Mercoledì 30 settembre 2009
Brevi dal mondo
Nuovo gioco. Vinte tre rendite di 4.000 euro al mese per venti anni
Pacifico, allarme tsunami
Sisal, primo giorno di “Win for life”
WASHINGTON – E' stato diramato un allarme tsunami dopo il terremoto di 7,9 gradi sulla scala Richter registrato nell’Oceano Pacifico. L’epicentro del sisma è stato registrato 190 chilometri a sudovest dell’arcipelago americano delle Samoa, a una profondità di 33 chilometri. L'allarme diramato dal Centro di allerta tsunami per il Pacifico comprende la Nuova Zelanda, l’arcipelago americano delle Samoa, Tonga, Fiji e altri piccole isole del Pacifico.
Spd, fuori la vecchia guardia BERLINO – La vecchia guardia schroederiana, che per 11 anni ha guidato il partito socialdemocratico conducendolo al disastro elettorale di domenica scorsa, fa la reverenza ed esce di scena. L’unico a rimanere in sella è FrankWalter Steinmeier, che pur responsabile della più clamorosa disfatta elettorale della storia, ieri è stato eletto capogruppo parlamentare, anche se con una maggioranza non esaltante dell’88,7 per cento.
Un artista nello Spazio ASTANA – Un artista del circo nello spazio, per la prima volta nella storia: l’evento è previsto oggi, grazie alla navicella Soyuz in partenza per la stazione spaziale internazionale (Iss), con un volo autorizzato ufficialmente ieri. Si tratta di Guy Lalibertè, cinquantenne canadese ex trampoliere e mangiatore di fuoco, fondatore nel 1984 del mitico Cirque du Solei.
Brown: «Mondo da cambiare» LONDRA – Il partito laburista può e deve «cambiare di nuovo il mondo» e «vincere per il bene della Gran Bretagna»: in un intervento considerato cruciale per il suo futuro politico, il primo ministro britannico Gordon Brown ha delineato ieri la sua visione per il futuro dei laburisti. Lotta ai comportamenti antisociali, maggiore assistenza gratuita per i bambini di famiglie a basso reddito, possibilità per gli elettori di 'licenziare' i politici disonesti.
ROMA – Esordio fortunato per Win for life, il nuovo gioco Sisal che dispensa una rendita ventennale e che allo stesso tempo finanzierà la ricostruzione dell’Abruzzo con il 23% di quanto giocato: nel primo giorno di estrazioni sono stati tre i vincitori dei 4 mila euro al mese per 20 anni, il primo a Porcia, in provincia di Pordenone, il secondo a Verres, vicino Aosta, il terzo a San Salvo, in provincia di Chieti. Incredulità per le vincite nelle ricevitorie, con il sospetto che chi vivrà di rendita ancora non lo sa, vista la novità del gioco. Ma intanto è scattata la caccia ai fortunati. - A PORCIA INCREDULI PER VINCITA: È stata giocata alla pizze-
ria Al Castello la prima schedina vincente del Win for life: «Siamo increduli – ha detto all’ANSA Gianni Mansi, figlio del titolare - abbiamo appreso della vittoria direttamente dal terminale che ci ha indicato come l’anonimo scommettitore abbia fatto zero, cioè non ha azzeccato nessuno dei numeri ma l’uscita del numerone lo ha premiato con il massimo della vincita, cioè 960 mila euro per 20 anni». Nessuna idea su chi possa aver vinto: «l'estrazione è quella delle 13 quando nel mio ristorante è pieno di operai e di impiegati in pausa pranzo. Per ora nessuno ha reclamato alcunchè ma potrebbe anche darsi che il vincitore sia ancora ignaro della fortuna che gli è capita-
ta: sono tantissimi gli abbonamenti che abbiamo venduto per tutte e nove le estrazioni della giornata». - A VERRES POCHI GIOCATORI, CACCIA AL FORTUNATO: La schedina è stata giocata nel bar Giovannetto, storico ritrovo nel centro di Verres. In tutta la giornata sono circa 50 i giocatori che hanno compilato una schedina con in palio la rendita vitalizia, mentre all’estrazione fortunata hanno partecipato probabilmente una decina. Il titolare del bar, Piero Giovanetto, non sa chi può essere il vincitore. «Nessuno – ha detto all’ANSA – per ora si è fatto vivo». - A SAN SALVO FORSE VINCITORE È UN MECCANICO: Sarebbe
Si festeggia alla ricevitoria Al Castello
un meccanico di San Salvo, Raffaele, il primo vincitore per l'Abruzzo. La schedina è stata giocata nel bar da Nicola. C'è entusiasmo davanti al bar e sono tutti alla ricerca di questo Raffaele del quale, però, sono state perse le tracce.
Si aspetta un’altra perizia. Il giudice Vitelli: «Per me è tutto a posto»
Garlasco, battaglia su Varetto Per il legale dei Poggi la perizia è nulla: «Non è modo di lavorare» VIGEVANO – L'avvocato della famiglia Poggi potrebbe chiedere quando riprenderà il processo ad Alberto Stasi la nullità della perizia medico – legale che, lunedì, ha segnato un clamoroso punto a favore della difesa del biondino di Garlasco, imputato per l’omicidio di Chiara Poggi. Per il momento è solo un’ipotesi, che andrà poi formalizzata in un’eccezione da presentare al gup Stefano Vitelli a processo riaperto, ma l’avvocato Gian Luigi Tizzoni e i suoi periti sono pronti a dare battaglia sulle modalità con cui è stata redatta la cruciale perizia. Tizzoni e il suo consulente, Marzio Capra, contestano a Lorenzo Varetto e agli altri due medici legali autori dello studio di non aver rispettato il principio di collegialità nell’elaborare la perizia. Il gup Vitelli aveva invitato gli esperti nominati da lui, dall’accusa e dalla parte civile a procedere «di concerto» tra loro, come è scritto nell’ordinanza del 30 aprile scorso che ha segnato, di fatto, l’inizio della seconda fase delle indagini, dopo che il gup aveva rilevato l’incompletezza di quelle svolte in precedenza dalla Procura di Vigevano. «Invece – afferma Tizzoni - non è stato fatto questo lavoro di concerto, e soprattutto non è stato per nulla consultato il professor Nello Balossino che sta ultimando la perizia chimico – sperimnetale sulla camminata di Stasi. La perizia medico – legale era preconfezionata». Un lavoro, quello di Balossino, che sarà consegnato al gup oggi o, più probabilmente
domani ed è legato a doppio filo con la perizia medico – legale. «Varetto scrive dell’eventualità che Alberto si sarebbe potuto lavare le scarpe sporche di sangue camminando sull'erba, dando per scontato che questa sia un’ipotesi credibile – attacca Tizzoni - ma è Balossino che deve stabilire se e quante volte Stasi ha capestato l’erba. Non sarebbe stato più corretto – si domanda - depositare tutti e due gli studi insieme dopo un percorso comune di analisi? In 146 pagine non c'è un accenno al lavoro di Balossino». «Non è questo il modo di lavorare – dice l'avvocato che rappresenta in giudizio la famiglia di Chiara - mi chiedo su
quali basi possa essere definito scientifico questo lavoro». Stando alle indiscrezioni, tuttavia, sembrerebbe che il lavoro di Balossino, incentrato sull'esame della dinamica della camminata di Alberto, non contenga argomenti incompatibili con le conclusioni raggiunte da Varetto. Il gup Vitelli ieri si è limitato a dire che, a quanto gli risulta, Varetto avrebbe lavorato «di concerto» con gli altri, rispettando le sue indicazioni. «Tutte le valutazioni al riguardo saranno fatte nelle sedi e nei tempi opportuni», fa sapere Tizzoni, e le sue parole sembrano preannunciare battaglia in aula alla ripresa del processo. Letizia Bianco
Rita Preda Poggi, madre di Chiara
Berlusconi: «È stato fatto un vero miracolo. Qui c’è l’Italia vera»
Abruzzo, consegnati 400 appartamenti ROMA - "È stato fatto un vero miracolo. Qui c'e' l'Italia vera, quella che vorremmo sempre vedere". Silvio Berlusconi sprizza soddisfazione nel consegnare a Bazzano, in Abruzzo, i primi 400 appartamenti per i terremotati. Il presidente del consiglio non nasconde che per lui quella di ieri e' stata una grande giornata, e non solo perche' ha festeggiato il 73esimo compleanno. Molto piu' importante e' il "miracolo" che si e' verificato in Abruzzo, nonostante le leggi e la burocrazia che costituiscono sempre un freno. Un primo obiettivo e' stato raggiunto: la consegna di 400 appartamenti. Ed il miracolo proseguira, ha annunciato il presidente del consiglio, perche' "ogni setti-
mana si costruira' un paesino, consegneremo 300 case". "Evviva, evviva, ha scandito Berlusconi - ce l'abbiamo fatta. Non ci fermeremo fino a quando l'ultimo che ha perso la casa non avra' un tetto elegante e confortevole sulla propria testa". Berlusconi ha piu' volte sottolineato che "questa volta tutto ha funzionato. Lo Stato questa volta c'e' stato: abbiamo dato la dimostrazione a tutti i cittadini italiani che lo Stato non e' oppressore ma amico". Lo Stato, ha aggiunto il premier - ha dimostrato di essere accanto ai cittadini nel momento del bisogno ed e' quello Stato che ha sul petto la medaglia del miracolo compiuto qui all'Aquila". "Abbiamo demolito
tutti i record - ha affermato Berlusconi - Oggi e' un giorno di festa, dobbiamo essere felici". La popolazione dell'Aquila ha accolto con calore Berlusconi al suo arrivo a Bazzano. "Buon compleanno nonno Silvio", era scritto su uno striscione nel nuovo quartiere del paese abruzzese. A tutti il presidente del consiglio ha promesso che le altre case saranno consegnate nei tempi previsti. Dopo aver tagliato il nastro tricolore, Berlusconi insieme ai neoproprietari ed alle autorita' locali ha visitato i nuovi appartamenti. A lui si e' unito anche il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, in visita all'Aquila. Elvio Sarrocco
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2 In Italia e nel Mondo
Trattato Ue l’Irlanda verso il “sì”
Un senegalese di 35 anni così fa fuori l’uomo che viveva con la sua ex compagna
Treviso, travolge e uccide il rivale per gelosia TREVISO – Una storia passionale, una gelosia oltre il limite, ha portato un senegalese a travolgere prima con un auto e poi a uccidere a colpi di bastone il rivale, un connazionale, 'colpevole' di stare con la donna con cui aveva avuto una relazione per sette anni. Kane Aliou, 35 anni, residente a Maserada, ma domiciliato a Treviso, in Italia dal 2000, è stato brutalmente assassinato da Faye Abdou (51), di Ponzano Veneto. In 15 anni l’omicida non aveva mai avuto problemi con la giustizia italiana e faceva l’operaio come la vittima che conosceva superficialmente. Al centro della disputa, movente dell’assassinio – come è stato ricordato ieri in una conferenza stampa in Questu-
ra a Treviso -, una cinquantenne trevigiana che da qualche mese, dopo aver chiuso il rapporto con Abdou, si vedeva con Aliou. L'omicida, che non si era mai rassegnato alla rottura del rapporto con la donna, roso dalla gelosiaaveva avutocon ilrivale, ainizio settembre, un diverbio piuttosto acceso sedato da una 'volante' di passaggio. Questo episodio, con la testimonianza della donna, sono stati determinanti per chiudere il cerchio e portare la squadra mobile, coordinata da Riccardo Tumminia, ad arrestare Abdou per omicidio volontario aggravato. La vittima, secondo quanto poi ricostruito dalla polizia, aveva trascorso la sera con la compagna e, al rientro a casa di lei, si è accorto del-
la Renault Clio del rivale, ferma poco distante. Così ha finto di salutare la donna e di allontanarsi, sperando di far desistere Abdou; dopo qualche minuto è tornato indietro per raggiungere la casa della donna. È stato a questo punto che Abdou, in agguato, ha messo in moto la vettura e, accelerando, ha travolto Aliou. Poi l’aggressore è sceso brandendo una mazza da baseball, tagliata a metà, colpendo violentemente il connazionale alla testa fino ad ucciderlo. Quindi si è allontanato, rientrando nella casa di Ponzano, dove Abdou, tacendo del fatto agli altri suoi cinque connazionali coinquilini, ha tentato di disfarsi degli abiti sporchi di sangue. La polizia l’ha sorpreso prima che
I rilievi sul luogo del delitto
facesse scomparire le prove a suo carico, sequestrando anche la mazza da baseball sporca di sangue. Tracce ematiche sono state inoltre trovate sulla Clio su cui erano evidenti, nella parte anteriore, i segni dell’investimento. g. s.
Nucleare. Mosca: no ad altre sanzioni ma Washington le vuole
LONDRA – La battaglia sul Trattato di Lisbona è agli sgoccioli in Irlanda, dove il voto inizia di fatto già oggi, quando andranno alle urne i 742 elettori residenti sulle minuscole isole atlantiche di Arranmore, Gola, Inishbofin e Tory. Il resto dell’Eire voterà il 2 ottobre, venerdì, con i risultati a partire da sabato mattina, e il Sì a Lisbona appare in vantaggio nei sondaggi. In una Dublino tappezzata dai poster dei due schieramenti, sono ieri scesi in campo a favore del Trattato due stelle del cinema irlandese, i registi Jim Sheridan e Neil Jordan.
Obama a Rasmussen
«Kabul missione Nato non Usa» Salehi: «Sul nuovo sito non siamo disposti a discutere»
Teheran sbatte la porta
WASHINGTON - Lanciati i missili adesso Teheran va all'attacco con nuovi avvertimenti e brusche minacce sbattendo le porte al dialogo prima ancora che il vertice di Ginevra abbia inizio. "Non discuteremo di nulla che non riguardi i nostri diritti nucleari" è l'incipit con il quale il numero uno dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Ali Akbar Salehi getta benzina sul fuoco alla vigilia del 5+1 sul nucleare e aumenta i toni dello scontro con l'Occidente. "Possiamo discutere di disarmo così come di non proliferazione e di altre questioni generali ma se abbiamo il diritto di arricchire e convertire l'uranio e produrre combustibile lo faremo" ha aggiunto puntualizzando che questa posizione include il nuovo sito di Qom la cui esistenza, rivelata la scorsa settimana, ha suscitato le dure condanne degli Stat8 Uniti e dell'Europa. "Sul nuovo sito non c'è bisogno di parlare" hanno aggiunto gli uomini del regime di Ahmadinejad alludendo dunque che Teheran non abbandonerà le proprie attività nucleari: "È un nostro diritto sovrano". Teheran dunque forza ancora di più la mano, incurante delle accuse degli Stati Uniti e delle preoccupazioni manifestate anche da Mosca, e minaccia non meglio specificate "altre decisioni" in campo nucleare se falliranno i colloqui di Ginevra. Un documento afferma che il prossimo incontro con le potenze mondiali è "per il governo
Il presidente ultraconservatore dell’Iran, Mahmud Ahmadinejad
americano una storica opportunità" per aprire una finestra di "comprensione e cooperazione basata sulla giustizia e la pace tra le due parti" con l'Iran ma non deve fare i passati errori proprio perhè il Parlamento iraniano "ha il potere di adottare altre importanti iniziative". La neanche troppo velata minaccia è alla possibile riduzione della cooperazione con l'Aiea per l'energia atomica ma anche lo sganciamento dal Trattato di non proliferazione qualora fossero varate nuove sanzioni. Su questo aspetto Mosca ha fatto un passo indietro invitando l'Oc-
ilLotto estrazione del 29 settembre 2009 Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
69 73 32 61 22 12 86 43 65 12 45
52 61 57 41 79 34 44 75 33 60 64
87 68 19 40 68 6 70 50 7 48 80
3 5 69 71 48 41 69 82 67 75 4
88 8 9 15 83 68 55 86 28 85 77
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
2 - 22 - 32 - 33 - 34 - 41 - 43 - 44 - 52 - 57 60 - 61 - 65 - 68 - 69 - 73 - 75 - 79 - 86 - 87
ilSuperEnalotto
Conc. n° 117
Montepremi 4.760.995,71 euro
jolly
10 - 22 - 24 - 45 - 67 - 76
71
punti 6 jackpot 63.757.814,90 punti 4 356,89 17,87 punti 5+1 - punti 3 punti 5 44.634,34 Num. Superstar 48
cidente a non usare i missili e i nuovi avvertimenti come un pretesto per l'introduzione di sanzioni supplementari. Washington però manifesta molto più di una diplomatica irritazione e ha riunito gli uomini dell'intelligence per capire se effettivamente l'Iran abbia ripreso i tentativi per produrre testate nucleari. Alcuni esperti avrebbero accusato la Cia di eccesso di cautela nelle analisi su grado di sviluppo iraniano delle atomiche, a causa di una ferita ancora aperta, quella della errata valutazione sul possesso di armi di distruzione di massa attribuite all'Iraq di
Saddam Hussein. A due giorni dall'incontro tra il gruppo 5+1 (Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più la Germania) e l'Iran, si succedono dunque le schermaglie diplomatiche per cercare di arrivare ad una intesa. la Ue, attraverso l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue Javier Solana, auspica che si creino le condizioni per ottenere garanzie dalle autorità iraniane, ma non si fa illusioni: "Al momento non c'è la garanzia che il programma di Teheran sia solo pacifico". Paolo Bellucci
WASHINGTON - «In Afghanistan è in corso una missione Nato, non una battaglia americana» ammette Barack Obama al termine del faccia a faccia con il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, alla Casa Bianca. La convergenza è totale anche sullo sviluppo delle operazioni nei prossimi mesi. «Stiamo lavorando attivamente e diligentemente ad ogni passo» spiega il presidente americano mentre il suo interlocutore rassicura che la Nato farà «un gioco di squadra» fino a quando la missione non sarà compiuta. Quanto alla richiesta di inviare altri 30-40mila uomini, presentata dal comandante in capo Stanley McCrystal, Rasmussen condivide a pieno l'approccio di Obama: «Prima la strategia e dopo le risorse». L'ansia di precisare il profilo della guerra ai Talebani rivela il dilemma del presidente americano alla vigilia del processo decisionale sul cambio di strategia in Afghanistan. Il primo round è fissato alle 10 di oggi presso la Situation Room dove si svolgerà l'incontro con i vertici del Pentagono e i membri del consiglio per la sicurezza nazionale. Sul tavolo il rapporto di 66 pagine in cui McCrystal ha messo nero su bianco i tempi - 12 mesi - e i modi - una strategia contro-insurrezionale concentrata sulla protezione dei civili e sulla riconciliazione con la guerriglia pashtun - per stabilizzare la situazione. Al termine di questo processo di revisione strategica, che andrà avanti per diverse settimane, Obama dovrà tirare le somme e decidere se e quante truppe fresche inviare al fronte. Ieri il presidente non ha aggiunto altri particolari dopo aver riportato in primo piano l'obiettivo di eliminare Al Qaeda e Bin Laden per temperare la disaffezione dell'opinione pubblica per la guerra afghana. L'ultimo sondaggio della Cnn rivela che il 58% degli americani è favorevole e solo il 39% favorevole. Intanto la disponibilità degli alleati mostra la corda. Il responsabile della diplomazia europea, Javier Solana, frena sull'invio di ulteriori rinforzi. «La nostra posizione è quella di aspettare e vedere i risultati delle elezioni» ha detto ieri al termine del vertice dei ministri della Difesa dell'Ue a Goteborg. Michael Sproviero
“Sonic cannon”, il terrore Bermeja, c’era una volta è un urlo che disperde la folla scompare un’isola in Messico HA il nome simile a quello di una band musicale e si rivolge a un pubblico giovanile. Se fosse un indovinello difficilmente riuscireste a risolverlo. "Sonic Cannon" non ha niente a che vedere con concerti e divertimento.E igiovani,invece diattirarli, li respinge. Si tratta di un "cannone sonoro" che emette suoni molto acuti: un amplificatore di gamme acustiche così fastidiose per l'udito da allontanare chiunque si trovi in prossimità della fonte. È l'ultima trovata della polizia americana in fatto di armi non letali, utilizzata per disperdere i manifestanti e ha fatto il suo debutto durante il G20 di Pittsburgh, il 24 e 25 settembre, generando non pochi dubbi sulla sua peri-
colosità. Sviluppato dall'American Technology Corporation come strumento per il controllo della folla e per la dissuasione di piccoli gruppi di combattenti, è conosciuto dall'esercito americano come LRAD, acronimo per Long Range Acoustic Device ovvero apparecchio acustico a lungo raggio.
C'ERA e ora non c'è più, nessuno sa dove sia finita Bermeja, l’isolotto al largo dello Yucatan che permetterebbe al Messico di allargare a nord la sua sovranità marina e strappare così agli Stati Uniti buona parte del controllo dei giacimenti petroliferi in un’area chiave nel Golfo del Messico. Sono in gioco miliardi di dollari, affermano i media locali: si stima che dai giacimenti dell’area si possano estrarre 22 miliardi di barili di greggio, ma la 'isla' Bermeja – segnalata sulle mappe dei navigatori già dal XVI secolo, fino alla seconda metà del '900 – è ormai diventata, in Messico, “l'isola che non c'è». Bermeja compare per esempio nel libro
'Las islas mexicanas' di Manuel Munoz Lumbier del 1946, con le coordinate 22ø e 33' nord e 91ø e 22' ovest, le stesse indicate dai registri della Società messicana di oceanografia e perfino –afferma qualche media – negli atlanti della Cia. Ma ora non c’è più.
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In Italia e nel Mondo 3
Mercoledì 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
Il fatto del giorno: missioni, il richiamo di Napolitano Le parole di Berlusconi scuotono il Quirinale
Non è giusto aggredire E il premier ci ripensa chi ha sempre collaborato “Ho fatto una leggerezza”
dal servizio di Francesco Grignetti
dall’articolo di Angelo Picariello
dall’articolo diCarmelo Lopapa
Le parole di Berlusconi [...] sull’opposizione anti-italiana («E’ una vergogna un’opposizione che brucia in piazza le sagome dei nostri soldati, che inneggia a meno sei») non sono passate inosservate. Sono insorti il Pd e l’Udc. Ed ecco che Giorgio Napolitano, sollecitato da Pierferdinando Casini, interviene a far chiarezza. «Posso confermare - afferma il Capo dello Stato - che nei miei, anche recenti, incontri con Capi di Stato e di governo, e con rappresentanti della comunità internazionale, ho sempre messo in luce l’importanza del larghissimo sostegno dell’opinione pubblicaedelleforzepolitiche all’impegno di militari italiani in missioni di pace all’estero». Altro che opposizione antinazionale. L’opposizione ha votato a favore delle missioni [...].
Il «larghissimo sostegno dell’opinione pubblica e delle forze politiche all’impegno di militari italiani in missioni di pace all’estero» condiviso dalle «forze fondamentali dell’opposizione» è «un dato rilevante e importante, che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione». Tocca ancora una volta a Giorgio Napolitano provare a riannodare i fili di una politica che arriva a scontrarsi anche sulla drammatica vicenda della morte dei nostri militari a Kabul. «A questa opposizione – aveva tuonato domenica Silvio Berlusconi, a Milano, alla festa del Pdl – che brucia la bandiera americana e quella di Israele e dice 'meno sei' dopo la morte dei nostri soldati dico: 'Vergogna!'». [...]
"Mi sono lasciato prendere la mano, dal clima del comizio. Posso avercommessounaleggerezza, avreidovutospecificarechemi riferivo alla sinistra extraparlamentare. Però quei fatti che ho denunciato erano veri, ero in assoluta buona fede. Ad ogni modo, vedete? Il Quirinale non me ne lascia passare una, pronto a intervenire alla prima occasione". Scuote la testa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, quando ad Arcore viene scosso dalla nota ufficiale con cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde a tamburo battente all'appello al "ripristino della verità" che gli aveva rivolto l'opposizione, Casini in testa. Rimbomba ancora l'eco dei tre "vergogna" urlati da Berlusconi contro la minoranza dal palco del comizio di Milano. [...]
La migliore di ieri
Querela in arrivo
Afghanistan, che brutto quest’attacco alla sinistra
Distanza e freddezza
dall’articolo di Giuseppe Vespo
dall’editoriale di Massimo Giannini
dall’articolo di Marco Conti
Col tempo la mente umana si abitua a qualsiasi aberrazione. Ma a Berlusconi, oggi 73enne,non possiamosanare ogni cosa. Cita Shakespeare l’indignato Ettore Martinelli, l’avvocato econsigliere comunale del Pd a Milano che durante la seduta di Palazzo Marino ha chiesto la parola per annunciare la querela [...]. Da querelante a querelato, il premier viene chiamato alle sue responsabilità per le dichiarazioni urlate domenica sera alla Festa del Pdl al Palalido di Milano, meeting tra l’altro passato alle cronache per la rievocazione daparte del leader Pdl della colorita battuta sull’«abbronzatura degliObama». [...]
Le accuse bugiarde e livorose che il presidente del Consiglio ha scagliato domenica contro l’opposizione meritano di essere annotate sull’agenda politica. Valgono come documento per l’oggi e come ammonimento per il domani. Il documento dimostra, se ancorace nefossebisogno, lanatura manipolatoria e intimidatoria del berlusconismo. Infiammare la folla del Lido di Milano con il viso trasfigurato e il dito puntato, gridando "vergogna, vergogna, vergogna" all’indirizzo di "questa opposizioneche brucialabandiera americana e quella di Israele e dice "meno sei" dopo la morte dei nostri soldati", è
un’operazione di propaganda che tradisce innanzi tutto falsità ideologica e irresponsabilità politica. La falsità è nelle cose. Mai come in questi ultimi mesi, e soprattutto all’indomani del tragico attentato in cui sono morti i sei parà italiani in Afghanistan, l’opposizione ha dato prova di equilibrio istituzionale, di maturità civile, di condivisione morale. Semmai è stata la Lega di Bossi, titolare della "golden share" di questa maggioranza, a invocare un "riportiamo a casa i nostri ragazzi", solo qualche ora dopo la strage di Kabul. Tra l’Udc, il Pd e l’Idv, non una sola voce si è alzata in Parlamento per "speculare" politicamente su quel lutto e su quel dolore. [...]
Staino sull’Unità
È ormai un parlarsi a distanza tra Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano. Dopo gli attentati in Afghanistan i due non hanno avuto occasione ancora d’incontrarsi e dei risultati del G20 il presidente del Consiglio ha avuto occasione di parlarne per ora solo con il Papa. Ma il confronto a distanza, che ieri ha avuto proprio l’Afghanistan come argomento, ha sullo sfondo il lodo-Alfano e la pronuncia che la Corte costituzionale farà ad inizio ottobre su un provvedimento che il Guardasigilli ha messo a punto, il Parlamento approvato e il Colle firmato. [...]
Un rimprovero doveroso
Ma sullo scudo fiscale il Colle alla fine firmerà
dal servizio di Paolo Passarini
dall’editoriale di Massimo Franco
Domenica sera era già andato a letto con l’idea di fare qualcosa, di rispondere, di ribadire e, di conseguenza, sottolineare indirettamente l’inopportunità assoluta di quelle parole. Lo aveva chiamato al telefono Pierferdinando Casini attorno all’ora di cena, per anticipargli - «correttamente», aggiungono al Quirinale - la dichiarazione in cui lo chiamava in causa, che sarebbe apparsa la mattina dopo sui giornali. «Hai ragione, ti capisco benissimo», aveva detto Giorgio Napolitano al suo interlocutore, che protestava vivacemente per l’ingiusta «ridicolizzazione dell’opposizione», contenuta nelle parole pronunciate poche ore prima al Lido di Milano da Silvio Berlusconi. [...] Il presidente della Repubblica [...] ha deciso di far emettere «una nota» che in questo caso contiene un implicito, ma neppure tanto, rimprovero al presidente del Consiglio. [...]
La pressione del centrosinistra contro lo «scudo fiscale» sta aumentando in modo vistoso. Ed è possibile che alla fine il Quirinale chieda al governo qualche chiarimento, o puntualizzi alcuni aspetti del decreto: magari affidandosi ad una nota. Ma l’impressione è che Giorgio Napolitano si prepari a prendere atto del provvedimento ed a firmarlo, non a respingerlo. Per dare corpo alla violazione di qualche principio della Carta fondamentale non basta che l’opposizione additi una sorta di amnistia mascherata; né che usi aggettivi come «incostituzionale ed immorale». Per il capo dello Stato conta di più che pa-
lazzo Chigi abbia accettato di modificarlo, escludendo dallo «scudo» i processi in corso. Nonostante perplessità palpabili, l’esigenza è di non creare confusione e tensioni, bloccando gli effetti che il decreto sta già producendo dopo l’approvazione; e di permettere al governo un margine di manovra finanziaria altrimenti azzerato dalle dimensioni della crisi. Le parole non proprio ottimistiche usate ieri a Napoli dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, trasmettono una sensazione di urgenza e di limbo psicologico. «È stata evitata la catastrofe, la crisi è in fase di rallentamento ma non si può immaginare che si apra una stagione dell’oro nel baci-
La fotografia
Un appunto necessario dall’articolo di Paolo Cacace
Il tono è secco, perentorio. Giorgio Napolitano non lascia inascoltato l’appello rivoltogli da Pier Ferdinando Casini e fa diffondere una nota in cui ribadisce il sostegno anche delle forze d’opposizione rappresentate in Parlamento alle missioni di pace, in particolare a quella in Afghanistan; un’unità che non può essere scalfita da episodi di «becera e indegna contestazione». La messa a punto del Quirinale è in implicita ma trasparente contrapposizione con la dura requisitoria indirizzata da Silvio Berlusconi proprio nei confronti dell’opposizione genericamente accusata di «bruciare la bandiera americana e quella di Israele e di dire ”meno sei” dopo la morte dei nostri soldati a Kabul». [...] Su un tema così delicato Napolitano non poteva tacere. [...]
Varsavia (Polonia), Janek Galek cammina su un filo di nylon teso tra due palazzi (Ansa)
no del Mediterraneo. Quindi bisogna fare in fretta », ha ammonito Tremonti alludendo alla questione del Mezzogiorno. Lo «scudo fiscale» sembra inserirsi in questa logica. D’altronde, la stessa possibilità del rinnovo dei contratti del pubblico impiego viene fatta dipendere proprio dal rientro dei capitali dall’estero degli evasori. È una misura che il governo presenta in piena emergenza; e che soltanto in un contesto del genere può essere assecondata. Ma si tratta di un epilogo destinato a scontentare il centrosinistra; e ad incrinare ulteriormente i rapporti fra Napolitano e quel frammento corposo di opposizione riunito intorno ad Antonio Di Pietro. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
Tic e tac, questo cosiddetto bipolarismo ricorda una partita di ping pong: scambi fitti e noiosi tra un giocatore e l'altro, così rapidi da essere difficili da seguire e così ripetitivi da risultare noiosi. Ecco, per dirlainaltre parolelareazione del cittadino rischia di essere la pura noia per un sistema che prevede sempre lo stesso copione: stoccata del presidente del Consiglio contro l'opposizione, parata della sinistra che rimanda la pallina dall'altra parte più avvelenata che può. E una sorta di giudice, nella fattispecie il presidente della Repubblica, che richiama una o entrambe le parti all'ordine. Ma non può rimproverare nessuno, Napolitano, per essere stato ripetitivo. E questo ping pong purtroppo è dispersivo per la nostra attenzione, ma prende anche tempo ai "giocatori", che dovrebbero invece occuparsi del bene del Paese.
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage L’arresto di Polanski diventa un caso diplomatico Rai, il Pdl disapprova Francia e Polonia chiedono la grazia, e anche i registi la campagna anti-canone dall’articolo di Francesca Pierantozzi
«E’scioccato, ma deciso a combattere fino all’ultimo» dice il suo avvocato. Non molla Roman Polanski. Hagià detto no a qualsiasi richiesta di estradizione che è arrivata o che arriverà dagli Stati Uniti. Rifiuta di piegarsi alle esigenze di una giustizia che gli ha «teso una trappola» per un affare vecchio di trent’anni. Il regista, 76 anni, ha passato le terza notte inun carcere svizzero che le autorità si ostinano a tenere nascosto [...]. Divide la cella con «altri detenuti in attesa di estradizione». Ieri è arrivata la moglie Emmanuelle Seigner: «Averla accanto è per lui il sostegno più importante». Nella sua cella gli sono arrivate anche notizie sulla mobilitazione internazionale, diplomatica, politica e culturale, che si è messa in moto per liberarlo dalla prigione e da quello che tutti definiscono un inspiegabile «accanimento». «Lui ringrazia già tutti, è stato molto colpito dalla risposta dei suoi amici» ha detto l’avvocato, Hervé Temime. To-
Roman Polanski guarda la locandina del suo film “Il pianista”
ga molto conosciuta del foro parigino, impegnato attualmente anche nel mega processo politico dello scandalo Clearstream che vede coinvolti tra gli altri Nicolas Sarkozy e l’ex premier de Villepin, Temime non ha esitato a volare subito a Zurigo in soccorso del suo cliente. «E’ un combattente - ha detto dopo averlo incontrato in carcere -. E’ un uomo che ha attraversato tante prove difficili nella sua vita. Questa è un’altra. Certo sapeva
che gli Stati Uniti volevano l’estradizione, ma mai avrebbe immaginato di poter essere arrestato in Svizzera, un paese che considera un po’ suo, dove possiede uno chalet, a Gstaad, e dove viene regolarmente». L’affare Polanski è diventato subito un caso internazionale. I primi a muoversi sono stati i ministri degli Esteri francese e polacco, Bernard Kouchner e Radoslaw Sikorki, che hanno scritto alla collega americana Hillary Clinton
dall’intervento diMassimo D'Alema
La crisi attuale segna un profondo cambiamento d’epoca. Non si tratta soltanto di una crisi finanziaria, economica e ormai pesantemente sociale; si tratta di una crisi politica e culturale. Si chiude un ciclo caratterizzato da una globalizzazione senza regole, dal dominio dell’ideologia ultraliberale. Tramonta l’illusione dogmatica dell’infallibilità del mercato. Al centro del dibattito pubblico tornano idee fondamentali che sono proprie della tradizione socialista. Ma - ecco il paradosso - di fronte a questa grande svolta sembra proprio il socialismo
La sinistra europea si ritrova disarmata in Europa a essere più in difficoltà. Non mancano speranze e segnali di novità, tuttavia gran parte del nostro continente è oggi governata da una leadership conservatrice e il declino della destra neoliberista sembra andare non a vantaggio dei progressisti ma, in molti paesi europei, a vantaggio di un’altra destra nazionalista, populista, talora apertamente reazionaria e razzista.
Eppure, mentre in Europa accade questo, nel resto del mondo sono le grandi forze progressiste che guidano l’impegnoper aprireuna nuovaprospettiva oltre la crisi e gettare le basi di una nuova stagione economica e politica. Sono i Democratici negli Stati Uniti d’America, così come sono progressisti di diversa natura i leader e i partiti alla guida dei grandi Paesi emergenti,
per chiedere la liberazione immediata del regista, cittadino francese e di origini polacche. Da Varsavia, il viceministro degli esteri Najder ha precisato che Francia e Polonia intendono chiedere agli Stati Uniti di concedere la grazia a Polanski e di archiviare per sempre l’accusa di violenza sessuale su una ragazzina tredicenne avvenuto nel 1977 per cui scontò già il carcere in America. Persino la vittima, Samantha Geimer, oggi un 45enne che si definisce una «felice madre di famiglia», ha chiesto che la vicenda venga definitivamente chiusa. [...] Intanto si allunga la lista degli amici del regista, che si dicono «indignati» e «costernati» e che chiedono l’immediato rilascio di Roman Polanski. Hanno firmato, tra gli altri, CostaGavras, Wong Kar-Wai, Fanny Ardant, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, Monica Bellucci, Abderrahmane Sissako, Tony Gatlif, Pierre Jolivet, JeanJacques Beineix, Paolo Sorrentino, Michele Placido, Barbet Schroeder, Gilles Jacob et Bertrand Tavernier.
dall’India al Brasile all’Africa del Sud. Persino il Giappone, dopo 54 anni [...] si è affidato a una forza democratica e progressista. Non solo, ma in massima parte questi partiti non appartengono alla tradizione e alla cultura socialista, anche se con l’Internazionale socialista collaborano o dialogano intensamente. Perché dunque proprio qui, nella vecchia Europa, sembra essere così difficile la sfida per i progressisti? Il [...] socialismo europeo, sia nelle sue componenti più tradizionali, sia nei settori più innovativi, non è riuscito, di fronte alla globalizzazione, ad andare oltre l’orizzonte del riformismo nazionale. [...]
dall’articolo di Paolo Conti
Il presidente della commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, ha convocato per oggi l’ufficio di presidenza. E sempre oggi alle 11 incontrerà Paolo Romani, viceministro alle Comunicazioni, che ha aperto un’istruttoria sulla prima puntata di «Annozero» e che potrebbe spianare la strada a eventuali sanzioni (forse anche dall’Autorità per le Telecomunicazioni se la segnalazione di Romani diventasse formale). È stato Romani a sollecitare il colloquio. Zavoli ripeterà la sua preoccupazione per la situazione complessiva che riguarda la Rai. Ma qualcosa forse si sta stemperando, almeno nei toni. Ieri il presidente della Rai Paolo Garimberti e il direttore generale Mauro Masi hanno ricevuto una lettera di Claudio Scajola. Il ministro dello Sviluppo economico non usa la parola «convocazione» ma un discreto «desidero incontrarvi per un colloquio sulle note polemiche» e sulla corretta applicazione del contratto di servizio e anche «in riferimento al suo prossimo rinnovo». L’appuntamento è per l’8 ottobre alle 17: ci sarà anche Paolo Romani. Nulla di perentorio: e in politica spesso la forma è sostanza. Scajola chiederà se la Rai, trasmettendo un programma come «Annozero», non si sottragga all’obbligo di imparzialità previsto nel contratto. Il presidente della Vigilanza ha già definito una «illegittima ingerenza» la mossa di Scajola. Nel centrosinistra è diffusa la preoccupazione che il governo Berlusconi modifichi molti passaggi del nuovo contratto di servizio con la Rai in modo da avere voce in capitolo sulle linee editoriali e sulle caratteristiche dei pro-
grammi. Intanto tutto il centrodestra dice no alla campagna anti-canone lanciata da Giornale e Libero. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini: «Non sono d’accordo, non è minacciando di non pagare il canone che il servizio pubblico sarà migliore». Romani concorda: «La campagna è impropria». Il capogruppo in Vigilanza, Alessio Butti: «Proposta demagogica, certamente non condivisibile». Luca Barbareschi: «Altro che non pagarlo, va aumentato». Anche il centrodestra Rai si oppone. Il consigliere Angelo Maria Petroni, nominato dal Tesoro, presenterà oggi alla Camera, durante un convegno organizzato dalla rivista «Formiche», una proposta per abbattere l’evasione del canone agganciandolo alla bolletta elettrica, ideata con il consigliere Rodolfo de Laurentiis, area Udc. Petroni: «Distinguiamo la polemica politico-ideologica di chi invita a disdire il canone rispetto a quello che dice il governo, ovvero che il canone va pagato». Dall’opposizione, il sarcasmo di Massimo D’Alema: «Prima di parlare dell’abolizione del canone sarebbe interessante discutere dell’abolizione del tetto pubblicitario in Rai perché serve solo a incrementare la pubblicità di Mediaset». E il clima a viale Mazzini? I consiglieri di centrodestra Alessio Gorla e Antonio Verro ribadiscono di aver sempre condiviso le scelte del direttore generale Mauro Masi. Ma la tensione resta. I consiglieri di centrosinistra (Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten), giovedì, chiederanno al presidente Paolo Garimberti e a Masi come intenderanno rispondere a Scajola. E comunque, in questa atmosfera, le possibili nomine a Raitre e Tg3 non sono all’ordine del giorno.
Garlasco: la super perizia sbriciola le indagini Un’inchiesta sovrastata da un’assurda battaglia
Punta sull’ora del delitto e sul movente Ripartire la sfida accesissima tra accusa e difesa da zero
dal servizio di Piero Colaprico
dal reportage di Giusi Fasano
dal commento di Fabio Poletti
E allora chi ha ucciso Chiara Poggi? Chiara ci sorride ancora dalle pagine dei giornali, come se andasse incontro alla vita e al lavoro, ma il 13 agosto di due anni fa è stata trovata morta, sommersa dal suo stesso sangue sulle scale della cantina. E questa preghiera - diteci chi l’ha uccisa - tornerà a risuonare a breve, nell’aula del processo. È arrivata la cosiddetta "super-perizia", nel senso che è una perizia super partes, chiesta dal giudice. Il cattedratico di Torino che la firma si chiama Lorenzo Varetto, è uno molto stimato, ironico, medico legale, responsabile per lo studio del cadavere e docente di autopsie. In 146 pagine appallottola le relazioni dei Ris di Luciano Garofano e sembra sbriciolare un’intera indagine. Possibile? Possibile sì a Garlasco, in un’inchiesta sovrastata dalla sorda battaglia tra accusa e difesa, perizie e controperizie, ritardi e sbagli. Dimenticare i telefilm Csi, ricordarsi dei marescialli, forse questa sarebbe una via per non trovarsi così spiazzati, ma sembra tardi, molto tardi. Garlasco, un piccolo paese. Vigevano, una piccola Procura. Quando Alberto Stasi, fidanzato di Chiara, lancia l’allarme perché è entrato in casa e ha visto Chiara morta, viene lasciato andare. Nessuna perquisizione immediata. Nessun interrogatorio "a caldo". Nessun sequestro dei suoi mezzi di trasporto. Nessuna analisi del sistema d’allarme. Lo lasciano andare e solo la mattina successiva gli sequestrano le scarpe Lacoste che indossava quando è entrato nella villetta. Ferragosto 2007 incombe e quell’omicidio sembra l’opera di un "chissà chi" venuto da "chissà dove". Passano le ore, passa la festa e sulla scena del crimine, la villetta a due piani di via Pascoli, stando al pm Rosa Muscio e ai carabinieri, resta solo quell’Alberto dal sorriso rarefatto. E non ci resta impigliato per il carattere chiuso come un lucchetto, o per le incongruenze o le volgarità disumane dei suoi successivi interrogatori. O perché gli viene trovato non poco materiale pornografico (anche pedopornografico) sul computer di casa. Ci resta perché alcuni indizi lo riguardano. [...]
Due anni di indagini, venti faldoni di carte, 180 testimoni, undicimila euro spesi per le sole fotocopie degli atti. E più di venti fra periti e consulenti. Che cosa resta di tutto questo oggi? Cosa rimane in piedi per l’accusa al netto delle superperizie ordinate dal giudice Vitelli? Come si è modificato nel tempo lo scenario di quest’inchiesta? E quali sono i punti incassati fin qui dalla difesa? Il vantaggio di Alberto La perizia medico-legale depositata ieri va oltre le migliori aspettative dell’imputato. Soprattutto per un dettaglio: perché stabilisce che per massacrare Chiara a colpi in testa (con un’arma mai trovata) l’assassino ha agito in due momenti e che in tutto l’azione potrebbe aver richiesto «anche alcune decine di minuti». Questo dettaglio sembra negare la teoria dei 9 minuti che secondo la parte civile sarebbero stati invece sufficienti ad Alberto per uccidere la ragazza e ritornare a casa. Allargare i tempi di «alcune decine di minuti» non è un dettaglio secondario perché, sempre seguendo le indicazioni dei pe-
La bicicletta nera che aveva incuriosito quella mattina la vicina di casa di Chiara, non l’hanno mai trovata. Come l’arma del delitto. I vestiti insanguinati di chi ha ucciso forse senza nemmeno volerlo davvero. O uno straccio di movente contro Alberto Stasi, l’unico presunto colpevole di questa storia che si è avvitata per due anni e passa senza fare un passo, con l’altissima probabilità che torni al punto di partenza. Se si potesse cancellare come in un film, tutti gli errori e gli orrori commessi in queste improbabilissime indagini bisognerebbe ripartire dalla sera del 13 agosto 2007, il lunedì in cui qualcuno che non è Alberto Stasi gli ha ammazzato la fidanzata. Bisognerebbe schiacciare il tasto «erase» - uno immaginario, non quello del computer di Alberto, quello lo hanno premuto veramente perdendo solo tempo prezioso - dal momento in cui uno degli investigatori che stava interrogando il fidanzato, presunto colpevole in quanto tale, disse: «Ci manca solo la sua confessione ed è fatta». [...]
Il professor Lorenzo Varetto, autore della superperizia
riti del giudice, Alberto ha un’alibi certo fra le 9.36 e le 12.20, arco di tempo in cui lavorò al suo computer portatile. Più difficile per lui dimostrare che dormiva fra le 9.10 (quando Chiara disattivò l’allarme di casa) e le 9.36. Per questo l’attenzione di accusa e, soprattutto parte civile, si è concentrata sulla fascia 9.10-9.36. Ventisei minuti in tutto. Un arco temporale un po’ troppo stretto per farci stare quelle «decine di minuti» e la fuga verso casa, a meno che non si voglia intendere che il discorso vale per due sole decine di minuti (quindi
20 in tutto per l’azione) più cinque/sei per tornare a casa. Altra cosa sarebbe stato indicare l’ora della morte: «Impossibile» spiega il perito che dà una fascia indicativa 7-12. Cade, con la perizia di ieri, anche la «ragionevole certezza» che sul pedale della bicicletta di Alberto ci fosse il sangue di Chiara. C’è il suo Dna, confermano ora i periti, «ma non si può precisare di quale materiale biologico si tratta». Insomma: può essere sangue ma anche sudore o saliva. Guarda a favore della difesa un altro passaggio-chiave: le macchie di sangue sul pavimento, vicino a Chiara. [...]
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Penati chiede una gestione collegiale
I nodi della politica
Pd, Franceschini messo in discussione «Il segretario sono io»
Tremonti rassicura: «I capitali criminali non saranno rimpatriati»
Scudo fiscale posta la fiducia Oggi il voto alla Camera, domani l’ok finale Famiglia Cristiana: «Una beffa per la gente onesta» di CHIARA SCALISE
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GIUSTIZIA
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Rai, dopo gli attacchi ad Annozero il Governo alza il tiro
Cresce lo scontro tra Brunetta e l’Anm A UNA settimana dalla decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfanosi riaccendelo scontrosulla giustizia. Ad attizzare il fuoco che cova sotto la cenere è stato l’affondo del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, contro l’Associazione nazionale magistrati. Quella definizione di «mostro» capace di «contaminare» il Csm non è affatto piaciuta al sindacato delle toghe che, nel replicare altrettanto
duramente a Brunetta («non sa di cosa parla»), scatena la scesa in campo del Guardasigilli Angelino Alfano e del vicepresidente del Csm Nicola Mancino. Se il primo si schiera a fianco di Brunetta nel definire la risposta dell’Anm «esageratamente forte», il secondo avverte che «la veemenza e la violenza anche verbale non facilitano il confronto» tra politica e giustizia. L’ultima parola è del portavoce del ministro Brunetta, che cita due brani del libro di Stefano Livadiotti “Magistrati, l’Ultracasta”, nei quali si sostiene, tra l’altro, che per le toghe non bastano i tornelli ma servirebbe il braccialetto elettronico, visto che lavorano solo 4 ore al giorno; e che la loro busta paga è aumentata del 10,65% in tre anni. L’intenzione del governo, espressa da Brunetta, di «tagliare la cinghia di trasmissione» che collega l’Anm con il Csm trova un altolà in Mancino: «Le correnti – dice il numero due di Palazzo deiMarescialli –si giustificano solo come filoni culturali, vanno combattute quando tralignano, ma non si possono certo evitare per decreto legge». Allusione implicita, questa, a un provvedimento di riforma del sistema elettorale del Csm, con una ipotizzata
estrazione a sorte dei magistrati da candidare; provvedimento già pronto al ministero della Giustizia, ma messo in un cassetto (così come pure i ddl intercettazioni e riforma del processo penale per ora fermi in Commissione Giustizia al Senato) inattesache laConsultasipronunci sulla legittimità del Lodo Alfano. E se i giudici costituzionali dovessero bocciare la legge grazie alla qualesono sospesiiprocessi acarico del premier Berlusconi, c'è già chi ipotizza comecontromossa –riferiscono fonti parlamentari di maggioranza – il varo di leggi per spuntare le armi alla magistratura. I vertici del sindacato delle toghe, nell’accusare Brunetta di «non sapere nulla» del sistema giustizia, ricordano che la sua organizzazione spetta al ministro della Giustizia. Quindi al governo, il quale tuttavia –afferma l’Anm - «ha tagliato drasticamente gli organici del personale degli uffici giudiziari», ha prodotto circolari in cui si chiede ai magistrati di «non fissare udienze pomeridiane» per l'impossibilità di pagare gli straordinari al personale di cancelleria, e infine ha emanato «leggi che sembrano fatte al solo scopo di impedire la celebrazione dei processi».
Il ministro Renato Brunetta
Anche la Dandini nel mirino La Vigilanza convoca Romani IL CASO Annozero, il canone Rai e il nuovo contratto di servizio: su questi temi la Vigilanza ascolterà il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, dopo il suo incontro con il presidente della commissione, Sergio Zavoli. Ma intanto il governo, nelle parole dello stesso Romani, apre un altro fronte polemico: il bersaglio è “Parla con me”, lo show di Serena Dandini che ripartito ieri sera su Raitre, e in particolare la minifiction “Lost in wc”, ambientata in un lussuoso bagno che ricorda la residenza del premier Berlusconi a Palazzo Grazioli. «Mi risulta che stasera la Dandini mandi in onda tre minuti di recita dai bagni ricostruiti di Palazzo Grazioli, con ragazze non meglio identificate. L’ho appreso dai giornali. Vorrei capire cosa c'entri questo con il servizio pubblico», accusa Romani, che non vuole sentir parlare di satira e ribadisce il suo giudizio su Annozero: «Fa giornalismo militante». Di questo Romani parlerà oggi a San Macuto, convocato all’unanimità dall’ufficio di presidenza dopo le frizioni dei giorni scorsi legate all’istruttoria avviata dal governo sul programma di Michele Santoro. L’esecutivo «ha piena facoltà di
chiedere alla Rai cosa è successo sulla base del combinato disposto del contratto di servizio, del Testo unico e del codice etico», ripete il viceministro, evocando come precedente la «derisione delle istituzioni» che spinse l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a intervenire dopo le critiche di Beppe Grillo al Capo dello Stato Giorgio Napolitano (proposte da Santoro) e l’affondo di Marco Travaglio contro il presidente del Senato Renato Schifani (a Che tempo che fa). Il confronto con l’azienda ci sarà poi l’8 ottobre. «La convocazione del governo è diventata un colloquio al quale siamo stati invitati dal ministro Scajola e dal viceministro Romani», avverte il presidente della Rai Paolo Garimberti, provando a smorzare i toni della polemica. «Naturalmente andremo e sentiremo le motivazioni del governo. Ma intanto si è sdrammatizzata la situazione di confronto duro tra il governo e i vertici della Rai». Lo stesso Garimberti, però, chiede un passo indietro sia alla politica («se ci lasciasse lavorare in pace ci farebbe un grande favore»), sia a «certi conduttori» («Dovrebbero avere più senso di responsabilità e ricordare che il
microfono non appartiene a loro, ma è di proprietà dell’editore e dei cittadini che pagano il canone»). Resta acceso, intanto, il dibattito sul canone, dopo il boicottaggio lanciato da Libero e dal Giornale. Un campagna alla quale il governo «è assolutamente contrario», assicura Romani, favorevole invece a «studiare correttivi legislativi che consentano di pagare tutti e forse anche pagare un pochino di meno», obiettivo per il quale si augura «un percorso parlamentare condiviso». Una delle ipotesi potrebbe esser l'aggancio del canone alla bolletta elettrica, come vuole la proposta del consigliere Rai Angelo Maria Petroni condivisa da tutto il cda. Il no a una «tassa vecchia e iniqua», arriva subito dalla Lega Nord, che con il capogruppo in Vigilanza Davide Caparini apre però all’idea di riscuotere il canone attraverso la fiscalità generale, secondo la fascia di reddito, purchè si ridefinisca il servizio pubblico.
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Le stime della Finanza sui patrimoni che potrebbero essere rimpatriati grazie alla sanatoria
Un tesoro da 300 miliardi depositato all’estero In corso mille verifiche della GdF sull’evasione internazionale e circa 200 rogatorie ROMA –Il tesoro depositato dagli italiani all’estero che potrebbe tornare in patria si aggira attorno ai 300 miliardi di euro e lo scudo fiscale, avvertono l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza «è l’ultima opportunità per mettersi in regola». Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti assicura che il denaro legato alla criminalità non rimpatrierà con lo scudo e difende le modifiche alla norma apportate dal Parlamento. Secondo le stime dell’Associazione Italiana dei Private Bankers potrebbero rientrare fino a 278 miliardi di euro, è stato detto nel corso di un convegno organizzato da Entrate e
Guardia di finanza. Se il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, sottolinea che «il destino dei paradisi fiscali è ormai segnato» e «i primi significativi risultati sono sotto gli occhi di tutti», il Generale di Brigata della Guardia di Finanza Giuseppe Vicanolo, ha messo in evidenza che «i paradisi fiscali non sono più un buco nero nei quali non è possibile nessuna aggressione all’evasione». Ha ricordato la presenza della Gdf già in dodici Paesi all’estero, le 9.500 richieste di informazioni avviate e le 200 rogatorie aperte per reati transnazionali. Alle quali si aggiungono mille verifiche in corso
solo sul fronte dell’evasione fiscale internazionale. «L'alternativa ora – ha avvertito il rappresentante delle Fiamme Gialle – è tra il pagare il 5% o avere in prospettiva sempre maggiori controlli e pesanti sanzioni, che arrivano fino all’esproprio dei beni detenuti illegalmente oltre confine». Lo scudo non interesserà comunque il cosiddetto denaro sporco. «I capitali criminali non saranno rimpatriati», ha detto il ministro Tremonti. «Non credo che la criminalità si servirà di questo strumento. I capitali criminali o sono in Italia perfettamente sbiancati o continueranno la loro attività all’estero». Poi ha aggiunto: «Grazie allo scudo fiscale ci saranno meno capitali di disonesti fuori dall’Italia ed un uso più onesto di quei capitali per
università, ricerca, scuola, sociale». Il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, assicura «l'impegno sostanziale del sistema bancario nel dare collaborazione più assoluta» nella realizzazione dello scudo fiscale. Infine c’è da affrontare la questione dei tempi. Il sottosegretario all’Economia Luigi Casero oggi è tornato ad escludere una proroga (il termine ultimo è fissato al 15 dicembre). Una posizione che non convince però i commercialisti. Lo scudo «riaprirà le porte, lo dicono tutti i commentatori, perchè non prevedere fin da subito, in tutta trasparenza, un diverso termine?», è quanto chiesto dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Claudio Siciliotti.
Continua la crociata della Lega contro il canone
SIPARIETTO
controllo del partito, dei gruppi parlamentari e dei suoi mezzi di comunicazione». Bersani e D’Alema, dal canto loro, confermano la piena titolarità di Franceschini: «ha la nostra piena collaborazione», sostiene l’ex ministro che si augura che «le primarie abbiano un grande successo di partecipazione come è stato per i congressi». E sul valore del voto degli iscritti mette l'accento anche D’Alema: «Nessuno mette in discussione il ruolo di Franceschini e le primarie, ma vanno rispettati anche l'impegno e l’indicazione della maggioranza assoluta degli iscritti; altrimenti, avremmo potuto affidarci ad un sondaggio per poi andare direttamente al 25 ottobre». Francesco Rutelli, dal canto suoo, interviene in tackle nel dibattito congressuale, e lo fa non con il suo voto, che pure ha dato a Franceschini, ma con un libro, “La Svolta”, che è un appello: o il Pd abbandona il profilo di sinistra che si accinge ad assumere e torna al modello di partito «aperto e plurale» o «tradisce il suo progetto originario e fallisce». Insomma, quello di Rutelli non è l’annuncio di uscita, anche se non esclude alcuna eventualità che comunque si delinea in tempi medi, dopo le regionali del 2010. Presentando ai giornalisti il volume, edito da Marsilio e da ieri in libreria, Rutelli rivendica il proprio ruolo di cofondatore del Pd: «Abbiamo fatto nascere il Pd non per far confluire due partiti, cioè Ds e Margherita, ma per far nascere un pensiero politico nuovo, cioè uno sforzo gigantesco». Invece, dopo i primi entusiasmi, il partito si avvia ad avere un «profilo di sinistra», che somiglia tanto all’inglobamento da parte degli ex Ds, con il Pd che assomiglia all’ultimo partito della catena Pci-Pds-Ds. Insomma, «un tradimento del progetto originaria» e, in definitiva, un «fallimento», come dimostra la perdita di 4 milioni di voti alle europee. Il primo errore è stato fare all’europarlamento un’alleanza con i socialisti, in totale crisi: «Si esca subito da quel gruppo – dice Rutelli – perchè è un errore senza sbocco». A chi gli chiede cosa farà se le sue idee non verranno ascoltate, se cioè possa abbandonare il partito, Rutelli risponde: «Vediamo che succede». Ma, aggiunge: «Chiunque esprime idee ha la speranza che vengano ascoltate».
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Scivolone di Unomattina, è polemica
«PRESIDENTE, qui lei è a casa...». il conduttore di Unomattina, Stefano Ziantoni, ancora non lo sa ma sta per alimentare le già roventi polemiche sulla Rai pronunciando queste parole al termine del collegamento telefonico con Silvio Berlusconi durante il programma. Il presidente del Consiglio interviene in apertura della puntata, proprio nel giorno del suo compleanno. Naturalmente affronta i principali temi dell’agenda politica e risponde alle domande di Ziantoni, affiancato per l’occasione dal vicedirettore Susanna Petruni, in sgargiante giacca fucsia. Mentre il premier parla, sullo schermo scorrono le sue immagini che immortalano la cerimonia di consegna delle case a Onna e quelle relative al G8, tra strette di mani e saluti con i leader delle potenze occidentali. Al termine, va in on-
La cortesia al premier: «Presidente qui è a casa». Il Pd: «Scandaloso» da il “siparietto” che diventa subito oggetto di critiche da parte del centro-sinistra. «Grazie per la telefonata perché mi sento meno solo...», dice Berlusconi. «Qui lei è a casa», risponde Ziantoni. «Guardate che vi prendo in parola...», chiude il presidente. Poche battute che, però, non passano inosservate visto il momento di grave tensione e scontro sul tema dell’informazione in genere, e sulla Rai con il caso Annozero ancora aperto. Un nervo scoperto per maggioranza e opposizione: la seconda attacca a testa bassa mentre il viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani minimizza. «Quanto accaduto oggi ad
UnoMattina – dice Fabio Evangelisti, vicepresidente del gruppo di Italia dei Valori alla Camera –è un vergognoso e patetico siparietto, la dimostrazione dello stato penoso in cui versa l’informazione nel nostro Paese». «Alla redazione di Unomattina – osserva poi Vinicio Peluffo, componente democratico della Vigilanza - vorremmo ricordare che tra gli scopi del servizio pubblico non è previsto il sostegno psicologico ai premier in crisi. Per quello, se proprio vogliono, esistono le utenze private. Oppure, le tv commerciali, tanto più che, come noto, molte di esse appartengono al gruppo della sua famiglia. «Il buongiorno di
Unomattina – secondo Luigi Lusi (Pd) – è stato misero e squalificante per l’Abruzzo, per la Rai e per la rete ammiraglia». L’intervento di Berlusconi è invece del tutto «scontato» secondo il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani che infatti spiega: «Mi sembra che ci fossero due occasioni. Oggi il presidente del Consiglio compie gli anni e soprattutto dopo pochi mesi dal terremoto vengono consegnate 500 abitazioni agli abruzzesi. È un successo clamoroso del governo Berlusconi: che il presidente del Consiglio abbia voluto sottolinearlo con un collegamento a Unomattina mi sembra scontato». «Se c'è qualco-
Il conduttore Stefano Ziantoni
sa di misero e di squallido - replica Maurizio Lupi (Pdl), componente della Vigilanza – è il modo in cui il Pd si scaglia contro Unomattina. Una battuta del conduttore, cui va tutta la mia solidarietà per gli attacchi ricevuti, non può diventare occasione di dibattito politico».
