppia mandata. La signora era in bagno con il collo schiacciato contro il bordo del bidet. Si sarebbe ferita nel corridoio poi sarebbe andata in bagno dove avrebbe perso i sensi e sarebbe morta per asfissia. Ma su questo le versioni sono discordanti. Nel cor-
ridoio ci sono tracce di trascinamento, quindi la donna non sarebbe arrivata in bagno sulle sue gambe, potrebbe averla portata qualcuno, o si potrebbe essere trascinata sulle sue braccia. Gli accertamenti che sono stati richiesti dalla magistratura serviranno ad accredita-
re un’ipotesi in via definitiva. Nel frattempo gli investigatori hanno individuato almeno un sospetto che è stato anche iscritto nel registro degli indagati. Sembra che si tratti di un vicino di casa della donna. Leo Amato
DOPO la riuscita manifestazione del Villaggio della prevenzione del tumore al seno, organizzata dalla Lilt di Potenza, il presidente dell’associazione Prospero Bonito Oliva annuncia nuove manifestazioni: «Vogliamo portare il nostro messaggio su tutto il territorio provinciale. Allo stesso tempo, però, è necessario che le istituzioni facciano di tutto per ridurre i tempi di attesa per le diagnosi e le cure precoci, avviando magari dei nuovi screening o insistendo su quelli che non sono ancora decollati».
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Anche nel capoluogo “La giornata del ciclamino”
Se stasera guido io bevo analcolico
L’anfora dell’Udi a Palazzo di città
Allo Stabile un convegno dell’Unione italiana ciechi
ANCHE nellle piazze del capoluogo il prossimo 27 settembre si terrà “La giornata nazionale del ciclamino”, organizzata dal Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia. La Giornata nazionale del ciclamino offre, anche quest’anno, la possibilità di partecipare alla raccolta fondi a favore della ricerca scientifica. Nel corso della giornata, presso i punti di distribuzione dei ciclamini, verrà fornito del materiale informativo ed il pubblico potrà chiedere informazioni ed aggiornamenti su questa complessa patologia.
VENERDÌ 18 settembre a piazza Duca della Verdura si terrà un nuovo appuntamento con la campagna di sensibilizzazione “Se stasera guido io bevo analcolico”,progetto “ l’Altra notte ”, giunto alla seconda edizione e promosso dall'assessorato alle Politiche e servizi sociali, Politiche contro la droga e l’alcolismo, dall'Asp - Azienda sanitaria locale di Potenza - Ser.T, dalla Regione Basilicata, dalla cooperativa sociale Iskra e dal Cestrim. Il progetto mira a supportare, accompagnare e consolidare i processi di rinnovamento delle politiche sociali a favore degli adolescenti e dei giovani in un’ottica di stretto raccordo tra livello istituzionale pubblico, privato.
L’ANFORA della staffetta organizzata dall’Udi (Unione donne di Italia) e portata a Potenza da Telefono donna sarà esposta nell’atrio di Palazzo di città per l’intera settimana. Nell’anfora - oggetto della staffetta che sta attraversando l’Italia nei luoghi simbolo della violenza contro le donne e della mobilitazione contro il fenomeno - si potranno inserire messaggi, fotografie, denunce, testimonianze sul tema. L’anfora (simbolo storicamente femminile, di lavoro e fertilità) sarà poi portata a Roma il 3 ottobre, in occasione di una delle manifestazioni nazionali di preparazione alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre.
SI terrà il prossimo 19 settembre, alle 17.30 al teatro Stabile, il convegno organizzato dall’unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, un convegno sul tema “Opportunità, sogni e prospettive future”. Al dibattito - moderato dalla giornalista Antonella Pallante - parteciperanno, tra gli altri, Frncesco Schiavone, maria Buoncristiano, Vito Santarsiero, Piero Lacorazza e Vito De Filippo. A seguire "Il Settantesimo", spettacolo di teatro e danza; mentre alle 21.30 è previsto il concerto “Parole e musica” con il maestro Fernando Russo e il soprano Anna Varriale
L’INIZIATIVA
PROBLEMI DAI RIONI
PER I VIAGGIATORI
Un giornalino Passaggio di consegne all’Acta: bilancio e propositi Obiettivo, non replicare l’emergenza “integrato” per la Caritas E già si lavora sulla trasformazione in spa PASSAGGIO di consegne, nella sede Acta (Azienda comunale per la tutela ambientale) tra, Federico Mazzaro, presidente uscente del consiglio di amministrazione e il neo consiglio presieduto da Domenico Iacobuzio. All’incontro ufficiale erano presenti tra gli altri, l’assessore alle Politiche ambientali del comune di Potenza Nicola Lovallo, il direttore pro tempore Giancarlo Grano e i componenti del collegio dei revisori dei Conti. Nel corso dell’incontro, il neo presidente Iacobuzio, nell’esprimere il suo ringraziamento per il lavoro svolto dal consiglio d’amministrazione uscente e dal presidente Federico Mazzaro, ha ribadito «la volontà del neo consiglio di portare a completamento l’importante azione riformatrice avviata nel quinquennio precedente, che ha riguardato l’ottimizzazione della struttura aziendale, il potenziamento dello spazzamento meccanizzato, l’innalzamento della percentuale di raccolta differenziata, un sostanziale mantenimento di una sana gestione dei bilanci». A tal proposito, il presidente ha annunciato che a breve si terrà un incontro con il sindaco, l’assessore all’Ambiente e l’assessore al Bilancio del comune per «discutere della necessità di superare le difficoltà finanziarie in modo da consentire all’azienda di poter svolgere i compiti istituzionali e rispondere con rinnovata efficienza alle esigenze della comunità cittadina». Nel corso dell’incontro l’accento è stato posto, inoltre, sulla «necessità di ristabilire azioni interistituzionali per ciò che riguarda la gestione e il funzionamento dell’impiantistica e permettere il superamento delle difficoltà di questi giorni circa il regolare svolgimento della raccolta dei rifiuti in città». Difficoltà che, seppure ridimensionate, hanno bisogno di una soluzione complessiva che tenga conto delle esigenze dell’intero hinterland. Soprattutto, nell’ottica di una programmazione che non può essere quella dell’emergenza. Del resto, anche ieri, in cit-
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0971 654111 0971 54546
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Fondazione Antiusura
0971 51893
Motorizzazione
0971 54726
Ecco come si taglia un nastro
Alcuni orari di Trenitalia
Sala 1 Il grande sogno 18 - 20 - 22 Sala 2 L’Era glaciale 3 - L’alba dei dinosauri 17 - 19 - 21 Sala 3 Il cattivo tenente 17.30 - 19.30 - 22 Sala 4 Segnali dal futuro 18.30 - 21 Sala 5 Drag me to hell 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 6 G.I. Joe 17.45 - 20 - 22.15 Sala 7 Ricatto d’amore 17.30- 19.30 - 21.40
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Il grande sogno 19-21
DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso
Il grande sogno QUESTO il nuovo orario di Trenitalia (Gruppo FS), entrato in vigore lo scorso 14 giugno. • I treni 3537 (Foggia, ore 15.50; Potenza, ore 18.05) e 3545 (Foggia, ore 16.08; Potenza, ore 18.24) sono stati unificati riducendo i tempi di viaggio: partenza da Foggia alle ore 16.12 ed arrivo a Potenza alle ore 18.05, appena 1h e 53’ di percorrenza. Il nuovo collegamento garantisce la coincidenza con il treno ES City 9763 proveniente da Torino. • 3534 in partenza da Potenza Centrale alle ore 14.34, con arrivo a Foggia alle ore 16.58; • 3543 in partenza da Foggia, ore 19.27, con arrivo a Potenza, ore 22.08 • 3519 Melfi, ore 10.52; Potenza, ore 12.06; • 3536 Potenza, ore 15.55; Melfi, ore 17.02; • 3539 Melfi, ore 18.25; Potenza, ore 19.44 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato); •3441 Bella-Muro, ore 7.15; Potenza, ore 7.55 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato); •3446 Potenza, ore 6.29; Bella-Muro, ore 7.05 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato). • Nuovo collegamento PZ 504 in partenza da Metaponto ore 4.15, Potenza ore 4.42 Napoli, arrivo ore 7.40. Coincidenza con Eurostar AV 9432 da Napoli ore 7.54, arrivo a Milano, ore 13.39 (con fermate intermedie a Roma, Firenze e Bologna). Treno ES AV 9432 in partenza da Milano ore 16.30 (con fermate intermedie a Bologna, Firenze e Roma), arrivo a Napoli alle ore 22.05.
Domenico Iacobuzio e Federico Mazzaro e, in basso, alcuni cassonetti fotografati ieri mattina (f.M.)
tà, come all’inizio di ogni settimana, erano visibili cassonetti della differenziata già quasi pieni. Contemporaneamente, anche i cittadini devono mantenere comportamenti corretti, come per l’orario di conferimento che, da regolamento, deve essere pomeridiano.
Numerosi gli altri temi affrontati nel corso della riunione, tra cui il potenziamento dei servizi d’istituto, la necessità in tempi brevi diaccorpare l’azienda comunale per la tutela ambientale in una sede unica, la programmazione del piano neve in prossimità
della stagione invernale e la trasformazione dell’ Azienda in società per azioni. Queste tematiche saranno affrontate con la dovuta attenzione dal nuovo consiglio di amministrazione, di concerto con l’amministrazione comunale, già a partire dalla prossima seduta.
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Facoltà Ingegneria
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0971 305011
E’ il giorno del grande appuntamento per il piccolo LUCA. Anche per lui è giunto il momento di varcare la soglia della scuola dell'infanzia di via delle Acacie, a Potenza. Lo fa quando il fratellino GIUSEPPE RAFFAELE inizia a frequentare la prima classe delle elementari, nel plesso di via Verdi. Un affettuoso “in bocca al lupo” a entrambi, con l'augurio che la vita riservi a questi due meravigliosi bambini un avvenire segnato da importanti traguardi e di serenità.
RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470
• Coincidenza a Napoli con nuova corsa PZ 505 in partenza per Potenza alle ore 22.15, arrivo ore 00.10. Termine corsa a Metaponto.
TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI
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HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO
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NICOLA è un giovane poliziotto che ama il teatro. Laura è una studentessa universitaria pronta a lottare contro l'ingiustizia. Libero è un leader del movimento studentesco. Gli anni sono quelli che precedono, attraversano e seguono il 1968 e i suoi rivolgimenti.
Il cattivo tenente UN tenente della polizia di New York è alla ricerca di due teppisti che hanno violentato una suora in chiesa.
G.I.Joe I G.I. Joe sono una squadra anti-terrorismo composta da un gruppo di veterani militari. Tra testate nucleari e tute high-tech dotate di acceleratori, il film è una festa di effetti speciali e scene d’azione.
RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157
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UNA pubblicazione che va fuori gli schemi precostituiti. Così la Caritas diocesana di Potenza ha inteso dare corso ad un mensile dal titolo “A testa in giù” che vede il corpo redazionale formato da Marina Buoncristiano, Roberto Lorusso, Maddalena Rivela, Giorgia Russo e Federica Telesca. Un mensile nato per coinvolgere la gente e per la gente, quello proposto dalla struttura di Bucaletto che ha inteso e intenderà interpretare le istanze, mediante articoli, segnalazioni e suggerimenti dei cittadini di Potenza e dintorni. La pubblicazione è stata già inviata nei locali del Comune di Potenza, della Provincia di Potenza della Regione Basilicata e di altri uffici di rilevanza sociale ed economica. Problemi quotidiani, appuntamenti, orari di apertura delle farmacie, ricette gastronomiche e usanze della città capoluogo fanno parte del mensile. Nei primi due numeri sono apparse interviste al sindaco di Potenza, Vito Santarsiero e al governatore della Basilicata, Vito De Filippo. Interviste mirate a comprendere i problemi strutturali della città capoluogo e della Basilicata. Un mensile, quello ideato dalla Caritas diocesana (coinvolta nel progetto delle “Porte sociali”, nella sede di via Raffaele Aderenza ) di ampio respiro che ha già fatto registrare i primi commenti e le reazioni da parte dei lettori. Le rubriche saranno varie e articolate nel prossimo futuro, e, attualmente hanno nello spazio ai giovani e nel costume e società i propri punti di forza della programmazione e del palinsesto diretto da Marina Buoncristiano. Il coinvolgimento di parroci, in primis don Donato Lauria, è l’emblema della rappresentatività sul territorio, legato anche ad un interscambio con le parrocchie e non solo. Tra le firme del mensile, quella di Abdelilah Smaaili. Un segno tangibile dell’apertura culturale ed economica ad altre forze sociali nel capoluogo. Marina Buoncristiano e il suo “gruppo”contano di allargare il numero delle rubriche e dei messaggi da sviluppare con il mensile “A testa in giù”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
ACI Soccorso Stradale
Potenza 25
Agenda
Mercoledì 16 settembre 2009
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
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Avigliano Coviello (Pdl) interroga l’amministrazione: quegli scali sono fondamentali al traffico
Soppresse alcune fermate «Si intervenga anche sulle stazioni e le sale d’attesa abbandonate e scomode» AVIGLIANO - Il treno, croce e delizia. Per gli utenti del trasporto locale, in realtà, vale più la prima ipotesi. Fra materiale rotabile vecchio (le storiche Aln 668, che viaggiano sulla PotenzaFoggia e hanno ripreso il posto che per un breve periodo è stato del “Minuetto” nella linea verso Napoli, vanno ormai per i quarant’anni), sporcizia e quant’altro, motivi di critica del servizio offerto dalle Ferrovie dello Stato certo non mancano. E in attesa di verificare se il contratto di servizio siglato ad inizio estate fra Trenitalia e la Regione Basilicata servirà davvero a rilanciare il trasporto su rotaia, fino ad oggi quanto mai penalizzato sulle linee lucane, crescono le situazioni di disagio e di difficoltà per i viaggiatori. Protestano quelli che si servono del treno per spostarsi da Potenza verso il Vulture-Melfese e viceversa, muovendosi nel tratto di linea compreso nel territorio del comune di Avigliano. Ci sono da un lato le condizioni di degrado nelle quali versano le stazioni, da anni non presenziate e fatalmente finite nel più totale abbandono. E ci sono, dopo le variazioni apportate agli orari a inizio estate e che rimarranno in vigore fino alla metà di dicembre, le soppressioni delle fermate di alcuni convogli, che rendono sempre più difficile a chi preferisca servirsi del treno piuttosto che dell’automobile utilizzare questo mezzo. Sulla questione, interviene il consigliere comunale del Popolo della libertà Tommaso Coviello, membro della consulta regionale dei giovani dell’Anci, attraverso un’inter-
rogazione al sindaco di Avigliano Domenico Tripaldi, nella quale si chiede quali iniziative l’amministrazione comunale intenda intraprendere di fronte alle recenti decisioni assunte da Trenitalia. «Lo scalo ferroviario di Castel Lagopesole, ubicato nella frazione Sarnelli, riveste un’importanza fondamentale per i collegamenti verso il capoluogo di provincia o per il raggiungimento della direttrice adriatica per tanti viaggiatori residenti nel comune di Avigliano, ma anche in quello con-
finante di Filiano. La stazione ha svolto negli anni passati e continua a svolgere un importante ruolo di raccolta del traffico pendolare diretto verso il capoluogo, ma a far data dal rinnovo dell’orario, lo scorso 14 giugno, in essa non fermano più alcuni treni, in particolare quelli delle 10.22 e delle 12.20 in direzione Foggia e quello delle 17.36 diretto a Potenza. Ciò ha determinato - sottolinea Coviello - notevoli disagi alla cittadinanza che utilizza il servizio per recarsi a Potenza, ma anche per coloro che intendono raggiungere la stazione di Foggia, per poi dirigersi al nord. Occorre ricordare - aggiunge ancora il consigliere del PdL che lo scalo di Castel Lagopesole serve una fascia di territorio comunale in cui sono residenti circa 2.500 cittadini. Senza contare poi che lo stesso scalo opera da raccolta, attraverso un collegamento su gomma, anche per i viaggiatori provenienti dal vicino comune di Filiano e dalla frazione Sant’Ilario del comune di Atella». Ecco perchè «sarebbe pertanto indispensabile - conclude Coviello - poter ripristinare le fermate soppresse, anche al fine di decongestionare il traffico della strada statale 658. E sarebbe necessario anche intervenire sullo stato di degrado e di abbandono in cui versa la stazione, quanto meno dotando la sala d’aspetto di una panca dove poter attendere l’arrivo del treno, soprattutto a servizio delle persone anziane che utilizzano lo scalo ferroviario». Giancarlo Tedeschi
Avigliano Torna il workshop “il corpo comico” di Paolo Nani
Improvvisazione, spettacolo e magia «Peccato manchi il centro polivalente» AVIGLIANO - Il ritorno, tre anni dopo. Tre anni dopo quella indimenticabile serata in cui dimostrò tutta la sua straordinaria capacità di mimo,diclown, diattoreatutto tondo, con una interpretazione magistrale de “La lettera”, spettacolo che ha portato e continua a portare in giro nei teatri di tutto il mondo. Ferrarese di nascita, danese per residenza, ormai anche un po’lucano e, perché no, un po’ aviglianese, Paolo Nani torna, stavolta, con un “workshop residenziale”, dal titolo “Il corpo comico”, che si snoderà nel corso dell’intera settimana, organizzato dall’Officina del circo di Avigliano, che anche nell’anno in cui si è trovata nell’impossibilità pratica (anche per il totale disimpegno da parte delle istituzioni, incapaci di comprendere il livello e l’importanza di una manifestazione che nelle sue quattro edizioni aveva riscosso un successo clamoroso di partecipazione e di interesse) di organizzare quell’Officina Clown Festival che negli anni scorsi ha portato ad Avigliano tutto il meglio che questa forma d’arte e di spettacolo può offrire (dallo stesso Nani a Johnny Melville, da Jango Edwards a Carlo Colombaioni), è riuscita a mettere in piedi un evento di assoluto valore. «Sono una serie - spiega Marianna L’Amico, presidente dell’Officina del Circo di nuovicapitoli dellospecialissimo metodo di insegnamento di Paolo Nani, fatto di videoclip, improvvisazioni,
esercizi distile, edi ricercadi uno stato creativo che vada oltre la quotidianità. Lavoreremo, tra l’altro, sul training fisico tra elementi di danza, ricerca dello “stato di grazia”, esercizi per allargare ed espandere quello che è il nostro normale “me stesso”. Ancora, costruzione dello spettacolo con il percorso che porta dall’idea alla scena partendo da qualcosa di già fatto oppure da un’idea nata durante il workshop. Lavoreremo sull’improvvisazione e sulla struttura, con improvvisazioni individuali per imparare a vedere le regole del teatro, sulle intenzioni con lo studio sui percorsi interiori, su ciò che si legge negli occhi, sul timing e la comicità, sugli stili e la creatività per imparare a “vedere gli stili” e a mescolarli sulla scena, per crearne di nuovi». Un percorso che richiede un impegno notevole, due sessioni quotidiane di lavoro per un totale di sette ore, tre al mattino e quattro al pomeriggio. «Abbiamo voluto organizzare un altro corso di alta formazione - afferma ancora Marianna L’Amico - per provare a creare nuovi artisti, abbiamo avuto 30 iscrizioni, da tutte le regioni del sud ma anche, ad esempio, da Trento». Accanto alle note gradevoli, però, ci sono anche quelle dolenti, sotto la forma, solita, di deficit di strutture: «Ci spiace non poter avere ancora a disposizioni il Centro polivalente, la presenza ad Avigliano di un artista del livello di Paolo Nani sarebbe
stata un’ottima occasione per mettere in scena uno spettacolo di assoluto livello. Ma ancor più, avere a disposizione un contenitore adeguato sarebbefondamentale per associazioni come la no-
stra, per poter emanciparsi, o quanto meno non dover dipendere totalmente, dal finanziamento pubblico». Chi ha orecchie per intendere, intenda. gian.te.
Cras, un nibbio bruno salvato a Pignola
Il magnifico scenario dell’oasi Wwf a Pantano di Pignola in cui sorge il Cras
PIGNOLA - Il Cras (centro recupero animali selvatici) della Provincia di Potenza ha curato e reintrodotto in natura, in questo fine settimana, un magnifico esemplare di nibbio bruno, inanellato dal medico Egidio Fulco. Il nibbio è stato recapitato dal Corpo forestale dello Stato presso le strutture del centro situate nella Riserva regionale lago Pantano di Pignola lo scorso 15 luglio. E’ stato curato in tempo per la migrazione autunnale in quanto si tratta di una specie migratrice che proviene dall’Africa all’inizio della primavera, nidifica in Basilicata e riparte entro l’inizio dell’autunno. Prosegue dunque l’annata straordinaria del Cras, che con questa liberazione conferma il superamento della media di recuperi di animali selvatici,
prevalentemente uccelli rapaci, da anni stabile attorno al 67 per cento. «L’operato del centro è migliorato, la crescente sensibilità dei cittadini, il lavoro del Corpo forestale, le nuove strutture realizzate dalla Provincia di Potenza, sono stati di grande aiuto quest’anno ed i risultati sono evidenti» dichiara Andrea Cerverizzo, il coordinatore delle attività del Cras. «Speriamo vivamente che quest’anno la caccia sia corretta - prosegue Cerverizzo - e che i cacciatori onesti siano la maggioranza, anche tramite loro deve diffondersi il rispetto degli uccelli rapaci, splendidi animali protetti che attirano turisti da tutta Italia e che rendono la nostra regione tra le più visitate dai Birdwatchers». Emilia Manco
Pignola La minoranza chiede la convocazione della commissione Statuto
«Si rinnovi l’organismo con urgenza» PIGNOLA - «Con il rinnovo del consiglio comunale delle elezioni del 2008, si presentava l’esigenza di rinnovare anche la commissione Statuto al cui interno erano venuti meno i presupposti per poter operare, in mancanza di alcuni componenti non più eletti nel consiglio comunale». E’ al premessa che affidano a una nota i consiglieri comunali Giancarlo Spagnoletta, Giampiero DeIacovo, Saverio Fierro, Angelo Santangelo, Pompeo Dibello, membri del gruppo consiliare “Progetto per Pignola”. «ubito dopo l’insediamento della nuova compagine amministrativa si chiedeva al sindaco il rinnovo della commissione suddetta». Eppure, a tutt’oggi, proseguono i consiglieri firmatari del documento inviato alla pre-
sidenza dell’ente, sono state «rinnovato tutte le commissioni meno che quella dello Statuto». Ma la denuncia dei consiglieri prosegue perchè «da anni si verificano episodi che danno adito a comportamenti poco corretti e antidemocratici nell’applicazione delle norme che regolano i lavori del consiglio comunale». L’ultimo in ordine di tempo - come già denunciato in una precedente nota - quello «dell’11 agosto 2009, dove è stato superato ogni sorta di buon senso e di correttezza istituzionale e forse anche al limite della legalità, avendo ignorato che la minoranza consiliare non era ancora presente in aula concludendo i lavori del consiglio in soli dieci minuti». Eppure «vi erano due punti dell’ordine del giorno».
Così, i consiglieri di minoranza chiedono «la convocazione d’urgenza del consiglio comunale per il rinnovo della commissione Statuto». Ma non è tutto. La richiesta ha i toni e i caratteri «dell’urgenza - aggiungono i rappresentanti dell’opposizione - per apportare alcune modifiche al regolamento del consiglio che diano ai consiglieri di minoranza la possibilità di poter esercitare il proprio mandato amministrativo nel rispetto di regole serie e per il ripristino della democrazia nel comune di Pignola». Poi, l’ultimatum: qualora «la convocazione non dovesse avvenire, i firmatari spiegano che si vedranno costretti «a disertare tutte le assemblee consiliari, fino a quando non si darà corso al rinnovo della commissione Statuto».
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Mercoledì 16 settembre 2009
27 Satriano Lo sfogo del sindaco Miglionico per i disservizi provocati da Enel e Telecom
Vittime di “eneltelecomia” Da anni si attende la rimozione di alcuni impianti. «Non sappiamo più cosa fare» SATRIANO - Duro monito di Michele Miglionico, sindaco di Satriano, contro Enel e Telecom che, a causa di ritardi e disservizi, hanno messo in stand-by importanti progetti promossi dall’amministrazione comunale. «Oltre alla complessa macchina amministrativa e al tortuoso percorso della burocrazia - si legge in una nota i Comuni oggi sono colpiti dal “male del secolo” dell'amministrazione pubblica che penalizza lo sviluppo del proprio territorio: “la eneltelecomia”». Così Miglionico definisce il cattivo funzionamento delle due aziende che a Satriano «non intervengono sugli impianti, bloccando da mesi o anni quattro opere pubbliche che rientrano in una pianificazione generale di sviluppo del territorio». Entrando nello specifico il primo cittadino sottolinea come «nella zona di Sant’ Andrea circa 18 mesi fa è iniziato un importante progetto di riqualificazione urbana e sistemazione stradale. Oggi, dopo aver ultimato i lavori, aspettiamo ancora lo spostamento di un armadietto Telecom richiesto nel lontano 19 Settembre 2007. Nel centro storico da mesi abbiamo appaltato una delle più importanti opere della storia di Satriano, “La casa della solidarietà”. Dal giorno
Il sindaco Miglionico
11 Febbraio 2009 chiediamo la rimozione di una cabina Enel e dopo aver
assolto a tutti gli adempimenti richiestici, ad oggi ancora nessuna risposta». Ma non è finita qui. «L’amministrazione comunale di Satriano con una delibera di consiglio comunale tempo fa ha affidato la struttura del ex mattatoio al gruppo di Protezione Civile Lucano di Satriano, dopo la prima richiesta inoltrata all'Enel il giorno 20 Gennaio 2009 per l'allaccio di un nuovo contatore, ad oggi ancora tutto resta fermo. In ultimo un intervento di riqualificazione nel centro storico resta bloccato perché l'Enel non rimuove un contatore in disuso da anni». Amara la conclusione di Miglionico: «Tutto questo, oltre che rallentare, come già detto, i difficili processi di sviluppo, crea un serio danno economico all'ente poiché le ditte appaltatrici inoltrano, legittimamente, le varie riserve sull’interruzione forzata del cantiere». Per il sindaco di Satriano «tutto ciò non è più tollerabile, l'amministrazione non sa più a chi rivolgersi. Si ritiene necessario e si chiede che Enel e Telecom diano riferimenti chiari nei propri uffici che semplifichino al massimo l'iter burocratico degli Enti locali». Rocco Perrone
Standardtela Riconosciuto l’indennizzo per fallimento
Giudice dà ragione ai lavoratori: Zucchi pagherà 15.000 euro SANT’ANGELO - Il giudice ha dato ragione ai lavoratori della Standardtela. Ora la Zucchi dovrà versare 15.000 euro a ognuno di loro, a titolo di risarcimento in caso di fallimento del programma di riconversione industriale, proprio come previsto dall’accordo sottoscritto nel 2005. La Zucchi aveva mostrato contrarietà rispetto a questo punto. Ma alcuni lavoratori hanno fatto ricorso davanti al giudice, che ha riconosciuto il loro diritto a essere risarciti. Molto soddisfatti si sono detti Carlo Quaratino della Cisl e Gerardo Caseletto della Femca, che hanno commentato: «Semplicemente è stato rispettato quanto sottoscritto nell’accordo. Ora, però, bisogna andare avanti per dare un futuro produttivo allo stabilimento di Sant’Angelo Le Fratte». E’ quanto è emerso al termine dell’assemblea che si è svolta ieri sera presso la sala del cinema comunale, dopo l’incontro che si è svolto a Roma tra sindacati e il gruppo tessile per aggiornare il dossier sulla vertenza dopo il fallimento del progetto Draplane. Le parti, azienda Zucchi e sindacati, non essendoci allo stato dei fatti le condizioni per un accordo, hanno deciso di aggiornare il tavolo negoziale nei prossimi giorni a Potenza, in concomitanza con l’incontro che si farà con la Regione Basilicata.
I edizione della rassegna che si terrà nell’osservatorio astronomico
Esposizione itinerante di storie e fumetti
Castelgrande film festival Cinema da cinque stelle
Il Corriere dei Piccoli festeggia i 100 anni Mostra a Brienza
CASTELGRANDE - Lunedì, in mattinata, alle ore 10, si inaugurerà, presso l’osservatorio astronomico il “Castelgrande film festival astronomico - Prima edizione”. La manifestazione vuole essere il giusto mix per valorizzare al meglio la struttura astronomica e incentivare la ricerca, lo studio e il flusso turistico legato alla cultura e all’informazione. La kermesse si svolgerà nella quarta settimana del mese che va dal 21 al 27 settembre 2009 e prevede un cartellone ricco di personalità, dibattiti, e proiezioni di film legati all’astronomia e articolate da due sezioni temporali: la sezione giovani nella prima parte di giornata e la sezione adulti a partire dal pomeriggio fino a sera tardi. All’inaugurazione della rassegna cinematografica, parteciperanno le autorità ed è previsto l'intervento del direttore scientifico dell'Osservatorio, il professore Luigi Colangeli. Alle 11 si aprirà ufficialmente la rassegna con la proiezione del film “Final Fantasy” del regista Hironobu Sakaguchi. Sempre lunedì, dopo la pausa pranzo, si ripartirà alle 14 con un momento dedicato all'animazione e a'intrattenimento, a seguire a alle ore 17 sarà la volta del film “Voyage Dans La Lune” di Georges Melies, del film “Solaris” di Steven Soderbergh. Alle ore 19.30 si svolgerà la presentazione del libro “Galileo tra Scienza fede e politica” a cura del professor Alberto Righini e con un breve racconto sulla storia dell'Osservatorio astronomico di Castelgrande con il direttore tecnico dell’osservatorio, Dario Mancini.
