Brevi dal mondo
Micheletti vuole elezioni subito TEGUCIGALPA – Roberto Micheletti è disposto a lasciare il potere se gli sarà garantito che si voterà a novembre. Secondo il presidente di fatto dell’Honduras solo in questo modo «si può parlare di qualsiasi scenario, di qualsiasi soluzione, con un presidente eletto». In una intervista a Canal 5 Micheletti ha aggiunto che il 90% della popolazione non vuole il ritorno il Manuel Zelaya, il presidente deposto a fine giugno con un colpo di stato.
Immigrati respinti bufera a Berlino BERLINO – E' bufera in Germania dopo la rivelazione della televisione pubblica Ard che lo scorso anno quasi seimila clandestini sono stati respinti in Africa dall’Agenzia di frontiera dell’Ue, Frontex, mentre erano stremati e quasi morti di sete. Nella trasmissione «Report Mainz» della prima rete pubblica Ard, andata in onda ieri sera, è citato un rapporto delle organizzazioni umanitarie, in cui uno dei sopravvissuti ha descritto il respingimento. «Avevamo ancora tre giorni di viaggio davanti a noi, ma non hanno voluto darci acqua. Hanno minacciato di distruggere il nostro barcone, se non avessimo invertito la rotta». Il clandestino ha spiegato che lui e gli altri erano «quasi morti di sete e anche con cadaveri a bordo».
Napoli, investono anziana. Correvano per acquistare droga NAPOLI – Stava attraversando, sulle strisce pedonali. Ma loro dovevano comprare la dose di droga, andavano di fretta. E così, a bordo di una potente moto, hanno travolto in pieno un’anziana di 73 anni, riducendola in fin di vita. E' accaduto a Scampia, sabato scorso, nella più grande piazza di spaccio di droga d’Europa. Domenica sera i due centauri sono stati individuati. Lì dove ogni giorno ci sono tossicodipendenti in fila per acquistare droga, dove i clan hanno concentrato i loro affari per il traffico e lo spaccio.
Martedì 6 ottobre 2009
Assegnato a Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider e Jack W. Szostak
Il Nobel premia il segreto della longevità I “telomeri” difendono dall’invecchiamento le cellule e ci salveranno anche dai tumori
Carol W. Greider
STOCCOLMA – Fino a ieri mattina erano la Cenerentola della biologia, ma adesso le strutture molecolari che difendono le cellule dall’invecchiamento, chiamate telomeri, possono godere della meritata attenzione: a tutto il mondo scientifico è ormai chiaro che potrebbe essere questa la strada per nuove cure contro tumori e malattie rare, oltre che per cure basate sulle cellule staminali. - UN NOBEL PER DUE DONNE: quello assegnato ieri a Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider e Jack W. Szostak è anche il
primo Nobel scientifico assegnato contemporaneamente a due donne, l'una delle quali è stata l’insegnante dell’altra. Una notizia accolta con soddisfazione da un’altra delle pochissime scienziate premiate con il Nobel, Rita Levi Montalcini. Per lei, che il Nobel lo ha avuto nel 1986 e che da allora aveva visto premiate solo altre due donne, «è un segnale rilevante e di estrema importanza per l’universo femminile». - 'CAPPUCCI' ANTI-INVECCHIAMENTO: come «cappucci» molecolari, i te-
lomeri proteggono le estremità dei cromosomi, i bastoncelli nei quali è impacchettato il Dna. Anche i telomeri hanno un loro Dna, ma a differenza di quello contenuto nei cromosomi, si ripete numerose volte sempre uguale a se stesso e non controlla la produzione di nessuna proteina. Ogni volta che la cellula si divide, i telomeri diventano un pò più corti e questo processo continua finchè la cellula non entra in uno stato di senescenza, nel quale non riesce più a dividersi. Enrica Battifoglia
Aveva 82 anni. Era originario della Calabria. Cordoglio da tutto il mondo politico
È morto Gino Giugni Socialista e riformista è stato il “padre” dello Statuto dei lavoratori ROMA – Gino Giugni, cuore socialista e riformista, è morto a 82 anni a Roma dopo una lunga malattia. Per la scomparsa di Giugni, considerato il padre dello Statuto dei Lavoratori, l’intero arco politico ha espresso il suo cordoglio. Il presidente, Giorgio Napolitano, ne ha ricordato la figura ripercorrendo i due fatti più rilevanti della vita politica del giuslavorista e della sua «dedizione» allo stato democratico: «È stato uno studioso di altissimo livello, – ha detto Napolitano – riconosciuto ispiratore di una moderna scuola di diritto del lavoro, e allo stesso tempo è stato, ancor prima di approdare in Parlamento e al governo, promotore
di una legislazione sociale avanzata culminata nello Statuto dei diritti dei lavoratori». Il Presidente ha ricordato anche, parlando dell’agguato delle Br, nell’83, che Giugni «pagò il suo impegno democratico con la vile aggressione del terrorismo brigatista che colpì gravemente il suo fisico». Giugni – riporta la biografia – era nato a Genova il primo agosto del '27 da genitori calabresi originari di Aieta in provincia di Cosenza. Professore di diritto del lavoro all’università di Roma, è stato presidente del Psi ed è appunto considerato il padre dello 'Statuto dei diritti dei lavoratori' del 1970.Dottore honoriscausa alleUniversità di Buenos Airese di Nanterre,
ha insegnato a Parigi e Los Angeles, ed è stato presidente dell’Accademia europea di diritto del lavoro. Collaboratore negli anni '60 del ministro del Lavoro Giacomo Brodolini, negli anni '80 Giugni ha presieduto le commissioni ministeriali per la riforma delle liquidazioni e sul costo del lavoro. Nel marzo del 1983 è stato gambizzato a Roma dalle Brigate Rosse. Eletto senatore nelle politiche dell’83, Giugni è diventato presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama. Dall’aprile 93 al maggio 94 ha ricoperto la carica di ministro del Lavoro e della sicurezza sociale del governo Ciampi. Negli ultimi anni è stato presidente della Commissione di
Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Tra le manifestazioni di cordoglio arrivate, oltre a quelle politiche, quella del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha di Gino Giugni un «ricordo affettuoso e di riconoscenza per aver fatto tutto ciò che ha fatto per il nostro Paese». Un ricordo è arrivato anche dai leader sindacali: «Giugni – dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani – è stato un grande protagonista della riforma del diritto del lavoro e della legislazione sociale, un vero riformatore, un intellettuale di altissimo profilo». Daniela Navi
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2 In Italia e nel Mondo
Grecia, Papoulias ha incaricato Papandreou
Washington Obama non riceve il Dalai Lama
ATENE – Il leader socialista greco Giorgio Papandreou ha ricevuto ieri dal presidente della repubblica, Karolos Papoulias, l’incarico di formare il nuovo governo, dopo la significativa vittoria elettorale di domenica. E si è messo subito al lavoro perchè, ha detto, «non c'è un minuto da perdere». Papandreou ha affermato di «sentire la grande responsabilità» per il compito affidatogli dalle «speranze e dal desiderio di profondi cambiamenti» che giunge dalla popolazione. E sta dando gli ultimi ritocchi allalistadel nuovogoverno«basatosu principi e valori» che potrebbe essere annunciata,almenoin parte,giàdomani. Secondo indicazioni non con-
WASHINGTON – Il Dalai Lama arriva a Washington e per la prima volta dal 1991 non sarà ricevuto dal presidente americano. Il leader spirituale tibetano è nella capitale Usa a conclusione di un lungo tour nel Nord America, ma la Casa Bianca ha preferito rinviare ad altra occasione l’incontro con Barack Obama per non danneggiare i rapporti con Pechino in vista della visita presidenziale in Cina, a novembre. Il primo faccia a faccia tra Obama e il Dalai Lama potrebbe avvenire in un’altra occasione, forse già entro la fine dell’anno.
Il presidente della Repubblica ha accolto le dimissioni di Karamanlis
fermate egli potrebbe tenere temporaneamente per sè la carica di ministro degli esteri ed affidare il compito di risanare l’economia a Luka Katseli, la responsabile del settore nel Pasok e autrice del programma dei primi cento giorni del suo governo. Papoulias ha dato l’incarico a Papandreou dopo aver ricevuto le dimissioni del premier uscente Costas Karamanlis. Questi domenica aveva annunciato la volontà di abbandonare anche la carica di presidente di Nuova Democrazia (ND) dopo la cocente sconfitta. E già si fanno i nomi dei suoi possibili successori, tra i quali primeggia quello dell’attuale ministro degli esteri Dora Bakoyannis.
I principali governanti e leader progressisti europei si sono affrettati a congratularsi con Papandreou per una vittoria che sperano possa diventare ilpunto di partenzadi una nuova ondata progressista in un continente dove la sinistra appare in crisi. Dopo la pesante sconfitta dei socialdemocratici in Germania, e le difficoltà che incontra anche dove governa,comein Spagna,GranBretagna e Portogallo. Il primo a telefonare è stato ieri sera il capo dell’esecutivo socialista spagnolo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, seguito dalla francese Segolene Royal. E poi il leader laburista britannico Gordon Brown, il presidente della Commissione europea
Giorgio Papandreou
Josè Manuel Barroso e il capo del Partito socialista europeo Poul Nyrop Rasmussen. Questi ha detto che la vittoria di Papandreou «dimostra che la democrazia fondata sui bisogni sociali è essenziale per il futuro dell’Europa». Giulio Gelibter
Roma. La Chiesa prende atto dei gravi problemi provocati dall’Aids
Kamikaze in Pakistan
Attentato alla sede Onu I vescovi africani: «Maturi anche per un Papa nero» cinque vittime
Sinodo: «“Sì” ai condom» CITTA' DEL VATICANO – La Chiesa è pronta per un Papa dalla pelle nera. La comunità cattolica africana, quasi un quinto della popolazione del continente, cammina ormai sulle sue gambe nonostante molte contraddizioni, dice la sua sull'Aids, ammettendo l’uso del preservativo sebbene non come unico rimedio, e ritiene che l’idea di un Papa nero non debba più scandalizzare nè stupire, specialmente dopo l’elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti. A rappresentarla, in veste di relatore al Secondo sinodo speciale dei vescovi per l’Africa, è stato il primate del Ghana cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, il quale, in un coraggioso documento illustrato ieri mattina e destinato a ispirare la discussione aperta in Vaticano fino al 25 ottobre e in una successiva conferenza stampa, ha messo alcune cose in chiaro, ma senza discostarsi nella sostanza dal Magistero della Chiesa. Tuckson, cardinale emergente che indiscrezioni danno per prossimo alla Curia romana, si è detto «contentissimo» dell’elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti, un afroamericano – ha sottolineato – che per giunta ha vissuto anche in Ghana, per la prima volta salito ai massimi livelli della politica. Una elezione – tiene a precisare – «che l'Africa non ha accolto con particolare sorpresa», per le sue capacità personali, ma anche perchè l’Africa, nel frattempo, si è fatta più matura e sta conquistando un suo posto nel mondo. Obama avrà così aperto la strada a un futuro Papa africano? Il cardinale sorride e dice che biso-
Il primate del Ghana, cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson
gnerebbe chiederlo all’attuale Papa, ma poi afferma con slancio che «la Chiesa cattolica è senz'altro pronta ad accogliere, in futuro, un papa nero». «E' un’esperienza già fatta in politica, anche al vertice dell’Onu – ha ricordato – e potrebbe essere fatta anche dalla Chiesa cattolica, che è universale e rappresenta tutti i continenti. Perciò – ha aggiunto – non credo che si possa escludere questa possibilità «. «E una delle sfide del Vangelo – ricorda – è proprio respingere i condizionamenti e i pregiudizi del passato». Il cardinale Turkson, il quale ha precisato nella sua relazione che la malattia più diffusa in
Africa è tuttora la malaria, alla quale la comunità internazionale «dovrebbe dedicare più energie e mezzi», non si è sottratto alle domande dei giornalisti su Aids e preservativi, oggetto di accese polemiche all’epoca del viaggio di Benedetto XVI in Africa. Turkson ha ribadito, in sintonia con la linea ufficiale della Chiesa, che la fedeltà nella coppia e l’astinenza in caso di contagio restano i migliori deterrenti alla diffusione del virus, ma ha anche lasciato intendere di non essere contrario per principio all’uso del preservativo almeno tra coppie contagiate. Una posizione, questa, espres-
sa da alcuni anni da teologi, operatori pastorali e anche dall’ex presidente del Pontificio consiglio della salute, cardinale Lozano Barragan, ma mai divenuta posizione ufficiale della Chiesa, per la quale la strada maestra è sempre rimasta l’enciclica Humanae Vitae. Il cardinale ha comunque messo in guardia dai rischi che derivano dalla scadente qualità dei profilattici commercializzati in Africa. Una Chiesa, quella africana, con problemi così «terribili», li ha definiti Tukson, deve comunque guardare avanti a partire da un nuovo concetto di evangelizzazione. Domitilla Conte
Con il vento di William Il latino torna di moda a Masitala ora luce e acqua lo ha adottato Facebook WILLIAM Kamkwamba aveva un sogno: alimentare il suo villaggio in Malawi, conl'unica risorsache è liberamente disponibile per lui: il vento. Il Malawi era passato attraverso uno dei suoi peggiori periodi di siccità, sette anni fa, che uccise migliaiadi persone.La sua famiglia e gli altri erano sopravvissuti limitandosi a un pasto al giorno. La terra rossa nella sua città natale Masitala era secca, lasciando suo padre, un agricoltore, senza alcun reddito. Ma in mezzo a tutte le carenze, una cosa era ancora abbondante: ilvento. E cosi William costruì il suo primo mulino a vento. Allo-
ra aveva solo 14 anni. Ha cercato oggetti di tutti i tipi, comprese le parti di biciclette, tubi di plastica, i fan del trattore e batterie per auto. E c’è riuscito. Ora nel suo villaggio c’è l’energia elettricaprodotta dalvento che lo illumina e che pompa acqua per i suoi abitanti.
"QUIDcogitas?" Da ieri il social network più popolare del mondo parla (anche) latino. E così il link diventa "ligamen", invece della posta si controllano le "epistulae" e per andare alla home page bisogna cliccare su "domus". La novità è stata annunciata sul "Facebook blog", la pagina dove i curatori del social network raccontano le novità introdotte nel portale, ed è già a disposizione degli utenti. Da lingua morta, il latino diventa materia viva per chiunque lo voglia impostare come linguaggio del proprio profilo. «La maggior parte delle volte che ci imbattiamo in una frase latina» si legge
nel blog «è incisa nella roccia: all'ingresso delle università, sulla facciata di un edificio governativo, nel chiostro di un convento. Ma da oggi il latino torna in vita su Facebook». E così gli appassionati potranno chattare nel "locutorium" e "scribere sententiam".
NEW DELHI – Un attentatore suicida con indosso un’uniforme della polizia di frontiera ha attaccato ieri la sede superprotetta del Programma alimentare mondiale dell’Onu (World Food Programm, Wfp) a Islamabad, uccidendo cinque persone. L’uomo, di circa 25 anni, si è fatto esplodere intorno alle 12 nella reception del Wfp, all’interno del compound che ospita tutti gli uffici dell’Onu nella capitale pachistana, non lontano dalla residenza del presidente Asif Ali Zardari. Il compound è fortificato ed entrarci è molto difficile. Secondo il ministro degli interni, Rehman Malik, l’attentatore aveva indosso l'uniforme del gruppo paramilitare della Polizia di Frontiera pachistana che, insieme a poliziotti dei reparti speciali e altri agenti semplici, sono deputati alla sicurezza del sito. Delle cinque vittime due sono donne, Gulrukh Tahir, una centralinista, e Farzana Barkat che lavorava nell’amministrazione. Oltre a loro, un iracheno, Botan Ahmed Ali, che lavorava come tecnico delle telecomunicazioni. Due delle vittime sono morte in ospedale per le ferite riportate. In seguito all’attentato, tutti gli uffici dell’Onu in Pakistan hanno chiuso, mentre il ministro Malik ha annunciato lo stato di allerta a Islamabad e nelle altre grandi città del paese. «Questa è una terribile tragedia per il Wfp e per tutta la comunità umanitaria in Pakistan», ha detto dal quartier generale del World Food Program a Roma Amir Adbulla, vice direttore generale. Da Ginevra, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, ha definito l’attacco «un odioso crimine», ma ha assicurato che le Nazioni Unite continueranno le loro attività di assistenza umanitaria nel Paese. Secondo la polizia, «si è trattato di un attentato ben organizzato» anche se nessuno lo ha fino ad ora rivendicato. Si punta il dito contro i talebani, soprattutto il Therik-e-Taliban Pakistan, il gruppo guidato da Hakimullah Mehsud. Mehsud era stato dato per morto sabato, ma domenica ha incontrato alcuni giornalisti a patto che pubblicassero la notizia e l’intervista solo ieri. Ahmed Buzher
Account di Hotmail violati e messi on line HOTMAIL , la webmail nata nel lontano 1995 e poi acquisita da Microsoft, non è mai stata così calda. Migliaia di utenze della posta elettronica - user id e password, dunque - sono state violate e pubblicate online. La notizia che fa tremare i polsi ai tantissimi utenti del popolare servizio di Msn - il più diffuso al mondo con oltre 400 milioni di account attivi - è stata inizialmente lanciata dal sito NeoWin e quindi ripresa dalla Bbc on line che ha avuto la conferma direttamente da Microsoft. Che ha annunciato come i propri esperti stiano «esaminando la situazione per inter-
venire al più presto». Secondo gli americani del blog Neowin, gli account violati sono stati più di 10mila: le informazioni, forse raccolte tramite phishing, sarebbero state pubblicate il primo ottobre sul sito per sviluppatori Pastebin.
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In Italia e nel Mondo 3
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
Il fatto del giorno: Alluvione a Messina: «Un disastro annunciato» Due messaggi di “allerta” La folla grida “Assassini” potevano salvare la città davanti alla Prefettura
Giampilieri, la frazione abusiva e devastata
dall’articolo di Fiorenza Sarzanini
dalla cronaca di Gabriele Isman
dal reportage di Paolo Colonnello
C’è una catena di errori, omissioni e ritardi dietro la tragedia di Messina. Ci sono le responsabilità di chi sarebbe dovuto intervenire per far fronte a due avvisi di emergenza che invece sembrano non essere stati tenuti nella giusta considerazione e, da parte di alcuni enti, addirittura ignorati. Perché in caso di allerta massima deve essere avviata una procedura standard, invece qualcosa non ha funzionato. E dunque non sarà difficile per chi indaga stabilire l’identità di chi doveva far scattare il piano, visto che i ruoli sono individuati in una direttiva firmata nel febbraio del 2004 dal presidente del Consiglio che all’epoca era Silvio Berlusconi. [...].
Un grido: “Assassini, assassini”, e un cartello: “Omicidio doloso. Aspettavano i morti per discutere del Ponte”. La contestazione è esplosa intorno alle 14.30 sotto la Prefettura di Messina, con il ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli e il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo insultati al loro ingresso da un centinaio di persone che li attendevano. Per evitare di incontrare i contestatori, il premier Silvio Berlusconi è stato fatto accedere da un ingresso laterale per poter presiedere la riunione dell’unità di crisi cui hanno partecipato tra gli altri anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il sindaco di Messina Giuseppe Alecci. [...].
«Guarda, guarda laggiù? Vedi quella casa? Proprio sul fiume l’hanno costruita. Mi gioco l’elicottero se hanno avuto un permesso regolare...». Ma quella di Lorenzo, il pilota della Elipanarea che ha accettato di farci sorvolare la zona, potrebbe essere una scommessa persa. Perché qui, come ora dicono tutti per fare rabbia ai politici, «abusivismo non ce n’è». E in un certo senso hanno ragione. Perché a ben vedere, i permessi molte volte ci sono. Anche se non sempre sono regolari. «Lo sanno tutti che all’Urbanistica basta pagare e rilasciano qualsiasi concessione. E più è grande l’abuso che devi fare, più facilmente ti arriva il permesso», dice con disincanto Carmen, una signora che abita tra le villette della costa [...].
La migliore di oggi
Parte il tutti contro tutti
Come all’Aquila: case e blocco di tasse e mutui
dall’analisi di F. Cavallaro
dall’articolo di Marco Conti
La sceneggiata dello scaricabarile sembra un replay connaturato alle sciagure italiane. E, puntuale, non manca nel disastro di Messina, dove Guido Bertolaso se la prende con i sindaci che preferiscono finanziare sagre delle salsicce invece di impegnare i fondi comunali nella protezione del territorio, chiudendo gli occhi davanti agli abusi. E i sindaci, come succede perfino nella sfacciata Scaletta Zanclea, dove la poltrona del municipio si eredita di padre in figlio, replicano che è la Protezione civile a non spendere i quattrini quando vengono stanziati. [...].
«Un disastro previsto, anche se le piogge di questi giorni sono state di intensità molto più elevate». Ormai il canovaccio del giorno dopo un disastro è sempre lo stesso: giro in elicottero, visita alle popolazioni colpite, vertice in Prefettura e conferenza stampa, sempre in Prefettura, preferibilmente senza domande. Ieri mattina a Messina Silvio Berlusconi e Guido Bertolaso hanno ripetuto più o meno ciò che è stato fatto prima a Napoli in occasione dell’emergenza rifiuti, e poi a L’Aquila per il terremoto. Anche stavolta il governo si è mosso con estrema tempestività nell’affrontare
Silenzio solo a Bergamo
Differenze Nord - Sud dal commento di Simone Colli
l’emergenza, ma la reazione delle popolazioni locali è quella che il presidente del Consiglio ammette pubblicamente al termine del sopralluogo, parlando con a fianco il presidente della Regione Raffaele Lombardo al quale ha appena conferito i poteri di commissario straordinario per l’emergenza. Il Cavaliere sa delle accuse che vengono rivolte alla giunta-Lombardo di non essere intervenuta tempestivamente su un’emergenza nota da due anni, anche perchè il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomomo, che siede alla sua destra, non ha fatto mistero delle sue perplessità sulla gestione del territorio della regione siciliana. [...].
«Come a L’Aquila», dice Berlusconi promettendo nuove case. E però non ci vuole chissà quale spirito di osservazione per capire che le vittime di Messina già non stanno ricevendo lo stesso trattamento degli abruzzesi colpiti dal terribile sisma della primavera scorsa. E che una volta spenti i riflettori la situazione non potrà che peggiorare. Primo brutto segnale, venerdì, quando già è chiaro il drammatico bilancio dell’alluvione. Federcalcio e Lega calcio stabiliscono che nel fine settimana si osservi un minuto di silenzio sui campi da gioco. Per tutte le partite? Macché [...].
Giannelli sul Corriere
Per il calcio il lutto è una questione regionale
dall’articolo di Luca Valdiserri
dal commento di Guido Boffo
«La Lega Calcio ha fatto osservare un minuto di silenzio solo alle squadre siciliane e alle loro avversarie, come se le vittime di Giampilieri e Scaletta Zanclea non fossero italiani a pieno titolo. Come si vede, in questo Paese che si accinge a celebrare la solenne ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della sua unità, non sono certo i siciliani a pronunziare la “bestemmia separatista” che il presidente Napolitano ha ricordato». Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, nominato ieri commissario per l’emergenza Messina dal premier Silvio Berlusconi, non usa mezze parole. Per lui, e non solo per lui, la decisione della Federcalcio, in intesa con le tre Leghe calcistiche, non è stata soltanto sbagliata. E’ stata scandalosa. [...] Ma perché la Federcalcio ha deciso per il minuto di silenzio solo in Sicilia e per le squadre siciliane? [...].
A Bergamo l’arbitro Rocchi è incorso in un grave abbaglio. Il calcio di rigore non concesso al Milan? No, il minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione di Messina. Eppure il regolamento - nella fattispecie la comunicazione della federazione italiana giuoco calcio - parlava chiaro: «... sarà osservato un minuto di silenzio su tutti i campi di calcio sui quali verranno impegnate le squadre siciliane». Ora, confondere l’Atalanta di Guarente e Padoin per una squadra siciliana è francamente troppo. Estendere il lutto oltre lo Stretto, vale a dire lo stretto necessario, perdipiù nel feudo
leghista, deve essere sembrato ai notabili della Figc un atto inopportuno e forse eversivo. Non a caso, in tutti gli altri stadi, da Siena a Roma, da Firenze a Bologna, del minuto di silenzio (e per proprietà transitiva dell’alluvione) se ne sono infischiati. A Palermo no, il Palermo è parte in causa: un lutto regionale, a statuto speciale. Non sappiamo che cosa abbia spinto il presidente federale, Giancarlo Abete, che del politicamente corretto ha fatto uno stile di vita e di lessico, a partorire un mostro simile. Ma di questo siamo assolutamente certi: il mostro è uscito benissimo. Altrettanto non si può dire del calcio italiano, meglio dire la libera repubblica
del calcio italiano, sempre sollecita a distinguersi nella società civile e nello sport in generale (ieri il minuto di silenzio è stato puntualmente osservato prima della finale di supercoppa di basket, Montepaschi Siena - Virtus Bologna, centro Italia). A questo punto la Federcalcio farà bene a puntualizzare quali tragedie riguardino la Nazionale, pardon la Nazione, (al terremoto dell’Aquila, per esempio, venne conferita dignità ecumenica) e quali soltanto questa o quella squadra, se il tifoso veronese del Chievo abbia diritto di raccogliersi per i messinesi sepolti dal fango o meriti di essere rispettato soltanto il dolore di palermitani e catanesi. [...].
La fotografia
Facebook, la tentazione comincia in ufficio dall’articolo di F. Barbieri
«Internet che passione». Anche in ufficio. Sono oltre sei milioni e mezzo i lavoratori che non riescono a fare a mano della Rete, persino dopo aver timbrato il cartellino all’inizio della giornata. Più di un quarto di tutti gli occupati, il 98% di chi ha un pc sulla scrivania. Tutti i mesi - secondo le rilevazioni della società di ricerca Nielsen Online ogni internauta dedica alla navigazione trentasette ore, quarantasei minuti e trentacinque secondi. Che equivalgono più o meno a una settimana di lavoro e addirittura a quasi due ore al giorno. Ogni persona si collega 46 volte al mese, linkandosi oltre a cento siti e “sfogliando” ben 2.673 pagine. Un balzo in avanti deciso (+ 40 per cento) rispetto allo scorso anno quando ogni lavoratore -
internauta restava collegato “appena” 26 ore e 42 minuti al mese. Il posto d’onore nella top ten dei siti più cliccati - nella classifica stilata da Nielsen alla luce delle pagine web effettivamente visitate - va al motore di ricerca Google, seguito a breve distanza dalla new entry Facebook che, invece, non ha rivali come tempo medio della connessione. I quattro milioni di utenti restano collegati ogni mese circa cinque ore e mezza (quelli di Google appena un’ora e quarantacinque minuti). Circa 20 minuti al giorno che sono dedicati all’aggiornamento del proprio profilo direttamente dal posto di lavoro. Insomma, siti di relazioni sociali e motori di ricerca, portali d’informazione e di svago. ma tutto il tempo passato online quanto incide sull’efficienza dei lavoratori? [...].
Filippine, padre e figlio sopravvisuti allo tsunami (Ansa)
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Lodo Mondadori/1. Fininvest deve risarcire Cir «Chiesto di più che per l’oro degli ebrei» dal commento di Nicola Porro
Berlusconi e la Fininvest sono peggio dei nazisti. Il risarcimento che devono a De Benedetti è superiore a quello che le banche svizzere colluse con Hitler e i suoi gerarchi hanno riconosciuto a 31mila vittime dei lager. Un botto che ha fatto tremare le casseforti di Ubs e Credit Suisse, rischia di replicarsi in casa Fininvest. Ma chi legge, a questo punto, deve avere un po’ di pazienza e seguire il filo di un ragionamento giudiziario. Fatto semplificando le vicende, ma rendendo il senso di ciò che è avvenuto. Tutto nasce da una sentenza della sezione penale della Cassazione che ha condannato Previti e il giudice Metta per il cosiddetto lodo Mondadori, con cui Berlusconi e alleati conquistarono Segrate. Quella sentenza fa stato, come si dice. E’ diventata legge. Poco importa come ci si arrivò. E nulla interessa che Berlusconi e Fininvest (che per la verità non fu mai davvero coinvolta) ne uscirono senza alcuna con-
Marina Berlusconi tra Carlo De Benedetti e Fedele Confalonieri
danna: per il presidente del Consiglio fu assolto dal gup e poi prescritto. Giova ricordare che il gup proprio agli esordi di quel processo assolse nel merito Berlusconi liquidando le accuse della Boccassini come «semplici sospetti». Il punto è che nel processo decisivo davanti alla Cassazione i due condannati di oggi - Fininvest e indirettamente Berlusconi - non si sono potuti difendere, non hanno mai toccato palla, per
il semplice motivo che sono stati ritenuti, per un motivo o per l’altro, non coinvolgibili nella vicenda. Ma andiamo avanti: la Cassazione ritiene che sia stata comprata la sentenza da parte di Previti con la complicità di Metta (e non degli altri due giudici che componevano il collegio, ma questo poco rileva evidentemente). Forti di questa sentenza, gli uomini di De Benedetti cosa pensano? Chiediamo un conseguente
dall’editoriale di E. Berselli
Una volta alla rai c’era la lottizzazione. Era il metodo più efficace per assicurare l’equilibrio fra i partiti. Un sistema matematico ferreo, una specie di inesorabile manuale Cencelli applicato alle assunzioni e alle nomine di appartenenza, agli spazi e ai tempi per i partiti. Non è il caso di rimpiangere i bilancini e gli equilibrismi di quella che fu definita da Pietro Scoppola la «Repubblica dei partiti». Tuttavia non si può neppure apprezzare e anzi è decisamente intollerabile, la guerra civile televisiva che si è aperta di recente per de-
Libertà di stampa e tv E’ iniziata la guerra civile cisione unilaterale con il primo editoriale di Augusto Minzolini, il direttore neonominato che ritenne opportuno apparire in video per spiegare il silenzio del Tg1 sullo scandalo della prostituzione di regime (con la giustificazione che non c’erano elementi di rilievo giudiziario, e quindi si trattava semplicemente di “gossip2, come ripetono all’uni-
sono tutti gli esponenti della destra). E poi con il nuovo intervento del medesimo direttore del Tg1 contro la manifestazione di Piazza del Popolo per la libertà di stampa, qualificata come una iniziativa volta a instaurare «un inaccettabile regime mediatico». Di quale regime mediatico si tratti, in un paese che vede il domino diretto o indiretto del premier sul
risarcimento danni a chi è stato condannato. Eh sì, ma Fininvest e Berlusconi sono tecnicamente fuori dal discorso. Semmai il risarcimento potevano chiederlo ai (ci rendiamo conto) meno danarosi Previti e Metta. E in via subordinata allo Stato, che avrebbe dovuto rappresentare il giudice Metta. Niente di tutto questo avviene, De Benedetti, l’ingegnere senza macchia, del crac Ambrosiano e delle stampanti postali ha ben in mente il suo obiettivo: Silvio Berlusconi e la sua Fininvest. E’ a loro che chiede il risarcimento derivante da una sentenza che non riguarda loro. Vi sembrerà strano, ma è così. Anzi mettiamola giù più semplice. Il giudice penale condanna per un reato due imputati. E il giudice civile condanna al risarcimento un terzo, che dal reato iniziale è tenuto fuori. C’è una contraddizione logica. E soprattutto politica. Il magistrato civile si arroga il diritto a condannare colui che il magistrato penale non era riuscito a incastrare. [...].
sistema televisivo e su un ampio settore dell’informazione stampata, è difficile dire. Tuttavia siamo abituati da tempo alle distorsioni e alle manipolazioni della maggioranza poltica. E’ la tipica tecnica che si riassume nell’immagine popolare del “bue che dà cornuto all’asino”. metodo infallibile se ripetuto e ribadito con regolarità, e senza possibilità di smentita. Mentre al contrario sarebbe il caso di parlare della combinazione nefasta fra l’apertura delle ostilità da posizioni di forza e la militarizzazione blindata delle funzioni di potere nella televisione pubblica [...].
Lodo Mondadori/2. E Silvio piange miseria dal commento di G. Pons
Che cosa può succedere al gruppo Finivest di proprietà della famiglia Berlusconi quando dovrà versare i 750 milioni di euro alla Cir come previsto dalla sentenza civile di primo grado depositata l’altro ieri? Succederà una cosa molto semplice, diminuirà drasticamente la dotazione liquida della Fininvest che a fine 2008 /dati del bilancio depositato) ammontava a 1’1 miliardi di euro. Ma di certo non verranno messe a repentaglio le attività delle controllate, Mediaste, Mondadori e Mediolanum, che ogni anno pompano verso l’alto un bel flusso dividendi. Per fare un esempio, nell’anno della crisi globale, il 2008, la Fininvest ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 131 milioni, in flessione dai 365 milioni dell’anno precedente, ma pur sempre un utile. E ciò grazie al reddito prodotto dalle controllate Mediaset, Mondadori e Mediolanum. L’unica area dove la Finvest perde invece che guadagnare è quella sportiva, dove il Milan assorbe circa 60 milioni all’anno. Dunque il grido di dolore di Berlusconi, «se è così chiudo», all’indomani della sentenza di Milano, appare ancora una volta come l’ennesimo atto di vittimismo volto a influenzare l’opinione pubblica. Al massimo si può dire che dopo il pagamento dei 750 milioni alla Cir la Fininvest avrà meno risorse a disposizione per diversificare ulteriormente la propria attività. Oppure che il suo Nav (valore netto patrimoniale) sarà meno ricco per 750 milioni. D’altronde, un’ingente massa di liquidità è entrata nelle casse della Finvest nell’aprile 2005, quando la
holding decise di collocare sul mercato una quota pari al 16,68% di Mediaset scendendo nel controllo a poco più del 30%. La vendita di quelle azioni al valore unitario di 10,5 euro (oggi ne valgono 4,6) effettuato con la collaborazione della Ip Morgan produsse un incasso per Fininvest di 2,08 miliardi di euro. Piuttosto, più che piangere miseria oggi Berlusconi non avrebbe dovuto incaricare incaricare l’avvocato Previti di pagare il giudice Metta per ribaltare il “lodo Mondadori” nell’ormai lontano giugno 1990. Da quando quel lodo è stato capovolto con una sentenza “corrotta”, nel gennaio 1991, e dal successivo accordo con la Cir di Carlo De Benedetti del giugno 1991, la Fininvest è ingiustamente proprietaria della Mondadori. Una casa editrice che in 19 anni ha prodotto ben 1’2 miliardi di utile netto e la cui capitalizzazione di Borsa è cresciuta di 400 milioni con dei picchi abnormi negli anni della bolla internet. Ma ottenere la restituzione della quota di utili e capitale ingiustamente accaparrati si sarebbe rivelato troppo arduo in sede giudiziaria, pur con il sostegno di una sentenza penale passata in giudicato che stabilisce l’avvenuta corruzione del contro - lodo Mondadori. Anche perché gli avvocati difensori della Fininvest hanno sostenuto che non si può essere sicuri al 100% che un giudice non corrotto avrebbe deciso in maniera diversa da Metta. Cioè, nella sostanza, è vero che la sentenza è corrotta ma non si può essere sicuri che il giudizio nel merito sia ingiusto. E così i legali della Cir hanno deciso di battere un’altra strada, su cui i margini di incertezza sono quasi inesistenti. [...].
Sport: fra le righe e sopra le righe Olimpiadi, braccio di ferro tra Roma e Venezia
Calcio, il campionato italiano come il torneo dei gamberi
La pallavolo è azzurra
dal commento di Piero Mei
dall’analisi di Alberto Cerruti
dal commento di L. De Sanctis
Roma o Venezia: Coppi e Bartali? Mazzola e Rivera? Lollo e Loren? Callas e Tebaldi? O, più indietro e più “colti”, Montecchi e Capuleti? Guelfi e Ghibellini? Non scherziamo: la candidatura possibile per la possibile organizzazione dei Giochi Olimpici del 2020 è troppo seria e troppo importante per discuterne in quei termini. Discutere di che, poi? Venezia è una città unica, la poesia e l’amore si respirano nelle calli. Venezia è magnifica: chi non le vuole bene? Chi non ha sognato, o messo in pratica, una “romanticheria”a Venezia? Ma le Olimpiadi non sono una “romanticheria”, non più, almeno, nella loro versione postmoderna che non prevede un Dorando Pietri sostenuto dal giudice Sir Arthur Conan Doyle (sì, proprio quello di Scherlock Holmes) sul traguardo della maratona di Londra, squalificato ma vincitore morale con tanto di coppa personale consegnatagli dalla Regina Alessandrache forsesisentiva colpevoleperaver fattoallungare di un paio di chilometri il percorso così da consentire ai principini di vedere la partenza dal Castello di Windsor. Venezia è una foglia di fico: bellissima, ma le Olimpiadi a Venezia non si possono fare. È una finzione. A Padova, a Treviso, a Mestre, nel Veneto, questo sì. Ma il Comitato Internazionale Olimpico prevede una città: è vero che le leggi si possono cambiare “ad personam”, e dunque anche “ad eventum”. Ma restiamo all’attualità. Le Olimpiadi sono una manifestazione ormai gigantesca: 245 atleti, solo maschi, e 15 Nazioni parteciparono ai primi Giochi dell’era moderna, Atene 1896. Di giornalisti nemmeno l’ombra, ilche, secondocertipensiericorrenti, nonfupoicosì male.APechino 2008 gli atleti erano più di 10.000, i Paesi più di 200, i giornalisti più di 10.000. Numeri “mostruosi”, per non parlare della diffusione radiotelevisiva e sulla rete. Una tale presenza, più di due settimane di sport di altissimo livello su più impianti in contemporanea propongono un’organizzazione molto impegnativa. La sicurezza e i trasporti, dal punto di vista del pubblico, sono una assoluta priorità: contavano parecchio nelle 256 pagine del questionario che il Comitato Internazionale Olimpico ha sottoposto alle “applicants cities”, cioè le città richiedenti, che costituiscono il primo passo nella procedura di assegnazione. [...].
Caro Mourinho, lasci i calamari in tribuna con Quaresma. Questo è il campionato dei gamberi, menu ideale per l’Inter. La Samp si fa raggiungere dal Parma. La Juve è travolta, per la prima volta, a Palermo. La Fiorentina è fermata sullo 0-0 dall’arbitro che non vede un gol di Gilardino. Mourinho ringrazia tutti, a cominciare da Zenga, e torna in testa con Del Neri. La storia, che a distanza di un anno aveva riproposto lo stesso successo a tempo scaduto dell’Inter contro l’Udinese, si ripete con la Juventus, sconfitta per la prima volta dal Palermo, come nel campionato scorso. Allora fu un 1-2 in casa, stavolta è un netto 0-2 fuori che fa molto più male, perché mai dall’inizio della stagione l’Inter aveva guardato la sua grande rivale dall’alto in basso. Dal meno 1 di una settimana fa al più 2 di oggi, il salto dei campioni d’Italia è triplo, nel modo di inseguire il risultato, in classifica e nel morale. Un pessimo colpo per Ferrara che non consola, nemmeno
L’Italia che vince ha ancora i sorrisi delle azzurre della pallavolo. Un’isola di serena efficienza che è diventata il faro di un intero movimento, su altri fronti dilaniato da incapacità, inadeguatezze ed irrisolvibili conflitti affaristici di bassa lega. Grazie alle ragazze di Barbolini la pallavolo italiana può finalmente illuminarsi di immensa gioia, accantonando carte bollate e tribunali, riscoprendo il dolce sapore del successo sportivo. La soddisfazione è multipla e totale. Per il modo in cui le ragazze d’oro hanno saputo incantare la Polonia. Da Wroclaw a Katowice, fino a Lodz dove si è riannodato il filo d’oro tessuto due anni fa a Lussemburgo. Per la solidità di un gruppo costruito e fondato su valori semplici ma precisi e inalienabili. La cultura di un lavoro serissimo ma svolto con animo predisposto alla serenità, al sorriso, al divertimento che anche un apparentemente semplice allenamento può regalare a chi fa sport con passione. [...].
Un momento della partita Palermo - Juventus
indirettamente, l’altro esordiente sulla panchina di una grande. Leonardo perde la voce, non la panchina, ma il pareggio di Bergamo rinvia il decollo del Milan. Il primo tempo dei rossoneri, che incassano senza reagire il gol di Tribocchi, è triste come lo sguardo di Galliani. Il secondo, con un uomo in più dopo l’espulsione di Radovanovic, è un faticoso assalto alla porta di Consigli, culminato con la prima rete stagionale di Ronaldinho. Soltanto l’Atalanta (3) e il Livorno (1) hanno segnato meno del Milan (4), oggi più
vicino alla quart’ultima (Siena) che alla quarta (Fiorentina), pericolosamente in corsa per battere il record negativo della gestione berlusconiana, nel 1997 con l’undicesimo posto di Sacchi, subentrato a Tabarez. Il pareggio del Milan, uno dei cinque del fine settimana, rischia di far passare in secondo piano l’altro 1-1 che costringe la Sampdoria (ultima a cadere nella trappola delle X) a dividere la testa della classifica con l’Inter. ma il Parma merita di essere la prima squadra imbattuta a Marassi [...].
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Presenti Luigi Mazzella e Paolo Napolitano
Scontro sui lodi e Rai
Oggi la Consulta decide sul lodo Alfano la Corte divisa
Eccezionale ingorgo istituzionale il premier sotto tiro incrociato
di SILVIA BAROCCI
Berlusconi nei guai Le motivazioni della sentenza sul lodo Mondadori evidenziano «corresponsabilità nella corruzione» di SABINA ROSSET e STEFANO ROTTIGNI
Per il giudice i vertici Fininvest sapevano tutto
Pdl e Lega “avvertono” e intanto preparano una grande manifestazione
«Dopo il capo del Governo ci sono le elezioni» di YASMIN INANGIRAY ROMA–Elezioni anticipate contro il tentativo di cuocere a fuoco lento il quarto governo Berlusconi. Brandita come un’arma, l’ipotesi di un ritorno alle urne già il 21-22 marzo del 2010, insieme alle regionali, per Pdl e Lega appare come l’unica reazione possibile davanti «a un disegno eversivo» che vede solo l’ultimo degli episodi nella sentenza del tribunale di Milano, che condanna il gruppo Mediaset a risarcire con 750 milioni di euro il gruppo De Benedetti per la vicenda del lodo Mondadori ed indica il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi come «corresponsabile della corruzione di giudici». Un clima tesissimo, che rischia di degenerare ancora a breve, con il pronunciamento sul Lodo Alfano della Corte Costituzionale, che si riunisce oggi. Insomma, quella che appena una settimana fa veniva considerata solo un’extrema ratio inizia a prendere corpo nelle file della maggioranza. Soluzioni intermedie non sono prese in considerazione. «La maggioranza è quella che esce della urne», osserva anche il
presidente della Camera Gianfranco Fini, stoppando le voci che lo vedrebbero alla guida di un possibile 'governo del presidente' nel caso di una fine anticipata del governo Berlusconi. E l’idea di chiamare di nuovo gli elettori alle urne verrebbe ora presa in considerazione anche da Berlusconi che pure, nella sua durissima replica alla sentenza sul Lodo Mondadori, conferma la volontà di potare a termine il mandato quinquennale del suo governo. Ma lo stesso Cavaliere, nei ragionamenti fatti con i fedelissimi, non escluderebbe ormai le elezioni anticipate come exit strategy di fronte a una eventuale bocciatura del Lodo Alfano. Per il centrodestra, sarebbe questa una sorta di 'chiusura del cerchio' (dopo il 'caso D’Addario' e la sentenza sul Lodo Mondadori) la conferma di essere sotto l’attacco della magistratura e dei 'poteri forti'. Sono infatti proprio i tempi delle sentenze, in particolare di quella sul Lodo Mondadori, a scatenare i sospetti della maggioranza e far lanciare l’allarme per «una giustizia ad orologeria» contro il Cavaliere. È la tesi ad esempio dei vertici dei gruppi del Pdl di Camera e Se-
nato che, in una nota congiunta, attaccano la decisione del giudice di Milano Raimondo Mesiano: «La tempistica e i contenuti di una sentenza che, a 20 anni dai fatti, arriva con sospetta puntualità – osservano - rafforzano l’opinione di quanti, come noi, pensano che vi sia chi sta tentando, con mezzi impropri, di contrastare la volontà democratica del popolo italiano». Per Denis Verdini, coordinatore del Pdl, invece si tratta di una «sentenza politica» visto che «un giudice, ovviamente milanese, ignora una sentenza penale di assoluzione definitiva emessa nei confronti di Berlusconi (e poco importa che sia avvenuta per prescrizione, perchè essa comunque impedisce di entrare nel merito di un’accusa e si limita a dichiarare il reato estinto per il decorrere del tempo), ne capovolge l’esito e stabilisce, con un tempismo fuori dal comune, una colpevolezza mai accertata da alcun organo giudiziario». In attesa del pronunciamento della Consulta, dunque, il Pdl prepara le contromosse. A cominciare da una nuova manifestazione in Piazza San Giovanni, probabilmente il 5 dicembre.
Carlo De Benedetti e, a sinistra, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
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REAZIONI/1
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REAZIONI/2
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«Non è nella tradizione dei telegiornali»
Zavoli boccia Minzolini «Editoriale inadatto al servizio» Il presidente della Vigilanza Rai, Sergio Zavoli
Fini: «Impossibili altri governi Se cade, alle urne»
Rutelli propone un «governo del presidente»
NAPOLI–Gianfranco Fini si rivolge agli studenti napoletani di Scienze politiche: nella sua lectio magistralis su rappresentanza e governo nell’era della globalizzazione cita Robespierre e Giovanni Sartori, coniuga democrazia ed efficienza; ma non disdegna, tra una domanda e l'altra degli allievi cronisti per un giorno, di fare qualche riferimento indiretto all’attualità politica. «Oggi –osserva Fini, sottolineando come è cambiato il sistema politico in Italia con la riforma della legge elettorale – nessuno dice che la maggioranza esce dall’aula del Parlamento, ma tutti dicono che la maggioranza è quella che esce dalle urne perchè si vota la coalizione e gli italiani sulla scheda delle ultime elezioni hanno trovato il nome del candidato premier». «Le regole dovrebbero essere condivise – sottolinea Fini – e necessitano di arbitri imparziali. Nel nostro sistema questi arbitri ci sono: coloro che nonlo comprendono e li attaccano dimostrano scarsa sensibilità istituzionale».
ROMA – La minaccia del Pdl di portare in piazza i propri militanti contro la sentenza del tribunale civile di Milano sul Lodo Mondadori, e contro la Corte costituzionale qualora dovesse bocciare il Lodo Alfano, preoccupa le opposizioni. Francesco Rutelli, in caso di «implosione» della maggioranza, ha rilanciato la proposta di «governo del presidente». A far scattare la reazione ferma è stata la dichiarazione congiunta dei capigruppo del Pdl, che parlano della sentenza di Milano come di un «disegno eversivo». Per le opposizione una neanche tanto larvata pressione sulla Consulta. Immediate le reazioni: Donadi ha rovesciato l’accusa di «eversori» sui capigruppo del Pdl. E i presidenti dei gruppi di Camera e Senato del Pd, Antonello Soro e Anna Finocchiaro, accusano i colleghi del Pdl «di cercare di deformare una sentenza e di trasformarla in un atto politico di parte», tentativo inaccettabile in un Paese come il nostro con «la separazione dei poteri».
«L'EDITORIALE, a ben vedere, non corrisponde allo spirito e alle modalità di un servizio pubblico»: pur non nominando il direttore del Tg1, il presidente della Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, prende posizione sull'intervento di Augusto Minzolini contro la manifestazione per la libertà di informazione. Dura la replica del vicepresidente della stessa bicamerale, Giorgio Lainati (Pdl), che bolla le parole di Zavoli come un giudizio «di parte, in netta contraddizione con il ruolo di alta garanzia che è proprio del presidente della commissione di Vigilanza». Si preannuncia dunque infuocata la riunione dell’ufficio di presidenza di San Macuto, prevista domani alle 14, quando il Pd chiederà con il capogruppo Fabrizio Morri di convocare al più presto Minzolini. Un’audizione peraltro già in programma «al pari di quelle di tutti gli altri direttori di testata e responsabili di rubriche», aveva ricordato ieri Zavoli. Ieri il presidente della Vigilanza sottolinea: «L'editoriale, per brillante che sia, non è nella tradizione dei telegiornali. Tant'è che se ne è fatto uso solo in casi rarissimi». E sarebbe auspicabile che si evitasse, «magari per un fenomeno imitativo, che tutti i tg si mettessero a sfornare una forma di giornalismo che, isolandosi dal contesto – o elevandosi su di esso – costituisse un fondo
strettamente politico al di fuori –o al di sopra – del pluralismo cui è tenuta una testata». Tanto più perchè, insiste Zavoli, «pluralismo non potrebbe mai essere la somma di tante parzialità distinte e separate». «Gli editoriali dei direttori dei telegiornali del servizio pubblico rappresentano pienamente una tradizione che perdura in Rai da molti anni» e «appartengono perfettamente al linguaggio del mezzo», risponde Lainati. Il caso Minzolini, comunque, approderà giovedì sul tavolo del consiglio di amministrazione della Rai: ieri il presidente Paolo Garimberti aveva definito «assolutamente irrituale» l'editoriale di Minzolini, preannunciando una lettera al direttore generale Mauro Masi – che, a quanto si apprende, l'avrebbe ricevuta ieri – e l’intenzione di portare la vicenda all’attenzione del consiglio. Il dg ha intanto inviato a tutti i direttori di rete e testata il parere reso noto nei giorni scorsi dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, invitandoli all’osservanza delle prescrizioni richiamate dall’organismo di garanzia e relative, in particolare, al rispetto dei principi di pluralismo, correttezza, trasparenza, riservatezza, lealtà, buona fede, obiettività, completezza e indipendenza dell’informazione, nonchè dei diritti e della dignità della persona.
Il Pd chiede ai vertici l’audizione del direttore
IL CASO Di Pietro: «La violazione della Costituzione è già nei fatti» ROMA – «Oggi la Consulta si pronuncerà sulla costituzionalità del Lodo Alfano. Non importa quale sarà l’esito poichè è già grave il fatto che sia impegnata la Corte per questo pronunciamento. Questo, di per sè, deve già metterci in allarme». Lo si legge nel blog di Antonio Di Pietro, leader Idv. «Solo il fatto che si discuta se considerare 4 cittadini più uguali degli altri di fronte alla legge, testimonia che c'è già, nei fatti, la violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Il gesto del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, uno dei quattro destinatari del lodo, il quale ha deciso di non servirsene, tornando ad essere uguale agli altri cittadini, significa che questo lodo odora di immoralità. Mi auguro che un organo come la Corte Costituzionale non scriva una brutta pagina nella sua storia sessantennale, avallando una norma già respinta nel 2003, quando portava il nome di Schifani.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
MILANO–Dal processo per il Lodo Mondadori era uscito con una dichiarazione di prescrizione del reato, diventata irrevocabile alla fine del 2001. A otto anni di distanza, però, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rientra pesantemente nella vicenda della cosidetta 'guerra di Segrate' con le motivazioni della sentenza con cui il giudice di Milano Raimondo Mesiano impone alla Fininvest di pagare 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti a causa di quella decisione che i giudici milanesi ritennero «comperata» per impedire che De Benedetti acquisisse il controllo del gruppo editoriale, agli inizi degli anni '90. Il relatore di quella sentenza, l’ex giudice Vittorio Metta,cheannullòillodo arbitralecheassegnavaaDeBenedetti le azioni Mondadori della famiglia Formenton, è stato condannato definitivamente a due anni e otto mesi (a un anno e sei mesi l'ex ministro Cesare Previti). Per Mesiano «va messo in evidenza che la provvista di danaro, con il quale fu corrotto il giudice Metta proveniva, come si è visto, dal conto corrente Ferrido di Fininvest». Una «corruzione», per il giudice, che «rifluì a tutto vantaggio di Fininvest, che – grazie alla sentenza ingiusta resa dalla Corte di Appello di Roma – ebbe la possibilità di trattare con Cir la spartizione del gruppo L’Espresso Mondadori da posizioni di forza a fronte del correlativo indebolimento della posizione». Per quanto riguarda il premier, Mesiano scrive che la declaratoria di prescrizione «preclude l’assoggettamento delBerlusconi medesimo al giudiziodi responsabilità penale e a sanzione penale per il fatto per cui è causa ma, trattandosidi sentenzanon emessaaseguito digiudizio di merito, ma solo a seguito di applicazione di causa estintiva del reato essa non preclude in alcun modo che, nella presente sede, venga ritenuto 'incidenter tantum' (con efficacia quindi solo in questa causa ndr) che il Berlusconi ha commesso il fatto de quo, ai soli fini civilistici e
risarcitori di cui qui si discute». Anche se solo per questi fini, quindi, Silvio Berlusconi è «corresponsabile della vicenda corruttiva» alla base della sentenza: «È da ritenere – scrive infatti Mesiano – 'incidenter tantum' e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede». E la «corresponsabilità» di Berlusconi comporta «come logica conseguenza» la «responsabilità della stessa Fininvest», questo «per il principio della responsabilità civile delle società di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore, commesso nell’attività gestoria della società medesima». Per quanto riguarda il denaro finito a Metta, per Mesiano, «vale osservare che i conti All Iberian e Ferrido erano conti correnti accesi su banche svizzere e di cui era beneficiaria economica la Fininvest. Non è quindi assolutamente pensabile – scrive Mesiano – che un bonifico dell’importo di 2.732.868 dollari statunitensi (circa tre miliardi di lire) potesse essere deciso ed effettuato senza che il legale rappresentante, che era poi anche amministratore della Fininvest, lo sapesse e lo accettasse». Ora si attendono le contromosse dei legali Fininvest. L’avvocato Romano Vaccarella parla di un ricorso in appello con la richiesta di sospensiva della sua esecutività che verrà presentato «nei prossimi giorni, il più rapidamente possibile». «Lo sconcerto espresso sabato da Fininvest e dai suoi difensori si è trasformato, lette le motivazioni, in autentica incredulità», aggiunge, per una sentenza «fondata su argomentazioni totalmente erronee. Quando non semplicemente recepisce tesi di Cir». La sospensiva, davanti a un collegio e non più davanti a un solo giudice dovrebbe essere discussa in tempi brevi. «Non è una causa politica –sottolinea comunque l'avvocato della Cir Elisabetta Rubini -, ma una normale causa di risarcimento danni tra due aziende, una delle quali, come è stato provato definitivamente nel 2007, ha corrotto un giudice».
ROMA–Lodo chiama Lodo. La Corte Costituzionale esaminerà a partire da oggi, in udienza pubblica, la legittimità dello 'scudo' processuale nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato (il cosidetto Lodo Alfano) la cui bocciatura riaprirebbe i giudizi milanesi Mills e diritti tv Mediaset in cui è imputato il premier Silvio Berlusconi. Un esame che comincerà mentre s'infiamma la polemica per le motivazioni della sentenza su un altro lodo, quello Mondadori, rispetto al quale il giudice di Milano Raimondo Mesiano ha ritenuto Berlusconi, seppure ai soli fini civili, «corresponsabile della vicenda corruttiva» che determinò l’assegnazione della casa editrice a Fininvest. In un clima politicamente incandescente, con i vertici del Pdl che da una parte denunciano un «disegno eversivo» e con l'Idv di Antonio Di Pietro che dall’altra chiede ai giudici costituzionali di non avallare «gli interessi di un corruttore», la Consulta si trova ad essere, suo malgrado, arbitro di un conflitto politico-giudiziario determinante per le sorti del governo. Le ultime indiscrezioni parlano di una Corte divisa, che ieri pomeriggio si è riunita per una camera di consiglio amministrativa e anche per decidere vecchie cause. A palazzo della Consulta – dove fervono i preparativi per accogliere i media italiani e stranieri che questa mattina affolleranno la settencentesca sala gialla delle udienze – il clima è teso e c'è aria di una decisione che sarà presa a maggioranza, ma di stretta misura. Tanto che alcuni non escludono che i 15 giudici, in camera di consiglio dal pomeriggio, possano emettere il 'verdetto' fra due settimane. Basta infatti la richiesta di un solo giudice per ottenere un aggiornamento. Fino a qualche giorno fa, invece, si dava quasi per scontato che la decisione potesse arrivare fra martedì e mercoledì, comunque prima dell’8 ottobre, quando per un impegno assunto in precedenza 5 giudici della Corte, tra cui il presidente Francesco Amirante e il giudice relatore della causa Franco Gallo, andranno a Lisbona per un incontro trilaterale con i colleghi portoghesi e spagnoli. L'udienza pubblica sarà aperta stamattina, alle 9.30, dal presidente Amirante. La Corte sarà al 'plenum' perchè i giudici Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano hanno già fatto sapere che non si asterranno, nonostante le polemiche suscitate, la scorsa estate, dalla loro partecipazione a una cena col premier Berlusconi e il Guardasigilli.
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Martedì 6 ottobre 2009
«Basta con i governi nazionali a trazione nordista»
Politica lucana
«Via al partito del Sud»
Si è conclusa la prima fase del congresso del Pd con la designazione dei delegati che voteranno a Roma
Giovedi presentazione con Poli Bortone e Graziano POTENZA - Dopo gli annunci e gli incontri culturali “Io Sud” della senatrice Adriana Poli Bortone diventa un partito politico anche in Basilicata. Lo ha annunciato il responsabile lucano del movimento di Poli Bortone, Gerardo Graziano: «Il Sud ha finalmente un partito di riferimento che, alla luce di quanto sta accadendo, acquista sempre più ragione di esistere». La data ufficiale di nascita del nuovo partito meridionalista è fissata per giovedì prossimo a Roma presso la sala stampa del Senato. Oltre alla sentarice Adriana Poli Bortone saranno presenti anche i rappresentati locali delle regioni del Mezzogiorno tra cui appunto Gerarso Graziano che per quanto riguarda gli aspetti politici e organizzativi ha anticipato: «Abbiamo lavorato in questi mesi per ag-
Segue dalla prima E' ormai autunno, però, e i panni lavati in casa stentano ad asciugarsi, l'inverno incalza e il rischio è che ci si trovi nudi ad affrontarlo, a dispetto delle buone intenzioni e alla faccia dei tanti che in esse hanno creduto e credono ancora. Sarebbe il caso, perciò, che il Presidente Di Pietro, in attesa di spiegare su Micromega tra un paio di mesi “che c'azzecca” il suo rammarico contro la rivista, la smettesse di voler giocare a mosca cieca invitandoci a piazzarci sugli occhi quella benda che lui per primo vorrebbe che si togliesse dalla bocca degli italiani. Perché si dà il caso che quanto è stato documentato da Micromega chi vive nelle periferie dell'Italia dei Valori non aveva bisogno di leggerlo, e si dà il caso che anche al Tonino nazionale avvisaglie ne devono essere arrivate in più occasioni, se è vero come è vero che proprio durante l'ultima campagna elettorale un candidato indipendente -il giornalista Carlo Vulpio -sferzò il partito per quelli che vennero senza mezzi termini definiti “capibastone”e“banditi”. Tutto falso? Tutti folli quelli che denunciano certe anomalie? Non lo si può credere,
ottenuto la mozione collegata al candidato Marino». Questi i nomi: «I delegati eletti per l'area Bersani in provincia di Potenza sono Maria Pia Trama, Angela Troccoli, Nicola Grippa, Giuseppe Rossi, Salvatore Russillo, Magda Cornacchione, Enrico Basile mentre in provincia di Matera sono Maddalena Coletta, Luigi Gravela, Antonella Melillo. Per l'area Franceschini, gli eletti in provincia di Potenza sono Lucia Sileo, Angelo Lombardi, Rosina Capalbo e Nicola Serinimentre per la provincia di Matera sono stati eletti Filippo Grieco, Irene Sandri, Francesco Pozzovivo. Il Pd di Basilicata concluderà questa prima fase con la convenzione regionale, in programma per il prossimo 9 ottobre, al teatro Don Bosco di Potenza, prima di dare avvio alla campagna che porterà alle primarie del 25 ottobre.
Il look del presidente Il presidente De Filippo alla tre giorni con Napolitano è apparso in gran forma. Dimagrito, ringiovanito e con una perfetta linea di abiti. Dicono che la campagna elettorale sia anche un fatto di look. Visto il probabile concorrente. Dicono.
La Federazione della sinistra comunista e alternativa è realtà in Basilicata POTENZA - Presentata ufficialmente in Basilicata la Federazione della Sinistra comunista e Alternativa. Il nuovo progetto politico della sinistra è stato presentato oggi ai giornalisti in un incontro al quale hanno partecipato i segretari regionali del Prc Italo Di Sabato e del Pdci Giovanni Soave, la presidente del gruppo Prc alla Regione Emilia Simonetti, il segretario provinciale di Potenza del Pdci Franco Castelgrande. «Il progetto - è stato sottolineato in unha nota - è aperto oltre a Socialismo 2000 e alle associazioni che hanno già aderito a livello nazionale ad associazioni e movimenti locali e a singoli esponenti della sinistra». I segretari di Rifondazione comunista e dei Comunisti italiani «hanno rivolto - si legge sempre nella nota - un appello all'adesione annunciando cheil processocostitutivo partirà dal territorio e dai movimenti di lotta sociale già presenti sui temi del lavoro, dell'ambiente, della tutela sociale, della difesa della scuola pubblica e della conoscenza, della tutela dei disabili». Amargine dellapresentazioneItalia DiSabatto ha dichiarato: «L'obiettivo che ci poniamo è quello di costruire un soggetto politico chesi attrezziarispondereal piùgraveattacco che proviene ai ceti popolari da politiche neoliberiste ed antimeridionali. Vogliamo diventare la sinistra che sappia fare quello che dice». «Per costruire una società più giusta e migliore c'è quindi bisogno - ha continuato il segretario lucano del Prc - di un’opposizione in-
transigente al governo di centrodestra con un maggiore protagonismo dal basso intorno ad un progetto alternativo». Quanto alla collocazione politica della Federazione nella nota è stato precisato che sarà decisa unanimemente in vista delle elezioni regionali del 2010, con la prospettiva di una lista unica, e quindi sefar partedell'alleanza programmatica di centrosinistra o rimanere autonomi. La presidente del gruppo alla Regione del Prc, Emilia Simonetti ha evidenziato che «l'impegno dell'attività politico - istituzionaledi cinqueannièstato caratterizzatoprincipalmente dalla difesa del lavoro e dalla tutela sociale delle nostre popolazioni. Ho presentato una proposta di legge di un solo articolo per garantire l'occupazionale in caso di subentro in appalti di servizi pubblici, una sorta di “clausola sociale”, ma non registro alcuna volontà ad approvarla». «E per la fine legislatura - ha annunciato Simonetti- i gruppi Pdci e Prc presenteranno un pacchetto di proposte per il lavoro a partire da una legge a difesa dei posti nelle fabbriche in crisi». Per cooncludere Il segretario provinciale del Pdci Castelgrande ha riproposto una misura per il reddito minimo garantito che recuperi la proposta di legge popolare che su iniziativa dei sindacati autonomo ha raccolto migliaia di firme. Infine il segretario regionale Pdci Soave ha annunciato invece «la richiesta di un incontro al presidente De Filippoperdefinireilpercorso daseguireperlafine della legislatura sui problemi occupazionali e delle aziende in crisi».
