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Venerdì 18 settembre 2009

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Venerdì 18 settembre 2009

Strage a Kabul Una delle sei vittime in Afghanistan è un tenente di Tramutola

Per Antonio bandiere a mezz’asta

I militari del Novantunesimo battaglione Lucania a casa dei parenti del tenente Fortunato Al centro c’è la cugina di Antonio

DA CASA FORTUNATO

Parlano i familiari. La visita del comandante del “Lucania” GRAZIE SIGNOR TENENTE segue dalla prima

A sinistra il tenente Antonio Fortunato A destra, tra i suoi commilitoni Qui sotto in tenuta da para’

colo di Antonio. Ma ho avuto modo di parlare con alcuni parenti e lo stato d’animo era di sbigottimento per una comunicazione che nessuno avrebbe mai voluto avere. Il papà - dice ancora il primo cittadino - era preoccupato per questa missione. E da quanto mi hanno detto i parenti, quando ha

visto in televisione il mezzo saltato in aria, sembra che abbia detto qui c’è mio figlio». Cosa ci può dire del Tenente? «Antonio aveva le idee chiare - risponde Salera - e prima di partire per il militare ha lavorato anche al Comune per la raccolta dei Rifiuti solidi urbani. Appena poteva scappava a Tra-

mutola a salutare i suoi. Lui ci credeva molto in questa missione, il suo obiettivo era di continuare. Come amministrazione - conclude - dichiareremo il lutto cittadino. Metteremo - aggiunge - in campo tutte le azioni necessarie per ricordare e commemorare il nostro concittadino che ha

perso la vita per difendere gli alti valori della libertà e democrazia». E dopo aver parlato con il primo cittadino e l’assessore comunale, nonchè segretario del circolo di Rifondazione comunista, Vincenzo Petruccelli, ad esprimere il proprio cordoglio e anche a lanciare un messaggio alla politica in

merito alle missioni in Afghanistan, «le giovani esistenze di questi militari uccisi - sottolinea Petruccelli sono state stroncate da qualcosa di indescrivibile. Esprimo il mio più sentito cordoglio alle famiglie del tenente Antonio Fortunato a cui mi sento vicino. Questa strage - evidenzia l’assessore comunale - rafforza la posizione di Rifondazione sulla partecipazione dell’Italia alla guerra in Afghanistan. Si tratta di una scelta sbagliata e grave che comporta solo lutti, disperazione ed errori che allontanano ogni possibilità di pacificazione di quella Regione. Per questo noi di Rifondazione chiediamo al governo Berlusconi di adoperarsi immediatamente per il ritiro del nostro contingente e per l’apertura di un vero processo di pace. In Afghanistan - aggiunge il segretario del circolo - si combatte una vera guerra, fuori da ogni regola e principio del diritto internazionale. Bisogna smetterla e uscire dal pantano afghano una volta per tutte».

meridionali, chissa’ perche’), figura anche un lucano di Tramutola, il tenente Antonio Fortunato. Ovviamente ci stringiamo in silenzio alla famiglia Fortunato, e tributiamo i giusti onori a un soldato italiano caduto in guerra. Ma e’ bene essere lucidi fino in fondo, finanche nei momenti di dolore e di amarezza come questi (anche perche’ e’ meglio dirsele subito le cose, visto che fra due giorni, cinicamente, nessuno ne parlera’ piu’). Antonio Fortunato non e’ caduto in guerra per un capriccio di Berlusconi o di Fini, o per colpa della “destra guerrafondaia”. Fortunato e’ caduto in guerra per difendere il benessere, la liberta’ e la democrazia dell’Italia e dell’Occidente, dei cui privilegi tutti usufruiamo, anche se molti non fanno altro che sputare nel piatto in cui mangiano. Noi siamo in guerra contro i nemici della nostra liberta’ e del nostro benessere. Punto. Puo’ piacere o non piacere, ma e’ cosi’. La guerra dell’Occidente contro Al-Qaeda, contro Hamas, contro i Taliban, contro Bin Laden non e’ una guerra di conquista o di occupazione, ma e’una guerra di reazione a un attacco terroristico vile e distruttivo (ma e’, soprattutto, il tentativo di accompagnare la democrazia e la liberta’ in quei paesi, nonche’ un modo per estirpare alla radice il cancro del terrorismo internazionale, con cui non e’ possibile nessuna forma di dialogo). Com’e’ sotto gli occhi di tutti, poi, non e’ che con l’arrivo di Barack Obama le cose siano cambiate, anzi, e’ probabile che qualcuno, fra qualche anno, iniziera’ a rimpiangere addirittura l’epoca di Bush jr. La guerra e’ sempre dolorosa, ma a volte la guerra e’ anche necessaria. Sono in lutto come tutti gli italiani per la morte dei para’ e del “nostro” tenente Antonio Fortunato, ma so anche che la loro morte non e’ vana, anzi, e’ una morte che ha un senso profondo nella costruzione dei nuovi e futuri equilibri mondiali. Piangere non serve, e’ semplicistico, in alcuni casi patetico, perche’ l’Italia e’ pienamente, sia pure al di fuori della Costituzione, in guerra. Io sto “senza se e senza ma” con l’Occidente, con la laicita’, con la liberta’ di espressione, con il liberalismo, il pluralismo, la democrazia, il liberismo e il welfare. E faro’ tutto cio’ che e’ nelle mie possibilita’ per difendere questi valori. Voglio ringraziare il tenente Antonio Fortunato, valoroso soldato di origini lucane, per essere morto anche per difendere e tutelare me, il mio caos vitale, la mia quotidiana liberta’. Grazie tenente. Tramutola e l’Italia intera deve essere fiera di te. Andrea Di Consoli

