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Brevi dal mondo

Roma, casa di cura in fiamme: 1 morto ROMA – Un’anziana donna ha perso la vita ieri mattina a Roma in un incendio divampato, per cause ancora da chiarire, in una casa di cura di viale Tirreno, nel quartiere Montesacro. L’incendio si è sviluppato al terzo piano dell’edificio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con 10 squadre, che hanno provveduto a far sgomberare l’intera palazzina. Alcuni pazienti ricoverati, sempre anziani, sono stati trasferiti in altri ospedali della zona. Si chiamava Loreta Ticco e aveva 88 anni, l’anziana morta. L'anziana donna si trovava da sola nella stanza numero 38, al terzo piano della palazzina. Sono sette in tutto i feriti trasportati con ambulanze in alcuni ospedali di Roma.

Germania crollo dell’Spd BERLINO – A quattro giorni dalle elezioni di domenica prossima FrankWalter Steinmeier è sempre sotto di 10 punti rispetto ad Angela Merkel, mentre la Spd crolla a Berlino e per la prima volta dal 1990 si fa superare dalla Cdu. Nel sondaggio 'Forsa' condotto per l’emittente televisiva privata Rtl, la Cdu/Csu perde un punto e scende al 36 per cento, mentre il partito socialdemocratico ne guadagna 2 e sale al 26 per cento. Fermi sulle precedenti posizioni gli altri tre partiti, con i liberali di Guido Westerwelle al 12 per cento, i Verdi all’11 per cento e la Linke di Oskar Lafontaine al 10 per cento. Se questo quadro verrà confermato dal voto del 27 settembre, Merkel e Westerwelle avrebbero la maggioranza assoluta con il 48 per cento, a fronte del 47 per cento di socialdemocratici, Verdi e Linke.

Pakistan, bomba contro una scuola PESHAWAR – I talebani hanno fatto esplodere una scuola elementare mista a Peshawar, nel nord-ovest del Pakistan. L’esplosione ha distrutto completamente tre locali dell’edificio, ha riferito la polizia locale, aggiungendo che non si hanno notizie di vittime perchè la scuola era chiusa per la Eid al-Fitr, la festività musulmana che celebra la fine del Ramadan.

Mercoledì 23 settembre 2009

A New York si sono incontrati Obama, Netanyahu e Abu Mazen

Israele, vertice a tre: accordo lontano New York - Le aspettative erano poche per attendersi una svolta e il risultato uscito dal primo storico vertice trilaterale richiesto dalla nuova amministrazione americana non poteva essere che una condivisa sollecitazione a riavviare i negoziati israelo-palestinesi «al più presto». Obama sapeva di non potersi aspettare di più dagli incontri con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e dal presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen e senza proclami («L'accordo è sempre lontano» ha ammesso l'inviato speciale americano in Medio Oriente, George Mitchell) ha fatto intendere che progressi ci sono stati ma che la strada per rimettere in movimento la macchina diplomatica è

ancora lunga: «Il successo dipenderà dalla capacità di entrambe le parti di agire urgenza» ha detto all'hotel Waldorf-Astoria di New York, sede del vertice. Appello che Netanyahu e Abu Mazen hanno raccolto accettando un accordo generale «sul fatto che il processo deve riprendere senza precondizioni» come ha dichiarato al termine del vertice il premier israeliano. Per l'Anp però ci devonoessere almeno ad una condizione: Israele deve rispettare «gli accordi» sulle frontiere raggiunti nel 2008. Il nodo sono infatti gli insediamenti, oltre 120 autorizzati in Cisgiordania e un centinaio illegali. Ed è su questo punto che Obama - per giocarsi al meglio la partita arabo-

israliana - ha ribadito le sue richieste: a Netanyahu di frenare sulle colonie, ai palestinesi di rinunciare al terrorismo e ai paesi arabi di avviare iniziative concrete per agevolare il processo di pace. Il faccia a faccia con il premier israeliano è durato più del previsto, circa 40 minuti. Tra i temi discussi nel breve bilaterale (che ha preceduto quello più breve con Abu Mazen) anche il rapporto Goldstone, commissionato dall'Onu, sull'operazione "Piombo Fuso" nella Striscia di Gaza, da cui sono emersi crimini commessi dai militari israeliani contro i civili palestinesi. Il premier israeliano ha continuato a non dire no alla richiesta Usa di

Da sinistra, Netanyahu, Obama e Mazen

una moratoria degli insediamenti a partire da ottobre e la "partita" si gioca sui tempi: Obama vorrebbe uno stop di almeno un anno, gli israeliani sarebbero disposti a concedere una pausa di sei mesi. Paolo Bellucci