L’osservatorio astronomico di Castelgrande
A chiudere la prima serata ci penserà alle 21 e 30 la proiezione del film russo del 1972 “Solaris” di Andrei Tarkovsky. Martedì 22 settembre la giornata si apre alle 11 con la proiezione del film “Star Treck primo contatto” di Jonathan Frakes. A seguire dopo la pausa pranzo i visitatori saranno traghettati in pullman e visiteranno il centro astronomico, per poi rituffarsi in una nuova scorpacciata di film a partire dalle ore 18 con il film “La guerra dei Mondi” di ByronHaskin. La seconda giornata si concluderà a tarda serata dopo la presentazione, alle 21, del documentario Orson Welles “The war of the
world” di Rocco Brancati, il dibattito su temi astronomici con Flavio Fusi Pecci, direttore dell’osservatorio Astronomico di Bologna, e la proiezione alle ore 22.30 del film “Contact” di Robert Zemeckis. Mercoledì 23 Settembre si inizia alle ore 11 con il film “Apollo 13” di Ron Howard, alle 17 c'è “Deep Impact” di Mimi Leder, mentre alle 18.30 si svolgerà l'incontro e dibattito sui temi cinematografici con il regista Luigi Di Gianni e alle 20.30 si faranno delle osservazioni dei corpi celesti dalla struttura mobile “Sace Car”. Giovedì 24 Settembre si parte dal film di Leonardo Pieraccioni “Il Ciclone”, per
riprendere nel pomeriggio alle ore 18 con “Innamorati Cronici” di Griffin Dunne, e alle 20,30 la giornata si chiude con “Ultimatum dalla Terra” di Scott Derrickson. Venerdì 25 Settembre “Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrik aprirà il galà di film alle 11 e alle 12 invece c'è l'incontro con l'ingegnere Dario Mancini, Direttore Tecnico dell'Osservatorio Astronomico di Castelgrande. Nel pomeriggio alle 17 verrà proiettato il film “Mission to Mars” di Brian De Palma, alle 19 sarà presentato il documentario e il volume di Renato Cantore "La tigre e la luna", e alle 21.30 la serata si spegne sotto i riflettori del film “K Pax - Da un altro mondo” di Iain Softle. Sabato 26 Settembre, penultimo giorno della kermesse, si parte alle 11 con “E.T. l'extra terrestre” di Steven Spielberg, per poi proseguire alle 17 con “The Core” di Jon Amiel, alle 19 con la proiezione del documentario “Astronomia Nuragica” di Efisio, e alle 21 con il film “Armageddon” di Michael Bay. Domenica 27 Settembre, nel giorno di chiusura della manifestazione alle 11 si proietterà il film “Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg, alle 16 con “Indipendence day” di Roland Emmerich e alle 19 con “Signs” di M. Night Shyamalan. A chiudere i battenti della manifestazione ci penserà, alle 21.30, il concerto del musicista Marco Ranaldi. Tutto il programma della rassegna cinematografica è disponibile sui siti web: www.turisticacastelgrandese.com e www.comunedicastelgrade.it Carmine Pepe
Un numero del corriere dei piccoli
BRIENZA - “Cento anni del Corriere dei Piccoli” in mostra nel centro del Melandro. Così Brienza celebra l'indimenticabile “Corrierino” ripercorrendo le tappe delle storico periodico per ragazzi. All'inaugurazione, prevista per questa sera alle ore 19 nel Palazzo Municipale, interverranno il presidente dell’Unitre, Vincenzo Macchia, il sindaco Pasquale Scelzo, il presidente del Circolo “Silvio Spaventa Filippi” e il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Prospero De Franchi. Un mix di storie, fumetti ed illustrazione per ragazzi in mostra nel Chiostro comunale, da questa sera sino a martedì prossimo, per raccontare un “pezzo di storia dell’editoria italiana che analizza lo sviluppo dell'illustrazione e della letteratura per bambini”. Un’iniziativa culturale organizzata dall’Unitre di Brienza e dal Circolo “Silvio Spaventa Filippi” di Potenza con il patrocino del consiglio regionale e del comune. La rassegna in programma si arricchisce della collaborazione della “Fondazione Corriere della Sera”che per l'occasione ha messo a disposizione il suo archivio
storico. «L'iniziativa vuole celebrare il centenario della nascita del fortunato giornale per ragazzi - dicono gli organizzatori - con un viaggio di grande emozione e divertimento attraverso i disegni e i materiali grafici originali e una selezione del pubblicato, ad opera dei grandi artisti che misero il loro eccezionale talento al servizio del periodico. In mostra opere dei grandi artisti che misero il loro eccezionale talento al servizio del Corriere dei Piccoli. Tavole, disegni, bozzetti, vignette alla cui ricerca hanno collaborato gli illustratori ancora in vita o i loro eredi”. Tanti artisti hanno eseguito appositamente per la mostra tavole illustrate che rivisitano i più famosi personaggi del Corrierino. Il materiale espositivo proviene dall'Archivio Circolo Culturale “Silvio Spavanta Filippi” di Potenza, dall'Archivio Famiglia Speventa Filippi di Varese e dalla Biblioteca del Professore Livio Sossi di Trieste. Al termine della presentazione della mostra saranno consegnati ai corsisti dell'Unitre gli attestati di frequenza per l'anno accademico 2008-09. Angela Scelzo
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I dirigenti di alcune scuole di Melfi concordi nel definire la stagione che è appena iniziata MELFI - Con l’inaugurazione del nuovo anno scolastico le dirigenze degli istituti di Melfi sono tutte al lavoro per consentire il miglior svolgimento possibile di una stagione cruciale per le riforme volute dal ministro, Gelmini. «Sarà un anno complicato - spiega il dirigente della scuola secondaria di primo grado Ferrara, Antonio Bozzone – soprattutto per quanto riguarda l’aspetto finanziario e la sostituzione dei docenti assenti. Mentre in passato c’era la possibilità di sostituire questi insegnanti, in quanto tali docenti avevano delle ore a disposizione, oggi questo non è più pos-
«Sarà un anno scolastico complicato» sibile. Ritengo pertanto che vivremo delle situazioni di caos». Una riforma partita la scorsa stagione. «Quest’anno dovremo ripartire dalla riforma avviata per quanto attiene la valutazione dei ragazzi – aggiunge il preside, Bozzone – e quindi ci sarà da stare attenti perché anche da noi gli studenti, per poter essere ammessi alle classi successive, dovrebbero raggiungere la sufficienza in tutte le discipline. Si tratta di un obiettivo ambizioso e complicato da rag-
giungere soprattutto in una scuola media, meno in una superiore. Per evitare una strage di bocciati avvieremo una serie di corsi di recupero, anche pomeridiani». Nella storica scuola Ferrara di Valleverde si sono registrare 108 nuove iscrizioni per un totale di 364 studenti complessivi. «Un calo che risente della fisiologica diminuzione delle nascite – conclude il dirigente, Antonio Bozzone – ma ciò non ci impedirà di organizzare attività facoltative opzionali. Ripete-
remo le attività pomeridiane, sempre svolte in passato, tra cui il teatro, l’informatica, l’educazione alla salute, ambientale, stradale e della legalità». L’esperienza di una scuola primaria e dell’infanzia. «Il problema principale di questa stagione – sostiene il dirigente dell’antica scuola elementare Nitti, Filomena Nitti – sarà quello dei tagli agli organici che ci hanno colti di sorpresa perché arrivati in agosto a cose già organizzate. La nostra scuola, tuttavia, è ripartita veloce-
mente per poter offrire all’utenza un servizio di qualità. Abbiamo così avviato il progetto accoglienza per i bambini del primo anno della primaria e quelli dei tre anni delle sezione della scuola dell’infanzia». Infine un ultimo aspetto ormai divenuto abituale. «Nostro compito – conclude la dirigente, Guidi - era anche quello di tranquillizzare i genitori che hanno la preoccupazione di affidare i propri figli ad una nuova istituzione. E’ stato pure necessario tranquillizzare i maestri, tutti ab-
bastanza in fermento per i numerosi tagli agli organici. Mi auguro comunque che tutto proceda per il verso giusto». Stessa accoglienza riservata alle matricole del liceo scientifico di Melfi. «Introduciamo alla nostra scuola tutti gli studenti del primo anno – spiega la studentessa del Federico II, Michela Pontolillo – che nel prossimo fine settimana accompagneremo al mare di Nova Siri. Ricordo che dopo la scuola media ero terrorizzata per l’esperienza del liceo e questa idea dell’accoglienza mi aiutò a superare l’imbarazzo e le paure». Vittorio Laviano
Questa mattina incontro in Regione tra le parti: l’obiettivo è la provincializzazione
Si decide sulla Ginestra-Barile L’assessore Loguercio: «Siamo determinati a dare una soluzione definitiva» GINESTRA - L'assessore alle Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità, Innocenzo Loguercio ha convocato, per domani alle 11 nella sala riunioni del Dipartimento, la Provincia di Potenza ed i Comuni di Barile e di Ginestra per valutare ipotesi gestionali e gli interventi necessari alla messa in sicurezza della strada Barile -Ginestra. Una strada, questa che, fino ad oggi, pur non essendo di nessuno è stata oggetto di numerosi interventi di messa in sicurezza, proprio dalla Provincia che nel 1999 ha gestito ben due miliardi e mezzo di lire, usciti dalla finanziaria del 1996, per metterla in sicurezza. E proprio la Provincia nel 2005, rimosse una frana che comprometteva il transito dei veicoli, l'allora sindaco Pepice aveva pochi giorni prima posto il divieto di transito per salvaguardare l'incolumità dei viaggiatori. Di questa strada, il consigliere regionale Franco Mollica conosce abba-
Un’immagine della Ginestra Barile. Nei riquadri a sinistra Loguercio a destra Mollica
stanza bene l'iter dei finanziamenti statali, avuti dalla finanziaria del 1996 e deliberati nel 1998, per il suo miglioramento: «inizialmente erano previsti 3 mi-
liardi e mezzo per la Ginestra-Barile, per divisioni politiche un miliardo è stato dirottato sulla provinciale “Piano del Cerro” che da Venosa conduce a Rapolla. I la-
vori di inizio dei lavori della Ginestra-Barile, eseguiti dalla Provincia, avvengono nel 1999 e vengono completati un anno dopo. Una parte importante per ottenere
questi finanziamenti l'hanno fatta i sindaci della zona di Barile e Venosa, dove l'allora sindaco Donato Bellasalma si incatenò davanti la statua di Orazio per denunciare le cattive arterie che conducono a Venosa. Un altro intervento meritevole fu fatto dall'allora Presidente della Provincia Domenico Salvatore, presidente della V commissione dell'Upi Nazionale col contributo del sottoscritto, allora consigliere provinciale». «La Regione ha dichiarato l'assessore regionale Loguercio - ritenendo non più procrastinabile l'annoso problema in questione è fortemente determinata nel dare soluzioni facendosi carico di un onere finanziario straordinario per la Ginestra-Barile». «L'intervento - precisa Loguercio - sarà suddiviso in 2 trance: la prima necessaria per la messa in sicurezza della strada, da condurre in tempi brevissimi a cura dell'amministrazione che ne assumerà la gestione
provvisoria, e la seconda da affidare alla Provincia di Potenza che la utilizzerà al termine del processo di "provincializzazione" della strada stessa, processo da avviare nell'immediatezza e che presumibilmente sarà concluso entro l'anno». «In ogni caso - conclude l'assessore Loguercio - si seguiranno i percorsi utili a tenere in esercizio l'infrastruttura viaria in modo che gli utenti la possano percorrere in piena sicurezza». Del comune di Barile ci sarà il sindaco Giuseppe Mecca , che conosce vita e miracoli di questa strada e porterà con sé tutta la documentazione necessaria per convincere gli amministratori provinciali e regionale che non c'è più tempo per rinviare gli interventi di sicurezza su questa strada. Dal Comune di Ginestra, oltre al responsabile dell'Ufficio Tecnico, Claudio D'Auria, ci sarà il vicesindaco Giovanni Musto e l'assessore Michele Tucciariello, entrambi lavorano alla Fiat di San Nicola di Melfi ed ogni giorno, sotto tutte le intemperie e pericoli, attraversano questa arteria per andare a lavorare. Lorenzo Zolfo
Rionero Il 18 prossimo l’udienza. Il Tar: Il Comune ha ragione
Ami, la parola al Consiglio di Stato RIONERO - Nuovo capitolo tra la società salernitana Ami, Alimentari Mastromartino Italia spa che a Rionero ha aperto da pochi mesi il negozio M&L e il comune di Rionero. Una vicenda che va avanti ormai da tempo a suon di ordinanze del Tar. La questione verte sull’apertura del supermercato da parte dell’Ami. In causa il certificato di agibilità che secondo il comune di Rionero sarebbe un requisito mancante all’edificio in questione. L’ultima sentenza del Tribunale amministrativo regionale per «l’annullamento previa sospensione dell’efficacia del provvedimento del responsabile del servizio urbanistica delcomune di Rionero» è del 9settembre scorso e rigetta la richiesta di sospensione. «Ritenuto che la presente domanda cautelare appare priva del re-
quisito del pregiudizio attuale» si legge nell’ordinanza. Una vicenda che pare non avere fine visto che venerdì 18 ci sarà l’udienza presso il consiglio di Stato. Una situazione ingarbugliata di cui si sono perse le trame e di cui i rioneresi si sono stancati. Prima c’era il problema dell’area commerciale. Un’area troppo grande per consentire l’apertura di un locale di vicinato. Gli scaffali posizionati a delimitarne l’area non erano stati giudicati sufficienti. Ci voleva un perimetro in muratura. Poi la perizia giurata. Gli scaffali non sarebbero stati più spostati dal loro posto di confine e allora via con la riapertura. Ancora si è discusso della destinazione d’uso del locale che sarebbe situato in un area cittadina, rispetto al vecchio piano regolatore, non dedita all’apertura di
un esercizio commerciale. La questione dell’agibilità, invece, va avanti dal 2 febbraio scorso dopo appena tre giorni dall’apertura ufficiale del negozio avvenuta il 31 gennaio. Una storia fatta di interruzioni, aperture e nuove chiusure sempre sotto le ordinanze del tribunale che si accumulano. Il locale da qualche tempo è rimasto sempre aperto e in funzione, i clienti non mancano. Presso M&L lavorano sei rioneresi tra commessi, salumieri e cassieri. Fuori il parcheggio è ampio e dotato recentemente di giochi gonfiabili per il divertimento dei più piccoli che accompagnano le mamme a fare la spesa. Questo è quello che si vede dall’esterno. Poi carte e controlli, ordinanze del Tar lette a discrezione, avvocati contro avvocati, società, comune, carte e scartoffie. Non
La sede del Comune di Rionero
si sa più cosa succede ormai, né cosa aspettarsi. Per il momento i cittadini fanno la spesa come sempre.
Il 18 chissà cosa porterà, ma la parola fine sembra ancora lontana. Lucia Nardiello
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Lavello Duro attacco del consigliere di minoranza all’assessore
Le segnalazioni di Ventricelli
Sp 48, Di Giacomo (Pd) punta il dito contro “Totò” Capuano
Genzano di Lucania Trovate altre due piccole discariche
LAVELLO - Se per la matematica la somma di due piu due ha come risultato quattro per la politica pare che non sempre sia così. Dopo la recente pubblicazione di un manifesto murale che annuncia l'imminente inizio dei lavori per la tanto chiacchierata strada provinciale 48, i conti non sembrano tornare ai cittadini lavellesi. Così se il primo annuncio della messa in sicurezza della 48 fu dato a caratteri cubitali dall'allora maggioranza che guidata la provincia di Potenza, oggi è la minoranza, all'interno della compagine governativa provinciale, a scrivere con manifesti murali di ciò. Non mancano gli attenti osservatori di questo simpatico aneddoto e, in questo inizio di autunno caratterizzato da botte e risposta al fulmicotone, è subito polemica. A prendere la parola è Ferdinando Di Giacomo, consigliere di minoranza del PD nella giunta Annale. «A Lavello- fa sapere Di Giacomo - è apparso in questi giorni un manifesto del Gruppo Consiliare provinciale del Pdl L'estensore del manifesto afferma che finalmente la SP48 sarà rifatta e cita una delibera di Giunta provinciale». «Avrei voluto chiedere - ironizza Di Giacomo - al Presidente Lacorazza se in questi giorni avesse provveduto ad un rimpasto in Giunta, ma rileggendo bene il manifesto ho capito chi l'ha scritto e ho desistito dal chiedere informazioni». «Infatti siamo abituati a queste esternazioni del Consigliere Totò (diminuitivo del nome) Capuano. Non sappiamo però se con queste gag esilaranti allieti
Le pessime condizioni in cui versa un tratto della provinciale numero 48
pure il Consiglio Provinciale perchè se così fosse ne siamo molto invidiosi. E però, nella foga di imitare Totò (Antonio De Curtis), che in un film si vende la fontana di Trevi, dimentica che lui non fa parte della Giunta provinciale, che è all'opposizione in Consiglio Provinciale, che il rifacimento della Sp 48 è frutto del lavoro e dell'impegno del Presidente Altobello e dell'ex Consigliere provinciale Raffaele Carretta, nonché per l'ultimo atto, dell'attuale Giunta Lacorazza». «E' paradossale - prosegue - che il nostro Totò (diminuitivo del nome) sia convinto che grazie alla promessa di un suo impegno, fatta in campagna elettorale, per il rifacimento della SP48 abbia preso i voti che lui cita. A Lavello tutti sanno che quei voti li ha presi perchè molti suoi amici di avventura hanno voluto mandarlo in Consiglio Provinciale
pur di non sentire più queste sue uscite che danneggiano il Pdl locale». «Adesso - conclude - sono sicuro che il Consigliere Capuano risponderà nel suo solito modo: “...a Lavello ci sono i comunisti che mangiano i bambini, che non prendono più voti....ecc” ci siamo abituati. Penso, e come me molti, che debba scusarsi per quel suo manifesto bugiardo con cui si vende il frutto del lavoro e dell'impegno di gente per bene come il Presidente Altobello e il Consigliere Carretta a cui va tutto il mio, e sicuramente di molti cittadini di Lavello, più profondo ringraziamento per quanto fatto per la nostra Città. Se mai il Consigliere Capuano arrivi, un domani, a poter fare quello che altri hanno fatto gli sarà reso merito. Adesso deve solo ringraziare altri». Daniele Masiello
Acerenza, taglio del nastro per la scuola dell’infanzia ACERENZA - E' iniziato al suono di una squillante campanella il nuovo anno scolastico per i piccoli alunni di Acerenza. Una campanella dal fresco trillo che ha inaugurato il nuovo complesso scolastico per i bambini della scuola dell'infanzia, frutto di un lavoro a più mani, tra le passate e la nuova amministrazione comunale. Questa mattina, il primo giorno di scuola è iniziato singolarmente, per i piccoli scolari alle primissime armi. Ad accoglierli, al primo giorno di scuola, tra bandierine colorate, vi erano il sindaco della cittadina, Rossella Quinto insieme all'amministrazione comunale e il vescovo della Diocesi di Acerenza, Giovanni Ricchiuti, presenti anche la dirigente del Centro di Riabilitazione Don Carlo Gnocchi, Simonetta Mosca e le autorità militari. Fatidico è stato il momento del taglio del nastro per i bambini e per i loro genitori. Il vescovo Ricchiuti ha benedetto il nuovo complesso scolastico per i sessantuno bambini che lo frequenteranno e per i loro insegnanti. “Sono particolarmente contento - così il vescovo Ricchiuti - poiché questi eventi sono segno di speranza. Una scuola che si inaugura in questo contesto segnato dallo spopolamento e dal bassissimo livello demografico, è un segno di speranza”. Un segno di speranza per Acerenza e per il suo futuro come ha riferito Ricchiuti al Quotidiano che
si è poi congratulato con le amministrazioni comunali con un messaggio: “dal vescovo un grazie per l'impegno profuso per questa comunità”. Il sindaco Rossella Quinto si è detta fiera per aver raggiunto il primo obiettivo del programma politico prefisso dalla entrante amministrazione con l'intento di poter offrire uno spazio dedicato ai sessantuno bambini e alla loro crescita. Il corridoio, ornato da pilastri colorati, era gremito di genitori sicuramente pronti a lasciare i loro pargoli nelle mani di chi getterà le basi per la loro vita. Nelle nuove e spaziose aule della scuola, un fiume di bambini in grembiule e zaino in spalla, pronti a bere alla fonte della conoscenza, tra loro anche qualche insegnante del ciclo elementare che ben si immaginava a fare lezione in una di quelle soleggiate e ampie classi. Tanto entusiasmo sui visi dei piccoli esploratori e sul viso degli insegnanti dell'infanzia che nella nuova struttura avranno uno spazio esclusivo, richiesto da tempo e che oggi è diventato realtà. Presente anche il nuovo preside dell'Istituto Comprensivo Monsignor Cavalla, Franco Leone, il quale si è detto soddisfatto assicurando all'intera popolazione, e in particolare alle famiglie dei ragazzi, l'impegno per un anno sereno all'insegna del dialogo e della collaborazione. L'inaugura-
La nuova scuola
zione si è conclusa nella sala mensa della scuola materna con un rinfresco per tutti i presenti e per i bambini che
per la prima volta si preparano a conoscere il significato delle cose della vita. Enza Saluzzi
Sopra Contrada Ricchiagini, sotto il Parco del Cigno Verde
GENZANO - Il detective delle mini-discariche, nei panni del consigliere di minoranza, Salvatore Ventricelli, non perde colpi! L'operazione in codice “Sos scempio ambientale” ha un'eco a livello popolare. Con il suo inconfutabile fiuto il detective spulcia gli angoli più nascosti di Genzano e riempie il suo taccuino. Sfogliando le sue pagine, c'imbattiamo in Contrada Ricchiaggini, nei pressi della discesa del cimitero, ove spuntano resti di lavatrici, attrezzature dimesse di lavaggio, sacchi di plastica, scarti di materiali edili e marciume vario. “L'amministrazione comunale deve sollecitare gli organi preposti, ossia il NOE, la Polizia Provinciale e il Corpo forestale dello Stato, precisa il consigliere. È la stessa bomba ambientale esplosa nelle altre discariche, setacciate palmo a palmo dalla sua vista arguta. “L'area va bonificata -prosegue Ventricelli- non dimenticando che siamo
nelle vicinanze del Bosco Macchia ove vengono pascolati ovini. Proseguendo l'itinerario ci spostiamo in Piazza Kennedy, all'ingresso del Palazzotto dello Sport, ove sono depositati i resti di lavori di sistemazione di strade eseguiti nel Paese Vecchio. Ma l'attenzione ricade su un'oasi ambientale, Parco del Cigno Verde, contaminata da rifiuti. Al suo interno è stata divelta la staccionata. Quel che che più turba la vista è la presenza di una scarpata ove proliferano gomme, cornicioni, buste di plastica e bottiglie. Un cumulo di terra in cui spicca catrame risiede nei pressi del Parco. La mancanza di educazione ambientale da parte dei cittadini e l'incuria dell'amministrazione comunale sono alla base dell'oltraggio. Nessun provvedimento per la sistemazione e il controllo è stato eseguito da parte degli amministratori nonostante le lamentele pubbliche. Angela Menchise
Ripacandida Parla il vicesindaco: «Grande successo con esigue risorse»
Eventi dell’estate, soddisfatto Lettieri RIPACANDIDA - Anche quest'anno si sono conclusi positivamente le manifestazioni dell'R'estate ripacandidese. Con la sagra della pasta fatta in casa, svoltasi lo scorso 12 settembre, si è chiuso, nel centro del vulture, un ciclo di eventi, che dal 1 agosto al 12 settembre 2009, ha visto tutte le associazioni e le attività produttive di Ripacandida cimentarsi in serate di musica, balli, canti, cabaret, giochi popola-
ri, gastronomia, sport, e cultura. Tutto questo con il solo obbiettivo di voler trattenere il più possibile in loco sia i cittadini residenti che i tanti emigranti tornati in questo bellissimo paese del vulture, per trascorrere le desiderate vacanze dopo un anno di durissimo lavoro. Soddisfatto per come sono andate le iniziative è il vice sindaco del paese, Antonio Lettieri: «Desidero ringraziare tutte le associazioni che hanno
partecipato e reso possibile tali eventi anche con le esigue risorse messe a loro disposizione». «Secondo me è stata un estate di grande successo per tutto quello che le associazioni hanno proposto, certamente si può migliorare, ma va bene cosi, speriamo che l'anno prossimo possiamo fare di meglio soprattutto dal lato dei contributi economici disponibili». lo. zo.
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Stanziati dei fondi per le due pluriclassi dell’istituto
Villa D’Agri Lavori terminati
Guardia, tagli alle scuole Il Comune ci mette una pezza
Primaria, dopo i sigilli il ritorno in classe
GUARDIA P - Ancora una volta il piccolo comune lucano deve fare i conti con i tagli scolastici e cerca di correre ai ripari. Con l'attuazione della legge Gelmini, le scuole elementari di Guardia Perticara si ritrovano con 23 alunni e quindi con due pluriclassi, con la rispettiva soppressione anche dell'unica classe che continuava a proseguire il percorso in maniera indipendente. Anche in questo caso, come per il comune di Missanello, una pluriclasse riunirà la prima, la seconda e la terza classe, mentre la seconda unirà la quarta e la quinta classe. Decisioni che non rendono felici i genitori, rammaricati nel dover accettare l'idea di dover mandare un bimbo a scuola sapendo che dovrà imparare a scrivere mentre in classe ci sono coloro che già lo sanno fare fin troppo bene, o viceversa non condividono la decisione che i loro figli debbano essere rallentati nell'apprendimento. Un brutto male quello delle pluriclassi, un meccanismo mai piaciuto neanche all'amministrazione comunale che, già da diversi anni, sta cercando di sopperire alle mancanze statali,
A lato un vicolo di Guardia Perticara. Nel riquadro il primo cittadino Massimo Caporeale
nella convinzione che la scuola dovrebbe essere uguale per tutti e non penalizzare coloro che nascono in un piccolo comune montano. Una volta conosciuta la situazione, infatti, il sindaco Caporeale ha immediatamente richiesto un incontro con il dirigente scolastico Enzo Lardo, affinchè si potesse in qualche modo discutere della questione, individuando adeguate soluzioni. Ed è così che come per gli scorsi anni, ancora una volta l'amministrazione si è
fatta carico di un contributo, pari ad 8.000 euro, che possa garantire corsi aggiuntivi per la separazione delle materie più importanti. Costi che peseranno sul bilancio comunale ma che l'amministrazione ritiene ben spesi pur di salvaguardare la qualità dell'istruzione delle nuove generazioni. In accordo con il dirigente, la scuola si preoccuperà di studiare modalità appropriate per sopperire alle problematiche che scaturiscono dalla presenza di due pluriclassi.
Ma non manca il rammarico per la mancanza di attenzione che le istituzioni statali manifestano, perché commenta il primo cittadino Massimo Caporeale: «è una delusione il comportamento assunto nei confronti della scuola, non si possono prendere decisioni sulla base dei numeri perché bisognerebbe mettere al primo posto la qualità dell'istruzione che dovrebbe essere uguale per tutti i bambini italiani e non differenziarsi sulla base della località in cui si nasce». Francesca Gresia
L’episodio avvenuto in contrada Seta di Lauria
Tentarono furto ad anziana Arresti convalidati per quattro persone LAGONEGRO - Convalidati dal Gip gli arresti dei quattro cittadini croati, tre di loro resteranno in carcere mentre la quarta persona ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari. Si è tenuta presso il Tribunale di Lagonegro nella giornata di ieri l'udienza di convalida degli arresti di I. S. 38enne, N. J. 25enne, S. N. 32enne e P. M. 53enne. I quattro arrestati erano ritenuti responsabili del tentativo di furto aggravato in concorso, commesso in contrada Seta di Lauria giovedì scorso presso un'abitazione privata ed al momento presente un'anziana di
73anni. L'anziana si era subito resa conto delle vere intenzioni delle tre donne straniere e aveva chiesto immediatamente aiuto, in quanto una delle tre donne l'aveva bloccata, urlando a squarcia gola e attirando la presenza dei vicini. I carabinieri della Stazione di Lauria coadiuvati dai colleghi della compagnia di Lagonegro in agro del Comune di Rivello sono riusciti a bloccare la Fiat Punto in contrada San Freno, traendo in arresto i quattro mentre l'autovettura utilizzata è stata sottoposta a sequestro. Al termine dell'udienza di convalida il Gip Vincenzo Lan-
Il tribunale di Lagonegro
dolfi ha disposto la detenzione in carcere per Igor Seferovic a sala Consilina, Natalija Jovanoci e Sandra Nenic presso la sezione femminile del carcere di Potenza mentre per Patrizia Misano la detenzione degli arresti domi-
ciliari presso il campo nomadi di Roma. Inoltre Igor Seferovic e Natalija Jovanocic risultano denunciati da parte dei carabinieri anche per violazione della legge 102/2009. Emilia Manco
Genitori soddisfatti della riapertura del plesso
VILLA D'AGRI - Con il suono della prima campanella riapre il plesso scolastico della Primaria modulare, chiuso nel febbraio scorso per inagibilità strutturale. Senza intoppi. Così è stato l'inizio del nuovo anno scolastico per l'Istituto Comprensivo di Villa d'Agri, contante una popolazione studentesca di oltre 600 alunni. E se nei giorni scorsi erano circolati dei dubbi sulla riapertura dell'edificio della Primaria modulare, “caduti”. Allo scoccare della campanella di lunedì 14, i piccoli alunni hanno fatto “capolinea” nel nuovo plesso scolastico ristrutturato e messo a norma. Lavori celeri iniziati dopo la chiusura dell'edificio e terminati qualche giorno prima dell'apertura della scuola. «Abbiamo - come ha spiegato il sindaco del paese, Claudio Cantiani - lavorato per la sicurezza dei bambini. Rimossi tutti i problemi di infiltrazione del tetto e a posto con tutte le certificazioni di agibilità e di sicurezza. Un miracolo, ringrazio tutti dagli uffici, all'impresa e alla proficua collaborazione nata con la scuola». E tra le novità in apertura del nuovo anno è anche la riapertura della mensa per la prossima settimana, cioè, lunedì 21 Settembre, dieci giorni prima rispetto all'anno precedente per andare incontro all'esigenze dei genitori per il Tempo
Pieno. «Problemi affrontati - ha aggiunto il sindaco - e risolti nel segno della partecipazione e collaborazione». Risolto anche il problema del parcheggio per il corpo docente che tra 15 giorni sarà pronta l'area di sosta di via Verdi adiacente alla scuola. Non solo per i baby studenti disponibile un intero piazzale per diverse attività. Attenzione particolare alla cura del verde. Tolti anche gli alberi ad alto fusto, sostituiti con quelli a basso fusto per la salute dei bambini stessi . L'annuncio del sindaco è stato poi quello della costruzione del Polo scolastico ottenuto con delibera di giunta regionale del 10 Agosto scorso, la cui ubicazione sarà valutata nelle prossime settimane. Soddisfazione anche per alcune mamme. «Penso che l'amministrazione - ha commentato Francesca Rotunno - ha dato la giusta attenzione alla scuola». Nessuna lamentela neanche da parte dei rappresentantiscolastici, «l'amministrazione - ha affermato il vicario, il professor Francesco Lauletta ha dato quello che doveva dare. C'è stata la disponibilità del Sindaco e dell'assessore comunale all'Istruzione, Giovanni Vita.Sono stati rimossi gli ostacoli e l'inizio dell'anno scolastico non ha subito nessun disagio. La mensa quest'anno aprirà prima il 21». Angela Pepe
La Madonna che domina il Pollino
La statua posizionata sul monte Pollino
POLLINO - E’ stata posta a 1.500 metri sul livello del mare proprio dove sorge il santuario. Ha una forma particolare. Ha in braccio il bambino Gesù che lo offre al mondo. E’ la scultura in bronzo di Daphnè Du Barry ufficialmente inaugurata sabato scorso alla presenza di autorità civili e religiose. Nata ad Arnhem in Olanda nel 1953 Daphné Du Barry viene introdotta nel mondo dell'arte grazie a Salvador Dalì. Dopo alcuni anni di stu-
dio alla scuola di disegno del maestro Aksos Szabo diventa alliva di Marcello Tommasi a Firenze uno dei più grandi maestri di scultura figurativa in Italia da cui riceve una formazione rigorosamente classica. Nello stesso periodo frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Daphné Du Barry ha esposto le sue sculture in molte mostre in tutto il mondo. Molte sono le sue opere rappresentanti personaggi famosi sia contemporanei che del passato e molti a
tema religioso fra cui una pietà per la cattedrale di Auch inaugurata da Giovanni Paolo II che successivamente l'ha insignita del titolo di Dama dell'ordine di San Silvestro. Nel 2005 la città di Lucca le commissiona la statua per il compositore Luigi Boccherini. La statua posizionata nella piazzetta antistante il conservatorio dedicato all'artista è stata inaugurata il 23 marzo 2008. La regione Basilicata l'ha incaricata di realizzare la scultura della Ma-
donna di Pollino, L'artista ha effettuato lo scorso autunno un primo sopralluogo nel sito in cui l'opera avrebbe trovato la sua collocazione. Dopo un primo bozzetto in creta ha iniziato a lavorare alla statua in bronzo, tornita intorno alle figure di una Madonna non statica , ma colta nell'atto di esporre il proprio bambino verso la valle, suggellandone così l'immagine benedicente rivolta a tutti gli abitanti della vasta area del Pollino lucano.
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
L’Intervento
Grassano
Policoro
Da sei anni inagibile
Rischio alcol tra i minorenni
Nuova azienda in città
Il sindaco Magnante vieta la vendita
Progetto Pfanner Presto la stima
a pag. 37
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Quartiere abbandonato e cittadini preoccupati soprattutto in via Manicone
Fango e cantine allagate ad Agna per la pioggia
IL VIOLENTO nubrifagio che ha interessato la città negli ultimi due giorni, ha creato non poche difficoltà ai residenti di via Manicone del rione Agna. La pioggia battente ha messo in risalto gli ormai cronici problemi della città. Il regolare deflusso dell'acqua piovana è messo a dura prova dalle caditoieintasate icui lavoridimanutenzione nonsono effettuati con una certa regolarità. Le cantinole e i garage dei residenti di Agna si sono letteralmente allagate riportando al loro interno cumuli di fango, detriti ed erba raccolta nel corso del deflusso. E' appena il caso di rammentare che su detta strada
non esistono griglie di intercettazione che pure dovrebbero esserci data la lunghezza di via Manicone e di via Farina e la mancanza di uno studio per valutare la quantità di acqua raccolte da queste strade. I cittadini residenti sono sfiduciati e sottolineano lo stato di abbandono in cui versa il quartiereelamancanzadi unprovvedimentoattoasalvaguardare la salute, le abitazioni e la viabilità di chi ha la “sfortuna”di risiedere ai civici 7-9-11 e 15. “Eppure si legge in una nota siamo cittadini che paghiamo regolarmente le tasse. La soluzione a basso costo e definitiva dicono i cittadini, è quella
di asportare una decina di cm di asfalto per una decina di metri in prossimità della curva e dargli la sua pendenza naturale, così com'era in origine. Solo così l'acqua può defluire nel canalone dell'ex vivaio e non creare più danno ai residenti e lamentele all'ufficio tecnico e al Comune nel suo complesso”. Bastano dieci minuti di pioggia per mandare in tilt la strada e le autovetture che la percorrono e iniziare a telefonare ai vigili del fuoco e vigili urbani che come nell'ultimo intervento non hanno potuto fare altro che chiudere al traffico il tratto di strada. mic.fer.
LA DENUNCIA
Amianto in contrada San Francesco, arriva Striscia la Notizia FINISCE SUL programma satirico “ Striscia la notizia” la questione delle onduline di amianto che ricoprono i caseggiati dell'ex campo di aviazione militare di Contrada San Francesco che nel corso degli anni è stato utilizzato anche per ospitare la scuola da infermieri. Questa volta a mettere in evidenza un'area disagiata della periferia sud della città, ci penseranno Fabio e Mingo gli inviati più "anziani" del noto programma televisivo che sono arrivati in città per risolvere la situazione e che nei giorni scorsi su invito di alcuni residenti del rione Agna, hanno registrato un servizio sulle abitazioni il cui tetto è in cemento amianto racchiuse in una pineta e che da alcuni anni ospitano extracomunitari integrati nel contesto sociale della città. Abbandono di inerti, erbacce e antenne satellitari fanno da cor-
nice ad un'area della città scarsamente illimunita che di sera si trasforma in luogo di “intimità” per giovani coppie oltre a rimanere ancora una zona appartata della città. Gli inviati con il “provolone” al seguito, hanno raggiunto il municipio e raccolto l'impegno del sindaco Emilio Nicola Buccico a risolvere il problema entro venti giorni. Intanto, fonti ufficiali confermano che da tempo è in atto un interessamento dell'amministrazione comunale sulla possibilità di un ordine di sgombero dell'intera area con l'allontanamento coatto delle persone. Il servizio andrà in onda nei prossimi giorni con l'impegno di Fabio e Mingo di un ritorno immediato qualora le promesse del primo cittadino nonsaranno mantenute. mic.fer.
Il Duomo luogo di culto chiuso, avulso dalla città di FRANCO PALUMBO LA NOTIZIA apparsa sul Quotidiano di venerdì 21 agosto 2009 annuncia una triste notizia per chi sperava nella fine dei lavori e nella riapertura della Cattedrale : con una previsione di circa 600 giorni, la presenza di un cantiere vieterà, infatti, la visita del monumento. Meraviglia il fatto che la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata indichi gli importi delle opere e i presumibili giorni di lavoro che, aggiunti agli ultimi sei anni di chiusura del tempio, diventano non un intervento di restauro, ma il disfacimento del contenuto dell'opera d'arte. Oltre al dettaglio dei lavori di consolidamento e di restauro, avremmo gradito conoscere se la Direzione abbia previsto la fruibilità del monumento durante i lavori, per non deludere ancora tanti che desiderano conoscere l'interno del Duomo di Matera. Un'altra estate volge al termine e nessuno ha letto il libro della memoria, che racconta la storia della collina della Civita dove sorge la Cattedrale di Matera, un esempio di stile tardo romanico-pugliese, costruita nel XIII secolo e ultimata il 1270. Oggi a molti sfugge che lo storico monumento sta diventando il classico esempio dell'abbandono all'italiana : un luogo di culto non più richiamo di fede e di meditazione, ma staccato dal corpo vitale della città, chiuso alla preghiera e all'ammirazione dei visitatori. E' un cantiere sospeso, con una gru ferma da anni, con l'abside occupata da una fitta ed intricata impalcatura, i cui costi gravano su tutta la comunità. L'edificio sacro è negato ai fedeli che abitano la città dei Sassi, ma anche a chi va in cerca delle tracce storiche di Matera. Proprio Matera che si appresta a divenire la capitale della cultura : con questi esempi potrà essere a buon titolo la capitale dell'inerzia. Solo di sera ci si accorge della presenza della Cattedrale, quando si accende il campanile, esempio mirabile di robustezza, con la torre quadrangolare che termina a cuspide e misura 52 metri di altezza. I giovani, e non solo, non conoscono la bellezza racchiusa nel tempio, ereditata dal passato ; non conoscono i capitelli scolpiti, il pavimento che l'Arcivescovo spagnolo De Los Ryos ( 1678/1702 ) fece rifare con lastre di selce su disegno del religioso Pasquale Calabrese nel 1875. segue a pag. 32
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Matera
Mercoledì 16 settembre 2009
La settantaquattrenne era arrivata da Torino per testimoniare in un processo
Da giugno nessuna traccia di Maria Careglio ERA venuta a Matera per testimoniare in un processo visto che anni prima era rimasta vittima di una colossale truffa telefonica e adesso aveva intenzione di far luce sulla vicenda raccontando ai giudici le proprie vicissitudini. Si sono perse così le tracce Maria Careglio torinese di 74 anni. L'anziana donna che viveva da sola nella città nativa si è recata nella città dei Sassi il 16 giugno scorso dove è stata vista per l'ultima volta in mattinata dinnanzi al Tribunale di Matera.
