Brevi dal mondo
Usa, molti arresti torna la paura WASHINGTON – Otto anni dopo l’11 settembre l'America si sente di nuovo sott'attacco. La raffica di arresti di queste ore, a Denver, Springfield e Dallas, sta facendo montare la paura in un paese che sperava di essersi messo ormai alle spalle il periodo più nero per la propria sicurezza interna. All’incriminazione di Zazi, il giovane di orgine afgana accusato di progettare un attentato alla metro di New York, si sono aggiunti nuovi casi di aspiranti terroristi, bloccati dalla legge mentre erano sul punto di organizzare nuovi attentati.
Bin Laden nuove minacce BEIRUT – La guerra in corso in Afghanistan si è spostata ieri dal terreno alla Rete, dove è stato diffuso un nuovo messaggio audio attribuito a Osama Bin Laden e nel quale il leader di al Qaida intima agli europei di ritirare le loro truppe impegnate in Asia Centrale. Nelle stesse ore e a pochi giorni dalle elezioni tedesche, è stato invece diffuso su un altro sito islamico un messaggio video della rete internazionale del terrore contro la Germania.
Chavez a Obama «Unisciti a noi» NEW YORK – La figura di Barack Obama è stata al centro dell’intervento di Hugo Chavez all’Onu. Il presidente venezuelano tra l’altro si è rivolto a lui esortandolo: «Obama, viene e diventa socialista. Ti invitiamo a unirsi all’asse del male». Il riferimento è al termine con cui George W. Bush indicava i Paesi nemici degli Usa, tra cui Iran e Corea del Nord.
Estemirova, resta alta la tensione MOSCA – Resta alta in Russia la tensione sul caso di Natalia Estemirova, la militante per i diritti umani della ong Memorial uccisa in Cecenia il 15 luglio scorso: il presidente ceceno Ramzan Kadyrov l’ha apertamente e duramente criticata in una intervista al settimanale Zaftra, mentre ieri si è visto rifiutare dal responsabile della stessa Ong, un accordo.
Sabato 26 settembre 2009
A Milano si sta sperimentando il trapianto di cellule nel midollo
Diabetici presto liberi dall’insulina MILANO – Rendere i malati di diabete liberi dalla 'schiavitù' dell’insulina che devono iniettarsi ogni giorno. È uno dei sogni della medicina, e potrebbe essere un pò più vicino grazie a una sperimentazione tutta italiana che partirà all’inizio del 2010 nel Diabetes research institute (Dri) dell’Ospedale San Raffaele di Milano. L’idea di questo trapianto non parte da zero. Normalmente i pazienti con diabete di tipo I hanno un sistema immunitario 'impazzito' che aggredisce le cellule del pancreas deputate a produrre l’insulina: per questo è già stata escogitata una procedura con la quale si iniettano le cellule che producono insulina, ricavate da do-
natori cadavere, nel fegato del paziente. Purtroppo però in quest’organo le cellule non riescono a funzionare molto bene, tanto che servono cellule di almeno tre donatori per produrre abbastanza insulina e curare un solo malato. Usare il midollo al posto del fegato, spiega il direttore del centro Luca Guidotti, ha già dimostrato negli animali di essere una soluzione vincente. Inoltre la possibilità di usare un solodonatore perogni malatotriplicherebbe i pazienti potenzialmente trapiantabili e abbatterebbe i costi della cura. «Per fare questo trapianto di cellule nel midollo c'è già la tecnologia – spiega l’esperto – e vogliamo inietta-
re le cellule nella cresta iliaca», ovvero nel bordo superiore del bacino. «Con questa procedura – aggiunge – speriamo di poter cambiare la storia del diabete. Inizieremo con 3-4 pazienti che non possono subire il trapianto di cellule nel fegato perchè ad esempio hanno una patologia che lo impedisce. E già dopo un anno dal trattamento si potrà capire se il nuovo trattamento funziona meglio». Anche dal punto di vista organizzativo il trapianto nel midollo risolverebbe molti problemi. Per ottenere i tre pancreas necessari a trapiantare un solo paziente nel fegato, infatti, c'è bisogno che si verifichino quasi in contemporanea tre morti, e che i loro organi siano in buono stato e disponibi-
Il laboratorio del San Raffaele di Milano
li all’espianto. A questo si aggiungono le spese per inviare tre equipe chirurgiche per l’estrazione delle cellule, e tutti i costi per i supporti che mantengono in vita gli organi prima di procedere all’espianto. Letizia Bianco
Sotto accusa le società occidentali che hanno legalizzato il divorzio