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ROMA – Il governo blinda ufficialmente lo scudo fiscale con la richiesta di fiducia alla Camera e taglia i tempi per il via libera al decreto legge correttivo dell’ultimo pacchetto di misure anticrisi: oggi i deputati voteranno la fiducia, mentre domani arriverà l’ok finale del Parlamento e lasanatoria perilrientro deicapitali dall’estero sarà legge. Le opposizioni, che hanno approfittato di tutti glispazi consentiti dal regolamento di Montecitorio per prendere la parola, attaccano Esecutivo e maggioranza convinti che lo scudo fiscale sia «uno schiaffo agli onesti», come dice il segretario del Pd Dario Franceschini, e addirittura «favorisca la criminalità», come sostiene l’Italia dei Valori. Il governo per contro difende il provvedimento: «Nessuna amnistia, le norme sullo scudo sono in linea con l’Unione europea», è la replica del Tesoro in Aula. Una difesa che riguarda l’impianto generale delle norme ma che tocca anche le modifiche introdotte durante i lavori in Senato senza le quali, secondo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, l’adesione alle operazioni che consentono la sanatoria si sarebbe tradotta in un «suicidio». Insomma, il governo che pure ha affidato alla maggioranza la paternità delle norme sullo scudo «non si è nascosto – assicura il sottosegretario Alberto Giorgetti – dietro a nulla». E a quanti, Italia dei Valori e Pd in testa, in questi giorni hanno contestato la costituzionalità delle misure, chiedendoanche direttamente l’intervento del Capo dello Stato, la maggioranza risponde compatta. «Siamo convinti – dice il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi – che rispetti la Costituzione e le leggi dello Stato. Quindi siamo certi che il Presidente della Repubblica esaminerà con responsabilità le nostre leggi e si comporterà di conseguenza». Il fronte del no però intanto si allargaeieri ancheFamigliacristiana si è schierata apertamente contro lo scudo fiscale («l'ennesima beffa per la gente onesta») e definisce Tremonti «un furbetto del governino». Giudizio negativo che si aggiunge a quello altrettanto duro delle opposizioni: il Parlamento, afferma Antonio Di Pietro, sta per avallare «un riciclaggio di Stato»; attraverso uno «scudo penale – aggiunge l'Udc – un colpo di spugna mascherato». Lo scudo fiscale «è un condono –dice Dario Franceschini –uno schiaffo in faccia a tutti gli italiani che pagano onestamente le tasse». Il Pd attacca però non solo il merito ma anche i metodi usati dal governo. «Il governo –spiegainfatti GianclaudioBressa, vicepresidente dei deputati dei Democratici – ha riconosciuto una grave stortura», vale a dire la possibilità di far rientrare «capitale frutto di riciclaggio. Ma anzichè presentare un emendamento per cancellare l’errore, è intervenuto semplicemente interpretando con una lettera la norma». Si tratta di una «disinvoltura – secondo il Pd – che apre una prassi che condurrà allo sfascio isti-
tuzionale». A difendere il provvedimento in Aula e a tranquillizzare sui limiti dello scudo ieri è stato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha ribadito che non ci saranno protezioni nei confronti del denaro sporco. «I capitali criminali non saranno rimpatriati, questo è sicuro», ha tagliato corto Tremonti secondo cui «è difficile che la criminalità si possa servire di questo strumento». Per il ministro quindi «grazie allo scudo ci saranno meno capitali di disonesti fuori dall'Italia ed un uso più onesto di quei capitali per università, ricerca, scuola, sociale». A beneficiare dei rimpatri questa volta ha garantito il ministro saranno soprattutto le imprese e quindi l'operazione «aiuterà a non chiudere capannoni e a continuare a tenere gli operai». Per Tremonti quindi le modifiche introdotte al Senato sono state sacrosante, «senzadi essesaremmostati difronte a una sorta di invito al suicidio, a una sorta di auto-denuncia penale».
Serena Dandini, conduttrice di “Parla con me”. A sinistra il ministro Giulio Tremonti ieri nell’aula della Camera
ROMA – Tra la fine del primo tempo, che vede di fatto Pier Luigi Bersani vincitore nei congressi di circolo, e l’inizio del secondo, che culminerà nelle primarie, s'infiamma la corsa alla leadership del Pd. Filippo Penati, coordinatore della mozione Bersani, mette in discussione il ruolo di Dario Franceschini e chiede una «gestione collegiale». «Il segretario sono io», s'indigna Franceschini, che convoca la segreteria del partito e chiede la rettifica di Bersani e Massimo D’Alema, pronti a rinnovare la fiducia al leader fino alle primarie, pur chiedendo il rispetto del congresso. I risultati del voto nel 75% dei circoli saranno resi noti oggi, ma l’esito sembra scritto e tutti, di fatto, guardano già alle primarie del 25 ottobre. L’ex ministro dovrebbe confermare di essere in vantaggio con il 54-55% circa, seguito da Franceschini con il 37-38% e Ignazio Marino attestato all’8%. «Franceschini di fatto non è più il segretario perché non ha ottenuto il consenso di due terzi del partito», attacca Penati, convinto che la partita sia già chiusa perché «le primarie non avranno un risultato diverso dal congresso». Parole che scatenano l’ira del segretario e dei suoi sostenitori e fanno emergere loscontro, da tempo strisciante, tra opposte fazioni e visioni di partito. Tra chi, i fan di Bersani, esulta per la vittoria al con- Filippo Penati gresso e chi, Franceschini per primo, evidenzia che la partita vera sarà alle primarie. E quindi, polemizza Piero Fassino, «siccome Penati sa che è quel voto a decidere, lo teme». Il leader Pd, a Caorso per dire no al nucleare, non aspetta di rientrare a Roma per chiarire il suo ruolo. Prima sconvoca la riunione della segreteria, negli ultimi tempi allargata ai candidati leader per garantire una gestione più condivisa, poi si sfoga al telefono con Bersani e D’Alema. «Le regole le abbiamo decise insieme, il segretario resta in carica fino alle primarie, ma parole come quelle di Penati di fatto delegittimano il ruolo che ho cercato di svolgere garantendo tutti», è il ragionamento del leader del Pd, che pretende dagli avversari una smentita per chiudere la polemica. E la correzione di rotta arriva, anche se tra i sostenitori dell’ex ministro si fa presente, come dice Rosy Bindi, che «è fuori luogo l’indignazione di chi ha il
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Siti inquinati Inchiesta della procura di Melfi sulle cause della contaminazione della falda sottostante al termovalorizzatore
Chiesto il sequestro del forno rotante
L’INFORMATIVA - La polizia provinciale segnala alla procura che la falda sottostante al termovalorizzatore la Fenice è inquinata. Il pm Renato Arminio apre un fascicolo e dispone accertamenti di polizia giudiziaria
LA PROTESTA - Maurizio Bolognetti, leader dei Radicali lucani, ha avviato una dura protesta contro l’Arpab, che ha portato l’altro giorno alla denuncia di un funzionario. Bolognetti accusa l’Arpab di non voler diffondere i dati
Dal sopralluogo alla maximulta
DATI E NUMERI
L’ascesa di un’azienda che ha rivoluzionato la cogenerazione
L’informativa di polizia giudiziaria che racconta cosa è accaduto a San Nicola
Controlli ambientali della polizia provinciale
LA SCHEDA
I dati delle emissioni dell’inceneritore la Fenice di Melfi
MELFI - Fenice nasce in Italia a metà degli anni '90 come realtà specializzata nella gestione di attività energetiche ed ecologiche espressamente dedicate al comparto industriale. La sua genesi in seno al Gruppo Fiat e la conseguente acquisizione di competenze progettuali e manageriali - oltre agli asset per la produzione e distribuzione di utilities energetiche e per le principali attività ecologiche legate ai processi industriali - ed il suo ingresso, avvenuto nel dicembre 2001, all'interno del Gruppo Edf, hanno fatto di Fenice un'importante realtà industriale nazionale di settore, con un range completo di servizi complementari ai processi produttivi e rivolti a tutto il mercato industriale ed oggi anche a quello
tra nell’area del termovalorizzatore la Fenice per «effettuare - si legge negli atti della procura che il Quotidiano ha potuto consultare gli accertamenti relativi alle operazioni d’emergenza
pubblico. Il suo network impiantistico rappresenta un'offerta di servizio altamente specialistico in Italia: oltre 40 unità operative al servizio di primari gruppi industriali operanti nei settori automotive, aeronautico, ferroviario, chimico, agro-alimentare che forniscono vettori energetici e servizi ecologici, e che impegnano più di 1200 dipendenti. Centrali di cogenerazione, una centrale idroelettrica, un termovalorizzatore autorizzato a trattare 65.000 tonnellate annue di rifiuti industriali e solidi urbani. Le sue attività di consulenza ambientale, sono svolte nei tre laboratori di analisi di Rivoli (To), Ravenna e Pomigliano (Na), dove operano oltre cento persone tra tecnici e ricercatori.
di messa in sicurezza poste in essere dalla ditta». Gli investigatori vengono accolti da Vincenzo Grassia, un ingegnere cinquantenne che si presenta come il responsabile dell’impianto. Riferi-
sce che dopo la comunicazione dell’Arpab sulla contaminazione delle acque sotterranee all’impianto «si era prontamente attivato per la messa in sicurezza del sito inquinato». L’ingegne-
re consegna alla polizia provinciale «copia dei documenti di trasporto del materiale acquistato per la realizzazione dell’impianto di trasferimento dell’acqua di falda captata dai piezometri presenti nell’area del termodistruttore». Perché nell’area della Fenice, lungo il perimetro nord, ci sono nove pozzi. Ogni pozzo è dotato di una pompa che preleva l’acqua dalla falda sottostante. Un grosso tubo porta l’acqua nella condotta dell’impianto di depurazione della zona industriale di Melfi. E’ lì che qualcosa è andato storto. In quel punto. Scrive il tenente Ricciardella: «L’impianto è strutturato in modo tale che al riempimento del “pozzo spia” la pompa parte in automatico e scarica l’acqua prelevata nella condotta». Il tenente accerta che «al momento dell’ispezione soltanto due pozzi prelevano acqua». Cosa sia finito però il quel poz-
zo o in quel tubo e, quindi, nel depuratore nessuno è riuscito ad accertarlo. Poi sono scattati i «piani» di messa in sicurezza e le «operazioni di bonifica». Ma sono attività che richiedono molto tempo. «Alcuni mesi», secondo gli investigatori. «Questa polizia giudiziaria - è scritto in un’informativa - ritiene che nelle more della realizzazione degli interventi si renda opportuna l’adozione di un provvedimento cautelare a carico dell’impianto». E’ una richiesta di sequestro. «Almeno - si legge nella nota firmata dal tenente - relativamente al forno rotante». Perché, secondo gli investigatori, dalle indagini «emerge che l’inquinamento delle acque di falda sotterranee al termovalorizzatore Fenice probabilmente è generato dal ciclo produttivo dell’impianto». f.amendolara@luedi.it
Secondo la legge l’azienda di Melfi avrebbe dovuto autodenunciarsi dopo l’accaduto
Un termodistruttore da 65 mila tonnellate
Un momento di un incontro a cui hanno partecipato i vertici francesi della Fenice Spa
MELFI - Il termovalorizzatore di Fenice è autorizzato a trattare 65.000 tonnellate di rifiuti (industriali ed urbani) ogni anno, cogenerando contestualmente 38.000 Mw/h di energia elettrica, (una quantità sufficiente a soddisfare, ad esempio, le utenze private di un comune con oltre
15.000 abitanti per un anno) che vengono venduti sulla rete nazionale. Si tratta di un impianto concepito e realizzato adottando tecnologie avanzate per garantire un'efficace distruzione dei rifiuti, la massima compatibilità ambientale ed una minimizzazione degli impatti sull'ecosistema.
MELFI - Ecco la segnalazione della polizia provinciale che ha portato alla multa da 34 mila euro per la Fenice Spa. Dalla nota informativa trasmessa in procura, il racconto del tenente Pasquale Ricciardella. «In data 26 aprile si apprendeva dal Tgr della Basilicata che il sindaco di Melfi aveva emesso un’ordinanza di divieto d’utilizzazione delle acque sotterranee emungibili dai pozzi presenti all’interno del perimetro del termovalorizzatore Fenice di San Nicola di Melfi. In data odierna lo scrivente si recava preso il Comune di Melfi al fine di meglio conoscere i fatti relativi all’inquinamento ed avuta la presenza dell’architetto Bernardino d’Amelio, responsabile dell’area Territorio ed Ambiente. Lo stesso, riferiva le iniziative intraprese dal Comune e forniva in copia l’Ordinanza numero 0204/09/pm del 14 marzo del 2009. Allegata all’ordinanza vi erano la nota protocollo numero 001933 del 03 marzo del 2009 a firma di Vincenzo Sigillito, direttore dell’Arpab di Basilicata e la nota protocollo 0023/09/gv del 12 marzo del 2006 dell’azienda Fenice. Altresì acquisiva presso la Fenice di San Nicola di Melfi il rapporto di prova numero 2009123/1 del 13 febbraio del 2009». Il tenente Ricciardella analizza gli atti acquisiti. «Emerge che: I controlli effettuati dall’Arpab hanno evidenziato il superamento della concentrazione-soglia prevista dalla tabella due, allegato cinque, parte quarta
Il termovalorizzatore La Fenice di Melfi
del Decreto legislativo numero 152/2006 relativamente ai parametri: nichel, mercurio, fluoruri,nitriti, tricloroetano, tricoloroetilene, tetracloroetilene, bromodiclorometano, dibromoclorometano. Tale superamento dei limiti impone all’Arpab la comunicazione agli enti competenti e la notifica al proprietario del sito. Orbene l’Arpab ai sensi dell’articolo 244 Decreto legislativo numero 152/06 con la predetta nota comunicava al sindaco tale anomalia. Altresì in data 04 marzo
Superata la soglia di valori prevista
2009 notificava la nota numero 0001933 del 03 marzo 2009 a Vincenzo Grassia, dipendente della società Fenice. In data 12 marzo 2009 con la predetta nota numero 023/09/gv la società Fenice comunicava ai sensi dell’articolo 242 del Decreto legislativo 152/2006 al Arpab, all’assessorato all’ambiente della Regione Basilicata, al presidente della Provincia di Potenza e al sindaco di Melfi la presenza dell’inquinamento». E alla fine tira le conclu-
sioni. «Da quanto sopra risulta che, la società Fenice non mette in opera le misure necessarie di prevenzione e non comunica l’avvenuto inquinamento entro le ventiquattro ore, ai sensi e con le modalità di cui all’articolo 304 comma due del Decreto legislativo 152/2006, in quanto tale comunicazione avviene in data 12 marzo 2009. Altresì omette di informare il prefetto che a sua volta entro ventiquattro ore doveva informare il ministro dell’Ambiente».
Nessuna misura speciale di prevenzione
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MELFI - «Da anni i dati vengono trasmessi in tempo reale all’osservatorio ambientale delle regione Basilicata e all’Arpab». E’ quasi uno slogan. «Ed è la prima cosa che dicono a chiunque abbia deciso di occuparsi dell’incidente ambientale al termovalorizzatore di Melfi», sostiene un gruppo di ambientalisti. Questa volta, invece, la società per azioni filiale del gruppo Eds, che letteralmente è «Electricité de France», e che gestisce il termovalorizzatore Fenice preferisce restare in silenzio. «C’è un procedimento penale in corso - dice Luca Camuncoli, responsabile del settore comunicazione e stampa di Fenice Spa - e per questo l’azienda ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione». Niente slogan. Il procedimento penale a cui fa riferimento l’addetto stampa di Fenice Spa è iscritto «al numero 527/2009» del registro generale delle notizie di reato della procura della Repubblica di Melfi. L’inchiesta è stata affidata al sostituto procuratore Renato Arminio e delegata alla polizia provinciale del distretto di Rionero in Vulture. La Fenice Spa, secondo gli investigatori della polizia provinciale, avrebbe dovuto autodenunciarsi, così come previsto da una legge del 2006. «Monitoraggio in autocontrollo», lo chiamano i tecnici. I dati dell’incidente, però, Fenice Spa li trasmette all’Arpab, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, con 34 giorni di ritardo. «La sanzione prevista è di mille euro per ogni giorno di ritardo», sostengono gli investigatori. Risultato: Fenice Spa dovrà pagare 34 mila euro di multa. Il protocollo da seguire è questo: bisogna comunicare «l’avvenuto inquinamento entro 24 ore» all’Arpab, alla Regione e al prefetto. «Il prefetto, a sua volta, entro 24 ore, deve informare il ministro dell’Ambiente», spiega in un’informativa il tenente Pasquale Ricciardella, che comanda il distretto di Rionero della polizia provinciale. Il procedimento penale, invece, segue un altro corso. Il primo sopralluogo è dell’8 aprile. Il fuoristrada della polizia provinciale en-
LA MULTA - La polizia provinciale accerta la violazione amministrativa e multa la società Fenice Spa per 34 mila euro. L’inchiesta segue un altro iter. Sempre la polizia provinciale chiede alla procura il sequestro di un forno
L’ITER DELLE INDAGINI
La Fenice Spa di Melfi multata di 34 mila euro per non aver avvisato l’Arpab dell’incidente di FABIO AMENDOLARA
I CONTROLLI - Dall’Arpab sostengono che i controlli sono stati svolti così come previsto dai protocolli e che i dati non possono essere diffusi perché è in corso un procedimento penale
Italia / Mondo
Vignon: «Aumentato il tenore di vita e cresciute le disuguaglianze»
Mercoledì 30 settembre 2009
Frattini: «Sarebbe un onore»
Draghi Povertà, Ue: Italia a rischio nelBce, 2011 potrebbe mancano le protezioni sociali subentrare a Trichet di ISABELLA PUCCI BRUXELLES – Con un’occupazione, ma poveri: accade in Europa e ancora di più in Italia. La situazione riguarda l’8% dei lavoratori nell’Ue e la percentuale sale al 10% nel nostro Paese, dove l’effettodella protezione sociale è tra i più bassi dell’Unione. Per la prima volta la Commissione europea ha realizzato un’analisi dell’impatto che la crescita e lo sviluppo dell’occupazione ha avuto per ridurre la povertà e per migliorare la protezione sociale dei più vulnerabili. «Con la crescita economica – spiega il direttore agli Affari sociali dell’eurogoverno, Jerome Vignon – è aumentato il tenore di vita, ma sono cresciute anche le disuguaglianze, e la povertà resta un problema che non si è modificato negli anni». Rischia l'indigenza, secondo gli ultimi dati disponibili relativi al 2007, il 17% della popolazione in Ue e il 20% in Italia, dove anche la protezione sociale, evidenzia il rapporto della Commissione, ha un impatto molto limitato nel combattere la povertà. I motivi, ad avviso di Jerome Vignon che ieri mattina ha presentato l’analisi alla stampa, per l’Italia sono da ricercarenel fatto che «nonc'è un reddito minimo», considerato uno strumento di contrasto «molto forte». Stando ai dati Ue, la protezione sociale ha un impatto significativo per alleviare il rischio povertà soprattutto in Svezia (60%), mentre l’Italia è agli ultimi posti assieme a Spagna, Grecia e Bulgaria (meno del 20%). In Francia arriva al 50%, in Germania al 40% ed alta resta anche in tutto il nord Europa. La spesa per la protezione sociale tuttavia in Italia, almeno secondo i dati del 2006, era in linea con quella Ue (26,6% del pil contro il 26,9%). Tra gli occupati, a rischio povertà sono soprattutto coloro che hanno un lavoro precario: in questo caso la percentuale sale al 13% nell’Unione europea e al 19% in Italia. Ma anche chi ha un contratto a tempo indeterminato rischia nel 5% dei casi in Europa e nel 6% in Italia. Una situazione, spiegano gli esperti, che non si è modificata negli anni. In Italia va un pò meglio quando si analizza chi è costretto a vivere con privazioni materiali: un 15% contro una media Ue del
17%. Calato in Ue e in Italia dal 2001 al 2007 anche il numero di coloro che vivevano in famiglie di senza lavoro. Bruxelles si preoccupa infine per le condizioni di vita e l'accesso ai servizi sanitari degli anziani con un reddito da pensione più bassorispetto allostipendio:inItalia ilcaloè calcolato in media di 17,2 punti in meno. Intanto accelera il calo dell’occupazione nelle grandi imprese mentre frena il ricorso alla cassa integrazione. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat a luglio nelle grandi imprese (quelle con almeno 500 dipendenti) l'occupazione al lordo della cassa integrazione è scesa dello 0,2% rispetto a giugno e dell’1,8% rispetto a un anno prima registrando il calo peggiore degli ultimi cinque anni. È invece in controtendenza rispetto al primo semestre dell’anno il dato sulla cassa integrazione aluglio. Alnetto dellacig, infatti,sottoli-
nea l’Istat l’occupazione è rimasta invariata rispetto a giugno mentre è diminuita del 4% rispetto a luglio 2009. L’emorragia dei posti di lavoro ha colpito soprattutto le grandi imprese dell’industria con un calo al lordo della cig dello 0,5% congiunturale e del 3,2% tendenziale. Al netto della cassa a luglio le grandi imprese industriali segnano un +0,2% dei posti mentre su base annuale perdono il9,3%. Lacrisiha comunquecolpito pesantemente anche le grandi imprese dei servizi (tradizionalmente più pronte ad assumere) con un calo dello 0,1% congiunturale e un -1,1% tendenziale sia al lordo che al netto della cassa integrazione. Nell’industria perdono posti prevalentemente le aziende farmaceutiche (-9,4%) e quelle impregnate nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (-6,7%) mentre hanno una variazione positiva le grandi imprese di fornitura di acqua e trattamento dei rifiuti (+1,6%). Andamento positivo anche per le grandi aziende del settore delle costruzioni con un +7,5%. Nei servizi assumono le grandi imprese di noleggio e agenzie di viaggio (+2,4%) mentre quelle di attività finanziarie e assicurative perdono il 2,1%. L'Istat segnala anche un calo delle ore lavorate (-2,1% tendenziale a luglio al netto degli effetti di calendario) e un calo dell’incidenza delle ore di straordinario di 0,4 (punti erano 5,4 ogni cento lavorate a luglio 2008 e erano 5 a luglio 2009). Nel complesso a luglio sono state utilizzate per cassa integrazione39,3 oreogni millelavoratecon unaumento tendenziale di 30,2 ogni mille ore. Se si considerano solo le grandi imprese dell’industria le ore di cig usate a luglio sono state 104,6 ogni mille lavorate, in aumento di 82 ore rispetto a luglio 2008 ma in calo rispetto alle 112 registrate a giugno. Oggi l’Istat ha diffuso anche i dati sulle retribuzioni orarie per l’intera economia ad agosto, risultate in crescita dello 0,3% rispetto a luglio e del 2,4% rispetto ad agosto 2009. Il dato risente dell’ampia copertura contrattuale (l'86,7% degli occupati ha il contratto in vigore mentre solo il 13,3% dei dipendenti pari a 1,7 milioni di persone ha l’accordo scaduto). Nel mese sono arrivati gli aumenti previsti dal rinnovo di sei contratti comprensivi di intese importanti quali quelle delle regioni e autonomie locali e la sanità.
di DOMENICO CONTI ROMA – Prende sempre più quota la candidatura di Mario Draghi come prossimo presidente della Banca centrale europea. E il governatore di Bankitalia – dopo l'endorsement del Wall Street Journal – ha incassato ieri l’appoggio del ministro degli Esteri, Franco Frattini, e del presidente dell’Associazione bancaria italiana Corrado Faissola. «Ne saremmo onorati, sarebbe un orgoglio per l’Italia»: così Frattini, durante un’intervista a Canale 5, ha commentato la possibilità che Draghi succeda a Jean-Claude Trichet ai vertici della Bce. «Come è noto però – ha osservato il titolare della Farnesina –la Banca centrale europea ha delle procedure e delle regole molto chiare. Vedremo cosa succederà». Il responsabile della Farnesina è il primo membro del governo italiano a commentare l’ipotesi Draghi, lanciata dal Wall Street Journal la settimana scorsa. Gli ha fatto eco il presidente dell’Abi Faissola: la nomina di Draghi – ha detto il numero uno dell’associazione delle banche – «sarebbe un grande onore per l’Italia». Nessuno si nasconde che la partita è ancora tutta da giocare: basti pensare che il mandato di Trichet scade nell’ottobre del 2011, che prima di allora ci sarà il rinnovo della vice-presidenza della Bce attualmente ricoperta dal greco Lucas Papademos, e che la Bce potrebbe ricevere un mandato ancora più forte rilevando parte dei poteri di vigilanza sulle banche europee che, nonostante siano operative su scala globale, sono ancora controlla-
Anche Faissola appoggia il governatore
Finito il braccio di ferro
YouTube-Warner accordo raggiunto NEW YORK – I video di Madonna e dei Green Day tornano su YouTube: il portale e Warner Music riallacciano i rapporti, dopo un divorzio durato nove mesi. L’intesa raggiunta è basata su una condivisione dei ricavi pubblicitari sui video e mette fine a un lungo braccio di ferro sulle royalties che lo scorso dicembre aveva spinto il presidente e amministratore delegato di Warner Music, Edgar Bronfman, a ritirare i video degli artisti della propria etichetta musicale dal popolare sito di condivisione. L’accordo «ha senso per tutte le parti in causa: gli artisti e le etichette possono trarre ricavi dai loro video e la comunità di YouTube ne trae benefici» potendo contare su un’offerta più ampia, osserva il direttore dello sviluppo delle partnership di YouTube, Chris Maxcy. «E' una vittoria per gli artisti e per i fan di tutto il mondo» aggiunge. Con l’accordo con Warner, YouTube ha a questo punto intese con tutte le maggiori quattro case di-
te da organismi nazionali. La strada è dunque ancora lunga e la prudenza è d’obbligo. Frattini ha precisato alla Reuters che «nessuno ha avanzato candidature, non si è mai parlato del dopo Trichet, ma quando autorevoli commentatori internazionali come il Wall Street Journal parlano di Draghi alla Bce, è chiaro che l’Italia vedrebbe bene» l'ipotesi. Dopo la prima presidenza della Bce affidata all’olandese Wim Duisenberg e la nomina di Trichet nel 2003 – una successione che molti attribuiscono ad un compromesso franco-tedesco risalente agli esordi dell’euro – l'Italia potrebbe far valere il proprio peso come terza economia di Eurolandia. Gli analisti sembrano puntare su un testa a testa fra Draghi e Axel Weber, il responsabile della Bundesbank. Sempre secondo la Reuters, Frattini ha detto che «Weber è un candidato forte, ma la rotazione dovrebbe, potrebbe riguardare un italiano». La banca centrale tedesca ieri ha risposto con un «no comment» alle parole di Frattini. Ma la posizione espressa dal ministro degli Esteri indica che Palazzo Chigi guarda con attenzione alla partita che si apre a Francoforte. Dove fra due anni andrà rinnovata la carica forse più ambita ai vertici delle istituzioni comunitarie, visto che la presidenza della Bce è il ruolo più operativo e con maggiore decisionalità in un’Europa unita che è ancora molto 'monetarià e poco 'politica'. E l’appoggio a Draghi del quotidiano della comunità finanziaria internazionale è una carta importante da giocare.
scografiche (Emi Music, Sony Music Entertainment di Sony e Universal Music Group di Vivendi). «I membri di YouTube non solo saranno in grado di accedere ai video e agli altri contenuti musicali di Warner Music, ma arricchiranno la loro esperienza con la possibilità di accedere anche ai canali» del gruppo Time Warner, spiega Warner Music in una nota. La partnership fra Warner e YouTube è simile a quella raggiunto lo scorso marzo fra il portale e Universal Music Group, la maggiore casa discografica americana. YouTube, Universal Music e Sony stanno lavorando a un sito web dal nome Vevo che dovrebbe ospitare video. Le società stanno lavorando a un’intesa che preveda una ripartizione dei ricavi. Lo scorso 21 dicembre Warner Music, al quale fa capo circa il 20% del mercato musicale americano, ha rotto i rapporti con YouTube (Google) e ha chiesto di rimuovere video e contenuti musicali coperti da copyright dal popolare sito Internet.
Bolletta più leggera
Tariffe da domani cala il gas ROMA – Più leggera la bolletta del gas. Stabile quella della luce. In generale, nuovi risparmi sul fronte delle tariffe per le famiglie: grazie al quarto calo consecutivo nel 2009, nei portafogli degli italiani resteranno 224 euro in più grazie alle bollette di casa più leggere (-12,3% rispetto all’anno scorso). Dal primo ottobre scatta, infatti, l’aggiornamento trimestrale delle tariffe deciso dall’Autorità per l’energia. I prezzi del gas subiranno un’ulteriore riduzione dell’1,2% (pari a un risparmio per la famiglia tipo di circa 12 euro rispetto al trimestre precedente). Stabili e senza variazioni, invece, i prezzi della bolletta della luce. Il calo medio per famiglia, che comprende entrambe le voci, è dunque pari allo 0,8%. In aumento nell’ultimo trimestre, dopo i cali dei mesi scorsi, solo le tariffe del Gpl. E l’«alleggerimento» delle tariffe va avanti da inizio anno: per il gas naturale le bollette di una 'famiglia-tipo' sono diminuite complessivamente del 22,4% al netto delle imposte.
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10 Economia
IL VOTO E IL VUOTO
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
I problemi che dovrete affrontare nei prossimi giorni in ambito lavorativo non vi toglieranno la voglia di combattere. In amore ci saranno progressi.
di VITO BUBBICO segue dalla prima Una cosa davvero sconcertante, persino angosciante, che non ci era mai capitata di vedere nelle pur lunghe frequentazioni di assisi simili. Di fronte al palchetto posizionato al centro del parterre del palazzetto dello sport di Via Lanera, ad ascoltare i presentatori delle mozioni e un paio di interventi, il vuoto assordante di una gradinata. Solo poche decine di persone, ridottosi poi ulteriormente, verso la fine, ad alcuni ostinati. Questo, mentre poco distante, un seggio aperto in anticipo rispetto al prestabilito (per consentire -è stato spiegato- di far votare a chi per ragioni diverse non avrebbe potuto farlo all'orario pomeridiano fissato) funzionava a pieno regime. Una visione plastica di quello che è ritenuto importante e quello che non lo è. Il voto, prima di tutto. Chi se ne frega del dibattito. Il voto e il vuoto, appunto. D'altronte (a parte la lettera inviata a casa) gli sms che sono circolati ricordavano solo che alle 16,00 si vota, non che la mattina alle 9,00 cominciavano i lavori e il dibattito. In quel grande e sproporzionato luogo, si è avuto la visione plastica di quello che è oggi il PD. Il contrario di ciò che dovrebbe essere in base alle tesi congressuali e a quanto ripetuto negli interventi dei dirigenti. Si è assistito, insomma, all'emergere prepotente, spudorato, di ciò che esso è ridotto oggi: un aggregato di persone chiamate solo per la conta e disabituate all'esercizio del dibattito. Ci ha poi colpito la schiettezza e la scarsa preoccupazione per quanto accaduto manifestate dalla segretaria provinciale Anna Ferrara nel commentare quanto accaduto, in un improvvisato capannello, al termine dalla mattinata. Una sconcertante leggiadria di una persona sincera. Potevamo “forzare” la gente per farla venire sugli spalti”, ma abbiamo preferito che il “re fosse nudo”, ha detto. Quasi la voglia di far apparire la situazione nella sua crudezza. Persino come se questo fallimento non la riguardasse in quanto dirigente e, quindi, non la coinvolgesse in qualche misura nella responsabilità dell'accaduto (che non è ascrivibile ovviamente lei o solo a lei). C'era voglia di far scoppiare il bubbone oppure di far prendere atto a tutti che questo è oggi il partito e, con buona pace dei riottosi, così bisogna tenerselo? E sì perché bisogna stare attenti anche a parlare di fallimento. Perché, dopo la mesta mattinata, dei 1.981 iscritti, sino a sera in fila ai seggi per votare se ne sono messi ben 1.587. Quindi, al fallimento della discussione ha fatto da contraltare il successo della partecipazione al voto. Due facce della stessa medaglia. Piaccia o non piaccia. Sarebbe interessante, allora, sapere dai dirigenti del PD di questa città (e di altre realtà se come immaginiamo la cosa non è una peculiartità di Matera), quale opinione hanno in merito. Lo considerano un fallimento o un successo? E sì perché, come abbiamo visto, la cosa si presta, ad una duplice lettura. Qui, sembrerebbe che, la discussione tra partito “solido o liquido” sia stata risolta e superata. Qui sembrerebbe essersi consumata la scelta del PD verso la ipotesi più leggera. E' evidente, quindi, che per chi ha in mente un partito che discute per davvero e poi vota e decide, quella di domenica è stata una clamorosa débacle. Ma per chi ritiene, invece, che il PD debba essere solo un organismo da mobilitare in occasione di elezioni o similari può ritenere, legittimamente, un successo quanto accaduto. Non sappiamo se nel prosieguo dei lavori congressuali, ora proiettati verso la maxiconta del 25 ottobre, questo dato sarà affrontato e se si proverà ad effettuare un riequilibrio tra dialettica e voto. Se verrà fornita l'interpretazione autentica della rotta che si intende imprimere alla nave PD. Se le parole scritte e ripetute in merito ad un partito vero e radicato corrispondono esattamente a quanto si intende fare. Noi continuiamo a considerare questa, una questione dirimente per il dispiegamento di una vita democratica vera, non finta ed eterodiretta. Una faccenda che riguarda non solo il PD ma l'intero sistema democratico del Paese. La tristezza di quanto accaduto a Matera, si amplifica al sordo rimbombare nella testa delle parole dette dal Premier nella sua ultima partecipazione a Porta a Porta. Quando, spiegando il suo concetto di partito, disse: “Io sono per un movimento aperto, che si organizza per affrontare il momento elettorale. Per Fini, invece, come per i professionisti della politica, i partiti devono avere funzioni più allargate, discutere le decisioni che vengono poi prese dai gruppi...". Cristo. Non è che abbiamo sbagliato partito?
TORO 21/4 - 20/5
Non lasciatevi trascinare in un'iniziativa professionale di cui non siete molto convinti, rischiate di perdere tutto. Indecisione sentimentale pericolosa.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Non è il caso di accettare altri incarichi di lavoro, anche se siete accentratori: rischiate di non portarli avanti nel modo migliore.
STATO E CHIESA di GAETANO DE FILIPPO Mi ha molto sorpreso che il recente interven- in che misura la Chiesa possa o debba far to del cardinale Bagnasco al consiglio epi- sentire la sua voce o interferire nelle decisioscopale permanente, dai toni pacati e diplo- ni del primo. matici, ma dai contenuti forti, che pure ha Un'analisi seria della problematica non può avuto grande risalto sui mezzi di informa- prescindere dalla considerazione - non imzione, non abbia avuto analoga eco nel mon- porta se si sia credenti o no - che la Chiesa, do politico, al quale peraltro era diretto. Non attraverso migliaia di religiosi, riveste un credo che possa essere messo in discussione ruolo rilevante sotto l'aspetto etico, morale e quanto esternato dal porporato, ossia che il culturale nella società italiana. Ruolo, peraldegrado politico e socio-culturale dell'Italia tro, riconosciutole dalla Carta costituzionadipendano dall'assenza di etica e che, di con- le. Ma anche qualora le si volesse disconoseguenza, chi riveste un ruolo pubblico do- scere tale rilevanza, non si potrebbe fare a vrebbe impostare il proprio stile di vita ad meno di considerarla come un soggetto preuna particolare sobrietà (eufemismo, que- sente ed operante sul territorio nazionale. st'ultimo, dettato certamente da grande be- Già solo per questo fatto, ossia perché è un nevolenza). Mi permetto di aggiungere che soggetto presente in Italia, essa ha il diritto tale sobrietà dovrebbe caratterizzare la vita di dire, come qualsiasi altro soggetto o qualdi ogni persona, ma particolarmente quella siasi cittadino, il suo pensiero su ogni circodi tutti i personaggi pubblici, ossia di coloro stanza che ritenga degna della sua attenzioche, appartenendo al mondo della politica, ne e su ogni situazione sulla quale ritenga dello spettacolo o dell'informazione, costitui- di dover intervenire. Anzi, atteso che la sua scono degli esempi da seguire e da imitare. “mission” si sostanzia nell'opportunità di Questi hanno, quindi, una particolare re- contribuire a dare alla società indirizzi di orsponsabilità sociale e culturale. Né si posso- dine etico e morale, anche attraverso la forno giustificare certi comportamenti che esu- mazione dei cittadini, essa ha addirittura il lano dall'etica, sostenendo che nel privato dovere di esternare il suo pensiero. La condiognuno fa quello che vuole ed invocando visione di comportamenti che siano in linea una privacy, che spesso serve soltanto a na- con i principi che sostiene e la stigmatizzascondersi dietro a un dito. Se è accettabile il zione di quelli che ne siano contrari è cosa concetto di dover rispettare quello che che rappresenta un suo inalienabile diritto ognuno intende fare nella sua vita privata, ed un suo imprescindibile dovere. Né ci posbisogna considerare gli effetti che i compor- sono essere limitazioni in relazione alle cirtamenti privati producono all'esterno e le lo- costanze ed ai momenti in cui tali esternaro ricadute sulla collettività. Quest'ultimo zioni possono essere poste in essere, purché aspetto non può rientrare nella sfera privata ovviamente non cozzino con le restrizioni del personaggio pubblico che, quindi, se che il diritto positivo prevede per tutti gli alvuole che si rispetti interamente il suo priva- tri soggetti e per tutti i cittadini. Diverso sarebbe il giudizio che si dovrebbe to deve rinunciare al ruolo pubblico. Questa premessa che pure evidenzia il mio dare agli interventi del mondo ecclesiastico, pensiero riguardo alle posizioni del cardina- da qualunque fonte e da qualsiasi consesso le è, però, solo il pretesto per affrontare un dovessero provenire, se avessero anche solargomento molto più profondo, ovvero il tanto il velato intento di condizionare le scelrapporto tra Chiesa e Stato e l'opportunità e te che lo Stato italiano, che nelle sue incondila liceità o meno delle interferenze che l'una zionabili libertà ed autonomia, avesse intenpossa avere sul campo dell'altro. Un proble- zione di adottare. Questa si tradurrebbe in ma che da sempre ha sollecitato l'interesse una ingiustificata ed incondivisibile interferenza della Chiesa nelle vicende interne di delle menti più impegnate. Ho esordito sottolineando che mi aveva sor- uno Stato sovrano. preso il silenzio della classe politica, proprio In quest'ultimo caso, pur riconoscendo la perché in questi casi, quando le alte gerar- validità del pensiero della Chiesa, non si pochie ecclesiastiche, esternando un proprio trebbe ignorare la circostanza che essa ha giudizio o semplicemente un principio di ca- una missione di natura prevalentemente etirattere etico o sociale, vanno contro una ca e morale, mentre lo Stato, che pure deve parte politica, questa si risente invocando perseguire questi valori, ha delle finalità che l'autonomia e la laicità dello Stato, mentre sono, a mio modesto avviso, molto più amla parte avversa sposa la tesi della Chiesa e pie. Per tale ragione, se qualche rarissima ne rivendica il diritto ad esternare il suo au- volta, lo Stato dovesse sacrificare qualche torevole pensiero. Salvo a capovolgere il giu- marginale principio morale - che pure e giudizio, quando si trovano nella situazione op- stamente deve essere ricordato ed affermato dalla Chiesa - per rispondere ad un interesposta. Poiché è fuori discussione il principio della se collettivo superiore, potrebbe considerarlaicità dello Stato, resta da definire quando e si come comportamento comprensibile.
CANCRO 22/6 - 22/7
La gestione delle questioni di carattere economico potrebbe determinare una fase critica. In guardia dagli amori effimeri.
LEONE 23/7 - 23/8
Lavorate con pazienza e determinazione alla realizzazione di un ambizioso progetto di lavoro. Ne trattà giovamento anche il cuore.
VERGINE 24/8 - 22/9
Le riflessioni talvolta troppo cervellotiche rischiano di rovinare i rapporti di lavoro. Con un atteggiamento troppo critico si mettono in pericolo anche gli affetti.
BILANCIA 23/9 - 22/10
Vi sentite più sicuri di voi stessi, dunque adesso siete in grado di osare di più nella professione. Sentimenti da riscoprire.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Ci sono prospettive positive per le questioni professionali a breve scadenza. Il futuro va programmato con cura. Sentimenti confusi.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Le cose per voi si stanno decisamente aggiustando dopo l'ultimo scivolone nella professione. In amore ci vuole intraprendenza
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
È necessario mostrarsi più disponibili ed elastici con i vostri collaboratori, solo così i risultati saranno migliori. Il partner fa il prezioso ma sapete attendere.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Nel fare progetti di lavoro vi conviene guardare lontano. La persona che amate attraversa un periodo di crisi: statele vicino. Niente colpi di testa.
PESCI 20/2 - 20/3
Nulla si oppone al vostro successo professionale, ma dovete contare solo sulle vostre forze. In amore è iniziato il gioco al massacro
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Mercoledì 30 settembre 2009
24 ore in Basilicata
Mercoledì 30 settembre 2009
Fonti scrive alla Dda di Catanzaro: «Lasciato alla mercé di chi vuole uccidermi per insabbiare tutto»
«Lo Stato mi ha abbandonato» Il pentito che ha raccontato i mercantili dei veleni: «Mi hanno risposto: stai attento»
La mappa delle navi dei veleni
CATANZARO - Una lettera alla Dda di Catanzaro. E’ a firma di Francesco Fonti, l’ex affiliato alla ‘ndrangheta che, con le sue rivelazioni, ha consentito alla Procura della Repubblica di Paola (Cosenza) di trovare al largo di Cetraro il relitto di una nave nella cui stiva sarebbero contenuti rifiuti radioattivi. Chiede protezione allo Stato. E soprattutto denuncia di essere stato abbandonato. «Ho chiesto il motivo del mio abbandono alla mercè di chiunque voglia uccidermi spiega così il contenuto della missiva inviata alla Direzione distrettuale antimafia che sta proseguendo l’inchiesta scaturita dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia dopo la trasmissione del fascicolo da parte della Procura di Paola L’unica frase che ho ricevu-
La nave dei veleni
to - prosegue - è stata “stia attento”» «Questo comportamento – sostiene ancora il pentito – da parte di chi ha il dovere di attuare una protezione per me e la mia famiglia, porta ad una sola conclusione: prima vengo eliminato, prima si potrà insabbiare questa situazione molto spinosa. Prendo atto di questa volontà, augurandomi che i killer colpiscano solo me e tralascino la mia famiglia. Per voi, uomini delle istituzioni, auguro che il rimorso della Vostra inerzia vi accompagni per tutta la vita, anche se ne dubito». Fonti ha riferito anche di avere inviato la lettera anche alla Dda di Salerno, competente a procedere per i reati commessi da magistrati del Distretto di Corte d’appello di Catanzaro, «per eventuali omissioni d’ufficio».
La Gazzetta del Sud smentisce la tesi del collaboratore di giustizia
«Le tre navi hanno fatto un’altra fine» CATANZARO –Le tre navi che il pentito di ‘ndrangheta, Giuseppe Fonti, ha detto di avere affondato al largo delle coste calabresi e lucane con il loro carico di rifiuti tossici avrebbero fatto una fine diversa. Lo ha scritto sull’edizione di ieri la Gazzetta del Sud, in un articolo che cita i registri navali internazionali da cui attinge il Lloyd’s Marine Intelligence Unit e pubblica le foto delle tre navi. Nell’articolo si afferma che la Cunsky, che il collaboratore dice di avere fatto affondare nell’ottobre del 1992 (e che individua in quella ritrovata ala largo di Paola), era stata costruita in Gran Bretagna nel 1956 con il nome di Lottinge.
«Il mercantile ha poi cambiato nome nel '74 (Samantha M), nel '75 (Cunsky) e nel '91 (Shahinaz). Al momento dell’inabissamento - scrive Gazzetta del Sud – si chiamava dunque Shahinaz. E con questo nome risulta essere stata dismessa nel porto indiano di Alang, la terza struttura al mondo in tema di demolizione di natanti». La Yvonne A, fabbricata nel '62 a Danzica, con il nome di Wrozka, prosegue il giornale, «fu poi denominata Yvonne A ('87), Xenia ('88), Flying Feeder ('89), Adriatico I ('92), Zeta I ('99), Scutari II (2001). Fonti sostiene di averla spedita in fondo al Tirreno nel '92 ma la nave risulta essere stata dismessa il 12 di-
cembre 2004 nel porto filippino di Aliaga». La Voriais Sporadis, costruita in Gran Bretagna nel 1956 con il nome Phebe, infine, «è stata poi denominata Alexia ('70), Titsa ('76), Calamos ('76), Agios Nicolaos ('81), Castle Faith ('82), Jumbo Trust ('86), Voriais Sporadis ('88). Nel 1989 cambiò infine tre volte nome: Doto, Natalie e Glory Land. La cosa assolutamente clamorosa - conclude l’articolo apparso nell’edizione di ieri del quotidiano “La Gazzetta del Sud” - è che il natante è affondato a nord di Taiwan (noi siamo in possesso delle esatte coordinate) davanti alle coste cinesi di Ning De».
Santochirico: «Un quadro legislativo per guidare e coordinare la pianificazione»
Piano paesaggistico per l’identità della terra «IL paesaggio rappresenta la saggezza del territorio, memoria ed evoluzione della comunità»: con queste parole l’attore Ulderico Pesce ha aperto i lavori del convegno “Paesaggio, dal territorio al futuro”, organizzato dal Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione che si è svolto questa mattina a Potenza, presso il Teatro Stabile. L’attore lucano ha poi letto un brano di Carlo Levi, in cui è descritto il paesaggio della Basilicata. L’incontro ha avviato ufficialmente il percorso che porterà all’elaborazione del Piano paesaggistico regionale, ovvero lo strumento di tutela, governo ed uso del territorio
della Basilicata. «L’obiettivo del Piano è quello di preservare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l'identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio della Basilicata, promuovendo forme di sviluppo sostenibile – ha detto il vice presidente della Regione, Vincenzo Santochirico -. Il futuro della regione deve essere pensato e progettato sulla base del paesaggio, che rappresenta la storia e l’identità non solo dei luoghi ma anche delle persone. In questa prospettiva, il paesaggio è una risorsa importante, non solo estetica, ecologica, culturale, bensì economica per favorire la formazione di nuova occupazione e buona qualità della vita,
un laboratorio d’avanguardia dove sperimentare buone pratiche e modelli davvero sostenibili». «Tenendo presente questi valori e queste risorse –ha aggiunto - vogliamo costruire un moderno quadro legislativo che guida e coordina la pianificazione e lo sviluppo sostenibile. Non è solo il singolo bene che va difeso, ma l’insieme che lo ospita e lo esalta: il territorio in quanto ambiente e, soprattutto, in quanto frutto di un’interazione millenaria tra uomo e natura, che nella nostra regione ha prodotto un tableau di inestimabile bellezza. In questi luoghi si può leggere la storia di mille generazioni, il genio di artisti, l’inventiva di artigiani, la costanza di contadini, il desi-
derio di comunità, anche piccole, di testimoniare fede religiosa e cultura, tutti partecipando ad un’opera che ha richiesto secoli per essere portata a termine. Tutto questo va tutelato e valorizzato”. All’incontro ha preso parte il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, l’assessore provinciale di Matera Salvatore Auletta, nonché il coordinatore scientifico del Piano paesaggistico, Nicola Giuliano Leone, professore ordinario di architettura all’università di Palermo. “La Regione Basilicata eredita un passato di pianificazione paesistica tra le più attente e innovative – ha detto Leone nel corso del suo intervento - ed ha accumulato ulte-
Un momento del convegno sul Piano paesaggistico
riori esperienze importanti. Con il Piano paesaggistico la Basilicata mette ordine alla pianificazione non soltanto pubblica, ma anche privata; per questo si tratta di uno strumento la cui costruzione necessita di percorsi condivisi che consentano di costruire una prospettiva adeguata ai tempi e alle ragioni dell’in-
sediamento umano, in equilibrio con i valori della storia e della natura. Il fatto importante e nuovo che emerge dall’obiettivo che si è posto la Basilicata – ha proseguito – riguarda la questione di riuscire a coniugare la dimensione della pianificazione paesaggistica con quella economica e territoriale».
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De Filippo e Autilio annunciano un programma di 3 anni per l’ampliamento dell’offerta formativa
Scuola, un’ancora per i precari Investimento di 6 su 22 milioni di euro, con l’utilizzo del Fondo sociale europeo POTENZA - C’è una soluzione per i precari della scuola in Basilicata e l’ha annunciata ieri il governatore De Filippo: un programma triennale, per la qualificazione, il rafforzamento e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica. I dettagli sono stati spiegati nel corso dell’incontro che si è svolto ieri mattina alla presenza dell’assessore regionale alla Formazione, Antonio Autilio, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle province di Matera e Potenza. Il programma prevede un investimento complessivo, per l’anno 2009 – 2010 di circa 22 milioni di euro, di cui circa 6.300.000 destinati interamente al sostegno al reddito dei lavoratori precari del mondo della scuola. Per quel che riguarda il problema dei tagli e dei precari la Regione Basilicata – ha detto De Filippo – si sta muovendo con grande senso di responsabilità pur sapendo che il tema interessa tutto il Paese. Non è un caso che sia stata proprio la Basilicata, nell’ultima conferenza dei presidenti delle Regioni, a sollecitare una discussione su questo argomento nel tentativo di individuare una soluzione unitaria. Purtroppo, però, esistono specificità diverse e le decisioni non sono tutte uniformi, anche perchè non tutte le regioni dispongono del Fse. La Regione, dunque, s’impegna a risolvere il problema del precariato attraverso l’utilizzo del Fondo sociale europeo (Fse). Siamo intervenuti sulla questione precari - ha aggiunto Autilio - non attraverso un secco e occasionale sostegno al reddito, ma inserendo questi lavoratori in un ampio progetto di valorizzazione del sistema scolastico regionale. Nel frattempo, come assessori regionali all’Istruzione, abbiamo chiesto un incontro alla Gelmini per capire se i tagli proseguiranno anche nei prossimi anni. Diversi i progetti inseriti nel programma triennale: funzionamento delle reti scolastiche e promozione delle partnership; formazione permanente; istruzione formazione tecnica superiore; orientamento scolastico e professionale; inserimento delle persone disabili; dispersione scolastica; rafforzamento delle competenze linguistiche e matematiche; reti scolastiche transnazionali. Gli interventi con le risorse del Fse sono rivolti agli istituti di istruzione secondaria di II grado e all’ultima classe degli istituti di istruzioni di primo grado per le attività di orientamento in partnership con le scuole superiori. La Regione – ha spiegato Autilio – procederà all’emanazione degli avvisi pubblici, alla selezione dei progetti per l’affidamento delle attività alle istituzioni scolastiche, singole o associate in rete. PiÚ sarà alto il numero dei precari coinvolti, piÚ alto sarà il punteggio assegnato ai progetti. Ora bisognerà aspettare l’emanazione delle norme ministeriali per la definizione delle relative procedure. Tempi previsti un paio di mesi per l’espletamento di tutti i passaggi burocratici. E’ evidente – ha concluso De Filippo - che occorrerà confrontarci presto con il
Popolari uniti in festa per lanciare la “sfida Basilicata�
Una protesta dei precari della scuola
I COMMENTI APPRENDIAMO con soddisfazione l’annuncio dato dal Presidente De Filippo con il quale sono state individuate le risorse necessarie per intervenire e alleviare il problema del precariato della scuola a seguito dell’attuazione del processo di riforma e della razionalizzazione, iniziato anni addietro, e di cui le stesse Regioni erano a conoscenza da tempo. Lo ha dichiarato il consigliere regionale di An-Pdl, Pasquale Di Lorenzo,il quale rileva che l’intervento della Regione Basilicata è stato avviato sulla scia di quanto fatto da altre Regioni ma con un ritardo che poteva essere evitato anche perchÊ ora si deve stipulare l’accordo con il Miur. La decisione della Regione Basilicata di destinare ai lavoratori precari della scuola, per l’anno 2009 2010, 6.300.000 euro dei 22 circa previsti per gli ammortizzatori sociali, accoglie interamente la proposta del sindacato e consente a circa 700 precari di non rimanere senza alcun reddito. Lo affermano, in un comunicato stampa, Carmine Vaccaro, segretario generale Uil Basilicata e Vitina Galasso, segretaria provinciale UIL Scuola. Il provvedimento è ancora piÚ importante perchÊ copre un arco temporale di tre anni, il tempo necessario per riassorbire all’interno del sistema scolastico regionale gli attuali precari, sempre che il Governo non prosegua sulla sciagurata linea. ministro alla Pubblica istruzione per capire le prospettive della riforma, considerato che le regioni non
possono farsi carico a vita del problema complessivo della scuola che è tutto in capo allo Stato.
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POTENZA - ÂŤScommessa BasilicataÂť. E’ il titolo che i Popolari uniti hanno voluto dare alla loro festa, prevista per il 10 Ottobre a Lauria. Ma anche un interrogativo e una indicazione di lavoro. ÂŤLa Basilicata deve scommettere sul proprio futuro – ha affermato il segretario politico Antonio Potenza - e , per farlo, deve mettere in gioco le sue risorse, fisiche, morali, intellettuali e materialiÂť. ÂŤI Popolari Uniti - ha continuato Potenza - credono nel centrosinistra come coalizione capace di interpretare le ansie e le aspirazioni di crescita della comunitĂ regionale. Ritengono che la forza guida della coalizione debba fare un bagno di umiltĂ , depurandosi di quei personalismi che sinora hanno tolto potenza ai motori delle istituzioni locali. Vagheggiare giĂ da oggi “liste del presidenteâ€? significa offrire agli elettori l’immagine di una coalizione intesa a gestire piĂš gli organigrammi che i programmi. E’ invece necessario ripiegarsi da subito sulle cose da fare e su di esse circoscrivere e delimitare una collaborazione omogenea e sinergica delle forze che ci stanno. La tradizione “Sturzianaâ€? e “deGasperianaâ€? che permea l’esperienza dei Popolari Uniti esalta il valore della collaborazione, quando questa si fonde sul rispetto, sull’impegnoÂť. ÂŤE’ questione di coerenza – ha sottolineato il capogruppo alla Regione, Luigi Scaglione – un valore che è sempre stato il nostro segno distintivo. Il tema della “scommessa Basilicataâ€? investe, in primo luogo, il capoluogo di regione. Sono convinto che i temi su cui ci battiamo, quali la lotta all’inclusione sociale, la difesa del reddito di cittadinanza solidale e la formazione professionale, possano rappresentare la vera novitĂ del futuro politico di questa regioneÂť. Quali sono gli obiettivi dei Popolari uniti? ÂŤRisolvere il problema della burocrazia – ha sottolineato Potenza - che attanaglia questa nostra realtĂ , essere maggiormente vicini agli enti locali, in particolar modo ai Comuni, per soddisfare meglio le necessitĂ dei cittadini, risolvere il problema dell’occupazione giovanile: soltanto sfruttando al meglio le nostre risorse, al di lĂ di un mero assistenzialismo che abbiamo sempre rifiutato, saremo in grado di progettare il nostro futuro in modo concreto.
