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Lunedì 5 ottobre 2009

Brevi dal mondo

Brescia. L’uomo è stato sorpreso sul fatto dalla polizia mentre era seminudo

Parigi rompe con la Guinea

Pedofilo in auto con quattro ragazzine

PARIGI – La Francia ha rotto con la giunta al potere in Guinea. Le violenze perpetrate contro l'opposizione, ha denunciato il ministro degli Esteri di Parigi, Bernard Kouchner, sono «inaccettabili». «E' successo qualcosa di terribile e selvaggio» ha detto in un’intervista alla radio Rtl, «che non possiamo accettare. Sembra che non possiamo più lavorare con Dadis Camara (a capo della giunta, ndr) e che sia necessario un intervento internazionale.

CARPENEDOLO (BRESCIA) – Nella Bassa bresciana, sabato, poco dopo le 16, gli angeli, per quattro bambine, hanno presole sembianze didue poliziotti della Stradale. E questo perchè pochi minuti prima, un vicino, un nonno, si era trasformato in un orco adescandole e portandosele via in macchina. «Siete i miei angeli», ha detto una delle quattro bambine, d’origine marocchina, che erano state costrette a rimanere sull'auto e assistere agli atti autoerotici dell’uomo. A Carpendolo, alcune migliaia di abitanti, fino a ieri, le preoccupazioni per i rischi che i figli corrono per strada, erano diverse da quelle dei genitori dellegrandi metropoli. Così,è sem-

Piloti-hostess rissa in volo

I pericoli per l’Africa, il colonialismo mai terminato e il fondamentalismo religioso

NEW DELHI – Prima gli insulti poi gli spintoni e infine una vera e propria rissa tra piloti e assistenti di volo della Air India. Teatro della scazzottata non un aeroporto, ma un volo internazionale nel cielo del Pakistan. Solo l’intervento dei passeggeri, ha riferito la Bbc, ha impedito che le cose andassero a finire peggio. A innescare la lite, secondo l’equipaggio, le molestie dei piloti dell’aereo - partito dagli Emirati Arabi Uniti con 106 passeggeri e 6 persone di equipaggio – a un’hostess di 24 anni.

Kim Yong-il vuole negoziare PECHINO – Il leader nordcoreano Kim Yong-il ha annunciato al premier cinese Wen Jiabao in visita a Pyongyang che vuole riprendere le trattative sul proprio programma nucleare, interrotte dopo gli ultimi test.

Londra, pericolo terroristi liberi LONDRA – È allarme a Londra per la notizia che oltre ben trenta terroristi, tra i quali alcuni dei detenuti più pericolosi del Regno Unito, potrebbero essere rilasciati già il prossimo anno. È quanto ha rivelato ieri il settimanale «Sunday Times». All’origine della scarcerazione di massa ci sarebbe una sentenza emessa lo scorso anno dalla «indulgente», secondo il Times, Corte d’Appello di Londra ha aperto la strada ad una serie di richieste per la riduzione della pena da parte di terroristi, gran parte delle quali accolte.

brato naturale, ai genitori delle piccole, d’età compresa tra i 4 e i 12 anni, lasciare che andassero al centro commerciale, distante poche centinaia di metri da casa, per divertirsi nello spazio riservato ai bambini. E a loro deve essere sembrato, se non normale, certamente non grave, accettare un passaggio dal vicino che tante volte avevano incrociato. Nella brutta storia che ha sconvolto tutto il paese, il peggio è stato evitato da due poliziotti che hanno deciso di controllare un’auto parcheggiata in un luogo appartato: «Forse rubata», avranno pensato. Lo scrupolo professionale è stato la salvezza delle bambine. Erano tutte sulla macchina, lui le aveva appena minacciate. «Se dite qualcosa a casa vi

uccido», avrebbe detto, secondo la testimonianza di una delle piccole. Nel baule dell’utilitaria sono stati trovati un seghetto e una roncola. Forse semplici attrezzi da pensionato, forse altro, impossibile escluderlo. È stata quella seduta sul sedile a fianco del guidatore a vedere per prima l’auto della polizia. Ha aperto la portiera, è balzata fuori dall’abitacolo, finendo nelfossatoalato dellastradina.Mala fine dell’incubo ha cancellato la paura di farsi male e ai poliziotti ha detto «siete i miei angeli». L’uomo era rannicchiato in modo che la testa non spuntasse dal finestrino. Ha cercato di ribellarsi agli agenti, riuscendo solo ad aggravare la propria posizione. In casa aveva 230 cassette, una par-

Il parcheggio dove è stato arrestato

te delle quali è risultata a contenuto pornografico. «Chiuderlo in prigione e gettare la chiave», è stato il commento più diffuso, in piazza, a Carpendolo. Le bambine sono tornate a casa poche ore dopo il salvataggio. Letizia Bianco