Micromega e il bucato di Idv non fosse altro per non sentirsi moralmente costretti ad avvalorare, per par condicio, anche la tesi di chi urla al complotto contro Berlusconi. Micromega, d'altronde, non è giornale di parte avversa, anzi, e il “circo Travaglio” (la definizione è sempre del Riformista) è tornato pur utile al partito in altre occasioni; non sembra “valoriale”, dunque, non prenderlo in considerazione anche adesso; né sembra “dipietrista” tentare di mettere a cuccia il più votato dei nostri parlamentari europei, a meno poi di non voler accreditare quanti sostengono che proprio Vulpio sia stato elegantemente fatto fuori per aver osato stendere qualche bucato di troppo. A dirla tutta, poi, il parlare in privato e non in pubblico è un'arte assai difficile da esercitare nelle periferie dell'Italia dei Valori e a Di Pietro, con il suo proverbiale senso pratico, non ne dovrebbe sfuggire la ragione. Tuttavia forse è il caso
di esemplificare. Come? Prendendo in prestito, ovviamente, la Basilicata dei Valori. Parlare in privato con il partito, qui in Lucania, significa parlare con il Senatore Belisario che, se per caso fosse davvero quell' “inciucista” descritto da Marco Zerbino, potrebbe non essere il migliore degli interlocutori per chi avesse denunce da fare. Si potrebbe, dunque, ripiegare sul Segretario Regionale Radice che, se per caso fosse per sua natura più democristiano che dipietrista, non sarebbe di certo anche lui il nume tutelare auspicabile. Che fare, allora? Un Segretariocommissario fluttuante, come pare che lo statuto non consenta, tra la segreteria provinciale di Potenza e quella cittadina dello stesso capoluogo sarebbe francamente poco credibile come interlocutore; ed un altro commissario, che nella segreteria provinciale di Matera sta risolvendo - almeno a suo documentato dire- questioni interne a colpi di querele, forse non si riesce nem-
meno a prenderlo in considerazione. Spazi di confronto per i componenti dei direttivi ci si guarda bene dal realizzarli (riunioni zero da aprile ad oggi), magari solo per evitare che qualcuno sottolinei che quella percentuale del 12% ottenuta dall'IdV in Basilicata appartiene tutta e solo a certi candidati europei, tant'è che crolla vertiginosamente alle amministrative. E allora parlare in privato significa scrivere mail sperando che dall'altra parte a raccogliere le tue denunce non ci sia il lupo cattivo, ma almeno un valido aiutante del cacciatore. La Basilicata, pertanto, sarebbe grata a Di Pietro se magari sul prossimo numero di Micromega volesse rispondere anche a queste che lui sa benissimo non essere fantasie; lo sa bene, perché lo scontro che qui è in atto tra Belisario e Radice ha ormai raggiunto toni da opera lirica nonché dignità da fotoromanzo, e forse senza forse uno come lui non può permettersi di attendere che gli iscritti si dividano
in opposte tifoserie, che alcuni se ne vadano, che altri non si avvicinino per niente “all'unica opposizione”. Uno come Tonino, inoltre, non può non capire i motivi di tanto contendere. Per cosa egli ritiene ci sia mai in corso questa guerra? Si staranno mica litigando le sorprese degli ovetti Kinder? Suvvia Tonino! Non si può continuare ad ignorare, né pretendere che gli elettori di IdV siano ad un tempo scaltri e tontoloni; né si può ipotizzare che la sottoscritta, illustre sconosciuta in fondo, denunci queste cose perché incardinata in un progetto eversivo ai danni del partito. Ci sono le regionali alle porte, le alleanze, le poltrone, le strategie “assicurative” per il futuro politico di ciascuno …. Suvvia, Tonino! Vorremmo anche noi un Pippo Callipo. Si può dire Callipo in Basilicata? Si può dire? O c'è implicita la colpa di aver parlato troppo? Se anche questa volta Di Pietro non ci dovesse sentire bene, la prospettiva si farebbe oscura. E in attesa, allora, di espulsione dal partito per evidente mancato allineamento, non resta che sperare in ottobre, il mese dell'udito. Anna R.G. Rivelli
Gerardo Graziano e Adriana Poli Bortone
gregare quanti, separatamente, non costituiscono una forza importante. E sulle divisioni altri giocano ed operano ai danni del nostro Meridione». La senatrice Adriana Poli Bortone, dal canto suo, ha affermato che «stiamo lavorando intensamente al pro-
gramma elettorale per le prossime elezioni regionali alle quali saremo presenti con liste “Io Sud”. Faremo alleanze locali a seconda delle affinità programmatiche che individueremo». Nulla è ancora deciso quindi per quanto riguarda le alleanze elettorali regio-
Flovilla: «Presto anche in Lucania»
Latronico: «Il governo pensa al Mezzogiorno»
POTENZA - Dinamiche al centro. C’è tanta carne al fuoco in mezzo ai due schieramenti di cen- Antonio trodestra e centrosinistra. E i moderati di ma- Flovilla trice cattolica si stanno organizzando. In questo panorama nei giorni scorsi è nato a Roma, su iniziativa di gruppi e movimenti d'ispirazione cattolica l'associazione “Persona è futuro”. Per la Basilicata ha partecipato il segretario regionale della Rosa bianca, Antonio Flovilla che ha spiegato che alla nuova associazione «possono aderire anche singole persone». «L'obiettivo -ha precisatoil segretariodella Rosabianca di Basilicata - è valorizzare il principio del “personalismo comunitario”, così come definito dalla dottrina sociale della Chiesa. L'ambito è rigorosamente pre - politico. L'intento è dare ai soli fini di propaganda politica, ma anche un forza al pensiero cristiano e ai temi eticamente fare concreto ed efficace al fine di incidere sui sensibili, mettendo in rete idee, progetti, azio- problemi individuali e sociali e possibilmente risolverli. Bisogna predisporre dei percorsi ni condivise sui singoli territori». Al convegno di presentazione sono interve- culturali che portino le persone a convergere nuti Monsignor Angelo Bazzari, presidente su percorsi politici». Ad Antonio Flovilla il compito ora di orgadella Fondazione Don Gnocchi, di Michele Colasanto, docente di Sociologia delle relazioni di nizzare la rete dell'associazione “Persona è fulavoro presso l'Università cattolica di Milano e turo” anche in Basilicata «mettendo insieme diEdoardoPatriarca, espertodiproblemiedu- gruppi, movimenti, singole persone che vorcativi e segretario delle Settimane sociali della ranno contribuire a far crescere il seme culturale del personalismo comunitario». Cei. A tal proposito, Antonio Flovilla ha comuniMa l’obiettivo è politico. I lavori infatti sono stati conclusi da Savino Pezzottache ha sottoli- cato che saranno organizzati «due convegni neato «la fondamentale importanza di questi alla presenza dell'onorevole Savino Pezzotta, eventi,in cuilepersoneconvengono nonsoloe uno da tenere a Matera l'altro a Melfi nella prinon tanto per avere direttive operative, ma so- ma settimana di novembre». Flovilla ha anche precisato che l'organizzazione «sarà affidata prattutto per capire, per ragionare insieme». «Si deve tornare - ha aggiunto Pezzotta - alla ad un comitato promotore di “Persona è futufatica del pensare se si vuole che il successivo ro” e sarà indipendente da partiti e movimenti fare non sia solo un agire a vuoto, forse anche politici».
«C’è un impegno del governo nazionale per la centralità della questione del Mezzogiorno nell'agenda politica della maggioranza. Non uno spot, ma un approccionuovo e diverso al tema dello sviluppo dell'intero Paese che tiene dentro la questione della coesione e della convergenza delle aree sottoutilizzate». E’ quanto dichiarato dal senatore del Pdl, Cosimo Latronicoche hapartecipato aun seminario dei gruppi parlamentari del Popolo della libertà. «E’necessario partire –ha aggiunto Latronico - come ha ammonito il presidente Napolitano proprio dalla Basilicata, da un'autoanalisi senza indulgenze ed amnesie sulla qualità della spesa che nell'ultimo decennio ha investito le regioni del Sud senza apprezzabili impatti sul piano del potenziamento delle reti infrastrutturali e del sistema produttivo. I tassi sull’occupazione nel Mezzogiorno che non superano il 45 per cento della forza lavoro, sono l'indicatore più emblematico del fallimento di modelli di spesa che avranno pure reso consenso elettorale, ma non hanno generato una valorizzazione delle risorse a partire dal capitale umano». «Poter invertire queste politiche – ha sotenuto Latronico – è compito del governo Berlusconi che deve accettare la sfida con taglio pragmatico dotando il Sud di strumenti e risorse necessarie per modificare il contesto che nel Mezzogiorno finora ha allargato le differenze e le disuguaglianze con altre parti del Paese. E' una questione di giustizia socialeche l'iniziativapolitica delPdl devesapersi assumere e svolgere».
Pezzotta crea l’associazione dei cattolici moderati “Persona è futuro”
«Il momento che l'Italia dei Valori di Basilicata sta attraversando come partito e le vicende che lo caratterizzano, di fatto, non consentono agli iscritti, ai dirigenti e ai candidati la discussione, l'organizzazione e il coinvolgimento in fatti ed attività politiche. In quest'ultimo anno, subito dopo l'elezioni parlamentari l'Idv è stato individuato come porto sicuro di tutto ciò che galleggiava nel mare dei sopravvissuti della politica lucana, sconfitti di battaglie per le poltrone, personaggi in cerca di autore e forse , come alcuni amici dell'Idv affermano con certezza, anche qualche indagato. Situazioni che si sono acuite con la lista dei candidati al comune di Potenza, lista disarmonica e debole, che ha bruciato la possibilità di vedere confluire fra gli iscritti dell'Idv altri cittadini convinti della necessità di una politica giusta e sobria. Nessuno ha discusso lista e il programma, ma come in ogni buon delitto di democrazia la lista è stata comunicata, il tribuno ha letto il programma…. invero noioso datato e scontato mentre la democrazia partecipativa periva . L'esercito dei Ponzio Pilato di
L’AVVERTIMENTO DI PITTELLA La Ue può stoppare lo Scudo fiscale «LA BATTAGLIA contro lo scudo fiscale deve essere politica e nelle sedi opportune, non si può chiedere al Capo dello Stato di sovvertire il suo ruolo chiedendogli di violare l'articolo 74 della Costituzione». Lo sostiene il vicepresidente vicario del Parlamento europeo Gianni Pittella, che chiedendo rispetto per l'equilibrio istituzionale garantito da Napolitano aggiunge: «Il problema é che lo scudo fiscale italiano nella sua originalita, non appare assolutamente in linea con gli obiettivi europei e con le finalità condivise con gli altri paesi e rischia di ricevere un sonoro stop dalla Commissione europea che ha ufficialmente chiesto dettagli in merito alle modifiche apportate all'ultimo minuto ». Pittella quindi avverte: «Due sono gli aspetti che lasciano perplessi: la compatibilità dello scudo proposto da Tremonti con gli accordi internazionali in materia di antiriciclaggio e anti terrorismo e in secondo luogo, l'efficacia pratica del provvedimento e' difficile immaginare il semaforo verde di Bruxelles per una norma che esclude la punibilità per tutti i reati fiscali e societari commessi al fine di evadere le tasse e trasferire denaro all'estero, che prevede il mantenimento dell'anonimato per i soggetti interessati e che esclude gli obblighi in materia di antiriciclaggio, a tutto vantaggio delle grandi organizzazioni malavitose. Rispetto al secondo punto appare un arma caricata a salve se non é concordato con altri Paesi».
Ma chi è che decide? cui quasi tutti facciamo parte, e rispetto al quale solo pochi possono certificare la non appartenenza, ha continuato a lavarsi le mani, e la liturgia della morte della partecipazione è stata ancora una volta consumata. Consumata in maniera anomala politicamente …abbiamo brigato per avere il presidente del consiglio comunale a scapito della politica che il partito deve proporre. Sì nella maggioranza.. ma in quella critica e costruttiva, come Emilio Giuliani annotava nella sua lettera ai compagni dell'Idv e come la stessa Anna Rivelli più volte e in più occasione riusciva a leggere, evidenziando il sottile filo di collegamento tra le circostanze, le strategie e l'accomodamento. Non dobbiamo mai dimenticare che l'Idv non condivideva, e non condivide neanche ora - così dovrebbe essere per coerenza- la politica dell'attuale sindaco. L'Italia dei valori non ha voluto come alleata la politica del sindaco Santar-
siero, e solo per evitare che la città finisse a destra ha dato il proprio appoggio nel ballottaggio, senza però rinunciare alla propria idea politica. Così si disse! I candidati hanno approvato l'azione politica da portare avanti durante la campagna elettorale in nome dell'Idv, in maniera corretta e partecipata, ma nessuno però è stato chiamato a decidere insieme, come rapportarsi con ilconsiglio comunale. Nessuno ha potuto dire che l'Idv in consiglio comunale doveva essere il pungolo al sindaco affinché variasse la politica di questa città, la città del cemento che degenera in morte, lontana dai cittadini e tuttavia recuperabile per le risorse umane che esistono e per quelle istituzionali che anch'esse esistono, ma che debbono essere riportate alla luce della proposta politica e della partecipazione. Nessuno dei candidati e neanche il coordinamento regionale si è espresso perché l'Idv avesse un suo presidente al consiglio comu-
ne per regione. Per la Basilicata in ogni caso, «Esistono tutte, ma proprio tutte, le condizioni per ottenere non buoni, ma davvero ottimi risultati», ha dichiarato fiducioso Gerardo Graziano che poi ha aggiunto: «Per la Basilicata siamo già in una fase avanzata di interessantissimi incontri avuti sul territorio e ci stiamo organizzando per far partecipare direttamente i nostri concittadini con delle vere e proprie “primarie di programma” alla elaborazione di proposte concrete su cui puntare per le prossime elezioni regionali». E ancora ha poi spiegato il referente lucano della senatrice Poli Bortone: «Le prossime elezioni regionali costituiranno un vero e proprio referendum che boccerà in modo inequivocabile la politica furbesca di un governo nazionale a sola trazione “nordista”».
nale. Chi ha formulato questa richiesta? Chi è stato delegato e da chi, a trattare in questo senso? Ci basterebbe saperlo non necessariamente per contestarlo, ma per capire perché non avremmo dovuto perseguire la politica vicina al cittadino, la politica che dovrebbe impiegare il tempo per conoscere ed approfondire le problematiche della gente, proporre soluzioni ed anticipare gli errori di democrazia evitando di cadere in una mera esercitazione di potere. Credo che l'Idv possa essere questa espressione di politica , bisogna che l'Idv rinasca dal movimento come partito del movimento. Siamo chiamati a questo, a ritornare alla società civile, a ritornare alla gente, all'azione del rappresentare e non solamente all' esercitare il potere delega. E' il momento delle decisioni che dobbiamo prendere ritornando alla partecipazione, senza lotte intestine e personali. Ricomporre il partito significa assegnare a tutti le proprie re-
sponsabilità e le responsabilità sono la sintesi delle vittorie e sconfitte, per cui ognuno si assuma la sconfitta o la vittoria di cui è stato artefice e tutti gli riconoscano il coraggio della responsabilità. La metafora dipietrista di nuotare e zittire fino ad arrivare alla riva è compiuta, avvistiamo la riva del partito e lasciamo dietro la deriva del personalismo e del movimentismo. Questa nostra terra ha forse del marcio, ma sicuramente molto lontano da quello danese; questa nostra regione ha risorse in territorio e uomini, occorre solo coniugare queste risorse e renderle sinergiche. Chi ha operato per tanto tempo nella politica deve fornirci la propria esperienza, la propria responsabilità, e collegare la catena del passaggio partecipativo alla catena dell'informazione politica e sociale per la riconquista dei valori essenziali di vita e saldarli, saldarli insieme perché si possa riconoscere nell'azione di un partito la fede nel diritto e nel bisogno degli uomini. L'Italia dei valori può e deve farcela!». Nicola M. Volonnino (Componente coordinamento regionale Idv.
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Bersani batte Franceschini dieci a sette POTENZA - Un altro passo verso le nuove leadership del Partito democratico di Basilicata e del Paese. Si sono svolte infatti, ieri a Potenza e Matera, le due convenzioni provinciali del Pd lucano, a cui hanno preso parte i delegati eletti nei congressi di circoli, conclusi lo scorso 30 settembre che a livello di mozioni ha determinato l’affermazione per il candidato segretario nazionale Pierluigi Bersani che ha totalizzato 7.362 voti raggiungendo così una percentuale del 57 per cento contro i 5 mila e 97 voti del candidato Dario Franceschini che si è attestato a una percentuale finale del voto dei tesserati che hanno votati in tutti i circoli Pd della Basilicata del 39 per cento. Ignazio Marino terzo con 499 voti che si traducono nel 4 per cento. A livello regionale il più votato è stato il candidato Erminio Restaino con 5.031 voti (39 per cento) che ha superato Roberto Speranza (4.399 voti on il 34 per cento) e Salvatore Adduce (3.465 voti con il 27 per cento). Le due assemblee di ieri sono servite per eleggere i rappresentanti lucani che parteciperanno al congresso nazionale del prossimo 11 ottobre. «Principale compito affidato ai delegati - ha infatti specifica Massimo Carcuro responsabile comunicazione per le primarie - era l'elezione dei rappresentanti lucani alla convenzione nazionale, in programma a Roma». «I 17 delegati - si legge nella nota del Pd lucano - da eleggere nelle convenzioni provinciali erano 11 per la provincia di Potenza e 6 per la provincia di Matera, suddivisi tra le varie mozioni congressuali in base ai consensi ottenuti dai candidati a segretario nazionale». E rispetto ai dati elettorali nei vari circoli è stato comunicato dal Pd «sono andati, così, 7 delegati a Bersani a Potenza e 3 a Matera, mentre Franceschini sarà rappresentato da 4 a Potenza e 3 a Matera. Nessun delegato ha
Primo piano 9
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
Caso Arbea
Il ministero delle Politiche agricole sta valutando le criticità dell’ente che eroga i finanziamenti agli agricoltori
Certificazione a rischio La controffensiva del direttore Di Mauro: incontri a Roma per «spiegare» di FABIO AMENDOLARA POTENZA - «Inadeguatezza del personale», strane «transazioni» che hanno destato i sospetti della Commissione europea, eccessivi ritardi nei pagamenti, un’ispezione disposta dall’assessorato regionale e «vari articoli di stampa», hanno messo in ginocchio il sistema Arbea. L’ente diretto da Gabriele Di Mauro rischia di perdere la certificazione di «ente pagatore». A minacciarlo, in un documento inviato ad Arbea che il Quotidiano ha potuto consultare in esclusiva, è il ministero delle politiche agricole. L’oggetto: «Verifica di conformità». Un duro colpo per Di Mauro. Per cercare di salvare il salvabile, dicono, «è corso, nelle ultime settimane, più di una volta a Roma». Nella sede di Agea, ente pagatore nazionale, però, s’è visto opporre un netto rifiuto al rinnovo della convenzione con i Centri autorizzati di assistenza agricola regionali, fatta eccezione per Coldiretti. Ai «Caa», così vengono chiamati in gergo i centri di assistenza agricola, è affidata la fase di acquisizione delle domande dei beneficiari. Si occupano loro della raccolta informatizzata dei dati e della documentazione cartacea, che viene anche sottoposta ai primi controlli amministrativi: un lavoro su centinaia di migliaia di pagine che è difficile immaginare possa essere svolto anche dalla «struttura di supporto» inserita nella recente riorganizzazione del Dipartimento agricoltura della Regione Basilicata. Poi è arrivato il giorno di «via XX Settembre». Così i dipendenti regionali chiamano la sede del ministero delle Politiche agricole. Nella sede del ministero, al secondo piano, l’aspettava la funzionaria Wanda Cozzi. «Un osso duro», dicono. A lei tocca il poco grato compito di dover riferire, a nome delle autorità italiane, non solo dell’andamento dell’ente lucano, ma anche delle cosiddette «rettifiche finanziarie»: quel 75 per cento di tutti i pagamenti effettuati da Arbea dal 2006 a oggi che la Commissione europea si rifiuta di riconoscere e liquidare. Una somma pari a centinaia di milioni di euro, che la Regione Basilicata dovrà con ogni probabilità sobbarcarsi. Cosa si siano detti Wanda Cozzi e Gabriele Di Mauro non è trapelato. Il documento del ministero, invece, così conclude: «L’amministrazione si riserva, alla luce della risposta che codesta Arbea dovrà fornire per dare contezza di quanto è stato puntualmente e concretamente effettuato per soddisfare, nei termini richiesti, le osservazioni dei servizi della Commissione europea, di valutare se sussistano i presupposti per il mantenimento del riconoscimento di ente pagatore». f.amendolara@luedi.it
Inchiesta: cosa ne pensano i diretti interessati
Dalle organizzazioni agricole coro unanime: «E’ un problema» di ANNA MARTINO POTENZA - La crisi dell’Arbea continua a generare commenti e reazioni dei maggiori enti che operano nel settore. Coldiretti, Cia, Copagri. Tutti concordi nel ritenere la mancata erogazione dei finanziamenti un fatto di estrema gravità. «Continuiamo - afferma il presidente regionale Coldiretti Piergiorgio Quarto - a non accettare ciò che già mesi fa denunciammo apertamente: il funzionamento dell’Opr (organismo pagatore regionale), che non effettua pagamenti. Qualcosa si è mosso con l’intervento di Coldiretti, che ha permesso di pagare un paio di annualità. Dopo la grande mobilitazione e dopo aver chiesto e ottenuto dall’Arbea un rigoroso crono programma avvallato dall’assessore Viti, adesso siamo preoccupatissimi per l’affidamento dell’istruttoria delle pratiche, da parte dell’agenzia, al Sin (sistema informativo nazionale). Affidarla all’esterno può essere solo un espediente momentaneo, che non può e non deve sostituire l’organo pagatore. O funziona l’organo pagatore - conclude - o non è necessario affidarne le funzioni a un organo esterno, che non riesce a effettuare i pagamenti in tempi utili». Una crisi, quella dell’Arbea, che ha ripercussioni deleterie sulle aziende. «A causa dei mancati pagamenti - sostiene Ricchiuti, presidente regionale Copagri - molte aziende stanno per raggiungere il fallimento totale. Invece di punzecchiarsi a vicenda, memori di vecchi rancori, dovrebbero
La sede di Arbea a Potenza e nel riquadro Gabriele Di Mauro
affrontare congiuntamente e definitivamente il problema Arbea». Che non è solo quello dei pagamenti, ma anche quello delle assunzioni. «Arbea - afferma Ricchiuti non deve essere inteso come un ulteriore organismo per fare assunzioni. Nel 2007, un cronoprogramma definì che entro marzo sarebbero stati effettuati tutti i pagamenti. A oggi - aggiunge non è statasaldata nemmeno quella annualità. Siamo davanti a un atto gravissimo. E mentre loro discutono, la gente abbandona i campi». Si tratta di un problema grave, anche per il presidente della Ugl coltivatori, Pietro Ninivaggi, il quale, però, precisa: «Come più volte ribadito, il problema non è l’Arbea, ma il sistema che l’agenzia regionale utilizza, ovvero l’Agea (Agenzia per l’erogazione in agricoltura). Finchè quel sistema continuerà a persistere, l’Arbea non può funzionare. E’ stata rafforzata la pianta organica e i quattrini a disposizione fanno da “carta falsa”, perché l’utente che si rivolge all’agenzia regionale, in realtà viene servito dall’Agea. Quest’ultima, è un sistema pagatore nazionale che dovrebbesolo coordinare e non gestire. Confermo la piena fiducia all’agenzia, ritenendo sia condannata dal sistema». Intanto, fa sapere Di Stefano, presidente Cia, che si dichiara «rispettoso della posizione assunta dal Caadurante lariunionedella scorsa settimana»- in giornata è prevista una convocazione della giunta dove verrà redatto un documento ufficiale «il quale - dice - darà conto di quanto si è venuto a creare».
DIBATTITO POLITICO
Mollica: «Pronti a discuterne in terza commissione regionale» POTENZA - «La settimana prossima inizieranno in terza commissione le audizioni sulle diatribe che si sono aperte sulla questione Arbea. In particolare, si procederà all’audizione del direttore dell’Arbea, Gabriele Di Mauro, e la settimana successiva toccherà all’Assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti». E’ quanto annuncia il presidente della terza Commissione consiliare permanente, Attività produttive, Territorio, Ambiente, Francesco Mollica. «La Commissione – continua Mollica - considerato che prima che fosse istituita l’Arbea le pratiche venivano pagate dall’Agea nazionale, vorrà sapere se la scelta strategica portata avanti dal Consiglio regionale di istituire una sede locale di organismo pagatore per poter agevolare l’iter delle pratiche in pagamento per la nostra agricoltura sussiste anco-
ra e che fine farà l’Arbea della Regione Basilicata. Molto si è discusso, anche in epoche recenti, delle questioni relative alla dotazione organica dell’Arbea. I giovani lucani sono confusi e non sanno, quand’anche convocati per il prossimo 22 ottobre, se quel concorso si farà o se di fatto è stato bloccato. Si invitano gli organi competenti – aggiunge Mollica in attesa delle audizioni programmate in Commissione che consentiranno ai consiglieri regionali componenti della stessa di apprendere con chiarezza cosa sta accadendo tra il Dipartimento dell’Agricoltura e l’Arbea, a comunicare se i concorsi avranno luogo oppure no. I cittadini, in particolare i giovani – conclude Mollica - hanno bisogno di risposte chiare e veloci, senza ottenere, come al solito, solo risposte vaghe e rinvii a date da definirsi».
Viti: «Il tempo è galantuomo» POTENZA - «In ordine all’ultima dichiarazione del consigliere regionale Donato Salvatore confermo che la Commissione consiliare competente sarà posta in grado di valutare in maniera irrefutabile natura e finalità degli atti che ho posto in essere per affrontare e risolvere in via definitiva le questioni che gravano sul funzionamento dell’Arbea». E’ quanto dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti. «Sarà l’occasione per rivisitare tutti i passaggi che ritengo di aver coerentemente seguito nella gestione della grave e più complessa vicenda. Sull’Arbea quindi non aggiungo altro ma attendo le conclusioni imminenti della Commissione di vigilanza per assumere le iniziative che il mondo agricolo aspetta. Registro, come sempre accade, che chi opera alla fine può incorrere in qualche incomprensione. Ma il tempo è galantuomo».
Botta e risposta tra consiglieri Scontro tra Salvatore e Di Lorenzo POTENZA - Il consigliere regionale del gruppo di An-Pdl, Pasquale Di Lorenzo, ha presentato un’interrogazione urgente a risposta orale all’Assessore all’Agricoltura in merito ai lavori della Commissione di vigilanza sull’Arbea. In premessa, il consigliere Di Lorenzo, ricorda che «l’Arbea, organismo pagatore della Regione Basilicata degli aiuti comunitari in agricoltura, versa da ormai diversi anni in una situazione di grave crisi organizzativa e funzionale e che già più volte, sia la Commissione Europea che il Ministero per le Politiche Agricole, hanno certificato le annose problematiche che affliggono l’Arbea. La situazione di crisi dell’Arbea –aggiunge Di Lorenzo - ha comportato e comporta tuttora ricadute finanziarie onerosissime sugli agricoltori che ricevono con estremo ritar-
do o in numerosissimi casi non ricevono affatto il pagamento degli aiuti spettanti». «Nella foga di apparire e di esternare il consigliere De Lorenzo si avventura in curiose interpretazioni sulla collocazione dello scrivente. Si rassereni il consigliere, del quale, peraltro, non comprendo la posizione sulla vicenda Arbea, rispondo delle mie azioni e delle mie posizioni in coerenza con il mio agire politico e in ragione degli interessi della Comunità e degli amministrati, non già in virtù di collocazioni politiche». Lo dichiara il consigliere regionale del partito socialista, Donato Salvatore, facendo riferimento a quanto affermato da Di Lorenzo in una interrogazione urgente a risposta orale rivolta all’Assessore all’Agricoltura in merito ai lavori della Commissione di vigilanza sull’Arbea.
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10 Primo piano
Il maxiprocesso
La fondazione di don Cozzi si costituisce parte civile nel processo contro Martorano
Prima udienza per la iena Citati 160 testimoni. Per gli imprenditori Espostito i reati sono già prescritti di LEO AMATO
L’INTERVISTA
«Ecco perché entriamo nel processo» POTENZA - «L’usura non colpisce solo le vittime. Quando un cittadino incontra gli strozzini ci sono bocche, ci sono i figli, le famiglie che lo vivono sulla loro pelle. Quando tocca a un imprenditore entra in gioco il destino dei lavoratori. Per rientrare del proprio debito c’è chi finisce per rivolgersi a degli altri strozzini. E’ una catena, e ne va di mezzo l’economia diun interoterritorio,tuttoun tessutodirelazioni». Don Marcello Cozzi è il presidente di “Interesse uomo”, la fondazione antiusura della Provincia di Potenza. Cerca di spiegare le dimensioni reali del problema , e i motivi che hanno suggerito alla fondazione di costituirsi come una parte offesa nel processo Iena due. «Lo facciamo in genere per far capire alle vittime che conviene denunciare, piuttosto che subire in silenzio. Perché il momento più difficile non è quando un poliziotto o un carabiniere ti ascolta in una stanzetta, ma quando vittima e aguzzino si ritrovano seduti l’uno affianco all’altro in un’aula del Tribunale, quando i giudici chiedono a un uomo vessato, minacciato, terrorizzato per chissà quanto tempo di rivivere quello che è successo sotto gli occhi di quella persona lì. In quei momenti delicatissimi occorre che ci sia qualcuno che abbia tutto il diritto di intervenire e rappresentare in particolare gli interessi delle vittime. E’previsto dalla legge antiusura. Il processo Iena due ha anche un valore simbolico importante per tutto quello che è successo, e che significa ancora oggi nonostante le polemiche. Saremo molto presenti anche tra il pubblico alle udienze». C’è stata già occasione in cui la vostra fondazione si è costituita come parte offesa? «Ricordo almeno due o tre casi. Uno era a Lagonegro, e si è risolto con una condanna. L’imputato era una persona molto nota da quelle parti». Avete chiesto un risarcimento per «danni patrimoniali, biologici, esistenziali, e morali» di 180 mila euro. E’ una formula infelice, cosa ne farete? «L’intenzione della legge antiusura è la stessa della legge sulla confisca dei patrimoni dei mafiosi: bisogna restituire il maltolto alla società civile. Se verremo risarciti distribuiremo quel denaro tra il “fondo speciale” di prevenzione e il nuovo “fondo emergenze”. Serve per pagare le bollette quando una persona è in difficoltà. Abbiamomesso un tetto massimo sui duemila euro». Tolto il compenso per l’avvocato, e le varie spese di funzionamento. «Per le spese dell’avvocato in questi casi provvede già la Regione Basilicata, che ha approvato una legge apposta. Quindi non verrà sottratto niente dalla destinazione della somma che i giudici dovessero decidere di accordarci. Sono insinuazioni maliziose che si fanno da due anni a questa parte. Vengano pure a controllare i conti della fondazione, non troveranno un centesimo fuori posto». Vi siete costituiti anche contro Carmine Guarino, che è imputato in questo processo, ma sarebbe stato vittima a sua volta. «Da quando ha scelto di denunciare gli stiamo dando sostegno psicologico e morale, e si è parlato anche di questo». l. a.
POTENZA - Alla fine il collegio del Tribunale di Potenza ha respinto le questioni preliminari sollevate dagli avvocati, ha deciso di accogliere la Fondazione antiusura “Interesse uomo” come parte offesa, e ha dichiarato aperto il dibattimento del processo Iena due. Sono centotrentasette i testimoni richiesti dall’accusa, più altri tredici che sono stati richiesti dalle difese. Se si troverà un accordo tra le parti c’è la possibilità che non debbano sfilare tutti in udienza, ma in un maxi processo con quarantasette imputati e una ventina di avvocati non c’è da nascondersi che sarà molto difficile. Ieri mattina l’udienza è stata rinviata al nove di novembre, e di questo passo ci vorranno mesi, forse addirittura degli anni per arrivare a una sentenza. Si dovrebbe cominciare dai carabinieri che hanno svolto le indagini, poi verrà il turno delle vittime, quelli che hanno assistito ad alcuni episodi di rilievo, e le persone più vicine agli imputati, che dovranno tratteggiare il loro carattere. Tra questi ultimi a sorpresa c’è Gianfranco Blasi. Quando scattò il blitz delle forze dell’ordine, il 22 novembre del 2004, era deputato della Repubblica, e la Camera respinse l’autorizzazione a procedere al suo arresto. Il riesame ravvisò che sul suo conto non vi fossero gravi indizi di colpevolezza, poi intervenne la cosiddetta “legge Pecorella”, e i pm furono costretti ad archiviare il caso. Dovrà riferire sui rapporti intercorsi con Renato Martorano, capo della “lobby affaristico-mafiosa” che sarebbe stata operante in Basilicata dal 2000 al 2004, e verrà assistito da un avvocato come persona imputata in un altro procedimento connesso, quello per cui venne chiesta l’archiviazione. Verrà sentito anche il direttore generale dell’allora Ente per lo sviluppo dell’irrigazione, oggi trasformato in Acqua spa, ingegner Giuseppe Lozupone, in merito ai
Intimidazioni nel Metapontino Libera: «Arroganti e miopi» POTENZA - «Arroganti e miopi». Così don Marcello Cozzi, referente per la Basilicata dell’associazione nazionale antimafia “Libera”, definisce chi ha cercato di intimidire gli imprenditori del Metapontino. «Le bottiglie incendiarie fatte recapitare a due titolari di aziende a Policoro –spiega don Cozzi – sono gesti inutili e inefficaci perché chi li ha commessi non riuscirà mai a gestire il territorio. La Basilicata in più occasioni ha dimostrato che non accetterà mai di assoggettare al loro controllo l’economia del territorio, ci chiediamo come mai chi si è macchiato di questi gesti vili e arroganti – continua il prete antimafia – non si renda contodell’inefficacia di questi atti dimostrando di essere miope e ottuso. E’ inutile che insistano: il loro potere criminale non attecchirà mai sul territorio. Lagente non li vuole, la società civile non li vuole. Ne prendano coscienza». A nome di Libera don Cozzi esprime «solidarietà alle vittime degli ultimi attentati ma anche a quegli imprenditori che subiscono gesti meno eclatanti che non trovano spazio sui giornali». Don Cozzi e i rappresentanti locali dell’associazione, nei prossimi giorni incon-
treranno i titolari delle aziende del Metapontino e intanto rinnovano l’invito a «uscire allo scoperto per rafforzare lo scudo di protezione che avvolge tutti coloro che non consegneranno mai lo sviluppo del territorio nelle mani di pochi, arroganti e miopi malfattori». Denunciare e non abbassare la guardia, dunque, lo stesso messaggio che in questi giorni è affisso sui muri del comune del Vulture-Melfese dove su un manifesto si legge: «Chi si volta dall’altra parte, chi vede solo quello che vuole, chi fa finta di non vedere, chi vede e non parla, è complice. Anche tu vuoi esserlo?». Un invito a uscire dal silenzio lanciato a un anno di distanza dall'omicidio di Bruno Cassotta, «l’ultimo assassinio ascrivibile in un quadro più ampio di chiaro stampo mafioso». «La gente del Vuture-Melfese, così come quella del Metapontino e di tutto il resto della regione –conclude don Cozzi - deve avere ben chiaro che il potere criminale non si affermerà mai fin quando la società civile si opporrà. Noi continueremo con le provocazioni e le mobilitazioni di massa, perché ognuno si renda conto di avere la propria parte di responsabilità nella costruzione di una società legale e lontana da qualunque forma di malaffare».
Il boss potentino Renato Martorano
risultati dell’indagine interna sul conto di un funzionario dell’ente, l’ingegner Nicola Giordano, imputato di turbativa d’asta perché
avrebbe truccato un appalto, e finito in carcere solo il mese scorso con l’accusa di aver finanziato i giri d’usura di Martorano. Il titolare
dell’istituto di vigilanza La Ronda, Pier Giulio Petrone, dovrà testimoniare sui suoi rapporti con Antonino Garramone, imprenditore accusato di associazione con Martorano, e il direttore dell’ufficio viabilità e trasporti del comune di Potenza, l’ingegner Mario Restaino, sulle autorizzazioni per i lavori di una ditta che sarebbe stata nell’orbita del gruppo. Dalla Calabria e dalle carceri di Potenza e di Melfi verranno in otto per spiegare i rapporti tra Martorano e gli appartenenti a due noti clan della ’ndrangheta. Nel frattempo la prescrizione farà il suo corso. Ieri mattina nell’aula Mario Pagano del Palazzo di giustizia di Potenza il difensore dei titolari di un’impresa coinvolta nella turbativa d’asta per l’appalto dell’Ente irrigazione ha già chiesto l’immediata assoluzione per i suoi due assistiti perché dall’epoca dei fatti sono già decorsi i termini di legge. Il pm Francesco Basentini non si è potuto opporre, e nella prossima udienza Maurizio e Gennaro Esposito potrebbero diventare i primi a uscire illesi dal processo.
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Primo piano 11
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
SEMPRE A LAMENTARCI: MA COSA CHIEDIAMO ANCORA?
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
di PIETRO DE SARLO* Cari Lucani, un uomo di Fede stava per annegare. Volti gli occhi al Cielo disse: Signore salvami! Pochi minuti dopo arriva unanave chesi offredi salvarloma luirifiuta dicendo:Mi salverà il Signore! Passa qualche ora ed arriva un'altra nave, ma l'uomo di Fede rifiuta ancora. Ancora qualche ora e la scena si ripete con una terza nave, finché l'uomo esausto annega. Giunto in Paradiso dice al Signore: Perché non mi hai salvato? Ed il Signore risponde: Figlio mio ma se ti ho mandato tre navi! Cos'altro dovevo fare?!? Ora in occasione della recente visita del Presidente Napolitano, a parte qualche uomo di cultura che ha espresso qualche condivisibile intuizione e denuncia, il coro della politica ha invece espresso il solito 'cahier de doleance' : il sud abbandonato, la questione meridionale, l'Europa lontana, ... . Se si esamina il DUP della Regione si scopre però che tra FESR, FES, FAS ecc. la Regione può contare nel prossimo quinquenniosuoltre2,8miliardidi acuisiaggiungonoil soldi delle royalties del petrolio e dell'acqua. Solo per dare unsensoalledimensioni:2,8miliardidi per570.000abitanti equivalgono a 280 su scala nazionale. Ossia é come se a livello nazionale si avesse a disposizione un terzo del PIL per lo sviluppo! Certo che se tra le opere strutturali del FESR troviamo una pista ciclabile da 400.000 , certo che se la Provincia di Potenza nell'ultimo quinquennio non ha trovato modo di spendere 50 milioni di per la viabilità in 6 anni salvo poi inaugurare il cantiere delle fondovalle del Raganellodue giorniprima delleelezioni ebuttare alle ortiche il cartello di inizio lavori due giorni dopo, certo che se le idee del Piano energetico regionale sono quelle contenuta nel PIEAR, certo che se la politica è troppo impegnata a trovare geometrie politiche volte solo a soddisfare la conquista di sterili posizioni di potere individuale, certo che se i cittadini lucani invece di reclamare i propri diritti si contentano delle mance di Città Solidale, lavori socialmente utili e solo per questi si accodano alla schiera dei 'clientes', allora non andiamo da nessuna parte e le più fosche previsione del rapporto SVIMEZ si avvereranno (a proposito del rapporto leggiamolo bene perché non c'è nessun elemento consolatorio in esso!). Cos'altro deve fare la Comunità Europea? Darci altri soldi se non riusciamo a spendere la montagna di risorse che abbiamo? Cos'altro doveva fare il Buon Dio oltre a darci sole, vento, acqua e petrolio? Beh, qualcuno dirà, mentre c'era poteva anchefarci l'aeroporto!Eppure iocredo, comedico nelsito dell'associazione www.ideeperlalucania.it e nel libro programma dell'Associazione , che lo sviluppo della nostra terra sia estremamente difficile ma non impossibile. Lo sviluppo della nostra regione è un sogno e come tale rischia di rimanere un sogno se si continua a sognare. I soli sogni che si realizzano sono quelli che si trasformano in ossessione e lo sviluppo della nostra terra deve diventare l'ossessione di tutti i lucani e della politica lucana. Lucani su la schiena! Con affetto *presidente Associazione Pinguini Lucani Idee Per La Lucania
LA SVOLTA LIBERALE di FRANCESCO ROMITO e GIUSEPPE CARRIERI * DOPO una decina d'anni la Germania ritorna a farsi governare dai Liberali. Domenica scorsa, infatti, i tedeschi sono andati alla urne per il rinnovo del Parlamento e - con ben il 15% dei consensi - hanno assegnato ai Liberali il compito di formare il nuovo governo del Paese, insieme alla Cancelleria uscente Angela Merkel. Inoltre se si considera che metà Germania (la Germania dell'Est) non ha di certo votato liberale, quel 15% di consenso nazionale dei Liberali è davvero clamoroso perché concentrato solo in una parte del Paese (la più evoluta e produttiva) e perché - in talune parti - rasenta il 30%. La vittoria Liberale nel Paese da sempre considerato la locomotiva d'Europa, è peraltro l'onda lunga dell'affermazione Liberale alle ultime elezioni per il Parlamento Europeo. L'ALDR (L'Alleanza dei Liberali e Democratici) a Giugno '09 ha visto infatti incrementare ulteriormente la propria rappresentanza (ormai intorno al 12%) e rafforzare la posizione di 3 partito della UE. Se a ciò s'aggiunge che ormai da 30 anni il Canada è governato dai Liberali; che altrettanto può dirsi per il Belgio, la Finlandia e l'Australia; mentre “sino a ieri” e per oltre 50 anni il Giappone è stato governato dai Liberali. Ebbene è legittimo chiedersi perché l'Italia - meglio gli Italiani - al massimo abbia assegnato ai veri Liberali un misero 2% e quest'oggi non ritenga di “accodarsi”allasvolta Liberaledell'Europa. Forseè questione di uomini e di assenza di leadership. Non certo di idee giacchè - al pari dei Liberali Europei - anche quelli italiani pongo al centro della loro proposta politica l'individuo e i suoi diritti civili ed economici; il mercato regolamentato; la meritocrazia e le pari opportunità; la diminuzione della tassazione; il “dimagrimento”dello Stato. Orbenese cosìè, invitiamoiCittadini afarsi avantiper contribuire alla individuazione di nuovi uomini su cui far camminare le (moderne) idee liberali e per contribuire alla nascita di nuovi leaders su cui convogliare il peso delle responsabilità. Velocemente, poichè anche in Italia a breve avremo importanti appuntamenti elettorali (Regionali 2010) ed è auspicabile che anche nel nostro Paese arrivi la svolta Liberale ormai in atto in Europa. Per non essere -come al solito- il fanalino d'Europa e soprattutto per sperimentare - almeno una volta - le autentiche politiche Liberali. *delegato provinciale PLI e coordinatore Italia Meridionale PLI (componente direzione nazionale PLI)
Prendetevi una pausa prima di affrontare una situazione professionale nuova e con parecchie incognite. In amore aspettate tempi migliori.
TORO 21/4 - 20/5
Un pizzico di interesse in più per la vostra attività professionale può solo migliorare le cose. Una eccitante nuova relazione sentimentale.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Nel lavoro rischiate molte delusioni se non vi muovete con la dovuta cautela. In amore certe decisioni vanno meditate a lungo.
LE TRUFFE AI RISPARMIATORI di TOMMASO MARCANTONIO
CANCRO 22/6 - 22/7
Pretendente che si faccia chiarezza nei termini delle vostre collaborazioni professionali. Ottimo inizio per un amore nuovo di zecca.
LEONE 23/7 - 23/8
Gentile Direttore, Tutti gli scandali, tutte le truffe perpetrate, la grande CRISI, quella di fine 2007 / inizio 2008 - non hanno insegnato nulla. La Storia - quella vera studiata e ripresa giornalmente - spesso è solo un racconto. Per i più evoluti, per i più attenti, per coloro che almeno leggono qualche giornale - in particolare Il Quotidiano della Basilicata - certe truffe non dovrebbero più essere perpetrate. Ne parla Plus de Il Sole 24 Ore di sabato 26/09 anche per il coinvolgimento di istituzioni:la Provincia di Palermo. Tranne che la memoria non sia veramente corta o labile. In genere si accusano i delinquenti di grandi dimensioni che nel campo della finanza sono riusciti a “fottere”migliaia, se non centinaia di migliaia di risparmiatori, di essere pirati, immorali truffatori. Il caso Madoff , quello del responsabile di Wall Street che ha coinvolto con le azioni spericolate milioni di risparmiatori, banche, compagnie di assicurazioni e istituzioni varie, pur recente è già passato nel dimenticatoio. Tra l'altro si è pure parlato della diversa azione giudiziaria tra gli USA e l'Italia. Madoff in sei mesi è stato condannato a 150 anni dicarcere, mentre Calisto Tanzidopo lunghi anni di processo per le azioni Parmalat, se l'è cavata con soli 6 mesi di carcere. Negli scorsi anni in Italia per i casi Parmalat, Cirio, Bond Argentina, My Way con Banca 121, Giacomelli etc, era saltato persino il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Che ora è sottoprocesso a Milano per aver cercatodi chiudereunocchio otutti edueper ilcasopiù eclatanteBanca PopolarediLodi -Fiorani - poi per Ricucci, Coppola, Consorte, etc. Come in passato si sono succeduti i casi Sgarlata, Cultrera, Eurogest, Scotti Finanziaria e Mediogest - solo per citarne alcuni - così oggi è scoppiato il caso Graziano Campagna, direttore generale di IBS Forex che da Como operava a Lugano e proponeva, attraverso una fitta rete di agenti su tutto il territorio nazionale, investimenti in gestioni in valute. Le modalità? Con le scommesse tra il differenziale delle valute tra euro/dollaro o dollaro won o yen, la IBS Forex - gestita con la complicità dell'ing. Tiziano Colombo, il dr. Leonardo Mussini e il dr. Luca Paglia, prometteva all'allocco risparmiatore un tondo (dicesi dieci per cento) 10% di remunerazione e la garanzia del capitale. E molti investitori hanno scioccamente creduto! Per questo sono state compiute delle stragi, a quanto risulta, anche in Basilicata tanto a Potenza capoluogo e nella zona del Vulture Melfese con qualche cellula impazzita su Rionero in
Vulture. Alcuni di questi protagonisti somministratori pur diffidati dalla fine del novembre 2007 e fino ai primi di questo 2009, menimpepisti, hanno proseguito allettati spavaldamente - e arrogantemente (forse sicuri della bontà e della onestà dei mandanti?), ma non temendo di arrecare danni alle tasche dei risparmiatori e di rimanere impuniti. Tanto la giustizia si sa come funziona. Un consulente del lavoro a Potenza fregò ex £. 500 mila, un ragioniere di un ente pubblico impinguava il proprio c/c con i canoni delle locazioni degli inquilini di immobili del proprio istituto etc. poco o nulla hanno subito. Anzi se si trovavano per istrada a Potenza ti sorridono quasi per dirti: “Fesso hai visto come siamo furbi noi?”. Laute provvigioni venivano riconosciute a tali insensati (definirli ignoranti o criminali?) proponenti gli investimenti, per cui riuscivano ad ingannare anche il più diffidente, allettati dal canto delle sirene, e insultando l'Ulisse del caso, che occludeva le orecchie con tappi di cotone. Tra l'altro i sottoscrittori hanno grandi responsabilità: sono affetti dalla perenne avidità, la famosa “aura sacri fames”perché è impensabile che, con i titoli di Stato a breve, cioè i deprecati BOT, si hanno interessi allo 0,55% che diventano negativi per uno 0,008% contemplando le spese commissioni, il deposito titoli e la tassazione, qualcuno potesse offrire il 10%. Il caso va portato a conoscenza dei lettori, sig. Direttore, perché a nulla giova l'encomio rivolto da Tremonti ai Risparmiatori (vedi Il Sole 24 Ore) perché con la loro rinuncia, sacrifici e privazioni hanno permesso all'economia italiana di reggere l'urto recente della più grande CRISI di tutti i tempi. Tranne che non si sia voluto ironizzare. Giulio Tremonti ha la responsabilità, con la Consob in particolare e Bankitalia per il reato di omissione “in culpa vigilando”. A nulla giovano le Class Action collettive o individuali, o l'inserimento nel passivo fallimentare, quando i buoi sono scappati dalla stalla. IBS Forex - vedi Milano Finanza di giovedì 17 settembre '09 ed altri quotidiani finanziari specializzati - ha già prostrato e frustrato decine di stupidi risparmiatori, scellerati, affetti dalla famosa brama di guadagnare tanto e subito. A scapito, nella loro immaginazione, “dei più fessi”. Ora si stracciano le vesti e versano lacrime di coccodrillo. A nulla giova la loro disperazione e semmai istintivamente di aggredire chi ha proposto tale soluzione operativa. In via esclusiva, nella fattispecie, è possibile un'azione legale solo nei confronti del Tesoro, di Consob e Bankitalia.
Accettate un incarico di lavoro che la vostra lungimiranza giudicherà interessante. Evitate equivoci con il partner.
VERGINE 24/8 - 22/9
È tempo di lavorare sodo e seriamente se volete dare una svolta alla professione. In amore non mancano le occasioni di nuovi incontri.
BILANCIA 23/9 - 22/10
Guardate con un occhio più attento la situazione per capire in che direzione andare nel lavoro. L'amore procede alla grande.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Le critiche rivoltevi per ragioni professionali devono spronarvi a fare sempre meglio. Non c'e' motivo di deprimersi. In amore fidatevi del cuore.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Non potete rispondere a una proposta di collaborazione prima di averci attentamente riflettuto. Rapporti affettivi seri.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Grazie al vostro equilibrio potrete uscire nel modo migliore da una delicata situazione lavorativa. In amore siete troppo incostanti
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Usate la logica oltre all'istinto: nel lavoro non potete permettervi passi falsi. Non siete sicuri dei vostri sentimenti e vi conviene non sbilanciarvi.
PESCI 20/2 - 20/3
Nel lavoro non perdete le speranze: un'occasione arrivera'. State vivendo una bella storia d'amore: non rovinate tutto per la gelosia.
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E’ ORA IL RISCATTO LUCANO di TOMANGELO CAPPELLI ADESSO basta. Non se ne può più. E' una vita che i Lucani vivono all'insegna dell'umiltà, dell'attesa, della modestia. Tutte doti sempre più rare, meritevoli e necessarie che però, vanno, rinvigorite dall'energia vitale che la Natura, così provvida, mette a disposizione per cominciare finalmente ad avere il coraggio, non solo di sognare ma anche di vivere una vita più intensa, più emozionale, che faccia realmente di ognuno il protagonista del proprio tempo. Adesso basta. Non possiamo rinviare oltre, dobbiamo agire. Qui e ora. Dobbiamo osare di più, per poter sfuggire ai localismi e aprirci al mondo intero con un manifesto epocale che trova in AMORE/PHILOS Basilicata d'Amare”, la forza dirompente dei principi universali di un Patrimonio Culturale e Umano che in Basilicata, per alcune strane e magiche condizioni atmosferiche, ambientali e umane, sembra essere amplificata. Ebbene sì!!! La nostra ricchezza più importante è proprio nel modus vivendi, uno stile di vita ritmato sui ritmi stessi della natura che diventa sia un modello esemplare per la capacità di provare piacere in ogni attività e di trasmettere la gioia di vivere, joie de vivre, sia un vero oggetto del desiderio, che diventa Arte del Vivere riscoprendo la Serenità come valore universale per innalzare la qualità della vita e per raggiungere quella che, a detta dei saggi di tutti i tempi, costituisce la suprema aspirazione umana: la Felicità. La Basilicata, con Amore/Philos, punta a soddisfare una delle esigenze più diffuse della contemporaneità, legata alla riscoperta dei significati profondi dell'esistenza, a rivalutare un contatto con la natura e con luoghi ricchi di storia, tradizioni e umanità, valori che non hanno prezzo e che sono riconosciuti da un numero di persone continuamente crescente in tutto il mondo. I sogni a volte si avverano, specialmente, se a sorreggerli c'è la passione e l'entusiasmo che contraddistingue i lucani, umili ma possenti, introversi ma decisi, sobri ma eleganti, che si spezzano ma non si piegano, e che riflettendo una straordinaria, raggiante passione etica possono e devono osare per diventare protagonisti del proprio tempo e artefici principali di questo programma di Rinascenza Culturale - nella consapevolezza della importanza della propria Identità ma, anche grazie, alla grandiosità del Patrimonio dell'intera Umanità - che vuole, attraverso, la Bellezza dell'Arte svelare la Bellezza della Vita. AMORE/PHILOS vuole essere il simbolo del riscatto della Basilicata trasformando il suo Patrimonio Culturale in una fonte di ricchezza Etica estetica ed Economica, per avviare nuovi processi di sviluppo sociale e assicurare un diffuso ben/ESSERE, ovvero l'espressione autentica della società intera che, sempre più, chiede, con un'unica voce, di far valere le proprie ragioni, per ridestare le coscienze e ritrovare nella condivisione di obiettivi comuni la stessa forza che ha contraddistinto le generazioni che ci hanno preceduto e che grazie a sforzi davvero incredibili ha permesso, di erigere monumenti eterni che ancora oggi esprimono, amplificato l'AMORE stesso che li ha generati. *coordinatore del progetto AMORE/PHILOS
UN AUTUNNO LE CONSEGUENZE DELLA MOLTO CALDO CRISI SULLA BASILICATA di PASQUALE CARIELLO* SARA’ un autunno caldo per l'agricoltura. Non dal punto di vista meteorologico, ma per la crisi che morde. Ma l'agricoltura è veramente in crisi? Oggettivamente sì. E' fin troppo evidente. I settori vitivinicolo, lattiero-caseario e cerealicolo sono quelli maggiormente colpiti. Non va meglio per la frutta. Finora la crisi ha risparmiato le carni bovine, ma anche qui cominciano a palesarsi le difficoltà. La crisi si manifesta con un crollo dei prezzi a livelli inimmaginabili. Il mais a 120 euro/t ne è l'emblema. Il declino del prezzo del latte è cosa nota. Il prezzo dell'uva è risibile. Il grano non va meglio. Gli agricoltori sono abituati a queste situazioni di crisi,ma poi sanno che ci sarà una ripresa. Tuttavia oggi ci sono alcuni fatti nuovi. Primo, il crollo dei prezzi è davvero grave. Quotazioni così basse del mais si ricordano solamente a settembre 2004 e settembre 2001. Ma i costi di produzione erano sensibilmente di versi. Secondo, la durata della crisi non è facilmente prevedibile. Tutte le stime della Commissione europea indicano buone prospettive di mercato nel medio periodo. Ma nel breve termine non ci sono elementi per prevedere una ripresa significativa dei prezzi. Terzo, alcune imprese agricole sono molto indebitate e non è detto che riescano ad attendere la ripresa. Cosa fare? Stare fermi? Il primo tentativo da fare per l'agricoltore è quello di chiedere l'intervento della politica. L'amara realtà è che non esiste una politica economica risolutiva in situazioni di crisi così grave. A titolo di esempio, cito le difficoltà del settore lattiero-caseario. Dopo le proteste dei produttori di latte europei, la Commissione ha attivato tutti i possibili strumenti di intervento sul mercato. Gli effetti? Molto timidi. Non che gli interventi pubblici non siano serviti, ma non hanno intaccato lo squilibrio di mercato. La politica agraria ha le armi
spuntate. In altre parole, non pensate che la politica riesca a risolvere i problemi dell'agricoltura. Anche, in Italia, il Ministro Zaia ha voluto fornire un contributo rilevante alla crisi del latte. Ha attivato tutti gli strumenti a disposizione. Tra cui i 40 milioni di euro annui dell'articolo 68. Eppure, se tutti gli allevatori rientrassero nei requisiti dell'articolo 68, l'incidenza di tale politica sarebbe di 0.0035 euro/kg di latte: un impatto insignificante, perfino gravoso, se consideriamo gli impegni burocratici che graveranno sui produttori per la gestione dell' articolo 68. Non è concluso che nei prossimi mesi gli agricoltori saranno sul piede di guerra, con proteste, per chiedere l'intervento della politica, accusando l'industria e la grande distribuzione organizzata di strozzare i prezzi agricoli. La protesta è giusta, fa parte degli strumenti in mano all'agricoltore. L'agricoltura deve far sentire la sua voce. Ma la protesta risolverà la crisi? No, la politica sembra proprio che possa fare poco. Meglio riporre la fiducia nelle capacità dell'imprenditore. La crisi obbliga l'agricoltore a riprogettare il cammino della propria impresa, a trovare nuove strategie gestionali, a fare conti economici, ad accrescere la propria formazione, a collaborare con altre imprese, a puntare sulle esperienze positive e rigettare quelle negative,a differenziare i prodotti per rompere la concorrenza sleale dei prodotti importati, a trovare nuove forme di distribuzione per contrastare l'oligopolio. In un banco di nebbia è un errore fermare l'auto. Bisogna procedere adagio e con molta cautela. Passata la nebbia, ritorna il sole e, anche se lentamente, ci si accorge di aver fatto un pezzo di strada. Stare fermi è un errore. Con fiducia piuttosto che con rassegnazione, conviene affrontare le difficoltà della crisi. *rappresentante Istituto agrario di Marconia
NAPOLITANO A RIONERO UNA GIORNATA INDIMENTICABILE di ARMANDO LOSTAGLIO IL 3 OTTOBRE del 2009 resterà nella memoria storica di questa cittadina, un indelebile evento come pochi altri nella sua vicenda istituzionale. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, arriva puntuale poco dopo le 10,00; la piazza Giustino Fortunato, davanti al Palazzo omonimo che lo accoglierà, è gremita di centinaia, forse migliaia di cittadini e scolaresche col tricolore in mano. Attendono il Capo dello Stato da almeno un’ora: c’è tutto il calore di una comunità, ma anche la veemenza di persone che non perdono l’occasione per esternare al presidente le proprie perplessità, sia politiche (“No allo scudo fiscale, non firmi”) che sociali (“Più lavoro, no ai licenziamenti”). Lo affermano anche alcuni striscioni di cassintegrati di Vitalba e di operai a rischio di licenziamento di San Nicola di Melfi. E il Presidente non disdegna di stringere mani, di salutare bambini sorridenti, di ri-
spondere a domande dei cittadini, con brevi volanti lezioni di diritto costituzionale. E’ un evento quasi inverosimile per i cittadini, vedere e parlare da vicino ad una così alta carica dello Stato: è a Rionero, nella “casa di don Giustino”, solo dopo Matera e Potenza, un grande evento, quasi un privilegio, in nome dell’atavica Questione meridionale. Intanto, si attende l’intervento, forse quello più sentito ed incisivo in questa tre giorni lucana: “Mezzogiorno e Unità Nazionale, verso il 150° dell’Unità d’Italia”. «Qualsiasi attenuazione del vincolo unitario segnerebbe l’inizio della comune perdizione». Sono parole dure che il Presidente mutua proprio dagli scritti di fine Ottocento di Fortunato. L’attenzione della comunità presente è totale, le parole fanno il giro delle agenzie di stampa e radio e televisione ne danno immediato conto. Sono apprezzati i contenuti del discorso,
di NINO D’AGOSTINO segue dalla prima Ciò significa in soldoni che non soltanto avremmo un grave problema per selezionare una nuova classe dirigente, ma anche che dovremmo fare i conti con pesanti carenze di capitale umano in tutti i settori di attività economica, soprattutto nelle aree più interne della regione. Si impone dunque una priorità nel definire una exit strategy per fare sviluppo : il fattore tempo. Nel lungo periodo, come sosteneva keynes, saremo tutti morti. Occorrono perciò, qui ed ora, risposte immediate alla crisi. Che fare, quindi? Ricette miracolose non ne esistono. Occorre molto pragmatismo e molto buon senso: tante piccole cose su cui lavorare, più che perdersi dietro a progetti faraonici, come l'autostrada Lauria-Candela che fa il paio, con le dovute proporzioni, con il ponte sullo stretto di Messina. Anche in questa circostanza, sono costretto a ripetermi sul tema dello sviluppo regionale: la questione lucana non è la scarsità di risorse disponibili, ma la loro cattiva o parziale utilizzazione. La Basilicata, in realtà, dispone di risorse superiori ai suoi fabbisogni occupazionali e di reddito. I principali fattori di sviluppo sono presenti in dosi consistenti ed attengono al capitale umano, agli spazi territoriali, alla dotazione finanziaria. Qualche esempio. Disponiamo di una forza lavoro disoccupata che ammonta a circa 50 mila unità, in massima parte con buoni percorsi scolastici compiuti, non utilizzarla e consentire che vada altrove è uno spreco che per molti versi non ci possiamo ormai più permettere. Nel turismo l'attuale offerta ricettiva copre il 25-30% della utilizzazione ottimale dei giacimenti turistici localizzati nella regione; per di più gli attuali esercizi alberghieri ed extralberghieri sono impiegati soltanto qualche mese all'anno (il 25-30 della loro attuale potenzialità); sfruttiamo dunque soltanto circa il 10% della risorsa turistica complessiva. Anche in questo caso, vi è spreco di risorse. In agricoltura, non tutta la superficie irrigua è attualmente utilizzata razionalmente, vi è dunque ancora spazio per far crescere nelle aree forti la produzione agricola. E' in corso, inoltre, il programma di completamento della irrigazione dei territori attraversati dal fiume Bradano che potrà portare l'acqua su altri 50.000 ettari, consentendo un salto di qualità alle aree, interessate oggi da colture estensive, orientandole verso produzioni di maggiore pregio, dando luogo ad un incremento della occupazione di circa 50 volte superiore a quella attualmente impiegata. Ampi spazi produttivi possono individuarsi nelle attività a valle della grande industria presente in Basilicata, a partire dalla Fiat che dovrebbe finalmente uscire dal suo Fort Apache, seguendo la linea educativa in favore della piccola impresa locale, da essa attuata a suo tempo in Piemonte, incominciando a trasferire, sia pure parzialmente,alla piccola e media impresa locale i risultati della ricerca tecnologica che sta impostando nel suo centro di innovazione produttiva di Melfi e partecipando alle iniziative di sviluppo della impresa locale, di cui si accennerà di seguito. In materia ambientale, sussistono opportunità rilevanti per interventi di sistemazione del territorio che assumono grande valenza, alla luce della fragilità che caratterizza larga parte della regione (non a caso, F.S. Nitti parlava di comuni che viaggiano, così come non è un caso che vi sono ben 123 comuni lucani sui 131 complessivi che sono soggetti a rischio idrogeologico), tenendo conto anche delle potenzialità connesse al disegno di creare “la Basilicata verde”, mettendo mano seriamente alla politica dei parchi del Pollino, della Val d'Agri e del Vulture, all'orto botanico di Maratea, al bosco di Policoro,
anche quello del sindaco Placido (che ricorda la Medaglia d’Argento per gli innocenti trucidati nel 1943 dai nazifascisti) e del professor Galasso. Una ricchezza intellettuale di alto profilo, utile per ridiscutere delle potenzialità di questo territorio, di una sua imprescindibile evoluzione, liberato da speculazioni e truffe di ogni tipo. “Peccato che il Presidente non ha visitato Monticchio”, lamenta un insegnante in pensione, men-
per citare le preesistenze paesaggistiche regionali più rilevanti, riorganizzando e rilanciando le strutture pubbliche attualmente impiegate, rivedendo l'azione, l'organizzazione ed il finanziamento della forestazione, impropriamente definita produttiva, quella della ex Sma e così via. Nell'ambito delle attività prima accennate, vi può essere una importante ricaduta in molteplici settori di attività: dall'artigianato dei servizi a quello artistico, praticamente inesistente nella regione, dai servizi di supporto alle imprese alle nuove iniziative di commercializzazione su base regionale o almeno comprensoriale delle produzioni regionali disperse sul territorio che solo in iniziative a respiro territoriale più ampio possono trovare ragione di adeguata collocazione dei prodotti. Per non parlare delle risorse finanziarie della U.E. concesse per il 2007-2013 o derivanti dalle royalties del petrolio, pur sempre cospicue nonostante la modesta negoziazione fatta a suo tempo con l'Eni e sue consociate. Certo, avanti a tali opportunità occorre una svolta nella definizione delle cose da fare che parta dalla realtà così com'è, senza mistificazioni, avendo il coraggio di fare autocritica, di riflettere sui risultati negativi finora conseguiti, di operare in base ad un disegno innovatore, a livello territoriale e settoriale. Tutto questo significa, per restare in un approccio pragmatico, realizzare interventi relativamente “facili”, ma che producano effetti immediati e duraturi, tra i quali i più urgenti passano per la riqualificazione della pubblica amministrazione, potenziando l'organizzazione e le competenze in primo luogo della burocrazia regionale, per l'emersione del lavoro nero che è una risorsa, al di là ed al di sopra dei relativi aspetti di illegalità, che interessa oltre il 20% della occupazione complessiva regionale, pari a circa 50 mila addetti, per una azione formativa che scaturisca da una attenta ricerca delle effettive esigenze della aziende e non da programmi che sottendono la cultura del sussidio e che a ben vedere stabilizzano una situazione economica precaria. Passano, infine, per la priorità da dare alle opere immediatamente cantierabili, concentrando gli interventi nelle aree più pronte ad un decollo economico, per la dotazione di fondamentali strumenti di sostegno alle imprese, come gli incubatori d'impresa, dei quali da anni stiamo attendendo il varo, nonostante ne siano stati programmati e finanziati quattro da tempo, stimolando altresì il credito, rafforzandone le leve di garanzia nelle erogazione dei finanziamenti a breve e lungo termine. Difficile dire se sarà possibile nel prossimo futuro misurarsi con queste tematiche: essere alla vigilia delle elezioni regionali non aiuta. L'attenzione per la ricerca del consenso elettorale sarà probabilmente più forte di quella registrata finora e condurrà con molta probabilità a varare provvedimenti finalizzati a determinare una forte dipendenza dalla politica da parte dei soggetti interessati, attraverso aspettative e azioni caratterizzate da precarietà lavorativa come le tante finora registrate. L'augurio è che almeno si possa avviare qualche intervento nella direzione indicata in precedenza e che si apra nel contempo un dibattito sui temi della crescita da avviare nella prossima legislatura regionale che coinvolga le diverse istituzioni interessate ( Regione Basilicata, imprenditori, sindacati, banche associazioni, sistema delle autonomie locali), attivando tavoli di confronto innovativi rispetto al passato, ai quali ciascun soggetto interessato partecipi, mettendo da parte le visioni anguste di difesa del proprio orticello, un orticello che, se finora ha garantito la sopravvivenza di chi lo gestisce, non ha certo- tutti gli indicatori socio-economici lo confermanodato luogo ad una crescita duratura della regione.
tre è venuto appositamente da Roma Antonio, dove è un affermato imprenditore. Segue costantemente le vicende lucane, e della sua Rionero in particolare. Si appassiona alla vita sociale e culturale dei nostri borghi ed ha trovato così “provinciale e povera” la sottolineatura di un articolo di quotidiano da Melfi, nel quale si sottolineava che il Presidente fa visita a Rionero e non nella città federiciana, intendendo di evidenziarne la più incisiva
importanza nello scacchiere socio-economico attuale. Siamo proprio allo scoramento, fa capire Antonio, contese di campanile che si credevano relegate solo alle partite di calcio si ripropongono con slanci di tale mediocrità. Una visita così importante ripropone, evidentemente, dibattiti a più mani, con l’auspicio (sottolineano altri cittadini) che della visita di Napolitano resti molto di più dei marciapiedi rifatti e delle aiuole fiorite.
