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Brevi dal mondo

I narcos puntano all’Europa CITTÀ DEL MESSICO – I narcotrafficanti messicani non guardano più solo al mercato Usa e fanno le valigie: destinazione Europa, passando per l’Africa occidentale. I narcos stanno infatti aumentando in modo consistente la loro presenza sul mercato europeo e russo della cocaina. Per raggiungere tali mete passano da un paese ormai diventato un crocevia strategico nel traffico della polvere bianca: la Guinea Bissau, per alcuni analisti ormai un 'narcoStato', è diventato lo snodo principale del flusso di droga che attraversa l'Atlantico, e che dall’Africa raggiunge le coste della Spagna. Da lì rifornisce infine tutto il vecchio continente.

Pakistan, nuova strage: 20 morti NEW DELHI – Tornano a farsi sentire le bombe in Pakistan mentre Islamabad e New Delhi cercano di riprendere il dialogo interrotto con gli attentati di Mumbai. Due autobombe hanno fatto ieri almeno 20 morti nell’area nord occidentale del Pakistan, nella Provincia Frontaliera di Nord Ovest (Nwfp) ai confini con l’Afghanistan. Qui da mesi è in corso una guerra tra esercito pachistano e talebani; qui le fonti di intelligence pachistane e straniere ritengono si nascondano i vertici di al Qaida compreso Osama bin Laden.

Domenica 27 settembre 2009

Il Belpaese è il regno dei cellulari (1,5 apparecchi a persona)

Telefonini, in Italia i più cari d’Europa Trecento minuti e cento sms da noi costano 200 euro in Europa la metà

Telefonini, che passione

ROMA – L'Italia è il regno dei telefonini, con 1,5 apparecchi a persona, ma una telefonata dal cellulare in abbonamento costa di più che in quasi tutti gli altri Paesi europei. E per chi fa un uso intensivo del telefonino, con almeno 300 minuti di conversazione e 100 Sms al mese, i costi sono decisamente i più alti, con oltre 200 euro contro i circa 100 della media europea. A stilare la classifica è l’Autorità di regolamentazione delle tlc finlandese (Ficora), che ha dedicato uno studio alla comparazio-

ne internazionale delle tariffe di telefonia mobile prendendo in considerazione i tre maggiori operatori di 19 Paesi (prepagate escluse, che in Italia sono la maggioranza, pari all’86%) e basandosi su tre profili di consumo. Il profilo più comune è quello di un utilizzatore prudente, che in un mese fa 50 chiamate da 3 minuti ciascuna (per un totale di 150 minuti di conversazione) e invia 25 Sms: la bolletta media mensile in Europa è in questo caso di 24,98 euro e in Italia sale a 32,09 euro.

Genchi: «Lo stop Palermo, arrestato per bloccarmi ex deputato sulle stragi del ’92» di Forza Italia ROMA – «Dopo tanti anni all’interno delle istituzioni mi hanno fermato mentre lavoravo con De Magistris e, non a caso, mentre mi accingevo a fornire ai magistrati di Palermo e Caltanissetta elementi fondamentali sulle indagini sulle stragi del '92». Lo ha detto il funzionario di polizia e consulente delle autorità giudiziarie Gioacchino Genchi. «Nel loro tentativo di delegittimarmi – ha aggiunto – si vede la volontà di impedirmi in ogni modo di dare un contributo decisivo affinchè, una volta per tutte, si faccia chiarezza sulle stragi del '92».

PALERMO – Da Palazzo Montecitorio agli arresti domiciliari. È la parabola discendete di Alberto Acierno, ex parlamentare nazionale e ex deputato all’Assemblea regionale siciliana, arrestato a Palermo dalla Guardia di finanza, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal gip Pasqua Seminara. Acierno deve rispondere di peculato. Secondo le Fiamme gialle ci sarebbero state irregolarità nella gestione contabile della Fondazione Federico II, finanziata con fondi regionali, quando Acierno era stato direttore generale.

Il capo del programma nucleare assicura che l’arricchimento è a scopi pacifici

L’Iran accetta gli ispettori Aiea Da Teheran fanno sapere che il nuovo sito sarà presto operativo TEHERAN – L'Iran ha assicurato ieri che garantirà l’accesso degli ispettori internazionali al un nuovo sito per l’arricchimento dell’uranio la cui esistenza è stata rivelata venerdì. Ma allo stesso tempo ha fatto sapere che esso diventerà «presto operativo» e «accecherà i nemici», mentre per oggi è atteso l’inizio di manovre di difesa missilistica dei Pasdaran, i Guardiani della rivoluzione. Il capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, Ali Akbar Salehi,

ha assicurato che Teheran concorderà con l'Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) la data per una ispezione all’impianto, situato nelle vicinanze della città santa sciita di Qom, 130 chilometri a sud di Teheran. E che comunque il sito verrà messo sotto la sorveglianza della stessa agenzia. «Non abbiamo problemi con le ispezioni», ha detto Salehi. Ma altre dichiarazioni contribuiscono a tenere alta la tensione. Lo stesso Salehi ha denunciato come «un complotto preordinato» il coro di

condanne arrivato venerdì da vari Paesi occidentali, primi fra tutti gli Usa. «Abbiamo comunicato l'esistenza di questo sito nei tempi previsti dall’Aiea e perciò siamo sorpresi di tutto questo baccano», ha sottolineato il capo delle attività atomiche iraniane. L’agenzia dell’Onu con sede a Vienna ha detto venerdì che l’Iran ha reso nota la costruzione del nuovo sito con una lettera inviata il 21 settembre. Ma gli Usa hanno ribattuto che già da tempo i suoi servizi segreti e quelli di

altri Paesi occidentali erano a conoscenza dell’impianto e che Teheran, sapendo di essere stata scoperta, ha deciso di renderlo di dominio pubblico per cercare di dimostrare la propria buona fede. L’Iran afferma che, come il centro per l’arricchimento già in funzione da anni a Natanz, nella regione centrale del Paese, l'impianto di Qom sarà usato solamente a scopi pacifici, cioè per fornire combustibile al fine di alimentare centrali elettriche nucleari, con un arricchimento del 5%. Gli Stati Uniti

e gli altri Paesi occidentali sospettano invece che la Repubblica islamica abbia il proposito di arricchire uranio al livello utile per costruire ordigni atomici, cioè oltre il 90%. Sostanzialmente, la tecnologia necessaria è la stessa. Intanto le forze aeree dei Pasdaran daranno avvio oggi ad un’esercitazione di difesa missilistica. Le manovre, denominate 'Grande Profeta 4' hanno lo scopo di «mettere in pratica i programmi regolari annuali di difesa». Alberto Zanconato

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2 In Italia e nel Mondo


Grecia, attentati contro i socialisti del Pasok

Spagna, aborto depenalizzato bufera sul governo

genza. In una dichiarazione il partito ha invitato il governo ad «assumersi le proprie responsabilità prima che vi siano delle vittime». È la seconda azione da parte di forze radicali in pochi giorni contro il Pasok, in mezzo ad un’inarrestabile ondata di attentati dinamitardi, fortunatamente non mortali, e di azioni anarchiche che fanno da costante sottofondo all’incertezza politica. Mercoledì un ordigno era esploso, facendo solo danni, davanti agli uffici dell’ex ministro socialista Gerasimos Arsenis e della moglie Luca Katseli, responsabile economica del Pasok. Gli attacchi di venerdì sera contro il partito di Papandreou seguono d’altra parte gli scontri di giovedì

MADRID – Sarà la grande battaglia politica dell’autunno in Spagna fra il governo socialista di Josè Luis Zapatero da un lato, il Partido Popular, i vescovi, i movimenti pro vita dall’altro: il governo di Madrid ha infatti approvato ieri in ultima lettura il molto discusso disegno di legge di depenalizzazione dell’aborto, che ora passa al parlamento. I movimenti anti-abortisti hanno già convocato per il 17 ottobre a Madrid una manifestazione di protesta, che annunciano oceanica, con più di un milione di partecipanti.

Il leader Papandreu è indicato come vincitore alle elezioni del 4 ottobre

ATENE- Attentati in Grecia contro il partito socialista Pasok di Giorgio Papandreou, indicato dai sondaggi come futuro premier, stanno incendiando la campagna elettorale per il voto del 4 ottobre. E resuscitano i fantasmi della rivolta di dicembre che fecero tremare ad Atene il governo di centrodestra. Attacchi anarchici a colpi di bombe molotov sono avvenuti la scorsa notte contro il vecchio e nuovo quartier generale del Pasok, spingendo il partito socialista ad accusare l’esecutivo di Costas Karamanlis di essere «incapace di garantire la sicurezza dei cittadini nel centro stesso di Atene».La capitaleègià statascossa nel dicembre scorso dai violenti di-

sordini seguiti all’uccisione da parte della polizia dello studente quindicenne Alexis Grigoropoulos. Alcune decine di giovani mascherati hanno attaccato ieri sera un distaccamento di polizia nel quartiere di Exarchia davanti alla vecchia sede del Pasok. Per poi spostarsi nella vicina zona chic di Kolonaki, assaltando con bombe incendiare il nuovo quartier generale del partito. Hanno incendiato anche un veicolo di una TV in cui si trovava una persona che ha fatto appena in tempo a salvarsi, ha denunciato il Pasok. I funzionari che si trovavano negli uffici del Pasok sono stati costretti ad evacuare in fretta e furia l’edificio per una uscita posteriore di emer-

Giorgio Papandreu

notte ad Atene tra centinaia di anarchici e la polizia, avvenuti dopo gli arresti e i mandati di cattura contro 10 giovani accusati di far parte del gruppo «Cospirazione dei Nuclei di Fuoco», ritenuto autore dell’attentato contro l’ufficio Arsenis-Katseli. Giulio Gelibter

Elezioni. Alle urne 62 milioni di tedeschi. Spd messa male

Oggi si vota

Portogallo il Ps di Socrates Vincente nei sondaggi. L’unica incertezza è con chi governerà verso la vittoria

Germania, Merkel alle stelle BERLINO – Oggi 62,2 milioni di tedeschi si recheranno alle urne e ieri, nel rush finale, i principali leader hanno tenuto gli ultimi comizi. Per la cancelliera Angela Merkel non ci dovrebbero essere sorprese: tutti i sondaggi la danno in netto vantaggio e una sua rielezione pare scontata. Ma la domanda per lei è con chi allearsi dopo il 27. A detta dei commentatori, la campagna è stata noiosa perchè condizionata da un vizio di fondo: i due principali concorrenti, i cristiano democratici (CduCsu) della Merkel e i socialdemocratici (Spd) dello sfidante Frank-Walter Steinmeier, hanno potuto affrontarsi solo col guanto di velluto perchè seduti assieme gli ultimi quattro anni al governo nella grande coalizione nero-rossa. Oggi si vota anche in due Laender: Brandeburgo, il Land dell’est attorno a Berlino, e Schleswig-Holstein, il Land più a nord. Le elezioni si svolgono sotto severe misure di sicurezza dopo le minacce terroristiche alla Germania lanciate in due video nei giorni scorsi e ribadite venerdì da Osama bin Laden all’occidente se non ritirerà le truppe in Afghanistan. Tutti i leader hanno esortato ieri a lottare fino all’ultimo: «vale la pena parlare fino a tarda sera con ogni vicino e amico», ha detto la Merkel a Berlino. Anche Steinmeier ha fatto coraggio dicendo, in un comizio a Dresda, che la partita è aperta e alla fine «l'esito sarà del tutto diverso da quello pronosticato da settimane». Più che ottimista anche il leader liberale Guido Westerwelle: per la Fdp sono le «ultime ore all’opposizione», ha annunciato in un comizio a Colonia. Se

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ieri alla chiusura della campagna elettorale a Berlino

l’elezione fosse diretta, con indici di popolarità alle stelle, la Merkel avrebbe già la vittoria in tasca, ma quel che conta è la 'Kanzlermehrheit' (maggioranza del cancelliere), ovvero i numeri per governare. Le alternative più probabili sono una coalizione coi liberali (Cdu-Csu-Fdp), o una riedizione della grande coalizione con la Spd. Alla Merkel, personalmente, questa seconda opzione non dispiacerebbe ma da giorni, perchè pressata dal partito, ripete come un mantra che una coalizione con la Fdp sarebbe la cosa migliore per il Paese. Il partito, soprattutto l’ala conservatrice, si aspetta che questa volta la Merkel manten-

ilLotto estrazione del 26 settembre 2009 Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale

8 19 30 85 19 90 9 50 82 1 49

42 61 15 42 6 48 2 71 88 27 20

54 28 56 13 27 12 57 15 61 3 79

55 53 19 4 26 51 47 77 38 49 52

7 65 5 79 52 83 25 10 84 19 37

I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"

1 - 2 - 6 - 8 - 9 - 15 - 19 - 27 - 28 - 30 42 - 48 - 50 - 54 - 61 - 71 - 82 - 85 - 88 - 90

ilSuperEnalotto

Conc. n° 116

Montepremi 5.894.872,30 euro

jolly

34 - 69 - 70 - 73 - 82 - 90

80

punti 6 jackpot 62.216.128,53 punti 4 407,29 19,58 punti 5+1 - punti 3 punti 5 52.013,58 Num. Superstar 77

ga la parola. Già una volta, nel 2005, quando una maggioranza con la Fdp sembrava sicura (e alla fine si arrivò a una grande coalizione) non l’ha mantenuta. Se anche questa volta fallisse, per la Merkel sarebbero guai dentro il partito. Gli ultimi sondaggi danno alla pari (47%) una coalizione nero-gialla e una rosso-rosso-verde. Quest’ultima però, a credere alla parola dei leader, è solo teorica perchè sia Spd che Verdi escludono a livello federale coalizioni con la Linke (sinistra radicale). Un sondaggio Forsa ieri dava Cdu-Csu al 33%, 25% a Spd, 14% a Fdp,12% alla Linke, 10% ai Verdi. Decisivi per una coali-

zione nero-gialla potrebbero risultare i mandati eccedenti che alla fine potrebbero assicurarle la maggioranza. In un fondo ieri sulla Sueddeutsche Zeitung il direttore Hans Werner Kilz rileva che la Merkel è la sola dopo Adenauer a essere sicura di essere rieletta. Ha fatto bene e la gente, indipendentemente dal partito o la coalizione, vuole lei: in coalizione con la Fdp o la Spd. La Spd, dice, è messa male e le converrebbe andare all’opposizione e preparasi a negoziare con la Linke per quando Lafontaine e Gysi (attuali leader) se ne saranno andati. Flaminia Bussotti

LISBONA – Se il pronostico dei sondaggi questa volta sarà rispettato, il partito socialista del premier portoghese uscente Josè Socrates dovrebbe arrivare primo oggi alle elezioni politiche, battendo i rivali conservatori del Psd della «dama di ferro» di Lisbona, Manuela Ferreira Leite. Gli appelli al voto utile della sinistra per sbarrare la strada alla destra, 35 anni dopo la rivoluzione dei garofani del 1974, hanno fatto risalire le quotazioni del Ps negli ultimi giorni di campagna. Gli ultimi sondaggi danno a Socrates il 38% delle preferenze contro il 30% circa al Psd. Sono dati da prendere comunque con prudenza. Alle europee di giugno, secondo i criticati sondaggi portoghesi, il Ps doveva vincere ed ha invece trionfato il Psd. Ora però si tratta di governare. E il voto di protesta delle europee potrebbe non riprodursi. Sembra comunque improbabile che Socrates riesca a ripetere il grande successo delle politiche del 2005, quando con il 45% dei voti ha conquistato la maggioranza assoluta in parlamento. Ma il paese rischia di essere di difficile governabilità dopo il voto. Nessun partito dovrebbe avere la maggioranza assoluta e per ora non sono in vista coalizioni praticabili. I due partiti di sinistra, l’ex-trotzkista Bloco de Esquerda (Be), che dovrebbe arrivare terzo con il 10-12%, e il comunista-verde Cda (9% secondo i sondaggi), hanno escluso durante la campagna elettorale alleanze con Socrates. Il premier uscente è accusato di avere fatto per quattro anni una politica 'liberista' che ha condotto il paese alla peggiore crisi economica e sociale degli ultimi 20 anni. Ferreira Leite ha escluso una 'grande coalizione' alla tedesca con il Ps, ma il centrodestra potrebbe non avere i numeri in parlamento per governare con una coalizione fra il Psd e il Cds dell’ex-ministro della difesa Paulo Portas (7-8% stando ai sondaggi). L’unica via di uscita – ma non è escluso che dopo il voto i veti contrapposti vengano a cadere –potrebbe essere quelladi un governo minoritario, per definizione fragile, e costretto a negoziare accordi volta a volta con l’opposizione. Il Ps di Socrates però, davanti all’impennata finale dei sondaggi, sogna lo stesso una possibile maggioranza assoluta. Francesco Cerri

“Lotteria” del sesso a Napoli Il “Sauro” diventa museo per venti euro a biglietto primo e unico sommergibile UNA prestazione sessuale si poteva vincere alla lotteria del sabato al bar «Cafè do Brasil» di San Marzano sul Sarno (Salerno) che copriva un giro di prostituzione scoperto dai carabinieri. Il titolare del bar, Giovanni Camerlengo, 54 anni, con precedenti per sfruttamento della prostituzione, vendeva a 20 euro i numeri, con il passaparola, e poi discretamente informava i clienti abituali del premio in palio, un rapporto sessuale con una brasiliana, colombiana, o venezuelana. A Natale 2008 si era svolta la prima «riffa», secondo quanto emerso dalle indagini dei militari di Nocera Inferiore, diretti dal colonnello Massimo Cagnazzo. Otto gli arrestati. Tra

essi tre brasiliane: Fernanda Rodrigues Doroteu, 27 anni, Carmen Julia Monteiro, 31 e Fernanda Francine Araujo. Erano loro a reclutare le connazionali e le altre latino-americane che Camerlengo poi offriva con un apposito catalogo per feste di celibato, festini, o rapporti occasionali.

GUARDAancora verso il mare aperto il Nazario Sauro, il sommergibile della Marina militare italiana che da ieri è proprietà del Galata – Museo del mare di Genova, primo e unico sommergibile-museo galleggiante d’Italia. Il Sauro è entrato in darsena, ai piedi del Museo del mare, ieri mattina, scortato dalla nave militare più famosa nel mondo, la Vespucci. Una manovra difficilissima, durata quasi un’ora, poi l'accosto in banchina di questo dignitoso, orgoglioso, silenzioso pesce scuro che porta sotto la stella della Marina il suo motto 'Per undas ad victoriam'. Ad aspettarlo, in duemila. Tra loro molti sommergibilisti, alcuni ormai in congedo e altri, come

Sergio Fantini, che ne ha diretto le macchine fino all’ultimo giorno, ancora in servizio. A lui è toccato il compito di consegnare il jack di prora al capo di Stato Maggiore Paolo La Rosa che a sua volta l’ha consegnato al sindaco di Genova Marta Vincenzi e al presidente del MuMa Paola Profumo.

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In Italia e nel Mondo 3

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

Il fatto del giorno: nucleare, ultimatum di Obama all’Iran Ahmadinejad rilancia “Non ci sono segreti”

La denuncia degli Usa e la rabbia dell’Europa

La trappola dei servizi per scoprire le testate

dal servizio di Francesco Semprini

dal servizio diFlavio Pompetti

dal servizio di Guido Olimpio

«Nessun segreto stiamo lavorando nel pieno rispetto degli accordi Aiea». Nel giorno in cui l’Occidente mette sotto accusa l’Iran per aver tenuto nascosta l’esistenza di un secondo impianto dedicato all’arricchimento dell’uranio, Mahmud Ahmadinejad rilancia la sfida e ammonisce i Grandi riuniti a Pittsburgh: «Obama e suoi colleghi, Sarkozy e Brown hanno fatto un grave errore, si pentiranno per quanto detto oggi». La risposta del presidente iraniano giunge nel corso di una conferenza stampa organizzata all’Intercontinental Hotel, in dubbio sino all’ultimo. In mattinata arriva la notizia della disdetta dell’altro incontro coi giornalisti quello fissato all’Onu per il tardo pomeriggio. Si pensa a una ritirata strategica, ma non è così. [...]

L’Iran è a un passo dall’atomica. Da anni il Paese sta lavorando alla costruzione di un secondo impianto nucleare nelle prossimità della città santa di Qom, 150 km a Sud Ovest di Teheran. La centrale ha una capacità di 3.000 centrifughe, che [...] metterebbero il Paese in condizione di costruire una bomba nel giro di due anni. La notizia è stata data da Pittsburgh, teatro del G20 in corso, dal presidente americano Obama accompagnato dal collega francese Sarkozy e dal premier britannico Gordon Brown. «Questa è una sfida diretta al regime di non proliferazione – ha detto Obama –. Dimensioni e scopo dell’impianto non concordano con i fini pacifici dichiarati dal Paese». Brown ha denunciato lo shock [...] e la rabbia per l’inganno subito. [...]

Si chiamano Progetto 110 e 111. A coordinarli per molti mesi Mohsen Fakrizadeh, lo scienziato iraniano al quale il governo ha affidato il compito di sviluppare il disegno per una testata atomica da installare su un missile. Questa ricerca —definita «pura fantasia» dai mullah —si è sommata a quelle in corso [...]. L’Iran per realizzare le centrifughe necessarie all’arricchimento ha dovuto acquistare il materiale all’estero. Ed è caduto in una trappola. Gli 007 occidentali hanno interpretato il ruolo di venditori di tecnologia creando società di facciata. Oppure hanno piazzato microspie e virus nei macchinari e software acquisiti dai mullah. [...]

La migliore di ieri

La cautela di Frattini

Il doppio gioco di Teheran e un dilemma esistenziale

Passo falso di Barack

dall’intervista di Claudio Rizza

dallo scenario diGuido Rampoldi

dal commento di Vittorio Emanuele Parsi

Dopo i cinesi, anche [...] Medvedev preme sull’Iran perché cooperi con la comunità internazionale sul dossier nucleare. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, è a New York e non ne è sorpreso. «L’atteggiamento della Russia l’ho sperimentato in questi giorni presiedendo il G8 ministeriale, avendo altri incontri qui a New York. La Russia collabora pienamente con la comunità internazionale, anche sul tema sensibilissimo del dossier nucleare, sia coreano che iraniano. Quindi non mi meraviglio di ciò che dice Mosca. La Cina sottolinea l’importanza del negoziato, come diciamo noi». [...]

Il linguaggio più forte, la coreografia più spettacolare. Affiancati sul palcoscenico del G20, Obama, Sarkozy e Gordon Brown, insomma una rappresentanza qualificata di un Occidente finalmente unito, hanno smascherato il doppio gioco di Teheran e posto l’Iran di fronte al suo dilemma esistenziale. Se continuare a prospettarsi come il motore della Rivoluzione khoemeinista nel pianeta, il vendicatore del Terzo mondo, la Spada dell’islam sospesa su Israele. Oppure essere la nuova Persia, una grande potenza regionale erede di ottomila anni di storia, ma assoggettata alla legalità internazionale, alle regole e agli equi-

libri geo-politici che ne [...] disciplinano l’azione internazionale. Nel primo caso l’Iran non potrà rinunciare alla Bomba, terrà testa agli occidentali e forse al Consiglio di sicurezza, incapperà in nuove sanzioni. E finirà per rendere inevitabile il braccio di ferro rischiosissimo che tutti, a cominciare dagli europei, vorrebbero evitare. Nel secondo caso, potrà cominciare quel negoziato globale, il Grand Bargain, che già alla fine degli anni Novanta Clinton e Khatami furono ad un millimetro dall’avviare. E alloradavvero tuttosarebbesul tavolo, la Bomba e gli investimenti occidentali, i missili forniti dall’Iran ad Hezbollah e l’abrogazione delle sanzioni europee e americane. [...]

Giannelli sul Corriere

[...] il Presidente sarebbe stato informato dai suoi servizi di intelligence e, addirittura, dal suo predecessore Gorge W. Bush dell’esistenza di questa centrale segreta. Se così fosse, paradossalmente, la vera notizia non sarebbe più la scoperta della centrale clandestina, ma quella dell’occultamento della scoperta e del motivo e della tempistica della rivelazione. Tutta la dinamica degli eventi sembra quantomeno indicare che la Casa Bianca possa essere inciampata in una mano davvero malgiocata nel poker nucleare con l’Iran. [...]

Gli 007 si sono alleati

Un’autodenuncia che arriva alla venticinquesima ora

dall’articolo diMaurizio Molinari

dall’editoriale di Franco Venturini

A 156 km a sud-est di Teheran, nei pressi della città santa sciita di Qom, l’Iran ha scavato dentro e sotto una montagna costruendo un impianto per l’arricchimento dell’uranio. A violare il segreto del programma nucleare degli ayatollah sono stati i servizi di intelligence di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia al termine di una vicenda disseminata di colpi di scena che solo adesso vengono raccontati, a frammenti, dai pochi diplomatici e militari al corrente di quanto è [...] avvenuto. La scoperta dell’impianto risale a circa due anni fa grazie ad un’operazione congiunta fra intelligence alleate da far invidia ai manuali della Guerra Fredda: sarebbero stati inglesi e francesi a raccogliere le prime informazioni [...] e poi è stata l’alta tecnologia del Pentagono a fare il resto riuscendo a vedere e sentire anche sottoterra grazie all’uso di particolari sensori di ultima generazione collegati a satelliti spia. [...]

Gli avvenimenti delle ultime ore aprono una fase decisiva, che potrebbe anche essere l’ultima, nel braccio di ferro tra le ambizioni nucleari iraniane e i dubbi internazionali sulla loro natura pacifica. Avendo acquisito la certezza che l’ intelligence occidentale aveva ormai scoperto l’esistenza di un secondo sito destinato all’arricchimento dell’uranio oltre a quello di Natanz, Teheran ha tentato di mettere le mani avanti autodenunciandosi alla venticinquesima ora. Ma un similestratagemmanon potevaimpediree non ha impedito ai Grandi riuniti a Pittsburgh di chiamare energicamente

l’Irana rendereconto delsuo segretosvelato: Teheran è stata avvertita che quello in stazione è l’ultimo treno, pronto a tradursi in più dure sanzioni se non saranno davvero aperte le porte alle ispezioni dell’Agenzia atomica. Nelle parole di Obama, diSarkozy edi Brown,cui l’Italia si è associata, è facile cogliere un sapore di ultimatum. E il fatto che a volere questa fermezza sia stato il presidente Usa, lo stesso che si era attirato molte critiche per aver «teso la mano» all’Iran, non fa che sottolineare come stavolta una linea rossa sia stata, se non ancora superata, almeno raggiunta. Gli iraniani ricordano spesso che sviluppare l’energia nucleare a scopi pacifici è un loro diritto. Ve-

La fotografia

Smentite e ripicche dall’articolo di Siavush Randjbar-Daemi

L’Iran ha risposto alle rivelazioni di Barack Obama sull’installazione nucleare di Qom con una levata di scudi [...] pur non smentendo del tutto i dettagli svelati dagli Usa. [...] Ahmadinejad ha seccamente smentito, in un colloquio con ilsettimanaleTime, cheilprogramma atomico di Teheran sia dotato di componenti segrete o militari [...]. «L’Occidentefa ungrosso errore»minacciando sanzioni, ha aggiunto Ahmadinejad. Da Teheran, il neo-capo moderato dell’Agenzia per l’Energia Atomica iraniana [...] Ali Akbar Salehi, ha emesso uno scarno comunicato in cui viene annunciato l’avvio di un secondo impianto dedito alla produzione di uranio arricchito - il “combustibile” necessario per la produzione di energia atomica - adatto solamente a usi pacifici. [...]

New York, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad (Ansa)

ro. Ma se non esiste ancora la prova della volontà di Teheran di dotarsi dell’arma atomica, esiste più che mai da oggi la prova che l’Iran ha nascosto all’Aiea una parte dei suoi programmi nucleari. E non stupisce allora che la sicurezza di Israele sia parte integrante del problema, senza nemmeno che si renda necessario evocare la memoria e la storia. Basta Ahmadinejad. Bastano le minacce del presidente iraniano, le sue negazioni dell’Olocausto, le sue provocazioni sul trasferimento dello Stato ebraico in Alaska o nella colpevole Europa. [...] Colti con le mani nella marmellata atomica, Ahmadinejad e Khamenei vedono restringersi il loro spazio di manovra. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Attenzione: se c’è stata un’operazione congiunta – come dicono – fra Stati Uniti, Francia, Germania e Inghilterraper indagare sui movimenti iraniani intorno alle armi atomiche, la rivelazione dell’altro giorno di Obama è evidentemente unarivelazione al mondo ma non a Francia, Germania e Inghilterra. E allora che facciamo qui in Italia? Mandiamo i soldati in Afghanistan e in giro per il mondo ma poi i nostri servizi segreti restano emarginati dalle operazioni e dalle scoperte dei colleghi franco-anglo-tedeschi? Proprio così: si potrebbe ironizzare sui servizisegreti italiani,ma èmeglio di no. Così come qui è fuori questione la capacità militare italiana. Diciamo semmai che la nostra emarginazione da fatti che ci riguardano quanto riguardano, per esempio, la Francia, dovrebbero farci riflettere sulla nostra politica estera, tutto qui.

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Garlasco, una nuova pista porta a un’amica di Alberto In un libro il Fini-pensiero la cui testimonianza è contraddetta dal suo telefonino sta per uscire a novembre dall’inchiesta di Giusi Fasano

Era comparsa sulla scena già due anni fa, da testimone. La sua deposizione era una delle tante. Ma adesso la partita cambia: le parole messe a verbale all’epoca hanno attirato l’attenzione di periti e consulenti. E lei, una ragazza amica di Alberto, ora è diventata oggetto di nuovi (ennesimi) approfondimenti del caso Garlasco. Perché il suo racconto («ero a casa e ci sono rimasta fino al primo pomeriggio») non coincide con i rilievi tecnicoinformatici: il suo cellulare agganciò due «celle» diverse del Comune. La questione è semplice: la teste raccontò ai carabinieri, appunto, che la mattina in cui Chiara Poggi fu uccisa (13 agosto 2007) lei era a casa, a Garlasco (non lontano dalla villa dell’omicidio), a scrivere la tesi di laurea. Dice che si è alzata verso le 7, che ha fatto colazione, che dalle sette e mezzo all’una ha studiato, poi ha pranzato ed è uscita solo verso le quattro. Adesso, più di due anni

Gianluigi Tizzoni, avvocato della famiglia Poggi

dopo, periti e consulenti informatici mettono a fuoco che il suo cellulare quella mattina agganciò due celle: significa che la copertura del telefonino fu garantita da due centraline diverse, cosa che di solito avviene quando la persona (e quindi il cellulare) si sposta da un’area all’altra. Fin qui le certezze. Poi le tante domande: perché quel collegamento a due celle? Ci sono motivi tecnici che lo rendono possi-

bile anche se il telefono rimane nello stesso luogo? Si può dimostrarlo? Oppure la ragazza raccontò il falso? E in quel caso, per quale motivo? Può essersi trattato di una dimenticanza? Di un errore nel ricostruire i suoi movimenti? Il perito informatico del giudice Stefano Vitelli vuole andare a fondo dei dettagli tecnici e chiedere al gup nuovi accertamenti. Siccome finora il giudice ha con-

dall’articolo diAlberto Guarnieri

Serata indimenticabile da record per Michele Santoro. E non solo per il 22 per cento di telespettatori, oltre 5 milioni, che hanno seguito il ritorno del suo “Annozero”. Ma anche per la convocazione, un’iniziativa inedita, dei vertici Rai decisa dal governo (autore dell’iniziativa il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola) per protestare contro contenuti e toni del programma, che definisce, tra l’altro, «spazzatura». Un’iniziativa che «non corrispondendo ad alcuna regola o prassi istituzionale, stabilisce - osserva il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli -

Santoro, record di share e il battibecco continua un pericoloso precedente”. Ribatte il ministro: «Mai inteso ledere le prerogative di Parlamento e Vigilanza», ma rientra fra i compiti del ministro che sovrintende alle Comunicazioni, «verificare che l’offerta televisiva sia conforme al contratto di servizio, per quanto riguarda tutela dei cittadini che versano il canone e ai quali va assicurato un adeguato livello culturale

nello svolgimento del servizio pubblico radio-televisivo». La puntata di “Annozero” dedicata ai “Farabutti” (titolo mutuato da una definizione del premier) dell’informazione è stata la più vista nella storia del programma, in onda dal 14 settembre del 2006. Analizzando la curva degli ascolti va sottolineato come l’atteso intervento di Marco

sentito ogni approfondimento richiesto, è lecito aspettarsi che lo faccia anche in questo caso. Ed è chiaro che ci sono solo due possibilità: o si trova una spiegazione tecnicamente plausibile e la ragazza resta fuori scena com’è stato finora, oppure è facile immaginare che qualcuno, prima o poi, le chiederà spiegazioni sulla dissonanza fra il verbale e quelle due centraline. Sia chiaro: «Cercare di capire meglio i dettagli non significa adombrare chissà quale scenario...», specificano le persone che hanno ragionato sul dato delle celle telefoniche. La parola d’ordine è: non lasciare niente al caso. Se c’è anche una piccola, piccolissima verifica che può aiutare a ricostruire la verità, il gup consente ai suoi periti di farla. «Qui — esordì il giorno in cui cominciò l’udienza preliminare — si sta parlando di una ragazza uccisa nei suoi anni migliori e di un ragazzo che fino a prova contraria è innocente. Chiedo rigore e correttezza a tutti». [...]

Travaglio (unaTarantini story”) non sia statoil picco della serata, raggiunto invece dalle vignette di Vauro. Disegni o discorsi, il complesso della serata ha convinto Scajola a convocare i vertici Rai. «È ora di finirla - ha detto il ministro. - È stata l’ennesima puntatadi unacampagna mediatica basata sui pruriti, sulla spazzatura, sulla vergogna, sull’infamia, sulle porcherie». «La televisione non può sostituire le aule dei tribunali, soprattutto quando la magistratura non ha rilevato alcun elemento per aprire inchieste sul presidente del Consiglio. Stiamo attraversando una stagione di veleni che sconcerta i cittadini [...]».

dall’articolo di Vincenzo La Manna

«Visto, si stampi». Ci siamo quasi. Ancora un mese, o giù di lì. E con quindici euro, ben spesio menosi vedrà,ci siporterà a casa il manifesto. No, no, nessuna sottoscrizione: il quotidiano comunista stavolta non c’entra. A finire sul comodino, infatti, sarà un saggio di 130 pagine, una sorta di «lettera aperta ai giovani» per una «nuova concezione della politica», con un titolo che sembra-quello-di-un-filmma-non-lo-è: Il futuro della libertà. Chi è l’autore? Nientemeno che Gianfranco Fini. Già, proprio lui, il presidente della Camera e co-fondatore del Pdl. Lo stesso che da mesi rivendica il diritto delle idee, in un partito che pecca, a suo dire, di scarsa democrazia interna, impulsoprogrammatico deficitario. E che non le manda più a dire a Silvio Berlusconi da cui pretende rispetto e pari dignità per gli ex (in parte ancora oggi) fedelissimi. Insomma, vergate le bozze in piena estate, diviso tra Roma e la verandina di Ansedonia, «uno dei politici italiani più interessanti, con un piglio da statista» - così almeno lo definisce il New York Times - è pronto alla nuova offensiva. Letteraria, s’intende. Che s’inserisce alla perfezione, però, nella strategia movimentista portata avanti da quando siede sullo scranno più alto di Montecitorio. E su cui non intende rimanere imbalsamato, pure a costo di litigare. E allora, cosa dirà mai nel suo libro contro gli «oppressori» di ieri, la terza carica dello Stato? Ovvero, su quale battaglia ideologica affonderà il colpo «l’ex fascista che nei primi anni Novanta aveva un busto di Mussolini esposto nel suo ufficio - lo scriveva ieri sempre il quotidiano della Grande Mela - ma che negli anni si è trasformato in un costi-

Spagna, una foto proibita Un muro ha cancellato il lago di Como per le figlie di Zapatero e al posto del panorama c’è il cemento dall’articolo di Elisabetta Rosaspina

Doveva essere una foto ricordo, l’immagine per l’album di famiglia del primo e tanto atteso viaggio con papà alla Casa Bianca. Ma è diventato un affare di Stato il ritratto delle due figlie minorenni del presidente di governo spagnolo, José Luiz Rodríguez Zapatero, tra Michelle e Barack Obama. Tutti sorridenti e inconsapevoli, almeno gli Zapatero, che la fotografia sarebbe finita nella galleria dei visitatori illustri della pagina web del Dipartimento di Stato. E da lì nei siti spagnoli e internazionali, a infiammare la polemica in patria sui viaggi ufficiali con famiglia al seguito. Per la verità la moglie del premier, Sonsoles, e le due figlie, Alba e Laura, 13 e 16 anni, non accompagnano quasi mai il capofamiglia nei suoi spostamenti protocollari. Le due adolescenti non appaiono a manifestazioni pubbliche e, se compaiono, vengono puntualmente «tagliate» dalle immagini destinate alla pubblicazione. In Spagna la legge è severa nel proteggere l’intimità dei minori; e inoltre un tacito patto di non belligeranza lega, su questo punto, la stampa nazionale al premier fin dal suo primo mandato: riflettori

spenti sulle bambine, sempre e comunque. Ma l’altro giorno, a New York, durante il ricevimento ufficiale al Metropolitan Museum, alle due ragazzine è parso naturale mettersi in posa assieme ai genitori e ai padroni di casa. Che non fosse da intendersi come un atto formale, lo si può dedurre dagli anfibi di una delle due sorelle. E che sia stato uno choc, dall’altra parte dell’Oceano, lo si può intuire dalla rapidità con cui il Dipartimento di Stato ha fatto sparire la foto dal sito, a urgente richiesta della Moncloa, il palazzo del governo spagnolo. In fretta, ma non abbastanza perché non fosse intercettata dagli internauti. [...] Prima ancora che si materializzasse online, la presenza della famiglia Zapatero al completo era stata segnalata sull’aereo presidenziale in volo tra Madrid e New York. «A spese di chi?» ha tuonato il mondo web. Domanda raccolta dall’opposizione e formalizzata dal Partito Popolare in una pioggia di interrogazioni parlamentari. È intervenuta anche la vice presidente del governo spagnolo, María Teresa Fernández de la Vega: «Non è una novità che i leader viaggino talvolta con i propri famigliari», ha detto. Ufficialmente invisibili.

tuzionalista centrista e secolare (e sionista), molto rispettato anche da ampi segmenti della sinistra»? Ah, saperlo. Intanto, però, ecco un piccolo indizio. Contenuto nella scheda che la Rizzoli (già, si affida a Paolo Mieli & company, mica alla Mondadori del Cavaliere, sia chiaro), pronta a bombardare sul Corriere della Sera, ma non solo, con un battage pubblicitario degno di un best-seller, ha messo a punto in largo anticipo per i librai. In attesa delle loro ordinazioni. Finita su Internet e ripresa ad esempio da libreriauniversitaria.it. Al di là di modifiche o integrazioni, la descrizione fornita dalla casa editrice va letta tutta d’un fiato. Eccola: «I ragazzi di oggi sono abituati alla libertà, la considerano una condizione naturale. Ma non è sempre stato così. A loro, Gianfranco Fini racconta il “mondo di ieri”, in cui i nemici della libertà (il fascismo, il franchismo, il nazismo, il comunismo) opprimevano popoli e individui. Solo se si ha la coscienza che la libertà è un bene prezioso da difendere a ogni costo potremo affrontare le nuove sfide del futuro, che Fini delinea con chiarezza, esaminando senza peli sulla lingua anche temi controversi come l’immigrazione, la cittadinanza, la laicità, sui quali assume posizioni talvolta in contrasto con quelle prevalenti nel suo schieramento. Così, questa lettera aperta ai giovani diventa il manifesto di una nuova concezione politica». Boom. Ci sarà tutto il pensiero finiano, dunque. Nero su bianco. E dopo le recenti lettere degli ex aennini al premier e leader Pdl, sbarcherà presto in libreria il suo manifesto politico. Che riprende non a caso il concetto «futuro» di Farefuturo, la fondazione con cui allaccia sempre più rapporti trasversali. [...]

Rispetto per Mike

dall’articolo diMichele Brambilla

dalla lettera di Rosario Fiorello

Vi sembrerà incredibile, ma a Como il lago non c’è più. O meglio, c’è ancora ma non si vede: il sindaco l’ha fatto sparire, come un prestigiatore. E invece della bacchetta ha usato un muro. Una bella muraglia stile Ddr destinata a correre da un punto all’altro dell’intero lungolago, che ha forma di semicerchio e circonda quel celebre «primo bacino» del Lario che attira turisti da tutto il mondo. Per adesso la lugubre mattonata copre il lungolago sinistro, che si chiama «Trento» e va dalla centrale piazza Cavour ai giardini in zona stadio; a lavori ultimati, coprirà anche la parte destra, chiamata «lungolago Trieste» (l’unità d’Italia si fonda anche sulla par condicio degli scempi). Il famoso Hotel Metropol Suisse, che è sul lungolago Trento, sta già meditando di rettificare i propri dépliant destinati agli americani che vengono a vedere il paradiso scelto da George Clooney: «Grazioso ristorante con terrazza vistamuro». Il tutto è talmente assurdo che la Procura della Repubblica ha già aperto un’inchiesta e il sindaco, pressato dalla città, ha annunciato che modificherà il progetto, abbassando il muro, anche se non si sa né come né quanto. [...] La muraglia

Non ho l’abitudine di scrivere lettere ai giornali. Ma questa volta voglio proprio farlo perché sento la necessità e anche il dovere di proteggere, in memoria del mio amico Mike, la sua famiglia da sospetti maliziosi che serpeggiano in alcuni commenti letti in questi ultimi giorni sui giornali. Mi riferisco alla vicenda degli spot che vedono protagonisti me, Mike e suo figlio Leonardo. La famiglia ha spiegato in maniera molto semplice e chiara le ragioni della sua decisione di mandare comunque in onda gli spot [...]; quello che però trovo davvero di pessimo gusto è la volgarità di chi ha tentato di destare anche solo il sospetto che questa scelta nascondesse un presunto vantaggio economico a favore della famiglia Bongiorno. Mi prendo iol’onere diprecisare quanto evidentemente non è chiaro [...]. La famiglia Bongiorno non trae alcun vantaggio ulteriore, oggi, dalla messa in onda di quegli spot, se non la serenità di aver interpretato la volontà di Mike. [...] Quello chenon è rispettabile sono le ricostruzioni infondate e maliziose che, comunque, non riusciranno a sporcare l’emozione autentica che ci regala vedere Mike ancora una volta in tv.

Una veduta del lago di Como

non serve a niente. Incredibile anche questo, ma vero anche questo: non serve a niente. Il fatto, o meglio l’antefatto, è il seguente. A Como, di tanto in tanto, il lago esondava, e andava in pratica a riprendersi ciò che un tempo era suo, quella piazza Cavour ricavata al posto dell’antico porto. Succedeva, in media, una volta ogni tre anni e qualche danno - anche se niente di che- c’era.Da quiil vecchiodibattito sull’opportunità o no di erigere paratie che impedissero l’esondazione. A lungo si è discusso su come farle, se mobili o fisse, su come ridurre al minimo l’impatto ambientale e così via. Il problema però, da qualche anno, non si pone più. Perché azionando le chiuse di Olginate,

nel Lecchese, l’acqua del lago defluisce verso l’Adda, e dall’Adda va a irrigare i campi del Lodigiano e della Lomellina.Quindi, leparatie nonservono più. Sennonché, ventidue anni fa (sì: ventidue) c’è stata un’alluvione in Valtellina, con esiti devastanti: frane, morti, paesi scomparsi. A Como i danni furono limitati all’arrivo di detriti. Danni, in ogni caso, da risarcire. Una legge apposita, chiamata appunto «legge Valtellina», stabilì che al Comune di Como spetta un indennizzo pari a 17 milioni di euro di oggi. Ma per usufruire di questo stanziamento bisogna costruire le paratie. Ecco perché l’opera in questione è diventata fondamentale: per avere i quattrini, non per evitare le esondazioni. [...]

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Per l’opposizione: «C’è abuso di potere»

I nodi della politica

Annozero sotto accusa Il Governo apre un’istruttoria

Dopo gli attacchi dei giorni scorsi i giudici chiedono tutela al Csm

di ELISABETTA STEFANELLI

Immigrati fischi a Maroni Il ministro, contestato a Milano, si ostina a criticare anche l’Ue: «La Commissione ha agito poco e male» ciamo commenti su ciò che ha detto il ministro Maroni», ha replicato Eva Haczyk, uno dei portavoce di Bruxelles. «E' davvero curioso –ha, invece commentato il candidato alla segreteria del Pd, Pier Luigi BersaniA parte il fatto che l'Unione Europea è largamente espressione del centrodestra, vorrei ricordare che fino a un anno fa era Frattini il responsabile della politica dell’immigrazione nell’Unione Europea, non so a chi faccia la critica Maroni». Il ministro dell’Interno a Milano ha infine annunciato l’ istituzione della conferenza permanente sull'immigrazione in Italia: ne faranno parte il Ministero dell’Interno, gli enti locali, le Regioni, l’Università Cattolica come partner scientifico, ma non solo. E sulla collaborazione con le Regioni, da registrare l’intervento del presidente della conferenza delle Regioni,Vasco Errani, per il quale basterebbe una reale collaborazione tra Governo e Regioni sui flussi migratori.

La puntata di Annozero di giovedì scorso. A sinistra le contestazioni fatte ieri a Milano al ministro Maroni

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FUORI DAL CORO

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Sfida a Bossi e messaggio al Pd: «Riconquistare il Nord»

Cittadinanza agli stranieri Fini contro il partito MILANO–È una vocefuori dal coro, quella di Gianfranco Fini alla festa del Pdl di Milano. «Sulla cittadinanza non accetto scomuniche preventive», viene a dire il cofondatore al Popolo della Libertà. Fini torna a chiedere che dopo 5 anni sia possibile concederla agli immigrati integrati nel nostro Paese e la platea lo ascolta, tra il freddo ed il distratto. Ci pensa invece lo stato maggiore del partito

– i ministri Giulio Tremonti e Ignazio La Russa, i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, il vice Gaetano Quagliariello – a dire che non si può, che i 10 anni già previsti dalla legge vanno benissimo. Il presidente della Camera lascia il Lido di Milano e commenta spiccio: «L'importante è che il dibattito sia cominciato». Perchè Fini non ci sta a passare per «l'eretico», quello «di sinistra», quello che ha «perso la testa», solo perchè propone di «garantire la cittadinanza agli stranieri chesono inItalia da5 o7 anni ed hanno dimostrato di parlare bene la nostra lingua, conoscere la nostra storia, sapere che Trieste è più a Nord di Palermo, voler giurare fedeltà ai valori della Costituzione e servire la nostra patria con le armi». Il presidente del Senato Renato Schifani ieri proprio da qui ha spiegato che non si può fare perchè non è scritto nel programma della maggioranza? «Risibile – lo zittisce Fini -. Del tema della cittadinanza attendo di discutere, non accetto scomuniche preventive dagli organi di giornale. E continuerò a porre la questione finchè non mi si opporranno motivazio-

ni valide. E certo non mi si può rispondere che è impossibile parlarne perchè non era nel programma». Fini contro tutti, Fini convinto che «non è uno scandalo porre una questione che è di civiltà politica», che «è urgente» perchè di stranieri in Italia ce ne saranno sempre di più e non è neppure corretto che diventino cittadini italiani soltanto perchè fanno domanda in carta bollata dopo dieci anni di residenza nel nostro paese. Ma ad appoggiare il co-fondatore resta solo Italo Bocchino, l’autore della ormai famosa lettera dei 50 a Berlusconi per chiedere più democrazia interna. Tremonti liquida la cosa con paternalismo, sostenendo che «le parole di Fini sono generose e coraggio ma è bene cogliere i frutti dagli alberi quando sono maturi e a volte la cosa giusta fatta nel tempo sbagliato può diventare una cosa sbagliata». La Russa, che nel Pdl è pur sempre chiamato a fare il coordinatore per il 30% di quota ex An, tenta un difficile esercizio di equilibrismo: «Apprezzo la chiarezza con cui Fini affronta la questione ma mi dissocio da alcune proposte estreme fatte da peones del Pdl» .

Fini stringe la mano a una musulmana

Franceschini pianta il tricolore nei luoghi simbolo della Lega di ALESSANDRA CHINI ROMA – Dario Franceschini “ultra-italiano” va alle sorgenti del Po, luogo simbolo della Lega federalista e pianta una bandiera tricolore dove Bossi celebra il rito dell’ampolla. Un breve discorso sotto l’ala del mercato in piazza Vittorio a Paesana, prima di salire a Pian del Re di Crissolo, alle fonti del Po, e mettere la bandiera italiana accanto alla lapide che segna la sorgente del grande fiume, dove il Senatur raccoglie ogni anno l’acqua da versare poi nella Laguna Veneta per la festa dei Popoli Padani. Un gesto, quello del segretario del Pd, che viene letto quasi come una provocazione dai leghisti, se non come una brutta copia delle iniziative del Carroccio. Roberto Calderoli ne approfitta per andare all’attacco, e parla del segretario del Pd come di una «sgradita presenza» per la gente del Po e del Monviso. Luoghi che, però, Franceschini rivendica anche come “suoi” respingendo l’idea che si tratti di una enclave del partito di Bossi. «Sono venuto alle fonti del Po – scandisce – per ribadire il valore dell’italianità. Questa

parte dell’Italia non può essere lasciata soltanto alla Lega e ai suoi egoismi. È anche nostra, del Pd, insomma di tutti gli italiani». Forte delle sue origini padane («nel mio gesto c'è anche un aspetto personale»), il segretario del Pd, che dopo aver ricevuto il suo mandato giurò sulla Costituzione nella “sua” Ferrara, lancia un guanto di sfida a Bossi, ma anche al proprio schieramento. «Basta timidezze» è il suo messaggio, perché la Lega che «ha violato per tanti anni questo luogo» in nome di una Padania che «non esiste» va fronteggiata «sui valori». E ancora: «Al Nord il centrosinistra deve smetterla di essere culturalmente subordinato alla Lega» e deve «sapere imporre una gerarchia di valori alternativi, che poi corrispondono ai valori di queste terre». Il Carroccio risponde stizzito e facendo ironia. «Se uno deve solo fare il verso agli altri – attacca Calderoli – per dimostrare qualcosa, fa vedere di non avere proprie idee. Sicuramente sul Monviso e sul Po non si sono accorti di questa sgradita presenza». Per il capogruppo leghista alla Camera Roberto Cota quella

Berlusconi incontra il Papa per avviare il disgelo Dopo il “caso Boffo” era stata annullata la cena del premier con il cardinale Bertone Questo incontro era stato definito venerdì tra Vaticano e palazzo Chigi, ha spiegato il portavoce Vaticano padre Lombardi. Tant'è che il velivolo del premier, inizialmente atteso a Milano, ha fatto un piccola deviazione su Roma per consentire al presidente del Consiglio di giungere in tempo per salutare Benedetto XVI. Nel corso del cordiale saluto, il Papa, secondo quanto si è appreso, si sarebbe informato sull'esito del Vertice dei 20 grandi. Subito dopo la partenza del Santo Padre alla volta di Praga, Berlusconi ha avuto un colloquio con il sottosegretario Letta. Il premier in mattinata farà rientro a Milano partendo direttamente da Ciampino.

di Dario Franceschini è più che altro «una gita» mentre sul Po «Bossi ci va sempre con un popolo dietro». Tra l’altro, dice sarcastico il sottosegretario leghista all’Interno Michelino Davico, «viste le condizioni del suo partito e in vista della resa dei conti congressuale che lo aspetta, meglio sarebbe stato per Franceschini recarsi in pellegrinaggio alle miracolose acque di Lourdes». A prendere le difese del segretario del Partito democratico è il capogruppo alla Camera Antonello Soro. «C'è solo una differenza – taglia corto l’esponente ex Ppi – ma sostanziale tra i riti di Bossi e della Lega e il gesto di Dario Franceschini alle sorgenti del Po: che il segretario del Pd è andato a piantare la bandiera italiana, simbolo dell’unità del Paese. Bossi e la Lega ci vanno per celebrare assurdi riti celtici che nulla hanno a che fare con il patriottismo. Tutto il resto sono solo chiacchiere e propaganda».

«Sono qui per ribadire a tutti il valore dell’Italia»

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Breve colloquio all’aeroporto di Ciampino prima della partenza del pontefice per Praga

IL PRESIDENTE del Consiglio è giunto ieri mattina all’aeroporto di Ciampino, proveniente da Pittsburgh, dove aveva partecipato ai lavori del G20, proprio per salutare il Papa, che era in partenza per Praga. Il Pontefice ed il premier si sono incontrati nella saletta vip del trentunesimo stormo dell’aeronautica militare dell’aeroporto di Ciampino, presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e il Cardinal Bertone. Berlusconi ha avuto anche un breve colloquio con il segretario di Stato della Santa Sede. Poi ha accompagnato il Pontefice e la delegazione vaticana al suo seguito fin vicino la scaletta dell’aereo.

ROMA – Il Ministero dello Sviluppo economico, con una procedura mai adottata prima, ha aperto un’istruttoria sulla puntata di Annozero di giovedì «alla luce di quanto accaduto nel corso della trasmissione che ha provocato reazioni indignate da parte di moltissimi cittadini», mentre ieri l’indignazione è salita invece nelle file dell’opposizione per l'iniziativa che viene definita un «abuso di potere». A bocciare Santoro ieri è stato anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che alla Rai in quanto servizio pubblico ha chiesto: «niente gossip e niente cattivo gusto». «Non si può pensare che un servizio pubblico faccia trasmissioni unicamente di parte», spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. Ora è del viceministro per le comunicazioni Paolo Romani il compito «di aprire una fase istruttoria ai sensi dell’art. 39 del Contratto di Servizio». Si tratta di una procedura inedita che scatena un vero e proprio braccio di ferro politico con l'opposizione che mette duramente in discussione la liceità dell’istruttoria ministeriale mentre Marco Travaglio la definisce «più grave dell’editto bulgaro: è la teorizzazione che la Rai deve obbedire al Renato Schifani governo». Per Massimo D’Alema l'intervento «è del tutto inopportuno» perché conferma «un atteggiamento di intolleranza da parte del governo verso la libertà dell’informazione». Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione Pd dice che «il governo non ha alcun potere di intervento o di istruttoria su singoli programmi della Rai. In quindici anni di vigenza dei contratti di servizio non si è mai visto un intervento del genere. Si tratta di un abuso di potere e di un’invasione delle competenze di Agcom e commissione di Vigilanza ribadite proprio dall’articolo 39 del contratto di servizio, che esclude quelle competenze dall’ambito di verifica attribuito al governo». Per l’Udc Roberto Rao si tratta del «davvero grave» tentativo di «piegare il servizio pubblico ai desideri della maggioranza». E Antonio Di Pietro annuncia che domani presenterà «una mozione in Parlamento perché ci sia un mandato

di SERENELLA MATTERA

DA PIAZZA NAVONA

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«Una tangente per far rientrare i capitali»

ROMA – «L'ho detto e lo ribadisco: c'è un comportamento mafioso dentro questo Parlamento». Il giorno dopo, Antonio Di Pietrodà segno di non avere cambiato idea. Galvanizzato dal «popolo della agendine rosse», il leader Idv torna a ripetere le parole che venerdì hanno suscitato il richiamo dei presidenti di Camera e Senato. Di più, raccoglie l’appello della piazza a ripulire le istituzioni dalla mafia. E si appella a sua volta a Giorgio Napolitano («non ascolti certi cattivi consiglieri»), perché è il momento di lottare contro un presidente del Consiglio che «sta al governo per ragioni professionali» e contro certi parlamentari che difendono «gruppi di potere», in un gigantesco conflitto d’interessi. «Oggi c'è una mafia che sta dentro le istituzioni, le utilizza: non ha

Ma il popolo di piazza Navona è lontano dal Pd e più vicino a Beppe Grillo, che non fa mancare una telefonata, per dire che ormai «la democrazia è scomparsa». Un popolo che non risparmia critiche neanche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Prudente Di Pietro, che si dice «amareggiato» per il suo rifiuto a partecipare, o almeno mandare un messaggio. Più agguerrita è Sonia Alfano, figlia di Beppino, vittima di mafia: «Se qualcuno pensa che l'interrogazione che ho presentato al Parlamento europeo sul lodo Alfano verrà oscurata, si sbaglia». E le critiche arrivate a Di Pietro dai presidenti di Camera e Senato? «Potranno parlare – dice Alfano – quando respingeranno i mafiosi dal Parlamento, quando libereranno il Parlamento da personaggi come Marcello Dell’Utri».

Idv contro lo scudo fiscale, il lodo Alfano e «la mafia nelle istituzioni»

L’incontro tra Berlusconi e il Papa ieri all’aeroporto

neanche più bisogno di commettere reati, perchè i reati li ha sbiancati, rendendoli non più reato». Le parole di Di Pietro vengono accolte da un’ovazione della gente che affolla piazza Navona, sventolando in aria «agende rosse», come quella scomparsa dal luogo dell’attentato a Paolo Borsellino. Sono circa duemila persone, arrivate in corteo dalla Bocca della verità, gridando «Fuori la mafia dallo Stato», «fuori Dell’Utri dallo Stato», «fuori Mancino dal Csm». In testa, l'Associazione nazionale familiari vittime della mafia e Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. Ma anche il consulente Gioacchino Genchi e mezza Idv: Di Pietro,

naturalmente. E poi i neo-eurodeputati SoniaAlfano e LuigiDe Magistris, il senatore Stefano Pedica, i deputati Francesco Barbato e Silvana Mura. «Non una manifestazione di partito», ci tengono a precisare. Bandite le bandiere Idv, sventolano solo le agendine rosse. Perchè si vuole chiedere la verità sulle stragi di mafia e che venga fatta luce sulla complicità delle istituzioni («Non lo Stato genericamente, ma funzionari dello Stato nell’esercizio delle loro funzioni», precisa Di Pietro). «Perchè fino ad oggi non è cambiato nulla?», chiede dal palco il leader Idv. E trova la risposta in un Parlamento dove incontra le stesse facce che ve-

deva da pm. E dove la settimana prossima si approverà uno scudo fiscale che è una «tangente» pagata per far rientrare i capitali dall’estero. Per cui, chi dirà sì, farà una «azione criminale». Il riferimento costante, esplicito e implicito, è a Silvio Berlusconi, che i paradisi fiscali «li conosce bene». E che mette sotto assedio la televisione «come avviene nei peggiori regimi», con un attacco ad Annozero che un acclamato Marco Travaglio, in collegamento telefonico, dice che è «peggio dell’editto bulgaro». Alla luce di tutto ciò, Di Pietroriprende ancheildialogo conil Pd, invitandolo a una «santa alleanza contro il berlusconismo».

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LA COMMISSIONE europea ha «agito poco e male» nel contrasto all’immigrazione clandestina. Parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni, secondo il quale l'Europa ha avuto «una voce flebile e poco autorevole». Un intervento, il suo, alla conferenza sull'immigrazione che si è tenuta a Milano, contestato da una pattuglia di donne al grido di «no respingimenti». Il gruppo era composto da sette donne, una esponente di Prc, le altre dell’Arci, che sono state accompagnate fuori e identificate. Ma la questione dell’immigrazione rimane centrale, anche nel confronto tra governo e magistratura: un consigliere togato del Csm, Livio Pepino (Md), ha chiesto ieri che il Consiglio apra una pratica a tutela del magistrati, accusati venerdì dal ministro Maroni di non applicare il reato di clandestinità. Le dichiarazioni del ministro, ha affermato il consigliere Pepino costituiscono una «indebita pressione tesa a turbare il sereno e indipendente esercizio della giurisdizione che si inseriscono in un clima di diffusa (e, ovviamente, legittima) critica, ad opera di alcune parti politiche, nei confronti dei pubblici ministeri che hanno chiesto al giudice di pace di sollevare questioni di legittimità costituzionale sul punto». Sulla questione, interviene anche il ministro della giustizia Angelino Alfano: «Maroni non ha posto in dubbio il diritto e dovere dei magistrati di interpretare le leggi dello stato votate dal Parlamento. Ovviamente si deve trattare di interpretazioni e non di elusione». Per il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, quanto sta accadendo «cade sotto il nome di “boicottaggio”, ha motivazioni ideologiche e finalità politiche, e contrasta con i più elementari doveri deontologici». Si dice «stupito» il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota, il quale invita il vice presidente del Csm ad intervenire: «il compito dei giudici – sottolinea – è applicare la legge in base al principio della separazione dei poteri. Giudicare la costituzionalità delle leggi è, invece, compito della Corte Costituzionale». Ancora sull'interpretazione della legge sull'immigrazione, Gianfranco Anedda, consigliere laico del Csm, ha chiesto l'apertura di un fascicolo sulla circolare del procuratore di Torino Gian Carlo Caselli per l’applicazione delle norme, dicendo che questo tipo di reato dovesse essere trattato in coda rispetto agli altri procedimenti. È il Csm ha aperto appunto un fascicolo per verificare se la procura di Torino rifiuta di applicare le nuove leggi sui clandestini, mentre dagli uffici giudiziari torinesi arriva, indirettamente, una risposta immediata: i processi si fanno sempre e non ci sono fascicoli messi da parte. Altro fronte quello europeo. La Commissione Europea, sull'immigrazione, ha agito «poco e male», ha detto Maroni, lasciando «ai singoli paesi l’onere di gestire per conto loro la questione, mentre bisogna trovare una soluzione globale». «Non fac-

preciso al governo sulla pluralità dell’informazione e un’interrogazione perché il ministro competente dica a che titolo si è permesso di dire che vuole intervenire». Mentre la Vigilanza, dopo le parole di ieri del presidente Zavoli, è facile immaginare che ne parlerà nell’ufficio di presidenza dei prossimi giorni. La mossa del ministero è conseguente ad una forte irritazione da parte del governo, e le indiscrezioni parlavano ieri di un Silvio Berlusconi infuriato dopo aver avuto i resoconti sulla puntata mentre era al G20 di Pittsburgh. In particolare, al premier non sarebbe andato giù il servizio su Patrizia D’Addario, la escort barese che ha detto di aver passato con lui una notte a Palazzo Grazioli e che è apparsa in un video durante la puntata di Annozero. Da qui i contatti con Scajola dai quali era scaturita la dura presa di posizione del ministro contro la trasmissione. Sul piano procedurale comunque la questione non è semplice, perchè viene applicata «nell’ambito del potere di verifica» previsto dall’articolo del contratto di servizio che consente al Ministero «di chiedere in qualsiasi momento alla Rai informazioni, dati e documenti utili». In questo ambito si terrà un incontro fra Ministero e i vertici Rai che non è stato ancora fissato, che se avverrà la prossima settimana sarà con Romani e non con Scajola in viaggio negli Usa, e che vedrà convocato sicuramente il direttore generale, forse non da solo, perchè è lui ad avere la diretta responsabilità del programma. Non ci sono certezze in merito perchè, visto che si tratta della prima volta, al ministero stanno studiando le carte. Comunque al termine della procedura si valuterà se richiedere l'intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per l’applicazione delle sanzioni previste in caso di violazione degli obblighi di servizio imposti alla Rai. Il presidente Paolo Garimberti ha anticipato la sua posizione in merito e senza mai citare Annozero invoca la «democrazia del telecomando»: «io penso che queste trasmissioni possono piacere o non piacere –dice –ma l’importante Š che ci siano. Perch‚ il pluralismo si esercita anche differenziando il tipo programmi e di trasmissioni, soprattutto giornalistiche».