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La conferenza stampa dei Popolari uniti
E poi c’è il terzo settore, ovvero la parte di chi fa volontariato e dedica tempo e risorse a chi ne ha bisogno. Non vogliamo essere comparse, ma attori determinanti perchÊ si vada a realizzare la scommessa di una realtà migliore per tutta la società nella nostra regione. Presente alla conferenza stampa, anche Carmine Nigro, presidente regionale del partito. In provincia di Matera stiamo organizzando dei momenti di riflessione su alcuni provvedimenti importanti, tipo le leggi regionali sulla casa, sul piano energetico, sulla crisi industriale, sul turismo e sull’agricoltura, proprio perchÊ crediamo che, nella tradizione del popolarismo sturziano, solo se partiamo dalla microeconomia delle aziende della realtà locale ci potrà essere una vera ripresa, anche con forze e risorse tutte interne alla regione. Le altre manifestazioni sono state programmate ad Atella il 24 Ottobre, a Potenza il 23 Ottobre ed il 13 Novembre a Brienza e Ruoti. Anna Maria Calabrese
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24 Ore in Basilicata 13
MercoledĂŹ 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
Pd, «il vero successo è di Restaino e Franceschini» POTENZA - Erminio Restaino vince di misura la sfida per la leadership del Pd di Basilicata. E, a urne quasi completamente chiuse, a fare un’analisi del voto ci pensa il coordinatore dell’area Franceschini-Restaino, Vincenza Suriano: «Meraviglia la meraviglia - è il pensiero che affida a una nota stampa - con cui i coordinatori della candidatura Speranza commentano quelli che definiscono gli strepitosi risultati della loro battaglia congressuale in provincia di Matera». «Una battaglia congressuale che si è conclusa con successo, sia pur di misura, di Franceschini e con quello ancor più largo e significativo di Restaino (in provincia di Matera, Restaino ha ottenuto il 49,15% rispetto al 37,12% di Speranza e al 13,73% di Adduce e Franceschini il 49,91% rispetto al 48,61 di Bersani e 1,48% di Marino). Anche e soprattutto nella città capoluogo (nella quale Restaino ha ottenuto il 55,76% rispetto al 23,30% di Speranza e il 20,94% di Adduce e di Francechini che ha ottenuto il 56,93% rispetto al 42,24 di Bersani e al 0,83% di Marino) come nel Metapontino ( nel quale Restaino ha ottenuto il 47,44 rispetto al 44,64% di Speranza ed il 7,92 di Adduce, e di Franceschini che ha ottenuto il 48.68% rispetto al 49,12 di Bersani ed il 2,20% di Marino)». Per Suriano si tratta di
Nella provincia di Potenza vota il 73%, a Matera il 79%
Rush finale per 15 comuni SI concluderanno oggi i congressi di circolo del Partito democratico di Basilicata. Mancano all’appello solo 973 iscritti nei quindici paesi interessati al voto (Castelgrande, Ginestra Grumento Nova, Marsico Nuovo, Sarconi, Tramutola, Viggianello, Banzi, Chiaromonte Muro Lucano, Pignola, Ripacandida, Savoia, Spinoso, Trivigno). Massimo Carcuro, responsabile comunicazione ed eventi per il congresso e Giuseppe Sonnessa, coordinatore regionale delle primarie hanno sottolineato «il dato estremamente positivo dell’affluenza elettorale, riscontrabile in tutta la regione e la grande animazione democratica con la discussione delle mozioni dei candidati e la partecipazione di tantissimi giovani, dirigenti, semplici cittadini che hanno dato vita ad una bellissima prova di volontariato e di vitalità della po-
litica». Carcuro e Sonnessa hanno anche fornito alcuni dati significativi per stimare un bilancio delle iniziative congressuali. Ad oggi, nella provincia di Potenza hanno votato il 73 per cento degli aventi diritto (7.782 votanti su 10.243 elettori). Invece, discorso chiuso per la provincia di Matera dove ha votato il 79 per cento degli aventi diritto (4.946 votanti su 6.285). Dopo aver svolto tutti i congressi di circolo, gli eletti saranno convocati, nelle rispettive assemblee provinciali, il prossimi 5 ottobre per eleggere gli undici delegati per la provincia di Potenza e i sei delegati per la provincia di Matera che parteciperanno all’assemblea nazionale prevista a Roma per il giorno 11 ottobre 2009. Prima della tappa finale del 24 ottobre che porterà alla nomina del nuovo segretraio. Erminio Restaino (foto A. Mattiacci)
tivo impulso dell’anima. Sono considerazioni che naturalmente varrebbero per tutti. Perciò ci auguriamo che il risultato induca ad una riflessione seria sulle condizioni del Partito e sulle sue prospettive future». Suriano, infine, ha ringraziato i coordinatori dei circoli della mozione Franceschini /Restaino «che, in questa battaglia interna al Pd, hanno saputo far apprezzare le ragioni di una scelta in favore di un progetto politico indispensabile per il rilancio del Partito Democratico».
«un successo che è stato conseguito lavorando a mani nude e senza far ricorso a strumenti di pressione e a manovre diversive. A meno che i numeri non rappresentino una opinione personale di chi li utilizza o non si vogliono trovare argomentazioni inesistenti. Quanto poi all’entusiasmo per i voti “spontanei” che si sarebbero espressi nel campo di Bersani e Speranza, per effetto di una miracolosa fioritura di libertà, sarebbe interessante registrare quanto essi davvero rispondano ad un istin-
Questi i risultati del voto di Pietragalla PIETRAGALLA - Assemblea di circolo del Pd anche Pietragalla. Sono state presentate le liste dei delegati alla convenzione provinciale e regionale, collegate rispettivamente alle candidature alla segreteria nazionale e alla segreteria regionale, e sono state espletate le votazioni degli stessi delegati, riservate agli iscritti alla data dello scorso 21 luglio, quando hanno dato l’adesione al Partito Democratico 415 cittadini e cittadine residenti sull'intero territorio comunale. Questi i risul-
tati: Erminio Restaino (in quota di Dario Franceschini) ha ottenuto 185 voti, il candidato Roberto Speranza ( in quota Bersani) ha avuto 28 voti mentre Salvatore Adduce (in quota Bersani) ha ottenuto 9 voti. All’appuntamento politico hanno preso parte vari esponenti politici del partito: Vito Santarsiero (sindaco di Potenza), Ignazio Petrone (sindaco di Pignola), il deputato Salvatore Margiotta e Romualdo Coviello. Antonio Bevilacqua
IL DIBATTITO SULLA QUESTIONE MEZZOGIORNO
«Rafforzare Fas, «il problema è «Ristabilire le risorse per il Sud» La Uil: «Ecco come Mozione dei senatori del Pd favorire il rilancio» i mezzi finanziari» come sono spesi» UNA mozione dei senatori del Pd che impegni il Governo a ripristinare i fondi per Sud è quella illustrata ieri in aula da Filippo Bubbico, a nome del gruppo del Partito Democratico. La mozione impegna il Governo a ristabilire le originarie dotazioni finanziarie per il Sud , a partire dai Fas, confermando la destinazione dell’85% di tali risorse alle aree meridionali. A sbloccare le risorse del FAS destinate ai piani di sviluppo e di investimento regionali, impegnando le Regioni a partecipare a progetti e programmi di carattere sovraregionale. Ad adattare misure urgenti per contrastare la grave crisi occupazionale nel Mezzogiorno, per combattere la precarietà del lavoro ed incentivare l’inclusione dei soggetti oggi esclusi, con particolare attenzione alle donne, agli ultracinquantenni e ai giovani. A ripristinare forme efficaci di incentivazione delle attività produttive localizzate nel Mezzogiorno rilanciando il programma strategico “Industria 2015”, favorendo la connessione tra le imprese del Nord e quelle del Sud, ripristinando il credito di imposta per gli investimenti e promuovendo l’attivazione di misure finalizzate alla riduzione del costo del lavoro e rendendo immediatamente esecutive le Zone Franche Urbane. A varare interventi a sostegno dello sviluppo delle università e dei centri di ricerca pubblici e privati, anche per qualificare tali strutture come luogo di formazione delle nuove classi dirigenti dell’area Euromediterranea. A garantire un adeguato livello di sicurezza nei territori del Mezzogiorno, incentivando le imprese che si espongono a rischi/costi per contrastare i tentativi di in-
Il senatore Filippo Bubbico
quinamento dell’economia da parte della criminalità. A favorire l’accesso al credito da parte delle imprese, in particolare delle PMI e a ridurre il costo del danaro; ed infine, ad istituire una cabina di regia (già prevista nella finanziaria 2007 Governo Prodi), con la partecipazione del Governo e delle Regioni finalizzata ad individuare gli interventi nel settore delle infrastrutture e trasporti di maggiore rilevanza per lo sviluppo del Mezzogiorno. «Noi richiamiamo l’attenzione del Governo su questi problemi – sostiene Bubbico – la situazione del Paese e del Mezzogiorno oramai è al limite. E’ semplice cavarsela annunciando le tre grandi idee per il Sud, ma se si agisce in questo modo, l’Italia non supererà le proprie difficoltà ed il Sud non verrà messo nella condizione di rispondere delle proprie decisioni e delle proprie responsabilità». «Noi ci batteremo per il Mezzogiorno», ha concluso Bubbico.
IN attesa del Piano per il Sud del Governo, dalla Giunta regionale della Basilicata può venire una specifica ed originale iniziativa per il rilancio del Mezzogiorno. Alla Basilicata e al Mezzogiorno servono approcci concreti su scelte strategiche: efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione (locale ma anche centrale), anche in vista dell’attuazione del Federalismo Fiscale, infrastrutture materiali ed immateriali, buona occupazione. Rendere appetibili gli investimenti nel mezzogiorno e nella nostraregionedeve essere,quindi,la priorità della politica. Se da un lato è giusto chiedere, con grande determinazione ed ad alta voce, di mettere fine al continuo saccheggio, del Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas), dall’altro bisogna mettere la parola fine ai finanziamenti a pioggia, senza alcunritorno interminidi sviluppo.I numeri, anche se freddi, sono implacabili: nel Sud occorrono mediamente oltre 4,8 anni dall’incarico della progettazione di un’opera pubblica alla presentazione delle offerte. Tempi che variano a seconda dell’importo: si va mediamente dai 3 anni per un’opera al di sotto di 100 mila euro ai 13 anni per opere di importo superiore ai 100 milioni. Gli esempi lucani: Saurina, Muro-Isca tratti lucani dell’A3 e SS 106 jonica, al completamento degli schemi idrici ed irrigui. Questi dati da soli giustificano la scarsa propensione del Sud ad attirare investimenti dall’estero. E’ per questo che la Uil propone un organismo sovraregionale snello, non burocratico, una sorta di “Agenzia Nazionale per il Mezzogiorno”, promossa dalle istituzioni nazionali e regionali, non tanto per gestire le risorse, quanto per selezionare i progetti di investimento interregionali verso quella selettività che ad oggi è sempre mancata Carmine Vaccaro segretario Uil
TASSE più leggere sui depositi bancari del Sud, a patto che queste risorse vengano investite nel Mezzogiorno e rilancio del progetto di Banca per ilMezzogiorno: sonodue proposte del ministro Tremonti che possono rappresentare le condizioni di ripresa socio-economica al Sud ed in Basilicata. Ho sollecitato una nuova riunione dell’osservatorio regionale sull’andamento del credito, istituito con decreto prefettizio del 28 aprile 2009, presieduto dal Prefetto di Potenza Luigi Riccio, per una verifica degli ostacoli che impediscono l’attuazione di importanti protocolli di intesa tra l’Abi e organizzazioni imprenditoriali e professionali di categoria in materia di credito alle piccole e medie imprese lucane. Le proposte del Ministro dell'Economia hanno un significato particolare nella realtà lucana dove, come ci ricorda il Rapporto dello Svimez operano solo 4 Confidi e dove, come segnala l'ennesimo studio di settore (questa volta di fonte Cgia di Mestre) per ogni 100 euro di prestiti erogati dalle banche alle famiglie e alle imprese ne sono richiesti 40,1 di cosiddette garanzie reali. Per questo più che di strategie da alta finanza c'è bisogno, specie nella realtà della piccola e media imprenditoria e delle famiglie della Basilicata di semplici ricette, improntate su quelli che la tradizione popolare chiama “i conti della massaia. Quindi proprio perché i Confidi sono quegli organismi intermediari tra banche e imprese che garantiscono l'erogazione dei finanziamenti alle aziende a tasso agevolato e dunque ancora più necessari oggi in tempi di crisi non possono continuare ad essere nella nostra regione “piccoli e poveri”incapaci a sostenere le Pmi ma al contrario richiedono un reale rafforzamento di mezzi finanziari. Egidio Digilio senatore Pdl
E’ NECESSARIO evitare che la questione del Mezzogiorno diventi terreno di scontro tra opposte fazioni; tra coloro che si ergono a difensori del Sud e quelli che invece a sentire le forze di opposizione di oggi, dimenticherebbero il Mezzogiorno e le sue acuteaspettative. Laquestione nonè di oggi, ma ha radici antiche e l’arretratezza di oggi ha caratteri che neppure sono simili a quelli di 30 anni fa. C’e’ stato di mezzo un intervento straordinario che è durato fino agli anni ‘80, che con la Cassa del Mezzogiorno ha segnato successi ed insuccessi. Il merito di una logica di sistema nella programmazione degli interventi si è poi perso nella segmentazione “regione per regione”, dove la somma degli interventi non poteva fare, come non ha fatto, il Meridione comeinsieme.Se sisommanotuttele risorse di provenienza europea e quelle di competenza nazionale nell’ultimo sessennio di programmazione 2000-2006 si arriva ad una cifra di 80 miliardi di euro. Di questi 80 md al netto dei cosiddetti progetti sponda, ne sono stati spesi solo 43md con una percentuale del 53 per cento. Quanto al fronte polemico dell’attuale opposizione a proposito del taglio dei fondi Fas, è opportuno ricordare che il governo Prodi fece altrettanto con tre atti della manovra finanziaria del 2008 attingendo ugualmente dai Fas, trasformati in questi anni in una sorta di polmone finanziario ridotto o ricostituito a secondo delle necessità della affettiva erogazione della spesa. Dunque il problema non sono i Fas, ma piuttosto il destino e l’impatto che i programmi di spesa hanno avuto nell’ultimo decennio nelle aree del Mezzogiorno. Le risorse che possono per il Sud nei prossimi sei anni ammontano a 60 md di euro tra risorse comunitarie (29md) e risorse rivenienti dalla legge 183-1987. Cosimo Latronico senatore Pdl
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14 24 Ore in Basilicata Suriani, coordinatore della mozione, analizza i risultati
Attivo della Fiom. Oggi incontro per la Lasme a Roma
Automotive, interrogazione dell’Idv
«Il Governo gioca sporco E Fiat se ne va in Serbia»
Fiat, «vincolare gli incentivi all’occupazione»
RIONERO - Una stima generale del comprato metalmeccanico nella provincia di Potenza è quella fatta nel corso dell’attivo della Fiom Cgil a Rionero in Vulture. Crisi che, stando alle dinamiche interne alle fabbriche, sembra tutt’altro che terminata. «Al contrario di quello che dice il presidente del Consiglio, Berlusconi, qui bisogna avere i fatti, fare provvedimenti che salvino i posti di lavoro nel nostro Paese», afferma Cillis. Dito puntato sulle responsabilità del Governo, circa la mancanza di un progetto generale delle politiche industriali ad un anno dalla crisi conclamata. «Ci vuole una programmazione dello Stato, ci vuole un ruolo dello Stato, nel quale debbano potersi esprimere i diversi interessi. Quello del profitto delle imprese e quello dei posti di lavoro. Il ruolo dello Stato è quello di mediare questi interessi e farli vivere tutti. A noi appare che la mancanza di questa programmazione assecondi più le richieste delle imprese di delocalizzare verso l'estero che quelle dei lavoratori». Il riferimento è alla notizia dell’ultimo accordo Fiat in
L’attivo della Fiom che si è svolta a Rionero in Vulture
Serbia. «Con la benedizione del vice ministro dell'industria, Adolfo Urso, è stato fatto un grande accordo con la Serbia dove saranno prodotte macchine del segmento più basso e dove si registrerà la presenza di molte aziende dell'indotto. Lì la Fiat prenderà del finanziamenti per ogni posto che genererà con ulteriori rischi per la componentistica nel nostro Paese». «Ci sembra prosegue - che da un lato il governo faccia finta di non accorgersi di quello che succede, dall'altro le imprese,
prendendo al balzo l'assenza del governo nella programmazione delle politiche industriali, stiano cercando di fuggire». Sulla questione la Fiom ha precise proposte indirizzate al governo: incentivi vincolati al blocco dei licenziamenti. «Altrimenti il danno potrebbe essere doppio, da un lato si incentivano le vendite in Italia e si incentivano le produzioni all’estero, mentre si licenzia in Italia, sarebbe una questione drammatica». Per quanto riguarda il contratto nazionale l'attac-
Tirocini formativi Vitucci: «Perché sono giusti»
«La vera emergenza è creare posti di lavoro» POTENZA - La polemica è tutt’altro che smorzata. La misura della Regione Basilicata relativa ai mille tirocini formativi negli enti pubblici, continua a far discutere. Da una parte le critiche a un provvedimento che suscita perplessità, dall’altra la difesa di chi intravede nella misura un utile strumento per combattere il cosiddetto fenomeno della fuga dei cervelli e in mezzo pure lo scontro politico. Sul tema anche l’opinione pubblica è divisa. I maggiori dubbi - quelli evidenziati anche da Cgil, Cisl e Uil che hanno appena portato a termine una lunga battaglia per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione - rimangono sulla possibilità di inciampare nuovamente negli errori del passato, finendo per creare nuovo precariato. Non solo, a pochi mesi dalle elezioni regionali, come evitare che la selezione dei 1000 tirocinanti non finisca per seguire le solite logiche che finiscono per privilegiare “l’amico dell’amico”. Il dibattito è ampio. Ieri, per il fronte dei favorevoli, è intervenuto il responsabile del dipartimento Lavoro-Welfare del coordinamento regionale di Idv, Antonio Vitucci, spiegando perché «la scelta della giunta regionale, su iniziativa del Dipartimento Formazione, è una scelta giustissima». «Che si affianca - ricorda ancora Vitucci - alle azioni già definite e a quelle appena avviate e programmate dall’assessore Autilio». Per il coordinatore non c’è ad oggi un’adeguata consapevolezza del fatto che la pressione della disoccupazione è, al momento, la prima vera emergenza che abbiamo di fronte. «Occorre quindi concentrare ogni sforzo – aggiunge il dirigente di Idv, già assessore alla Provincia di Potenza –per definire poli-
CORSO DI FORMAZIONE Tecnici per l’edilizia sostenibile
Antonio Vitucci
tiche attive del lavoro che diano priorità al problema del lavoro. «In questa ottica e, ancor più in questa particolare fase – continua Vitucci – la formazione ha un ruolo determinante per innescare processi di sviluppo sia sul versante delle aziende (piccole, medie e medio-grandi) che su quello delle pubbliche amministrazioni che siano rivolti ai lavoratori autonomi, ai disoccupati in quanto settori potenziali di avvio di progetto di autoimprenditoria e nel comparto della cooperazione». A una condizione: «Occorre però avere l’ambizione di volere veramente realizzare e concretizzare idee progettuali di qualità da parte dei soggetti proponenti i tirocini formativi e di conseguenza bocciare quelle proposte che non avessero tali requisiti. Al pari degli altri settori, la Pa ha il dovere di rafforzare e migliorare i servizi per i cittadini e le imprese. Puntare a rendere efficiente la Pa, ed è giusto e necessario farlo in tempi brevi ed i tirocini formativi – sottolinea Vitucci – possono dare una scossa anche in questa direzione oltre a rappresentare una rilevante un’opportunità al pari delle altre per i nostri giovani diplomati e laureati».
IN tutta Europa cresce la sensibilità delle amministrazioni nei confronti del costruire in maniera sostenibile, sotto la spinta di normative comunitarie sempre più stringenti. In questa ottica, la figura del tecnico professionista competente e capace di progettare applicando i principi della bioarchitettura non è più pionieristica o “di nicchia”, ma trova spazi sempre più ampi di applicazione. Per rispondere ad una domanda molto interessante, in termini numerici, sul mercato del lavoro, l'Ente di formazione On Line Service (www.onlineservice.it) si è avvalso della consulenza scientifica dell'Inbar (Istituto Nazionale di Bioarchitettura) per la formulazione del progetto di alta formazione “Tecnici per un'edilizia sostenibile”, validato dalla Regione Basilicata ed inserito nel Catalogo di Alta formazione 2009 (www.altaformazioneinrete.it). 240 ore tra aula e project work finalizzate a creare e proporre, all'interno di un'idea-progetto, le conoscenze e le competenze acquisite. «Costruire un edificio significa che, per molte generazioni, si saranno creati degli effetti, tanto per chi quell'edificio lo utilizza che per chi lo percepisce spiega Maria Grazia Santoro, direttore scientifico del corso - si saranno utilizzate energie e risorse, si sarà creata un'alterazione del paesaggio, si saranno condizionate abitudini ed usi, si saranno programmati futuri consumi di energie e risorse, si saranno creati rifiuti reali e potenziali. Il percorso formativo che abbiamo studiato affronta le diverse problematiche che caratterizzano la bioarchitettura e fornisce gli strumenti metodologici e pratici per operare correttamente per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dell'uomo».
co contro Uil e Cisl è duro e la posizione della Fiom è netta: no a qualsiasi ipotesi di contratto senza il mandato dei lavoratori. «Quanto stanno preparando Confindustria e Federmeccanica, con la complicità di Uil e Cisl, punta a una cancellazione dei diritti contrattuali nei luoghi di lavoro, cancellando il contratto nazionale ed introducendo le contrattazioni territoriali aziendali. Se questo sarà certificato con un accordo è inevitabile che salari e diritti saranno differenziati per aree, per Regioni per sesso magari. Sarebbe una distruzione dello strumento solidaristico che è il contratto nazionale il quale mette alla pari tutti i lavoratori. A parità di prestazioni devono corrispondere pari diritti e pari salario, si paga il lavoro prestato non il luogo geografico in cui avviene». Il clima che si sente tra i lavoratori metalmeccanici in questo momento non è dei migliori. Ma ora tutti gli occhi sono puntati sull’incontro che si terrà oggi a Roma, alle ore 15, al ministero dello Sviluppo economico per la vertenza Lasme. Lucia Nardiello
ROMA - Un tavolo di confronto con le parti sociali per predisporre adeguati interventi normativi e di politica industriale, volti ad affrontare in modo complessivo la crisi del settore automobilistico, è stata chiesta con un’interrogazione al presidente del Consiglio dal Gruppo Italia dei Valori al Senato. Nell’interrogazione, di cui primo firmatario è il presidente del gruppo, Felice Belisario, si fa notare come tutti i governi europei, insieme con quello Usa, stanno affrontando la grave crisi che ha colpito il settore a livello mondiale con politiche volte anzitutto alla salvaguardia delle produzioni e dell'occupazione sul proprio territorio nazionale, coinvolgendo e responsabilizzando in tal senso le varie aziende. «Il governo italiano, invece, fino ad oggi non ha ritenuto di convocare un tavolo di confronto generale tra le parti sociali sui problemi della produzione automobilistica in Italia». «La presidenza del Consiglio - si legge nell'interrogazione si è limitata a delegare vol-
ta per volta ai singoli ministeri la gestione delle singole vertenze pur davanti a una crisi che, considerato l'alto numero di addetti anche nell'indotto, comporta conseguenze sociali gravissime». Dal canto suo la Fiat, massimo produttore nazionale, secondo gli interroganti a tutt'oggi non ha presentato alcun piano industriale da sottoporre al Governo e ai lavoratori; al contrario sta attuando «una politica di dismissioni e ridimensionamento della produzione specie nel Mezzogiorno», mentre procede all'espansione della sua attività all'estero. Nell'interrogazione i senatori IdV chiedono di sapere «quali provvedimenti il Governo intenda adottare per vincolare l'eventuale proroga, per l'anno 2010, degli incentivi statali per la rottamazione, al mantenimento in Italia delle proprie produzioni da parte della Fiat, salvaguardando in particolare lo stabilimento di Melfi e il suo indotto, compreso lo stabilimento Lasme e gli altri stabilimenti meridionali».
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24 ore in Basilicata 15
Mercoledì 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
Quattro giorni di mostre e novità editoriali tra le mura del castello di IRANNA DE MEO
A Lagopesole “piovono libri”
POTENZA- Dal libro per leggere il territorio. Ieri mattina, è stato presentato al dipartimento regionale Cultura e Formazione il cartellone di “Ottobre piovono i libri”, l'evento che da quattro anni coinvolge l'intera penisola e che di anno in anno è cresciuto, passando dai 300 eventi della prima edizione agli oltre 1500 di quest'edizione. Sottotitolo per la manifestazione lucana “L'autunno profuma di libro”. Per quattro giornate, dal primo al quattro ottobre, il Castello di Lagopesole si trasformerà in un contenitore ricco di fascino dove si potranno visitare la mostra di libri antichi provenienti da biblioteche conventuali della Regione, quella documentaria del “Corriere dei piccoli”, della Cineteca italiana con pezzi da collezione, quella intitolata “La città sostenibile e i diritti delle bambine e dei bambini” con l'esposizione di 136 opere di illustratori per l'infanzia. Il castello diventerà anche location di convegni, incontri di promozione L’assessore Autilio (Mattiacci) della lettura rivolti a studenti con la consulenza di educare alla lettura - ha spieesperti, iniziative di anima- gato Antonietta Claps, rezione, presentazioni di libri di sponsabile del Comitato scienautori lucani, letture di poe- tifico dell'evento - e il convesie, il tutto allietati da concerti gno di apertura è su una temadi musica etnica e di gruppi tica molto sentita, “Letteratufolk. <<Quattro giornate per ra e internet”. Nelle mattinate
del2, 3e 4sono previstiincontriconle scolarescheconlaboratori di “fare libro”tenuti dalle associazioni>>. Domenica mattina, saranno premiati i vincitori delconcorso “Castelli in aria”lanciato per la prima volta l'anno scorso. Sono circa 800 i lavori realizzati durante l'anno scolastico dai ragazzi sul tema “Fare libri” e rivolto alle scuole elementari e medie. E poi spazio a “Ciak si gira”, una sorta di anteprima di “L'autunno profuma di libro”. <<Un camper ha girato in quattro centri della regione ha detto Claps - e sono state realizzate interviste e video letture>>. Da non perdere nel pomeriggio uno spettacolo che ci riporta indietro nel tempo, quello delle tori umane. All'interno del convegno internazionale “Castelli umani, patrimonio di Catalogna, d'Italia, dell'Umanità”, sarà presentato il libro di Gabriele Di Stasio “Torri di uomini in Ba-
silicata” e saranno confrontate le usanze con la Catalogna. Non sarà solo un viaggio nel mondo della lettura, ma in quello della musica e dello spettacolo. Giovedì, si passerà dal libro alla scena, con la rappresentazione teatrale “Novecento”di Ulderico Pesce, mentre venerdì appuntamento con “Oscuro e la strega”, un musical-opera ispirato a una favola moderna di Marina Rossi con le musiche di Giorgio Bernabò e la partecipazione straordinaria di Giò Di Tonno nelle vesti dello stregone Oscuro. <<Da segnalare, venerdì pomeriggio - come ha precisato Michele Durante, dirigente dell'Ufficio Cultura -il convegnonazionale “Le politiche della lettura in Italia” curato dal Ministeroper i beni e le Attività culturali e del Centro per il libro e la lettura>>. In stampa, il catalogo delle iniziative regionali dell'evento che sarà reperibile nei prossi-
mi giorni. L'Assessore Antonio Autilio, quale coordinatore della Commissione Beni e Attività Culturali della Conferenza delle Regioni ha evidenziato che l'evento continua a suscitare di anno in anno, nelle piccole e grandi comunità locali un numero sempre più cospicuo di azioni volte a incentivare, spesso in forme e modalità creative ed originali, approcci vivi e stimolanti ai libri e alla lettura. Un appuntamento consolidato che si propone come momento di riflessioni e di proposte finalizzate alla crescita culturale di un numero sempre più crescente di comunitàcoinvolte, mettendoinrete risorse e idee e favorendo la lettura attraverso approcci intelligenti e creativi con i libri. Sfogliare i libri, per assaporare l'emozione unica di mondi e storie diverse, lontane, eppure così vicine. A portata di mano.
Sorsi di Basilicata al Congresso dei sommelier Non solo vino durante il raduno nazionale. Nel “menù” visite guidate e degustazioni BARILE - Un viaggio emozionale oltre il tempo tra sapori, saperi, storia e tradizioni guidati da una guida d'eccezione: il vino. Comunicare il territorio attraverso un'esperienza emozionale e la cultura del buon bere. Da oggi pomeriggio il via a Barile del 43° Congresso nazionale dell'Associazione italiana sommelier che per la prima volta sarà ospitato in Basilicata. «Per cinque giorni la Basilicata sarà al centro del panorama enologico italiano - ha detto il presidente dell'Ais Basilicata Vito D'Angelo - con l'arrivo di circa trecento delegati nazionali e internazionali, con un parterre altamente qualificato di ospiti». L'ha definita «una grande azione di marketing territoriale» D'Angelo, specificando che «il turismo del vino muove in Italia tre milioni di persone l'anno e rappresenta, dunque, un valore aggiunto per l'industria turistica e anche per fra conoscere i nostri territori». Sarà una Basilicata da gustare, un percorso alla scoperta dei giacimenti enogastronomici e con visite in alcune delle aziende vitivinicole del Vulture Melfese e del materano. Ad affascinare gli ospiti saranno i territori con visite naturalisti-
Vito D’Angelo, Vincenzo Viti e Gerardo Ferretti (foto Mattiacci)
che ai suggestivi laghi di Monticchio immersi nel verde e in un ambiente incontaminato, per ammirare le bellezze monumentali come il castello Pirro del Balzo e la casa di Orazio a Venosa e ancora un viaggio nel passato nel castello di Melfi e nel Museo archeologico nazionale e nella casa di Giustino Fortuna-
to a Rionero in Vulture, assaporando il fascino dei Sassi di Matera con una passeggiata notturna per godere del patrimonio dell'umanità e un volo dall'alto, sorvolando Pietrapertosa e Castelmezzano sospesi nell'aria e apprezzando un panorama mozzafiato. Domani sera, presso l'azienda
venosina “Terra dei Re”, sarà conferito al presidente della Regione, Vito De Filippo, il riconoscimento di “Sommelier onorario”. Tra gli appuntamenti da non perdere la finale “Miglior sommelier d'Italia Trofeo Guido Berlucchi” in calendario per sabato a Matera (ore 15) presso l'auditorium del conservatorio “Duni”, mentre in serata sarà proclamato il vincitore dell'edizione targata 2009 in una cela di gala, “Sensi diVini”, che si svolgerà a Palazzo Venusio. A partecipare alla semifinale anche una lucana, Carmela Santasiero, diventata sommelier nel luglio dell'anno scorso e diplomatasi a giugno di quest'anno a Roma al master di analisi sensoriale. Sarà il vino, il protagonista di cinque intense giornate che si snoderanno tra visite, lavori congressuali e workshop. Un'occasione per far conoscere ai tanti ospiti una regione ancora inesplorata e tutta da scoprire. Ad allietare la serata di venerdì presso l'azienda Terra dei Re a Rionero in Vulture, il trio cabarettistico “La Ricotta” che con sketch dialettali faranno apprezzare le tradizioni della gente lucana. ir.d.m
“Mattino a Villa Borghese” di Sica MOLITERNO -Nei decenni passati a Villa Borghese vi andava Alberto Moravia - diceva- per raccogliere i suoi pensieri. Federico Fellini vi passava interi pomeriggi, sempre accompagnato da cinematografari come lui e belle donne. Mario Luzi, grande poeta fiorentino, quando veniva a Roma si ritrovava a passeggiare con il poeta Alfonso Gatto. Per Donato Sica nei primi anni '90 Villa Borghese è diventata, anche per lui un luogo confidenziale, tutti i giorni attraversava i suoi viali per spostarsi fra la galleria Barberini e Piazzale Flaminio. Un transito da cui è affiorato un bel pugno di poesie, raccolte ora nel volumetto “Mattino in Villa Borghese”, edito da Valentina Porfidio da Moliterno. Visioni e sensazioni tramutate in delicati versi, componimenti da quello straordinario spettacolo della natura che nella capitale può offrire solo Villa Borghese. Le impressioni che sica riporta sul foglio bianco derivano dai profumi e dai colori di oleandri, platani, glicini in fiore, campanule, pini e prati sempre verdi, elementi questi che fanno delle parole una dimensione emotiva. Ma accanto alla natura protagonista, si dispongono a latere dell'attenzione del Nostro, fontane zampillanti, casine, tempietti, acque calme di un laghetto, il tutto si presenta a mo' di un coro dentro un canto del cuore e dell'anima. Scrive in prefazione Antonella Di Cola che Sica con i suoi quadretti di vita ci conduce nel cuore verde della Caput Mundi, dove il tempo e lo spazio appaiono sospesi in una dimensione irreale e bucolica. Sembra del tutto assente la presenza umana, ma quanto si propone appare discreta, c'è Giorgio Napolitano che a suo tempo, Presidente della Camera, passava, come Sica per Villa Borghese, ci sono dei praticanti di ginnastica dolce orientale, un anziano che sembra nel vestiario un lord inglese, un parcheggiatore con l'aria di un pastore abruzzese, immagini che trasferiscono i pensieri ad altre condizioni di vita. La raccolta sarà presentata oggi, alle 18, a Moliterno in occasione di “Ottobre piovono libri”. Mimmo Mastrangelo
FESTIVAL DELLE 100 SCALE
La festosa danza lunga 50 chilometri di Foofwa d’Imobilitè POTENZA - Insolite visioni. Il “ciclone”Foofwa d'Imobilitè ha “ripreso”e raccontato a suo modo la città di Potenza. E i luoghi della mobilità. L'imprevedibile coreografo svizzero ha animato con la sua corsa-danza la terza giornata del Festival Città delle Cento Scale, le vie principali e il centro storico del capoluogo. Con soste e performance in alcuni luoghi particolari. Per un paio d'ore Potenza è stata “travolta” dalla mimica e dall'ironia immediata e sottile di Foofwa unite a straordinarie capacità tecniche. La grande simpatia permette al performer di coinvolgere pubblici molto diversi fra loro e di essere apprezzato dagli spettatori più esigenti. A Potenza ha proposto “Kilometrix.Dancerun.04”, una festosa danza lunga cinque chilometri. Nel suo lungo “peregrinare” ha invitato il pubblico a
seguirlo o inseguirlo in bici, a piedi, su pattini a rotelle in un vortice di danza e corsa. L'intera performance è stata ripresa da Pascal Dupoy, cameraman su roller, e poi trasmessa in piazza Matteotti. Dove i potentini hanno scoperto scorci e particolari per molti inediti. Al seguito di Foofwa un gruppo di podisti e quanti hanno provato a sfidarlo sul suo terreno preferito: la strada. Performance gioiosa, imprevedibile, in un continuo scambio interattivo con i tanti curiosi che hanno affollato le vie della città. Un'esplorazione di Potenza in cui il concetto di danza si è mescolato allo sport. Si è partiti da piazza Matteotti. Il tour ha poi toccato villa Santa Maria, via Cavour, San Rocco, per poi risalire verso viale Dante, piazza XIII agosto, via Pretoria e per concludersi ancora in piazza Matteotti.Il ciclone
Foofwa ha travolto Potenza sin dalla mattina. Con l' immancabile telecamera ha toccato e ripreso i luoghi simbolo della mobilità, dello spostamento cittadino. Dalla stazione di Santa Maria dove con la sua ironia ha contagiato ragazzi e studenti all'anonimo e silenziosoparcheggio dellaRegione. Nonpotevano sfuggire il ponte Musmeci e il ponte Attrezzato ormai prossimo all'apertura. Che entro la primavera del 2010, ha annunciato nei giorni scorsi l'assessore al Comune Campagna, sarà consegnato alla città. Oggi, con gli Mk, invece, cala il sipario sulla seconda edizione del Festival Città delle 100 Scale. La formazione indipendente, che si occupa di performance, coreografia e ricerca, propone “Fortezza”. cultura@luedi.it
Foofwa in una delle sue performance
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16 24 Ore in Basilicata
Mercoledì 30 settembre 2009
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
E’ polemica su quanto accaduto alla Biblioteca nazionale. Uno strano intreccio politico
Un’ispezione un po’ sospetta L’esposto sarebbe partito da un dipendente legato a doppio filo al Pdl LE ispezioni? Solo una “normale attività istituzionale”. I comportamenti antisindacali? Accuse senza fondamento strumentali a un tentativo di “normalizzazione politica” da Roma. E’ polemica sul caso della Biblioteca nazionale di Potenza. I primi ad occuparsene verso maggio erano stati quelli dell'Ispettorato della funzione pubblica, a partire dalla segnalazione di un dipendente capitato sul sito internet del ministro Renato Brunetta. Poi c’è stata la visita, venerdì scorso, di un ispettore del ministero dei Beni culturali, e la notizia pubblicata sul Quotidiano deve aver creato un certo scompiglio. Se da un lato la direzione non lascia trapelare alcun commento ufficiale in attesa dell'esito della procedura, avviata agli inizi di settembre da un esposto del segretario dell'Unione nazionale dei sindacati autonomi (Unsa), le indiscrezioni si sprecano e qualcuno racconta l'altra parte della storia, che è un intreccio tra politica, sindacato, e amministrazione fotografato lo scorso 17 giugno nella sala conferenze della Biblioteca. C’è il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, venuto in visita a Potenza in occasione del ballottaggio per l'elezione del sindaco, e al suo fianco il candidato del centrodestra, Peppino Molinari, più lo stato maggiore forzista del Pdl lucano: Vincenzo Taddei, Guido Viceconte, e Cosimo Latronico. Si dice che quel giorno in mezzo al pubblico ci sarebbe stato anche l'autore della segnalazione sul sito di Brunetta, dipendente della biblioteca e segretario regionale dell'Unsa, comandato per cinque anni dal suo ufficio nella segreteria politica proprio del gruppo di Forza Italia in consiglio regionale, dove nella
scorsa legislatura ha seduto anche il fratello. A un certo punto il segretario cittadino del Pdl avrebbe fatto le presentazioni al ministro, indicandolo come “il loro referente” all'interno della Biblioteca. Può bastare per gettare un’ombra sul suo operato come rappresentante sindacale? C'è chi lo difende, ma qualcuno dice di si, anche qui in Basilicata, dove esistono dei casi anche più lampanti, e lo accusa di una concezione del sindacato come fosse “un'arma personale da utilizzare secondo il proprio interesse”. E ce n'è anche per quelli che hanno scelto di sostenere le sue ragioni. Per capire questa volta bisogna fare un salto indietro di due anni, quando venne nominato il direttore in carica, nonostante il suo predecessore avesse fatto un altro nome per il suo posto. Lì sarebbe intervenuta una volontà politica riconducibile all'area del ministro dei Beni culturali di allora, che era Francesco Rutelli della Margherita, e sarebbe nato un certo rancore tra chi si è visto scavalcato, e avrebbe aspettato a lungo un'occasione come questa per potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa, ora che i rapporti di forza sono cambiati. In pratica si insinua il sospetto che sia in atto il tentativo di “rendere omogenea” l'amministrazione della biblioteca alla maggioranza uscita dalle elezioni politiche del 2008, e che anche “gli attacchi quotidiani al direttore”, con “le denunce più inverosimili”, e i comportamenti “pervicaci e reiterati finalizzati a rendere problematica l'azione e la missione della Biblioteca” siano strumentali a questo piano, ben rappresentato dalla foto con il ministro, come in una specie di spoil system allargato, che sarebbe
UN LUOGO A PASSO CON I TEMPI CINQUANTA mila utenti l'anno, per il 90 per cento giovani e studenti. La Biblioteca nazionale di Potenza si sta trasformando nel tempo per venire incontro alle nuove esigenze del pubblico. In tale direzione va letto l'ammodernamento tecnologico della prestigiosa sala “Viggiani” che ospita l'intera raccolta libraria di questo generoso figlio di Basilicata (circa 16.000 volumi, dalle preziose edizioni del 1500 e del 1600, a quellerelative atuttala primametà del '900). Nell'ottica di una più moderna ed efficace azione di valorizzazione del patrimonio nel 2008 è stato attivato un collegamento wi-fi a internet per gli utenti forniti di un proprio notebook. La trasformazione della Sala Viggiani da luogo di cultura classica in un luogo capace di coniugare cultura cartacea e cultura digitale gode di un fortissimo gradimento degli utenti, e il successo riscontrato ha già suggerito l'opportunità di estendere il wi-fi anche alle altre 4 sale di consultazione e studio. Anche l'azione finalizzata a un'efficace fruibilità dell'intero patrimonio documentario dell'istituto, attraverso il recupero dei dati bibliografici attualmente presenti in formato cartaceo nel formato digitale è in pieno svolgimento. Il tardivo avvio da parte
quella pratica con cui le forze politiche al governo distribuiscono ai propri simpatizzanti cariche istituzionali, pubblici uffici e posizioni di potere, per incentivarli a lavorare per il partito, e creare una
Bondi e lo stato maggiore del Pdl durante l’incontro alla biblioteca
della Regione Basilicata del Polo Sbn regionale (2007) ha causato un forte ritardo nella creazione di una banca dati digitale del patrimonio bibliografico della Biblioteca nazionale e che, con la conclu-
struttura amministrativa armonica. Questo, sia ben chiaro, se si guardano le cose dall'alto, come dalla sedia di un ministro. Al livello della strada è tutto diverso, il disegno complessivo può sfuggire, e
sione, tra qualche settimana, del progetto straordinario di recupero del patrimonio, a breve permetterà di mettere a disposizione dell'utenza, ulteriori 20- 25.000 notizie.
c'è solo un'ispezione perché un dipendente-sindacalista-referente politico di Forza Italia si sente sotto utilizzato. E tra qualche giorno si vedrà come andrà a finire. Leo Amato
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Potenza
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Un’altra domenica al mercatino dell’usato
Nel castello di Lagopesole “L’autunno profuma di libri”
Un sms di solidarietà per “integrare” la cecità
SI terrà oggi con inizio alle 9.30, nell’aula magna dell’Università degli studi della Basilicata, il seminario di studio su “Le sfere della decisione nei processi politici e istituzionali”. Introdurrà e coordinerà i lavori il professore Francesco Panarelli, direttore del dipartimento di Scienze storiche, linguistiche e antropologiche dell’Università degli studi della Basilicata. Interverranno, come relatori, tra gli altri, i professori Aurelio Musi, dell’Università degli studi di Salerno, il professore Antonino De Francesco dell’Uiversità degli studi di Milano, Antonio Lerra, dell’Università degli studi della Basilicata.
SI terrà il prossimo 18 ottobre l’ultimo appuntamento per questa stagione del mercatino delle cose usate e d’altri tempi. L’iniziativa si svolgerà dalle 9 del mattino alle 22 della sera in largo Pignatari, in vico e largo Serrao. Per quanti avranno voglia di visitare le bancarelle - la maggior parte degli espositori sono lucani - ancora una volta la possibilità di curiosare tra oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d’epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d’antiquariato, usati, vecchi o antichi.
SI terrà da domani al prossimo 4 ottobre, nel castello di Lagopesole, la terza edizione della manifestazione “L’autunno profuma di libro”, organizzata dal dipartimento “Formazione, lavoro, cultura e sport, della Regione Basilicata. La manifestazione prevede: convegni, incontri di promozione della lettura rivolti a studenti con la consulenza di esperti, iniziative di animazione e laboratori creativi destinati alle scuole, presentazione di libri, lettura di poesie, mostre varie e anche una serie di concerti di musica etnica di gruppi musicali della tradizione lucana.
SI chiama “Sms solidale” la campagna che durerà dall’1 al 20 ottobre finalizzata alla raccolta fondi per il realizzando Centro di riabilitazione ed integrazione sociale dei ciechi pluriminoratiche. La conferenza stampa di presentazione del progetto si terrà giovedì primo ottobre alle ore 12 presso la sede sociale dell’Unione italiana dei ciechi e degli Ipovedenti di Potenza, in corso Garibaldi 2. La campagna si svolgerà su tutto il territorio nazionale grazie all’adesione di tutti i gestori telefonici: Telecom, Tim, Vodafone, wind e Tre. Porteranno la loro testimonianza genitori di non vedenti con minorazioni aggiuntive.
IL PROGETTO
NUOVA FERMATA
Una ventata d’Aria 3 entra nella casa circondariale UN film breve che parla di detenuti con protagonisti i detenuti stessi. È questo parte di un progetto denominato “Aria3”e che vede coinvolta la casa circondariale di Potenza. Per tre giorni, il giovane regista Luca Curto, metterà a disposizione tutta la sua esperienza per realizzare, con la collaborazione di una decina di detenuti del carcere del capoluogo, il film intitolato “Tre minuti e mezzo”. Tre minuti e mezzo è il tempo necessario a passare da “fuori” a “dentro”. Tre minuti e mezzo, e la propria identità diventa una tuta e un numero di matricola. «Il film, che vede la partecipazione anche di attori di fama nazionale come Neri Marcorè e altri, racconta la storia e le emozioni di chi viene arrestato dal momento in cui mette piede in carcere», spiega il regista durante la conferenza stampa avvenuta ieri in una sala del carcere della città. Scopo del progetto, il reinserimento educativo del detenuto nella società, partendo dal recupero del rapporto genitoriale che la carcerazione spesso sovverte. Le sbarre non dividono soltanto “chi sta dentro” da “chi sta fuori”. A essere diviso è lo stesso nucleo famigliare. Afferma il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Napoleone Gasparo: «Il carcere il più delle volte è il contenitore finale dei fallimenti sociali, maturati altrove. Nostro compito è garantire la sicurezza e l'ordine e allo stesso tempo cercare di alimentarelasperanza perilreinserimento nella società. Scopo del progetto, è proprio quello di non far sentire queste persone avulse dalla realtà, riducendo quel senso di separatezza tra il mondo esterno e quello penitenziario». Valicare i confini, quindi. Non solo idealmente ma concretamente. Il progetto, pertanto, prevede anche la creazione della Scuola specialistica per tecnici dell'industria cinematografica e televisiva per 25 persone, tra detenuti efigli inetà dalavoro, edei primi studios di produzione cinematografica all'interno della stessa casa circondariale di Potenza. In questo modo, si cerca di costituire nell'ambito del settore dell'industria audiovisiva, una vera e propria im-
Un momento della conferenza stampa di ieri (foto Mattiacci)
presa all'interno del carcere. Un primo passo in tal senso è stato già compiuto. Grazie alla collaborazionetraprovveditorato regionaleela Regione Basilicata, i partners principali del progetto (Gci Etabeta Spa Roma, Altafilm mIlano- Rce multi-
media Napoli) hanno strutturato per lo sviluppo dell'attività televisiva e cinematografica in Basilicata un'agenzia territoriale, “L'Agenzia Aria3”. Importante l'apporto delle istituzioni locali sia per i finanziamenti-un milione e mezzo in
tutto-sia per l'esportazione del progetto nella realtà locale. Rientra in questa logica, anche la mostra -catalogo “LocKation”, gigantografie sul mondo del carcere. «Il carcere deve essere un'entità che ha da offrire qualcosa al territorio-sostiene l'assessore regionale alla Cultura e alla formazione Antonio Autilio - Per cui il progetto non può rimanere isolato. È previsto, infatti, un percorso di sensibilizzazione nelle scuole. Oltre a questo, è necessario inserire l'iniziativa in tutta un serie di iniziative altre nel settore cinematografico in Basilicata, come può essere la cineteca o la costituzione di una Film commission». Perché l'inclusione va di pari passo con la formazione. «Con questo progetto - afferma il sindaco di Potenza Vito Santrasiero - per la prima volta l'inclusione dei detenuti e delle loro famiglie viene affidata non all'assistenza sociale ma a percorsi formativi, imprenditoriali e occupazionali». Anna Martino
Baari’a 18.15 - 21
DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso
Baaria
Divieti di sosta e transito in centro storico Per il giorno 2 di ottobre il divieto di circolazione, da attuarsi su disposizione degli organi di Polizia legati agli spostamenti del Presidente in Piazza Matteotti, Via XX Settembre, Via Cairoli, Via Alianelli, Via Plebiscito e Via Branca. Le autovetture parcheggiate nelle vie sopra elencate potranno transitare in senso contrario di marcia per uscire dalle stesse. Sempre il prossimo 2 ottobre dalle 13 fino a cessate esigenze ci sarà divieto di transito ed il divieto di sosta con rimozione in tutta l’area circostante Piazza Mario Pagano. Sempre il 2 dalle 16 fino a cessate esigenze ci sarà divieto di transito dei veicoli in Via Verrastro. Il personale addetto all’espletamento dei servizi di Polizia municipale e di segnaletica stradale ciascuno secondo le proprie competenze è incaricato della esecuzione della presente ordinanza.
Sala 1 Baari’a 18 - 21 Sala 2 District 9 17.45 - 20 - 22.15 Sala 3 G-Force 17 - 19 - 21 Sala 4 Bandslam -High school band 18 - 20.15 - 22.30 Sala 5 Il grande sogno 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 6 Basta che funzioni 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 7 L’era glaciale 3 17.30 Pelham 1-2- 3 19.30 - 21.40
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960
ARRIVO DI NAPOLITANO A POTENZA
IN occasione della visita, in programma il 2 e il 3 ottobre prossimo, del capo dello Stato nel capoluogo di regione, l’a m m i n i s t r azione comunale ha stabilito alcuni divieti di transito e di sosta in piazza mario Pagano e lungo alcune vie del centro storico. I divieti sono necessari per motivi di ordine pubblico e sicurezza e pertanto bisognerà regolamentare la sosta e la circolazione dei veicoli come stabilito nel corso del tavolo tecnico tenutosi presso la Questura di Potenza Il prossimo 2 ottobre, dalle 13 in poi ci sarà divieto di sosta con rimozione dei veicoli su ambo i lati di Via Portasalza, Via del Popolo e Via IV Novembre. Dalle 8 del giorno 2 ottobre alle 12 del giorno 3 il divieto di sosta con rimozione dei veicoli in C.so XVIII Agosto, dall’i n t e rsezione con Via del Popolo fino all’i n t e r s ezione con Via B. Bonaventura, ed in Via B. Bonaventura fino all’intersezione con Piazza Bonaventura.
Potenza-Università
L’inquadratura è perfetta
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
VINCENZO MARTONE che ha segnato il suo primo gol il 3 novembre 2007 e lo scorso 27 settembre ha segnato il centesimo gol, in due anni di campionato. Un bel record.
Mamma LUCIA e papà LUCIO per il 14° anniversario di matrimonio da Pasquale, Roberto e Francesca
NOVITA’ a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l’assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».
UNA famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni. Sfiorando le vicende private di questi personaggi e dei loro familiari, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un'intera comunità
District 9 GLI alieni arrivati trent'anni fa sulla Terra convivono con gli esseri umani, anche se reclusi in un territorio chiamato District 9. Una compagnia privata, però, decide di sfruttare le armi extraterrestri.
Basta che funzioni DOPO aver fallito professionalmente, come marito e dopo un tentativo di suicidio, il re dei brontoloni Boris Yellnikoff, trascorre le giornate irritando gli amici che ancora gli restano.
NUMERI UTILI Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 30 SETTEMBRE Figliola via Pretoria, 285
0971/24945
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi
115 803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515 0971.53214 347.3015277
Enel
0971 331111
Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adoconsum Adoc Basilicata
800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090 0971 415150 0971 34444 0971411144 0971 46393
Acu (Ass. cons. utenti)
097122308
Cif (Centro it. femminile)
0971 69169
Telefono Amico
199 284 284
Telefono Azzurro
0971 19696
Telefono Donna
0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata
0971 668111
Provincia
0971 417111
Comune
0971 415111
Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp
Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei
Pronto soccorso Emergenza sanitaria
Ateneo
118 611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111
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«IL disagio giovanile appare l'emergenza più grave del capoluogo, un problema di proporzioni tali che nessun movimento ecclesiale, nessuna istituzione, nessuna scuola, neanche la chiesa o la politica da sole, potrebbero farvi fronte. Quello che occorre è una alleanza e una convergenza di lungo respiro tra tutte le forze sane della Città». Così Giancarlo Grano, responsabile del Coordinamento da Cristiani nella Città nel corso dell'incontro svoltosi nella parrocchia di Santa Maria del Sepolcro per programmare insieme all'arcivescovo Superbo, possibili linee di impegno per il prossimo anno. «Il punto di partenza - ha proseguito Grano - è saper leggere il disagio, oltre le “isole felici” dei nostri circoli e delle parrocchie, guardare in faccia la realtà con realismo e con amore, come avvenne in occasione del convegno del giugno 2008 Le attese della povera gente, quando il laicato cattolico seppe denunciare il declino della regione». Oggi «bisogna aprire mente e cuore alla città, perché quando nell'indifferenza si spezzano per suicidio o over dose tante vite giovanili, quando nel silenzio fuggono via tante energie professionali e intellettuali, allora è la stessa città che muore di morte lenta». Dal successivo dibattito, con la presenza dei rappresentanti di 16 associazioni e di 8 parrocchie cittadine, è emerso l'impegno ad affrontare i temi dell'affettività giovanile, del lavoro che manca, delle sacche di emarginazione nascoste tra le pieghe dei parchi urbani e nei vicoli del centro storico, della necessità di formare educatori adult, del rilancio dello sport sociale, dell'ineludibile rapporto con le famiglie, della lotta contro ogni pregiudizio che discrimina gli immigrati. Molti hanno espresso il crescente disagio rispetto alla prassi politica che ignora i problemi delle giovani generazioni ma è emerso anche l'invito a guardare all'attuale situazione come un'opportunità perché i credenti siano un segno di speranza in direzione del bene comune. Superbo ha invitando tutti a continuare nell'impegno avviato e a puntare con fiducia al risveglio delle tante energie sopite nella nostra regione.
Potenza 19
Agenda
Mercoledì 30 settembre 2009
Processi politici e istituzionali e le sfere delle decisioni
L’INCONTRO
Emergenza disagio giovanile
Mercoledì 30 settembre 2009
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
Mercoledì 30 settembre 2009
Ore di riunioni non sono bastate a trovare la quadra sulla presidenza. Il tavolo salta più volte
Veto anche su Santangelo Santarsiero: «Tiro sulle persone». Napoli: «Il problema è dentro il centrosinistra» ALLA fine, ancora un veto (questa volta sul nome di Vincenzo Santangelo, capogruppo del Pd) ancoraun tentativo a vuotoe tante ore disperse in riunioni infruttuose. La città di Potenza, ieri sera, non aveva ancora un presidente del consiglio comunale, a tre mesi dal voto e con l’attività amministrativa praticamente ferma per quello che riguarda l’assemblea. Arriverà il presidente della Repubblica in visita e le commissioni consiliari, il luogo dove i provvedimenti si disegnano, si dibattono, si modificano prima di arrivare al voto (anche in presenza dei cittadini), non saranno ancora state insediate. E poco male se la delibera sull’istituzione dei piccoli sei parlamentini cittadini passerà comunque: in assenza del presidente resterebbe una forzatura. Neanche il nome del capogruppo democratico Santangelo è stato utile (almeno fino a tarda serata) a catalizzare il consenso complessivo dell’assemblea comunale. «Nulla contro le persone - ha spiegato Giuseppe Molinari, coordinatore dell’intergruppo di opposizione - Ma sisarebbe dovuto indicare una persona meno “caratterizzata”». Per lo stesso motivo, la minoranza non avrebbe sostenuto la candidatura di Giampaolo Carretta (avanzata pocoprima dallamaggioranza), ilconsigliere segretario cittadino del Pd. «Quale figura di ulteriore garanza? - replicherà Santarsiero - La minoranza sta ponendo veti sulle persone». Per questo - dice - non parteciperà più a riunioni sulla scelta di eventuali candidature. E poi, «qualunque nome la maggioranza avanzi, a questo punto - fa eco Carretta la proposta sarebbe pregiudizialmente respinta». Avevain quelchemodo ammesso «la fuga in avanti fatta» scegliendo la candidatura di Roberto Galante (Idv) che la minoranza aveva giudicato «non condivisa» per una postazione che, come quella dipresidenza, non può che essere di garanzia. Ma «non si diano colpe all’opposizione - spiega Michele Napoli (Pdl) se il problema è interno nella coalizione che non è più “bulgara”» e autosufficiente nelle votazioni come nella consiliatura precedente. Le previsioni di ieri non sono state rispettate. Il rinvio del consiglio di 24 ore prima avrebbe dovuto facilitare - dopo il ritiro della candidatura di Galante - una soluzione nuova, in grado di tenere dentro anche l’opposizione, contenta di poter tornare a “ragionare” su un nome condiviso. Ma ieri mattina proprio il tavolo che avrebbe dovuto essere quello della coinciliazione è saltato più volte, tra riunioni fiume, segretari politici convocati e quadrature del cerchio che davvero tardavano ad arrivare. Mentre la maggioranza discuteva a livello cittadino sul nome “nuovo” in quota Pd da poter presentare alla minoranza, sembra che dai tavoli regionali sia arrivato un primo richiamo. Sembra che l’assessore regionale alla Formazione, Antonio Autilio, abbia paventato le proprie dimissioni. Non è un mistero che la questione “presidenza”, con relative relazioni più o meno serene di coalizione, sia strettamente connessa con le elezioni regionali non troppo lontane. Del resto, lo stesso Galante aveva spiegatocome la postazionefosse stata offerta all’Idv cittadino (che ha sostenuto Santarsiero solo al secondo turno) e non richiesta, pur nella «consapevolezza della maggioranza di non poter mantenere l’accordo». Così, nuovo tavolo con i segretari regionali e provinciali (connessa anche la presenza dell’Idv nella giunta Lacorazza alla provincia di Potenza), ma in aula senza successo. Il primo dato politico “concreto”arriva a seduta avviata. E’ in sezione di dichiarazione di voto che Udc e Idv “chiariranno” la propria posizione. E’ sullo stato di attuazione dei programmi per l’esercizio finanziario 2009 (provvedimento che passerà a maggioranza) che si asterrano, con motivazioni diverse. Da un lato l’Udc che ribadisce come «il partito spiega Emilio Libutti - non abbia stretto un accordopoliticocon lamaggioranza».Disponibili a un sostegno per provvedimenti utili alla città, restano fuori dalla coalizione (che hanno sostenuto con un accordo di massima al ballottaggio).Per l’Idv, laquestione (politica) èun’altra. Galante, esclusodalla candidatura alla presidenza dopo i veti di minoranza e parte del centrosinistra, aveva chiesto una precisazione ai “colleghi” di coalizione sulla posizione del partito: «Non capisco se Idv sia considerata dentro alla maggioranza». E visto che risposta non è giunta, ha poi continuato ieri, con «l’astensione». Segno di future decisioni? Sempre in vista delle regionali. Sara Lorusso
Richiamo alla «fuga in avanti» Il “mea culpa” non convince l’opposizione
LA CERIMONIA
La festa del patrono della Polizia di Stato COME da tradizione, anche quest’anno, in occasione della festività di San michele Arcangelo, Santo protettore della Polizia di Stato, nel capoluogo è stata celebrata in cattedrale una messa solenne. Ieri ricorreva, inoltre, il sessantesimo anniversario della proclamazione delSanto apatronoe protettore della Polizia di Stato avvenuta in data 29 settembre 1949 per volere di Papa Pio XII. Così, in mattinata (analoghe celebrazioni anche in altre città della regione) presso la Cattedrale di San Gerardo è stata celebrata la messa dall’Arcivescovo di Potenza Agostino Superbo, a cui hanno partecipato gli appartenenti al corpo di Polizia della provincia di Potenza insieme ai rispettivi familiari. Il cerimoniale prevedeva anche la presenza del prefetto,Luigi Riccio,oltre chealtre autorità istituzionali, politiche, civili e militari regionali e provinciali. Grazie al patrocinio dell’amministrazione provinciale, alla cerimonia ha partecipato il coro lirico della Provincia di Potenza, diretto dal maestro Pasquale Menchise. Un momento della seduta di consiglio comunale di ieri
Al via il servizio nelle scuole Napoli (Pdl) sull’emergenza rifiuti
Mense aperte da domani PARTE finalmente il servizio mensa negli istituti scolastici. La mensa comunale riguarda le scuole dell’infanzia comunali, statali ed elementari a tempo pieno e sarà erogata a partire da domani, primo ottobre. Il servizio durerà fino al prossimo 12 giugno nelle scuole elementari e fino al 26 giugno nelle scuole dell’infanzia. Gli utenti che intendono far utilizzare ai propri figli il servizio di refezione - spiega una nota del comune - dovranno presentare apposita domanda entro il 30 ottobre prossimo presso l’ufficio Mensa - Unità di direzione Istruzione del comune in piazza Europa. Poi l’ufficio provvederà a determinare per ogni utente la retta dovuta secondo le fasce di reddito di appartenenza. Il fac-simile della domanda di iscrizione può essere ritirato presso le scuole di appartenenza o scaricata dal sito internet www.comune.potenza.it.