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Italia / Mondo
Martedì 6 ottobre 2009
Totalgate Sagona estromette l’Ati Ferrara per l’appalto da 24 milioni a Tempa Rossa
Il commissario annulla la gara «Contestazioni per reati gravissimi. Salvaguardato l’interesse pubblico» POTENZA - Il commissario giudiziale per le attività della Total nel potentino, Piero Sagona, ha annullato d’ufficio l’aggiudicazione definitiva da parte del concessionario Total Italia Spa della gara di appalto per il centro oli di Tempa Rossa, per un corrispettivo di oltre 24 milioni di euro, all’Associazione Temporanea di Imprese (Ati), con capogruppo l’impresa Ferrara Snc di Policoro. Il provvedimento risale ad alcuni giorni fa, ma se ne è avuta notizia oggi. Sagona è stato nominato commissario giudiziale dal gip di Potenza Rocco Pavese nell’ambito del procedimento penale cosiddetto Totalgate su presunte tangenti legate allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi in Basilicata. Nel provvedimento, il commissario ha evidenziato, da una parte, che l’aggiudicazione della gara è risultata «affetta da vizi di legittimità»; dall’altra parte, che vi è un interesse pubblico all’annullamento dell’atto di aggiudicazione, dal momento che «la gara costituisce oggetto delle contestazioni di reati gravissimi» a carico di dirigenti della Total e dell’Ati Ferrara. L’inchiesta giudiziaria Totalgate è stata condotta a Potenza dal pm Henry John Woodcock (da qualche settimana in servizio a Napoli), il quale ha fatto notificare l’avviso di conclusione indagine a 35 persone e una decina di so-
Il centro oli di Tempa Rossa
cietà. Tra gli indagati figurano proprio alcuni dirigenti della Total Italia Esplorazione e produzione (concessionario pubblico per una parte dei giacimenti), tra cui l’ex amministratore delegato Lionel Levha e l’imprenditore Francesco Rocco Ferrara, ritenuto dall’accusa personaggio chiave dell’inchiesta. Ai dirigenti della Total si contesta di aver pilotato alcuni appalti (tra cui quello ora annullato) in favore di Ferrara, in cambio dell’impegno di quest’ultimo di rifornirsi per cinque anni di lubrificanti e carburanti della società per 15 milioni di euro. Per la procura a Tempa Rossa bisognava fermare tutto. Sia la Total, sia le
aziende. Il gip aveva accolto in parte la richiesta, sospendendo il colosso degli idrocarburi francese per un anno. I giudici del Tribunale del Riesame di Potenza hanno scelto un’altra strada: la nomina di un commissario giudiziale, per permettere la prosecuzione dei lavori. Lo prevede il codice, nel caso in cui l’interruzione «dell’attività possa provocare, tenuto conto delle sue dimensioni e delle condizioni economiche del territorio, rilevanti ripercussioni sull’occupazione». «L’attività andrà avanti», si era detto, ma con un supercontrollore con pieni poteri sugli amministratori della Total. Lo stesso controllore che ha annullato la gara.
Entro il 2010 ci saranno 90 milioni di poveri ISTANBUL - Un esercito di 90 milioni di nuovi poveri entro il 2010, per i quali è indispensabile mettere in campo risorse senza precedenti. Questo il pericolo dei prossimi mesi secondo la Banca Mondiale, che ha riunito ieri a Istanbul il suo Comitato per lo Sviluppo. E che vede però, per bocca del governatore della Banca D'Italia Mario Draghi, anche la famosa luce in fondo al tunnel: "Anche se la crisi non è ancora finita e il suo impatto sull'attività economica e l'occupazione continuerà a essere percepito nel mondo ancora per un periodo di tempo", annuncia Draghi, "dobbiamo iniziare a tracciare la strada per la ripresa e per una crescita sostenuta rimuoven-
do gli ostacoli alla produttività e promuovendo l'inclusività sociale". La chiave sarà la cooperazione internazionale: "Grazie a un livello senza precedenti di cooperazione multilaterale, possiamo guardare oggi oltre la crisi con speranza", assicura Draghi. Tuttavia, nessuno dubita qui a Istanbul che i prossimi mesi saranno molto, molto difficili, soprattutto sul piano sociale. Per questo entro la primavera 2010 si dovrà decidere l'eventuale aumento di capitale della Banca Mondiale, il primo in 20 anni di storia, assai caldeggiato dal suo presidente Robert Zoellick: "Perproteggere ipoveri, sollecitiamo i nostri membri a portare avan-
ti gli impegni per incrementare gli aiuti e la loro efficacia", è scritto nella dichiarazione ufficiale del Development Committee, che sottolinea in particolare le necessità del Terzo Mondo: "I paesi in viadi sviluppogiocanoun ruoloimportante nella ripresa globale ed il loro progresso sarà essenziale per una crescita futura", ammonisce il documento. Il Comitato prevede che la Banca Mondiale fornisca finanziamenti per più di 100 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, utilizzando tutte le risorse a sua disposizione. E ha autorizzato la creazionedi una'crisisfacility' perconcedere prestiti a tasso zero ai 79 paesi più poveri del mondo.
Tremonti bond bocciati Dibattito aperto LA polemica non si placa. Il mancato utilizzo dei Tremonti bond da parte delle prime due banche italiane, Intesa-SanPaolo e Unicredit, continua a far discutere. Punti nel vivo dall'ultimo affondo del ministro dell'Economia sul ritorno alla finanza speculativa, i banchieri confermano le ragioni del no agli aiuti di Stato. E respingono al mittente tutte le accuse: lesinare il credito alle imprese, applicare commissioni mostruose e non fare gli interessi del Paese. La parola d'ordine è smorzare i toni. Ma, dopo aver espresso unanime apprezzamento per la disponibilità del governo, il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, contrattacca su tutta la linea. "Il ricorso ad atteggiamenti non costruttivi può creare una situazione di disagio per le banche e i loro dipendenti. Non si può ritenere che attaccare costantemente le banche porti a superare la crisi". Sui Tremonti-bond rivendica il fatto che il 94% degli sportelli delle banche italiane ha aderito alla moratoria sul credito: "Non c'è nessuna relazione tra il finanziare le imprese e il ricorso a questi strumenti che, in un certo momento, hanno rappresentato una potenziale ancora di salvezza per le banche". Quanto alla richiesta di rafforzare il capitale, rilanciata due giorni fa dal governatore di Bankitalia Mario Draghi, la replica è secca: "Le banche italiane sono tra le più patrimonializzate".
Chiamato in causa direttamente il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa, Giovanni Bazoli, difende la scelta di aver emesso un prestito da 1,5 miliardi di euro per rafforzare il capitale. "Abbiamo beneficiato dei Tremonti bond per il solo fatto che si potevano usare. Ma il non avervi fatto ricorso è un segno positivo di sanità del sistema". Segue l'impegno ad adeguarsi alle nuove regole per la finanza, messe a punto dal Financial Stability Board presieduto da Draghi, senza limitare il credito e frenare la ripresa. Ma come utilizzare il tesoretto dei Tremonti-bond? Su un totale di 10 miliardi di euro messi a disposizione dal Tesoro, ne sono stati utilizzati finora soltanto 4 miliardi. Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia chiede che i 6 miliardi rimanenti siano destinati direttamente alle imprese. E riconosce che la banca per il Sud, l'altro cavallo di battaglia di Tremonti, "è una buona idea" purchè sia privata e non diventi un "carrozzone". Intanto sul fronte del credito alle imprese arriva una buona notizia. La Cassa Depositi e Prestiti ha ridotto i tassi di interesse applicati ai finanziamenti al sistema bancario e destinati al sostegno alle pmi diminuendo di 15 punti base i differenziali sull'Euribor a 6 mesi. Le nuove fasce di spread saranno applicate per le erogazioni richieste nel mese di ottobre. Antonio Pennacchioni
Allevatori protestano a Bruxelles
Battaglia del latte, l’Italia insiste per la regolarizzazione
ROMA - Continua ad infuriare la battaglia del latte nelle piazze di Bruxelles. Ieri diverse centinaia di produttori con trattori hanno fatto sentire la loro voce fuori dal palazzo in cui si è tenuto un Consiglio informale straordinario dei ministri dell'agricoltura riuniti per risollevare le sorti di un settore allo tremo. Una protesta per ottenere sussidi in modo da arginare il calo del prezzo del latte, accompagnata dal lancio di petardi e uova e da alcuni litri di latte versati per strada, segno di un disagio difficile da contenere. La riunione con i 27 Stati membri è stata preceduta in mattinata da un incontro a 20, a cui ha partecipato per l'Italia il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia ma anche Francia, Germani, Polonia e Spagna, in cui è stata trovata una prima intesa sulla necessità di una nuova regolamentazione; tra le misure c'è il piano per l'ammasso privato dei formaggi, l'avvio della discussione su misure nazionali per il piano di abbandono dei piccoli produttori e la creazione di una road map, con gli obiettivi a medio e lungo termine in favore del comparto lattiero caseario su cui lavorerà un gruppo specifico ad alto livello formato dagli esperti dei 27 stati membri; una sorta di task force, il cui obiettivo è varare interventi legali al consiglio dei ministri del 19 e 20 ottobre a Lussemburgo. Dall'altra parte della barricata ci sono soprattutto i paesi nordici, che spingono per avere invece una più ampia liberalizzazione del mercato e non una regolamentazione della produzione che invece l'Italia considera quanto mai strategica.
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14 Economia
Incontro rimandato al 12. Corteo davanti ai cancelli Sata
E Potenza aspetta Emma Marcegaglia
Lasme, l’azienda rinvia e torna a salire la tensione
Carrano designato alla guida di Confindustria
MELFI - La notizia è arrivata proprio mentre si stava svolgendo un’assemblea sindacale nella zona industriale di san Nicola di Melfi: la Lasme rinvia ancora. L’incontro programmato per questo pomeriggio, al ministero dello Sviluppo economico a Roma, è stato spostato. La notizia ha generato più di qualche nervosismo tra le tute blue dell’azienda dell’indotto Sata. Immediata la reazione: la lunga manifestazione è partita dal presidio della Lasme fino al cancello D della Sata. Per qualche ora ha prevalso la sensazione di essere di fronte all’ennesima “provocazione” da parte dell’azienda, nonostante l’ultimo incontro si fosse chiuso con un passo in avanti da parte della Lasme. I lavoratori sono rimasti lì in presidio fino al tardo pomeriggio, provocando qualche ritardo nelle operazioni di ingresso e uscita delle merci. Poi, a un certo punto, qualcuno ha anche prospettato la possibilità di uno sciopero di un’ora in Sata, in segno di solidarietà ai dipendenti della Lasme. Poi, il rischio di una protesta più massiccia è stato scongiurato. Il ministero ha reso noto la nuova data dell’incontro, trasmessa dall’azienda: inizialmente era stato fissato per il prossimo giovedì, e infine, a causa di indisponibilità del sindacato, è stata fissata la data conclusiva del 12. ll segretario regionale della Fim Cisl, Pasquale Capocasale, ha sottolineato che «se il tentativo dell’azienda è fiaccare la resistenza dei lavoratori – avverte Capocasale – allora il sindacato non esiterà un minuto ad alzare il livello della mobilitazione». «E’ del tutto comprensibile l’atteggiamento dei lavoratori della Lasme esasperati da questa realtà», è stato il commento di Giuseppe Giordano dell’Ugl. mar.lab.
Pasquale Carrano
Una protesta delle tute blu della Lasme
Novaselect, nuova vertenza: a rischio 80 posti TITO - E’ stato di agitazione alla Novaselect di Tito. Lo ha deciso la rsu, dopo un incontro con le segreterie territoriali di Potenza di Filcem Cgil-Femca Cisl- Uilcem Uil. Chiedono risposte più chiare da parte della proprietà in merito al futuro produttivo aziendale, che al momento «appare incerto e che mette a rischio gli attuali livelli occupazionali rappresentati da 85 addetti». La Novaselect è un’azienda dell’area industriale di Tito che opera nell’ambito della produzione di prodotti farmaceutici quali soluzioni fisiologiche e infusionali. Settore in cui ricopre un ruolo di forza, con pro-
dotti obbligatoriamente di qualità in quanto periodicamente assoggettati a verifiche ministeriali. Ora rischia di precipitare in un baratro che metterebbe a rischio l’occupazione per gli 85 addetti attualmente impiegati, «a causa di scelte sbagliate, o peggio ancora se volute, da parte della proprietà, che ha relegato da qualche tempo ad un ruolo marginale lo stabilimento di Tito, senza favorire le condizioni per avviare una prospettiva di sviluppo del mercato di riferimento, diversificata rispetto a quella attuale»,
POTENZA - Era vice, sarà presidente. E’Pasquale Carrano l’industriale che prenderà le redini della Confindustria lucana, per portare a termine il mandato del dimissionario, Attilio Martorano. Il suo nome è stato designato all’unanimità dagli imprenditori dell’associazione degli industriali lucani, quale candidato alla presidenza dell’organismo di categoria fino al 2012: lo ha annunciato la stessa Confindustria Basilicata. La designazione di Carrano, è stata decisa ieri dalla giunta regionale dell’organizzazione, è il frutto delle consultazioni svolte dalla commissione di designazione che ha «ascoltato la base associativa» in incontri durati oltre un mese. L’ufficializzazione della nomina, però, arriverà solo con la cerimonia del tre novembre, alla quale sarà presente anche il presidente della Confindutria nazionale, Emma Marcegaglia. La notizia è stata ripresa e pubblicata anche su «Divenire», il periodico di cultura e informazione d’impresa della Confindustria di Basilicata. «Sarà Emma Marcegaglia –è scritto in un articolo – a proclamare ufficialmente il nuovo presidente di Con-
findustria Basilicata, che sarà scelto dall’assemblea degli imprenditori per portare a conclusione il mandato di Attilio Martorano». Il servizio fa riferimento, inoltre, alle procedure per l’elezione del nuovo presidente, che vede al lavoro la «commissione di designazione», costituita da Saverio Calia, Biagio Mancusi, Margherita Perretti e Michele Somma ed è impegnata a raccogliere –in via riservata – le istanze associative «affinchè l’indicazione alla Giunta del candidato alla presidenza sia fedele espressione delle indicazioni ricevute dagli imprenditori». E alla fine, la giunta si è espressa all’unanimità sul nome di Pasquale Carrano. Carrano è potentino e ha 49 anni: «E’amministratore delegato del Gruppo Mph srl –è scritto in una nota di Confindustria –una holding che opera nel mercato dell’Information Technology attraverso una serie di aziende specializzate nella progettazione erealizzazione di software, nella consulenza specialistica e nell’outsourcing di processi organizzativi». Fino a questo momento era stato responsabile dell’area Ricerca e innovazione della Confindustria di Basilicata.
ADDIO AL PADRE DELLO STATUTO DEI LAVORATORI POTENZA - Tanti i messaggi di cordoglio che ieri sono arrivati anche dalla Basilicata per la scomparsa di Gino Giugni,politico edex ministro considerato il “padre” dello Statuto dei Lavoratori. Primo tra tutti, il candidato alla segreteria del Pd di Basilicata, Roberto Speranza: «La sua attività di studioso del diritto - dice - ha contribuito allo sviluppo di una moderna scuola giuslavoristica ed il suo impegno ha segnato il rinnovamento della legislazione sociale italiana, a partire dallo Statuto dei diritti dei Lavoratoriche harappresentatoun passaggio decisivo nel percorso di costruzione del progresso del nostro Paese. Gino Giugni è stato un riformista vero, un grande giuslavorista che ha saputo mettere la sua competenza e la sua vicinanza politica ed umana al mondo del lavoro a disposizione delle istituzioni per il progresso sociale e civile del nostro Paese. Con la sua scomparsa – conclude - l'Italia ed i lavoratori italiani
Il ricordo lucano di Gino Giugni Il cordoglio di chi lo ha conosciuto: «Per noi tutti un esempio» perdono un custode dei diritti dei più deboli". Per i Socialisti di Basilicata ha parlato il consigliere regionale, Donato Salvatore. «Ho conosciuto e frequentato Gino Giugni – ricorda Salvatore - nel Psi prima e nel Si poi, formazione che lui aiutò a far nascere nel 1994, per raccogliere le energie migliori della tradizione socialista. Sentiremo la mancanza della sua passione e delsuo consiglio,dellamisura edella sobrietà che metteva nel suo agire politico». Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, si unisce al cordoglio per la morte del giuslavorista Gino Giugni. «Il mondo del lavoro - ha dichiarato Falotico - perde una figura limpida che ha dedica-
to la propria vita al fianco della classe lavoratrice esprimendo una non comune passione civile. Ai lavoratori e al movimento sindacale mancherà la statura morale di un uomo che ha segnato in modo indelebile la storia repubblicana». Anche la segreteria regionale della Uildi Basilicata si è unita la coro di messaggi di cordoglio. «L’intero movimento sindacale perde un riferimento ed il supporto di chi ha speso la sua vita al servizio del mondo del lavoro, per la difesa dei diritti dei lavoratori». Per la Uil di Basilicata, Gino Giugni rimarrà per sempre il riferimento quotidiano nello svolgimento dell’attività sindacale, oltre che come padre dello Statuto dei lavoratori anche e soprattutto come depo-
sitario dei valori del riformismo, della solidarietà e della tutela sociale. La Cgildi Basilicata ha aggiunto: «Con la scomparsa di Gino Giugni, scompare un pezzo di storia giuridico sindacale. Giugni, padre dello Statuto dei lavoratori, è stato e deve continuare ad essere un esempio di dedizione ed impegno. In un periodo di particolari conflitti sociali, infatti, il suo lavoro di giuslavorista aveva dato vita ad una legge che conteneva una serie di Norme sulla tutela della libertà e della dignità del lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nel luoghi di lavoro e norme sul collocamento. In una situazione del paese caratterizzata dalla strategia della tensione, dove le istituzioni facevano
trapelare tutta la loro arretratezza, uomini come Giugni si sono battuti per la libertà e per la giustizia sociale». Cordoglio è stato espresso anche dal segretario provinciale del Ps, Donato Cutro. «I socialisti e l’Italia tutta - sottolinea in una nota il segretario - perdono un insigne professore del diritto del lavoro che con grande semplicità ha posto le basi per il giustoriconoscimento deilavoratori tutti e delle organizzazioni sindacali, conquiste non di poco conto in un momento difficile che il paese stava attraversando. In un corso di politica tenutosi a Roma, in qualità di segretario regionale della Fgs, conobbi il professore che venne a farci una lezione sulla dignità del lavoro e sulle prerogativee tuteladeilavoratori. Confare riformista ci parlò della libertà che ogni essere umano può avere senza condizionamenti nel momento in cui è indipendente. Siamo profondamente rattristati e addolorati».
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24 ore in Basilicata
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
Più di 100 studenti in protesta: l’ente per il diritto allo studio non eroga i contributi per i viaggi all’estero
Erasmus, l’Ardsu non paga Attendono da un anno e mezzo i rimborsi per vitto e alloggio POTENZA - Dopo un anno e mezzo di sopportazione, di sballottamenti a destra e sinistra, scoppia la polemica sul mancato pagamento dei contributi per gli scambi internazionali, meglio conosciuti come progetti Erasmus. A denunciarlo un gruppo di studenti dopo aver atteso invano la risoluzione del problema da parte dell’Ardsu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio della Basilicata. Sono 140 gli studenti universitari (compresi quelli stranieri), almeno fino al maggio 2008, che attendono dall’Ardsu un rimborso che comprende spese di vitto e alloggio e il 50 per cento delle spese di viaggio per una ammontare di quasi 1500 euro ciascuno. «Ci hanno raccontato solo scuse – ha detto Doriana Gatto, laureata in Lingue – e intanto sono passati un anno e mezzo. A noi dei loro problemi interni e di carattere politico non interessa niente. Chiediamo solo che ci venga dato ciò che è di nostro diritto». Un diritto negato, dunque, a studenti che pagano una quota di 154 euro come tassa alla stessa agenzia per la pratica. «L’università ha fatto la sua parte –ha aggiunto Floriana Giordano, laureata in Scienze delle comunicazioni - Infatti, ha pagato in tempi brevi le borse di studio al nostro rientro. Con questo modo di fare vediamo calpestati i nostri diritti». I rimborsi sono previsti dal Dpcm 94/2001 all’articolo 10 e ora disciplinati dalla stessa Azienda da un proprio regolamento per gli scambi transnazionali, approvato in data 16 settembre e che è entrato in vigore il primo ottobre. Nell’articolo 1 si prevede l’erogazione di contributi a parziale rimborso delle spese sostenute per la partecipazione a progetti didattici. Nell’articolo 9 si legge: «Le istanze inoltrate in data anteriore all’approvazione del presente regolamento saranno istruire secondo le modalità ed i termini precedentemente in vigore, purchè comunque supportate da idonea attestazione uniAnna Fulgione versitaria e dagli organi di spesa per il viaggio». Non è cambiato sostanzialmente niente, ma gli studenti attendono. Invano, abbiamo provato a sentire la presidente dell’Ardsu, Anna Fulgione per avere delucidazioni su queste pratiche rimaste imprigionate nei cassetti dell’azienda. Iranna De Meo
Si tratta di circa 1500 euro per persona mai elargiti
PETROLIO
Nuovo manager alla Shell Marco Brun, nuovo country manager Shell
E’ MARCO Brun il nuovo contry manager per l’Italia e Ceo del gruppo Royal Dutch Shell. Marco Brun succede a Jean Pierre tallon. Ha 44 anni, è laureato in Economia e commercio ed è entrato a far parte del gruppo Shell nel 1996. Ha sviluppato una carriera professionale prevalentemente nel settore business to business. Dal 2006 ha assunto l’incarico di Genarela manager Gas&Power Italia e Francia, occupandosi anche dello sviluppo del terminale di rigassificazione Ioni Gas Sicilia. Shell, che è presente anche in Basilicata, è oggi uno dei principali investitori esteri nel settore dell’energia in Italia. La sede dell’ente per il diritto allo studio della Regione Basilicata
Presso il centro regionale di riabilitazione visiva
Prevenzione della cecità Giovedì visite gratuite POTENZA - In occasione della giornata mondiale della vista, voluta dall’Agenzia internazionale prevenzione cecità e dall’Oms, in collaborazione con l’Unione Italiana ciechi ed ipovedenti, presso il centro regionale per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva di Potenza si effettueranno, giovedì prossimo dalle 9 alle 13 e poi ancora dalle 15 alle 17 controlli gratuiti della pressione oculare finalizzati alla prevenzione del glaucoma. Nelle principali piazze di Potenza e Matera, l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti distribuirà opuscoli informativi sulle principali patologie oculari. Secondo l’Istat solo in Italia vivono 362.000 ciechi; inoltre si stima che gli ipovedenti siano un milione e mezzo.
Secondo i dati dell’organizzazione mondiale della Sanità circa l’85 per cento della cecità nel mondo è evitabile. La giornata mondiale della vista 2009 verterà sul tema della disabilità visiva al femminile e pone l’accento soprattutto sulla donna, non solo come una delle principali vittime della cecità, ma anche e soprattutto come protagonista attiva nella lotta alla cecità. Una donna cieca, nei paesi poveri, ha difficile accesso a molti beni primari: all’educazione, alla formazione, alla costruzione di una famiglia, al lavoro, all’ autosufficienza stessa. Per tale ragione, le donne non vedenti sono spesso condannate all’emarginazione, alla povertà, alla solitudine. In conclusione è opportuno ribadire
L’assessore Autilio
Autilio: «Rapporti stabili di cooperazione nelle realtà con tradizione di torre umane» LAGOPESOLE - Promuovere lo scambio di tradizione e cultura tra realtà nazionali ed internazionali, instaurare rapporti stabili di cooperazione tra le realtà in cui è presente la tradizione delle torri umane, promuovere il dialogo intergenerazionale
ed interculturale, promuovere e divulgare approfondimenti demo-etno-antropologici sulle tradizioni popolari: sono questi gli obiettivi principali indicati dall’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio, in occasione del convegno internazionale su “Castelli umani, patrimonio di Catalogna, d’Italia, dell’Umanità” che ha concluso ieri a Castel Lagopesole la terza edizione di “Ottobre Piovono i libri - l’autunno profuma di libri”. Al convegno studiosi, esperti, amministratori della Catalogna hanno presentato l’antica tradizione delle torri umane per le quali l’Unesco, sta valutando la possibilità di dichiarare patrimonio intangibile dell’umanità.
Autilio nel sostenere la “candidatura” al riconoscimento dell’Unesco ha evidenziato la rilevante iniziativa che si è tenuta nel mese di maggio scorso ad Irsina con il Primo Festival Internazionale delle Torri Umane per valorizzare un antico rito antropologico della tradizione lucana. «Anche nella nostra regione – ha ricordato l’assessore - è una tradizione piuttosto radicata, a Melfi, Ferrandina e soprattutto Irsina, dove il p’zz’cantò rappresenta da sempre l’aspetto ludico dei festeggiamenti in onore della Madonna della Pietà (festa di origine antichissima e molto sentita dal popolo irsinese sia per il suo valore prettamente religioso e sia per le tradizioni popolari di cui è ricca) ed assu-
che la cecità è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la più grave fra le cause invalidanti dell’apparato sensoriale. Investire risorse economiche nella prevenzione significa minori costi per la spesa pubblica e, soprattutto, grandi risparmi in difficoltà di vita ed in sofferenze umane. La difesa del bene inestimabile della vista è un dovere di tutti verso se stessi e verso gli altri. Le visite oculistiche gratuite continueranno ad essere effettuate presso il Centro regionale prevenzione cecità di Potenza, previa prenotazione, dal lunedì al venerdì.
me un significato ora religioso, ora politico, ora sociale. Di qui l’impegno a rafforzare i rapporti culturali tra le realtà in cui è presente la tradizione delle torri umane, incentivare la rinascita della tradizione delle torri
umane nelle località in cui è stata abbandonata, a sostenere tale progetto anche a fini turistici e di sviluppo socio-culturale della nostra comunità e a promuovere il tramandarsi delle tradizioni popolari alle generazioni future».
Visita oculistica
Piante mediterranee
Convegno in Basilicata LA Basilicata, per le sue peculiari caratteristiche ambientali, è stata scelta all'unanimità, dalla comunità scientifica del settore, quale sede del quarto convegno nazionale sulle Piante Mediterranee. “Le potenzialità del territorio e dell’ambiente” è il tema del convegno che si svolgerà a Nova Siri dal 8 al 10 ottobre. Il convegno è stato organizzato dal Cnr-Istituto di Genetica Vegetale, dall’Alsia e dall’Università di Basilicata. Saranno presentifra glialtri il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e l’assessore regionale all’Agricoltura Vincenzo Viti. «Una concreta testimonianza di come questi temi siano al centro dell’agenda agricola regionale».
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16 24 Ore in Basilicata
C’era anche l’amianto nella fabbrica di Praia a Mare dove sarebbero decedute più di 150 persone
Marlane, si moriva anche così Certificati medici “alleggeriti”. Nell’inchiesta c’è l’ipotesi di “disastro ambientale” MARATEA - Lo avevamo raccontato con l’intervista a Luigi Pacchiani, uno degli operai della Marlane di Praia a Mare, sopravvissuto al tumore, che ha andato via dall’aziendo dopo che gli era stato negato il trasferimento di reparto di cui aveva fatto richiesta dopo la scoperta della malattia: non solo sostanze cancerrogene utilizzate per la tintura dei panni e vapori tossici. I lavoratori che si sono succeduti nello stabilimento di Paria a Mare (più di mille, molti dei quali di Maratea e dei paesi limitrofi) hanno dovuto convivere anche con le polveri d'amianto prodotte dai sistemi frenanti dei macchinari dello stabilimento tessile. L’azienda ha sempre negato la presenza di amianto. «Non è vero - aveva già spiegato l’operaio Luigi Pacchiani - I 108 telai esistenti nella fabbrica avevano i freni che funzionavano ad amianto». La notizia ieri è stata ripresa anche dal quotidiano la Repubblica. Un mix infernale di veleni, dunque, che avrebbe causato la morte, probabilmente anche di oltre 150 persone. Nelle in-
All’interno dell’azienda Marlane di Praia a Mare
dagini condotte dal procuratore capo, Bruno Giordano e la sostituta, Antonella Lauri sul caso, emerge anche un altro elemento che finisce per aggravare il caso. Ci sarebbe un medico,
che avrebbe prestato servizio all’interno della fabbrica, come medico aziendale, che avrebbe dichiarato di essere disposto a raccontare che lui, insieme ad altri medici, sarebbe stato co-
stretto ad “alleggerire” i certificati di morte per pazienti devastati dal cancro. Il medico si era detto disponibile a collaborare con la giustizia. Ma al momento non è stato possibile rintracciarlo. Questa tesi però coincide con quanto raccontato dall’operaio Luigi Pacchiani che, chiamato a vista del medico aziendale quando si era già ammalto di tumore alla vescica, ha ricevuto una visita superficiale, che si è limitato a un controllo dei riflessi del ginocchio. C’è un altro capitolo importante dell’inchiesta della Procura di Paola ed è quella relativa a “disastro ecologico” e che riguarda i terreni su cui sorge la fabbrica, ma anche il mare e le spiagge. Per ora, però, non c’è certezza se i giudici abbiano intenzione di inquisire la Marlene-Marzotto di “disastro ambientale”. C’è una perizia che servirà loro a decidere. Dalle carte emerge che nei terreni di proprietà della Marlane, negli anni sono stati seppellite tonnellate e tonnellate di veleni di ogni sorta, dal "cromo esavalente" ad altri veleni dannosissimi per l’ambiente.
L’INTERVENTO
Il progetto del centro regionale dell’accademia di Storia dell’arte sanitaria
Sul Pollino una stazione per l’inquinamento «Sia fatta chiarezza»
Veleni nell’aria Attività di monitoraggio sotto accusa SOTTO accusa i veleni di Tito, di Melfi ma anche gli stessi monitoraggi. Alcune richieste di delucidazioni in merito arrivano da Antonio Nicastro. «Nella zona industriale di Melfi ha operato una campagna di monitoraggio anche l’Arpab dal 10 al 31 luglio. Dall’analisi dei dati pubblicati da Arpab non emergono valori NO2 preoccupanti, nei 21 giorni monitorati il valore più elevato registrato è stato di 27 E’ g/mc. Dai dati pubblicati da Agrobios emerge, invece, una situazione molto preoccupante con ben 12 giorni con valori oltre i 200 É co di 302 il giorno 17 luglio, in alcuni giorni i 200 E’ g/mc sono stati superati per 12 oreconsecutive. Nel mese di giugno i giorni di superamento erano stati 13. E’ possibile sapere pubblicamente come stanno le cose? Cosa è avvenuto in Valdagri nel mese di luglio? Ha ragione Agrobios o ha ragione l’Arpab? Com’è possibile che due centraline per il monitoraggio, diano dati così contrastanti? E’ appena il caso di ricordare che il biossido di azoto è un pericolosissimo inquinate che se respirato in concentrazioni eccessive causa gravi danni al sistema respiratorio e che se assunto per molto tempo può far insorgere malattie tumorali».
POLLINO - Il Centro Regionale Lucano dell’accademia di Storia dell’arte sanitaria,Torre Molfese, San Brancato di S. Arcangelo, ha realizzato, col supporto del CNR di Roma Centro per lo studio dell’inquinamento atmosferico, un progetto per la costruzione di un laboratorio avente la finalità di istituire sul Monte Pollino una stazione di monitoraggio dell'inquinamento in alta quota. Lo scopo è anche quello di analizzare gli inquinanti più frequenti che si trovano nell'atmosfera e che possono causare l'impatto più rilevante sulla salute dell'uomo e che sono: i composti ossigenati dello zolfo (l'anidride solforosa o biossido di zolfo (SO2), il particolato sospeso (PTS, Polveri totali sospese), i composti ossigenati dell'azoto (il biossido d'azoto [NO2], l'ozono (O3), il monossido di carbonio (CO), il Benzene. La Regione Basilicata ha allo studio il finanziamento del progetto, oggettodi unbando di concorso relativo alle innovazioni tecnologiche da realizzare nella Regione. La creazione di una stazione per lo studio dell'inquinamento in alta quota e per lo studio delle condizioni di fondo dell'atmosfera nel Sud d'Italia sul Monte Pollino, permetterà di estendere il monitoraggio atmosferico sull'ampio territorio rappresentato anche dal Nord Africa, dalla Penisola Balcanica e Greca edalla PenisolaIberica. Infatti, mentre sono diffusi (soprattutto al Nord del paese) efficienti centri come Monte Cimone, mirati alla determinazione dei livelli di qualità dell'aria, rimane ancora assente al Sud un'attività completa di campionamento che consideri non solo i parametri utili al fine della valutazione degli indici di qualità dell'aria ma che possa anche rivolgersi in senso più ampio alle diver-
se tematiche inerenti lo studio sulla tematica “Environment dell'atmosfera, dell'ambiente and Climate”. La recente proposta, avane dei cambiamenti climatici. Il problema del cambiamen- zata dal Centro Regionale Luto climatico prodotto dall'uo- cano dell'Accademia di Storia mo èsoprattutto unproblema dell'Arte Sanitaria, Torre politico-economico, e i suoi ef- Molfese, San Brancato di S. fetti come l'aumento della Arcangelo (Pz) di istituire, sul temperatura globale, l'au- Monte Pollino, una stazione mento di fenomeni estremi co- di monitoraggio dell'inquime diluvi e onde di calore, i gas namento, è sostenibile per i seserra, dovuti all'uso dei com- guenti motivi: monitorare le bustibili fossili (il carbone e condizioni di background petrolio) sono la causa princi- dell’atmosfera, valutare il suo pale. Sappiamo anche che già grado di inquinamento, deesiste una tecnologia in evolu- terminare il trend degli inquizione per limitare l'uso di que- nanti in atmosfera, studiare sti combustibili fossili e ades- le relazioni esistenti fra clima so tocca ora ai politici agire, ed ambiente. Ecco quindi che spinti anche da una sana opi- a livello scientifico internanione pubblica, a prendere zionale inizia a delinearsi il iniziative in tal senso. La cre- doppio ruolodella montagna, scita economica, considerata come soggetto ma anche coindicatore fondamentale del me oggetto nella ricerca relabenessere, si basa principal- tiva ai cambiamenti climatici mente sul prelievo e utilizzo di globali. Allo scopo di contenerisorse ambientali per la pro- re le modificazioni del clima, duzione di beni; accanto al come si prefigge anche la imflusso delle risorse va consi- portante riunione di Copenaderato quello parallelo degli ghen l'azione proposta in tutscarti - emissioni in aria, ac- to il mondo contenuta nella qua, suolo e produzione di ri- frase Stand up, Take Action fiuti - che alterano in maniera “in piedi, la terra chiama” è giustificata dal fatto che sono spessosignificativag/mc laqualità con un picaumentate le alluvioni, la sicdell'ambiente. L'importanza dello studio e cità, la fame e l'incremento del monitoraggio dell'atmo- delle malattie ed i mutamenti sfera in relazione ai cambia- climatici colpiscono particomenti climatici apportati dal- larmente i paesi più vulnerale attività umane nel corso del- bili del globo, con la consela seconda metà del XX secolo, guenza di aumentare ulteè stata riconosciuta in ambito riormente la loro povertà, l'einternazionale a partire dal migrazionee iconflitti,e dial1988 con la creazione del- lontanare ancor di più il ragl'IPCC (the Intergovernmen- giungimento degli obiettivi tal Panel in Climate Change) del millennio che sono: sconnell'ambito dell'Unep (United figgere la fame, garantire l'enations environment pro- ducazione primaria a tutti i gramme) e del Wmo (World bambini e la parità di genere, meteorological organization) combattere la mortalità mainserite nel Global atmosphe- terno - infantile e le pandemie, garantire uno sviluppo sosteric watch (Gaw). Anche la Comunità euro- nibile, rendere le regole compea ha rivolto a tali studi una merciali più eque, cancellare attenzione particolare e diver- il debito ai Paesi più vulnerasi progetti (ad esempio Tor, bili, trasferire tecnologie dai Votalp, Minatroc) sono, infat- Paesi ricchi verso i più poveri. ti, già stati promossi come Antonio Molfese contributo al programma di Medico Giornalista lavoro della Unione Europea antonio.molfese@tin.it
Il Commento
Dalla Procura una sentenza per un futuro più responsabile E’ DI QUESTI giorni la notizia che, dopo circa dieci anni, almeno con riferimento al più datato dei tre procedimenti in corso, che sono confluiti in un unico fascicolo, si sarebbero concluse le indagini esperite dalla Procura della Repubblica di Paola, per la morte di cancro di circa quaranta persone e la malattia di altri sessanta, tutti già dipendenti dell'ex Marlane di Praia a Mare. Sembrerebbe che la predetta Procura avrebbe ipotizzato i reati di omicidio colposo e di inquinamento ambientale e sarebbe sul punto di emettere una decina di provvedimenti di rinvio a giudizio. Secondo la tesi sostenuta dai legali dei familiari delle vittime e dei malati superstiti ed a quanto pare sposata dagli inquirenti, a provocare il cancro sarebbero stati le esalazioni di alcune sostanze come ammine aromatiche contenute nei coloranti utilizzati nell'industria tessile per tingere i tessuti prodotti nell'industria medesima. I dipendenti avrebbero trattato manualmente tali sostanze venefiche che, secondo comprovate tesi mediche, provocano tumori, senza adottare i più elementari accorgimenti e le precauzioni basilari. Sembrerebbe, infatti, che i dipendenti maggiormente colpiti dalla malattia siano quelli che lavoravano nel reparto tintoria. Questi avrebbero provveduto a versare le sostanze chimiche componenti le tinture in vasche aperte, nelle quali reagivano, sviluppando fumi che saturavano l'ambiente e che essi inspiravano abbondantemente. Parrebbe che peraltro i locali non disponessero di adeguati impianti di aerazione. Solo in un secondo tempo sarebbero state installate delle vasche chiuse, che avrebbero reso meno rischiosa la lavorazione, ma soltanto quando i danni irreversibili alla salute dei lavoratori erano stati già fatti. Le vittime erano per la maggior parte residenti nell'area sud-occidentale della Basilicata, in quanto la Marlane di Praia a Mare aveva assorbito le maestranze provenienti dalla dismissione dell'azienda che curava le stesse lavorazioni, già avente sede a Maratea. Molti sarebbero ancora i punti oscuri ed i comportamenti equivoci dei vertici aziendali che, a quanto pare, omaggiassero i lavoratori dei reparti più a rischio di una busta di latte al giorno, al fine di agevolarne la disintossicazione. Tale comportamento, se da un lato fa sorridere giacché è impensabile che del latte possa annullare gli effetti devastanti di sostanze così tossiche, dall'altro induce a desumere che fossero consapevoli della pericolosità dei materiali trattati per la salute dei dipendenti.
Secondo gli inquirenti, i casi oggetto di esame sarebbero solo una parte di quelli effettivamente verificatisi, perché molti dei familiari e molti dei malati non avrebbero inteso sporgere denuncia e per molte situazioni si sarebbe comunque verificata la perenzione dei termini di procedibilità. Sembrerebbe ancora che il management aziendale ponesse grande attenzione affinché i lavoratori ammalati non decedessero in costanza di rapporto di lavoro. Gli stessi a volte sarebbero stati allettati con promesse di assunzione di figli ed altre sarebbero stati oggetto di pressioni di varia natura e persino di minacce al fine di evitare che sporgessero denuncia nei confronti dell'azienda. Un altro aspetto inquietante della vicenda risiede nella circostanza che nei terreni adiacenti alla fabbrica sarebbero state rinvenute enormi quantità di rifiuti tossici, residuati dalla predetta lavorazione. Questi anziché essere smaltiti secondo le normative tempo per tempo vigenti, sarebbero stati interrati, forse nel vano tentativo di farne perdere le tracce. Non è nelle mie intenzioni fare analisi approssimative, né pervenire a giudizi sommari, anticipando irrispettosamente la giustizia, che mi auguro faccia velocemente il suo corso e pervenga presto ad una sentenza, che auspico renda giustizia a tutti. Non immagino quale potrebbe essere la decisione che verrà adottata, né so se effettivamente esista rapporto causale tra i decessi e le sostanze trattate, cosa che naturalmente l'azienda tende a negare. Certamente il fatto che circa cento casi di tumore accertato a fronte di poco più di mille lavoratori che si sono alternati alle dipendenze della Marlane nei suoi circa quaranta anni di vita, quindi con l'elevatissima incidenza di circa il 10 per cento, quantomeno alimenta qualche sospetto. Penso soltanto che anche la sentenza più favorevole alle tesi dei denuncianti non potrebbe restituire loro la salute o il congiunto deceduto. Né potrebbe ripagare i figli di un'assenza così importante come quella di un padre e le mogli dell'essere private del proprio compagno ed i genitori dei proprio figlio. Certamente una sentenza non potrebbe fare nulla di tutto questo, ma potrebbe essere utile affinché in futuro fatti del genere non abbiano più a ripetersi. Le logiche del profitto non possono essere amplificate fino all'esasperazione, fino a calpestare dei diritti e dei valori assoluti come la salute e la vita. Gaetano De Filippo
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24 Ore in Basilicata 17
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
La Confagricoltura porta il problema all’attenzione dei consigli comunali aperti. Il primo è a Melfi
Grano: coltivare a perdere I prezzi precipitano. A rischio semine e produzioni. Ecco le misure proposte MELFI - Consigli comunali aperti per discutere dei problemi del comparto agricolo. Il primo ad accogliere l’invito-sollecitazione di Antonio Sonnessa, presidente provinciale della Confagricoltura, è stato il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio. Nelle prossime settimane si svolgerà una seduta del consiglio comunale con all’ordine del giorno “I prezzi precipitano. A rischio le semine e le produzioni. Misure e proposte per sostenere il rilancio del settore”. Parte da Melfi, città dal duplice volto, industriale e agricolo, la sfida per trovare soluzioni per dar linfa a un settore trainante e caratterizzante per una Regione a vocazione agricola. «L’agricoltura – ha dichiarato Navazio – vive un momento di difficoltà e come amministratori dobbiamo stare a fianco, non solo degli operai delle fabbriche, ma anche a quelli del mondo agricolo. Noi viviamo questa strana simbiosi, tra processi di indutrializzazione e agricoltura. Le industrie hanno tolto oltre mille ettari di terreni all’agricoltura e noi dobbiamo cercare di far crescere entrambi i settori, dando il nostro supporto alle filiere agricole e incentivando le produzioni e le imprese che sopravvivono». L’obiettivo dei consigli aperti, come ha spiegato il presidente provinciale di Confagricoltura, Antonio Sonnessa, è quello «di sensibilizzare la società civile e le istituzioni che a volte non conoscono i problemi del mondo agricolo». Fa un esempio su tutti: per coltivare un ettaro di grano duro ci vogliono 900 euro. Il prodotto loro vendibile si aggira sui 450 euro a cui vanno aggiunti 250 euro di Pac (politica agricola comune). «Così si coltiva a perdere – ha detto Sonnessa - Ci sentiamo abbandonati, non c’è nessun provvedimento a nostro favore, mentre per le industrie ci sono azioni di sostegno. Intanto, in agricoltura continuiamo
a denunciare il crollo del prezzo del latte alla stalla, dell’uva da tavola e da vino». L’invito è stato inoltrato ai sindaci del Vulture Alto Bradano, del Senisese e della Val D’Agri, «per fare tutti insieme massa critica». La prima richiesta da parte del rappresentante di Confagricoltura è quella di sollecitare Arbea ad essere pronta per erogare i fondi della Pac dell’annata 2008-2009. «Una direttiva comunitaria – ha spiegato – ha dato disposizioni alle varie agenzie a partire dal 16 ottobre di erogare il 70% dei contributi Pac. Le aziende stanno vivendo un periodo di crisi e per dargli linfa bisogna liberare le risorse per dare la possibilità a investire per le semine del 2010». La linea della Confagricoltura è lo sciopero della semina e dopo l’assemblea regionale svoltasi lo scorso 22 settembre tra gli operatori cerealicoli aderenti all’Organizzazione, sono emerse proposte, descritte in un documento, tra cui promuovere accordi di filiera da inserire nel Psr. «In questo modo – ha detto Sonnessa - i mulini potrebbero utilizzare grano duro lucano, almeno per il 70%, indicando in confezione la dicitura “pasta prodotta con grano duro lucano” e aiutando a dare redditività alle imprese». «Noi chiediamo più controlli sanitari sulle merci che arrivano nei nostri porti e la tracciabilità del prodotto. Inoltre, chiediamo un prezzo di riferimento unico, una borsa merci nazionale o addirittura internazionale per dare in prezzo di riferimento al grano duro». Non sono mancate richieste al governo regionale. «Chiediamo – ha continuato - la sospensione dei pagamenti esattoriali dei Consorzi di bonifica considerando che i costi in agricoltura incidono notevolmente». Prime mosse per fronteggiare una campagna seminitava che si prospetta incerta. Iranna De Meo
LA CIA A BRUXELLES
Latte, profondo rosso «Il costo del latte alla stalla non è più remunerativo. Interventi a lungo termine» MISURE immediate e concrete. Ecco di che cosa hanno bisogno oggi i produttori di latte. A dirlo è la Cia che spiega: interventi
a lungo termine, come quello dell’etichettatura d’origine, pur importante, non sono, infatti, sufficienti per sanare la situazione di grave emergenza del settore. «Sarebbe paradossale che arrivasse la medicina quando il paziente è già morto». Per questo motivo bisogna agire con la massima sollecitudine. E’ quanto evidenziato dalla Cia, confederazione italiana agricoltori in occasione della riunione a Bruxelles dei ministri agricoli Ue chiamati ad affrontare i delicati problemi del comparto lattie-
ro-caseario. «Nell’attuale difficile fase gli allevatori -ha sottolineato la Cia- hanno la necessità di interventi mirati e in tempi rapidi che da subito possano contribuire a salvaguardarne il reddito». D’altra parte, lo scenario odierno parla chiaro. Per i produttori di latte è ormai “profondo rosso”. «Nel nostro Paese il prezzo del latte alla stalla non è più assolutamente remunerativo. E’ addirittura più basso di quello praticato quindici anni fa. I costi continuano a crescere a livelli vertiginosi e hanno raggiunto un peso insostenibile. Senza atti immediati, straordinari e concreti, c’è - ha avvertito la Ci a- il fondato rischio che, in Italia, molte imprese, oggi in grave difficoltà, siano costrette a chiudere i battenti. Non solo. Possono scomparire formaggi Dop per carenza di materia prima. Il che significherebbe un duro colpo per le esportazioni del nostro agroalimentare. Siamo in presenza di una crisi complessa che -ha aggiunto la Cia- è comune a tutta l’Europa. Una crisi che impone un’azione congiunta delle istituzioni a livello nazionale, regionale e comunitario per concentrare sulle imprese le risorse necessarie a fronteggiare l’aggravamento dei problemi per i produttori».
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Un impianto fotovoltaico verrà realizzato sul tetto dell’edificio di via dell’Edilizia
BREVI
La Cciaa sceglie l’energia pulita
LUCANERIE A ROMA
Lamorte: «La nostra svolta: meno consumi più rispetto dell’ambiente»
A partire da ieri pomeriggio ha aperto a Roma il secondo negozio Lucaneria, prodotti tipici lucani. La nuova bottega di gastronomia lucana a Roma apre in via Ugo de Carolis 96/C in zona Balduina. Lucaneria, presente nella capitale dallo scorso anno con un punto vendita in Via Rimini, 25 B in zona San Giovanni, raddoppia la sua presenza, riscuotendo successo ed apprezzamento dai romani e non solo, per i tanti prodotti della enogastronomia Lucana. Per l'inaugurazione sono stati offerti a tutti i partecipanti Salumi Lucani, Zuppa di Fagioli di Sarconi IGP, Canestrato di Moliterno IGP, Peperoni cruschi di Senise IGP e tanti altri prodotti tipici che solo la Lucania sa offrire.
POTENZA - Svolta “ambientalista” per la Camera di Commercio di Potenza, che ha approvato una delibera tesa a ridurre l’impronta ecologica dell’ente e contribuire a favorire il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. Nello specifico, nell’ambito della ristrutturazione nella sede decentrata di Via dell’Edilizia, l’ente camerale si è dotato di un impianto fotovoltaico di ultima generazione che consentirà di apportare benefici all’ambiente e di trarre un vantaggio economico dall’autoproduzione energetica. «Le ragioni che ci hanno spinto a questa piccola ‘svolta’ non sono solo quelle di natura economica, legate alla riduzione dei consumi e all’ottimizzazione delle spese energetiche – spiega il presidente dell’ente camerale, Pasquale Lamorte C’è una ragione culturale di fondo che vorremmo venisse sempre più recepita. E’ inutile continuare a parlare di ‘impronta ecologica’ se poi non si fa qualcosa di concreto per ridurre l’impatto ambientale e contribuire a diffondere un’immagine positiva legata alla cura per l’ambiente e allo sviluppo sostenibile, sempre più necessaria per preservare il nostro Pianeta. Il tessuto produttivo può fare molto, in questo senso. La cultura della sostenibilità sta crescendo anche sul nostro territorio, che può far leva pro-
Il punto vendita raddoppia
ASSISTENZA OSPEDALIERA
Conferenza spostata all’8 E’ stata rinviata al prossimo 8 ottobre la conferenza stampa inizialmente fissata il giorno 6, cioè oggi, per la presentazione del la proposta di legge “Assistenza in Rete integrata Ospedale -Territorio della Patologia diabetica e delle Patologie Endocrino-metaboliche. Avrà inizio alle ore 10, presso la sala riunioni n. 209, al secondo piano del Palazzo del Consiglio Regionale. Pannello fotovoltaico sul tetto. A in alto a destra Pasquale Lamorte
prio sull’ambiente come fattore di attrattività; l’auspicio è che sempre più aziende riescano ad applicare, nel prossimo futuro, una nuova e differente logica fondata su un migliore sfruttamento delle risorse a disposizione, su una più diffusa politica del riciclo, sulla crescita più incisiva di una ‘coscienza ambientale’».
La tecnologia fotovoltaica, lo ricordiamo, genera energia elettrica direttamente sul punto di consumo, evitando perdite dovute al trasporto ed ai cambi di tensione e riducendo i carichi sulla rete elettrica. Ha durata di vita superiore ai 30 anni e presenta costi di manutenzione inferiori a tutte le altre fonti energetiche (rin-
novabili e non) in quanto tecnologia a stato solido e priva di parti in movimento. Inoltre non ha un impatto visivo negativo e non deturpa l’ambiente; anzi i moduli fotovoltaici si prestano molto bene per l’integrazione architettonica e per valorizzare l’estetica di case, edifici ed altri elementi di arredo urbano.
SAGRA DELLA CASTAGNA
XII edizione a Rapolla Partono i preparativi per la VII edizione della sagra della castagna e dei prodotti tipici locali a Rapolla. L’evento si caratterizza per la sua particolarità rispetto alla “location”: il magnifico scenario delle grotte-cantine di Fosso Tiglia e via Monastero.
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Martedì 6 ottobre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
A Potenza la Reliquia di San Francesco, un pezzo del saio impregnato del suo sangue
Una settimana per il “poverello” Alle 18 processione dal Principe di Piemonte alla chiesa di Santa Maria E’ NEL capoluogo la “Reliquia di San Francesco”, un panno di lino del saio del poverello di Assisi, impregnato del suo sangue. La preziosa reliquia - custodita nel santuario di La Verna, il luogo in cui il corpo del santo fu segnato delle stesse piaghe del Crocifisso (nelle sue mani e nei suoi piedi si formarono come delle escrescenze a forma di chiodi) - è arrivata nella serata di ieri ed è stata custodita all’interno del Monastero di Santa Chiara a contrada Botte. Le Clarisse, per l’occasione, hanno celebrato una veglia di preghiera. Oggi alle 18 la Reliquia verrà trasferita in forma privata alla chiesa di “Gesù maestro” del Principe di Piemonte. Di lì, dopo una celebrazione eucaristica, verrà trasferita in processione fino alla chiesa di San Maria del Sepolcro, dove alle 19.30 è prevista una concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Agostino Superbo. Tutta la settimana, poi, la chiesa di Santa Maria del Sepolcro la dedicherà alla celebrazione dell’evento religioso, con mostre, veglie di preghiera, momenti di preghiera dedicati ad anziani e ammalati, convegni e dibattiti. Il saio di San Francesco verrà poi esposto e custodito anche nella chiesa di San Michele, da cui verrà trasferito nuovamente domenica 11 ottobre, quando la statua e la Reliquia di San Francesco verranno portate in processione fino alla chiesa di Santa Maria, dove sarà celebrata una messa presieduta dal vescovo di TursiLagonegro Francescantonio Nolè. Un momento di profonda devozione religiosa, che arriva in un momento particolare, ovvero il pellegrinaggio religioso ad Assisi in occasione dell’offerta dell’olio per alimentare la lampada sulla tomba di San Francesco. I decreti del Concilio di Trento 984 e 985, che fissano le linee di fondo della dottrina cattolica sulle reliquie, rappresentano il punto di arrivo di un processo, che affonda le sue radici nella pietas dei primi cristiani verso il corpo dei martiri. Essa riflette, almeno alle origini, non tanto il culto riservato dal mondo grecoromano agli eroi-culto che, al tempo in cui apparve il cristianesimo, mal si distingueva da quello riservato agli dèi, quanto piuttosto gli usi funerari normali. Essi consideravano la sepoltura, la cura del corpo del defunto, le feste commemorative della morte, come doveri sacri; leggi rigorose proteggevano il luogo della sepoltura come luogo sacro, ne vietavano la profanazione e impedivano lo spostamento del corpo. L'importanza che il martirio assunse nella teologia, nell'apologetica, nella vita dei cristiani dei primi tre secoli sviluppò un vero culto dei martiri e delle loro reliquie, di cui il documento più antico è il Martyrtum Policarpi. Nel culto delle reliquie, soprattutto per quanto riguarda gli sviluppi successivi al III sec. confluisce - accanto alla pietas funeraria amplificata dalle dottrine relative al martirio e alla santità - anche l'idea che la potenza salvifica degli uomini di Dio sia un qualche cosa di fisico, che rimane inerente al corpo, vivo o morto, del santo, e che, da questo, possa trasmettersi agli oggetti che, in forme più o meno dirette, ne sono venuti in contatto.
Il giallo: chi usa la firma di Basile?
Il saio di san Francesco esposto a La Verna
I francescani del capoluogo NELLA chiesa di Santa Maria del Sepolcro ci sono quattro frati, «ed essendo casa formativa di postulato - si legge nel sito www.santamariadelsepolcro.it - si alternano ogni anno alcuni giovani che insieme a noi sperimentano la vita di fraternità; il nostro compito nei loro riguardi è aiutarli a fare discernimento. All’interno della fraternità, ognuno di noi ha un compito: Fr. Francesco Maria è il guardiano (responsabile) della casa ed in parrocchia cura in modo particolare il coro “Mi alma canta”. Fr. Mimmo invece cura la formazione dei giovani postulanti; l’Ordine Francescano Secolare parrocchiale e Regionale; è definitore della nostra
provincia religiosa. Fr. Leone è il Parroco e si occupa di tutto quello che riguarda le attività parrocchiali sia formative, missionarie e burocratiche. Fr. Simplicio è invece colui che si occupa dell’economia della casa. Gli impegni conventuali, parrocchiali e personali non sono pochi, ma nonostante tutto cerchiamo di curare la nostra formazione e preghiera personale, per donare a chiunque ciò di cui ha bisogno! Non è da sottovalutare il costante servizio spirituale e formativo che prestiamo come fratelli alle Sorelle povere (Clarisse) del Monastero di Santa Chiara di Potenza».
CHI ha scritto e inviato il comunicato stampa arrivato in redazione lo scorso 1 ottobre e relativo alla situazione di Gallitello? Sembra un giallo. Il comunicato portava la firma di Piero Basile, presidente dell’associazione dei commercianti del Gallitello e, in buona fede, noi lo abbiamo pubblicato. Salvo poi ricevere una smentita inaspettata: Piero Basile, infatti, ha negato categoricamente non solo di aver scritto e inviato quel comunicato (tra i destinatari, tra l’altro c’erano anche la Corte dei Conti, la Procura di Potenza, il difensore civico regionale e cittadino, il sindacodi Potenzael’assessore all’Urbanistica), ma anche di aver rilasciato alcuna dichiarazione in merito al contenuto dell’articolo “Tutti i nodi del Gallitello”. Siamo sicuri che Piero Basile - con cui ci scusiamo per l’involontario errore creda alla nostra assoluta buona fede, ma è chiaro che invece c’è qualche altro cittadino che si “diverte” a screditare sia il presidente sia il giornale. Ammettiamo un nostro difetto: avremmo dovuto come solitamente facciamo - sentire direttamente il presidente Basile perché ci confermasse quanto era scritto sul comunicato. Ma negli stessi giorni era in Ba-
silicata il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e, come i lettori e il signor Basile comprenderanno, la redazione era fortemente impegnata su quel fronte. Per questo abbiamo “peccato” di ingenuità pubblicando il comunicato a firma di Piero Basile. In buona fede, quindi, senza nessun intento polemico e senza intenzione di colpire qualcuno. Difficile, per noi, sarà risalire al mittente reale. Per questo non ci resta che scusarci con l’interessato e con i nostri lettori. Rimane il giallo: chi è che utilizza il nome di Piero Basile? E con quali scopi?
