Brevi dal mondo
Fa strage in casa e si uccide SERRE (SALERNO) - Forse è stato il timore di perdere il lavoro dopo oltre cinque mesi di malattia a spingere l’agente penitenziario Domenico Apicella, 47 anni, ad uccidere il padre, la madre e il cane e suicidarsi. Apicella, assistente capo all’Icat (Istituto di custodia attenuata per minori) di Eboli, era stato privato della pistola di ordinanza a causa del suo stato psichico. Ieri ha afferrato un fucile di caccia del padre, Cosimo, 71 anni, agricoltore e gli ha sparato contro all’addome, uccidendolo. E' accorsa la madre Antonietta, 68 anni, e l’agente ha sparato anche a lei. Poi ha mirato alla gola del suo cane e lo ha ucciso. A questo punto ha chiamato i carabinieri. Dopo ha rivolto il fucile contro di sè esplodendo una raffica all’addome, ed è morto prima dell’arrivo dei militari.
Bimbo al buio maestra processata ROVIGO – Abuso di mezzi di correzione: questa l'accusa per una maestra d’asilo accusata di aver messo a dormire un bimbo di due anni da solo in una stanza buia. Si trattava di una punizione, secondo la maestra che è finita sotto processo, ma il bimbo non è più riuscito a dormire serenamente, è terrorizzato dal buio e non ha voluto più tornare all’asilo. La vicenda risale al 2006 in una scuola materna privata di Lama, nel Rodigino.
Meredith, affittato l’appartamento
PERUGIA – È stato affittato a tre studenti uno dei due appartamenti del casolare dove è stata uccisa la studentessa inglese Meredith Kercher (nella foto). La proprietaria della casa, che si è costituita parte civile nel processo in corso, si era rivolta ad una agenzia immobiliare di Perugia per cercare di affittare l’immobile, restato sotto sequestro per lungo dopo il delitto e ristrutturato.
Venerdì 2 ottobre 2009
Virus A, sì al vaccino dai sei mesi di vita in su Parere positivo dei pediatri Ancora incerti tempi e numeri
ROMA – I pediatri mettono da parte ogni dubbio sulla sicurezza del vaccino contro l’influenza A/H1N1 e lo raccomandano per tutti i bambini, a partire dall’età di sei mesi. Una possibilità che il viceministro al Welfare, Ferruccio Fazio, non si sente di escludere anche se «vanno rispettate delle priorità», ha detto a margine del congresso nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp). Non è chiaro però, se i bambini sani potranno essere vaccinati fin da questo autunno: dipenderà dal numero delle dosi disponibili.
Inchiesta dell’Espresso sull’organizzazione di una nuova P2
Il maestro Licio Gelli è tornato Dalle intercettazioni spunta anche il nome di Minniti
Licio Gelli
MILITARI, politici, dirigenti ministeriali, direttori di banca, magistrati,professionisti, industriali e faccendieri. Una nuova rete di "personaggi che contano". Con una copertura associativa di stampo massonico, che garantisce vantaggi "a tutti e a ciascuno", attraverso "stretti legami di fratellanza emutua assistenza".E incima alla piramide, lui: Licio Gelli, l'immarcescibile maestro venerabile della P2. L’inchiesta è dell’Espresso, che racconta l’organizzazione di una nuova rete di “fratelli”del novantanne Gelli, aperta a parlamentari, industriali, co-
lonnelli iscritti all’ordine dei Templari e notai. E da un’intercettazione riportata dall’Espresso, si cita anche l’ex viceministro dell’Interno, Marco Minniti, che, secondo Delio Cardilli, tenente colonnello della Guardia di Finanza, avrebbe chiesto di entrare nella nuova “piramide”. Nel servizio ci si domanda: Solo vanterie? Frequentazioni di lavoro che il colonnello spaccia per amicizie? L'inchiesta in corso ha verificato l'appartenenza ai templari dei soli professionisti e funzionari direttamente coinvolti nei fatti di corruzione.
Primi accordi e ottimismo dai colloqui di Ginevra
Per copertura faceva l’attrezzista
Nucleare, presto l’ispezione Aiea in Iran
Nuove Br arrestato l’insospettabile Massimo Papini
di MARISA OSTOLANI GINEVRA – Un faccia a faccia tra Usa e Iran, al più alto livello da trent'anni, e la disponibilità di Teheran di aprire le porte del nuovo impianto nucleare di Qom agli ispettori dell’Agenzia per l’energia atomica e a fare arricchire parte del proprio uranio all’estero da paesi terzi interessati, in particolare dalla Russia, sono gli elementi che hanno decretato il successo dei colloqui di ieri a Ginevra tra le potenze occidentali e le autorità iraniane. «Oggi è solo l’inizio di un processo intenso, abbiamo concordato di intensificare il dialogo», ha detto l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue Javier Solana, che ha condotto i colloqui a nome del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia più Germania) avendo al suo fianco, per la prima volta, un rappresentante ufficiale degli Usa, il sottosegretario agli affari politici William Burns. Una presenza che – ha rilevato Solana – «ha valorizzato il significato» dell’incontro di Ginevra, contribuendo a fare trovare con gli iraniani un percorso condiviso per riprendere il negoziato sul nucleare: un nuovo appuntamento è già previsto entro la fine di ottobre, probabilmente ad un rango più elevato, come chiesto oggi a New York dal ministro degli esteri iraniano Manuchehr Mottaki. Le diplomazie occidentali sono caute nel parlare di una svolta nel negoziato, ma dopo 15 mesi di punto morto il dialogo sul programma nucleare iraniano riparte su basi più vicine alle ri-
William Burns
chieste dell’Onu e della nuova amministrazione americana di Barack Obama che ha teso la mano a Teheran, ma ha saputo anche alzare la voce al momento opportuno, dopo la scoperta del nuovo impianto nucleare nascosto dagli iraniani. Dopo le tensioni della vigilia, le premesse per un esito positivo della tornata di colloqui ginevrini hanno cominciato a intravedersi fin dalla mattinata. Complici una giornata di sole rara per l’autunno svizzero e la splendida vista sul lago di Lemano della villa Le Saugy, a pochi chilometri da Ginevra, i colloqui si sono svolti da subito «in un’atmosfera cordiale e professionale», come ha riferito la portavoce di Solana, Cristina Gallach. Quindi la decisione di prolungare la discussione anche nel pomeriggio, dopo il pranzo, e la svolta arrivata con il bilaterale tra Burns e il capo negoziatore
degli iraniani, Said Jalili. Nonostante gli annunci ripetuti da parte iraniana che escludevano di trattare la questione del nucleare a Ginevra, i colloqui di oggi sono stati «focalizzati soprattutto sul nucleare». Ovviamente, Jalili ha riaffermato che Teheran «non rinuncerà in nessuna circostanza ai suoi legittimi diritti», chiarendo che «nessuno stato dovrebbe avere armi nucleari», mentre ogni Paese – Iran incluso – «dovrebbe avere accesso all’energia nucleare pacifica». Il gruppo 5+1 è stato «unito – nelle parole di Solana – a sottolineare l’importanza di una piena trasparenza e del ripristino della fiducia attraverso passi pratici». L’alto diplomatico ha indicato tre aree sulle quali sono attesi progressi nelle prossime settimane. La prima: la preparazione di un secondo meeting entro la fine di ottobre, che sarà focalizzato sulle questioni nucleari, «incluse le proposte precedentemente fatte da entrambe le parti». La seconda: la disponibilità dell’Iran «a cooperare pienamente ed immediatamente con l’Aiea» sul nuovo impianto nucleare di Qom, le cui porte saranno aperte agli esperti dell’Agenzia «tra due settimane» (intanto questo weekend il capo dell’Aiea, Mohamed ElBaradei, andrà a Teheran su invito delle autorità iraniane). La terza: l’arricchimento dell’uranio iraniano all’estero. «Abbiamo concordato in principio che uranio a basso arricchimento prodotto in Iran potrebbe essere trasportato in paesi terzi per la trasformazione in combustibile per il reattore di ricerca di Teheran, che produce isotopi per applicazioni mediche», ha riferito Solana.
ROMA –Ufficialmente insospettabile attrezzista del cinema, un lavoro che lo portava in giro per l'Italia. Perla polizia,invece, èuno deipresunti brigatisti sfuggito agli arresti che hanno segnato la fine delle nuove Br. Il suo lavoro solo una copertura. Massimo Papini, 34 anni, romano, è ritenuto a tutti gli effetti un militante delle nuove Brigate Rosse, smantellate con gli arresti di Nadia Desdemona Lioce e Mario Galesi. È stato fermato a Castellabate, in provincia di Salerno, dalla Digos di Roma e Bologna. Per lui una misura di custodia cautelare emessa dalla autorità giudiziaria romana con l'accusa di partecipazione a banda armata delle Brigate rosse per il Partito comunista combattente (Br-Pcc). E il nome di Papini, hanno spiegato gli investigatori della Digos, era già emerso nelle indagini che hanno scompaginato le Br-Pcc di Nadia Desdemona Lioce e di Mario Galesi, perchè legato a Diana Blefari Melazzi, arrestata dopo la Nadia Lioce scoperta del covo-deposito di via Montecuccoli. «Le indagini sul gruppo brigatista responsabile degli omicidi D’Antona e Biagi non si sono mai fermate» ha assicurato il prefetto, Carlo De Stefano, direttore della Polizia di Prevenzione, che ha coordinato le indagini che hanno portato all’arresto del presunto brigatista. «L'attività investigativa sul territorio nazionale –aggiunge De Stefano –non si è mai arrestata e non avrà tregua finchè non saranno rinvenute le armi utilizzate per i due delitti». A carico di Papini, è emerso nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti, responsabile del pool antiterrorismo, e dal sostituto procuratore Erminio Amelio, sono emersi vari elementi. Tra questi le comunicazioni con la brigatista, utilizzando schede telefoniche prepagate in materia “dedicata”, con chiamate dirette a un solo interlocutore, secondo le tipiche modalità brigatiste, e per i frequenti contatti con la scheda telefonica prepagata con la stessa Blefari nel periodo dell’inchiesta effettuata dalle Br-Pcc per conoscere le abitudini di Biagi.
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2 In Italia e nel mondo
CATASTROFE IN INDONESIA
Panico per la nuova scossa, il maltempo ostacola i soccorsi
Sumatra, la terra trema ancora Più di mille le vittime, e adesso gli sfollati vivono nel terrore SUMATRA - Terrore, morte, distruzione, lacrime, sangue: dopo le due disastrose scosse che mercoledì hanno colpito Padang e Pariaman, a Sumatra la terra ha tremato ancora. E nelle Samoa, dopo il passaggio dello tsunami, ecco quello degli sciacalli. Il bilancio delle vittime nel quadrante sud est del mondo si conta a migliaia, quello di chi ha perso tutto è in centinaia di migliaia. Sono 1.100 i morti accertati, per ora, nel solo sisma in Indonesia. Più di 140 quelli che hanno perso la vita per le ondate assassine dello tsumani nel Pacifico. E sono quasi 400 le vite cancellate dal tifone Ketsana tra Filippine (277 morti), Vietnam (101 più 19 dispersi) e Cambogia (11). Numeri fatalmente destinati a moltiplicarsi. «Pensiamo che siano morte migliaia di persone» ha detto il capo dell’unità di crisi istituita dal ministero della sanità indonesiano, Rustam Pakaya. Una nuova scossa di magnitudo 6,8 è stata registrata oggi con epicentro tra le province di Jambi e Bengkulu, 150 chilometri più a sud. Ed intanto il maltempo non dà tregua. C'è anche la pioggia ad ostacolare le operazioni di soccorso, già trasformate in tragica corsa contro il tempo per salvare migliaia di persone ancora sepolte sotto gli edifici crollati. Ad essere rasi al suolo non sono solo i villaggi nella giungla, dove la violenza del sisma ha fatto franare persino le colline, ma anche palazzi all’apparenza indistruttibili: edifici pubblici, scuole, templi e alberghi, attorno ai quali le squadre di soccorso scavano per salvare i sepolti vivi. Le immagini che arrivano da Sumatra mostrano una Padang ridotta a spettrali cumuli di macerie. Ma secondo quanto riferito da missionari cristiani e da funzionari della Caritas, a Pariaman la situazione sarebbe ancora peggiore. Nell’area del sudest asiatico e del Pacifico sale così l'allarme. Perchè dopo lo tsunami che ha spazzato Samoa e Tonga facendo oltre 140 morti (anche qui il bilancio è però destinato a crescere, e , la terra ha cominciato a tremare non solo a Sumatra, ma anche in Perù (ieri sera scossa 6,3 Richter a sud di La Paz) e in Kamchatka (stamani, 5,0 Richter al largo dell’ultimo lembo di terra russa). Alcuni esperti sostengono che l’attuale sequenza di terremoti è sono incidentale. Ma non tutti sono d’accordo. Secondo Kerry Sieh, un sismologo america-
Secondo gli esperti il vero sisma deve ancora arrivare
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
estrazione del 1 ottobre 2009
64 30 33 1 49 37 8 88 17 35 23
42 90 81 39 54 2 38 66 58 20 65
7 2 78 32 55 40 25 15 27 79 13
45 38 57 57 32 75 58 57 63 7 19
68 54 27 22 29 56 81 34 29 21 24
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
1 - 2 - 8 - 17 - 20 - 30 - 33 - 35 - 37 - 38 39 - 42 - 49 - 54 - 58 - 64 - 66 - 81 - 88 - 90
ilSuperEnalotto
Conc. n° 118
Montepremi 68.749.435,51 euro
jolly
4 - 19 - 34 - 52 - 68 - 77
63
punti 6 jackpot 66.500.000,00 punti 4 343,99 16,17 punti 5+1 - punti 3 punti 5 25.086,23 Num. Superstar 47
no che lavora alla Nanyang Technological University di Singapore in qualità di direttore dell’Osservatorio Terra, questo è solo l’inizio di un sisma di proporzioni inimmaginabili. «Se guardate le immagini del disastro dello shuttle Challenger – ha detto Sieh al Washington Post – la prima cosa che notate è una fiammella, poi una lacerazione ed infine l’esplosione di tutto. Questo è quello che sta succedendo a Sumatra, ma al rallentatore. La grande esplosione deve ancora arrivare». L’affermazione si fonda sulla constatazione che Padang ha il primato mondiale di terremoti: uno “sciame” che a partire dal 2000 ne ha registrati più di 30, incluso quello che nel 2004 provocò lo tsunami di Santo Stefano. Secondo gli studi di Sieh, nella zona di Sumatra l’attività sismica ha cicli parossistici che si concludono con un terrmoto enorme ogni due secoli circa. L’ultimo del genere è stato nel 1833. Ma non sono solo i terremoti, lo tsunami ed il tifone a generare paura nel sud-est del mondo. Dalle isole dell’arcipelago Samoa devastate dallo tsunami sono infatti entrati in azione gli sciacalli. Approfittano del fatto che tutte le forze dell’ordine sono impegnate nelle operazioni di soccorso e recupero. E tolgono anche la speranza a chi è sopravvissuto.
Dalla Ue fondi e aiuti
Un palazzo distrutto dal sisma; a sinistra due vittime
Furti di merce nei negozi distrutti e incustoditi
È l’ora degli sciacalli che saccheggiano le macerie SYDNEY – Nei lungomare dei resort turistici delle Samoa occidentali, e nella capitale delle Samoa americane Pago Pago, dove molti negozi sono rimasti distrutti, si aggirano indisturbati i saccheggiatori, Le forze di polizia sono infatti impegnate nelle operazioni di soccorso e ricerca delle vittime del devastante tsunami, che ieri ha colpito l’arcipelago nel Pacifico spazzando via interi villaggi, dopo un violento terremoto sottomarino. Ieri il bilancio dei morti è salito a 140: in territorio statunitense le vittime sono 34, 9 a Tonga, 97 alle Samoa. Ma emergono dati sempre più inquietanti, man mano che vengono raggiunte le zone teatro del disastro, dove i cadaveri sono stati trascinati dalla forza delle acque in mare aperto o per cen-
Il trasporto dei cadaveri
tinaia di metri nell’entroterra. Fra i morti finora identificati, cinque australiani, un neozelandese e un bambino britannico di due anni. Non si ha notizia di vittime italiane. Si prevede che vi siano altri turisti fra le vittime, ma è impossibile ancora accertarlo, poichè non si hanno dati certi sui visitato-
Prima di Lucy c’era Ardi l’ominide più vicino alle scimmie WASHINGTON - Lucy ora ha un «nuovo» antenato. Il parziale scheletro di australopiteco femmina che finora rappresentava il più antico progenitore umano mai rinvenuto è stato «superato» da un altro scheletro femminile, già ribattezzato «Ardi», da «Ardipithecus ramidus»,unaspecie diominidevissuta oltre 4.4 milioni di anni fa. L'annuncio viene dalla rivista «Science» il 2 ottobre con un numero speciale che contiene ben 11 lavori scientifici sull'argomento. Ardi (nella foto un disegno dell’ominide), che è stato scoperto in Etiopia, non è ancora il più volte evocato «anello mancante», l'antenato comune fra scimmie e uomini, ma ci porta
molto più vicino adesso ed è più antico di oltre un milione di anni rispetto a Lucy. L'analisi di cranio, denti, pelvi, mani, piedi, e altre ossa rivela un mix di tratti primitivi che Ardi condivide conisuoi progenitori,iprimati del Miocene, ma rivela anche caratteristiche presenti solo in ominidi di epoche posteriori.
ri nella zona. Centinaia i dispersi, e le autorità locali ricevono decine di telefonate dai parenti dei turisti e residenti stranieri, che cercano disperatamente notizie sui propri cari. Nell’isola maggiore delle Samoa occidentali, la proprietaria australiana di un resort, Wendy Booth, ha detto ad una radio australiana di aver assoldato guardie di sicurezza, mentre altri albergatori riferiscono che gente del luogo, rimasta priva di tutto, rubano alcool, mobilia e ogni cosa vendibile. Booth ha anche detto che se il personale e gli ospiti del suo resort sono sopravvissuti allo tsunami, non è grazie al sistema di allarme, che sembrava funzionare bene sulla carta, ma non nella realtà.
BRUXELLES – L'Unione Europea ha espresso il suo cordoglio per i «terribili» disastri naturali che hanno avuto luogo negli ultimi giorni nel sud-est asiatico e nel Pacifico; e si è detta disposta ad offrire altri aiuti umanitari ai Paesi interessati. Il capo della diplomazia europea, Javier Solana, si è detto «profondamente rattristato» per i «terribili disastri naturali che hanno colpito il Pacifico negli ultimi giorni»; e ha trasmesso le sue condoglianze al popolo e alle autorità di Indonesia, Filippine, Samoa, Tonga e Vietnam. L’Ue egliStati membri«si sono mobilitati per offrire il loro appoggio e già è stata destinata unaconsiderevole quantità di aiuti per la regione». STANZIATI 150.000 EURO La Commissione Europea ha già stanziato 150.000 euro di aiuti urgenti per le vittime dello tsunami nelle isole Samoa nel Pacifico; e 4 milioni di euro destinati alle vittime del tifone Ketsana nelle Filippine, Vietnam, Cambogia e Laos. I Ventisette valutano attualmente la necessità di destinare aiuti supplementaridopo ilterremoto che ha fatto tremare Sumatra e l’Indonesia e seguiranno «la situazione da vicino» per valutare le necessità delle regione più colpite. È UFFICIALE, NESSUN ITALIANO COINVOLTO Intanto, si conferma che nonci sonoitaliani coinvolti nel tremendo terremoto che ha colpito Sumatra. Lo ha confermato il ministro degli esteri Franco Frattini al telefono con SkyTG24. «Stiamo lavorando con la Croce Rossa per Samoa e per Sumatra stiamo preparando un altro aereo che la direzione generale della coopperazione allo sviluppo del ministero farà partire a giorni», ha detto il titolare della Farnesina a proposito degli aiutiitaliani. «Stiamo lavorando sulla ricognizione delle esigenze. Non sappiamo ancora quali generi di prima necessità servano, ma stiamo provvedendo a fornirli e a metterli a bordo su questo aereo», ha aggiunto il ministro.
La passione del tango contro le crisi di coppia E' tempo di importanti riconoscimenti per il tango argentino. Ieri la candidatura dell’Unesco a Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ieri la presentazione all’università di Francoforte di uno studio che ha concluso che il ballo nato verso la fine dell’Ottocento nella regione del Rio della Plata riduce lo stress e aumenta il desiderio sessuale. L’indagine è stata condotta dalla psicologa colombiana Cynthia Quiroga che ha analizzato la composizione chimica della saliva di 22 coppie di ballerini di tango per capire se tali effetti derivano dalla musica, dal movimento o al contatto fisico. Ebbene, la riduzione degli ormo-
ni dello stress è dovuta principalmente alla musica, mentre l’aumento di testosterone è dovuto sia al ballo che al contatto. I risultati dello studio sono in linea con quanto raccomandano molti terapeuti, che consigliano alle coppie di prendere lezioni di tango per risolvere alcuni problemi.
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In Italia e nel mondo 3
Venerdì 2 ottobre 2009
4 Primo piano
Venerdì 2 ottobre 2009
Primo piano 5
Venerdì 2 ottobre 2009
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Napolitano in Basilicata
LA CENA DI GALA
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Rende onore alla tavola Apprezza salumi e formaggi
Il Capo dello Stato è arrivato in serata nella città dei Sassi
di MICHELANGELO FERRARA
Gaffe a Matera del cerimoniale Entra in prefettura con l’auto e piovono fischi poi esce a piedi per salutare la gente e rimedia di PIERO QUARTO UNA GAFFE in piena regola. Non gradita dai cittadini materani ma spiegata, sembra, da qualche fastidio fisico che consigliava al presidente Napolitano di non camminare troppo. Fatto sta che arrivato alla Prefettura di Matera per la cena serale il Capo dello Stato non si è fermato, come si attendeva la gente, davanti all’ingresso per salutare la folla raccolta da molto tempo e desiderosa di un cenno e di un saluto dal Presidente. La macchina con il Presidente della Repubblica è entrata direttamente nella prefettura provocando la reazione della gente che ha cominciato a gridare ed a lanciare più di qualche fischio avvicinandosi all’ingresso della Prefettura. Immediatamente però la delusione è stata percepita dallo stesso Napolitano che preceduto da un paio di vetture che, a marcia indietro, hanno fatto spazio tra la folla è ritornato a piedi sull’uscio della Prefettura ed ha salutato i cittadini che gli hanno tributato l’applauso atteso. Poi il presidente è tornato indietro, rimediando pare anche un leggero ed involontario pestone che però, visto lo sguardo, non deve averlo soddisfatto più di tanto. Quindi il ritorno definitivo in Prefettura per la cena con le autorità, un numero di persone molto ristretto. Di certo un pizzico di delusione tra la gente che si aspettava di poter salutare il presidente non è mancata. Diverse centinaia i cittadini che hanno aspettato anche per ore in piazza l’arrivo del Capo dello Stato, cercando la posizione migliore per poter scambiare anche un semplice cenno. Molte le signore che hanno cercato disperatamente un “posto in prima fila” e che alla
fine sono andate probabilmente deluse. In realtà le voci che la macchina con il presidente entrasse direttamente in Prefettura si sono rincorse per tutti i minuti precedenti il suo arrivo, le informazioni ufficiali andavano tutte in quella direzione. Ma tutti erano convinti che a sorpresa il presidente Napolitano avrebbe fatto qualche passo dalla strada all’ingresso della Prefettura per tributare il dovuto premio alla gente in attesa da ore. Gente che in diversa maniera ha provato a manifestare il proprio pensiero, una serie di volantini gettati contro la macchina del Capo dello Stato nei pressi di via Roma e poi ancora i lavoratori Carrefour che speravano di poter consegnare un messaggio al Presidente con sù scritto: «Ci state acCoop-pando» con ovvi riferimenti ai problemi con Coop estense. Messaggi che però a Napolitano non sono giunti ma che erano ben pronti. Oggi il Capo dello Stato completerà la sua sosta a Matera con la visita al Musma e poi il momento più atteso ed ufficiale a Palazzo Lanfranchi dove ci sarà l’intervento del Presidente Napolitano, preceduto per qualche minuto dal sindaco Buccico, dal presidente della Regione De Filippo e dal presidente del Circolo La Scaletta Rizzi. Saranno quelli i momenti in cui il Sud, la Basilicata, Matera potranno, magari, entrare nel vivo dei pensieri del Presidente della Repubblica. Già ieri ad Altamura il Capo dello Stato si era soffermato sul futuro del sud: «Io ho fiducia nelle popolazioni del Mezzogiorno che meritano di essere ben governate, ben amministrate e non meritano di essere ignorate». p.quarto@luedi.it
Molta gente in attesa di un cenno di saluto e che si spazientisce per pochi secondi Il Presidente comunque si muoveva con grande prudenza
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L’INCONTRO SUI SALOTTI
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nale. Sono il padre Nicola e i fratelli Francesco ,Rocco e Mario avvalendosi della collaborazione dello chef di cucina Michele Martelli e del maìtre d'hotel Nino De Muro professionisti di grido nell'ambito della ristorazione a servire il Presidente della
Il Presidente ha ammirato l’opera di Persio in cattedrale
Ad Altamura il vertice che ha riaperto il confronto sul futuro
Affascinato dal presepe
«Serve il nuovo protocollo d’intesa» «BISOGNA portare avanti la politica degli ammortizzatori sociali perchè avremo momenti anche più difficili di quelli attuali», ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ad Altamura, dopo un incontro con il direttivo del Distretto del Mobile. «Ho visto che qui – ha detto il capo dello Stato – i problemi sono ben affrontati dalle istituzioni locali. Bisogna aprire nuovi campi di produzione. Il Distretto del Mobile deve rinnovarsi e fare iconti con uncontesto globalizzatopiù difficile.Ci sonoanche altrisettorisu cuipuntare per cui credo che esistano le condizioni per lo sviluppo». È venuto a darci fiducia? Gli hanno chiesto. «Io do fiducia perchè ho fiducia», ha risposto. Nel corso della visita, una rappresentanza delle aziende del mobile in crisi (un comparto che nei comuni di Altamura, Santeramo, Matera, che fino al 2003 dava occupazione a circa 14 mila dipendenti, ed oggi solo ad una metà) ha diffuso un volantino per protestare contro un uso discriminatorio della cassa integrazione. All’inconto era presente anche Michele Andriulli (Fillea-Cgil): «La situazione è drammatica, gli ammortizzatori sociali stanno alleviando le ferite ma non si possono considerare un sollievo. Tornare a parlare oggi del protocollo d’intesa Scajola è fuorviante e fa perdere tempo. E’ il momento di pensare, invece, adnuova piattaforma cheprevede l’atti-
Il cuoco Michele Martelli
vazione di interventi immediati per il sostegno a ciò che rimane di questo settore, e che non è poco e aiutare ler aziende a mantenere gli operai che sono stati terziarizzati, portati fuori dalle fabbriche, la produzione è stata esternalizzata a una miriade di conti lavoro. Un pezzo importante - prosegue Andriulli del mobile imbottito va tutelato e aiutato perchè è un settore che può dare ancora molto al territorio. I 7000 espulsi dal mobile imbottiti, di cui e 2500 nella provincia di Matera, non rientreranno piu nel settore. Bisogna attivare tavoli e iniziative per la reindustrializzazione, fornendo alternative che non possono fermarsi al solo turismo. Su questo elemento, per certi versi, c’è stata condivisione. iIl protocollo d’intesa che richiama alla memoria qualcosa di negativo, a questo punto si può mettere da parte. Chiamiamola, se vogliamo, piattaforma rivendicativa, l’importante è mantenere l’occupazione , fermare l’emorragia per cominciare unadiscussione seria. Alla Regione, infatti. La Basilicata, in questo è avanti, rispetto ad altre realtà grazie alla scadenza,in prorogatio del bando per la reindustruizzazione dell’area di Matera. Adessp aspettiamo che il Governo passi all’accordo di programma o se se preferiamo all’ accordo per lo sviluppo. Vogliamo sapere quanto ci mette il Governo nazionale. matera@luedi.it
di ANTONIO CORRADO E' STATO un lieto ritorno nella città dei Sassi, quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che conosce bene Matera e le sue perle storico-architettoniche. E proprio da una di esse, la bellissima cattedrale oggi in ristrutturazione, ha voluto iniziare la sua visita ufficiale in Basilicata. Uno scroscio di applausi in una piazza Duomo tirata a lucido e con forze dell'ordine a ogni angolo. Così, un centinaio di materani hanno accolto l'arrivo delle auto blu alle 20.13 in punto, con quasi 45 minuti di ritardo sul programma ufficiale. La prima a scendere dalla Thesis è stata la signora Clio, caftano chiaro su pantaloni scuri; poi il presidente accolto sulla scalinata del Duomo cittadino dal sindaco, Emilio Nicola Buccico, dall'arcivescovo, monsignor Salvatore Logorio, dal presidente della Regione, Vito De Filippo, con il prefetto, Francesco Monteleone
Duomo tirato a lucido nonostante i lavori Buccico cicerone dal belvedere e il vice sindaco assessore al Turismo, Saverio Acito. Poche parole di cortesia e il “presidente del Sud” si è voltato verso la piccola folla con tanti bambini salutando con calore. Sulle transenne anche lo striscione con i saluti dell'Avis provinciale. Poi subito verso l'ingresso della chiesa presidiato dal parroco, don Vincenzo Di Lecce. E' seguita una passeggiata di quindici minuti tra le navate del Duomo, che Napolitano conosce fin dai primi anni Novanta, quando in veste meno istituzionale partecipava spesso alle Feste dell'Unità tra i rioni di tufo. L'attenzione del presidente si è concentrata soprattutto sugli altari minori e sulla Pala; impossibile ammirare l'altare maggiore, praticamente murato dai cantieri per la ristrutturazione dopo il crollo del 2007. Infatti, da oltre due anni gli altari sono spenti, la
polvere ricopre la “Cona grande” con Madonna e Santi di Fabrizio Santafede del 1580; la tela di Domizio Persio (la Madonna col Bambino tra San Giovanni da Matera e S. Ilario ) e altre di grande pregio. Ma la curiosità di Napolitano si sarebbe concentrata sullo splendido presepe di Altobello Persio, un'opera scultorea in pietra policroma del 1534. Chi era con lui (l'accesso è stato rigorosamente interdetto alla stampa), ha riferito di un presidente ammirato dall'opera di Persio e già preparato sul fatto che la cattedrale è ancora un cantiere aperto. Alle 20.28 l'uscita dal tempio sacro e l'affaccio sul belvedere affiancato dal sindaco Buccico, che ha fatto da cicerone illustrando le recenti novità edilizie dei rioni di tufo. Il presidente è parso stupito
dal meraviglioso spettacolo di luci sul Sasso Barisano, anche se non ha espresso commenti pubblici. Per la stampa solo un laconico «omaggio». Mentre il presidente si recava nel vicino albergo di Palazzo Gattini dove alloggerà fino a domani, abbiamo incontrato Antonella Ambrosecchia, che ci ha raccontato della sua vecchia conoscenza con il presidente, «quando si chiamava solo Giorgio -ha ricordato- e mangiavamo insieme gli spaghetti nei Sassi, durante le feste dell'Unità. Oggi è in veste istituzionale, ma certamente ricorderà quelle serate del 1993, oppure l'incontro successivo del 2004». L’effetto suggestivo di piazza Duomo senza auto, è certamente uno spunto di riflessione per quanti continuano a sostenere che il centro storico di Matera debba restare aperto al traffico. Chissà cosa penserebbe il presidente Napolitano, se si trovasse di fronte la cattedrale assediata da mezzi.
IL FILM
Qualche volantino gettato contro l’auto Vanamente i lavoratori Carrefour hanno provato a consegnare un messaggio Da Altamura parole di fiducia per il Sud
Il Presidente Napolitano all’uscita dalla Cattedrale di Matera insieme alle altre autorità mentre saluta i cittadini accorsi sul piazzale del Duomo (foto Videouno)
All’uscita dalla Prefettura
La gente in attesa
In piazza Duomo
Saluto a braccio teso
L’affaccio sul Barisano
Lo striscione dell’Avis
SONO questi gli attimi concitati nei quali il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esce fuori a piedi dalla Prefettura per salutare i cittadini materani che erano in attesa di un suo cenno di saluto.
NON È rimasta per poco tempo fuori dalla Prefettura di Matera la gente in attesa del Presidente della Repubblica, vi erano cittadini di tutte le età, giovani ma anche anziani, donne e bambini incuriositi dall’evento.
SI AVVICINA alla gente che è ferma in piazza Duomo e ne approfitta anche per una piccola sosta il Presidente della Repubblica, la sua residenza per la notte di Palazzo Gattini è lì infatti ad un passo.
POCHE parole con i rappresentanti istituzionali davanti la cattedrale e il presidente Napolitano con la signora Clio si è subito voltato verso la folla di famiglie per salutare con affetto la popolazione materana.
ALL’USCITA dal Duomo il presidente ha voluto affacciarsi dal belvedere che illumina il Sasso Barisano, da lì con la guida esperta del sindaco Buccico ha potuto capire la conformazione di rioni di tufo e i recenti lavori di riqualificazione.
SULLE TRANSENNE campeggiava l’unico saluto dell’associazione Avis della provincia di Matera. Dietro tanti bambini incuriositi e appassionati sulla figura carismatica del capo dello Stato che è passato a pochi metri da loro.
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NESSUN fuori programma nella sistemazione alberghiera del Capo dello Stato. Nicola Benedetto titolare del Palazzo Gattini, ha accolto Giorgio Napolitano e la signora Clio accompagnandoli fino alla suite. Il Capo dello Stato è rimasto incantato dalla vista del Paleolitico e del Sasso Caveoso. Nel rispetto del protocollo il Presidente della Repubblica ha trovato in camera una composizione di fiori bianchi freschi. La sua breve permanenza il albergo è durata 15 minuti e mentre si recava in camera ha avuto un breve colloquio con l'imprenditore Nicola Benedetto sulle potenzialità di sviluppo economico della Basilicata. Pochi minuti in camera, poi Giorgio Napolitano accompagnato dalla signora Clio ha lasciato l'albergo tra gli applausi dei cittadini che hanno invaso Piazza Duomo (non si vedeva una piazza così da quando il Carro della Bruna non effettua i classici tre giri) per recarsi nel Palazzo del Governo dove è stata servita la cena. Sono stati i piatti della cucina tipica rivisitata ad incantare il palato dei commensali che nelle ultime ore sono diventati 16 due in più rispetto al protocollo della mattina dettato dal Quirinale. La cena ha inizio alle 21,15 e scorre via molto velocemente per rimanere nei 75 minuti assegnati all'equipe della sala ricevimenti Villa Schiuma dal cerimoniale del Quiri-
Repubblica, oltre allo staff della cucina composto da Domenico Tricarico, Marco Camerino, Mirco Santochirico. Pietro Tamburrino e Rocco Buono sono stati i sommelier che hanno curato gli aperitivi e la mescita del Carato Aglianico e del Passito Autentica. Tra gli invitati Vito De Filippo, Emilio Colombo, Emilio Nicola Buccico. E' toccato al sindaco Emilio Nicola Buccico presentare lo chef tricaricese concittadino del poeta scrittore Rocco Scotellaro. Il Capo dello Stato ha detto di conoscere il poeta lucano facendo i complimenti allo chef ed ha apprezzato i sapori lucani in particolare i crostini all'aperitivo, i salumi e i formaggi. Poi ha fatto “onore alla tavola” complimentandosi personalmente con gli autori e mostrando con i fatti di apprezzare e di gustare i piatti tipici lucani che sono stati presentati. Dopo il trittico di dolci sospiri, torta di ricotta e calzoncini di amarena la caffetteria e le foto di rito per concludere la cena alle 22,45. Rispettando rigidamente i tempi previsti anche perchè la giornata di oggi si annuncia molto intensa per il Presidente Napolitano. L’unico e piccolo neo risulta l’amaro in bocca per i cittadini che non hanno avuto la possibilità di salutare come speravano il Capo dello Stato.
6 Primo piano
Venerdì 2 ottobre 2009
Primo piano 7
Venerdì 2 ottobre 2009
Lo storico Galasso commenta la visita a Rionero
Napolitano in Basilicata
«Qualcosa è gia cambiato»
Oggi l’arrivo a Potenza del presidente della Repubblica
POTENZA. Questione meridionale, silenzio Come interpretare questo suo viaggio in Basidell’opinione pubblica e del mondo politico, inte- licata?” E lo storico e meridionalista Giuseppe Galasso resse della Chiesa per le sorti del Mezzogiorno e ha risposto al Corriere del Mezzorilancio delle ragioni del Sud sono i giorno: temi su cui ieri Il Corriere del Mez«Questa visita del presidente Nazogiorno ha dedicato una pagina politano a Rionero in Vulture, che intera. Una doppia intervista a due ricordo essere stato il paese natale studiosi della Questione meridiodel meridionalista Giustino Fortunale attuale: allo storico e meridionato, avviene in questi giorni per nalista Giuseppe Galasso e al sotornare a parlare di Mezzogiorno ciologo barese Franco Cssano. in chiave di primaria questione itaE in concomitanza con la visita liana, mettendo il Sud in collegadel presidente della Repubblica in mento col 150esimo anniversario terra lucana non poteva mancare dell’unificazione nazionale. E’ solo la domanda proprio sul legame l’ultimo esempio che continua a della presenza di Napolitano in Bacontrassegnare una direzione di silicata e il “grido” lanciato dalla pensiero politico e sociale sulla Cei sul “clamoroso silenzio” sul quale il presidente insiste da temMeridione. po, come faceva anche prima di lui Giuseppe Galasso in particolare il presidente Ciampi, ed è un buon ricordando di aver affrontato più segno che le loro voci non risultino volte il tema dalle colonne proprio Giuseppe Galasso più così isolate come si poteva temedel Corriere del Mezzogiorno è stare». to oggetto di una domanda specifiPer il resto Galasso si è detto convinto «che ogca dal giornalista Felice Blasi. gi già qualcosa è cambiato e che di Mezzogiorno Questa la domanda del giornalista: “Il presidente della Repubblica Giorgio Na- si sia già tornati a parlare senza alimentare più i politano sarà in questi giorni in visita ufficia- silenzi e le false immagini del Sud come negli anle ad Altamura, Matera e Rionero in Vulture. ni scorsi».
Maxischermo per Napolitano di SARA LORUSSO
La diretta del concerto trasmessa in piazza
Giacomo Nardiello
Sergio Lapenna
Cosimo Latronico
Mpa Basilicata
«Un vero onore essere stato uno dei suoi grandi elettori»
«E’ una grande occasione per la nostra terra»
«Non si può rinunciare alla questione del Sud»
«Non vogliamo essere trattati come zavorra d’Italia»
«Per chi come me ha avuto, quale rappresentante del consiglio regionale della Basilicata, ilgrandeonoredi eleggereilPresidenteGiorgio Napolitano, al quale sono legato da rapporti storici di comune militanza e passione politica, il caloroso e fraterno benvenuto in terra lucana, non ha nulla di formale ma esprime il più vivo compiacimento per la sua presenza, specie in una fase delicatissima per il futuro della nostra gente». Lo dice il vice presidente del consiglio Giacomo Nardiello (Pdci), che mette in guardia da «aspettative che riguardano il lavoro e la crescita socio-economica della regione che devono invece vedere come interlocutore politico ed istituzionale il Governo. In un'estate caratterizzata dalle numerose polemiche alimentate dalla Lega Nord contro il Mezzogiorno ci aspettiamo dagli incontri del Presidente una nuova attenzione per i problemi del Sud perché possano tornare a far parte dell'agenda politica».
Peril consigliereregionale SergioLapenna (Pdl), «la visita del nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, non può che rappresentare una grande occasione per la nostra terra, ma non dobbiamo nascondergli quella che è la vera realtà della Basilicata. È giusto mostrare al Presidente della Repubblica anche l’altra faccia della Basilicata, quella che sta registrando, nella maniera più drammatica, gli effetti nefasti della crisi economica che ha travolto il già delimitato tessuto industriale locale, aprendo una serie di tavoli e di vertenze, con scarsi risultati». «Infatti –ha concluso Lapenna –la conseguenza di tutto ciò è il continuo aumento del fenomeno dell’immigrazione intellettuale, con tanti giovani che lasciano la loro terra d’origine per garantirsi un futuro migliore. Ma anche la carenzadiinfrastrutture stacontribuendonotevolmente all’isolamento della nostra regione. .
L'Mpa Basilicata saluta «con sincero entusiasmo la visita, nella nostra regione, del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tale evento rappresenta un grande onore e un motivo di orgoglio per la gente lucana. In particolar modo può costituire un forte e concreto segno di vicinanza alla nostra comunità che, più delle altre, sta avvertendo gli effetti negativi e nefasti della crisi economica: un momento critico che è evidenziato dall'aumento della disoccupazione, dalle numerose vertenze aziendali in corso, dal fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri montani e dalla ripresa dell'emigrazione». L'Mpa lucano auspica che «la questione Mezzogiorno, di cui l’Mpa per primo ha evidenziato l'attualità e l'urgenza, ritorni come priorità nell'agenda politica: un Sud non più visto come una zavorra per l'intero Paese, ma come un'opportunità di sviluppo e volano per il sistema economico nazionale»..
Il Capo dello Stato convoca in Prefettura i segretari di categoria
LA STORIA
Luigi Pietro Grezzi, deputato lucano dal 1953 al 1968 ricorda l’esordio comune alla Camera
«Que viaggi in treno quando veniva a POTENZA - “Qualcuno era comunista...”. Cantava Giorgio Gaber. Qualcunodavvero loèstato.Anche inBasilicata. Anche in Italia. Di sicuro lo è stato Giorgio Napolitano. E di sicuro comunista lo è stato Luigi Grezzi. Lucano, che è stato deputato della Repubblica dal 1953 al 1968 e che con l’attuale Capo dello Stato ha avuto in comune il passato politico. Prima Grezzi ricorda chi è stato: «Sono stato sindaco di Latronico. Poi deputato per 15 anni; ai tempi miei dopo tre legislature non si poteva più essere candidati. Era un partito serio. Solo chi faceva parte della Direzione nazionale c’era l’eccezione. Togliatti è normale che fosse un eccezione». E poi il ricordo del “compagno” Napolitano: «Io sono stato eletto per la prima volta nel 1953. E là trovai anche Giorgio Napolitano che fu eletto come me per la prima volta. Eravamo giovanissimi. Lui aveva 29 anni e io 31. Ci conoscemmo a Montecitorio; eravamo due ragazzi». Grezzi prosegue: «Ci siamo conosciuti perchè subito dopo la nostra elezione; fummo convocati a Napoli da Giorgio Amendola che allora era il capo del nostro partito in tutto il Meridione. E poi all’epoca noi del Pci di Basilicata avevamo rapporticontinui conla Federazione del partito di Napoli. Ci siamo incontrati eci chiamaronoi nuovi“giovani eletti”. C’era anche Mario Gomez. E per 15 anni abbiamo fatto i parlamentari insieme. Poi Giorgio è rimasto ai vertici del partito. Ma lui è bravissimo. Bravo veramente. Non lo dico per dire perchè ora è il Presidente della Repubblica. Lo dico perchè ha sempre dimostrato di essere bravissimo». Passa di nuovo al suo percorso politico Grezzi: «Io invece ho continuato a lavorare per il Pci ma non a Roma. Dopo i 15 anni consecutivi alla Camera, il partito mi mandò a Napoli a lavorare all’Alleanza contadina per la Campania. Lì
Il senatore Cosimo Latronico (Pdl) ha detto che «al Presidente della Repubblica, a cui va una speciale riconoscenza per l’attenzione che ha voluto tributare alla nostra terra, presentiamo una regione del Sud che contiene nel suo insieme tutti i punti di debolezza delle aree sottoutilizzate e nello stesso tempo concentra dentro di sè, con tanti fattori potenziali che vanno aiutati ad esprimersi nella direzione di un’attesa convergenza con le Regioni più avanzate del Paese. La visita del Presidente Napolitano ci conferma che la questione del Sud è una sfida a cui l’intero Paese non può rinunciare, perchè rappresenta una straordinaria opportunità per la ripresa della nazione ed ugualmente – ha concluso il parlamentare – un punto di civiltà in termini di giustizia e coesione sociale che la politica non può trascurare».
con “il compagno” Giorgio
casa mia»
Metalmeccanici in udienza Crisi industriale, vertenza Lasme e Fiat
Il tre volte deputato lucano nel Pci, Luigi Pietro Grezzi
POTENZA - L’invito è ristretto esclusivamente ai segretari delle categorie dei metalmeccanici. Appuntamento alle 15 e 15 (anticipata di un quarto d’ora rispetto a quanto previsto in partenza), in Prefettura a Potenza: avrà luogo qui l’udienza di Fiom, Fim, Uilm, Ugl e Fismic con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Un appuntamento “s t r a p p ato” alle visite istituzionali fissate nel capoluogo, sfuggito anche al programma ufficiale. I segretari regionali ge-
I lavoratori della Lasme durante la protesta
| sono stato 7 anni fino a quando Gerardo Chiaromonte che allora era il nostro dirigente che mi chiese di tornare a Potenza. “Perchè c’è bisogno di te mi disse”. Ho diretto quindi le organizzazioni degli artigiani e commercianti. Dopo il terremoto dell’Ottanta mi sono ritirato poi a vita privata. Dopo 50 anni di politica». Ancora ricordi. Con orgoglio: «Primi anni 50: ero consigliere comunale di Potenza e consigliere provinciale. Fu una cosa straordinaria; ricordo che nel collegio di Pignola, Potenza e Vaglio e vinsi contro il candidato della Dc. Fu un fatto straordinario quella mia elezione in quel collegio. Poi al consiglio comunale ma dovetti rinunciare per andare a Roma alla Camera dei deputati». Sui rapporti con Napolitano: «Siamo sempre stati vicini. Perchè lui è di Napoli e io di Potenza e allora il Pci di Basi-
licata dipendeva da quello campano». Interviene la moglie che ricorda degli abituali incontri a Napoli quando Grezzi dal ‘68 al ‘75 lavorò proprio nel capoluogo della Campania. Grezzi ci pensa e ricorda: «E’ anche stato a casa nostra a Potenza negli anni ‘70». Grezzi continua a ricordare Giorgio Amendola, Gerardo Chiaromonte e Giorgio Napolitano. Un trio che nella memoria del deputato lucano è difficile da scindere. C’è la politica. Il confronto tra 50 anni fa è oggi: «Era un’altra cosa. Era una cosa pulita». Sorride amaro e prosegue: «Si è tutto deteriorato». Non sifa entusiasmaredalla visitadi questi giorni. Grezzi ha un posto riservato alTetaro Stabile per ildiscorso che il Capo dello Stato farà oggi alle 18 e 30, ma anticipa: «Ho 87 anni, mi stanco. No, non ci vado». Continua la “chiac-
chierata”a tre. Livia Brienza, moglie di Grezzi ha vissuto in prima linea insieme al marito in quegli anni di impegno comunista. Ricorda anche lei. Parla di rivoluzione e dei giorni d’oggi. «Del trattamento agli immigrati». Poi la testimonianza su Napolitano: «Eravamo in trenoe stavamo tornandoa Potenza. C’era anche Napolitano con noi. Stavamo seduti. Poi a un certo punto nella galleria di Balvano si alzò e se ne andò. Lo cercammo dopo alcuni minuti e lo trovammo in uno scompartimento da solo che dormiva tuttosteso sui sedili». Sorride Luigi Grezzi. Tocca a lui ricordare. Ricomincia: «Io me lo ricordo sempre come un gran signore. Un uomo di stampo antico molto distinto. E poi prima non si stava nel Pci per tanti anni se non si era un dirigente capace e una persona perbene». Salvatore Santoro
LA CENA
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Al tavolo anche Colombo CENA riservata a pochi, quella che stasera delizierà i palati dei convitati al tavolo presidenziale nelle sale della Prefettura del capoluogo. Con il presidente e la consorte, i “padroni di casa”, il prefetto Riccio e sua moglie, ci saranno - sembra - il sindaco della città, i presidenti di Regione e Provincia, l’europarlamentare Pittella. Tra gli ospiti, però, “onore” riservato anche a un altro “presidente”. Emilio Colombo in città non passeggia più frequentemente, ma per tutti resta tale. L’ex presidente del consiglio, senatore a vita, sarà a cena con gli altri al tavolo lucano della cena d’addio di Napolitano al capoluogo. Menù leggero, dolce, colorato, preparato dal Bacco del Grande Albergo. I profumi, immancabili, quelli del posto. Passatina di fave e ravioli alla mentuccia, capretto con patate cotte sotto la cenere. Ancora frutta fresca e formaggi locali, serviti accompagnati da confetture e miele.
Il Grande albergo
nerali, invece, incontreranno il presidente della Repubblica nel corso del seminario su “economia e ricerca scientifica”, in programma all’università della Basilicata. E’ significativo che Napolitano abbia deciso di restringere l’incontro in Prefettura esclusivamente ai leader delle categorie dei metalmeccanici. Segno che la visita del presidente in Basilicata non potrà prescindere dalle considerazioni su una regione duramente colpita dalla crisi industriale e dalle vertenze occupazionali. L’ultima, in ordine di tempo, è quella della Lasme, che, come ormai è noto a tutti, non riguarda solo i 174 operai direttamente colpiti, ma è sintomo di un più generale indebolimento dell’indotto automobilistico lucano. Nella regione dove la grande industria è soprattutto sinonimo di Fiat, il capo dello Stato raccoglierà la richiesta che arriva dai sindacati di mediazione, non solo per una positiva risoluzione della vertenza Lasme, proprio in questi giorni in via di discussione presso il ministero dello Sviluppo economico, ma soprattutto per la convocazione di una tavolo nazionale con il gruppo torinese. mar.lab.
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POTENZA - La piazza, «mai stata così pulita», con il maxischermo montato perchè tutti - quanti vorranno «salutare» il presidente - possano ascoltare e vedere quello che accadrà oltre il portone del teatro gioiello cittadino (pure quello tirato a lucido). E’ il vestito della festa, «dovrebbe accadere più spesso», dicono sotto i porticati di piazza Prefettura, seduti ai tavolini del Gran Caffè nell’ultimo scorcio di un’estate tardiva. Arriva Napolitano, il presidente della Repubblica che ha scelto la BasiORARI licata per rilanciare la questione meridionale. «Chissà quanto la Lungo conosce questa terra?». Ne incontreuno scorcio discreto, non solo istiitinerario rà tuzionale. Nel menù di appuntaPRIMO incon- menti, anche l’incontro potentino tro ufficiale del con i segretari sindacali dei metalmeccanici: a Potenza è ancora aperta presidente la ferita della chiusura della Mhale. Napolitano alBandiere tricolore addobbano lo le 16.30, nella sede della Re- spazio con i sanpietrini rimessi a nuovo, addobbi floreali faranno da gione, con il cornice ai locali del pasto pomeridiapresidente De no nell’albergo centrale, il traffico Filippo, giunta sarà bloccato e il percorso privato dei e consiglio (ma prima una cassonetti. Nell’università di Macchia Romana, allestimento sobrio: convocazione alle pareti i manifesti delle facoltà. dei segretari Come in Provincia: muri dipinti di regionali dei fresco e la mostra sulla scuola: anmetalmeccache da lì deve ripartire il Mezzogiornici). Ore 17, no. appuntamenNon sarà - nello scorcio di poche to all’Ateneo ore - una città “normale”. Non quella lucano di della quotidianità, della Cittadella Macchia rodei prefabbricati post terremoto e mana, per un del traffico non proprio scorrevole. seminario su Ma è la città capoluogo che dalle maeconomia e ricerca scientifi- cerie si è alzata, trent’anni dopo prova ancora a crescere. Un po’ provinca. Poco docia, un po’ centro. E accoglie il presipo, alle 18.30, dente. Napolitano si I manifesti, diffusi un po’ ovunrecherà al teaque, esplicitano il concetto. In quantro Stabile per ti accoglieranno l’invito? un incontro L’attesa c’è, il lavoro di rifinitura con le autorità dura da giorni. Nei palazzi istituziocivili, religiose nali è corsa al dettaglio: non capita e militari e con certo ogni giorno: pareti rinfrescai sindaci dei te, qualche tappeto, cortili puliti a comuni della Basilicata. Su- fondo e i portoni storici tirati a lucido con la carta vetro. bito dopo, un E’ il vestito della festa, è il vestito di concerto in Potenza, quello buono che riparte suo onore e il anche un po’ dalla «sua storia». Per rientro in Prequesto il sindaco Santarsiero ha fettura atteso scelto di donare al Capo dello Stato per le 19.30. un’edizione speciale del volume sul bicentenario di Potenza capoluogo, il testo sulla chiesa antica di San Francesco e un medagliere della città. Speciale però, con il supporto realizzato per l’occasione. Ogni gesto prova ad avere un senso, un contenuto. Ma sempre di questa terra si parla: i sapori individuati dallo chef del Bacco, la ceramica tradizionale di Calvello - il dono dell’Università al presidente - il concerto in onore di Napolitano che chiuderà l’incontro allo Stabile (si alterneranno nei saluti il presidente della Regione Vito De Filippo, il sindaco e il presidente della Provincia Lacorazza, ciascuno con i doni da consegnare), tenuto dall’orchestra del conservatorio “Gesualdo da Venosa”, presidio della “città-cultura”, croce e delizia dell’amministrazione cittadina. In platea i 131 sindaci della regione, fascia indossata da protocollo, insieme come non capita mai.
In tanti, tra consiglieri e rappresentanti dei comitati di quartiere hanno provato a chiedere un “momento”, a sapere dove poter “violare” il rigido protocollo, per un pensiero, un tema, una questione da sollevare e far conoscere al Presidente. «Dia un’occhiata sulla Caserma, Presidente, lei è il capo delle Forze armate». Bucaletto «Presidente, va avanti da troppo». E il meridione, il lavoro, i «nostri ragazzi». «Benvenuto Presidente», la città attende. Raccoglierà - forse - qualche sua parola, la mano alzata in segno di saluto e, sempre che il tempo regga, il sorriso alla gente della piazza. Quelle, in fondo, sono le facce di questa città. Male che vada, resta il maxischermo per togliere un minimo di curiosità e seguire in diretta, seppure a distanza, l’evento dell’anno. Poi, da domani, tornerà a essere una città “normale”. s.lorusso@luedi.it
HANNO DETTO
La città tirata a lucido e l’attesa nei palazzi Tra i doni, un medagliere speciale e la porcellana di Calvello
Venerdì 2 ottobre 2009
I nodi della politica
Il provvedimento sarà messo ai voti indipendentemente dalla fine dei lavori
Fini apre all’opposizione Slitta a oggi il voto sullo scudo fiscale. Di Pietro protesta con coppola e sigaro | L’ITER | di CHIARA SCALISE
ROMA – Gianfranco Fini apre all’opposizione e concede 24 ore di tempo in più per la discussione sullo scudo fiscale: la “tagliola”, ovvero la messa ai voti del provvedimento indipendentemente dalla conclusione dei lavori in Aula, scatterà oggi alle 13. Dopodichè il testo arriverà sul tavolo del capo dello Stato, che potrebbe promulgare il decreto già questa sera. Le opposizioni, che pure apprezzano ladecisione della presidenza della Camera di lasciare spazio al dibattito, insistono nel contestare il provvedimento: coppola in testa e sigaro, Antonio Di Pietro e i deputati dell’Italia dei Valori sono i protagonisti della mattinata di ieri, con un sit-in davanti a Montecitorio da dove lanciano l’appello «estremo»al Presidentedella Repubblica affinchè non firmi. «E' un’amnistia», incalza invece il Pd che chiede di conseguenza che il voto finale sia segreto. Nessun condono, la sanatoria voluta dal governo farà entrare nelle casse dello Stato «soldi sacrosanti e santi – è la difesa di Silvio Berlusconi – che serviranno per dare una mano a tutti coloro che hanno bisogno» e soprattutto serviranno a finanziare settori in crisi come la sanità e l’università. «Quello che la Camera si appresta ad approvare – fa eco il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi –è un decreto legge che ha come principale obiettivo quello di combattere la crisi economica. Grazie a questi interventi avremo a disposizione 4,5 miliardi per sostenere famiglie, imprese e mondo del no profit». Ragion per cui «l'ostruzionismo» delle opposizioni, sottolinea Lupi, è «inutile» e la maggioranza confida in un esame «attento» da parte del Presidente del Repubblica verso il quale, osserva, «noi abbiamo profondo rispetto, fiducia e stima». Paro-
le che vengono interpretate dai Democratici come un tentativo di «tirare per la giacca» il capo dello Stato in «modo strumentale». Napolitano, che è impegnato in una visita in Puglia e in Basilicata, d’altro canto avrebbe già deciso quale strada seguire e sarebbe pronto alla firma del provvedimento che potrebbe avvenire tra stasera e sabato, giorno entro il quale il decreto deve essere promulgato pena la decadenza. Il giudizio delle opposizioni, così come quello della Cgil, resta comunque negativo: «E' uno schifo», ribadisce Dario Franceschini, mentre il sindacato di Guglielmo Epifani parla di «scelta vergognosa». È «una legge che serve alla mafia», non si stancano di ripetere gli uomini di Antonio Di Pietro che ieri hanno manifestato davanti a Montecitorio. Questo non vuol dire che Pd, Idv e Udc non abbiano apprezzato la scelta di Fini di rimandare la chiusura dei lavori alla Camera e soprattutto di rinviare l’esercizio della prerogativa della cosiddetta “ghigliottina”. Una decisione annunciata durante la conferenza dei capigruppo e ribadita in Aula: «La presidenza acconsente –spiega Fini –ad un prolungamento dei tempi del dibattito tale da contemperare le esigenze, tutte fondate, dipotersi avvalere dei tempi necessari per l’esame degli ordini del giorno ed altresì formula l’auspicio che l’iter si concluda entro le 13 di domani (oggi ndr); entro tale scadenza avrà comunque luogo – è però l'avvertimento – la votazione finale del provvedimento». Insomma, la tagliola sarà usata ma solo come extrema ratio. Si tratta, è il commento del presidente vicario dei deputati dell’Udc Michele Vietti, «di una vittoria delle opposizioni», che hanno evitato «al Parlamento – conclude – l'estrema umiliazione di non poter manifestare neppure il dissenso».