«Serve commissione di indagine» «NON è più tempo di attendere quelle risposte che l’amministrazione comunale di Potenza non ha mai dato in merito al problema dello smaltimento dei rifiuti, problema a loro parere inesistente, e che viene camuffato nelle sue reali dimensioni facendolo apparire come un piccolo incidente di percorso e non come un problema strutturale che nasconde chissà che cosa e quali interessi». E’ per questo che il consigliere regionale (presente anche nell’assemblea di palazzo di città) Michele Napoli(Pdl) chiede che sul tema sia aperta una commissione
di indagine «per fare piena luce sui reali motivi che hanno portato la cittàcapoluogoa viverel’emergenza rifiuti, per far piena luce sulla regolarità e la correttezza dell’attività amministrativa e gestionale del termovalorizzatore di Potenza, meglio noto come inceneritore». La costituzione di una commissione di indagine «si rende necessaria per far uscire allo scoperto la nostra amministrazione comunale facendo luce sulle reali cause che hanno determinato questa emergenza rifiuti, sottaciuta all’intera comunità cittadina».
L’INTERVENTO
Urbanistica per la qualità della vita L’approvazione del regolamento urbanistico ha rappresentato un azione innovativa di straordinaria rilevanza. Poteva apparire pura illusione per una città come Potenza l’idea di avviare e portare in approvazione nei cinque anni un nuovo strumento urbanistico. Ed invece è proprio quello che è accaduto. E’ stato inoltre ben avviato il lavoro relativo al Piano strutturale metropolitano. Questo, prima di essere uno strumento urbanistico, si presenta come un vero e proprio patto sociale e politico. E’stato impostato in un documento preliminare, già approvato dall’assemblea dei sindaci, che oggi può consentire l’apertura di una discussione vasta e condivisa che parta dai consigli comunali, ma che necessariamente dovrà saper coinvolgere l’opinione pubblica ed i soggetti sociali. L’approvazione del Ru è stato merito della fermezza della volontà politica della maggioranza, dell’organizzazione iniziale, dell’autorevolezza e della competenza dei consulenti, della qualità dell’ufficio di Piano, ma merito anche di una opinione pubblica maggioritaria che ha sostenuto
il Ru contro chi, ha provato a resistere a un’azione innovativa e veramente riformista che mette l’interesse pubblico al centro dell’attività di pianificazione. Oggi, grazie al Ru, abbiamo costruito una griglia di regole importanti: sappiamo che la perequazione compensativa è il mezzo prevalente per costruire la città pubblica, che diritti pubblici e diritti privati sono equivalenti, che l’iniziativa privata deve convergere verso gli interessi pubblici seguendo percorsi precisi e trasparenti. Tutto ciò è però solo l’inizio, ora dobbiamo, attraverso l’attuazione del Ru, cominciare a “governare” veramente il territorio per cercare di dare risposte ad una città che vive ogni giorno le contraddizioni di un impianto urbanistico ancora incompleto e spesso irrazionale. L’obiettivo costante dovrà essere quello di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini attraverso interventi volti a razionalizzare, riqualificare, completare la città esistente. Questo stesso obiettivo deve vivere dentro il Psm che è una scelta strategica di va-
lenza straordinaria, una grande operazione culturale che dobbiamo far vivere alle comunità interessate come un passaggio decisivo per il loro futuro. In questo senso è necessario continuare a costruire con gli amministratori dei centri dell’hinterland quell’interesse comune già individuato ed accelerare l’iter che ci porterà alla discussione e all’approvazione del Psm. L’attuazione del Psm non può avvenire se non si continua anche a investire sull’Ufficio di Piano. Esso potrà essere il punto di riferimento degli uffici degli altri comuni. I grandi problemi urbanistici dovranno inoltre essere affrontati chiamando la società potentina a condividere le scelte con momenti di partecipazione e discussione aperta. In questo senso diviene essenziale anche il lavoro sul Piano strategico della città di Potenza la cui definizione dovrà accompagnare la fase attuativa del nuovo Ru e l’iter di approvazione del Psm. Roberto Speranza assessore all’Urbanistica del Comune di Potenza
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20 Potenza
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Picerno La minoranza attacca la maggioranza per la decurtazione dei fondi ai servizi sociali
Tagli per aumentare gli stipendi E come se non bastasse in ballo c’è anche la questione commissioni PICERNO - Conti in tasca all’amministrazione comunale. Taglia di qua e incolla di là.Ieri, ilgruppo diminoranza del consiglio comunale “Sviluppo e solidarietà” (formato da Mario Salvia, Michele Capece e Michele Borriello), in una conferenza stampa, ha illustrato le prime divergenze di vedute e di metodo. Tre i punti al centro del dibattito: approvazione del bilancio, nomina del rappresentante alla Comunità montana Marmo Melandro e la richiesta, finora negata, della costituzione delle commissioni. È stato un consiglio comunale, quello di lunedì, molto movimentato. All’ordine del giorno la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. Bilancio approvato durante la seduta con l’astensione in blocco dei tre consiglieri e due astenuti. «Da giugno a dicembre – ha spiegato Mario Salvia – sono stati tagliati 11.600 euro destinati ai servizi sociali, 2.500 per la manutenzione del verde pubblico e 2000 per la riqualificazione urbana. Tutto questo, insieme a altre entrate, sono servite per aumentare le indennità di carica degli asses-
S.Angelo
Standardtela La Zucchi dà l’ok al bando LA Zucchi, gruppo industriale tessile proprietario dello stabilimento ex Standartela di Sant'Angelo le Fratte ha firmato a Potenza l’accordo di base per il bando di reindustrializzazione dei siti inattivi della Regione Basilicata, mettendo così a disposizione la struttura lucana. Lo ha reso noto il segretario generale provinciale di Potenza della Cgil, Nicola Allegretti. Al bando potranno partecipare le imprese di qualsiasi settore industriale, che intendono avviare un'attività in Basilicata: uno dei vincoli prevede l'impiego di almeno la metà dei 108 ex dipendenti della Standartela, attualmente in mobilità. Negli scorsi mesi era già stato emanato un bando per il sito di Sant'Angelo le Fratte, che non si era però concluso positivamente per motivi legati a garanzie bancarie. «Speriamo che un nuovo bando - ha detto Allegretti possa portare ora a un risultato positivo, anche perchè non ci sono più i vincoli di settore rispetto al precedente».
sori. Questo gli spetta per legge – ha precisato – ma in un momento di crisi, non si può togliere ossigeno ai servizi sociali». Ben 1016 euro lordi il compenso per gli assessori, mentre al sindaco, Valeria Russillo, toccheranno 2258 euro. L’ex amministrazione guidata da Salvia, aveva tagliato del 30 per cento le indennità. Il taglio ai servizi sociali è un vero paradosso se si legge la relazione presentata dall’assessore al Bilancio, Vincenzo De Angelis. Al punto 4, infatti, si legge che si presta attenzione «agli anziani e alla cultura e all’integrazionedelle personediversamente abili attraverso l’assistenza domiciliare integrata, centri diurni». «Inoltre ha aggiunto Capece - si dice che sono state sostenute spese per patrocinare convegni e altre manifestazioni che non sono mai state realizzate sul territorio. È stata solo un’estate arida culturalmente, la peggiore che ricordo». È andato giù duro Michele Borriello, senza risparmiare nessuno. «Non è possibile che si recuperano soldi da altri capitoli di spesa per aumentarsi lo stipendio». Ma quello che maggiormente lo
ha fatto infervorare è stata la richiesta, finora inascoltata, di formare le commissioni. «Sono uno strumento di democrazia e di partecipazione previste dallo statuto – ha detto – e servono a valutare e controllare l’operato della maggioranza. La maggioranza non può chiedere un dialogo con la minoranza e poi dar vita a polemiche sterili, sottolineando che, dopo aver trovato un’adeguata copertura finanziaria, si sono appaltate alcune opere. La vecchia amministrazione ha lasciato un avanzo di 320 mila euro». Altro punto cruciale,la nomina di Tangreda Rocco alla comunità montana. «E’ stato eletto con i voti scambiati tra quella minoranza di centro sinistra e la maggioranza – ha specificato Capece. E’ stata calpestata la prerogativa di scegliere anche il rappresentante della minoranza». Presentata la proposta di delibera inerente la rimozione della targa dedicata all’attivista antifascista Peppino Impastato nel comune di Ponteranica. «Il sindaco ha motivato la sua contrarietà – ha dichiarato - perché non interessava la nostra comunità. Comunque, presenteremo un
ordine del giorno in comune per un’eventuale discussione nel prossimo consiglio». E il presidente del gruppo consiliare del Partito socialista in consiglio regionale, Innocenzo Loguercio, ha espresso solidarietà alla minoranza di centro-sinistra del Comune di Picerno. «In particolare - ha affermato - esprimo solidarietà e vicinanza al capogruppo consiliare di centro-sinistra, Michele Capece, costretto ad abbandonare l'aula consiliare a seguito dell'atteggiamento arrogante, irriguardoso e antidemocratico assunto dalla maggioranza di centro destra nel non rispettare le prerogative di autodeterminazione delle minoranze». E’ «alquanto intollerabile quanto accaduto nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Picerno, dove la maggioranza di centrodestra oltre a scegliere i propri rappresentanti con artifizi maldestri non consente alla minoranza di eleggere il proprio rappresentante, pur avendo pubblicamente designato il consigliere Michele Borriello quale proprio rappresentante». Iranna De Meo
Avigliano Al centro i permessi urbanistici
E la lite tra vicini finisce in consiglio AVIGLIANO –Una lite tra vicini finita in consiglio comunale: una schermaglia intorno a permessi urbanistici risolta, per ora, con una delibera votata all’unanimità dall’assemblea.Quindigli ultimislanci(dallamaggioranza e dall’opposizione), prima delle elezioni della prossima primavera. E’ tornato a riunirsi il Consiglio comunale di Avigliano intorno a una lunga lista di punti all’ordine del giorno (otto in tutto), approvati a maggioranza o all’unanimità, a seconda delle opportunità politiche. Tra quelli più importanti, la relazione della giunta comunale sullo stato di attuazione dei programmi (passata a maggioranza), l’adesione (unanime) all’autorità dei rifiuti unica per tutta la Basilicata (Ato) e il punto (la lite tra vicini) che avrebbe potuto suscitare un certo interesse politico, giacché nei giorni precedenti presunte irregolarità sull’adeguamento di un immobile avevano trovato spazio sui giornali. Sullo stato di attuazione dei programmi, il solito gioco delle parti: dalla minoranza si sono levate critiche sul mancato completamento del programma, mentre la maggioranza ha tessuto l’elogio del governo di centrosinistra. I Consiglieri di minoranza Lorusso, Giordano e Coviello hanno stilato una “black list” delle cose non fatte (strade, depuratore nelle campagne, attenzione al centro storico, mancato sviluppo artigianale e turistico),
mentre dai banchi della maggioranza hanno fatto notare prima il nuovo capogruppo (Leonardo Sileo), poi Francesco Coviello, quindi Donato Lacerenza che “le cose fatte sono state tante”, dal programma di edilizia scolastica “quasi completato”, alla programmazione sui progetti legati al turismo e al tempo libero (Castello di Lagopesole e Piano del Conte) e infine l’attenzione alle famiglie e ai ceti più deboli. Per l’opposizione di centrodestra “ormai non c’è più tempo per poter realizzare i ripetuti annunci”(da qui la bocciatura della relazione sullo stato di attuazione), mentre per il consigliere Francesco Coviello, che ha dato dei cattolici democratici a quelli del centrodestra per via dei toni “moderati”, “non è affatto esaurito il tempo per realizzare alcune opere importanti”. Il consiglio è terminato con l’approvazione unanime dell’ottavo punto, relativamente alla variate al piano regolatore circa un immobile privato di via Guerrazzi. Il sindaco Tripaldi, ricordando che la commissione preposta aveva dato parere favorevole al provvedimento e rispondendo alle osservazioni di alcuni cittadini, ha detto che l’immobile “non risulta vincolato”, né tanto meno “di particolare pregio architettonico”, quindi dall’opposizione hanno ricordato che un provvedimento simile fu approvato in Consiglio comunale a un beneficiario della stessa zona. Gianni Sileo
Satriano Parla il sindaco Miglionico
Questione rifiuti, le scelte sbagliate dell’ex giunta SATRIANO - Il sindaco Michele Miglionico risponde all'interrogazione sulla questione rifiuti del gruppo consiliare di minoranza “Satriano insieme”. «L'occasione dataci dal gruppo di minoranza Satriano insieme - si legge in una nota - attraverso vari quesiti interessanti è stata utile ed importante per poter analizzare nei dettagli quali sono stati i reali risultati conseguiti dopo l'entrata in funzione del servizio raccolta differenziata porta a porta». Miglionico afferma che «dalla ricerca fatta dai responsabili degli uffici incaricati, si è ottenuto un interessante riepilogo degli ultimi sette anni che ha evidenziato chiaramente le scelte sbagliate della vecchia amministrazione sottolineando invece come l'attuale squadra di governo abbia raggiunto in soli due anni risultati eccezionali sia in campo ambientale che in risparmio economico. Nell'anno 2002 infatti, con la vecchia amministrazione e l'antico metodo di raccolta differenziata (con cassonetti) il quantitativo di rifiuti solidi urbani conferiti in discarica ammontava a 705.000 chilogrammi invece di materiale differenziato l'insignificante somma di 3.480. Dopo vari anni di studi e riflessioni in merito, nell'anno 2007 l'attuale amministrazione comunale ha attivato il servizio raccolta differenziata porta a porta e dopo solo due anni di sperimentazione il risultato è stato a dir poco eccezionale, basti pensare che il quantitativo di rifiuti solidi urbani conferiti in discarica è diminuito di circa 200.000 chilogrammi fino a raggiungere 505.160 e il materiale differenziato è aumentato a dismisura passando dal banale 3.480 a 410.000 chilogrammi». Dopo le cifre riguardanti il quantitativo di rifiuti smaltiti, il primo cittadino passa al lato economico della questione dicendo che «se tutto ciò è “solo” l'aspetto prettamente ecologico ed ambientale, ad esso va aggiunto la non meno importante analisi economica dell'intero progetto dai cui risultati possiamo affermare che dal 2002 al
Cassonetti pieni
2008 il risparmio dell'Ente per lo smaltimento dei rifiuti è stato di circa 18.000 euro passando dagli 83.137 spesi nell'anno 2002 ai 65.670 spesi nell'anno 2008». Nonostante questo Miglionico contintua dichiarando che «da questo attento studio minuzioso, prettamente economico, si evince inoltre che le tariffe dello smaltimento da allora sono aumentate (per scelte non amministrative) di circa il 60 per cento». Conclude il sindaco di Satriano spaziando sui progetti futuri e lanciando una proposta di un progetto generale che coinvolga tutti i comuni: «a maggioranza del consiglio comunale intende togliere tutti i cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani dal centro abitato intensificando la raccolta porta a porta che avverrà tutti i giorni anche per i rifiuti non riciclabili; si sta pensando alla realizzazione di un isola ecologica per lo stoccaggio del materiale riciclabile e al potenziamento dei cassonetti per la differenziata nelle zone rurali. C'è inoltre la necessità, in un piano integrato dei rifiuti, di incentivare i Comuni ricicloni attraverso due azioni: l'imposizione a tutti i comuni di attivare il servizio raccolta differenziata con eventuali sanzioni a chi non la applica e tariffe diversificate in proporzione alle percentuali di differenziata raggiunti (più si alza la percentuale di materiale differenziato più si abbassa la tariffa per lo smaltimento)». Rocco Perrone
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Mercoledì 30 settembre 2009
22 Melfi Approvato dall’assise l’assestamento di bilancio. Nel Pdl resta qualche incertezza
Udc: offerto l’assessorato Sostituzione in consiglio comunale: Calabrese prende il posto di Lovecchio MELFI - Come avevamo annunciato, Fernando Calabrese, della lista civica Melfi2001, prendemomentaneamente il posto di Lovecchio, in veste di consigliere supplente nell'ambito dell'assise melfitana. Praticamente un ritorno, con Calabrese che era già stato seduto tra i banchi della maggioranza nella precedente legislatura. Ora la situazione è però diversa, tant'è che anche per un discorso di coerenza e serietà, il neo consigliere si è astenuto nelle votazioni. In seguito si valuterà la posizione del neo consigliere, che al momento vuol capire come orientarsi. Quello relativo all'ingresso di Calabrese, è' stato il primo punto all'ordine del giorno del consiglio comunale della città federiciana che ha sostanzialmente visto l'approvazione degli equilibri di bilancio e dell'assestamento generale del bilancio stesso. Due punti che solitamente vengono affrontati e dibattuti separatamente, anche perché aventi due scadenze diverse.Gli equilibri,il30 settembre,l'assestamento il 30 novembre. Navazio, però li ha inseriti sapientemente in quest'ultimo consiglio, per ottenere il voto favorevole, approfittando di una situazione di incertezza e di attuale approfondimento tra i vari partiti che compongono e ruotano attorno al centro destra melfitano. Una mossa intelligente per superare eventuali difficoltà ed ostacoli, contando sull'appoggio di tutti, prima che la verifica politica in atto, possa produrre sconquassi e cambiamenti all'internodel consiglio,facendo venire meno i numeri necessari. Numeri che invece Navazio adesso possiede. Restano però sul tavolo, le questioni da affrontare. E' stata tesa la mano all'Udc
Navazio
offrendogli un assessorato. Le richieste dei seguaci di Casini inizialmente erano diverse, compresa quella di ottenere insieme all'assessorato (sport o attività produttive), la delega di vice sindaco. Una richiesta che probabilmente non sarà accontentata. La visibilità in giunta invece sì, con annessa il posto nella 167, che l'ingegner Capobianco per conto dell'UDC, già occupa. Le possibilità che l'Udc entri in giunta sono alte, nonostante l'anima composta da Pizza e Piccolella non condivida pienamente questa soluzione, in ossequio anche ma non solo, a quanto stabilito a livello regionale con l'Udc vicina al centro sinistra. Resta in ogni caso da stabilire chi
Melfi Rinnovo della presidenza
Cif, riconfermata Raffaela Bisceglia MELFI - Rinnovata la presidenza del Cif comunale di Melfi per il prossimo triennio 2009-2012. Le operazioni di voto sono state convalidate dalla Presidente Provinciale Maria Josè Mainieri e dalla consigliera provinciale Rosalba Farina , componenti del seggio elettorale. Previa relazione della presidente uscente, Raffaella Bisceglia , della Presidente provinciale e del consulente ecclesiale Don Donato Labriola, l'assemblea elettiva ha riconfermato all'unanimità Raffaella Bisceglia quale presidente Cif comunale per il prossimo triennio. Il congresso elettivo ha inoltre indicato Giovina Tartaglia quale vice presidente, Lucia Grieco,Grazia Ferrieri, Bibiana Iacobone, Rufina Altamura, Rosa Tritto e Carmela Telesca quali componenti del consiglio comunale , Maria Assunta Catalani e Lucia Grieco rispettivamente quali tesoriera e segretaria. L'assemblea ha rinnovato contestualmente le deleghe per la rappresentanza comunale nel consiglio provinciale e regionale. Rispettivamente e nell'ordine risultano elette: Augusta Pizza, Bibiana Iacobone, Grazia Ferrieri, Giuseppina Sportella, Maria Capobianco, Giovina Tartaglia.
dovrà andare a fare eventualmente l'assessore. Pietro Monico e Cinzia Tartagliasononomi giusti,edecisamentefavoriti rispetto al solito Antonio Corbo che nel partito non godrebbe del benestare di tutti. Ci sarebbero dei veti sul suo nome, obiettivamente duri da smussare. Il Pdl successivamente affronterà il discorso Mpa che con l'Udc in giunta potrebbe perdere la sua postazione. Infine i Dec e Gianvito Corona che invece hanno rinunciato a postazioni e poltrone, anche perché con poco più di un anno di tempo a disposizione, non è obiettivamente facile imprimere una propria strategia, decidendo di puntare sul discorso ambiente interagendo con la maggioranza. Nel caso Dec comunque entrano in ballo alleanze strette in vista delle prossime regionali, con Falotico e Navazio che potrebbero seriamente combattere fianco a fianco nelle fila del centro destra, in una lista civica collegata al presidente in particolare. Candidato presidente che stando agli ultimi rumors pare essere sempre più Martorano, che nel frattempo ha ottenuto il benestare di Luca Cordero di Montezemolo per questa candidatura. E Pagliuca? L'attuale capogruppo regionale cercherà di dirottare Navazio nel listino (difficile), e candidarsi nel proporzionale, evitando in tutti i modi una battaglia fratricida. A meno che non si sia chiuso tra le due parti un accordo che includa anche la prossima candidatura a sindaco di Melfi. Una carica che nell'eventualità non è incompatibile con quella di onorevole o senatore, posto che a Pagliuca non dispiacerebbe occupare nel non così lontano 2013. Emilio Fidanzio
GINESTRA - Nel consiglio comunale dello scorso 28 settembre il Sindaco Fabrizio Caputo ha comunicato la nuova giunta, a dire il vero ha dimezzato i componenti, da cinque a tre, con un notevole risparmio economico per le casse comunali. Oltre al Sindaco, la giunta è composta dal vice Sindaco Fiorella Pompa, geometra, già assessore e Tonio Di Pace, agronomo, nuovo assessore. La precedente giunta era composta da Vanni Musto, vice Sindaco e gli assessori Pompa, Tucciariello e Del Franco. Un provvedimento, questo, che farà felice la cittadinanza arbereshe perché i costi, da oggi, per l'amministrazione comunale verranno dimezzati. Sono in tanti a sostenere nel paese che la sostituzione di alcuni assessori sia dovuto al fatto che il loro mandato amministrativo sia stato poco proficuo. Tra i punti all'ordine del
L’ultimo consiglio
giorno, c'era da approvato il servizio di polizia municipale consorziato con i Comuni di Rionero e Barile. Questo punto è stato rinviato al prossimo consiglio comunale in quanto molti dei consiglieri comunali presenti non avevano ancora le idee chiare, a differenza del Sindaco Caputo, sugli effetti benefici di questo servizio per il comune di Ginestra. Lorenzo Zolfo
Ginestra, tempo libero “impegnato” per i giovani GINESTRA - Nel piccolo centro arbereshe nei giorni scorsi è stato portato a termine un progetto per l'aggregazione giovanile. Questo progetto, rientrato nel piano di zona locale, è stato finanziato dall'Amministrazione Comunale e portato a compimento dalla Cooperativa Sviluppo di Ginestra. Ai circa 40 tra bambini e ragazzi del posto sono state offerte un'ampia gamma di opportunità di impegno e di utilizzo del tempo libero. Le iniziative hanno avuto una valenza formativa e sociale ed hanno favorito un corretto sviluppo psicofisico degli utenti e sono servite a prevenire fenomeni di devianza giovanile. Ogni mattina i bambini e ragazzi, tra i 7 e 12 anni, si davano appuntamento in via Francesco Jura, sede dell'ex Municipio. Dopo la preghiera, si cimentavano in giochi di gruppo e lavori di decu-
Esordio per la nuova associazione di ispirazione berlusconiana
“Costruiamo l’avvenire” da Melfi MELFI - Da un paio di settimane è sorta a Melfi una nova associazione politica di area Pdl. «Crediamo nei valori di questo partito – spiega il presidente di Costruiamo l’avvenire, Vincenzo Cesarano – e cerchiamo di farlo rilanciando il dialogo con i giovani che hanno principi sani, convinti che il clientelismo e l’affarismo portano la povertà in Basilicata». L’associazione è composta da 60 iscritti, numerosi sono gli artigiani, ben 37 sono già tesserati nel Partito della libertà lucano. Si cercano nuovi leader. “Da diversi anni la nostra area non esprime figure politiche di rilievo –aggiunge Cesarano – dopo aver perso personaggi del calibro di Lospinoso, Salvatore, Leggieri, Lamorte, Calice. Se un’area di novantamila elettori non riesce più ad esprimere figure politiche degne di questo territorio ciò accade perché non si fa più politica seriamente, non esistono più partiti che, quando riescono con enormi sacrifici a forma-
Ginestra, il sindaco dimezza la giunta
re una base, poi vengono snobbati”. Per il presidente della neonata associazione si dovrebbe tornare alla politica di un tempo. “Terminata la parabola del vero partito socialista – conferma Cesarano – non ho inteso associarmi ai distruttori del mio partito. Oggi nel nuovo Pdl esistono soggetti in grado di fare la differenza in campo politico ma occorre fare più attenzione alla base, reale forza del gruppo. La base è il fondamento di una vera struttura politica”. I propositi di Costruiamo l’avvenire nel Pdl. “Se ce lo consentiranno – conclude il presidente, Vincenzo Cesarano –cercheremo di coinvolgere maggiormente i giovani, gli artigiani, essere ideatori di progetti occupazionali. Fondamentale sarà la difesa del territorio. Per questo motivo chiedo ai miei corregionali, che risiedono nell’area del Vulture, di accantonare stupidi campanilismi per creare una nuova forza». v. l.
page con la realizzazione di vassoi, centro tavoli, quadretti. Non sono mancate delle uscite didattiche presso l'azienda agricola “Villa delle Rose”di Monticchio dove i bambini si sono cimentati
nel lavoro tipico dell'azienda, dal lavoro nei campi, alla mungitura, fino alla produzione dei formaggi. A fine giornata hanno degustato i prodotti dell'azienda. Un'altra uscita didattica è stata fatta presso l'azienda Miellinoteca di Franco Rondinella di Ripacandida dove i ragazzi, oltre ad assistere all'intero processo di produzione e trasformazione del miele, hanno degustato le varie specialità di miele che l'azienda produce e commercia da alcuni anni. Non è mancato un momento di puro divertimento per i ragazzi presso l'Acquapark di Venosa. Una festa finale di consegna degli attestati di frequenza e dei lavori realizzati, ha chiuso questo progetto di aggregazione giovanile di Ginestra, che sicuramente si ripeterà il prossimo anno. Lorenzo Zolfo
Melfi, nelle vacanze natalizie i lavori alla scuola di via Pisa MELFI - Ancora qualche mese di pazienza per gli alunni della scuola materna di via Pisa. Dopo le polemiche dei giorni scorsi in cui i genitori chiedevano interventi urgenti per la sistemazione dell’edificio, arriva la risposta dell’amministrazione. L'appello lanciato dai genitori rappresentanti di classe della Scuola Materna di Via Pisa - quartiere Valleverde - che denunciavano, in una lettera indirizzata all'Amministrazione Comunale di Melfi lo stato di abbandono in cui versa l'edificio, dunque, non è caduto nel vuoto. «Le rassicurazioni - si spiega in una nota - giungono direttamente dall'Ufficio Tecnico del Comune dal quale si apprende che gran parte degli interventi richiesti saranno realizzati nel mese di dicembre in concomitanza con la chiusura natalizia».
«In particolare si provvederà alla rimozione e alla sostituzione delle tende delle vetrate di ogni singola aula e alla tinteggiatura delle pareti interne di tutto l'edificio». «Per quanto riguarda la revisione del piano di emergenza - continua la nota - e la pubblicità dello stesso all'interno della scuola si precisa invece, che sono di competenza della scuola. Ulteriori rassicurazioni sono state fornite dall'Assessore alla Cultura, Giuseppina Carbone che, nel corso di un incontro con alcuni genitori li ha tranquillizzati sui tempi di esecuzione degli interventi di cui necessita l'istituto. Si invitano infine le famiglie alla calma e alla serenità dal momento che, fermo restando l'urgenza dei lavori, le condizioni di salubrità non sono in alcun modo messe in discussione».
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Venosa Festa della vendemmia: il presidente della Cantina sociale, Pietrafesa risponde a Duino
«Non abbiamo affatto temporeggiato» VENOSA - La scorsa settimana il Presidente della Pro-Loco “Venusia” Michele Duino, aveva spiegato, in una intervista pubblicata sul “Quotidiano” in data 22 Settembre, le motivazioni che, dal suo punto di vista, avrebbero influito nella decisione di “cancellare”la Festa della vendemmia, manifestando la sua amarezza nei confronti delle aspre critiche che gli vengono additate, ogni qualvolta egli organizza un grande evento. Nello specifico, però, Duino aveva attribuito una parte di responsabilità anche alla Cantina Sociale di Venosa la quale, a suo dire, avrebbe temporeggiato nella decisione di partecipare
all'evento. Il Presidente Giuseppe Pietrafesa replica in maniera rigorosa alle parole di Duino, proponendo un resoconto, dal suo punto di vista, su ciò che sarebbe accaduto realmente: «Non è assolutamente vero, ciò che è stato riferito da Duino. La cantina sociale non ha affatto temporeggiato. Anzi, è esattamente l'opposto. Noi abbiamo dato la nostra adesione a prescindere dal fatto che quest'anno mancasse sia un programma preciso, sia un bilancio di spesa. La nostra disponibilità a collaborare è stata piena, fin da quando la nuova amministrazione si è insediata. Nonostante l'impegno fosse stato preso antici-
patamente, di comune accordo con l'amministrazione, per molto tempo non abbiamo saputo più nulla. Fino a quando non siamo stati convocati dall'assessore alle attività rurali, Luisa D'Urso per sapere quali aziende avrebbero partecipato. L'incontro è avvenuto in sede comunale, soltanto nella prima settimana di Settembre, e in questa occasione, si sono presentate solo sette aziende vinicole di Venosa e, se non sbaglio, una di Ginestra. L'assessore ci ha comunicato che, da quel momento, avremmo dovuto rivolgerci alla ProLoco. Dovevamo metterci in contatto con essa, proprio quel giorno in cui è stato pubblicato l'articolo visto
che, fino a quel momento, da Duino non abbiamo avuto notizie». Intanto l'assessore Luisa D'Urso conferma le parole di Pietrafesa: «durante l'incontro sono state fornite tutte le disposizioni logistiche necessarie ed abbiamo riferito che, per qualunque informazione circa l'organizzazione, avrebbero dovuto mettersi in contatto proprio con la ProLoco; da allora non so più nulla a riguardo». «Noi non sappiamo i motivi per cui la festa sia “andata a monte” - conclude il Presidente della Cantina Sociale- probabilmente ci sono stati problemi di organizzazione; ad ogni modo non ci fa piacere leggere
La cantina sociale
che la cantina sociale ha temporeggiato, quando, invece, tengo a precisare nuovamente, essa è stata la prima a dare, fin da subito, la sua disponibilità, come del resto abbiamo fatto ogni anno. Sopratutto, tenendo conto che la suddetta è sem-
pre stata in prima linea, nella gestione di eventi importanti a Venosa. Non bisogna dimenticare l'impegno nel promuovere l'Aglianico del Vulture, su tutto il territorio lucano e non solo». Marianna G. Ferrenti
Botta e risposta tra i due esponenti politici. Pomo della discordia la strada provinciale 48
«Il Pd è ormai alla frutta» Seccata risposta dell’assessore Capuano alle accuse del consigliere Di Giacomo LAVELLO - Continua il botta e risposta tra il consigliere provinciale neoeletto Antonino Capuano e il consigliere comunale del Pd, Fernando Di Giacomo. Dopo manifesti murali, volantini e chi più ne ha più ne metta arriva , a distanza di una settimana, la puntualizzazione di Capuano sulla vicenda strada provinciale 48. «Il Pd di Lavello è ormai alla frutta» esordisce Capuano: «Dopo il fallimento degli ultimi 15 anni di amministrazione comunale di sinistra - fa sapere Capuano - la rovinosa disfatta nelle elezioni comunali del 2008, la clamorosa sconfitta all'ultima tornata elettorale provinciale del giugno scorso, il Pd di Lavello ha evidentemente perso la testa. E con chi se la prende? Con il sottoscritto Antonino Capuano, invece che rispettare l'avversario politico, vecchia e nuova guardia del Pd di Lavello, accomunati solo da ambizioni di potere, non trovano di meglio che provare a ridicolizzare la fiducia che ben oltre 1800 cittadini lavellesi solotremesifa hannoripostoancoraunavolta nel sottoscritto e nel Pdl. (mentre il sig. Raffaele Carretta perdeva il seggio scaricato dai suoi stessi elettori). Amici del Pd, ma credete davvero che i cittadini di Lavello abbiano l'anello alnaso? Credetedavvero dipoter ridicolizzare così un'intera popolazione che negli ultimi due anni vi ha ripetutamente manifestato la propria disapprovazione e che invece ha creduto e crede in un progetto alternativo al vostro modo di fare politica? Pensate davvero che la gente non mi veda quotidianamente impegnato a tentare di risolvere i molti mali da cui, per colpa vostra, è afflitta la nostra amata Lavello? Non è così che riemergerete dal buco nero in cui siete caduti.I cittadini di Lavello sanno che durante la campagna elet-
torale provinciale avevo promesso che, se eletto, il mio impegno di consigliere si sarebbe, come prima cosa, concentrato sulla strada sp 48, visto che il Progetto già deliberato giaceva sepolto. Tanto ho fatto, sollecitando a più riprese il Presidente la Giunta e portando all'attenzione della stessa il Progetto approvato ma mai partito (grazie all'inerzia della Giunta presieduta da Altobello; a proposito, ma il nostro ex Presidente della Provincia non doveva diventare assessore regionale dopo le elezioni provinciali?). Forse lo ignorate, ma in democrazia anche l'opposizione ha un peso politico, e questo peso politico io ho saputo far valere, grazie alla credibilità personale di cui godo». «Non si capisce - commenta il consigliere provinciale - se il Pd non sappia o faccia finta di non sapere. Certo è che il Pd sbaglia quando riferisce le cifre, il che davvero ridicolizza le sue rivendicazioni. Ed infatti, il progetto non è appaltato per Euro 3.200.000, ma per Euro 1.713.410,97 (ex Presidente Altobello ed ex Consigliere Carretta, neanche questo sapete? Cosa avete fatto per cinque anni?). Con analoga pressapochezza il PD tace che nel pianotriennale delleopere pubblicheprovinciali 2008-2011 approvato e votato sotto la Presidenza Altobello non c'è neanche un'opera che riguardi Lavello( dove eravate quando venivano assegnati i fondi per le opere pubbliche?).Insomma, il PD di Lavello è davvero alla frutta, anche i vostri amici di partito che guidano la giunta provinciale e regionale hanno preso le distanze, sia in pubblico che in privato dal vostro modo di fare politica, come ad esempio sulla questione dei rifiuti che grazie alla vostra incapacità sta ridicolizzando tutta provincia agli occhi dell'Italia intera». Daniele Masiello
L’uomo era emigrato quattro anni fa nel riminese
Palazzo, arrestato per spaccio PALAZZO SAN GERVASIO - Nasconde il ricavato della sua attività di spaccio di cocaina nella cameretta della figlia di 3 anni, arrestate a Rimini due persone tra le quali un lucano. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Rimini e quelli del Nucleo Ambientale della polizia municipale del comune romagnolo, hanno tratto in arresto altri due personaggi che vengono menzionati nell'agenda trovata in possesso di E.V. Dopo giorni di pedinamenti hanno fatto irruzione, lunedì pomeriggio, in casa di un autonoleggiatore, A. M. 41enne originario di Venosa ma emigrato dal Comune di Palazzo san Gervasio nel 2006 per Coriano nel riminese. Nella cittadina lucana l'uomo, per circa quattro anni, ha gestito un'attività di commercio al dettaglio di articoli sportivi ma poi, nel 2006, si è trasferito a Coriano dove ha intrapreso l'attività di autonoleggiatore. Il giovane alla vista dei militari non ha potuto far altro che indicare dove si trovasse la droga, circa 200 grammi di cocaina, ed il ricavato della sua attività di spaccio, più di seimila euro, che erano nascoste all'interno di un armadio nella cameretta della piccola figlia di tre anni. L’uomo, accompagnato in caserma, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nella stessa operazione un
Carabinieri
altro personaggio residente a Riccione e proprietario di una lavanderia a Rimini, già noto alle forze dell'ordine per precedenti di droga, è stato trovato in possesso, nella propria abitazione, di 6 grammi di cocaina occultata all'interno di una cassa d'acqua in cucina nonché di 1.300 euro in contanti. Le indagini continuano senza sosta per cercare di debellare un fenomeno sempre più presente nella provincia Romagnola. Emilia Manco
STORIA MILITARE NELLA CITTA’ DI ORAZIO
Oggi della base americana rimane una baracca in lamiere ondulate in contrada Boreano
Quando gli aerei decollavano da Venosa VENOSA - Continua a destare interesse il volume di Pasquale Libutti e Renato Mancino “I cancelli della guerra” (EdiMaior) che ha acceso i riflettori sulla storia più recente della cittadina oraziana Alla presenza del Console Usa a Napoli, Amy Bliss, e dello storico americano del 485° Bomb Gruoup, Jerry Whiting, è stata spiegata la funzione originale di quegli strani cancelli disseminati per Venosa. Di quelle particolari lamiere metalliche forate (Psp), cioè, utilizzate dagli americani per la pista di decollo e atterraggio dei bombardieri quadrimotori B-24, che testimoniano ancora oggi la presenza a Venosa di un aeroporto militare americano nel periodo 1944/45. A ricordare oggi
quell'aeroporto una baracca in lamiere ondulate arrugginite, chiamata l'”hangar”,visibile percorrendo la Palazzo-Lavello. Le maggiori curiosità dei cittadini riguardano la vita interna alla base americana e i rapporti dei soldati americani con la comunità venosina. Per oltre un anno (aprile 1944-maggio 1945) in contrada Boreano si è svolta una intensa attività di uomini e mezzi. La base militare, infatti, ha svolto 187 missioni di bombardamento su obiettivi strategici in Italia e all'estero, e ospitava 3.500 uomini. Naturale, quindi, che la vita della comunità americana si intrecciasse con quella venosina. Notizie interessanti sono contenute nel “Bombs Away” il notiziario settimanale che
il 485 BG pubblicava, di cui vengono riportati ampi stralci nel volume di Pasquale Libutti e Renato Mancino. E, così, apprendiamo che nel campo operava una “Venosa University” che tra le varie lezioni offriva quelle di lingua italiana, così propagandate: “Se avete intenzione di imparare come “parlate” tanto quanto “kapish” italiano, iscrivetevi immediatamente”. Per oltre un anno a pochi chilometri di distanza sono esistite due comunità profondamente diverse:quella americana,caratterizzata dal benessere e dall'opulenza; quella venosina, dalla miseria e dalla fame.E il giornale ci descrive uno spaccato di quella realtà: “A Natale abbiamo avuto un mucchio di dolci e canditi, e tutte le cose che la gente ci
La zona dell’aereporto
ha mandato da casa….che sono regali di Natale…I bambini di Venosa non hanno molto da ricevere questo Natale…I bambini non sono entrati in guerra contro di noi. Ma il fatto è che sono i bambini a soffrirne, camminando sulle fredde pietre delle vie senza scarpe e vestiti miseramente. La domenica si svolgevano spetta-
coli con animali ammaestrati: cani, volpi, lucertole, rane…perfino pulci. Molti servizi, infatti, erano affidati a venosini, come quello del lavaggio e stiraggiodegli indumenti, del taglio capelli e barba…E molte attività economiche risentivano della presenza degli americani. Giuseppe Orlando
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Missanello Nardozza della Regione rassicura: «La situazione lavorativa è sotto controllo»
Quale futuro per i vigilantes? Da ieri Acquedotto pugliese conferma solo una unità notturna su 14 guardie giurate MISSANELLO: Attesa per le sorti delle 14 unità della Ronda che prestano servizio presso l'impianto di potabilizzazione di MIssanello. Dopo l'arrivo di un fax da parte dell'Acquedotto Pugliese che confermava, a partire da ieri 29 settembre, il servizio di una sola unità lavorativa notturna, i vigilantes si sono riuniti davanti all'impianto per riflettere sulla situazione e valutare le azioni future. Attualmente, infatti, tutti i lavoratori risultano regolarmente assunti ma sconosciuto rimane il nuovo ordine di servizio che li vedrebbe assegnati a nuovo incarico. Tutto viene rinviato a giovedì 1 ottobre, quando la Ronda e Acquedotto Pugliese si incontreranno per ultimare gli accordi intrapresi nei mesi scorsi. Rassicurazione da parte del dirigente regionale, Angelo Nardozza che, avendo seguito le vicende della questione afferma: «Seppure la conferma si potrà avere solo giovedì 1 ottobre, quando certamente ci sarà l'intesa, sul fronte lavoratori non ci sono problemi perché ci dovrebbe essere un'ennesima proro-
Alcune immagini del sit-in di ieri pomeriggio
ga fino a dicembre 2009. Non vi sono vertenze in atto». Dal canto suo il primo cittadino di Missanello, Senatro Vivoli afferma: «Nella scorsa settimana ero stato rassicu-
rato di una proroga fino a dicembre, ma dopo la conferma di una sola unità sono giunto alla riflessione che questa Regione vive in una subalternità rispetto ai poteri forti
della Puglia e dell'Acquedotto Pugliese. Interpretando il sentimento comune dei miei concittadini e credo, anche degli abitanti della Basilicata, credo sia giunto il mo-
mento di acquisire una maggiore consapevolezza delle nostre reali possibilità e capacità nel gestire servizi primari quale la potabilizzazione delle acque e le risorse di cui madre natura ha fornito questa terra». E conclude: «Chiedo il rispetto degli impegni assunti nella riunione del mese di Luglio, qualora questo non ci sarà ci saranno certamente azioni destinate a creare disagi all'Acquedotto Pugliese». Meno tranquilli i lavoratori perché afferma Vincenzo Mastrosimone, uno dei vigilantes: «Seppure il primo cittadino ci inviti alla calma, non penso che da parte nostra ci possa essere tranquillità perché in una Regione che produce petrolio, acqua, e dove gli stessi pugliesi vengono a prendere funghi, castagne e ogni cosa, ci viene tolto anche un minimo di lavoro su un impianto che gli fornisce l'acqua e introiti. Se la situazione non vedrà una soluzione positiva, noi agiremo, anche con la forza se necessario, per far rispettare i nostri diritti». Francesca Gresia
Marsicovetere Nota del consigliere di minoranza Senise Presentazione del soggetto politico
Mazziotta (Pdl) boccia la giunta comunale MARSICOVETERE - “Meno protagonismo e più fattismo”. L'accusa è contro la giunta comunale e a parlare è il consigliere della minoranza, esponente del Pdl Giovanni Mazziotta. «La nuova giunta di Marsicovetere a poco più 100 giorni dal suo insediamento - spiega - si è già contraddistinta per alcune caratteristiche che erano proprie della giunta che l'ha preceduta e dalla quale ha ereditato l'imprinting sia politico che dello stile di fare. Ebbene quello che si è potuto notare sin dal suo insediamento, è sicuramente un tentativo di trionfale protagonismo ad ogni costo ed in ogni evento che c'è stato in questo pur breve lasso di tempo sul nostro territorio, ad iniziare dall'Expo Val d'Agri,fieratenutasinel mesidiLuglionelnuovo Parco Comprensoriale(che poi nuovo none' in quanto la Comunita' Montana Alto Agri, Ente proprietario, l'ha fatto prima rovinare per 10 anni e poi si e' decisa in qualche modo a darlo in gestione in condizioni pietose) ebbene questa fiera e' stata pubblicizzata come un evento in cui era presente tutto l'artigianato della Val d'Agri, invece visitandola ci si rendeva conto delle bugie raccontate dall'amministrazione comunale in primis, e poi sia dal presidente della Comunita' Montana Imperatrice che della Giunta Regionale Vito De Filippo. Infatti dagli organi di stampa si apprendeva dagli stessi protagonisti che erano presenti dai 200 ai 300 artigiani espositori della Val d'Agri. Chi ci è statoha potutoinvece verificarela presenzadi
TRAMUTOLA Truffa telematica I carabinieri della stazione di Tramutola, a conclusione delle indagini relative alla denuncia sporta da un cittadino del luogo, hanno deferito in stato di libertà per indebito utilizzo di carta di credito e frode telematica M.S. 48enne pregiudicato dell'area napoletana. L’uomo, mediante sistemi telematici ed informatici con connessioni ad internet, effettuava 5 ricariche su altrettante smart card versione “Premium”, di proprietà del gestore televisivo “Mediaset” per un importo complessivo di 500 euro circa utilizzando i dati identificativi relativi alla carta di credito intestata al suddetto cittadino tramutolese.
Uno scorcio di Marsicovetere
soli 7-9 artigiani locali e poi in totale solo altri 30-40 espositori venuti dalla Puglia e dalla Campania, ha vendere Pantofole, Camice, Giubbotti in pelle, Ferramenta Cinese e chincaglierie a mo' di fiera di paese. Non e' mancato qualche altro bell'episodio come ad esempio la mancanza di coordinamento per gli eventi che ci sono stati, che hanno causato malumore tra i vari organizzatori. La poca professionalità dimostrata nella gestione degli impianti di risalita, che si sono bloccati proprio il 15 Agosto, causando molto malumore tra le varie persone cheeranosalitesulla vettadelVolturino,eche sono state costrette a scendere a piedi».
Le idee per la Basilicata dei Piguini lucani SENISE - Pinguini Lucani, pronti via. Nella sala Agorà della casa canonica di Senise, c’erano politici,imprenditori, persone della società civile, invitati alla conferenza di Pietro De Sarlo, ingegnere manager che lavora in Lombardia ma originario di San Chirico Raparo. Per far riflettere non solo sulle potenzialità reali della regione Basilicata ma soprattutto sul flusso corrente delle risorse che arrivano da queste parti e che poi o sono spese male oppure non sono proprio spese, come nel De Sario caso del programma operativo della Valdagri per il settore ad esempio che riguarda la viabilità. Pur essendo una vera e propria emergenza. Ma perché dunque questa anomalia, che si amplifica se solo si confrontano le cifre delle disponibilità economiche, paragonabili in proporzioni a molto più del prodotto interno lordo nazionale. La provocazione ma non tanto di De Sarlo prende spunto dallo scrittore John Kotter e dal libro “Il nostro iceberg”. Che narra di una colonia di pinguini costretti ad inventarsi la sopravvivenza,dopo aververificatoche l’iceberg sul quale vivevano,si stava lentamente ma ineso-
rabilmente sciogliendo. Al dibattito hanno preso la parola,tra gli altri, il sindaco di Calvello Antonio Viggiano di centrodestra e quello di San Chirico Claudio Borneo di centrosinistra, a dimostrazione della trasversalità dell’iniziativa. E poi, Franco Mastropierro ex sindaco di Latronico, Pino Carbone ex sindaco di Terranova del Pollino, Franco De Angelis, Nicola Manfredelli del Gal Alba, Leonardo Pinto presidente dell’associazione della Grande Lucania, mentre ha rinunciato per questioni di tempo,Francesco Mollica, ex assessore regionale. Tante le denunce sul malfunzionamento delle idee e dei programmi che non danno risposte adeguate a nessuno e tante di conseguenza le adesioni e la salidarietà aI De Sarlo che attraverso la neonata associazione Pinguini Lucani-idee per la Lucania continuerà alla ricerca di altre adesioni sull’intero territorioper tentaredi avviareuna nuovastagione politica culturale volta a dare più voce alle popolazioni ed a trovare le adeguate soluzioni; magari attraverso le prosisme elezioni. Gianni Costantino
«Fondazione Mattei: grande bluff» di FILIPPO MASSARO* La Fondazione Mattei insieme alla Società Elettrica Lucana “ricompaiono” in occasione della Settimana Internazionale della Ricerca dopo un’assenza di iniziativa che pesa soprattutto sulle comunità della Val d’Agri, sempre in attesa di toccare con mano i benefici dell’attività della Fondazione e della Sel. Non basta qualche convegno scientifico per attestare una presenza che sinora in entrambi i casi non ha lasciato alcun segno. Anzi, la Fondazione Mattei che doveva rappresentare il “contenitore” per valorizzare e promuovere le energie intellettuali rappresentate dai nostri giovani,
favorire lo sviluppo tecnologico e gli studi in Basilicata sulle problematiche energetiche, è l’ennesima scatola vuota che ha voluto l’Eni tanto per illudere Regione, Comuni del petrolio e popolazioni che c’è un interesse diretto per i problemi sociali ed economici dei territori da cui si preleva petrolio e gas. Sinora invece la Fondazione Mattei si è limitata a premiare ragazzi delle scuole medie della valle che partecipano ad un con corso annuale dell’Eni, ad essere partecipe di manifestazioni folcloristiche più che storiche in occasione delle Celebrazioni dell’Unità d’Italia e a collaborare al tradizionale calendario dell’Eni. Davvero un “pugno di mosche” che offende la
coscienza di tanti giovani costretti ad iscriversi ad atenei del centro nord o se già laureati a frequentare master di specializzazione oppure ad emigrare. Quanto alla Sel, la fase di assetto gestionale sta durando troppo e a parte documenti cartacei, nessun lucano sinora ha potuto verificare la sua utilità. Per il Csail siamo di fronte agli ennesimi casi di colonialismo dell’Eni con la complicità della Giunta Regionale che si accontenta di firmare accordi e intese senza preoccuparsi minimamente di verificarne l’attuazione. Basterebbe infatti chiedere ai vertici Eni di rendere conto degli impegni assunti dalla Fondazione Mattei e non portati a termine per non mortifica-
re almeno la dignità del “popolo del petrolio che sa riconoscere il “grande bluff” e quindi non può certo accontentarsi di qualche convegno scientifico. Siamo, purtroppo, allo sfascio totale del governo regionale assente confuso ed incapace . *Presidente Csail
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L’area è inquinata dall’amianto. Nessuna ospitalità per i marocchini che ci vivono da 20 anni
C’è la ruspa, via dalle baracche Cominciato ieri lo sgombero coatto delle sette case in contrada S. Francesco «SIAMO contenti e felici». Cantano così, ignari, i due bambini che giocano all’esterno delle baracche di contrada San Francesco mentre le loro case stanno per essere svuotate di mobili e suppellettili prima di essere abbattute da una ruspa. Non conoscono, i due piccoli, i pericoli dell’amianto, il rischio dell’asbestosi, la malattia che colpisce chiunque viene a contatto con le piccole particelle di questa sostanza. Loro giocano con un rametto mentre intorno tecnici dell’ufficio Patrimonio del Comune, vigili urbani, carabinieri, assistenti sociali e medici volontari attendono di poter entrare nelle abitazioni per lo sgombero coatto. Il Comune, in una nota spiega le ragioni dell’ordinanza: «L’amministrazione comunale - si legge - si è subito attivata per risolvere una situazione di degrado e abbandono in cui versava da anni un’area cittadina che ad ogni modo risulta di proprietà e di competenza dell’Asm. I lavori, come previsto, sono già iniziati e si concluderanno nel più breve tempo possibile al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e dei residenti». Saranno sei le famiglie da sgomberare (la prima ieri, le altre a partire da lunedì prossimo, ndr.) da quei caseggiati in cui vivono da 20 anni ambulanti marocchini, le loro mogli e i figli. Cittadini italiani a tutti gli effetti ma, ieri, di nuovo “ospiti” di una città che non sa come accoglierli. Tra di loro anche Siham Guasbi, 15 anni, cittadina onoraria di Matera. Fu l’ex sindaco Mario Manfredi ad attribuirle il riconoscimento per essere stata la prima bambina extracomunitaria nata nella città dei Sassi, nel 1994. L’atto ufficiale spicca ancora oggi al VI piano del palazzo comunale fra i riconoscimenti a Gorbaciov, e ad altri personaggi del panorama internazionale e della storia contemporanea. Siham, dovrà immaginare una nuova casa, un altro luogo in cui vivere perchè lo sgombero previsto dall’amministrazione comunale, non prevede una sistemazione per le persone che in quell’area abbandonata vivevano da 20 anni grazie ad una delibera dell’ex sindaco Saverio Acito, all’epoca in cui ospitava la sede dell’Avis. Mahili Amhed fa il venditore ambulante e, mentre guarda il fermento attorno alla sua e ad altre case, si chiede ad alta voce: «I cattivi non siamo noi. Io stanot-
L’ABBANDONO DELLE ABITAZIONI
Il programma della visita in città
Attesa per l’arrivo di Napolitano UNA visita sobria, con pochi appuntamenti, quasi tutti di carattere culturale. C’è attesa in città per l’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, previsto domani intorno alle 19.30. La massima carica dello Stato si tratterrà a Matera poco più di mezza giornata, incontrando le autorità civili e religiose, ma anche scuole e cittadini. Tutto si concluderà nella mattinatadi venerdì,quando Napolitano partirà alla volta del capoluogo di regione, insieme con la moglie Clio. I particolari della visita materana sono stati resi noti ieri pomeriggio in prefettura, durante un incontro con i giornalisti ai quali sono stati illustrati gli aspetti organizzativi della visita del Capo dello Stato. In particolare, il presidente giungerà a Matera il 1 ottobre intorno alle ore 19 proveniente da Altamura. Alle 19.40 visiterà il cantiere della Cattedrale, accompagnato dal vescovo Salvatore Ligorio e da autorità locali (presidente di Regione e Provincia, nonchè il sindaco di Matera). Successivamente il presidente parteciperà a una cena –a base di piatti della cucina locale– in Prefettura, con autorità locali e universitarie. Nel menu Lagane ai ce-
Il Presidente Napolitano
ci, pancotto, latticini locali, tagliata di podolica e dolci tipici. Il giorno dopo, alle 9.30, Napolitano visiterà in forma privata e accompagnato da autorità locali il Museo d’arte della scultura contemporanea e da qui scenderà nei Sassi: lungo il percorso sono previsti tre punti per le postazioni giornalistiche. Alle 10 il presidente raggiungerà in auto Palazzo Lanfranchi per un incontro. Nel programma sono previsti i saluti del sindaco, Emilio Nicola Buccico, del presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, del rettore dell’Università di Venezia, Amerigo Restucci, e dal presidente del circolo La Scaletta, Nicola Rizzi. Seguirà il discorso. A conclusione, prevista per le 11.30, Napolitano visiterà la cripta del Peccato Originale prima di trasferirsi a Potenza. a.corrado@luedi.it
Alcuni momenti delle operazioni di sgombero dei 6 edifici dell’area ex Asl, in via Montescaglio so, cominciate ieri mattina e che proseguiran no all’inizio della prossima settimana
te dormirò in macchina perchè non so dove andare». I suoi vicini di casa sono cittadini italiani a tutti gli effetti, lui ha il permesso di soggiorno «Ho sempre vissuto qui. Perchè ci fanno questo? - si chiede. Insieme a lui c’è Said Guasbi, il papà di Siham che dice: «Mia figlia è stata
nominata cittadina onoraria di Matera e oggi ci lasciano senza casa». Accanto a lui una donna incinta che mostra il certificato medico che attesta la sua gravidanza a rischio. La situazione è difficile ma non esplode in segni di insofferenza. Lo sguardo è rivolto con nostalgia verso quelle ba-
racche che custodiscono i segni di una vita di sacrifici, di difficoltà, di un’esistenza che dal Marocco ha cercato stabilità in Italia, a Matera. Non è facile per i funzionari del Comune applicare la legge osservando altre persone che lasciano le loro case. La norma, però, c’è e va messa in atto, come comu-
nicato ai residenti dell’area il 21 settembre scorso. Le due assistenti sociali cercano di individuare soluzioni per i minori ma saranno le famiglie, come hanno chiaramente spiegato i loro genitori, ad occuparsi di ogni necessità, a parte due bambine a cui è stata data ospitalità al sacro Cuore e che ieri hanno dormito, forse
per la prima volta in vita loro, lontane dai genitori. L’area di contrada S. Francesco era assurta alle cronache nazionali avevano hanno denunciato pubblicamente la situazione in cui versava l’area chiedendo al sindaco di prendere provvedimenti. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
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Matera
Mercoledì 30 settembre 2009
Spacciatore a diciassette anni Arrestato dai carabinieri, aveva 50 grammi di eroina sotto il letto della sua stanza NON ha brillato per fantasia un diciassettenne materano quando ha deciso di nascondere in un borsone sotto il letto della sua cameretta cinquanta grammi di eroina ancora da lavorare per la composizione delle dosi. E non ha neanche giocato d'astuzia, visto che nella notte di domenica 20 settembre era già stato fermato dai carabinieri in una zona centrale della città dei Sassi con cinque dosi di eroina, per complessivi 2 grammi, conservate in una confezione di caramelle. In quell'occasione, i militari dell'Arma lo avevano deferito alla Procura presso il Tribunale per i Minori di Potenza per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I carabinieri avevano continuato a tenerlo d'occhio, insospettiti dai suoi strani e sospetti movimenti, specie all'interno della sua abitazione. Proprio nella casa del ragazzo, dopo un'attenta perquisizione, i militari dell'Arma hanno rinvenuto lunedì scorso i 50 grammi di eroina. Lunedì al termine di un preordinato servizio dei carabinieri della Compagnia di Matera guidati dal capitano Paolo Sambataro, per il minorenne sono scattate le manette per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Sempre nella cameretta del ragazzo, oltre ai 50 grammi di eroina, i carabinieri hanno trovato e sequestrato un bilancino elettronico di precisione, due coltelli con lama piccola e altro materiale utile per il confezionamento delle dosi. E’ stata sequestrata anche la somma di 300 euro, secondo i carabinieri sicuro provento dell'illecita attività di spaccio gestita dal giovane. Lo stupefacente sequestrato, una volta “lavorato”, avrebbe consentito di confezionare circa 200 dosi, che, una volta immesse sul mercato locale, avrebbero fruttato almeno 5.000 euro. Prosegue senza sosta, quindi, in città, l'azione di contrasto al fenomeno dello spaccio e consumo di droga, condotta, da tempo, dai carabinieri del Comando Provinciale di Matera. L'operazione evidenzia, sostanzialmente, da un lato il costante impegno dei carabinieri, a Matera e in provincia, nella lotta alla diffusione della droga, dall'altro la diffusione preoccupante, specie fra i più giovani, dell'eroina. «Una sostanza ritenuta per un certo periodo desueta - afferma il tenente colonnello Domenico Punzi, comandante provinciale dei carabinieri - e che oggi è tornata in auge sia per la sua economicità che per la possibilità di assumerla per inalazione e non più con iniezione. In particolare fa leva su un
D’Ambrosio (Sert) «In aumento i consumi tra i giovanissimi» A sinistra le unità cinofile durante l’operazione Paideia; in basso la sostanza sequestrata; nella tabella i dati relativi all’attività dei carabinieri
dati riferiti all’eroina
mercato costituto da persone giovani. L'eroina ha effetti deleteri sia a livello fisico sia a livello psichico: di qui il messaggio ai giovani di non abbandonarsi a tale “pratica” nociva e alle famiglie di vigilare sui comportamenti dei figli, segnalando alle Forze di Polizia comportamenti sospetti, per consentire un intervento immediato e radicale». L'invito che il tenente colon-
nello Punzi rivolge alle famiglie è di fare attenzione, ad esempio, a comportamenti anomali. «Atteggiamenti strani dei ragazzi o somme di denaro che vengono improvvisamente sottratte da casa possono essere campanelli di allarme», conclude il comandante Punzi. Da ricordare infine, tra le attività promosse dal Comando provinciale dei carabinieri e rivolte agli studenti, l'operazio-
ne Paideia 2009/2010. Nell'ambito di quello che è stato definito un “cammino di legalità” proposto ai giovani, sono stati previsti e vengono periodicamente effettuati i controlli antidroga all'ingresso delle scuole con unità cinofile e altri servizi di supporto (già sperimentati con successo in città) con pattuglie mobili e a piedi. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
SONO aumentati in città i minorenni che consumano eroina. Sulla base dei dati del Sert di Matera (confermati anche dal Sert di Policoro), in questo momento l'“emergenza” eroina riguarda in modo particolare i giovanissimi. «A Matera c'è un'enorme diffusione di sostanze che vengono assunte con modalità diverse rispetto al passato. - spiega il direttore del Sert dell'Asm Lucia D'Ambrosio - L'eroina, per esempio, viene fumata soprattutto dai più giovani. Il dato che abbiamo percepito negli ultimi tempi è che la sostanza è molto disponibile perché costa poco. Inoltre, viene consumata con modalità relativamente nuove rispetto al passato: fumata o inalata piuttosto che utilizzata endovena. Senza dimenticare, poi, la scarsa consapevolezza dei rischi che l'uso di queste sostanze comporta: l'eroina inalata dà comunque dipendenza. L'idea che abbiamo è che questi giovani siano dei poliassuntori. Sono abituati, sempre con scarsa consapevolezza, a passare con facilità da una sostanza all'altra sottovalutandone i rischi». Il direttore del Sert precisa che sempre più spesso chi vende eroina può far credere ai ragazzi che fumata non è dannosa come iniettata: «In realtà quanti si rivolgono al Sert il più delle volte la fumano o la inalano». Anche a Matera, così come è accaduto a livello nazionale, il ritorno all'eroina è seguito al boom dei consumi di cocaina. «La cocaina è uno stimolante, l'eroina un sedativo. - sottolinea il direttore D'Ambrosio - Poiché la cocaina ha un effetto potente, molti utilizzano l'eroina per “spegnere” gli effetti della cocaina e rientrare nella normalità. In generale la maggior parte dei nostri utenti ha iniziato con la cocaina ed è passata all'eroina». Entrambe le sostanze, inoltre, costano meno rispetto ad alcuni anni fa: «L'eroina ancora meno della cocaina. afferma Lucia D'Ambrosio - Non sarà di ottima qualità ma ne circola molta e quello che ci meraviglia è che sia così diffusa tra i giovanissimi i quali ovviamente mettono su anche un'attività di spaccio. Questo consente una diffusione capillare: quanti più piccoli spacciatori ci sono tanto più la sostanza circola. Esiste, poi, una specie di marketing globale: sappiamo che l'eroina proviene dall'Afghanistan, dove finanzia il terrorismo internazionale. C’è insomma, anche un disegno criminale che ha immesso sul mercato eroina molto tagliata, “a basso impatto”, non particolarmente forte che è indirizzata ad una fascia di giovanissimi. Siccome dà una forte dipendenza è chiaro che per uno spacciatore conviene venderla: si fa con facilità più clienti. E’ presente una strategia globale che tende ad aumentare i consumi di eroina, strategia che a livello locale si avvale di una diffusione minuziosa tramita tanti piccoli spacciatori. Rientra - conclude D’Ambrosio - in un disegno dei grandi mercati che i destinatari siano i ragazzi: a loro l'eroina viene descritta come una sostanza tutto sommato simile ad altre». r.montemurro@luedi.it
Sarà siglato il 6 ottobre un protocollo d’intesa tra la Provincia e le organizzazioni sindacali
Osservatorio per i problemi degli anziani
Il palazzo della Provincia
LA Provincia di Matera e le organizzazioni sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno messo a punto un protocollo di intesa, cha si pone l'obiettivo«di attivareiniziative di sostegno al reddito a causa del carovita e per il potenziamento dei servizi sociali». L’intesa, che sarà sottoscritta il 6 ottobre, prevede anche la costituzione di un Osservatorio per i problemi della popolazione anziana, composto da rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali, dagli operatori sociali
e dalle associazioni di tutela dei diritti dei cittadini. «Le organizzazioni sindacali confederalidei pensionatiCgil,Cisl e Uil di Matera nell’ambito delle proprie finalità di mettere gli anziani al centro del loro impegno sociale, - si legge nel protocollo d’intesa - ritengono utile e necessario il confronto con le istituzioni pubbliche, a cominciare dall’Amministrazione provinciale, al fine di promuovere una società più coesa e solidale specialmente a favore degli anziani e delle persone in condizioni di
disagio fisico, materiale e morale.Inquesto quadro,latutela della salute e dei bisogni collegati al processo di invecchiamento ha dato origine a una domanda di interventi sociali finalizzati non tanto alla mera assistenza quanto al sostegno sociale, di cui alla legislazione nazionale e regionale. L’Amministrazione provinciale regolamenterà - continua il protocollo - le forme di accesso ai servizi a domanda individuale e il sostegno economico diretto o indiretto per quei cittadini che vivono in si-
tuazioni di particolare bisogno (anziani, pensionati, invalidi e disabili) trovandosi sotto la soglia della povertà. La Provincia sarà attenta a migliorare la qualità della vita degli anziani, favorendo l’uso degli spazi collettivi e il trasporto urbano. Nell’adempimento della legge quadro sull’assistenza, l’Amministrazione provinciale concorrerà alla programmazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, promuovendo le iniziative di formazione».