Nella cattedrale di San Gerardo un’iniziativa realizzata dai più giovani
La festa del “ciao” per aggregare A gennaio previsto il primo “evento” da realizzarsi all’Efab di Tito Scalo LA FESTA del ciao come momento di aggregazione e sviluppo di nuove amicizie. Un modo come tanti per creare animazione e spiritualità all’interno della Basilica Cattedrale San Gerardo di Potenza. Tale momento di aggregazione è partito domenica presso la chiesa di San Gerardo, grazie alla volontà dei giovani parrocchiani, divisi per settori, ragazzi, giovani e adulti che hanno avviato iniziative di vario genere, grazie al coinvolgimento dell’Azione Cattolica Nazionale.
La festa del ciao permette ai giovani di fare conoscenza, andare incontro alla volontà di Dio, facendo leva sulle indiscusse capacità di dialogo e allargamento della base giovanile. Tutto nasce dall’adesione che avviene mediante tesseramento, al momento l’Azione Cattolica Ragazzi non vive un periodo eccellente, viste le difficoltà organizzative che attanagliano la vita associativa. La lettura della Parola di Dio, l’avvio di un progetto editoriale, che comprende la pubblicazione
di un giornalino, la forte determinazione dei giovani nel ricercare identità e capacità di sviluppare rapporti sociali, religiosi e ludici. Le attività prevedono anche l’istituzione di campi estivi che vengono svolti in comunione e animazione. In questa direzione si esplica il pensiero di don Vito Telesca, parroco di San Gerardo e vicario generale della Diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo che ha dichiarato: «Le nostre attività hanno come fine preciso
la creazione di rapporti di collaborazione. Cercheremo sempre di creare nuove relazioni tra i giovani di Potenza. Le iniziative sono aperte al territorio». Tutto questo nasce anche dalle attività legate alla catechesi e al rapporto con la fede. La festa del ciao, rientra nell’anno sociale che vede a gennaio il primo momento di aggregazione e iniziative aperte a tutti, che si svolgono presso l’Efab di Basilicata a Tito Scalo. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
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Potenza
20 Potenza
La “Vita non è un balocco” alla galleria “Idearte”
Le donne lucane nel ribellismo sociale
Torna nelle piazze la mela per la vita dell’Aism
SI terrà dal prossimo 9 ottobre, fino a domenica 11 la fiera espositiva “expo radio”: informatica, energetica ed exposec. La fiera sarà inaugurata alle 17.30 del venerdì. Il giorno successivo sono previste esercitazioni della protezione civile e un dibattito sull'attività di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila. Dopo altre iniziative previste nel pomeriggio (si terrà anche un workshop sulla sicurezza informatica), aggiornamento alla giornata di domenica in cui sarà sempre possibile visitare gli stand. L’evento è organizzato dall’Efab (ente fiera autonomo di basilicata) e dall'ari (associazione radioamatori) di Melfi.
PROSEGUIRA’ fino al prossimo 31 ottobre, nella galleria Idearte di Potenza, la personale di pittura dell'artista potentino Gianni Scioscia, dal titolo “La vita non è un balocco... giù la maschera. Utopia di una società perfetta”. La mostra, che raccoglie ben 41 opere, tutte tecniche miste su tele di medio e piccolo formato, sarà affiancata dalla proiezione di un prodotto multimediale che racchiude immaginivideo realizzate dallo stesso Scioscia e musiche con arrangiamenti del pianista potentino Alfredo Miglionico, il tutto su testi di Manuela Rita.
PROSEGUIRANNO fino al prossimo otto ottobre, nella Sala A del consiglio regionale, i seminari di storia sul tema “Itinerari della diversità di genere in Basilicata tra ‘800 e ‘900”, organizzati dalla Commissione regionale per la parità e le pari opportunità. Interverranno le presidenti della Commissione e dello Zonta, Antonietta Botta e Dina Russiello, nonché Michele Strazza della Società italiana studio storia contemporanea. Il prossimo appuntamento è in programma l’8 ottobre alle 17. Si discuterà della “Donne lucane nel ribellismo sociale durante il fascismo”
SABATO 10 e domenica 11 Ottobre torna l’appuntamento autunnale di AISM con la solidarietà “Una mela per la vita”, quando quattro milioni di mele emiliano-romagnole coloreranno tremila piazze italiane per sostenere la ricerca scientifica, in collaborazione con Unaproa. «Fai andare la ricerca, ferma la sclerosi multipla»: è questo l’appello che accompagnerà la tredicesima edizione dell’evento, nato per sostenere la ricerca scientifica e i servizi dedicati ai giovani colpiti dalla sclerosi multipla. Oggi, i giovani italiani che devono convivere ogni giorno con la sclerosi multipla trovano in AISM servizi, risorse e risposte concrete.
RICONOSCIMENTO ALLA MEMORIA PER ANTONIO FORTUNATO
Allo Stabile torna il premio Universum QUESTO Bitetti, stile Sergei Bubka, non si ferma più: sempre più in alto con il “suo” premio internazionale “Universum” organizzato dal Centro di solidarietà “Giovanni XXIII”di cui è presidente. Sabato prossimo, si rinnova la tradizione dell’annuale cerimonia di premiazione delle personalità italiane che abbiano acquisito eccezionali meriti nelle diverse discipline. Sul palco dell’antico e suggestivo teatro “Francesco Stabile” di Potenza, alle 19, si alzerà simbolicamente il sipario della edizione 2009 dell’ambito Premio, che ha come sfondo principale la salvaguardia dei valori in un mondo dove regna la confusione e la prerogativa della cultura intimistica. Una iniziativa, quella intrapresa trentasei anni fa, che sottolinea “rigore”, passione, credibilità dell’avvocato potentino Giuseppe Bitetti, e che riconferma la volontà di investire nel settore cultura da parte della Regione Basilicata, della Provincia e Comune di Potenza, e della Camera di commercio di Potenza. A ricevere la preziosa statuetta del Mercurio, simbolo magnifico del “Premio Universum”, che dimostra intraprendenza, costante applicazione, in un ambiente che sempre più condizionato da un intenso fenomeno urbanesimo ha bisogno di adeguate sollecitazioni, saranno personalità che sono emerse nel contesto nazionale nei diversi settori di attività. Per la Medicina, Gianluigi Condorelli: dottore in ricerca “Ph.D” in fisiopatologia cardiovascolare presso l’Università “Tor Vergata”, specializzazione in cardiologia all’Università degli Studi di Napoli, è direttore del Dipartimento di Medicina del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Docente universitario, ha perfezionato i suoi studi prima a Boston poi a Philadelphia, quindi è passato in California dove è stato a capo di un team dell’Università di San Diego, struttura avanzatissima nelle tecnologie molecolari. Vanta posizioni accademiche ed un’attività didattica di assoluto prestigio, integrate, dal 1995 al
2005, da ricerchefinanziate a livello diverso. Per la Cultura,Giuseppe Galasso, storico di chiara fama, giornali-
sta e professore universitario, ha curato una Storia d’Europa, già presidente della Biennale di Venezia. E’ presidente della Società napoletana di storia patria dal 1980. In riconoscimento della lunga carriera di storico e politico (è stato membro della Camera dei deputati per il Partito repubblicano nella nona legislatura, dal 1983 al 1987; tra il 1983 e il 1987, è stato sottosegretario al ministero dei Beni culturali e Ambientali (I e II governo Craxi). In riconoscimento della lunga carriera di storico e politico, Galasso ha ricevuto, nel 2005, il Premio speciale della Cultura assegnato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per la sezione “Storia”. Tra le onorificenze spicca la Medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte (2 giugno 1987). Ventisei le principali pubblicazioni , la prima edita nel 1965 (Mez-
NUOVA FERMATA
Potenza-Università
...e c’è chi va con i ritocchi...
zogiorno medievale e moderno, Einaudi, Torino), l’ultima nel 1998 (L’Italia moderna e l’unità nazionale con L. Mascilli Migliori, Utet, Torino). Per l’Economia, Adriano Giannola, presidente dell’Istituto Banco di Napoli, titolare della cattedra di Economia Bancaria, ha svolto attività di ricerca in Italia ed all’estero, è autore di varie pubblicazioni. Per la cronaca, è il quarto presidente del Banco di Napoli, preceduto, nell’ordine, in periodi diversi, rispettivamente, da Luigi Coccioli, Ferdinando Ventriglia, Gustavo Minervini, Roberto Marrana. Un premio alla memoria è stato attribuito al nostro conterraneo, il capitano Antonio Fortunato di Tramutola, recentemente ucciso insieme ad altri cinque militari italiani nella strage di Kabul. Il premio sarà ritirato dalla sorella della vittima. Pino Gentile
Sala 1 Bastardi senza gloria 18.15 - 21.15 Sala 2 Un amore all’improvviso 17.45 - 20 - 22.15 Sala 3 G-Force 17 - 19 - 21 Sala 4 Basta che funzioni 20.30 - 22.30 Sala 5 Baari’a 18 - 21 Sala 6 L’Era glaciale 3 17.30 Il grande sogno 19.30 - 21.30 Sala 7 18 - 20.15 - 22.30
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Baari’a 18.15 - 21
DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso
Bastardi senza gloria
GLI APPUNTAMENTI
Alla scoperta dell’arte contemporanea IL centro d'arte e cultura Delta aderisce alla quinta edizione della “Giornata del contemporaneo, la manifestazione a livello nazionale organizzata dall’Associazione dei musei d'arte contemporanea italiani. Per l'occasione gli aventi promossi dal Centro nella città di Potenza, si protrarrano per tutto il mese di ottobre, ferma restante l'apertura o la visita gratuita al pubblico degli spazi e delle manifestazioni in programma da ieri. A cominciare dalla "Stanza differenziata" che ha dato il via al progetto dell'arte coinvolgente. “La bella terra” di Teri Volini, uno spazio di circa 20 metri quadri a rione Poggio Tre Galli che è stato riempito nel corso di alcuni mesi con migliaia di bottiglie in plastica, per sottolineare la necessità di una nuova coscienza nei riguardi del Pianeta. “Ri-formiamo il mondo con parole di luce”. Nella quintuplice installazione in Body art e Public art di 5 gigantografie in altrettante location a Potenza (viale Dante, parco Europa unita, piazza Prefettura, piazza XVIII Agosto e via Appia ponte ferrovia), l'artista Teri Volini testimonia la necessità di un nuovo ordine etico a partire dalle Parole, che con la loro vibrazione possono influenzare
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
Al più operoso, al più mite, al più fattivo e generoso dei parroci potentini, don BIAGIO MITIDIERI, della Parrocchia di San Pietro e Paolo del rione Francioso. Gli auguri più affettuosi e sinceri per la ricorrenza del genetliaco. Tommaso Marcantonio & famiglia
in bene o in male le nostre vite. “Earth-art, arte per la terra”, di Teri Volini in mostra al Carpe diem open space, foto in gigantografia di grandi installazioni e azioni simboliche in Sicilia, Basilicata, Calabria e Lombardia e Piemonte. Un lavoro frutto della ricerca e della condivisione di una nuova armonia con il Pianeta e dell'impegno teorico e pratico per contribuire al rispetto di tutti gli esseri e della Terra.
NOVITA’ a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l’assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».
TARANTINO colpisce ancora e lo porta a riscrivere la storia ufficiale con un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica. .
Baaria UNA famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni. Sfiorando le vicende private di questi personaggii, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un'intera comunità
Un amore all’improvviso HERRY ha una rarissima malattia genetica a causa della quale si trova involontariamente a viaggiare nel tempo.
NUMERI UTILI Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 6 OTTOBRE Brienza piazza Europa, 12
0971/444822
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi
115 803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515 0971.53214 347.3015277
Enel
0971 331111
Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adoconsum Adoc Basilicata
800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090 0971 415150 0971 34444 0971411144 0971 46393
Acu (Ass. cons. utenti)
097122308
Cif (Centro it. femminile)
0971 69169
Telefono Amico
199 284 284
Telefono Azzurro
0971 19696
Telefono Donna
0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata
0971 668111
Provincia
0971 417111
Comune
0971 415111
Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp
Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei
Pronto soccorso Emergenza sanitaria
Ateneo
118 611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111
Biblioteca Nazionale Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Provinciale Archivio stor. comunale Biblioteca per l’Infanzia Museo delle antiche genti di Lucania
0971 54829 0971 305013 097156144 0971444833 0971 51605 0971 274129
0971 305011
RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-273233 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470
TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI
0971-411396 0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030
RISTORANTI AVIGLIANO LA CANTINA DI ROSA PEPE 0971-700955 LA TAVERNA DEI BRIGANTI 0971-865094 OSTERIA GAGLIARDI 0971-700743 AL VECCHIO LUME 0971-87080 DA TUCCIO 0971700311 HOTEL SUMMA 0971-82449 LA TORRE 0971-807524 LO SFIZIO 0971-85176 MILLE UNO 0971-700529 SACCO 0971-81382 RISTORANTI PIGNOLA LA TAVERNA DEL BOSCAIOLO 0971-420219
HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO
0971-486204 0971-420574 486010 0971-482020
RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 GOLDEN EAGLE 0975- 381070 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107
RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157
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PROSEGUE il progetto “Per una società inclusiva”, percorso formativo sui temi della disabilità e dell'inclusione sociale. Il secondo workshop, dal titolo “Accessibilità e mobilità”, è previsto il prossimo 9 ottobre dalle 9 alle 18 nella sede dell'Unitre di Potenza in via Enrico Toti, 123. L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto “Le chiavi di scuola” ed è promossa dall'Agenzia per l'orientamento e la formazione della Provincia di Potenza, dall'associazione “Potentialmente onlus”, dall'Associazione italiana formatori delegazione di Basilicata, dalla Federazione italiana per il superamento dell'handicap, dall'associazione “Persone down” e dall'associazione “La luna al guinzaglio”. Il percorso prevede le seguenti sessioni formative: “Discussione delle tesi di laurea e proclamazione dei dottori in autonomia e vita indipendente”, Lectio magistralis a cura di Fabrizio Mezzaluna e Giulio Nardone esperti dell'sssociazione Fish, Laboratorio di inclusività: servizio, architettura e prodotto Ud, la presentazione del sito internet del progetto “Le chiavi di Scuola”. Il workshop è gratuito ed aperto a tutti; il modulo di iscrizione è scaricabile sul sito internet www.potentialmente.org (nella sezione novità) e dovrà pervenire entro il 7 ottobre 2009 all'indirizzo mail: aifbasilicata@email.it.
Potenza 21
Agenda
Martedì 6 ottobre 2009
Expo radio: amatori e professionisti all’opera
IL PROGETTO
Accessibilità mobilità e inclusività
Martedì 6 ottobre 2009
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
Martedì 6 ottobre 2009
Una nuova piscina a Rossellino Per quanto riguarda la struttura di Montereale si provvederà a interventi LA giunta comunale di Potenza ha approvato un atto di indirizzo per la realizzazione di una nuova piscina comunale nell'area dell'impianto sportivo di parco Rossellino Nell’atto di indirizzo, che è stato approvato su proposta dell'assessore allo Sport Sabatella, si evidenzia la volontà dell'amministrazione di procedere alla realizzazione di un nuovo impianto natatorio nell'area della struttura sportiva di parco Rossellino, già di proprietà comunale, al fine di dare risposte ad una sempre più crescente domanda di attività natatorie a 360 gradi tenuto conto che la piscina comunale di parco Montereale non riesce più a soddisfare tutte le esigenze dell'utenza. «La realizzazione di un nuovo impianto natatorio ha evidenziato il sindaco Vito Santarsiero - consentirebbe all'amministrazione di soddisfare le esigenze rappresentate dal mondo sportivo nonché doterebbe la città di un ulteriore struttura sportiva attraendo la platea di utenti che si reca presso le strutture allocate nell'hinterland cittadino». Per quanto riguarda l'attuale piscina si procederà comunque ad interventi di ristrutturazione, già inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche 2009 - 2011 e nell'elenco annuale 2009
La piscina di Montereale
per un importo complessivo di 550.000 euro, ma i lavori riguarderanno strettamente opere di manutenzione straordinaria inerenti: impermeabilizzazione solarium, rifacimento vetrata piano vasca, sostituzione completa di tutti gli infissi, impermeabilizzazione docce, rifacimento caditoie esterne, interventi di manutenzione ex alloggio custode, vasca di recupero. «Questi interventi di manutenzione straordinaria sono comunque indispensabili - ha detto l'assessore allo Sport Sabatella - per preservare l'integrità strutturale dell'edificio e funzionali alla
Interrogazione del consigliere Imbesi
Impianti sportivi «Drammatica la situazione in città» IL consigliere comunale del Pdl, Antonino Imbesi, ha presentato al sindaco, agli assessori allo Sport, all'Urbanistica e ai Lavori pubblici una interrogazione urgente sullo stato degli impianti sportivi cittadini. «Potenza - ha spiegato Imbesi - è una città che ha una grande e atavica carenza di impianti sportivi e l'amministrazione comunale non ha, sino ad oggi, proposto piani programmatici e di investimento che consentano di superare quello che è, ormai, diventato uno dei gap più sentiti dai cittadini». Il consigliere ha rimarcato che per quanto riguarda il calcio il vecchio e glorioso Viviani «mostra tutti i suoi anni e gli interventi di ammodernamento sin qui operati non risolvono le carenze strutturali ed i problemi connessi alla sua localizzazione»; per quanto riguarda il basket «Potenza è uno dei pochi capoluoghi di regione italiani a non avere un Palasport degno di questo nome». Per quanto riguarda il nuoto e la pallanuoto «la vecchia piscina intitolata a Michele Riviello mostra tutti gli acciacchi della sua vetustà». Per non parlare dell’atletica leggera che «dopo l’abolizione della pista all'interno del Viviani» in città non esiste più «un impianto omologato per tali gare». Il settore tennis non se la passa meglio: «in città ci sono diversi impianti ma nessuno adatto ad ospitare incontri che prevedano la presenza di un pubblico superiore a cento spettatori». E se gli sport “minori” «si arrabbattano come possono» il calcio non se la passa meglio «urge delocalizzare il Viviani» come neanche il basket.
struttura sportiva che è utilizzata anche da una platea di utenti formata da scuole e da utenti che frequentano i corsi comunali e il nuoto libero e l'utenza complessiva della piscina comunale registra una presenza complessiva stimata intorno ai 133.156 ingressi annui». L'atto di indirizzo della giunta per la realizzazione di un nuovo impianto natatorio «è scaturito - ha aggiunto il primo cittadino non solo dalla richiesta di società sportive che militano annualmente nel campionato nazionale di pallanuoto di serie B e che hanno sollecitato l'amministrazio-
ne ad adeguare l'impianto natatorio attuale al fine del conseguimento dell'omologazione della Federazione italiana nuoto, in considerazione che per le gare di campionato si vedono costretti ad utilizzare impianti allocati fuori Regione, m anche da una più attenta ponderazione della situazione dell'impianto attuale, vista l'anzianità della costruzione che risale agli anni ‘70 e comunque antecedente al terremoto del 1980». Inoltre la ristrutturazione della piscina di parco Montereale, come espresso nel parere della Fin, «pone notevoli perplessità in merito al perseguimento di un possibile ampliamento della vasca finalizzato alle attività agonistiche della pallanuoto per una serie di motivazioni. Le opere da realizzare per adeguare l'impianto attuale inoltre priverebbero della fruibilità della struttura l'utenza cittadina sopra stimata per un lungo lasso di tempo ed inoltre l'allocazione della piscina di Montereale, vista l'istituzione di un divieto di sosta per motivi di sicurezza nell'area prospiciente l'impianto, non consente ai cittadini di parcheggiare nelle immediate vicinanze, né tantomeno è possibile dotare di un'area di parcheggio l'impianto in quanto è inserito nel parco cittadino di Montereale».
LA POLEMICA
«Solo fumo negli occhi» E SULL’atto di indirizzo approvato dall giunta comunale è intervenuto il coordinatore dei gruppi di opposizione in seno al consiglio comunale, Giuseppe Molinari che ha bollato l’atto affermando che «non ha nessun valore concreto ma ha, come al solito, l'obiettivo di continuare la politica di immagine avviata da tempo dal sindaco di Potenza per far sembrare la realtà diversa da quella che è. Tra il dire ed il fare c'è sempre di mezzo il mare e la volontà dell'amministrazione di procedere alla realizzazione di un nuovo impianto natatorio nell'area della struttura sportiva di parco Rossellino altro non è che il classico fumo negli occhi». Pertanto Molinari ha invitato la giunta, il consiglio e le società sportive «ad avviare, invece, un dibattito serio per la delocalizzazione delle strutture sportive nell'area ex Cip Zoo». Per l’esponente politico di minoranza «la comunicazione inviata agli organi di stampa ha alla base la stessa logica di perseverare in un'azione politica di sola immagine fatta di spot pubblicitari ma che non danno in sostanza nessuna risposta concreta alle questioni evidenziate dall'opposizione e dai cittadini del capoluogo. La riduzione dell'orario di apertura della piscina comunale di Montereale, infatti, è un problema ancora irrisolto». Dietro «il comunicato che rassicura gli amanti del nuoto - ha proseguito il consigliere comunale - non c'è nient'altro che un atto di indirizzo. Costruire una nuova struttura nel Parco Rossellino richiede un impegno finanziario rilevante, mentre la piscina comunale già esistente, al di là delle promesse, ha bisogno di altri lavori di manutenzione straordinaria». Pertanto «chiediamo - ha concluso Molinari - nuovamente alla giunta di far sapere come e quando la piscina di Montereale sarà pronta per essere utilizzata adeguatamente dalle società sportive e dai privati cittadini. Ci saremmo aspettati un impegno maggiore anche da parte dell'assessore allo sport per far funzionare l'unica piscina presente nel capoluogo».
Il ponte pedonale di via Di Giura porterà al parco Baden Powell
Rione Verderuolo, partiti i lavori di riqualificazione AVVIATI ufficialmente i lavori per la riqualificazione della zona di Verderuolo nei pressi del ponte di via Di Giura. Alla presenza degli assessori all'Ambiente, ai Lavori pubblici e alla viabilità, rispettivamente Nicola Lovallo, Alessandro Singetta e Pietro Campagna, dei dirigenti e dei tecnici comunali, ancora dei rappresentanti della ditta interessata all'intervento, proprietari, professionisti e operai, si è provveduto a illustrare il tipo di lavoro che si eseguirà nella zona che rappresenta uno dei più importanti snodi viari cittadini. «Il percorso pedonale - esordisce l'assessore Lovallo - che dalla zona alta di Parco Aurora conduce sinoaimargini delparcoBadenPowell, e che successivamente si collegherà con lo stesso polmone verde, vede oggi l'inizio di un lavoro che, oltre a rendere più gradevole l'intero intervento, consentirà ai tanti fruitori della zona di utilizzare un'area nella quale trascorrere in serenità una parte del loro tempo libero, zone che peraltro si ripetono lungo tutto il camminamento, da via Siracusa, a
Il ponte pedonale di via Di Giura
via Sardegna, a via Livorno, a via Portofino, piazze e giardini sui quali siamo già intervenuti, a detta dei residenti, con risultati più che lusinghieri». «Abbiamo ritenuto di realizzare, concordemente con quanto stabilito dai progettisti aggiudicatari, - spiega l'assessore Singetta - una zona verde attrezzata, nella quale inserire, oltre alla fontana, panchine e giochi per bimbi e ancora una area nella quale poter effettuare anche attività aggregative. Rimane
obiettivo di questa amministrazione, sì dare autonomia alla zona dell'intervento, ma contestualmente impegnarsi per ultimare il raggiungimento del parco sottostante. A talproposito stiamo verificando una serie di ipotesi che consentano in tempi rapidi il completamento dell'intera opera». «Abbiamo stabilito di spostare più in su - precisa l'assessore Campagna - di una quindicina di metri (avvicinandosi di più alla rotatoria dei Tre Cancelli) l'attuale strada che consente ai veicoli provenienti da viale Firenze, (direzione ospedale o via Lazio), di immettersi direttamente a Parco Aurora passando al di sotto del nuovo ponte pedonale che sovrasta via Di Giura. Otterremo così il duplice obiettivo di rendere più agevole l'immissione dei veicoli, dei quali si diceva, sulla stessa via Di Giura, per poi svoltare verso Parco Aurora, creando una sorta di corsi di immissione, e, contestualmente, recupereremo un'ampia fascia di verde per rendere la stessa zona che ospiterà la fontana più accogliente e spaziosa».
Un miracolo ma solo parziale MENTRE in politica si litiga per una coppola, ovvero uno stipendio, si riceve il Presidente della Repubblica e si sbrodolano sermoni incomprensibili ai più, rimane la nostra squallida quotidianità, fatta di tanti piccoli episodi di cattiva amministrazione. Non ci vorrebbe granchè per rendere l'attività amministrativa sensibile ed efficiente, proprio no, basterebbe evitare un atteggiamento di supponenza, una totale indifferenza ai bisogni, e riuscire ad ascoltare chi, con civiltà, rappresenta istanze che, guarda caso, corrispondono a sacrosan-
ti diritti. Ma per tutto ciò non c'è evidentemente tempo. Ma vengo a raccontarne una, così, simbolicamente raffigurante un atteggiamento più generale. Un anziano signore di Potenza, nel 2007, ebbe a lamentarsi che le scarpate accanto all'edificio dove abita, non venivano mantenute. L'erba alta e gli alberi non potati costituivano un pericolo, ed erano diventati vere e proprie fabbriche di insetti, se non altro. Dopo un palleggio fra Comune e Provincia, quest'ultima comu-
nicò che l'area era di sua pertinenza, e, nonostante negli anni precedenti se ne fosse occupata l'Acta, avrebbe provveduto. E così fu. Arrivò l'estate del 2008, e il cittadino immaginò che l'amministrazione avesse calendarizzato l'operazione. Macchè. Figuriamoci. A nulla valsero le sue civili proteste. E arriviamo al 2009. L'erba accumulata è quella degli ultimi due anni. La vegetazione è fiorente, sebbene sorga fra tanto cemento ed in pieno centro di Potenza (scarpate fra via Ace-
renza e via Manhes). Cominciano le proteste scritte. E avviene il miracolo. Parziale, però. Ebbene il palazzo del cittadino che proprio non riesce a subire la cattiva amministrazione, e ancora di meno le erbacce, si ritrova una scarpata sulla destra e una sulla sinistra. La ditta esecutrice del parziale lavoro, chissà se per sbadataggine, o per specifico incarico, pulisce solo una delle due scarpate. Ovviamente sarà per puro caso che quella non pulita è quella sulla quale si affaccia l'appartamento del perseverante cittadino. Che si sia trat-
tato di un dispetto, o di superficialità, poco conta, perché il risultato è lo stesso. E, a parte la drammaticità della situazione, ci sarebbe anche da ridere. A nulla sono serviti i successivi esposti, le diffide, e anche una denuncia ai Carabinieri. Niente. Vuolsi così colà dove si puote, e più non dimandar. Ma il nostro non si fermerà qui. Ne sono sicuro. Così come sono sicuro che, per la nostra amministrazione, lui è, ormai, solo un seccatore. Ma per me non lo è. E per Voi? Luciano Petrullo
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22 Potenza Su proposta dell’assessore allo Sport, Sabatella, la giunta ha approvato un atto di indirizzo
23 Ordinanza di chiusura al traffico a Brienza: è necessario rifare il manto stradale
Chiuso ai tir corso Umberto Il sindaco Scelzo: «Auspico un’accelerazione dei lavori sulla Tito-Brienza» BRIENZA - Si aspetta ancora il nulla osta da parte dell’Anas, ma la delibera comunale è già pronta: per qualche giorno, infatti, corso Umberto a Brienza verrà chiuso al transito dei mezzi pesanti. Il motivo: il rifacimento del manto stradale che, a causa dell’intenso traffico e del continuo passaggio di tir e camion, si è ormai deteriorato. La delibera comunale - come spiegato dal sindaco di Brienza Pasquale Scelzo prendeva in considerazione i giorni dal 5 al 10 ottobre, ma è chiaro che ci sarà uno slittamento di qualche giorno. Probabilmente - spiega il sindaco - si partirà giovedì prossimo. Per effettuare i lavori, quindi - non appena al Comune verrà dato il nulla osta dall’Anas - tutto il traffico sarà convogliato su via Roma, con un aggravio di disagi per i cittadini di Brienza che, da anni, si trovano a dover combattere con il proble-
Un tratto della TitoBrienza
ma “circolazione” nel loro paese. Un’occasione, ancora una volta, per ribadire la necessità di accelerare i lavori della Tito-Brienza. «I costi per questi lavori di rifacimento del manto stradale - dice
Scelzo - gravano in gran parte sulle casse comunali. L’Anas si è sempre messa a disposizione, ma è chiaro che noi viviamo una situazione di doppio disagio: da un lato il traffico intenso e dall’altro le spese per la ma-
Oggi una conferenza in Provincia
Lavoro all’estero Un aiuto dall’Inps POTENZA - L'INPS di Potenza dedica le giornate di oggi e domani alla informazione previdenziale austrosvizzera - tedesca pergli italiani e nello specifico lucani che hanno avuto periodi lavorativi all'estero. Le “giornate internazionali di consultazione” offrono agli assicurati l'opportunità di un incontro diretto con i rappresentanti degli enti pensionistici italo - austro, tedesco, svizzero per conoscere la propria situazione previdenziale e contributiva a seguito di lavoro svolto all' estero. L'iniziativa 2009 promossa congiuntamente dall'INPS e dalla Provincia di Potenza, pur svolgendosi ormai da oltre 25 anni è per la prima volta realizzata a Potenza, verrà presentata nel corso di una conferenza stampa oggi alle 10, presso la sala Giunta della Provincia di Potenza. Vi parteciperà ilpresidente dellaProvincia Piero Lacorazza, l'assessore alle Politiche sociali e all'immigrazione Paolo
Pesacane,l'assessore allavoroVitantonio Rossi, i direttori dell'Inps regionale Palermo Generoso e provinciale Antonio D'Ago oltre ai presidenti del Comitato regionale Raffaele Paradiso e del Comitato Provinciale INPS di Potenza Antonio Deoregi. Poiché la Basilicata è stata una regione di forte immigrazione, soprattutto in Germania, si tratta di una iniziativa di valenza sociale e di grande utilità per i lucani che la Provincia di Potenza, in un ottica di ente al servizio dei cittadini e facilitatore delle relazioni, intende promuovere per la sua sensibilità e la sua costante attenzione alla sicurezza e alla prevenzione rispetto all'importante tema del lavoro. Dal canto suo l'INPS intende mettere a disposizione dei lucani il suo know -how in materia previdenziale, ricordiamo che cittadini lucani beneficiano o beneficeranno di una pensione frutto degli anni di lavoro spesi nelle nazioni di Germania Svizzera e Austria.
LA MANIFESTAZIONE
A Becce la “Marto run”
E’ andata a Donato Becce il podio della “Marto run 2009”, la manifestazione podistica tenutasi domenica scorsa a pantano di Pignola. Nella foto il vincitore, in rappresentanza della polisportiva “Rocco Scotellaro” di Matera.
nutenzione delle strade. Per questo, ancora una volta, chiedo un’accelerazione dei lavori sulla Tito-Brienza che possa migliorare e risolvere definitivamente la situazione del mio comune». an. g.
A Pietragalla
Al Comprensivo domani l’inaugurazione PIETRAGALLA - Le scuole nel territorio comunale di Pietragalla hanno preso il via lo scorso 14 settembre. A distanza di una ventina di giorni l'istituto comprensivo di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, nella persona del dirigente scolastico Rosanna Stellato intende dare vita all'inaugurazione ufficiale attraverso un evento di tutto rilievo e di grande significato sociale e religioso. Infatti per domani è prevista una celebrazione eucaristica presso la chiesa madre di Pietragalla per l'inaugurazione dell'anno scolastico 2009/2010 e il rito religioso sarà officiato dal arcivescovo della diocesi di Acerenza Giovanni Ricchiuti. Alla santa messa ovviamente saranno presenti tutti gli alunni e le alunne delle scuole locali, il corpo docente e il personale scolastico, le autorità civili e militari locali. Naturalmente il massimo esponente religioso diocesano nella sua omelia evidenzierà il ruolo importante che riveste la scuola per la crescita dei giovani e l'attività fondamentale degli insegnanti. Antonio Bevilacqua
Volontari a L’Aquila Sostegno di Lacorazza POTENZA - Il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza ha incontrato la sua collega della Provincia de L'Aquila Stefania Pezzopane, che ha ringraziato i volontari lucani della Protezione Civile per l'opera meritoria svolta a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo, sia nelle operazioni di soccorso sia nella gestione dei campi. Nel corso dell'incontro, svoltosi a L'Aquila, la Pezzopane e Lacorazza hanno anche valutato la possibilità di realizzare progetti comuni sul fronte della protezione civile. Lacorazza, ritornato nel capoluogo abruzzese da presidente di Provincia, dopo averlo visitato a una settimana dal terribile sisma, ha rinnovato il proprio grazie ai volontari, sottolineando l'importanza del sistema di Protezione Civile che a L'Aquila, come in altre occasioni, ha dato prova di grande efficienza e professionalità. «I volontari lucani - ha affermato - hanno dimostrato di poter mettere in campo su più fronti interventi efficaci ed efficienti nei luoghi colpiti da calamità. E', dunque, una realtà importante che va potenziata ulteriormente, anche attraverso una proficua sinergia tra istituzioni. In tale ottica rientra, proprio, la collaborazione che si sta mettendo in atto con la Provincia de L'Aquila, nonostante i bilanci degli Enti Locali siano sempre più risicati». L'amministrazione provinciale di Potenza già dotata di una propria struttura di Protezione Civile che ha svolto un ruolo essenziale nell'emergenza Abruzzo, tra-
Piero Lacorazza
mite strumentazioni di misura per il monitoraggio in continuo dell'attività sismica post-evento e degli edifici sensibili del territorio - ritaglierà dal proprio bilancio risorse da investire in progetti di potenziamento della Protezione Civile. Risorse che derivano da una politica di contenimento dei costi che l'Ente ha già iniziato ad attuare con la riduzione, ad esempio, del numero degli assessori e dei membri del Consiglio di Amministrazione Apof-il (Agenzia provinciale orientamento formazione istruzione lavoro)». Durante il colloquio con la collega aquilana, Lacorazza ha poi posto l'accento sull'esigenza, resa di scottante attualità dalla tragedia di Messina, di investire nella prevenzione dei rischi e del dissesto idrogeologico per favorire la ricerca in questo settore strategico, aprendo la strada a nuove importanti professionalità, e garantire tranquillità e sicurezza ai cittadini.
L’INTERVENTO
Poca attenzione alla dislessia IL CIRCOLO Nuova Italia “A. I. Solzhenitsyn”di Avigliano esprime disappunto per come i politici regionali si interessano alla salute dei bambini ed in particolar modo a quelli affetti da “dislessia”. La dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento, è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente, non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici. Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta,
benché si calcoli che riguardi il 3-4% della popolazione scolastica (fascia della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado). Negli ultimi sei mesi, in Basilicata si sono svolti tre convegni su questa patologia, il primo nell'area del Lagonegrese, il secondo nel Vulture Melfese e l'ultimo in ordine di tempo nel Metapontino. Tutti e tre gli appuntamenti hanno avuto una notevole eco sulla stampa è ciò è molto positivo in quanto è necessario prendere coscienza della sindrome e intervenire appena compaiono i primi sintomi per evitare di danneggiare in modo definitivo ogni tipo di recupero da parte dei bambini, compromet-
tendone in molti casi una vita normale. Rivolgo un appello ai consiglieri regionali Pittella e Ruggiero, e chiede che non si facciano più promotori o che non accettino più inviti per presenziare a convegni in cui tra l'altro, prendono impegni e fanno promesse che poi non mantengono illudendoi familiarideibambini affetti di “dislessia”. Come mai la Regione ha sospeso la copertura dei fondi destinati a progetti che si occupano di dislessia, scaricando costi e responsabilità sui Comuni? Egregi Consiglieri Regionali, eletti democraticamente dal popolo e seduti su quelle poltrone per occuparvi con dedizione dei problemi dei cittadini, dimostrate che
avete veramente a cuore queste problematiche che affliggono la parte più debole della nostra società, parlate con le mamme in lacrime per i loro figli che si sono rivolte anche al nostro Circolo per chiedere aiuto e sostegno e immaginate che possano essere le vostre mogli, e vostre figlie, le vostre sorelle o le vostre madri. I progetti che riguardano la salute dei bambini hanno precedenza su tutto, e sarà difficile trovare elettori in disaccordo con voi se doveste tagliare o risparmiare sui fondi destinati ai privilegi del “palazzo” e dirottarli su progetti destinati ai bambini ed ai loro familiari. Renato Zaccagnino presidente Circolo Nuova Italia
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Martedì 6 ottobre 2009
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Picerno, Tisci difende la giunta Russillo PICERNO - Non si placano le polemiche sul botta e risposta tra maggioranza e opposizione in seno al consiglio comunale di Picerno. A intervenite, questa volta, il coordinatore provinciale del Pdl, Antonio Tisci che ha bollato «come schiocchezze» le notizie circa l’aumento, da parte dell’attuale amministrazione comunale, «degli stipendi mentre la giunta Salvia aveva proceduto ad una volontaria riduzione. Ricordo all'opposizione che la giunta Salvia si è ridotta le indennità perché obbligata da una legge dello Stato». Non solo. «La giunta Russillo - ha proseguito Tisci - non ha aumenta-
to lo stipendio degli assessori e del sindaco, confermando gli stessi stipendi della precedente amministrazione, se la sinistra ritiene il contrario indichi almeno la delibera con cui si è proceduto all'aumento dello stipendio. Altrimenti taccia». «Devo, invece - ha concluso il consigliere regionale ì - fare i miei complimenti vivissimi al sindaco Russillo e alla sua giunta che sta mostrando una vitalità ed un dinamismo mai visti prima, riuscendo a risolvere ed affrontare problemi atavici lasciati in eredità dalle precedenti e dormienti giunte di centrosinistra».
Brienza, ruba un’auto, tenta un furto, scippa una borsa e viene arrestato BRIENZA- Una serata convulsa nel centro burgentino. Prima ruba un’auto, poi tenta di rapinare una tabaccheria e, infine, deruba un passante. Un pregiudicato di 40 anni, M.M., è stato arrestato dai carabinieri di Brienza in collaborazione con gli uomini del nucleo operativo e radiomobile di Viggiano. Il quarantenne è accusato di tentata rapina aggravata e rapina aggravata. L’uomo, dopo avere asportato un'auto parcheggiata nelle adiacenze del centro abitato di Brienza, con il volto coperto da
una calzamaglia ed armato di coltello, ha prima tentato di rapinare una rivendita di sali e tabacchi, non riuscendo a perfezionare l'intento criminoso in quanto rimasto sorpreso dalla reazione del gestore, dandosi successivamente alla fuga. Durante la fuga, però, ha pensato bene di avvicinare e bloccare una ragazza del posto e, sempre a volto coperto, minacciandola con un’arma, le sottraeva la borsa contenente documenti ed effetti personali nonchè una somma di denaro contante, ripren-
dendo poi la fuga interrotta. Immediatamente è scattata la caccia all’uomo in tutta la zona. I carabinieri hanno immediatamente rintraccio del veicolo utilizzato dal malvivente e subito dopo hanno beccato lo stesso rapinatore che, fermato, veniva tratto in arresto. Nella sua disponibilità venivano rinvenuti la calzamaglia utilizzata per coprirsi il volto, nonchè un coltello a serramanico, utilizzato per la rapina. la refurtiva, parzialmente recuperata, è stata restituita ai legittimi proprietari.
Sasso di Castalda Se ne è discusso durante un convegno
Muro Tante le poesie pervenute
Lo sviluppo agricolo passa per la tutela della biodiversità
Giuria al lavoro per il concorso su San Gerardo
SASSO DI CASTALDA - E' la tutela della biodiversità a dare nuovi input allo sviluppo sostenibile in Basilicata. Riflettori puntati su “Podolica e suino nero: programmi unitari sostenibili per una migliore redditività”. E' questo il tema di un confronto a più voci che si è svolto nel weekend a Sasso di Castalda. Tra i relatori il responsabile della Slow Food, Sergio Capaldo, l'agronomo Antonella Corleto, il presidente della Cia, Donato Distefano, Carlo Cosentino del Dipartimento delle Produzioni animali dell'Unibas, Rocco Giorgio del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, responsabili dell'Apa, il sindaco Rocco Perrone e l'assessore alla cultura, Antonio Coronato. Ha moderato i lavori l'assessore alle infrastrutture, Rocco Vita. Urge un “Istituto di certificazione regionale” anche se è proprio la Basilicata ad ospitare il “Centro genetico della Podolica”. C'è chi chiede nuove prospettive per la zootecnica lucana. Per il sindaco Perrone «occorre scorgere mercati alternativi per intercettare una domanda diversa per giungere ad un'economia fruttuosa». «C'è una revisione dei processi produttivi - ha detto Giorgio - poiché la crisi mette in discussione il modello di sviluppo. L'opinione pubblica ha spinto per conoscere l'origine dei prodotti ed abbiamo cercato di mettere insieme un consorzio di carni che non è andato in porto. La Regione dal canto suo ha stimolato la filiera corta». «La new economy ribadi-
Un momento del convegno
sce il concetto di valorizzare le risorse endogene - ha detto Corleto - al fine di creare un'economia funzionale che rispetti le identità locali e al contempo si inserisca in un contesto economico globale. Tipizzare le risorse locali dando valore all'operato di maestri custodi di tipicità è l'asse portante di uno sviluppo sostenibile che conservi la cultura di popoli sempre più omologati ad uno standard globale e poco incentivante». «E' il momento di stabilire cosa fare per la crescita e lo sviluppo della Basilicata ha detto Distefano - in modo coerente con le nostre vocazioni. Non è un problema di risorse. La zootecnia estensiva ha meno impatto eco-
nomico. E' la multifunzionalità la nuova sfida del settore. E' opportuno mettere in campo un sistema interaziendale che aggredisca i punti vendita con una relazione diretta al fine di intercettare anche il segmento della ristorazione . Ne è un esempio la Nostrana di Brienza. Urge però un istituto di certificazione regionale che lavori in sintonia con l'Univesrità, l'Alsia, la Regione e tutte le associazioni agricole». «La Basilicata per le sue peculiarità orografiche, fisiche, territoriali, ambientali, per la biodiversità vegetale e forestale insita nei nostri territori - per la Cia rappresenta un naturale contenitore in grado di
ospitare sistemi di allevamenti, produzioni animali, di particolare pregio, tipiche, uniche per le loro qualità/salubrità, le loro proprietà nutrizionali/salutistiche». Tutto ciò rappresenta a nostro parere un invidiabile punto di forza, che di fatti rende merito alle nostre storiche e diffuse propensioni territoriali, in grado di coniugare risorse endogene, qualità ambientale, produzioni tipiche e di eccellenza, qualificare programmi e spesa del Psr 2007/2013. Una nuova politica agrozootecnica estensiva nella nostra Basilicata, coerenti con le nostre vocazioni produttive, un programma strategico in grado di dare concretezza alla parola “agricoltura multifunzionale” e redditi agli allevatori lucani”. Ad evidenziare le caratteristiche di un allevamento suino lucano è Carlo Cosentino dell'Unibas. «Le tecniche sono rispettose dell'ambiente grazie all'utilizzo di alimenti naturali e all'indirizzo produttivo orientato spiccatamente alla qualità senza trascurare la quantità». «Presto le holding invaderanno i mercati globali ha detto Capaldo - ed allora è opportuno valorizzare le biodiversità locali. Ma dietro al prodotto tipico c'è l'uomo e quindi urge la presenza di professionalità anche in campo agricolo. Con la Slow food circa 14 anni fa bloccammo il prezzo della carne. Per fare una filiera concreta tutti devono entrare in campo. Dalle istituzioni alle associazioni di categoria sino alle aziende». Angela Scelzo
Vietri, una due giorni dedicata all’Unicef VIETRI DI POTENZA - Anche la comunità vietrese ha partecipato, insieme ai milleduecento comuni italiani, all'iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi dell'Unicef, con l'ausilio del corpo dei Vigili del fuoco e del “Goodwill Ambassador” dell'Unicef Italia. E sono andate esaurite anche a Vietri di Potenza tutte le “Orchidee dell'Unicef per i bambini”, così come accaduto quasi ovunque, come ha reso noto l'organizzazione sul proprio sito internet. La raccolta fondi si è tenuta sabato e domenica in tutt'Italia, con diecimila volontari im-
pegnati, in una iniziativa denominata senza precedenti della storia dell'organizzazione dell'Unicef. I volontari vietresi sono stati due giorni in piazza XXIII Novembre a Vietri, e hanno venduto una cinquantina di splendide orchidee dell'Unicef per i bambini. Le donazioni ai banchetti gli contribuiranno a finanziare progetti Unicef di lotta alla mortalità infantile in 6 Paesi africani: Benin, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Guinea Bissau, Senegal e Togo. Claudio Buono
Volontari allo stand allestito in paese
Iuzzolino e Ponte dell’associazione “Cuori muresi”
MURO LUCANO - Ancora una volta un'iniziativa ispirata dal gruppo culturale Cuorimuresi, finalizzata all'aggregazione sociale, alla riscoperta delle tradizioni e dei valori, ha fatto centro. L'associazione del ridente comune in cui ha sede la comunità montana del Marmo Platano, sta dando vita alla prima edizione del concorso internazionale di poesia dal tema: “Una poesia per San Gerardo Maiella”. L'iniziativa come riporta testualmente il bando in appendice: «nasce dalla volontà di promuovere la cultura, la comunicazione scritta e l'espressione dei sentimenti e delle emozioni che esprimono la figura di San Gerardo Maiella. Per dare voce a quei colori che spesso, per mille ragioni, rimangono chiusi all'interno dell'anima di ciascuno». Il concorso è stato aperto a tutti e con due sole condizioni: le opere degli autori, indipendentemente se sono italiani o stranieri, devono essere scritte in lingua italiana, essere inedite e non aver mai ricevuto premi in altri concorsi letterari. Il gruppo culturale murese ha promosso la poesia quale mezzo per comunicare e trasmettere le proprie emozioni sulla figura del santo patrono della Basilicata. San Gerardo Maiella, nato a Muro Lucano il 6 aprile 1726 e morto a Caposele il 16 ottobre 1755, è stato proclamato santo da Pio X nel 1904, ed è conosciuto come il “santo dei parti felici” per la particolare protezione che molte mamme hanno sperimentato durante la gravidanza e al momento del parto.
Il concorso si è chiuso il 30 settembre 2009 ed è articolato da due sezioni: dalla sezione Adulti che prevede la poesia a tema libero articolata da un massimo di 40 versi, e dalla sezione Giovani, sempre con la poesia a tema libero, ma con un componimento di massimo 30 versi. Per la sezione adulti sono in gara ben 22 poesie provenienti da ogni parte d'Italia: da Bassano del Grappa, Scanzano Jonico, Matera, Pisticci, Sicignano degli Alburni, Fagnano Olona di Varese, Potenza, Castel del Piano di Grosseto, Bisceglie, Rionero in Vulture, Tursi, Verona, Policoro, Lagopesole, Accettura, Siena e Montalbano Jonico. Mentre alla sezione Giovani sono in gara 5 poesie. Ora la palla passa alla commissione che valuterà ad una ad una le opere, senza conoscere i dati e le generalità degli autori, entro la fine di questa settimana. Gli elaborati partecipanti alle sezioni sono state prodotte in 2 copie dattiloscritte su fogli formato A4, e una soltanto delle 2 copie, sigillata in una busta chiusa, contiene le generalità del concorrente. Questo per rendere ancora più accattivante il concorso e dare maggior valore al testo delle poesie. L'esito del concorso sarà comunque pubblicato su vari siti internet di carattere letterario e sul sito del concorso www.cuorimuresi.it. La cerimonia di premiazione si svolgerà presso la Sala della Società Operaia sita in Piazza San Marco a Muro Lucano il 16 ottobre 2009, nella giornata in cui ricadono i 254 anni dalla morte del santo. Carmine Pepe
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Martedì 6 ottobre 2009
25 Viggiano L’incontro in Regione aveva smosso le acque. La situazione è ancora da chiarire
Spalberg: tra sciopero e lavoro Gli stipendi non sono stati ancora pagati. In azienda regna l’incertezza VIGGIANO - Un alternanza tra sciopero e lavoro quello che si sta verificando nello stabilimento della Spalberg,. Si lavora e poi si fa sciopero. Così è la situazione che si è venuta a creare nell'azienda operante nel settore tessile (spalline) entrata in crisi nel giugno scorso. Una situazione ingarbugliata che sembrava essersi risolta dopo l'ultimo, tra i vari, incontri svoltosi in Regione, dove la direttrice dello stabilimento, Luciana Plebani aveva assicurato il pagamento di una delle trance (corrispondente a tre mesi di spettanze arretrate) ai lavoratori. Non solo nell'incontro fu prospettato da parte della stessa anche il Piano di riorganizzazione orientato oltre alla produzione di spalline anche quella di divani, spiraglio per il futuro occupazionale. Ma come dice il proverbio “chi vive di speranza disperato muore“. Cosi i lavoratori hanno continuato lo sciopero in attesa delle spettanze arretrate. La buona arriva “i versamenti sono stati effettuati”. E nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì sorso, il lavoro riprende. Ma ecco la notizia di ieri . Nessun lavoro lo sciopero continua. Infatti all'interno dello sta-
L’incontro in Regione dei giorni scorsi tra i vertici dell’azienda, i sindacati e i dirigenti di via Anzio
bilimento i dipendenti in camice hanno incrociato nuovamente le bracce. Motivazione manco a dirlo “ le spettanze sono arrivate solo a pochi e al resto niente”. Ma l'azienda da parte sua si difende, rassicurando che “il pagamento è stato fatto a tutti. E' un problema che riguarda le banche nell'effettuare i versamenti”. Ma i lavoratori non ne vogliono sapere di una vicenda trascinata ormai da mesi fatta di promesse e rassicurazioni. Così lo sciopero continua e non si sa quando finisce. Il messaggio da parte loro è
stato chiaro “voglio essere pagati perché non si può andare avanti così”. Anche se , per pochi lavoratori il problema non sussiste. Infatti 6 dipendenti hanno ripreso a lavorare il giorno dopo l'incontro in Regione, nonostante l'assenza di pagamenti. La stranezza di questa vicenda. Una realtà quella della Spalberg quasi tutta al femminile. Di 27 unità, 25 sono tutte donne, giovani e madri di famiglia. L'azienda operante nell'area industriale di Viggiano nel settore tessile, in particolare spalline,
piastroni e rollini, ha aperto i battenti nel febbraio 2004. Nata con il tanto discusso “contratto d'area” con incentivi di 7 milioni e 100 mila euro ed un programma a regime di assunzione di 130 unità. Ma di assunzioni reale c'è ne sono state circa una trentina. Guida dello stabilimento valligiano la direttrice Luciana Plebani, mentre amministratore delegato Gasparre Simone, entrambi del nord - est. Come la maggior parte delle aziende la crisi non la risparmiata. Angela Pepe
Nota del presidente dopo la pubblicazione della domanda sulla G.U.
Igp al “Canestrato di Moliterno” La soddisfazione di Totaro MOLITERNO - Soddisfazione del commissario del Parco Appennino Lucano Totaro e del sindaco di Moliterno Latorraca alla notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea della domanda di riconoscimento del “Canestrato di Moliterno” che ha suscitato viva soddisfazione in Basilicata e in particolare in Val d'Agri. Presto, infatti, il tipico formaggio lucano, retaggio di secoli di sapiente fattura degli abitanti del piccolo centro, diventerà prodotto Igp, come ha annunciato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia. «È un risultato molto importante - ha affermato Totaro - che va nella direzione dell'accreditamento dei prodotti tipici lucani tra quelli di eccellenza del
VAL D’AGRI – 1.156.286 soci iscritti, 1.109.959 soci donatori, 1.924.861 sono i numeri esaltanti delle Avis italiane. In che misura contribuisce la Basilicata? Le ultime stime ci dicono che i soci iscritti sono 17.045, i soci donatori 16.680 e le donazioni risultano essere pari a ben 27.426. Numeri importanti e di assoluta rilevanza che danno forma e consistenza al forte slancio solidaristico ed alla spiccata inclinazione al dono. Un’Associazione, l’Avis, in crescente e costante espansione, che ha saputo ritagliarsi, grazie anche alla comprovata credibilità e ad un’incrollabile efficienza, uno spazio di primo piano nel panorama associazioni-
Il canestrato di Moliterno
patrimonio agroalimentare del nostro paese”. Dal canto suo il primo cittadino del centro lucano divenuto famoso proprio grazie ai prodotti lattiero caseari che da sempre esporta in tutto il mon-
do, sottolinea che “il riconoscimento dell'Igp per il canestrato è il risultato di un lungo e paziente lavoro, che sicuramente ci sprona a continuare sulla strada della promozione e dell'incentivazione alla produzione di formaggi d'eccellenza”. Quelli di Moliterno, infatti, sono prodotti famosi fin dall'antichità, tanto che a partire dal '700 vengono esportati persino in nord America. Uno dei segreti di tale successo è senz'altro il luogo (fondaco) tipico di queste zone in cui avviene l'essiccatura. Per questo il commissario Totaro, nell'esprimere il suo apprezzamento al ministro Zaia per il risultato raggiunto, sottolinea la tipicità di questo formaggio “che ne fa una punta di eccellenza del paniere gastronomico dei prodotti del Parco”. Emilia Manco
Sant’Arcangelo Diversi i progetti in cantiere
Piano Operativo, in arrivo 2.500.000 di euro di premialità
Sant’Arcangelo
SANT’ARCANGELO - Oltre due milioni di euro, per la precisione 2.526.965,59 che il comune si aggiudica a seguito della ripartizione delle premialità. Con l'avvio della seconda fase attuativa del Programma Operativo Val D'agri, i trenta comuni beneficiari delle royalties del petrolio, si ritrovano a fare i conti con i nuovi finanziamenti. Sant'Arcangelo, con la somma più alta, si ritrova a poter usufruire dei fondi che aveva più volte richiesto per ultimare le opere incompiute e per procedere con i progetti inseriti nel documento programmatico ma non ancora finanziati perché fuori tetto finanziario. Indicato, infatti, come il comune virtuoso Sant'Arcangelo aveva già fatto parlare di sé nei scorsi mesi perché annoverata come l'amministrazione che aveva saputo spendere i fondi derivanti dalle royalties. Dal recupero del mercato coperto alla riqualificazione delle facciate, dalla riqualificazione di corso Umberto e del corso di San Brancato alle opere di civiltà rurale, questi solo alcuni dei progetti già completati con la prima tranche dei fondi. A questi lavori si affiancano la struttura socio-assistenziale per anziani e la piscina comprensoriale, entrambi avviati e portati a buon punto
Avis in Val D’Agri: numeri importanti stico italiano. Grazie alla sua diffusa, coerente e capillare distribuzione sul territorio, l’Avis si è radicata profondamente nella società italiana accreditandosi come autentico momento di donazione, di solidarietà, di condivisione e di volontariato. Molto proficuo e meritevole di menzione, in questo senso, l’operato dell’Avis di Marsicovetere che con i suoi 700 iscritti si attesta su posizioni di pregevolezza e di eccellenza. Una realtà radicata ma emergente, quella dell’Avis valligiana, che si erge ad esempio di impegno consa-
pevole, di dedizione, di dinamismo, di efficienza del servizio e genuinità della proposta. La profonda serietà, l’abnegazione, la certificata e sconfinata competenza dei responsabili del servizio hanno fatto in modo che, negli anni, si venisse a creare un legame indissolubile tra la cellula territoriale dell’Associazione ed i tanti donatori, in una sorte di condivisione e di unitarietà d’intenti che anima il profondo e nobile vincolo volontaristico. Un vincolo da irrobustire ancor per rispondere alla necessità di proseguire in quest’espe-
rienza, abbinata alla crescente esigenza di valorizzare ed ottimizzare i proficui ed ottimi risultati ottenuti in questi anni dall’Avis di Marsicovetere che, con piglio e con grande fedeltà agli insegnamenti contenuti nello Statuto Istitutivo dell’Associazione, ha saputo interpretare al meglio cambiamenti, necessità, esigenze specifiche del Sistema Trasfusionale. Un’esperienza di sicuro spessore che ha risposto e che risponde al meglio alla mission delle Avis: avvicinare ed interessare nuovi donatori, fidelizzarli, assi-
curare un contributo all’autosufficienza del Sistema Trasfusionale Nazionale, rafforzare e il sentimento e la consapevolezza dell’appartenenza ad una delle più grandi realtà associative e di volontariato del nostro Paese. Massiccia, partecipativa e costruttiva è la presenza della colonia paternese alla sezione Avis di Marsicovetere: ben 70 sono i donatori di Paterno che contribuiscono in maniera notevole alla causa dell’Associazione. Un gruppetto, decisamente molto rappresentativo, di essi ha voluto esternare le ragioni e le mo-
già nella prima tornata ma che necessitano di ulteriori fondi per essere definitivamente completati. Come spiega il primo cittadino Domenico Esposito: «Come per la prima fase del Programma, stiamo già predisponendo i progetti per poter usufruire dei nuovi fondi che ci sono stati assegnati. Come previsto dalla programmazione, si passa adesso ai progetti che in precedenza erano stati classificati come fuori tetto finanziario. In particolare nel nostro caso sarà necessario ultimare alcuni lavori già avviati». E aggiunge: «Nel caso della piscina coperta è necessario realizzare la copertura della stessa, mentre per la struttura socio-assistenziale per anziani abbiamo realizzato il contenitore esterno ma bisogna provvedere agli interni affinché la si possa metterein funzione senza dover poi ritornare a fare lavori. Ovviamente questi sono solo due degli interventi che andremo a completare, altri si potranno concentrare sulla riqualificazione del centro storico o comunque sulle tematiche già previste nella ripartizione dei fondi. Certamente è nostra intenzione continuare come già precedentemente fatto per permettere una crescita del comune». Francesca Gresia
tivazioni sottostanti al proprio coinvolgimento: “La donazione ha un significato profondo ed importante dal punto di vista morale e sociale. Con ogni donazione si rinnova la scelta di aiutare il prossimo, chiunque si trovi nella necessità e nel bisogno. Il nostro ringraziamento, la nostra stima e la nostra ammirazione vanno all’Avis di Marsicovetere per come negli anni ha saputo mantenere elevati standard di qualità rispondendo in pieno alle proprie finalità e creando le condizioni migliori per la costituzione di una realtà importante e profondamente utile alla società valdagrina e lucana”. Nuario Fortunato
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Melfi L’amministrazione comunale stanzia 100.000 euro per i lavori di recupero
Tennis, in arrivo interventi al circolo MELFI - Partiranno a breve, il tempo di espletare l'iter burocratico, relativo all' approvazione del bando per l'appalto, i lavori che interesseranno il Circolo tennis di Melfi. Precedentemente avevamo sottolineato, dalle pagine di questo giornale, la necessità di stanziare dei fondi per rimodernare un impianto sportivo, tra i più belli e praticati della nostra regione. Soprattutto nel contesto di un momento, in cui i soci della struttura, hanno deciso, grazie al nuovo direttivo, di rimboccarsi le maniche, per riportare il Circolo, all'auge di un tempo. L'amministrazione comunale, evidentemente
non è rimasta insensibile all'appello ed ha stanziato all'incirca 100.000 euro da utilizzare per il ripristino del terzo campo, attualmente inutilizzato e non fruibile, ma anche per l'ammodernamento strutturale. Rientreranno in questa tipologia di lavoro, l'abbattimento delle barriere architettoniche, in modo da rendere praticabile ed accessibile la struttura anche ai disabili e l'aggiustamento dei gradoni della tribuna centrale, che attualmente non versano in condizioni idonee. Il recupero del terzo campo è fondamentale per il futuro svolgimento a Melfi di eventi di portata nazionale
e di tornei federali, che richiedono obbligatoriamente la possibilità di poter fare affidamento su tre campi di gioco. In sintesi si ricreeranno le condizioni per riproporre Melfi come sede di importanti avvenimenti tennistici, sulla scorta di come accadeva in passato, quando il Circolo federiciano, godeva di fama extra regionale. La stessa struttura inoltre usufruirà di un bar attrezzato, gestito da imprenditori locali del campo, che avranno anche il compito di mettere in piedi iniziative, non soltanto agonistiche, che avranno lo scopo di rendere il Circolo visitato ed appetibile anche da
persone non propriamente strettamente legate al tennis. Nell'opera di recupero dell'impiantistica sportiva cittadina, evidentemente bisognosa di interventi, nonostante quanto sostenuto da qualcuno indispettito dalle nostre segnalazioni, l'Amministrazione ha messo a disposizione 28. 000 euro per il recupero del campetto situato nella villa comunale. Uno spazio abbandonato a se stesso e all'incuria, che sarà ripristinato in veste di polifunzionale, in grado cioè di essere utilizzato per il basket, il calcio a 5 ed il volley. Sempre in villa previsto un intervento di manutenzione per il bocciodromo.
