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Brevi dal mondo

Barcone affonda al largo di Ceuta

MADRID – Nuova tragedia dell’immigrazione al largo di Ceuta, l’enclave spagnola in territorio marocchino: un gommone con a bordo circa 40 migranti africani è affondato al largo dell’isola di Perejil, nello Stretto di Gibilterra. I soccorritori hanno ritrovato per ora 9 cadaveri, e tratto in salvo 10 persone vive. Ma le dimensioni della tragedia rischiano di crescere, mentre diverse imbarcazioni, un elicottero e un aereo continuano le ricerche.

Brasile, ucciso prete italiano RIO DE JANEIRO – Con ogni probabilità, è stato un tentativo di rapina a costare ieri la vita a un missionario italiano, Ruggero Ruvoletto, ucciso senza pietà nella sua parrocchia di Santa Evelina, alla periferia di Manaus, capitale dello stato dell’Amazzonia, nel nord-est del Brasile. Per lo spietato omicidio di Ruvoletto, freddato con un colpo di pistola alla testa, sarebbero già stati fermati tre «sospetti», ma il capo della polizia militare di Manaus, colonnello Dan Camara, non ha reso noti altri dettagli.

Miniera esplode tredici vittime VARSAVIA – E' salito a tredici il numero dei lavoratori morti a causa della tremenda esplosione avvenuta venerdì nella miniera di carbone di Wujek a Ruda Slaska, nel sud della Polonia: lo ha reso noto l’emittente televisiva 'TvpInfo', che citava fonti sanitarie, secondo cui l’ultimo decesso in ordine di tempo è stato quello di un minatore di 22 anni che lamentava ustioni di terzo grado sul 70 per cento del corpo, vie respiratorie comprese. I feriti restano dunque 42, di cui almeno quindici in gravi condizioni.

Mosca condanna Ahmadinejad

MOSCA – Il governo russo ha bollato come «totalmente inaccettabili» le parole che il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad (nella foto), venerdì era tornato a pronunciare nei confronti dell’Olocausto, liquidato alla stregua di «mito», «menzogna» e mero «pretesto» per dare vita a Israele. «Simili affermazioni sono totalmente inaccettabili», ha dichiarato ieri Andrei Nesterenko.

Domenica 20 settembre 2009

«Ha prevalso l’amore» ha detto. Un abbraccio solo con sorellina Wafaa

Sanaa, ai funerali anche il fidanzato PORDENONE – Rabbia, commozione, pietà, ma anche rifiuto «a perdonare un atto tanto violento quanto assurdo»: sono i sentimenti emersi ieri, a Pordenone, al funerale con rito islamico di Sanaa, la ragazza di 18 anni uccisa martedì sera dal padre El Katawi Dafani, a Monterale Valcellina (Pordenone). Al rito ha partecipato anche il fidanzato di Sanaa, Massimo De Biasio, che sabato aveva escluso la sua presenza. «Alla fineha prevalsoil cuore–ha detto il giovane ancora con le mani bendate perle feriteriportate nellacolluttazione con Dafani nell’estremo tentativo di salvare la fidanzata – ed eccomi qui a dare l’ultimo saluto alla 'mia' Sanaa».

De Biasio ha anche annunciato che «sul posto del delitto metterà un simbolo, uno dei tanti lasciatigli da Sanaa, non religioso, per ricordare la ragazza sulla strada che dovrò fare per andare al lavoro –ha detto –per tutta la vita». Alla funzione, De Biasio ha visto la madre e lo zio paterno di Sanaa, ma per loro non c'è stato perdono nè alcun colloquio. Il fratello di Dafani, Mohammed, si è premurato di dire «di partecipare al rito per chiedere scusa a tutti per quanto successo», ma De Biasio non ha voluto parlargli. Ancora più duro lo scontro a distanza con la madre. Dafna Charuk non si è spostata dalle dichiarazioni rese mercoledì, il giorno dopo l’uccisione

della figlia. «Ha sbagliato lei ad andare via. Mio marito per questo non dormiva e non mangiava più. Stava male per il comportamento di Sanaa», aveva detto. E ieri ha rilanciato accusando De Biasio. «Non doveva portare via mia figlia. Ha rovinato la mia vita e quella della mia famiglia», ha detto la donna rotta dal dolore. De Biasio non ha voluto rispondere e non ha voluto incontrare la madre della sua ragazza. Di tutt'altro tenore invece il breve incontro con la sorellina di Sanaa, Wafaa. Un abbraccio tenero nel quale sono corse lacrime. De Biasio ha anche raccontato alcuni particolari della sua breve vita con Sanaa. «Un giorno di nascosto dai suoi genitori abbiamo

L’abbraccio fra Massimo e Wafaa

portato la piccola Wafaa allo zoo di Lignano. E' stata una giornata indimenticabile. Al rientro – ha raccontato De Biasio – la ragazzina mi ha detto perchè non poteva avere un padre buono come me». Pier Paolo Gratton

Da Praga un allarme per l’Italia: probabili 12 milioni di casi e 12mila decessi

Influenza, un morto a Messina Si tratta di una donna sofferente da tempo. Fazio invia gli ispettori MESSINA - E' morta ieri pomeriggio nell'ospedale Papardo di Messina la donna di 46 anni, G. R., ricoverata dal 30 agosto per aver contratto il virus dell'influenza A-H1N1 ma sofferente da tempo di broncopolmonite. La paziente si trovava nel reparto rianimazione in coma farmacologico e nei giorni scorsi le sue condizioni sembravano lentamente migliorare nonostante il virus le aveva provocato una polmonite virale con problemi respiratori. La paziente aveva già svi-

luppato una "broncopolmonite massiva" sulla quale si è poi innestato il virus influenzale A, aggravando il quadro clinico con gravissime difficoltà di ossigenazione. La donna era stata contagiata da familiari rientrati da una vacanza in Inghilterra. Cinque giorni fa l'equipe guidata del professor Sutera le aveva somministrato un particolare farmaco utilizzato in via sperimentale e che contiene un'alta percentuale di proteina C attivata. I medici speravano in un migliora-

mento delle condizioni in modo da superare il coma farmacologico e proseguire le terapie per la guarigione. Ma ieri il quadro clinico è peggiorato e la paziente è deceduta. E' il secondo decesso in Italia dopo quello dell'uomo ricoverato a Secondigliano. L'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, d'intesa con il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, ha disposto l'avvio immediato di un'ispezione all'ospedale Papardo di Messina, in relazione alla morte

Pregliasco ha spiegato che «la stima dei decessi va da 12mila fino a 92mila decessi, ma il numero più basso e anche il più probabile. Lo scenario peggiore, con 90mila morti, potrebbe verificarsi se il virus mutasse diventando simile a quello della spagnola del 1918». Però, ha rassicurato il virologo «è un evento decisamente improbabile, visto anche il comportamento del virus H1N1 nei Paesi in cui l'epidemia c'è già stata». Maria E. Lestingi

della donna. L'ispezione tenderà ad accertare le cause della morte e la congruità e correttezza delle modalità terapeutiche seguite. Le previsioni, anche se non concordi, degli esperti per la nuova influenza fanno rabbrividire: ci potrebbero essere dodici milioni di contagi e 12mila decessi. Proprio nel giorno in cui si è registrata la morte della donna ricoverata all'ospedale di Messina, in un incontro sul tema a Praga il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio

Si è trattato del secondo atto intimidatorio. Condanna unanime

Incendiata la discoteca Qube il ritrovo degli omosessuali romani prima cercato di infrangere la vetrata d’ingresso con un grande sasso e poi hanno versato del liquido infiammabile all’esterno del locale dando fuoco al portone, che è rimasto annerito. Davanti all’ingresso i carabinieri hanno trovato il sasso e una bottiglia da un litro e mezzo usata per la benzina. Immediata e unanime la condanna del gesto da parte di istituzioni, politici e associazioni omosessuali: dal sindaco di Roma Gianni Alemanno al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Daniela Navi

ROMA – Ancora un atto di intimidazione contro la comunità gay romana. Ieri mattina, per la seconda volta, la discoteca Qube, punto di riferimento degli omosessuali romani, è stata oggetto di un attentato incendiario. Due persone hanno dato fuoco con della benzina all’ingresso del locale che dal prossimo 9 ottobre tornerà, come fa da alcuni anni, a ospitare le serate di Muccassassina, la più famosa festa della comunità gay a Roma. Un episodio analogo si era verificato il 26 agosto scorso. Le due persone, notate da una testimone, verso le 7 di mattina avrebbero

ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale

estrazione del 19 settembre 2009

28 10 43 14 65 5 47 80 41 60 23

64 43 26 39 84 6 70 7 60 88 5

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90 18 22 45 66 32 86 67 58 50 55

6 8 18 50 87 17 10 14 75 34 37

I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"

5 - 6 - 7 - 10 - 14 - 26 - 28 - 39 - 41 - 43 47 -60 - 61 - 63 - 64 - 65 - 70 - 80 - 84 - 88

ilSuperEnalotto

Conc. n° 113

Montepremi 6.256.389,36 euro

4 - 8 - 20 - 21 - 44 - 80 punti 6 punti 5+1 punti 5

punti 4 - punti 3 15.384,57 Num. Superstar

jackpot 57.912.656,70

jolly

77 156,27 11,09 18

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2 In Italia e nel Mondo


I NODI DELLA POLITICA

Franceschini ci ride su: «L’unica “brunetta” che merita rispetto è quella dei Ricchi e Poveri»

Brunetta: «Le élite vogliono il golpe» Il ministro strapazza la sinistra: «Che vada a morire ammazzata» ROMA – Il Brunetta furioso torna a colpire. Questa volta, ospite di un incontro a Cortina d’Ampezzo, il ministro anti-fannulloni spara a zero contro le èlites di «parassiti» e «irresponsabili» che starebbero progettando nientemeno che «un colpo di Stato»; ma strapazza anche la sinistra «per male», irretita dalle élite di cui sopra e mandata crudamente «a morire ammazzata». Tra i monti della conca ampezzana, il ministro va a briglia sciolta, menando fendenti a chi si oppone ai cambiamenti voluti dal governo. Si tratta, nell’analisi di Brunetta, delle élite «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale». «Questa sedicente élite in questo anno di grande crisi – sostiene – ha pensato solo a come far cadere un governo che guarda caso cominciava a colpire proprio le case matte della rendita». Il ministro mette in contrapposizione «i compagni della sinistra per bene» (chi sono? non lo ha detto) e quella che ha definito «la sinistra per male». «La povera sinistra – osserva – sarebbe nata con altri scopi e invece si fa condizionare da un’élite di merda», composta da «cattive banche, cattiva finanza, cattivi giornali». Di fronte a questa gragnola di colpi, la sinistra reagisce un pò con sdegno, un pò con ironia. «I soliti insulti di Brunetta – dice il segretario del Pd Franceschini, scegliendo la seconda opzione – mi hanno confermato nella convinzione che l'unica 'Brunetta' che merita rispetto è quella dei 'Ricchi e Poveri'». Più severa la capogruppo alla Camera Finocchiaro, che censura gli «insulti sguaiati assolutamente non degni di un rappresentante istituzionale». Duro anche l’altro capogruppo democratico Antonello Soro, che allarga il discorso all’esecutivo: «Il delirio e il fanatismo di Brunetta –a suo giudizio –testimoniano il fallimento di un governo che ha esaurito anche gli annunci propagandistici». Antonio Di Pietro si limita a osservare che la categoria dei politici «per male» è «trasversale». A drammatizzare le parole di Brunetta è il segretario del Pdci Diliberto: il colpo di Stato, è la sua tesi, lo starebbe per attuare il centrodestra, e le parole del ministro a Cortina ne sarebbero «l'avvisaglia». Il linguaggio di Brunetta non fa scandalo nel centrodestra. Gli uomini della maggioranza pensano che, data per scontata la mancanza di diplomazia del ministro, occorra guardare ai contenuti delle sue analisi e non alla forma: «Anzichè dolersi o far finta di scandalizzarsi – sottolinea ad esempio il portavoce del Pdl Daniele Capezzone – la sinistra farebbe bene a riflettere sulle tesi politiche espresse da Renato Brunetta. Tutti sappiamo che il ministro ha totalmente ragione, quando spiega che la sinistra politica italiana si è chiusa a difesa dello status quo e della parte meno dinamica della nostra società». Concorda Italo Bocchino «Brunetta ha semplicemente detto che ci sarebbe bisogno di una sinistra riformatrice attenta al merito ed alla produzione e che invece in Italia la sinistra difende privilegi, assistenzialismi e sprechi». Marco Dell’Omo

Diliberto «Il colpo di Stato lo progetta la destra»

Pd, Bersani in testa ma la strada è lunga ROMA – Nella corsa ad ostacoli, che è il meccanismo congressuale del Pd, Pier Luigi Bersani si avvicina alla prima meta. Anche se, ad ora, ha votato solo il 13 per cento dei 587 circoli, l’ex ministro è in testa con il 55,7 per cento, pari a 10.774 voti, mentre Dario Franceschini segue, con quattro mila voti di differenza, al 35,6 per cento e Ignazio Marino, con l’8,7 per cento, supera l’asticella per presentarsi alle primarie. Ma il segretario non si perde d’animo, convinto di rifarsi alle primarie dove «almeno in due milioni andranno a votare». I dati ufficiali dei primi congressi confermano la tendenza trapelata già nelle scorse settimane in via ufficiosa e la convinzione che l’ex ministro Ds fosse più forte tra gli 824.125 iscritti al partito. O, come dice malignamente Mario Il ministro Renato Brunetta

La denuncia del presidente dei vescovi italiani: «Politica miope per la famiglia»

Bagnasco: «Il degrado da mancanza di etica» GENOVA – Dall’assenza di etica discendono alcuni fenomeni di degrado politico («che rivelano mancanza di progettualità e resa ad interesse di corto respiro») ed i recenti episodi di «abbrutimento finanziario che hanno portato al collasso del sistema economico». La denuncia giunge dal presidente dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, che per iniziativa di alcune associazioni cattoliche attive nel mondo economico, come Compagnia delle Opere e Ucid, ha tenuto a Genova una lectio magistralis sulla recente enciclica di Papa Benedetto XVI “Caritas in Veritate”. «Lo sviluppo vero non può tenere separati i temi della giustizia sociale da quelli del rispetto della vita e della famiglia», ha ribadito l’arcivescovo di Genova. Tra la questione sociale e la questione antropologica esiste «una necessaria correlazione» e «queste due dimensioni stanno o cadono insieme». «L'etica sociale –ha poi sottolineato –si regge soltanto sulla base della qualità delle

Il cardinale Angelo Bagnasco

persone». Alla vigilia del consiglio episcopale permanente di lunedì a Roma e dopo l’esortazione del vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, a «ritrovare legami e connessioni del vasto mondo cattolico», il presidente dei vescovi italiani ha anche tratto un’ulteriore grave conseguenza dalla separazione tra etica individuale ed etica so-

La rivincita dei bastardini dagli Usa un test per la razza CHI, guardando il muso del proprio bastardino, non si è chiesto almeno una volta quali razze canine abbiano dato il loro contributo per renderlo così unico? A volte sapere qualcosa dei genitori può essere utile per ipotizzare la futura taglia del cucciolo, altre per identificare malattie ereditarie tipiche di alcune razze. Ma più spesso è semplicemente la curiosità ad avere il sopravvento. Le orecchie a punta le avrà prese da un pastore tedesco? Il colore del pelo da un labrador? E la coda a ricciolo viene da un antenato husky oppure da un cane da pastore? Un gruppo di so-

ciale. «Aver sottovalutato l’impatto della famiglia sul piano sociale ed economico riconducendola ad una questione privata, quando non addirittura ad un retaggio culturale del passato – ha detto il cardinale Bagnasco – è stata una miopia di cui oggi pagano le conseguenze soprattutto generazioni più giovani, sempre meno numerose ed importanti». «La saldatura tra etica sociale ed etica della vita –ha proseguito – è un imperativo categorico anche in altri ambiti sensibili e porta a convincersi ad esempio che l’eugenetica è molto più preoccupante della perdita della biodiversità nell’ecosistema o che l’aborto e l’eutanasia corrodono il senso della legge ed impediscono all’origine l’accoglienza dei più deboli, rappresentando una ferita alla comunità umana delle enormi conseguenze di degrado». L’arcivescovo di Genova e presidente della Cei non ha mancato, infine, di legare anche il tema dell’ambiente a quello etico. Letizia Bianco

Vita sana e senza fumo dieci anni in più

È lo sport, che bellezza cietà americane promette di dare risposta a questi dubbi. Il servizio è disponibile per il momento solo negli Stati Uniti, dove si può acquistare o farsi inviare per posta il kit per la raccolta del campione e mandarlo alla sede più vicina della compagnia.

Adinolfi, «tra gli apparati». Su 19.459 voti, Bersani è primo nella corsa alla leadership, staccando di quasi venti punti percentuali, pari a 4mila voti, l’attuale segretario. Il voto conferma anche che la 'novità ' Marino piace a 1675 votanti ma per ora non sfonda le due cifre per colpa, polemizza il coordinatore della mozione Michela Meta, di «ostracismi e dell’oscuramento mediatico»,arrivando adenunciare in Calabria la violazione delle regole congressuali. Ma la partita è ancora lontana dalla fine. In primo luogo perchè fino a fine settembre deve ancora votare, in vista del congresso dell’11 ottobre, il grosso dei circoli e, a quanto si apprende, finora hanno votato soprattutto le 'sezioni' piccole e periferiche e non ancora le città o i circoli dai grandi numeri. Cristina Ferrulli

È LO sport bellezza. L'abbigliamento è ridotto ai minimi termini ed è una delle caratteristiche delle gare della Lingerie Football Legue. Basta un costume due pezzi copre le grazie delle atlete. Qui la

quaterback delle Chicago Bliss ('bliss' vuol dire 'beatitudini') pur di fermare la sua avversaria (delle Miami Caliente..) le si aggrappa addosso, con tanto di show fuoriprogramma per altro apprezzato dal pubblico.

CHE fumo, ipertensione e colesterolo alto costituiscano un rischio per la salute e siano i principali responsabili della morte degli uomini di mezza età è cosa risaputa. Ora però i medici hanno per la prima volta quantificato la differenza tra l’aspettativa di vita di chi vive in modo sano e chi no. UN DECENNIO IN MENO –Il dato è emerso da uno studio commissionato alla fine degli anni ‘60 dalla British Heart Foundation, che per quasi40 anniha tenuto sotto osservazione oltre 19mila uomini britannici di mezza età. Un’indagine lunga e approfondita, da cui è emerso che gli indivi-

dui di sesso maschile negli «anta» che non rinunciano al vizio della sigaretta o non adottano abitudini alimentari o stili di vita tali da mantenere pressione sanguigna e colesterolo entro i livelli corretti, sacrificano di fatto tra i 10 e 15 anni della propria esistenza.

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In Italia e nel Mondo 3

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

Il fatto del giorno: l’Italia resta a Kabul Compito dell’Occidente Il trauma della strage è una vera “exit strategy” ci serva per riflettere

E l’opinione pubblica si interroga inquieta

dall’editoriale di Giovanni Maria Bellu

dal commento di Ennio Di Nolfo

dal commento di Boris Biancheri

[...] Il presidente del Consiglio, come sempre quando è in difficoltà, parla inglese: «Transition strategy », dice davanti alla tragedia [...].Ma èun nientein politicainternazionale finalizzatoa un qualcosina in politica nazionale: non allarmare troppo la componente di An all'interno del suo partito e, nel contempo, accontentare gli alleati leghisti. [...] I nostri soldati [...] sono là [...] per consentire agli afgani di riprendere in mano la loro vita e il loro futuro. Ed è quanto dovrebbe fare l’Occidente nell’elaborare una vera e credibile «exit strategy», rimodulare la missione per chiarire che questo è il suo scopo: «aiutarli in patria», come anche i nostri«cattivisti» a volte dicono.Ma, evidentemente, solo quando devono giustificare l'infamia dei respingimenti.

Il trauma provocato dall’eccidio di Kabul suscita non senza ragione molte tese discussioni. È ben vero che quando si partecipa a un conflitto certe conseguenze, anche le più infauste, sono inevitabili. Lo mostrano le centinaia di vittime appartenenti alle Forze armate degli altri Paesi dell’Isaf, in primo luogo quelle americane e quelle britanniche. Lo mostrano ora le vittime italiane, la cui amara fine non può, in Patria, essere liquidata come un evento bellico fatale ma deve essere considerata come un’occasione per ripensare a ciò che gli italiani e gli altri alleati dell’Isaf stanno cercando di fare in un’area così remota e impervia. [...]

Era inevitabile che l’attentato di Kabul, con la morte di sei e il ferimento di quattro valorosi militari italiani cui va l’omaggio e la riconoscenza di tuttoil paese, suscitasse interrogativie inquietudini nell’opinione pubblica italiana. È accaduto in Germania dopo le perdite subite nel contingente tedesco, era accaduto in Spagna, è accaduto in misura ancora maggiore in Gran Bretagna dove si è prodotto per qualche tempo un vero movimento popolare per il rimpatrio dei soldati. Che analoghi sentimenti siano nati anche da noi al primo annuncio della tragedia, anche in personalità con importanti responsabilità politiche, non mi scandalizza se è stata solo l’espressione passeggera di paterni sentimenti popolari. [...]

La migliore di ieri

Se Bossi sragiona

L’ambiguità sulla guerra che ci rende più deboli

Le prediche sono inutili

dall’editoriale di Paolo Graldi

dall’editoriale di Sergio Romano

dall’editoriale di Maurizio Belpietro

[...] Non sono guerrieri, non sono andati laggiù per fare la guerra, ma sanno mostrare con il loro muoversi calmo e calcolato le severissime difficoltà nelle quali si trovano. Lo mostrano anche a quei politici che non perdono l’occasione, come il senatore Umberto Bossi, di lanciare facili e futili proclami di ritiro da quella terra, da lasciare al suo destino. Non un’analisi compiuta e ampiamente condivisa con gli altri Paesi che pure hanno lasciato, nella stessa missione, tanti loro uomini sulla terra bruciata dell’Afghanistan ma grida concitate che riescono persino a puzzare di propaganda populista e/o elettorale. [...]

[...] L’invio di truppe in un Paese straniero per creare o mantenere condizioni di pace appartiene alla logica dell’Onu e ai principi della comunità internazionale. [...] Ma nel caso dell’Italia, come per certi aspetti in quello della Germania, esistono peculiarità che hanno condizionato la politica dei governi. Il Paese è stato malamente sconfitto durante la Seconda guerra mondiale e ha sviluppato da allora una «cultura della pace» in cui si sono confuse componenti diverse: pensiero cattolico, neutralismo, odio per gli Stati Uniti e una concezione dogmatica dell’articolo della Costituzione in cui l’Italia

«ripudia la guerra». I governi hanno dovuto venire a patti con questi sentimenti e hanno creduto di risolvere il problema mandando «truppe di pace» in teatri di guerra. E per di più, come se il tasso d’ambiguità non fosse già sufficientemente elevato, hanno ridotto i bilanci delle Forze Armate al limite della sopravvivenza. È questa la ragione per cui la perdita di un soldato, quando accade, appare alla società italiana molto più inattesa, incomprensibile e assurda di quanto non appaia in Paesi dove i governi hanno parlato alla loro opinione pubblica con maggiore chiarezza e hanno fornito ai loro soldati le armi di cui avevano bisogno. [...]

C’èunaspecialità incuigliitaliani anchedi fronte auna tragedia sono imbattibili: le prediche inutili. Lo si tocca con mano in questi giorni, di fronte ai corpi senza vita di sei nostri soldati. Subito dopo l’attentato di Kabul è cominciato un balletto di prese di posizione che dimostra una sola cosa: molti onorevoli dicono cose disonorevoli pur di finire sulle pagine dei giornali. Dinnanzi alle bare bisognerebbe invece avereilcoraggio ditaceree,se proprio non ci si trattiene, sarebbe consigliato dire cose sensate o quanto meno documentate. E invece no, si discute se sia meglio restare oppure andarsene in tutta fretta [...].

Vincino sul Foglio

La tragedia maldestra

I ripensamenti di Obama sulla “war of necessity”

dall’editoriale di Guido Ceronetti

dall’analisi di Bernardo Valli

[...] È un Afghanistan amaro, dove nessuno di noi andrebbe ad abitare. E neppure a cercarvi il combattimento perché il combattere classico é morto da un pezzo. Resta aperta la possibilità di morirci senza aver sparato un colpo. Così i militari, nel nulla afghano, si perdono nell'indistinto delle vittime civili. Mi fisso dunque un tema di cui non so dire, certo che la verità sia questa, per tutti, quando si affrontano i guazzabugli insolubili. [...] L’unica offensiva di cui sono capaci «i nostri» sono le bombe dal cielo: un modo certo per andare in perdizione, il nemico sfugge acquattandosi, i civili fuggono terrorizzati e tornano per contare i loro morti, creazione dell’abbominevole Fuoco Amico. Le scuse diplomatiche e addirittura alle famiglie degli uccisi da parte dei Fuochi Amici quando la strage maldestra è grossa sono un intollerabile obbrobrio [...].

Non basta guardare a quel che accade in Afghanistan per afferrare tutti i risvolti del conflitto. Quest’ultimo deve essere osservato da almeno due punti di vista. Si deve ovviamente studiare, anzitutto, la situazione sul terreno, entro i confini del Paese. Un paese indomito, o incontrollabile, nel senso che tante potenze straniere vi hanno lasciato le penne, negli ultimi secoli, nel vano tentativo di sottometterlo, o di imporvi, come adesso, le regole di un ordine internazionale. Al tempo stesso va tenuta d’occhio la simultanea, ampia azione politico-diplo-

matica destinata a rendere possibile quel che sul solo piano militare è di difficile soluzione. I due punti di osservazione finiscono col sovrapporsi; e comunque, nell’attesa di esiti non ancora immaginabili, già da adesso non possono essere disgiunti. È significativo l’atteggiamento di Barak Obama per capire i dubbi, le perplessità della superpotenza che guida il conflitto. Il presidente non è venuto meno al principio di una "war of necessity", ossia di una guerra irrinunciabile per gli interessi americani, e occidentali in generale, tenuto conto della indispensabile stabilità della regione, infestata di terroristi e jihadisti, tra i quali i re-

sponsabili dell’11 settembre. Una regione in cui vi sono due grandi Paesi, in permanente tensione e dotati di armi atomiche, quali sono l’Unione Indiana e il Pakistan. Quest’ultimo contagiato dai taliban e ospitante i residui di Al Qaeda. Si dirà che allargando, con le speculazioni, un’area di crisi si sconfina spesso nella fantapolitica. È vero, ma la storia dell’Asia centrale non è un’opinione. Senza venir meno al principio della "war of necessity", Barak Obama esita adesso a soddisfare le esigenze dei militari, espresse dall’ammiraglio Mike Mullen, capo di stato maggiore generale delle forze armate americane. [...]

La fotografia

Sporco conflitto dall’editoriale di Bruno Amoroso

L’attacco della resistenza afgana al contingente italiano delle truppe Nato di occupazione segue ad eventi simili ed anche maggiori che hanno interessato la Gran Bretagna e perfino [...] la Danimarca. Piccolo tragico evento di una "guerra sporca", così si chiamano le guerre non dichiarate ma gestite dai comandi militari e dai servizi segreti [...]. Settimane di massacri, quelle recenti, coperte [...] dalle scuse dei presidenti e dei comandi militari, e dal coro dei giornalisti occidentali, anche di sinistra, che alle foto dei corpi di donne e bambini sconvolti dalle bombe contrapponevano le immagini delle donne col velo o la farneticazione sui "diritti" che noi [...] saremmo stati capaci di "esportare". [...] Si esporta ciò che si produce e si consuma, ma certamente non in questo caso e in particolare non noi. [...]

Roma, il presidente della Camera Gianfranco Fini rende omaggio ai militari morti in Afghanistan (Ansa)

La sesta colonna di Francesco Zardo

Leggendo qua elà, a poche ore dall’attentato cheaKabul è costato la vita a sei soldati italiani, emerge discordia sulla presenza militare italiana in Afghanistan. Colpiscono quei pareri secondo i quali, in linea generale, la partecipazione italiana sarebbe indebolita da una cultura o controcultura pacifista indotta, più o meno direttamente, dagli esiti disastrosi della Seconda guerra mondiale sul nostro Paese. E tra questi elementi di indebolimento c’è anche chi nomina l’articolo della nostra Costituzione in cui si dichiara che l’Italia “ripudia la guerra”. Possiamo anche, al limite, accettare che si discuta il pacifismo come se questo fosse un dispositivo logoro e ingombrante. Non che si discuta, però, una cultura della pace che al cosiddetto pacifismo è adiacente senza coincidere con esso. La pace è qualcosa che serve: un mezzo oltre che un fine.

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Calcio, i club italiani disastrosi nelle coppe europee e ora si prospetta il rischio di perdere un posto Uefa

Tra Fini e Berlusconi è l’ora del faccia a faccia

dall’articolo di Roberto Renga

dal commento di Francesco Verderami

Se le cose rimangono così come sono, tra due anni il calcio italiano nelle coppe perderà una squadra a vantaggio di Germania o addirittura Francia. Per capire: quest’anno sarebbe rimasta fuori la Fiorentina dalla Champions e la Roma dall’Uefa. La classifica europea non è casuale, ma legata ai risultati. Dal 2006, quando scoppiò Calciopoli e giunse un titolo mondiale, sempre peggio. E’allarme. L’Italia sta per finire nella serie B continentale, tra i paesi calcisticamente depressi. In questo turno: due vittorie (Milan e Genoa), due pareggi (Juve e Inter), tre sconfitte (Fiorentina, Roma e Lazio). Otto punti in sette partite: da retrocessione. Alcuni risultati sono falsi: la Juve poteva ottenere di più, come Fiorentina e Lazio. L’Inter ha guadagnato un punto, il Milan due. Genoa e Roma hanno ottenuto quanto meritavano. Troppo facile prendersela con la povertà. A parte Real e Barcellona, i soldi non li butta nessuno. E, tanto per dire, Basilea e Salisburgo

Vucinic e Abraham, in Uefa il Basilea ha battuto la Roma

non investono più delle italiane. Allora? Mancanza di gioco e di idee. Ciò che basta e avanza in Italia, ossia corsa e fisicità, in Europadiventa poca cosa: altrove fanno piani, progettano calcio, seguono spartiti. Gli allenatori italiani sono in grado di inventare trappole difensive. Gli altri provano ad attaccare, i nostri solo a fare dispetti, cospargere la strada di olio o di puntine da disegno. [...] I migliori allenatori del mondo, inoltre,

non guidano più squadre di clubitaliane.Capello halanazionale inglese, Ancelotti vince sempre con il Chelsea, Lippi deve pensare agli azzurri. A ben guardare, per fortuna l’Italia. Che gode di due vantaggi. Non ha gioco, ma sono poche le nazionali che lo hanno: non c’è tempo per studiare e lavorare. I calciatori italiani poi,tradizionalmente, siesaltano nei tornei, una partita dietro l’altra, adrenalina a mille. La Roma ha la testa nel

dall’articolo di Alessandra Fava

Trentatré in una classe e trentadue in un’altra all’istituto tecnico industriale Italo Calvino a Sestri Ponente. E ancora: trentadue in una quarta e addirittura trentotto in una terza che per di più mescola indirizzi diversi all’Istituto professionale di stato per l’industria e l’artigianato Attilio Odero, sempre a Sestri. Genova supera in almeno questi due istituti il famoso limite fissato dal ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini: trentuno per classe. Per questo ieri professori, ragazzi e genitori del Calvino hanno organizzato

Arriva l’effetto Gelmini le classi da 38 studenti una manifestazione di protesta all’uscita da scuola con uno striscione che riassume perfettamente la situazione: «Classi superaffollate uguale meno formazione; più bocciati; più disagio; meno apprendimento» e accanto un altro cartello dà i numeri del disastro: «I A 24; I B 25; I C 23» cronaca dello scorso anno. «II A 33; II B 32» lo stato attuale.

«Che una classe sarebbe sparita ci è stato comunicato ufficiosamente solo il 10 settembre, quattro giorni prima dell’inizio della scuola - spiega Mauro Bovone, padre di un ragazzo in seconda - facendo un rapido calcolo matematico ne desumiamo che l’offerta formativa cala del 33 per cento a fronte comunque di un numero di allievi inferiore

pallone. Non è più quella di Spalletti, non è ancora la Roma di Ranieri. Visti adesso i romanisti nemmeno giocatori sembrano. Il che è ridicolo e impossibile. Una questione di testa e fisica, si deve pensare. Depressione e confusione tattica. Prima non sapevano difendere, ora non sanno difendere e attaccare. Ranieri passa da un estremo all’altro: troppo difensivista a Siena, troppo sbilanciato in Svizzera. Alcuni giocatori danno l’impressione di essere arrivati al capolinea. Essendo tutti tristi e stralunati, appaiono incapaci e menefreghisti. Che si può fare? Portarli dallo psicologo e lavorare. Altro metodo non conosciamo. La società almeno questa volta non c’entra: il Basilea non può essere superiore alla Roma. La Lazio ha giocato male un tempo e bene l’altro. [...] Rispetto all’anno scorso, ci sono tre grandi giocatori in meno. [...] Gli errori, temiamo, ci saranno sempre e renderanno complicatissimo il lavoro di Ballardini. Speriamo non si deprima anche lui: lo psicologo non ha più un’ora libera.

allo scorso anno del dieci per cento che è quasi fisiologico. Mi pare una bella disparità rispetto al passato». Così al momento i ragazzi delle due classi sono stipati in due aule che erano predisposte ad accogliere 25 persone. «In classe manca l’ossigeno, ci sono i banchi assemblati a gruppi di tre racconta il presidente del consiglio d’istituto Paolo Collu - questo vuol dire che se c’è un’emergenza, quelli che si trovano nel banco incastrato tra gli altri due, rischiano di non uscire. Insomma mi pare che ci sia anche un problema di sicurezza». [...]

Sono stati prima alleati e poi cofondatori di un partito. Ma quando Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini si vedranno, sarà un incontro tra poteri che perseguono ormai obiettivi diversi, consapevoli però di dover trovare un’intesa, quantomeno un compromesso. Sarà elettricità pura. Sarà vietato il cortocircuito. Da un paio di giorni il premier e il presidente della Camera avevano capito che non era più il tempo di farsi la faccia feroce, che era giunta l’ora di vedersi. L’altro ieri Fini ha dato un segnale, dalle colonne del Messaggero si è detto pronto all’incontro, e a tarda sera il Cavaliere l’ha chiamato per concordare l’appuntamento. Fuori i secondi, sarà un faccia a faccia senza mediatori. L’intesa dovranno trovarla da soli, chiedendo e offrendo garanzie che solo loro possono assicurarsi: sulla struttura del partito, sull’azione di governo, sul ruolo delle istituzioni e su alcune riforme. Nessuno potrà gridare scandalizzato al baratto, è la politica con le sue regole e i suoi rapporti di forza. Se è vero che Berlusconi ha le chiavi d’accesso su tutte le questioni poste da Fini la scorsa settimana, è altrettanto vero che solo «Gianfranco » può aprire a «Silvio» la strada per superare delle difficoltà finora insormontabili per il presidente del Consiglio. Nulla di segreto, è già tutto pubblico. I due ex alleati, che oggi sono due poteri, non hanno mai smesso infatti di lanciarsi dei messaggi. L’ha fatto Fini a Gubbio, quando— dopo averchiesto unasorta di rifondazione del Pdl — in un inciso ha offerto a Berlusconi una delle contropartite: «...E per quanto riguarda la riforma dei regolamenti parlamentari, sono pronto a met-

terla all’ordine del giorno dell’attività della Camera...». L’ha fatto Berlusconi a Porta a Porta , quando — dopo aver detto che tra lui e Fini ci sono «due visioni diverse» —ha dato la propria disponibilità a istituzionalizzare gli incontri con un «caminetto ». Chiaro, no? Talmente chiaro che il presidente della Camera non se l’è presa per l’epiteto che il premier gli ha rivolto: «Gianfranco è un professionista della politica». «Silvio l’ha detto per difendersi». I due poteri hanno bisogno l’uno dell’altro in questa fase. L’ex capo della destra si era sentito tagliare «l’erba sotto i piedi» nel Pdl, perciò chiede la consultazione permanente tra «cofondatori», la codificazione delle riunioni di partito e dei vertici di maggioranza, «che garantirebbero peraltro a Berlusconi di proporsi come il baricentro dell’alleanza con Bossi». Traduzione: c’è da riequilibrare l’assetto interno del Pdl e da ridimensionare il ruolo della Lega, «a cui finora è stato concesso più di quanto il suo peso politico le consentirebbe». Per esempio, offrire il candidato governatore al Carroccio in Veneto, vorrebbe dire «sopravvalutare la forza dell’alleato ». Così com’è impensabile non decidere «insieme» il candidato governatore nel Lazio. Berlusconi potrebbe convenire, anche perché il tema delle Regionali è per lui cruciale. Il Cavaliere deve vincere nel 2010 per evitare che le fibrillazioni mediatiche a cui è sistematicamente sottoposto diventino vere e proprie «scosse» politiche nel governo. E per vincere, oltre alla Lombardia e al Veneto, dovrà conquistare i più grandi bacini elettorali del Centro-Sud: Lazio, Campania e Puglia. Se così fosse, non ce ne sarebbe più per nessuno, almeno fino al 2013. L’impresa non è semplice. [...]

L’arresto di Tarantini: il cerchio si stringe È solamente l’inizio di una scossa giudiziaria

L’imprenditore che realizza i suoi sogni Gli amici grazie a feste, stupefacenti e prostitute del premier

dal servizio di Giuliano Foschini e Gabriella De Matteis

dall’articolo di Fiorenza Sarzanini

dall’articolo di Paolo Berizzi

Non è la scossa, ma soltanto l’inizio della scossa. L’arresto di Gianpaolo Tarantini accenna appena a quel fronte giudiziario che sta per attraversare Bari, la politica regionale - soprattutto del centrosinistra - e pezzi importanti di quella nazionale. Ad appiccarlo non è né la cocaina né le escort di Gianpaolo Tarantini ma il sistema di gestione della sanità pugliese raccontato nelle dieci inchieste parallele della procura barese delle quali ha preso il coordinamento, appena arrivato, il nuovo procuratore, Antonio Laudati. "Ci troviamo di fronte a un tipo di criminalità molto più complessa molto più organizzata - ha spiegato - Ovviamente la mafia è tutta un’altra cosa, ma il livello di pericolosità dei reati è diverso se viene commesso da un soggetto o se riguarda un sistema criminale. Questa indagine riguarda un sistema criminale". L’indagine più importante in questo senso è quella condotta dal sostituto procuratore della Dda, Desirèe Digeronimo. Un anno e mezzo di intercettazioni telefoniche, otto mesi di microspie nelle stanze della politica pugliese a partire da quella dell’allora assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco, oggi senatore del Pd. Un’inchiesta, questa, che è da considerarsi chiusa. Il pm nei giorni scorsi ha infatti tirato le somme dell’indagine insieme con i carabinieri del Nucleo investigativo: l’informativa finale è stata depositata e racconta un sistema d’affari tra appalti, nomine e finanziamenti ai partiti che vede coinvolti politici e imprenditori di caratura nazionale. Agli atti ci sono intercettazioni telefoniche incrociate tra intercettazioni telefoniche e delibere, conversazioni ambientali e architetture di società finanziarie. Gli indagati sono 32, la maggior parte dei quali accusati di associazione a delinquere. Il presidente, Nichi Vendola, non è tra loro: ascoltato dal sostituto come persona informata sui fatti, gli è stato chiesto di spiegare il tenore di alcune intercettazioni telefoniche con il suo assessore, Alberto Tedesco. Le spiegazioni del Governatore sono state ritenute dagli inquirenti soddisfacenti. [...]

Alla fine si torna sempre a quella vacanza in Sardegna nell’estate del 2008. Si ricomincia a indagare su quella girandola di feste, incontri, nuove conoscenze che per Gianpaolo Tarantini [...] significò realizzare il sogno di una vita: diventare amico del premier Silvio Berlusconi. E si scopre che alcune circostanze raccontate sarebbero false, mentre altre sono state invece tenute nascoste. Perché nella villa presa in affitto a Porto Rotondo c’era un gran via vai di belle donne e ben cinque di loro si sarebbero sentite male dopo essere state stordite con un cocktail di alcol e droga. Ma soprattutto perché nella cassaforte dove Tarantini ha ammesso di aver custodito la cocaina ci sarebbero stati ben più dei 70 grammi di cui ha parlato. «Visto il tenore di vita della compagnia — ha sottolineato un investigatore — quel quantitativo poteva bastare appena per un giorno». È costato oltre 500.000 euro il soggiorno in Costa Smeralda pagato da Tarantini e organizzato da Alessandro Mannarini, in quel periodo uno dei suoi col-

C’era Simon Le Bon che cantava. C’era Simona Ventura. Ma c’erano anche gli "ospiti sbagliati". Quelli che "danno la droga a tutti", quelli che "brindiamo a questo vino sopraffino e facciamoci sopra un bel tirino". Quelli che "stanno riempiendo di coca mezza Sardegna" - come dice al telefono, una notte, "in stato confusionale", la soubrette Francesca Lana. Quelli delle feste dove sniffano "come i matti" e sciolgono le pasticche di Md nei bicchieri, e dove all’alba il domestico trova una ragazza svenuta in giardino, "ma cosa le hanno dato?!". Ma certo, "quelli di Bari", come li chiamavano in Costa Smeralda. Definizione smilza e efficace, da "goodfellas". Quei "bravi ragazzi" erano tutti seduti a tavola, l’11 agosto 2008, a Villa Certosa. Ospiti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A mangiare e a bere e a cantare, nella residenza estiva del premier, il gruppo è al gran completo. Quattro. Tutti indagati dalla Procura di Bari per cessione di cocaina. [...]

L’avvocato Nicola Quaranta, legale di Tarantini

laboratori più fidati. I conti sono stati fatti proprio da quest’ultimo davanti ai magistrati che lo hanno interrogato qualche giorno fa. [...] Circa 70.000 euro costava la villa di Capriccioli, 2.000 euro all’ora l’uso di un aereo privato per gli spostamenti dalla Puglia alla Sardegna. Furono acquistate quattro auto di grossa cilindrata, si decise di affittare gommoni e moto d’acqua. Fu comprata una cucina e gli arredi per rendere la dimora lussuosa e confortevole. Si decise di ingaggiare quattro domestici filippini. [...] E soprattutto si convenne di avere sempre a disposizio-

ne cocaina ed ecstasy. [...] Sono cinque le donne che avrebbero avuto seri problemi per l’abuso di droga. E due di loro hanno presentato un esposto a Tempio Pausania. [...] Il sospetto dei pubbliciministeri è che l’imprenditore sia riuscito a ottenere una grossa «partita» grazie a conoscenze di malavitosi baresi e dunque anche a queste sue frequentazioni si riferisse quando ha manifestato «timori per la mia vita e per la mia famiglia». Il provvedimento eseguito ieri riguarda la droga ma è possibile che già dopo l’udienza di convalida arrivino nuove contestazioni. [...]

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Strage a Kabul

LE INDAGINI

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Il giallo della sparatoria e i resti dell’attentatore

Cerimonia all’aeroporto prima dell’imbarco delle salme dei sei parà

L’addio solenne della Folgore La commozione dei commilitoni, che hanno portato a braccia le bare avvolte nella bandiera nazionale

Le foto delle vittime della strage esposte al sacrario militare di Roma

di MAURIZIO SALVI

Le salme dei militari caduti portate a braccia dai colleghi si imbarcano sul volo per l’Italia dove avverranno i funerali di Stato

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LA POLEMICA

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Libero: «Napolitano fa aspettare i morti» ROMA – «Napolitano fa aspettare i morti», tiquattro ore «dall’avvio della procedura». titola in prima pagina Libero. Una notizia – C'è poi il fatto, spiega sempre lo Stato magquella del presunto arrivo in ritardo giore, che i parà della Folgore hanno chiedell’aereo con i feretri dei sei parà uccisi in sto di poter organizzare una cerimonia per Afghanistan, per consentire al capo dello l’ultimo saluto ai loro compagni caduti, e Stato di tornare dal Giappone ed accoglier- che il volo del C-130 Kabul-Ciampino dura li – che il ministro della Difesa, Ignazio La diciotto ore, con due scali tecnici ad Abu Russa, si affretta a smentire: «E' del tutto Dhabi e a Cipro. Diverse le prese di posizione in favore del destituita di ogni fondamento», dice. E parla di polemica «gravemente offensiva». capo dello Stato. Maurizio Gasparri, presiIl quotidiano diretto da Maurizio Belpietro dente dei senatori del Pdl, afferma che «non ci sono stati ritardi o equiscriveva ieri che «nonostante il voci di sorta» e che le illazioni somassacro di Kabul, il presidenno «infondate e inopportune». te della Repubblica non interAnche Fabrizio Cicchitto, presirompe il suo viaggio in Asia. dente dei deputati del Pdl, conCosì il ritorno delle salme dei danna il fatto che su questo tenostri soldati slitta». ma si aprano «polemiche giorImmediata la replica dello nalistiche e politiche di alcun tiStato maggiore della Difesa, po». che con un comunicato «smenSempre dalla stessa parte potisce categoricamente» le afferlitica, Italo Bocchino parla di mazioni di Libero. Passano solo «polemica sterile e dannosa», pochi minuti ed arriva la reamentre Margherita Boniver dizione di La Russa che, oltre a ce che «ogni scusa è buona per parlare di notizia del tutto infare del miserabile sciacallagfondata, spiega che «fin Ignazio La Russa gio sulla morte dei nostri ragazdall’immediatezza del tragico zi». avvenimento è stato ipotizzato La direzione di Libero, però, dalle Forze armate un rientro con un comunicato «conferma delle salme tra domenica e luche il rientro in Italia delle salnedì, tenendo conto dei tempi me dei sei soldati uccisi a Kabul necessari per tutti gli adempiera previsto per venerdì o al menti del caso. Il rientro delle massimo per oggi, sabato 19 salme dei caduti quindi, lungi settembre, ma è stato rinviato a dall’essere stato ritardato, è domenica per non cambiare il stato semmai accelerato al programma del viaggio in massimo su mia richiesta per Giappone del presidente della consentire i funerali già nella Repubblica Giorgio Napolitagiornata di lunedì (domani per chi legge, ndr). Non si comprende –conclu- no, il cui rientro in Italia è previsto per stade – la ragione di questa gratuita e inutile sera». Secondo il comunicato «la notizia arriva polemica priva di ogni verosimiglianza che risulta gravemente offensiva verso il da autorevoli fonti interpellate da Libero Capo dello Stato cui va la mia totale e defe- prima della pubblicazione dell’articolo e, come può verificare chiunque, sono le stesrente solidarietà». Anche lo Stato maggiore della Difesa sot- se dichiarazioni dei vertici militari a contolinea che «il rientro dei feretri sta avve- fermare che le salme sarebbero dovute nendo nel più breve tempo possibile, com- rientrare subito». Contro-replica dell’uffipatibilmente con i tempi tecnici necessari cio stampa di La Russa: «Non si comprende sia per l'organizzazione del volo che per l’insistenza su una polemica tanto gratuita l’espletamento delle incombenze relative quanto basata su presupposti inesistenti. alla certificazione nazionale e internazio- Libero farebbe bene ad ammettere l’errore e nale», le quali richiedono non meno di ven- a chiudere la vicenda».

LA MINACCIA Mullah Omar sul web «Il paese sarà la tomba degli stranieri» KABUL – All’indomani dell’attentato che ha ucciso a Kabul sei soldati italiani e ne ha ferito altri quattro il Mullah Omar è tornato a farsi vivo sul web. Il leader talebano ha intimato alle truppe straniere di lasciare il Paese ricordando loro che l’Afghanistan è stato la «tomba» di tutte le truppe coloniali. «Gli invasori dovrebbero studiare la storia afghana, a partire dall’aggressione di Alessandro, e imparare la lezione...più soldati invieranno ancora più dolorosa sarà la sconfitta che dovranno affrontare», ha detto Omar in un comunicato diffuso in concomitanza con la festa di Eid al-Fitr, che coincide con la fine del Ramadan. Secondo il Mullah Omar se gli occidentali manterranno dopo 8 anni i loro soldati in Afghanistan «prolungheranno l’attuale crisi ma non la risolveranno mai». Pertanto il capo talebano invita le cancellerie a non dare ascolto al presidente americano Barack Obama e assicura che i talebani sconfiggeranno la Nato. «L'Emirato islamico dell’Afghanistan – conclude il leader degli ex studenti coranici – invita l’opinione pubblica occidentale a non dare ascolto a Obama, che dice che la guerra in Afghanistan è una guerra necessaria. L’Occidente non ha bisogno di questa guerra».

KABUL – Quello di giovedì costato la vita a sei militari della Folgore non è stato il “semplice”attentato di un kamikaze a Kabul. È stato di più, assai probabilmente un’imboscata studiata nei minimi particolari, con l’ingresso sulla scena di uomini armatiche hanno sparato perpoi subito dileguarsi. L’indiscrezione, suffragatada varie testimonianze, si è trasformatain una seria ipotesi di lavoro su cui indaga un gruppo di esperti dell’Isaf, la Forza Nato in Afghanistan, supportato da una task force di carabinieri del Ros. Un dubbio che sembra essersi sciolto è quello sulla natura della deflagrazione che ha investito il convoglio dei Lince italiani, se cioè alla guida dell’autobomba fosse un attentatoresuicida o se è stata comandata a distanza. La prima ipotesi è consolidata: un alto responsabile del ministero della Sanità afghana ha detto che sono stati trovati i resti di un corpo, «probabilmente quello del kamikaze». Lo stesso funzionario ha fornito ieri un bilancio contenuto di morti civili afghani – otto, contro i venti di cui si è parlato finora –ed ha aggiunto che tra di loro «non ci sono nè donne, nè bambini»: ma di piccole vittime innocenti della strage parlano invece le forze di sicurezza afghane, citate da un portavoce di Isaf. Dunque, il quadro resta ancora confuso. La circostanza della sparatoria, però, viene confermata anche da persone che si trovavano in prossimità del luogo dell’attentato: un giornalista della Bbc e un diplomatico, interpellati dall’Ansa, hanno detto di aver «sentito chiaramente gli spari» a qualche centinaia di metri di distanza, anche se non hanno visto direttamente l’episodio. Anche il caporalmaggiore capo Ferdinando Buono, uno dei superstiti nell’attacco, ha raccontato alla moglie alcuni particolari sullo scontro a fuoco che lui e i suoi compagni avrebbero sostenuto dopo l’esplosione dell’autobomba. «Mi ha detto – ha spiegato Anna Buono – che quando lui e gli altri feriti stavano iberandosi dalle lamiere sono sbucati degli uomini che hanno esploso contro di loro dei colpi di arma da fuo-

co. Ferdinando è riuscito a recuperare una pistola, i militari hanno risposto al fuoco e gli aggressori si sono dileguati, mentre giungeva la polizia afghana». Sia Buono, sia gli altri tre feriti, che da oggi saranno in Italia, verranno sentiti dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Roma, che indaga per strage con finalità di terrorismo. E poi c'è la testimonianza resa all’emittente locale Roz News giovedì da un negoziante afghano di nome Fawad: «Subito dopo lo scoppio ho visto decine di morti e feriti riversi al suolo. Ho visto io direttamente quattro cadaveri di uomini dell’Isaf, e sul veicolo militare rimasto danneggiato c'era scritto “Italia” in lingua persiana. «E dopo l’esplosione – ha aggiunto – le forze Isaf hanno cominciato a sparare». Fonti militari italiane, comunque, hanno oggi decisamente respinto qualunque ipotesi che gli uomini della Folgore possano aver sparato sui civili afghani. «E' una tesi che per primi hanno elaborato i talebani nella loro rivendicazione, ma è totalmente falsa». «Su questa vicenda sono in corso varie inchieste giudiziarie (una della procura ordinaria di Roma, una della magistratura afghana, mentre il procuratore militare Intelisano sta per ora «seguendo gli sviluppi» della vicenda – ndr), ma anche noi dell’Isaf ne abbiamo apertaunacarattere tecnico-tatticochedevedeterminare cosa è successo esattamente quel giorno», spiega il colonnello Fabio Mattiassi, uno dei portavoce della forza Nato in Afghanistan. «Non abbiamo ancora una risposta certa – ha proseguito – e le domande che aspettano una risposta sono numerose. Bisogna immaginare il trambusto e la confusione di quegli attimi per un’automobile che esplode. Si deve appurare se è stata una imboscata avviata con una esplosione e seguita da spari. Da dove sono venuti gli spari? In che termini è stato condotto l'attentato? Come si sono comportati i nostri uomini? Tutto questo – ha concluso Mattiassi – è studiato dall’Isaf per comprendere l’accaduto e preparare futuri scenari in modo da prevenire le vittime».

Secondo gli investigatori la strage è frutto dell’imboscata di un commando

Il dolore del piccolo Martin, figlio del tenente Antonio Fortunato. Folta la delegazione lucana a Roma

«Quella bomba maledetta che ha ucciso papà»

La Russa «Il rientro non è mai stato ritardato»

di ANGELA PEPE

Antonio Fortunato

TRAMUTOLA - Non sarà una giornata come le altre quella di oggi. Da quando si è diffusa la notizia della morte del giovane tenente lucano, Antonio Fortunato, le comunità di Tramutola e Marsico Nuovo sono come atterrite. E oggi, per salutare quel povero martire in una guerra non dichiarata, partirà anche una folta delegazione lucana. All’alba partiranno assessori e consiglieri dei due comuni (Fortunato era originario di Tramutola, la moglie Gianna Passeri di Marsico Nuovo) e i due sindaci Ugo Salera e Domenico Vita. Renderanno omaggio alle salme nella Camera ardente che sarà aperta alle 17 in poi. Domani mattina, invece, nella Basilica di San Paolo a Roma - dove sa-

ranno celebrati i funerali di Stato per i sei soldati rimasti vittima dell’attentato di Kabul - saranno presenti anche il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e quello della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza (insieme al vicepresidente, Massimo Macchia, e al presidente del consiglio provinciale, Palmiro Sacco). La Regione sarà rappresentata anche dal Gonfalone. Chi, invece, non potrà essere presente a Roma, non farà mancare il suo appoggio. La Confcommercio di Matera, per esempio, ha invitato tutte le imprese associate a sospendere le proprie attività, in concomitanza delle esequie di Stato, mentre la Camera di commercio di Matera esporrà le bandiere a mezz’asta, in segno di lutto.

Intanto a Badesse, il paese in provincia di Siena dove la famiglia Fortunato ormai risiedeva (e dove verrà sepolto il tenente) si sono riuniti tutti i familiari per stringersi attorno alla moglie Gianna e al figlio Martin di sette anni. Vicino alla famiglia anche Debora Niccolini, la psicologa che ha affiancato Gianna Passeri nelle prime ore di disperazione, quando ancora il figlio era a scuola, ignaro dell’atroce destino toccato al padre. «Il sorriso del piccolo - ha raccontato la dottoressa - si è spento quando ha visto la casa piena di persone. Ha capito che era accaduto qualcosa al padre. Nel cammino della verità lo ha condotto mamma Gianna: “Quella bomba maledetta”, ha esclamato Martin. Così abbiamo preso un cuscino e l’abbiamo colpito tante e tante

volte per sfogare la rabbia. Alla fine il piccolo Martin è riuscito a contenere quel momento così tragico e si è messo a giocare con il suo amico, aspettando in nonni in arrivo dalla Basilicata». Distrutta, invece, la moglie di Antonio. I coniugi Fortunato, infatti, avrebbero dovuto festeggiare proprio quest’anno il loro primo decennio da marito e moglie. Una festa spezzata per sempre, come quel legame forte che riusciva a tenere uniti Antonio Gianna e Martin nonostante la distanza. Ora nei due paesi lucani di Tramutola e Marsico Nuovo non c’è nessuno che non ricordi con commozione quel gigante umile e generoso che ha perso la vita credendo in una missione che chiamano di pace ma che, per Antonio, si è conclusa con una guerra.