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Giù le mani dal tricolore

A Potenza parata di big a favore delle diverse mozioni congressuali, oggi i voti per capire chi è in testa

La presidente Cannizzaro attacca la Lega e difende l’unità

Pd: è il tempo della conta Ieri al Park Hotel ultime parole per decidere chi guiderà il partito verso le regionali di SALVATORE SANTORO POTENZA - E ora la parola ai numeri. E’ un weekend da “bollino rosso” per il percorso congressuale del Partito democratico che si concluderà il 25 ottobre con l’elezione del segretario nazionale e di quello regionale del Pd. Da ieri e dino a stasera però, c’è la chiamata al voto dei tesserati del partito dei due capoluoghi di provincia e di altri centri importanti (Melfi su tutti). In particolare a Potenza, ieri pomeriggio nella sala congressi del Park Hotel c’è stata la presentazione delle mozioni congressuale con relatori di prestigio. Oggi, invece, c’è il voto e poi lo spoglio. Per le mozioni congressuali hanno preso la parola il deputato Antonio Luongo a favore di Pierluigi Bersani, l’altro deputato Salvatore Margiotta a favore di Dario Franceschini e il vicepresidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello a favore di Ignazio Marino. Per sponsorizzare, invece, le candidature a segretario regionale, il sindaco Vito Santarsiero ha parlato a favore di Erminio Restaino, mentre Pasquale Lamonica ha spiegato le ragioni a favore di Salvatore Adduce. Roberto Speranza, invece, è stato l’unico dei candidati segretari a prendere la parola per sponsorizzare se stesso.

La platea (non numerosissima), in ogni caso, ha ascoltato tutti tributando applausi a ognuno dei relatori alla fine dei proclami. A fare da moderatore Giampolo Carretta. Il primo che ha preso la parola a favore delle idee congressuali di Bersani e Adduce è stato Antonio Luongo: « Non è possibile continuare a pensare che uno ha la verità da qualche parte. Noi oggi cominciamo e bisogna farlo seriamente non partendo da un solo punto di vista. Bisogna capire che c’è la necessità di una nuova missione comune per gli italiani e per l’Italia». Ha subito replicato a favore della mozione congressuale di Franceschini e Restaino, il deputato Salvatore Margiotta: «Bersani esaspera molto i temi delle appartenenze storiche. Noi invece, vogliamo scrivere una storia nuova, una storia diversa». E ancora ha aggiunto Salvatore Margiotta: «Non ha senso stare nel Partito democratico se non si pensa di superare una volta per sempre le vecchie appartenenze ricominciando dal sogno del 14 ottobre». Per sottolineare le idee di Ignazio Marino, invece è intervenuto Sabino Altobello che ha sottolineato la necessità di «non possiamo più parlare di noi e a noi stessi. Sono mesi che lo stiamo facendo ma dovremmo invece occuparci della Basilicata e dei territori».

Luongo: “Ci vuole una nuova missione per l’Italia e per gli italiani”

Margiotta: “Finalmente bisogna superare le vecchie appartenenze”

Speranza: “Dobbiamo capire che è vitale autoriformarci”

Santarsiero: “E’ stato sbagliato non essere uniti per riconfermare Erminio”

Nella foto a centro pagina Restaino e Luongo parlano prima delle relazioni, sopra Carretta e Margiotta a colloquio

Senza soluzione di continuità si è passato poi alle relazioni a favore dei candidati segretari regionali. Sul palco quindi è salito Vito Santarsiero che subito si è lanciato a favore di Erminio Restaino: «In una fase così delicata del partito bisognava continuare a dare fiducia tutti insieme aErminio.Due mesifasiamo stati tutti uniti a sostenerlo, ora ci voleva lo stesso per evitaredivisioni nelpartito apochi mesi dalle elezioni regionali». «Quella unità -ha aggiunto Santarsiero - era la condizione ideale anche per favorire un rinnovamento della classe dirigente». Tra gli applausi poi è stata la volta di Roberto Speranza parlare a favore della propria sfida. L’ex presidente nazionale della Sinistra giovanile, pur esprimendo stima ai candidati avversari ha sottolineato: «Il senso della mia candidatura sta nel fatto che un grande partito come il nostro deve saper procedere a un’autoriforma e non aspettare che ciò avvenga». «Io penso - ha aggiunto che con grande franchezza noi dobbiamo saper sfruttare questo momento per farci interpreti e portatori del cambiamento e non lasciare che altri lo facciano al posto nostro». Per concludere poi è intervenuto Pasquale Lamonico che a favore di Adduce ha detto: «A distanza di due anni dall’inizio del Pd sarebbe sbagliato non analizzare tutto quello che è successo e dire anche quello che non ha funzionato». s.santoro@luedi.it

CRITICHE DAL CIRCOLO DEMOCRATICO DI VAGLIO

PITTELLA CONTRO MARONI

Non si parla di Basilicata in questo congresso

«Non si scarichi politica criminale su Ue«

«L’IDEA di fare un congresso in questo particolare momento di crisi economica e alla vigilia delle elezioni regionali non ci ha mai entusiasmato molto. Speravamo, comunque, che il congresso avrebbe riportato al centro della discussione la Basilicata e il suo futuro, la Politica e il Partito. Questa speranza, purtroppo, è stata in larga parte vanificata da una battaglia muscolare di leadership territoriale». E’ quanto si legge in un documento del circolo del Pd di Vaglio che poi prosegue: «Alla fatica della discussione di merito nelle sedi opportune si è preferito lo stillicidio dei comunicati stampa, troppo spesso semplicistici e autoreferenziali. Questa bizzarria ha prodotto: perdita di consenso, appannamento dell'azione di governo, discredito della politica e delle istituzioni, alimentando il qualunquismo di destra e di sinistra e appannando la speranza di futuro che il Pd aveva suscitato». «Manca ancora un mese - si conclude la nota - alle primarie del 25 ottobre e ci auguriamo che i candidati alla segreteria regionale impieghino questi giorni per fare una discussione di merito che contribuisca a rendere più esplicite posizioni e programmi. Il circolo del Pd di Vaglio rimane a disposizione di tutti quelli che avranno voglia di discutere con noi sul partito e sulla Basilicata che vogliamo».

«MARONI non cerchi di scaricare sull’Unione europea la responsabilità della politica criminale dei respingimenti». Lo afferma il primo vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella che spiega: «Dopo il tentativo di intimidazione nei riguardi dei magistrati che sollevano eccezioni di costituzionalità nei riguardi del reato di immigrazione clandestina è ora la volta dell’Unione europea, rea di essere stata costretta all’immobilismo dagli stessi governi di centrodestra». Gianni Pittella poi ricorda al ministro Roberto Maroni come «all’ultima riunione dei ministri degli Interni a Bruxelles sull’immigrazione ha partecipato l’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati per richiamare i 27 al rispetto dei diritti umani e a non respingere persone nei paesi dove la vita e’ in pericolo». «La presidenza svedese di turno – aggiunge l’europarlamentare lucano Gianni Pittella - ha dato ampio consenso a una linea di fermezza che deve contemplare sempre il rispetto dei diritti fondamentali, compreso quello d’asilo».

L’ANALISI

Ritengo che rimettere al centro dell'agenda politica i valori della identità, della coesione nazionale e della cooperazione solidale tra territori e comunità non è un'operazione politica scontata e, anzi per i profondi significati sottesi, stimola le classi dirigenti nazionali e locali del Pdl a rafforzare il proprio impegno di modernizzazione del Paese e delle Regioni. Per dare seguito a questa intuizione politica, sorretta da una ritrovata e rinnovata unità delle componenti e sensibilità interne al Pdl, che come è stato ribadito da più parti non significa appiattimento di idee ma, tutt'altro, vivacità di confronto portata a sintesi di un'unica strategia politica diventa necessario riprendere e rilanciare una nuova stagione di riformismo istituzionale e di governo locale per dare risposte ai problemi economici, produttivi ed occupazionali della fase d'emergenza sociale che si trascina da troppo tempo. Va percorsa pertanto la strada delle idee e della cultura politica perché c'è lo spazio, in un grande contenitore, per chi ha voglia di costruire una prospettiva non sui numeri ma sulle proposte, facendo diventare il Popolo delle Libertà un organismo vivo e permanente. Queste condizioni sono fondamentali per consentirci di affrontare la scadenza elettorale di primavera 2010 candidandoci a diventare partito di governo anche nella regione Basilicata. La questione centrale è quella 'dei valori'. Credo che non vada perso l'impianto dato dal Presidente Berlusconi sul nuovo partito: raccogliere energie, consensi, voti, che abbiano connessione con una leadership forte e con un programma di go-

attacco la presidente dell’Msi Destra nazionale l’ha ricolto al partito di Umberto Bossi: «Noi siamo contro la Lega perchè brucia il nostro amato tricolore». «E per questo - ha sottolineato la Canniazzaro - riteniamo vergognoso che alla guida del Ministero dell’Interno vi sia Roberto Maroni, un rappresentante proprio della Lega».

Non si tocca la bandiera italiana e non si tocca l’unità della Repubblica per la rappresentante nazionale dell’Msi Destra nazionale che ha aggiunto sottolineando anche la necessità di difendere il Sud d’Italia: « Noi siamo per un Paese unito, in cui il Mezzogiorno non deve più essere preso in giro».

Potenza (Dc): «Il Pdl apra gli occhi sul disorientamento dei cattolici lucani» POTENZA - Il segretario regionale della Dc di Basilicata Giuseppe Potenza, dopo aver analizzato i risultati della ricerca “I cattolici dopo le elezioni del 2009” realizzata dall’Ipsos, ha dichiarato:«L'auspicio è che i dirigenti regionali del Pdl se veramente vogliono puntare a ribaltare la situazione politica in regione aprano gli occhi». «Anche in Basilicata- sottolinea Giuseppe Potenza - si possono cogliere diffusi segnali che il mondo cattolico sta attraversando una fase di smarrimento e di disorientamento, che si è tradotto in un consistente aumento dell'astensionismo alle Europee del giugno scorso, quando il 39,1 per cento degli

elettori praticanti è rimasto a casa. Inoltre, per la prima volta il centrodestra deve registrare un forte calo di consensi da aprile a luglio scorso». E ancora aggiunge il segretario regionale della Dc di Basilicata: «Sono dati significativi di un atteggiamento sempre più “disincantato” dei cattolici nei confronti della politica. Non va sottovalutato che i cattolici praticanti sono circa il 32,6 per cento dell'intero corpo elettorale. Alle Europee del 6 e 7 giugno dello scorso anno le astensioni complessive hanno toccato il 35 per cento, ma se si osserva il fenomeno tra i praticanti si nota che il dato è salito al 39,1, registrando un impennata del

14,6 per cento rispetto alle politiche del 2008». «L' emorragia ha penalizzato il Pd in maniera più marcata, ma anche il Pdl e gran parte degli altri partiti - conclude Giuseppe Potenza - ad eccezione dell'Udc. In particolare, il Pdl raccoglie il 41,2 per cento di cattolici, perdendo comunque lo 0,1 per cento dalle politiche del 2008, mentre il Pd ne cattura il 22,6, con una flessione del 3,9. L'Udc attrae il 10,4 per cento, con un aumento dello 0,2. Tra i risultati più rilevanti la ricerca sostiene che dal marzo 2009 il Pdl ha perso un 10 per cento circa di praticanti, il Pd il 5, mentre la parte che si dichiara per il non voto o che non indica un partito è salita di oltre il 10».

L’INTERVENTO

Il Pdl riparte ... segue dalla prima

Maria Antonietta Cannizzaro a Potenza in divisa della Guardia nazionale

verno che tenda a includere e non ad escludere, con l'obiettivo centrale di costruire un partito plurale e inclusivo e non identitario e chiuso, perchè in Europa i grandi partiti sono aperti, sino a raggiungere l'approdo finale al PPE. Il nuovo Partito del Popolo della Libertà, dunque, a cui guardiamo, in particolare con la nostra sensibilità riformista deve essere laico e cristiano, perché diventi 'portatore' di una dimensione della laicità capace di incorporare i fondamentali valori naturali che sono comuni alle grandi culture ideali del nostro Paese; 'conservatore' di valori sociali, civili e umani e 'modernizzatore' al tempo stesso di quelle politiche che rispondano ai bisogni della società; 'liberale e solidale' perché competizione e solidarietà si riuniscono nelle politiche di investimento nel capitale umano; 'popolare e riformista' perché possa aspirare a rappresentare il cuore interclassista della società sollecitando le migliori energie al continuo rinnovamento economico e sociale'. E intorno a questa strategia è necessario chiamare a raccolta i cittadini lucani, le energie giovanili che credono in un futuro in regione. E' un impegno gravoso ma non impossibile perché la sfida della modernizzazione, nonostante tutto quello che si è udito negli ultimi tempi, non è stata ancora presa veramente sul serio. L'obiettivo centrale è di costruire - attraverso un Pdl più coeso, che pratichi il metodo della collegialità e della piena responsabilità di ciascun dirigente ad ogni livello di incarico e soprattutto più radicato sul territorio - un progetto per un' 'altra Basilicata possibile' rispetto al logoro modello di centrosinistra. Franco Mattia

segue dalla prima Flores D'Arcais definisce l'Italia dei Valori nell'articolo “Italia dei valori: partito uno e bino” pubblicato su Micromega n.5. Dalle pagine della medesima rivista Marco Zerbino aggiunge. “Nello Formisano … insieme all'ex Dc potentino Felice Belisario incarna l'ala “pragmatica”, per così dire, dell'IdV: entrambi hanno riempito il partito delle mani pulite di faccendieri ed arrivisti, in larga misura di provenienza democristiana”. L'inchiesta di Zerbino (“C'è del marcio in Danimarca”), però, non si ferma qui. Nell'analisi puntuale e documentata dell'attività non certo trasparente che certi noti esponenti di partito hanno svolto in molte regioni d'Italia, la Basilicata non è presa in considerazione, ma il massimo esponente locale, Belisario appunto, torna più volte, in coppia con il pugliese Zazzera o in terzetto con l'aggiunta di Caforio, come esempio fulgido di tutto quello che l'IdV non vuole essere e di tutto quello che l'IdV non deve fare. “Questa inchiesta potrà forse essergli d'aiuto” dice ancora Zerbino riferendosi a Di Pietro ed alla sua annunciata volontà di rifondare il partito. E se aiuto bisogna dare al presidente, che aiuto gli si dia. La nostra attenzione non può pertanto che andare, anzi tornare, alla Basilicata che, quale feudo del senatore dei senatori, non è di certo rimasta immune da tutte le beghe che sono state documentate altrove. Sebbene non sia elegante autocitarsi, infatti, non si può fare a meno di rispolverare le numerose denun-

Buongiorno raggio di sole ce che dalle pagine de Il Quotidiano la sottoscritta lanciava a mo' di Sos proprio in rapporto alla pessima politica che l'Italia dei valori lucana esprimeva a dispetto della volontà di molti suoi iscritti e contro le linee guida indicate a livello nazionale. Per ben cinque mesi a partire dal maggio scorso sono state più e più volte evidenziate le stesse identiche questioni che fortunatamente ora qualcuno riesce a sottolineare con voce tonante, facendo sicuramente tremare chi qui non si è mai degnato di rispondere né all'interno delle riunioni di partito (che non sono mai state convocate), né tantomeno pubblicamente, forse sicuro della propria posizione e convinto tanto della propria scaltrezza (da quartierino?), quanto della vecchia regola che ammonisce che ogni smentita è una notizia data due volte. E poiché noi dell'Italia dei Valori (è così che inizia sempre Di Pietro, no?) la notizia l'abbiamo data una volta sola, proviamo ora a riformulare per sommi capi il racconto di quello che è stato il percorso dell'IdV lucana dalle ultime elezioni ad oggi, nella speranza che qualcuno voglia prendersi la briga di mettere mano ai documenti e dettagliare al presidente Di Pietro (che per la verità quando cita il Sud dimentica spesso la Basilicata e i suoi mali) l'urgenza di stravolgere il partito lucano e permettere così l'accesso a quella larga fetta di cittadini che se ne tengono alla larga, disgustati più che impauriti dall'orrido latrare di certi masti-

ni. E già, perché se il sistema di fare politica è quello che viene descritto con dovizia di particolari dagli autori degli articoli sopra citati, va da sé che chi si avvicina all'IdV per ideali non può che prima o poi darsela a gambe. Chi, invece, si avvicina per spirito di convenienza non può far di meglio che alimentare e far crescere rigogliosa quell'ala “pragmatica” che ha imbastardito un progetto che voleva essere di rinnovamento e buona politica fin dalla sua nascita. Anche in Basilicata, ribadiamolo, c’è in Italia dei valori un via vai assai sospetto di uomini politici mimetici, quelli che cambiano pelo (non vizio) con il variare delle stagioni e che a volte soggiornano brevemente, a volte stanziano a lungo, ma sempre si fanno precedere da vantaggiose trattative che giurano di pagare a suon di tessere. Se Di Pietro volesse controllare, potrebbe forse rendersi conto che con la calata di De Franchi e Carelli in IdV di Basilicata il numero degli iscritti sembrava essere aumentato notevolmente, ma per il più di quelle tessere non era stata mai versata la quota e una parte dei nuovi arrivi aveva età tale da richiedere forse, più che il certificato penale, un attestato di reale capacità di intendere e di volere. Potrebbe, se volesse, anche andare a dare un’occhiata a quanto accadeva nei vari paesi per le alleanze elettorali e per le nomine di respon-

sabili e coordinatori (citiamo Barile, citiamo Bernalda tanto per un esempio); oppure rendersi conto di quello che a Potenza succedeva e ancora succede ed è sotto gli occhi di tutti dove un transfuga, pupillo di Felice Belisario, ha paralizzato l'attività istituzionale al Comune in nome delle pretese (leggi patti) sue e di un partitucolo che nulla sta facendo contro la disoccupazione, nulla contro la povertà, nulla contro la droga in una regione dove i decessi per overdose sono in aumento a dispetto della diminuzione che se ne sta avendo su tutto il territorio nazionale. Nulla. L'Idv di Basilicata è persa dietro i suoi inciuci e appresso ai listini regionali, a corteggiare improbabili candidati che hanno alle spalle “solo qualche” passaggio in altri partiti, “solo qualche” indagine, “solo qualche” chiacchieratissima fama … Tutti tetragoni nelle proprie poltrone, sguainano le spade per conservarle e per assicurarsi un futuro politico anche quando il loro astro sarà calante; Michele Radice contro Felice Belisario, Belisario contro Radice, Antonio Autilio che gestisce in sezione staccata la Val d'Agri dei valori in vista della necessità di rafforzare la posizione propria e di certi suoi conterranei. Questa è la politica lucana di IdV. I proclami, poi, quelli che il Senatore urla nei comunicati, francamente non servono a nulla. La sbandierata vicinanza ai pre-

cari, ai licenziati, ai disoccupati, a quelli che si ammalano per i veleni sparsi nel territorio, a quelli che patiscono l'onta della mala giustizia sono focacce soporifere che riempiono la bocca di chi le pronuncia, ma spesso nemmeno sfiorano le disilluse orecchie di chi le sente pronunciare. Questo ed altro la sottoscritta denuncia da mesi in un estremo tentativo di far sopravvivere la parte buona di questo partito lucano. Di Pietro ora ha tutto da dimostrare. Se è vero quello che riferisce Luigi De Magistris ( che francamente ha già occupato ampiamente il posto del presidente nel cuore e nelle speranze di molta Italia), e cioè che c'è la volontà di estirpare la gramigna e dissodare il terreno, Di Pietro lo dimostri prima della prossima tornata elettorale; lo dimostri anche in Basilicata, in questa Basilicata da cui per la seconda volta fugge annullando visite già programmate ed annunciate prima per il 5 di settembre, poi per l'8 di ottobre. C'è da capirlo. Cosa verrebbe mai a fare qui? Ad arbitrare forse il match tra i litiganti? O a fissare negli occhi quella tanta parte di popolazione che gli ha negato il consenso alle comunali e alle provinciali dopo averglielo eclatantemente accordato alle europee? Temevamo, d'altronde, di dover alla fine “essere costretti a comprare le pagine del Guardian o di qualche altro giornale europeo per far giungere a Tonino anche le voci del dissenso” (Il Quotidiano del 25/07/09); speriamo ora che bastino quelle di Micromega che stamattina, nel primo piovoso autunno potentino, ci ha illuminati come un raggio di sole. Anna R.G. Rivelli

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POTENZA - Con indosso la divisa della Guardia nazionale (con tanto di cravatta nera, simbolo e camicia ocra) la presidente dell’Msi Destra nazionale, Maria Antonietta Cannizaro ha lanciato il proprio partito anche in Basilicata. Al Grande Albergo di Potenza, infatti, ieri pomeriggio la leader del partito di destra ha presentato l’iniziativa locale dell'Msi Destra nazionale «perchè, come in tutte le altre regioni del Sud, anche qui c'è bisogno di più imprese e di lottare contro il precariato, che va completamente abolito». «I nostri figli - ha subito dichiarato la Cannizzaro - hanno diritto a un lavoro sicuro come le precedenti generazioni». Non è passata inosservata la divisa della Guardia nazionale che già da settima sta organizzando dei servizi di ronda in molti centri italiani. E Maria Antonietta Cannizzaro ha rilanciato: «In Italia cèè bisogno della Guardia nazionale perchè le strade non sono sicure e le nostre forze dell’ordine non sono adeguatamente finanziate. Servono per combattere il degrado che c'è soprattutto nelle periferie delle città». Non solo. Per quanto riguarda la politica e gli schieramenti, un duro


Domenica 27 settembre 2009

24 ore in Basilicata

Sarconi Un paese intero al funerale di Valerio Messuti, morto in un cantiere dell’A3

L’ultimo saluto fra i fiori La bara passa fra ali di mazzi bianchi, omaggio dei coetanei del 1988 SARCONI-Si sonotenuteieri le esequie di Valevo Messuti, il ventunenne operaio sarconese investito da un blocco di argilla mentre lavorava in una galleria dell'A3 Salerno Reggio Calabria nei pressi del comune cosentino di Tarsia. L'intero paese si è fermato, e non solo per il lutto cittadino proclamato dall'amministrazione comunale, ma per stringersi intornoal doloredi questa famiglia che sta vivendo questa tragedia con estrema compostezza. Troppo piccolo il tempio per accogliere le centinaia di persone che hanno voluto porgere l'estremo saluto a Valerio ed esprimere il loro cordoglio alla mamma, al papà ed al fratello. In prima fila le autorità. Il presidente Lacorazza, il sindaco Marte con il gonfalone del Comune, il presidente della Comunità montana Imperatrice, il comandante della stazione dei carabinieri di Moliterno. Tra i banchi colleghi di lavoro, sindacalisti, ma soprattutto giovani, tantissimi e non solo di Sarconi. «I ricordi tengono unito ciò che il destino ha amaramente diviso», hanno scritto i suoi amici in uno dei tanti manifesti di saluto. Amici che sono corsi in Calabria appena saputa la notizia dell'incidente. Amici che gli sono stati accanto sin da quando la salma è giunta a Sarconi. Amici che hanno voluto portare a spalla la bara. Soprattutto i nati come lui nel 1988, che hanno fatto in modo di creare un percorso di fiori bianchi da fargli percorrere nel tragitto verso la chiesa. Ed è stato soprattutto a loro, ai giovani, che è andato il pensiero dei celebranti, il parroco don Vito Micucci, il vicario generale della Diocesi di Tursi - Lagonegro don Franco Lacanna e don Enio De Mare, parroco di Roccanova ma originario di Sarconi. «Valerio è stato un coraggioso hanno detto all'unisono i tre celebranti - perché ha forzato le tappe della propria vita saltando la giovinezza per cer-

L’arrivo della bara di Valerio Messuti, il giovane di Sarconi morto in un incidente sul lavoro

A sinistra, il percorso di fiori bianchi lungo il quale è passato il feretro. A destra, la cerimonia (in prima fila i familiari)

carsi un lavoro». Ai giovani è stato chiesto di apprezzare il dono della vita senza sciuparlo, indicando Valerio quale esempio di responsabilità. «Cari giovani - è

stato l'ammonimento finale di don Enio - non dimenticate mai gli eventi che accadono nel quotidiano, pensate alle mammeeai papàcheaspettano nelle case, e fate in modo

che il vostro agire sia sempre mirato alla vita e non alla morte». Hannovoluto porgergliun ultimo saluto il sindaco Cesare Marte, gli amici più cari, i

coetanei del 1988, la maestra delle scuole elementari, un collega di lavoro. A conclusione della cerimonia, prima che la bara fosse condotta alla sua ultima dimora, è stato saluta-

D’Angelo (Pdl): «Troppa superficialità nell’applicare le norme» VIETRI DI POTENZA - «Si continua a morire sulle strade italiane per eccesso di superficialità nell'applicazione delle norme di sicurezza»: reagisce così Franca D'Angelo, del Popolo delle Libertà, riguardo la tragica morte di Valerio Messuti, il 21enne ucciso sulla Sa-Rc da un blocco di argilla mentre era sul cestello elevatore. «Questa giovanissima vittima va ad accrescere il bilancio delle tanti morti bianche nei molteplici cantieri di lavoro dissiminati lungo le principali arterie di comunicazione della rete stradale italiana - dichiara D'Angelo - è ricorrente incontrare, quasi improvvisamente, cantieri stradali privi dei più elementari

criteri di sicurezza, anche l'autista più sprovveduto percepisce la precarietà dei lavori. Organizzati alla meno peggio questi campi di lavoro si trasformano in campi di guerra in cui l'unica opportunità è la fortuna». «A fine giornata gli operai sopravvissuti devono ringraziare la clemenza della dea fortuna». La stessa D'Angelo si sofferma sulle misure di sicurezza sui cantieri: «Si continua a morire, dunque, per la mancanza di attuazione delle regole fondamentali del vivere civile in una società che si definisce moderna e democratica . Troppi errori umani, tante inadeguatezze, continuo lassismo sortiscono scenari tri-

sti e ignobili di tragedie nella maggior parte dei casi annunciate». Poi, per avviarsi alla conclusione del ragionamento: «Ecco le contraddizioni del vivere moderno che eccede nelle celebrazioni solenni di dichiarazioni dei diritti umani e nel contempo si macchia di delitti drammaticamente banali». «Ma il male più aspro - commenta ancora l’esponente di centrodestra è l'assenso di indignazione contro chi continua a violare il diritto alla vita e a desacralizzare l'incolumità della persona - conclude D'Angelo considerandola solo come una possibilità di guadagno che può essere anche rimpiazzata». Claudio Buono

Franca D’Angelo

L’assessore regionale Autilio interviene in occasione delle Giornate del patrimonio

L’anfiteatro degli scavi di Grumentum

Una ricchezza culturale da valorizzare C’E’ un cospicuo patrimonio di beni culturali in Basilicata, bisogna fare il possibile per proteggerlo e utilizzarlo al meglio. In soldoni, è questo l’invito di Antonio Autilio, assessore alla Cultura della Regione Basilicata. Le priorità dunque sono: promuovere lo sviluppo di comunità educative e partnership tra scuole, università, centri di ricerca, associazioni culturali, società civile per la protezione dei beni culturali e di conseguenza la loro migliore valorizzazione e fruizione; garantire un approccio interdisciplinare alla base di percorsi di alta formazione degli operatori cul-

to con le note del “Silenzio” suonate dalla tromba di un suo coetaneo. Ad accompagnarlo due colombe bianche lanciate in volo dagli amici. Gerardo Tempone

turali. Autilio le ha indicate in occasione delle Giornate europee del Patrimonio promosse anche in Basilicata per questo fine settimana dal ministero dei Beni Culturali, Comuni, strutture culturali e di ricerca. Tra gli appuntamenti più significativi, ad Avigliano in Mostra documenti dell'Archivio storico comunale; a Grumento Nova Mostra archeologica dedicata all'evoluzione geopaleontologica; a Melfi presentazione de “Le carte Acquilecchia nell'Archivio storico Bianchini”. Nell'annunciare la nuova edizione di “L'autunno profuma di libro” con appuntamenti di rilievo nel Castello

di Lagopesole dal 2 ottobre prossimo, tra i quali un convegno nazionale, l'assessore Autilio aggiunge che “rafforzare il concetto di buona pratica attraverso l'identificazione di strumenti nel settore dei beni culturali per la loro trasferibilità nell'attuale fase che precede l'avvio del federalismo fiscale, che significa essenzialmente fare i conti con risorse finanziarie sempre più scarse, è ancora più importante. Gli elementi da cui partire sono la cultura quale catalizzatore della creatività nell'ambito della Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione; la necessità di integrare questa dimensione nelle misure

d'istruzione e di formazione permanente; la mobilità degli artisti e dei lavoratori del settore culturale nonché la circolazione di qualsiasi forma di espressione artistica; il rafforzamento delle competenze interculturali e del dialogo interculturale». Il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Alfredo Giacomazzi, nel presentare il programma di iniziative, sottolinea «l'esigenza che le espressioni del patrimonio culturale lucano vanno adeguatamente diffuse affinchè svolgano un reale ruolo educativo e siano premessa di ulteriore conoscenze, in particolare in una regione come la Basilicata

che trova nelle sue peculiarità culturali e paesaggistiche un elemento di identità e di forza per disegnare un futuro migliore». L'assessore ha infine riferito della cooperazione avviata con la sezione lucana

della Sipbc (Società Italiana Protezione Beni Culturali) in particolare per promuovere corsi di formazione per gli operatori addetti alla protezione dei Beni Culturali e per la definizione di progetti e programmi.

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Esclusivo: parla Renato Martorano/6 Le dichiarazioni sulle sua storia giudiziaria

«Non sono mai stato mafioso» Su Mammoliti: «Chiedetegli se mi conosce». Sui Basilischi: «Nessun rapporto» QUANDO dice di non aver chiuso affari con Tizio, e poi si scoprono i pizzini dove annotava i soldi che l'imprenditore Caio doveva restituire proprio a Tizio, per un prestito a un tasso di interesse attorno al dieci per cento al mese. Quando dice che in questi giri di denaro non si è infilato in tasca un euro, e poi Caio indica le macchine e gli orologi di lusso che gli ha regalato, oltre a tutti i lavori per la costruzione della sua villa. Lì è chiarissimo che sta mentendo. Dice di sentirsi quello “cornuto e mazziato”, come il marito che trova a letto la moglie con l'amante, e viene preso a calci fuori dalla stanza, ma diventa difficile da credere. Se ne sono accorti i carabinieri e i magistrati che lo hanno riportato in carcere l'anno scorso. Glielo ha contestato per primo il pm Henry John Woodcock: “Delle altre cose lei ci ha dato tante indicazioni utili… ma sul punto dell'usura questa idea per quanto mi riguarda rimane ferma”. E a distanza di più di quattro anni il dibattimento del processo sulla “lobby affaristico-mafiosa” ai comandi di Renato Martorano, che sarebbe stata operante in Basilicata dal 2000 al 2004, non è ancora nemmeno cominciato, mentre quello per l'usura contro l'imprenditore Caio, che poi sarebbe Carmine Guarino, è arrivato già a buon punto e nelle prossime settimane altre tre persone potrebbero andare ad aggiungersi all'unico imputato alla sbarra, quello che i militari del Ros di Potenza chiamano “il massimo esponente della 'ndrangheta” lucana. Il Quotidiano è riuscito a entrare in possesso del verbale dell'unico interrogatorio a cui Martorano si sia sottoposto dagli arresti dell'operazione denominata Iena 2. E' di aprile del 2005. La prima parte è stata resa pubblica qualche mese fa, la seconda dopo gli

A sinistra il tribunale di Potenza, sotto Renato Martorano

arresti agli inizi di questo mese. Si è potuto scrivere dell'uomo, dei suoi rapporti con la politica di destra e di sinistra, delle persone che lo hanno accusato, e della polemica per una presunta fuga di notizie nel corso delle indagini, che avrebbe aperto la stagione dei veleni, riversati nelle carte dell'inchiesta “Toghe lucane”. Resta solo il capitolo dei rapporti con il crimine organizzato: i calabresi e i picciotti della cosiddetta quinta mafia, quelli che da un po' di tempo amano farsi chiamare “i basilischi”. “Mammoliti, finalmente, grazie a Dio, si è pentito. Andate a chiedere a lui se mi conosce”. Il racconto di Renato Martorano questa volta parte da lontano. I suoi guai erano cominciati per un caso di sequestro di persona, e soltanto una sentenza della Corte di cassazione lo tenne fuori dal carcere. Saro Mammoliti era il “mammasantissima” di Castellace, in provincia di Reggio Calabria. Lo chiamavano “il boss”, o “il malan-

drino dalle scarpe lucide” per il suo stile di vita e i suoi gusti decadenti. Quando si è pentito, tra le altre cose, Mammoliti ha ammesso di aver preso parte al sequestro di Paul Getty junior, figlio di un potente petroliere americano, che scomparve a Roma nel luglio del 1973, e sarebbe stato segregato dalle parti di Ferrandina, per venire ritrovato a Lauria solo cinque mesi più tardi. Nel '94 un pentito aveva detto ai giudici che tra il 1988 e il 1989 in un piccolo prefabbricato di Bucaletto, a Potenza, si era svolto un rituale per l'investitura di Renato Martorano. Saro Mammoliti gli avrebbe dato la “Santa”, che sarebbe la carica di “Capo società”, un grado molto alto nella gerarchia della 'ndrangheta. Ma il diretto interessato nega con forza: “Io non ho niente a che vedere con Mammoliti… Ora si è pentito il fratello e pure l'altro… Finalmente, fosse Dio… Andate a chiedergli se è venuto a casa mia… Se mi ha fatto il battezzo, o l'affiliazione… Che voi ci crediate o no, ve lo

giuro sulla vita dei miei figli, non è mai esistita una cosa del genere. Sono proprio libero, libero da qualsiasi cosa, per fortuna. Per come sono fatto io, a livello caratteriale, non mi sarei mai vincolato con nessuno, né camorra, né 'ndrangheta, né mafia, né sacra corona, né basilischi.” Uno dei magistrati, che sono andati fino a Livorno per interrogarlo, cerca di prendere la palla al balzo. A quei tempi stava conducendo le prime udienze proprio del processo contro i basilischi. “Basilischi voi non c'entrate”, dice. “E meno male”, replica a secco Martorano. Il pm allora cerca di introdurre il tema di un possibile contrasto tra i due gruppi, qualcosa che si era già intravisto nelle dichiarazioni di un altro collaboratore di giustizia qualche anno prima. Martorano cerca subito di sgombrare il campo: “Che cosa? Io se mi ci vedo, mi fermo e mi prendo pure il caffè. Non ho proprio rapporti…Posso avere un giudizio su ciò che fanno, ma sono cose mie”.

La risposta è un po' contradditoria, quindi il pm gli suggerisce: “Non è un giudizio positivo il vostro”. “E che ne sapete? - replica ancora Martorano, in maniera quasi evasiva - Ho detto solo che ho un giudizio mio, mica ho detto se è positivo o negativo”. Poi ci sono i Pesce di Rosarno, sempre in provincia di Reggio Calabria, quelli che finirono attovagliati nel “summit” organizzato da Martorano con alcuni imprenditori che si stavano affacciando sugli appalti della sanità lucana. “Conosco la famiglia Pesce perché sono stati confinati a Potenza intorno al 1977-'78… poi ebbi un fermo con un fratello dei Pesce nell' '87… il giorno prima era successo qualcosa a Potenza, un'esplosione credo, e fermarono tutti noi pregiudicati, e mi trovarono in macchina con lui…ho avuto quest'amicizia con il fratello che fu confinato a Potenza… poi nel carcere mi sono frequentato con questo Savino… perché se vuoi o non vuoi comunque ti incontri… sapevano che trattavo materiale per l'edilizia… avevano i fratelli nel carcere di Melfi…pensava che io potessi trattare anche attrezzi… Sono dei coltivatori, hanno delle piantagioni… arance, kiwi… no, io con la droga no”. Anche i giudici su questo non hanno dubbi. Con la droga Martorano non ha più niente a che fare. “Si parla di tutto nelle carceri. Capita che uno esce e dice: “Fammi vedere se a Renato interessa questa penna?... E poi: “Vedi se a qualcuno può interessare”… Io gli dico: “No, a me non interessa”… E poi non vengono più perché quello è tutto scambio… non c'è amicizia, solo scambio”… I Pesce passano e mi salutano… Loro trattano gli agrumi, e qua agrumi ci sta già chi li tratta. Quindi a me non interessa”. Leo Amato (6. Fine)

Confesercenti I dati sul commercio in Basilicata

Eurocorte dei conti

Gli stipendi vanno giù e i negozi ne soffrono

Progetto lucano al vaglio dell’Ue

SE VANNO GIU’ gli stipendi, calano di conseguenza gli acquisti e i negozianti guadagnano di meno. Questo - in parole povere il meccanismo di ciò che sta avvenendo in Basilicata (e non solo) e su cui Confesercenti chiede interventi urgenti. Dice Prospero Cassino, presidente provinciale di Potenza della Confesercenti: «L'incremento nel giro di un anno dei redditi medi in Basilicata di soli 460 euro, sommato alla diminuzione del numero delle persone fisiche che hanno presentato le dichiarazioni, sempre in Basilicata pari a 482 unità in meno, sono ulteriori spie di un disagio socio-economico che si ripercuote direttamente sui consumi e quindi direttamente nel comparto commerciale». Cassino si riferisce al rapporto diffuso dall'Ancot (Associazione nazionale dei consulenti tributari), che prendendo come riferimento i dati diffusi dal ministero delle Finanze, ha stilato una graduatoria regionale sulla base della differenza tra gli anni d'imposta 2007 e 2006 nelle varie regioni italiane offrendo uno spaccato sull'andamento della variazione dei redditi su tutto il territorio nazionale. Prosegue il dirigente di

Confesercenti: «La cartina al tornasole è rappresentata dalle vendite al dettaglio nel mese di luglio che, secondo le rilevazioni dell'Istat, hanno registrato un calo del 2,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e dello 0,4% rispetto a giugno 2009». «Si tratta - spiega Cassino - del calo tendenziale maggiore da marzo 2009 che e' il risultato di una diminuzione del 2,1% delle vendite di prodotti alimentari e del 2,8% di quelle di beni non alimentari». «Dunque - prosegue - un nuovo, sensibile calo congiunturale dopo quello registrato a giugno; dal punto di vista tendenziale si tratta del sesto calo consecutivo. Su base mensile, specifica ancora l'Istat, il calo delle vendite e' il risultato di una diminuzione dello 0,4% sia per le vendite di prodotti alimentari sia di quelle di prodotti non alimentari. Nella media degli ultimi tre mesi (maggio-luglio) le vendite al dettaglio hanno segnato una variazione negativa dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti». «In base alla forma distributiva - spiega Cassino - il calo tendenziale delle vendite è il risultato di una flessione contenuta per le attività della grande distribu-

zione (-0,8%) e di una diminuzione molto piu' ampia che ha riguardato le imprese che operano su piccole superfici (-3,7%). Nella grande distribuzione le vendite hanno registrato variazioni negative sia per i prodotti alimentari che per quelli non alimentari, calati rispettivamente dell'1,2% e dello 0,6%. Vendite negative anche nelle imprese che operano su piccole superfici, dove i prodotti alimentari hanno segnato un calo del 3,6% e quelli non alimentari del 3,7%». Ma il presidente di Confesercenti dà anche altri dati: a luglio 2009 tutte le tipologie della grande distribuzione hanno segnato variazioni negative su base annua, con l'unica eccezione degli esercizi specializzati (+1,9%). Hanno sofferto di piu' gli ipermercati, le cui vendite sono diminuite del 2,1%, e i discount di alimentari, che hanno perso l'1,3%. Cali molto pesanti, in particolare, per le vendite delle microimprese (fino a 5 addetti), che sono diminuite del 4,3% su base annua. Le imprese da 6 a 49 addetti, vale a dire la grande maggioranza degli esercizi in attività in Basilicata, hanno registrato un calo delle vendite del 3,1%, mentre e' andata meglio a quelle con più di 50 addetti, per le

Esercenti in un negozio

quali il calo è stato solo dello 0,7%. Questa la lettura di Cassino: «Questi dati evidenziano un trend negativo che rischia di ritardare le speranze di una rapida inversione di tendenza. Preoccupa soprattutto il calo di vendite che riguarda i piccoli negozi e che fa immaginare altre chiusure di piccole imprese. Occorrono interventi urgenti per evitare il trascinamento della crisi nel 2010 con nuovi tagli occupazionali e nuove chiusure di esercizi di vicinato. Il sostegno ai consumi è fonda-

mentale: ecco perché proponiamo interventi mirati per uscire dalla fase recessiva come la detassazione delle tredicesime, il prolungamento della moratoria dei debiti per le imprese, dei segnali chiari sugli studi di settore anche per il 2010 ed incentivi per investire ed evitare il rischio usura». «La Confesercenti - conclude - rilancia al Governo la proposta di un patto triennale per il sostegno delle pmi e per individuare insieme gli obiettivi di tenuta e di rilancio economico ed occupazionale».

C’E’ ANCHE un progetto lucano fra quelli controllati dalla Corte dei Conti europea per verificarne la sostenibilità ma anche la gestione da parte della Commissione europea. L’inziativa si intitola “Assicurare un futuro certo alle popolazioni di rapaci minacciati delle provincia di Matera”e il titolare èproprio l’amministrazione provinciale di Matera. Sono cinque i progetti italiani che «contribuiscono alla conservazione delle specie e degli habitat presso i siti“Natura 2000”», secondo la relazione conclusiva dell’organo di controllo Ue per dell’attuazione del bilancio. Vi si legge anche: «Se alcuni progetti hanno incontrato delle difficoltà, l’impegno dei beneficiari e del loro personale ha permesso di superarle e di intraprendere azioni correttive». Tuttavia, prosegue la Corte, «dal controllo sono emerse alcune carenze che dovrebbero essere affrontate al fine di garantire la sostenibilità dei risultati dei progetti». Tra le preoccupazioni citate dalla Corte Ue, il fatto che «la continuazione delle misure di conservazione non è più assicurata dopo la conclusione del progetto».

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Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

I commenti sulla sentenza che ha sciolto la giunta provinciale di Taranto perché solo maschile

Tar, paladino delle donne Salierno (Pd): non credo nelle quote rosa. Il centrosinistra cambi atteggiamento IL TAR di Lecce ha deciso che la giunta provinciale di Taranto vada disciolta e ridisegnata. Motivo: non c’è nemmeno una donna assessore. La sentenza ha fatto nascere un corposo dibattito in regione. Ecco di seguito gli ultimi interventi. «LA sentenza precede solo di qualche giorno la nomina storica di due donne ministro (e per di più senza obbligo di velo) nel Governo del Kuwait. Non so quale delle due notizie sia quella che mi dà più soddisfazione. Forse la seconda perché è il risultato di una scelta politica che, persino sceicchi poco “abituati” alla democrazia, hanno fatto, riconoscendo alle donne le stesse capacità di governare degli uomini. Da operatrice del diritto che per lavoro frequenta le aule dei Tribunali, innanzitutto, più che da una delle tre donne che siedono in con-

siglio regionale, non ho mai creduto in norme di legge, “quote rosa” o corsie preferenzialiper le donnein politica. Non credo nemmeno nel listino di maggioranza come “premio” per pochi fortunati, figuriamoci nelle “quote rosa”. E' sufficiente il riconoscimento dei diritti di rappresentanza politica delle donne, così come garantitodall'art.51 dellaCostituzione,che dovrebbe essere una priorità di ogni forzapolitica realmentedemocratica, a prescindere persino dal rispetto di una norma regolamentare interna. Dunque che siano le sentenze ad affermare le pari opportunità in politica non è certo un bel segnale, piuttosto mi auguro - sia un monito per la politica. Per questo, la vicenda di Taranto dimostra quantoancora ci siada lavorare per garantire nella politica (ma non solo, penso alle tante donne discriminate negli incarichi dirigen-

ziali della Pubblica Amministrazione o nelle aziende) le pari opportunità per la rappresentanza istituzionale. E preoccupache tuttoquesto siaavvenuto nell'ambito del centrosinistra: il Pd ha principi solidi e regole su questo che dovrebbero valere anche quando si tratta di costruire Giunte o amministrazioni. Sono certa che questa questione avrà un suo peso nel dibattito congressuale del Pd a Potenza come a Roma perché si riconosca, una volta per tutte, che la presenza delle donne in ogni ambito del vivere civile, a cominciare dalle istituzioni è un elemento di civiltà da rispettare sempre, a prescindere dagli obblighi di legge. Il mio auspicio è che la sentenza del Tar di Lecce serva da “apripista” rispetto a numerose situazioni analoghe purtroppo presenti anche in Basilicata, come è testimoniato dalle Giunte Provinciale di Matera e Comunale di

Potenza senza donne. Un ripensamento da parte della maggioranza di centrosinistra che sostiene le due giunte, in fase solo iniziale di attività amministrativa, non mi sembra possa rappresentare un elemento così dirompente da sconvolgere un quadro politico più che solido. In Italia, la preponderanza di una visione della politica “solo al maschile” è trasversale e dannosa, con il risultato di rinunciare all'apporto prezioso dei talenti e delle idee delle donne. Di qui la necessità del riconoscimento a monte, nelle scelte politiche e amministrative, di questo “valore” e dei diritti di partecipazione e rappresentanza politica delle donne. Senza di questo cambiamento culturale non sarà possibile costruire la Basilicata del futuro». Adeltina Salierno consigliere regionale Pd

Adeltina Salierno

L’ufficio della Consigliera di parità

«Decisione di giustizia Peccato non sia ascrivibile a uomini» L’UFFICIO della Consigliera Regionale di Parità ha organizzato un incontro, per il 12 ottobre prossimo nella sala A del consiglio regionale dalle 10 alle 12,30, con sindaci, assessori, donne elette e associazioni. Ecco la nota

e di affermazione dei diritti di partecipazione alla vita istituzionale e di governo per le donne. La mancata rappresentanza femminile nella Giunta della provincia di Taranto ha dato vita a un'appassionante battaglia che è svolta nell' aula dei Tribunale amministrativo di Lecce, pro«LA decisione del Tar è in- prio dovuta alla mancata apdubbiamente una fatto che ri- plicazione delle norme pariporta equilibrio e giustizia in tarie inserite nello Statuto una istituzione e in politica. della provincia di Taranto. Peccato che questa decisione Anche in Basilicata non non si possa ascrivere alla mancano violazioni di questo sensibilità degli uomini. La tipo, per cui non si potrà non affrontare presenza femun problema minile purche è di printroppo è resa BUCCICO, MATERA cipio e politidifficile nelle co, volto a far Istituzioni sì che uno proprio dagli «Io l’ho già fatto» organi di Go- IL SINDACO di Matera, Bucci- Stato demoverno occupati co: «Mentre nella giunte di sini- cratico si basi in maggioran- stra della Provincia di Taranto e sulle regole za schiaccian- della Provincia di Matera si con- democraticate dagli uomi- stata la totale assenza di donne, mente approni. Le discrimi- tengo a precisare che, mentre vate. L'Ufficio nazioni in poli- altri si lanciano in proclami sulla tica e nelle Isti- tutela della responsabilità della della consituzioni sono figura femminile, io, sin dal pri- gliera regiofrequenti e mo momento, ho messo in pra- nale di Parità vanno contra- tica questo principio inserendo della Basilicata, per costate con l'ap- una donna nella mia giunta». me già segnaplicazione del Testo Unico delle leggi sul- lato nei mesi scorsi si va attil'ordinamento degli enti lo- vando per verificare il rispetcali che stabilisce che i Comu- to della norme statutarie nelni devono assicurare la pre- le istituzioni lucane, a cominsenza di entrambi i sessi nelle ciare dai Comuni, con'analisi Giunte e negli Organi colle- attenta degli Statuti, al fine giali. Molti Statuti comunali, di avviare un confronto con grazie anche al lavoro delle sindaci e amministratori in donne , si sono adeguati alla collaborazione e con il sostegno delle donne impegnate previsione di legge. Nella pratica, però, si veri- nelle Istituzioni e nelle Assofica che nella composizione ciazioni, nonché degli orgadelle Giunte comunali, pro- nismi di Parità. Ricordiamo vinciali e regionali tale nor- ai Sindaci lucani la necessità ma sia elusa, per cui vengono di dovere assicurare la prenominati solo assessori di senza dei due sessi nelle sesso maschile. All'indoma- Giunte per affermare il prinni delle elezioni amministra- cipio delle pari opportunità tive ed europee e in tanti casi è tra uomo e donna e quindi di stata violata la“carta costitu- mettere in atto, ancor prima zionale” delle città e lo Statu- che sopraggiungano azioni to, che deve garantire il dirit- giudiziarie, le modifiche e le to e la legge fondamentale del integrazioni più opportune territorio comunale, assicu- per far sì che i saperi e le esperando la presenza di entram- rienze politiche delle donne governino le città lucane . bi i sessi nelle Giunte. Sono appena quattro le Siamo però convinte che le donne sindaco in Basilicata sole eventuali azioni giudinonostante nel potentino le ziarie non bastano. E' necessario continuare a donne elette siano circa un terzo degli uomini (101 su garantire la formazione alla 339), mentre nel Materano le parità e alla cultura di genere rappresentanti femminili nonché la formazione delle nelle istituzioni comunali e donne in politica anche con Istituzionali sono appena 26 l'organizzazione di un Ossersu 113. Scarsissime è la pre- vatorio per le politiche di gesenza delledonne nelleGiun- nere». te. Rosalba Di Tolla Oggi dalla Puglia ci viene Maria Anna Fanelli un esempio di rivendicazione Consigliere reg. Parità

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L’approfondimento Matera in “Perché io, perché non tu” di Barbara Balzerani

di PARIDE LEPORACE

Per la società dello spettacolo Barbara Balzerani è solo l’icona guerrigliera di un conflitto civile che ha ferito la nostra nazione. Ventidue anni di carcere l’hanno inevitabilmente cambiata. Oggi scrive. Alcuni le vorrebbero negare questo suo diritto all’autobiografia. L’Italia ha abolito l’ergastolo ma cerca di rimediare con vedette più crudeli. L’’ultimo suo lavoro “Perché io, perché non tu”(Derive e approdi 12 euro) si conclude con un capitolo dedicato ad Aliano e Matera. Sono pagine mirabili da un punto di vista della parola e del racconto. La vertigine del Sacro trasuda dalla pagina. La guerrigliera che aveva letto le pagine di Levi in esilio non segue la condizione del condannato. Guarda quel paesaggio e attualizza il leviamo verso un nuovo meridiano straordinariamente legato al secolo che viviamo. Un incantamento da stordimento. Le polemiche quotidiane, giuste e sacrosante, a mio parere trovano un nuovo grimaldello. Matera abitata da fuggiaschi di altre epoche e latitudini. Professorini e pittori che si nascondono nelle viscere del tufo. Rocce secolari e architetture immemori disegnano quel paesaggio che spesso non riusciamo a guardare nel nostro quotidiano. Lo straniero ama Matera. Spesso decide di fermarsi. Perché il quel posto si aprono porte sconosciute alla percezione metropolitana della globalizzazione. E’ pasoliniana Matera. Ma è anche di Visconti. Come Aliano è stata guardata da Francesco Rosi, discepolo viscontiano. Oggi Matera rischia di essere hollivudiana. Ma resta una città che parla al cuore. All’autrice ha evocato sentimenti antichi. Lame di rimorso. Sono state evocate in una recente presentazione materana molto bella e partecipata. Queste pagine ci parlano. Perché anche i lucani vogliono essere parlati. Buona lettura amici di Q.

di BARBARA BALZERANI Non somigliano a niente quei colori… A volte capitano. Capitano occasioni in cui si riconosce qualcosa di essenziale dell'impasto di cui si è fatti. Come partire per un viaggio e trovarsi a percorrere un territorio dell'anima. Adesso so quali sono i suoi colori, le sue dolcezze e le sue asperità. Avevo letto le pagine dell'esilio di Carlo Levi. Pensavo di sapere ma solo quando i miei occhi si sono posati ho capito. Come il carcere, come l'amore, come un odore, quei luoghi non si fanno descrivere se non per similitudine, come racconto del farsi della vita che passo passo scopre l'ordito di una trama fino a ricomporre il disegno di origine. Guardavo. In un inedito capitolo del racconto geografico, quella terra mi mostrava la sua intimità. Non somigliavano a niente quei colori, quelle rughe delle coste dei monti, quella solitudine. Chilometri di allegoria del cammino umano. Lo stomaco stretto, il residuo di fiato non sufficiente per pronunciare parole. Quasi un dolore per quel messaggio vitale allo stato puro nell'impossibilità di guardare altrove, con la gratitudine di ogni cosa rivelata. Tutto rimasto uguale dall'inizio dei giorni. L'umano là non ha trasformato e piegato ai suoi tempi. Solo il lento lavorio della pioggia, del vento, del sole a smussare, a spandere colori nuovi, nelle macchie più scure su toni di giallo mai visti. Una terra nella padronanza di sé che racconta una storia mostrando la faccia segnata, affatto banale, autentica. Nel silenzio di parole, tutto là ha voce. Parlano le crepe profonde delle gravine che ti afferrano il cuore e non lasciano la presa finché non tocchi il fondo. E i vecchi paesi incastrati nella pietra sulle cime dei monti a difesa di antiche genti assediate. E' successo anche altrove. Ma solo là gli umani hanno chiesto ospitalità alla roccia, si sono adattati ai suoi spazi lasciandola respirare, in un abbraccio di vita comune. Le case, le strade, le piazze, i luoghi di culto confusi con le sporgenze e le cavità della pietra, come se neanche un sasso fosse stato spostato staccato. In cima, ancora montagna, con la testa intatta sopra le costruzioni a ribadire il primato del durevole sulla fugacità della storia. E parlano i suoni del vento sulla pianura coltivata che nessuno abita. I vecchi paesi là non si distinguono in alto e basso. Sono rimasti dov'erano, non sono scesi. E' stato in un giorno di tempo incerto che ho visitato il luogo che ancora racconta del passaggio del suo più famoso confinato. Nel percorso di andata la strada si è inoltrata tra i sinuosi calanchi, giganti di argilla dorata, dalle morbide forme arrotondate. Li avevo già visti da lontano. Adesso ci passavo in mezzo, quasi a poterli toccare quei signori di un altro mondo, plasmati da un vento caldo e carezzevole. Se la natura si è data i suoi altari, quello è uno dei luoghi dove si può essere presi dalla vertigine del sacro. Poi la segnalazione del paese. Si arriva da un'unica strada arrampicata lungo tornanti che lasciano intravedere squarci sempre diversi. Una scenografia che si impreziosisce a ogni curva per preparare lo spettatore al gran finale. Ma non si può essere preparati per concepire possibile quello che si vede all'arrivo. Chi per primo si è rifugiato lassù ne avrà avvertito la presenza, prima ancora di vederla. Ed eccola, la gravina che delimita la costa del monte e le prime case. Il paese è poggiato su una lingua di falsopiano che sale e scende e segue le curve della profonda bocca di roccia. La strada principale gli corre a fianco. Nella sua magnificenza è come se la gola avesse teso il palmo della mano per accogliere i primi abitanti del luogo. Sta lì, intatta nella sua inaccessibilità a due passi dalle case che si sono adattate al suo profondo, a misura di un tempo arreso allo scorrere di una vita come trattenuta. L'umidità crea un velo di condensa che ne copre le pareti. Il vapore parte dalla parte alta e degrada fino all'orlo che fa d'appoggio alla strada. In trasparenza, le sue morbide volute. Come il sipario chiuso prima di una rappresentazione quaresimale. Forse per il brutto tempo c'è silenzio. O forse chissà. Poche persone in giro. Davanti alle vecchie case di pietra solo anziani, donne soprattutto. …Buongiorno…Buongiorno.., con crescente imbarazzo per l'invasione della loro quotidianità. Guardano appena, per quanto possono interessare degli estranei che in mezz'ora hanno già esaurito la visita, se ne vanno e racconteranno di aver visto la casa dove è vissuto Carlo Levi. Ormai piove ma proseguo perché in quei dislivelli del terreno pezzi di paese mi sono apparsi come appesi a mezz'aria. Bisogna inoltrarsi per capire la ragione di quel effetto ottico. Pochi passi per raggiungere l'altro fianco e scoprire i bordi di una seconda gravina. Più su tutto, la strada, le case, l'appoggio della terra finiscono nel vuoto. Un paese sospeso. Se non avessi incontrato quegli sguardi pazienti e le tracce evidenti della fatica umana, avrei potuto pensare alla suggestione di qualche leggenda contadina, di quelle che alleggeriscono la mente e confondono il linguaggio e le corrispondenze dei sensi. Le sole capaci di dare significato all'osti-

nazione di esistere in tanta indecisione. Ma già sapevo che niente di quello che avevo visto mi sarebbe stato leggero da portare, per quanta forza liberasse quella atmosfera incantata. Nella parte bassa trovo gli edifici dedicati alla memoria di Carlo Levi. Moderni, curati, fuori contesto, più a beneficio dei turisti che del racconto della terra dove non è mai arrivato né Cristo, né il tempo, né la speranza. Scendo a valle scontando il disagio per aver violato l'intimità del luogo con la mia estraneità senza licenza. Porto via il mio ingombro dagli occhi senza curiosità dei pochi abitanti del paese, diventati oggetto di interesse solo perché in quel nido di aquile c'è stata deportata una persona famosa... E' bella, mi avevano detto, se vai laggiù devi andarci a Matera. Ai vecchi abitanti hanno costruito case vere e i Sassi sono diventati un museo a cielo aperto… Sono andata, con animo impaziente come si va a un appuntamento di vecchia data. Prima di entrare nel suo cuore antico la città offre bellezza e storia narrata sulle facciate di cattedrali e palazzi. Di più, di meno che in altri luoghi di ricchezza di forme dell'arte. Poi un'apertura delle mura accanto a una porta di accesso alla parte più vecchia offre la visuale a qualcosa di insolito. Lo sguardo sprofonda nel lembo iniziale di un'enorme gravina che gira più in basso. Se ne vede il fondo con le pozze appena accennate di un torrente asciutto. La costa di fronte è brulla, punteggiata di bianco di roccia viva e di nero delle tante bocche delle grotte. Qualcosa nella percezione comincia a cambiare. Dalla porta si entra e edifici possenti ancora confondono e sviano l'attenzione. La città tarda a mostrare quello che contiene il suo ventre. Poi, dopo il Purgatorio, la chiesa consacrata alla morte, accanto al moderno Museo, un muretto a parapetto cinge la strada. Un affaccio imprudente. Di sotto il groviglio dei Sassi, uno sulla testa dell'altro, accecanti nella luce impietosa, dominati da un roccione e una croce. Non ha senso quello che vedo. Non è un'immagine reale, è uno spasimo delle viscere, uno scherzo della mente. Appare inavvertita senza risparmio di particolari, a tramortire, come visione del vero. Cos'è? Vaga nel cervello alla ricerca di un codice che sappia nominare, infine entra nella parte più antica e si posa a combaciare sull'impronta giusta. In bocca sale il sapore della pena di vivere per i paganti il pedaggio di tutti. Comincio a riconoscere. La città mi parla ed è anche di me che dice. Sono dunque arrivata dove sarei dovuta tornare da tanto tempo? Come pensavo di sapere da così lontano? Avrei detto di non averla mai vista, eppure somiglia a mia madre, alla fatica che ho respirato dentro di lei, agli scatti di amor proprio ferito, al travaglio con cui mi ha dato la vita. Somiglia a quello che, dal primo sguardo posato, per me sarebbe stato il modo di guardare il mondo. Nei momenti di maggior sfinitezza un'eco mi aveva sempre portato nell'aria questo stesso sapore di antica pazienza, di ingiustizia senza rimedio, di sorte matrigna. Quella che colpisce senza ragione, né malevolenza, solo perché in un mondo dispari a qualcuno deve toccare. Perché proprio a loro? Guardo e gli occhi sovrappongono immagini di ricordi che non pensavo di avere. Eppure già sapevo com'era quando nessuno veniva qui in visita. Riconosco in quei pertugi presenze di un'umanità offesa tanto da farsi lichene che trattiene il respiro sulla nuda roccia. Il muoversi guardingo di figure smagrite, come raccolte a difesa, vestite di scuro, gli occhi smarriti. Come quando la sopravvivenza, anche a fiato ridotto, è un niente e un buco nella roccia si fa tana all'apertura di caccia. La giovane guida ci indica i luoghi di culto rupestri, il sistema domestico di drenaggio dell'acqua, le mangiatoie, le rimesse dei prodotti, il ricovero degli animali, quello di intere famiglie. Tutto e tutti insieme, nel cavernoso ventre di pietra. Disfacimento ai margini della modernità di una antica civiltà contadina troppo ammutolita per dare cenni di sé ma anche troppo disincantata per fornire alibi a chi non poteva non sentirne il lamento. …Adesso vengono anche gli americani e vogliono visitare il monte della passione di Nostro Signore. L'hanno visto in un loro film girato da queste parti ed è difficile convincerli che qui Cristo non è venuto ad alleviare il peso di qualche croce… La visita si ferma davanti alle transenne della parte ancora inagibile. Bisogna andare al di là della gravina per vedere tutto. Si sale la collina di fronte. Poi si scende lungo un'altura che degrada tra rocce bucate a caverne e una vegetazione brulla. La città antica è là, in tutta la sua estensione appoggiata al bordo della voragine. Il vento adesso è più forte o forse è altro il motivo del freddo che sento. Inimmaginabile una simile crudele bellezza, come solo l'umano patire può suggerire agli occhi del cuore. Da lassù sono a vista anche i tuguri della parte più bassa della città, fin all'ultimo anfratto prima del declinare del monte nel precipizio. La parte più povera, rimasta com'era. Non è miseria. E' il nulla, una colpa, un castigo. E' l'altro da tutto, da distogliere lo sguardo per non lasciarci la ragione. E' una lama di rimorso oltre tutto il tempo a venire. E' uno di quei luoghi al mondo in cui diventare grandi è l'unica realizzazione concessa ai sopravvissuti. (Tratto da “Perchè io, perchè non tu” DeriveApprodi, di Barbara Balzerani)