La donna alta 168 centimetri, occhi verdi, capelli biondi e corporatura normale, era giunta in Basilicata in autobus la mattina dell'udienza. Il processo, lo scorso giugno, fu rinviato e la signora si recò comunque negli uffici del tribunale di via Aldo Moro per chiedere chiarimenti sul rimborso delle spese di viaggio. Nella stessa occasione, la signora Careglio aveva manifestato ad un altro testimone la volontà di recarsi nella vicina stazione ferroviaria per prendere
l'orario dei treni e raggiungere più rapidamente la città piemontese senza aspettare l'autobus della sera. Anche l'altra persona doveva dirigersi verso Bari e decisero di fare il viaggio insieme. Di qui la decisione di prendere un taxi che ha accompagnato i due dalla centralissima via Aldo Moro alla stazione di Villa Longo. Proprio da Villa Longo, i due sono saluti sul treno diretto a Bari. A questo punto della donna, giunta a Bari, si sono perse le
tracce. Careglio era stata notata dal personale della Polfer che insieme al tassista è stato sentito sui fatti. Dell'accaduto sono molto preoccupati i familiari: non c’è nulla infatti che possa giustificare l'allontanamento della donna che gode di buona salute, è autonoma, autosufficiente e non ha problemi caratteriali. Lunedì scorso la trasmissione “Chi l’ha visto?” si è occupata del caso. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
Maria Careglio
L’assessore Casino: «E’ un traguardo importante con offerte migliorative rispetto alle richieste»
Rifiuti, c’è il nuovo gestore Entro quaranta giorni l’Adi Aineri e Asa avvierà il servizio di raccolta E’ STATO aggiudicato il bando per la raccolta differenziata del Comune di Matera. A vincerlo l’aziende Adi Aineri di Milano, capofila, più Asa di Venezia che entro novembre dovrebbe iniziare la raccolta dei rifiuti in città. Ad annunciarlo è l’assessore Michele Casino che spiega: «abbiamo raggiunto un traguardo importante con l’aggiudicazione del bancdo che ha interrotto il regime delle proroghe cioè la regola vigente negli anni precedenti. Noi abbiamo garantito», continua Casino al “Quotidiano”, «la copertura finanziaria e l’appalto del servizio per i prossimi tre anni più un altro eventuale. L’appalto ha dato trasparenza alla gestione ed ha visto vincere un’azienda, appunto l’Adi con capofila Aineri + Asa, che è leader in Europa per la raccolta diffenreziata con oltre tremila dipendenti ed ha raggiunto il massimo del punteggio sia per la scheda tecnica sia per l’offerta economica presentata con un ribasso del 5,1 per cento. Per molti versi la proposta che ci è arrivata è risultata migliorativa rispetto a quelle che erano le nostre richieste». Proprio a questo proposito l’assessore entra nel dettaglio del servizio che verrà garantito: «noi riteniamo che l’azienda potrà iniziare a lavorare al massimo entro un mese e mezzo, la raccolta porta a porta sarà estesa, non solo al centro storico e ai Sassi con la dorsale settecentesca come avevamo previsto ma anche alla zona Nord della città dove era già in atto la sperimentazione in questi anni. L’obiettivo sarà quello di raggiungere al più presto il cinquanta per cento della differenziata. Contiamo entro marzo di vedere già i primi risultati di questo lavoro. La ditta poi», continua Casino nella sua illustrazione, «cambierà i cassonetti e sostituirà soprattutto i multimateriali. Non ci sarà bisogno dei cassonetti laddove vi sarà il porta a porta, per il resto servizi nuovi, come nuovi saranno anche i mezzi di spazzamento stradale
Agna, il quartiere si mobilita per tutelare gli studenti
L’assessore comunale all’Igiene, Michele Casino
in tutta la città. Un servizio che verrà aumentato e che si potrà controllare direttamente dal Comune con un monitoraggio continuo attraverso il Gps per verificare il lavoro. Poi ancora ci saranno due piattaforme ecologiche che serviranno per losmaltimento gratuitodi tutti quei materiali come mobili, elettodomestici che l’azienda provvederà a smaltire e chi porterà anche vetro o plastica avrà diritto anche ad accere ad una sorta di premialità». Poi la questione dei livelli occupazionali che, in base a quanto previsto dal bando, saranno garantiti per i 52 operatori che oggi operano con le ditte uscenti e che saranno assunti direttamente dal nuovo gestore. In più l’Amministrazione non esclude che vi possa essere anche l’inserimento di ulteriori unità, ma Casino precisa: «questo non dipende da noi ma dall’azienda, la cosa sicura è la permanenza delle 52
unità, poi devo dire che vista l’offerta migliorativa che ci viene garantita ed allora non mi meraviglierei se si ricorresse a qualche unità in più». La chiusura è sulla politica e sul momento difficile dell’Amministrazione, Casino commenta: «ora ilnostro obiettivoela nostrapriorità diventa la chiusura del ciclo dei rifiuti, il primo passo necessario è stato fatto. Per il resto il momento è di grande confusione, noi come Amministrazione saremo aperti a dialogare e far prevalere l’interesse della collettività se invece alcuni consiglieri, anche di maggioranza, vorranno far prevalere l’interesse delle poltrone ed allora non cadremo in nessun tipo di ricatto. In questo caso non ci spaventa andare a casa anche perchè non viviamo di politica». Piero Quarto p.quarto@luedi.it
Conai e Anci si confrontano su ambiente e sviluppo sostenibile
Camera di Commercio
I TEMI di rilevanza nazionale legati alle problematiche dell’ambiente, dei rifiuti, dello sviluppo sostenibile, della gestione oculata delle risorse saranno affrontati a Matera venerdì 19 alle ore 17 presso la Camera di commercio nel corso di una riunione del consiglio di amministrazione del Consorzio nazionale imballaggi (Conai) e dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). L’incontro segue all’accordo quadro siglato nelle scorse settimane da Anci – Conai sui rifiuti di imballaggio, valido su tutto il territorio nazionale. «La riunione del consiglio di amministra-
zione del Conai-Anci a Matera – ha detto il presidente della Camera di commercio , Angelo Tortorelli –è un riconoscimento all’attività svolta dal nostro Ente con il progetto ''Recupero degli imballaggi nella provincia di Matera'' affidato dal Consorzio imballaggi alle associazioni delle piccole e medie imprese del Materano. L’attività di sensibilizzazione, informazione e formazione ha coinvolto, nel corso di tre mesi, circa 20.000 imprese e le scuole, con l’obiettivo di, rafforzare l'intesa con il Conai, potenziare la raccolta differenziata degli imballaggi e portare valore aggiunto all'economia locale».
TUTTO il quartiere di Agna si è riunito nella serata di ieri nella chiesa di Sant’Agnese in segno di solidarietà alle famiglie che si sono visti “sorteggiare” i propri figli che saranno trasferiti dalla succursale della scuola di Agna alla sede centrale della Nicola Festa di via Lanera. «In questi giorni afferma Padre Basilio Gavazzeni parroco di Sant'Agnese ho visto una certa inquetudine in una popolazione composta, attiva e istruita che vive il dramma dell'abbandono e ho preso a cuore la faccenda cercando di dare il mio modesto contributo. Al mio arrivo - continua Gavazzeni - ho dovuto combattere per fermare un'emorragia del territorio che andava verso il centro della città. Oggi, a 32 anni di distanza, mi trovo di fronte ad una scuola faraonica con una popolazione che vive il dramma della periferia e la voglia di impoverire di attenzione un quartiere in continua espansione che rischia di disperdersi e non partecipare attivamente alla vita della città». Poi aggiunge: «Possibile che nessuno amministratore ami il nostro popolo?». Sulla questione è intervenuto anche Giuseppe Dalessandro assessore provinciale alle attività produttive e turismo eletto al consiglio provinciale nel collegio di Agna. «La repentina decisione dell'autorità scolastica di trasferire tre alunni dalla succursale della scuola media di Agna alla sede della Nicola Festa di via Lanera, ha dell'inverosimile. -afferma Giuseppe Dalessandro - Al rione Agna si continua a riservare il
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A molti sfugge che il Duomo di Matera è ad impianto basilicale e che le robuste capriate romaniche, decorate con iscrizioni gotiche, furono coperte da un soffitto ligneo dipinto e realizzato durante l'Episcopato di Mons. Antonio Maria Brancaccio (1703/1722 ). Questi sono solo alcuni esempi, senza descrivere altri tesori nascosti o senza pensare ai danni che si stanno verificando per la lunga chiusura del tempio. L'uomo della strada si domanda : è possibile assistere ad una lunga agonia degli arredi, ad altri scempi che possono esistere nel buio assoluto dell'informazione?
consueto trattamento di emarginazione. Difatti, in più circostanze abbiamo evidenziato il permanere di uno stato di totale abbandono e assenza di servizi. Ma che si dovesse arrivare al punto di sradicare tre ragazzi dal proprio contesto sociale-ambientale, al solo scopo di ottemperare a logiche di contenimento dei costi, (tra l'altro non è neanche comprensibile se l'iniziativa rientri nella dinamica del dimensionamento scolastico o se, invece, si tratti di un'errata valutazione del dirigente dell'Usp) vuol dire davvero mostrare a quei cittadini un inspiegabile accanimento da parte delle istituzioni. Come si può pensare di avere una classe - prosegue Dalessandro- al cui interno ci siano 28 alunni tenuto conto che ai fini della sicurezza non risulta dimensionata, oltre a trovarci di fronte ad un rione che in prospettiva futura risulta essere in espansione e quindi in linea con quanto dettato nell'ordinanza ministeriale circa i criteri da adottare nella formazione delle classi? Per queste ragioni - conclude Dalessandro - la protesta inscenata dalle famiglie va sostenuta, perché è una protesta che va al di là del trasferimento dei tre alunni, in quanto sollecita l'attenzione dell'opinione pubblica sulle infinite emergenze con le quali l'intero quartiere è costretto a convivere ormai da molti anni». Intanto oggi inizia un primo giorno di scuola dal sapore particolare per gli alunni di Agna che risponderanno all'appello con “presente” e nel contempo diserteranno le lezioni. mic.fer. matera@luedi.it
Il Duomo luogo di culto chiuso e avulso dalla città Si vocifera che sono in progetto alcuni grossi lavori di trasformazione nell'interno del luogo sacro, come la posa in opera dell'impianto di riscaldamento sotto il pavimento o lo spostamento del coro ligneo realizzato poi nel 1453 da Giovanni Tantino. Se tutto questo sarà realizzato in un cantiere portato avanti da tre operai, i Materani assisteranno ai famosi tre giri del Carro della Bruna in Piazza Duomo tra qualche secolo! Speriamo di no!». Franco Palumbo
L’interno della Cattedrale
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Dall’azienda precisano che esistono alcune criticità legate a un sovrannumero
Tandoi, mobilità per 9 lavoratori Sindacati preoccupati per quello che definiscono un provvedimento unilaterale SI profila un altro autunno caldo per le vertenze occupazionali. Dopo Carrefour e Ferrosud, si aggiunge l’incognita del futuro di alcuni lavoratori del pastificio fratelli Tandoi. Hanno espresso preoccupazione i segretari provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Vincenzo Cavallo, Franco Mongelli e Leonardo Barbalinardo, in merito alla situazione venutasi a creare all'interno dell'azienda Tandoi, che ha avviato, secondo i rappresentanti sindacali, in modo unilaterale, una procedura di mobilità per un esubero dichiarato di nove unità. Dall’azienda Tandoi precisano che in effetti ci sono state alcune criticità dovute ad un sovrannumero rispetto agli equilibri aziendali. L’azienda, tuttavia, si riserva di parlarne con il sindacato al tavolo istituzionale. «E' stata una decisione unilaterale da parte di Tandoi, notificata alla fine della scorsa settimana. - ha sottolineato Cavallo della Fai Cisl - Lunedì abbiamo impugnato il provvedimento così come previsto dalle norme. Non riusciamo a spiegarci questa decisione o a intuire le motivazioni alla base di questa scelta.
L’interno del pastificio
Il pastificio Tandoi sta lavorando, produce regolarmente. E' una percentuale altissima nove dipendenti in mobilità su un'azienda di 36 persone». Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil contestano tale provvedimento sostenendo che non ci sono le condizioni di esubero del personale, visti i quantitativi di pasta che si continuano a pro-
durre. Dal canto loro, i sindacati invitano l'azienda a rivedere l'organizzazione del lavoro al fine di ottimizzare i costi senza dover utilizzare procedure di taglio del personale con il conseguente ricorso a forme di ammortizzatori sociali. Secondo il sindacato, ed è qui il paradosso, il personale in
questione sarebbe per giunta insufficiente in considerazione del volume e del conseguente carico di lavoro. «Il provvedimento dovrebbe interessare persone che grazie agli ammortizzatori sociali si possono legare alla pensione. E’ il caso di alcuni lavoratori ex Barilla di una certa età e con diversi contributi. A fine luglio, - ha aggiunto Vincenzo Cavallo - in un incontro promosso dall'azienda presso la sede dell’Unione Industriali si parlava di numeri molto più bassi». Per Francesco Mongelli della Flai Cgil «è un regalo che non ci aspettavamo e siamo seriamente preoccupati. Vogliamo capire bene quali sono le intenzioni dell’azienda e non esiteremo a coinvolgere le istituzioni sia a livello locale sia regionale. Dopo la vicenda Barilla, purtroppo, viviamo in un contesto esplosivo». E’ stato chiesto, sempre nell'ambito della procedura, un incontro all'azienda per discutere di tale problematica che è stato fissato per il giorno 25 settembre prossimo, presso la sede dell'Unione Industriali di Matera. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
Continua l’impegno dell’Aic e del Comune per quest’intolleranza
Celiaci, più menu senza glutine ristoranti e mense si adeguano E' fra le intolleranze alimentari più diffuse ed è in crescita anche a Matera dove, in tutta la provincia, attualmente sono circa quattrocento i celiaci. La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. L'incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. I celiaci in Italia potenzialmente sarebbero quindi 400 mila, ma ne sono stati diagnosticati intorno agli 85 mila. Ogni anno vengono effettuate cinquemila nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%. Per curare la celiachia, attualmente, occorre escludere dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l'assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare danni. La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l'unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute. Per fronteggiare il disagio dei bambini celiaci, la giunta Buccico ha assicurato menu senza glutine nel servizio mensa delle scuole materne. “Due anni fa - ha dichiarato Emauele Nicoletti, vice presidente dell'Aic (Associazione italiana celiachia) e assessore comunale alla Cultura - erano due i piccoli celiaci che frequentavano l'asilo ad usufruire
di questo servizio. L'anno successivo sono diventati otto. Alcuni mesi fa l'Aic ha tenuto un corso per ristoratori di Matera e della provincia nel quale sono stati insegnati tutti gli accorgimenti utili per preparare senza rischi pranzi adatti per i celiaci”. Al termine del corso, ai tre partecipanti è stata consegnata un'apposita certificazione. Nella città dei Sassi esiste comunque un buon numero di ristoratori che, avendo verificato il crescente aumento di richieste, riescono a garantire menu senza glutine ai clienti che ne facciano richiesta. Un grosso sollievo per i celiaci materani ed alcuni turisti. In più, anche qualche bar, come quello del centro Tre torri, prepara vari gusti di gelato artigianale che gli intolleranti al glutine possono gustare senza alcun problema per la loro salute. Per quanto riguarda le pizze, invece, i celiaci di Matera sono costretti a spostarsi in qualche vicino Comune pugliese, dove vi sono locali che sfornano anche pizze senza glutine, dando così ai celiaci la possibilità di trascorrere una serata in pizzeria con gli amici. “L'Aic sta lavorando - ha spiegato Nicoletti - per potere offrire ai celiaci di Matera l'opportunità di gustare una pizza in compagnia in un locale senza essere costretti a spostarsi in Puglia. Abbiamo inoltrato le dovute richieste alla Asl ed ora non ci resta che attendere che la burocrazia faccia il suo corso”. Biagio Tarasco matera@luedi.it
Prodotti per celiaci
Libri da Tolbà al Cesvi Aiuto ai bimbi del Senegal per andare a Scuola LIBRI PER aiutare quattromila ragazzi di Louga (Senegal) ad andare a scuola. Con questo obiettivo l'Associazione medici volontari per immigrati “Tolbà” di Matera ha donato al Cesvi di Bergamo copie del libro «Ti racconto una storia?», quattro favole senegalesi tradotte in wolof, tagalog, giapponese, italiano, francese e portoghese, per contribuire al «Progetto Louga». L'iniziativa si pone l'obiettivo «di costruire tre pollai e tre orti nelle otto scuole del distretto, dove lavorano 60 insegnanti, per favorire la coltivazione di ortaggi e l'allevamento di polli che saranno venduti e consentiranno il finanziamento delle attività scolastiche». Tolbà ha, inoltre, attivato un'altra iniziativa che ha coinvolto i comuni di Grassano, Matera, Salandra, Tricarico, Garaguso, Grottole e Bernalda per favorire incontri e integrazioni fra bambini che hanno aderito al progetto «Storie da raccontarsi». Sono stati donati ai Comuni 500 copie del libro multilingue «Ci perde è un'acciuga» di Alfredo Stoppa, da offrire ai nuovi nati e ai bambini stranieri. matera@luedi.it
La società si prepara per la fiera di High Point
Nicoletti Home sigla un accordo in Marocco per arredare 100 ville IL marchio Nicoletti Home si apre alla nuova frontiera del contract e sigla un accordo in Marocco, per arredare 100 lussuose ville. «Si tratta di una grande commessa - spiega Biagio Poliseno, a capo della divisione commerciale per il Middle East & Far East della G. Nicoletti Trade srl, licenziataria del marchio - ma soprattutto di un inizio importante per l'avvio di quell'articolata strategia di diversificazione incui stiamo investendo da tempo ingenti risorse. Crediamo fermamente che il contract abbia un forte mercato soprattutto nei paesi in cui l'economia è in fermento: Est Europa, Emirati Arabi, Giappone, aree metropolitane della Cina, Far East e Middle East. E' un settore in cui vogliamo giocare un ruolo da protagonista. La nostra idea - continua Poliseno - è proseguire su questa strada per cogliere nuove opportunità di mercato non solo nel Contract tradizionalmente inteso, che ci vede già impegnati nell'arredo di due torri di uffici a Dubai e di un albergo in Egitto, ma anche nel Residential, dove si richiedono veri e propri progetti chiavi in mano. In questo - conclude - faremo leva anche sul marchio Ermanno Scervino Home, di cui siamo licenziatari esclusivi, per spostare sempre più il tiro sul segmento lusso, meno toccato dalla crisi generale e paradossalmente segnato da una crescita costante della domanda». Nel frattempo l'azienda materana si prepara alle prossime fiere di High Point, Tel Aviv e Bruxelles.
Banca d’Italia, controproposta di Stella al Comune «Il Palazzo come sede di Sviluppo Italia Basilicata» E’ BOTTA e risposta tra il Comune di Matera e la Provincia sull’utilizzo della sede della Banca d’Italia. Se l’Amministrazione comunale ne ha chiesto il comodato per farne la sede di rappresentanze delle assemblee comunali, la Provincia invece la ritiene ubicazione adatta per Sviluppo Italia Basilicata. “Quale migliore ubicazione per Sviluppo Italia Basilicata del Palazzo della Banca di Italia di Matera?” Il presidente della Provincia di Matera Franco Stella suggerisce alla Regione Basilicata una sede prestigiosa per la società presto di proprietà dell'Ente regionale. «La recente decisione della Regione - ha sottolineato il presidente Stella - di acquistare Sviluppo Italia Basilicata e l'approvazione del Protocollo di intesa con la Commissione regionale dell'Abi, sintetizza l'orientamento di una volontà politica, innovativa e pragmatica, tesa a rilanciare concretamente il tessuto imprenditoriale del territorio. L'Ente regionale,
mentre si dota di uno strumento che le consentirà l'attuazione delle politiche di incentivazione, consolida la relazione con il sistema del credito per lo sviluppo economico del territorio. Un binomio di notevole rilevanza strategica, ai fini dell'avvio di un progetto di new deal economico lucano, che merita un presidio autorevole e prestigioso. La Regione potrebbe acquistare il Palazzo ex sede della filiale materana della Banca di Italia e ubicarvi la società Sviluppo Italia Basilicata. Un edificio storicamente rilevante con una destinazione produttiva che, ne sono certo, diventerebbe il simbolo di una nuova era. Un'era dove la politica interpreta un ruolo imprenditoriale e partecipa, de facto, allo sviluppo del proprio territorio». In questo caso si tratterebbe di un investimento non di poco conto che la Regione dovrebbe fare per una struttura come Sviluppo Italia che costituisce comunque una rete importante per il sostegno al tessuto imprenditoriale del territorio.
Ma la cosa che lascia interdetti in questa doppia proposta sul futuro del Palazzo della Banca d’Italia è sostanzialmente il doppio binario in cui i rappresentanti principali delle istituzioni sul territorio procedono, in maniera assolutamente parallela. Lungi da noi dire quale delle due proposte avanzate da Comune e Provincia sia più confacente alle esigenze dei cittadini. Ma certo era lecito aspettarsi un confronto istituzionale che portasse Comune e Provincia a procedere in un’unica direzione, trovando concordemente la soluzione migliore per il territorio e i suoi cittadini. Il timore in questo caso è che di fronte a proposte diverse e ben distinte ed alla difficoltà che implica una scelta del genere il Palazzo possa rimanere privo di quella vitalità e di quell’utilità pubblica che è fondamentale vada a ritrovare al più presto. Una preoccupazione che però non dovrebbe essere solamente la nostra. p.quarto@luedi.it
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Matera 33
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
TAXI MATERA 3332685173 Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
Daniele e Simone
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Avvio posticipato per l’Ipsia L'attività didattica per gli studenti delle classi II, III, IV e V dell'Ipsia Leonardo da Vinci di Matera avrà inizio lunedì prossimo 21 settembre. La decisione è stata assunta dopo un sopralluogo effettuato dal presidente della giunta provinciale, Franco Stella. Le lezioni cominceranno nella sede dell'istituto che si torva in contrada Rondinelle per consentire all'amministrazione provinciale di concludere i lavori di documentazione relativa alla manutenzione straordinaria in corso per consentire che l'anno scolastico venga svolto all'insegna delle migliori condizioni di sicurezza.
Tanti auguri a Daniele e Simone per il loro primo compleanno da Nunzia, Rosa, Rocco, Maria e Settimio.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Chiusa via San Biagio Sono ancora in corso nel centro storico di Matera lavori della società Acquedotto Lucano. Fino ad oggi 16 settembre è stata disposta la chiusura di via San Biagio, dall'innesto di Piazza Vittorio Veneto fino all'altezza della Chiesa di San Giovanni Battista, al fine di permettere l'effettuazione di lavori di manutenzione alla società Acquedotto Lucano e agli operatori del Comune. Ieri i lavori hanno interessato via Casalnuovo, chiusa al traffico dall'innesto di via Ridola fino a via Bruno Buozzi
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MONTESANO Via Cappelluti 61 0835/335921 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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Rinviato concerto jazz Per i problemi organizzativi ben noti (taglio inatteso di fondi regionali), il concerto organizzato dall'Onyx Jazz club, di Giovanni Scasciamacchia Quartet, “My roots” con guest star Marco Collazioni al sax soprano, in programma il 19 settembre alle 20.30 all'Auditorium, è rinviato a data da destinarsi. L'Onyx Jazz club comunicherà in tempo utile gli ulteriori cambiamenti al cartellone precedentemente promosso e che riguarda la stagione autunnale e invernale della rassegna Gezziamoci 2009.
Raduno dei bersaglieri UNA colorita e festosa fiamma cremisi “illuminerà’’ Matera per tre giorni, dal 9 all’11 ottobre, in occasione del “1° Raduno Bersaglieri del Sud’’ organizzato dalla sezione “Mauro Binetti’’ di Matera dell’Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B).. L’evento curato dal presidente sezionale, Antonio Epifania, e supportato dal volontariato dei soci, vedrà a Matera oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 ta famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi’’, la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno’’ sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. “ Stiamo sostenendo –ha detto il presidente dell’Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E’ opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all’economia e al turismo locale anche per il futuro’’. Per l’occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze. Con loro ci saranno anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale Bersaglieri, Benito Pochesci, generale di corpo d’armata in riserva, e altri ufficiali, dirigenti sezionali, semplici bersaglieri di tutte le età.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo 0835/256309
DAL 24 al 27 SETTEMBRE WOMEN’s FITCION FESTIVAL Tra innovazione e creatività, tra ispirazione e sogno, tra ambizione e mistero, al Women's Fiction Festival scrittrici e scrittori si confrontano sulla forza della parola scritta, avanzando lungo il percorso di chi vive la scrittura e la letteratura come dono e come mestiere. Il Women's è in programma a Matera dal 24 al 27 settembre. Tra gli ospiti, solo per fare alcuni nomi: Alan D. Altieri, Elisabetta Bucciarelli, Elisabetta Bricca, Paola Calvetti, Mariangela Camocardi, Alessandra Casella, Clarissa Clark, Rachelle Chase, Silvia Di Natale, Luigi Garlando, Linda Ferri, Cinzia Leone, Mary Leo, GiorgiaLepore,Tiziana Merani, Carlotta Mismetti Capua, Letizia Muratori, Elisabetta Rasy, Sylvia Z. Summers, Giuseppina Torregrossa, Cristina Sivieri Tagliabue, Annamaria Testa e altre. A chiudere il Women's Fiction Festival, nella giornata di domenica 27 settembre, la giornalista e scrittrice, Daria Bignardi. «Onirica, critica, fanciullesca, arrabbiata, romantica, fantasiosa, sensuale. È la voce della letteratura nel mondo. - spiegano dall'associazioneWomen's Fiction Festival - Che mondo sarebbe senza la sua esistenza? La letteratura racconta quello che accade nell'oggi per leggere il domani, quello che è accaduto ieri per raccontare l'oggi, moltiplica le voci, alterna i punti di vista, colma il senso di vuoto, allieta la vita, rappresenta la realtà e la finzione, aiuta l'immaginazione. La letteratura è viva. Ma non basta mai».
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Critiche alla scelta di non fare più il Consiglio il 17. Buccico replica: «E’ un’esagerazione»
«Un rinvio antidemocratico» Michele Corazza: «Non si può essere ostaggi di chi teme il naufragio politico» «ADESSO hanno davvero toccato il fondo. E' ingiustificabile il comportamento del Presidente del Consiglio Comunale, che decide - non si sa per quale motivazione di carattere istituzionale -di procedere alla convocazione e quasi contestualmente al rinvio della seduta del Consiglio comunale di Matera, previsto per il prossimo 17 settembre. Il tutto in barba alle più elementari regole democratiche». Questoè ilgiudizio delConsigliere Michele Corazza che, dopo aver preso atto di questo ennesimo atto ordito irrispettosamente nei confronti della massima assise comunale, sottolinea come questo agire lasci politicamente ed istituzionalmente sbalorditi, sia per il metodo che per il merito. «Etica vuole che non può essere consentito trasmettere ai consiglieri comunali una comunicazione di rinvio del consiglio comunale, in assenza di una credibile e giustificata motivazione. Un rinvio si può giustificare unicamente nel caso in cui l'intero consiglio comunale sia impegnato in altri impegni istituzionali. In questo momento topico della vita politica cittadina, nel quale i numeri che sostengono la maggioranza appaiono alquanto ballerini, il rinvio appare invece pretestuoso e lascia chiaramente intravvedere due aspetti negativi. Il primo riguarda il deficit di autorevolezza istituzionale del Presidente del Consiglio (guai se il suo amico di Partito Fini facesse la stessa cosa), il secondo è che ancora una volta, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza, si adotta un evidente modo di agire antidemocratico». «La Città e la comunità matera-
Trombetta (Pd): «Abbandono e degrado nel cimitero comunale» Michele Corazza
na», continua Corazza, «hanno bisogno di persone che siano libere nel momento incui assumono ruoli istituzionali; si può anche esser di parte, ma mai rinunciando alla dovuta serietà istituzionale, e senza essere ostaggio di chi teme il naufragio politico, senza prendere atto che le falle della barca di questa amministrazione sono ormai sotto gli occhi di tutti. Falle alle quali la città non vuole più assistere inerme. Si faccia pertanto in fretta chiarezza; si parli alla Città; si abbia il coraggio di dire tutto, senza sconti per nessuno; non è più possibile vivere di mezze parole o di verità annunciate; stiamo attraversando il periodo più difficile degli ultimi 30 anni e si continua a giocare con il pallottoliere della politica. Il tutto sperando che nessuno possa incorrere nel più banale raffreddore, tipico della prossima stagione autunnale, che a Matera si preannuncia politicamente davvero fredda. Ciòchedipiù graverestaallacronaca politica delle ultime ore è che
viene rinviato, un importante consiglio comunale a data da destinarsi, quello stesso consiglio che avrebbe dovuto approvare la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ed affrontare aspetti propedeutici al Regolamento Urbanistico, per quanto attiene l'auspicata dirittura d'arrivo, attraverso gli elaborati di piano. E' sconfortante e angosciante, -conclude Corazza-, assistere ad un declino così verticale della nostra Città e della sua stagione politica». Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino: «Parlare di atto antidemocratico mi pare una vera e propria esagerazione: e mi meraviglia una tale uscita conoscendo la moderazione del consigliere Corazza. Il rinvio di qualche giornoè giustificatoper unverso dalla necessità di essere a Roma il 17 su invito del Ministro Matteoli nell'interesse della città, e per l'altro verso dalla coincidenza del 21 settembre con la storica ricorrenza della insurrezione materana contro i nazisti».
«MI trovo costrettoa richiamare l'attenzione del sindaco di Matera sullo stato di degrado in cui versano alcune aree del cimitero comunale di contrada Pantanello». Pacato, eppure, fermo, dato il tema che il consigliere comunale Nicola Trombetta del Pd, ha voluto affrontare di nuovo dopo diversi mesi da una precedente denunzia, in merito alla azione amministrativa sino ad oggi svolta dalla giunta. «La protesta - ha quindi proseguito - mi è stata ancora una volta rivolta da diversi cittadini che si sono visti tumulare i propri cari in una zona del cimitero che versa in un totale stato di abbandono e degrado. Da qui, dopo aver preso visione dello stato in cui versa il cimitero comunale, ho ritenuto necessario denunziare la vicenda al sindaco e all'assessore preposto. Anche soltanto visionando la zona cimiteriale subito ci si accorge delle stradine con pavimentazione divelta, dei loculi divenuti sede di formicai, dei calcinacci che cadono dalle strutture in muratura. Il cimitero ha ricordato l'esponente politico del Pd - è il luogo che misura la cultura e la civiltà di un popolo, come a lungo ci dovrebbero aver insegnato i nostri grandi poeti. Questo vale non solo per gli usi ed i costumi o la religione, ma anche - ha sottolineato Trombetta - per il modo in cui, dal punto di vista igienico, funzionale e simbolico, sono trattate le strutture ivi presen-
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L’ingresso del cimitero di contrada Pantano
ti. In generale il verde della necropoli non è curato. In maniera poco dignitosa si presenta l'area adiacente l'edificio che ospita la Chiesa, area che si presenta come una discarica, con erbacce e sporcizia varia. E ciò - ha ribadito Trombetta - nonostante anche in questa zona i loculi comunali siano venduti e ben pagati, e non certo regalati. Pertanto- haquindi concluso il consigliere comunale - si invita l'Amministrazione a prendere in seria considerazione quanto detto, per attivarsi con urgenza e risolvere, senza ulteriori perdite di tempo, le piccole e grandi problematiche presenti nel cimitero di Matera».
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Montescaglioso In viale Belvedere prevista una pista ciclabile
L’auspicio di “Donna e vita”
Restyling e messa in sicurezza Al via interventi sulle strade
«Più collaborazione tra Crob e ospedale della città dei Sassi»
MONTESCAGLIOSO - L'assessorato comunale ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Urbanistica, guidato da Vincenzo Zito, tramite un comunicato stampa ha annunciato che il settore lavori Pubblici è impegnato nel completamento di alcune opere. La prima attività riguarda la pubblicazione, già annunciata nelle scorse settimane in esclusiva su Il Quotidiano della Basilicata, del bando relativo alla realizzazione di quattro impianti fotovoltaici su strutture pubbliche per la produzione di energia elettrica, in ossequio a quanto disposto nel D.M. 19 febbraio 2007. Le quattro strutture interessate sono la scuola elementare “Don Liborio Palazzo”, la scuola elementare “Salvo D'Acquisto” e la sede municipale in viale Aldo Moro, tutte con un impianto di 19.8 kW, mentre il Palauditorium “Karol Wojtyla” prevede un impianto da 49.5 kW. L'intervento prevede un investimento di 780 mila euro. L'assessore Zito ha sottolineato come il finanziamento sia a totale carico dello Stato e consenti-
Montescaglioso
rà al Comune montese, grazie al risparmio sulla bolletta dell'energia elettrica ed il ricavo annuo, un utile complessivo di euro 750.000 distribuito sulla durata dell'efficienza dell'impianto. Altro lavoro riguarda la bitumatura delle strade con attraversamenti pedonali rialzati, per una spesa di 88 mila euro. Come sottolineato dall'assessore, riguarda il
II lotto del programma di riqualificazione delle strade urbane e relativa messa in sicurezza di alcuni attraversamenti pedonali. E' in previsione la sistemazione delle seguenti strade: via Ionio, via Napoli, via Francesco Petrarca, via Giosuè Carducci, via M. Lippolis, via Emanuele Gianturco, via Massimo D'Azeglio ed altri tratti dell'abitato. Nel documento si ribadisce che il raccordo tra viale Europa e via della Libertà ed il primo tratto di via Giacomo Puccini saranno oggetto di ripavimentazione con i lavori in corso di esecuzione sulle arterie già indicate. Viale Belvedere sarà riqualificata e su di essa realizzata una pista ciclabile (77.000 euro). L'opera provvederà a sistemare l'intero viale e dividerà la divisione delle funzioni: area pedonale, ciclabile, veicolare. Per la prima volta Montescaglioso potrà contare su di un'area destinata ai ciclo-amatori. La strada a scorrimento veloce in corrispondenza dell'incrocio con al vecchia strada provinciale Montescaglioso - Piani Bradano, a
sua volta, sarà oggetto di un intervento di messa in sicurezza (60 mila euro). I Vignali e l'area Porta S. Angelo, grazie ad un finanziamento della Protezione Civile (50 mila euro), saranno interessati dalla sistemazione delle aree sottostanti l'Abbazia di San Michele Arcangelo, oltre alla realizzazione di una rampa carrabile di collegamento con l'area retrostante chiamata “Pallone”. Saranno adoperate tecniche moderne e non invasive, tra le quali le scarpate armate in “Terra Verde”. Ultimi lavori di cui si dà l'annuncio riguardano, ancora una volta, un'opera che intende garantire la sicurezza della cittadinanza. Riguarda la messa in sicurezza dell'incrocio di via La Carrera, dove si provvederà ad allargare la trincea già eseguita (26 mila euro). Sarà realizzata una rotatoria con svincolo canalizzato, all'incrocio tra le stessa via La Carrera e la Lottizzazione C6. Sono previste altre attività di ordinaria e straordinaria manutenzione del patrimonio viario. Michele Marchitelli
Valbasento Manifesteranno domani
Amianto, a Roma i lavoratori della Valle VALBASENTO - Ci saranno anche i lavoratori della Valbasento a manifestare, domani, sotto il ministero del Lavoro. Scopo del sit-in chiedere con forza il decreto istitutivo del Fondo per le vittime dell’amianto. «In altre nazioni dell’Unione europea, come la Francia, dove nonostante un utilizzo di manufatti in amianto notevolmente inferiore a quello dell'Italia, è già operativo dal 2002 - fa notare il responsabile dell’Aiea Valbasento Mario Murgia - e in bilancio un impegno finanziario di 500 milioni di euro contro i poco più di 50 approvati dal Governo Prodi (30 milioni di euro per il 2009 e 22 milioni per il 2010), non usufruibili per la mancanza del decreto attuativo». Ed é proprio per sbloccare queste risorse che gli ex esposti hanno indetto la giornata di mobilitazione davanti al ministero. Anche se l’Aiea pre-
cisa:«Noncaccontentiamo diunundecreto qualunque, ma di un provvedimento che contempli al suo interno il risarcimento anche per le vittime dell'ambiente. Il ministero deve inoltre applicare la sentenza del Tar del Lazio (che dà ragione ai lavoratori che rivendicano da anni i risarcimenti) senza ricorrere al Consiglio di Stato». La delegazione lucana arriverà a Roma con unpullman che partirà alle4 da piazza Matteotti, a Matera, e farà sosta nel piazzale ex Pirelli di Ferrandina e allo scalo di Grassano. Ad accompagnare i lavoratori l'assessore alle Politiche del Lavoro della Provincia, Salvatore Auletta che, insieme ai rappresentanti dell’Aiea, delle organizzazioni sindacali e dell’attore Ulderico Pesce, sarà presente all'incontro che le delegazione dei lavoratori ex esposti presenti alla Ma-
La Valbasento
nifestazione e coordinate dal senatore Felice Casson, terranno con il Ministro del Lavoro,Maurizio Sacconi. L’autobus é stato organizzato grazie alla sensibilità della Provincia di Matera e dei comuni di Ferrandina, Pisticci e Montescaglioso che hanno assicurato il proprio sostegno economico all’iniziativa. Margherita Agata m.agata@luedi.it
MONTESCAGLIOSO - Vita Rossetti, presidente dell'associazione Donna e Vita di Montescaglioso, tramite una lettera aperta inviata al direttore generale Azienda Sanitaria di Matera Vito Gaudiano e al direttore generale I.R.C.C.S. CROB di Rionero in Vulture Rocco A. Maglietta, ha ricordato come da ormai due anni, grazie all'impegno costante e generoso delle proprie associate, l'associazione stessa sia vicina ai malati oncologici «nel proprio percorso di speranza, di sacrifici, di dolore, spinti da una profonda convinzione che questa dannata malattia si combatta anche con il giusto approccio mentale affinché ogni momento di debolezza, di rassegnazione, di sconforto si trasformi in momento di condivisione, di apertura, di vicinanza». Sottolinea come siano state ricevute numerose lettere di testimonianza; una, più delle altre ha colpito ed emozionato, tanto da giungere alla decisione di renderne pubbliche le parti più significative, per render noto a tutti il percorso medico e personale affrontato da una signora montese quarantatreenne dopo la scoperta della malattia. Nella lettera informa che è madre di due figlie ed è felicemente sposata da circa 20 anni. Alcuni mesi fa, al pari di altre signore, ha saputo di avere il tumore al seno e la prima persona che le è stata vicino è stata il marito, che dal 17 ottobre 2008 non l'ha mai lasciata sola. Nella missiva si rileva come il reparto di senologia dell'Ospedale di Matera sia stato capace di diagnosticare, in maniera precisa e tempestiva, il problema, «disponendo le visite oncologiche ed esami preliminari all'intervento di mastectomia e ricostruzione del seno». I medici del reparto di chirurgia che l'hanno operata, guidati dal dottor Bucci, con la loro bravura, hanno consolidato la buona opinione che aveva ricevuto dell'ospeda-
le materano. Nel campo oncologico ha apprezzato la collaborazione con la dottoressa Susi e dottoressa Brucoli e di altri due medici altamente professionali, il dottor Aieta ed il dottor Fusco, rispettivamente primario dell'oncologia medica e del reparto di radioterapia del CROB. Si esprime il ringraziamento al dottor Aieta, «profondo conoscitore del dolore delle persone che incontrano la malattia del tumore», il quale l'ha incoraggiata programmando soluzioni rivolte alla guarigione. Raggiungendo il CROB per l'inizio del programma chemioterapico ha constatato l'estrema veridicità delle rassicuranti parole pronunciate dallo stesso Aieta, «perché grazie a lui e alla sua èquipe mi sono sentita presa per mano ed accompagnata nel nuovo viaggio della guarigione». Dopo aver assicurato che è a buon punto nel programma terapeutico, è passata a citare quella che è “l'unica nota dolente”: il lungo viaggio quotidiano che si deve affrontare per eseguire la radioterapia presso il centro rionerese, mentre sarebbe «meglio un acceleratore per gli ospedali di Matera e Lagonegro». In conclusione fa riferimento alla prevenzione: per lei è stata la casualità ed un miracolo scoprire in tempo il tumore al seno. La presidente Rossetti, in conclusione, afferma che in ambito oncologico l'ospedale materano «consta di lacune intollerabili che l'Associazione Donna e Vita più volte ha pubblicamente denunciato e per le quali annuncia aspre battaglie». Per Rossetti si deve intensificare il rapporto di collaborazione con il Crob al fine di perseguire l'obiettivo di un'offerta sanitaria oncologica più organica, facendo in modo che le singole sedute di radioterapia si possano seguire presso l'ospedale materano, «evitando ai pazienti sacrifici fisici, economici e morali». mic.mar.