«L’ultima volta che l’abbiamo visto era il mese di maggio» TRAMUTOLA - L’ultima volta che era stata nel suo paese era maggio scorso, prima di partire per la missione che doveva terminare a Novembre. «Antonio, amava il suo lavoro. Era orgoglioso di quello che faceva». Così la cugina Antonietta ha detto davanti all’abitazione dei genitori di Fortunato, in contrada Matina. Insieme a lei c’erano alcuni zii e altri parenti che erano sopraggiunti dopo aver appreso la notizia. Una famiglia semplice e umile, quella di Antonio. Il papà Domenico, 61 anni, era andato da poco in pensione, aveva lavorato all’Asl di Villa d’Agri, mamma Rosa, 55 anni, casalinga. I due fratelli di Antonio, la sorella Teresa 32 anni e il fratello più piccolo Alessandro, 26 anni, entrambi vivono con i genitori. A dare la dolorosa notizia della morte di Antonio è stata proprio la moglie Giovanna che lo ha appreso in caserma. Una donna forte e coraggiosa. Dal 2002, Antonio aveva cambiato la propria residenza e si era trasferito a Montedigione, provincia di Siena, per stare vicina alla Folgore. Dopo le scuole Superiori, con il servizio di leva, aveva iniziato la sua carriera militare. «Per lui un orgoglio. Un qualcosa che era fiero di fare e voleva fare - ha spiegato la cugina Non veniva spesso in paese. Quando lo faceva si fermava a casa dei suoi genitori. Amava il suo lavoro, per lui ogni missione era un’avventura dalla quale portare a noi della famiglia qualco-

Tristezza e dolore E’ stato colonnello Milani ad avvisare la donna tra i commilitoni La moglie era in caserma della Folgore per avere notizie SIENA - Tristezza e dolore tra i commilitoni delle vittime dell'attentato a Kabul, nella caserma del 186mo reggimento dei parà della Folgore. «Le parole sono inutili», ha detto il colonnello Benito Milani, comandante del 186mo reggimento con base a Siena ai microfoni di Sky Tg24. «Esprimo il mio cordoglio alle famiglie e mi sento di stringermi a loro». Il colonnello Milani ha poi ricordato l’angoscia che è seguita alla notizia dell’attentato nella quale sono morti sei militari italiani e altri 4 sono rimasti feriti. «Si è precipitata da noi la moglie del tenente Fortunato (una dei soldati morti nell'attentato residente a Siena, ndr) per avere notizie. Come se lo aspettasse». Quattro di sei militari rimasti uccisi nell’attentato erano del 186mo reggimento. «Erano partiti da questa caserma. Erano nostri ragazzi», ha aggiunto Milani. Il colonnello ha poi detto che a breve dovrebbero arrivare notizie sui tempi del rientro in Italia delle salme dei sei caduti in Afghanistan.

sa di nuovo. Per noi oggi ha concluso - é una grandissima sofferenza». E mentre alcuni dei parenti mostrano delle foto del tenente, c’è la zia Nina, sorella di papà Domenico che continua a ripetere: «Antonio era un bravo ra-