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L’eco della sorte matrigna

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Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

Il libro - “Fantasmi vesuviani” Felice Piemontese racconta Albino Pierro

QUANDO nelle redazioni dei giornali cominciò a circolare la notizia che un poeta lucano - sconosciuto anche a molti dei cosiddetti “addetti ai lavori” - era candidato al Nobel, e che non si trattava di uno scherzo, cominciarono subito le illazioni. Albino Pierro, questo il nome del poeta, in quanto lucano non poteva non essere un protetto di Emilio Colombo, allora potentissimo esponente della Dc, più volte ministro e presidente del Consiglio, e soprattutto per lungo tempo ministro degli Esteri, in grado dunque di influire sui giochi diplomatici che concorrono all'assegnazione del premio. Purtroppo, nei giornali si ragiona così. In più, c'era una diatriba a Stoccolma sulla gestione dell'Istituto italiano di cultura della capitale svedese, e soprattutto c'erano le attese del poeta fiorentino Mario Luzi, molto più noto di Pierro, e da molti anni in lista d'attesa per il premio che, piaccia o no, ancora è considerato il massimo coronamento di ogni “carriera” letteraria. Si formarono dunque, come vuole la tradizione italica, due partiti contrapposti, anche se fortemente squilibrati. Naturalmente, tra i contendenti giornalistici, nessuno aveva mai letto una sola poesia né di Luzi né di Pierro. Luzi aveva dalla sua ciò che si definisce “l'aura”: una lunga e rispettabile carriera, riconoscimenti prestigiosi, era insomma un “poeta laureato” che mancherà il Nobel ma diventerà almeno senatore a vita, come Montale. Un uomo e un letterato più che rispettabile, dunque (e oggetto, nei suoi ultimi anni, di odiosi attacchi da parte della destra politica, il che ne aumenta la statura “civile”), ma che, debolezza imperdonabile, non esitò a scadere nel grottesco invocando dalle colonne del “Corriere della Sera” l'apertura di un'inchiesta giudiziaria sulla vicenda, una “tangentopoli poetica”(all'epoca i giudici milanesi di “mani pulite”erano gli uomini più popolari d'Italia e non c'era nessuno che osasse prendere posizione a favore dei politici ladroni a cui oggi s'intitolano strade e si dedicano monumenti) che avrebbe dovuto far luce sullo “scandalo”. Per fortuna, un poeta, in Italia, nessuno lo prende sul serio (e non solo quando dice assurdità) e l'incongrua proposta cadde nel vuoto. Mi appassionai al “caso” e cercai di ricostruirlo correttamente, raccogliendo tutte le testimonianze disponibili e interpellando “la pietra dello scandalo”, il povero Pierro, che non ci dormiva la notte per la rabbia che le accuse gli provocavano. Nativo di Tursi, paese tra i più antichi e remoti della Basilicata, da molti anni trasferito a Roma dove aveva insegnato nei licei, Pierro aveva pubblicato numerosi libri in lingua, non memorabili, fino al momento in cui aveva scelto di esprimersi in tursitano, un dialetto che non aveva mai conosciuto codificazione scritta, e che, come avrebbe scritto poi uno studioso di dialettologia, “possiede i caratteri del neolatino addirittura protostorico della più lontana Basilicata”. Pierro riusciva a indicare addirittura il momento preciso della sua decisione: il 23 settembre del 1959, quando, tornato a Roma da un viaggio nel paese natale, aveva vissuto con particolare angoscia il momento del distacco da quella che sempre più sarebbe diventata per lui “la terra del ricordo”. E quel ricordo, che dominava la sua interiorità, “chiedeva di essere tradotto in canto”, in maniera diversa dal passato, con una lingua capace di cogliere i moti del sentimento, le risonanze più profonde della coscienza, i trasalimenti dell'esistere. E quanto all'inventio, in senso tecnico, del tursitano, si trattò - nell'assenza completa di modelli - di “elaborare ex novo un sistema fonetico-grafico coerente ed organico”. Nacquero libri come 'A terra d'u ricorde, pubblicato nel 1960, I 'nnammurète, del '63, Nd'u piccicarelle di Turse, del '67 e tanti altri, che certo furono ignorati nelle redazioni dei giornali, ma suscitarono l'interesse di molti critici, a cominciare da quello che era allora il più illustre di tutti, Gianfranco Contini, che a Pierro dedicò pagine importanti, sottolineando che “questa poesia è certo in dialetto, anzi il dialetto più dialetto che si possa immaginare, ma il suo contenuto non è dialettale”. Contini parlava di “poesia materica”, fatta - come ebbe a dire un altro scrittore oggi piuttosto dimenticato, e cioè Antonino Pizzuto, di “rapsodie, idilli squisiti, stabili contrappunti tanatologici” nati in lucano “come la nona di Beethoven è in re minore”. Insomma, un poeta - Nobel o non Nobel - con tutte le carte in regola, a cui io pure avevo dedicato largo spazio in una grande inchiesta sulla poesia in dialetto, fatta nel 1980, credo, per “Panorama”, che allora era un settimanale più che rispettabile. Lo incontrai per la prima volta in occasione di un incontro dedicato appunto alla sua poesia, all'Istituto italiano per gli studi filosofici. Alto, segaligno, modestamente vestito, sembrava appena uscito da un “Circolo dei galantuomini” di uno dei paesi del Sud. Parlava della sua poesia con vigore, con la consapevolezza di chi sa che sta facendo una cosa importante e vuole che anche gli altri ne siano convinti. Da quel primo incontro, e dagli articoli che scrissi, nacque un'amicizia forte, intensa, nonostante la notevole differenza di età e di esperienze poetiche. Mi faceva quasi ogni giorno, da Roma, telefonate che duravano ore (e che mi aiutarono molto a superare un momento assai diffi cile della mia vita). Qualsiasi accenno alla querelle che lo aveva coinvolto lo faceva andare su tutte le furie: diceva di avere a stento conosciuto Colombo, di non averlo mai frequentato, e riservava i suoi sarcasmi al “vate fiorentino” (Luzi). In realtà, penso che, nonostante le apparenze (e una sciocca diceria che lo riguardava, come aveva riguardato Praz in anni precedenti) fosse molto abile nelle pubbliche relazioni, ed era riuscito a farsi tradurre in Svezia da uno dei maggiori italianisti scandinavi. Se poi ci sia stata qualche “spinta” della politica non lo so, e non m'interessa. Per me, era un grande poeta i cui versi avevano un'eco particolare, dal momento che il suo tursitano non è molto diverso dal dialetto pugliese della mia prima infanzia (“Schitte chi nun c'è cchiù , /si, com'a nnùie, avèrete nu specchie, / nun le cugghièrete u scante / di si truvè cchiù vecchie”), e un amico generoso (quante volte, dopo la prima mezz'ora di interurbana, gli ho chiesto “Albì, ma il telefono non lo paghi?”), disposto anche ad ascoltare, oltre che a parlare di se stesso, come normalmente fanno i poeti. Era sempre lui a chiamare, tanto che, non sentendolo da diversi giorni, me ne meravigliai e mi affrettai a chiamarlo io. Era il 23 marzo del 1995, e mi dissero che era morto quella mattina stessa, in una clinica romana dov'era stato ricoverato alcuni giorni prima. Tratto da “Fantasmi vesubiani” di Felice Piemontese (Hacca)

le interurbane

ROMANE

E’ uscito in libreria il 25 settembre “Fantasmi vesuviani” (Hacca, 120 pagine, 12,00 euro) di Felice Piemontese. Anticipiamo un capitolo su Albini Pierro

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Eventi&Persone

La settimana internazionale della Ricerca “La razionalità imperfetta: emozioni, intuizioni e decisioni” Martedì un simposio a Matera tra Edgar Morin e Mauro Maldonato

MA CHE COSA

CI SPINGE

A FARE QUESTA O QUELLA

SCELTA? Silvia Dell’Orco

Non siamo onniscienti e le nostre decisioni non sono ottimali da quelle più banali (cosa compro?) a quelle che segnano la vita

di SILVIA DELL’ORCO ENTRA nel vivo a Matera la Settimana Internazionale della Ricerca. Martedì 29 a partire dalle ore 15:00 vi saranno due eventi di grande rilievo scientifico e culturale: un simposio dal titolo “Della razionalità imperfetta. Emozioni, Intuizioni e decisioni”, con studiosi nazionali e internazionali; e un dialogo tra Edgar Morin e Mauro Maldonato dal titolo “Per un pensiero mediterraneo”, entrambi all'Auditorium del Conservatorio E. R. Duni. Madrina di queste ed altre iniziative materane sarà Silvia Dell'Orco, dottoranda dell'Università di Macerata ed ex matricola dell'Ateneo lucano. Alla Dell'Orco - studiosa di neuroscienze cognitive, che a soli 25 anni ha già il suo attivo pubblicazioni su riviste internazionali e lavori per importanti case editrici italiane e anglosassoni - chiediamo di spiegare il senso di queste iniziative. Lei si occupa da tempo di processi decisionali e di questioni relative ai limiti della razionalità al confine tra psicologia ed economia. A che punto è la ricerca su questi temi? Innanzitutto, mi lasci dire che è per me un onore far parte del gruppo che anima la 'Settimana', iniziativa che cresce di anno in anno quanto a partecipazione e ampiezza di dibattito sulle questioni più sensibili della ricerca contemporanea. I temi della prima giornata materana - in particolare lo studio dei processi decisionali e della razionalità umana - rappresentano un ambito di ricerca ricco e complesso: non solo perché coinvolge le principali sfere della mente umana (percezione, memoria, attenzione, ragionamento, intuizioni, emozioni etc.), ma anche perché questi temi interrogano da sempre filosofi, economisti, psicologi, matematici. Da che mondo è mondo, decidere è l'attività più importante del comportamento umano. Pensi a quante decisioni hanno accompagnato il viaggio dei nostri antenati sino a noi! Senza questa capacità

a sinistra Mauro Maldonato a destra Edgar Morin

tipicamente umana, l'evoluzione della nostra specie sarebbe stata impensabile. Ogni giorno prendiamo innumerevoli decisioni, dalle più banali - come acquistare un prodotto oppure un altro, vedere o meno un certo film, etc. - fino a quelle che hanno conseguenze decisive per la nostra vita: scegliere una facoltà universitaria, comprare una casa, investire il proprio danaro, etc. Cosa dicono in proposito le scienze cognitive? Negli ultimi '50 anni gli psicologi hanno dimostrato sperimentalmente che non esistono decisioni perfette e che la nostra razionalità è piuttosto limitata. In questo senso, a differenza di quanto ritenevano gli economisti neoclassici, l'uomo non è in grado di formulare decisioni ottimali. Soprattutto, non è onnisciente. Peraltro, nelle sue scelte le emozioni svolgono un ruolo cruciale. Sul piano filosofico, la critica alla razionalità assoluta è venuta anche da

“Ripensare i comportamenti umani alla luce di una nuova alleanza tra natura e storia”

pensatori come Edgar Morin, che ha evidenziato come sia sbagliato ridurre la razionalità alla logica. Al di là di questo elogio della “razionalità imperfetta”, che relazione ha tutto questo con la vita quotidiana? Non si tratta di semplici speculazioni filosofiche. Che la mente sia altro da una macchina razionale ha conseguenze pratiche. Ad esempio, al supermercato non scegliamo un prodotto con fredda razionalità, ma sotto il condizionamento della pubblicità. Sembra che il ruolo della pubblicità sia rendere irrazionali le nostre scelte. Come ha ben chiarito Nicolao Bonini nel libro che presenteremo martedì (Il sesto senso, Il Sole 24 ore, 2009), la psicologia sperimentale ha restituito dignità scientifica alle emozioni, all'intuizione, al 'sesto senso' e a tutti quegli elementi che si è ritenuto a lungo svalutassero la perfezione della ragione. La nostra epoca ha molto rivalutato le emozioni. Che ruolo hanno queste nelle decisioni quotidiane? Che le emozioni condizionino le decisioni, spesso a scapito della ragione, lo sappiamo da tempo. Oggi, però, ne comprendiamo meglio l'importanza. Le neuroscienze cognitive stanno chiarendo il loro impatto anche sulle scelte che richiedono

calcoli accurati. Ad esempio, lei si sorprenderà nel sapere che gli investitori di Borsa sono irrazionali quanto i concorrenti dei quiz televisivi (entrambi hanno un'avversione tremenda alle perdite). Infatti, se fossero agenti così razionali investirebbero tutti nelle azioni. Ma così non è. Del resto, come spiegare la popolarità delle obbligazioni a basso rendimento? La risposta è che tutti noi anziché prendere decisioni sulla base di tutte le informazioni statistiche rilevanti, ci lasciamo guidare da stati emotivi cercando sicurezza in prodotti finanziari come Bot e Cct. In breve, è come quando, di fronte ad una moltitudine di gusti di gelato finiamo per scegliere quelli che ci piacciono di più, sempre gli stessi. In due parole, quale è il messaggio che volete dare con la giornata di oggi? Il messaggio è che il comportamento umano è un complesso sistema adattativo e non predeterminato; e che dovremo ripensarlo alla luce di una nuova alleanza tra “natura e storia”. Questo sarà necessariamente un compito interdisciplinare. Certo, nulla garantisce che questo sforzo sarà coronato da successo, ma credo che attraverso il lavoro duro ed entusiasmante della ricerca scientifica saremo in grado, in un futuro molto prossimo, di formulare previsioni e dimostrarle

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L’esperto - Francescopaolo Lobuono Regimi alimentari e diete fra luoghi comuni e falsi “guaritori”

la misura è

di FRANCESCO PAOLO LOBUONO LA sempre maggiore consapevolezza dell'importanza che una giusta alimentazione assume per la nostra salute suscita, in molte persone, il desiderio di conoscere, in modo chiaro e attendibile, le correlazionifraunadieta correttaeilbenesserepsico-fisico. Troppo spesso, si sente parlare, oserei dire abusare, del termine DIETA. Si assiste ad un bombardamento incontrollabile di notizie ed è veramente ostico districarsi in questa giungla di informazioni spesso fantasiose e contraddittorie, frequentemente divulgate da fonti improbabili e da libere interpretazioni. Peraltro il ritorno dalle vacanze, dopo le scorribande notturne, abbondantemente innaffiate da alcool e bevande ipercaloriche, ripropone questo tema a furor di popolo. E' il nostro fisico che ce lo impone con la ricomparsa di maniglie dell'amore, addomi abbondanti e batraciani e cosce non precisamente toniche. Tutto ciò malgrado digiuni estenuanti preparatori alla provacostume, scorpacciate di ''insalatone'' in quantità industriali tali da contribuire seriamente alla deforestazione del nostro globo terracqueo ed all'effetto serra; malgrado corse con tute, maglioni di lana (sotto il sole a 40°) e buste di plastica, come estremo tentativo di perdere quei chili di “troppo” sudando a profusione. Tutta fatica sprecata! Quegli accumuli di trigliceridi ricompaiono inesorabili e spietati nei punti che più odiamo… “dottore, cosa devo fare…. Non mangio niente ed ingrasso… sembra che anche l'aria mi faccia prendere peso..” Quante volte avrete ''aggredito'' il vostro medico curante con queste infelici affermazioni… prendendo in giro prima di tutto voi stessi. Forse è il caso di fermarsi un attimo e cominciare a capire, a scoprire, come funziona il nostro corpo. L'essere umano è la macchina più complessa che conosciamo, risultato di una selezione genetica che ci ha permessodi sopravvivere a carestie, glaciazioni e pandemie ben peggiori dell'influenza asiatica o suina… Iniziamo con oggi un percorso che ci porterà a comprendere meglio le dinamiche che si sviluppano dietro l'alimentazione dell'essere umano e questa rubrica vuole costituire uno strumento in grado di rispondere agli interrogativi, ai dubbi, alle perplessità di ogni lettore che desideri impostare la propria dieta su principi scientificamente corretti. Prima di tutto, cosa succede al nostro corpo dal momento incui adocchiamo del cibo fino a quando lo espelliamo? Partiamo dalle origini… La parola dieta deriva dal greco Dìaita "modo di vivere", stile di vita per la precisione, e pertanto attiene a quello che riguarda il modo di condurre la nostra esistenza. In medicina per DIETA intendiamo l'insieme degli alimenti solidi e/o liquidi che tutti gli esseri viventi, esseri umani compresi, assumono abitualmente. Provate a digitare la parola dieta in un

qualsiasi motore di ricerca in Internet e scoprirete che esistono più di 29 milioni di articoli o siti che parlano di questa problematica (questo solo se cerchiamo siti in italiano). Emerge chiaramenteche dietroquesta parola si nasconde un business immenso. Esistono centinaia, forse migliaia di approcci dietetici con il solo fine di perdere peso, ma la realtà è che molti sono i millantatori di miracoli. Una semplice considerazione può farci intendere quanto sia importante un approccio razionale e soprattutto reale al problema della dieta: ogni soggetto obeso non nasce tale ma lo diventa, molto spesso nel corso di anni o decenni. L'accumulo del peso è un problema che si instaura subdolamente e lentamente nel corsodi anni per cuiè impensabile immaginare di distruggere, nel giro di settimane o pochi mesi, quello che il nostro corpo ha impiegato anni per costruire. Spesso leggiamo articoli proposti da autorevoli esperti i quali affermano, senza tema di smentita, che ogni dieta deve essere caratterizzata da un regime alimentare equilibrato e uno stile di vita corretto. Asserzione senza ombra di dubbio valida, ma la domanda fondamentale e basilare è: cosa si intende per regime alimentare equilibrato? A tutt'oggi, dopo anni di studi personalmente approfonditi, sinceramente non riesco a coglierne il reale e, soprattutto, sostanziale significato. Negli anni '80 e '90 tutta la letteratura scientifica in materia didietologia eraconcorde nell'affermare che l'unico regime alimentare valido ed equilibrato era rappresentato dalle diete povere di grassi, ma ricche in carboidrati. Tale regime alimentare si basava sul concetto (rivelatosi in seguito fallace) che meno grasso si introduce (con il cibo) e meno grasso si produce (sottoforma di accumuli di grasso). Venne costruita, infatti, la cosiddetta "piramide alimentare" la quale poneva alla base di tale piramide le graminacee come alimento equilibrato, povero in grassi, ricco di fibre: in pratica la panacea per tutte le problematiche derivanti dalla dieta. Peccato che, dopo soli 10-15 anni, la stessa commissione ha sottoposto a profonda revisione la piramide alimentare contravvenendo ai propri principi. La pasta, il pane, il riso, il mais, le patate, per il fatto stesso che contengono molti zuccheri, rappresentano unalimentonon piùequilibrato,alpunto che sono scesi nella classifica degli alimenti da privilegiare. Ogni essere vivente,per sopravvivere e svolgere qualsiasi attività psicofisica, consuma energia (misurata in chilocalorie). Tale consumo energetico deve essere necessariamente reintegrato attraverso l'introduzione di alimenti ed acqua. Se si reintegrano meno energie, attraverso la dieta, di quante se ne consumano parleremo di dieta dimagrante. Da molti anni, purtroppo (ed il problema sembra ingigantirsi quotidianamente), dimagrire è diventato sempre di più il sinonimo di "perdita di peso" e di conseguenza anche

la bilancia è diventato l'unico arbitro di questo problema. Persino indici come il BMI (Body Mass Index) utilizzati, tra l'altro, anche dall'organizzazione mondiale della sanità qualiparametri di riferimento per l'individuazione dei soggetti normopeso o sovrappeso, cercano di individuare, attraverso il rapporto fra peso e l'altezza, quale sia il giusto peso. Vedremo, nel corso del nostro percorso, che il BMI rappresenta un indice inattendibile nel predire quali soggetti siano più “a rischio” di eventuali patologie associate all'obesità. Il nostro peso rappresenta la somma di tutte i componenti che lo formano: ossa, muscoli, grasso, sangue, tutti gli organi interni quali intestino, fegato, polmoni, cervello e così via. Quando si assiste ad una perdita del peso la domanda più importanteda porsiè qualedi questicomponenti èdiminuito. Percomodità descrittiva, e semplificando il tutto in modo da rendere comprensibile il discorso, possiamo affermare che i componenti che determinano il nostro pesopossono essere fondamentalmente divisi in tre parti: 1) acqua corporea 2) massa magra 3) massa grassa. Col termine "acqua corporea" si intendonotuttii liquidipresentiall'internodel nostro organismo: sangue, saliva, lacrime, secrezioni intestinali, urina e l'acqua che introduciamo con una dieta. Chiaramente l'acqua rappresenta tutto o una parte di questi liquidi e può trovarsi sotto forma di tre stati: acqua libera, acqua legata ad altre molecole e acqua legata, intrappolata nei tessuti. Per "massa grassa" intendiamo tutta la componente grassa che caratterizza il nostro corpo. È bene ricordare che il grasso presente nel nostro corpo non è solo quello, per così dire, "di accumulo" conseguenza cioè dell'introduzione di una quantità di cibi superiore a quella che riusciamo a metabolizzare. Esistono altre forme di grasso che non sono soggette a variazione con la dieta e che svolgono un ruolo essenzialenella sopravvivenzadi ogniessere vivente. Per "massa magra" si intendono tutti quei tessuti presenti nel nostro organismo che non sono formati fondamentalmente da grasso (muscoli, cuore, parte delle ossa, intestino, legamenti, tendini, cartilagine, eccetera). Il peso del nostro corpo (quello per intenderci che possiamo evidenziare salendo sulla bilancia) è pertanto formato dalla sommatoria di tutti questi componenti. Pertanto, in caso di perdita di peso, fondamentale risulta essere capire quale, di uno o più dei tre componenti, è diminuito. Molte delle formule e metodi empirici utilizzati in letteratura scientifica (compreso il succitato BMI) hanno proprio questo inconveniente: non possono individuare se il calo/aumento di peso dipende da una diminuzione/aumento dell'acqua corporea o della massa magra, invece che della massa grassa (unica componen-

te che dovrebbe diminuire). Un concetto pertanto basilare da ricordare ogni istante è che dimagrire non significa perdere peso ma perdere solo massa grassa. Sudare certamente induce unaperdita di peso, ma si perdono solo liquidi che vengono reintegrati al massimo entro 24-36 ore. Se sudare servisse a dimagrire, cioè a perdere esclusivamente massa grassa, allora basterebbe stare tutto il giorno al sole durante l'estate per diventare dei figurini. Sempre più spesso invece assistiamo, specie per i programmi di dimagrimento più irrazionali, a perdita di peso che riguardano non solo la massa grassa (vero ed unico obiettivo di ogni programma per la riduzione del peso), ma anche e soprattutto della massa magra e dell'acqua corporea con gravi ripercussioni sulla salute del soggetto. Bisogna assolutamente diffidare di tutti quei programmi di dimagrimento rapido(diete fai-da-te,diete dissociate, centri di dimagrimento rapido, istruttori di palestre improvvisatisi nutrizionisti, consigli dell'amico/a, eccetera). Quello che tutti devono realizzare, nel

momento stesso in cui intendono intraprendere una dieta dimagrante, è che la DIETA è a tutti gli effetti un atto medico e che pertanto necessita di una valutazione attenta, rigorosa e ponderata sulla scorta di un'adeguata visita medica ed accertamenti clinici, strumentali e di laboratorio eventualmente necessari. Fatta questa doverosa e opportuna premessa, troppo spesso sottovalutata o ignorata, cominciamo ad analizzare perché il nostro corpo "ingrassa" (tralasceremo nel nostro discorso le forme di obesità da patologie associate che rappresentano un capitolo a parte). In termini di base, quindi, noi ingrassiamo perché introduciamo più energia di quanta ne consumiamo o perché introduciamo alimenti che non rappresentano il tipo di dieta consono all'essere umano (quest'ultimo aspetto verrà approfondito in maniera analitica in successive rubriche). Quello che ci serve è un buon esempio: immaginiamo un grande lago caratterizzato dalla presenza di un fiume che vi immette acqua (fiume immissario) e da un fiume che prende origine dal lago (fiume

emissario). Il lago rappresenta il nostro corpo, il fiume immissario rappresenta il fabbisogno calorico di cui il nostro corpo ha bisogno per sopravvivere e svolgere tutte le attività quotidiane (dormire, lavarsi andare al lavoro, svolgere ogni attività fisica e/o psichica, ecc.), ed il fiume emissario rappresenta quello che noi effettivamente consumiamo in termini di calorie ogni giorno. Come tutti sanno ogni lago ha la capacità dimantenere un suo livellomedio di profondità, per così dire in equilibrio, in quanto, se aumenta la portata del fiume immissario, aumenta di conseguenza anche la portata del fiume emissario conservando cosi lo stato di equilibrio. Se ipoteticamente chiudessimo, ad esempio tramite la formazione di una diga, il fiume emissario, accadrebbe che il lago tenderebbe "ad ingrossarsi" al punto da poter straripare rompendo gli argini. Esattamente il contrario accadrebbe se ponessimo una diga sul fiume immissario: illivello di acqua del lago comincerebbe a diminuire a tal punto che non sarebbe in grado di fornire acqua al fiume emissario determinandone per-

mo quando ci alimentiamo. Tale spesa energetica varia a seconda del tipo di alimento che noi introduciamo: consumiamo molta più energia per digerire le proteine (per ogni 100 kcal di proteine ne spendiamo 20-25 solo per digerirle), rispetto ai carboidrati (15-20 kcal per ogni 100 kcal di carboidrati che introduciamo). Per digerire i grassi consumiamo in proporzione molto poco (per ogni 100 kcal di grassi ne spendiamo solo 3 kcal per digerirle). Quindi, in definitiva, il peso del nostro corpo è il risultato della differenza tra l'energia che introduciamo (sotto forma di cibo) è quella che consumiamo nello svolgere ogni attività psicofisica della nostra vita. Tale differenza prende il nome di bilancio energetico: se tale bilancio è positivo significa che introduciamo più calorie di quante ne spendiamo e queste calorie in eccesso, se non utilizzate nell'immediato, vengono immagazzinate nel nostro organismo sotto forma di grasso, glicogeno (forma di accumulo dello zucchero nel nostro corpo) e proteine. Un bilancio energetico negativo, invece, sta ad indicare che introduciamo meno calorie di quanti ne consumiamo. Per compensare questo divario il nostro corpo dovrà necessariamente cominciare a distruggere una o più forme di immagazzinamento (grasso, glicogeno, proteine) per trasformarle in carburante da utilizzare per colmare tale differenza. Pertanto la prima regola per perdere peso è questa: noi dobbiamo o introdurre meno calorie di quante ne consumiamo o, mantenendo un regime attuale di introduzione di cibo, dobbiamo consumarne di più mediante incremento dell'attività psicofisica. La seconda regola ci porta inevitabilmente a discutere della qualità del cibo che noiintroduciamo.A paritàdicalorieintrodotte con il cibo, la qualità degli elementi che compongono la nostra dieta incide in maniera fondamentale sulla percentuale dei tre componenti di base del nostro corpo (acqua corporea, massa grassa, massa magra). Come già anticipato prima, la qualità del cibo che introduciamo sarà oggetto di successive rubriche. Riprendendo il discorso inizialmente avviato, lo scopo di ogni dieta dimagrante deve essere esclusivamente quello di far perdere al soggetto massa grassa. Ma come facciamo noi a capire quanta massa grassa è presente in un essere umano e quanta ne dovrebbe perdere? In primo luogo abbiamo bisogno di sapere quanto consuma un essere umano in termini di energia (metabolismo totale) ogni giorno per svolgere tutte le attività confacenti al suo stile di vita. Come già ribadito in precedenza, il metabolismo totale (o spesa energetica) può essere considerato come la somma di tre componenti: metabolismo basale + metabolismo da svolgimento di ogni attività psicofisica + metabolismo per digerire il cibo che introduciamo. Mentre siamo in grado abbastanza agevolmentedi calcolarel'energia necessariaper lo svolgimento di ogni attività fisica e per digerire il cibo che introduciamo, notevoli difficoltà presenta il calcolo del metabolismo basale. Da diversi anni la ricerca ci ha dato una mano d'aiuto notevole mediante l'introduzione di uno strumento particolare denominato impedenziometro. Questo strumento consiste fondamentalmente in un generatore di corrente che viene applicato al soggetto di cui si voglia misurare il metabolismo basale. Come tutti sanno l'acqua è un ottimo conduttore della corrente mentre il grasso è un ottimo isolante. Applicando degli elettrodi (che trasmettono una corrente a bassissimo voltaggio, tale da non poter neanche essere avvertita dal soggetto) ad una parte del corpo umano e misurando, attraverso l'applicazione di altri due elettrodi in un'altra parte del corpo, quanta resistenza incontra questa corrente nel suo passaggio attraverso il corpo, possiamo fornire un'ottima stima di quanto grasso è presente. Mediante calcoli abbastanza attendibili è possibile, inoltre, fornire una stima adeguata della quantità di acqua corporea e massa magra. Si sottolinea il termine''stima'' peril calcolodella massa magra e dell'acqua corporea, poiché il loro valore viene dedotto per differenza tra il peso totale del soggetto e la quantità di massa grassa misurata. Perché è così importante conoscere la quantità di massa magra e acqua corporea? Perché il loro valore ci fornisce una buona stima del metabolismo basale (cioè dell'energia che noi consumiamo in situazioni di totale riposo) in maniera abbastanza oggettiva. In letteratura scientifica esistono, però, anche metodi empirici (senza cioè l'utilizzo di strumenti quali l'impedenziometro) per calcolare il metabolismo basale. Uno dei metodi più comunemente utilizzati è quello di usare la seguente formula: Metabolismo basale nelle Donne = PESO (in Kg) x 22/die Metabolismo basale negli Uomini = PESO (in Kg) x 24,2/die Se ad esempio un uomo pesa 75 kg, a riposo, consumerà circa 1815 Kcal. Comegià affermato,sono metodiempiorici, che purtuttavia rappresentano un punto di partenza sul quale impostare il nostro fabbisogno calorico. Nelle prossime puntate continueremo la nostras disserzione sulla dieta.

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COLMA

tanto l'essiccamento. Il nostro corpo funziona esattamente nello stessomodo: se assumiamo più risorse caloriche (fiume immissario) di quante ne riusciamo a bruciarequotidianamente (fiumeemissario) ilrisultato sarà che tenderemo ad ingrassare aumentando di peso. Ancora peggio accade nel caso contrario: se introduciamo meno risorse caloriche di quante siamo in grado di bruciarne quotidianamente il nostro corpo tenderà inizialmente ad adeguarsi (diminuendo un po' alla volta la quantità di calorie bruciate), poi col tempo andrà a diminuire la potenza del motore che brucia queste calorie. In ultima istanza il nostro corpo puòarrivare a non bruciarepiù calorie (eufemismo per indicare la morte). Ma da cosa è rappresentato questo motore in gradodibruciare lecaloriecheintroduciamo? Ogni cellula del nostro corpo rappresenta una piccola porzione di quel motore: ci sono cellule che lavorano indefessamente e che continuamente bruciano energia (cervello, cuore, muscoli coinvolti nell'atto della respirazione, parte dell'intestino, le cellule coinvolte nel mantenimento dell'equilibrio termico, etc) e cellule che cominciano a bruciare, per così dire, dietro un nostro comando (i muscoli coinvolti nell'atto dello svolgere ogni attività fisica, parlare, pensare, etc). L'insieme di tutta l'energia consumata da ogni essere vivente prende il nome di metabolismo. In termini molto semplici ed esplicativi, possiamo definire il metabolismo come composto da tre componenti: una componente è determinata dalla somma dell'energia consumata dalle cellule "attive" a prescindere dalla nostra volontà, le cosiddette "cellule indefesse" e che viene definito metabolismo basale (per intenderci l'energia che consumeremmo se ipoteticamente rimanessimo a dormire per ventiquattrore senza muovere neanche un muscolo, in pratica l'energia che consumiamo per rimanere in vita) la seconda componente è determinata dall'energia che noi consumiamo per svolgere ogni attività psichica e fisica quotidiana. Questa seconda componente in realtà può essere ulteriormente divisa in due sotto componenti: l'energia che consumiamo durante lo svolgimento di ogni attività e quella che viene a consumarsi a seguito dello svolgimento di quella stessa attività. Perché dividere questa seconda componente in due fattori? Nell'intraprendere ogni attività fisica, ad esempio, il nostro corpo deve mettere in moto tutta una serie di meccanismi che devono soddisfare le aumentate richieste di energia (carburante) da parte dei muscoli, del cuore e del cervello. Per mettere in moto questi meccanismi il nostro corpo utilizza (oltre la volontà di voler eseguire l'esercizio fisico, e già questo rappresenta un dispendio energetico notevole considerando l'attività sedentaria dell'italiano medio) alcune sostanze tra le quali le più importanti sono l'adrenalina, la noradrenalina e gli ormoni tiroidei. La loro azione si esplica nello stesso istante in cui noi cominciamo a svolgere qualsiasi attività e soprattutto continua a manifestarsi anche dopo (fino a 24 ore) aver cessato questa stessa attività. Ciò significa che, anche dopo aver terminato l'attività fisica, il nostro corpo continua a bruciare più energie rispetto a prima di iniziare l'attività fisica. Provate a svolgere attività fisica intensa alle 22.00 o più tardi. Quando andrete a dormire vi accorgerete che, anche se stanchi morti e sfiniti fisicamente, non riuscirete ad addormentarvi facilmente. E' tutta colpa dell'adrenalina e noradrenalina prodotte a seguito dell'attività fisica che continuano ad essere presenti in notevoli quantità all'interno del vostro corpo. L'adrenalina è considerato in medicina l'ormone dell'aggressività: entra in gioco, tra l'altro, ogniqualvolta il nostro organismo si accinge ad avere una reazione di attacco o di fuga, preparando il nostro organismo alle aumentate richieste energetiche del nostro corpo. Tali reazioni, nell'uomo agli albori della storia, erano all'ordine del giorno (procacciarsi le prede, scappare da possibili predatori, arrampicarsi sugli alberi, etc.). Ilprogresso e la tecnologiahanno notevolmente ridotto la nostra attività fisica media giornaliera: è il prezzo (molto caro in verità) che paghiamo quotidianamente, in termini di salute, a madre natura Il nostro corpo è una macchina perfetta, o quasi, risultato di una selezione genetica che ci ha permesso di superare periodi oltremodo difficili e disagevoli e l'essere umano si è evoluto nel tempo procacciandosi il cibo per sola necessità, spesso disponibile solo a lunghe distanze e/o in quantità estremamente modeste. Oggi, invece, gli ipermercati, tutti i mezzi di trasporto, le radiotelecomunicazioni sono il risultato della civiltà e del progresso tecnologico che, se da un lato hanno migliorato qualitativamente il nostro stile di vita, dall'altro ne hanno ridotto notevolmente l'impegno psicofisico.Questo argomentosaràoggetto di una approfondita disamina in rubriche successive, così come tutti gli altri aspetti inerenti all'evoluzione della dieta nell'essere umano. Terza componente che determina il metabolismo totale del nostro organismo è rappresentata dall'energia che consumia-


Domenica 27 settembre 2009

La cucina

La cucina

di FEDERICO VALICENTI

Il progetto Osti custodi

Mangiare seguendo

Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5

il corso delle stagioni ( Osti custodi, segreti e ricette della cucina tradizionale italiana"Giunti editore) Ristorante Pezzolla di Isabella Romano via Roma 21 Accettura ( MT) 0835-675008

Tra i fornelli Funghi di Bosco: Dosi e preparazione: Funghi Misti di Bosco (Porcini, Finferli; Cardoncelli, Chiodini) grammi 250; Olio extravergine di Oliva “Maiatica” 50 grammi. Aglio 1 spicchio tritato; Prezzemolo; Rosmarino 1 rametto Sale q.b.: Caciocavallo Podolico a scaglie 40 grammi; Scamorza Podolica grattugiata 40 grammi; Tartufo Nero del Pollino (Scorzone) 1: procedimento In una padella versare l'olio e aggiungere, a freddo, aglio, prezzemolo e rosmarino, far imbiondire gli ingredienti e versare i funghi, portare a cottura aggiungendo, se necessario un po' d'acqua. Far bollire l'acqua, salare e versare le fettuccine, in una padella sciogliere una noce di burro podolico versare i funghi, lasciandone una parte per guarnire i piatti, immergere le fettuccine e spadellare aggiungendo la scamorza, impiattare e cospargere con scaglie di caciocavallo, servire aggiungendo ifunghi rimanentie scagliedi tartufo nero del Pollino.

I menù proposti seguono l'andamento delle stagioni e il legame con il territorio, secondo i più ovvi criteri del'vivere sostenibile' e soprattutto salutare. Il libro contiene anche consigli su come reperire i prodotti locali, quelli con un sapore autentico, non anonimo come quello a cui stiamo sempre più abituandoci acquistando cibi precotti e di quarta gamma. Un libro che insegna a mangiare bene spendendo poco. PRIMAVERA Melanzane e zucchine in pastetta; Cavatelli con asparagi; Cosciotto di agnello ripieno con patate al rosmarino; Crostata di ricotta. Melanzane e Zucchine in pastetta. Dosi e preparazione per 4 persone: Melanzane di Sant'Arcangelo 200 grammi; Zucchine di Sant'Arcangelo 200 grammi; Farina 00 di Stigliano 100 grammi; Uova fresche 2; Pecorino Canestraio di Moliterno 30 grammi; Lievito di birra _ di cubetto; Acqua minerale “Gaudianello”0,5dl Sale q.b.; Pepe q.b.; Olio extravergine di oliva 300 grammi. Tagliare a cubetti le Melanzane e le zucchine private della buccia e salare leggermente,lasciar sgocciolare(le melanzanepressarle leggermente tra le mani per eliminare l'eventuale parte amara), sciogliere un quarto di cubetto di lievito di birra nell'acqua minerale rompere le uova in una terrina aggiungere la farina e girare evitando di far rimanere grumi nell'impasto, aggiungere il pecorino continuando a girare, salare e pepare poi aggiungere le Melanzane e le Zucchine, lasciar riposare per circa un'ora coprendo la terrina con un canovaccio. Riscaldare l'olio ad una temperatura di centoventi gradi e versare il composto a cucchiaiate avendo cura di girare le polpette appena dorate. Servire caldo. Cavatelli con Asparagi. Dosi e preparazione per 4 persone: Farina di semola rimacinata di grano duro di Stigliano 320 grammi; Asparagi selvatici freschi 300 grammi; Pomodorini freschi 250 grammi; Aglio 1 spicchio; Foglie di basilico; Olio extravergine di oliva 60 grammi; Pecorino Canestraio di moliterno; Sale q.b.; Cavatelli preparazione: Versare la farina su un piano, formare un cratere al centro, versare l'acqua tiepida e sale e impastare. Quando l'impasto è pronto (fa le bolle) tagliare dei pezzi e fare dei cilindretti di pasta di circa un centimetro di lunghezza con un diametro inferiore al centimetro, ogni cubetto verrà incavato (da qui il nome cavatelli) con un dito tirandolo sul tavolo di lavoro. Sughetto preparazione:

Versarel'olioinuna padellaconlospicchio di aglio, lasciar dorare e versare i pomodorini spezzettati, aggiungere ilbasilico, il sale e lasciar cuocere per 10/15 minuti Pulire gli asparagi, recuperando solo la punta ed una parte di gambo più tenera, quando l'acqua, già salata, bolle, calare gli asparagi lasciando cuocere per circa 10 minuti, togliere gli asparagi dall'acqua e versare nella stessa i cavatelli, a cottura quasi ultimata, versare nuovamente metà degli asparagi poi scolare e spadellare con il sughettodi pomodorini in cuiavremo versato gli asparagi rimanenti, aggiungere del pecorino a scaglie e servire. Cosciotto di agnello ripieno. Dosi e preparazione per 4 persone: un cosciotto di agnello di circa un chilogrammo; formaffio pecorino Canestraio di Moliterno 200 grammi; Uova 2; Mollica di pane di Accettura 200 grammi; Sale q.b.; Pepe q.b.; Rosmarino fresco un rametto; Olio extravergine di oliva “Maiatica”150 grammi; Vino Aglianico del Vulture DOC Cantine di Venosa; Uva sultanina 20 grammi; Olio extravergine di Oliva 50 grammi. Preparazione ripieno: Rompere le 2 uova in una terrina, aggiungere il pecorino e la mollica di pane un filo d'olio sale pepe e uva sultanina. Preparazione cosciotto: Far aprire e disossare dal macellaio il co-

sciotto avendo cura di lasciare l'osso all'estremità, far stendere la carne senza romperla in modo che venga allargata per posizionarci il ripieno, stendere il ripieno in modo uniforme avendo cura di lasciare i bordi della carne senza ripieno per poterla meglio chiudere e ricomporre il cosciotto, arrotolare la carne posizionare il rametto di rosmarino fresco e legare con uno spago da cucina, salare e pepare la parte esterna, condire con olio e posizionarla in una teglia di dimensione adeguata, mettere in forno a 180 gradi per 2 ore circa, aggiungendo del vino Aglianico del Vulture delle Cantine di Venosa a circa _ della cottura poi bagnare con il liquido di cottura di tanto in tanto. Lasciar raffreddare e scaloppare. Servire con patate al rosmarino in ogni piatto. Patate al rosmarino. Dosi e preparazione per 4 persone: Patate a pasta gialla 600 grammi; Olio extravergine di oliva 50 grammi; Rosmarino fresco un rametto; Sale q.b.; Pepe q.b.; Pecorino Canestrato di Moliterno 50 grammi; Mollica di pane di Accettura 50 grammi. Pelare le patate, tagliarle a cubetti grandi sciacquare in acqua corrente, condire con sale, pepe ed un filo d'olio, aggiungere gli aghi del rosmarino, oliare una padella, versare le patate, stenderle in modo uniforme, a parte mischiare il pecorino con la mollica di paneed unfilo diolio, spargereil composto sulle patate ancora un filo d'olio e mettere in forno 180 gradi per 90 minuti.

ESTATE Polpette di Ricotta e Salsiccia Fettuccine ai funghi di bosco Capretto al finocchio selvatico. Finicchiosole con miele di Sulla. Polpette di Ricotta e Salsiccia Dosi e preparazione per 4 persone: Ricotta di pecora e capra grammi 300; Uova 3; Pecorino di Filiano100 grammi; Salsiccia Stagionata di Accettura 100 grammi; Pane grattugiato; Olio extravergine di Oliva “Maiatica” Prezzemolo. procedimento Impastare laricotta con 2 uova,il pecorino, la salsiccia stagionata tagliata a cubetti e il prezzemolo, fare delle palline, passarle nell'uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato, portare l'olio a temperatura e versare le polpette evitando una cottura eccessiva che potrebbe scioglierle, servire calde. Fettuccine ai funghi di bosco Dosi e preparazione per 4 persone: procedimento Farina di semola Rimacinata di Grano Duro di Stigliano grammi 300; Uova 3; Acqua _ bicchiere; Sale q.b. Preparare l'impasto con farina, uova, acqua e sale, preparare la sfoglia, arrotolare dai due lati fino ad avvicinarli al centro e tagliare con il coltello in striscie di ca. 1 centimetro di larghezza.

Capretto al finocchio selvatico. Dosi e preparazione per 4 persone: Capretto della Collina Materna chilogrammi 1; Finocchietto selvatico grammi 200; Uova 4; Pecorino di Filiano grammi160; Olio Extravergine di Oliva “Maiatica” Sale e pepe q.b. procedimento Tagliare il capretto a pezzi, riscaldare l'Olio in una padella con uno spicchio d'aglio in camicia, togliere l'aglio e versare il Capretto, salare ed a fuoco vivo portare a cottura, (circa 30 minuti), sbattere in una terrina le uova con pepe e Pecorino, a cottura raggiunta aggiungere il composto di uova e formaggio e amalgamare. Servire in un piatto da portata con cime di finocchio. (E' un piatto che può essere servito anche freddo). Finicchiosole con miele di Sulla. Dosi e preparazione per 4 persone: Farina 00 di Stigliano grammi 300; Uova 3; Vino Bianco 50 grammi; Sale un cucchiaino; Olio eztravergine di Oliva “Maiatica” 50 grammi; Olio extravergine di Oliva “Maiatica” 300 grammi (per friggere); Miele di Sulla 100 grammi. procedimento Impastare la farina con Uova, Vino Bianco, Olio e Sale; lasciar riposare per un'ora poi stendere la sfoglia e tagliare a striscioline, avvolgere le strisce a cerchio avendo cura di fermare la striscia in più punti nell'arrotolare;riscaldare l'olio e friggere le finicchiosole da un lato e dall'altro, toglierle dall'olio, adagiarle su un vassoio, versare il miele e servire.

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BASTI PENSARE

Inquinamento Non spetta all’Arpab

segue dalla prima

di Maurizio Bolognetti* nuano ad mantenere quella loro plumbea indifferenza verso l'Università. Basti pensare che ogni studente, al momento dell'iscrizione alla nostra Università, versa, trale varietasseanche98 europro-Ardsu.Moltiplicate per il numero complessivo degli studenti - più di 10.000 - eviene fuoriuna bella cifra!Ora, taliquote dovrebbero essere trasmesse direttamente dall'Università all'Ardu.. Una partita di giro, direbbe (ed esigerebbe) il buon senso comune. Invece no. Invece l'Università trasmette l'intera somma alla Regione (per volere di quest'ultima), la quale la fa confluire nel calderone generale del bilancio regionale, dal quale successivamente estrapola i contributi da assegnare all'Ardsu. Fatti i conti, c'è da concludere che la Regione Basilicata non si svena per fornire servizi ai suoi studenti universitari. Anzi…. Basti pensare che alcuni rappresentanti degli studenti - eletti per difendere i diritti dei loro elettori - con impudenza, pur se sommessa, hanno affermato, proprio da qualche settimana, che, tutto sommato, la questione di via Filzi non interessa molto. A tal proposito poi, un gruppo di studenti mi ha raccontato di aver promosso un “collettivo” per designare i delegati da inviare alla Regione per discutere del problema. Nessuno degli 80 interessati si è presentato. E neppure uno solo dei rappresentanti eletti. Chiedevo a uno di quegli 80 il perché dell'assenza e lui, con sorrisetto ironico, mi ha risposto: “Prof, mio padre mi ha suggerito di non espormi” Come si vede, la mentalità della coppola in mano si tramanda di padre in figlio! Che tristezza!. La settimana scorsa ho pubblicato in questa rubrica il mio articolo “Incazzatevi, per favore”. Incrocio in via Pretoria qualche consigliere regionale che mi lancia, con aria diironica sufficienza, un “eh,prof., sei sempre polemico!” Vorrei rispondergli ma scappa via. Che razza di arroganti maleducati! Ricevo,sempre inproposito, delletelefonatee delleemail. Ne riporto due di queste ultime. La prima è brevissima. E' di un adulto: “Io sono già incazzatissimo....il problema sono i nostri ragazzi che dormono alla grande...... Ho qualche dubbio che qualcuno avrà il tempo di incazzarsi....” La seconda è di una nostra ex-studentessa, ora impegnata in una università francese: “Basti pensare che a volte, in un semestre (soprattutto nel secondo), arrivano ad esserci dieci corsi in contemporanea e, pur scoppiando, non si lamentano [gli studenti]… Ci sono studenti che si sono laureati alla triennale senza essere mai stati in biblioteca di Facoltà. Ai miei tempi la Facoltà di Lettere era un gioiellino. E soprattutto c'era più gente che sceglieva Lettere non per parcheggiarsi ma per studiare. E c'erano anche molte attività collaterali. C'è anche da dire che i docenti erano molto più severi. Una volta fummo rimproverati dal prof. Fonseca perché mangiavamo un panino nelle scale. Oggi giocano a carte, fumano, bevono birra tra i banchetti. A volte giocano a pallone nei corridoi. Io li ho rimproverati molte volte. Quando mi sono indignata con alcuni colleghi, mi hanno detto di lasciare correre. Del resto è sotto gli occhi di tutti quello che succede. Impossibile non vedere quando si passa per andare negli studi [dei proff.]. Forse nemmeno i docenti si indignano più, né reagiscono come una volta. Forse qualcuno dovrebbe insegnare a questi ragazzi a reagire, ma non hanno luoghi in cui incontrarsi, non hanno biblioteche a portata di mano, né qualcuno che li rimproveri quando sbagliano. Come reagiranno mai?” E' detto: “giocano a carte, fumano, bevono ecc.”. Ma ci sono mai state delegazioni di studenti a reclamare i “loro” spazi necessari? A reclamare un diritto? Qualche rappresentante degli studenti, forse in vena di spiritosaggini, ha sistematicamente affermato che il diritto non risiede nell'avere spazi ma nel giocare là dove uno vuole. Da inorridire! E' detto: “a volte giocano a pallone nei corridoi”. E' vero. A prescindere dal “diritto”o meno di cui sopra, sta di fatto che anni fa venne ipotizzato di costruire a Macchia Romana anche una “città sportiva universitaria”. Ci furono veti incrociati. Di tempo ne è passato dalla fondazione dell'Università, ma i bubboni sono rimasti. Basti pensare, in conclusione, che da anni gli studenti della Facoltà di Lettere non sono capaci di pensare ad uno straccio di giornale o a un prodotto multimediale tutto “loro”, in grado di evidenziare e discutere i “loro” problemi. Però il loro rappresentante, ad ogni inaugurazione di Anno Accademico, proclama che “noi giovani dobbiamo essere i protagonisti dell'Università e del nostro futuro”. Proclama! Bah, chi si contenta, gode. Angelo Lucano Larotonda www.angelolucano.blogspot.com

Ripristinato il salario accessorio Il Segretario Regionale della Cisl Funzione Pubblica del Comparto Ministeri Nicola Pica ed il Segretario Generale Regionale della Cisl Funzione Pubblica Giovanni Sarli, esprimono viva soddisfazione per il ripristino integrale, dopo un lungo percorso di mobilitazione, delle risorse del comma 165, relative al salario accessorio inerente l'anno 2008 per i lavoratori delle Agenzie Fiscali, che vedono finalmente riconosciuta la loro indiscussa professionalit peraltro, per somme definibili come arretrate, poichdovute per attivitgieffettuate. Ricordiamo che le risorse per il salario accessorio dei lavoratori delle Agenzie Fiscali erano state sottratte con la legge n. 133/2008 che, come noto, ha disapplicato le leggi speciali e le risorse relative al comma 165, che in sostanza, quindi, da euro 0, sono state ripristinate grazie all'accordo del 30 ottobre 2008 sottoscritto da Cisl e Uil ed al Dpcm del 2 luglio 2009 con un importo pari a 347 milioni di euro. La Cisl continuerà con il suo lavoro incessante, a vigilare sulla tutela dei diritti dei lavoratori.

IL RICHIAMO DI NAPOLITANO AL CULTO DELLA MORALITÀ segue dalla prima per la passione dimostrata dal Capo dello Stato durante tutta la sua prolusione. Il fulcro dell'intervento di Napolitano è consistito nel forte e vibrante invito a tutti i comparti pubblici , e non soltanto al settore della scuola , al rispetto della moralità e dei valori etici in ogni azione o comportamento di chi è investito di pubblici poteri. Non è la prima volta che Napolitano sottolinea questa esigenza , ritenuta indispensabile per la civile e ordinata convivenza , come non è la prima volta che egli ravvisa nella vigente Costituzione tutti i precetti che si ispirano appunto alle regole morali ed etiche. Ai ragazzi e alla grande folla dei presenti ha anche ricordato che bisogna lavorare per la Patria e non bisogna esitare a pronunciare questa parola. Tutto il discorso del Presidente è stato impostato sulla difesa dei valori tradizionali del popolo italiano, per cui assume il significato di un alto insegnamento per tutti , cioè un punto di riferimento importante e salutare per qualsiasi attività umana , sia pubblica sia di carattere privato. Ma come va inteso il concetto di moralità? Nella panoramica d'inquietudine sociale e morale che oggi travaglia il mondo , con deleterie ripercussioni anche nel comparto sacro della scuola , si pone in primo piano l'esigenza del riferimento all'etica quale parametro di misura della civiltà dei popoli. Per comprendere esattamente il senso delle parole di Napolitano occorre perciò un'analisi approfondita di questo tema di fondo , muovendo dalla necessità di delineare con precisione i contorni del concetto stesso di etica ( che può assumere significati non necessariamente uniformi o coincidenti., a seconda delle premesse da cui muove la ricerca ) e delle differenti prospettive , in senso storico e morale., che da essa s'intendono auspicare per il bene dell'umanità.. Poichè l'etica non può essere concepita come puro e semplice condensato del costume ritenuto plausibile dalla società in una determinata epoca , sembra indispensabile che venga correlata e tragga alimento da alcuni valori fondamentali che abbiano il carattere della validità in ogni tempo .Il problema della individuazione dei valori essenziali , cioè degli obiettivi privilegiati del comune modo di sentire e di agire nella proteiforme realtà di una cultura pluralisti-

ca e differenziata , non è di facile soluzione perchè i valori cambiano , tramontano , si rinnovano , si indeboliscono o si virulentano con specifico riferimento al patrimonio ideale e civile che caratterizza ogni popolo , per cui l'essenza peculiare dei valori dipende in definitiva dalla storicizzazione delle valenze morali di ciascuna società. Questo fenomeno di variabilità , peraltro connaturale a tutte le vicende umane , non esclude tuttavia che nelle comunità organizzate di ogni specie , particolarmente in quelle ispirate al modello democratico , esista un parametro di individuazione dei valori veri e assoluti per distinguerli da quelli effimeri , transitori , storicamente limitati. Una democrazia senza valori sarebbe infatti una sorta di apparato burocratico privo di spinte ideali , svincolato cioè da prospettive di sviluppo e di progresso dei popoli , volto soltanto a consentire una convivenza incolore sia nei rapporti intersoggettivi sia in quelli collettivi e culturali. Il problema fondamentale consiste nello stabilire il contenuto oggettivo dei valori e la graduatoria della loro concreta rilevanza.. Certo , ogni cultura produce i suoi valori e anche i sub-valori , come il benessere materiale , l'elevazione del tenore di vita , l'uguaglianza sociale , ma per attingere le vette supreme l'animo deve prevalentemente mirare alla conquista dei valori cosiddetti forti , assoluti , perenni ( Dio , verità , carità , Patria , pace , bontà , solidarietà , giustizia , famiglia , scuola , amicizia , tolleranza , spiritualità ). Dal contemperamento armonico di tutte queste categorie l'umanità può trarre gli orientamenti meritevoli di apprezzamento e di promozione , per il bene di tutta la società anche nei momenti di turbamento dei costumi perchè quei punti di riferimento esercitano una benefica pressione psicologica sulle componenti della collettività e sulle pubbliche istituzioni. Il discorso di Napolitano sembra perciò un prezioso condensato delle esigenze e dei doveri sopra richiamati , che proviene dalla voce della massima magistratura dello Stato , al cui ascolto nessuno dovrebbe sottrarsi nell'interesse del bene collettivo , quale obiettivo esclusivo da conseguire e tutelare , ossia quale imperativo categorico per chiunque opera nell'interesse e per il bene del Paese. Alberto Virgilio

CONFESSO di avere dei limiti e quindi faccio fatica ad interpretare le dichiarazioni di Bruno Bove, coordinatore provinciale dell'Arpab. Bove ha dichiarato, attraverso i microfoni del Tgr Basilicat, che l'Arpab sapeva dell'inquinamento dellafalda del fiume Ofanto dal marzo del 2008. Testualmente: “Già dal marzo del 2008 eravamo a conoscenza dei livelli preoccupanti di mercurio nella falda, ma non spettava al nostro ente lanciare l'allarme per legge è Fenice a dover comunicare entro 24 ore il superamento della soglia». Una dichiarazione sconcertante se si considera la mission dell'Agenzia per l'ambiente e il fatto che dal 2002 l'Arpab è tenuta al monitoraggio delle matrici ambientali del Vulture-Melfese. Temo che l'Arpab stia vivendo una grave crisi d'identità. L'operato dell'Agenzia fa a pugni con quanto è dato leggere sul sito della stessa. Fatto sta che da questo bel quadretto emerge la definitiva conferma che per almeno 13 mesi, e sottolineo “almeno”, nessuno ha comunicato al sindaco di Melfi, al prefetto e a tutti gli enti interessati la presenza di agenti inquinanti cancerogeni nella falda acquifera del fiume Ofanto. La dichiarazione di Bove non solo è sconcertante, non solo ci ha lasciati attoniti, ma da essa emerge una chiara e macroscopica notizia di reato: omissione di atti d'ufficio. L'Arpab non solo era tenuta a comunicare l'inquinamento in atto, ma era obbligata a farlo. Rientra nella sua mission, rientra nei suoi compiti istituzionali. Davvero facciamo fatica a capire, caro Bove: a marzo 2008 non avvertite l'obbligo di segnalare e un anno dopo, il 3 marzo del 2009, invece decidete di informare il sindaco della città federiciana e lo fate addirittura in anticipo sulla comunicazione che Fenice invia allo stesso sindaco di Melfi. Misteri dell'Arpabe cioèdi un'agenzia gestita con criteri che nulla hanno a che fare con la tutela ambientale, ma molto con pratiche nepotistiche e lottizzatorie. Da tutta questa vicenda si ricava la sgradevole sensazione che l'Arpab difenda interessi assai poco legati alla tutela della salute dei cittadini lucani. I 105.000 euro dello stipendio da dirigente, incassati da Bove, sono spesi davvero male. Suggeriamo, una volta di più, al direttore dell'Arpab di rassegnare le dimissioni ed analogo suggerimento rivolgiamo al Coordinatore provinciale. Non possiamo permetterci di continuare a tenere a libro paga della collettività funzionari che non comprendono l'importanza del ruolo che sono chiamati ad esercitare. *Segretario Radicali lucani

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Domenica 27 settembre 2009


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Domenica 27 settembre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Melfi

Latronico

Giunta Navazio

Denunciato dai carabinieri

Tregua nel Pdl Nota di Roselli

Si fingeva medico Era un molestatore

a pag. 28

a pag. 29

I cittadini di Bucaletto tornano all’attacco per la questione delle case Ater

«Noi usurpati due volte» In base al contratto di quartiere la precedenza è per il Serpentone PROBLEMA casa. Dopo il quesito posto al primo cittadino da parte di un gruppo di abitanti di Bucaletto («Tempo fa sono stati progettati dall’Ater 66 alloggi a Potenza, in via del Mar Egeo, di cui 24 sono stati assegnati ai nuclei familiari che attualmente risiedono al “Serpentone”. I 42 alloggi rimanenti dovrebbero essere assegnati alle persone che fanno parte della “Graduatoria generale” del 2004 (attualmente residenti a Bucaletto, ndr), tutt’ora in vigore, aggiornata al mese di Luglio 2009. Come mai non si procede allo scorrimento di questa graduatoria?») attraverso le pagine de “Il Quotidiano”, a cui il sindaco ancora non ha dato risposta, si sono “scatenate” le reazioni dei residenti del Serpentone che hanno chiesto l’assegnazione degli alloggi “contesi”, in virtù di un “Contratto di quartiere per la riqualificazione della zona occidentale della città di Potenza”, del 1996. Vediamo di fare un po’ di chiarezza e di ricostruire la storia. Dopo questo contratto di quartiere, nel 1998 il Consiglio Comunale, con la delibera n.91 del 28 maggio, ha approvato il “Programma di recupero urbano del quartiere di Bucaletto” che prevedeva la demolizione di diverse strutture prefabbricate e la realizzazione di 34 alloggi nei quali trasferire gli abitanti di quei prefabbricati interessati dall’intervento edilizio. Nel 2004 viene formata una “Graduatoria generale”, tutt’ora in vigore, aggiornata al mese di luglio 2009, degli aventi diritto agli alloggi dell’Ater. Nel 2008, con un’altra delibera, (la 239 del 22 dicembre) il Consiglio comunale, in virtù del contratto di quartiere del 1996, ha previsto «la realizzazione di 66 alloggi di edilizia sperimentale in località Poggio Tre Galli, Via del Mare Egeo e il trasferimento in 24 dei suddetti alloggi di edilizia sperimentale di 24 nuclei familiari che occupano gli alloggi del blocco “Del Favero” del complesso residenziale denominato “Serpentone” ». Sempre con la stessa delibera il Consiglio comunale, sulla base del programma di recupero urbano del 1998, ha assegnato i 34 alloggi agli abitanti dei prefabbricati di Bucaletto che sono stati demoliti. Dunque, in entrambi i casi, in virtù di accordi precedenti, non sono stati presi in considerazione gli “aventi diritto” della graduatoria generale del 2004. Il punto adesso è questo: dei 66 alloggi di via del Mare Egeo, tolti i 24 assegnati al Serpentone, ne rimangono 42. A chi devono essere destinati? «E’ evidente – commentano i residenti di Bucaletto – che devono essere assegnati alle persone che fanno parte della “Graduatoria generale”del 2004. Da nessuna parte è scritto che spettano agli abitanti del Serpentone, quindi questa polemica non ha proprio senso di esistere. Siamo stati accusati di voler fare una “guerra tra

Era nel bosco di Pallareta

Ritrovato all’alba l’uomo disperso

La zona di via Mare Egeo

poveri”. Non vogliamo fare nessuna guerra, ma soltanto chiedere che il nostro diritto di “stare in graduatoria”venga rispettato e che gli alloggi vengano assegnati solo ed unicamente secondo questo criterio, che è l’unico valido». Siamo stati già usurpati due volte, in virtù di accordi precedenti e non abbiamo detto nulla, rispettando quanto deliberato dal Consiglio comunale, ma adesso non esiste motivazione per non far scorrere la graduatoria e assegnare gli alloggi di via del Mare Egeo a chi spettano di diritto, in base ad una graduatoria tuttora in vigore e aggiornata qualche mese fa. Tra l’altro gli abitanti del Serpentone che ne fanno richiesta ad oggi vivono in una casa regolare, magari vecchia, ma comunque una casa. Noi sono più di 25 anni che viviamo in un prefabbricato. Non abbiamo forse la precedenza? Lo ripetiamo: non c’è altro discorso che tenga, perché facciamo parte di una graduatoria, ne abbiamo diritto e stavolta non esiste alcun altro accordo precedente che deve essere rispettato». «Aspettiamo una risposta dal sindaco -

concludono - e se non ci arriverà, chiederemo un incontro. Ci stiamo muovendo per formare al più presto il comitato degli inquilini e il nuovo comitato di quartiere. Non possiamo permettere a nessuno di “metterci i piedi in testa”, a maggior ragione perché stiamo chiedendo una cosa che ci spetta». Anna Maria Calabrese

ESCE DI CASA E NON RITORNA Anziano rintracciato dalla polizia E’ STATO rintracciato dalle parti di via Pretoria l’anziano, con problemi di demenza senile, che ieri mattina aveva lasciato la sua abitazione di rione parco Aurora senza farvi ritorno. I familiari allarmati hanno contattato le forze dell’ordine. L’ultimo avvistamento lo dava dalle parti di rione Verderuolo. Poco dopo le 17, gli agenti della Polizia di Stato hanno rintracciato l’anziano dalle parti di via Pretoria e l’hanno riportato dai familiari che per ore hanno temuto per il proprio congiunto

E’ STATO ritrovato alle prime luci dell’alba il sessantenne di Tito che non aveva dato più notizie di sé dalla tarda serata di venerdì. L’uomo è stato ritrovato nei boschi circostanti il capoluogo di regione. Agenti del Corpo Forestale dello Stato di Potenza, a seguito di una segnalazione giunta alla centrale operativa regionale del Corpo forestale dello Stato dopo una nottata trascorsa alla ricerca di un uomo di Tito, addentratosi da solo nel bosco “Pallareta” alla ricerca di funghi, hanno rinvenuto in vita il malcapitato che a causa delle condizioni metereologiche avverse e di una fitta nebbia calata sul bosco potentino, era caduto su di un masso provocandosi una seria lussazione alla spalla, contusioni ed escoriazioni varie. L'uomo in stato di scarsa coscienza per il dolore e le condizioni ambientali, recuperava un minimo di forze al richiamo delle sirene della Forestale e riusciva a comporre il numero 113 dal proprio telefonino, peraltro in una zona priva di segnale. La sinergica collaborazione tra le forze impegnate nel soccorso, consentiva alla pattuglia della Forestale, di raggiungere il disperso e di assicurarlo alle cure del 118, prontamente accorso sul luogo dell'incidente. Una storia condotta a buon fine anche grazie alla macchina pubblica di sicurezza e soccorso, che però deve far riflettere su quanto sia pericoloso addentrarsi in bosco, in zone di montagna accidentate, da soli e soprattutto quando non si conosce perfettamente il territorio. Il Corpo Forestale dello Stato, coglie l'occasione per ribadire a tutti i cittadini che intendono effettuare escursioni nei boschi, come sia buona norma essere sempre in compagnia, bene equipaggiati per affrontare situazioni che non sono quelle ordinarie del passeggio per i parchi urbani e soprattutto informati sulle condizioni metereologiche e lo stato dei sentieri che si intendono percorrere.