Napolitano verso la firma La legge potrebbe essere promulgata già stasera Sabato la scadenza dei termini procedurali di ALBERTO SPAMPINATO ALTAMURA (BARI)–Giorgio Napolitano potrebbe promulgare questa sera, poche ore dopo l’approvazione definitiva a Montecitorio, il decreto legge sullo scudo fiscale. È quanto si è appreso a margine della visita del presidente della Repubblica ad Altamura (Bari). L’esame del testo
è già in corso negli uffici della presidenza della Repubblica sulla base dell’elaborazione degli atti parlamentari e anche di contatti che ci sono sempre tra gli uffici delle Camere e del Colle. Lo slittamento di 24 ore del voto finale deciso ierii dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, non impedisce di firmare il provvedimento entro la data limite di sabato 3 ottobre. Nella visita ad Altamura, si è notato, Napolitano non è accompagnato dal segretario generale del Quirinale Donato Marra, che di solito è al suo fianco. Marra è il massimo esperto di procedure parlamentari, per essere stato in passato segretario generale a Montecitorio. Proprio a lui Napolitano avrebbe affidato il compito di monitorare passo passo l’iter del decreto sullo scudo fiscale. Oggi pomeriggio Napolitano sarà impegnato in due incontri pubblici a Matera. Proprio lì, tra un impegno e l’altro, gli potrebbe essere recapitato il decreto per la promulgazione. È un eventualità. Non si esclude che invece il presidente della Repubblica si riservi di apporre la sua firma sabato nel primo pomeriggio, al ritorno dal convegno sulla questione
meridionale a cui parteciperà a Rionero in Vulture, il paese di Giustino Fortunato. Un convegno che sarà il momento centrale della visita del capo dello Stato in Basilicata. Sul merito del provvedimento sullo scudo fiscale Napolitano, com'è naturale, non si è pronunciato. La valutazione ha riguardato, com'è sua competenza, i profili di legittimità costituzionale. Secondo le indiscrezioni filtrate questi giorni, Napolitano sarebbe orientato a firmare, considerando elemento essenziale l’esclusione dei processi in corso, e in considerazione del fatto che la bocciatura di un decreto legge è sempre di particolare delicatezza, poichè i decreti producono effetti durante il periodo di validità e quando decadono nasce il problema di doverne sanare gli effetti. Piena fiducia nella scelta del presidente è stata espressa da Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera: «Noi abbiamo profondo rispetto, fiducia e stima nei confronti della figura del Presidente della Repubblica Napolitano e siamo certi che saprà valutare attentamente il provvedimento anticrisi che verrà approvato domani». «Non abbiamo bisogno di minacciarlo, come fa parte dell’opposizione», ha aggiunto, «in fondo, quello che la Camera si appresta ad approvare è un decreto legge che ha come principale obiettivo quello di combattere la crisi economica. Grazie a questi interventi avremo a disposizione 4,5 miliardi per sostenere famiglie, imprese e mondo del no profit». Per questo, ha concluso, «le posizioni ostruzionistiche dell’opposizione sono assolutamente inutili e strumentali».
Il presidente Giorgio Napolitano
La Prestigiacomo De Magistris: «Non sarò mai più un giudice» indagata per peculato
Lettera al presidente Napolitano: «Perché non è stato vicino ai servitori dello Stato?»
«Bloccate le indagini che avrebbero ricostruito fatti gravi commessi anche da esponenti delle istituzioni» «SIGNOR PRESIDENTE, le scrivo questa missiva soprattutto nella qualità di presidente del Consiglio superiore della magistratura». Inizia così la lettera aperta dell’europarlamentare dell’Idv, Luigi De Magistris, pubblicata ieri sul “Fatto” e nella quale il magistrato annuncia il proprio addio all’ordine giudiziario. De Magistris ripercorre tutta la sua carriera, sottolineando la passione che ha contrassegnato quindici anni di lavoro e soffermandosi in particolare sull'attività svolta in Calabria. «Gli ostacoli più micidiali all’attività dei servitori dello Stato sono i mafiosi di Stato»,scrive Luigide Magistris,ricordando come, nel periodo in cui svolgeva la sua attività di magistrato in Calabria, «parallelamente al consolidarsi dell’azione investigativa svolta si rafforzavano le attività di ostacolo che puntavano al mio isolamento», attività che «talvolta provenivano dall’esterno delle istituzioni, il più delle volte dall’interno: dalla politica, dai poteri forti, dall’interno della magistratura». «Ebbene signor presidente –prosegue – lei dovrebbe conoscere, sempre quale pre-
sidente del Csm, le attività che sono state messe in atto ai miei danni, al solo fine di bloccare indagini che avrebbero potuto ricostruire fatti gravissimi commessi in Calabria, e non solo, da politici, di destra, di sinistra e di centro, da imprenditori, magistrati, esponenti dei servizi segreti e delle forze dell’ordine». «Perchè, signor Presidente, non è stato vicino ai servitori dello Stato che si sono imbattuti nel cancro della democrazia, nelle collusioni più terribili tra criminalità organizzata e poteri deviati?». Infine ricorda lo scontro sul suo “caso” tra le procure di Catanzaro e Salerno. «Signor presidente – dice De Magistris rivolto a Napolitano - io credo che lei in questa vicenda abbia sbagliato. Lo affermo con enorme rispetto per l’istituzione che lei rappresenta, ma con altrettanta sincerità e determinazione. Ricordo bene il suo intervento – devo dire senza precedenti –dopo che furono eseguite le perquisizioni da parte dei magistrati di Salerno. Rimasi amareggiato, ma non meravigliato». «Signor presidente – prosegue – questo sistema malato mi ha di fatto strappato
di PASQUALE FAIELLA
Luigi de Magistris
di dosso la toga che avevo indossato con amore. E il fatto che non mi sia stato più consentito di esercitare il mestiere stupendo di Pubblico ministero mi ha spinto ad accettareun’avventura politicastraordinaria». «Nell’animo, nel cuore e nella mente – sottolinea De Magistris – sarò sempre magistrato». E, assicura, eserciterà in questo senso il suo mandato «con un ulteriore impegno: quello di fare in modo che ciò che è accaduto a me non accada mai più a nessuno».
ROMA – Per ora si tratta soltanto di un colloquio, di frasi intercettate al telefono in cui si parla di acquisti di griffes, come borse e articoli di Armani e di altre firme, fatti in contoai fondiadisposizionedel ministerodell’Ambiente. Millanterie? Gossip maligno quello fatto da un funzionario del dicastero e confidato al suo interlocutore? Una vicenda tutta da accertare, finita al vaglio della procura di Roma. Al centrodi quel colloquiotelefonico è ilministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, iscritta dai magistrati della capitale nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di peculato. L’iscrizione costituisce un atto dovuto in quantogli inquirentidovranno oraaccertarese tali,eventuali, acquisti siano stati fatti per motivi personali ovvero per ragioni istituzionali. Ed èproprio questo il quesito posto dagli inquirenti di piazzale Clodio ai colleghi del Tribunale dei ministri ai quali il fascicolo processuale è stato trasmesso per competenza. L’indagine è scaturita da alcune intercettazioni telefoniche compiute dalla guardia di Finanza di Firenze su un altro procedimento giudiziario. Nei colloqui telefonici in questione due persone, tra cui un funzionario del ministero, accennerebbero a presunti acquisitifatti dalministroPrestigiacomo.Da quil’invio alla procura diRoma diuna informativaa riguardoe l’apertura di un fascicolo processuale per verificare se dietro ai colloqui captati dalla fiamme gialle si ravvisino fatti penalmente rilevanti. L’istruttoria, come da prassi in questi casi, è affidata al Tribunale per i reati ministeriali che dovrà verificare, anche attraverso l’acquisizione di eventuali ricevute, se in un determinato periodo di tempo il ministro abbia utilizzato una carta di credito in uso al ministero.
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Le navi dei veleni Conferenza stampa pirotecnica degli ambientalisti a Roma
Una task force per le indagini La richiesta di Wwf Italia al capo dell’esecutivo «Deve essere subito nominato un commissario» «Non è possibile che non si ponga un di MASSIMO CLAUSI problema di così inaudita gravità in COSENZA - È stata una conferenza Consiglio dei Ministri», ha sbottato iestampa pirotecnica quella organizza- ri l'assessore. Greco, però non intende ta ieri da Wwf Italia nella sede naziona- gettare la spugna. «L'ultima ratio delle dell'associazione in Roma. Gli am- la Regione Calabria per fare chiarezza bientalisti ieri hanno chiesto in una sulla nave dei veleni è procedere da soli lettera al capo del Governo, che venga - ha detto durante la conferenza stam«subito nominato un commissario» e pa - Abbiamo le capacità e l'expertise la garanzia di adeguate risorse econo- per recuperare il carico, se non tutta la miche, oltre che per il relitto della Cun- nave. Non intendiamo procedere perchè sappiamo che potreski, anche per l'area a termo andare incontro a ra, in corrispondenza delprovvedimenti della mala discarica di Serra LA TELEFONATA gistratura, non essendo d'Aiello, sempre nel conostro compito. Tuttavia, sentino, un'area sospettase non si provvederà anta di inquinamento radremo noi a prendere i fudioattivo. sti e a cercare le altre navi E, su questa scia, l'assosegnalate dal pentito. Ovciazione del Panda scrive viamente, danneggereanche ai presidenti delle mo qualcuno, perchè in commissioni di inchiesta questo modo si tolgono risulle ecomafie, Gaetano sorse ad altri settori». Pecorella, sul fenomeno E' sempre l'assessore a della mafia, Giuseppe Piricostruire l'iter della visanu, e al presidente del cenda, così come vissuta Comitato parlamentare dalla giunta regionale: per la sicurezza della Re«La storia è nata il 13 pubblica, Francesco Rumaggio scorso, quando la telli, trasmettendo i dosprocura ci convoca e ci cosier prodotti in 15 anni di munica i risultati di uno ricerche sull'argomento. studio legato all'aumento Per il Wwf serve «un imdi neoplasie in un area pegno straordinario condella regione che, per algiunto delle istituzioni tro era tra le meno colpite parlamentari e governaa livello nazionale. Insietive e non soltanto per Berlusconi me a questo la procura ci l'ambiente ma per la salumostra il tracciato di un te dei cittadini». chiama Loiero sea cansoner. Inoltre che «lo Stato Dato che facevo il biolodebba lanciare un segnale «IERI c'è stata una telefonago marino sono stato suforte e determinante sui ta tra Berlusconi e Loiero in bito colpito dalla presentraffici illeciti internazio- cui il presidente del Consiza di una nave». A questo nali dei rifiuti pericolosi e glio ha chiesto informazioni radioattivi via mare, con- aggiuntive». Così l’assesso- punto l'assessore parla con il presidente Agazio nessi anche con il traffico re all’ambiente della RegioLoiero, che gli dà mandad'armi e con l'omicidio Al- ne Calabria, Silvio Greco, a to di procedere secondo le pi/Hrovatin». margine di una conferenza sue competenze: «Il 15 Il presidente del Wwf, del Wwf, riferisce su la rimaggio - spiega ancora Stefano Leoni, chiede al chiesta di maggiori informal'assessore - mando una capo del governo essen- zioni da parte di Palazzo lettera al ministro delzialmente due cose: la pri- Chigi sulla vicenda del ritrol'Ambiente e ai sottosema, pur non condividen- vamento del relitto della nagretari Bertolaso e Letta. done l'uso improprio, è ve a largo delle coste di CePassa un mese e il 12 giu«la nomina, con ordinan- traro, in provincia di Cosengno, non avendo ricevuto za della presidenza, di un za. «Noi – continua Greco – risposta, mando una seCommissario delegato al- entro domani presenteremo conda lettera. la individuazione, messa la relazione e i nuovi dati al Il 21 giugno, finalmenin sicurezza, e la bonifica Governo e resteremo ad dei relitti», una nomina aspettare le azioni che finora te, il sottosegretario Guido Bertolaso mi risponde che serve per coordinare non ci sono state». Ma, osle azioni di tutti i ministe- serva l’assessore calabrese, per dirmi che avrebbe informato il ministro delri interessati alla vicen- «se il clima è questo dol'Ambiente». da. La seconda è che «sia- vremmo andare alla ComIl ministro dell'Amno garantite urgente- missione Ue e arrivare addibiente che, tuttavia, ad mente risorse economi- rittura alla Corte di Giustizia oggi non ha ancora «inche, personale qualifica- europea». formato di nulla la Regioto e mezzi per completare ne Calabria». E' a questo l'indagine» sulla Cunski e sugli altri relitti. In questo modo lo punto che Silvio Greco prende la prima Stato dimostrerebbe, prosegue Leoni, iniziativa: «Il 10 settembre, visto che si «la concreta volontà» di porre «la paro- continuava a menare il can per l'aia, ho parlato con l'Arpa e, con i Fondi regiola fine e fare chiarezza». Molto scettico sulla reale volontà del nali siamo andati a vedere di che cosa si Governo di affrontare questa situazio- trattasse. Il 12 settembre alle 17.15, abbiamo ne è l'assessore regionale all'Ambiente, Silvio Greco. In effetti dalla data del trovato la nave a doppio scafo con i biritrovamento del relitto (sabato 12 set- doni che sembrerebbero quelli utiliztembre) ad oggi non si è visto molto, a zati per le scorie radioattive. Alcuni soparte un laconico comunicato stampa no rotti e d'altra parte è normale: sono del ministro dell'Ambiente, Stefania rimasti sul fondo marino, a diverse atPrestigiacomo. Non è venuto nessun mosfere di pressione, per 17 anni. Se rappresentante del Governo in Cala- non si interviene se ne romperanno debria, nemmeno un sottosegretario. gli altri».
Le immagini del relitto trovato nei fondali di Cetraro
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IN PARLAMENTO
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Mozione bipartisan «Il Governo agisca subito» ROMA - «È un emergenza nazionale: il fattore tempo è determinante». Ermete Realacci (Pd), Fabio Granata e Luca Barbareschi (Pdl) sono concordi: nelle vicende relative alle “navi dei veleni” affondate nel Mediterraneo «lo Stato deve dimostrare che c'è e agire ora». I tre deputati hanno presentato alla stampa una mozione bipartisan (a firma anche di Raffaella Mariani) che chiede al governo di coordinare l'azione dei sei ministeri (interno, giustizia, esteri, difesa, salute, ambiente) in una task force che metta in campo tutte le risorse, i mezzi e le tecnologie necessarie per recuperare i relitti delle navi inabissate e scoprire la totale verità di un traffico di rifiuti a carattere internazionale. Proprio in virtù del fatto che i traffici illeciti di scorie nucleari non possono riguardare solo l'Italia, i quattro deputati (a cui si è aggiunto Giuseppe Giulietti) invocano anche l'intervento degli organismi internazionali, in particolare dell'Unione europea e delle Nazioni Unite. La mozione impegna anche il governo ad assicurare il massimo sostegno alla DDA di Catanzaro e alla procura di Paola, ad effettuare una rapida e totale messa in sicurezza e bonifica dell'area interessata dall'interramento dei rifiuti tossico-nocivi e radioattivi nella provincia di Cosenza, a garantire le risorse necessarie per un immediato piano di recupero del relitto della Cunsky e del suo carico. Inoltre, si chiede all'esecutivo di sostenere le altre procure impegnate nelle inchieste sulle “navi dei veleni”e di avviare le indagini per verificare se a tutt'oggi le organizzazioni criminali pratichino l'affondamento in mare di rifiuti tossici e radioattivi, «come sembra dagli ultimi accadimenti verificatisi al largo dell'isola d'Elba». «Nella mozione - ha spiegato Realacci - viene ripercorsa la storia antica e drammatica che riguarda vicende che ora rischiano di riscomparire»; le navi oggetto di indagine da partedelle procuresono statenegli annicirca 180, mentre gli affondamenti sospetti risultano al momento poco più di 40. «Anni fa - ha aggiunto - i Lloyds avanzarono dubbi su almeno 25 affondamenti, avvenuti in condizioni strane, cioè con mare calmo, senza lancio di allarme e con l'equipaggioscomparso, non solo in Calabria ma in tutto il Mediterraneo». Lo
Stato italiano però «non si è mostrato all'altezza della sfida»: la procura di Paola, ad esempio, resta sotto-organico e senza mezzi adeguati. «Alcuni colleghi hanno sottovalutato il pericolo di queste vicende - ha fatto notare Barbareschi - mi auguro che il caso diventi un'emergenza nazionale più dell'Abruzzo. Anche l'Europa deve muoversi, non può tirarsi indietro perchè in tanti sono coinvolti». «Per prima cosa - ha precisato Granata - bisogna individuare le risorse per il recupero del relitto al largo di Cetraro, per capire poi la filiera, i mandanti, l'apparato industrialeproduttivo europeo che è complice della criminalità organizzata. L'impegno del governo per l'accertamento della verità deve prima passare per il recupero dei relitti abbandonati». Poi però, ha sottolineato Granata «occorre aprire una discussione sullo smaltimento delle scorie radioattive». Sebastiano Venturi, vicepresidente di Legambiente e Enrico Fontana del «Comitato per la verità sulle navi dei veleni», hanno ricordato che alle spalle vi sono 15 anni «di silenzi di stato rotti solo dal coraggio di alcuni procuratori»: ora però nessuno può assumersi la responsabilità di lasciare i relitti in fondo al mare e serve uno sforzo congiunto per il recupero dei bidoni. La mozione ricorda anche che le navi dei veleni presentano anche risvolti drammatici come la misteriosa morte del capitano di corvetta Natale De Grazia, avvenuta il 13 dicembre del 1995, e l'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: «il traffico di rifiuti hanno detto Realacci e Granata - è stato spesso legato a quello delle armi. La tutela della salute dei cittadini e dell'ecosistema marino impone una ricognizione su altri siti emersi in numerose inchieste della magistratura. Nei documenti raccolti in questi anni le regioni coinvolte sono sette: Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia. Nelle intercettazioni - ha ricordato Realacci si sente un malvivente che chiede al suo interlocutore se fosse sbagliato mettere a rischio la costa che loro stessi frequentavano: «Con i soldi che avremo potremo andare dove vogliamo», è la risposta dell'altro. Non è questa - ha concluso il presidente onorario di Legambiente - l'Italia che vogliamo.
Presentata da Realacci Granata e Barbareschi
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Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
L’ARRIVO DI NAPOLITANO E’ IL CASO DI DIRE ”VIVA L’ITALIA”
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
di PATRIZIA BARRESE OTTOBRE 2009: non il titolo di un'ode manzoniana, quanto una data storica per la Regione Basilicata che si accinge ad accogliere, con entusiasmo e manifestazioni di devozione ed affetto, l'arrivo del 1° cittadino d'Italia, di colui chefa dacollante dell'Italia“unita”e multipartitica, Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica. La visita del Presidente sancisce il rilancio di una regione considerata , oltre i confini territoriali, propaggine compresa fra Campania e Calabria , patria dei meridionali aventi radici coriacee che affondano nello “sfasciume pendulo”: la Basilicata porge il suo saluto a Napolitano trepidante e fiduciosa nella res pubblica che si impegna a rinnovare. Ottobre 2009: anche la cittadina rionerese, con look rinnovato, si appresta alla visita del capo dello stato, con fare memore del giuramento di Carmine Crocco “Uno per tutti, tutti per Uno”. Rionero in Vulture, paese natìo di Giustino Fortunato, è sede della dimora borghese ottocentesca dello statista lucano; il palazzo, che ospita la biblioteca a lui intitolata, custodisce nell'abbraccio caldo degli scaffali legnosi, centinaia di volumi che respirano di storia di amor patrio e narranti di corrispondenze epistolari. IlCapodelloStato, colloquieràconleprincipalicariche istituzionali della regione, concentrandosi sui problemi del mezzogiorno - squilibri e ritardo nel ritmo di sviluppo, minor grado di industrializzazione raggiunto e mancata modernità - seguendo il canone di don Giustino, dell'onorevole definito dai colleghi parlamentari come “bizzarro” a causa del suo humusideologico ed etico-politico volto al dovere nazionale, ma pregnante di sensibilità verso la causa meridionale, del suo malessere sociale causato da disagi economici, flagellata da brigantaggio e discriminazioni territoriali tra Nord e Sud della penisola. Il Presidente , attento meridionalista - “Il mancato sviluppo industriale del Mezzogiorno “èil titolo della sua tesiineconomiapolitica-ha collaboratodal'54al'60allarivista “ Cronache meridionali” con recensioni sulla questione meridionale e sulle politiche della riforma agraria. Giànel lontano1902,ilPresidente delConsiglio,Giuseppe Zanardelli, giunse a fotografare il territorio lucano , accolto nel salotto fortunatiano, per indagare dei mali della Basilicata e dei provvedimenti volti a lenirli, appurandocalunnie oreale connotazionedella realtàosservata , per tastare con mano se la sanatoria del mezzogiorno necessitava di statuti speciali, del drenaggio di capitali o se recitare preci a Domine Iddio che potesse miracolare il nostro disgraziato paese. Il divario tra nord e sud, che a guelfi e ghibellini farebbe un baffo, getta luce sullo status del nord attento a considerare i parametri del perenne divario e le crepe che favorissero il distacco e il sud che risente delle ricadute causate da “ scarsa attenzione dei mezzi di comunicazione e delle forze politiche nazionali”- come già sostenuto dal Presidente.Ma siamo a conoscenza che, nella nostra classe dirigente vi sono uomini capaci ed onesti che si preoccupano soltanto del bene comune e hanno alto il senso dello stato! La Basilicata, già annoverata nel periodo post-fascista come “il paese povero, privo di risorse, destinato ad essere permotivigeo-fisici ,unpesoperlo StatoItaliano”, riconduce alle parole cordialmente espresse dal ministro dell'economia Tremonti su come “Il problema del paese è la questione meridionale”, proponendo per il Mezzogiorno durante il convegno di Napolidel Pdl - la cosiddetta fiscalità di vantaggio che eviti la catastrofe, visto che nel contesto storicoin cuiincombono depauperamentolavorativo e precarietà in senso lato, il picco della crisi è prossimo da raggiungere. La Basilicata è un patrimonio da salvaguardare e rilanciare con maggiore slancio vitale, dal suo contesto demografico a quello amministrativo, sottutilizzare il Mezzogiorno, inscindibile dalla geografia dell'unitarietà d'Italia o sperare in terremoti parossistici che ne scindessero naturalmente le due porzioni, significherebbe incoraggiare i fanatici del federalismo elegantemente sostenuto. La Questione meridionale, concezione mai sfatata del perenne divario tra Settentrione e Meridione, sin dal 1860 durante il Regno borbonico, riconduce all'immagine di quando l'Italia sebbene parcellizzata, era progredita ed industrializzata rispetto al resto della penisola, ma… A distanza di oltre cent'anni, si può rendicondare che, per quanto tempo ed acqua siano passati sotto i ponti, la lotta per la rinascita del Mezzogiorno è attanagliata dal persistere di una politica antimeridionalista gravitante. La dualità dei confini , dettata da provocazioni leghiste nate in un contesto di confusione ideale e politica, mira alla diffusione di un antimeridionalismo volto ad offuscare una questione settentrionale celata e ridotta a problema locale. Bisogna inquadrare il Mezzogiorno in uno scenario geo-politico-economico di più ampio respiro… La crescita produttiva del sud, favorendo la strozzatura dell'elevato tasso di disoccupazione, potrebbe evitare ripercussioni dolorose che invogliano all'emigrazione verso l'opulenza del nord, al fine di non parassitare nell'improduttività della crisi che sta togliendo il pane dalla bocca e dalle tasche di migliaia di famiglie, a causa di una politica e di uno stato che - come sosteneva don Giustino - “ profonde i suoi benefici finanziari nelle provincie dell'Italia settentrionale in misura ben maggiore che delle meridionali”. Viviamo in un paese in cui la concordia nazionale circola latitante. Far decollare il Mezzogiorno, con sciovinismo parlando, e seppellire i dualismi nazionalistici che sfociano nella xenofobia fra connazionali, richiede un'azione tempestiva, evitando la calunnia di “ popolo del dolce far niente che il suo beato non far nulla ostenta”. La Patria è unica e storicamente unita da quasi 150 anni, il patriottismo dei mistificatori e degli apostati assume molteplici sembianze che gravano sulle spalle di chi lo prova conun carico divergogna. DonGiustino risponderebbe in questi toni, a tale situazione”possa la nuova legislatura avere agio, come che sia, di riparare a tanta vergogna: questa l'invocazione che io volgo fiducioso al Parlamento”.
Avete tutte le carte in regola per puntare in alto nella professione: ma dovete pretendere molto da voi stessi. In amore siete insofferenti ai legami
TORO 21/4 - 20/5
La situazione nel lavoro è ancora in evoluzione e vi conviene essere diplomatici ed elastici. Un amore quasi inafferrabile. Quasi.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Usate un po' di diplomazia se non volete creare situazioni controproducenti nell'ambiente di lavoro. Mettete il partner con le spalle al muro.
CANCRO 22/6 - 22/7
LA FINE DEL MONDO
Nell'ambiente di lavoro vi conviene non intromettervi in discussioni che non vi riguardano. In amore non dovete accontentarvi.
LEONE 23/7 - 23/8
di EMANUELE VERNAVÀ DOVREMMO dire “2012, stop alla Terra”. Tutto coincide, la previsione di Nostradamus, quella dei “Tredici teschi di vetro”, la profezia di S.Malachia, quella dei calendari Maya e Incas e Aztechi, gli anni della costruzione della Sfinge, l'allineamento con la costellazione di Orione delle tre Piramidi egizie; ogni sessanta cinque milioni di anni, quelli della scomparsa dei dinosauri, il Sole nella sua rotazione intorno alla Galassia impatta una zona dello spazio cosmico denso di comete, meteoriti, questi ultimi a volte grandi come pianeti e non della dimensione degli asteroidi disseminati tra Marte e Giove. E poi l'inversione dei poli magnetici del nostro Pianeta, la precessione degli equinozi, il movimento di nutazione e la scomparsa perciò dell'inclinazione dell'asse terrestre rispetto all'asse del piano dell'ellittica, tutto nel 2012, 21 dicembre, il giorno del solstizio d'inverno. Il tutto concluso con un allineamento di pianeti al sole. Eccetera. Gli esperti conoscono molte altre coincidenze, tali e tante che la “fine del mondo”è certa, nella nostra cultura descritta nell'Apocalisse da San Giovanni Evangelista. Altro che fantasie medievali, dei millenaristi, dei flagellanti. Sicuramente, il giorno dopo il 21 dicembre -quando cioèsi sarà realizzato in tutto il Pianeta nelle sue 24 ore, non ci sarà un Carducci, che saluterà il nuovo giorno con il cuore grande e pieno di speranza. Obama, oggi 23 settembre, parlando all'Onu, ha dichiarato che se andiamo avanti ancora per poco con l'inquinamento del Pianeta, consegneremo un mondo sull'orlo di una catastrofe ambientale. E se noi forziamo un po' la nostra fantasia, anche questo accidente di carattere antropico si va ad aggiungere ai precedenti eventi di carattere cosmico, come se non bastassero. Bravo Roberto Giacobbo. La tecnica del diversivo è antica quanto la politica. Lo so, tu lo fai involontariamente. Non distogli l'attenzione dalla fine vera nella quale ormai stiamo già viaggiando, per una forma di appartenenza ad una delle parti politiche, maggioranza ed opposizione, intente in queste ore a leccarsi le ferite profonde apparentemente provocate dalle bordate di grande calibro di Vittorio Feltri. Tutto sommato è meglio guardare il cielo ed i cortometraggi sugli animali della savana e non andare ad ingrossare il numero di quelli che si stanno ammucchiando sui margini della grande faglia che si è aperta nella società. Siamo alla fine vera. La fine della società. In Italia. Non so se dicendo così, mi si possa addire anche l'ultimo epiteto in ordine di cronaca, quello di “antitaliano”. Ma anche quello di “sfascista”, che qualcuno ap-
pioppa a chi non gli vuol bene e tanto per tenere vivo l'odio nei suoi riguardi. Proprio oggi, si sta approvando un Decreto che autorizza i possessori di moneta nei così detti “paradisi fiscali”a riportare in Italia i loro soldi, pagando la modica “tassa” del 5%. Con lo stesso Decreto si depenalizzano molti reati finanziari. Gasparrisubito dicechequeisoldi chesiricaveranno da questa operazione serviranno a finanziare le scuole, la polizia,.... Come dire che questo misero obolo, di chi ha commesso reati, debba servire ad aumentare le dotazioni di istituzioni per le quali non ci sono sufficienti disponibilità. Chi si accontenta di questa piccola elemosina da parte di chi ti costringe a tirare la cinghia, sicuramente non fa una bella figura. L'accattone, lo è perché quello è il suo destino. E poi, non si permette di “riciclare” molto spesso moneta sporca?. Dovremmo permettere, in cambio di questa miseria del 5%, che la mafia possa continuare a mantenere aperti i cantieri soprattutto nell'edilizia, per tanti poveri manovali, carpentieri, ecc., spesso extracomunitari irregolari?. Non è un'opera di carità? Come dire che il crimine governa la società. Semiramide “libito fe' licito in sua legge”. La Legge non c'è più. Anzi il Diritto non c'è più, non vorrei essere frainteso, non sono “un giustizialista”. Le leggi, per quanto dure, sono la colonna vertebrale della società. Non si possono “abolire”. Si possono cambiare, con gli strumenti previsti. Ma non si potrà mai abolire la legge che vieta il furto, l'omicidio, tutti i reati che da secoli sono elencati nelle leggi di tutti i paesi del mondo, se non proprio scolpiti nella coscienza di tutti gli uomini. Non si può abolire il reato di chi prende agli altri in maniera “diabolica”, anteponendo sempre il proprio egoismo al bene comune e di ciascuno. Qualcuno a Ballarò del 22 settembre u.s. ha detto quei soldi depositati nei paradisi fiscali sono il frutto di operazioni criminose. Non vorrei che a dirlo sia stato il solito Di Pietro, o forse è stato proprio lui a dirlo. Le operazioni criminose del mercato della droga, della vendita delle armi non configurano anche il reato di omicidio? Ma da dove prendonolearmii Talebanichehannoucciso i nostri sei militari l'altro giorno in Afganistan? Armi e droga, lo sa chi deposita i relativi incassi nei “paradisi fiscali” che sono “oggetti” che servono per uccidere?. Con il Decreto per il rientro dei capitali depositati nei paradisi fiscali, si abolisce solo il reato che i possessori dei conti bancari “off shore”, come dice Di Pietro, hanno commesso nei riguardi del fiscoitaliano, ononanchequello di“omicidio”, che tanto preterintenzionale non può essere, se io vendo droga o armi ai terroristi? evernava@msn.com
Giornata di grande fermento nel lavoro: alla fine sarete stanchi ma molto soddisfatti. Nasce un nuovo sentimento.
VERGINE 24/8 - 22/9
Grazie al vostro serio impegno nel lavoro conquisterete la stima di chi conta e farete carriera. L'amore non va svenduto
BILANCIA 23/9 - 22/10
Non c'è motivo di avvilirsi o mollare se nel lavoro nonostante l'impegno la meta è lontana. In amore fate autocritica.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Rimandate un progetto di lavoro troppo ambizioso, sviluppate invece un'idea che avevate accantonato. Situazione affettiva caotica.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Nel lavoro e nelle questioni economiche muovetevi con prudenza e tempismo. Con un po' di buona volontà riuscirete a non trascurare il partner
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Lavorate con pazienza e determinazione alla realizzazione di un ambizioso progetto di lavoro. Sentimenti da riscoprire.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
La fortuna è dalla vostra parte: potrete realizzare senza indugi un progetto di lavoro interessante. Cuore in subbuglio.
PESCI 20/2 - 20/3
Nel lavoro agite con grande fiducia nelle vostre possibilità e i risultati non tarderanno. In bilico i rapporti affettivi
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NAPOLITANO TROPPE ASPETTATIVE INUTILI La visita in Basilicata del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, specie alla vigilia, si è caricata di aspettative e attese “messianiche” da parte della nostre comunità destinate in gran parte ad essere deluse perché le soluzioni ai problemi sempre più drammatici del lavoro e dello sviluppo vanno trovate altrove. La presenza del Capo dello Stato nella nostra regione può invece dare un incoraggiamento alla nostra gente perché è giusto che lo Stato dimostri la sensibilità e l'attenzione per il Mezzogiorno e con esso per la Basilicata che sono rimasti indietro. Ma se è giusto e necessario chiedere al Governo tempi veloci e risultati concreti a breve e medio termine per il Piano del Sud in via di definizione, è altrettanto necessario che la Giunta Regionale si rimbocchi le maniche. Scoprire solo oggi che la legge regionale per la cosiddetta reindustrializzazione dei siti produttivi dismessi si sta risolvendo in un fallimento, nonostante le ingenti risorse finanziarie in parte già impegnate non è accettabile perché denota una grave carenza di programmazione di interventi ed ancor più di gestione di strumenti normativi voluti proprio dalla Giunta Regionale. Come accade per la gestione dei fondi comunitari: dobbiamo cancellare l'immagine parassitaria del Sud. La Regione spreca ingenti risorse per corsi di formazione che hanno scarsissime connessioni con il mondo della produzione senza offrire prospettive di lavoro e per programmi in tutti i settori produttivi che non danno risposte durature ai bisogni di occupazione e sviluppo. Giuseppe Potenza (Dc)
CAOS BOLLETTE PREVISIONI POLITICHE
E SCUDO FISCALE SUL LODO ALFANO di ANTONIO MONTANO
di ANGELOMAURO CALZA A Caserta un boss utilizzava un coccodrillo per riscuotere il pizzo. Arrestato. Chissà se tra i capi d'accusa figura anche quello di detenzione illegale di animali esotici, ma questa è una curiosità molto marginale da soddisfare. Fatto sta che chi si vedeva minacciare e doveva sborsare quattrini almeno il coccodrillo lo vedeva in faccia, lui, quello che gli portava via i soldi, l'animalaccio. Io ogni volta che ho una bolletta da pagare invece mi sento di rabbia perché non vedo infaccia néil gestoredell'energia elettrica, né quello del telefono. E per fortuna che getto i bollettini che mi pervengono via posta del Giornalino di Sant'Antonio, dei calendari di Padre Pio e Frate Indovino e delle altre richieste di sostegno a collette varie… ci mancherebbe che vada a finanziare anche illustri sconosciuti dopo i salassi cui vengo periodicamente sottoposto da soggetti istituzionalmente autorizzati praticamentea rapinarci.Avete provatoainterpretare più che leggere una bolletta della luce, per esempio? Ci capite niente voi con tutte quelle tariffe? Orarie, giornaliere, festive… se per caso accendi la lavatrice tra le 6 e le 7 risparmi, ma se il lavaggio non lo finisci in tempo, entro le 7, scatta la tariffa doppia che potrà essere ulteriormente aumentata magari se fai due risciacqui. Se poi devi fare lo shampoo, attento ai consumi del phon: cerca di lavare i capelli possibilmente tra le 2 e le 3 di notte, così paghi meno della metà, mentre la doccia, se hai il riscaldamento a gas, la devi fare tra le13 e le 13.30 e ricorda che telefonare tra le 18 del sabato e le 21 della domenica costa meno…. insomma, se si va appresso a ste' cose si esce pazzi, ci si scombussola la giornata, si perdono le abitu-
dini e alla fine fai la lavatrice alle 13,telefoni alle2 dinotte e i capelli te li lavi durante il pranzo e in più ti arriva una di quelle bollette che almeno smetti di farti lo shampoo che ti cadono i capelli. E guai a domiciliare le bollette presso le banche: primapaghi, giustao errata che sia, poi caso mai metti in moto tutta una macchina burocratica per farti rimborsare, col risultato che alla fine ci ha guadagnato solo la banca. Insomma,come la giri e come la volti a pagare sei sempre e soltanto tu. Possibile che si trovino sempre i modi giusti per complicarle le cose piuttosto che facilitarle soprattutto agli utenti? Tranquilli, conosco la risposta: è fatto tutto ad arte, apposta per facilitare risposte altrettanto complicate quando vai a chiedere spiegazioni, finchè ti stanchi, apri il portafoglio, fai due ore di fila alla posta, ti fregano i 5 centesimi che non hanno di resto (così ci guadagna pure l'impiegato), e tu te ne torni mogio mogio a casa, e vai dritto all'armadietto dei medicinali per prendere la boccetta della coramina, pronta per l'uso, perché sul tavolo trovi un'altra busta…con un'altra bolletta. Questa volta però dentro c'è scritto che se qualcosa non è chiaro, puoi chiamare l'899 etc etc… ”è un numero verde” pensi subito, e chiami. Poi ti accorgi che non è un numero verde, ma un costosissimo numero di un call center che dopo averti fatto premere 10 numerini ti dice che gli operatori sono impegnati e ti pregano di riprovare. Risultato: il costo di quella telefonata ti hagià implementato di diverse decine di euro la prossima bolletta. Che vuoi farci, la moneta deve girare e gira che ti rigira finisce pure nei capitali all'estero, ma lì la soluzione si trova subito: il cerchio si chiude con lo scudo fiscale. Grazie Papi.
Quando i meteorologi fanno le previsioni atmosferiche, fanno dipendere i loro responsi dallo stato atmosferico in atto, In altri termini ogni previsione non può essere attendibile se non si tiene conto dei precedenti stati atmosferici..Così tutte le previsioni eseguiti nelle prossimità di eventi politici e giuridici come quella sulla approvazione o respingimento del così detto “Lodo Alfano” predisposto dal Parlamento per ottenere il rinvio da parte della Consulta di pesi giudiziari penali eventualmente a carico delle cariche istituzionali più importanti. E' importante fare osservare che il Lodo esimente venne redatto e presentato nel 2004 come “Lodo Schifani” alla Consulta che lo respinse con la dichiarata affermazione che per la Carta nulla ostava alla tutela del principio del sereno svolgimento delle massime funzioni istituzionali e che ciò non contraddiceva il principio dell'eguaglianza dei cittadini innanzi alla legge (Art,3 Costituzione). Stabilito questo punto essenziale, la Consulta respinse il “Lodo Schifani” che presentava quattro anomalie o eccezione come si dice in gergo giuridico e che è stato ripresentato con la nuova denominazione di “Lodo Alfano” debitamente adeguato alle indicazioni ed eccezioni sollevate dalla Consulta e che sono : 1) la non rinunziabilità della sospensione dei processi (ed è stata introdotta) ; 2)quella sulla mancata tutela della parte civile ( e adesso c'è) ; 3)quella sulla indeterminatezza del blocco dei giudizi ( e la durata è stata limitata a un solo mandato e non reiterabile ; 4)quella sulla irragionevole equiparazione del Presidente della Consulta con cariche diverse (e ciò è stato fatto perché non è più incluso). Una volta, dunque, escluso dalla Consulta la violazione dell'art.3 sull'eguaglianza dei cittadini, non si è posta nessuna modifica della costituzione . Cosa che avrebbe esclusa ogni determinazione del Parlamento che si sarebbe affrancato di approvare un Lodo diverso: quello denominato “Lodo Alfano”. A nostro avviso la Consulta non può accogliere il ricorso contro il “Lodo Alfano” che non confligge affatto con l'art.3 in quanto non si tratta di annullare, cancellare procedimenti penali a carico di presunti colpevoli perché non trattasi di annullamento, ma di semplice sospensione temporanea di processi che poi riprenderanno per evitare che il cittadino imputato che rappresenta
a cura di VITO CARELLA
Mio padre ha un terreno nella campagna vicino al paese in cui abitiamo. Per arrivarci ha sempre attraversato dei fondi vicini, sui quali esiste una strada sterrata che, da quello che so, è utilizzata da tutti i proprietari della zona, a piedi e con i carri, un tempo, con auto e mezzi agricoli, oggi. La settimana passata, però, andando come ogni giorno sul fondo, mio padre ha trovato la strada chiusa da una catena. Informatosi, ha saputo che la catena è stata apposta dal proprietario del primo fondo attraversato dal passaggio, che ha detto che non vuole far passare più nessuno sulle sue terre e che i proprietari dei fondi della zona possono tranquillamente andare sui loro terreni utilizzando un'altra strada esistente. Mio padre, come gli altri proprietari dei fondi che usano il passaggio, non ha alcun atto che lo autorizza a passare sui terreni. Mi ha detto, però, che lui e gli altri hanno sempre fatto così e che non hanno usato l'altro percorso perché è più lungo, molto ripido e assai pericoloso per via della presenza di un burrone. C'è possibilità di chiedere al giudice di farci passare di nuovo?
un'alta istituzione possa pregiudicare l'interesse dello Stato impiegando il tempo per seguire i suoi processi per la sua personale difesa e non allo svolgimento delle sue alte funzioni . Il “Lodo” non introduce , dunque, nessuna immunità. Ma utilizza l'istituto della sospensione già esistente e blocca la decorrenza dei termini per la prescrizione rispettando l'obbligatorietà dell'azione penale. Inoltre per la giurisprudenza della Corte, il principio della ragionevole durata del processo che verrebbe violato allungando i tempi, è solo e soltanto un principio organizzativo che non comporta l'illegittimità della norma. Stante all'indirizzo recentissimo della Corte le cui indicazioni sono state rispettate nel “Lodo Alfano”, la nostra previsione sulla decisione finale è positiva ammenocchè la Consulta da un ulteriore esame dei contenuti del “Lodo” non trovi altre eccezioni che, ad ogni modo, possono essere sempre superate e sanate da ulteriore provvedimento normativo. Dopodicchè un ulteriore respingimento da parte della Consulta del Lodo risanato, potrebbe spingere Berlusconi alle dimissioni per evitare le anomalie che farebbero da sfondo al suo processo come “la fuga di notizie” ; “i rapporti tra Uffici giudiziari e media” “lo stile giornalistico posto in essere nei processi di un certo genere”. L'ipotesi di dimissioni non è nuova in Italia perché anche il Presidente della Repubblica Giovanni Leone fu costretto a lasciare il Quirinale per accuse infamanti che risultarono infondate e destituite da ogni fondamento. Se la Corte Costituzionale dovesse persistere nell'ulteriore insensato respingimento del “Lodo Alfano” reso conforme alle indicazioni riferite dalla stessa Corte, si farà anch'essa carico di quei pregiudizi che caricano certi Pubblici Ministeri di faziosità e persecuzione contro il Cavaliere, allora non ci sarà altra strada che l'approvazione di un altro Lodo modificato a cui si potrà dare il nome di “Lodo del Popolo Italiano” dichiarandolo immediatamente esecutivo facendo, altresì giurare l'impegno di redigere e approvare con urgenza una legge che regoli civilmente il potere (noi diciamo strapotere) giudiziario e si modifichi anche la prima parte della Costituzione che è impregnata di sovietismo come avemmo modo di dimostrare su questo giornale.
RISPOSTE CIVILI
Il diritto di passaggio Il possesso, per parafrasare il legislatore, è il potere di fatto esercitato su un bene e che si manifesta in un'attività corrispondente all'esercizio, sullo stesso bene, del diritto di proprietà o di altro diritto reale. Più semplicemente: il possesso è una situazione di fatto nella quale il comportamento delle persone appare conforme a quello che avrebbe il titolare di diritto sulla cosa. Nel caso posto dal lettore, il padre, passando attraverso un terreno altrui per accedere al proprio fondo, tiene un atteggiamento che appare conforme a quello del titolare di un diritto di servitù di passaggio, anche se - di per sé - quel comportamento non dimostra che il diritto menzionato esista effettivamente. Orbene, la conservazione della “pace sociale” passa anche attraverso la tutela provvisoria delle situazioni di mera apparenza di diritto, per evitare conflitti e “tenere le bocce ferme” in attesa dell'accertamento dei reali rapporti giuridici tra le parti. Riferendosi al caso concreto: per evitare che il proprietario del fondo si faccia giustizia da sé, opponendosi al transito con mezzi antigiuridici, il Codice Civile prevede un'azione speci-
fica, l'azione di reintegrazione, che riconosce al possessore spogliato del potere sulla cosa il diritto di chiedere di tornare a esercitare tale potere. La reintegrazione va ordinata in virtù della semplice notorietà del possesso. In altri termini, il giudice deve accertare soltanto che chi chiede tutela eserciti pubblicamente il passaggio sul fondo, senza preoccuparsi di indagare sull'esistenza di un sottostante diritto. Riassumendo: chi si afferma possessore è legittimato ad agire in giudizio senza dover fornire la prova di un titolo giuridico che legittimi la situazione di fatto esercitata sul bene. Tuttavia, per ottenere tutela, il giudice (e, aggiungo, nel caso di specie il lettore, per chiedere tutela) dovrà verificare: 1) che lo spoglio sia stato violento (intendendosi per violento ogni atto arbitrario e presumibilmente contrario alla volontà del possessore) o clandestino (ossia compiuto all'insaputa del possessore); 2) che lo spoglio non sia avvenuto da oltre un anno (presupposto sussistente nel caso del lettore); 3) che il soggetto che si è opposto al possesso (chi ha messo la catena) lo abbia fatto con la
consapevolezza di avere operato contro la volontà del possessore; l'esistenza di tale consapevolezza non è esclusa dalla volontà del proprietario di chiudere in qualunque tempo il proprio fondo per evitare l'ingresso di terzi non autorizzati. Infatti, sebbene il proprietario possa procedere a detta chiusura, egli deve comunque dare al possessore gli strumenti per continuare a usufruire del passaggio medesimo senza che quest'ultimo subisca dalla chiusura un'apprezzabile menomazione del godimento (il principio è stato affermato dalla Cassazione che - di fronte al caso di un proprietario che aveva apposto un cancello a chiusura della strada di accesso al fondo, ma che aveva dato le chiavi a chi esercitava il passaggio - ha ritenuto la dazione delle chiavi insufficiente, affermando la necessità del ricorso ad altre soluzioni che consentissero il libero e comodo godimento del passaggio, come la predisposizione di congegni automatici di apertura a distanza direttamente utilizzabili dal possessore); 4) che la situazione di fatto (il passaggio) non poggi sulla mera tolleranza del proprietario, che si ha, secondo la giurisprudenza, quando il “potere” sulla
cosa da parte del presunto possessore viene esercitato in via transitoria e saltuaria (in modo da comportare un godimento di modesta portata e da incidere molto debolmente sull'esercizio del diritto da parte dell'effettivo titolare) oppure trae la sua origine da rapporti di amicizia o familiarità o da consueti rapporti di buon vicinato. Evidenzio come, al fine della tutela del possesso di un passaggio, non rileva l'esistenza di altri accessi al fondo del possessore (l'altra strada indicata dal lettore) e, dunque, la mancata interclusione del terreno. Il giudizio di reintegra, infatti, verte sulla tutela della situazione di fatto esistente e prescinde da considerazioni sulle alternative rese possibili al possessore dallo stato dei luoghi; in sintesi, detto giudizio verte su ciò che il possessore ha fatto, non su ciò che avrebbe potuto o dovuto fare. Rilevo, anzi, che proprio l'esistenza di un altro accesso, accompagnato dall'utilizzo di quello poi chiuso dal proprietario del fondo, valga a dimostrare l'assenza di una situazione di mera tolleranza di quest'ultimo e la presenza di una situazione possessoria tutelabile. Pare difficile, infatti, ritenere che un proprietario tolleri il passaggio di un vicino sul proprio fondo quando questi abbia altro accesso alla sua proprietà da differente strada.
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Venerdì 2 ottobre 2009
Italia / Mondo
Venerdì 2 ottobre 2009
Il monito del ministro italiano al vertice Ue di Goteborg
Immatricolazioni in aumento
Tremonti a Ecofin, attenti ai conti e l’inflazione
Auto, gli incentivi fanno bene al mercato
di UGO CALTAGIRONE e ANGELICA FOLONARI GOTEBORG – L'andamento dei conti pubblici e l'inflazione: sono queste, per Giulio Tremonti, «le potenziali criticità» ora che ci si avvia verso la ripresa in Europa. Il ministro dell’Economia lo ha sottolineato nel corso di un intervento davanti ai ministri finanziari della Ue riuniti a Goteborg, invitando a puntare su «un maggior sostegno all’economia privata»e insistendosulla necessità di «rafforzare la discussione sugli investimenti in infrastrutture finanziati con eurobond». Intanto anche l’Italia, insieme ad altri otto Paesi di Eurolandia, si avvia verso una procedura di infrazione per deficit eccessivo. Bruxelles – come ha annunciato il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia – la prossima settimana presenterà dei rapporti sui Paesi che nel 2009 sforeranno il 3%. Tra questi anche il nostro che – secondo le ultime previsionidel governo–chiuderà l’anno con un deficit-Pil al 5,3%. Ma il ministro Tremonti rassicura: «Quello che conta è la velocità di crescita del disavanzo, e quella dell’Italia è molto al di sotto della media». Sui tempi e le modalità di uscita dai deficit eccessivi, poi, il ministro spiega come all’Ecofin «non è stata decisa alcuna data specifica e nessuna tempistica certa». Le exit strategy dalla crisi (compreso il ritiro delle misure di stimolo dell’economia) secondo il compromesso raggiunto
strato più pericoloso di quello pubblico –ha sottolineato–ogniforma didebito è in sè un rischio da tenere sotto controllo». Non a caso la Commissione Ue prevede che senza i necessari interventi il debito pubblico della Ue potrebbe schizzare ben presto oltre il 100%. L’altra minaccia potenziale per Tremonti è l’inflazione: «Finora è stato un fantasma che si è aggirato fuori dell’Europa, ma – ha spiegato -bisogna avere coscienza che se l’economia è globale anche l'inflazione può essere globale. E – ha aggiunto – si possono produrre effetti che non si possono più controllare o limitare solo ad alcuni Paesi». Intanto, quello che mercoledì la Commissione Ue compirà nei confronti di nove Paesi è di fatto il primo passo verso l’apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo che potrebbe arrivare a metà novembre, con le raccomandazioni della Commissione Ue che dovranno poi essere ratificate dall’Ecofin di dicembre. I nove Paesi interessati – secondole previsionipiù recenti sui deficit – dovrebbero essere, insieme all’Italia, la Germania, il Belgio, l’Olanda, l’Austria, il Portogallo, la Slovenia, la Slovacchia e la Repubblica Ceca. Salirebbe così a 20 il totale dei Paesi con procedure aperte, tra i quali anche Francia e Regno Unito. FOL 01OTT-09 20:54
«La crescita del disavanzo in Italia sotto la media»
Giulio Tremonti
dovranno essere messe a punto ora: ma la loro attuazione, ha spiegato Almunia, potrà partire dal 2011 solo se ci sarà una ripresa solida. E un’idea più chiara su questo la si avrà il 3 novembre prossimo, quando Bruxelles pubblicherà le sue previsioni economiche anche per il 2011. Il ministro – relazionando al tavolo Ecofin – ha sottolineato come «quello del consolidamento dei bilanci e della tenuta delle finanze pubbliche sia un punto fondamentale» in vista della ripresa. E se «il debito privato si è dimo-
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LA PREVISIONE
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Fmi, la ripresa è iniziata ma sarà lenta Il Fondo monetario apre uno spiraglio nell’andamento della crisi di ANDREA D’ORTENZIO ISTANBUL – La ripresa è iniziata ma procederà a passo lento e la crisi farà sentire ancora i suoi effetti, specie in molti paesi dell’Occidente alle prese con una forte crescita del debito causata dai costosi piani anti crisi e una disoccupazione in aumento. «La ripresa è iniziata veramente» afferma il direttore generale Dominique Strauss-Kahn agli studenti dell’uni-
versità di Istambul, dove si tengono i lavori informali in vista del vertice ufficiale il 6 e 7 ottobre, prima di diventare il bersaglio di uno studente turco che, emulando il giornalista iracheno contro Bush, gli lancia per protesta senza colpirlo una scarpa da ginnastica. Nel suo World Economic Outlook,che aggiorna i dati di luglio, il Fondo Monetario Internazionale riconosce così per la prima volta che la tanto sospirata crescita è tornata e alza le
stime per il pil mondiale nel 2010 dal +2,5% al +3,1% dopo il calo dell’1,1% nel 2009. Il merito va soprattutto ai paesi asiatici come la Cina (+9%)e al recupero degli Stati Uniti dal -2,7% di quest’anno all’1,15% del 2010, spinto dai massicci piani statali. Gli Stati Uniti rischiano comunque una crescita sotto al 2% per i prossimi anni con i consumi zavorrati dalla disoccupazione(10,1% nel 2010) e dal calo del debito privato.
Meno 7 per cento per il “povero” Bill Gates
Il boom è a Roma
I “paperoni” d’America sono meno ricchi Ricerca di Forbes
L’impresa è dei “nonni” e la fanno gli over 70
NEW YORK – La crisi impoverisce i 400 “paperoni” americani che vedono scendere nel 2009 la loro ricchezza del 19%, ossia 300 miliardi di dollari, a 1.270 miliardi di dollari, contro i 1.570 miliardi del 2008. Si tratta del quinto calo dal 1992, cioè da quando è iniziata la raccolta dei dati. A fare i conti in tasca ai più ricchi d’America è Forbes stilando la consueta classifica annuale dei 400 statunitensi più abbienti. Bill Gates si conferma al primo posto: pur avendo visto scendere il proprio patrimonio del 7%, il fondatore di Microsoft conta su 50 miliardi di dollari. La medaglia d’argento va all’oracolo di Omaha, Warren Buffet, il più colpito dalla crisi che gli è costata 10 miliardi di dollari. Nonostante questo il guru della finanza può sempre contare su una ricchezza personale di 40 miliardi di dollari. Al terzo posto il fondatore di Oracle, Lawrence Ellison che, come nel 2008, siede su 27 miliardi di dollari. Dipende da Wal-Mart, colosso delle vendite al dettaglio statu-
nitense, la fortuna di Christy, Jim, Alice e Robson Walton, rispettivamente in quarta, quinta, sesta e settima posizione. Si piazza all’ottavo posto Michael Bloomberg, sindaco di New York. Complessivamente i 10 più ricchi d’America hanno visto andare in fumo nell’ultimo anno 40 miliardi di dollari: un «bagno di sangue» – osserva Matthew Miller, responsabile della classifica Forbes 400 sui più ricchi degli Stati Uniti – per il quale «nessuno verserà una lacrima» ma che non fa prevedere «nulla di buono per noi. Se loro (i super-ricchi) stanno diventando più poveri, questo significa che anche noi stiamo diventando più poveri». La top ten 2009 dei ricchi americani è pressochè invariata rispetto all’edizione precedente. Fra le uscite eminenti dalla classifica di quest’anno igurano l’ex amministratore delegato di Citigroup, Sandford Weill, e il finanziere Allen Stanford, attualmente in prigione in Texas.
MILANO – Imprenditori ultrasettantenni in crescita: in Italia sono oltre 299mila e negli ultimi cinque anni sono aumentati del 4%. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2009 e 2004 realizzata in occasione della festa dei nonni. Incrementi significativi si sono registrati soprattutto nei settori dell’intermediazione economica e finanziaria (122,1%), delle costruzioni (47,7%) e dell’istruzione (42,3%), ma le aree che raccolgono il maggior numero di imprenditori anziani sono ancora quella agricola (67%),commerciale (16,2%) e manifatturiera (4,9%). Sempre più rilevante la presenza femminile: sono 78.640 le titolari di ditta individuale, il 26,3% del totale nazionale, ed in cinque anni sono aumentate del 9,4%. Il primo posto nella classifica delle province italiane per numero di ditte individuali con titolare over70 se lo aggiudica Roma con 11.080 imprese, seguita da Bari (9.743) e Napoli (8.983).
di RANIERO NANNI ROMA –Gli incentivi continuano a giovare al mercato italiano dell’auto: a settembre le immatricolazioni, secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono aumentate per il quarto mese consecutivo, facendo registrare un incremento del 6,77% rispetto allo stesso mese del 2008. Fiat Group è ancora una volta bene, facendo registrare un aumento del 9,43% delle vendite e un incremento della quota al 31,52% contro il 33,72% di agosto. Ed è stata una buona giornata anche per il titolo Fiat, che in Borsa ha chiusoinrialzo del7,79%a9,47eurograzie allestimediMorgan Stanleyche haraddoppiato da8,3 a16,8 euroil prezzoobiettivo. Dopo i risultati positivi di giugno (+12,4%), luglio (+6,2%) ed agosto (+8,54%), quindi, anche settembre il mercato italiano dell’auto è stato di segno positivo, totalizzando 189.476 nuove vetture con un incremento del 6,77%. Nel cumulato dei nove mesi, invece, il mercato si mantiene su livelli inferiori dello stesso periodo del 2008: le vendite sono infatti diminuite del 5,86% a 1.611.205 unità. Fatto sta che negli ultimi 4 mesi la situazione è migliorata grazie appunto all’effetto degli ecoincentivi, che a settembre, come rilevato dall’Aci sulla base dei dati del Pra, hanno determinato 109.029 acquisti diauto (nel 90,5% deicasi rottamando contemporaneamente un veicolo). Il mese scorso è stato positivo per Fiat Group Automobiles, che ha venduto 59.723 vetture, con un incremento del 9,43% rispetto a settembre 2008. Nel cumulato dei nove mesi le immatricolazioni del Lingotto sono invece diminuite del 2,02% a 534.893 unità.