Famiglia, il Papa al contrattacco Benedetto XVI ammonisce: «Figli orfani con troppi genitori» CITTA' DEL VATICANO – Orfani con troppi genitori, tristi, smarriti, spesso abbandonati a sè stessi: sono, secondo Benedetto XVI, i figli delle famiglie allargate, vittime di un «assedio» alla famiglia cristiana che è anche attacco al «tessuto della società» al quale la Chiesa cattolica «non può assistere indifferente». Papa Ratzinger passa al contrattacco rilanciando con forza i valori della famiglia tradizionale, e affermando la «solidità della famiglia cristiana» opposta alla «fragilità» delle coppie di fatto e delle famiglie allargate frutto dei divorzi. Lo fa rispondendo alle preoccupazioni espresse dai vescovi del Brasile, in questi giorni in visita 'ad limina', ma anche alla vigilia della sua partenza per la Repubblica ceca, dove il 66% della popolazione si dichiara agnostica pur vivendo nel cuore di un’Europa di cui molti rivendicano le radici cristiane, preannunciando, forse, uno dei possibili temi che vi intende affrontare. I giovani, «per essere istruiti ed educati – ha ammonito il pontefice – hanno bisogno di riferimenti estremamente precisi e concreti, di genitori determinati e certi che in modo diverso concorrano alla loro educazione. Ora – ha aggiunto –è proprio questo principio che la pratica del divorzio sta minando e compromettendo con la cosiddetta famiglia allargata e mobile, che moltiplica i 'padri' e le 'madri' e fanno in modo che la maggioranza di quelli che si sentono 'orfani' non siano i figli senza
genitori, ma i figli che ne hanno troppi». «Questa situazione, come l’inevitabile interferenza e intreccio di relazioni – ha proseguito – non può non generare conflitti e confusioni interne, contribuendo a crescere e imprimere nei figli una tipologie alterata di famiglia, assimilabile in qualche modo proprio alla convivenza, a causa della sua precarietà». Una dissoluzione del tessuto sociale, secondo papa Ratzinger, che non è frutto del caso, ma il risultato di «forze e voci che sembrano volte a demolire la culla naturale della vita umana». Sotto accusa finiscono, fra gli altri, «le società occidentali che hanno legalizzato il divorzio», ma anche cinema, televi-
sione e mass media che hanno contribuito a promuovere «stili di vita relativisti» che «illudono e seducono». Sta quindi ai sacerdoti, ma anche alle famiglie rimaste fedeli ai valori cristiani, non solo difendere i propri fedeli o i propri figli, ma riaffermare modelli in grado di ricostruire il tessuto della stessa società. E Benedetto XVI ne elenca gli obiettivi: grazie alle famiglie «che traggono le loro energie dal sacramento del matrimonio», «tornerà possibile superare la prova della vita, saper perdonare un’offesa, accogliere un figlio che soffre, illuminare la vita dell’altro, anche quando sia debole o limitato, mediante la bellezza dell’amore». Domitilla Conte
Benedetto XVI
Brunetta e Gelmini annunciano il progetto e cercano sponsor
Scuola, un mini-pc per ogni studente ROMA – In arrivo mini pc portatili per gli studenti delle scuole medie. Il governo metterà a disposizione 150 euro a pc e sta cercando sponsor che ci mettano il resto. L'iniziativa è stata annunciata ieri dai ministri della Pubblica amministrazione e dell’Istruzione, Renato Brunetta e Mariastella Gelmini, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Il nostro obiettivo – ha spiegato Brunetta – è dotare 1.000 classi al mese per i prossimi 4 anni e arrivare entro la fine della legislatura a dotare tutti gli studenti di un pc». Un’altra iniziativa messa in piedi dai due dicasteri è il progetto «Servizi scuola-famiglia via web» . «Abbiamo
previsto un contributo di 1.000 euro per le scuole secondarie per acquisire la strumentazione necessaria» a fornire pagelle on line, registri di classe elettronici, utilizzo degli sms per le comunicazioni prof-genitori, prenotazione dei colloqui con gli insegnanti e certificati on line. Brunetta e Gelmini hanno anche annunciato l’avvio della seconda fase del progetto 'lavagne interattive multimediali' che riguarderà le scuole primarie e secondarie superiori. Entro fine ottobre le scuole potranno presentare le domande e l'obiettivo è di avere entro giugno altre 20.000 classi attrezzate e complessivamente 100.000 insegnanti in formazione. Le lavagne
(Lim) già installate sono circa 11.000. «Pur nella rarefazione delle risorse – ha fatto notare il titolare della Pubblica amministrazione – stiamo dotando in maniera massiccia la scuola di strumentazione digitale. Si tratta di una piccola grande rivoluzione che cambia il mondo della scuola valorizzando anche il rapporto con le famiglie». «Sulle lavagne digitali il lavoro va avanti» ha assicurato il ministro Gelmini spiegando che la decisione del Tar di bloccare la gara di appalto per la fornitura delle lavagne (perchè le ditte non avevano i requisiti necessari) risale al precedente governo. «Provvederemo – ha detto – a fare un nuovo bando». Daniela Navi
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