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Potenza


Con il primo spettacolo del festival delle cento scale, arrivano i mezzi ecologici

L’anteprima dei nuovi bus Molinari: «Erano fermi da anni, ora entrino subito in funzione» «Un sì ecologico. Al matrimonio di Aldes si va in bus». Ovvero, è con il festival delle Cento scale, tra danza urbana e musica di città, che il capoluogo potrà sperimentare i nuovi quattro bus ecologici a metano. Sui 4 mezzi a metano, acquistati dal Comune di Potenza nell’ambito del programma comunitario Civitas, che partiranno alle 17 ai capolinea di Macchia Romana, Parco Tre Fontane, piazza Don Bosco ed alla fermata di Poggio Tre Galli (nel box a lato i percorsi), ci si potrà concedere un “tour” cittadino per arrivare alla fermata finale, in piazza Vittorio Emanuele II, dove si terrà lo spettacolo “Scene da un matrimonio”, il lavoro di Aldes, di cui cittadini, autobus a metano e strade della città saranno “l’anteprima”. «Lo spettacolo strutturato in brevi quadri - spiega una nota stampa - ha una novità. Non si sa dove gli sposi celebrano le nozze e dove si svolge la festa. Si sa solo che tutta la cittadinanza è invitata a partecipare con appuntamento alle ore 18 in piazza XVIII agosto». E se “nuova” viabilità arriva in città, restano vecchi problemi che l’opposizione solleva. E’ il coordinatore dell’intergruppo di minoranza, Giuseppe Molinari, a ricordare come sia «necessa-

I PERCORSI

17.45, si parte Autobus 1: capolinea Parco tre Fontane - via Iosa - via Gavioli - via Baracca piazza Francioso - via Sauro - via Viviani - via Marconi - via Verdi - viale Dante - scale mobili – via Vaccaro - piazza Vittorio Emanuele II. Autobus 2: capolinea fermata Santa Cecilia - via adriatico - via Ligure - via Ionio - via Tirreno – fermata Supermarket - viale dell’Unicef - via Vaccaro - piazza Vittorio Emanuele II Autobus 3: capolinea piazza Don Bosco - viale Firenze - via Di Giura - via Piemonte - via Lazio - fermata Chiesa Santa Maria - via Ciccotti - via Mazzini fermata bus scale mobili via Armellini – corso Umberto - piazza Vittorio Emanuele II Autobus 4: capolinea Macchia Romana via Papa Giovanni XXIII - via Medaglie Olimpiche – via Piemonte - via Lazio - via Ciccotti –via Cavour - corso Garibaldi fermata Bus altezza Fal Potenza Città - piazza Vittorio Emanuele II

RICOSTRUZIONE

«A rischio i fondi stanziati a Roma» FERNANDO Picerno, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, ha presentato un’interrogazione al sindaco Santarsiero per conoscere i motivi che impediscono la costituzione della commissione che dovrà valutare le domande da ammettere al contributo per la riparazione o la ricostruzione degli immobili rovinati dal sisma del 1980. «Il Governo ha approvato negli scorsi mesi - spiega Picerno l’assegnazione di un’ulteriore tranche per oltre 48 milioni di euro. Al capoluogo sono stati attribuiti 1,5 milioni di euro, per la cui utilizzazione è necessario istituire la commissione». Peggio, «nel caso in cui la detta commissione non fosse in grado di assegnare i contributi entro il prossimo marzo - sollecita il consigliere - i finanziamenti tornerebbero a Roma».

ASSEMBLEA ANCI rio nuovamente bloccare in viale Dante il passaggio di mezzi pesanti, autobus extraurbani inclusi, come era stato deciso con l’istituzione del senso unico a rione Murate». Oggi, «con il ripristino del doppio senso di marcia -sottolinea Molinari - nell’ultimo tratto di via Vaccaro, quello che collega al ponte Musmeci, non ha più

senso far attraversare viale Dante e viale Marconi da autobus extraurbani e mezzi pesanti in uscita dal capoluogo e diretti verso la Basentana». L’ex candidato sindaco del capoluogo assicura di aver interessato della questione l’assessorealla Viabilità,Pietro Campagna. Con l’auspicio «che in tempi rapidi sia eliminato il grande disagio

Incontro con il comitato di Montereale-Murate

Riqualificazione del parco con «concertazione» SICUREZZA e riqualificazione del parco: si parte da qui per riallacciare le relazioni tra l’amministrazione comunale e il comitato di quartiere di Montereale che aveva più volte (di recente una petizione promossa dal vicepresidente del comitato, Gianfranco Terrannova che ha raccolto oltre 250 firme) sollecitato la «partecipazione» non solo teorica alla riquilificazione e alla vita del rione e, nello specifico, del parco cittadino. Lo spunto, alcuni lavori di riqualificazione avviati e di cui il comitato non era stato messo al corrente. Ma l’amministrazione fa un passo indietro e ne annuncia la rimodulazione, accogliendo alcune istanze. E i rapporti di sembrano pronti a riallacciarsi. All’incontro di ieri erano presenti l’assessore all’Ambiente, Nicola Lovallo, e quello alla Partecipazione, Emiddio Fiore. «Abbiamo illu-

BREVI

strato – ha spiegato alla conclusione del dialogo l’assessore Lovallo – i termini del progetto, e abbiamo verificato una comunione d’intenti nel voler restituire all’intera area il lustro dei tempi che furono, rendendola nuovamente quel giardino che inorgogliva i potentini e offriva loro una sana possibilità di trascorrere

qualche ora serenamente». La promessa: aiuole fiorite, viali comodi e puliti, giochi per bambini sicuri, «fidando anchenelsenso civicodinoitutti cittadini che dovremmo riuscire a conservarlitali, questo è il parco di Montereale che speriamo di riuscire in breve a concretizzare». «La concertazione con i rappresentanti del rione di Murate-Montereale fa eco Fiore - rimane prioritaria per l’amministrazione. In un’ottica di vera partecipazione democratica è imprescindibile il ruolo che i comitati di quartiere rivestono e debbono esercitare». Anche per questo, lo stesso comitato ha chiesto all’assessore di risolvere al più presto il “problema” tecnico che ne limita l’operatività a causa delle mancate dimissioni di alcuni componenti che non hanno lasciato l’organismo pur essendosi candidati alle scorse amministrative.

UN MOSAICO D’INTEGRAZIONE

L’albero dell’inclusione a Cocuzzo E’ stato inaugurato ieri, a rione Cocuzzo, il mosaico composto da migliaia di maioliche dipinte da persone diversamente abili e da normo-dotati. Tanti i cittadini accorsi. Il progetto è un esempio di inclusione sociale: il lavoro rappresenta un grande albero attraversato da un serpente,simbolo disolidarietà, amore per il prossimo e per la natura. Il progetto è dell’artista Andrea Biavati. La manifestazione è stata promossa da Potentialmente Onlus, comune e Marco Smiles Quartet,in collaborazionecon Aipd, Aias, Don Uva e Apofil.

per i residenti di viale Dante costretti a sopportare ingorghi di macchine, inquinamento acustico enon solo. La viabilità cittadina ha bisogno di particolari attenzioni». Tanto per restare sull’attualità, spiega che «finalmentedopooltre dueannigli autobus ecologici parcheggiati nell’autoparco comunale – conclude Molinari- en-

treranno in funzione nella speranza che la presentazione dei nuovi e moderni mezzi di trasporto non sia solo l’ennesima pubblicità elettorale della giunta che non smette mai di realizzare nuovi spot». E chissà che da lunedì, i nuovi autobus - è l’augurio conclusivo - siano «già in funzione».

Oggi i cestini della solidarietà in piazza

Abio, un sorriso per i bambini nei reparti d’ospedale COLORI, palloncini e giochi per ogni età. Ma anche tanti sorrisi e l’orecchio sempre teso ad ascoltare. Questo è il mondo di Abio Potenza (Associazione bambino in ospedale), che opera nella pediatria dell’ospedale San Carlo di Potenza, con 38 volontari in tutto, che dal 2007 mettono a disposizione un po’ del proprio tempo perrendere menotraumatica l’ospedalizzazione dei bambini e delle loro famiglie. Accoglienza al momento del ricovero, giochi, attività ricreative, allestimento del reparto per renderlo più allegro e colorato. Disponibilità all’ascolto attivo, attento e partecipe, indicazioni su regole e abitudini del reparto, accudimento del bambino nel caso in cui il genitore sia costretto ad assentarsi momentaneamente. Questi i compiti del volontario Abio, svolti in collaborazione con il persona-

le sanitario, nel rispetto dei ruoli di ognuno. Il volontario si muove con discrezione, costruendo piano piano un ambiente che sia il più familiare possibile. Afferma Antonella, volontaria da due anni: «E’ un contesto molto particolare perché i bambini vivono delle situazioni diverse da quelle quotidiane. Noi, anche se solo per qualche ora, proviamo a fargli dimenticare la malattia cercando di riportarli alla normalità». Il sorriso e il gioco sono il sale che condisce la vita dell’associazione. Precisa Teresa Durante, responsabile Abio Potenza: «Io credo molto nel gioco come cura. Perché non dare la possibilità ai bambini di continuare a fare in ospedale quello che normalmente fanno quando sono a casa?». Senza dimenticare la particolare realtà in cui si va a operare. Ecco perché, prima di diventare volontario effettivo, i candidati devono effettuare un corso di formazione organizzato da Fondazione Abio Italia onlus - di cui Abio Potenza fa parte - e un tirocinio di 60 ore in reparto, affiancatida tutor.Perchèil corsodi formazione e tutte le attività di Abio siano possibili, è necessario il contributo dell’intera comunità. Questo lo scopo della Quinta giornata nazionale “PerAmore, PerAbio”. I volontari di Abio Potenza, ieri al San Carlo e oggi in piazza Prefettura, sono a disposizione di quanti volessero ricevere informazioni sull’associazione. E’possibile anche donare un contributo di sette euro incambiodi uncestinodipere e la possibilità per le sedi Abio che operano sull’intero territorio italiano, di realizzare i corsi di formazione per introdurre nuovi volontari nei reparti e garantire così una presenza qualificata e costante.

Lunedì si elegge il presidente SI svolgera’ domani, 28 settembre, alle ore 10 nel ridotto del teatro Stabile, l’assemblea congressuale dell’Anci Basilicata, chiamata ad eleggere il presidente Anci Basilicata.

CONSIGLIO

Quarto tentativo per la presidenza IL consiglio comunale è stato convocato, in seduta ordinaria di prima convocazione, presso la sala del consiglio provinciale, domani, alle ore 15.30. In ordine del giorno, per la quarta volta, l’elezione del presidente del consiglio. Dopo l’annuncio di Sinistra per la Basilicata di non voler più sostenere il candidato della maggioranza, il dipietrista Roberto Galante, i numeri necessari per l’elezione (servono 27 voti) sembrano non più cosìì scontati.

L’INCONTRO

Parole di politica su Verrastro SI terrà domani, alle ore 18, presso la sede dell’associazione “Lucani e Democratici” in via Genova, l’incontro su “Vincenzo Verrastro”. Politico di indiscusso spessore e valore, primo Presidente della Regione Basilicata: a partire dalla sua figura, umana e politica, sarà sviluppato un confronto a più voci, sulla politica di ieri e quella di oggi, con diversi protagonisti della storia recente della Basilicata.

CUCCIOLI

Adottare un amico a quattro zampe L’AMMINISTRAZIONE comunale ha organizzato per oggi una giornata di sensibilizzazione alle adozioni canine. L’appuntamento è per le ore 10.30 presso il canile comunale di contrada Tiera.

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Potenza 23

Domenica 27 settembre 2009


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Domenica 27 settembre 2009

Una mela per combattere la sclerosi multipla

Un’altra domenica al mercatino dell’usato

Anche nel capoluogo “La giornata del ciclamino”

Un sms di solidarietà per “integrare” la cecità

IL capoluogo sabato 10 e domenica 11 ottobre aderisce all’appuntamento dell’Aism con la solidarietà ‘Una mela per la vita’, per sostenere la ricerca scientifica e fermare la sclerosi multipla. «Fai andare la ricerca, ferma la sclerosi multipla»: è questo l’appello che accompagnerà la tredicesima edizione dell’evento, nato per sostenere la ricerca scientifica e i servizi dedicati ai giovani colpiti dalla sclerosi multipla. La sclerosi multipla è infatti una malattia con cui vivono oltre 58 mila persone in Italia, che si manifesta prevalentemente tra i 20 e i 30 anni e rappresenta una delle più frequenti cause di disabilità per i giovani.

SI terrà il prossimo 18 ottobre l’ultimo appuntamento per questa stagione del mercatino delle cose usate e d’altri tempi. L’iniziativa si svolgerà dalle 9 del mattino alle 22 della sera in largo Pignatari, in vico e largo Serrao. Per quanti avranno voglia di visitare le bancarelle - la maggior parte degli espositori sono lucani - ancora una volta la possibilità di curiosare tra oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d’epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d’antiquariato, usati, vecchi o antichi.

ANCHE nelle piazze del capoluogo domani, domenica 27 settembre, si terrà “La giornata nazionale del ciclamino”, organizzata dal Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia. La Giornata nazionale del ciclamino offre, anche quest’anno, la possibilità di partecipare alla raccolta fondi a favore della ricerca scientifica. Nel corso della giornata, presso i punti di distribuzione dei ciclamini, verrà fornito del materiale informativo e il pubblico potrà chiedere informazioni ed aggiornamenti su questa complessa patologia. La giornata ha come obiettivo, inoltre, quello di raccogliere fondi per la ricerca.

SI chiama “Sms solidale” la campagna che durerà dall’1 al 20 ottobre finalizzata alla raccolta fondi per il realizzando Centro di riabilitazione ed integrazione sociale dei ciechi pluriminoratiche. La conferenza stampa di presentazione del progetto si terrà giovedì primo ottobre alle ore 12 presso la sede sociale dell’Unione italiana dei ciechi e degli Ipovedenti di Potenza, in corso Garibaldi 2. La campagna si svolgerà su tutto il territorio nazionale grazie all’adesione di tutti i gestori telefonici: Telecom, Tim, Vodafone, wind e Tre. Porteranno la loro testimonianza genitori di non vedenti con minorazioni aggiuntive.

RICERCA

L’APPUNTAMENTO

NUOVA FERMATA

Seminario Oggi al teatro Stabile la presentazione del libro “Divisi e diversi” sulle sfere Minacce a Nello Rega: «Temo per la mia vita decisionali ma con il terrorismo nessun compromesso» CON il terrorismo «non si scende a compromessi», anche se «temo per la mia vita e per quella della mia famiglia»: lo ha detto, in una nota, il giornalista e inviato Rai Nello Rega, che nei giorni scorsi ha ricevuto minacce di morte e dei proiettili dopo la pubblicazione del suo ultimo libro “Divisi e diversi”, sulla convivenza tra cristiani e islamici. Nelle minacce, ha spiegato Rega, «si parla di una sentenza di morte che sarà eseguita dagli sciiti libanesi di Hezbollah. In questo momento mi sento solo –ha aggiunto – senza un’adeguata protezione. Mi confortano gli attestati di solidarietà, ma lo Stato lo vedo distante, indifferente». Rega, che ha trascorso per lavoro lunghi periodi in Libano, presenterà, in antemprima nazionale, il suo ultimo libro oggi, nel Teatro Stabile di Potenza: «Proseguirò a raccontare – ha concluso Rega – le profonde differenze che separano la cultura cristiana occidentale dal mondo musulmano mediorientale». Nel frattempo, non diminuisce la solidarietà al giornalista. In una nota, l’ordine dei Giornalisti di Basilicata «profondamente preoccupato delle intimidazioni ricevute dal collega ha interessato l’ordine nazionale attraverso il suo presidente Lorenzo Del Boca che, in colloquio con il presidente regionale dell’ordine dei Giornalisti lucano, ha espresso a nome suo e dell’intero esecutivo «solidarietà al collega vittima - ha detto - di atti gravi che, oltre a ledere la libertà di stampa, costituiscono un vero e proprio pericolo concreto per il giornalista». Per questo Del Boca ha chiesto che vengano garantite al cronista l’incolumità personale e la piena libertà di espressione. E’ intervenuto anche il senatore di Italia dei valori, Felice Belisario, che ha detto: «A Nello Rega va la solidarietà mia personale e dell’Italia dei Valori che si batte da sempre contro ogni integralismo, anche quello religioso». Secondo il capogruppo dei dipietristi a Palazzo madama, «un giornalista non può essere minacciato di morte da integralisti isla-

mici per quello che scrive - aggiunge - Il suo romanzo parla di una storia d’amore tra due personedi religione diversa. Dove c’è amore - conclude Belisario - non dovrebbe mai esserci nemmeno la minaccia della morte». «Dobbiamo opporci a qualsiasi forma di minacce provenienti da estremisti islamici - è il commento che ha consegnato, in segno di solidarietà, il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero - E’ veramente brutale e inaccettabile quanto sta accadendo al giornalista Nello Rega, colpevole solo di aver voluto raccontare quanto sia complicato far convivere islamici e cristiani. L’Islam merita il massimo rispetto - prosegue il primo cittadino del capoluogo - ma la possibilità di criticarlo, è un pilastro della nostra democrazia, anzi della democrazia tout court. Si chiama libertà. Dobbiamo salvaguardare sempre e in ogni modo la libertà di espressione». Non è venuta meno neanche la solidarietà del sindacato. Anche la Federconsumatori esprime piena solidarietà al giornalista Rega: «Siamo certi - scrive in una

Potenza-Università

Sindacato per l’apprendimento permanente

CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470 Sala 1 Baari’a 18 - 21 Sala 2 District 9 17.45 - 20 - 22.15 Sala 3 G-Force 17 - 19 - 21 Sala 4 Bandslam -High school band 18 - 20.15 - 22.30 Sala 5 Il grande sogno 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 6 Basta che funzioni 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 7 L’era glaciale 3 17.30 Pelham 1-2- 3 19.30 - 21.40

DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Baari’a 18.15 - 21

DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso

Baaria Il giornalista Nello Rega con il presidente dell’ordine dei Giornalisti di Basilicata durante una recente conferenza stampa (foto Mattiacci)

nota la sigla - che egli, come sempre, continuerà con serenità la sua missione di giornalista del televideo rai inviato nelle aree di guerra».

La presentazione del suo libro “Diversi e Divisi” questa sera alle 17 nel teatro Stabile sarà l’occasione «per far sentire al conterraneo Rega tutto il calore dei lucani».

APPUNTAMENTO AL CARPE DIEM

Short movie festival 2009, la premiazione IL festival giovanile di cortometraggi internazionali “Short movie festival - Youth in action 2” è arrivato alla sua quarta e conclusiva giornata: oggi, infatti, sono previste le premiazioni degli shortmovie in concorso e tutti i giovani registi europei presenti alla kermesse cinematografica sono in attesa del risultato. Ieri sono stati infatti proiettati gli ultimi short-film in competizione insieme a una breve, ma accurata selezione di corti “fuori concorso” predisposta dal Lucania Film Festival, uno dei partner del promotore della manifestazione europea, l’associazione Euro-Net, (centro Europe Direct per la Basilicata). Per conto del Lucania Film Festival e dell’associazione Allelammie, sono stati presentati alcuni dei cortometraggi che hanno destato maggiore interesse al Festival di Pisticci dello scorso agosto. Il programma domenicale del festival potentino prevede una mezza giornata di riposo per i giovani

artisti e registi europei, che potranno effettuare qualche breve, ma interessante giro turistico della Basilicata, e alla giuria del concorso, impegnata a tirare le somme della decisione finale. Sono previsti ben 8 premi tra cui i migliori film nelle quattro diverse categorie (Problemi del mondo, Cittadinanza europea attiva, Il mondo dei giovani volontari, Interculturalità e diversità culturali) e tanti premi di rappresentanza offerti dai partner della manifestazione e dal promotore. Tra questi, il comune di Potenza assegnerà il premio “Città Cultura” e il miglior film italiano in concorso sarà insignito della medaglia messa a disposizione dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dopo le premiazioni i partecipanti si trasferiranno al Carpe Diem Openspace di Potenza per gli ultimi saluti e per le valutazioni finali della loro esperienza potentina.

Auguri a Gabriele per i suoi sette anni da Mamma, Papà e il fratellino Stefano.

Ti abbiamo tanto desiderato, finalmente sei arrivata. Una mano dal cielo ti ha portato fino a noi. Oggi festeggiamo il tuo battesimo. Auguri da mamma e papà, per la piccola Mariapia

NOVITA’ a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l’assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».

UNA famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni. Sfiorando le vicende private di questi personaggi e dei loro familiari, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un'intera comunità

District 9 GLI alieni arrivati trent'anni fa sulla Terra convivono con gli esseri umani, anche se reclusi in un territorio chiamato District 9. Una compagnia privata, però, decide di sfruttare le armi extraterrestri.

Basta che funzioni DOPO aver fallito professionalmente, come marito e dopo un tentativo di suicidio, il re dei brontoloni Boris Yellnikoff, trascorre le giornate irritando gli amici che ancora gli restano.

NUMERI UTILI Servizio taxi

Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 27 SETTEMBRE Marchitelli via Danzi, 29

0971/0971

TURNO FESTIVO 27 SETTEMBRE Trerotola via Nitti

0971/441991

Marchitelli via Danzi, 29

0971/441990

Numeri utili Carabinieri

112

Polizia

113

Vigili del fuoco

115

ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo

803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515

Enel Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg.

0971.53214 347.3015277 0971 331111 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090 0971 415150

Federconsumatori Adoconsum Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna

0971 34444 0971411144 0971 46393 097122308 0971 69169 199 284 284 0971 19696 0971 55551

Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune

0971 668111 0971 417111 0971 415111

Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso

118 611111 0971 612562

0971 26907 0971 310111

Consultorio Asp

Ateneo

Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.

0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640

Biblioteche e musei

Biblioteca Nazionale Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Provinciale Archivio stor. comunale Biblioteca per l’Infanzia

0971 54829 0971 305013 097156144 0971444833 0971 51605 0971 274129

RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-273233 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470

TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI

0971-411396 0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030

RISTORANTI AVIGLIANO LA CANTINA DI ROSA PEPE 0971-700955 LA TAVERNA DEI BRIGANTI 0971-865094 OSTERIA GAGLIARDI 0971-700743 AL VECCHIO LUME 0971-87080 DA TUCCIO 0971700311 HOTEL SUMMA 0971-82449 LA TORRE 0971-807524 LO SFIZIO 0971-85176 MILLE UNO 0971-700529 SACCO 0971-81382 RISTORANTI PIGNOLA LA TAVERNA DEL BOSCAIOLO 0971-420219

HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO

0971-486204 0971-420574 486010 0971-482020

RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 GOLDEN EAGLE 0975- 381070 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107

RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157

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Nell’ambito delle iniziative in programma per la Terza edizione della Settimana internazionale della ricerca su “La Natura e la Storia”, mercoledì 30 settembre 2009, con inizio alle ore 9.30, nell’aula magna dell’Università degli studi della Basilicata, si terrà un seminario di studio su “Le sfere della decisione nei processi politici e istituzionali”. Introdurrà e coordinerà i lavori il professore Francesco Panarelli, direttore del dipartimento di Scienze storiche, linguistiche e antropologiche dell’Università degli studi della Basilicata. Interverranno, come relatori, i professori Aurelio Musi, dell’Università degli studi di Salerno e coordinatore del dottorato di ricerca in “Storia dell’Europa mediterranea dall’antichità all’età contemporanea”, che terrà un intervento sulle “sfere della decisione politica nella prima età moderna: caso-necessità, razionalità-emotività”, e il professore Antonino De Francesco dell’Uiversità degli studi di Milano, che relazionerà su “tempo della rivoluzione, tempo della decisione”. Ancora, Antonio Lerra, professore dell’Università degli studi della Basilicata, sinterverrà sulla “parabola della Repubblica napoletana del 1799 tra cultura, politica e pratica istituzionale-amministrativa. Enrico Iachello dell’università degli studi di Catania, coordinatore del dottorato di ricerca in “Storia della cultura, della società e del territorio in età moderna”, terrà una lezione sul “comando amministrativo: la Sicilia dell’Ottocento”.

Potenza 25

Agenda

Domenica 27 settembre 2009

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

Agenda


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Avigliano Inaugurata ieri la mostra sui due secoli di vita della comunità

Una microstoria a cavallo tra ‘800 e ‘900 AVIGLIANO – E' l'allestimento di una microstoria di Avigliano osservata tra Ottocento e Novecento, attraverso l'archivio storico comunale. Gli ideatori l'hanno presentato ieri, nella sala consiliare, dove rimarrà fino al dieci di ottobre. L'esposizione, curata dalla Pro loco in collaborazione con l'amministrazione comunale, consiste in pannelli sui quali sono stati apposti disegni e documenti originali che danno l'idea di uno spaccato di Avigliano in quasi due secoli di vita. Tra gli altri, undato sembra emer-

gere su tutti: quello della costruzione affidata al Ventennio fascista nel quale molte delle opere pubbliche progettate agli inizi del Novecento vengono realizzate, modificate o portate a termine. Tra queste vi sono l'Edificio scolastico a forma pentagonale (1935), l'allargamento del carcere minorile (sollecitato dal parlamentare Bartolo Gianturco e portato a compimento nel 1935), l'allestimento della ferrovia, a ridosso degli anni Venti. Quindi si trovano i progetti della ristrutturazione di piazza Gianturco (1931) e il primo al-

largamento del camposanto dopo il 1842. C'è questa storia, prevalentemente architettonica, nella mostra in corso ad Avigliano, che segna la fine di un percorso di ricerca e di catalogazione dell'archivio storico comunale realizzato da tre studiosi nell'ambito del progetto Il borgo racconta, voluto dall'Unione nazionale delle Pro loco (sezione servizio civile). Ieri mattina l'hanno presentato in un convegno Donatella Gerardi, Rosanna Galliani e Franz Manfredi, architetto e storico aviglianese che ha

coordinato il lavoro di ricerca affidato a Gerardi e a Galliani, nell'ambito del servizio civile della Pro loco. È stato detto a più voci che si tratta di una catalogazione mai realizzata prima e di particolare pregio per la ricerca storia di Avigliano. «Il lavoro realizzato in questi mesi – ha detto Manfredi – dimostra, a dispetto di quello che si possa comunemente pensare, che l'archivio comunale può rendere ancora molto circa la storia della nostra comunità». «Si tratta di un lavoro importante – ha concluso Elena Vigilante, storica

dell'età contemporanea – perché gli archivi comunali, come quelli provinciali e nazionali, permettono la costruzione della storia contemporanea attraverso una sorta di macchina del tempo». Gianni Sileo

Trivigno In occasione delle “Giornate europee del patrimonio”

Tito Il volume di Accardo

Gli “Ambasciatori lucani” e le melodie etniche

Il racconto di “Una vita in versi”

TRIVIGNO - Un interessante e suggestivo appuntamento culturale sarà di scena oggi in concomitanza con le “Giornate europee del patrimonio”, ideate nel 1991 per potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei. Il ministero per i Beni e per le attività culturali, come ogni anno, partecipa all'evento con lo slogan “Italia tesoro d'Europa” e organizza sull'intero territorio nazionale iniziative tese a valorizzare e mettere in evidenza i contenuti della cultura e del patrimonio italiano. Per l'occasione saranno aperti al pubblico gratuitamente i luoghi della cultura che comprendono il patrimonio archeologico, artistico e storico, architettonico, archivistico e librario, cinematografico, teatrale e musicale. Parteciperanno, in uno spirito di sinergica collaborazione, Regioni e Province autonome, il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero dell'Università e della Ricerca nonché altre istituzioni culturali a carattere pubblico e privato. Su questa scia di valorizzazione e di rivitalizzazione delle culture e del patrimonio storico e culturale Trivigno è stato inserito nel programma e nell'elenco nazionale redatto dal Ministero per i Beni e per le Attività Culturali, elenco

Gli “Ambasciatori lucani”

consultabile anche sul sito ufficiale del ministero italiano. Il comune lucano, sito a pochi chilometri da Potenza, ha posto in essere un cartellone fitto di iniziative che vedranno tra l'altro questa sera, domenica 27 dalle ore 19, l'esibizione del gruppo di musica etno-popolare Ambasciatori Lucani. La carovana degli Ambasciatori Lucani proporrà uno spettacolo itinerante tra i vicoli del paese dove sono stati scelti dei veroni, tra i più significativi del paese, che verranno curati ed orna-

ti con infiorate dalla ditta "Profumo di fiori" di Michele Lovallo di Rione Santa Maria di Potenza. Lo scenario e lo sfondo sul quale si realizzerà la serata è molto emozionante e coinvolgente. Su ogni balcone ci sarà una ragazza in costume tradizionale alla quale verranno cantate e dedicate serenate strappate alla memoria popolare del nostro Sud, il tutto preceduto dalla lettura di una novella scritta dall'artista trivignese Giovanni Angiolo Rubino. Lo scrittore Rubino con la sua fantasia e

andando a ritroso nel tempo, racconterà fatti e personaggi della vita del suo paese. Tra le storie fanno capolino le vite di un brigante, di un ladruncolo maldestro, di un mietitore proveniente dalla vicina Puglia e di una ragazza sfortunata. Secondo le previsioni del tempo a cura del meteorologo lucano Gaetano Brindisi, componente immancabile del gruppo musicale Ambasciatori Lucani, il tempo sarà dei migliori, come a dire che è tempo di serenate d'amore. Carmine Pepe

TITO - “La poesia incontra il tango”. E' un connubio innovativo a dare il via alla nuova stagione culturale dell'associazione titese “Donne'99”. A renderlo noto è la presidente Luisa Salvia. Ad impreziosire il carnet di incontri con gli scrittori sarà il poeta Salvatore Accardo che questa sera, (27 settembre) alle ore 18 nell'Auditorium Don Domenico Scavone, presenterà il suo nuovo libro “Una vita in versi”. Interverranno il primo cittadino, Pasquale Scavone, il presidente del Circolo Culturale “Silvio Spaventa Filippi”, Santino Bonsera, la presidente dell'associazione “Donne 99” , Luisa Salvia e Angela Granata dell'associazione “Erasmo da Rotterdam”. “ L'uomo poeta che si rifugia nella poesia - ha detto Salvia- ha un animo proteso verso la musica e la danza. La lettura delle poesie sarà così alternata da coppie di ballerini dell'associazione “Passione danze”. Un appuntamento da non perdere per gli amanti della poesia. Ma l'associazione “Donne

99” ogni anno dà spazio ad una pluralità di iniziative culturali che ruotano intorno all'universo femminile in poesia. Dalla maternità a tutte le espressioni di vita grazie alla quarta edizione del concorso nazionale di poesia “Universo Donna”. Oltre 180 poesie inedite sono già giunte alla segreteria organizzativa. Dal Canada a Malta e dalla Svizzera all'America. “ Nel 1999 ci siamo messe in gioco - ha concluso la Presidente Luisa Salvia- per trovare il modo di ricercare interessi comuni al fine di creare momenti di crescita culturale. Ci siamo riuscite grazie alle numerose iniziative che hanno caratterizzato la vita dell'associazione. Dal convegno su Isabella Morra a cura dello storico Giovanni Caserta sino ai gemellaggi culturali con Accettura, Bella, il Circolo Giustino Fortunato di Salerno e di Napoli. Col tempo siamo riuscite a crescere nel nostro modo di fare cultura intessendo rapporti di rete e di collaborazione sinergica con altre associazioni”. Angela Scelzo

LA SEGNALAZIONE LA convocazione del consiglio comunale di Avigliano del prossimo 28 settembre porta all'ordine del giorno l'approvazione definitiva della “Variante al piano di recupero III settore Comparto E, Isolato 9, U.M.I n. 2, Fg. 87 Part. 35”, già adottata dalla giunta comunale in data 09/02/2009 con deliberazione n. 19. Tale deliberazione di giunta comunale, contiene delle inesattezze nelle considerazioni che portano conseguentemente ad un deliberato palesemente sbagliato. Infatti, la chiesta variante viene giustificata con l'adeguamento ai minimi abitativi. Tali limiti sono stabiliti dal piano di recupero con un rapporto abitanti/stanze non superiore ad 1; ovverosia almeno una stanza per abitante. Pertanto, qualora il fabbricato esistente contenga già le 4 stanze richieste per l'adeguamento, i limiti sono già rispettati e non vi è necessità di “adeguamento” (come si evince nel caso in esame consultando gli elaborati del Permesso di Costruire n. 39/2007) Un'altra inesattezza riguarda il “recupero della luminosità” degli ambienti

«Le inesattezze della variante urbanistica» interni, compromessa, a dire del richiedente la variante, dall'intervento di ristrutturazione del fabbricato prospiciente via Guerrazzi. Infatti, il permesso di costruire relativo al fabbricato oggetto della variante è il n. 39/2007, il che vuol dire che la richiesta di rilascio del permesso è stata formulata nell'anno 2007, mentre la previsione di Piano di Recupero che ha consentito la realizzazione del fabbricato prospiciente via Guerrazzi, è datata 30/09/2006. Tutto ciò significa che non può aver portato nessun danno al fabbricato prospiciente, per il semplice fatto che la situazione era già definita. Tale situazione era necessariamente nota al redattore della Variante, in quanto componente della Giunta e del Consiglio Comunale, e, pertanto, non poteva non sapere. Tali considerazioni portano a ritenere l'approvazione della Variante al Piano di Recupero, quantomeno una forzatu-

ra che verrebbe legittimata dal voto favorevole del Consiglio Comunale, voto favorevole a cui si arriverebbe attraverso una serie di passaggi “di forma e di sostanza” fondati su inesattezze Per quale motivo? Per favorire chi o che cosa? Prima di assumersi una tale responsabilità, i consiglieri comunali di Avigliano dovrebbero interrogarsi sui perché delle inesattezze della Delibera di Giunta, sui motivi per i quali le “Opposizioni” presentate da ben quattro cittadini aventi titolo, di cui due direttamente interessati dalla variante in quanto proprietari di abitazioni ubicate nello stesso stabile oggetto di variante, non siano state adeguatamente tenute in considerazione, sulle responsabilità politiche che si assumono approvando una variante al Piano di Recupero riguardante l'unico edificio di pregio architettonico ed ambientale presente nella zona. Può forse bastare come giustificazio-

ne un fantomatico “Adeguamento abitativo” tutto da dimostrare? Può forse bastare come giustificazione un “recupero di luminosità” che tale non è in quanto la situazione era già consolidata alla data di richiesta del Permesso di costruire 39/2007? Secondo gli scriventi tali giustificazioni sono assolutamente insufficienti. L'approvazione della variante avrebbe come conseguenza il depauperamento di un bene storico e architettonico che è di tutti i cittadini, consentendo null'altro che un “aumento di superficie” difforme dalle norme e legittimato dal voto del Consiglio Comunale che rappresenta tutti i cittadini, e che per il ruolo che svolge deve vigilare sulla correttezza non solo formale ma anche politica delle scelte fatte sulla “testa” di tutti. Magari le motivazioni sono altrove, ma non sta a chi scrive cercarle. Agli istanti preme soprattutto denunciare un modo di “fare politica” contro la gente piuttosto che per la gente. Telesca Annibale Telesca Salvatore Rosa Angela Maria

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Rionero Compleanno della campagna finalizzata alla prevenzione dei tumori

Venosa

Dieci anni di screening

Nove piante e 1,6 chili di erba In manette per spaccio

Basilicata: la Regione del Sud con la prevenzione più completa RIONERO - Si è festeggiato giovedì scorso al Crob Irccs di Rionero in Vulture il decimo compleanno dell’operazione di screening oncologico avviata dalla Basilicata. Unica regione al Sud ad aver messo in campo una campagna di prevenzionecosì vastaecapillare. Presenti a spegnere le candeline di questo importante traguardo il presidente della Regione Vito De Filippo, l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Potenza ,insieme ai pionieri della prevenzione regionale: Rocco Maglietta direttore generale dell'Irrcs e padrone dicasa, VincenzoBarile responsabile scientifico dello screening mammografico e Sergio Schettini ginecologo a parlare dello screening al collo dell'utero. A rappresentare il comune di Rionero l’assessore ai Lavori pubblici, Maria Pinto, ed il consigliere regionale Antonio Flovilla. Target della campagna di screening le donne e le probabili formazioni cancerose, e soprattutto pre cancerose, alla mammella ed al collo dell'utero. In dieci anni, tante sono state le vittorie, non solo per la sanità lucana ma per tutte le donne chepossono contaresu

L’Irrcs Crob di Rionero in Vulture

due strumenti efficaci per la loro salute. «Il decennale è uno degli eventipiù significativi del nostro sistema sanitario-dice ilpresidenteDeFilippoche prosegue-una delledecisioni prese è quella di far diventare l’Irccs Crob la centrale operativa per la prevenzione oncologica». Un grande risultato per l'istituto di ricovero che ha annunciato la tanto attesa presentazione del registro tumori regionale. Poi De Filippo ha parlato dell'ultima conferenza Stato regioni, tenutasi mercoledì, sulla pro-

grammazione del nuovo triennio 2010 2012. «Siamo in un tempo difficile, occorre mantenere eccellenza e rigore. Un massicciointervento di prevenzione fa bene, oltre che alla salute dei cittadini anche al bilancio sanitario perché riduce gli sprechi». «Non è un anno semplice», conclude il presidente rivolgendo l’attenzione al panorama nazionale che purtroppo vede la Sanità di tante regioni del sud sottoposte a commissariamento. «Ma penso che - continua - ancora una volta la piccola Basi-

licata virtuosa ce la farà». «La classe dirigente deve guardare al futuro - afferma l'assessore Potenza - dieci anni per fare il punto e parlare con le personechehanno datoilloro contributo, abbiamo fatto una parte del nostro dovere ora dobbiamo andare avanti». Quello dello screening regionale è un progetto dai difficili esordi, come ricordato dai relatori, a causa della difficoltà a far comprendere il motivo della visita medica. «Una sfida importante - sottolinea Maglietta - ringraziamo tutte le donne che ci hanno creduto con pazienza, abbiamo avuto all'inizio qualche defaillance, era dura». Il problema è far capire alle utenti dello screening la necessità della visita. Le donne in questione sono sane, o credono di esserlo, non sono pazienti che si recano di spontanea volontà in un centro, quindi ritengono inutile sottoporsi ad un esame. Nella prevenzione le donne vengono chiamate a casa a partire dai 25 anni per lo screening ginecologico e a 50 anni per quello senologico. «Al mondo ci sono 3500 nuovi casi all'anno e 1800 decessi causati dal tumore alla cervice uterina, in

Italia 4 - dice Schettini - il responsabile del tumore all'utero è il papilloma virus umano».L'Hpvè unvirus“banale” che agisce nella donna a partire dalle prime relazioni sessuali, normalmente scompare dopo un anno ma potrebbe, invece svilupparsi. Il papilloma virus si modifica in diversi stadi prima di arrivare alla formazione cancerosa vera e propria ed impiega fino a 15 anni. Tempo e modo di sviluppo che consentono, con il pap test dello screening combinato al vaccino, di intervenire quanto prima per la salvaguardia della salute con interventi minimi. Lo screening all'utero interviene prima della formazione cancerosa, mentre lo screening alla mammella interviene su tumori identificati quando sono ancora molto piccoli. «Lo screening è uno strumento potentissimo che interessa le donne tra i 50 e i 69 anni residenti in Basilicata, essendo l'orografia della regione un ostacolo abbiamo diffuso la prevenzione su unità mobili» spiega Barile. Lo screening ha così fatto registrare un tasso di adesione grezza pari al 54,57 per cento. Lucia Nardiello

VENOSA - Nove piante di marijuana e un chilo e 600 grammi di erba essiccata, pronta per essere divisa in piccole dosi. Non solo, a casa di un 42 anni di Venosa, sottoposta a perquisizione da parte dei carabinieri della locale stazione, sono state ritrovate anche le sostanze da taglio, e un bilancino di precisione. Quantità tali da non giustificare l’uso personale. Per il 42enne, quindi, sono scattate le manette per detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio. L’uomo è stato associato al carcere di Melfi, a disposizione del magistrato di turno. L’operazione dei carabinieri della stazione di Venosa si inserisce nella serie di predisposti servizi intrapresi e finalizzati ad arginare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

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“Ritrovata sintesi” su questioni politico programmatiche nel documento del coordinatore cittadin

Melfi, tregua in casa Pdl Roselli: «Dopo un confronto franco, responsabilità e partecipazione» MELFI - Sarà pure solo temporanea, ma per ora è tregua nel Pdl di Melfi. O meglio: un comunicato a firma del coordinatore cittadino del partito, Antonio Roselli, parla di “ritrovata sintesi” sulle questioni politico-programmatiche poste dal gruppo consiliare del Pdl di Melfi, e sfociato nel documento presentato nell’acceso consiglio comunale dello scorso 23 luglio. Quel malessere espresso nel documento sottoscritto dai 9 consiglieri del Pdl che aveva fatto tremare la giunta Navazio, sembra sedato. Una parentesi accesa, quella che aveva preceduto la pausa estiva, che «i dirigenti locali - precisa la nota di Roselli - hanno inteso di stimolo verso un dibattito all’interno della compagine amministrativa, volto al miglioramento dei rapporti tra i vari livelli istituzionali ed il Partito». «Abbiamo pensato spiega il coordinatore cittadino - che, consumando i necessari passaggi nella trasparenza, all’interno del Consiglio Comunale, avrebbe aiutato a fare chiarezza, in relazione a tali temi, la classe dirigente del Partito e l’Amministrazione Comunale, dallo stesso sostenuta, dovrà assumere in futuro». Roselli, riferendosi alla tenuta del partito cittadi-

Una seduta di consiglio comunale di Melfi

no, parla di «atteggiamento di grande responsabilità nei confronti della città e dei cittadini». E non manca di attaccare anche le “chiacchiere” e gli “slogan” dell’opposizione, «evidentemente poco impegnata nel ruolo di opposizione serio, costruttivo, propositivo e responsabile che dovrebbe svolgere». «Il franco e leale confronto su questioniche interessano i cittadini, la città ed il ruolo che la stessa dovrà svolgere nell’immediato futuro nell’interno della zona del Vulture e dell’intera Regione Basilicata - continua lanota - è stato quindi affrontato e consapevolmente si è giunti alla determinazione che, data l’importanza delle problematiche da affrontare, si rende

necessaria la partecipazione corale, convinta e sinergica di tutti gli organi istituzionali del Comune e della classe dirigente presente nella comunità cittadina». Roselli spiega anche che sono stati individuati «metodi di partecipazione e coinvolgimento, tesi ad esaltare e valorizzare il ruolo di ogni organo istituzionale». «Si è deciso di affrontare celermente le questioni riguardanti il Regolamento Urbanistico e rilanciare l’idea di un Piano di sviluppo strategico territoriale e di un piano strutturale intercomunale di area vasta, questi ultimi con il coinvolgimento degli altri comuni del territorio. Si affronterà altresì la questione riguardantela costituzionedel-

le comunità locali con un approfondimento serio di tutte le problematiche derivanti dalla approvazione della Legge Regionale n° 11/2008 istitutiva delle stesse, che di fatto svuota di poteri il Consiglio Comunale specialmente per ciò che riguarda la gestione del territorio, al fine di giungere ad una decisione consapevole circa la partecipazione o meno del Comune di Melfi a tale organismo, od eventualmente promuovere una azione che veda impegnati tutti i Comuni dell’area nella modifica di tale Legge». «La città di Melfi si candiderebbe così a svolgere un ruolo primario in un processo di sviluppo che punti al rafforzamento territoriale dell’area nord di Basilicata». E c’è di più. Dal Pdl di Melfi arrivano anche chiari segnali di apertura «alle altre forze politiche a noi più affini»: Udc, Dec ed Mpa. «Al fine ditrovare -precisailcoordinatore - le giuste motivazioni per una collaborazione amministrativa. Alla luce di queste considerazioni, e del risultato che si potrà raggiungere, il Pdl di Melfi si rende disponibile ad individuare tutte le necessarie modalità di coinvolgimento delle forze politiche che vorranno sostenere questa amministrazione».

Melfi La lista per garantire impegno e dedizione

Pd, nasce “Politica è progetto” per Bersani e Adduce MELFI - In concomitanza con il congresso del circolo locale per l'elezione dei delegati all’assemblea regionale e provinciale del PD, nasce a Melfi “Politica è progetto”: lista che, in questa consultazione, sostiene Pierluigi Bersani per la carica di segretario nazionale e Salvatore Adduce per la segreteria regionale. Il nome della lista sintetizza l'idea di Partito Democratico dei suoi sostenitori, come spiega una nota inviata ieri. «Un partito radicato sul territorio, attraverso la vitalità del circolo cittadino, fondamentale anello di congiunzione tra le istituzioni e la società civile. Un partito che ripropone un'etica della dedizione, tesa al recupero di una visione “sociale” della politica e che si identifichi nella dimensione nobile ed alta dell'impegno politico. Un partito fondato, da una parte sulla responsabilità personale, che trova testimonianza nella partecipazione degli iscritti, e dall'altra sulla responsabilità collettiva che si estrinseca nella assunzione di posizioni unitarie frutto di un confronto dialettico interno, aperto e trasparente. Un partito che metta da parte i tatticismi e le strategie dei professionisti della politica e che ritrovi, nella partecipazione di tutti i suoi iscritti, nuova linfa vitale. Un partito che guardi alle alleanze, nella consapevolezza della propria non autosufficienza tanto a livello nazionale, quanto a livello regionale e locale. Per questo la lista sostiene, sin dalla prima ora, le mozioni Bersani e Adduce: per ricostruire una coalizione ampia ma coesa attorno ad un programma chiaro e coerente. Un progetto unitario - conclude la nota - che porti il centro sinistra a vincere le prossime tornate elettorali, sia regionali sia comunali».

Lasme, il presidente De Filippo scrive a Scajola: «Coinvolgere Fiat»

Tavolo nazionale sull’auto Direttivo della Uilm a Rionero: «Torino deve dare risposte» SERVE un tavolo nazionale sull’automotive: lo chiede il governatore De Filippo in una lettera inviata al ministro dello Sviluppo economico, Scajola, a cui il presidente chiede di fare pressing su Fiat, e lo hanno ribadito i dirigenti della Uilm nel corso dell’assemblea che si è svolta ieri a Rionero. Insieme a loro, sono convinti che questa sia l’unica strada da percorrere l’Ugl e gli altri sindacati, il coordinatore regionale di Sd, Giannino Romaniello e ancora tanti altri. Dopo il no che è arrivato dall’assemblea dei lavoratori che si è svolta ieri a Melfi sulla proposta del miniRIONERO - Si è tenuta ieri mattina a Rionero presso il centro sociale Sacco l’assemblea generale Uilm del Vulture melfese. Un incontro importante per i metalmeccanici nella fase pre congressuale che culminerà il 30 ed il 31 ottobre a Potenza con il congresso provinciale del sindacato. Un'assemblea, quella rionerese, in cui sono stati eletti i sessanta rappresentanti del Vulture che saranno poi delegati nella fase finale. Diversi i temi affrontati nella sessione di comprese tutte le questioni locali inerenti il settore dell’automotive e dell'indotto Acm Fiat. Tema centrale la vertenza Lasme l'azienda dell'indotto di San Nicola di Melfi produttrice di alzacristalli che ha deciso di chiudere lo stabilimento lucano. «Il campanello d’allarme della Lasme - dice Vincenzo Tortorelli segretario provinciale Uilm - ci pone in una condizione in cui affrontare una volta per tutte la questione dell'automotive in Basilicata e di tutta la

componentistica Acm. Bisogna ricostruire un nuovo patto con Fiat per definire una strategia che fermi l'intenzione della Lasme di chiudere a Melfi e di trasferire le produzioni». «È l'inizio di una strategia che la stessa Fiat ha messo in campo per cercare di rivedere il suo modello organizzativo», spiega Carmine Vaccaro, segretario generale regionale Uil. «Per il mio personalissimo pensiero la Fiat vuole rivedere la logica del just in time vuole studiare un altro sistema meno vincolante alle produzioni della casa madre. Questo è inaccettabile senza un dibattito, senza un confronto sindacale. Vi è la necessità di un

stero di un un progetto di reindustrializzazione, con un piano industriale e 50 unità lavorative, cresce la consapevolezza che non si può più rimandare quello che è il passaggio fondamentale: il confronto con Fiat, che, chiaramente, non può esaurirsi alla discussione della vertenza Lasme né a quella sul caso lucano. Serve un tavolo nazionale, dunque, che faccia chiarezza sulle intenzioni di Torino sugli stabilimenti italiani, anche in vista del rinnovo degli incentivi per l’anno 2010 che l’ad Marchionne ha chiesto al Governo. nuovo protocollo d'intesa con la Fiat che stabilisca al suo interno nuove regole nei rapporti tra aziende e sindacato e stabilisca ancora di più che cosa ne sarà di questi sito industriale a Melfi». Poi, l'invito del segretario Vaccaro a Fiat: «Melfi e i suoi operai sono stati importanti per risollevare le sorti della stessa Fiat quando subiva una crisi economica non indifferente. L'azienda che allora ha apprezzato il lavoro di Melfi oggi ascolti i lavoratori, ascolti il sindacato lucano, ascolti le istituzioni lucane». «Bene ha fatto il presidente De Filippo - prosegue Vaccaro - a scrivere una lettera al ministro Scajola che

solo la Uilm nazionale ha sostenuto». «Su “la Stampa” è comparso un articolo in cui in maniera chiara si parla della preparazione, da parte di Fiat, di un investimento in Serbia di notevoli aziende dell'indotto - spiega Tortorelli - Significa che dovremo affrontare la Fiat una volta per tutte sia a livello nazionale che a livello territoriale». Infine, per quanto riguarda la crisi, «come sindacato diremo che abbiamo superato la crisi quando non ci saranno più ne cassintegrati e ne perdite di posti di lavoro. Questo per noi un termometro importante e riteniamo che nei prossimi mesi ci sia un cambio di tendenza». Sul contratto nazionale dei metalmeccanici l'auspicio è di arrivare ad una conclusione in tempi brevi. L'appello della Uilm è volto a riportare al centro dell'attenzione il valore del lavoro «fin quando non si darà il giusto valore al lavoro avremo una società sempre più dissestata». Lucia Nardiello

Un direttivo della Uilm

E’ bastata qualche goccia di pioggia a renderla pericolosa

Due incidenti in un’ora La Ginestra Barile tradisce ancora E’ bastata una giornata uggiosa per far parlare ancora della Ginestra-Barile. Due gli incidenti, nel giro di una solo ora, venerdì scorso, sulla cosiddetta strada di nessuno (anche se ancora per poco). Per fortuna non ci sono state gravi conseguenze per gli automobilisti. Alle 9,30 nel territorio di Barile, in prossimità del ponte dell’Arcidiaconata, che divide i confini dei due Comuni arbereshe, una macchina ha sbandato, a causa probabilmente del fondo stradale reso viscido dalla pioggia, andando a sbattere contro le barriere laterali di questo ponte. Un’ora dopo, alle 10 e 30, nella famose curve, appena lasciato l’abitato di Ginestra per Barile, un’autovettura ha sbandato in una di queste curve consumate nel tempo, finendo nella scarpata sottostante la strada. L’automobilista è stato prontamente soccorso dalla Polizia

stradale di Melfi, dai Carabinieri di Ripacandida. Sul posto sono giunti anche i Vigili del Fuoco del distaccamento di Melfi. Entro la fine dell’anno diventerà più sicura, una volta che la Provincia concluderà l’iter di provincializzazione. Nel frattempo i Comuni di Barile e di Ginestra nei prossimi giorni diventeranno gestori provvisori di questa strada utilizzando fondi regionali per la sua messa in sicurezza. Ci si augura che questi fondi, una cifra che si aggira sui 90 mila euro, servanno a mettere in sicurezza le curve vicino l’abitato di Ginestra con alcuni guardrail e sostituendo totalmente il manto stradale, completamente consumato e ridotto ad una patina saponata, quando piove. Il tempo stringe e gli automobilisti in transito su questa strada non possono attendere più. Lorenzo Zolfo

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Maratea I carabinieri lo hanno denunciato

Latronico Si spacciava per un dottore dell’Asl e faceva domande sulle abitutidini sessuali

Fucile e munizioni a casa di un pregiudicato

«Pronto, sono il dottore». Ma è molestata

MARATEA - I carabinieri della locale stazione, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dei reati in materia di armi, hanno denunciato alla Procura di Lagonegro un quarantasettenne, originario della provincia di Salerno, da poco domiciliato a Maratea. Nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione occupata dal denunciato, i

carabinieri hanno rinvenuto un fucile automatico e 74 cartucce calibro 12. Tutto detenuto illegalmente. Le successive indagini hanno consentito di stabilire che il fucile era stato rubato in occasione di un furto in abitazione avvenuto in provincia di salerno. L’uomo è stato denunciato per ricettazione e detenzione abusiva di armi e munizioni.

LATRONICO - «Buongiorno sono il dottor ....dell’azienda sanitaria di Potenza e la chiamo perché stiamo intervistando alcune famiglie a fini statistici. Allora, se è d’accordo, le farei alcune domande»: con questa telefonata si è spacciato più volte per un dottore dell’Asl 2, prima con la madre e il padre della vittima e poi, dopo aver carpito la fiducia dei genitori, direttamente con lei, una ragazza di 19 anni, studentessa, originaria della zona. E, invece, all’altra parte della cornetta c’è l’uomo che qualche anno prima, spacciandosi per poliziotto, è riuscito a violentare una ragazza,

nella provincia di Matera. Per fortuna, questa volta, il disegno dell’uomo di 27 anni della provincia di Matera, non è andato oltre il livello delle molestie telefoniche. La famiglia, infatti, dopo numerose telefonate ricevute a casa ha deciso di sporgere denuncia. Dopo una falsa presentazione e brevi domande a carattere generale, giustificate a fini statistici, richiedeva e commentava le abitudini sessuali della giovane vittima,

chiedendole un appuntamento per dimostrare il corretto modo di praticare la particolare materia. Al che i genitori si sono insospettiti e si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Latronico che hanno avviato le indagini. Fino a qualche giorno fa, quando i carabinieri di Lagonegro, guidati dal capitano, Roberto di Costanzo, hanno denunciato il 27enne per molestie a mezzo telefono e sostituzione di persona.

Gioca un euro, ne vince 11.000: piccola la vincita ma fortunata

Proposte di sviluppo per la Basilicata

Cinque al Superenalotto La dea bendata bacia Senise

Senise, lucani come pinguini La teoria di De Sarlo

SENISE- Gioca un euro e ne vince undicimila. E’ successo a Senise dove è stato centrato un cinque al Superenalotto. La fortuna, questa volta, ha voluto visitare la nuova ricevitoria Marino, aperta da poche settimane in viale Giorgio Amendola, nel popoloso rione San Pietro, gestita da Angelo Callà. L’ignoto vincitore, incasserà poco più di undicimila euro dunque che non sarebbe una grossa cifra e neppure una grossa notizia, se non fosse che è arrivata da un Cinque che non si indovina tanto facilmente e che proprio per questo, generalmente fare salti di gioia .Il gestore Angelo Callà, naturalmente non si sbilancia sul nome del presunto vincitore anche per la tutela dello stesso ma comunque è convinto che sia uno del posto, e più precisamente del quartiere,

SENISE - Si è svolto ieri, presso la sala Agorà della casa canonica di Senise, per la presentazione del libro di Pietro De Sarlo: “Proposte di sviluppo per la regione Basilicata”. Si tratta dell’articolazione in forma scritta di un percorso di sviluppo innovativo che l’autore sta cercando di divulgare sul territorio in cerca poi di proseliti. Questo appuntamento di Senise è successivo ad altri già tenutosi a partire dal 17 agosto scorso, data di costituzione dell’associazione Pinguini Lucani- idee per la Lucania. Un’idea che si richiama ai pinguini protagonisti del

La ricevitoria di Angelo Callà

visto che questa ricevitoria è frequentata quasi esclusivamente da questa gente, Posso solo dire che molto probabilmente la schedina era composta di sole due colonne, dunque una giocata

di un solo euro e che è stata giocata nella mattinata di giovedì». La caccia,solamente per curiosità si intende, è aperta. Gianni Costantino

libro “Il nostro iceberg” di John Kotter.Una metafora sulla sopravvivenza su un iceberg da parte di una colonia di pinguini, che somiglia molto alla storia di questa regione e che dunque potrebbe essere sperimentata anche dal popolo lucano, come prospettiva di salvezza da una deriva socio economico culturale sempre più inarrestabile. Pietro De Sarlo, ingegnere emigrato in giro per lo Stivale, nativo di San Chirico Raparo cerca ,in questo modo, di trovare consensi e di conseguenza adesioni alla sua proposta gia.cos.