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26 Matera Lo stupefacente una volta “lavorato” avrebbe consentito di confezionare circa 200 dosi
Buccico: «I timori sono infondati, non esiste alcun provvedimento per rendere la zona area pedonale»
Piazza Duomo, i residenti incontrano il sindaco
Piazza Duomo
UN incontro tra residenti di piazza Duomo ed alcuni amministratori comunali per discutere sulla paventata ipotesi di provvedimento di giunta comunale per la trasformazione di piazza Duomo dall'attuale Zona a traffico limitato (Ztl) in area esclusivamente pedonale,con ilconseguente obbligo per tutti, residenti compresi, di non poter raggiungere con la macchina le proprie abitazioni. Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dai residenti della zona, i quali avevano appreso in via informale che l'Amministrazione comunale si starebbe accingendo ad istituire l'area pedo-
nale, lunedì scorso una delegazione di residenti ha incontrato il sindaco Nicola Buccico e l'assessore alla Cultura e trasporti Emanuele Nicoletti. «Noi abitanti di piazza Duomo - ha dichiarato Michele Morelli - abbiamo evidenziato agli amministratori che un tale provvedimento risulterebbe fortemente limitativo dei servizi alla residenzialità di un intero quartiere del centro storico, composto da circa 500 abitanti. Il Comitato dei residenti ha più volte ribadito quali sono le condizioni per un'ordinata fruizione della piazza da parte degli autoveicoli che dovrebbe esse riservata ai soli
residenti. Provvedimenti affrettati e non ponderati possono creare forte disagio nell'ordinato svolgimento della vita e delle attività dei residenti, e ingenerare evidenti problemi anche di sicurezza pubblica». Attualmente sono circa 25 i posti macchina disponibili in piazza Duomo. Tuttavia, sulla piazza quotidianamente ne parcheggiano circa 60. In passato i residenti avevano chiesto di poter parcheggiare gratuitamente sugli stalli blu del centro storico gestiti dalla Sisas, conservando la possibilità del carico e scarico in piazza Duomo, con tempo di sosta per 30 minuti.
Ma occorrerebbe rivedere il contratto con la Sisas. Il l sindaco Buccico, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato di avere «Incontrato i residenti per ascoltare le loro ragioni. Adesso con l'assessore Nicoletti riferirò in giunta ed insieme affronteremo tutte le tematiche relative al traffico,che nonsonofacili,a causadella particolare morfologia e del tessuto urbano di Matera. I timori dei residenti sono infondati, in quanto non esiste alcun provvedimento per rendere piazza Duomo area pedonale». Biagio Tarasco matera@luedi.it
Una copia del protocollo sarà consegnata al Capo dello Stato durante la sua visita
Salotti, intesa per il futuro Puglia e Basilicata insieme per diversificare ed affrontare le sfide internazionali NELLA TARDA tarda mattinata di lunedì 28 settembre, si è svolta, nella sala consiliare del Palazzo della Provincia di Bari, la conferenza stampa per la presentazione e la sottoscrizione del protocollo d'intesa “La strategia della diversificazione. La crisi del mobile imbottito: un'opportunità per la diversificazione produttiva”. Hanno partecipato: Mario Stacca, Sindaco di Altamura, Mariapia Di Medio, Sindaco di Cassano Murge, Luigi Montanaro, Sindaco di Ginosa, Giuseppe Cristella, Sindaco di Laterza , Giovanni Divella ed Aldo Dibattista,rispettivamente Sindaco di Gravina e Assessore alle Attività Produttive, l'Assessore alle Attività Produttive Nicola Rocco in rappresentanza del Sindaco di Matera, Vito Lillo e Donato Colucci, rispettivamente Sindaco di Santeramo ed Assessore alle Produttive ed Ignazio Di Mauro, Sindaco di Poggiorsini. Per la Provincia di Bari presenti : il Presidente della Provincia, Prof. Francesco Schittulli, il consigliere provinciale Domenico Romita e gli Assessori Mary Rina, Vito Giampetruzzi ed Onofrio Resta. Ad introdurre la conferenza stampa il Presidente Schittulli, che ha lodato e condiviso in pieno la validità dell'iniziativa, sottoscrivendo come capo dell'Aministrazione Provinciale e come Presidente per la Puglia dell'Upi (Unione Provincie Italiane), ritenendo il protocollo uno strumento valido per avviare concretamente un processo di reale e completa diversificazione produttiva sulla Murgia. I contenuti sono stati illustrati dal Sindaco di Santeramo in Colle, Avv. Vito Lillo. L’intesa individua tre direttrici per la diversificazione: settore agroalimentare ed enogastronomico, settore delle energie rinnovabili e settore del turismo. Per la produzione del mobile imbottito, il protocollo mette in evidenza che questo settore deve puntare ad una stabilizzazione di alta qualità produttiva ed occupazionale, anche e soprattutto per affrontare e rilanciare l'aggressiva sfida concorrenziale internazionale. Un'attenzione particolare viene dedicata al settore della logistica a servizio dei settori prima citati. A seguire due brevi interventi da parte del Sindaco di Laterza, Giuseppe Cristella, e dell' Assessore alle At-
tività Produttive, Nicola Rocco che hanno proposto, trovando piena disponibilità di tutti i presenti, che il protocollo sia anche sottoscritto dalle Province di Taranto e Matera. Giovedì 1 Ottobre, una copia del protocollo sarà consegnata nelle mani del Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, affinchè il Capo dello Stato, possa farsi carico, moralmente, della crisi economica che insiste sul territorio murgiano. Si attende ora la convocazione del Tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico per iniziare a riempire di contenuti concreti il protocollo che, nelle intenzioni dei partecipanti, ha valenza di documento aperto a raccogliere altri validi e propositivi contributi. matera@luedi.it
I SINDACATI: «INSIEME PER NON FAR TRAMONTARE IL POLO» DIVERSIFICARE ma a patto che il polo del salotto non tramonti completamente. I sindacati sono d’accordo e prendono la proposta-provocazione del consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo, come tema su cui aprire, anzi ri-aprire una discussione mai abbandonata. L’attenzione degli industriali che si occupano di nautica di lusso o gli investimenti nel settore della pelle possono essere un elemento da tenere in considerazione, ma non la panacea ad una difficoltà strutturale che non si può superare facilmente. Franco Coppola, segretario della Uil: «Diversificare è importante, ma l’ipotesi di Di Lorenzo non risulta percorribile. Nel settore della pelle, in partico-
Scaramucce fra Muscaridola e Di Lorenzo Botta e riposta a distanza fra il presidente della sezione legno-arredamento dell’Api, Cosimo Muscaridola e il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo. «Ha ragione il consigliere quando sostiene che vanno aiutate tutte quelle aziende che in questo momento cercano di diversificare il prodotto o la produzione, ma sbaglia quando afferma che non conviene sostenere le aziende che sono rimaste perché, a suo dire, sarebbe del tutto inutile difendere le quote di mercato ancora in possesso delle imprese del nostro territorio. Il consigliere Di Lorenzo dovrebbe sapere che, fra indotto e aziende primarie, la provincia di Matera conta ancora 4000 addetti circa e 46 aziende attive nel settore; non poca cosa. Aziende che continuano a difendere il loro prodotto sui mercati internazionali malgrado soprattutto, i silenzi e il torpore non del Distretto che ostinatamente continua nella sua missione, ma del Governo, dal quale da lungo tempo si è in attesa di risposte su un protocollo che, ironia della sorte, porta la firma dell'attuale Ministro dello Sviluppo Economico. Il Consigliere Di Lorenzo, pertanto, ci aiuti a sostenere le aziende del comparto e non a chiuderle e
faccia sentire la sua voce presso il Governo nazionale, con il quale avrà sicuramente migliori entrature delle nostre, per riprendere il confronto aperto da tempo e ad oggi ancora privo di risposte». Quest’ultimo replica a Muscaridola: «Mi sorprende che l 'amico Muscaridola così polemicamente reattivo piuttosto che confrontarsi con obiettività prenda strumentalmente a pretesto solo una parte di quanto da me dichiarato in un ragionamento piu complesso sulle prospettive del polo del salotto e sulla necessita di aggredire quote di mercato più alte ed al riparo della concorrenza . Il mio intento era far tornare d'attualità nell'agenda politica il polo del salotto che sembra essere stato dimenticato e non certo da me e di questo credo che dovrebbe darmene atto anche Muscaridola . Sono comunque a disposizione ove mai volesse aprire un interessante confronto a più voci, e non sempre con le stesse solite voci del centro sinistra regionale lucano che hanno non poche responsabilità sulla situazione attuale del settore e delle sue problematiche. Ma si sa che Muscaridola è in questo periodo troppo impegnato nelle primarie del Pd per poter essere più sereno ed obiettivo».
lare, abbiamo registrato proprio in Valbasento la chiusura di un’azienda. Il nostro territorio necessita di rivisitare le proprie strategie di mercato e produzione ma in ambiti complementari al salotto. se dobbiamo diversificare, concentriamoci su chi porta occupazione e vuole investire concretamente». Il richiamo alle responsabilità di Regione, Distretto del Mobile imbottito, Sviluppo Italia, viene letto da Coppola come un significativo appello: «E’ importante che ognuno faccia la sua parte, ma concentriamoci sul concreto». Manuela Taratufolo, segretario della Cgil rammenta la disamina puntuale sul settore, fatta solo qualche settimana fa proprio dalla Fillea: «La nostra spada di Damocle, legata alla realtà di tutti i giorni, è che a febbraio scadranno molte delle casse integrazione dei lavoratori del mobile imbottito. Ci ritroveremo con un dramma sociale non indifferente da gestire. Tutti giovani lavoratori il cui periodo di ammortizzatori sociali sta per terminare. Dobbiamo cominciare un confronto prima che sia troppo tardi. La proposta di Di Lorenzo? Credo che in questa fase le divisioni non aiutino. Ognuno deve fare la propria parte. Non servono dichiarazioni fini a se’ stesse». Giuseppe Amatulli, segretario della Cisl: «La diversificazione è stato uno degli elementi che abbiamo sollevate sui tavoli. L’importante per noi è che la forza lavoro uscita dai sistemi produttivi, venga in qualche modo reintegrata. Chi vuole investire nel nostro territorio, deve avviare il confronto istituzionale. Speriamo che i contatti del consigliere Di Lorenzo si concretizzino in azioni effettive. Si deve avviare un percorso di sviluppo reale. Il coinvolgimento delle istituzioni e della camera di Commercio, auspicato da Di Lorenzo, è importante per promuoverci in modo adeguato. Sviluppo Italia, in particolare, insieme alla programmazzione della Regione può contribuire a lasciare che qualcosa del polo del salotto, resti». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
Illustrati i piani della Master Group che produrrà macchine per la metro de Il Cairo
Matera sito tecnologico d’eccellenza DUE e ingegneri egiziani da lunedì a Matera per il collaudo e il controllo delle macchine che alimenteranno le linee della metropolitana al Cairo, che da tre potrebbero diventare sei. Si tratta della fase conclusiva del primo step di questa importante e grande commessa dell'azienda italiana Master Group, leader nella progettazione, costruzione e commercializzazione di trasformatori elettrici e da questa estate main sponsor della Team Volley Matera. L'azienda, che vanta importanti commesse a livello nazionale ed internazionale, ha prodotto le macchine, presso il plan produttivo Al di Matera. A questa prima fase seguirà il trasporto dei trasformatori via mare fino al porto di Alessandria.Insieme ad altre «forniture - ha spiegato il presidente della Master Group Mauri-
zio Marinelli - questa commessa rappresenta un fiore all'occhiello della nostra produzione ed aver avuto la possibilità di realizzarla nella splendida città dei Sassi è per me fonte di ulteriore compiacimento ed orgoglio. La scelta del sito è sicuramente dovuta al forte legame con il territorio per le collaborazioni lavorative, per le amicizie e per la vicinanza alla squadra della Team Volley Matera. La soddisfazione è grande anche perché erano tante le aziende mondiali che hanno concorso all'assegnazione di questa commessa: ha prevalso la tecnologia e l'affidabilità del Gruppo Master, di cui Al è partner qualificato; ora siamo qui per il controllo e per la consegna dei trasformatori; questa parte finale è significativa per noi perché viene qualificato il sito».
Si tratta di 18 macchine, così come ha spiegato Paola Coutandin, Sales department and customer support, di cui 16 standard, di distribuzione, e 2 per alimentare ponti raddrizzati. «Una fase importante - ha spiegato la Coutandin - è quella riguardante lo studio e la progettazione, che hanno richiesto un lavoro meticoloso e puntuale. Questa commessa, che è venuta fuori, partecipando alla fiera di Dubai nel 2008, è stata valutata nel suo complesso, soprattutto per la grande qualità tecnica». Durante la conferenza stampa il presidente Marinelli ha parlato anche dell'investimento alla Martella, dove sarà realizzato un plan di produzione di olio estero che vedrà l'impiego di circa 40 unità. «E' sicuramente - ha proseguito Marinelli - un investimento im-
portante per Matera e anche per la nostra azienda che potrà essere ancora più operativa sul territorio. D'altronde, abbiamo avuto un incentivo significativo da un socio importante come la Regione Basilicata, che ha ci ha sempre sostenuto».
Presente alla conferenza stampa anche Vito Lazetera che si occupa di studio e diversificazione delle attività produttive, importante collaboratore della Master Group. Mariangela Lisanti matera@luedi.it
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Mercoledì 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
Emilio
Rocco
Piero
Pietro
I 50 anni dell’Itas VENERDI’ 16 ottobre alle 8,30 all’istituto tecnico agrario statale “Briganti” in contrada Rondinelle si svolgerà il cinquantesimo anniversario di istituzione dell’Itas di Matera. Il programma prevede dalle 8,30 la celebrazione della Santa Messa con l’arcivescovomonsignor Ligorio,alle9lapiantumazione di un ulivo per la ricorrenza, alle 9,30 l’intitolazione del laboratorio di zootecnia al professor Domenico Mascolo, alle 10 nell’aula magna il seminario tecnico sulla Politica agricola comunitaria. Nell’ambito del seminario, alle 11, è previsto l’intervento dell’onorevole Paolo De Castro (presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo. Le conclusioni sono affidate all’assessore regionale all’Agricoltura onorevole Vincenzo Viti.
Complimenti da parte dei tuoi amici del “barbiere” per il ritorno alla vita civile dopo anni di onesto lavoro in divisa al servizio della comunità al primo nato del quartiere Serra Venerdì, Emilio Sacco, che oggi festeggia congedo e pensione.
"Sei l'orgoglio di tutti noi". Auguri per il tuo 1° compelanno da papà, mamma, nonni, zii e cugini.
Le date importanti non sono segnate sul calendario ma in redazione. Buon compleanno!
Dopo ben 35 anni di servizio, il Brigadiere Capo Pietro Leanza è giunto al traguardo tanto sospirato della pensione, anche se non sarà il tipico pensionato data la relativa giovane età. Ora goditi questo meritato traguardo. I migliori auguri da tuo figlio Vincenzo, tua moglie Maria, i famigliari e i colleghi della stazione Carabinieri di Marconia
La pasta di Matera I CONTENUTI della mostra “La Pasta di Matera: una tradizione da salvare. Industria e tradizione: oltre 100 anni di storia’’ saranno illustrati a Matera ai giornalisti domani, alle 9.30, presso la sala giunta della Camera di Commercio. Interverranno il presidente Angelo Tortorelli e quanti hanno collaborato all’organizzazione. L’iniziativa, frutto di un laborioso lavoro di ricerca, che ha coinvolto operatori economici, personalità del mondo culturale materano, ha consentito di raccogliere oggetti, immagini, attrezzature, legati alla produzione della rinomata pasta materana.
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 DINNELLA Via Cappuccini 72 0835/314308 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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Visioni contemporanee DOMANI a Matera alle 12 presso la Galleria “Opera Arte e Arti” si terrà la conferenza stampa di presentazione della Mostra itinerante “Visioni contemporanee del paesaggio urbano”. Interverranno: Massimo Guastella, curatore, Pierfrancesco Pellecchia, presidente Italia Nostra (sezione Matera), Enrico Filippucci, direttore artistico, Opera Arte e Arti. La mostra “Visioni contemporanee del paesaggio urbano”, parte da Matera dal 3 ottobre .
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo
Raduno dei bersaglieri UNA colorita e festosa fiamma cremisi “illuminerà’’ Matera per tre giorni, dal 9 all’11 ottobre, in occasione del “1° Raduno Bersaglieri del Sud’’ organizzato dalla sezione “Mauro Binetti’’ di Matera dell’Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B).. L’evento curato dal presidente sezionale, Antonio Epifania, e supportato dal volontariato dei soci, vedrà a Matera oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 ta famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi’’, la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno’’ sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. “ Stiamo sostenendo –ha detto il presidente dell’Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E’ opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all’economia e al turismo locale anche per il futuro’’. Per l’occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze. Con loro ci saranno anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale Bersaglieri, Benito Pochesci, generale di corpo d’armata in riserva, e altri ufficiali, dirigenti sezionali, semplici bersaglieri di tutte le età.
0835/256309 •Le Botteghe
FINO AL 4 OTTOBRE FATEVI I CORTI VOSTRI PROSEGUE fino al 4 ottobre Il Festival “Fatevi i Corti Vostri” organizzato dalla Mediateca di Matera, dall’associazione I Basilischi e da Basilicata Cinema. Il festivalsi propone come luogo di sperimentazione produttiva, per divulgare l’audiovisivo come forma espressiva efficace e attuale in grado di sviluppare i linguaggi artistici e dei nuovi media attraverso l’impiego delle nuove tecnologie digitali. L’audiovisivo amatoriale e autoprodotto rappresenta una visione originale del linguaggio cinematografico, un approccio diverso, una palestra di innovazione e di creatività. Un evento interattivo, nuovo, giovane e multimediale in cui emerge appieno il concetto di “festival” e non di “rassegna”, l’idea di “cantiere” e non di “compiuto”, un vero e proprio viaggio alla scoperta e alla valorizzazione dei talenti emergenti. Il progetto è incentrato pertanto sull’idea di una festa del corto “spontaneo” che si arricchisce di una programmazione di audiovisivi, incontri e mostre dedicate all’estro creativo. L’uso di linguaggi artistici contemporanei e il confronto con la tradizione sono le leve strategiche per uno sviluppo sostenibile che l’associazione “I Basilischi” o.n.l.u.s. si propone di perseguire attraverso tale iniziativa che elegge la città di Matera quale contenitore culturale dinamico e fortemente innovativo.
0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Bandslam High School Music 17,45 - 19,45 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 La ragazza che giocava con il fuoco 19 - 21,30 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Baaria 19 - 21,30 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 The informant
17 - 21,45 Basta che funzioni 20,30 - 22 •CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Baaria 19 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Segnali dal futuro 19 - 21,30 •CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Chiusura estiva •CINEMA MOJTO• Programmazione al botteghino
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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Palloncini bianchi in cielo, don Domenico: «Anche gli altri due ragazzi devono avere pace»
L’ultimo abbraccio a Molly Folla commossa e tanti pensieri affettuosi per l’addio a Margherita Canterino MONTESCAGLIOSO - Una folla immensa, nel pomeriggio di ieri, ha dato l'ultimo saluto alla sfortunata sedicenne Margherita Canterino, morta in seguito a un tragico incidente stradale, avvenuto domenica notte tra un'auto e la Vespa su cui viaggiava, tra Via Ginosa e via Jonio. Dal giorno dell’incidente gli amici tornano spesso sul posto, lasciando fiori sul marciapiedi, mentre proseguono le indagini dei carabinieri per stabilire l'esatta dinamica e le cause dell'incidente. All'arrivo della bara bianca coperta di fiori bianchi, in cielo sono volati i palloncini sempre bianchi, mentre, ad accoglierla tanti ragazzi con camicia la bianca e pantalone nero, tutti ancora dal volto incredulo per un dolore indescrivibile, mentre cercano inutilmente di darsi una spiegazione su una morte assurda. La chiesa non è riuscita a contenere le tante persone che tra la rabbia e il dolore si sono stretti attorno alla famiglia di Molly (così la chiamavano tutti) in un momento difficile che li ha visti subire una morte assurda come quella della figlia Margherita. Un dolore che ha gettato nello sgomento l'intera comunità montese. Tante le attestazioni di solidarietà e affetto che i cittadini hanno voluto esprimere alla famiglia. Le lacrime scorrevanosui visi della gente che ha voluto dare l'ultimo saluto a Margherita, mentre in chiesa seduto su una sedia a rotella Andrea Liccesec'era ilsuo fidanzatino, uscito dal bruttissimo episodio senza riportare gravi lesioni, intorno al quale si sono stretti i loro amici e coetanei. «Solo la parola di Dio e la fede possono consolare in questo momenti. -ha detto nell'omelia celebrata nella chiesa di San Lucia don Domenico Monaciello- L'importanza della vita consiste nel darle il giusto valore. Anche Andrea e Antonio (i ragazzi coinvolti nell'incidente) devono avere la pace in questa occasione». Il parroco ha poi espresso parole diconforto peri genitori ed il fratellino della giovane ragazza, invitando a temere non la morte ma una vita grigia e senza speranza. Ha poi ricordato la preghiera di un anonimo brasiliano, dal quale si evince come il sostegno dato dal Signore è ancora più forte nel momento del nostro bisogno, invocando la protezione del Signore sui familiari così gravemente colpiti da questo lutto improvviso e tragico allo stesso tempo. Testimonianze diaffetto aMargherita e ai suoi congiunti sono giunti dai docenti, dal personale Ata e dai tantissimi compagni di scuola dell'Ipsar “Antonio Turi” di Matera, dove Margherita frequentava la seconda classe. Diversi i momenti suggellati da fragorosi applausi, proseguiti nel momento in cui il feretro è uscito dalla Chiesa, davanti alla quale era stato affisso uno striscione su cui era scritto “Un Angelo è salito in cielo”. Il lungo corteo si è poi diretto verso il cimitero cittadino dove la salma è stata tumulata. Michele Marchitelli Michelangelo Ferrara
GLI SLOGAN DELL’ALBERGHIERO
Striscioni, lettere e messaggi
«Sempre allegra e solare con tutti» E' UN giorno diverso per gli amici di classe di Molly. Si stringono in classe e con il cuore in gola ognuno vuole scrivere qualcosa. «Al nostro piccolo Angelo volato in cielo». E' il titolo di una lettera scritta dagli alunni della prima Sperimentale A dell’Alberghiero. «Ciao Molly, ancora oggi nessuno riesce a credere a ciò che è successo. Nessuno vuole farsi una ragione di questa brutta morte, perché? Perché proprio a te? Il nostro Angioletto, la nostra cucciola non c'è più… Adesso tu potrai guardarci da lassù e noi guarderemo in alto per vederti. Io so che lì ti sentirai a tuo agio, forse a qualcuno serviva un altro Angelo e ti hanno portata via da tutti noi. Con queste lacrime addosso noi ti diciamo….. Grazie Margherita per quello che hai fatto. Ti vogliamo bene». Altri alunni hanno scelto un testo di Ligabue “Piccola stella senza cielo” per scrivere su un cartellone. «Cosa ci fai in mezzo a tutta questa gente? Sei tu che vuoi o in fin dei conti non ti frega niente? Tanti ti cercano spiazzati da una luce senza futuro. Altri si allungano vorrebbero tenerti nel loro buio. Ti brucerai piccola stella senza cielo. Ti mostrerai ci incanteremo mentre scoppi in volo. Ti scioglierai dietro a una scia un soffio, un velo. Ti stac-
I funerali di Molly (foto Videouno)
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IL RICORDO DEI RAGAZZI
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«Non ti conoscevo però so che sei stata una ragazza dolce»
Su Facebook le frasi del dolore UN bouquet di fiori con alcuni peluche sul banco dove sedeva Molly. E' iniziata così la giornata scolastica degli amici di scuola che tra le lacrime e nel silenzio di un dolore commosso e composto, hanno voluto fare lezione leggendo gli articoli di giornale e parlando di quanto accaduto ad una giovane vita le cui ali sono state spezzate nel fiore della sua giovinezza. Altri messaggi corrono in rete nel ricordo della giovane Molly. Il canale più utilizzato è Facebook, il social network per eccellenza, dove si moltiplicano i gruppi creati da amici e conoscenti. Giuseppe Mangini ha scritto alle 18.52 del 28 settembre «Madonna mia da stamattina che ho saputo tutto quanto non faccio altro che pensare a questo fatto.... xkè è più forte di me, ma mi metto sempre nei panni del ragazzo che si è visto morire la propria ragazza davanti agli occhi... la cosa più bella che si possiede la si perde così da un momento all'altro... è una cosa bruttissima... io preferirei morire con lei piuttosto che rimanere in vita... però il destino o qualcun altro che ci guarda dall'alto ha deciso così... giuro che qualche lacrima mi sta uscendo a pensare di come pensiamo ogni giorno, in ogni momento di avere in mano la nostra vita... e invece non siamo padroni di
Margherita Canterino da Facebook
niente... non ci credo ancora che una bellissima ragazza, giovane, allegra, nel pieno della sua vita possa aver perso la vita... al ragazzo posso solamente dire di farsi coraggio... è un momento difficilissimo è vero... però la vita purtroppo va avanti e non si può tornare indietro... Ciao Molly! ;-( ». «Non ti conoscevo... - ha scritto Ornella Carbone alle 17.21 del 28 settembre - però so che sei stata una ragazza dolce e disponibile con tutti... ora sei diventata un piccolo angelo...addio molly....». mic.fer.
cherai perchè ti tiene su soltanto un filo, sai tieniti su le altre stelle son disposte solo che tu a volte credi non ti basti. Forse capiterà che ti si chiuderanno gli occhi ancora. O soltanto sarà una parentesi di una mezz'ora. Molly sempre con noi». Il testo di uno striscione da portare al funerale esprime la sincerità e la semplicità dei ragazzi che emerge spesso. «Al nostro piccolo Angelo volato in cielo. Ci manchi, addio piccola». Anche i docenti hanno voluto ricordare la loro alunni e lo hanno fatto insieme ai compagni di classe. «Molly, Compagna e amica di tutti gli alunni della l e 2 A. A soli 16 anni ci hai abbandonati lasciandoci un bellissimo ricordo dite: la tua semplicità, la tua generosità, la tua bontà. La tua adolescenza durata troppo poco; noi ti abbiamo vista sempre allegra e solare con tutti. I tuoi amici ti ricorderanno per sempre! Sarai sempre nei loro cuori, anche in quello di chi ha avuto la fortuna di averti appena conosciuta; il nostro amore per te durerà per sempre. Molly, l'ultima volta che ti abbiamo vista ridevi e scherzavi con tutti... e sappi che noi ti ricorderemo sempre così, con il tuo volto allegro e i tuoi occhi dolci...». Michelangelo Ferrara Vincenzo Bochicchio
Bar Marconia in fiamme Incertezza sulle cause MARCONIA - Un incendio è divampato nelle prime ore di ieri mattina all'interno del bar Marconia, punto di riferimento dei giovani nel cuore di piazza Elettra. Le fiamme, secondo la ricostruzione dei carabinieri in un comunicato stampa sarebbero «sicuramente divampate per cause accidentali» ed «hanno investito, dapprima, una struttura in legno del citato locale, quindi si sono propagate all'esterno, interessando un gazebo e da questo si sono estese alla facciata di un'abitazione sovrastante ealle pareti esterne delvicino Istituto Alberghiero». Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri della locale Stazione con i colleghi della Compagnia di Pisticci. «Gravi danni al bar - dicono ancora dall'Arma - mentre è stata dichiarata temporaneamente non agibile, causa l'acre e denso fumo che interessato alcuni locali, la struttura che ospita l'istituto scolastico. All'interno dell'abitazione era presente solo un'anziana signora, che, comunque, non ha subito lesioni. Sulle cause, di certo accidentali, sono comunque in corso ulteriori accertamenti per stabilire esattamente la dinamica». Relativamente alla certa accidentalità, tuttavia, pare che a Marconia più di qualcuno storca il naso. Senza voler trarre conclusioni affrettate sembrerebbe più opportuno lasciare aperta la finestra del dubbio. E'accaduto, infatti,che menodi un'oraprima dell'incendio, divampato non oltre le 2.30 di notte ovvero circa mezz'ora dopola chiusuradel locale,qualcuno abbiaprovveduto abucare 2 delle 4 gomme del fuoristrada fornito di sistema antincendio in dotazione ai Radio Cb Soccorritori - Protezione Civile di Marconia. Il mezzo, dotato di estintori, era parcheggiato non lontano dal Bar Marconia, in via San Giovanni Bosco, all'altezza della piazza coperta e all'1.30 non arrecava ancora nessundanno, comeda controlloeffettuato daalcuni volontari di Radio Cb. Di fatto è stato così messo fuori uso. Il rapporto trai due episodiè tuttoda provare mabisogna riconoscere che si tratta di una strana coincidenza.
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Pomarico Allo studio una soluzione per garantire il passaggio di studenti e agricoltori
La Provincia si impegna per Trincinato POMARICO - Si è svolto ieri, presso il palazzo della Provincia, il vertice convocato per la soluzione del problema relativo alla viabilità del tratto stradale che va dallo scalo di Pisticci all'area rurale di Trincinaro di Pomarico, attualmente interessato dal cantiere per la realizzazione della Pista Mattei. Erano presenti per la Provincia il presidente Franco Stella, l'assessore alle Infrastrutture, Gianni Rondinone, e l'ingegnere Domenico Pietrocola; il sindaco di Pisticci Michele Leone; per il Comune di Pomarico il sindaco Giuseppe Casolaro e l'assessore Giovanni Falotico; il direttore generale del Consorzio di Sviluppo Industriale Francesco Vizziello e il rappresentante della Edilco, ditta appaltatrice dei lavori, Antonio Loiudice. «Premessa la disponibilità del Consorzio ha dichiarato l'assessore Rondinone- e della ditta Edilco, dobbiamo prestare la massima attenzione all'urgenza sottopostaci dalla comunità di Trincinaro. Le due emergenze a
cui dobbiamo assicurare, ad horas, la viabilità sono: gli studenti ed ai cittadini con esigenze sanitarie. Per quanto concerne altresì le esigenze delle imprese agricole, che sottolineo essere importanti e rilevanti, occorre concertare una proposta risolutiva in grado di conciliare le ragioni di tutti gli interessati». In attesa dell'espletamento della gara per la realizzazione del sottopasso, al fine di garantire massima qualità anche alle occorrenze degli operatori agricoli, l'Amministrazione provinciale, insieme al Consorzio di Sviluppo Industriale, alla ditta appaltatrice dei lavori (Edilco) e ai sindaci, effettuerà un sopralluogo sul cantiere: «Un passaggio necessario per consentire all'impresa di quantificare l'ulteriore impegno e alla Provincia di sincerarsi circa l'ammontare delle spese che, nei limiti delle sue possibilità, sarà ben lieta di accollarsi». provinciamt@luedi.it
Il palazzo della Provincia
Parroco derubato durante la messa IRSINA - Mentre Il parroco della chiesa Santissimo Salvatore a Irsina celebrava la messa, ignoti si sono introdotti nell’ufficio della sacrestia, ed hanno asportato il portafogli del parroco dalla tasca della giacca, che si trovava appesa all’attacapanni. Incredibile, ma vero. La parrocchia comunemente chiamata dell’immacolata, nella sua storia quarantennale,poichécollocata nellazonapiùnuova delpaese,cresciuto più o meno nella stessa epoca, non aveva mai registrato atti di questo genere. Nel portafogli, i malfattori hanno portato via duecentosettanta euro e tutta la documentazione del parroco don Nicolino Mensano. L’episodio ha lasciato tutti nello sconforto, nella civilissima Irsina episodi di questo genere, capitano di rado, approfittare del momento solenne,perportareviai risparmicheservonoallaparrocchia per pagare le bollette e le spese di prima necessità. I fedeli si sono stretti intorno al parroco, che sulla questione cerca di mantenere il massimo riserbo, ma come al solito non farà venir meno la sua generosità. I carabinieri, intanto, stanno indagando, anche se questi episodi difficilmente sono riconducibili, a una semplice soluzione. Mimmo Donvito
I giovani hanno indossato pezzi unici recuperati dagli armadi delle nonne
La storia con gli abiti da sposa Grande sfilata di capi d’epoca per raccontare un secolo a Grassano GRASSANO - La storia e le tradizioni grassanesi, l'evoluzione della società e dei gusti personali in passerella, domenica scorsa a Grassano, grazie a una sfilata di abiti da sposa che ha animato l'ultima serata dedicata ai festeggiamenti del santo Patrono Innocenzo. Una manifestazione che, grazie anche alla bellissima serata, ha riscosso un notevole successo di pubblico richiamando spettatori da tutta la provincia. L'analisi del costume attraverso i secoli, conferma come sin dai tempi antichi l'abito da sposa ha assunto un'importanza rilevante poiché ha rappresentato il potere economico e il prestigio familiare della futura consorte, nonché un elemento distintivo d'appartenenza sociale. Nel XIX secolo nascono molte delle tradizioni relative all'abito da sposa e al matrimonio come l'abito bianco simbolo di purezza , il ricevimento e il dolce nuziale. Intorno agli anni ‘30 si afferma l'abito da sposa come lo intendiamo oggi: bianco, lungo, con il velo e l'immancabile bouquet; tra le due guerre mondiali la moda subisce una fase recessiva che porta a un'es-
I ragazzi dietro le quinte della sfilata a Grassano
senzialità dei costumi, le gonne si accorciano e scompaiono quasi tutti gli elementi decorativi , spesso l'abito si noleggia o si presta da una famiglia a un'altra. Con la ricostruzione il grande matrimonio torna di moda, gli anni ‘70 con al rivoluzione sessuale e il femminismo l'abito non ha
più uno stile e un colore preciso ma lascia libertà a proposte particolari. Oggi, tradizione, lusso e stile si uniscono per creare abiti dalle linee più varie, tali da adattarsi a ogni personalità. Tutto questo è andato in passerella, tra l'emozione e la commozione di tutti, particolarmente di chi ha mes-
Alessandra Demuro
Terresa Lafiosca
Teresa Galasso
so a disposizione il “suo” abito gelosamente custodito per anni in fondo a un armadio. Sessanta ragazze, tutte grassanesi, hanno indossato gli abiti dagli anni ‘10 sino ai giorni nostri accompagnate da “giovani sposi” e guidate dalla curatrice della sfilata Teresa Galasso , da anni impegnata
sul fronte del recupero della moda di un tempo, e dalle sue collaboratrici Laura Pontillo e Rachele Digirolamo, le scenografie sono state curate da Franco Artese e le musiche da Vito Soranno. Un tuffo nel passato e un'analisi del costume attraverso i secoli fatta con cura minuziosa come con-
ferma proprio Teresa Galasso. «E' stato un lavoro impegnativo ma gratificante e in questo mi sento di ringraziare i grassanesi che hanno messo a disposizione gli abiti contribuendo all'ottima riuscita della manifestazione». Cinzia Vizzuso provinciamt@luedi.it
Pisticci Cerimonia particolare, ieri, per la prima volta in provincia
Polizia a raccolta per San Michele
La messa della polizia
PISTICCI - Da sessant'anni esatti San Michele Arcangelo è stato scelto da Papa Pio XII quale protettore delle forze di Polizia. Ieri, nella ricorrenza in onore del Santo, la Polizia di Stato, come ogni anno, si è incontrata per le celebrazioni di rito. La novità di quest'anno, tuttavia, è che i festeggiamenti, indetti a livello provinciale, si sono svolti a Pisticci e non, come al solito, a Matera. La scelta è stato operata dal Questore di Matera, Carmelo Gugliotta, che ha inteso in questo modo accrescere il livello di coinvolgimento del territorio di sua competenza gratificando di fatto il Commissariato più grande e attivo nella Provincia al di fuori del capoluogo. E così la santa messa di rito è stata officiata dal vescovo di Ma-
tera, Monsignor Salvatore Ligorio, nell'Abbazia della Madonna del Casale, alla presenza di numerosi rappresentanti del clero cittadino e del Cappellano della Polizia di Stato, Don Giuseppe Tarasco. Alla cerimonia erano presenti lo stesso Questore, Carmelo Gugliotta, il Prefetto di Matera, Francesco Monteleone, il Procuratore della Repubblica, Giuseppe Chieco, il Sindaco di Pisticci, Michele Leone e diversi componenti dell'Amministrazione Comunale, i massimi rappresentanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale, nonché numerosi agenti della Polizia di Stato. «Il vostro Patrono -ha spiegato il vescovo Ligorio, rivolgendosi alle forze di Polizia - è colui che difende l'onore di Dio per impedire
che sia deturpata ogni forma del creato ad iniziare dall'uomo, che è la base ontologica della creazione. Così anche voi siete chiamati a difendere l'ordine e combattere le ingiustizie. E' in questo senso che si spiega la grandezza e l'importanza della divisa che portate». Successivamente il Questore Gugliotta ha voluto ringraziare tutti gli intervenuti e ricordare contestualmente le vittime cadute per motivi di servizio. La cerimonia si è conclusa con un sobrio ricevimento all'interno dei costruendi locali del complesso monastico, in via di ristrutturazione, situato a fianco della millenaria chiesa del Casale. Un a bella cerimonia, particolarmente sentita. Roberto D’Alessandro provinciamt@luedi.it
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Cfs, discarica abusiva Giovani Orizzonti “Oltre la collina” Denunciate 3 persone Bernalda L’associazione cambia nome ma conserva la sua mission
BERNALDA - In questo ultimo anno l'associazione “Giovani Orizzonti” ha mantenuto alta l'attenzione su molti aspetti e problemi del territorio bernaldese; un'associazione composta da tantissimi giovani di Bernalda che hanno deciso, in questi giorni di, guardare oltre: “Oltre la Collina”. Ebbene sì, l'associazione Giovani Orizzonti lascia il posto alla neonata associazione giovanile no-profit. Questo il comunicato ufficiale del segretario della neo associazione bernaldese, Antonio Perrone, il quale ha divulgato la notizia a mezzo comunicato dove al suo interno sono inserite le motivazioni e il nuovo assetto organizzativo. «Durante ripetute assemblee interne dice Antonio Perrone- dei soci rimasti dell'associazione Giovani Orizzonti, si è discusso di quanto alcune decisioni e comportamenti ambigui di singoli soggetti, abbiano danneggiato non solo l'immagine dell'associazione stessa ma anche di quanto, tali com-
portamenti, continuino a mettere in difficoltà attività di interesse popolare da noi intraprese. Si è tentato -continua il giovane rappresentante della neo associazione- di riconquistare credibilità all'interno del territorio, ma una buona parte della popolazione continua ancora a dubitare della nostra buona fede. Per questo durante l'ultima assemblea si è deciso di continuare nel nostro progetto con la fondazione di una nuova associazione e con l'inserimento nell'organico di giovani e meno giovani vogliosi di collaborare per la realizzazione di un sogno comune. Il direttivo dell'associazione è formato da: Domenico Andriuzzi in qualità di presidente, da Roberto Acquaro vicepresidente e da Antonio Perrone in qualità di segretario, oltre naturalmente ai tanti iscritti che credono e vogliono continuare per la strada intraprese, ovvero, quella della verità e della cooperazione per la nostra città. Oltre la Collina Onlus si pro-
pone di continuare con le attività intraprese dalla vecchia associazione, quali: il Wi-Fi gratuito in piazza Plebiscito; la rivalutazione del polivalente in zona fosso San Rocco e lo spostamento del mercato mensile di Bernalda nella centrale via di corso Umberto. L'associazione continuerà nelle attività culturali proponendo nei prossimi conclude il segretario dell'associazione- mesi tre seminari di interesse popolare e vari eventi ludici a tema di sensibilizzazione». Per l'occasione abbiamo anche sentito il presidente Domenico Andriuzzi, il quale parla di scelte obbligate e prese per il bene delle iniziative già intraprese e per quelle che si prenderanno nei prossimi mesi. «Non è stato facile -ha detto Domenico Andriuzzi- dover rinunciare a Giovani Orizzonti, ma con la fondazione di Oltre la Collina Onlus sappiamo di poter continuare nel nostro progetto per il futuro. fa.si.
BERNALDA - In seguito a segnalazione da parte di un cittadino al numero di emergenza ambientale 1515, il Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione di Montescaglioso, ha riscontrato in località S. Marco di Bernalda la presenza di una discarica abusiva di rifiuti speciali. E’ stata accertata la presenza di una considerevole quantità di terreno di scavo, tubi, metalli misti, lamiere, plastica ed altro materiale. Il Cfs ha accertato che i rifiuti consistevano in materiale derivante da demolizione edile eseguita da una struttura ricettiva sita in Metaponto. Dalle prime indagini è emersa una totale mancanza di autorizzazioni per la gestione dei rifiuti speciali sia dal gestore e proprietario del sito, che dal legale rappresentante della struttura ricettiva che ha prodotto i rifiuti. Sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 3 cittadini che dovranno rispondere di numerosi illeciti ambientali tra cui l’attività di raccolta, trasporto, recupero ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione iscrizione o comunicazione. Il Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Matera, tramite l’opera dei dipendenti Comandi di Stazione, è quotidianamente impegnato nell’attività di prevenzione e repressione di reati in danno all’ambiente con riferimento all’abbandono di rifiuti sul territorio. Il Corpo forestale dello Stato esorta i cittadini a segnalare senza indugio ogni manomissione in danno al territorio direttamente al numero verde gratuito nazionale per le emergenze ambientali 1515. provinciamt@luedi.it
Bernalda Con lo slogan “Rivogliamo corso Umberto” la contestazione delle recenti scelte
In piazza contro il Piano traffico Manifestazione dei Cittadini Attivi per sensibilizzare all’ascolto della gente BERNALDA - Con lo slogan “Rivogliamo corso Umberto” si è conclusa la manifestazione contro il Piano urbano del traffico organizzata dal comitato bernaldese dei Cittadini Attivi. Il corteo, che ha percorso tutta la ex parte ciclabile, ha visto la partecipazione del comitato, in testa, e della gente che non condivide questo piano. Ad aprire la marcia dei manifestanti sono stati i tanti striscioni. La testa si è mossa alle ore 18, e nel suo camminare lento, ha dato la possibilità agli organizzatori di distribuire i volantini sui quali erano scritte le motivazioni della protesta e le ragioni delle contestazioni al piano urbano del traffico. Dopo due ore di marcia a passo d'uomo, i manifestanti sono giunti nei pressi della villa comunale e qui, tutti insieme, si sono incamminati verso la sala consiliare, dove, dopo qualche momento di tensione, si è deciso di entrare all'interno della casa comunale dove i rappresentanti dei comitati partecipanti hanno portato avanti, per circa un'ora, un pubblico dibattito con la gente presente. A parlare, oltre a molti cittadini seduti nella platea, sono stati il presidente dei Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto, Pietro Tamburrano, il rappresentante dell'Ucaib, Antonio Forcillo, il segretario cittadino di Rifondazione Comunista, Rocco Avantaggiato e Pino Gallo del movimento che si batte per la caserma dei vigili del fuoco a Metaponto. Tra le critiche mosse da Tamburrano dei Cittadini Attivi, anche quello verso la politica e i suoi uomini che non hanno preso parte ne all'evento su corso Umberto e ne tanto meno al pubblico dibattito nella sala comunale. «Per noi -ha esordito Tamburrano- il Put è irregolare. Ecco perché noi protestiamo. E' da più di due anni protestiamo. La pista ciclabile non era sicura, e per tale motivo il commissario l'ha tolta; a questo vorrei aggiungere che Bertolaso ci ha
Bernalda Lettera dell’ex sindaco Renna al commissario Iaculli
«Opere pubbliche da tutelare»
La manifestazione
scritto invitando le istituzioni di mettere riparo alla situazione di Bernalda. Su corso Umberto si decise di alleggerirne il traffico per la costruzione della pista ciclabile, ora se la questa non esiste più allora è automatico che salta anche il senso unico. Una pista che è la causa di tutto il caos che si è generato nelle vie collaterali che non sono idonee a smaltire tutto il traffico che prima era su corso Umberto. Ora io mi chiedo: ma nessuno ascolta i disagi e le lamentele della gente? Noi non accettiamo più questa situazione che vede gli incidenti aumentati. Anche noi anziani non siamo più sicuri in quanto molte bici, non sapendo da dove scendere se non che dalle strade laterali, salgono sui marciapiedi. Oggi non abbiamo visto nessun politico se non che il segretario di Ri-
fondazione, Rocco Avantaggiato, che quando si parla di giustizia è sempre al nostro fianco. Rimprovero anche il popolo che ha osservato dai marciapiedi, ecco perché -ha concluso Tamburrano- io ringrazio voi che avete preso parte a questa manifestazione». Subito dopo a prendere la parola è stato Antonio Forcillo, dell'Ucaib, il quale dapprima ha parlato del ricorso al Tar e del suo respingimento e poi dei motivi che spingono i tanti commercianti a non accettare questo piano del traffico. Forcillo ha letto un comunicato che sarà consegnato al Commissario. Avantaggiato, ha parlato di una presenza, la sua, che rispecchia l'impegno di Rifondazione per la città di Bernalda e per i suoi cittadini. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
BERNALDA - L'Ex sindaco di Bernalda, Francesco Renna (nella foto), scrive al Commissario prefettizio del Comune di Bernalda, Maria Rita Iaculli, affinchè si dia la giusta continuità alle opere e alle azioni messe in campo dall'ex amministrazione. Renna, nella sua lettera, parla e riporta tutti i progetti approvati che, a sentire l'ex primo cittadino, sono vitali per la continuità della riqualificazione del territorio tutto. «Nell'ambito della giusta collaborazione -dice Renna- e al fine di dare continuità alle opere e alle azioni messe in campo dall'Amministrazione in carica sino al 10 giugno 2009. Bisogna svolgere continua ancora Renna nella sua lettera- la “funzione di pungolo” presso l'Ufficio Tecnico Comunale al fine di dare corso e completare i lavori già approvati. Tra questi: riqualificazione viaria in corso Umberto Rotonda incrocio con viale della Resistenza per un importo di 184.000 ; Contratto di quartiere II - Riqualificazione Area ex macello comunale, . 2.500.000 importo finanziato nel 2007 dalla Regione Basilicata; Ripristino danni alluvionali (Protezione Civile) per la viabilità rurale, 128.000 fondi regionali; Sala comunale polivalente per 400 posti presso i locali dell'ex Consorzio Agrario, 160.000Finanziamentoal90%Fondazione Mps; riqualificazione viabilità urbana in Bernalda, 1.000.000 Finanziamento da Bilancio 2008 - Mutuo Cdp; Rifacimento rete idrica e fognaria in Piazza del Popolo, 50.000 finanziamento da Bilancio 2008; Restauro Castello Medievale di Bernalda perilcompletamentofinale, 2.200.000Importo finanziato da Regione nel 2007/08; completamento maglia viaria in Bernalda zona Nord est - via Trento e via Papini, 78.000 finanziamento da Bilancio 2008; riqualificazione area “Matine Angeliche” lavori di completamento da economie, 60.000 finanziamento da ribasso d'asta Rifacimento marciapiedi in corso Umberto, 160.000 finanziamento da avanzo 2008; progetto rondò in via del Concilio angolo viale Resistenza e Metaponto Lido, 250.000 importo finanziato al 50% dalla Regione; Riqualificazione aree in Meta-
ponto lido Zona Kamel e area mercatale (ex Nones), 300.000 importo finanziato dalla R.B. nel 2007; riqualificazione Campo calcetto Fosso S. Rocco, 45.000importofinanziato dalla R.B. nel 2006; Riqualificazione Scuola Media in Bernalda, 300.000 importo finanziato dalla R.B. nel 2008; riqualificazione area zona Piscina S. Donato 60.000 importo finanziato da ribasso d'asta e il completamento viabilità urbana in Bernalda con collegamento di via N.Camarda (zona ex macello) con via Giamperduto per la somma di . 100.000 finanziamento da parte di privati Convenzione 2007. Lavori che vedono un totale di 7.570.000. e per questi ci sono quelli avviati e quelli da avviare, ecco perché è necessario sollecitare gli uffici comunali per il recupero di diverse somme ancora non incassate dall'Ente: circa 60.000perespropriodiareecomunali da parte della Regione Basilicata, causa vinta nel 2007 dal Comune contro soc. Incoronata - nostro avvocato difensore Leonardo Salerno da Bernalda (segue la pratica ns. ufficio contenzioso); canoni pregressi dovuti da Enaip Basilicata per affitto fabbricato in zona artigianale (segue pratica ufficio AA.PP. e Finanziario) e recupero somme derivanti da sentenze in favore dell'Ente e con addebito di spese processuali. Inoltre bisogna richiedere ed incassare da Enel Green Power il corrispettivo pattuito per le attività culturali 5.000/anno (convenzione stipulata dalla Segretaria Comunale a dicembre 2008); a questi si aggiunga il Piano Energetico regionale al fine di far inserire l'iniziativa deliberata dal Consiglio per un grande parco fotovoltaico in terreni comunali (loc. Avinella) denominato “I giardini del sole” (segue la pratica l'arch. Acito). Per tutte queste richieste - conclude l'ex sindaco Renna- si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro e si ribadisce, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la completa disponibilità del sottoscritto a fornire le più utili notizie al fine di continuare l'opera intrapresa per il bene della Comunità di Bernalda e Metaponto». fa.si.