Montescaglioso Pareggio in casa contro il Real Irsina
Match complesso per la Libertas MONTESCAGLIOSO - Un pareggio casalingo per 1 - 1 ha suggellato il ritorno della Polisportiva Libertas Montescaglioso in Promozione, dopo un'assenza durata cinque anni. Alla gara contro il Real Irsina ha assistito un ampio numero di sostenitori, pronti ad incoraggiare la giovane e autoctona formazione di casa. La compagine montese, dopo essere passata in vantaggio al 30' del primo tempo, grazie ad una gran botta di sinistro scagliata da Ivan Carriero e infilatasi nell'angolino, dopo un veloce con il fantasista Luigi Mangia, ha sperato nei tre punti ma nei secondi 45' ha dovuto subire il ritorno del Real Irsina,
pronto a sfruttare nel giro di pochi minuti il vantaggio numerico derivante dal doppio giallo inflitto al mediano montese Francesco Casalingo. Ad un quarto d'ora dal termine gli irsinesi, già andati vicini alla segnatura (clamoroso palo di N. Papangelo al terzo minuto della ripresa), hanno pareggiato i conti grazie ad un colpo di testa di Gagliardi su punizione calciata dalla sinistra. Sulla rete ha però pesato un galeotto tocco di pugno sfuggito all'attenzione della terna arbitrale ma non ai giocatori di casa, che hanno protestato invano con l'arbitro, il signor Cauzillo di Potenza. La formazione montese, allenata nella stagione 2009 - 2010
da Nicola Menzano, ha mostrato, inizialmente, qualche difficoltà nel trovare la precisione nell'ultimo passaggio, riuscendo poi a passare in vantaggio e andando anche vicina al raddoppio con una traversa colta da buona dal giovanissimo attaccante montese Luigi Venezia. In ogni caso è tempo di voltare pagina e pensare al prossimo impegno di campionato: nella prossima gara, in programma il 20 settembre prossimo, alle 15.30, la squadra montese si recherà sul campo del Miglionico, reduce a sua volta da un pareggio per 1-1, colto sul campo del Rotondella grazie ad un calcio di rigore segnato da Tataranni al 94'. La partita, tra i
Casalingo
suoi spunti di interesse, contiene anche la sfida con tre calciatori del Miglionico ma montesi a tutti gli effetti: si tratta di Marco Gallitelli, Rocco Menzella e Nunzio Domenico Salluce, tre atleti che in passato hanno vestito, in maniera proficua, la maglia della Polisportiva Libertas Montescaglioso. Se nelle file montesi mancherà, per squalifica, Casalingo, (si spera
nel recupero della colonna difensiva Emanuele Tafuno, fermato da un problema alla gamba nell'ultima gara), anche il Miglionico dovrà fare a meno di un elemento espulso sul campo: si tratta di Angelo Venezia, tornato quest'anno al Miglionico dopo aver militato, la scorsa stagione, nel Matera. mic.mar provinciamt@luedi.it
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Entra nel vivo il programma dell’evento patronale con ospiti i sindaci di Sassuolo e San Giuliano
Sant’Eufemia, sarà una grande festa di novità IRSINA - Ogni anno la ricorrenza che porta ai solenni festeggiamenti della Santa Patrona di Irsina si arricchisce di nuovi personaggi e di maggiori contenuti, anche quest'anno tante novità e tanta carne al fuoco. Aldilà dei notevoli cambiamenti relativi ai festeggiamenti scelti quest'anno dal Comitato feste patronali, ciò che in questi giorni, balza agli occhi degli irsinesi è soprattutto la grande partecipazione dei tanti migranti; infatti, a discapito del periodo poco vacanziero, sono davvero numerosi i conterranei che in questi giorni riempiono le strade illuminate di Irsina. Sono presenti le delegazioni dei sindaci di Sassuolo (gemellata con Irsina ), San Giuliano Milanese e i rispettivi
comitati che organizzano la festa di S. Eufemia nelle rispettive città. Degna di nota la richiesta fatta dal neo sindaco di Sassuolo, Luca Caselli , al commissario prefettizio di Irsina, Francesco D'Alessio, di voler incontrare la cittadinanza nella serata di ieri. Quest'anno, infatti, non ci sarà il sindaco di Irsina a ospitare le varie delegazioni, ospitate , a causa delle note vicende come tutti sanno, ma da quanto sembra emergere, il commissario D'Alessio abbia preso ugualmente a cuore il grande evento, rimanendo fortemente contagiato, infatti è notevole il contributo offerto dalla sua amministrazione, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista organizzativo: «Insieme alla struttura comunale -spiega D'Alessio- abbiamo fat-
to in modo di non far avvertire alcun vuoto amministrativo alla popolazione, ed al motivatissimo comitato feste, mettendo a disposizione ogni sforzo possibile, iniziando da quello economico, esattamente come si è fatto negli anni precedenti. Sono state attivate tutte le strutture, a disposizione, da quella della vigilanza, della sicurezza, quella organizzativa e quella logistica . Abbiamo, con piacere, accolto la richiesta da parte del sindaco del comune di Sassuolo in visita ad Irsina, con una delegazione formata dal presidente del consiglio comunale, nostro conterraneo, Francesco Rubino di Matera, dal consigliere comunale anche lui irsinese, Antonio Santomauro, e altri soggetti che completano la delegazio-
ne. Mi preme sottolineare la grande collaborazione innovatasi con la gente e con il comitato fest». Mentre il giovanissimo sindaco di Sassuolo ha detto: «Sono felicissimo di essere qui con voi, la mia visita oggi, che va oltre il cerimoniale in virtù del gemellaggio tra le due città. È una visita che nasce sin dai banchi di scuola, il mio compagno era di Irsina, e da sempre ho conosciuto e vissuto con gente di Irsina. Questa comunità hadato tantoalla miacittà.Sono fierodiqueiragazzi diIrsina che oggi sono mie concittadini di Sassuolo. Vi ringrazio per quello che avete fatto per la mia città. Il mio messaggio di oggi è di fratellanza che va oltre il gemellaggio». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it
I sindaci ospiti a Irsina
Grassano Giro di vite fino al 31 ottobre in bar e locali pubblici, poi una campagna informativa
Alcol vietato ai minorenni Ordinanza del sindaco, Vito Magnante, per arginare il vizio sotto i 16 anni GRASSANO - Troppi giovani e giovanissimi con il brutto vizio dell’alcol. Così, per far fronte all'emergenza, l'amministrazione comunale di Grassano ha emesso nei giorni scorsi un'ordinanza di limitazione del consumo nei pubblici esercizi. L'ordinanza, emanata con decorrenza 28 agosto e fino al 31 ottobre, prevede il divieto di somministrare bevande alcooliche ai minori di 16 anni, così come previsto dalla normativa nazionale vigente, ed inoltre è fatto divieto di consumare bevande alcooliche nei luoghi pubblici di ritrovo e socializzazione: piazze, strade, ville, aree attrezzate dopo le ore 24, e di interrompere nei pubblici esercizi attività di gioco entro le ore 23. Il sindaco, Vito Magnante, ha inteso arginare questo fenomeno, l'abuso di alcol soprattutto dei giovani, che si sta diffondendo in paese. «Questo provvedimento -ha spiegato Magnantenon vuole essere la risoluzione miracolosa del problema, ma rappresenta un primo passo verso la presa di coscienza che il fenomeno purtroppo si sta diffondendo anche nei nostri paesi». E’ di ieri un comunicato stampa del comandante del Corpo Unico di Polizia Municipale, Piero Germano, in cui vengono illustrate le misure mirate all'applicazio-
ne dell'ordinanza. In particolare sono stati intensificati i controlli da parte della Polizia locale nel centro del paese per la lotta all'abuso dell'alcool. Il servizio prevede controlli, anche in orario notturno, sul territorio ed in particolar riguardo alle attività dei pubblici esercizi. L'attività già programmata in sede di specifica contrattazione sindacale è compresa tra gli obbiettivi del Corpo Unico di recente istituzione, si è resa particolarmente necessaria in seguito all'entrata in vigore dell'ordinanza emanata dal sindaco Vito Magnante, sul-
lettività e che ha richiesto la disponibilità di tutte le forze in campo e dei cittadini stessi. L'ordinanza di Magnante si attiene alla recente normativa voluta dal Governo in materia di sicurezza urbana, che ha ampliato i poteri dei sindaci attraverso l'adozione di ordinanze contingibili e urgenti ed ha preso le mosse Un’immagine dalle continue segnalazioni di disturbo alla quiete pubblica e al simbolo del riposo delle persone causato da grave schiamazzi provenienti dalle viproblema dell’alcolismo cinanze proprio dei bar, nonché dall'abbandono sistematico, in a Grassano numero elevato, di bottiglie di birra ed altro nel centro abitato e nelle aree pubbliche di socializzazione ville piazze, problemi che vive anche Grassano e di cui si è discusso tra l'amministrala limitazione del consumo di al- zione comunale e i commerciancool nei pubblici esercizi e sulla ti». Per sensibilizzare la cittadipubblica via principalmente per i giovani. Il personale della Poli- nanza al tema, l'Amministrazione comunale di Grassano sta zia locale, in collaborazione con altre Forze di Polizia, sta effet- programmando una campagna tuando servizi serali e notturni di informazione sui rischi legati per vigilare sulla corretta appli- all'abuso di alcol, che coinvolgecazione dell'ordinanza sindaca- rà le scuole, le associazioni, le le, senza trascurare gli accerta- forze sociali in genere, le forze di menti di polizia stradale ed altre polizia, una campagna che preattività finalizzate anche ad assi- vede incontri, proiezioni di film e curare il rispetto della pubblica documentari, elaborazioni di quiete. «Un servizio nuovo per brochure e documenti informaGrassano -ha spiegato Germa- tivi. no- che risponde alle esigenze di Giovanni Spadafino tranquillità e sicurezza della colprovinciamt@luedi.it
Bella domenica con i rumori degli zoccoli tra le viuzze per ricordare la tradizione contadina
Tricarico, i cavalli animano il centro storico TRICARICO - Domenica mattina, circa cinquanta cavalieri hanno animato le strade del centro storico della cittadina arabo normanna. Lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli sul selciato delle strette vie ha richiamato alla memoria ritmi e rumori un tempo molto familiari, quando asini, muli e cavalli affollavano i rioni dei contadini, i quali usavano gli animali (con i quali spesso convivevano) come mezzo di locomozione per raggiungere i campi. Quasi, dunque, un tuffo nel passato, grazie all'iniziativa promossa dell'Associazione Servizi Sociali Culturali ed Assistenziali (A.S_.C.A)" presieduta da Matteo Martelli, che ha inteso organizzare la prima edizione di “Tricarico a Cavallo”. Hanno accettato l'invito ed hanno partecipato numerosi i “Cavalieri di S. Rocco” di Grottole, quelli di Albano di Lucania, di Calciano e naturalmente di Tricarico. Gli organizzatori hanno proposto un percorso misto, ovvero, prima tra le strade del centro storico poi alcuni tratturi di campagna e
nel bosco, fino a raggiungere localtà “Tiro al piattello”, dove cavalieri e cavalli hanno consumato il loro pasto. Il raduno aveva avuto inizio in mattinata presso la Fontana Vecchia, ai piede dell'antico abitato. La passeggiata-cavalcata è iniziata risalendo per via Fontana , passando per l'omonima porta con arco gotico, toccando i quartieri arabi della Rabata e della Saracena, per risalire per via Laura Battista, attraversare il Corso, piazza Garibaldi, via Rocco Scotellaro, Porta Monte, via Piano per poi dirigersi verso la campagna ed imboccare il tratturo che passa vicino alla masseria Santoro, prima di inoltrarsi nel bosco per il pranzo. «Un percorso -ha affermato il presidente dell'A.S_.C.A Matteo Martelli- che è stato molto apprezzato dai partecipanti, a cui va il mio ringraziamento per il contributo fornito alla riuscita della manifestazione». Michele Santangelo provinciamt@luedi.it
Resta in carcere lo stiglianese D’Alaimo
Sequestro di persona Convalidati gli arresti
Leonardo D’Alaimo
STIGLIANO -Sono stati convalidatigli arresti e la custodia cautelare in carcere di Leonardo D’Alaimo, il 35enne di probabili origini accetturesi, che nei giorni scorsi ha organizzato un sequestro di persona nel Ravennate. La decisione è del gip di Ravenna, Anna Mori, e interessa il lucano e un albanese di 29 anni, arrestati venerdì con l'accusa di aver sequestrato in un capanno di Porto Fuori, frazione di Ravenna, un imprenditore albanese di 48 anni, residente in Francia e nel Ravennate per affari. La richiesta di riscatto era stata di 90mila euro, per poi scendere a 50mila. Il sequestro era durato meno di 24 ore e si era concluso con un blitz delle squadre Mobili di Ravenna e Bologna che avevano individuato il capanno e liberato l'imprenditore, precedentemente picchiato e minacciato. Davanti al gip i due, Egert Kanaj, barista albanese di 29 anni domiciliato a Ravenna, e D'Alaimo, già in sorveglianza speciale a causa di precedenti per droga, si sono difesi negando ogni responsabilitànel sequestro.Inparticolare, il ventinovenne ha precisato che si sarebbe trattato di un equivoco partito dai soldi che un amico gli aveva affidato per la compravendita di macchine agricole. In totale circa 99mila euro che lui, alla vigilia di un viaggio in Albania, aveva poi affidato al presunto ostaggio. Ma al ritorno, l'uomo gli aveva detto di non avere più quei soldi per via di un furto in casa. «Salvo poi -ha continuato l'albanese arrestato- ammettere di averli persi al gioco d'azzardo e offrirsi di fare una colletta per racimolarli». Ma in mancanza di elementi a sostegno, per ora il giudice non gli ha creduto. La difesa (avvocati Carlo Benini, Lorenzo Valgimigli e Simone Balzani) si è riservata di ricorrere al Riesame. Al termine dell'udienza, il gip si è quindi dichiarato incompetente vista la natura del reato ipotizzato e ha inviato tutti gli atti alla Dda di Bologna. provinciamt@luedi.it
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Un tempo si raggiungeva a piedi, oggi c’è una strada confortevole e un ampio parcheggio
Una perla nel bosco di Colobraro Gioia tra i fedeli del comprensorio per la riqualificazione del tempietto COLOBRARO - Il bosco Sirianni formato prevalentemente da grosse querce si stende nella parte nord di Colobraro: dalla seconda metà dell'Ottocento vi si celebra la festa della Madonna del Bosco, con il titolo di Madonna del Carmine. Quest’anno si è registrata la sorpresa della fine dei lavori di riqualificazione del santuario, ad opera della Comunità montana “Basso Sinni”. Il polmone verde abbraccia una notevole estensione che raggiunge il territorio nord del paese fino al monte Sant'Arcangelo, che è l'altezza massima della zona montuosa colobrarese (oltre 800 metri s.m.). E’ formato da piante di alto fusto, per lo più querce, cerri ed altre piante secolari; e un ricco sottobosco dove crescono normalmente funghi porcini e perfino tartufi neri, i più ricercati dai buongustai. In questo bosco, qualche secolo fa, fu rinvenuta all'intermo di un fusto di quercia lussureggiante una statua lignea di discreta fattura, che poi restaurata è venuta a costituire l'immagine sacra della Madonna del Bosco, venerata soprattotto dai colobraresi e dei sant'arcangelesi che la ritengono il simbolo di culto che affratella gli abitanti dei paesi vicini. Ogni anno la festa si celebra con una partecipazione numerosa di fedeli che provengono anche da luoghi lontani, per onorare la Vergine nel giorno del suo ritrovamento, che cade la seconda domenica di settembre. È una ricorrenza sacra e profana nello stesso tempo, perché si onora la Vergine e poi i tanti convenuti, anche da lontano, si diramano nelle radure vicine e consumano quanto portato con sé da casa. È una classica festa campestre, dunque, in cui di sacro e profano diventano un tutt'uno: la Santa Messa e la processione dietro la Statua lungo il crinale che porta al Monte Passarello, già proprietà della devotissima famiglia Guglielmi che vi fece innalzare una Croce lignea, oggi in ferro lavorato in onore della Vergine, viene presieduta da don Giovanni Lippolòis. Quest'anno tutta l'area è stata ben curata dalla Comunità montana del Basso Sinni, guidata dal commissario Vincenzo Ruggiero. I lavori sono stati eseguiti dal cantiere forestale di Colobraro, coordinato dall'agrotecnico, Pietro Antonio Bellitto, sotto la direzione dell'ingegner Nicola Castronuovo, con la collaborazione di tutti i proprietari dei terreni confinanti con la strada processionale, che hanno dato il loro permesso per sterrare un nuovo sentiero lungo il crinale del monte fino alla Croce Ferrea, lungo il quale sono stati realizzati dei piccoli muretti a secco, come un tempo si faceva dalla nostre parti. Lo stesso cantiere ha realizzato un grandissimo parcheggio sul terreno di proprietà della famiglia Gialdino-D'Oronzio che è anche
Partito locale in festa
Pdl, le priorità per Bernalda
Il santuario ristrutturato nel bosco di Colobraro
proprietaria del piccolo santuario. Un ringraziamento particolare, per tutto questo, va fatto al Preside Felice D'Oronzio, devotissimo della Vergine e tenace fautore ed organizzatore di una bella festa. La giornata è stata allietata da musiche della Banda Carafa, dai fuochi pirotecnici, dai balli, e da pranzi luculliani e pantagruelici, allo stesso tempo, all'aperto. La strada asfaltata solo nell'ultimo tratto ha contribuito alla festosa ricorrenza. Un tempo forse vi accorrevano più persone devote della Madonna, che percorrevano a piedi le mulattiere e i sentieri sterrati tra folti boschi per onorare con maggiore venerazione la
Vergine. Il piccolo santuario è stato voluto da Carmela Gaudio, la pia donna che fece edificare la cappella, negli anni 1884 -1885, proprio nella suo terreno. L'area, o il poggio, su cui sorge il sacro Tempietto è una “balconata naturale” su quella che fu più grande diga d'Europa in terra battuta, cioè quella di Monte Cotugno in agro di Senise. L'intervento della Comunità Montana è stato apprezzato dai pellegrini che per la prima volta non hanno dovuto sudare le cosiddette sette camice per trovare un parcheggio nelle vicinanze del tempietto mariano. A nostro avviso, ciò da una buona spinta per at-
trezzare ancor meglio negli anni avvenire la zona che tanto si presta a un turismo estivo, valido a rigenerare il corpo e lo spirito grazie alla presenza della miracolosa Vergine e dell'agreste luogo. La festa si è svolta sotto l'occhio delle forze dell'ordine: Vigili Urbani, Protezione civile di Colobraro e squadra addetta all'antincendio boschivo della Comunità Montana del Basso Sinni, le quali hanno assicurato il tranquillo svolgimento della festa prevenendo eventuali incendi e disordini in occasione dell'avvento di tanta gente nel bosco. Pietro G. Lucarelli provinciamt@luedi.it
Parte oggi a Metaponto il progetto sociale della Provincia
Disabili al mare gratis METAPONTO - Si svolgerà dal 16 al 30 settembre il soggiorno gratuito a Metaponto per i diversamente abili delle associazioni Aias e Don Pacrazio Toscano. A renderlo noto l'assessore provinciale con delega al Volontariato, Antonio Montemurro, e il consigliere dell'Idv, Michele Paterino. «Concedere, in comodato d'uso gratuito, cinque alloggi di proprietà della Provincia ha sottolineato l'assessore Montemurro- ad associazioni che hanno fatto della propria passione per il sociale la propria missione di vita, ci sembra un dovere istituzionale irrinunciabile. Con questo piccolo contributo, bambini, ragazzi e adulti diversamente abili potranno vivere una esperienza fuori porta divertente e salutare. Un progetto solidale che si inserisce all'interno di un Piano per il sociale attraverso il quale l'Amministrazione provinciale intende consolidare il sistema-rete nel rispetto delle scelte dei singoli destinatari, ma con il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle famiglie, delle loro associazioni, del sistema educativo e formativo, delle cooperative sociali e dei loro consorzi. Tale sistema, strutturato e basato sul principio di sussidiarietà tra pubblico e privato è funzionale a garantire ampia libertà di scelta e massima efficacia edefficienza degliinterventi. Mipreme sottolineare -ha proseguito l'assessore Montemurro, con l'appoggio del consigliere Paterino - come l'Italia dei Valori, attraverso iniziative modeste, ma dall'elevato impegno sociale, intende farsi portavoce, anche e soprattutto grazie all'impegno del presidente Stella
BERNALDA - Grande successo per la prima edizione della festa del Popolo della Libertà, celebratasi nei giorni scorsi a Bernalda. Ricco il palcoscenico politico così come le attrazioni portate in scena durante le oltre quattro ore dell'evento. Scenario dell'appuntamento legato alla prima edizione è stato il centralissimo corso Umberto, dove i cittadini hanno iniziato a gremire, dapprima i posti a sedere, e poi tutto intorno al palco dove i rappresentanti politici, il gruppo musicale “Trepercento”, le campionesse italiane del Coreographic Team della scuola di ballo Caraibica Dance e gli Arteteca si sono susseguiti per tutte le quattro ore circa. A fare gli onori di casa è stato il neoconsigliere, Franco Carbone, il quale ha dapprima ringraziato la gente per essere presente e poi gli amici e rappresentanti del Pdl; un'apertura quella di Carbone, indirizzata al suo popolo, che ha raccolto consensi sfociati in un grande applauso. Subito dopo gli Arteteca direttamente da Zelig, i quali per oltre un'ora hanno portato l'allegria e la simpatia su corso Umberto. Dopo le battute esilaranti del duo di Zelig, sono saliti sul palco i rappresentanti del Pdl locale, provinciale, regionale e nazionale. Da manifesto, che riportava la scritta.“Più attenzione al nostro territorio”, ospiti erano Salvatore Tatarella, europarlamentare; il senatore Egidio Digilio, coordinatore regionale; il senatore Nicola Buccico, sindaco di Matera; Pasquale Dilorenzo e Antonio Tisci, consiglieri regionali; Michele Leone, sindaco di Pisticci e il bernaldese oltre a Carbone,
che con la sua esperienza ha condotto tutto il dibattito e l'intera serata. E proprio Carbone, prima di passare la parola agli altri ospiti, i quali hanno rimarcato tutti la ferma volontà di crescere insieme, ha parlato dei suoi primi interventi in consiglio provinciale e delle tante interrogazioni già fatte, a difesa del territorio, e di quelli da proporre in futuro per il metapontino tutto. Carbone ha parlato della strada che porta a Matera, che è da incubo per coloro che devono affrontarla per recarsi a lavorare o all'ospedale. Inoltre sempre Carbone, parlando di Metaponto, ha parlato degli interventi di ripascimento e dei suoi sopralluoghi per verificare lo stato dei canali di bonifica. Al termine Carbone, rivolgendosi alla popolazione di Bernalda, ha detto: «Io sono l'unica istituzione presente, visto che non abbiamo un'amministrazione, e per tale motivo mi impegnerò per amplificare ancora di più la voce dei miei concittadini». Una frase, questa, che ha portato al neo eletto consigliere provinciale un lungo applauso. Al termine delle parole di Franco Carbone si sono susseguiti gli ospiti del Pdl. Subito dopo a salire sul palco sono state, come da programma, le campionesse italiane del Coreographic Team della scuola di ballo Caraibica Dance dei maestri Palma e Mimmo Panico. A chiudere la lunga serata del Pdl sono stati i componenti del gruppo musicale bernaldese Trepercento. Da riportare anche la presenza di molti stand montati sul marciapiede che ospita la sede del Pdl in corso Umberto. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
Pd, mozioni insieme per il rinnovamento e dell'intera giunta provinciale, delle esigenze sia del mondo del volontariato, che di quello dei più deboli. Il nostro è un territorio piccolo, ma il disagio sociale esiste e sarebbe sciocco sottovalutarne la portata». «La Provincia di Matera -ha concluso il presidente Stella- sta facendo della solidarietà uno dei valori guida della propria politica. Perché non è possibile concepire una società senza tutele e senza diritti. Una democrazia che si rispetti vuole, sempre, al centro del suo progresso economico e politico un altrettanto progresso sociale». provinciamt@luedi.it
CRACO - Rinnovamento della politica e valorizzazione del ruolo dei Comuni nella programmazione regionale. Sono i principali temi affrontati nel corso di un incontro tra Salvatore Adduce, candidato alla segreteria regionale del Pd, e Giuseppe Lacicerchia, sindaco di Craco e coordinatore della mozione Marino nella provincia di Matera. Nel ribadire l'intesa raggiunta a livello regionale (i sostenitori di Marino hanno deciso di sostenere a livello regionale la mozione Adduce) i due esponenti del Pd hanno condiviso la necessità di promuovere una nuova classe dirigente capace di guardare alle politiche regionali di sviluppo attraverso nuovi obiettivi e nuovi metodi come la qualità, il merito e l'innovazione. Non meno importante la necessità di ampliare gli spazi di partecipazione e di valorizzazione dei comuni nella programmazione del governo del territorio e di sostenere un ruolo forte degli amministratori locali all'interno del Partito democratico in modo da rendere ancora più praticabile l'idea di trasformare in azioni concrete i reali bisogni dei cittadini. provinciamt@luedi.it
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Montalbano La Sinistra solleva il caso della rata non pagata dalla ditta. Giordano: «E’ tutto a posto»
«Ex mattatoio, il Comune è inadempiente» MONTALBANO JONICO - Si è ritornato a parlare della vendita dell'ex mattatoio a Montalbano Jonico, in un volantino diffuso dai Circoli di Sinistra e Libertà e di Rifondazione Comunisti Italiani. La struttura comunale è stata alienata dall'Amministrazione Giordano a seguito di delibera del consiglio comunale del 19 dicembre 2007, con l'astensione dei gruppi di opposizione. A seguito di gara, il Comune, il 3 marzo 2008 aggiudicò alla ditta “Luge Srl”, di Montalbano, l'acquisto dell'immobile. Nella nota si sottolinea: “Il 24 aprile 2008 il consigliere comunale, Giuseppe Di Sanzo, presenta una mozione di sfiducia all'assessore Gentile in quanto, avendo appurato con visura di Camera di Commercio che tra i soci della ditta Luge vi era la moglie dell'asses-
sore, poteva configurarsi il rischio di un possibile conflitto di interessi dello stesso nell'esercizio delle sue funzioni. La maggioranza respinse la mozione di sfiducia difendendo la posizione dell'assessore. A dicembre 2008 -si legge ancora nel volantino- si perfeziona il contratto tra Comune e ditta che all'articolo 4 (inadempimento prezzo acquisto) prevede: “In caso di inadempimento o ritardo da parte dell'acquirente, anche nel pagamento di una sola delle due rate da versare per il completo pagamento del prezzo di vendita, il contratto si intenderà automaticamente risolto e il Comune rientrerà nel possesso del bene oggetto di vendita trattenendo quanto già percepito a titolo di indennizzo, salvo il risarcimento del maggior danno subìto”. Al 30 giugno 2009 -rimarcano i Circoli della Si-
nistra- la ditta non aveva ancora pagato la rata prevista e la Giunta comunale ha deliberato che la rata da pagare veniva rinviata in via del tutto eccezionale fino al 20 luglio 2009, che tale termine non era ulteriormente prorogabile e che l'inadempimento entro la data fissata avrebbe prodotto le conseguenze previste dall'articolo 4 del contratto, cioè la risoluzione. Avendo appurato che la ditta non ha pagato la rata prevista nemmeno nei termini della proroga -concludono i circoli- chiediamo all'Amministrazione di essere coerente con la sua stessa volontà espressa in delibera e di rispettare il contratto di vendita. L'ex mattatoio è un bene della collettività e, pertanto, chiediamo che il contratto venga risolto se la ditta non rispetta i patti contrattuali con cui si è impegnata ad acquistarlo».