SIENA - «Stamattina noi purtroppo abbiamo dovuto dare la notizia alla moglie –ha detto il colonnello Milani – che si era precipitata in caserma quando ha appreso la notizia dell’attentato, non sapendo che era coinvolto. Abbiamo dato il massimo supporto alla moglie, affiancandole anche una psicologa, so che poi successivamente è stato informato anche il bambino». Il colonnello Milani ha anche ricordato «di aver condiviso occasioni di vita in caserma e fuori con il tenente Fortunato e con gli altri caduti, tra cui, due anni fa, anche una missione in Libano». Una psicologa per la moglie del tenente Antonio Fortunato, è stata messa a disposizione dal 186esimo reggimento paracadutisti Folgore di stanza a Siena. Lo ha reso noto il comandante di distaccamento Benito Milani. E’ lo stesso comandante a ricordare che stamane è stato lui stesso a dover dare la tragica notizia della morte del tenente alla moglie che «appena saputo dell’accaduto si è precipitata in caserma». «E' una donna forte, che sa reagire». Ha detto il colonnello, comandante della Folgore. Il tenente Antonio Fortunato, di 35 anni di Lagonegro lascia la giovane moglie insegnante e il bimbo di due anni che come ha sottolineato lo stesso comandante è stato messo al corrente della perdita del papà. A fine ottobre è previsto il rientro in Italia del reggimento che è partito per l'Afghanistan l’8 di maggio.

gazzo non doveva succedere una cosa del genere». Nel frattempo fuori la casa è un via vai di familiari, Forze dell’Ordine e paesani, ognuno a portare il proprio cordoglio. Ad arrivare è anche il 91esimo Battaglione Luca-

no con il con il comandante Vincenzo Barbati, reduce da Nassirya 2003 e ci dice «che in questi momenti non ci sono parole e - aggiunge siamo militari ottemperiamo a quello che ci dicono dal Governo». an. pe.

Le reazioni POTENZA - «E’ con grande commozione e sgomento che abbiamo appreso oggi la notizia dell'attacco terroristico a Kabul, in cui hanno perso la vita, tra gli altri, 6 militari italiani. Purtroppo anche un soldato lucano ha perso la vita mentre stava svolgendo una operazioni militare al servizio della comunità e del diritto internazionale». La senatrice del Pd Maria Antezza ha commentato così il terribile attentato kamikaze in Afghanistan. «E’ un giorno di immenso dolore - ha continuato - in cui vogliamo esprimere il cordoglio per la gravissima perdita di vite umane. Si tratta purtroppo di un nuovo e feroce tentativo di ostacolare l'operato dei nostri soldati impegnati in mis-

sioni di pace sul territorio afgano. Alla famiglia del tenente Antonio Fortunato, a tutte le famiglie dei militari uccisi e a tutti i soldati italiani che difendono i valori della pace e della libertà giunga il nostro abbraccio». Antezza ha aggiunto: «Oggi al Senato la presidente Anna Finocchiaro ha invitato il Parlamento ad una riflessione più approfondita sulle missioni, invitando il Governo e la maggioranza a un confronto con l'opposizione. Credo - ha concluso la parlamentare che non è più possibile rinviare una discussione seria e collaborativa su questi temi». «L’ignobile attentato ai nostri militari della Folgore impegnati nella missione

a Kabul, con la perdita di sei uomini di valore che pagano il prezzo più alto per la propria patria, traccia un solco profondo e indelebile nei nostri animi. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e tutto il mio sentito cordoglio ai familiari dei sei soldati per la grave perdita subita». lo dichiara il senatore Filippo Bubbico. «Insieme al dolore e alla solidarietà per la morte dei 6 militari italiani a Kabul, si aggiunge la tristezza nell'apprendere che una delle vittime è figlio della nostra Lucania». Lo ha dichiarato il senatore del Pdl Cosimo Latronico. «Alla famiglia del giovane lucano va la nostra vicinanza con la speranza che il sacrifi-

cio del giovane militare e delle altre vittime contribuisca alla pace dei popoli». Cordoglio per le vittime e condoglianze ai loro familiari sono stati espressi in aula al Senato, a nome di tutto il Gruppo dell’Italia dei Valori, dal presidente Felice Belisario. Appena appresa la notizia del nuovo, feroce attentato contro le forze di pace italiane a Kabul, Belisario ha avvertito l’assemblea ed ha chiesto al Governo di venire a riferire immediatamente in Parlamento. «In Afghanistan, lo diciamo da tempo – afferma Belisario - bisogna pensare ad un’exit strategy. Come IdV non abbiamo fatto mancare il nostro sì al rifinanzia-