«La vita al di là della morale» Il papa ha aperto a Roma il secondo sinodo del vescovi africani CITTÀ DEL VATICANO – Due «pericolose patologie» stanno intaccando l’Africa: il materialismo dell’Occidente, colpevole di un «colonialismo mai del tutto terminato», e il fondamentalismo religioso. Benedetto XVI ha inaugurato con queste parole, nella Basilica di San Pietro, il Secondo sinodo speciale dei vescovi del continente africano in programma in Vaticano fino al 25 ottobre, facendo subito capire che i mali che affliggono l’Africa chiamano in causa tutto il Pianeta. Una parte della Chiesa africana, i 244 vescovi che partecipano al Sinodo e un gran numero di religiosi e religiose che li accompagnano, ha riempito ieri la Basilica di San Pietro. Una platea di cattolici giovani, pieni di fervore, che hanno riempito le immense navate di musica, lingue, colori, accenni di danza. Una vitalità che, lo si è visto anche durante il viaggio in Camerun e Angola nel marzo scorso, strappa gioiosi sorrisi al pontefice, e dimostra, senza alcun dubbio, che l'Africa è la speranza della Chiesa, una Chiesa che vorrebbe diventare a sua volta una speranza per l’Africa, e da lì restituire futuro anche ad un Occidente spiritualmente «malato». Ratzinger comincia la sua omelia dall’inizio di tutto, parlando della Creazione, perchè – dice – «in Africa ci sono molteplici e diverse culture, ma sembrano tutte concordaresu questo punto». Dio creò la vita, un uomo e una donna in grado di generare figli: una «legge divina, scritta nella natura» e pertanto «più forte e preminente rispetto a ogni legge umana».

Una prospettiva al di là della stessa morale, spiega il Papa, perchè «essa, prima del dovere, riguarda l’essere, l'ordine inscritto nella creazione». E prova, fral’altro, cheGesù egli uomini «provengono tutti da una stessa origine»: stessa dignità, stessi diritti, a prescindere dall’etnia, dalla provenienza e dal colore della pelle. Poi, parla dei tesori dell’Africa ma, più che alle razzie compiute dalle multinazionali occidentali denunciate nell’ Instrumentum laboris del Sinodo, si riferisce al suo patrimonio spirituale e culturale, immenso «polmone» oggi intaccato dai morsi di un «colonialismo finito sul piano politico» ma, in realtà «mai del tutto terminato», e che si esprime nel «materialismo

pratico combinato con il pensiero relativista e nichilista», «tossici rifiuti spirituali che contagiano le popolazioni di altri continenti, tra cui in particolare quelle africane». Nella «stessa prospettiva», quasi fosse l’altra faccia di una stessa medaglia, Benedetto XVI mette in guardia contro il secondo «virus» che potrebbe colpire anche l’Africa: il fondamentalismo religioso, mischiato con interessi politici ed economici». Moniti pesanti, anche se il Papa chiarisce poco dopo, all’Angelus, che il Sinodo non fornirà ricette ma «indicazioni pastorali», come l’invito ad un maggiore sforzo di riconciliazione tra le etnie e alla tutela dell’infanzia. Domitilla Conte

La cerimonia d’apertura ieri a San Pietro

Atto intimidatorio contro un consigliere dell’VIII municipio della capitale

Roma, passa dal Pdl al Pd: sparano al suo bar ROMA – Appena venerdì scorso decise con una conferenza stampa di annunciare di aver cambiato schieramento passando dalla maggioranza di centrodestra, che regge l’VIII Municipio di Roma, e che comprende il quartiere popolare di Tor Bella Monaca, all’opposizione di centrosinistra, dal PdL, al Pd. Una decisione che nel quartiere fece clamore e rumore quella di Mario Disli, ex Forza Italia, anche perchè avrebbe contribuito a mettere ancora più in crisi il traballante governo del Municipio di periferia. Una scelta politica che adesso gli investigatori prenderanno in considerazione nelle loro indagini per verificare se sia stato proprio il cambio di casacca

politica ad armare la mano degli sconosciuti responsabili la notte scorsa dell’atto intimidatorio compiuto proprio ai danni di Disli: quattro colpi di pistola che hanno bucato la serranda del suo bar, in via Siculiana, danneggiando elettrodomestici ed diverse attrezzature. Una intimidazione che assomiglia ad un avvertimento fatto in stile camorristico e che all’apparenza ripropone l’equazione “Tor Bella Monaca come Scampia” coniata appena qualche giorno fa dopo che la polizia ha scoperto e poi smantellato nella zona un sistema di cancelli e «fortificazioni», con tanto di videocamere, che gli spacciatori di «Torbella» avevano messo a protezione dei loro traffici.

«Da lunedì – ha detto lo stesso Disli durante una conferenza stampa organizzata proprio nel suo bar e alla quale hanno partecipato il segretario regionale del Pd Roberto Morassut ed altri esponenti del Partito Democratico – quando ho comunicato in aula il mio passaggio dal Pdl al Pd ho iniziato a sentire voci minacciose del tipo: «E' passato dalla parte opposta. Ora deve avere paura anche della sua ombra». Il consigliere ha scartato categoricamente l’ipotesi del racket come motivazione della intimidazione: «E' da quarant'anni che la mia famiglia ha il bar in quella zona –ha detto –e nessuno mi ha mai chiesto di pagare il pizzo». Pasquale Faiella

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2 In Italia e nel Mondo


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