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minata accompagnata dalle note della Canzone del Piave. Questa mattina, dopo diciotto ore KABUL – Un grande commovente abbraccio di voloe duescali, l’arrivoa Ciampino,dove ad cameratesco. È risultato sostanzialmente accogliere le salme dei sei parà della Folgore, questo il senso della cerimonia religiosa con insieme ai parenti, ci sarà anche il presidente cui nella zona militare dell’aeroporto di Kabul Giorgio Napolitano. decine e decine di soldati e ufficiali della FolIN ITALIA ATTESA PER I FUNERALI DI STATO Sarà gore e dell’Aeronautica hanno dato oggi l’ulti- seguito in diretta dalle televisioni – pubbliche mo saluto ai sei compagni che hanno sacrifi- e private –il rientro da Kabul, previsto per stacato la vita per un Afghanistan più democra- mattina alle 9.30 all’aeroporto romano di tico e giusto. Ciampino su un C-130 dell’Aeronautica, dei CERIMONIA ALL’AEROPORTO DI KABUL Le sem- feretri dei sei parà uccisi nell’attentato di due plici bare in cui erano stati composti i resti di giorni fa nella capitale afghana. Ad attendere Matteo Mureddu, Antonio Fortunato, Massi- le bare avvolte nel tricolore ci saranno le masmiliano Randino, Giandomenico Pistonami, sime autorità istituzionali – tra cui il Presidente della Repubblica GiorDavide Ricchiuto e Roberto gio Napolitano, rientrato dal Valente, uccisi giovedì scorso Giappone ieri sera – e i familianella capitale afghana dallo IL LUTTO NAZIONALE ri delle vittime, oltre a quelli descoppio di un’autobomba guigli altri soldati rimasti feriti. data da un kamikaze, sono staDopo la mezzanotte di ieri, te portate a spalla da sei cominoltre, erano attesi, a Fiumicimilitoni fino ad una zona della no, proprio i quattro militari pista dove erano schierati un rimasti feriti. Palazzo Chigi ha centinaio di militari fra uffiproclamato due giorni di lutto ciali, truppa multinazionale e nazionale, oggi e domani, autorità diplomatiche, italiagiorno dei funerali solenni – ne e straniere. saranno trasmessi in tv dalle Allineati ed avvolti in una 11 – nella basilica di San Paolo bandiera tricolore ad un centifuori le mura per i sei caduti naio di metri dal C-130 che li della Folgore. Dalla caserma avrebbe riportati in Italia, i feBandini di Siena, sede del retri sono stati benedetti da un 186/o reggimento che nell’atcappellano militare che in una tentato ha perso quattro uomibreve orazione funebre ha detni (Fortunato, Mureddu, Ricto di «non poter immaginare il chiuto e Pistonami), sono pardolore che questa tragedia ha titi per Roma i parà che faranprovocato a parenti, fidanzate, no il picchetto d’onore ai commogli, figli e genitori». Ma il Alemanno chiede militoni e ne solleveranno i fesacrificio, ha aggiunto, conferma che «il vangelo della pa- tricolori alle finestre retri all’arrivo a Ciampino. Da ce non si dimostra, si mostra». ROMA – «Roma deve accoglie- Livorno si sono messi in viagSul minuscolo podio è salito re nel modo più degno i nostri sei gio i parà del 187/o, quello del sergente maggiore Valente, quindi il generale Tommaso ragazzi caduti in Afghanistan. Ferro, vicecapo del Coi, il Co- Per questo chiedo a tutti i cittadi- mentredaPistoia sonopartitii compagni di Randino del mando operativo interforze, in ni di dare un segnale di rispetto 183/o Nembo. Nel pomeriggio un clima di raccoglimento se- per chi caduto per la propria Padi oggi, dopo lo svolgimento gnato solo dal decollo di elicot- tria e di partecipazione al dolore delle autopsie, sarà allestita, teri e aerei militari in missione, dei familiari esponendo lunedì all’ospedale militare del Celio, a testimonianza di un impe- mattina, giornata di lutto naziogno a sostegno dell’Afghani- nale e cittadino, una bandiera tri- la camera ardente aperta all’omaggio di tutti. Messe in stan che non prevede pause. colore alla finestra della propria suffragio si terranno domani – «Il loro esempio – ha detto – casa». Lo ha detto il sindaco di rappresenta da oggi una luce Roma, Gianni Alemanno. «Il Co- in concomitanza con le esequie nel fondo dei cuori che ci ricor- mune – ha aggiunto – provvede- solenni – in ogni parte d’Italia. Dopo le esequie di Roma, i fereda il nostro dovere ed il senso rà a esporre 2500 tricolori lungo della nostra missione». Nè lui, tutto il percorso che lunedì matti- tri partiranno per i paesi d’orinè il generale Marco Bertolini, na porterà le salme dalla camera gine dove, dopo una funzione più privata e raccolta, saranno capo di stato maggiore di Isaf, ardente del Celio a San Paolo la forza della Nato in Afghani- fuori le mura, dove si svolgerà la tumulati. Per Roberto Valente sarà allestita, lunedì pomerigstan, e tantomeno il colonnello cerimonia funebre. Penso che gio a Napoli, la camera ardente Aldo Zizzo, comandante del tutti i cittadini romani, al di sopra contingente di cui i caduti face- di ogni appartenenza culturale e al Maschio Angioino.Il feretro sarà preso in consegna dal Covano parte, hanno distolto divisione politica, debbano dimune «con il massimo onore neppure per un attimo gli oc- mostrare la propria vicinanza a chi dai feretri: sei bare allinea- chi si è sacrificato per tutta la no- possibile» ha detto il sindaco Rosa Iervolino. te, la peggiore tragedia milita- stra comunità nazionale». Unanime l’indignazione per re dopo il massacro di Nassialcune scritte contro i parà ucriya. Dopo l’ambasciatore d’Italia Claudio Glen- cisi, comparse ieri a Livorno e Milano. tzer che ha sottolineato come l’attentato sia INDENNITÀ ALLE FAMIGLIE DEI CADUTI Intanto stato un dramma italiano ma anche afghano è stato reso noto che le famiglie dei 6 militari con «la morte di venti civili e anche di bambini, italiani uccisi a Kabul hanno diritto a un risarl'ultimo a parlare è stato il decano della Folgo- cimento pari a 10 volte lo stipendio di un anno re in Afghanistan, il primo maresciallo Fran- degli stessi soldati; un primo anticipo di 100 co Provenzale, che è tornato sul dolore di chi è mila euro ciascuno è già stato erogato dalla restato e il vuoto provocato dai sei «come mari- compagnia assicurativa (la Cattolica Assicuti, fidanzati, padri e, soprattutto, figli». razioni) e sarà sui rispettivi conti correnti doProvenzale ha quindi chiamato uno per mani. Gli 8.500 militari italiani impegnati uno, per nome e cognome, con la voce rotta nelle 29 missioni all’estero sono infatti coperti dall’emozione, i compagni caduti, invitando da una polizza che il ministero della Difesa ha tutti a recitare la Preghiera del Paracadutista stipulato un paio di anni fa con la Cattolica Ase ad unirsi infine al grido: «186! Folgore!». sicurazioni. I risarcimenti arrivano al massiLebaresono quindistatetrasferite,sempre mo (10 volte lo stipendio annuale, appunto) a spalla, a bordo del C-130, con un’ultima cam- nel tragico caso della morte in servizio.


Domenica 20 settembre 2009

La mala del Vulture

I sospetti degli investigatori sull’omicidio del boss Cassotta

Il mandante è tra i Delli Gatti Giancarlo Tetta, poi ucciso a sua volta, sarebbe l’organizzatore del commando di FABIO AMENDOLARA MELFI - Il mandante, sospettano gli investigatori della procura antimafia, è un anziano della famiglia Delli Gatti. Tra gli esecutori ci sarebbe anche il defunto Giancarlo Tetta. E con lui altre sette persone. Secondo gli investigatori hanno organizzato ed eseguito l’omicidio del boss Marco Ugo Cassotta. Il 14 luglio del 2007, secondo la Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile, nel casolare di contrada Leonessa a Melfi c’erano loro. E ora sono sospettati di «omicidio volontario con modalità mafiose», e di aver «dato fuoco al cadavere al fine di distruggerlo». Perché Marco Ugo, sembra, sarebbe stato legato, torturato e poi ucciso a colpi di pistola. Il suo corpo è stato incendiato e i resti dispersi per il casolare che, qualche mese dopo, è stato completamente abbattuto. «Gli associati al clan Delli Gatti - scrivono gli investigatori negli atti che il Quotidiano ha potuto consultare usciti nettamente sconfitti dalla guerra di mafia del 2002/2003, segnavano il passo avviando una stagione di ricompattamento interno, di consolidamento delle attività delittuose, di riaffermazione dell’influenza territoriale e, soprattutto, di passaggio della leadership criminale». Al momento dell’omicidio, secondo gli investigatori della procura antimafia, «le redini del sodalizio mafioso eran state assunte da Giancarlo Tetta», soprannominato «il cantante», cugino di primo grado del boss Rocco Delli Gatti, ucciso a colpi di kalashnikov nel 2002. Secondo gli investigatori è «l’organizzatore dell’omicidio di Marco Ugo Cassotta». Ma perché viene ucciso Marco Ugo? Ricostruiscono gli investigatori: «A poco meno di un mese di distanza dall’omicidio del giovane Mauro David Tartaglia, mentre la giustizia si misurava con gli adempimenti procedurali e si scontrava con i comportamenti omertosi e reticenti di alcuni testimoni, i rivali del clan Cassotta emettevano la propria sentenza di morte, decretando nel volgere di poco tempo l’esecuzione di una cruenta azione delittuosa, con la quale contribuivano a consolidare il riconoscimento di responsabilità per l’omicidio di Mauro David Tartaglia anche a Marco Ugo Cassotta». Le indagini si sarebbero arricchite poi delle rivelazioni, a volte però farneticanti, di Gerardo Navazio, accusato di aver ucciso Mauro David Tartaglia. In alcune lettere inviate agli investigatori avrebbe fornito anche particolari rilevanti. f.amendolara@luedi.it

LA FAIDA

Il primo a morire è Ofelio Antonio Cassotta. Lo ritrovano carbonizzato nella discarica di Rapolla. E’ il 1991

Il commissariato di Melfi. Nel riquadro il boss Marco Ugo Cassotta

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GUERRA TRA CLAN

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Dopo più di dieci anni, secondo gli investigatori, i Cassotta si vendicano. Nel 2002 viene ucciso il boss di Melfi Rocco Delli Gatti

Quasi 20 anni di scontri e di vendette di LEO AMATO MELFI - All’inizio erano la stessa cosa. Forse il gergo non è quello esatto, ma agli inizi degli anni ottanta nell’area nord della regione la faceva da padrone incontrastato del crimine un gruppetto di cutoliani animato da due personaggi inviati dal “professore” di Ottaviano. Prima c’era solo qualche latitante in cerca di rifugio, poi col terremoto arrivarono le bombe, gli incendi, le estorsioni, la droga, e le rapine. Vennero eseguiti numerosi arresti in quegli anni a Melfi,Atella, Venosa, Rionero, e Rapolla. Nelle carte degli investigatori c'erano già i nomi di alcuni personaggi come Delli Gatti, e Petrilli, così nel 1985 finirono alla sbarra in trenta, per la prima volta con l’accusa di far parte di un’associazione a delinquere di stampo mafioso. Il processo finì con una condanna, ma la miccia era già stataaccesa, ea fargolaa certiappetiti erano arrivati anche gli appalti per la costruzione della fabbrica integrata della Fiat di Melfi.Qualcuno ha scritto che fu una vera e propria guerra tra affiliati alla camorra e affiliati alla ’ndrangheta (che sarebbe un caso più unico che raro), fatto sta che nell’aprile del 1989 venne denunciata la scomparsa a Melfi di tale Rocco D’Alfonso, che sarebbe stato il primo di una lunga serie di casi di lupara bianca. A novembre sparirono anche Antonio Cassandro e Rocco Capalbo da Venosa. Due anni dopo in una piazzola della Potenza-Melfi venne ritrovato il cadavere di Domenico Tita, ammazzato a colpi di pistola, poi fu la volta di Otello Locon-

solo, e di due fratelli rinvenuti carbonizzati. Tutte morti, o scomparse, senza un colpevole, come quella di Vito Pinto, nel 1995 a Rionero, e di Ofelio Antonio Cassotta, a distanza solo di un anno. Qualcuno diede fuoco al suo cadavere il sedici luglio del 1996, dopo un attentato agli inizi di aprile contro il fratello Bruno Augusto, che fu colpito al petto e al collo da un sicario armato di pistola semiautomatica su una macchina in movimento (una vecchia Fiat Argenta risultata rubata a Foggia), proprio nel piazzale della stazione ferroviaria di Melfi, verso sera, e nonostante tutto riuscì a cavarsela lo stesso. Nel 1997 venne ritrovato ancora un morto ammazzato a Venosa (sempre a colpi di pistola), e nel 1999 arrivò il turno anche di Domenico D’Alfonso. Quello stesso anno scattarono le manette per ottantaquattro persone accusate di far parte dei “basilischi”, una nuova organizzazione criminale estesa in tutta la regione. Spuntò allora il nome di Marco Ugo Cassotta, uno dei fratelli più piccoli di Ofelio Antonio e Bruno Augusto, assieme a quello di Riccardo Martucci di Venosa. Il processo ai basilischi sarebbe cominciato qualche anno dopo, ma intanto ilnumero deimorti nonavrebbe smesso di salire. Il 14 ottobre del 2002 Rocco Delli Gatti venne crivellato di colpi a Melfi mentre si recava sul lavoro, verso le sette di mattina. Lo assalirono a colpi di Kalshnikov, sfigurandogli il viso con un ultimo colpo ravvicinato, e qualche mese dopo, nel febbraio del 2003, la stessa sorte sarebbe toccata anche a Domenico Petrilli, uc-

ciso a colpi di fucile proprio sotto casa sua a Rapolla. Di lì gli arresti si sarebbero susseguiti in fretta. Nell'ottobre del 2003, a distanza di un anno esatto dall'omicidiodi DelliGatti, icarabinieri del Ros arrestarono i restanti membri del suo clan, e nel marzo del 2004 fu la volta dei Cassotta, Marco Ugo, più ancora un altro fratello, Massimo Aldo, e il fratello di Otello Loconsolo, Saverio, ad opera degli agenti della Polizia di Stato. La catena di omicidi venne interrotta per altri quattro anni. Poi tornarono a piede libero Marco Ugo Cassotta, per decorrenza termini, e dopo quasi trentasette anni tale Gerardo Navazio, una specie di mina vagante, già condannato per violenze e un omicidio. I due si sarebbero avvicinati e ne avrebbe fatto le spese un ragazzo di 22 anni, Mauro David Tartaglia, dato per vicino ad alcuni membri del vecchio gruppo Delli Gatti. Venne trucidato a giugno del 2007 e il processo è ancora in corso. Un mese dopo, proprio nell’anniversario della morte del fratello Ofelio, venne ritrovato il corpo carbonizzato di Marco Ugo Cassotta. A distanza di qualche mese sarebbe morto uno dei sospetti autori del suo omicidio, Giancarlo Tetta, un cugino di Rocco Delli Gatti, nell’aprile del 2008, e per finire sarebbe morto anche Bruno Cassotta, nell'ottobre dello stesso anno. Da allora sembra che la faida si sia fermata. Per l’omicidio di Giancarlo Tetta sono stati accusati Massimo Aldo Cassotta, e Adriano Cacalano, considerato anch’egli un appartenente al clan. Per l’omicidio di Bruno Cassotta sembra che non ci sia ancora alcun indagato.

Anche Domenico Petrilli viene ucciso. E’ il 2003. Un commando lo aspetta sotto casa a Rapolla. Per gli investigatori è una vendetta

Dopo l’omicidio di Cassotta viene ucciso Giancarlo Tetta, anche lui della famiglia Delli Gatti. Anche in questo caso sarebbe una vendetta

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8 Primo piano


Politica lucana

Carretta (Pd) parla del congresso e della necessità di pensare al futuro

«Erminio è l’uomo giusto» Sulla mozione Bersani: «Con lui si tornerebbe a un’idea di partito antica» di SALVATORE SANTORO POTENZA - Giampaolo Carretta non ha dubbi: «Franceschini e Restaino sono il meglio per la seconda fase del Pd». E poi aggiunge: «Ingeneroso criticare Lacorazza a 360 gradi». Carretta al Quotidiano spiega le priorità congressuali del Partito democratico. Il Pd lucano si appresta al suo secondo congresso. Che partito è diventato nel frattempo? «Vitale perchè viene fuori bene da alcune difficoltà interne. Le ultime consultazioni elettorali a Potenza città e nelle 2 Province palesano un calo di consenso del centrosinistra, ma allo stesso tempo riconfermano che questa è l’unica alleanza possibile che può governare in Basilicata. E in questa alleanza il Pd è il partito di riferimento che per la prima volta si presenta alla fase congressuale diviso per mozioni e con più candidati segretari regionali». C’è chi sostiene che questo sia il vero momento fondativo del Pd. E’così? «Per alcuni versi è così perchè quando si sono celebrate le Primarie per la prima volta c‘’è stato’era un accordo tra classi dirigenti per arrivare a soluzioni unitarie favorendo quanto più possibile l’incontro della cultura cattolica democratica con quella laico riformista. Oggi invece, si avverte un’altra necessità. Dopo questo mescolamento culturale, politico e partitico c’era bisogno di andare a un congresso vero per delineare non solo la forma di partito ma il vero progetto politico per i prossimi anni». Dalla mozione lucana a favore di Bersani, sponda Adduce sono arrivare critiche alla gestione iniziale di Lacorazza. E’ stata una falsa partenza? «Non sarei così ingeneroso.

Sono stati anni mesi importanti per strutturare il partito sul territorio e per amalgamare 2 classi dirigenti con storie politiche differenti. Due anni quindi che sotto questo profilo sono sicuramente stati proficui. Che ci siano stati però degli errori nella conduzione politica credo sia un dato oggettivo. Non è un caso che Lacorazza ora lo ritroviamo nelle istituzioni. In ogni caso ci sono stati luci e ombre ma mi sembra ingeneroso fare delle critiche asettiche a 360 gradi. Bisogna riconoscere a Lacorazza i giusti meriti, ma anche gli errori». Quali errori? «Non è riuscito a dare un’anima al Pd lucano. Non si è aperta una vera fase di ascolto e confronto con la comunità che ci siamo candidati a rappresentare». Qual è il valore aggiunto di Franceschini? «Credo stia compiendo un grande sforzo per proiettare il Pd verso il futuro. Anche il fatto che il coordinatore nazionale sia Fassino che è stato illeader nazionaledeiDs ladice lunga sulla capacità di Dario Franceschini di mescolare realmente classi dirigenti ed esperienze culturali e partitiche differenti. Non è solo una questione organigrammatica ma è soprattutto una questione politica: questo partito deve fare un bagno nel futuro e non può più guardare indietro. Credo invece, che Bersani rischi di portare il Pd a una struttura di partito molto immersa nel passato. E non solo nella gestione ma anche nella politica delle alleanze. Noi siamo per una cultura maggioritaria, perchè vi siano due grandi partiti in Italia che in maniera alternata possano candidarsi alla guida del Paese. Non crediamo più in queste alleanze vaste di partiti e partitini che hanno dimostrato di non essere portatrici di

“Necessario rinnovare ma non per carrierismo”

sarà capace? «Ha tutte le capacità umane e politiche per poter guidare questa fase». Ma questo dibattito condito anche da non poche politiche non crede che possa sfibrare realmente il Pd e portare a future scissioni? «No. Io penso che un confronto molto serio e anche eventualmente duro sia necessario. Chi partecipa a questo dibattito però deve avere l’intelligenza politica e l’onestà intellettuale di capire che il giorno dopo la fine del congresso si deve stare tutti compatti nello stesso partito. Anche magari con sfumature differenti ma tutti nella stessa squadra. Penso inoltre che il confronto serio serva perchè ci sono delle questioni che vanno risolte». Quali? «Una è quella del rinnovamento del partito». Appunto. Esiste la necessità di una maggiore mobilità delle classi dirigenti che si esplica anche in una questione generazionale considerando che lo Statuto già prevede un limite di mandati? «Credo che il tema del rinnovamento delle classi dirigente esiste ed è un tema serio. Ma non può essere trattato strumentalmente. Io che vengo dalla storia politica del popolarismo ed essendo entrato nel Pd da democratico cristiano ho sempre creduto nel rinnovamento. Ma credo in un rinnovamento sulla linea della continuità che sappia tenere insieme le diverse generazioni. Il rinnovamento non può essere usato strumentalmente per fini di carrierismo». Non uno scontro generazionale? «No assolutamente. E’ necessario un serio progetto di rinnovamento che chiede tempo e confronto».

La scelta del candidato presidente della Regione è un tema congressuale e De Filippo merita la riconferma? «Al di là delle volontà è oggettivamente un tema congressuale. A quattro mesi dalla composizione delle liste elettorali per le regionali e dalle formazioni delle alleanze non si può pensare che un candidato alla segretaria regionale, chiamato a governare il Pd nei prossimi mesi, non debba pensare anche a questo. Se ne deve parlare mi sembra chiaro; anche perchè non ci sarebbe il tempo per affrontare la questione solo dopo il congresso. Credo inoltre che a oggi la candidatura di Vito De Filippo sia la migliore candidatura che il Pd possa mettere in campo». Perchè? La giunta De Filippo ha operato in un contesto difficile.Nonostante queste difficoltà ha avviato una serie di riforme e di aperture alle istanze della comunità lucana che mi fanno esprimere un giudizio altamente positivo. Naturalmente lego questa riconferma ad alcune questioni programmatiche e progettuali forti a favore del completamento infrastrutturale, dell’occupazione e della scuola». C’è stato il tesseramento miracoloso? «So che la mozione Bersani ha smentito ufficialmente di aver prospettato una critica inragione altesseramento.Io personalmente posso parlare del tesseramento a Potenza città. Elenco dei dati: nell’ultimo congresso della Margherita nel capoluogo c’erano 3.300 iscritti. A oggi nel Pd dove ci sono pure gli ex diessini le tessere sono 1.850. Già da qui si comprende che non c’è stato un tesseramento pilotato o gonfiato». s.santoro@luedi.it

«A Potenza meno tessere della Margherita; nessun imbroglio»

Giampaolo Carretta

innovazione creando invece ingovernabilità e instabilità». Perchè sostiene Restaino alla segreteria regionale? «Innanzitutto perchè sta con Franceschini. Poi penso che in questa fase contraddistinta daun confrontoduro ci vuole una guida di esperienza. Erminio è stato segretario provinciale e regionale del partito Popolare e della Margherita, è stato vicepresidente della giunta regionale. Ha insomma, un curriculum politico e istituzionale di primo livello al quale si aggiunge una saggezza caratteriale. Qualità che ne fanno il segre-

tario ideale in questo momento. E’ una candidatura poi che mi convince maggiormente più il tempo passa. Gli scontri con confronti duri che stanno caratterizzando questi giorni congressuali mi fanno pensare che ci sarà bisogno di un grande sforzo unitario per ricondurre il tutto, a fine congresso, a una gestione compatta che si potrà ottenere solo sfruttando una grande esperienza anagrafica e politica unita a una grande saggezza. Non sarà semplice tenere insieme tutti i pezzi congressuali del Pd e aprire una nuova fase». E Restaino secondo lei ne

L’INTERVENTO di ANTONIO CALIFANO* COMMENTANDO, per l'ultimo numero di Decanter, il risultato regionale delle ultime elezioni europee constatavo che Sinistra e libertà insieme a Rifondazione comunista e Comunisti italiani avevano raggiunto 30.000 voti, totalizzando la importante percentuale del 9 per cento. Un risultato che, a mio avviso, aveva intercettato a sinistra una parte dei voti in libera uscita dal Pd e che rappresentano un punto di partenza importante. Certo non mi illudevo che quella costatazione di semplice buon senso producesse subito una riflessione politica, ma ora a distanza di quasi tre mesi, con pochissimo tempo davanti prima che si ragioni solo di liste elettorali per le regionali, il silenzio e la mancanza di dibattito ed iniziativa politica comincia ad essere preoccupante, il silenzio, e di conseguenza la solitudine, comincia ad essere troppo rumorosa, si potrebbe dire parafrasando Hraball. Per la verità non è che il dibattito nazionale a sinistra sia più vivace, ma, insisto, in questa regio-

A sinistra servono i contenuti ne esistono tutte le energie, le capacità e perché no le qualità per avviare un processo originale che potrebbe avere anche delle importanti ricadute sul piano nazionale. Ma questo a partire da alcune considerazioni che mi permetto di proporre al dibattito politico. La prima e la più importante, che mi pare avanzi sempre più e trovi sempre più consensi, è che bisogna smetterla di parlare di “contenitori” e ricominciare a parlare di “contenuti”. La discussione sul soggetto unico, l'unità dei comunisti, la federazione o quant'altro, nei termini in cui viene da più parti proposta è astratta, da ceto politico, incomprensibile ai più, soprattutto a quanti hanno votato a sinistra e sta contribuendo all'allontanamento di sempre maggiori fette di elettorato politicizzato dalla politica. Rappresenta un elemento di divisione strategico a partire dalla tattica,

una sorta di ossimoro logico tutto politicista. Bisogna partire dai contenuti. E allora senza presunzione proviamoci. Qual è il giudizio che la “sinistra” dà dell'esperienza del governo del centrosinistra lucano? Esiste ancora un centrosinistra o piuttosto la situazione evolve, come nel dibattito nazionale, verso una ipotesi di centro-sinistra (cioè da una opzione strategica a una alleanza di “governo” dove va ripensato il ruolo della sinistra “radicale”)? Mi viene in aiuto, a questo proposito, il recente articolo su “Repubblica” di un analista attento come Massimo Giannini. Ha ragione Valentino Parlato sul “Manifesto”quando nota le arretratezze del dibattito a sinistra che ormai dal Pd a Rifondazione, passando per Sinistra e Libertà, parla solo di liste, di candidati, con un dibattito che “prescinde dai contenuti”. Per quanto tempo

ancora dobbiamo continuare a farci del male? Ma soprattutto a fare del male al paese? Mi rendo conto che sto ponendo solo domande ma, come dice il grande Springsteen, ci sono momenti in cui “le domande sono più importanti delle risposte”, e questo è proprio uno di quei momenti. Lo sfondo generale, poi, ci consegna una crisi del “berlusconismo” che una sinistra distratta e immobilizzata, a parte qualche balbettio, sta consegnando interamente alla destra con il rischio che tutto possa concludersi con un ulteriore rafforzamento della stessa e , come dice qualcuno, “aspettiamoci qualcosa più a destra dell'attuale berlusconismo, che è un prodotto della nostra cultura e società” e non scompare certo velocemente all'interno di una crisi per quanto grave come questa. Nella nostra regione poi sotto l'incalzare della crisi globale si sta facendo

macelleria sociale attraverso quello che appare una vera e propria dismissione dell'apparato produttivo, cioè si sta utilizzando la crisi per avviare processi di ristrutturazione (la Lasme ne è uno degli esempi più inquietanti) che di fatto rappresentano la sconfitta di un modello di sviluppo su cui si è puntato fino a ieri, tanto che anche chi questo modello lo ha promosso e ne è responsabile oggi parla di “nuovo modello di sviluppo”. Possibile che la sinistra non abbia niente da proporre unitariamente? Io sono convinto di no, appartengo a quella tanto bistrattata categoria degli “intellettuali illuministi” che ha ancora fiducia nella ragione e allora propongo: apriamo un grande dibattito tra tutti, senza esclusione, costruiamo iniziative e momenti di incontro unitari partendo dai contenuti, inchiodiamo la discussione alla politica, poi si potrà tornare a parlare di “tattica”, ci si potrà anche dividere sulle scelte contingenti ma avendo in testa le stesse opzioni strategiche. Del resto se non ora quando? *Direttore rivista “Decanter”

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Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

24 ore in Basilicata

A Tito l’impianto fotovoltaico più grande d’Italia: contro la crisi investire per abbattere i costi

L’impresa lucana che riesce Dietro il trionfo di “Prato al quadrato” l’inventore del nord in Basilicata per lavorare NON solo economia in crisi, aziende che chiudono e disastri occupazionali. La Basilicata, qualche volta, dà anche il buono esempio e si porta avanti sul panorama nazionale e, perché no, anche internazionale, con le sue punte d’eccellenza. E’ il caso di due aziende che operano nella zona industriale di Tito Scalo. Entrambe, negli ultimi gior-

ni, hanno guadagnato importanti riconoscimenti, in due diversi settori. Tecnologie Galvaniche, è finita sulle maggiori riviste nazionali del ramo, per aver realizzato il più grande impianto fotovoltaico nazionale, totalmente integrato. A Biocart di Tito, invece, è stato assegnato il premio “Flormagazi-

ne” per aver realizzato il prodotto più innovativo e originale per il florovivaismo, presentato alla fiera di Padova, la più prestigiosa manifestazione del settore dell’area mediterranea, che porta in Italia operatori da tutta Europa. Due realtà di successo, quindi, che hanno portato il nome della Ba-

silicata in alto, a testimonianza del fatto che sul territorio regionale esiste anche l’impresa che riesce. E soprattutto che ci sono imprenditori pronti a scommettere su tecniche e processi innovativi, e prodotti figli della ricerca e della sperimentazione. Che, di questi tempi, è un segnale niente male.

di Mariateresa Labanca

TECNOLOGIE GALVANICHE

BIOCART

L’impianto fotovoltaico realizzato sul tetto dell’azienda Tecnologie Galvaniche di Tito

L’IDEA nasce un anno fa: il mercato dell’automotive è in in piena crisi, la gran parte della aziende metalmeccaniche si regge a stento. Per molti la soluzione è una sola: tagli alla manodopera o, addirittura, chiusura. Tecnologie Galvaniche, azienda di Tito che da anni opera nel settore, che lavora con la Fiat di Melfi, ma presente soprattutto sui mercati europei, sceglie una strada completamente diversa. Sceglie di investire le proprie risorse per tagliare i costi delle materie prime, e, in primo luogo, della bolletta energetica. Punta sulle fonti di energia rinnovabile, il cui sviluppo è favorito anche dagli incentivi statali. E, alla fine, a distanza di un anno, quella degli imprenditori Paolo Patrone e Michele Mongiello si rivela la strategia vincete. L’impresa è riuscita: nessun posto di lavoro è stato toccato. In compenso, sul tetto dello stabilimento dell’area industriale di Tito è nato il più grande impianto fotovoltaico italiano interamente integrato. Tecnologie Galvaniche diventa esempio per tante imprese. I vantaggi si traducono in un immediato e sensibile abbattimento dei costi e in una notevole riduzione dell’impatto ambientale. L’impianto realizzato si estende su una superficie di 10.000 metri quadrati. La metà dei Kilowattore pro-

dotti vengono utilizzati per la produzione aziendale che in questo modo si è resa completamente autonoma. L’altra metà, invece, verrà venduta al gestore. L’impianto sarà ultimato il mese di settembre ed integrato in rete prima della fine del 2009. Risultato: oggi la Teconologie Galvaniche è un’azienda più competitiva, che si è “attrezzata” al meglio per affrontare la risalita, quando la crisi nera del settore sarà completamente superata. «Siamo pronti - spiega l’amministratore, Paolo Patrone - a ridurre così quel gradino tra noi e l’Europa, visto che su quei mercati che i nostri prodotti sono proiettati. Abbiamo fatto tutto esclusivamente con risorse dei soci, senza fondi pubblici. Il che ci rende particolarmente orgogliosi. Soprattutto nei

momenti di crisi, i costi diventano la parte più importante del bilancio aziendale. E’dalla loro riduzione che bisogna partire per incominciare a “risanare”. Noi abbiamo scelto di iniziare a tagliare i costi delle bollette. Anche se per fare questo abbiamo dovuto sostenere nuovi investimenti. Non solo energia elettrica. Stiamo conducendo anche altri interventi. Per tagliare i costi del gas, a esempio, abbiamo avviato un processo di recupero del calore dai forni. Ancora, abbiamo fatto ricorso a un pannello termo dinamico a concentrazione solare per riscaldare le acque di processo. Pensiamo che solo in questo modo possiamo diventare più competitivi, e quindi soffrire meno la crisi». Pronti per una nuova sfida.

SI tratta di un prodotto che ha già richiamato su di sé l’interesse di paesi quali Israele, Emirati Arabi, Spagna e altri. Occhi puntati addosso da parte delle aziende che operano nella grande distribuzione come Auchan. Insomma, il prodotto realizzato dalla Biocart di Tito , è destinato a fare grandi numeri. Il segreto di “Prato al quadrato” e “Fiori al Kit”, come per tutte le cose migliori, sta nella semplicità. La fiera internazionale di Padova, che mette in vetrina gli oggetti e le produzioni utili nel giardinaggio e nell’orticoltura amatoriale, ha segnato il trionfo per l’azienda di Tito che si è aggiudicata il premio “Flormagazine”, attribuito al prodotto più innovativo e originale per il settore. L’azienda è stata apprezzata per l’originalità e la praticità d’uso dei suoi prodotti, i due paramatri principali della valutazione espressa dalla giuria del Flormart Miflor, composta da giornalisti della stampa periodica di settore. Alla manifestazione, organizzata su 37.000 metri quadrati di esposizione, erano presenti ben 1.200 espositori di cui 200 esteri, provenienti da 17 Paesi, tra i quali spiccano Usa, Thailandia, Vietnam. Ma la figura migliore l’ha fatta “Prato al quadrato”: un sistema brevettato che concentra in un unico prodotto tutto ciò che serve a fare un prato. Un quadrotto di terriccio disidratato e miscelato spiega la scheda tecnica con fertilizzanti e prodotti speciali, sul quale sono distribuite uniformemente sementi per tappeto erboso. Una tecnologia che consente in un solo passaggio

Il salone internazionale del Flormart Miflor a Padova, e al lato il sistema della “Biocart” premiato come prodotto dell’anno

tutte le operazioni necessarie per la realizzazione di un tappeto erboso professionale. Una vera e propria eccellenza, dunque, l’azienda lucana, controllata di Geocart, e guidata dal presidente Antonio Colangelo, dagli amministratori Maurizio

L’azienda di Baragiano precisa: «Abbiamo licenziato solo per la congiuntura economica»

...E quella che soffre: la Linea Legno BARAGIANO - Quattro operai della Linea Legno di Baragiano sono in protesta. Sostegno di essere stati licenziati dall’azienda in maniera ingiusta, «come ritorsione, dopo aver chiamato gli ispettori dell’Asl». Ieri l’azienda ha fatto alcune precisazioni rispetto a quanto dichiarato dagli stessi lavoratori in un articolo apparso sul Quotidiano, lo scorso 15 set-

tembre. La Linea Legno addebita ai licenziamenti alla crisi economica. «La congiuntura economica sfavorevole - scrivono i rappresentanti aziendali in una nota - è un dato oggettito di cui non può essere incolpata l’azienda, che si trova a soffrire anche per la sua collocazione geoografica: lavorare in Basilicata è notoriamente difficile per le scarse infra-

strutture. I licenziamenti sono dovuti alla crisi economica in atto e non certo a comportamenti vendicativi o ritorsivi. Sia sufficiente questo elemento: l’azienda è sempre stata trovata in regola con le norme di legge. Ciò che, invece, non viene evidenziato è che le illazioni determinano un danno all’immagine dell’impresa e delle persone che ci lavorano».

Defino e Michele Capasso. Ma la storia di questa azienda, tra le ultime finanziate con i fondi della 219, che a regime dà lavoro a circa 20 dipendenti ha anche un altro aspetto che sorprende piacevolmente e che racconta un caso di fuga di cervelli al contrario. Socio, responsabile di produzione e inventore del prodotto è Maximiliano Zenti, che da Verona si è trasferito in Basilicata per lavorare alla Biocart. «Siamo molto soddisfatti per gli ottimi risultati ottenuti a Padova - commenta Antonio Colangelo, pure presidente del Consorzio Createc che raccoglie le eccellenze lucane nel settore della ricerca e dell’innovazione - Il premio per il miglior prodotto arriva a coronamento di un percorso di grande successo legato a questo modello che si sta consolidando nel tempo».

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Il presidente Distefano reputa insufficiente il piano energetico regionale per il comparto

«Il Piear dimentica l’agricoltura» I dieci punti proposti dalla Cia «per contribuire al riequilibrio ambientale» «Dal Piear, il piano di indirizzo energetico ambientale regionale, presentato ieri nella Conferenza regionale, il grande assente, in particolare per il contributo che può offrire nei programmi di produzione di energia da fonti rinnovabili, è il comparto agricolo». E’ quanto sostiene il presidente regionale della Cia, Donato Distefano. Propria dalla Cia era arrivata più volte la richiesta di predisporre un piano di sviluppo delle energie rinnovabili in agricoltura che preveda finanziamenti a quei produttori agricoli che possano produrre bioenergie o partecipare alla gestione di impianti di microcogenerazione da 1 e 2 megawatt. «Il contributo del settore agricolo - spiega Di Stefano -può essere determinate e rilevante se vengono assunte precise opzioni ai modelli produttivi classici e si apra alla centralità delle nostro sistema produttivo. Il settore agricolo – ha detto ancora Distefano - intende candidarsi e dare il proprio contributo al reiquilibrio e alla sostenibilita’ ambientale. Le proposte della Cia sono racchiuse in 10 punti: un piano agroenergetico di Basilicata; un piano strategico sul versante delle produzioni idroelettrico (risorsa acqua-sistema di invasi-fiumi-orografia); sostenere definire e dimensionare modelli produttivi della produzione/cogenerazione distribuita e diffusa puntando sulla rete di aziende; un tavolo interdipartimentale in materia agroenergetica presso la regione; concepire un progetto di filiera regionale sulle agroenergie ed in particolare sulle biomasse legnose; ricomprendere nella nuova normativa in materia dei distretti territoriali anche quelli agro-energetico; adottare la possibilita’ di cui alla legge 102/04 in materia di associazione di prodotto anche quelle del segmento agrienergetico regolamentarne portata e valenza giuridica; piano di formazione e qualificazione degli operatori agricoli in materia di agroenergia; rilanciare attraverso la conferenza/stato regione e conferenzadegli assessoriall’agricoltura in sede ministeriale e un piu’ incisivo sistema di sostegni e di aiuti alle colture e alle pratiche agronomiche a destinazione no-food.

Palazzo, rissa al centro d’accoglienza Due sudanesi finiscono in ospedale PALAZZO SAN GERVASIO - Per quale motivo abbiano litigato non è ancora noto. «Ma - dicono i carabinieri - sembra che sia stato per futili motivi». Sono finiti entrambi in ospedale: uno a Melfi e l'altro a Potenza i due sudanesi, con regolare permesso di soggiorno, che ieri pomeriggio se le sono date di santa ragione. Sono dovuti intervenire i carabinieri della compagnia di Venosa per sedare la rissa che si è sviluppata nel centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio. Uno dei due ha riportato ferite da arma bianca. E' grave. Ed è ricoverato nell'ospedale San Carlo di Potenza. L'altro ha riportato abrasioni e contusioni ed è ricoverato a Melfi. Trenta carabinieri presidieranno per tutta la notte il centro immigrati, «per garantire l'ordine pubblico», fanno sapere dal comando provinciale di Potenza.

«Bene l’impegno della Regione per le rinnovabili»

La Uil: ora si alimenti il motore dell’occupazione Il segretario regionale della Uil di Basilicata, Carmine Vaccaro

Campo di accoglienza di Palazzo San Gervasio

Allo stesso tempo, i militari del Reparto operativo hanno avviato un'attività investigativa per chiarire le cause del violento litigio. Il centro di accoglienza era pieno quando i due

hanno cominciato a litigare. E’ attraverso le testimonianze dei presenti che i carabinieri stanno cercando di ricostruire quello che è accaduto.

«Chiarezza e verifica delle dichiarazioni del pentito»

Navi dei veleni, Latronico scrive al senatore Pisanu «E’ necessario far luce al più presto su una vicenda che mette in allarme le comunità interessate e che preoccupa per la dimensione che il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi potrebbe aver raggiunto arrivando a coinvolgere oltre alla Calabria e alla Basilicata tutto il bacino del Mediterraneo». E’ quanto scritto dal senatore del Pdl, Cosimo Latronico, componente della commissione antimafia, in una lettera inviata al presidente della medesima commissione, il senatore Giuseppe Pisanu all’indomani del ritrovamento di un relitto di nave nei fondali del Tirreno calabrese a quattordici miglia dalla costa di Cetraro e alla luce delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che ha fatto riferimento anche ad una nave contenente rifiuti nocivi fatta affondare nel 1992 a largo di Maratea e a cen-

to bidoni contenenti scorie radioattive seppelliti in territorio di Pisticci. «Il ritrovamento della nave è, difatti, un fatto grave che deve portare ad affrontare con nuovo vigore le inchieste relative ad affondamenti di navi cariche di materiali nocivi e conferma l’esigenza di un duro contrasto alle ecomafie. Di fronte alle confessioni del pentito è doveroso, pertanto, aprire un dossier per verificare l’esistenza del traffico di rifiuti nocivi lungo le coste e nei territori della Calabria e della Basilicata, avviando una campagna di monitoraggio dei siti ove si presume sia avvenuto lo smaltimento illegale dei rifiuti, e intensificare l’azione di vigilanza e di controllo nei territori interessati affinchè la lotta al crimine possa conseguire al più presto risultati positivi contro la malavita organizzata».

CHIEDENO la rapida istituzione del Distretto energetico della Val d'Agri, in una nota congiunta, il segretario della Uil di Basilicata, Carmine Vaccaro, e quello della Uilcem, Deoregi per creare «misure in grado di accrescere l'occupazione diretta ed indotta». «Ci sono tutte le condizioni - spiegano insieme per accelerare programmi e progetti per nuovi posti di lavoro ancora più attesi ed indispensabili nell'attuale difficile fase di crisi industriale e produttiva». Il sindacato si dice deluso perché in Val d'Agri l'intero accordo di Programma, collegato alle attività estrattive dell'Eni, «non è all’altezza delle aspettative in termini di ricadute economiche positive per il territorio, anzi la gran parte dei lavoratori che operano nell'Indotto soffrono rapporti di lavoro precario, mentre nel Centro Oli di Viggiano la manodopera lucana, a malapena, supera il 40%». «Ma - per i due segretari - occorre esaminare il problema da tutti i punti di vista con alcuni punti di riferimento: l'obiettivo è la crescita, perché l'Italia cresce troppo poco (meno del 2%) rispetto a tutti gli altri Paesi, almeno alla metà della velocità del mondo; l'energia costituisce l'elemento fondante della crescita; il bisogno di energia nel nostro Paese cresce dal 2 a 15% l'anno. Le fonti fossili sono più dell'80% e noi come regione

Basilicata importiamo l'85% del nostro fabbisogno, avvicinandoci tra l'altro alla mono fonte di energia (gas). Il primo obiettivo è quello di avere tutta l'energia che serve al sistema produttivo del nostro Paese e uscire dal rischio di rimanere strozzati per i motivi più diversi. Altro tema: siamo per mettere in campo tutte le altre forme di energia, ribadendo che più diversifichiamo meno siamo dipendenti e, allora, gli incentivi alla ricerca, all'innovazione, a tutto ciò che può consentire di diversificare le fonti, sono per la Uil un elemento fondamentale». A parere dei dirigenti della Uil, la scelta dell'incremento delle fonti alternative così come previsto dal Piear deve diventare un elemento forte su cui premere per lo sviluppo dell'intero Paese. Sono proprio le fonti alternative, infatti, che bisogna incentivare così come sta facendo la nostra regione in merito all'energia solare. Così come la nuova sfida - continuano i segretari della Uil è quella di estendere ed ampliare l'uso dell'energia prodotta dalle biomasse. A proposito dell'acqua, appunto, sarebbe opportuno guardare anche alla fonte di produzione di energia idro-elettrica , per valorizzare le cascate naturali, o le dighe, come quelle presenti in regione a partire dal Pertusillo, Monte Cotugno ed altre».

L’INTERVENTO segue dalla prima forse un passo indietro è stato compiuto. Il Presidente De Filippo e con lui gli assessori Straziuso e Santochirico si sono guardati bene semplicemente dal pronunciare la parola Sel (Società Elettrica Lucana) intorno alla quale continua a registrarsi un assoluto silenzio in merito a cosa sta facendo. E quindi si è sempre in attesa che qualcuno informi il Consiglio Regionale di come la Sel stia assolvendo la cosiddetta “missione” affidata. Accade così che mentre il presidente di Assomineraria De Scalzi parla del progetto di istituire in Basilicata un “hub energetico”, vale a dire una “piattaforma” (fatta di pozzi, impianti, condotte, centri di stoccaggio, ecc.) con relazioni sul territorio nazionale ed internazionale, la giunta regionale

Energia, nessuna novità continua a sottovalutare e si ferma ancora una volta ai buoni propositi, accumulando ritardi nell'attività operativa. E' dunque necessario partire dalla valenza nazionale delle risorse energetiche lucane per avere un orizzonte della questione energetica, per risvolti di politica, di economia e finanza internazionale, molto più ampio di quello assai limitato che ha caratterizzato sinora la gestione dei Governi Regionali degli ultimi 15 anni. Proprio in questi giorni, l'Acquirente Unico, vale a dire l'Autorità che ha competenze specifiche nel settore del gas, ha comunicato di aver concluso la procedura per l'assegnazione dei fornitori di ultima istanza per il

gas naturale per l'anno termico che va dal 1 ottobre 2009 al 30 settembre 2010. Per Lazio, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, i fornitori individuati sono Enel Energia ed Eni Gas & Power. E' un elemento di cui la Regione deve tener conto, tanto più che in attuazione dell'Accordo Regione Basificata-Total, la Sel ha l'incarico della gestione di tutti i giacimenti di gas che sono associati a quelli petroliferi. Sempre sulla base delle intese intercorse tra compagnia petrolifera titolare del “Programma Tempa Rossa” e Regione si tratta di un minimo garantito pari a 750 milioni di metri cubi di gas naturale (a valore di mercato oltre 230 milioni di euro)

con un buon livello di resa calorica. La fornitura del gas deve avvenire seguendo la legge di produzione del giacimento e il gas sarà consegnato alla Regione, od all'operatore da essa indicato (in questa ipotesi la Sel) nel punto della rete dei metanodotti nazionali in alta pressione più vicino all'area del realizzando Centro Olio di Corleto Perticara. Ma nel settore della distribuzione del gas alle terminazioni di utente la Sel, in base all'intesa intercorsa non opererà direttamente, ma tramite una propria controllata che sarà costituita insieme ad altri enti locali, alcuni dei quali già titolari, anche tramite municipalizzate, di reti di distribuzione. Inoltre potrà contare sul

contributo di circa 25 milioni di Euro previsto nell'intesa tra Eni e Regione sul petrolio della Val d'Agri, per l'ultimazione dello schema delle reti del metano. Dunque una strategia volta a sfruttare le opportunità che si apriranno con la fine del regime transitorio previsto dalle norme di liberalizzazione, e la conseguente completa apertura a nuovi operatori del mercato della distribuzione e gestione delle reti metanifere urbane. Entrambi questi aspetti dovrebbero consentire di ottenere per i lucani migliori condizioni di mercato,da indirizzare anche come leva di incentivazione alle attività produttive, per le quali sarà possibile ipotizzare formule di cessione promozionali.

Si pone pertanto l'esigenza immediata di rendere funzionale la SEL e di aggiornare il Piano Energetico Ambientale Regionale, indicando anche e soprattutto azioni e programmi in grado di dare occupazione direttamente nelle attività estrattive e per l'indotto. Infine, la Giunta Regionale è chiamata ad adeguare il P.O. Val d'Agri e il programma complessivo di utilizzo delle royalties del petrolio in sintonia con l'approvazione, avvenuta nei mesi scorsi, da parte del Senato dell'art. 27 bis del testo sull’energia proposto dal Governo Berlusconi e sostenuto dal senatore Viceconte che, come è noto, introduce il fondo necessario a finanziare la riduzione del prezzo dei carburanti, in modo da accrescere i benefici diretti ai lucani. Franco Mattia Consigliere regionale FiPdl

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Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

«Royalty per gestire i rifiuti» «La soluzione non può essere ampliare le discariche come a Venosa e Moliterno» «LA Regione Basilicata avrebbe autorizzato al Comune di Venosa l’ampliamento della discarica comprensoriale di Notarchirico e starebbe, inoltre, per ampliare anche altre discariche regionali quali quelle di Moliterno (altri 40.000 metri cubi) e Tricarico». E’ quanto denuncia l’organizzazione lucana ambientalista, che sarebbe venuta a conoscenza della cosa, «tramite fonti della Provincia di Potenza». L’ampliamento della discarica di località Notarchirico di Venosa farebbe seguito alle richieste avanzate dal Comune Venosa. «Comune che, ancora una volta - dice la Ola - si ritrova a gestire il paradosso del circolo vizioso del costoso “tour della monnezza” lucano, divenuto ormai un vero cratilo di una “politica alla patacca”. Alimentato, questa volta, dalle royalty del petrolio». Proprio nei giorni scorsi - spiega ancora l’associazione ambientalista lucana - «il Comune di Venosa, attraverso il suo sindaco, si era trincerato in una blanda minimizzazione dei costi di gestione della discarica di Notarchirico. Sostenendo a chiare lettere che gli oneri per lo smaltimento della stessa non sono alti rispetto alle altre situazioni presenti in regione. La Regione Basilicata avrebbe, infatti, rilasciato parere favorevole all’Aia (autorizzazione integrata ambientale) per una discarica-colabrodo come quella di Venosa. Ormai diventata il "vaso di pandora" della monnezzopoli lucana. Mentre la raccolta differenziata spinta per frazioni mercelogiche, attraverso il sistema del porta a porta e della premialità (più differenzio e meno pago) viene considerata un'utopia. Sempre con riferimento al tour dei rifiuti si apprende dalle stesse fonti sopracitate che la Regione Basilicata sarebbe intervenuta in via straordinaria per far fronte ai costi della gestione dei rifiuti solidi urbani della Val d'Agri attraverso l’utilizzo delle royalty del petrolio (mezzo milione di euro per incentivare i Comuni al trasporto della monnezza). Un provvedimento discutibile e alquanto incredibile, considerato che ancora una volta siamo di fronte a delle false emergenze che, invece, diventano motivo per buttare soldi nell’ampliamento delle discariche e incentivare così il tour della monnezza ed il conseguente conferimento negli inceneritori (Edf-Fenice di San Nicola di Melfi), false centrali a biomasse e cementifici, mentre per la raccolta differenziata si destinano azioni di sola sensibilizzazione senza che la politica pianifichi interventi strutturali attraverso una seria programmazione regionale e provinciale, incentrata su un'inversione di rotta nella gestione dei rifiuti, con la creazione, per esempio, di centri di compostaggio di cui la nostra regione ne è ancora sprovvista».

L’intervento

Tirocini, i giovani attendono lavoro e non 1.000 illusioni Sul Bollettino Ufficiale della Regionale Basilicata n. 42 del 16/09/2009 è stato pubblicato il Programma denominato “Transizione alla vita attiva crescita professionale - qualificazione dell’azione pubblica - tirocini formativi nella Pubblica Amministrazione per diplomati e laureati”, approvato con D.G.R. n. 911 del 19/05/2009, che prevede lo sviluppo di tirocini formativi da parte di persone diplomate o laureate presso tutte le pubbliche amministrazioni della regione Basilicata. Il Programma in questione, approvato in piena campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni provinciali e comunali del 6/7 giugno, viene pubblicato, non a caso e con perfetta sincronia, dopo ben quattro mesi dalla sua adozione e a ridosso delle elezioni regionali che si terranno a marzo 2010. Già durante la campagna elettorale scorsa, ho denunciato sui palchi e nei vari incontri pubblici l'azione perniciosa dell'amministrazione regionale di centrosinistra che continua a spendere in modo improduttivo le risorse pubbliche e ad illudere ed ingannare i giovani lucani con progetti formativi fumosi. Ma entriamo nel merito. Il Programma dequo finanziato per 15.300.000 euro, anche con fondi Fse Asse “Occupabilità” e Asse “Inclusione Sociale”, è rivolto a 1000 giovani laureati e diplomati lucani, che saranno impegnati in tirocini formativi nelle Pubbliche Amministrazioni regionali, provinciali, comunali, per un periodo massimo di 12 mesi. I giovani, a fronte dell'impegno nelle varie fasi del tirocinio, della durata complessiva di 1430 ore, percepiranno una indennità fino a 7,00 per ogni ora di effettiva partecipazione. Attività formative per 182 ore saranno affidate agli Enti di Formazione accreditati dalla Regione, cui andrà circa un terzo del budget complessivo. Come scritto nel Programma, il tirocinio formativo non

può configurarsi come rapporto di lavoro, né fa maturare diritto o aspettative in ordine all'accesso ai ruoli della P.A.. I tirocini sono finalizzati allo sviluppo di attività aggiuntive o integrative a quelle ordinarie in grado di fornire valore aggiunto all'azione della P.A.. Il cronoprogramma prevede fino a metà ottobre la corsa delle P.A. a presentare manifestazioni di interesse per l'assegnazione di tirocinanti; fra circa 40 giorni contestualmente saranno chiamati a presentare le candidature gli Enti di Formazione e gli aspiranti tirocinanti; entro Natale saranno selezionati gli Enti e pubblicata la graduatoria dei giovani. Delineato il quadro dell'intervento, non possono esimermi dall'esternare le mie riflessioni e il giudizio fortemente negativo su tale iniziativa. E' innanzitutto indiscutibile che 1000 nuovi giovani avranno a fine corso il Certificato di “Precario della P.A.” e che, probabilmente, aspireranno ad aggiungersi ai tanti Lavoratori Socialmente Utili, che da oltre 15 anni sono in attesa di una definitiva e vera stabilizzazione. Ma se fino a qualche tempo fa è stato possibile “stabilizzare provvisoriamente” i LSU, adottando soluzioni non propriamente compatibili con i vincoli imposti dal Patto di Stabilità, per il prossimo futuro è certamente illusorio sperare in nuove infornate negli enti pubblici. Manifesto scetticismo anche in relazione al conseguimento degli obiettivi della Occupabilità e dell'Inclusione Sociale. In realtà, prevedo che il giovane sarà parcheggiato per dodici mesi in un ufficio a spostare qualche carta. E poi, le auspicate eventuali nuove competenze acquisite non saranno in alcun modo spendibili nel settore privato che funziona con regole e criteri differenti da quelli della P.A., in termini di organizzazione, di procedure, di produttività e di qualità. In merito al meccanismo di

Antonio Stigliano

assegnazione dei punteggi per la formazione delle graduatorie mi preme evidenziarne l'aspetto discriminatorio e contraddittorio. Innanzitutto, la laurea triennale viene equiparata incredibilmente alla laurea specialistica/magistrale/vecchio ordinamento, con la conseguenza aberrante di attribuire un punteggio più elevato al laureato triennale, solo perchè più giovane di ètà. Mi chiedo: a che cosa è servito il sacrificio dei giovani sulle sudate carte ed economico dei genitori a conseguire la laurea di più alto valore? Sotto tale aspetto il programma presenta un palese profilo di illegittimità, che denuncio pubblicamente. Vi è di più. Il criterio di assegnazione dei punteggi è - inavvertitamente - un “invito” ai giovani appena diplomati a non proseguire gli studi universitari, attirati dal miraggio del lavoro nella P.A.. Quindi, oltre alla mancata inclusione sociale, siamo in presenza di un potenziale fenomeno di accrescimento della dispersione scolastica. C'è poi il miraggio dell'indennità di partecipazione, perché i giovani percepiranno un compenso che, al netto dell'irpef, delle addizionali regionale e comunale, delle detrazioni fiscali perse dai genitori, dei minori assegni per il nucleo familiare percepiti, delle spese di viaggio da sostenere per raggiungere la sede di lavoro, sarà ridotto ad una miseria. In conclusione, l'occasione mi è utile per fare un appello al

senso di Responsabilità generale. Le cause dell'entità degli effetti della crisi economica e sociale non sono tutte esogene, nessuno può dire io non c'entro. Quando il peggio sarà passato, quando la situazione andrà meglio, per lunghi anni probabilmente dovremo abituarci a tenere stili di vita più sobri e morigerati rispetto al passato. Ai giovani dobbiamo dire, con lealtà, che loro non avranno le stesse generose tutele sociali e previdenziali di cui hanno beneficiato i nostri padri. Nessun conflitto generazionale, ma solo una presa di coscienza dei tempi moderni. Per questo i giovani devono puntare in modo deciso e responsabile ad accrescere le proprie conoscenze e competenze professionali, principalmente completando la formazione specialistica, conseguibile solo con gli studi universitari e post-universitari. Ne parlo con assoluta convinzione, se penso ai giovani laureati in Economia e Commercio, che hanno frequentato il mio studio professionale e che oggi sono Dottori Commercialisti, lavoratori indipendenti, valore aggiunto che contribuisce a creare ricchezza e a non gravare sulla collettività. Un uso più adeguato delle risorse pubbliche sulla formazione professionale e sulle politiche attive del lavoro, può contribuire certamente a creare lavoro vero e non 1000 illusioni. Antonio Stigliano Consigliere Provincia di Matera - PDL

Il viaggio è stato reso possibile dal presidente della Provincia di Matera, Franco Stella

Mamma e papà Falcone pronti a partire per l’India ROTONDELLA - Il volo è partito questa mattina. Aeroporto Milano-Malpensa, partenza ore 10. Giovanni Falcone potrà tornare in India per la terza volta. Ma questo sarà un viaggio speciale: assieme a lui, per la prima volta, ci saranno mamma Denyse Bongiorni e la sorella Denise Falcone, pronte ad abbracciare il 29enne di origini lucane, rinchiuso in un carcere indiano per una condanna a dieci anni per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti. La famiglia tornerà a riunirsi per una settimana, prima che i tre ripartano per Milano il 28 settembre. Il viaggio, come già annunciato dal Quotidiano, sarà offerto interamente da Franco Stella, presidente della Provincia di Matera. E non con i soldi pubblici, come verrebbe da pensare, ma con sostanze personali. Una solidarietà che Falcone non ha mancato di sottolineare più volte. «A Matera le istituzioni mi aiutano, a Piacenza continua il silenzio», ha dichiarato nei giorni scorsi. Sono le parole che campeggiavano, sul numero del 10 settembre di Libertà, quotidiano piacentino da sempre vicino alle vicende di Falcone. Non lo sarebbero, secondo il padre, le istituzioni emiliane, meno prodighe di impegno rispetto a quelle lucane. Anche al nord, però, qualcuno si è mosso. E non proprio uno qualsiasi. L'ultima interrogazione parlamentare sulla vicenda di Angelo porta la data del 9 settembre e una firma importante. E' quella di Mario Borghezio, uno degli "uomini immagine" della Lega Nord. Il focoso

Angelo Falcone, detenuto in India

parlamentare europeo ha chiesto alla Commissione Ue di attivarsi per garantire “condizioni di detenzione civili e umane” e “un processo regolare”. Il caso di Angelo adesso è in Europa. E' opinionediffusa che l'interessedella Lega sia sempre garanzia di impegno particolare per la difesa dei diritti dei cittadini d e che sia questa una delle principali ragioni del suo recente successo elettorale. Si spera che anche Angelo possa trarne giovamento. Per adesso, però, l'unica gioia concreta sarà per lui l'abbraccio dei suoi cari. E questo grazie a un politico lucano. "A conferma dell'onestà di Stella - ci ha tenuto a chiarire Falcone - devo dire che l'ho conosciuto solo dopo l'elezioni. Nessuno, perciò, potrà dire che il suo è stato un gesto interessato». Pino Suriano

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12 24 Ore in Basilicata La Ola denuncia il “tour della monnezza lucana”: «I soldi del petrolio per emergenze in Val D’Agri»


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il banditore che odiava l’ozio

Ad Emanuele Calviello Scompare un grande, inimitabile personaggio e gran lavoratore. A lui gloria ed onore( Banditore tuttofare, nel paesello di lui a lungo si dovrà parlare. Però solo di bene, perché ha saputo sopportare ogni fatica e grandi pene. A me l'onere di tramandare alla storia, un uomo laborioso e soprattutto onesto, che l'Onnipotente ha preso in gloria. Non è un grande attore, né un divo di Hollywòod, ma un umile personaggio del sùd per il quale più volentieri io scrivo. Si potrebbe fare una lunga storia e, con permesso,un romanzo, ma?non sono Costanzo. Rammento, adesso, che fu un artista di successo; anche se non ebbe la possibilità di studiare è stato un genio e da lui avranno molto da imparare. Sarebbe stato insigne professore, essendo della musica buon interprete e conoscitore. Era un gran talento musicale, ma s'adattava a vendere il giornale: a quei tempi si pensava solo a zappare. Sarebbe stato un'insigne direttore d'orchestra, ma la fortuna la guardava solo dalla finestra. Non è, la mia, una rima ironica poiché suonava bene la fisarmonica, il violino, il mandolino, il violoncello, ed era felice d'essere applaudito nel suo paesello. Ed anche nel vicinato, dove sarà sempre amato. Quest'uomo che s'è fatto onore nel lavorare: in tutti i mestieri dignitoso, e ciò lo renderà famoso. Sempre disponibile con la gente, accorreva ad ogni chiamata, anche in età avanzata. Non si concedeva alcun giorno di riposo: l'ozio lo considerava noioso. Potrei ancora a lungo parlare, ma il troppo potrebbe la sua immagine guastare. Quasi tutti gli umili mestieri sapeva fare, ma lui non si poteva accontentare. Con la bassa musica usciva in piazza a suonare e tutti non lo potranno dimenticare. Come quando per le vie, con stridore, annunciava"i/ camion è arriva t' robbafres?c' è purtat" nel suo ammirevole messaggio, da banditore.