Contattato dal Quotidiano sulla vicenda, il sindaco Leonardo Giordano, ha così risposto: «Premetto che il contratto è ampiamente garantito in quanto sull'immobile il Comune ha il riservato dominio; pertanto, in caso di inadempienze ne conserva la proprietà anche in caso di avanzati lavori. In realtà la ditta ha dei problemi nella prosecuzione dei lavori, in quanto ci sono delle utenze elettriche che, malgrado reiterati solleciti, non vengono dismesse dall'Enel. Si stanno acquisendo ulteriori pareri legali per una eventuale nuova proroga, in quanto, a fronte degli introiti della vendita del mattatoio l'ente ha programmato degli investimenti, pertanto, previ gli interessi che la ditta dovrà garantire, è auspicabile attendere che si risolvano gli impedimenti oggettivi che l'Azienda ha nel proseguire i
L’ex mattatoio di Montalbano
lavori. Circa la presenza della moglie dell'assessore Gentile nella società Luge, è stato già chiarito che, non avendo quest'ultima ruoli direttivi nella società non esistono impedimenti, in ogni caso a me risulta che la signora si è anche dimessa. Tengo in ogni caso a chiarire che l'assessore Gentile non è mai presente quando la Giunta decide e delibera sulla vicenda». Anna Carone provinciamt@luedi.it
Policoro E’ sempre più vicino l’investimento dell’imprenditore austriaco con 200 posti di lavoro
A grandi passi verso la Pfanner Il sindaco Lopatriello ha ottenuto una stima in tempi rapidi dell’ex opificio Allione POLICORO - L'investimento dell'imprenditore austriaco Herman Pfanner si fa sempre più concreto. Dopo che nei giorni scorsi il suo titolare, leader del mercato del confezionamento e commercializzazione di succhi di frutta, ricevuto dal sindaco Nicola Lopatriello, ha sostenuto di voler aprire uno stabilimento qui a Policoro in via Puglia in un locale di proprietà comunale da dismettere, ecco che il primo cittadino di ritornoda Romacomunica di aver incontrato presso il ministero delle Finanze (Agenzia del territorio) i tecnici Nolè, Iacobino e Guerrieri, illustrando loro sia la portata dell'investimento, che il ritorno economico di una regione che in questo periodo sta attraversando una congiuntura economica negativa: «I responsabili nazionali dell'Agenzia del territorio spiega Lopatriello- si sono detti d'accordo come nelle more della convenzione tra il Comune di Policoro e la stes-
sa Agenzia sottoscritto ad agosto e da sottoporre nuovamente all'attenzione ministeriale, si può dare corso alla perizia di stima dell'immobile pubblico affinché poi con un successivo atto di vendita trasferirlo a titolo di proprietà alla Pfanner. Pertanto, sarà la sede staccata dell'Agenzia del territorio di Napoli, competente anche in Basilicata,
nella persona dell'ingegner Bifaro, che ringrazio per la sensibilità dimostrata, a valutare nel più breve tempo possibile lo stabile per dare poi il placet all'operazione di vendita, come da programma approvato in consiglio comunale nei mesi scorsi in cui elenchiamo una serie di beni che non generano utili per la casse comunali; anzi per loro manutenzione il Comune sopporta delle ingenti spese». Hermann Pfanner ha già stipulato i primi contratti di tetrapak per il confezionamento di prodotti alimentari che porterà all'incremento della produzione nell'ex stabilimento Allione, di almeno 200 unità lavorative, compreso l'indotto, con la possibilità anche per altre imprese del settore, vedi Campoverde, di incrementare la produzione e finalizzato ad accorciare la filiera e a conquistare fette di mercato del marchio internazionale, tra i più conosciuti nel nord Europa. «Per noi -
continua Lopatriello- è una grande occasione sia in termini occupazionali che imprenditoriali perchè la Pfanner è un gruppo forte nel settore, presente con alcuni stabilimenti in Europa e ora anche qui a Policoro con la possibilità di esportare, con una base logistica qui a Policoro, attraverso il Corridoio 8 anche nei Paesi dell'Est europeo vista la crisi agricola in cui versa ormai da anni la Basilicata». Infine, conclude: «Quando l'immobile sarà venduto e si dovrà procedere alle assunzioni, in un secondo momento, le parti sociali saranno chiamate al tavolo della concertazione nella speranza che facciano prevalere le esigenze del lavoro. Non capisco la presa di posizione di qualche sindacalista nei giorni scorsi in questa fase preliminare in cui i sindacati non c'entrano nulla, poiché la stima non è stata fatta ancora e di conseguenza l'immobile non è stato ancora venduto». provinciamt@luedi.it
Primo torneo “Maraja big game 2009”
Amici per la pesca NOVA SIRI - Con la pesca nel cuore. Si è svoltonei giorniscorsiaNova Siriilprimo torneo di pesca a traina a squadre, denominato “Maraja Big Game Fishing Tournament 2009”, dal nome del lido che ha ospitato l’evento. In una calda domenica di inizio settembre, i 25 partecipanti, divisi in 8 equipaggi, sono partiti all'alba dalle acque antistanti il lido Maraja per misurarsi nella pesca di tonnetti, lampughe e pesci serra, senza sdegnare sugarelli e lanzardi. Le condizioni meteo eccellenti hanno favorito il perfetto svolgimento della gara. Al di là dei valori tecnici espressi, resta il ricordo di una bella giornata trascorsa all'insegna del leale agonismo e dell'amicizia. Seguendo le proprie strategie, alla partenza gli equipaggi si sono diretti chi al largo, chi verso le coste calabresi o in direzione di Policoro. Al rientro, fissato per mezzogiorno, la resa dei conti: le operazioni di conteggio e pesatura han-
Le “squadreclan” che si sono sfidate nel bel mare di Nova Siri
no permesso di stilare la classifica finale della manifestazione. Primo classificato il team-clan “Stigliano”, che con 90 tonnetti(quasi15 chilogrammi)hasbaragliato la concorrenza. Il duo “RosatiMagno” è arrivato secondo, assicurandosi anche il trofeo per il pesce più grosso (pesce serra di oltre 1 chilo, preso “in zona Cesarini”), mentre il duo “Dimatteo-Acinapura” è giunto terco, principalmente per il mancato appuntamento con i serra. A sorpresa, l'outsider Team Eva è giunto quarto con ben 3 lampughe all'attivo, superando l'esperto Team
“Stigliano-Sogin”. Pur facendo ottimi carnieri,gli altri3teamsono statipenalizzati o rimasti fuori concorso per aver pescato a bolentino (tecnica non ammessa), ma il loro spirito decoubertiano ha contribuito al successo dell'evento. La seguitissima cerimonia di premiazione ha lasciato spazio a una sontuosa grigliata, alla quale hanno partecipato oltre 35 persone tra gareggiatori, familiari e amici, nell'accogliente struttura del Maraja. L'organizzatore ha, infine, dato l'arrivederci all'edizione 2010. a.corrado@luedi.it
Le Frecce Tricolori torneranno a esibirsi sulla città di Policoro Un buon spot per il territorio POLICORO - Lo spettacolo della pattuglia acrobatica italiana ritornerà nel centro jonico: «Dopo il grande successo dello spettacolo di qualche anno fa, precisamene il 30 agosto del 2003 sul lungomare di Policoro che per l'occasione venne preso d'assalto da oltre 100 mila persone tutte entusiaste -spiega il sindaco Nicola Lopatriello- di vedere dal vivo e toccare quasi con mano gli aerei delle Frecce Tricolori dell'Aeronautica militare, che volavano a bassa quota, oltre a essere uno dei simboli più rispettati della nostra Nazione, ho fatto richiesta in un mio viaggio a Roma all'ufficio preposto di una riedizione di quell'evento qui a Policoro da tenersi sempre sulla Duna attrezzata centrale di via Lido. La data non è possibile anticiparla ora, poiché ogni anno le esibizioni della pattuglia acrobatica sono limitate e il rigido regolamento interno non prevede deroghe. Ricordo che la prima volta riuscimmo ad anticipare tempestivamente altre città d'Italia, anche molto più grandi di Policoro, e riuscimmo ad inserire Policoro dopo Mosca. Questa volta, avendo avuto più tempo per pianificare, con tutta calma abbiamo presentato la nostra candidatura che sarà evasa entro la fine del mandato amministrativo. Pertanto, nell'arco dei prossimi quattro anni, io mi auguro già per l'anno prossimo, ridaremo ai cittadini di Policoro, della Basilicata e di tutta Italia questa manifestazione che ha una visibilità nazionale, come testimoniato in passato dalla grande attenzione mediatica, ed evento unico di promozione del territorio. Infatti, se vogliamo esportare il buon nome della regione Basilicata oltre i confini
Nicola Lopatriello
regionali e nazionali, dobbiamo organizzare eventi attrattivi dal richiamo extraterritoriale, e quello da noi proposto è sicuramente uno dei primi spettacoli italiani visto che ogni anno arrivano tantissime richieste di esibizioni delle Frecce Tricolori. Inoltre continua il primo cittadino- ho già incontrato il Governatore lucano, Vito De Filippo, al quale ho preannunciato la candidatura di Policoro, e il presidente della Regione si è detto disponibile anche a una sponsorizzazione dell'evento da chiamare magari: “Air Show Basilicata”, uno spot per tutta la nostra terra. Mi fa piacere che De Filippo abbia risposto di buon grado a questa proposta dimostrando come i temi della promozione del territorio siano ai primi posti anche della sua agenda politica superando le diffidenze passate su questi temi, dovute più che altro a delle incomprensioni personali. Ora che le abbiamo superate si può tranquillamente lavorare tutti insieme per il bene della nostra regione». provinciamt@luedi.it
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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Chelsea Ancelotti supera di misura il Porto
Manchester U. Scholes nel finale lancia i red devils
B. Monaco Tre acuti bavaresi in Israele
Juventus, non basta Iaquinta Champions league: bianconeri in vantaggio raggiunti dal Bordeaux JUVENTUS BORDEAUX
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Stasera
Esordio anche per Inter e Viola
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6.5; Caceres 6, Legrottaglie 6, Cannavaro 6.5 (21'st Zebina 6), Grosso 6; Marchisio 6, Felipe Melo 6.5, Tiago 6 (36'st Poulsen 6); Giovinco 6 (28'st Camoranesi 6); Amauri 5.5, Iaquinta 6. In panchina: Manninger, De Ceglie, Molinaro, Trezeguet. Allenatore: Ferrara 6. BORDEAUX (4-2-3-1): Carrasso 6 (11'st Ramè 6); Chalmè 6, Planus 6, Ciani 6.5, Tremoulinas 6; Fernando 6, Diarra 6.5; Plasil 6 (32'st Gouffran 6), Gourcuff 6.5, Wendel 6; Chamakh 5.5. In panchina: Jurietti, Henrique, Jussie, Cavenaghi, Bellion. Allenatore: Blanc 6 ARBITRO: Ovrebo (Norvegia) 6.5 RETI: 17'st Iaquinta, 30'st Plasil NOTE: serata fresca con pioggia, terreno in buone condizioni. Spettatori: 55mila circa. Angoli: 9-4. Ammoniti: Ciani, Giovinco. Recupero: 1'pt; 4'st TORINO – La Juventus debutta con un pareggio nella fase a gironi di Champions League. All’Olimpico di Torino la squadra bianconera non va oltre l’1-1 contro il Bordeaux campione di Francia in carica. Gara vivace sin dai primi minuti nonostante la pioggia: Al 4' subito un’occasione per i francesi con Gourcuff che appena dentro l’area bianconera lasciava partire un gran tiro respinto dall’attento Buffon. Ancora Bordeaux al minuto 8 con il calcio di punizione di Diarra bloccato dal portiere juventino. Sul capovolgimento di fronte prima conclusione in porta della Juve con il tiro di Marchisio che terminava a lato. Al 16' tentativo in acrobazia di Tiago con palla alta sopra la traversa di Carrasso. Al 20' azione veloce dei francesi e tiro-cross di Chamakh bloccato da Buffon sul primo palo. Al 22' Amauri eludeva l'intervento di Fernando e calciava verso la porta del Bordeaux ma il tiro debole veniva bloccato dal portiere avversario. Juve insidiosa al 37' l’angolo di Giovinco dalla sinistra sfiorato da Amauri, prima del disimpegno della difesa francese. Nella seconda frazione, con identici schieramenti, subito un’occasione per i francesi (2') con il tiro al limite dell’area di Wendel, deviato da Legrottaglie. Un minuto dopo punizione di Gourcuff respinto coi pugni da Buffon. Al 5' assist di Tiago per Iaquinta che da posizione defilata calciava forte ma non inquadrava la sfera. Al 15' insidiosa punizione di Grosso da circa venti metri, con palla respinta dal portiere francese. Al 17' la Juve sbloccava il punteggio: splendido assist di Cannavaro per Iaquinta che si involava verso la porta di Ramè e infilava il portiere francese sul primo palo. Al 24' gran tiro dalla distanza di Felipe Melo, deviato da Ramè in angolo. Al 30' il pareggio ospite con Plasil che deviava in fondo al sacco una punizione dalla sinistra. La Juve a tre minuti dal termine si divorava il secondo gol: cross di Caceres e piatto al volo di Marchisio con palla che scheggiava la traversa.
Nel finale Marchisio sbaglia una ghiotta occasione
Iaquinta scocca il tiro del momentaneo vantaggio della Juventus sui francesi del Bordeaux
Leonardo espugna Marsiglia sotto una pioggia battente
Ritorna il super Milan Doppietta di Pippo Inzaghi MARSIGLIA MILAN
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OLYMPIQUE MARSIGLIA (44-2): Mandanda 6; Kaborè 5, Dawara 5, Heinze 6,5, Taiwo 5; Cissè 6 (st 42 Morientes sv), Mbia 5, Lucho 5,5 (st 31 Ben Arfa 6), Cheyrou 6,5; Brandao 6, Niang 6,5. In panchina: Andrade, Bocaly, Hilton, Abriel, Valbuena. Allenatore: Deschamps 6. MILAN (4-3-1-2): Storari 6; Oddo 6, Nesta 6, T.Silva 6, Zambrotta 6; Flamini 6, Pirlo 6, Ambrosini 6 (st 12' Gattuso 6); Seedorf 7 (st 48' Abate sv); Pato 6, Inzaghi 7 (st 40' Huntelaar sv). In panchina: Dida, Kaladze, Jankulovski,Ronaldinho. Allenatore: Leonardo 6,5. ARBITRO: Larsen (Svezia) 6. RETI: pt 28' Inzaghi; st 4' Heinze, al 29' Inzaghi. NOTE: serata molto piovosa, terreno scivoloso, spettatori 45.000, angoli 6-3 per il Marsiglia. Ammoniti: Zambrotta, Flamini, Storari. Recupero: 1-4'. MARSIGLIA – Super Pippo Inzaghi risolve la pratica Olympique Marsiglia e con un gol per tempo, consente al Milan di
Filippo Inzaghi
espugnare il Velodrome nella serata del ritorno dei rossoneri in Champions League. Leonardo indovina la formazione, con Seedorf preferito a Ronaldinho, che serve i due assist vincenti ad Inzaghi che raggiunge quota 68 nelle coppe. Sotto la pioggia battente si scioglie, invece, l’undici di Didier Deschamps al quale non basta il gol del momentaneo pari in apertura di ripresa di Heinze, nè le conclusioni di
Lucho Gonzalez e Cheryou, sul quale si esalta in un paio di occasioni Storari. Al 10' Kaborè salva sulla linea su un rimpallo in seguito ad azione da calcio d’angolo. Tre minuti più tardi Inzaghi dalla destra prova a servire Pato sull'altro fronte, in area, sventa Diawara. Il Marsiglia schiaccia nella sua trequarti il Milan, ma sono i rossoneri a passare in vantaggio al 27'. Seedorf si smarca sulla sinistra e serve sul lato opposto Inzaghi che, in posizione di dubbio fuorigioco infila la porta difesa da Mandanda. Ripresa. Il Marsiglia attacca immediatamente e dopo aver sfiorato il gol con Lucho Gonzalez passa al 4' con Heinze che di testa mette tra le gambe di Storari riportando in parità il match. Ma nel momento di maggiore pressione dell’undici di Deschamps è ancora Pippo Inzaghi al 29' a riportare in vantaggio il Milan, ancora su assist di Seedorf sugli sviluppi di una punizione calciata da Pirlo. L’Olympique cerca disperatamente di riagguantare almeno il pari, ma senza molta fortuna, nè convizione. Finisce 2-1 per il Milan, meritatamente.
MILANO - L'Inter si è allenata q alla «Pinetina» per l’allenamento di rifinitura in preparazione del match di domani sera a San Siro contro il Barcellona. La seduta è iniziata con il classico riscaldamento per poi proseguire con la tattica e le partitelle finali. Il tecnico portoghese recupera Stankovic dopo l’influenza che aveva fatto saltare al serbo il match di domenica contro il Parma. Mourinho però è ancora indeciso se schierare «Deki» dall’inizio, il ballottaggio è con Muntari. Stesso discorso per Chivu che a differenza del compagno ha un allenamento in più sulle gambe. In attacco confermata la coppia Milito-Etòo con Sneijder alle loro spalle. Probabile formazione (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Samuel, Lucio, Chivu; Zanetti, Stankovic, Motta; Sneijder; Etòo, Milito. In campo anche la Fiorentina in trasferta sull’insidioso terreno dell’Olimpique Lione. Sfida andata in scena anche nell’ultima edizione della Champions League con alterne fortune per i viola. Stasera un match che nasconde diverse insidie.
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Sport
Tennis. Us Open, una finale di oltre quattro ore e mezza vinta dall’argentino
La prima volta di Del Potro L’ultimo Slam vinto da un argentino risale a 32 anni fa con Vilas WASHINGTON – Juan Martin Del Potro stupisce il mondo. A New York ha conquistato il suo primo torneo del Grande Slam battendo in cinque set il numero 1 al mondo, Roger Federer, al termine di una partita bellissima durata quasi quattro ore e mezza e conclusasi 36, 7-6 (7-5), 4-6, 7-6 (7-4), 6-2. Partita giocata sul filo dei nervi e della classe superiore, degna di una finale newyorkese. Da un lato il tennis giovane e potentissimo di Juan Martin Del Potro, 22 anni la prossima settimana, alla sua prima finale importante. Dall’altro la classe di Roger Federer, capace apparentemente di assorbire ogni tensione e ogni colpo con la disarmante naturalezza di chi esegue ogni cosa come se fosse facilissima. Invece non è stato facile per niente per lo svizzero respingere le bordate di Del Potro, che riporta l’Argentina a vincere un grande torneo 32 anni dopo Guillermo Vilas, presente in tribuna ad applaudire il giovane connazionale. Sceso in campo contratto, l’argentino ha concesso con relativa sottomissione il primo set. Ma a partire dal secondo ha impegnato Federer fino al fondo delle sue capacità. Sotto per 2-5 nel secondo set, gli ha strappato due break consecutivi, si è portato sul 6 pari, poi si è infiammato nel tiebreak fino a far quasi perdere la pazienza all’apparentemente sempre calmo Roger Federer, indovinando colpi da fondo campo a cui neanche il campione svizzero è riuscito a rispondere. E ha vinto con merito il secondo set. Nel terzo set Del Potro ha subito strappato il servizio all’avversario, Federer è immediatamente riuscito a “controbreccare”, a mantenere il servizio e a imporre quindi
Del Potro ha dedicato il successo all’Argentina e ai suoi tifosi
Tennis
Federer «Il mio è un anno d’oro»
Juan Martin Del Potro ha vinto il suo primo Slam
un secondo break immediato che gli ha consentito poi di vincere 6-4. Il quarto set ha continuato a offrire grande tennis, con Del Potro a combattere tenacemente colpo sul colpo fino a strappare il servizio e portarsi sul 4-2. Il “Maestro” Federer però, come lo chiamano gli amici, non si è disunito. Ha assorbito l’irruenza argentina dell’avversario con un calma degna di un altopiano sudafricano (la sua seconda nazionalità) e tra ace e passanti si è riportato sul 5-5. Ma Del Potro non ha ceduto, si è portato sul 6 pari e alla fine ha vinto il tiebreak per 7-4. È stata la svolta del match, perchè nel quinto set Federer aveva esaurito le batterie. Del Potro, in lacrime, ha dedicato la vittoria all’Argetina, e ai tanti argentini presenti sulle tribune dell’Arthur Ashe Stadium.
Roger Federer rimane il più grande del mondo
Questa la nuova classifica Atp diramata oggi 1. Roger Federer (Sui) 2. Rafa Nadal (Esp) 3. Andy Murray (Gbr) 4. Novak Djokovic (Srb) 5. Juan Martin Del Potro (Arg) 6. Andy Roddick (Usa) 7. Jo-Wilfried Tsonga (Fra) 8. Nikolay Davidenko (Rus) 9. Fernando Verdasco (Esp) 10. Gilles Simon (Fra)
11240 (--) 8845 (+1) 8630 (-1) 7480 (--) 6825 (+1) 5310 (-1) 3550 (--) 3535 (--) 3430 (+1) 3090 (-1)
Così gli italiani 59. Andreas Seppi 64. Simone Bolelli 86. Fabio Fognini 90. Potito Starace 123. Paolo Lorenzi 166. Flavio Cipolla
850 (-10) 816 (+4) 685 (-13) 655 (+2) 487 (+13) 353 (-49)
Formula 1. Il pilota della Ferrari soddisfatto Volley. Il presidente federale
Raikkonen: «A Monza centrato l’obiettivo» MARANELLO (MODENA) A due giorni dal terzo posto nel GP d’Italia, quarto podio consecutivo per Kimi Raikkonen, il finlandese della Ferrari torna a parlare della gara monzese. «Prima di arrivare al Gran premio d’Italia avevo detto che il podio era il nostro obiettivo e che, per conquistarlo, avremmo dovuto fare tutto alla perfezione. La mia previsione si è rivelata corretta: abbiamo tirato fuori il potenziale dalla macchina e ce l'abbiamo fatta», dice Raikkonen sul sito della Ferrari. «Le qualifiche sono andate molto bene. La F60 era ben bilanciata e il KERS ci ha dato un grande aiuto: è stato uno dei miei migliori giri in Q3 in questa stagione ed ero molto contento. Essere terzi in griglia era importante per fare un buon risultato. Sapevamo che tanti avrebbero scelto di fare una sola sosta: su questa pista la differenza fra le due strategie è minima e chi non poteva disporre del KERS aveva nel pit-stop unico un’opzione molto valida», spiega il finnico. «Alla partenza il mio scatto è stato molto buono ma poichè Hamilton non ha fatto altrettanto ho dovuto alzare il piede dall’acceleratore e spostarmi a sinistra con le due ruote sull'erba. Sono comunque riuscito a superare Sutil e questo è stato il fattore deci-
Un “soddisfatto” Kimi Raikkonen
sivo che mi ha permesso di lottare per il podio. Non abbiamo commesso errori per tutta la corsa: il terzo posto è arrivato per un colpo di fortuna ma, alla fin fine, è il risultato che conta. È stato un weekend perfetto perchè non avremmo potuto fare di meglio». «Sono molto felice di questo nuovo podio, soprattutto perchè l’abbiamo conquistato davanti ai nostri sostenitori. Monza è grande perchè ci sono sempre tantissimi tifosi della Ferrari: quando si vedono tutte le bandiere del Cavallino Rampante sventolare sulle tribune allora si capisce
Magri: «Il club Italia è di tutti»
Carlo Magri, presidente Fipav
quanta passione c'è in questi appassionati. Per me è stata una bella emozione», ammette Raikkonen. «Le Brawn sembrano aver ripreso un pò di margine nella lotta per il titolo: la situazione della Red Bull si è fatta molto complicata, sicuramente Webber e Vettel non molleranno ma avranno bisogno di qualche problema per le due Brawn se vorranno avere speranze di rimonta. Il mio obiettivo è quello di aiutare la squadra a mantenere il terzo posto nella classifica Costruttori e cercare di raccogliere quanti più punti possibile», afferma il ferrarista.
ROMA - «E' molto importante poter ragionare insieme con la Lega e con i clubs di Serie A, dato che molte volte per via dei numerosi impegni, è impossibile parlarci personalmente». Questa la dichiarazione del presidente della Fipav Carlo Magri durante l’incontro con i vertici della Lega Pallavolo Serie A Femminile e i clubs consorziati. «Mi piace sottolineare il fatto che da quando l’On. Mauro Fabris è presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile abbiamo la possibilità di confrontarci molto spesso – ha sottolineato il
numero uno della Federvolley – Il Club Italia? Non è della Federazione, nè di Magri, ma è del movimento. Il compito della Fipav è quello di lavorare per preparare le atlete non solo alla Nazionale, ma anche ad un campionato di livello come quello italiano che è altamente competitivo. Il mio scopo non è quello di arrecare danno ai clubs, ma di servire come esempio e mi auguro che arrivino presto i risultati. La collaborazione dovrà esserci ancora di più in futuro. Se c'è volontà comune, le soluzioni si possono trovare e se sarà successo lo sarà per tutti».
NEW YORK – Per lui doveva essere la sesta vittoria consecutiva agli Usa Open (l'ultimo capace di vincere uno stesso slam per sei anni di fila è stato Bill Tilden oltre 80 anni fa), ma un ragazzone è arrivato direttamente dall’Argentina a sfilargli la corona di Re di Flushing Meadows. Roger Federer, però, l’ha presa con filosofia. «Non posso mica vincerli tutti...», ha detto scherzando il tennista svizzero dopo la sconfitta contro Juan Martin Del Potro nella finale newyorkese «Non sono troppo deluso, ho giocato un ottimo torneo – ha detto il numero uno del ranking mondiale – ho avuto la possibilità di vincere ma non ne ho approfittato. Juan Martin ha giocato in maniera eccellente, complimenti a lui. Alla fine ha vinto il migliore». Il sesto titolo consecutivo non è arrivato ma Federer si è detto «rilassato». Il 2009 per lui è stato un anno pieno di belle novità: ha vinto Wimbledon e il suo primo Roland Garros e con 15 titoli in carriera ha battuto il record che apparteneva a Pete Sampras. Si è sposato e a casa ad aspettarlo ha due bellissime gemelle, Myla e Charlene. «Quest’anno ho vinto due finali su quattro nel Grande Slam. Certo avrei voluto vincere tutto ma è stato davvero un anno incredibile –racconta Federer - Mi sono sposato ho avuto due figlie. Non avrei potuto chiedere altro». Del Potro ha compiuto un’impresa e ha fermato il suo mito (“Il mio sogno è diventare come Roger“) entrando di diritto tra i grandi del tennis mondiale. Prima di Federer, l’argentino aveva battuto in semifinale l’altro colosso del tennis, Rafael Nadal. Dall’altro dei suoi 198 centimetri Del Potro ha letteralmente travolto Federer in quasi quattro ore e mezzo di partita. «Ho conquistato 40 vittorie di seguito agli Usa Open, non avrei mai creduto di poter fare una cosa del genere», ha detto lo svizzero. Re Roger è stato spodestato dal trono statunitense, ma resta primo nel ranking mondiale seguito dal rivale di sempre, Rafa Nadal. Il suo dominio è stato interrotto ma resta lui il sovrano assoluto. Nel frattempo è atteso a Genova dove la sua Svizzera affronterà la nazionale azzurra in Coppa Davis, a partire da venerdì. Chissà che la cittadina ligure dove esordì, a 12 anni, nel torneo Under 14 del Park Tennis Genova, non riescano a fargli dimenticare in fretta la sconfitta di new York.
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Sport 41
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
Prima Per la sfida con il Marcianise annuncia un Potenza rivoluzionato
Capuano cambia tutto «Non rivedrete in campo chi a Terni ha avuto amnesie ingiustificate» Giudice Sportivo Lega Pro
Nessuno squalificato tra le lucane IL GIUDICE SPORTIVO Pasquale Marino, in riferimento alla quarta giornata di Prima Divisione, ha squalificato 5 giocatori. Per due giornate sono stati fermati Mattielig (Portogruaro), Ferrario (Ravenna), Radi (Varese). Un turno di stop per Salvi (Como), D’Ambrosio (Real Marcianise). Tra le società ammende a Cavese, Delfino Pescara e Foggia (1.500 euro); Ravenna (1.000 euro), Cosenza (500 euro), Taranto (300 euro). In Seconda Divisione, invece sono stati squalificati per due giornate Vitali (Sangiustese), per una Zolfo (Aversa) La Rocca (Isola Liri) Giacomoni (Mezzocorona) Bregliano (Villacidrese) Vicentini (Igea Virtus) Coppola (Noicattaro) Demartis (Olbia)
Andria
Salta Biagioni Arriva Papagni LA QUARTA sconfitta consecutiva, quella di domenica a Rimini, è stata fatale a Oberdan Biagioni (nella foto). Il tecnico dell’Andria, ultima in classifica e a secco di vittorie nel girone B della Prima Divisione di Lega Pro, è stato esonerato con tutto lo staff. Oggi si conoscerà il nome del sostituto. Lo ha comunica il club pugliese nel sito web ufficiale. Dopo un'attenta riflessione, con un’altra nota sul proprio sito ufficiale, la società pugliese ha individuato in Aldo Papagni il nuovo tecnico cui affidare la condizione tecnica della squadra. Papagni è affiancato nel suo lavoro dal Signor Vincenzo Marino che ricoprirà il ruolo di allenatore in Seconda e dal Signor Francesco Guicciardini quale preparatore atletico.
“A TRATTI domenica mi sono vergognato di fare l’allenatore”. Capuano va giù duro in conferenza stampa alla ripresa degli allenamenti. Il viaggio di ritorno dall’Umbria gli è servito a metabolizzare una sconfitta che, almeno nelle modalità, non si dovrà più ripetere. Il tecnico si è assunto tutte le responsabilità (“quando si perde 3-0 è sempre chi manda la squadra in campo a doverci mettere la faccia”) ed è pronto a fare un passo indietro, o forse due avanti. “Posso anticiparvi che sto pensando di cambiare il Potenza - spiega - al di là di errori individuali clamorosi è evidente che gli ingredienti che ho a disposizione poco si adattano all’idea di torta che avevo in mente”. Si può solo leggere tra le righe: vedremo qualcosa di diverso sul piano tattico. L’intuito ci fa ipotizzare un 4-4-2, niente male come dimostrazione di duttilità per chi la difesa a tre l’ha inserita nella sua tesi di laurea a Coverciano. “Chi a Terni si è reso protagonista di amnesie ingiustificabili paghera non rivedendo il campo”, ha sentenziato. Ciò comporta la probabilissima esclusione di Vanacore, colpevole implicito quando l’allenatore dice che “non si possono prendere gol a difesa schierata facendosi sovrastare in quel modo”. Dentro Lolaico a sinistra, finalmente. Cardinale e Langella danno assoluta affidabilità come centrali, mentre il rientro di Chiavaro a destra può finalmente allungare una coperta assai corta. Coprire le spalle a Frezza significa consentire all’ex esterno della Cavese di ottimizzare le sue qualità offensive senza obbligarlo a guardarsi troppo indietro. Giannusa pare il meno peggio da affiacare a Berardi, viste le condizioni di De Simone apparse tutt’altro che incoraggianti in terra umbra. A sinistra, alto, ci finisce Catania. Capuano lo definisce “insieme a Berardi il giocatore in questo momento più importante del Potenza, ha corsa e sa coprire ogni posizione del campo, potrei schierarlo anche in porta”. Ciò non toglie però che l’ex cosentino da esterno ci ha costruito una carriera, sentendosi sicuramente più a suo
agio che in mezzo. Una nuova veste, quindi. Ma il Potenza, contro un Marcianise ridotto alla disperazione, deve cambiare anche l’atteggiamento mentale con cui scende in campo. “Non è un problema tattico - argomenta Capuano - se un mio giocatore si fa travolgere di testa da un avversario, se è in vantaggio sul pallone ma si fa anticipare alle spalle o se va in barriera e si apre appena parte il tiro”. Il film dei gol subiti a Terni, come a voler dire che a più di qualcuno è mancata la concentrazione. Problema da aggiungere alla condizione fisica ancora precaria, anche per qualcuno costretto dalle emergenze a giocare da titolare. Un Potenza diverso, “con il solo obiettivo di vincere, sia ben chiaro”. La sensazione è che Capuano abbia incominciato la settimana col piglio giusto. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it
Seconda Il tecnico del Melfi: «Ora siamo delusi»
Rodolfi pensa al 4-4-2 Non è un momento facile per il Melfi, fermo a quota due in classifica, a stretto contatto con la zona che scotta. In casa gialloverde però non si perde la calma e soprattutto la fiducia, come si evince anche dalle parole di Rodolfi che effettua un analisi serena della situazione: " E' ovvio che c'è delusione per come stanno andando le cose. Ci aspettavamo qualcosa in più dopo quattro partite, e credo che onestamente qualcosa in più lo meritavamo. Domenica a Scafati abbiamo giocato male nel primo tempo, poi nel finale potevamo pareggiare, c'è stato forse negato un rigore e siamo andati vicini al gol. Un pareggio sarebbe risultato più equo. Considerando anche la mancata vittoria di Barletta, sfuggitasi sciaguratamente in extremis, a questo punto la nostra classifica sarebbe potuta essere diversa". Non è il momento di abbattersi però, come sottolinea lo stesso Rodolfi: " Dobbiamo lavorare bene in settimana su quest'aspetto. Con i giovani è così, bisogna fare attenzione che non si facciano condizionare negativamente, facendo subentrare ansie e paure. Già siamo una squadra che soffre emotivamente l'impatto con la partita, tant'è che l'approccio anche a Scafati ha lasciato a desiderare. E' importante che guadagniamo in autostima, ben sapendo
Il tecnico Rodolfi in panchina
che siamo una squadra che ha buoni mezzi ed è in grado di giocarsela con chiunque". L'arrivo del Siracusa, prossimo avversario, potrebbe paraddosallmente aiutare. Formazione tecnicamente dotata, che gioca a viso aperto, l'undici di Sonzogni è avversario da temere, ma anche squadra che gioca e lascia giocare: " Può darsi che domenica si faccia meno fatica, rimarca il tecnico parmense. Ma certo è che noi dovremo badare a noi stessi, pensando a migliorare il nostro gioco e a colamre i nostri difetti. L'aspetto positivo è che giocheremo su un
campo idoneo, come il Valerio". Rodolfi è rimasto sbalordito negativamente dalle condizioni del comunale di Scafati. Un terreno di gioco pessimo che di certo ha penalizzato il Melfi che predilige sviluppare il gioco manovrato, palla a terra. " Certamente finora in trasferta siamo stati penalizzati dai campi da gioco, ribasisce il trainer gialloverde. A Scafati come a Barletta si è giocato su campi bruttissimi. Noi invece ci alleniamo al Valerio che è un'altra cosa. Di certo quest'aspetto non ci favorisce". Aldilà dei manti erbosi, il Melfi ha denotato an-
che carenze caratteriali, di personalità. Un concetto che Rodolfi sottolinea: " Questa è una squadra composta da giocatori abituati ad altri campionati. Al Nord, dove la tecnica prevale sull'agonismo. In questo girone è totalmente l'opposto. Dobbiamo imparare in fretta e calarci in questa realtà, dove la determinazione, l'aggressività, la cattiveria agonistica, sono armi fondamentali per avere la meglio sugli avversari". Tra le note positive il rientro di El Kamch, che ha scontato la squalifica e che è mancato tantissimo: " Purtroppo non abbiamo un giocatore in organico che per caratteristiche è in grado di sostituire El Kamch. La sua assenza si è avvertita molto, sottolinea Rodolfi, anche a livello carismatico. Lui nonostante la giovane età, è un giocatore di personalità, esperto in grado di risultare un trascinatore per i compagni, oltre che a mio giudizio, un lusso tecnicamente per questa categoria". In questi giorni Rodolfi lavorerà tatticamente pensando anche ad alcune variazioni sul 4-3-12. Non è esclusa l'ipotesi 4-42 con Lo Iacono sulla linea del centrocampo, Mitra al fianco di El Kamch e D'Andria a sinistra, considerando le attitudini di Naglieri. Vedremo nei prossimi giorni. Emilio Fidanzio
IERI LA RIPRESA Lolaico torna disponibile CAPUANO si è fatto sentire nel chiuso degli spogliatoi e ha fatto chiaramente intendere che procederà a cambiamenti tattici e di uomini per la sfida con il Marcianise. Intanto l’allenamento di ieri ha fatto intravedere una cosa importante: Lolaico si è allenato con il gruppo e Capuano lo ritiene assolutamente disponibile per domenica. E questo consentirà al tecnico di fare le modifiche che ritiene opportune. Da verificare, per non meno di cinque sei giorni l’attaccante Kalns, ieri per la prima volta nel gruppo. Parla un inglese non proprio calcistico e ci vorrà tempo prima di capire se è tesserabile o no da parte della società.
Trasferta negata
Nessun siciliano al Valerio LA PARTITA Melfi-Siracusa, in programma domenica 20 settembre allo stadio Valerio, si giocherà senza la presenza di tifosi siciliani, “per motivi di ordine pubblico». Lo ha deciso il prefetto di Potenza. Il settore dello stadio “Valerio» di Melfi riservato ai tifosi ospiti potrà accogliere «famiglie, alunni delle scuole, associazioni di anziani», mentre i biglietti per assistere alla partita potranno essere venduti solo a persone residenti in provincia di Potenza, che non potranno cederli ad altri.
La tragedia di Barletta
I funerali dei parenti di Marchano IERI POMERIGGIO la città di Manfredonia ha dato l’ultimo saluto a Juliana e Teo, moglie e figlio di dieci mesi del calciatore argentino Marchano che domenica pomeriggio hanno perso tragicamente la vita dopo un incidente stradale. I funerali si sono tenuti alle 17 presso la cattedrale di Manfredonia. La tragedia che si è consumata sulla strada che conduceva i parenti e due calciatori (Napoli e De Porras) verso Barletta, dove era impegnata la squadra sipontina, ha scosso l’Italia intera. Distrutto e straziato dal dolore Mauro Marchano che domenica ha appreso la notizia da Matteo Lauriola, il direttore sportivo del Manfredonia mentre stava facendo il riscaldamento. Le salme della moglie e del piccolo Teo, dopo i funerali, sono state trasferite in Argentina e anche l’attaccante è tornato in patria. Al momento, è difficile ipotizzare se e quando Marchano tornerà nuovamente in campo a disposizione del tecnico Giovanni Bucaro. In un primo momento aveva dichiarato la sua intenzione di lasciare definitivamente l’Italia.
Deferimenti
Penalizzazioni, si decide domani NELLA SEDUTA di domani, la Commissione Disciplinare Nazionale prenderà una decisione sui deferimenti inoltrati dalla Procura Federale su impulso della Covisoc. Questo l’elenco delle 12 società sotto indagine per irregolarità di carattere amministrativo inerenti l’iscrizione ai campionati: Prima Divisione (girone A): Figline, Perugia. Prima Div. (girone B): Foggia. Seconda Div. (girone A): Alghero, Legnano, Pro Sesto, Rodengo Saiano. Seconda Div. (girone B): Colligiana. Seconda Div. (girone C): Barletta, Catanzaro, Igea , Vibonese.