Il Comune di Melfi
Infine sempre nei prossimi mesi, presumibilmente a gennaio, come stabilito nell'ambito dell'ultimo consiglio comunale, alla voce assestamento di bilancio, sono stati stanziati circa 30.000 euro da destinare all'area antistante la Catte-
drale, in Piazza Duomo. Anche in questo caso, abbattimento delle barriere architettoniche e creazione di una passerella a scivolo che consenta la fruibilità della chiesa ai disabili ed ai portatori di handicap. Emilio Fidanzio
Melfi Cresce l’attesa per la conferenza di servizio in programma per domani mattina
«Su Fenice non temporeggiare» Volantinaggio nella città di Federico da parte del presidente del comitato MELFI - Torna in primo piano la questione legata al Termodistruttore. Il Comitato “No a Fenice”, che già all'indomani dell'ordinanza del Sindaco Navazio, sull'inquinamento delle falde acquifere prossime all'inceneritore ed il loro non uso, aveva mosso i primi passi per far luce sul grave accaduto, riprende, come era nell'aria, la sua lotta, con la distribuzione di un volantino nella città. In esso, a firma di Michele D'Anghela, sceso in campo con il suo movimento sin dall'inizio contro l'installazione di Fenice, promovendo anche un referendum, viene annotato che «da venti anni Melfi e la sua area subiscono le malefiche polveri sottili dell'inceneritore Fenice che, finalmente si apprende, avvelenano la falda acquifera con sostanze cancerogene», possibile causa di una diffusa mortalità nella zona di malattie tumorali». Nel proseguire invita a non «temporeggiare per non incorrere in eventuale prescrizione dell'ipotesi di reato, come avvenuto per Tito» e chiede «al Sindaco di Melfi, Ernesto Navazio, che sinora si è mostrato sensibile al grave problema, di costituirsi parte civile». Rivolge «altrettanto invito agli agricoltori della zona, le cui culture continuano ad essere infestate dal mortale inceneritore e così a tutte le Associazioni Ambientaliste che, dopo la ribellione iniziale, hanno taciuto sul grave inquinamento». Inoltre «alla Magistratura chiede di agire con forza a protezione di una popolazione che invoca giustizia per la tutela della sua salute» e alla Polizia Provinciale «di proseguire scrupolosamente la propria azione te-
sa a denunciare le gravi irregolarità di Fenice». E dopo aver affermato che «ad oggi sono state fornite notizie false su un perdurante inquinamento da un controllore - controllato» invita «il Comune di Melfi, insieme agli altri Comuni della zona, per primo Lavello, a nominare con urgenza un pool di esperti per esaminare le gravi emissioni di polveri sottili e sottilissime, che riescono a sfuggire agli usuali controlli». Quindi perentoriamente chiede di “immediatamente sospendere l'immissione di rifiuti urbani nell'inceneritore”. Tali rifiuti, sostiene il Comitato “No a Fenice”, «vanno compattati e non inceneriti, come autorevolmente affermato dal professor Giorgio Nebbia, per essere la principale causa di emissione della mortale diossina». Dichiara quindi di «unirsi ed appoggiare l'azione della Vice Presidente al Senato, Emma Bonino che, a nome dei Radicali, ha chiesto l'intervento del Governo perché l'inquinamento della Basilicata (Melfi e Tito) “non può e non deve essere solo un problema lucano”». E dopo aver evidenziato che a tutt'oggi “ tutte le proteste e le richieste delle popolazioni sono cadute nel vuoto” e si è continuato “intorno all'inceneritore Fenice ad operare in segretezza o diffondendo notizie ingannevoli e sedicenti”, sostiene “con forza l'immediata chiusura dell'inceneritore della morte”. Intanto cresce l’attesa per la conferenza dei servizi in programma per domani mattina, dove i dati ufficiali saranno resi comunicati alle parti. Franco Cacciatore
BARILE
Ola Basilicata: «No alla modifica dell’impianto del cementificio» BARILE - Un altro problema che va risolto è quello dello stoccaggio ambientale inerente ai cementifici, agli inceneritori e agli impianti di biomassa ubicati in Basilicata. É il caso del cementificio di Barile ove la società Santa Maria di Costantinopoli Srl, del Gruppo Sacci, ha chiesto alla Regione Basilicata di utilizzare il Cdr nel proprio stabilimento, attivando la procedura “Via” di cui la Legge Regionale n.47/98. Il progetto prevede di modificare, sostanzialmente, l'impianto per la produzione di cemento e clinker con il conseguente aumento dei quantitativi di stoccaggio anche delle ceneri leggere prodotte. La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - ricorda «che il cementificio di Barile è situato proprio nel centro abitato. Entro il 31 Agosto - cioè entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata (BUR Basilicata n.32 del 1 Agosto 2009) - il pubblico interessato può presentare osservazioni per quello che la nostra Organizzazione non esita a definire, se autorizzato, un vero e proprio colpo di mano che apre la strada al-
l'utilizzo del Cdr anche in altri cementifici ed impianti a biomassa nella Regione. La Ola ricorda, infatti, come già nel 2005 la Giunta Regionale approvò una Deliberazione che derogava le norme del Piano Energetico Regionale vigente - approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale del Basilicata n.260 del 36 Giugno 2001. La Giunta Regionale dell'epoca tentò di far assimilare il Cdr alle biomasse, cancellando conseguentemente i divieti imposti dalla programmazione regionale vigente. Tale proposta della Giunta Regionale, per fortuna, non fu mai approvata dal Consiglio Regionale di Basilicata ed il nuovo Piear (Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale) non è ancora “passato” con legge». Nel chiedere agli Uffici Regionali di bocciare il progetto in parola, poiché incompatibile con l'ambiente e la salute dei cittadini di Barile e dell'intero territorio del Vulture,« la Ola preannuncia la propria ferma opposizione al perverso disegno di quanti, per mero scopo di profitto, intendono bruciare la “monnezza” in inceneritori, centrali a biomassa e cementifici». Marianna G. Ferrenti
Alcuni commenti dal ritorno del week end di spiritualità vissuto nella città di Francesco
Assisi, dal Vulture presenza significativa VULTURE - Si ricorderanno in tanti della Basilicata per chi era presente ad Assisi lo scorso 3 e 4 ottobre in occasione delle celebrazioni solenni per San Francesco, patrono d'Italia. La Basilicata è stata la regione che ha offerto l'olio per accendere la lampada che, per tutto l'anno, brucerà sulla tomba del Poverello di Assisi. Una lampada che rappresenta il simbolo della pace e della verità e che, prima del Gloria, nella messa celebrata da mons. Agostino Superbo, Arcivescovo di Potenza, domenica 4 ottobre, trasmessa in diretta si Rai 1, è stata accesa da Vito Santarsiero, Sindaco di Potenza. Numerose son state le parrocchie del Vulture-Mel-
fese presenti a questa cerimonia in onore di San Francesco. Da Ripacandida, la cui chiesa di San Donato è gemellata con la Basilica Superiore di Assisi, insieme ai due pullman giunti ad Assisi, era presente anche la delegazione comunale rappresentata dal sindaco Annunziata e dal vice Sindaco Lettieri. Anche la pro-loco, l'associazione culturale che per prima ha promosso il gemellaggio con Assisi, non ha voluto far mancare una sua presenza nelle persone del suo presidente Cripezzi e del suo responsabile della cultura Nicola Tricarico. Le altre parrocchie presenti, provenivano da Rionero, Barile, Lavello, Melfi, Rapolla, Palazzo S.
Gervasio, Montemilone, Banzi, Forenza, Genzano. Anche le Istituzioni con i propri gonfaloni erano presenti in massa, non si sono visti i gonfaloni dei Comuni di Melfi, Venosa e Ginestra, i primi due, sedi della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, mentre l'altro centro, poco più di un mese fa, aveva organizzato un evento musicale con Massimo Ranieri, a scopo di beneficenza. Nel corteo civile svolto lo scorso 3 ottobre da piazza Garibaldi fino alla Basilica di Santa Maria degli Angeli ed il giorno successivo, dalla piazza del Comune per la Basilica di San Francesco con i gonfaloni ele autoritàcomunali al seguito, estasiati sono
rimasti i numerosi abitanti del posto ed anche i turisti presenti, per la presenza, al seguito dei gonfaloni, di persone vestite con i costumi tradizionali del proprio paese. Una signora, abbastanza anziana, che aveva visto sfilare per tanti anni altre regioni italiane, ha esclamato: «non ho mai visto tanta gente sfilare, soprattutto nei costumi tradizionali del proprio paese. Una regione piccola come la Basilicata, indica un amore ed un affetto forte verso San Francesco». Ad assistere alla santa messa di domenica 4 ottobre potevano accedere solo chi aveva il permesso. Le guardie pontificie della Basilica Superiore di Assisi hanno dovuto sudare
Il vescovo di Melfi Todisco insieme ai sindaci di Forenza e Maschito e all’ex primo cittadino di Venosa
le proverbiali sette camicie per contenere le migliaia di persone rimaste fuori per seguire da uno schermo, predisposto dalla Regione Basilicata, la santa messa, in direttasu Rai1.Avvicinato unadi queste guardie pontificie Giorgio Banella di Perugia ha riferito: «non immaginavo mai che una regione come
la Basilicata, un terzo dell'Umbria in numero di abitanti, riempisse Assisi con migliaia e migliaia di fedeli. Nel passato, altre regioni molto più grandi della Basilicata, erano presenti con unità inferiori, rispetto a voi. Nel sud Italia la fede è fortemente radicata, rispetto al nord». Lorenzo Zolfo
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Venosa «E’ diventata il vaso di Pandora della monnezzopoli lucana»
Notarchirico: la Ola critica il sindaco VENOSA - Ennesime richieste avanzate dal comune di Venosa per fronteggiare il problema dell'emergenza rifiuti, inesorabile paradosso di un circolo vizioso che, non erroneamente, è definito il “tour della monnezza” lucano. Si conoscono, già da tempo, le conseguenze dannose per l'ambiente, ma altrettanto onerosi sono i costi di gestione che ne derivano. Qualunque tentativo di risoluzione rischia di disperdersi in una vana pianificazione strategica se non è supportato da una adeguata politica di controllo e di contenimento delle spese. Una questione, quella dello smaltimento dei rifiuti che, ormai da anni,
risulta essere stucchevole, e a cui non si arriva mai ad una conclusione definitiva. Tutto ciò spetterebbe alla Regione Basilicata, che, come più volte si è sottolineato nei mesi scorsi, è in enorme ritardo nel finanziamento; ma è chiaro che l'amministrazione comunale venosina non può esimersi dal dialogo con le istituzioni regionali, esortandole a prendere provvedimenti repentini, onde evitare sperperi di denaro pubblico. Ciò non è stato compiuto finora. Per non parlare della necessità impellente di demonizzare l'esistenza di discariche abusive le quali non fanno altro che peggiorare una situazione già piuttosto
grave. Una realtà purtroppo innegabile, quella dello smaltimento abusivo che, peraltro, ha generato una multa onerosa, inflitta al Comune di Venosa, nelle settinane scorse, e contestata proprio dal sindaco Tamburriello. Un nuovo “colpo basso” che inevitabilmente va a gravare sulla spesa pubblica, considerando i problemi di pareggio finanziario e di equilibrio nei costi di gestione. Ad ogni modo, l'ultimo comunicato stampa divulgato dall'Ola ambientalista, rivela che le cose stanno diversamente: «Proprio nei giorni scorsi il Comune di Venosa attraverso il suo Sindaco si era trincerato in una
blanda minimizzazione dei costi di gestione della discarica di Notarchirico, sostenendo a chiare lettere che gli oneri per lo smaltimento della stessa non sono alti rispetto alle altre situazioni presenti in regione. La Regione Basilicata avrebbe, infatti, rilasciato parere favorevole all'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) per una discarica-colabrodo come quella di Venosa, ormai diventata il "vaso di pandora" della monnezzopoli lucana, mentre la raccolta differenziata spinta per frazioni mercelogiche, attraverso il sistema del porta a porta e della premialità (più differenzio e meno pago) viene
La discarica di Notarchirico
considerata un'utopia dai santi illuminati, governatori di questa regione». Sempre con riferimento al tour dei rifiuti si apprende dalle stesse fonti sopraccitate che la Regione Basilicata sareb-
be intervenuta - sostiene la Ola - in via straordinaria per far fronte ai costi della gestione dei rifiuti solidi urbani della Val d'Agri attraverso l'utilizzo delle royalty». Marianna G. Ferrenti
Lavello Dopo il provvedimento dei Nas sul canile, il primo cittadino chiede aiuto
«E’ allarme randagismo» Il primo cittadino Antonio Annale scrive al prefetto per risolvere il problema LAVELLO - E' allarme randagismo nella cittadina dauna. Scrive al Prefetto di Potenza il primo cittadino Antonio Annale allarmato dalla vera a propria invasione di cani randagi in tutto il paese. «Il Comune di Lavello- si legge nella lettera- è dotato di un canile rifugio che attualmente ospita circa 300 cani, la struttura è stata, sin dall'origine, progettata per contenere un numero massimo di cani pari a 100. Il canile rifugio è stato oggetto di provvedimento, da parte dei Nas di Potenza, di sequestro sanitario in conseguenza dell'elevato numero di cani presenti nella struttura». “Purtroppo - prosegue Annale - tale situazione pregiudica la possibilità di tenere sotto controllo il fenomeno del randagismo sull'intero territorio comunale e tante sono le segnalazioni che provengono dai cittadini alcune della quali evidenziano i rischi di tale situazione, aggressioni, malattie, cani che affollano le uscite dei bambini davanti le scuole, ecc… Più volte ho segnalato il problema all'ufficio veterinario di
Randagi
Venosa e prontamente abbiamo concordato azioni congiunte sul territorio, come microcippatura e sterilizzazioni, sono state organizzate campagne informative, sia emettendo ordinanza come le misure per l'identificazione e la regi-
strazione della popolazione canile alla luce della nuova normativa, ordinanza Martini, sia campagne di adozioni e reimmissione dei cani sul territorio di piccola taglia e innocui per la pubblica incolumità».
«Nonostante tutto ciò - ribadisce il primo cittadino il fenomeno non sembra attenuarsi, purtroppo il canile di Lavello è diventato nel frattempo canile comprensoriale, tant'è che molti cani, provenienti da altri comuni, vengono abbando-
nati sul nostro territorio.Perché le struttura di Venosa e di Melfi non sono ancora entrate in funzione? Alla luce di tale situazione mi vedo costretto a non poter emettere ordinanze per il ricovero dei cani fin quanto persisterà tale incresciosa situazione oltre a non poter più far fronte sul piano economico alle spese di gestione del canile stesso». La lettera si conclude con l'invito a Prefetto di convocare a breve un tavolo tecnico per discutere del problema. Continua intanto a dilagare il fenomeno dal randagismo. Decine e decine di cani vagano liberi per il paese . Alcuni di loro in fin di vita per aver contratto malattie contagiose e letali. Riflettori accesi dunque anche sulla disastrosa situazione che vive il Canile Rifugio Comunale situato in contrada Finocchiaro alla periferia di Lavello. Sovraffollamento ed altri anno problemi hanno causato, tempo fa, il sequestro sanitario della struttura. Unica nel Vulture Melfese , la struttura di contrada Finocchiaro, inaugurata
nel gennaio 1999, è stata per anni punto di riferimento per i comuni limitrofi. Nella struttura, dotata di numerosi box capaci di ospitare fino a 140 cani si svolgono, oltre ad attività di assistenza sanitaria, cura e ricovero degli animali, anche numerose iniziative rivolte alla sensibilizzazione della cittadinanza nei riguardi delle problematiche relative alla lotta al randagismo. All'interno del canile già si effettuano, di concerto con Asl e Comune, campagne di sterilizzazione degli animali. A gennaio del 2004 il Comune di Lavello siglo un protocollo d'intesa fra Comune di Lavello, Asl n. 1 di Venosa e Lega Nazionale per la Difesa del Cane, per l'attuazione di politiche efficienti volte alla prevenzione e alla lotta al randagismo. Il documento prevedeva il censimento della popolazione canina e delle colonie feline esistenti sul territorio, la campagna di sterilizzazione di cani e gatti e la realizzazione dell'iniziativa «Cane di quartiere». Daniele Masiello
LA TESTIMONIANZA
Da Genzano all’Abruzzo e ritorno di GIUSEPE DI STASIO* Era dal giorno dell'evento sismico che pensavo alle genti d'Abruzzo, maturando in me la volontà di partecipare attivamente ai soccorsi per dare il mio piccolo contributo. Cosa che non potei fare nel lontano 1980, quando, appena dodicenne fui inerme di fronte a cotanta furia della natura. Così un sabato notte di settembre sono partito alla volta de L'Aquila, destinazione campo “ex Italtel 1”. Arrivato sul posto nella prima mattinata di domenica, mi si è presentata davanti una situazione strana, perché avrei dovuto dormire in tenda, ma stavolta non per divertirmi, come si fa a volte d'estate. Quasi immediatamente mi sono trovato di fronte il Direttore di Campo, Raffaella Lorato, una donna energica, carismatica e autoritaria, ma
allo stesso tempo piena di un grande senso di umanità la quale da subito mi ha assegnato un ruolo ben preciso: quello di responsabile della sicurezza del campo: un compito gravido di responsabilità, massacrante perché ti teneva impegnato dalle prime ore dell'alba fino a notte inoltrata, ma allo stesso tempo gratificante, perché permetteva di girare per il campo ed assaporare le emozioni di tutti i residenti, i quali avevano voglia di parlare e sfogarsi, di tirar fuori le emozioni, perché in queste situazioni è come essere in una grande famiglia, dove i problemi degli altri diventano anche i tuoi. Gli abruzzesi mi sono piaciuti tanto perché dietro quel velo di mestizia celano una gran dignità: hanno saputo reagire con ottimismo ad una catastrofe di proporzioni immani, e questo lo si poteva notare
sia osservando attentamente i bambini che ridevano e giocavano tra di loro che gli adulti, sempre scherzosi con noi volontari. La cosa più triste è quando riparti, ormai conosci tutti, ci hai passato momenti per lo più belli, talvolta di tensione, ed essi si sono appoggiati a te in tutto e per tutto, cosicché non vorrebbero lasciarti andare via per paura di dover ricominciare da capo. Sì, perché si instaura un legame di affetto fortissimo con gli ospiti del campo. Essi sentono un vuoto nella loro vita ed arrivano a convincersi che un'altra persona non possa sostituirti. La stessa cosa, accade nei confronti degli altri volontari: per giorni si lavora insieme, in squadra, instaurando un rapporto di affetto molto intenso; e così al momento della partenza ci si ritrova a
Una tendopoli in Abruzzo
piangere tutti assieme, proprio come in una grande famiglia. Una particolare menzione va fatta a Pasquale Cataldo di Genzano di Lucania, (carrellista, dipendente dello stabilimento Fiat) che con la sua tenacia ed il suo impegno è giunto alla sua quarta spedizione, nonché ad Antonio Ciola, di
Oppido Lucano, ma di sangue genzanese, quest'ultimo Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio a Melfi, già alla sua terza missione a L'Aquila, sempre con spirito di abnegazione ed altruismo. *Volontario
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LA CRISI POLITICA AL COMUNE
LA CRISI POLITICA AL COMUNE Il sindaco contro i “trasformismi”, avrà 20 giorni per ripensarci
Labriola chiede gli stati generali: «Potrebbe aprirsi uno strappo»
Buccico, ecco le dimissioni «Un gesto di responsabilità»
«Non è in ballo solo Matera ma il futuro del Pdl lucano»
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di PIERO QUARTO
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LE DIMISSIONI del sindaco Buccico potrebbero essere solo il primo sintomo di una più ampia difficoltà del centrodestra in Basilicata e delle future scelte politiche che verranno fatte nella coalizione. E’ quanto lascia intendere in una serie di considerazioni al “Quotidiano” l’avvocato Giuseppe Labriola vicecoordinatore provinciale del Pdl ed ex segretario provinciale di Alleanza Nazionale che delinea uno scenario di prospettiva per la Pdl molto complicato e con possibili conseguenza sulla tenuta futura del partito. «Inutile dire che condivido integralmente le motivazioni poste dal Sindaco a base delle dimissioni. La politica - sia a livello nazionale che locale - ha preso una deriva pericolosa, come peraltro ha avvertito il Presidente Napolitano, auspicando il ritorno a quel confronto ideologico del passato, che poteva essere e lo è stato, serrato, ma fondato su una contrapposizione valoriale, di idee e di principi». Poi la virata sulle cause della crisi dell’Amministrazione comunale da ricercarsi soprattutto nella non tenuta del raggruppamento civico. «Purtroppo l'esperienza del movimento civico non ha dato gli effetti sperati, perché non ha saputo rilanciare i contenuti del dibattito politico e si è arenato dietro inutili prese di posizione personalistiche. Una sorta di club di tifosi calcistici, più che un gruppo votato dall'elaborazione politica» ha aggiunto ancora Labriola che poi allarga ulteriormente il campo all’in-
Storica vittoria a giugno del 2007 EMILIO Nicola Buccico è stato eletto nel giugno del 2007 sindaco di Matera nel ballottaggio contro Franco Dell’Acqua. Quasi ventimila le preferenze ottenute da Buccico contro le quattordicimila circa del suo avversario ed una percentuale che ha sfiorato il sessanta per cento. Si è trattato di un risultato storico che per la prima volta portò un sindaco di centrodestra a governare in Basilicata e che fece emergere i problemi e le divisioni all’interno dell’altro schieramento. Decisiva per la vittoria di Buccico fu l’intesa con le liste civiche che sostenevano a candidato sindaco Francesco Saverio Acito. Un discorso molto affollato in piazza Vittorio Veneto ad una settimana dal ballottaggio celebrava l’accordo del centrodestra con le civiche e l’asse Buccico-AcitoDi Maggio che diventava quello su cui puntava la nuova Amministrazione comunale. L’esito elettorale fu nettamente a favore del centrodestra, per la prima volta in Basilicata ma poi, cominciarono i primi problemi. Le liste civiche dopo poche settimane si spaccarono con Acito (nominato vicesindaco) che ruppe con i consiglie-
ri che facevano riferimento all’imprenditore Angelo Tosto. L’assessore Carmentano fu il primo a dimettersi pochi mesi dopo la nomina ed a segnalare la debolezza dell’Amministrazione. Il voto contrario sul bando rifiuti sotto Natale nel 2007, è stato il primo atto di un aspro contenzioso con le civiche nel quale l’Amministrazione è andata sotto. I tentativi di accordo e di allargamento della maggioranza si sono in più occasioni succeduti ma non hanno dato i frutti sperati. I consiglieri della civiche hanno votato contro al primo bilancio (in cui c’era un aumento di addizionale Irpef e Tarsu) della giunta Buccico ed a favore dell’ultimo. Poi il nuovo allontanamento e la rottura, decisiva, con l’Udc che chiedeva il rispetto degli accordi politici (la presidenza del Consiglio per Giuliano Cappella ) e programmatici (regolamento urbanistico e mercato del sabato). A luglio l’appoggio esterno e l’uscita graduale dalla maggioranza che ha perso definitivamente i numeri per continuare a governare. p.quarto@luedi.it
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LA MAGGIORANZA | Francesco Saverio Acito: «I partiti recuperino la titolarità della politica in città»
«Il cammino non si ferma ancora» Latronico: «Non vogliamo che il lavoro di Buccico vada perso»
«E’ un vero peccato che un’amministrazione che ha la carica innovatrice come quella guidata da Buccico si interrompa»
Angelo Tosto. «Ringrazio ancora, i dirigenti, pressocchè tutti con i quali ho lavorato quotidianamente e i dipendenti laboriosi: invito tutti a seguirne l'esempio. Ritorno cittadino in patria per servire - con la dignità che ho inteso preservare quale bene primario gli interessi di Matera e
««Auspico che sia un’utile sollecitazione, una scossa al patto di coalizione che ha ottenuto l’investitura del popolo materano. Il Pdl ha sostenuto il lavoro della giunta Buccico e continuerà a farlo, chiamando a raccolta tutte le forze positive legate al futuro della città. La vittoria di Buccico aveva avuto la meglio su anni di indebolimento che hanno determinato colpi mortali alla struttura amministrativa. E’ un peccato che un’amministrazione che ha in se’ la carica programmatica, innovatrice, prospettica che l’amministrazione Buccico manifesta, debba interrompersi». Cosimo Latronico, segretario provinciale e senatore del Pdl commenta solo qualche ora dopo, le dimissioni del sindaco Emilio Nicola Buccico. «Il sindaco ha ereditato una situazione difficilissima, realizzando atti coraggiosi, di reimpostazione delle linee programmatiche, per il funzionamento della macchina amministrativa». La consistenza numerica non è in discussione, semmai lo è la sostanza che ha condotto l’amministrazione Buccico al capolinea. «Non mi pare che ci siano conflitti di merito, di contenuti - aggiunge Latronico - all’origine del disagio. Spero che i 20 giorni che tecnicamente avremo tutti a
contribuire ancora a disegnarne traguardi e prospettive. E certamente non mancheranno i giorni per illustrare i bilanci e rilanciare le speranze». La lettera di Buccico che conferma gran parte di quanto anticipato dal sindaco nell’ultimo Consiglio comunale non sembra la-
disposizione, possano essere responsabilmente utilizzate per riprendere il cammino. Il Pdl, nel ringraziare Buccico per il lavoro che fatto su temi come l’urbanistica, i rifiuti, il riassetto dell’organico, i conti pubblici, si augura di non dover disperdere questo lavoro. Non vogliamo che sia causa di ritorsioni contro la città. Mi appello a Emilio Nicola Buccico affinchè, al di là delle amarezze del momento, continui a mettercela tutta per continuare ad essere punto di coesione. Un dissenso silente non può segnare la fine di una giunta». Sugli eventuali errori della giunta Buccico, Latronico rispedisce al mittente qualsiasi ipotesi. «Non me la sento di fare diagnosi. So solo che i fattori di coesione si sono allentati». Laconico il commento di uno dei tre vincitori delle elezioni, nel giugno 2007. Tito Di Maggiodice: «Buccico ha fatto bene. Le condizioni che ci hanno portato alla vittoria non c’erano già più una settimana dopo, a causa delle posizioni di chi non appare nelle crisi della città, Angelo Tosto, che non era in linea con coloro per i quali aveva fatto campagna elettorale. La crisi vera è partita da lì». Il vice sindaco Francesco Saverio Acito lancia un forte richiamo alla politica che è al tem-
sciare spazi per eventuali cambiamenti futuri ma certo i prossimi venti giorni saranno particolarmente intensi ed importanti per capire cosa succederà e se si andrà davvero verso il commissariamento e le elezioni anticipate così come appare molto probabile. Sta di fatto che si temono in queste ore vere e proprie
po stesso monito per il recupero della best practice: : «E’ il momento della responsabilità per tutti anche per consiglieri comunali. Per quanto ci riguarda accompagneremo lo sforzo di Buccico per verificare le condizioni per proseguire o per organizzare soluzioni alternativa. Ci sono stati errori ma vorrei che questi due anni venissero confrontati con altri periodi vissuti dalla città; abbiamo ereditato una situazione che andava riorganizzata e risistemata. Per quanto possa compiacermi per lo sforzo ad esempio dei collaboratori dell’ufficio Sassi, ci siamo rivelati inadeguati a corrispondere a quanto progettato per carichi di lavoro esorbitanti, risorse sottodimensionate. Abbiamo la coscienza serena perchè quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Le dimissioni del sindaco sono un atto dovuto ma i partiti devono recuperare la titolarità della gestione politica in città e non affidarla a chi ritiene di poter controllare l’attuazione del programma, ma la disponibilità dei voti in consiglio. Qualcuno vuole istituzionalizzare la situazione di crisi dei partiti, avrei preferito, però che il sindaco venisse messo in crisi in consiglio e non sui numeri e su spostamenti che non si sa perchè siano avvenuti. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
rincorse per recuperare terreno e numeri in Consiglio comunale, non si spiegherebbe altrimenti la voce, che ha trovato più di una conferma, secondo cui ci sarebbero già pronte oltre venti firme di consiglieri comunali pronti a dimettersi per evitare di attendere altri venti giorni e far decadere, da subito, il Consi-
glio comunale. L’intento sarebbe quello di non aprire nuove trattative politiche che potrebbero, a sorpresa, riportare Buccico in sella con una maggioranza ma di chiudere subito l’esperienza politica del primo cittadino. In realtà però la difficoltà a trovare, ancor più ora di fronte a delle dimissioni, le
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L’OPPOSIZIONE
tera coalizione. «La crisi politica che si è formalmente inaugurata con le dimissioni del primo cittadino non riguarda chiaramente solo la città, capoluogo, ma l'intero centro-de-
stra lucano. I dirigenti nazionali e lucani devono comprendere - una volta per tutte che non sono solo in ballo le sorti dell'Amministrazione Comunale di Matera, ma il futuro ed il destino del PDL Lucano». Insomma la sconfitta di Matera potrebbe essere davvero la sconfitta di tutta il Pdl lucano e Labriola chiede apertamente «che i dirigenti convochino immediatamente gli Stati generali del partito, per l'esame della situazione e l'individuazioni delle possibili soluzioni. Ripeto: immediatamente, col coinvolgimento di tutti coloro che, a vario titolo, concorrono a formare il Partito. Mi auguro, ed anzi auspico personalmente che la questione possa trovare il giusto componimento e, comunque, che si possano reperire gli argomenti e le risorse per rilanciare la posizione del PDL nel capoluogo e nella Regione tutta. Occorre, tuttavia, comprendere che potrebbe crearsi oggi uno strappo destinato a condizionare le future strategie e la posizione complessiva del centro-destra lucano». Un rischio pesante che potrebbe dilaniare e spaccare in due il Pdl lucano con ovvie conseguenze sui futuri appuntamenti politici e sugli equilibri complessivi, uno spauracchio evocato che però in un momento così difficile non può essere non preso in considerazione. “Lo strappo” di cui parla Labriola rischia di essere prospettiva che la Pdl Materana e della Basilicata non può assolutamente permettersi di sopportare.
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MOLITERNI (EX PD)
Anna Ferrara: «Si è arrestato un percorso in modo non fisiologico, no a trasformismi»
Cappella: «Non daremo salvagenti a nessuno» Perniola: «Fermiamo subito quest’agonia»
Corazza «E’ esagerato parlare di ciclo finito Quel voto fu trasversale»
fatidiche ventuno firme di dimissioni sarebbe concreta. Il discorso però a questo punto si sposta sulle possibili sponde che, eventualmente, il primo cittadino potrebbe trovare per recuperare i numeri di una maggioranza. Sponde che dovrebbero inevitabilmente venire da componenti
«MI LASCIA del tutto indifferente questa scelta anche perchè preannunciata. Ognuno è padrone di fare ciò che vuole. Stiamo all’opposizione e rimaniamo all’opposizione e non daremo salvagenti a nessuno». Così il capogruppo dell’Udc in Consiglio comunale Giuliano Cappella sulle dimissioni del sindaco Buccico determinate, nei numeri, proprio dalla scelta dell’Udc che con quattro consiglieri si è confermato essenziale per la maggioranza. Cappella ha rincarato la dose ed ha aggiunto: «Se fosse necessario firmeremo la lettera di dimissioni, se dovesse servire ad evitare recuperi dell’ultimo minuto. Siamo per la lealtà e non torneremo indietro». Posizione ferma anche da Tommaso Perniola consigliere “civico” eletto con “Matera che cambia”: «dispiace perchè così finisce un progetto ma sono convinto che oggi non ci siano margini di recupero. Nella sua lettera il sindaco dà la colpa alle liste civiche ma non a chi si è messo in questa situazione. Pensavo in verità che ci fossero direttamente le dimissioni al Prefetto per non far corso ai venti giorni e chiudere, come penso sia giusto questa vicenda. Le 21 firme di dimissioni dei consiglieri? Secondo me ci sono e sono anche di più anche perchè non si può proseguire quest’ago-
dell’opposizione (forse di una parte del Pd?) che potrebbero cambiare casacca, perchè l’Udc e le liste civiche difficilmente potranno fare altri passi indietro. Come si vede però si tratta di ipotesi alquanto complicate e difficilmente praticabili che testimoniano la complessità della situazione e rendono ineluttabile, o qua-
nia per altri venti giorni». A ricostruire la genesi di una sconfitta per il centrodestra partendo dai motivi stessi della vittoria è Michele Corazza che spiega: «Parlare, con le dimissioni del Sindaco Buccico, della fine di un ciclo politico, credo sia un'esagerazione. La Città e una parte di alcuni ambienti definiti “contenitori del consenso”, nel 2007, per scelta o per reazione, ritennero opportuno affidare, nella piena e totale bagarre emotiva, un consenso assolutamente trasversale, attraverso la pratica del voto disgiunto, che appare strano che alcuni, tra i diretti responsabili, abbiano voluto sottolineare nel dibattito di queste ore, nel pieno dell'agonia istituzionale, questo elemento, legittimandolo e nobilizzandolo politicamente e forse per cercare l'alibi della circostanza. Per questa ragione non ho mai pensato ad una maggioranza di centro-destra al governo cittadino, bensì ad una parentesi disorganica che ha gridato vendetta, motivata unicamente da sindrome da prestazione muscolare, che alla fine si è accartocciata su se stessa. Viene spontaneo, nonostante sia oggettivamente prematuro, pensare a chi possa essere il successore del Sindaco Buccico. Pur non essendo appassionato, le strade appaiono spianate per il centro-sinistra, che a bocce ferme,
si, la chiusura della legislatura. Di certo ieri la città era piena del passaparola sulla decisione del sindaco e le reazioni, come è facile immaginare, sono state le più diverse e più complesse. L’elezione di Buccico aveva costituito un momento “storico” e di estrema partecipazione dei cittadini al fu-
aggrega, pur con le dovute differenze culturali, tutto il dissenso manifestatosi nell'ultima fase amministrativa di questa gestione». L’altro consigliere e capogruppo del gruppo misto Angelo Lapolla aggiunge: «sono dispiaciuto per le dimissioni del sindaco anche se erano nell’aria, ora bisogna prendere atto che è terminato un progetto politico iniziale che ha illuso i cittadini materani che speravano nel cambiamento. La politica è fatta di numeri e nel rispetto della democrazia quello del sindaco è stato l’unico gesto possibile». Nella tarda serata di ieri riunione del Partito Democratico che ha anche preso atto delle dimissioni del sindaco e che valuterà nelle prossime ore quali sono le possibilità e le scelte in campo. «Prendiamo atto di quella che è la scelta del sindaco che avvia una riflessione sulla debolezza di un’alleanza» spiega Anna Ferrara, «l’atto delle dimissioni è pregnante di per sè ma i venti giorni che ci attendono e che sono previsti dal Testo Unico non potranno certo essere i giorni del trasformismo. Si è arrestato un percorso ma non in modo fisiologico, la risposta non sarà una risposta trasformista e se ci renderemo conto, anche se non lo credo, di manovre del genere interverremo. Comunque escludo a priori che queste manovre possano trovare sponde nel Pd».
turo della città ed un coinvolgimento generale che difficilmente anche in precedenti appuntamenti elettorali era stato possibile ravvisare. In questo senso le dimissioni del sindaco, al di là dei prossimi venti giorni che non mancheranno di essere intensi e magari anche di riservare sorprese, costituiscono l’emblema di
una speranza spezzata per i materani che avevano creduto in un progetto e che lo hanno visto, nel tempo, limitato fino a lasciarlo inevitabilmente crollare con le ultime scelte della maggioranza. Ora c’è da capire cosa accadrà nel centrosinistra e nel Pd in particolare dove si gioca una partita impor-
«Politica sconfitta» «Non credo sia il caso di lanciare proclami di vittoria ed esprimere soddisfazione per un evento che alla fine produce un rallentamento ai necessari percorsi politici ed amministrativi». Così Espedito Moliterni ex segretario cittadino del Pd commenta le dimissioni del sindaco Buccico: «Oltre la città di Matera, è la Politica che esce sconfitta dalle dimissioni del Sindaco Buccico che nella nota indirizzata ai consiglieri comunali ha ben spiegato i motivi della sua scelta: i trasformismi, le amnesie, l'assenza di coerenza, gli egoismi sono incompatibili con la ricerca e l'affermazione di una politica che vuole coniugarsi alla ricerca del bene comune, per cui anche il più sincero impegno, la passione ed il disinteresse che sono stati messi in campo dal sindaco dimissionario non hanno evitato quella deriva trasformistica alla quale ormai ci stiamo abituando. Vizi che sono emersi nello schieramento di centro destra, ma che sono comuni ad ampi settori del centro sinistra Occorre che i partiti abbiano il coraggio di presentarsi alle elezioni comunali con un'unica lista di coalizione e consentire, in tal modo, ai cittadini di scegliere i candidati in maniera libera. Se ciò non dovesse realizzarsi, altre persone degne come il sindaco Buccico saranno destinate ad essere immolate sull'altare dell'incoerenza e del trasformismo della nostra politica cittadina. All' avvocato Buccico voglio esprimere la mia solidarietà e rinnovare la mia stima, fiducioso che non farà mancare il suo prezioso impegno politico a questa città».
tante che va dalla segreteria nazionale a quella regionale, alle scelte politiche successive ma anche e soprattutto nel centrodestra dove il progetto della Pdl in Basilicata potrebbe subire una battuta d’arresto. I rischi di uno “strappo” evocati da Giuseppe Labriola ne sono la conferma più forte. p.quarto@luedi.it
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EMILIO NICOLA Buccico si è dimesso ieri mattina, con una lettera consegnata alla segreteria generale del Comune, da sindaco di Matera. La scelta del primo cittadino, attesa, annunciata e per certi versi inevitabile è stata spiegata attraverso una lettera che Buccico ha inviato ai quaranta consiglieri comunali. «Le considerazioni emerse nel corso dei lavori dell'ultimo Consiglio Comunale e la successiva riflessione maturata mi rendono oggi, dopo la doverosa accoglienza del Presidente Napolitano, sereno nel comunicare le mie dimissioni da Sindaco della Città di Matera» ha esordito il sindaco che tenterà nei prossimi venti giorni di verificare se ci siano ancora spazi di lavoro. «Compio questo passo con senso di responsabilità, pur nella amara consapevolezza della interruzione di percorsi virtuosi intrapresi nell'esclusivo interesse del nostro territorio e dei cittadini materani. La incompiutezza della legge elettorale - che pure ha permesso ai materani di scegliermi come Sindaco ha facilitato il gioco al massacro che la disarticolazione della più parte delle liste civiche ha favorito: e, peraltro, la coalizione che mi ha sostenuto si è ridotta numericamente per ragioni - ancor oggi oscure - che soltanto il tempo (non oso dire la storia) disvelerà. Non è facile, con una macchina comunale che va riorganizzata e rivitalizzata pur a fronte di un lavoro faticosamente iniziato, superare difficoltà ed ostacoli: posso, a voce alta, affermare di non aver consentito privilegi, di aver diffuso e, spesso, ripristinato la legalità, di essere stato vicino ai più deboli, lontano dagli intrighi e dalle nequizie di quanti ritengono inesistente e pleonastica la distinzione tra il bene e il male. La esperienza di Sindaco, ha rinsaldato comunque la mia passione per la città, vittimizzata dalle quotidiane distorsioni mediatiche e bisognevole di disinteressata dedizione: è necessario che i partiti e il mondo associazionistico si riapproprino della progettualità e della organizzazione del consenso attraverso i processi molecolari della democrazia. Nel ringraziare gli amici della Giunta e quanti tra i consiglieri, trasversalmente intesi, che hanno lavorato per la Città, non posso non trascurare di denunciare i trasformismi, il respiro corto del piccolo cabotaggio, le amnesie ricorrenti soprattutto di quanti schizofrenicamente - hanno mutato d'abito e di postura da un palazzo all'altro». Un attacco in piena regola a chi, in Consiglio comunale, ha cambiato posizioni e gli ha tolto quel sostegno necessario che pure era stato assicurato nell’ambito di una campagna elettorale e di un avvio di legislatura comune. Buccico non cita mai i propri interlocutori ma è facile scorgere riferimenti magari a posizioni come quelle dei consiglieri “civici” vicini ad
LE TAPPE
Martedì 6 ottobre 2009
TAXI MATERA 3332685173
Emiliano
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
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Pagamenti Cig Nicoletti Il Curatore del Fallimento della ex Nicoletti s.p.a. (ora "Produzione Industriale Mobili Imbottiti s.p.a."), avv. Paolo Porcari, informa tutti i dipendenti, attualmente in cassa integrazione guadagni, che la firma dei modelli Ig Str. Aut. per la conferma dei dati relativi alla cassa integrazione del mese di settembre potrà avvenire nei giorni 7, 8, e 9 ottobre. Gli iscritti ad una organizzazione sindacale dovranno recarsi presso: Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Ugl costruzioni. Colorochenon sonoiscrittianessun sindacatodovrannoinvece recarsi , presso Studio Base di Festa & Castellano - Via E. De Martino,22 negli orari d'ufficio.La firma vaapposta personalmente dagli interessati o su delega scritta accompagnata da copia del documento di identità.
Buon compleanno amore mio...Sei il sole della mia vita! Sei tutto per me. Tua moglie Antonella. Un abbraccio anche dagli amici!
Tanti auguri alla piccola e adorabile Desy da papà Paolo e mamma Donata dal fratello Raffaele e la sorella Paola.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Intesa della Provincia Si terrà oggi alle 10.30 presso la Sala giunta del Palazzo di via Ridola, per la firma del Protocollo di intesa tra l' Amministrazione provinciale di Matera e le organizzazioni sindacali dei pensionati Cgil, Cisl e Uil. «La Provincia - ha dichiarato il presidente dell'Ente, Franco Stella - nell'ambito degli interventi a sostegno delle politiche sociali, al fine di tutelare le persone anziane, ha ritenuto opportuno promuovere una intesa con i sindacati dei pensionati. Il Protocollo di intesa prevede, tra le altre iniziative, la costituzione dell'Osservatorio permanente per i problemi della popolazione anziana».
Progetto Tunnel
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MOTTA A. Via Dante ang. Lazazzera 0835/382332 ì ì PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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In programma oggi alle 15,30 nella sala conferenza della Mediateca provinciale in piazza Vittorio Veneto il secondo seminario sul tema «Fenomenologia della violenza di genere –La violenza contro le donne e i metodi di contrasto». Il progetto intende creare una rete di azione locale in grado di operare in condizioni idonee per fronteggiare la domanda di aiuto da parte delle donne vittime di violenza, al fine di costruire connessioni stabili e formalizzate tra attori pubblici ed associazioni del privato sociale, che implichino un reale impegno istituzionale ed una garanzia di continuità.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo
Raduno dei bersaglieri Il “ 1° Raduno Bersaglieri del Sud'' si svolgerà a Matera dal 9 all'11 ottobre 2009 per una tre giorni che cercherà di coinvolgere l’intera città e che annuncia una numerosa presenza di persone, si parla di circa cinquemila unità.. La manifestazione, organizzata dalla sezione “Mauro Binetti'' di Matera dell'Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B), vedrà per tre giorni Matera invasa da oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 tra famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi'', la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno'' sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. «Stiamo sostenendo -ha detto il presidente dell'Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E' opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all'economia e al turismo locale anche per il futuro». Per l'occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze.
0835/256309 •Le Botteghe
FINO AL 31 OTTOBRE 100 ANNI DI PASTA E TRADIZIONE Sapori, forme e suggestioni per celebrare la regina della buona tavola e trasformarla in occasione di promozione e valorizzazione del territorio materano. La Camera di Commercio di Matera ha indetto un concorso a premi riservato ai commercianti ed artigiani che svolgono la propria attività nella Città dei Sassi, che riguarda in particolare il tema della valorizzazione della Pasta di Matera. L'iniziativa rientra nel progetto avviato dall'Ente camerale sul tema "La Pasta di Matera: una tradizione da salvare. Industria e tradizione: oltre 100 anni di storia'', con una mostra tematica ospitata per tutto ottobre nei saloni della sede di via Lucana, che raccoglie testimonianze, immagini, attrezzature, materiale promozionale sulla filiera molitoria e pastaia del territorio. I partecipanti potranno allestire la propria vetrina con l'obiettivo di esaltare le peculiarità culturali ed enogastronomiche che caratterizzano la tradizione della Pasta di Matera. I concorrenti potranno far riferimento nell'allestimento delle vetrine anche alla memoria storica della tradizione pastaia locale tra passato e presente. Le vetrine dovranno rimanere allestite sino al 30 ottobre 2009.
0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
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•COMUNALE• Matera 0835-334116 Bastardi senza gloria 17 - 19,30 - 22 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Biancaneve e gli 007 nani 17,30 La ragazza che giocava con il fuoco 19,15 - 21,30 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Baaria 19 - 21,30 •PATRON ANTONIO•
Via XX Settembre, 14 District 9 17,30 - 19,30 - 21,30 • CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Baaria 21 G. I. Joe 21,45 19 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Era glaciale 3 19 Tris di donne & abiti nuziali 21,30 • CINEMA HOLLYWOOD• Riposo settimanale
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30 Matera agenda
Lo sgombero si concluderà oggi. L’assessore Plati ieri fra le famiglie rimaste senza casa
Baracche all’amianto. Poi sarà tutto vuoto UNA cartina geografica dell'Europa, numeri da 1 a 10 scritti con calligrafia infantile, fumetti di Paperino e Topolino. C'è anche questo fra i rifiuti abbandonati tra le baracche di contrada S. Francesco dove ieri sono proseguite le operazioni di sgombero che si concluderanno oggi, per la bonifica che dovrà cominciare nei prossimi giorni. La presenza di amianto e la necessità di mettere al sicuro la zona, hanno imposto tempi veloci all'amministrazione comunale e all'Asm, proprietaria del suolo. Ieri mattina c'era anche l'assessore comunale alle Politiche sociali, Michele Plati, tra le baracche dove sono riprese le operazioni di sgombero delle famiglie che ci vivevano da almeno 20 anni. Plati e due assistenti sociali del Comune hanno spiegato agli abitanti come richiedere e ottenere un contributo una tantum di 250 euro a testa (minori compresi) previsto per venire incontro alle prime esigenze. Una somma che verrà erogata a partire da oggi o al più tardi domani. I nuclei familiari potranno poi richiedere il contributo per la locazione finanziato dalla Regione e destinato, annualmente, alle fasce sociali più deboli. Le donne e i bam-
bini, in gran parte, ieri mattina non erano presenti. Solo Mina Zaarati, moglie di Said Guasbi, incinta di nove mesi con gravidanza a rischio. Anche lei si aggirava fra le baracche con la sua tunica verde e le mani sulla pancia. L'altra sua figlia, Siham di 15 anni è cittadina onoraria di Matera. Il nuovo arrivato invece, rischia di non avere nemmeno una casa. La baracca di Mahili Amhed è stata la prima ad essere sgomberata dai mobili e oggetti personali. Bicchieri colorati, una zuppiera in ceramica bianca e rosa, biancheria, oggetti di vita quotidiana sono stati riposti in scatoloni catalogati e inventariati dai dipendenti dell'Ufficio Patrimonio e verranno tenuti in custodia nel deposito comunale. Una parte degli effetti personali e di prima necessità ha trovato spazio, invece, nell'auto dell'uomo che da oggi cercherà una sistemazione grazie alla disponibilità delle associazioni cittadine, chiamate in causa dall'assessore Michele Plati. Ha lo sguardo ancora perso mentre pulisce con una precisione quasi maniacale un contenitore per i rifiuti in plastica verde, uno degli ultimi pezzi della sua vita in quella baracca, che porterà con se'. Quando la ruspa aggredisce le pareti
di quella casa, cerca di distogliere lo sguardo e si allontana da quella costruzione, priva delle comodità cui la civiltà ci abitua, ma vicinissima ad un rifugio, ad un tetto sopra la testa. A pochi metri cumuli di abiti, suppellettili, giornali. Nel furgone dell'impresa di traslochi che ha effettuato il trasferimento ci sono frigoriferi, assi da stiro, vetrinette in legno antichizzato. Le operazioni di sgombero dovrebbero concludersi in pochi giorni, subito dopo come spiega l'ing. Michele Di Lena responsabile tecnico della Asm, comincerà la bonifica, affidata ad una ditta organizzata. «Attenderemo che tutti i lavori vengano conclusi per lasciare l'area completamente sgombra. Le operazioni infatti richiedono - spiega - la massima cautela. L'amianto verrà incapsulato con uno speciale fissante che eviterà che c crei della polvere, subito dopo verrà rimosso dagli ancoraggi e stoccati in un'area precisa del cantiere, su alcune pedane. Poi verranno incellofanati e condotti in discarica. Presenteremo un preciso piano di lavoro che dovrà essere approvato, ma credo che gli interventi possano cominciare già merco-
Le operazioni di sgombero
ledì e concludersi entro 10 giorni al massimo». Nessun progetto sul futuro utilizzo dell'area bonificata. Mancano i fondi, fanno sapere ufficiosamente. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
Concerto di successo dell’Orchestra di Potenza e Matera, diretta da Massimo Polidoro.
Da Assisi la speranza per il futuro Gran folla per la donazione dell’olio, monsignor Ligorio: «Sia un aiuto per i lucani» E' stata la commemorazione del "transito", cioè il "passaggio" di San Francesco dalla vita terrena a quella eterna, ad aprire la serie di manifestazioni che ha visto protagonista la gente lucana ad Assisi. In tanti hanno voluto prendere parte alla cerimonia di donazione dell'olio lucano che alimenterà la lampada votiva della tomba del poverello d'Assisi. Tra i fedeli, provenienti, non solo dalla Lucania, ma da tutta Italia, è da segnalare la presenza di tante parrocchie dei paesi della provincia materana pronte ad esprimere la propria devozione a San Francesco. Sabato pomeriggio, dopo l'accoglienza delle autorità lucane ed umbre nella basilica di Santa Maria degli Angeli, l'arcivescovo della diocesi Matera-Irsina monsignor Salvatore Ligorio con l'assistenza del vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, dei vescovi lucani e dei ministri generali e provinciali delle famiglie francescane e con l'assistenza di sua eminenza cardinal Attilio Nicora, legato pontificio per la Basilica, ha presieduto la celebrazione dei primi vespri nel transito del Santo. «Ci auguriamo - ha detto monsignor Ligorio - di vivere questi giorni ad Assisi come segno della grazia dei Signore. Non è facile intravedere un futuro roseo per la nostra regione, ma la forza delle famiglie lucane, tantissime oggi qui ad onorare il patrono d'Italia, deve essere segno di speranza per la nostra piccola Basilicata. Non dobbiamo avere paura ed insieme dobbiamo fare un percorso di fede, così come fece San Francesco nella sua semplicità e umiltà». E' seguita l'offerta dei doni da parte del sindaco di Assisi e delle autorità istituzionali della Basilicata: la provincia di Matera ha donato i paramenti che il vescovo Ligorio indossava al momento della cerimonia religiosa. E' stata l'Orchestra lucana delle province di Matera e Potenza ad eseguire insieme con il Coro Polifonico di Perugia la “messa lucana” composta dal francescano padre Giuseppe Magrino. Nell'organico da orchestra
DICIASSETTENNE SCOMPARSA Non torna a casa, ritrovata dall’Arma I CARABINIERI della Stazione di Matera l'hanno ritrovata in tempi record: sono durate un'ora e un quarto, ieri, le ricerche di una diciassettenne materana che, molto probabilmente causa di un periodo critico che sta attraversando, all'uscita da scuola non ha fatto ritorno a casa. I genitori, intorno alle 17, non vedendola rientrare si sono rivolti ai militari dell'Arma. Dopo la segnalazione della coppia, sono immediatamente scattate le ricerche della ragazza. I carabinieri della Compagnia di Matera, agli ordini del capitano Paolo Sambataro, hanno contattato il gestore di telefonia mobile utilizzato dalla giovane per poter, tramite celle telefoniche, accertarsi che fosse ancora in città. Nel frattempo diverse pattuglie hanno perlustrato la città. Alle 18,15 i militari hanno ritrovato la ragazza sana e salva nella zona Sud di Matera. Per lei, solo un pò di spavento per una bravata che per fortuna si è rivelata senza conseguenze. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it La folla riunita ad Assisi
da camera e con la partecipazione volontaria di docenti e diplomati che hanno aderito all'invito della Fondazione Orchestra Lucana di onorare con una presenza di orchestrali lucani la solenne ricorrenza del 4 ottobre, festa del patrono d'Italia, con l'offerta dell'olio da parte della regione Basilicata. Si può dire che i componenti dell'orchestra hanno espresso il meglio delle proprie capacità individuali con una performance di alto
valore artistico, come è stato riconosciuto dalla stessa compositore. «Mi ha fatto molto piacere - dirigere l'orchestra di lucana, che ha suonato insieme al coro di Perugia; è stato emozionante perché è come si fosse creato un forte e particolare connubio tra San Francesco e la Basilicata, che ancora una volta ha dimostrato una grande generosità e una forte devozione». A suonare con l'Orchestra lucana delle province di Matera e
Potenza è stato Massimo Polidoro, primo violoncellista del teatro della Scala di Milano. E' stato molto emozionante - ha detto Polidoro suonare in questo contesto insieme ai componenti della Basilicata, regione da cui io provengo. E' stato un momento di grande intensità emotiva sia per l'evento religioso sia per le belle sensazioni che suscita questa basilica». Mariangela Lisanti matera@luedi.it
La storia della formazione musicale che si è esibita in Toscana
Fondazione in nome dell’arte La Fondazione “Orchestra lucana delle province di Matera e Potenza” nasce nel novembre del 2003 come trasformazione dell'istituzione dell'Orchestra Sinfonica e Filarmonica della Provincia di Matera, nata nel 1987 su iniziativa del presidente della provincia di quegli anni in occasione della celebrazione del 60° della Provincia. Il presidente della Fondazione “Orchestra lucana delle province di Matera e Potenza” è Francesco Lisanti, che era già stato primo presidente dell'istituzione orchestrale. Le finalità della Fondazione sono il perseguimento dello sviluppo culturale e sociale dell'intera comunità regionale, la diffusione della cultura musicale in tutti gli strati sociali della popolazione e nell'intero territorio regionale, l'offerta a molti giovani musi-
cisti locali dell'opportunità di far valere le loro capacità professionali, la diffusione sull'intero territorio nazionale della cultura lucana. La Fondazione, così come recita l'articolo 2 dello statuto, “persegue la diffusione dell'arte musicale in Italia e all'estero, di concerti , spettacoli lirici; promuove la ricerca, anche in funzione di promozione sociale e culturale; provvede direttamente alla gestione di teatri o altri luoghi ad essa affidati, ne conserva e valorizza il patrimonio storico-culturale. Con particolare riferimento al territorio nel quale opera; ne salvaguardia il patrimonio produttivo, musicale, artistico, tecnico e professionale”. matera@luedi.it
Il Comune approva il Piano di Pio Acito
Protezione civile la Provincia pensa a una task force I morti di Messina chiamano ad una serie presa d'atto e di responsabilità le amministrazioni pubbliche in grado di avviare programmi di tutela e salvaguardia dei territori. A questo servono i Piani di emergenza che Comuni e Province devono mettere in atto: uno studio dei territori, delle aree a rischio e dei metodi migliori per rendere operativi soccorsi, trasporti ed emergenze. Il Piano del Comune di Matera, redatto nel 2004 dal disaster manager Pio Acito, è stato approvato dalla giunta comunale nella riunione di sabato scorso. « I piani - spiega Acito prevedono zonizzazioni con precise indicazioni sulle zone a rischio». In questo modo le amministrazioni pubbliche possono mettere in atto azioni di tutela e salvaguardia e organizzare anche piani di evacuazione in particolare in zone nelle quali si concentrano situazioni particolari e soggetti deboli. Gli eventi, secondo il Piano si dividono in prevedibili (vulcanico, idrogeologico) e non prevedibili (terremoto, rischio chimico industriale, incendi boschivi). «Nella sola città di Matera - aggiunge Pio Acito - le persone che attualmente risultano allettate sono 100. In caso di disastro, il Piano prevede che siano adeguatamente soccorse e trasportate per essere curate. I soggetti principali per poter attuare questi piani, sono i cittadini ai quali bisogna garantire una corretta informazione». Per questo il piano prevede un coordinamento operativo comunale, la salvaguardia del sistema produttivo locale, il ripristino della viabilità e delle comunicazioni, il censimento e la salvaguardia dei beni
culturali. Nel Piano di emergenza sono contenuti elementi sulle aree inondabili, sulla pericolosità sismica, carte climatiche del territorio, degli incendi storici degli approvvigionamenti idrici. «A Matera ci sono aree che presentano zone con frane attive - prosegue Pio Acito - come ho segnalato già con il Piano realizzato per il Comune cinque anni fa. Quartieri come Serra Venerdì, Viale Italia e la zona di Serra Rifusa che va verso il Bradano». La segnalazione di queste emergenze assume un ruolo fondamentale sotto il profilo urbanistico sul quale i piani di emergenza risultano prevalenti. «In provincia - aggiunge Acito - la situazione è addirittura peggiore. Ci sono comuni, come quelli del Metapontino, in cui frane e alluvioni sono frequenti. Si tratta di un'area realizzata in una zona umida in cui si può costruire, ma senza realizzare piani cantinati. La speculazione, invece, ha permesso che garage fossero trasformati in mini appartamenti». La Provincia di Matera, intanto, domani analizzerà il Piano di emergenza che tre anni fa venne realizzato dall'Università di Reggio Calabria. Spiega l'assessore Gianni Rondinone: «La riunione operativa servirà a verificare lo stato dell'arte e ad affrontarlo in base alle criticità per consentirci di giungere ad una vera e propria task force. Il territorio non presenta problemi immediati ma il Piano deve poter prevedere una programmazione adeguata e un corretto 'utilizzo dei fondi». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
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Matera 31
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Pisticci Intanto il vice Lazazzera scrive al prefetto per spiegare la mancata approvazione
Bilancio, Leone non ha i numeri Allo stato attuale il sindaco non riuscirebbe a far passare il documento finanziario PISTICCI – Se Leone ha rilanciato con l’intervento consilare del 30 settembre auspicando “una resa dei conti”, il suo alter ego Lazazzera, non è stato a guardare. Premesso che se non saranno colmate a breve le incomprensioni politicoamministrative, nonché quelle di carattere personale, tra il sindaco di Pisticci e il suo vice, l’Amministrazione comunale di centrodestra durerà soltanto pochi giorni ancora. Infatti, senza l’approvazione degli equilibri di bilancio in consiglio comunale non si potrà andare lontano. E la legge che lo impone. Per la verità il tutto doveva essere approvato già entro il termine perentorio fissato dalla Prefettura, del 30 settembre, ma in caso di mancata approvazione (come è accaduto a Pisticci e Matera), la legge consente ulteriori venti giorni di proroga straordinaria per consentire di rimediare. Così a Pisticci bisognerà rimediare. Se questo non avverrà, il prefetto di Matera, Giovanni Francesco Monteleone, una volta preso atto della situazione nominerà giocoforza il commissario in attesa di nuove elezioni. E’ accaduto che lo scorso 30 settembre in consiglio comunale gli equilibri di bilancio erano presenti come primo punto all’ordine del giorno della seduta consiliare, ma il vice sindaco Lazazzera ha voluto che si discutesse prima della questione politica (al quinto punto dell’odg). Alla fine si è discusso solo della crisi ed il sindaco nel suo intervento ha chiesto di non votare gli equilibri e di rinviarne l’eventuale approvazione in data da destinarsi. Lazazzera, con il suo gruppo, si era detto pronto a votare l’essenziale provvedimento dopo aver anticipato il punto politico, così come concordato nella riunione del Pdl antecedente l’assise comunale. Così il vice sindaco, esercitando, presumiamo, il ruolo di assessore al Bilancio, e facen-
Ottavio Panetta il “sindaco di Casinello”
do riferimento a una nota prescrittiva del prefetto del 11 settembre, lo scorso 2 ottobre ha preso carta e penna ed ha scritto al Prefetto di Matera e per conoscenza al sindaco, al presidente del Consiglio e al dirigente dei servizi finanziari dell’ente, una missiva comunicando
che: “Pur avendo iscritto al quarto punto dell’odg l’argomento relativo alla ricognizione dello stato di attuazione dei programmi, salvaguardia degli equilibri di bilancio, ripristino pareggio del bilancio 2009, il consiglio comunale di Pisticci non ha provveduto né alla discussione, né all’approvazione dello stesso argomento, mancando pertanto la data ultima del 30 settembre, così come disposta dal II comma dell’articolo 193 del decreto legislativo numero 267 del 2000. Tanto –conclude Lazazzera– per opportuna conoscenza e per gli eventuali provvedimenti di competenza della Prefettura così come previsti dal vigente ordinamento giuridico”. Con questa mossa, Lazazzera ha passato il “cerino” nelle mani di Leone, che per poter passare in Consiglio deve per forza trovare un accordo politico-personale con quella parte della maggioranza, sempre appartenente al Pdl, a lui più ostile che risponde al duo Lazazzera-
D’Onofrio. E non può fare altrimenti alla luce del fatto che, compreso il suo, non arriva oltre i nove voti in Consiglio: il sindaco Leone appunto, poi Rosa Prezioso, Rosa Panetta, Giovanni Oliva, Mariano Caravita, Giovanni Giannone tutti del Pdl, Paolo Giannasio, Renato Rago e Salvatore Romano dell’Udc. Nove perché appare certo il passaggio nell’altro gruppo di Ottavio Panetta, il “sindaco di Casinello”, che si va a sommare a Giovanni D’Onofrio, Nicola Panetta, Josefh Scazzariello, Franco Mazzei, Anna Gallo e Giuseppe Iannuzziello, che a questo punto diventano sette. Numeri, questi ultimi, che sommati ai cinque seggi della minoranza: Massimo Dimo, Dino Calciano e Rocco Grieco della ex Margherita e Giovanni Mastronardi e Rocco Caramuscio del Pd diventano dodici. Più che sufficienti per anticipare la fine della legislatura. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Era stato già espulso, ma stava in Italia
Immigrato clandestino in manette a Pomarico POMARICO - I carabinieri della Stazione di Pomarico, nel corso di un mirato servizio, previsto dall'operazione “Odysseus” e mirato al rintraccio di immigrati irregolarmente presenti sul territorio nazionale, hanno arrestato, un cittadino del Marocco, perché inosservante al decreto di espulsione. Lo straniero, nel corso dei controlli, notato dai militari dell'Arma, è stato bloccato mentre si aggirava per le vie del centro abitato. Fermato, è stato quindi accompagnato in caserma per le ulteriori verifiche. I militari dell'Arma hanno potuto così verificare che il predettoera giàdestinatariodi unprovvedimento di espulsione, emesso nei suoi confronti dalla Questura di Matera nel mese di agosto di quest'anno, a seguito di un ulteriore controllo svolto sempre dagli stessi carabinieri. L'immigrato è stato così arrestato per inosservanza al decreto di espulsione e accompagnato in carcere a Matera.