EMAcalviello NUELE

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In cammino per l’unità

Il personaggio - Giustino Fortunato L’attualità del discorso dello statista nel 1898

«Siamo un sol popolo» L’Unità d’Italia era stata da poco conquistata e Giustino Fortunato, politico lucano, cercava nel corso degli anni di veder chiaro nella fatidica “inferiorità” del Mezzogiorno, considerata un ostacolo per la piena realizzazione della stessa Unità. Oggi a distanza di oltre un secolo, in attesa che il capo dello Stato Giorgio Napolitano venga in visita in Basilicata nei primi giorni di ottobre, forse per rilanciare lo spinoso tema della questione meridionale, è sorprendente rilevare come le parole che il Fortunato, politico e grande conoscitore della realtà sociale ed economica del Sud D’Italia, pronuncia nel discorso tenuto nella sala del consiglio Provinciale il 20 settembre del 1898 per la commemorazione dei conterranei, siano quanto mai attuali se immaginate in una semplice intervista, idealmente realizzata per Q con il celebre statista. Unità d’Italia, poche semplici parole che forse negli ultimi tempi hanno perso importanza agli occhi degli Italiani? «L’ultima tappa del secolare cammino è la guerra contro l’Austria del 1866, che prelude alla sospirata liberazione di Roma. Per la prima volta dacchè l’Italia è sotto i cieli e nelle acque del mare, tutti i suoi figli, di tutte quante le regioni, in uno stesso esercito regolare, all’ombra di una sola bandiera, si trovano a combattere, il 24 giugno di quell’anno, per la indipendenza della patria. Il fatto non ha pari nella storia nazionale, e noi incidendo sul marmo i nomi benedetti dei morti di Custoza, non facciamo che compiere un obbligo di alta riconoscenza civile. V’ha ancora degli uomini, grazie al cielo, che delle glorie della patria si compiacciono!...Ho fede, soprattutto, nella virtù redentrice del sangue versato, nel ricordo, nello esempio del sacrificio compiuto». Dal ritorno ai dialetti alle differenziazione dei salari, quasi come se un ingegnere del sud Italia fosse inferiore ad uno del nord, scioperi per la libertà di stampa per alcuni compromessa, per altri coattata contro il governo, tanta discordia e poca unione. E’ questa l’Italia che sognavano i nostri padri, quando il lorosangue scorrevaper laconquista dell’unità e della libertà? «Ma bisogna aver molto dimenticato, o nulla sapere del tempo andato, per maledire al miracolo della nostra costituzione unitaria, per negare il cammino, l’enorme cammino da noi fatto, per deridere quel bene ineffabile, supremo, che è la libertà….Se quei morti che oggi benediciamo, potessero levare il capo dal sepolcro, e concepire che la maggioranza degli italiani è sgomenta del gran passo dato, e tolleri perciò pazientemente, anzi indifferentemente, ogni più sciocca affer-

mazione, ogni più volgare bestemmia contro il sacro patrimonio delle pubbliche libertà; oh, io temo, l’ira si desterebbe in loro, ed essi, forse direbbero a noi: “non siete degni della fortuna che vi è toccata!. Ma allora di cosa soffre oggi quest’Italia? «Vi sono giorni nella vita de’ popoli, ne’ quali si decidono le sorti di un lungo avvenire. L’italia è uno di questi giorni: essa è profondamente malata; temo, anzi, non vi sia oggi Stato in Europa, presso del quale il dubbio tormentoso intorno alla propria consistenza sia più largo e diffuso. Una grande diffidenza è negli animi, una grande apprensione negli spiriti: a molti, atroppi non parepiù possibile, che la libertà basti a dirigere la nave della patria, come a gonfiarne le vele; lento, invadente è penetrato in tutti e su tutto un senso di stanchezza, un languore, uno sconforto senza nome, che è peggiore di tutti i mali. …. La perdita di ogni proposito, di ogni visione ideale: questo è il pericolo che oggi corre l’Italia; ed è ancora troppo tenue il vincolo dell’Unità, troppo misera la condizione del popolo, che già non fu unanime -fra noi- a volere la grande mutazione, perché non sia necessario, da parte nostra gittare il grido d’allarme. Abbiamotanto patito, atteso sperato, e dover poi confessare alla nuove generazioni che valeva meglio non farne nulla! Abbiamo insomma, offerto per tanti anni tanta decima di sangue e di danaro, ed essere costretti a conchiudere, che ci siamo solennemente ingannati, perché la patria è un’astrazione e la libertà una menzogna!». Cosa fare per risollevare le sorti della nazione che, in quel fatidico 24 maggio, gli Italiani costruirono? «Lamentiamoci pure, e con ragione, del presente. È così duro, così triste la necessità delle cose, è così arido, così fosco il domani; né mai come ora la fatal terra d’Italia, direbbe il Manzoni, pare angustia ai suoi figli, e molti sciaguratamente, molti di noi portano ancora nelle vene un’eredità micidiale, che ci umilia al cospetto del mondo!. Ma non gridiamo, accidiosi, contro il presente, solo per evocare il passato: od evochiamo il passato, per imparare ad odiarlo, per tentare di cancellarlo da tutte le più intime tendenze, sopravvissute alla lunga servitù, del carattere nazionale. E’il lavacro delle anime che solo può salvarci: il

NASCE L’ITINERARIO POST-RISORGIMENTALE

sentimento di abnegazione, la tenacia di volontà, l’energia de’ cuori, la modestia della vita, onde già rifulsero i precursori, gli apostoli, i martiri. E procediamo con maggiore lealtà, con minore leggerezza. E sia il raccoglimento preoccupazione e preparazione, non ozio né tedio. E non c’imbarchiamo in nuovi tentativi fallaci, non ci abbandoniamo a nuove proposte di leggi bugiarde, divoratrici della pubblica economia». E i giovani, quale ruolo? «Si dica pure che furon troppo idealisti. Lo dican tutti, meno i giovani,i qualihannol’obbligo diessere migliori di noi. Non si specchino, dunque, in noi i giovani, per prenderne esempio, a tutti i desiderati è condizione suprema, essenziale, una gioventù nuova e maschia dei ceti dirigenti, devota all’austerità, alla verità, alla giustizia. Ma essi, perciò, rammentino, che non le na-

vi corazzate, né le artiglierie a tiro rapido assicurano la potenza, e non s’improvvisa da un giorno all’altro, la ricchezzadi unpaese: rammentino, che le leggi e le riforme acquistano o perdono virtù solo dagli uomini chiamati ad applicarle o ad eseguirle; che l’adorazione cieca, supina del successo materiale corrompe le generazioni che sorgono, e nessuna cosa più del disinteresse dà forza, autorità e prestigio all’ingegno, al sapere, all’azione politica. In alto i cuori!Tuttora lontano, ma luminoso in vista, sorride l’ideale della pacificazione umana. E non qui, tra mondi sacri alla tradizione della libertà, potrà mai essere ripiegata la bandiera della patria». La Basilicata, colei che offrì tanto all’Unità d’Italia, quella Regione che negli ultimi tempi sta soffrendo per la perdita dei suoi abitanti. Cosa pensa in merito? «In che credi? Mi chiedeva in Na-

poli, l’altro giorno, uno a cui era noto che venivo qui. In che credo? Nella moderazione, nella compostezza della mia provincia natale. Se c’è cosa che mi allieti l’animo, è quella di appartenervi. Divisi dalla lotte o dispersi dalle esigenze della vita (osserva acutamente uno dei nostri) quanti nascemmo in Basilicata un vincolo spirituale ci unisce. Dall’umile contadino a chi la fortuna o l’ingegno misero più in alto, uno stesso affetto ci lega alla patria. Forse in nessuna regione d’Italia questo amore della terra, che non è bella, che non è ricca, che non è grande, è così potente come tra noi. Anche quando le passioni ci dividono, il vincolo non si rompe. E la mestizia infinita delle nostre fiumane desolate, e la tristezza solenne de’ nostri monti deserti lasciano tracce indelebili nell’anima nostra, e noi siamo veramente un popolo, perché abbiamo un’anima collettiva».

L’unità d’Italia e la Basilicata: una pagina di storia importante per quella piccola regione del Mezzogiorno che fu in grado di anticipare l’insurrezione risorgimentale. Un puzzle di vite che credeva nella necessità di creare un’unica nazione e che diede inizio ad una nuova epoca quando “al 1860 incomincia con quel grande moto di popolo, che parte da Corleto il 16 agosto, e si accentra a Potenza il 18, quando ancora i Mille di Marsala, tra i quali vi è un cittadino di Matera, sono a Reggio Calabria”. E come i propri antenati, i lucani d’oggi, in attesa della visita del presidente Giorgio Napolitano che ripercorrerà in parte le tappe del famoso viaggio di Zanardelli nella Basilicata dei primi anni del 900, divengono i nuovi anticipatori perché tre piccoli comuni, cuore delle prime rivolte, decidono nel 2007 di dare vita ad un’intesa istituzionale “Il 1860 – La Basilicata e l’Unità d’Italia” che impedisse a questa pagina di storia di sbiadirsi completamente, ma anzi fosse foriera di nuovo slancio. Corleto, Moliterno e Montemurro, appartenenti all’ambito territoriale del P.O. Val d’Agri, beneficiando quindi delle risorse finanziarie provenienti dalle royalties, prevedono la realizzazione di un vero e proprio itinerario della storia ri-

sorgimentale e post –unitaria che possa dar vita ad una riqualificazione urbana “tematica” dei luoghi in cui si svolsero gli avvenimenti principali con il riutilizzo di edifici di pregio quali “contenitori tematici”, tutto ben supportato da azioni comunicazionali adeguate. Dalla cittadina garibaldina di Corleto Perticara con la memoria dei luoghi degli accadimenti storici (“Via del Comitato”, dove aveva sede il Comitato Rivoluzionario, il “Sopportico della Bandiera) dove la sera del 16 Agosto 1860 sbucò la prima bandiera italiana, al Vulture, terra di ribellismo post-unitario, perché l’intesa non sia fine a sé stessa ma si leghi al territorio. Una mappa delle bellezze e degli elementi di qualità che si riconnette alle altre intese istituzionali, quali “Sulle tracce di Levi”, “Radici storiche e presenza religiosa nel Medio Agri”, “La porta della Val d’Agri”, che vedono coinvolti i centri di Aliano, Sant’Arcangelo, Missanello, Guardia Perticara, Gorgoglione, Armento, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, oltre a quella della Archeologia in Val d’Agri, con capofila Grumento Nova. Tutti insieme, dai Comuni alla Regione Basilicata, fino all’Apt perché quelle tracce della storia locale possano risorgere e risollevare le sorti della Regione. Del re-

sto commenta l’ingegnere Rocco D’Amato, coordinatore dell’intesa: “Nelle aree interne come quelle di Corleto, Montemurro e Moliterno, le occasioni di sviluppo si attuano solo attraverso convergenza di intenti e partecipazione di tutti; oggi è possibile lavorare sul turismo a condizione che si determinino le condizioni organizzative dell’accoglienza tali da tradurre in termini reali un itinerario ideale affascinante, realizzando un unicum composto di immagine e di servizi di qualità. L’intesa istituzionale “Il 1860 La Basilicata e l’Unità d’Italia” costituisce quindi un banco di prova concreto, innovativo e paradigmatico per trasformare in realtà alcuni di questi concetti, ed è perciò una sfida importante e gravosa”. Attività congiunte e molteplici, quali il Convegno Storico su Garibaldi con l’imprimatur della presidenza della Camera dei Deputati e del Comitato Nazionale per il Bicentenario della nascita di Garibaldi, la rievocazione in costume degli eventi della Rivoluzione Lucana del 1860 a Corleto, una sezione del Premio Basilicata dedicata a Giacomo Racioppi, e la biblioteca di Montemurro intitolata a Giacinto Albini. Solo alcuni delle manifestazioni organizzate negli anni scorsi, per poi giungere all’estate 2009 con la realizzazio-

ne il 16 agosto di una festa patriottica in Corleto P. e la ricollocazione di una copia della storica bandiera tricolore nel ristrutturato “Sopportico della bandiera”, il 19 la presentazione in Montemurro del libro di F. Schiavone “Le vie della Storia- Giacinto Albini e l’Unità d’Italia” e il 27 a Moliterno la ristampa del testo di Ferdinando Petruccelli della Gatti-

na, con prefazione di Marcello Veneziani. Eventi preparatori per il 2010 quando cadrà il centocinquantesimo anniversario dell’insurrezione lucana e nel 2011 quello analogo dell’Unità d’Italia, perché per tale occasione la memoria storica dovrà rivivere, non solo per la Basilicata, ma per una platea nazionale con un percorso da viver insieme.

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di FRANCESCA GRESIA

Il 16 Agosto 1860, il comitato insurrezionale lucano guidato da Giacinto Albini e da Mignogna, a Corleto Perticara innalzava la bandiera italiana e coordinando le colonne di volontari che preordinatamene giungevano da ogni parte della Regione, puntava su Potenza giungendovi il 18 Agosto; in pochi giorni la Basilicata intera era libera dai Borboni. Già il 19 Agosto veniva insediato, nel nome di Vittorio Emanuele e di Garibaldi, il Governo Prodittatoriale Lucano, avente per proditattori Giacinto Albini e Nicola Mignogna, e per segretari Gaetano Cascini, Rocco Brienza, Giambattista Matera, Nicola Maria Magaldi e Pietro Lacava. Capo di stato maggiore delle forze insurrezionali era invece Tommaso Senise. Il 6 Settembre 1860 ad Auletta (Sa) i principali esponenti del Comitato Insurrezionale Lucano incontrarono Garibaldi, che nell’occasione emise il decreto di nomina di Giacinto Albini a Governatore della Provincia di Basilicata. A riprova della notevole condivisione della causa, Mignogna a nome dei Lucani aveva consegnato a Garibaldi al Fortino di Lagonegro la somma, notevolissima per l’epoca, di 6000 ducati. Nel 1864 e nel 1865, Garibaldi venne eletto due volte deputato del Parlamento Italiano nel Collegio di Corleto Perticara.


Domenica 20 settembre 2009

Il personaggio - Massimo Polidori E’ lucano il primo violoncello dellOrchestra della Scala

Le corde della passione di FRANCESCO MENONNA Le note “lucane” al Teatro alla Scala di Milano. La Basilicata, regione piccola ma dalle grandi intelligenze artistiche e professionali sbarca anche nel prestigioso teatro milanese, grazie al primo violoncello, Massimo Polidori, nato a Venarla il 20 gennaio 1970. Le origini di Polidori, sono di Tricarico, borgo antico e sempre prodigo di artisti e uomini di cultura. La madre di Polidori ha vissuto nella città che ha dato i natali a Rocco Scotellaro. In questo contesto Polidori ammette simpaticamente: «Abbiamo svolto il trasloco da Tricarico a Torino, quando mi trovavo nella pancia di mia madre». Una dichiarazione che riflette la travolgente passione per la Basilicata che lo ha visto di recente protagonista nella manifestazione dell'Accademia Gustav Mahler organizzata nella nostra regione, grazie al lavoro di Giovanna D'Amato e Palma Fuccella. L'artista di origini lucane ha studiato con Renzo Brancaleon, Antonio Janigro, Mario Brunello, Daniel Grosguin, il Trio di Trieste, ed ha partecipato alle Master Class di Amedeo Baldovino grazie ad una borsa di studio della “De Sono Associazione per la Musica”. Si è diplomato con il massimo dei voti e ha conseguito il primo premio di virtuositè presso il Conservatorio Superiore di Musica di Ginefra, ottenendo la borsa di studio come miglior virtuositè. In questa occasione ha eseguito il concerto di Schumann con l'Orchestra della Suisse Romane, successivamente trasmesso dalla Radio Svizzera Francese. Dopo numerose affermazioni in concorsi nazionali, ha vinto il terzo premio al concorso Internazionale “G.B. Viotti”, di Vercelli. E' stato violoncello della “Camerata Berna” con la quale ha effettuato tournèe nella più prestigiose sale europee e statunitensi, collaborando con solisti di gran valore tra i quali Radu Lupu, Heinz Holliger, Gidon Kremer, Andres Schiff, Peter Serkin, con i quali ha anche inciso dischi per la Decca e la Novalis. Nel marzo 2000 è stato scelto da Riccardo Muti per ricoprire il ruolo di primo violoncello dell'orchestra del Teatro alla Scala di Milano. E' co-fondatore del Trio Johannes, formazione con la quale ha vinto il secondo premio al terzo concorso internazionale di musica da camera premio trio di Trieste”e il premio al “3rd International Chamber Music Competition” di Osaka. E' stato docente di violoncello al conservatorio di Friburgo. Un compositore atipico, di quelli che indipendentemente dai successi finora conseguiti ha tanta voglia di affermarsi e fare bene anche in futuro. L'artista di origini tricaricesi parla a cuore aperto della sua passione verso il violoncello, una passione nata “in casa” e afferma quanto segue: «Ho cominciato ad appassionarmi al violoncello grazie a mia madre, sono l'ultimo di quattro figli, i miei fratelli studiano musica e hanno appreso il violino e il pianoforte. Ho cominciato i miei studi a Torino successivamente ho iniziato la collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano». Massimo Polidori parla delle emozioni vissute nel prestigioso teatro meneghino: «Il Teatro alla Scala è uno dei luoghi simbolo della lirica mondiale. Ho avuto emozioni solo nelle prime circostanze, ora mi esprimo regolarmente. Sento solo la responsabilità di esprimermi in un contesto così prestigioso». Il primo violoncello alla Scala parla dei momenti più belli e curiosi vissuti finora nel Teatro alla Scala: «E' difficile stilare una classifica concernente i momenti più belli è sempre bello avere rapporti con tanti personaggi che ti seguono da vicino. L'aspetto più curioso è quello di constatare da vicino la presenza di soggetti che ascoltano i dischi prodotti da Muti e Giulivi, personaggi mondiali con i quali ho instaurato rapporti da vicino». L'uomo Polidori ha un sogno nel cassetto: «Quello di dirigere da vicino il Teatro alla Scala, sono sempre pronto ad imparare nuove metodologie musicali. Non è facile arrivare a dirigere orchestre così prestigiose». Tante le soddisfazioni per il lucano: «Sono sempre proiettato a migliorare le mie conoscenze. Finora ho raggiunto i miei risultati con impegno e determinazione». Doti importanti per chi ama scalare le vette grazie alla collaborazione con Riccardo Muti. La Basilicata “suona e diverte “ anche al Teatro alla Scala di Milano. Un violoncellista d'eccezione tiene alto il nome della nostra regione. Un violoncello d'annata in un tempio della lirica. Milano chiama Tricarico risponde… suonando alla grande, come nelle passioni e nelle corde di Massimo Polidori.

«Vorrei dirigere un giorno l’orchestra della Scala ma non è facile»

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Il personaggio Michele Lucadamo. Da barbiere ai big di Sanremo

di FRANCO CACCIATORE Ed eccoci a narrare un’altra storia. Di un ragazzo di appena 18 anni che, alla fine degli anni ’60, parte da Melfi apprendista barbiere, o qualcosa in più, diretto in Piemonte. Qui tanti sacrifici e poi la grande occasione. La conoscenza con Mino Reitano ed oggi nello staff acconciatori del Festival di Sanremo. Il nostro protagonista è Michele Lucadamo di Melfi, ora a Leini, in provincia di Torino, dove siamo riusciti a scovarlo. Il papà Mauro (oggi al suo posto alcuni figli) gestisce nell’antica via S. Lorenzo un negozio di casalinghi, come quelli di un tempo, dove è possibile trovare un po’ di tutto per la casa. E’ Lucadamo a raccontarci la sua storia. Negli anni ’60 è apprendista barbiere, presso il “salone” Urbino, uno dei più accorsati della città, ubicato sul corso principale, la via Ronca Battista. Nel 1967 è già un collaboratore, ha 18 anni, e decide, come tanti, di emigrare nel settentrione d’Italia. La meta è Torino. Lì sembra che il suo sogno debba infrangersi. Ma il nostro Lucadamo non molla e con grande volontà e tanto spirito di sacrificio fa il giro dei parrucchieri della città. Per lui è un continuo apprendere. Alla fine, con tante esperienze alle spalle, partecipa a gare di acconciature, anche a livello nazionale, tagliando spesso il traguardo della vittoria. Quasi alla fine del 1971 corona il suo sogno, quello di avere un esercizio proprio con ben sei dipendenti, uomini e donne. La sua gioia era la visita dei suoi concittadini, ai quali mostrava soddisfatto la sua attività. Ma Lucadamo non si contenta. Vuole andare oltre. Da un amico apprende di concorsi a Milano, che offrono lavoro nel campo dello spettacolo. Sembra davvero questa la sua strada. Nel 1975 produce domanda alla RAI di Torino a svolgere la sua attività presso l’ente radiofonico. La risposta tarda a giungere, ma nel 1976, per una via traversa, riesce a far parte dello staff

Nel 1976 esordisce nel team di acconciatori di “Un disco per l’estate” a Saint Vincent

acconciatori RAI per la manifestazione “Un disco per l’estate”, che si svolge a Saint Vincent. Ed è qui che ha la fortuna di conoscere un artista, del quale diventerà l’acconciatore personale, anche durante tutte le tournée, l’accompagnatore e soprattutto un grande amico. Quell’artista era Mino Reitano. Lucadamo diventa un assiduo di casa Reitano. E lui ricorda con piacere che durante le sue visite, era d’obbligo un taglio di capelli per tutta la famiglia. Il cantante parteciperà anche al suo matrimonio e canterà l’Ave Maria in chiesa. Nel 1973 Reitano è a Melfi, quale ospite d’onore nella trasmissione televisiva “Giochi all’aria aperta”, regista Lino Procacci. Per Lucadamo è una grande gioia, che si ripeterà nel 1976 quando il cantante tiene a Melfi il grande concerto di Ferragosto. E sarà proprio lui a farlo tornare nel luglio del 2006, quasi dopo 30 anni, per uno dei suoi ultimi concerti, prima della malattia. Lucadamo nel parlarne si commuove. Poi aggiunge: “Ho perduto un amico, un amico vero”. Lucadamo da diversi anni fa parte dello staff acconciatori del Festival di Sanremo. Un’esperienza – prosegue nel suo racconto – iniziata nel 1978, proprio grazie a Reitano e che continua a tutt’oggi. Nell’ultimo festival ho stretto un meraviglioso rapporto con Paolo Bonolis. Di tanto in tanto egli torna a Melfi per far visita ai suoi genitori. Ma forse c’è qualcosa in più. Il richiamo della sua terra. E alla nostra domanda circa un suo possibile ritorno nella sua città, dopo una certa indecisione, ci risponde che “sarebbe anche possibile”. E poi: “Qualcosa sta maturando, forse una scuola di acconciatori per avere il piacere di trasmettere ai giovani di Melfi la mia esperienza e professionalità”. Noi, a prescindere dalla sua riservatezza, crediamo che quel “qualcosa” sia già una certezza, tanto da dirgli sin d’ora: “Bentornato, Michele Lucadamo !”.

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Il libro Archeologia a Venosa

I SEGNI DEL TEMPO L’acqua e situazioni geomorfologiche favorevoli da sempre spingono gli esseri viventi a trovare un habitat confortevole per le più comuni esigenze di vita. L’area della valle dell’Ofanto risponde da sempre a questi canoni di vivibilità. Il dottor Amedeo Michele Di Chio, l’avvocato Giovanni Merra ed il geologo Gaetano Vitale, con la pubblicazione “La civiltà della valle dell’Ofanto. Le origini”, edita nel marzo 2008 per i tipi dell’Alfagrafica di Volonnino di Lavello, cercano di interessare gli addetti ai lavori e il mondo culturale in genere della valenza neolitica di un sito che si trova a poca distanza dal fiume Ofanto ed è vicino alla strada statale 93 in zona Alvano in territorio di Lavello. Indubbiamente un’esplorazione più approfondita e mirata potrebbe far scrivere nuove pagine di archeologia e storia del territorio interessato per far emergere una conoscenza equiparabile con altri siti omologhi arricchendo così di testimonianze il panorama insediativo di queste aree. Il conforto di reperti archeologici rinvenuti e lasciati in situ e il supporto di una foto aerea presente nella documentazione del libro dei tre autori rafforza l’idea di un “sito dal diametro di circa 250 metri persistente su una superficie interessata archeologicamente di circa 5 ettari di terreno” per dirla con il concetto espresso da Giovanni Merra. Allora tutto ciò quanto meno fa scattare una certa curiosità nell’andare a verificare sul posto elementi che facciano da certezza per quello che si va dicendo da alcuni anni. La zona coinvolta da questo interesse archeologico è oltretutto poco distante dal fiume Ofanto e la sua valle da sempre è depositaria di testimonianze storiche e di presenze e tracce dell’uomo. Non molto distante da questa zona possono essere ricordati altri siti di epoca simile attestatisi vicino all’affluente dell’Ofanto, il fiume Olivento, o ancora il vicino insediamento del villaggio Rendina e per rimanere sempre in sintonia con l’epoca Neolitica l’area di Monte Quercia vicino Gaudiano in tenimento sempre di Lavello. Studi sistematici per i si-

ti in questione e saggi di scavo oppure rinvenimenti fortuiti e casuali con testimonianze legate a manufatti come quelli in ceramica impressa (la prima forma vascolare in circolazione) o anche fossati, terrapieni, buchi dove venivano collocati i pali delle capanne per abitazioni oppure ancora spazi comuni per riunioni e/o sepolture rappresentano il campionario di queste “emergenze archeologiche”. D’altronde alcuni musei di settore espongono reperti e ricostruzioni grafiche e fotografiche di queste epoche storiche. Or dunque il territorio lavellese è caratterizzato anche da fasi di antropizzazione che partono da questa era. Nella verifica più attenta di questi siti archeologici può spingere anche a riscontrare (attraverso scavi sistematici o saggi di scavo) un continuum insediativo che si sposta con l’orologio della storia nelle epoche dei metalli, soprattutto nell’età del Bronzo. E le fasi preromane e romane poi esaltano di variegate testimonianze il territorio attraversato dal fiume Ofanto, anticamente navigabile e foriero di tanti traffici commerciali verso la costa ma anche verso l’interno. Il fiume Ofanto decantato anche da tanti poeti e scrittori tra cui il celebre Quinto Orazio Flacco che con il suo Aufidus aveva un legame inscindibile, vedendolo come confine tra Lucania ed Apulia. E proprio il territorio lavellese, da sempre, al confine tra queste due “regioni” con un occhio anche a sorvegliare la vicina Campania con l’Irpinia, è stato ed è un teatro di sequenze storiche strategiche per capire l’evolversi delle comunità di queste zone. Il toponimo di Alfellum indirettamente citato per la prima volta dallo storico latino Plinio nelle sue Naturalis Historiae, libro III, cap. XI e rinominato nelle sue carte dal geografo francese Guglielmo de L’Isle, ripresi entrambi come citazione dallo studioso lavellese Antonio Di Chicco, pongono all’attenzione dei più l’insediamento nei pressi dell’Olivento da cui poi si origina il nome medievale di Labellum (abbeveratoio o vasca) in Lavello. Il passaggio grammaticale con la metatesi di Alfellum in Lafellum (trasposizione della vocale iniziale) e in seguito

UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE

Differenti fasi storiche riportano ai fasti delle aree che si trovano in particolare nella valle del fiume Ofanto La copertina del libro

Labellum e quindi Lavello rende l’idea dell’origine dell’elemento onomastico lavellese che poi nel Medioevo trova dimora nel suo primo nucleo abitato del quartiere attuale del Pescarello. Ma l’orgoglio storico-archeologico diciamo lavellese viene messo in risalto da testimonianze che affiorano un po’in diverse zona del suo territorio ma identificabili con importanza ed imponenza storiche dall’VIII secolo avanti Cristo fino alla colonizzazione di Venusia nel 291 dopo Cristo e tangibilmente associabili alla comunità di Forentum che sulla collinetta di Gravetta trova il suo centro di splendore e ricchezza. Forentum è una cittadina dell’antica Daunia, seconda per estensione alla sola Arpi (attuale Foggia) Ma per arrivare al nucleo abitato di Forentum sul territorio lavellese dobbiamo in sequenza considerare gli insediamenti di contrada San Felice, contrada Casino e Caminetto, tutti sulla direttrice stradale della stra-

da statale 93 che attraversa l’attuale Lavello per proiettarla verso la vicina Puglia oppure al contrario verso l’interno della Basilicata o della Campania. I rinvenimenti degli anni ’70 ma soprattutto degli anni ’80 e ’90 sono avvenimenti di portata mondiale per l’archeologia che hanno accesso i riflettori su un patrimonio archeologico unico e tanti musei nazionali ed internazionali oltre a mostre in tutti i continenti hanno avuto ed hanno l’onore di mostrare oggetti e situazioni archeologiche fantasticamente utili per ricostruire radici di un popolo. Una popolazione come quella lavellese che al momento non fruisce appieno dei suoi riscontri archeologici che provengono dal proprio agro e che sono presenti sul posto soltanto attraverso poche testimonianze sul Palazzo di Città, sede del Municipio con un museo archeologico o sul territorio con alcune aree archeologiche come quella di Gavetta o dei

ruderi della Casa del diavolo. Allora un patrimonio simile occorre reclamarlo a gran voce con procedure politiche e culturali che vadano a sensibilizzare gli addetti ai lavori, gli organi istituzionali provinciali, regionali, nazionali e perché no anche europei per allocare meglio le risultanze archeologiche di un ambiente tali da far sentire orgogliosi di appartenere ad una comunità ricca di passato e di storia. E quindi programmi culturali ad hoc non possono che far bene ad una realtà lavellese superficialmente interessata da dinamiche storiche, artistiche, archivistiche, monumentali e soprattutto archeologiche. Pertanto il “grido di allarme” lanciato anche attraverso la pubblicazione di Vitale, Merra e Di Chio è un monito che non va sottovalutato per conoscere appieno sviluppi storici e persistenze archeologiche del territorio lavellese. Un S.O.S. che va captato da esperti della materia e da appassionati di archeologia.

Da tempo immemore agricoltori, contadini, braccianti agricoli o anche curiosi di patrie memorie, secondo la consuetudine popolare il ritrovamento del pgnattidd (cioè un vaso archeologico), arricchivano come regali (cadeaux) i liberi professionisti del posto o le persone di cultura ed è così che negli anni ’20 da contrada Carrozze arriva al farmacista Catarinella un askos (vaso tipico di produzione canosina) che poi cede alla Soprintendenza delle Belle Arti per il Bruzio e la Lucania in cambio del cognome da apporre ad un reperto archeologico che oggi può essere la bandiera archeologica di Lavello e che invece girovaga tra le sale di musei fuori Lavello. La rappresentazione di un corteo funebre è la chicca storica ed artistica raffigurata sulla pancia di questo vaso alto alcune decine di centimetri ma immenso per il suo valore archeologico. E Lavello potrebbe dire la sua in campo internazionale per giunta se si va a valorizzare ed evidenziare il sito di contrada Gavetta. Lì negli anni ’80 per l’ampliamento del cimitero comunale sono emerse caratteristiche archeologiche che hanno fatto parlare il mondo intero. L’ubicazione dell’antica Forentum estesa per 200 ettari e seconda alla sola capitale della Daunia Arpi è il fiore all’occhiello dell’archeologia di quell’epoca. Tombe anche a camera, edifici pubblici e privati, strade in selciato a spina di pesce e santuari come quello di epoca repubblicana romana con due enormi cisterne e dedicato molto probabilmente ad una divinità delle acque cara all’an-

Negli anni ‘20 viene scoperto un askos con immagini di un corteo storico

tichità ma anche all’antica Lucania sono la dimostrazione tangibile di risultanze archeologiche importanti. I reperti possono essere ammirati, quando lo spazio espositivo lo consente in musei archeologici come Potenza, Melfi e Venosa. E Lavello aspetta ancora almeno in una mostra o in una grande esposizione sperimentale, preferibilmente da tenersi nel periodo estivo, che si riappropri di un vanto archeologico che deve, può e vuole essere ancora inculcato nei suoi cittadini. Insomma una politica culturale che valorizzi le memorie del luogo e faccia prendere coscienza di un patrimonio storicoarcheologico che gli avi lavellesi ha lasciato in eredità ma che non si sa ancora avere di nuovo sul proprio territorio. E dunque una mentalità culturale e campanilistica più attenta a quella che rappresenta i processi di acculturazione di un territorio e di una popolazione non può che essere gradita a quelle dinamiche di processi evolutivi che abbracciano i settori del turismo, del commercio, eccetera per vivificare anche l’occupazione intellettuale e non solo. Gavetta dunque parco archeologico che non deve essere abbandonato a se stesso ma che deve circondarsi di ampliamento del sito da scavare e di strutture legate alla fruizione, non ultima una certa illuminazione. Così facendo si possono dare impulsi ai siti archeologici di Casa del diavolo, di contrada San Felice, vicino al palasport lavellese per far sì che si sistematizzino luoghi vocati all’archeologia e fruibili da visitatori.

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di GIUSEPPE CATARINELLA

Un’immagine aerea del sito archeologico


Domenica 20 settembre 2009

La cucina

La cucina

di FEDERICO VALICENTI

Il progetto Osti custodi

Tappa ad Accettura

Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5

tra fave, cicorie e ferricelli ( Osti custodi, segreti e ricette della cucina tradizionale italiana"Giunti editore) Ristorante Pezzolla di Isabella Romano via Roma 21 Accettura ( MT) 0835-675008

Tra i fornelli munque sino alla doratura della parte superiore. Servire con la salsiccia affettata e mantenuta calda.

Una famiglia ai fornelli da oltre cinquant'anni, una sala con camino, cucina a vista, prodotti del territorio, salumi e sott'oli della casa. Indimenticabili la frittata di rafano, quanti ristoranti in Italia propongono la frittata? carni locali di animali al pascolo, tra cui un delizioso capretto, funghi, degli splendidi boschi circostanti che ci ricordano che il nome Lucania , deriva da “Lucus”, bosco.

Ferricelli rafano e mollica Dosi e preparazione per 4 persone farina rimacinata di semola di grano duro 320 grammi; 1uovo; acqua q. b.; sale un pizzico; 1 radice di rafano (cren) 30 grammi grattugiata; mollica di pane di Accettura sbriciolata 100 grammi; olio extravergine di olive “Maiatica” 30 grammi; pecorino di “Filiano” grattugiato (a piacere, non obbligatorio). Preparazione Ferricelli: impastare la farina con l'uovo, l'acqua ed il sale, quando l'impasto è pronto (fa le bolle), tagliare dei tocchetti e stenderli sul piano con le mani realizzando dei bastoncini di circa 3 cm. di lunghezza, prendere il ferretto apposito e realizzare il maccheroncino. Se non si ha l'attrezzo idoneo, con lo stesso impasto è possibile realizzare altri tipi di pasta (orecchiette, cavatelli ecc.) far soffriggere l'olio, aggiungere la mollica e portarla a doratura, aggiungere il rafano,spegnere il fuoco e versare il pecorino. Il composto va versato sui verricelli al momento di servire.

AUTUNNO. Salsiccia, soppressata con peperoni cruschi di Senise: Fave e Cicorie Campestri; Pastorale di Mucca Podolica con Patate; Torta di noci Salsiccia e Soppressata della Collina Materana con peperoni cruschi di Senise. Dosi e preparazione per 4 persone: Peperoni secchi di Senise grammi 160; Olio extravergine di “Maiatica” grammi 50; Sale q.b.: Peperoni Cruschi di Senise procedimento Pulire i peperoni dal picciolo e dai semi, riscaldare l'olio in un pentolino fino ad una temperatura di 90 gradi e immergere i peperoni per pochi istanti, lasciar raffreddare e salare al momento e servire con fette di Salsiccia e Soppressata. Fave e Cicorie Campestri Dosi e preparazione per 4 persone: Fave secche grammi 320; Cicorie campestri grammi 500; Pomodorini grammi 100; Finocchio selvatico grammi 100; Sale q.b.; Olio Extravergine di oliva grammi 100. Procedimento In una pentola mettere le Fave, il Finocchio Selvatico e ricoprire di acqua, aggiungere il sale e lasciar cuocere a lungo girando spesso fino a farne una purea, in un'altra pentola sbollentare le cicorie in acqua salata, scolare e saltare in padella con olio, aglio e pomodorini, versare in un piatto da portata avendo cura di non mischiare le fave con le cicorie, condire con Olio Extravergine di Oliva e servire Pastorale di mucca Podolica con patate Ingredienti per 4 persone 600 gr di muscolo di mucca Podolica 600 gr di punte di osso di mucca Podolica 1 gambo di sedano da circa 300 gr 300 gr di cipolla 4 peperoni di Senise igp 3 spicchi di aglio 1 peperoncino di Senise 100cc di olio extravergine di oliva Maiatica 800 gr di patate 4 fette di farina di grano duro di Accettura Sale In una pentola mettere il muscolo e le punte d'osso, unire il sedano lavato e ta-

gliato grossolanamente, la cipolla a fette, i peperoni puliti del picciolo e dei semi. Gli spicchi d'aglio e il peperoncino,aggiungere acqua fino a coprire la carne, versare l'olio extravergine di oliva e salare. Portare ad ebollizione e abbassare la fiamma. Dopo circa 75 minuti , unire le patate pelate e tagliate grossolanamente, dare una bella mescolata e portare in cottura senza mescolare ulteriormente, aggiungendo, se necessario, dell'acqua bollente. Servire con fette di pane di Accettura tostate sulla brace. Torta di noci Ingredienti per 4 persone 3 uova 100 gr di noci tritate 1 cucchiaio raso di farina 00

40 gr di zucchero Sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero, aggiungere la farina e le noci tritate e mescolare, montare gli albumi a neve e amalgamare con delicatezza il tutto. Imburrare e infarinare un tegame, versarvi l'impasto e mettere in forno a 180° per 45 minuti. A cottura ultimata. Lasciar raffreddare e cospargere di zucchero a velo.

INVERNO Antipasto di salsiccia e rafanata; Ferricelli rafano e mollica Puntine di maiale e cotechino Zeppole al miele Antipasto di salsiccia e rafanata: Dosi e preparazione per 4 persone: due pezzi di salsiccia sotto sugna di

grammi 200; 1 radice di rafano (cren) di 70 grammi; 150 grammi di pecorino di “Filiano” 4 uova fresche 1 patata di 50 grammi ca. Preparazione composto per rafanata: - grattugiare il rafano, grattugiare la patata cruda sbucciata, mescolare il tutto con il pecorino e il tuorlo delle uova, a parte montare a neve l'albume e amalgamare il tutto; Preparazione rafanata: prendere 2 pezzi di salsiccia conservata sotto sugna (in alternativa della salsiccia fresca), farli soffriggere in una terrina con 1 cucchiaio di sugna, appena la salsiccia è rosolata versare il composto di rafano uova e formaggio nella terrina e mettere in forno a 200 gradi per 20 minuti circa e co-

Puntine di maiale e cotechino. Dosi e preparazione per 4 persone: Puntine di maiale 500 grammi; 2 cotechini; Polvere di peperoncini piccanti di “Senise”; Listarelli di lardo stagionato; Sale q.b.; Pepe q.b.; Semi di finocchietto selvatico. Preparazione cotechini: prendere 2 pezzi di cotica di maiale, tagliarli a rettangolo di centimetri 10X5, sgrassarli completamente, passarli sulla fiamma per eliminare eventuali residui di setole, sciacquarli sotto acqua tiepida corrente asciugarli; stenderli con la parte interna verso l'alto e condirli con sale pepe e un pizzico di polvere di peperoncino di “Senise” e aggiungere il lardo; avvolgerli e legarli con dello spago. In una pentola inserire le puntine di maiale, i cotechini condire con un filo d'olio extravergine di oliva, sale, polvere di peperoncino di Senise (in alternativa alla polvere piccante di peperoncino di Senise, è possibile utilizzare della polvere dolce di peperoni di Senise), semi di finocchietto selvatico e aggiungere acqua fino a coprire gli ingredienti e lasciar cuocere a fuoco dapprima vivo fino al bollore poi a fuoco molto lento per 2 ore circa facendo attenzione che il liquido di cottura non si asciughi. Servire molto caldo. Zeppole al miele. Dosi e preparazione per 4 persone farina di semola rimacinata di grano duro; patate lesse; sale q.b.; miele di sulla; lievito madre (o lievito di birra).

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IL DOLORE PER LA MORTE

IMPASTATO ANCORA INGIUSTIZIE

di ALDO VIVIANO

MIMMO MASTRANGELO LA MORTE che non aspettiamo: sarà il “viaggio”verso la méta non ha abitualmente la durata delle ore o al massimo di giorni dei frequenti spostamenti nello spazio per coprire distanze vicine o lontane, ma consiste nella durata degli anni di esistenza, che comunque “passano” e non ritornano, al punto da segnare sul volto e rughe e tingere di bianco i capelli nella progredente età. Ognuno ha la propria morte, però non tutti ne colgono prima il messaggio personale. Pure, è a portata di mano, di cuore, di notizia. Mi riferisco a quest’ultima, tragica, dei “ragazzi” della Folgore, periti sul campo di pace in terra inquieta, mossi da unico scopo: difendere la libertà civile dei popoli. L’uomo contemporaneo sembra aver smarrito il progetto di autenticità della memoria di un evento che totalizza il comune destino, la propria ed altrui morte. Ciò che accade non è il caso esterno o estraneo, brutale o violento, assurdo o demenziale, che sorprende banalmente il fariseismo legato alla vita grigia di chi si risveglia dal torpore e corre alle solite parole di maniera. La morte dei fratelli annientati in Afganistan suggella il grande significato della vita, dal quale non ci si dovrebbe far trovare impreparati. Serve a condurre l’uomo dalla disattenzione all’autenticità, evitando che il tempo assuma aspetti fumogeni, sagome improprie e leggere o addirittura senza peso. La personalizzazione della morte è tipica della tradizione greco-cristiana. La realtà drammatica è presente, non un soffio senza profondità. I fratelli periti sono eroi non perché vittime o portatori di un peso, bensì perché hanno un fine, la grande motivazione della scelta di chi dà se stesso per salvare gli altri. Non sono piume al vento che disperde qua e là senza che appaia il fine privilegiato della loro consacrazione al valore. La loro alta testimonianza tocca la nostra, quella che corona cioè i nostri pur fragili desideri di concordia, amore fraterno, pace, tranquillità nell’ordine. Il loro esempio è alterità da meditare, di cui non possiamo non raccogliere il diffuso significato estensivo che non ammette distrazioni. Fa riflettere sulle nostre possibilità di condivisione non solo, quanto soprattutto di maturità di costume pubblico. La verità metafisica intorno alla fine terrena dell’uomo non può essere disconosciuta. Se da un lato la data della morte è sottratta alla comune conoscenza, quando succede non può distogliere dall’approfondirne la natura. La realtà è fatta per l’attenzione, l’attesa per la coerente tensione. Unico spettatore il mondo di ciascuno, la personale storia. Il silenzio, il cielo, le cose, non sono indifferenti alle parole: permettono di recitarle e pronunciarle a ricordo del pesante mistero che oggi si compie per i sei ambasciatori di redenzione e riscatto dal dèmone della violenza e dell’odio, ubriaco di sangue. La tragedia di Kabul rompe la noia dei giorni, ma non prostra nell’angoscia o nella disperazione. Illumina invece sulle assurdità di gruppi e schegge impazzite di soggetti deliranti allo stremo di ogni dignità creaturale. La morte non è stata chiamata. S’è introdotta prepotente nel nulla e nel vuoti degli assalitori. Il giudizio di condanna è netto, negativo. Non semplice stupore e meraviglia, ma rifiuto assoluto della brutalità senza limiti. Tuttavia non si intende indulgere a pessimismo, conseguenza del dolore di tutti. Si vuol aprire l’animo alla fede in terra nuova e cieli nuovi.

MISSIONE DI PACE? A KABUL C’E’ GUERRA NELL’ESTERNAREcordoglio edolore peri civiliafghani, i soldati italiani e, in particolare, per il nostro corregionale, il tenente Antonio Fortunato, originario di Tramutola, rimasti tutti senza vita nell' attentato terroristico dell'altroieri a Kabul, misento di affermareche, insieme al senso di smarrimento e di dolore di cui siamo investiti quando assistiamo a tragedie di tale portata, non vadano smarrite di vista le ragioni che stanno portando alla cancrena quel pezzo del mondo. Al cospetto di quanto ancora vadano sostenendo i Ministri La Russa e Frattini, è da smentire la bugia secondo cui i soldati italiani sono in Afghanistan in missione di pace. A Kabul e dintorni la popolazione del posto, i soldatiitaliani e delle altre nazioni muoiono perché c'é una guerra in corso da otto anni, e sperare che l'Afghanistan venga fuori dal tragico tunnel in cui trova relegato per mezzo delle uso delle armi vuol dire mettere da parte la volontà di far nascere uno stato liberoe democratico.InAfghanistanvanno sìridefinitele regole di ingaggio delle milizie, ma, soprattutto, va restituito alla politica il suo ruolo supremo. Si può iniziare a pensare la pace per l'Afghanistan seriamente quando verrà posta in calendario la convocazione di una conferenza internazionale in cui siano presenti tutte la parti in causa. E' pura ipocrisia pensare che Kabul torni ad essere ( ammesso che lo sia mai stata) una capitale normalizzata lasciando che vengano rafforzati solo i contingenti militari. E a riguardo vorrei fare un appello all'eurodeputato lucano, nonché primo vice presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella, affinché si faccia portavoce nell' assemblea di Bruxelles di una proposta che veda l'Europa Unita protagonista nel rilanciare i tavoli della trattativa diplomatica e i termini di una missione civile. Infine, rinnovo il più sentito cordoglio alla comunità di Tramutola e alla famiglia del tenente Fortunato, il quale anchea Moliterno èricordato con affettoper essersi diplomato da geometra all'Istituto Ferdinando Petruccelli Della Gattina nell'anno scolastico 1994-95. Angela Latorraca sindaco di Moliterno

INCAZZATEVI, PER FAVORE! di ANGELO LUCANO LAROTONDA segue dalla prima Dovrebbe succedere il 30 settembre. Sono 80 posti letti che vanno in fumo. E perché? Ed ecco il rosario dei misteri delle irresponsabilità. Primo mistero: la Regione dal 2005 versa sempre la stessa quota per i costi di gestione (che strano, non applica neppure l'annuale aumento ISTAT!). Secondo mistero: il Comune di Potenza, proprietario, ancora non ha accatastato l'immobile, con tutto ciò che ne consegue (“stiamo procedendo alla informatizzazione del sistema”, giustifica il dirigente che tutto comprende e tutto scusa circa le inadempienze) Terzo mistero: il Comune non ha ancora fornito il certificato di agibilità dello stabile (forse aspetta il classico “incidente-svegliapolitici” che cancellerebbe anche le raminghe affermazioni del vice sindaco!). Quarto mistero: si è alzata la voce di un Rappresentante degli studenti per chiedere al Presidente De Filippo di incontrare i giovani e spiegare il perché della sua poca attenzione nei loro confronti. Silenzio assoluto (il Rappresentante dimentica che il Presidente sa che gli studenti universitari sono lucani e quindi sottomessi e quindi senza la voglia di andare a reclamare diritti sotto le sue finestre). I grani delle responsabilità continuano… Intanto una battuta buffa. L'ha pronunciata il consigliere Nardiello: “Il Consiglio regionale dovrà affrontare in maniera organica tutti i problemi della residenzialità e del diritto allo studio universitario, rilanciando l'attività dell'Ardsu e facendo il punto sul progetto della Casa dello Studente in via Manhes, ecc..” E' da ridere! La nostra Università è stata istituita nel 1981. Già esisteva la Regione. Già esisteva il Comune. Ma né una e né l'altra hanno voluto creare in tutti questi anni uno solo degli indotti dell'Università, di loro spettanza, capace di rendere gradevole ad uno studente fuori sede il soggiorno a Potenza. Ma che dire poi della stessa città che in proposito ha fatto assai poco, salvo i pubs macinaquattrini? Il “Progetto Casa dello Studente” fu lanciato anni fa dall'allora Rettore Fonseca che, proprio in funzione di ciò, fece acquistare dall'Università l'Istituto delle Canossiane. Il quale ha avuto successivamente una destinazione d'uso diversa. Perché mai? Perché le spese di gestione di questa costituenda Casa non spettano, per legge,

all'Università. Dio sa, e con lui tutti quelli che hanno allungato il collo alla greppia, quanto è costato rendere un po' funzionale il palazzo di via Filzi!. E oggi lo si chiude? E intanto 80 studenti dovranno cercarsi un altro alloggio presso privati. In ordine a ciò, Nardiello ci dice un'altra amenità allorché auspica che “si convochi un incontro con la partecipazione di rappresentanti della Regione, dell'Ardsu e del Comune di Potenza per individuare soluzioni che non possono che riguardare accordi tra proprietari di alloggi e istituzioni per reperire i posti letto necessari, ecc.”. . Che bello vivere nel paese dei balocchi! Senti se la Regione è disposto a farlo. Senti se il Comune ha la stessa volontà. Senti soprattutto i proprietari se vogliono una cosa del genere. Un mio amico che abitava in centro fino all'anno scorso, scaduto il contratto, è stato messo fuori del padrone di casa il quale la ha poi affittata a studenti. L'uscente pagava 700 al mese (di cui metà in nero), gli entranti, cinque universitari in quattro stanze+cucina, 1.500 mensili+ spese (riscaldamento+luce+ condominio). Tutto rigorosamente in nero. Ora quegli 80 studenti senza casa gireranno per Rione Francioso. Troveranno una stanza a 270/ 280 mensili+le spese. Un posto letto in camera doppia = 220/230+spese. Rigorosamente in nero. Se si spostano di zona, c'è un lieve calo, sia per una stanza= 250+spese - che per un posto letto. Rigorosamente in nero. E si viene a parlare di individuare costi standard da concordare con i proprietari immobiliari ? Gli studenti che andavano in via Filzi, grazie ad una borsa-alloggio assegnata dall'ARDSU (=Regione) in base ad una graduatoria di merito, ora riceveranno solo un contributo mensile di 110 euro per pagarsi l'affitto. Ma che bella Regione che cura con affetto materno i suoi cari studenti! C'è una cosa che mi fugge ed è una domanda cui ancora non trovo risposta: perché mai i politici regionali non considerano i giovani studenti universitari come loro clienti? In fondo sono lucani anch'essi! Perché non li pensano almeno come loro elettori? (tra qualche mese si vota).Chissà. Ragazzi incazzatevi, per favore! Le finestre del sindaco sono in piazza Sedile. Quelle del Presidente in via Vincenzo Verrastro (che grande Presidente, lui, al quale l'Università dovrebbe erigere almeno un busto!). www.angelolucano.blogspot.com

Peppino Impastato

CHISSA’ quante altre volte ancora Peppino Impastato dovrà essere ingiuriato ed ucciso da morto ammazzato? Dopo tutte le porcherie che hanno gettato su di lui e sulla sua famiglia, ci mancava solo che il sindaco leghista di Ponteranica, in provincia di Bergamo, Cristiano Aldegari, cancellasse la memoria di Peppino, togliendogli l'intitolazione della locale Biblioteca Comunale. Ha detto (giustamente) Giovanni Impastato - fratello del cronista fatto ammazzare in Sicilia nel 1978 dal boss Tano Badalamenti - che è meglio così, che un partito come la Lega non ricordi Peppino, “perché nulla a che fare con loro e con la loro voglia di sopraffazione e violenza”. E, in effetti, Peppino, la sua passione civile, il suo impegno politico, la sua formazione e promozione culturale a bande larghe, il suo giornalismo coraggioso, praticato sul campo e non rassicurato dalla tessera dell'ordine (quella non serve quando si è bravi e si intende per davvero scrivere, raccontare i fatti e le miserie morali e materiali che vi stanno dietro) è quanto di più distante ci possa essere dal pensiero amputato e provinciale dei Bossi e dei Borghezio. Peppino è stato (e rimane) figlio di un Sud che si ribella alla cooptazione controversa della mafia e della politica, ma la sua è stata (e rimane) anche una storia tutta italiana. Un racconto tutto italiano di chi non si rassegna ad abbassare la guardia di fronte all'imposizione del potere con la prepotenza e la violenza. Per grazia di Dio la vigliaccata del sindaco di Ponteranica ha sortito anche delle civilissime reazione in ogni parte d'Italia libere associazioni, biblioteche, enti si apprestano a deliberare per intitolare a Peppino strade o spazi interni di edifici. Giovanni Impastato di questo pezzo di civilissima Italia scriverebbe sicuramente: “ Questo è il Paese che deve ricordare mio fratello”.