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42 Sport
D’Amanzo dovrebbe sedersi in panca
Nobili decadute di fronte: le uniche del girone ad aver fatto la B
Matera, Genchi c’è Il tecnico intenzionato a confermare l’11 di Casarano Caro Pino ti scrivo...Giusto applaudire al gioco ed ai gol “Caro Pino ti scrivo, così mi niera abile e guardando diverto un altro pò”. Final- prima di tutto gli uomini olmente c’è l’uomo giusto al tre al calciatore.Il cosiddetposto Giusto. Inteso come to gruppo non è altro che il una “figura” d’ allenatore risultato delle scelte che che mancava da Matera da vengono chiamate poi ormai troppo tempo. Senza equilibri. Quelli a cui fa rivoler offendere chi si è se- ferimento il tecnico in ogni duto sulla panchina del Ma- dichiarazione. A Casarano tera negli anni passati, ma un pò tutti avrebbero firmato per il sono stati 2-2 alla fine spesi fiumi del primo d’inchiostro tempo. Saper chiedere rebbe stato un tecnico di un risultato categoria, su cui invece ci soavrebbero no stati profirmato alla pinati tanti vigilia buobravi ragazna parte dei zi ed emertifosi. Invegenti che ce Pino Giuhanno solo sto è sceso avuto il rinegli sposultato di regliatoi edha galare delu- Fragasso e sotto Carrera, in chiesto alla sione e disaf- alto Giusto e Di Bari. squadra di fezione ai cogiocare per lori biancazvincere ed è zurri. E lo stata prestadio si è miata la sua svuotato capacità di giorno dopo leggere che giorno. Pertra le due chè il pubblisquadre co di Matera quella più ha un buon forte in perpalato calcisonalità e stico e da carattere tempo non era il Matec’erano le ra. Ma la cofacce soddisa più bella sfatte accaduta a all’uscita come è successo contro la Tur- Casarano è stato il gol siglaris, ma anche col Sant’An- to da Pino Giusto. Perchè la tonio Abate in Coppa. Gio- rete di Genchi è giunta su care da Matera non signifi- schemi che Giusto prova e ca essere presuntuosi e riprova ogni giorno. E il questa considerazione Pi- Matera su palla inattiva o no Giusto e il suo staff l’han- su schema non andava a seno trasformato in tormen- gno da secoli. Non butta tone dal primo giorno di ra- palloniin avantie nonsalta duno. Giocare per vincere è il centrocampo. Caro Pino, il sogno di qualsiasi tifoso. quindi, ho deciso di preciMa un bentornato allo spet- sare che riportare la gente tacolo va dato. Schemi, pal- allo stadio sarà la vittoria la a terra e cambi sempre az- più bella. Pino Giusto semzeccati. E non è la prima vol- bra un presuntuoso perchè ta che viene sottolineato pretende che debbano essedalle colonne del Quotidia- re gli altri a preoccupparsi no che il Matera di quest’an- del Matera e non viceverno è stato forgiato (tecnico, sa.Ed ha ragione. Fragasso e Carrera) in maRenato Carpentieri
GENCHI ci sarà. Genchi vuole esserci. Ma è chiaro che l’ultima parola la diranno i sanitari e solo dopo il tecnico Pino Giusto deciderà di conseguenza. Le analisi radiologiche hanno escluso qualsiasi lesione, come ha già anticipato ieri il Quotidiano, e questo per il ragazzo (e i suoi estimatori sempre più in crescita) è la notizia più bella. Ieri pomeriggio Giuseppe Genchi era con il piede nel ghiaccio, mentre il resto del gruppo ha svolto la regolare seduta di rifinitura che precede le gare. «Per noi ieri era sabato e oggi è domenica-afferma Gino Carrera, direttore tecnico del Matera- perchè sono giorni in cui il lavoro è stato stravolto da questo turno infrasettimanale di campionato. La gara di Casarano è alle spalle. In merito alla squadra che il tecnico manderà in campo oggi contro la Casertana, bisognerà vedere tante cose e analizzare aspetti tra cui quello di una continuità che l’allenatore ha come stile di vita. Comunque il morale è buono e questo è importante in una partita difficile come lo è quella di oggi contro la Casertana» NOBILI DECADUTE-Casertana e Matera sono le uniche due piazze calcistiche ad aver disputato un campionato di serie D di questo girone. Addirittura la squadra di Feola l’anno scorso era in Eccellenza. Difficile ripartire ma i falchetti lo stanno provando a fare con tutte le forze. Due gli ex, Mariano Torrens ed Emiliano Olcese. Una sola vittoria per la Casertana nei precedenti disputati a Matera: il successo risale alla stagione di serie C 1971-1972, e precisamente alla seconda giornata disputata il 18 settembre 1971. La formazione guidata in panchina da Gennaro Rambone riuscì ad imporsi sulla compagine lucana col risultato di 1-0 grazie ad una realizzazione del centrocampista milanese Giuseppe Corbellini al 64', pochi minuti dopo essere subentrato a Mazzeo. Il primo precedente nella storia tra Matera e Casertana? Bisogna tornare indietro di
Campo e Genchi esultano a Casarano (le foto in pagina sono di www.fcmatera.it)
Pianura, per Gargiulo è ormai fiducia a tempo Ultima spiaggia per Mimì Gargiulo alla guida del Pianura. Un risultato negativo contro la Turris, nel match infrasettimanale di oggi al Simpatia, potrebbe costargli la panchina. Il presidente Cafasso ha fatto intendere che rischia seriamente la panchina: “E’ normale che se i risultati non sono positivi è il tecnico a pagare. A volte faccio una considerazione: abbiamo vinto molti campionati in questi anni, ma non ho mai trovato l’ allenatore giusto. Prima di parlare di moduli e di numeri, dovrebbero essere bravi a gestire un gruppo, soprattutto se c’è molta abbondanza come a Pianura”. sport@luedi.it
oltre 50 anni e precisamente al giorno della "Befana" 1957. Tra la squadra lucana e quella rossoblù finì col risultato di 1-1 grazie alle reti di D'Alessandro per i "falchetti" e Morandi per i biancoblù materani. Il computo totale dei nove confronti vede ben sei pareggi a fronte dell'unico successo della Casertana sopra riportato e di due vittorie per i padroni di casa. L'ultima volta le due formazioni si sono trovate di fronte nella stagione di serie D 2003-2004 con l'incontro che terminò sullo 0-0. Nessun particolare problema di formazione per Feola. Torna a disposizione il centrocampista Luigi Bencardino che con l'Angri ha scontato un turno di squalifica.Problemi di abbondanza, quindi, nel reparto di mediana per l'allenatore casertano dopo la buona prestazione, tra gli altri, anche del giovane Mastroianni. PROTESTA DEI TIFOSIIn casa biancazzurra i tifosi entreranno solo nella ripresa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tessera del tifoso. Un comunicato affisso dagli ultrà spiega dettagliatamente le ragioni di questa singolare protesta che non sono polemiche con la squadra ma solo contro una legge che la tifoseria non condivide. EUFORIA IN CRESCITALa vittoria a Casarano e la convinzione che lo spettacolo è garantito con il modo di fare calcio di Pino Giusto sono le ragioni che lasciano intuire una buona affluenza di pubblico nonostante la giornata feriale. Chiaramente, l’apporto dei tifosi, anche quelli non organizzati, è fondamentale in un momento importante. «Credo che questa sia la gara più difficile in programma-afferma Pino Giusto-in questo tour de force, quindi ci sarà da affrontarla con grande attenzione. Però, sempre tenendo presente il concetto che sono anche gli altri a doversi preoccupare della nostra squadra. Il nostro polso è buono, ma è chiaro che queste gare infrasettimanali sono un po’ un incognita. Ma restiamo fiduciosi». r.carpentieri@luedi.it
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Sport 43
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
A Grottaglie il tecnico Lazic intenzionato ad apportare modifiche importanti
Francavilla perde la voce Il silenzio stampa deciso dalla società per la delicatezza del momento FRANCAVILLA – Dopo due giornate di campionato, la formazione sinnica si trova con un solo punto in classifica, guadagnato domenica tra le mura amiche contro i pugliesi del Bitonto. Un pareggio che è arrivato dopo una prestazione incolore dei ragazzi di mister Lazic, che hanno messo in sesto le sorti del match, grazie al fantasista materano Antonio Chisena, entrato in campo ad inizio ripresa. Ora la società ha deciso di adottare un silenzio stampa, per evitare di deconcentrare l’ambiente, vista la poco felice situazione della squadra rossoblu. Un silenzio che, porta all’impegno di questo pomeriggio alle ore 15.00 nella delicata trasferta della neo ripescata Grottaglie, squadra ferma a zero punti in classifica, ma con una gara in meno, visto il riposo alla prima di campionato. Rossoblu quindi, che devono tenere alta la concentrazione, in vista dell’impegno di oggi, che risulta abbastanza delicato, per non compromettere ancora di più la situazione. Squadra che lunedì pomeriggio ha sostenuto una seduta defaticante, specie per coloro che sono scesi in campo contro il Bitonto. Oggi dicevamo, la squadra è attesa da un impegno da prendere con la dovuta concentrazione, come ha chiesto in queste sedute di allenamento il tecnico
Di Vincenzo, sotto Bacio
serbo Lazic, che domenica al termine della gara, si era detto molto insoddisfatto della prestazione offerta dai suoi ragazzi. Definendo, addirittura migliore il gioco espresso nel match della prima partita contro il Sant’Antonio Abate. Quest’oggi, l’undici tito-
lare non dovrebbe scostarsi da quello sceso domenica al “Fittipaldi” contro il ragazzi di mister Pezzulli. Spazio dunque al giovane portiere Di Vincenzo tra i pali. Davanti a lui classica difesa a quattro, con Simeone a presidiare il lato destro e Cesareo sulla sponda op-
posta. Al centro, la coppia formata da Camassa, per lui un ritorno nella sua ex squadra e Di Giorgio. In mediana toccherà al duo Manco-Di Senso spezzare il gioco avversario per ripartire velocemente sugli esterni, dove agiranno Vitale e Bacio Terracino. In attacco ad
affiancare il capitano Genny Del Prete ci sarà il recuperato Chisena, che domenica ha raddrizzato la gara. In panchina dovrebbero accomodarsi i seguenti giocatori: Masi, Gioia, Verdesca, Manzillo, Di Sanza, La Neve, Scavone. Claudio Sole
A Fasano la squadra gialloblè è chiamata a difendere l’imbattibilità stagionale
Pisticci, Rovira in panchina Valente vuole utilizzarlo ancora una volta a gara iniziata
Lupacchio e Fortunato del Pisticci
PER il turno infrasettimanale di campionato il Pisticci fa ritorno in Puglia, dopo l'esordio di dieci giorni fa a Francavilla Fontana. I gialloble, questa volta, saranno ospiti del Fasano, squadra giovane che sembra avere come obiettivo di partenza quello di una salvezza serena e possibilmente anticipata.Per raggiungerla, la dirigenza pugliese è tornata ad affidarsi all'esperto tecnico Gabriele Geretto, subentrato a Francesco Esposito, esonerato a sorpresa a pochi giorni dall'inizio del campionato.Come il Pisticci, il Fasano ha ottenuto finora due pareggi. Nell'esordio casalingo ha impattato per 1-1 con la Casertana, mentre domenica scorsa ha raccolta un ottimo 0-0 a Pomigliano. Due risultati ottenuti con squadre importanti che hanno subito convinto l'ambiente della bontà di alcune scelte operate, creando quei presupposti di fiducia ed autostima. I biancoazzurri, adesso, cercano di confermare le impressioni mostrata e vorranno farlo incassando la prima vittoria stagionale. La neopromossa Pisticci sembra l'avversario giusto per trovarla.
Anche i gialloble, dalla loro, hanno la consapevolezza di aver fatto bene finora e sono nelle condizioni psicologiche giuste per non subire particolari pressioni, soprattutto dopo il pareggio ottenuto domenica nel finale con il Forza e Coraggio. Le due sfide a distanza ravvicinata potrebbero spingere Valente a cambiare qualcosa nell'undici di partenza. In porta è scontata la conferma di Marino, che domenica ha contribuito ad evitare il gol dello 0-2 tenendo viva la fiammella della speranza per il Pisticci. Una parata non inutile, quella su Mallardo al 3' della ripresa, se è vero che poi, nel finale, i gialloble sono stati capaci di agguantare il pareggio recuperando lo svantaggio minimo. Per quanto riguarda gli uomini di movimento dovrebbe essere archiviata, innanzitutto, l'opzione De Biasi sulla corsia destra, in basso. Al suo posto potrebbe arretrare Basile che ha ben figurato all'esordio assoluto di tre giorni fa con la nuova maglia. Dubbio in difesa: la veste da trasferta fa propendere per la coppia più esperta formata da Vallefuoco e
Di Maria. Diversamente, con De Biasi in mezzo al posto di uno dei due centrali, Valente avrebbe la possibilità di schierare un giocatore senior in posizione esterna, in avanti. Nel ruolo di terzi-
no sinistro opererà Polichetti. In mezzo al campo si giocano due maglie Guarino, Fortunato a Ferrentino con il primo che sembra abbastanza sicuro del posto. In base alle scelte fatte in dife-
sa, poi, sugli esterni alti potrebbero andare due giovani, Farinola e Di Noto, oppure uno tra Lavecchia e Grieco. Quest'ultimo, però, dovrebbe essere impiegato ancora da attaccante, visto il
suo buon momento di forma, al fianco di uno tra Lupacchio e Rovira, che sembrano comunque avviati ad una più che probabile staffetta. Roberto D’Alessandro
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44 Sport
Eccellenza Damiano è andato via, l’arbitro Caprioli fa il resto
Avigliano, due ceffoni AVIGLIANO - Due schiaffi che bruciano. Prima quello di Damiano, andato via a due giorni dal via del campionato. L'elemento che doveva far fare il salto di qualità, quello che per primo aveva firmato rinnovando l'accordo che lo legava all'Avigliano da gennaio. Sirene allettanti a fargli cambiare idea? Probabile. Ma ora, tutto è in mano alla dirigenza granata, e non è da escludere che il canto, a quelle sirene, possa strozzarsi in gola. L'altro è lo schiaffo di Caprioli, ma anche di Pescuma e Mekonen, perché in fondo sarebbe ingiusto scaricare solo sul direttore di gara le responsabilità di un arbitraggio da brividi. In fondo, se Caprioli dovesse non averli visti, la “cravatta” di un difensore del Viggiano a Salbini e più avanti l'atterramento di Lasco sono avvenuti a due passi da Pescuma; se Caprioli avesse avuto un punto di visione particolare, il fallo nel primo tempo su Salbini sul quale il direttore di gara ha sorvolato (addirittura ammonendo l'attaccante granata) e l'ostruzione (e quan-
ECCELLENZA
CLASSIFICA
Tonino Damiano ha lasciato l’Avigliano
do mai la punizione per l'ostruzione è il rigore?) avvenuta di molti metri al di fuori dell'area (salvo poi Loprete trascinare la sua caduta all'interno) si sono verificate a distanza di visione del quasi omonimo del bronzo mondiale di Berlino nei 1500. L'arma dell'ironia per calmare la rabbia per Bartolo Filadelfia. “Mettiamola così: anche gli arbitri sono in rodaggio a inizio stagione,
speriamo che andando avanti migliorino. Certo è che da parte della terna arbitrale ho visto un'attenzione particolare a certi episodi, molto minore su altri. Certo è che l'arbitro ha voluto ergersi a protagonista della gara. Certo è che non ha usato un metro di giudizio equanime, in una gara tranquilla ha allontanato due tecnici e comminato una serie di ammonizioni, tutte rigorosa-
mente da una sola parte”. Resta l'amaro in bocca per due possibili punti in più lasciati per strada non certo per demerito. Due punti che sarebbero stati apporto prezioso di fieno in cascina, da mettere il prima possibile in una stagione in cui l'obbiettivo salvezza è parola d'ordine irrinunciabile; e per dare forza morale ad una squadra fatta da tantissimi giovani, che di iniezioni di fidu-
Traversa di Frantuono e poi gol fantasma
Prima Categoria Possibile slittamento del via
Il Ruvo è stato ripescato Ora scatta il sostegno con la Pro Loco in testa
Moliterno, resta il giallo del pallone oltre la linea MOLITERNO - Un pareggio nato da un campo infame e dalle assenze. Senza la pioggia abbattutasi prima dell'incontro sarebbe stata un'altra storia. Il Bella è stato privilegiato di questo, in quanto squadra inferiore tecnicamente, ed è riuscita nell'intento di far giocare disordinato anche il Moliterno con i lanci lunghi. Hanno pesato come avevamo enfatizzato in precedenza le assenze. Le indicazioni dalla panchina di Vignati (assente per lutto familiare) e un uomo d'ordine come Albini in mezzo al campo si sono fatte sentire. In campo la squadra ha risposto comunque bene. Solo il gol è stato l'assente ingiustificato per il resto. La formazione schierata inizialmente ha dato dei buoni propositi e ciò potrà essere un viatico per la stagione che è appena cominciata. Ma pure gli uomini della panchina che sono entrati nella ripresa, gli attaccanti Lancellotti e Gatta, sono stati pungenti nella manovra d'attacco, tanto è vero che l'ultimo citato ha messo in mezzo un traversone per l'accorrente Fratantuono la cui palla è sbattuta sulla traversa e probabilmente al momento che stava cadendo sul terreno di gioco ab-
bia varcato la linea di porta. Ma a velocità normale nessuno si è accorto niente. Forse con l'aiuto di una moviola sarebbe stato più facile giudicare se la palla fosse entrata o meno. Le conferme arrivano soprattutto da La Salvia e Cirigliano, ormai veterani nell'organico rossoblu, seppur non siano del posto. La Salvia che ha rinnovato con il Moliterno soltanto nella scorsa settimana è una certezza nella zona centrale di difesa e forma un'ottima coppia con capitan Mastrangelo. Cirigliano, che è giunto al suo quarto anno tra rossoblu, ha dimostrato che ancora può giocare mediano davanti alla difesa nonostante l'età non proprio giovanissima. In ultimo una parentesi va fatta per il centravanti ex Latronico Luis Genovese. Il ventunenne attaccante di Marsico Nuovo è stato fischiato dai tifosi, nel momento in cui è stato sostituito da Gatta, soltanto per avercincischiato in un'azione durante la quale in una parte dell'area di rigore il fondo di gioco era letteralmente bagnato. C’è da dire che Gatta è stato l'unico a vedere la porta prima di abbandonare la scena. A fine partita è intervenuto in sua difesa il presidente La Tor-
Vignati del Moliterno
raca per il bene suo e dell'intera squadra. Domenica potrebbe essere magari l'occasione giusta in quel di Pescopagano dove si giocherà a porte chiuse al rione “Pascone”. Biagio Bianculli
La squadra del presidente Alberto Loparco è al lavoro per la Seconda categoria
Lavello, primo gradino per il rilancio
Un’azione di gioco
LAVELLO - Il team presieduto da Alberto Loparco, con Giuseppe Tummolo vice presidente, Michele Di Vietri segretario, Sabino Vilonna cassiere, Fernando Carretta, Giovanni D'Incenzo, Mauro Rosucci consiglieri, si appresta a disputare il prossimo campionato di seconda categoria regionale lucana con entusiasmo e con orgoglio per rappresentare la forza del calcio che non deve tramontare in una comunità dal glorioso e prestigioso albo calcistico. “Stiamo già effettuando un buon lavoro dichiara il presidente dell'Unione Sportiva Dilettanti Lavello, Alberto Loparco - per affrontare al meglio il campionato in maniera soddisfacente. Nel nostro parco giocatori abbiamo inserito ancora ragazzi giovani anche del '92 e del '93 che provengono da esperienze di gioco di campionati giovanili. Il nostro intento è di allestire una prima squadra affidabile anche perché non vogliamo disputare un campionato anonimo ma quantomeno da protagonisti”. Lo staff tecnico è caratterizzato da Antonio Mastrullo allenatore, Angelo Terrana allenatore in seconda e Gaetano Pallottino preparatore atletico. Il medico sociale
cia ne ha bisogno. Una squadra apparsa, in ogni caso, in crescita rispetto alle prestazioni in Coppa Italia, e non poteva essere altrimenti, con altri giorni in più di lavoro e una serie di innesti importanti in formazione. Meglio il centrocampo, con l'arrivo di Maurizio Sabia, l'esordio stagionale di un Volini in ripresa dopo l'infortunio e che non potrà che migliorare, il rientro di Costa.
Interessante la coppia d'attacco Lasco-Salbini, elementi veloci e tecnici, che sembrano potersi ben integrare. Già rodata la difesa, in cui Carlucci conferma i progressi già mostrati in Coppa e il trio Muzzillo-Mele-Coviello dà buone garanzie di affidabilità. “La squadra conferma Filadelfia- nel complesso mi è piaciuta, forse il gol immdiato paradossalmente ci ha frenati, mettendoci addosso un po' di ansia nel timore di subire il pareggio, e questo ci ha impedito di giocare palla a terra. E se è vero che a volte abbiamo lasciato un po' di campo al Viggiano, è stato un atteggiamento voluto, per cercare di creare le situazioni per i nostri due attaccanti di sfruttare negli spazi aperti la loro velocità. Peccato solo che tutti gli episodi ci siano stati contro. Sarà importante fare tesoro di questa esperienza e andare in campo senza pensarci su troppo”. Ferrandina, domenica prossima, sarà un'occasione buona per confermare i progressi visti. Giancarlo Tedeschi
è Sante Bruno. Lo sponsor del sodalizio sportivo è Robbe Costruzioni. Dunque la squadra dei rossi lavellesi si accinge a calcare i campi di seconda categoria con un organico sostanzialmente costituito da giocatori della passata stagione con l'inserimento di giocatori nuovi a rinforzare i vari reparti di gioco. Infatti i portieri risultano essere Di Noia Mauro, Marotta Carmine e Fierro Vito. I difensori sono Damiano Giuseppe, Pallottino Gaetano, Volonnino Mauro, Carretta Vito, Catalano Antonio, Pinnetti Giovanni, Natale Pierluigi, Petrarulo Paolo, Duino Mauro, Costantino Mauro, Tarricone Dario, Aliano Simone. A centrocampo sono impegnati Bruno Mauro, Buonadonna Mauro, Foscolo Vincenzo, Terrana Vincenzo, Damiani Silvestro, D'Alfonso Domenico, Mazzarelli Matteo, Iacoviello Gianmarco, Silvestri Nicola, Di Stasi Andrea. In attacco figurano Caprioli Antonio, Lapiccirella Francesco, Troia Mauro, Terrana Maurizio, Muscio Mauro, Tudisco Gianluca, Perrone Cataldo, Bisceglia Mauro, Catarinella Antonio, D'Agostino Stefano, Massari Raffaele, Rosa Roberto e Colonna Maurizio. Giuseppe Catarinella
RUVO DEL MONTE - La formazione calcistica dell'Asd Ruvo prenderà parte al prossimo campionato di Prima Categoria (girone A), in calendario domenica 20 settembre. Come è avvenuto, però, per il Ferrandina nel campionato di Eccellenza, c'è la possibilità che l'inizio del torneo venga posticipato di una settimana per consentire il completamento dell'organico ruvese. In realtà, allo stato attuale, la squadra non ha nessun tesserato e la società ha fatto un appello per aiutare e sostenere l'Asd Ruvo. Chi vuole il bene della squadra deve far pervenire la propria adesione al sito della Pro Loco ruvese, www.prolocoruvo.it. La longeva squadra di Ruvo del Monte, con oltre quarant'anni di storia al suo attivo, ha rischiato di non partecipare al terzo campionato lucano, a causa dei molteplici problemi economici che attanagliano, ormai, molte società dilettantistiche lucane e non. Ora, invece, grazie all'interesse del vice sindaco, Pietro Mira, dell'amministrazione comunale, dei contributi economici dei cittadini ruvesi e di un imprenditore locale, il Ruvo ha scongiurato ogni pericolo di scomparire dal panorama calci-
stico regionale. La storia sportiva del Ruvo vanta trascorsi blasonati, grazie ad una strepitosa vittoria del campionato di Seconda Categoria, tre anni fa, senza rimediare alcuna sconfitta e con una striscia positiva di ben trentotto risultati utili consecutivi. I noltre, a domicilio, il Ruvo ha lasciato soltanto le briciole agli avversari, vantando tre anni e mezzo di imbattibilità casalinga. E non è poco per una formazione di calcio di un piccolo paese che conta poco più di mille abitanti. In questa nuova stagione agonistica, quindi, il Ruvo parteciperà per il terzo anno consecutivo al campionato di Prima Categoria. E finora lo ha fatto ottenendo sempre risultati prestigiosi. Quest'anno si punterà sulle risorse giovanili del paese e su qualche volenteroso di fuori, senza pesare eccessivamente sul bilancio della società. Nella passata stagione calcistica, il Ruvo si è piazzato alle spalle delle due neo promosse nel torneo regionale cadetto, Pietragalla e Bar La Notte Pignola, del Parco Tre Fontane Potenza, del San Chirico Nuovo e dell'Fst Rionero, collocandosi al sesto posto in graduatoria. Donato Pavese
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Sport 45
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
B Dil. Grana allenamenti, squadra a Melfi: «Comune superficiale»
Corporelle, coppa amara CORPORELLE BISCEGLIE
80 83
CORPORELLE: Saccoccio 3, Marino, Tombolini 12, Delli Carri 5, Serino 21, Viggiano, Corvo 21, Ginefra 2, Blardone 3, Nocioni 15. All. Schiavi BISCEGLIE: Filloy 12 Nardin 21, Polselli 12, Romboli, Novati 8 , Maino, Storchi 14, Cammarota 2 Torolì 12 Salegno.. All. Lillino Ciracì. ARBITRI: Ferrari e Fimiani di Avellino PARZIALI: PT 19/31, ST 40/48, TQ 62/63, FINALE 80/83 NOTE: Spettatori una cinquantina. Fallo tecnico fischiato a Corvo. Nessun antisportivo, nessun giocatore uscito per falli. GRANA ALLENAMENTI Intanto la dirigenza della
Nuova Invicta - Corporelle ha manifestato in un comunicato dispiacere e disappunto. A giudizio della società “il Comune di Potenza sta dimostrando superficialità e
scarso senso di responsabilità nel rapporto con le società sportive. La cronica carenza di impianti si combina ad un uso degli stessi privo di regole condivise”. “E' impensabi-
le che le società siano costrette a litigare per gli orari di allenamento e per la disputa delle gare ufficiali. E' assurdo che l'Assessorato preposto non sia in grado di gesti-
re il contenzioso fra federazioni e società”. Ricordiamo che l’Invicta per due settimane si è allenata a Melfi. Inoltre per le gare ufficiali vi è un accavallamento di date e ora-
A Dil. Publysis Potenza, serve il +11 per passare RECUPERARE il -10 patito all’andata. E' questo l'imperativo d'obbligo per la Publisys Potenza, impegnata questo pomeriggio alle 18:30 contro l'Igea Sant'Antimo al Pala Pergola, nel match di ritorno del secondo turno di Summer Cup. La gara si gioca nel pomeriggio, in virtù del match di Champions League tra Inter e Barcellona che avrebbe tolto spettatori all'incontro e sarà arbitrata daisignori Pratillodi Casagiovee Ascione di Caserta. Paternoster dovrà fare a meno di Vincenzo De Bartolo che proprio in giornata sarà sottoposto agli accertamenti conclusivi. L'atleta
potrebbe riprendere la preparazione con il resto del gruppo domani mattina al Pala Pergola. Il 79 a 69 sarà uno scoglio difficile da recuperare per i potentini contro la classe di Mike Gizzi e soci. In questo senso, Sandro Lo Sardo ha inteso rimarcare: “Siamo tranquilli, puntiamo a ribaltare la situazione, finora abbiamo svolto un buon pre campionato. L'eventuale superamento del turno in Summer Cup sarebbe per noi un grande risultato”. La società ha saggiamente “approfittato” dell'incontro permetterein venditagliabbonamenti per la stagione 2009/2010. I prezzi del-
le tessere sono i seguenti: abbonamento intero 100 euro, ridotto 60 euro. L'abbonamento ridotto è rivolto ai ragazzi con meno di diciotto anni, agli studenti universitari, ai genitori degli atleti del settore giovanile di tutte le società di Potenza e agli over 65. Gli abbonamenti saranno validi per tutte le partite della stagione regolare della fase “ad orologio”. Nonsaranno validi invece in occasione del derby con la Bawer Matera prevista il 28 marzo 2010 e negli eventuali play-off. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
ri con la Virtus che gioca la B1 di volley. “Il Comune e la Federazione di Basilicata sono chiamati a intervenire senza indugi per risolvere il problema”, dice la dirigenza. Intanto ieri sera la squasra non è riuscita a sovvertire il pronostico in Coppa. Il quintetto lucano, sceso in campo al Pala Pergola con un inusuale canotta gialla è stata sconfitta dal Bisceglie per 83 a 80. Il successo degli uomini di Lillino Ciracì non fa una grinza, visto e considerato che la squadra pugliese ha sempre mantenuto il pallino del gioco in mano. La formazione barese ha avuto in Nardini e Storchi i migliori interpreti coadiuvati da Filloy. Potenza invece è stata tenuta a galla da Corvo, e Serino entrambi a segno con 21 punti. Gli ospiti sono stati costantemente avanti. Francesco Menonna
Longobardi, dt della Lucos Montescaglioso
Di Gioia, coach del Senise
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46 Sport
Lore Lei, test col Marsala
Si presenta la Medical
DOPO tre settimane e mezzo di preparazione, finalmente per la Lore Lei Avis Potenza è tempo del battesimo del campo. Primo test amichevole della stagione, stasera nell'inedita cornice del palazzo dello sport di Campagna, per le ragazze di Nino Gagliardi: Masino, Pericolo e compagne si ritroveranno subito opposte a un Marsala che si candida (al pari della PM) a un ruolo di primo piano nella prossima B1, e che arriva in effetti già rodato dalle precedenti partite giocate in terra salernitana contro Mercato San Severino e Scafati. Ma contro le siciliane le rossoblù potentine, guidate per il terzo anno da Gagliardi, ce la metteranno tutta per dimostrare di non essere da meno e voler recitare un ruolo da protagoniste nel loro raggruppamento. «Dopo la parte iniziale - esordisce coach Gagliardi - in cui si è lavorato molto sulla preparazione atletica e sui fondamentali con la palla, questa prima uscita stagionale ci è utile per prendere confidenza con il ritmo partita. Sarà un impegno in cui troveranno spazio tutte le giocatrici a mia disposizione per verificarne la tenuta fisico-atletica e per andare poi a lavorare e migliorare su eventuali punti deboli evidenziati dalla gara. Teniamo presente - continua Gagliardi - che sabato ci sarà il primo match ufficiale della stagione in Coppa Italia, pertanto è proprio in questo momento che ci è utile giocare partite che ci permetteranno di arrivare in condizioni ottimali all'inizio del campionato». l.c.
MEDICAL CENTER ai nastri di partenza. Oggi, alle ore 17, presso la Sala dell’Arco del Palazzo di Città, alla presenza del Sindaco, dell’assessore comunale allo Sport e dei presidenti regionali e provinciali Fipav, la squadra guidata dal tecnico bulgaro Giorgio Draganov sarà ufficialmente presentata alla stampa e ai tifosi. Dopo quasi un mese di allenamento, i ragazzi rossoblu sono pronti per affrontare questo nuovo, impegnativo anno di lavoro. «Abbiamo allestito una squadra competitiva - ha sottolineato il team manager Lello Leggiadro che ci auguriamo ci consentirà di giocare con tranquillità nella serie superiore. La squadra rossoblu, per la stagione 20092010, ha ormai preso forma. Disputare il campionato di B1 non saràcosa facile, ma sonosicuro che se iragazzi metteranno in campo, oltre alle loro doti tecniche, tutto il cuore, la grinta e la determinazione che hanno mostrato nella passata stagione, resteremo in B1 e non saremo solo una comparsa. Partiamo come l’anno scorso: non favoriti. Nella precedente stagione abbiamo avuto una bella sorpresa, chissà, magari sarà così anche quest’anno. Il nostro obiettivo rimane comunque quello di raggiungere la salvezza quanto prima». «Le due partite di Coppa Italia contro l’Atripalda Avellino - conclude Leggiadro –sono statii primi test che ci sonoserviti per cercare di capire i nostri punti di forza e di debolezza. I nuovi arrivati (Dal Molin, Gribov, Durante e Minenna) si stanno ben integrando con i compagni e stanno cercando di trovare la migliore intesa con tutti. I presupposti per fare bene ci sono davvero tutti». Anna Maria Calabrese
La Lore Lei in allenamento al Palapergola
B2 Uomini L’obiettivo dei laurioti è una salvezza tranquilla
Nicodemo imprevedibile Coach Santomassimo punta sulla rotazione dell’organico È INIZIATA DA TRE settimane la preparazione della Nicodemo Volley ed è tempo di presentare la squadra alla città di Lauria. L'evento si è tenuto domenica sera ed ha visto in primo piano gli atleti che affiancati ai tecnici e alla dirigenza, si sono fatti conoscere più da vicino dai tanti tifosi. Il gruppo di coach Santomassimo, è ormai compatto, svolge quotidianamente gli allenamenti, sia in palestra che in sala pesi, ma un primo assaggio di gara l'ha già avuto. Sabato scorso infatti si è giocata la prima amichevole tra la Nicodemo e il Cosenza, squadra che milita nel campionato di serie C, partita vinta dai laurioti. L'occasione è stata utile al coach per “mettere in pratica quello fatto finora” come ha dichiarato lo stesso Santomassimo. Non parla di sestetto base e non vede “una formazione inamovibile ma molti avvicendamenti”. Una conferma in tal senso è arrivata dalla prima uscita in cui “c'è stata una rotazione di tutti gli elementi ,senza il sovraccarico di nessuno” come ha sottolineato il Mister. La Nicodemo è formata da 14 elementi, “tra i quali qualcuno che spicca ci sarà sicuramente così come molta sarà la competizione”. Per ora intanto lo staff tec-
Da sinistra, la squadra, coach Santomassimo e Mastroianni
nico, che oltre da Santomassimo sarà formato da Mastroianni (II° allen) e Sarubbi(scautman), in questa prima parte ha concentrato le attività sul piano fisico, mentre già a partire da questi giorni verranno approfonditi gli aspetti tecnicotattici. Sono fondamentali due prospettive per ora-ha sottolineato Santomassimo-: da una parte sarà necessario favorire la conoscenza interpersonale, tecnicamente parlando, e dell'altra è indispensabile per me la conoscenza approfondita
dei ragazzi,perché un conto è allenarli e un altro è osservarli in campionati passati”. Soddisfatto per aver portato a casa giocatori di qualità, il presidente Chiarelli ha parlato di un giusto mix tra giovani giocatori di esperienza. “La grande esperienza di Santomassimo è per noi garanzia, a cui si uniscono pedine fondamentali come Rija, Pesca e Salerno che come ha sottolineato il ds Fittipaldi- ritengo saranno per noi il viatico per la salvezza. A loro si aggiungono
i giovani ragazzi di Lauria, che costituiscono per noi un vanto”. Guardando alle prime gare di coppa Italia, la prima contro il Paola domenica prossima, e poi all' inizio del campionato, Chiarelli sa che “i primi mesi saranno difficili poiché sono da collaudare alcuni meccanismi, ma sono sicuro e spero che alla lunga riusciremo a portare a termine l'obiettivo prefissato che è la salvezza”. In occasione delle prima uscita ufficiale della Nicodemo, domenica sera al
pubblico sono state presentate anche le divise ufficiali del Lauria, che come negli anni scorsi hanno il giallo e blu come colori predominati. Quella di domenica è stata poi anche occasione per sciogliere un altro nodo cruciale: il palazzetto. Rassicurazioni sono giunte dal primo cittadino della città di Lauria che ha dato certezze sulla consegna alla cittadinanza del palasport per l'inizio del campionato. Spalle coperte anche per quanto riguarda la situazione sponsor: “oltre il
main sponsor Nicodemo, un'altra decina di partners ha dichiarato il ds Fittipaldi- ci garantiscono una discreta sicurezza, a cui si aggiungono l'apporto del comune e l'intera città di Lauria che sta rispondendo bene nella campagna tesseramenti”. “Viviamo con grande attesa l'inizio del campionato”- ha dichiarato il veterano Germano Mastroianni, palleggiatore della Nicodemo- che insieme ai compagni non vede l'ora di calcare i principali parquet del sud Italia.