Con la “Cupola Verde”
Passioni e talenti in piazza FERRANDINA - “Le passioni del cuore. Pensieri, rievocazioni, sogni, speranze”. E’ stato questo il tema di un'interessante manifestazione, promossa dall'associazione culturale “La Cupola Verde” nell'ambito della rassegna Estate 2009” e svoltasi nella piazzetta Purgatorio a Ferrandina. E' stata Mariangela Lisanti, giornalista del Quotidiano della Basilicata a condurre le stimolanti conversazioni con gli ospiti, seguite con grande interresse dal pubblico presente. A parlare delle proprie esperienze sono stati chiamati alcuni protagonisti che operano in Basilicata e che quotidianamente, in maniera diversa, si rapportano con i vari aspetti della creatività e dell'interpretazione. Si è scoperto, così, l'amore per il teatro in Franco Evangelista, attore eregista dellacompagnia “SenzaTeatro”, che ha ripercorso le tappe più significative del suo impegno culturale all'insegna di una continua ricerca e rinnovamento. A descrivere, invece, come nasce un dipinto e il messaggio che vuole trasmettere attraverso le sue opere è stato il pittore Tommaso Fabbrizio. Scrivere versi aiuta anche a ritrovare se stessi, a fermare le emozioni, a raccontare la propria vita; ed è quello che si è riscontra in Salvatore Mestria da qualche tempo. A offrire riflessioni sulle passioni civili, manifestate spesso per difendere i propri diritti (come il lavoro) è stato il poeta Giovanni Di Lena, attento interprete dell'animo e della realtà lucana che descrive con spiccata sensibilità. La passione per il luogo natìo, le origini, i sentimenti è stata trattata
anche attraverso l'intervento del poeta Mario Marzario; sempre sul tema delle passioni non si può non sottolineare l'importanza che rivestono la musica e il canto, evidenziata attraverso l'esperienza di Giulio Giannelli che ha parlato del ruolo educativo e formativo svolto dalla scuola e, sotto altri aspetti, dalle associazioni e dalle bande musicali. Inoltre, di quanto sia coinvolgente la pratica e l'interpretazione canora per trasmettere con spontaneità emozioni e sentimenti e per rievocare situazioni affettive,si èavuto confermadagli interventi di Vincenzo Montemurro, Giovanni Loreto e Domenico Antonio Padula, che hanno avuto la capacità di incantare emotivamente i presenti. Cultura, folklore e tradizioni nell'intervento di Mario Pallotta, che ha parlato della sua recente realizzazione: la “Mostra permanente della civiltà contadina e dei mestieri”, che tanti apprezzamenti ha fatto registrare fra i visitatori. «Da tempo -ha detto Nicola Pavese, presidente della Cupola Verde- l'uomo avverte l'esigenza di esprimersi per comunicare attraverso i diversi linguaggi. E lo ha fatto nel corso delle varie epoche, lasciando tracce importanti che riassumono la sua evoluzione e le sue sensibilità. Sono nate in questo modo le passioni e spesso le attitudini per le forme espressive più consuete. E' stato questo il senso di questa serata, di questo “salotto”, che ha messo in luce il lato nascosto degli intervistati e l'importanza di una più ampia conoscenza del loro impegno per una migliore comprensione dei loro messaggi».
Pomarico
Montescaglioso Il risultati del IV Rapporto sulla sicurezza illustrati dal Movimento di difesa del cittadino
Ancora troppi abusi nei prodotti alimentari
Prootti ortofrutticoli al mercato
MONTESCAGLIOSO - Il Movimento per la Difesa del Cittadino di Montescaglioso, sede per la Basilicata, nel programma “Tutela Consumatori di Basilicata”, con alcune news, ha fornito utili consigli in tema alimentare. Ultima comunicazione in ordine di tempo quella relativa al IV Rapporto sulla sicurezza alimentare, l'indagine più completa su tutta la filiera alimentare: tutti i numeri e i casi delle operazioni dei carabinieri per la Tutela della Salute, Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Corpo Forestale e Guardia Costiera. Da quest'anno il rapporto è arricchito dal contributo dell'Agenzia delle Dogane e dei carabinieri per le politiche agricole. Nel 2008 c'è stato un vero e proprio
boom di sequestri: il prodotto sequestrato dai Nas è aumentato del 142% e del 642% il valore dell'attività di controllo dell'Icq. Le cifre sono davvero importanti: oltre 34 milioni di chilogrammi di prodotti sequestrati dai carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) per un valore di circa 160 milioni di euro. Antonio Longo, presidente del Mdc, ha commentato sottolineando la sua impressione sul fatto che «il buon cibo italiano non trova pace in tema di sicurezza alimentare», aggiungendo la considerazione che la salute dei consumatori è sempre di più compromessa da sofisticazioni e contraffazioni. C'è da sottolineare il notevole impegno delle forze dell'ordine a difendere i cittadini grazie a operazioni sempre più mirate e anche all'aiuto delle nuove tecnologie (oltre 28mi-
la ispezioni da parte dei Nas, 37mila da parte dell'Icq ben 157mila nel settore ittico a cura delle Capitanerie di Porto. Sono stati, invece, circa 53mila gli interventi dell'Agenzia delle Dogane. Non manca poi l'attività del Corpo Forestale dello Stato (766 operazioni) e dei Carabinieri per le Politiche Agricole (969). Francesco Ferrante, della Segreteria nazionale di Legambiente, a sua volta, afferma che la lotta alle contraffazioni e ai criminali che lucrano sulla fiducia e la salute dei cittadini diventa attività fondamentale e irrinunciabile. Emerge con più forza la necessità di investire in prevenzione, «a partire dall'Agenzia per la sicurezza alimentare europea, che fino ad oggi ha invece brillato per assenza se non per sudditanza agli interessi economici di pochi grandi grup-
pi dell'agroalimentare». Il 2008 è andato in archivio portando con sé il ricordo di tanti scandali alimentari: dal vino all'acido cloridrico scoperto a Veronella (Vr), all'emergenza latte alla melamina alla carne suina alla diossina. E ancora: 54 tonnellate di prodotti ittici congelati scaduti o in cattivo stato di conservazione ritrovati a Bari, “pesce topo” (proveniente dall'Atlantico del Nord) spacciato per “cuoricini di merluzzo”, 2 container sequestrati a Ravenna perché contenenti 40 tonnellate di farina di riso contaminate da melamina. E come se non bastasse ci sono le frodi al Made in Italy e ai prodotti tipici del nostro territorio. Nel comunicato si citano anche dei buoni esempi ma, di fronte agli abusi, rimangono sempre in minoranza. Michele Marchitelli
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Martedì 6 ottobre 2009
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Confermata la seconda tranche di finanziamento per la Torre Normanna e i fondi per la discarica
Pronta la macchina dei lavori In Consiglio il resoconto delle opere pubbliche in cantiere a San Mauro Forte SAN MAURO FORTE - Tutto condensato in 25 minuti il consiglio comunale di giovedì. Infatti, è iniziato alle 18.25 e si è concluso 18.50 la seduta convocata sostanzialmente per l'espletamento di un importante adempimento prescritto dalle norme sugli Enti Locali. E' l'art.193 del Decreto legislativo n.267/2000 (il testo unico sulle norme che regolano il mondo delle autonomie locali), infatti, a stabilire che “con periodicità stabilita dal regolamento di contabilità dell'ente locale, e comunque almeno una volta entro il 30 settembre di ciascun anno, l'organo consiliare provvede con delibera ad effettuare la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede, l'organo consiliare dà atto del permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti fuori bilancio, per il ripiano dell'eventuale disa-
Il municipio di San Mauro Forte
vanzo di amministrazione risultante dal rendiconto approvato e, qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di amministrazione o di gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero della
gestione dei residui, adotta le misure necessarie a ripristinare il pareggio". L'argomento, dopo la rituale approvazione a inizio lavori del verbale della seduta precedente, è stato illustrato dall'assessore al Bilancio, Dona-
to Tricarico. Con una dettagliata relazione, l'amministratore ha tracciato un quadro soddisfacente dell'andamento della realizzazione dei programmi amministrativi varati dalla Giunta comunale, in esecuzione del bilancio di previsione, con l'adozione del Piano delle Risorse e degli Obiettivi assegnati ai capi area. Sebbene, quest'ultimo atto, risalga a solisei mesi prima (il 1 aprile), il report sulla parte corrente del bilancio dimostra un sostanziale equilibrio. Infatti, i primi tre titoli delle entrate (tributarie, da contributi statali-regionaliecc., da beni comunali e servizi) sono state accertate per il 94%, mentre le spese correnti del titolo I (personale, acquisto di beni e servizi, ecc.) sono state impegnate per oltre il 60%. Più lento, come sempre, il livello di realizzazione degli investimenti programmati. Il vice sindaco ha comunicato che si è effettuato (o sono in itinere) le procedure di appalto dei 145mila euro relativi al
Fondo di coesione (58mila per la pavimentazione antistante edificio scolastico, 52mila per l'acquisto della moto spazzatrice, 25 mila per la rete illuminante in via San Rocco e 10.688,48 per la posa di ringhiere nell'abitato) e dei 600mila euro per gli interventi di consolidamento in località Pantoni. Mentre per le altre opere pubbliche previste in bilancio si sta procedendo. Tricarico ha ricordato che nel 2009 si è lavorato anche per l'avvio dei cantieri relativi a opere di esercizi precedenti quali: ristrutturazione torre normanna600.000 euro (2008), consolidamento idrogeologico in località Pantoni 100.000 euro (2008), completamento chiesa San Vincenzo 114.000 euro (2008), adeguamento alle norme di sicurezza della sede comunale 237.000 euro (2008),viabilità rurale 20.000 euro (2008), bretella di collegamento alla CavonicaIV stralcio- 175.000 euro (2008). L'argomento è stato approvato con il voto favore-
vole della sola maggioranza e il voto contrario delle minoranze. Prima del voto, proprio in risposta alle tematiche sollevate dall'intervento del consigliere di minoranza Antonio Santochirico, il sindaco ha comunicato che l'Ente è in attesa della confermadi un ulteriore finanziamento per il completamento del recupero della Torre normanna e dell'autorizzazione all'ampliamento della discarica. La minoranza si è poi astenuta sugli altri due punti all'ordine del giorno che consistevano nella ratifica di due deliberazioni di variazione al bilancio, adottatein viad'urgenza dallaGiunta comunale. La prima conteneva il prelievo di risorse dallo specifico fondo per il finanziamento in favore dei dipendenti comunali dell'istituto contrattuale della progressione orizzontale maturata dal 2007. La seconda, invece, è relativa a un riequilibrio di stanziamenti che hanno fatto registrare maggiori entrate Vito Bubbico
E’ tornato a casa pensando di farla franca, ma i carabinieri lo hanno trovato San Mauto Forte Dal 1 ottobre
Evade di notte dai domiciliari Caccia al pregiudicato nelle campagne di Salandra
SALANDRA - Benché a casa, agli arresti domiciliari, ha ben pensato di allontanarsi, evadendo durante la notte. Ma la sua fuga è durata l'arco della nottata, perché, da subito, ricercato dai carabinieri, è stato catturato e arrestato. E' accaduto a Salandra, dove un pregiudicato del posto di 42 anni, Antonio De Marinis, già agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, si è allontanato approfittando del buio, sperando così di eludere icontrolli dei militari dell'Arma. I carabinieri, tuttavia, durante i consueti controlli previsti dall'operazione “Icaro”, scoperta l'evasione, hanno immediatamente avviato le ricerche, unitamente ai colleghi della Compagnia di Tricarico, intanto intervenuti sul posto. Dopo alcune ore e varie battute, condotte sia in paese che nelle compagne vicine, nonché lungo le arterie stradali, il ricercato è stato trovato. L'uomo, infatti, resosi conto di non avere scampo, nel
frattempo era rientrato a casa e, sperando, così, di evitare nuovamente l'arresto, si era nascosto in un locale attiguo all'abitazione stessa. Inutile il suo ennesimo tentativo, perché i carabinieri, ritornati a casa, l'hanno scovato e arrestato. De Marinis era agli arresti domiciliari a seguito di un suo precedente arresto per inosservanza delle prescrizioni inerenti la misura preventiva della sorveglianza speciale, danneggiamento e minaccia, operato sempre dai carabinieri il 12 luglio di quest'anno. Dopo l'arresto è stato accompagnato in carcere a Matera. «Da evidenziare -si legge in una nota dell’Arma- l'efficacia dei controlli che, previsti dall'Operazione Icaro, da tempo, i carabinieri svolgono proprio nei confronti di soggetti beneficiari di misure alternative alla detenzione e dei sorvegliato speciali, sì da evitare che gli stessi eludendo gli obblighi loro imposto dalle citate misure, possano commettere altri reati». provinciamt@luedi.it
Presidenti seggio Via alle domande SAN MAURO FORTE - Sono disponibili dal 1 ottobre, presso l'ufficio elettorale del comune di San Mauro Forte, i modelli per produrre domanda di inclusione nell'albo dei cittadini idonei a poter sostenere l'eventuale incarico di presidente di seggio e di scrutatore durante le consultazioni elettorali. L'albo dei presidenti di seggio, istituito con la legge 21 marzo 1990 va aggiornato, presso la cancelleria di ciascuna corte d'appello, entro il mese di ottobre di ogni anno. Per questo le domande vanno presentate entro il 31 ottobre 2009. Possono presentare domanda di inserimento su appositi modelli i cittadini in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado indicando inoltre data di nascita, residenza e professione. Molti più giorni sono, invece, a disposizione per gli elettori che desiderano essere inseriti nell'albo unico delle persone idonee all'ufficio di scrutatore. Termine ultimo di presentazione per quest'ultimo è, infatti, il 30 Novembre. Tra i requisiti richiesti, inoltre, non necessita il diploma di istruzione secondaria ma basta aver assolto gli obblighi scolastici. provinciamt@luedi.it
Un posto di blocco dei carabinieri
Occasione sprecata dal team di Dragonetti, si aspetta la rosa completa
Real Irsina inconcludente IRSINA - Grossa occasione sprecata dal Real Irsina, che non porta a casa la vittoria dopo aver condotto una partita a senso unico. Assolutamente insoddisfatto mister Luigi Dragonetti, coadiuvante di mister Rizzi. Nonostante le tante numerose defezioni, come detto in presentazione della gara, i ragazzi gialloblu hanno ben impostato gioco e ritmo di gara; purtroppo l'appuntamento con la vittoria in questo campionato è ancora rinviato: «Abbiamo avuto un inizio strepitoso -commenta mister Luigi Dragonetti- senza nulla togliere agli avversari, dopo alcuni minuti ci siamo presentati diverse volte d'avanti alla porta, non concretizzando, tutto questo mi ha consentito di pensare che la
partita avrebbe preso una bella piega. Così non è stato -spiega Dragonetti- dopo alcune opportunità andate a vuoto, è arrivato l'atteso goal». La partita è stata improntata tutta all'attacco, causa delle numerose defezioni, soprattutto nel reparto difensivo . «Per tutto il primo tempo -afferma Dragonetti- giocavamo a una porta sola, però dopo le numerose occasioni sbagliate di misura sottoporta, nonostante tutto, ho iniziato a dubitare che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Le regole del calcio le conosciamo bene tutti: goal sbagliato, goal subito; è ciò che è capitato a noi. Un tiro che prende una strana traiettoria e si va ad insac-
care sotto il set. Insomma nel secondo tempo, a causa di un calo di tensione, non siamo stati più in grado di riprenderci la partita nelle mani, facendoci sfuggire una buona occasione. Da un lato -spiega Dragonetti- non posso prendermela più di tanto con in ragazzi, proprio in virtù delle tante occasione create, dall'altro, il rammarico di non aver chiuso un partita che poteva finire con tutto un latro risultato a nostro favore. Non è proprio semplice ingoiare tutti questi risultati negativi che si sono spesso inanellati a causa di coincidenze e fatalità dell'ultimo minuto. Non credo che questa situazione potrà durare a lungo, sono convinto che se insisteremo come sappia-
Il Real Irsina
mo fare, anche quest'anno torneremo quelli di sempre. Della partita ci sono alcune note di rilievo positivo, come il brillante esordio del giovane Rocco Masiello, che oltre a farsiapprezzare sullafascia, ieri
si è ben distinto anche giocando al centro della difesa. C'è da soffrire ancora qualche giornata, poi con la rosa al completo che le cose cambieranno di sicurro». Mimmo Donvito
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L’entusiasmo dei fedeli e la delusione di vedere il municipio assente tra le insegne
Ad Assisi senza gonfalone Il Comune di Bernalda unico non presente tra gli enti lucani BERNALDA - Un fiume di gente, quella lucana, è stata accolta a braccia aperte dal Patrono d'Italia. Tra le circa diecimila persone presenti alla manifestazione che in questo 2009 segnava l'ottavo centenario dell'approvazione della regola francescana, anche i cittadini di Bernalda. Un lungo viaggio, quello dei fedeli partiti dalla chiesa Mater Ecclesiae (nella foto), che ha visto l'inizio venerdì. Dopo l'arrivo a Perugia, il gruppo si è avviato verso la città del “Poverello”. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, i fedeli bernaldesi hanno assistito al corteo che ha portato i gonfaloni delle città della Basilicata, i figuranti in abiti storici e le autorità all'interno della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli. Luogo questo dove è stata celebrata la Santa Messa da monsignor Salvatore Ligorio Vescovo di Matera. Ma il giorno più emozionante, a sentire il gruppo bernaldese, è stato quello di domenica dove si è potuto assistere alla Messa che ha visto l'accensione della lampada con l'olio lucano. Da sottolineare che, oltre al gruppo partito dalla chiesa Mater Ecclesiae erano presenti anche altri gruppi bernaldesi. «Questo -ha detto Alessandro Scasciamacchia, uno dei fedeli del gruppo Mater Ecclesiae- è stato un viaggio che ci ha aperto il cuore». «Ho provato una grande emozione -ha detto Liliana Barnabanel muovere i primi passi ad Assisi. Sono riuscita ad entrare nella
«Noi cittadini a rappresentare la città di Bernalda»
chiesa durante la messa del 4 e qui all'entrata ho notato la presenza di tante ragazze che indossavano il saio. In loro -ha concluso Barnaba- ho visto l'umiltà e l'attaccamento al Signore». «Assisi -ha detto Donata Viggiano- è una città stupenda dove le sue strade, piene di francescani e di clarisse, danno la percezione di rivedere l'uomo, il poverello, che con la sua straordinaria vita ha cambiato la Chiesa. Quella di oggi -ha continuato Viggianoera una giornata eccezionale dove il rispetto e il silenzio hanno fatto da cornice alle parole di San Francesco. Ho provato molta emozione -ha concluso Viggiano- anche se molte di queste non si possono esprimere con le parole». «Sono cinque volte che vengo ad Assisi -ha detto Enzo Galli, or-
ganizzatore del viaggio- dove la prima volta fu in viaggio di nozze. Un viaggio nel quale abbiamo trovato molte difficoltà dal punto di vista organizzativo in quanto era tutto pieno. Sono felice perché è andato tutto bene, anche se un po deluso in quanto non abbiamo visto, nella sfilata dei gonfaloni, quello di Bernalda. Visto che le città erano invitate ufficialmente a questo appuntamento, ho cercato, senza riuscirci, di far partecipare i nostri colori». Durante questa splendida giornata ci sono stati anche momenti di gioia per i due Francesco, Musillo e D'Auria, per Giulio Pascucci e Lucia Favale, che hanno compiuto i loro 40 anni di matrimonio e per il piccolo Vincenzo Emanuele Onorati che ha compiuto 4 anni. Fabio Sirago
«I CITTADINI rappresentano Bernalda». Questo il commento dei tanti bernaldesi presenti durante la sfilata dei gonfaloni per la giornata del 3-4 ottobre ad Assisi. A parlare è il gruppo partito dalla Chiesa Mater Ecclesiae, che esprime la propria delusione nel non aver potuto applaudire i propri colori e il proprio stemma nella città del Patrono d'Italia. «Non abbiamo potuto gioire -hanno detto i circa cinquanta pellegrini- come le altre città durante la sfilata dei gonfaloni davanti alla Basilica papale di Santa Maria degli Angeli. Durante il corteo degli stendardi -hanno dettoabbiamo visto gli altri applaudire i loro rappresentanti; e in quel momento, tutti insieme, ci siamo riuniti vicino ad una transenna ed alzando il nostro cartellone, dove era scritto Mater Ecclesia Bernalda, abbiamo applaudito forte ed in quel preciso momento il volto del presidente, Vito De Filippo, si è girato e con un sorriso ci ha salutati. Ecco, quel sorriso di De Filippo ci ha dato un po di serenità, anche perché il messaggio “siamo presenti” è giunto alla nostra più alta carica. Il nostro parlare non vuole offendere nessuno e soprattutto non vuole essere un messaggio po-
litico. Questo era un viaggio voluto e l'aver visto in prima persona, il sindaco di Potenza, accendere la lampada di San Francesco con l'olio lucano ci ha riportato alla mente il sacrificio dei nostri nonni e dei nostri padri per questo frutto che Dio ci ha donato. Ecco, ci siamo sentiti coccolati dalla nostra regione, dalla nostra città e dai nostri vescovi e parroci li presenti. Questo era un appuntamento importante per la nostra regione e per la nostra città e si doveva fare il tutto per essere presenti in quanto la presenza lucana coincideva con una data storica, ovvero, l'ottavo centenario dell'approvazione della regola francescana. Anche durante la messa di domenica non era presente nessuno, fino a quando abbiamo visto un bernaldese tra le autorità, il consigliere provinciale bernaldese, che di fatto ci ha fatto sentire un po di calore in più. Da sottolineare anche i commenti dei commercianti e della gente di Assisi che ha fatto a noi lucani, i complimenti per il nostro comportamento e per l'organizzazione. Al termine di questa giornata -hanno concluso i bernaldesi partiti dalla Mater Ecclesiaeporteremo con noi un bel ricordo e una speranza in più». fa.si.
Tursi Riti sacri e profani per celebrare il Santo a cui è devota la comunità
Recuperata la festa di San Pio Le preghiere del vescovo Nolè hanno portato il bel tempo
Occhio all’autovelox sulle strade provinciali TURSI - Finalmente, dopo una settimana di rinvio a causa della pioggia, la terza edizione della festa di San Pio si è conclusa domenica scorsa, festa di San Francesco. Saranno state anche per le preghiere di monsignor Francesco Nolé, vescovo della diocesi di Tursi-Logonegro, che era andato ad Assisi a consegnare l'olio che alimenterà per un anno la tomba di San Francesco, se c'è stata una bella giornata di sole. Così, don Battista Di Santo parroco della cattedrale, che quattro anni fa aveva messo la statua di Padre Pio all'ingresso del paese nel popoloso rione di Santi Quaranta, ha potuto recitare prima il rosario assieme alle suore ed al popolo dei numerosi fedeli e poi celebrare la messa alle sette di sera. Dopo la messa in via monsignor Pulvirenti, che più che una via è un grande slargo, ha suonato l'orchestra spettacolo “Gli Armonici” insieme alle ragazze che formano il gruppo “Le sirene del sud” che hanno cantato le canzoni della musica italiana degli anni '70. Sul grande palco allestito davanti all'edicola dei giornali, si è esibito anche Gianni Caputo, allievo di Mario Merola, che ha cantato canzoni napoletane come: Guapparia, Zappa-
Le immagini della festa di San Pio, svoltasi a Tursi nello scorso fine settimana dopo il rinvio resosi necessario per l’arrivo di un’ondata di maltempo
tore e quella più famosa: “O sole mio”. C'erano anche le bancarelle del nocellaro e quelle dei panini e delle salcicce arrostite, mentre il Bar Hollywood forniva le bevande. Più in là, sulla strada di fronte, in via Carmela Ayr c'erano le giostrine per i più piccoli e le giostre per i più grandi. Insomma una serata piacevole, affollata e per niente fredda. Nel corso dell'omelia don Battista aveva accennato ai settemila lucani che sono stati ad Assisi. «San Pio è sta-
to uno dei figli spirituali di San Francesco e come lui ha portato le stimmate. I santi sono i cittadini più nobili della nostra nazione», ha concluso. Tra i presenti anche una nuova suora: Antonietta Di Lorenzo che sostituisce suor Egidia Zaini che e' stata trasferita a Lodi e gente arrivata da Valsinni. La messa è stata allietata dal coro polifonico “Regina Anglonensis” direttodal maestroFrancescoMuscolino. C'è stata l'estrazione della riffa e per finire i fuochi
d'artificio nel vicino campo sportivo, ad opera della ditta: “La Pirotecnica” dei fratelli Salomone di Tricarico. Il servizio d'ordine è stato svolto da quelli della protezione civile nazionale, dai vigili urbani e dai carabinieri. Presenti alla festa anche famiglie rumene ed albanesi. Il comitato festa “San Pio da Petralcina” ringrazia la popolazione e gli sponsor che hanno contribuito. Appuntamento all'anno prossimo. Salvatore Martire
OCCHIO all'autovelox sulle strade della provincia. E’ partita ieri la settimana di controlli predisposta dalla Polizia di Stato nell'ambito delle iniziative volte a contrastare gli incidenti stradali. Oltre la polizia, saranno impegnati i Corpi di polizia municipale dei comuni di Aliano, Bernalda, Montalbano, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano, Stigliano, Tursi e Valsinni. Fino al 11 ottobre saranno predisposti servizi di controllo della velocità lungo le arterie principali della provincia, ovvero la Ss 106 jonica, la Vald'Agri, la Sinnica, la Basentana e la Sp 175 Matera-Metaponto. Sono previste le seguenti sanzioni: Fino a 10 Km/h in più o sanzione amm.va compresa tra ?.38,00 e ?. 155,00; otre i 10 Km/h e sino a 40 Km/h in più o sanzione amm.va compresa tra ?.155,00 e ?.694, con decurtazioni di punti cinque sulla patente; oltre i 40 Km/h e sino a 60 Km/h in più o sanzione amm.va compresa tra 370 euro e 1.485,00 con decurtazioni di punti dieci sulla patente nonché la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi (per i titolari di patente da meno di anni tre la decurtazione è di punti venti ). Oltre i 60 Km/h o sanzione amm.va compresa tra 500 euro e 2.000, con decurtazioni di punti dieci sulla patente nonché la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da sei a dodici mesi (per i titolari di patente da meno di anni tre la decurtazione è di punti venti ). Le sanzioni pecuniarie sono incrementate di un terzo per le violazioni commesse dopo le ore 22 e prima delle ore 7. provinciamt@luedi.it
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Pusher 20enne arrestato Schianto sulla Ss 106, muore un centauro nella villetta di Policoro Policoro Francesco Dimatteo, 28 anni, ha perso il controllo della sua moto
POLICORO - Uno schianto terribile, ancora una tragedia sulle strade lucane. Ieri sera, intorno alle 19.30, Francesco Dimatteo, un giovane centauro di 28 anni originario diNova Siri ma residente a Taranto, ha perso la vita in seguito al violentissimo impatto sull’asfalto della sua moto di grossa cilindrata, una Honda Cbr. L’incidente è avvenuto sulla strada statale 106 jonica in direzione Taranto, a poche decine di metri dal centro commerciale di Policoro. Per cause in via di accertamento, pare che il giovane motociclista abbia perso improvvisamente il controllo del mezzo, carambolando per centinaia di metri lungo la sede stradale, fino
La Statale 106 jonica nella zona di Policoro
a fermare la sua corsa dopo il cavalcavia, che consente l’inversione di marcia. Inutili i soccorsi scattati imme-
diatamente, Dimatteo è morto sul colpo, il suo corpo è stato straziato dall’urto violentissimo. Sul posto, ol-
tre all’ambulanza del 118 del vicino ospedale di Policoro, è intervenuta una pattugliadella Polstradadella città jonica, impegnata fino a tarda sera nelle operazioni di rilievo della dinamica e disciplina del traffico, andato letteralmente in tilt su entrambe le direzioni di marcia e poi deviato lungo le complanari. Straziante la scena del corpo del giovane coperto dal lenzuolo bianco e rimasto sull’asfalto per circa due ore prima dell’arrivo del magistrato di turno, che ha autorizzato, come prassi, la rimozione della salma. Francesco Dimatteo lavorava alle acciaierie Ilva di Taranto ed era legato da motivi sentimentali e parentele a Nova Siri.
POLICORO - Battuta di arresto per lo spaccio al minuto di eroina nel centro di Policoro. Il brillante risultato emerge da una operazione di polizia giudiziaria portata a termine la notte di domenica dal personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Scanzano Jonico. Gli investigatori diretti dal vice questore aggiunto, Roberto Cirelli, non hanno trascurato anomali comportamenti di alcuni giovani studenti tossicodipendenti notati nella villa comunale della cittadina jonica. Dopo laboriosi e attenti servizi di osservazione, pedinamento e controllo, hanno arrestato nella flagranza di reato un giovane policorese, G.A. di 20 anni, mentre cedeva dosi di eroina ad alcuni giovani assuntori della zona che, alla vista degli agenti, sono fuggiti. L'azione tempestiva degli operatori della Polizia di Stato ha permesso di bloccare il giovane pusher con ancora in mano nove confezioni singole, pari a complessivi tre grammi di eroina. Il giovane, che è stato sottoposto a perquisizione personale sul posto, aveva con sé un coltello utilizzato per il taglio e la preparazione delle dosi dello stupefacente e la somma di 80 euro, presumibile provento dell'illecita attività di spaccio. Coltello e denaro sono stati sequestrati e il giovane, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, Alessandra Susca, che ha coordinato le indagini, è stato portato nella casa circondariale di Matera. provinciamt@luedi.it
C’è anche Francesco Ferrara. Il difensore Filippo Vinci: «E’ stato solo un intermediario»
Affare Tursi, chiuse le indagini I nomi dei 12 coinvolti nell’inchiesta sull’illecito smaltimento di fanghi a Panevino TURSI - C'è anche il nome dell’imprenditore policorese Francesco Ferrara tra i destinatari degli avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Matera, per la vicenda della discarica gestita dalla società “Viridia” a Panevino di Tursi. Infatti, il nome di Ferrara compare assieme a quello di Giuliano ed Eugenio Camerinodi Tursi. Gli altri nove indagati sono: Salvatore e Pasquale Casillo, Antonio De Sarlo, Carmine Di Martino, Giulia D'Andrea, Maria Jacobsthal, Antonio e Gennaro Lodato, e Maria Rosaria Perano, tutti residenti in Campania. Sono accusati di gestione non autorizzata di rifiuti per un ammontare di 970mila tonnellate in un sito destinato al ripristino ambientale, che sarebbe stato trasformato in una vera e propria discarica. Il dossier è arrivato sulla scrivania del pm Valeria Farina Valaori di Matera dopo lo stralcio effettuato a Potenza dal fascicolo dell'inchiesta del pm Henry JohnWoodcock sugliappalti per le estrazioni di petrolio dalla Valle del Sauro, a partire dagli interessi che ruotavano attorno allo smaltimento dei fanghi di produzione del giacimento, e una serie di lavori in alta Italia. Le indagini sono concluse, quindi a questo punto spetta agli indagati chiedere di venire ascoltati, o depositare delle memorie scritte per spiegare le rispettive posizioni agli investigatori del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. In totale i capi d'accusa sono tre. Oltre alla gestione non autorizzata di rifiuti, che è una contravvenzione sanzionata con l'arresto fino a un anno, Eugenio e Giuliano Camerino devono rispondere anche di falso, perchè avrebbero utilizzato dei certificati inverosimili per giustificare l'impiego nel sito di Panevino anche di rifiuti speciali. Stessa contestazione mossa per un altro episodio dello stesso tipo a tutti e dodici gli indagati, perchè avrebbero falsificato i risultati delle analisi sui cam-
Sui pagamenti al Consorzio
Agricoltori jonici in assemblea
La località rurale di Panevino tra Tursi e Policoro e l’avvocato Filippo Vinci che difende Francesco Ferrara
pioni. In realtà il materiale sarebbe stato il residuo della lavorazione e del lavaggio del pomodoro effettuato a Angri, Fisciano, e Sarno negli stabilimenti della Doria spa, Silaro conservesrl, eLodato Gennaro e company spa, da considerarsi “rifiuto speciale non pericoloso”, e per questo inidoneo per un piano di ripristino ambientale come quello in corso in località Panevino. Un'operazione che avrebbe avuto dei notevoli margini di guadagno per gli imprenditori interessati, anche se sul punto l'avvocato che difende Francesco Ferrara è categorico: «I fatti contestati -ha dichiarato al telefono Filippo Vinci- vanno dall'agosto del 2007 al mese di ottobre. Nel 2007 Sogesa, cioè Ferrara, fattura in totale sedici milioni di euro, e nel 2008 dieci milioni. Questa intermediazione vale 12mila euro nel 2007 e 2.819 euro nel 2008, mi sembraassurdo cheil mioassistito possa rispondere di reati penali a fronte di guadagni ridicoli rispetto al bilancio delle sue aziende». Vinci ribadisce quanto detto al Quotidiano già a gennaio: «Ferrara ha svolto un mero ruolo di intermediario, senza alcun obbligo giuridico tranne quello di verificare se sul sito ove dovevano essere scaricati
quei rifiuti vi fosse l'autorizzazione prevista dalla legge. Ha effettuato gli adempimenti previsti dalla legge per il suo ruolo di intermediazio-
ne, quindi non c'è titolo per cui possa rispondere dei reati di cui è accusato». Leo Amato provinciamt@luedi.it
Incontro a più voci sulla storia cittadina MONTALBANO JONICO - Si è tenuta nella sala consiliare di Montalbano Jonico la prima conferenza di un ciclo di manifestazioni dal titolo “Comunicare la Storia”, organizzate dall'Archeoclub “Siritide” di Policoro e dall'Apea della provincia di Matera, con il patrocinio del Comune di Montalbano Jonico. Il primo appuntamento di questo ciclo di ben sette incontri è stato dedicato al tema delle “Origini della civiltà lungo l'arco jonico lucano”, trattato dall'archeologo preistorico Antonio Affuso. Il sindaco, Leonardo Giordano, ha introdotto i lavori precisando che la manifestazione era inclusa nell'ambito degli eventi che il comune di Francesco Lomonaco ha voluto dedicare al conferimento del titolo onorifico di “città”il 2 aprile scorso. Il relatore, dopo un inquadramento delle problematiche relative ai rinvenimenti archeologici del Neolitico, una sorta di glossario per immagini, è entrato nel vivo dei temi connessi alle presenze lucane della civiltà neolitica con particolare riferimento ai rinvenimenti di contrada “Cetrangolo” in Montalbano Jonico. Pietro Cirigliano, presiente dell'Archeoclub “Siritide” di Policoro ha comunicato al pubblico presente che nel Parco Territoriale di Andriace l'Archeoclub sta ricostruendo un villaggio neolitico secondo la tipologia che si ipotizza caratterizzi il sito di Cetrangolo. provinciamt@luedi.it
MONTALBANO JONICO E’ convocata per domani, a Montalbano Jonico, presso la sala delle adunanze consiliari, l'assemblea degli agricoltori per discutere sulla grave crisi che investe il mondo agricolo del territorio metapontino, soprattutto a causa delle ripetute grandinate che hanno distrutto tutte le produzioni agricole del territorio, nonché, sulle ripetute crisi di mercato. Dell'assemblea sono stati informati il presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, l'assessore regionale al ramo, Vincenzo Viti, il presidente del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, Angelo Carriero e i Sindaci di tutti i comuni metapontini. «Considerato che al 30 novembre 2009 -si legge in una nota a firma del sindaco Giordano e del vice Devincenzis- scade la proroga del Consorzio di Bonifica per il pagamento dei canoni per uso irriguo del 2009; vi è stata la richiesta del Comitato Agricolo Metapontino a fir-
ma dell'imprenditore, Massimo Zaccaria, di indire, sul tema una pubblica assemblea a Montalbano Jonico. Nel condividereil graveproblema posto dagli agricoltori e al fine di ricercare una soluzione condivisa al problema, si è pensato utile invitare gli enti competenti a partecipare all'assemblea». Gli agricoltori metapontini costituitisi in comitato già nell'anno 2005, hanno posto come ulteriore punto all'ordine del giorno, l'interpretazione del Dpr del 29 settembre 1973, numero 602, circa la dilazione dei canoni consortili pregressi. E' una battaglia che dura da un po' di anni quella ingaggiata dal Cam, soprattutto da quando il mondo imprenditoriale agricolo vessa in uno stato di crisi a causa delle ripetute avversità atmosferiche che vanno ad inficiare i raccolti stagionali, la crisi idrica e un mercato che si è reso nel tempo sempre più impraticabile per un giusto piazzamento dei prodotti. Anna Carone
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Serie A Due punti in tre partite e l’Inter se ne va è la replica del film visto lo scorso anno che aveva portato la squadra al decimo posto
Juve, è di nuovo crisi d’autunno Diego: «Sconfitta che deve farci riflettere. Ma sono sicuro, risorgeremo» TORINO – Due punti in tre partite, e senza neanche aver incontrato l’Inter: le cifre della Juventus sono spietate, mentre i nerazzurri se ne vanno, dopo aver recuperato quattro lunghezze in tre turni. È la replica del film dell’anno scorso, con la crisi d’autunno che aveva portato la squadra al decimo posto e messo a rischio la panchina di Claudio Ranieri. «E' una brutta sconfitta – commenta Diego dal proprio sito – che deve farci riflettere. Ma sono sicuro, risorgeremo». Sembra un incoraggiamento d’ufficio, perchè c'è davvero poco da salvare, a cominciare dalla stella brasiliana che finora ha brillato poco. Oggi però, rispetto a un anno fa, ci sono un nuovo tecnico e nuovi giocatori, tra cui proprio un campione come Diego, che avrebbe dovuto consentire il salto di qualità. Ma la musica non cambia. Oltre alla sconfitta pesante (fu proprio il Palermo, lo scorso anno, a dare ai bianconeri la prima spinta verso il baratro), c'è l’aggravante che si è assistito alla partita-fotocopia dei limiti più evidenti mostrati fin qui dalla squadra: dalle palle perse di Melo, all’inconsistenza dei terzini, al nervosismo di Camoranesi, agli errori nel piazzamento difensivo, all’ingenuità sui calci piazzati, alla latitanza di Amauri, che ora sta diventando davvero troppo lunga per non preoccupare. La delusione arriva soprattutto dai nuovi acquisti. Fabio Grosso, l’ultimo ad approdare a Torino, ha collezionato finora più figuracce che giornate positive: a Palermo aveva di fronte Cassani e non Robben, eppure il terzino azzurro ha fatto acqua da tutte le parti. Melo insiste su indecisioni fatali come perdere palla in zone delicate: Ciro Ferrara, di re-
cente, aveva dichiarato che Felipe aveva capito, ma non pare proprio. Caceres si vede pochissimo, Diego ha brillato solo in una partita, con la Roma, Cannavaro è stato l’unico a salvarsi ma si è rotto presto. Il tecnico bianconero, a questo punto, medita seriamente di rinunciare al rombo, a meno che il rientro di Sissoko, previsto per il 17 ottobre con la Fiorentina, non porti nuovi equilibri tattici. È una scelta di campo che incombe con urgenza, perchè la Champions vive momenti decisivi e in campionato l’Inter è già in fuga: il 5 dicembre, quando farà visita alla Juventus, il dilemma dovrà essere sciolto da tempo, perchè la Signora non può permettersi di perdere lo scontro diretto, se vuole ancora sperare nello scudetto. È riemerso con grande evidenza il problema della panchina, che in ultima analisi non si sta rivelando meno modesta di quella dell’anno scorso. Se si è costretti a ricorrere a Zebina, Poulsen, Giovinco, De Ceglie, Molinaro, è difficile pensare che la qualità complessiva non ne risenta. Altri, come Tiago e Salihamidzic, sono più in infermeria che in campo e il turnover di Ferrara va a farsi benedire, perchè quando servono, non ci sono quasi mai. È altresì difficile chiedere agli ultratrentenni Camoranesi, Del Piero, Trezeguet, Grosso, Legrottaglie, Cannavaro, di non pagare lo scotto fisico e mentale delle tre partite settimanali e infatti gli effetti si sono visti in modo chiaro. E adesso, a cominciare da sabato 17, avversaria la Fiorentina a Torino, è già tempo di esami decisivi, perchè non si può più fallire, per non compromettere l’andatura da primato che aveva caratterizzato l’inizio di stagione.
Under 21
Casiraghi convoca Marrone e Carraro
La delusione è nei nuovi Fabio Grosso ha fatto finora solo figuracce
Il fantasista della Juventus, Ribas de Cunha Diego. In alto, Grosso e Ferrara
De Laurentiis esonera Donadoni, mentre nel ruolo di dg dovrebbe arrivare Montali
Mazzarri sulla panchina del Napoli NAPOLI – Ore decisive in casa Napoli. Il presidente De Laurentiis è ormai a un passo dall’esonero di Donadoni, dopo aver fatto fuori, nella scorsa settimana il dg Marino. La scelta sul sostituto dell’ex Ct è ricaduta su Walter Mazzarri, ex allenatore di Livorno, Reggina e Sampdoria. Per quanto riguarda, invece, il ruolo di direttore generale l’indiziato principale sembra essere Gian Paolo Montali: il tecnico toscano e il manager emiliano, quindi, dovrebbero essere le prime due colonne della rifondazione del Napoli. Aurelio De Laurentiis ieri non si è fermato un attimo: colloqui, incontri, esami e indizi. Tra questi ultimi uno è evidente: Mazzarri ha già rescisso il suo contratto con la Sampdoria, si è portato in netto vantaggio rispetto a
Mancini e Rossi ed è atteso te diversi rispetto a quelli utinella sede romana della Fil- lizzati per liquidare Marino. Nel frattempo è la volta di mauro per parlare con De Laurentiis. Decisivo, in que- Montali, giunto ieri, intorno sto senso, l’incontro che il alle 18, negli uffici della Filpresidente azzurro ha avuto mauro: l’ex c.t. della Naziocon l’a.d. blucerchiato, Bep- nale italiana di pallavolo mape Marotta, intorno alle schile, nonché membro del 13.30 di ieri. Il tecnico livor- CdA della Juventus, è stato nese, ex amaranto proprio richiamato da De Laurentiis come Donadoni, ha già vis- per dare un seguito agli insuto un’esperienza a Napoli come vice di Ulivieri in serie B nella stagione 1998-1999. Stamattina, tra l’altro, De Laurentiis incontrerà anche Donadoni: bisogna chiudere nei dettagli un rapporto già chiuso domenica in diretta televisiva dall’Olimpico, sebbene con modi e toni decisamen- Walter Mazzarri
contri della settimana scorsa. «Sì, ma non so se firmerò», ha dichiarato. Dopo aver esaminato decine e decine candidati - una trentina per la precisione - la seconda convocazione vale da indizio: dopo qualche giorno in standby, Montali è tornato prepotentemente in auge per la poltrona di dg. E ancora: in merito alla sistemazioni dei ruoli prettamente tecnico-sportivi, poi, De Laurentiis ha parlato anche con Salvatore Bagni e Gianluca Petrachi, ex dt del Pisa. Oggi dovremmo avere un paio di fumate bianche, soprattutto quella relativa allenatore. Il tutto, ovviamente, dopo l’esonero di Roberto Donadoni.
BREVI Distorsione per Vucinic ROMA – Mirko Vucinic è stato sottoposto ieri ad accertamenti clinici: lo staff medico della Roma ha riscontrato una distorsione al ginocchio sinistro, rimediata domanica nel match contro il Napoli. Il montenegrino sarà tenuto a riposo per qualche giorno, poi saranno valutate le sue condizioni e la terapia migliore per favorirne il recupero.
ROMA – Un rientro, quello di Lorenzo De Silvestri dopo l’infortunio del 12 agosto in Russia, e due novità tra i 21 Azzurrini convocati da Casiraghi per la gara con la Bosnia Erzegovina. Il centrocampista della Fiorentina Federico Carraro e quello della Juventus Luca Marrone. Dopo il doppio impegno di settembre con Galles e Lussemburgo, l’Under 21 riprende il cammino verso le qualificazioni: la prossima gara è in programma martedì 13 allo stadio “D. Martelli” di Mantova (ore 21). Gli Azzurrini si raduneranno mercoledì 7 a Rodigo; il primo allenamento si svolgerà il giorno seguente alle ore 10.30. Questo l’elenco dei convocati. Portieri: Perin (Genoa), Seculin (Fiorentina); Difensori: Angella (Empoli), Ariaudo (Juventus), Bellusci (Catania), Brivio (Vicenza), De Silvestri (Fiorentina), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Bari); Centrocampisti: Barillà (Reggina), Bianchi (Piacenza), Carraro (Fiorentina), Castiglia (Cittadella), Marrone (Juventus), Pasquato (Empoli), Poli (Sampdoria), Soriano (Sampdoria); Attaccanti: Balotelli (Inter), Macheda (Manchester United), Marilungo (Sampdoria), Paloschi (Parma).
Empoli-Triestina sarà rinviata ROMA – Empoli-Triestina sarà rinviata: la squadra toscana ha quattro giocatori convocati nelle diverse nazionali e i regolamenti dicono che ne bastano due per chiedere di spostare una partita. La gara, in programma domenica 11 ottobre, sarà recuperata con molta probabilità martedì 27 ottobre WORLD (PT)
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Sport
Prima Squadra da ricostruire anche fisicamente. Per Monaco sarà arduo
Potenza, analisi impietosa Il ritiro è un segnale punitivo: a Gela la migliore formazione NONOSTANTE di fronte sia capitata la migliore squadra del campionato, la sconfitta interna contro il Verona ha messo in evidenza tutte le crepe del Potenza. I rossoblù hanno fatto quasi tenerezza quando hanno provato a restare in partita contro un’avversaria di qualche categoria più su, ma si sono dovuti scontrare con una durissima realtà: innanzitutto quella tecnica, poi anche quella fisica. Dopo sette gare di campionato, indipendentemente dal cambio Capuano-Monaco, un bilancio può già essere fatto. Partendo con ordine: del pacchetto arretrato si possono salvare (voti alla mano) solo Lolaico e Cardinale. In mezzo al campo, oltre a un Berardi sempre positivo, difficilmente c’è stato qualcuno che ha fatto la differenza. Giannusa non è adatto a questo campionato, Catania ha giocato in maniera assai alterna, per non dire di Frezza, senza acuti in quasi tutte le gare. Dell’attacco che dire: che i tre gol rifilati all’Andria, di cui due di Polani, sono stati il male del Potenza che nel mercato del giorno immediatamente successivo a quella domenica non ha ricevuto quanto sperato. De Cesare non potrà mai reggere una stagione intera, Aquino (dell’infortunio si saprà in giornata) ha dimostrato di non
Capuano sentito ancora in Procura L'HANNO convocato per la seconda volta a distanza di pochi giorni. C'erano ancora delle cose da chiarire sull'esclusione improvvisa del difensore Giovanni Langella. Ezio Capuano è rimasto negli uffici della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri pochi minuti. Il tempo di spiegare cosa c'era dietro alcune dichiarazioni che aveva reso ai giornalisti dopo la sconfitta interna con il Marcianise. I carabinieri gli avrebbero anche chiesto se era a conoscenza del perché il presidente del Potenza Giuseppe Postiglione aveva depositato una denuncia contro ignoti per alcune presunte intimidazioni. Il fascicolo è quello che il pm Francesco Basentini ha aperto dopo Potenza-Salernitana e che, al suo interno, custodisce anche i retroscena antecedenti la famosa partita del 23 aprile 2008 in cui la società escluse tre calciatori dalla disponibilità dell'allenatore Arleo, e che vanno fino a Potenza-Sorrento della C2 del 2007. f. a.
Se ne va “il Mago” IL POTENZA è alla ricerca di un massaggiatore dopo che “il Mago” ha lasciato il club nella mattinata di ieri. Alla base della decisione, gli impegni personali del terapista che non ha potuto seguire la squadra a Gela
vedere la porta, nemmeno se spalancata. Ed in più, le alternative che arrivano dalla panchina non sono all’altezza della situazione. E dire che il Potenza sta ancora aspettando Lucenti e Anderson per capire se sono un punto di forza di questo organico o un peso per la gestione. Il mea culpa - con questi toni - deve comunque essere generale e rivolto
anche a quegli addetti ai lavori che indicavano il Potenza come una possibile outsider del campionato. Con giocatori che hanno anche messo nel cassetto qualche motivazione personale in più (magari quella di lottare per posti importanti, per puntare ai play off), diventa tutto più complicato. I tifosi l’hanno capito e se la sono
Aquino si sottoporrà alla risonanza magnetica domani per stabilire l’entità dell’infortunio al ginocchio
presa pure con chi scende in campo, anche sulla base di una considerazione pressocchè generale sul mancato apporto in termini agonistici dato al tecnico precedente, determinandone l’esonero. La decisione di mandare la squadra in Sicilia per giocare (domani alle 20.30) una partita di Coppa di cui nessuno se ne frega niente è as-
solutamente punitiva. Se qualcuno avevapensato dipotersirisparmiare gli oltre 700 chilometri di sola andata fino a Gela, ha dovuto rivedere i piani. Anzi, sarà costretto anche a scendere in campo e a giocare con tutte le motivazioni del caso, pena un allungamento del ritiro, almeno fino alla partita di Lanciano, per la quale potrebbe prospettarsi un altro tour dell’Italia. Dal punto di vista societario si attende qualche segnale che, in questo momento, non può che riguardare il mercato. Serve rinforzare la rosa con la consapevolezza che disponibili sono soltanto gli svincolati. Poi, a gennaio, servirà svecchiarla, magari facendo anche il sacrificio dei puntare sulle ambizioni di calciatori che hanno voglia di arrivare. Ma come primo segnale bisogna dare a Monaco la possibilità di lavorare con un organico maggiormente competitivo. Lo sforzo del tecnico di credere che questo gruppo abbia grosse potenzialità inespresse resta, appunto, uno sforzo dettato più che altro dalla dichiarazione di facciata. Che questo Potenza sia obiettivamente di valore inferiore a quelle che erano le attese di tifosi, giornalisti ed esperti di mercato è sotto gli occhi di tutti: Per fortuna c’è ancora il tempo di rimediare. Alfonso Pecoraro
Seconda Arcamone e Chiaria hanno fatto 10 reti. Al Valerio è sempre show
Melfi, confortano i gol Adesso si attendono i segnali di ripresa dalla difesa QUATTRO PARTITE al Valerio. Due vittorie e due pareggi. Soprattutto 11 gol fatti, quasi tre a partita. Il Melfi versione casalinga, convince e diverte. Gli spettatori non si annoiano di certo, e difatti riservano applausi sonori accompagnando le prestazione dell'undici gialloverde. Con un pizzico di attenzione maggiore, anche i due pari con Aversa e Brindisi, avrebbero potuto tranquillamente essere due successi, anche se indubbiamente la gara che pesa di più nell'economia della classifica federiciana, resta quella di Barletta. Perdere tre punti nei 4 minuti finali del match, è stato allucinante, oltre che immeritato. Con quella vittoria, ora il Melfi avrebbe potuto occupare un posto a ridosso dei playoff, nonostante in trasferta abbia finora deluso. Al cospetto di compagini ambi-
ABBIAMO SBAGLIATO NELLA nostra edizione di ieri, per un mero errore materiale è stata pubblicata la cronaca di Burgentia-Roccanova dello scorso anno. Ripubblichiamo la versione esatta, scusandoci con i lettori e gli interessati
ziose, non ultima il Monopoli, il Melfi ha sfoderato prestazioni brillanti, in alcuni casi surclassando gli avversari. Fisicamente il Melfi appare tonico e tecnicamente non inferiore ad avversari altisonanti. Insomma una buona squadra che in classifica sta pagando in termini di ritardo, le troppe disattenzioni difensive fatte registrare. Non è un caso che le due vittorie ottenute, siano giunte al termine di partita in cui non si è subito gol. Segno evidente, che nel calcio conta riuscire a trovare con felicità la porta avversaria, ed il Melfi in questo senso, numeri alla mano e tra le migliori, ma resta sempre più importante non prenderle e lasciare possibilmente inviolata la propria porta. Al Melfi è mancata finora la capacità di essere impenetrabile anche in trasferta, dove comunque la
porta avversaria si riesce a trovarla. La fluidità di gioco e le capacità realizzative di un tandem d'attacco in grado di segnare 10 gol in coppia, testimoniano che il Melfi da un punto di vista offensivo c'è ed è potenzialmente preparato a far male all'avversario. Si deve crescere dietro, in fase di non possesso ed in particolare riuscire a tenere alta la tensione senza subire deleteri black-out. In questo senso la gara di Cassino, comunque ben giocata, deve essere da esempio. Con un quarto d'ora di amnesia il Melfi ha dilapidato il vantaggio e pregiudicato una gara che avrebbe potuto portare altro esito. A Manfredonia il Melfi, dovrà evitare errori di questo genere, affrontando un avversario alla sua portata anche se da non sottovalutare. Anzi. In terra dauna l'imperativo categorico è
Arcamone in azione contro il Monopoli (foto Nino Valerio)
Prima Categoria Roccanova battuto con una rete per tempo: decidono i guizzi di Memoli e Colangelo
L’Invicta Burgentia si rialza dopo il ko di Tursi INVICTA BURGENTIA ROCCANOVA
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I.BURGENTIA: Sasso, Lopardo C., Oliveto G. , Di Bari, Lopardo G. , Avino, Ferrarese P. , Colangelo ( 38' st Margherita) Pepe, Memoli, Grano ( 13' st Russo) a disposizione Palladino R. , Cerullo , Palladino E. , Viscardi All. Sabbatella A. ROCCANOVA : Latorraca, Disario, Loponte, Vascetta, Derisi, Pesce, Malaspina V. ( st Fera) , Torresi, Lobosco (st Rocco) , Esposito ( 28' st Ciancia), Mobilio a disposizione Malaspina L. , Arleo, Miraglia, Bellitto All. Infantino ARBITRO: Loffredo di Potenza RETI 27' pt Memoli , 22' st Colangelo
Sabatella
invertire il trand negativo delle gare esterne e finalmente riuscire ad ottenere continuità di risultati. E' solo questa la medicina giusta per abbellire una classifica che comuynque al momento va vista e valutata in maniera attenta. Infatti gli otto punti ottenuti, sono veri e dimostrano che questo Melfi è in grado di dire la sua con chiunque. Sono punti conquistati al cospetto di squadre di classifica, ben organizzate. Il Melfi infatti non ha ancora affrontato le cosiddette piccole, vale a dire le ultime cinque della graduatoria che hanno elargito punti a destra e a manca. Ecco perché acquisire continuità è fondamentale. Fra qualche domenica la classifica gialloverde potrebbe essere rivalutata e pesata diversamente. Emilio Fidanzio
BRIENZA - Per la prima partita in casa del nuovo corso dell'Invicta Burgentia ci si aspetta una vittoria, specie dopo la dura sconfitta di Tursi con il passivo di quattro reti. Si aspetta e la gloria arriva come sperato ai danni del Roccanova
che è parso a dir poco mediocre nella manovra. In un comunale dal sapore estivo la squadra burgentina si comporta bene, anche per la poca resistenza degli ospiti ma a dir la verità qualcuno tra i burgentini è apparso fuori forma, svogliato ed impreciso. La perfezione appartiene alla Bellezza nazzarena e aver conquistato tre punti alla seconda giornata con due reti realizzate e zero subite in casa contro una probabile concorrente per la salvezza , non è lavarsi la faccia con lo champagne ma fa bene come l'acqua fresca in una giornata torrida..La compagne di mister Sabbatella parte subito bene ma solo al 18' con un tiro cross Di Bari sfiora la rete , anche per l'insicurezza del numero uno ospite Latorraca. La rete arriva al 27' punizione defilata dalla destra a qualche metro dalla linea dell'area di rigore , batte Memoli, il suo tiro è insidioso e si va ad infilare sul primo palo, con qualche colpa di Latorraca che sembra vere poca dimestichezza con le mani. Il primo tempo finisce con il vantaggio dei padroni di casa, il Roccanova non
sembra avere i numeri per recuperare la partita. Al 7' della ripresa ci prova Avino da fuori area per il raddoppio , il suo tiro va alle stelle. Un minuto dopo ci prova Grano in area di rigore , il suo bolide va poco alto sulla traversa. Al 14' l'unica azione degna di nota degli ospiti, Pesce si ritrova in ottima posizione, praticamente un rigore in movimento, nel giorno di San Francesco, il santo degli italiani e il più santo degli italiani, come lo definì Pio XII , le mani di Sasso graziate dal cielo incredibilmente spediscono la palla lontana dalla porta . Al 22' arriva il raddoppio , dal calcio d'angolo batte Di Bari, svetta altissimo Colangelo e di testa spedisce in rete. Partita chiusa , c'è spazio anche per il mancato ruggito di Avino che di testa spedisce poco al lato. Dopo il brutto esordio di Tursi, mister Sabbatella si rifà schierando una squadra in grado di portare a casa il risultato. I Burgentini stanno fermentando e ci sarà il tempo per gustare un ottimo vino e se Avino tornerà ai suoi livelli,cosa di cui si è certi, ci sarà da divertirsi.
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Sport 37
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
TOP 11
Panchina divisa tra tre santoni: Dominissini, Remondina e Calori
Temelin-Dettori, il meglio NEL DUBBIO (chi è il timoniere della settima giornata?) si esagera. Perché non ci sono vincoli che lo vietano (l’unica regola ferrea della top 11 è la celebrazione dei migliori) e sceglierne uno soltanto tra i tre “Santoni” sarebbe comodo, ma ingiusto, utile per la schematizzazione, ma controproducente per la valorizzazione del bello. Nel dubbio, tra mille analisi (quelle che ad esempio “eliminano” Boccolini per la modestia elo statodi crisidel Foggia),si esagera perché non c’è un’impresa meno impresa delle altre: la Reggiana rifila 5 ceffoni al Cosenza; il Verona carica il Viviani di Potenza, batte un altro colpo da tre punti, va in seconda posizione e resta (paradosso apparente) la miglior difesa d’Italia producendo un calcio d’avanguardia; il Portogruaro lancia la definitiva candidatura alprimato infilandola sestavittoria consecutiva, espugnando Rimini (quattro su quattro fuori casa), ostentando una padronanza di mezzi che rende granitica una squadra già spettacolare. Ed allora dentro con la triade delle meraviglie – Dominissini, Remondina e Calori - che profuma di fascino (immaginate cosa uscirebbe da un confronto di idee tra i tre) e novità (non si era mai andati oltre una poltrona per due). Come dire: il miglior modo per liberarsi diuna tentazione ècadervi. Ela tentazione di stringere tre allenatori su una sola panchina è troppo forte per non assecondarla. Uno, due, tre e la visione “dandy”prende forma e sopravvento, riconcilia con lo spettacolo, sod-
disfa i palati raffinati, restituisce entusiasmo a chi viveva anestetizzato da un calcio troppo pragmatico (vedi Cuccureddu le vittorie striminzite che fanno grande il Pescara attraverso
Foggia giù: Zemanlandia è un ricordo FOGGIA. Dal sogno della B sfiorata per tre anni di fila all’incubo della Seconda. La crisi del Foggia si è aperta al termine di una settimana che ha visto i rossoneri perdere tre partite consecutive. Il primo ko stagionale in casa della Ternana (4-1), e ci poteva stare. Nessuno, tuttavia, si sarebbe aspettato un crollo verticale tra le mura amiche. Da fortino inespugnabile, lo “Zaccheria” è improvvisamente diventato terra di conquista per Ravenna (1-2) e Real Marcianise (1-3). L’ultima sconfitta ha rotto il giocattolo: i tifosi hanno pesantemente contestato società, squadra e tecnici. Questi ultimi, Antonio Porta e Fabio Pecchia, hanno immediatamente rassegnato le dimissioni, mentre i vertici societari hanno ribadito che le quote del club sono a disposizione gratuitamente. E’finito un ciclo, probabilmente già dopo l’ultima semifinale play-off con il Benevento. In quel momento, il presidente Capobianco aveva preannunciato la volontà di farsi dai parte, salvo poi restare in sella di fronte al completo disinteresse della classe imprenditoriale e degli sponsor. Il ridimensionamento del budget e dei costi di gestione è stata la conseguenza più immediata e logica: il progetto iniziato nel 2006 e capace di portare i rossoneri ad una finale play-off (persa ad Avellino) e due semifinali promozione (contro Cremonese e Benevento) consecutive è stato messo da parte, ricominciando da una squadra
giovane e povera di stelle. Pochi i grossi calibri, fra questi il cileno Salgado che finora è rimasto con lepolveri bagnate. Peril resto, unsolo over 30(il difensoreRoberto Goretti)e tantigiovani con i quali serve inevitabilmente pazienza. Purtroppo, dopo un triennio così ricco di soddisfazioni, evidentemente Foggia non sa aspettare. E così Fabio Pecchia e Antonio Porta, mente e braccio tecnico della squadra, si sono fatti da parte. L’ex capitano, alla sua prima esperienza da allenatore, pensava di vantare un credito maggiore considerate le ultime stagioni da calciatore disputate ad alto livello con la casacca pugliese. Discorso diverso per l’ex responsabiledegli osservatori,le cuiquotazioni da tecnico sono in discesa da anni (in precedenza è stato esonerato dalla guida di Giugliano e Sangiuseppese). Entrambi hanno deciso di rimettere il mandato nelle mani della società, anche se la presa di posizione dei calciatori potrebbe indurre il CdA a respingerne le dimissioni.Le responsabilitàdellostaffci sono,maè altrettanto vero che il Foggia presenta limiti di organico. Il destino di quella che fu la culla di “Zemanlandia” sta proprio nelle mani dell’attuale proprietà, costretta all’ennesimo sforzo per non rovinare quanto di buono fatto nell’ultimo triennio. Sempre in attesa di tempi migliori. Marco Santopaolo
IL POSTICIPO: GIULIANOVA-LANCIANO 2-2
un calcio muscolare e difensivistico; vedi pure Brucato che fa leva sullo strapotere tecnico dei solisti in attesa di dare un’anima ed una fisionomia chiara al Taranto delle grandi firme).