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Domenica 20 settembre 2009


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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

L’annuncio dell’amministratore dell’Ater, Raffaele Vita, ai cittadini che vivono a Bucaletto

In arrivo altre 25 abitazioni Tutto lascia presuppore che i prefabbricati possano essere lasciati definitivamente Incontro tra Comune e rappresentati del comitato di quartiere

Spiragli per rione Betlemme

Il presidente dell’Atera mentre parla con i residenti di Bucaletto (f.Mattiacci)

«PER Bucaletto la soluzione si puo' trovare. O quanto meno avviare». Queste le parole più forti risuonate venerdì sera nella chiesa del rione, dove l'amministratore delegato dell'Ater Raffaele Vita ha incontrato i residenti con l'intento di coinvolgerli nella risoluzione del problema. Difficile convincere una platea «castigata - come ha sottolineato l'ex presidente del Comitato di quartiere Angelo Quaratino - da trent'anni di inutili promesse». Vita sembra esserci riuscito cambiando approccio e cominciando a parlare di cose concrete. Dopo i 34 alloggi consegnati e i 100 già appaltati, per i quali a breve partiranno i cantieri, c'è la concreta possibilità di costruirne altri 20 o 25. Per far questo, però, è necessario liberare i suoli. Come e dove trovare queste aree deve essere - ha sottolineato l'amministratore dell'Ater l'oggetto di un confronto sistematico con l'amministrazione comunale e i rappresentati del quartiere”. Urge, dunque, che gli abitanti di Bucaletto, mettendo da parte le delusioni del passato e facendo sintesi tra le diverse posizioni, eleggano un proprio comitato che li rappresenti e che inizi un'interlocuzione fissa con le autorità coinvolte, per far sentire la propria voce. Il tutto finalizzato a velocizzare il raggiungimento dell'obiettivo (l'abbandono dei prefabbricati), posto che le condizioni per crederci questa volta ci sono. Al di là dell'impegno dell'Ater, che può vantare la risoluzione di casi simili come quello Valleverde a Melfi, c'è anche l'impegno dell'amministrazione comunale. Il sindaco, infatti, starebbe conducendo un'operazione importante di housing sociale con la Cassa Depositi e Prestiti,

per avere case a fitti bassissimi. Alloggi a parte, ieri si è a parlato anche della spinosa questione delle modalità di assegnazione degli stessi, in base al reddito. Posto che, secondo Vita, chi ha redditi altissimi deve liberare i prefabbricati e dunque i suoli per costruire le nuove case, il problema resta per chi si trova ad avere un reddito medio. La posizione più condivisa venuta fuori dall'assemblea è la seguente: al di là della graduatoria e del reddito, raggiunto da chi magari ha lavorato una vita per avere una posizione economica dignitosa, chiunque sta a Bucaletto deve avere una casa, fermo restando il principio del pagamento (o del fitto) commisurati ai rispettivi guadagni. Un nodo questo che, però, non riguarda strettamente l'Ater il cui compito è costruire abitazioni per chi ha diritto alle case popolari. Eventuali riserve per gli abitanti di Bucaletto devono essere decise insieme all'Amministrazione comunale. Ed a proposito di quest'ultima, approfittando della presenza del neo assessore alle Politiche Sociali, Donato Pace, l'assemblea ha fatto presente i numerosi problemi che vive quotidianamente il “quartiere”: la spazzatura proveniente da tutta la città, le condizioni igienico-sanitarie, l'impraticabilità dei vialetti tra i prefabbricati, la mancanza di servizi, etc… Una rassicurazione c'è stata: il governo cittadino ha a cuore la questione Bucaletto e ci saranno riunioni in cui ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Per intanto il regolamento urbanistico contiene già un segnale positivo: i piani operativi per la cessione gratuita delle aree destinate all'edilizia popolare. Roberta Senese

IL dialogo c'è stato, le parti hanno trovato intese e percorsi comuni. Ieri pomeriggio i cittadini del comitato di quartiere hanno incontrato gli amministratori comunali per discutere i temi caldi all'ordine del giorno. La riunione si è svolta all'esterno degli uffici comunali di Sant'Antonio La Macchia alla presenza di un centinaio di partecipanti. Per il Comune sono intervenuti il Sindaco, Vito Santarsiero, gli assessori al Regolamento urbanistico, Roberto Speranza e ai Rapporti con il comitato di quartiere, Emiddio Fiore, accompagnati dai consiglieri Roberto Galante e Nicola Becce. Le parti hanno condiviso percorsi comuni, facendo leva sul rapporto di collaborazione con il territorio che vede le due realtà ora più vicine. Il direttivo del comitato di quartiere di Betlemme è stato rappresentato dal presidente Gaetano Michele Vignola. Il miglioramento dei trasporti, la questione strade, l'assenza di veri punti di aggregazione per giovani e anziani, il servizio di derattizzazione e di nettezza urbana, la partecipazione degli abitanti alla vita del quartiere. Sono state queste le chiavi di lettura di un confronto a tutto tondo che ha visto Comune e comitato di quartiere pronti a stabilire metodi, valutazioni e programmi d'insieme, legati all'ammodernamento della rete viaria, alla pulizia del quartiere, dopo le ben note vicende legate alla raccolta dei rifiuti urbani, al completamento della segnaletica. Santarsiero ha inteso dare ampie rassicurazioni ai cittadini sui programmi che il Comune intende sviluppare mediante azioni concertate e valutazioni congiunte. L'unico problema non ancora risolto resta quello dello stato di assoluto degrado dei campi di calcetto, in via dei Mille. L'assemblea ha accolto favorevolmente le proposte degli amministratori comunali che dal canto loro hanno espresso disponibilità nel venire incontro alle sollecitazioni, legittime dei cittadini. Il comitato di quartiere ha proposto l'abbattimento del segnale di divieto di transito

Due momenti del faccia a faccia tra amministrazione cittadini (f.Mattiacci)

agli autoveicoli di peso superiore ai 350 quintali posto in via dei Mille, giudicato arbitrario dai residenti e di quello in Costa della Gaveta riguardante il divieto di transito ai veicoli con peso superiore ai cinquanta quintali. Percorsi appropriati, modalità amministrative, sviluppo delle politiche sociali, saranno queste altre chiavi di snodo degli scenari che le parti hanno inteso prendere in seria considerazione. La delicata questione trasporti sarà presa a cuore da Santarsiero, viste le numerose richieste pervenute alla massima espressione comunale dai citta-

dini di Betlemme. I programmi legati ai livelli istituzionali meritano concreta attuazione da parte del Comune di Potenza. Un dialogo franco, sereno che potrebbe dare nuove certezze e forti motivazioni ai cittadini di Betlemme. La reciproca soddisfazione lascia ben sperare, ora non resta che fare i fatti e consentire ai residenti di Betlemme e delle aree limitrofe di vivere condizioni di vita rassicuranti. Tutto questo nell'ottica della concertazione. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

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Potenza


La decisione è stata assunta per la concomitanza del lutto nazionale proclamato per lunedì

Rinviato il consiglio comunale Per Laguardia, invece, si tratterebbe solo di una strumentalizzazione IN segno di lutto per la morte del capitano Antonio Fortunato e per tutti i parà caduti a Kabul non si terrà la seduta di consiglio comunale in programma domani. Ma sul rinvio della massima assise cittadina c’è anche chi da una lettura diversa. Una lettura basata sul fatto che «al termine della riunione della Conferenza dei capigruppo» mancavano ancora all’appello i 27 voti favorevoli per l’elezione del presidente del consiglio comunale». Questa, invece, la lettura di Gianluigi Laguardia a nome dei circoli “Liberal”. Insomma mancato i 27 voti il sindaco di Potenza Vito Santarsiero, «ha preferito approfittare della scusa del lutto nazionale per la morte dei militari caduti nella strage di Kabul, per aggiornare la seduta a data ancora da sapersi». Per Laguardia si tratta di «una figuraccia per il sindaco Santarsiero e per tutti coloro che si sono detti disponibili a rinviare la seduta, tra l’altro convocata precedentemente per le 15.30 e quindi molte ore dopo i solenni funerali di Stato in programma alle 11 del mattino». In pratica il consiglio, visto che era convocato nel pomeriggio, «si sarebbe potuto tenere lo stesso nonostante il lutto nazionale. Anzi sarebbe stata l’occasione per onorare meglio i soldati caduti ed il nostro giovane militare Antonio Fortunato, oltre che con il tradizionale minuto di raccoglimento, magari, anche con un dibattito serio in cui elogiare lo spirito di generosità dei nostri militari impegnati in missioni di pace nel mondo». Come se non bastasse Gianluigi Laguardia sottolinea come «tra le deleghe assegnate dal sindaco ai suoi collaboratori c’è anche la delega “Politiche per la pace». E «invece si è preferito rinviare ancora una volta la riunione dell’assemblea in dispregio di una città e di una comunità affogata da mille problemi e che aspetta ancora in silenzio che i consiglieri trovino la loro “poltrona” giusta per lavorare».

Un momento dell’ultimo consiglio comunale (foto Andrea Mattiacci)

Va ricordato che nella seduta di consiglio che si sarebbe dovuta tenere domani oltre alla elezione dell’Ufficio di Presidenza, c’erano 50 punti iscritti all’ordine del giorno, «roba da far venire il mal di testa solo a leggerli figuriamoci a sentirli discutere da consiglieri ancora neofiti che non hanno ancora avuto la possibilità di esaminare gli atti nelle rispettive commissioni peraltro non ancora insediatesi a tre mesi dalle elezioni». Per Laguardia «comunque non tutto

è casuale in quanto come si sostiene da più parti questa è la tecnica per paralizzare l’attività del consiglio e fare in modo che la giunta proceda senza essere troppo disturbata. Ci sarà da ridere nei prossimi giorni, con una maggioranza che non riesce a far quadrato spaccata al suo interno dalle lotte interne al Pd in attesa di scegliere il neo segretario regionale e di altri partiti, come Idv, che rivendica maggiore dignità».

WE LOVE POTENZA Un concorso per disegnare la città PROSEGUE il lavoro organizzativo del circolo “Angilla vecchia” per portare a termine la fase conclusiva del concorso di idee “We love Potenza: disegniamo insieme la nuova città” dedicato a giovani progettisti di Potenza. Il Concorso chiamava architetti, ingegneri, designer a misurarsi nella progettazione di un centro sportivo polivalente da realizzare nella zona G di potenza al servizio della intera città. Il prossimo ottobre si terrà la mostra pubblica dei progetti partecipanti e nel contempo saranno premiati i primi tre classificati. La commissione giudicatrice, lo scorso primo luglio, ha comunicato all’ente banditore la graduatoria di merito dei primi tre classificati. (La graduatoria è reperibile sul sito www.circoloangillavecchia.it). Era da sei anni che a Potenza non si bandivano concorsi di idee per giovani progettisti, «ed è - ha detto Vincenzo Fierro, presidente del circolo - desolante il silenzio col quale questa iniziativa viene seguita dalle istituzioni locali e più in generale dalla politica, nonostante a Potenza vengono legittimamente rivendicati spazi per attività sportive e aggregative».

L’INTERVENTO

Apertura delle scuole e traffico in tilt «Problema ignorato» «L’INIZIO del nuovo anno scolastico ha nuovamente messo a nudo tutti i problemi legati al traffico cittadino, un traffico congestionato soprattutto nelle aree interessate da scuole e uffici. Il Comune di Potenza ritiene che i lavori appaltati in via del Gallitello e presso l’ospedale San Carlo siano la panacea di tutti i mali ma riteniamo che non sia così. La nostra città ha diversi punti nevralgici per i quali non è mai stato approntato un piano alternativo, vuoi per una mancanza di programmazione, vuoi per il solito ‘tirare a campare’ che caratterizza la nostra amministrazione. L’area del quartiere di Poggio Tre Galli è quella che subisce maggiormente la pressione del traffico cittadino legata soprattutto alla quantità di autobus di linea, principalmente extraurbani, che si concentrano negli orari di uscita dalle scuole, orari che coincidono con il rientro a casa degli abitanti del quartiere. Non sembra che l’amministrazione comunale abbia deciso di affrontare seriamente la questione vi-

sto che, da anni, si parla della necessità di regolamentare l’accesso in città dei mezzi extraurbani. Per l’area di Poggio Tre Galli, sede non solo degli uffici regionali ma anche della maggior parte degli istituti scolastici di Potenza, non è stata prevista nessuna alternativa al trasporto su gomma ed è necessario, quindi, concentrare l’attenzione sulla possibilità di realizzare corsie preferenziali per gli autobus che eviterebbero, nelle ore di massima concentrazione del traffico, la congestione della città. Una futura programmazione, per una nuova mobilità cittadina, dovrà necessariamente prevedere l’ampliamento della rete ferroviaria delle Fal che dovrà abbracciare nuovi quartieri della città di Potenza. I milioni di euro investiti per la nuova viabilità nel capoluogo, non saranno sufficienti a rendere più agevole il traffico visto che sono investimenti che puntano in un’unica direzione non prevedendo possibilità alternative alla mobilità su gomma». Michele Napoli

Alle 10.30 in piazza Mario Pagano

La galleria d’arte contemporanea Tekné ospita l’esposizione

I precari domani in assemblea

Viaggio artistico tra i templari

Un momento della protesta

OGGI si doveva tenere un’assemblea dei precari della scuola. Assemblea che, però, per motivo organizzativi è stata spostata a domani. L’assemblea si terrà alle 10.30 in piazza Mario Pagano. E proprio nella centralissima piazza del capoluogo di regione da giorni c’è un presidio fisso di precari sotto la prefettura. I precari, ricordiamo, protestano contro i tagli al personale scolastico - in Basilicata sono circa un migliaio - deciso dal ministro alla Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini.

La storia della presenza dell’ordine nelle località lucane LA galleria d’arte contemporanea di Potenza, Tekné, in collaborazione con l’associazione Zoe e l’agenzia di viaggi “Mal di viaggi” sta promuovendo in questi giorni un progetto sul tema del passaggio dell’ordine templare in Basilicata. «Il nostro progetto - spiega la gallerista Giuseppina Travaglio - riguarda lo studio della storia lucana ed in particolare di quelle località in cui la presenza dell’ordine dei Cavalieri del Tempio è stata documentata. Dopo una prima conferenza di presentazione nei giorni scorsi a Lagopesole, ieri siamo approdati a Castelmezzano, una delle quattro località inserite nel nostro itinerario turistico-templare con Forenza, Vaglio, e non ultimo il santuario della Madonna di Picciano a Matera. Il progetto avrà in oggetto la realizzazione di un testo-opuscolo proprio sulla storia delle Crociate da divulgare nelle scuole». Alla visita guidata sulle tracce dei Templari a Castelmezzano, partendo dalla croce patente rinvenuta sulla parete orientale della Chiesa Madre Santa Maria dell’Olmo, fino ai resti della fortezza normanna, la Travaglio ha unito l’allestimento di una collettiva dal titolo “Principi d’arte” nello storico scenario del settecentesco palazzo Coiro. «La collettiva resterà aperta per pochi giorni fino al 22 settembre - ha dichiarato la gallerista - e propone opere uniche di diversi artisti: Carlo Berardini, Elena Cavallo, Gianni Pedulla, Giuliana Ielpo, Sabato Angiero, Alessandro Bruno». All'entrata del palazzo sono state esposte le coloratissime opere della Cavallo, che ha anche realizzato dei gioielli in ottone, rame e pietre preziose, inoltre dei dipinti della Ielpo, artista

Tito

Merende e balli nell’area industriale

L’ordine in Basilicata

di Trecchina, riproducenti figure di animali, nonché sculture di animali in carta pesta e seta del Pedulla. Nell’angolo del camino invece sono state proposte le opere di un artista della provincia di Napoli che ha fatto del fuoco proprio la sua tecnica. Proseguendo, si incontra la stanza dedicata ad alcuni artisti orientali nella quale si scorgono pezzi unici di disegni a china. In ultimo dipinti di acquerelli su seta e soggetti di un artista di Tricarico». Uno degli obiettivi principali della galleria Tekné è secondo la Travaglio la ricerca e la promozione di giovani talenti, anche grazie ad eventi internazionali come Artekné la prima mostra mercato internazionale allestita a Matera a palazzo Gattini lo scorso mese di maggio. Rocchina Martoccia

TITO - Domani pomeriggio di domenica, 20settembre, alleore 18in Contrada Vallo del Fosso nella zona industriale di Tito presso la Masseria del Conte, si avrà la possibilità di trascorrere un dopo pranzo quantomeno inusuale. E’ stata, infatti, organizzata una merenda che prevede la degustazionedidolci interamentefattiincasa e tipicamente lucani. Il tutto accompagnato da una performance dell'associazioneIatridadi MariannaNolè,dove ballerine esperte e vere ricercatrici del settore proporranno uno spettacolo di pizzica e danze popolari. Ma non è tutto. Sarà a disposizione di quanti parteciperanno anche il maneggio con i cavalli per un primo approccio con l'equitazione. Insomma, uno spaccato di genuina vita rurale che ci si prefigge di rivalutare e di porre al centro di un auspicabile nuovo stile di vita, più a contatto conla natura ed intriso di antichi valori e tradizioni nostrane. La Masseria che apparteneva al conte Coiro-Le Caldani è facilmente raggiungibile dalla zona industriale di Tito, dando le spalle al quartiere dell'Efab e proseguendo sul vialone dell'Asi alla volta della collinetta situata proprio di fronte. L'iniziativa è il primo appuntamento di un nutrito cartellone culturale che ha come obiettivo la conoscenza di dimore e location sconosciute in simbiosi con la conoscenza ed il recupero delle tipicità storiche

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Potenza 23

Domenica 20 settembre 2009


Agenda

Potenza

Domenica 20 settembre 2009

Torna il mercatino dell’antiquariato

ANCHE nelle piazze del capoluogo il prossimo 27 settembre si terrà “La giornata nazionale del ciclamino”, organizzata dal Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia. La Giornata nazionale del ciclamino offre, anche quest’anno, la possibilità di partecipare alla raccolta fondi a favore della ricerca scientifica. Nel corso della giornata, presso i punti di distribuzione dei ciclamini, verrà fornito del materiale informativo e il pubblico potrà chiedere informazioni ed aggiornamenti su questa complessa patologia. La giornata ha come obiettivo, inoltre, quello di raccogliere fondi per la ricerca.

DOMANI a Largo Pignatari e Vico e Largo Serrao torna il Mercatino delle cose usate e d’altri tempi. Oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d'epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d'antiquariato, usati, vecchi o antichi. C’è tutto un mondo da scoprire tra le bancarelle degli espositori del mercatino. Tempo permettendo, quindi, si potranno trascorrere piacevoli ore - i banchetti resteranno aperti fino alle 22 - sfogliando libri o cercando l’oggetto della nonna che appartiene ai nostri ricordi.

NUOVA FERMATA

APPUNTAMENTI

Anche nel capoluogo “La giornata del ciclamino”

CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470

Se ne vanno gli ultimi turisti

Sala 1 PELHAM 1 - 2 - 3 17.20 - 19.30 - 21.40 Sala 2 L’Era glaciale 3 - L’alba dei dinosauri 17 - 19 - 21 Sala 3 G.I. Joe 17.45 - 20 - 22.15 Sala 4 Segnali dal futuro 18.30 - 21 Sala 5 Il grande sogno 18 - 20 - 22 Sala 6 Basta che funzioni 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 7 The informant 17.30 - 19.45 - 22

Potenza-Università

DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Il grande sogno 19-21

DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso

L’era glaciale 3

Muro Lucano 20 settembre 1969 - 20 settembre 2009 Cara Irma e Armando auguri per i vostri 40 anni di matrimonio, perché il vedervi felicemente uniti dopo tanti anni di vita coniugale ci insegna quanto sia importante e fondamentale il valore sacro del matrimonio e della famiglia. Augurissimi infiniti dai vostri figli Carmine, Dina, Emiliano, e i coniugi, dai nipoti, fratelli, sorelle, dai parenti e dagli amici della forestale di Muro Lucano. Buon anniversario

Auguri nonna! Nel giorno dedicato alla tua festa, tutta la tua numerosa famiglia di abbraccia forte forte

NOVITA’ a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l’assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».

ELLIE e Manny aspettano il loro primo figlio. Diego non ha più il solito spirito di caccia: ormai invecchiandosi ha perso la velocità, che ritroverà solo alla fine del film.

Il grande sogno LAURA è una studentessa universitaria pronta a lottare contro l'ingiustizia. Libero è un leader del movimento studentesco. Gli anni sono quelli che precedono, attraversano e seguono il 1968.

Segnali dal futuro DURANTE l’inaugurazione di una nuova scuola elementare, a dei bambini viene chiesto di fare dei disegni da inserire in una capsula del tempo.

NUMERI UTILI ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi

Farmacie di turno TURNO FESTIVO 20 Settembre Caiazza via Tirreno, 3/11 0971/53430 Dente via Pretoria, 25 0971/21449 TURNO NOTTURNO Dente via Pretoria, 25 0971/21449

Numeri utili Carabinieri

112

Polizia

113

Vigili del fuoco

115

Enel Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas

803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515 0971.53214 347.3015277 0971 331111 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111

Fondazione Antiusura

0971 51893

Comune

0971 415111

0971 54726

Motorizzazione Esercito

0971 444819

Avis

0971 442991

Aias

0971 45090

Difensore civico reg. Federconsumatori

0971 415150 0971 34444 0971411144

Adoconsum Adoc Basilicata

0971 46393

Acu (Ass. cons. utenti)

097122308

Cif (Centro it. femminile)

0971 69169

Telefono Amico

199 284 284

Telefono Azzurro

0971 19696

Telefono Donna

0971 55551

Istituzioni Regione Basilicata

0971 668111

Provincia

0971 417111

Pronto soccorso

Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp

Ateneo

Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.

118 611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111 0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640

Biblioteche e musei

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25 Cancellara Una manifestazione promossa dalla Cia e dall’associazione “Anabio”

Una giornata biologica E con il tempo il mercato è cresciuto sempre più e ha trovato consensi CANCELLARA - Una giornata per gustare i prodotti alimentari biologici e per interrogarsi sulle prospettive del “bio”. E’ la “Giornata nazionale del biologico” promossa dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) e dall'associazione di settore Anabio (caratterizzata dallo slogan “Io mangio bio”) che in Basilicata prevede una manifestazione centrale oggi a Cancellara, presso l'azienda “BioAgriSalute”. «Un'occasione - spiega Donato Muscillo, presidente Anabio - per interrogarci su cosa devono fare i produttori della regione più biologica d'Italia, con il 21,2 per cento della superficie agricola utilizzata, ovvero 115.144 ettari (su 542.256 ettari complessivi) destinata a coltura biologica e seconda per estensione solo alla Sicilia, a partire dal più efficace utilizzo delle Misure del Psr 20072013 a sostegno del bio lucano». Intanto, un primo interrogativo riguarda la staticità dei produttori bio: a maggio 2009 il numero delle aziende iscritte all'Albo regionale dei produttori e preparatori biologici è di 5310 unità e tale livello - come conferma l'Alsia - rimane stabile praticamente dal 2005. Le prospettive sono di un ridimensionamento di aziende e superfici destinate al biologico e di una sorta

Un campo di pomodori biologici

di selezione “naturale” tra i produttori dovute alle richieste specifiche di mercato. Accade - secondo i dati dell'Osservatorio economico della Cia - che mentre l'alimentare tradizionale tira la cinghia, il “bio” non conosce crisi. I consumi continuano a crescere (più 10 per cento annuo come media nazionale e più 4 per cento come media Basilicata; più 6 per cento nel primo semestre 2008 come media nazionale e più 2,5 per cento come media Basilicata), ma c'è il rischio che le nostre tavole vengano invase da prodotti stranieri.

«Dunque, un “bio” - afferma la Cia - a due facce. Se da una parte c'è soddisfazione per l'aumento degli acquisti delle famiglie, dall'altra c'è preoccupazione per una situazione produttiva che inverte la tendenza e registra un calo (meno 5 per cento) delle superfici certificate e degli operatori (meno 2 per cento) che oggi rappresentano il 3 per cento del totale. Un quadro determinato da una scarsa attenzione nei confronti del biologico, sia a livello centrale che regionale». Da qui l'esigenza di politiche e di interventi incisivi per ridare slancio al setto-

Bella Oggi la seconda giornata

re. A discuterne a Cancellara (alle 17.30, sala consiliare del Comune) saranno i dirigenti della Cia, Donato Distefano, Paolo Carbone e Donato Muscillo, l'assessore regionale all'Agricoltura Vincenzo Viti, dirigenti dell'Icea, tecnici e funzionari dell'Alsia. E' previsto anche un incontro tra produttori (secondo il censimento Alsia aggiornato al 2008 in Basilicata sono 1.142 i “licenziatari”, vale a dire produttori che hanno commercializzato prodotti certificati da “agricoltura biologica”) e gruppi di acquisto “sud

sud” e naturalmente la degustazione di prodotti bio. Nel settore dei prodotti confezionati - ricorda la Cia - l'impennate più vistose nei consumi si hanno per l'ortofrutta (più 25,2 per cento nel 2007 e più 18,4 per cento nel primo semestre del 2008), per gli alimenti per l'infanzia (più 36,4 per cento e più 17,6 per cento), per la pasta e il riso (più 13 per cento e più 32 per cento), per il pane e i suoi sostituti (più 32,4 per cento nel primo semestre 2008). Sempre nel settore del “bio” confezionato, da rilevare che a livello geografico nel 2007 si è avuta una forte crescita nel Nord (tra più 15 e più 17 per cento). Più contenuto l'aumento nel Sud (più 3,4 per cento); mentre nel Centro si registra una flessione (4,5 per cento). «Per quanto riguarda i prodotti sfusi, si hanno - rileva la Cia - incrementi nei consumi dei formaggi (più 2,1 per cento nel 2007 e più 5,6 per cento nei primi sei mesi del 2008), negli ortaggi (più 9,4 per cento e più 2 per cento), nella frutta (più 3,4 per cento e più 3,5 per cento). Per quanto concerne, invece, i canali distributivi del “bio”, la Cia evidenzia che il 45 per cento degli acquisti avviene nei supermercati ed ipermercati, il 26 per cento nei negozi specializzati, il 9 per cento nella vendita diretta e il 20 per

cento da parte dei gruppi d'acquisto solidali e nel dettaglio tradizionale. Acquista prodotti biologici almeno occasionalmente oltre il 70 per cento degli italiani, ma i l consumatore più frequente e fedele si può rappresentare come una donna dai 25 ai 44 anni, con un figlio oltre gli 11 anni, di classe (e reddito) media o medio-alta, diplomata o laureata, che vive nelle regioni del nord ovest e del nord est. Il motivo principale per cui acquista biologico è l'assenza di pesticidi e fertilizzanti sintetici, di Ogm e additivi, come anche intolleranze e allergie alimentari, seguite da motivazioni di tenore ambientale. Ben il 17 per cento consuma prodotti biologici dietro consiglio del medico. Un'indagine svolta da “NaturaSì” (catena di oltre 60 supermercati biologici) rivela che i suoi consumatori sono per il 23,6 per cento impiegati, per il 9,9 per cento insegnanti, per il 5,2 per cento professionisti, per il 4,5 per cento medici, il 10,9 per cento è costituito da casalinghe, il 9,2 per cento da pensionati. Per quanto riguarda l'età, il 18 per cento ha da 25 a 34 anni, il 38 per cento dai 35 ai 44 anni e il 24 per cento dai 45 ai 54. Il 50 per cento ha un diploma di scuola media superiore, il 3 per cento una laurea breve e il 35 per cento la laurea.

Pignola Martedì è previsto un incontro

“Zoion planet” Un gemellaggio Di scena la mozzarella tra produttori di fagioli BELLA - Seconda giornata per “Zoion Planet”. Riflettori puntati sulla zootecnia lucana nel Marmo Platano -Melandro al “CraZoe” di Bella Scalo. “Agricoltura in forte crisi, quali prospettive per un concreto rilancio?” è il tema di una tavola rotonda in programma per questa mattina, alle 9,30, alla presenza del presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo, del presidente Cra-Zoe, Romualdo Coviello, dell'assessore all'agricoltura, Vincenzo Viti, del presidente della Giunta Provinciale, Piero Lacorazza, dell'assessore provinciale all'agricoltura, Nicola Figliuolo, del presidente dell'Apa, Palmino Ferramosca, del direttore della Coldiretti, Giuseppe Brillante, del Presidente della Cia , Donato Distefano, del Presidente della Confagricoltura, Rocco Graziadei, del sindaco Salvatore Santorsa e del Presidente dell'associazione “Terra Lucana”, Antonio Stolfi. “L'evento nasce con la finalità di offrire, con cadenza annuale - ha detto Stolfi- un palcoscenico sul quale possano delinearsi i futuri scenari di un'antica professione. Con la terza edizione di Zoion Planet, mostra locale di bovine razza frisona italiana si presenta in una zona a grande vocazione zootecnica, Sant'Antonio Casalini in agro del comune di Bella, dove gli operatori possono confrontarsi e approfondire le problematiche del settore, nonché dell'importanza di fare sistema e di riconoscere un ruolo di centralità delle aziende”. Ieri sera è stata la volta della conferenza dei sindaci del Marmo -Melandro sulle tematiche agricole. Nella mattinata di ieri invece ha preso il via il corso di toelettatura organizzato dall'Apa, la sfilata delle manzette condotta di giovani allevatori (Agafi e Bjc), la rassegna dei bovini da latte presenti alla manifestazione, l'esposizione di capi bovini da latte, carne a duplice attitudine, la dimo-

PIGNOLA - La Comunità montana "Alto Basento" e la Comunità montana "Alto Agri" in collaborazione con le aziende agricole sperimentali dimostrative Alsia "Pantano" di Pignola e "Bosco Galdo" di Villa d'Agri, hanno organizzato per martedì, alle otto e mezza presso la chiesa Madonna degli Angeli a Pantano, un incontro tra i produttori di Fagioli di Sarconi Igp e quelli di Pignola "Fasul ross' scritt". Una sorta di gemellaggio. Infatti, in gruppo di coltivatori di Pantano di Pignola renderà visita ai colleghi della Val d'Agri per confrontarsi sulle tecniche di coltivazione, raccolta e vendita. La giornata inizierà con la visita dell'Azienda Alsia "Bosco Galdo", dove i tecnici della struttura introdurranno gli ospiti del Pantano nella realtà orticola della zo-

L’interno di un caseificio

strazione della trasformazione del latte e le prove di analisi sensoriali dei prodotti caseari. A seguire “Mozzarella in diretta” organizzata dall'azienda “Al laghetto tra i monti”. Oggi invece “sarà l'occasione per evidenziare anche i vincoli e le opportunità per la filiera- conclude Stolfi- le attuali condizioni del mercato e delle produzioni al fine di analizzare le prospettive e le strategie degli allevatori. Si intende mettere in campo nuove azioni per promuovere la crescita e la qualità del comparto da sempre punto di riferimento per il benessere del territorio del MarmoMelandro”. Angela Scelzo

na. Seguirà l'incontro e la visita delle aziende aderenti al Consorzio di tutela del "Fagiolo di Sarconi". Saranno diversi e variegati gli argomenti dell'incontro: il piano d'impresa per l'avvio di un'azienda orticola, gli aspetti amministrativi e fiscali, le norme igienico-sanitarie, gli aspetti dei vari processi di produzione e trasformazione, la gestione dei laboratori di confezionamento. Spazio anche agli strumenti di comunicazione e marketing per pubblicizzare al meglio il prodotto. Tutto ciò rientra nel progetto Alsia - Comunità Montana "Alto Basento" per il recupero e la valorizzazione del Fasull ross' scritt di Pantano di Pignola. Claudio Buono

Nasce la filiera corta anche per i prodotti naturali VIETRI - E' partita da poco la campagna promozionale "Filiera corta bio", realizzata da diversi gruppo di produttori biologici italiani, grazie alla collaborazione del ministero delle Politiche agricole, dell'associazione di consumatori Adoc, dell'Uimec Uil e dell'ente di certificazione Icea. All'interno di questa vasta ed articolata partnership, è presente il consorzio di produttori biologici "Con.Pro.Bio Lucano", che rappresenta la maggiore componente della categoria per la Basilicata. «Produrre biologico oggi permette di ottenere le migliori garanzie in termini di controllo dei processi produttivi»,

questo quanto sostenuto dal presidente del consorzio, Michele Monetta. Tutto ciò favorisce l'eliminazione di molti dei passaggi commerciali che contribuiscono alla formazione ed alla crescita del prezzo finale. L'obiettivo è quello di favorire la divulgazione dei vantaggi del biologico in generale, e di illustrare le modalità di approvvigionamento in particolare, il Con.Pro.Bio Lucano ha inserito all'interno del più ampio programma di "Filiera Corta Bio" una serie di iniziative, come la realizzazione di una conferenza pubblica riguardante il tema del biologico c.b.

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Ultima puntata del viaggio fatto alla scoperta di come un tempo si vivevano le vacanze

E con una “perla” finisce l’estate Si deve a Stefano Rivetti, conte di origini liguri, la scoperta di Maratea POTENZA - Devono dire grazie ad un conte di origine ligure i lucani che ora portano Maratea all'occhiello della propria giacca. Fu infatti Stefano Rivetti, industriale tessile con l'hobby del turismo, che s'innamorò per primo di Maratea e le valorizzò la costiera. Prima ristrutturò un’antica torre che diventò il suo quartiere generale, poi costruì un albergo a cinque stelle, il Santavenere, dove potevi incontrare Gianni Agnelli, Angelo Rizzoli, Gina Lollobrigida e qualche altro grande nome della finanza italiana, poi fece erigere il grande Cristo che domina il Golfo di Policastro e dall'alto dei suoi 32 metri, è diventato l'attrazione turistica più frequentata grazie anche ad una ardita strada realizzata dalla Provincia con alcuni ponti che raggiungono la vetta del monte di San Biagio. Ora non sarebbe più possibile fare una strada così, ma Rivetti era un vero benefattore della zona che portò ricchezza, prestigio e trasferì anche una sua piccola fabbrica di tessuti all'interno della costa, che diede lavoro a molti operai. Era l'epoca con cui, grazie all'intervento di Emilio Colombo, allora ministro dell'Industria e commercio, fu varato un grande piano per la valorizzazione della costa tirrenica lucana. Maratea era già la “perla del Tirreno”, ma diventò sempre più meta di un “turismo di qualità” come amava definirlo proprio il conte Rivetti che una volta rimorchiò al Santavenere il fior fiore

Una veduta della costa di Maratea

del giornalismo italiano per lanciare la città lucana nel panorama turistico internazionale. La fortuna di Maratea durò diversi anni e consentì a molti lucani di realizzare magnifiche ville sulla costa, con progetti molto discreti che non ne deturpassero il

paesaggio. In questo rigoroso stile fu costruito il “Pianeta Maratea” (invisibile dalla costa), un grande albergo di prestigio, proprio sotto la statua del Cristo, ancora oggi molto frequentato. E prima di questo (dovuto ai costruttori romagnoli che

avevano realizzato il Grande Hotel di Rimini) altri deliziosi hotel, tra i quali, Villa Cheta che fecero da apripista ad una serie di strutture molto funzionali. In questa visione di un turismo internazionale, una buona azione svolse - e svolge - l'Azienda sutonoma per

il turismo di Maratea. Maratea, tutto sommato, anche oggi vive al centro di un turismo importante del mezzogiorno d'Italia, anche se la qualità è cambiata e ad un turismo esclusivamente di qualità, o di elite si è sostituito un turismo “anche” di quantità che spesso nuoce

alla straordinaria bellezza del posto. Ma certe ricchezze non si possono tenere in vita solo per pochi, come ai tempi di Rivetti. Occorre solo tutelarle dai danni che, inevitabilmente, procura il turismo di massa. E' diversa la situazione del litorale ionico lucano, dove le spiagge, simili a quelle romagnole, e le esigenze di un pubblico che ha bisogno del mare per lasciare i centri assolati dell'alto Basento, assorbono proprio un turismo più numeroso e popolare.. Anche qui sono state realizzate strutture di qualità (qualcuna anche sotto inchiesta per via dell'acquisizione non proprio chiarissima del litorale sul quale sorgono) ma la base rimare quella del turismo domenicale per i lucani, costretti a fare in conti con bilanci familiari non eccezionali. La motorizzazione di massa e il desiderio della scoperta, hanno incrementato anche il turismo fuori regione. Sono tanti i lucani che preferiscono le spiagge pugliesi e, ancor più, quelle calabresi, quando si tratta di scegliere una meta piuttosto vicina. Ma sono tanti (una volta tantissimi) che ancora oggi frequentano le spiagge delle Marche o dell'Emilia - Romagna. Rimini, Riccione, Gabicce e tanti altri centri sono rimasti nel cuore dei lucani, come luoghi di divertimento a buon prezzo e come località della memoria. Quella giovanile quando il turismo era un'altra cosa. Oggi invece… Vittorio Sabia

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Il 30 settembre prossimo scade l’ordine di servizio

L’episodio ieri mattina

Missanello, buoni segnali sul futuro dei Vigilantes

Volo di 12 metri Morta trentenne di Lauria

MISSANELLO - Era il 23 luglio, quando finalmente arrivava comunicazione ufficiale che l'acquedotto pugliese aveva revocato l'ordine di servizio che prevedeva il licenziamento di 12 unità vigilantes su 14 impiegate presso l'impianto di potabilizzazione del Pertusillo. Il termine slittava al 30 settembre. A distanza di quasi dieci giorni dallo scadere del tempo a disposizione, una domanda nasce spontanea: cosa si prevede all'orizzonte per i lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro? Buone o cattive notizie? Ancora non sono maturi i tempi e nulla è lecito sapere. Il sindaco Senatro Vivoli ha dichiarato: «Siamo a conoscenza che si sono svolti diversi incontri tra le autorità competenti, e qualcuno con i sindacati, per affrontare nel migliore dei modi una situazione che ribadisco costituisce grande importanza per due piccoli comuni come Missanello e Gallicchio. Secondo quanto mi è stato riferito ci sono buoni segnali e sono fiducioso che la controversia trovi una giusta e adeguata conclusione». D'altra parte uno dei lavoratori ha aggiunto: «L'impegno che è stato manifestato, fino ad oggi, dalle istituzioni ci soddisfa

Uno scorcio di Lauria

Il lago del Pertusillo dove operano i vigilantes

seppure attendiamo le notizie più certe sul nostro futuro perché solo allora potremo realmente chiudere la questione». Tutto ha avuto inizio nella metà di maggio quando, per la prima volta, giunge la notizia ai lavoratori dell'intenzione della ditta di voler sostituire il presidio di vigilanza con un sistema di videosorveglianza con pattugliamento occasionale. Immediatamente viene effettuata una controproposta per mantenere in piedi almeno 243 ore lavorati-

Costituito il gruppo locale

Noepoli, arrivano i “rangers” NOEPOLI - E' stata costituita recentemente la delegazione locale dei “Rangers International”. I volontari hanno una propria sede a Noepoli e sono presenti in diversi Comuni della Basilicata. Rangers International è un'associazione di volontariato che opera sul territorio italiano da oltre 15 anni, è composta da uomini e donne maggiorenni, è apolitica ed apartitica, non persegue finalità politiche né confessionali, non ha scopo di lucro ed è autofinanziata ed autogestita. Gli aggregati dell'Associazione presentando quale loro peculiare connotazione una

VAL D'AGRI - All'insegna della valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, “protagonista”la sinergia di due Comunità Montane e l'Alsia. La Comunità Montana “Alto Basento” e la Comunità Montana “Alto Agri” in collaborazione con le Aziende Agrarie Sperimentali Dimostrative Alsia “Pantano” di Pignola e “Bosco Galdo” di Villa d'Agri, nell'ambito dei propri progetti di valorizzazione dei Prodotti Tipici Agroalimentari, hanno organizzato, per martedì 22 settembre, un incontro tra i produttori di Fagioli di Pignola e quelli della Val d'Agri per confrontarsi sulle

particolare sensibilità verso il patrimonio naturale e la sua conservazione, nonché uno spiccato senso sociale, ed ispirando altresì la loro opera al più chiaro e disinteressato volontariato, hanno un vero amore per la natura e si adoperano per difenderla, si rendono utili in caso di calamità, amano gli animali e non vogliono che siano maltrattati o soppressi per il gusto di ucciderli. Lo scopo dell'associazione è anche quello di aiutare il comune, collaborando, in particolare, con la polizia municipale ma anche con altri enti. e. m.

ve che corrispondono ad un lavoratore di 173 ore e un secondo di appena 70 ore al mese, che viene accettata. Ma partono le proteste, capeggiate dai due amministratori locali, Pasquale Sinisgalli neo eletto sindaco di Gallicchio e Senatro Vivoli, primo cittadino di Missanello. Si chiede a gran voce l'intervento della Regione e una riunione per discutere della decisione che non soddisfa coloro che hanno sempre considerato l'impianto un obiettivo sensibile. Il 17 luglio, final-

mente, si giunge sul tavolo della presidenza regionale ma la riunione viene sospesa mentre il presidente Vito De Filippo chiede l'immediata revoca dell'ordine di servizio per discutere della questione nelle sedi competenti. Dopo circa una settimana la comunicazione della revoca, a quanto pare altri tavoli di discussione sono stati effettuati, ma, ad oggi, nulla di ufficiale è ancora trapelato, non resta che attender lo scadere dei termini previsti. Francesca Gresia

LAURIA - Una giovane donna 30 enne di Lauria si sarebbe tolta la vita ieri mattina gettandosi dal terzo piano di una palazzina in costruzione. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto la donna avrebbe lasciato la propria abitazione ubicata in una contrada di Lauria per raggiungere a pochi metri di distanza una palazzina, ancora in fase di costruzione, di proprietà del fratello per poi lanciarsi dal terzo piano e lasciarsi cadere nel vuoto. E' stato un volo di circa dodici metri quello fatto dalla ragazza. Purtroppo l'impatto con il terreno non le ha dato possibilità di scampo. L'allarme è scattato poco dopo le ore 10, quando il corpo della donna è stato visto giù per strada. Immediatamente sul posto sono giunti i sanitari del 118 che tempestivamente hanno

A battesimo l’associazione “Insieme per Nemoli” NEMOLI - Si arricchisce il panorama del volontariato: neigiorniscorsi èstatatenuta a battesimo l'associazione “Insieme per Nemoli”. «Riteniamo che il territorio ha urgente bisogno di luoghi e momenti di partecipazione civile, di attenzioni tra generazioni e culture, ha bisogno di solidarietà per contrastare l'esclusione e imparare di nuovo insieme a essere comunità», ha dichiarato il neo presidente Giovanni Bifano, esponendo gli obbiettivi e le motivazioni della nuova associazione. «Il rilancio delle energie di un comune e di un territorio continua Bifano - passa anche attraverso progetti comuni come questo, proiettati

verso il futuro ma nel contempo saldamente legati alle radici che mantengono il territorio ben ancorato, capace di recuperare il patrimonio materiale e culturale». La volontà dei soci è quello di rimboccarsi le maniche e cominciare un lento e certo-

sino lavoro per la crescita del paese, collaborando e confrontandosi con lealtre associazioni di Nemoli e dei paesi vicini. E le proposte del presidente non mancano, a partire dal turismo: «Dobbiamo partire dalla consapevolezza matu-

Comunità montane e Alsia in campo per la loro valorizzazione

Val d’Agri, all’insegna dei prodotti tipici tecniche di coltivazione, raccolta e commercializzazione del prezioso legume. Lo scopo dell'iniziativa è quello di gemellare due territori che, per patrimonio rurale e tradizione agricola, sono accomunati dalla presenza di produzioni tipiche che, opportunamente valorizzate e certificate, potranno assicurare un sicuro futuro alle vendite ed integrare opportunamente i redditi delle im-

inviato sul posto un'ambulanza con medico a bordo e nel frattempo era stato chiesto anche l'intervento dell'eliambulanza, ma purtroppo, i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare la morte della giovane. L'eliambulanza aveva raggiunto il rione superiore di Lauria ma invano è rimasta ad aspettare per circa un'ora per poi fare rientro alla base. Sul posto sono subito giunti i militari della locale stazione carabinieri e della compagnia di Lagonegro che hanno dato inizio alle indagini che, però, si sono subito orientate verso l'ipotesi del suicidio Appena ricevuta l'autorizzazione del magistrato di turno della procura di Lagonegro, i servizi funebri hanno provveduto a portare via il corpo che è stato consegnato alla famiglia. Emilia Manco

prese agricole dei territori montani. La visita inizierà dall' Azienda Alsia “Bosco Galdo” di Villa d'Agri, dove i tecnici della struttura introdurranno gli ospiti “Pantanesi” nella realtà orticola della zona, affrontando le problematiche di settore ma soprattutto si farà riferimento al progetto di valorizzazione attuato nell'area a favore del Fagiolo ad IGP di Sarconi.. Seguirà l'incontro

e la visita delle aziende aderenti al Consorzio di tutela del “Fagiolo di Sarconi”. Il corso rientra nel progetto della Comunità Montana “Alto Basento” e dell'Alsia “ Recupero e valorizzazione del fagiolo rosso di Pignola Fasull Ross' Scritt di Pantano. “E' importante - ha sottolineato il commissario della Comunità Montana Alto Basento, Gerardo Ferretti, che

due comprensori montani come i nostri, con il prezioso contributo dell'Alsia, abbiano promosso iniziative volte a valorizzare i propri prodotti Tipici per tutelarli ma soprattutto - aggiunge il commissario - per garantire alle aziende agricole opportuni servizi ed iniziative tesi ad assicurare redditi significativi che renderanno possibile la permanenza delle imprese a presidio del territo-

rata sul territorio, vale a dire la consapevolezza che il turismo rappresenta l'unica risorsa vera e reale che può offrire una fonte di reddito importante». O il sociale: «Bisogna riscoprire e ripercorrere il sentiero che tiene aperto il collegamento tra deboli e precari, dobbiamo diventare cassa di risonanza per dare loro voce e forza. La logica che vogliamo diffondere è questa - conclude Bifano - insieme si può, perché insieme si deve». Alla presentazione hanno partecipato anche i sindaci di Nemoli Antonio Filardi, Rivello Antonio Manfrelli e Trecchina Ludovico Iannotti. Francesco Zaccara rio, dell'ambiente e della tradizione rurale”. Chi desidera partecipare può comunicarlo all'Alsia AASD “Pantano di Pignola” allo 0971/48200 o 335/5974517. Tra gli argomenti dell'incontro: il piano d'impresa per l'avvio di un'azienda orticola, gli aspetti amministrativi e fiscali, le norme igienico-sanitarie, gli aspetti dei vari processi di produzione e trasformazione, la gestione dei laboratori di confezionamento. Spazio anche agli strumenti di comunicazione e marketing per pubblicizzare al meglio il prodotto. Angela Pepe

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Domenica 20 settembre 2009


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Si è concluso nei giorni scorsi il convegno ecclesiale della diocesi guidata da Ricchiuti

Acerenza, la Chiesa riparte dall’educazione ACERENZA - Si è concluso nel pomeriggio di venerdì, con una celebrazione in cattedrale, il Convegno Ecclesiale Diocesano che ha analizzato il tema “Il compito educativo della Chiesa: una speranza da consegnare”. Una tre giorni di convegno, dedicati alla riflessione, tenutosi presso il Villaggio Tabor ad Acerenza, per poter approfondire il tema del'educazione attraverso gruppi di lavoro, ogni giorno con delle tematiche specifiche da affrontare. «Il convegno racchiude in sé - ha affermato il vescovo della Diocesi di Aceren-

za, Giovanni Ricchiuti - lo stile sinodale della Chiesa, che vuol dire sulla stessa strada, insieme». Il convegno significa, convenire, andare nella stessa direzione, questo il significato. Viaggiare insieme con il Signore. Ogni anno si propone un tema ai destinatari, ai presbiteri, ai religiosi, ai seminaristi, alle comunità parrocchiali, a movimenti e associazioni, agli insegnanti di religione e ai catechisti, tutti insieme in preparazione per affrontare un nuovo anno liturgico. Alla tre giorni sono intervenuti la sociologa An-

na Pacucci, dell'università di Bari, la quale è intervenuta su “I cambiamenti socio-culturali e la Parrocchia nel contesto odierno”, mettendo in risalto il ruolo degli educatori nella vita di tutti i giorni. Nelle ultime due giornate don Vito Orlando, sacerdote salesiano, ordinario di pedagogia sociale presso la Facoltà di Scienze dell'educazione Pontificia Salesiana, nei suoi interventi ha evidenziato il ruolo sociale della Chiesa. «La Chiesa ha così riferito don Vito Orlando - è luogo di crescita, di educazione e promozione. La chiesa si fa carico di far ritrovare il senso del-

la vita attraverso l'educazione alla vita». Le giornate sono state scandite da momenti di intensa riflessione nei gruppi di lavoro in cui sono state analizzate, a seconda del tema, le sfide educative del territorio diocesano, quali le priorità all'interno delle parrocchie. Come nell'intervento di don Vito Orlando: «le parrocchie sono i luoghi concreti in cui si attivano i processi educativi. Nelle parrocchie la chiesa educante si fa servizio alla gente, per esprimere solidarietà concreta con il mondo ed entrare in sintonia con le attese più profonde del cuore dell'uo-

Un momento del convegno

mo». Soddisfatto delle presenza di tanti giovani il vescovo Ricchiuti, arrivato al quarto anno del suo mandato, ha parlato della Diocesi come una chiesa viva e desiderosa di affron-

tare i problemi, come sta accadendo nella realtà di Palazzo San Gervasio. E poi ha così concluso: «C'è l'impegno di voler camminare insieme». Enzo Saluzzi

L’assessore ai Lavori pubblici, Pippa, racconta la scoperta degli scatoloni abbandonati

La “Venosa” buttata per strada Depliant turistici dell’Apt gettati in un campo nei pressi della provinciale 9 VENOSA-Esclusa dai percorsi del Piano Tu- ci durante il viaggio in macchina. Evidenteristico Regionale, Venosa è stata inclusa nei mente altri passanti si sono fermati a curiocanali di distribuzione del materiale propa- sare tra i pacchi:, li hanno aperti, hanno pregandistico elaborato dall'Agenzia di Promo- levato quello che loro interessava e hanno zione Territoriale Basilicata. «Solo che han- sparso il resto sul terreno circostante. Ad no sbagliato a individuare il luogo dove de- una prima occhiata ci rendiamo conto che positare depliants riccamente illustrati, vo- l'umidità della notte e forse una leggera pioggerellina ha contribuito lumi patinati, cartine geografia deformare il materiale, renche….»- ci dice affacciandosi al dendolo inutilizzabile. Ma poi, finestrino della macchia, con spostando i vari pacchi, riuuna sottile ironia e con il sorriso sciamo a trovare materiale ansotto i baffi, l'assessore comunacora in buone condizioni. Scole ai lavori Pubblici, Antonio Pippriamo, così, interessanti pa. E ci invita a seguirlo per renpubblicazioni edite dall'Agenderci conto e toccare con mano la zia di Promozione Territoriagravità della situazione denunle Basilicata. Due sono della ciata. Mentre ci rechiamo sul poserie «B Basilicata. Bella scosto incriminato (sulla SP 9 Venoperta». La prima riporta le sa-Lavello in prossimità del passtrutture ricettive e i servizi saggio a livello e dopo il ponte presenti in Regione; la seconsulla Fiumara) Pippa ci racconta da illustra i luoghi, gli eventi, come ha scoperto l'amara sorle suggestioni in programma presa. «L'altra sera tornavo da per il 2009. Infine troviamo Lavello. A un certo punto ho vi- L’assessore nel luogo del ritrovamento una aggiornatissima cartina sto sul ciglio della strada uno turistica della Basilicata restrano cumulo di scatoloni, alcudatta dall' Istituto geografico ni dei quali semiaperti. Incuriosito, mi sono fermato e mi sono avvicinato a De Agostini. «Chi ha scaricato questo matequei pacchi. Man mano che riuscivo a mette- riale in questo posto ha mostrato scarso rire a fuoco e collegare tra di loro i vari parti- spetto per l'ambiente e ha sperperato risorse colari, mi rendevo conto dello scempio attua- pubbliche, che potevano essere utilizzate to e della dissipazione di denaro pubblico molto bene per le finalità per le quali erano realizzata- ci racconta, ancora meravigliato state studiate e predisposte - sottolinea Ane scandalizzato, Pippa- In quella che era di- tonio Pippa - E, inoltre, l'Apt ha verificato se ventata una vera e propria discarica a cielo il materiale inviato per la distribuzione è araperto ho trovato scatoloni di depliants, car- rivato a destinazione? Invito, comunque, tine geografiche, guide turistiche». Quando l'Apt a provvedere a far rimuovere il matearriviamo sul posto troviamo una situazio- riale abbandonato e a far ripulire l'area». ne peggiorata rispetto alla descrizione fattaGiuseppe Orlando

Acerenza Dopo la scoperta de “Il Quotidiano”

Discarica verso la bonifica ACERENZA - Sono passati poco più di tredici giorni dalla “scoperta”, da parte del Quotidiano, della discarica abusiva ritrovata in una contrada poco distante dal centro abitato, in quella che tutti conoscono come contrada Madonna del Cupo. Niente sigilli almeno per adesso. Il sindaco di Acerenza, Rossella Quinto, ci fa sapere che il demanio è di proprietà del Comune e che nei prossimi giorni sarà la So.Se.V, la stessa società che sorveglia la discarica di Genzano di Lucania, a prelevare i rifiuti dal vallone. Si perché la So.Se.V fa anche questo, procedere alla bonifica di questi luoghi inquinati. L'operazione sarà scomoda, vista la posizione della discarica, posta in un profondo vallone, addirittura difficile da fotografare. Vecchi pneumatici di macchine agricole, vecchie carcasse, ferraglia vecchia e fusti buttati lì giù, proprio dove un cartello vieta lo scarico di rifiuti, forse perché già nota come discarica o forse perché buttare giù qualcosa, dove non tutti sanno, fa comodo. La strada che lambisce la discarica, non è una strada di passaggio, conduce prevalentemente a poderi di proprietà privata. Così a distruggere le vallate verdi e il colpo d'occhio che getta lo sguardo direttamente sulla natura incontaminata e sul paesaggio mozzafiato della diga, è una discarica, la cui esistenza non è nota a tutti,

La discarica

ma che inizia quasi sul ciglio della strada con cartoni e vecchi materassi e finisce con una vecchia ferraglia abbandonata nel cuore della natura. Questa zona, lo scorso anno fu protagonista di un incendio, come si può notare, ancora oggi, dagli alberi rinsecchiti e dai rami ancora bruciati. e. s.

Una delegazione di ragazzi della Palestina e di Cipro hanno visitato il territorio

Un’agorà di giovani stranieri ad Acerenza ACERENZA - Anche la diocesi di Acerenza - come altre realtà cattoliche italiane - ha ospitato nei giorni scorsi una delegazione straniera. Quattro ragazzi (due palestinesi e due ciprioti) hanno fatto visita alla diocesi il 12 settembre scorso. Questi ragazzi hanno potuto sperimentare come si vive la fede nelle comunità lucane, apprezzandone le bellezze del territorio con le visite alla città di Matera (Sassi), Castelmezzano e Pietrapertosa (Volo dell'Angelo), Calvello (per la festa patronale), Pietragalla (Palmenti e centro storico), Acerenza (Cattedrale e Museo diocesano). L'accoglienza nelle diocesi

è stata preceduta dal un incontro internazionale tenuto a Loreto e chiamato Agorà dei giovani del Mediterraneo a cui ha partecipato anche una delegazione della Basilicata rappresentata da Rocco Monetta per la diocesi acheruntina e Nunzia Greco per quella di Matera. Il tema di quest'anno era “Beati coloro che sono perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”. Molti sono stati i relatori e molto intensa la partecipazione dei giovani presenti, che, sul tema del martirio inteso come testimonianza del Vangelo fino alle estreme conseguenze, hanno portato “immagini” di vita

vissuta nei Paesi di provenienza. «Si è passati - ha spegato Rocco Monetta dall'analisi delle prime persecuzioni e dei martiri dei primi secoli del cristianesimo, ai martiri del '900 come ad esempio don Massimilano Kolbe e più vicini ancora a noi i cristiani perseguitati ed uccisi nell'Orissa, regione dell'India, per mano di estremisti islamici. Ma si è anche sottolineato che martirio non vuol dire tout court morte fisica, ma annuncio del Vangelo con una testimonianza di vita vissuta alla sua luce giorno per giorno, per morire a sé stessi e risorgere in Cristo; per cui i martiri sono anche persone comuni, come le

madri di famiglia o altri che vivono e sperimentano il Vangelo dell'Amore giorno per giorno». « L'Agorà ha concluso Monetta che collabora con la Pastorale giovanile diocesana - ha previsto anche dei momenti intensi di preghiera presso la Santa Casa, culminati nella festa della Natività della Vergine il giorno 8 settembre. Importante è stata anche la visita a L'Aquila, laddove si è cercato di portare “prossimità” ai fratelli colpiti dall'evento sismico. La visita si è conclusa con una partita di calciotto giocata da una rappresentativa dell'Agorà e da una di giovani de L'Aquila».

Monetta con una delegazione di stranieri

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Rionero Cosimo Le Quaglie: «Con questo meeting è cresciuto il prestigio dell’Irccs»

Respiro europeo per il Crob Grandi nomi della medicina internazionale al convegno sulle neoplasie RIONERO - Grandi nomi della medicina internazionale al Crob Irccs di Rionero in Vulture. Tutti presenti al grande congresso regionale della Società Italiana di Chirurgia Oncologica sul tema delle “Nuove prospettive nella condotta delle neoplasie tracheo-bronco-polmonari-pleuriche”. Una due giorni, conclusasi ieri, che ha fatto il punto sulla situazione attuale. Organizzatore dell'incontro il neo direttore del dipartimento di chirurgia oncologica dell'istituto lucano Cosimo Le Quaglie. «Abbiamo curato questo congresso a Rionero badando ad argomenti purtroppo sempre attuali spiega Le Quaglie - il tumore del polmone le neoplasie pleuriche ed un argomento interessante che sono le metastasi polmonari da altri tumori primitivi. Quali quelli della mammella del colon o dai tumori del rene e addirittura i tumori ossei». Tutti gli studiosi presenti, italiani e stranieri hanno fornito l'esplicazione di queste quattro patologie.

Sopra un momento del convegno. A destra il Crob di Rionero

«Un pizzico di orgoglio e di soddisfazione da parte nostra - dice il direttore del dipartimento chirurgico perché vuol dire che a crescere, non è tanto chi lavora qui, ma il Crob nel suo complesso». Un Crob cresciuto a «dismisura, in pochi anni siamo arrivati al livello di tanti altri Irccs». Un istituto in crescita, dunque, che vede i suoi ope-

ratori partecipare ai più grandi eventi sanitari internazionali. «Anticipo che il mese prossimo noi della chirurgia toracica siamo stati invitati al congresso internazionale di chirurgia toracica in Germania, alla fine del mese prossimo alla società italiana di chirurgia, sempre il mese prossimo a San Diego al congresso internazionale del Cest 2009 che

vedrà ventimila iscritti e partecipanti, e ancora avanti a Barcellona a dicembre. Sempre invitati, sempre senza gravare sulle casse del nostro istituto e della Regione questo vuol dire che ci apprezzano come noi apprezziamo tutti quelli che sono qui intervenuti». Una due giorni rivelatasi faticosa soprattutto dal unto di vista della logistica da-

ta la molteplicità di guru del settore medico. In particolare Stefano Gasparrini di Ancona uno dei più grandi endoscopisti europei «che da Vienna è arrivato di corsa a parlarci di gastroscopia endo brochiale ma con le metodiche più nuove» e Paolo Macchiarini direttore di un centro pluri sede dalla Sevzia, alla Germania, alla Francia, fino in Italia con sede attuale a Bar-

cellona «che per primo ha eseguito una rigenerazione di trachea e l'ha trapiantata a Barcellona in una ragazza boliviana». Durante il congresso poi, sono stati presentati per la prima volta dati che non ancora resi noti. «Siamo orgogliosi di poter dare delle primizie che saranno presentate nei mesi prossimi e addirittura l'anno prossimo ai congressi internazionali». Sul fronte della ricerca invece «sta andando avanti purtroppo con risultati lenti perché non è semplice dall'oggi al domani e ne negli anni trovare subito la soluzione. Ancora principe di questi tipo di terapia, per quello che riguarda il tumore al polmone e la pleura è, se si arriva in tempo, la chirurgia. Perché la chirurgia effettivamente da la sua possibilità di cura immediatamente, non è dilazionata nel tempo, può determinare dei danni è inevitabile. Tutti i chirurghi badano prima di operare un paziente a quello che può succedere». Lucia Nardiello

Rionero, alla riscoperta delle erbe e del loro utilizzo RIONERO – La riscoperta delle erbe e del loro utilizzo in cucina e quella degli antichi mestieri attraverso i “Laboratori della tradizione” è stata al centro della due giorni “Andar per campi” che si conclude quest’oggi alla fattoria didattica dell’azienda agrituristica “Carpe Diem” di Venosa. “Fasoule e cannaconghe, lambascion’ arr’stoute, marrogg, s’nape e panecutt”sono questi alcuni dei segreti della cucina venosina che si potranno conoscere e studiare e gustare nel corso della odierna manifestazione. I maestri dei “Laboratori della tradizione” Vittorio Cirminiello da Calitri e Antonio Lanza di San Fele alle ore 12,00 nella sala didattica dell’agriturismo “Carpe Diem” con la collaborazione del capace titolare dell’azienda turistica venosina Mauro Mancone e di tutta la sua famiglia daranno una dimostrazione a quanti lo vorranno delle attività che un tempo si svolgevano in campagna in forma ludica. «E’ questa soltanto una anticipazione – ha detto la consulente turistica Fernanda Ruggiero, ideatrice ed esecutrice dei progetti “Andar per campi” e “Laboratori della tradizione” – delle ventiquattro ore dedicate alle Fattorie Didattiche che vedrà il 24 ottobre prossimo ben 32 aziende di tutta la Basilicata impegnate per la promozione delle attività didattiche con la collaborazione dell’Alsia e di tutte le scuole invitate dalle aziende stesse». Già la settimana scorsa a Castelmezzano – ha fatto presente la consulente Ruggiero –dirigenti, alunni

e docenti dell’Istituto tecnico commerciale “Leonardo da Vinci” di Potenza hanno scoperto le attività dell’agriturismo “La Grotta dell’Eremita” della famiglia Placella. La visita ha fatto conoscere il programma “Sulle orme di Carmine Crocco” percorso storico, naturalistico e artistico e i Laboratori “Facciamo il pane e scopriamo il bosco con i cinque sensi”. La visita ha pure permesso di conoscere il programma di “Andar per campi” e anche molti turisti interessati alle Dolomiti Lucane hanno conosciuto questo territorio con la presenza dello stand

che per dieci giorni alla Fiera interregionale di Calitri ha promosso il territorio lucano in Alta Irpinia. «L’importanza di organizzare degli appuntamenti in rete – ha sottolineato la Ruggiero – è stata molto apprezzata e già si sta lavorando alla programmazione di “Andar per boschi . . .” alla scoperta dei prodotti del sottobosco e piatti tradizionali di cacciagione che vedrà impegnate per circa 60 giorni le strutture agrituristiche interessate al progetto e che andrà a coinvolgere fattorie didattiche e ristoranti anche della vicina Irpinia per ali-

mentare un maggiore interscambio di comunicazione e attività». Prossimo appuntamento venerdi 25 e sabato 26 settembre a Ginestra presso la Cantina di Michele Laluce dove si potrà apprendere come si realizza il vino cotto o i segreti di una vigna di qualità già riconosciuta all’estero. Con quest’ultimo appuntamento si chiude la prima rassegna del progetto “Andar per campi”, che lascerà ben tre orti botanici a coltivazione biologica con erbe aromatiche e autoctone che presto saranno realizzati dalle strutture “Valle Ofanto” di Rapone, “Villa

Erbe medicinali

delle Rose” di Monticchio Laghi (Atella) e dalla “Grotta dell’Eremita” di Castelmezzano, che unitamente all’agriturismo Carpe Diem stanno anche realizzando un personale museo della Ci-

viltà Contadina per meglio diffondere la cultura rurale tanto cara ai lucani e a chi arriva nei nostri territori vocati al Turismo della Tradizione. Michele Rizzo

Melfi, il circolo del Pd discute Melfi, atti vandalici la mozione di Dario Franceschini nel cimitero comunale MELFI - Grandi manovre nel partito democratico di Melfi. Al motto: “Liberiamo il futuro” il locale circolo ha avviato la discussione sulla mozione Franceschini in un'incontro che ha registrato una grande partecipazione. Erminio Restaino, candidato alla segreteria regionale per la mozione Franceschini, affiancato dall'onorevole Salvatore Maragiotta, ha incontrato gli iscritti, gli amministratori locali ed i tanti giovani dell'intera area del Vulture Alto Bradano, esponendo le ragioni di fondo della sua candidatura ed indicando la “rotta” che il Pd dovrà seguire in caso di sua elezione. Tanti i temi toccati da Restaino, il quale ha posto l'accento sulla visione aperta e maggioritaria del Pd, richiamando l'esperienza dell'Ulivo come punto di partenza per la costruzione di un partito che deve necessariamente ambire ad eserci-

tare una leadership forte all'interno del centro-sinistra. Rivendicando l'importanza e il successo delle alleanze strette in occasione della scorsa tornata elettorale, Restaino ha poi evidenziato la trasversalità dei consensi sorti attorno alla mozione Franceschini ed alla sua candidatura. La compresenza in questo progetto di esperienze politiche differenti rappresenta un segnale di discontinuità rispetto alle vecchie logiche di contrapposizione tra ex Ds ed ex Margherita; un segnale che ha avuto una forte presa sui tanti giovani presenti e che lascia ben sperare in prospettiva futura. «Con l'incontro - fanno sapere dal circolo di Melfi - si è tastato con mano l'entusiasmo che si muove attorno all'area Restaino per Franceschini in vista di un Congresso che tutti noi ci avviamo a vivere in maniera serena, costruttiva e democratica».