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Policoro E’ tra i 1400 enti che hanno rispettato il Patto di stabilità nel 2008
Comune virtuoso: 51.000 euro di premialità POLICORO - La Conferenza Stato-Città ha dato il via libera ai premi agli Enti virtuosi, cioè quelli che hanno rispettato il Patto di stabilità nel 2008 e centrato i parametri di virtuosità indicati dal Dl 112/08 (autonomia finanziaria e bassa rigidità strutturale). I benefici, poco più di 170 milioni di euro, sono indirizzati a circa 1.400 comuni, e i premi più consistenti, che si traducono in uno sconto sul Patto 2009, sono quelli indirizzati a Milano (7 milioni di euro) e Brescia (3,5 milioni). Tra i Comuni più virtuosi però c'è anche Policoro (nell’elenco pubblicato dal quotidiano 'Il Sole 24 ore' di venerdì 25 settembre) che ha ottenuto come premialità 51.814 euro: «Questa è la conferma, come più volte sostenuto in Consiglio comunale - osserva il sinda-
co Nicola Lopatriello che ha anche la delega ad interim del Bilancio - che i nostri conti sono in ordine e il bilancio dell'Ente gode di buona salute avendo tutti gli indici economici con il segno positivo. Il merito di questo grande risultato economico/finanziario và dato anche agli uffici comunali e agli impiegati che ogni giorno tengono sotto controllo la spesa pubblica e le entrate comunali in un rigido monitoraggio sempre in equilibrio tra quelle che sono le entrate e le uscite pubbliche. La nostra programmazione politica è stata finora seria e sobria, come si evince dalla classifica pubblicata dall'autorevole giornale economico italiano: quello che abbiamo potuto fare con i nostri soldi stanziati in sede previsionale, con il bilancio di previsione 2009 approvato in tempo di record il 5 gennaio
scorso, lo abbiamo fatto sia per mantenere fede agli impegni politici, anche se siamo appena ad un anno e mezzo della legislatura, e sia per onorare nel migliore dei modi il cinquantenario di autonomia comunale che ricorre proprio nel 2009. Il tutto si è svolto nella più totale autonomia contabile e senza sprechi per le casse comunali. Chi sostiene il contrario viene smentito nei fatti non da me ma dalla Conferenza Stato-Città, un organismo nazionale. Ora il mio auspicio è quello che i vincoli del Patto di stabilità dei prossimi anni possano essere allentati, almeno per quei Comuni virtuosi che hanno rispettato i parametri del 2008, in modo da pianificare meglio e con più libertà, fermo restando il rispetto del budget comunale, il programma elettorale». provinciamt@luedi.it
Il Municipio di Policoro
Policoro In primo piano il lavoro svolto sia sotto l’aspetto didattico sia pedagogico
Ipsia, scuola senza problemi Il dirigente scolastico Francesco Di Tursi traccia un profilo dell’istituto POLICORO - Un preside giovane per una scuola tra le più longeve della provincia. Francesco Di Tursi da tre anni è il dirigente scolastico dell'Ipsia “Pitagora” di via Puglia del centro jonico, e vanta anche un'esperienza in un liceo, con le stesse mansioni. Seduto dietro la sua scrivania del primo piano dell'istituto infonde tranquillità. Di questi periodi nelle scuole italiane e lucane si respira un'aria pesante, dovuta soprattutto ai tagli al personale, ma l'Ipsia sembra davvero una scuola di un altro pianeta: «Il sedici settembre commenta - è suonata la campanella come da calendario scolastico regionale, senza nessun anticipo, e non abbiamo riscontrato nessun tipo di problema. Il numero dei ragazzi è leggermente superiore rispetto all'anno 2008/09, 450 qui a Policoro e un centinaio nelle cinque classi del Chimico di Rotondella (che dipende anche da Policoro ndr)». Pertanto rispetto al desolante panorama regionale non ci si può lamentare: «Oltretutto - continua - devo anche constatare in questa mia permanenza qui all'Ipsia il grande lavoro che viene fatto da tutto il personale non solo sulla didattica ma anche sotto
Il dirigente scolastico Francesco Di Tursi
l'aspetto pedagogico dei ragazzi che si trovano in un'età delicata della loro vita. E infatti puntiamo anche su questo per formare i nostri tecnici, non solo professionalmente ma anche umanamente». Ma ora passiamo a qualche nota dolente:«Se propriovogliamo parlarne devo dire che a fronte di 25 ragazzi svantaggiati che frequentano la mia scuola, ci sarebbe stato bisogno di qualche docente di sostegno in più, e invece la scure dei tagli si è abbattuta anche su di noi; poi avremmo bisogno anche di
una unità aggiuntiva di personale Ata, ma anche qui non è stato possibile per lo stesso motivo di cui sopra. E comunque grazie all'encomiabile lavoro del corpo docente e amministrativo riusciamo a sopperire a queste lacune, anche perché tra i nostri professori la maggior parte è di ruolo, un 70%, e dunque procediamo speditamente nella nostra attività in quanto la riforma Gelmini di cui tanto si parla tocca marginalmente le scuole superiori di secondo grado e quindi non vedo grossi pro-
blemi». Il piano dell'offerta formativa è cosi diviso: operatrice moda; chimico; termico; elettrico; elettronico e meccanico, con due classi in più per il 2009/10 nella moda e nel termico. Risultati importanti per una scuola tecnica che ambisce a sfornare imprenditori e lavoratori specializzati: «Purtroppo -parla sempre Di Tursi - paghiamo lo scotto di uno scollamento tra mondo del lavoro e formazione. Negli ultimi anni vedo un timido segnale di risveglio anche delle istituzioni che stanno cercando, e mi riferisco soprattutto alla Regione Basilicata, di creare sistema con il binomio stage-formazione in classe che poi è la giusta miscela per entrare più facilmente nel mercato del lavoro oggi quantomai asfittico soprattutto nel sud.Un'altra iniziativadegna di menzione è la valorizzazione delle eccellenze attraverso percorsi extradidattici volti ad esaltare le vocazioni degli studenti in determinate materie». Essendo lo stabile “datato” nella sua costruzione, Di Tursi cidice chel'Ente competente, la Provincia di Matera, è molto attento al suo stato di conservazione. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it
Fiamma Tricolore sollecita interventi sulle strade provinciali Montalbano-Scanzano e Ceramello MONTALBANO - Sullo stato delle strade provinciali Montalbano-Scanzano e Ceramello è intervenuta, in una nota, la sezione della Fiamma Tricolore di Montalbano Jonico. «L'amministrazione provinciale di Matera - si legge nella nota - bene farebbe ad interessarsi anche della manutenzione ordinaria e straordinaria della strade costruite e sistemate solo alcuni anni fa, come la Ceramello, che collega il centro abitato con la Val d'Agri e la provinciale per Scanzano. Per la provinciale per Scanzano, all'altezza della masseria Izzo, lato sinistro, dopo aver costruito una cunetta in cemento, la stessa ad un certo punto termina con una strozzatura, cosicché le acque piovane inondano la carreggiata stradale,causando gravi problemi alla circolazione automobilistica. Mesi addietro - specifica la nota della Fiamma - la Provincia è
Scarcia assolto Errore nella dida della fotografica
Policoro Un fine settimana ricco di eventi per la delegazione di Campobasso
Scambio culturale tra i club Rotary POLICORO - Non solo un gemellaggio. E' andato ben al di là della "visita di cortesia" tra gruppi consociati lo scambio culturale che nell'ultimo week end ha visto come protagonisti i club Rotary di Policoro - Metapontino e Campobasso. L'evento si è trasformato presto in una straordinaria vetrina delle risorse e le specificità del territorio, dalle quelle economiche e culturali, fino all'enogastronomia. Un programma ricco di interessi ha scandito la permanenza del club di Campobasso nella "tre giorni" durata da venerdì 25 a domenica 27 settembre. Dopo l'arrivo e l'accoglienza, c'è stata una visita alla struttura di lavorazione dei surgelati Orogel, a Policoro. Poi sosta all'hotel Hermes, con cocktail di benvenuto, cena e saluti ufficiali di Carlo Stigliano e Pietro Vitacca, rispet-
tivamente presidente e segretario del Rotary Policoro-Metapontino. Nella mattinata di sabato il "tour delle aziende" è proseguito con visite all'azienda vivaistica La Malfa e all'azienda agricola Taverna di Nova Siri. Agli ospiti sono stati mostrati i campi di colture irrigue e le strutture di lavorazione e confezionamento dei prodotti ortofrutticoli. Approdo finale alla cantina aziendale e illustrazione del processo di lavorazione dell'uva e vinificazione, al quale ha fatto seguito un "fast lunch" con prodotti tipici locali offerto dall'azienda Lunati. Nel pomeriggio di sabato spazio alle risorse archeologiche. Alle ore 16 c'è stata la visita guidata al museo della Siritide di Policoro, alle 17,30 il trasferimento al santuario Madonna di Anglona per la celebra-
zione della Santa Messa, officiata da don Antonio Mauri. Poi nuova tappa al quartiere arabo della Rabatana di Tursi, dove gli ospiti hanno potuto degustare una cena di qualità al ristorante Palazzo dei Poeti. Qui ha avuto luogo il consueto cerimoniale dello "scambio dei gagliardetti", alla presenza di Romano Vicario, governatore del Distretto 2010. Ultima tappa della permanenza domenica mattina, con visita ai Sassi di Matera e pranzo in un ristorante nei Sassi. Poi partenza per Campobasso, dove i soci porteranno il ricordo di un territorio ricco di risorse e bellezze. L'iniziativa del Rotary dimostra come la promozione del territorio possa passare anche dall'attivismo e dall'indole organizzativa di privati e associazioni. Anzi, molto spesso questa pubblicità "di-
stata già interessata del problema, ma ad oggi non si vedono riscontri concreti. Alcuni giorni fa, a seguito di piogge continue e sostenute, per poco, non si sono registrati incidenti, per le difficoltà del transito veicolare. Si aspetta qualche tragedia per intervenire? Per la strada Ceramello, oltre alla mancanza in molti punti di cunette, con acqua che ristagna lungo la carreggiata, purequipericoli perchiguida, insieme al problema delle giunture lungo il ponte a valle della stessa strada, che rendono la guida pericolosa, per non parlare dei danni agli automezzi. Inoltre su questo tratto di strada non si vedono mai interventi di pulizia e di taglio delle erbe. Possibile - conclude la nota che si debba intervenire più volte con lettere e comunicati stampa, per segnalare pericoli che sono sotto gli occhi di tutti?». Anna Carone
I rappresentanti del Rotary
retta" risulta più efficace di quella che le istituzioni lucane promuovono con tanto dispendio, in televisione o su riviste specializzate. Pino Suriano
POLICORO - Per un banale errore tecnico nell’impagninazione delle foto, all’articolo pubblicato ieri dal titolo: “Tentato omicidio, Scarcia assolto”, abbiamo inserito la foto di Salvatore Scarcia, con la didascalia recante il nome del suo avvocato difensore, il noto legale Pietro Damiano Mazzoccoli di Matera. Il pezzo di Antonio Corrado chiariva la vicenda giudiziaria di una serie di processi scaturiti da fatti relativi alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia di Trani. Ovviamente si è trattato di uno scambio di didascalia/foto, ce ne scusiamo con i diretti interessati e con i lettori. provinciamt@luedi.it
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Mercoledì 30 settembre 2009
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SPaEmC I A L E biente
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&energia
Il trattato salva Pianeta
La rivoluzione di Kyoto 11 dicembre 1997, non una data qualunque ma il giorno in cui venne firmato il Protocollo di Ky_to: il trattato internazionale che impegna i paesi membri a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra nel periodo 2008-2012 di almenoil 5%rispettoai livellidel1990.Per laprima volta, numerosi paesi del mondo, in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), posano i primi mattoni per una salvaguardia del pianeta. Sforzi che non possono trovare una base concreta immediata perché, affinché il trattato possa entrare in vigore si richiede la ratifica di almeno 55 nazioni firmatarie e la produzione di almeno il 55% delle emissioni inquinanti da parte delle stesse nazioni. Condizione raggiunta solo nel novembre 2004, quando anche la Russia perfeziona la sua adesione, permettendo l'entrata in vigore del protocollo il 16 febbraio 2005 e conferendogli carattere vincolante per tutti i firmatari. Numerose le azioni da mettere in piedi, dal rafforzamento o istituzione di politiche nazionali per la riduzione delle emissioni, quali il miglioramento dell'efficienza energetica, la promozione di forme di agricoltura sostenibili, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, alla cooperazione con le altre parti contraenti per scambi di esperienze o di informazioni . E ancora la possibilità di servirsi di un sistema di meccanismi flessibili per l'acquisizione di crediti di emissioni: Clean Development Mechanism, la Joint Implementation (JI) e la Emissions Trading (ET), non tre parole incomprensibili, ma semplicemente l'occasione di scambio di quote di emissione fra i paesi che fanno parte del protocollo, l'esecuzione congiuntadi progettitraquestipaesi eilmeccanismo per uno sviluppo pulito con i paesi che non partecipano al protocollo. Nel novembre 2005, una conferenza delle parti alla CQNUCC e al protocollo consente di dare un nuovo impulso al piccolo gigantedi Ky_to e di porrele basi dei futuri dibattiti sul quadro internazionale di lotta contro il cambiamento climatico. Ultimo ma non di certo per importanza il Consiglio europeo del marzo 2007, nel quale l'UE si impegna unilateralmente a ridurre del 20% le sue emissioni di C02 entro il 2020 ed invita i paesi sviluppati a stipulare un accordo internazionalenel qualevengastabilitoun obiettivodiriduzione globale del 30% entro il 2020.
Un pacchetto concreto per il clima
2020: primo test finale Tre volte 20% per i primi risultati E' certamente il 20 il numero jolly che l'Unione Europea ha scelto quale fulcro della politica energetica. Individuati dal Libro verde della Commissione dell'8 marzo 2006: "Una strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura", tre sonogli obiettiviprincipali peressere in linea con il Protocollo di Kyoto e andare oltre: la sostenibilità, per lottare attivamente contro il cambiamento climatico, promuovendo le fonti di energia rinnovabili e l'efficienza energetica; la competitività, per migliorare l'efficacia della rete europea tramite la realizzazione del mercato interno dell'energia; la sicurezza dell'approvvigionamento, per coordinare meglio l'offerta e la domanda interna di energia dell'UE nel contesto internazionale. Ma come conseguire questi obiettivi? Con il Piano d'Azione denominato “Una politica Energetica per l'Europa” del 2007, l'unione Europea perviene all'adozione di una strategia globale ed organica da raggiungere entro il 2020: ridurre del 20 % le emissioni di gas serra, migliorare del 20 % l'efficienza energetica, produrre il 20 % dell'energia attraverso l'impiego di fonti rinnovabili. E a distanza di soli dodici mesi si giunge al pacchetto per il clima e l'energia che dovrebbe entrare in vigore non oltre il 2011. Diverse le misure individuate, in primis la riduzione del 21%, rispetto ai livelli del 2005, delle emissioni per le centrali elettriche e le industrie ad alta intensità di energia con il rilascio di meno autorizzazioni nel quadro del sistema di scambio di quote di emissioni, e ancora la riduzione pari al 10 % delle emissioni dei settori che non rientrano nel sistema di scambio, quali l'agricoltura o i rifiuti. Non meno importanti l'utilizzo delle fonti rinnova-
bili per la produzione di almeno il 10% del carburante utilizzato per i trasporti, e la promozione dell'uso delle tecnologie di cattura e stoccaggio geologico del carbonio. Una serie di impegni per il raggiungimento di obiettivi fondamentali che possano offrire in linea principale una riduzione dell'inquinamento atmosferico con significativi benefici per la salute. Ma anche un modo per garantire un importante contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici divenendo un esempio per il resto del mondo e favorendo, forse, una nuova discussione e un nuovo accordo globale sul clima. Azioni che non possono essere riservate ad alcuni paesi, ma piuttosto coinvolgere tutti gli appartenenti all'Unione Europea perché solocon l'unione sipotrà influenzare maggiormente l'azione mondiale messa in campo per contrastare i cambiamenti climatici, creando anche economie di scala affinché le misure siano meno costose. Numerosi anche i vantaggi economici per l'intera Unione Europea. Secondo le prime stime, infatti, un approvvigionamento energetico più sicuro garantirebbe unrisparmio di 50miliardi di euro l'anno sulla fattura per le importazioni di petrolio e di gas entro il 2020. Senza dimenticare che con il potenziamento e la diffusione delle fonti di energia rinnovabili, i 300.000 posti di lavoro attualmente impegnati nel campo, potrebbero divenire un milione entro il termine temporale prefissato. Un quadro complesso che si snoda lungo binari diversificati ma complementari per il raggiungimento di un unico scopo: cercare di preservare il pianeta, offrendo una grande occasione anche alle generazioni future.
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Mercoledì 30 settembre 2009
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Efficienza energetica degli edifici: una priorità
Arriva la casa risparmiatrice Costruzioni al passo con l'energia Dalle rinnovabili all'efficienza energetica degli edifici, un passo breve ed obbligato per la riduzione al minimo dei consumi di energia. Un settore, quello delle costruzioni che, negli ultimi anni, ha conosciuto una nuova fase di forte crescita, trainato dalla domanda di nuove abitazioni legata a vari fattori: riduzione dei nuclei familiari, immigrazione, evoluzione del mercato del lavoro e della formazione universitaria, trasferimento nelle città dalle campagne di famiglie sostituite in genere da stranieri o aziende turistiche. Ambito sul quali i riflettori non possono che rimanere accesi se si considerano solo pochi dati, già contenuti nel libro bianco dell'edilizia Enea-Finco del 2004: il consumo per costruire un'abitazione di 90-100 m2 si attesta sui 5-6 tep, mentre il consumo annuo per il solo riscaldamento è di circa 1 tep, d'altra parte i consumi medi per m2 degli edifici italiani sono i più bassi al mondo dopo quelli giapponesi, ma la situazione si ribalta considerando il fabbisogno per m2 e grado giorno, segno di cattiva coibentazione e basso rendimento degli impianti di riscaldamento e regolazione degli stessi non ottimale. Da qui la necessità di interventi e tecniche da applicare agli edifici affinché si possano ridurre al minimo i consumi di energia e migliorare gli impianti termici ed elettrici utilizzati. Si affermano quindi le costruzioni sostenibili, cioè un edificio o un' infrastruttura con un impatto minimo sull'ambiente edificato e naturale - in cui si trova. Tre le principali regole di base da prendere in considerazione per valutare tali impatti esaminando anche il ciclo di vita di un edificio: mi-
nimizzare il consumo di risorse non rinnovabili; contribuire al rafforzamento dell'ambiente naturale; eliminare o minimizzare la messa in circolo di sostanze tossiche. E' proprio nelle nostre case, infatti, che si realizza il microcosmo che ci aiuta a capire le interrelazioni tra le diverse forme di risparmio energetico e tra queste e le fonti di produzione autonoma di energia. In primis, quindi, una formazione adeguata dei progettisti e la diffusione dei casi di successo per evidenziare come edifici efficienti dal punto di vista energetico presentino extracosti in genere compresi fra l'1% ed il 3% e per superare l'inerzia dei costruttori, che tendono altrimenti a riproporre le soluzioni provate e note. D'altra parte gli incentivi statali per le costruzioni che tendono al risparmio energetico, e la presenza delle ESCO, cioè le Energy Service Company, società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica, assumendo su di se' il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi fra la ESCO ed il Cliente finale con diverse tipologie di accordo commerciale. Tanti gli esempi positivi che si registrano nel nostro continente, in particolare nelle regioni alpine, non ultima la decisione del comune di Bolzano di introdurre l'obbligo della certificazione "CasaClima", che promuove metodi di costruzione che rispettano l'ambiente e consentono un notevole risparmio energetico. Numerosi i progetti messi in cantiere che attendono solo di essere realizzati.
I tanti soldati delle rinnovabili per la nuova rivoluzione energetica
Dal solare al fotovoltaico, i nuovi alleati
esempi di “casaclima”
Petrolio, carbone, gas e nucleare, i quattro grandi colossi che per anni hanno soddisfatto i fabbisogni energetici del mondo, potrebbero non essere gli unici protagonisti del panorama energetico. Data la loro esauribilità e gli impatti ambientali di cui sono causa, l'uomo, quasi vivendo una nuova stagione di sviluppo, gioca la sua nuova sfida con le fonti rinnovabili, cioè quelle potenzialmente inesauribili, seppure non in tutti i casi sostenibili, la cui disponibilità e capacità di rigenerazione sono superiori al consumo. Dall'eolico al fotovoltaico, dalla geotermia alla biomassa, questi solo alcuni esempi di quelle che la direttiva europea annovera tra le energie rinnovabili che entro il 2020 dovranno produrre il 20% del fabbisogno energetico. Sfida ardua ed ampia ma che trova fondamento nella certezza che la dipendenza da fonti esauribili, e quindi sempre più costose, come il petrolio e il nucleare, non possono continuare ad essere la base per lo sviluppo. Senza dimenticare le emissioni che queste fonti rilasciano nell'aria, non favorendo certo una riduzione dell'effetto serra e non contribuendo alle nuove mete prefisse dall'Unione Europea. Da qui la necessità per i vari paesi di adeguarsi e avviarsi verso un nuovo cammino, ed è così che sul fotovoltaico si affermano la Spagna che nel 2008 ha installato 2.660 MWp, la Francia 105 MWp (contro i 35 MWp del 2007), in totale al febbraio 2009 in Francia la potenza fotovoltaica installata è di 175 MWp. Risultati che possono apparire indifferenti ma che considerati i 5.600 MWp, pari all'installato fotovoltaico in tutto nel mondo nel 2008, assumono tutt'altra rilevanza. Settori quelli delle fonti rinnovabili che continuano a segnare una forte crescita in termini di fatturato, con un consequenziale aumento di occupati oltre che di energia prodotta. In un panorama dove le scelte diventano obbligate, l'Italia non può che associarsi ai vicini Paesi Europei, considerando anche la sua collocazione geografica che gli permetterebbe di sfruttare non poco l'energia solare, eolica e geotermica. Necessario, però, un quadro legislativo adeguato che impedisca di fatto il ripetersi di brutte esperienze quale quella ormai risaputa della Cip6. Ed è così che il 24 settembre scorso, la Camera approva con modifiche il Disegno di legge comunitaria 2009, affinché acquisiscano valore giuridico vincolante gli obiettivi del 20-20-20 sui quali si è impegnata l'unione europea. La palla passa quindi al Senato, mentre l'esecutivo si impegna a non prorogare oltre la norma, prevista nella finanziaria 2008 che dispone l'obbligo per le nuove costruzioni dell'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. D'altro canto in una visione federalista della nazione, i Piani Energetici Ambientali Regionali divengono uno strumento di primaria importanza per una maggiore valorizzazione delle funzioni attribuite alle Regioni e per il raggiungimento del 25% del consumo interno lordo dell'energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili, da raggiungere entro il 2012.
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Potenza e area del Vulture: le zone più interessanti
Energia eolica: fonte da valorizzare Impianti: attenzione ai requisiti minimi
Ma quanto piace la nostra Lucania al re dei venti? Forse un amore parziale ma da non disprezzare, se si considera che la piccola regione nel 2008 si aggiudica il primato per la capacità istallatanelsudItalia,pari a354,7Wattpro-capite,offrendoil 5, 92 per cento della potenza eolica italiana. La Basilicata, una regione non interamente attraversata dai venti, viene riconosciuta interessante sotto questo punto di vista soprattutto per l'area nord. Secondo, infatti, uno studio a cui ha preso parte anche l'ENEA, i siti più idonei allo sfruttamento dell'eolico si ritrovano sul crinale appenninico, al di sopra dei 600 metri sul livello del mare, in particolare in Campania, Puglia, Molise, Sicilia, Sardegna e le province di Trapani, Foggia, Benevento, Avellino e Potenza. Dati confermati anche dall'Atlante Eolico Italiano che evidenzia diverse aree caratterizzate da una velocità superiore ai 7 m-s, con punte comprese tra 8 e 9 m/s, localizzate per lo più tra il Vulture e il Subappennino Dauno. Zone dove Eolo ha anche una persistente presenza, toccando punte con valori tra i 2500 e i 3500 MWh/MW, fino a raggiungere i 4000 MWh/MW nell'area del massiccio del Pollino. Frammentata, invece, la situazione nella parte meridionale della regione. In un panorama variegato, quale quello delle fonti rinnovabili, il potenziale eolico lucano appare comunque interessante e diverse sono le aziende che, già negli scorsi anni, avevano cercato di investire nella Basilicata. Si può però affermare che il settore eolico lucano muove i primi passi a partire dal 2001 con l'entrata in esercizio dei primi impianti realizzati tramite il provvedimento CIP 6/92. Sulla base dei dati 2005, sul territorio lucano sono stati installati 7 impianti eolici per una potenza di 76 MW e una produzione di circa 148 GWh. A questi si aggiungono numerosi impianti che portano, nel 2008, la potenza installata a raggiungere i 198 MW circa, con 204 aerogeneratori collocati in 11 comuni della Regione. Settore quello eolico che, nel 2005, copre il 29% della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ma che potrebbe accrescere le sue potenzialità seppure considerando il principio di precauzione per gli eventuali danni che potrebbero essere causati all'ambiente e al territorio. Secondo quanto previsto nel PIEAR che si sta discutendo in Consiglio Regionale, sarà possibile l'installazione di impianti eolici di grande e piccola generazione (max 5 aerogeneratori-potenza inferiore a 1 MW), rispettando i requisiti minimi previsti dal piano per una corretta integrazione tra gli stessi impianti e l'attività antropica, ambientale e paesaggistica della Basilicata.
QUALCHE CURIOSITÀ: - Nel 1887 il francese Duc de La Peltrie costruì il primo aerogeneratore destinato alla produzione di energia elettrica: iniziava così lo sfruttamento dell'energia eolica per l'industria. Nel medesimo periodo anche gli Stati Uniti realizzavano il primo “mulino a vento” per produrre elettricità (Charles Brush, Ohio, 1890). -Una fattoria del vento, ad esempio, costituita da 30 aerogeneratori da 300 kW l'uno in una zona con venti dalla velocità media di 25 chilometri orari, può produrre 20 milioni di kWh all'anno. Vale a dire quanto basterebbe a soddisfare le esigenze di circa 7.000 famiglie. -Per raggiungere lo stesso risultato con una centrale a carbone si libererebbero nell'aria ben 22 mila tonnellate di anidride carbonica, 125 tonnellate di anidride solforosa e 43 tonnellate di ossido di azoto. -In Italia le prime macchine eoliche sono state installate nel 1990 ma solo dal 1996 si è avuto un significativo numero di impianti collegati alla rete di distribuzione elettrica. -Il primo prototipo di aerogeneratore fu installato nel 1989 ad Alta Nurra in Sardegna, dove è stata condotta una campagna sperimentale. Oggi a distanza di oltre 10 anni esistono delle vere centrali eoliche, alcune delle quali sono costituite da più di 50 aerogeneratori di media taglia (600 kW l'uno).
Buoni i progressi della nazione nel 2008
Eolico: Italia quinto posto in Europa Era l'epoca dei Greci quando già l'uomo conosceva la forza del vento e la sua importanza. Furono loro a creare nella mitologia il re dei venti, Eolo e da allora molti sono stati gli utilizzi che l'umanità ha fatto dell'energia posseduta dal vento. Dalla navigazione alle pale dei mulini utilizzati per macinare i cereali, per spremere le olive o pompare l'acqua, fino alla grande scoperta di impiegare la forza di Eolo per produrre elettricità. Nascono così gli aerogeneratori, composti da pale di diverse dimensioni e forma, collegate ad un generatore che trasforma l'energia meccanica derivante dalla rotazione delle pale in energia elettrica. E non tarda l'arrivo delle wind-farm, meglio conosciute come “fattorie del vento”, cioè delle vere e proprie centrali elettriche che possono trovare collocazione sulla terra ferma (onshore) oppure in mare aperto (offshore). Quest'ultima, un'utile soluzione, seppure ancora scarsamente diffusa, per i paesi densamente popolati e con forte impegno del territorio che si trovano vicino al mare. Attualmente in Europa sono operative 5 centrali off-shore installate in Olanda, Svezia e Danimarca con una potenza totale di 30 megawatt, mentre in Italia non è presente alcun impianto off-shore, a fronte di un potenziale sfruttabile di 3000 megawatt, pari a quello
sulla terraferma, in grado di soddisfare il 4% degli attuali consumi di elettricità. Un'energia quella eolica che continua a diffondersi, soprattutto in Europa che da sola rappresenta i tre quarti (74,3%) della capacità mondiale. Leader mondiale, la Germania, seguita della Spagna e dagli Stati Uniti, seppure restano ancora poco sfruttati terrori molto interessanti quali la Siberia Orientale e le regioni argentine della Patagonia. Rilevante anche la crescita del settore eolico, registrata nel 2008, in Italia con una potenza pari a 3538 MW rispetto ai 2714 del 2007, l'equivalente del 5,5% della potenza installata in UE15 e il 3% di quella mondiale. Una produzione dovuta maggiormente all'impegno del sud Italia, pari al 50 %, in quanto la rappresentazione cartografica della distribuzione regionale della potenza eolica installata, aggiornata a fine 2008, mostra che nell'Italia settentrionale oltre alla scarsità di impianti, quelli presenti sono di bassa e media potenza. Tra le regioni centrali l'Abruzzo ed il Molise hanno la più elevata concentrazione di capacità, la Puglia detiene il primato di capacità installata (24,36%), le fa seguito la Sicilia (22,46%). Solo i primi risultati importanti per un settore in continua evoluzione.
Impianti eolici in esercizio nel 2008 (elaborazioni Regione Basilicata su dati GSE e TERNA)
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219 impianti nel 2008
La Basilicata moltiplica per 4 Tanti gli sforzi da compiere Più che quadruplicati gli impianti fotovoltaici della Basilicata. Ottimo risultato della Lucania nel 2008, da 63 impianti, la regione schizza a 282, raggiungendo i 4,6 megawatt, di cui 44 con una potenza superiore a 20 KW, 149 di potenza compresa tra i 3 e i 20 Kw, e rispettivi 89 con una potenza tra 1 e 3 kw. Un traguardo che non riveste notevole importanza su scala nazionale ma che può costituire solo il primo passo per la messa in carreggiata della re-
gione in un settore che vede la vicina Puglia contribuire per oltre il 12 % alla potenza nazionale, rispetto al solo 1 % conquistato dalla Basilicata. Come si evince dal PIEAR, infatti, l'interesse verso il settore fotovoltaico continua ad essere alto ma si scontano non pochi ritardi nella concreta realizzazione degli impianti. Seppure numerose erano state le domande ammesse all'incentivazione del primo Conto Energia, al 30 settembre
2007 solo il 25 % degli impianti incentivati aveva avviato la fase realizzativa, e solo il 5 % ha concluso la fase di installazione. Situazione che fortunatamente migliora con il tempo. I dati, aggiornati dal GSE al 2 marzo 2009, mostrano 74 impianti finanziati con il primo Conto Energia che sono entrati in funzione per una potenza di 1762 kw. A questi si aggiungono 188 impianti, per 2484 Kw, incentivati con il nuovo Conto Energia, introdotto dal D.M 19 febbraio 2007, e entrati in esercizio. Un settore quello del fotovoltaico che in Basilicata non può orientarsi verso gli impianti di grossa taglia che esercitando una grossa pressione competitiva nei confronti dei migliori terreni agricoli, potrebbero danneggiare l'economia rurale e le produzioni locali. Maggiormente interessante quindi lo sviluppo di una grande rete di piccoli produttori dislocati su tutto il territorio. Del resto, secondo l'elaborazione del GSE condotta su base dati ENEA, afferente all'Atlante Italiano della Radiazione Solare, la Basilicata presenta condizioni di irraggiamento piuttosto favorevoli seppure con una pur minima variabilità nelle condizioni tra i diversi comuni lucani. La fascia ionica e la costa di Maratea, insieme ad alcuni comuni del Pollino e della Collina Materana presentano un potenziale maggiore, seppure in tutta la regione questo si attesti su valori interessanti pari a 4 KWh, energia che attende solo di essere sfruttata.
Eccezionale rimonta nel settore fotovoltaico
Italia alle spalle degli USA Grande riscatto per l'Italia che nel ranking internazionale della potenza fotovoltaica installata nel 2008, conquista un buon quarto posto, quasi equiparando gli Stati Uniti. Con 338 MW, l'Italia, seppure distante dai colossi spagnoli e tedeschi con i rispettivi 2511 MW e 1500 MW, agguanta gli USA con 342 MW, mettendo su piazza per la prima volta nella storia un dato a tre cifre. E i risultati non mancano anche sulla potenza cumulata installata dove si aggiudica il 5° posto nel mondo e il terzo in Europa. Un'accelerata che vede le regioni del nord Italia in testa alle classifiche, con la Lombardia quale capo fila grazie ai 5138 impianti installati nel 2008 a fronte dei 1328 del 2007, pari a 49, 3 MW, ma non meno brave tutte le altre regioni italiane del centro e del sud, tra cui la Puglia, che riescono a conquistare una potenza a due cifre permettendo alla stessa Italia di distinguersi nel panorama europeo. Ma come può essere definita l'energia fotovoltaica? Da tutti conosciuta come l'elettricità prodotta dalla luce, il termine deriva dal greco “phos” che significa “luce”, e “Volt” dallo scienziato italiano Alessandro Volta inventore della pila. Gli impianti fotovoltaici consentono di trasformare, direttamente e istantaneamente l'energia solare in energia elettrica senza l'uso di alcun combustibile. Producono elettricità là dove serve, non richiedono praticamente manutenzione, non danneggiano l'ambiente e offrono il vantaggio di essere costruiti “su misura”, secondo le reali necessità dell'utente. Si calcola che l'enorme flusso di energia che arriva sulla Terra sia pari a circa 15.000 volte l'attuale consumo energetico mondiale, ma non tutta l'energia che giunge dal sole può essere utilizzata dagli impianti fotovoltaici, quella che può essere utilmente raccolta dipende dall'irraggiamento del luogo. La corretta esposizione all'irraggiamento solare dei moduli fotovoltaici, infatti, rappresenta un fattore chiave al fine di ottenere le prestazioni ottimali dell'impianto in termini di producibilità di energia elettrica. Nel caso italiano, ad esempio, l'esposizione ottimale è verso Sud con una inclinazione di circa 30-35°gradi. Sfortunatamente, il costo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico è ancora piuttosto elevato e richiede la presenza di superficie disponibile, seppure la loro diffusione stia diventando economicamente conveniente quando intervengono forme di incentivazione finanziaria da parte dello Stato come è avvenuto negli anni passati con il programma “Tetti fotovoltaici” ed oggi con il “Conto energia”.
QUALCHE CURIOSITÀ: - Il Sole illuminerà e riscalderà la Terra fino a quando non si saranno esaurite le sue riserve d'idrogeno, ovvero tra circa 5 miliardi di anni. - In località favorevoli, in Italia, è possibile raccogliere annualmente circa 2.000 chilowattora da ogni metro quadro di superficie, il che è l'equivalente energetico di 1,5 barili di petrolio per metro quadro. -Il primo collettore solare, una "pentola nera" utilizzata dai primi pionieri americani per riscaldare l'acqua e cucinare mentre viaggiavano verso l'Ovest, fu inventato nel 1767 dallo svizzero Horace de Saussure. -Nel 1891, Clarence Kemp brevettò il primo scaldatore d'acqua ad energia solare. -Nel 1839, il fisico Bequerel scoprì il procedimento, noto come conversione o effetto fotovoltaico, ma la prima applicazione commerciale si ebbe solo nel 1954 negli Stati Uniti, quando i laboratori Bell realizzarono la prima cella fotovoltaica in silicio monocristallino con un rendimento pari al 6%. -Il Conto Energia rappresenta un particolare incentivo per l'installazione degli impianti fotovoltaici grid connected (connessi alla rete) da 1kWp a 1MWp. Prevede la remunerazione per 20 anni, da parte del Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN), dei kWh prodotti dall'impianto fotovoltaico ad un prezzo superiore a quello di mercato.
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Idroelettrico: prima fonte rinnovabile
L'acqua al servizio dell'energia
Impianti presenti in Basilicata: - La centrale idroelettrica a serbatoio, situata nel bacino dell'Agri, nel comune di Gallicchio, che sfrutta l'invaso del Pertusillo, ha una potenza di 39 MW ed è entrata in esercizio nel 1963; - La centrale a serbatoio di Castrocucco, situata nel comune di Trecchina, entrata in esercizio nel 1973 e con una potenza di 83 MW; - La centrale ad acqua fluente di Caolo, situata nel comune di Tramutola, con potenza di 692 kw; - La centrale idroelettrica da 3 MW, situata nel bacino del fiume Noce, nel comune di Lauria ed entrata in esercizio nel 2001; - La centrale idroelettrica ad acqua fluente CIP 6/92, situata nel comune di Satriano di Lucania entrata in esercizio nel 1998 e di potenza pari a 250 KW; - La centrale idroelettrica ad acqua fluente CIP 6/92, situata nel comune di Rotonda, entrata in esercizio nel 1998 e di potenza pari a 800 KW; - La centrale idroelettrica ad acqua fluente, situata sul fiume Mercure, nel comune di Viggianello, di potenza pari a 1,2 MW; - La centrale idroelettrica, situata nel comune di Nemoli, di potenza pari a 140 Kw entrata in esercizio nel 2005.
Oltre il 20% dell'energia elettrica prodotta grazie allo sfruttamento dell'energia primaria dell'acqua. In una regione, quale la Basilicata dove il territorio appare ricco di acqua con un sistema di infrastrutture idriche molto sviluppato e strategico che rifornisce i comuni locali ma anche le regioni limitrofe, l'idroelettrico riveste un ruolo importante all'interno del sistema di generazione elettrica. Un settore che trova l'avvio già negli anni cinquanta, quando fu realizzata la prima centrale idroelettrica a serbatoio con una potenza di 39 MW, situata nel bacino dell'Agri, nel comune di Gallicchio, che sfrutta l'invaso del Pertusillo. Solo il primo di tanti interventi, ben 8 gli impianti presenti per la produzione già nel 2005 di una potenza efficiente lorda di ben 128 MW. Circa il 96% della potenza idroelettrica installata è imputabile all'Enel produzione che gestisce in Basilicata 3 impianti idroelettrici per una potenza complessiva di 123 MW. A questi se ne aggiungono altri 5 realizzati grazie al provvedimento CIP 6/92 e l'ultimo, entrato in esercizio nel 2006 nel comune di Lauria, presso il bacino del Noce per una potenza pari a 0, 9 MW. Un settore che negli anni ha avuto alterne vicende, con una netta riduzione tra il 2000 e il 2003. L'elevata variabilità annuale delle portate idriche lungo il corso dei vari fiumi che attraversano la Basilicata ha portato alla realizzazione di opere di accumulo, di scambio tra i vari bacini per poter sfruttare utilmente e razionalmente i deflussi dei vari corsi d'acqua. A tal proposito sono stati interconnessi alcuni bacini idrici, tra cui gli schemi idropotabili ad uso plurimo Sinni-Agri, Basento-Bradano, Ofanto-Camastra. In una logica di espansione diversi sono stati gli studi effettuati per verificare le potenzialità degli invasi lucani e la possibilità di installare nuovi impianti di produzione di energia idroelettrica. Secondo le stime condotte dal GSE in collaborazione con il CESI Ricerca, esisterebbero dei salti geodetici potenzialmente sfruttabili a fini energetici, magari mediante piccoli impianti. Un settore che, quindi, non può dirsi esaurito.
Nuovi sviluppi nei paesi in via di sviluppo
Idroelettrico: prima fonte rinnovabile Con una produzione di 41.623,0 GWh, la generazione di energia elettrica da impianti idroelettrici si attesta anche nel 2008 come la prima fonte di energia alternativa. E' chiaro che con oltre 41.000 GW su un totale di 58.164 GWh, l'andamento della produzione totale da fonte rinnovabile in Italia, negli ultimi 12 anni, sia influenzato dalla variabilità della produzione da fonte idrica, malgrado il notevole incremento delle altre energie alternative. Se poi si osserva la distribuzione su base regionale, si nota che questa presenta valori molto differenti tra le regioni settentrionali e quelle meridionali ed insulari, con il 25 % della Lombardia e lo 0% della Puglia. Tre gli ordini di motivi che potrebbero essere alla base di tale situazione: la presenza di un maggior numero di impianti nelle regioni del Nord rispetto a quelle del Sud e delle isole, la presenza di impianti di grossa taglia, come quelli a bacino ed a serbatoio, tipici delle regioni alpine, rispetto alla maggiore presenza nelle regioni del Sud di impianti ad acqua fluente, di taglia molto più ridotta; infine la scarsità ed la minore intensità di precipitazioni atmosferiche che si manifestano nelle regioni meridionali ed insulari rispetto al Nord Italia. Un settore quello idroelettrico dove i grandi impianti sono già stati realizzati e le strade da percorrere vanno verso piccoli impianti a servizio di utenze isolate che hanno la possibilità di sfruttare la risorsa idrica presente nelle vicinanze. Dopo essere stata la principale fonte di energia elettrica fino agli anni Sessanta (82% del totale), infatti, l'energia ricavata da questa fonte rinnovabile è progressivamente diminuita, mentre la quantità prodotta è rimasta costante su un valore di circa 40-50 miliardi di chilowattora. Negli anni Ottanta, la quota dell'idroelettrico era già ridotta al 25%, mentre la produzione termoelettrica, nello stesso periodo, era passata dal 14 al 70%. E mentre in Italia il settore è già quasi al limite, nei paesi in via di sviluppo l' idroelettrico può rappresentare un'interessante fonte di approvvigionamento energetico, sia mediante impianti idroelettrici di grossa taglia che tramite impianti mini-idroelettrici. Del resto l'obiettivo principale dell'Unione Europea resta quello di passare dagli attuali 9.500 megawatt di potenza installata a 14.000 megawatt entro il 2010.
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Tre i comparti su cui investire
Biogas quasi inesistente Dai reflui della zootecnia alla Un comparto poco sviluppato quello delle biomasse. La Basilicata, infatti, contribuisce solo con lo 0, 4 % alla produzione nazionale di energia mediante biomasse, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi. Eppure tanti potrebbero essere gli sbocchi su questo fronte. Secondo uno studio delle potenzialità dell'intero comparto agro-forestale, emergono interessanti possibilità di sviluppo per le biomasse sul territorio lucano, in un'ottica di promozione delle fonti rinnovabili, della diversificazione delle fonti e della valorizzazione sostenibile delle risorse locali. Tre le superfici individuate per maggiori potenzialità di sfruttamento della biomassa di scarto: i seminativi grazie alla grande distribuzione del territorio e disponibilità di materia prima di scarto, le colture legnose agrarie, e le superfici forestali. Secondo le prime stime sui seminativi, la Basilicata potrebbe produrre 7 milioni di quintali all'anno di materia prima. Per quanto concerne gli altri comparti, invece, sono stati effettuati studi prendendo in considerazione gli scarti de-
rivanti dalle operazioni di potature di ulivi, vite e fruttiferi, ma anche quelli derivanti dalle utilizzazioni forestali e dal ciclo produttivo delle industrie di trasformazione
del legno. Una stima piuttosto rassicurante che fa intravedere interessanti prospettive per il settore delle colture agricole arboree, mentre non risulta facile stimare gli
QUALCHE CURIOSITÀ: - Ai sensi della legislazione comunitaria (Dir. 2009/28/CE) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, con il termine “biomassa” deve intendersi “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”. -Le biomasse sono una delle fonti rinnovabili maggiormente disponibili sul nostro Pianeta. Ad oggi esse soddisfano il 15% circa degli usi energetici primari del mondo, con 55 milioni di terajoule all'anno (1230 megatonnellate equivalenti di petrolio, o Mtep). -Le principali applicazioni della biomassa sono: produzione di energia (biopower), sintesi di carburanti (biofuel) e sintesi di prodotti (bioproduct). -Gli small-system potrebbero potenzialmente soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 2,5 miliardi di persone che sono sprovviste di energia elettrica. Tale potenzialità deriva dal fatto che la maggioranza di queste persone vive in aree dove sono disponibili grandi quantità di biomassa utilizzabile come combustibile. Uno small system con capacità di circa 5 megawatt potrebbe rappresentare un'ottima soluzione a livello di villaggio. Gli small system hanno un potenziale mercato anche nei paesi industrializzati, in quanto potrebbero essere utilizzati come fornitura energetica complementare all'ordinaria rete di distribuzione dell'energia elettrica. Rispetto ai sistemi a combustibile fossile, essi rappresentano una alternativa più accettabile dal punto di vista ambientale.
scarti del comparto boschivo essendo diverse aree soggette a vincoli paesaggistici e ambientali. Grandi potenzialità possono essere individuate anche nella conversione degli attuali ordinamenti produttivi verso colture energetiche erbacee ed arboree, grazie anche alla nuova riforma dei PAC. Ultimo non per importanza il comparto zootecnico che potrebbe non solo aiutare nella produzione energetica ma anche sgravare le imprese, presenti sul territorio, di alcuni costi non indifferenti, rivalutando diverse realtà locali marginali ed interne. Si tratta della valorizzazione energetica dei reflui zootecnici attraverso la produzione di biogas, una forma di gestione che sta riscuotendo grande interesse negli addetti del settore, seppure ancora non rivesta grande convenienza per le piccole aziende. Una soluzione potrebbe, quindi, essere la realizzazione di impianti interaziendali tra aziende presenti in una stessa area.
Italia: una crescita annuale insufficiente
A rilento numerose province italiane Nonostante una crescita considerevole dell'energia prodotta da impianti di biomasse, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi, l'Italia si colloca al 5° posto e rappresenta il 6,9% della produzione totale di energia mediante queste fonti rinnovabili. Degli 86,9 TWh prodotti in Europa nel 2008, il 30,3% appartiene alla Germania, mentre seguono con percentuali intorno all'11%, Regno Unito e Svezia. In Italia, infatti il peso della produzione da biomasse, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi è sempre al di sotto dei valori dell'UE-15, si colloca al 10° posto sia secondo il rapporto verso la produzione lorda totale di energia elettrica da fonte rinnovabile, dove primeggia il Belgio con il 75,8%, sia secondo il rapporto verso la produzione lorda totale di energia elettrica, dove primeggia la Finlandia con l'11,6%. Nonostante gli sforzi dell'Italia nel settore, il nostro stivale si attesta su una produzione pari a 5.966,3 GWh. Una produzione che nonostante tutto ha visto un aumento esponenziale negli ultimi 12 anni con un tasso di crescita annuale del 21, 6 % ed una spinta rilevante tra il 2001 e il 2004 sulle biomasse. In particolare si passa dai 16 impianti presenti nel 1997 ai 45 impianti in Italia nel 2008, con una variazione nella composizione degli impianti che dai 5, 6 MW del 1997 arrivano a 10 MW del 2008, e con un aumento della potenza installata secondo un tasso medio annuo pari al 15,8%. Non indifferente l'aumento registrato sul complessivo nell'ultimo anno, dove si raggiunge un 9,7 %. Se la produzione di analizza su scala regionale, emerge chiaramente una buona diffusione di questa fonte rinnovabile soprattutto in Italia settentrionale, capeggiata dalla Lombardia con il 22, 9 %. Seguono le regioni meridionali, dove si distinguono la Puglia e la Calabria, con il 13,4% ed il 13,2%, mentre il centro Italia vede distinguersi solo il Lazio con il 4,6%. Un panorama che non appare omogeneo neanche se si considerano le singole province. Se, infatti, in Lombardia gran parte delle province concorrono in modo bilanciato al valore regionale, lo stesso non vale per la Puglia dove la sola provincia di Bari contribuisce con l'11, 8 %. Tante, quindi, ancora le regioni e le Province che devono avviarsi sul questo settore delle energie rinnovabili, diverse le possibilità di crescita per l'Italia nei prossimi anni.
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GLI OBIETTIVI DEL PIAR Quali gli obiettivi del Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale? Quattro gli scopi che si prefigge il PIEAR: 1. Riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica; 2. Incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; 3. Incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili; 4. Creazione di un distretto energetico in val D'agri.
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Riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica Ridurre le bollette e i consumi energetici, ma come? Le azioni previste dal piano si concentrano sull'efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato, ma anche su alcuni interventi nel campo dei trasporti. In primis un processo di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico esistente, che sarà attuato, in sinergia con gli altri enti locali predisponendo un catasto di tutti gli edifici esistenti e della loro destinazione d'uso affinché si individui l'intervento più adatto per un miglioramento energetico. Non meno importanti le misure previste per l'edilizia privata. In tal senso la Regione prevede incentivi per l'adozione di elevati standard di efficienza energetica sia per la costruzione di nuovi edifici che per la ristrutturazione dei vecchi già esistenti. Sul fronte dei trasporti, ampio spazio alla ricerca di nuove forme di trasporto sostenibile, con l'aiuto dei centri di ricerca. Ultimo punto la riduzione delle bollette energetiche con la promozione di forme di aggregazione dei soggetti consumatori di energia per la formazione di un'utenza minima per l'approvvigionamento energetico a prezzi competitivi. Questione afferente, soprattutto, agli ospedali e alle ASL. Non si esclude, quindi, la realizzazione di piccoli impianti che producano energia da fonti alternative per soddisfare il bisogno delle stesse strutture, da qui l'incentivazione per la nascita di nuove ESCO pubbliche e/o a partecipazione privata. continua nella pagina seguente
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GLI OBIETTIVI DEL PIAR 2
Incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Nuova energia elettrica grazie alle fonti rinnovabili, questo il secondo tra gli obiettivi del Piano Energetico e Ambientale Regionale. Punto focale: il soddisfacimento del fabbisogno regionale di energia elettrica solo mediante il ricorso ad impianti alimentati da fonti rinnovabili. Attualmente, infatti, il sistema elettrico regionale sconta un deficit di produzione rispetto ai fabbisogni interni pari al 51 %, con una prevalenza di produzione della stessa energia da fonti fossili (68%). Interessate tutte le energie rinnovabili, dall'eolico al fotovoltaico, dall'idroelettrico alle biomasse. Per quest'ultime si intendono promuovere impianti combinati di energia elettrica e termica. Necessario, però, il potenziamento, l'efficientamento e la razionalizzazione della rete elettrica primaria e secondaria. A tal proposito per i collegamenti superiori alla potenza di 10 MW sono stati stipulati protocolli d'intesa con Terna e le Regioni Meridionali, mentre per quelli di potenza inferiori si dovrà agire sulla rete Enel. In una logica di raccordo della procedura di “autorizzazione unica”, la Regione Basilicata procederà all'armonizzazione della legge nazionale con quella regionale, prevedendo procedure differenziate a seconda della potenza dell'impianto. Una particolare attenzione sarà riservata agli impianti di produzione energetica di piccola taglia, fino a 1 MW, alimentati da fonti rinnovabili, per i quali sarà messa a punto una procedura semplificata.
Incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili
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Occhi puntati anche sulla produzione di energia termica mediante l'utilizzo di biomasse legnose e biocombustibili. Nello specifico il piano intende promuovere l'impiego di sistemi energetici e generatori di calore alimentati con biomasse lignocellulosiche provenienti dalla gestione del patrimonio boschivo e dai comparti agricolo, zootecnico e industriali locali. Si favoriranno gli impianti e reti a servizio di più utenze, e soprattutto la realizzazione di reti di teleriscaldamento e miniteleriscladamento. Un intervento quest'ultimo che viene indicato come prioritario poiché particolarmente indicato nel caso di impianti a servizio di edifici pubblici o di edifici di nuova costruzione. Per il riscaldamento domestico, invece, si intende promuovere un utilizzo corretto e sostenibile della biomassa legnosa, ottimizzando la filiera di approvvigionamento mediante standard qualitativi e tecnologici per gli apparecchi.
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Creazione di un distretto energetico in val D'agri Un distretto energetico che possa unire finanza, ricerca e sistema industriale. Quello della Val D'agri, quarto ed ultimo grande obiettivo del piano, sarà inserito in un circuito di distretti energetici per sviluppare nuovi progetti in accordo con le regioni limitrofe. Diverse le finalità che dovrà conseguire. Al primo posto lo sviluppo di attività di ricerca, innovazione tecnologica in campo energetico in collaborazione con le eccellenze regionali, tra cui Agrobios, Enea, Università e Cnr. Ma anche la creazione di un centro permanente di formazione ed alta formazione mediterranea sui temi dell'energia, rivolta agli installatori e manutentori di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e ai progettisti, in stretta collaborazione con Enea e la Fondazione Eni Enrico Mattei. Sul comparto produttivo, invece, l'insediamento di imprese innovative specializzate nella produzione di materiali innovativi per il miglioramento dell'efficienza energetica degli usi finali, ma anche l'attivazione di filiere produttive incentrate sull'adozione di tecnologie innovative per la produzione di energia. Non meno importante la formazione per le piccole e medie imprese sul tema energetico e le sue sfaccettature. Interessante anche la decisione di svolgere attività di ricerca e sperimentazione sulla produzione di biocarburanti a partire da matrice lignocellulosica, e sulla definizione di idonei sistemi per il contenimento delle emissioni di particolato solido e delle altre sostanze dannose prodotte dalla combustione di biomasse. A chiudere il cerchio la realizzazione di un parco energetico, denominato valle dell'energia per evidenziare le più avanzate tecnologie nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e dell'efficienza energetica.
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Adeguata la vecchia convenzione di Gestione
L'Assemblea dei Sindaci dell'ATO Basilicata, nella seduta del 24 Settembre 2009 ha approvato i Patti aggiunti alla Convenzione di gestione, e il Disciplinare Tecnico allegato, che regola i rapporti tra l'AATO S.I.I. ed il Gestore Acquedotto Lucano sp.a. Si è completato così un percorso iniziato nei primi mesi del 2007, con l'avvio delle procedure di revisione del Piano d'Ambito, definitivamente approvato dall'Assemblea nel mese di Ottobre 2008, proseguito con l'aggiornamento delle tariffe del servizio idrico integrato, che pur subendo aumenti peraltro molto contenuti, ha contemplato agevolazioni a favore delle utenze comunali e soprattutto delle famiglie meno abbienti. Nei primi mesi del 2009 si sono approvate, in via definitiva, la Carta della Qualità del servizio e il Regolamento del S.I.I., recependo sia i suggerimenti delle Associazioni rappresentanti i Cittadini/Consumatori e sia le osservazioni del CoViRI; nel contempo sono state definite ed approvate le Linee Guida per la redazione del P.O.T. da parte del Gestore. La Convenzione antecedente, risalente all'anno 2002, risultava evidentemente datata nel senso che essa rifletteva una prospettiva generica in relazione al tipo di affidamento e regolamentava il rapporto tra l'Autorità ed un Gestore non concepito come interamente pubblico e non previsto che dovesse operare in house; mentre la Commissione Europea con decisione del giugno 2007 ha riconosciuto che l'affidamento del S.I.I. in Basilicata è da ritenersi in house. La stessa Convenzione, inoltre, si richiamava giuridicamente alla Legge Galli, che dall'aprile 2006 è stata abrogata dal T. U. A - D. Lgvo. 152/06 -. Si è pertanto posta la necessità di un adeguamento della stessa alla nuova normativa di riferimento per il Servizio Idrico Integrato. Queste, in sintesi, le ragioni che sono state alla base della necessità di revisionare ed adeguare la Convenzione di Gestione. L'operazione intrapresa non ha mai avuto come obiettivo la redazione di un nuovo atto che, probabilmente, si sarebbe potuto prefigurare come premessa per un nuovo affidamento; si è invece scelto giustamente - d'intesa con il Gestore - di predisporre una proposta condivisa di patti aggiunti che per un verso adegua la convenzione precedente e per altro verso si pone in continuità con l'affidamento in essere. Le modificazioni apportate non hanno effetto novativo, nel senso che vanno ad inserirsi in un rapporto contrattuale in essere, senza stravolgerne la disciplina e perciò senza che possa in alcun modo ritenersi che si tratti di un nuovo affidamento, soggetto alle disposizioni procedurali ed ai presupposti stabiliti dalla normativa oggi vigente. Il Disciplinare tecnico allegato alla convenzione è stato modificato nelle parti che richiamavano le vecchie normative ed è stato migliorato sulla base delle esperienze fin qui maturate. In conclusione, si è trattato di aggiornare il contratto di affidamento del servizio con il relativo allegato tra il Gestore e l'Autorità d'Ambito, attraverso una operazione necessaria, obbligata e rispondente alle mutate condizioni nelle quali oggi si inserisce il Servizio Idrico Integrato in Basilicata. Questo lungo ed impegnativo percorso oggi si è con-
cluso grazie alla sempre attiva e sentita partecipazione dei Sindaci di Basilicata, che ha portato a scelte condivise, deliberate all'unanimità, attraverso un confronto dialettico costruttivo nell'interesse dei cittadini. Oggi possiamo affermare, senza tema di smentita, che il SII in Basilicata esce dalla fase di “rodaggio”, che ha visto pienamente impegnati in questi anni gli Organi Istituzionali dell'Autorità, il Consiglio Esecutivo in particolar modo, la Dirigenza e l'intera struttura tecnica ed amministrativa, coadiuvati da qualificate collaborazioni esterne, e con il supporto indispensabile del Gestore, per avviarsi a corrispondere pienamente alle esigenze della Società di Basilicata, nella convinzione di aver operato col fine primario di stabilizzare il S.I.I. e di proiettarlo verso un futuro di migliore qualità. Resta in sospeso, tuttavia, un importante capitolo che interagisce fortemente con il funzionamento del S.I.I. ed il ruolo dell'AATO: esso riguarda l'adeguamento della legislazione regionale in materia, in particolar modo relativamente alle autorizzazioni allo scarico ed agli allacci.
INTERVITA A FANELLI A seguito dell'approvazione dei Patti aggiunti, il direttore generale dell'AATO Basilicata, Mario Fanelli ha spiegato le nuove tappe dell'ente. Quali le modifiche apportate dai nuovi patti aggiunti e dall'adeguamento della Convenzione di gestione? “Con l'approvazione dei patti aggiunti si conclude un percorso che ha visto l'AATO impegnato a dare stabilità al servizio idrico integrato. Finalmente oggi Acquedotto Lucano opera con un contratto di servizio chiaro nei confronti dell'AATO, grazie ai patti aggiunti noi sappiamo anche quali sono i doveri del gestore nei confronti dei 131 comuni della regione. In sostanza l'adeguamento della convenzione la rende anch'essa in house, attualmente la comunità europea ha riconosciuto che l'affidamento nei confronti di acquedotto lucano è in house, cioè un affidamento diretto ad una società che è partecipata interamente da capitali pubblici che sono quelli dei comuni e della regione. Si è trattato di rendere trasparente una convenzione e di adeguarla alle nuove normative tecniche introdotte dal decreto legislativo del 2006. Un azione derivata anche dal constante supporto e dall'attività del consiglio esecutivo”. In breve quali sono state le principali modifiche al disciplinare e al piano tariffario?
“Per il disciplinare vi è stato un adeguamento alle norme tecniche al D.Lgvo 152 /06, sommato a lievi modifiche sulla base e sulla scorsa delle esperienze degli ultimi anni. Allegato al disciplinare vi sono delle schede che ci consentiranno di avere con Acquedotto lucano un rapporto di comunicazione gestionale dei dati diretto, mediante queste schede infatti Acquedotto Lucano dovrà comunicare all'AATO, in base a scadenzeprefissate i dati sulla gestione idrica, perché questa comunicazione è l'elemento essenziale di una gestione in house e del controllo che noi dobbiamo effettuare sul gestore. Per tutte le attività commerciali, inoltre, è stata prevista una tariffa molto più giusta e razionale, rispetto alle precedenti che avevano un meccanismo secondo il quale dopo pochi metri cubici si andava in eccedenza. Con la presenza di fasce più ampie, abbiamo dato la possibilità alle imprese di scegliere il profilo tariffario più confacente alle proprie necessità, riducendo il numero di reclami”. Quali i prossimi obiettivi di AATO Basilicata? “Il primo obiettivo è quello di esaminare e quindi di mettere in campo il nuovo piano di interventi che significa progettare l'uso dei fondi che arrivano dalla Regione per il servizio idrico integrato in particolare sul fronte della depurazione, ambito piuttosto carente, e in relazione al nuovo piano di tutela delle acque che sta adottando la Regione”.