Quattro volti nuovi affidata alla guida di Pamela Petrone
Materman Nusco pronta a stupire PRONTI a partire. A quattro giorni dall'esordio in trasferta contro l'Accademia Benevento, la Materman Nusco Livi Volley ha ufficialmente inaugurato la sua stagione 2009-2010 di serie B2. Quella quarta serie nazionale che, come ha rimarcato il presidente regionale della Fipav, Lorenzo Delfino «la squadra e la società Livi hanno dimostrato di meritarsi, ottenendola sul campo e senza alcun tipo di artificio: a coronamento di una crescita basata sulla lungimiranza e sulla valorizzazione del vivaio, non a caso cospicuamente rappresentato anche nella formazione che prenderà parte alla B. Dopo il ruolo importante che ha rivestito per la vittoria della scorsa serie C». Ed eccola - presentata con dirigenti e sponsor nella serata evento organizzata tra il Ridotto dello Stabile e piazza Mario Pagano - la compagine rossoblù che, ancora affidata alla giocatrice-allenatrice Pamela Petrone e con i rinfor-
zi arrivati dal mercato estivo, ambisce a disputare, come nelle parole del presidente Nadir Iannelli, un torneo di assoluta tranquillità: con la fiducia di aver allestito un organico quanto più equilibrato possibile, e la consapevolezza di avere tutte le opportunità di crecere negli anni a venire. I volti nuovi di Elena Alexandrova, Roberta Calculli, Michela Benefico e Ilaria Barbaro si sono aggiunti all'intelaiatura costituita da Pamela Petrone (allenatrice e giocatrice), Lella Golluscio e Tania Marchese. Con le confermate Ilaria Rasola (ieri ha festeggiato anche il suo diciassettesimo compleanno), Serena Blanca, Nilde Nobile, Federica Stenta, Federica Restaino, Valeria Cillis pronte a dare il loro contributo quando ce ne sarà bisogno, all'insegna di uno spirito di gruppo che potrebbe rappresentare la vera arma in più di questa squadra. Il campo comincerà, dal prossimo fine settimana, ad assegnare i primi ver-
detti e a dire che posto la Livi si riuscirà a ritagliare nel corso della stagione. La politica dei piccoli passi per ora sta premiando una società che si è ritagliata con merito uno spazio nel volley nazionale. Al fianco di altre otto società lucane che rappresentano un record oltre che un vanto per il movimento pallavolistico regionale. E che al tempo stesso indurrebbero a immaginare - in particolare nel settore femminile - a qualche possibile sinergia per puntare con ancora più decisione in alto. «Da parte nostra - ha rimarcato al riguardo il patron della Materman Livi, Iannelli - crediamo nella collaborazione e nell'unione delle forze, con cui i risultati per le nostre realtà potrebbero ulteriormente migliorare. E ci faremo promotori di iniziative che vadano in questa direzione». Luca Carlone sport@luedi.it
Due immagini della presentazione di ieri sera al Teatro Stabile (foto A.Mattiacci)
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Sport 47
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
Hockey La Pattinomania in Coppa con il Molfetta. Barbano: «Vogliamo i play off»
Raro, primo impegno Un avvicinamento all’esordio in campionato del 17 ottobre MATERA - Inizia la stagione sportiva per la Raro Pattinomania. Stasera, i biancazzurri saranno impegnati nella prima gara del torneo di Apertura - coppa di Lega. Alla luce delle nuove regole introdotte dalla Lega che verranno applicate nella prossima stagione 2009/10, la coppa chiamata appunto di “Apertura” diventa più che altro un mezzo utile per i giocatori per abituarsi ai numerosi cambiamenti che stravolgeranno, in parte, il gioco dell'hockey su pista. Questa sera capitan Barbano e company incontreranno la formazione del Molfetta B che milita nel campionato cadetto. Per i materani si tratterà di un test utile per poter valutare la condizione del gruppo dopo circa un mese di preparazione, il tutto in vista del campionato che avrà inizio il 17 ottobre con la trasferta a Sandrigo. Il girone B della coppa di Lega, nel quale è inserita la Pattinomania Matera, è composto oltre che dal team della città dei Sassi e dal Molfetta B, dal Giovinazzo e dal Molfetta A, entrambe formazioni che militano nella massima serie. L'impegno di coppa diventa, dunque, utile, al tecnico materano Caricato per capire
Mountain Bike Il materano battuto solo da Partipilo
Rinaldi secondo a Lecce A sinistra Michele Barbano
lo stato di forma dei ragazzi. Il gruppo si sta allenando con il massimo impegno anche perché si appresta a disputare un campionato impegnativo. L'obiettivo della società è quello di conquistare un posto nei play-off e di migliorare quanto fatto l'anno scorso e le premesse appaiono buone. Le possibilità per raggiungere questo traguardo, infatti, ci sono tutte poiché la Pattinomania ha conservato il parco giocatori della scorsa stagione, rinforzandolo con l'acquisto del forte attaccante, Luigi Lezoche. “L'obiettivo è di raggiungere i play-off - ha affermato Michele Barbano. La squadra ha
Ecomaratona
I lucani si difendono UNA BELLA giornata di sport, un momento importante per quanti amano la maratona. E' stato questo il senso della seconda eco maratona di Fidippide, svoltasi a Metaponto domenica scorsa. La gara si è snodata sul tracciato di 42.195 chilometri con partenza a Metaponto Mare, in direzione Hotel Mare Sacco. Ad organizzare la gara, l'ASI CSAB ( Alleanza Sportiva Italiana Club Sport Amatori Bernalda ), presieduto da Rocco Petrocelli. Una vetrina per i quarantacinque atleti giunti da varie parti d'Italia che hanno dimostrato qualità, agonismo e impeto durante il percorso. La gara si è svolta alla presenza del Prefetto di Matera, Francesco Monteleone e dell'Assessore allo Sport della Provincia di Matera, Antonio Montemurro. Le ottime condizioni climatiche hanno agevolato il compito degli organizzatori, che si sono avvalsi dei giudici della Federazione ASI di Foggia. Nel settore maschile il successo è andato a Nicolangelo D'Avanzo della società Maratoneti Andria che ha vinto la competizione con il tempo di 3'29'54'', la società andriese ha piazzato sul podio al secondo posto Guido Dante con il tempo di 3'36'28''. Terza piazza per il lagonegrese Raffaele Martonato con 3'38'33' Da segnalare la prestazione di Vincenzo Claps della Nuova Amatori Potenza, giunto al quindicesimo posto con il tempo di 4'54'04''. Claps, atleta non vedente ha dimostrato nonostante le barriere architettoniche di poter competere ugualmente con il resto del gruppo. Gli altri atleti lucani si sono piazzati rispettivamente al ventesimo posto con Domenico Romaniello, della Podistica Amatori Potenza con il tempo di 5'29'20''. Nel settore femminile dominio incontrastato delle atlete pugliesi. Il primo posto è andato a Vita Passalacqua della Società Libera Santeramo in Colle, con il tempo di 4'38'43'' che ha preceduto Angela Gargano dell'Atletica Disfida Barletta che ha percorso il tracciato con il tempo di 5'08'59'', al terzo posto si è classificata Marianna Sollazzo della Globe Runners Foggia con il cronomen di 5'16'13'', quarta piazza per Teresa Lops della Sportiva Barletta con 5'50'11''. Il circuito si è snodato per quattro giri di 17.680 chilometri sulla sabbia e 24.760 su sterrato della riserva Forestale. La gara ha riscosso consensi, nonostante altre manifestazioni in programma sia in Basilicata che in altre regioni limitrofe. f.menonna@luedi.it
tutte le carte in regola per poterconquistare unpostonella griglia promozione perchè è molto competitiva; abbiamo un tecnico preparato e poi c'è il nuovo acquisto Lezoche che darà maggiore forza in attacco”. Questa sera, dunque, i pattinatori materani avranno la prima occasione per poter mostrare il proprio gioco al pubblico amico che l'anno scorso ha sempre seguito con grande calore la Pattinomania. La gara si disputerà alle ore 20 presso la Tensostruttura di via dei Sanniti. La seconda giornata si giocherà sempre a Matera, sabato prossimo contro il Molfetta A. Lorenzo Tortorelli
POTENZA - Un lucano al via del Primo Trofeo Bosco Li Ranti a Lequile (Le). É stato Francesco Rinaldi (Baser Matera) nella categoria amatoriale M5 che ha conquistato un secondo posto finale di tutto rispetto, immediatamente alle spalle di Michele Partipilo (Fausto Coppi Acquaviva delle Fonti) e davanti a Giuseppe Campanile (Maglie Bike). Al trofeo pugliese erano oltre cento gli atleti al via; due start che hanno visto ai nastri di partenza prima le categorie Esordienti e Allievi e poi tutte le categorie amatoriali oltre agli Juniores e agli Elite. Giovanni Giusti (Kalos Merida) ha vinto tra gli Allievi davanti a Federico Prete (Tugliese) Francesco Salice (Team Mtb San Pietro Vernotico). Tra le Esordienti Donne si è imposta Miriam Negro (Tugliese) davanti a Sofia Del Coco (Kalos Merida). Tra gli Esordienti Uomini ha invece vinto Clemente Zecca (Kalos Merida) che ha preceduto sul traguardo Francesco Panna (Team Mtb San Pietro Vernotico) e Antonio Russo (Mtb Group Matino). La seconda partenza ha visto un numero di atleti al via, maggiore della precedente partenza. Tra le Donne Elite si è imposta ancora una volta Manco Jennifer (Tugliese). Nella medesima categoria maschile, Andrea Delli Noci (Ciclica Maglie) ha preceduto i tre compagni di squadra del Tugliese Carlo Saracino, Giovanni Battista Garzia e Carlo D'Urso rispettivamente secondo, terzo e quarto al
Biliardo Buone prove dei giocatori di casa
Il torneo Città di Melfi va al pescarese Diomajuta Grande successo di pubblico
Il vincitore del torneo di Melfi Paolo Diomajuta durante la premiazione
GRANDE SUCCESSO di pubblico per la terza edizione del torneo di biliardo " Città di Melfi", disputatosi presso il circolo Pool Master della cittadina federiciana. Una gara a carattere nazionale, svoltasi sulle specialità 5 e 9 birilli che ha visto la partecipazione di numerosi calibri da novanta di caratura internazionale, già campioni del mondo, come il famoso Carlo Cifalà di Firenze, il barese Michelangelo Aniello, Crocifisso Maggio, Giovanni Triunfo attuale detentore del titolo italiano e tanti altri. In totale 215 atleti, divisi per categorie che hanno dato vita ad incontri appassionanti e tecnicamente apprezzabili. Il successo finale è andato al pescarese Paolo Diomajuta, ex campione europeo, che nel contesto di una finale molto combattuta ha superato Salvatore Riondino. Terzi classificati a pari merito, Sergio Carillo di Salerno e Natalino Scorza di Cosenza. Da sottolineare la presenza al torneo del direttore di gara nazionale Luciano Cassatella di Barlet-
ta. Da rimarcare anche le buone performance dei giocatori locali che hanno difeso onorevolmente i colori lucani. Si tratta di Antonio Tudisco, Salvatore Amoroso e Giuseppe Le Caselle, proprietario del circolo in cui si è svolto il torneo ed organizzatore insieme alla moglie, dell'importante evento. Proprio i coniugi Le Caselle hanno alla fine dato appuntamento a tutti i presenti alla prossima edizione che si svolgerà sempre a Melfi e che si vuole ancor più ricca e partecipativa. La riuscita manifestazione ha messo in evidenzia la grande diffusione del biliardo, capace di coinvolgere molti seguaci, che hanno potuto ammirare la straordinaria capacità di campioni affermati, sapienti conoscitori dell'arte biliardistica. E' stata anche una valida occasione per far conoscere Melfi e la Basilicata, segno tangibile di come lo sport può risultare, oltre che educativo, anche importante volano di sviluppo e di promozione territoriale. Emilio Fidanzio
traguardo. Nella categoria Juniores ha primeggiato Mattia Santoro (Kalos Merida) che ha staccato di pochissimi secondi Alessandro Lopriore (Rasc Ivpc F. De Santis) e Angelo De Gioia (Tugliese). Adriano Bolognese (Ciclica Maglie) ha meritatamente conquistato la prima posizione tra gli M1 precedendo sul traguardo Sergio Lagna (Mtb Power) e Antonio Lovecchio (In Movimento Cycling Team Conversano). Tra gli M2 bella affermazione di Davide Verifica (Mtb Power) davanti a Fortunato Dongiovanni (Bike Pioneers) ed Emanuele Spano (Maglie Bike). Tra gli M3 doppietta della Maglie Bike con Luigi Stomeo che ha preceduto all'arrivo il compagno di squadra Luciano De Donno; terzo al traguardo Augusto Cofano (Ciclica Maglie). Ivo Bartolomeo (Bike Pioneers) ha vinto tra gli M4 precedendo al traguardo Uvo Corrado (Kalos Merida) e Luigi Russetti (San Giorgio). Tra gli M5 seconda piazza per il lucano Rinaldi, alle spalle di Partipilo ma davanti a Campanile. Tra gli M6 vittoria di Bruno Puce (Ciclo Club Nociglia). Marco De Leo (Dominasud) ha vinto tra gli MT davanti ai quattro della Qs Racing Team Andrea Silvestro, Riccardo Cuna, Alessandro Ramirez e Pierangelo Caputo rispettivamentesecondo, terzo, quarto e quinto al traguardo. Tra le W1 si è imposta, infine, Sabrina Manco (Tugliese). Rocco De Rosa sport@luedi.it
Calcio a 5 Presentati i potentini
Futsal Aurora sane ambizioni POTENZA -- E' stata ufficialmente presentata ai propri tifosi ed alla cittadinanza la squadra di calcio a 5 che militerà nella serie C1 per l'anno 2009-2010 iscritta alla Figc Lnd della Basilicata. La manifestazione organizzata nell'ambito dei festeggiamenti in onore di S.Maria nell'omonimo rione cittadino, e stata voluta dal comitato festa in armonia con il responsabile della Chiesa S. Maria del Sepolcro Frate Leone, per portare a conoscenza di tutti che la vecchia Società Sportiva del S. Maria, che quest'anno passa il testimone all'attuale : Associazione Sportiva dilettantistica Futsal Aurora Coffee Snack di Potenza dove si cimenterà anche a livello Juniores. La Futsal Aurora che si fregia del colori sociali della nostra città (rosso-blue) fondata nel 1986 oggi è rappresentata dal Presidente Imbrogno Giovanni coadiuvato dai dirigenti Coronato Antonio, Labriola Gaetano, Lucia Leonardo, Centola Francesco i consiglieri Pappacena Vincenzo e Capitolo Filippo, quest'ultimo anche allenatore della prima squadra affiancato dal suo secondo Pappacena Luca, con gli Allenatori della Juniores Rizzo Giuseppe e il vice Labella Vincenzo ed il preparatore atletico Bisaccia Gianluigi. La presentazione della società e di tutti i giocatori si è svolta nel piazzale della chiesa dove oltre ai dirigenti era presenta anche Frate Leone che ha dato la benedizione alla società ed agli atleti. Al Presidente Imbrogno abbiamo chiesto: come affronterà la società i campionati e quali saranno gli obbiettivi prefissi considerando le lacune degli attuali impianti sportivi esistenti in città. In prima battuta Im-
Un’azione di gioco
brogno ringrazia frate Leone sottolineando che lo scopo primario rimane quello di continuare il lavoro già svolto in tutti gli anni passati dal vecchio S. Maria, che ha raccolto giovani ai quali è stato insegnato educazione, rispetto per il lavoro, sacrificio, attraverso la pratica sportiva che tiene lontano droga, alcool, etc.. Riguardo agli impianti sportivi il presidente si è molto rammaricato in quanto alcune squadre iscritte ai campionati di calcio A5 sono costrette a servirsi delle strutture private esistenti in città o ad emigrare nel circondario di Potenza. L'attuale impianto di Macchia Giocoli, adibito al calcetto, andrebbe ristrutturato. In particolare la gradinata esistente cui accede il pubblico e l'illuminazione della struttura interna e esterna. L'accesso all'impianto necessitano di urgenti interventi. La prospettiva è migliorare il traguardo raggiunto nella passata stagione. Leonardo Martino sport@luedi.it
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Mercoledì 16 settembre 2009
Il libro
di FRANCESCO ZACCARA RIVELLO - Un viaggio nel mondo della maternità e delle adozioni. “Voglia di un figlio” è l'ultima fatica letteraria dello scrittore Vincenzo Labanca, già autore di una trilogia sui Briganti e sulla Lucania. Labanca nell'opera cambia genere ed affronta un tema delicato raccontando la storia di Marta, che a quarant'anni decide di avere un figlio. La donna, laureatasi tardi, divisa tragli impegniper lacarriera e la politica, prima si mette in cerca di un marito e poi, quando il figlio non arriva, inizia il cammino della fecondazione assistita. Quindi quello dell'adozione. «Il romanzo è un viaggio a tutto tondo nel mondo della maternità moderna - dice l'autore nella prefazione del libro - Passando appunto dalle cure miracolose dei medici d'assalto alla fecondazione assistita, dall'affido temporaneo di minori in difficoltà per giungere alfine a quella esperienza meravigliosa che è l'adozione». Il libro è anche l'occasione per fare una riflessione sulla in Italia, caratterizzata da un indice basso. «Che cosa è successo? Che fine hanno fatto in Italia le meravigliose famiglie di 5-6 figli per coppia dell'immediato dopoguerra? E quelle, comunque numerose, dei primi anni '60 e '70?», si chiede Labanca che poi tra le cause di tut-
Il viaggio di Labanca nella maternità
Pubblicato “Voglia di un figlio”
to questo annovera: «la mancanza di una vera legge che tuteli seriamente la maternità; la mancanza di strutture statali o condominiali per l'assistenza ai bambi-
ni in età prescolare; quell'assurda eccezione tutta italiana che vieta coppie, impossibilitate ad avere un figlio di potersi sottoporre alla fecondazione eterologa».
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Nel romanzo non mancano i colpi di scena, così come non mancano le emozioni che il racconta del lungo percorso per arrivare all'adozione internazionale riserva. Scrittore prolifico (dieci libri in sei anni), Labanca ha fondato anche una Casa Editrice, la “Siris”. Tra i progetti futuri, sta lavorando per la pubblicazione di un'altra trilogia sulle Basiliche, i Monasteri e i Castelli di Basilicata. Di recente ha ricevuto, per la sua opera, il premio Sirino d'Argento. Docente di Estimo ed Economia Politica nelle Scuole Superiori, Labanca è originario di Rivello. Ha pubblicato una trilogia teatrale (con le opere) “Vita da geometra” (1996), “La legge non è uguale per tutti”, “Tre sono i Potenti, anzi quattro”. A seguire ha esordito nella narrativa con una trilogia sul brigantaggio e i volumi “Un Brigante chiamato Libero” (2003), “Le Memorie di una Brigantessa” e “L'Ultimo Brigante”. Quindi una trilogia sulla Lucania con i testi: “La leggenda del Dio Lucano”, “Racconti di terre e di genti lucane”,“Viaggio in Lucania”. Altri tre libri, dati alle stampe, riguardano l'Italia Unita, “Uno dei Mille”, “Processo a Garibaldi” (insieme con Antonio Cirillo), “Briganti & Saltimbanchi” (con Yuri Lombardi). cultura@luedi.it
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Letteratura Luca Vannelli e Luisa Spadola i vincitori del primo Festival della poesia
Il Libro Car net Papaleo e cast tra “Cinema e territorio” GALLICCHIO - Domani alle 20,30, presso l’hotel Apogeo, il Comune di Gallicchio organizza l’incontro “Cinema e territorio”. Ospiti della serata saranno gli attori, il regista e i produttori film “Basilicata coast to coast”: Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Rocco Papaleo, Massimiliano Gazzè, Paolo Briguglia, Claudia Potenza, Isabella Cocuzza. Coordinerà il giornalista Serafino Paternoster. Interverranno il sindaco di Gallicchio Pasquale Sinisgalli, l’assessore alla Cultura di Gallicchio Mariachiara Montemurro e il regista Rocco Papaleo. Le conclusioni saranno affidate al presidente della Regione Vito De filippo. Seguirà la premiazione degli attori. cultura@luedi.it
“Amori e disastri” da Cineclub
Sfida in versi a Sant’Angelo le Fratte di ANTONIO MONACO SANT'ANGELO LE FRATTE - Si è svolta in due serate la prima edizione del Festival della poesia, nel magnifico e suggestivo scenario della monumentale chiesa parrocchiale della cittadina. La manifestazione ha visto la partecipazione di un pubblico curioso e particolarmente attento. Dodici le poesie in gara di cui sei hanno trattato il tema dell'amore, le altre 6 invece hanno trattato il tema dello spopolamento. Ad organizzare la manifestazione l'amministrazione comunale con l’impegno dell'assessore alla Cultura Antonietta Ostuni. A curare l'organizzazione scenica, le pause di intrattenimento e la declamazione delle poesie, gli artisti del laboratorio teatrale “Caramuel”. Le due serate sono state particolarmente emozionanti, non solo per la declamazione delle poesie, alcune delle quali particolarmente toccanti, ma anche perché è stata l'occasione per l'esibizione del duo canoro Tortorelli - La Padula che ha curato gli squisiti intermezzi musicali. E'stata anche l'occasione, perché venissero mess in scena due pezzi teatrali come “Una domanda di matrimonio” di Cechov nella prima serata e “Qua la terra nun figlia” nella seconda. Brillante l'esibizione, non prevista nella scaletta, di Michela Iallorenzi che ha messo in mostra la sua possente e suadente voce, cantando l'Ave Maria di Schubert e la Preghiera alla Vergine di Verdi. Ecco i poeti concorrenti prescelti da un'apposita giuria, tra le poesie pervenute: Luca Vannelli da Vercelli con la poesia “Sara”, Vittorio Fiorenzano da Napoli con la poesia “Esodo di cuori”,Antonietta Lo Sasso da Potenza con la poesia “Piantine di Geranio”, Luigi Pirozzi da Potenza con la poesia “Se anche tardi”, Giuseppe Lucca da Perugia con la poesia “Del velluto i veli”, Maria Rosaria Vernotico da Savoia di Lucania con la poesia “Mondo d'Amore”; mentre i poeti ammessi a concorrere nella seconda serata sono stati: Anna Laurenzana del Giudice da Brienza con la poesia “Emigrante, Roberto Marmo da Polla con la poesia “Paese”, Veronica Sabia da Avigliano con la poesia “Apro una porta”, Sal-
Il Libro Arte “La bella terra” diventa una mostra virtuale
Il vescovo Caramuel
vatore Stolfi da Potenza con la poesia, fatta di versi acrostici, “Paese amato e abbandonato”, Antonio Ventre da Brienza con la poesia “D'un tempo Lucania”, Mara Sabia da Avigliano con la poesia “Avigliano deserto”. A vincere il primo premio, sul tema dell'amore, Luca Vannelli con la poesia “Sara”, declamata dall'attrice Luisa Spadola. Prima nella sezione sullo spopolamento Anna Laurenza Del Giudice con la poesia “Emigrante”, ha declamato l'attore Dino Lopardo . Il risultato finale è venuto fuori dalla somma dei voti della commissione con quelli espressi dal pubblico presente alla manifestazione. Tre gli obiettivi, secondo il sindaco Michele Laurino: «far conoscere lo spessore culturale del vescovo Caramuel, dare uno stimolo alla ricerca culturale senza la quale non si migliorano i rapporti civili e non si superano gli steccati e, ultimo, scoprire nonché coltivare talenti nuovi da mettere a servizio della nostra terra. Certo siamo alla prima esperienza - conclude il sindaco - In futuro, faremo meglio e di più. Ringrazio i poeti, la gente che ha partecipato, gli artisti del laboratorio, i sindaci intervenuti e tutti quelli che hanno dato una mano alla riuscita della manifestazione». cultura@luedi.it
POTENZA - Il Centro d'Arte e Cultura Delta di Potenza invita a visitare la mostra delle opere di sette artisti per “La bella terra” in galleria virtuale. Utilizzando una delle possibilità che offre il navigare sul web, è stata realizzata una galleria virtuale, in cui si può facilmente entrare e visitare una doppia mostra. In collaborazione con Pio Vergura e Nazareno Sileno sono stati allestiti due suggestivi ambienti: il primo ospita le più significative immagini relative al complesso progetto, che ha abbracciato il periodo di febbraio-ottobre, “La bella terra” di Teri Volini ; il secondo, le te artisti particolar-
mente sensibili alla salvaguardia dell'ambiente. Tra questi, oltre ai cinque lucani Tina De Stefano, Michele Danzi, Vito Palladino, Teri Volini, Giusy Villano, sono presenti un'artista lombarda , Vera Benelli, che opera a Milano e una siciliana, Mariarosa Marcantonio, attiva a Belpasso, in provincia di Catania. Nei lavori appositamente creati per questa occasione, il filo conduttore è la consonanza con una visione di conoscenza, amore e tutela della Natura: la nuova privilegiata possibilità dell'Arte; una visione indispensabile visto lo stato in cui si trova Gaia, la Terra. cultura@luedi.it
MATERA - Esclusivamente per questa settimana il “Cineclub del giovedì” é anticipato a questa sera. La pellicola in visione é “Look Both Ways - Amori e disastri”. Il titolo originale è “Look Both Ways”. Una pellicola drammatica da cento minuti, un film australiano drammatico. Un venerdì, dopo che si è verificato un tremendo disastro ferroviario, tre uomini di Adelaide ricevono notizie importanti. Nick, un fotoreporter, apprende di avere il cancro. Andy, uno scrittore divorziato con due figli, scopre che la sua attuale nuova fiamma è incinta. Phil, un redattore, si accorge che sta perdendo il contatto con i figli che crescono. Dopo una serie di eventi e incontri sarà proprio il luogo della catastrofe ferroviaria dove convergeranno queste storie e i loro protagonisti. Appuntamento canonico presso il Cinema Comunale di Matera in piazza Vittorio Veneto. Gli orari di programmazione sono: 17,3 0; 19,30 e 21,30. Il costo del biglietto è di 3,50 euro. Maria Anna Flumero cultura@luedi.it
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Cultura&Spettacoli
opere di set-
Mercoledì 16 settembre 2009
IL RICORDO
Museo all’aperto
A Terranova del Pollino aspettando le “uova” di Nils -Udo di CLAUDIO SOLE TERRANOVA DEL POLLINO – Nell’ambito del progetto ArtePollino, prosegue l’azione di divulgazione in giro per il territorio. Questa volta è toccato alla cittadina nel cuore del Parco, dove l’associazione ha tenuto un incontro nell’aula consiliare. L’amministrazione comunale ha voluto questo incontro per spiegare ai propri cittadini il lavoro che da qui a breve verrà svolto nel proprio territorio. Alla presenza del sindaco Vincenzo Golia, del vice sindaco Domenico Vita e degli assessori Propati, Mattia e Ragazzo, oltre ad alcuni consiglieri, il dibattito si è sviluppato con una
proiezione di alcune slide, che hanno spiegato le varie fasi del progetto. A Terranova, verrà realizzata l’opera di land art, dell’artista tedesco Nils-Udo, che rientra in un progetto di didattica e di attivazione territoriale denominato "comunità locali". Il posto individuato è quello situato tra Casa del Conte e Aquatremola, Pie-
tra Capanna. Sull'altopiano verranno disposte cinque uova giganti di pietra che si possano vedere da lontano. Sotto le uova, verrà messo un tappetino di ghiaia, per sottolineare il contrasto di colore delle uova rispetto alla Pietra Capanna. L'opera non prevede interventi nel contesto naturalistico, ma aggiunge semplicemente un oggetto che di per se fa parte del medesimo. Durante l’incontro, il sindaco Golia ha espresso tutta la sua soddisfazione per questa opera: «Credo che il nostro territorio – dice Golia – debba essere onorato della scelta da parte dell’artista di installare una sua opera qui a Terranova. Un luogo dove,
gli amanti dell’arte possono venire a visitare non solo l’installazione ma anche i nostri luoghi di incantevole bellezza. L’occasione capitata alla nostra comunità – conclude il primo cittadino – deve essere presa subito al volo, perché può aiutare ad aumentare le nostre presenze turistiche, con maggiori benefici per le nostre strutture ricettive». Ricordiamo che l’artista vive e lavora a Lauf (Baviera), realizzando progetti artistici con la natura dal 1972. I suoi lavori, sono stati realizzati in Germania, Italia, Giappone, Israele, Rep. Ceca, India e Messico, riscontrando numerosi successi con visitatori da ogni parte del mondo.
A TOLVE
Al via il Raduno bandistico di GIANLUIGI ARMIENTO TOLVE - Nell'ambito dei festeggiamenti settembrini in onore di San Rocco, santo patrono di Tolve, ha preso il via nella giornata di ieri il “6° Raduno Bandistico delle Tre Torri”. Appuntamento ormai consolidato e collaudato, organizzato dalla locale Pro loco, vedrà la partecipazione di quattro bande: Pietrapertosa, Palazzo San Gervasio, Calitri e Montescaglioso. Il programma prevede, a partire dalle ore 17, il giro delle bande per le vie cittadine; concertone in piazza San Rocco, momento molto suggestivo, che vedrà tutte le bande suonare contemporaneamente.
Infine, in serata, ci sarà il concerto delle singole bande in Piazza Mario Pagano. L'edizione di quest'anno è realizzata grazie anche alla collaborazione con il Comitato Feste San Rocco, che ha voluto inserire il raduno nel cartellone per i festeggiamenti al Santo Patrono. Il patrocinio è dell'Amministrazione Comunale. Al termine della serata, a mezzanotte, ci sarà il tradizionale spettacolo di fuochi pirotecnici curato dalla ditta Padovano di Genzano di Lucania. Il giorno 16, San Rocco, alle ore 11 ci sarà la suggestiva processione del Santo di Montpellier.
Lucaniaworld in tour con il Festival itinerante MELFI -La III edizione della Festa Operaia, organizzata dalla Fiom Cgil di Basilicata e dedicata alla lotta degli operai Lasme, ha consentito ai volontari dell’associazione Lucaniaworld, con un’unità mobile, di partecipare.La sceltadiproporre unsaggio diballidel SudItalia – riferiscono gli organizzatori - è nata dall’esigenza di creare svago e festa in quel contesto, ma anche di dare un messaggio chiaro attinente le pratiche del movimento tramite la danza che ancestralmente si praticava per riequilibrare le energie dopo le fatiche quotidiane. Culture che vanno rivisitate per stimolare l’individualità, in ambiti sociali che ricercano un benessere consapevole e personalizzato. Tali problematiche legate ai recuperi di capacità ataviche dell’uomo, vanno trattate anche in situazioni giunte all’emergenza, quali quelle della possibile perdita dell’occupazione, perché in tali condizioni si dà più attenzione alla salvaguardia dei diritti e alle problematiche del lavoro. Il benessere, cioè il sentirsi bene, per quello che si può, si deve perseguire sempre e in ogni ambito, per praticare maggiore percezione del sé e dalla conseguente consapevolezza. Ipotizzare nuove forme di lavoro, a partire dalle strutture culturali del problema, significa volersi bene e meglio contrastare l’attuale declino gestito da chi oggi si ricorda dei lavoratori per ingannarli alla divisione degli utili della “deriva”, intrinseca nel sistema. Responsabilmente si deve pensare ad obiettivi che appaiono utopici e fuori luogo ma che riguardano la difesa della nostra salute che deve avvenire in ambiti culturali, di benessere semplice e indispensabile a partire dal lavoro: occorre riformulare esigenze e conseguenti diritti in un clima di reciprocità. Il saggio proposto da Lucaniaworld é stato curato dall’antropologa e ballerina Maria Anna Nolè, presidente dell’associazione “Iatrida”, con balli del Sud Italia e relative delucidazioni circa l’importanza del riequilibrio energetico per meglio pensare, lottare e vivere. Le prossime tappe della Festa itinerante sono: Rionero in Vulture (18/10); Alto Bradano: Oppido Lucano (4/10), Irsina (11/10), Cancellara (1/11) Pietragalla (8/11); Materano, Metapontino-Jonio: Bernalda (22/11); Val D’Agri: Marsico Nuovo (25/10); Basilicata Sud, Tirreno-Pollino: Castelluccio Superiore (15/11); Potentino: Potenza (29/11) e (5/12).
In serata ci sarà il concerto dei Red Wine, gruppo musicale tolvese. Mercoledì 17, a conclusione della tre giorni di festeggiamenti, ci sarà lo spettacolo della Macchietta Romana, gruppo teatrale potentino. Le luminarie che illuminano a festa il corso principale di Tolve, sono opera della ditta Gerardo Guerriero, che ormai da diversi anni illumina la festa di San Rocco. Si chiude così la Bella Stagione Tolvese, che ha visto tutte le associazioni locali, impegnarsi per dare vita ad un cartellone di manifestazioni che ha coinvolto, non solo l'intera comunità, ma anche tanta gente venuta da fuori. cultura@luedi.it
La tappa di Mike sulle strade di Melfi con il Giro d’Italia
di FRANCO CACCIATORE MELFI -La scomparsa di Mike Bongiorno per tanti ha rappresentato la fine di un'epoca. i un tempo, quando bastava la televisione a rendere felice la gente. Con Mike è andata davvero via non solo una parte della storia della penisola, ma insieme della storia di ognuno di noi. Questo il motivo della corale partecipazione. E, con rimpianto, i ricordi di quel tempo continuano a riaffiorare giorno, dopo giorno. Ai primi ne succedono altri ed altri ancora. A noi è venuta subito alla mente la partecipazione di Melfi a “Campanile sera”, i collegamenti con Mike o la partecipazione della città ad una trasmissione radiofonica, ancora condotta da Bongiorno. Poi - e forse la cosa è stata un po' generalmente dimenticata - abbiamo ricordato di un Mike, testimonial di un lontano “Giro d'Italia”.