MELFI - Qualcosa di strano e fortemente deprecabile sta accadendo al cimitero della città. Da qualche tempo ignoti si accaniscono contro tombe e cappelle, distruggendo vetrate, lapidi, e finanche le foto dei defunti e riducendo il tutto in frantumi. Un'autentica profanazione di un luogo del quale si dovrebbe avere rispetto e devozione. Giorno dopo giorno è una sequela di atti vandalici che offendono la memoria dei defunti, ai cui familiari non resta che constatare questa continua e sistematica distruzione delle sepolture. Nonostante l'attenta vigilanza dei custodi gli atti continuano a ripe-

tersi. Oltre all'invito agli amministratori e alle forze dell'ordine di intensificare la loro opera, di eliminare, se ve ne fossero, momenti di non custodia del cimitero con turnazione del personale ed inoltre l'installazione di videocamere.

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Domenica 20 settembre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Il sindaco non conferma, nè smentisce la sospensione. Il comandante è al convegno di categoria

Pepe sostituito per due mesi Franco Gravina prende temporaneamente la delega alla Polizia municipale IL Comune di Matera ha da 48 ore un nuovo dirigente alla Polizia Municipale: è Franco Gravina, che ricopre già le deleghe all’Igiene, al Traffico, all’Ambiente e alla Protezione civile e ha ricevuto, a partire da venerdì, l’incarico di sostituire solo per i prossimi due mesi, nelle funzioni dirigenziali, il capitano Franco Pepe. Il provvedimento comunicato al sostituto venerdì intorno alle 14, coincide con una sospensione per lo stesso periodo che avrebbe colpito il comandante della Polizia Municipale ma che, ufficialmente, non trova conferma da parte del sindaco il quale, anzi, alla richiesta del cronista ha risposto di non poter confermare la notizia, senza però smentirla. L’atto giungerebbe, secondo voci di corridoio, al termine di un lungo braccio di ferro fra il primo cittadino e il comandante della Polizia municipale cominciato da qualche tempo e approdato fino al un comitato di garanzia composto da tre legali (in rappresentanza di parte pubblica, di lavoratori e uno terzo) davanti ai quali la vicenda sarebbe stata esaminata e si sarebbe conclusa, dopo la valutazione degli elementi, con una proposta di sospensione, che è stata applicata. Il comandante Franco Pepe, nel frattempo, si trova a Riccione dove prende parte in questi giorni alle

Guardia di Finanza

L’Olandese scoperto con 4 grammi di cocaina Continua l’attività della Guardia di Finanza contro lo spaccio e il consumo di droga. Qualche giorno fa, nel corso dei servizi di controllo del territorio le fiamme gialle hanno denunciato alle autorità giudiziaria Giovanni Monacelli meglio conosciuto come “l’Olandese” perché deteneva illegalmente circa 4 grammi di cocaina. Già noto alle forze dell’ordine l’uomo, scarcerato da poco, era sottoposto agli arresti domiciliari. Alcuni strani movimenti nei pressi della sua abitazione, hanno insospettito gli agenti che hanno perquisito la casa, scoprendo la droga. Insieme al pregiudicato in casa c’erano due giovani i quali segnalati come assuntori di sostanze stupefacenti. La scoperta, a pochi giorni dal maxi sequestro di marijuana e dall’arresto dei due giovani nel rione Agna, conferma l’attenzione delle forze dell’ordine per reprimere il diffondersi dello spaccio delle sostanze stupefacenti. m.f.

Aveva gettato 7000 euro in un cassonetto

Scomparso giovedì ritrovato ieri nel porto di Brindisi

Il sindaco Buccico e il comandante dei Vigili urbani Franco Pepe

“Giornate della Polizia locale - convegno ed expo delle tecnologie e dei prodotti”, un appuntamento che si svolge ogni anni e al quale partecipano i rappresentanti degli enti locali per un confronto sui temi di settore. Nel corso dei lavori tra i temi trattati c’è il piano nazionale per la sicurezza stradale, le modifiche al codice della strada e il Peg come strumento per un’efficace ed efficiente conduzione strategica ed operativa di un servizio di Polizia Mu-

ELEZIONI ALLA CNA Antonio Braia nuovo presidente E' Antonio Braia il nuovo Presidente della Cna della provincia di Matera che guiderà l'Associazione dell'artigianato e delle pmi per il prossimo quadriennio 2009/2013. E' stato eletto questa mattina dagli imprenditori partecipanti all'Assemblea elettiva in rappresentanza delle oltre 1000 imprese associate. Antonio Braia, 39 anni, fa l'imprenditore da 20 anni ed ha iniziato la sua attività nel 1989 entrando nell'azienda di famiglia, specializzata nella produzione di componenti per Auto,operante nel settore della metalmeccanica, Brecav S.r.l., della quale è co-titolare, Braia ha rivestito la carica di vice presidente Giovani Imprenditori CNA Basilicata, ed è Presidente di CNA PMI Provincia Antonio Braia di Matera. “Spirito di squadra, riconoscimento dei valori di identità ed appartenenza alla CNA, rivalutazione dell'unicità e della artigianalità, coinvolgimento e comunicazione, ascolto e attenzione sia verso i propri soci ma più in generale verso l'imprenditoria provinciale e regionale; questi alcuni degli argomenti trattati dal neo Presidente nel suo discorso subito dopo l'elezione. Nei prossimi giorni verrà convocata presso la sede della Cna una conferenza stampa nel corso della quale saranno illustrate le direttrici d'azione della Cna nell'ambito di una progettualità di breve, medio e lungo periodo,anche in riferimento al Piano strategico 2009/2011 adottato al principio dell'anno.

nicipale. Sulla vicenda, in città, intanto, bocche cucite da più parti anche se della frizione nei rapporti fra il primo cittadino e il comandante della Polizia municipale si parla da tempo fra voci che si rincorrono e leggende metropolitane. Il risultato è che a svolgere le funzioni amministrative finora affidate al comandante Pepe, ci sarà fino a novembre l’architetto Franco Gravina. Sulla vicenda legata alle

deleghe, Pepe ha già fatto ricorso con riferimento alla decisione del sindaco che nel maggio 2008 gli revocò quella al Traffico. Per questo il comandante ha chiesto il reintegro nell’incarico. Per sapere, però, se la giustizia ordinaria gli darà ragione, bisognerà attendere marzo 2010 quando il Giudice del Lavoro chiamato ad esprimersi, emettere la sentenza. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

Si era allontanato da casa giovedì dopo essere anndato in banca a ritirare 7000 euro. D.S.A., un 35enne della provincia di Matera, è stato ritrovato al porto di Brindisi in stato confusionale dopo che si era disfatto dei contanti gettandoli in un cassonetto. L’uomo che aveva cominciato a vagare nell’area portuale, è stato notato dagli agenti della Polizia di frontiera che lo hanno fermato e si sono resi conto che si era disfatto anche della fede, dei documenti e del’auto. Soccorso dagli uomini del 118 è stato ricoverato al Perrino dove lo ha raggiunto la moglie che ne aveva denunciato la scomparsa, a cui gli agenti hanno riconsegnato gran parte degli oggetti abbandonati dall’uomo. D.S.A. si trova ancora ricoverato nel reparto di neurologia. Secondo le prime indagini il 35enne non si è recato direttamente a Brindisi ma ha vagato in auto e in modo del tutto casuale, ha raggiunto Brindisi.

IL PIANO CASA

Il vicepresidente Santochirico illustra le scelte della Regione Basilicata

«Riqualificato il patrimonio edilizio» INCONTRI PUBBLICI con i sindacati, con le associazioni ambientaliste, con gli ordini e con i collegi professionali per illustrare i contenuti della legge regionale che introduce “Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell'economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. E' questo l'intento del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione, che ha organizzato una serie di incontri per discutere della normativa sul Piano casa, approvata dalla Giunta e dal Consiglio regionale lo scorso 3 agosto. Il primo incontro, a cui hanno preso parte anche il sindaco Emilio Nicola Buccico e altri rappresentanti comunali, si è tenuto ieri mattina nella sala convegni della Mediateca provinciale di Matera, mentre il secondo incontro avrà luogo domani pomeriggio a Potenza presso la sala convegni del Museo archeologico provinciale. “La legge approvata dalla Regione ha detto il vice presidente della Giunta regionale della Basilicata Vincenzo Santochirico - è il risultato di un lungo percorso, a cui hanno preso parte associazioni ambientaliste, ordini professionali, sindacati e associazioni di categoria degli edili. Questa normativa avrà effetti positivi sulla riqualificazione del patrimonio edilizio, limitando l'impatto ambientale e garantendo un'elevata qualità della vita. La

I contenuti del piano casa presentati ieri mattina in Mediateca da Santochirico

Legge Regionale 25/2009, con validità di due anni, prevede la possibilità di ampliare fino al 20 per cento la volumetria degli edifici residenziali mono e bifamiliari, premiando il risparmio energetico e l'uso delle rinnovabili, e la demolizione e ricostruzione con la possibilità di aumentare la superficie complessiva fino al limite massimo del 40 per cento; per gli interventi di ristrutturazione e per quelli di demolizione e di ricostruzione non sarà necessaria la licenza, ma sarà sufficiente la dichiarazione di inizio attività. Ai

Comuni è stata attribuita la facoltà di restringere o ampliare le misure straordinarie previste dalla legge, tenendo conto delle finalità della stessa, in primis il sostegno al settore edilizio attraverso interventi straordinari finalizzati a migliorare la qualità abitativa. “La Regione, in definitiva, - ha concluso Santochirico- ha realizzato un Piano straordinario che coniuga un'esigenza di carattere economico con la sfida ambientale”. Mariangela Lisanti matera@luedi.it

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Matera


Domenica 20 settembre 2009

Doppio colpo in una notte Ignoti rubano tre furgoni e con questi svaligiano un magazzino di prodotti agricoli E' STATO quasi interamente svuotato il magazzino della ditta “Fito Service s.a.s.”, in contrada Papalione a Matera, rivenditrice di prodotti agricoli e fitofarmaci. Ignoti, nella notte tra venerdì e ieri, hanno portato via un quantitativo ingente di merce e, sulla base della ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Matera, lo hanno fatto utilizzando tre furgoni Turbo Daily celle frigorifere, rubati poco prima sempre nella stessa notte dal deposito “Parmalat” in via La Martella. I furgoni erano parcheggiati per il caricamento all'interno del magazzino, in cui i malviventi si sono introdotti dopo aver praticato un foro di 40x60 centimetri circa con un flex. Su entrambi i furti sono intervenuti gli equipaggi dell'Aliquota Radiomobile, insieme ai colleghi dell'Aliquota Operativa per i sopralluoghi, della Compagnia carabinieri di Matera. Il Comando provinciale dei carabinieri, guidato dal tenente colonnello Domenico Punzi, ha già definito un piano di intervento volto ad intensificare l'attività preventiva nell'area industriale e commerciale di Matera, incrementando, in particolare nelle ore notturne, il numero di pattuglie e di servizi esterni mirati. «I due furti si sono verificati nella stessa zona. - ha affermato il capitano Paolo Sambataro, comandante della Compagnia carabinieri di Matera - I furgoni vuoti sono stati utilizzati per trasportare la merce trafugata nell'altro magazzino. Sul posto sono stati fatti sopralluoghi, repertamento di varie impronte per poter risali-

D’Amico resta alla guida dell’Ugl «Servono più chance di lavoro»

Il capitano Paolo Sambataro al comando della Compagnia di Matera

re alla tecnica utilizzata. Nella zona, un'area bersagliata, - ha aggiunto il capitano Sambataro rafforzeremo l'attività preventiva, ci saranno ancora più pattuglie: nella fascia notturna, dalle 22 fino alle prime ore del mattino incrementeremo la nostra presenza oltre che con gli equipaggi dell'Aliquota Radiomobile anche con servizi particolari della Stazione dei carabinieri. Dobbiamo prevenire per evitare che si verifichino ulteriori furti e cercare di capire se si tratta di singoli fatti, se rientrano in un unico disegno criminoso e se c'è una sola banda. Questi fenomeni predatori normalmente vengono posti in essere da persone dell'area pugliese, provenienti da Altamura, Andria o dalla zona del foggiano. E' verosimile che si tratti di perso-

ne che periodicamente si presentano in questo territorio. E' altrettanto verosimile - ha concluso il capitano Sambataro - che possono essere furti commissionati, visto che, se li andiamo ad analizzare in un quadro più ampio, rientrano tutti nel settore dell'agricoltura (mezzi agricoli, gasolio)». Quello di due notti fa è un episodio che presenta molteplici aspetti da approfondire sul piano investigativo. E' al vaglio ogni ipotesi investigativa circa il modus operandi: nella zona sono presenti sistemi di videosorveglianza, i filmati sono analizzati dai militari dell'Arma per accertare la presenza di movimenti sospetti o autovetture già attenzionate in passato. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it

MOLTO IMPEGNATIVO, molto coraggioso, lo slogan che la neonata dirigenza del sindacato provinciale Basilicata UGL (Unione generale lavoro) ha scelto per presentarsi al pubblico, ieri mattina, nella sala conferenza, della Camera di commercio: “Un sindacato moderno e autonomo per la rinascita economica e sociale del territorio materano”. Per il battesimo, oltre al segreatario provinciale, Luigi D'Amico, il segretario confederale Serafino Cabras e il segretario regionale Giovanni Tancredi, è intervenuta una folta schiera di rappresentanti politici, di diversi schieramenti, i quali hanno ribadito, in un unico coro, “il bollettino di guerra” delle industrie che chiudono i battenti nella nostra regione, sottolineando le particolari responsabilità che attendono il sindacato, in questo momento, pur non sottraendosi alle proprie con il dialogo e la collaborazione. Significativa, la riflessione di Pasquale Di Lorenzo, componente assemblea nazionale di AN, quando dice che “se le fabbriche chiudono e i conti terzi cinesi aumentano, qui qualcosa non quadra”. Tra il rassegnato e l'accorato il grido d'allarme di Giuseppe Moramarco che richiama all'intrapresa, ossia ad un piano di rilancio industriale. Dello stesso avviso, Ma-

rio Venezia, sindaco di Montescaglioso, indignato, senza mezze misure, degli ultimi governi regionali. Tutto ciò, non sembra togliere le speranze a Luigi D'Amico, il quale, dopo aver ricordato la nascita nel settembre del 2008 dell'UGL Basilicata, grazie a Giovanni Tancredi, è stato subito chiaro sulla filosofia che contraddistingue il sindacato. “Basta con l'assistenzialismo, la ripresa, passa attraverso nuove occasioni di lavoro, affiancati da buoni piani di rilancio” ed ha citato alcuni colpi messi a segno, come il fondo regionale per le necessità urgenti contro le avversità climatiche nelle aziende agricole, l'impegno per le fonti energetiche rinnovabili, e nella riduzione del prelievo fiscale. “Siamo pieni di idee e progetti e crediamo nella risorsa più efficace, nella risoluzione dei problemi: il dialogo. In questo caso, un dialogo aperto con le amministrazioni locali che sappiamo non ci verrà negato. In tal senso cercheremo di accrescere, ad esempio, la cultura della sicurezza sui luoghi del lavoro, sensibilizzando già dalle scuole elementari”. D’Amico è stato eletto nella giornata di ieri primo segretario provinciale dell’Ugl di Matera al termine del congresso di ieri. Francesco Giusto matera@luedi.it

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32 Matera Indagano i carabinieri che intensificheranno i servizi di controllo nelle zone industriali


Lo storico Caserta rilegge l’episodio che portò alla carneficina da parte dei tedeschi

Un sacrificio che insegna Il 21 settembre celebra un momento tragico da cui attingere valori profondi A distanza di sessantasei anni, è ancora vivo il dolore dei parenti più stretti delle vittime materane del 21 settembre 1943. Le celebrazioni ufficiali alla presenza delle istituzioni, tenutesi in tutto questo periodo, hanno però quasi sempre registrato l'assenza proprio dei parenti dei caduti. Da una parte le stanche parate di rito, dall'altra il pianto solitario di pochi per le persone più care barbaramente uccise. Restano scarse tracce nella memoria dei materani, soprattutto dei più giovani, della giornata di rivolta contro l'occupazione nazifascista. «Non so - ha dichiarato il sindaco Nicola Buccico - cosa rappresenta per i giovani di Matera la data del 21 settembre 1943. E' una risposta che lascio ai sondaggi. Quella data rappresenta certamente un episodio di civiltà di tutta la cittadinanza materana. Si è trattato di una presa di coscienza collettiva e di identità contro la sopraffazione. Per tutti noi, giovani compresi, deve costituire un monito per valutare le vicende attuali, nelle quali è fondamentale educare alla convivenza fra i diversi popoli. I caduti nelle battaglie contro l'oppressore vanno sempre ricordati. Quest'anno l'anniversario del 21 settembre coincide con la giornata di lutto nazionale per i sei militari italiani morti in Afghanistan. In questi due anni - ha continuato Buccico - l'Amministrazione comunale ha portato a compimento l'installazione di targhe ricordo in alcuni luoghi topici, teatro della rivolta dei materani, nei quali persero la vita degli innocenti. Mi riferisco all'immobile di via Lucana dell'ex Società elettrica e a via Capelluti, dove morirono altri materani in combattimento. In più, abbiamo ripreso il discorso sul riconoscimento a Matera della medaglia d'oro al Merito civile». Negli ultimi anni la richiesta per l'assegnazione di un'onorificenza al Merito civile è stata più volte rigettata. A Matera è stata però conferita, con decreto del 9 marzo 1966, la medaglia d'argento al Valore militare con la seguente motivazione: “Indignati dai molteplici soprusi perpetrati dal nemico, gruppi di cittadini insorsero contro l'oppressore e combatterono con accanimento, pur con poche armi e munizioni, per più ore, senza smarrimenti e noncuranti delle perdite. Sorretti da ardente amor di Patria, con coraggio ed ardimento, costrinsero l'avversario, con l'aiuto di elementi militari, ad abbandonare la Città prima dell'arrivo delle truppe alleate”. «Truppe - ha spiegato lo storico Giovanni Caserta che erano a pochissimi chilometri da Matera quando si è consumata, in poche ore, la tragedia del 21 settembre 1943. I militari tedeschi erano ormai pronti a lasciare Matera, quando è avvenuto l'incidente dell'oreficeria. I due giovani tedeschi, come hanno raccontato più volte i proprietari presenti,

Il palazzo all’esterno del quale fu fatta esplodere una bomba che uccise militari e civili

erano entrati non per rapinare ma per acquistare qualcosa, quasi sicuramente per liberarsi di tutto il denaro italiano ancora in loro possesso che, vista la partenza annunciata, non gli sarebbe più stato utile. Carlo Levi ha scritto che forse volevano comprare un ricordo per le loro fidanzate. Ritengo che di quell'incidente, che ha dato origine alla rappresaglia nazista, si poteva fare a meno. I due tedeschi assassinati si sono trovati accerchiati da circa dieci militari italiani, i quali potevano, vista la differenza di numero, invitarli ad uscire senza spargimento di sangue. Probabilmente quell'episodio tragico è stato involontario e determinato dal clima acceso di guerra. In ogni caso, niente giustifica la carneficina perpetrata dai tedeschi contro degli innocenti.

A distanza di tanti anni ha aggiunto Caserta - ora che viviamo in questo clima di unione europea e i giovani vanno educati a ragionare in termini di cooperazione, le ricorrenze come quelle del 21 settembre andrebbero vissute non come manifestazioni antitedesche ma antifasciste e antinaziste. Dovrebbero servire a far riflettere sulle guerre attuali e sui pericoli delle dittature, purtroppo ancora presenti in diversi Paesi. Senza dimenticare che nessuna nazione ne è immune. L'esercito italiano fascista durante la guerra d'Africa si è comportato alla stessa maniera dei nazisti, allestendo campi di concentramento e usando armi chimiche contro la popolazione civile». Ai posteri la sentenza sulle guerre attuali. Biagio Tarasco matera@luedi.it

Ecco il testo di un articolo apparso il 21 settembre 1944

Preghiera per i morti Il racconto di chi ricordò le vittime l’anno dopo Nel primo anniversario della strage di Matera, il 21 settembre 1944, fu pubblicato l’articolo il cui testo pubblichiamo integralmente di seguito: Il primo anniversario dell'insurrezione materana contro i Tedeschi del 21 settembre 1943 è statocelebratonella nostraconsolennionoranze religiose e civili. Nella mattinata, alle ore 10, siè celebratain cattedrale,allapresenza ditutte le autorità locali e di numeroso popolo, una solenne Messa funebre in suffraggio delle anime delle vittime. Dopo l’assoluzione al tumulo, il canonico Don Vito Roberti, dal pulpito ha parlato ai presenti, commemorando il sacrificio di quei generosi e levando una fervida preghiera di ringraziamento alla Madonna della Bruna, che in quella tragica sera protesse la nostra città da altre più gravi rovine. Subito dopo, in piazza Vittorio Veneto è avvenuto lo scoprimento della lapide, atrzrre posta a memoria eterna dei gloriosi caduti. Il sindaco. avv Domenico Latronico, ha tenuto un discorso commemorativo, (che riportiamo per intero), inquadrando l'episodio cittadino del 21 settembre 1943 nella storia del Risorgimento d'Italia ; e, mettendo in rilievo come il senso della barbarie sia stato il germe della crisi spirituale della nazione tedesca, ha definito, la

La folla in piazza Vittorio Veneto

nostra guerra lotta di libertà contro tirannide, di umanità contro anti ? umanità. Nel pomeriggio, verso le ore 17,un corteo numerosissimo di uomini e donne, muovendo dalla chiesa di San Francesco d'Assisi si è diretto in pellegrinaggio, al canto di inni religiosi, alle macerie della caserma di Via Cappuccini. – Dopo la benedizione del cippo rnarmoreo, eretto in suffraggio delle vittime, ivi innocenternente massacrate, l'abate Marcello Morelli ha parlato al popolo, ri-

cordando tra, il ,pianto delle madri e delle spose, i tragici fatti in quel luogo avvenuti nella sera di sangue; e, dopo aver, esaltato il martirio, germoglio e seme di, bene, ha concluso esortando tutti a trarre da questo doloroso episodio sentimerti di umana concordia e fratellanza. Il popolo ha quindi levato in coro la mesta preghiera dei defunti ed il canto della passione di Cristo. I rintocchi, solenni delle campane del Duomo pareva che facessero eco a quel canto sentito di popolo.

d

Gli eventi si susseguirono e culminarono nell’esplosione al palazzo della Milizia

Le ore della rappresaglia nazista

La milizia dove oggi c’è il cippo

DUE SOLDATI tedeschi ammazzati da una decina fra soldati e carabinieri italiani all'interno di un'oreficeria di via San Biagio. Fu quella la miccia che scatenò la rivolta dei materani e la rappresaglia nazista il 21 settembre 1943. Il materano Emanuele Manicone si trovò ad assistere casualmente al momento culminante della sparatoria. Subito dette l'allarme ed incitò i materani alla rivolta, dirigendosi nella sala da barba di Nicola Campanaro, in piazza Vittorio Veneto. Lì puntò la pistola contro un soldato austriaco di diciannove anni, intento a farsi fare la barba. L'arma non funzionò e Manicone uscì di corsa. Tornò poco dopo con un pugnale con il quale questa volta colpì il militare. Questi fu trasportato in ospedale dagli stessi materani presenti e si salvò. Manicone perse la vita poco dopo nel corso dei combattimenti. La risposta dei nazisti alla morte

di due dei loro uomini fu la rappresaglia consumatasi nel palazzo della Milizia, fatto saltare in aria con una quindicina di prigionieri fra civili e militari italiani. Alcuni corpi risultarono sconosciuti e di un altro si trovarono solo dei resti. Fra i prigionieri soltanto il militare ventunenne Giuseppe Calderaro di San Donato di Lecce, soccorso gravemente ferito fra le macerie, sopravvisse all'esplosione. Nella strage della Milizia persero la vita anche il materano diciannovenne Natale Farina e suo padre Francesco. Natale, partito soldato, stava tornando nella sua città insieme con Pietro Tataranni. Furono arrestati dai nazisti alla periferia di Matera. Francesco Farina, appresa la notizia, raggiunse il comando tedesco sperando di riscattare la libertà del figlio con 50 mila lire. Imprigionarono anche lui. Un'altra strage si consumò all'e-

sterno dell'edificio della “Società Lucana per Imprese Idroelettriche” in via Lucana, dove furono mitragliati quattro civili. Oltre alle vittime degli eccidi, persero la vita, nel corso dei combattimenti scoppiati in città, Raffaele Beneventi, Eustachio Paradiso e Francesco Paolo Loperfido. Il pastore Antonio Lamacchia morì nelle vicinanze della “Grotta dei pipistrelli”, probabilmente scambiato dai tedeschi per una “staffetta alleata”. I tedeschi, comandati dal maggiore Wolf Werner Graf von der Schulenburg che morì in combattimento in Francia nel luglio 1944, abbandonarono Matera, mentre gli Alleati avanzavano. All'alba del 22 settembre arrivò in città una pattuglia del battaglione “B” del 4° Canadian Reconaissance Regiment, accolti, naturalmente, con gioia dai materani ribellatisi con le armi. bia.tar.

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Matera 33

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

TAXI MATERA 3332685173

Claudio

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.

Lorenzo

Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Ipsia, domani a scuola L'ATTIVITA’ didattica per gli studenti delle classi II, III, IV e V dell'Ipsia Leonardo da Vinci di Matera avrà inizio domani. La decisione è stata assunta dopo un sopralluogo effettuato dal presidente della giunta provinciale, Franco Stella. Le lezioni cominceranno nella sede dell'istituto che si torva in contrada Rondinelle per consentire all'amministrazione provinciale di concludere i lavori di documentazione relativa alla manutenzione straordinaria in corso per consentire che l'anno scolastico venga svolto all'insegna delle migliori condizioni di sicurezza.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro). Dai colleghi del Quotidiano i migliori auguri

Oggi non sei esentato! Ti aspettiamo al desk

Cicloturismo con Agribike Alle ore 9 con partenza da piazza Matteotti parte «Agribike», itinerario cicloturistico ed enogastronimico a tappe organizzato del Centro di educazione ambientale e dall’Ente Parco della Murgia materana in collaborazione con Fiab e Masseria Mirogallo. Lunghezza del percorso: Km 40. Alle 9.30 partenza per la visita agli insediamenti rupestri con sosta al Villaggio Saraceno ed alla splendida chiesa di San Luca. L’itinerario prosegue alla volta di contrada La Bruna. Infine l’ultima tappa prevista per le ore 15 sarà a Jazzo Gattini.

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MOTTA A. Via Dante ang. Lazazzera 0835/382332 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314

SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

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Psicologia e integrazione Due giorni di confronto a Matera per discutere di scuola, psicologia e integrazione con il convegno “Noi insieme: l’intervento psicologico a sostegno dei processi di integrazione scolastica”. Organizzato dalla Unità operativa di Psicologia dell’Azienda Sanitaria di Matera, in in collaborazione con il Comune di Matera, e la partecipazione del Lions club, sezione di Jesce -Matera. L’appuntamento è fissato il 22 settembre, con inizio alle 8.30, presso le aule di formazione dell’Ospedale Madonna delle Grazie e il giorno dopo , con inizio alle 9.00 presso la Mediateca provinciale .

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033

•il cenacolo

Raduno dei bersaglieri UNA colorita e festosa fiamma cremisi “illuminerà’’ Matera per tre giorni, dal 9 all’11 ottobre, in occasione del “1° Raduno Bersaglieri del Sud’’ organizzato dalla sezione “Mauro Binetti’’ di Matera dell’Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B).. L’evento curato dal presidente sezionale, Antonio Epifania, e supportato dal volontariato dei soci, vedrà a Matera oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 ta famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi’’, la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno’’ sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. “ Stiamo sostenendo –ha detto il presidente dell’Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E’ opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all’economia e al turismo locale anche per il futuro’’. Per l’occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze. Con loro ci saranno anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale Bersaglieri, Benito Pochesci, generale di corpo d’armata in riserva, e altri ufficiali, dirigenti sezionali, semplici bersaglieri di tutte le età.

0835/256309 •Le Botteghe

DAL 24 al 27 SETTEMBRE WOMEN’s FITCION FESTIVAL Tra innovazione e creatività, tra ispirazione e sogno, tra ambizione e mistero, al Women's Fiction Festival scrittrici e scrittori si confrontano sulla forza della parola scritta, avanzando lungo il percorso di chi vive la scrittura e la letteratura come dono e come mestiere. Il Women's è in programma a Matera dal 24 al 27 settembre. Tra gli ospiti, solo per fare alcuni nomi: Alan D. Altieri, Elisabetta Bucciarelli, Elisabetta Bricca, Paola Calvetti, Mariangela Camocardi, Alessandra Casella, Clarissa Clark, Rachelle Chase, Silvia Di Natale, Luigi Garlando, Linda Ferri, Cinzia Leone, Mary Leo, GiorgiaLepore,Tiziana Merani, Carlotta Mismetti Capua, Letizia Muratori, Elisabetta Rasy, Sylvia Z. Summers, Giuseppina Torregrossa, Cristina Sivieri Tagliabue, Annamaria Testa e altre. A chiudere il Women's Fiction Festival, nella giornata di domenica 27 settembre, la giornalista e scrittrice, Daria Bignardi. «Onirica, critica, fanciullesca, arrabbiata, romantica, fantasiosa, sensuale. È la voce della letteratura nel mondo. - spiegano dall'associazioneWomen's Fiction Festival - Che mondo sarebbe senza la sua esistenza? La letteratura racconta quello che accade nell'oggi per leggere il domani, quello che è accaduto ieri per raccontare l'oggi, moltiplica le voci, alterna i punti di vista, colma il senso di vuoto, allieta la vita, rappresenta la realtà e la finzione, aiuta l'immaginazione. La letteratura è viva. Ma non basta mai».

0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

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•KENNEDY• Matera 0835-310016 Tris di donne e abiti nuziali 17,45 - 19,45 -21,40

•CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Un’estate ai Caraibi 19 - 21,30

•MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137

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Tinchi Il consigliere del Pd, Rocco Caramuscio, replica al sindaco Leone

«Sull’ospedale niente campagna elettorale» PISTICCI - «Il Distretto della Salute equivale a salvare l'ospedale di Tinchi. Facciamo da contro eco alle affermazioni del vicesindaco di Pisticci Domenico Lazzazzera e al coordinatore del Pdl Nicola Panetta che sulla stampa, hanno di fatto aperto la campagna elettorale per le prossime regionali. Evidentemente, non hanno conoscenza, per sufficienza o strumentalizzazione, di quali siano le funzioni principali e i servizi che un Distretto della Salute eroga dichiarando che si tratterebbe solo di funzioni amministrative». Ad affermarlo è Rocco Caramuscio, consigliere comunale del Pd di Pisticci. «Bastava che leggessero il capitolo quinto dell'atto aziendale Asm - ha spiegato

l'esponente della minoranza - per rendersi conto che il modello ipotizzato è quello di un Distretto forte che abbia la funzione di committenza e produzione. Quindi non solo uffici amministrativi ma anche, con proprie Unità operative, cure primarie, cure domiciliari, specialistiche ambulatoriali, ecc. Se tale non fosse, non si spiegherebbe come mai, mentre a Pisticci si discute e si dubita, negli altri territori la politica mette in atto qualsiasi strategia allo scopo di diventare sede del Distretto. Non capiamo inoltre come mai il sindaco Leone dichiara di sostenere nella Conferenza dei sindaci, la collocazione del Distretto della Salute a Tinchi, mentre gran parte di questa Amministrazione è disimpe-

gnata e disinteressata al problema. Bollare la manifestazione dei cittadini come tardiva e inutile, è un'offesa a chi ha voluto sopperire al loro disimpegno presidiando l'ospedale e sostituendosi alle istituzioni nel chiedere un confronto con l'Azienda sanitaria. Oggi abbiamo una proposta sul tavolo, prima solo lo spettro della chiusura. Questo non è il risultato di una maggioranza che soffre di eterno immobilismo impegnata com'è a dichiarare crisi ad ogni batter d'occhio, è il risultato dell'impegno dei cittadini che ancora hanno voglia di spendersi e dire la loro sul futuro dell'ospedale di Tinchi. Con il polo di eccellenza di Neuropsichiatria infantile proposto da “Stella Maris”, con il Di-

stretto della salute, il day sourgery e la presenza del 118 sono state gettate le basi per un confronto. A nostro avviso interprete di alcune richieste come la presenza del Pronto soccorso medicalizzato, della dialisi, di endocrinologia e di altre che potrebbero far fronte ad esigenze territoriali, dovrebbe essere in primo luogo il sindaco e la sua giunta. In mancanza di un reale impegno da parte di questa Amministrazione, il gruppo consiliare del Pd (Mastronardi e Caramuscio, ndr) si fa carico di richiedere un confronto sereno con i dirigenti dell'Asm e le isituzioni. La cosa invece gravissima - ha concluso - è quella che, malgrado le assicurazioni del sindaco Leone, lo stesso

L’ospedale di Tinchi

non abbia né la forza della sua maggioranza né le giuste alleanze per fare di Tinchi la sede del Distretto della

Salute. Questo segnerebbe di fatto la chiusura dell'ospedale». Pierantonio Lutrelli

Irsina Bagno di folla per i festeggiamenti che si sono conclusi con il corteo storico

S. Eufemia nel segno delle novità Quest’anno è andato in scena lo spettacolo sulla vita della martire di Calcedonia IRSINA - Quest’anno ci ha pensato Sant’Eufemia a chiudere la festa in suo onore con uno spettacolo che recitava appunto la vita della santa di Calcedonia. Si trattava solo di una scena, interpretata dall’attrice che impersonava la parte della giovane martire. Nella penombra delle luci sceniche, non si è potuta velare l’incredulità e l’emozione dei presenti nel momento in cui «da dietro le quinte è entrata sul palco, come fosse una visione del proconsole romano, Prisco, la giovane martire, diventata santa a seguito del martirio da egli inflitto, mentre invitava il proconsole a pentirsi per ciò che aveva fatto». Lo sbigottimento da parte dei cinquemila presenti è stato motivato non tanto per i contenuti della scena, quanto per la visione offerta dall’attrice vestita da Sant’Eufemia, coni panni simili a quelli indossati dalla santa in processione. Quest’anno i festeggiamenti in devozione della Santa Patrona di Irsina si sono arricchiti di molti contenuti. Coinvolgente l’intervento da parte del sindaco di Sassuolo, Luca Caselli, che ha voluto incontrare i cittadini di Irsina; non sono mancate le numerose mostre di pittura e, come ogni anno, anche la solidarietà è stata protagonista con la donazione del sangue da parte delle associazioni di Irsina Avis e Fidas – Advos (Attilio come tutti gli anni nella serata del 14 ha premiato i donatori più generosi). Ma il piatto forte di queste quattro giornate di festa, è stato servito con gli eventi vissuti nell’ultima giornata, partendo dalla seconda edizione del corteo storico. Un vero e proprio spaccato della società rinascimentale, con tutti i figuranti vestiti perfettamente con abiti d’epoca. Tutto il paese ed i visitatori accorsi per l’evento, hanno accompagnato il corteo formando due imponenti ali di folla. Prima dei fuochi che hanno chiuso come tutti gli anni i solenni festeggiamenti, la serata è stata impreziosita dalla riuscitissima esibizione dell’opera teatrale, dedicata alla vita di Sant’Eufemia, ben curata dall’esperto regista Gaetano Troiano, che in meno di due mesi è riuscito a realizzare tale impresa; circa una trentina

Alcune immagini della festa (foto Antonio Catena)

gli attori andati in scena in una affollata piazza Carl Marx. In prima fila molte autorità presenti (l’ex sindaco Domenico Amenta, l’assessore provinciale Domenico Smaldone, il presidente del comitato feste patronali Raffaele Favale, la consigliera provinciale Anna Amenta, il commissario prefettizio Francesco D’Alessio, i parroci di Irsina, Sua Eccellenza monsignor Giuseppe Rocco Favale, vescovo di Vallo della Lucania) che alla fine dello spettacolo hanno espresso un giudi-

zio più che positivo sullo spettacolo. «Il giudizio sempre opinabile lo lasciamo ai cittadini che hanno

vissuto la festa in questi giorni anche se penso che le novità apportate siano state apprezzate dalla popolazione irisnese. - ha affermato il presidente del comitato feste patronali Raffaele Favale - Ci siamo accorti che la festa negli anni assumeva una staticità dettata da eventi che si ripetevano automaticamente, senza il coinvolgimento e la partecipazione del popolo. Per questo motivo – ha spiega Favale – abbiamo pensato di dare una svolta decisiva. Da qui è nata l’idea del corteo storico che, que-

“Programma casa 2009” a Pisticci Soddisfatto il vicesindaco Lazazzera PISTICCI - Il vice sindaco di Pisticci, nonché assessore al Bilancio e alla Programmazione, Domenico Lazazzera, esprime viva soddisfazione per la buona riuscita dell'iniziativa “Programma Casa 2009” relativo ad un bando di concorso per la concessione di contributi in conto capitale per la ristrutturazione immobili con destinazione residenziale a Pisticci centro. «Questa pubblica Amministrazione - ha detto l'esponente di spicco del centrodestra pisticcese - nell'ambito della programmazione politica ed amministrativa, è intervenuta con un'iniziativa denominata “Programma Casa 2009”, con la quale si incentivano piccoli interventi di ristrutturazione degli immobili privati ubicati a Pisticci centro. Vi è da sottolineare - ha poi tenuto ad evidenziare - che l'erogazione dei contributi è finalizzata a so-

stenere interventi di riqualificazione, abbellimento e rinnovamento degli immobili, con particolare riferimento al ripristino delle facciate. Tra l'altro, l'iniziativa mira a sorreggere la micro economia mediante l'impiego di manodopera di imprese artigiane». Poi Lazazzera espone non senza un pizzico di orgoglio i numeri del “Programma Casa 2009”. «I cittadini di Pisticci - ha continuato - hanno accolto con notevole favore l'iniziativa proposta e, infatti, sono state presentate 134 domande, di queste ne sono state escluse tre per vizi, e approvate 131. L'ammontare complessivo della somma che l'Amministrazione ha destinato al finanziamento del “Programma Casa 2009”, coprirà l'intero fabbisogno delle richieste e soddisfare, quindi, tutte le istanze pervenute ed incluse nella graduatoria”. Poi alcuni dettagli tecnico-

st’anno, è giunto alla seconda edizione. Il corteo storico – ha aggiunto Favale –vuole diffondere soprattutto alle giovani generazioni: la storia della scultura di Sant’Eufemia di Andrea Mantegna e in che modo sia arrivata ad Irsina. La venerazione e la devozione alla nostra patrona ha fato sì che trovasse un consenso unanime, un entusiasmo sempre più crescente da parte di tutta la cittadinanza. Anche il cantante – conclude Raffaele Favale – non era più in sintonia con i tempi moderni, non era più giusto affidare l’ultima serata della festa ad un cantante. Sia lo spettacolo che il corteo storico, non sono altro che un primo passo verso un percorso evolutivo finalizzato a dei progetti, solo ieri impensabili. Irsina possiede un grande patrimonio culturale e religioso che con il coinvolgimento della popolazione potrebbe offrire importanti ed ambiziosi risultati. Gli spunti ed i contributi raccolti sono tanti. Vorrei ricordare una frase citata in chiusura dal parroco Don Gerardo Forliano “lo spettacolo di questa sera nelle battute finali (il martirio di S.Eufemia, ndr) ci ha fatto capire, che i cristiani non sono ancora finiti. Lo abbiamo dimostrato con questa grande festa di S.Eufemia»”. Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

Una panoramica di Pisticci

procedurali. «I beneficiari del provvedimento “Piano casa comunale”- ha concluso il numero due della giunta guidata municipale dal sindaco Leone - per ottenere il contributo dovranno produrre entro il 31 dicembre dell'anno in corso , presso il Comune di Pisticci in particolare l'Ufficio patrimonio, le fatture quietanzate relative ai lavori oggetto di finanziamento». Considerato il successo il vicesindaco non esclude la possibilità di «ripetere l'intervento per ridare, insieme pubblica amministrazione e cittadini igiene e decoro alla città». pi.lu.

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Bernalda Politici ed esponenti delle associazioni ribadiscono che Metaponto è il presidio ideale

Vigili del fuoco, a difesa della sede Dibattito a sostegno del distaccamento: «E’ importante per la sicurezza del territorio» BERNALDA - «Ci hanno tolto quello che era già sul nostro territorio». «Uniamo le forze per riprenderci quello che era nostro». «Porteremo avanti le richieste della gente di Bernalda e Metaponto». «Il nostro territorio merita rispetto da parte di chi viene qui a prendersi i voti». Sono le voci di Gallo, Renna, Prisco e Tamburrano durante l’assemblea popolare che venerdì sera si è svolta a Bernalda in merito alla sede del distaccamento dei vigili del fuoco di Metaponto. L'evento, organizzato dal neomovimento metapontino per la difesa del presidio dei vigili del fuoco, si è tenuta all'interno della sala Incontro. Il pubblico dibattito che ha impegnato la gente presente per oltre tre ore. Ad aprire il dibattito è stato il presidente del movimento che si batte per la difesa del distaccamento, Pino Gallo. Oltre alle tante sigle politiche, in sala erano presenti le associazioni. «Questo - ha detto Gallo - è un importante presidio per la sicurezza del nostro territorio. Ed ora, dopo essere riusciti a portarlo a Metaponto - continua Gallo - dopo ben 19 anni, lo si vorrebbe trasferire a Tinchi di Pisticci. Proprio adesso che era di-

A sinistra Gallo e Tamburrano; vigili del fuoco in azione

venuto permanente. La nostra protesta si leva perché non è possibile continuare a deturpare un territorio con manovre politiche che di certo non fanno bene al cittadino che crede in quella nella politica con la maiuscola. Siamo in possesso di tutta la documentazione ed anche delle dichiarazioni di persone del Corpo dei Vigili del Fuoco che vedono Metaponto come sede ideale del distaccamento. Ecco, tutto parla di Metaponto sulle carte ma poi si sceglie nei fatti tutt'altra sede. Ora io mi chiedo: cosa è cambiato, anzi

cosa ha fatto cambiare idea a chi ha preso questa assurda decisione? Una domanda la mia che merita risposta soprattutto perché - ha concluso Gallo - è la stessa che si pongono migliaia di persone». Dopo le parole di Gallo sono intervenuti esponenti della politica e delle associazioni. Pietro Tamburrano, del Comitato dei Cittadini Attivi, ha parlato di territorio martoriato dalle scelte scellerate di chi governa. «Il distaccamento dei Vigili del Fuoco a Metaponto, la prossima chiusura dell'ospedale di Tinchi, i rifiuti tossici nel

mar Jonio, la vicina Scanzano scelta come deposito dei rifiuti radioattivi e tanto altro - ha detto Tamburrrano sono la condanna della nostra regione. Abbiamo politici - ha continuato il presidente - che non sanno governare. Sono anni che subiamo passivamente; ma ora è giunto il momento di svegliarci e di fare fronte comune contro questi individui. Lunedì (domani, ndr), a Metaponto, ci sarà il pubblico dibattito su queste questioni e sono curioso di vedere, dopo gli inviti, quanti di quei politici, passati qui prima

del 6 e 7 giugno, saranno presenti. Date quelle - ha concluso Tamburrano - che hanno visto gli oltre 10.000 bernaldesi recarsi alle urne». A prendere la parola è stato anche l'ex sindaco di Bernalda, Francesco Renna, il quale ha lanciato la proposta di unire le forze di sinistra, centro e destra per riprendersi quello che era già sul territorio. «Posso garantirvi - ha detto Renna che noi abbiamo fatto tutto quanto era necessario per portare il distaccamento a Metaponto. Uno sforzo - ha continuato Renna - che lo

aveva garantito. Poi, come per magia, si è appreso del cambiamento della sede in Tinchi. Mi chiedo perché e come questo si sia verificato visto che tutto era pronto così come anche le decisioni e le conferme dei tanti con i quali si avevano avuti contatti ed incontri. Ecco perché - ha concluso Renna - ora chiedo uno sforzo comune per riprenderci quello che era già nostro». Tra gli interventi anche quello di Franco Prisco, candidato alla carica di sindaco di Bernalda nelle ultime elezioni, il quale ha confermato il suo impegno e quello dei rappresentanti regionali del suo partito. «Noi tutti - ha detto Prisco - abbiamo a cuore questa situazione ed ecco perché impiegheremo le nostre forze per risolverla. Da fonti a noi vicine - ha continuato Prisco - abbiamo appreso di misure prese da Pisticci che hanno fatto cambiare idea a chi doveva assegnare tale sede. In questi giorni - ha concluso Prisco - lavoreremo, con il mio staff, per sapere qualcosa in più in modo da poter portare avanti una linea che riporti la sede dei Vigili del Fuoco sul territorio di Metaponto». Fabio Sirago

Montalbano Iniziativa di Legambiente

Tursi Il cartellone di eventi terminerà il 23 con la festa di San Pio

La promozione dei calanchi in favore dello sviluppo turistico

Cultura, musica e sport: è positivo il bilancio dell’estate tursitana

MONTALBANO - Positivo l'incontro sui calanchi tenutosi, giovedì scorso a Montalbano Jonico, su iniziativa del locale Circolo di Legambiente e dell'Amministrazione comunale. La promozione da parte delle associazioni ambientaliste del territorio, soprattutto di Legambiente, delle bianche argille che potrebbero diventare volano per uno sviluppo scientifico e turistico dell'area, comincia a sortire i suoi primi effetti, considerato che si va verso il riconoscimento di riserva naturale regionale. In merito all'istituzione dell'Area Protetta del Geosito dei calanchi, il sindaco di Montalbano Jonico Leonardo Giordano, in una nota, ha dichiarato: «Provo grande soddisfazione innanzitutto per aver appreso che il comitato tecnico-scientifico del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata abbia espresso parere favorevole alla istituzione dell'area protetta del geosito dei calanchi di Montalbano Jonico poi per la qualificata e numerosa partecipazione alla pubblica audizione. Sono stati invitati ben 50 associazioni, ex amministratori, capi d'Istituto, rappresentanti delle forze dell'ordine deputate alla vigilanza sull'ambiente e sul territorio, organizzazioni di categoria e sindacati, tecnici e professioni-

sti. Il livello degli interventi - ha rimarcato il sindaco Giordano - ha denotato senso di responsabilità, spirito costruttivo e voglia di partecipazione. Sono state ben focalizzate le potenzialità di un territorio e di un sito unico al mondo perché, a differenza delle altre aree calanchive, quella di Montalbano Jonico ospita peculiarità uniche al mondo: i livelli vulcanoclastici, utili a stabilire il passaggio tra varie ere geologiche e anche l'evoluzione del pianeta in rapporto al Sole e al suo sistema. Infatti il differente orientamento, in questi livelli stratigrafici, delle particelle sensibili al magnetismo terrestre testimonia le diverse inclinazioni subite dall'asse terrestre nel corso dell'evoluzione del sistema solare. Tutto ciò è rinvenibile solo in quella porzione di calanchi situata tra la collina di Montalbano e Tempa Petrolla in direzione Nord - Nord Ovest. Adesso ci attende l'esatta perimetrazione dell'area cui seguirà la redazione della legge regionale istitutiva». Soddisfazione è stata, altresì, espressa dalle associazioni ambientaliste della città jonica che, per una volta, non si sono sentite sole nel portare avanti una battaglia iniziata già diverso tempo fa. Anna Carone

TURSI - Con la festa di San Pio che si celebra il 23 terminano le manifestazioni che hanno caratterizzato l’estate tursitana. Tutti gli eventi sono stati organizzati da associazioni. Ecco l'elenco delle attività che si sono svolte: Festa di solidarietà dell'anziano a cura della onlus “Nel nome di Maria”; il saggio di fine corso a cura della scuola di ballo “Lady Deborah”; la terza esposizione dell'Arte Contadina a cura della Società Operaia di Mutuo Soccorso che si è svolta in piazza Plebiscito nel centro storico; le seconda edizione musicale “Revival anni '70”; la terza edizione della “Notte Bianca tursitana” che si è svolta in piazza Amedeo di Savoia e sotto il comune; la “sagra della salciccia” con musica e degustazione, organizzata dal giovane Giuseppe Vita che si è svolta in piazza; la manifestazione musicale della Jacovino Arturo and Band, con ballo liscio in piazza, realizzata da musicisti di una certa età e con spirito giovanile; la terza edizione della caccia al tesoro; la manifestazione di poesie e musica a cura di Mimmo Padula; la festa religiosa e civile di Maria Santissima Regina del Mondo nella frazione di Caprarico. Poi ci sono state le feste dell'anziano, che si sono svolte nelle rispettive sedi dei due centri sociali: “Associazione Anteas” ed il Csa di Santi Quaranta. E' stato proiettato in piazza il video sullo spettacolo teatrale realizzato dagli alunni delle scuole medie, molto apprezzato per le battute in dialetto.