LaBorsa Titolo A2A Ansaldo Sts Atlantia Autogrill Banco Popolare Bca MPS Bca Pop Milano Bulgari Buzzi Unicem Campari Cir Enel Eni Exor Fiat Finmeccanica Fondiaria - Sai Generali Geox Impregilo Intesa Sanpaolo Italcementi Lottomatica Group Luxottica Group Mediaset Mediobanca Mediolanum Mondadori Parmalat Pirelli & C Prysmian Saipem Snam Rete Gas Stmicroelectronics Telecom Italia Tenaris Terna Ubi Banca Unicredit Unipol
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-0,89 -3 0,24 -0,61 -3,05 -2,26 -1,92 -1,52 -1,86 -0,41 -3,26 -2,25 -1,29 2,37 7,79 0 -1,6 -2,72 -2,62 -1,92 -2,07 -2,57 -0,33 -1,24 -0,99 -1,28 -1,89 -2,57 -1,91 -1,91 -0,55 -1,46 -1,05 -2,47 -4,25 -2,46 -0,94 -1,53 -2,72 -2,22
1,363 14,04 16,81 8,355 6,625 1,476 5,25 5,37 11,96 6,165 1,57 4,355 17,16 13,79 9,58 12,27 14,55 18,85 5,965 3,0125 3,0475 10,59 15,42 17,89 4,8375 9,48 4,79 3,45 1,903 0,3735 13,01 20,88 3,3525 6,525 1,202 12,32 2,675 10,55 2,7 1,054
1,331 13,57 16,51 8,17 6,35 1,422 5,075 5,2 11,58 6,04 1,486 4,24 16,85 12,91 9,215 11,94 14,07 18,18 5,76 2,9325 2,94 10,18 15,2 17,48 4,73 9,22 4,63 3,3225 1,853 0,357 12,75 20,23 3,2875 6,315 1,146 11,88 2,64 10,28 2,595 1,012
Indici FTSE/Nome Italia All-Share MIB Italia Mid Cap Italia Small Cap Italia Micro Cap Italia STAR
Valore 23.531,70 23.053,51 25.351,99 25.629,56 23.478,90 11.187,56
Var % -1,70 -1,79 -0,85 -0,59 -0,79 -1,41
MaggioriRialzi Nome Fiat Exor Atlantia
Valore 9,475 12,95 16,61
Var % +7,79 +2,37 +0,24
MaggioriRibassi Nome Telecom Ita Cir Comp Banco Popolare Ansaldo Sts Generali
Valore 1,148 1,486 6,355 13,57 18,22
Var % -4,25 -3,25 -3,05 -3,00 -2,72
MercatiEsteri Indice Cac 40 Dax 30 Dow Jones Ftse 100 Nasdaq
Valore 3.720,77 5.554,55 9.569,06 5.047,81 2.071,35
Var. % -1,97 -2,13 -1,47 -1,68 -2,41
Cambi Nome Acquisto Vendita Euro/Dollaro 1,4543 1,4544 Euro/Sterlina 0,9117 0,9118 Euro/Yen 130,42 130,46 Euro/Franco Sv. 1,5139 1,5142
MateriePrime Nome Valore Unità di misura Petrolio $ 70,68 Barile (158,987 Litri) Oro $ 1002,0 100 Troy Oz. (3,110 Kg) Argento $ 16,485 5000 Oz. (155,517 Kg)
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24 ore in Basilicata
Amianto, coloranti e vapori tossici. Senza aspiratori nè controlli, solo latte «per disintossicare»
Marlane, racconto dall’inferno Parla un operaio originario di Maratea sopravvissuto al tumore di FRANCESCO CIRILLO
La testimonianza
MARATEA - Anche quella della fabbrica Marlane, di Praia a Mare, ma legata a doppio filo con Maratea, è una storia di veleni. La Procura di Paola ha chiuso le indagini ed ha ipotizzato l’omicidio colposo a danno di 40 operai della stessa fabbrica. Di seguito pubblichiamo un’intervista, pubblicata sull’edizione di ieri del quotidiano “Domani”, a Luigi Pacchiano, operaio dell’azienda tessile, originario di Maratea, colpito dal tumore ma vivo per miracolo, per raccontare quello che ha vissuto: Nel 1959 sono stato assunto al Lanificio di Maratea. Ho lavorato in questa fabbrica fino al 1963. Dal 1959 al 1963 le misure di sicurezza all'interno delle fabbriche non si conoscevano proprio. Però Maratea aveva solo la tessitura e l'incollaggio e non aveva altri tipi di lavorazione nocive. Nel 1969 fummo trasferiti da Praia a Mare. In una fabbrica che si chiamava Marlane. Qui c’era la filatura, la tintoria , il fine saggio. Quando siamo arrivati noi la fabbrica è stata cambiata totalmente. Marlane di Praia aMare diventòun unico ambiente. In questa situazione ho lavorato fino all'11 novembre del 1995. Per questioni di salute sono dovuto uscire dalla fabbrica. Che tipo di lavoro facevi? Facevo l’orditore.Cioè quelli che preparano l’ordito per la tessitura. E lavoravo a due, tre metri di distanza dalle macchine della tintoria. Come dicevo prima, senza misura di prevenzione né di protezione. Quanti eravate gli operai che lavoravate in questa sezione ? Il reparto orditura era costituito da quattro macchine poste al centro tra la filatura e la tessitura. Nel complesso noi operai eravamo circa 500. Tu hai lavorato sempre nella sezione dell’orditura ? No. Nel 1972 fui trasferito al reparto finissaggio umido e vi rimasi fino al 1983. Poi quando ci furono i primi cassa integrati dovetti ritornare di nuovo all’orditura. Nel periodo di fine saggio a chi lavorava a certe macchine dove si usavano prodotti nocivi veniva consegnata loro la famosa busta di latte per disintossicarci, dicevano loro. Ma in una situazione come questa, mi chiedo, non venivano in fabbrica ispettori? Io in tutti questi anni non ho mai visto un’ispezione sanitaria. Né abbiamo mai avuto visite personali sanitarie. In tutta la mia attività lavorativa ho avuto solo due schermografie. Non mi risulta neanche che ci fossero medici aziendali. E chi era addetto all’infermeria non era altro che un infermiere. La prima volta che ho visto un medico aziendale è stato agli inizi degli anni 90 . Niente controlli quindi nessuna precauzione per i prodotti nocivi che usavate. Come vivevate in questa fabbrica ? Sì, lavoravamo senza alcuna misura di prevenzione,
«Tra i 90 e 120 morti»
PACCHIANI ne aveva contate almeno sessanta. Ma poi aveva saputo di altri casi, «in tutto tra i 90 e 120». Ma forse i decessi sono anche di più. «Ogni tanto spariva qualcuno e non sapevamo più che fine avesse fatto». L’azienda diceva: «Non vi ribellate. Abbiamo soldi per pagare tutti». Il reparto tintoria della Marlane. Al lato l’ex operaio, Luigi Pacchiano
senza controllo medico, ci davano questo latte in base ai criteri dei dirigenti e dei caporeparto,a chisiachi no.Nonc'erano aspiratoriné in altoné in basso. I cosiddetti aspiratori a terra non hanno mai funzionato. D’estate si lavorava a 40 grandi di caloria ed a 80 gradi umidità. Abbiamo fatto dei piccoli scioperi uscendo dalla fabbrica, ma subito dopo eravamo costretti a rientrare, pena il licenziamento. All’interno, polvere e fumo. Tanto che noi dicevamo entrando “oggi nebbiainVal Padana”. Il cattivoodore eraterribile.Quando arrivavano i fusti con i coloranti toglievano le etichette dai fusti dove c'era il teschio di morte con scritto i prodotti contenuti nel fusto. E si andava avanti così. La Marlane lavorava molto per lo Stato e produceva divise militari. Le vasche che tingevano le pezze erano aperte e venivano alimentate con i coloranti che vi si scaricavano direttamente . Una lavorazione a mano. Loro sostenevano che i vapori provenienti da queste vasche venivano aspirati da cappe poste su di esse. Ma da una brochure stessa diffusa dalla Marlane si poteva notare che queste cappe non erano mai esistite. Loro non tenevano le vasche chiuse per fare raffreddare subito la lana. Quindi l'acqua ribolliva all'aperto e questo creava i vapori che si disperdevano per tutta la fabbrica coinvolgendo tutti gli operi. Si è i sentito parlare anche di uso di amianto. L'azienda dice che non è mai stato usato. Non è vero . I 108 telai esistenti nella fabbrica avevano i freni che funzionavano ad amianto. Quando sono cominciati i primi casi di decesso fra gli operai? Nel ‘73. Due operai di trent’anni addetti ad una macchina che bruciava i fili usando degli acidi sono morti entrambi, e per quello che abbiamo saputo il motivo era per questi acidi. Da lì in poi di decessi ne sono avvenuti in continuazione . Chi per tumore
chi per altro. E quando qualcuno protestava si diceva di stare zitti e di farsi gli affari propri, pena il licenziamento. Una sessantina, per quello che ricordo, ma ci sono operai che hanno lavorato in fabbrica e che nessuno conosceva. Avevo chiesto più volte di fare un monitoraggio su tutti quelli che avevano lavorato nella fabbrica per sapere che fine avessero fatto, chi è morto e come è morto. Uno degli ultimi decessi fu quello di Teresa Maimone di Maratea. Cosa ricordi di lei? Mi viene la pelle d’oca a pensare a questa giovane operaia. La signora lavorava alla rocchettiera . I prodotti sintetici venivano tinti prima delle vasche epoi venivapassato sulla rocchettiera. E questa signora lavorava qui. Qui la polvere era notevole, perché sfilando il filo ad alta velocità si mandava nell'aria sia il colorante che polvere. E lei si lamentava che ogni volta che faceva questo lavora tutto il suo corpo si faceva rosso di sfoghi. Andava dal medico e questo le diceva cheera unaquestionealimentare. Un giorno si sentì male in fabbrica e stava per svenire. Non si reggeva in piedi e fui proprio io ad accompagnarla dal medico. Il quale ripeté la solita storia della cattiva alimentazione. Poi si sentì di nuovo male e fu accompagnata d’urgenza all’ospedale di Napoli . E dopo cinque giorni morì. Ricordo un altro operaio addetto alle pulizie che morì per tumore ai polmoni. Ne ricordoun altroaddetto alle pulizie dei tubi anch’egli stroncato da un tumore. Lo stesso prete di Maratea, Don Vincenzo Iacovino, che officiava tutti questi funerali di operai in una sua omelia si scagliò contro l'azienda dicendo questa non è una fabbrica di lavoro ma di morte. E questa storia il parroco la dichiarò anche allo spettacolo le Iene. Ed un certo giorno anche tu hai cominciato a sentire dolori. E venne il mio turno. Era il
1993 e sfortunatamente anch'io mi sentii male. Sono andato subito in ospedale per accertamenti. Andavo sempre al bagno. Ho pensato subito alle conseguenze della polvere che respiravamo. Soffiandoci il naso veniva fuori il nero della polvere. E quando si sputava, si sputava nero. A casa arrivavamo che puzzavamo e bisognava fare continue docce per far sparire il cattivo odore. La mattina del 14 dicembre del 1993 , dunque, mi ricovero in ospedale. Il 15 dicembre scoprono che avevo un carcinoma alla vescica. Sono stato immediatamente operato per l’asportazione di tale carcinoma. Da qui inizia il mio calvario. Ritornando in fabbrica sono stato anche deriso dalla dirigenza. Pregai di spostarmi in un altro reparto. In questa occasione conobbi il medico aziendale. Mi chiese se io avevo bisogno di una visita per l'udito. Il medico aziendale con un martelletto mi batte sul ginocchio. I riflessi sono buoni quindi stai bene, mi dice. Io allora subito , alzando un po' la voce, gli spiego che i miei problemi sono di ben altra natura. Ed il medico mi sgrida dicendo che io non capisco niente di medicina. E la visita finisce lì. Quando sei uscito dalla fabbrica ? Dall'estate 94 fino a novembre del 95 sono dovuto sottostare alle decisioni dell'azienda che mi obbligò a continuare a lavorare vicino alla tintoria. Perché poi nessuno mi volle spostare. Le dimissioni le feci con una lettera all'azienda dove spiegai che nonostante le mie continue richieste non ero stato spostato ad un reparto più consono alla mia malattia. Pochi giorni prima delle mie dimissioni un dirigente dell'azienda mi aggredì verbalmente dicendo come mi ero permesso a scrivere quelle cose, e mi invitava a rimangiarmi tutto. Ho una causa in corso per delle frasi che ho riferito all'antimafia di Catanzaro. L'11 novembre del 1995 esco quindi dall'azienda per motivi di salute.
La fabbrica intanto ha cominciato a smantellare i reparti che conosceva come nocivi. La fabbrica ha smantellato e rottamato la tintoria tops , dove tingevano la lana, nell'aprile maggio 1996. Tutt'ora nella Marlane la tintoria ancora esiste, ma è tutto recintato e chiusa. Fino ad oggi potremmo fare un calcolo delle morti alla Marlane? Io mi ero fermato ad una sessantina. Ma ogni tanto incontro operai che mi raccontano di nuovi decessi. Ad occhio e croce potranno tra i 90 ed i 120 morti. Ma i sindacati ufficiali cosa facevano? Come mai non intervenivano su una situazione così grave? Così i partiti di sinistra. I sindacati , così come i partiti non sono mai intervenuti. Parlavano con noi ma senza concludere nulla. L'unico sindacato che ci ha aiutato è stato lo Slai Cobas.
Il caso Maimone
Teresa, uccisa in soli 5 giorni
L’operaio racconta il caso di Teresa Maimone, operaia di Maratea. Si era sentita male più volte ma le dicevano che era a causa della cattiva alimentazione. Fino all’ultimo malore in fabbrica: se n’è andata e non è più tornata. E’ morta dopo cinque giorni. Il parroco di Maratea l’aveva denunciato.
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Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
E’ ancora bufera in Idv
Ma sulla “strategia dello scontro” i sindacati non sono uniti
Di Pietro Fiat Sata, la Fiom accusa conferma Radice «Diritti dei lavoratori violati» Panorama: altri affondi MELFI -La FiomCgil accusa: «Fiat non rispetta i diritti dei lavoratori». Dichiarazioni che pesano. Soprattutto se arrivano il giorno che segue all’appello dell’ad Marchionne alle parti sociali ad evitare lo scontro. «Il conflitto - aveva dichiarato due giorni fa il top manager del gruppo torinese, in occasione della presentazione della Punto Evo, proprio l’auto che dovrebbe essere prodotta a Melfi - provoca solo danni. Per superare la crisi serve lo sforzo di tutti». Ma i metalmeccanici della Cgil di Basilicata rispondono, invitando Torino a cambiare, in primo luogo il proprio atteggiamento. «La Fiat Sata - tuona il leader del sindacato, Giuseppe Cillis - deve prima rispettare le leggi e le norme contrattuali». La Fiom si riferisce alla mancata erogazione della cassa straordinaria che è stata riconosciuta dalla commissione provinciale dell’Inps di Potenza alle tute blu della Sata, per il periodo in cui la fabbricaè stataferma,nei mesipassati, per il “senza lavoro”, provocato dallo sciopero degli operai dell’indotto. «Il senza lavoro - ribadisce il comunicato della Fiom non era imputabile ai lavoratori che in quei giorni si sono recati al lavoro secondo le proprie turnazioni, subendo anche il notevole disagio dei mezzi di trasporto. La Fiat, quindi,deve rispettarequanto previsto dalle normative vigenti». Anzi, i metalmeccanici della Cgil ritengono che quello adottato sia «un atteggiamento provocatorio». Che si aggiunge a quelli già messi in atto fino a ora: «come la mancata restituzione delle ferie e dei permessi tolti ai lavoratori nel mese di agosto». Non solo. La Fiom denuncia pure «provvedimenti disciplinari» e «spostamenti discriminatori». I delegati della Fiom, quindi, ritengono urgente e necessario convocare le assemblee con tutti i lavoratori, i cui si discuta anche delle scelte di Torino di investire in Serbia. Insomma, la tensione che ha caratterizzato tutto il perio-
Lo stabilimento Sata di Melfi
do estivo e che è costata pure la mancata visita di Marchionne in Basilicata per l’inaugurazione del nuovo campus di ricerca e innovazione di Melfi, sembra tutt’altro che affievolita. Sullo sfondo, non ci sono solo le recenti parole di Mar-
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chionne, che in sintesi sembra appellarsi a un “fate i bravi se non volete il peggio”. Se per la Fiom quello della Fiat è realmente un atteggiamento provocatorio, c’è anche una parte sindacale che invita alla prudenza, a misurare bene la reazione,con l’obiettivo «di
VERTENZA LASME
unaprospettiva piùlungimirante»: ridare centralità allo stabilimento lucano. Nel corso della seduta di consiglio comunale straordinario a Melfi sulla vertenza Lasme, il segretario della Fim Cisl, Antonio Zenga, rompeva il clima di una consueta assemblea politico sindacale, con un discorso a rischio impopolarità. Ricordava ai presenti che da fine maggio ad oggi noi non sono state prodotte 25 mila vetture che il mercato chiedeva. «Ma la responsabilità di questo diceva - è della Fiat che non ha voluto produrre 25 mila vetture o io ho la responsabilità di non aver capito che era un momento in cui pote-vamo tenerci il segmento B e non soltanto la Grande Punto?». Qualunque sia il motivo per cui Fiat sembri così “distante”, una cosa è chiara: sulla strategia da opporre i sindacati sono tutt’altro che concordi. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it
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I commenti dopo il vertice a Roma MELFI - Molti i commenti sulla vertenza Lasme, dopo il vertice di mercoledì scorso al ministero dello Sviluppo economico, che si è chiuso con un nuovo rinvio del confronto, fissato per il sei ottobre prossimo. La Fiom Cgil ha sottolineato: «Questo cambio di atteggiamento da parte aziendale, che ora andrà misurato nel merito nel prossimo incontro, da un lato mette in luce la mancanza di cause industriali che giustifichino la chiusura della Lasme a Melfi e dall’altro lato come la determinazione, la lotta dei lavoratori unitamente a proposte e richieste chiare ed argomentate da parte del sindacato riescano a far modificare l’atteggiamento aziendale». «Certo è - conclude la Fiom - che se il Governo italiano facesse sentire la sua voce sulla crisi in atto nel settore auto non solo per dare altri incentivi pubblici di Stato alla Fiat, ma di vincolarli al blocco dei licenziamenti attraverso un nuovo piano industriale, prima che sia troppo tardi, considerato gli investimenti che Fiat sta definendo all’estero». Anche la Cgil definisce quello fatto lo scorso mercoledì come un «piccolo passo
avanti». «L’azienda - dice il segretraio regionale della Cgil, Antonio Pepe - si è mostrata disponibile a rivedere la sua posizione accogliendo le istanze emerse dall'assemblea dei lavoratori, che hanno ribadito la necessità del ritiro della procedura di licenziamento (mobilità), l'attivazione della cassa integrazione straordinaria a rotazione per crisi, la ripresa dell'intera gamma produttiva a Melfi (alzacristalli e moduli porta)». «L’unità e la lotta dei lavoratori e del sindacato - ha continuato il segretario Pepe - l'impegno delle istituzioni regionali e la mediazione della struttura ministeriale, hanno consentito una riflessione più profonda da parte dei vertici dell’azienda. . Riteniamo, tuttavia, fondamentale, per fermare l’emorragia industriale dell’area di San Nicola, che il Governo convochi la Fiat». I parlamentari lucani del Pdl hanno detto che si è trattato «di un’altra tappa importante che potrebbe avvicinare le parti per trovare una soluzione alla vertenza Lasme senza lasciare nell’incertezza i 174 lavoratori». Presente all’incontro di mercoledì anche la Provincia di Potenza.
Felice Belisario
Michele Radice
POTENZA - Scintille o meglio scontri continui nell’Italia dei valori di Basilicata. Ormai il divorzio tra il capogruppo al Senato dell’Italia dei valori, il lucano Felice Belisario e il coordinatore del partito dipietrista in Basilicata, Michele Radice non è più mistero per nessuno. Ma il “duello” non per questo è finito. Anzi. Ieri la questione si è riproposta a Roma dove i due massimi esponenti dell’Idv lucana si soni incontrati in una riunione convocata dal presidente nazionale del partito Antonio Di Pietro. Chiaro che nel faccia a faccia Belisario e Radice non se le sono mandate a dire. Il senatore, secondo autorevoli indiscrezioni, avrebbe nuovamente rinnovato l’invito a Di Pietro di commissariare il coordinamento regionale di Basilicata per escludere Michele Radice da ruoli decisionali. Ma per l’ennesima volta Di Pietro è stato fermo nella decisione. «Le segreterie non si commissariano per questioni personali ma solo per importanti problemi politici». Sarebbe stata la risposta dell’ex magistrato di Mani Pulite (secondo quanto riferito
dalle fonti ndr) che avrebbe quindi invitato i due “alfieri dell’Idv in Basilicata a rinfoderare le sciabole. Ma la questione ovviamente rimane. Belisario, sempre secondo quanto riportato dalle indiscrezioni, avrebbe rinfacciato a Radice di averlo definito “indegno” (nell’intervista che lo stesso Radice ha rilasciato al Quotidiano della Basilicata la scorsa settimana ndr). Ma sembra che Radice anche davanti a Di Pietro abbia proseguito nelle sue considerazioni negative sulle «furbate per defenestralo dal partito». Per il momento rimane tutto com’è quindi nell’Idv di Basilicata. Non ci sono novità: continuano i veleni con Radice che ieri evidentemente si è sentito «riconfermato nel proprio ruolo». In ogni caso i problemi in casa Idv rimangono. Anche a livello nazionale. Tanto che secondo autorevoli indiscrezioni, delle vicende interne del partito di Di Pietro e delle spaccature interne se ne è occupato anche il settimanale Panorama che esce oggi in edicola. sal.san.
LA RUBRICA DELL’AIDP BASILICATA Inizia con quest’articolo la collaborazione dell’Aidp (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) con il Quotidiano. Le finalità del neonato gruppo lucano sono ben spiegate in questo primo servizio del presidente Nicola Lombardi. L’Aidp è attiva in Italia dal 1960, conta oltre 3.000 associati distribuiti nei 16 raggruppamenti regionali e interregionali;sono inoltre affiliati all' AIDP circa 200 giovani neo laureati non ancora occupati. AIDP è una associazione di persone che operano a vario titolo nell'area delle risorse umane e si occupano - nei vari livelli di responsabiltà - del rapporto "Persona/Lavoro". Vi aderiscono professionisti operanti nelle imprese private, nella pubblica amministrazione, nel mondo accademico ed in quello della consulenza. AIDP si prefigge, quale scopo primario, di valorizzare la professionalità dei propri soci e di essere componente attiva nel processo di sviluppo delle Risorse Umane nelle organizzazioni lavorative, nel più ampio quadro dell' evoluzione sociale del Paese, al fine di promuovere la centralità della persona e della dignità umana all' interno del contesto lavorativo e della società. E' partner di molteplici progetti a li-
LAVORO, COME IMPIEGARE AL MEGLIO IL CAPITALE UMANO vello nazionale ed internazionale ed è promotrice di ricerche sulle più importanti tematiche attinenti il mondo del lavoro e l' articolato panorama della gestione delle risorse umane. L' attività dell' Associazione è anche fortemente rivolta verso i giovani in cerca di prima occupazione e di orientamento professionale, per i quali promuove master, incontri e opportunità di stage. Il Gruppo Regionale AIDP Basilicata è l' ultimo nato in ordine di tempo dei 16 gruppi regionali. Costituitosi con assemblea costituente svoltasi il 18 Maggio 2009 presso la sede di Confindustria Basilicata, ha iniziato la sua attività ufficiale il 9 Luglio scorso organizzando una tavola rotonda nell' aula magna dell' Università di Basilicata sul tema " LA NASCITA DEL GRUPPO REGIONALE BASILICATA DI A.I.D.P. - Interazione col territorio e prospettive", alla quale ha partecipato per la prima volta il presidente nazionale di AIDP, Roberto Savini Zangrandi. Il neonato gruppo lucano, nel solco tracciato nei quasi 50 anni di
vita dell' AIDP a livello nazionale, si propone di promuovere e organizzare momenti di riflessione e di approfondimento sui tanti temi che ruotano intorno al rapporto "persona/lavoro", ponendosi inoltre l'obiettivo di favorire ogni forma di confronto, di far crescere il travaso di conoscenze e competenze e di promuovere frequenti occasioni di arricchimento professionale dei propri soci ( Direttori del Personale, Responsabili del Personale, Direttori Generali, Dirigenti Scolastici, Specialisti di Funzione HR, Formatori, Selezionatori, Consulenti, Accademici etc.). AIDP Basilicata, nello sviluppo delle sue attività culturali e formative sarà aperta ad ogni forma di confronto e di dialogo con le Istituzioni e le Amministrazioni locali, assicurando la massima disponibilità a collaborare per la crescita delle professionalità e la valorizzazione del potenziale umano della nostra regione. Auspica pertanto l' avvio di un dialogo fattivo, continuo e costruttivo con il mondo della Scuola, con l' Università, con il Dipartimento Formazione Lavoro
e Cultura della Regione Basilicata e con tutti gli Enti che in Basilicata promuovono, organizzano e sviluppano attività tese all' accrescimento professionale, culturale e sociale, a livello individuale e, più in generale, della popolazione attiva della regione. AIDP è una associazione culturale, apolitica e senza scopo di lucro. I suoi soci sono professionisti che, da un lato sentono la necessità di confrontarsi e di acquisire altre conoscenze per migliorare il proprio livello professionale, dall'altro sono pronti - per quanto loro consentito - a mettere a disposizione il proprio bagaglio di esperienza e di conoscenze professionali al servizio della collettività, al fine di favorire un costante e proficuo scambio di "sapere". Che, se applicato sotto forma di sistema, diviene mezzo prezioso (oltre che virtuoso) per lo sviluppo economico/sociale della comunità. E' sin troppo scontato che, allorquando sapere, conoscenza, tecnicalità, restano appannaggio di singoli soggetti, anzicchè essere parte di un sistema allargato e consolidato, la comunità,
il territorio, la provincia, la regione non ne traggono gran beneficio. Con il rischio poi di veder naufragare in breve tempo anche quelle iniziative positive e di successo ma non inserite in un contesto più ampio, un sistema appunto. Si sa... : "Chi canta da solo si stanca prima !" Nel coro le forze in gioco sono distribuite. E, se stecca il corista della terza fila, il risultato della perfomance non ne risente . Noi dell' AIDP , pur nella consapevolezza che i talenti vanno coltivati e assecondati, riteniamo un punto molto qualificante del nostro progetto associativo quello di lavorare per l'affermazione di un sistema di scambio virtuoso delle conoscenze, all' interno della famiglia professionale, e non solo. La cortese e (mi piace aggiungere) lungimirante disponibilità di questa testata - in particolare del suo Direttore - ospitando una rubrica curata dal Gruppo AIDP Basilicata, ci consente di sperimentare concretamente una delle modalità possibili per iniziare un percorso di comunicazione. Si alterneranno, di volta in volta, tutti i soci del Gruppo Regionale di AIDP che lo vorrano, garantendo sin d'ora ospitalità anche a chi non ancora aderente ad AIDP. Nicola Lombardi Presidente AIDP Basilicata
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14 24 Ore in Basilicata
Attività di prevenzione anticipata, in previsione della futura campagna contro la suina
Influenza stagionale, arriva il vaccino POTENZA - E’ arrivato in anticipo rispetto agli anni precedenti e non è di certo un caso, viste le crescenti preoccupazioni sull’incredibile diffusione dell’influenza A. In previsione delle vaccinazioni contro la suina, infatti, partiranno dal prossimo lunedì in Basilicata le campagne di vaccinazione antinfluenzale stagionale ed antipneumococcica (per la prevenzione della malattia invasiva da pneumococco). L’influenza stagionale è una malattia infettiva molto contagiosa e rappresenta un rischio per la salute, soprattutto per la popolazione anziana ma anche per le persone affette da malattie croniche, dove può essere causa di complicanze gravi, soprattutto se si sovrappone alle polmoniti causate da pneumococco, prevenibili per l’appunto con la vaccinazione antipneumococcica proposta insieme con la vaccinazione antinfluenzale stagionale. L’offerta della vaccinazione antinfluenzale stagionale è prioritaria da parte dei servizi territoriali di prevenzione, diret-
tamente o attraverso servizi collegati, quali i medici di Medicina generale e i Pediatri di libera scelta per i soggetti di età pari o superiore ai 65 anni e per i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (incluso l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronicoostruttiva). Malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite: diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate ad un aumentato ri-
schio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari). Inoltre sono vaccinati con priorità bambini ed adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all’inizio della stagione epidemica (influenza stagionale) si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture di lungodegenza; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti alle attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti).
Vaccino
STORIE DI VELENI CERTIFICATI E NOTIZIE TACIUTE A Roma conferenza dei radicali La Ola: «Viggiano come Melfi. L’Arpab va commissariata»
Fenice, inaugurato in tono minore il nuovo impianto
MELFI- E’stata un’inaugurazione in tono minore quella di ieri mattina nello stabilimento Sata di San Nicola, di un modello impianto di cogenerazione che utilizza le più avanzate tecnologie per la produzione congiunta di energia elettrica e di energia termica. L’impianto è di Fenice. La stessa società che gestisce il termoinceneritore di Melfi, che, a causa di un incidente, ha inquinato il fiume Ofanto con sostanze cancerogene e contaminanti. E che ora è al centro di due inchieste della procura di Melfi, una giudiziaria e l’altra amministrativa. La prima ha portato la polizia giudiziaria a chiedere alla procura il sequestro di un forno rotante della Fenice. La seconda, a una multa di 34 milioni di euro perché la società avrebbe dovuto autodenunciarsi dopo l’incidente che ha prodotto l’inquinamento alla falda acquifera. Il caso Fenice, insieme a quello dei veleni di Tito Scalo, questa mattina, sarà oggetto di una conferenza stampa dei radicali a Montecitorio,alla qualeprenderàparte anche Emma Bonino. Nel frattempo, con un comunicato stampa l’azienda fa sapere che l’impinato inaugurato ieri «è stato realizzato per garantire il massimo rendimento ed il minimo impatto ambientale». «Per realizzarlo continua la nota - sono serviti 12 mesi di febbrile attività caratterizzata da un rapporto esemplare di collaborazione tra il personale di Fenice, quelli di Sata e con il supporto tecnico della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, del Comune di Melfi e dell’Arpab.
La produzione annua dell’impianto potrebbe soddisfare le utenze domestiche di una città di 40 mila abitanti con grandi riflessi positivi per l’ambiente e per l’autonomia energetica di una delle maggiori realtà produttive della Basilicata. In termini percentuali l’impianto potrà registrare una diminuzione delle emissioni in atmosfera dei gas serra di oltreil 30per centocorrispondente a 90 milioni di tonnellate l’anno». «L’energia - hanno detto ancora i responsabili di Fenice rappresenta all’interno di ogni processo produttivo una delle voci più importanti tra i costi accessori di un’azienda. In tempi in cui la questione energetica ed il rispetto dell’ambiente vanno assumendo un’importanza crescente era doveroso realizzare una fonte di approvvigionamento affidabile, conveniente ed ambientalmente meno impastante, da qui la realizzazione del nuovo impianto di Fenice, che è situato nello stabilimento Sata di Melfi, considerato a sua volta un fiore all’occhiello per Fiat Auto in quanto a modernità e qualità della produzione. Su una superficie di oltre 2 milioni di metri quadrati lavorano infatti circa 7 mila dipendenti per una capacità produttiva giornaliera vicina alle 14000 unità. Ma Melfi oggi - sostengono i dirigenti di Fenice - è soprattutto un punto di riferimento per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno; laprima fabbrica “integrata”, un impianto industriale moderno, nazionale, con una produttività tra le più alte del mondo».
Biossido d’azoto oltre la soglia «Ma nessuno ci ha avvertito» VIGGIANO - La Ola lancia l’allarme: il caso dei “veleni di Viggiano” presenta «gli stessi elementi di carenza di informazioni di pubblica utilità», da parte degli organismi preposti al monitoraggio ambientale, Arpab e Metapontum Agrobios, del caso Fenice di Melfi. «Come se già non bastasse la paventata omissione di atti d’ufficio nella vicenda dell’inquinamento dell’inceneritore di Melfi accusa la organizzazione ambientalista lucana - anche nell’area di Viggiano ci troviamo di fronte ad una situazione analoga». Questa volta, sul banco degli imputati ci sono le rilevazioni di biossido di azoto (NO2), per il quale il decreto ministeriale 60 del 2002 fissa alcuni limiti massimi. Nelle aree interessate dall'estrazione di idrocarburi la Regione Basilicata ha predisposto un affiancamento di Metapontum Agrobios all’Arpab. Il primo organismo per assolvere ai suoi doveri si serve di una centralina mobile ed una centralina fissa nell’area industriale di Viggiano, che nel periodo compreso tra giugno e luglio 2009 ha erogato dati alquanto preoccupanti che
richiedevano l’intervento delle autorità sanitarie preposte alla tutela della salute pubblica in quell’area. I dati disponibili sul sito di Agrobios, «alquanto allarmanti», mostrano infatti come nel mese di giugno per ben 13 giorni consecutivi «i valori di biossido di azoto hanno superato le soglie consentite». «Invece - continua la nota della Ola - nel mese di luglio le giornate off-limits sono state 12, per un totale di 25 giorni fuorilegge, superando il limite di 18 giorni indicato nel già citato decreto ministeriale 60 del 2000. Insomma, di fronte alla contaminazione dell'aria nella zona di Viggiano area già compromessa per l'assenza monitoraggi sistematici di altri inquinanti pericolosi derivanti prevalentemente dalle attività petrolifere -nessuno ha sentito il dovere di avvertire popolazione ed enti, come se il biossido di azoto non rappresentasse un gas tossico dall’odore pungente, estremamente irritante e corrosivo, in grado di causare, ad elevate e prolungate esposizioni alterazioni delle funzioni polmonari, bronchiti croniche, asma, enfisema polmonare.
Il Centro olio di Viggiano
Eppure, dal punto di vista dell’informazione al pubblico, due decreti del Ministero dell'Ambiente, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n.226 del 29 settembre 2009, disciplinano appunto le forme di consultazione del personale che lavora all'interno di stabilimenti industriali ed impattanti come sembra essere il Centro Oli di Viggiano, e le modalità di consultazione delle popolazioni (come assemblee pubbliche) che vivono a ridosso di tali stabilimenti, tutto relativamente ai piani di emergenza interni ed esterni».
«A questo punto, le amministrazioni locali farebbero bene ad aggiornarsi». La Ola auspica che i vertici regionali prendano seriamente coscienza della situazione oggi presente in Basilicata. «Oltre al commissariamento dell’Arpab, la Ola chiede il ritiro di tutte le autorizzazioni concesse al Metapontum Agrobios, per una necessaria verifica finalizzata all'attivazione delle reti di monitoraggio e le necessarie azioni di prevenzione dai rischi causati dall'industria».
BOTTA E RISPOSTA
Marinagri Bolognetti replica alla richiesta di risarcimento danni di Vitale
«Non vedo l’ora di spiegarmi in Tribunale» POLICORO - Il segretario dei radicali lucani, Maurizio Bolognetti, controreplica alla richiesta di danni da parte del presidente del gruppo Marinagri, Bruno Vitale, dopo che, lo stesso Bolognetti, aveva chiesto l’annullamento dei permessi a costruire già rilasciati per il villaggio di Policoro. Di seguito l’intervento: Per quanto mi riguarda, non posso che esprimere la mia gratitudine a Vincenzo Vitale, patron del villaggio Marinagri. Vitale, dopo aver letto l’atto stragiudiziale e di diffida che con Ottavio Frammartino abbiamo inviato all’Autorità di Bacino, al Comune di Policoro e per conoscenza al Prefetto di Matera, al Ministero dell’Ambiente, all’Asses-
sore regionale all’Ambiente, al Presidente della Giunta regionale e alle autorità di Protezione civile, ha deciso di denunciarci e chiedere un robusto risarcimento per i danni che ritiene di aver subito a seguito della nostra iniziativa. Premesso che il villaggio in oggetto è tutt’ora sotto sequestro per disposizione dell’Autorità giudiziaria, non posso che ribadire quanto affermato nell’atto di diffida. Esprimo, inoltre, l’auspicio che un eventuale procedimento si apra in tempi brevi. Sarei felice di poter illustrare in un’aula di tribunale le ragioni che ci hanno spinto a presentare l’atto in oggetto. Di certo potrebbe essere un’occasione propi-
zia per chiarire, una volta di più, che l’Ittica Val d’Agri, nel lontano 1973, ebbe a beneficiare di un esproprio di 200 ettari di terreno per un’attività industriale mai realizzata. Non comprendo le ragioni che hanno spinto Vitale e i suoi legali a presentare una denuncia, ma ribadisco il mio apprezzamento per la decisione. E poi, di questi tempi, una denuncia con relativa richiesta milionaria per danni non si nega a nessuno. Ho già dato incarico al mio legale, l’avvocato, Vincenzo Montagna, di difendere la mia reputazione e onorabilità. Maurizio Bolognetti segretario dei Radicali lucani
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Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
La regione si prepara ad Assisi. Messaggio dei vescovi lucani «per un mondo che non faccia a meno di Dio»
Giustizia umana e amore vero Oltre settemila i fedeli che domenica prenderanno parte alla cerimonia GIAMPIERO PERRI (APT)
Il rilancio del turisimo lucano passa anche da qui PER la Basilicata che guarda al turismo come risorsa cruciale per il futuro, l’appuntamento di Assisi (Perugia) –la presenza di un anno in Umbria che comincia con le cerimonie in onore di San Francesco e - è un tassello fondamentale della strategia di valorizzazione dei suoi «tesori» nei mercati nazionali ed esteri. Una strategia che il direttore dell’Apt (Azienda di promozione turistica) della Basilicata, Gianpiero Perri, ha definito delle «quattro emme»: Matera, Maratea (Potenza), Melfi (e l’intera area del Vulture-Melfese) e il Metapontino (con la costa Jonica), a cui si aggiunge la «ciliegina sulla torta» del Parco del Pollino. Per tale motivo le celebrazioni di Assisi rappresentanoun «passaggiofondamentale»–secondo Perri–anche per lo straordinario afflusso di pellegrini da ogni parte del mondo. La classica «carta vincente» da giocare con «iniziative cheraccontano l’anima sacradella Basilicata, e i luoghi ad alta vocazione turistica come scrigno di tesori di arte sacra, ma anche di luoghi incontaminati e suggestivi, dalla forte vocazione spirituale».
Le immagini del pellegrinaggio ad Assisi del 1989, dall’archivio fotografico del Sacro Convento di Assisi. In alto, il sindaco Fierro accende la lampada. Al lato i vescovi (da sinistra: Cozzi, Talucci, Zerrillo, Scandiffio, Goretti (Assisi) e Vairo).
L’olio lucano per alimentare la fede De Filippo: «Il senso della nostra presenza»
Santarsiero accenderà Basilicata in Umbria la fiaccola dei comuni con splendore e umiltà SARA’ il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ad accendere la lampada dei Comuni sulla tomba di San Francesco ad Assisi (Perugia), alimentata quest’anno dall’olio donato dalla Basilicata: si tratta di «un gesto dal grande valore simbolico», unito a «un’esperienza unica di spiritualità e riflessione sui principali interrogativi della nostra esperienza». Santarsiero, nel messaggio che leggerà nel corso della cerimonia, ha poi evidenziato che «le migliaia di persone e le istituzioni che ad Assisi accompagneranno
CURIOSITA’
ASSISI - Saranno oltre settemila i lucani che domenica, 4 ottobre, parteciperanno ad Assisi (Perugia) alla messa durante la quale la Basilicata donerà l’olio che alimenta la lampada votiva perennemente accesa sulla tomba di San Francesco, Patrono di Italia. Il Governo sarà rappresentato dal ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto. La messa – presieduta dal vescovo Agostino Superbo e concelebrata nella basilica papale superiore di San Francesco da tutti i vescovi della Basilicata – sarà preceduta, sabato, 3 ottobre, da un altro rito religioso nella Basilica di Santa Maria degli Angeli durante il quale sarà ricordato il “transito” di Francesco d’Assisi. Nel pomeriggio è prevista la tradizionale benedizione all’Italia e al mondo. Sono numerose le iniziative preparate, a livello istituzionale, ecclesiale e culturale per festeggiare l'avvenimento anche oltre il 4 ottobre. La Regione Basilicata preparerà una medaglia ricordo mentre i pellegrini riceveranno una sacca contenente anche tre opere sugli insediamenti francescani in Basilicata fino al 1400, la storia del Francescanesimo in Basilicata e l’iconografia francescana in Basilicata, tema quest’ultimo di una mostra che sarà allestita nella Galleria civica di Potenza e che sarà inaugurata a novembre. E' un messaggio legato alla speranza, alla cura del bene comune e alla giustizia terrena, quello che i vescovi della Basilicata leggeranno ad Assisi (Perugia) nel corso delle celebrazioni in onore di San Francesco, durante le quali sarà accesa la lampada sulla tomba del Santo Patrono d’Italia, alimentata quest’anno dall’olio lucano. In alcuni passaggi, i vescovi lucani fanno un richiamo esplicito alle leggi dell’uomo – fondamentali per «combattere i mali più profondi del nostro meridione» e utili per vincere, insieme alla fede, la violenza – e alla «giustizia umana, tante volte invocata, ma non sempre ben applicata e amministrata», che «non è sufficiente per regolare efficacemente e pienamente la vita degli uomini. Essa deve essere animata dall’amore vero». Un riferimento, inoltre, anche «agli amici politici, chiamati dal popolo a servire il bene comune» a cui va l'esortazione a seguire i «Comandamenti del Signore» secondo le parole di San Francesco. I vescovi hanno poi ricordato che «il mondo e la cultura dominante fanno a meno di Dio»: per questo motivo il pellegrinaggio ad Assisi deve essere il momentoper ricordarealla comunità cristiana «che tra la fede e la vita non c'è separazione». Per quanto riguarda la Basilicata, l'offerta dell’olio è «un privilegio che tocca ancora a noi, in un momento segnato da serie difficoltà per le famiglie e per i giovani della nostra regione»: una terra in cui «sono ancora numerose le presenze francescane, soprattutto quelle dei fedeli laici dell’Ordine francescano secolare. Perchè l’annuncio dei valori cristiani proposti e radicati da otto secoli, venga rinnovato e alimentato, desideriamo che sia incrementata e potenziata in Basilicata la presenza del Primo Ordine –hanno concluso i Vescovi – ora non sufficiente rispetto alle necessità e non coerente con un passato di comunità diffuse in quasi tutti i Comuni lucani».
questo gesto» rappresentano la «profonda devozione della terra lucana nei riguardi di San Francesco, e la profonda adesione al suo modo di concepire la povertà, la fratellanza, la pace e il rispetto per l'ambiente». «Impegnati quotidianamente per favorire lo sviluppo dei nostri territori – ha aggiunto Santarsiero – noi amministratori riconosciamo a San Francesco un insegnamento di grande attualità per costruire una società più equa e solidale, al fine di realizzare il bene comune».
UN momento di riflessione, «in un tempo di straordinaria crisi economica», per una regione «piccola» ma con una dote di «splendore e umilità» che contraddistinguono i territori lucani, per i quali «l'Umbria sarà una vetrina straordinaria». Le cerimonie in onore del Santo Patrono d’Italia, e l’anno francescano affidato alla Basilicata fino al 2010, hanno molteplici sfaccettature, secondo il presidente della giunta regionale, De Filippo. Prime fra tutte quelle spirituali, che radicano il francescanesimo sul suolo lucano «fin dagli albori» come punto di ri-
ferimento per la comunità, rappresentato dalla rete di monasteri e conventi che la Basilicata ha recuperato e reso fruibile «con grandi investimenti», ha aggiunto, nonostante «le forti energie che una piccola regione del Sud sta spendendo per resistere a una crisi straordinaria». Le parole «più belle» che possono riassumere la presenza della Basilicata in Umbria e la sintonia con il Santo della povertà sono due, per il governatore lucano: «Lo splendore» della storia difede e del patrimonio ambientale, con tante affinità tra le due aree, e «l'umiltà».
Dopo il 1989, l’anno della Basilicata
Una rivista e un sito web
Vescovo di Assisi: «Dignità lucana»
L'onore di offrire l’olio per la lampada sulla tomba di San Francesco, ad Assisi (Perugia), spetta a ogni regione italiana, con una «turnazione» di venti anni: il 2009 è l’anno della Basilicata, che in Umbria ritorna dopo l’appuntamento del 1989 vissuto dai pellegrini «con ardore e devozione», come auspicavano i vescovi lucani nei loro messaggi per le celebrazioni in onore del Santo. Allora, come oggi, la Regione Basilicata e la Conferenza episcopale lucana curarono con attenzione i particolari delle celebrazioni ad Assisi. Prima di tutto quelli spirituali, con la costituzione del comitato regionale e dei vari comitati diocesani, che portarono in Umbria migliaia di pellegrini con una «partecipazione di preghiera e vivo interesse», per «riscoprire la convergenza tra il carisma francescano e la condizione delle popolazioni lucane».
Il sacro convento di Assisi realizzerà sulla propria rivista e sul proprio sito web servizi speciali dedicati alla cerimonia del 4 ottobre, durante la quale la regione Basilicata offrirà l’olio per la lampada votiva che arde sulla tomba di San Francesco, patrono d’Italia. Lo ha reso noto il direttore della sala stampa, padre Enzo Fortunato. La Rivista San Francesco Patrono d’Italia è il principale organo d’informazione del Sacro Convento di Assisi. La distribuzione avviene in tutte le sedi direttive scolastiche d’Italia grazie all’accordo col Ministro della Pubblica Istruzione. Inoltre, in base all’accordo col Ministero di Giustizia, la rivista arriva in tutte le sedi penitenziarie italiane. Due volte l’anno il periodico raggiunge una tiratura di 480.000 copie su tutti i treni nazionali, grazie all’accordo con l’AD di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti.
La Basilicata porta ad Assisi (Perugia) per le celebrazioni in onore di San Francesco «il volto di una regione che, pur fra tanti problemi che segnano il meridione, ha la fierezza e la dignità di una lunga e ricca storia di cultura e di fede», e la testimonianza «di comunità cristiane tese a incarnare il volto di Cristo in una Chiesa viva, capace di comunione e slancio evangelico». È questo uno dei passaggi del messaggio dell’arcivescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, per la cerimonia dell’accensione della lampada sulla tomba di San Francesco, che sarà alimentata con l’olio offerto dalla Basilicata. Il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino augurerà infine ai pellegrini lucani di trascorrere nella città del Santo Patrono d’Italia «un tempo di luce e consolazione».
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Venerdì 2 ottobre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Brienza
Picerno
Il sindaco illustra la proposta
Aumento degli stipendi
Un parco eolico in località D’Aniello
La maggioranza replica alle accuse
a pag. 21
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La denuncia di due studentesse sullo stato di degrado delle carrozze del Potenza-Foggia
Treni infestati da animali E se si accende l’aria condizionata il convoglio non parte proprio FORMICHE, insetti vari e sporcizia. In queste condizioni viaggiava, lunedì sera, il treno partito alle venti e trenta dalla stazione di Foggia e diretto a Potenza. A denunciarlo, delle studentesse di Potenza che vivono a Foggia, di ritorno a casa. «Stavo cercando di addormentarmi - racconta una di loro - per quanto sia difficile a causa del rumore, quando sento solleticarmi la mano. Abbasso lo sguardo e vedo che una graziosa formichina mi stava camminando addosso, come se fossimo in aperta campagna. Siccome la presenza di insetti è abitudine nella tratta Potenza-Foggia, mi alzo per verificare se ce ne fossero altri. Sul sedile sul quale mi ero accomodata, c'era una specie di formicaio: una miriade di insetti piccoli e bianchi, tipo acari, che si muovevano freneticamente. Cerco di pulire per quanto possibile con un fazzoletto, che dopo poco diventa completamente nero». La ragazza, a questo punto, decide di cambiare vagone. Ad attenderla una situazione identica. Solo insetti, sui sedili e attorno alle luci del soffitto. «Non è certo la prima volta che nel treno da Foggia troviamo questi animaletti. È stata la volta delle zanzare, delle cavallette». L'igiene del treno che compie giornalmente questa tratta, pare sia sempre pessima. Le studentesse raccontano di finestrini che non si chiudono completamente e dai vetri talmente putridi da offuscare la visuale al di là di essi. Cattivi odori, riscaldamenti che di inverno spesso non funzionano e aria condizionata inesistente. «Una volta - continua la ragazza - ho chiesto al macchinista se fosse possibile accendere l'aria condizionata perché non si respirava e mi ha risposto: signorina o accendiamo l'aria condizionata o parte il treno». Più volte, inoltre, le nostre “pendolari” hanno segnalato la sporcizia del treno al personale in servizio. «Lunedì sera - dice - ho fatto presente la cosa al controllore il quale mi ha detto di rivolgermi al capo stazione, aggiungendo anche questo commento: noi le garantiamo l'arrivo e non il modo in cui si arriva». I viaggiatori, poi, lamentano l'annullamento dei pullman giornalieri che fino a poco tempo fa, oltre ai treni, garantivano il servizio e l'aumento del costo del biglietto. «Uno lo accetterebbe se fossero migliorate le condizioni del viaggio - dicono - è una vergogna per una tratta ferroviaria di snodo per la nostra regione. Il treno è sempre molto affollato, soprattutto durante le festività, quando molti scendono dal nord. In quei periodi, il treno è talmente piccolo da non avere sedute a sufficienza. La maggior parte della gente viaggia in piedi». Anna Martino
L’INTERVENTO
«Prestazioni mediche la prenotazione è in base alle priorità»
Uno dei treni che da Potenza portano a Foggia
Oggi alle 12
Disagi in vari rioni
Riaperta la gradinata di viale Dante
Il blackout durante le partite di Milan e Juve
SARA’ riaperta oggi alle 12 la gradinata di collegamento tra viale Dante e via Leonardo da Vinci. L'intervento portato a termine dal Comune ha riguardato il completo rifacimento della gradinata che comincia di fronte alla chiesa di Sant'Anna, la sistemazione delle aree a verde che circondano la gradinata dal versante di via Leonardo Da Vinci. I lavori hanno interessato inoltre la riqualificazione di parte dei marciapiede e delle aree a verde di via Leonardo Da Vinci. Nei prossimi giorni si procederà anche la completa sostituzione delle ringhiera della strada che nella parte superiore di viale Dante fronteggia l'ingresso delle scale mobili. La spesa complessiva preventivata è di circa 90.000 euro.
E’ ACCADUTO proprio mentre si disputavano le partite della Juventus e del Milan. All’improvviso in alcune zone della città la corrente è andata via e i televisori si sono spenti tra le imprecazioni dei tifosi. Senza corrente per circa venti minuti nelle zone di viale Dante e rione Santa Croce. L’improvviso blackout della corrente elettrica ha provocato non pochi disagi non solo ai tifosi. Senza corrente elettrica numerosi quartieri, da contrada Rossellino (in cui l’assenza della corrente ha pesato per un periodo minore) a rione Libertà dove il disagio si è protratto per circa una mezz’ora. Pian piano ripristinata la situazione di normalità, zona per zona.
L'AVVIO di un nuovo sistema di prenotazione per prestazioni mediche presso l'ospedale San Carlo di Potenza, definito per classi di priorità, sicuramente rappresenta una metodologia corretta rispetto alla possibilità di privilegiare, per quanto riguarda i tempi di attesa, i pazienti con patologie che richiedono una certa urgenza. Si tratta di un sistema pensato in seguito alle notevoli richieste, per certi tipi di prestazioni, che l’ospedale San Carlo di Potenza non riesce a soddisfare nei tempi previsti dalla normativa nazionale regionale. Lunghe liste di attesa che, in certi casi, arrivano anche a 120 giorni e che mettono a nudo le difficoltà di un sistema sanitario che non riesce a rispondere, in tempi relativamente brevi, a tutte le esigenze dei cittadini. Ci domandiamo come sarà possibile, per esempio, rispetto a questi 120 giorni, stabilire una priorità per patologie gravi che devono essere soddisfatte, a detta dell'ospedale, entro 10 giorni dalla richiesta? In più c'è da chiedersi come sarà possibile stabilire una graduatoria rispetto al massimo livello di urgenza, trattandosi di presunte patologie diagnosticate dai medici di base? Appare chiaro che non possono considerarsi esaustive iniziative come quelle intraprese per la maggiore struttura ospedaliera della regione che dovrebbe puntare verso una migliore organizzazione e razionalizzazione dei servizi offerti. L’ospedale San Carlo si inserisce nel quadro del sistema sanitario lucano, che avrebbe la necessità di essere riorganizzato per poter meglio sfruttare i fondi destinati alla sanità pubblica evitando inutili sprechi e doppioni che insistono in tutti gli ospedali della regione. Ciò è dimostrato anche dalla notevole emigrazione sanitaria che continua a rappresentare una spina dolorosa nel fianco della sanità lucana, emigrazione sanitaria che sottrae fondi che potrebbero essere destinati a migliorare, incentivando l'uso delle strutture regionali, migliorando la qualità dei servizi offerti. Michele Napoli Consigliere comunale
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Potenza
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Venerdì 2 ottobre 2009
Expo radio: amatori e professionisti all’opera
Un’altra domenica al mercatino dell’usato
Nel castello di Lagopesole “L’autunno profuma di libri”
Torna nelle piazze la mela per la vita dell’Aism
SI terrà dal prossimo 9 ottobre, fino a domenica 11 la fiera espositiva “expo radio”: informatica, energetica ed exposec. La fiera sarà inaugurata alle 17.30 del venerdì. Il giorno successivo sono previste esercitazioni della protezione civile e un dibattito sull'attività di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila. Dopo altre iniziative previste nel pomeriggio (si terrà anche un workshop sulla sicurezza informatica), aggiornamento alla giornata di domenica in cui sarà sempre possibile visitare gli stand. L’evento è organizzato dall’Efab (ente fiera autonomo di basilicata) e dall'ari (associazione radioamatori) di Melfi.
SI terrà il prossimo 18 ottobre l’ultimo appuntamento per questa stagione del mercatino delle cose usate e d’altri tempi. L’iniziativa si svolgerà dalle 9 del mattino alle 22 della sera in largo Pignatari, in vico e largo Serrao. Per quanti avranno voglia di visitare le bancarelle - la maggior parte degli espositori sono lucani - ancora una volta la possibilità di curiosare tra oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d’epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d’antiquariato, usati, vecchi o antichi.
SI terrà fino a domenica 4 ottobre, nel castello di Lagopesole, la terza edizione della manifestazione “L’autunno profuma di libro”, organizzata dal dipartimento “Formazione, lavoro, cultura e sport, della Regione Basilicata. La manifestazione prevede: convegni, incontri di promozione della lettura rivolti a studenti con la consulenza di esperti, iniziative di animazione e laboratori creativi destinati alle scuole, presentazione di libri, lettura di poesie, mostre varie e anche una serie di concerti di musica etnica di gruppi musicali della tradizione lucana.
SABATO 10 e domenica 11 Ottobre torna l’appuntamento autunnale di AISM con la solidarietà “Una mela per la vita”, quando quattro milioni di mele emiliano-romagnole coloreranno tremila piazze italiane per sostenere la ricerca scientifica, in collaborazione con Unaproa. «Fai andare la ricerca, ferma la sclerosi multipla»: è questo l’appello che accompagnerà la tredicesima edizione dell’evento, nato per sostenere la ricerca scientifica e i servizi dedicati ai giovani colpiti dalla sclerosi multipla. Oggi, i giovani italiani che devono convivere ogni giorno con la sclerosi multipla trovano in AISM servizi, risorse e risposte concrete.
LA RACCOLTA
IL PROGETTO
NUOVA FERMATA
La campagna nazionale promossa anche dall’Uic di Potenza Fenius le poesie Un sms per un centro polifunzionale di Fanì dedicato alla cecità e alla riabilitazione L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti sta per realizzare in Italia un centro polifunzionale di alta specializzazione per l’integrazione sociale dei ciechi pluriminorati nei pressi di Roma. E anche la sezione di Potenza si sta impegnando per recuperare entusiasmo e risorse necessarie. Ecco il motivo della campagna che andrà avanti dal 1 al 20 ottobre. Ieri, in conferenza stampa, ne ha riassunto i contorni il presidente della Uic di Potenza, Maria Buoncristiano. Per contribuire basta donare 2 euro con un sms al numero 48542, oppure chiamando da rete fissa il numero 48542. Da molti anni, infatti, l’associazione sta impiegando molte delle sue energie organizzative per l’attuazione di un progetto di grande rilevanza sociale, sostenuto anche da adeguate iniziative legislative, che costituisce il giusto coronamento dell’attività sfociata nell’approvazione della legge 284/97 che detta norme per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati. «Quel poco che, pur meritoriamente, si fa - spiega una nota dell’Uici di Potenza - è dovuto in prevalenza all’attività spontanea di associazioni, organizzazioni ed enti “non profit”, ed è pertanto di rilevante interesse che sia programmata e realizzata una completa e razionale attività a favore di quelle categorie che, per la presenza di minorazioni multiple, sono destinate, nella quasi totalità dei casi, ad una pressoché completa emarginazione dalla vita sociale in genere e lavorativa in particolare». Purtroppo, «i soggetti minorati della vista con ulteriori minorazioni aggiuntive tuttora esauriscono e concludono la loro esperienza di vita senza che per loro sia stato concepito e formulato un valido progetto di orientamento e di integrazione nell’ambito della vita sociale: un progetto commisurato e corrispondente alle loro particolari esigenze, aspirazioni e potenzialità». Il progetto del centro, a cura degli architetti Giulia Quintiliani e Mauro Pananti, intende utilizzare
Un momento della conferenza stampa di ieri (foto Mattiacci)
al meglio le potenzialità e le irripetibili conoscenze scientifiche, professionali e formative possedute in diverse organizzazioni a cui è stata chiesta collaborazione con gli
obiettivi di «studiare ed evidenziare le possibilità produttive e occupazionali dei soggetti e studiare i possibili miglioramenti dell’esistenza quotidiana per i soggetti
non vedenti pluriminorati più gravi». Il progetto prevede che i soggetti accolti dal centro siano divisi in quattro gruppi, distinti per tipologia e per finalità, in modo da garantire a ciascun soggetto terapie di riabilitazione adatte e corrispondenti al tipo di minorazioni presentate. In particolare il Centro polifunzionale nazionale di alta specializzazione per Ciechi Pluriminorati è destinato a costituire la istituzione pilota centro di riferimento per futuri centri regionali ed infraregionali per la riabilitazione dei ciechi con minorazione aggiuntiva. Sarà anche struttura di eccellenza per la formazione di personale specializzato e punto di sperimentazione e riferimento per tutte le strutture regionali che verranno a costituire una rete riabilitativa in grado di coprire l’intero territorio nazionale. Sarà realizzato su terreno di proprietà dell’Unione, ma il costo completo dell’operazione è di circa 108 mila euro.
Sala 1 Bastardi senza gloria 18.15 - 21.15 Sala 2 Un amore all’improvviso 17.45 - 20 - 22.15 Sala 3 G-Force 17 - 19 - 21 Sala 4 Basta che funzioni 20.30 - 22.30 Sala 5 Baari’a 18 - 21 Sala 6 L’Era glaciale 3 17.30 Il grande sogno 19.30 - 21.30 Sala 7 18 - 20.15 - 22.30
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Baari’a 18.15 - 21
DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso
L’Era glaciale3
ARRIVO DI NAPOLITANO A POTENZA
Divieti di sosta e transito e niente cassonetti IN occasione della visita, in programma il 2 e il 3 ottobre prossimo, del capo dello Stato nel capoluogo di regione, l’amministrazione comunale ha stabilito alcuni divieti di transito e di sosta in piazza Mario Pagano e lungo alcune vie del centro storico. I divieti sono necessari per motivi di ordine pubblico e sicurezza e pertanto bisognerà regolamentare la sosta e la circolazione dei veicoli come stabilito nel corso del tavolo tecnico tenutosi presso la Questura di Potenza. Il prossimo 2 ottobre, dalle 13 in poi ci sarà divieto di sosta con rimozione dei veicoli su ambo i lati di via Portasalza, via del Popolo e via IV Novembre. Dalle 8 del giorno 2 ottobre alle 12 del giorno 3 il divieto di sosta con rimozione dei veicoli in corso XVIII Agosto, dall’intersezione con via del Popolo fino all’intersezione con via B. Bonaventura, ed in via B. Bonaventura fino all’intersezione con piazza Bonaventura. Per ilgiorno 2di ottobre ildivieto dicircolazione, da attuarsi su disposizione degli organi di Polizia legati agli spostamenti del presidente in Piazza Matteotti, via XX Settembre, via Cairoli, via Alianelli, via Plebiscito e via Branca. Le autovetture parcheggiate nelle vie sopra elencate potranno transitare in senso contrario di marcia
Potenza-Università
Promemoria per gli automobilisti
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
per uscire dalle stesse. Sempre il prossimo 2 ottobre dalle 13 fino a cessate esigenze ci sarà divieto di transito ed il divieto di sosta con rimozione in tutta l’area circostante Piazza Mario Pagano. Sempre il 2 dalle 16 fino a cessate esigenze ci sarà divieto di transito dei veicoli in via Verrastro. Il personale addetto all’espletamento dei servizi di Polizia municipale e di segnaletica stradale ciascuno secondo le proprie competenze è incaricato della esecuzione della presente ordinanza. Esigenze di sicurezza sono anche legate alla rimozione deicassonetti lungol’intero percorsointeressato dal corteo presidenziale. Oggi e domani verranno rimossi tutti i cassonetti per la raccolta dei rifiuti compresi quelli per la differenziata. «I cittadini pertanto, non troveranno i cassonetti stradali almeno fino a sabato pomeriggio quando la situazione ritornerà alla normalità con la ricollocazione degli stessi nella postazione originaria», spiega una nota dell’Acta che chiede «ai cittadini la massima collaborazione limitando, ove possibile, il conferimento indispensabile dei rifiuti urbani solo presso le altre postazioni in città per consentire all’azienda di espletare le operazioni di rimozione e risistemazione dei cassonetti».
Caro Maria Nunzia, desideriamo esprimerti tutta la nostra stima per il raggiungimento di un traguardo così importante.... Auguri da gli zii Antonino, Beatrice, i cugini Carmine, Laura e Michele. Augurissimi di cuore.
NOVITA’ a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l’assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».
COME i due precedenti episodi, anche questo film inizia con Scrat che cerca di difendere la sua ghianda. Fa la sua prima apparizione Scrattina, un’avvenente antenata dello scoiattolo volante.
Baaria UNA famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni. Sfiorando le vicende private di questi personaggi e dei loro familiari, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un'intera comunità
Basta che funzioni DOPO aver fallito professionalmente, come marito e dopo un tentativo di suicidio, il re dei brontoloni Boris Yellnikoff, trascorre le giornate irritando gli amici che ancora gli restano.