Nel primo caso, è vigente una legge risalente al '94, che non ha recepito l'istituzione del S.I.I. e pone i Comuni in seria difficoltà; nel secondo caso, l'AATO ha autonomamente assunto il compito di rilasciare le autorizzazioni per gli allacci, pur mancando una normativa regionale di riferimento. Il Servizio Idrico Integrato non può infatti prescindere da una precisa normativa, in virtù dei principi di efficacia, efficienza ed economicità. Allo stesso modo, si è ritenuto opportuno commissionare uno studio sul Piano di Tutela, per chiarire quali implicazioni e conseguenze di riversano sul S.I.I. nel campo della depurazione e quali le risorse necessarie per adeguare gli impianti di depurazione che, certamente, non sono di recente costruzione. Prof. Angelo Nardozza PRESIDENTE DELL'AATO BASILICATA SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
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Approvati i Patti aggiunti
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l’intervista
Parla Santochirico In vista dell'approvazione del PIEAR in Consiglio Regionale, abbiamo rivolto qualche domanda all'Assessore Regionale, Vincenzo Santochirico per comprendere alcuni aspetti del documento. di f.g. Assessore, quale l'apporto del nuovo piano energetico in qualità di scelte e risparmio sul fronte energetico? “Il piano energetico che abbiamo approvato a giugno in Giunta e che mi auguro il consiglio approvi ad ottobre, si impernia su tre punti fondamentali. Uno il risparmio energetico come prima leva per ridurre i consumi e ridurre la necessità di produrre energia, in secondo luogo tutta l'energia che bisogna produrre in Basilicata per raggiungere il bilancio del consumo energetico elettrico in equilibrio, cioè il 50 % del fabbisogno di cui ancora abbiamo necessità, dovrà essere prodotto da fonti rinnovabili, eolico, idroelettrico, fotovoltaico e biomasse, circa 1400 MW di potenza installabile che ci consentirà anche di superare gli obiettivi europei 20-20-20, infine terzo punto la creazione di un distretto energetico che metta insieme la capacità di utilizzare al meglio le risorse che abbiamo, quali gli idrocarburi, ma che investa anche sulla ricerca per produrre componenti che possano servire per le fonti rinnovabili. Al fianco di queste scelte diciamo un chiaro no all'energia nucleare, no a impianti di produzione nucleare in Basilicata, no ad impianti di stoccaggio di scorie radioattive. Per quanto riguarda le fonti fossili, cioè la produzione da impianti di istallazione centrali a turbogas, non ne abbiamo bisogno perché produciamo idrocarburi e abbiamo puntato sulle fonti rinnovabili, ma se proprio si vuole creare centrali a turbogas, massimo 2 da 400 MW, bisogna indissolubilmente legarli a progetti di sviluppo locale, di riconversione industriale, cioè che siano a servizio della comunità e non servano solo a produrre energia per il mercato”. La Basilicata ha un produzione energetica superiore ai consumi, con l'implementazione della produzione da fonti alternative, la Regione come intende sfruttare questo surplus di energia? “Il bilancio energetico regionale è sicuramente in attivo perché produciamo idrocarburi e gas che esportiamo, per il bilancio elettrico, cioè la produzione di energia finalizzata alla corrente elettrica, siamo in passivo per cui cerchiamo di creare una situazione di equilibrio. Per quanto riguarda la migliore utilizzazione delle risorse pensiamo di fare delle fonti rinnovabili la nuova leva per portare sviluppo nella Basilicata, per esempio ci possono essere delle premialità in termini di impianti per chi offre campi fotovoltaico o eolico, o per settori complementari o autonomi cioè per chi porta nuovi investimenti, nuova ricchezza, nuova occupazione. Oppure come abbiamo cominciato a fare, sfruttando le royalties del petrolio e il gas che ci viene ceduto e che viene dato alla SEL per poter fare ulteriori investimenti che possano servire, da un lato a soddisfare la richiesta pubblica e quindi abbattere la bolletta energetica degli enti pubblici e destinare altre risorse ai servizi per i cittadini, dall'altro, sempre mediante la SEL, puntare a programmi per la riduzione della bolletta dei cittadini”. Crede che si possano ipotizzare delle agevolazioni per le imprese affinché si possano attrarre nuovi investimenti? “Non c'è dubbio che una delle leve che possiamo utilizzare per attrarre investimenti in Basilicata è la riduzione del costo dell'energia elettrica ed è per questo che cerchiamo di abbinare a nuova produzione di energia elettrica a ritorni positivi per il territorio, benefici non solo per i cittadini e le pubbliche amministrazioni ma anche per le imprese. Cioè chi vuole produrre energia in Basilicata, in qualche modo contribuisce ad abbassare complessivamente il costo dell'energia e creare maggiori opportunità alle imprese che vogliono investire”. A seguito delle prime discussioni del piano in Consiglio, sono emerse delle critiche sulla mancata considerazione che lo stesso ha rivolto al settore agricolo. Crede che queste critiche siano infondate? “Noi abbiamo previsto che ci possa essere la produzione di energia mediante biomasse, attraverso utilizzo dei residui dell'agricoltura, oppure mediante parziale riconversione delle colture con dei prodotti finalizzabili a questo scopo, da questo punto di vista abbiamo pensato all'agricoltura. Ma non credo si possa pensare ad una generalizzata riconversione delle produzioni agricole per la produzione di energia perché dobbiamo salvaguardare quelle coltivazioni che aggiungono ricchezza e sviluppo alla Basilicata. Per tale motivo abbiamo previsto che gli impianti che verranno realizzati mantengano un rapporto abbastanza sostenuto tra superficie che possano essere coperte con gli impianti e aree di produzione, proprio per non ridurre le produzioni agricole”. Sul fronte Eolico, diverse erano già state le richieste antecedenti al Piano, diverse le imprese che hanno fatto ricorso al TAR, dopo l'approvazione del PIEAR cosa accadrà? “Innanzitutto nel PIEAR vi è la doppia scelta, quella delle fonti rinnovabili e quella di evitare la realizzazione di impianti in aree soggette a vincolo paesaggistico e ambientalistico, preservando la qualità del nostro territorio. Per quanto riguarda le istanze formulate precedentemente sono state respinte e bocciate con atti, che certo in alcuni casi sono stati impugnati, ma non ci potranno essere accantonamenti o riserve per le domande del passato” Quale l'apporto del Distretto energetico allo sviluppo della regione Basilicata? “Il distretto è collocato in Val D'agri per la produzione nell'area di idrocarburi e di energia, pensiamo di accompagnare questa produzione con un'attività di ricerca, attività di sviluppo, di applicazioni ulteriori all'estrazioni, attività complementari che facciano di quell'area una zona dove non solo si estrae ma vi siano anche esempi dimostrativi e interventi di carattere tecnico-scientifico, un parco che possa essere un attrattore turistico ma anche un polo di propulsione per le nuove attività che potranno sorgere. Per esempio si pensava all' ipotesi di sviluppo di imprese che producano complementi necessari per la diffusione delle fonti rinnovabili e per lo sviluppo dell'area”. Quale, invece, il ruolo designato alla SEL? “La SEL ha un compito essenziale che è quello di valorizzare la cessione di gas che deriva dall'estrazione di petrolio, si è dato un piano industriale, si è messo a disposizione un monte complessivo pari a 200 MW installabile che potrà essere utilizzato per produrre energia per le pubbliche amministrazioni. Se un ospedale avrà energia gratis, potrà destinare le risorse oggi impiegate per le bollette elettriche per offrire servizi migliori, stesso discorso per le scuole”. A questo punto, ci potrebbe indicare i passi successivi del PIEAR? “Mi auguro che si arrivi all'approvazione in tempi rapidi, poi bisognerà individuare delle modalità che consentano alle imprese e ai soggetti che devono investire nell'area di poterlo fare”. Ottimisticamente quanto tempo crede che sia necessario al piano per manifestare i suoi primi effetti? “Se viene approvato in tempi celeri, credo che i primi effetti li potremo vedere già nel prossimo anno”
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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Champions League Nel giorno del ritorno di Diego Della Valle allo stadio, i viola si regalano una notte di gloria superando con merito gli inglesi
Fiorentina, impresa storica La doppietta del “baby fenomeno” Jovetic nel primo tempo stende il Liverpool FIORENTINA LIVERPOOL
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Stasera in tv
Vieri racconta le sue verità
FIORENTINA (4-2-3-1): Frey 6,5; Comotto 6, Gamberini 7, Dainelli 7, Gobbi 6,5; Zanetti 7, Montolivo 6; Marchionni 6 (44'st De Silvestri sv), Jovetic 8, Vargas 6,5 (29'st Jorgensen 6); Mutu 6 (37'st Donadel sv). In panchina: Avramov, Pasqual, Kroldrup, Castillo. Allenatore: Prandelli 7 LIVERPOOL (4-2-3-1): Reina 6; Insua 5,5 (27'st Babel 5,5), Skrtel 6,5, Carragher 6, Johnson 6; Leiva 5,5, Gerrard 6; Fabio Aurelio 5, Kuyt 6,5 (35'st Voronin sv), Benayoun 5,5; Torres 6. In panchina: Cavalieri, Kyrgiakos, Spearing, Plessis, Riera. Allenatore: Benitez 5,5 ARBITRO: Brych (Ger) 6,5 RETI: 28’ e 37’ pt Jovetic NOTE: serata piacevole, terreno in buone condizioni, spettatori 40.000. Ammoniti: nessuno. Angoli: 9-4 per il Liverpool. Recupero: 1’ pt, 3’ st. FIRENZE – Un’impresa, sotto gli occhi di Diego Della Valle, tornato al “Franchi” dopo un’assenza troppo lunga. Dimenticato lo scivolone di Lione, la Fiorentina mette sotto il blasonato Liverpool e trova la serata perfetta, che magari rilancerà quel “progetto” che pareva essersi frenato dopo l’addio di Andrea Della Valle dalla presidenza. Occhio di bue su un autentico fenomeno, Stevan Jovetic, che a nemmeno 20 anni è diventato il faro di Prandelli, il campione in erba che sigla la doppietta con cui stende i Reds, il fuoriclasse che non fa sentire l'assenza di Gilardino. Due stoccate nel primo tempo e il match è deciso, al 28’e al 37’, due perle di un repertorio già visto in campionato che lo sta definitivamente consacrando. Anche nell’Euro-
Jovetic esulta: splendida serata la sua Sopra: Sting in tribuna al “Franchi” e Diego Della Valle insieme al sindaco Renzi
pa che conta. Non solo Jovetic, ovviamente. Dentro questa grande serata del calcio gigliato c’è la maestria tattica di Prandelli, la spinta propulsiva di Vargas (che quando viene sostituito si arrabbia davvero), il sacrificio di gregari come Gobbi, la forza di Dainelli e Gamberini, che annichiliscono un fenomeno come Torres. E anche la sapienza di Zanetti, l’acquisto dell’ultimora che ha fatto fare un salto di qualità al centrocampo viola. L’equilibrio è spezzato al 28’ con il
vantaggio dei padroni di casa: Zanetti pesca centralmente Jovetic, che scatta sul filo dell’off-side e batte Reina con la freddezza di un campione navigato. Il Liverpool non fa una piega e la Fiorentina prosegue nel suo lavoro ai fianchi: al 32’ Reina mette in angolo la conclusione in controbalzo di Vargas, prezioso anche in fase di contenimento. Il bis, naturalmente, è ancora di Jovetic, che al 27’ mette sapientemente la punta dello scarpino sul tiro-cross di Vargas, regalando il 2-0 che consacra uno dei migliori primi tempi mai
visti al Franchi. Gli inglesi hanno un altro approccio nella ripresa, come era logico attendersi. Frey inizia a darsi da fare già dal 4’ ribattendo su Kuyt, il Liverpool è arrembante ma Dainelli e Gamberini non concedono spazi a Torres e, al 16’, Gobbi salva in spaccata su Gerrard. Torres ha un guizzo dei suoi al 31’ con una volee che fa venire più di un capello bianco a Frey. Per il resto, la Fiorentina stringe i denti, pressa senza risparmiare una stilla di sudore e non rischia granchè nemmeno nel finale.
Nerazzurri in 10 per mezzora: espulso Balotelli. Rubin Kazan in vantaggio, poi il pari di Stankovic
Inter, un altro pari ma Mourinho è soddisfatto RUBIN KAZAN INTER
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RUBIN KAZAN (4-4-1-1): Ryzhikov 6; Salukvadze 5, Sharonov 5.5, C.Navas 6, Ansaldi 6.5; Ryazantsen 6, Noboa 6, Semak 6, Karadeniz 6.5; Dominguez 7 (41’ st Kasaev sv); Bukharov 6.5. In panchina: Revishvili, Popov, Gorbanets, Murawski, Bystrov, Bayaykin. Allenatore: Berdyev 6.5 INTER (4-3-3): J.Cesar 6; Maicon 6.5, Lucio 6, Samuel 6, Chivu 5.5; Zanetti 5, Cambiasso 6.5 (35’ st Vieira 6), Stankovic 6; Mancini 5 (19’ st Quaresma 6), Etòo 5.5, Balotelli 5. In panchina: Toldo, Cordoba, Santon, Krhin, Orlandoni. Allenatore: Mourinho 6 ARBITRO: Hauge (Norvegia) 5 RETI: 11’ pt Dominguez, 27’ pt Stankovic
NOTE: serata fredda, terreno in discrete condizioni, spettatori 28.000, angolo 6-5 per il Rubin. Espulso Balotelli al 15’ st per doppia ammonizione. Ammoniti Karadeniz, Samuel, Maicon. Recupero: 2’ pt; 3’ st.
l’espulsione di Balotelli, dominano sfiorando ripetutamente il gol e colpendo anche un palo. L’Inter agguanta il pari con Stankovic e colpisce una traversa, ma non riesce mai a imporre il proprio gioco. Josè Mourinho a fine gara si ritrova, dunque, a dover valorizzare un altro pareggio, ma stavolta di fron-
te non c’era il Barcellona. «Sono più che soddisfatto dice in conferenza stampa al termine della gara - finché siamo stati in 11 abbiamo controllato abbastanza bene. Poi in 10 è stato più difficile. Ma se ora vinciamo le due partite in casa KAZAN (RUSSIA) – Seconcon Rubin e Dinamo Kiev do pareggio consecutivo ha aggiunto - arriveremo a per l’Inter nella fase a giroqualificarci». ni di Champions Il portoghese League. Dopo lo 0giustifica il risulta0 casalingo con il to di Kazan con le Barcellona i nerazassenze di Motta, zurri di Josè MouSnejider e con quelrinho pareggiano la di Milito. «L’Inter 1-1 sul campo del non aveva quasi la Rubin Kazan. Alla sua struttura di bafine è andata bene se - dice - Con Baloper come sono antelli (espulso a date le cose in cammezz’ora dalla fine) po: i russi giocano invece ho già parlauna gran partita to negli spogliatoi, tutta corsa e intengli ho già detto sità, passano meriquello che gli dovetatamente in vanvo dire. Ora aspetto taggio, sfiorano il quello che scrivereraddoppio e nella te voi». ripresa, dopo L’interista Eto’o controllato da due avversari Il tecnico dell’In-
ter, sottolinea di essere contento del risultato e che i due punti sono stati conquistati uno con il Barcellona e un altro stasera fuori casa in 10 contro 11 per mezz'ora. «Se vinciamo due partite in casa, non dico che le vinciamo - afferma con una punta di cautela ci qualifichiamo». Mourinho ha riconosciuto di essere stato sorpreso dalla prestazione del Rubin, «che ha giocato in modo sempre adeguato nei vari momenti della partita». Il portoghese non ha voluto invece parlare dell’arbitro, quando gli è stato chiesto cosa pensasse, in particolare, dell’espulsione di Balotelli. Soddisfatto del match giocato dai suoi, ma non del risultato, l’allenatore russo Berdyev. «Meritavamo la vittoria - ha detto - abbiamo giocato una bella partita, e conquistato un punto importante».
MILANO – «Quando ero all’Inter Ronaldo era il giocatore che si allenava di meno perchè era il più forte del mondo ed è vero che tornavamo di notte alle 5-6 del mattino perchè andavamo per locali, poi però io dormivo due ore e andavo sul campo a correre, mentre lui si metteva sul lettino a mangiare brioche e cappuccino. Il problema è che la sera dopo, a mezzanotte, si presentava sotto casa mia e suonava il clacson dell’auto fino a quando non scendevo e uscivamo nuovamente». Christian Vieri, ospite di “Chiambretti Night” in onda stasera su Italia1, racconta i suoi anni all’Inter, quando oltre che sul campo era protagonista della movida notturna milanese. L’ex bomber azzurro ha poi rivelato, tra le altre cose, che la mancata partecipazione ai Mondiali di Germania 2006 a causa dell’infortunio rimediato quando giocava con il Monaco lo fece cadere in depressione, tanto da fargli pensare di appendere gli scarpini al chiodo. «Ero così deluso che decisi di rescindere il contratto con la Sampdoria perchè pensavo di smettere di giocare: avevo troppa rabbia in corpo e per due tre mesi non ne volli sentire di calcio». Poi accettò l’offerta dell’Atalanta.
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Sport
Il giocatore del Real Madrid afferma di essere stato ceduto per necessità della società
Kakà: «Il Milan nel cuore» Parla anche di Leonardo: «Nella sua situazione era difficile dire di no» MADRID (SPAGNA) – Il Milan nel cuore, in testa il Real Madrid e la Selecao. Ricky Kakà non dimentica il suo passato, èorgoglioso dellasua storiacon il Diavolo e dell’affetto che i tifosi rossoneri hanno nei suoi confronti. In una lunga intervista il brasiliano si racconta, cominciando da una definizione, quella di “galactico” che proprio non gli piace. «E’ un termine che noi cerchiamo di evitare perchè c’è già stata l’era dei “galactici” qui, con Ronaldo, Zidane, Figo - spiega Kakà . Questo è un altro gruppo, sono altri giocatori, anche noi vogliamo fare la storia. Loro l’hanno già fatta, adesso la vogliamo fare noi. Io, Ronaldo, Benzema, diciamo questi nuovi che sono arrivati, partiamo da zero; Raul e gli altri che hanno vinto tanto qui, saranno quelli che ci daranno le dritte e le motivazioni per vincere con questa squadra». Da stella del Milan a uno dei tanti campioni del Real. «Non è un problema perchè anche in Nazionale è così, la Selecao ha sempre avuto grandissimi giocatori; nel Milan, quando sono arrivato, era così». Il calcio italiano e quello spagnolo: «Sono diversi. Io ho vissuto sei anni meravigliosi in Italia, con una grandissima società, ora sono da due mesi in Spagna, sono molto contento e spero di vivere tante emozioni come le ho vissute in Italia». A guardare i nomi a disposizione di Pellegrini c’è da star male: «Questa squadra ha grandissimo talento, ci sono giocatori che possono decidere la partita in qualsiasi momento. Se devo dire un giocatore che mi ha colpito, direi Guti, perchè è molto molto intelligente, adesso stiamo giocando insieme tante partite, può essere un giocatoremolto importanteperquesta squadra. Poi, certo, è inutile dire le caratteristiche di tutti gli altri». Il campione più pagato è Cristiano Ronaldo, ma anche il più chiacchierato sul fronte gossip. «Quante donne ha? Questo non lo so, per ora penso che stia tranquillo, con noi è sempre molto tranquillo, allegro, gioca e scherza. Si sono create molte cose intorno a lui, ma con noi è sempre molto tranquillo». Kakà è l’uomo da 70 milioni di euro. «Sono cose chefanno effettoa volte.Sono passato dal San Paolo al Milan per 7, adesso dieci volte di più, sono cose che succedono nella vita, è una cosa bella per me». Il Barcellona ha speso di più per l’ex interista Ibrahimovic, Kakà non vive la cosa come una sfida. «C'è anche un mio compagno che è costato di più, quindi non c'è molto questa sfida. Poi, Ibra è sempre stato uno con cui ho avuto un buon rapporto, mi auguro che lui possa farbene nelBarcellona, comesta facendo, non contro il Real, ma spero che possa fare bene. Non solo lui, anche Maxwell, anche lui è un mio amico, gli auguro tutto il bene». Kakà parla anche di Florentino Perez. «E' sempre molto simpatico, cerca di non parlare molto di calcio, parla solo delle cose necessarie, è uno molto tranquillo - spiega -. Capisce di calcio, ha vissuto tanti anni nel calcio come presidente del Real». Real a vita? «Meglio non parlarne, non si sa mai. Quando dico che il mio futuro lo sa Dio nonva bene, che rimango a vita non va bene, che vado via non va bene, quindi meglio non rispondere più». Itifosidel Milancantavano“siam venuti fin qua, per vedere segnare Kakà”. «Questa canzone per me rimarrà per sempre come una cosa molto forte: tutte le volte che scendevo a San Siro era un’emozione in più». Senza Ricky il Milan stenta. «Sicuramente non è colpa mia. La cosa bella per me è stata, quando sono tornato in Italia, sono andato a Milanello e tanti tifosi hanno gridato il mio nome. Sentire un gruppoditifosiche cantavalamiacanzone e gridava il mio nome: questo vuol direche lorohannocapitoil motivoper cui sono andato via, sinceramente hanno capito cos'è successo e questo per me è una cosa molto positiva, perchè alla fine la verità viene fuori, prima o poi, e tutti la sanno. La verità è che, e Berlusconi l’ha detto anche recentemente, la mia vendita era necessaria per tanti
«Quante donne ha Ronaldo? Questo non lo so»
motivi della società. Credo che questa sia la verità e tanti l’hanno anche capita. Io ho sempre lasciato la possibilità al Milan di cedermi o no. Sono cose che capitano nella vita, non c'è nessun rammarico della società, o il contrario. Sono molto molto grato a Berlusconi, a Galliani, a tutti quelli con cui ho vissuto in questi anni». I suoi compagni li segue in tv quando può. «Si, cerco di vederle tutte, ho visto quella contro il Bari. Sono tutti compagni e cerco di tifare per loro. C'è un allenatore al quale sono molto legato, per tutta la storia, per tutto quello che abbiamo vissuto insieme. Spero che possa fare bene». Kakà parla anche di Leonardo, da dirigente ad allenatore quasi improvvisamente. «Secondo me lui è stato preso da una situazione nella quale era difficile dire di no. Leo è molto legato al Milan per tutto quello che ha vissuto. Penso sia uno dei pochi giocatori che hanno fatto il giocatore, l’allenatore e il dirigente nella stessa squadra. Non sono molti ad avere questa possibilità. Era in mezzo ad un situazione nella quel era molto difficile dire di no. L’allenatore ha una grande responsabilità, ma i tifosi sanno in qualesituazione è oggi Leonardo». Da Leonardo ad Ancelotti: «Lo sento spesso, è contento per l’inizio del campionato e della Champions. A lui sono molto legato. C'era anche la possibilità di andare al Chelsea, ma la prima scelta era il Real». Tornando al Milan non è un bel momento per Pato, per lui tante critiche. «E' un giocatore di 20 anni, che deva fare ancora molte cose. È giovane, ha un
talento impressionate ma lasciare la responsabilità del Milan ad uno come lui, che deve ancora crescere e fare tante cose, secondo me è presto. È un giocatore fortissimo, con delle qualità uniche. Deve solo mettersi in testa che deve lavorare, capire le cose in cui deve migliorare. Quando sono arrivato in Italia ho dovuto cambiare tante cose nel mio modo di giocare, imparare tante altre cose per adattarmi al calcio italiano. Anche lui dovrà fare certe cose e cambiare la sua maniera di giocare». In Italia girano voci sulla presunta volontà di Berlusconi di vendere. «Posso solo dire che il Milan in questi ultimi anni ha vinto tutto perchè dietro c'era un grandissimo presidente». Intanto si avvicina il giorno della sfida tra il Real e il Milan. Il sorteggio ha voluto così. «In cinque anni di Champions League con il Milan non ho mai giocato contro il Real, due volte contro il Barcellona, ma mai contro il Real. Prima anno al Real, becco subito il Milan. Il calcio è impressionante». Kakà promette che non esulterà in caso di gol «per la storia che ho con il Milan, per il rispetto. Certo, farò il mio lavoro, quello che devo fare, ma se segno non esulto». Kakà parla dell’Inter: «Una squadra e un gruppo molto forte, con un allenatore forte. Mourinho è una persona particolare, speciale per i suoi modi, un vincente. Qui in Spagna non ho trovato nessuno come lui. Mi è simpatico finchè fa battute divertenti, non aggressive. Poi, certo ci sono polemiche che si possono evitare, ma mi piace come persona e come allenatore».
«Mourinho mi è simpatico finché fa battute divertenti»
Kakà alza e mostra con orgoglio un premio ricevuto dalla Fifa
Giunge a compimento il sogno di Dino Viola: sarà una struttura stile inglese
Ecco come sarà il “Franco Sensi” Presentato a Trigoria il progetto del nuovo “magico” stadio della Roma di ALESSANDRO CASTELLANI ROMA –Uno stadio di proprietà, «magico come la Roma» (parole del progettista Gino Zavanella) e necessario per patrimonializzare al meglio le risorse e per ridurre il gap dai club inglesi, spagnoli e tedeschi. Il percorso cominciato a suo tempo da Dino Viola, il primo a sottolineare il fatto che la società giallorossa avesse bisogno di un impianto di proprietà per continuare ad essere vincente, ha avuto ieri il suo punto d’arrivo: a Trigoria è stato presentato il progetto dell’avveniristico stadio Franco Sensi, un “tempio” del pallone a cinque stelle diventato il traguardo che l’attuale proprietà vuole tagliare ad ogni costo. Non sono stati forniti tutti i chiarimenti, come il punto certo non secondario su quanto costerà, chi metterà i soldi per realizzarlo e chi lo costruirà, ma il primo passo è stato fatto, in attesa dei circa due anni che serviranno per realizzarlo una volta terminato il lungo iter burocratico di permessi, valutazioni e pareri di vario tipo. Il “Franco Sensi” sorgerà su un’area a ridosso dell’Aurelia all’altezza di Massimina, lì dove dovrebbe sorgere anche una fermata del prolungamento della linea A della metropolitana («risolvere l’aspetto della mobilità è faccenda prioritaria», ha precisato il sindaco Alemanno), e che si estenderà fino verso la borgata di Casalotti, in un punto di periferia ma che dista soltanto 8chilometri dalCampidoglio, almeno secondo chi si è occupato di trovare la “location” (ai margini della quale è stata però scoperta una necropoli con annessa villa patrizia, e questo potrebbe complicare le cose). Lì sorgerà questa nuova icona della Capitale, riconoscibile perfino dall’alto, «da chi sta atterrando a Fiumicino», la nuova casa della Roma a misura di famiglia, «teatro d’incontro e non di scontro», realizzata con mega-monitor alti 35 metri anche all’esterno e con materiali avveniristici che cambieranno colore a seconda della luce che vi si riflette. Sarà uno stadio all’inglese, con gli spettatori della tribuna a soli 9 metri dal campo, e le panchine delle due squadre inserite negli spalti, proprio come i “teatri dei sogni” della Premier. Alla Roma, come successo in Inghilterra con l’Arsenal, potrebbe fruttare un aumento esponenziale del fatturato, basti pensare che i “gunners'”grazie all’Emirates Stadium sono passa-
Il disegno del nuovo stadio dei giallorossi che sorgerà vicino all’Aurelia
ti dai 150 milioni del 2003 ai 264 del 2008. È quindi una scommessa su cui la Roma si gioca il proprio futuro, e che almeno per ora, in attesa di cominciare il lungo iter burocratico, ha trovato il pieno sostegno delle autorità locali. Non è un caso che alla presentazione di ieri, fatta però solo di filmati e senza neppure il plastico del “Sensi”, fossero presenti il sindaco Gianni Alemanno, che gli stadi di Roma e Lazio li aveva inseriti nel proprio programma elettorale, e il presidente della Regione Piero Marrazzo: quest’ultimo ha voluto dire forte e chiaro che «bisogna affermare davanti alla città che è giusto che la Roma abbia il proprio stadio». La presidente Rosella Sensi, che non ha ancora sottoposto il progetto all’attenzione di Unicredit («ma non ho problemia farlo») ha voluto specificare, «anche se a me sembra pleonastico», che lo stadio sarà di proprietà del club e non di altri soggetti . Ecco allora anche la precisazione da parte della responsabile del settore finanziario Cristina Mazzoleni, secondo cui i discorsi sui problemi finanziari della control-
lante Italpetroli riguardano poco o niente questo progetto, che non rischia di essere sottoposto ad ipoteche. «As Roma - ha sottolineato la dirigente - non ha debiti verso istituti di credito, e quanto alle risorse posso dire che il Credito Sportivo si è già detto molto interessato a questo progetto. Comunque dire oggi quanto costerà il nuovo stadio potrebbe essere fuorviante». Francesco Totti, 33 anni, spera di fare in tempo a giocarci, per segnare nel “Sensi” le ultime reti della sua leggenda in giallorosso, la presidente ammette che per riempire quei 55 mila posti saranno necessari nuovi campioni e si dice pronta ad acquistarli. «Spero proprio di farli arrivare - dice la Sensi - ma adesso mi sento di ringraziare i campioni che abbiamo in squadra ora e che non vengono più considerati tali». Insomma, la Roma non discute, si ama. Come canta Antonello Venditti, un altro innamorato della “Magica” che ieri ha voluto essere presente a Trigoria per sognare un futuro migliore.
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Sport 53
Mercoledì 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
Testa rivolta già al Verona. Monaco: «Spero pesi il fattore ambientale»
Grande attesa a Potenza Per la difesa c’è un pensiero: il ritorno di Tommaso Dei Inizio alle ore 15
Si recupera Foggia-Ravenna FOGGIA Look fortemente rivisitato per il Foggia che, a distanza di tre giorni dalla batosta di Terni (sconfitta per 4-1), cambia modulo e diversi uomini nel recupero col Ravenna: come si ricorderà, lo scorso 20 settembre la gara fu rinviata per la tragica morte dell'attaccante albanese Filipi. Costretti a rinunciare al capitano D'Amico, squalificato per due giornate, i tecnici Porta e Pecchia cambiano strategia e passano dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2: in pratica, oltre a D'Amico, vanno fuori anche il laterale difensivo D'Agostino e l'ala Di Roberto, a beneficio di Quadrini (in difesa), Goretti (all'esordio) come play e Mancino a ridosso del tandem offensivo Ferrari-Salgado. Si accomoda in panchina il baby centrocampista Pasquariello, 17 anni. INDISPONIBILI: Mattioli, Basta, Perdonò, Tarantino. SQUALIFICATI: D'Amico. RAVENNA Il Ravenna anti Foggia è forse lo stesso sceso in campo con il Verona domenica. Allo Zaccheria il tecnico Esposito riproporrà il 4-3-3 visto tre giorni fa, con Packer e Toledo più indietro rispetto all'unica punta Piovaccari. Proprio quest'ultimo potrebbe non partire dal primo minuto, Esposito potrebbe preferirgli Scappini. In ballottagio come esterno alto a destra ci sono Packer e Riberto. Solita emergenza in difesa con Ferrario squalificato e Ciuffetelli e Anzalone ancora fuori per infortunio. Il centrocampista Giordano quindi sarà schierato ancora come difensore centrale. INDISPONIBILI: Anzalone e Ciuffetelli. SQUALIFICATO: Ferrario. FOGGIA (4-3-1-2): Milan; Torta, Burzigotti, Cuomo, Quadrini; Velardi, Goretti, Trezzi; Mancino; Ferrari, Salgado. A disp.: Bindi, Sgambato, D'Agostino, Colomba, Pasquariello, Compierchio, Di Roberto. All.: Porta. RAVENNA (4-3-3): Anania; Rizzo, Giordano, Fasano, Sabato; Rossetti, Sciaccaluga, Fonjock; Riberto, Scappini, Toledo. A disp.: Rossi, Basso, Squillace, Cavagna, Packer, Gerbino Polo, Piovaccari. All.: Esposito. ARBITRO: Del Giovane di Albano Laziale (Surano e Vuolo).
Giudice sportivo Lega Pro
Sei fermati in Prima Divisione tre in Seconda IL GIUDICE SPORTIVO della Lega Pro Pasquale Marino ha squalificato 6 giocatori in Prima Divisione e 3 in Seconda. In Prima sono stati squalificati per due turni Bacchiocchi (Cavese), Carrozza (Varese) e D’Amico (Foggia) e per una giornata Malatesta (Como), Ceppitelli (Andria) e Ischia (Rimini). Diffida per Franco (Como), Nocerino (Cavese), Bianchi (Cremonese), Cavagna (Foligno), Bacis (Paganese), Espinal (Portogruaro S.), Packer (Ravenna), Poziello (Real Marcianise). Tra gli allenatori squalifica per due turni per Degli Schiavi (tecnico in seconda Andria). Ammende a società: Alessandria 3000 euro, Cremonese 1500, Benevento 1000, Verona e Ravenna 500, Ternana 300. In Seconda Divisione, squalificati per due gare i giocatori Sperati (Isola Liri) e Lacarra (Monopoli) e per un turno Donzella (Crociati Noceto). Tra gli allenatori squalifica per due turni per Viviani (Sambonifacese) e Facciolo (Celano). Ammende a società: Sangiustese 1500 euro, Cassino 1000.
Squadra da record
La Juve Stabia sempre più su LA JUVE STABIA dei record continua a colpire. Quattro vittorie consecutive, contro Barletta, Siracusa, Manfredonia e Vibonese, che mancavano ormai da quattro stagioni. Parliamo della incredibile cavalcata della Juve Stabia di Nello Di Costanzo nella stagione 2004/05, dopo la promozione dalla serie D. Non si ricordano numeri del genere proprio da quell’annata, che poi segnò il ritorno delle vespe in serie C1 con Paolo D’Arco presidente. Ebbene, quella Juve Stabia fu capace di inanellare ben 17 risultati utili consecutivi, senza mai perdere nel girone di ritorno. Un altro record fu raggiunto per numero di vittorie complessive, ben 22. La Juve Stabia, però, nonostante la fantastica cavalcata non riuscì a vincere il campionato pur concludendo la stagione a 71 punti, uno in meno del Manfredonia che dunque conquistò la promozione diretta. Le vespe di Di Costanzo non riuscirono a superare la semifinale play off contro la Cavese, ma furono ugualmente ripescate nell’ex serie C1 (ora Prima Divisione). Insomma, sono tante le analogie tra la Juve Stabia di Rastelli e quella di Di Costanzo, quest’ultima però badava più al sodo senza troppi problemi di estetica.
FRANCESCO Monaco non fa il passo più lungo della gamba. Poche parole e concetti densi. A partire da un’introduzione, a commento del buon pareggio di Ferrara: “Sono rimasto impressionato dal seguito dei tifosi - esordisce il tecnico brindisino - i chilometri non erano pochi e averli visti in 150 ci ha dato una grande carica, voglio solo sottolineare che non bisogna più pensare al passato come qualcuno ha fatto ad inizio partita, questa è una nuova era”. Il riferimento è a qualche accenno di contestazione rivolto durante il riscaldamento ad alcuni giocatori. Acqua passata, in ogni caso. Intorno al Potenza c’è nuova tranquillità. “Domenica mi è piaciuta la voglia, la determinazione messa in campo - spiega Monaco - in settimana ho potuto lavorare più sulla testa dei ragazzi che sugli schemi, anche se ho già visto buoni segnali dall’applicazione della difesa a quattro. l’unica vera grande novità che ho apportato”. Anche l’attacco, al centro di tante chiacchiere, ha dato segnali incoraggianti al nuovo titolare della panchina: “Siamo andati vicini al gol con Aquino e con De Cesare - racconta il tecnico - Polani fino a prova contraria è il capocannoniere del girone (nessuno ha segnato tre gol, ndr) e conto di integrare anche Smith, ci potrebbe tornare presto utile”. In soldoni c’è come andare avanti fino a gennaio, senza avventurarsi tra bomber svincolati. Un rinforzo invece potrebbe arrivare in difesa: il passaggio stabile alla linea a quattro vedrebbe bene la presenza di un altro esterno. L’identikit è quella di Tommaso Dei, il rosso laterale destro romano che è stato tra i pochi a salvarsi nel naufragio della passata stagione. Nei prossimi giorni si aggregherà al gruppo di Monaco per essere testato soprattutto sul piano fisico. Fino ad ora si è allenato con la Sangiovannese dove gioca il fratello (il portiere Emiliano), ma senza essere tesserato dalla formazione toscana. PREPARATIVI E’ una settimana, inutile negarlo, dal fascino particolare. Potenza - Verona è già iniziata. L’attesa dell’evento che si respira in città è tale da aver consigliato un’accelerata nelle operazioni di messa in vendita dei biglietti. La società con una nota ha espresso l’auspicio di vendere gran
Tommaso Dei potrebbe tornare a giocare per il Potenza
parte dei tagliandi già in settimana, per evitare code ingestibili a ridosso della gara. Ricordiamo ancora una volta che alle 13 di domenica il botteghino chiude, senza possibilità di deroghe. Non ci sarà giornata rossoblu (nemmeno nel posticipo tv contro il Cosenza), quindi varranno regolarmente gli abbonamenti. QUI HELLAS Per capire qual’è la realtà con cui si ha a che fare, consigliamo una visita al sito ufficiale del Verona. Aggiornamenti quotidiani e costanti sui temi degli allenamenti, oltre ad una galleria ricchissima di contenuti audiovisivi. Un ufficio stampa da serie A. Ieri la squadra di Gianmarco Remondina ha ripreso la preparazione sui campi del centro sportivo di Sandrà. Tutti a disposizione del tecnico, che ha sottoposto i suoi ad una seduta leggera di riscaldamento, potenziamento aerobico, possesso palla e partitelle a tema. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it
NOTIZIARIO Domani test a Rapone ANCORA assenti Anderson e Chiavaro alla ripresa degli allenamenti ieri al Viviani. Il brasiliano è ancora impegnato con la riabilitazione, mentre domani si dovrebbe sapere qualcosa in più sul problema cardiaco di Agatino Chiavaro. Il Potenza e il giocatore si sono rivolti a specialisti di primaria importanza, che sembra le stiano provando tutte per provare a garantire il prosieguo della carriera dell’atleta. Ovviamente tutelandolo al massimo sul piano della salute. Un cauto ottimismo che potrà essere confermato a breve. Viene segnalata in crescendo la condizione di Giorgio Lucenti, anche a Ferrara protagonista solo degli scampoli finali di partita. Domani il Potenza si trasferirà sul campo in erba di Rapone per il consueto test infrasettimanale. Breve trasferta necessaria per preservare il manto del Viviani.
Seconda La sconfitta di Cassino ha lasciato un po’ di amarezza
Rodolfi non assolve l’arbitro Scatta la difesa per Careri: «E’ un nostro patrimonio» SI È RITROVATO al Valerio il Melfi, all'indomani della amara sconfitta patita a Cassino. Tanta rabbia per come sono andate le cose in terra laziale, a partire da un arbitraggio insoddisfacente che ha davvero scontentato in maniera forte l'ambiente gialloverde. Solitamente, Paolo Rodolfi, uomo perbene, non si sofferma mai sull'operato del direttore di gara, ma questa volta fa un eccezione alla regola, perché si sente enormemente penalizzato dalle decisioni assunte dal signor Lobinna di Cagliari. "L'arbitraggio non mi è piaciuto, rimarca il trainer parmense. Già dal riscaldamento ho notato un atteggiamento indisponente nei nostri confronti. Poi in campo ci sono state quattro decisioni tutte negative per noi. Il rigore non concesso per fallo su D'Andria è clamoroso. Un rigore che hanno visto tutti tranne il direttore di gara. Se andiamo sul due a zero, la partita assume tutto un altro aspetto. Purtroppo questo grave errore, non è stato l'unico ai nostri danni. Il terzo gol loro è probabilmente segnato in fuorigioco, il gol segnato da Chiaria e poi annullato è quanto meno dubbio. Il rigore concesso al Cassino è molto fiscale. C'è ne sono die-
Melfi in azione
ci a partita così. E poi El Kamch è stato massacrato e riempito di falli, continuamente provocato al pari di Arcamone, eppure il Cassino non ha avuto nessun ammonito se non Mezgour nel finale di gara". Insomma un operato palesemente dannoso per il Melfi. Anche se Rodolfi non lo sottolinea, in molti nell'ambiente gialloverde, sostengono che l'arbitraggio di domenica sia stato conseguente a quello avuto contro il Siracusa la domenica precedente. In parole povere che al Melfi abbiano immediatamente fatto pagare il presunto favore ottenuto contro i siciliani a cui
era stato negato un rigore. Rodolfi però è uomo di calcio e sa che bisogna guardare avanti e pensare al Monopoli. " Una gara da vincere, afferma senza tanti giri di parole. Non sarà facile ma dobbiamo prenderci questi tre punti. La squadra sta giocando bene, è in forma, crea e realizza. Peccato non aver raccolto niente da questa ennesima trasferta, però sono confortato dall'aspetto del gioco". Effettivamente a Cassino la prima mezz'ora del Melfi è stata apprezzabile, peccato per quel black - out nel finale di tempo, che ha causato il sorpasso laziale." Purtroppononè lapri-
ma volta che ci accade, era già successo a Barletta. Un aspetto psicologico da correggere. Fuori casa ci può stare di prendere gol, non è però plausibile subirne subito un altro a distanza di pochi minuti. Così si compromettono le partite, vanificando tutto quello che si era costruito in precedenza. Dobbiamo migliorare. Prima non ero soddisfatto dell'approccio alla partita. Ora quest'aspetto è stato perfezionato, come si è visto nelle ultime due prestazioni, ma è necessario correggere l'impatto emotivo quando subiamo gol. Non si può andare in confusione alla prima difficoltà". Chiusura sull'argomento Careri. " Careri resta un patrimonio di questa squadra. Ha commesso degli errori, questo è indiscutibile, ma va salvaguardato e difeso, è nell'interesse di tutti. Careriresta unportiere valido, tecnicamente dotato che con le sue qualità, presto uscirà da questa situazione. " Essere portiere, resta mestiere delicato. E' un ruolo differente rispetto agli altri. L'alternanza difficilmente ha prodotto risultati concreti. Il Melfi andrà avanti con Careri. La piazza ha il dovere di sostenerlo per il bene dei colori gialloverdi. Emilio Fidanzio
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54 Sport
Il tecnico contesta alla squadra intensità e mentalità inadeguata
Matera, approccio no CHIACCHIERATA a muso duro. Tutti seduti dietro la porta dove il Pisticci ha messo a segno il golò che ha cambiato equilibri e partita. Ma molto ci hanno messo i calciatori del Matera, perchè il Pisticci in alcuni frangenti sembrava giocare da solo come si fa nel’allenamento di rifinitura il sabato. Poca attenzione, molta superficialità. Queste le ragioni di una sconfitta, a parte una trama che sembrava scritta per consumare un pomeriggio da ricordare a lungo. Perchè è proprio tenendo presente la gara con il Pisticci sempre che il Matera potrà evitare che si ripetano cose del genere. Ieri pomeriggio si sono guardati negli occhi Giusto e la squadra. E’ stata analizzata la prima sconfitta stagionale dopo quattro gare tutto sommato andabili e che non avevano pregiudicato la classifica, mentre la débacle col Pisticci ha portato il Matera in una zona anonima e impensabile dopo cinque giornate, ma soprattutto dopo aver passato indenne un inizio di campionato non agevole. Proprio questa considerazione, insieme all’avversario alla portata aveva fatto sperare nella prima vittoria stagionale in casa. Invece è giunta una schiaffeggiata che potrà essere solo salutare. La risposta a Francavilla Fontana domenica. E’ il minimo. «Incontreremo un
L’uscita dal campo del Matera dopo il 3-0 del Pisticci (foto videouno)
avversario che non sta certo bene. Ma noi non possiamo guardare in casa altrui. Abbiamo discusso della sconfitta-afferma il tecnico, Pino Giusto-e le risposte un po’ tuttio le sanno. Non mi è piaciuto l’appropccio alla gara e nemmeno l,’intensità con la quale abbiamo interpretato il match. Quello che ci è
mancato lo hanno visto un po’ tutti. La reazione. Nelle precedenti situazioni, forse anche più difficili visto l’avversario che avevamo di fronte,abbiamo sempre sistemato le cose con una grande risposta. Diciamo che tra noi le cose ce le siamo dette, perchè sarà pure la prima sconfitta che può starci ma
questo era un derby e comprendo la delusione di tutti. Anche io sono deluso, ma sono anche certo che risponderemo alla grande già domenica perchè abbiamo carattere e difficilmente queste cose possono essere dimenticate». Servono tanti risultati positivi per farlo. Quindi il compito che spetta ora a Giusto e
soci è stato già delineato. Per allenarsi meglio sul sintetico, quindi al fondo di gioco di Francavilla Fontana, il Matera oggi pomeriggio sarà a Laterza ed anche domani, mentre in mattinata sarà fatta palestra al “XXI Settembre-Franco Salerno”. Renato Carpentieri
Furto a Marconia. La posizione di classifica inorgoglisce l’ambiente Ritorno degli Ottavi di finale
Il Pisticci attira attenzione Un pomeriggio Anche dei ladri nello spogliatoio di Coppa COSA CI FA IL modesto Pisticci al quarto posto della classifica di serie D? Lì in alto, la giovane compagine gialloble sembra un'intrusa ed il suo nome s'insinua quasi in punta di piedi fra quelli di squadre blasonate e facoltose per la categoria. Certo le classifiche di settembre spesso non hanno grande attendibilità e sono destinate ad essere stravolte con il passare delle giornate. Fatto sta che l’attenzione degli addetti ai lavori per una matricola costata molto meno di tanti club blasonati inizia a farsi crescente. Di sicuro, però, c'è che il Pisticci ha iniziato con il piede giusto e messo già in cassaforte ben otto punti. Roba non da poco, perché fare otto punti al mese fino a fine torneo significherebbe salvezza garantita. Anzi basterebbe anche qualcosa in meno. Ma la
strada è ancora lunga, come si affanna a predicare il presidente Panetta. “I valori verranno fuori ribadiva due giorni fa il massimo dirigente pisticcese - e le squadre più attrezzate sapranno scalare la classifica. Ma intanto godiamoci questo buon momento”. Anche il tecnico Valente, di solito imperturbabile, si mostra sorpreso. “E' roba da far accapponare la pelle - dice - soprattutto se pensiamo che alcuni dei ragazzi scesi in campo a Matera erano con me tre anni fa in Promozione lucana. E molti altri, di questo gruppo, non hanno comunque esperienza pregressa in questa categoria. Sembra si stia sognando, ma è la realtà. Credo che questo risultato sia possibile perché si crede nel lavoro senza montarsi la testa e nel rispetto dell'avversario”. Adesso, però, è tempo di ri-
prendere la consueta routine e, dopo aver festeggiato adeguatamente, tornare ad indossare le vesti dell'umiltà e lavorare sodo. “Questa vittoria - spiega non a caso Valente - potrebbe avere il valore che in questo momento ha, solo se riusciamo a dare un minimo di continuità ai nostri risultati. Domenica ho detto ai ragazzi che sono grandi, ma per esserlo veramente bisogna dimostrare che siamo maturi interpretando la partita con il Bacoli con la stessa intensità e la stessa umiltà mostrata a Matera”. Un contributo a tornare sulla terra, purtroppo, lo dà al Pisticci un increscioso fatto di cronaca registratosi lunedì scorso allo stadio di Marconia, sede di allenamento della squadra. E' accaduto, infatti, che ignoti si siano intrufolati nello spogliatoio dopo essersi creati un ingresso clande-
stino nello stadio ed abbiano trafugato buona parte del materiale sportivo della squadra tra cui le divise ufficiali, le tute, i giubbotti, le maglie di allenamento ed i calzettoni. Sull'entità del furto non ci sono ancora dati certi in quanto è necessario inventariare il materiale trafugato alla presenza della squadra per maggiore precisione. Fatto è che, transitoriamente, il Pisticci non ha, in pratica, materiale con cui allenarsi ed al momento nemmeno le divise ufficiali per scendere in campo nella prossima gara di campionato. Sul fatto la dirigenza sporgerà denuncia alle autorità competenti nel tentativo di individuare i colpevoli e comprendere se sia trattato di un furto vero e proprio o di una sorta di sgarro comminato ai danni del Pisticci. Roberto D’Alessandro sport@luedi.it
Verso la sfida di Ischia con le gambe “riposate” e un titolare in più
Francavilla, certo il rientro di Manco FRANCAVILLA – Settimana decisiva quella della F.C. Francavilla allenata dal tecnico serbo Ranko Lazic. L’undici francavillese, dovrà confermare quanto di buono fatto nella gara casalinga contro il Neapolis Mugnano. Usufruita della sosta di domenica scorsa, i sinnici ritornano quindi in campionato, per la trasferta di Ischia, una gara che si annuncia impegnativa. «Contro l’Ischia – dice il ds Nicolao – la squadra deve tenere alta la concentrazione, per cercare di fare un risultato positivo». Servirà pertanto, una prova ancora più determinata e priva di sbavature, per mettere a segno il secondo acuto consecutivo, che significherebbe una vera e propria iniezione di fiducia per tutto l’entourage rossoblu. «Sarà una gara molto importante
per noi – dice Nicolao – loro vengono da due sconfitte consecutive, noi invece da una vittoria casalinga. Andremo lì – commenta – con la consapevolezza di essere una buona squadra e di avere di fronte, un avversario in cerca di riscatto, per incrementare i propri punti in classifica, perciò massimo rispetto ma nessuna paura». Una partita quindi, che vedrà in campo due squadre intenzionate a portare a casa l’intera posta in palio, senza mezzi termini. «Io sono fiducioso nel lavoro dei ragazzi – continua il ds rossoblu – dobbiamo dimostrare che possiamo giocarcela con tutti alla pari. La squadra quando scende in campo concentrata, riesce sempre a tirare fuori prestazioni importanti, del resto l’ha dimostrato contro il blasonato Neapolis. Una eventuale vittoria nostra – continua – vorrebbe dire
tanto, abbiamo la possibilità di scalare posizioni in classifica». La squadra, pare concentrata al punto giusto, tutti lavorano assiduamente e con concentrazione per l’importante impegno di Ischia. Al rientro tra le fila rossoblu Andrea Manco, il centrocampista centrale ha finito di scontare la giornata di stop inflitta dal giudice sportivo. «Speriamo bene – conclude il Nicolao – bisogna restare uniti e concentrati e lavorare bene in questi ultimi allenamenti, per centrare il secondo risultato utile di fila». In casa sinnica, la fiducia è tanta per questa insidiosa trasferta, l’undici che scenderà in campo, dovrà dimostrare che tutto quello fatto di buono fin’ora, non è frutto della casualità, ma di una preparazione di gioco molto accurata. Claudio Sole
TURNO INFRASETTIMANALE dedicato alla Coppa Italia di Basilicata. Oggi pomeriggio ritorna la manifestazione tricolore, dopo una pausa di oltre tre settimane. A partire dalle ore 15.30 sono in programma le gare di ritorno degli ottavi di finale. Osservando con attenzione i risultati dei match d'andata, soltanto due squadre hanno già ipotecato il passaggio alla fase successiva della competizione regionale. Citiamo l'Oppido e, con molta probabilità, il Valdiano. Sono ancora in bilico tutte le altre gare. Cominciamo proprio dalle sfide dalla qualificazione incerta. Il Balvano, a Vietri, è alla ricerca di una vittoria sul Viggiano, dopo il pareggio ad “occhiali” nel match d'andata. La squadra ospite non potrà contare sul goleador Campisano, appiedato per un turno dal giudice sportivo. Anche il Policoro, dopo lo 0-0 dell'andata, punta al passaggio del turno ai danni della Santarcangiolese. L'incontro è in programma a Nova Siri. Fortedel minimovantaggioottenuto lontano da casa (1-2), la Murese di Lardo non dovrà fare altro che preservare que-
sto risultato contro il Real Tolve. Il Ricigliano, leader del campionato di Eccellenza, dovrà, invece, rincorrere. Dopo il ko rimediato in casa della Vultur Rionero, il team salernitano dovrà segnare almeno due gol senza subirne per accedere ai quarti. Il Fortis Murgia dovrà difendere un gol di vantaggio al cospetto del Montescaglioso, presso l'impianto sportivo “Gaetano Scirea” di Matera. Il Real Irsina deve rimontare due reti al Borussia Pleiade. L'Oppido e il Valdiano, infine, devono solo preservarsi contro Avigliano e Pietragalla. La Figc lucana, intanto, ha diramato tutte le date della manifestazione tricoloreed inomi degli squalificati dopo le gare di andata degli ottavi di finale. Mercoledì 21 ottobre sono in programma le gare d'andata dei quarti di finale; il 4 novembre quelle di ritorno. Le semifinali si disputeranno mercoledì 25 novembre (andata) e mercoledì 16 dicembre (ritorno). Non è stata comunicata la data della finale di Coppa Italia che, comunque, si disputerà sul campo di Policoro. d.p.
IL TABELLONE DELLA MANIFESTAZIONE Programma e arbitri. Si gioca alle 15.30 ANGELO CRISTOFARO-AVIGLIANO CALCIO (and. 3-0) Di Noia di Potenza (Autieri-Lattanzio) MURESE 2000 AURORA-REAL TOLVE (and. 2-1) Albano di Potenza (De Luca-Marchese) RICIGLIANO-VULTUR (and. 1-3) Pascaretta di Moliterno (Esposito-Mugnolo) RUGGIERO VALDIANO-PIETRAGALLA (and. 2-0) Santoro di Potenza (Rago-Brancato) BALVANO-VIGGIANO (and. 0-0) Benevento di Potenza (Verrastro-Fantini) POLICORO 2000-SANTARCANGIOLESE (and. 0-0) Blasi di Potenza (Russo V.-Russo F.) FORTIS MURGIA-LIBERTAS MONTESCAGLIOSO (and. 1-0) Santoro di Potenza (Chiechi-Ferrara) REAL IRSINA-BORUSSIA PLEIADE (and. 0-2) Burgi di Matera (Pescuma-Mekonen)
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Sport 55
Mercoledì 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
Prima Categoria La società potentina apre ai baby calciatori
Futura, scuola West Ham Non solo prima squadra, ma anche un progetto ambizioso “LA PRIORITÀ assoluta va rivolta alla squadra che milita in prima categoria, che come ambizione è rivolta ad affrontare un campionato tranquillo, cercando una salvezza quando prima possibile senza patemi d'animo, non come lo scorso annoquando lasalvezza è stata raggiunta all'ultima giornata”. Ma il Futura Potenza non si ferma qua e allarga il suo orizzonte anche al calcio giovanile. Partendo con ordine, da quanto visto in campo,sabato scorsoall'esordio casalingo in campionato, si direbbe che la società si sia mossa bene sul mercato, ma evidentermente ilpresidente, vuol stare con i piedi per terra, per poi non avere spiacevoli sorprese. Sono arrivati dall'Atletico Potenza: Rosa M. Rosa A, Centola Pancrazio, i portieri Sacco Giovanni e Uva Domenico, ed il giovane Carleo Francesco, Paki Tolve e dal Tricarico anche il fratello Andrea Tolve insieme a Monaco Paolo, Pappalardo dall'Asi Potenza. Ancora, dal-
Donato Zotta, dt del Futura Potenza
l'Avigliano il giovane Verrastro Angelo, dal Satriano, Inglese e Farabella, dal San Chirico, Diego De Luca, Dal Capaccio scalo Cirillo Arturo, e da Nocera inf. Manzi Fulvio. Come è giusto che sia i calciatori più giovani e promettenti sono stati tutti confermati: Iula Adriano, Russillo Francesco, Laurino Marco,
Marcogiuseppe Domenico. E' proprio sui giovani che quest'anno la società si è attivata per l'apertura di una scuola calcio in collaborazione con il West Ham United, squadra inglese della Premier Legaue dell’allenatore italiano Gianfranco Zola, che il responsabile tecnico Zotta conosce molto bene, avendo
vissuto con lui e il suo staff tutta la preparazione atletica degli Hammers. Con il responsabile del settore giovanile, ed il direttore sportivo Nano, gli ha dato la possibilità di far crescere giovani calciatori già a partire dall'età di 6 anni. ''Un’esperienza che mi riempie di gioia - ha detto Donato Zotta - in un ambito nel quale mi sono sempre voluto cimentare''. Zotta ricoprirà piuruoli nelFutura,ma ilsuo primario intento è quello “di far crescere nuovi talenti lucani, da far giocare in giro per l'Italia“, che ne ha veramente bisogno”. Tornando alle strette questioni societarie, però, ricordiamo che la compagne societaria del Futura è così composta: presidente Donato Lorpino, Direttore tecnico e responsabile del settore giovanile Donato Zotta, vicepresidente Donato Santarsiero, Dirigenti: Marcello e Rocco Lorpino, Massimo Ruocco, massaggiatore Nicola Mecca, responsabile tecnico Paolo Silipo.
Pagano trascina l’Albatros ALBATROS 2 SANT'ANGELO 1 ALBATROS: Caterini, Lancellotti C., Calabrese B., Monaco, Giganti, Colangelo (De Luca), Viola (Silipo), Lancellotti D., Lancellotti A. (Giacinto), Paolucci, Pagano; A disp. Carbutti, Calabrese P, Mancuso A., Pepe; All. Leone. SANT'ANGELO: Sileo V., Sileo S., Sileo A., Mecca Romaniello, Pisani, Aiuola, Astino, Bochicchio, Mastrandrea; A disp. Pace, Rofrano, Galasso, Filippi, D'Andrea, Bogino, Sabino; All. Petilli. ARBITRO: Michele Saporito di Potenza. RETI: 1'pt e 33'pt Pagano, 28'pt Aiuola. OPPIDO LUCANO Partita equilibrata con l'Albatros le-
sta a trovare la rete del vantaggio dopo appena cinquanta secondi dal via, con Paolucci che va via sulla sinistra, mette la palla al centro per Pagano che da due passi non sbaglia portando i padroni di casa in vantaggio. Dopo il gol a freddo il Sant'Angelo di mister Petilli prova a venire fuori. Al 28' sugli sviluppi di un calcio d'angolo gli ospiti trovano il momentaneo pareggio con un bel tiro da fuori area di Aiuola bravo a beffare Caterini. L'Albatros reagisce al pareggio e si riversa immediatamente nell'area di rigore avversaria provando a pescare il jolly per riportarsi in avanti e, infatti, al 33' ancora Paolucci sulla sinistra riesce a liberarsi e crossare per Pagano che tutto solo, di testa, batte ancora una volta Sileo V.. r.d.r.