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Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Il vicesindaco smentisce gli “spifferi” su sue dimissioni ma non mette limiti agli eventi

Acito: «Pronto al passo indietro» «Mi interessa la città, se il problema sono io, posso farlo. Ma nessuno me lo ha chiesto» HA PRESO corpo dalla serata di venerdì ed è diventata sempre più forte, è la voce di possibili dimissioni del vicesindaco Saverio Acito dalla giunta Buccico. Per dare quello scossone necessario e provare, in extremis, a far ripartire l’Amministrazione cittadina che è in questo momento priva dei numeri necessari per poter andare avanti. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso vi sarebbe stata nella giunta di giovedì sera quando Acito avrebbe chiesto di ritirare un provvedimento urbanistico (di cui parla in una nota pubblicata a lato il consigliere comunale Eustachio Tataranni, ndr). La conclusione della giunta avrebbe poi fatto scaturire voci che si sono rincorse per l’intera giornata di venerdì e che parlavano, e in qualche modo parlano ancora, di imminenti dimissioni del vicesindaco. In realtà Acito raggiunto telefonicamente ha spiegato: «non mi sono affatto dimesso nè ci ho pensato, il mio interesse è quello di essere al servizio in maniera seria di questa città, se qualcuno pensa che le mie dimissioni possano essere utili ed allora io sono sempre pronto a fare, non uno ma cinque passi indietro. Ma al momento nessuno me lo ha chiesto. La situazione politica? Inutile dire che oggi i numeri non ci danno ragione, lo stesso sindaco ha detto che è pronto in assenza di numeri a dare le dimissioni, la responsabilità è certo delle liste civiche ma è anche di un partito come l’Udc che è uscito dalla maggioranza. E’ successo che al di là di specifiche situazioni sono i partiti ad es-

Tataranni sull’urbanistica: «Consiglio scavalcato»

«Proposta di edilizia privata La giunta non sente nessuno»

Saverio Acito e Nicola Buccico

sere andati in crisi». Poi Acito aggiunge sulla situazione attuale dell’Amministrazione Buccico: «c’è qualcuno che rema più per far vincere le proprie posizioni che l’interesse della città». Poi una virata di ottimismo dicendo: «spero di poter andare avanti con quest’Amministrazione e che ci sia una diversa presa di coscienza rispetto all’attesa del commissario. Bisogna prendere atto della situazione». Le parole di Acito chiariscono senza dubbio che al momento il vicesindaco è ancora al suo posto ma non eliminano completamente la possibilità che qualcosa nelle prossime ore possa acca-

dere. Le dimissioni di Acito del resto potrebbero essere l’ultimo tentativo per mantenere in vita la consiliatura, azzerare la giunta e portare ad un nuovo equilibrio interno al Consiglio. La mossa appare, ad oggi, oggettivamente difficile e quasi disperata ma non è detto che nelle prossime ore qualcosa non succeda, certo prima della visita del Presidente Napolitano. Poi dopo infatti ci sarebbe poco spazio se non per un passaggio in Consiglio che ad oggi appare segnato o per la presa d’atto della situazione come lo stesso Buccico ha detto di essere disponibile a fare. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

«NEI GIORNI scorsi è pervenuta in giunta comunale, per mano dell'assessore all'urbanistica, una proposta progettuale presentata da privati cittadini inerente la realizzazione di edilizia privata e sociale in una zona ben definita della città (si tratta di contrada San Francesco, ndr)». Le parole sono del consigliere comunale Eustachio Tataranni in una lunga nota. «La stessa delibera è stata poi ritirata su richiesta di un assessore per approfondimenti ma sarà ripresentata nelle prossime sedute di giunta. A ben guardare la legge regionale sul cosiddetto “piano casa”, non vi è nulla di strano dal momento questa legge include anche l'iniziativa privata fra quelle utili al raggiungimento delle finalità sociali quali la realizzazione di edilizia sociale. Tuttavia desta stupore l'atteggiamento dell'assessore che porta all'attenzione della giunta una simile proposta, senza minimamente preoccuparsi di informare come minimo la commissione urbanistica e il consiglio ma soprattutto sottopone questa proposta alla vigilia dell'adozione del regolamento urbanistico che può prevedere al suo interno proprio aree da destinare ad edilizia convenzionata, agevolata e sovvenzionata e non già per l'edilizia privata - la proposta presentata da questi privati contempla invece anche la realizzazione di edilizia privata, cosa che non sarebbe consentita con il regolamento urbanistico e peraltro non in linea con la volontà più volta annunciata dall'amministrazione -. L'approvazione della proposta dei privati in giunta avrebbe inoltre l'effetto di estromettere di fatto il consiglio comunale da ogni forma di discussione che proseguirebbe invece con la Regione. Seguendo invece l'iter dell'approvazione del regola-

mento urbanistico e l'inclusione di aree da destinare ad edilizia sociale, verrebbe scongiurata questa possibilità. Non può esserci giustificazione a tutto questo e non può essere invocato nemmeno il carattere di urgenza altrimenti non si spiegherebbe come mai nei due anni e mezzo di amministrazione non abbiamo ancora provveduto ad approvare il regolamento urbanistico. Non solo, due anni e mezzo nei quali sono cadute nel vuoto le richieste inoltrate al comune da parte di cooperative edilizie destinatarie di contributi regionali riservati ai vincitori del bando regionale 2005 per l'edilizia sociale. Finanziamenti ormai persi perché Aprile 2009 rappresentava la data ultima entro la quale il comune avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta dei suoli. Ammesso che si sia deciso di abbandonare la strada del regolamento urbanistico», scrive Tataranni, «per seguire quella indicata dalla legge regionale sul “piano casa”, mi chiedo ancora come mai non si attende che pervengano altre proposte, sia pure nel breve periodo? E come mai, se vi sono altre proposte magari più consone alle volontà più volte enunciate dall'amministrazione, non vengono prese in considerazione? Chi decide dunque la pianificazione in Città? Era proprio necessario portare questa proposta in giunta, nonostante gli evidenti problemi di tenuta della maggioranza?. A mio modesto avviso, provvedimenti di tale importanza richiedono non solo maggioranze ampie e stabili, ma addirittura la condivisione dell'opposizione, poiché hanno sulla Città una ricaduta notevole sia in termini sociali che economici».

L’OPINIONE

Parla il presidente di Legacoop Basilicata Donato Scavone

«Coop, progetto coraggioso» Coop Estense acquisisce la rete pugliese e lucana di Carrefour mentre questa è fortemente in crisi in tutto il Sud Italia, tanto che nello scorso mese di agosto ha concluso presso il Ministero del Lavoro un accordo relativo alla chiusura di due ipermercati, con la conseguente perdita di 200 posti di lavoro e la collocazione in cassa integrazione di 270 lavoratori in altri quattro ipermercati. Il presidente di Legacoop Basilicata, Donato Scavone, plaude al coraggio dell'azienda, disposta ad investire nel Mezzogiorno e in Basilcata in un periodo di congiunture economiche non certo favorevoli, sottolineamdo con orgoglio le modalità di risanamento individuate da Coop Estense, in piena linea con i princìpi di tutela del lavoro su cui si fonda il movimento cooperativo. «Mentre la gravità della situazione e l'urgenza dei tempi avrebbero portato qualsiasi altra azienda ad affrontare il risanamento dei conti economici, della riorganizzazione e del costo del lavoro con due interventi drastici, ovvero con l'espul-

sione, attraverso procedure di mobilità, dei lavoratori con mansioni e contratti di lavoro non coerenti con la nuova impostazione organizzativa e con il taglio delle retribuzioni - dichiara Scavone Coop Estense ha deciso di percorrere una strada più lunga, più onerosa e più incerta, ma più consona alla sua natura cooperativa». Il percorso tracciato insieme alle Organizzazioni Sindacali nazionali si fonda sul riconoscere da subito ai lavoratori ex Carrefour gli stessi diritti e le stesse condizioni degli altri lavoratori della cooperativa, che in pratica si traduce nell'applicazione del CCNL Coop, del contratto integrativo aziendale di Coop Estense e delle condizioni organizzative applicate al Nord e al Sud. Attuare il cambiamento organizzativo facendo ricorso alla Cigs, anziché alla mobilità, senza licenziare nessuno e per attenuare e diluire nel tempo l'impatto sui lavoratori. Recuperare nella massima misura offerta dalla rete Coop Estense, in Puglia e in Emilia, le

professionalità esistenti, attraverso qualificati interventi formativi. «La scelta di queste linee di condotta dal forte contenuto sociale continua Scavone - non può però prescindere, nemmeno per un momento, da un concetto fondamentale: la tutela reale del lavoro e dei lavoratori è possibile solo in aziende sane, col conto economico positivo». I dirigenti della cooperativa hanno innanzitutto il dovere di assicurare questa condizione, sia verso i soci che verso gli altri 5.500 dipendenti in Emilia e in Puglia. L'adozione delle misure porta a una riduzione dell'incidenza del costo del lavoro dal 12% al 10%, data fondamentalmente da una riduzione annua di circa 35 mila ore di lavoro. Questa riduzione di ore la si può ottenere in due modi: espellendo dall'ipermercato una ventina di lavoratori full time, oppure portando da full time a part time una sessantina di persone. A Matera, tolti i capi - per i quali sono stati già avviati valutazioni professionali e percorsi formativi

Su Coop Estense interviene Donato Scavone presidente LegaCoop Basilicata

- i lavoratori che hanno un contratto di lavoro non compatibile con la nuova organizzazione sono in tutto 55, mentre altri 60 addetti alle vendite hanno già contratti che non richiedono modifiche. È giusto preoccuparsi dei lavoratori che per salvare il proprio posto di lavoro devono passare a un contratto meno remunerativo, ma nello stesso tempo non bisogna dimenticare quei lavoratori che già guadagnano di meno dei loro colleghi e che hanno nella riorganizzazione la difesa del loro futuro.

Certamente, quei lavoratori che devono cambiare contratto per mantenere il lavoro devono affrontare un reale peggioramento del loro reddito; e la cooperativa e il sindacato hanno il dovere di ricercare, come hanno fatto con l'accordo quadro, tutte le soluzioni possibili per attenuare questi contraccolpi. Nello stesso tempo - conclude Scavone - bisogna sapere che l'alternativa al cambiamento è il fallimento del progetto e la perdita del lavoro per un numero molto maggiore di lavoratori».

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Matera


Sono 68 nella provincia, intervista al direttore del servizio diocesano don Franco Taccardi

I prof di religione a Matera Un’ottantina gli studenti che hanno chiesto l’esonero dall’insegnamento cattolico Almeno gli insegnanti di religione non hanno risentito in maniera sensibile dei tagli alla scuola. Sono 68 i docenti nella diocesi di Matera Irsina, suddivisi per scuola dell'infanzia, primaria, scuola media e superiore. Quattordici, invece, i supplenti. `«Abbiamo una graduatoria stilata dopo un concorso interno diocesano di qualche anno fa. - afferma don Franco Taccardi, direttore responsabile del servizio diocesano per l'insegnamento della religione cattolica - Alle prove sia scritte sia orali hanno partecipato oltre 40 persone, 20 sono state ammesse agli orali e 17 sono state inserite nella graduatoria supplenti. Tra queste ultime, qualcuna ha avuto anche l'incarico. Di fatto, attualmente sono 68 gli incaricati e 14 i supplenti». Persone che, come ha sottolineato don Franco Taccardi, hanno acquisito il titolo base del magistero in Scienze religiose. “Questo titolo permette anche di avere collaboratori più qualificati nelle nostre parrocchie. - aggiunge don Franco - Adesso siamo in una situazione transitoria. Il corso in Scienze religiose, quadriennale, si concludeva con una tesi che si discuteva a Potenza. Adesso, invece, siamo al secondo anno del “tre più due”. Sono qualifiche riconosciute anche a livello europeo. La diocesi è particolarmente interessata a dare impulso all'Istituto superiore di scienze religiose, vuole spenderlo al meglio non solo nell'ambito ecclesiastico ma anche sul territorio per promuovere il confronto culturale su vari temi”. Frequenti i corsi di aggiornamento e i convegni nazionali per gli insegnanti. “Ogni diocesi organizza la formazione permanente degli insegnanti. A livello nazionale si sta sottolineando l'urgenza educativa. - continua don Franco - Nello scorso aprile si è svolto un meeting con l'udienza del Papa con tutti gli insegnanti di religione nella Sala Nervi in Vaticano, un evento di notevole importanza”. Tema generale della diocesi di Matera Irsina, invece, è “Formare la famiglia per educare”. “In collaborazione con la Pastorale scolastica diocesana abbiamo programmato un incontro con tutti i collaboratori scolastici. - precisa don Franco - Stiamo facendo una

AUTO A FUOCO NELLA PRIME ore di ieri a Matera, Via dell’Ariete, un incendio, accidentale, si è sviluppato a bordo di un’autovettura in sosta, una Mercedes. Le fiamme hanno interessato il solo vano motore del mezzo e sono state originate da un probabile corto circuito, sprigionatosi proprio nel vano motore. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i carabinieri della Compagnia di Matera per l’opera di spegnimento e gli accertamenti del caso. Nessun altro danno alle altre auto in sosta o agli immobili vicini. La situazione è stata immediatamente posta sotto controllo dalle forze dell’ordine intervenute e la verifica dell’accadimento come accidentale esclude qualsiasi altro tipo di ipotesi su ciò che può essere effettivamente accaduto. A Matera del resto non consueto vedere auto che vanno a fuoco e molto spesso i motivi di queste situazioni risiedono in situazioni imprevedibili ed accidentali come è successo anche ieri mattina in via dell’Ariete. Il direttore del servizio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica, don Franco Taccardi

bella esperienza proposta già da qualche anno: la diocesi divisa in tre zone (città, mare e collina), si avvale di riunioni tra psicologi, genitori e docenti”. Intanto, l'11 ottobre si svolgerà la giornata diocesana della scuola. Il 10, invece, il professor Giuseppe Savagno-

ne, editorialista dell'Avvenire, terrà una conferenza sul tema “Il coraggio di educare nella fragilità di oggi”. Prossimi appuntamenti, a novembre con gli aggiornamenti su temi biblico teologico e a metà gennaio, con il responsabile nazionale Irc (Insegnamento religione cattolica).

Uno scenario in continuo fermento, nel quale però, in linea con le tendenze nazionali, non mancano gli alunni che, per vari motivi, scelgono di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica. “Sulla base dei dati dello scorso anno, in tutta la diocesi di Matera Irsina (che com-

prende, tra le altre cittadine, Montalbano, Scanzano e Ferrandina) sono circa un'ottantina gli studenti che hanno chiesto l'esonero. - conclude don Franco - Tra i ragazzi esonerati ci sono soprattutto alunni della scuola dell'infanzia e della scuola primaria. Tra loro, testimoni di Geova,

cinesi, evangelici. Qualche numero più consistente, ma è un dato che riguarda tutta la Penisola, lo troviamo alle Superiori: e, in questo caso, spesso dipende più che da motivi religiosi da un'opposizione dello studente”. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it

I Popolari Uniti hanno illustrato le linee guida dell’iniziativa

Pro e contro del piano casa Benefici sì ma non per l’edilizia Il piano casa porterà qualche beneficio per i lucani ma probabilmente non sarà una grande occasione di rilancio per l'economia e per il settore edilizio visto che le limitazioni imposte per gli ampliamenti sono tante. È quanto emerso venerdì pomeriggio nell'incontro organizzato a Matera, presso l'hotel Palace dai Popolari Uniti che hanno discusso sulle opportunità del piano con addetti ai lavori, rappresentanti istituzionali e di categoria, ordini professionali. La Regione Basilicata ha varato il proprio Piano Casa per il rilancio dell'economia e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, pubblicando la Legge Regionale n. 25 in vigore dall'8 agosto 2009 e valida per i successivi 24 mesi. Sono previsti interventi di ampliamento o di demolizione e rico-

struzione con ampliamento, non cumulabili con eventuali bonus urbanistici previsti da altre leggi e dagli strumenti urbanistici comunali, realizzabili tramite Denuncia di inizio attività (DIA) e nel rispetto delle norme antisismiche. Gli edifici residenziali esistenti o in fase di realizzazione in forza di titolo abilitativo valido possono essere ampliati fino al 20% se di tipologia monofamiliare isolata con superficie fino a 200 mq, bifamiliare isolata o plurifamiliare con superficie fino a 400 mq, a patto che ciascuna unità immobiliare sia ampliata al massimo di 40 mq. Si tratta di tipologie poco diffusa nella nostra regione per cui è facile pensare che non ci sarà un boom di domande per ampliare la propria abitazione visto che i lucani abitano in maggioranza nei condomini. Di positivo c'è che gli interventi devo-

no conferire una riduzione del fabbisogno energetico almeno pari al 20%, e devono essere realizzati in continuità, comunque non separatamente dall'edificio esistente, e rispettare le distanze. Il miglioramento della prestazione energetica è provato dal professionista abilitato; vige inoltre l'obbligo di allegare l'attestazione di qualificazione energetica e di istituire un fascicolo del fabbricato redatto secondo uno schema da definire. Nell'ambito del riuso e del recupero del patrimonio edilizio esistente, sarà possibile riutilizzare a fini volumetrici le superfici coperte e libere dei piani terra di edifici esistenti, per parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, alloggi sociali, alloggi per handicappati e nuove unità immobiliari di superficie complessiva

La manifestazione dei Popolari Uniti sul piano Casa

non inferiore a 45 metri quadrati. Quest'ultima parte della legge crea perplessità tra i professionisti poiché senza un adeguata circolare esplicativa della regione la norma si presta a interpretazione. Giovanni Martemucci matera@luedi.it

La promozione olivicola «Revisori competenti e non politici» con un Consorzio di produttori Sono le indicazioni del consiglieredi Idv Paterino sulle scelte della Provincia

SI VADALLA collaborazionecon il consiglio provinciale, a partire dalla definizione degli indirizzi programmatici, alla vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione. Sono questi alcuni dei compiti che devono essere svolti dai Revisori dei conti. Ma vi sono anche quelli riguardanti l'attività contrattuale, gli adempimenti fiscali, la tenuta della contabilità, fino ad arrivare alla relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto. Sul rinnovo dei componenti dell'organo di revisione della Provincia interviene Michele Paterino, consigliere dell'Italia dei Valori. “I Revisori dei conti - ha detto devono svolgere la loro attività con la massima indipendenza. I controlli, inoltre, devono avvenire in modo rigoroso, così come prevede la legge, in modo da accelerare il processo di cambiamento, non più

rinviabile, nella gestione del denaro pubblico, cambiamento che molto spesso invece viene contrastato. La scelta dei Revisori sulla base della sola appartenenza politica, senza valutare adeguatamente la loro capacità professionale ad assolvere le delicate e complesse funzioni richieste dalle norme, non credo porterà benefici evidenti in termini di efficienza ed efficacia della gestione finanziaria. Solo orientando le scelte verso i migliori, solo se riusciremo a garantire l'attività di un collegio indipendente e competente contribuiremo a conseguire efficienza, produttività ed economicità nella gestione delle risorse. Nella mia passata esperienza di consigliere comunale ho potuto constatare che spesso l'azione dell'organo di revisione è risultata poco incisiva su alcuni aspetti negativi della gestione, quali la riscossione dei crediti di bilancio, l'attività con-

trattuale, la gestione del patrimonio, il controllo sull'operato e quindi sulle responsabilità gestionali dei dirigenti. L'incisività dell'azione dell'organo di revisione - ha aggiunto Paterino - è sicuramente attenuata dai rapporti che si instaurano sin dal momento dell'elezione dei componenti stessi (due nominati dalla maggioranza, uno dalla minoranza). Il controllato che si sceglie il controllore non garantisce sicuramente l'indipendenza della funzione di verifica della regolarità amministrativa e contabile. Per un controllo sostanziale l'indipendenza degli addetti è un elemento essenziale, unitamente alla professionalità. Personalmenteritengo che l'elezione dell'organo di revisione debba essere sottratta alle prerogative di organismi politici. E' quindi auspicabile una modifica dell'attuale quadro normativo esistente a livello nazionale».

Percorsi, problematiche e opportunità di promozione del settore olivicolo della provincia di Matera sono stati affrontati nel corso di un incontro, sollecitato da organizzazione professionali e imprese, che il vicepresidente della Camera di commercio di Matera Rosa Gentile ha avuto nei giorni scorsi insieme con Michele Di Muro (Unione coltivatori italiani), Paolo Carbone (Oprol), Luigi Locantore (Apom) e Vittorio Locantore (Assoprol Basilicata). L'incontro, proficuo sulle opportunità collaborative, ha consentito di mettere in campo possibili percorsi sul piano della sensibilizzazione al consumo dell'olio extravergine di oliva del Materano, delle olive, quali prodotti genuini e peculiari della dieta mediterranea. Sono stati esaminati anche gli aspetti normativi e di sostegno alle attività lungo la filiera produttiva,

distributiva e della commercializzazione, fino alla creazione di eventi promozionali. La Camera di Commercio, attraverso l'azienda speciale Cesp, ha assicurato sostegno a rafforzare le collaborazioni con le associazioni dei produttori e nel rapporto con i consumatori. «Ci siamo attivati con entusiasmo e con la dovuta attenzione -ha detto il vicepresidente della Camera di Commercio, Rosa Gentile- nel sostenere l'attività e le istanze delle associazioni olivicole, in un anno particolare che vede la Basilicata offrire l'olio per la basilica di San Francesco d'Assisi. La genuinità di un prodotto, che si sposa bene a tavola con altri cibi della dieta mediterranea, ha aperto opportunità concrete per dar vita a un consorzio unico dei produttori della provincia di Matera''. matera@luedi.it

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Matera 31

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

TAXI MATERA 3332685173

Luigi e Antonella

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.

Chiara

Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Settimana della ricerca Con dueseminari dedicatialla “Sfidadella complessitànelle organizzazioni sanitarie'', in programma presso l'auditorium “Giuseppe Moscati'' dell'Ospedale Madonna delle Grazie alle ore 16.00 del 28 settembre e il 30, alla stessa ora, ai “Processi decisionali in Medicina'' l'Azienda sanitaria di Matera darà risalto al programma della 3^ settimana della ricerca che in Basilicata coinvolge anche Potenza. L'evento rafforzerà il dialogo tra varie discipline con l'obiettivo di promuovere la realtà lucana e meridionale nei circuiti scientifici e culturali, nazionali e internazionali su materie diverse che spaziano dalla medicina, alla filosofia all'arte. I due workshop sono organizzati dal “Centro Studi Qualità Formazione Ricerca”della Asm.

Auguri di buon compleanno da mamma Rosa e papà Miki ai loro bambini.

16anni...è bellissimo...essere i tuoi genitori e la tua sorellina Sara

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Fatevi i corti vostri Alle 18.30nella Mediatecaprovinciale proseguela terzaedizione della rassegna «Fatevi i Corti Vostri 3», festival degli audiovisivi amatoriali organizzata dall’Associazione culturale «I Basilischi», con la presentazione del libro di Nancy Citro «Un gioco proibito», l'inaugurazione della mostra «Frammenti di cinema» (fino al 17 ottobre) e la proiezione dei corti. Alle 20 è prevista la proiezione di cinque corti. Alle 21 video box sulle magie del trucco cinematografico. La rassegna si svolge in contemporanea nei comuni di Aliano, Craco, Colobraro, Miglionico, Rotondella, Valsinni, Policoro e Tricarico.

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MOTTA SILVIA Via Ridola 16 0835/333341 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314

SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

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Intelligenza motoria IN collaborazione con il dipartimento internazionale di Neuropsichiatria dell'età evolutiva, con la regione Basilicata e con l'Asm di Matera, prosegue il convegno che è in corso di svolgimento presso l'Auditorium del Presidio ospedaliero Madonna della Grazie di Matera, sul tema “Movi... mente: riflessioni conclusive, attività di intelligenza motoria”. Oggi seguirà il terzo stage internazionale di Kata e Bunkai “Aspetti pedagogici e metodologici nell'età scolare” diretto dal professor Aschieri con inizio alle 9.

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033

•il cenacolo

Raduno dei bersaglieri UNA colorita e festosa fiamma cremisi “illuminerà’’ Matera per tre giorni, dal 9 all’11 ottobre, in occasione del “1° Raduno Bersaglieri del Sud’’ organizzato dalla sezione “Mauro Binetti’’ di Matera dell’Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B).. L’evento curato dal presidente sezionale, Antonio Epifania, e supportato dal volontariato dei soci, vedrà a Matera oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 ta famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi’’, la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno’’ sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. “ Stiamo sostenendo –ha detto il presidente dell’Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E’ opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all’economia e al turismo locale anche per il futuro’’. Per l’occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze. Con loro ci saranno anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale Bersaglieri, Benito Pochesci, generale di corpo d’armata in riserva, e altri ufficiali, dirigenti sezionali, semplici bersaglieri di tutte le età.

0835/256309 •Le Botteghe

SI CONCLUDE OGGI WOMEN’s FITCION FESTIVAL Tra innovazione e creatività, tra ispirazione e sogno, tra ambizione e mistero, al Women's Fiction Festival scrittrici e scrittori si confrontano sulla forza della parola scritta, avanzando lungo il percorso di chi vive la scrittura e la letteratura come dono e come mestiere. Il Women's è si conclude oggi. Tra gli ospiti, solo per fare alcuni nomi: Alan D. Altieri, Elisabetta Bucciarelli, Elisabetta Bricca, Paola Calvetti, Mariangela Camocardi, Alessandra Casella, Clarissa Clark, Rachelle Chase, Silvia Di Natale, Luigi Garlando, Linda Ferri, Cinzia Leone, Mary Leo, Giorgia Lepore,Tiziana Merani, Carlotta Mismetti Capua, Letizia Muratori, Elisabetta Rasy, Sylvia Z. Summers, Giuseppina Torregrossa, Cristina Sivieri Tagliabue, Annamaria Testa e altre. A chiudere il Women's Fiction Festival, nella giornata di domenica 27 settembre, la giornalista e scrittrice, Daria Bignardi. «Onirica, critica, fanciullesca, arrabbiata, romantica, fantasiosa, sensuale. È la voce della letteratura nel mondo. - spiegano dall'associazioneWomen's Fiction Festival - Che mondo sarebbe senza la sua esistenza? La letteratura racconta quello che accade nell'oggi per leggere il domani, quello che è accaduto ieri per raccontare l'oggi, moltiplica le voci, alterna i punti di vista, colma il senso di vuoto, allieta la vita, rappresenta la realtà e la finzione, aiuta l'immaginazione. La letteratura è viva. Ma non basta mai».

0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

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•COMUNALE• Matera 0835-334116 Bandslam High School Music 17,45 - 19,45 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 La ragazza che giocava con il fuoco 19 - 21,30 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Baaria 19 - 21,30 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 The informant

17 - 19,45 Basta che funzioni 20,30 - 22 •CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Baaria 19 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Segnali dal futuro 19 - 21,30 •CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Chiusura estiva •CINEMA MOJTO• Programmazione al botteghino

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137

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32 Matera agenda


La Provincia traccia le linee guida dell’azione futura con il presidente dell’Apt Perri

Turismo, serve più sinergia Dalessandro: «Occorre un cambio di rotta e una pianificazione oculata» “Collaborazione e sinergia tra APT, Province, Regione e privati per promuovere un turismo dalla filiera corta in grado di mettere a valore le risorse del territorio. Perché non è produttivo per l'economia locale un sistema turistico che premia prodotti non lucani. Il turismo deve rappresentare una delle leve strategiche per sviluppare e far crescere l'indotto.” Pochi semplici target che il presidente dell'Ente di via Ridola, di concerto con l'assessore al Turismo Giuseppe Dalessandro ha discusso alla presenza dell'assessore provinciale Gianni Rondinone, del presidente del Consiglio provinciale Aldo Chietera e del direttore generale dell'APT Giampiero Perri. «La situazione che regna nel comparto turistico - ha esordito l'assessore Dalessandro - è a dir poco caotica. Eventi dai profili più insoliti e “originali” che non portano al territorio alcun beneficio, se non palinsesti ripetitivi e dispendiosi. Per promuovere un turismo efficace è necessario attuare un cambio di rotta e passare dalla fase dei finanziamenti a pioggia a quella della pianificazione oculata e sinergica». Un punto, quest'ultimo, su

Conservatorio “Duni” nuovi spazi riqualificati serviranno per la danza

Giampiero Perri e Giuseppe Dalessandro

cui ha concordato anche il presidente del Consiglio provinciale Aldo Chietera, che ha ricordato come: «la Provincia deve poter essere coinvolta nella pianificazione che la Regione mette a punto, anche in vista di una ottimizzazione delle figure professionali altamente specializzate. Penso per esempio alle guide turistiche riconosciute, esperti pluriqualificati, che potrebbero

venire valorizzati proprio attraverso una maggiore concertazione». «L'Amministrazione provinciale di Matera - ha concluso il presidente Franco Stella - convocherà, nei prossimi giorni, una giornata di studio a cui prenderanno parte i 31 comuni del territorio provinciale e l'Apt. L'obiettivo che intendiamo raggiungere è semplice: la Pro-

vincia, interpretando un ruolo di coordinamento, metterà in relazione le esigenze dei comuni con l'expertise tecnica dell'Apt. Un coordinamento che l'Ente mette a servizio delle proprie comunità e della Regione, in vista di un modus operandi che intende premiare la sinergia reale. Una sinergia che produrrà ricchezza vera per l'intero territorio».

Sarà destinato ad accogliere le attività di danza propedeutica e altre materie collettive il nuovo spazio, in corso di riqualificazione, che il Conservatorio musicale «Egidio Romualdo Duni» di Matera sta recuperando con risorse della Provincia in un locale al pianterreno che si trova nel plesso di via Duomo. Lo ha reso noto il direttore della istituzione musicale, Saverio Vizziello, che non ha escluso l’apertura dello spazio già prima di Natale. Proprio per riuscire così ad ottimizzare anche attraverso queste nuove risorse in termini di spazi il lavoro e la fruizione delle attività all’interno del Conservatorio musicale con una più adeguata distribuzione di quelle che sono le necessità all’interno della struttura scolastica materana. «Il nuovo ambiente – ha detto Vizziello – consentirà di dare spazio alle diverse attività del Conservatorio, che ha 800 allievi. Quest’anno abbiamo avuto ben 320 domande di ammissione ai corsi tradizionali per i quali c'era una disponibilità di soli 50 posti». Il Conservatorio in questo momento opera su tre plessi, in piazza del Sedile e in via Duomo. matera@luedi.it

Convegno su una patologia ad ampia diffusione per fornire utili suggerimenti Iniziativa in piazza Vittorio Veneto del WWF

Oggi la distribuzione di lampadine Colpisce il venti per cento dei pazienti tra 50 e 60 anni a risparmio energetico

Vertigini sempre più comuni Le vertigini parossistiche benigne (benign paroxismal positional vertigo - BPPV) generalmente si manifestano tra i cinquanta e i sessanta anni, interessano il 20% dei pazienti e sono caratterizzate da attacchi acuti, della durata di pochi secondi, scatenati da particolari movimenti del capo. Nell'Ospedale di Matera vengono trattati annualmente 700-800 casi. L'alta incidenza sul territorio ha consigliato il convegno: “La terapia riabilitativa della vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB)” svoltosi sabato scorso presso l'Auditorium “S. Giuseppe Moscati”. Organizzazione: l'Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale dell'Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera diretta dal dott. Gennaro Larotonda e responsabile scientifico e presidente del corso il dott. Giacinto Asprella Libonati. Nella mattinata sono stati presentati i lavori e, nel pomeriggio, manovre pratiche, diagnostiche e terapeutiche, con valutazione dei casi clinici. Questa patologia, benigna, crea una rivisitazione psicologica, tra ansia e paura, del proprio vissuto psicologico con punte di compromissione seria della qualità della vita. Una diagnosi tempestiva, con cura specifica, riduce la sintomatologia acuta, restituisce serenità e sicurezza ed evita costosi ed inappropriati accertamenti strumentali.

«L'elevata rilevanza clinica e sociale della VPPB richiede figure specializzate nella gestione terapeutica della patologia, l'esigenza di organizzare un corso teorico-pratico per audiometristi, audioprototesisti e fisioterapisti. - afferma Larotonda - Questo convegno intende fornire linee guida diagnostiche su suggerimenti di autorevoli specialisti di fama mondiale». «La vertigine parossistica posizionale benigna è una patologia ad ampia diffusione. - ribadisce Asprella Libonati - La richiesta d'interventi competenti è sempre crescente in un settore che procura danni economici per l'assenza dal lavoro e disabilitazione. Le innovative tecniche diagnosticoterapeutiche, diffuse in tutto il mondo, vengono dal nostro centro di vestibologia, eccellenza nel CentroSud d'Italia. La metodologia riabilitativa, messa a punto a Matera, mira all'unificazione della fase diagnostica e terapeutica e consente la guarigione piena nell'arco di una sola seduta in oltre il 90% dei pazienti. La tecnica è costituita da diverse fasi: apprendimento, in tempo immediato, del segno clinico della malattia, movimento degli occhi definito “nistagmo” marker degli otoliti all'interno dei canali semi circolari. Una manovra rotativa, in senso contrario agli otoliti, ristabilisce improvvisamente l'equilibrio interrotto». Nunzio Longo matera@luedi.it

A Matera sono trattati annualmente una percentuale di circa 700-800 casi

aaaa

Riprendendo una delle tematiche più sentite a Matera, dato anche il notevole successo avuto nella precedente iniziativa presso L'Energy Expo, il Wwf Matera organizza nuovamente la distribuzione di lampadine a risparmio energetico. Quest’oggi, dalla mattina alla sera, ci sarà in piazza Vittorio Veneto nei pressi del Palazzo dell’Annunziata la distribuzione di materiale informativo sul tema, per far conoscere i nostri membri maggiormente operativi sul campo, consegnare, dietro offerta di 1 euro, una lampadina a risparmio energetico nuova. Esporre gli oggetti ricavati da vecchie lampadine a incandescenza. Vi sarà, dietro offerta libera, la possibilità di esporre materiale casalingo e di uso

comune a basso consumo energetico ma, al contempo, ad alta efficienza d'illuminazione. Il titolo dell'iniziativa “C'è vita nella lampadina” è stato scelto dal Wwf per simboleggiare il fatto che un uso attento e intelligente dell'energia può aiutare tutti a vivere meglio. «Molte delle lampadine fulminateconsegnateci leabbiamo riutilizzate, ricavandoci dei vasetti per piantine. Certamente una destinazione più dignitosa del bidone indifferenziato. Crediamoche nullapiùdell'inserimento di una forma di vita in un oggetto normalmente inquinante possa rappresentare come, con il riciclaggio e l'uso di moderne tecnologie, la natura possa convivere con la modernità».

La città si prepara alla visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Nuovi vasi in piazza Vittorio Veneto La città si fa bella in vista della visita del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Al centro di Matera ieri mattina una squadra di giardinieri e vivaisti stava provvedendo a piantare nei nuovi vasi di arredo urbano collocati in piazza Vittorio Veneto (nei pressi del palazzo della Prefettura) alcune specie di fiori. La piazza centrale della città dei Sassi si prepara ad accogliere il Presidente che sarà in Basilicata l'uno, il due e il tre ottobre. Il Capo dello Stato, infatti, si tratterà in terra lucana per ben tre giornate e visiterà i due capoluoghi di provincia, Matera e Potenza e poi si sposterà a Rionero dove è previsto l'atteso discorso meridionalista. Secondo il programma il primo il presidente della Repubblica Napolitano si fermerà in mattinata ad Altamura dove terrà un incontro con i rappresentanti delle aziende del mobile imbottito dell'area murgiana al confine tra Puglia e Basilicata. A conclusione il Capo di Stato prenderà la via della città dei Sassi dove è atteso nel pomeriggio. Previsti una serie di incontri con le istituzioni e una cena ufficiale in serata. Giovanni Martemucci matera@luedi.it

L’arredo urbano predisposto ieri nel centro città (Martemix)

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Matera 33

Domenica 27 settembre 2009


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Via Napoli ha onorato la figura del Santo di Pietrelcina con i balconi addobbati a festa

San Pio celebrato dai fedeli montesi MONTESCAGLIOSO - Il 23 settembre, giorno nel quale si festeggia San Pio da Pietrelcina (Benevento), beatificato il 3 Maggio 1999 e proclamato Santo il 16 giugno 2002 da papa Giovanni Paolo II, è stato celebrato con grande devozione e partecipazione da parte dei fedeli montesi. La ricorrenza è stata organizzata dal gruppo di Preghiera Padre Pio della Parrocchia dei Frati Cappuccini di Montescaglioso. Nei giorni precedenti è stato recitato il S. Rosario e celebrati Vespri, S. Messa e la veglia di preghiera. I momenti di approfondimento religioso sono

stati presieduti, rispettivamente, da don Pietro Andriulli e don Domenico Monaciello. I temi affrontati hanno riguardato la figura di S. Pio quale rosario vivente, icona di Cristo Crocifisso e uomo di speranza. La giornata del 23 settembre è stata aperta dalla celebrazione della Santa Messa alle 8 del mattino, alle 18.30 si è avviata la solenne processione, partita dal Convento di San Francesco d'Assisi, con i religiosi e numerosi fedeli. Il corteo, preceduto dalle insegne dell'associazione parrocchiale intitolata al nome di S. Pio, recava un'immagine del Santo

portata a spalla. Il corteo, nel suo tragitto, ha sostato nella Chiesa di S. Lucia per la concelebrazione eucaristica, attraversando diverse Vie montesi (Via delle Serre, Via E.Toti, Via Napoli, Via Monfalcone, Via C. D'Alessio, Via Indipendenza, Via Fiume, Via Metaponto, Via Cavour, Piazza Roma, Via Garibaldi), per concludere il suo itinerario facendo ritorno all'antico complesso religioso francescano. Come abitudine consolidata, Via Napoli ha riservato la sua accoglienza festosa e luminosa all'immagine sacra e al corteo religioso: dai balconi soprastanti la strada

sporgevano luci da numerose lampadine, con i disegni floreali sul pavimento stradale realizzati da Francesco Scarciofalo, un degno omaggio diventato un appuntamento fisso e immancabile. La processione in onore del Santo di Pietrelcina, tra le varie strade cittadine, attraversa Via Napoli, che come sua abitudine ormai consolidata, ha riservato un'accoglienza festosa e luminosa all'immagine sacra e al corteo religioso. Dai balconi sporgevano luci da numerose lampadine, con i disegni floreali sul pavimento stradale realizzati dal signor Fran-

Un’immagine di San Pio da Pietrelcina

cesco Scarciofalo, un omaggio divenuto immancabile appuntamento. Prossima processione che vedrà interessata Via Napoli e diverse altre vie cittadine quella del 4 ottobre

prossimo, in occasione del passaggio dell'immagine del patrono d'Italia San Francesco D'Assisi, portata a spalla dai fedeli. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it

Pomarico I temi tornano a galla periodicamente, ma non sono trasformati in progetti concreti

Amministrazione ancora ferma Regolamento urbanistico e depuratore restano problemi da risolvere POMARICO - Per regolamento urbanistico e depuratori nulla si muove. E se n'era parlato in campagna elettorale. Sia nell'ultima, che persino, non si crederà, in quella precedente. Ma, nonostante tutto, e nonostante promesse su promesse, il regolamento urbanistico ancora non è pronto. Siamo, per giunta, al secondo mandato Casolaro. Ed eravamo passati di due mandati del sindaco Raucci. Pure questo ultimo, va detto, ne aveva parlato. Non solamente parlato. Raucci diede addirittura incarichi finalizzati alla redazione del testo. Tanto che, per esempio, Petrozza è il tecnico proprio rimasto - in origine era al fianco di Valente che poi lasciò - da quegli anni. Comunque, è utile partire dal presente. Ovvero riprendere in mano la cronaca del lavoro dell'attuale primo cittadino, Giuseppe Casolaro. Una di quelle persone che ha fatto annunci su annunci. Per dire che c'eravamo quasi. Quasi. Quel quasi che ancora dura. Facendo mente locale solamente nei mesi più prossimi, si può tornare alla riunione convocata appositamente per parlare del tema e precedente al-

Pomarico

l'ottobre 2008, dove Casolaro bandiva il tempo d'una importante conferenza dei servizi allora a venire. «Dopo una decina di anni stiamo riuscendo a portare a termine il lavoro - fu la frase più significativa. L'esposizione più chiarificatrice. In special modo se si prende, ora, in mano il calendario. L'occasione, comunque, fu

utile a ricordare, cosa garantita dal geologo Lupo, che “iI sottosuolo pomaricano ha una fragilità del terreno, segnalata anche da frane ricorrenti addirittura al 1500”. Dunque, un esiguo spazio per costruire. Recentemente, grazie a incontri informali, si scopre che sull'ex piano regolatore si sta nuovamente ripartendo. Ma della tempistica, ancora, non è dato pubblicamente sapere. Alla stessa maniera nuovi momenti pubblici di discussione non se ne vedono. Cosa che accade in egual misura entrando in un altro degli argomenti spesso abbandonati. Perché, qualche settimana fa, un cittadino ha raggiunto il cronista per informare sul possibile malfunzionamento o persino fermo di uno dei depuratori che tuttavia erano rimasti attivi al servizio della comunità. La condizione dei depuratori è l'altro cavallino di battaglia sporadicamente liberato, certamente nei momenti topici e in quelli meno salienti delle campagne elettorali. A turno qualcuno s'impossessa della questione. Eppure, di nuovo, niente passi avanti. Nulla s'aggiusta. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it

Voto on line per premiare l’opera di Vito Di Chio MONTESCAGLIOSO - Interessante iniziativa che ha unito Basilicata e Veneto in un percorso culturale e artistico. L'opera pittorica “Eterno divenire”, realizzata dal ventiseienne artista montese Vito Dichio, infatti, è stata presente alla Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea “Love Art” allestita, dal 5 settembre scorso, presso le sale espositive di Villa Orsini di Scorzè (Venezia), a cura dell'associazione culturale Arianta. La mostra ha chiuso i battenti il 19 settembre scorso registrando un notevole successo di pubblico e critica. Obiettivo dell'evento è quello di presentare lavori realizzati da artisti italiani e stranieri delle varie arti visive ed applicate, eseguiti in piena libertà stilistica e tecnica, sul tema dell'amore e degli affetti. La partecipazione alla mostra è stata aperta a tutti gli artisti maggiorenni, senza distinzione di sesso, nazionalità o altra qualificazione; hanno potuto parteci-

pare opere di pittura, scultura, fotografia, arte digitale (esclusi i video) ed installazioni, con la massima libertà creativa ispirata al tema. Non sono state accettate opere che ritraessero immagini troppo erotiche o pornografiche. Al termine dell'esposizione tutte le opere saranno pubblicate nel sito eventiartearianta.it e potranno essere votate on - line per 30 giorni dal momento dell'inserimento. L'artista che riceverà il maggior numero di voti vincerà una galleria virtuale permanente nel sito di Arianta. La premiazione è ad insindacabile giudizio dell'organizzazione. Erano state selezionate due opere di Dichio, il quale, però, ha scelto di inviarne una sola alla mostra veneta. Chiunque volesse saperne di più, interagire e porre domande all'artista di Montescaglioso può collegarsi al sito vitodichio.info, sponsorizzato da treenet. m.m. provinciamt@luedi.it

Miglionico Solo strumenti a fiato per la formazione locale che miete successi

Brass band, il fascino della musica MIGLIONICO - L'antica “Terra di Cencree” è anche e soprattutto terra di musicisti. Patria di diversi gruppi musicali, la cittadina del Castello del Malconsiglio annovera fra le sue band rigorosamente “made in Miglionico”, una band particolare, composta da musicisti che utilizzano solo strumenti a fiato. Il suo nome non poteva essere più esplicito: Brass Band. Alla lettera, il nome significa letteralmente: “gruppo di ottoni”. Il termine “ottone” però non tragga in inganno, poiché con la parola ottoni,

non si intende il materiale dello strumento ma il mero strumento musicale in cui il suono è prodotto dalla vibrazione della labbra del musicista appoggiate ad un bocchino collegato ad un tubo cavo in cui la vibrazione risuona.. A comporre la Brass Band “The Musical school” ci sono quindi trombe, trombone, tuba, tutti strumenti a fiato accompagnati dalla sola batteria come strumento a percussione. La band è nata nel 2005 all'interno della Scuola di Musica del prof. Antonio Faniello, emigrato da San Mauro nella patria dei mu-

sicisti. «Il desiderio di fondere la passione per la musica pura con lo stare insieme e divertirsi con e nella musica, è il nostro leit motiv di vita -precisa il prof. Faniello». La band è reduce da diverse serate estive in cui è stata apprezzata e applaudita, oltre che sul palcoscenico della natia Miglionico anche in diverse altre realtà della provincia dove si è esibita. Alle trombe troviamo i giovanissimi: Antonio Grande,Giulio Amico Padula, Nicky Comanda, Giuseppe Di Marzio, Vincenzo Acito, Pierluigi Lo-

glisci, Vincenzo Colangelo, Michele Centonze, Giacomo Micciantuono, Micky Dambrosio, Clementelli e Giuseppe Faniello; al trombone Giuseppe Bertugno mentre alla tuba Danilo Florio. All'unico strumento a percussione, la batteria, troviamo Pierangelo Pellegrino. Armati, allenati e diretti dal maestro Antonio Faniello, una band affiatata che può solo crescere e migliorare a suon di fiato. Vasto il loro repertorio con motivi suggestivi. Forever Abba degli Abba, Something' Stupid di Carson Parks , The Enterteiner di

La formazione della Brass band al completo

Scott Joplin, Miller Magic di Green Miller, Everybody Needs Somebody dei Blues Brothers, New York New York di J. Kander , Te Voglio Bene Assaje sono i

loro cavalli di battaglia che riscuotono sempre apprezzamenti per le loro interpretazioni. ACe. provinciamt@luedi.it

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Grassano Stasera estrazione dei biglietti della lotteria e concerto dei “Customers”

Una festa in grande stile Si chiudono oggi le celebrazioni in onore di S. Innocenzo e S. Rocco GRASSANO - Bilancio positivo, per la 363°edizione della Festa Patronale in onore di Sant'Innocenzo e San Rocco a Grassano. Quattro giorni di festeggiamenti che hanno raccolto grande partecipazione popolare. Affollati gli appuntamenti religiosi, ma anche gli eventi profani. Il tempo clemente ha permesso il regolare svolgimento delle processioni in onore al Santo Patrono e di San Rocco, regalando al pubblico serate gradevoli per i concerti di musica classica e leggera. Il programma stilato dal Comitato Festa patronale, fitto e pieno di sorprese riserva un ultimo giorno di festeggiamenti dai risvolti decisamente inediti. La festa, infatti, avrà conclusione ufficiale oggi. Alle 17.30 presso Palazzo Materi ci sarà la presentazione del libro “La forza della speranza”di Giulio Cocca. A seguire alle 19, in Corso Umberto I, il famoso corso dei cento passi dove Carlo Levi, in esilio, passeggiava avrà luogo “Rispolverando il passato”, sfilata di abiti d'epoca della tradizione grassanese. Da un'idea della storica del costume, Teresa Galasso, con la collaborazione di Laura Pontillo e Rachele Digirolamo, la sfilata rappresenterà, attraverso gli abiti da sposa, e non solo, prestati dai cittadini, un lungo viaggio a ritroso nel tempo dal 2000 fino agli inizi del 1900. Oltre sessanta ragazze e ra-

L’ingresso del paese

gazzi sfileranno in passerella, accompagnati da paggetti e damigelle, che presenteranno i vari periodi storici divisi per decenni. «Gli abiti più preziosi” ha aggiunto Teresa Galasso “sono quelli degli anni ‘20 e ‘30, rarissimi e difficili da trovare; per le ristrettezze della guerra, in molti casi furono riciclati e riutilizzati». Infatti la sfilata vedrà protagonisti molti abiti da sposa e secondi abiti, quelli della “settimana della vergognanza” ,la prima subito dopo il matrimonio. «Possiamo affermare - continua la Galasso - che quelli sono gli unici

abiti riconducibili alla moda e alla vera storia del costume locale». L'evento, curato dall'artista Franco Artese e musicato dal Maestro Mario Soranno, sarà presentato da Antonio Bronzino, Vice Presidente Naz. Fidas. Stasera è in programma una grande anteprima: i giovani musicisti della band grassanese “The Customers” si esibiranno in un concerto musicale, che precederà l'estrazione premi della lotteria Sant'Innocenzo 2009. “The Customers”, tradotto letteralmente “i clienti”, sono quattro

giovanissimi musicisti, con le idee ben chiare. Nico Mafaro, 16 anni appena è studente di chitarra classica al conservatorio e frequenta il liceo artistico. È lui la voce della band e la prima chitarra. Completa il comparto melodico, il sedicenne Michelangelo Abbate. Studente all'artistico e allievo di violoncello, è la seconda chitarra. La ritmica invece è affidata a Danilo Pontillo al basso e a Domenico Deniso alla batteria e cori, rispettivamente di sedici e diciassette anni, studenti dell'ITI e del liceo Scientifico. I ragazzi, che suonano insieme da meno di un anno, hanno preparato una scaletta importante: tra i titoli “Another Brick In The World” dei Pink Floyd, “Alive” e “Black” dei Pearl Jam, band di Seattle a cui s'ispirano. Un appuntamento importante per la giovane formazione, molto attesa dai ragazzi grassanesi, per il tam tam che dell'evento è stato fatto su facebook. Infatti il batterista Domenico Deniso, ha proposto la band nel forum del gruppo ufficiale del Comitato Feste su facebook e in pochi giorni tutto è stato organizzato per una notte di rock che regalerà emozioni. Del resto i “Customers” hanno già partecipato a rassegne locali per giovani band emergenti e animato serate nei circuiti regionali e non solo, riscuotendo grande successo. provinciamt@luedi.it

Amici del Cuore oggi esami e controlli in piazza Ilvento

Pressione sotto controllo

GRASSANO - Si terrano oggi dalle 9,30 alle 12,30, nella sala S. Agostino in piazza Ilvento, i controlli di prammatica promossi dall’associazione Amici del Cuore. L’iniziativa prevede anche consiglio individuali di prevenzione per cittadini di ogni età. Gli esami riguarderanno i cardiopatici e soggetti a patologie pneumologiche, i bambini e i ragazzi da 5 a 18 anni. Per i prelievi, presentarsi a digiuno con documentazione che attesti la presenza di familiarità con malattie tra cui ischemia, diabete, arteriopatie.

Stigliano Si punta sulla diagnosi precoce della malattia Irsina Richieste precise per il “corredo” scolastico

Lotta aperta al diabete Incrementato il servizio ospedaliero STIGLIANO - E' stata incrementata l'attività del servizio di medicina diabetologica all'Ospedale di Stigliano diretto dal medico responsabile, Maria Luisa Landi, dell'Unità operativa di Medicina, con due accessi mensili nei giorni di martedì a settimane alterne. Il servizio in passato era stato assicurato dai medici specialisti dell'Ospedale e dopo un periodo di interruzione era ripreso con un solo giorno mensile dedicato alle visite. «Secondo l'Oms- si legge in una nota dell'Azienda sanitaria matera - sono circa 177 milioni le persone affette da diabete in tutto il mondo. Un numero che sembra destinato a raddoppiare entro il 2025, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, a causa non solo della crescita di popolazione e dell'invecchiamento, ma anche di diete poco idonee, obesità e sedentarietà. Il diabete - si legge ancora nella nota diffusa dalla direzione della Asm - è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un'alterata quantità o funzione dell'insulina. Il diabete di tipo 1 riguarda circa il 10% delle persone con diabete e in genere insorge nell'infanzia o nell'adolescenza. Nel diabete tipo 1, il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule che producono questo ormone: è quindi

L’ospedale di Stigliano

necessario che essa venga iniettata ogni giorno e per tutta la vita. La velocità di distruzione delle cellule è, comunque, piuttosto variabile, per cui l'insorgenza della malattia può avvenire rapidamente in alcune persone, solitamente nei bambini e negli adolescenti, e più lentamente negli adulti. Il diabete di tipo 2 -specifica ancora la nota-è invece la forma più comune di diabete e rappresenta circa il 90% dei casi di questa malattia. La causa è ancora ignota, anche se è certo che il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell'organismo non riescono poi a utilizzarla. In genere, la malattia si manifesta dopo i 30-40 anni e numerosi fattori di rischio sono stati riconosciuti associarsi alla sua insorgenza.

Tra questi ci sono: la familiarità, lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso e l'appartenenza ad alcune etnie. Riguardo la familiarità, circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado (genitori, fratelli) affetti dalla stessa malattia, mentre nei gemelli monozigoti la concordanza della malattia si avvicina al 100%, suggerendo una forte componente ereditaria per questo tipo di diabete. La diagnosi precoce è fondamentale per una cura adeguata e la prevenzione di numerose patologie». Quanti sono interessati al servizio possono prenotarsi tramite il Cup ( 848821821 ) e ricevere ulteriori informazioni chiamando il numero 0835/569867. Anna Carone provinciamt@luedi.it

Matite e abbigliamento ecco il diktat della materna IRSINA - Il Ministro della Pubblica amministrazione Enrico Brunetta in collaborazione con il Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, l'altra sera, in un servizio televisivo relativo ad una conferenza stampa, comunicavano il progetto in via di sviluppo, di assegnare un computer per ogni studente italiano. La notizia sarà piaciuta a molti italiani in ascolto in quel momento. Siccome quel servizio non era certo una pubblicità ingannevole, i genitori della scuola materna di Irsina, si sono subito chiesti come mai, invece, nella scuola materna della loro cittadina le insegnanti hanno consegnato un decalogo che regolamenta tutti i diritti ed i doveri degli alunni, ed un allegato che comprende un lungo elenco di materiale, da acquistare, dove viene specificato oltre alla tipologia, addirittura anche la marca del materiale che i genitori devono acquistare per poter usufruire dei preziosi insegnamenti da parte dei docenti ? Di tecnologia, ovvia- L’ingresso del paese mente, nemmeno a parlarne. Non sappiamo se altrove si stia svolgendo la stessa prassi, ma a questo punto, sembra che i due esempi appena citati siano un po' contradditori l'uno con l'altro. Perché il provveditore di questo collegio scolastico chiede ai genitori acquistare personalmente questi materiali e strumenti, che dovrebbero essere indispensabili allo svolgimento delle materie d'insegnamento, a cura dell'istituto scolastico di appartenenza ? Ad Irsina è il caso di dire, tempi duri per i più piccoli : non hanno spazi per giocare, un parco giochi in costruzione che doveva essere inaugurato, già nell'estate scorsa, così come tante volte af-

fermato, non è mai stato inaugurato; l'unico campo di calcetto appartenente alla parrocchia della chiesa Immacolata, a causa della caduta di un muro di cinta, non è mai stato più ristabilito. Del futuro dei bambini di Irsina, insomsembra non occuparsi nessuno. I cittadini di Irsina che vorrebbero ricorrere alla nota trasmissione di in onda su canale 5 “Striscia la notizia” per denunciare tutte questo stato di cose, sono fortemente amareggiati, mentre in questo momento i partiti politici si limitano ad affiggere nelle bacheche fuori dalle sedi dei partiti , comunicati informativi estrapolati da internet. Ma come si può pensare di chiedere agli alunni della scuola materna di corredarsi di : «Pennarelli del tipo a spirito turbo della marca.... da 12; colori a spirito del tipo maxi della marca... ( punta fine) da 12, pastelloni mega.... da 12; un temperamatita del tipo in ferro a due fori e tutto il resto che non elenchiamo. Sarebbe il caso, forse, di controllare un po' i bilanci amministrativi dei suddetti istituti. Nel decalogo consegnato ai genitori, inoltre, le insegnanti hanno precisato: « I genitori sono pregati di fare indossare un grembiulino di colore bianco, pantaloni con elastico in vita, scarpe a strappo e fazzolettini in tasca ». Ma davvero la riforma Gelmini prevede tutto questo, si sono chiesti i genitori ? altro che un computer per ogni alunno previsto dal ministro Brunetta, qui mancano le matite e non ci sono nemmeno le penne... Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

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Montalbano La conferenza dei capigruppo consiliari ha illustrato i problemi

Distretto sanitario, vertice con l’assessore MONTALBANO - La conferenza dei capigruppo consiliari di Montalbano Jonico, insieme ai componenti della commissione consiliare “Affari Generali”, si è riunita sulla questione della sede del Distretto della Salute alla presenza dell'Assessore Regionale alla Sanità Antonio Potenza. Nel corso della riunione il Sindaco Giordano, facendosi portavoce dei capigruppo e della commissione “Affari Generali”, ha evidenziato come l'Atto Aziendale della Asm Matera avesse erroneamente individuato nel Direttore Generale il soggetto competente a decidere la sede del Distretto della Salute, trascurando interamente il dettato legislativo che non prevede alcuna competenza da

parte del Direttore Generale, che orienta verso la conservazione della sede del Distretto presso le vecchie sedi di Asl soppresse e lascia solo ai sindaci, eventualmente, la potestà di formulare un nuovo indirizzo. Dopo ampiodibattito l'Assessore Potenza ha confermato che la volontà del legislatore regionale è che le sedi dei Distretti siano individuate nelle vecchie sedi di Asl (anche per non creare una corsa alle candidature che avrebbe forse visto tutti i 131 comuni della Basilicata reclamarne l'allocazione) e che solo e unicamente la Conferenza dei Sindaci, e non altri, potrebbero con motivazioni argomentate, documentate e largamente condivise decidere even-

Alcune immagini di Montalbano

tualmente in deroga al principio statuito dalla legge come “norma”. E' stato posto anche il problema del mancato rinnovo della Convenzione con l'Università della Magna Grecia di Catanzaro, per cui, termi-

nati questi corsi, si rischia che l'esperienza finisca con la mancata formazione di alte professionalità fortemente richieste nel settore della sanità pubblica e privata. L'Assessore Potenza ha dichiarato di non essere a co-

noscenza di questo fatto e ha proposto alla Conferenza di segnalarlo, per esaminare la possibilità di non far mancare questa importante occasione di formazione. La conferenza ha concluso i suoi lavori deliberando

di tenere a breve un'assemblea con i dipendenti della soppressa Asl di Montalbano e le associazioni presenti sul territorio per informarle sullo stato della vertenza. provinciamt@luedi.it

Nova Siri Parla un gruppo di turisti di Cuneo. «Una terra unica. Ma non si trovano le cartoline»

Il turismo non ha stagione Le proposte della costa metapontina funzionano anche in autunno NOVA SIRI - Sulla costa ci sono ancora i “turisti di settembre”. Non sono ancora tanti, ma la loro presenza è già una traccia importante, un viatico per quella che potrebbe diventare la carta vincente del turismo jonico. La parola chiave è “destagionalizzare”. Per l'operatore turistico Franco Garofalo, presidente dell'associazione Lucania Turismo doc, non è più solo una parola. Lui ha pensato di trasformarla in un obiettivo aziendale di primo piano per la sua società, mettendo in piedi un pacchetto di proposte escursionistiche intitolato “Welcome Lucania”. E ha creato un mix di offerta che piace e stupisce molto più di quanto si possa pensare. L'idea nasce da una constatazione quasi elementare. I villaggi turistici della costa jonica si riempiono ogni anno, ma solo nelle settimane “calde” dell'estate. Finito il mare, finisce il turismo. Una dinamica incontrastabile? «Lo sarebbe - spiega Garofalo - se il nostro territorio non avesse altro da offrire». Le risorse, infatti, non mancano, dai Sassi di Matera ai tanti bellissimi borghi dell'interno come la Rabatana, o un “gioiellino” dell'architettura religiosa come il santuario di Anglona. Tante bellezze (“ed è questo il bello!”) a pochi chilometri dal mare. Quali migliori condizioni, allora, per sfruttare il potenziale di ricettività e servizi dei villaggi del litorale e ospitare anche un turismo non balneare, così da allungare i profitti del settore anche fino all'autunno inoltrato? «Non solo - aggiunge Garofalo - noi abbiamo il potenziale per attrarre turismo già dal mese di aprile, con ricadute importantissime su tutto il territorio».