Era la prima volta che il “Giro” toccava la terra lucana e alla sorpresa di veder scorrere tanti ciclisti di notorietà nazionale, se ne aggiunse un'altra. All'improvviso la gente su una macchina scoperta riconobbe il grande Mike. Occhialoni scuri e sorridente, salutava tutti con la mano, nel suo modo divenuto usuale. La cosa suscitò nei paesi della regione, toccati dalla carovana, grande entusiasmo. A Melfi il “Giro” passò attraverso il piazzale della stazione e così la città che era stata al centro di sue varie trasmissioni, vedeva Bongiorno, e finalmente, dal vivo. Ovviamente tanta la meraviglia e tanti gli applausi. Così ai ricordi immediati, se ne è aggiunto quest'altro, che abbiamo voluto raccontare, per aggiungere un rinnovato addio al caro Mike, amico indiscusso della nostra giovinezza. cultura@luedi.it
“Chiaromonte nell’arte” Sipario sulla Collettiva organizzata dalla Pro loco di LUCIO VITALE CHIAROMONTE - Si è conclusa nei giorni scorsi, la mostra collettiva degli artisti che hanno partecipato alla settima Estemporanea di pittura “Premio Chiaromonte nell'arte”. La manifestazione, nasce nel 1995 a cura dell'Amministrazione comunale del sindaco Antonio Vozzi, e quest'anno è stata riproposta e organizzata sapientemente dal vice sindaco Prospero Cafaro. La manifestazione, inoltre, in collaborazione con la Pro loco “Le Torri” e l'associazione “PS2 mania” di Melfi e stata patrocinata dal Parco Nazionale del Pollino e dall'Apt di Basilicata. Hanno partecipato ben 21 concorrenti venuti da diverse parti della regione come Matera, Venosa, Policoro, Rotondella, Paterno, Tursi, Sant'Arcangelo ed Episcopia. Alla gara hanno partecipato anche le ragazze ospiti del Centro dei disturbi alimentari “G. Gioia” di Chiaromonte, che, pur essendo alla prima esperienza di questo genere, sono rimaste contentissime di aver partecipato e sono: Silvia Branca, Patrizia Calcagno, Daniela Venetucci, Adriana Zingrillo, Maria Assunta Brogno e Villelmina Sesta. Proprio quest'ultima, è una pittrice autodidatta. Reduce da altre dieci estemporanee e tre mostre, due ad Andria e una a Bari, è stata premiata con il titolo di pittrice in un'estemporanea a Catanzaro. I lavori eseguiti durante la giornata lungo i vicoli del paese, sono
stati consegnati nella Sala Consiliare del comune alle ore 18. Il seguito della cerimonia, ha avuto luogo in Piazza Garibaldi, dove sono stati esposte le opere realizzate, che sono state ammirate da una folta platea di persone, che stupefatte dalla presenza dei pittori nelle strade del paese non hanno rinunciato la sera a godersi il resto della bella manifestazione, durante la quale sono state interpretate da Aldo Fortunato, le riflessioni molto espressive delle ragazze del centro “Gioia” ed alcune poesie su Chiaromonte scritte da cittadini chiaromontesi. A valutare i quadri, tutti bellissimi, è stata una giuria composta da persone esperte e qualificate che sono: il sindaco di Chiaromonte Antonio Vozzi in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, il presidente dell'associazione “PS2 mania”di Melfi Giulio Venezia, Ada Prete, archeologa del museo “La Siritide”di Policoro, l'insegnante Anna Micele De Nigris di Chiaromonte e Rosangela Cafaro dell'Accademia di belle Arti di Frosinone sempre di Chiaromonte. I lavori, attentamente esaminati dalla giuria dopo una lunga e approfondita consultazione, hanno premiato i seguenti artisti: il primo premio di 500 euro è stato assegnato a Maria Pina Lo Grippo di Venosa, il secondo premio di 300 euro è andato a Francesca Asquino di Melfi e il terzo e ultimo premio di 200 euro e stato assegnato a Santino Biscaglia di Rotondella. Hanno ricevuto l'attestato di partecipazione i seguenti artisti: Gia-
quinto Laico, Giuseppe Battafarano, Franca Iannuzzi, Antonio Di Matteo, Michele Casale, Michele Bisignano, Gianfranco Stipo, Vittoria Rago , Antonietta Tudisco, Teresa Maiorino, Leonilda Telesca e Giusaf Hamate. Approfittando del periodo estivo e dai numerosi turisti presenti nel piccolo comune lucano, è stata allestita nella sala delle scuola elementare, la mostra che ha accolto tantissimi altri visitatori che non erano presenti alla serata dedicata all'estemporanea. La mostra, è terminata da alcuni giorni, ma già gli organizzatori stanno ideando l'estemporanea in programma la prossima estate che sarà ancora più ben organizzata di quella appena conclusa. L’intento dei promotori é bissare il successo di questa edizione. cultura@luedi.it
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50 Cultura e Spettacoli
«Non credevo di arrivare così lontano. In gara ero l’unica a non avere esperienze nella moda»
Miss Oriana torna a casa stanca ma felice di IRANNA DE MEO SALSOMAGGIORE - Torna a casa, nella sua Picerno, la reginetta della bellezza. Tra le prime venti italiane, Oriana Morandi, Miss Basilicata che è riuscita ad arrivare alla finalissima, ci racconta questa esperienza bellissima. Dopo tre settimane di “carcere”, come ha simpaticamente definito le giornate trascorse a Salsomaggiore terme, da ieri ha ripreso a respirare la sua libertà. «Non nascondo che è stata un'esperienza stancante, ma mi ha insegnato molto. Alcuni giorni alle cinque eravamo già a provare e riprovare, fino a notte tardi per la prova degli abiti. A volte non ce la facevo più a quei ritmi stressanti perché non si poteva uscire nemmeno dall'albergo. Ne ho risentito molto anche perché ho visto i miei genitori solo prima della diretta». Ha vinto la timidezza di fronte alle telecamere, ha superato la difficoltà di scendere le scale e sapersi muovere con disinvoltura grazie a uno staff davvero eccezionale. Rimproveri, consigli, ma anche tanto divertimento. Tra lezioni di portamento, danza, canto, recitazione e sfilate, Oriana racconta il back stage del concorso. Per lei, nonostante l'esclusione di lunedì sera, è stato un bel traguardo, a cui non credeva di poter arrivare. «Le 20 finaliste, rispetto a me ha detto con la semplicità che la contraddistingue - avevano già lavorato nel mondo della moda e dello spettacolo. Quest'anno c'erano davvero tante ragazze belle ed era difficile ambire al titolo. Io del gruppo delle sportive ero la più bassa: 1,75 cm di altezza contro una media di 1,80». Tutt'altro che timida come è stata descritta, ha parlato con disinvoltura di quest'avventura nel magico mondo del concorso più ambito dalle ragazzine. Un grazie a tutti quanti l'hanno sostenuta con il televoto e un ringraziamento speciale alle sue compagne e all'instancabile Milly Carlucci. «E' una persona molto umana e professionale e questo mix la fa essere una persona in gambissima. Ha curato singolarmente tutti i dettagli, sempre molto attenta e non è stato lasciato niente al caso. Veramente tutto ben organizzato. Nella prima serata c'è stata qualche difficoltà, ma con il suo esempio ci ha insegnato che bisogna sempre andare avanti e superare le difficoltà. Poi si è rifatta alla grande. Per come sono fatta io, avrei sicuramente reagito diversamente ai voti bassi della giuria, ma ho capito che nella vita bisogna affrontare le situazioni». E lei ci ha creduto, ha incassato quel 3 della Rusic, anche se «è stata una forte delusione, un vero magone» e da lucana doc, testarda e orgogliosa, si è ripresentata nella prova bikini mostrando il suo sorriso smagliante. «Ero la prima a ricevere quei voti, ma non ho mollato. Nella seconda sfilata sono scesa decisa e il pubblico da casa mi ha sostenuto». È più che soddisfatta anche perché del suo gruppo, quello delle sportive, su 15, ben 7 sono approdate in finale. «Quando sono stata eliminata sicuramente ero più rilassata - ha confessato. Non per l'esclusione, ma sapevo che c'erano ragazze più belle». Ce l'ha messa tutta, ha voluto rappresentare la sua terra al meglio. «Io ero l'eccezione - ha dettoperché in molte sapevano già come muoversi. Gli autori erano molto curiosi e mi hanno fatto tante domande sulla mia regione, su come trascorrevo le mie gior-
Oriana Morandi
nate. Le clip volevano sottolineare i momenti più difficili che abbiamo affrontato». Il momento più emozionante? «La prima serata quando ho passato il turno. Non ci credevo, anzi mi ero già alzata perché pensavo che Milly chiamasse me. Lunedì sera, invece, mi aspettavo di uscire dalla gara». Ma per chi tifava dopo l'esclusione? «Per nessuna di quelle che erano rimaste in gara perché la mia preferita è uscita di gara con me. Nel frattempo, dopo la mega festa di lunedì notte per festeggiare la più bella d'Ita-
lia, la calabrese Maria Perrusi, Oriana si gode gli ultimi momenti magici di questo sogno sperando che possa continuare. Intanto, pensa alla scuola, al suo ultimo anno di liceo, ma non nega che spera che questa di Miss Italia possa essere un'occasione che le porti fortuna, un trampolino di lancio. Vorrebbe lavorare nel mondo della moda. Per ora torna tra i banchi di scuola ripensando alle giornate stancanti, ma divertenti. A una lezione di vita che non dimenticherà mai. cultura@luedi.it
Tre materani in semifinale sulla passerella di Roseto SONO impegnati in questi giorni, e più precisamente da ieri e fino al 17 settembre, a Roseto degli Abbruzzi i tre ragazzi materani che hanno avuto accesso alle semifinali del concorso “Mister più bello d'Italia” e “Miss Grand Prix” le cui selezioni si sono svolte a Gravina in Puglia durante una serata affollatissima che ha attratto centinaia di persone curiose anche di vedere il manager delle star Lele Mora, ospite della serata. Grazia Guerrieri, Roberto Giaculli e Alessandro Fontana porteranno alto il nome della Basilicata dopo esserestatiselezionati daunagiuriaqualificatissima presieduta dallo stesso Lele Mora il quale a fine seratane harimarcato labellezza ela bravura. «Da tanti anni sia dalla Basilicata che dalla Puglia -afferma Lele Mora- arrivano voltinuovi per la televisione. Sicuramente anche questi 3 ragaz-
zi materani rappresentano delle promesse per la prossima stagione, di cui sicuramente terrò conto inserendoli anche nel circuito della mia agenzia. Sanno muoversi bene sul palco e sono determinati, qualità indispensabili in una tv sempre più affollata». Durante la serata gravinese l'agenzia Lm di Lele Mora ha effettuato anche decine di provini a ragazzi di ogni età, tutti col pallino di fare tv sfruttando i contatti di Mora balzato alle cronache dopo la vicenda del fotografo Fabrizio Corona indagato nell'ambito dell'inchiesta “vallettopoli” di Woodcock. Intanto, già da qualche giorno i due ragazzi e la ragazza materana sono partiti alla volta di Roseto per tentare di andare in finale puntando ai vertici del concorso. «Se anche le semifinali andranno bene -afferma Vito Lapolla, dell'agenzia Eventi e non solo, esclusivista per
Lele Mora nella giuria del concorso di bellezza
Basilicata e Puglia dei due concorsi- per i tre ragazzi materani si aprono concrete possibilità di successo da giocarsi durante la finale che si svolgerà a Teramo il 18 settembre in una serata che sarà condotta da Tiberio Timperi». Dalla vicina Puglia, in gara a Roseto ci saranno anche Isabella Di Fonzo, Marianna Palmisano, Giada Guglielmi, Denise Baroni, Francesca Russo, Cosimo Andrisano, Sergio Sparacciom Valerio Greco, Martina Ciccarone, Mario Ermito e Rossella Bitetti. gio.mar.
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Cultura e Spettacoli 51
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
Maria Perrusi fiera delle proprie origini. Il suo sogno: «Voglio fare la modella»
La nuova Miss Italia orgoglio calabrese L’ISTITUTO “PIZZINI”
I compagni di classe «Impossibile non girarsi quando passava»
di ROSITA GANGI PAOLA - Un inizio d’anno scolastico così scoppiettante al “Pizzini” di Paola davvero non se lo aspettava nessuno. La V B quest’anno avrà una studentessa in meno, ma potrà vantarsi di avere avuto tra i suoi banchi nientemeno che Miss Italia 2009. All’Istituto tecnico per geometri e ragionieri della cittadina che si affaccia sul Tirreno, ieri mattina, l’entusiasmo era alle stelle. Tutti, i compagni, quelli della squadra di pallavolo, le amiche più intime, ma anche chi conosce Maria Perrusi solo di vista, per averla notata (e come non farlo) passare nei corridoi, hanno passato la notte increduli a festeggiare, dopo essersi goduti lo spettacolo sul maxischermo allestito nella piazza della vicina Fiumefreddo, la cittadina in cui risiede la bella Maria, ed essersi consumati le dita sui telefonini e su Internet per votare e incitare i gruppi nati in questi giorni su Facebook a fare altrettanto. Alla fine, tanto supporto, è risultato vincente. Sulla porta dell’istituto ci accolgono sorridenti il vicepreside, nonché insegnante di inglese di Maria, Francesco Talarico, e quello di educazione fisica, Domenico Tripepi, che ci raccontano che proprio tra i muri della scuola è nata l’avventura di Maria. Quando uno dei professori, Giacomo Siciliani, pensò di segnalare qualche studentessa per il concorso, il collega Tripepi pensò subito alla Perrusi: alta, bella, solare, una delle studentesse più sportive dell’istituto e sicuramente con le carte in regola per arrivare lontano. L’idea, accolta dapprima con speranza, è diventata sempre più concreta man mano che Maria superava con facilità le varie selezio-
ni. Tanto che il dirigente dell’istituto, Giancarlo Florio, sabato è partito per Salsomaggiore per portare il sostegno morale dell’intera scuola alla regina di bellezza del Tirreno. Nell’aula di Maria, i banchi sono occupati in maniera sparsa dai compagni di classe e in breve si riempiono di ragazzi delle altre sezioni che vogliono condividere il momento di gloria. Con l’entusiasmo e lo spirito dei loro 18 anni, raccontano sorridenti aneddoti e momenti di divertimento trascorsi con Maria. Le sue migliori amiche? I nomi sono tanti: ma tra tutte spiccano Ludovica, Martina e Monica. Quest’ultima, emozionata per l’inaspettata notorietà che una tranquilla amicizia le ha regalato, si sbilancia anche su questioni sentimentali. Tutta Italia si chiede come mai una ragazza così bella sia single e da quanto tempo. «Aveva un ragazzo spiega - ma si sono lasciati qualche mese fa. Comunque niente di importante». Di certo a Maria gli ammiratori non mancavano nemmeno tra i corridoi della scuola. Ne è passato di tempo - spiega ancora Monica - da quando alle medie era presa un po’ in giro per la sua altezza, al di sopra della media. Oggi quella stessa statura è stata uno dei segreti della sua vittoria, una dote che le consentirà di sfilare per le maison più prestigiose, come quella di Gattinoni che si è già candidata a poche ore dalla proclamazione. Il consiglio e l’augurio del vicepresideè sicuramenteil più saggio: «Spero che Maria riescaa gestireal meglio il successo e la notorietà, che tenga fermi i suoi principi e che non venga travolta dal successo». E che, nonostante tutto, non dimentichi i suoi compagni. Loro, di certo, non lo faranno mai.
La sua candidatura è stata proposta dai professori
di SAVERIO ALBANESE SALSOMAGGIORE TERME - La nuova Miss Italia è la statuaria Maria Perrusi, è nata a Cosenza il 13/09/1991 vive nella frazione San Biase del comune di Fiumefreddo Bruzio, luogo turistico di grande pregio inserito dal novembre 2005 nel prestigioso club dei Borghi più belli d'Italia, ed insieme ad Altomonte e Morano Calabro rappresenta una delle meraviglie storiche paesaggistiche e culturali della provincia cosentina. Occhi verdi, capelli castani chiari, segno della Vergine, ascendente Leone, Maria è alta 1,82 cm, deve frequentare l'ultimo anno dell'Istituto di Ragioneria “Pizzini” di Paola, e nella serata del “dipason”al “Palacotonella”diSalsomaggiore Termeamezzanotte e 54 minuti in punto, è stata incoronata dalla imperatrice del nuoto mondiale Federica Pellegrini. “Non ci credo, grazie, saluto tutta la Calabria”sono queste le prime parole di Maria Perrusi subito dopo l'incoronazione. E lei è molto orgogliosa del suo essere calabrese. Quando un giornalista del Messaggero le chiede se la Calabria è povera per colpa dei calabresi, oppure lo è perché è stata praticamente abbandonata a se stessa dallo Stato, Maria risponde stizzita: “La Calabria non è povera, la Calabria c’è!”. Poi racconta: “Ho dormito solo 5 minuti, ma mi sono svegliata con la corona sul comodino- ciha confidatoieri mattinapochi minuti dopo le otto la nostra principessa calabrese ancora visibilmente emozionata sono felicissima- è credo di aver realizzato un sogno, e' veramente un bellissimo regalo per i miei 18 anni che ho compiuto due giorni fa”. Maria ha due fratelli: Giuseppe, 24 anni e Davide, 21, molto gelosi di lei. A Salsomaggiore a fare il tifo per lei oltre a mamma Lina che l'ha accompagnata sempre, anche nelle interviste con i giornalisti durante il concorso, e il papà Francesco, anche l'insegnante che, supplente all'istituto che Maria frequenta, l'ha notata subito e l'ha segnalata ai suoi abituali docenti suggerendo che partecipasse a Miss Italia. Come tutte le ragazze della sua età cullava il desiderio di mettere la corona più ambita: “Come tutte ci speravo, ma nulla di più. Quanta emozione ho provato nel sentire che ero io la vincitrice, ma anche, orgogliosa, dato che sono una sportiva, che la mia investitura come nuova miss sia venuta per mano di una icona dello sport femminile, che pochi mesi fa mi ha emozionato con le sue performance ai campionati del mondo di nuoto a Roma”. La nuova Miss Italia Maria Perrusi insieme alla mamma Sui suoi programmi più imminenti ha dichiarato: “Probabilmente la mia vita avrà fa è stata quasi imbarazzata dalla sua al- generosa con tutti, ma anche umile; il mio dei cambiamenti, che sono già iniziati og- tezza, nel rapporto con gli altri adolescen- difetto, invece, è di essere orgogliosa, a gi, tra interviste, servizi fotografici e mol- ti, ora fa spallucce: “Mi dicono erede di Cri- volte anche un pochino troppo”. La corona di reginetta della bellezza reto altro. Stasera sarò anche a Porta a Porta stina Chiabotto” - la Miss Italia fortunata da Bruno Vespa, il giorno dopo a “Verissi- finita a condurre “Le Jene” e altri pro- sta dunque al Sud, spostandosi dalla vicimo “su canale 5. Anche se al momento non grammi televisivi - e “al supermercato le na Sicilia con la miss uscente, Miriam Leoso se e quando potrò riprendere gli stu- persone anziane -racconta sfoggiando un ne, alla Calabria. La serata conclusiva di di…”. E oggi pomeriggio le telecamere de sorriso solare -- mi chiedono sempre di Miss Italia in diretta su Raiuno, condotta La vita in diretta saranno a Fiumefreddo prendere le cose in alto”. A chi le chiede di da Milly Carlucci, è stata vista da per raccogliere le testimonianze di amici e dichiarare finda subito un rifiutoa parte- 5.251.731 spettatori della finale, con uno cipare ai reality più duri, lei risponde share del 28,13%. Maria è la prima miss parenti. La nostra incantevole miss dagli occhi smarrita dopo momenti di esitazione: “No eletta esclusivamente attraverso il televoverdi non ha il fidanzato, ma ha le idee comment”. Milly Carlucci incalza: “Non to:perlei55.272 voticontroi25.681della seconda classificata, la campana Mirella chiare: “Non sono una ragazza che si basa insistete, penso che sia sotto choc”. Il suo sogno è diventare una modella o, Sessa, nata a Caserta anche lei il 13 setsolo sull'aspetto estetico, un ragazzo deve corteggiarmi ed essere affascinante per in alternativa, una fisioterapista. Pratica tembre, ma nel 1986. Terza classificata, conquistarmi”. E uno come dice lei anco- pallavolo, nuoto e ha studiato danza da Letizia Bacchiet, nata a Feltri, classe piccola. Maria è un'ottima cuoca. Il suo 1991. ra non l'ha trovato. A Salsomaggiore Terme, la nostra Anche tu, dunque, potresti in futuro motto è: “essere qualcuno per non essere sposare un calciatore come è capitato ne- chiunque”.Lesue cantantipreferitesono principessa è arrivata come Miss Calabria e alle finali ha vinto anche gli anni scorsi ad altre “muse” dell'italica Laura Pausini, Celine la fascia di Miss Sasch Mobellezza come Martina Colombari e Mani- Dion ed Eros Ramazzotti: della Domani. “Eros, per fortuna ho la Lazzaro? Ogni mattina per la soa“Non sono certo cose che si possono pro- avuto la fortuna di conove Maria è abbastanza pregrammare. In ogni caso spero che, se do- scerlo di persona proprio sto, alle 5.30, per prendere vesse capitare, sia un giocatore della Ju- qui a Salsomaggiore, il pullman che la portava a ventus, la mia squadra del cuore”. A pro- proprio la sera del mio scuola, e al titolo ha semposito di Juventus: ti piacerebbe essere la compleanno”. Una 18esipre pensato come a un'opmadrina almeno in una partita della tua mo compleanno, dunque, portunità di lavoro. squadra del cuore? “Ne sarei lusingata e col botto: “Si è vero. Mi La mamma, Lina, è casalinga, il papà, orgogliosa ma, mi auguro possa capitare hanno una grande torta, insieme alle alnei prossimi mesi così da poter chiacchie- tre ragazze finaliste, in una pausa delle Francesco, è operaio ed è per la figlia Marare con il mio idolo Alessandro Del Pie- prove delle serate televisive e ne ho anche ria un esempio da seguire: “Mio padre ha assaggiata un pezzettino, per buon augu- vissuto venticinque anni in Svizzera per ro”. Ci ha confidato che durante la sua ado- rio. Visto il risultato conseguito, ho fatto lavorare e poter mantenere la nostra falescenza ha avuto motivi di imbarazzo: davvero bene…!”. I regali ricevuti? “Que- miglia - ha ribadito con fermezza - e ci rag“Sono altissima, bionda, congli occhi ver- sta vittoria è il regalo più bello, non ho al- giungeva in Calabria una volta al mese. di, non rappresento certo la tipica bellezza tro da chiedere, non certo un telefonino, Per me questa lontananza è stata difficile da sostenere”. mediterranea -ha detto la neo Miss Italia- e non sono così superficiale”. Insomma, una ragazza piena di grinta Pregi e difetti della nuova Miss Italia: “Il in un paese di tremila abitanti, non è facile passare inosservata”. Fino a poco tempo mi pregio è quello di essere molto buona e e decisa ma anche molto dolce e sensibile.
E’ single e ama farsi conquistare
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52 Spettacoli e televisione
CINEMA di ALDO BAQUIS TEL AVIV – «I tabù? Per me i tabù sono concepiti per essere spezzati, o per essere messi da parte». Così il regista Quentin Tarantino difende la propria libertà artistica nella imminenza della premiere in un cinema di Tel Aviv del suo 'Inglourious Basterds', «un film di avventura» che ha per sfondo la seconda Guerra Mondiale. Un film dove si ha anche la ventura di imbattersi in soldati ebrei-americani simili ad indiani Apache che collezionano scalpi di soldati tedeschi. Un’opera che dunque potrebbe risultare indigesta ad un pubblico israeliano. L’altro ieri Tarantino si è recato nel Museo dell’Olocausto Yad va-Shem, a Gerusalemme. Ma il suo, precisa alla stampa israeliana, non è affatto un film sulla Shoah. «E' un film su un pugno di soldati incaricati di compiere
Tarantino sfida il pubblico israeliano La prima del film “Inglourious Basterds” in un cinema di Tel Aviv una missione». La loro inenarrabile crudeltà diventerà un incubo per i nazisti, fino a turbare lo stesso Adolf Hitler, destinato peraltro ad essere sopraffatto dall’insolito commando assieme con tutti i gerarchi del Terzo Reich. Al suo ingresso in un grande albergo di Tel Aviv, Tarantino (che era accompagnato dall’attore austriaco Christoph Waltz, protagonista del film) è stato accolto da una ovazione. 'Inglourious Basterds' sono 150 minuti mozzafiato, a tratti anche divertenti. Ma – gli è stato chiesto – qual è la morale della sua opera? «Io non sono un moralista» ha replicato il regista allargando le braccia. «Non giudico i miei per-
sonaggi. Una volta creati lascio che vadano per la loro strada. Mi limito ad amarli». «Certo volevo illustrare l’elemento della vendetta ebraica. Ma ho cercato anche di complicare le cose, di non presentare una situazione in bianco e nero». In una scena drammatica, un soldato tedesco catturato dal commando mostrerà onore e patriottismo, per essere poi percosso a morte da un militare ebreo-americano. È proprio uno dei momenti che fanno inorridire Meir Schnitzer, critico cinematografico del quotidiano Maariv. “Tarantino ci mostra nazisti come persone colte, ed ebrei barbari che spaccano teste. Lo trovo inaccettabi-
Brad Pitt in Inglourious Basterds
le» esclama. “Questo è un revisionismo degno di David Irving», lo scrittore britannico condannato anni fa in Austria. Dopo la presentazione a Cannes di 'Inglourious Basterds' Schnitzer pubblicò su Maariv una recensione di fuoco. «Ma fra i miei colleghi israeliani, queste opinioni sembrano isolate», afferma. Per Tarantino la tappa in Israele era importante. Da tempo voleva visitare questo Stato, ed inoltre è curioso di verificare da vicino la reazione del pubblico. Stasera seguirà le reazioni degli spettatori, prenderà nota su un taccuino dei momenti di ilarità e dei livelli di tensione. Al suo fianco avrà Waltz, il 'nazista cacciatore di ebreì protagonista centrale del film. Il consiglio di Waltz al pubblico di Tel Aviv: «Lasciate a casa le idee preconcette, prendete il film per quello che è: una narrativa».
Muore a 57 anni l’attore consacrato dai film Dirty Dancing e Ghost
Il sexy Swayze ucciso dal cancro di CRISTIANO DEL RICCIO WASHINGTON – Patrick Swayze, diventato un sex symbol di Hollywood con film come 'Dirty Dancing' (Balli Proibiti) e 'Ghost’, si è spento a Los Angeles dopo una battaglia durata venti mesi contro il cancro al pancreas. Aveva 57 anni. Swayze era stato informato nel gennaio 2008 che era malato di cancro, in stadio avanzato, e che aveva poche settimane di vita. L'attore si era sottoposto alla chemioterapia e per alcuni mesi la sua salute era apparsa migliorata. «Secondo le statistiche dovrei già essere morto – aveva detto tempo fa in una intervista –Ma ho deciso di tenere aperti il mio cuore e la mia anima ai miracoli». Swayze si era impegnato a fondo nel lavoro interpretando l’agente dell’Fbi Charles Baker nella serie televisiva 'The Beast’. Ma all’inizio del 2009 le sue condizioni di salute si erano di nuovo aggravate dopo che il cancro aveva raggiunto anche il fegato. L’attore era diventato nel 1987 un sex symbol di Hollywood grazie al successo inaspettato del film 'Dirty Dancing' dove interpretava il ruolo di un ballerino ribelle ma onesto e generoso. Un ruolo perfetto per Swayze, figlio di una coreografa e di un cowboy (era nato in Texas il 18 agosto 1952), che aveva iniziato la sua carriera artistica studiando danza a New York. Il successo di Swayze era stato consolidato tre anni dopo con 'Ghost’, un altro film che aveva incassato molto più del previsto, nel ruolo di uno spirito che tentava di comunicare con la fidanzata (Demi Moore) con l’aiuto di una medium (Whoopi Goldberg). Le due pellicole avevano incoronato Swayze come un sex symbol di Hollywood e nessuno si era stupito quando la rivista People lo aveva proclamato nel 1991 'uomo più sexy' dell’anno. Ma negli anni successivi l’attore non aveva trovato ruoli altrettanto brillanti, partecipando a molti film di bassa qualità. Era tornato quindi ai vecchi amori, il musical, prendendo parte nel 2003 a 'Chicagò e tre anni dopo a 'Guys and Dolls'. Era stato l’an-
nuncio della malattia a riportarlo in modo drammatico sotto i riflettori dei media all’inizio del 2008. “Voglio vivere e voglio una vita normale», aveva detto in una intervista. Aveva cominciato a scrivere anche un libro di memorie con l’aiuto della moglie Lisa Niemi, il grande amore della sua vita: l’aveva conosciuta in Texas, quando lei era una adolescente e frequentava la scuola di ballo della madre dell’attore. I due non si erano più separati da allora. «Patrick era una rara combinazione di mascolinità e di armonia – ha dichiarato l’attrice Jennifer Grey, sua partner nel film culto 'Dirty Dancing' – Era un cow-boy dal cuore tenero».
Una battaglia contro il male durata 20 mesi
Patrick Swayze durante una conferenza stampa in Polonia
TRASH
Lacrime in tv per Julia Roberts ROMA – Julia Roberts ospite di Maria De Filippi a «C'è posta per te». Secondo il sito di «Tv Sorrisi e Canzoni» l’attrice, in Italia per le riprese di «Eat, pray, love» che la star produce assieme a Brad Pitt (al suo fianco recita Luca Argentero), avrebbe già registrato la sua parte di programma e, in una delle fasi più intense, avrebbe versato lacrime di commozione come da copione. «C'è posta per te», il programma di Maria De Filippi, riprende il prossimo sabato e per il debutto stagionale avrà un’ospite eccezionale, Julia Roberts appunto.
Julia Roberts
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MUSICA Nuovo album per Tozzi «Talent show? Da depressi» MILANO – Umberto Tozzi torna nei negozi di dischi con un nuovo album, 'Superstar', si prepara per una tournee di concerti e nel frattempo non le manda a dire a nessuno, deluso sia dalla situazione musicale italiana sia da quella politica. Ilnuovo discouscirà venerdì 18 settembre ed è una raccolta di 16 b-sides riarrangiate, estrapolate da vecchi dischi, a cui si aggiunge una versione live della celebre 'Ti amò. Sono brani, ha spiegato ieri l’artista, in conferenza stampa a Milano, «che trovo attualissimi, sia nel testo sia nella musica, e che forse all’epoca non avevano avuto lo spazio che meritavano perchè schiacciati dai titoli più forti». 'Superstar' è il 29/o album di Tozzi ed esce a quattro anni dall’ultimo inedito e a pochi mesi dall’ultima raccolta. E' prodotto dal figlio Gianluca, 23 anni, nell’azienda'di famiglià Momy Records, prendendo quindi le distanze dalle grosse case discografiche. «Sono amareggiato dalla continua conferma che le multinazionali impongano al mercato le proprie scelte, in base ad arruffianamenti, soldi o collaborazioni editoriali – ha detto a questo proposito Tozzi, lamentando la fredda accoglienza riservata dalle radio al suo album -. Non parlo solo per me, ma per tanti artisti italiani di talento, vittime di questi meccanismi». Più in generale, «il livello degli artisti di oggi in Italia è molto basso e manca di personalità vocale e creativa», ha detto. A contribuire sono anche i talent show come 'Amicì o 'X Factor', in grado solo di “sfornare un vivaio di depressi», ha commentato.
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Spettacoli e televisione 53
Mercoledì 16 settembre 2009
Mercoledì 16 settembre 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Con i collaboratori il dialogo sta migliorando diventando sempre più costruttivo: continuate così. Rapporto sentimentale ormai di routine.
TORO 21/4 - 20/5
In questo momento state vivendo una grave emergenza nel lavoro, ma qualcuno vi aiuterà ad uscirne. In amore arriveranno tempi migliori
GEMELLI 21/5 - 21/6
Avete sottovalutato gli avversari e ora dovrete faticare per farvi strada nella professione. Un incontro cambierà la vostra vita affettiva
CANCRO 22/6 - 22/7
Frenate l'impulsività e la tendenza all'improvvisazione, ma soprattutto nel lavoro contate solo sulle vostre forze. Bene il cuore
LEONE 23/7 - 23/8
Nel lavoro oggi si impongono decisioni tempestive, per non farsi travolgere dagli ostacoli. In amore siete con le spalle al muro.
VERGINE 24/8 - 22/9
Dovrete riorganizzare la vostra attività se volete fare passi avanti, anche economicamente. In amore seguite l'istinto.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Questo per la vostra attività è un periodo di approfondimenti e di aggiustamenti. State vivendo una grande passione ma senza prospettive.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
È un periodo eccellente soprattutto per chi svolge un'attività indipendente. La vita affettiva va consolidandosi.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
In questi giorni si potranno creare condizioni più favorevoli nella vostra professione. In amore una delusione vi condiziona ancora.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Nel lavoro potrebbe capitarvi un colpo di fortuna: vi conviene stare in allerta per non perderlo. Riconciliazione con il partner.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Le circostanze favorevoli vi permetteranno di mettere a frutto le esperienze acquisite nel lavoro. Discreti i rapporti di coppia.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
Maga G, negra VI = MAGAGNA GRAVI
Sforzatevi di dominare la timidezza e prendete iniziative di lavoro coraggiose e proficue. Riuscirete a conquistare il cuore della persona che vi piace.
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54 Rubriche
PRIMA SERATA
20.45
SPORT
21.05
REALITYSHOW
20.35
SOAPOPERA
20.30
SHOW
20.30
TELEFILM
21.10
TELEFILM
21.10
REALTV
Zlatan Ibrahimovic
Simona Ventura
Patrizio Rispo
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06.00 -VideoframmentiScanzonatissima 06.15 -RubricaTg2 Medicina 33 06.25 -Real TvX Factor 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 10.25 -RubricaTracy e Polpetta 10.40 -TelegiornaleTG2 Estate 11.25 -MiniserieOrgoglio - Capitolo terzo 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 E..state con Costume 13.45 -VarietĂ TG2 SĂŹ Viaggiare 13.50 -RubricaTg2 Medicina 33 14.00 -TelefilmNumb3rs 15.30 -TelefilmLas Vegas 17.00 -Telefilm90210 17.45 -TelefilmDue uomini e mezzo 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra Speciale Cobra 11
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Paperissima Sprint
Walker texas ranger
C.S.I.: Miami
S.O.S. Tata
Carrello da cucina pieghevole 8QR GHJOL DFFHVVRUL SL IXQ]LRQDOL GHOOD FXFLQD q LO FDUUHOOR SRUWDYLYDQGH FKH DPSOLD OÂśDUHD GL ODYRUR H WL SHUPHWWH GL VSRVWDUOD GRYH WL VHUYH 3UDWLFR SRFR LQJRPEUDQWH GDOOH OLQHH VREULH HG HVVHQ]LDOL TXHVWR FDUUHOOR LQ PHWDOOR q IRUPDWR GD WUH DPSL ULSLDQL PROWR UHVLVWHQWL *UD]LH DOOH UXRWH SLURHWWDQWL HG DXWR EORFFDQWL JDUDQWLVFH PRELOLWj H VWDELOLWj DOOR VWHVVR WHPSR /H GXH EDUUH DL ODWL SRVVRQR HVVHUH XWLOL]]DWH VLD SHU VSRVWDUH LO FDUUHOOR GD XQD VWDQ]D DG XQÂśDOWUD VLD FRPH SRUWD DVFLXJDPDQL ,GHDOH LQ FXFLQD PD DQFKH LQ JLDUGLQR R LQ WHUUD]]D SHU RIIULUH XQ DSHULWLYR DJOL RVSLWL R DFFDQWR DO EDUEHFXH 4XDQGR QRQ VHUYH VL ULFKLXGH RFFXSD SRFKLVVLPR VSD]LR H UHVWD LQ SLHGL GD VROR &RORUH JULJLR 'LP DSHUWR FP [ [
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Televisioni 55
MercoledĂŹ 16 settembre 2009
ULTIM’ORA
I NODI DELLA POLITICA TRA INFORMAZIONE E CRISI PDL
Atella
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Con la bici contro il bus muore bimbo grave l’amico
Il presidente della Camera querela Feltri: Risponderò in altra sede DOOH SDJLQH H
Anno 8 n.220â‚Ź 1.00
a pagina 18
www.ilquotidianodellabasilicata.it
MercoledĂŹ 16 settembre 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
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Navi, rifiuti un pentito e Toghe lucane dI PARIDE LEPORACE
alle pagine 8 e 9
Nella mia attività di cronista ho sempre nutrito non pochi dubbi sull’ attendibilità del pentito di ndrangheta Francesco Fonti da Bovalino. Ho spesso rievocato anche dalle colonne di questa testata alcuni mirabolanti e improbabili incontri di questo collaboratore di giustizia.Il ritrovamento del relitto di una nave al largo delle coste di Cetraro pone la qualità del pentito in uno scenario diverso, che merita nuove valutazioni. Fonti a mio parere è uno che sa molte cose nell’ambito di una torbidissima vicenda che ha registrato morti sospette (la giornalista Ilaria Alpi e l’ufficiale De Grazia) e dispensato polpette avvelenate a molti investigatori e magistrati. segue a pagina 8
&DPPDUHOOH H OD ULYLQFLWD GHJOL XOWLPL GL 0$852 $50$1'2 7,7$ Tra veleni e veline (dossier) siamo costretti noi lucani ad inseguire i campioni dello sport . Qualche tempo fa ci siamo chiesti se il grande Vulture Melfese con i suoi grandi Statisti (Nitti in primis) e i politici di rango oltre a grandi personaggi illustri fosse degnamente rappresentato nell'universo politico odierno. La risposta è certamente sconcertante...No. Al contrario del recente passato si , poteva contare su segue a pagina 16
8QD FRQYHUVD]LRQH VHQ]D UHWH FKH SXEEOLFKLDPR VHQ]D FHQVXUH 'D *LOGR &ODSV D GRQ &R]]L DOOD WUDVPLVVLRQH GHOOD 6FLDUHOOL Š7UH WHVWLPRQL KDQQR YLVWR (OLVD GRSR GL PHª Š5LQXQFLR DO PLR IDUPDFR VDOYDYLWD SHUFKq VRQR XQ XRPR VHQ]D GLULWWLª DOOH SDJLQH H
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