Dominissini, Remondia e Calori per un tripudio di classe e spirito offensivo esaltato a Reggio dall’istinto killer di Temelin (doppietta al Cosenza) e dall’esplosività di Rossi (gol e assist strepitosi), a Verona dai movimenti fulminei degli esterni (in modo particolare di Berrettoni, l’uomo che ha spaccato in due la sfida di Potenza), a Portogruaro dalla fantasia di Cunico tra le linee e dall’esplosione del bomber appena ventenne Riccardo Bocalon (fuori dal tridente titolare della top 11, ma sempre più determinante per la capolista veneta: terzo centro consecutivo a Rimini dopo i gol firmati contro Lanciano e Giulianova). Si vince attaccando con vigore, lasciandoche anche icentrocampisti siano sempre coinvolti nella manovra offensiva: non è un caso che Reggiana e Portogruaro siano rappresentate anche inmediana (gli emiliani dalla mezz’ala Nardini, i veneti dal potente Scozzarella, pure in gol a Rimini), che il Marcianise “povero” d’attaccanti strappi la seconda vittoria consecutiva in trasferta mandando a referto due centrocampisti (D’Ambrosio e Romano) e che il Pescara resti aggrappato al vagone con un guizzo del maestoso Dettori. Fanno specie in una giornata ricca di gol, di emozioni e di talento il pari noioso tra Andria e Spal ed il primo acuto datre punti della Cavese,che batte il Ravenna con una super difesa (perfetto il classe 87 Rapino, alla sua prima presenza in campionato) più che con l’attacco. Filippo Zenna
Il personaggio della settimana
E’ tornato Paolo Rossi e delizia la Reggiana REGGIO EMILIA. Pablito è tornato, alle soglie del 2010, quasi 28 anni dopo l’esplosione mondiale. S’è reincarnato in un ragazzone potente ed elegante, rapido ed incisivo, meno egoista, meno bomber, ma leggiadro ed intelligente. Nessuna partentelacol goleador che consegnò all’Italia il terzo Mondiale eppure le affinità sono quasi cromosomiche perché ancor prima di nascere, Paolo Rossi veniva già nutrito dai gol di Pablito, dalle emozioni di papà Valerio e da unafede juventinafortecome roccia – “È per questo che mi chiamo Paolo: un tributo al grande campione dell’Italia di Bearzot e della Juve del Trap” – nemmeno un po’ intaccata dagli undici anni filati trascorsi a difendere la maglia del Toro (ma tu guarda un po’ il destino) e quel granata che un po’ stonava con l’anima bianconera. Pablito è tornato, adesso fa grande la Reggiana e vuol prendersi finalmente ciò che gli spetta, ciò che l’illogicità del calcio gli ha strappato: i grandi palcoscenici. Li avrebbe già meritati a sfilar tra le pagine di una carriera da primatista (esordio in A a diciannove anni col Toro di Camolese, 9 gol a Gualdo ad appena ventuno anni, ritmi costantemente superiori alla media della terza serie) e a riavvolgere il nastro si alimentano soltanto rammarico e nostalgia: “A Torino ero uno dei pezzi pregiati del settore giovanile, ma fui spedito in C2 al Gualdo dove feci benissimo. A Pavia, poi – continua – venivo utilizzato da esterno di centrocampo ed è lì che ho perso probabilmente il treno per arrivare in alto. Perché non avevo più tanta fiducia nei miei mezzi ed iniziai a pensare che davvero non ero nato per fare l’attaccante. Poi a Monza Agliari mi rilanciò in prima linea ed ho riconquistato me stesso”. Ma la serie B l’ha appena sfiorata nella passata stagione a Cittadella – pochi gettoni di presenza prima di essere girato in prestito al Monza –per poi calarsi nuova-
Paolo Rossi, attaccante della Reggiana
mente nella dura realtà della prima divisione. Il sogno, però,nonèsvanito – “Guai a perdere ambizioni e speranze, ho appena ventisette anni e posso ancora dare tanto” – e Reggio Emilia potrebbe essere per il Pablito dei tempi nostri il trampolino di lancio definitivo: “La storia insegna che chi ha fatto bene alla Reggiana ha poi raggiunto grossi traguardi. Questa piazza ha grandi tradizioni ed è una vetrinaprestigiosa permettersi in mostra”. La forza devastante di Rossi avrà già fatto ricredere il Cittadella che tiene vincolato l’attaccante fino al 30 giugno 2011 e sicuramente affascinato tante società di categoria superiore. Ma lui non ci pensa e nemmeno si monta
la testa: “Sto benissimo così. A Reggio la qualità della vita è straordinaria ed il calcio viene fatto con intelligenza e raziocinio. È la mia grande occasione e voglio sfruttarla”. Segnando (due gol all’attivo) e mandando in rete i compagni: “Sto diventando fin troppo altruista –sorridedopoi dueassist (uno per Temelin, l’altro per Ingari) serviti col Cosenza – ma viene naturale esserlo in una squadra che produce un calcio esaltante. Quando c’è un’armonia di gioco, quando la ricerca del fraseggio è così frequente è piacevole mettersi al servizio della squadra mettendo un po’ da parte l’istinto egoistico del bomber”. Pablito è tornato. f.z.
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38 Sport
TOP 11
La doppietta di Chiaria esalta il Melfi. Bravo Geraldi
Di Maio, gol dalla difesa GOLEADOR non si nasce ma si diventa. La settima giornata ha ristabilito le gerarchie dei cannonieri del girone. D'accordo, al comando c'è sempre Ciofani della Cisco Roma che, in tema di scorpacciate, ha più appetito di tutti; ma come non far cascare l'occhio a mezza altezza della classifica cannonieri, qui c'è Roberto di Maio, professione difensore centrale ma con una vocazione innata per il gol. Ieri altre due reti, il totale riconduce a quattro in sette partite, che hanno spianato la strada dell'importantissimo successo contro la diretta concorrente Juve Stabia. Ha sentito l'odore di casa il “napoletanissimo” Di Maio, un profumo che l'ha ingolosito e l'ha portato ancora una volta a fare la voce grossa in area avversaria. La storia è risaputa: quando il Catanzaro gode di un corner, due su tre è lui a buttarla dentro. Ieri ha voluto esagerare, il fine Caputo ha intuito la buona vena del compagno e l'ha indirizzato verso la doppietta. Il goleador Di Maio è comunque in buona compagnia. Al suo fianco fa capolino Geraldi del Gela, anche per lui domenica da goleador: il suo sigillo vale oro colato, vale soprattutto il primato in solitaria per il suo Gela che strizza l'occhio alla penalizzazione del Catanzaro. Poco male, il Gela di Provenza intanto continua a sbalordire per la continuità di risultati. Ancora un centro anche a sinistra del quartetto difensivo, il titolare della corsia
è Patanè della Vibonese che apre le danze nel due a due contro il Noicattaro. Il pacchetto arretrato è poi completato da Luigi Panarelli . Il difensore tarantino ha cominciato al-
la grande il suo personalissimo campionato. Domenica è stato protagonista nel Brindisi: su e giù per l'out di destra con piglio autoritario e dinamico.
In difesa dei pali si rivede ancora Pettinari. Il ragazzo, dopo la splendida prestazione di Scafati, s'è ripetuto in casa con il Cassino. Che preghi per la sua salute il tecnico Raffaele Sergio, l'Aversa ha davvero bisogno delle leve di questo giovane estremo difensore. Domenica intanto il tecnico di Cava De' Tirreni aveva benedetto il colpo dell'esperto Chietti, prima che Giannone riportasse in corsa il Cassino. Chietti esterno a destra dunque, sull'out opposto c'è invece Pizzolla del Brindisi. Il suo inserimento con gol contro il Siracusa vale l'aggancio della zona play-off. Inserimento fruttifero anche per Santo Matinella della Scafatese. L'inzuccata da tre punti giunge su splendido invito di Corsale dalla sinistra. Molto bene per Esposito: l'ingresso del centrocampista nella mediana della Scafatese ha dato un senso alla manovra di squadra. In mediana non può mancare poi un referente della capolista Gela: Schiavon risponde presente e si piazza al fianco del centrocampista siciliano. Tandem d'attacco in avanti. Chiaria ne fa due al Monopoli e porta il suo Melfi in zona franca. A fargli da chioccia c'è l'esperto Federico Giampaolo. Rete numero quattro per lui, l'ultima della sua infinita storia a caccia di gol impossibili. Andrea Buonaiuto sport@luedi.it
Il personaggio della settimana
Giampaolo e la storia infinita col gol SULLA SOGLIA delle seicento presenze tra i professionisti, 117 reti messein fila inoltre 20anni di carriera. Ha cominciato prestissimo, non vuole chiudere ora. Lui si guarda intorno e vede folti schiere di giovanotti che cercano di farsi un nome, che lo guardano come un totem e si lustrano gli occhi al cospetto delle sue giocate. Quelle non finiranno mai, neanche quando deciderà di appendere le scarpette al chiodo. Ma, per adesso, quella data è lontana. Lui, Federico Giampaolo, si diverte a ricamare calcio e mettere il suo talento al servizio della squadra. Una squadra zeppa di giovanotti che gli gironzola intorno. Il talento abruzzese percorre a tappe il suo “perso-
nalissimo”giro d'Italia. Pescara la piazza dove s'è soffermato per maggior tempo, poi via via a scalare le varie Genova, Verona, Bari, Salerno, Palermo e Cosenza, senza dimenticare che la Vecchia Signora gli puntò addosso gli occhi non appena vide il fiore sbocciare. Insomma, il fior fiore delle piazze italiane, dove ha speso il fiore dei suoi anni calcistici. E non finisce qui, perché la storia continua e non si escludono puntate impreviste: “Ho cominciato giovanissimo. Ho esordito in C2 con il Giulianova all'età di diciassette anni. Poi è cominciato il mio lungo iter di esperienze; posso dire di aver avuto una bella carriera, ho girato piazze importanti come Genova, Bari o
Verona. A Pescara ho giocato per più stagioni, certamente rimarrà tra le esperienze più importanti della mia carriera. Alla fine posso considerarmi fortunato, non ho mai patito un infortunio importante e, forse, ciò ha reso la mia carriera ancor più longeva”. Un esempio di longevità. Ma non gli chiedete se intravede una data per il suo abbandono, tempo sprecato, nessuno può saperlo, lui neanche vuole saperlo: “Ciò che mi spinge a continuare è la sfegatata passione per il calcio. Anche adesso mi diverto ancore come un matto in partita. Mi trovo bene a Noicattaro, mi sono avvicinato anche a casa. Fin quando durerà? E chi lo sa. Io sto bene fisicamente e, soprattutto,
La squadra della settimana
Il Gela fa un pensierino alla Prima GELA. Non è mai facile ripartire da una finale play-off persa davanti al pubblico amico, soprattutto se sei arrivato all'ultima curva dopo aver perso il campionato per una manciata di punti. Non è facile soprattutto se il nuovo corso si apre con grave ritardo, e se ad inizio agosto la tua rosa annovera soltanto pochi tesserati. Ecco perché sul primato del Gela c'è da stupirsi. Certo, senza la penalizzazione la vetta spetterebbe al Catanzaro, ma i numeri della compagine siciliana sono degni di attenzione. Cinque vittorie e due pareggi, tredici gol fatti e due subiti, entrambi lontano da casa perché al “Presti” i biancazzurri hanno sempre vinto senza incassare neanche una rete. Alla guida di una squadra ferita è stato chiamato Provenza. La panchina siciliana è toccata proprio a lui, lo scorso anno pilota di quel Catanzaro che fino alla fine ha sgomitato con il Gela per la conquista della piazza d'onore. “Sembra uno scherzo del destino, e forse era scritto che dovevo approdare in un club che mi sta dando l'opportunità di lavorare come meglio credo”spiega Provenza, che in Sicilia ha ritrovato il direttore sportivo Carmine Donnarumma ricomponendo il tandem che così bene fece nel biennio di Lamezia. “Stiamo lassù e siamo contenti di esserci, ma senzaassilli”si affretta aprecisare il tecnico. “Siamo consapevoli delle difficoltà incontrate in estate, dopo la legittima delusione vis-
suta da tutto l'ambiente per una finale play-off persa nonostante il fattore campo a favore. Giochiamo un campionato in cui ci sono squadre altamente competitive, dalla nostra abbiamo l'assenza di pressioni che può agevolare il nostro lavoro”. Una serenità che autorizza imprese impossibili, come andare a vincere sul campo della neopromossa Vico Equense che aveva il campo imbattuto da due anni. Risultati che arrivano attraverso il 4-3-3, un marchio di fabbrica per il salernitano Provenza: “Quando non avevo a disposizione i calciatori per attuare questo modulo, ho fatto giocare le mie squadre con il 4-4-2. Potendo scegliere, preferisco schierare le tre punte, prestando attenzione all'equilibrio senza per questo rinunciare ad un calcio sempre propositivo”. Quando gli parlano del Catanzaro capolista, Provenza ha uno scatto d'orgoglio: “E' una squadra che tatticamente ha subito alcune modifiche, anche se lo zoccolo duro è rimasto quello modellato nel corso di un anno di lavoro”. E' inevitabile che il discorso si sposti su quella Prima che a Gela hanno vissuto appena un anno, stagione 2005/2006, prima del fallimento: “Magari, ma siamo solo all'inizio ed è giusto restare con i piedi per terra. Personalmente non penso a questa possibilità, anche se mi piacerebbe misurarmi con una realtà solo assaggiata a Sorrento”. Marco Santopaolo
mentalmente. Se cambierà questa condizione allora saprò che è giusto concludere. Per adesso desidero continuare”. Se continuerà, sarà solo il destino a deciderlo. Ancora avanti questa stagione, la numero 22 tra i prof, poi si vedrà. Qualche rimpianto?: “Pochi. Forse potevo avere miglior fortuna in determinate piazze importanti se solo i tecnici ci avessero creduto i più. Comunque posso ritenermi di gran lunga soddisfatto per quello che ho fatto”. Ora c'è il Noicattaro. Un avvio difficile per la squadra, nonostante le sue quattro reti in sette gare: “Siamo una squadra giovane, è normale che ci siano delle difficoltà. Sono convinto però che ne verremo fuori”.
Federico Giampaolo del Noicattaro
BARLETTA-MANFREDONIA SI RECUPERA IL 21 OTTOBRE
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Sport 39
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
Il punto girone H Anche la Casertana rimedia il primo dispiacere interno dal Sant’Antonio
Il “Mazzella” e il “Michetti” restano dei tabù IL “Mazzella” vero tabù per l'Ischia: tre partite, tre sconfitte. Tra le mura amiche si ferma anche la Casertana. Il Pomigliano unica squadra imbattuta. Ancora delusioni per il Pisticci formato casalingo. Terza vittoria consecutiva del Grottaglie. Sette squadre corsare, tra cui Matera e Francavilla in Sinni. Il Casarano perde per la seconda volta dinanzi al pubblico amico. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti della sesta giornata del girone H della serie D che ha fatto registrare sette vittorie, tutte in trasferta e due pareggi. I gol sono stati 26, di cui solo 7 messi a segno dalle squadre che hanno giocato in casa e 19 da quelle che hanno viaggiato. Nella sesta della scorsa sta-
gione le vittorie furono otto, di cui tre in trasferta e i gol 28. Complessivamente, nella 54 partite sinora giocate, le vittorie sono state 36, contro le 41 della stagione scorsa. Fatto curioso, dopo sei giornate, sia nel campionato 2008/09 e sia in quello di quest'anno è stato totalizzato il medesimo numero di gol, 153. Nel campionato scorso, però, furono realizzati meno gol in trasferta, 74 contro gli 81 del campionato in corso. Il big-match della sesta giornata se lo è aggiudicato il Sant'Antonio Abate che ha espugnato il “Pinto” di Caserta, consolidando così il primato in classifica, con possibilità di fuga. Ad occupare la piazza d'onore ora è il Neapolis che ha fortemente
strapazzato l'Ostuni, per giunta dinanzi ai propri sostenitori. In quarta posizione si è attestato il sorprendente Grottaglie che ha affiancato il Pomigliano. I tarantini, che non erano partiti con il piede giusto, hanno conquistato la seconda vittoria consecutiva in trasferta, cosa che sinora, era riuscita soltanto all'Ischia e al Pisticci. In coda alla classifica stazionano le tre squadre brindisine, uniche a non aver ancora assaporato la gioia della vittoria. Il Bitonto, che non vinceva in trasferta dal 5 ottobre 2008, si è aggiudicato il derby pugliese contro il Casarano che sta un po' deludendo le attese della propria tifoseria. Altra formazione che non ha ancora trovato una propria iden-
tità è il Francavilla Fontana che non perdeva in casa dal 28 settembre 2008. Mancato anplain delle tre rappresentanti di Basilicata. Alle vittorie esterne del Matera e del Francavilla non si è aggiunta quella casalinga del Pisticci che ha regalato la prima vittoria in trasferta al Bacoli. Il Matera ha subito girato al Francavilla Fontana le tre reti subite nel turno immediatamente precedente; mentre il Francavilla in Sinni ha intelligentemente approfittato delle difficoltà casalinghe dell'Ischia. Matera e Pisticci sono comprese tra le sette squadre ancora imbattute in trasferta. Le altre cinque sono Benevento, Bitonto, Casertana, Fasano e Pomigliano. Adolfo Sarra
Quattro gol in Coppa e uno in campionato a Casarano: «C’è da vincere in casa»
Matera, la ricetta di Genchi L’attaccante: «Essere noi stessi e imporre il nostro gioco ovunque» E’ mancato solo il gol di Genchi. Ci è andato molto vicino quando Albano gli ha servito un pallone che l’ha messo a tu per tu con il portiere del Francavilla. Il tiro ha battuto al palo, poi a qualche minuto dallafine èstato Fiorentinoa negargli la gioa della marcatura su splendido assist di Leta. «Credo che il mister mi abbia lasciato in campo proprio perchè ero motivato e stavo bene. Vengo-afferma Giuseppe Genchi, attaccante del Matera--da un periodo in cui dovevo recuperare un infortunio muscolare e non facevo una gara intera da parecchio. Ho avuto l’opportunità di andare a rete, ma il palo nella prima occasione e la parata del portiere nella seconda mi hanno frenato. Credo che la prestazione sia stata buona, sia quella personale che dell’intera squadra». Una vittoria che vi permetterà di lavorare con tranquillità dopo le polemiche susseguenti alla sconfitta nel derby? «Noi dobbiamo essere noi stessi e basta. Ci sono molte cose che non ci faranno abbassare la guardia. Siamo una squadra che è stata costruita per vincere, quindi non possiamo permetterci cali. La seconda è che dobbiamo vincere in casa, perchè ci servono i punti e non possiamo più lasciarne per strada. A Chieti l’anno scorso abbiamo vinto 14 gare su 17 e sia-
Diegol esce e applaude tutto lo stadio
Albano e Genchi esultano dopo il raddoppio (foto fcmatera.it)
mo passati dai play out ai play off. Questa mentalità la stiamo trasmettendo anche ai ragazzi». In effetti, in campo si è notato l’aiuto che date ai giovani. Nel caso specifico un incoraggiamento fatto a Salemme dopo un passaggio sbagliato? «In allenamento è una cosa, ma in gara è giusto sostenere i più giovani che hanno bisogno di integrarsi al nostro modo di pensare. Non è presunzione, ma noi dobbiamo imporre il nostro gioco sia in casa che fuori ed ecco la terza ragione per cui dobbiamo fare punti in casa. Cancel-
lare dove non ci siamo riusiti, quindi la gara con il Pisticci. I più giovani sentono di più queste cose, quindi vanno incoraggiati e sostenuti». Gara dopo gara gli equilibri stanno crescendo, anche in difesa va meglio. «Il rientro di Scudieri è senza dubbi positivo, ha fornito un bell’assist ad Albano in occasione del raddoppio e si è fatto trovare pronto al rientro dopo tre settimane d’assenza. Credo che Bartoli e Martinelli non abbiano concesso nulla a Di Tacchio e compagni e se ora, dopo averla vinta, potrebbe sembrare semplice la gara a
Francavilla, posso assicurare che non lo era perchè noi venivamo da una settimana particolare e loro cercavano la vittoria per uscire dalla crisi. Abbiamo vinto grazie al gruppo. Siamo una cosa sola e perdiamo e vinciamo insieme e non conta se non ho fatto gol. Toccherà anche a me. l’importante è aver vinto». Giuseppe Genchi ha già segnato in campionato (quattro reti in Coppa, due al Sant’Antonio e altrettante al Pisticci) a Casarano e ora vuole sbloccasi in casa. «Dobbiamo vincere, non importa chi farà rete. Vorrei
vincere tutte le gare per uno a zero, anche se non segno più io.Ogni partitaèuna storiaa sé, ma noi non dobbiamo più cadere nell’errore di avere altri cali di tensione. La guardia deve restare alta». Parole sante e ricetta giusta. Genchi non vuole eesere solo un bomber di Coppa, anche se Albano con il quarto centro stagionale non disdegnerebbe di avere un compagno con pari marcature. La coppia gol Genchi-Albano sta rodandosi e crescendo al meglio e Matera già si sfrega le mani. Renato Carpentieri
E’ questo il vero Matera, ma mai dimenticare il Pisticci. La prima sensazione al fischio finale di Strocchia di Napoli (osservato speciale di Ayroldi di Molfetta, vice commissario Can D) è stata la certezza che il match con il Pisticci l’abbia perso la squadra di Giusto e non sia stato vinto da quella di Valente. Nel senso che il calo di tensione e la sufficienza hanno proebito al Matera di poter essere al secondo posto in classifica alle spalle del Sant’Antonio Abate e alla pari col Neapolis. Matera non deve dimenticare, perchè con il piglio giusto e una continuità di risultati la classifica può cambiare in breve tempo. Gli applausi di tutto lo stadio a Diego Albano quando Giusto l’ha sostituito ha certificato due cose. Che il bomber biancazzurro è fondamentale, ma soprattutto che il calcio è uno sport bello anche perchè esistono popoli civili come quelli di Francavilla Fontana. Una società e un pubblico di grande spessore calcistico. r.carpentieri@luedi.it
I conti non tornano per le gare giocate al Michetti, solo in Coppa Italia ci sono state due affermazioni casalinghe
Pisticci, il modulo esterno da usare anche in casa
Salvatore Vallefuoco
Che sciupone questo Pisticci! Fare 7 punti in tre trasferte non è cosa da niente. Denota personalità e soprattutto lascia intendere che la squadra ha saputo calarsi nella parte di chi sa di dover scendere in campo con il coltello tra i denti, senza tra l'altro far barricate, per colmare le differenze con avversari sulla carta sempre più forti. Su questo score non avrebbe scommesso nessuno. I meriti, però, finisconoqui. Elavanificazione diquesto ruolino di marcia invidiabile arriva in casa. Qui il Pisticci ha preso un punto solo, tra l'altro contro la squadra più forte vista finora al Michetti. In questo modo tutto l'ottimo lavoro fatto lontano dalle mura amiche viene vanificato in una compensazione penalizzante, che non consente di portarsi in una situazione di classifica realmente ottimale. Certo restano gli otto punti. Ed in assoluto non sono pochi. Ma la sensazione è che solo aven-
do in tasca qualcosa in più, si sarebbe potuto parlare di un impatto pensante sul campionato e, soprattutto, di quella maturità che invece sfuma ogni volta che arriva il test probatorio.Ed allora? Il tecnico non vuol sentir parlare di pressioni particolari o condizionamenti psicologici nell'approccio alle gare casalinghe. E probabilmente ha ragione. Il problema quindi è altrove. Forse è nelle caratteristiche degli uomini in rosa, che quando devono fare la partita fanno emergere i loro limiti. E non è un caso, a corroborare questa impressione, che nelle tra gare interne il Pisticci abbia dato il meglio di sé contro il Forza e Coraggio, ovvero la squadra più attrezzata di quelle incontrate finora, per poi giocare così e così con l'Angri, che aveva qualcosa in meno della compagine di Benevento,ed infinetopparedeltutto nellasfida più semplice, contro un Bacoli che è
e sarà diretta concorrente per la salvezza. La ricetta per venirne fuori? Nel calcio non ce ne sono di definitive. Qualche indicazione dalle nove gare ufficiali (tre di Coppa), però, va tratta. “Chiederemo di giocare sempre in trasferta”, ironizzava più di qualcuno sulla tribuna del Michetti, finalmente tornata ai vecchi splendori. Pur trattandosi di una battuta, l'affermazione ha un fondo di verità. Perché forse serve che il Pisticci, davanti al suo pubblico, provi ad essere più simile alla sua versione da trasferta, senza darsiarieo avereparticolarigrilliper la testa. Chi lotta per la salvezza, di solito, nonè né belloné sontuoso,ma bada al sodo e fa i calcoli con il bilancino, avendo tra le priorità quella di non perdere gli scontri diretti. Con il Bacoli, i gialloble hanno avuto ben 70 minuti per raddrizzare il risultato, ma hanno combinato ben poco, perden-
dosi nel marasma di una confusione diffusa ed improduttiva. Come dire che quandoc'è daimpostare, emergono le difficoltà.A Matera, Valente aveva vinto con un colpo di genio e con uno modulo ad una sola punta che contemplava l'impiego di un mediano davanti alla difesa. Che sia una soluzione da prendere in maggiore considerazione? Se il Pisticci si allunga ed in quel modo riesce ad essere più compatto, se la squadra spreca lanciando in profondità, poi fraseggia di più palla a terra con un centrocampo più folto, allora forse è ilcaso di farci un pensierino. Anche se è forte la tentazione di cercare giustamente un undici più pesante in fase d'attacco quando si gioca in casa e con avversari da battere. Ma se la manovra non ne beneficia, allora anche una tattica più abbottonata, ma solo all'apparenza, potrebbe dare maggiori vantaggi. Roberto D’Alessandro
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40 Sport
D Punizione vincente che regala il primo blitz al Francavilla
Manzillo, un tiro da tre FRANCAVILLA – I sinnici fanno rientro dalla cittadina isolana, con tre punti importantissimi in tasca. Una gara che si annunciava impegnative e che così è stata, con due squadre che sin dall’inizio, si sono date battaglia. Del Prete e compagni, hanno creduto alla vittoria, ed hanno giocato con molta accortezza tattica. Da dire che i campani, sono scesi in campo con molto nervosismo, che gli ha provocato due espulsioni, la prima di Ayari al 28', la seconda di Onesti al 50'. Una gara, che si è messa quindi a favore dei ragazzi di mister Lazic, che hanno iniziato a giocare, avvicinandosi davanti la porta avversaria in più occasioni, senza trovare il momento opportuno per mettere la palla in fondo al sacco. Ma la rete non si fa attendere, ed arriva nella ripresa. Al 30' il Francavilla si procura un calcio piazzato dai venticinque metri, alla battuta il centrocampista Damiano Manzillo, che con un
Un duello aereo tra Sergi e Gioia al Mazzella
preciso e potente tiro, indirizza la palla nell’angolino alto alla destra del portiere campano Lauro, che rimane immobile a guardare la sfera.
Una rete da manuale, che consente al Francavilla di fare ritorno in riva al Sinni con una vittoria fondamentale. L’Ischia non ci sta, cerca di spin-
gere per cercare il pareggio e dopo pochi minuti, sfiora la rete con un colpo di testa di Trofa, ma la palla termina di poco a lato, sfiorando il palo alla sinistra dell’estremo difensore Di Vincenzo. L’Ischia attacca, ma è il Francavilla ad avere l’occasione per raddoppiare. Su un traversone operato dalla fascia destra dal fantasista Chisena, prima Del Prete e poi Scavone, davanti alla porta vuota, non riescono a trovare la deviazione vincente. Il triplice fischio finale, porta entusiasmo al gruppo sinnico, che festeggia in campo, insieme al tecnico Lazic. La vittoria su un campo ostico, ha dato un iniezione di fiducia non indifferente al sodalizio sinnico. Certamente la superiorità numerica, ha favorito i rossoblu, però bisogna tener conto che fino a quando le due squadre erano in parità di uomini in campo, l’Ischia non ha impensierito più di tanto la difesa lucana, che ha giocato con
attenzione, mettendo pressione sui portatori di palla. Il Francavilla, con questa vittoria sale adesso al sesto posto a quota otto punti in classifica, in compagnia di: Bacoli Sibilla, Bitonto, Forza e Coraggio e i corregionali del Pisticci. Con questa vittoria, il Francavilla porta a quattro i risultati utili in questo campionato; pareggio esterno a Grottaglie 2-2, pari interno con il Bitonto 1-1, vittoria al “Fittipaldi”con il Neapolis Mugnano per 3-1 e successo esterno ad Ischia. Una bella scia di risultati, che proietta così, la formazione rossoblu, a centro classifica a ridosso delle prime posizioni. Adesso, domenica impegno casalingo contro il fanalino di coda Ostuni, formazione reduce dalla pesante sconfitta interna per 2-5 contro il Neapolis Mugnano. In caso di successo, i ragazzi di Lazic, porterebbero a tre, le vittorie consecutive. Claudio Sole
Eccellenza Salernitani con il vento in poppa Promozione Miglionico e Grottole tengono
Ricigliano, esame superato Pietragalla e Moliterno Solo il Valdiano gli risponde non perdono colpi NON SI ARRESTA più la marcia vittoriosa del Ricigliano al vertice del campionato di Eccellenza. La squadra salernitana ha collezionato il massimo dei punti in classifica (dodici dopo quattro giornate), ha piegato con un tris il quotato Fortis Murgia (finora imbattuto) e sta mettendo in atto la prima vera fuga stagionale. Davvero niente male. Nell'ultima giornata calcistica, ha mantenuto il passo del Ricigliano soltanto il Ruggiero Valdiano, che occupa attualmente la seconda piazza del podio. Sul terzo gradino c'è una piacevole sorpresa: è rappresentata dalla matricola Viggiano. E' stata una domenica “del pallone” funestata da una marea di insoddisfazioni da parte delle squadre che hanno viaggiato (ha vinto soltanto il Real Tolve in quel di Muro Lucano), mentre ha prevalso quasi interamente il fattore campo (sette incontri su otto sono terminati con il segno “1”). Partiamo dall'alto della graduatoria di Eccellenza. Il Ricigliano o Comprensorio Tanagro di mister Dente ha “affettato” per benino il Fortis Murgia, al suo primo capitombolo della stagione. I campani hanno dominato con un tris firmato da Avallone, Maienza e Fernicola. Ha pesato, però, molto l'espulsione di Grassani per l'undici di Squicciarini. Un rigore trasformato dallo straordinario Salamone è stato decisivo per decidere le sorti di Ruggiero ValdianoIrsinese. Il team di Masullo si è ripreso le zone nobili della classifica portando a nove i risultati utili consecutivi domiciliari, mentre l'Irsinese è ritornata a casa a mani vuote per la quarta volta di fila in campionato. Il Viggiano è una piacevole sorpresa di questo scorcio di stagione: la formazione allenata da Villani ha superato anche l'ostacolo Atella Monticchio, con un doppio Campisano (neo capocannoniere dell'Eccellenza lucana). Il Genzano Banzi ha approfittato dell'inferiorità numerica del Ferrandina per chiudere subito i conti, mentre l'Angelo Cristofaro Oppido
Viggiano in punta di piedi IN PUNTA di piedi e senza i pronostici favorevoli del precampionato, la matricola Viggiano di coach Villani è diventata una bella realtà del calcio lucano e, soprattutto, del torneo di Eccellenza. Innanzitutto, è l'unica squadra lucana attualmente sulpodio delmassimo campionatoregionale. Occupa la terza posizione alle spalle delle due campane, Ricigliano e Ruggiero Valdiano. Inoltre, assieme alla capolista riciglianese, è ancora imbattuta dopo le prime quattro gare stagionali. Hatotalizzato, finora,due successied altrettanti segni “X”.Può contare,poi, sucalciatori digrande esperienza comeCampisano, capocannonieredell'Eccellenza lucana con quattro gol all'attivo. Insomma, parliamo di una squadra difficile da battere, che proverà a rimanere in alto per diverso tempo ancora. Domenica scorsa, il Viggiano ha affondato e sopravanzato in graduatoria l'Atella Monticchio, un'altra sorpresa di questo avvio di stagione. L'interrogativo: quanto durerà questa bella favola? Speriamo per molto tempo. (d.p.)
ha ottenuto i tre punti in palio a spese del Picerno. La Vultur Rionero si è sbarazzata di misura del Borussia Pleiade. Il Real Tolve ha bissato il successo di Coppa in casa della Murese; tris del Policoro (primo sorriso in campionato) contro l'Avigliano. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Diciannove gol messi a segno in questa quarta giornata (72 marcature in totale in campionato), di cui 16 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 3, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 7 successi in-
terni, 1 vittoria esterna e nessun pareggio. Il migliore attacco del campionato lo detiene il Ricigliano (10 reti), il peggiore è quello del Ferrandina (0 reti). Le migliori difese sono quelle del Ricigliano e dell'Angelo Cristofaro Oppido (1 rete subita), mentre è del Ferrandina (16 reti subite) la retroguardia più perforata. Classifica marcatori: Campisano (Viggiano): 4 reti; Salamone (Ruggiero Valdiano, 1), Avallone (Ricigliano), Daniele (Ricigliano), Vigliucci (Genzano Banzi, 1), Valente (Atella Monticchio), Salbini (Avigliano, 1): 3 reti. Donato Pavese
MOLITERNO E Pietragalla si sono riconfermati in vetta alla graduatoria del torneo regionale cadetto. Il Miglionico, invece, attende, con ansia, il match di recupero contro il Montescaglioso per indossare la “corona” di regina di Promozione. Si può sintetizzare così l'andamento al vertice della classifica della “serie B” lucana, al termine della quarta domenica calcistica. E' stato un assoluto predominio delle squadre che hanno viaggiato: si sono registrati cinque segni “2” contro una vittoria interna. Inoltre, una formazione sta dando spettacolo e sta segnando gol a raffica: è il Grottole di mister D'Ascanio, che punta decisamente alla vittoria del campionato. Le scintille ed i fuochi pirotecnici, quindi, non mancano nell'Olimpo della cadetteria lucana. Partiamo proprio da qui. Le prime quattro della classe hanno vestito i panni del corsaro in questo turno. Il Moliterno ha prolungato il momento no della Santarcangiolese, grazie alla rete di Molletta. I ragazzi guidati da Castronuovo, negli ultimi due anni, hanno sempre perso (senza neppure segnare un gol) al cospetto dei moliternesi. Il Pietragalla, in rimonta, ha espugnato Matera. Varisius avanti con Volpe e capovolgimento del risultato ad opera del solito Pietragalla L. e di Gorga. Gli altobradanici di Potenza sono in serie positiva da trentasei giornate. E' davvero straordinario il ruolino di marcia di Cammarota e soci. Grottole forza quattro in casa del Bella. Dopo aver surclassato di reti la Santarcangiolese nel turno precedente, la compagine presieduta da De Vito ha calato il poker ai danni dell'undici di Del Pino, con Moramarco, Bitetti, Buono ed Armento. Il Miglionico si è affidato a Lambertini per espugnare il campo del Lagopesole. Pari e patta tra Soccer Lagonegro e Bar La Notte Pignola: botta e risposta tra Galluzzi e Ielpo. Il Montescaglioso è andato ad acciuffare i tre punti sul campo dell'Atletico Scanzano, mentre il Pe-
Potenza-band da record UN PIETRAGALLA da record sta dominando, da matricola, questo campionato di Promozione. La squadra allenata da mister Potenza non perde un colpo nel torneo regionale cadetto ed è in serie positiva, ormai, da moltissimi mesi. Dopo aver dominato e vinto, senza difficoltà, il precedente campionato di Prima Categoria (girone A), quest'anno la “Potenza band” sta letteralmente piegando le avversarie che incontra sul suo cammino. Finora, ha portato sempre i punti a casa, sia giocando davanti al proprio pubblico che sui campi avversi. Il Pietragalla è primo in classifica assieme al Moliterno dopo quattro turni e non perde in trasferta dal lontano 30 marzo 2008. In quell'occasione, il Pantano di Pignola si impose di misura sul Pietragalla (1-0). Ad oggi, la compagine di Potenza è in serie positiva da ben trentasei giornate. Conti alla mano, si tratta di un vero e proprio record per il calcio lucano. E' davvero straordinario il ruolino di marcia di Cammarota e soci. (d.p.) scopagano ha fatto bis di successi consecutivi contro il Balvano. Parità tra Real Irsina e Rotondella. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “2”. Sedici gol messi a segno in questa quarta giornata (69 marcature in totale in campionato), di cui 5 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 11, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 1 successo interno, 5 vittorie esterne e 2 pareggi. Il migliore attacco del campionato è quello del Grottole (11 reti), i peggiori sono quelli del Bella, del Real Irsina, del Rotondella e dell'A-
tletico Scanzano (2 reti). La migliore difesa è quella del Miglionico (0 reti subite), mentre le peggiori sono quelle della Santarcangiolese, del Bella, del Rotondella e dell'Atletico Scanzano (7 reti subite). Classifica marcatori: Buono (Grottole), Pietragalla L. (Pietragalla): 4 reti; Mastroianni A. (Soccer Lagonegro, 1), Assi (Varisius Matera), Valinoti (Atletico Scanzano), Ricigliano Mau. (Bella), Tataranni (Miglionico, 1), Armento (Grottole), Bitetti (Grottole), Moramarco (Grottole), Molletta (Moliterno, 1): 2 reti. d.p.
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Sport 41
Martedì 6 ottobre 2009
MartedĂŹ 6 ottobre 2009
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La Metanauto fa festa con la doppietta di Santarsiero AD L9:=DDAFG E=L9F9MLG ;9D;AG N=FGK9
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METANAUTO LUCANA: Palladino, Vaccaro, Martinelli, Carella, Giosa, Passavanti, Iannielli, Orazietti, Santarsiero, Pacilio, Tripaldi. A disposizione: Marino, Giannattasio, Merola, Tulipano, Pisciottani, Caiata, Laurino. Allenatore: Catalano. CALCIO VENOSA: Lagala, Elefante, Inglese, Iurilio, Ferrenti, Marolda, Lavorano, Carriero, Tudisco, Del Cogliamo, Di Vietri. A disposizione: Pacilio, Cetrone, Spagnuolo. Allenatore: Ferrenti ARBITRO: Ceraldi di Potenza. MARCATORE: 22'st e 33' st Santarsiero. PICERNO - Non riesce a raggiungere la terza vittoria consecutiva in campionato e quindi non riesce a mantenere la permanenza
in vetta alla classifica il Calcio Venosa di Teddy Ferrenti, sconfitto a Picerno dall'ottima squadra di Tonio Catalano. Subito la cronaca. Il primo tempo si apre con il Calcio Venosa che mantiene il pallino del gioco senza mai però pungere pericolosamente. L'unica azione degna di nota capita alla mezz'ora quando Di Vietri, da posizione vantaggiosa, mette la palla di poco sopra la traversa. Il secondo tempo si apre con il Calcio Venosa che si mostra piÚ determinato e intorno al quarto d'ora Ferrenti, con un potente calcio di punizione colpisce in pieno la traversa. Da questo momento viene fuori il team di Picerno che non dà piÚ spazio alla compagine ospite. Al 20' bella combinazione tra Tripaldi e Pacilio, tiro di quest'ultimo, palla di poco fuori. Al 22' grande azione sulla destra di Iannielli che offre palla a Santarsiero che dal limite in girata lascia partire un diagonale che trafigge Lagala. Al 25' colpo di testa di Tripaldi che scavalca il portiere in uscita, palla che sulla linea di porta viene al-
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ASSOPOTENZA: Rinaldi, Casale, Colussi, Scelzo, Lucia, Nolè, De Carlo, Palazzo, Petraglia, Marra, Fortunato. A disposizione: Valeri, Macellaro, Ianni, Mancuso, Scutaro, Di Nella, La Rocca. Allenatore: Minici. INVICTA MATERA: Moliterni, DiGilio, Suglia, Fiore, Lomonaco, Pavese, Lozitiello, Visaggi, Bruno, Cappiello, Parabita. A disposizione: Tataranni, Nicoletti, Lupo, Buono, Auletta, Innocenzo, Giordano. Allenatore: Fontana. MARCATORI: 1' pt e 6' pt Bruno, 18' pt e 29' pt Cappiello, 30' pt Di Nella, 32' pt Pavese, 12' st Parabita, 15' st Petraglia, 18' st Lozitiello. POTENZA - Una volta sarebbe stata una sfida di primo livello, oggi, con l'accordo stipulato dalla societĂ del presidente Paolo Santarsiero, che ha ceduto al Potenza i suoi giovani calciatori migliori della categoria Allievi, Asso-Invicta è una partita che i materani fanno proprio con un punteggio che sorprende molti addetti ai lavori. La squadra di Michele Fontana fa quello che vuole sul terreno di gioco dell'undici potentino che non riesce a fermare la forza degli ospiti, capaci di archiviare la partita in soli trentadue minuti. Tanti ne sono bastati al team di mister Fontana per piegare un avversario che subisce la prima rete dopo soli sessanta secondi; è il nuovo “acquistoâ€? Pierpasquale Bruno a scardinare la difesa locale e a mettere in discesa una sfida che al 6' cambia nel suo
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punteggio proprio per effetto di Bruno che raddoppia senza grosse difficoltĂ . Una doppietta di Cappiello e una rete di Pavese permettono all'Invicta Matera di andare negli spogliatoi con i tre punti in tasca. Infatti, la ripresa è una pura formalitĂ che la squadra materana sbriga segnando altre due reti(gol di Parabita e Lozitiello), facendo lievitare il punteggio sul 7 a 2 finale che la dice tutta sulla differenza in campo fra le due compagini. Sentito telefonicamente, Dino galante, responsabile del settore giovanile dell'Invicta Matera, ci ha dichiarato: “Fino a questo momento il campionato non mi sembra all'altezza di quello dell'anno passato e questo non so se deve imputarsi al fatto che siamo troppo forti noi e al fatto che sono peggiorati gli altri. La gara di sabato prossimo contro il Padre Minozzi è un test importante per dare una risposta alla mia domandaâ€?.
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lontanata da Lagala; l'episodio è dubbio perchÊ i locali chiedono il gol mentre il direttore di gara lascia proseguire. Al 28' calcio di punizione di Tripaldi, colpo di testa di Orazietti e palla sopra la traversa. Al 33', sugli sviluppi di un calcio d'angolo, colpo di testa di Santarsiero che firma il raddoppio. La partita non offre piÚ emozioni e al 90° è solo la Metanauto Lucana a far festa. Da segnalare la buona prova di tutto il pacchetto arretrato dell'undici di Picerno.
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FRANCAVILLA: Travascio, Appella, Valicenti, Albertini, Graziano, Arleo, Ielpo, Manfredi, Novelli, Dora, Briamonte. A disposizione: Palermo, A. Graziano, Foligno, Panetta, Bellizio, Marino. Allenatore: Pitrelli. POLICORO 2000: Santarcangelo, De Gregorio, Le Rose, Rondinelli, Marisco, Cuccarese, Modarelli, Taranto, Castronuovo, Macculli, Manolio. A disposizione: Agresti, Luciani, Olivieri, Barbaro, Guida. Allenatore: Le Rose. MARCATORI: 15' pt e 18' pt Novelli, 23' pt e 15' st Briamonte, 38' pt e 30' st Dora, 10' st Arleo, 25' st A. Graziano.
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Doppiette per Novelli, Briamonte e Dora ROCCANOVA - Sul campo neutro di Roccanova, ma di fronte ad un numeroso pubblico, il Francavilla ha espresso una buona prova imponendosi contro un coriaceo Policoro 2000 che ha tanto subito senza però mollare fino alla fine. Dopo un quarto d'ora di gioco a reti bianche, al 15' apre le marcature, Novelli su assist di Briamonte. Al 18' ancora Novelli, questa volta su assist di Dora e Briamonte, porta a due i gol per la propria squadra. Al 23' appena spostato sulla fascia destra si invola Briamonte che di sinistro manda il pallone alle spalle del portiere Santarcangelo che nulla ha potuto di fron-
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te al suo forte diagonale. Avanti cosĂŹ e al 38' Dora cala il poker chiudendo la prima frazione di gioco. Nel secondo tempo i ragazzi di mister Pitrelli continuano a macinare gioco mettendo a segno altre quattro marcature di pregevole fattura con i soliti Arleo, Dora e Briamonte, mentre a chiudere la serie positiva ci pensa allo scadere il difensore A. Graziano che assieme ai suoi compagni, al triplice fischio, esce dal rettangolo di gioco osannato dai tanti sostenitori presenti. Per il Policoro 2000 di mister Lerose si aspetta subito un pronto riscatto nella prossima gara di campionato.
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MATERA - E' stata una netta vittoria quella ottenuta dalla compagine materana del Varisius sugli ospiti del Don Bosco, anche se va detto che il risultato è maturato tutto nella seconda frazione di gioco. Gara incerta nella prima parte di gioco grazie anche alla ragnatela ed al pressing dei rossoblu, infatti il ritmo è basso e la palla viene calciata in avanti senza buone trame di gioco. Al 12' capita a Bianchini la ghiotta occasione per impegnare il portiere avversario colpendo di testa su corner di Pistinciuc, ma la mira è alta. Al 22' il Varisius usufruisce di un rigore per fallo di mani di un difensore ospite sulla palla si porta Bianchini che fallisce la conclusione spedendo alto il pallone. La prima frazione di gioco si chiude con nulla di fatto per entrambe le squadre. Nella ripresa il ritmo si al-
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za soprattutto per merito del Varisius, al 2' è Picerno che entrato in area di rigore da posizione defilata sfiora il palo. Al 15' finalmente si sblocca il punteg-
gio, punizione di Locapo dai trenta metri, il portiere non trattiene, si accende una mischia risolta in modo vincente da Miglionico che mette alle spalle di Picerno. Il Don Bosco ci prova a rimettere il punteggio in paritĂ , ma senza impensierire piĂš di tanto il portiere materano. Al 38' dopo l'ennesimo tentativo dei locali giunge il raddoppio con Pistinciuc che dal limite dell'area fa partire un tiro rasoterra che si infila tra palo e portiere. In pieno recupero Miglionico sigla la sua doppietta personale agganciando una palla e girandola in rete in piena area di rigore. Secondo successo casalingo per il Varisius che riscatta la brutta sconfitta di sette giorni fa a Montescaglioso. Ospiti bravi e volenterosi, ma troppo sterili in avanti anche se hanno mostrato buone qualitĂ con alcuni
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VARISIUS: Galante, Paterno, Pace, Pistinciuc, Cifarelli, Locapo, Campanaro, Giasi, Bianchini, Miglionico, Picerno. A disposizione: Maino, Lacetera, Buono, Chietera, Lamanna, Cappiello, Romano. Allenatore: Marchionna. PGS DON BOSCO: Picerno, Trillo, Pace, Pietrafesa, Telesca, Giannini, Notargiacomo, Restaino, Vaccaro, Mancusi, Cuccarese. A disposizione: Barra, Costa, Faruolo, Baldassarre, Filadelfio. Allenatore: Ciriello. ARBITRO: Centonze di Matera. MARCATORI: 15' st e 40' st Miglionico, 38' st Pistinciuc.
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42 Sport
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Mario Narciso:“Possiamo toglierci grandi soddisfazioni” AD L9:=DDAFG J=9D H& ;9EH9?F9 <=HGJLANG E& ) P. CAMPAGNA: Sergio, Galante, Gallitelli I, Catapano, Zaza, Pizzolla, Barbalinardo, Ferrante, D'Onofrio, Moro, Gallitelli. A disposizione: Fuina, De Donato, Musillo, Russo, Tuccino, Iannuzziello, Mastroluisi. Allenatore: Di Biase. DEPORTIVO: Zacchei, Musillo, Stasi, Ettorre, Rossetti, Dichio, Larocca, Brizzio, Cifarelli, Dimucci, Carriero. A disposizione: Scarciolla, Dilucca, Montesano. Allenatore: Mianulli. ARBITRO: Russo di Bernalda. MARCATORI: 5' pt, 29' pt e 38' pt Mar. Gallitelli, 8' st e 19' st Iannuzziello, 30' st Cifarelli.
BERNALDA - Il Real Peppino Campagna torna alla vittoria, dopo il pareggio di domenica scorsa contro il forte Francavilla, superando il mai domo Deportivo guidato dall'ottimo Mianulli. La cronaca vede da subito Gallitelli e compagni proiettarsi all'attacco e già al 3' Moro, su appoggio di D'Onofrio, si trova solo davanti al portiere ma il suo tiro è debole ed è parato facilmente. Al 5' Ferrante pennella un passaggio per Gallitelli che si invola verso l'area avversaria e dal limite sferra una frecciata di sinistro che si infila in rete per l'uno a zero. La squadra ospite va in affanno e con difficoltà riesce ad arginare gli attacchi delle bocche di fuoco della corazzata locale alla quale di fatto si presentano tante occasioni da rete come l'incursione di Ferrante al 20' che tira di poco fuori. Al 25' il Deportivo prova ad uscire
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(Gara vinta a tavolino per la mancata presentazione della squadra del Foggiano Melfi) POLICORO - Il Foggiano Melfi non rappresentava un grande ostacolo per il Padre Minozzi che nella terza giornata di campionato partiva con i favori del pronostico. La formazione di Michele De Pietro, infatti, era favorita non solo per la classifica, ma anche perché giocava tra le mura amiche, perché tecnicamente più forte e perchè lanciata nella lotta per la vittoria del campionato. Tutte motivazioni che davano poche chance alla compagine di Lino Savino che, per vari motivi, pur avendo chiesto il rinvio, non è potuta giungere a Policoro per disputare una partita che gli verrà data persa “a tavolino”.
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arriva e la conclusione è sciupata. Il Peppino Campagna gioca a memoria: azione disegnata da D'Onofrio, Moro e Pizzolla che scodella il pallone nei pressi di Barbalinardo il quale si aggiusta il tiro sul sinistro ma è ancora il palo a negargli la gioia del gol. Non sbaglia invece Gallitelli che al 38' gonfia per la terza volta la rete del malcapitato Zacchei chiudendo la prima parte del gioco. Nel secondo tempo le cose non cambiano anche se il Deportivo non solo non si accascia ma al contrario non disdegna coraggiose sortite, a volte anche pericolose, con i suoi ragazzi migliori. Però è la squadra di casa ad andare ancora in gol con il nuovo entrato Iannuzziello. Siamo all'8' e Gallitelli dopo l'ennesimo contropiede sulla fascia sinistra serve rasoterra il compagno che non ha difficoltà a scodellare in rete. Il gioco non è più pimpante co-
me nella prima parte anche perchè il caldo e la stanchezza si fanno sentire. Al 20' è ancora il Peppino Campagna a segnare di nuovo con Iannuzziello che di testa, su calcio d'angolo di Ferrante, manda la palla alle spalle di Zacchei. Gli ospiti non si arrendono e al 30' siglano la rete della bandiera con Cifarelli, tra i migliori assieme ai suoi compagni Larocca e Dimucci. Finisce senza altre conseguenze una bella partita con la squadra di Bernalda ad incamerare i tre punti per la classifica e con il presidente Mario Narciso che ci dice: "Siamo ancora all'inizio di questo bel torneo ma di certo i ragazzi di entrambe le formazioni saranno in grado di dare grandi soddisfazioni, ovviamente se si alleneranno con assiduità e se seguiranno i consigli dei propri tecnici che con tanti sacrifici svolgono il proprio lavoro".
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/·$& /DXULD IHUPDWR QHO UHFXSHUR Ai giovani laurioti non bastano due reti del bravo Mercuro LAURIA - E' stata una gara piacevole, entusiasmante e ricca di notevoli spunti tecnici da entrambe le parti, con tantissimi capovolgimenti di fronte, quella giocata dal Lauria di Ambrogio Pesce e il Junior Lavello di mister Capuano. Il Lauria affronta la gara con determinazione anche se ha come avversaria una squadra ben messa in campo e ben organizzata. Fin dalle prime battute di gioco si capisce che si vedrà una sfida avvincente. Il Lauria prova subito a mettere in difficoltà gli ospiti presentandosi nell'area di rigore con azioni ben manovrate, ma Mercuro e Nicodemo risultano poco precisi e lucidi sprecando tre nitide occasioni. La squadra di Lavello però non sta a guardare e prova a portarsi dalle parti del portiere Carlomagno con buone trame di gioco, non creando grossi problemi al portiere di casa. Al 20' è il Junior Lavello a passare in vantaggio con Rescigno, abile a sfruttare una grossa indecisione dell'intero reparto difensivo
lauriota superando Carlomagno con un bel tiro in diagonale a fil di palo. La reazione del Lauria non si fa attendere, e i locali con buone manovre portano al tiro Mercuro, Nicodemo e Giffone, i quali non trovano lo specchio della porta. Al 30' arriva la rete del pareggio: Mercuro difende palla al limite dell'area, supera il diretto avversario e leggermente defilato sulla sua destra con un tiro preciso e potente incrocia su palo opposto; nulla da fare per Manieri. La gara va avanti con continui capovolgimenti di fronte cosa gradita dal pubblico presente sugli spanti che a conclusione delle azioni non risparmia applausi per entrambe le squadre. Nella seconda frazione di gioco le cose non cambiano; al 15' Mercuro ancora lui, a coronamento di una delle tante azioni corali, sfrutta un bel passaggio di Nicodemo e in velocità supera la difesa ospite mette la palla in rete con un preciso pallonetto. Il Junior Lavello cerca di pareggiare sbilanciandosi
lasciando molti spazi per le veloci incursioni degli attaccanti laurioti, i quali non sfruttano a dovere le occasioni avute, anche perchè trovano sulla loro strada un ottimo Manieri, sempre pronto negli interventi a salvare la propria porta. Negli ultimi minuti gli ospiti si riversano ancora di più nella metà campo lauriota correndo ancora maggiori rischi e solo la poca lucidità degli avanti laurioti, chiaramente ancora non in condizioni atletiche non ottimali, non sfruttano le occasioni. Al secondo minuto di recupero dei tre concessi dal direttore di gara, gli ospiti su calcio di punizione nell'arrembaggio finale portandosi tutti nell'area di rigore lauriota con Rescigno trovano la rete del pareggio che è, come ci dirà poi lo stesso allenatore locale, il carismatico Ambrogio Pesce, “sicuramente una beffa per i padroni di casa rammaricati per non aver chiuso prima e a loro favore la gara quando hanno avuto il modo e la possibilità per farlo”.
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AC LAURIA: F. Carlomagno, Perretti, Armentano, Palladino, Papaleo, Brandi Miraglia, Giffone, Nicodemo, Mercuro, G. Russo. A disposizione: G. Agrello, Ielpo, Limongi, Miceli, G. Carlomagno. Allenatore: Pesce. JUNIOR CALCIO LAVELLO: Manieri, Bozza, Zoppi, Bocchino, Di Cugno, Mannarelli, Bruno, Ferrieri, Rescigno, Pennacchio, Carretta. A disposizione: Mustacei, Gravina, Tarallo, Masi Caprioli, Farfariello. Allenatore: Capuano. MARCATORI: 20' pt e 42' st Rescigno, 30' pt e 15' st Mercuro.
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fuori con Brizzio e Cifarelli i cui tentativi si impantanano prima di arrivare dalle parti di Sergio. Al 28' si registra una delle azioni più belle dei ragazzi di Di Biase. L'onnipresente Ferrante dalla sua trequarti lancia la sfera a Gallitelli, questo la fa proseguire verso Barbalinardo che sempre di prima disegna un pallonetto che supera Zacchei in uscita ma la palla beffarda si stampa sul palo. Un minuto dopo, al 29', è ancora il bomber Gallitelli su assist di Moro ad andare in gol per la seconda volta con una staffilata alla sinistra del portiere. Al 35' Ferrante fa tutto bene partendo dalla retrovia e dribblando due avversari ma pretende troppo. A questo punto esce bene il Montescaglioso che si proietta in area avversaria dove Larocca viene atterrato ai 30 metri; punizione di Dimucci che manda la sfera sulla testa di Cifarelli ma non ci
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FC MATERA: A. Cifarelli, Giasi, Paternoster, Sabatiello, Galante, Smaldone, Costantino, Cerabona, Maragno, Cristofaro, Manieri. A disposizione: D'Adamo, Martemucci, Rubino, Pietracito, Donnadio, L. Cifarelli. Allenatore: Danza. ROSARNO: G. Pronesti, Galati, Sicari, Nasso, Curigliano, Mammone, R. Pronesti, Marchesano, Perlingeri, Bono, Martelli. A disposizione: Larosa, Fassari, De Bartolo, Filardo. Allenatore: Naso. MARCATORI: 17' pt e 25' pt Cristofaro, 32' pt, 15' st ' e 35' st Manieri.
&ULVWRIDUR H 0DQLHUL VSLQJRQR O·)& 0DWHUD D VXRQ GL JRO MATERA - Con un secco cinque a zero i ragazzi dell'FC Matera archiviano a proprio vantaggio il quarto incontro che li ha visti opposti al Rosarno. A dire il vero le reti sarebbero state di più se gli attaccanti fossero stati un po' più cinici in fase conclusiva. Gli ospiti hanno fatto quello che era nelle loro possibilità, considerando comunque che in campo hanno schierato due ragazzi classe 1990, sei del '93 e tre del '94. Non sono mai arrivati ad impensierire la difesa materana, per cui l'estremo difensore materano Cifarelli ha fatto da spettatore all'incontro. Mister Danza ha variato la formazione rispetto a quella vittoriosa con il Castrovillari, sempre per il motivo che la rosa è abbondante per cui tutti, a rotazione, devono dare il proprio contributo.
Infatti hanno esordito i centrali difensivi Galante e Smaldone; in avanti l'attaccante Maragno, classe '93, ha dimostrato di avere ottime qualità, ma l'emozione dell'esordio in alcune situazioni non gli ha dato la lucidità sufficiente per poter concludere a proprio vantaggio alcune buone occasioni. La cronaca. Al 1' è subito l'esordiente Maragno a mettersi in evidenza con un tiro che l'estremo difensore G. Pronesti manda con difficoltà in angolo. Subito dopo è Cristofaro che tenta la via della rete con un tiro che il portiere respinge alla meglio. Al 3' è Costantino che, servito da Cristofaro, di testa manda sull'esterno della rete. Al 15' ci prova Cerabona dalla distanza ma il suo tiro termina di poco alto sulla traversa. Al 17' arriva la prima re-
te grazie a Cristofaro che, servito da Sabatiello, manda il pallone alle spalle dell'incolpevole Pronesti. Al 25' è Manieri, servito molto bene da Maragno, a tentare la via della rete ma cincischia davanti al portiere che devia il tiro; pronto alla ribattuta è l'onnipresente Cristofaro che realizza a proprio vantaggio la doppietta, portando a due le reti materane. Al 32' Manieri si fa perdonare l'occasione mancata mettendo a segno il terzo gol per la propria squadra con una pregevole azione superando elegantemente l'estremo difensore Pronesti e depositando in rete il pallone. Al 39' sono gli ospiti che fanno capolino in area materana con il numero 10 Bono il cui tiro termina fuori. Al 42' Maragno si vede deviare un suo tiro. Prima del riposo Cri-
stofaro manda alle ortiche una favorevolissima occasione per incrementare il proprio bottino spedendo alto un pallone deviato dal portiere su tiro di Paternoster. L'inizio della ripresa vede la presenza in campo di Rubino al posto di Cristofaro. Al 10' è la volta di Martemucci che sostituisce Maragno. La prima azione degna di nota per i padroni di casa si ha al 7' quando il bel fraseggio tra Maragno e Martemucci non viene concretizzato da Martemucci per un non niente, infatti il tiro conclusivo termina di poco al lato della porta difesa da Pronesti. I ragazzi di mister Naso non riescono ad imbastire azioni degne di nota. Al 15' Manieri raccoglie un cross del proprio compagno Martemucci mettendo in rete la palla del quattro a zero. Al 30' il di-
rettore di gara assegna un rigore per fallo del portiere su Manieri, si incarica lo stesso Manieri di battere ma il suo tiro termina alto sulla traversa. Ed è sempre lui a trovare il modo di farsi perdonare segnando la quinta rete per la propria squadra, tripletta per lui, raccogliendo un preciso servizio da parte del proprio compagno Rubino e superando il portiere con un forte diagonale. Dopo aver messo in cantiere le cinque segnature, fino alla fine si assiste ad una pressione dei padroni di casa che più volte sfiorano le realizzazioni di altre reti. Archiviata questa partita, il team di mister Danza pensa già al prossimo turno in cui farà visita alla squadra del Bitonto, capolista insieme al Pisticci e Matera di questo bel campionato.
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Sport 43
Martedì 6 ottobre 2009
MartedĂŹ 6 ottobre 2009
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Mottola: â&#x20AC;&#x153;La nostra è una squadra molto giovaneâ&#x20AC;? AD L9:=DDAFG E=D>A <=<9DG
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MELFI: Caporale, Errico, Venezia, Lamorte, Tolve, Toglia, Nigro, Sportella, Graziano, Laccertosa, Ricchiuti. A disposizione: Motta, Tirico, Caccavo, Vodola, Fortuna, Onorati. Allenatore: Mottola. DEDALO: Cascia, Giglio, Santarsiero, Lorusso, Tammone, Franculli, Salvato, Tortorelli, D'amato, Restaino, Padula. A disposizione: Vasalone, Lasala, Rivela, Gruosso, Smaldore, Bilancia, Lucia. Allenatore: Porretti. MARCATORI: 16' pt, 9' st e 36' st Graziano, 26' pt Ricchiuti, 27' pt Padula, 23' st Tammone, 30' st Vodola, 38' st Tortorelli. RAPOLLA - Avanza in classifica il Melfi che ottiene i suoi primi tre punti segnando lo stesso numero di gol di quelli subiti nella
scorsa settimana. Il team di Antonio Mottola festeggia in casa, sul terreno di gioco del â&#x20AC;&#x153;Comunaleâ&#x20AC;? di Rapolla, la vittoria rifilando, al termine di una partita ricca di emozioni, cinque reti alla Dedalo. Due parole, innanzitutto, vanno detto sui potentini che nonostante il passivo pesante, sono riusciti a mettere a segno ben tre segnature. Le tre reti non sono bastate alla Dedalo che ha fatto diverse cose buone, ma, tra le cose negative, non è riuscita a fermare l'attaccante Gianmarco Graziano, autore di una tripletta di ottima fattura. E' lui il vero protagonista del match: sempre puntuale all'appuntamento con il gol, l'attaccante di mister Mottola ha aperto il festival del gol dopo un quarto d'ora di gioco segnando l'uno a zero a cui ha fatto seguito il raddoppio, dieci minuti dopo, di Ricchiuti. La Dedalo ha avuto la forza di accorciare immediatamente le distanze, rimettendosi in gara e facendo capire agli avversari che nulla era scontato. La ripresa è stata vibrante e il recupero, eccessivo, di otto minuti, ha
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PGS DON BOSCO: Pietrafesa, Licciardi, Zuddas, Martinelli, Lo Giudice, Sibillano, Gramaccia, Acierno, D. Mancusi II, Ger. Vaccaro, Ascenzo. A disposizione: Sabia, D. Mancusi I, Gio. Vaccaro, Romaniello, Tortorelli, Casale. Allenatori: CondelliSabia. VARISIUS: Mancino, N. Andrisani, Marian, Basile, Schiuma, Perrone, DiMarzio, Montemurro, FLumero, Di Cesare, Haidane. A disposizione: Garipoli, Gallo, Ambrosecchia, Stano, A. Andrisani, Ontana, Leone. Allenatore: Miulli. MARCATORE: 37' st Di Marzio.
permesso di segnare ben cinque reti. Tre li ha messi a segno la squadra di casa che al triplice fischio finale ha potuto vedere la propria classifica piĂš consona alle proprie potenzialitĂ . Questo, a fine partita, il commento di Antonio Mottola, allenatore del Melfi: â&#x20AC;&#x153;Restiamo una squadra giovane che ha bisogno di fare esperienza per potersi togliere altre soddisfazioni che di certo non mancherannoâ&#x20AC;?.