I turisti piemontesi ospiti del Bravo club di Nova Siri

Solo un'idea? Non proprio. Perché, come detto, i primi passi sono già stati fatti. E sembrano incoraggianti. Siamo andati a verificarlo al Bravo Club, villaggio turistico a Marina di Nova Siri. Ci attende lì un'allegra compagnia di visitatori, quasi tutti sopra i 60. Sono piemontesi di Alba, provincia di Cuneo, pensionati della federazione nazionale della Cisl. Dal loro viso emerge un misto di soddisfazione e stanchezza. E' comprensibile. Hanno girato la Lucania in lungo e in largo, e non si sono fatti mancare una “capatina” in Puglia, a Martina Franca e Alberobello, e in Calabria, a Rocca Imperiale. Tre regioni in meno di una settimana, sempre con rientro serale a Nova Siri. «E' proprio questa la cosa straordinaria - spiega il capogruppo Alda Donadio noi abbiamo girato tutto in breve tempo e a costi irrisori». A colpire la signora Alda, in modo particolare, è stato il paesaggio dei "calanchi". Giovanni Oppo e Mario Dibaudo, due “buone for-

chette”, si sono leccati i baffi per le tante pietanze tipiche gustate. La signora Maria Culasso, invece, è rimasta folgorata da Matera. «Mi è piaciuto tutto, ma

un posto come Matera, secondo me, non esiste da nessuna altra parte del mondo». Per Cecilia Quaglia la vera scoperta è stata la bellezza del paesaggio. E poi una risorsa che tanti lucani forse non riconoscono, il Museo della Siritide diPolicoro. Per Annamaria D'Alema la Lucania è un luogo speciale. Era nato qui, nel 1887, suo padre. «Non ci ero mai venuta. Mio padre mi parlava sempre della civiltà contadina e dei rapporti genuini tra la gente, ma la bellezza di queste terre mi ha davvero stravolta». Qualche neo? Alda, il capogruppo, non ha dubbi: «Si vede subito che non c'è molta coscienza del potenziale turistico. Un esempio? Ho girato dieci tabaccai e non ho trovato neppure una cartolina. Ditemi voi…» Pino Suriano provinciamt@luedi.it

Circolo territoriale del Pd Buccello eletta a Nova Siri NOVA SIRI - Filomena Bucello è stata eletta con voto unanime segretaria del circolo territoriale del Partito democratico di Nova Siri. «Accetto con entusiasmo e impegno la segreteria di un grande partito - ha commentato la Bucello all’atto della sua elezione, riferendosi all’attività che la attende - un partito che ha saputo scrivere pagine importanti qui a Nova Siri, sia dal punto di vista organizzativo-programmatico che dal punto di vista elettorale, il trend è sempre stato positivo e in crescendo consultazione dopo consultazione». Bucello docente all'istituto comprensoriale Settembrini è stata candidata per il Pd alle ultime elezioni provinciali. «Credo che la sensibilità e l'ascolto - ha proseguito nel suo intervento la neo segretaria del Pd - oggi sia un valore aggiunto in politica, la sensibilità di una donna e l'ascolto di una mamma da mettere al servizio di questa comunità che presto sarà chiamata a due importanti appuntamenti. L'elezione del segretario nazionale e regionale nel congresso di ottobre e la fase di avvicinamento alla tornata elettorale della primavera prossima per il rinnovo del Consiglio regionale». provinciamt@luedi.it

Ss. Cosma e Damiano oggi chiude la festa

BERNALDA - Entrano nel vivo i festeggiamenti per la festa dei ss. Cosma e Damiano a Bernalda. La lunga settimana è iniziata venerdì 18 con la novena; poi martedì 22, alle ore 21, si è svolto l'incontro di preghiera presso la Chiesa Mater Ecclesiae per il transito di S. Pio da Pietralcina. Ieri invece, alle ore 19 si è svolta la celebrazione eucaristica in chiesa. I festeggiamenti legati ai Santi si concludono oggi con l'appuntamento del giro bandistico della città di Montescaglioso alle ore 9. Nel pomeriggio, alle ore 17, inizierà la processione che si snoderà per le vie della città. Alle ore 19,30 ci sarà la solenne celebrazione eucaristica in viale della Resistenza. A chiudere l'evento targato 2009, saranno le fantasie dello spettacolo pirotecnico che alle ore 21,30 vedranno illuminare il cielo bernaldese. Da ricordare che lo spettacolo dei fuochi sarà presso il piazzale antistante alla chiesa. Quella di questo anno è un'edizione in cui si sono

voluto abbassare i toni per le motivazioni che tutti sappiamo, ovvero per il rispetto dei nostri fratelli dell'Abruzzo e per le tante famiglie che si trovano in difficoltà per la crisi che ha investito l'interno pianeta. E per tale motivo, il comitato, ha voluto diramare il suo messaggio ai cittadini; una lettera aperta che è stata stampata insieme al manifesto del programma dei festeggiamenti legati ai ss. Cosma e Damiano. «Cari amici e fedeli di Bernalda - si legge sui manifesti - per una serie di circostanze, non ultima la negativa congiuntura economica, quest'anno la festa in onore dei ss. Medici, per unanime volontà del comitato festa, sarà celebrata in tono minore dal punto di vista puramente ludico-culturale. Tale scelta profetica conclude la lettera - speriamo condivisa dal popolo, evidenzia maggiormente il significato religioso della celebrazione, appuntamento di preghiera e scuola di vita e di civiltà». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

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Sul Car un silenzio assordante di FRANCESCO LA REGINA CI vollero cinque anni per giungere ad una conclusione sul fallimento della Parmalat. Dal 2003 anni in cui fu scoperto un buco con una cifra da capogiro, una vera e propria finanziaria (25 miliardi di euro) fino al 18 dicembre 2008, quando fu emesso un verdetto di sola condanna a 10 anni di reclusione per Callisto Tanzi, con l'accusa di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio. Fu condannato solo il Presidente di Parmalat, per tutti gli altri, banche, dirigenti, revisori dei conti e sindaci furono adottati provvedimenti di scarsa rilevanza, aggirati grazie alle scappatoie che garantiscono sempre o quasi sempre i furbetti. Vogliamo dire, che in cinque anni e su una vicenda molto, molto complicata furono adottate soluzioni che solo in parte rendono giustizia. A tre anni, andiamo per i quattro, dal fallimento del Consorzio Agrario Regionale della Lucania e Taranto, correva il 26 maggio del 2006, tutto è ancora ingessato, fermo, paralizzato. Eppure i grandi luminari delle finanza chiamati al capezzale per appurare se, chi e in che quantità ha sbagliato hanno fatto il loro dovere. Erano stati contattati diversi consulenti finanziari della Capitale, ma non solo, nel dossier gelosamente custodito dalla dottoressa Piccininni presso il Tribunale di Potenza, esistono corpose documentazioni che evidenziano in maniera inequivocabile, il sistema di conduzione dell'azienda, approssimativo, dilettantistico e chi più en ha più ne metta. C'è un verbale redatto dal Dott. Di Bisceglie, che fu chiamato al Consorzio per gestire la fase di amministrazione controllata, che parla chiaro. In un documento di qualche tempo fa sottoscritto da un buon numero di lavoratori del defunto Consorzio Agrario si legge: «A partire dal 1996, con il rinnovo delle cariche sociali si verificano fatti gravi ed oggettivamente incontestabili. La gestione dell'azienda risulta superficiale ed opportunistica, grazie al susseguirsi di amministratori in larga misura irresponsabili, nonché di dirigenti inesperti e impreparati. Inoltre, grave è l'atteggiamento di totale assenza delle Istituzioni e delle Organizzazioni Sindacali di Categoria». Lo stesso documento, evidenzia un passaggio di indubbia importanza: «Alcuni immobili, acquistati dal Consorzio nel 2002, vengono rivenduti lo stesso anno al solo scopo di creare liquidità ma senza una serio programma di strategia aziendale. Rientrano, nella immotivata vendita le strutture di Lavello, Venosa Genzano di Lucania, Villa d'Agri, Se-

In undici chiedono di poter tornare a lavorare

nise, Rionero in Vullture, altri in provincia di Taranto e stranamente nessuno in provincia di Matera lo si capirà perché solo più tardi». Un documento lunghissimo quello dei dipendenti del Consorzio Agrario, inviato alle Istituzioni, ai grandi Organi di stampa nazionale nel tentativo di portare alla ribalta della cronaca una vicenda di una gravità inaudita, uno schiaffo a tutta l'economia Lucana, nel convincimento che molti politici di Roma e di Potenza, sapevano e non hanno mosso un dito nel tentativo di salvare qualcosa, forse perché anch'essi erano parte in causa. Ancora, si registrano rilevanti sprechi finanziari: distrazione di fondi a favore di inutili e dannose società (Siao, Cerere, Olearia del Basento, Tipica, Supermercati Car) e altri ancora gestiti direttamente o indirettamente collegate al Car Lucania, creando nei fatti un vero e proprio conflitto di interessi. Non solo, amici degli amici e compari dei compari, aziende super protestate, imprese agricole decotte, venivano periodicamente agevolate nel rinnovo di quegli effetti agrari che mai avrebbero saldato e che le Banche, alcune, scontavano una volt sì e l'altra pure. A proposito di Banche, furono proprio esse a dare il colpo di grazia al consorzio agrario, finanziando (Capo Fila Banca Popolare del Materano) una somma di otto milioni di euro che serviranno solo a pagare qualche pendenza a società ritenute strategiche. Anche il capitolo Consulenze è tutto da leggere, innumerevoli facce toste entrano nel Consorzio raccattando compensi. Su tutti il Ragioniere Pietro Chialli al quale venivano accreditate ingenti somme per parcelle genericamente emesse; basta leggere il rilievo mosso dagli ispettori del Ministero in una loro relazione. Furbi e furbetti: avvocati, consulenti amministrativi, ogni sorta di sciacallo si aggira nel Consorzio fiutando l'affare, non esclusi alcuni ex dirigenti della regione Basilicata. Tutto questo e molto altro ancora è stato scritto e inviato alle Istituzioni e non solo, sorde, terribilmente insensibili , tanto a Potenza quanto a Roma, dove proprio al Ministero per le Politiche Agricole si sarebbero dovuti attivare per impedire con il commissariamento, quella fine ingloriosa. Domande alle quali nessuno ha saputo rispondere, ora è lecito attendersi una risposta chiara e definitiva dal tribunale: se archiviazione deve essere lo si faccia, mase c'èdell altro,se iresponsabili dovessero essere chiamati in causa, allora, molti, se non proprio tutti di dipendenti del disciolto Consorzio si costituirebbero parte civile, con il preciso obiettivo di essere ripagati per i danni psicologici ed economici subiti in questi anni. Tutto questo anche per salvaguardare una vicenda triste, angosciante e che sembra non avere

sbocchi. Undici ex dipendenti del Consorzio Agrario che non hanno avuto la fortuna come gli altri di essere ricollocati presso gli Enti Pubblici perché assunti dopo il 1997, sono ancora senza lavoro e privi di una seria prospettiva. Questi undici disoccupati, gridano “Lavoro” con la disperazione che può essere compresa solo da chi ha subito una umiliante, ingiusta e vergognosa demolizione di ogni prospettiva di una esistenza serena, come da oltre mezzo secolo veniva garantita dal Car Lu-

cania. Chiedono che gli accordi stipulati da Regione, Sindacato e Confindustria vengano rispettati. Gli accordi che prevedevano tramite leggi di incentivazione per le aziende una loro ricollocazione. Chiedono ditornare alavorare e lo chiedono dopo tre anni. Tornare al lavoro a quel lavoro che qualcuno incoscientemente ha loro sottratto per motivi ancora tutti da chiarire. Sappiamo che la settimana prossima è prevista una nuova riunione con Confindustria, ci au-

guriamo che si raggiunga una intesa per evitare che la disperazione di questa gente possa trasformarsi in reazione incontrollabile. D'altronde in una intervista rilasciata al quotidiano, lo stesso Vincenzo Viti Assessore all'Agricoltura della Regione Basilicata auspicò la rinascita di un nuovo Consorzio Agrario, magari con obiettivi un tantino diversi, potrebbe essere la soluzione giusta che noi affidiamo agli industriali, alle istituzioni e naturalmente ai sindacati.

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Serie A Del Neri manda in campo una squadra quasi perfetta che vince con merito e si proietta in cima alla classifica

Pazzini stoppa l’Internazionale La Samp batte i neroazzurri con un gol del bomber su assist di Cassano SAMPDORIA INTER

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MOURINHO «Non mi è piaciuto solo il risultato»

SAMPDORIA (4-4-2): Castellazzi 7; Stankevicius 6, Lucchini 6.5, Gastaldello 6.5, Ziegler 6; Bellucci 5.5 (24'st Zauri 6), Palombo 6.5, Poli 6.5 (20'st Tissone 6), Mannini 6.5 (36'st Franceschini sv); Pazzini 6.5, Cassano 6.5 In panchina: Guardalben, M.Rossi, Pozzi, Cacciatore. Allenatore: Del Neri 7 INTER (4-3-3): Julio Cesar 6; Maicon 5, Lucio 7, Samuel 6.5, Santon 5; Vieira 6 (16'st Stankovic 5.5), Cambiasso 6.5 (28'st Quaresma 6), J. Zanetti 6; Balotelli 6.5 (17'st Chivu 5.5), Milito 5.5, Etòo 5.5 In panchina: Toldo, Cordoba, Mancini, Suazo Allenatore: Mourinho 5 ARBITRO: Rizzoli di Bologna 5.5 RETE: 27’ st Pazzini NOTE: pomeriggio mite, terreno in pessime condizioni, spettatori 35.000 circa. Osservato 1' di silenzio in memoria dell’ex presidente della Samp Enzo Garuffi scomparso in settimana. Angoli: Espulsi: Ammoniti: Palombo, Lucchini, Cassano, Maicon, Pazzini, Gastaldello. Recupero: 1'; 4'. GENOVA – Ci voleva la partita perfetta per battere la corazzata Inter e la Sampdoria è stata perfetta per 94 minuti, il tempo necessario per superare in velocità, grinta, concentrazione, volontà e concretezza i campioni d’Italia. Merito di una squadra, quella blucerchiata, tutta cuore, muscoli, cervello e organizzazione. Merito soprattutto dell’allenatore Del Neri, che ha surclassato nelle scelte strategiche il suo collega Mourinho, dimostrando coraggio e fantasia nella formazione iniziale e quasi sfrontato nella conduzione tattica della gara. La partita è stata bella, appassionante, giocata su livelli molto alti, anche se ha regalato agli spettatori pochissime emozioni sotto porta. I due portieri sono stati quasi disoccupati per lunghi tratti e solo nel finale Castellazzi ha sfoderato un paio di interventi che hanno salvato il successo dei padroni di casa. La chiave della vittoria blucerchiata sta soprattutto nella capacità trasmessa da Del Neri di compattare la squadra, di trasformarla da zucca in una macchina da guerra, rovesciando così tutte le favole possibili. Ancora una volta Davide ha battuto Golia facendo ricorso all’intelligenza, alla furbizia, alla volontà. E l’Inter, prima presupponente e poi affannata, a cercare punti deboli in una formazione che, almeno oggi, punti deboli non ha avuto. Il gol vittoria arriva al 27’ della ripresa, quando l’Inter sembra accontentarsi del pareggio, per demerito soprattutto di Santon che si fa rubare palla da Palombo. Poi c’è tempo per l’inutile forcing nerazzurro, in gol con Lucio in fuorigioco (38’), e per esaltare le doti di Castellazzi, bravissimo a respingere una punizione dello stesso Lucio allo scadere.

Nel finale Castellazzi nega il gol ai milanesi

GENOVA – Josè Mourinho torna a parlare dopo una settimana ma, complice la sconfitta con la Sampdoria firmata Pazzini, l’umore non è certamente dei migliori. «Dico la verità: non continuo il silenzio perchè la società me lo ha chiesto, per questione di contratto con voi, perchè per mia volontà il silenzio sarebbe continuato. Però la società me l’ha chiesto, la società è sovrana. La partita? Non mi è piaciuto solo il risultato e della Sampdoria non parlo, ci penserà Del Neri. I cambi di modulo? Sono io l’allenatore e io decido, non devo spiegare tutte le mie decisioni. Mourinho sull’errore di Santon in occasione del gol di Pazzini si limita a dire che «Davide ha sbagliato ma chi sta dentro può sbagliare e mai nella mia carriera un giocatore è responsabile per la sconfitta. Cosa cambia con questa sconfitta? I tre punti». Pazzini della Sampdoria esulta a fine gara per il successo sull’Inter arrivato su una sua segnatura

Il derby toscano deciso dal dischetto: gara brutta e con pochissime emozioni

La Fiorentina è ancora Jovetic Un rigore del montenegrino permette ai viola di vincere a Livorno LIVORNO FIORENTINA

0 1

LIVORNO (4-3-1-2): De Lucia 6; Raimondi 6.5, Perticone 6 (21' st Diniz 5), Knezevic 6, Pieri 6; Pulzetti 6.5, Mozart 6.5 (41' st Galante sv), Moro 6 (34' st Cellerino 6.5); Candreva 6.5; Tavano 6, Lucarelli 5.5 In panchina: Benussi, Marchini, Bergvold, Vitale. Allenatore: Russo-Ruotolo 6 FIORENTINA (4-2-3-1): Frey 7; De Silvestri 6, Kroldrup 6, Dainelli 5, Pasqual 6; Donadel 5.5 (13' st Zanetti 6), Montolivo 6; Jorgensen 5 (13' st Marchionni 6), Mutu 5.5 (26' st Jovetic 7), Vargas 6.5; Gilardino 6.5 In panchina: Avramov, Castillo, Natali, Gobbi. Allenatore: Prandelli 6 ARBITRO: Damato di Barletta 6 RETE: 31' st Jovetic (rig) NOTE: Serata serena, terreno in condizioni non ottimali. Spettatori: 15.000 circa. Prima della partita osservato un minuto di raccoglimento per ricordare Mario Bianchi, ex giocatore amaranto e gestore del bar dello stadio, deceduto in settimana. Angoli: 6-3 per il Livorno. Al 39' st espulso Dainelli epr doppia ammonizione. Ammoniti: Dainelli, Tavano, Donadel, Mutu, Diniz. Recupero: 0';

Jovetic, al centro, festeggiato dai compagni di squadra dopo il gol

3'. LIVORNO – Un rigore di Jovetic permette alla Fiorentina di aggiudicarsi il derby toscano con il Livorno, valido per l’anticipo serale della 6ª giornata di serie A. Gli amaranto forse avrebbero meritato qualcosa in più, ma le

parate di Frey, il fallo da rigore di Diniz su Gilardino e la trasformazione di Jo Jo, appena entrato al posto di Mutu, decidono la partita. Si comincia con Prandelli che sceglie il turnover: in difesa debutta De Silvestri, a centrocampo Donadel per Zanetti, sulla trequarti spazio a Jorgensen e

Mutu. Tavano-Lucarelli la coppia d’attacco livornese, Candreva trequartista. Discreto l’avvio dei viola che vogliono fare un regalo al presidente dimissionario, Andrea Della Valle, che ieri festeggiava il suo 44esimo compleanno. Ritmi bassi e prime conclusioni al 15': Lucarelli da una parte, Gilardino dall’altra. Al 28' bel contropiede Pasqual-Gilardino-Mutu, largo il piatto destro del rumeno. Al 30' Dainelli salva Frey sulla conclusione di Candreva, poi al 38' è il portiere francese che si esalta sul destro al volo di Pulzetti. Nella ripresa subito occasioni per Jorgensen e Candreva (bravo Frey), poi ci provano Tavano (ancora Frey) e Gilardino (bella la riposta di De Lucia). Cresce la Fiorentina che ancora con il Gila si rende pericolosa. Al 30' proprio Gilardino costringe Diniz al fallo da rigore: sul dischetto va Jovetic, appena subentrato a Mutu, che batte De Lucia. Nel finale il Livorno ci prova (dentro anche la terza punta, Cellerino), la Fiorentina resta in 10 per l’espulsione di Dainelli, ma il risultato non cambia. I viola vincono il derby e si portano a quota 13 in classifica, al fianco di Juve (una gara in meno) e Inter. Il Livorno resta a 2.

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Sport


Un clima mesto per il ritorno in campo del Ravenna

Portogruaro e Ternana di nuovo a domicilio Taranto, prima per Brucato Cosenza, Fiore ancora out Cosenza

IL PRONOSTICO

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Lanciano

Arbitro: BINDONI di Venezia Assistenti: Battista-Grillo COSENZA. Fiore è tornato da Roma ma sarà LANCIANO. Pagliari vuole dare una scosa disposizione dalla trasferta di Reggio sa e cambia: la novità più importante riEmilia. L'attesa novità nel Cosenza che af- guarda l'attacco, con l'esordio dal 1' di Imfronta il Lanciano è in attacco: dovrebbe es- prota al fianco di Masini. Vastola e Mammasere il giorno di Biancolino dal 1'. L'unico rella tornano nel loro ruolo di difensori dubbio è in mezzo al campo con Giardina, esterni dopo le alterne fortune a centrocamMarsili, Roselli e De Rose tutti in corsa per po; inedite anche le fasce, dove agiranno due maglie. Ventuno i convocati: tribuna in Turchi e Amenta. In mediana torna Di Cecvista per Di Bari, Virga e Ceccarelli. Fuori, co ad affiancare Sacilotto, mentre Moi sostiper scelta tecnica, Galeano, Ungaro, Amico, tuirà in difesa l'infortunato Oshadogan. De Pascalis, Olivieri e Piro. VIRTUS LANCIANO (4-4-2): Chiodini; COSENZA (3-4-3):Pinzan; Musca, Porchia, Vastola, Antonioli, Moi, Mammarella; TurFanucci; Bernardi, De Rose, Giardina, Mag- chi, Sacilotto, Di Cecco, Amenta; Improta, giolini; Caccavallo, Biancolino, Danti. A di- Masini. A disp.: Aridità, Colombaretti, De sp.: Ameltonis, Chianello, La Canna, Rosel- Fabritiis, Perfetti, Di Michele, Morante, Coli, Marsili, Scotto, Mortelliti. All.: Toscano. lussi. All.: Pagliari.

Portogruaro

IL PRONOSTICO

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Giulianova

Arbitro: AFFINITO di Frattamaggiore Assistenti: Liturco-Oliveri PORTOGRUARO. Sempre out Altinier, Mattielig, invece, deve scontare la seconda delle due giornate di squalifica rimediate con la Reggiana. Calori si appresta a varare una formazione fotocopia di quella che si è imposta a Lanciano, confermando al centro della mediana il carioca Vicente ed in attacco Bocalon, ad agire in coppia con Marchi. Il tecnico veneziano ha convocato 20 giocatori: probabile tribuna per Specchia e Gardella. PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; D'Alterio, Siniscalchi, Madaschi, Gotti; Scozzarella, Vicente, Espinal; Cunico; Bocalon, Marchi. A disp.: Marcato, Pondaco,Bianchi, Migliozzi, Puccio, Diogo Felipe, Scapuzzi. All.: Calori.

Marcianise

GIULIANOVA. Tre infortunati tra le seconde linee, ma una scelta Bitetto l'ha fatta: lascia in panchina Carratta, preferendogli il baby Dezi fresco della convocazione nella Nazionale di Lega Pro. La Nazionale, quella di Francesco Rocca, la Under 20 impegnata in Egitto, influisce sulla panchina per quanto riguarda il portiere. Non ci sarà Gasparri, secondo estremo difensore della Nazionale, ma Buono. GIULIANOVA (4-3-3): Dazzi; Sosi, Vinetot, Garaffoni, Migliore; Croce, Dezi, Del Grande; Carbonaro, Melchiorri, Campagnacci. A disp.: Buono, Lieti, Rinaldi, Carratta, Giovannetti, Iachini, Di Matteo. All.: Bitetto.

IL PRONOSTICO

X

Pescina

Arbitro: PALAZZINO di Ciampino Assistenti: Mascherano-Bambini MARCIANISE: Alla sua seconda uscita, Boccolini conferma il 4-4-2 inaugurato col nuovo corso gialloverde, con l'inserimento di Manco, a destra, a supporto di Poziello. Infastidito da un problema agli adduttori, l'attaccante Tedesco proverà a stringere i denti. Per il resto il tecnico marchigiano si affiderà a una formazione simile a quella vittoriosa di Potenza. Fiducia, in difesa, alla coppia centrale Murolo-D'Apice, in attesa del rientro di Filosa. MARCIANISE (4-4-2): Fumagalli; Piscitelli, D'Apice, Murolo, Russo; Manco, Alfano, Di Napoli, Romano; Tedesco, Poziello. A disp.: Mezzacapo, Ciano, Tomi, D'Ambrosio, Della Ventura, Montanari, Alvino. All.: Boccolini.

Taranto

AVEZZANO. Venti i convocati da Cappellacci che deve fare a meno degli infortunati Molinari, Giordano e Franciel. Torna Choutos finalmente in buone condizioni in vantaggio su Cipolla per affiancare Bettini. Per il resto solito 4-4-2, con le conferme di Pomponi esterno mancino indifesa e Censori laterale destro di centrocampo. Cruciani dovrebbe essere preferito a Laboragine. In regia De Angelis, supportato da Ferraresi. PESCINA VG (4-4-2): Bifulco; Birindelli, Petitto, Blanchard, Pomponi; Censori, Ferraresi, De Angelis, Cruciani; Choutos, Bettini. A disp.: Merletti, Locatelli, Di Berardino, Bettega, Laboragine, Berra, Cipolla. All.: Cappellacci.

IL PRONOSTICO

X

Reggiana

Arbitro: VIVENZI di Brescia Assistenti: Santangelo-Di Lascio TARANTO Una settimana di allenamenti a REGGIO. Dominissini dovrebbe riproporporte chiuse, di silenzio. Il Taranto, esone- re l'undici che domenica ha sconfitto la Carato all'improvviso Braglia, ha cercato di vese. Assente D'Alessandro, salterà la tralavorare senza intrusioni, per riprendersi sferta di Taranto anche D'Amico per una dalla sfuriata del presidente D'Addario e distorsione alla caviglia. Eusepi e Romizi per smaltire giorni ad alta tensione. Affi- sono in Egitto per i mondiali Under 20. Dodata la panchina a Brucato, cambia il mo- minissini conferma il 4-3-1-2: nel centrodulo: sarà 4-3-1-2 con Correa trequartista e campo a rombo, Saverino è il regista arreQuadri a protezione della difesa. In panchi- trato, Nardini e Maschio gli interni e Alesna, rispetto a domenica scorsa, Falconieri. si alle spalle di Temelin e Rossi. TARANTO (4-3-1-2) Bremec; Calori, Mi- REGGIANA (4-3-1-2): Tomasig; Girelli, gliaccio, Viviani, Bolzan; Felci, Quadri, Stefani, Zini, Mei; Saverino, Nardini, MaMagallanes; Correa; Corona, Scarpa. A di- schio; Alessi; Rossi, Temelin. A disp.: sp.: Barasso, Nocentini, Berretti, Spinelli, Manfredini, Mallus, Viapiana, Anderson, Innocenti, Falconieri, Imparato. All.: Bru- Ferrari, Ingari, Morelli. All.: Dominissicato. ni.

Pescara

IL PRONOSTICO

1

Andria

Arbitro: ZANICHELLI di Genova Assistenti: Libertino-Quadrano PESCARA. Mengoni squalificato, Zizzari ANDRIA. Piccoli problemi per Papagni: uniko, Gessa e Tognozzi infortunati. Cuccu- ci assenti i centrocampisti Giorgetti e Ottoreddu costretto a rivedere il Pescara contro bre. Per il resto a Pescara rosa al gran complel'Andria: 4-3-2-1 con Coletti e Zappacosta a to con un'Andria schierata con il 4-4-2 ed il centrocampo ai fianchi di Dettori. Sansovi- rientro in difesa dal primo minuto di Ceppini punta centrale e Ganci e Bonanni ester- telli sulla destra. Al centro Pomante, ex peni. In difesa torna Olivi con Romito al cen- scarese, farà coppia con Goisis. A centrocamtro, Medda e Petterini confermati sulle cor- po conferme per Paolucci e Bellavista in zona sie laterali. Parte dalla panchina il baby mediana, Margarita e Pierotti le ali con granVerratti. In panca Artistico dopo la lite con de attenzione alla fase difensiva. In avanti fiCuccureddu nell'allenamento di giovedì. ducia al duo Maccan-Dionigi. PESCARA (4-3-2-1): Pinna; Medda, Olivi, ANDRIA (4-4-2): Mennella; Ceppitelli, GoiRomito, Petterini; Coletti, Dettori, Zappa- sis, Pomante, Di Simone; Pierotti, Paolucci, costa; Ganci, Bonanni; Sansovini. A disp. Bellavista, Margarita; Maccan, Dionigi. A diPrisco, Zanon, Vitale,Carboni, Matarazzo, sp.: Pazzagli, Nicolao, Sibilano, Rizzi, D'AlVerratti, Artistico. All. Cuccureddu. locco, Doumbia, Anaclerio. All.: Papagni.

Ravenna

IL PRONOSTICO

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Verona

Arbitro: BAGALINI di Fermo Assistenti: Caroti-Carmignani RAVENNA. Non sarà una domenica come le altre. Il Ravenna torna in campo con il lutto nel cuore per la scomparsa del suo attaccante Filipi. Tocca verificare a livello mentale come reagirà il gruppo. Il tecnico Esposito potrebbe cambiare modulo, vista l'emergenza in difesa. Ferrario è squalificato, Ciuffetelli ha un problema muscolare e Anzalone non è utilizzabile. In difesa Esposito utilizzerà Giordano nel ruolo inconsueto di centrale. RAVENNA (4-3-3):Anania; Rizzo, Giordano, Fasano, Sabato; Rossetti, Sciaccaluga, Fonjock; Toledo, Piovaccari, Scappini. A disp.: Rossi, Riberto, Squillace, Basso, Cavagna, Packer, Gerbino Polo. All.: Esposito.

Rimini

VERONA. Pochi dubbi per Remondina. Il tecnico gialloblù confermerà Garzon, a centrocampo, al posto di Pensalfini, ancora alla ricerca della forma migliore. In panchina Rantier, pronto comunque per uno spezzone, come pure Colombo. Confermato il tridente con Selva al centro e Ciotola con Berrettoni ai lati. Esposito ha svolto lavoro differenziato in settimana ma la sua presenza non pare essere in dubbio. VERONA (4-3-3): Rafael; Cangi, Ceccarelli, Comazzi, Pugliese; Russo, Esposito, Garzon; Ciotola, Selva, Berrettoni. A disp.: Ingrassia, Anselmi, Campagna, Pensalfini, Rantier, Farias, Colombo. All.: Remondina.

IL PRONOSTICO

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Cavese

Arbitro: MANERA di Castelfranco V. Assistenti: Orlandi-Bruni RIMINI. Tanti piccoli acciacchi ma anche recuperi importanti nel Rimini che affronta la Cavese. Non ci saranno Docente e Christensen, ma figurano tra i convocati Regonesi e Baccin. Acciaccati D'Antoni e Frara, che però saranno presenti. Il tecnico Melotti andrà con un 4-4-2 con le punte designate Tulli e Longobardi. Dubbi solo sulla posizione di Vitiello: centrale difensivo o laterale con sacrificio di Lebran e conseguente ingresso di Baccin a destra? RIMINI (4-4-2): Pugliesi; Vitiello, Lebran, Ischia, Catacchini; Frara, Cardinale, D'Antoni, Giacomini; Tulli, Longobardi. A disp.: Tornaghi, Rinaldi, Regonesi, Baccin, Temperino, M. Marchi, Matteini. All.: Melotti.

Ternana

ROMA. Rifinitura alla Borghesiana (squadra in ritiro a Roma da martedì scorso) e partenza per Rimini nel pomeriggio. Con due soli dubbi che riguardano l'attacco: Tarantino scalpita e potrebbe soffiare il posto a Bernardo, così come il brasiliano Cruz in ballottaggio con Turienzo. Rientra Lagnena e torna in panchina Pozza. Sorrentino e Bacchi esclusi per scelta tecnica dalla lista dei convocati. CAVESE (3-4-3): Russo; Farina, Cipriani, Nocerino; Lagnena, Bacchiocchi, Maiorano, Favasuli; Tarantino, Turienzo, Schetter. A disp.: Pane, Rapino, Pozza, Prevete, Bernardo, Varriale, Cruz. All.: Maurizi.

IL PRONOSTICO

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Foggia

Arbitro: BARATTA di Salerno Assistenti: Felici-Tozzi TERNI. Baldassarri non cambia la Ternana FOGGIA. Trasferta insidiosa per il Foggia, anche se resistono un paio di ballottaggi ad che torna in campo dopo la sosta obbligata animare la vigilia del match. In difesa è lotta col Ravenna.Per itecnici Portae Pecchiac'è tra Tedeschi e Di Dio. Mentre in attacco Toz- l'imbarazzo della scelta, grazie al recupero zi Borsoi, ristabilito, dovrebbe prendere la di Goretti e Mancino al ritorno da squalifica. maglia di Perna anche se lo staff sanitario Dovrebbero giocare entrambi, rispettivasuggerisce ancora una settimana di pru- menteal postodi VelardieFerrari. Indifesa denza. Scontata la presenza del solo Noviel- Quadrini potrebbe spuntarla su D'Agostilo con decisione da prendere all'ultimo no. Modulo in dubbio: il solito 4-2-3-1 oppuistante. In panchina potrebbe trovare posto re il 4-3-3. L'unico indisponibile è Mattioli. Del Grosso, al rientro dal lungo infortunio. FOGGIA (4-2-3-1): Milan; Torta, BurzigotTERNANA (4-4-2): Visi; Bertoli, Tedeschi, ti, Cuomo, Quadrini; Goretti, D'Amico; Di Borghetti, Camillini; Concas, Danucci, Di Roberto, Trezzi, Mancino; Salgado. A disp.: Deo, Piccioni; Noviello, Perna.A disp.: Cun- Bindi, Sgambato, D'Agostino, Colomba, zi, Di Dio, Del Grosso, Costantini, Lacheheb, Quadrini, Compierchio, Ferrari. All.: PorAlessandro, Tozzi Borsoi. All.: Baldassarri. ta.

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Sport 39

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

Peppe Lolaico è il nuovo capitano del Potenza. La scelta è stata condivisa da squadra e società

Debutta sulla panchina del Potenza in una trasferta difficile a Ferrara

Monaco punta sul gruppo «Per ora mi affido alla voglia di reagire a un periodo negativo» SI AFFIDA AL gruppo, dirotta le prime responsabilità agonistiche su chi è reduce da due figuracce estreme, lo 0-3 di Terni e lo 0-2 con il Marcianise. Francesco Monaco torna al calcio giocato, dopo l’esonero di Ancona a quattro partite dalla fine della B della passata stagione, su una panchina che attualmente scotta. Lo fa in una trasferta assolutamente delicata e contro una squadra in salute con un obiettivo specifico e dichiarato: “ridare entusiasmo alla piazza”. Certo, se oggi tornasse verso Potenza con un fardello di punti carico, lo spot sarebbe dei migliori. Perchè è logico e scontato giocare una partita alla volta, ma è inevitabile considerare che la trasferta di Ferrara si colloca al vertice di quattro sfide terribili per il Potenza. Domenica prossima il Verona (ci possiamo mettere anche la “gita” a gela per la Coppa Italia, del 7 ottobre), poi a Lanciano, e poi ancora il Cosenza nel posticipo televisivo del 19. Un mese in cui si potrà effettivamente scoprire se questa squadra è carne o pesce. Se è da alta classifica o da bassifondi. Evidentemente non si potrà pretendere nulla di eclatante dal nuovo allenatore, per cui è giusto e sacrosanto dirottare le adeguate responsabilità su chi, finora, ha fallito l’approccio alla piazza rispetto alle ambizioni della vigilia: la squadra, appunto. «Il momento non è dei migliori - conferma il tecnico ma cerchiamo di ritrovare l’entusiasmo che è scemato con gli ultimi risultati. Ma sono stato abbastanza chiaro con tutti i giocatori: dipende solo ed esclusivamente da noi». Monaco ha trovato una squadra a pezzi moralmente, titubante e frastornata, ma il suo impatto sul gruppo sostanzialmente costruito da Capuano, ma che allo stesso Capuano ha - in un certo senso - voltato le spalle, è stato decisamente positivo. C’è da augurarsi che oggi tutti dimostrino di poterci restare a testa alta nel pro-

«Ridare gioia alla tifoseria dipenderà solo da noi» Per i rossoblù inizia oggi un mese di sfide più difficili dell’esordio Franceco Monaco debutta sulla panchina del Potenza in una delicatissima trasferta a Ferrara

getto-Potenza e che giochino non tanto per la tifoseria o la società, quanto piuttosto per se stessi, per onorare gli ingaggi garantiti e le ambizioni per le quali sono arrivati a Potenza. Ma di fronte ci sarà un’avversaria di tutto rispetto, che il Potenza non affronta da 44 anni: la Spal restituita agli onori del campionato dopo la convincente affermazione di Taranto. Monaco è eloquente: «Si sono risollevati con una vittoria prestigiosa, l’ambiente è certamente euforico. Giocare a Ferrara sarà difficile per tutti, oltretutto perchè hanno una buona squadra, guidata da un tecnico preparato (Dolcetti, ndr), con il quale ho svolto anche il corso di Coverciano. Francamente spero molto nei miei ragazzi, punto sulla loro determinazione e sulla voglia di riscattare un periodo un po’ così. Li ho visti molto concentrati e desiderosi di mettersi alle spalle questo andazzo negativo». Monaco però non vuol sentir parlare di discorsi in prospettiva o, peggio, di una tabella da stilare per un mese di gare a dir poco terribili, decisamente più difficili di quelle che hanno messo il Potenza in crisi. «Il calendario lo conosco molto bene - dice - così come conosco bene il valore del

campionato, in cui sono possibili tutti i risultati. Ce la giochiamo a viso aperto con tutti, a cominciare da oggi». Nell’attesa di recuperare Anderson e Lucenti, pienamente, ma anche di ottenre il responso su Chiavaro (è atteso in settimana) Monaco è pronto quindi. Non stravolgerà il Potenza, ma

apporterà qualche modifica per non marchiare in negativo il suo esordio sulla panchina rossoblù. Certo, rispetto alle prestazioni di Giulianova e Terni non si potrà fare peggio. Tutto quello che di buono verrà fuori, sarà oro colato, nell’attesa che questo diventi il “suo” Potenza. Alfonso Pecoraro

INVESTITURA UFFICIALE Lolaico capitano rossoblù E’ la migliore scelta possibile LO AVEVA investito dei galloni Capuano quando ancora non era un giocatore rossoblù. Alla presentazione della squadra, giorno in cui fu annunciato il suo acquisto, ci fu una vera ovazione, con tanto di coro: “C’è solo un capitano”. L’investitura migliore non poteva esserci, anche da parte della tifoseria. Lui, Peppe Lolaico, ha candidamente ammesso che per il calcio solo a Potenza aveva versato lacrime. Di gioia e di amarezza, per la vittoria di un campionato e per una retrocessione. Peppe, potentino purosangue, non può che rappresentare il meglio per ricoprire un ruolo tanto prestigioso in una squadra di calcio. Faccia pulita, ragazzo serio, appassionato del suo mestiere e orgoglioso di essere in campo per la squadra della sua città. Ne siamo certi, sarà stato il più contento di tutti quando la scelta dei compagni è ricaduta su di lui, nonostante, per restare alla partita contro il Marcianise, fosse stato il più piccolo d’età in campo, dopo Porcaro, in mezzo a tanti senatori. Con la sua scelta definitiva si rimedia a un clamoroso errore di Capuano che aveva affermato: “Un capitano? Non serve quando c’è il generale”. Delirio di onnipotenza che, nella gestione di un gruppo non sempre trova gradimento. Adesso il Potenza ha il suo capitano designato per scelta comune da spogliatoio e società. Scelta migliore non poteva esserci. a.p.

La formazione Gragnaniello ok

De Simone favorito in mezzo LA RIFINITURA di ieri mattina a Osimo porta con sè un solo dubbio. In mezzo al campo Monaco si riserva di decidere solo all’ultimo momento chi tra De Simone e Giannusa farà compagnia a Berardi. La sensazione è che favorito sia il primo, vuoi perchè deve avere continuità di prestazioni, dopo l’ora giocata domenica scorsa, vuoi anche perchè potrebbero essere necessari i centimetri per contrastare sui calci da fermo gli avversari o anche per avere prestanza fisica in mezzo al campo. Per il resto, per restare a quelle che sono state le dichiarazioni rilasciate alla presentazione, Monaco si potrebbe affidare alle prove svolte durante il test sulla palla di giovedì.. Ossia dando fiducia in attacco a Polani, con aquino libero di girargli attorno. E chissà che proprio la posizione di quest’ultimo non possa rappresentare uyna piacevole novità per la fase di attacco del Potenza, fermo restando che serve maggiore p’recisione in zona gol per evitare il ripetersi dei clamorosi errori commessi domenica scorsa contro il Marcianise, e che sono costati anche la panchina di Capuano. De Cesare scalpita in panchina, pronto all’evenienza. L’altra certezza del nuovo allenatore è la difesa a quattro: lungamente è stato provato questo assetto in settimana, per cui non c’è dubbio che venga confermato in blocco il quartetto che proteggerà un altro titolare indiscusso, Raffaele Gragnaniello.

Gragnaniello

E così a destra trova spazio Peppe Lolaico, a sinistra viene retrocesso di qualche metro, rispetto all’abituale raggio d’azione, Vanacore. In mezzo piena fiducia alla coppia CardinaleLangella, con quest’ultimo che ha ritrovato un allenatore con cui ha vinto e che conosce benissimo le sue caratteristiche. Dicevamo del portiere: la fiducia del nuovo allenatore a Gragnaniello è stata riposta immediatamente. Anche per sgombrare il campo da ogni singolo equivoco e anche per far stare sereno un atleta che, responsabilità evidenti a parte, è stato ingaggiato con il chiaro intento di avere un punto di forza tra i pali. Certo, la contestazione subita domenica non gli ha fatto bene, ma sentire la fiducia incondizionata di un tecnico, per giunta appena arrivato, può avergli certamente fatto recuperare un po’ di morale. Tutti stanno aspettando la sua riscossa. a.p.

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40 Sport


TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA

Cazzamalli potrebbe essere l’unica novità rispetto a sette giorni fa

Migliorini non recupera FERRARA. Dopo la prima, prestigiosa, vittoria in campionato a Taranto e i quattro punti complessivi conquistati nelle due trasferte consecutive, la Spal torna a giocare davanti al pubblico amico del “Paolo Mazza” per la sfida con il Potenza. Migliorini si, Migliorini no. Il quesito tecnico-tattico è stato in auge tutta la settimana e non ha ancora trovato risposta. Ieri l'ultimo test per il giovane trequartista. Esito positivo? Proprio no, il giovanotto infatti non si è ancora ripreso dal fastidioso acciacco che lo ha tormentato per l'intera settimana. Un posto in panca? Forse addiritutra tribuna e cambio tattico in vista contro la compagine del neo tecnico Monaco. Fuori dunque il talentuoso centrocampista, tuttavia i biancazzurri in settimana hanno recuperato l'infortunato Rossi (è indisponibile il solo Ioime). Con tutta pro-

Sciopero congiunto delle due tifoserie babilità sarà Cazzamalli a prendere il posto di Migliorini dal primo minuto, con il tecnico biancazzurro Dolcetti orientato a confermare il resto dell'undici che ha espugnato lo “Iacovone” nell'ultimo turno di campionato. L'idea è quella di capitalizzare al massimo le risorse del “tuttofare” Schiavon. Il duttile centrocampista sarà chiamato ad un robusto lavoro sulla destra del centrocammpo: su e giù per la corsia di competenza e preziosi sganci verso la mediana in soccorso dei compagni. Qui ci sarà il mastino Bedin coadiuvato da Alessandro Cazzamalli. Sarà lui a non dover far rimpiangere la fantasia di Mi-

gliorini. Il tecnico chiede ordine in cabina di regia e geometrie lineari per la manovra. Sull'out di sinistra il tecnico si affida ancora una volta alla freschezza atletica di Laurenti, giovanotto di belle speranze classe '90. Sulla linea della trequarti c'è poi Centi, il suo gioco sarà al servizio dell'unica punta Bazzani. Il centravanti bolognese s'è sbloccato domenica scorsa contro il Taranto e prormette di concedere il bis contro il Potenza. In settimana si è allenato bene, sembrano lontani i problemi patiti nelle ultime stagioni. Il tecnico ha fiducia nel suo apporto, la medesima riversata nei confronti del pacchetto arretrato chiuso a riccio intorno alla

fisicità di Marco Zamboni e all'esperienza di Lorenzi; quanto basta per consegnare a Ghetti e Cabeccia la licenza di affondare sulle corsie in sovrapposizione a Schiavon e Laurenti. La Spal è in un ottimo momento, come lo dimostrano i buoni risultati ottentuti su due campi difficili. La squadra gode di ottima salute ma, intanto, è ancora in cerca della prima vittoria tra le mura amiche. È infatti ancora all'asciutto: pareggio con il Cosenza all'esordio, addirittura sconfitta con la Ternana tre settimane fa. Prima della gara, manifestazione di protesta nei confronti della “Tessera del tifoso” che vedrà unite le tifoserie di Spal e Potenza in un corteo nei pressi dello stadio. La Curva spallina ha inoltre annunciato lo sciopero del tifo per i primi quarantacinque minuti di gioco. Federico Pansini

Bazzani

Schiavon uno dei punti di forza

Dolcetti esalta gli estensi dopo la vittoria di Taranto

Tutto il fascino dell’Eros

«Abbiamo fuoco dentro»

Schiavon in azione

FERRARA. L’Eros che ammalia e che colpisce al cuore. Il fascino della Spal è Eros Schiavon, pilasto della spina dorsale della squadra. Dolcetti sembra aver trovato la quadratura giusta dopo vari tentativi a vuoto. La quadratura è stata puntellata poprio da Schiavon, professione interditore di centrocampo dedito alla rottura del gioco. Rottura ma non solo, è infatti grazie a lui che il 42-3-1 di Dolcetti d’un tratto ha trovato un senso, frutto di un equilibrio che nasce prorio lì, a ridosso del terzetto alle spalle dell’unica punta Bazzani. Lui e Bedin garantiscono muscoli e pieni polmoni alla manovra, si dannano l’anima affinchè chi sta davanti non perda la bussola in tema di costruzione. Eros gladiatore della mediana ma non solo. Già, perché lui non ama essere confinato in quella porzione di campo da “mordi e fuggi”. Lui ama ripartire, sradicare palla agli avversari e rilanciare l’azione per le vie centrali, inoltre non disdegna le scorribande palla al piede sulle corsie esterne. Domenica scorsa a Taranto ha dato saggio di queste sue qualità podistiche: corsa sulla destra, invito al centro per Bazzani che non perdona sotto rete. Questo il riassunto di un’ottima Spal “motorizzata” sulle fasce,

risoluta in attacco e rocciosa nel bel mezzo della mediana. Schiavon è la roccia, di marmo è ivece Bedin. A garnatire il fioretto invece è il classe’88 Migliorini, che proprio nelle ultime gare ha finalmente svestito i pani dell’interno “tuttofare” per vestire il pregiato tessuto del trequartista, capace di eccellere nell’ultimo passaggio e di concludere personalmente. Intuizione del tecnico Dolcetti, che proprio su Schiavon e Bedin ha riversato l’intero compito dell’interdizione, affinchè il giovane taletno dal tocco vellutato potesse esprimere tutte le sue qualità. Intanto Schiavon si sente già uno dei leader del gruppo. Dalla sua ha il quarto anno di militanza in squadra. Ormai conosce bene l’ambiente dove si trova benissimo. A Ferrara è giunto nel 2006: due campionati di C2, poi il salto in C1 nel 2008. In precedenza ancora esperienze in C2 con Portogruaro, Città di Jesolo e Bellunoponte. A ventisei anni ha trovato la sua dimensione, anche se in passato sono arrivate offerte allettanti. Sirene di cadetteria, si diceva, Grosseto e Modena sulle sue tracce. Acqua passata, perché lui è l’Eros che accende la passione di Ferrara. Andrea Buonaiuto

FERRARA. Un incontro speciale. Frutto di uno scherzo del destino che li ha messi uno di fronte all’altro. Aldo Dolcetti ritrova Francesco Monaco. L’uno contro l’altro dalle rispettive panchine. Dolcetti si gode il mometo di salute della sua squadra dopo le ottime prestazioni sui campi di Cava De’ Tirreni e Taranto; Monaco sta invece cercando di riordinare le idee all’organico, immalinconito dai risultati poco promettenti e dal repentino licenziamento di Capuano. Storie diverse dunque, medesimo destino che li accomunerà oggi: vincere per dare alla piazza ciò che si aspetta. Da una parte la riscossa, dall’altra la conferma. Incontro piacevole sì, ma è subito scontro sul campo: “Sarà sicuramente pacevole incontrare Monaco – afferma Aldo Dolcetti – Secondo me è un grande tecnico e non meritava di restare fuori dalla mischia. Di lui conservo un ricordo piacevole che mi riporta indietro nel tempo: giocammo insieme nella Lucchese (stagione 92/93, ndr). In una settimana non si fanno miracoli ma sono certo che il Potenza venderà cara la pelle in campo. Valuteremo le difficoltà delle partita e troveremo le giuste contromosse. Dopo la vittoria di Taranto abbiamo quel fuoco dentro per un’altra vittoria”. Pareggio sul campo della Cavese, vittoria esterna di spessore a spese del titolato Taranto. La metamorfosi in poche settimane, un cambio di gioco (e di ritmo) che ha impennato le sue quotazioni in seno alla graduatoria del girone: “Come vedo la mia squadra? Certamente sta crescendo in condizione e convinzione nei propri mezzi – continua il tecnico della Spal – La fiducia in noi stessi, l’autostima, la consapevolezza delle proprie forze, sono questi gli argomenti su cui mi concentro. E sto notando che i giocatori hanno recepito il messaggio. Lo noto soprattutto durante le sedute d’allena-

«Stiamo crescendo mentalmente e tatticamente» mento, la squadra è carica, soprattutto in questo momento dopo gli ultimi risultati positivi”. La squadra è in crescita costante. A livello atletico scoppia di salute e in partita è un piacere vederla: buona circolazione della palla, scambi veloci in mediana, un ritrovato Bazzani in attacco. Insomma la cessione di Rashid Arma non sembra aver provocato danni irreversibili anzi, sembra quasi che la squadra, ormai privata del suo vertice alto, abbia cambiato modo di giocare: “Nulla di tutto questo

– continua il tecnico – Certamente la sua cessione ha tolto alla Spal un giocatore importante. Credo che comunque la squadra sia attrezzata per fare bene lo stesso, inoltre la società si guarda intorno: se si apriranno scenari interessanti non credo che si tirerà indietro”. Una Spal che pensa in grande, come lo dimostrano le due ultime uscite esterne. Ma dove può arrivare questa squadra? Si dovrà accontentare delle briciole o potrà ambire al capotavola: “Certamente non abbiamo aspirazioni da pri-

mato. Ci sono squadre costruite per vincere, bene, noi allora ci troviamo nella fascia immediatamente successiva. Credo che i paly-off possano esere un traguardo alla nostra portata. Comunque questa è un’idea che non mi sono fatto solo ora: già a bocce ferme mi ero espresso in tal senso”. E se Bazzani riprende a segnare, davvero questa Spal può aspirare a traguardi importanti; tenuto anche conto di un centrocampo dove brilla la “stellina” Migliorini ed una difesa compatta: “Bazzani sta lavorando bene, la sua forza deve essere il suo motivo di rivalsa rispetto alle precedenti stagioni. L’aver fatto gol domenica scorsa lo aiuterà tantissimo. Migliorini è giovane ma solo per la carta d’identità, nel senso che già dimostra personalità e qualità importanti. Lui è destinato a migliorare, anche sbagliando qualche partita”. a.b. Aldo Dolcetti

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Sport 41

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

Per il Catanzaro sfida interna al Vico Equense

Siracusa, derby al chiuso e in campo neutro Monopoli, sfida al vertice Vespe a Vibo per il colpo Barletta

IL PRONOSTICO

1

Cisco R.

Arbitro: OPERATO di Vicenza Assistenti: Scarano-Amati BARLETTA - Dopo il punto di penalizzazio- ROMA - A Barletta per vincere: è l'obiettivo ne inflitto dalla Commissione Disciplinare, della Cisco Roma, che disputa la seconda gail Barletta punta a migliorare la classifica ra in trasferta consecutiva. Eccezion fatta nell'ostico match contro la Cisco Roma. Due per lo squalificato Chiappara, l'allenatore i ballottaggi per ciò che concerne l'undici di capitolino avrà tutti a disposizione. Possibipartenza: Romeo e Moring, Manganaro e le che porti in panchina il recuperato GoretBandjemia. Agli infortunati Cavaliere ed ti. Probabile l'impiego di Babù nel tridente Infantino si sono aggiunti in settimana i d'attacco al posto di Guglielmelli, destinato forfait di Khoris, per un problema muscola- alla panchina con Bellè. Il sostituto di Chiapre, Cutrupi e Carozza, espulsi entrambi ad para, nel trio di centrocampo, sarà MazzaraAversa. ni. BARLETTA (4-3-3): Di Masi; Romeo, Mar- CISCO (4-3-3): Ambrosi; Balzano, Doudou, chetti, Sportillo, Legittimo; Menicozzo, Mu- Di Fiordo, Angeletti; Amadio, Romondini, wana, Manganaro; Simoncelli, Caggianel- Mazzarani; Babù, Ciofani, Franchini. A dili, Fanasca. A disp.: Bersellini, Moring, La- sp.: Previti, Lo Piccolo, Larosa, Guglielmelnotte, Pollidori, Rescio, Bendjemia, Shiba. li, Bellè, Morbidelli, Di Iorio. All.: Incocciati.

Igea V.

IL PRONOSTICO

X

Isola Liri

Arbitro: AVERSANO di Treviso Assistenti: Longo-Bisceglia BARCELLONA P.G. - Ha gli uomini contati, ma non può mancare l'appuntamento con la vittoria Mauro Zampollini che contro l'Isola Liri esordisce sulla panchina dell'Igea Virtus. A tre giorni dall'arrivo a Barcellona il tecnico deve fare i conti con i problemi di formazione che hanno condizionato l'avvio di stagione dell'Igea. Palma è squalificato, Grillo e Zarini infortunati come Stella vittima di una lussazione alla spalla. Rientrano Vicentini e Pisciotta. IGEA V. (4-4-2): Deliperi; Mottola, Stelitano, Alizzi, Vicentini; Di Miceli, Pisciotta, Tummiolo, Cocimano; Agostinelli, Angotti. A disp.: Cilli, Lo Verde, Nuccio, Calarco, Giardina, Cocuzza, Procopio. All.: Bacci.

Monopoli

ISOLA LIRI - In Sicilia a caccia dei primi punti in campionato. L'Isola Liri affronta la trasferta in casa dell'Igea Virtus senza tre infortunati a cui si aggiunge lo squalificato Falco. Rientrano La Rocca,e Paolacci. In settimana Grossi ha provato Gubinelli in attacco al fianco di Bianchini, probabilmente, però, la coppia offensiva sarà composta da Simonetta e dallo stesso Bianchini. ISOLA LIRI (4-4-2): Fiorini; Galuppi, Mucciarelli, Matrisciano, Sperati; Costanzo, D'Alessandro, Raffaello, Mastrantoni; Simonetta, Bianchini. A disp. Mangiapelo, Paolacci, Mirarchi, La Cava, Carboni, La Rocca, Gubinelli. All.: Grossi.

IL PRONOSTICO

X

Brindisi

Arbitro: LIOTTA di Lucca Assistenti: Pavesi-Parisse MONOPOLI. Tanti i dubbi in casa biancoverde per la gara contro il Brindisi. Pellegrini ha mischiato le carte provando un inedito 4-4-2 con Loseto e Corsi sulle fasce e Lacarra - Balistreri in avanti. Tutto però, lascia pensare ad un tentativo di pretattica e che quindi il Monopoli scenderà in campo con Lisi a completare il classico tridente. A centrocampo rientra Bonfardino, mentre è ballottaggio tra Volpe e Cortesi e tra i portieri Corno e Vurchio. MONOPOLI (4-3-3): Corno;Vincenti,Caccavale, Ciminà, Imburgia; Bonfardino, Lanzillotta, Volpe; Lisi, Balistreri, Lacarra. A disposizione: Vurchio, Costantino, D'Angelo, Cortesi, Tranchina, Loseto, Corsi. Allenatore: Pellegrini.

Siracusa

BRINDISI - Il Brindisi affronta il derby di Monopoli con l'intenzione di lanciare un primo segnale al campionato. Silva ha l'intera rosa a disposizione, ad eccezione di Montella in fase di recupero. Non dovrebbero esserci novità di modulo e uomini, tranne il probabile ritorno di Galetti al posto di Da Silva. In cerca di spazio anche Pizzolla ma l'ottimo periodo di forma di Battisti e Minopoli lo danno ancora sfavorito. BRINDISI (4-3-3): Petrocco; Panarelli, Trinchera, Taurino, Suriano; Minopoli, Battisti, Fiore; Alessandrì, Moscelli, Galetti. A disp.: Ferrante, Idda, Pasqualini, Piccinni, Pizzolla, Albadoro, Da Silva. All.: Silva.

IL PRONOSTICO

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Gela

Arbitro: MERCHIORI di Ferrara Assistenti: Roccasalvo-Cannistrà SIRACUSA - Dopo il tonfo di Melfi la rifinitu- GELA - Assenti gli infortunati Cunzi, Rora di ieri ha detto anche che potrebbero esser- samilia e Lordi. Di conseguenza la formaci novità sulla linea difensiva e a centrocam- zione è fatta con Nordi tra i pali, Scopelliti, po. In difesa dovrebbe rientrare Perricone D'Aiello, Geraldi e Memè in linea difensiva, con Iodice smistato a destra. Probabile inseri- Cammarota, Schiavon e Zaminga a centromento di Carrozza in coppia con Berti. Venti campo, Vianello e Criniti sulle corsie lateconvocati, indisponibili per infortunio Cala- rali con Pasca terminale offensivo centrabrese e Di Silvestro. Probabile tribuna per Da- le. La partita sarà diretta da Merchiori di lì e Strigari che non ha svolto la seduta di rifi- Ferrara. Misure rigide per evitare intrusi nitura ed è andato in campo con la Berretti. allo stadio di Palazzolo, dove si gioca a porSIRACUSA (4-4-2): Cecere; Iodice, De Pasca- te chiuse. le, Perricone, Capocchiano; Pagani, Carroz- GELA (4-3-3): Nordi; Scopelliti, D'Aiello, za, Berti, Bigatti; Dal Rio, De Angelis. A disp.: Geraldi, Memè; Cammarota, Schiavon, ZaSiringo, Nigro, Cardinale, Giurdanella, Le- minga; Vianello, Pasca, Criniti. A disp. wandowski, Gaudio, Bufalino. All.: Sonzo- Ferla, Ambrosecchia, Di Muro, Puccio, Vigni. viano, Carraro, Manca. All. Provenza.

Catanzaro

IL PRONOSTICO

1

Vico E.

Arbitro: PASQUA di Tivoli Assistenti: Atta Alla-Servilio AUTERI ha provato le diverse soluzioni VICO EQUENSE - Altra formazione di verper rilanciare i suoi dopo i tre punti di pe- tice per il Vico di scena a Catanzaro. Tutti a nalizzazione che hanno tolto il primato. disposizione del trainer equense che conQualche dubbio solo su Mosciaro, alle pre- fermerà, anche in questa gara, il consueto se con un affaticamento muscolare. Possi- modulo con Trapani trequartista dietro le bile qualche cambiamento, con Corapi che due punte. Dubbi in mediana con Ferraro insidia il posto a Caputo nel tridente offen- che deve scegliere fra Armellino e Gargiusivo. Bruno in mezzo al campo può lascia- lo con Burgos che si sposterebbe al centro. re spazio a Basile, ballottaggio anche sul- Marciano, affaticato, in panchina. In avanla fascia sinistra tra Unniemi e Beninca- ti Napoli e Lupico. sa. VICO EQUENSE (3-4-1-2): Munao; GarCATANZARO (3-4-3) Vono; Ciano, Gim- giulo, Scognamiglio, Cinque; Burgos, Armelli, Di Maio; Di Cuonzo, Lodi, Basile, mellino, Violante, Loreto; Trapani; Napoli, Unniemi; Corapi, Mosciaro, Montella. A Lupico. A disp.: Izzo, Chiariello, Riccardi, disp.: Parisi, Bruno, Benincasa, Caputo, Rapesta, Donnarumma, Marciano, Hodza. Longoni, Gigliotti, Forgione. All.: Ferraro

Manfredonia

IL PRONOSTICO

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Noicattaro

Arbitro: GIALLANZA di Catania Assistenti: Pentangelo-Mertino MANFREDONIA - Cinque indisponibili ma tanta voglia di riscatto. In vista del derby con il Noicattaro il tecnico Bucaro deve ancora far fronte alla lunga lista degli infortunati. Ancora fuori De Porras, Arcuri, Napolitano e Napoli. Solito 4-3-3 con Parisi e Nossa centrali in difesa mentre in mediana tutto ruota intorno a Di Toro con Pirrone e Vitiello interni. In avanti il terzetto avrà in Giglio il referente centrale. MANFREDONIA (4-3-3): Groppioni; Di Pasquale, Parisi, Nossa, Sabatino; Pirrone, Di Toro, Vitiello; Mignogna, Giglio, Arigò. A disp.: Fortunato, Carrieri, Pisa, Stella, Luppi, Moro, Triggiani. All.: Bucaro

Scafatese

NOICATTARO - Secondo derby per il Noicattarodi scenaa Manfredonia.Dopo cinquegare senza punti per i ragazzi di Carella diventa fondamentale fare punti. Il tecnico ha tutti a disposizionetranne losqualificato DeLorenzo e l'infortunato Salvati. In dubbio Loseto. Perrone favorito su Collluto sulla corsia di destra del centrocampo a 4. In avanti ballottaggio Ladogana - Lanave al fianco di Giampaolo. NOICATTARO (3-5-2): Petruzzelli; Lorusso Benedetto, Fumai, Sassarini; Perrone, Fiorentino, Lorusso Bartolo, Loseto; Zotti; Lanave, Giampaolo. A disp.: Musacco, Libera, Colluto, Coppola, Mazzone, Doria, Romito. All. Carella.

IL PRONOSTICO

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Aversa

Arbitro: DI CIOMMO di Venosa Assistenti: Posado-Campana SCAFATI - Martone c'è, gioca (in settimana ha avvertito noie muscolari) e consente al tecnico Pasquale Esposito di riproporre il 4-3-3 varato a Brindisi con discreti risultati. Pignatta e Sifonetti gli esterni d'appoggio all'ariete di Sant'Antonio Abate. Densità e qualità in mediana con Matinella e Basile a sostegno del mancino di Corsale. La società chiama a raccolta il pubblico per il primo di due impegni casalinghi consecutivi. SCAFATESE (4-3-3): De Felice; Colella, Mastronicola, Miale, De Girolamo; Basile, Matinella, Corsale; Pignatta, Martone, Sifonetti. A disp.: Sorriso, Pagano, Pepe, Avallone, Nunziata, Ammirati, Ramaglia. All.: Esposito.

Vibonese

AVERSA - Il derby con la Scafatese arriva in un momento delicato per l'Aversa Normanna che dopo due gare casalinghe ha raccolto un solo punto. Il tecnico Sergio dovrà fare a meno di Sarli, infortunatosi in settimana, e di Coquin, appiedato dal Giudice Sportivo. In attacco dovrebbe giocare Perna, mentre a centrocampo è ballottaggio tra Tovalieri e Longo. In difesa dovrebbe esserci, invece, il rientro di Parisi dal primo minuto. AVERSA (4-4-2): Pettinari; Ciminari, Parisi, Di Girolamo, Bertoncini; Tovalieri, Mariniello, Arini, Chietti; Perna, Prisco. A disp.: Del Giudice, Campanella, Pistillo, Zolfo, Massimo, Longo, Selvaggi. All.: Sergio.