NUMERI UTILI Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 2 OTTOBRE Blasone piazza Cagliari, 24
0971/444145
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi
115 803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515 0971.53214 347.3015277
Enel
0971 331111
Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adoconsum Adoc Basilicata
800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090 0971 415150 0971 34444 0971411144 0971 46393
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0971 69169
Telefono Amico
199 284 284
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FENIUS, il farmaco scacciacrisi. E’ il titolo dell’ultima opera di Franco Fanelli, in arte Fanì che verrà presentata sabato 10 ottobre alle 18:30 a Campomaggiore, presso piazza Zanardelli. Ad organizzare l’evento la Pro Loco di Campomaggiore in sinergia con la Regione Basilicata e i comuni di Campomaggiore, Potenza, Laurenzana, Albano di Lucania, Picerno e Castelmezzano. A moderare il dibattito sarà il giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, Mario Latronico. Un libro pieno di ricordi, in primis quello al maestro Beppe Gioia con la poesia dal titolo “Dalla terra al cielo”, un ricordo sottile, figlio dell’amicizia e della straordinaria stima che hanno condiviso per anni. Ma il volume di quarantasette pagine raccoglie tutte le emozioni vissute da Fanì, riprodotte prima con la lente d’ingrandimento delle macchine fotografiche e, successivamente con i ricordi e le dediche che la penna dell’artista potentino sa scavare a pieno nei cuori e nelle emozioni quotidiane. Il terremoto in Abruzzo, il ricordo di MinoReitano, lefontane, locationsimbolo dei giorni nostri che nascondono malinconia, trasporto e illusioni, figlie della cultura attuale ´(lo stupro è il titolo di una poesia ) delegittimano l’esistenza umana. Poesie in dialetto, dediche proprio a Campomaggiore, location della presentazione, il pensionamento e l’affetto con i colleghi della Ponteggi Dalmine sono il condensato di una vera e propria passione per la poesia. Fanì con questo volume intende ricordare e mettere insieme i problemi attuali, vissuti nella quotidianità con gli affanni ormai consueti. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Potenza 19
Agenda
Venerdì 2 ottobre 2009
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
VenerdĂŹ 2 ottobre 2009
Si attende una riunione di Italia dei valori per chiarire la posizione con la coalizione
La presidenza incerta Nessun incontro nella maggioranza dopo la seduta di consiglio NULLA si muove. E forse non succederĂ granchè prima di sabato quando è previsto un incontro tra i vertici dell’Italia dei valori: dentro o fuori la maggioranza comunale? E’ la domanda che Roberto Galante, candidato in pectore per l’elezione alla presidenza del consiglio comunale, poi “accantonatoâ€? dalla stessa maggioranza a causa dell’impossibilitĂ di “avere i numeriâ€?, aveva rivolto ai colleghi. Ventisette i voti necessari, due franchi tiratori nell’ultima votazione e polemiche senza fine. Ma, visto che ÂŤalla domanda non è arrivata rispostaÂť, Galante, sul voto finanziario alle previsioni di bilancio, ha optato per l’astensione. Analoga scelta ha fatto l’Udc. Entrambi i partiti hanno scelto di correre con il centrosinistra e il sindaco Santarsiero solo al ballottaggio: il primo, ormai ÂŤin pieno centrosinistraÂť, il secondo, con un accordo di massima che , però, ÂŤnon è politicoÂť. Allora? Dalla seduta fiume dello scorso 29 settembre, quando anche le due candidature alternative (Giampaolo Carretta, segretario cittadino del Pd, e Vincenzo Santangelo, capogruppo dei democratici a Palazzo di cittĂ ) sono state “bocciateâ€? dall’opposizione perchè ÂŤtroppo politicamente rappresentativeÂť. E se il rischio è di incappare in una battaglia di nervi tra le parti, con “stallo duraturoâ€? (i numeri sono labili e la votazione della presidenza richiede davvero una presenza e un sostegno ampi), in attesa di nuove riunioni per ricomporre la questione (al momento la maggioranza non ha ancora avuto tavoli ufficiali), si rincorrono ancora i
nomi che potrebbero riannodare la questione e sciogliere veti e limiti di candidature senza risultato finale. Se nelle ore immediatamente precedenti l’ultima seduta (si era ormai già al quarto tentativo) si erano fatti i nomi - sempre interni al partito democratico - di Beniamino Straziuso (attuale presidente pro-tempore) e di Carretta e Santangelo, c’è chi dice che se si ricomponesse il quadro politico, con relazioni distese tra l’Idv e il resto dei partiti, sarebbe piÚ semplice poter tor-
nare a prevedere la postazione in quota dipietrista. Oppure, al partito di Di Pietro potrebbe essereofferto unposto in esecutivo in comune. Ma restano voci. Il dato operativo è quello delle commissioni consiliari, votate in aula, e che cosĂŹ potrebbero finalmente avviare, anche in assenza del presidente e a tre mesi dalle elezioni, l’attivitĂ amministrativa. Resta il “nodoâ€? interno. E la risposta di Idv sulla sua presenza in maggioranza. sa.lo.
La seduta consiliare dello scorso 29 settembre
Idv che votava Molinari al secondo turno, sarebbe stato troppo grave e avrebbe avuto ripercussioni notevoli), accetta la profferta degli amici ribelli. Bisogna, però, restituire qualcosa, ringraziare, per cosÏ dire, e, quindi, in un complesso di accordi coinvolgenti anche gli altri livelli locali, all’Udc viene promesso un qualcosa che non è stato ufficializzato, e all’IdV, fra l’altro, la poltrona di presidente del consiglio. Ma i conti sono stati fatti senza l’oste. Infatti la stessa maggioranza pur avendo i numeri, coltiva serpi in seno, chissà ,qualcuno scontentoalquale erastata promessa una poltroncina, chissà . Fattostache lamaggioranzanaufraga e Galante rimane consigliere semplice. E arriviamo al consiglio del 29. Galante e Libutti si astengono. In tempi non sospetti avevamo immaginato una squallida questione di postazioni, spacciata per una questione di alta politica. Ora ne abbiamo la conferma. Niente Presidenza, astensione! Per
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ARDSU
Picerno (Pdl) ÂŤVotai “noâ€?Âť DOPO lo “sfrattoâ€? degli studenti assegnatari di un alloggio presso lo studentato di via Fabio Filzi, il consigliere comunale del Pdl, Fernando Picerno, ricorda come ÂŤlo scorso giugno, quando il consiglio paritetico di amministrazione si è trovato ad affrontare la questione delle difficoltĂ gestionali con relativi provvedimenti che avrebbero creato grandi difficoltĂ agli studenti, il mio fu l’unico voto contrario della sedutaÂť
FEDERCONSUMATORI
Un rito antico FRA le scaramucce in onda in Consiglio comunale nella serata del 29 scorso, è successo qualcosa di nuovo, anzi di antico, che non mi sembra di poco conto. L’IdV e l’Udc si sono astenuti nella votazione della delibera degli equilibri di bilancio. “Ma non stavano insieme?â€?, ho ancora l’ecodellepromesse diamorecheGalante e Libutti tributarono al sindaco e alla giunta all’indomani delle elezioni. Evidentemente si trattava solo di una “caparraâ€?, da restituire ove mai non fosse stato debitamente ricambiato l’affetto improvvisamente spuntato. Andando per ordine: al primo turno dell’elezione del Sindaco delle cittĂ , IdV e Udc hanno le proprie liste e i propri candidati sindaci, concorrenti, anche molto agguerriti, quindi, di Santarsiero. Questi non sfonda al primo turno, e per coprirsi bene le spalle, dimostrando una notevole mancanza di coraggio strategico (volevo vedere proprio un
BREVI
l’Udc, uguale, il partito non ha ancora incassato niente, e pertanto, per ora astensione, domani si vedrĂ . Questo mercimonio di postazioni viene spacciato, dalle nostre parti, per politica, alta politica, sono, invece, gli ultimi rigurgiti comportamentali del periodo piĂš buio e lugubre che la politica stia attraversando. SarĂ che le parole “politicaâ€? e “poltronaâ€?hanno lo stesso incipit lessicale, ma qui, le due parole corrono sempre assieme, in un abbraccio che risulta mortale per tutta la nostra societĂ . Ma lo spettacolino continuerĂ , al comune. Ora si scala la graduatoria per la presidenza. Mai a pensare a fare il migliore e piĂš condiviso presidente, non sia mai. Ma, ormai, i sogni di tutti si incrociano e accavallano,e sarĂ impossibile tenercontentitutti,eriempire tuttiicappellitesi per elemosinare una prebenda, una poltroncina, una panchina, uno scranno. Adda passĂ a nuttata. Luciano Petrullo
Un’operazione di “serenitĂ â€? CONTINUA l’operazione “serenitĂ alle famiglieâ€? avviata dalla Federconsumatori di Potenza. ÂŤUn nucleo familiare aveva ricevuto il mese scorso - spiega una nota - una diffida di pagamento da parte dell’Eni per una fattura di circa 8 mila euroÂť. Ma ÂŤl’interveno della Federconsumatori e la solerzia dell’Eni - prosegue la nota - ha consentito di rivedere tutti i calcoli dei consumi rideterminando la fatturaÂť.
ANCI
Gli auguri di Loguercio LOGUERCIO, capogruppo regionale del Partito socialista fa gli auguri a Santarsiero e a tutti i componenti del direttivo dell’Anci di Basilicata. Sarà per l’Anci una guida autorevole, in un momento molto delicato e impegnativo per le tante sfide che attendono le nostre collettività .
La polemica sull’ispezione in biblioteca nazionale
Non è mai stata una questione politica La questione è ben piÚ semplice e lineare che non ha bisogno di trame e complotti. CosÏ, il segretario regionale della Confsal-Unsa Beni Culturali, Francesco Corbo, torna sulla vicenda dell’ispezione alla Biblioteca nazionale che secondo alcuni racconti - potrebbe essere stata dettata da motivazioni politiche. Già il senatore Egidio Digilio (Pdl)
aveva escluso l’ipotesi. ÂŤQuesta sigla sindacale - spiega Corbo - si riconosce una sola colpa che è quella di aver difeso sempre gli interessi dei lavoratori, contrapponendosi, quando è stato necessario, al “conducenteâ€? , che nel passato quando era un semplice dipendente sbandierava il “Diritto a dissentireâ€?, quello che oggi purtroppo non è piĂš ga-
rantitoÂť. Ecco perchè la ÂŤsegreteria regionale della federazione Confsa-Unsa Beni Culturali della Basilicata rigetta con sdegnoÂť le accuse e ricordano che nella manifestazione a cui prese parte il ministro Bondi, ÂŤanche il direttore della Biblioteca nazionale ha portato i suoi saluti e gli “auguriâ€?Âť. In fondo ÂŤil fatto che un libero cittadino abbia delle sue idee e abbia militato,nel passato,in unaforza politica non è una colpa ma una espressione della sua libertĂ di pensiero che per il momento è ancora consentitaÂť.Allora ègiusto chiarireaggiunge Corbo - che le visite ispettive non dipendono da una denuncia per comportamento antisindacale, ma da una questioneÂť diversa. L’ispettore minosteriale spiega la sigla - dovrĂ vagliare in maniera terza una situazione in cui rientrano - come riportato negli atti di ispezioni precedenti - anche ÂŤrancori personaliÂť. Sulla vicenda interviene anche il coordinatore cittadino del Pdl, Lorenzo Larocca, che spiega come l’ispezione è riconducibile a una contesa su comportamenti aziendali e sindacali, noncerto di natura politica. Larocca ricorda come proprio durante la visita del ministro Bondi, il responsabile della struttura sa stato definito ÂŤun pilastro necessarioÂť alla qualitĂ dell’offerta.
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20 Potenza
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BRIENZA - Più di tre ore di consiglio comunale. All'ordine del giorno c'è un parco eolico per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in località Prato D'Aniello. Per il momento è solo un'offerta di partecipazione. E' la Pamel Appalti a farla al Comune di Brienza. E' il sindaco Pasquale Scelzo ad illustrarne la proposta al consiglio comunale. Poi si apre la discussione. Su indicazione della minoranza, concordata con la maggioranza consiliare, si istituisce una “Commissione dei capigruppo” che dovrà accertare la validità dell'offerta. Il Parco Eolico di località Prato D'Aniello è rinviato. Per il sindaco Scelzo però “è pur sempre un'occasione da non perdere”. Ma la convenzione proposta dalla ditta avrà la durata di 30 anni. Poi potrebbe essere rinnovata per altri 30 anni, sempre su richiesta della società. Eppure le particelle dei territori so-
Brienza Il sindaco ha illustrato la proposta durante il consiglio
Un parco eolico in località D’Aniello no dei privati, poche invece quelle comunali. “Il canone della concessione è fissato nella percentuale massima del 5 per cento - ha detto il sindaco Pasquale Scelzo - del valore della sola energia prodotta intendendosi per tale prezzo pagato dal gestore della rete al netto di Iva e con esclusione dal computo di ogni e qualsiasi contributo che fosse a qualsiasi titolo corrisposto alla Pamel, con un minimo annuo garantito pari a 20 mila euro. Per ogni aerogeneratore che ricadrà su particelle di proprietà comunale sarà riconosciuto dall'installazione un canone annuo di
3.500 euro ad aerogeneratore per la durata di 30 anni. La società Pamel si impegna a realizzare a proprie spese un'opera pubblica scelta dall'amministrazione comunale, per un importo di 50 mila euro”. In seno al consiglio comunale c'è chi segnala che la convenzione proposta sia “ solo un vantaggio per l'azienda che in tal modo si inserisce sul territorio comunale acquisendo un diritto di prelazione”. “Il Comune deve essere protagonista del suo territorio - ha detto il capogruppo del Pd, Antonio Distefano - ed è auspicabile che un'eventuale convenzione venga proposta da un partner privato che operi da
tempo nel settore dello sviluppo degli impianti e delle energie rinnovabili. E' indispensabile che tale partner abbia capacità finanziarie tali da garantire la bancabilità dei progetti e competenze che coprono tutto il processo necessario per l'utilizzo delle rinnovabili”. “Manca il parere tecnico - ha detto il capogruppo del Pdl, Giuseppe Palladino - ed è opportuno prendere in considerazione tutte le richieste che giungono in comune per una comparazione tra le offerte per garantire più vantaggi al territorio”. “Su questioni di interesse pubblico - ha detto la consigliera Anto-
nietta Petrone - c'è bisogno di una fase di consultazione ed è opportuno istituire una commissione consiliare o indire un'assemblea pubblica”. Ma quale futuro ha in mente l'amministrazione per il suo territorio? A chiederselo è il capogruppo del Prc, Raffaele Santorufo. “Si tagliano i boschi, le multinazionali del petrolio continuano ad affacciarsi - prosegue Santorufo - si persegue sempre più nella svendita del nostro territorio e i cittadini non sono più proprietari di nulla. Ci buttiamo in un progetto solo perché non abbiamo soldi. Elemosiniamo solo. Cosa ne dobbiamo fare di 20 mila euro se i nostri giovani vanno via? In località Prato D'Aniello non c'è nemmeno la linea Enel come faranno a produrre energia? Non svendiamo il nostro territorio”. Angela Scelzo
Picerno «Nessuna decurtazione ai fondi per il sociale»
Castelgrande
Aumento degli stipendi La replica della maggioranza
Assestamento di bilancio in consiglio
PICERNO - Non si è fatta attendere la replica del Pdl, a firma del capogruppo in seno al consiglio comunale, Nicola Riviello, dopo le dichiarazioni fatte in conferenza stampa, martedì pomeriggio, dai consiglieri di minoranza del gruppo “Sviluppo e solidarietà” (Michele Capece, Michele Borriello e Mario Salvia). In un comunicato stampa, Riviello ha spiegato la sua versione dei fatti. «Sulla votazione riguardante la verifica degli equilibri di bilancio, il gruppo “Sviluppo e solidarietà” ha espresso voto contrario e si tratta di un'anomalia politica poiché due di questi consiglieri, sono ex amministratori nello scorso mandato e così facendo hanno di fatto respinto un bilancio da loro precedentemente elaborato». Sulla questione dell'aumento dell'indennità delle cariche, invece, il capogruppo ha dichiarato che «ciò che è cambiato rispetto al passato è lo status giuridico da parte degli assessori. Tra l'altro il taglio, che è del 28 per cento, previsto dalla precedente giunta e prescritto dalla legge, è rimasto invariato a dispetto delle cifre fantasiose esposte dall'opposizione. Inoltre, non è pre-
Una veduta di Picerno
vista in bilancio nessuna decurtazione dei fondi relativi ai servizi sociali». Sulla questione eventi estivi, Riviello ricorda che la neo amministrazione «è in carica da circa tre mesi e per evidenti limiti temporali ha avuto difficoltà organizzative dovute principalmente alla mancata programmazione precedente. Disagi a cui si è dovuto riparare con iniziative finanziate proprio dagli stessi amministratori». Sulla richiesta negata della costituzione delle commissioni consiliari, Riviello ha replicato che «in passato sono state ripetutamente ne-
gate e che ad oggi, invece, ne sono già state attivate quattro». Sarà una mancanza di comunicazione? E la minoranza, perché non sa di queste quattro commissioni? «Altro punto cruciale - ha continuato nella nota - ricco di contraddizioni, è stato la nomina del consigliere Tangreda alla Comunità Montana. Al consigliere Capece va premesso e ricordato che esistono cinque consiglieri di minoranza e non solo il suo gruppo». Sulla proposta di delibera inerente la rimozione della targa dedicata a Peppino Impastato che com-
batteva la mafia, ha sostenuto che «non è possibile inserire all'ordine del giorno una proposta nel caso in cui un consigliere sia assente dalla seduta. Infatti, proprio il consigliere Capece ha lasciato urlando l'aula subito dopo l'elezione dei nuovi rappresentanti della Comunità montana, invalidando di fatto la proposta del suo gruppo consiliare». Ultima replica quella al consigliere regionale Innocenzo Loguercio che, come si continua a leggere, «ha colto l'occasione per esprimere solidarietà al consigliere Capece, ma gli sarà sfuggito che quest'ultimo è il capogruppo di “Sviluppo e Solidarietà”e non dell'intera minoranza. A memoria, non ricordo interventi stizziti da parte di Loguercio che, cinque anni fa, all'indomani delle nomine alla Comunità montana, quando, le persone che oggi difende, nominarono un rappresentante di An. Forse la foga per l'imminente campagna elettorale ha offuscato la mente dell'esponente socialista che, con presunzione, considera come unica minoranza solo chi ha la tessera del suo colore». Un botta e risposta tra maggioranza e minoranza. Iranna De Meo
CASTELGRANDE - Non solo l'austerity economica e l'assestamento di bilancio rappresentano i punti cardini e di riferimento dell'attività amministrativa del piccolo comune di Castelgrande. Tra gli argomenti dell'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, del ridente comune immerso nelle zone più verdi e più alte del Marmo Platano, ci sono anche grandi tematiche culturali e di civiltà quali la memoria storica del paese legate alla tragedia di fine secondo millennio del sisma del 23 novembre 1980. Argomenti senza dubbio di analisi e riflessione per far tenere sempre vivo il ricordo di eventi che in molti casi hanno cambiato i connotati a molti paesi dell'Alta Irpinia e della Lucania Nord Occidentale. Il sindaco Alberto Muro, ha convocato a norma dell'art. 37 del Regolamento del Consiglio Comunale, il consiglio comunale straordinario per venerdì 2 ottobre 2009 alle ore 18 in prima convocazione, e per la stessa ora di lunedì 5 ottobre 2009 in seconda convocazione per
A Sant’Angelo le Fratte una mostra dedicata a Ciro Adrian Ciavolino SANT’ANGELO LE FRATTE - Nei locali del palazzo gentilizio Giachetti, dal 26 al 30 settembre, è rimasta esposta una mostra pittorica particolarmente affascinate del maestro Ciro Adrian Ciavolino, composta da circa venti dipinti. La pittura dell'artista di Torre del Greco, ormai di casa a S. Angelo le Fratte, dove di tanto in tanto sosta per trarre ispirazione per alcune delle sue tele, su paesaggi del posto, e per aver realizzato, nell'area del Melandro, murales di grande profilo artistico, si sofferma soprattutto nella rappresentazione di volti femminili, le cui movenze e le cui grazie, manifestano la “delicata essenza della bellezza della vita” - così si legge nella brochure di presentazione. “I colori tenui e luminosi, i gesti delle mani, i dialoghi, i silenzi e gli sguardi
pregni di serenità sono essenziali” e fanno trasparire valori che vanno oltre l'apparire, oltre il futile e l'evanescente. Invitano insomma a riflettere e a leggere dietro i segni e la cromia. A guardare i dipinti si provano “sogni indistinti che si adagiano su tela, un gioco di fantasia che trascende la pura e semplice realtà.” Si legge ancora nei suoi dipinti oltre che una grazia anche una delicata carica sensuale che non scade mai nella volgarità, una sensualità che invita all'amore e a scoprire i nobili e toccanti sentimenti umani. Unitamente ai volti femminili vi sono esposti anche scorci del panorama delle cantine della cittadina. “Ultimamente - egli dice - mi sono innamorato del paesaggio rupestre e la tavolozza si è ispessita per ritrarre i colori e i contrasti forti del paesaggio”, i contrasti propri
della roccia che rimandano alla scoperta della memoria storica, utilizzando gli acrilici al posto dell'olio. L'anziano pittore, nasce e vive a Torre del Greco, ha a suo favore un curricolo ricco di opere e di riconoscimenti particolarmente significativi. Ha realizzato di particolarmente importante, 20 opere su “Lady Hamilton alla corte dei Borboni” per la festa del Maggio dei Monumenti del comune di Napoli, edizione 2004; 15 opere sul Rosario, la grande Pala d'altare “S. Giuseppe Moscati e Bartolo Longo” per la basilica di Pompei; la “Grande Via Crucis”, 1980, 15 pannelli, per il Centro Cristologico di Napoli; “S. Gennaro protegge Napoli”; la Pace del 1988 e poi tante tele e murales realizzati negli ultimi sei anni nei paesi di S. Angelo, Savoia di L. e Satriano, insieme agli artisti dell'Apv, arte
trattare e analizzare con tutti i rappresentati del popolo di Castelgrande di alcune delicate tematiche. L'ordine del giorno, articolato da 5 punti, riporta testuali argomenti di discussione: l'approvazione dei verbali delle sedute precedenti; comunicazione storno operato con deliberazione di G.C. n°105 del 14 settembre 2009 ad oggetto “Iniziativa solo buste Biodegradabili, storno dal fondo riserva”; ratifica deliberazione di G.C. n°109 del 17 settembre 2009 ad oggetto “variazione al bilancio per esigenze varie”; salvaguardia degli equilibri di bilancio e verifica dello stato di attuazione dei programmi di esercizio 2009; e la realizzazione di un monumento commemorativo del sisma del 23 novembre 1980: iniziative. La riunione consiliare si terrà nella solita sala delle adunanze. Inoltre il sindaco Alberto Domenico Muro si è riservato per tale adunata di valutare ulteriori proposte aggiuntive ed eventualmente integrare ulteriormente l'Ordine del Giorno. Carmine Pepe
Due delle opere in mostra
per la valle. Particolarmente significativi della mostra i quattro dipinti che rappresentano le quattro stagioni, il pescatore di Coralli, dietro il quale c'è adombrata una ricca letteratura sulla raccol-
ta di corali prima della grande guerra e poi tanti simpatici scorci sul paesaggio delle cantine. A curare l'allestimento l'archietto Caggiano. Antonio Monaco
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Venerdì 2 ottobre 2009
22 Potenza Sottoscritto in Provincia un progetto formativo con alcuni istituti scolastici
Didattica e nuove metodologie L’obiettivo è quello di agevolare i processi di apprendimento degli studenti POTENZA - La Provincia di Potenza ha sottoscritto, nella sala Giunta di piazza Mario Pagano, con istituti scolastici ed altri soggetti del territorio un patto formativo sull'outdoor learning, una particolare metodologia didattica. Il patto rientra nell'ambito del Progetto Esprit Experiential supporting programmes for innovation in training ed è finalizzato al trasferimento e alla progressiva integrazione di metodologie didattiche innovative nei sistemi di istruzione e di formazione professionale. I soggetti coinvolti, oltre all'amministrazione provinciale, sono l'Ufficio scolastico, il Liceo pedagogico, l'Ipsia e l'I.t.c. “Francesco Saverio Nitti” di Potenza, l'Ipssar, l'Università popolare “F.S.Nitti” e l'Itgc Gasparrini di Melfi, il Liceo scientifico “Ettore Majorana” di Genzano, il Liceo scientifico “G.Peano” di Marsiconuovo, il Liceo classico “E.Maiorana”di Oppido Lucano, l' I.i.s.s. “Solimene” di Lavello, l'Apof-il, l'A&S Informatica, la Oxford School Italia e l'Ireforr di Potenza. Rivolgendosi, nello specifico, a docenti e formatori degli istituti scolastici e del-
Il presidente della Provincia, Piero Lacorazza
le agenzie formative del territorio, il Patto si propone, tramite l'outdoor - learning di agevolare l'apprendimento degli allievi, personalizzando i processi educativi. «Si tratta - hanno affermato il presidente Piero Lacorazza e l'assessore alla Pubblica istruzione Rosaria Vicino - di un patto importante che simboleggia il nuovo modello educativo - formativo per il quale la Provincia di Potenza intende caratteriz-
zarsi. Un modello che presuppone una vera e propria riorganizzazione della filiera formativa, per rafforzare i rapporti tra gli attori chiave del sistema territoriale di istruzione e formazione professionale e per agganciare quest'ultime all'occupazione». E proprio «in tale ottica, l'outdoor education, fulcro del patto sottoscritto - hanno concluso Lacorazza e Vicino - mira proprio a sviluppare nei giovani in forma-
zione l'acquisizione di competenze trasversali indispensabili per affrontare le sfide poste dal mondo del lavoro». Erano presenti alla sottoscrizione oltre al presidente della Provincia, l'assessore Vicino e i vari soggetti del Patto, l'assessore alla Formazione Vitantonio Rossi e i responsabili del progetto Pasquale Salerno (Ufficio Politiche Comunitarie) e Maria Rosaria Sabia (Settore Formazione).
Pietragalla Incarico di prestigio per il sindaco
Iacovera nel direttivo dell’Anci Basilicata PIETRAGALLA - Esprime grande soddisfazione il sindaco di Pietragalla Rocco Iacovera per essere stato individuato ed eletto nel consiglio direttivo dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani di Basilicata la cui assemblea regionale si è svolta lunedì 28 settembre presso il teatro Stabile di Potenza e che ha riconfermato alla presidenza il sindaco del capoluogo di regione Vito Santarsiero. «Mi preme ringraziare innanzitutto chi ha visto nella mia persona un rappresentante istituzionale da inserire in questo consiglio. Per me è senza dubbio una grande soddisfazione essere uno dei rappresentanti dei 131 comuni della nostra regione. In tal modo viene premiato il lavoro che il sottoscritto sta portando avanti in seno alla comunità pietragallese grazie anche alla collabo-
POTENZA - «L'amministrazione Santarsiero si disinteressa delle tante emergenze del rione Betlemme di Potenza». A sostenerlo il consigliere comunale del pdl, Nicola Becce. Il documento programmatico approvato nei giorni scorsi dal Comitato di quartiere Betlemme di Potenza «mette in luce problematiche vecchie e nuove su tematiche come rete fognaria e di metanizzazione, viabilità, servizio di trasporto pubblico, illuminazione e raccolta dei rifiuti urbani». Per Becce «è giusto oltre che doveroso sollecitare l'amministrazione comunale a non dimenticarsi dei veri problemi della città raccogliendo l'invito degli abitanti del quartiere che da anni attendono per avere i servizi essenziali. E' il caso ad esempio
razione dei miei assessori e dei consiglieri comunali tenuto conto che la gente mi ha voluto riconfermare alla guida del paese per un secondo mandato». Inoltre sottolinea il sindaco Iacovera «esso è un riconoscimento anche al Partito democratico dal punto di vista politico. Naturalmente ora si tratta di lavorare per favorire una crescita importante e significativa del nostro territorio in modo tale da dare ai nostri cittadini dei 131 comuni della Lucania risposte sempre efficaci e sostanziali, in quanto essi quotidianamente si rivolgono a noi primi cittadini». Questa elezione rappresenta un passo importante per Pietragalla in quanto per la prima volta un sindaco di questo paese fa parte di questa struttura dell'Anci. Antonio Bevilacqua
Il sindaco Iacovera
Lagopesole Il volume del comprensivo di Bella
“Chi può impedirmi di volare” di scena al castello
LAGOPESOLE - A “ Ottobre piovono libri” il libro dell'Istituto comprensivo di Bella “Chi può impedirmi di volare”. In occasione della terza edizione dell'iniziativa del Dipartimento cultura della Regione Basilicata “L'autunno profuma di libro”, sarà presentato domani alle ore 16 nel castello di Lagopesole, il libro “ Chi può impedirmi di volare” del laboratorio di scrittura creativa dell'Istituto Comprensivo di Bella. Ad annunciarlo è il dirigente scolastico, Mario Coviello. “Chi puo' impedirmi di volare?” ha già vinto il primo premio per il settore scuole medie inferiori alConcorso internazionale Syria Poletti “Sulle ali delle farfalle”, edizione 2008, organizzato dai comuni di Sacile e Bordano. «Dal 1998 l'Istituto bellese accoglie stabilmente alunni stranieri, soprattutto marocchini. Da un primo nucleo di immigrati trasferitosi sul nostro territorio ha detto il dirigente scolastico Mario Coviello- si è passati avere eproprie comunità provenienti dall'area maghrebina e rumena. La scuola ha dovuto attrezzarsi per rispondere efficacemente alle nuove esigenze formative, gestendo al meglio le proprie risorse professionali con l'introduzione di nuove modalità organizzative, con la promozione di adeguate forme di accoglienza e di integrazione, con il coinvolgimento attivo dell'intera comunità scola-
Problemi a rione Betlemme «L’amministrazione è disinteressata» della rete fognaria di cui sono sprovviste le contrade di Tiera di Vaglio, Tiera Taratufoli, la zona situata più a monte della Basentana e quella lungo la strada provinciale entrambe di Costa della Gaveta. Nella parte bassa di Sant'Antonio La Macchia poi, alcune abitazioni sono impossibilitate ad allacciarsi, mentre nell'intero quartiere manca la manutenzione dei tombini e delle grate per consentire un efficace deflusso delle acque lungo la rete fognaria». Stesso discorso si potrebbe fare «per la rete di metanizzazione completamente assente a Tiera di Vaglio e Tiera Taratufoli la zona nord confinante con i Piani
del Mattino e parte di Masseria Romaniello. E' poi il caso di ricordare all'amministrazione e al sindaco Santarsiero che da molti anni la parte di Costa della Gaveta interessata dal vincolo idrogeologico emesso dall'Autorità di bacino è stata completamente abbandonata e ogni volta che si interviene lo si fa in emergenza con il risultato che le iniziative tampone sono sempre più costose e inevitabilmente il problema si ripresenta». Per l’esponente del Pdl «non meno impellente è il tema della viabilità con interventi per migliorare la transitabilità della provinciale che porta da Tiera di Vaglio verso Tiera Tara-
tufoli, collocare dei rallentatori di velocità davanti la struttura residenziale per salute mentale (Prometeo) con adeguamento della segnaletica, intervenire con soluzione idonea su alcuni punti della via di Sant'Antonio La Macchia al fine di migliorare la transitabilità e consentire il passaggio del servizio urbano di trasporto attualmente non operativo e collocare rallentatori di velocità su via Giovanni XXIII.. Anche nel circondario delle scuole di Via san Vincenzo dè Paoli è necessario un intervento per migliorare ed apportare modifiche alla segnaletica che è insufficiente».
stica e delleassociazioni che operano sul territorio. Tra le numerose iniziative attivate in tal senso, occupa un posto rilevante il Premio Nazionale di Letteratura per ragazzi Città di Bella”. Da più esperienze di riflessione sulla diversità delle culture e sugli elementi comuni nasce il testo “Oltre i confini”, ora pubblicato con il titolo “Chi puo' impedirmi di volare?”, storia di vita scritta dagli alunni delle classi terze della scuola secondaria di I grado, guidati dalle docenti Cianciotta Maria Teresa e Paterna Franca. I ragazzi hanno frequentato il laboratorio di scrittura creativa dopo aver incontrato più volte il Prof.Livio Sossi, docente di letteratura per l'infanzia presso l'Università di Udine, la Prof.ssa Maria Luisa Albano, docente di lingua e letteratura araba presso l'Università di Macerata, la Dott.ssa Graziella Cormio Cresci, presidente dell'Associazione Tolbà di Matera, raro esempio di editoria solidale e multiculturale in Italia. «L'esperienza ha entusiasmato molto i ragazzi - si legge in una nota congiunta del dirigente Mario Coviello e del responsabile della bibliomediateca, Mario Priore - perché l'approccio alla scrittura è stato ludico e creativo. Da un'iniziale manipolazione delle parole si è passati all'ideazione di un lavoro più complesso: un racconto sul tema dell'integrazione e dell'amore». a.s.
E' infine necessario «un reale e forte impegno per cambiare il modo di occuparsi del Parco di Sant'Antonio La Macchia, autentico polmone verde della zona. E' evidente che vi sono lavori di urgenza da porre in essere, come rifare le recinzioni, gradinate, viottoli ed allargare la sede stradale sottostante l'Istituto Croce Rossa con la realizzazione del marciapiede». Per tutte queste tematiche «e per altre situazioni di disagio l'amministrazione - ha concluso il consigliere del Pdl Nicola Becce - non può rinviare il confronto ed un fattivo interessamento, ricordando come sia doveroso rispettare le funzioni consultive e le prerogative del Comitato di quartiere così come peraltro statuito dallo stesso Consiglio comunale».
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Il sindaco Cantiani: «Ereditiamo una situazione di ritardo»
Fenomeno in continuo aumento
Marsicovetere, la zona Pip riscalda gli animi del Consiglio
Paterno, zone del paese invase dai cani randagi
MARSICOVETERE - Il completamento dell'area Pip, il ripristino della struttura Albergo sul Volturino e i debiti fuori bilancio. Sono stati questi i punti “caldi” all'ordine del giorno del consiglio comunale tenutosi mercoledì sera nella sala consiliare di Marsicovetere. Sette gli argomenti, con l'entrata nel”vivo” del Consiglio sul secondo , l'approvazione dell'atto di modifica del “programma triennale dei lavori pubblici 2009 - 2011 e relativo elenco annuale”. Nello specifico i lavori di completamento dell'area Pip Matinelle (1 milione e 600 mila euro) e il completamento delle infrastrutture turistiche servizio stazione sciistica”.A surriscaldare gli animi ci ha pensato l'esponente della minoranza del Pdl Giovanni Mazziotta, chiamando in causa la lentezza nel completamento dell'area Pip.” “Qual' è la tempistica - ha chiesto il consigliere di minoranza per gli Insediamenti Produttivi.Nel mesediGiugno sisono realizzati solo dei piccoli interventi infrastrutturali e poi niente». Ad entrare nel merito della questione direttamente il sindaco, Claudio Cantiani, «ereditiamo - ha spiegato Il Primo cittadino una situazione di ritardo causata da difetti degli atti di
La seduta del consiglio comunale
proprietà dati da alcuni imprenditori. Adesso stiamo mettendoaposto lecarte.Per quanto riguarda la tempistica consegneremo nei prossimi giorni il 1 lotto e man mano gli altri». La discussione non si arresta anzi prosegue e l'esponente del Pdl incalza con l'allusione a vicende giudiziarie chehanno rallentato tutto l'iter dei Pip. «Vicende giudiziarie - ribatte il sindaco - che sono tutte cadute nel nulla. Il settore pubblico è un settore pulito.”. Ma le osservazioni del consigliere di minoranza non si placano e si concentrano sullo stato degli impianti sciistici e la struttura Albergo. Ma ancora una
volta il sindaco richiama il consigliere facendogli notare che “nella precedente amministrazione il bando per la gestione degli impianti sul Volturino è andato deserto per tre volte consecutive. E ringrazio - riferisce Cantiani - i ragazzi della società Galassia che hanno preso in gestione la montagna e si sono messi in gioco. Sono orgoglioso di loro e vanno rispettat». La parola poi è passata all'assessore alla cultura, Giovanni Vita che ha concentrato l'intervento sul «ripristino della struttura Albergo e del ristorante che per questa stagione invernale sarà aperto». Alla fine si è arrivati alla vota-
Unanimità per la proposta del “Laboratorio”
Viggiano, salute pubblica approvata la delibera VIGGIANO - Approvata ad unanimità la proposta di delibera sul “monitoraggio ambientale, sicurezza e salute pubblica nell'area interessata dall'estrazione petrolifera” da parte del gruppo consiliare di minoranza “Laboratorio per Viggiano”. E' passata la proposta dei due consiglieri di minoranza, Giambattista Mele e Di Fuccio. Votata ad un unanimità nel consiglio svoltosi mercoledì sera nella sala consiliare del comune viggianese. Sostituito nella proposta solo il punto 7, con il punto 6 “ costituire una commissione composta dal sindaco, assessore all'ambiente, capogruppo della maggioranza e delle minoranze, medici, esperti in ambiente, responsabili dell'Ufficio epidemiologico e del servizio igiene e sanità pubblica. Commissione che avrà diversi compiti di controllo ambientale a quello sanitario. «L'approvazione della nostra proposta di delibera - ha commentato il
consigliere di minoranza Giambattista Mele - è un primo, grande risultato non solo del "Laboratorio per Viggiano" ma di tutto il Consiglio Comunale che ha mostrato segni di maturità, anteponendo a tutto e per una volta, gli interessi primari dei cittadini come quello della tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente». «E' un primo passo - ha evidenziato - verso un percorso che veda la partecipazione attiva dei territori nei processi e nelle procedure di legiferazione che tengano conto delle loro effettive necessità». « La novità - ha aggiunto il consigliere di minoranza - più importante è la previsione di una convenzione per una Valutazione di Impatto Sanitario (Vis); uno studio originale ed unico nel suo genere, i cui risultati potranno tranquillizzare tutta la valle sui reali effetti delle estrazioni di idrocarburi sulla salute dei cittadini». an. pe.
zione del punto con tredici favorevoli e due contrari. La discussione si è poi protratta per oltre un ora dove si sono sfiorati argomenti quali lo status quo del Palazzetto dello Sport dopo l'attacco dei vandali a quello che è lo stato d'arte del centro sociale. Meno animati gli altri punti, che con velocità sono stati tutti approvati dall'assise come la nomina dei due comitati quello di gestione dell'asilo nido (Gina Ielpo e Monica Gregoriano e Giovanni Mazziotta) e quello del Centro sociale rappresentato dai consiglieri Faustini Isabella e Ielpo Gina e Nicola Pisano. Angela Pepe
Lauria Lamboglia sui rifiuti
«Bollette care per un servizio carente» “LAURIA - «Bollette care per un servizio di raccolta dei rifiuti che lascia troppo a desiderare. Condivido pienamente le preoccupazioni e le lamentele sollevata dei cittadini di Lauria». E' quanto sostiene il Consigliere Idv alla Provincia di Potenza, Angelo Lamboglia, in riferimento alla preoccupazioni sollevate dai cittadini del Lagonegrese in merito a un servizio sempre più costoso e poco efficiente. «La delicata situazione in cui versa il Lagonegrese potrebbe essere ulteriormente aggravata dal fatto che il nuovo impianto in contrada Carpineto (Galdo di Lauria), per il proprio funzionamento, prevede una cospicua raccolta differenziata a monte. Al di fuori di ogni polemica politica, che porterebbe in secondo piano le esigenze dei cittadini, è necessario approntare le condizioni essenziali affinché il Piano Provinciale dei Rifiuti possa essere attuato e migliorato in modo tale da poter applicare la tanto agognata “tariffa” e quindi consentire il pagamento della tassa in base alla quantità di rifiuti prodotti. E' di fondamentale importanza - conclude il Consigliere - creare quelle condizioni che consentano al cittadino di trarre vantaggi».
Un branco di randagi a Paterno
PATERNO - La questione del randagismo assume sempre più connotazioni e proporzioni importanti. Secondo una stima recente, sarebbero ben 600 mila i randagi che gironzolano indisturbati nel Belpaese. Un fenomeno gravissimo che attanaglia anche le pacifiche realtà locali di modesta popolosità e che denota un degrado territoriale in forte stortura con strutture e finanziamenti. Una realtà estesa soprattutto nel Centro – Sud dove l’immobilismo e l’inattivismo colpevole paralizzano spesso Enti, Istituzioni ed Amministrazioni facendo loro dimenticare che il randagismo rappresenta una gravissima emergenza di salute ed incolumità pubblica. Singolare sembra essere la situazione di Paterno. Di recente la quiete di alcune zone dell’abitato del centro valligiano è minacciata dalla presenza di numerosi randagi che si aggirano liberamente senza che alcuno ponga rimedio. La presenza di randagi è stata denunciata da cittadini residenti nei rioni Fontana Panzone, Pioniello ed Acquareggente. Di maggior entità il fenomeno si è riscontrato tra via Giustino Fortunato ed i rioni Giardini e Cappella Vecchia dove un branco di addirittura dieci cani, visibilmente affamati e disorientati, governa le strade facendo razzia di cassonetti deputati alla raccolta dei rifiuti solidi urbani e portando una seria minaccia all’incolumità pubblica. Tutto ciò nonostante la
Da Lauria a Roma. Un giorno con Napolitano LAURIA - Gli alunni del I Circolo didattico di Lauria a visita dal presidente della repubblica, Giorgio Napolitano. La cerimonia per l'inaugurazione dell'anno scolastico a Roma è stata bella e coinvolgente ed ha entusiasmato gli alunni del I Circolo di Lauria che, senza volerlo, sono stati in primo piano a fianco del presidente Napolitano, del ministro Mariastella Gelmini e del procura-
tore nazionale antimafia Pietro Grasso. Sono stati davvero giorni intesi per gli alunni quelli in cui hanno potuto ammirare, anche, alcuni monumenti della capitale. Il giorno più emozionante è stato quello del 24 settembre, giorno in cui si è tenuta la manifestazione. Sia per gli alunni che i loro accompagnatori la giornata è iniziata abbastanza presto, perché c'è stata prima la con-
segna ad ogni alunno di uno zainetto contenete una maglietta e un cappellino da indossare durante la cerimonia e poi, in un secondo momento con tutti gli altri partecipanti sono stati indirizzati verso il punto di raccolta, individuato nei giorni precedenti, e da qui con la scorta della polizia municipale sono stati fatti entrare al Quirinale. Le scolaresche con i loro accompagnatori,
sistemate in fila, sono entrate nel cortile del palazzo, dove hanno trovato posto nel settore a loro riservato. Per gli alunni del I Circolo è successo un qualcosa di inaspettato, infatti non appena hanno avuto modo di sistemarsi sono stati intervistati da una giornalista del Tg2 e poi sono stati invitati in prima fila e hanno avuto così il piacere di stare accanto al presidente della repubblica, al mini-
presenza sul territorio comunale di Paterno di un efficientissimo canile e nonostante il Comune di Paterno spenda già circa 2.500 euro al mese per l’affidamento dei randagi allo stesso ricovero. Non ben si capisce, allora, per quale oscuro motivo non si proceda alla raccolta, alla “chippatura” ed al ricovero di questi nuovi randagi che, di misteriosa provenienza, sembrano proliferarsi a iosa e con una regolarità ed una puntualità disarmanti. Occorre ricordare che, in attesa di una riforma delle disposizioni normative in materia, il Ministero della Salute ha adottato un provvedimento con tingibile ed urgente con validità limitata a 24 mesi. Con un’ordinanza urgente del 16 luglio 2009, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha chiarito che «il sindaco deve preoccuparsi del benessere e della salute dei cani randagi che restano affidati alla sua tutela anche se vengono gestiti da privati e collocati in strutture poste fuori dai confini geografici dell’Ente locale». Anche quando il servizio viene delegato a terzi, andranno sempre assicurati standard minimi di qualità con immediata iscrizione dell’animale all’anagrafe canina e la sua sterilizzazione entro 60 giorni. Spetterà, poi, sempre al Comune assicurarsi dell’idoneità della struttura ospitante che non potrà mai avere una capacità superiore a 200 unità e dovrà essere convenzionata con associazioni di protezione per agevolare l’adozione. Nuario Fortunato
Gli studenti in Piazza del Quirinale a Roma
stro della pubblica istruzione e al procuratore nazionale antimafia con i quali hanno colloquiato piacevolmen-
te. Questa esperienza è stata per loro molta positiva, significativa e importante. Emilia Manco
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Discarica «Un gesto contro l’immobilismo della giunta» Rionero Piantati 600 pini
Genzano, l’opposizione Il lato “verde” ha abbandonato il Consiglio di Coca Cola GENZANO DI L. - Al momento della votazione, mercoledì sera, i rappresentanti di minoranza sono usciti fuori dall'aula consiliare. «Un gesto di protesta - fa sapere Rocco Di Bono (Prc), il quale accompagna la dichiarazione con un comunicato stampa - nei confronti di un'Amministrazione che, a tutt'oggi, non ha adottato un solo atto amministrativo contro la costruzione della nuova discarica in contrada Mattinella; e mentre a parole si dichiara sensibile verso le ragioni e le preoccupazioni manifestate sia dall'opinione pubblica che dall'opposizione consiliare, nei fatti, invece, continua a comportarsi con un'arroganza cieca ed ottusa che danneggia gli interessi di Genzano e dei suoi cittadini». Goccia che ha fatto stavolta traboccare il vaso del disaccordo è stata l'adesione puntuale alla costituenda Autorità regionale di ambito territoriale per la gestione dei rifiuti (cd “AATO Rfiuti Basilicata”). «Adesione alla quale è favorevole, sia pure con sfu-
BARILE Un arresto per maltrattamenti BARILE - Dovrà rispondere di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e tentata estorsione aggravata nei confronti della propria convivente il quarantaduenne rumeno arrestato dai carabinieri della compagnia di Melfi, coordinati dal capitano Antonio Contente. Nei giorni scorsi i militari dell’Arma della stazione di Barile hanno accertato, a seguito della denuncia sporta dalla convivente, che l'uomo la maltrattava e la sottoponeva ad atti persecutori da circa un anno. Inoltre lo straniero, dopo aver minacciato la donna con un'ascia per costringerla a licenziarsi e a consegnargli lo stipendio, l'ha percossa con calci e pugni, cagionandole varie escoriazioni e lesioni. l'ascia è stata sottoposta a sequestro, mentre l’uomoè stato associato alla casa circondariale di Melfi. La discarica di Genzano
mature diverse, anche l'opposizione consiliare (Sinistra per Genzano, PS, Centro Democratico Sociale, PDL ed indipedenti) - viene puntualizzato - previo ottenimento delle dovute garanzie riguardo all'impianto concepito per c.da Mattinella: ovvero, modifica e/o revoca - da parte della Giunta Regionale, come da impegni presi in un recente incontro con la Commissione consiliare e con il Comitato
cittadino, degli atti amministrativi relativi alla costruzione della nuova discarica a Genzano». Tale proposta, avanzata da Rocco Di Bono e Gerardo Ceruzzi, ma pienamente condivisa e sostenuta dal Comitato cittadino nonché dai restanti consiglieri d'opposizione, «attraverso un voto unitario del Consiglio comunale mirava a far giungere un segnale forte alle istituzioni regionali af-
finché fossero mantenuti gli impegni assunti con i cittadini di Genzano». «La breve sospensione da noi richiesta tra l'altro chiariscono i due consiglieri - non avrebbe in alcun modo pregiudicato l'adesione del Comune all'AATO: invece, messa ai voti, è stata respinta dalla maggioranza, con una decisione sulla quale non è stato possibile nessun dialogo o confronto». Gianrocco Guerriero
Venosa Raccolta di fondi della Cgil per la morte di Michele Fabrizio
Morire di lavoro a quarantasei anni con una moglie e 4 figli giovanissimi VENOSA - Anche la cittadina oraziana paga il suo triste tributo al fenomeno delle morti bianche. Qualche giorno fa è deceduto al S.Carlo di Potenza Michele Fabrizio,operaio edile di 46 anni, dopo un gravissimo infortunio sul lavoro avvenuto circa un mese prima. Alla riapertura dei cantieri, dopo la pausa estiva, il giovane carpentiere venosino, infatti, era impegnato a completare il montaggio della intelaiatura necessaria per realizzare i lavori a un fabbricato ubicato nel comune di Maschito. Scivolato dalla scala, è precipitato al suolo tirandosi addosso il materiale utilizzato per realizzare il suo lavoro. Arrivata sul posto l'autoambulanza del 118, gli operatori si sono resi
conto della gravità della situazione e hanno chiamato l'eliambulanza per l'immediato trasporto all'ospedale S.Carlo di Potenza. Oltre alla moglie, quarantenne, Michele Fabrizio lascia 4 figli giovanissimi: uno di 19 anni, studente ultimo anno ragioneria; una di 17 anni, iscritta al 3° anno di ragioneria; uno di 12 anni, e una bambina di 5 anni, che frequenta la scuola materna. Per tutte queste persone Michele Fabrizio era l'unica fonte di reddito. Preoccupata per la situazione cui deve far fronte il nucleo familiare, la Camera del Lavoro Cgil di Venosa, ha promosso presso tutti i posti di lavoro una raccolta fondi in favore dei quattro figli per testimoniare solidarietà e dare sostegno a persone
cadute improvvisamente in stato di necessità e bisogno. La sottoscrizione, precisano i promotori della iniziativa, mira anche a sensibilizzare i cittadini a prendere coscienza delle precarie condizioni di sicurezza, in cui sono costretti a lavorare gli operai, e dei tanti infortuni, che accadono continuamente sul lavoro. I venosini ancora una volta si dimostrano sensibili al problema e solidali con chi soffre. Sono già in tanti, infatti, che hanno accolto l'invito della Cgil a dare un contributo economico per non aggiungere al trauma di una morte da infortunio sul lavoro, il anche il trauma della perdita delle risorse per il proprio sostentamento. Giuseppe Orlando
Palazzo L’analisi politica del consigliere Gerardo Rubino
I ragazzi che hanno preso parte all’iniziativa
RIONERO - Missione “ecoTribù” una vera e propria festa per tutti i bambini del Vulture. Palloncini, clown, giochi, divertimento con qualcosa in più: il rispetto per l'ambiente. Così si è caratterizzata la giornata educativa di ieri al pozzo 2 organizzata da Coca Cola, Fonti del Vulture e patrocinata dalla Regione dal comune di Rionero e da Confindustria. Al centro gli alberi. Un successo straordinario per la seconda edizione della giornata dedicata alla natura e all'acqua. 1000 persone tra cui 600 studenti delle scuole di Rionero, Rapolla, Barile e Lagopesole hanno piantumato 700 pini in un'aera di oltre 10 mila metri quadrati. Fuori dalle aule i bambini hanno avuto un contatto diretto ed immediato con l'ambiente che li circonda. Dopo aver ricevuto cappellino e maglietta con il logo dell'evento, i piccoli botanici armati di secchiello, paletta e annaffiatoio si sono divertiti un mondo a pasticciare con la terra, a prendere i piccoli alberi e piantarli loro stessi nelle buche appositamente ricavate. Il terreno circostante il pozzo 2 di Fonti del Vulture non è mai stato così brulicante di vita. In piena campagna una bella giornata baciata dal sole e dall'allegria. Il tutto coordinato dagli operatori del corpo forestale dello Stato con la partecipazione della
protezione civile “Lupi del Vulture” e della Croce Rossa. Accanto all'area destinata alla piantumazione piccoli arbusti crescono tranquilli, si tratta dei pini piantati nella scorsa edizione. L'inizativa “ecoTribù” è inserita nell'ambito della più vasta operazione “Live positively week” la settimana del vivere positivo promossa da Coca Cola in tutto il mondo che dal 28 settembre al 4 ottobre si pone l'obiettivo di di sensibilizzare le comunità locali alla sostenibilità ambientale. «Da sempre Coca-Cola svolge la propria attività in modo da proteggere, salvaguardare migliorare l'ambiente» spiega Alessandro Magnoni, direttore affari generali di Coca Cola HBC Italia presente all'attività. «Con “Missione ecoTribù” intendiamo rivolgerci soprattutto ai giovani, gli adulti di domani, per trasmettere loro il senso del rispetto per la natura e per il territorio in cui vivono. Questo progetto rappresenta soprattutto l'occasione per imparare che ogni forma di vita e ogni attività umana, anche quella apparentemente più semplice, come può essere la piantumazione di un albero, è sempre legata all'acqua: per questo è fondamentale non disperderne nemmeno una goccia e portare all'attenzione di tutti questo tema di grande interesse». Lucia Nardiello
Ordinazione di Antonio Montano e Raffaele Mecca
Venti di crisi sulla maggioranza? Venosa, ordinati due diaconi PALAZZO S.G. - Da segni di cedimento la accertare la reale possibilità di continuare maggioranza che governa Palazzo. A evi- ad assicurare ai cittadini un'Amministrazione ed una maggioranza denziare i primi scricchiolii e coerente e coesa. a lanciare il segnale d'allarme Coerenza e coesione venute è Gerardo Rubino, Cons. Comeno dopo le recenti scelte, munale del Movimento Politiche, secondo Rubino, non corco Indipendente di Palazzo. rispondo ai reali problemi da «Il vulnus oramai intolleraaffrontare del comune di Pabile dell'Amministrazione colazzo. munale di Palazzo San GervaChe fare, quindi, per avere sio ha raggiunto un livello couna Amministrazione che gosì preoccupante, che spinge a verni e risolva i problemi della fare con urgenza una profoncomunità locale? «Alla luce di da chiarezza politica - ammitutto ciò, ribadiamo come Monistrativa in un quadro di vimento Indipendente la nouna continua e futura collastra disponibilità al dialogo borazione- scrive Gerardo per la sussistenza di tali reRubino in un documento traquisiti - conclude Gerardo Rusmesso agli organi di stampa bino - o in caso contrario il ri- Come esponente indipen- Uno scorcio di Palazzo torno alle urne per lasciare ai dente, alla luce del complicato Consiglio Comunale tenutosi qualche se- cittadini la possibilità di scegliere nella piera fa, credo sia giunto il momento di chiede- na democrazia e non con “manovre oscure”o re una seria e motivata verifica di maggio- “patti segreti” una Amministrazione che sia ranza». All'ordine del giorno della coalizio- in grado di governare ed affrontare i problene che governa Palazzo una accurata analisi mi». della situazione politico-amministrativa per Giuseppe Orlando
VENOSA - Lo scorso 29 settembre, festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele nella Concattedrale di Venosa la Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa ha accolto con benevolenza l'ordinazione diaconale di Antonio Montano di Pescopagano e Raffaele Mecca di Barile. Ad accogliere i due nuovi diaconi, che saranno impegnati in alcune parrocchie di Melfi, non solo i fedeli dei due centri di provenienza dei due diaconi, ma anche di altre parrocchie della Diocesi. Ad impartire l'ordinazione diaconale è stato il vescovo della Diocesi, Gianfranco Todisco, con la collaborazione dei parroci di Pescopagano e Barile. Significativo è stato il momento in cui i due diaconi si sono avvicinati al Vescovo, che ha imposto loro le mani sul capo, recitan-
un momento della cerimonia dell’ordinazione
do la preghiera di ordinazione. Altro momento toccante è stato quando alcuni presbiteri hanno aiutato Antonio e Raffaele a rivestire la stola diaconale e la daltamica. Il Vescovo Todisco consegnando loro il libro del Vangelo ha detto: «ricevi il vangelo di Cristo del quale sei diventato l'annunziatore: cre-
di sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni». A fine cerimonia parenti ed amici dei due diaconi si sono ritrovati nel salone dell'oratorio del Sacro Cuore per festeggiare insieme questa giornata particolare. Lorenzo Zolfo
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25 Il sindaco Placido: «Un evento unico che coincide con la formale costituzione della Fondazione»
Tutte le voci per il Presidente La città di Rionero domani accoglierà Napolitano. Le speranze dei cittadini di LUCIA NARDIELLO
dei marciapiedi. «Sono orgoglioso della visita del presidente - afferma Giovanni RIONERO è in attesa. L'aria è Giorgio pensionato - non è fervente di attività. I marciamai capitato che la carica più piedi, le strade, il verde pubalta dello Stato venisse a Rioblico, tutto è tirato a lucido e il nero anche se Napolitano è motivo ne vale bene la pena. stato già qui con il partito. La piccola cittadina lucana gli interventi-investimenti da reaRIONERO – Tra i doni offerti al PreChe questa visita possa essere sarà la vetrina da cui, domani, lizzare. Ma la cosa, dal mio punto di sidente della Repubblica Giorgio una speranza per il nostro ilpresidente dellaRepubblica vista, è quella che tutto ciò di interesNapolitano in occasione della sua vipaese, ma devo dire che già Giorgio Napolitano in visita se nazionale ed anche internazionasita a Rionero, città natale dell’illucon la sua visita ha fatto si che in Basilicata terrà il suo dile la viene a dire proprio a Rionero, stre meridionalista Giustino Fortule strade siano sistemate, nel scorso alla Nazione.Un onore dove ha visto i primi passi non solnato, che per primo sollevò la “Quepaese si nota subito». «E' un'idavvero grande che pervade tanto la nascita della questione mestione meridionale”, anche la targa dea splendida - commenta Fitutta la cittadinanza entusiaridionale come classica questione ricordo con cornice d’argento del lolomena Petrilli, dottoressa sta dell'imminente arrivo. La ma nel paese di Giustino Fortunato cale Istituto d’Arte “Carlo Levi”. «che un Capo di Stato venga in sensazione che si percepisce è che è stato il primo a pensare su basi Saranno due studenti della scuola un paese piccolo come il noquella di “essere stati scelti” scientifiche, con approccio scientifia consegnare al Presidente della Restro, in una Regione che non tra tanti, essere privilegiati co la questione meridionale. Chiarapubblica il lavoro ideato e inciso dai si conosce e viene confusa con per questa decisione che da mente oggi non è la stessa cosa. Ci professori Luigi De Nicola e Bruno la Puglia con la Calabria o la nuovo lustro e vigore anche sono innovazioni, cambiamenti, siDi Giacomo, raffigurante i sette colli Campania. Il presidente analla grande figura di Giustituazioni del tutto differenti. Diciadel Monte Vulture, uno scorcio di cora una volta ha mostrato di no Fortunato, “don Giustino mo che la scuola che io rappresento Palazzo Fortunato con il particolare essere una persona saggia. nostro” come dicono a Rioneha voluto in questa occasione dedidella “torretta”, già studio di don Fortunato era un illuminato ro. Il clima è di generale curiocare, dimostrando affetto, amore Giustino, e quindi le immagini del che ha precorso i tempi ma in sità. Ognuno cercherà di fare Presidente Napolitano e Fortunato. un classico Mezzogiorno proiettato per questo nostro presidente, pure Italia è ancora poco conosciuil possibile per essere presenlui meridionalista e non perché nato Al neo dirigente scolastico del Levi in un futuro». to. Occuparsi oggi nell'epoca te all'arrivo del Presidente, «Vale a dire - riprende - la questio- in Campania ma perché ha seguito Antonio Germino abbiamo chiesto il globale di questione meridioper vederlo scendere da via perché e il significato della targa al ne meridionale ancora oggi è utile o con altri studiosi la questione merinale vuol dire rapportarsi con Galliano a bordo della sua auno? Questa è la domanda di fondo a dionale, anche quella classica, tra i Presidente Napolitano. un mezzogiorno d'Italia che to scortato dal corteo presi«Il tutto, in estrema sintesi, è nella cui dovrà rispondere il presidente quali Rossi Doria, Salvemini, e tanti non è più lo stesso, non solo denziale e poi giù verso via scritta: “ Da Giustino Fortunato a Napolitano nel suo discorso che ter- altri come lo stesso Nitti, per cui ripastori ma anche imprendiNazario Sauro per terminare Giorgio Napolitano . . . ”–ha risposto rà proprio nella casa di Giustino tengo che la figura di Giorgio Napotori e intelligenze. Questa poa palazzo Fortunato sede delil dirigente scolastico. A mio parere Fortunato. So in anteprima che litano oggi è la sommatoria storica, trebbe essere un'occasione l'attesissimo discorso sulla – ha continuato - questa targa è im- nell’occasione al Presidente si af- il rappresentante vivente di una per prendere atto della necesquestione meridionale. «E' portante per ricordare un avveni- fiancherà la Marcegaglia, il rappre- classica e, io credo, rinnovata quesità di dare la possibilità ai certamente un occasione per mento eccezionale per la nostra co- sentante nazionale degli industria- stione meridionale. Aspettiamo con giovani lucani di rimanere, di Rionero la presenza del presimunità ed anche per l’attesa venuta li. Perché, mi domando, insieme a piacere di sentire il Presidente della fertilizzare questa terra». dente» dice Incoronata Di del Presidente, secondo me, mirata Napolitano?. Sicuramente per capi- Repubblica». «Rionero si prepara ad accoLorenzo, studente «credo che ad individuare le problematiche di re insieme il territorio, per capire deMichele Rizzo gliere il presidente con piccoli sia importante perché Rioneritocchi di maquillage all'arro è la patria di Giustino Forredo urbano tunato uno dei più commenta il grandi meridiosindaco Antonalisti. Una visita nio Placido - sapche testimonia copiamo che qui si me a tutt'oggi la terrà l'intervenquestione merito centrale, il vedionale non sia ro messaggio alancora stata risolla nazione e siata. Mi auguro che mo orgogliosi e la sua presenza soddisfatti che qui possa essere sia stata scelta motivo di speranRionero per un za in primo luogo compito di queper i giovani e di sta portata. Un riscatto per una evento unico terra che troppe che coincide con volte è stata abun altro grande bandonata a se evento: la forstessa. Spero che male costituzioper noi giovani arne della fondarivi finalmente il zione Fortunamomento della Beatrice Lomio e Milena Il sindaco Antonio to» annuncia. consapevolezza Incoronata Di Lorenzo Marianna Cappiello Filomena Petrilli Giovanni Giorgio Formica Placido Saranno molti i delle potenzialità della nostra terra». «E' bello trice Lomio studentessa. «E' dandola con gli occhi del pre- nero venga conosciuto in Ita- nero più spesso avremmo un doni porti al presidente, l'amche il presidente abbia scelto la prima volta che Napolitano sidente, chissà se ci saranno lia» aggiunge. In questa car- paese migliore» dice sorri- ministrazione comunale da Rionero come meta del suo di- ritorna a Rionero dall'acqui- delle conseguenze positive» si rellata di pensieri e commenti dendo Marianna Cappiello partesua doneràpubblicazioscorso, è un motivo di vanto sizione della carica, potrà co- chiede la giovane Milena non mancano le critiche fatte alludendo ai lavori di rifaci- ni di pregio sulla zona e sulla per il nostro paese” dice Bea- noscere la nostra realtà guar- Mollica «speriamo che Rio- con ironia. «Se venisse a Rio- mento del manto stradale e figura di Fortunato.