Guerra Catanzaro-Salerno, scagionati l’ex pm e i magistrati salernitani

De Magistris: «Mostro giuridico» L’europarlamentare di Idv si prende la rivincita e attacca il Csm CATANZARO – «Dal provvedimento del GIP di Perugia si può trarre la conclusione che magistrati di Catanzaro indebitamente indagarono me e i magistrati di Salerno, producendo un mostro giuridico che non si è mai visto neanche nei Paesi in cui vige il codice militare di guerra». Lo scrive Luigi de Magistris, ex pm di Catanzaro ed oggi eurodeputato dell’Idv, sul suo sito e sulla sua pagina facebook commentando la notizia dell’archiviazione, da parte del Tribunale di Perugia, delle accuse che gli erano state rivolte insieme a sette pm di Salerno, tra cui l’ex procuratore Luigi Apicella, nell’ambito della cosiddetta «guerra tra procure», nata dopo la denuncia sollevata dallo stesso de Magistris per l'avocazione delle inchieste Why not e Poseidone. Secondo l'eurodeputato dell’IdV, «l'operazione era chiaramente strumentale per fermare le indagini di Salerno». «Uno scempio giuridico», lo definisce de Magistris, di fronte al quale «le Istituzioni competenti – CSM in testa – sarebbero dovuti intervenire per consentire ai magistrati di Salerno di lavorare serenamente». Perciò l’archiviazione perugina «non fa altro che confermare che le indagini di Salerno erano doverose. Questo mostro giuridico fu creato per fermare i magistrati di Salerno», scrive l’ex pm di Catanzaro che sul suo sito e sulla sua pagina Facebook ricostruisce tutta la vicenda. De Magistris ricorda anche come «fu data notizia che ero indagato poche ore dopo che era stata resa no-

ta la mia candidatura al Parlamento Europeo» perchè «le menti raffinatissime che ancora operano nelle Istituzioni hanno tentato anche di inquinare la mia campagna elettorale. Per queste condotte esterne ed interne alle Istituzioni -continua l’europarlamentare dell’IdV- ci sono magistrati che sono stati esautorati dalle loro funzioni, addirittura il Procuratore della Repubblica di Salerno è stato sospeso. Una vergogna – conclude – di cui il Paese dovrebbe chiedere conto a chi, dall’interno delle Istituzioni, ha consentito tale delitto». Lunedì il gip di Perugia, Massimo Ricciarelli, aveva accolto la richiesta della procura umbra, stabilendo che non vi

fu alcun falso complotto da parte dell’ex pm Luigi De Magistris. Il gip, con un provvedimento di sette pagine, aveva scagionato dalle accuse di abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio oltre al'attuale parlamentare europeo dell’IdV, anche i pm di Salerno, oggetto di un provvedimento disciplinare dal Csm, e in particolare l’ex procuratore Luigi Apicella sospeso dallo stesso organo di autogoverno della magistratura dalle funzioni e dallo stipendio e a luglio dimessosi dall’ordine giudiziario con una lettera molto polemica indirizzata al ministro Alfano e al capo dello Stato come presidente del Csm. Letizia Bianco

Luigi De Magistris

Il prete di Portici (Napoli): «L’inno del paracadutista è un inno pagano»

Afghanistan, per i sei parà il ritorno a casa ROMA – Dopo i funerali solenni di lunedì a Roma, trasmessi in diretta tv e seguiti da milioni di persone,ieri per i sei parà della Folgore caduti nell’attentato a Kabul è stato il giorno dell’addio privato, nei luoghi d’origine. Per Roberto Valente, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Massimiliano Randino, c'è stato l’ultimo applauso di chi li ha amati prima che diventassero, come li definisce qualcuno, «eroi nazionali». La cerimonia funebre in ricordo di Giandomenico Pistonami, si svolgerà oggi a Lubriano, mentre la famiglia di Antonio Fortunato ha scelto di seppellirlosubito lunedìsera aUopini, vicinoa Siena, dopo i funerali nella basilica di

san Paolo fuori le Mura. E dopo il lutto nazionale, i tricolori, le rinnovate polemiche su ritiro immediato o meno dall’Afghanistan, forse nessuno si aspettava, il giorno dopo il dolore e la commozione nella basilica romana, che fosse proprio un prete, in chiesa, a contrastare l’etichetta di eroi ai parà della 'Folgore' impegnati nella missione Isaf a Kabul.APortici (Napoli)ilparrocodella Chiesa del Sacro Cuore, Giorgio Pisano, durante l'omelia, ha definito la 'preghiera del paracadutista' un 'inno pagano' alla guerra.«In Afghanistan –hadetto – non si sta svolgendo una missione di pace: c'è una realtà di esasperazione in cui sei costretto a sparare per primo per evitare che lo faccia il nemico». Ai bambini

padre Pisano dice di aver spiegato che «i soldati sono morti non in nome di Dio, ma a causa delle loro scelte e di meccanismi logico-strategici di guerra». I funerali del caporal maggiore Massimiliano Randino sono stati celebrati nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore. La vedova, Alina Scarica, ha ricordato, al termine dell’omelia, sull'altare, il giorno del suo matrimonio, celebrato cinque anni fa ad Angri». La cerimonia funebre per Matteo Mureddu si è svolta nella piccola chiesa di San Pietro, a Solarussa, in Sardegna. I funerali del sergente dei parà Roberto Valente, si sono svolti,infine, nella chiesa di San Vitale, nel quartiere napoletano di Fuorigrotta.

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2 In Italia e nel Mondo


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