Alcune immagini delle manifestazioni culturali e sportive che si sono svolte a Tursi nel corso dell’estate 2009

Sul versante sportivo ci sono stati: un torneo di tennis nel rione di Santi Quaranta al lato della statua di San Pio ed uno di pallavolo nella palestra dell'Itcg “Manlio Capitolo”, entrambi organizzati da due giovanissimi Federico Lasalandra ed Antonio Tarulli; la terza edizione del torneo di basket in piazza “tre contro tre” a cura di Salvatore Cavallo; un torneo di calcetto “Memorial Tonino

Parziale” ed un torneo “Over 30” che si sono svolti nel campetto in erba sintetica dietro le scuole elementari, molto seguito e partecipato. Insomma la cosiddetta società civile ed i giovani hanno mostrato voglia di organizzare e fare festa nei periodi estivi. Tutto questo senza gli assessori allo sport e spettacolo, essendo il comune commissariato. L'ufficio socio culturale ed il commissario

prefettizio hanno fatto del loro meglio per la riuscita di queste manifestazioni, mettendo a disposizione l'aiuto logistico, la collaborazione dei vigili urbani ed il pagamento Siae, pur di assicurare una estate che sembrasse il più simile a quelle di altri paesi ed offrire ai pochi turisti arrivati dal nord piacevoli serate musicali e ludiche. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

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Il primo sindaco di Scanzano Jonico difende quello che fu il suo operato all’epoca

«Ecco la storia di Terzo Cavone» La replica del segretario di Rifondazione Suriano al presidente De Filippo SCANZANO JONICO - E' stato sindaco di Scanzano dal 1975 al 1980, ora, Nicola Suriano, da segretario cittadino di Rifondazione comunista difende quello che fu il suo operato, rispondendo al sindaco in merito alle «insinuazioni fatte in occasione della venuta del presidente della Regione Basilicata (a Scanzano circa un mese fa, ndr) riguardanti alcune scelte sul Piano regolatore generale (Prg)» adottate dal primo consiglio comunale dopo l'autonomia da Montalbano avvenuta nel 1974. Suriano fa un excursus approfondito su questioni inquietanti: «I fatti (secondo il sindaco malefatte) - ha detto Suriano - che ci ha addebitato risalgono a circa trent'anni addietro, per cui molti dei cittadini più adulti forse non ricordano più. I giovani ed in particolare i giovanissimi non sanno, ma devono sapere per conoscere correttamente la storia recente del loro comune. Parliamo - ha spiegato l'ex sindaco - dell'area destinata all'attività estrattiva per lo sfruttamento della miniera di salgemma a Terzo Cavone e delle aree di proprietà della Sais inserite nel Prg. Eravamo nel 1979, anno in cui fu adottato il Prg, nessuna della forze politiche nazionali aveva scelto quale atteggiamento assumere verso il nucleare per uso pacifico. Le forze politiche provinciali, regiona-

Suriano; a sinistra il campo base

li, le istituzioni e le popolazioni avevano già sconfitto il disegno di realizzare una centrale termonucleare ed un impianto di riprocessamento del torio nella Trisaia di Rotondella e un impianto industriale della Liquichimica nella zona Quarantotto di Pisticci. Nel contesto - ha continuato - si cominciava a percepire qualche rara notizia circa la possibilità di utilizzare le miniere del sale per lo stoccaggio delle scorie radioattive. Durante la fase di incontri pubblici per definire il Prg siamo stati diverse volte (sindaco e giunta

di quel periodo) contattati dalla società canadese “Canada nortwest” per esporci il loro interesse a produrre sale con il sistema di vasche a cielo aperto per la evaporazione della salamoia estratta dalla miniera. In un contesto colmo di incertezze e contraddizioni venne accolta, con cautela, la richiesta di prevedere nel Prg l'area destinata alle attività estrattive per una superficie di circa la metà di quella chiesta dalla società canadese. Le vere intenzioni della società “Canada nortwest”- ha tenuto a precisare Suriano - si manifesta-

rono successivamente e durante la nuova amministrazione comunale (1980-1982) a maggioranza democristiana, capovolgendo letteralmente il progetto. Non più produzione di sale, ma realizzazione di 4 depositi per Gpl da 80.000 mc ciascuno all'interno della miniera. Contro quell'ipotesi nacque un movimento popolare di contestazione, promosso da tutte le forze politiche compresa una parte della Dc, che portò alla crisi della giunta comunale. A distanza di trent'anni, non fa una piega la validità di quella lotta

grazie alla quale oggi si può ancora affermare di avere impedito la distruzione del futuro del Metapontino. Di questi fatti si è più volte parlato prima e durante le 15 giornate di Scanzano, ma il sindaco (Salvatore Iacobellis, ndr) ignora tutto ciò perché durante quella mobilitazione di popolo era, letteralmente, assente. Per quanto attiene le aree di proprietà Sais inserite nel Prg posso dire che il centro urbano dell'ex frazione di Montalbano J.co era quasi completamente circondato dalla proprietà Sais per cui il Prg redatto dal comune di Montalbano prevedeva l'inserimento delle aree dove attualmente è ubicata la 167. Il Consiglio Comunale di allora confermò le scelte fatte da Montalbano. Le altre aree inserite, sempre di proprietà Sais, sono servite ad evitare lo sviluppo del centro abitato troppo proiettato versol'interno.Infine, -haconcluso il primo sindaco di Scanzano - per concludere sul Prg, vogliamo ricordare che ancora oggi si opera con quel medesimo strumento urbanistico e che lo stesso venne approvato all'unanimità, con il voto favorevole di 8 consiglieri di opposizione del gruppo Dc. Il sindaco non è riuscito a fare la stessa cosa nell'adozione del regolamento urbanistico in pubblicazione». Pierantonio Lutrelli

Policoro Proposta di Nicola Lopatriello

La necessità emerge a causa dell’incremento demografico della cittadina

«L’istituto nautico renderebbe omaggio al nostro territorio»

Sicurezza, Policoro rilancia

POLICORO - L'esecutivo comunale approvando all'unanimità una delibera di Giunta municipale, ha fatto richiesta esplicita alla Provincia di Matera di aprire a Policoro un istituto nautico, scuola superiore di secondo grado, poiché le vocazioni del territorio, marittimo, e le strutture operanti sullo stesso richiedono la formazione di personale altamente qualificato da inserire nel tessuto produttivo turistico. «Già in passato -osserva il sindaco Nicola Lopatriello- ci eravamo battuti affinché Policoro avesse tra le sue scuole pubbliche anche un istituto nautico, in quanto il turismo è uno dei settori sui quali puntiamo per creare quel famoso sviluppo autopropulsivo di cui tanto si parla ma mai attuato nei fatti. La nostra regione è conosciuta per le sue risorse ambientali, turistiche, storiche e di clima mite tutto l'anno, oltre che per le risorse intrinseche del sottosuolo che tutti conosciamo come il petrolio e l'acqua. Per questo motivo, dato anche il notevole incremento che Policoro - prosegue Lopatriello - ha avuto negli anni proprio sul fronte turistico con la presenza di innumerevoli lidi, tra fissi e mobili, alcune strutture ricettive solo per ragazzi che svolgono sport acquatici come: nuoto, canoa, vela, winserf, il tutto funzionale alla perla dello Jonio che è 'Marinagri', la cittadella sull'acqua prossima, al-

Il sindaco Lopatriello

meno mi auguro, alla riapertura, sono maturi i tempi per l'istituzione di una scuola nautica che possa dare ai tanti giovani del posto un'occasione di lavoro in loco senza dover scegliere altre strade. Oltretutto in tutta la fascia jonica, non solo lucana, il più vicino istituto nautico si trova a Taranto. Ecco dunque che ci sarebbero tutte le condizioni, anche di utenza, per aprirne uno, e sarebbe il primo, anche in Basilicata e in particolare a Policoro. Dati anche i buoni rapporti con l'Ente provincia e con il suo presidente, sono sicuro che anche Franco Stella si attiverà per concretizzare presto questa nostra proposta - conclude Lopatriello. provinciamt@luedi.it

Il Comune chiede la sede della Polizia provinciale POLICORO - Con delibera comunale l'Amministrazione di Policoro chiede che nel centro jonico venga aperta una sede staccata della Polizia Provinciale, visto l'incremento demografico e la posizione baricentrica nella fascia jonica. «Ormai -osserva il primo cittadino Nicola Lopatriello- la città che amministro è dotata di quasi tutti i servizi essenziali in termini di uffici pubblici e in particolare di presidi ministeriali per la tutela e l'ordine pubblico. Infatti c'è la caserma dei Vigili del Fuoco, la Compagnia dei Carabinieri, il distaccamento della Polizia stradale, la tenenza della Guardia di finanza, Capitaneria di porto; naturalmente la caserma dei Vigili Urbani con l'aggiunta di alcune associazioni, vedi Rangers e Protezione civile, che contribuiscono a presidiare il territorio nel miglior modo possibile. E grazie al loro operato se Policoro è una città tranquilla, solidale ed accogliente. E la nostra intenzione di amministratori è quella di continuare a governare questa città mettendo sempre al centro del nostro agire quotidiano il principio di legalità. POLICORO - Ad inizio 2010 una delegazione di sindaci del comprensorio, che nelle scorse settimane hanno iniziato una collaborazione sinergica di promozione del territorio, guidata dal primo cittadino, Nicola Lopatriello, sarà ospite della città canadese di Vaughan. Infatti nei giorni scorsi è pervenuta ufficialmente una lettera di invito da parte della Dott.ssa Linda Jackson, sindaco della grande città del Nord America che conta ben 250.000 residenti, visti i buoni rapporti nati tra le due comunità dopo che nello scorso mese di maggio è stata conferita a

Policoro. Chiesta la polizia provinciale

Pertanto, sempre in quest'ottica di maggior controllo del territorio e prevenzione di fenomeni delinquenziali - prosegue il sindaco Nicola Lopatriello - abbiamo richiesto una sede staccata della Polizia Provinciale alle istituzioni competenti per materia,

ovvero: Ministero degli Interni, Prefettura di Matera e Questura, sempre di Matera, affinché diano parere positivo all'ubicazione anche a Policoro di una caserma della Polizia Provinciale». provinciamt@luedi.it

La delegazione avvierà anche contatti di sviluppo

Il Canada è più vicino nel 2010 policoresi a Vaughan Rocco Lofranco, ambasciatore lucano in Canada, la cittadinanza onoraria di Policoro. «I nostri legami di amicizia -commenta il sindaco Nicola Lopatriello- intessuti in questi mesi non solo con il Canada ma anche con la Romania iniziano a dare risultati positivi anche sotto l'aspetto commerciale, culturale ed economico. Nella delegazione che partirà col anno nuovo ci sa-

ranno anche imprenditori della zona che così potranno 'aggredire' il florido mercato canadese e del Nord America, con un bacino di utenza enorme dove poter collocare i nostri beni, primi fra tutti quelli agricoli, in una nazione, il Canada, con il Pil (Prodotto interno lordo) tra i più alti del mondo. In quell'area ci sono anche molti italiani e lucani, tutti ben inseriti grazie an-

che all'aiuto di Lofranco, e dunque quale occasione migliore per crearsi nuovi canali lavorativi e di amicizia con un popolo che a molte affinità con noi dato che l'influenza italiana di intere generazioni nel tempo ha creato un ceppo nazionale con forti radici, essendo la comunità lucana tra le più numerose in Canada. Ebbene noi stiamo facendo da apripista - conclude Lopatriello - e spero che gli imprenditori del posto sappiano cogliere le opportunità che stiamo creando con queste partnership e con queste grandi nazioni». provinciamt@luedi.it

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Serie A Nella ripresa sale in cattedra Buffon che nega il gol ai labronici due volte Trezeguet fallisce il gol del 3-0

Juventus, la voce della Signora Basta solo un tempo ai bianconeri per superare un tenace Livorno JUVENTUS LIVORNO

CON L’UDINESE

2 0

Solo fischi per il Napoli

JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 8; Grygera 5.5, Legrottaglie 5.5, Chiellini 5.5, Grosso 6; Camoranesi 7 (28' st Marrone 6), Poulsen 5.5, Marchisio 7; Giovinco 5.5 (16' st De Ceglie 6); Trezeguet 6 (35' st Amauri sv), Iaquinta 7. In panchina: Manninger, Zebina, Ariaudo, Molinaro. Allenatore: Ferrara 6 LIVORNO (4-3-1-2): De Lucia 6; Raimondi 6, Miglionico 5.5, Diniz 6, Pieri 5; Pulzetti 6.5, Mozart 5.5 (1' st Filippini 6), Moro 6.5; Candreva 7; Lucarelli 5.5 (18' st Danilevicius 6.5), Tavano 5.5 (24' st Cellerino 6). In panchina: Benussi, Knezevic, Vitale, Marchini. Allenatore: Russo-Ruotolo 6. ARBITRO: Pierpaoli di Firenze 6 RETI: 8' pt Iaquinta, 30' pt Marchisio NOTE: Serata piovosa, terreno pesante. Spettatori: 30.000 circa. Angoli: 5-1 per il Livorno. Ammoniti: Moro, Lucarelli. Recupero: 1'; 4'. TORINO – Un buon Livorno non basta per fermare la Juventus. Grazie ad uno strepitoso Buffon e ai gol di Iaquinta e Marchisio, i bianconeri vincono 2-0 e centrano la quarta vittoria. Viaggia a punteggio pieno la squadra di Ferrara che, però, soffre la vivacità dei toscani soprattutto nella prima frazione di gioco. Con sette indisponibili il tecnico bianconero si affida a Giovinco e alla coppia Trezeguet-Iaquinta, il Livorno risponde con Mozart in regia e Candreva alle spalle di Lucarelli-Tavano. Al 5' ospiti pericolosi con Tavano, bravissimo Buffon a salvarsi in angolo. All’8' la Juventus passa con Iaquinta che di testa devia in rete l'assist di Camoranesi. Il Livorno continua a provarci, Buffon alza sopra la traversa un tiro di Pulzetti, mentre sono larghe le conclusioni di Tavano e Candreva (il migliore dei suoi). Stesso destino per i due tentativi di Trezeguet poi, al 30', la Juventus raddoppia: ancora assist di Camoranesi per Marchisio che di sinistro beffa De Lucia con un bel pallonetto. Reazione livornese con Lucarelli e Moro, ma Buffon è insuperabile in entrambe le occasioni. Al 46' Iaquinta sfiora il 3-0, ma è bravo De Lucia. Nella ripresa, ancora Buffon salva sul tiro-cross di Filippini. Trezeguet cerca il gol, ma al 17' la sua splendida girata colpisce il palo esterno. Al 20' ennesimo miracolo di Buffon sul colpo di testa di Danilevicius, poi ci provano Iaquinta, Candreva e ancora Danilevicius. Finisce 2-0, la Juve vola a quota 12 punti grazie ad un Buffon davvero in «forma Mondiale». Ottimo Livorno, ma gli amaranto perdono e restano a quota 2 in classifica. Oggi in campo l’Inter in trasferta a Cagliari contro una squadra in crisi. La Sampdoria aspetta il Siena a Marassi per restare in vetta.

NAPOLI UDINESE

0 0

NAPOLI (3-5-2): De Sanctis 6; Santacroce 6 (27' st Hoffer sv), Rinaudo 6 (6' st Cannavaro 6), Contini 6; Zuniga 6, Gargano 6, Cigarini 6, Hamsik 6, Datolo 6 (37' st Grava sv); Quagliarella 6.5, Lavezzi 6. In panchina: Iezzo, Maggio, Bogliacino, Denis. Allenatore: Donadoni 6. UDINESE (4-33): Handanovic 6.5; Zapata 6 (20' st Lodi 6), Coda 6, Domizzi 6, Lukovic 6; Isla 6, D’Agostino 6, Inler 6; Pepe 6 (27' st Sanchez sv), Floro Flores 6 (33' st Corradi sv), Di Natale 6. In panchina: Belardi, Zimling, Felipe, Sammarco. Allenatore: Marino 6. ARBITRO: Saccani di Mantova 6. NOTE: Serata fresca, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 40 mila circa. Angoli: 12-3 per il Napoli. Ammoniti: Floro Flores, Handanovic. Recupero: 1'; 4'.

Napoli e Udinese nel primo anticipo della quarta giornata di serie A. Un risultato che fa comodo ai friulani, mentre sta piuttosto stretto al Napoli. I partenopei hanno fatto il possibile per conquistare l’intera posta e hanno espresso un discreto calcio, ma non sono stati aiutati dalla fortuna nel trovare il guizzo vincente. Di contro i bianconeri, ben messi in campo, si sono visti poco in fase offensiva. Donadoni sceglie Rinaudo al centro della difesa al posto di Cannavaro; prima da titolare per Santacroce; assenti Campagnaro e gli squalificati Campagnaro e Aronica. Marino recupera Inler e conferma Isla a centrocampo; in avanti Pepe torna titolare nel tridente con Floro Flores e Di Natale, mentre Sanchez va in panchina. Partita vivace, l’Udinese è ben messo in campo, il Napoli è aggressivo e cerca di far gioco sfruttando le fasce.È il Napoli che fa la partita e le prova tutte per scardinare la difesa friulana ma senza esito.

Donadoni e gli azzurri fermati in casa

Le assenze pesano ma il risultato promuove Ferrara

NAPOLI (ITALPRESS) – Niente reti al San Paolo tra Vincenzo Iaquinta festeggia il primo gol segnato al Livorno

Riprende quota l’inchiesta del giudice argentino Oyarbide sul via libera ai calciatori

Passaporti falsi, chiesti documenti a Paludi COSENZA - Il comune di Paludi, in provincia di Cosenza, ha ricevuto a suo tempo due richieste di documentazione, con timbro e firme del Consolato italiano di La Plata –a 60 chilometri da Buenos Aires –per poter concedere il passaporto italiano al difensore argentino Diego Placente, che gioca attualmente nel Bordeaux. Lo scrive oggi il quotidiano 'Clarin', in riferimento al fatto che, cinque giorni fa, la Corte Federale di Buenos Aires ha avallato le indagini avviate nel 2008 dal giudice Norberto Oyarbide sulla presunta falsificazione di almeno 700 passaporti italiani. Il giornale precisa comunque che i funzionari del consolato hanno smentito di aver inviato tali documenti. Clarin afferma inoltre che il magistrato si appresta ad indagare sulla possibilità che vi siano state falsificazioni analoghe sui documenti di almeno 80 calciatori, e che potrebbero essere coinvolti anche i promotori Gustavo Mascardi, Fernando Hidalgo, Jorge Cyterspiller ed Eduardo Gamarnik. Il 'Clarin' sottolinea poi che, nell’ambito delle 111 pagine della risoluzione della Corte, con la quale si re-

spingono i ricorsi delle 40 persone arrestate con una megaoperazione messa in atto da 600 da Oyarbide, si conferma l'incriminazione di agenti che hanno effettuato 110 perquisizio26 di esse, con l’accusa di associazione a delin- ni in tutto il Paese –sono scattate in seguito alquere. E si sostiene che i passaporti per Pablo la denuncia del Console generale d’Italia Carrizo (Saragozza) e Juan Forlin (Espanol di Giancarlo Curcio, allarmato dalle irregolariBarcellona), sono stati ottenuti attraverso te- tà riscontrate in molti passaporti. Tra gli arstimoni che «hanno dichiarato il falso». La restati –poi rimessi tutti in libertà –anche MaCorte, inoltre, chiede ad Oyarbide di indagare ria Elena Tebaldi, titolare dell’agenzia Ciudadina Express che, nel 2000, sulla possibilità che nelle era stata coinvolta nel vifalsificazioni «sia esistita cenda del passaporto falso quanto meno la connivenza italiano per Juan Sebastian da parte di funzionari conVeron. Pur se condannata solari». Per quanto riguarin Italia, la Tebaldi era torda invece i casi di Gonzalo nata a operare nel settore e, Bergessio (Saint Etienne) e secondo i media, sarebbe Marcos Aguirre (Lanus), stata a capo della presunta nella risoluzione «si indica«associazione a delinquerè no le identità di persone reche faceva pagare per i passidenti in Italia, con le quali saporti falsi tra i 20 ed i bisognava mettersi in con30.000 euro. Ora giocatori e tatto per avere più facilprocuratori presumibilmente le documentazioni». mente coinvolti saranno Le indagini avviate nel luconvocati dal magistrato. glio del 2008 da Oyarbide – Oyarbide, giudice argentino

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Sport


Peppe Lolaico torna a giocare titolare dopo l’infortunio che lo ha tenuto tre settimane fuori

Out anche Langella, oltre Chiavaro e Anderson. Ma occorre battere il Marcianise

Potenza, croce rossa Capuano: «Non è la giornata dei tatticismi, ma del cuore» CONTRO la cabala (chi ha perso quattro volte può continuare a farlo?) e la tradizione. Quella che vede un surplus di motivazioni a spingere le squadre all’esordio di un nuovo allenatore in panchina. Al Potenza poco interessa, perchè dalla sfida al Marcianise bisognerà necessariamente uscire con tre punti. “Non sarà la giornata dei tatticismi - esordisce Capuano nella conferenza stampa della vigilia - ma bisognerà arrivare al successo con le armi della concetrazione, del cuore, della voglia di arrivare sempre primi sul pallone”. Ecco spiegato il tema di una partita, forse anche per l’avversario, che l’ambiente sta approcciando con entusiasmo non proprio debordante. Vuoi per il 3-0 di Terni che non è sceso giù, vuoi per le tante defezioni che hanno portato ai minimi termini un organico che in estate offriva qualche certezza in più. L’ultimo stop arriva a sorpresa: “su indicazione della società - spiega Capuano - dovrò fare a meno di Langella fino a martedi”. Il presidente Postiglione, interpellato in tal senso, sceglie la strada del riserbo. “L’esclusione di Langella è dovuta a motivi precauzionali, ad inizio settimana spiegheremo meglio la situazione”. Che purtroppo non è l’unica a preoccupare. “Su Chiavaro definiremo tutto entro giovedi’ spiega il patron - per fortuna a Potenza siamo stati scrupolosi molto più che nelle sue esperienze passate”. L’anomalia emersa dagli esami cardiologici a cui si è sottoposto il difensore catanese tiene in ansia un po’ tutti. “Abbiamo provato a cercare tracce di esami medici sostenuti dall’atleta nelle stagioni precedenti racconta Postiglione - ma ci è stato difficile reperirle. Per sgombrare il campo da ogni dubbio abbiamo fissato una visita decisiva nella prossima settimana, il cui esito sarà discriminante per le scelte future”. Chiavaro si recherà a Roma presso la struttura del Coni all’Acqua Acetosa dove verrà sottoposto ai protocolli di con-

Ezio Capuano debutta in campionato sulla panchina del Potenza allo stadio Viviani. In precedenza è stato squalificato per tre gare

trollo più approfonditi. Intanto - al netto della situazione di Langella tutta da decifrare - il Potenza ha perso due titolari del suo reparto arretrato. Un bel danno per un progetto tecnico che puntava fortemente sulla fase difensiva. ALTRI GUAI In più c’è la grana Anderson. Il brasiliano per una decina di giorni si sottoporrà ad un trattamento di recupero presso un centro specializzato, al suo ritorno però non ci sarà più spazio per compromessi. “Se le risultanze di questo periodo ci daranno riscontri confortanti - dichiara il patron - il giocatore tornerà a disposizione, altrimenti sarà necessario sedersi a tavolino per valutare il futuro. I suoi problemi non derivano direttamente dall’infortunio al crociato che l’ha tormentato nella passata stagione, paradossalmente il legamento ricostruito è più forte di quello usurato”. Ma ciò che sta limitando il brasiliano è un problema forse più subdolo, una fibrosi al tallone sinistro che gli causa dolore con lo sforzo, costringendolo a posture scorrette che gli causano guai muscolari. Considerando anche Lucenti e De Simone in debito di fiato, pure la mediana è ai minimi termini. Proprio questa catena di difficoltà rende la partita

di oggi uno snodo importantissimo, una collina da scalare necessariamente, perchè poi Spal, Verona, Lanciano e Cosenza saranno montagne vere. Per battere il Marcianise serve l’apporto del pubblico. La Questura ha tassativamente vietato alla società rossoblu di tenere aperti i botteghini dopo le 13, senza le eccezio-

Prevendita assai lenta Si possono comprare i biglietti soltanto fino alle 13 di oggi Botteghini chiusi nel pomeriggio ni delle prime due gare casalinghe. Chi pensa di acquistare il tagliano all’ultimo minuto dopo il pranzo domenicale corre il serio rischio di rimanere fuori. Se la legge c’è va rispettata, sul campo si confida nel ritorno alla vecchia legge del Viviani. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it

IN BREVE Riprende il “Potenza Magazine” RIPRENDE LE pubblicazioni quindicinali l’organo ufficiale Potenza Magazine. L’attività editoriale del Potenza riprende dopo un anno di stop. Cambia la direzione del giornale, affidata a Pino Marceddu, che prende il posto di Maddalena Salvia, mentre i compiti di caporedattore sono affidati a Franco La Regina. Spazio a tutti i giornalisti che volessero offrire un loro contributo. Il primo numero, quello zero, che verrà distribuito all’ingresso dello stadio nella giornata odierna, è stato firmato da Pino Gentile ed Emanuela Ferrara. In campo anche tutta l’area comunicazione coordinata da Rocco Galasso e con raffaele Gerardi, Fabrizio cerverizzo, Michele Sabia, Rosario Avigliano, Donato Marsico e Leonardo Laurino. La scelta delle foto è di Michele Salvatore. Nel primo numero un filo diretto con Capuano e Cardinale, il tifo in rosa, l’amarcord e i saluti del presidente Postiglione e del sindaco Santarsiero. L’iniziativa nasce dalla collaborazione editoriale del noto settimanale Controsenso con il quale verrà distribuito in abbinata dal prossimo numero del 3 ottobre.

Iniziative rossoblù LE PROSSIME iniziative, programmate dalla società, riguardano il progetto Tifosi a Scuola, con l’ex Irre Irsae, che sarà presentato domani alle 10.30 nella sede dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (via del Gallitello- I Traversa) e la presentazione del piano marketing e del settore giovanile (mercoledì 23 alle 17 presso l’Hotel Vittoria)

La formazione

Squadra fatta con il 4-3-3 NESSUN dubbio, se non quello di scegliere tre appartenenti al centrocampo titolare, su quattro disponibili. Dubbi relativi, visto che Berardi e Giannusa sono certi di giocare e Profeta è nettamente favorito su un de simone ancora lontano dalla standard ottimale. Per il resto Capuano si impegna “a mettere in campo la formazione più equilibrata possibile, cercando di non fare brutta figura, impegnando gli uomini nei loro ruoli più congeniali”. Per questa ragione, in pienissima emergenza e senza due pedine fondamentali per il reparto difensivo (Chiavaro e Langella), il mister deve rivedere il pacchetto arretrato. Benedice il rientro di Lolaico e lo mette a sinistra, dislocando sul versante opposto l’unico che può giocare lì: ossia Frezza. Non avrà caratteristiche del puro difensore, ma non si può fare altrimenti. In mezzo, accanto a Cardinale ci sarà Porcaro. Magari, un discorso diverso si poteva fare se Langella fosse stato disponibile, ma non lo è, quindi Porcaro (che ha maggiore esperienza, nonostante la giovane età) deve fare il centrale e Barbato resta in panchina. In attacco servono uomini di corsa, come ama ripetere il tecnico, per cui Catania diventa inamovibile, tanto per prestanza fisica, quanto per attitudine tattica a ricoprire più di un ruolo (si potrebbe passare anche a un altro tipo di modulo, rispetto al 4-3-3 scelto, arretrandone il raggio d’azione), Aquino è insostituibile, e

Langella è fermo

Polani si lascia preferire a De Cesare. Il toro di Mariconda potrebbe tornare utile a gara in corso, dall’inizio no: Capuano punta molto sullo spirito di sacrificio e sulla capacità delle punte di rientrare a dare una mano in fase di copertura, per cui serve gente che sia al 100%. De cesare, in questo momento, ancora non lo è, per cui dovrebbe partire dalla panchina. Nella quale troveranno posto Vanacore, sostanzialmente l’unico esautorato dopo il capitombolo di Terni, e Lucenti. Su quest’ultimo ancora c’è prudenza: secondo Capuano non può ancora giocare dall’inizio. A gara in corso ne va valutata l’affidabilità fisica. E’ chiaro che da uno con le sue caratteristiche e il suo curriculum è lecito attendersi9 molto di più di quanto visto finora per una serie di motivi soprattutto fisici. In piena emergenza potrebbe essere utile a gara in corso e, si augurano i tifosi, anche decisivo a.p.

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Sport 39

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA

Ciano è stato convocato. Difesa bloccata con l’ex D’Apice

Marcianise, addio al tridente MARCIANISE. Due moduli per una precisa idea tattica. Il neo tecnico Boccolini non ha perso tempo e s'è gettato a capofitto nelle logiche tecniche della squadra. L'idea tattica precisa è quella di schierare una formazione solida, compatta, secondo la lineare disposizione del 4-4-2. Un ritorno al vecchio dunque, per tentare di invertire l'infausto trend di quattro sconfitte consecutive. Trend che è costata la panchina al tecnico Ammirata: poker di insuccessi e “addio” alle velleità del 4-33. Un tridente che non ha mai convinto del tutto per mancanza di brio ed equilibrio. Bye bye tridente, dentro con il pragmatismo di Luigi Boccolini. Intanto il neo tecnico deve far fronte a quattro defezioni d'organico. Contro il Potenza di Capuano non ci saranno infatti lo squalificato D'Ambrosio, assenza pesan-

Alfano il migliore: può giocare in due ruoli te per il centrocampo, e gli indisponibili Galizia, Filosa e Porpora. A cavallo tra due moduli. D'accordo, l'idea di partenza è il “comodo” 4-4-2 che prevede solidità per le vie centrali della mediana e carattere sbarazzino sulle corsie esterne. Dentro dunque con un solido quartetto in difesa puntellato intorno alla consistenza della coppia centrale composta da D'Apice e Murolo. A destra c'è un ballottaggio in corso: alla fine Piscitelli dovrebbe spuntarla su Ciano (quest'ultimo potrebbe rientrare in gioco se il tecnico decidesse di optare per una difesa a cinque). A sinistra invece c'è Russo, a lui il

tecnico chiederà continue sovrapposizioni sull'avanzato Manco. Lo stesso Manco potrebbe però veder mutato il suo destino (magari a gara in corso) e trovare spazio sul fronte offensivo. Qui la coppia più accreditata è quella composta da Tedesco e Poziello ma occhio all'asso tattico nella manica di Boccolini. Certezze (o quasi) in mediana, dove il tecnico punta tutto sulla fisicità del terzetto composto da Alfano, Romano e Di Napoli. Il primo agirà a destra, Manco sul lato opposto, mentre le vie centrali saranno ad uso e consumo di Romano e lo stesso Di Napoli. Questo il modulo più gettonato ma attenzione agli

avvicendamenti tattici dell'ultima ora. Questi prevedono l'inserimento di Ciano in difesa e la rinuncia ad una punta (in questo caso Tedesco prenderebbe la via della panchina). Terzetto centrale in difesa dunque, con Piscitelli a dar man forte a D'Apice e Murolo e tris d'assi anche in mediana con Alfano, Romano e Di Napoli in veste di interni. Secondo questa idea Manco svestirà i panni di esterno e raggiungerà Poziello nel bel mezzo dell'attacco. In cerca di punti. È certamente un “momentaccio” per il Marcianise e la tappa di Potenza di certo non aiuta. La priorità è muovere la classifica dopo le quattro scoppole consecutive. Proprio per questo Boccolini ha deciso di blindare la squadra in attesa che l'avversario scopra il fianco. Lo avrà previsto lo stratega Capuano? Pasquino Corbelli

Poziello ha l’arduo compito di sostituire Innocenti

Legame di ferro con la piazza

Il tecnico di Macerata non pensa ai troppi gol presi

Bizzarro punta su Boccolini

Non faccio barricate

Bizzarro in panchina

MARCIANISE. Il suo non è un ritorno come tanti altri. Il suo è “il ritorno”, apostrofato come fosse la seconda parte di un film di successo. Già, perché Luigi Boccolini è la storia del Marcianise. Una storia densa di racconti coinvolgenti, di partite e partite condotte con quello spirito forte ma allo stesso tempo libero. Libero di “dettare” calcio, libero di “pensare” calcio. Libero soprattutto da vincoli societari, libero da qualsivoglia compromesso con società ed ambiente. Lui va per la sua strada, un cammino costellato di successi e campionati vinti sul campo, e non guarda in faccia a nessuno. Alle spalle ha un curriculum che desta qualche sorpresa: un tecnico vincente, che però non ha mai calcato i palcoscenici di maggior prestigio. E perché mai? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Certamente il patron del Marcianise – il presidente Salvatore Bizzarro – metterà da parte il sasso ripensando all’ultimo trascorso del tecnico sulla panchina della sua squadra. Correva l’anno 2004/2005. Boccolini ed il Marcianise regalarono al pubblico la più importante cavalcata dell’’ultimo quinquennio. Primo posto nel girone G della serie D con un ruolino di marcia imponente: 19 vittorie, 13 pareggi, appena due

sconfitte. Primo posto in graduatoria e fu subito calcio professionistico. L’anno successivo in C2 l’idillio continua ma il finale concede un po’ di amaro in bocca. Chi mastica amaro è proprio il tecnico Boccolini, il suo rapporto con la squadra si interrompe a sei giornate dalla fine del campionato per delle incomprensioni con la dirigenza. Ancora un esonero targato Bizzarro? Proprio no, diciamo che il disimpegno contrattuale fu bipartisan. Quanto basta per farlo entrare di diritto nella ristrettissima cerchia di allenatori non silurati dal vulcanico patron: oltre a lui detiene questo prestigioso record l’emergente Luca Fusi. Boccoloni inoltre si porta dietro l’etichetta di ammazza-D. Nove campionati vinti, un altro record a quanto pare. Comincia il giro nel lontano 1982/83, quando è primo con il Galatina. Poi sette anni di attesa e ancora vincente a Benevento nel ’91 e nel ’94. In seguito successi distribuiti a Tricase (96/97) e Nardò (97/98). Poi ancora Martina, Brindisi, Marcianise ed Aversa Normanna. Glie ne manca una per fare cifra tonda ma ora la D è un discorso chiuso. Sulla sua strada c’è ancora il Marcianise. La sua strada, la sua squadra. Andrea Buonaiuto

MARCIANISE. Ragazzi copriamoci perché otto gol in quattro partite sono troppi pure per chi ha l’obbligo esclusivo di galleggiare un po’ al di là della linea playout. Gigi Boccolini ha tracciato la nuova linea dopo aver visionato, approfondito e studiato con scrupolo il “vecchio” Marcianise di Ammirata che un po’ è anche il suo (ben undici dei calciatori attualmente in organico li ha già allenati). Ragazzi copriamoci, ma evitando di fraintendere un concetto di gioco abbastanza semplice: “Per copertura – spiega l’allenatore di Macerata – intendo una capacità diversa di tenere il campo, un’occupazione degli spazi più intensa e reparti compatti e meno scollegati rispetto all’avvio di stagione”. Ragazzi copriamoci e poi attacchiamo: la premessa di Boccolini serve per scongiurare il paradosso. “Voglio una squadra corta ed unita, esterni alti che aiutano la difesa, maggiore collaborazione degli attaccanti”. Vuole insomma un Real gregario che non vuol dire per forza di cose un Real arroccato: “Guai – aggiunge anzi Boccolini – a far barricate, a mettersi lì dietro aspettando l’occasione buona per ripartire. Con un atteggiamento del genere non faremmo altro che favorire il Potenza ed agevolarne l’esplosione tecnica. Affronteremo un avversario con valori tecnici discreti e con mentalità offensiva, trascinato tra l’altro da un pubblico eccezionale. Potenza è una città che vive di calcio e la domenica il Viviani è una bolgia. Tanto vale giocarsela badando si all’equilibrio, ma provando anche ad imporre gioco, ben consapevoli dei nostri limiti”. Che trovano origine in un mercato scriteriato e dispendioso, in un organico che ha sostanza da vendere e centimetri da elemosinare: “La realtà è visibile a tutti. Questa squadra ha problemi a centrocampo perché non

Al Viviani squadra corta e collaborazione tra gli attaccanti c’è un regista puro e molti sono doppioni e poi lì davanti manca un attaccante di spessore, uno su cui lavorare nei momenti di difficoltà. In condizioni del genere vanno trovate soluzioni di gioco alternative: palleggiare è difficile e nemmeno sulle seconde palle si può agire non avendo un ariete in prima linea. Bisogna quindi puntare sulle doti tecniche delle seconde punte e sulla rapidità degli esterni”. Bisogna, insomma, adattarsi in attesa di completarsi, stringersi per non scivolare ancor più

giù, “far legna – aggiunge Boccolini – in attesa dell’inverno (e del mercato di riparazione)”. E la conoscenza già profonda tra il tecnico e l’organico potrebbe favorire l’unione aspettando tempi migliori: “Nel breve periodo hanno poca importanza i concetti tattici ed è fondamentale lavorare sulla testa. Questo gruppo ha discreti valori per cercare la salvezza, deve innanzitutto rigenerarsi nel morale, ritrovare la stima perduta per mettere un po’ di fieno in cascina. Nel lungo periodo, poi, si potrà svilup-

pare anche qualcosa di meno scontato sul piano tattico”. Ma per ora c’è da muovere la classifica e da frenare il Potenza “con tutta la birra che abbiamo in corpo”. E senza cadere nel più grave degli errori: pensare che la formazione di Capuano sia quella di Terni. “Sarà stata la classica giornata no, ma il Potenza è forte ovunque. Ha una difesa esperta, un centrocampo completo ed un attacco che abbina rapidità ed esperienza. E poi è sicuramente animato da una voglia matta di riscatto. È già capitato dopo la sconfitta di Giulianova quando travolse l’Andria. Insomma c’è da stare molto attenti, da non mollare un istante, da giocare con umiltà e dedizione”. Chiaro, no? Boccolini è tornato ed ha tracciato la nuova linea per il suo “vecchio” Marcianise: ragazzi, copriamoci oppure il Potenza ci asfalta. Filippo Zenna Gigi Boccolini

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40 Sport


Pescara, è derby. Il posticipo è Verona-Ternana

Muore Filipi del Ravenna Travolto da un’auto mentre tornava a casa A Foggia si gioca il 30 Andria

IL PRONOSTICO

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Cosenza

Arbitro: CORLETTO di Castelfranco V. Assistenti: Fiorucci-Gambini ANDRIA. Rosa al completo ed una novità di COSENZA. Per evitare complicazioni da verilievo in casa Andria: a sedere sulla pan- nerdì Fiore è a Roma per farsi curare da uno china azzurra vi è Papagni subentrato a specialista di fiducia. Due i dubbi che acBiagioni. Il tecnico di Bisceglie ha utilizza- compagnano Toscano alla vigilia della sfida to la settimana per studiare a fondo gli atle- di Andria: Fanucci, Di Bari e Chianello per ti a sua disposizione. Dalle indicazioni della la terza maglia da titolare in difesa. L'altro rifinitura Papagni opterà per un 4-4-2 con i dubbio è in mezzo al campo con Giardina farientri di Pierotti e Di Simone. Recuperato vorito su De Rose. Ventuno i convocati, sono Bellavista, a centrocampo vi sarà anche Ot- rimasti a Cosenza, per scelta tecnica, Galeatobre. In attacco Anaclerio e Dionigi. no, Ungaro, Amico, De Pascalis e Piro. ANDRIA (4-4-2): Mennella; Pierotti, Goi- COSENZA (3-4-3): Pinzan; Musca, Porsis, Pomante, Di Simone; D'Allocco, Otto- chia, Chianello; Bernardi, Giardina, Roselbre, Bellavista, Margarita; Anaclerio, Dio- li, Maggiolini; Caccavallo, Ceccarelli, Dannigi. A disp.: Pazzagli, Ceppitelli, Sibilano, ti. A disp.: Ameltonis, Fanucci, Virga, De Paolucci, Iennaco, Doumbia, Maccan. All.: Rose, Marsili, Scotto, Biancolino. All.: ToPapagni. scano

Giulianova

IL PRONOSTICO

2

Pescara

Arbitro: CARBONE di Napoli Assistenti: Falanga-Ciampa GIULIANOVA. Per due sedute Giulianova in maschera. Bitetto ha difatti fatto svolgere la seduta di venerdì e quella di ieri mattina a porte chiuse. Il tecnico ha però spiegato che non si tratta di. Per la sfida con i pescaresi il tecnico recupera tutti i giocatori concedendosi qualche dubbio solo sulla presenza di Carratta. Se quest'ultimo non dovesse farcela, al suo posto giocherebbe il giovane Dezi. Per il resto confermata la formazione di Marcianise. GIULIANOVA (4-3-3)Dazzi; Sosi, Vinetot, Garaffoni, Migliore; Croce, Carratta, Del Grande; Carbonaro, Melchiorri, Campagnacci. A disp.: Buono, Lieti, Donato, Dezi, Rinaldi, Inchini, Di Matteo. All.: Bitetto.

Reggiana

PESCARA. Senza Gessa e Olivi, Cuccureddu rispolvera due gregari di lusso: Romito e Carboni. In attacco il tecnico rilancia Zizzari per la prima volta in coppia con Sansovini. Per Artistico un turno di riposo. Da giovedì, Dettori accusa problemi alla schiena, ma il regista non dovrebbe saltare la sfida. Se il dolore oggi dovesse bloccarlo, è pronto Coletti. Ieri rifinitura blindata: gli steward non hanno permesso a nessuno di assistere alla seduta dei biancazzurri. PESCARA (4-4-2): Pinna; Medda, Romito, Mengoni, Petterini; Carboni, Dettori, Tognozzi, Bonanni; Zizzari, Sansovini. A disp. Prisco, Zanon, Vitale, Coletti, Verratti, Artistico, Ganci. All. Cuccureddu.

IL PRONOSTICO

1

Cavese

Arbitro: D’Iasio di Bari Assistenti: Romei-Pedrini REGGIO EMILIA. E' praticamente decisa la formazione che affronta la Cavese. Dominissini, viste le tante assenze, sarà ancora costretto a fare dei cambiamenti rispetto agli undici di domenica scorsa. Fuori Ferrari e D'Alessandro per infortunio, il tecnico granata dovrà anche rinunciare a Romizi ed Eusepi impegnati in Egitto con la nazionale under 20 per i campionati del mondo di categoria. Debutto dal 1' per Saverino e Temelin. REGGIANA (4-3-1-2): Tomasig; Girelli, Stefani, Zini, Mei; Nardini, Saverino, Maschio; Alessi; Rossi, Temelin. A disp.: Manfredini, Mallus, Ferrando, Anderson, Viapiana, Morelli, Ingari. All.: Dominissini.

Lanciano

CAVA DE' TIRRENI. Lagnena è influenzato, Pozza ha un'infiammazione al piede destro e soltanto stamattina si prenderanno decisioni sul suo impiego. Senza un esterno destro di ruolo, Maurizi rivoluziona la Cavese nel modulo e negli interpreti. Dentro Grillo e Bacchi per fortificare la difesa, fuori gli esterni d'attacco Schetter e Bernardo: si passa ad un compatto 5-3-2 con Favasuli restituito alle sue vecchie mansioni da mezz'ala di centrocampo. CAVESE (5-3-2): Russo; Grillo, Farina, Cipriani, Nocerino, Bacchi; Maiorano, Bacchiocchi, Favasuli; Turienzo, Varriale. A disp.: Pane, Rapino, Pozza, Prevete, Schetter, Bernardo, Tarantino. All.: Maurizi.

IL PRONOSTICO

1

Portogruaro

Arbitro: COSTANTINI di Perugia Assistenti: Signoriello-Della Rocca LANCIANO. Tornano tra i convocati Di Cec- PORTOGRUARO. Brutta tegola per Caloco e Colussi, ma non dovrebbero essere della ri. L'attaccante Altinier non è stato nempartita. Confermati quindi Perfetti a centro- meno convocato, poiché, sofferente per un campo e Masini al fianco di Morante in avan- problema muscolare. Per la sostituzione ti: scalpita in panchina Improta, in gran for- del bomber è ballottaggio alla pari tra Scama. Ancora out Sansone e Zeytulaev per in- puzzi e Bocalon. Centrocampo orfano dello fortunio: sulla destra dovrebbe agire Tur- squalificato Mattielig, out anche il giovane chi, con Vastola in difesa in posizione di ter- Fusciello, anch'esso alla prese con guai zino destro. Per il centrocampista Amenta muscolari. L'alternativa papabile per la soprima convocazione stagionale. stituzione del mediano sembra Vicente. VIRTUS LANCIANO (4-4-2): Chiodini; Va- PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; D'Alstola, Antonioli, Oshadogan, Colombaretti; terio, Siniscalchi, Madaschi, Gotti; ScozzaTurchi, Sacilotto, Perfetti, Mammarella; rella, Vicente, Espinal; Cunico; Bocalon, Morante, Masini. A disp.: Aridità, Coppini, Marchi. A disp.: Marcato, Pondaco, BianMoi, Di Cecco, Zeytulaev, Improta, Colussi. chi, Migliozzi, Puccio, Diogo Felipe, ScaAll.: Pagliari. puzzi. All.: Calori.

RAVENNA. A meno di una settimana dalla cio. La notizia ha sconvolto il Ravenna, che morte della moglie e del figlio dell'attaccante ha chiesto e ottenuto il rinvio della gara di oggi contro il Foggia (verrà redel Manfredonia Marchano, cuperata il 30 settembre). La un'altra tragedia scuote il società si è chiusa in silenzio mondo del calcio. Nella serata stampa fino a martedì, ed in di venerdì, l'attaccante del Rasegno di lutto ha rinviato tutvenna Brian Filipi, 20 anni, è te le gare del settore giovanile stato investito da un'auto ed è in programma nel fine settimorto sul colpo. Filipi cammimana. Il giovane Filipi era al nava sul ciglio della strada suo secondo anno con la malungo la circonvallazione di glia del Ravenna. Lo scorso Cervia insieme al compagno anno aveva disputato 23 gare di squadra Stefano Scappini, mettendo a segno 5 gol. Era quando un'automobile che seguito da alcune squadre di viaggiava a forte velocità lo ha categoria superiore, ed anche investito in pieno, prima di aril Palermo lo aveva opzionato restare la propria corsa L’albanese Filipi senza poi acquistarlo. Così il schiantandosi tra due vetture Foggia ha reagito al dramma: parcheggiate. Il giovane albanese, sollevato da terra nell'impatto, è rica- “Non c'è davvero molto da dire, in momenti duto di peso sull'asfalto ed è stato subito soc- come questi c'è solo tanta rabbia e profonda corso e trasportato in ospedale: per lui non amarezza per un'altra giovane vita umana c'è stato nulla da fare. Scappini, illeso per mi- spezzata”ha osservato Fabio Pecchia, vice alracolo, è stato soltanto sfiorato ad un brac- lenatore dei pugliesi e membro dell'Aic.

Pescina

IL PRONOSTICO

1

Rimini

Arbitro: MAGNO di Catania Assistenti: Fiorito-Di Vuolo AVEZZANO. Il tecnico Cappellacci ha convocato 20 calciatori in vista dell' impegno con il Rimini. Assente, oltre ai lungodegenti Molinari e Franciel, anche Giordano. E se lo schema tattico sarà un solido 4-4-2, non altrettante sono le certezze per gli interpreti in campo. Molti i ballottaggi: Rebecchi, Laboragine e Censori si giocano una maglia in mezzo al campo, con quest'ultimo favorito. Cipolla in vantaggio su Berra e Choutos per affiancare Bettini in avanti. PESCINA VG (4-4-2): Merletti; Birindelli, Petitto, Blanchard, Piva; Ferraresi, Censori, De Angelis, Cruciani; Cipolla, Bettini. A disp.: Bifulco, Locatelli, Pomponi, Laboragine, Rebecchi, Berra, Choutos. All. Cappellacci.

Taranto

RIMINI. Diversi dubbi sul modulo ma anche una squadra che sta recuperando un giocatore dopo l'altro. Probabile l'avvicendamento tra Rinaldi e Lebran al centro della difesa, mentre il tecnico Melotti dovrebbe optare per un centrocampo a due con esterni più o meno offensivi (Frara e Docente). Potrebbe debuttare dalprimo minuto Matteini:il giocatore non ha i 90' nelle gambe, ma la sua condizione è in netto miglioramento. RIMINI (4-2-3-1): Pugliesi; Vitiello, Lebran, Ischia, Catacchini; Cardinale, D'Antoni; Frara, Matteini, Docente; Longobardi. A disp.:Tornaghi, Rinaldi, A.Marchi, Temperino, Giacomini, M. Marchi, Tulli. All.: Melotti.

IL PRONOSTICO

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Spal

Arbitro: BAGALINI di Fermo Assistenti: Belcastro-Fascetti TARANTO Piero Braglia, forse, qualche novità la sta pensando. Perché ha passato una settimana a nascondere il Taranto, depistando anche gli osservatori. E spostando la rifinitura al pomeriggio, al contrario delle abitudini. Alla fine, però, i cambiamenti dovrebbero essere sui movimenti e sugli equilibri, ma non nel modulo. Sarà ancora 4-3-3 sporco,conMezavilla quasifissodavantialla difesa. L'unica variazione prevista è quella di Calori al posto di Viviani in difesa. TARANTO (4-3-3) Bremec; Calori, Nocentini, Migliaccio, Bolzan; Felci, Correa, Mezavilla; Falconieri, Corona, Scarpa. (Barasso, Imparato, Viviani,Berretti, Quadri, Magallanes, Innocenti). All. Braglia.

Verona

FERRARA. A Taranto senza l'acciaccato Rossi. Dolcetti dovrebbe confermare l'undici che ha pareggiato a Cava, con il dubbio Centi che potrebbe agire alle spalle di Bazzani. Caos in settimana riguardante i biglietti: il Taranto ne ha offerti 1500 gratuiti rischiando di venire meno ai regolamenti federali. Solo venerdì mattina è stata attivata la regolare prevendita che permetterà ai supporter spallini di seguire la squadra in Puglia. SPAL (4-5-1) Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Bracaletti,Schiavon, Migliorini, Bedin, Centi; Bazzani. A disp.: Righetti, Gaspari, Quintavalla, Cazzamalli, Valtulina, Laurenti, Meloni.

IL POSTICIPO

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Ternana

DOMANI ore 20.45 Arbitro: MASSA di Imperia Assistenti: Crispo-Amoretti Il gol di Ceccarelli contro la Cavese

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Sport 41

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

Brindisi pronto a inserirsi nel gruppo di testa

A Gela il match clou Per il Catanzaro una trappola pugliese La Cisco a Vico Equense Aversa

IL PRONOSTICO

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Barletta

Arbitro: AURELIANO di Bologna Assistenti: Palazzoni-Pignone AVERSA - Dopo la sconfitta casalinga del- BARLETTA - Soluzione scontata e obbligalo scorso turno, l'Aversa Normanna cerca ta: l'attaccante Fanasca, ingaggiato in setil riscatto con il Barletta. Il tecnico granata timana sarà subito gettato nella mischia. Il dovrà fare a meno anche stavolta di Parisi, tecnico Sciannimanico recupera anche e di Zolfo squalificato. La sola novità po- Cutrupi nel ruolo di esterno basso e semtrebbe riguardare l'innesto di Campanella bra orientato a confermare nella zona neal centro della difesa al fianco di Di Girola- vralgica del campo il trio composto da Memo, mentre in attacco Prisco dovrebbe fare nicozzo, Muwana e Carozza. Nel ruolo di coppia con Sarli. Ritorna a centrocampo centroboa, ballottaggio tra Caggianelli e Shiba. Arini. AVERSA NORMANNA (4-4-2) Pettinari; BARLETTA (4-3-3): Di Masi; Cutrupi, Pistillo, Campanella, Di Girolamo, Berton- Sportillo, Romeo, Legittimo; Menicozzo, cini; Coquin, Mariniello, Arini, Chietti; Muwana, Carozza; Simoncelli, CaggianelPrisco, Sarli. A disp.: Del Giudice, Cimina- li, Fanasca. A disp.: Bersellini, Moring, ri, Massimo, Tovalieri, Selvaggi, Longo, Marchetti, Bendjemia, Pollidori, Manganaro, Shiba. All.: Sciannimanico. Perna. All.: Sergio.

Gela

IL PRONOSTICO

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Monopoli

Arbitro: FERRAIOLI di Nocera Assistenti: Russo-Drago GELA - Senza Cunzi, il Gela prova ad andare in fuga contro il Monopoli. Per lo scontro al vertice il tecnico Provenza deve rinunciare a tre atleti. Oltre a Cunzi, che la settimana prossima sarà operato al ginocchio (5 mesi di stop), non sono tra i convocati il centrocampista Rosamilia e il difensore Lordi, mai impiegati da quando sono stati tesserati. Confermato il 4-3-3, con Vianello a destra e Criniti a sinistra davanti a Pasca. GELA (4-3-3): Nordi; Scopelliti, D'Aiello, Geraldi, Memè; Zaminga, Schiavon, Cammarota; Vianello, Pasca, Criniti. A disp.: Ferla, Di Muro, Ambrosecchia, Carraro, Viviano, Rabbeni, Manca. All.: Provenza.

Isola Liri

MONOPOLI - Problemi di formazione per Pellegrini: per la sfida al Gela il tecnico del Monopoli dovrà fare a meno del capitano Bonfardino (colpo alla testa) e del portiere Vurchio (frattura del setto nasale), a cui si aggiungono i convalescenti Colella ed Amodio. La nota più dolente, è però quella dell'acciacco del bomber Lacarra, uscito malconcio dalla partitella del giovedì. Probabili gli esordi da titolari per Tranchina e Volpe. MONOPOLI (4-3-1-2): Corno; Vincenti, Caccavale, Ciminà, Imburgia; Tranchina, Lanzillotta; Cortesi; Volpe; Lisi, Balistreri. A disposizione: Sardella, Costantino, Lanzolla, Scrò, Loseto, Corsi, Lacarra. All.: Pellegrini.

IL PRONOSTICO

2

Cassino

Arbitro: CERVELLERA di Taranto Assistenti: Ostuni-Volpe ISOLA DEL LIRI - Grossi dovrebbe confermare il 4-4-2 nel derby con il “suo” Cassino che ha guidato per più stagioni. Diverse le novità. In difesa Matrisciano prende il posto di Paolacci, che non è al meglio, a centrocampo dentro i giovani Raffaello e Mallardi con Falco, La Cava e Mastrantoni in panchina. In attacco Bianchini e Simonetta, D'Alessandro confermato sull'out mancino. ISOLA LIRI (4-4-2): Fiorini; Galuppi, Matrisciano, Mucciarelli, Sperati; Raffaello, Mallardi, Costanzo, D'Alessandro; Bianchini, Simonetta. A disp.: Mangiapelo, Paolacci, Gubinelli, Falco, Carboni, La Cava, Mastrantoni. All. Grossi.

Noicattaro

CASSINO - Venti convocati da Pellegrino in vista del derby contro l'Isolaliri. In settimana il tecnico azzurro ha scoperto che dovrà fare a meno di Morello per buona parte della stagione: l'attaccante ha riscontrato la rottura del crociato anteriore del ginocchio destro e resterà fuori dai 6 ai 10 mesi. Scalpita Mezgour che dovrà ereditarne i galloni per un po'. Per il resto il tecnico cassinate dovrebbe confermare la squadra che ha battuto il Noicattaro. CASSINO (4-3-2-1): Indiveri; Bica Badan, Bianciardi, Merli Sala, Martinelli; Kone, Giannone, Camorani; Mezgour, Scappaticci; Croce. A disp.: Amadio, Agius, Poli, Gemmiti, Conti, Romeo, Bardeggia. All.: Pellegrino.

IL PRONOSTICO

X

Catanzaro

Arbitro: IRRATI di Pistoia Assistenti: Lattanzi-Dioletta NOICATTARO. Contro il Catanzaro il CATANZARO - Con l’ambiente destabilizNoicattaro deve fare a meno di ben quat- zato dalla penalizzazione in arrivo (si partro titolari, quindi formazione rimaneg- la di 3 o 4 punti), Auteri per la trasferta pugiatissima. Sassarini, De Lorenzo e Cop- gliese punta sull’undici ormai collaudato, pola sono squalificati mentre Piano è in- in campo secondo il modulo 3-4-3. L’unico fortunato. Fiorentino e Perrone, acciac- dubbio può riguardare le condizioni di Ancati, siederanno in panchina. Zotti pron- tonio Montella, alle prese con un affaticato a sacrificarsi nel ruolo di mediano. La mento muscolare. La sua eventuale sostiNave trequartista con Ladogana e Giam- tuzione vedrebbe Longoni inserito paolo punte. nell’undici titolare. NOICATTARO (3-4-1-2): Petruzzelli; CATANZARO (3-4-3): Vono; Ciano, GimLorusso Benedetto, Fumai, La Nera; Col- melli, Di Maio; Di Cuonzo, Bruno, Lodi, luto, Lorusso Bartolo, Zotti, Loseto; La Benincasa; Caputo, Mosciaro, Montella. A Nave; Giampaolo, Ladogana. A disp.: disp.: Parisi, Di Meglio, Unniemi, SorrenMusacco, Libera, Perrone, Fiorentino, tino, Corapi, Longoni, Gigliotti. All. AuteMazzone, Doria, Romito. All. Carella. ri

Brindisi

IL PRONOSTICO

1

Scafatese

Arbitro: FIAMINGO di Pisa Assistenti: Cua-Genovese BRINDISI - Tutti a disposizione di Silva ad SCAFATI - Rientra Colella in difesa. Sifoeccezione di Montella che accusa un risen- netti in dubbio fino all'ultimo per un protimento muscolare. Ha recuperato invece blema ad entrambi i polpacci. Il tecnico Panarelli. Non si escludono novità. Con la Esposito pensa ad un tridente in attacco difesa a 4, con l'eventuale inserimento di con lo stesso Sifonetti (se non recupera c'è Idda al posto di Panarelli, in mezzo Pizzolla Nunziata) Martone e Pignatta. In mediana è alla ricerca di spazi, mentre ampia scelta confermato Matinella in regia con Basile e in avanti con Da Silva ed Albadoro in gran- Corsale interni. In difesa solito quartetto, de forma, con il sempre pericoloso Moscelli presidiato centralmente da Miale e Mastronicola, dinanzi al portiere De Felice. ed un Galetti in cerca di riscatto. BRINDISI (4-3-3): Petrocco; Idda, Trin- SCAFATESE (4-3-3): De Felice; Colella, chera, Taurino, Suriano; Minopoli, Batti- Mastronicola, Miale, De Girolamo; Basile, sti, Fiore; Alessandrì, Moscelli, Da Silva. A Matinella, Corsale; Pignatta, Martone, Sidisp.: Ferrante, Panarelli, Pasqualini, Pic- fonetti. A disp.: Sorriso, Urgias, Del Sorbo, cinni, Pizzolla, Albadoro, Galetti. All.: Sil- Di Candilo, Pepe, Nunziata, Ramaglia. All.: Esposito. va.

Igea V.

IL PRONOSTICO

1

Vibonese

Arbitro: PENNO di Nichelino Assistenti: Ruggirello-Cinquemani BARCELLONA P.G. - Nel giorno dell'esordio di Alizzi, l'Igea sogna la prima vittoria stagionale. Bacci deve fare i conti con l'emergenza, soprattutto in difesa dove mancano Vicentini (squalificato) e Zarini (infortunato). In mezzo ci sarà spazio per Alizzi, sulla sinistra potrebbe giocare l'altro nuovo acquisto, Lo Verde. A centrocampo rientrano Stella e Pisciotta. In dubbio Grillo, fermo per problemi fisici. IGEA V. (4-4-2): Cilli; Mottola, Palma, Alizzi, Lo Verde; Di Miceli, Pisciotta, Stella, Cocimano; Agostinelli, Angotti. A disp.: Rocco, Stelitano, Tummiolo, Nuccio, Caminiti, Cocuzza, Procopio. All.: Bacci.

J. Stabia

VIBO - Anche a Vibo c’è ansia per le decisioni della Disciplinare. Pascuccio prosegue gradatamente, ma è una cosa un po’ lunga e ci vorrà un altro po’ di tempo. Difficilmente ci sarà Orefice, che ancora non ha smaltito l’infortunio alla caviglia contro il Siracusa. Per il resto Galfano potrà puntare sull’undici uscito sconfitto da Monopoli, sperando di ottenere dai suoi una maggiore pericolosità sotto porta. VIBONESE (4-2-3-1) Mengoni; Ruggiero, Patanè, Conti, Perna; Lopetrone, Pirrone; Sperandeo, Di Mauro, Riccobono; Camilluzzi. A disp: Senatore, Omolade, Scrugli, Biava, Gatto, Barbera, De Marco. All. Galfano

IL PRONOSTICO

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Manfredonia

Arbitro: MANGIALARDI di Pistoia Assistenti: Pegorin-Salvato C.MARE DI STABIA - Cinelli non recupera nemmeno dopo una settimana di terapie: il ginocchio è ancora dolorante e Rastelli preferisce non rischiare. In mediana, in fondo, l'argentino Acoglanis e Ruscio (con Mineo in alternativa) offrono garanzie solide. Confermata chiaramente la formazione che ha battuto il Siracusa con Maury e Gritti centrali di difesa, Amore e Capparella esterni di centrocampo, De Angelis e Vicentin in attacco. JUVE STABIA (4-4-2): Soviero; Ametrano, Gritti, Maury, D'Ambrosio; Capparella, Acoglanis, Ruscio, Amore; Vicentin, De Angelis. A disp.: Panico, Fabbro, Moretti, Gomes, Mineo, Rinaldi, Peluso. All.: Rastelli.

Vico E.

MANFREDONIA - Il momento non è dei migliori: in pochissimi giorni non si può dimenticare la tragedia che ha colpito la famiglia di Mauro Marchano, che a seguito del terribile incidente stradale di domenica pomeriggio ha perso moglie e figlioletto. Difficile, per il Manfredonia, anche la situazione numerica a causa delle assenze a vario titolo di alcuni titolari. Confermato il modulo 4-3-3 caro al tecnico Bucaro. MANFREDONIA (4-3-3): Groppioni; Di Pasquale, Parisi, Nossa, Sabatino; Pirrone, Di Toro, Stella; Mignogna, Arigò, Luppi. A disp.: Fortunato, Carrieri, Pisa, Giglio, Moro, Triggiani. All.: Bucaro

IL PRONOSTICO

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Cisco R.

Arbitro: RUSSO di Milano Assistenti: Palazzo-Lobozzo VICO EQUENSE - Tutti disponibili per Ferra- ROMA - Più Mazzarani che Chiappara. Più ro in vista dell' impegno contro la Cisco Ro- Guglielmelli che Babù. Sono gli unici due ma. Napoli si è ripreso dal trauma all'occhio dubbi per il tecnico Incocciati alla vigilia delrimediatocontro ilBrindisie Armellinosem- la gara che la Cisco Roma giocherà contro il bra essersi rimesso dai problemi alla schiena Vico Equense. Per il resto solo problemi che lo hanno costretto a saltare l'impegno di d'abbondanza. Ha infatti recuperato GoretBrindisi. Il modulo non è in discussione con- ti, da tempo fermo ai box. In ogni caso, per alsueto 3-4-1-2, restano da definire i protagoni- meno 10 undicesimi dovrebbe essere confersti. Il tecnico sembra orientato a tornare al- mata la squadra che ha travolto l'Isola Liri. Il l'antico con l'impiego di Gargiulo in difesa. ballottaggio è tra Mazzarani e Chiappara VICO EQUENSE (3-4-1-2): Munao; Gargiu- CISCO ROMA (4-3-3): Ambrosi; Balzano, lo, Scognamiglio, Cinque; Burgos, Marcia- Di Fiordo, Doudou, Angeletti; Amadio, Rono, Violante, Loreto; Trapani; Napoli, Lupi- mondini, Mazzarani; Guglielmelli, Ciofani, co. A disp.: Izzo, Rapesta, Chiariello, Riccar- Franchini. A disp.: Previti, Lo Piccolo, Larodi, Armellino, Donnarumma, Hodza. All.: sa, Chiappara, Babù, Morbidelli, Di Iorio. Ferraro. All.: Incocciati.