LA TARGA
Un ricordo nel segno di Giustino Fortunato
LA POLEMICA
Perchè escludere Melfi dalla visita? di FRANCO CACCIATORE SUONA strana l'esclusione di Melfi nella visita, in corso, del Capo dello Stato, Giorgio Napoletano, in Lucania. L'evento ci riporta alla mente la non inclusione di Melfi nel viaggio, nella regione, di Papa Woityla. Eppure si trattava della città di ben sei Concili papali, svoltisi dal 1059 al 1221, nei quali si ridiede autonomia alla Chiesa. Addirittura in attesa del Pontefice era stato eretto monumento a Urbano II, il papa che decise a Melfi Lega Santa e Crociate. Oggi la non presenza a Melfi del Presidente Napoletano ci appare altrettanto inspiegabile, per aver dato la città i natali
al Presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti, statista ed economista di statura internazionale. Ed ancora la patria del filosofo Floriano Del Zio, patriota della prima ora, deputato per sette legislature dal 1865 al 1880 e quindi senatore del Regno. Instancabile la sua battaglia, prima e durante la sua attività parlamentare, per l'Unità d'Italia e Roma Capitale. In questa sua lotta per un'Italia unita, in diretto contatto con Mazzini e Garibaldi, ricoprì la carica di Commissario zonale del Comitato Unitario Costituzionale ed il 30 agosto 1860 nella Basilica Cattedrale di Melfi, dopo il “Te Deum”, intonato dall'intero Capitolo della chiesa,
proclamò l'Unità d'Italia. Proseguirà tale suo impegno, anche fra gli scanni parlamentari di Palazzo Vecchio di Firenze, sede provvisoria del Parlamento, svolgendo un'appassionata battaglia, una vera missione perché “la città eterna” sia “chiamata ad interpretare la legge di giustizia e convitare i popoli a lavoro comune, a patto sacrosanto di generale libertà”. Ed insieme battendosi per la sua terra perché venga “elevata alla pari delle altre regioni più progredite del Regno” ed in tale solco inizia dal 1865 la rivendicazione di una linea ferrata nella regione, che vedrà realizzata nel 1892, insieme a Fortunato, che a lui si unisce alla sua elezio-
ne a parlamentare nel 1880. Sua consolazione chiudere nel 1914 la vita terrena, purtroppo in miseria, per non esserci all'epoca emolumento alcuno per i parlamentari,nella Roma, finalmente Capitale d'Italia. Nella città che fu di Federico II viene eretto monumento, al quale partecipa finanziariamente, in modo cospicuo, il re Vittorio Emanuele III, memore dell'opera svolta da Del Zio, che si recherà in Roma dall'artista Pardo, per visionare la realizzazione della scultura. Non visitare Melfi, da parte del Presidente Napoletano, appare come una dimenticanza verso uomini che hanno costruito l'Italia.
Floriano Del Zio che proclamò nella cattedrale di Melfi l’Unità d’Italia
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Venerdì 2 ottobre 2009
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Venerdì 2 ottobre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Tortorelli: «Sotto la cenere si può nascondere una realtà imprenditoriale che si può riprendere»
La pasta, tesoro da difendere Inaugurata la mostra che celebra i 100 anni della tradizione cittadina CINQUE sacchetti di carta con grano e pasta di differenti formati. La tradizione materana sta tutta lì e nel ricordo forte ancora oggi di quei mulini che descrivevano il perimetro urbano. Origine e futuro si fondono nell’esposizione che si concluderà il 31 ottobre alla Camera di Commercio. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra “La pasta di Matera: una tradizione da salvare industria e tradizione: oltre 100 anni di storia”, l’ente ha confermato, attraverso le parole del suo presidente, Angelo Tortorelli che «Sotto la cenere si possono nascondere momenti imprenditoriali importanti per riprendere la tradizione». L’esposizione che ripropone oggetti e documenti di un’epoca ormai conclusa, ha consentito di «Cominciare dal passato per parlare di futuro». L’iniziativa non nasconde intenti malinconici ma, al contrario, anticipa di qualche mese l’approfondimento dei meccanismi e delle tematiche di un settore che Matera è in grado di recuperare, puntando come ha spiegato il consigliere Gianni Schiuma «Sulle produzioni di nicchia tornando al grano Cappelli nonostante tutto. Siamo convinti che sia importante sostenere produttori con volontà imprenditoriale come sta già accadendo». La mostra realizzata grazie al contributo dell’Archivio di Stato e di numerose aziende (Pantaleone, le Matinelle, F.lli Quarto, Fattincasa di Delle Fave, Divella, Dell’Acqua, Andrisani, Quinto, Manfredi, Padula e Riccardi) può contare su documenti inediti e di particolare valore su cui si è soffermata il direttore Antonella Manupelli: «La documentazione c’è, ma si presta al lavoro degli storici e dovrà essere tutelata per il futuro». Il ruolo fondamentale di queste testimonianze sta tutto nelle parole della Manupelli che, con grande emozione, ha sottolineato l’importanza di un documento del 1884 «Che attesta la costituzione della società di produzione industriale di VincenzoAlvino. Sitratta ha aggiunto - della prima forma statutaria che apre il processo di industrializzazione e per la prima volta prevede figure professionali come il direttore, il segretario e gli addetti. L’impresa esce dunque dalla gestione familiare intersecando esperienze industriali e si ritrova in attività come quelle del mulino Riccardi. Tra i documenti in esposizione c’è infine quello che decreta il declino definitivo. «La chiusura dello stabilimento Cerere - conclude Antonella Manupelli - è la fine di quell’esperienza e indica numeri e cifre». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
In esposizione strumenti e utensili usati nelle fabbriche
Così nasceva il nostro cibo ALESSANDRO Tortorelli ha immaginato un percorso che conduce attraverso immagini e suoni nelle fabbriche dove i fondatori delle famiglie materane hanno trascorso anni a lavorare il grano per trasformarlo in pasta. Racconta Giacinto Padula, altro esponente della storia industriale della città: «Qualche anno fa uno studioso argentino mi disse: Dio ha dato a due sole zone la possibilità di produrre buon grano, l’Argentina e la Lucania.» Lo sguardo è attratto dagli utensili e dagli strumenti come lo svacciaiolo per pulire il grano o i sigilli per i sacchi di pasta. L’attività quotidiana richiedeva anche “mezzi di sicurezza” adatti a difendere il bene più prezioso, il grano, dai predatori abituali: le trappole per topi non potevano mancare in fabbrica e quindi in mostra. Una parte importante dell’esposizione si deve ad Artemio De Sortis e alla sua straordinaria collezione, che ha arricchito il corridoio d’ingresso alla sala conferenze del Palazzo della Camera di Commercio. Le trafile in bronzo, i coltelli tagliapasta, l’oleatrice descrivono il lavoro artigianale, mentre le foto delle operaie degli stabilimenti spiccano nel bianco e nero delle immagini. La forza della tradizione giunse fino agli Stati Uniti come dimostra la cassa in legno del pastificio Diva (di Salvatore Divella, papà di William e fondatore dell’azienda, ndr.) esposta al centro della sala conferenze che ha una serie di gemelle (circa 100 quintali di pasta) che giace ancora nei fondali dell’Atlantico, a bordo dell’Andrea Doria che si inabissò nel 1956. L’esposizione curata da Gabriella De Novellis dell’azienda speciale Cesp, Angela Staffieri, Maria Intelligente e Cristina Padula, verrà aperta alle scolaresche che, come ha spiegato il presidente della Camera di Commercio, potranno conoscere una parte della storia della loro città. «Nella mostra -spiega l’architetto Alessandro
La mostra allestita dall’architetto materano Alessandro Tortorelli percorre secoli di storia dell’industria molinatoria della città
Tortorelli - ci sono pezzi di storia da salvaguardare. Ad ispirarmi hanno contribuito anche le parole del prof. Valicenti che mi ha aiutato a scorgere negli occhi delle persone la passione e la competenza». Linguine, cocciolini, millerighi, creste di gal-
lo, regina e mezzani arricchiscono ancora oggi la nostra tavola e ci raccontano una storia che non c’è più, ma che rivive nelle sale della Camera di Commercio. a.ciervo@luedi.it matera@luedi.it
Manfredi, Quinto, Padula, Andrisani. Dinastie che costruirono l’industria e oggi sono solo un ricordo
Occhi lucidi guardando la storia di una vita NON nascondono l’emozione, guardando foto d’epoca, strumenti e utensili e ricordando le giornate trascorse fra il frastuono delle macchine e i cumuli di grano. Quinto, Padula, Manfredi, Andrisani. Le famiglie della pasta, vere e proprie dinastie che hanno accompagnato lo sviluppo della città negli ultimi due secoli, sono il simbolo della tenacia e della voglia d’impresa che trasformò l’identità della città. Il percorso della mostra appartiene in gran parte a loro. «Quando tutti i pastifici chiusero i battenti, 25 anni fa, non ci fu niente - spiega con amarezza Vittoria Quinto - questa mostra fa un certo effetto, provoca un po’ di amarezza per chi, come noi, è cresciuto con il pastificio. Oggi c’è la completa dispersione di energie e del patrimonio che appartiene ai nostri padri. La nostra famiglia si trasferì da Pisticci a Matera, dove sono nata
Le foto dei fondatori delle aziende, in mostra alla Camera di Commercio
un anno dopo l’apertura del pastificio, proprio per sviluppare questa attività. Politiche generali hanno messo in difficoltà i piccoli produttori e nessuno si è mosso per salvaguar-
dare questa forza». Giampaolo Quinto appartiene alla nuova generazione ma i suoi ricordi sono altrettanto legati a quella realtà. «Giocavamo nei mulini con le trafile per la pasta, facendo arrabbiare
le maestranze. Oggi si è perso quel contatto con il territorio, con i produttori». Gianfranco Manfredi ha gli occhi lucidi mentre si guarda intorno e riconosce parte della storia della sua famiglia. C’è un po’ di malinconia ma dimostra che Matera nel Novecento era conosciuta più che per il pane, per la pasta. Mi rammarica che questa priduzione che aveva conquistato mercati nazionali ed internazionali si sia spenta nell’arco di pochi anni. Il declino è nato a causa di un problema legislativo. Dal 1973 al 1978 le grandi aziende imposero il blocco del prezzo della pasta, penalizzando in modo devastante le piccole aziende che si fondavano sulla qualità e sul prezzo diverso. Cinque anni di perdite hanno determinato la chiusura dei pastifici. Prima del blocco dei prezzi in Italia c’erano 270 pastificio che si ridussero a 150». a.ciervo@luedi.it
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Matera
Venerdì 2 ottobre 2009
La priorità sono le infrastrutture Formazione e ricerca sono poi gli altri settori su cui bisogna investire CGIL CISL UIL della provincia di Matera la salutano affettuosamente per la Sua presenza nel nostro territorio. Il Suo, signor Presidente, è un segnale importante e significativo che vuole indirizzare a questa parte importante del Paese che in questo momento così delicato risulta essere fortemente penalizzato dalla crisi economica che ha investito l'Italia, l'Europa, l'intero pianeta. La provincia di Materae la Basilicata che lei conosce così bene, è parte di quel Mezzogiorno che sta pagando, più di altre aree del paese, il prezzo di questa crisi. Nella provincia di Matera la crisi ha messo in discussione posti di lavoro, diritti e tutele che, a differenza delle aree più forti del Paese, difficilmente potranno essere recuperati. E in questa situazione saranno le fasce deboli della nostra società a pagare il prezzo più alto. Ci riferiamo, signor Presidente, ai lavoratori, ai pensionati, ai cassintegrati, ai disoccupati che vedono il loro futuro senza alcuna prospettiva. Ai giovani, agli studenti, alle donne, che la crisi la pagano più di altri. Signor Presidente, il settore industriale e produttivo della provincia di Matera, come del resto larga parte della nostra regione, oggi è fortemente interessato da diverse e diffuse vertenze con ricadute pesanti sulla tenuta della occupazione. Abbiamo la crisi del mobile imbottito con la messa in Cigs o Mobilità di oltre
4.000 addetti; la crisi del settore chimico e manifatturiero con attivazione di ammortizzatori sociali in deroga e in proroga di oltre 1.800 addetti; la crisi del settore metalmeccanico dove l'unica realtà significativa che abbiamo in provincia di Matera, la Ferrosud, rischia la chiusura per la mancanza di un progetto industriale in grado di rilanciarne le potenzialità . Anche nel settore della conoscenza la provincia di Matera, subisce più di altri territori, tagli per circa 347 unità nella scuola pubblica, tra lavoratori precari, docenti e personale Ata (solo per l'anno 2009/2010). Nel settore della Ricerca, nella nostra provincia, si stanno cancellando delle professionalità e smantellando sofisticate apparecchiature. Il centro ricerche Enea di Rotondella, il cui organico nel giro di due anni è passato da 250 a 190 addetti, rischia concretamente di vedersi trasformata la sua peculiare vocazione da centro di ricerca in agenzia per l'energia nucleare. Nel settore del terziario, oltre alla cronica precarietà quotidiana che vivono migliaia di lavoratori, registriamo atteggiamenti e volontà da parte di grandi gruppi operanti nella grande distribuzione di cancellare diritti che i la-
«Rimaniamo l’unico capoluogo che non ha la Ferrovia»
voratori hanno conquistato nel corso degli anni. Signor presidente, certamente lei sa che Matera è l'unico capoluogo di provincia che non ha la Ferrovia dello Stato. Malgrado i cospicui finanziamenti impiegati negli anno '80 e '90 questa opera non è ancora realizzata. Chiediamo a lei di intercedere presso il Governo affinché questa infrastruttura possa essere finalmente completata e messa a disposizione di questo territorio. Come può vedere, signor Presidente, il quadro che Le abbiamo rappresentato è alquanto allarmante. Cgil Cisl Uil della provincia di Matera però non possono e non vogliono rassegnarsi allo stato di cose sopra rappresentato. Chiediamo maggiore attenzione e impegni concreti per arrestare il declino e rilanciare questa parte importante e vitale del nostro paese. Riteniamo che gli investimenti prioritari di cui la nostra provincia necessita vanno individuati nelle infrastrutture, nella conoscenza e formazione e nella ricerca. Nell'immediato vanno messi in atto interventi concreti per aiutare le famiglie e incentivi a quelle imprese che offrano occupazione stabile e duratura. Cgil Cisl Uil sono convinte che la Basilicata, come tutto il Mezzogiorno, potrà superare la crisi se ci sarà una volontà politica del Governo e di tutti i soggetti istituzionali ed economici, e se le forze migliori di questo pezzo del paese sapranno produrre quello sforzo comune e solidale nell'interesse di questo territorio e dell'intera nazione. Manuela Taratufolo Giuseppe Amatulli Franco Coppola
«Chiediamo più attenzione ed impegni concreti per rilanciarci»
«La crisi si può superare se ci sarà uno sforzo comune»
I segretari provinciali delle tre sigle confederali: Manuela Taratufolo della Cgil, Giuseppe Amatulli della Cisl e Franco Coppola della Uil
Braia: «Negata ai consiglieri comunali la possibilità di incontrare Napolitano» di LUCA BRAIA* Dopo aver provato a sollecitare il Sindaco Buccico, il Presidente del Consiglio Comunale Romeo Sarra di Matera ed il signor Prefetto Francesco Monteleone anche con una riservata personale, non mi resta che prendere atto che ai consiglieri comunali della città di Matera non sarà data la possibilità di prendere parte a nessuno degli incontri previsti dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano nella nostra città. Sono assolutamente rammaricato per questa inaspettata decisione che, a prescindere da chi possa essere stata presa, ritengo possa essere definita quantomeno inopportuna. La partecipazione ad incontri come questi dei rappresentanti della maggiore assise comunale, che nella nostra città possono essere considerati assolutamente unici, dovrebbe essere non solo auspicato ma addirittura considerato come un ineludibile dovere. Spero che il Prefetto, faccia giungere al Capo dello Stato la riservata personale ad egli inviata , nella quale ho ritenuto evidenziare il personale giudizio sulla decisione maturata in queste ore, che sono certo interpreta quello di tutti i miei colleghi in consiglio comunale. *Consigliere comunale del PD
Luca Braia
Ben venga questa visita ma era più utile dare la parola alla società civile
Michele Morelli di Mutamenti a Mezzogiorno
di MICHELE MORELLI NELLA BREVE storia del nostro Paese, la visita delle alte cariche dello Stato è sempre stata accompagnata da grandi aspettative delle popolazioni locali, segnando spesso una svolta nella vita sociale ed economica delle comunità ospitanti. Nel nostro caso, basta ricordare la visita di Giuseppe Zanardelli Presidente del Consiglio dei Ministri avvenuta all'inizio del secolo scorso. Più che una visita la sua fu un vero e proprio viaggi negli inferi.
In seguito, grazie a quella visita, furono adottati una serie di provvedimenti, se pure modesti, tendenti a dare una risposta alla inrisolvibile questione meridionale. Negli anni trenta arrivò il Re e il Duce ad inaugurare le prime opere di bonifica negli antichi rioni Sassi. La visita del Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, negli anni Cinquanta, è forse, anzi senza forse, quella che più di altre è da considerare la più fruttuosa per la popolazione materana. Una legge speciale per Matera, un vero e proprio piano casa per gli abi-
tanti degli antichi rioni, gestito con grande competenza all'interno di una pianificazione urbanistica di qualità. Cosa che la città purtroppo perderà negli anni a seguire, ma questa è un'altra storia. Una operazione epocale per la nostra città. Le visite successive, man mano che si avviciniamo ai giorni nostri, come dire, non lasceranno il segno: nessun provvedimento legislativo, nessuna opera pubblica da inaugurare. L'ultima legge speciale per il recupero dei Sassi, la legge 771/86, da considerare certamente storica per il destino degli antichi rioni, fu vissuta con misura e limitata propaganda. Il Presidente Oscar Luigi Scalfaro, 1992 -1999, e il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, 1999 - 2006, hanno in qualche modo inaugurato le cosiddette visite di cortesia, dovute e per certi aspetti legate al ruolo e alla funzione che la nostra Costituzione assegna alla figura del Presidente. Con questo non vogliamo dire che potremmo fare al meno delle visite del Presidente della Repubblica, anzi al contrario la presenza del Capo dello Stato è il segno tangibile di una condivisione ideale e sostan-
ziale dell'esistenza stessa dello Stato e della sua Costituzione. Al Capo dello Stato non bisogna chiedere nulla se non essere grati per il solo fatto di esistere, per la quotidiana difesa dell'unità nazionale e della Carta Costituzionale, presa d'assalto dai potenti demolitori di parte, vera minoranza del paese. La visita del Capo dello Stato deve essere per noi l'occasione per raccontare la nostra storia e comunicare ciò che oggi siamo. La rappresentazione plurale della nostra comunità con le sue qualità e le sue emergenze. Spesso capita, ed è successo anche questa volta, stando al programma che abbiamo letto sulla stampa, di assistere alla solita descrizione retorica della realtà. Una descrizione di parte, la solita parte, quella più gradita al potere locale. Oltre le delegazioni istituzionali, ci sarebbe piaciuto approfittare della presenza del Presidente per raccontare il paese reale, ciò che oggi siamo, con tutti i drammi che accompagnano il nostro quotidiano. A cominciare dalla crisi produttiva, la scuola, l'università, le difficoltà delle famiglie, la mancanza di futuro per i nostri ragazzi; parlare di crisi della democra-
zia e della partecipazione dei cittadini. Discutere e avere un conforto dal Presidente sul tema delicatissimo e nello stesso tempo atavico della inadeguatezza delle classi dirigenti del Mezzogiorno e l'esigenza di pretendere competenza, serietà e sobrietà dal mondo politico. Ma questo è chiedere troppo. La città soffre anche, se non soprattutto, per questa mancanza. La crisi municipale ne è la dimostrazione. Sono decenni che il trasformismo, l' opportunismo, i furbetti e gli interessi particolari dominano il panorama cittadino. Pensiamo che in questo momento particolare sarebbe stato più utile dare la parola al mondo del lavoro, ai ragazzi e quanti sono impegnati sui temi del disagio e dell'integrazione sociale. Sindacalisti, imprenditori, liberi cittadini, associazioni (soprattutto le più conflittuali), parroci, quanti sono impegnati, con serietà e passione, per il bene comune, per la nostra città e per gli uomini e le donne che la abitano. Peccato, abbiamo perso un'altra occasione. Essendo nota la storia politica ed umana del nostro Presidente, forse gli avrebbe fatto piacere incontrare i veri protagonisti del paese reale .
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28 Matera Lettera congiunta di Cgil, Cisl e Uil al presidente della Repubblica sulle vertenze del lavoro
Sichenze: ÂŤIndispensabile una civiltĂ millenaria e un'idea di cittĂ in grado di “fare mondoâ€?Âť
I segreti di una FacoltĂ vincente Il successo di una Scuola di Architettura secondo docenti universitari ed esperti COME deve essere una facoltĂ di architettura per avere successo? Ăˆ questa in sintesi la domanda alla quale hanno risposto mercoledĂŹ scorso a Matera docenti universitari ed esperti durante la giornata di studio dal titolo “Matera tra le scuole di Architetturaâ€? svoltasi presso l'aula magna della FacoltĂ di Architettura di Matera. Il seminario è stato aperto da una relazione del professor Armando Sichenze, presidente del Comitato ordinatore della FacoltĂ , che ha presentato il quadro delle FacoltĂ di Architettura italiane individuando aree di scambio tra le stesse e analizzando le identitĂ delle varie Scuole. Il professore ha precisato che per definire una Scuola di Architettura occorre ÂŤuna civiltĂ millenaria che contenga una vasta trama di relazioni tra le culture umane, un ben precisato genere di paesaggio e un'idea di cittĂ in grado di 'fare mondo'. Ăˆ necessaria inoltre, una grande tradizione di pensiero in grado di evolversi 'per differenze' come in effetti accade alla grande scuola di architettura italiana da Vitruvio a Leon Battista Alberti e Palladio, fino ai giorni nostriÂť. A corredo occorre una strategia critica in grado di proporre al mondo un punto di vista sui
L’appuntamento all’Università di Basilicata
punti elencati da Sichenze che ÂŤaltri possano desiderare di condividereÂť. Su questo punto ci si è soffermati a lungo a discutere perchĂŠ nei termini della condivisione si definisce “la capacitĂ di fare Scuolaâ€? di Architettura che non è disgiunta dalla possibilitĂ di avere una serie di maestri in grado di interpretare, sviluppare e articolare quanto detto. La scuola di Architettura di Matera possiede tutti questi requisiti e altre riconosciute capacitĂ . Commentando la relazione, sono intervenuti con altrettanti interessanti ap-
profondimenti il professor Benedetto Gravagnuolo, Preside della FacoltĂ di Architettura di Napoli Federico II, che ha parlato della sua partecipazione alla costruzione di scuole non solo a Napoli, ma anche a Milano, spiegando i vantaggi di una piccola sede nei confronti delle grandi sedi di massa. La relazione si è soffermata a lungo con citazioni degli architetti e maestri, Louis khan, Boullè, Le Corbusier e del sociologo francese Auger sulla necessitĂ di fare “glocalismoâ€?. La relazione si è conclusa con un riferimento al-
l'interessante slogan della FacoltĂ di Architettura “Emozione di Ragioniâ€?. Su questo aspetto si sono succedute le relazionidi AngelaColonna,docente responsabile del Laboratorio Progettuale di Genealogia dell'Architettura che si è soffermata a lungo sul rapporto tra il funzionamento del cervello umano e le caratteristiche dell'attivitĂ di un laboratorio per la didattica dell'Architettura. L'intervento del professor Antonio Conte, docente responsabile del Laboratorio Progettuale di Rappresentazione Architettonica, riferendosi anche alla sua partecipazione alla famosa Scuola di Pescara (anni '70) da studente (con Giorgio Grassi, Aldo Rossi, ed altri), ha focalizzato l'attenzione sull'importanza dell'internazionalizzazione della ricerca oggi. Alla fine dei numerosi interventi, Sichenze ha tratto una breve conclusione riferendo molti temi della giornata che meritano di essere ripresi nei futuri undici incontri previsti dalla FacoltĂ e dal dottorato da settembre a luglio. Sono previste inoltre dodici presentazioni di libri con i rispettivi autori, su argomenti di natura interdisciplinare. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
Inaugurazione sabato 10 ottobre nel corso del raduno dei bersaglieri
Taglio del nastro per il museo storico donato dall’Anmig CI sono voluti quasi tre anni, ma alla fine il Museo storico “Ignazio Pisciottaâ€?, donato dall'Anmig (Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra) all'Amministrazione provinciale (delibera di giunta numero 8 del 23 gennaio 2007) sarĂ finalmente inaugurato. Il taglio del nastro avverrĂ sabato 10 ottobre, alla presenza del presidente della Provincia Franco Stella, al piano terra del palazzo dell'Annunziata, sede della Biblioteca provinciale, dove il Museo è stato allestito da tempo grazie al lavoro svolto da Francesco Masciandaro dell'Anmig, il quale ha partecipato alla Seconda guerra mondiale in qualitĂ di Ufficiale presso l'84° Reggimento di Fanteria. L'inaugurazione si inserisce nelle tre giornate del primo Raduno dei bersaglieri del Sud, che si terrĂ a Matera dal 9 all'11 ottobre. Il programma della giornata di sabato 10 prevede la cerimonia di deposizione della corona al Monumento ai caduti ed il concerto delle fanfare, cui farĂ seguito l'inaugurazione del Museo storico dedicato a Ignazio Pisciotta, eroe materano distintosi durante la Prima guerra mondiale. Alcune sue frasi, scritte sui muri delle case per incitare i soldati italiani al combattimento, sono riportate sui libri di storia. Il Museo dell'Anmig originariamente era situato in via D'Alessio, dove gli ex combattenti dell'associazione guidavano le scolaresche nelle loro visite, che terminavano con un messaggio a sostegno della cultura della pace, rivolto ai giovani da parte di chi ha combattuto una guerra che ha lasciato dietro di sĂŠ milioni di vittime innocenti. L'inaugurazione nella vecchia sede avvenne nel 1998, alla presenza di monsignor Antonio Ciliberti. Il Museo raccoglie cimeli, divise, armi, documenti, medaglie e altro materiale delle due guerre mondiale che hanno insanguinato lo scorso secolo. Ogni guerra rappresenta sempre una sconfitta per la civiltĂ dell'uomo e gli invalidi di guerra dell'Anmig, che portano sul corpo ancora i segni visibili della sofferenza, attraverso il Museo storico si prefiggono di raccontare e testimoniare gli orrori delle guerre, affinchĂŠ venga tenuta sempre viva la memoria del passato e tutta l'umanitĂ possa intraprendere un cammino comune verso la pace.
Iniziativa nell’ambito della settimana ricerca
Processi decisionali in medicina Rivoluzione silenziosa “LA sfida della complessitĂ nelle organizzazioni sanitarie: processi decisionali in medicinaâ€? è stato il tema del convegno tenuto mercoledĂŹ presso l'Auditorium “G. Moscatiâ€? dell'Ospedale “Madonna delle Grazieâ€? di Matera. Sono intervenuti, presentati dal direttore generale dell’Asm Vito Gaudiano, Nello Martini direttore dell'Aifa e Giuseppe Montesano direttore sanitario dell'Asm. Giuseppe Di Taranto, direttore del Centro Studi dell'Asm, ha organizzato l'evento ed ha illustrato “il ruolo del paziente nella decisione clinicaâ€?. L'iniziativa, collegata alla settimana internazionale della ricerca, vuole seguire le repentine evoluzioni del mondo scientifico in campo medico. La malattia è un fenomeno sociale che va affrontato secondo le moderne visuali dell'uomo in rapporto alle sue responsabilitĂ e possibilitĂ di contrarre una patologia. ÂŤIl tema è di grande interesse, soprattutto in campo farmacologico, perchĂŠ la Sanità è uno snodo fondamentale per le nuove tecnologie e per i grandissimi costi. - afferma Nello Martini - Il processo decisionale nel settore dei farmaci è legato al cambiamento dei farmaci innovativi e costosi necessari a debellare le patologie emergenti come i tumori, artrite reumatoide e psoriasi. Il problema è come rendere disponibili questi
farmaci e dove attingere le risorse economiche. Dobbiamo sviluppare una filosofia moderna, ma sempre attuale, risparmiare su alcuni farmaci, come i vecchi antibiotici, per investire nei farmaci innovativi e salvavita. I vecchi antibiotici non piÚ utilizzati, se reintrodotti conservano la loro efficacia. I costi del vaccino della prossima influenza A, H1N1 sono sostenibili da parte del Ministero della Salute. Il processo decisionale è una delle cose piÚ complesse ed in evoluzione. interviene Giuseppe Montesano - Stiamo vivendo una rivoluzione silenziosa. La genetica sta riscrivendo il processo di malattia punto d'incontro tra genotipo e fenotipo. La biologia molecolare sta travolgendo completamente i nostri criteri diagnostici, per la possibilità di diagnosi precoce. La genomica ci consente di leggere, in modo sistemico, la diagnosi e la patologia. Si aprono finestre sulla complessità delle patologie. La medicina degli anni Settanta è una medicina serena. Quella di oggi è in evoluzione perchÊ tallonata dai nuovi procedimenti dettati dalla genomica. Il clinico di oggi deve sapere mettere occhio nella cellula umana. L'innovazione biotecnologia ha avuto un notevole impatto sull'attività clinica. Nunzio Longo matera@luedi.it
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La fanfara dei bersaglieri
Box Brevi Festa dell’Anziano
Non Vedenti
Danza al Brancaccio
Intesa per formazione
IN OCCASIONE delle feste nazionali dell'Anziano e del Nonno (1 e 2 Ottobre) , la Residenza Assistenziale “Monsignor Brancaccioâ€? organizza una serata danzante per allietare i propri ospiti ed i loro amici e parenti. La manifestazione sarĂ integrata da brani e aforismi di autori vari sul senso della vecchiaia: in un mondo che riconosce il diritto di accesso ai sani agli attivi (gli stessi anziani non accettano il proprio volto rugoso, i propri acciacchi, i propri limiti), soltanto l'esperienza dell'accoglienza, della “con-passioneâ€? ci permette una accettazione integrale della persona “vecchiaâ€?. “Ho conosciuto molti anziani che sarebbero vissuti ancora a lungo se qualcuno gli avesse spalancato le finestre sul mondo e gli avesse fatto intendere che la loro vita era preziosaâ€?. M. De Saint Pierreâ€?.
LA GIUNTA provinciale di Matera ha approvato i contenuti di un protocollo di intesa con l’Unione italiana ciechi che ha per obiettivi la formazione e l'integrazione dei non vedenti. Gli ambiti di intervento previsti dall’intesa riguardano la predisposizione nella Mediateca provinciale di un’area dedicata alla tiflodidattica (la scienza che si occupa delle problematiche di persone con disabilità visiva), l’attività di formazione continua e l’aumento degli strumenti tecnologici dedicati ai disabili visivi: Dalla sinergia tra la Provincia di Matera e la Unione italiana ciechi - ha detto il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella – è nato un progetto di integrazione dei portatori di handicap visivo che permetterà , tra le altre cose, di sensibilizzare le comunità locali su questa specifica disabilita.
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Matera 29
VenerdĂŹ 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
TAXI MATERA 3332685173
Marco Cari auguri di buon compleanno dagli amici della redazione del Quotidiano
I 50 anni dell’Itas VENERDI’ 16 ottobre alle 8,30 all’istituto tecnico agrario statale “Briganti” in contrada Rondinelle si svolgerà il cinquantesimo anniversario di istituzione dell’Itas di Matera. Il programma prevede dalle 8,30 la celebrazione della Santa Messa con l’arcivescovo monsignor Ligorio, alle 9 la piantumazione di un ulivo per la ricorrenza, alle 9,30 l’intitolazione del laboratorio di zootecnia al professor Domenico Mascolo, alle10 nell’aula magnail seminario tecnicosulla Politica agricola comunitaria. Nell’ambito del seminario, alle 11, è previsto l’intervento dell’onorevole Paolo De Castro (presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo. Le conclusioni sono affidate all’assessore regionale all’Agricoltura onorevole Vincenzo Viti.
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10 GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Ripensare l’Europa DOMANI alle 11.30 nella sala Carlo Levi di Palazzo lanfranchi sarà presentato il libro di Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti “Una e molteplice. Ripensare l’Europa”(Tropea, 2009). Ne discutono con gli autori Aurelio Musi, Gianpaolo D’Andrea, Oscar Nicolaus e Giuseppe Biscaglia La settimana della Ricerca, organizzata dall'Università degli Studi della Basilicata con l'apporto di enti e soggetti pubblici e privati, eventi in contemporanea anche a Bari, Campobasso, Caserta, Cassino, Napoli e Potenza.
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 GUERRICCHIO Via don Luigi Sturzo 55 0835/264428
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 si doncluderà domani. Previsti Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314 emergenza sanitaria
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Associazione Cultura Classica QUESTA sera alle 17,30, nella sala conferenze del Centro Carlo Levi di Matera, il dottor Luciano Veglia terrà, per i soci della Associazione Italiana di Cultura Classica e per gli appassionati di civiltà antiche, una conferenza sul tema “Storie di libri bruciati nella Roma repubblicana e imperiale” . Durante l’incontro è prevista la lettura di brani di Livio, Seneca il Vecchio e Tacito. La conferenza sarà introdotta dal professor Giovanni Caserta.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo
Raduno dei bersaglieri IL programma del “ 1° Raduno Bersaglieri del Sud'' che si svolgerà a Matera dal 9 all'11 ottobre 2009 sarà illustrato ai giornalisti domani alle 10.30, nella sala giunta del Comune di Matera. Interverranno il presidente dell'Associazione Bersaglieri di Matera Antonio Epifania e il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico. La manifestazione, organizzata dalla sezione “Mauro Binetti'' di Matera dell'Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B), vedrà per tre giorni Matera invasa da oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 tra famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi'', la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno'' sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. «Stiamo sostenendo -ha detto il presidente dell'Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E' opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all'economia e al turismo locale anche per il futuro». Per l'occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze.
0835/256309 •Le Botteghe
FINO AL 4 OTTOBRE FATEVI I CORTI VOSTRI PROSEGUE fino al 4 ottobre Il Festival “Fatevi i Corti Vostri” organizzato dalla Mediateca di Matera, dall’associazione I Basilischi e da Basilicata Cinema. Il festivalsi propone come luogo di sperimentazione produttiva, per divulgare l’audiovisivo come forma espressiva efficace e attuale in grado di sviluppare i linguaggi artistici e dei nuovi media attraverso l’impiego delle nuove tecnologie digitali. L’audiovisivo amatoriale e autoprodotto rappresenta una visione originale del linguaggio cinematografico, un approccio diverso, una palestra di innovazione e di creatività. Un evento interattivo, nuovo, giovane e multimediale in cui emerge appieno il concetto di “festival” e non di “rassegna”, l’idea di “cantiere” e non di “compiuto”, un vero e proprio viaggio alla scoperta e alla valorizzazione dei talenti emergenti. Il progetto è incentrato pertanto sull’idea di una festa del corto “spontaneo” che si arricchisce di una programmazione di audiovisivi, incontri e mostre dedicate all’estro creativo. L’uso di linguaggi artistici contemporanei e il confronto con la tradizione sono le leve strategiche per uno sviluppo sostenibile che l’associazione “I Basilischi” o.n.l.u.s. si propone di perseguire attraverso tale iniziativa che elegge la città di Matera quale contenitore culturale dinamico e fortemente innovativo.
0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Bastardi senza gloria 17,00 - 19,30 - 22,00 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Biancaneve e gli 007 nani 17,30 La ragazza che giocava con il fuoco 19,15 - 21,30 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Baaria 19,00 - 21,30 •PATRON ANTONIO•
Via XX Settembre, 14 District 9 17,30 - 19,30 - 21,30 • CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Baaria 21,00 G. I. Joe 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Era glaciale 3 19,00 Tris di donne & abiti nuziali 21,30 • CINEMA HOLLYWOOD• Riposo settimanale
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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30 Matera agenda
31 Pisticci Il primo cittadino in Consiglio: «Mi sento come un sopravvissuto senza più autonomia»
Leone alla resa dei conti Il sindaco chiede coesione e fa saltare il voto sugli equilibri di bilancio PISTICCI –Il Leone non è stato domato. Il sindaco di Pisticci nel consiglio comunale tenutosi mercoledì scorso a Marconia (l’occasione è servita per inaugurare anche la nuova sala consiliare della delegazione municipale della popolosa frazione) ha rilanciato contro i suoi alleati del Pdl, principalmente contro il vice sindaco, Domenico Lazazzera e il presidente del Consiglio, Giovanni D’Onofrio, entrambi cognati, che insieme ai loro consiglieri, è innegabile, costituiscono un gruppo a sé stante nella maggioranza che amministra la città dal maggio 2007. Ironia della sorte, Leone era seduto, come sempre, tra i suoi principali antagonisti-alleati, e dopo un’assise estenuante iniziata alle ore 18.45 (terminata poi a mezzanotte inoltrata) nella parte finale ha sferrato il colpo. Sembrava Pantani ai tempi dei successi di tappa al Tour de Faance, nella leggendaria Alpe d'Huez, una scalata in solitaria emozionante per il pubblico nutrito presente fino alla fine nella sala. «Stasera –ha esordito il primo cittadino- mi sento come chi, essendo sopravvissuto (dallo scampato pericolo delle dimissioni contestuali di undici consiglieri su ventuno, progetto venuto meno soltanto grazie al retrofront di Paolo Giannasio, ndr), non possa vivere di una vita autonoma. Ora non mi preoccupo se domani non sarò più il sindaco, ma ho il dovere di dire la verità. Non rinuncerò mai al mio ruolo, alla mia dignità a quello che sono stato per settant’anni. Ho il dovere di dire alla mia gente se posso fare il sindaco o non posso farlo. Noi possiamo fare tutte le opere di questo mondo, ma se non abbiamo dato a questo paese l’onestà non avremo reso un buon servizio alla cittadinanza». L’assise municipale prevedeva adempimenti amministrativi da sottoporre alla votazione assembleare, tra cui gli imprenscindibili equilibri di bilancio, mentre la discussione sulla crisi politica (che ha raggiunto il culmine la scorsa estate con la defenestrazione-reintegro di Lazazzera) era stata collocata solamente al quinto punto all’ordine del giorno. L’altra sera è accaduto che Lazazzera ha preteso si parlasse
Pisticci Analisi del congresso cittadino
Pd, successo di misura per il gruppo di Giovanni Mastronardi
Il Comune di Pisticci; nel riquadro il sindaco Leone
prima della crisi, opzione concessa dal sindaco. Il vice sindaco si era detto pronto con il suo gruppo (i consiglieri Ianuzziello, Mazzei, Gallo, Scazzariello, Panetta e lo stesso D’Onofrio) ad approvare gli adempimenti di bilancio subito dopo. Ma il colpo di scena di Leone ha lasciato sbigottiti tutti. Perché Leone, dopo quattro ore di discussione, ha deciso di rilanciare e proporre il rinvio a data da destinarsi dei punti tecnicoamministrativi. «Stasera per Pisticci –ha attaccato Leone alzando il timbro della voce- qualunque sia il prezzo da pagare, è arrivato il momento della resa dei conti. Rinviamo, pertanto, gli equilibri di bilancio non mi interessa approvarli, lo faremo domani, dopodomani, tra dieci giorni se ne avremo il tempo e la possibilità. Soprattutto, non voglio sentirmi un sopravvissuto ma voglio sentirmi vivo, come vivo sono sempre stato. Io vivo una vita così intensa e determinata e determinante. Devo ringra-
ziare -ha continuato- Paolo Giannasio, Renato Rago e Salvatore Romano dell’Udc, che non chiedono niente, stanno là, vogliono solo essere d’aiuto, non chiedono né scranni, né posti, sono pronti a dare una mano a questa amministrazione, sentono anche l’amicizia con il sindaco, che posso assicurare che è corrisposta». E infine: «Il gruppo che mi sostiene –ha concluso- deve far cadere ogni tipo di sospetto e di remore nei miei confronti; non voglio ipocrisie teatrini che si svolgono soltanto per dire che noi siamo d’accordo. Si è d’accordo quando si fanno patti di sangue e si va avanti per il bene di questo paese». Cosa accadrà adesso? Se non passeranno entro 20 giorni gli equilibri, l’ente sarà commissariato. Intanto appare certo ormai l’addio di Leone al Pdl che vede in Lazazzera il leader cittadino ed in D’Onofrio il candidato in pectore (certo) alle prossime Regionali. Pierantonio Lutrelli
PISTICCI –Il Partito democratico di Pisticci è un partito veramente democratico, basta analizzare quello che è accaduto nel congresso cittadino di domenica scorsa dove si sono recati al voto 276 iscritti su 391. Questi i risultati per la segreteria nazionale ha vinto Pierluigi Bersani con 186 voti, seguito da Dario Franceschini con 67 (anche se una quarantina di iscritti hanno votato “a vuoto” ed a parte poiché non rientravano nell’elenco ufficiale, in quanto iscrittisi on line) e Ignazio Marino con 19. Per il regionale invece l’affermazione è stata di Roberto Speranza che ha raccolto 178 consensi contro i 61 di Ermino Restaino ed i 32 di Salvatore Adduce. Se Speranza è andato bene, lo si deve anche alla contrapposizione ufficiale tra i suoi sostenitori che si sono divisi in due liste. Da una parte una lista “numero 1 per Speranza” che ha visto candidati dieci iscritti: Antonio Malvasi, Camilla Canterino, Rocco Negro, Mirna Mastronardi, Salvatore Losenno, Maria Teresa Delfino, Andrea Badursi, Carmela Lambo, Giovanni Mastronardi e Giuseppina Lo Massaro e che ha ottenuto 100 preferenze contro le 65 della compagine numero due che vedeva candidati: Vito Di Trani, Carmela Lofrano, Gaetano Ricchiuto, Pasqualina Montano, Roberto Muliero, Carmela Musillo, Raffaele Delia, Maria Taddei, Antonio Roseti e Franca Mele. Un successo
seppur di misura per il gruppo che ruota intorno al capogruppo consiliare Mastronardi ed all’ex consigliere provinciale, Andrea Badursi che insieme al consigliere comunale Rocco Salvatore Caramuscio, ed ai dirigenti Camilla Canterino componente della direzione provinciale del Pd, Antonio Malvasi tesoriere comunale del partito, Rocco Negro componente della segreteria cittadina del partito ed agli iscritti Mauro Badursi, Sandro Bifulco, Giovanni Borraccia, Nicola Di Gieso, Giuseppina Lo Massaro, Salvatore Losenno, Susanna Mereu, Vincenzo Mori, Giuseppe Silletti e Massimo Viggiani, avevano dato vita bruciando sul tempo l’altra anima speranziana-bersaniana, (che vede tra i principali protagonisti, il trio formato dal segretario cittadino, Enzo Montano, dall’ex sindaco Pasquale Bellitti e dal consigliere provinciale, Vito Di Trani), il comitato politico in favore del tiket Bersani-Speranza. Una forte competitività interna dunque, che alla fine ha esaltato la democrazia ed ha prodotto nella sommatoria un buon risultato di mozione. Con le stesse proporzioni i due gruppi hanno presentato anche liste pro Bersani per il nazionale: 98 voti per Mastronardi e Badursi e 77 per Montano e Bellitti. Chi sarà il prossimo segretario di sezione, alla luce di questi risultati? pie.lu. provinciamt@luedi.it
SPUNTI di ELIO RICCHIUTI* Pubblichiamo di seguito la lettera di saluto del sindaco di Ferrandina, Elio Ricchiuti, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Illustre signor presidente, a nome mio e dell'intera comunità ferrandinese ho l'onore di porgere a Lei, che rappresenta la sintesi più nobile di questa Nazione, il saluto di benvenuto. Nel rivolgermi alla Sua attenzione non mi lascerò accompagnare dal solito valzer di luoghi comuni sulla questione meridionale -di cui Ella ha più che una cognizione di causa, per avere creato ed eccellentemente presieduto la fondazione Mezzogiorno Europa- né ricorrerò a perifrasi barocche o ad artifizi retorici, ma utilizzerò gli stessi toni che caratterizzano il Suo eloquio asciutto ed efficace, tanto caro agli Italiani, per disegnarLe un breve e, mi auguro, puntuale identikit della Basilicata. E' undato difatto, purtroppo incontestabile, che nella nostra regione si registri un'alta percentuale di disoccupazione con una neo-emigrazione, a volte pendolare, di braccia e di menti; che non
Presidente, siamo il Sud nel Sud esista una tradizione imprenditoriale, pur ravvisandovisi apprezzabili iniziative a macchia di leopardo; che molte infrastrutture di primaria importanza per il mercato, siano state annunciate o iniziate e maicompletate; che non sia stata attuata una riconversione dell'agricoltura, rimasta, con qualche eccezione che riguarda più la costa che l'entroterra, vetero nelle forme in cui è condotta e, di fatto, tenuta in vita dall'ossigeno propinatole dai contributi europei; che il turismo, anche quello definito culturale, malgrado siano in aumentoi visitatoristranieri -si pensi al numero dei visitatori cinesi e giapponesi che ogni anno si riversa nella città dei Sassi, tanto per citare un esempio- stenti a decollare per l'assenza di una ricettività che abbia per riferimento i modelli collaudati del Nord. E, ahinoi, le lacune così come le contraddizioni economiche e sociali della nostra terra non si limiterebbero alle
testé citate, ma non mi pare questa la circostanza ideale per elencarle tutte. Parlo deliberatamente di contraddizioni perché paradossalmente la Basilicata galleggia, se così si può dire sul petrolio, ha un'infinità di risorse idriche, tante da approvvigionarele regionicontigue,siaffaccia suduemari, caratterizzati da litorali, cale e insenature che offrono spettacoli paesaggistici di rara bellezza (vedi il Metapontino e Maratea), condivide con la Calabria il Parco del Pollino, una Riserva naturale che ospita piante rarissime, il cui paesaggio virato in verde contrasta con il biancore atipico ed unico dei calanchi, reso tale dal riverbero sugli stessi della luce selenica (di qui terra di luce da lux, una delle ipotesi sulle origini del nome Lucania, oltre quelle che la vorrebbero significare bosco sempre dal latino lucus a non lucendo e terra di lupi dal greco lucos) e, nonostante disponga di queste e di altre
ricchezze naturali e non, ha un tasso di povertà da terzo mondo. Malgrado ciò, e nonostante i dati allarmanti contenuti nell'ultimo rapporto Svimez, all'interno del dato globale di segno negativo, risultano evidenti e in controtendenza i progressi di alcune regioni tra cui la Basilicata- defilate rispetto alle altre del Sud d'Italia. Come a dire un Mezzogiorno dentro il Mezzogiorno! Infatti l'Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Sardegna nel 2007 hanno fatto registrare un Pil pro-capite superiore alla media meridionale attestatasi su 17.552,00 euro. Da che dipende una tale performance? Probabilmente e principalmente dall'assenza della criminalità organizzata sul territorio, verrebbe da pensare, ma personalmente ritengo che sia imputabile anche alle politiche perseguite negli ultimi anni dai responsabili delle varie istituzioni, Regio-
ne, Province e Comuni. La Sua presenza in Basilicata, soprattutto al dibattito sul Meridionalismo che si terrà a palazzo Fortunato a Rionero, assume significati simbolici e serve a riavvicinare il Sud al Nord in quello spirito unitario che infiammò i cuori dei padri della nostra Patria, a dispetto delle recenti esternazioni, a vario titolo e da varie fonti, circa velleitarie vocazioni autonomiste, separatiste e comunque eccessivamente campanilistiche essendo le stesse votate a produrre fratture insanabili nel Paese. Laddove sarebbe, a mio avviso, auspicabile una predilezione dell'interscambio fra i territori disseminati lungo lo Stivale e della loro integrazione, nell'ottica di un sano ed edificante federalismo fiscale. Signor presidente, mi permetta una digressione e lasci che Le confessi che il nome di Fortunato evoca nella mia mente felici ricordi del mio passato, di quando per motivi
professionali risiedevo a Napoli in via Vittoria Colonna, 14 nello stesso palazzo, in cui aveva abitato il noto politico lucano e sulla cui facciata era allocata questa epigrafe che, Ella converrà, rimane di grande attualità. In questa casa ha vissuto e pensato dal 1910 al 1932 il grande studioso lucano Giustino Fortunato le cui virtù e lezioni politiche hanno lasciato il segno della storia del nostro paese e della nostra città e soprattutto hanno consentito che si riproponesse alla coscienza del paese la questione delle due italie che egli aveva già proposto agli italiani del suo tempo come la questione dolorosa dalla quale può derivare la “fortuna” o la “sciagura” dell'Italia. Francesco compagna dettò. Il comune di Napoli pose. Per quanto miriguarda, ripongo un'immensa fede in questo, oserei dire, evento, che La vede nostro graditissimo ospite, nella certezzache noi lucani non avremmo potuto avere un interprete migliore delle nostre aspettative presso il Governo centrale. Con sentimenti di stima e di simpatia, grazie signor presidente di essere tra noi! *Sindaco di Ferrandina
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Venerdì 2 ottobre 2009
32 Accettura E’ la sesta edizione del “Park & House” dedicato a cavalieri e amazzoni
A briglie sciolte nel bosco Parte domani il weekend a cavallo nella foresta regionale di Gallipoli Cognato ACCETTURA - Attraversare la foresta di Gallipoli Cognato circondati dalle greppe dell'Appennino Lucano e le magnifiche vette delle Piccole Dolomiti Lucane è già di per sé un'esperienza che vale la pena vivere. Poterlo fare a cavallo e godersi a pieno, con la giusta andatura, tutti gli scorci e le particolarità del paesaggio d'inizio autunno, con i suoi colori e gli odori più caratteristici del bosco è sicuramente un'emozione unica. Ed è questa la filosofia alla base dell'organizzazione della sesta edizione del “Park & House”, manifestazione nata per scoprire, in sella a magnifici destrieri, le bellezze dell'area protetta di Gallipoli Cognato, organizzata dall'Ente Parco ed in programma per il prossimo week end. Domani, infatti, dalla prima mattina cavalieri ed amazzoni si ritroveranno presso il Ponte Balzano per iniziare la scoperta del territorio attraverso i sentieri nel cuore dei monti. Una giornata sicuramente intensa, quella in programma, che consentirà ai tanti partecipanti di godersi appieno la natura ed il territorio, sviluppando un particolare legame con l'ambiente circostante. E siccome camminare all'aria aperta mette sicuramente appetito, per la sera è prevista una tappa di riposo e degustazione delle prelibatezze locali presso un agriturismo di Castelmezzano, l'incantevole borgo fra le guglie aguzze delle Dolomiti Lucane. L'appuntamento per la carovana di visitatori per domenica 4 ottobre sarà ancora al Ponte Balzano, da dove questa volta si cavalcherà verso Località Palazzo, per giungere presso il punto ristoro del Parco dove sarà allestito un buffet di degustazione con prodotti locali. Due giorni all'insegna del vivere naturale ed all'aria aperta quelli organizzati per la sesta edizione del Park & House. Girare a cavallo per i sentieri boscosi ed i monti dell'area protetta
Tricarico Convegno a Palazzo Ducale
Erbe officinali, un settore per promuovere lo sviluppo del territorio
Le Piccole Dolomiti Lucane
è un modo sicuramente originale per scoprire un territorio che sempre più si sta rivelando meta di un turismo in cerca di sensazioni nuove ed allo stesso tempo genuine. Un turismo ecosostenibile, rispettoso dell'ambiente e del patrimonio umano e storico dell'area, capace di apprezzarne le
bellezze, assaporarne le prelibatezze dell'enogastronomia e della cucina locale, approfondirne la conoscenza degli aspetti più importanti legati alla storia degli uomini e delle genti di questi luoghi e che potrà riscoprire, in questa meravigliosa forma di mobilità sostenibile che sono le
passeggiate a cavallo, un modo unico e originale per godersi, percorrendoli con la giusta andatura e velocità, lo scorrere del paesaggio con tutti i sensi, e non solo guardandolo sfilare attraverso il parabrezza di un auto. Rocco Olita provinciamt@luedi.it
Fugge dai domiciliari in comunità Ritrovato e arrestato dai carabinieri IRSINA - Fugge dai domiciliari che stava scontando in comunità ma viene ritrovato dopo poche ore dai militari dell’Arma. I carabinieri lo hanno rintracciato nella serata di mercoledì, nei pressi di un'azienda agricola, in una località di campagna a 4 chilometri dal centro di Irsina. L'uomo, un quarantene pregiudicato di Venosa, era ai domiciliari (era stato arrestato nel 2008, per i reati di estorsione e maltrattamenti in famiglia) presso una comunità di Irsina, quando, mercoledì, eludendo la vigilanza del personale addetto, si è allontanato arbitrariamente. I carabinieri della locale Stazione, informati, hanno avviato immediatamente le ricerche del quarantenne. I militari sono così riusciti a rintracciarlo dopo un'intensa attività di ricerca. Fermato, il pregiudicato è stato quindi arrestato per il reato di evasione e accompagnato in carcere a Matera. provinciamt@luedi.it
Un posto di blocco dei carabinieri
TRICARICO - Piante officinali come occasione di sviluppo per le aree interne e fonte di reddito aggiuntivo per le aziende agricole. Se ne è parlato al convegno svoltosi a Tricarico a palazzo Ducale. Tanti i relatori della mattinata, da addetti al settore, a professori universitari e dei centri di ricerca, a amministratori locali e regionali con la presenza degli alunni dell'Istituto agrario di Villa D'Agri, interessati a fare un'esperienza nel settore, partendo proprio da Tricarico dove ci sono gli orti saraceni. Ad aprire i lavori, il vescovo della diocesi di Tricarico, monsignor Vincenzo Orofino, per passare poi alla presentazione di Casola Valsenio, un piccolo comune dell'Emilia Romagna, conosciuto come il paese delle erbe e dei frutti dimenticati. Un modello organizzativo, economico, culturale e sociale che ha creato occupazione e economia, diventando un valore aggiunto per l'industria turistica. Un percorso che, partendo dalla coltivazione delle erbe, ha coinvolto settori come la ristorazione, la cosmetica e ha incentivato fattori turistici relativi al turismo culturale, didattico e agli eventi. L'idea progettuale, partendo da un giardino delle erbe coltivate ad uso scientifico-didattico, si è poi allargata alla storia dell'intero paese, ai prodotti tipici, alla valorizzazione e salvaguardia dei monumenti, al recupero delle tradizioni popolari e le ha promosse con appuntamenti fissi come il mercatino delle erbe tutti i venerdì e sabato di luglio e agosto, la festa dei frutti dimenticati in autunno, le erbe in fiore di maggio, la
festa della lavanda e il percorso turistico. I lavori sono poi proseguiti con studiosi ed esperti che hanno illustrato le diverse iniziative e le opportunità che il mondo delle erbe officiali può offrire ai diversi attori, dalle imprese agricole, ai ristoratori e agli operatori turistici, nonché alle amministrazioni comunali per il recupero della biodiversità e le varietà autoctone al fine di promuovere il territorio. «Progetti che coinvolgano cooperative giovanili, istituti agrari, enti territoriali e di ricerca per valorizzare la preziosa flora delle aree interne troveranno spazio nell'ambito delle Misure del Piano di sviluppo rurale», ha detto l'assessore all'Agricoltura Vincenzo Viti. Secondo Viti «il territorio lucano per le sue peculiarità paesaggistiche e pedoclimatiche si presta ad un grande progetto di “regione rurale” per tale motivo occorre dare centralità allo sviluppo delle politiche nel settore primario sia con interventi regionali, ma anche con sostegni nazionali. In tale quadro si inseriscono le piante officinali che hanno il pregio di sviluppare un mercato di nicchia economicamente interessante e di mantenere un rapporto equilibrato con il territorio per l'ecocompatibilità delle pratiche colturali anche in presenza di specializzazione delle stesse». A chiudere i lavori il sindaco Raffaello Marsilio che ha parlato del progetto di riqualificazione degli orti saraceni come occasione di sviluppo per il paese. Iranna De Meo provinciamt@luedi.it
La storia dei luoghi
Calciano il paese “paludoso” CALCIANO - Il toponimo del piccolo centro di Calciano è di origine antroponimica: dai personali latini Capius / Caltius o Calcidius con suffisso -anus (di appartenenza). Per il Racioppi potrebbe derivare dal termine medioevale caucium, luogo basso e paludoso. Il territorio segna presenze dell’uomo sin dalla preistoria e, dal V secolo a.C., sembra che un insediamento, laddove sorge attualmente, sia esistito prima del 383 a. C., quando fu distrutto da un'alluvione, ma subito dopo ricostruito. Non si conoscono vicende particolari sino ai Normanni, se non tre immagini di Calciano direttamente dal satelli-
te. La più ravvicinata mostra la zona della chiesa. Secondo la tradizione orale, nel XVIII-XIX secolo , a causa di continui alluvioni o frane, si trasferise nella parte superiore del paese, costruendo la nuova chiesa parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista e il nuovo paese intorno alla chiesa già esistente in onore di Maria Ss della Serra Frazione di Garaguso, raggiunge l'autonomia nel 1913, quando la popolazione, letteralmente cresciuta, tocca i mille abitanti, superati di oltre 500 nell'immediato secondo dopoguerra, ma a causa dell´emigrazione degli anni 60 si segna un calo fino agli appena 900 attuali.