Il punto sul campionato di Prima
L’inizio all’insegna del fattore campo E' COMINCIATO con una marea di successi interni il nuovo campionato di Prima Categoria. Il fattore campo ha prevalso equamente tra il raggruppamento A ed il girone B: infatti, si sono registrate cinque affermazioni domiciliari in ciascun girone. Sono partite decisamente con il botto l'Aurora Tursi, il Bernalda (raggruppamento B) ed il Cancellara (A), che hanno rifilato gol a grappoli alle rispettive avversarie. Luci ed ombre per le new entry provenienti dal quarto torneo lucano: hanno ben figurano, all'esordio, il Cancellara (A), il Metanauto Picerno ed il Real Grumento (B); sono partite con il piede sbagliato, invece, il Castelgrande (A), il Tricarico ed il Grassano (B). La sfida è appena cominciata e già sembra
apertissima. GIRONE A Il Cancellara di mister Cosentino ha già messo le cose in chiaro al suo debutto in Prima: sarà una delle squadre da battere. Con il tris firmato da Gaddi, Pappalardo e D'Andria ha asfaltato addirittura il San Chirico Nuovo. E' partita con l'acceleratore premuto anche l'Fst Rionero, vittoriosa sui giovani del Ruvo, grazie alle marcature di Fontana e Lomio. Bene l'Albatros Oppido di Leone che si è affidato alla doppietta di Pagano per avere ragione del Sant'Angelo Avigliano, in gol con Aiuola (purtroppo non è servito a molto). Tre punti all'esordio li ha confezionati anche il Possidente. La compagine del comprensorio aviglianese affidata ad Andrea Possidente ha regolato con il mini-
mo scarto l'undici potentino del Barrata. De Carlo e Masi sono stati gli autori dei due sigilli che hanno regalato la vittoria. Di Pierro ha limitato lo svantaggio per il Barrata. Il guizzo di Scavone ha permesso al Vitalba di superare di misura il Real Montemilone. L'unico colpaccio esterno della prima domenica calcistica è stato firmato dall'Atletico Potenza in quel di Castelgrande (è stato decisivo Diana). Pari e patta nel match tra l'Abriola ed il Savoia. La squadra di Ramaglia ha sempre rincorso con un doppio Petraglia. Il Savoia di Romano è passato per due volte in vantaggio con Tolve e Marino. Infine, botta e risposta tra Futura Potenza e CastelPantano: vantaggiopotentino di Russo e pari pignolese ad opera di Minici dal di-
schetto. GIRONE BAurora Tursi-Bernalda boom boom. Le due compagini materane hanno surclassato di reti le avversarie all'esordio in campionato. L'undici di Pino Angelino ha tramortito con unpoker l'Invicta Burgentia (reti di Bavaro 2, Agneta e Racanelli), mentre il Bernalda ha affossato, in esterna, lo Sporting Lauria. La doppietta di D'Ambrosio ha permesso al Fagnano Valsinni di avere ragione del Pomarico (gol della bandiera di Nasca). Positivo il debutto della matricola Metanauto Picerno che si è sbarazzata del Salandra con i sigilli di Rossi e Casale (materani a segno soltanto una volta con D'Alessandro). Bene anche Latronico e Satriano che, davanti al pubblico amico, hanno steso rispettivamente il Villa d'Agri (match winner Gaudioso) ed il Tricarico (decisivo Sileo). Nella sfida tra matricole, il Real Grumento ha piegato, in trasferta, il Grassano grazie ad una rete di Trivigno. Parità tra Roccanova e Fortitudo Moliterno: la compagine locale guidata da Infantino ha raggiunto il segno “X” con Felice
Il presidente del Futura Donato Lorpino
Bianculli nella ripresa, dopo essere andata sotto nella prima frazione di gioco (autorete di Loponte). I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Trentanove gol messi a segno (39 marcature in totale) in questa prima giornata
(19 nel girone A, 20 nel B), di cui 25 dalle formazioni che hanno giocato in casa (13 nel girone A,12 nelB), 14,invece, da quelle che hanno giocato in trasferta (6 nel girone A, 8 nel B). Si sono registrati 10 successi interni (5 nel raggruppamento A, 5 nel B), 3 vittorie esterne (1 A, 2 B) e 3 pareggi (2 nel girone A, 1 nel B). Il girone più prolifico è il raggruppamento B con 20 reti, seguito dall'A con 19. I migliori attacchi del campionato sono quelli dell'Aurora Tursi e del Bernalda (4 reti, girone B), i peggiori sono quelli del Real Montemilone, del Castelgrande, del Ruvo, del San Chirico Nuovo (0 reti, girone A), del Tricarico, del Villa d'Agri, del Grassano e dell'Invicta Burgentia (0 reti, girone B). Le migliori difese sono quelle del Cancellara, dell'Fst Rionero, dell'Atletico Potenza, del Vitalba (0 reti subite, girone A), dell'Aurora Tursi, del Real Grumento, del Latronico e del Satriano (0 reti subite, girone B), mentre sono dello Sporting Lauria e dell'Invicta Burgentia (girone B) le retroguardie più perforate (4 reti subite). Donato Pavese
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56 Sport
Gergati ancora fermo ai box MATERA - E’ ancora fermo ai box il giovane playmaker Francesco Gergati. Il regista della Bawer Matera ha già saltato la gara interna di esordio del campionato 2009/2010 contro il Molfetta, domenica scorsa, e ancora non ha recuperato dall’infortunio. Anche ieri, alla ripresa degli allenamenti dopo la vittoria contro Malamov e compagni, Gergati non ha preso parte alla seduta di allenamento. Infatti ieri, al PalaSassi, Geragati non ha preso parte alla seduta di atletica che ha aperto la settimana di preparazione in vista del prossimo impegno di campionato che vedrà la Bawer Olimpia Matera opposta alla corazzata Barcellona. I siciliani nella prima gara della regoular season sono stati sconfitti in trasferta dal Ruvo, seppur di misura. Quindi gli isolani, dinanzi al loro pubblico, cercheranno immediatamente il riscatto, rendendo difficile la vita dei materani di coach Corà. Quindi sarà importante preparare al meglio, in settimana con il lavoro in palestra, questa sfida che si preannuncia come un’importante banco di prova per Longobardi e compagni. a.mutasci@luedi.it
Faccia a faccia dopo il ko col San Severo DOPPIA seduta di allenamento ieri per la Publisys Potenza. I ragazzi di Antonio Paternoster hanno discusso circa le cause della netta sconfitta patita a Barletta contro il San Severo. Una discussione franca e senza particolari tensioni è servita a sbollire gli animi, dopo il - 18 patito domenica scorsa. Paternoster ha potuto verificare le condizioni fisiche di Antrops e Carrichiello. Il primo domani sarà sottoposto ad una nuova visita alla mano, ma appare in recupero, stesso discorso va fatto per Ernesto Carrichiello. L'ex Melfi ha mostrato netti e confortanti segnali di ripresa dopo la brutta botta rimediata alla spalla qualche settimana fa. Nel corso della doppia seduta il coach Paternoster ha cominciato a valutare le condizioni del gruppo in vista della delicata sfida di domenica contro il Siena al Pala Pergola. La squadra potentina riprenderà gli allenamenti oggi, con due test di allenamento al Pala Pergola. Lo sguardo di Massimo Ruggeri e compagni è già rivolto al confronto con la Consum.it Siena. f.menonna@luedi.it
Francesco Gergati
Carrichiello della Publisys
Calcio a 5 Coppa Italia B Il ritorno si gioca il 6 ottobre: qualificazione in bilico
Frascella fa suo il derby Mathera subito in vantaggio, poi ci pensano Rispoli e Gesualdi FRASCELLA MATHERA
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FRASCELLA TEAM MATERA: Volpe, Di Lcee, Cancelliere, Laccetti, Rispoli, Gasparetto, Pavone, Giannandrea, Latorre, Stigliano, Gesualdi, Laviola. Allenatore Bommino. MATHERA: Paolicelli, Gammariello N., Gammariello A., Caione, Orlando, Miriello, Santos, Vivilecchia, Da Cunha, Cavalcante, Panarella, Appio. Allenatore Rondinone. ARBITRI: Mifino di Molfetta e Doria di Bari. Cronometrista Lorusso di Matera. RETI: 27’’ pt Panarella, 6’ 03’’ pt Rispoli, 16’ 40’’ pt Gesualdi, NOTE: Ammoniti: Rispoli, Cancelliere e Gasparetto (F), Gammariello N. e Cavalcante (M). Spettatori 200 circa. MATERA - E’ il Frascella ad aggiudicarsi il primo derby della stagione. Contro il Mathera finisce 2-1 con le reti realizzate nella prima parte
Leo Panarella ieri a segno nel derby
di gara. Inizia bene la formazione allenata da Eustachio Rondinone che si porta subito in vantaggio dopo appena 27 secondi dall’inizio di questa stracittadina di Coppa Italia. Cavalcante, da posizione
centrale, pesca Pannarella appostato vicino al palo. Per il giocatore del Mathera è un gioco da ragazzi depositare la palla in rete per il vantaggio. Ma il Frascella non ci sta e quando sono passati 55’’ dall’inizio della
gara l’ex di turno, Cesare Rispoli, va vicino al pareggio, sfiorando il palo. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato. Al 6’ Gasparetto libera Rispoli che calcia verso la porta, Paolicelli intusce, tocca, ma la palla entra inesorabilmente in rete: 1-1. Prima del riposo, al 16’ 40’’, il giovane Gesualdi porta in vantaggio il Frascella chiudendo una bella triangolazione con capitan Stigliano. La ripresainizia con il Mathera subito in avanti con Da Cunha che sfiora il palo. Risponde Stigliano colpendo la traversa dopo un contropiede. Al 3’ ancora Stigliano va vicino alla marcatura, ma nel Santos per salvare la sua porta si fa male. Dopo la sfuriata del Mathera, il Frascella torna a controllare la sfida e porta a casa la vittoria controllando agevolmente nella seconda parte di gara. Il ritorno si giocherà martedì 6 ottobre, mentre sabato inizia il campionato per entrambe. Annibale Sacco
Calcio a 5 C2 girone A Il Csi trova il riscatto dopo il ko all’esordio in campionato
Vince l’equilibrio tra Tricarico e Pignola CSI TRICARICO BLN PIGNOLA
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CSI SANT’ANTONIO: Passerella A., Dionisio D., Dema A:, Castelmezzano M., Dionisio M., Martelli N., Evangelista P., Montesano P., Paradiso P., Caruso N., Gaetano A. All. Evangelista A. BAR LA NOTTE PIGNOLA: Smaldone B., Montefusco M., Corleto D., Sole L., Pacilio M., Calciano G., Olita R., Palermo L.,Di Lorenzo V., Romaniello A. All. Pastore M. TRICARICO - Il CSI riscatta la pesante sconfitta esterna dell'esordio con un ottimo pareggio interno ottenuto contro il Bar la notte Pignola reduce da un più che convincente inizio di stagione. L'inizio di gara è tutto per gli ospiti: gestiscono il gioco, non corrono rischi e calciano più volte verso la porta avversaria. Alla lunga i ragazzi di Evangelista riescono a “prendere le misure” agli avversari e passano in vantaggio alla prima occasione: Dionisio M. verticalizza per Paradiso che scarica di prima verso il centro per Martelli il quale appoggia in rete. Il CSI prende in mano il gioco ma da un'incomprensione difensiva scaturisce il gol del pareggio ospi-
Nico Martelli del Csi S.Antonio Tricarico
te: Pacilio si infila alle spalle di Paradiso e beffa Passerella in uscita. Un minuto dopo il Bar la notte passa in vantaggio: Olita approfitta di un disimpegno errato di Dionisio, si presenta da solo davanti a Passerella e mette in rete. Il CSI reagisce e va vicino al gol prima con Paradiso e poi con Martelli (palo) ma in entrambi i casi sono provvidenziali le deviazione di Smaldone. Il Bar la notte difende soltanto ma riesce a conquistare il doppio vantaggio prima della fine del
tempo con azione fotocopia al gol precedente: questa volta ad andare in rete è Corleto. La ripresa riprende con lo stesso copione della fine del primo tempo: CSI ad impostare e Bar la notte chiusa a difendere il vantaggio. il gol arriva a metà tempo e a siglarlo è Calciano, bravo ad intrufolarsi nella difesa avversaria e a portare il risultato sul 4 1. La reazione del CSI è veemente e nel giro di tre minuti il risultato torna in parità. Martelli sale in cattedra e prima di testa sugli sviluppi di un corner e poi su azione ben elaborata da Paradiso e Castelmezzano porta i suoi sul 4 - 3. Il pareggio è opera di Castelmezzano il quale mette in rete un perfetto assist di Dionisio D.. Sulle ali dell'entusiasmo il CSI va più volte vicino al gol che arriva su calcio di rigore: a siglare il 5 - 4 tricaricese è ancora una volta Martelli, tornato bomber dall'elevato rendimento qual è. Il Bar la notte inizia ad usufruire dei tiri liberi ma sulla sua strada trova uno strepitoso Passarella capace di respingerne tre di fila; al quarto tentativo il portierone tricaricese si arrende a Calciano il quale fissa il risultato sul 5 - 5 finale. Pareggio giusto che solleva il morale dei tricaricesi e conferma l'ottima qualità tecnico - tattica e atletica della compagine di Pignola. p.p.
Calcio a 5 Coppa Italia B Tris di Benevento
La Meco Potenza strapazza un l’Altamura impalpabile Troppo il divario emerso in campo
Antonio Cuviello migliore in campo senza andare a segno
MECO POTENZA 6 ALTAMURA 1 MECO POTENZA: Galasso, Lioi, Pronesti, Cuviello, Corbino, Benevento, Cusanni, Pioggia, Passarella, Rossi. All. Napoli. ALTAMURA: Zeverino, Moramarco, Di Mario, Saccente, Pometti, Laterza, Di Benedetto Mario, Basile, Maiullari, Sardone, Sagalorelli, Di Benedetto Michele. All. Mascolo. RETI: 16’ Sardone (A), 20’ Benevento (M), 23’ Benevento (M), 4’ Corbino (M), 13’ Lioi (M), 25’ Pronesti (M), 32’ Benevento (M). TRAVOLGENTE Meco. Nella prima gara di Coppa Italia di serie B batte in casa l’Altamura per 6-1. Dopo i primi minuti di studio, l’Altamura si fa vedere in avanti con Sardone e Laterza. La Meco risponde subito con Lioi che al 2’ tira una gran botta dalla distanza e Benevento che all’8’ manca una ghiotta occasione da gol su tiro di Pronesti. Mister Napoli cambia Pronesti e Benevento e al loro posto fa entrare Corbino e Moretti che cercano di dare più fluidità alla manovra. Al 16’, però, è l’Altamura a sbloccare il risultato con Sardone che, su tiro da fallo laterale, spiazza una difesa statica e segna l’1-0. Passa-
no pochi minuti e la Meco risponde con un gran bel gol di Benevento, su suggerimento di capitan Pronesti. L’azione dà coraggio ai padroni di casa. Un inarrestabile Cuviello, il migliore in campo dei suoi, si trova spesso a tu per tu con Zeverino e al 23’ fa tutto da solo, salta due avversari e crossa per Benevento che mette la palla in rete per il 2-1. Anche Corbino sfiora il gol più di una volta, anche in rovesciata. Nella ripresa il ritmo della gara si abbassa. Al 4’ ancora Corbino, su passaggio sempre di Cuviello, gonfia la rete per il 3-1. Gli ospiti vanno in confusione e al 13’, complice anche un’ingenuità di Zeverino, Lioi, direttamente da fallo laterale segna il gol del 4-1. L’Altamura prova a rispondere con il portiere di movimento che più volte tira in direzione di Galasso, ma senza successo. Diventa tutto più facile per la Meco. Al 25’ Pronesti mette dentro la palla a porta vuota. Al 28’ e al 30’ l’Altamura ha l’occasione di accorciare le distanze con due tiri liberi: ci prova Pometti, ma Galasso è insuperabile. A 2’ dalla fine Benevento, dalla sua metà campo, ancora una volta a porta vuota, segna la sua personale tripletta e suggella il definitivo 6-1. Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
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Sport 57
Mercoledì 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
B1 Donne Barbara Chiappini testimonial d’eccezione per il team di Gagliardi
Doppio successo per la Pm L’Avis Lore Lei vince il derby di Matera e si presenta a Potenza E SONO quattro. Dopo quello con cui si era imposta nel primo test stagionale sul Marsala, la Lore Lei Avis Potenza ha concluso i successivi tre impegni ufficiali di Coppa con altrettanti tie-break: tutti vinti - compreso quello giocato sabato sera al PalaSassi con la Master Group - da Ligrani e compagne, che se da un lato hanno confermato di non essere ancora giunte (come è naturale dopo appena un mese di lavoro insieme) al top della condizione, dall'altro sono state già in grado di lanciare precisi segnali su quello che dovrebbe essere il loro potenziale. Domenica pomeriggio poi, dopo il bel successo di Matera, le ragazze della Lore Lei sono state ancora protagoniste nella presentazione ufficiale della squadra alla città. Presso l'hotel Grande Albergo, dinanzi a circa 150 presenti, la madrina della serata Barbara Chiappini unitamente all'area comunicazione ha illustrato l'ambizioso programma che la società potentina intende sviluppare nel corso della stagione 2009-2010. Molte le novità, non solo di carattere agonistico, come hanno dimostrato gli interventi del presidente Ligrani, del presidente Avis di Basilicata Genesio De Stefano, del presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e del manager Motor France Fabio Sarra. Uno sguardo, come sempre lungo, rivolto al sociale. In quest'ottica si inserisce l'intesa con l'Avis come sponsor sociale, il trofeo Motor France dedicato alle scuole medie del capoluogo
Barbara Chiappini testimonial dell’Avis Lore Lei con Canio Mancusi e assieme alla squadra. Sotto il tecnico Gagliardi e l’esultanza delle potentine al PalaSassi
e parte della provincia, le manifestazioni che vedranno coinvolte le atlete della B1 in giro per i palazzetti della provincia di Potenza. Lo slogan “ Tifoso coccolato” accompagnerà la campagna abbonamenti. Tutti i sottoscrittori riceve-
ranno in omaggio una sciarpa o un paio di guanti in pile con logo e parteciperanno, di diritto, all'estrazione di due viaggi per due persone. Spazio anche alla creatività con il concorso “ PM cerca…logo”.
Sarà possibile scaricare sul sito www.pmvolleypz.it, a partire dal 10 ottobre, il bando di concorso per la realizzazione di un logo da affiancare, sulle divise delle giocatrici, a quello istituzionale. Alla fine del campionato
il progetto scelto da una apposita commissione verrà premiato con un notebook della Apple. Proprio nell'ambito del progetto “PM volley in tour”, volto alla diffusione del movimento pallavolistico nella nostra regione, la
Lore Lei questa sera sarà protagonista presso il palazzetto di Cancellara di una gara amichevole che la vedrà opposta (dalle 18.30) alla Puntotel Sala Consilina, squadra di serie B2. Ottimo test per le ragazze di Gagliardi prima del ritorno di Coppa, sabato, a Scafati. «Questo tour - spiega il responsabile dell'area marketing, Canio Mancuso - seguirà le iniziative della provincia di Potenza e si pone l'obiettivo di avvicinare l'hinterland potentino alla nostrà realtà. Abbiamo pubblicamente manifestato progetti ambiziosi, da realizzare nell'arco di 2-3 anni, ma abbiamo bisogno di sentire la vicinanza della gente al palazzetto. Un contatto diretto con la squadra è inteso proprio a favorire questo tipo di coinvolgimento». Luca Carlone sport@luedi.it
B1 Donne Andrisani: «Le ragazze verranno fuori alla distanza»
La Master Group “paga” i carichi di preparazione ARCHIVIATA la mediocre prestazione con sconfitta di sabato contro la Lore Lei Potenza, le atlete materane sonotornate sul parquet del PalaSassi agli ordini di mister D'Onghia per correggere tutto quello che non ha funzionato nella gara di coppa Italia. La preparazione è ancora intensa per capitan Picerno e compagne, manca ancora la giusta intesa tra la palleggiatrice e l'attaco materano, evidenziatosi ancora una volta nell'ultima gara. Atleticamente è plausibile aspettarsi un calo, ma mentalmente l'approccio alla partita non è stato dei migliori se escludiamo il primo set. Forse ancora non al meglio anche sul piano mentale, della prestazione fornita sabato dalla Master Group chiediamo un parere al dirigente Michele Andrisani come ha visto le ragazze in campo. «Sabato sicuramente ci sono stati dei segnali positivi di miglioramento rispetto alla precedente gara disputata in casa, comunque stiamo uscendo fuori da questa preparazione atletica molto pesante ed iniziata in ritardo, alla prima settimana di settembre, per cui siamo ancora ai lavori in corso e credo che i primi segnali di miglioramento, andando poi a regime a partire dalle prossime due settimane». Leragazze avevanoiniziato bene vincendo il primo set, ma poi si sono un po' spente, calo mentale, approccio alla gara superficiale o cosa. «No, le ragazze si vedeva che erano pesanti di gambe, stanno lavorando sodo, quando non si sento nel pieno della forma, ci si innervo-
Un attacco della Floridia e in basso la Piscopo (foto Videouno)
Il libero della Master Group, Giorgia Cacciapaglia, in azione
sisce e poi si chiudono a riccio. Ma vedretecheverranno fuori,comelo scorso anno che abbiamo iniziato balbettando perché il gruppo era interamente nuovo come quest'anno. Quindi le intese la forma fisica verra più avanti, è solo una questione di tempo. Epoi il Potenza èuna buona squadra , è una delle migliori che abbiamo incontrato, forse è tra le favorite. Le ragazze dovranno fare ancora un po' di sacrificio che darà i suoi frutti più avanti. Tutto lo staff è di primordine quindi ci saranno i giusti correttivi, poi è naturale che nessuno vuol perdere, neanche in coppa Italia». Per il prossimo incontro a mercato San Severino cosa vi
attendete. «Sicuramente miglioramenti,eun giocomiglioratorispetto a quello visto fin ora, ne sono convinto non è il caso di parlare di rinforzi o altro è presto per giudicare se ci sarà la necessita al momento opportuno prenderemo in considerazione questa ipotesi, per il momento va bene così. La società è contenta per il lavoro svolto fino ad oggi, ed auguriamo un buon lavoro ed un buon campionato alle nostre atlete e allo staff tecnico». Per i tifosi della Master Group calma, pazienza e ottimismo come quello che ci infonde la società con i suoi dirigenti. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
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58 Sport
I ragazzi della Medical Center Potenza (foto Andrea Mattiacci)
B1 Uomini Il martello Durante: «Traditi dalla tensione e dalla voglia di fare»
I due volti della Medical Contro il Turi regalati due set, poi il risveglio che non è bastato POETNZA - Dottor Jekyll e mr. Hyde. E’ questo il titolo che si potrebbe dare alla partita della Medical Center di domenica scorsa col Turi. Una squadra, duefacce. Unasquadra che ha giocato i primi due parziali in modo “irriconoscibile”, troppo tesa. «Avevamo preparato bene la gara – commenta Stefano Durante, giovane schiacciatore nato a Nardò- conattenzione,calma eserenità. E invece non abbiamo rispettato niente di quanto provato. Non per mancanza di voglia, anzi, ma per troppa tensione, forse troppa voglia di dimostrare. Abbiamo sbagliato molto in ricezione, anche le palle più semplici e loro, invece, sono stati bravi ad approfittare del nostro momento di “appannamento”». Hanno giocato quasi tutti, la vecchia guardia e i nuovi arrivati. Poi, nelterzo set lasquadra ha un nuovo volto. Si vede la determinazione, il cuore, la grinta, la concentrazione, la lucidità. I rossoblu lottano fino all’ultima palla, senza sosta, in una vera e propria lotta di nervi e, alla fine, riescono a spuntarla per 28-26. Caricati dalla vittoria della terza frazione di gioco, i ragazzi allenati da Giorgio Draganov prendono coraggio e continuano a macinare gioco e fare punti. Gribov, Scalcione e Torsello permettono ai rossoblu di chiudere il secondo time-out tecnico sul punteggio di 1612. Si va avanti punto a punto fino ad arrivare al 23 pari, ma Orlando sbaglia la battuta e gli arbitri commettono un clamoroso errore sull’attacco di Durante, non vedendo il tocco del palleggiatore pugliese. Finisce 23-25,ma famale perdere così, per una svista arbitrale.Sei direttoridigaraavessero “visto bene”, forse la Medical Center avrebbe potuto vincere il set, arrivare al tie-break e, chissà, magari anche vincere la partita. E’ anche vero, però, che se i ragazzi potentini non avessero avuto un “black out” totale nei primi due set, forse oggi staremo raccontando un’altra storia. Ma la storia non si fa con i “se” e ormai è andata così. Adesso bisogna solo rialzarsi e mettersi al lavoro. Il campionato è lungo e la Medical Center ha atleti di valore. «Io e i miei compagni di squadra arrivati quest’anno –
continua Durante – stiamo lavorando bene e stiamo cercando di integrarci al meglio in questa nuova realtà. Personalmente sono contento di come mi sto allenando, sono consapevole del contributo che posso dare a questa squadra e sono pronto a dare il meglio. Le prime due gare del campionato vanno archiviate e bisogna da subito ripartire e fare bene». E proprio su Stafano Durante, si esprime il direttore sportivo, Piero Crichigno. «Lo abbiamo fortemente voluto quest’anno per le sue doti di uomo e di pallavolista ed è per questocheha lapienafiducia, sia dello staff tecnico che di quello dirigenziale. Crediamo in lui, così come in tutti i ragazzi della rosa. E’ necessario adesso trovare solo un po’ di tranquillità e “oliare” i meccanismi per far girare bene la squadra». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
Scalcione in battuta e accanto la Maedical Center in azione
B2 Uomini, a Padula è piaciuta Fittipaldi guarda avanti la reazione della Sidel Lagonegro
B2 Uomini Il diesse del Lauria pensa al derby di ritorno
queste sono partite che DOPO l'esordio casaci servono per testare la lingo, la Nicodemo decapacità dei ragazzi di ve affrontare in trastare in campo e per vesferta la Sidel per la gadere la differenza tra la ra di ritorno. L'appunC e la B2”. La partita tamento è per sabato e contra la Sidel “è un test all'appello ci sarà l'inimportante- ha contitera rosa di mister Sannuato Fittipladi- e lo aftomassimo che conta frontiamo come tale numerosi giovani. “Sapoiché saremo al cobato sera è stata per noi spetto di una squadra, una vetrina importanche ha già vissuto la B2 te- ha dichiarato il pree che ha elementi notesidente Chiarelli- ,in voli e di esperienze simolte occasioni gran gnificative”. Guardanparte della squadra era do poi il cammino fatto composta da giovani di fin ora, prima contro il Lauria e questo è imPaola e poi contro il Laportante per noi”. Ingomegro, Fittipaldi sieme ai tanti giovani Santomassimo parla di test che offrono hanno portato la squadra verso la vittoria di sabato scor- spunti importanti per la squadra, so, anche i nuovi acquisti della Ni- che “deve affinare ancora dei meccodemo quali Pesca Salerno e Rija. canismi” in vista del fischio d'iniNon sarà ora facile scendere sul zio del campionato. Per ora le due campo dei cugini lagonegresi, poi- lucane, nella classifica di coppa, si ché come si è già visto nella prima trovano con gli stessi punti, ma partita, il pubblico conta tanto e nell'ordine subito dopo il Paola, si anche se ancora non sono partite piazza la Nicodemo per la quota di campionato, la tensione si fa punti superiore, se pur di poco, risentire. “Per noi al di là del risulta- spetto la Sidel. to- ha commentato il ds Fittipaldip.v.
biamo reagito beneLAGONEGRO - Non ha commentato Pasi placa l'eco del derdula, dirigente acby di sabato scorso compagnatore della ed si fa nuovamente Sidel- e questo dimoil conto alla rovescia stra come ci sia voper la gara di ritorglia di far bene”. Dal no. Dopo aver dispusuo canto la Sidel tato la partita di annon è ancora al comdata a Lauria, sabato pleto poiché in queprossimo tocca ai lasti giorni è ancora gonegresi ospitare i sul mercato alle precugini della Nicodese con la ricerca di un mo. La Coppa Italia centrale, che dovrà per la Sidel è stata fin andare a rinforzare ora un impegno imla prima linea. Intanportante non solo to ieri sono ripresi sul piano psicologigli allenamenti per co,relativo all'esorgli uomini della copdio e al derby, ma sopia tecnica Brunoprattutto sul piano Il dirigente Padula Lopis che pensano a fisico. In totale 10 set sabato con la voglia di riscatto tra per più di due ora ad ogni partita, le mura amiche. “Resta prioritario sono la dimostrazione che la squaper noi- ha commentato il ds Tordra del presidente Cosentino rietorella- trovare un centrale di quasce a sostenere ritmi di gioco alti, lità che ci dia garanzie per l'intera nonostante i carichi di lavoro siastagione. Queste gare di Coppa le no ancora elevati. Nel primo derby affrontiamo con una squadra titoè andata in scena una bella partita, lare che non è completa , ma cercon le due squadre che hanno fatto chiamo di migliorare giorno per i conti con le nuove formazioni e i giorno in vista dell'inizio del camnuovi schemi da testare in vista pionato in cui dovremmo dare il dell'inizio del campionato dove massimo”. tutto avrà un peso diverso . “Ab-
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Sport 59
Mercoledì 30 settembre 2009
Mercoledì 30 settembre 2009
Volley B2 Donne Telesca: «Carattere e cattiveria agonistica. Ecco il segreto»
L’Asci non soffre di vertigini Primo posto in classifica per una Giocoleria a punteggio pieno Volley B2 Donne La Livi migliora ma resta a secco di punti
Materman a piccoli passi
A sinistra il tecnico Telesca, a destra Ghersetti e Nolè (foto Andrea Mattiacci)
BUONA anche la seconda per la Giocoleria Potenza, tornata a casa da Acquaviva delle Fonti con altri tre punti pesanti nel carniere. Che uniti a quelli del successo casalingo d'esordio sul Benevento - ottenuti come in terra barese senza lasciare per strada nemmeno un set hanno regalato ad Avena e compagne la provvisoria leadership del girone, condivisa con il solo Molfetta. Non ci si poteva augurare un inizio di campionato migliore in casa Asci, e per una squadra che dopo il profondo rinnovamento dell'estate arrivava con qualche incognita al via del campionato. Le prime confortanti risposte del campo però hanno fugato gran parte dei dubbi. Così, in attesa di test ancora più probanti, le ragazze di Massimo Telesca si godono la vetta della classifica, e possono continuare a lavorare in tutta serenità su intesa e automatismi per elevare ancor più il loro livello di gioco. Quel che più conforta, fin da questi scampoli iniziali di stagione, è prima di tutto la mentalità del gruppo biancorosso. Uscita fuori in modo evidente nella trasferta pugliese di sabato scorso.
SE DIECI giorni fa a Benevento la Materman avrebbe quantomeno meritato di approdare al tie-break, nella seconda uscita stagionale la compagine potentina è andata ancora una volta molto vicino a raccogliere i primi, fondamentali punti del suo campionato. Contro l'Azzurra Molfetta domenica sera al-
La prima sfida lontano da casa dell'anno non ha fatto tremare le gambe alle potentine, che pure ad Acquaviva (visto l'ambiente non proprio ospitale) avrebbero potuto smarrire la giusta lucidità. I finali, vinti in volata, di primo e secondo set mettevano invece in evidenza le doti agonistiche e caratteriali di Nolè e socie, a quel punto lanciate verso un successo di platino. «Vittoria importantissima su un campo difficile - ha confermato coach Telesca -: dove, sono sicuro, diverse squadre lasceranno punti. La mia squadra ha espresso il giusto carattere e la necessaria cattiveria agonistica nelle fasi più delicate dell'incontro, riuscendo a portare a casa altri tre punti fondamentali per il prosieguo del campionato». Il tecnico della Giocoleria però continua a volare basso, e chiede alle sue di mantenere la necessaria concentrazione: «È una vittoria che fa morale ma che deve farci stare sempre con i piedi ben saldi a terra, e preparare un'altra settimana intensa di lavoro in vista del prossimo incontro casalingo contro il Taranto». l.c.
Soddisfatto Filippi, anche per il supporto di Basilicata Country
Ha riscosso grande successo il “Nord Walking” a Pignola PANTANO di PIGNOLA - Si è conclusa la tre giorni dedicata al tempo libero e sport all'aria aperta nel Centro Equestre Ferretti in località Pantano di Pignola non lontano da Potenza, organizzata da Basilicata Country & Co. nella quale erano presenti attività oltre al Nordic Walking (Camminata Nordica) maestri di Tai Chi e Wushu; Tiro con L'arco; Arrampicata libera; Mountain bike; Quad; Attività con pony; Attività di avvicinamento alle discipline del Roping: dimostrazioni di equitazione western Team Penning e Team Roping. Presenti in questo contesto anche: Mercato di Campagna Amica con la vendita di prodotti agricoli dei Coldiretti; Mostra “Il Lupo” del Parco Nazionale del Pollino; Mostra Fotografica “L'uomo e la terra” con Alfredo Trombone e Mostra Fotografica “La Podolica” di Rocco Giorgio. Inserite in questa cornice, presenti con stand-laboratori di La Fattoria, Orti Urbani, Corner Letterario, musica dal vivo, con una esibizione Hip Hop della scuola di danza Giselle, animazione per bambini con caccia al tesoro, gusto Country (Facoltà di Agraria degli Studi
la Caizzo, all'esordio di fronte al pubblico amico, Benefico e socie hanno potuto poco o nulla - per gli indubbi meriti delle baresi di coach Annagrazia Matera - nei primi due set; ma quando sono riuscite ad agganciare, nel punteggio e dal punto di vista del gioco, un'avversaria che ha cominciato a perdere gran par-
te della sicurezza fin lì messa in campo, le ragazze di Pamela Petrone si sono decisamente giocate un match alla pari. La chiave poteva stare in quel terzo parziale che la Livi era riuscita a far suo con le unghie e con i denti, dopo averlo condotto con buona autorità fin dall'avvio (9-4) e nonostante i ripetuti tentativi di ritorno delle ospiti. Sembrava proprio che il 28-26 che portava sull'1-2 il conto dei set rappresentasse per le potentine il prologo ad una seconda parte di gara in negativo rispetto a quanto fin lì accaduto, come il 4-1 con cui esordivano nel quarto pareva confermare. Ma da lì in avanti l'Azzurra tornava ad essere l'unica padrona del suo destino: in positivo con i muri e gli attacchi di una super Brattoli (che conduceva per mano le sue fino al 10-6), ma anche con una infilata di errori che rimetteva in piena corsa la Materman. L'equilibrio ristabilito a quota 10 non si spostava fino al secondo time-out tecnico, quando il turno in battuta di Ilaria Barbaro - dirottata da coach Petrone in posto 3, con Valeria Cillis (già ben disimpegnatasi quando era stata chiamata in causa in precedenza) a far coppia al centro con Lella Golluscio consegnava il 18-16 alle rossoblù di casa, che vedevano il tie-break a un passo. Il brusco risveglio per loro arrivava però immediato, insieme con il controparziale letale (6-1) piazzato da Barbara Guglielmi e compagne. Che a quel punto si andavano a prendere senza ulteriori indugi il set e i tre punti in palio. lu.ca.
Volley C Donne Ecco il progetto di Larocca
Il Lavello è pronto
L’istruttore Donato Filippi
della Basilicata), degustazione prodotti tipici lucani, produzione di candele con cera d'api, dal fiore al miele, ed un progetto turismo-scolastico presentato dal Comune di Brindisi di Montagna e Vaglio di Basilicata con la gioia dei più piccoli di poter cavalcare un phony in assoluta libertà e sicurezza dove oltre all'attrazione dei cow boy esibitisi nel lancio del lazo. La vera sorpresa viene dal Nordic Walking “Camminata Nordica” che la fatta da padrone incuriosendo ed affascinando le centinaia di persone soprattutto tra il gentil sesso e bambini che si sono voluti ci-
mentare in questa disciplina che come già detto in precedenza, nuova e particolare nel suo aspetto sportivo agonistico, dove il suo istruttore, Donato Filippi, ha trovato il modo, il tempo ed il luogo per poter dimostrare fisicamente cos'è la Camminata Nordica. Ringrazia la Basilicata Country che gli ha dato la possibilità di farsi conoscere a livello locale e Regionale rinnovando l'invito a coloro i quali volessero contattarlo di utilizzare l'indirizzo email: donato_filippi@yahoo.it Leonardo Martino sport@luedi.it
LAVELLO - Con l'arrivo dell'autunno si riprende l'attività sportiva e si avvicina anche l’inizio dei campionati regionali di serie C di volley. E' il caso dell'A.S.D. Lavello Volley che nell'ultima riunione del consiglio d'amministrazione della Società Sportiva, presieduta dal presidente Saverio Larocca, ex giocatore di serie C, ha confermato cariche e progetti messi in cantiere già negli anni precedenti. Nella prossima stagione sportiva 2009/2010, la società lavellese disputerà il campionato regionale di serie C femminile, tra le squadre presenti della zona, la Pallandia Melfi, considerato un vero e proprio derby. La società lavellese non nasconde le sue ambizioni di disputare un campionato da vertice, visto il risultato conseguito l'anno scorso (semifinali play-off promozione se-
rie B2). A credere per primo in questo progetto è il presidente Saverio Larocca che riferisce: “all'organico già creatosi l'anno scorso, riconfermato alla guida tecnica della squadra il Mister Valentino Michele, si aggiungono 3 nuovi acquisti: la palleggiatrice Montenegro Marilena, proveniente dal Manfredonia serie B2; Sisto Valentina, proveniente dal Foggia serieC e infine Aviano Rita, esperta giocatrice di Melfi, con trascorsi agonistici in categorie superiori. Comunque l'intento della Società è dimostrare che a Lavello si può fare sport anche a questo livello, le condizioni logistiche ci stanno, senza dimenticare di portare in ogni centro, dove andiamo a giocare, il nome della cittadina lavellese”. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it
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Mercoledì 30 settembre 2009
La mostra
Carnet
Nelle opere di Antonella De Santis il mistero dei monaci tibetani
“Mandala di sabbia” MATERA - Si inaugura domani sera alle ore 18,30, presso lo spazio espositivo l'Atrio in via San Biagio la mostra personale dell'artista materana Antonella De Santis dal titolo “Mandala di sabbia”. Dopo la prima tappa della mostra personale “Mandala di sabbia” inauguratasi a Taranto, lo scorso 12 settembre, l' artista sceglie Matera, sua città natale, per presentare le proprie opere nei suggestivi spazi dell'associazione culturale “ L'Atrio ” in via san Biagio 29, per poi proseguire a Crispiano, in provincia di Taranto, nell'ambito del programma di eventi culturali dell'Associazione Adhara. L' artista Antonella De Santis da tempo colleziona sabbie di varia provenienza geografica e sperimenta l'“arte di sabbia” nelle sue infinite possibilità tecniche di impiego artistico, ispirandosi ai Mandala realizzati dai monaci tibetani con polveri sabbiose e colorate per delimitare spazi sacri, per riti di purificazione del corpo e dell' anima e per favorire la pratica della meditazione. Un'occasione, dunque, per divulgare la conoscenza del Mandala che affonda le sue radici nella millenaria prassi religiosa indo-buddista in Tibet, India, Giava, Cina, Giappone e che costituisce un' espressione grafica e simbolica ancora poco nota al vasto pubblico, ma che da circa un decennio, anche nella nostra cultura occidentale trova applicazione in psicoterapia, in arte terapia e in didattica. In un tondo di sabbia è rappresentato un vero e proprio universo artistico non solo da ammirare con gli occhi, ma
anche da comprendere nel messaggio simbolico che i visitatori potranno cogliere e approfondire in un viaggio alla ricerca del sé in cui forme e colori saranno da guida. Sabbie rare e preziose del mondo, come vellutati e sensuali tappeti policromi, susciteranno sensazioni e suggestioni che parlano di un lontano Oriente, di genti lontane, di terre misteriose e inesplorate, evocando mondi e dimensioni oniriche e spirituali in cui l'anima dell' Uomo è in armonia col Tutto. Un materiale apparentemente semplice e comune come la sabbia ha, invece, dato vita a pregiate opere artistiche in cui l' autrice, con estro e originalità, ha ben rappresentato le proprie emozioni decorative ed espressive in un' esplosione di colori e di intarsi floreali. Per i buddisti, infatti, il Mandala raffigura il processo mediante il quale il cosmo si è formato dal suo centro. Il centro del Mandala simboleggia anche il centro del tempoche èquie oramaè ancheil simbolo di Dio come accade spesso in India dove oggetti racchiusi in una recinzione sacra, riassumono il simbolismo del centro in cui si manifesta la sacralità del divino. La collezione sarà valorizzata da un originale allestimento curato dall'architetto Raffaello Ambrosecchia che ricreerà magiche atmosfere in una perfetta fusione tra sabbie e la location dei Sassi. La mostra sarà visitabile fino al 10 ottobre, nei giorni feriali dalle ore 18 alle ore 22, mentre sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 22. gio.mar
La pittrice materana Antonella De Santis
Ritratto d’artista ANTONELLA De Santis, nata a Matera nel 1967, vive ed opera a Castellaneta Marina; è laureata in Lettere classiche ad indirizzo Storico - archeologico e docente di lettere nella Scuola secondaria di Primo grado dove tiene corsi di creatività per ragazzi. Ha una formazione artistica da autodidatta. Dipinge ispirata da un' innata creatività con cui dà forma alla sua fantasia. Da tempo colleziona con passione sabbie di varia provenienza geografica sperimentando l'“Arte di sabbia” nelle sue infinite possibilità tecniche di impiego artistico, nelle illimitate mescolanze cromatiche e sovrapposizioni stratigrafiche, recuperando antichi repertori decorativi. E' stata recensita sulla rivista d' Arte “Boè Promotore di creatività” n. 5, 2007 e nell' annuario d' Arte “ l' Elite” 2009; è presente sulla rivista “L' occhio parlante” n. 5 - 6 2009.
Partecipa agli eventi artistici dell' Associazione culturale “Semata”, è membro dell' Associazione “L' Impronta” di Taranto, presieduta dai noti artisti Arturo Camerino e Gianfranco Gatto e collabora alle loro iniziative artistico-culturali. Ha in suo attivo varie mostre collettive. Ha conseguito l' attestato di merito nella Prima Mostra Concorso “Angoli nascosti”, Statte 2008; il secondo premio nella quinta edizione della collettiva e concorso di pittura e artigianato artistico “Bellezza e magia dell' Arte”, Ginosa Marina 2008; il secondo premio per la sezione pittura MoicArte, Taranto 2009. Ha, inoltre, ricevuto la Menzione d'Onore “La Fenice” nella seconda edizione del Concorso letterario “Poesie inedite”2008 promosso dalla Rivista La Fenice Arte e Cultura. La sua produzione è visitabile ai siti Internet http://expoartcc.ning.com http://fotocreando.it/artetotale.php
Pittura BANZI - Si inaugura a Banzi una mostra nella badia che resterà aperta fino al prossimo 18 ottobre. “Templa in caelo”il titolo della Personale. Un vortice di luci e di ombre, che propone i fantasmi immaginifici e la sapienza dei colori di Giuseppe Pedota, artista eclettico lucano: originario di Genzano, ma molti anni vissuti a Roma, con un percorso artistico che lo ha portato a girovagare a lungo per le strade d’Europa. A Parigi, in una sera del 1964, si trovò,insieme adaltriamici artistie intellettuali, alla stessa tavola con lo scrittore e poeta argentino Jorge LuisBorges ilquale,probabilmente colpito dalla ricchezza dell’artista lucano, gli dedicò una sua composizione poetica. Ora Pedota continua la sua ricerca e la sua produzione artistica ad Avigliano, città in cui risiede. La sua operaè stata definita acronica. Un termine con il quale lo ha definito Cristina Trivellin, curatrice, tra l’altro, di una esposizione presso il Museo provinciale di Potenza nel 2007. A-cronico per sottolineare quella “immanenza dell’essere”che emerge dal suo segno. Un essere che è reso come “corpoanima-pensiero: una clessidra che si pone in orizzontale, fermando lo scorrere della sabbia, e trasforman-
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Sulle strade dell’arte con Di Pede
Nei Templa in caelo di Giuseppe Pedota Suggestiva mostra alla Badia di Banzi
dosi nell’8 rovesciato, simbolo dell’infinito”. Le sue creazioni sono percorsi, di un tempo fuori del tempo, che delineano itinerari di conoscenza. Intrecci di colori, sfumature, ombre e luci che paiono emergere da profondità oscure. Da abissi notturni. Cammini che incrociano flussi di colori brillanti che vengono plasmati come materia viva. Al contempo soggetto e oggetto. Linguaggio e alfabeto. Parola e grammatica. Infinitamente piccolo e incommensurabilmente grande. Questa espressività artistica di Giuseppe Pedota si affianca anche con la sua vena poetica e la visionarietà della sua capacità progettuale architettonica. Ilcomunedi Banzihavolutodedicare alla sua opera un intero piano della badia di Santa Maria a Banzi: un autentico gioiello architettonico e storico, la cui edificazione risale all’806 per raggiungere il massimo splendore nell’epoca normannosveva, che oggi (e fino al prossimo 18 ottobre) è diventato galleria d’arte. Prezioso scrigno capace di accogliere le creazioni di un artista lucano senza tempo che cerca, nei colori e nelle visioni, un senso profondo fra noi e il mondo. Fra la terra calpestata e il girovagare delle galassie. cultura@luedi.it
SARÀ presente anche l'artista materano Franco Di Pede con una sua opera alla rassegna “Mappe d'artista 19592009/ D'Ars navigatore satellitare sulle strade dell'arte”, che si terrà dal 30 settembre al 7 ottobre presso la società L'Umanitaria di Milano. La rassegna rientra fra le iniziative promosse dall'Amaci (Associazione dei musei d'arte contemporanea italiani) in occasione della Giornata del Contemporaneo, che si terrà il 3 ottobre. Il tema della mostra milanese nasce dalla consapevolezza di D'Ars, struttura con base operativa a Milano che dal 1959 si dedica alla promozione dell'arte contemporanea in tutte le sue forme, di essere una sorta di “navigatore satellitare” nel campo dell'arte, nei confronti non solo degli artisti, ma anche di critici, curatori e operatori culturali in genere. Diversa la formazione artistica e la provenienza dei pittori che partecipano alla mostra. Alcuni di essi sono già assurti alla fama internazionale, altri invece sono giovani promettenti. A tutti loro è stato chiesto di realizzare, con la tecnica artistica più congeniale alla propria creatività, una mappa immaginaria rappresentante il loro percorso creativo sulle strade dell'arte. Ne è venuto fuori un itinerario artistico eterogeneo, un percorso metaforico nel mondo dell'arte di oggi e delle strade che sta percorrendo. Da diversi anni Franco Di Pede è in contatto con l'associazione D'Ars. “In questo ultimo mezzo secolo di storia, - ha dichiarato Di Pede - D'Ars è stato e continua ad essere uno strumento per orientarsi in un mondo artistico spesso chiuso, per affacciarsi su persone e realtà, nonché emozioni e tecniche espressive, con qualche appoggio in più, fiducia ed ottimismo”. Biagio Tarasco
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Cultura&Spettacoli
Mercoledì 30 settembre 2009
Potenza e la Basilicata del dopoguerra fanno da sfondo al film della Parrella presentato a Venezia
Valeria tra fato e senso materno in un corto tutto lucano A Venezia aveva presenziato con la regista Francesca Comencini e Margherita Buy alla conferenza stampa del film Lo spazio bianco, (presentato in concorso) tratto dal suo libro. Valeria Parrella , la trentaquattrenne scrittrice napoletana esprime con semplicità il senso profondo della sua scrittura, tutta al femminile. E' la maternità il tema ricorrente nella narrativa della scrittrice, che Francesca Comencini ha voluto portare sullo schermo all'ultima Mostra del cinema di Venezia. Struggente e caparbia si rivela la prova di Margherita Buy che avrebbe meritato il premio quale miglior attrice della Mostra. Interpreta la mamma in attesa che la sua bambina, prematura, veda la luce oltre lo “spazio bianco” di un'incubatrice. “Mi rendo conto che della maternità cerco sempre una declinazione diversa”dice la scrittrice napoletana. In ogni scrittore ci sono temi che ritornano, per lei rimane ricorrente questo aspetto tutto femminile. “Ho raccontato la madre sinROMA - Tutto secondo previsioni: è Baarìa di Giuseppe Tornatore il film che rappresenterà l'Italia agli Oscar 2010. Da oggi ufficialmente in gara, per entrare nella cinquina di nomination per il miglior film straniero. Lo ha deciso la commissione di 14 addetti ai lavori registi, produttori, giornalisti e critici cinematografici - istituita, come ogni anno, dall'Anica. Una scelta che quest'anno è apparsa da subito scontata: gli altri candidati, per quanto di alto livello - Il Grande sogno di Michele Placido, Vincere di Marco Bellocchio, Fortapasc di Marco Risi, Si può fare di Giulio Manfredonia - a quanto sembra, non hanno mai avuto grandi chance. Per il regista siciliano, dunque, un nuovo motivo di festeggiare, dopo i dati sul box office del fine settimana diffusi ieri: la pellicola, al suo debutto, si è piazzata in cima agli incassi, con oltre 2 milioni 105 mila euro e la più alta media per sala (4.128 euro). «Sono molto contento ma anche intimidito - commenta lui, a Milano per una conferenza stampa - si tratta di una responsabilità, perché ogni Paese si fa rappresentare da film interessanti». Ma ciò che fa ben sperare, aggiunge, è il successo di pubblico ottenuto a Toronto: «Un trionfo assoluto che ci ha lasciati sconvolti, quasi più forte di quello ottenuto a Bagheria. Spero che i produttori della Medusa si impegnino al massimo per dare visibilità al film e promuoverlo negli Stati Uniti, visto che il grande obiettivo è entrare nella cinquina». Per la quarta volta alla prese con gli Oscar, spera che a 2Baaria”, porti bene il fatto di essere come «l'altra faccia di Nuovo Cinema Paradiso» che vinse la statuetta nel 1989. «Per me – ha aggiunto Tornatore all’Ansa – è una grande responsabilità difendere i colori italiani: è
gle, la lesbica, la quarantenne. È un tema - conferma - che mi ha sempre attraversato, anche se, personalmente, fino al 2003 non pensavo ad avere dei figli. In fondo, quello che cerco di raccontare è che la maternità è un fatto singolare, individuale, che non esiste la maternità in senso generale, ma tante storie diverse che vanno raccontate con modi e toni diversi”. Nel suo recente passato anche una storia lucana. Siamo a Potenza nell'immediato dopoguerra: Viviana, prima di morire, aveva tentato con tutte le sue forze di tenere gli occhi aperti. Aveva accettato che le parlassero di nostro Signore e del calvario in terra che le avrebbe risparmiato dolori nel purgatorio, solo perché le era sembrato impudico sorridere e dire che no, che non le andava ancora di morire, che con una bambina di quattro anni per la casa le sarebbe piaciuto continuare a vivere. Alla fine è morta. Parla di maternità dunque nel racconto breve “Il premio”, Valeria Parrella, che
ambienta la sua storia nella Lucania contadina del dopoguerra. In quell'ambiente fra povertà ed emigrazione, Alessio svolge l'ambito lavoro di direttore della banca locale, trasferitosi dal Nord. Rimane vedovo con una bambina di quattro anni. E' dunque un racconto dal sapore neorealista di una rivincita del cuore che porta Grazia a dominare il «piccolo mondo asfittico» in cui è entrata dalla porta di servizio, a conquistare «una maternità che tutto comprendeva, che aveva sostituito se stessa e i suoi ruoli, aveva ridistribuito le priorità, sovvertito i bisogni». “La storia de "Il premio" - confida la scrittrice - mi è stata raccontata da una signora novantenne, lucana, che è poi Grazia, la protagonista del racconto, con una tale soddisfazione che mi è venuta voglia di scriverla. L' ho ambientata a Potenza, anche se la città non è mai nominata, perché per noi campani la Lucania è molto vicina, ma anche molto diversa. È ricca di storie minime, ordinarie, che posso-
Pennetta scatenata fra le lenzuola
Valeria Parrella
no diventare materia di romanzo, basti pensare a “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi, o, più recentemente, a “Mille anni che sto qui di Mariolina Venezia”. Chiara Lostaglio
Il pluripremiato Tornatore: «Sono contento, ma intimidito»
Baaria è il candidato per l’Italia agli Oscar
SESSO libero, a volontà. Altro che astinenza. E siccome, a oggi, è la decima tennista più forte del mondo, Flavia Pennetta lo ammette senza problemi. Il compagno di giochi, allora, era il collega e fidanzato Carlos Moya. Una coppia che faceva invidia al mondo: sempre appiccicati, calienti, sfrontati. Quella storia è finita daun pezzo masolo adesso emergono particolari finora rimasti nelle varie camere da letto degli alberghi di mezzo mondo. La Pennetta è scesa nel dettaglio in un'intervista alle Iene.
Britney Spears la più influente del Pianeta
FATEVI I CORTI VOSTRI 3
A lezione di cinema e di fumetto nei Sassi
Giuseppe Tornatore
proprio vero, gli esami non finiscono mai come diceva Edoardo De Filippo». Il regista siciliano che si è imbattuto negli Academy Award già tre volte – la prima con Nuovo Cinema Paradiso che vinse la prestigiosa statuetta, la seconda nel 1995 con L'uomo delle stelle (selezionato nella cinquina dell’Academy) e, infine, con La sconosciuta entrato nella short-list dell’Academy (una sorta pre-cinquina allargata composta in genere da nove titoli) - spera appunto che la sicilianità di Baaria possa essere premiata ad Hol-
lywood. «Guarda caso i due film entrati ufficialmente in corsa per gli Oscar sono due lavori sulla Sicilia. Così – aggiunge il regista – per uno che voglia ragionare freddamente c'è una strana favorevole coincidenza in tutto questo. Per ben tre volte, grazie a Baaria, va in corsa un film sulla Sicilia agli Oscar e in questo caso un film che, rispetto a Nuovo cinema Paradiso, è come una faccia della stessa medaglia. E poi – sottolinea stiamo parlando di film molto conosciuto la cui parentela con Baaria può tornare utile».
MATERA - Fatevi i Corti Vostri 3 prosegue, stamattina alle 9,30, con la lezione di cinema di Gianluca Sciannameo. La lezione di cinema, ha come obiettivo la valorizzazione del prodotto cinematografico in ambito didattico, sia in rapporto ai suoi contenuti culturali generali, che alla sua centralità nel sistema comunicativo della modernità L'obiettivo principale della lezione è quello di avvicinare i ragazzi a un mestiere che può essere praticato soltanto grazie alla passione per il cinema e all'esercizio quotidiano della lettura e della scrittura. Partendo dall'analisi di alcuni contributi video di registi che hanno scelto di analizzare con la loro opera il contesto del “Mediterraneo”, sia dal punto di vista antropologico che culturale, il prof. Gianluca Sciannameo guiderà i ragazzi a scoprire nuovi stimoli per acquisire nuove chiavi per l'analisi dei film. Gianluca Sciannameo, laureato al Dams di Bologna come producer di documentari, esperto di produzione low-
La scena di un corto
budget, regista di documentari sociali, è docente dell'Università della Basilicata per il corso di “Metodi e tecniche della fotografia e della cinematografia documentaria”. Nel pomeriggio, alle 18, il terzo incontro del corso gratuito “Lo storyboard tra cinema e fumetto”. Il corso gratuito, strutturato in tre incontri dal 28 al 30 settembre 2009, è frutto della collaborazione con l'Associazione culturale “Strane Nuvole” nata a Matera da un gruppo di giovani appassionati del fumetto.
Sapio a Cracovia sulle tracce del Papa montanaro CRACOVIA - Carmelo Nicoloso e Antonio Peretti (noto come Tom Perry l'alpinista scalzo) hanno inteso onorare la memoria del “Servo di Dio” Giovanni Paolo II con un progetto, il filo conduttore di questa avventura ci riconduce alle “Care Montagne che parlano di Dio”. Tom Perry dopo aver percorso le montagne di mezzo mondo (Makalu, Aconcagua, Kilimangiaro) ha ripercorso a piedi scalzi alcune montagne care a Papa Wojtyla, partendo lo scorso maggio dall'Et-
na, ha raggiunto la cima Giovanni Paolo II sul Gran Sasso, quindi una tappa in Valle d'Aosta e sull'Adamello (Cresta Croce-Cima Giovanni Paolo II). Ci sono stati anche dei momenti di meditazione e preghiera, come l'udienza generale in Vaticano da Benedetto XVI. Il pellegrinaggio naturalistico/ spirituale si conclude in Polonia. A Cracovia si incontrerà il cardinale Stanislaw Dziwisz, che per oltre 27 anni e' stato il segretario di Giovanni Paolo II. Nella delegazione che par-
teciperà a questa trasferta, il cantautore lucano Ferdy Sapio. Dopo aver reso omaggio a Wadowice città natale di Giovanni Paolo II, Tom Perry farà una scalata a piedi scalzi sui monti di Tatra, concretizzando così la tappa conclusiva del progetto dedicato al “Papa montanaro”, il luogo preferito durante il suo tempo libero dal giovane Karol, poi da sacerdote, infine da Vescovo di Cracovia e da Papa. Il pellegrinaggio in Polonia si concluderà ad Auschwitz.
BRITNEY Spears e Cheryl Cole sono considerate le star più influenti del pianeta. Secondo un sondaggio, riportato da Getpark.co.uk's e a cui hanno partecipato 2000 persone, la reginetta del pop è prima in classifica con il 33% dei voti mentre la Cole, che attualmente veste i panni di giudice di "X Factor" in Inghilterra, si è aggiudicata la medaglia d'argento. Al terzo posto l'idolo delle ragazzine Robert Pattinson seguito da Emma Watson. Alla quinta posizione si è piazzato l'aitante Johnny Depp, sesta Madonna.
Per la Minogue niente nozze ma un figlio sì
«NON so dove la gente prenda queste notizie. No, non mi sposo, non è nei miei progetti immediati. Un giorno lo farò». Parola di Andres Velencoso, il giovane modello fidanzato con Kylie Minogue. Lo spagnolo ha voluto mettere alcuni puntini sulle i e per farlo ha scelto le pagine di Hello!. «L'amore è tra le mie priorità ora. Con Kylie è una cosa seria e penso a un figlio», ha sottolineato Andres. Il 31enne ha ammesso di essere stato da sempre un fan della Minogue e della sua musica. Ferdy Sapio
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62 Cultura e Spettacoli
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Televisioni 63
MercoledĂŹ 30 settembre 2009
GIUSTIZIA
NAVI A PERDERE
CINEMA
Anm e Nicola Mancino ai ferri corti con il governo e il ministro Brunetta
Fonti scrive alla Dda «Mi vogliono morto e non mi proteggete»
Tornatore con Baaria cerca il secondo Oscar in America
a pagina 6 e 7
a pagina 12
Anno 8 n.234€ 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
a pagina 62
Mercoledì 30 settembre 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
PD
La polizia giudiziaria vuole fermare il forno rotante di Melfi
IL VOTO E IL VUOTO
«Bloccate la Fenice»
di VITO BUBBICO
Matera
Spacciatore minorenne arrestato dai carabinieri a pagina 26
Multa di 34.000 euro per la trasparenza sui dati Scuola
MELFI - C’è un’ inchiesta giudiziaria e c’è un’inchiesta amministrativa. La prima ha portato la polizia giudiziaria a chiedere alla procura di Melfi il sequestro di un forno rotante della Fenice Spa. La seconda ha portato a una multa da 34 mila euro. Perché, prevede la legge, la società che gestisce il termovalorizzatore a San Nicola avrebbe dovuto autodenunciarsi dopo l’incidente che ha prodotto l’inquinamento di una falda acquifera sottostante al termovalorizzatore. La polizia provinciale ha svolto le indagini delegate dalla procura di Melfi. Nelle informative viene raccontato l’iter dell’inchiesta sull’incidente. alle pagine 8 e 9
La Regione stanzia oltre sei milioni per i precari in difficoltà La Fenice
a pagina 13
NAPOLITANO IN BASILICATA
SPORT
Calcio serie D Il Pisticci piace anche ai ladri Regionale Pomeriggio di coppa su otto campi
A Matera una visita da capitale della cultura Le strade chiuse a Potenza alle pagine 18 e 25
Potenza Accuse sindacali utilizzate a fini personali. La struttura funziona e guarda al futuro
Biblioteca nazionale, dietro l’ispezione una “revanche” politica POTENZA - Ci sarebbe una sorta di “complotto politico” dietro l’ispezione ministeriale all’interno della Biblioteca nazionale. Tutto ruoterebbe attorno alla figura del dipendente che avrebbe contattato Brunetta. Dipendente legato a doppio filo con i vertici del Pdl. a pagina 17
Torna la Dandini. Non è Serena.
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E' finita la prima fase della tornata congressuale del PD che ha riguardato gli iscritti ai circoli di ogni comune. Sicuramente soddisfacente la partecipazione al voto. La stragrande maggioranza degli oltre 15 mila tesserati si sono recati a deporre la scheda nell'urna ed hanno scelto tra Bersani, Franceschini e Marini, oppure tra Restaino, Speranza e Adduce. Ma il congresso si è detto (quasi a scongiurarlo) “non è solo una conta”, anzi è essenzialmente l'occasione per una discussione sul che fare. Non sappiamo come sia andata nelle altre assemblee congressuali dei circoli del PD, compreso la città di Potenza. Ma siamo stati testimoni di quello che è accaduto domenica a Matera al congresso del circolo cittadino che conta poco meno di duemila iscritti. continua a pag. 11