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42 Sport


L’allenatore vuole battere il Siracusa: «Serve per una maggiore autostima»

«Melfi, proviamoci» Rodolfi con la squadra al completo per centrare il primo successo La formazione

L’avversaria

Torna El Kamch

Sì Dal Rio e Cardinale

Paolo Rodolfi

A destra Mitra a Scafati (con lui Basile della Scafatese

Il portiere del Melfi Careri

Il tecnico Sonzogni

SONO sostanzialmente due i dubbi di Rodolfi per la gara odierna. Appurato il fatto che il Melfi giocherà con il 4-4-2, restano da stabilire gli interpreti. In difesa la novità più importante riguarda l'esterno destro. Arvia infatti è incalzato da Rogato, provato per tutta la settimana, rifinitura compresa. Rodolfi vede di buon occhio l'impiego in veste di laterale di Rogato, dotato di fisico e aggressività. Il tecnico parmense è preoccupato soprattutto dell'abilità nel gioco aereo del Siracusa, specie di Dal Rio ed intende contrastare quest'aspetto con l'apporto di un giocatore aitante e possente. Inoltre Rogato, secondo Rodolfi, ha corsa e gambe e dunque in grado di giocare terzino con buoni risultati. In mezzo conferma per Sicignano e Vignati, al momento da considerarsi coppia titolare. Panchina ancora per Gabrieli che paga l'incerto avvio di stagione. A sinistra conferma per Naglieri, uno dei più positivi anche a Scafati. A centrocampo si rivede El kamch. Il marocchino è fondamentale per questa squadra. La sua esperienza, la sua abilità ed il suo carattere, rappresentano aspetti irrinunciabili per una linea mediana che ha sofferto troppo in queste prime quattro partite. al fianco dell'ex Lanciano, agirà Mitra, riportato nella zona di campo dive esprime le sue migliori qualità. Ad El kamch spettano compiti di impostazione, a Mitra, quelli di copertura con possibilità di inserimento. Lo Iacono è chiamato ad una prova convincente, dopo l'opaca prestazione di Scafati. Il ragazzo è tecnicamente dotato, deve imparare solo ad essere più continuo. Dai suoi piedi si attendono le imbeccate per il duo offensivo composto da Arcamone e Chiaria. I due giocheranno più vicini, pronti ad interscambiarsi, con l'intento di risultare ficcanti ed imprevedibili. Solo stamani infine, Rodolfi scioglierà il dubbio relativo l ruolo di quarto centrocampista a sinistra. In ballottaggio D'Andria e Viola. Tutti e due sono provati ed alternati con i titolari. Difficile sbilanciarsi si decide in extremis. e.f.

SIRACUSA. Siracusa con due novità quasi certe a Melfi. Il tecnico ha deciso per l'impiego fin dall'inizio di Cardinale e Lorenzo Dal Rio; il primo agirà in mediana al fianco di Berti, il secondo sul fronte offensivo in tandem con De Angelis. Non è da escludere in partenza nemmeno l'avvicendamento di De Pascale sulla linea difensiva in favore di Perricone. È lui infatti l'indiziato a giocare al fianco di Iodice in difesa, reparto completato dagli esterni Nigro e Capocchiano. Tutto ciò è emerso dalla seduta di rifinitura effettuata ieri mattina dagli azzurri al Mimmo Rende di Castrovillari. Il tecnico Giuliano Sonzogni infatti ha optato per una partenza anticipata del gruppo, messosi in viaggio subito dopo l'allenamento effettuato venerdì mattina per fare tappa in una sede intermedia. Ventidue convocati, ci sono infatti anche i giovani Dalì e Rosella, destinati alla tribuna, probabilmente assieme a Strigari e Fabio Calabrese. “Il Melfi è ancora a digiuno di vittorie - ha detto il tecnico Giuliano Sonzogni alla vigilia ma è formazione che davanti ai propri tifosi si esprime al massimo e sa far gol. Certamente li prendono anche; noi dobbiamo sfruttare le occasioni che si presentano e cercare di capitalizzarle al massimo. Il Siracusa non farà barricate di sicuro, non è nel nostro dna di squadra. Sarà un confronto “tosto”, perché la classifica adesso è bugiarda: il Melfi è una squadra solita, che in avanti può schierare Arcamone e La Porta, due attaccanti importanti che vedono bene la porta. L'impiego di Cardinale? Il ragazzo mi garantisce qualcosa in più a centrocampo. Potrebbe bastare, sempre che non si ripetano gli errori commessi con la Juve Stabia”. Il Siracusa arriva a Melfi dopo la battuta d’arresto interna nello scontro diretto con la Juve Stabia. Nonostante il vantaggio di un gol, infatti, i siciliani si sono fatti rimontare e hanno fatto un brusco passo indietro rispetto alle ambizioni di inizio stagione.

"SIAMO finalmente a pieno regime. Non abbiamo infortunati e squalificati e possiamo contare su tutto l'organico a disposizione. Abbiamo bisogno di punti e di una vittoria che ci porti entusiasmo e autostima nei nostri mezzi". Così Paolo Rodolfi alla vigilia del delicato match con il Siracusa. La compagine siciliana, non è certo lo sparring - partner ideale per un Melfi che va alla caccia del primo successo stagionale, ma i tre punti in casa federiciana, servono come il pane. L'undici allenato da quella vecchia volpe di Sonzogni e squadra ambiziosa, costruita per affrontare un campionato di vertice. In sintesi un cliente scomodo per i gialloverdi alle prese con una classifica deficitaria e con un morale non propriamente altissimo. Due punti in quattro partite sono un bottino decisamente magro per una squadra che non può permettersi ulteriori passi falsi. D'altronde per una formazione tecnica come il Melfi, giocare sull'ottimo manto del Valerio e per di più, contro un avversario di rango, può rappresentare addirittura un vantaggio, in considerazione di una gara che si preannuncia giocata a viso aperto. Rodolfi ha lavorato tutta la settimana sul 4-4-2, mo-

dulo che applicherà contro il Siracusa: "Si giochiamo con il 4-4-2- conferma il tecnico. Abbiamo lavorato su questo modulo, ricevendo buone indicazioni. Siamo in crescita.

La condizione fisica, sia collettiva che individuale è a buon punto. Vogliamo far bene consapevoli che un eventuale successo porterebbe carica, entusiasmo e motiva-

IL PROGRAMMA DELLA LEGA PRO 1/a Divisione Girone A 5ª giornata LE GARE: Alessandria-Figline Arezzo-Benevento Como-Perugia Foligno-Cremonese Monza-Viareggio Pergocrema-Novara Pro Patria-Lecco Sorrento-Paganese Varese-Lumezzane LA CLASSIFICA: Lumezzane e Novara 10 punti; Cremonese 9; Pergocrema, Foligno, Alessandria e Varese 7; Arezzo e Perugia 6; Viareggio, Como e Benevento 5; Pro Patria e Sorrento 4; Lecco 3; Monza 2; Paganese e Figline 1.

2/a Divisione Girone A 5ª giornata LE GARE: Carpenedolo-Legnano Crociati Noceto-Villacidrese Feralpi Salò-Pavia Mezzocorona-Valenzana Olbia-Sud Tirol Pro Sesto-Alghero Pro Vercelli-Pro Belvedere Vercelli Sambonifacese-Rodengo Saiano Spezia-Canavese LA CLASSIFICA: Carpenedolo 9 punti; Pavia e Sambonifacese 8; punti; Rodengo Saiano, Sud Tirol, Spezia, Alghero e Villacidrese 7; Canavese 5; Feralpi Salò, Crociati Noceto, Valenzana, Mezzocorona e Pro Belvedere Vercelli 4; Pro Sesto, Pro Vercelli e Olbia 3; Legnano 1.

2/a Divisione Girone B 5ª giornata LE GARE: Carrarese-Sangiustese Celano-Fano Giacomense-Poggibonsi Gubbio-Colligiana Itala San Marco-Lucchese Nocerina-Bellaria Prato-Bassano Sacilese-Sangiovannese San Marino-Pro Vasto LA CLASSIFICA: Carrarese e Lucchese 9 punti; San Marino e Sacilese 8; Prato e Poggibonsi 7; Celano 6; Nocerina, Itala San Marco, Colligiana, Sangiovannese e Gubbio 5; Bassano 4; Giacomense, Bellaria e Sangiustese 3; Fano 2; Pro Vasto 1.

zioni. Abbiamo lampante l'esempio del Cagliari in serie A lo scorso anno. Nelle prime cinque giornate zero punti, poi pareggio con il Milan e da lì in poi una cavalcata trionfale, sfiorando l' Europa League. Nel calcio ci sono delle variabili emotive molto importanti che possono cambiare il senso di una stagione. Speriamo con il risultato di oggi di poter partire con un rinnovato slancio per un proseguo di torneo diverso". Vittoria dunque come elisir e panacea di tutti i mali. Nell'ambiente gialloverde c'è voglia di cambiare pagina e registro e mettersi alle spalle il brutto avvio di torneo, finora avaro di successi. Si fa riferimento in casa normanna, anche al precedente dello scorso anno. Anche allora, prime quattro partite senza vittorie con due soli pareggi. Al quinto turno arrivò il primo brindisi a spese del Lamezia. Il Siracusa però è ben altra cosa e superarlo non sarà affatto semplice. Ma è pur vero che anche il Melfi attuale è più forte di quello di dodici mesi orsono. Un concetto al momento condivisibile ma non ancora espresso con i fatti. Al campo l'ardua sentenza. emilio Fidaznio sport@luedi.it

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Sport 43

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

L’assenza di Scudieri sconvolge l’assetto

Anche Scudieri out e assetto under nuovo. Tre ex a Pomigliano

Matera senza Genchi Convocati D’Amanzo e il neo acquisto Martone Mercato, Grottaglie attivo Temponi al Sant’Antonio UN arrivo ed una partenza colpo di mercato. Mario Di nel Matera. Dal Latina pre- Nola si assicura le prestaso il centrocampista Savino zioni di Carlo Temponi, cenMartone (83), lo scorso al trocampista che arriva in Campobasso. In prestito al giallorosso con la formula Grottaglie, invece, l'attac- del prestito gratuito da parcante Cristiano Ancora te del Pianura. Il centrocampista, classe (85), mai utilizzato in questo primissimo scorcio del- ’86, aveva già rotto da tempo con la società dei fratelli la stagione. Cafasso, ed La società era stato tarantina corteggiato perfeziona a lungo anche l'indall’Olimgaggio del pia Agnonedifensore case di Massilabrese Mimo Agovichele Papasino; si era fatdero (81, ex to avanti anHinterregche il Gaeta, gio): con lui ma alla fine anche l'altro Temponi centrale Danon ha voluvide De Icco to lasciare la (82, dalCasaCampania. rano) ed il Appena si è centrocam- Temponi e Ancora presentata pista Alesl’occasione sandro De di approdaRiccardis re a (89) dal CasoSant’Antoli. nio Abate Lasciano non ci ha Francavilla pensato su sul Sinni due due volte, elementi: socosì si è suno il difensobito conclure Cosimo sa una tratCamassa tativa lam(79) ed il cenpo. trocampista Non è Giuseppe Vil’unico actale (89). Al quisto di loro posto arrivano Salvatore Tarantino giornata del Sant’Antonio (88), difensore esterno dal- Abate, che ha ufficializzato l'Angri, e Andrea De Fabiis anche due under: Vitale, (89), in passato in serie D classe ’89, attaccante procon le maglie di Pro Vasto e veniente dal Francavilla sul Sinni; Dentice, classe Nocerina. Un attaccante, poi, per l'I- ’90, difensore cresciuto nel schia: si tratta di Gianluigi settore giovanile del NapoFerrara (87), dieci gol con li. Il Neapolis ha preso dalla l'Arzanese in Eccellenza lo Juve Stabia del terzino destro Giuseppe Attanasio, ex scorso anno. All'Angri arrivano l'at- S. Antonio Abate, classe taccante Carmine De Sena ‘91. Non sono arrivati però (91, ex Primavera dell'Avel- Massimiliano Tangorra, lino) ed il centrocampista Emanuele Pesaresi e Felice Rosario Maruggi (86) dal Evacuo. Castellucci infatti, dopo un’attenta valutazioSant'Antonio Abate. In chiusura di calciomer- ne dell’organico, sembrecato, il Sant’Antonio Abate rebbe assolutamente soddipiazza un altro importante sfatto.

GENCHI salta Pomigliano. Forse sarebbe stato più giusto che avesse saltato la gara con la Casertana di mercoledì scorso, ma errare è umano e perseverare sarebbe stato diabolico. Infatti, il giocatore non sarà della gara per ragioni precauzionali visto che ha un leggero dolorino, ma che potrebbe diventare un problema in caso di peggioramento. Quindi, resta a riposo Giuseppe Genchi, ma c’è anche la defezione di Pierluigi Scudieri alle prese con un problema al ginocchio. Il tecnico Pino Giusto ieri mattina ha fatto disputare il consueto allenamento di rifinitura non lasciando ad intendere quale sarà lo schieramento che avrebbe opposto oggi al Pomigliano. In sostanza le consueta casacche dei titolari non c’erano, quindi spazio a vari ragionamenti. La difesa e il centrocampo in virtù dell’assenza di Genchi potrebbero subire innesti di seniores, perchè non è escluso che Pino Giusto dia fiducia ad Antonio Branda a fianco di Albano. Una mossa che consentirebbe di modificare lo scacchiere degli under. Perchè a centrocampo ci sarebbe spazio per Angelo Logrieco e Campo sugli esterni con Leta e Mazzoleni centrali. Discorso che cambia se sarà De Vecchis a fianco di Albano. Perchè i due 90 dovrebbero essere Cottet e Carretta, ma al posto di quest’ultimo potrebbe subentrare Cusimano o Milzi del 1991. Un vero e proprio rebus nato dall’assenza di Scudieri. «Non la farei così tragica. Certo-afferma Gino Carrera, ci sarà da cambiare qualcosa ma le soluzioni non mancano e il parco under a disposizione è vasto. Cosa abbia deciso il mister non lo so. Credo che lui abbia le idee chiare già dal primo momento dell’infortunio di Scudieri. Staremo a vedere. In un campionato ci possono essere delle assenze, ma la società ha dotato l’organico con varie pedine importanti e quindi il tecnico può variare a seconda dell’avversario, della partita o dal tipo di atteggiamento da attuare. Finora il Matera non ha mai fatto calcoli e credo che il modo di pensare del tecnico non sia più un se-

Angelo Logrieco in alto Genchi e Albano

JUNIORES NAZIONALI Sambiase-Matera 1-2 Matera passa a Sambiase nella gara d’esordio del campionato Juniores con le reti di Cristofaro e Rubino e nel finire il gol calabrese.

Fasano-Francavilla Pz 1-1 Con una rete di Suriano la squadra di Borneo rimonta il vantaggio dell’Ostuni e porta a casa un punto importante

Ostuni-Pisticci 3-4 Vittoria di prestigio e in dieci uomini per l’espulsione del portiere Maida per la squadra di Vincenzo Trani. Vantaggio di Genovese, raddoppio di Bolettieri. Nella ripresa Ostuni accorcia le distanze, terzo gol di Genovese. Sul 3-1 espulsione di Maida e Pisticci soffre, ma va in gol con Bolettieri su punizione e dopo 6’ di recupero c’è il fischio finale ed è grande gioia.

greto. Il Matera proverà a fare la sua partita come sempre tentando di ottenere il massimo. L’ipotesi più percorribile sembra quella di D’Amanzo a sinistra con Palladino a destra, Martinelli e Bartoli centrali. Difesa che ha una logica, perchè Palladino è un jolly difensivo che può giocare centrale o a destra oltre che a sinistra come ha fatto contro il Casarano e in casa con la Casertana. Con Palladino in campo, Giusto sarebbe costretto a schierare Carretta a destra con Logrieco a fianco di Albano e De Vecchis in panchina. GHI EX IN CAMPO- Comunque al Gobbato sarà una partita non facile, vista la presenza di Luigi De Santo, Pasquale D’Arienzo e Giuseppe Nicoletti che in passato hanno vestito la maglia del Matera. L’AVVERSARIA- Difficile dire se il Pomigliano di quest’anno sia più forte di quello che nella passata stagione ha chiuso a quota cinquantasei punti alle spalle di Brindisi, Nocerina e Pianura. Di certo le cessioni dei vari Scognamiglio, Porcaro, Gasparini, Solimene, Alterio, Gomes e Ausiello hanno indebolito non poco l’organico ma il nuovo allenatore granata Mario Pietropinto (in passato anche a Caserta, San Giuseppe Vesuviano, Palma Campana e Nocera) sembra essere comunque partito con il piede giusto. Cinque i punti conquistati in questo avvio di campionato, frutto della vittoria di Benevento all’esordio contro la temibile matricola Forza e Coraggio, del pareggio interno a reti bianche contro il Fasano e del rocambolesco due a due nel turno infrasettimanale sul campo dell’Angri (sotto due a zero, i granata hanno riacciuffato il pari solamente nei minuti di recupero su calcio di rigore). Nella passata stagione a Pomigliano finì uno a zero per i campani: dopo cinque risultati utili consecutivi, per i biancazzurri si trattò della prima sconfitta stagionale. Ma oggi la musica è diversa a prescindere dalle assenze di peso. Renato Carpentieri

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44 Sport


Torna in riva al Sinni il difensore esterno destro del 1988 Salvatore Tarantino

Il Francavilla ci prova Partita di cartello al Fittipaldi contro l’attrezzato Neapolis Mugnano FRANCAVILLA – Obiettivo vittoria per la formazione allenata da mister Ranko Lazic, che questo pomeriggio, con fischio di inizio fissato per le ore 15.00, scende sul terreno amico del “Fittipaldi”, per sfidare il temibile Neapolis Mugnano. Squadra campana, che occupa la seconda posizione in classifica con sei punti, ma con una gara in meno, visto il riposo nel turno infrasettimanale di mercoledì scorso. Formazione che ha vinto le due gare contro Bitonto e Grottaglie, con cinque reti all’attivo e una subita. Un match che si annuncia abbastanza ostico per Del Prete e compagni, che devono assolutamente centrare la prima vittoria della stagione, che consentirebbe al team del patron Franco Cupparo di portarsi a cinque punti in classifica. Squadra che deve scendere in campo con la determinazione giusta per avere la meglio su un ostico Neapolis, che vanta una rosa di tutto rispetto, ed è a detta degli esperti, una delle candidate alla vittoria finale del torneo. In casa Francavilla intanto è stato ufficializzato l’acquisto del giovane terzino siciliano Salvatore Tarantino, classe 1988. Il suo acquisto è stato formalizzato, nella tarda serata di venerdì. Un ritorno il suo con la maglia rossoblu, visto che l’aveva già indossata due anni fa. La passata stagione, era in forza all’Angri. Molto probabilmente, il tecnico Lazic, lo lancerà nella mischia sin dal primo minuto, per coprire un ruolo che con la partenza di Milella, non aveva

Di Vincenzo, sotto Bacio

ancora trovato un degno sostituto. Questo pomeriggio quindi, un match molto delicato per i sinnici, che si troveranno di fronte, una squadra in ottima forma e che vuole proseguire la scia utile di risultati. I biancazzurri di mister Castellucci, hanno quindi la seria intenzione di fare ritorno a casa con i tre

punti in tasca. Ma dovranno fare i conti con un coriaceo Francavilla, che non vuole assolutamente lasciare campo libero all’avversario. Staremo a vedere, perché di certo ne verrà fuori una sfida molto avvincente. Per quanto riguarda la formazione che dovrebbe scendere in campo, mister Lazic, potreb-

be decidere nel seguente modo: il giovane portiere Di Vincenzo tra i pali. Davanti a lui classica difesa a quattro, con Tarantino a presidiare il lato destro e Cesareo sulla fascia opposta. Coppia centrale, formata da Gioia e Di Giorgio. Sulla linea nevralgica del campo, toccherà al duo Bocconi-Manzillo spezzare il

gioco avversario per ripartire velocemente sugli esterni, dove agiranno Di Senso e Bacio Terracino. In attacco, spazio alla coppia Del Prete e Chisena. In panchina dovrebbero accomodarsi i seguenti giocatori: Masi, Marziale, Simeone, Verdesca, Di Sanza, La Neve, Scavone. Claudio Sole

Organico interamente a disposizione. Punti che valgono doppio con l’Angri

Pisticci, Michetti da violare La squadra di Valente a caccia della prima gioia in casa

Una formazione del Pisticci

DOPO il successo nel turno infrasettimanale di Fasano, ilprimoassoluto perilPisticci, la squadra di Valente torna al “Michetti” per affrontare l'Angri, compagine campana che ha raccolto solo due pareggi ed una sconfitta nei primi turni. Ma lo scorcio di campionato giocato finora non consente di distribuire valori in proporzione della classifica attuale.Sulla carta, l'Angrinon è certoil Fasano incontrato quattro giorni fa, ma probabilmente nemmeno il Forza e Coraggio di domenica scorsa, anche se i salernitani sembrano aver allestito, nelle intenzioni, una squadra in grado di puntare in alto, hanno giocatori di valore e contano su un pubblico che sa farsi sentire. Valente, per l'occasione, potrebbe far girare di nuovo qualche pedina nell'undici titolare, consapevole che l'impegno infrasettimanale ha richiesto qualche energia extra e che mercoledì prossimo toccherà giocare di nuovo nella sfida di Coppa sul campo del Matera, prossimo avversario anche in campionato. La formazione, tuttavia, rimane molto incerta. Il tecnico ha ribadito spesso il con-

cetto di avere a disposizione 19 titolari e di poterli impiegare tutti i base all'occorrenza.Nessun dubbio per Marino fra i pali, mentre a destra è ballottaggio tra Basile, che mercoledì ha risposato, ed Angiò, autore di una buona gara. In mezzo Valente dovrebbe confermare De Biasi e poi scegliere uno tra Di Maria e Vallefuoco, mentre a sinistra sembra scontato l'impiego di Polichetti, anche perché Nencici e Chiaffitella, entrambi esterni a sinistra, sono arrivati solo venerdì.In mezzo al campo il più sicuro del posto è Guarino, vista l'invidiabile condizione di forma. Al suo fianco uno tra Fortunato e Ferrentino, ma può essere valida anche l'opzione Farinola. Sulle ali possibile riconferma per Lavecchia a destra ed impiego di un under '91 a sinistra da decidere tra Truglio e Di Noto. In attacco Lupacchio e Grieco, con Rovira pronto a subentrare. L'Angri si è rinforzato nell'ultimo giorno utile del Farinolamercato, ingaggiando dal Sant'Antonio Abate il centrocampista centrale Rosario Maruggi, che tre anni fa vinse il campionato di D con il Neapolis e giocò in C2. Ad Angri, Maruggi ri-

trova il centrocampista Vitaglianoe l'attaccateIncoronato, coautori del successo del Neapolis. Dalla primavera dell'Avellino, inoltre, è appena arrivato Carmine De Sena, alternativa all'altro attac-

cante '91, Raffaele Carnicelli, impiegato titolare finora. Per il resto mister Criscuolo punta sull'esperienza del capitano Amarante a centrocampo e di Grillo in difesa. Gli ospiti cercheranno a Pi-

sticcii primitre puntistagionali, mentre i gialloble dovranno provare a tutti i costi a mantenere quella continuità di risultati utile a mettere al più presto punti salvezza nel proprio carniere, anche

perché il calendario, nelle prossime giornate, si fa molto impegnativo. Arbitra Ivano Pezzuto di Lecce, collaboratori: Carlo Polimero, Luca Mattani. Roberto D’Alessandro

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Sport 45

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

Il big match si gioca sul neutro di Tolve

L’Oppido al completo sfida la Fortis Murgia OPPIDO LUCANO - Il big mach di questa seconda giornata di Eccellenza vedrà di fronte l'A. Cristofaro e la Fortis Murgia. Nel prossimo mach mister Manniello ritrova Volturno, Manniello D., Leone G. e Santopietro assenti per squalifica nel primo vero mach stagionale. Con il ritorno di Volturno nel cuore della difesa, Giganti riprenderà il suo ruolo di terzino destro, mentre Lettieri sarà il secondo centrale della difesa bianco verde; terzino sinistro sarà con molte probabilità ancora Provenzale R. che da under soffierà il posto all'esperto Manniello Dom.. A centrocampo a compensare la plausibile assenza di Vaccaro c'è il rientro di Giampiero Leone che si affiancherà al gemello Anto-

FERRANDINA-AVIGLIANO

VULTUR- VALDIANO

Volturno al rientro

nello, a Ciardiello e a uno tra Manniello F. (under) o Vaccaro nel caso in cui sia disponibile. In attacco sembrano ormai pochi i dubbi visto anche l'obbligo di schierare tre under nell'undici titolare ed è per questo che Manniello con molte probabilità ripresenterà il tandem Baldini-D'Amico a guidare il reparto offen-

sivo bianco verde. Unico dubbio resta per l'estremo difensore. Nel caso in cui Mariano Vaccaro non ce la faccia a recuperare, l'utilizzo di Ruggiero Vaccaro è quasi scontato ma nell'eventualità che il forte centrocampista recuperi, il ballottaggio tra i pali tra Vaccaro R. e il giovane Brancale sarà arduo. La Fortis Murgia Irsina di mister Squicciarini si ripresenterà a Tolve ancora più convinta dei propri mezzi. L'undici che Squicciarini sembra intenzionato a schierare in campo non è molto diverso da quello visto con la Murese con Di Gioia tra i pali, Chessa, Di Vito, Maurelli e Cannillo in difesa, Foglie, Pastore, Daddario e Margiotta a metà campo, Martimucci e Petruzzella in attacco. Rocco De Rosa

MURESE-BORUSSIA P.

Il Santa Maria riapre ai tifosi

Ambizioni a confronto

Lardo cerca riscatto

IL FERRANDINA calcio torna in campo ancora in modalità provvisoria. La formazione, come una settimana fa contro l’Atella, sarà improvvisata: i ragazzi della juniores che hanno dato la disponibilità a disputare l’eccellenza, più qualche giocatorecampano. Inpanchinaancoranessun tecnicodesignato. Ma, assicura il dirigente Antonio Merlino, si tratta dell’ultima gara in cui si sarà costretti a fare di necessità virtù. La prossima settimana dovrebbe essere quella decisiva per una schiarita societaria. Nell’aria l’ingresso di nuovi soci pronti a dare ossigeno al magrissimo bilancio del sodalizio rossoblu. Ma la vera novità é la riapertura al pubblico del SantaMaria,seppuracapienza ridotta.Solo99gliingressi autorizzati e tutti muniti della tessera del tifoso, proprio come la nuova normativa in materia di sicurezza richiede. In ogni caso meglio delle porte chiuse, in attesa dell’affidamento dei lavori di adeguamento dell’impianto che consentiranno di risolvere in maniera definitiva un problema che si trascina ormai da anni. Il segnale di disponibilità atteso dall’amministrazione comunale, dunque, alla fine é arrivato. Ora tocca alla società, o quanto meno a quel che ne resta, fare la propriaparte e affrettarsi ad allestireun organico in grado di affrontare una stagione nata non proprio nel migliore dei modi. Serve a poco avere la disponibilità del campo se poi non c’é una squadra all’altezza del compito da schierare. E il presidente Capalbo lo sa. Certamente anche questa volta saprà non deludere le aspettative dei tifosi. Margherita Agata m.agata@luedi.it

RIONERO - Esordio casalingo per il C.S.Vultur, dopo il successo in trasferta di domenica scorsa a spese dell'Irsinese. Infatti al comunale “Pasquale Corona” i ragazzi di mister Finamore dovranno ospitare la Ruggiero Valdiano, anch'essa reducedal successointerno controil GenzanoBanzi. Si è soltanto alla seconda giornata e già si è ad una sfida di vertice, dal momento che entrambe le squadre fanno parte del sestetto di testa. Due formazioni partite con obiettivi diversi laddove il Valdiano ha fatto ben capire sin dalla vigilia che mira a vincere il campionato e quindi a fare il salto di categoria, al contrario della Vultur che, reduce da un torneo che non ha dato grosse soddisfazioni e ricostruito sia a livellosocietarioche disquadra,sièpresentatoal nastrodipartenzasenzaproclamimacon moltaumiltàconl'obiettivodi essere tra le prime della classe. Un risultato positivo contro un forte avversario qual è il Valdiano, così come è nell'attesa dei numerosi tifosi e sostenitori, potrebbe ulteriormente accrescere la consapevolezza di essere nelle condizioni di poter disputare un campionato con obiettivo play off, senza disdegnare qualcosa di più nel caso dovesse arrivare. In vista del difficile impegno contro l'undici di mister Masullo il tecnico bianconero può disporre di tutto l'organico a disposizione per poter mandare in campo quella che riterrà la migliore formazione con gli uomini più in forma e soprattutto più motivati perché contro un avversario forte i giocatori di casa non possono prescindere dallo scendere in campo con la giusta determinazione per fare risultato pieno. Michele Rizzo

DOPO la sfortunata gara di Matera di sette giorni fa, questo pomeriggio la Murese si ritrova allo stadio Rigamonti di Muro Lucano davanti al suo pubblico per far partire la marcia che porta verso lidi ambiziosi. E a far visita ai ragazzi del presidente Pucillo ci sarà la matricola Borussia Pleiade. Anche gli ospiti sono fermi al palo e devono riscattare la battuta d'arresto casalinga maturata a domicilio con il Ricigliano di mister Dente. Queste sono le premesse che rendono accattivante e affascinante la gara di Muro Lucano,con lasquadra dicasa chevuole itre punti,e coni materani che dal canto loro non vorrebbero tornare a casa a mani vuote. Sulla carta la Murese parte molto avvantaggiata per lo score e per l'esperienza maturata negli ultimi anni, ma nel calcio nulla può essere dato per scontato, e mister Lardo lo sa bene. Buone notizie per la Murese che comincia a recuperare pedine importanti per disegnare al meglio il modulo difensivo del 4-4-2. Pasquale Nardiello, il capitano di questo primo scorcio di stagione agonistica, torna al centro della difesa, dopo aver scontato il turno di squalifica. Un recupero importante che permette a Lardo di optare su più soluzioni con Farenga jolly da poter impiegare in difesa, in coppia con lo stesso Nardiello, o in linea mediana con il regista di centrocampo Zaccardo, e con D'Arca e Nano sulle fasce a spingere. Mentre in avanti Dutra e Antohi, o in alternativa Veglio, guidano l'assalto della porta di Capozzi. Mister Viola, per gli ospiti, dovrà fare a meno di Laviola appiedato per una giornata dal giudice. c.p.

POLICORO-TOLVE

GENZANOBANZI-ATELLA M.

Camelia, esame Impagliazzo di maturità torna per il debutto TOLVE - Seconda giornata di campionato ed è già un secondo esame di maturità per il Tolve di mister Camelia. Dopo la bruciante sconfitta , giunta sul finire del match, nel derby con la A. Cristofaro Oppido si cerca il pronto riscatto in terra ionica. Davanti si troverà il Policoro 2000 di mister Labriola che viene dal pareggio esterno al cospetto del Picerno. Volti nuovi in casacca giallorossa: Ferrenti, Palladino e Damiano. Due esterni difensivi ed una punta. Tre innesti che potrebbero trovare spazio già oggi nello scacchiere di Camelia. Il Policoro dovrebbe affidarsi alle reti di Zizzamia e Savoia per scardinare la retroguardia bradanica. Problemi di abbondanza per il Tolve, con i soli Benedetto e Montenegro indisponibili. Il primo per problemi fisici , il secondo perché appiedato dal giudice sportivo. La coppia centrale difensiva sarà formata da Santagata e Mazzacane. Nella zona nevralgica del campo opereranno il recuperato Pietrafesa e Camelia junior. In attacco troverà spazio dal primo minuto il neo arrivo Tonino Damiano a far coppia con Ragone. Numerosi i tifosi al seguito del Tolve che come sempre non faranno mancare il proprio colorito apporto alla squadra giallo rossa. Il fischietto dell'incontro sarà il sig. Pascaretta di Moliterno, coadiuvato dai signori Martinese e Lasala. Gianluigi Armiento

Ciro Impagliazzo

Per il Comunale di Genzano, sarà un pomeriggio speciale, gli sposi Sporting Genzano e A.C. Banzi, si presentano al loro pubblico, che si preannunzia numeroso, con una nuova veste, l’U.S. Genzanobanzi. Presidente è stato eletto l’imprenditore Fedele Zotta. La guida tecnica è stata affidata ad un genzanese doc, Tommaso Terranova. I progetti per ora non sono chiari, dal momento che la squadra è ancora incompleta: «Siamo un cantiere ancora aperto - come dichiara lo stesso presidente Zotta - ma si sa che nel calcio l’appetito viene mangiando». Mercato con il botto, nelle ultime ore l’annuncio dell’arrivo dell’attaccante di Ischia Ciro Impagliazzo, classe 1983 con una lunghissima esperienza in serie D. Da Matera arriva Manuel Mancini un esterno di centrocampo, dalla FortisTrani un portiere under, Grandolfo Antonio, classe 91 che oggi sostituirà Villa fermato dal giudice sportivo. L’argentino Greppo non sarà della gara perchè infortunato. L’avversario sarà l’Atellamonticchio vittorioso domenica sul Ferrandina, per una gara che promette gol e spettacolo. g.c.

VIGGIANO-PICERNO

RICIGLIANO-IRSINESE

Nuovi arrivi per entrambe

Materani carichi

UN NUOVOed ultimoarrivo peril Viggiano. E’ stato ingaggiato il forte difensore Vincenzo Cicchelli che arriva dal Policoro 2000. Nato il 19/02/1985 il calciatore di San Martino d’Agri ha militato nel Cosenza con una presenza in B nella stagione 2002-03 (ultima di campionato Genoa – Cosenza terminata 1-0), nel Nardò nel torneo successivo, in quarta serie nell’Ariano Irpino con quattro presenze sempre in D nel campionato 2004-05, nella Primavera del Potenza e qualche panchina nella vecchia C2 l’anno dopo, per poi finire al Chiusi in Eccellenza toscana con il fratello minore Biagio (nell’annata passata al Viggiano) dopo essere stato fermo una stagione per infortunio. L’anno scorso il ritorno in Basilicata a Policoro. In estate era già stato cercato dal Viggiano. L’alterco avuto con la società circa un mese fa è stato decisivo per il suo passaggio nella compagine valligiana in questa settimana che completa una difesa composta già da Pandolfo, Sabia, Chirichella, Iaquinta, De Gregorio e La Neve che nell’odierno pomeriggio rientrerà dalla squalifica. In formazione molto probabilmente partirà dal primo minuto Campisano che si è integrato pienamente con il gruppo al posto del più in forma Mangieri. Le novità arrivano anche da Picerno. Non saranno della partita perché presi da infortuni dell’ultimo momento Fringuello, Mastroberti, Pace e Bochicchio. Hanno però firmato Cauzillo (a Viggiano lo scorso anno) e i campani Bottiglieri e Castagno. Biagio Bianculli

DOPO IL DEBUTTO vincente di sette giorni fa a Policoro, contro la matricola Borussia, il Riciglian di Dente ha, sulla carta, un turno agevole per poter allungare in classifica rispetto ad impegni più ardui dei compagni di corsa. Al Comunale ci sarà l'Irsinese di Patella, ancora in cerca di una propria identità e battuta in casa sette giorni fa dalla Vultur solo nei minuti di recupero. Tra i padroni di casa mancherà Barone, squalificato per una giornata dopo l’espulsione per doppia ammonizione. Tra le fila materane c’è senza dubbio voglia di riscattare il passo falso interno con la Vultur. Il tecnico Patella, in settimana, è stato eloquente. Non ha bocciato la prestazione dei suoi, anzi, attende proprio un riscatto nella sfida odierna per non far perdere di entusiasmo a un ambiente che, con la nuova dirigenza, si sta ritrovando attorno ai rossoneri.

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46 Sport


VARISIUS-BALVANO

LAGONEGRO-GROTTOLE

MIGLIONICO-MONTESCAGLIOSO

Varisius all’esordio interno

Al “Rossi” ma a porte chiuse

Derby, si gioca a La Martella

PRIMA gara interna per i materani, e capita una delle favorite alla vittoria finale, il Balvano di mister Turturiello. La squadra potentina fa paura, ma la palla è tonda e tutto può succedere, nonostante la sconfitta interna la squadra ospite è temibile ed ha tutti i pronostici dalla sua parte. Entrambe le formazioni sono partite col piede sbagliato all'esordio, quindi hanno una gran voglia di riscatto e di dimenticare il brutto passo falso. Il Varisius che oggi scenderà in campo ha qualche problema di troppo di formazione, assenti il centrale difensivo Cristallo per malanni muscolari, ed a centrocampo Roberto Festa, si prospetta l'esordio del difensore classe '93 Campanella che insieme a Perrone, del '90, formerà la coppia centrale, mister Tucci proporrà una difesa molto giovane e quindi inesperta al confronto degli avanti ospiti, sicuramente in avanti fin dal primo minuto ci sarà Assi. In casa nero verde la concentranzione è quella giusta, consapevoli della forza del Balvano, ma fiduciosi dei propri mezzi e che si darà tutto per portare a casa un risultato utile, poi la spregiudicatezza dei ragazzi potrà regalare qualche sorpresa. Si registano i rientri di Matera Marcosano e De Bellis a centrocampo, che poi sono quelli che stanno più in forma del gruppo apparso ancora un po imballato nei movimenti. Mister Tucci confida in un risultato positivo, e in un buon campionato di centro classifica, ora è normale essere un po' pesanti sulle gambe con una preparazione iniziata più di un mese fa. p.l.

DOPO la buona prestazione di domenica scorsa contro il forte Balvano, la Soccer Lagonegro del presidente Fortunato, gioca la prima casalinga al G. Rossi, contro la formazione del Grottole, candidata ad un campionato di vertice. La partita dei lagonegresi, purtroppo si gioca a porte chiuse, senza l'ausilio del pubblico, a causa dei lavori di ammodernamento dell'impianto sportivo che il comune sta svolgndo in questi giorni. La squadra di mister Oliva cerca l'ennesimo successo casalingo dove, è bene ricordarlo, la Soccer non perde da circa 2 anni e dove ha costruito un campionato di successi lo scorso anno. Qualche problema di formazione però per il capitano Rocco e compagni, in quanto sono in forse il difensore centrale D'Agostino e il forte attaccante Martino, ultimo neo acquisto della Soccer, proveniente dal Sala Consilina che militava nel campionato di promozione lo scorso anno. Entrambi,D'Agostino eMartino, giàlo scorsoturno nonerano presenti a causa di un infortunio che ancora oggi non sembra essere risolto. Tra il comparto dei difensori, un'altra pedina si è aggiunta tra gli uomini di Oliva, e si tratta di Giuseppe Consoli, vecchia conoscenza lagonegrese. A rinforzare poi la rosa di Oliva i molti giovani provenienti dalla scuola calcio di Mortoro, fiore all'occhiello della società. “Peccato giocare la prima- ha dichiaratoil presidente Fortunato- senza l'apporto del nostro pubblico ma dobbiamo fare di necessità virtù e preparare al meglio il debutto casalingo contro il quotato Grottole. Confido- conclude il presidente- nella vena dei ragazzi e spero in un ottima prova di carattere”. Paola Vaiano

MATERA. Alla sfida odierna fra Miglionico e Montescaglioso, il campo in erba naturale della cittadina del Castello Malconsiglio e' stato interamente piantumato ma non e' ancora “pronto” per essere calpestato. Il derby delle due colline, pertanto si svolgera' alle ore 15,30, nella piana di La Martella che ospitera' il Miglionico Calcio per almeno un altro mese con buona pace dei tifosi ed appassionati che fremono per vedere il Miglionico all'opera sul manto erboso del comunale “M. Ditrinco” , chiuso da oltre due anni. All'appuntamento, che mancava in Promozione da diversi anni, le due squadre giungono con un punto a testa, anche se per il Miglionico i punti potrebbero “divenire” 3, visto il reclamo motivato dall'impiego da parte del Rotondella di un calciatore squalificato. Alla prima giornata, due pareggi sul campo con il medesimo punteggio, 1-1. La squadra di mister Paterino l'ha conquistato, con il gol di Tataranni in extremis a Rotondella mentre, quella montese di mister Menzano, in casa contro l'altra materana del Real Irsina con gol di Carriero. Della partita non potranno essere Casalingo per il Monte e Venezia per il Miglionico, espulsi alla prima. Rientra invece tra le fila del Miglionico bomber Lambertini per dar peso all'attacco. Derby particolare per tre buoni montesi, Gallitelli, Menzella e Salluce che difenderanno i colori del Miglionico che li ospita e li ama. Sul web, fra www.MiglionicoCalcio.it e www.PolisportivaMontescaglioso.it , il derby e' gia' iniziato. Antonio Centonze

Entrambi dal Borussia e oggi in campo col Pignola

Sono De Luca e Suriano i volti nuovi dello Scanzano SCANZANO JONICO - Debutto casalingo nel campionato di Promozione lucana per lo Scanzano allenato da mister Franco Calone, contro il Pignola. Dopo la sconfitta di domenica scorsa per 4 a 1 contro sul campo del Pietragalla, gli jonici sono ora a caccia di punti. “Siamo in fase di rodaggio ha detto al Quotidiano l'allenatore scanzanese - abbiamo completato l'organico, la nostra è una squadra giovane e non nascondiamo che il nostro obiettivo è la salvezza. Le questionisocietarie? Alcuni ex dirigenti hanno fatto delle scelte ed io le rispetto tutte. Ora - ha concluso Calone dobbiamo tuffarci nel campionato, avvicinare gente il più possibile. Dobbiamo onorare l'impe-

PESCOPAGANO-MOLITERNO

BELLA-SANTARCANGIOLESE

Franco Calone

gno nel miglior modo possibile. Ce la giocheremo con tutti”. Debutterà oggi alle ore 15.30 il portiere Suriano, ceduto dal Borussia Pleiade Policoro, così come l'attaccante De Luca che oggi farà tandem

REAL IRSINA-PIETRAGALLA

con il “gemello”Valinoti. A centrocampo sarà certa la presenza degli esperti Corleto e Salerno. Il resto delle scelte saranno adottate all'ultimo minuto. Calone ha a disposizione venti giocatori, per cui l'organico è sostanzialmente completato. Intensa la collaborazione tra il Borussia e lo Scanzano. I policoresi allenati da mister Viola hanno acquistato Lanzara, Carlomagno ed i fratelli Luca e Roberto Frabetti, tutti calciatori desiderosi di cimentarsi con una categoria superiore qual è il campionato di Eccellenza. Dopo un'estate dove si è parlato più di questioni societarie che tecniche, un'esagerazione in un campionato dilettantistico, dare la parola al campo è certamente la cosa migliore. Pierantonio Lutrelli

LAGOPESOLE-ROTONDELLA

Pantuosco alla prima

Mister Del Pino al completo

Debutto tosto per Rizzi e soci

Voglia di riscatto per entrambe

SULL'ATAVICO terreno di gioco del Comunale “Pascone” di Pescopagano, andrà in scena, nel pomeriggio odierno, il primo match casalingo del team del Presidente Laurenziello. A prendere atto del penoso stato in cui versa, ormai da anni, il Comunale di Pescopagano, ci sarà quest'oggi la compagine valdagrina del Moliterno, che proprio sul finire dello scorso torneo fece lo sgambetto ai locali, vincendo per due reti ad uno in trasferta, e complicando così seriamente i piani salvezza dei locali. Sulla panchina locale siederà per la prima volta il nuovo coach Vito Pantuosco, che dopo diversi campionati da giocatore con la maglia rossoblu', si ritrova, a distanza di qualche annetto, a vestire i panni di guida tecnica. L'avversario odierno è di quelli da prendere con le molle, soprattutto considerando il potenziale offensivo di cui dispone. Il tecnico di casa dovrà fare a meno del forte centrale difensivo Cantone, appiedato dal giudice sportivo, e molto probabilmente schiererà al suo posto l'ottimo Perrillo, con l'impiegoadestra, perrimpiazzarequest'ultimo, del neo acquisto Bergamasco. Sulla sinistra dovrebbe giocare l'altro under Di Zia con Tavarone confermato centrale sinistro. La linea mediana dovrebbe presentarsi a tre con Tummillo sul centro destra, Lanza leggermente più basso e Lotano sull'out sinistro. Con l'innesto del centravanti Nicastro, Pantuosco, molto probabilmente schiererà tre terminali offensivi, con Arcamone e Capasso che dovrebbero agire qualche metro più dietro rispetto alla punta salernitana. Gabriele Lotano

AL comunale di Bella, questo pomeriggio approda la Santarcangiolese, galvanizzata da una netta vittoria della prima giornata. La formazione di casa, stando alle statistiche, tra le proprie mura risulta una brutta gatta da pelare. Mister Del Pino, oltre a ritrovare tra gli effettivi i soliti fratelli Ricigliano, Remollino e Vitiello, quest'anno punterà anche sul ritorno di Canianie l'innesto di Grossetto, figlio d'arte e giocatore dai piedi buoni. In porta, Troiano, estremo difensore accorto e di esperienza, sostituirà l'ottimo Uva, emigrato in altri lidi. Il Bella, uscito da un pareggio, che, stando alle cronache sportive, avrebbe sostanzialmente meritato, affronteràla prossimaincombenza,ricercando iprimi tre punti del campionato. Punti già incamerati dalla Santarcangiolese, con il roboante risultato di 3-0, a discapito del Lagopesole. Le prime indicazioni, per quanto concerne il team capitanato da Malaspina, provengono proprio dagli autori dei gol di domenica scorsa. In particolare, ha suscitato interesse la prestazione del giovane Lemma, marcatore di una delle reti e, sembrerebbe, atleta dalle doti tecniche importanti. Ricigliano Marco, non essendo certamente un neofito della categoria, dirigerà sapientementela difesa,contro unattacco, che,stando anche al parere degli addetti ai lavori, gode di una certa confidenza con il gol. Il Bella dovrà lubrificare meglio alcuni automatismi e affidarsi alle ottime individualità di cui dispone, aspirando magari ai play-off, mancati per un soffio la scorsa stagione. Giovanni Petilli

INCONTRO importante per la Real Irsina che nella sua prima gara interna, incontrerà il motivatissimo Pietragalla. Un incontro che sulla carta che si presenta importante ed avvincente. Domenica scorsa i ragazzi di Dragonetti, coadiuvante in panchina di mister Rizzi, sono stati fermati sul pari in casa del Montescaglioso, a sentire il mister sembra che la squadra nonostante la lunga festività infrasettimanale dedicata alla santa patrona, si sia allenata con impegno: «Sarà la prima gara che andremo a disputare in casa nostra – inizia Dragonetti – ci siamo impegnati tutti, dal primo all’ultimo proprio perché vogliamo fare bene. Il Pietragalla, nonostante sia una neo promossa, ha già dimostratodomenica scorsadiaverele ideemolto chiare: strapazzando lo Scanzano con quattro reti ad una. Quindi il nostro compito sarà quello di giocare, giocare e rimanere concentrati fino alla fine. Del resto, noi, in questo campionato –afferma Dragonetti –ci presentiamoconuna squadraabbastanzarodata, che quando scende in campo in condizioni di tranquillità sa fare buone cose, e spesso vengono fuori delle belle gare.Abbiamo ancora molti margini di miglioramento, dobbiamo e possiamo crescere sia dal punto di vista atletico – conclude Luigi Dragonetti – sia dal punto vista tattico, tutto dipenderà dalla freschezza mentale e fisica che i ragazzi riusciranno a mettere in campo. Noto con grande piacere che i ragazzi si sono allenati con piacere e motivazione, tutto questo fa presagire buone cose, il resto lo dirà il campo». Mimmo Donvito.

PAROLA d’ordine: dimenticare. Dimenticare una prima giornata che ha portato soltanto delusioni. Cancellare dalla memoria un esordio che proprio dei migliori non è stato. Cercare di mettere a frutto la lezione, riuscire a rendere più produttivo un gioco che, in barba a quanto il punteggio possa far pensare, cattivo non è stato, cercare quanto più possibile di evitare quelle amnesie difensive che hanno scavato la differenza, più nel risultato che nei valori espressi. Tirare le somme, e provarea mettere in carniere i primi punti stagionali. Alla prima casalinga è questo lo scenario che si presenta al Lagopesole, uscito punito oltre misura dalla trasferta di inizio stagione, chiamato a muovere la classifica, per cominciare la marcia verso la salvezza. Mandare in soffitta quell’esordio in Promozione che doveva essere una festa e si è trasformato in un incubo, è quel che vuole il Rotondella. Doppiamente beffato, è la più che probabile eventualità, al suo esordio nel campionato cadetto: prima sul campo, con il pareggio contro il Miglionico subìto al quarto minuto di recupero e su calcio di rigore; poi in sede di giustizia sportiva, con il concreto rischio di veder scattare la sconfitta a tavolino, per la posizione irregolare di Ripa, autore del gol del vantaggio degli uomini di Martino, andato in campo nonostante dovesse scontare una pregressa squalifica. Voglia di riscatto per due,quindi. E obbligo dinon sbagliare, per non cadere fin da oggi nella spirale di una situazione psicologica delicata. Giancarlo Tedeschi

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Sport 47

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

Medical, falsa partenza ORTONA MEDICALCENTER

3 0

25-22, 30-28, 25-23

ORTONA: Lanci, Orsini, Pasciuta, Costantini, Longobardo, Leone, Di Meo, Vallescura (L). Allenatore Lanci MEDICAL CENTER VIRTUS POTENZA: Zuccaro, Scalcione, Torsello, Alamprese n.e., Di Tommaso, Cavaccini (L), Minenna, Gribov, Durante, Dal Molin, La Maida n.e. Allenatore Draganov. ARBITRI: Ubaldo Luciani e Andrea Rossetti NOTE: durata complessiva di 1 ora e 45 minuti.

LA MEDICAL Center parte con una sconfitta. Un 3-0 secco, che però non dà giustizia ai rossoblu allenati da Giorgio Draganov. Il sestetto potentino si presenta in campo avversario con le migliori intenzioni, ma i giocatori lucani pagano l’inesperienza e l’ingenuità di troppi errori in ricezione e in attacco. Nel primo set, partono da subito i nuovi acquisti Minenna e Dal Molin, autori di una buona prova. L’opposto con “tanta serie A sulle spalle”, però, si infortuna e al suo posto entra capitan Zuccaro. Si alternano anche Durante, Gribov e Scalcione, ma la squadra allenata da mister

Lanci non si lascia sorprendere dalla matricola potentina. Il secondo set è il più combattuto, i ragazzi rossoblu si portano avanti di alcuni punti. Diventa una vera e propria lotta di nervi, ma alla fine hanno la meglio i padroni di casa. Nel terzo set gli ospiti provano fino all’ultimo a dare filo da torcere agli avversari, ma nulla possono contro un’Ortona ben messa in campo e con forti giocatori che hanno saputo ben gestire la partita. Un po’ di delusione nella voce del ds Piero Crichigno, raggiunto per telefono. «Ci è mancata un po’ di tranquillità mentale. Avremmo dovuto gestire

meglio i momenti più delicati della partita. Abbiamo avuto la possibilità di vincere qualche set, ma ci è mancata la giusta freddezza e lucidità mentale». «E’ una sconfitta che comunque ci serve – continua Crichigno. I ragazzi hanno giocato tutti bene, ma dobbiamo migliorare ancora tanto, specie in ricezione. Disputare un campionato di B1 non è semplice. Ci troviamo di fronte squadre più esperte di noi, allestite per vincere. Adesso ritorniamo a casa con un po’ di delusione, consci però di aver giocato comunque una buona gara. Dobbiamo lavorare sui punti di debolezza emersi in questa

La Medical Center in azione (foto Andrea Mattiacci)

gara e in occasione delle due partite di Coppa Italia. Il gruppo piano piano si sta costruendo e i nuovi arrivi si stanno ben integrando. Bisogna continuare a lavorare con umiltà ma anche acquisire più fiducia e convinzione nei nostri mezzi. Abbiamo

allestito una squadra competitiva che, se riuscirà a trovare i giusti equilibri e metterà il cuore e la grinta visti nella passata stagione, sono sicuro che farà bene in questo difficile campionato». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

B1 Donne Offerta una prova d’autorità contro il Mercato San Severino

Lore Lei, buona la prima Gagliardi vince la sfida con Carratù dopo cinque set avvincenti B1 Donne Vittoria in Coppa

MERCATO S. SEVERINO 2 LORE LEI AVIS PZ 3

La Master Group vince al tie-break

20-25, 25-23, 25-18, 9-25, 10-15

ROTA VOLLEY MERCATO SAN SEVERINO: Sellitto, Mascaro, Palazzini, Boteva, Vico, Spataro, Gentile (L), Stanga, Manzo, Castiello. All.: Carratù. PM LORE LEI AVIS POTENZA: Masino, Pierantoni, Rotondo, Pericolo, Franco, Composto, Ligrani (L), Pagano, Magherini, Carbonara, Draganova. All.: Gagliardi. ARBITRI: Brasiello e Russo. ANCORA una prova d’autorità, nella seconda uscita stagionale (la prima ufficiale, valida per il girone N della Coppa di Lega) per la nuova Lore Lei Avis Potenza. Le rossoblù di Nino Gagliardi sono riuscite nell’impresa di espugnare, in cinque set e in rimonta, il Palazzetto dello sport di Mercato San Severino. Avendo ragione, al termine di una sfida tirata e spettacolare come ci si poteva attendere alla vigilia, della corazzata salernitana, trascinata in campo dalla lunghissima Boteva (204 centimetri di classe ed esperienza). Il complesso campano

Il tecnico Gagliardi e accanto Monica Pierantoni

ci teneva ad esordire al meglio in Coppa di fronte al pubblico amico, ma ieri sera ha dovuto fare i conti con una squadra che ha davvero messo in mostra un piglio da grande nelle sue prime uscite del nuovo anno. Dopo la bella prestazione offerta all’esordio assoluto contro il Marsala, Pericolo e socie si sono ripetute nella sfida contro una Rota che si annunciava avversaria dai valori tecnici molto vicini a quelli della PM. E in effetti l’andamento del match rispettava in pieno il copione

ipotizzato, con la partenza a razzo della Lore Lei nel primo set a cui rispondevano le salernitane, con non poca fatica (25-23 il finale), nel secondo. La terza frazione era risolta da Mascaro (motivatissima ex di turno) e compagne con buona autorità, ma la risposta a quel punto piazzata da Masino, Pierantoni e le altre rossoblù non lasciava adito a dubbi: il Mercato non raggiungeva la doppia cifra nel quarto parziale, e al decisivo tiebreak la prova corale della

Polizia Municipale schiantava la residua resistenzadel complesso di Carratù. Consegnando alla Lore Lei Avis i primi due punti e la provvisoria testa della classifica (con le cugine del Matera) nel girone. Nino Gagliardi ora dovrà essere bravo a tenere a bada i facili entusiasmi, ma mercoledì per la PM - nell’esordio casalingo contro lo Scafati - arriverà subito l’occasione per tornare a dimostrare quello di cui è capace. l.c.

B2 Donne Ko a Benevento nonostante il nuovo innesto Di Martile che sostituisce la Calculli

Solo un set per la Materman Nusco ACCADEMIA VOLLEY BENEVENTO 3 MATERMAN NUSCO LIVI PZ 1 22-25, 25-20, 25-20, 26-24

ACCADEMIA VOLLEY BENEVENTO: Carbone, Ferrone, Principe, Labianca, Stabile, Parrella, Gaudio (L), Gammarota, Lestini, Guadagnino, Tancredi, Basile, Ricciardi. All.: Ruscello. MATERMAN NUSCO LIVI POTENZA: Di Martile, Petrone, Cillis, Alexandrova, Benefico, Barbaro, Marchese (L), Rasola, Blanca, Nobile, Stenta, Restaino All.: Petrone. ARBITRI: Tropeano e Brillante. COMINCIA con una sconfitta l’avventura della Materman Livi Volley in serie B. A Benevento però le potentine si erano presentate in campo con una palleggiatrice nuova di zecca, Mara Di Martile - ex San Vito dei Normanni, aggregatasi venerdì sera al gruppo

rossoblù dopo l’inattesa partenza di Roberta Calculli, che aveva deciso di rescindere consensualmente con la società il suo contratto - e con l’assenza pesante di Lella Golluscio (fermata da un problema muscolare all’addome). Peccato per le ragazze di coach Petrone, che pure erano riuscite ad entrare nel match con il piglio giusto, mettendo sotto le giovani sannite e conducendo in poto il primo set. Poi due parziali che le padrone di casa risolvevano con lo stesso punteggio (2520), ribaltando l’inerzia di un match che a quel punto si complicava maledettamente per la Livi. Brava comunque a reagire nel quarto set, che sul vantaggio di 22-17 sembrava segnato a favore di Benefico e socie. Il blackout finale però costava caro alle lucane, che non riuscivano ad agganciare il tie-break ed erano costrette a tornare a casa a secco di punti. lu.ca.