Anche durante il XVI secolo, quando la popolazione, che agli inizi si aggira intorno alle 1500 unità, si dotò della Chiesa Madre, dedicata alla Beata Vergine Maria, si alternano diversi feudatari, fino a giungere ai De Leyra e nel 1606 ai Revertera. Nonostante la comunità sia ridotta a qualche centinaia, non poche volte si rivolta contro il feudatario. Ritorna alla rivolta nel periodo del brigantaggio postumario, più volte attaccata da bande di briganti, alcune delle quali sotto il comando di capi calcianesi. La presenza sul monte Cognato di Giovanni da Matera e Guglielmo da Vercelli, successivamente ca-
nonizzati. Organizzatisi intorno al castello e alla chiesa della Beata Vergine Maria (ora in ruderi), la popolazione comincia a crescere finchè, ancora una volta, calamità naturali, quali l'Alluvione del 1235 e il terremoto del 1248, non la spinge a rifugiarsi in casali vicini, mentre l'intero territorio viene unificato a quello di Tricarico e assegnato allo stesso Conte. Passa quindi attraverso feudatari dagli Sforza nel 1382 ai Sanseverino nel 1458, i quali ne perdono il possesso a seguito della loro partecipazione alle congiure del 1485 contro re Ferdinando I. provinciamt@luedi.it
Calciano
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Venerdì 2 ottobre 2009
33 In fase di costituzione un Comitato civico per l’annessione definitiva alla città jonica
Panevino pensa alla secessione Il borgo di Tursi chiede alcuni servizi essenziali al vicino comune di Policoro TURSI - Nei prossimi giorni, presso la località confinante con il Comune di Policoro, Panevino, borgo agricolo ricadente nel Comune di Tursi, si costituirà un comitato spontaneo di cittadini residenti in quell'area, per chiedere che alcuni servizi essenziali vengano elargiti dal Comune di Policoro, e non da quello di Tursi. La decisione nasce dall’incontro tenutosi nei giorni scorsi con il primo cittadino della città jonica, Nicola Lopatriello, in cui questi cittadini hanno manifestato il loro disagio, nella mattinata di ieri hanno nuovamente voluto incontrare il primo cittadino di Policoro, sollevando alcuni problemi. Primo fra tutti quello di essere trascurati amministrativamente e considerati alla stregua di una periferia di città: emarginati. E siccome il borgo confina proprio con Policoro, questi cittadini hanno chiesto esplicitamente, durante l'incontro nella sala consi-
Il borgo di Panevino a Tursi e Nicola Lopatriello
liare, che gli scuolabus comunali possano arrivare anche a Panevino; così come il trasporto pubblico comunale policorese e alcuni servizi sanitari, come un ambulatorio medico. Secondo i presenti, la zona agricola di Panevino si sente più vicina, non solo geograficamente ma anche affettiva-
mente a Policoro, in quanto impiegano meno tempo a recarsi nella cittadina jonica che non in quella di Albino Pierro, dalla quale distano parecchi chilometri. Inoltre, la loro presenza a Policoro è quotidiana, per i servizi che offre: scuole, ospedale, agenzia delle entrate, ufficio postale, presi-
di di pubblica sicurezza, ecc., oltre che per le tante attività commerciali presenti in città, prima fra tutte un grande centro commerciale. Da qui la loro volontà addirittura di chiedere anche amministrativamente l'annessione a Policoro, come accaduto di recente ad alcu-
«Colpevole mancanza che priverà anche i braccianti della disoccupazione»
Decreto Calamità in ritardo La denuncia di Appella (Fna) sui danni al mondo agricolo «L'AGRICOLTURA quest'anno in maniera particolare ha subìto danni enormi e molti di essi lasceranno gli strascici anche per gli anni futuri». E’ l’amara constatazione di Rocco Appella, segretario provinciale della Federazione nazionale agricoltura, con sede a Montalbano Jonico. «Il caso è, come sempre , che al momento degli eventi tutti diventano paladini difensori, a tutti i livelli, per poi sparire letteralmente dalla circolazione, salvo poi ricomparire in occasioni particolari per prendersi meriti che non hanno o addossare le colpe agli altri e mai a se stessi o ai propri referenti. -prosegue Appella- Quando si parla di agricoltura la situazione è riferita a tutto l'indotto che comprende le aziende, i lavoratori, i fornitori, ecc. ed è contro tutti questi soggetti che si sta operando, a tutti i livelli, da irresponsabili, per non dire altro. Difatti, ad oggi non è stato ancora emesso il Decreto di Calamità, per quel poco che può servire, ma per altre realtà regionali è stato fatto, quindi comportamenti diversificati di chi ci governa e i nostri rappresentanti nazionali cosa fanno? Sono sempre pronti, comprese alcune associazioni di categoria, a prendersela con la Regione. Gli stessi fino a ieri se la prendevano con il Governo, oggi, sempre pronti al cambio di strategia e di casacca, tutti contro la Regione alla quale si addossano responsabilità e si chiedono soluzioni anche su problematiche in cui le competenze non appartengono all’ente regionale; con questo non intendo difendere la Regione, anzi, ha tante e infinite responsabilità sulla cattiva gestione delle risorse che hanno sempre e comunque indirizzate nelle tasche di pochi, sempre i soliti, che mai sono stati controllati per vedere che fine hanno fatto quelle risorse e cosa hanno comportato un incremento del reddito e dell'occupazione, alla nomina di persone, buone in tutte le stagioni, a rivestire incarichi, fino ad arrivare all'enorme ritardo accumulato per l'erogazione dei pagamenti Arbea -spiega Appelladove molte aziende ancora attendono di essere liquidate e anche qui le responsabilità sono addebitabili a più soggetti e forse alcuni, facendosi for-
ti del pudore altrui, hanno anche la faccia tosta di puntare l'indice verso qualcun'altro. Gli stessi, sono quelli che hanno gestito e spadroneggiato in qualche Società poi fallita, giustamente i lavoratori hanno bussato alla porta della Regione, forse perchè l'istituzione più vicina, sia per gli ammortizzatori che per essere rioccupate. Guarda caso, nessuno si è permesso di dire di chi sono le responsabilità, né tantomeno di denunciare, quantomeno pubblicamente, i responsabili di tali situazioni, può darsi che qualcuno di questi sia stato anche premiato con ulteriori incarico. Chi fa le spese di questo malcostume? Sempre i soliti figli di nessuno, condannati a essere disoccupati a vita, a differenza di questi signori protetti prima, durante e dopo sempre dagli stessi personaggi a discapito di tutti i giovani disoccupati, e tanti sono, in una Regione, grande come la
nostra. Cosa diranno i nostri politici a tutti i livelli alle aziende agricole che hanno e stanno chiudendo i battenti tutti i giorni o ai braccianti agricoli, grazie anche alla non emissione del Decreto di Calamità, che non raggiungeranno le giornate e quindi avranno anche il mancato reddito della disoccupazione, al bando tutte le chiacchiere e i numeri ventilati nei salotti televisivi e giornalistici. Come vedete la situazione è catrastofica ed è arrivato il momento che tutti devono fare quadrato nella difesa dell'identità regionale e degli interessi del popolo lucano a prescindere dalla casacca di appartenenza e ognuno deve avere il coraggio civile e morale di denunciare le malefatte e sapere dire no anche agli amici quando deve essere detto, come va detto sì ai non amici quando va detto, solo così potremo avere la coscienza a posto e camminare con la testa alta». provinciamt@luedi.it
ni piccoli centri a nord delle Marche che, dopo il referendum locale, sono diventati Comuni a tutti gli effetti dell'Emilia Romagna. Questa loro esigenza li ha convinti per ora a costituirsi in comitato spontaneo, per il futuro però nulla è da escludere. Nella sua risposta il sindaco Lopatriello ha sostenuto: «Commetterei un danno erariale qualora inviassi oggi i pullman comunali in un'area di competenza territoriale di un altro Municipio. Però, per evitare tutto questo, nei prossimi giorni invierò una comunicazione al Comune di Tursi (oggi gestito da un Commissario prefettizio ndr) in cui mi metto a disposizione per una eventuale collaborazione per risolvere positivamente i disservizi che i residenti di Panevino hanno elencato in quanto, con la forte espansione che Policoro ha avuto negli anni, soprattutto in via Salerno, l'arteria provinciale che collega il mio Comune a quello
di Tursi, e di cui la frazione di Panevino rappresenta l'anticamera, ha portato interi quartieri della mia città a confinare con il borgo, il cui limite di demarcazione è nei pressi di via Ricciardulli, subito a ridosso della frazione. E in attesa di risposta, che credo sarà positiva, ho già parlato con il Direttore generale del mio Comune per verificare se ci sono strumenti legislativi che mi possano portare comunque ad andare incontro alle esigenze di questa gente. Già nei giorni scorsi ho lanciato l'idea dell'Unione dei comuni per la gestione integrata di servizi alla persona e di promozione del territorio, e come si vede non del tutto peregrina. E alla luce delle aspettative, soprattutto dei Comuni, contrade, più piccoli di volersi associare a quelli più grossi, vedi Policoro, è necessario accelerare l'iter che istituzionalizzi la nascita dell'associazione o consorzio dei Comuni». provinciamt@luedi.it
Riprese per un documentario
Tv canadese a Tursi e Bernalda BERNALDA - Durerà18 giorni, contando sunumerose tappe, il tour che la giornalista televisiva canadese Katalin Eszterhai ha intrapreso in Basilicata per il canale nazionale canadese Telelatino, seguita da oltre 12 milioni di telespettatori. Dopo la Sicilia, la Calabria ed il Molise, la Eszterhai, direttrice e produttrice della casa di produzione The Georgicam Inc, ha scelto la Basilicata come nuova tappa del suo viaggio alla scoperta dell'Italia “minore”. Il prodotto finale di questo lungo viaggio attraverso località come Aliano, Armento, Banzi, Bernalda, Matera, Tursi, Maratea, Melfi e l'intera area del Vulture, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Policoro , Ferrandina, Irsina, San Severino lucano, Potenza , Guardia Perticara, Senise, Tricarico, ed altre, sarà un film-documentario suddiviso in tre puntate della durata di un'ora ciascuna che verrà trasmesso in lingua italiana ed in lingua inglese per cinque anni, due volte perogni stagione sul maggior canale di cultura latina del Canada. La giornalista canadese rimarrà in Basilicata fino al prossimo 7 ottobre, è accompagnata da un operatore canadese e seguita nel suo tour da guide che l'Apt ha fornito per aiutarla a conoscere non soltanto i luoghi, ma anche le curiosità, le particolarità, l'umanità di una terra che la stessa Eszterhai ha definito: «Una regione con due nomi, una terra tutta da vedere e da scoprire». provinciamt@luedi.it
Tursi, festa di San Pio prima di partire per Assisi TURSI - La festa di San Pio a Tursi è stata rinviata a domenica prossima, in concomitanza con le celebrazioni per San Francesco. La parte religiosa si è già svolta il 23 settembre, con la messa in cattedrale e la veglia di preghiera in preparazione del pellegrinaggio regionale ad Assisi del 3 e 4 ottobre, per l'offerta dell'olio della lampada di San Francesco. Subito dopo, intorno alle 20 c'era stata la suggestiva fiaccolata, che partendo dalla chiesa cattedrale (essendo Tursi sede della diocesi) aveva portato i fedeli devoti nel popoloso rione di Santi Quaranta, dove si trova la statua di Padre Pio. La sera del 26, mentre doveva iniziare la recita del rosario e la messa è venuto a piovere. Don Giovanni Lo Pinto ha invitato
tutti i fedeli a portarsi in cattedrale. Così, mentre alcuni volontari, bagnandosi, toglievano i microfoni, l'altare in legno e le numerose sedie (messe a disposizione del comune) davanti alla statua, molti si sono allontanati in macchina e sono andati in chiesa. Nel rione di Santi Quaranta, il palco era stato allestito. Erano arrivate le classiche bancarelle e le giostrine. Erano pronti gli stand gastronomici, tipici di queste feste di paese. C'erano i cantanti e le cantanti. Tutto rimandato a giorno quattro. Sperando naturalmente che sia una bella giornata di sole. Cosi ci sarà lo stesso la messa serale all'aperto, lo spettacolo musicale e poi a mezzanotte i fuochi pirotecnici, ma sempre se non pioverà. E, dato che in questi giorni, di acqua
La statua di San Pio installata a Tursi
ne è caduta in abbondanza, se domenica, non piovesse, sarebbe una bella giornata per tutti ed il comitato festa potrebbe procedere alla estrazione dei premi in palio. Intanto, una delegazione di fedeli, con in testa il vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, monsignor Francesco Nolé (che è un francescano), sarà ad Assisi
insieme a quella lucana per offrire l'olio che alimenterà la lampada di San Francesco. Sicuramente faranno una preghiera particolare, affinché a Tursi si concluda in pace e serenamente la festa di San Pio (francescano pure lui). Della serie: “Speriamo bene”. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it
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Venerdì 2 ottobre 2009
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Rotondella Apertura del commissario Lelli per i lavoratori delle pulizie
Vertenza Enea, basterebbero 15mila euro ROTONDELLA - E' stata necessaria la telefonata di un senatore al commissario dell'Enea, Giovanni Lelli, per smuovere le acque sulla spinosa vertenza aperta dai lavoratori delle pulizie presso il Centro Enea della Trisaia. Con tutto il rispetto per il solerte senatore, Cosimo Latronico (Pdl), ci sembra doveroso evidenziare che, forse, la dirigenza locale dell'Enea avrebbe potuto fare di più e meglio per venire incontro ai 17 lavoratori, di cui è stato assottigliato il monte ore, già decisamente incongruo ad assicurare condizioni di vita decenti (468 euro al mese). Eppure, da indiscrezioni raccolte negli ambienti di settore, basterebbero
soli 15mila euro per tamponare il periodo di transizione fino a dicembre 2009, in attesa che con la nuova Finanziaria, la Direzione romana possa predisporre un finanziamento più appropriato alle esigenze di questi lavoratori. Intanto, martedì scorso, giorno dell'ennesima protesta legittima degli addetti alle pulizie, i dirigenti dell'Enea hanno chiesto e ottenuto dalla società “Nuovi Orizzonti”, che gestisce il servizio nel Centro, di destinare due dipendenti della mensa (gestita dalla stessa società) a provvedere alla pulizia di alcuni bagni negli uffici dei funzionari. Un comportamento decisamente antisin-
dacale, già denunciato dalle sigle disettore, oltreche irrispettoso per i lavoratori interessati e, perché no, anche verso chi si serve della mensa. Infatti, non è bello pensare che una persona addetta a preparare e somministrare il cibo nella mensa, sia inviata anche a pulire i bagni. La notizia sarebbe stata riferita anche al direttore del Centro, Donato Viggiano, nel corso di un incontro con alcuni rappresentanti istituzionali. Il direttore avrebbe sostenuto di non essere stato informato di questa decisione. Sta di fatto che i problemi dei lavoratori delle pulizie pressoil CentroEneadi Trisaiasi potrebbero risolvere con un
investimento “straordinario” di poche migliaia di euro, a fronte di una Finanziaria annuale dell'Ente nazionale per l'energia alternativa di circa otto milioni di euro. Quisquiglie, direbbe il grande Totò, ma la dirigenza dell'Enea sembra proprio non riuscire a trovarle. Questo la dice lunga anche sul futuro del Centro ricerche. Quindi, questi lavoratori sono costretti a sperare nell'apertura manifestata dal commissario Lelli al senatore Latronico. «E' una situazione insostenibile -ha precisato Latronico a Lelli- che va corretta per non penalizzare ulteriormente lavoratori che già sopportano condizio-
Il centro Enea della Trisaia di Rotondella
ni ai limiti dell'accettabilità. L'ingegner Lelli -conclude il senatore lucano del Pdl- ha assicurato cheapprofondirà il caso». Tant'è. Ai lavoratori
non resta che sperare, ma evidentemente non nella direzione rotondellese dell'Enea. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
Montalbano Il sindaco Giordano mette a disposizione dell’Asm ulteriori locali
«Il Distretto resti a Montalbano» Approvata dal Consiglio Comunale all’unanimità una delibera MONTALBANO - Tanta partecipazione al Consiglio Comunale di mercoledì sera, in cui si è discusso sul Distretto della Salute e sulla sua allocazione, a testimoniare l'interesse dei cittadini di Montalbano Jonico sulla vicenda. In uno spirito unanime da parte di tutte le forze politiche del Consiglio, si è approvato una delibera mirante a fare in modo che il Distretto resti a Montalbano, già sede dell'Asl 5, soppressa dalla stessa legge di riordino; mirante, inoltre, a richiedere un rinnovo della Convenzione con l'Università di Catanzaro per la conservazione del Polo Didattico che, quest'anno, non ha immatricolato studenti, perché la Direzione dell'Asm non ha rinnovato, alla scadenza, l'intesa. Informati i cittadini presenti che, fuori dall'aula, attendevano l'esito della discussione su tutto quanto dettato dalla legge regionale n. 12/2008 dove all'art. 4 è previsto che le sedi dei Distretti della salute rimangano nei comuni già sede di Asl, salvo diverse decisioni della Conferenza dei Sindaci, questione questa già discussa un anno fa quando ancora si stava per varare la legge. Prima dell'approvazione del provvedimento, mercoledì sera, il Consiglio comunale, si è orientato in modo chiaro verso una unanime direzione infatti si legge in una nota comunale: «Alla base della discussione una mozione presentata dal gruppo consiliare di Al-
ternativa Sociale. Dopo un ampio e sereno dibattito che ha visto tutti i consiglieri presenti convergere su molti punti, il sindaco Giordano ha presentato una proposta di deliberazione con la quale si ribadisce di mettere in atto tutte le iniziative politiche ed amministrative più idonee per perseguire l'obiettivo di far rimanere a Montalbano il Distretto della Salute, si mettono a disposizione dell'Asm ulteriori locali, si chiede il rinnovo da parte della Asm
della convenzione con l'Università di Catanzaro per la continuazione delle attività formative del Polo di Montalbano Jonico». La suddetta proposta è stata integrata in altri due punti, uno suggerito dal Consigliere Vincenzo Maida (Alternativa Sociale), mirante a richiedere al presidente della Conferenza dei Sindaci della Asm, un incontro con la conferenza dei capigruppo di Montalbano Jonico come già lo si è avuto, nei giorni scorsi, con l'assessore regionale al ramo Antonio Potenza, il quale, in tale sede ha ribadito come fosse nello spirito della legge l'allocazione del Distretto nelle sedi delle ex Asl, sottolineando, altresì, di non essere a conoscenza del mancato rinnovo della Convenzione con l'Università di Catanzaro. Altro punto è stato, invece proposto dall'assessore Riccardo Fattorini mirante a chiedere all'Ufficio Legale della Regione un'interpretazione dell'art. 4 della L.R. n.12/2008 e successive modificazioni. La deliberazione, naturalmente, con le succitate integrazioni è stata approvata all'unanimità da tutto il Consiglio con soddisfazione dei tanti cittadini e delle maestranze presenti proprio perché interessati a capire come la situazione è gestita in questo particolare momento in cui da altre parti, emergono richieste in tal senso. Anna Carone provinciamt@luedi.it
Policoro Il sindaco sarà domenica alla festa del Santo patrono d’Italia
Lopatriello alla cerimonia di Assisi POLICORO - Ci sarà anche una delegazione del Comune di Policoro, guidata dal primo cittadino, Nicola Lopatriello, alle celebrazioni per la festa del Santo patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi, il prossimo 4 ottobre. Quest'anno la ricorrenza ha un valore doppio per i lucani: infatti, sarà il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ad accendere a nome di tutta la regione Basilicata e i Comuni d'Italia per l'anno in corso, la lampada votiva presso la tomba del “poverello”, testimone di fede e speranza per tutta la nazione. Inoltre a tutte le parrocchie di Assisi saranno distribuiti 60 quintali di olio prodotto in regio-
ne.Il 2009è anchel' annodel settantesimo anniversario della proclamazione di San Francesco quale patrono d'Italia, e dunque una data da onorare nel migliore dei modi: «San Francesco è il Santo patrono d'Italia e pertanto guida spirituale per tutti noi, fedeli e laici, che deve illuminare le menti degli esseri umani -spiega il sindaco Nicola Lopatriello- nel pensiero e nelle azioni quotidiane finalizzate sempre al bene comune e ai valori morali di cui ogni essere umano è portatore, indipendentemente dal credo religioso. Soprattutto chi ha responsabilità pubbliche, a vari livelli, deve avere sempre come riferi-
mento la crescita e il benessere delle proprie comunità, la sensibilità nel tendere una mano ai più bisognosi, dunque solidarietà, rispetto per il prossimo e non deve mai essere animato da sentimenti di vendetta nei confronti di chi ha idee diverse. Anzi, il confronto e il pluralismo sono il sale della democrazia e dell'arricchimento culturale personale di ciascuno di noi. Questi sono gli insegnamenti, unitamente al perdonoe allacarità, inculcatidalla Chiesa cristiana ed interpretati alla perfezione da San Francesco d'Assisi, che noi onoriamo non solo in questi giorni ma tutto l'anno e gli chiediamo di vegliare
sempre su di noi affinché ci tracci la strada dell'amore, dell'amicizia e della fratellanza tra i popoli in un mondo in cui in alcune zone ci sono lotte tribali e guerre civili o di religione; ma la sua fede in Dio e nella vita eterna ci deve portare tutti ad essere meno attaccati al materialismo e più idealisti, orientando le nostre azioni al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, garantendo loro i diritti inalienabili e la dignità che ogni essere umano ha intrinsecamente, e che si manifesta soprattutto con ildiritto allavoro. Sonosicuro che dopo questa esperienza di Assisi, tutti noi ne usciremo più temprati».
Policoro Eventi e convegni
Festa di 3 giorni dedicata ai nonni POLICORO - Una tre giorni mondo degli anziani che a per celebrare la figura dei quello dei minori. Per quenonni, nello scambio inter- sto il connubio è stato spongenerazionale con i nipoti. taneo e diventa testimoInizia oggi e prosegue fino nianza dell'importanza di a domenica a Policoro, “fare rete”sul territorio. La “Festa del Nonno” si presso il Borgo Casalini, la prima edizione della “Festa apre oggi, alle ore 16, presdel Nonno”, occasione per so il borgo Casalini, con celebrare l'importanza del l'avvio del concorso “Dai, ruolo attivo dei nonni al- nonno…raccontami”, l'interno delle famiglie e aperto a tutti i nonni desidella società. L'iniziativa, derosi di raccontare fiabe e che coincide con l'omoni- storie antiche ai nipoti. A seguire “Mema festività rendando”, istituita nel buffet di dol2005 dal Parci e leccornie lamento in preparato occasione dai nonni. della celebraDomani con zione degli inizio alle ore Angeli Cu17, ci sarà il stodi, è stata convegno sul organizzata tema “I nondalle coopeni amici dei rative sociali bambini. “Novass”, Esperienze presieduta da incentivada Carmen re per una coOlivieri, e munità aper“Pippo's ta e senza House”, prepaura”. Al disiduta da Anbattito, motonella Sanderato dalla tulli, aderen- Festa dei nonni a Policoro giornalista ti al Consorzio “La Città Essenziale” di Eleonora Cesareo, parteciMatera, che ha collaborato peranno il sindaco di Polialla realizzazione della tre coro, Nicola Lopatriello, giorni. L'evento è stato pa- l'assessore alle Politiche trocinato dagli Assessora- Sociali, Rocco Leone, il preti alle Politiche Sociali e alle sidente della FedersolidaPari Opportunità del Co- rietà di Basilicata, Giusepmune di Policoro; impor- pe Bruno, il dottor Ematante è stata la collabora- nuele Paolicelli, specialità zioni delle associazioni in Geriatria della Asl di Ma“Giovanni Paolo II”e“Stelle tera, il professor Nicola d'Argento”, del Museo Ar- Maiellaro, presidente della cheologico della Siritide e Unitre di Policoro. Dopo il dell'Oasi Wwf “Bosco Pan- convegno ci sarà la premiatano” di Policoro. L'idea di zione del concorso “Dai, dedicare una festa intera- nonno…raccontami”, mente ai nonni è nata un “Buffettando”, con speciaanno fa grazie alla sinergia lità dolci e salate preparate delle cooperative “Novass” dai nonni, e “Nonni in mue“Pippo's House”, che si oc- sica” per divertirsi tutti incupano di servizi integrati sieme al suono delle sette e offrono assistenza sia al note.
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Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
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Torna Perrotta Si ritrova l’esterno che fa la differenza
Zarate insiste A segno l’estroso n°10 biancoceleste
Grifoni Floccari in rete nella tana del Valencia
Europa League, la Roma c’è Basta un tempo alla squadra di Ranieri per liquidare il Cska Sofia ROMA 2 Il Genoa CSKA SOFIA 0 perde in Spagna ROMA (4-4-2): Julio Sergio 6.5; Motta 7, Burdisso 6, Juan 6 (27' st Andreolli sv), Riise 6; Cerci 6 (30' st Tonetto sv), De Rossi 6, Pizarro 6.5, Perrotta 7; Okaka 7, Vucinic 5.5 (1' st Menez 5). In panchina: Lobont, Guberti, Greco, Totti. Allenatore: Ranieri 6.5 CSKA SOFIA (4-2-3-1): Karadzhov 5.5; Minev 5, Kotev 5, Ivanov 5, K.Stoyanov 5; Yanchev 5.5 (7' st Delev 5.5), Morozs 5.5 (7' st Michel 6); Todorov 5.5 (21' st Manchev 6), Yanev 5.5, Marquinhos 6; Stoyanov 6. In panchina: I.Petrov, Vidanov, Branekov, S.Petrov. Allenatore: Penev 5 ARBITRO: Vladimir Hrinak (Slovacchia) 6. RETI: 20' pt Okaka, 23' pt Perrotta NOTE: Serata nuvolosa, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15.000 circa. Angoli: 5-5. Ammonito: Menez. Recupero: 3'; 2'.
ROMA – Non c'è il capitano Totti, ma c'è Okaka. Il capitano resta in panchina e al suo posto Ranieri lancia il giovane attaccante giallorosso che, al 20', ringrazia il suo tecnico sbloccando il risultato e mettendo in discesa la sfida con il Cska Sofia, valida per la seconda giornata di Europa League, ma già praticamente decisiva per il destino dei capitolini. E sì perchè dopo la figuraccia di Basilea (2-0 per gli svizzeri e prestazione da cancellare per i capitolini), la Roma aveva un solo risultato a disposizione per evitare di ritrovarsi con l’acqua alla gola dopo appena due partite della nuova Coppa Uefa. Missione compiuta per una squadra che a Catania aveva mostrato il lato peggiore di sè nel primo tempo, reagendo soltanto nella ripresa. Questa sera, invece, una buona Roma sin dall’inizio. Ranieri schiera un 4-4-2 con Motta e Riise esterni e la coppia Juan-Burdisso al centro. A centrocampo Cerci e Perrotta sulle fasce, in mezzo De Rossi e Pizarro, Okaka-Vucinic tandem d’attacco. Cska in campo con il 4-2-3-1 e una difesa un pò troppo allegra sin dai primi minuti. Ne approfitta subito la Roma che, già al 2', è pericolosa con un sinistro al volo di Cerci che si perde di poco sul fondo. Non è ancora spettacolare la squadra di Ranieri, ma fa girare bene la palla e sfrutta gli inserimenti dei centrocampisti. Uno degli specialisti in materia è Perrotta che, al 12', va vicino al gol. Il Cska Sofia tiene la linea difensiva altissima e, al 20', la Roma passa: Motta (buona la sua gara) serve Okaka che va via tutto solo e di destro infila Karadzhov. Il raddoppio lo mette a segno Perrotta e la Roma vola di nuovo nel cuore dello stadio e dei colori giallorossi che tifano fino al novantesimo.
Poca resistenza contro i capitolini sperimentali
VALENCIA GENOA
Okaka mentre calcia la palla del vantaggio romanista nel primo tempo
LE AQUILE
Lazio a valanga in casa del Levski Sofia Rocchi chiude la quaterna biancoceleste LEVSKISOFIA LAZIO
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LEVSKI SOFIA (4-3-3): T.Dimitrov 5.5; Benzoukane 5.5, Topuzakov 5 (1'st Miliev 6), Rabeh 5, Minev 6; Sarmov 6, Tasevski 5 (1'st Tabakov 6), Bardon 5.5; Ze Soares 6, Hristov 5 (27'st Yovov 5), Joazinho 6.5 In panchina: Vasilev, Dimitrov, Lucio Wagner, Baltanov. Allenatore: Dostanic 5 LAZIO (4-4-2): Bizzarri 7; Lichtsteiner 6, Cribari 6.5, Radu 6.5, Perpetuini 6; Meghni 6, Baronio 6 (9'st Dabo 6), Matuzalem 6.5 (29'st Mauri sv), Eliseu 6; Zarate 7 (17'st Foggia 6.5), Rocchi 7 In panchina: Muslera, Cavanda, Luciani, Sevieri Allenatore: Ballardini 7 ARBITRO: Ivanov (Russia) 6.5 RETI: 22'pt Matuzalem, 46'pt Zarate; 22'st Meghni, 28'st Rocchi. NOTE: serate mite, terreno in discrete condizioni, spettatori 15.000 circa. Angoli: 6-4 per il Levski. Ammoniti: Lichtsteiner, Benzoukane, Bardon. Re- Rocchi della Lazio cupero: 1'; 4'. SOFIA (BULGARIA) –L'aria d’Europa questa volta fa bene alla Lazio. Un 4-0 che non ammette repliche e che porta le firme di Matuzalem, Zarate, Meghni e Rocchi. Riscattata quindi la clamorosa sconfitta casalinga di due settimane fa con il Salisburgo maturata nel finale con due gravi errori difensivi. L'approccio alla partita della Lazio è quello giusto. Prima una punizione di Liechtsteiner, poi un contropiede di Rocchi servito dall’esordiente Perpetuini: in entrambi i casi bravo Dimitrov. Siamo ancora al 5'. Ballardini lancia
il capitano e Zarate dal 1', spazio anche a Eliseu sulla sinistra (con Meghni dall’altra parte), mentre è Baronio il regista. Il Levski si fa vivo con una punizione di Joaozinho: Bizzarri c'è. Al 13' padroni di casa vicini al gol: Matuzalem perde palla e Hristov, servito da Zè Soares, sbaglia tutto al momento di calciare. Ballardini s'arrabbia ma il brasiliano si fa subito perdonare: al 22' perfetto contropiede biancoceleste, tocco di Rocchi per l'inserimento di Matuzalem che di destro gela Dimitrov. La risposta del Levski è in un destraccio di Bardon. Ben più pericolosa la Lazio, che con Zarate colpisce il palo (determinante la deviazione del portiere bulgaro). Quindi il gol del raddoppio al 45': sulla rete di Zarate, servito alla perfezione da Rocchi, c'è però la complicità di Dimitrov. Miliev e Tabakov per Topuzakov e Taseski: il Levski parte alla grande nella ripresa e ci vuole tutto l'istinto di Bizzarri per evitare l’1-2 di Hristov. Sulla respinta poi Cribari salva su Joazinho. Al 7' ci prova Bardon, poi al quarto d’ora un tiro-cross al veleno di Miliev non trova nessun compagno pronto all’appuntamento. Ballardini toglie Baronio e Zarate (dentro Dabo e Foggia), la Lazio trova addirittura il tris in contropiede: stavolta è Meghni, sin lì poco brillante, a trovare il corridoio giusto su lancio di Foggia e a centrare il gol che chiude definitivamente l’incontro. La Lazio però non è sazia e azzanna nuovamente la sua preda al 28': approfittando di uno scivolone di Rabeh, Rocchi si invola a tu per tu per Dimitrov e il poker è servito. Il Levski è generoso, cerca almeno il gol della bandiera ma Joazinho predica nel deserto e Yovov, appena entrato per Hristov, spreca tutto.
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VALENCIA (4-4-1-1): Sanchez 5; Miguel 6, Navarro 6, Dealbert 6.5, Mathieu 6.5; Mata 6.5, Albelda 6 (34'st Maduro sv), Banega 7, Pablo Hernandez 6 (33'st Joaquin sv); Silva 7; Zigic 6.5 (20'st Villa 7) In panchina: Moya, Brubo, Miku, Michel. Allenatore: Emery 6.5 GENOA (3-4-3): Amelia 6; Papastathopoulos 6 (29'st Milanetto sv), Moretti 5.5, Bocchetti 6; Tomovic 5 (11'st Sculli 5.5), Kharja 6, Zapater 5, Modesto 5 (13'st Esposito 5); Mesto 6, Floccari 6.5, Palladino 6 In panchina: Scarpi, Figueroa, Palacio, Crespo. Allenatore: Gasperini 6 ARBITRO: Cakir (Turchia) 6 RETI: 42'pt Floccari; 7'st Silva, 11'st Zigic, 19'st Kharja (rig), 37'st Villa (rig) NOTE: serata mite, terreno in buone condizioni, spettatori 25.000 circa. Angoli: 9-5 per il Valencia. Ammoniti: Mathieu, Moretti, Mesto, Esposito, Banega. Recupero: 0'; 3'. VALENCIA (SPAGNA) – Un’altalena di emozioni e gol che alla fine fa girar la testa al Genoa, uscito sconfitto anche se a testa alta dal Mestalla. Decide un rigore di David Villa al 33' della ripresa; ma il Genoa (tanti assenti, da Rossi a Criscito a Biava), passato in vantaggio con Floccari a fine primo tempo, era già stato bravissimo a rimontare il successivo uno-due valenciano firmato Silva-Zigic con Kharja (rigore).
WORLD (PT)
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Sport
Venerdì 2 ottobre 2009
Olimpiade 2016. È una corsa politica a quattro. Oggi il verdetto dei 96 votanti
Madrid, Rio, Tokio o Chicago La città americana ha due grandi sponsor: Barack e Michelle Obama COPENAGHEN – Chicago, Tokyo, Rio de Janeiro e Madrid, quattro grandi candidati per una partita che a questo punto è diventata politica. Oggi a Copenaghen l'assemblea del Comitato olimpico internazionale deciderà quale città dovrà ospitare le Olimpiadi estive del 2016. Una partita che esprimerà un verdetto anche sulla credibilità di Barack Obama: il presidente americano si sta spendendo personalmente per assicurare alla sua Chicago di ospitare i Giochi. Nessun presidente americano lo aveva mai fatto prima e l'inquilino della casa Bianca avrà calcolato anche l’ovvio rischio, per questo, di finire in mezzo al fuoco incrociato delle polemiche, e non di carattere sportivo. C'è chi, come la conduttrice televisiva Oprah Winfrey, ha ipotizzato che il sostegno a Obama è talmente forte che il presidente non si sarebbe mai esposto così tanto se non fosse stato strasicuro della vittoria. Per il quotidiano conservatore Chicago Tribune invece Obama vuole fare del sindaco Richard Daley, a cui «è legato mani e piedi», il re di Chicago. Il segretario repubblicano Michael Steele è passato all’attacco, parlandi di «viaggio inutile» e di «distrazione dalla fitta agenda politica» e la stoccata non è stata digerita dalla Casa Bianca, il cui portavoce, Robert Gibbs, lo ha accusato di tifare per i brasiliani o per gli spagnoli. I bookmaker internazionali comunque favoriscono la metropoli dell’Illinois, quotata a 1,60, contro il 2,75 di Rio de Janeiro, il 9 di Madrid e il 20 della staccatissima Tokyo. Il premier nipponico nuovo di zecca, Yukio Hatoyama arriverà a Copenaghen con la moglie Miyuki per restituire a Tokyo un appuntamento che manca dal 1964, un’idea che piace anche agli ultimi organizzatori, i cinesi, che hanno fatto sapere tramite il ministero degli esteri di nutrire «grandi aspettative» in Tokyo. Anche la diplomazia spagnola sarà rappresentata ad altissimi livelli e avrà a capo re Juan Carlos. La delegazione incontrerà più di un terzo dei membri del Comitato Olimpico, per riuscire a convincerli conla stessa strategia, vincente, che utilizzò Tony Blair a Singapore peri Giochidel 2014,assegnati aLon-
Michelle Obama, moglie di Barack
dra. Madrid ha dalla sua parte l’ex-presidente del Comitato Juan Antonio Samaranch, che la lodato la capitale spagnola per avere già pronto il 70% delle strutture e che ha raccolto intorno alla sua candidatura, oltre che la Corona, tutte le istituzioni senza distrinzione di colore politico. Il primo ministro Josè Luis Zapatero non si è sbilanciato: «diffile prevedere», ma ha tradito un certo ottimismo dopo aver incontrato i membri del Cio: «la Spagna sta attraversando un momento d’oro, ha detto ricordando i recenti trionfi sportivi della penisola iberica: Europei di calcio, Coppa davis e Contador nel Tour nel 2007, gli Europei di basket l’anno scorso. E Rio de Janeiro? Per ora la metropoli brasiliana si è notata per aver protestato con il Cio contro le dichiarazioni di Jose Maria Odriozola, vicepresidente del Comitato per la candidatura spagnola, che aveva definito la candidatura di Rio la «peggiore». Non sono bastate le scuse ufficiali presentate da Madrid subito dopo. Il Comitato Olimpico ha ricordato agli spagnoli che birogna astenersi dal giudicare gli altri candidati. Il presidente brasiliano, forse per scongiurare il pericolo Chicago, ha preso in prestito lo
slogan caro al suo sostenitore principe: «Yes we can», ha detto Lula in conferenza stampa. ZAPATERO - «La candidatura di Madrid è la più forte che si possa immaginare come paese». Il premier spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero è ottimista alla vigilia della decisione del Comitato olimpico internazionale, che domani assegnerà le Olimpiadi del 2016. «La Spagna vive un momento d’oro da un punto di vista sportivo – ricorda Zapatero da Copenaghen, dove ha incontrato i membri del Cio -. Abbiamo vinto gli Europei di calcio e basket, il Tour con Contador, la Coppa Davis. La Spagna è un paese fedele allo spirito olimpico e anche se rispettiamo le altre candidature siamo molto orgogliosi di ciò che rappresentiamo nello sport. Domani daremo il massimo di noi stessi per dare una gioia al nostro paese». Secondo Zapatero la crisi economica che attraversa la Spagna non influenzerà la decisione del Cio. «Parliamo di sport, non si voterà l’economia del paese – precisa -. Siamo un paese molto affidabile, abbiamo già organizzato eventi sportivi di grande importanza». Madrid dovrà superare la concorrenza di Tokyo, Rio de Janeiro e Chicago.
OLIMPIADE Su Sky uno speciale per seguire le votazioni MILANO - Domani i membri del Comitato olimpico internazionale (Cio) si raduneranno a Copenhagen per eleggere la sede ospitante dei Giochi Olimpici Estivi del 2016. Saranno quattro le città a contendersi la posta: Tokyo, Rio de Janeiro, Madrid e Chicago. L’evento verrà seguito con particolare attenzione su Sky Sport24 all’interno di «Speciale Olimpiade 2016», un approfondimento condotto da Giovanni Bruno, con Eleonora Cottarelli, che a partire dalle ore 7.30 e per l’intera giornata, fino alla proclamazione della sede prescelta (ore 19 circa), si collegherà con Copenhagen con Elisa Calcamuggi, inviata per il tg sportivo nella capitale danese. «Speciale Olimpiade 2016» guiderà il telespettatore alla scoperta delle quattro città olimpiche candidate, sostenute dalle massime autorità dei rispettivi Stati: per Chicago è prevista la presenza del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e della moglie Michelle, per Madrid ci sarà il Re Juan Carlos, per Rio de Janeiro il Presidente brasiliano Lula e per Tokyo il primo ministro Hatoyama. Inoltre, ospiti illustri del mondo dello sport e delle discipline olimpiche si alterneranno nello studio di Sky Sport24: tra questi Andrea Zorzi, Salvatore Sanzo, Gelindo Bordin e Antonio Rossi. .
FORMULA 1
Dopo le sentenze del “crash gate” con la condanna di Briatore Stati d’animo diversi prima del Gp di Suzuka: Kimi è triste
E ora Massa vuole il titolo L’euforia di Fernando Alonso RIO DE JANEIRO (BRASILE) - La decisione della Fia che ha radiato Briatore e squalificato per 5 anni Symonds senza modificare il risultato della corsa, per l’incidente simulato di Piquet al Gp di Singapore dello scorso anno, continua a far discutere. Ora a parlare è Felipe Massa, protagonista indiretto, visto che l’incidente è stato creato ad hoc per far vincere Fernando Alonso e che alla fine il brasiliano ha perso il titolo per un solo punto nei confronti di Lewis Hamilton. «La Renault ha commesso un furto – dice il brasiliano intervistato alla tv di O Globo – Ma la Fia non ha cambiato il risultato della corsa. A mio avviso dovrebbe invece farlo e io ho perso il campionato del mondo per un punto. In quella gara un pilota ha vinto per un furto. Alla Juve è stato revocato lo scudetto ed è stata retrocessa in B e all’Inter è stato assegnato a tavolino lo scudetto. La F.1 dovrebbe seguire l’esempio del calcio quando viene scoperta una frode. L’atteggiamento di Nelsinho Piquet è stato molto brutto e ha denunciato il fatto solo dopo un anno. Non accetterei mai da pilota una proposta simile di provocare un incidente per avere rinnovato il contratto. Am-
di ANTONIO FATIGUSO
Felipe Massa: «Dovrebbero fare come hanno fatto alla Juve»
mettere l’errore è stato bello però non doveva attendere tanto tempo. Il suo futuro in F.1? Secondo me sarà complicato. Si trova in una situazione molto difficile». Massa parla anche dell’arrivo di Fernando Alonso alla Ferrari, con il quale in passato non è mancato qualche screzio. «Con Kimi Raikkonen ho avuto un buon rapporto, anche se parla poco. Spero che sarà la stessa cosa con Alonso. Lo screzio che abbiamo avuto nel 2007 al Nurburgring quando ci siamo toccati nel finire della gara? Stava piovendo. Sono andato a congratularmi con lui che invece mi ha attaccato. Abbiamo litigato in italiano? Si entrambi lo conoscia-
mo bene. Poi mi ha chiesto scusa e non abbiamo avuto più alcun problema». «Da tanti anni - continua Felipe Massa - si parlava di Alonso in Ferrari, ma non mi aspettavo che l’annuncio arrivasse adesso, visto che Raikkonen ha ancora un anno di contratto». Il brasiliano Felipe Massa in settimana si è esercitato correndo con i Kart e si è anche parlato di un suo possibile rientro in occasione dell’ultimo gp ad Abu Dhabi, anche se la ferrari lo ha escluso: «E' possibile però è difficile – ha dichiarato il brasiliano – I medici dicono che sto recuperando al 100% però non mi autorizzano a tornare subito in gara».
SUZUKA (GIAPPONE) – Gli effetti più immediati, a meno di 24 ore dal blitz Ferrari su Fernando Alonso, vanno in scena a pochi metri di distanza, nell’area del paddock del tutto rifatta del circuito di Suzuka, in Giappone. La soddisfazione cede il passo all’euforia quando il campione spagnolo commenta l’approdo al Cavallino Rampante a partire dalla prossima stagione, mentre Kimi Raikkonen non nasconde la delusione per l’abbandono anticipato della scuderia di Maranello al punto che non esclude il ritiro dalla Formula 1. E per l'asturiano pure il benvenuto del suo ex rivale Michael Schumacher: «Sono stato coinvolto fin dall’inizio in questa decisione – ammette dal suo sito internet il sette volte campione del mondo e l’idea mi è sempre piaciuta». A Suzuka è la vigilia delle prove libere del terzultimo Gp della stagione: nel circuito della Honda tirato a lucido, la star più ricercata è lui, circondato dalle tv e dai media provenienti da tutto il mondo. Alonso scherza, è entusiasta, rilascia interviste in inglese e in spagnolo, ma la sostanza alla fine resta la stessa all’indomani dell’annuncio del suo arrivo alla corte di Maranello: «Si è avverato un sogno, vorrei finire lì la
Kimi Raikkonen e Fernando Alonso: cambio di guida alla Ferrari
mia carriera». Tre anni di contratto, più ulteriori opzioni (si parla di altri potenziali tre anni) che potrebbero diventare un periodo lungo tale, cosiderando i suoi 28 anni, da legare il suo nome a quello della Ferrari. E sui paragoni con i trionfi di Michael Schumacher? «Non sarà facile, mi piacerebbe, ma sono qui perchè è il miglior team possibile per la mia carriera». Il ragionamento è semplice perchè «anche andandosene in qualsiasi altra squadra sarebbe come fare un passo indietro. Credo che la Ferrari sarà la mia ultima squadra», aggiunge, il due volte campione del mondo, fiducioso sulla buona intesa con gli altri ferraristi Felipe Massa
(“nessun problema, ho un buon rapporto con lui. È un ottimo pilota, veloce e anche una bravissima persona») e Giancarlo Fisichella (“abbiamo lavorato bene nei due anni del mondiale alla Renault, 2005 e 2006“). Kimi Raikkonen, invece, non nasconde la delusione per l'uscita anticipata dalla Ferrari: «Non ho ancora riflettuto su quello che farò dato che ho tempo a disposizione prima di prendereuna decisione»,spiegail pilota finlandese. «Vi farò sapere – dice – ma il punto è che non ho ancora deciso se continuare a correre. Avevo un contratto per il 2010, ma le cose sono cambiate e quindi forse continuerò a correre o forse no».
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36 Sport
QUI POTENZA
QUI VERONA
Nove reti all’Atella Monticchio
Quattro gol al Donegliara
TRE TEMPI DA 35’, alternanza di tutti i componenti della rosa e qualche discreta indicazione. Il Poetnza a Rapone contro l’Atella Monticchio, squadra di eccellenza ha realizzato nove reti, senza subirne, ma per mister Monaco l’importante era provare qualche alternativa al solito sistema di gioco, soprattutto a livello di individualità. Nella prima frazione di gioco, Monaco ha schierato la difesa a quatto con Langella e Porcaro centrali, Lucenti a destra e Vanacore a sinistra. Nella seconda parte sono entrati Cardinale e Lolaico. In mezzo al campo De Simone e Giannusa sono stati collocati al centro, con Nappello e Catania sugli esterni. Nel corso del match spazio a Frezza e Berardi, nei loro ruoli naturali. In attacco hanno iniziato Polani e De Cesare, poi sono entrati Smith e Aquino. Per la cronaca le reti sono state segnate, nel primo tempo, da De Cesare, Nappello (due volte) Polani e Catania, nel seconda da Smith, nel terzo da D’Aguanno e due volte da Aquino. Particolare attenzione, in questi giorni di preparazione, è stata rivolta al pressing e all’intensità di gioco. Appare evidente che Monaco voglia sorprendere i suoi avversari anche dal punto di vista del ritmo.
VITTORIA scaligera nel "Memorial Guette", disputato ieri pomeriggio, in ricordo del dirigente sportivo recentemente scomparso. 4-0 il risultato finale contro il Donegliara (Serie D), allenato dall'ex gialloblù Paolo Vanoli. A segno Rantier (34' e 35'), Selva (62') e Berrettoni (85'). Oltre a Dario Campagna (a riposo) non hanno preso parte al match, disputato presso lo stadio Comunale di Montindon, Juan Ignacio Gomez e Nicola Ciotola, che hanno svolto lavoro differenziato. Oggi seduta pomeridiana a Sandrà, piccolo centro alla periferia di Verona. Poi partenza in aereo per Bari e arrivo in pullman a Potenza per il ritiro da sabato pomeriggio: il Verona ha chiesto di potersi allenare al Principe di Piemonte. Sui giornali veneti, intanto, viene dato ampio risalto alla sfida del Viviani. Il Corriere ha intervistato il portiere brasiliano Rafael che personalmente non prende gol da 610’ (l’unica rete subita in questo campionato è stata patita dalla sua riserva Ingrassia, quando lo ha sostituito contro la Cavese) che ha sottolineato quanto “la trasferta di Potenza possa rappresentare la nostra prova di forza”. “Non vogliamo fermarci - ha detto - troveremo una squadra che si è risvegliata, ma la nostra qualità è sicuramente superiore”.