mento della missione, ma vogliamo che i nostri militari siano in piena sicurezza». Per Belisario «la domanda è sempre la stessa: siamo lì per garantire la pace o per partecipare a una guerra? Dobbiamo discutere dello scopo della nostra missione». «Il Partito Democratico della Basilicata è vicino al dolore della famiglia Fortunato di Tramutola per la perdita del valoroso Antonio, tenente della compagnia Folgore». E’ il messaggio di vicinanza e solidarietà espresso dal segretario regionale del Pd, Erminio Restaino, in merito al “vile attentato compiuto in Afghanistan

ai danni dei militari italiani”. “A tutti i familiari delle vittime e dei feriti – aggiunge Restaino – va il mio più sincero e accorato cordoglio. La politica si inchini di fronte al sacrificio – conclude Restaino - oggi è il tempo della riflessione e della commozione». «La missione di pace in Afghanistan ha subìto oggi un duro colpo a causa dell'attentato di Kabul che ha portato la morte a sei giovani militari italiani appartenenti alle forze armate del 186° Reggimento Paracadutisti della Folgore. L’ennesima crudeltà compiuta dai Talebani – afferma Nicola Pagliuca, capogruppo di Forza Italia verso il Pdl in Consiglio regionale - è la testimonianza

di una realtà che non ha ancora abbracciato l'ideale della libertà, della democrazia e della pace tra i popoli. Esprimo la mia vicinanza ed il mio cordoglio alle famiglie dei nostri valorosi connazionali, strappati ingiustamente alla vita, ed in particolare ai familiari del tenente Antonio Fortunato, nostro conterraneo di Lagonegro, vittima sacrificale incolpevole insieme con i suoi compagni, in questa missione di pace». «Quanto accaduto oggi – conclude Pagliuca - evidenzia che la battaglia per la pacificazione è ancora irta di ostacoli, ma è importante che si continui a combattere con coraggio e determinazione perchè si possa realmente giungere ad

un mondo caratterizzato dalla fratellanza tra i popoli». «Dopo il maresciallo Filippo Merlino, ucciso a Nassyria insieme a 18 suoi commilitoni, ancora un uomo della Val d’Agri, Antonio Fortunato, è morto per servire la Patria e per gli ideali della pace e della cooperazione solidale tra i popoli. Due generazioni di uomini accomunate da un’uguale missione di pace». E’ quanto sostiene l’assessore regionale alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport Antonio Autilio esprimendo profondo cordoglio alla famiglia del militare originario di Tramutola e alle famiglie degli altri militari italiani che hanno perso la vita nell’attentato di Kabul.

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di ANGELA PEPE TRAMUTOLA - Bandiere a mezza asta quelle che dominano dall’alto del municipio della comunità tramutolese. Ed è un clima di dolore e di sgomento che ha preso il sopravvento per la morte del giovane tenente Antonio Fortunato, 35 anni, di Tramutola, rimasto ucciso insieme ad altri cinque militari italiani, nell’attentato avvenuto ieri mattina nel pieno centro di Kabul, sulla Massoud Circle. Sono le 15 e 30 quando arriviamo di fronte al Comune del piccolo paese valdagrino. Davanti alla già si è radunato un po’ di gente, per una notizia che ha fatto il giro del paese in pochi minuti. Ad attendere i cronisti c’è il primo cittadino del paese, Ugo Salera con l’assessore comunale Vincenzo Petroccelli. E’da oltre due ore che il sindaco va su e giù, dalla sede. Il suo telefono squilla in continuazione. Giornalisti, politici e semplici concittadini vogliono sapere, conoscere, se la notizia data sui tutti i media è vera. L’incredulità è dominante. «La notizia - dice il sindaco - l’ho appresa intorno alle 12 e 30 di questa mattina (ieri per chi legge), tramite un parente e immediatamente mi sono recato dalla famiglia per esprimere le condoglianze di un così grave dolore. Sono passato - racconta il sindaco tra uno squillo di telefonata e un’altra - e per due minuti non ho incontrato i genitori con i due figli che erano già partiti per andare a Siena, a raggiungere la moglie ed il pic-

Antonio Fortunato brinda con alcuni commilitoni in un momento di pausa E’ una immagine di una precedente missione estera


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