Il nuovo acquisto Mara Di Martile

Romanò miglior marcatrice del Matera

SCAFATI MASTERGROUP

2 3

28-30, 24-26, 26-24 25-20, 11-15

SCAFATI: Afelta n.e., Armonia 20, Di Cristo 14, Erbetta 3, Manzo (L), Montenegro 11, Riontino 12, Sinisi n.e., Sollo 19, Villani n.e., Vinaccia 12. All. Nica MASTER GROUP MATERA: Marulli 19, Romanò 20, Floridia 12, Cianflone 7, Piscopo 13, Di Blasi, Picerno 4, Romano, Russo n.e., Pontillo 1, Cacciapaglia(L). All. D’Onghia ARBITRI: Palumbo di Salerno, Morgillo di Napoli NOTE: Scafati battute vincenti 11, sbagliate 11. Master Group battute vincenti 10, sbagliate 4. minuti set: 35, 37, 31, 26, 15 per un totale di 2 ore e 24’ VITTORIA in trasferta sfatando un tabù. La Master Group Matera vince sul difficile parquet del PalaOberdan di Scafati dove non aveva mai vinto. Un segnale che fa ben sperare per il prosieguo della coppa Italia, una vittoria che manda segnali più che confortanti visto il valore dell’avversaria attrezzate per tentare il salto di categoria. la gara è stata molto combattuta, per le materane il campo dello Scafati è stato sempre ostile ma questa volta le ragazze di

mister D’Onghia si impongono con una grande prestazione. Il primo set vede partire la Master Group con un buon piglio, le ragazze concentrate prendo da subito il vantaggio nei confronti delle padrone di casa, il primo time out tecnico vede le materane in vantaggio 8 - 5, continuando ad incrementare il vantaggio ad un massimo di sei punti sul secondo time out tecnico. un piccolo calo e materane raggiunte sul 20 a 20, con un vantaggio minimo delle padroni di casa. A questo punto esce fuori l’esperienza delle giocatrici materane che chiudono il set 28 a 30. secondo set dopo il primo punto va via la corrente e gara sospesa, alla ripresa la Master Group continua a fare il suo gioco e chiude le due soste tecniche in vantaggio 8-7 e 16-14 per poi andare a chiudere il set. Nel terzo si aspetta la chiusura del match ma lo Scafati non ci sta, ha una buona reazione set in partita fino al 19-19 , poi le materane mollano. L’inizio del quarto set vede la master prendere un buon vantaggio 8 a 1, poi un ritorno delle scafatesi fino al 9 - 9, sulle ali dell’entusiasmo e del coraggio preso riescono ad avvantaggiarsi pareggiando i set. Al tie-break positiva reazione della Master fino a chiudere la gara. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it

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48 Sport B1 Uomini Virtus sconfitta nell’esordio ad Ortona


Volley B2 Donne Presentato il team del patron Forliano

Sarà ancora Giocoleria ANCHE quest'anno sarà il marchio Giocoleria a campeggiare sulle maglie dell'Asci Volley nel campionato di serie B2 femminile. L'annuncio del rinnovo con il main sponsor, che garantirà al club potentino un prezioso appoggio nel corso della stagione, lo ha dato ieri mattina - in sede di presentazione ufficiale, presso il Ridotto del TeatroStabile, della rinnovata compagine biancorossa - il patron dell'Asci, Luciano Forliano. «Siamo lieti per la chiusura dell'accordo con la famiglia Maggio, che ringraziamo per la fiducia ancora una volta accordataci», ha spiegato Forliano, affiancato al tavolo dei relatori da Giuseppe Ginefra, assessore comunale alle attività produttive, dal presidente del comitato regionale Fipav, Lorenzo Delfino e da Francesco Canzoniero, consigliere nazionale della Federvolley. In platea le tredici protagoniste dell'Asci edizione 2009-2010 (con 5 volti nuovi), affiancate dal neo coach biancorosso Massimo Telesca e dallo staff tecnico. «Festeggeremo nel corso di questa stagione i 40 anni di attività della nostra società», ha proseguito il presidente dell'Asci, «un traguardo che ci inorgoglisce e rende merito all'impegno dei nostri dirigenti. Capaci di portare avanti praticamenteimmutati ivalori fondanti dell'Asci». Primo fra tutti, il rispetto dei principi di lealtà e amicizia di cui lo sport dovrebbe sempre farsi promotore. «L'impegno nel sociale e nella cura dei settori giovanili rimane uno dei punti fermi di questa società, al di là delle soddisfazioni che la prima squadra, formata in gran parte anche in questa stagione da nostre ragazze, ci potrà regalare». E guardando proprio al campionato, Forliano ha affidato alla sua squadra un messaggio chiaro: «Divertirci e far divertire chi viene al palazzetto a seguirci. Questo, al di là dei risultati, è l'impegno che vi chiedo per la

B2 che sta per cominciare». Nel suo saluto l'assessore Ginefra ha posto l'accento sulle crecenti difficoltà economiche che complicano la vita, in questa fase, alle società sportive della nostra regione. «I budget si assottigliano, e bisogna stare vicino ai dirigenti che cercano di ottenere il massimo dalle risorse a disposizione». I numeri della pallavolo lucana però, in quanto a partecipazione ai tornei nazionali, sono in controtendenza: «Per noi - ha rimarcato il numero uno del volley regionale, Lorenzo Delfino - è un onore poter schierare nove squadre al via di questa stagione. In prospettiva sarà importante puntare, come l'Asci ha sempre fatto in quarant'anni di attività, sul vivaio: con una passione e competenza tali da consentirle di superare periodi complicati come quello che stiamo attraversando». Luca Carlone sport@luedi.it

Nelle foto di Mattiacci la presentazione dell’Asci Potenza

Volley B2 Donne Telesca: «Ci teniamo a fare bella figura all’esordio»

Asci, primo esame col Benevento TUTTO pronto in casa Giocoleria per la prima di campionato. La formazione di Telesca scende in campo stasera alle 18, alla Caizzo di rione Lucania, con tutta l'intenzione di provare a superare un Benevento Volley che si presenta a Potenza con la credenziale di formazione difficile da battere. A maggior ragione se si pensa che le sannite nella scorsa stagione riuscirono a fare bottino pieno contro l'Asci, imponendosi sia all'andata che al ritorno con l'identico punteggio di 3-1. Ora, se si pensa che la squadra campana (che l'anno scorso con capitan Agozzino in testa seppe conquistare da neopromossa un onorevole sesto posto finale, ndg) si è rinforzata, inserendo un paio di elementi di valore sulla stessa intelaiatura della scorsa stagione, mentre la squadra di Telesca si presenta profondamente rinnovata e ancora a corto di rodaggio, c'è da fare gli scongiuri. “Noi - spiega l'allenatore potentino - ci teniamo a fare bella figura all'esordio davanti al nostro pubblico. Sappiamo bene di avere di fronte un'avversaria di valore, ma siamo intenziona-

ti a giocarci tutte le nostre carte al meglio”. Avena e compagne sono chiamate a dare conferma di quanto di buono si è visto nella partita casalinga con il Battipaglia. In quella occasione la formazione potentina dimostrò di poter tenere il campo con il giusto atteggiamento e, seppur con qualche sbavatura, con buoni equilibri. “E' quella - sottolinea Telesca - la direzione in cui dobbiamo proseguire. La ricerca dell'intesa e soprattutto la più efficace distribuzione in attacco”. Nessun problema di formazione in casa Asci. A parte Ghersetti, alle prese con qualche noia alla spalla sinistra, tutto il gruppo è in buone condizioni. Anche Marianna Santangelo ha recuperato dall'affaticamento muscolare che l'aveva tenuta ferma nella scorsa settimana e quindi è pronta riprendersi il ruolo di libero titolare. Per il resto, formazione abbastanza scontata con Ghersetti opposta a Radkvova, Nolé e capitan Avena in banda e la coppia Taddei-Arras al centro. Al momento è lo schieramento più collaudato e quello che regala maggiori certezze. “Non è

Volley B2 Uomini Coppa Italia per la Nicodemo

La Giocoleria in azione in Coppa Italia

nella gara con il Benevento - conclude Telesca che dobbiamo andare a caccia di esperimenti. Stiamo lavorando sodo per costruirci automatismi consolidati e quindi dobbiamo cercare di trovare innanzitutto una buona continuità di rendimento. Il resto sarà un di più”. Pietro Floris sport@luedi.it

Taekwondo Il “Città di Bari” la prossima tappa

Lauria in campo a Paola

E’ ripresa l’attività della Korea Potenza di Carritiello e Massimo

LAURIA - Esordio oggi pomeriggio per la Nicodemo Volley. Cominceranno la stagione ufficiale contro il quotato Ge. Ki. Paola gli uomini di mister Enzo Santomassimo, impegnati in trasferta nella prima partita di andata del turno di Coppa Italia. Un assaggio di campionato, che inizierà il prossimo 18 ottobre, e che si prevede emozionante. Si respira già aria di “competizione” con la Coppa Italia, il cui girone è composto oltre dai calabresi e i lauioti, anche dai cugini Sidel Infissi Lagonegro. Per vedere all'opera le due lucane bisognerà però attendere ancora un po' visto che le due gare in calendario sono fissate per il 26 settembre e il 3 ottobre. Intanto per oggi la Nicodemo pensa al Paola, una squadra che aspira alla vittoria del campionato e che “ha dalla sua una maggiore esperienza e giocatori di rilievo come il forte Malluzzo” come ha dichiarato il palleggiatore Mastroianni, ma “dal nostro canto cercheremo di fare la nostra partita e di contrapporre le nostre armi alle loro”. Per molti della Nicodemo si tratta di un esordio importante quello di oggi, poiché tra le fila lauriote spiccano molti giovani locali che inizieranno proprio oggi la loro avventura in B2. “E' una partita difficile e sarà sicu-

E' COMINCIATA a buon ritmo la programmazione della Korea Taekwondo Potenza in vista degli appuntamenti agonistici della prossima stagione. Da lunedì, infatti sono partiti i corsi organizzati dalla società del presidente Rosanna Carritiello e dal maestro Fabrizio Massimo. I corsi si svolgono presso la palestra della scuola elementare Anna Grippo di Potenza e vedono coinvolti venticinque atleti. Si tratta in sostanza della ripresa dell'attività agonistica che vedrà gli atleti di Massimo Fabrizio impegnati in diverse manifestazioni nazionali. Le attività vengono seguite dal preparatore atletico Michele Ruoti. Ai corsi prendono parte i bambini e gli adulti. I primi si allenano il lunedì e il venerdì dalle 17:30 alle 18:30, mentre gli adulti svolgono gli allenamenti dalle 18:30 alle 19:30 il lunedì, il mercoledì e il venerdì. In questo periodo iniziale gli addetti ai lavori sono più attenti a valutare le condizioni atletiche degli iscritti che alle faccende tecniche. Una programmazione attenta, mirata al conseguimento di

Mastroianni e il tecnico Enzo Santomassimo

ramente combattuta- ha dichiarato il giovane schiacciatore Nicola Riccioci sarà molta tensione per noi esordienti ma la vivo con molta tranquillità poiché il mister ci ha messo a nostro agio e quindi spero di far bene anche se la tensione c'è”.

Dunque tutto pronto per l'esordio della Nicodemo che con oggi apre ufficialmente la sua stagione, dopo 8 anni di digiuno dai campionati nazionali. Paola Vaiano sport@luedi.it

risultati importanti nella prossima stagione che si preannuncia peraltro già complessa e piena di ostacoli da superare. Il primo appuntamento agonistico è in programma l'11 ottobre nel corso della manifestazione Coppa Città di Bari. Il maestro Fabrizio Massimo sarà a sua volta alle prese con un corso di aggiornamento tecnico che avrà luogo il 2/3/4 ottobre. Tra le attività della Korea Taekwondo Potenza tante gare interregionali che scandiranno una stagione piena di appuntamenti e meeting. f.menonna@luedi.it

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Sport 49

Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

Basket A Dilettanti Bene i lunghi materani, molti errori dalla distanza

Bawer, pari e nervi tesi L’amichevole con San Severo termina con tre secondi d’anticipo FINISCE in parità 77-77 e con tre secondi di anticipo l’amichevole tra la Bawer Matera e il San Severo che riserva qualche nervosismo di troppo e poi la fine delle ostilità quando gli arbitri (Grieco, Racanelli e Nicoletti) fischiano l’ultimo fallo (dubbio) su Longobardi che dovrebbe andare in lunetta con i tiri per chiudere la partita. I nervi tesi, troppo tesi e qualche parola di troppo agli arbitri di alcuni giocatori del San Severo portano alla fine anticipata ed ingloriosa del match. Nulla di cui andare orgogliosi visto il comportamento eccessivo, nervoso e poco rispettoso degli arbitri in campo che molti giocatori, in particolare ospiti, hanno tenuto, con Faggiano che è stato più volte beccato dal pubblico e con un nervosismo crescente che ha coinvolto anche altri uomini come Chiarello e lo stesso tecnico ospite Coen. La situazione è sembrata in un paio di occasioni sul punto, addirittura, di degenerare, nulla è successo ma lo spettacolo e le proteste

Fulvio Candido tra i migliori della Bawer contro San Severo

non hanno certo migliorato una serata attesa da circa trecento sostenitori materani che erano assiepati sugli spalti del PalaSassi e che hanno sostenuto i giovani direttori di gara, in particolare Racanelli e Nicoletti, finiti nell’occhio del ciclone. Ma veniamo alla partita che è stata equilibrata per larghi tratti e che ha visto

una netta ed ampia prevalenza proprio del San Severo nella terza frazione di gioco, Matera ha messo in mostra alcuni alti e bassi soprattutto in difesa dove ci sono alcuni aspetti da registrare e qualche ingranaggio da sistemare. In attacco positivo l’approccio dei tre lunghi con Longobardi, Grappasonni e

lo stesso Candido che hanno sostenuto soprattutto nei primi due quarti l’attacco lucano. Bene anche Hassan utile alla causa con tre triple e la necessaria sfrontatezza, da registrare invece la situazione sugli esterni con molti, troppi errori dalla lunga distanza e la necessità di prendere qualche iniziativa in più proprio sul perimetro con un Provenzano a mezzo servizio, un Gergati troppo timido e Gilardi e Maestrello in una giornata di scarsa vena realizzativa. Il finale è stato palpitante ed il Matera ha avuto la capacità di rientrare in partita dal 59-68 di fine terzo quarto al 73-73 a tre minuti dalla fine. La Bawer ha riaperto i giochi ma ha mancato il colpo del ko mentre San Severo si lasciava prendere dal nervosismo. La fine è stata triste soprattutto per un’amichevole. Se già ora ci sono i nervi tesi, cosa potrà succedere tra sette giorni all’avvio del campionato? Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Basket B Dilettanti Oggi la finale del quadrangolare contro Massafra

Poco più di un allenamento Vince facile la Centre Corporelle contro l’Agropoli di C2 CORPORELLE AGROPOLI

Il coach Marco Schiavi

83 71

TUTTO facile per la Centre Corporelle Invicta Potenza nella seconda sfida della serata nel torneo di Melfi. La Corporelle infatti ha battuto l’Agropoli con il punteggio di 83-71. Nella prima invece il Massafra si è sbarazzato del Foggia con il punteggio di 73-64, guadagnando così la finalissima che si disputerà questa sera proprio contro la formazione allenata da Marco Schivi. Si è trattato poco più di un allenamento per i potentini contro una formazione, l’Agropoli, partecipante al campionato di serie C2 campano e il cui divario da Corvo e compagni è stato più che evidente. «E’ stato un buon test - ci confida il

dirigente Dino Viggiano, raggiunto telefonicamente al termine della gara - in vista dell’imminente inizio del campionato. Si sono viste buone cose in attacco». L’eccessivo divario, però, ha fatto si che ragazzi di Schaivi hanno alleggerito la tensione senza tenere d’occhio più di tanto il punteggio. «Domani (oggi per chi legge) sarà partita vera - spiega Viggiano - perchè contro il Massafra ci sarà già un clima da campionato, da partita vera». Questo potrà sicuramente essere utile a coach Schiavi per capire il grado di preparazione del suo roster. Quindi appuntamento al PalaPastore per la finalissima del torneo che vedrà la Centre Corporelle opposta al Massafra di Paparella e compagni. sport@luedi.it

Hockey Seconda giornata coppa di Lega

Guizzo decisivo di Vianna Il Molfetta a fil di sirena si scopre corsara a Matera

Michele Xiloyannis ieri a segno

RAROMATERA MOLFETTAA

5 6

PATTINOMANIA MATERA: Picca, Cellura, Nicoletti, Lezoche, Gaudiano, Ziloyannis M, Matera, Barbano, Vivilecchia, Mele. All. Caricato MOLFETTA A: Puzzella, Ambrosio, Cirilli, Piscitelli, Vianna, Sinisi, Marzella, Belgiovine. All. Vianna ARBITRI: Andrisani di Matera, Giovine di Eboli RETI: 6’57’’ pt Lezoche, 22’52’ pt Xiloyannis M. 23’15’’ pt Matera, 3’15 st Ambrosio, 6’04’ st Piscitelli, 7’18’st Lezoche, 8’30’ st Sinisi, 8’49 st Vianna, 13’ 08’ st Barbano, 13’26’’ st Ambrosio, 24’40 st Vianna NOTE: cartellino rosso per Piscitelli, cartellino blu per Cellura e Vivilecchia. PATTINOMANIA beffata nel finale. La rete di Vianna quando mancavano venti secondi al fischio della sirena ha permesso al Molfetta di portare a casa la vittoria. La gara, valevole come seconda giornata della Coppa di Apertura, ha sorriso al club di serie A1 che alla fine è riuscito a rimontare lo svantaggio accumulato nella prima frazione. Gara a doppio volto per i materani che hanno giocato molto bene nel primo tempo, meno nel secondo. Nella prima par-

te del match ottimo gioco della Raro che riusciva ad andare in vantaggio con Lezoche al 6’57’’ bravo a ribadire in rete una respinta corta del portiere ospite su tiro forte di Vivilecchia. Dopo il vantaggio locale, il Molfetta tentava di raggiungere il pareggio con Sinisi e Ambrosio ma Picca era attento e respingeva in entrambi i casi l’insidia. La Raro era viva e trovava il raddoppio con una bella azione tutta di prima: Vivilecchia, al minuto 22’ 52’’, serviva in area il giovane Xiloyannis che stoppava il pallino e con un colpo da sotto insaccava in rete. La prima frazione terminava con il tris ad opera di Matera. Nella ripresa il Molfetta appariva più pungente e trovava subito il gol con Ambrosio al 3’15’’. Tre minuti dopo accorciava ulteriormente le distanze con Piscitelli (poco dopo veniva espulso per fallo di reazione, ndr). Al 7’18’’ per la Raro arrivava la quarta rete con Lezoche, mentre all’8’30’’ era Sinisi a portare il match sul 4-3. Diciannove minuti dopo ancora Molfetta con Vianna per la parità. La Raro ritornava in vantaggio con Barbano ma poco dopo i pugliesi ottenevano il pari con Ambrosio. A venti secondi dal termine, il Molfetta beffava la Raro con Vianna per il 6 a 5 finale. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

Atletica Il gruppo capitanato da Mario Tito si ritrova puntualmente presso il parco di Montereale

Potenza, podisti della domenica per passione POTENZA - Da oltre 15 anni un gruppo di podisti appassionati della corsa ogni settimana, di domenica, si ritrova presso il parco Montereale, cuore verde della città. L'appuntamento è per le prime ore del mattino. Decidono, di volta in volta, quale percorso affrontare lungo le vie cittadine spostandosi fino alle periferie estreme. Correre, un modo per evadere dalla quotidianità, liberarsi dalla staticità e sedentarietà giornaliera del lavoro, ancora, per dominare lo stress, combattere vari dolori e ciò vale, in particolare, per le donne che svolgono doppio lavoro: in ufficio, in fabbrica e tra le mura familiari. La loro sede ufficiale d'incontro è nel Parco Montereale, gli attrezzi della loro struttura sono tutta la città. Per approfondire maggiormente l'argomento abbiamo posto alcune domande su come sia nata la passione per la corsa, sulle caratteristiche del gruppo, e le modalità in cui svolgono la loro attività sportiva. Risponde a nome di tutti il capitano Mario Tito. Siamo affiatati nel nostro interno. Il gruppo è composto da persone di ambo i sessi che hanno socializzato costi-

tuendo un solido nucleo; c'è il libero professionista, il commerciante, l'artigiano, il pensionato, il dipendente pubblico. L'età media oscilla dai 50/55 anni anche con elementi più giovani. La domenica trova il massimo dell'aggregazione, non rinunciamo, nonostante le avversità atmosferiche e le inclementi temperature. Compatibilmente con i propri impegni alcuni di noi dedicano il loro tempo libero alla corsa anche nei giorni feriali. La nostra preparazione ci inorgoglisce. Potremmo competere e confrontarci con atleti professionisti, affrontandoli anche in gare regionali. La nostra sicurezza è rafforzata dalle visite mediche alle quali ci sottoponiamo regolarmente. Così i 40/45 km settimanali si affrontano con più tranquillità. Abbiamo ritenuto, ancora, di dover ascoltare il parere dei podisti, che con frequenza e assiduità percorrono le vie della città, anche sul cambiamento avvenuto in ambito urbano nel corso degli anni: se questo sia stato positivo o no. La risposta non è confortante. La città è sì cambiata. A cominciare dal parco con i suoi mutamenti continui.

Mario Tito e accanto il Gruppo Podistico

Noi, potentini veraci da generazioni, non ci riconosciamo più in questa definizione. Nei nostri percorsi incontriamo difficoltà di ogni genere. Molte vie sono piene di buche, i marciapiedi in alcuni tratti inesistenti, in altri, invasi da erbacce e siepi che debordano sulle carreggiate, dribblando escre-

menti di cani, oltre a cassonetti per i rifiuti, macchine posteggiate costringendoci a correre sulla rete viaria affrontando autisti frettolosi e impazienti. Le strutture adibite allo svolgimento di questo sport, come la pista ciclabile Musmeci - Ponte S.Vito, non sono in condizioni tali da poter essere uti-

lizzate al meglio. Noi preferiamo, pertanto, continuare a correre nelle vie cittadine sperando in un futuro prossimo che si provveda a tali carenze per avere anche noi come altri sport un percorso adeguato. Leonardo Martino sport@luedi.it

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Domenica 20 settembre 2009

di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - Il film sicuramente più significativo della ridotta ma pur intensa cinematografia di Ugo Nespolo è “La galante avventura del cavaliere dal lieto volto”. Uno stranissimo cortometraggio girato nel 1967 nella pianura Padana che mima un racconto dissacrante e vede presenti e ben riconoscibili gli artisti Lucio Fontana ed Enrico Bay. Altri titoli eccellenti del cinema di Nespolo sono “Tucci-Ucci” (1968), dove intorno alla preparazione di una frittella si consumano tutta una catena di piccoli e magici eventi , e “Buongiorno Michelangelo” (1969) in cui la macchina da presa entra in un caffè (forse torinese) e filma un pugno di critici e pittori tra cui Zorio, Pistoletto, Palazzoli, i quali sembrano azzardare i passi di uno strano balletto. Ugo Nespolo appartiene a quella schiera di filmakers che tra gli anni sessanta- settanta fecero il cinema underground in Italia. Coordinate ben definite dell'arte e uno spirito a volte dada e volte futurista, lo hanno indirizzato, fin da subito, alla sperimentazione di innovative e indecifrabili tecniche espressive. Attraverso l'uso di pellicole fuori uso, ha amato sperimen-

Il libro

Il cinema di Nespolo “Time after time” La presentazione a Moliterno

tare non tanto la potenzialità del mezzo di ripresa quanto il cambiamento della percezione delle cose.

Una serata allo sguardo cinematografico del regista epittore piemontese viene dedicata questa sera allo “Spazio Sanka-

ra”(ore 21) con la presentazione del volume “Nespolo Cinema: time after time”, edito dalla Castoro insieme dal Museo nazionale del Cinema di Torino. L'opera mette in campo il fare cinema di Nespolo, il fascino delle immagini di un artista concettuale che filma i suoi colleghi pittori e che con un pizzico di nostalgia riporta ad un mondo, ad un tempo che oggi appare così lontano. Un cinematografia di appena undici film quella di Nespolo che può essere vista come un gioco di specchi che moltiplica il fascino del tempo e le singole creatività che vi si muovono come ombre di un paesaggio che non fa distinzione fra le cose e le figure umane. Cineasta-cineartista, il regista Ugo Nespolo ha cercato innanzitutto di mettere in scena il suo stesso processo creativo, spesso (se non sempre) ci è riuscito toccando, sfiorando e filmando altri corpi artistici a lui vicino. «Nella sua ostentata fedeltà all'avanguardia - scrive Paolo Bertetto - nelle sue forme istituzionali come in quelle provocatorie, il cinema di Nespolo costituisce una sorta di singolare museo artistico, in cui si realizza un variato e molteplice inveramento della più importante meta poetica del novecento». cultura@luedi.it

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In piazza tre ore di musica con Fabrizio Moro e i talenti di X-Factor «Ho chiuso con le droghe a 28 anni e da 5 mesi non bevo più neanche una birra»

Povia fa outing sul tir di Radio Tour di ANNA MARIA CALABRESE POTENZA - Sete di Radio Tour. L'evento novità del 2009 ha fatto il suo esordio anche in Basilicata. Dopo aver portato il divertimento e la “voglia di stare insieme” nelle piazze di Puglia e Calabria, l'iniziativa pensata e realizzata da Dreher e Radionorba è approdata anche nel capoluogo di regione. L'esclusivo truck da 18 metri che ha caratterizzato la manifestazione ha fatto tappa a Potenza, nella centralissima piazza Prefettura. Un autentico radio live show, tre ore di diretta radiofonica dal vivo, con tanta buona musica e ospiti di prim'ordine. Per il capoluogo lucano, Dreher e Radionorba hanno fatto salire sul tir due artisti molto amati dal grande pubblico, ormai lanciatissimi sulla scena pop nazionale: Povia, vincitore nel 2006 del Festival di Sanremo, secondo nell'edizione 2009, e di Fabrizio Moro, anche lui trionfatore a Sanremo, ma nella categoria giovani, secondo tra i big nell'edizione successiva. Due grandi nomi per una tappa a cui Dreher e Radionorba guardano con particolare attenzione. E a completare il parterre, sono saliti sul palco i talenti lanciati quest'anno da X Factor. A condurre la trasmissione, i dj di Radionorba Stefania Sorrentini e Cristobal, che a bordo dello studio radiofonico viaggiante, hanno intrattenuto il pubblico con la loro simpatia e hanno intervistato gli ospiti della trasmissione. Numerosi i presenti in piazza che hanno ricevuto i simpatici gadget firmati “Sete di Radio tour” e un omaggio di Dreher ai consumatori che si sono dissetati con la sua birra nei locali in prossimità del truck. Molti anche i ragazzi e le ragazze che, vicino il tir, si sono fatti scattare una foto magnetica “brandizzata” che si sono portati a casa come ricordo. A farla da padrone sul palco, Povìa, un autentico cantastorie, un artista molto apprezzato sia dai giovani che dagli adulti. Autore e interprete, un grande personaggio della scena pop italiana. Ai microfoni dei dj

Libro IlIlconcerto “Mirabilia vocis” per dare il benvenuto all’autunno

Il dj di Radionorba (foto Mattiacci)

di Radionorba ha raccontato la sua estate e i suoi programmi futuri. «Da adolescente ho iniziato con le canne, poi sono passato alla cocaina. Intorno ai 24 anni ho vissuto un periodo massacrante»: così il cantante al centro delle polemiche a Sanremo per la sua canzone "Luca era gay", si confessa. «Ho chiuso con le droghe verso i 27-28 anni e da cinque mesi non bevo più nemmeno una birra». «Ho sofferto anche di depressione e attacchi di panico - ha spiegato - cercavo forza nella musica ma non riuscivo ad affermarmi. Quando stavo male, mi mettevo sotto il cuscino e dicevo le preghiere». E, a proposito di uomini e donne, Povia dice: «si è persa l'intimità, tutto è esibito e la donna riversa la propria femminilità in politica, nella cultura e nel sociale. Quando vedi donne che corteggiano gli uomini in tv, il messaggio è sbagliato». Poi ritorna sui gay: «il Gay Pride va contro i gay, leva l'intimità. Vederli in mutande che si strusciano sarebbe brutto anche se fossero etero, così ci rimettono i gay veri». cultura@luedi.it

MATERA - Parte nel giorno dell'equinozio d'autunno la stagione concertistica autunnale di Mater Materiae, che nel terzo appuntamento vede in programma “Oporiné - Festa d'Autunno”, con un concerto dedicato interamente alla musica corale intitolato "Mirabilia vocis". Saranno di scena le due formazioni vocali dell'associazione “Pierluigi da Palestrina, dirette dal maestro Carmine Antonio Catenazzo: Matheolae Gregorianae Voces e il Coro della Polifonica Materana. L'appuntamento è a Matera per lunedì 21 settembre, alle ore 20, presso la chiesa di Sant'Agostino, nelSasso Barisano.La Polifonica Materana “Pierluigi da Palestrina”si forma negli anni '90 per iniziativa dell'organista materano Carmine Antonio Catenazzo, spinto dalla passione per la musica corale ed esortato da Monsignor Felice D'Ercole. Accanto a Catenazzo nell'impresa ci sono alcuni “vecchi cantori” ed un gruppo di giovani appassionati. La formazione è, a differenza del Coro Polifonico nato a Matera negli '40, da cui ha tratto origine, a voci miste. Con la nuova formazione il Coro della Polifonica Materana “Pierluigi da Palestrina” ha compiuto un cammino in continua ascesa, affermandosi nel corso degli anni come uno dei cori più apprezzati della regione. All'organico corale si affianca anche l'Orchestra da Camera,

che accompagna il Coro nell'esecuzione del repertorio concertato con orchestra, un ensemble vocaleed una“Schola Gregoriana”, denominata "Matheolae Gregorianae Voces", specializzata nell'esecuzione della musica gregoriana. Il repertorio del Coro spazia dalla polifonia antica, alla polifonia classica, romantica e moderna, ai Negro-spirituals con prevalenza della polifonia sacra. Fanno parte del suo repertorio anche opere con accompagnamento orchestrale di: W. A. Mozart (Krönungsmesse KV 317, Ave Verum Corpus KV 618, Requiem in re minore KV 626, Laudate Dominum dai “Vesperae solennes de Confessore” KV 339), A. Vivaldi (Gloria RV 589, Credo RV 611), N. H. Samale (In Memoriam 1799 - Esilio e Morte di Domenico Cimarosa), F. Schubert (Messa in sol maggiore D167) oltre a numerosi brani tratti da opere di J. S. Bach e G. F. Haendel. La Polifonica Materana ha effettuato una tournée in Germania nel 1996, ospite dell'Università del Saarland, esibendosi anche nel Duomo di Trier in occasione dell'esposizione della “Tunica Christi”. Ha effettuato una tournée tra Italia e Germania in collaborazione con il Coro e l'Orchestra dell'Università del Saarland (1997) per l'esecuzione del Requiem KV 626 di W.A. Mozart, da cui è stato pubblicato un cd live. Biagio Tarasco

IlCar Libro net “Short Movie 2” a Potenza

SHORT Movie Festival Youth In Action 2 è la seconda edizione di un cine-festival giovanile (la prima edizione è stata realizzata nel 2006). È un festival di cortometraggi completamente ideati e realizzati da giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni sui problemi giovanili. Il Festival è approvato dalla European Youth Foundation del Consiglio d'Europa come azione n.858.3.A.2009.PC20 e si realizza a Potenza dal 23 al 28 settembre. I film verranno proiettati al Carpe Diem dal 24 al 26 settembre. La premiazione verrà realizzata alla Sala dell'Arco il 27 settembre. SMF ha ottenuto per la seconda volta un premio di rappresentanza dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Il festival ospiterà a proprie spese circa 30 giovani autori italiani e stranieri, facendo dell'iniziativa anche un importante volano turistico per la nostra regione ed in particolar modo per la città di Potenza. La finalità è quella di stabilire un contatto diverso con il mondo giovanile, permettendo uno scambio culturale direttamente attraverso la voce dei ragazzi ed incentrato sulle tematiche da questi preferite. L'intenzione dell'associazione è quella di creare una partnership di lungo periodo che porti nel futuro alla realizzazione di un festival annuale di livello europeo dedicato esclusivamente ai giovani, sulla falsa riga del famosissimo e rinomato Giffoni Film Festival, che consenta, però, come caratteristica peculiare, la partecipazione di soli registi under 35. Alla conferenza stampa parteciperanno: Antonino Imbesi (Team Europe della Commissione Europea), Gianluca Lagrotta (direttore artistico Festival), Vito Santarsiero (sindaco di Potenza), Massimiliano Selvaggi (direttore organizzativo Lucania Film Festival). cultura@luedi.it

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Cultura&Spettacoli


Domenica 20 settembre 2009

«Il mio non é uno spot della Basilicata, ma un modo di raccontare la mie radici»

Con Papaleo “Coast to Coast” di FRANCESCA GRESIA MANCA circa un'ora all'avvio della serata, ma il regista Rocco Papaleo è già lì nell'atrio dell'albergo che chiacchiera con i tecnici della produzione. Lo avviciniamo per rivolgergli qualche domanda e con il suo fare simpatico e ironico, si concede volentieri. Le riprese sono ormai giunte alla quarta settimana, quindi ad un buon punto, come procedono i lavori? «Beh devo dire che sono sorpreso, molto sorpreso..» Da che punto di vista? «Del risultato che stiamo ottenendo, stiamo andando oltre quello che mi aspettavo dalla sceneggiatura perché ho trovato una dimensione, una fertilità che non potevo sperare fino a questo punto. Sotto tutti gli aspetti lavorativi ed artistici. Partendo dal fatto che i 4 attori, tutto il cast degli attori, dai principali ai secondari, mi stanno dando di più rispetto a quello che pensavo e, ovviamente, mi aspettavo molto. Invece, ognuno ha portato una nota sua molto personale, ha sposato il progetto in modo molto dinamico, quindi ogni personaggio si è arricchito». E la Basilicata come sta rispondendo, i territori dove girate? «E' una specie di processione, abbiamo un'attenzione particolare, sento una gratitudine nei miei confronti enorme, la gente è contenta di vedere queste grandi star girare per i nostri paesi. Attenzioni moderate con quella tipicità lucana che non diventa mai proprio invadenza, ma sempre quella gentilezza che riscontro tra le nostre caratteristiche lucane». Dato che abbiamo superato le aspettative sul lavoro di regia, cosa ci possiamo aspettare dall'uscita del film? «A questo punto mi aspetto un grosso risultato, spero principalmente di incontrare il favore del pubblico, di fare un film che possa piacere al popolo, alla gente». E che possa promuovere la Basilicata? «Io ho fatto questo film perché è il mio lavoro, tutto quello che cerco è di fare un bel film, è ambientato qui perché la storia l'ho pensata qui, la mia ispirazione non è la prima volta che attinge alla mia radice, non è uno spot della Basilicata ma….» Potrebbe essere un tassello che si unisce a quanto si sta facendo per promuovere la Basilicata, già il titolo? «Beh penso di sì, non voglio prendermi questo merito, ma penso possa essere veramente una bella occasione per la Basilicata di rivelarsi, anche perché non è un film sulle nostre problematiche vere, è più uno sguardo amoroso della mia terra». Magari potrebbe anche servire più una visione del genere che un film che racconti sempre le problematiche? «Questo è il mio obiettivo di artista, più che cambiare il mondo io cerco di divertirlo e di emozionarlo, quindi non penso di fare un cinema di indagine socio-eco-politico e tutto…, il mio tono, che non è una novità penso per chi mi ha osservato, è quello dell'ironia e della leggerezza profonda che mi deriva anche dall'essere lucano». Ad agosto in una serata del suo spettacolo ha dichiarato che si stava cimentando nella regia, le riprese sono a buon punto, un primo giudizio sul Papaleo regista? «Diciamo che non sono un grande regista, ma credo di avere una buona qualità, quella di essere attento alle cose che mi vengono dette o proposte, mi tengo l'ultima parola come è giusto che sia, ma mi hanno aiutato un po' tutti in questa impresa. Non credo di essere diventato un regista ma credo di aver tirato fuori il meglio dai suggerimenti che mi sono arrivati». Ci possiamo aspettare altri

Dall’alto in senso antiorario Rocco Papaleo, Max Gazzé, Alessandro Gassman e il cast di Basilicata Coast to coast

momenti di Papaleo regista? «Questo non posso dirlo, questo film arriva dopo 25 anni di attività e di ricerca, ho fatto tante cose e tutte confluiscono in questa storia, non so se mi serviranno altri 25 anni, non so per adesso non guardo al futuro». Questa esperienza cosa ha dato alla persona Papaleo, quali i momenti migliori? «Beh è chiaro che mi sono messo in gioco, mi sono dovuto per forza, per una serie di cose anche un po' violentare, perché non sono un comandante di natura come dev'esse-

Il regista protagonista del convegno su cinema e territorio

Premi per Rocco e il suo cast di ANGELA SCELZO GALLICCHIO - Da attore a regista, per di più lucano e per una storia dal sapore autobiografico. Dopo Mel Gibson e Francis Ford Coppola, ecco un “lucano doc”al lavoro per “Basilicata coast to coast”. Ed è un Rocco Papaleo“double-face”circondato da un cast d'eccezione, ma senza alcuna smania di prima fila. Anzi, alquanto “frizzantino ” e tra la gente. Un cast di big che più volte ha interrotto il regista lucano con applausi scroscianti. Il fascino di Alessandro Gassman, la freschezza di Giovanna Mezzogiorno, l'esuberanza di Max Gazzè, il brio di Paolo Briguglia e la bellezza diClaudia Potenza e di Isabella Cocuzza hanno incantato la platea dell'Apogeo in un incontro su “Cinema e territorio” organizzato dal Comune di Gallicchio, moderato dal giornalista Serafino Paternoster. Un minuto di silenzio per le sei vittime di Ka-

bul. La Val d'Agri non dimentica il tenente Antonio Fortunato. Poi si dà il via all'incontro alla presenza del presidente della Regione Vito De Filippo, del sindaco di Gallicchio Pasquale Sinisgalli, dell'assessore comunale alla Cultura Mariachiara Montemurro e del regista Rocco Papaleo. “La Basilicata esiste”. Così l'attore-regista lucana debutta con il suo primo film. Con Papaleo la Basilicata è nuovamente un “set cinematografico naturale”. «Il cinema è uno straordinario strumento di promozionedelterritorio- hadettoilsindacoSinisgalli - e bene fa la Regione Basilicata a spendersi per queste attività, ma non bisogna dimenticare che il territorio ha una cultura e una tradizione che vanno necessariamente valorizzate». «Il cinema in Basilicata - ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo - non è una cosa occasionale. Grandi registi scelgono come location la Basilicata per promuovere territori ine-

re un regista, sono più uno che fa parte del gruppo, però è un esercizio di personalità, è chiaro che ne uscirò sicuramente migliorato da tutta questa esperienza. Non so indicare dei momenti, ancora sono troppo interno alla cosa e non riesco a trarre degli episodi. Continuamente ci sono momenti di vera esaltazione per come vengono le scene, e per come riescono le cose, c'è sempre questo miracolo di vedere questi fogli che vivono nella realtà, questa carta che si trasforma in vita e non riesco ancora ad abituarmici».

diti. Attraverso queste iniziative si costruisce un innovativo progetto del tutto sperimentale. E' la prima adesione istituzionale ad un evento cinematografico. Si avvia così una più consolidata iniziativa. L'anno scorso Francis Ford Coppola ha raccontato in qualche minuto la Basilicata. Anche Mel Gibson ha scelto la Basilicata ed oggi lo ha fatto Papaleo.Ed allora grazie a Papaleo che ha pensato alla Basilicata». «Il film è un evento importante - ha detto l'assessore Montemurro - perché esalta la Basilicata ed è interpretato da un cast famoso e con un regista lucano che crede nelle potenzialità della sua terra. E' un film che vuole portare la Basilicata al di là dei contesti locali. Una terra che diviene presenza di emozioni, con luoghi che si trasformano in fonti di ispirazione». Ma ad attraversare a piedi la Basilicata, dalla costa tirrenica a quella ionica sono loro: i big del cast. E a fine serata non poteva mancare la loro premiazione. “Basilicata Coast to Coast” è il racconto di un'odissea in chiave di commedia brillante, che per i protagonisti diventa un anche viaggio interiore. La pellicola è prodotta da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per “Paco Cinematografica” e “Ipotesi Cinema”. cultura@luedi.it

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Novecento mila euro per innovare di Francesco La Regina Altro che, pensavamo che il piano di sviluppo rurale e quello in particolare relativo alle incentivazioni ai giovani per restare in campagna, fosse arcinoto specialmente agli addetti ai lavori, ma alla luce delle numerose richieste di chiarimenti, delucidazioni e quant'altro che ci sono arrivate e che noi abbiamo prontamente girato all'assessorato regionale di competenza, abbiamo deciso di dedicare ancora uno spazio al psr 2007/2013, occupandoci questa volta di “Ammodernamento delle aziende agricole”così come previsto dalla misura 121, la cui scadenza per la presentazione delle domande è stata posticipata al 15 novembre prossimo. Obiettivi: la misura è finalizzata all'ammodernamento delle aziende agricole con lo scopo di migliorarne la competitività in termini di miglioramento sia economici sia di qualità delle produzioni. La misura quindi concorre direttamente al conseguimento degli obietti “Sostenere le imprese agricole e gli operatori forestali attraverso l'introduzione di innovazioni di prodotto, processo e organizzative”; “Consolidare e sviluppare i sistemi locali rurali, agroforestali ed agroalimentari”. La misura si pone inoltre il fine non secondario di riduzione dei gas serra, attraverso il sostegno alla realizzazione di impianti con specie a rapida crescita per la produzione di biomasse a scopi energetici. In sintesi gli obiettivi specifici mirano a: - ridurre i costi di produzione; - migliorare la qualità dei prodotti agricoli; - diversificare le attività verso il “no food” e le biomasse agroforestali; - promuovere il risparmio energetico e l'autoproduzione di energia per i fabbisogni aziendali; - promuovere l'uso sostenibile delle risorse naturali; - favorire l'adattamento strutturale delle aziende per la partecipazione a sistemi di qualità. Beneficiari. Sono quelle imprese agricole singole o associate che effettuano investimenti sul territorio e che presentano un piano di investimento coerente con gli obiettivi del programma e rispettano le condizioni di ammissibilità richieste. Anche per questa misura sarà accordata priorità ai giovani agricoltori che risultano ammissibili al sostegno alla misura 112 meglio conosciuta come “Insediamento dei giovani agricoltori”. Requisiti. Le condizioni richieste sono: - Iscrizione al registro delle imprese agricole presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura; - l'Iscrizione all'Inps ai fini previdenziali ed assistenziali; - la Conformità dell'investimento alle norme comunitarie applicabili; - il possesso di conoscenze e competenze professionali adeguate

FILIERA ALIMENTARE NEL MIRINO Merce avariata, boom di sequestri E' stata pubblicata nei giorni scorsi, l'indagine più completa su tutta la filiera alimentare italiana, grazie ai dati forniti a Legambiente dai Carabinieri per la Tutela della Salute, dall'Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Guardia Costiera. Il risultato è inimmaginabile. Tonnellate di insaccati invase da parassiti, formaggi avariati, riciclati e spacciati per buoni, prodotti ittici congelati scaduti ed in pessimo stato di conservazione. Nel 2008 vi è stato un vero e proprio boom di sequestri. Sono aumentati del 142 per cento rispetto all'anno precedente i chilogrammi di prodotti sequestrati dai Nas e del 642 per cento il valore dell'attività di controllo. Le cifre sono da capogiro 34 milioni di chilogrammi di prodotti sequestrati per un valore di 160milioni di euro. Il Corpo Forestale dello Stato ha controllato invece in maniera particolare i reati di truffa nei confronti della Comunità economica europea: 847 controlli in tutto, elevate 127 sanzioni amministrative per un importo di oltre un milione di euro. La Basilicata sembra, secondo i dati del Corpo Forestale, una specie di Isola felice: nessuna infrazione registrata e due dati non pervenuti quello sull'agricoltura biologica e quello sugli ogm. A noi pare davvero strano, o viviamo in una Regione di Puritani o al Corpo Forestale qualcuno ha preso enormi sbandate, altre risposte non se ne trovano.

(IAP); - la presentazione di un Piano di Sviluppo Aziendale che dimostri il miglioramento del rendimento globale dell'azienda agricola tramite l'investimento proposto (Business Plan); - la conduzione dell'azienda documentata da atto di proprietà, di fitto, di comodato d'uso regolarmente registrati; - il rispetto degli standard vigenti in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali e sicurez-

za sul lavoro; - il possesso del livello di redditività annua aziendale. Spese ammissibili: un lungo elenco cheva dallapossibilità diristrutturare, ampliare e costruire un fabbricato rurale, alla costruzione e adeguamentodi manufatti per stoccaggio e trattamento degli effluenti di allevamento. L'investimento dovrà essere realizzato entro 36 mesi dalla data di emissione del provvedimento di concessione. Sono inoltre ammissibili nella mi-

sura del 20 per cento diverse altre spese per esempio: quelle relative agli oneri di professionisti iscritti ai rispettivi ordini per spese di progettazione, di consulenze specialistiche o quelle relative all'acquisto di macchine ed attrezzature legate all'investimento. Risorse: ammontano a 11milioni di euro, di cui una riserva di oltre 2milioni e mezzo è destinata ai giovani agricoltori. E' prevista l'erogazione di un anticipi pari al 20 per cento del totale dei contributi

concessi dietro rilascio di garanzia fideiussoria. Massimali: Per le imprese agricole singole che garantiscono lavoro sino a una unità il massimale di spesa ammissibile è di 180mila euro, per le imprese singole, associate condotte da persona giuridica che assorbono lavoro oltre una unità, il massimale può raggiunge anche i 900mila euro. Maggiori e più dettagliate informazioni sul sito www.arbea.basilicata.it .

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Domenica 20 settembre 2009


Domenica 20 settembre 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Dovrete incassare sportivamente un colpo duro nel lavoro, ma vi servirà per evitare altri sbagli. Un sogno sentimentale potrebbe avverarsi

TORO 21/4 - 20/5

Non chiudetevi alle novità, ai cambiamenti in atto nel vostro settore di lavoro: è fondamentale stare al passo. In amore osate di più.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Forse sarete costretti a modificare il percorso programmato per arrivare alla meta nel lavoro. Maggiore fiducia nel partner.

CANCRO 22/6 - 22/7

In questo periodo non avrete buone occasioni per fare investimenti proficui: fermatevi. L'amore bussa alla vostra porta.

LEONE 23/7 - 23/8

La vostra giornata lavorativa comincia sotto i migliori auspici e rivelerà positive sorprese. In amore lasciate il segno.

VERGINE 24/8 - 22/9

Cercate di portare a termine un programma di lavoro prima di cominciare a farne degli altri. Irrequietezza affettiva.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Finalmente arriveranno i frutti del lavoro fatto in un lungo periodo. Potete considerarvi soddisfatti: l'amore va alla grande.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Non avete ancora le idee ben chiare sui prossimi obiettivi di lavoro: allora muovetevi con cautela. In amore state solo evitando di impegnarvi.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Non dovete avere fretta: la situazione non è ancora matura per dare una svolta al vostro lavoro. Cuore in subbuglio, inaspettatamente.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Siete ancora incerti ed apatici e questo non può certo migliorare i risultati nel lavoro. In amore i timori di un tradimento sono infondati.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

In questi giorni nel lavoro dovrete prendere decisioni immediate, siete in grado di gestire l'emergenza. Ottimo inizio per un amore.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

T, O urne; E Est; E, NU ante = Tournée estenuante;

Sapete destreggiarvi perfettamente in ogni emergenza che si presenti nel vostro lavoro. In amore un pò di generosità non guasta.

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54 Rubriche


18.00

TELEFILM

PRIMA SERATA

L’ispettore Derrick

21.00

TELEFILM

21.00

N.C.I.S.

RUBRICA Riccardo Iacona

23.30

FILM Ti odio, ti lascio, ti...

22.30

SPORT

FILM

23.10

Contro Campo

21.30

Sin City

RUBRICA Vincenzo Venuto

06.00 -RubricaQuello che 06.20 -TelefilmLa nuova famiglia Addams 06.30 -RubricaUno Mattina Week End 09.25 -EVENTOCiampino - Arrivo delle salme dei paracadutisti della periti in Afghanistan 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -ReligioneSanta Messa 12.00 -EVENTO Recita dell'Angelus da Castel Gandolfo 12.20 -Rubrica Linea Verde Estate 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -VarietĂ Speciale 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 16.35 -Telefilm Il Maresciallo Rocca 5 18.00 -TelefilmL'Ispettore Derrick 18.40 -Rubrica L'Italia e' bella 20.00 -Telegiornale Telegiornale

07.00 -TelefilmAmore e patatine 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.20 -TelefilmThe Class - Amici per sempre 09.00 -Telegiornale Tg 2 Mattina 09.05 -CartoniCartoon Flakes 10.30 -TelegiornaleTG2-Mattina L.I.S. 10.35 -CartoniBindi - The jungle girl 10.55 -CartoniPucca 11.10 -CartoniPsicovip 11.15 -Film TvNessuno al suo posto con V. Belvedere - regia di Gianfranco Albano (Ita) - 2002 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Motori 13.40 -RubricaMeteo 2 13.45 -ShowQuelli che...aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaRai Sport Stadio Sprint 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.05 -RubricaRai Sport Numero 1 19.25 -Serie TvPrimeval

07.00 -CONTENITORE Aspettando è domenica papĂ 07.55 -RubricaE' domenica papĂ 09.30 -ShowGran Concerto 10.05 -FilmPiccolo mondo antico regia di Mario Soldati (Italia) - 1940 10.45 -RubricaCinema d’oggi 11.55 -RubricaAppuntamento al cinema 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTeleCamere Salute 12.55 -RubricaOkkupati 13.25 -RubricaPassepartout 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -TelegiornaleIn 1/2 ora 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash L.I.S. 15.05 -FilmCasablanca regia di Michael Curtiz (Italia) 1942 16.45 -TelefilmArsenio Lupin 17.40 -EVENTO Palio di Asti - Folklore 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitĂ Blob 20.20 -RubricaPronto Elisir

06.00 -Telegiornale Prima pagina 07.50 -News Traffico 07:55 - News Meteo 5 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08:50 - Telegiornale Tgcom 08.55 -Telefilm Finalmente arriva Kalle 09:55 - News Verissimo 13.00 -Telegiornale Tg5 13:40 - News Meteo 5 14.00 -Show Domenica 5 18.50 -Gioco Chi Vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5

07.00 -MiniserieCaro maestro 2 08.55 -Sit ComNonno felice 09.30 -DocumentarioMolise - Da Castel San Vincenzo a Sepino 10.00 -NewsS. messa 11.00 -RubricaPianeta mare 11.30 -Telegiornale Tg4 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -Telegiornale Tg4 14:10 - FilmTarzan e lo stregone con Gordon Scott, Eve Brent, Rickie Sorensen, Jill Jarmyn - regia di Bruce H. Humberstone (USA) 1958 16.00 -FilmTora! Tora! Tora! con Martin Balsam, SĂ´ Yamamura, Tatsuya Mihashi - regia di Richard Fleischer, Kinji Fukasaku, Toshio Masuda (Giappone/USA) 1970 18.50 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -TelegiornaleTg4 19:40 - TelefilmIl ritorno di colombo

06.15 -Sit ComStill Standing 07.00 -NewsSuper partes 07.50 -Cartoni 10.55 -TelefilmXena - Principessa guerriera 11.50 -Sit ComQuelli dell'intervallo 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13.00 -Sport Guida al campionato 13.55 -Film L'isola misteriosa con Patrick Stewart, Kyle Maclachlan - regia di Russell Mulchay (Usa) - 2005 17.00 -Film Air Bud 3 con Kevin Zegers, Caitlin Watchs regia di Bill Bannerman (Usa) 2001 18.30 -TelegiornaleStudio aperto 19.00 -Film Charlie's Angels con Drew Barrymore, Cameron Diaz - regia di Mcg (Usa) - 1999

07.00 -RubricaOmnibus Week-end 09.15 -Attualità Omnibus Life Week-end 10.10 -Attualità La settimana 10.25 -TelefilmIspettore Tibbs 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaS.O.S. Adolescenti Istruzioni per l'uso 14.00 -FilmL'uomo che sapeva troppo con Leslie Banks - regia di Alfred Hitchcock (GB) - 1934 16.00 -FilmDavy Crockett e i pirati del fiume con Norman Foster - regia di Norman Foster (USA) - 1956 17.50 -FilmMichele Strogoff con Curd Jurgens, Geneviève Page, Sylva Koscina - regia di Carmine Gallone (Ita/Fra/Ger) - 1956 18.00 -FilmIl sole a mezzanotte con Mikhail Baryshnikov, Isabella Rossellini, Gregory Hines - regia di Taylor Hackford (USA) - 1985 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Serie Tv Un medico in famiglia 6 22.45 -TelegiornaleTG1 23.50 -RubricaSpeciale TG1 00.00 -TelegiornaleTG 1

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 21.50 -Telefilm Harper's Island 22.35 -RubricaLa Domenica Sportiva

21.00 -Rubrica Presa diretta 22.45 -Telegiornale Tg 3 22.55 -Telegiornale Tg Regione 23.00 -ShowDoc 3

20.40 -ShowPaperissima sprint 21:30 - MiniserieRiassunto - L'onore e il rispetto 23.30 -FilmTi odio, ti lascio, ti... con Jennifer Aniston, Vince Vaughn, Vincent D'Onofrio - regia di Peyton Reed (USA) - 2006

21.30 -Telefilm Gsg9 - Squadra d'assalto 22.30 -Sport Contro campo posticipo 22.40 -Rubrica Contro campo

21.00 -FilmI fantastici 4 con Jessica Alba, Chris Evans regia di Tim Story (Usa) - 2005 23.10 -FilmSin City con Jessica Alba, Benicio Del Toro - regia di Robert Rodriguez (Usa) - 2005

20.30 -Real Tv S.O.S. Tata 21.30 -Rubrica Missione Natura

00.10 -RubricaChe tempo fa... Sottovoce 00.15 -RubricaApplausi 01.20 -RubricaCosÏ è la mia vita 02.15 -Attualità Rainotte 02.30 -FilmIvanhoe

00.30 -RubricaDomenica sprint 01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaProtestantesimo 01.50 -Reality ShowX Factor 02.25 -RubricaInconscio e Magia 02.35 -TelefilmNotturno

23.50 -TelegiornaleTg 3 00.00 -RubricaTeleCamere Salute 00.50 -RubricaAppuntamento al cinema 01.00 -RubricaFuori orario. Cose mai viste

01.30 -TelegiornaleTg5 02.15 -FilmSideways - In viaggio con Jack con P. Giamatti - regia di Alexander Payne (USA/Ungheria) - 2004 05:30 - TelegiornaleTg5-notte-replica

01.00 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 01.15 -FilmCerto, certissimo, anzi... probabile 03.20 -FilmUn uomo in ginocchio 05.05 -ShowIeri e oggi in tv

01.55 -FilmLa battaglia di Shaker Heights con Shia Labeouf, Elden Henson regia di E.Potrelle, K.Rankin (Usa) - 2003 03.10 -Telefilm48 Ore

23.45 -ReportageReality 00.35 -NewsSport 7 01.05 -TelegiornaleTg La7 01.30 -RubricaUniversication 02.35 -FilmIl letto 04.40 -AttualitĂ CNN News

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Televisioni 55

Domenica 20 settembre 2009


L’USCITA DI BRUNETTA

«Sinistra parassitaria vada a morire ammazzata» «Prepara il colpo di Stato» a pagina 3

Anno 8 n.223€ 1.00

Massimo Polidori Primo violoncello alla Scala

Calviello il banditore che odiava l’ozio

L’attualità dello statista Fortunato

Archeologia Un libro per riscoprire le origini

Michele Lucadamo il barbiere dei big di Sanremo

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Domenica 20 settembre 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Il giallo sulla sparatoria e i resti dell’attentatore

A casa avvolti nella bandiera Il dolore dei commilitoni I commilitoni dei sei parà rimasti uccisi in un attentato a Kabul. Grande commozione alla partenza delle salme, che oggi saranno a Roma. Domani i funerali di Stato

alle pagine 6 e 7

OMICIDIO CASSOTTA

Tra i Delli Gatti il mandante La guerra tra clan e i sospetti degli investigatori Marco Ugo Cassotta

a pagina 8

ENERGIA NESSUNA NOVITA’ di FRANCO MATTIA E’ proprio il caso di dire: nessuna novità sotto il sole. Anche perché la produzione di energia solare in Basilicata è ferma a livelli minimi. In sostanza, la Conferenza sull’Energia voluta ieri dalla Giunta Regionale non ha fornito alcun elemento nuovo a quanto già si sapeva perché contenuto nel testo di Piear diffuso ad aprile scorso. Forse unpasso indietro è stato compiuto. continua a pagina 11

Prima Divisione

Potenza in emergenza

Seconda Divisione

Melfi al completo di ANGELO LUCANO LAROTONDA

Serie D Pisticci e Francavilla in casa

Matera, esame Pomigliano INCAZZATEVI PER FAVORE! STANNO per ripartire i corsi all'Università. Ci saranno polemiche. Succede da anni quando si tocca un sacro totem. Le vorrei soprattutto da parte degli studenti, sempre più sgrammaticati, banali e giulivi, come usciti dallo stampino del grande fratello & c.. A loro dico: incazzatevi un po', continua a pagina 21

Calcio regionale

Volley B1 Uomini

Il big match Medical si gioca a Tolve ko al debutto Basket

Test per Bawer e Corporelle

A Tito scalo l’impianto fotovoltaico più grande d’Italia: è della “Tecnologie Galvaniche”. Alla “Biocart”, invece, il premio Flormagazine

In tempo di crisi c’è una Basilicata che funziona DUE realtà di successo in una regione in cui troppo spesso le aziende mostrano segnali negativi. Gli esempi positivi della “Tecnologie galvaniche” e della “Biocart”, due imprese dell’area industriale di Tito che, in questi giorni, sono balzati agli onori della cronaca nazionale. a pagina 10

Maradona temerario: evasore di talento.

E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

TORNANO a casa in una bara avvolta dalla bandiera tricolore i sei parà uccisi in un attentato a Kabul giovedì scorso. Torna anche il tenente Antonio Fortunato, partito da Tramutola. Una giornata di grande commozione - quella di ieri - per i militari di stanza in Afganistan che hanno salutato i compagni all’aeroporto di Kabul con una solenne cerimonia. Oggi sarà aperta la camera ardente a Roma. Folta la delegazione lucana.

SPORT


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