Prima Col Verona sfide sempre ricche di fascino in Serie B dal ’63 al ’68
Tra passato e presente Monaco
Alta la richiesta di biglietti: occorre acquistarli prima di domenica
TORNARE al Viviani dopo 42 anni potrebbe essere un buon auspicio per il Verona, perchè in quella stagione gli scaligeri furono promossi in Serie A. Era il 26 novembre 1967, quando Flaborea regalò il successo ai veneti. Per dovere di cronaca, occorre dire che in quella stagione l’ultima di B - il Potenza finì ultimo in classifica. Dato statistico che, fatti i debiti scongiuri rossoblù, lascia il tempo che trova e rappresenta un’eccezione perchè per il Verona scendere a giocare al Viviani è stato quasi sempre problematico. La prima volta fu nel 1963, il primo dicembre. Finì 1-1 con le reti di Bonatti per i veneti e il pareggio su rigore di Viacava per il Potenza (al ritorno, il 26 aprile 1964 una doppietta di Rosito consentì al Potenza di espugnare il campo veneto per 2-1). La classifica di fine anno collocò il Potenza al nono posto e il Verona al sesto. Due vittorie per i lucani nella stagione 64-65: al Viviani era il 13 settembre ‘64. Finì 2-1 con due autoreti dei veneti. Ma memorabile fu, al ritorno (era il 7 febbraio 65), il 3-0 rifilato al Verona nella prima gara che si giocò al Bentegodi. Segnarono Rosito e due volte Bercellino. Al termine dell’anno: Potenza quinto, Verona quat-
tordicesimo. Ancora: era il 5 settembre 1965 quando Baisi e Lodi inchiodarono la sfida del Viviani sul 2-0 per i padroni di casa; al ritorno (6 febbraio 1966) il Verona vinse per la prima volta contro il Potenza, in casa 2-1. Successo bissato nella stagione successiva, il 6 novembre 1966, firmato Da Silva. Al ritorno (il 9 aprile 1967) in Basilicata 1-1: con il vantaggio ospite di Savoia u rigore e
il pareggio potentino di Veneranda. L’ultimo precedente è quello di cui raccontavamo in apertura, coinciso con l’abbandono della B da parte di entrambe le formazioni: il Potenza scese in C, il Verona (che vinse 4-0 anche la gara di ritorno il 21 aprile del 1968) andò in A. Riassumendo i numeri, quindi, per cinque stagioni di fila il Potenza ha sfidato il Verona e
sempre in Serie B. Il bilancio è assolutamente paritario, visto che si contano quattro vittorie a testa e due pareggi. Al Viviani gli scaligeri hanno vinto appena una volta su cinque, perdendo in due circostanze e pareggiando altre due volte. GRANDE ATTESA Ma al di là di quelli che restano dati statistici di un passato lontano anni luce da Potenza, resta il fascino di una sfida assai attesa in città e che vedrà certamente accorrere allo stadio tanti spettatori. A tal proposito la società ha invitato tutti coloro che intendono assistere alla partita di permunirsi per tempo del tagliando per evitare le code degli ultimi giorni, data l'importanza dell’evento e la grande richiesta di tagliandi già registrata. La società ha per questo predisposto l'attivazione delle prevendite già da lunedì scorso. E’ opportuno ricordare in tal senso che i biglietti saranno in vendita fino alle ore 13 di domenica e dopo non sarà possibile assolutamente acquistarli. Sul fronte della tifoseria ospite, comunque, va preso atto che, nonostante la lunghezza della trasferta, saranno in tanti i veronesi sugli spalti del Viviani. La richiesta di tagliandi è stata corposa,
ma la capienza del settore ospiti consentira ai supporter gialloblu di essere non più di 500 in Basilicata. Stando a quanto percepito on line, sembra che possano essere non meno di 300 gli scaligeri, un numero decisamente consistente e che conferma la forza e la vitalità di una tifoseria da sempre al centro dell’attenzione di chi analizza i movimenti ultras. Dopo tutto, anche la forza degli oltre 11 mila abbonamenti per la gare casalinghe è un chiaro segnale di attaccamento alla società, nonostante di Verona ci sia in serie A anche il Chievo. Ritornando comunque ai temi della sfida, proprio i due giocatori più rappresentativi del Potenza, il capitano Lolaico e il vice Langella, hanno sottolineato l’importanza del fattore campo e del calore dell’ambiente. E questo è un dato rimarcato dallo stesso tecnico Monaco, che ha lanciato una sorta di messaggio ai tifosi del Potenza sottolineando come, in questo momento di risalita in classifica fosse necessario “dimenticare completamente il passato e pensare soltanto alla sfida con il Verona che concede stimoli e motivazioni supplementari a tutti”. Alfonso Pecoraro
Seconda Partitella assai agonistica. Rodolfi tranquillo
Melfi già in clima partita «Confermiamo il trend interno» NON LA SOLITA sgambata blanda e priva di mordente, ma una piacevole partitella a ranghi misti, in cui non sono mancati, contrasti e sano agonismo. Così il Melfi in vista della difficile sfida al Monopoli, con Rodolfi che può contare su tutto l'organico a disposizione. Nessun infortunato, il solo Naglieri ha accusato una leggera fatica, derivante anche dalle prestazioni in Nazionale di categoria, e nemmeno uno squalificato. La condizione ideale per preparare la delicata sfida: "Stiamo bene, sottolinea il tecnico di Parma. Vogliamo tornare alla vittoria e confermare quanto di buono fatto vedere finora davanti ai nostri tifosi. Tranne il primo tempo con l'Aversa, davanti al pubblico amico abbiamo sempre disputato buone partite, costruendo e segnando. Domenica vogliamo riconfermarci, ben consapevoli che il Monopoli è un avversario difficile, con giocatori esperti e validi che possono crearci qualche grattacapo. Ritengo, sottolinea Rodolfi, che comunque il risultato dipende esclusivamente da noi, Se saremo abili a fare quel
che sappiamo, mantenendo compattezza tra i reparti, a sviluppare la nostra manovra e a non concedere facili opportunità, possiamo ottenere i tre punti". Il Monopoli, compagine che naviga nelle parti della classifica, non fa paura in casa federiciana. Nonostante la sconfitta patita a Cassino, il morale è buono, la fiducia nelle potenzialità intatte, ed in più c'è quella voglia di riscatto, che solitamente è alla base di una convincente prestazione. I giocatori gialloverdi sanno di non essere inferiori agli avversari, ma occorre sempre dimostrarlo sul campo. Rodolfi ha mischiato le carte nella partitella, con l'intento di tenere tutti sulla corda. "Non ho deciso nulla in merito alla formazione. Valuterò nei prossimi giorni". In realtà non ci dovrebbero esserci particolari novità. Ormai sembra che Rodolfi abbia individuato il gruppo base su cui lavorare. L'undici iniziale, che per la terza domenica consecutiva, dovrebbe essere lo stesso, più i soli-
ti, quattro o cinque pronti a subentrare. Tra questi anche Gabrieli che con professionalità aspetta nuovamente il suo turno. La difesa onestamente sembra aver acquisito amalgama e tranne qualche errore individuale, non pare patire la pressione avversaria. Rogato in veste di terzino destro, sembra ancora in vantaggio su Arvia, più che altro per un discorso legato alla prestanza fisica, assai utile in fase di ripiegamento. Per la spinta ci pensa Naglieri che anche in azzurro a destato buona impressione. A centrocampo El Kamch e Mitra saranno i centrali con D'Andria e Lo Iacono esterni. Proprio da loro ci si attendono le accelerazioni necessarie a far saltare il banco difensivo del Monopoli, che potrebbe soffrire la verve e la vivacità dei due laterali melfitani. In avanti scontatissima conferma per il duo Arcamone - Chiaria, otto gol in coppia ed intesa sempre brillante. Entrambi vogliono proseguire a dare gioia ai tifosi gialloverdi. Emilio Fidanzio
Rogato in azione. A destra Gabrieli, pronto al rientro (melfilive.it)
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Sport 37
Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
Eccellenza Deleonardis: «Rimborsandoci almeno l’iscrizione, cediamo la società»
Irsinese: è il “De Profundis” rossonero? L’AVVENTURA dell’Irsinese nel calcio che conta, è finita per davvero, alla ripresa degli allenamenti la società ha parlato ai giocatori ed allo staff tecnico, comunicando la decisione di non essere più in grado di sostenere il peso economico, necessario alla conduzione della squadra nel campionato di Eccellenza Lucana in corso. Nei giorni scorsi, su questo argomento ci sono state una serie di accuse e di difese da parte di dirigenti e di ex dirigenti. Nella società moderna, i Ponzio Pilato, corredati di tale ardire, nell’ ammettere i propri errori, e di condannarsi almeno verbalmente sulle proprie incapacità e responsabilità, purtroppo sono mer-
ce rara, perciò introvabili. Resta il fatto che dopo circa un decennio di luce, che ha brillato sugli storici colori rossoneri, da oggi, come anticipato in precedenza, cala il sipario, ed all’orizzonte non sembrano intravedersi schiarite. Abbiamo chiesto agli addetti ai lavori, maggiori delucidazioni, la società, per bocca di Antonio Deleonardisha così risposto. <<L’altra sera abbiamo congedato la squadra, e lo staff tecnico, garantendo loro, che nel frattempo se emergessero proposte serie che diano garanzie ai giocatori, saremmo disponibili anche a cedere il titolo, in cambio a scanso di equivoci. Chiediamo esclusivamente l’equivalente delle somme
versate per l’iscrizione al campionato in corso, ed il recupero delle spese effettuate per l’acquisto del materiale tecnico, per i calciatori. Non intendiamo affatto, rivalerci di quella somma versata al momento dell’acquisto della società, l’anno scorso, o di altri discorsi che sarebbero pure legittimi. Avevamo in mente di realizzare un progetto, ma non siamo stati in grado di poterlo sostenere per tutti i motivi in precedenza spiegati, alla fine, ci sentiamo un po’ tutti colpevoli, ed accettiamo responsabilmente le attuali conseguenze>>. Mentre alcuni ex soci dell’Irsinese, sulla questione hanno commentato : <<saputo della disfatta del-
la società ASD Irsinese, al momento stiamo osservando l’evolversi della situazione. E’ chiaro – affermano – che tutta questa realtà venutasi a creare intorno alla nostra squadra, ci procura un gran dispiacere, ed è altrettanto inutile ritornare sull’analisi delle colpe e delle accuse, non serve a nulla. Nel frattempo – continuano – stiamo valutando l’idea che potrebbe essere quella più opportuna di sviluppare un progetto che riporti la squadra ad Irsina, magari insieme agli amici della Real Irsina. Fermo restando, che queste appena esposte, sono solo ipotesi, che stiamo valutando, in attesa che qualcosa di concreto emerga, saremo celeri a comunicarlo ai tifosi ed
Antonio Deleonardis
agli sportivi irsinesi. «Ci siamo rimasti tutti male – ammette Enzo Patella – non perché non conoscevamo la situazione, che la società ci ha prospettato sin dal primo giorno, avendo gestito spesso questo genere di contesti, ma nel
frattempo abbiamo nutrito sempre una certa speranza che le cose si appianassero. Purtroppo così non è stato conclude Enzo Patella, lo storico mister rossonero – pazienza attenderemo giorni migliori». Mimmo Donvito
Anche un volto nuovo in prova ieri a Laterza: un trequartista under dell’89
Un Matera più aggressivo Il tecnico Giusto a Laterza ha provato l’undici anti-Francavilla AGGRESSIVITÀ. E’ questa la parola d’ordine che il tecnico Pino Giusto ha chiesto alla sua squadra nel test amichevole di ieri disputato a ranghi misti sul sintetico di Laterza. Più di un’ora di gioco con varie soluzioni tattiche. Ma anche qualche volto nuovo. Infatti, era presente un trequartista under dell’89 italoargentino dai piedi buoni che è stato impegnato nella ripresa dal tecnico Pino Giusto. Parlare di nuovo acquisto sarebbe prematuro perchè al momento non ci sono notizie ufficiali in merito, ma è chiaro che si tratta di un calciatore al vaglio dello staff tecnico ma che al momento resta solo in prova. Tornando all’aggressività, il tecnico si è sgolato per chiedere applicazione degli schemi e della tattica. In sostanza, c’è da attendersi un Matera vivo e desideroso di riscatto a Francavilla Fontana. Il tecnico ha schierato Cottet tra i pali, Scudiero a destra (rientro al cento per cento e con buona intensità dell’esterno) e Palladino dall’altra parte. Centrali difensivi Martinelli e Bartoli. A centrocampo spazio per Martone a fianco di Mazzoleni, per irrobustire il centrocampo e dotarlo di maggiore interdizione grazie al neo acquisto prelevato dal Latina. A destra Carretta e dall’altra parte Salemme, mentre in avantio Albano e Genchi. Per
Individuati gli autori del furto
Pisticci, materiale recuperato
Pino Giusto ed a destra Palladino in azione contro il Pisticci (foto videouno)
irrobustire il centrocampo c’è ovviamente da togliere un seniores ed è toccato a Campo vestire la cosiddetta casacca dei non titolari ieri pomeriggio a Laterza. Nella ripresa, il tecnico ha mischiato le carte spostando Palladino centrale difensivo e altri inserimenti che portano solo a considerare una volontà di non sbilanciarsi totalmente su quella che sarà la squadra che affronterà un Francavilla imbottito di ex. Infatti, in panchina siederà Gigi De Rosa ex biancazzurro nel 1993-94 in C1, autore di un coraggioso
“cucchiaio” su calcio di rigore nel derby contro il Potenza al “XXI Settembre-Franco Salerno”. In campo dovrebbe esserci Michele Di Tacchio, ma non è da escludere che il barlettano parta dalla panchina visto che nel Francavilla in casa cambia parecchio a partire dal portiere under al posto dell’esperto Di Punzio (un passato per lui a Ferrandina in serie D). Tornando al test di ieri, Albano ha messo a segno un bel gol ed è apparsa molto migliorata l’intesa con Genchi. Bene anche Carretta che sta tornando quel calcia-
tore che si era fatto ammirare per volontà e tecnica sopraffina a inizio ritiro, ma anche Salemme si è mosso bene andando anche a segno. Però è sempre relativa la scelta degli uomini, perchè conta come si va in campo e non chi. Il Francavilla finora non ha mai vinto, ma proprio questa considerazione rende la trasferta più ostica ma non impossibile. L’aggressività è comunque un buon punto di partenza, visto che contro il Pisticci è sembrato un Matera scialbo e “femminuccia”. Renato Carpentieri
Leggera distorsione per il laterale di centrocampo, anche Cocina ancora fermo
Francavilla, Bacio Terracino ai box FRANCAVILLA – Dopo la pausa di domenica scorsa, il Francavilla ha ripreso la sua preparazione allo stadio “Nunzio Fittipaldi”. Ieri partitella in famiglia, che ha mostrato uno stato di forma eccellente da parte dei ragazzi, che hanno eseguito alla perfezione le direttive dello staff tecnico. Ancora ai box il difensore Vito Cocina, alle prese con un risentimento muscolare alla coscia. Problemi anche per il laterale di centrocampo Bacio Terracino, a causa di una distorsione procurata in allenamento. Per il giovane centrocampista, bisognerà attendere ancora qualche giorno, magari passando da altri accurati esami, per capire se può esserci un suo impiego nella gara di Ischia. Per il resto, non si segnalano altri problemi di natura fisica, con il morale della “truppa”, che gode di buona salute. Nella gara in programma domenica nella cittadina isolana, Del Prete e compagni dovranno cercare di fare ritorno dallo stadio “Mazzella” con dei
Bacio Terracino del Francavilla
punti in tasca. Non sarà impresa facile, visto che i ragazzi di mister Impagliazzo, in questo campionato davanti ai propri tifosi non hanno mai vinto. Alla seconda giornata, sconfitta in casa per 1-3 con il Sant’Antonio Abate e alla quarta giornata con lo stesso identico risultato, con il Grottaglie. Quin-
di, stando ai numeri, lo stadio “Mazzella” sembra che quest’anno sia davvero tabù per l’Ischia. Ma naturalmente, il Francavilla non deve cullarsi sulle statistiche, perché gli isolani non vogliono continuare su questa scia di risultati negativi, anzi, faranno di tutto per intascare i primi tre punti della stagione davanti ai propri sostenitori. Il Francavilla è consapevole della propria forza. Ha sempre giocato cercando di dare il massimo, ed è quello che cercherà di fare pure contro l’Ischia. Evitando di pensare al momento positivo che ha vissuto contro il Neapolis, pensando solo alla partita contro i gialloblu. Il Francavilla, per questo deve scendere in campo molto motivato, cercando di partire sin dalle prime battute di gara, aggressivo sui portatori di palla avversari, per ripartire poi in velocità, sfruttando al meglio le caratteristiche della coppia di attacco Del Prete - Chisena. Claudio Sole
Il portiere Marino a fine gara a Matera
SONO stati individuati gli autori del furto nello spogliatoio del Pisticci dal quale lunedì scorso è stato sottratto materiale sportivo di diverso tipo in dotazione ai giocatori. Pare che i responsabili, due minorenni, abbiano già provveduto a restituire parte della refurtiva e si attende adesso che completino la restituzione del maltolto.Nel frattempo il Pisticci continua ad allenarsi regolarmente allo stadio di Marconia, luogo abituale delle sedute infrasettimanali. A tal proposito prosegue il lavoro di recupero di Fabio Lupacchio, fermo per problemi muscolari, ma tornato ad allenarsi con la prospettiva di poter tornare in tempi brevi così da ridare al più presto il suo prezioso contributo alla squadra. Sul momento felice dei gialloble interviene il direttore generale Rocco Giosa che, riguardo al successo conseguito a Matera, parla di “una grande vittoria contro una squadra forte ed attrezzata per il salto di categoria. E' stata una vittoria - prosegue Giosa - non del tutto inaspettata, dal mio punto di vista, perché ero convinto della voglia di riscatto della squadra e del tecnico dopo la sconfitta con l'Angri. Tutto il gruppo ha tirato fuorigrandi motivazioniedio ero fiducioso, poi sono arrivati addirittura i tre punti ed è stata l'apoteosi. Adesso, però, c'è da sfatare il tabù del Mi-
chetti. Bisogna iniziare a fare punti in casa e, più in generale, fare più punti possibili in questa fase iniziale del torneo, poiché possiamo sfruttare il vantaggio di avere una condizione fisica ottimale ed anche l'entusiasmo per i recenti risultati”. Giosa, inoltre, tiene ad elogiare il lavoro svolto da mister Trani con tutti i ragazzi della squadra juniores, che dopo tre turni di campionati guida la classifica a punteggio pieno. “Per molti - dice Giosa - la juniores è una squadra di poca importanza, ma noi come società abbiamo puntato in modo serio su questo settore ed abbiamo investito nel tentativo di ottenere dei risultati. Ringrazio il tecnico Trani, il suo staff e tutti i ragazzi che stanno facendo dei grossi sacrifici ed ottengono risultati importanti”. L'ultimo pensiero è alla gara di domenica con il Bacoli. “Non è una squadra semplice da affrontare - conclude Giosa -, ma è un discorso che vale ogni domenica. Il Bacoli è da tempo in serie D ed ha accumulato l'esperienza giusta in questa categoria. Noi dovremo essere attenti e soprattutto ricordare, in base alle partite precedenti, che in Interregionale non si possono commettere errori, perché l'avversario è attrezzato per punirti alla minima occasione”. Roberto D’Alessandro
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Eccellenza Nonostante l’eliminazione in Coppa buoni segnali
Avigliano, passi avanti Sabato: «Lavoriamo bene sul fisico, la tattica e la testa» AVIGLIANO - Il replay in Coppa val quel che vale. Il passaggio del turno lo aveva deciso la partita di andata, e lo staff tecnico granata aveva già annunciato che avrebbe dato spazio a quei ragazzi che fino ad oggi avevano giocato di meno. Quello che resta è quel che più conta. Ovvero, lo zero a zero della gara di campionato. E' statoun po' come peruno studente universitario l'aver superato il primo esame veramente difficile. E superato a pieno voti, dopo una prestazione molto positiva. “Abbiamo giocato -ha affermato afine garaunVitoSabato (allenatoredella juniores granata seduto in panchina a sostituire lo squalificato Bartolo Filadelfia) giustamente orgoglioso per la prova della sua squadra- una grande partita, contro una grande squadra. Se l'Oppido ha trovato per due volte sulla sua strada i pali, anche noi abbiamo avuto le nostre occasioni, a cominciare da quelle ad inizio gara che avrebbero potuto cambiare la partita”. Quello che è piaciuto, dell'Avigliano di domenica, è stato l'atteggiamento con cui ha affrontato la gara. Per nulla intimorito dalla forza di un avversario che può schierare elementi di esperienza come gli ex granata Volturno e Santopietro, giovani di valore come l'altro ex D'Amico, e ancora i due Vaccaro, i due Leone, e quel Ciardiello che, schierato da Lettieri (il sostituto di Manniello nel-
Costa dell’Avigliano
la curiosa coincidenza della gara dei due tecnici appiedati) a far da raccordo fra la linea mediana e Santopietro per l'occasionein avvioriportatoalsuo ruolooriginario di punta, è stato l'elemento che più fa-
stidi ha saputo creare agli uomini di Sabato. Un Avigliano grintoso, determinato, attento in difesa, bravo a centrocampo, con Costa e Maurizio Sabia autori di una gran partita, a metter pressione alle fonti del gioco biancoverde. Capace, poi, di creare difficoltà ai difensori dell'Oppido con la velocità della sua coppia d'attaccoLasco-Salbini,con quest'ultimocheha percorso chilometri, deliziando il pubblico con alcune giocate di gran classe. “E' stata la dimostrazione che siamo una squadra in crescita -parole ancora di Sabato- che sta lavorando molto e bene sia sul piano fisico, sia su quello tecnico sia su quello mentale”. L'errore più grande, ora, sarebbe quello di pensare che tutto sia diventato facile. E invece, per arrivare a raggiungere il traguardo salvezza, ci sarà ancora da soffrire, domenica dopo domenica, a cominciare dalla trasferta di Policoro, sul campo di una squadra che dalla classifica sembrerebbe attraversare un periodo difficile, ma che, a giudizio di chi l'ha vista, è capace di esprimere un ottimo calcio. “Ma questi ragazzi -rifletteva Bartolo Filadelfia- hanno un pregio: sono consapevoli dei loro limiti, e che devono dare sempre il 100 per 100 per superarli. E questa consapevolezza è la cosa migliore”. E quanto visto domenica scorsa sembra dare ragione al tecnico. Giancarlo Tedeschi
E’ durata tanti anni l’avventura calcistica
Montalbano, 13 perdente E’ la fine di un ciclo MONTALBANO JONICOChi nella città di Francesco Lomonaco pensava che il numero tredici portasse fortuna abbiamo ragione di ritenere che si sia dovuto ricredere. Eh già, perché lo Sporting non appena ha toccato quota tredici (anni di vita) ha finito il suo ciclo esistenziale. Il suo percorso è giunto al capolinea. La fine di una storia. Con alti e bassi, con momenti belli (alcuni), esaltanti (rari), ma anche stagioni tribolate (troppe). Tredici campionati a partire da quello inaugurale del 1996 all'ultimo conclusosi nel maggio scorso, tredici tornei oramai passati alla storia del calcio lucano, in archivio. In particolare le ultime stagioni segnate da deludenti retrocessioni hanno segnato il declino lento e inarrestabile, una lunga agonia, cui nessuno è riuscito a porre un rimedio. L'ultima retrocessione è stata fatale e ha portato all'ultima caduta verso il basso. Si è co-
sì toccato il fondo. E' d'obbligo qualche riflessione. Il fallimento dello Sporting è senza dubbio alcuno un duro colpo non solo per l'ambiente sportivo, ma per l'intera comunità jonica. Una cittadina di quasi ottomila anime senza sport, senza calcio non può non dare adito a cattivi pensieri. C'è di che preoccuparsi. Le domeniche senza calcio, lo stadio vuoto hanno un significato più profondo di quel che si possa con una certa superficialità ritenere. Il fallimento dello Sporting si coniuga e si identifica con il fallimento di un'intera comunità, a cominciare dalla tifoseria e dall'ambiente dei cosiddetti sportivi, continuando con le risorse imprenditoriali (dove sono?) per finire alle forze politiche (ci sono?). Il già presidente Iacovino da tempo aveva lanciato l'allarme, si è trascinato a lungo alla meno peggio, infine ha gettato la spugna, vanificando anni di suoi personali sacri-
fici anche in dimensione meramente economica. Ha dato molto alla comunità, ma non avrebbe dovuto assolutamente capitolare e chiudere baracca, la sua esperienza alla guida dello Sporting non meritava questa conclusione indegna con la quale ha fatto torto a sé stesso ed al suo impegno pluriennale prima che alla comunità sportiva e non. Ma nessuno ha preso in seria considerazione il suo progressivo cedimento sul piano dell'entusiasmo calcistico, nessuno ha raccolto il suo grido di aiuto, nessuno si è fatto avanti per raccogliere il testimone dalle sue mani. E ora il vuoto delle domeniche al 'Puccio Dellorusso', un vuoto desolante che simboleggia l'apatia di una comunità, rimarca l'ignavia della categoria degli imprenditori, evidenzia la mancanza di passione calcistica di una gioventù dedita a tutt'altro che a una vita sana nel segno dell'attività sportiva, preoc-
Giovanni Miraglia
cupa le famiglie sul piano educativochiama in causa pesantemente l'assessorato allo sport e l'intera Amministrazione cittadina, del tutto assente in una circostanza dal peso sociale significativo. Antonio Romano
Prima Categoria Dopo il successo di Grassano i ragazzi di Allemma ospitano il Satriano
Real Grumento pronto a ripetersi PIENA soddisfazione dopo esserci mancati per tanti anni. Il Real Grumento si gode la vittoria esterna di Grassano al debutto mantenendo i piedi per terra e volando bassi. Per la salvezza occorrono almeno una trentina di punti per essere certi di rimanere in Prima Categoria e serve in questo momento soltanto un bagno di umiltà. La squadra biancazzurra è venuta a conoscenza del ripescaggio ufficiale soltanto una settimana fa ed è quindi normale che cominci a conoscere la sua reale identità. Di ovvio c’è sicuro che le forze non si potevano misurare contro un Grassano, anch’esso ripescato, ed ancora alle prese con la preparazione iniziata tardi. Il gol di Giliberto Trivigno nella ripresa rassicura in questo modo, perlomeno, per adesso di giocare ad armi pari contro il Satriano di Angelucci
domenica imbottito di giovani e partito con il piede giusto di misura tra le mura amiche contro il Tricarico. Un’analisi della partita di domenica scorsa c’è la concede gentilmente il tecnico Allemma che ci dice: «La partita è stata molto tattica, giocata soprattutto a centrocampo con i miei giocatori che erano bravi ad aspettare e a partire in contropiede con Massimo Scaldaferri. – spiega l’allenatore valligiano – Inoltre abbiamo avuto due nitide occasioni da gol prima del vantaggio con Petrocelli e dopo aver sbloccato la gara con Laveglia. Da aggiungere poi che abbiamo colpito prima del gol di Trivigno un incrocio dei pali con Massimo Scaldaferri, il che significa che alla vittoria ci abbiamo creduto sin dall’inizio». Sulla vittoria conquistata Allemma non prosegue più di tanto ma ribadisce il concetto che tutti devono avere in mente. «Il successo fa sicuramente bene al
morale, anche se la squadra incontrata lotterà con noi per la salvezza. Questi tre punti faranno in modo di raggiungere prima la salvezza chiesta dal presidente Celano per rimanere in Prima Categoria, anche in virtù del fatto che sono tre punti presi sul campo di una diretta concorrente». Infine per le trattative che rimarcavamo nella settimana appena passata quella con Mazzei non è andata in porta, mentre con Raucci è andata a buon fine e si aggregherà al gruppo già in questi giorni. Per domenica (il Grumento ospita il satriano)in calendariotornerà Innella reduce da una squalifica comminatagli nella scorsa stagione. Allemma oltre al centrocampista di Paterno, conta do recuperare gli infortunati Ielpo e Ivan Cosenza, che potranno dare più quadratura e più fisico alla squadra. Biagio Bianculli sport@luedi.it
Lagopesole, tabù trasferta DUE TRASFERTE, due sconfitte, una costante. La partenza ad handicap. Domenica scorsa a Moliterno, come già alla prima giornata a Sant'Arcangelo. Decisivol'avvio, poiunaprestazione più che buona, ma non sufficiente a rimettere sul binario giusto il risultato. Due indizi cominciano a fare una prova, e probabilmente permettono già di abbozzare una prima spiegazione. Che si può sintetizzare con una sola, semplice parola: gioventù. Alla quale, come corollario, se ne può aggiungere un'altra: inesperienza. E allora, ecco spiegato il ripetersi della situazione. Che, tuttavia, non allarma più di tanto il clan del Lagopesole. Uscito battuto dal campo di Moliterno, ma a testa più che alta. Decisiva, si diceva, la prima mezz'ora di gioco. Quella che ha permesso al Moliterno di indirizzare il risultato verso la sua sponda, con le reti di Petrocelli prima, di Lancellotti poi. Un uno-due che avrebbe potuto mandare al tappeto chiunque, ma dal quale gli uomini di Alfano hanno saputo riprendersi. Mostrando, alla distanza, un'organizzazione di squadra e una qualità di gioco che possono davvero far pensare alla possibilità concreta di una salvezza da conquistare senza quei patemi che hanno caratterizzato la scorsa stagione. Insomma, quasi il copione già visto a Sant'Arcangelo. Quasi, perché, la parte finale della rappresentazione, è stata una variazione sul tema. Con il gol di Zaccagnino che è sembrato riaprire prospettive favorevoli, e con una parte finale del
match giocata su ritmi che hanno dimostrato, a riprova di quanto già visto nella gara casalinga vinta contro il Rotondella proprio nella fase finale della gara, che il lavoro di Alfano ha portato la squadra gialloblù a raggiungere, già in avvio di stagione, una condizione fisica notevole. “Alla fine -sostiene il capitano dei federiciani Tommaso Coviello -credo di poter dire che il risultato sia bugiardo, cheavremmo meritato quantomeno ilpareggio. Abbiamo scontato due nostre ingenuità, scotto da pagare alla giovane età media della squadra, ma la prestazione che abbiamo offerto è stata sicuramente all'altezza, contro un avversario che è una delle squadre migliori del campionato”. Nelle parole di Coviello c'è spazio anche per qualche recriminazione, “in particolare per l'azione, a tempo quasi scaduto, in cui Zaccagnino era in condizione ottimale per battere a rete ed è stato messo giù, probabilmente gli estremi per il rigore c'erano tutti”. Alla fine, resta la sconfitta, ma anchela qualità della prova offerta da una squadra che già si proietta sulla gara di domenica prossima, avversario il Miglionico. “E' senz'altro -sottolinea Coviello- una delle squadre più attrezzate per puntare allavittoria delcampionato, lo dimostra il suo organico e il fatto che sia a punteggio pieno, con le due vittorie nelle due gare fin qui giocate. Sappiamo che si tratta di un avversario molto forte, ma noi andremo in campo come sempre, pensando a fare la nostra partita”. g.t.
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Sport 39
Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
B Dilettanti Il ds della Corporelle analizza la prima giornata ricca di sorprese
Viggiano: «Campionato equilibrato» Il coach dell'Invicta Centre Corporelle Schiavi, dopo aver analizzato insieme ai suoi ragazzi i 40 minuti con il Pozzuoli, sta lavorando, in proiezione Catania, allo scopo di presentare in Sicilia una squadra che non commetta gli stessi errori di sabato scorso che per poco non costavano il successo. E' scontato che se il quintetto potentino vorrà puntare ad ottenere i due punti, dovrà giocare una gara decisamente migliore sia nell'atteggiamento che nell'applicazione dei meccanismi di gioco sia in difesa che in attacco. Delli Carri e compagni sono sicuramente in grado di sciorinare un basket più efficace e produttivo e lo hanno già dimostrato sia in Coppa di Lega che nei tornei amichevoli.
E' stata troppo contrastante la differenza di gioco che si è vista nella finale del torneo di Melfi contro la corazzata Massafra e quella con i campani di Pepe. Pur con le dovute considerazioni che derivano dal fatto che una era in pratica un'amichevole e l'altra una partita vera con i due punti in palio. E si sa bene come incidano le motivazioni per la posta in palio. E con la pressione che era tutte sulle spalle dell'Invicta “costretta a vincere” per iniziare bene il campionato e far valere la legge del fattore campo. E bisognaaggiungere chelaprima giornata di campionato del girone Dha giocato, visto che siamo in argomento, un brutto scherzo a due squadre che alla vigilia del campionato erano considerate dagli
addetti ai lavori come ben attrezzate e sicure protagoniste. Patti eCatania, proprio il prossimo avversario del quintetto di Schiavi, sono incappate in una brutto esordio visto che poca resistenza hanno opposto rispettivamente al Bernalda e all'altra neopromossa Siracusa. E in generale i risultati delle partite del primo turno hanno fatto chiaramente capire che il leit motiv di questo girone D della Bdilettanti sarà quello del massimo equilibrio. Ne è convinto il direttore sportivo della società potentina Dino Viaggiano che, dall'alto della sua lunga esperienza, conosce molto bene questo campionato ed in generale i suoi protagonisti.” Quello che è successo domenica su tutti i campi non ci fa che con-
fermare il giudizio che questo sarà un campionato estremamente equilibrato. E che ogni avversario sarà sempre difficile da battere. Come hanno dimostrato le vittorie ottenute da Siracusa contro Catania che l'anno scorso è arrivato terzo e soprattutto quella del Bernalda che ha piegato l'attrezzato e ambizioso Patti. E non dimentichiamo, giusto per completare il discorso, le nostre sofferenze per avere la meglio su uno scorbutico e tignoso Pozzuoli. Comunque, ad eccezione di questi due risultati un po' sorprendenti, tutto il resto è andato secondoleprevisioni eharafforzato la convinzione che le pugliesi ed in particolare Massafra, Risceglie e Corato sono un gradino sopra le altre.
Dino Viggiano, ds della Corporelle Potenza
Ma anche loro non pensino di poter avere vita facile. Nella norma anche la sconfitta interna della Viola Reggio Calabria che, oltre a trovare sulla sua strada un avversario molto tosto, ha pagato caro i ritardi accumulati nella costruzione e nell'assemblag-
gio dell'organico affidato a Bianchi. Ed infine non va sottovalutata la forza del Siracusa che con i vari Corvino, Giuffrida e Agosta, molto difficilmente potrà lasciare punti alle avversarie sul proprio terreno”. Rocco Sabatella
A dilettanti Domenica arriva la Consumit Siena di Billeri al Palapergola
La Publisys cova il riscatto Brucia ancora l’esordio stagionale con una sconfitta A TRE giorni dalla delicata sfida di campionato contro la Virtus Consum.it Siena la Publisys Potenza ha continuato ad allenarsi intensamente al Pala Pergola con la doppia sessione di lavoro. La partita di domenica rappresenta per gli atleti di Antonio Paternoster un banco di prova davvero duro vista la tradizione negativa che vede sempre sconfitta nella regular season i bianconeri contro i virtussini toscani. La sconfitta di domenica a Barletta conto San Severo non sembra aver scalfito più di tanto la determinazione degli atleti bianconeri. Un esordio di campionato con sconfitta non può che far covare in seno a Rato e compagni un grande sentimento di riscatto, anche se l’avversario è meritevole di rispetto. Il quintetto lucano ha tanta voglia di far bella figura contro gli atleti di Marcello Billeri. Nel complesso della città del Palio le individualità di punta sono quelle di Gianluca Tomasiello, Davide Andreaus, Gino Cuccarolo e Daniele Casadei. Un team, quello senese, reduce dalla legnata casalinga patita contro la corazzata Trapani, per 82 a 61 e fortemente motivato nel vo-
Il play della Publisys Silvestrini
ler riscattare il pesante tonfo casalingo. Ad onor del vero le stesse motivazioni sono nello spogliatoio della Publisys Potenza che non ha nascosto le proprie velleità di successo. Antonio Paternoster e Sandro Lo Sardo hanno catechizzato i giocatori nel tentativo di far uscire il sangue dalle pietre. Appare evidente però che in una sfida come quella di domenica saranno le motivazioni a far breccia tra le due formazioni. Lo zero in classifica dopo
la prima giornata non ha scoraggiato più di tanto la compagine potentina, consapevole di poter giocare alla pari contro l'ostica compagine toscana. L'ambiente è sereno, non ci sono particolari problemi che ostacolano la squadra potentina. Anche nella società è tanta l'attesa per il match di domenica al Pala Pergola che rappresenta il debutto dinanzi ai propri fans. Il segretario e addetto stampa della Publisys Potenza, Giovanni Lamorte ha
parlato del ko di San Severo senza fare drammi: “E' stato un singolo episodio, abbiamo sbagliato tanto in fase offensiva. Siamo stati in partita solo nella prima parte del confronto. Siamo comunque caricati a mille per il test con il Siena”. E proprio la partita contro i toscani diventa per la Publisys un vero e proprio banco di prova per Riccardo Silvestrini e compagni, Lamorte sotto questo aspetto dichiara: “Affronteremo una squadra difficile da superare. Per noi si tratta di battere un tabù, visto che nella stagione regolare siamo stati sempre sconfitti. Soltanto nei play-off abbiamo vinto contro i virtussini. Sono comunque fiducioso”. Il dirigente della Potenza 84 parla del campionato: “Prevedo un torneo estremamente incerto ed equilibrato. I risultati di domenica a mio avviso dimostrano che ci sarà tanto da lottare e penso che il livello potrebbe essere davvero alto. La società è serena”. Domenica ne sapremo di più… Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
ModellismoIl ferrandinese Sandivasci «Era l’unico stand espositivo del Sud-Italia»
Basilicata presente a Le Mans Model Fan MATERA- Si è conclusa la nona apparizione consecutiva di “Le Mans model fan club” alla 40° edizione di Hobby Model Expo a Novegro (MI) dal 27 al 29 Settembre, una tra le più rinomate esposizioni modellistiche d'Europa. Il sodalizio Lucano era presente con uno stand espositivo abbastanza grande ove trovavano posto automodelli , automobilia e cimeli della più famosa gara di Endurance, la 24 ore di Le Mans. Ospite della manifestazione è stato il plurivincitore della 24h della Sharte, Emanuele Pirro che anche questa volta si è congratulato con gli organizzatori e in particolare Presidente Nicola Sandivasci. "Eravamo gli unici presenti del sud Italia - afferma Sandivasci- in questo grande evento e come al solito fa un certo effetto vedere la dicitura Ferrandina nei corridoi e a ridosso del nostro stand in questa gigantesca
La fiera di Novegro
struttura espositiva, unici Lucani e unici per il Mezzogiorno d'Italia, felicissimo, il nostro Guestbook ha contato 7600 visite di gente preparata che ha plaudito ancora una volta un sodalizio che da anni si batte e "predica" questo mitico evento oltre ad altre attività sempre in crescita e di notevo-
le spessore”. A visitare lo stand del sodalizio ferrandinese anche il sindaco di Milano e il Presidente della Regione Lombardia che hanno posato vicino al bolide da competizione presente nello stand. Intanto continuano le richieste da parte dei soci e delle istituzioni Lombarde a portare la sede del sodalizio in zona in quanto più pertinente e competente in materia . Il gruppo è nato e ha radici Lucane seppur con la maggior parte degli iscritti risieda nel Nord e Centro Italia, e dunque un secco ”no” è giunto da parte dal responsabile e organizzatore Nicola Sandivasci, che è deciso di andare avanti “partendo dalla propria terra nonostante la poca cultura in merito e gli scarsi impegni da parte delle amministrazioni”. Giovanni Martemucci sport@luedi.it
B dilettanti Verso Catanzaro
Bbc nella tana dell’ex Tripodi
Il reggino Gianni Tripodi
Con dentro ancora le immagini e le sensazioni della vittoria di domenica scorsa i ragazzi di coach Vandoni hanno ripreso a sudare e a correre, cosa che sarà loro apparsa più lieve rispetto a qualche settimana prima proprio per l'iniezione di fiducia fornita dal successo sui pattesi. Ora la BBC si appresta a partire per Catanzaro dove l'attende un'altra gara molto difficile per la consistenza tecnica del team giallorosso e per la sua rabbiosa voglia di riscatto dopo il capitombolo di Martina, capitombolo che non deve trarre minimamente in inganno dal momento che ci troviamo di fronte ad uno dei roster del girone più accreditati dalle riviste specializzate. I calabresi, infatti, possono schierare fior di nomi illustri, a cominciare dall'indistruttibile capitano Cattani (chiamarlo soltanto “bandiera”del basket catanzarese sarebbe perfino riduttivo), play atipico con i suoi 193 cm. e una capacità di regia, mescolata ad un micidiale tiro dalla distanza, come pochi nonostante le trentuno primavere; accanto a lui gli ex Ruvo Giordano (guardia del '77 che non ha bisogno di presentazioni visto che, se in giornata, può vincere le partite da solo), Mlinar (200 cm., '83) e Teofilo (200 cm., '80), tutti clienti molto difficili per chiunque, il regista Dal Fiu-
me ('83) ex Chieti e Consum.it Siena, e i due lunghi stranieri, ovvero il bosniaco Radovanovic ex Latina, Senigallia e Chieti (203 cm., '78) e l'argentino Principe (202 cm., '85) ex Agrigento. Ma l'elemento di maggiore curiosità per i tifosi ionici sarà la presenza sulla panchina silana di Gianni Tripodi, tecnico reggino molto apprezzato nell'ambiente cestistico, che proprio a Bernalda ha raggiunto alcuni dei più brillanti traguardi della sua carriera vincendo con il team lucano nel campionato 2005/2006 la promozione in B2 e la Coppa Italia, un'accoppiata di successi non facilmente ripetibile per qualunque allenatore; ciò sarà forse anche il movente di qualche emozionante attimo di amarcord, superato il quale, però, sarà battaglia vera nel solco della tradizione che vede le sfide tra le due compagini sempre molto accese. Russo e soci avranno dalla loro l'unico vantaggio di giocare in una condizione psicologica di maggiore tranquillità avendo vinto la gara d'apertura e con poco da perdereinun matchchelivede nettamente sfavoriti sul piano tecnico; ma la truppa spensierata di Vandoni ha dimostrato con il Patti che proprio il fatto di essere sfavoriti diventa per essa la principale molla di riscatto. Giovanni Palmieri
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40 Sport
Basket A dilettanti Trasferta insidiosa per i materani di Corà in Sicilia
Bawer, la ricetta di Gergati Il play: «Barcellona si batte con l’intelligenza e non coi ritmi alti» SETTIMANA di lavoro per Corà e i suoi ragazzi in vista del difficile incontro che vede la Bawer Matera recarsi in terra siciliana, contro la Sigma Barcellona Pozzo di Gotto, squadra uscita sconfitta dalla trasferta di Ruvo nella prima giornata. Il Barcellona, è una delle pretendenti al salto nella categoria superiore, sfuggitagli lo scorso anno assieme ai play off, proprio a causa del negativo rendimento in trasferta. L'Olimpia si troverà difronte una compagine che ha sete di riscatto, d'avanti ai tifosi in un palazzetto da sempre “caldissimo”. La Bawer Matera sulle ali dell'entusiasmo spera, dopo la buona prova mostrata in casa contro il Molfetta, di poter tentare un tiro mancino ai siciliani. Per conoscere meglio le aspettative degli atleti dell'Olimpia, ne parliamo con Federico Gilardi playguardia. «Noi abbiamo lavorato come una qualsiasi settimana, come la settimana prima di incontrare il Barcellona. Si è studiato un po' l'avver-
Gergati della Bawer
sario, rifinendo un po' i difetti riscontrati nella partita contro Molfetta». Avete parlato della gara di domenica, che appare (sulla carta) proibitiva, visto il roster che ha attrezzato per il salto di categoria? «E' vero loro hanno un roster importante, ma noi ci speriamo sempre. Alla fin fine siamo 5 contro 5 e la pal-
lacanestro riserva sempre delle sorprese». Parlando di questo, la prima giornata ha già dato delle sorprese, con le sconfitte del Potenza, ma soprattutto quella del Barcellona contro Ruvo. Questo significa che il fattore campo è importante? «Si, in effetti come penso, in questo campionato essere forti in casa ti porta ad arrivare a traguardi importanti, quindi non è facile andare a vincere fuori specialmente in questi campi caldi come a Barcellona, il Ruvo ne è un esempio sconfiggendoli contro i pronostici. Le squadre in casa a volte come percentualità rendono di più ». La difficoltà riscontrata al Barcellona è stata nei ritmi alti imposti dal Ruvo, può essere una chiave tattica per tentare di fermarli? «No, io penso che per battere il Barcellona, bisogna fare una gara non sui ritmi alti, non e il ritmo che conterà, ma giocare intelligentemente e senza errori, giocare al 100 per 100 sia in attacco che in difesa, e cercare di non prendere break e alla fi-
ne tentare la zampata vincente». La prima giornata come indicazione dice che hanno prevalso le difese sugli attacchi, è lì un'altra chiave tattica per vincere le gare? « Si, magari se si prende una giornata storta in attacco e si comincia male, difendendo forte si riesce a stare in partita, poi se ti riprendi si può vincere, questo è importante quando vai a giocare fuori casa». In squadra non c'è nessuna prima donna, ma esistono uno o più punti di riferimento tra i compagni? « I punti di riferimento li abbiamo, dico tutti. Perché a tratti in partita ognuno di noi è un punto di riferimento, ci possono stare alcuni minuti che un giocatore sta meglio degli altri lo si cerca, poi dopo 5 minuti può essere un altro che sta meglio e lo si trova, io dico che le cinque persone che vanno in campo sono tutte un punto di riferimento, questo è un segno di compattezza del gruppo, ed è una cosa molto importante». Vincenzo Bochicchio
Atletica Il policorese è giunto 94° su 8662 concorrenti
Cappucci: «Correre a Berlino è stata un’emozione da brividi» POLICORO - Luigi Cappucci, presidente dell'associazione podistica amatori del centro jonico, è appena ritornato nella sua città, dopo aver corso la 36 edizione della Maratona di Berlino lo scorso 20 settembre. A dire il vero si è preso qualche giorno di relax in più, cogliendo l'occasione della sua trasferta in Germania per andare a trovare il fratello a Francoforte e trascorrere così anche una piacevole vacanza. Venti anni fa cadeva il Muro di Berlino e con esso un pezzo importante di storia del '900, chiamata dagli storici “Cortina di ferro”. Da allora il mondo è radicalmente cambiato, con la democrazia che ha messo radici solide anche nell'ex blocco sovietico, aprendosi così liberismo economico e della concorrenza, con tutto ciò che ne consegue anche sui diritti civili e le libertà fondamentali delle persone. Per questi
motivi Luigi Cappucci ha voluto a tutti i costi essere presente all'appuntamento nella capitale teutonica partendo il 18 settembre da Napoli in un evento definito storico. Quarantadue chilometri e 195 metri il percorso che ha visto 40 mila atleti correre nella città, il cui arrivo alla porta di Brandeburgo, che segna il confine ovest/est della città tedesca, è stato salutato dai corridori e pubblico come il simbolo della liberazione e riunificazione tra le due Germanie. Poco meno di 40 le nazioni rappresentate, a sottolineare l'importanza della maratona non tanto sotto l'aspetto sportivo ma soprattutto storico, in un anniversario celebrato in Germania in più modi. Nella sua categoria, over 60, su 8662 partecipanti Cappucci è arrivato 94simo correndo ad una media di velocità di 11,23 Km/h con un tempo di 5 minuti a 20 secondi
ogni chilometro. Alla fine è riuscito a tagliere il traguardo dopo due ore di corsa: “E' la prima volta che gareggiavo e ci tenevo ad iscrivermi quest'anno perché è una data simbolo per il mondo intero in cui sono state messe da parte le ideologie che hanno creato odio, morti e distruzioni in tutto il mondo. Corro da anni in tutta Italia e nel mondo intero: New York, Londra, Parigi, Barcellona, città che mi hanno trasmesso forti emozioni; ma correre in una città come Berlino ha un fascino unico e non nascondo che mi ha messo i brividi addosso per quello che ha rappresentato questa città e rappresenta tutt'ora seppur in una panorama geopolitico totalmente, grazie a Dio, diverso”. A novembre correre a Firenze e poi è prevista una manifestazione anche a Policoro. Gabriele Elia
Tennis D’Addurno ko il finale
A Guastamacchia il “Di Marsico” SI è disputato la scorsa settimana presso i campi del Circolo tennis Pisticci il primo torneo memorial Francesco Di Marsico, sponsorizzato Sisa. Sono stati allestiti due tabelloni, di IV categoria maschile, al quale si sono iscritti 16 tennisti, e di III categoria femminile, con 8 giocatrici.Fra le donne la finale, giocata lunedì, è stata vinta dalla giovanissima Annamaria Battista del Ct Palagiano che si è imposta per 6/3 7/5 sulla sua maestra di tennis, Giovanna Carotenuto, per anni istruttrice proprio al C.T. Pisticci.Neltabellone maschile, invece, si sono affrontati in finale Giuseppe Guastamacchia del Ct Matera e Giuseppe D'Addurno del Ct Pisticci. Il match è finito 6/4 6/2 per il tennista materano che ha così conquistato il gradino più alto della competizione.FrancescoDi Marsico,alla cuimemoria è stato dedicato il torneo, era un giovane e promettente tennista pisticcese formatosi al Ct Pisticci e tragicamente scomparso all'età di vent'anni. “Era tra i nostri migliori giocatori - spiega il presidente del Ct Pisticci, Michele Leone -. In Basilicata è stato più volte campione regionale assoluto. Con Francesco D'Arienzo ha dato lustro alla nostra squadra giovanile. Era dotato di grandi capacità atletiche e rappresentava in questo circolo un punto di riferimento perché era disposto a palleggiare con tutti, curava già alcuni ragazzini e trascorreva gran parte del tempo sui campi da gioco. In questa iniziativa, a nove anni dalla sua prematura scomparsa, abbiamo coinvolto i familiari, che sono stati presenti nel corso della manifestazione sportiva partecipando anche alla cerimonia conclusiva, sobria, ma commossa”.Dal punto di vista sportivo il presidente Leone ha voluto sottolineare la prova della vincitrice nel torneo femminile, la quattordicenne
Michele Leone
Annamaria Battista, che ha sconfitto la sua maestra, Giovanna Carotenuto. “La Battista - spiega Leone - ha espresso un tennis molto interessante ed è stata la vera sorpresa del torneo sotto ilprofilo tecnico e temperamentale. Se continua potrà far molto bene in futuro e credo che ne sentiremo parlare. Ha battuto Giovanna Carotenuto che, va ricordato, è stata maestra proprio di Francesco Di Marsico, compiendo una impresa non semplice, che denota forte personalità”. Inevitabile, infine, chiedere delucidazioni riguardo alle novità relative alla squadra femminile di A2, che è la massima espressione delCt Pisticci a livello sportivo. Leone parla con chiarezza: “Abbiamo bisogno di uno sponsor per affrontare il campionato. Le nostre difficoltà sono evidenti e questa volta non potremo farcela da soli. Vediamo cosa accade nei prossimi mesi, perché i tempi per l'iscrizione si avvicinano. Stiamo cercando una soluzione che possa consentirci di partecipare al torneo anche quest'anno”. Roberto D’Alessandro
A Melfi successo per il torneo del videogame di calcio più diffuso al mondo
Pro Evolution Soccer, passione per uomini
Le premiazioni
SI È SVOLTO A Melfi nei giorni scorsi il quinto torneo nazionale di Play Station 2 dedicato al famosissimo simulatore virtuale del gioco del calcio, Pro Evolution Soccer 9. L'evento, che si è svolto presso il centro commerciale Arcobaleno, è stato organizzato dall'Associazione PS2mania della città normanna, che si è avvalsa del patrocinio della Regione, della Provincia di Potenza e dell'Apt Basilicata,
con la collaborazione del gruppo Euronics sponsor ufficiale della Manifestazione svoltasi nella cittadina federiciana. La gara si è svolta attraverso scontri diretti all'insegna del puro divertimento e della sana competizione. Dopo l'iniziale scelta delle squadre da parte dei partecipanti, che si sono improvvisati giocatori delle più famose squadre di calcio nazionali ed internazio-
nali come Juventus, Milan, Barcellona, Liverpool e Manchester, c'è stata la fase dello scontro diretto con partite di andata e ritorno, ed eventuale bella, in cui le coppie si sono formate con estrazione a sorte. Il Torneo è proseguito con la fase dei ripescaggi fino a raggiungere i sedicesimi di finale, dove ad eliminazione diretta si è giunti alle semifinali e alla finale, il tutto contornato dal tifo assicurato dalle varie fazioni formatesi. Nella serata, poi, sono stati proclamati i vincitori. Sul podio sono saliti tre ragazzi di Rapolla; al primo posto è arrivato Loris Mariniello che ha conquistato il trofeo, poi Francesco Di Noia e Danilo Mottola che hanno ricevuto una coppa in abbinamento a premi proporzionati alla posizione occupata in classifica. Al quarto posto è giunto Bruno Cataldo di Melfi. L'intera manifestazione è
Un momento della gara
avvenuta sotto lo sguardo vigile degli organizzatori, che hanno assicurato il corretto svolgimento del torneo, buona l'affluenza dei partecipanti, di età compresa tra i 9 e i 31 anni tutti di sesso maschile e provenienti dal Sud Italia. “Ho fatto ritorno nella mia cittadina perché non ho mai mancato ad un torneo, e ogni tanto e bene anche prendersi qualche spazio e trascorrere una giornata insieme a tanti amici ,
per ritornare a sfidarci e anche perché il livello agonistico ti prende cosi tanto da farti sentire un vero calciatore - ha raccontato Giorgio”. Il tredicenne Andrea Maiorino, proveniente da Padula in provincia di Salerno ha affermato: “Fin da quando avevo 5 anni ho iniziato a giocare ai videogiochi, purtroppo nella nostra zona non si fanno questi Tornei , cosi avendo avuto notizia della Manifestazio-
ne, sono riuscito a convincere mio padre ad accompagnarmi e sicuramente sarò presente nei prossimi tornei, ho trascorso una giornata diversa dalle solite e conosciuto una nuova città, oltre che conoscere ragazzi che come me amano giocare a Pro Evolution Soccer”. Ancora una volta il Torneo di Play Station 2 ha registrato un successo attraverso una sana competizione finalizzata alla socializzazione di ragazzi di età e paesi diversi, alcuni dei quali anche di origine albanese e rumena, residenti a Melfi da qualche anno. Può ritenersi dunque soddisfatto Giulio Venezia, presidente della PS2mania, nonché ideatore dell'evento, che insieme al suo staff sta già lavorando all'organizzazione del sesto Torneo di Play Station 2 in cui ancora una volta ci sarà da divertirsi. l.t.
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Sport 41
Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
Volley B2 uomini Per Lozowy arriva il libero prelevato dal Terlizzi
A Matera arriva Bisci Mercoledì sera un derby amichevole con la Medical Center LA PALLAVOLO Matera perfeziona un nuovo ingaggio. La società del presidente Antonio Tulliani ha, infatti, tesserato il libero Gianluca Bisci, classe 1983 ed alto 188 centimetri. L'atleta, nella passata stagione, ha militato nelle fila della Fantini Scianatico Terlizzi in serie B1. Con l'arrivo di Bisci il gruppo allenato da coach Lozowy va ulteriormente a rafforzarsi in vista dell'inizio campionato che aprirà le danze il prossimo diciassette di ottobre. Un arrivo importante che vanta una grande esperienza nei campionato nazionali di serie B e che a Matera ritrova il compagno di squadra, l'opposto Jonathan Toma con il quale ha giocato della Megaton Terlizzi nella stagione sportiva 2005/06. Intanto, la squadra sta continuando la preparazione alternando allenamenti in palestra con l'attività tecnica al Pala Sassi ed delle amichevoli. Un mese di duro lavoro che sta già dando i suoi frut-
Il Libero Bisci, preso dal Terlizzi
ti perché i ragazzi stanno dimostrando di aver creato un gruppo unito e di aver raggiunto uno stato di forma più che soddisfacente. Un team composto da atleti di prim'ordine nel panorama pallavolistico italiano e
da ragazzi, provenienti dai settori giovanili, che stanno dimostrando di poter diventare validi sostituti in serie B2. Soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora è certamente il dirigente biancazzurro, Francesco Schiu-
ma. ”Il lavoro svolto in questo mese dai ragazzi, insieme al tecnico Lozowy, è stato sicuramente duro ma è servito a prepararli nella maniera migliore alla stagione che è ormai alle porte - ha affermato il vice presidente Francesco Schiuma. Per esprimere un giudizio completo occorre ovviamente attendere le prime gare di campionato. Il gruppo è composto da giocatori esperti e molto forti però per valutare se le pregevoli individualità possono coesistere con il resto della squadra e creare il gruppo indispensabile per poter ambire a risultati eccellenti sicuramente servirà vedere all'opera i ragazzi durante le gare ufficiali”. Intanto, sfumata l'amichevole di mercoledì scorso contro il Turi di serie B1, la società materana ha organizzato un nuovo test amichevole contro la Medical Center Potenza. La gara si giocherà mercoledì prossimo a Matera. lo.to. sport@luedi.it
Il Comitato provinciale di Matera esce da una crisi con il voto
Coni, Di Bari unico candidato L’assemblea elettiva prevista per lunedì 5 ottobre SONO scaduti i termini per presentare le candidature alla presidenza del Comitato Provinciale di Matera del Coni, per il quadriennio 2009/2012. Alla chiusura risulta una sola candidatura, quella di Elio Di Bari. L'assemblea elettiva, che si terrà lunedì 5 ottobre alla presenza del Commissario straordinario, Michele Barbone, del presidente del Comitato Regionale del Coni, Eustachio Tortorelli, oltre che alla presenza di un delegato del Coni Nazionale, andrà ad eleggere il nuovo presidente. Nei giorni scorsi si sono svolte le assemblee per nominare gli aventi diritto al voto degli Enti di Promozione Sportiva, delle Discipline Sportive Associate, degli atleti, dei tecnici e delle Associazioni Benemerite che sono: Nicola Andrisani (Aics), Angelo Lacarpia (Csen), Cristofaro Di Cuia (Csi), Gianpaolo Suriano (Libertas), Giuseppe De Ruggeri (Uisp), Marco Quinto (Fisb), Roberto Paiano (Fsi), Vincenzo Forleo (Fid), gli atleti eletti sono Gianfranco De Mola e Domenico Di Grazio, il tecnico è Bruna Cristallo e infine Giovanna Grieco (Unvs). A questi vanno aggiunti i presidenti delle Federazioni Provinciali. Questi andranno ad eleggere il nuovo presidente del Comitato Provinciale di Matera del Coni.
CICLOTURISMO Domenica a Lauria una passeggiata di 73 chilometri LAURIA - Il Ciclo Club Lauria organizza per domenica prossima 4 ottobre una manifestazione cicloturistica aperta a tutti gli iscritti alla F.C.I. nonché a tutti gli altri enti della consulta, purchè in regola con le iscrizioni. Il ritrovo è stato stabilito in Piazza del Popolo al rione Inferiore alle ore 7.30, mentre la partenza è prevista alle ore 8.30. La lunghezza del percorso è di km 73 e prevede il passaggio per i comuni di Lauria, Castrocucco, Maratea, Trecchina, Rivello, Nemoli con ritorno a Lauria in via XXV Aprile al rione Superiore. E' obbligatorio indossare il casco e rispettare le regole del codice della strada. Al termine della manifestazione saranno premiati: l'atleta più giovane, il più anziano, la squadra proveniente da più lontano e le tre squadre più numerose arrivate al traguardo finale. L'arrivo è previsto per le ore 12.30 con le premiazioni alle ore 13.00 e pasta party alle ore 13.30. Emilia Manco
Atletica, oro per Ecosport a Borgovalsugana OTTIMA prestazione per gli atleti della Ecosport Montescaglioso alla terza prova del campionato italiano di società di marcia. La venti chilometri si è svolta a Borgovalsugana in provincia di Trento. Per la Basilicata, ritorno all'oro con l'Ecosport Montescaglioso del presidente Carmine Ambrico che si è aggiudicata la tappa totalizzando 156 punti davanti a Carabinieri (97 pt.), Fiamme Gialle (93 pt.) e Atletico Bergamo (92 pt). Protagonisti della prova Francesco Montesano, Giovanni Gentile, Sirio Capobianco, Giancarlo e Christopher Dichio e Antonio Mangia. Il migliore dei lucani è risultato Giovanni Gentile, classificatosi al sesto posto nella categoria seniores. Con questa prova, a due giornate da termine del campionato, il sodalizio montese già vincitore nel triennio 2004/2007 di ben sei scudetti, consolida con 327 punti il secondo posto in classifica dietro alle imprendibili Fiamme Gialle Ostia (509 punti) ma davanti ad Atletica Bergamo 59. Nella stessa prova, buona la prestazione di Lidia Mongelli dell' Eu-
roatletica '96 Basilicata con il tempo di 1 ora, 46 minuti e 36 secondi che è valso un dignitoso e soddisfacente nono posto in classifica generale. La quarta prova è in programma il 19 ottobre a Scazorasciate in provincia di Bergamo. La chiusura con la proclamazione delle società campioni d'Italia di marcia 2009 è prevista per il 25 ottobre ad Ascoli Piceno che festeggia per l'occasione la trentottesima edizione del trofeo Serafino Orlini. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
Riapre la scuola di Calcio a 5
Team Matera ancora in pista MATERA - Riapre i battenti la scuola di calcio a 5 della Team Matera. Giunta al terzo anno di attività, l'autorevole istituto sportivo, legato alla blasonata squadra di calcio a cinque presieduta da Francesco Tamburrino e Gianni Crapulli, si avvia ad una nuova stagione sportivo-educativa confortata da un numero sempre crescente di adesioni da parte di piccoli atleti. “Sino ad oggi ci ha detto il responsabile ed istruttore tecnico Michele Pavone - abbiamo ricevuto ben settanta richieste circa di iscrizione, una bel numero se si considera che sono appena due anni che abbiamo iniziato questa attività e se si considera che non abbiamo fatto uso di alcuna pubblicità. Quello che ci ha aiutato è stato il passa parola che poi è frutto soltanto del buon lavoro e del buon servizio che riusciamo a garantire”. Insomma una bella soddisfazione ed un bel successo in una città che da sempre ama lo sport nonostante le difficoltà dovute alla cronica insufficienza di impianti pubblici e nonostante le numerose delusioni subite negli anni passati legate alle varie squadre di calcioedi pallavolomaschilee femminile. Da sottolineare, inoltre, la competenza e la grande professionalità degli altri due componenti la scuola calcio: Pancrazio Russo, che si occupa di tutti i problemi burocratici e logistici, e Anderson Gasparetto, italo-brasiliano in forza alla squadra senior diventato ormai un'autentica istituzione del calcio a cinque nella città dei “Sassi”. “Abbiamo deciso - ha continuato il tecnico della Team Matera - di concedere agli iscritti un mese di prova prima di stabilizzare un rapporto che dovrebbe durare sino all'estate prossima. L'aspetto che più ci interessaè quello legato alla attività motoria perché, certo, a questa età è prematuro impostare il lavoro soltanto
Tamburrino
in prospettiva calcistica“. È opportuno ricordare che possono iscriversi alla scuola i bambini nati tra il 2005 e il 1997, e cioè che hanno compiuto quattro anni e non sono più grandi di dodici anni. “Sicuramente da non trascurare, inoltre, l'aspetto educativo e di socializzazione che cerchiamo costantemente di inculcare nei nostri giovani allievi ha continuato Michele Pavone - in fin dei conti lo sport è anche disciplina. Il fatto di essere collegati ad una squadra di calcio a cinque, la Team Matera, non deve trarre in inganno poiché i fondamenti del calcio a cinque sono identici a quelli del calcio a undici. A quella età occorre per forza lavorare in spazi consoni, non si possono certo far lavorare i bambini in campi immensiper loro.In seguito, se ci saranno i presupposti, i ragazzi potranno liberamente scegliere lo sport a loro più congeniale. In questa ottica,e percercare diottimizzare il lavoro, stiamo cercando di collaborare con le altre scuole calcio della città nonché con qualsiasi istituto”. Annibale Sacco
Ciclismo Dopo 13 anni di assenza nuova affiliazione per la società
In pista la Polisportiva Iacovino POTENZA - Dopo tredici lunghi anni lontano dal mondo delle due ruote, la Polisportiva Iacovino di Potenza ritorna ad affiliarsi alla Federazione Ciclistica Italiana grazie all'essenziale contributo di un gruppo di simpatizzanti e i figli del fondatore, nel lontano 1965, Vincenzo Iacovino. È proprio Iacovino che per oltre trent'anni ha dato un notevole contributo alla crescita del ciclismo nella regione Basilicata grazie alle innumerevoli manifestazioni organizzate in tutta la regione come la prima edizione del Medaglia d'oro Mobili Brancucci, disputata a Potenzailprimomaggio 1965;ilripristinodellaCoppa Fiaccola a Lauria; il Trofeo Val d'Agri; Il circuito dei laghi di Monticchio; la Coppa Comune di Latronico; la cronoscalata Fiumicello - Monte S. Biagio; il Memorial Antonietta Iacovino a Frusci di Castelsaraceno; la cronoscalata al Monte Armizzone; il circuito di Filiano; la Coppa San Donato a Ripacandida; il trofeo San Rocco a Venosa; il circuito cittadino di Potenza; il trofeo Santa Cecilia; una gara di cross a Poggio Tre Galli; il Campionato Italiano Esordienti (il primo in Basilicata) nel 1974 a Lauria; i campionati italiani Juniores a Potenza nel 1978 e a Lavello nel 1993; la tre giorni ciclistica lucana nel lagonegrese. Nel 1982 organizzò il primo Giro ciclistico della Basilicata, una manifestazione che anno dopo anno ha dato sempre più lustro alla Basilicata diventando “internazionale” già alla sua quinta edizione e prova di Coppa del Mondo Juniores dal 1994 al 1996 con una partecipazione record a livello internazionale con quarantaquattro squadre al via, di cui quindici straniere, e con quasi duecentocinquanta atleti al via nel 1993.
A termine della quindicesima edizione del Giro di Basilicatachesi concluseaCastelgrandeil padredellaPolisportiva Iacovino decise di mollare il ciclismo. L'impegno organizzativo ha portato alla scoperta di tanti talenti lucani che sono venuti fuori proprio nel difficile Giro di Basilicata. Dopo tre anni di attività la Polisportiva Iacovino venne premiata dal Coni Regionale con una targa d'ora per premiarla come migliore società tra tutti gli sport dilettantistici della regione e nel 1995 con la stella al merito sportivo. La passione e l'impegno di papà Iacovino ha fatto si che i suoi figli e altri appassionati prendessero la decisione del ritorno al ciclismo che conta rispolverando la vecchia società ciclistica per riprendere a dare un contributo alla crescita e all'avviamento al ciclismo di nuovi talenti lucani. Per la prossima stagione è già partito il progetto per la categoria Esordienti dove correranno con la maglia della Polisportiva Iacovino Aurora Gerardi, Francesco Nolè e Vincenzo Iacovino junior tutti provenienti dalla Bikecenet di Potenza. L'impegno della nuova società è quella di organizzare quattro manifestazioniperle categorieGiovanissimi.Iragazzi che hanno deciso di ridar vita al progetto naufragato anni addietro si sono già riuniti stilando subito il primo direttivo che sarà così composto: presidente Giuseppe Iacovino, vice presidente Mara Iacovino, segretaria Assunta Marchese, consiglieri Edigio La Banca e Angela Iacovino, socifondatori CarloScavone, RaffaeleBonelli, Maurizio Russo, Vincenzo Iacovino, Giuseppe Nardiello, Tommaso Sorrentino ed Elena Alexandrova. Il direttore sportivo sarà Nicola Summa. Rocco De Rosa
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Luca Barbarossa il super ospite dell’evento
NEI SASSI C’È...
. . . S e t e d i R a d i o To u r in SOMMARIO Le Mani ritornano con “Anni Luce”
a pag. 44 Il trionfo del Contemporaneo
a pag. 46 A spasso nella Matera da cinema
a pag. 47
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Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
Al Sixtynine
VivaVerdi
Stasera torna a far parlare di sé il Sixtynine, meta per i materani amanti del divertimento e della dance. Inalterata la voglia di divertimento con dance e live music, così come le atmosfere di stile, a cambiare il mood, i colori e l'appeal. Per l'inaugurazione non mancheranno Gigi Procino ai piatti e Leo Barbaro in voce. Info al numero 3355925692. (g.m)
Identità locale/globale è il tema della serata multimediale di arte, musica, cultura ed enogastronomia, con cui proseguono gli appuntamenti di VivaVerdi. Ad ospitare l’evento la Locanda di San Martino, nel cuore dei Sassi. Ad allietare la serata i soprano Anna Maria Sarra e Maria Maddalena Notarstefano. Degustazioni a cura di Francesco Linzalone.
Omaggio a Faber Park & Horse Venerdì culturali
In occasione del decennale della scomparsa di Fabrizio De Andrè, le associazioni Bela Bartòk, l'Aci, Energheia, Emergency e l'Associazione Amici di Via Ridola, d'intesa con la Fondazione De Andrè, voglionoricordarlo con una kermesse culturale e musicale che si terrà a Matera nei giorni 3 e 4 ottobre 2009 nellasplendida cornice di Via Ridola.
Anche quest’anno il Parco Gallipoli Cognato apre le porte a tutti gli amanti della natura e dell’equitazione. Il 3 e 4 ottobre, infatti, si darà il via all’edizione 2009, la sesta nel corso del tempo, del Park&Horse. Una due giorni intensa in cui scoprire le bellezze dell’area protetta in maniera ecocompatibile, a cavallo, lungo i sentieri del Parco.