IL PRONOSTICO

2

J. Stabia

Arbitro: COCCIA di S. benedetto d.t. Assistenti: Vigo-Mercante I difensori Patanè e Orefice sono ormai sul- CASTELLAMMARE DI STABIA - Tre vittola strada del definitivo recupero e potreb- rie di fila e nessuna esigenza di cambiare. bero trovare spazio tra i diciotto. Dalla cin- Rastelli sceglie la via della continuità lantola in su Galfano schiererà la formazione ciando Ruscio in cabina di regia per sostitipo secondo il suo abituale 4-2-3-1 con Lo- tuire Cinelli (s'è operato in settimana) e petrone, Pirrone e Di Mauro a centrocam- piazzando Amore sul versante sinistro del po e Riccobono, Camilluzzi e Sperandeo in centrocampo per sostenere le punte De Anattacco. Pronto a subentrare dalla panchi- gelis e Vicentin. Ancora panchina per i na il nigeriano Omolade, come a Monopo- pezzi da novanta Ametrano, Grieco e Peluso. li. VIBONESE (4-2-3-1): Mengoni; Rugiero, JUVE STABIA (4-4-2): Soviero; D'AmbroPatanè, Conti, Perna; Lopetrone, Pirrone; sio, Gritti, Maury, Moretti; Capparella, Sperandeo, Di Mauro, Riccobono; Cammi- Ruscio, Acoglanis, Amore; De Angelis, Viluzzi. A disp.: Senatore, Barbera, Scrugli, centin. A disp.: Panico, Fabbro, Ametrano, Gatto, Biava, Omolade, De Marco. All.: Gal- Mineo, Gomes, Grieco, Peluso. All.: Rastelli. fano

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42 Sport


Finora zero risultati lontano da casa: dopo il Siracusa serve continuità a Cassino

Melfi, punti in trasferta Il tecnico eloquente: «Serve intensità, carattere e determinazione» La formazione

L’avversaria

Careri recupera

Undici conferme

Melfi in azione

Azioni del Melfi e del Cassino durante la sfida di Coppa Italia di agosto

Rodolfi in panchina

Il tecnico Pellegrino

Squadra che vince non si cambia. La bella prestazione ottenuta contro il Siracusa, alimenta le certezze di Rodolfi che anche a Cassino ripropone il 4-4-2 e soprattutto lo stesso undici iniziale. Unico piccolo dubbio l'impiego di Careri, che non ha preso parte alla rifinitura. Ma è lo stesso portiere gialloverde, ha fugare ogni perplessità. " Sto meglio, non mi sono allenato più che altro per precauzione. Se stamattina non dovessero sorgere particolari problemi, sarò regolarmente in campo". Resta in ogni caso in preallarme Scarzanella che comunque offre garanzie. In difesa nessun cambiamento. Ancora panchina dunque per Gabrieli, che dovrà lavorare non poco per scalare posizioni e modificare le attuali gerarchie che vedono il duo Vignati - Sicignano, in veste di titolari. L'abruzzese deve proseguire a lavorare sodo e farsi ritrovare pronto nell'eventualità che Rodolfi lo chiami. Altri sistemi non c'è ne sono per riacquistare il posto perso. In ogni caso buon per il Melfi e per Rodolfi che possa contare su un organico ampio che offre diverse soluzioni. Rogato sarà ancora terzino a destra, mentre Naglieri opererà sull'altro versante. A centrocampo ci si attende ancora una altra prova maiuscola da Anuor El kamch, giocatore di assoluto livello. Al suo fianco in mezzo Mitra, apparso in settimana cresciuto nella forma atletica, rispetto alle ultime uscite. D'Andria e Lo Iacono fungeranno da esterni. Dopo la prestazione così così di domenica scorsa, proprio da Lo Iacono ci si attendo i guizzi e le giocate che fanno parte in pianta stabile del suo repertorio, specie ora che i problemi alla caviglia, sono stati ampiamente superati,. Davanti largo al binomio Chiaria - Arcamone. Una coppia forte, e capace di integrarsi perfettamente nei nuovi meccanismi offensivi proposti da Rodolfi. Sarà loro il compito di tramutare in gol la mole di gioco espressa. In panchina dubbio tra Dentamaro e Viola per un posto con Rodolfi che ha convocato 19 giocatori e.f.

CASSINO Ancora indisponibile l'ultimo acquisto, l'attaccante Rino Frisenda ex Igea Virtus e Catanzaro, contro il Melfi Maurizio Pellegrino sembra intenzionato a riproporre la stessa formazione che ha sconfitto l'Isola Liri. In attesa di poter schierare il bomber chiamato a sostituire l'infortunato Morello (quest'ultimo è stato operato in artroscopia per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro), l'allenatore conferma la fiducia all'undici di domenica scorsa. Unico ballottaggio sembra essere quello consueto, che vede il marocchino Mezgour ed il giovane scuola Reggina Romeo in lotta per la maglia da esterno di destra nel 4-3-2-1 del tecnico siciliano. Il fatto che Romeo sia andato in rete nel derby sposta la bilancia verso il suo nome, sebbene l'allenatore azzurro in questo inizio di stagione abbia più volte abituato addetti ai lavori e tifosi a sorprese dell'ultima ora. Confermato il blocco di difesa, che non subisce reti da due partite. “Il Melfi è una buona squadra e la vittoria che ha ottenuto contro il Siracusa lo dimostra pienamente” dice Pellegrino, che sembra non fidarsi dell'avversario. “Noi veniamo da una striscia positiva e vogliamo assolutamente continuare su questa strada”commenta l'allenatore del Cassino, “senza per questo sottovalutare l'avversario. Siamo appena alla sesta giornata, ed in questo momento della stagione la classifica conta meno di zero. Stiamo lavorando bene, ma abbiamo ancora alcuni margini di crescita: cercheremo di correggere qualche altra piccola cosa e di migliorare qualche dettaglio, ma mi sembra corretto rilevare” chiosa Pellegrino “che ci sono almeno altre quattro-cinque squadre che sulla carta mi sembrano più forti del Cassino”. In ultima analisi, ricordiamo che in questa stagione il Cassino e il Melfi si sono già affrontate in Coppa Italia e la quadra laziale ha vinto 2-0 in trasferta al Valerio. sport@luedi.it

"VOGLIAMO dare continuità ai nostri risultati. Non vogliamo che la bella vittoria con il Siracusa resti un episodio isolato, fine a se stesso. Abbiamo bisogno di punti, soprattutto in trasferta dove finora non abbiamo ottenuto niente". Così Paolo Rodolfi alla vigilia del match con il Cassino. Una gara verità per il Melfi, che finora lontano dal Valerio, ha deluso, subendo due sconfitte in altrettante partite. Tornare a casa con dei punti dalla trasferta laziale, non sarà affatto semplice, in considerazione della caratura dell'undici avversario. " Abbiamo il massimo rispetto del Cassino, però noi ci siamo allenati bene, stiamo in buone condizioni e vogliamo proseguire il momento positivo", afferma sempre Rodolfi. " Serve intensità, carattere, determinazione. Tutte armi che contro il Siracusa abbiamo messo in campo, rimarca il tecnico gialloverde. La squadra sa che con la vittoria di sette giorni fa, non ha ottenuto proprio niente. Senza continuità non si va avanti. Dobbiamo proseguire su questa strada, iniziando a fare punti anche nelle partite esterne, che finora ci hanno riservato solo amarezze. La nostra classifica, prosegue Rodolfi, ci impone di non sederci sugli allori. A Cassino vogliamo punti importanti che ci facciano anche recuperare ciò

che abbiamo perso malamente nelle precedenti gare, vedi Barletta e Scafati". In casa federiciana, c'è ancora rammarico per le due partite in campo avverso che hanno visto il Melfi per-

dere al cospetto di avversari decisamente alla portata. Per di più, come nel caso di Barletta, addirittura i tre punti sono stati letteralmente gettati alle ortiche, nei frangenti finali. Ora il

IL PROGRAMMA DELLA LEGA PRO 1/a Divisione Girone A 6ª giornata LE GARE: Benevento-Varese Cremonese-Arezzo Figline-Como Lecco-Foligno Lumezzane-Sorrento Novara-Alessandria (domani) Paganese-Pro Patria Perugia-Monza Viareggio-Pergocrema LA CLASSIFICA: Cremonese 12 punti; Novara 11; Varese e Lumezzane 10; Arezzo 9; Perugia (-1) e Pergocrema 8; Foligno e Alessandria 7; Lecco 6; Sorrento, Monza, Viareggio, Como e Benevento 5; Pro Patria 4; Figline (-1) 3; Paganese 2.

2/a Divisione Girone A 6ª giornata LE GARE: Alghero-Feralpi Salò Canavese-Carpenedolo LegnanoMezzocorona Pavia-Sambonifacese Pro Belvedere Vercelli-Olbia Spezia-Pro Vercelli Sud Tirol-Crociati Noceto Valenzana-Pro Sesto Villacidrese-Rodengo Saiano LA CLASSIFICA: Alghero 10 punti; Sambonifacese e Carpenedolo 9; Spezia e Pavia 8; Rodengo Saiano (-1), Feralpi Salò, Mezzocorona, Crociati Noceto, Sud Tirol e Villacidrese 7; Canavese, Pro Vercelli e Olbia 6; Valenzana e Pro Belvedere Vercelli 4; Legnano (-1) 3; Pro Sesto (-1) 2.

2/a Divisione Girone B 6ª giornata LE GARE: Bassano-Gubbio Bellaria-Itala San Marco Carrarese-Prato Colligiana-Sangiovannese Fano-Giacomense Lucchese-Celano Nocerina-Sacilese Poggibonsi-San Marino Sangiustese-Pro Vasto LA CLASSIFICA:Lucchese 12 punti; San Marino e Carrarese 9; Sangiovannese, Nocerina, Prato e Sacilese 8; Colligiana (-1), Poggibonsi e Celano 7; Giacomense e Sangiustese 6; Itala San Marco, Gubbio e Bassano 5; Bellaria e Fano 3; Pro Vasto 2.

Melfi dà l'impressione però di essere un'altra squadra, cresciuta e finalmente immersa nella dura realtà della Seconda Divisione girone C, dove l'agonismo la fa da padrone. Ma sarà inevitabilmente la gara odierna a fornirci risposte importanti in tal senso. Il Melfi finora contro avversari di rango, ha sempre fatto bene. La gara con il Cassino si inserisce in questo ambito, facendo leva anche sulla tradizione positiva che vede il Melfi mai perdente in casa dei laziali, è lecito attendersi qualcosa di concreto. Il poter contare poi su tutto l'organico a disposizione e la conferma del 4-4-2, sono inoltre basi di partenza su cui far affidamento per contrastare efficacemente il temibile Cassino. Si dovrà cercare di non subire gol, come contro il Siracusa, ma anche segnare, visto che fuori casa soltanto Chiaria a Barletta è stato capace di gonfiare la rete avversaria. Un anomalia strana per una squadra che nelle partite interne, invece ha mostrato grandi doti nell'andare a rete. Una questione evidentemente mentale e caratteriale. Due aspetti da migliorare per un Melfi che se vuole dire la sua nel contesto di questo torneo, deve imparare in fretta a farsi rispettare anche lontano dal Valerio. Emilio Fidaznio sport@luedi.it

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Sport 43

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

Vari ex, tra cui spicca Valente Ci saranno degli esordi

Genchi dovrebbe essere in campo regolarmente con Albano

Derby, è round vero Loperfido: «Matera motivato e preparato al match» Pisticci, Lupacchio in dubbio Fortunato unico assente certo Arrivano i primi problemi stagionali di organico in casa Pisticci. E purtroppo capitano proprio in occasione della sfida più affascinante. A Matera, infatti, oltre alla defezione certa di Fortunato, rischia di non essere della partita anche Lupacchio. L'attaccante ha accusato un risentimento agli adduttori nell'allenamento di giovedì, si è dovuto fermare ed è in forte dubbio per il derby. La sua sarebbe un'assenza importante, considerato che il gioco del Pisticci in fase di sviluppo della manovra offensiva è passato finora proprio per il ruolo attivo del bomber, l'unico lungo nell'organico pisticcese, che spesso arretra per raccogliere palloni e smistarli dal centrocampo in su.“Purtroppo - spiega il tecnico Valente - Lupacchio è avviato ad una defezione quasi certa, anche se faremo una verifica a poche ore dalla gara per capire se è possibile un recupero in extremis. Fortunato, invece, non è disponibile. Ma non per questo siamo intenzionati a fasciarci la testa prima che si rompa. Il nostro organico ci consente di ovviare a queste assenze e nelle ultime sedute di allenamento abbiamo provato soluzioni alternative. Il clima, inoltre, è quello giusto perché nel gruppo siamo ripartiti dall'analisi degli errori commessi ultimamente e perché le sfide vanno affrontate sempre con un approccio positivo. Andremo a Matera perfare ilnostro gioco e provare a vincere, nella consapevolezza di avere di fronte un avversario molto forte, di prima fascia, che punta su giocatori esperti ed in grado di risolvere la gara

in qualunque momento. Il nostro organico, invece, è costituito da ragazzi giovanissimi, quasi tutti privi di sufficiente esperienza in questa categoria e non certo abituati a giocare davanti ad un pubblico molto numeroso come quello che riempirà lo stadio”.Rispetto perilMatera, dunque, ma convinzione nel proprio credo sportivo, anche perché, come ribadito più volte, il Pisticci non può certo scegliersi l'avversario contro il quale cercare di far punti. Ogni domenica deve rappresentare una occasione per muovere la classifica in chiave salvezza. Nonostante le ultime indisponibilità rimane più di qualche nodo da sciogliere per la formazione titolare. In porta torna Marino. In difesa Valente potrebbe decidere di affidarsi ad una coppia più esperta, puntando su Vallefuoco e Di Maria. A destra dovrebbeessere ilturno di Basile, mentre a sinistra potrebbe esserci spazio per una novità. Nel test infrasettimanale di Coppa, infatti, Valente ha provato i due nuovi arrivi Chiaffitella e Nencini, ottenendo riscontri positivi dal campo. Probabile allora che Chiaffitella venga schierato come laterale difensivo, con Polichetti avanzato in posizione di esterno alto. In mezzo al campo, a fianco di Guarino, c'è da scegliere tra Ferrentino e Farinola, con quest'ultimo che potrebbe giocare anche a destra, dove Lavecchia rimane comunque in corsa per un posto da titolare. In attacco scelte obbligate con i soli Grieco e Rovira a disposizione ed in campo dall'inizio. Roberto D’Alessandro

Un derby anche nelle possibili defezioni. Ma saranno vere? Probabilmente c’è un po’ di pretattica (perche alla fine Genchi e Lupacchio saranno in campo regolarmente), ma solo via news. Perchè in campo, e nel Matera, vige il credo di Pino Giusto. Ovvero, che devono essere gli altri a preoccuparsi del Matera e non viceversa. Una delle ragioni per le quali il tecnico barese ha fatto breccia nella tifoseria biancazzurra è proprio quella di avere carattere e di essere riuscito a trasmetterlo alla sua squadra. Si potrebbe anche dire che se l’è costruita a immagine e somiglianza, ma è la spregiudicatezza con la quale il Matera scende in campo ad attirare consensi per Pino Giusto. Chiaramente il cammino del Matera finora è senza dubbi positivo, ma manca ancora la vittoria in casa e contro il Pisticci i biancazzurri cercheranno di cancellare lo zero nella casella dei successi interni. Non sarà facile, perchè ogni partita ha una storia a se e quella di oggi vede in campo molte motivazioni da ambo le parti. Senza dubbi il potenziale tecnico del Matera è superiore a quello del Pisticci, ma ci sono mille esempi in passato che stravolgono questo discorso logico solo sulla carta. Perchè il campo è un’altra cosa. Sarà importante in questa gara l’esperienza e il peso dei seniores in campo per il Matera, tra i quali spicca Diego Albano che sta attraversando un ottimo momento di forma. Tre reti in cinque gare di cui solo una su rigore. Un bel bottino, destinato a crescere perchè ora l’attaccante non è più statico copme in passato ma svaria di più perchè non è più solo e può beneficiare dei palloni che gli arrivano dagli esterni, in particolare da Giovanni Campo. Genchi sì, Genchi no. Non è un tormentone, ma solo la risposta alla pretattica del Pisticci. Alla fine le gare si giocano sul campo e sul manto erboso non ci sono storie o scuse che tengono: vince il più forte. E non è certo solo una questione atletica. Perchè è mentalmente che certe gare come queste vanno gestito

al meglio e finora questa squadra ha dimostrato di avere testa oltre alle gambe. Quindi, partita che vedrà l’unico indisponibile in Scudieri nelle fila biancazurre. «La squadra ha lavorato a Laterza in questi ultimi due giorni per preservare il manto erboso del “XXI Settembre-Franco Salerno” visto-afferma il dirigente del Matera, Bruno Loperfido-le abbondanti piogge cadute in città. Il polso della squadra è buono e c’è grande voglia di fare bene. Lo stato di forma è ottimale per tutti e quindi non c’è da augurarsi di assistere ad una prestazione della squadra adeguata alle spettative dei tifosi». Il tecnico non ha lasciato intendere le intenzioni, ma in linea di massima dovrebbe scendere in campo lo satesso undici di Pomigliano con l’unica variante rappresentata da D’Amanzo al posto si Salemme come 1991 e questa mossa permette a Giusto di spostare Palladino a destra con Carretta in avanti. Un atteggiamento più offensivo di quello messo in campo a Pomigliano, ma è chiaro che in questo tipo di gare a volte non conta chi va in campo ma come lo fa e la squadra di Giusto vuole vincere per chiudere un periodo probante nella migliore maniera. Renato Carpentieri

In alto Genchi festeggiato, sopra Di Bari e Giusto e sotto Antonio Valente, a sinistra nel fotino Lupacchio

Juniores, vincono Matera e Pisticci. Pari dei sinnici Il Matera di Franco Danza sommerge sotto una valanga di reti il malcapitato Vigor Lamezia. Sei a zero il risultato finale con un gol di Leccese, tripletta di Cifarelli e doppietta di Manieri. Ostuni e Francavilla pareggiano 2-2, a segno per i sinnici di BorneoGesualdi e Fusco nell’acquitrinio dello stadio Rossi di Senise al limite della praticabilità. Vince il Pisticci per due a zero contro il Sambiase. Per la squadra di Vincenzo Trani in gol Calciano e Montemurro.

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44 Sport


D Giornata di riposo per i sinnici nel girone H a 19 squadre

Francavilla in stand by FRANCAVILLA – Oggi riposo assoluto per il Francavilla, che beneficerà del turno di stop in campionato. La squadra ieri ha svolto l’ultimo allenamento, sotto una fitta pioggia, presso lo stadio “Gian Battista Rossi” della vicina Senise. Dopo la seduta, il rompete le righe, per far ritorno sul campo di allenamento, martedì pomeriggio. In casa rossoblu, il morale è alto dopo l’importante successo ottenuto davanti ai propri tifosi contro il Neapolis Mugnano, una squadra con ambizioni di alta classifica. Il tecnico Ranko Lazic, sa bene che quest’anno ha un gruppo con molti più giovani, rispetto agli anni precedenti. È chiaro che se in condizioni, Del Prete e compagni se la giocano alla pari con tutti, dimostrando sempre il proprio valore. Una squadra che è partita quest’anno con l’obiettivo di una salvezza anticipata e tranquilla. Basta sbloccarsi ad ogni gara ed avere un pizzico d'attenzione in più. Quest’anno sono state molte le scommesse della società, a partire dal fantasista materano Antonio Chisena, che nella passata stagione, a causa di problemi fisici, non ha avuto modo di mettersi in mostra con la maglia bian-

Una formazione del Francavillas ed a destra una fase del derby a Pisticci

cazzurra del Matera. Poi tanti nuovi giovani talenti, a cominciare dal portiere Di Vincenzo, arrivato in riva al Sinni, con delle ambizioni importanti. Oltre a lui, interessanti sono i vari: Verdesca, Scavone, Tarantino, De Santo, Bacio Terracino, ragazzi che si stanno metten-

do in luce e che stanno dando un contributo sostanzioso alla causa rossoblu. Adesso, questa pausa, servirà senz’altro a ricaricare le energie della squadra, che al rientro in campo, dovrà vedersela con l’Ischia di mister Impagliazzo, squadra che questo pomeriggio,

sarà impegnata sul campo del Neapolis Mugnano, in una sfida davvero entusiasmante e che promette spettacolo. A Ischia quindi, il Francavilla dovrà affrontare un match con la massima concentrazione e senza commettere l’errore di pensare alla gara di domenica

Prima categoria Inizia oggi il terzo torneo calcistico di Basilicata

Fortitudo Moliterno, matricola con pochi grilli per la testa LA FORTITUDO Moliterno oggi si cimenta in un nuovo campionato. Quello di Prima Categoria girone B. Un torneo che non ha mai disputato e che da questo pomeriggio lo inizierà a conoscere cominciando dall’insidiosa trasferta di Roccanova. Si apre un campionato come lo si era chiuso nella passata stagione. Cioè in trasferta. Nello scorso campionato la vittoria ad Agromonte all’ultima giornata permise alla squadra di Giovanni Canzoniero il salto di categoria meritato dopo aver però tanto penato nel girone di ritorno. Il campionato che la Fortitudo Moliterno si prepara ad affrontare non è di quelli semplice. Gioca in una serie superiore e c’è bisogno di più risorse e maggior allenamento. Il tecnico Canzoniero sta cercando di coniugare queste cose insieme, ma ci vorrà tempo prima che esse escano fuori. Rispetto all’annata precedente non fanno parte attualmente della comitiva moliternese i due portieri Orlando (ne avrà ancora per un anno di squalifica) e Cantisani (per lavoro) ed il terzino destro Albini passato al Villa d’Agri. In compenso sono arrivati l’estremo difensore Ciliento e il centrocampista Manfredelli dal Castelluccio, il difensore Viceconte dal Sirinomercure e l’attaccante Trivigno che ritorna in squadra dopo qualche anno. Era stato cercato anche Pietro Vicino nelle ultime ore, ma l’attaccante di Corleto Perticara ha firmato sull’altra sponda, quella della Promozione. E’ stato essenziale in quest’estate aver tenuto il difensore Di Pierri e il bomber Aiello che erano in predicato di vestire la maglia della Soccer Lagonegro. Non si dovrà dimenticare inoltre che tornerà l’altro portiere Collino dopo una

Giovanni Canzoniero

lunga squalifica. Questo è ciò che di essenziale siamo riusciti a fornirvi della squadra. Infine è bene illustrare la rosa. Portieri: Michele Ciliento e Pasquale Collino; difensori Vincenzo Aiello, Luca Viceconte, Antonio La Banca , Nicola Forestiero, Luigi Di Pierri, Daniele D’Andrea, Carmine De Mare ed Eugenio Rizzo; centrocampisti Michelangelo Petrocelli, Michele Ianniello, Giuseppe De Paola, Domenico De Paola, Nicola Abate, Giuseppe Manfredelli e Domenico La Padula ; attaccanti Nicola La Torraca , Mario Pinto, Francesco Aiello e Michele Trivigno. Oggi la squadra dovrà fare a meno di molti elementi per via di infortuni, squalifiche e lavoro da parte di qualche giocatore. Potrebbe avvantaggiare il Roccanova. Però la Fortitudo Moliterno sicuramente non vorrà mollare la presa subito. Biagio Bianculli

scorsa. Bisogna scendere in campo determinati e consapevoli della propria forza. Però, prima di tutto questo, occorre preparasi nel migliore dei modi in settimana con gli allenamenti, tenendo alta la concentrazione di tutto il gruppo. Claudio Sole

ALLENATORI IN PRIMA CATEGORIA GIRONE A ABRIOLA CALCIO CLUB 2000 Gino Ramaglia (confermato) ALBATROS Luciano Leone (nuovo) ATLETICO POTENZA Dino Telesca (nuovo) BARRATA Rocco Eufemia (nuovo) CANCELLARA Mario Cosentino (confermato) CASTELGRANDE Enzo Dereviziis (confermato) CASTELPANTANO Salvatore Laurenzana (nuovo) F.S.T. RIONERO Carmine Cassese (confermato) FUTURA POTENZA Paolo Silipo (nuovo) POSSIDENTE Andrea Possidente (nuovo) REAL MONTEMILONE Massimo Tarricone (confermato) RUVO Salvatore Tramutola (nuovo) S. ANGELO Mario Petilli (confermato) SAN CHIRICO NUOVO Ha lasciato Daniele Moreschi (panchina vuota) SAVOIA Rosario Romano (nuovo) VITALBA Fausto La Capra (confermato)

GIRONE B AURORA N.RUSSO TURSI PINO ANGELINO (NUOVO) BERNALDA Guido Margoleo (Nuovo) FORTITUDO MOLITERNO Giovanni Canzoniero (Confermato) GRASSANO Nicola Sanseverino (nuovo) I.FAGNANO VALSINNI Marto Modarelli (confermato) INVICTA BURGENTIA Antonio Sabatella (nuovo) LATRONICO TERME Domenico Matinata (nuovo) METANAUTO LUCANA Angelo Ottati (confermato) POMARICO Michele Dimotta (nuovo) REAL GRUMENTO Michele Allemma (nuovo) ROCCANOVA Michele Infantino (confermato) SALANDRA Salvatore Chetti (nuovo) SATRIANO Giovanni Angelucci (nuovo) SPORTING LAURIA FC Enzo Pesce (nuovo) TRICARICO Francesco De Biasi (nuovo) VILLA D’AGRI CALCIO Giuseppe Varallo (nuovo)

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Sport 45

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

C’è da confermare il trend positivo contro la Vultur

Fortis Murgia col Rionero cerca il tris di vittorie MATERA - Con inizio alle ore 15 e 30, la Fortis Murgia affronterà sul manto in erba sintetica dell’impianto del centro sportivo Gaetano Scirea la Vultur Rionero di mister Emanuele Finamore. I rosanero del presidente Giacomo Silvano hanno iniziato nel migliore dei modi il loro campionato, con due vittorie, contro due formazioni che saranno sicure protagoniste del campionato di eccellenza Lucana (Murese e Angelo Cristofaro di Oppido); adesso cercano la terza affermazione consecutiva per cercare di dare all’intero campionato la loro impronta. Per fare ciò mister Squicciarini dovrà trovare le giuste contromisure contro i bianconeri rioneresi, reduci dalla sconfitta in-

FERRANDINA - VIGGIANO

AZ PICERNO - MURESE

Una formazione della Fortis Murgia di Squicciarini

terna contro la Ruggero Valdiano, altra capolista del torneo con Ricigliano e proprio Fortis Murgia. Una sfida che si prean-

nuncia aperta e con la quale si potrà capire la reale consistenza delle due formazioni. a.mutasci@luedi.it

AVIGLIANO - A.CRISTOFARO

Rossoblu ancora senza testa

In scena il derby al “Curcio”

L’Oppido non può sbagliare

IL FERRANDINA calcio ancora nel caos. La situazione societaria in settimana è stata tutt’altro che chiarita. Nessun riassetto, nessun nuovo arrivo sia sul fronte societario che tecnico. Ma di rinuncia mister Antonio Stigliano non vuole sentir parlare per nessuna ragione al mondo. «In qualche modo - dice - riusciremo a scendere in campo anche contro il Viggiano. L’intenzione - prosegue - è di limitare il più possibile i danni, in attesa che qualche soggetto interessato a subentrare nella gestione della società si faccia avanti. Non importa se, anche contro il Viggiano, si va incontro ad un’ennesima sconfitta, ma cerchiamo quantomeno di salvare il titolo». Che il presidente Rocco Capalbo non abbia più intenzione nè voglia di sobbarcarsi la gestione della squadra appare ormai evidente. Diversamente, dopo la mano testa dell’Amministrazione comunale che ha concesso l’autorizzazione a giocare al Santa Maria , anche se a capienza limitata, si sarebbe mosso per allestire la squadra. Ma anticipare quali siano le sue reali intenzioni è davvero impresa ardua. Il suo telefono ha continuato a squillare per l’intero pomeriggio senza ricevere risposta. I suoi più stretti collaboratori lasciano intendere che è sua intenzione dimettersi quanto prima. A frenarlo solo l’assenza di un segnale anche minimo da parte di potenziali nuovi soci disposti a subentrare. «Non c’è nessuna richiesta economica - fa sapere Stigliano- solo la voglia di evitare che il Ferrandina calcio venga radiato». Margherita Agata m.agata@luedi.it

IL PICERNO cerca la prima vittoria in campionato e lo farà nel derby contro la Murese di Mister Mario Lardo. I presupposti per una sfida avvincente non mancano, anche se il Picerno ha l'infermeria piena: è in dubbio la presenza di Pace (distorsione alla caviglia), Fringuello e Bottiglieri (affaticamento muscolare). L'esperto Mastroberti invece non ci sarà ed è in dubbio un suo recupero persino per la prossima e insidiosa trasferta di Oppido. Mister Caivano predica concentrazione perché sa quanto sia difficile la sfida che attende il Picerno domenica: “Sappiamo che la Murese è certamente più tecnica di noi, ma conto sull'aggressività, la corsa e l'entusiasmo dei miei ragazzi. Ogni partita ha la sua storia, è per questo che non partiamo già battuti”. Mario Lardo non ha i problemi di formazione del suo collega, ma dovrà rinunciare a Nano che ne avrà per molto dopo l'infortunio al ginocchio. Ferracane inoltre non ha ancora recuperato. Il capitano biancorosso e grande ex di giornata - Pasquale Nardiello suona la carica: “Non sottovalutiamo assolutamente i rossoblu. Il fatto che siano una squadra giovane rappresenta un'armaa doppiotaglio. ConoscoLino Caivanoche ètecnico molto preparato ed è per questo che starà preparando a dovere i suoi”. I precedenti sorridono alla Murese che la scorsa stagionevinse entrambiiconfronti: parliamodiun debyparecchio sentito da entrambe le piazze. Riflettori di giornata quindi, puntati sul “Donato Curcio”. Sarà il “biliardo” di Picerno a sancirne gli esiti ma dalle due squadre ci si attende una partita maschia, divertente e piena di goal. Maurizio Cardone

UNA particolarità: i tecnici Bartolo Filadelfia e Donato Manniello sono entrambi squalificati. Senza allenatori, Avigliano e Angelo Cristofaro si ritrovano a distanza di tre settimane, e tre giorni prima di quel ritorno del secondo turno di Coppa Italia che la partita della prima domenica di settembre (vinta 3-0 dagli uomini di Manniello) ha fatto diventare una formalità. E per l'Oppido, è già una partita di importanza capitale. La sconfitta contro il Fortis Murgia, nel primo vero scontro diretto fra le pretendenti alla vittoria finale, rischia di essere già una sentenza. Con i pugliesi, e assieme a loro i campani del Valdiano, che hanno già messo in chiaro qualità, obbiettivi e condizione, per quella che sembra sulla carta essere la miglior alternativa che la Basilicata possa proporre un ulteriore passo falso rischierebbe già alla terza giornata di compromettere la stagione. Sul piano psicologico, meglio sta l'Avigliano, che ha capitalizzato quasi in pieno l'avvio di stagione che il calendario gli assegnava e ha messo in cascina quattro punti che sono preziosa linfa per una squadra che come obbiettivo ha la salvezza, e ancor più prezioso nettare per il morale. Possono andare in campo con animo tranquillo, i granata guidati anche oggi da Vito Sabato, sapendo che, come si dice con una delle tante frasi fatte che si usano nel calcio, non è in gare come questa che devono cercare i punti che occorrono. E lo spirito libero, si sa, può essere elemento in grado di far superare ostacoli anche in apparenza proibitivi. Giancarlo Tedeschi

ATELLA M. - POLICORO

REAL TOLVE - RICIGLIANO

BORUSSIA P. R. VALDIANO

IRSINESE - GENZANO B.

Atella in forma contro Labriola

Il Tolve in casa cerca conferme

A Policoro aria di testacoda

Caos Irsinese C’è il Genzano

L'ATELLA Monticchio, dopo la positiva trasferta in quel di Banzi, ritorna sul proprio terreno di gioco. Nell'occasione gli atellani ospiteranno il Policoro, sconfitto di misura otto giorni or sono in casa ad opera della matricola Tolve di mister Pinuccio Camelia. Dopo due giornate il Policoro di mister Labriola ha al suo attivo un solo punto conquistato nella prima giornata andando a pareggiare per 1 a 1 a Picerno al contrario dell'Atella Monticchio a quota quattro punti di mister Pasquale D'Urso, che senza fare proclami è partito con molta tranquillità e tanta umiltà facendo molto bene in questo avvìo di campionato. Infatti il giovane manipolo atellano in queste due prime giornate ha messo in cascina i primi tre punti con la vittoria interna per 5 a 0 nel primo turno a spese del Ferrandina ed un prezioso pareggio esterno (1-1) contro il Genzano Banzi, dopo essere andato per primo in vantaggio per poi essere rimondato su calcio di rigore. Tutto questo, è bene ricordarlo, senza quattro titolari: i fratelli Giovanni e Vito Larotonda, Leccese e Rinaldi, squalificati per due giornate. Una squalifica che i quattro si sono portati dietro dall'ultima partita dei play out dello scorso campionato. Per l'incontro odierno il tecnico atellano D'Urso potrà quindi contare sull'apporto dei quattro che scontata la pesante squalifica sono pronti all'esordio in questo campionato per dare il loro contributo per conquistare l'intera posta in palio per rimanere nella parte alta della classifica. Michele Rizzo

CANCELLATO lo zero nella casella delle vittorie con l'exploit di Policoro, il Real Tolve torna al cospetto del proprio pubblico per sfidare una delle tre compagini che viaggiano a punteggio pieno e che dalla sua ha i favori del pronostico per la vittoria finale del campionato. La squadra di mister Dente viene da un'affermazione casalinga, per tre a zero, nei confronti dell'Irsinese. Mister Camelia ha l'imbarazzo della scelta. Nella lista degli indisponibili troviamo solo Santarsiero, stop per squalifica, e Ferrenti che, tornato in campo a Policoro, si è nuovamente infortunato. Per lui lussazione alla spalla ed almeno quindici giorni di stop. Recuperato Benedetto, che però non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. Debutto al San Rocco per Tonino Damiano che in coppia con Montenegro cercherà i gol per sbloccarsi. Linea mediana nei piedi di Pietrafesa e di Biagio Camelia. Santagata e Mazzacane a dirigere il reparto arretrato. Il Ricigliano cercherà di affidarsi ai gol di Maienza per continuare nella corsa in testa alla classifica. Partita che può significare molto per entrambe le squadre : il Tolve vincendo si aggrapperebbe proprio al Ricigliano a sei punti, consolidando il ruolo che lo vuole outsider di lusso. Per il Comprensorio Tanagro la vittoria vorrà significare dare un avviso forte ai naviganti. Il San Rocco si presenterà con l'abito migliore: la pioggia di questi giorni ha ammorbidito il terreno di gioco. Fischio d'inizio alle ore 15:30. Gianluigi Armiento

E’ UN testacoda tra Borussia Pleiade (che non ha raccolto nemmeno un punto) e Ruggiero Valdiano che ha racimolato sei punti su altrettanti disponibili. Dunque la squadra di Pino Viola ospiterà un’altra squadra dopo aver giocato alla prima giornata contro il Comprensorio Tanagro Ricigliano. Gli jonici vogliono invertire la tendenza negativa di risultati che si stanno verificando e devono cercare in ogni modo di ottenere punti. Mentre per la compagine di Masullo dopo gli ultimi arrivi di Corcione e di Mainenti c’è la voglia di proseguire le due vittorie consecutive inanellate contro Genzano Banzi all’esordio in quel di Monte San Giacomo e Vultur a Rionero. Non sarà facile seguire la regola del “non c’è due senza tre”, ma i campani hanno l’obbligo di non perdere punti preziosi per strada e staccare magari le altre due formazioni “extraregionali” Fortis Murgia e Comprensorio Tanagro Ricigliano. Per questa gara il coach Masullo ha diramato la lista dei convocati: sono 19 quelli chiamati dall’allenatore – dirigente valdianese. Questi sono i giocatori nell’ordine: portieri Serra e Adinolfi; difensori De Luca, Guida, Di Falco, Colombo, Corcione, Malito e Fiumarella; centrocampisti Ragone, Amoroso, Chiacchio, Di Brizzi e Trezza; attaccanti Petilli, Salamone, Canonico, Polito, Mainenti. Solo uno sarà fuori dai diciotto quindi tra quelli elencati. Ma sicuramente colui che andrà in tribuna avrà modo e spazio nel ritorno di Coppa Italia in programma mercoledì a Sant’Arsenio contro il Pietragalla. b.b.

MOMENTO delicatissimo in casa Irsinese, soprattutto dopo le esternazioni fatte ieri, dal ds Deleonardis, sulle possibilità di scioglimento della società. Ma la squadra e l'allenatore sembrano mostrare una incrollabile fede e convinzione dei propri mezzi anche per la partita di oggi : “è chiaro che noi non viviamo in un altro mondo - afferma il mister Enzo Patella sapevamo delle difficoltà che la società stà attraversando, ma siamo sempre stati fiduciosi in una soluzione positiva. Le esternazioni fatte ieri dal ds ci hanno colto tutti di sorpresa ma nonostante ciò, noi verremo ad Irsina per giocare e vincere la partita. Ho a disposizione un gruppo di ragazzi favolosi, innanzitutto sul piano professionale, ci siamo allenati con impegno per dimostrare il nostro valore, fino ad ora inespresso per diversi motivi, dopodiché nella prossima settimana cercheremo di affrontare le questioni societarie, se le cose rimarranno invariate. Certo che a noi tutti dispiace - continua Patella - mentre per molti può sembrare unaquestioneterritoriale, pernoi,chenon siamo nativi di di Irsina, dopo tanti anni che indossiamoquestamaglia,un po'ècomese ci sentissimo parte di questa realtà. Una realtà invidiabile, soprattutto dal punto di vista sportivo, che sicuramente non merita di chiudere in questo modo così anonimo. Speriamo -conclude Enzo Patella - che in settimana arrivi qualche spinta di incoraggiamento proprio da Irsina “. Mimmo Donvito.

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46 Sport


BLN PIGNOLA-PESCOPAGANO

MOLITERNO-LAGOPESOLE

ROTONDELLA-SCANZANO

Prove di fuga per il Bln

Rossoblu in salute

Entrambe a quota zero

PROVE di fuga per il Bar La Notte Pignola di mister Tramutola. La capolista della “serie B” lucana, questo pomeriggio, alleore15.30,sull'impianto sportivodiRifreddodiPignola, avrà la grossa chance di allungare ulteriormente in testa alla classifica. Infatti, la squadra cara al presidente Nicola Gerardi affronterà un ostacolo non eccessivamente arduo in questa terza domenica calcistica di Promozione. Di fronte ci sarà il Pescopagano di mister Pantuosco, ancora a secco di punti in graduatoria e con il morale sotto i tacchi, dopo il capitombolo interno di domenica scorsa contro il Moliterno. Il Bar La Notte Pignola, in caso di successo al cospetto del fanalino di coda, agguanterebbe quota nove punti in graduatoria, volando quasi certamente, in solitudine, in vetta al campionato regionale cadetto. L'altra leader del torneo, la Soccer Lagonegro, avrà un compito improbo sul rettangolo da gioco del Pietragalla e, difficilmente, riuscirà a centrare l'intera posta in palio per la terza volta consecutiva, in questo avvio di stagione. Nelle precedenti due apparizioni, l'undici pignolese agliordini dimister Tramutola hasempre centratoil successo di misura (1-0 in casa contro il Varisius e poi sul campo dell'Atletico Scanzano). E, come recita un vecchio proverbio, “non c'è due senza tre”. Nello scacchiere di partenza, Santangelo sarà, come sempre, l'inossidabile leader della diga difensiva, mentre Romaniello e Pirulli sono due certezze in fase offensiva. La direzione dell'incontro sarà affidata al signor Pascaretta della sezione di Moliterno, coadiuvato dagli assistenti Franciosa di Venosa e Marchese di Moliterno. Donato Pavese

MOLITERNO - Il pareggio della prima giornata con il Bella aveva lasciato qualche leggero scontento, poi lo scorso turno per il team del presidente Latorraca e dell'allenatore Vignati è arrivato, in trasferta a Pescopagano, un successo inaspettato, ma convincente Un perentorio tre a zero che ha portato nell'ambiente rossoblu un salubre fervore. E' con questi presupposti che la Polisportiva affronta nel pomeriggio il Lagopesole di mister Alfano, il quale è reduce anch' esso da una vittoria casalinga (che fa tanto morale) con il Rotondella. Al Venezia, dunque, dovrebbero scendere in campo due squadre molte motivate per far bene e spostare ancora in avanti la loro posizione in classifica. Il Moliterno, nonostante il maltempo, ha svolto in settimana regolarmente le sue sedute di allenamento e per quanto riguarda gli undici che dovrebbero scendere in campo sin dal primo minuto non ci dovrebbero essere particolari novità rispetto a Pescopagano. Come già altre volte riportato, peccato che debba spesso rinunciare all'utilizzo a tempo pieno di Lancellotti, un jolly esperto del campionato di promozione che là dove lo collochi in campo risulta puntualmente pungente, senza dimenticare che anche sotto la porta ha dimestichezza nel “firmare” il sigillo . Per il resto si attende alla “prova-marcatura” il giovane attaccante arrivato dal Latronico Luis Genovese, un marcantonio di atleta che fino adesso si è distinto solo per la volontà di far bene. Ma da lui i tifosi si aspettano i gol. Mimmo Mastrangelo

ROTONDELLA - Zero a zero. Non è il pronostico del match di domenica tra Rotondella e Scanzano, in programma alle 15,30 a Nova Siri. E' la fotografia impietosa del numero di punti conquistati dalle compagini nelle precedenti due giornate. Un inizio non indimenticabile per entrambe, che si apprestano a vivere questo "quasi derby" jonico in un misto di sensazioni contrapposte, con il morale ridotto al minimo e una gran voglia di rialzarsi. Per il Rotondella, forse, il quadro è meno cupo. Delle due sconfitte rimediate, infatti, una è arrivata per decisione del giudice sportivo, che ha tolto alla squadra di mister Martino l'unico punto guadagnato sul campo, quello della partita casalinga con il Miglionico finita 1-1. La squadra biancorrossa è stata penalizzata per aver schierato l'attaccante Angelo Ripa, che era però squalificato per un'ammonizione rimediata nella gara di spareggio della scorsa stagione. Senza appelli, invece, la sconfitta rimediata sul sintetico di Avigliano contro il Lagopesole (2-0). Non è positivo neppure il bilancio dello Scanzano. Dopo le quattro sberle rimediate dal Pietragalla, la squadra jonica ha deluso il suo pubblico anche nel match casalingo con il bar Pignola (0-1). Il match si disputerà a Nova Siri. Si tratta, praticamente, un campo neutro, anzi, forse è addirittura più facilmente raggiungibile dai tifosi "ospiti" dello Scanzano. Le squadre, anche per la posizione di classifica, non risparmieranno grinta e voglia di vincere. E quasi certamente non finirà "zero a zero". Pino Suriano

Oggi altro derby materano con il Rotondella

Miglionico rilanciato dai tre punti a tavolino MATERA. Terza materana di fila per il Miglionico. Dopo la gita a Rotondella con il pareggio sul campo e la vittoria a tavolino assegnata al Miglionico in settimana dal Giudice sportivo, per irregolarita' di un tesserato rotondellese e dopo il rinvio con il Montescaglioso causa campo allagato, questo pomeriggio l'undici di mister Michele Paterino dovrebbe affrontare, per i 3 punti sul campo, l'undici del Real Irsina sulla cui panca siede mister Rizzi. L'anno scorso la Real, inflisse al Miglionico la seconda sconfitta di stagione per 2 reti ad 1 al termine di una entusiasmante gara disputata a viso aperto da entrambe le compagini. Al ritorno fu il Miglionico invece a darle un dispia-

BALVANO-BELLA

PIETRAGALLA- LAGONEGRO

Balvano vuole Undici invariato spiccare il volo per il Pietragalla VIETRI DI POTENZA - Serve una vittoria. E gli atleti del Balvano di mister Turturiello lo sanno bene. Se si vuole puntare ai piani alti della classifica, non c'è più tempo da perdere. Dopo l'esordio negativo in casa col Lagonegro (sconfitta per uno a zero) e il pareggio di domenica scorsa a Matera (col Varisius 2-2), oggi col Bella il Balvano vuole a tutti i costi i tre punti, per puntare ai piani alti e non allontanarsi dalla vetta. Al “Santa Domenica” di Vietri di Potenza, mister Turturiello avrà tutti a disposizione, eccetto Pentangelo, autore del gol del pareggio a Matera ma poi espulso alla mezz'ora del secondo tempo e successivamente squalificato dal Giudice sportivo. Per il resto, tra i pali ci sarà il giovane Villani, mister Turturiello a presidiare la difesa al fianco di Cilibrizzi e Simone. A centrocampo Matturro e Picerno comanderanno la manovra di gioco e in attacco si punta tutto sull'esperto Petraglia, chedomenica scorsaha riapertola gara dal dischetto. Il Balvano proverà a cancellare lo zero dal tabellino delle vittorie. Zeroche non esistedalla partedel Bella di mister Del Pino, con un pareggio all'esordio e una vittoria domenica scorsa, in casa, contro la Santarcangiolese, grazie alla rete di Mauro Sanchirico. Il Bella ha quattro punti in classifica, al secondo postocon Pietragallae Moliterno.Tutta larosa è a disposizione di mister Del Pino, che schiererà tra i pali Troiano S., a centrocampo Parisi e Vitiello e punterà sulla vena realizzativa di Mauro Sanchirico. Claudio Buono

PIETRAGALLA - Tutto pronto a Pietragalla per il terzo round del campionato di Promozione che vedrà di fronte i bianco blu di mister Potenza e il Lagonegro di mister Oliva. Il Pietragalla si presenterà in campo con un undici molto simile a quello che sette giorni fa a conquistato un ottimo punto in quel di Irsina con Ciriello tra i pali; Summa, Di Tommaso, Pappalardo e Carlucci sulla linea difensiva; Gorga, Pietragalla L., Alfonso e Pallotta a centro campo; Cammarota-Potenza tandem d'attacco. Gli ospiti, sotto la guida tecnica di Oliva, si presenteranno con un modulo e con gli stessi undici che domenica scorsa hanno raccolto un importantissimo successo tra le mura amiche. Armando sarà l'estremo difensore; D'Agostino, Falabella, Rocco, Messuti Giam., davanti al numero uno Armando; Messuti Gius., Fiore, Mastroianni e Ielpo a centrocampo; Consoli e Martino in attacco.La gara partirà alle 15.30 e lo spettacolo è garantito. Entrambe le formazioni la scorsa stagione hanno dominato i rispettivi raggruppamenti in Prima Categoria mettendo in luce ottime doti e tanta qualità intutti i riparti.Le duematricole terribili, che attualmente occupano i primi posti della classifica generale, si affronteranno aviso aperto cercandodi ottenerela vittoria. Il Lagonegro ha già archiviato la pratica Balvano, in trasferta, e il Grottole sul campo amico meritando attualmente la prima posizioneinclassifica. Ibiancoblupietragallesi, invece, dopo l'ottimo esordio casalingo, hanno pareggiato col Real Irsina. Rocco De Rosa

Michele Paterino

cere, battendola in casa per 1 rete a zero. All'incontro odierno il Real Irsina arriva dopo aver collezionato due pareggi. Il primo in casa del Montescaglioso per 1-1 e il secondo in casa, contro il Pietragalla con il risultato ad

MONTESCAGLIOSO-VARISIUS

occhiali. Derby di inizio stagione a cui il Miglionico si presenta con una formazione sulla carta potenziata ulteriormente dall'arrivo in settimana di Vincenzo Andrulli. Jolly d'attacco, con il suo estro, si aggiunge al veterano Venezia e a bomber Lambertini, ansioso della sua "prima" con il Miglionico dopo due giornate di riposo forzato. Una partita che sulla carta sembra favorevole al Miglionico ma in cui la squadra del presidente Grande non deve perdere la giusta concentrazione facendo molta attenzione alla pericolosita' della squadra di Colamassaro che si difende con ordine e ama sempre essere pungente. Antonio Centonze sport@luedi.it

GROTTOLE-SANTARCANG.

Menzano teme il Varisius

D’Ascanio cerca il pronto riscatto

MONTESCAGLIOSO- Dopo aver saltato la gara della scorsa settimana a causa dell'impraticabilità del campo materano di La Martella, situazione che ha portato al rinvio della partita in programma tra Miglionico e Polisportiva Libertas Montescaglioso, la formazione montese si appresta a vivere, nel giro di pochi giorni, due gare di notevole importanza: la prima è quella in programma questo pomeriggio, alle 15.30, che la vedrà scendereincampocontro imateranidelVarisius nella terza giornata di campionato di Promozione. Mercoledì 30 settembre, alle ore 15.30, nella gara di ritorno della Coppa Italia, sul campo "Gaetano Scirea" di Matera, la squadra montese farà poi visita alla Fortis Murgia (Eccellenza), impostasi all'andata per 1-0. In vista della partita odierna l'allenatore montese Nicola Menzano non potrà contare sul mediano Francesco Casalingo, il quale, espulso nella prima gara stagionale giocata contro il Real Irsina, non ha ancora scontato la squalifica. Anche tra le fila materane ci sarà un sicuro assente: si tratta di De Bellis. I montesi proveranno sfruttare il fattore campo e conquistare tre punti dopo aver visto sfumare, ad un quarto d'ora dal termine, la vittoria contro gli irsinesi. Tra le fila montesi appare in dubbio la presenza di Ivan Carriero, già assente in occasione del precedente impegno poi non disputatosi ed autore di quella che è sinora l'unica rete all'attivo per il Montescaglioso. Nel caso non dovesse farcela, potrebbe essere sostituito da Nicola Braj o Antonello Tafuno. Michele Marchitelli

GROTTOLE - Dopo la deludente sconfitta subita domenica scorsa nella tana del Soccer Lagonegro, i biancazzurriguidati da Pinuccio D'Ascanio cercano l'immediato riscatto in casa contro la Santarcangiolese per conquistare i tre punti e dimostrare che quello della scorsa gara è solo un episodio da dimenticare. Nelle file dei grottolesi, comunque, sono nuovamente disponibili i centrali di centrocampo Paladino e Buono, entrambi grandi assenti della trasferta di Lagonegro in cui il Grottole, nonostante l'ampio divariodel risultato, hacreato qualcosa di buono comprese diverse azioni da rete e le due reti annullate dal direttore di gara per fuorigioco. La squadra, comunque, è pronta a ripartire da qui; in settimana i giocatori si sono allenati regolarmente e, soprattutto nell'amichevole di giovedì contro il Grassano, hanno dimostrato di essere compatti e convinti di poter raggiungere il migliorrisultato nellagaradi questopomeriggio. Sarà ancora assente Puntillo che è ancora convalescente dopo l'infortunio subito durante la partita di ritorno di coppa Italia. Incerte anche le condizioni del terreno di gioco che nella giornata di ieri era impraticabile per i suoi tre-quarti, tutto dipenderà , quindi, dalle condizioni atmosferiche. Tra i giocatori più carichi c'è sicuramente il grande ex della partita, il centravanti Bitetti che, arrivato a settembre proprio dai giallorossi di Santarcangelo dopo aver disputato un'ottima stagione, è ancora a caccia del suo primo sigillo in biancazzurro. Carlo Amodio

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Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

A Dilettanti I pugliesi degli ex Malamov e Cucinelli l’avversario dell’esordio

Bawer riparte dal Molfetta Prima giornata di campionato al PalaSassi, Gergati in dubbio E’ l’ora dell’esordio per la Bawer Matera che affronta il Molfetta questa sera alle 18 al PalaSassi. Probabile il forfait di Francesco Gergati alle prese con un problema muscolare che ne dovrebbe impedire il recupero, il provino definitivo è previsto comunque per questa mattina. Ma non si coltiva molto ottimismo per un recupero in extremis del giocatore anche se la verità si saprà solo al momento di scendere in campo. «Non vediamo l’ora di iniziare, aspettiamo l’esordio con ansia, la vera insidia è proprio la grande voglia di spaccare il mondo», spiega al “Quotidiano” il tecnico materano Claudio Corà, «ci sono le sensazioni tipiche del primo match, sappiamo che l’avversario è ostico e che abbiamo avuto tempo per curare anche i dettagli ora speriamo di raccogliere i risultati di questo grande lavoro». Il Matera appare in buona condizione e sta migliorando sotto il profilo atletico anche se rimane, quasi certo, lo stop di Gergati: «è un giocatore molto importante che poteva darci una mano in questa sfida, il suo recupero non mi sembra facilissimo anche se faremo un ultimo tentativo domenica mattina. Gilardi è stato spesso utilizzato da play per cui possiamo riprovarci e Lovatti rimane comunque la principale alternativa». Idee chiare per il tecnico materano che vede un Matera in crescita soprattutto sotto i tabelloni e che potrebbe far valere le proprie qualità e la propria possanza contro un avversario molto diverso da quello dello scorso anno. Senza Di Marcantonio e con la cessione di Mapelli il Molfetta ha caratteristiche diverse: «in effetti sotto i tabelloni oggi», conferma Corà, «dovremmo garantire noi qualcosa in più, le parti rispetto all’anno passato possono essersi invertite. Molfetta vanta comunque una batteria di esterni di grande efficacia. Spero che noi sapremo ripartire dalla giusta intensità difensiva che è quella che

avevamo trovato in casa sul finale della passata stagione. So che le cose oggi sono diverse ma credo che abbiamo diverse soluzioni da poter spendere. Il ritmo? Proveremo a sfruttare le nostre qualità fisiche, comunque abbiamo giocatori in grado di andare campo aperto ed in contropiede, proveremo ad alternare le soluzioni». Corà non si sbilancia ma poi ammette: «è difficile che contro una squadra come Molfetta si possa ricorrere al più classico dei corri e tira, dovremo provare a controllare il ritmo». Guai infatti a lasciare spazi a gente come Malamov e Cucinelli, ex di turno, che in contropiede hanno le caratteristiche giuste per riuscire ad esaltarsi. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

L’AVVERSARIA

Maurizio Cucinelli oggi da ex al PalaSassi con il Molfetta

C2, il Ctr Senise batte Nola In evidenza subito Galdonez NOLA CTRSENISE

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C.A.P. NOLA: Di Palma n.e. Dubbioso n.e. Maritano 2, Esposito 8, Caccavale, Catalano 14, Di Palma 6, Gulemì 18, Riccio 13, Ruocco 3. All. Annunziata. CTR SENISE: Le Rose n.e. Sassano n.e. Durante 11, Visceglia 2, Krenibner 18, Palazzo 8, Galindez 21, Daran n.e. Genovese, Femminini 11. All. Michele Di Gioia. ARBITRI: Melillo e Cappelluzza di Benevento. PARZIALI: 15-19, 29-31, 44-51, 6469. SPLENDIDA affermazione esterna del Ctr Pallacanestro Senise nella prima giornata del campionato maschile di serie C2 di basket. I sinnici, allenati da Di Gioia si sono imposti sul difficile parquet del Nola per 69 a 64. Gara gagliarda quella disputata da Christian Femminini e compagni sul parquet campano. I lucani, ancora non al top della condizione atletica, visto il girovagare della squadra, costretta ad allenarsi fuori

sede (l'ultima seduta di allenamento è stata svolta al Pala Ercole di Policoro), hanno giocato con sagacia tattica, potendo contare su un Krenibner in grande spolvero, autore di 18 punti, di un superlativo Femminini, mattatore della compagine di Di Gioia sotto le plance, con 19 rimbalzi e di un Galindez decisivo nel parziale conclusivo dove ha segnato quattordici dei ventuno punti della squadra senisese hanno imposto alla gara ritmi elevati. In difesa gli uomini di Di Gioia hanno giocato davvero bene, mettendo la museruola ad una squadra sempre insidiosa e pericolosa. I 64 punti segnati dai padroni di casa sono la testimonianza della bontà del reparto difensivo dei lucani. La gara è stata bella, vibrante, a tratti piena di agonismo con le due squadre sempre pronte a lottare. La squadra guidata da Dimonte ha saputo amministrare il serrate finale dei volani, che hanno cercato in tutti i modi di riprendere contatto con la compagine di Mario Totaro, senza i risultati sperati. Per la Ctr Pallacanestro Senise l'avventura nella C2 parte con il piede giusto. f.menonna@luedi.it

C2 Lo scorso anno beffa con la Partenope: oggi sarà diverso

Lucos, voglia di rivalsa MONTESCAGLIOSO - Ad un anno esatto dall'esordio ufficiale in serie C2, avvenuto il 27 settembre 2008, il Palauditorium “Karol Wojtyla” ospita, questa sera, alle 18, l'ideale rivincita del confronto andato in scena lo scorso anno con la Partenope Napoli Basket, sezione cestistica dell'Ass. Polisportiva Partenope, club sportivo napoletano dal notevole passato. In quell'occasione i più esperti (della categoria) campani ebbero la meglio sul quintetto montese, allora guidato da Marcello De Stradis, con il punteggio di 70 a 67 grazie ad una bomba sul suono della sirena di Errico. La Lucos Ingest Montescaglioso, profondamente rinnovata rispetto alla scorsa stagione, sia per quel che riguarda la guida tecnica, affidata al coach Pietro Scarano che negli uomini (riconfermati solo Giovanni Larocca, nuovo capitano e i fratelli Davide e Giuseppe Resta, mentre Nicola Ottaviano è attualmente infortunato), dopo aver lottato sino all'ultimo per la permanenza nella categoria, è intenzionata a disputare un torneo che le consenta di guadagnare la salvezza in anticipo. La campagna acquisiti, condotta dal Presidente Rocco Santarcangelo e dal Di-

rettore sportivo Francesco Longobardi, è stata all'insegna del ringiovanimento della rosa e della valorizzazione di giovani interessanti. Il roster montese sarà composto, oltre che dai riconfermati, dai materani Andrea Pisanelli e Francesco Albanese, dal ventunenne play guardia Gabriele Biacoli (1,90), proveniente dal Ciampino, dal ventenne pivot Emilio D'Elia (ex Battipaglia), da Nunzio Pagliara e Raffaele Gisonna, entrambi di Palagiano provenienti dalle giovanili del Massafra, Francesco Greco (ex Castellaneta), i due montesi Rocco e Vincenzo Tralli, il ginosino Luciano Catapano. Negli ultimi giorni si è aggregato alla squadra anche Ivan, un atleta montenegrino di 1,98, proveniente dal Siracusa, che, salvo contrattempi, dovrebbe fare il suo esordio questa sera contro i campani. In ogni caso non si tratta di uno dei due atleti balcanici Sofranac (ala versatile di 25 anni e 1,98 di altezza) e dell'ala - pivot ventiduenne Jovovic (2,05), a lungo inseguiti dalla dirigenza montese, il cui arrivo è sfumato a causa di problemi burocratici. Michele Marchitelli sport@luedi.it

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48 Sport


A Dilettanti Trasferta a Barletta per sfidare la matricola San Severo

Publisys al gran completo Recuperano Fazio e De Bartolo. Antrops in campo dall’inizio FINALMENTE si gioca! La Publisys Potenza scende in campo questo pomeriggio al Palasport Disfida di Barletta nel primo turno del campionato maschile di serie A Dilettanti di basket. Avversaria dei lupacchiotti la Cestistica San Severo di Pietro Coen. La gara avrà inizio alle 18 e sarà diretta dai signori Morelli e Caforio di Brindisi. La compagine di Paternoster sarà al completo e il tecnico schiererà in quintetto anche il lettone Antrops che ha recuperato dall'infortunio al tendine della mano riportata in Summer Cup. Saranno in campo dal primo secondo anche De Bartolo e Fazio che hanno recuperato rispettivamente dagli acciacchi alla gamba e dalla fastidiosa e virulenta tonsillite che ne ha condizionato l'inizio della preparazione atletica. Ieri mattina i bianconeri hanno svolto l'ultimo allenamento prima del match, lavorando intensamente al Pala Pergola con la consueta serenità. L'ambiente freme per una sfida che non si presenta affatto agevole contro i dauni, costretti a dover giocare nove gare fuori dal Palasport Falcone e Borsellino a causa della lunga

L’AVVERSARIA

Il coach Antonio Paternoster

squalifica del campo foggiano. Il complesso potentino non nasconde le proprie intenzioni di successo, e ieri mattina presso la pasticceria Piro ha potuto brindare al debutto in campionato, nel corso di una breve ma sobria presentazione della squadra agli addetti ai lavori e alla stampa. Nel bicchiere della Publisys c'è tanta voglia di vincere e fare bene nel corso della

Il lettone Altrops

partita. Tra i dauni è in forse Rugolo a causa di un piccolo infortunio, Coen ha tutta la squadra a sua disposizione. Tra i sanseverini vanno tenuti d'occhio Salamina, Rizzitiello, Faggiano e Cappanni. La partita sarà vissuta con la consueta intensità dalla compagine lucana che confida di partire con il piede giusto. Paternoster ha chiesto

applicazione difensiva e sacrificio ai suoi atleti. Il coach potentino proprio in occasione dell'happening con addetti ai lavori e curiosi ha parlato del match con i pugliesi affermando quanto segue: “Sarà una partita difficile, i foggiani giocano una pallacanestro veloce, credo che gli spettatori vedranno una sfida intensa e ben giocata. Siamo consapevoli di affrontare un complesso difficile”.