Per il progetto “Ottobre piovono libri”, l’associazione culturale “Presenza Lucana” presenta, il secondo appuntamento dei “Venerdì Culturali”. Oggi pomeriggio alle ore 18.45, presso la sede di Via Veneto 106/A, il tema della riunione sarà: l’ambiente. L’incontro si aprirà con la proiezione del corto “Polvere” del giovane regista Danilo Caputo.
E’ l’Anno Luce per Le Mani di MARIA ANNA FLUMERO
La band materana delle Mani da oggi in tutti i negozi di dischi con il nuovo cd “Anno luce”, lanciato su internet dal singolo “Strade”
MATERA - “Le Mani” sulle “Strade” della musica . Il nuovo singolo, appunto “Strade” sta lanciando il nuovo album della band materana “Le Mani”. L’ultima fatica discografica della band, con crescente attesa da parte atteso di esperti del settore e fans, sarà lanciata oggi. Il cd si chiama “Anno Luce”. il video intanto, dallo scorso 14 settembre impazza sui vari canali interattivi, da Youtube a Facebbook. Forte tensione espressiva nel disco de Le Mani. Spazio alla melodia e all' immaginario rock. “Un Anno
Luce” che brucia, da ascoltate. Note che ascolto dopo ascolto si insinuano sotto pelle. Il cd è un arcobaleno, variegato. Merito ai componenti, ormai in pianta stabile a Roma: Luigi Scarangella alla voce, Antonio 'Toto' Marcucci alla chitarra, Francesco Stoia al basso, Marco Pisanelli alla batteria e Angelo Perna alle tastiere e loop. Lontani dalle storie italiane più evidenti, ricchi nei gusti di ogni loro componente, approdano a un lavoro ancora più rifinito del precedente. Nessuna scorciatoia facile in “Anno luce”. Piuttosto, la passione che trasuda dalle professionalità
dei musicisti materani doc. Un percorso sospeso fra energia e tenerezza, fra il tramestio di un anno intero e il lampo istantaneo della luce. Un' avventura in cui la tenacia diventa poesia. La band, ricordiamolo, nasce a Roma dalla confluenza musicale di due distinte formazioni, nel 2004. Le idee hanno cominciato a rimbalzare fra di loro, arricchendo la prospettiva sonora, portandola verso un pop indipendente contemporaneo, che non ha rinunciato ai momenti di forza e all'elettricità, sul palco e in studio. Il nome “Le Mani” nasce per mettere in evidenza un approccio senza rete, di sensibilità pura e semplice nei confronti delle emozioni. Una parte del corpo che mette costantemente in contatto con la realtà, che può accarezzare e aggredire, come la musica che viene suonata. “In Fondo” (2007) è il primo disco della band e arriva dopo un percorso fatto di tantissime date dal vivo, di qualche delusione e di molti entusiasmi. Le canzoni offerte, introspettive e squillanti sono anche trasognate e puramente rock. Dalla piccola elegia di “L'unica” alla sofferenza nevroti-
Le Mani
ca de “L'ultima lettera”, passando per un singolo ben pensato come “Stai bene come stai”, a tutti gli effetti un esempio riuscito di quanto si possa essere trascinanti senza perdere in grinta. La costante dialettica fra suono e rumore, fra melodia e (piccola) distorsione è uno dei punti di forza de “Le Mani”. Consapevolezza di un panorama adulto, dove una formazione può amare i cantautori da un lato e l'hard evoluto dal-
l'altro. Tra i riconoscimenti più importanti, va segnalata la vittoria nell'ambito del Premio Videoclip Italiano edizione 2007 per il miglior video categoria emergenti con il brano Stai bene come sta e la partecipazione, nel giugno dello stesso anno all'Heineken Jammin Festival. Appuntamento oggi, 2 ottobre, in tutti i negozi di dischi e digital download. cultura@luedi.it
IL TALENT SHOW
Mario supera il turno a X Factor MARIO Spada ha superato continua la sua corsa ad X Factor. Il giovane talento materano ha superato indenne anche l’ultima puntata del talentshowdiRai 2.Ilprimolucano approdato alla fortunata trasmissione è in gara nella squadra di Morgan (categoria 16/24 anni). Super Mario come lo chiamano gli amici, ha superato con brillantezza e tanti suffragi la prova selettiva della settimana scorsa cantando “Personal Jesus” dei Depeche Mode. Mentre, quarantotto ore fa, il brano “La crisi” dei Bluvertigo ha portato fortuna al nostro corregionale. Quarto ar-
tista a solcare il palco, seguito e adorato anche dal vocal coach Carlo Carcano. «Mi piace tanto la musica più dura - ha dichiarato Mario in una intervista registrata e trasmessa a margine della sua esibizione -la prima sera che sono entrato mi sembrava già di fare parte del gruppo. Questo perché comunque abbiamo tutti lo stesso interesse. Io vivo per poter fare musica e per potermi esprimere in questo senso. Ma sono qui anche per capirmi un po' di più e conoscere i miei limiti». Interessante anche la dichiarazione video pre-regi-
stratadi Morgan:luiè ungiovane entusiasta che ha una estetica tutta sua, mi ricorda come ero io. Ipareri deigiudici alterminedell'esibizione? Lasignora Moriha dichiarato:«a mepiace tantissimo perché è molto padrone della scena. E' un genere che mancava da noi ma mi piace la tua voglia di fare, sei convincente». La signora Maionchi? «Mario è interessante, fin dalla prima sera. Hai qualità. Il tuo genere è questo. Qualche piccola stonatura, ma accettabile». Infine il suo “Mr Morgan”: «non l'hai cantata cercando di imitarmi ed era quello che vole-
vo. Ti ringrazio». Ultima battuta di Mario per rispondere al presentatore Francesco Facchinetti per il look. Stesso abbigliamento, giacca e maglietta nera. «E' una scelta indirettamente presa da Mr Morgan che per tutta la vita vuole farmi vestite così». Mario Spada detto “Frost”è nato a Matera l'8 giugno 1989. Si è diplomato al liceo classico “Duni'', dove il tifo è alle stelle. Un cammino appena all'inizio, ma che può continuare sulla strada del successo se i lucani lo sosteranno come hanno già mostrato di fare. m.a.flum
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Weekend
Guest star della serata Luca Barbarossa
MUSICA
Sete di Radio Tour fa tappa nei Sassi di ANNA MARIA FLUMERO MATERA - Spazio alla musica live e gratuita in Piazza Vittorio Veneto. “Sete di Radio Tour” torna in Basilicata. Oggi e domani l'esclusivo tir che caratterizza il Radio live show promosso da Dreher e Radionorba sosterà nella città dei Sassi. E' l'undicesima tappa dell'evento che da maggio sta portando musica e divertimento. I dj che animeranno la piazza? Stefania Sorrentini e Cristobal condurranno tre ore di diretta radifonica dal vivo, a bordo del truck, un vero studio radiofonico viaggiante. Questa settimana a Matera ci saranno un big della musica italiana ed una delle migliori rock band italiane
di nuova generazione. Stasera sul truck di Dreher e Radionorba salirà Luca Barbarossa, reduce da un lungo tour cominciato dopo l'uscita del suo ultimo disco, “Via delle storie infinite”. Luca l'anno scorso è stato ospite del Radionorba Battiti Live proprio a Matera. La sua musica piace a tutte le generazioni, un cantautore davvero di grande spessore. Sabato, invece, ai microfoni di Stefania e Cristobal ci saranno i Lost. Si prevede l'arrivo di fan da tutta la Basilicata ed anche da Puglia e Calabria per questo gruppo che sta letteralmente facendo impazzire gli amanti del rock. Saranno due pomeriggi di grande divertimento in compagnia della musica di Radionorba e della fre-
Festa di compleanno al Divinae Follie
schissima birra Dreher, che nei locali in prossimità della piazza materana disseterà il pubblico presente e regalerà simpatici gadget firmati “Sete di Radio Tour” ai consumatori più fedeli. Si potrà inoltre chiedere alle hostess che si troveranno vicino al truck di scattare una foto magnetica brandizzata da portarsi subito a casa come ricordo: un motivo in più per partecipare e vivere in prima persona l'evento. Radionorba è la prima radio in Puglia e Basilicata (fonte dati Audiradio). L'attuale area di diffusione comprende Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Campania e parte del Lazio. L'emittente ha 2 sedi (Conversano e Napoli), 4 studi di registrazione, 2 studi di diretta, 1 regia mo-
Luca Barbarossa
bile satellitare, 14 mila chilometri di ponti radio e 73 frequenze. Negli anni ha acquisito un grande e riconosciuto know how nell'organizzazione di spettacoli ed eventi musicali, ai quali partecipano i nomi più importanti della scena musicale italia-
na. Radionorba nel 2008 è stata insignita del Premio Grolla D'Oro - Oscar Nazionale per la radiofonia 2008 come “Migliore radio locale d'Italia del 2008” e del Media Award 2008, sempre come miglior radio locale d'Italia. cultura@luedi.it
Ritorna il laboratorio di danze popolari di Iatrida
A lezione di taranta
di GIOVANNI MARTEMUCCI PER celebrare l'ingresso nel suo 20° anno di attività, il Divinae Follie inaugura sabato 3 ottobre una stagione invernale piena di novità, sorprese ed effetti speciali che verranno svelati di serata in serata nel corso della stagione. Per soddisfare ogni tipo di clientela, ecco Mito e Max2: due ambienti nuovi, esclusivi, di assoluta qualità. Mito è la location ideale per i più giovani che vivono la notte con energia e stile. Mito comprende la grande arena centrale, il palco (rivisitato e completamente rinnovato) e i super-privè. Mito comprenderà anche il progetto Divinae Factory, zona riservata ai dj talentuosi che avranno il loro giusto spazio. Max2 è la nuova club house del Divinae Follie. Max si eleva al quadrato in termini di spazi, di servizi e di attenzioni verso i propri clienti. Mito e Max vivranno di serata in
serata i grandi eventi organizzati per celebrare il ventennale del Divinae Follie. Ogni notte sarà un count-down particolare che condurrà al 12 giugno 2010, data in cui ricorre il 20° anniversario di apertura del Divinae Follie. cultura@luedi.it
Trionfo dell’Italian Style sulla pista del Biba di BIAGIO TARASCO CASTELLANETA - Inaugurazione della stagione 2009/2010 all'insegna dell'Italian Style domani sera alla discoteca Biba di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Arredamento e spazi rinnovati, nuovo e più potente impianto acustico, luci all'avanguardia sono le novità della discoteca jonica e delle sue tre zone musicali diversificate. La sala Specchi sarà affidata alla maestria dei dj's Mr Frank, Silvio Carrano e Roby Caggiano, mentre la seconda pista, la American bar, vedrà alla consolle Alex Pisconti, Battieu e Guido Balzanelli. Infine, la pista Biba Sugar sarà attraversata dai suoni proposti dal dj Walter Cirillo. Le voci saranno quelle di Nico P e Piernicola Cianciotta. L'evento è targato “Musica e Parole”. Armonizzazione degli spazi, varietà di generi musicali e stile accurato caratterizzano da anni la storica Masseria D'Anela, sede del Biba, e rappresentano la formula vincente della discoteca di Castellaneta Marina, diventata un esclusivo fashion club per il popolo della notte lucano e pugliese. Il Biba si caratterizza per la multifunzionalità dei suoi ambienti e della sua offerta musicale. Infatti, musica, cultura, moda, spettacolo ed eventi sociali, ma anche suoni, luci ed immagini si mescolano in maniera unica, amplificando la magia del luogo. Musicisti, dj's, vj's, performer, artisti e creativi animano le serate del Biba, esprimendo la propria creatività e divertendo il pubblico di appassionati. La discoteca Biba, offrendo un nuovo concept, moltiplicando gli spazi ed aprendo all'arte e alla tecnologia, si conferma uno fra i locali più affascinanti e di tendenza del sabato notte jonico. Start allo scoccare della mezzanotte.
POTENZA - Grazie alla musica e alla danza, l'associazione culturale Iatrida rivisita il passato trasformandolo in contemporaneità, raccontando attraverso coreografie scandite dal ritmo dei tamburelli, tradizioni e storie ormai lontane. Appuntamento nel centro storico di Potenza, stasera presso il lounge bar New Evoè in via Santa Lucia 31, alle ore 21.30, per il ritorno de “La Taranta”. Il laboratorio di danze tradizionali e tecniche di suono del tamburo a cornice è giunto alla sua quarta edizione. Molti i curiosi e gli appassionati che hanno già assistito alle due serate di presentazione martedì e mercoledì scorsi presso il centro Danza Mivida, sede del laboratorio che prenderà il via il 6 ottobre e si svolgerà tutti i martedì , mercoledì e venerdì dalle ore 21 alle ore 23, un'occasione da non perdere per prendere parte ad un evento di grande impatto e forte emozionalità.
Maria Anna Nolè, presidente dell'associazione culturale Iatrida, non solo offrirà un viaggio alla scoperta delle danze popolari del sud e dei suoni della tradizione illustrando le discipline del laboratorio (Pizzica salentina, Tammurriata campana, Tarantella del Gargano, la tarantella pastorale dell'area calabro e le relative tecniche di suono del tamburo a cornice) ma si avvarrà anche delle coreografie della compagnia Iatrida, delle sperimentazioni sonore del gruppo di musica popolare elettronica Babalù, nuovo progetto tutto lucano dell'associazione, e della partecipazione del gruppo di tamburelliste Astarte. Tutte queste realtà sono nate all'interno dei precedenti laboratori , e oggi sono attive nella ricerca e nella rivisitazione delle musiche e delle tradizioni del passato , che restituiscono al pubblico attraverso nuove forme di sperimentazione artistica. cultura@luedi.it
Sommelier tra vino, arte e cabaret RIONERO - Ricca di appuntamenti anche la seconda giornata del 43° Congresso nazionale dell'Associazione italiana sommelier (Ais). Si aprono ufficialmente domani, nella storica sede di Palazzo Giustino Fortunato di Rionero in Vulture, i lavori congressuali. Previsti i saluti e gli interventi di amministratori regionali, provinciali e locali davanti a una platea di oltre 300 delegati nazionali e esteri. Il programma prevede il trasferimento dei congressisti, nella tarda mattinata, a Melfi dove potranno degustare una colazione lucana a base di vini e prodotti tipici dell'area. Alle 15.30 nella sala del Trono del castello federiciano si svolgeranno i lavori dell'assemblea e a seguire visite guidate al Museo archeologico ospitato all'interno del maniero normanno-svevo e che custodisce un'importante documentazione archeologica rinvenuta nel comprenso-
Il trio La Ricotta
rio del Vulture. Non mancheranno le visite in cantine per conoscere le realtà produttive locali. Nel pomeriggio, a cura dell'Alsia e dell'Apt, si svolgerà il workshop dal titolo “Agricoltura, turismo e prodotti eno-gastronomici: leve efficaci di promozione e marketing”. In serata, la scena si spo-
sta e Venosa, presso la casa vitivinicola “Terra dei re” che per l'appuntamento ha previsto una serie di eventi, dall'aperitivo nella grotta con le danze del tango argentino della scuola Loncar, alla vendemmia notturna “Nocte” con overture del violinista D'Amico, al brindisi al nuovo mosto, alla cena ad “Arte” personale
di Carla Viparelli, all'esposizione di opere in cantina di autori lucani come Lovisco, Sebaste, Masini, Spinazzola, Glorioso e Comminiello e, ancora illusioni a tavola con giochi di prestigio di Borsalino. Come dolce, l'esibizione del trio cabarettistico lucano “La Ricotta” con lo spettacolo “Bella scoperta”.
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Weekend 45
Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
in ARTE
Weekend
Le opere di quattro grandi artisti in mostra per la quinta Giornata del Contemporaneo
Tuffo nell’oro al Musma
di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - L'oro al Musma. Perdita e guadagno. Oggi, anche il Musma - Museo della Scultura Contemporanea - di Matera partecipa alla “Quinta Giornata del Contemporaneo” promossa dall' Amaci, Associazione Museo d'Arte Contemporanea Italiani. Ospiti d'eccezione quattro giovani artisti americani: Faren Ziello, Emily Collins, Alex Auriema e Sean Fabi. Gli artisti realizzeranno, nelle ore di apertura del Museo, dalle 10 alle 20, alla presenza degli allievi del Liceo Artistico, delle Accademie e delle scuole superiori, una scultura-installazione dal titolo “What's Ours is Min”e (Ciò che è nostro è mio). La scultura - installazione viene realizzata con il supporto finanziario di uno sponsor privato di New York. Per la “Quinta Giornata del Contemporanea” l'ingresso al Musma è gratuito. Il Musma comunica: i quattro artisti teorizzano il proprio lavoro intorno all' oro. Il fascino dell'oro continua. È' stato utilizzato come simbolo di valore dai tempi dell'antico Egitto fino a Master P. Il suo valore come investimento, tuttavia, ha una lunga storia di alti e bassi. Oggi è oggetto di particolare attenzione a causa delle recenti vicende legate all'inflazione.
Lo staff conclude: «come testimonianza e simbolo di valore, ambiguità, senso di perdita e guadagno e dimensione della ricchezza, costruiranno una montagna d'oro che si estende verso il soffitto della grande vasca-contenitore presente nel primo ipogeo del Musma». Per ulteriori informazioni consultare il sito internet: www.musma.it. Conosciamo meglio gli artisti. Faren Ziello è nata a Long Island, New York nel 1986. Si diploma al Rhode Island School of Design nel 2008 con un BFA (Bachelor of Fine Arts) in Scultura. Si trasferisce a Roma dove attualmente vive e lavora. I lavori di Faren uniscono il banale ed il fantasioso, trasforma oggetti e materiali comuni in un mix di colori ed emozioni al limite dell'assurdo. Alex Auriema è nato a Brooklyn, New York nel 1984. Frequenta la Rhode Island School of Design diplomandosi con un BFA (Bachelor of Fine Arts) in Architettura nel 2007. Vive un anno a New York realizzando lavori di architettura e design e collaborando a diversi progetti artistici indipendenti. Il lavoro di Alex può essere visto in termini di narrazione basata sulle relazioni tra diversi soggetti, persone, forme ed idee.. Emily Collins è nata a New York nel 1986. Si di-
100% Matera MATERA100%. Al via all' iniziativa di promozione culturale e artistica della città di Matera. «Matera 100% è un progetto che nasce dalla volontà di far riscoprire il patrimonio artistico - si legge sul portale internet egghia.it - e culturale della città di Matera, soprattutto ai materani». L' iniziativa esprime il forte desiderio di far emergere tale bagaglio sviluppatosi nell' incantevole scenario rupestre della murgia e delle gravine, in maniera nuova ed originale con l'obiettivo di dare piena voce alla straordinarietà di antichi luoghi della memoria.
La Fondazione Zétema e la Cooperativa Artezeta hanno voluto affidare ad Egghia! l' ideazione della campagna di comunicazione per il suo inconfondibile stile che sapientemente fonde tradizione e innovazione. Nel team anche Creativega per le realizzazioni grafiche e web ed Rvm Broadcast Video Service. Uno sforzo comune che permetterà per 100 giorni di poter rivivere o conoscere per la prima volta due luoghi indescrivibili per storia, arte e tradizione: il Musma - Museo della Scultura Contemporanea di Matera U palozz du c'ind stonz (Il palazzo delle cento stanze) - Palazzo Pomarici e Cripta del Peccato Originale La iràutt du c'ind sond (La grotta dei
Un’opera di Massimo Lovisco
vità d'eccellenza in Basilicata, si propone di riflettere sul senso e su che cosa significhi lavorare oggi con un territorio come quello lucano, gettando un ponte creativo tra cultura locale e cultura globale, tra tradizione e innovazione. «Il progetto, pensato come uno strumento di ricerca e di distribuzione per chi
cento santi). Ulteriori dettagli saranno forniti alla stampa nei prossimi giorni. m.a.f.
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In 5 nell’“Index” di SoutHeritage MATERA - Memoria e contemporaneità. Al via il Web-based project Index - repertorio d'arte contemporanea in Basilicata. Anche la Fondazione SoutHeritage per l'arte contemporanea/ Matera, attraverso la sezione Lab. 12 - piattaforma per la riflessione sulle pratiche culturali contemporanee nel Mezzogiorno, rientra nella quinta Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci. «I contenuti del progetto Index saranno lanciati a mezzanotte del 3 ottobre 2009 e consultabili all' indirizzo www.southeritage.org/lab12/new_practices/index/index.htm”» -è quanto si legge sul sito ufficiale della Fondazione. Il progetto, ideato e coordinato da Lucia Ghidoni, ha come punto di partenza la riflessione sull'archivio come metafora della pratica curatoriale e mira alla promozione della creatività regionale, attraverso l' allestimento di un repertorio di qualità dedicato agli artisti lucani. Il repertorio, sottoforma d' archivio consultabile online, oltre ad offrire agli utenti strumenti d'informazione, documentazione e divulgazione sulla creati-
In alto il Musma di Matera, sotto due opere di Alex Auriema
ploma alla Rhode Island School of Design nel 2008 specializzandosi in Animazione. Con i suoi lavori crea personaggi ed ambienti complessi, giocosi e delicatamente turbanti. Lavora con cut paper, burattini e colori vibranti. Sean Fabi è nato a Roma nel 1987. Frequenta il Bard College dove si laurea in Letteratura e Linguaggio nel 2008. Vive a Berlino. Il suo lavoro si concentra sul linguaggio oscillando tra critica e creazione. I suoi scritti sono spesso affiancati da immagini che interagiscono strettamente col testo. cultura@luedi.it
desidera approfondire la conoscenza delle pratiche artistiche contemporanee in Basilicata -dichiarano gli organizzatori - oltre a favorire la crescita professionale degli artisti e la sensibilizzazione del pubblico rispetto all'arte contemporanea, si pone come un progetto di documentazione sulle arti visive pensato e
definito come un cabinet». Il progetto mira alla promozione degli artisti lucani attraverso l'invito annuale di un curatore (scelto fra i giovani critici e curatori nazionali) che, dopo una serie di studio visite e ricerche sul territorio, sceglie cinque artisti che entrano a far parte dell'archivio. La cura della prima sezione del repertorio è stata affidata a Barbara Improta: storico dell'arte, editor della rivista specializzata ExibArt e tra i fondatori dell'associazione AmnesiacArt per la promozione dell'arte in Basilicata. Gli artisti selezionati sono Donato Faruolo, Massimo Lovisco, Vito Pace, Monica Palumbo, Michele Santarsiere. La Fondazione SoutHeritage, dopo essere stata annoverata tra i protagonisti dell’arte contemporanea nel panorama italiano ed europeo, con questo progetto si pone sempre più come realtà che investe in processi di effettiva valorizzazione e promozione di beni e talenti del territorio con azioni orientate alla valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo. m.a.flum. cultura@luedi.it
Tra “Arte e fede” nella chiesa di Timmari di BIAGIO TARASCO MATERA - Torna anche quest'anno la Giornata del Contemporaneo, giunta alla quinta edizione. La manifestazione, promossa dall'associazione Amaci, si terrà il 3 ottobre presso la chiesa del Santissimo Salvatore di Timmari. A renderlo noto è don Egidio Casarola, parroco di San Vincenzo de Paoli di La Martella. «La parrocchia di La Martella, - ha dichiarato don Egidio - proseguendo l'opera di conoscenze e divulgazione dell'arte contemporanea, ha aderito anche quest'anno alla quinta Giornata del Contemporaneo. L'adesione a tale iniziativa, promossa su tutto il territorio italiano dall'Amaci, implica l'apertura gratuita al pubblico degli spazi espostivi per l'intera giornata». La manifestazione è stata intitolata “Arte e Fede”, per inserirla nel contesto più ampio della ricorrenza del quarantennale incontro tra papa Paolo VI e il mondo dell'arte, che risanò la frattura creatasi al tempo fra gli artisti e la Chiesa. «La giornata, - ha spiegato don Egidio - su segnalazione dello Studio Arti Visive di Matera, si terrà nell'antica chiesa medievale dedicata al SS. Salvatore con annesso salone, di recente recuperato e adattato a esposizioni di arte, sita sul piano della collina di Timmari, ove insiste un'ampia zona archeologica». I visitatori potranno ammirare l'architettura medievale del complesso, in cui sono conservate testimonianze di Altobello Persio e Francesco D'Antona insieme con le opere contemporanee degli artisti Franco Di Pede, Pasquale Santoro e Piero Marchetti. cultura@luedi.it
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da VEDERE
Weekend
Il paesaggio urbano raccontato dalle opere di 33 artisti
Visioni contemporanee di GIOVANNI MARTEMUCCI MATERA - La città protagonista con i suoi spazi periferici, i colori, a volte cupi, e i suoi contrasti. È la mostra “Visioni contemporanee del paesaggio urbano” che si inaugura domani a Matera presso la Galleria Opera Arte e Arti di via Ridola. Trentatre opere per riflettere sui luoghi vedendoli attraverso gli occhi di altrettanti artisti contemporanei dell'ultimo secolo. La presentazione della mostra sarà preceduta, alle ore 17,30 dalla conferenza “Dal risanamento dei Rioni Sassi alla città attuale” frutto della collaborazione tra Italia Nostra e la Galleria Opera Arte e Arti, nella Chiesa del Purgatorio dove interverranno Pierfrancesco Pellecchia, presidente Italia Nostra, sezione di Matera; Eustachio Vincenzo Olivieri, presidente Ordine degli Architetti di Matera; Angela Vallarelli, presidente Ceriss; Mario Maragno, Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici Matera; Antonello Alici, segretario Generale Italia Nostra. Italia Nostra dedica la campagna nazionale “Paesaggi sensibili 2009” al paesaggio urbano, considerato nella complessità della sua stratificazione, dai nuclei storici originari all'insediamento delle periferie sempre più dilatate nel territorio, che stentano però a diventare autonoma città moderna. Dopo il fortunato connubio con il maestro Tullio Pericoli nella campagna nazionale 2008, l'arte resta protagonista dei 'Paesaggi sensibili' offrendo il prezioso contributo di un novero di artisti contemporanei. «La mostra - dichiara il critico Massimo Guastella - offre l'occasione per osservare la produzione artistica contemporanea in Italia, il suo rapporto con la città e le modalità di percezione/visione del nostro patrimonio urbano». «Le pratiche 'tradizionali' della pittura e della scultura - ag-
Gli autori
L’anteprima di Visioni contemporanee del paesaggio urbano (foto Martemix)
giunge Guastella - suggeriscono una dimensione narrativa, iconica che finalmente dopo anni di isolamento s'impone, anche in virtù del gradimento del mercato, mediante rinnovati linguaggi figurativi in grado di interpretare la contemporaneità e affermare nuovi valori espressivi». «La sezione di Matera - dichiara Pierfrancesco Pellecchia - pone l'attenzione sulla pianificazione urbanistica e architettonica e sulla qualità della vita nei quartieri. Occorre partire dal risanamento e recupero sociale dei Sassi, passato, presente e futuro di Matera, proseguendo sulla necessità di una corretta conser-
Cinzia Tani rivela “Lo stupore del mondo” MATERA -Venerdì pomeriggio con la narrativa di qualità e con il Medioevo, non stereotipato. “Lo stupore del mondo”. Questa sera la giornalista e Cavaliere della Repubblica per meriti culturali, Cinzia Tani, presenta il suo libro nella città dei Sassi. L' evento rientra nella terza edizione di Fatevi i Corti Vostri - Festival degli audiovisivi amatoriali e/o autoprodotti - ed è realizzato in collaborazione con la libreria “Mondadori”di Matera. La serata sarà moderata dalla giornalista Maria Anna Flumero. La Tani è romana, è scrittrice e autrice e conduttrice di programmi radio - televisivi. E' autrice di fumetti per l' Eura Editoriale. Ha diretto i mensili Elite e Firma. Tiene corsi di scrittura creativa. Ha insegnato alla facoltà di Sociologia all' Università La Sapienza “Storia sociale del delitto”. Da settembre insegna scrittura creativa alla Luiss. Con una prosa veloce ma sempre attenta, capace di soffermarsi amorevolmente nella mente e nel cuore dei suoi personaggi, di levarsi sopra un'Italia divisa ma già ben riconoscibile, dai verdi accesi dell'Umbria al profumo di arancio e gelsomino della Sicilia, nel libro “Lo stupore del mondo” edito da Mondadori, Tani ci regala un Medioevo distante dagli stereotipi, intriso di colori sgargianti e vivacità culturale, senza per questo tralasciare le tensioni di uno dei periodi più affascinanti della nostra sto-
ria, così simile per molti aspetti alle contraddizioni e ai sogni di oggi. Il volume rientra nella collana “Omibus”. Sono tanti i personaggi principali che, in un turbinio di emozioni contrastanti, animano questa storia avvincente e delicata: Pietro e Matteo, i due gemelli che vogliono diventare cavalieri e che il destino porrà su fronti opposti; Gabriele, in perenne conflitto tra due religioni; Marianna, romantica dama di corte; Flora, personaggio complesso di cui Gabriele s'innamora e Rashid, il ragazzino arabo che sa parlare agli uccelli. Tutti vivono alla corte di Federico II di Svevia a Foggia, l'Imperatore poeta con la passione per le arti e le scienze naturali, il politico in bilico tra gli interessi e gli ideali di Papato e Lega Lombarda. Tra tempi e luoghi diversi si snoderà un intreccio di avventure e sentimenti, raccontato con un ritmo sempre vivace nello stile, ma anche un'analisi attenta dei personaggi e delle loro contraddizioni... “Roma, 1201. Il piccolo Pietro si è appena abbandonato all'abbraccio della levatrice, quando un tuono improvviso irrompe su palazzo Graziani, la balia perde la presa e il primo dei due gemelli appena venuti alla luce le scivola dalle mani. In quel tuono inspiegabile, a ciel sereno, è racchiuso il cattivo presagio che condiziona il destino …”. Un libro da acquistare e leggere. cultura@luedi.it
vazione e tutela dei rioni storici degli anni '50, nati a seguito dello sfollamento dell'antica città. E' opportuno, quindi - conclude Pellecchia discutere e sensibilizzare sulla necessità di riconnettere il tessuto urbano esistente (nuovi quartieri, rioni storici e città storica) per dare maggiore spessore alla città, riqualificare le periferie, riflettere sugli spazi del vivere urbano, difendendo il verde e gli spazi liberi, creando adeguate aree pubbliche: luoghi per gli incontri, per lo svago, per giocare e passeggiare; spazi in cui essere società». La mostra resterà aperta fino al 15 novembre. cultura@luedi.it
TRAi lavorisono presentioperedi artistidi fama nazionale secondo un percorso trasversale che annovera autori appartenenti a generazioni differenti: da quelle nate nella prima metà del Novecento, tra gli anni Trenta e Quaranta, con Tullio Pericoli, Tonino Caputo, Giorgio Maria Griffa, Uccio Biondi, Diego Saiani, Gioxe De Micheli; a quella immediatamente successiva degli anni Cinquanta-Sessanta con Giovanni La Cognata, Enrico Cazzaniga, Giovanni Frangi, Andrea Giovannini, Luca Matti, Giuseppe Modica, Rita Pedullà, Marco Sciame; e sino alle giovani e promettenti leve dell'arte italiana nate tra gli anni Settanta e Ottanta, con Massimiliano Alioto, Alessandro Busci, Mimmo Centonze, Paolo Cervino, Domenico Dell'Osso, Antonio Fiorini, Matteo Mezzetta, Nicola Nannini, Marco Tamburro, Cristiano Tassinari. Al gruppo si affianca un novero di artisti di origine straniera attivi sulla scena italiana, quali l'inglese Julia Binfield, lo statunitense Jonathan Janson, i serbi Ana Kapor e Vladimir Pajevic, l'albanese Alfred Milot Mirashi e lo spagnolo Carlos Puente. E un taglio generazionale è proposto anche nel campo, sia pur ristretto, della scultura con Pietro Guida, veterano del gruppo: classe 1921, Paolo Delle Monache (1969) e Francesco Mazzotta (1975), che documentano la continuità espressiva della figura plastica. Dopo Matera la seconda città italiana ad accogliere l'evento espositivo itinerante sarà Palermo. gio. mar.
A spasso nei Sassi da film di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Ritornano "Gli Itinerari della Notte". Appuntamento questa sera con la guida turistica autorizzata Luca Petruzzellis. L'evento rientra nella terza edizione di Fatevi i Corti Vostri - Festivaldegli audiovisiviamatorialie/o autoprodotti - ed è in collaborazione con il portale Sassiemurgia. Appuntamento alle ore 21 (in Piazza Vittorio Veneto ) con prenotazione obbligatoria. «Il tema di questo appuntamento è il cinema- dichiara Petruzzellis - o meglio il rapporto tra Sassi e cinema a partire da quel fatidico 1964, anno in cui Pier Paolo Pasolini iniziò a girare le riprese del suo "Il Vangelo secondo Matteo" proprio nella città dei Sassi. Da allora Matera è stato set cinematografico d'eccezione per numerosi film girati da registi di fama internazionale». «Continuiamo a proporre iniziative originali - ha detto ancora Petruzzellis - sperando in tal modo, di ridurre le distanze tra i materani ed il notevole patrimonio della propria città e dare, nel contempo, il nostro piccolo contributo all'ampliamento dell'offerta turistica cittadina». «Pier Paolo Pasolini fu il primo regista italiano a utilizzare lo scenario dei Sassi di Matera per l'ambientazione di un film» - sono le parole di Domenico Notarangelo, giornalista e scrittore ormai di adozione materana, che Pasolini lo ha conosciuto davvero, avendo lavorato con lo scrittore e regista romano sul set del film. «Il Vangelo secondo Matteo - ha ricordato - fece conoscere al mondo intero la bellezza selvaggia e struggentedi Matera.Da quelmomento gli antichi rioni materani
In alto il set di Nativity, a sinistra la Melato
assunsero il ruolo di una nuova Terra Santa, poichè la Palestina aveva subito tali e tante trasformazioni da rendere impossibile l'eventuale ambientazione dei luoghi in cui Cristo nacque visse e morì». Una gradevole passeggiata notturna per riscoprire quei luoghi in cui, sia pure temporaneamente, le vite di attori e cineasti illustri si sono incrociate con la quotidianità dell'uomo comune. Materani che hanno dato il proprio modesto ma importante contributo
alla realizzazione delle pellicole come comparse,artigiani, assistenti ed in svariati altri modi. Un mondo da scoprire e vivere. La quota di partecipazione è pari a euro 5 a persona e comprende servizio guida e torcia elettrica (1 ogni 3 persone). Attrezzatura consigliata: scarpe da ginnastica e spray antizanzare. Numero partecipanti: minimo 7 e massimo 30 persone. Tempi di percorrenza? 2 ore e 30 minuti circa. Per informazioni contattare: info@sassiemurgia.com.
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il TREND
La nota borsa di Hermès è un’icona di moda anche protagonista del libro di Michael Tonello
Una Birkin è per sempre
Un uomo che ti regala una borsa è speciale. Un uomo che ti regala una Birkin è il principe azzurro” si ripeteva spesso nel famoso “Una mamma per amica”. Da più di vent’anni la borsa “Birkin” di Hermès è un’icona di moda, lusso e ricchezza. La borsetta prodotta in grande varietà di pellami e concepita per poter contenere tutto quanto serve alla donna che viaggia e lavora. Prende il nome dall’attrice Jene Birkin, che la disegnò nel lontano 1984 insieme a JeanLuis Dumas-Hermès. Tuttavia, benchè la si veda spesso penzolare al braccio delle celebrità, per comprarne una, direttamente dalla casa produttrice, ci si deve iscrivere a una mitica lista di attesa di due anni: è più facile scalare l’Everest con i tacchi a spillo che possedere una di queste ambite borsette. Sempre che, naturalmente non si conosca Michael Tonello, il cui ultimo libro edito da De Agostini, «Il cacciatore di Birkin», delinea la sua biografia che inizia con con un viaggio galeotto a Barcellona, una proposta di lavoro andata in fumo, la mancanza di un visto per motivi professionali e una sciarpa di Ralph Lauren venduta su eBay per procurarsi rapidamente un pò di contante. Ben presto Michael, un ragazzo pieno di risorse, scopre la verità sulla lista d’attesa di Hermès e trova il modo per costringere la casa di moda a separarsi dalle sue preziose e ambite borsette. Con il suo stile arguto e realistico, l’autore racconta le strane avventure che l’hanno fatto diventare uno degli imprenditori di maggior successo su eBay, narrando anche dolci storie intime della sua famiglia, gli amici e la ricerca del vero amore. Il risultato è un memoir originale, divertente, avvincente e fascinoso come il prodotto di cui porta il nome. Dunque, sulla famosa e lussuosa borsa è stato scritto anche un divertente libro. La Birkin, infatti, non è solo un accessorio, né la borsa clou della stagione che tutte vorremmo avere per essere all’ultima moda: la Birkin è un vera e propria una leggenda, il Sacro Graal delle borse, dotata di stile, classe ed eleganza in-
“
Pillole di bellezza Le regole per mettersi in forma dopo l’estate NELLA hit parade dei buoni propositi d’inizio d’anno, (quando la fine della stagione calda viene identificata con la fine dell’anno) la conquista di una forma fisica accettabile occupa sempre le prime posizioni. E se a questo aggiungiamo i bagordi delle vacanze, che tra cene e cenette regalano in media a ogni italiano due o tre chiletti in più, l’imperativo di settembre/ottobre diventa: tornare in forma. I consigli degli esperti sono sempre gli stessi, validi in ogni periodo dell’anno ma caldamente raccomandati in momenti di urgente bisogno di recupero fisico come il dopo-vacanze. Eccoli: - Disintossicati e muoviti - Smetti di fumare - Uscite culturali - Stacca la spina - Cambia Look - Cura la postura - Rimettiti in gioco. Cercate di seguire questa regole e vedrete migliorare notevolmente la vostra forma fisica.
nata. Peccato che non tutte possano permettersela, dato il prezzo alquanto alto. Ma se vi batte il cuore solo a nominarla e se la Birkin è in cima alla vostra wish list, preparatevi a fare qualche rinuncia, a risparmiare sulle spese quotidiane, sulle uscite del weekend o su regali ad amici, parenti e fidanzati, perché è giunto il momento di concentrare tutte le vostre risorse, psicologiche e finanziarie, su quella che per le under 30 più che una promessa d’acquisto è un traguardo da raggiungere. Dicono che la conquista della prima Birkin, infatti, scateni immediatamente il cosiddetto effetto ciliegia e lo smodato desiderio di una seconda e poi una terza e poi… e poi non si sa che fine faranno le vostre finanze.
Casa dolce casa Sono le creazioni del trentenne londinese Tom Price
Sedie “fuse” e originali CORDE, stracci, vestiti, tubi, fogli trasparenti.Tutto èdi plasticaederivati nellesedieassemblage di Tom Price. Con una tecnica tanto rudimentale quanto sorprendente, trasforma un agglomerato di plastica e di oggetti qualsiasi in una sedia confortevole. Trentasei anni, londinese, dopo una formazione da scultore, studia con due protagonisti del design più radicale, Ron Arad e Jurgen Bey, e inizia a esplorare i confini tra arte e disegno industriale. Nel 2007, anno della sua tesi di dottorato al Royal College of Art, mette a punto le “Meltdown chair”, letteralmente “sedie fuse”. Price gonfia un palloncino e lo fascia con una corda di propilene azzurra, fino a creare un gomitolo di circa 50
centimetri di diametro. Dopo aver ricavato una nicchia in superficie, ci appoggia una forma di metallo rovente. La corda si scioglie e lascia spazio alla seduta. Partendo da un cumulo di vestiti in poliestere, ad esempio, la sedia sembrerà una buffa creatura colorata. Usando un mazzo di tubi bianchi in pvc, invece, apparirà il dinamismo di un cristallo e la sedia poggerà a terra con la delicatezza e la fragilità apparente di un riccio di mare. La casualità è centrale nel lavoro di Price, sempre protagonista di alcune fasi della produzione. Gli ultimi due anni sono stati di lavoro intenso: Price ha creato oggetti a edizione limitata, tra cui una chaise longue per Mark, in ecoresina, che pare un foglio di
carta lievemente piegato in quattro punti. Ha realizzato anche il rivestimento di un edificio a Londra, un fluire di forme astratte tagliate a laser su lastre d’acciaio. E ora programma di trascorrere un paio di mesi in Cina, dove continuerà con le Meltdown chair.
I più cool Tremp, scarpe colorate e senza tempo
Innovazione ed eleganza nei gioielli “Manifactura”
ANCHE Tremp presenta i suoi nuovi capi di pelletteria. Il marchio di moda propone già la sua nuova collezione primaveraestate 2010, con i suoi must: classicità, tradizionalità e modelli comodi per affrontare la prossima stagione calda. Tremp ci propone delle scarpe senza tempo, realizzate in modo artigianale e con i materiali di alta qualità: ecco i mocassini da uomo, i sandali flat, per camminare nella nostra lunga estate, e gli stivali estivi, che prendono ispirazione direttamente dallo stile western e da cavallerizza. Scarpe comode, pratiche, realizzate con materiali tipici della stagione calda: “pelle martoriata tra vacchetta e canvas, tela di lino spalmata simil jeans scolorito a mano e raso trattato su pelle nabuk“. Queste le novità del marchio, che si ispirano agli anni Cinquanta.
MANIFACTURA propone le sue novità per l’autunnoinverno 2009/10. Una stagione fredda va riscaldata con accessori very cool e che fanno tendenza. In particolare, la collezione autunno-inverno 2009/10 si compone di moltissimi bijoux realizzati con cristalli swarovski: saranno in tutto dieci le collezioni, ognuna con il suo tema specifico, per un totale di centocinquanta proposte, che faranno la gioia di tutte le donne. Le collezioni di punta sono: “ Black Monday”, “Floreale Reale”e“Falò d’Acqua”. Gioielli allegri e eleganti nello stesso tempo, che accontenteranno i gusti di tutte le donne: dalle più giovani alle donne “in carriera”.
Se telefonando MI METTO subito con le mani avanti: non parlerò né di chat, né di hot line (cioè 144 e affini). Né di “chiacchierate” intercettazioni telefoniche (non toccherò per ora l’argomento con somma gioia – immagino - dei politici). Ma mi piace oggi lasciarvi qui qualche riflessione sulle storie che corrono sul filo del telefono. Cosa c’è Certo, mi risponderete: incontrarsi di persona. E non posso darvi torto. Ma il rapporto telefonico possiede, da sempre qualcosa, di romantico. Parole sussurrate, desideri confessati senza temere lo sguardo dell’altro. Insomma l’apparecchio inventato da Meucci conferisce un gusto retrò ad una storia che sta nascendo. Sì, proprio come negli anni Ottanta quando non c’erano i cellulari. Lui
telefonava a casa di lei e - molte volte – doveva affrontare la voce del padre, dichiarando perché era d’obbligo – il proprio nome e cognome (e in alcuni casi anche la ragione della telefonata). Oggi – bypassata la prova genitore - resta la stessa attesa: il cellulare che squilla e quella voce dall’altra parte del filo. E quante canzoni dedicate al telefono! Da “Scusi dottore”(tra amore e tradimento) al telefono in “lacrime”di Modugno al “Se telefonando” di Mina. E se telefonando la storia prende piede… Beh, allora fate il passo più lungo della gamba: se vi separano meno di 230 km. Sempre meglio dello “you & me”: in genere porta sfiga. dì la tua a Vitamina su www.ilquotidianodellacalabria.it
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Venerdì 2 ottobre 2009
Venerdì 2 ottobre 2009
Apparizione tv
Presentato a Francoforte il risultato di una ricerca
Il tango? Ballo antistress e afrodisiaco Madonna show da Letterman NEW YORK – Quindici anni dopo lo scandalo Madonna è tornata nel salotto di David Letterman. La sua prima apparizione nel più popolare 'late night show' della tv americana aveva fatto epoca: usando per 13 volte le parole «fottuto» e «merda» e inanellando un doppio senso dopo l’altro il 31 marzo del 1994 aveva scatenato le ire delle associazioni di telespettatori.Il suoritorno al 'David Letterman Show' era stato molto più sobrio – si è seduta altre sei volte sulla poltrona vicino al padrone di casa – ma quello dell’altro ieri è stato il più velenoso, specie nei confronti dell’amministrazione Bush. Quando Letterman le ha chiesto per quanti anni era stata sposata con il regista Guy Ritchie, la popstar ha detto senza esitazioni: «otto, gli anni dell’era Bush». E ha poi aggiunto, riferendosi al lungo soggiorno londinese: «un buon periodo per stare lontana dall’America», scatenando un applauso del pubblico. Anche questa volta non sono mancati i doppi sensi, specie sui giocatori di hockeyche l’hanno portata a spalla nello studio e la regina del pop ha fatto piazza pulita dei pettoglezzi sulla sua vita sentimentale specie sulla prospettiva di un matrimonio con il modello Jesus. «Preferirei finire sotto un treno che sposarmi ancora» ha detto. Letterman l’ha poi portata a mangiare un trancio di pizza a taglio (olive e pomodoro, senza mozzarella) in un ristorante italiano accanto agli studi della Cbs, dato che la cantante aveva detto di non aver mai messo piede in una pizzeria newyorkese.
BERLINO –E' tempodiimportantiriconoscimenti per il tango argentino. L’altro ieri la candidatura dell’Unesco a Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ieri la presentazione all’università di Francoforte di uno studio che ha concluso che il ballo nato verso la fine dell’Ottocento nella regione del Rio della Plata riduce lo stress e aumenta il desiderio sessuale. L’indagine è stata condotta dalla psicologa colombiana Cynthia Quiroga che ha analizzato la composizione chi-
mica della saliva di 22 coppie di ballerini di tango per capire se tali effetti derivano dalla musica, dal movimento o al contatto fisico. Ebbene, la riduzione degli ormoni dello stress è dovuta principalmente alla musica, mentre l’aumento di testosterone è dovuto sia al ballo che al contatto. I risultati dello studio sono in linea con quanto raccomandano molti terapeuti, che consogliano alle coppie di prendere lezioni di tango per risolvere alcuni problemi.
Il tango è considerato un ballo afrodiasiaco e antistress
L’attore protagonista di Alza la testa, in concorso a Roma
Due storie con mega cast
Castellitto casalingo e padre di un boxeur
Il cinepanettone di De Sica a Beverly Hills
di FRANCESCO GALLO ROMA –Parte come una commedia, ma poi diventa una storia di iniziazione con toni seri e drammatici. Si annuncia così ‘Alza la testa’ film di Alessandro Angelini (L'aria salata), uno dei tre lungometraggi italiani in concorso al prossimo Festival Internazionale del Film di Roma (15-23 ottobre). Protagonista è Mero (Sergio Castellitto) operaio specializzato in un cantiere nautico che ha un sogno nel cassetto; far diventare pugile suo figlio Lorenzo (Gabriele Campanelli), nato dalla relazione con Denisa (Pia Lanciotti) una ragazza albanese che a un certo punto, senza crearsi troppi problemi, l’ha mollato. «Sono un po’ come un padremadre di questo ragazzo, un uomo abbandonato dalla moglie cosa molto moderna. Uno che fa il bucato e un po’ se ne vergogna», dice Sergio Castellitto parlando del suo personaggio. Per far diventare campione il suo Lorenzo e avere il suo riscatto personale, Mero fa vivere il ragazzo tra mille allenamenti e nel suo chiuso ambiente pieno complicità solo maschili. Lorenzo intanto sente anche troppo il peso di questa voglia di riscatto del padre e a un certo punto si innamora anche di una ragazzina. Ma alla fine, a chiudere il cerchio sarà l'irreparabile: Lorenzo muore in un incidente. E Mero darà a un certo punto il permesso di espiantare i suoi organi. «Da qui – spiega il regista trentottenne – il clima del film
Una scena del film
(prodotto da Bianca Film-Rai Cinema- Alien Produzioni) cambia totalmente. Mero esce dal suo mondo chiuso e si mette alla ricerca della persona che ha ora in petto il cuore del suo Lorenzo. Per farlo si troverà costretto a uscire dal suo mondo, a viaggiare e scoprire una realtà 'altrà con cui non si era mai confrontato. E anche a scoprire in se stesso
– aggiunge sibillinamente Castellitto – una sensualit… nuova proprio dopo la perdita del figlio». Comunque, conclude Castellitto, «non bisogna pensare a 'Alza la testà come a un lavoro sociologico, ma casomai poetico». Il film che passerà in concorso al Festival di Roma il 17 ottobre arriverà nelle sale italiane il 6 novembre distribuito da 01.
LOS ANGELES –A Los Angeles è ancora estate ma una grossa slitta, trainata da otto renne, campeggia in Rodeo Drive, l’elegante via dello shopping della città del cinema. È il set di Natale a Beverly Hills, l’ultimo della ventennale seriedi cinepanettoniprodotti daAurelio eLuigi De Laurentis. Ancora una volta Christian De Sica ne è protagonista, diretto da Neri Parenti e affiancato da Sabrina Ferilli, Michelle Hunziker, Paolo Conticini, Massimo Ghini Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi e Michela Quattrociocche. Sabrina Ferilli corre per Rodeo Drive. Raggiunge De Sica, che pare spaventato, dietro di lei cammina più lento Massimo Ghini. La scena viene ripetuta più volte e ogni volta provoca il blocco del traffico stradale e pedonale. È l'ultima settimana di riprese del primo episodio. Dalla prossima settimana e fino al 30 ottobre, a lavorare saranno Michelle Hunziker, Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi. Il copione prevede lo sviluppo di due storie parallele: nella prima Cristina (Sabrina Ferilli) incontra per caso Carlo (Christian De Sica), che a suo tempo l’aveva abbandonata, incinta di sette mesi. Ha sposato un galantuomo, Aldoprando, interpretato da Ghini e non ha nessuna voglia di vedere rientrare nella sua vita il vecchio fidanzato il quale, invece, lasciato senza un soldo dalla anziana e ricca compagna (che lo scarica per un uomo più giovane, Rossano Rubicondi), si intrufola nella famigliola. La seconda storia racconta di Serena (la Hunziker), Marcello (Gassman) e Rocco (Tognazzi), i primi fidanzati in procinto di sposarsi, il terzo un amico di vecchia data di lui, che si insinua nella vita della coppia, cercando di rapire il cuore di lei. «Sono due storie parallele, che verranno raccontate a brani alternati. – spiega il regista Neri Parenti – Non avranno punti in comune, saranno totalmente distinte con solo un minimo comun denominatore: le città dove vengono girate». «Prima Miami, poi New York e ora Los Angeles –commenta Luigi De Laurentis, figlio di Aurelio, nonchè fidanzato di Michelle Hunziker – l’America ci ha accolto e aiutato anche ora, anche in tempi di crisi».
MUSICA MILANO – Si sente libera dalle costrizioni sociali come una lupa che fugge da una gabbia, la nuova Shakira di 'She Wolf', terzo album in inglese della cantante colombiana, in uscita il 9 ottobre. Il titolo è metaforico, ma parlachiaro: «Oggimisento più donna e più vicina a nuovi lati di me, istintivi e primitivi – ha raccontato l’artista, in conferenza stampa a Milano -. Difendo la mia libertà e i miei desideri con i denti e sono in possesso della mia vita». La lupa, ha aggiunto, è «la donna dei nostri giorni che sa ciò che vuole, odia qualsiasi tipo di repressione, eppure è ancora costretta a lottare». Con le 12 canzoni dell’album, anticipate dalla titletrack che ha già venduto un milione di copie, Shakira si scopre più consapevole e simpatizza al 100% con il suo sesso: «Ho sempre negato di essere femminista, ma credo di essermi sbagliata – confessa la bionda cantante, 32
Shakira libera e femminista con She wolf La cantante colombiana presenta il suo nuovo album
Due immagini di Shakira
anni -. La società ci chiede così tanto, di essere madri, lavoratrici eanche belle.Sento questi problemi sulla mia pelle perchè a volte è come se fossi intrappolata in una gabbia dorata». Quanto all’essere madre, dice l’artista che ha venduto
oltre 50 milioni di dischi nel mondo, «sicuramente mi piacerebbe avere dei figli, ma per il momento sono esclusivamente una mamma che ha appena partoritoil nuovodisco». 'She Wolf' è stato registrato alle Bahamas, insieme ad
artisti e produttori del calibro di Pharrell, Wyclef Jean e John Hill. Un mix di sonorità che spaziano dalla dance stile anni '70-'80, a beat moderni, conditi con i richiami esotici che da sempre la caratterizzano, facendoomaggio alle sue origini arabe e
all’anima latina. Tre le canzoni in spagnolo contenute nell’album, mentre per ascoltare l’intero disco nel suo idioma nativo bisognerà aspettare il 2010 quando uscirà appunto 'Lobà. Col nuovo anno Shakira
partirà anche per il suo tour mondiale e, assicura, non mancherà di toccare l’Italia. In parallelo alla musica, continua l’intensa attività umanitaria della cantante, da sempre impegnata a favore dei bambini colombiani e dell’alfabetizzazione universale: “Lavorare con i bambini hadato unnuovo sensoalla mia vita. Ho visto i risultati con i miei occhi e mi sono resa conto di quanto andare a scuola possa cambiare l’esistenza delle persone». Il nome Shakira, tradotto dall'arabo significa Donna piena di grazia, ma è anche una forma di ringraziamento dato che deriva dalla parola araba Shukhran (grazie). Era anche il nome della nonna paterna. La popstar è assiduamente presente nelle classifiche delle donne più belle del mondo. È arrivata al 6° posto nel 2006 e, nella top 100 delle donne più affascinanti e desiderabili stilata nel 2007, si trova al 38° posto[26].
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50 Spettacoli e televisione
PRIMA SERATA
21.10
SHOW
14.45
RUBRICA
21.10
RUBRICA
16.55
ATTUALITĂ&#x20AC;
21.10
FILM
21.10
SHOW
21.10
SHOW
Carlo Conti
Milo Infante
Carlo Lucarelli
06.00 -AttualitĂ Euronews 06.10 -TelefilmLa nuova famiglia Addams 06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitĂ Unomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -TelegiornaleTG Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowFesta Italiana 16.15 -ShowLa vita in diretta 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'eredita' 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -RubricaFocus 06.05 -RubricaLâ&#x20AC;&#x2122;avvocato risponde 06.25 -Real TvX Factor 06.55 -RubricaSpeciale Quasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaTracy e Polpetta 10.00 -TelegiornaleTG2 Punto 11.00 -ShowI Fatti vostri 13.00 -Telegiornale Tg2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Costume e societĂ 13.50 -RubricaTg 2 Eat Parade 14.00 -RubricaIl fatto del giorno 14.45 -RubricaItalia sul due 15:46 - CartoniCurioso come George 16.10 -Telefilm90210 16.50 -ShowScalo 76 Talent 18.00 -Previsioni del tempoMeteo 2 18.05 -TelegiornaleTG2 Flash L.I.S. 18.10 -SportRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale TG 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra Speciale Cobra 11
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06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitĂ Omnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmMatlock 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmIspettore Tibbs 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmHardcastle and McCormick 14.00 -Serie Tv Cuore d'Africa 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmStargate 17.05 -Rubrica Atlantide. Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmThe District 1 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Show Affari tuoi 21.10 -Show I migliori anni 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -RubricaTv7
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Telefilm Senza traccia 6 21.50 -TelefilmCriminal Minds 22.40 -TelefilmLaw & Order 23.25 -TelegiornaleTg 2
20.35 -Soap Opera Un posto al sole 21.05 -Telegiornale TG3 21.10 -Rubrica Blu Notte - Misteri italiani 23.05 -RubricaParla con me
20.30 -Show Striscia la notizia - La voce dell'influenza 21.10 - Telefilm Distretto di polizia 9 23.30 -News Matrix
20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -Film La maschera di Zorro con Antonio Banderas, Anthony Hopkins, Catherine Zeta-Jones regia di Martin Campbell (Usa) 1998
20.30 -Gioco Il colore dei soldi 21.10 -Show Colorado -3^puntata
20.30 -Rubrica Otto e mezzo 21.10 -Show N.D.P.
00.20 -RubricaL'Appuntamento. Scrittori in tv 00.50 -TelegiornaleTg 1 Notte 01.30 -RubricaSottovoce 02.00 -RubricaRai Educational 02.35 -VideoframmentiSuperStar
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00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.05 -RubricaSfide 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaUn mondo a colori 01.40 -RubricaAprirai 01.50 -RubricaFuori orario
01.30 -TelegiornaleTg5 02.00 -ShowStriscia la notizia 02.45 -Reality ShowAmici 03.30 - TelegiornaleTg5-notte-replica 03:55 - NewsMeteo 5 notte 03:58 - MiniserieProvidence
23.50 -FilmPremonizioni con J. Goldblum - regia di Brett Leonard (USA) - 1995 02.00 -TelegiornaleTg4 02.25 -FilmUna spada per Brando 04.05 -TelefilmPeacemakers
00.00 -Sit ComCosĂŹ fan tutte 01.00 -SportGrand prix - Prove sintesi 01.55 -TelegiornaleStudio aperto 02.10 -Reality ShowTalent 1 player 03.10 -TelefilmDark angel 04.10 -FilmLa supplente va in cittĂ
00.00 -MiniserieZeru 01.05 -TelegiornaleTg La7 03.30 -RubricaOtto e mezzo 04.10 -RubricaDue minuti un libro 04.15 -AttualitĂ CNN News
Barbara Dâ&#x20AC;&#x2122;Urso
La maschera di Zorro
Nicola Savino
Antonello Piroso
Forno alogeno ventilato: mangia sano e risparmi! D VROL
/D &XRFLQHOOD FXRFH L FLEL LQ PRGR XQLIRUPH XWLOL]]DQGR OD PRGHUQD WHFQRORJLD GHL UDJJL LQIUDURVVL ORQWDQL FKH DO FRQWUDULR GL TXHOOL GHO PLFURRQGH VRQR FRPSOHWDPHQWH QDWXUDOL VFDOGDQR LO FLER HOLPLQDQGR L JUDVVL RIIUHQGRWL FRVu XQD FXFLQD SL VDQD ( YHORFH QHOOD FRWWXUD WUH YROWH VXSHULRUH D TXHOOD GHL IRUQL WUDGL]LRQDOL *DUDQWLVFH XQ QRWHYROH ULVSDUPLR HQHUJHWLFR JUD]LH DO PHFFDQLVPR GL ULVFDOGD
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Televisioni 51
VenerdĂŹ 2 ottobre 2009
SCUDO FISCALE
LA BASILICATA OFFRE L’OLIO PER SAN FRANCESCO
Il voto slitta a oggi Di Pietro: «Mafiosi»
Settemila fedeli lucani domani ad Assisi Santarsiero accenderà la fiaccola dei comuni
Il leader Idv con la coppola
Il messaggio dei Vescovi: «Il mondo non faccia a meno di Dio»
a pagina 8
apagina 16
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Venerdì 2 ottobre 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Parla un operaio di Maratea «Intossicato dai colori in fabbrica così mi sono salvato dal cancro»
Mozione bipartisan in Parlamento «E’ un’emergenza nazionale Il governo coordini gli interventi»
Dopo l’inchiesta della Procura che ha accertato le cause dei 40 decessi per tumore
«Serve uno sforzo per recuperare i bidoni» Chiesta l’emergenza superiore all’Aquila a pagina 9
a pagina 13
Influenza stagionale Il vaccino è arrivato in anticipo a pagina 15
Tutto quello che c’è da fare da sentire e da mangiare in Basilicata
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Le navi radioattive in fondo al Mar Tirreno
I veleni della Marlane