Ma il coach della Potenza 84 non si limita agli aspetti tattici: “Tra i pugliesi è in forte dubbio la presenza di Rugolo anche se i principali pericoli sono altri, vedi Rizzitiello e Salamina. Il San Severo fa della grinta e determinazione il suo punto di forza. La mia formazione venderà cara la pelle, questo è sicuro”. Aggressività difensiva, quel pizzico di buona sorte e la precisione al tiro potreb-

bero diventare decisivi, per la compagine di Paternoster che dopo il primo cin cin di presentazione ha tanta voglia di festeggiare sempre e dappertutto. Il primo botto potrebbe giungere dal derby appulolucano, almeno così si augurano i dirigenti, i giocatori e lo staff tecnico bianconero. Pronti, via, i due punti fanno davvero gola… Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

B Dilettanti Battuto il Pozzuoli sul filo della sirena

Corporelle, buoni i due punti CORPORELLE POZZUOLI

67 64

INVICTA CENTRE CORPORELLE: Saccoccio 15, Marino 9, Tombolini 7, Delli Carri 10, Serino 6, Viggiano, Corvo 11, Ginefra 5, Blardone ne, Nocioni 4. All. Schiavi SERAPIDE POZZUOLI: Innocente 10, Barbieri ne, Scorrano 18, Di Napoli 12, Regio, Velocci 4, Marangoni 12, Andre’ 4, Errico 2, Porta 2. All. Pepe ARBITRI: Vassallo e Sestini di Roma PARZIALI: 18-18, 37-34, 50-52, 6764 NOTE: Spettatori 400. Tiri da 3: Corporelle 9/26; Pozzuoli 6/10. Tiri liberi: Corporelle 6/10; Pozzuoli 9/10 HA detto bene Marco Schiavi alla fine: vanno bene solo i due punti e da martedi lavoro ancora più intenso per eliminare le cose e sono state molte che non sono andate per il verso giusto”. Alla fine di una partita molto equilibrata ed incerta fino alla sirena finale, la squadra potentina inaugura con un successo molto prezioso il suo campionato. E le battute finali meritano di essere raccontate subito perchè la partita si è decisa in pratica negli ultimi 20 secondi con Corvo e compagni avanti di un punto e palla al Pozzuoli. Che va al tiro con Marangoni: palla che danza sul ferro e poi finisce tra le braccia di Corvo che lancia in contropiede Marino lesto ad infilare il canestro del più tre finale per la sua squadra. Ma va subito detto che molti sono stati i meriti della formazione campana che è rimasta in partita per 40 minuti e ha dato davvero filo da torcere al quintetto di Schiavi. Non perdendosi mai d’animo nemmeno quando l’Invicta ha raggiunto il massimo vantaggio di sei punti e ha dato l’impressione di poter dare la sterzata decisiva all’incontro. Ma, con onestà, bisogna dire che i potentini non hanno giocato una buona

Due immagini di Corvo in azione

Negli scatti di Andrea Mattiacci tre fasi della gara del PalaPergola tra la Centre Corporelle Invicta Potenza del tecnico Schiavi e il Pozzuoli. Nelle foto in alto, a destra e a sinistra Davide Serino in azione

partita che ha avuto il suo epilogo positivo solo con la grande prova di carattere della squadra che voleva cominciare con la vittoria e far valere il fattore campo. Non hanno funzionato a dovere i meccanismi difensivi ed in attacco la percentuale al tiro è stata molto bassa. Sarà stata la tensione dell’esordio in casa che ha tarpato le ali a tutta la squadra, ma di sicuro Schiavi avrà ancora molto da lavorare per ottenere di più dai

suoi ragazzi. Che sono stati alternati sul parquet in un continuo avvicendamento nel tentativo di migliorare la situazione. Eppure l’inizio favorevole alla squadra di casa con un tre bombe consecutive di Saccoccio e Corvo lasciava presagire una serata positiva. Ma è stata solo una fiammata iniziale perchè il Pozzuoli ha reagito tenacemente e ha annullato il gap iniziale. Primo quarto andato avanti con errori in serie sia

sull’uno che sull’altro fronte ed perfetto equilibrio anche nel punteggio peraltro basso. Stessa musica nel secondo periodo che sembra cambiare per merito di Delli Carri che recupera due rimbalzi e innesca contropiedi micidiali che portano l’Invicta sul 37 a 32. Nel terzo periodo, detto del più sei di Ginefra e compagni subito annullato dalla pronta reazione dei campani, si arriva all’ultimo periodo che vede il Pozzuoli più preciso

dei lucani e Schiavi costretto a schierare un quintetto con quattro piccoli e Corvo per dare pià aggressività alla difesa. La cosa funziona bene perchè l’Invicta recupera lo svantaggio con una bomba di Ginefra ed un contropiede di Tombolini. Il finale lo abbiamo già raccontato per la festa finale dei giocatori e del pubblico. Rocco Sabatella sport@luedi.it

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Sport 49

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

F1 Pole position alla McLaren di Hamilton. Raikkonen 13esimo e Fisichella 18esimo

Singapore, le Ferrari sono indietro SINGAPORE - Lewis Hamilton conferma quanto già aveva fatto vedere nelle libere del mattino, centrando la pole position nel GP di Singapore, la terza stagionale per il campione del mondo della McLarenMercedes. Una pole, quella ottenuta sotto i riflettori del circuito di Marina Bay, che resterà nella storia per la bandiera rossa esposta a 25’’ dal termine delle qualifiche, mentre in pista c'erano almeno tre piloti che stavano cercando di soffiargliela. Uno su tutti Sebastian Vettel. Il tedesco della RedBull, infatti, aveva fatto segnare il miglior tempo in assoluto nel primo stint, ed era già passato quando Rubens Barrichello è andato a picchiare contro il mu-

retto con la sua Brawn GP. La monoposto del brasiliano era rimasta in posizione pericolosa e quindi stop alle qualifiche, per poi riprenderle tolta la BGP, solo per far scorrere il cronometro. Tutti i piloti, infatti, erano tornati ai box vista l’impossibilità di effettuare un giro lanciato. La McLaren-Mercedes, quindi, si conferma vettura molto competitiva sul giro secco, ma sarà da valutare nel corso della gara, visto che il suo ritmo nei long run è più lento. Hamilton, però, domani potrebbe essere un arbitro importante nella lotta per il titolo mondiale. Partirà davanti a Vettel che è terzo nella classifica piloti, mentre il suo compagno Mark Webber, quarto in

graduatoria, scatterà dalla seconda fila al fianco della Williams di Nico Rosberg. I due proveranno a recuperare punti sulla Brawn GP e sui suoi piloti, con Barrichello, quinto in qualifica, ma decimo in griglia perchè penalizzato per aver sostituito il cambio e Jenson Button, dodicesimo per aver fallito l’accesso alla Q3. Sarà una lotta nella lotta con Rubens che proverà a ricucire ulteriormente lo svantaggio dal compagno di squadra, leader del mondiale. Con il brasiliano scalato in quinta fila, recupera una posizione Fernando Alonso. Il vincitore dell’edizione 2008, punta al podio per far dimenticare le vicende del «crashga-

te» che l’avrebbero favorito. Il pilota spagnolo, dato sempre più con le valigie in mano con destinazione Maranello, ci tiene a fare una bella figura. Al suo fianco partirà il tedesco Timo Glock che è riuscito a sfruttare meglio la sua Toyota rispetto al compagno Jarno Trulli, fuori dalla Q3 e solo quindicesimo. In quarta, trovano spazio le due BMW Sauber con Heidfeld più veloce di Kubica. In quinta, con il nono tempo Heikki Kovalainen con la seconda McLaren ed appunto Barrichello che avrà sulla piazzola dietro a sè la vettura gemella di Button. Male le Ferrari che non hanno trovato il giusto assetto per questa pista. Kimi Raikkonen non è riuscito a

Hamilton scatterà dinanzi a tutti

centrare l’ingresso nella Q3 e partirà alla settima fila con il 13^ tempo. Peggio è andata a Giancarlo Fisichella che ancora non riesca a settare la F60 secondo il suo stile di guida. Per il pilota romano il 18^ tempo e la penultima fila. Ventesi-

mo ed ultimo, infine, Vitantonio Liuzzi con la Force India. Il pescarese è forse un pò impensierito dalle vicende di evasione fiscale che sembrano coivolgerlo, insieme ad altri campioni dello sport italiano. sport@luedi.it

Basket B Dilettanti Russo e compagni sono pronti ad iniziare col piede giusto

Bernalda, parola al campo La Bbc esordisce in casa contro il Patti dando il via all’era Vandoni BERNALDA - Con la sfida contro i siciliani del Patti comincia oggi al PalaCampagna (ore 18, arbitri i tarantini Curri e Portaluri) il quarto campionato di serie B per la BBC Bernalda. È l'inizio di una nuova avventura che ci si augura felice come nelle tre precedenti occasioni, ma che tutti i tifosi seguiranno con un pizzico di apprensione in più visto che i rossoblu si presentano stavolta ai nastri di partenza con una formazione giovanissima e senza i nomi di richiamo delle precedenti edizioni. Difficile prevedere forza e peso dell'avversario di turno dal momento che siamo alla prima giornata, ma gli addetti ai lavori collocano il team isolano nella fascia medio alta e ci vorrà una prestazione maiuscola dei ragazzi di coach Vandoni per averne ragione. La squadra guidata dal tecnico Pippo Sidoti annovera nomi importanti come il bomber romano Cavalieri (193 cm., '78, lo scorso anno a Sarno dopo tanti anni di B1 a Casalpusterlengo, Cento e S. Antimo), il saronnese Riva (201 cm., '83, tornato a vestire la casacca bianco-azzurra dopo la parentesi a Corato), il serbo Raskovic (198 cm., '86, acquistato dal Trapani), il patavino Sereni (198 cm., '84, esperienze a Riva del Garda e Venezia

Dolic della Bbc Cestistica Bernalda

Mestre, e rientrato a Patti dopo un campionato con l'Igea Barcellona) e il lungo partenopeo Contaldo (205 cm., '75, proveniente dal Gela); a questi si aggiungono i due giovanissimi play del '90 Rossi e Gullo, la guardia desenzanese Mori (Iseo, Atri e Moncalieri le sue tappe cestistiche precedenti), l'altra guardia napoletana Fevola (ex S. Antimo), e infine il pattese doc

Busco. Ciò che colpisce maggiormente della compagine di patron Natoli è l'essere composta da dieci elementi in grado di scendere efficacemente in campo tutti, e tutti uniti dall'orgoglio di rappresentare un piccolo comune, grande come Bernalda, che ritorna al basket importante dopo gli anni di splendore della Confcommercio cui avevano fatto seguito quelli dell'in-

ferno nelle serie inferiori. E la BBC? Nelle ultime sedute d'allenamento si sono visti giocatori pimpanti e motivati che hanno confermato le buone impressioni dell'ultima amichevole con la Bawer Matera; a ciò si aggiunge il recupero di Dolic, che in quella occasione non aveva giocato in quanto febbricitante, nonché la sensazione per lo staff e per gli atleti di aver ritrovato l'entusiasmo della tifoseria che era apparsa scettica dopo le primissime uscite. Insomma ci sono le premesse per assistere ad una buona prestazione di Russo e compagni, ma mai come in questa occasione (e sarà così per tutto il torneo) appare decisivo l'apporto del pubblico, lo stesso che tante volte ha saputo trascinare gli ionici a vittorie insperate, sapendo che una eventuale sconfitta non sarebbe l'anticamera di chissà quale tragedia sportiva così come una eventuale vittoria non potrebbe essere la miccia di alcuna illusione fuori luogo: sarà dura, ci sarà da lottare ogni volta come se ogni match fosse una finale, perché il traguardo realistico resta quello della salvezza che stavolta equivarrebbe veramente alla conquista di uno scudetto. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

Auto Primo tempo assoluto e poi terza fila nella seconda sessione al Mugello

Brilla ancora la stella di Postiglione ANCORA una volta il pilota potentino Chico Postiglione ha stupito gli addetti ai lavori. Sul circuito del Mugello, a lui congeniale, nel corso della prima giornata di prove libere il campione lucano è stato nuovamente protagonista di una straordinaria prestazione. Il driver del capoluogo ha fatto registrare il primo tempo assoluto, staccando pesantemente tutti gli avversari. Nel corso delle prove ufficiali, invece, ha invece colto il quinto tempo partendo in terza fila. Durante le prove ufficiali, dopo uno splendido Q1 e Q2 Postiglione non è riuscito a sfruttare le gomme nuove per via di un cambio nel set-up della vettura chiesto proprio dal pilota al suo team, stabilendo il tempo di 1.56.890 con gomme già usate nella mattinata. In gara il gap con i primi in griglia è stato annullato già alla prima curva, infatti dopo aver superato Frassinetti in partenza alla San Donato ha superato di slancio Mastronardi e Zampredi che sono arrivati con qualche proble-

Chico Postiglione

ma ed insieme a Balzan ha preso il comando della corsa. La gara è stata sempre equilibrata con il distacco invariato intorno ai due secondi tra il leader del campionato Balzan e Postiglione. Balzan con questo successo si è laureato matematicamente campione italiano del trofeo Porsche Cup Italia. Chico Po-

stiglione, per via delle posizioni invertite che toccano ai primi otto di gara uno, partirà settimo in gara 2 che scatterà questo pomeriggio alle 14:50 e verrà teletrasmessa sul canale Nuvolari 218 Piattaforma Sky. Il manager Enzo Guarino ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato di Postiglione sottolineando: “Ci serviva tanto una prestazione come questa. Chico era concentratissimo e la sua condotta di gara lo ha ampiamente dimostrato. Al via è stato molto scaltro ad evitare contatti, mettendosi subito nei tubi di scarico del velocissimo Balzan, a cui vanno i nostri complimenti per la meritata vittoria del nostro campionato. Vito ha inteso rispettare la posizione di Alessandro, peraltro suo grande amico, vista la posta in palio. Siamo pronti per una nuova grande gara, quella di domani ( oggi per chi legge ndr ), senza più tensioni da primato tra i partecipanti potrà venir fuori grande spettacolo”. f.menonna@luedi.it

Ciclismo Mondiali su strada

Fabian Cancellara il grande favorito MENDRISIO – All’inseguimento del poker consecutivo, l’Italbici dei record messa in piedi dal ct Franco Ballerini, oggi a Mendrisio, si presenta con tante frecce al proprio arco. È una squadra votata all’attacco, quella azzurra, con molte punte (Basso, Cunego, Ballan, Pozzato) ed un carico enorme di esperienza. Ancora una volta, insomma, è tra le formazioni da battere, «assieme alla Spagna ed all’Australia», dice Ballerini. Ma non solo: correrà anche per entrare nella leggenda. Nessuno, infatti, è riuscito ad aggiudicarsi per quattro volte di seguito il Mondiale dei professionisti su strada. L’Italia può farcela, non tanto con il campione in carica Ballan (che un anno fa, di questi tempi, trionfava nell’ippodromo di Varese), quanto con il veronese Damiano Cunego, vincitore di un Giro d’Italia quando era poco più di un ragazzino ed oggi proiettato verso la consacrazione nelle gare in linea. Il ct Ballerini, nei giorni che avvicinavamo all’appuntamento iridato di Mendrisio, ha prima parlato di adrenalina che saliva, poi ha fatto appello alla capacità di far gruppo di Paolo Bettini (due volte iridato ed una olimpionico), chiamandolo al capezzale della squadra durante gli allenamenti, quindi alla saggezza di Alfredo Martini, il 'gurù del ciclismo azzurro, l'uomo dei sei ori (contro i quattro dello stesso Ballerini). Martini, non solo è un punto di riferimento, ma è diventato anche una specie di talismano vivente. In 75 edizioni del Mondiale, l’Italia ha vinto 19 volte la gara iridata in linea: è seconda alle spalle del Belgio (25), ma precede la Francia (8 titoli). Nel 1971, con Felice Gimondi, sfiorò l’oro sempre a Mendrisio, ma il corridore di Sedrina (Bergamo) venne surclassato dal 'cannibalè Eddy Merckx, inarrivabile quel giorno. Domani la storia sarà sicuramente diversa. Tutto è stato preparato nei minimi det-

CICLISMO Oro e bronzo per l’Italdonne MENDRISIO - Tathiana Guderzo ha vinto la medaglia d’oro nella corsa in linea (124,2 chilometri) Donne Elite ai Mondiali di Mendrisio, in Svizzera. L’azzurra di Marostica ha staccato di 21’’ l'olandese Marianne Vos, che ha battuto allo sprint un’altra italiana, Noemi Cantele, che quindi si aggiudica la medaglia di bronzo.

tagli, dal primo all’ultimo dei 262,2 km del tracciato svizzero. Ballerini si è appellato a Marcello Lippi, nella conferenza stampa di ieri, chiamandolo in causa non solo come suo conterraneo (i due sono toscanissimi), ma per quel modo invidiabile di preparare il gruppo ai grandi appuntamenti. “Serve una squadra che sappia farsi trovare pronta, dall’inizio alla fine della gara – ha spiegato Ballerini -. Cunego sarà la nostra freccia, ma ci sono anche altri uomini in grado di poter vincere». Da tenere d’occhio la Spagna (Samuel Sanchez, il tricampeon Oscar Freire, Alejandro Valverde), l’Australia, ma anche la Francia, il norvegese Edvald Boasson Hagen e, soprattutto, Fabian Cancellara. Lo svizzero di origini lucane, dopo avere stravinto la cronometro di giovedì pomeriggio, si gioca tutto in questa prova in linea. Ci terrà a fare bella figura davanti al proprio pubblico e, se riuscirà a rimanere fra i primi fino agli ultimi km, può davvero diventare pericoloso. La Svizzera lo aspetta, lui ci tiene a diventare più famoso di Roger Federer e di Alinghi, team due volte vincitore dell’Americàs Cup grazie ad un altro italo-svizzero, Ernesto Bertarelli. sport@luedi.it

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50 Sport


Coppa Italia B1 Donne Funziona l’asse Pierantoni-Rotondo-Pericolo

Colpo gobbo della Lore Lei Il Potenza mette alle corde la Master Group dopo cinque set MASTERGROUPMT AVISLORELEIPZ

2 3

25-16, 15-25, 16-25, 25-23, 4-15

MASTER GROUP MATERA: Marulli 16, Romanò 20, Floridia 5, Cianflone 3, Piscopo 5, Di Blasi 1, Picerno 3, Romano, Russo, Pontillo n.e., Cacciapaglia (L). All. D’Onghia AVIS LORE LEI POTENZA: Masino11, Pierantoni 15, Rotondo 16, Pericolo 17, Franco 9, Composto 14, Ligrani (L) 1, Pagano, Magherini, Carbonara n.e., Draganova n.e. All. Gagliardi ARBITRI: Percoco e De Pascale di Bari NOTE:Battute vincenti Matera 3, Potenza 5. Battute sbagliate Matera 3, Potenza 15. Durata set: 25’, 25’, 24’, 29’, 12’ per un totale di 1 ora e 55’. MATERA - L’Avis Lore Lei espugna il PalaSassi con una gara che le ha viste dominatrici, contro una Master Group davvero inconcludente e incapace di reagire. La squadra di coach Gagliardi poteva vincere anche tre a

L’esultanza della Lore Lei che espugna il PalaSassi (Videouno)

uno senza andare al tie break con una bella rimonta nel 4 set dopo essere stata in svantaggio di ben 9 lunghezze, è riuscita a portarsi sotto sul 23 a 24, ed un errore su battuta consegna il set alla Master ed andare così al 5 parziale. La squadra di coach D’Onghia non può vivere di sole Marulli e Romanò, vedere il tabellino per rendersi conto dello score

fatto dalle compagne, considerando anche i 15 errori su battuta delle avversarie. Ma veniamo alla gara, il primo set comincia bene per la Master sembra che le ragazze hanno voglia di riscatto, primo time out tecnico sul 8-4 ed aumenta con una serie di muri messi a segno dalla Marulli. Sembra migliorata qualcosa in fase difensiva, il vantaggio

si concretizza sul 18-9 per scivolare via con il set alle materane. Il secondo set vede una Lore Lei trasformata, cominciano a giocare le atlete di Gagliardi, mentre cominciano a fare errori le materane. Al Potenza riesce tutto alla Master sembra subentrare un pò di paura tra le ragazze. D’Onghia cerca di rimediare mettendo in campo la Di Blasi e la Russo, senza ottenere niente perdendo il set. Al terzo set cominciano a vedersi tutte le lacune della squadra, fase difensiva disastrosa, ricezione che non funziona e le ospiti vanno in vantaggio al primo tecnico 8-3. Nella squadra di Gagliardi gira tutto, Pierantoni, Rotondo e Pericoli non sbagliano un colpo affondando la Master. Quarto set e sembra che ci sia una reazione per la squadra di D’Onghia, un buon vantaggio fa ben sperare ma la reazione delle potentine non si fa attendere portandosi sotto, poi errori e un pò di mestiere per Marulli e compagne si va al tie break. Qui non c’e storia un treno investe la Master, affossata dalle fast della Rotondo. Vincenzo Bochicchio

Coppa Italia B2 Uomini Sidel ko al tie break

La spunta il Lauria NICODEMO LAURIA SIDEL LAGONEGRO

3 2

25-22, 21-25, 23-25, 25-23, 15-9

NICODEMO ARREDAMENTI LAURIA: Mastroianni, Mandarino F., Mandorino C., Riccio, Gallucci, Salomone, Shelepayuk, Terranova, Rija, Pesca, Cilento, Di Deco, Vicenti, Salrerno. All. Santomassimo SIDEL INFISSI LAGONEGRO: Cimino, Ruggiero F., Ruggiero S., Crusco, Lopis, Ferro, Monzolillo, Osnato, Supino, Vaiana, Carlomagno, Riccio. All. Bruno E’ IL LAURIA a vincere il derby di Coppa con il Lagonegro, alla fine di una gara combattuta, risolta solo al tie break. Inizio equilibrato, la tensione si sente da entrambe le parti. Si

procede inizialmente di punto in punto ma sul 17-13 i laurioti provano ad allungare. Guadagnano terreno gli ospiti ma sul 24-22 Terranova ha la palla set che sciupa sul servizio e la Sidel ne approfitta accorciando nuovamente le distanze, ma poi sono bravi i laurioti a chiudere. Nel secondo set Sidel in avanti sia nel primo che nel secondo time out tecnico, quando i locali accorciano tenendosi a soli due distanze. Sul finale la scena si ripete, ma stavolta sono gli ospiti sul 19-24 inzialmente a cedere una palla set che poi va ad appannaggio della Sidel e la partita si riaccende. Smaltita la febbre da derby e la terza frazione di gioco inizia nuvamente con la Sidel che spinge in avanti e ritrovando trovando il pareggio sul 14-14. Ci provano i laurioti a guadagnare punti e gli animi si

riscaldano sul 21-17 ma Lopis e compagni frenano le vellaità avversarie sul 21-21, che si trasforma poi nel 23-25 per la Sidel. L'equilibrio ormai è il cardine del derby e nuovamente si procede di punto in punto anche nel quarto set. Il vantaggio di cinque lunghezze gli uomini di Santomassimo lo trovano a metà del gioco e sono bravi a portarselo fino alla fine, nonostante gli attacchi pungenti di Lopis e Cimino. La partita dunque al tie break inizia per la seconda volta, e nonostante le due ore di gioco tutti scendono più carichi in campo. Il vantaggio iniziale della Nicodemo nel tie break dà ai laurioti la possibilità di chiudere la partita, portando a casa la vittoria nel derby di Coppa Italia. p.v.

B1 Uomini Draganov chiede il supporto dei tifosi

La Medical Center cerca la vittoria del riscatto Al PalaPergola c’è da battere il Turi POTENZA - Prima in casa. La Medical Center è pronta a giocare davanti al suo pubblico. Oggi, alle ore 18, al Palapergola incontrerà i pugliesi della Villa Menelao Turi, formazione già incontrata in occasione della semifinale play-off dello scorso anno (due gare entrambe vinte dalla squadra potentina). Dopo aver archiviato la bruciante sconfitta subita la scorsa settimana contro l’Ortona, gli atleti di mister Draganov sono chiamati questa volta a riscattare la debacle abruzzese e, davanti al pubblico amico, dovranno disputare una partita di carattere con l’unico obiettivo della vittoria. Non sarà certo una gara semplice quella di domenica, ma sarà importante per Zuccaro e compagni non perdere la lucidità nei momenti topici e cercare di mantenere alta la guardia per evitare imprecisioni che potrebbero lasciare di nuovo con l’amaro in bocca. «Siamo pronti dichiara l’allenatore Giorgio Draganov. I ragazzi sono carichi al punto giusto e ce la metteranno tutta per non deludere il nostro pubblico che speriamo accorrerà numeroso a sostenerci. Abbiamo i mezzi e le capacità per poter giocare al massimo». «Cercheremo di dare il massimo in questa sfida contro il Turi - commenta Draganov - una formazione equilibrata, con schiacciatori di potenza ed esperienza. Quella di oggi sarà una partita decisamente aperta a tutti i risultati. Dovremo tutti dare il meglio per cercare di dare un bello spettacolo e guadagnare i 3 punti. In settimana ci siamo preparati in modo tale da poter costruire un'azione di contrattacco efficace. Abbiamo lavorato molto sui cambi palla, sulla

Giorgio Draganov

battuta, a muro ed in difesa. Non è difficile trovare motivazioni in una partita come questa. Siamo tutti in buona forma fisica, a parte un problema al linguine per il secondo palleggiatore Antonio Orlando. Anche Minenna sta ben recuperando e sarà in campo dal primo minuto. Siamo tutti pronti a dare il massimo per cercare di vincere. Quello che ancora manca un po’ è l’affiatamento del gruppo, ma stiamo lavorando anche su quello». «Chiediamo il supporto di tutti i nostri tifosi – conclude Draganov - a cominciare dai bambini che si stanno appassionando a questo sport con il minivolley. Sarà una partita importante per entrambe le formazioni e una prova di maturità per i nostri atleti. Non possiamo permetterci di lasciare ancora punti per strada. Fondamentale sarà la nostra concentrazione. Faccio un appello: “Riempite il palazzetto” ». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

B2 Donne Il team di Telesca espugna Acquaviva con una grande prova B2 Donne La Materman Nusco sfida il Molfetta alla Caizzo

Giocoleria, un bis d’autore Livi, fattore campo da sfruttare V.2000ACQUAVIVA ASCIGIOCOLERIA

0 3

27-29, 23-25, 15-25

ACQUAVIVA: Marzano, Salviola, Lopane, D’Ambrosio, Armenise, Ceo, Caricato (L), Marchesini, Miale, Ursini, Komarova, Salamida. All.: Bruno ASCI GIOCOLERIA POTENZA: Radkova, Nolé, Arras, Ghersetti, Avena, Taddei, Santangelo (L), Lancellotti, Ridolfo ne, Di Lucchio ne, Di Camillo ne, Prete ne, Caramuta (L) ne. All.: Telesca ARBITRI: Del Vecchio e Stallone NOTE: Durata set: 30’; 27’; 22’ PIU’ FORTI di tutto. L’Asci passa ad Acquaviva con una prova di autorità, non bellissima sul piano estetico, ma di grande carattere. In condizioni ambientali difficili e contro una formazione che fa delle partite tra le mura

Alcune ragazze della Giocoleria

amiche il proprio punto di forza, Avena e compagne hanno saputo mettere in campo freddezza e determinazione, portando a casa un 3-0 che non ammette repliche. La squadra di Telesca ha avuto il grande merito di spegnere le velleità delle padrone di casa nei primi due set, nei quali le pugliesi sono andate a un passo dal successo parziale. Soprattutto nel primo, nel quale la squadra di coach Bruno ha avuto addirittura due set point, annullati con grande sangue freddo, ma anche nel se-

condo, quando Avena e socie, dal 21-23 si sono fatte agganciare sul 23-23. A quel punto le potentine sono state brave a chiudere due attacchi e, contemporaneamente, la contesa. Nel terzo set, infatti, dopo l’iniziale equilibrio (8-8) l’Asci ha preso il largo senza lasciare scampo a un’avversaria che ha accusato un pesante contraccolpo psicologico. E così la Giocoleria riesce a sfatare il tabù trasferta per godersi un primato in classifica grazie a un percorso immacolato. Pietro Floris

LA MATERMAN Livi Volley ci riprova. Al suo esordio casalingo in serie B2, la compagine potentina va a caccia stasera (si gioca alla palestra Caizzo dalle 18) dei primi punti della stagione, vitali per continuare a guardare con serenità al proprio futuro. Anche se le avversarie che quest'oggi Pamela Petrone e compagne si ritroveranno di fronte non sembrano proprio di quelle disposte a concedere strada. L'Azzurra Molfetta, ancora affidata ad Annagrazia Matera, ha cominciato col piede giusto - battendo a domicilio per 3-1 il Battipaglia - un campionato che, stando ai pronostici degliaddetti ai lavori ein considerazione dell'organico allestito, dovrebbe vederla con buona continuità nelle posizioni di vertice. Dopo un torneo, quello passato, che le baresi avevano chiuso al quintultimo posto (rivelatosi utile per evitare la retrocessione attraverso il ripescaggio). «Loro - spiega coach Petrone - arrivano qui con un gruppo già piuttosto compatto e di indubbio valore: con il faro rappresentato da Barbara Guglielmi, nuovo punto di riferimento di una squadra piuttosto diversa rispetto allo scorso anno». Nella quale, oltre alla schiacciatrice che vanta più di un'esperienza di B1, si vedranno all'opera diverse atlete (Alfieri, Tralli) scese di categoria per dare sostanza agli ambiziosi progetti del club pugliese. La Materman Nusco però ha tutte le intenzioni di bagnare la sua prima uscita di fronte

al pubblico amico con una bella prestazione, che cancelli subito il ricordo del ko di Benevento. Il recupero al centro di Lella Golluscio non ancora al top ma tornata ad allenarsi con regolarità - dovrebbe restituire serenità al gruppo rossoblu; nel quale procede al meglio l'inserimento della palleggiatrice Mara Di Martile, da una sola settimana a Potenza. «La sua esperienza - spiega Pamela Petrone - le ha permesso di integrarsi senza problemi, e nel corso della stagione Mara ci darà sicuramente un contributo prezioso. In quanto a stasera chiude l'allenatrice della Livi -, l'obiettivo è anche quello di sfruttare al meglio il fattore campo, e il caloroso supporto che arriverà dai nostri tifosi». Luca Carlone sport@luedi.it

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Sport 51

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

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Letteratura al femminile

CARNET

Bellezze di plastica e noir

“Frammenti di cinema” e d’arte

Tagliabue e Altieri ospiti della seconda giornata del Women’s di NUNZIO FESTA MATERA - Il venerdì delle Women's nel segno di Cristina Tagliabue e delle investigazioni. Il secondo giorno della sesta edizione del Women's Fiction Festival potrebbe essere sintetizzo alcuni argomenti: la mania del restyling per la bellezza, la carriera per le donne, la strada per fare un romanzo storico, le utili tecniche investigative. Tutto, ovviamente, ancora per dare in special modo alle scrittrici - in un certo senso in erba - elementi per muoversi nel tragitto della stessa scrittura come in quello della pubblicazione; al di là persino dei casi editoriali. Dalla mattinata s'è cominciato con il master class svoltosi presso la sala convegni delle Monacelle, “Tredici passi per farsi notare da un editor e un agente letterario”. Il titolo in sé è già sufficiente. Per continuare, poi, in un pezzo sempre affascinante di Palazzo Lanfranci, con l'incontro di presentazione del volume - edito da Bompiani - di Cristina Sivieri Tagliabue, “Appena ho 18 anni mi rifaccio”. Un momento caratterizzato da discussioni intorno, quindi, al motivo centrale: chic, shock, charme. Praticamente, come continua lo stesso lancio della proposizione, “restyling e bellezze di plastica”. Cosa, chiaramente, che in situazioni tanto vissute dalle donne, come proprio il Wff, ha suscitato parecchio interesse. L'altro mo-

mento significativo della giornata d'eventi, è stato il tempo dedicato alla scrittrice Elisabetta Bricca. Utile tanto per cominciare a fornire spunti necessari o per lo meno utili per creare un romanzo storico. Questione ripresa più tardi da un'altra scrittrice, Mariangela Camocardi. Silvia Summers, invece, ha avuto il compito di parlare delle “tecniche di sceneggiatura per scrivere un romanzo”. Per l'azione, il contributo di due diversi 'specialisti': la dirigente della Digos Marisa Contuzzi, l'agente della Ncis Steve Wilcox, questo giunto per dire sugli stessi servizi investigativi e facendo più nello specifico l'esempio d'un caso. Mentre si sta facendo sera, spunta “Io ti perdono” (Kowalski), romanzo trasportato dall'autrice Elisabetta Bucciarelli. Presentazione con puntate sul noir. Con il sostegno di Alan D. Alteri e Alessandra Casella. Per finire con: Linda Ferri, Silvia Di Natale, Giorgia Lepore, Cinzia Leone. E Letizia Muratori. Con la partecipazione della pubblicitaria Annamaria Testa. cultura@luedi.it

Da sinistra Lucianna De Falco e Cristina Silvieri Tagliabue (foto Videouno)

IL PROGRAMMA

Daria chiude il Festival MATERA - “New Media e multimedialità nell'editoria”. E' il titolo dell'incontro con cui stamattina, alle 9, 30, si apriranno i lavori della quarta ed ultima giornata del congresso internazionale per scrittori. Tra i relatori: Alan D. Altieri, consulente editoriale di Mondadori, Rachelle Chase, scrittrice americana, Nancy Citro, dell'Associazione Tiaso che presenterà un nuovo modello di promozione dei libri basato sulla video-narrazione, e June Ross, blogger. Seguirà la master class su " Scrivere Non Fiction" condotta da Michael Larson. Dalle 11 alle 12 Brunonia Barry, vincitrice del premio Baccante, racconterà del miracolo editoriale della Lettrice Bugiarda. A chiudere il sipario della kermesse internazionale di narrativa femminile, la giornalista Daria Bignardi che, alle

Sommelier a congresso a Potenza

11.30 incontrerà il pubblico, all'auditorium Raffale Gervasio, per la presentazione del suo libro, "Non vi lascerò orfani", Mondadori editore. Modererà l'incontro la giornalista, Carlotta Mismetti Capua.

ARTE di CLAUDIO SOLE SENISE – Dal Pollino a Londra. I ragazzi dell’associazione ArtePollino volano alla scoperta di un altro Anish Kapoor. Una fra le più belle e affascinanti metropoli europee, una galleria d’arte fra le più importanti al mondo, hanno fatto da cornice ad uno degli eventi più importanti dell’anno. Nella “Royal Academy of Arts” i lavori dell'artista di fama internazionale Anish Kapoor. Tra gli ospiti dell’inaugurazione riservata, era presente una delegazione dell’associazione ArtePollino, con il vice presidente Enza Stefano, la socia Stefania Arleo, e l’impresa Forastiere-De Luca, esecutrice dei lavori di “Earth Cinema” opera di Kapoor, realizzata alle terme di Latronico. Un viaggio voluto fortemente dai soci, che hanno nuovamente incontrato l’artista e vedere da vicino le sue grandiose opere. La mostra, una serie di nuove e vecchi lavori a specchio, con sculture in acciaio inox e sculture di cemento in mostra per la prima volta. Il tutto, inizia già fuori dall'edificio, nel cortile Annenberg, dove svetta verso l'alto una enorme scultura fatta di 76 grandi sfere sovrapposte di acciaio inossidabile lucidato a specchio, che

Dal Pollino a Londra alla corte di Anish Kapoor

ll vice presidente di ArtePollino De Stefano e la socia Arleo a Londra

MATERA - Verrà inaugurata stasera, alle ore 19,30, nelle sale della Mediateca provinciale, presso il Palazzo dell'Annunziata a Matera, la mostra, dell'artista umbro, Paolo Mirmina in arte MIR: “Frammenti di cinema”. L'evento, patrocinato dal Ministero per i beni e le attività culturali (Progetto Basilicata cinema) e dalla Regione Umbria, si svolge nell'ambito del festival “Fatevi i corti vostri 3”; un accostamento non casuale, dato l'oggetto delle oltre 100 opere, tra sculture, oggetti e quadri di ogni genere, richiamante la “settima arte”. La personale conterrà anche 10 opere ispirate ai luoghi di provenienza dell’artista, alle quali si aggiungerà un singolare omaggio alla città di Matera e alla Basilicata, in quello che andrà a configurarsi, come un futuro proficuo scambio culturale tra le due differenti realtà. Curatore dell'iniziativa Luigi Petruzzellis. Francesco Giusto

sembrano precarie e leggere come bolle di champagne. All’interno, l'opera monumentale “Svayambh”, che occupa un'infilata di cinque grandi sale vuote dell'Academy. Un “treno” sui generis, un gigantesco blocco monocromatico di cera rossa, delle dimensioni esatte delle porte ad arco delle sale, si muove lentamente ma inesorabilmente lungo le rotaie, lasciando ovunque un residuo viscoso. Un grande cannone spara a intervalli di venti minuti gigantesche cartucce ripiene di un materiale rosso, una mistura di cera e vaselina, attraverso un arco sul muro della stanza accanto. La Royal Academy, non ha mai visto nulla di simile. Grande soddisfazione da parte dell’arista anglo-indiano nel vedere presente il gruppo arrivato dal Pollino. Il legame che si è creato con artisti di fama internazionale e inorgoglisce il progetto ArePollino e fa ben sperare per il futuro. Grande gioia anche da parte di Vicente Teodolì, membro del comitato scientifico del progetto ArtePollino e Direttore della Tate Modern, che ha accolto i rappresentati dell’associazione e li ha invitati a tornare a Londra per visitare la Tate. cultura@luedi.it

POTENZA - Si terrà lunedì, alle 10.30, presso il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata la conferenza stampa dipresentazione del 43° Congresso nazionale dell’Associazione italiana sommelier (Ais). All’incontro interverranno il presidente dell’Ais della Basilicata, Vito D’Angelo e l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, e l’assessore alle Attività produttive, Gennaro Straziuso. Inoltre, parteciperanno il direttore dell’Apt Basilicata, Gianpiero Perri, il commissario dell’Alsia, Paolo Galante, il presidente della Comunità montana dell’Alto Basento, Gerardo Ferretti e quello del Vulture, Michele Sonnessa. Per la prima volta, la Basilicata ospiterà l’importante appuntamento in programma dal 30 al 4 ottobre. Saranno oltre 300 i sommelier che arriveranno da ogni regione d’Italia e che potranno conoscere, in un tour nelle aziende vitivinicole, non solo le cittadine dell’Aglianico del Vulture, ma anche la città dei Sassi e altre località. L’evento si propone da una parte come uno strumento di marketing territoriale, considerando la partecipazione di operatori nel settore enogastronomico e dall’altra come occasione di dialogo tra le diverse realtà produttrici di vino regionali e nazionali.

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Cultura&Spettacoli


Aniston in lacrime per Brad

Il grande ritorno di Barbra

CROLLO psicologico per la Aniston, scoppiata a piangere e ricoverata per un malore sul set del suo ultimo film "The Bounty". Secondo il sito Bang Showbiz, l'attrice sarebbe rimasta sconvolta dalla scena che aveva appena terminato insieme a Gerard Butler, collega nel film e indicato come nuovo flirt, al quale avrebbe detto (crudele!): «Ho bisogno di un momento. Questa scena mi ricorda di me e Brad».

L’artista femminile con il maggior numero di dischi venduti negli Stati Uniti, una voce unica ed inconfondibile, oltre 60 album realizzati: questa è Barbra Streisand. Ieri è uscito il suo nuovo album "Love Is The Answer", co-prodotto insieme alla grande artista jazz canadese Diana Krall ed al leggendario Tommy LiPuma. Le canzoni contenute nel nuovo lavoro sono prevalentemente dei classici riletti in nuove stupende versioni.

Paola perde la Tribù TANTO tuonò che piovve: Mediaset cancella La Tribù. «Essendo stato superato ogni limite ragionevole di ritardo - si legge in una nota ufficiale dell'azienda - Mediaset ha comunicato ufficialmente al produttore indipendente Triangle Production di essere costretta a cancellarlo dal palinsesto di Canale 5». Una bella batosta per Paola Perego, dopo essere stata spodestata dalla D’Urso a Buona Domenica.

Von Trotta, Cavani e Pontecorvo le tre grandi firme per la nuova serie di Rai 1

Casi di donne da fiction ROMA - Margarethe Von Trotta, Liliana Cavani e Marco Pontecorvo: tre firme d’autore per una nuova fiction di Raiuno, prodotta dalla Ciao Ragazzi di Claudia Mori e dedicata al tema della violenza sulle donne. È uno dei progetti di punta del nuovo piano fiction per il 2010 al quale sta lavorando Fabrizio Del Noce e che presto sarà all’attenzione del direttore generale della Rai Mauro Masi e poi del consiglio di amministrazione. «Von Trotta, Cavani e Pontecorvo – ha annunciato il direttore di Rai Fiction a margine del Prix Italia a Torino - firmeranno due puntate ciascuno di una nuova serie in sei episodi, ispirata a fatti di cronaca: il fil rouge sarà la violenza sulle donne. Tra i temi ci sarà la prostituzione. E' ora di affrontare questo tipo di problematiche, dopo l’overdose di droga e mafia degli ultimi anni». Il progetto si inserisce a pieno titolo nello sforzo di Del Noce di costruire «una fiction che racconti la realtà di oggi, come fece il neorealismo negli anni '50. Punteremo molto più sulla contemporaneità e molto meno sul costume». Nel nuovo piano fiction è prevista anche «la sperimentazione di lunga serialità a basso costo per la prima serata di Raiuno e Raidue: abbiamo tre progetti nuovi in via di sviluppo ha spiegato Del Noce di cui dobbiamo valutare la fattibilità e la compatibilità con il budget». In un periodo di tagli alle spese, infatti, «dobbiamo sempre più orientarci verso questo tipo di mercato, realizzando prodotti top ma anche a costi più contenuti, come avviene per l’intrattenimento». Tra i titoli già in produzione, Del Noce ha citato “La mia casa è piena di specchi”, la fiction che racconterà la storia della famiglia Loren con Sofia nei panni di sua madre Romilda e Margareth Madè, la protagonista di Baaria, in quelli dell’attrice (“due giorni fa sono stato al primo ciak sull'Aventino, c'è molta attesa per la prova della Loren“), e “Fuoriclasse”, che si gira in questi giorni a Torino, con Luciana Littizzetto professoressa. «Sono molto soddisfatto del lavoro svolto», ha concluso Del Noce. «Abbiamo messo a punto un piano di tutto rispetto, anche per la varietà di temi e formati. Si tratta di uno sforzo enorme, anche perchè la fiction resta uno dei generi di punta, destinato a occupare trequattro prime serate su Raiuno». cultura@luedi.it

Cine Cult

Bertolucci ritira la Navicella e scherza sulla sua malattia

Liliana Cavani e in alto Margarethe Von Trotta

Omaggio in celluloide a Bruno Trentin POTENZA - E’ stato presentato al |Grande albergo di Potenza, il film "Con la furia di un ragazzo", che racconta la storia umana e sindacale di Bruno Trentin. L'evento, organizzato dalla Cdlt di Potenza e dall'archivio audiovisivo della Cgil Potenza, è stato voluto per ricordare la figura di un grande uomo, una persona che con la sua sensibilità e la sua determinazione ha saputo guidare il sindacato confederale in tante battaglie, a due anni dalla sua scomparsa. Il cinema si interessa di Trentin da Silvano Agosti a Franco Giraldi, con delle rappresentazioni a volte

poetiche a volte estremamente realiste, di un uomo che vedeva nelle persone, nei lavoratori la curiosità, la voglia di vivere e di credere in una società diversa, in cui la solidarietà ed i diritti siano considerati valori fondanti. La pellicola è un omaggio ad uomo ed al suo modo di battersi per la libertà, la dignità, i diritti dei lavoratori, in un momento storico difficile per il sindacato e per la democrazia in Italia. Libertà, dignità, autonomia dei lavoratori sono i principi che ancora oggi devono essere considerati vitali per il sindacato e la crescita democratica del paese.

ROMA - «Qui la macchina pagna mi costrinse a partida presa è ad altezza Ozu». re per l’Oriente: Singapore, Seduto su una sedia a rotel- Bali, Bangkok e il Nepal, le, Bernardo Bertolucci luoghi ancora non contascherza sulla malattia che giati dal denaro e dal turilo affligge da tempo evocan- smo». Da allora non si è più doil granderegistagiappo- fermato: nell’'84 il primo nese, celebre per le inqua- viaggio in Cina, dove sarebdrature dal basso. La socie- be tornato per L’ultimo imtà geografica italianagli ha peratore, poi l’Africa per Il attribuito il premio Navicel- tè nel deserto e ancora Bali, la d’oro e lui, è andato a riti- il Nepal e l’India per Piccolo Buddha. Lo rarlo al Palazscrittore di zo delle Esposiviaggi che lo ha zioni di Roma, toccato di più è nella giornata stato Joseph in cui il FestiConrad e natuval della letteralmente Paul ratura di viagBowels, l’autogio lo celebra re di Il tè nel decon una breve serto. «Ma per retrospettiva. essere grandi È una delle sue scrittori – conrare appariziocorda Bertoni in pubblico lucci – non ocdopo la consecorre essere gna, due anni grandi viagfa, del Leone giatori: Andrè d’oro alla carMalraux ha riera alla Mo- Bernardo Bertolucci scritto La constra del cinema di Venezia e dopo la sua dizione Umana senza conolezione di cinema al Festival scere affatto Shangai e Emidi Roma. «Mi ha fatto piace- lio Salgari ha scritto di luore essere strappato da casa, ghi che non aveva mai visto dove trascorro molto tem- nemmeno in cartolina». po, e trovare un ambiente Prima di salutare il pubblidove si può parlare di cultu- co che lo applaude scherza ra», dice dopo la proiezione ancora sulla sua condiziodi una video-intervista fat- ne: «non crediate che non si tagli dal giornalista Stefa- possa viaggiare anche su no Malatesta, direttore del degli ausili come quelli su festival, che continua poi a cui sono seduto. Sperimenparlare con lui. Il tema, na- to l'emozione che si prova turalmente, è il viaggio, e stando su delle ruote... in Bertolucci racconta di esse- fondo nei miei film la macre diventato un viaggiatore china da presa è sempre stanel '73 «quando la mia com- ta in movimento».

IN TELEVISIONE di MARIA ANNA FLUMERO MARATEA - Cuochi senza frontiere da Maratea. A partire da ieri è tornato su Retequattro il format televisivo che valorizza i luoghi più suggestivi dell'Italia a suon di mestoli e bontà gastronomiche. Per il secondo ano consecutivo, la prima puntata del programma di sfide culinarie condotto da Davide Mengacci e coadiuvato dall' inviata Michela Coppa è stato ospitato in Lucania. La puntata è durata ben novanta minuti ed ha visto la sfida tra due donne, Alexandra (belga) e Teresa (marateota, detta “la veloce”) nel magnifico porto di Maratea. Due sfidanti, due culture, altrettante platee di tifosi, un ingrediente in comune, la melanzana, e una giuria insindacabile: il sindaco di Maratea, Mario Di Trani. Ad aiutare le cuoche dilettanti nella preparazione delle loro ricette l’inossidabile Mengacci -in compagnia del-

Sfida ai fornelli tra le onde Da Maratea la prima puntata di “Cuochi senza frontiere” Michela Coppa a Maratea con Davide Mengacci

le “pentoline” Serena Gulino e Valentina Schisa- che, dopo essersi prodigato in consigli pratici e aver spiegato in modo semplice e divertente i diversi passaggi della preparazione delle pietanze ha decretato la vincitrice della punta-

ta dopo la valutazione del Sindaco: ha vinto Alexandra con la “creme d' aubergines” (crema di melanzana) contro la “parmigiana alla marateota”. Premio? Un fine settimana con il marito in Liguria. L' inviata speciale della tra-

smissione, Michela Coppa, ha approfondito la conoscenza del territorio e della nostra regione, teatro dello scontro tra gli chef, scoprendo tesori paesaggisitici, e le più belle attrazioni turistiche lucane. Nella passeggiata culturale ha ammirato l' artigianato locale con Gennaro Straziuso, assessore regionale alle Attività Produttive. A seguire i fagioli di Sarconi, il vino di Roccanova e il meraviglioso tragitto Pietrapertosa - Castelmezzano grazie al “Volo del' Angelo”. Al microfono di Mengacci si sono alternate tante perle del territorio, dalla cucina all'arte. Regina è stata la melanzana rossa di Rotonda. A ritmo incalzante, sono stati anche presentati tanti scrigni dall' assessore regionale all' Agricoltura, Vincenzo Vi-

ti, tra cui il pane di Matera, i vini regionali “sinonimo di lavoro, fatica ed intelligenza”, gli insaccati del meta pontino, il miele e i formaggi. Il percorso nel porto ha mostrato anche l' arte degli anziani con il vimine, i merletti le tegole in rilievo e i quadri eseguiti con la tecnica della pirografia su legno. Infine : “Si magia lucano anche a Londra”. Un servizio con il giovane Angelo Confuorti, materano emigrato a Londra per “imparare l'inglese e fare l'assistente cuoco”, il quale ha cucinato i “cavatelli con le cicerchie”. Durantela puntatailsottofondo musicale è stato curato dalla banda “Domenico lentini ”della città di Lauria. Cuochi senza frontiere è un programma scritto da Guido Clericetti, Elio Bonsignore, Anna Pagliano, Raffaella Soleri e Riccardo Di Blasi. Produttore Silvia Tani, in collaborazione con Regioni e Amministrazioni Provinciali italiane. Regia di Riccardo Di Blasi.

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Cultura e Spettacoli 53

Domenica 27 settembre 2009


Domenica 27 settembre 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Le preoccupazioni che avete avuto in questi giorni sul lavoro sono passeggere: potete rilassarvi. In amore ci vuole tenacia per vincere.

TORO 21/4 - 20/5

Nel lavoro dovrete accontentarvi per un po' dei risultati raggiunti fino ad oggi. Nei sentimenti siete ancora fragili.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Nuovi incontri professionali nei prossimi giorni potranno dare una svolta alla vostra carriera. In amore i vostri desideri si realizzeranno.

CANCRO 22/6 - 22/7

Non dovete rinunciare a raggiungere i vostri obiettivi professionali, malgrado le avversità. In amore siete parecchio fortunati.

LEONE 23/7 - 23/8

Con i nervi saldi riuscirete a mantenere il controllo di una situazione difficile nel lavoro. Non contate troppo sul vostro fascino.

VERGINE 24/8 - 22/9

Nel lavoro attenti a non farvi bruciare le vostre idee da qualcuno: tenete la bocca chiusa. In amore allontanate le tentazioni.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Possibilità di iniziare importanti carriere: tutto sta a cogliere l'occasione al volo. In amore giocate d'astuzia.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Non abbiate fretta di agire nel lavoro: assicuratevi di avere fatto la valutazione giusta della situazione. Batticuore improvviso.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Non allarmatevi se non tutto nel lavoro va nel verso giusto: avrete tempo per recuperare. Dubbi crescenti in amore.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Un problema di lavoro che vi dava parecchio da pensare si risolverà in maniera positiva. In amore potete battere qualunque avversario: siete amati.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Troverete il coraggio di parlare con i superiori dei vostri progetti. Una storia d'amore è cominciata con il piede giusto.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

AP paraT; O circo; latori O = Apparato circolatorio;

Concentratevi di più sul lavoro: è un momento delicato e soprattutto decisivo per il futuro. In amore siete al settimo cielo

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54 Rubriche


14.00

SPORT

22.35

RUBRICA

PRIMA SERATA

Kimi Raikkonen

21.00

Paola Ferrari

RUBRICA Riccardo Iacona

23.30

FILM 24 Ore

22.40

RUBRICA

FILM

19.00

Melissa Satta

Charlie's Angels - PiĂš che mai

21.30

FILM I cannoni di Navarone

06.00 -RubricaQuello che 06.30 -RubricaUno Mattina Week End 09.15 -RubricaEasy Driver Speciali Estivi - di motori 09.50 -ReligioneSanta Messa celebrata da Sua SantitĂ Benedetto XVI e Recita dell'Angelus 12.20 -RubricaLinea Verde Estate Estate 13.10 -SportRai sport - Automobilismo 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 13.40 -RubricaPole position 14.00 -Sport Gran Premio di Singapore di Formula 1 - Automobilismo 15.45 -RubricaPole position 16.30 -Telegiornale Tg 1 L.I.S. 16.40 -TelefilmCotti e mangiati 17.00 -Serie Tv Un medico in famiglia 6 18.50 -Gioco L'ereditĂ 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.00 -VideoframmentiCarcando cercando 06.10 -DocumentarioDubai: oro ed eccesso nel deserto 06.25 -RubricaL'avvocato risponde 06.35 -RubricaInconscio e magia 06.45 -RubricaMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTG2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -SportCampionati Mondiali Ciclismo - Ciclismo 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Motori 13.40 -RubricaMeteo 2 13.45 -ShowQuelli che...aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaRai Sport Stadio Sprint 18.00 -TelegiornaleTg 2 18:02 - Previsioni del tempoMeteo 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.05 -RubricaRai Sport Numero 1 19.25 -Serie TvPrimeval

07.00 -CONTENITORE Aspettando è domenica papà 08.00 -RubricaE' domenica papà 09.05 -ShowIl Gran Concerto 09.35 -RubricaAppuntamento al cinema 09.45 -RubricaTGR Speciale Ambiente Italia "Puliamo il mondo" 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTeleCamere Salute 12.55 -SportCampionati Mondiali - Ciclismo 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -SportCampionati Mondiali - Ciclismo 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash 17.45 -SportGran Premio di Merano - Ippica 18.05 -FilmTutto Totò - Episodio: Il Tuttofare 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -Attualità Blob 20.20 -RubricaPronto Elisir

06.00 -Telegiornale Prima pagina 07.55 -News Traffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08:50 - Telegiornale Tgcom 08:55 - Telefilm Finalmente arriva Kalle 10.00 -News Verissimo 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 -Show Domenica 5 18.50 -Gioco Chi vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5

06.35 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 07.05 -NewsSuper partes 08.55 -Sit ComNonno Felice 09.30 -DocumentarioDocumentario 10.00 -ReligioneS. Messa 11.00 -RubricaPianeta mare 11.30 -TelegiornaleTg4 12.10 -RubricaMelaverde 13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4 13.30 -TelegiornaleTg4 14:10 - ComicheLe comiche di Stanlio e Ollio 14.30 -FilmTarzan in India con Jock Mahoney, Mark Dana, Leo Gordon, Feroz Khan - regia di John Guillermin (GB) - 1962 16.10 -FilmFirefox - Volpe di fuoco con Clint Eastwood, Freddie Jones, David Huffman - regia di Clint Eastwood (USA) - 1982 18.50 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -Telegiornale Tg4 19:40 - TelefilmIl ritorno di Colombo

06.10 -Sit ComStill standing 07.00 -NewsSuper partes 07.50 -Cartoni 10.55 -TelefilmXena - Principessa guerriera 11.50 -SportGrand prix 12.25 -TelegiornaleStudio aperto 13.00 -SportGuida al campionato 13.50 -FilmL'Odissea con Armand Assante, Geraldine Chaplin, Christopher Lee - regia di Andrej Konchalovskij (Italia, Germania, Malta, Turchia, GB, USA) 1977 16.25 -FilmAir Bud 4 - Una zampata vincente con Molly Hagan, Kevin Zegers, Caitlin Wachs - regia di Robert Vince (USA) - 2002 18.30 -TelegiornaleStudio aperto 19.00 -FilmCharlie's Angels - PiĂš che mai con Cameron Diaz, Drew Barrymore - regia di McG (Joseph McGinty Nichol) (USA) - 2003

06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus Week-end 09.15 -AttualitĂ Omnibus Life Week-end 10.05 -RubricaMovie Flash 10.10 -AttualitĂ La settimana 10.25 -RubricaM.O.D.A. 11.10 -RubricaMovie Flash 11.15 -RubricaPre-gara 11.50 -SportRound 12 Superbike - Motociclismo 13.00 -TelegiornaleTg La7 13.25 -NewsSport 7 13.30 -FilmAssassinio sul treno con Margaret Rutherford, Charles Tingwell, Arthur Kennedy - regia di George Pollock (GB) - 1961 15.20 -SportRound 12 Superbike - Motociclismo 16.45 -TelefilmMac Giver 1 17.45 -FilmPapĂ ti aggiusto io con Macaulay Culkin, Ted Danson - regia di Howard Deutch (USA) 1964 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.35 -NewsRai Tg Sport 20.40 -GiocoAffari tuoi 21.30 -Serie Tv Un medico in famiglia 6 23.20 -Telegiornale TG 1 23.25 -RubricaTG1 61 ° Premio Italia

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 21.50 -TelefilmHarper's Island 22.35 -Rubrica La Domenica Sportiva

21.00 -Rubrica Presa diretta 22.40 -Telegiornale Tg 3 22.50 -Telegiornale Tg Regione 22.55 -ShowGlob

20.40 -ShowPaperissima sprint 21:30 - TelefilmDr. House 23.30 -Film24 ore con Charlize Theron, Courtney Love, Stuart Townsend - regia di Luis Mandoki (Usa, Germania) 2002

21.30 -Telefilm Siska 22.30 -Sport Contro campo posticipo 22.40 -Rubrica Contro campo

21.10 -Film Transformers con Dane Cook, Josh Duhamel regia di Michael Bay (Usa) - 2007

20.30 -Real Tv S.O.S. Tata 21.30 -Film I cannoni di Navarone con Gregory Peck, David Niven regia di Jack Lee Tomphson (Usa) - 1961

00.30 -TelegiornaleTG 1 00.45 -RubricaChe tempo fa 00.50 -RubricaApplausi 01.50 -RubricaCosÏ è la mia vita 02.50 -VideoframmentiSuperStar 03.30 -TelefilmIl Maresciallo Rocca 5

00.30 -RubricaDomenica sprint 01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -Reality ShowX Factor 01.55 -RubricaInconscio e Magia 02.05 -FilmTutto Totò - Totò ciak 02.55 -RubricaEffetto ieri

23.55 -TelegiornaleTg 3 00.05 -RubricaTeleCamere Salute 00.55 -RubricaAppuntamento al cinema 01.05 -RubricaFuori orario. Cose mai viste

01.30 -TelegiornaleTg5 02.15 -FilmRomeo + Giulietta con L. DiCaprio - regia di Baz Luhrmann (USA) - 1996 05:30 - TelegiornaleTg5-notte-replica 05:55 - NewsMeteo 5 notte

01.00 -TelegiornaleTg4 01.15 -MusicaleRenato Zero Special 02.45 -FilmIl grande colpo di Surcouf con G. Barray - regia di Sergio Bergonzelli (Spa) - 1966 04.35 -ShowIeri e oggi in tv

23.55 -FilmDOA: Dead or Alive con J. Pressly - regia di Corey Yuen (Ger/G.B.) - 2006 01.45 -FilmHarem Suare con M. Gillain - regia di Ferzan Ă–zpetek (Ita/Fra/Tur) - 1999

23.45 -ReportageReality 00.45 -NewsSport 7 01.05 -TelegiornaleTg La7 01.30 -RubricaUniversication 02.45 -FilmTre straniere a Roma 04.50 -AttualitĂ CNN News

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Televisioni 55

Domenica 27 settembre 2009


IMMIGRAZIONE

Il ministro Maroni fischiato all’università Cattolica Scontro fra i big del Pdl

Matera nell’opera di Barbara Balzerani

a pagina 7

Anno 8 n.231€ 1.00

Vito Paternoster e l’origine delle armonie

Albino Pierro narrato in un libro

Luoghi comuni e “stregoni” delle diete

I segreti delle scelte alla Settimana della Ricerca

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Domenica 27 settembre 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Segreteria Pd Votano i tesserati dei grossi centri L’allarme di Confesercenti

Pd, primo giudizio Crisi, soffrono I big potentini presentano le proprie mozioni Ildibattito di ANNA R. G. RIVELLI «A LIVELLO locale... un partito di potentati di apparato, di ceto politico partitocratico: se vogliamo analizzare il “tasso di deambulazione” di questi personaggi da un partito all'altro, molti sono in predicato per la pole position, con una prevalenza di provenienza o di soggiorni Udeur, Udc e così via”. Così Paolo continua a pag. 9

IL PDL RIPARTE DALL’UNITÀ NAZIONALE

alle pagine 8 e 9

MARTORANO: ULTIMA PUNTATA

«Giuro sui miei figli: non sono mai stato un mafioso» a pagina 11

Renato Martorano

GIRANO meno soldi, i negozi lucani ne soffrono. E molto. L’allarme viene lanciato dal presidente provinciale di Potenza della Confesercenti, Prospero Cassino. E’un’analisi del rapporto diffuso dall'Ancot (Associazione Nazionale dei Consulenti Tributari), che prendendo come riferimento idati diffusidal Ministero delle Finanze, ha stilato una graduatoria regionale sulla base della differenza tra gli anni d'imposta 2007 e 2006 nelle varie regioni italiane offrendo uno spaccato sui redditi in Italia. a pagina 11

SPORT

di FRANCO MATTIA LA SCELTA di dedicare la Festa nazionale del Pdl, che si conclude a Milano, ai temi dell'unità e della identità nazionale rappresenta il modo migliore per rilanciare l'attività del partito nella difficile stagione autunnale e in previsione delle elezioni regionali del 2010. continua a pag. 8

POTENZA

MELFI

MATERA-PISTICCI

IL RICHIAMO DI NAPOLITANO AL CULTO DELLA MORALITÀ di ALBERTO VIRGILIO IL discorso pronunciato dal Presidente Giorgio Napolitano in occasione della cerimonia di apertura dell'anno scolastico , svoltasi al Quirinale alla presenza di numerosi studenti e di rappresentanti delle istituzioni , merita di essere segnalato per l'alto profilo del suo contenuto e continua a pag. 21

Monaco allena il Potenza in religioso silenzio

ESORDIO DI MONACO

A CASSINO PROVA TRASFERTA

DALLA COPPA AL CAMPIONATO

Iniziano i tornei nazionali per le squadre della Basilicata

Basket, palla a due per le lucane di ANGELO LUCANO LAROTONDA

BASTI PENSARE BASTI pensare che quei consiglieri regionali che con la loro fervida mente ipotizzano miracolose ricette per risolvere il problema della Casa dello studente di via Filzi sono gli stessi che da anni approvano i contributi annuali all'Ardsu e, trovandoli sempre più ridotti, non aprono bocca e conti continua a pagina 21

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BENVENUTO RAGGIO DI SOLE

Maria Antonietta Cannizzaro parla a Potenza di Msi - Destra nazionale

i negozi lucani


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