AD L9:=DDAFG E=L9F9MLG ) H9<J= EAFGRRA * METANAUTO LUCANA: Giubileo, V. Topazio, Miglionico, Scavone, Ciarleo, Fonte, Traficante, Capece, Podano, S. Topazio, Bernabei. A disposizione: Cappiello, Castronuovo, Gigante, Russillo. Allenatore: Petrullo. PADRE MINOZZI: Abatiello, Garofalo, Pontrandolfi, Balducci, Morando, Amendolara, Greco, Trupo, Prete, Silvestri, Izzi. A disposizione: Palmieri, Tarantino, Vinci, Chiorazzo, Bianco, Dimatteo, Pascale. Allenatore: Silvestri. MARCATORI: 10' pt Podano, 16' pt e 10' st Silvestri.
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6LOYHVWUL VSLQJH LO 0LQR]]L Silvestri: â&#x20AC;&#x153;Eâ&#x20AC;&#x2122; stata una gara molto intensaâ&#x20AC;? PICERNO - Immaginiamo che per mister Silvestri riuscire ad espugnare Picerno grazie ad una doppietta di suo figlio Vincenzo, sia una gioia doppia. La felicitĂ si capisce attraverso le parole del tecnico ionico, che a fine gara dirĂ : â&#x20AC;&#x153;E' stata una bella gara, giocata da due belle squadreâ&#x20AC;?. Quando si vince contro una formazione che gioca un buon calcio la soddisfazione aumenta, ecco perchĂŠ mister Silvestri è soddisfatto di quanto ha fatto la sua squadra a Picerno dove per prima è passata in vantaggio la compagine di casa, accendendo un match che gli ospiti hanno subito recuperato pareggiando con
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POTENZA - E' in pieno recupero che il Varisius riesce ad avere la meglio sulla PGS Don Bosco grazie ad un gol in mischia del numero 7 Di Marzio. La gara è stata molto equilibrata e a tratti anche un pò nervosa, il pareggio, come sostengono i dirigenti potentini, sarebbe probabilmente stato il risultato piÚ giusto. La cronaca. Il primo tempo è diviso in due parti con i materani che partono forte ma che devono subire la reazione potentina sul finale di tempo; non si registrano però particolari occasioni da rete anche grazie alle chiusure delle attente difese. Nella ripresa le squadre si allungano un pò e il Varisius si impossessa del centrocampo senza però riuscire a farsi realmente pericoloso dalle parti di Pietrafesa. La PGS invece è brava a ripartire in contropiede grazie ai vari Ascen-
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zo, Mancusi e Gramaccia. Sul finale di gara, proprio quando le squadre erano quasi avviate negli spogliatoi, un traversone dalla destra trova tutto solo in area locale Di Marzio che riesce ad andare a rete addirittura con il petto, facendo esplodere di gioia i propri compagni di squadra. L'esultanza è però decisamente esagerata, e finisce con lo scatenare l'ira degli spettatori che non gradiscono i brutti gesti rivolti verso la tribuna dai calciatori materani. Al termine della gara l'allenatore locale si dichiara â&#x20AC;&#x153;dispiaciuto piĂš che per la sconfitta soprattutto per quanto visto in campo, anche se ci tiene a precisare la correttezza dei dirigenti ospiti che sono intervenuti prontamente a calmare gli animi dei propri giocatori, porgendo senza esitazione le scuse da parte di tutta la squadra materanaâ&#x20AC;?.
/¡$VVR Gj OH]LRQH DOO¡$FFDGHPLD POTENZA - L'Accademia Calcio Potenza non aveva un compito facile in questa terza giornata di campionato. Fermare l'Assopotenza era cosa assai improbabile per la compagine di mister labriola che, comunque, cerca in tutti i modi di arginare le folate offensive dei ragazzi di Leo Albano. Il tecnico di Pignola sa che la sua squadra ha bisogno di carburare e quindi non si preoccupa piĂš di tanto se dopo un quarto d'ora il punteggio è fermo sullo zero a zero. Ci pensa Rocco Di Nella a dare una scossa alla squadra cara al segretario Luciano Coviello segnando la prima di ben quattro reti. E' lui, un attaccante con il fiuto del gol, a divenire presto il vero protagonista di questo â&#x20AC;&#x153;ineditoâ&#x20AC;? derby regionale segnando anche il raddoppio. La rete di Pace, che vale all'Assopotenza il tre a zero e quindi la consapevolezza di aver chiuso
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l'incontro con trenta minuti d'anticipo, spezza (se cosÏ si può dire) il momento magico di Rocco Di Nella che alla ripresa del gioco continua a segnare facendo lievitare il punteggio sul 5 - 0. Il risultato accontenta la squadra di Leo Albano che
può ritenersi soddisfatto della seconda vittoria in campionato e di una classifica che gli permette di continuare a cavalcare quel sogno che rimane quello di bissare il successo ottenuto nella scorsa, fantastica stagione.
un tiro dal limite sferrato da Vincenzo Silvestri e non trattenuto dal portiere Giubileo. Nella ripresa, dopo diverse azioni, da una parte e dall'altra, Vincenzo Silvestri ottiene il gol vittoria con un bel diagonale che va ad infilarsi alla destra del portiere di casa. Il vantaggio, il Padre Minozzi lo difende con i denti anche quando rimane in dieci per l'espulsione(assai contestata dagli ospiti), per doppia ammonizione, di Trupo. Al telefono, mister Silvestri, ci dice: â&#x20AC;&#x153;Un plauso a tutti i nostri ragazzi per una vittoria importante ottenuta contro una buona squadra e grazie alla magistrale prova di tutti i repartiâ&#x20AC;?.
AD L9:=DDAFG 9KKGHGL=FR9 9;;9<=EA9 ;9D;AG ( ASSOPOTENZA: Quagliano, Brindisi, Scelzo, Lotito, Loprete, Pace, mecca, Lapenna, Palermo, Laurino, Di Nella. A disposizione: Crisci, Sarli, Petruzzi, De Simone, Lacidogna, Buccarello, Lousso. Allenatore: Albano. ACCADEMIA CALCIO POTENZA: Notarfrancesco, Santomauro, Pace, Losasso, Guerrieri, Giammina, Pesacane, Santimone, Gerardi, Bochicchio, Vitale. A disposizione: Foscolo, Santopietro. Allenatore: Labriola. MARCATORI: 15' pt, 25' pt, 9' st e 23' st Di Nella, 30' pt Pace.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
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La Murese 2000 cade sotto i colpi di Manicone e compagni AD L9:=DDAFG AFNA;L9 E& )( EMJ=K= *((( + INVICTA:Robertone,Calderone, Manicone, Grittani, Matera, Nuzzolese, Palmirotta, Brunone, Melodia, Antezza, Mastrovito. A disp.:Barone,Clemente,Tataranni,Tancredi,Ramundo,Nicoletti, Bedini. Allenatore: Acquasanta. MURESE: G. Pepe, Colonna, Ceccia, Galizia, Mangone, Altamura, Marolda, Gugliotta, A. Pepe, De Martino, Troglia. A disp.: Bianchini, Latorre, Calandrelli, Barile, Renoina, E. Calandrelli, Ercolani. MARCATORI: 8' pt e 23' pt Palmirotta, 30' pt e 6' st Antezza, 10'stMelodia,18'ste24'stGrittani,30'stRamundo,34'stMastrovito, 38' st Bedini, 11' pt e 40' st Troglia,35'ptDeMartino.
MATERA - Il risultato finale la dice lunga sull'andamento della gara ben giocata dai bianco azzurri di mister Acquasanta ai quali i volenterosi ragazzi della Murese hanno opposto una buona resistenza solo nel primo tempo soprattutto per l'imprecisione sotto rete degli avanti materani che hanno sprecato una valanga di occasioni a tu per tu con il portiere ospite. La cronaca. All'8' i bianco azzurri vanno in vantaggio con Palmirotta che prende palla sulla trequarti, salta due avversari in velocitĂ e a tu per tu con il portiere lo trafigge con un preciso quanto potente diagonale sul lato opposto. All'11' gli ospiti rAggiungono inaspettatamente il pareggio con Troglia lesto ad infilarsi tra il portiere e il difensore centrale toccando il pallone quanto basta per spedirlo in fondo al sacco. I locali non ci stanno ed al 23' si ri-
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GRASSANO: Lafiosca, Montesano, Cetari, Lagonigro, Guarino, Marcosano, A. Abbadangelo, G. Abbadangelo, Lijoi, Aversa. A disposizione: Annecca, Porsia, Pantaleo, Becci. Allenatore: Monte. AVIGLIANESE: Masi, Nardiello, Rinaldi, Latella, Salvatore, M. Telesca, G. Telesca, Ferrara, D'Andrea, Vaccaro, Esposito. A disposizione: Della Croce, Martinelli, Romaniello, Sileo, Manfredi, Santoro. Allenatore: D'Andrea. MARCATORI: 20' pt e 10' st D'Andrea, 25' pt e 16' st A. Abbadangelo, 29' pt, 11' st, 22' st e 30' st Lijoi.
GRASSANO - â&#x20AC;&#x153;Penso che il problema in questa partita è quello che ogni cosa a noi è andata maledettamente storta mentre ai noi avversari tutto riusciva molto facile. Non nascondo che noi non abbia-
mo giocato bene, anche se va ricordato che abbiamo tenuto bene il campo per tutto il primo tempo dove potevamo segnare almeno un gol in piĂš, ma pensano che il Grassano abbia saputo sfruttare ogni nostra minima distrazione finendo per vincere con un punteggio che non rispecchia i valori in campoâ&#x20AC;?. Vincenzo D'Andrea, tecnico dell'Aviglianese non nasconde l'amarezza per una sconfitta per nulla preventivata e rimediata contro un avversario che si dimostra cinico e soprattutto molto preciso in fase di realizzazione. A nulla è valso il vantaggio ospite segnato dal solito Giampaolo D'Andrea al 20' del primo tempo con un tiro da fuori area, perchĂŠ il Grassano, dopo essersi riorganizzato, ha saputo ribaltare il risultato andando al riposo in vantaggio. Nella ripresa l'Aviglianese si è affidata al solito Giampaolo D'Andrea per pareggiare(rete su punizione) ma alla distanza è venuta fuori la compagine di mister Monte che con Lijoi ha surclassato nel punteggio un avversario che forse ha gettato la spugna troppo presto. Onore dunque a questo ottimo Grassano per questo successo che siamo convinti ha galvanizzato un ambiente nuovo alla competizione regionale ma giĂ adatto a ottenere altre vittorie a cui aspira anche l'Aviglianese.
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portano in vantaggio ancora con Palmirotta con un forte tiro dal limite dell'area di rigore. Al 30' il Matera porta a tre le reti con capitan Antezza che raccoglie una corta respinta della difesa ospite e
preciso cross dalla sinistra di Nicoletti. Al 30' giunge l'ottava marcatura ad opera di Ramundo che supera in velocitĂ il diretto marcatore sulla fascia sinistra e da posizione quasi impossibile indovina un preciso diagonale che infila il portiere ospite sul palo piĂš lontano. Al 34' c'è gloria anche per Mastrovito che di testa anticipa il diretto marcatore e corregge in rete un preciso traversone del bravo Clemente, dodici anni appena compiuti, il piĂš piccolo dei bianco azzurri insieme a Barone. Al 38' l'ultima marcatura dei materani è opera di Bedini lesto a girare in rete un delizioso assist di Nicoletti, bravo in precedenza a liberarsi di un nugolo di avversari. Allo scadere della partita giunge la terza rete per gli ospiti ancora con il bravo Troglia, che dimostra dâ&#x20AC;&#x2122;essere un vero rapinatore d'area di rigore.
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Leone:â&#x20AC;&#x153;Incominciamo a raccogliere i frutti del nostro lavoroâ&#x20AC;? POLICORO - Si riprende dalla sconfitta precedente il Policoro 2000 rifilando al Deportivo un poker di reti. Al 4' Policoro giĂ in gol con il debuttante Sanchirico che riceve un pallone filtrante, supera in velocitĂ i due centrali avversari e con un forte tiro spedisce il pallone alla destra del portiere. Forti del vantaggio i locali continuano ad attaccare con Crocco che, su passaggio di Sanchirico, appoggia a Stigliano il quale si fa anticipare dalla difesa. Il raddoppio non tarda ad arrivare e al 9' è di nuovo Sanchirico a raddoppiare con un forte diagonale al termine di un'azione corale. Gli ospiti accusano anche questo colpo tentando una reazione ma senza però riuscire ad arrivare dalle parti dell'inoperoso Barletta. Riuscendo bene ad amministrare la partita, al 25', su lancio di Antonucci, la sfera arriva a Stigliano e il portiere avversario nel tentativo di anticiparlo para fuori dall'area ma l'arbitro lascia proseguire e la susseguente punizione dal limite battuta Le Rose
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finisce alta di poco. Al 27' Sanchirico firma la personale tripletta con un gran tiro dalla distanza che si insacca sotto l'incrocio dei pali dell'incolpevole portiere ospite scatenando grande euforia sia in campo che sulle tribune. Nella ripresa, dopo i cambi tra le fila locali con l'entrata di Lucarelli al posto di Magno, al 2' si registra una bella azione con Antonucci che appoggia per Stigliano, da questi a Le Rose che apre sulla destra a Fornaro sul cui cross si avventa Stigliano realizzando il quarto gol della giornata. Dopo l'uscita dello stremato Sanchirico e l'ingresso di un altro ragazzo classe 1996, Calavoia, continua l'assalto della squadra di casa con Fornaro che per ben due volte dalla destra sbaglia due gol giĂ fatti. Al 23' il Montescaglioso rimane in 10 per l'espulsione di Palazzo. La compagine di Vito Leonegioca a far girare la palla ma da segnalare ci sono due ottime uscite del terzino destro Buongiorno il quale, al 30', scambia con Antonucci, in
velocità percorre l'intero campo, infine calcia ma colpisce il palo; e poi, al 32', dopo l'ennesima discesa dello stesso Buongiorno, il pallone finisce in mezzo per Lucarelli che solo davanti alla porta avversaria sbaglia chiudendo la gara nella gioia generale. Al termine il commento di un soddisfatto Vito Leone è stato: "Un plauso a Sanchirico per aver debuttato con il Policoro 2000 nel modo migliore presentandosi al proprio pubblico con una buona tripletta. La squadra migliora di partita in partita, tatticamente è oserei dire perfetta. Si pensi che il nostro portiere Barletta (finalmente ho due portieri) è stato inoperoso per tutta la partita. Un plauso alla squadra del Montescaglioso per avercela messa tutta e capisco bene i problemi che comporta avere una formazione giovane dal momento che anche io l'anno scorso mi trovavo nelle stesse condizioni ma proprio grazie al lavoro dello scorso anno oggi ho molti ragazzi del 1996 che giocano titolari".
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POLICORO 2000: Barletta, Buongiorno, De Luca, Spagnolo, Fortunato, Magno, Stigliano, Antonucci, Crocco, Sanchirico, Le Rose. A disposizione: Fornaro, Lucarelli, Calavoia, Bevilacqua, Marrone. Allenatore: Leone. DEPORTIVO MONTESCAGLIOSO: Di Sabato, Gallitelli, Rizzo, Martino, Panarelli, Braj, Eletto, G. Palazzo, Manulli, Mattola, Martino. A disposizione: Larizza, Panico, Giu. Ditaranto, Mastrodomenico, Gia. Ditaranto, Gepali, A. Palazzo. Allenatore: Paolicelli. MARCATORI: 4' pt, 9' pt e 27' pt Sanchirico, 2' st Stigliano.
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FOGGIANO MELFI: Corona, Brescia, Mossucca, Potito, Simonetti, Tartaglia, Corbo, Capobianco, V. Mossucca, Grasso, Urbano. A disposizione: Sapio, Guerrieri, Moccia, Lebore. Allenatore: Capobianco. AS SCANZANO: Bastiano, Quintani, Dattoli, Ponzio, Malvasi, Castellucci, Florio, Ciaglia, Faillace, Camardi, Gerardi. A disposizione: Ciancia, Vittoria, Colangelo, Lharchi, Castellano, Arcomano, Caprara. Allenatore: Castellano. MARCATORI: 26' pt Mossucca, 30' pt e 35' pt Gerardi, 33' pt Camardi, 3' st Ponzio.
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dalla lunetta dell'area di rigore sferra un potente tiro di collo piede che si infila sotto la traversa della porta difesa dall'incolpevole Pepe. Allo scadere del primo tempo gli ospiti sono bravi ad accorcia-
re le distanze con De Martino che raccoglie un cross dalla sinistra e batte l'incolpevole Robertone con un tiro angolatissimo sulla sua destra. L'intervallo serve ai ragazzi di mister Acquasanta per ricaricare le batterie ed iniziare la seconda frazione di gioco con un piglio diverso. Infatti, al 6', le distanze vengono ristabilite grazie ancora ad Antezza che coglie impreparato il portiere ospite. Al 10' le marcature salgono a cinque per i bianco azzurri grazie a Melodia che infila da due passi il portiere in uscita dopo una pregevole combinazione con Mastrovito. Al 18' e 24' giungono le due marcature ad opera del bravo Grittani; la prima con un preciso diagonale dalla destra a conclusione di una pregevole azione personale in percussione a scavalcare due difensori ospiti; la seconda di testa all'altezza del dischetto di rigore su
/R 6FDQ]DQR SDVVD D )RJJLDQR MELFI - Netta vittoria dello Scanzano sul Foggiano Melfi, al termine di una partita corretta e molto equilibrata soprattutto nella prima frazione di gioco in cui ci sono stati vari capovolgimenti di fronte. Il risultato si mantiene sullo 0-0 fino al 26', poi, su un rilancio del portiere Corona, Mussucca si inserisce tra i difensori dello Scanzano e di testa porta il Foggiano in vantaggio. La gioia per i padroni di casa dura solo pochi minuti, infatti, su un tiro di Quintani il portiere locale respinge e Gerardi deposita in rete il pallone che riporta in parità il risultato. I ragazzi di Castellano caricati dal goal continuano ad attaccare e passano in vantaggio con Camardi che sfrutta un delizioso assist di Faillace, e al 35' è ancora Gerardi, lanciato da Camar-
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di, ad andare in gol segnando la personale doppietta. La ripresa si apre subito con il goal di Ponzio che di testa insacca alle spalle dell'incolpevole numero 1 locale. La partita si porta alla conclusione con la squadra
di casa rassegnata di fronte ad un risultato ormai certo anche se i vari Corco, Mossucca e Urbano hanno provato invano ad accorciare le distanze senza riuscirci anche grazie alla bravura del portiere ospite Bastiano.
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Sport 45
MartedĂŹ 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
A Dilettanti Acque agitate in casa Publisys dopo lo stop col Siena
«I fischi? Un diritto dei tifosi» Il presidente Petrullo capisce il pubblico, ma chiede unione e sostegno UNA BRUTTA partita, tanta disattenzione, molta imprecisione al tiro. La Publisys Potenza ha perso nettamente in casa contro il Siena, al termine di quaranta minuti abulici e scialbi. La compagine potentina non è riuscita nell’impresa di vincere per la prima volta nella stagione regolare al cospetto dei senesi, vittoriosi in cinque incontri. La Consum.it Siena ha giocato la sua partita regolare, senza sbagliare un colpo, mentre la Publisys ha gettato alle ortiche, soprattutto in attacco tante occasioni. Ai rimbalzi i virtussini sono stati superiori, i trentacinque palloni recuperati da Cuccarolo e compagni contro i venti della Potenza 84 sono la dimostrazione della pessima giornata sotto le plance. La prova complessiva dei lupacchiotti non è stata all’altezza. I bianconeri si sono sciolti come neve al sole, contro la maggiore precisione degli avversari, capaci di far girare il gioco in attacco ed esprimere la pallacanestro dei giorni migliori. Onore e merito alla compagine di Billeri, ma la Publisys vista (e fischiata nel dopo gara) domenica scorsa deve necessariamente cambiare rotta. Negli ultimi anni il pubblico ha sempre sostenuto le performance dei propri beniamini, la contestazione in termine di fischi è stata l’emblema della pessima partita disputata dai lucani contro il Siena. Siamo solo alla seconda giornata è vero, ma la compagine di Paternoster non deve continuare ad esprimere il basket poco razionale e sicuramente disattento messo in mostra contro i toscani. La settimana che conduce alla sfida di sabato sera a Perugia contro la lanciatissima Liomatic di coach Biscaglia sarà vissuta intensamente da Massimo Ruggeri e compagni. Contro i toscani hanno deluso in molti, in primis Silvestrini, De Bartolo, Maioli e Carrichiello. Tutto l’ambiente potentino auspica un pronto riscatto a partire dalla
BARCELLONA-BAWER Matera: «Recupero il 15» E’ GIOVEDÌ 15 ottobre il giorno che la Bawer Matera proporrà al Barcellona per recuperare la sfida di campionato che non si è disputata domenica scorsa per i tragici fatti di Messina. E’ questa la decisione emersa ieri sera al termine di un vertice societario che ha analizzato le diverse opzioni in campo e che ha finito per determinare questo tipo di proposta che nelle prossime ore verrà sottoposta all’attenzione della dirigenza siciliana. Matera vuole abbinare nella stessa settimana il match con la squadra di Gramenzi con l’altra trasferta siciliana a Trapani in modo da riuscire ad ottimizzare al meglio la situazione. Il Barcellona aveva proposto la possibilità di giocare mercoled’ 20 ottobre ma la Bawer ha scartato l’ipotesi perchè visto anche il lungo viaggio di ritorno questo impedirebbe al tecnico Corà ed alla squadra di preparare nella maniera migliore la gara contro il Palestrina della domenica successiva. Nelle prossime ore se ne saprà di più, se le due squadre non dovessero trovare un accordo sarà la Fip a prendere una decisione. Il presidente Petrullo e il coach Paternoster
partita di Perugia che appare già un crocevia importante per la stagione dei potentini. Da oggi, alla ripresa degli allenamenti i giocatori di Paternoster devono fare il mea culpa e puntare al successo contro gli scatenati atleti perugini. In questo periodo difficile,
visti i risultati della squadra è il presidente Francesco Petrullo a scendere in campo per difendere i suoi pupilli dalle contestazioni dei tifosi: “Il nostro pubblico ha tutto il diritto di fischiare la squadra, ma io reputo fondamentale l’unione del gruppo e la for-
za della società che reputa folle una contestazione di questo tipo”. Il presidente bianconero difende anche Antonio Paternoster: “Il nostro allenatore non è in discussione. Conosciamo bene il suo valore, sappiamo che saprà dare la scossa alla squadra e all’ambien-
te”. Petrullo chiude la sua riflessione parlando del match contro il Perugia in programma sabato: “La mia squadra ha tanta voglia di riscattare il pesante ko patito contro la Consum.it Siena. Perugia è una formazione neopromossa che sta giocando
una pallacanestro esemplare sotto il profilo squisitamente tecnico e agonistico”. Vietato fare il tris di sconfitte per la Publisys, le parole del patron sono un diktat da osservare in pieno. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
B Donne Guerriero: «Ci tenevamo a fare bene nonostante la tensione»
La Basilia parte con il piede giusto È COMINCIATA nel migliore dei modi la nuova sfida della Basilia Basket Potenza al campionato di serie B d'Eccellenza. Era importante rompere subito il ghiaccio con un successo, nell'esordio casalingo contro l'insidioso team del Monopoli, per la truppa del tecnico Marco Guerriero: e al di là di una prestazione non esente da qualche pecca - da mettere in conto alla prima ufficiale di fronte al pubblico amico, e per un gruppo molto rinnovato -, Aurigemma e compagne sabato sera al PalaPergola hanno raggiunto lo scopo prefissato. Dando una bella prova di compattezza e carattere, e mettendo già in mostra trame di gioco piuttosto interessanti, prevedibilmente destinate a migliorare con il prosieguo del torneo.
«Ci tenevamo a fare subito bene, e nonostante la classica tensione per la prima partita dell'anno e per gli sguardi di tutti addosso, siamo sicuramente partiti con il piede giusto», il commento a freddo di coach Guerriero. «Non era semplice mettere subito in pratica quello che avevamo preparato, al cospetto poi di un Monopoli ostico e che non ha mai mollato. La mia squadra però ha giocato con personalità, restando sempre avanti nel punteggio e portando a casa il risultato: quel che ci voleva per cominciare al meglio la lunga scalata che ci attende in questa stagione». Bene per il successo dunque, qualcosa da rivedere nei meccanismi complessivi di una Basilia che deve ancora lavorare per raggiun-
gere il top. «A volte - conferma Guerriero - ci siamo complicati la vita da soli, sbagliando conclusioni facili e concedendo alle avversarie di restare in scia. Tatticamente però le ragazze hanno dimostrato di saper stare in campo, e nei time-out non ho fatto altro che dare loro gli input giusti perché lo mettessero in pratica. Ognuna ha dato il suo prezioso contributo, nel quadro di una prova corale più che soddisfacente. E mi sia consentito, nel gruppo, di mettere in risalto la prestazione di Lorena Toscano: una classe '92 i cui numeri ci fanno capire che abbiamo, nei vivai delle nostre società, molte giovani di talento sulle quali si può lavorare con profitto». Luca Carlone sport@luedi.it
Coach Guerriero
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46 Sport
Il coach Marco Schiavi alla prima sconfitta in campionato (foto Mattiacci)
B Dilettanti L’Invicta Potenza si lecca le ferite dopo il ko a Catania
Rammarico Corporelle Ginefra: «Abbiamo buttato via una gara che potevamo vincere» POTENZA - Domenica prossima per l'Invicta Centre Corporelle un impegno da far tremare i polsi. Infatti, con inizio alle ore 19 il PalaPergola ospiterà l'atteso match con la capolista Corato capace ieri l'altro di infliggere un pesante passivo di 20 punti al Bisceglie. Corato che ha già messo in evidenza con molta chiarezza in queste prime due giornate quali sono le sue intenzioni per il campionato. Ma la Corporelle aspetta con molta serenità questo impegno nonostante la prima sconfitta subita sul campo del Catania che è stata figlia di un giornata decisamente storta al tiro. «E' andata proprio cosi - è il pensiero del play Simone Ginefra - abbiamo sfruttato molto male le occasioni che ci sono capitate soprattutto nel finale della partita. Alla quale siamo stati aggrappati sempre perché tutto sommato siamo stati capaci di una buona partita con una intensità difensiva che per lunghi tratti ha messo la museruola ai siciliani. Il Catania che non ha fatto nulla di trascendentale, ha avuto forse maggiore lucidità nella fase conclusiva della gara quando noi ci siamo avvicinati pericolosamente a loro. E infatti con un parziale di sette a zero hanno vanificato le nostre speranze. Ad ogni buon conto il Catania rimane un'ottima formazione, ben organizzata ed anche con motivazioni molto forti visto che volevano riscattare davanti al loro pubblico il ko subito a Siracusa». Una battuta di arresto che non intacca la consapevolezza della squadra potentina nei propri mezzi che rimangono competitivi. «Resta solo il rammarico - continua Ginefra - di avere buttato alle ortiche una partita che potevamo sicuramente vincere. Perché, nonostante la loro potenza fisica, in difesa li abbiamo contenuti con grande disinvoltura e devo dire che i nostri lunghi sono stati davvero bravi a cat-
Tombolini e accanto Ginefra (foto Andrea Mattiacci)
turare rimbalzi sotto il nostro canestro e ad avere complessivamente una buona realizzazione. Poi quando cerchi di recuperare i punti di svantaggio, è normale che puoi subire i contropiedi che si sono dimostrati letali per noi. Ripeto, considerando
le nostre buone qualità al tiro, si è trattato solo di una giornata decisamente storta nella quale il pallone non voleva sapere di entrare nella retina. Resta comunque la consapevolezza e la conferma che il gioco di attacco ha funzionato bene se è vero
come è vero che al tiro ci siamo andati in ogni azione offensiva. Anche nel viaggio di ritorno, analizzando la gara tra di noi, è emersa la convinzione che con un po' di fortuna avremmo potuto dare un esito diverso alla partita. Ma il morale non è stato intaccato per cui il
gruppo, pur dispiaciuto per la sconfitta, domenica prossima è pronto a giocarsi il tutto per tutto con il Corato per cercare l'immediato riscatto». Dopo la giornata di riposo di lunedì, oggi si riprende a lavorare con il pensiero già rivolto al Corato. Una
gara molto ostica ma che la Corporelle potrà affrontare nella massima serenità sapendo che è il Corato ad avere l'obbligo del successo e quindi a livello psicologico le pressioni saranno tutte sui pugliesi. Rocco Sabatella sport@luedi.it
B Dilettanti Montemurro: «Abbiamo perso perchè il Catanzaro è più forte»
Bbc Bernalda, viva la sincerità BERNALDA - “Abbiamo perso perché Catanzaro è più forte!”. Questa la lapidaria risposta del diesse rossoblu Montemurro alla domanda del cronista sulla débacle della BBC in terra calabra. Poi, di fronte alla obiezione che la sconfitta è troppo pesante per poter essere spiegata così semplicemente, aggiunge: “È vero, è accaduto qualcosa che ha esasperato la differenza di valori, per esempio il fatto che, quando sono cominciatele difficoltà,si èsmesso di giocare di squadra per cercare impossibili soluzioni personali; dinanzi allo strapotere fisico e tecnico di molte squadre di questo girone i nostri ragazzi non devono perdere di vista le loro caratteristiche naturali e tattiche, e questa sonora lezione sarà la benvenuta se servirà a farglielo ricordare ogni volta che scendono in campo”. È comprensibile il fatto che diventi molto difficile ragionare su un -37 che non ammette repliche, ma proviamo ugualmente col vice coach Paradiso ad ana-
lizzarelapessima esibizionedeilucani per cercare di capire cosa possa essere accaduto ad appena sette giorni dalla bella prestazione col Patti; Nino, te l'aspettavi un risultato così?: “Si è materializzato il timore che sia io che coach Vandoni avevamo, e cioè che nella prima fuori casa e di fronte ad una squadra tecnicamente preparata e fisicamente molto più forte di noi i ragazzi potessero andare sul parquet con poca personalità e concentrazione, cosicché siamoriusciti amettere indifficoltà gli avversari solo nel primo quarto, troppo poco per sperare in una più dignitosa forbice nel punteggio; dobbiamo, ad esempio, imparare a non innervosirci e a non guardare l'arbitraggio quando ti trovi di fronte gente esperta che sa anche mettere le mani addosso senza farsi pizzicare dai direttori di gara”. Cosa vi aspettavate da questa partita?: “Noi sapevamo che c'era da pagare un prezzo all'inesperienza ed alla gioventù anche se speravamo in qual-
cosa di meno pesante, e sapevamo che non era certo questa la partita da vincere; il nostro scopo era quello di verificare l'impatto dei ragazzi con questo tipo di gara, ma la prova non è stata attendibile perché hanno giocato male tutti, compresi quelli più esperti”. Ed ora?: “Ora facciamo tesoro di quanto di buono, nonostante tutto, ci ha suggerito l'incontro, cioè come lavorare per far crescere i ragazzi mentalmente dando loropiù caratteree personalità. Da oggi tassativamente non si parla più del Catanzaro fino alla sfida di ritorno; da oggi per questa settimana si pensa solo al Foggia che, con l'entusiasmo dei 4 punti in classifica, verrà domenica al PalaCampagna convinto di fare un sol boccone di noi dopo aver letto della nostra brutta figura in Calabria, cosa che non dobbiamo assolutamente permettere. Ricordo a tutti qual è l'unico reale obiettivo della società e le motivazioni che hanno spinto Vandoni ad accettare un compito quasi im-
Nino Paradiso
possibile; lui crede molto nel lavoro serioe duroperché saper esperienzache ciò alla fine paga. E se ci si intestardisce ostinatamente a pensare al -37 vuol dire, simpaticamente, che non si è capito niente”. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
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Sport 47
Martedì 6 ottobre 2009
Calcio a 5
Martedì 6 ottobre 2009
C2 girone A Per battere il Vietri è decisiva la tripletta firmata da Fanelli
Colpo del Jonny Match La squadra del tecnico Frescura conquista la prima vittoria C2 girone B Tutto facile per i ragazzi di Arleo
VIETRI Q. J. MATCH
Il Deportivo Senise archivia “la pratica” Avis Policoro DEP. SENISE 7 AVIS POLICORO 1 DEPORTIVO SENISE: Rossi, Cavallo, Serra, Capano, De Fina, Tuzio, Salerno, Caldararo, Marino. All.: Arleo. CENTRO SP.AVIS POLICORO: Scarpino, Fiore L., Pitrelli, Cocciolo, Guida, Stigliano, Targiani S., Missanelli, Targiani D. All.: Zangaro. ARBITRO: Losignore di Matera. RETI: 15’ pt, 5’ st, 8’ st Tuzio (S), 27’ pt Salerno (S), 29’ pt, 3’ st Caldararo (S), 20’ st Pitrelli (P), 23’ st Serra (S). NOTE: spettatori 100 circa. Angoli: 11-6 per il Senise. SENISE – Seconda vittoria consecutiva per il Deportivo Senise di mister Arleo, che sul rettangolo verde della villa comunale senisese, ha avuto la meglio sul quintetto del Centro Sportivo Avis di Policoro. Una gara mai messa in discussione, con la superiorità dei ragazzi del presidente Palermo, sin dalle prime battute della gara. Nei primi dieci minuti, gara in equilibrio, con gli ospiti pericolosi al 5’ con un tiro intercettato di piede dal portiere Rossi. Al 10’ risposta di Caldararo, ma la sua conclusione è respinta da Scarpino. Poi i ragazzi di Arleo, cominciano a prendere le misure all’avversario e passano in vantaggio al 15’ con Tuzio, abile a rubare palla a Pitrelli, e a depositare la sfera in fondo al sacco. Gli ospiti cercano di rendersi pericolosi al 22’ con un tiro di Missanelli, ma la palla è facile preda di Rossi. Al 27’, raddoppio dei padroni di casa, ad opera di Salerno, con un tiro forte e preciso indirizzato all’angolino. Due minuti dopo, esattamente al 29’ tris di Caldararo, che è abile a sfruttare l’assist di De Fina. La prima frazione dell’incontro, termina così
con il risultato di 3-0. Nel secondo tempo, partenza sprint del Deportivo, che nel giro di otto minuti, mette a segno tre reti che spegne definitivamente le speranze degli avversari. Al 3’ del secondo tempo Caldararo, al 5’ Tuzio, bravo a rubare palla agli avversari e all’8’ ancora Tuzio, tripletta per lui, stendono gli jonici. Al 20’ rete della bandiera ad opera di Pitrelli. Il definitivo 7-1, porta la firma di Serra, che realizza con il portiere Scarpino, inspiegabilmente a metà campo a dare una mano ai suoi compagni. Il triplice fischio finale del bravo Losignore, arriva tra gli ap-
Tuzio in azione
plausi del pubblico di casa verso i propri beniamini, che quest’anno sembrano avere una marcia in più rispetto agli avversari. Con la vittoria, il Deportivo Senise sale a sette punti in classifica, mantenendosi così, nella zona alta della classifica. Claudio Sole
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VIETRI: Pitta, Zirpoli, Nappi, Calviello, Magro, Grande. All. Zirpoli G. QUELLI DEL JONNY MATCH: Brienza S., Brienza R., Bochicchio, Nolè, Salvia, Fanelli, Frescura, Tanzariello, Daddario, Onorato, Loscalzo. Dir. Acc.: Tiri ARBITRO: Amato di Matera RETI: 4', 21' e 27' Fanelli (Q), 8' e 38' Calviello (V), 14' Salvia (Q), 17' Magro (V), 54' Frescura (Q) NOTE: Spettatori una cinquantina circa. Recupero: 1' p.t. e 2' s.t. Espulsi: al 5' Onorato (Q) per doppia ammonizione dopo proteste e al 46' Zirpoli (V) e Salvia (Q) per reazione.
Frescura e Brienza, tecnico e presidente del Jonny Match
VIETRI DI POTENZA - Finisce tra mille polemiche il match del “Pala Santa Domenica” tra il Vietri di mister Zirpoli e Quelli del Jonny Match. Infatti le due squadre, a fine partita, hanno mostrato tutto il loro disappunto verso il direttore di gara, per un arbitraggio alquanto discutibile e sbagliato in diverse occasioni. Alla fine però la vittoria va agli ospiti del Jonny Match, meritatamente, con il punteggio di cinque reti a tre. Dopo l'exploit esterno nella seconda giornata contro i potentini del Lions, il Vietri cade in casa per la seconda volta consecutiva, dopo la prima sconfitta all'esordio. Per gli ospiti invece la prima vittoria del campionato. Le due squadre restano così a braccetto in classifica con tre punti a testa. Vietri sceso in campo ancora una volta con la squadra ridotta, a causa delle assenze di Papa, Pantalena, Bottiglieri (ancora squalificato) e di Macellaro R. (infortunato). Subito in vantaggio gli ospiti al quarto giro d'orologio: Salvia libera Fanelli al limite, bel tiro rasoterra per l'uno a zero ospite. Ma il Vietri non demorde, ci prova con Magro, ma il suo tiro va fuori.
Subito dopo l'espulsione ospite, il Vietri pareggia i conti, con Calviello, grazie ad una bella punizione all'angolino basso. Ma il pari resiste solamente sei minuti fino a quando Salvia viene liberato da Frescura, si libera della difesa ospite e rasoterra batte Pitta, per il due a uno ospite. Ma la partita diventa avvincente, anche con un pizzico di nervosismo: al 17' Magro del Vietri, con un bel tiro da fuori servito da Zirpoli, riporta la partita in parità. Ma nemmeno quattro minuti e Fanelli prima sigla il tre a due ancora da fuori area e poi chiude il primo tempo sul quattro a due, con un tiro a mezz'altezza dove Pitta non può fare niente. Il secondo tempo comincia con il Vietri pronto a ripartire, grazie al gol di Calviello dal limite dell'area. Il Vietri è sotto di una rete. Al 45' per proteste e conseguente reazione (così avrebbe interpretato l'arbitro), vengono espulsi Zirpoli e Salvia. Ma gli ospiti chiudono i conti al 54' grazie a Frescura, che fissa il punteggio finale sul 5 a 3. Inutili le proteste finali delle due squadre, nei confronti di un arbitraggio molto discutibile. Claudio Buono sport@luedi.it
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48 Sport
C1 Telesca nella ripresa riacciuffa l’Aurora Potenza
Rimonta dello Shaolin SHAOLIN AURORA
Potenza - Finisce in parità la stracittadina tra lo Shaolin Soccer e l’Aurora Potenza. Una sfida che ha emozionato per intensità e convinzione. Fin dai primi minuti di gara gli “Orange” - come si legge sul sito ufficiale dello Shaolin - provano a chiudere gli spazi, ma tutto ciò non basta. Sono ben due infatti i legni colpiti dagli ospiti nei minuti iniziali. Al 16’ passa l’Aurora ma rimane un giallo: un tiro dalla distanza non viene controllato correttamente da Dalfino il quale, se-
Zaccagnino dello Shaolin Soccer
Calcio a 5
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condo “l’arbitro”, blocca oltre la linea bianca. Sulle ali dell’entusiasmo, bastano pochi secondi agli ospiti per raddoppiare con il neo-entrato Moliterni. Nulla ancora è stato deciso e la rete di Luongo nei minuti finali del primo tempo scaccia tutti i cattivi presagi. L’inizio della ripresa vede gli ospiti pronti a chiudere il match e, dopo un paio di tentativi falliti, Satriani buca per la terza volta Delfino:1 a 3. Le cose sembrano mettersi male e il rigore dubbio concesso dall’arbitro ne è la prova inconfutabile; Palese però vede svanire la sua conclusione sulla parte esterna del
Telesca realizza una doppiettaa
palo:nulla di fatto; lo score rimane bloccato sull’ 1 a 3. Gli Oranges, brillanti dal punto di vista fisico, intuiscono che nulla ancora è perduto e al 27’ Telesca interrompe il su digiuno depositando in rete una conclusione partorita dopo un ottima
triangolazione sulla trequarti, 2 a 3. A questo punto è doveroso crederci davvero e sempre Telesca, pimpante più che altro in questi minuti finali, ristabilisce la parità al 28’ per la grande gioia di tutti. sport@luedi.it
Coppa Italia B Si parte dal 2-1 in favore del team allenato da Bommino
Bng-Frascella secondo atto Va in scena il derby materano di ritorno con inizio alle 20 e 30 MATERA - L'appuntamento è per le ore 20,30 sotto il telone della tensostruttura di viale dei Sanniti dove BNG Mathera C5 e Frascella Team Matera si affrontano per decidere quale delle due continuerà l'avventura della Coppa Italia di serie B. La gara di andata, come ben sappiamo, si è conclusa con la vittoria dei ragazzi allenati da Angelo Bommino i quali s'imposero con il risultato di 2 a 1, uno scarto minimo che lascia aperti tutti i pronostici. In virtù di questo, infatti, anche la Team Matera è “costretta” a scendere in campo con l'obiettivo unico della vittoria poiché sicuramente un simile risultato non è per nulla gestibile. La prima giornata di campionato è coincisa con un turno di riposo per il BNG Mathera e con la prima sconfitta per quelli del Frascella che sul rettangolo di gioco del Paladisfida di Barletta molto probabilmente hanno affrontato la gara con troppa sicurezza pensando di trovare un avversario già quasi rassegnato alla sconfitta: “Purtroppo abbiamo sbagliato l'approccio alla gara ci ha detto il dirigente Bruno Taccardi - abbiamo sottovalutato un avversario che si è dimostrato invece agguerrito e tutt'altro che rassegnato a pagare il divario tecnico che esiste tra i due
Rondinone e Panarella della Bng Mathera, accanto una formazione del Frascella
team. C'è anche da dire che il parquet, un fondo sul quale non giochiamo praticamente mai, ci ha penalizzati in maniera evidente. Persino i movimenti sembravano essere macchinosi mentre sulle nostre mattonelle siamo abituati a veloci cambi di direzione e a far scorrere la palla in maniera molto più rapida. Una sconfitta che arriva in un momento in cui tutto è rimediabile e che, tutto sommato, potrebbe essere utile per il prosieguo del campionato e anche per quello della Coppa Italia. So-
no certo, infatti, che i ragazzi vorranno riscattarsi immediatamente e dimostrare che tutto quanto di buono fatto nel pre-campionato non era una semplice illusione”. “È chiaro - ci ha detto invece il presidente Nico Taratufolo - che andiamo in campo ribaltare il risultato dell'andata che, oltre tutto, anche nelle dimensioni numeriche ci lascia ampi margini di successo. Credo che alla fine, tra due squadre che sostanzialmente si equivalgono, la spunterà quella che
avrà un approccio migliore alla gara. Loro saranno, per così dire arrabbiati poiché hanno subito la prima sconfitta di campionato, ma per contro noi siamo tranquilli e ben concentrati perché domenica scorsa abbiamo osservato un turno di riposo.” Squadre al gran completo ad eccezione di Paulo Dos Santos che si è infortunato ad un ginocchio proprio nella gara di andata e per il quale si attendono gli esiti della risonanza magnetica. Annibale Sacco sport@luedi.it
C2 girone B Lovito, Fratantuono e Giampietro si sbarazzano del Castrum
Barricelle vittorioso a Viggianello CASTRUM BARRICELLE
0 3
CASTRUM BYANELLI VIGGIANELLO: Gallo, Vizzino, Deluca, Bonelli, Caputo, Cofone, Smiraglia, Marandola, Bonafine, La Froscia P. La Froscia A. BARRICELLE: Ielpo, Lovito, Giampietro, Lauria, Fratantuono A., Amodio, Romano, Marsicano, Marinelli, Fratantuono T. All. Varalla ARBITRO: Iacovino di Moliterno RETI: 18' pt Lovito, 18' st Fratantuono A., 20' st Giampietro MISSIONE dimenticare la gara contro l'Aliano riuscita in pieno per i ragazzi di Michele Varalla. Con una prestazione belle e ricca di emozioni, la formazione del Barricelle recupera l'amara sconfitta che la formazione dell'Aliano
le aveva inflitto nella gara di sabato scorso tra le mura amiche. I giocatori del Barricelle sono partiti forte proprio per esorcizzare la sconfitta della gara precedente, regalando anche una buona dose di spettacolo contro il Castrum Buanelli Viggianello. La formazione di casa, battagliera e ben disposta in campo come al solito, riesce a resistere bene alla veemenza degli ospiti, che non riescono a sfondare immediatamente il muro dei padroni di casa, sempre ben organizzati. L'equilibrio, però, dura sino al 18' quando Lovito realizza il gol del vantaggio del Barricelle. Il capitano degli ospiti, infatti, realizza la rete sfruttando l'ottima giocata di Giampietro che, servendo sul secondo palo un pallone delizioso, mette Lovito in condizioni di battere a rete con facilità. Lovito, galvanizzato dalla realizzazione pre-
cedente, a soli due minuti dal gol ci riprova, questa volta bloccato solamente dal palo, che frena il suo tiro dalla distanza con il portiere locale ormai battuto. Si va così al riposo sul risultato di uno a zero per gli ospiti. Nella ripresa, la squadra di Varalla arretra il baricentro, forte del vantaggio, ma non certa dei tre punti, visto il buon incedere dei padroni di casa alla ricerca del pareggio. Subendo in quelche occasione l'arrembaggio della squadra di casa, l'attento Barricelle mette in mostra una difesa robusta e solida, con ripartenze veloci a segnare il passo del possibile raddoppio ospite. Proprio una di queste ripartenze regala la seconda gioia agli uomini di Varalla. Con un'azione veloce, Giampietro al 16' entra in area e viene steso da un difensore locale. L'arbitro non può che decretare il tiro dal dischetto, che tira lo steso
Il tecnico del Barricelle, Michele Varalla che ha espugnato il campo del Castrum Viggianello
Giampietro, che però si fa neutralizzare dal portiere del Viggianello, l'ottimo Gallo, che gli nega la gioia del gol. Il Barricelle non si scompone per l'errore dal dischetto di uno dei migliori della rosa di Varalla e continua a fare pressione per chiudere il match, visto che la veemenza dei locali calava proprio in occasione del tiro dal dischetto. In due minuti, quindi, gli ospiti chiudono la pratica grazie alle reti di Fratantuono A. al 18' e,
due minuti più tardi grazie proprio a Giampietro, che si fa perdonare l'errore dal dischetto di qualche minuto prima. A fine partita il mister Varalla fa un plauso ai suoi uomini che hanno saputo interpretare al meglio la gara portando a casa una vittoria importante, che regala entusiasmo e fiducia al gruppo per proseguire nel fare bene ogni week-end di gara. fra.cal.
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Sport 49
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
Il nuovo numero uno: «Saremo la casa degli sportivi. E’ per noi l’anno zero»
Il Coni nelle mani di Di Bari Eletto all’unanimità il presidente del comitato provinciale di Matera MATEAR - Con la totalità dei voti favorevoli (25 su 25), Elio Di Bari è stato eletto presidente del Comitato Provinciale di Matera del Coni, per il quadriennio 2009/2012. E' questo il riscontro dell'assemblea elettiva svolta presso il Comitato Provinciale del Coni, alla presenza del Commissario Straordinario, Michele Barbone, dei rappresentanti del Coni Nazionale dell'ufficio Rapporti con il Territorio, Angelo Iezzi e Stefania Perna, e del presidente del Coni di Basilicata, Eustachio Tortorelli. Acclamazione per il discorso introduttivo di Elio Di Bari che tra i suoi punti del programma per il quadriennio 2009/2012 mette innanzitutto la massima trasparenza nella gestione del Comitato, l'intensificare i rapporti con le Federazioni, gli Enti e con le Amministrazioni, la promozione dell'attività sportiva migliorando anche i rapporti con le scuole. Dopo lo spoglio delle schede e dopo la proclamazione a presidente, Elio Di Bari ha tenuto un breve discorso nel
Tiro Forestale battuta dalla Polizia di Stato
Battista e compagni a un solo piattello dal campionato italiano
Angelo Iezzi con Eustachio Tortorelli e a sinistra il nuovo presidente del Coni provinciale di Matera, Elio di Bari (Videouno)
quale ha sottolineato come «il Comitato Provinciale è la casa degli sportivi». Proseguendo: «Dopo il periodo di commissariamento, inizia una nuova era per il Comitato Provinciale di Matera. Questo per noi è “l'anno ze-
ro”. Mi aspetto una grande partecipazione per lavorare al meglio». Adesso, dopo il lungo periodo di commissariamento, quindi, inizia il nuovo cammino del Comitato provinciale di Matera, salutato con
fiducia anche dal presidente Regionale del Coni, Eustachio Tortorelli. Sarà a Di Bari adesso costruire la squadra per portare a compimento il suo programma. sport@luedi.it
Karate Undicesimo posto sia per Russo che per Cantore
Lo Shintaikan è protagonista ai campionati di kumitè di Pisa GLI ATLETI dello Shintaikan Karate Club Potenza hanno preso parte nel corso dell'ultimo fine settimana a Pisa, presso il Palasport sito in Piazzale dello Sport al ventiquattresimo campionato cadetti (atleti di 16 e 17 anni di età) di kumitè (combattimento) maschile e femminile. La manifestazione è stata organizzata dall'A.S.D. Dinamica Pisa in collaborazione con il Comitato Regionale Toscana, settore karate e ha visto la partecipazione di duecentonovantuno atleti, centonovantuno maschi e cento donne, divisi per categorie di peso. La società potentina ha preso parte all'appuntamento con Sergio Russo, nella categoria fino a 76 kg e Fausto Cantore nella categoria fino a 61 kg. Entrambi hanno partecipato alla gara di Pisa grazie alla qualificazione ottenuta a Potenza nella selezione regionale svoltasi il 20 settembre. Ser-
gio Russo si è classificato all'undicesimo posto perdendo con Lorenzo Cicala dell'A.S.D. Ippon Karate Lentini di Agrigento nei tempi di recupero per 1 a 0 dopo aver combattuto per tutto il tempo regolamentare un incontro molto
intenso ad armi pari. Stessa sorte è toccata a Fausto Cantore giunto undicesimo. L'atleta potentino ha perso contro Luigi Fardin dell'Asi Karate Veneto di Venezia con il punteggio di 2 a 0. Il match è stato molto intenso da ambo le parti, la differente cifra tecnica tra i due contendenti ha deciso la sfida. A parlare della spedizione toscana è stato il maestro Donato Pastore che ha sottolineato: “Dispiace molto perdere in questo modo anche perché i ragazzi hanno lavorato bene nella preparazione per questa gara, ma senza nulla togliere agli avversari i nostri atleti sono stati ugualmente bravi. Sono soddisfatto della loro prestazione, lavoreremo sempre più per migliorare ancora di più le nostre prestazioni e sono convinto che prima o poi i risultati arriveranno”. f.menonna@luedi.it
Il tiratore di Tito Scalo, Spartaco Battista
UN SOLO piattello ha fatto la differenza nel corso dei campionati italiani a squadre di tiro a volo, svoltisi sabato e domenica scorsi a Todi, in Umbria. Il Corpo Forestale dello Stato, squadra nella quale milita Spartaco Battista non ha centrato il primo posto per un bersaglio. A vincere la manifestazione tricolore è stata la Polizia di Stato che ha superato i forestali per un colpo. Il lucano ha dato un grosso contributo al risultato finale, facendo segnare nelle quattro sessioni di tiro 24/23/23/24, un rendimento davvero eccellente, quello del tiratore di Tito Scalo che ha fatto lievitare le istanze di rimonta del Corpo Forestale dello Stato. Nella prima parte della manifestazione la squadra del CFS ha patito l’opaca prestazione di Antonello Iezzi, sostituito da Sergio Bernasconi. La prova di Iezzi non ha permesso al corpo di mantenere il passo della Polizia di Stato, più precisa al tiro e si-
cura in ogni circostanza. Nell’ultima fase delle ostilità, invece il CFS ha fatto registrare la tanto sospirata rimonta, con un recupero prodigioso che ha visto la compagine plurimedagliata rimontare cinque dei sei piattelli al cospetto della Polizia di Stato. Il testa a testa è stato davvero bello, considerato che le due rivali hanno dato spettacolo durante la prova. Il terzo posto è andato all’Aeronautica Militare staccata di diciotto piattelli dal Corpo Forestale dello Stato. La compagine è stata composta da Spartaco Battista, Rodolfo Viganò Daniele Lucidi, Emanuele Bernasconi, Giuseppe Ciccarelli e Antonello Iezzi, poi sostituito da Sergio Bernasconi. Il prossimo appuntamento per la compagine di Spartaco Battista è in programma domenica prossima a Lonato, nel corso della Coppa dei Campioni di Società atto terminale della stagione di tiro a volo. f.menonna@luedi.it
Atletica Suo il successo alla MartoRun 2009. Zaccara vince tra le donne Atletica Vinto il ricorso e la Fidal assegna il quinto posto ai materani
Becce trionfa a Pignola È DONATO BECCE il trionfatore della MartoRun 2009, seconda edizione della Mezza Maratona del Pantano svoltasi domenica scorsa nella suggestiva cornice dell'Oasi naturalistica del Wwf di Pignola. L'atleta della Polisportiva Rocco Scotellaro di Matera si è imposto, al termine dei 21 chilometri e 97 metri su cui si snodava il percorso, con il tempo di 1 ora 10 minuti e 55 secondi, mantenendo una media di 3'21'' al chilometro. Il più vicino degli avversari il molfettese Guastamacchia - è finito staccato di 1'13'' da Becce, che ha inflitto 2'07'' a Vincenzo Trentadue (gruppo sportivo Brigata Pinerolo), terzo assoluto. Quarto nella classifica finale Remigio Montella, della società Isaura Valle dell'Irno, e quinto Leonardo Di Vito, rappresentante della Podistica Brienza 2000. In quanto agli altri runner lucani, i migliori sul traguardo sono stati Felice Col-
Donato Becce
lazzo (Brienza 2000), ottavo, Emanuele Giordano (Club Atletico Potenza), decimo, e Giuseppe Francolino (Atletica Amatori Tursi), undicesimo. Successo potentino, invece, nella categoria femminile della gara organizzata
dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Podistica Amatori Potenza in collaborazione con il Gruppo Martorano. Katia Zaccara, atleta che corre proprio per la Podistica Amatori Potenza, ha chiuso davanti a tutte con il tempo di 1 ora 42 minuti e 48 secondi, con più di tre minuti di margine su Patrizia Carriero (Podistica Bitlossi). Al terzo posto assoluto ha chiuso Anna Golluscio, dell'Atletica Amatori Lauria. Gli organizzatori della MartoRun - che presentava al via oltre 250 concorrenti provenienti dalla Basilicata e dalle regioni limitrofe hanno incassato la massiccia partecipazione di atleti e il buon seguito di pubblico della manifestazione, baciata peraltro da una splendida giornata di sole. E possono già pensare a mettere in cantiere la terza edizione, quella 2010, della Mezza Maratona del Pantano. lu.ca.
La Scotellaro resta in A1 LA SCOTELLARO alla fine di una settimana di suspance ce l'ha fatta a confermare l'A1 a serie anche per l'anno 2010. Infatti il verdetto della finale del Campionato disputatasi a Formia lo scorso fine settimana dava la Scotellaro al settimo posto con 442,5 punti a pari punti con la sesta classificata, Quercia Rovereto, che precedeva i materani a causa di un numero maggiore di piazzamenti; la Scotellaro quindi retrocessa alla finale A2 del prossimo anno. Prontamente i dirigenti materani, insieme ad altre Società, presentavano alla Fidal Nazionale formale ricorso avverso la probabile irregolare partecipazione di alcuni atleti stranieri al Campionato stesso. E' notizia delle ultime ore che la Fidal ha accolto il ricorso presentato e, d'ufficio, ha provveduto a modificare la classifica finale del Campionato di Serie A1; pertanto la Scotellaroè attestataal quintoposto dellaclassifica finale con punti 444,5 e quindi ha confermato la permanenza in serie A1 anche per il prossimo anno. Grande soddisfazione è stata espressa dai dirigenti materani per questo risultato straordinario che è giunto comunque al termine diuna finale combattuta puntoa punto con le altre società e che ha evidenziato risultati individuali eccellenti. Ricordiamo le tre vittorie conseguite da Eusebio Haliti nei m 400 piani con 47'63, di
Francesco Acquasanta nel lancio del disco con m 45,53 e di Pasquale Sabino nella 10 km di marcia con 44'13''90; da evidenziare le medaglie d'argento conseguite da Marco Emilio Gai nei m 400 con il suo nuovo primato personale di 48''04 e di Ruggiero D'Ascanio nei km 10 di marcia con 44'33''29 e i terzi posti di Ivan Persia nel lancio del giavellotto con m 58,48 (suo nuovo primato personale) e di Sabino Gadaleta nei 3000 siepi con 9'42''83. Queste le medaglie, ma un pò tutti i ragazzi hanno dato veramente il massimo per giungere a questo risultato; ricordiamo i vari Donato Becce, Giuseppe Dibenedetto, Cancelliere Eustachio, Volpe Michele, Palmisano Angelo, Giuseppe Ambrosecchia, Giacoia Gabriele, che comunque hanno portato punti preziosi alla squadra. Insomma una settimana di attesa che comunque ha portato ad un risultato finale veramente di prestigio per questa Società materana che con tanti sacrifici pratica atletica leggera da oltre 45 anni nel territorio nazionale; un ringraziamento particolare va ai tecnici che seguono e preparano costantemente gli atleti attraverso un duro lavoro quotidiano. Ma la stagione non si ferma qui; infatti sabato e domenica 10 e 11 ottobre la Scotellaro sarà impegnata a Viterbo nella finale A Argento del Campionato di Società su pista Under 23.
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50 Sport
LOTTO&CONCORSI DAMA
Centrati un ambo e tre estratti con le nostre previsioni
Più ruote sulla sessantina di GIOIA GASPARINI ROMA – Anche la seconda estrazione di ottobre ha lasciato nelle urne i ritardatari a tre cifre. Il quintetto dei numeri più attesi è guidato dal 22 di Cagliari con 129 assenze, al secondo posto il 44 di Roma con 128 turni, al terzo posto il 62 di Napoli con 123 sorteggi negativi, al quarto posto il 40 di Milano con 115 ritardi e al quinto posto il 28 di Genova a quota 106. I ritardatari estratti sono il 40 (l'ernia) decimo di Firenze dopo 45 turni, il 41 (il coltello) quarto di Milano dopo 53 assenze, l'82 (la tavola imbandita) settimo di Napoli dopo 60 mancati riscontri, il 7 (il vaso) e il 32 (l'anguilla) terzo e settimo di Palermo dopo 51 e 46 ritardi, l'83 (Il maltempo) e il 78 (la donna di malaffare) capolista e quinto di Torino dopo 68 e 49 turni, il 23 (lo scemo) e il 66 (le due zitelle) settimo e nono di Venezia dopo 42 e 38 ritardi. Nei raggruppamenti numerici segnaliamo il terno di figura 5 (23-4159) a Milano e quello di cadenza 8 (8-4878) a Palermo, l'ambo gemello 44-66 a Venezia. NAZIONALE - Per ambo segnaliamo la cadenza del 2 con la serie 12-22-4262-82 e la decina 61/70 con la serie 6263-65-67-68. Previsione speciale 3587 per estratto ed ambo. BARI - Avevamo proposto la figura del 5 ed è uscito l'ambo 5-86.La cadenza 9 non sviluppa giochi da 61 estrazioni, combinate ambi e terni nella serie 29-39-59-69-89. Per ambo la ventina con la serie 20-23-25-27-28. Previsione speciale 36-59 per estratto ed ambo. CAGLIARI - La cadenza 7 per ambo e terno con la serie 17-37-47-67-77. In alternativa la prima decina con la combinazione 1-3-5-7-8. Previsione speciale 22-88 per estratto ed ambo. FIRENZE - Da 56 turni la controfigura 9 non sviluppa giochi, formate ambi e terni nella serie 9-20-31-42-53. Interessante anche la sessantina con la cinquina 61-62-63-66-68. Previsione speciale 6-24 per estratto ed ambo. GENOVA - Per ambo e terno la figura del 2 con la serie 2-20-38-56-74. In alternativa la decina 61/70 con la cinquina 62-63-64-65-69. Previsione speciale 28-56 per estratto ed ambo. MILANO - Vinto l'estratto con il 41 della previsione speciale. La figura
31 13 22 88 28 40 62 76 44 43 90 del 9 con la serie 36-45-54-63-90 e la cadenza 4 con la cinquina 4-14-24-44-54 sono interessanti per ambo e terno. Previsione speciale 40-76 per estratto ed ambo. NAPOLI - Per ambo segnaliamo la cadenza 2 con la serie 22-32-42-62-82 e controfigura del 7 con la serie 7-18-2940-51. Previsione speciale 62-80 per estratto ed ambo.
90 92 129 89 106 115 123 61 128 64 93
32 51 3 65 67 47 74 24 52 4 25
77 76 80 75 71 83 88 57 74 61 64
90 50 37 86 43 70 16 64 90 89 70
64 61 72 68 61 52 81 49 62 44 55
TUTTE - Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 21-37-55, 3048-67, 12-28-40, 44-47-81, 11-12-41.
PALERMO -La figura del 6 con la serie 15-60-69-78-87 e la cadenza del 4 con la cinquina 4-24-44-64-74 reclamano il gioco per ambo ambo. Previsione speciale 46-65 per estratto ed ambo. ROMA - La cadenza del 3 con la serie 13-23-33-53-63 e la controfigura dell'8 con la combinazione 19-30-41-52-63 si prestano a giocate d'ambo e terno. Previsione speciale 2-44 estratto ed ambo. TORINO - Vinto l'estratto con il 78 della previsione speciale.La cadenza 3 è attesa da 82 estrazioni, formate ambi e terni nella cinquina 23-33-43-5363. Per ambo la cadenza 4 con la serie 14-34-44-74-84. Previsione speciale 59-82 per estratto ed ambo. VENEZIA - Preso il 23, estratto della previsione speciale. La decina sessantina con la serie 63-64-67-68-69 e la
Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero 88 81 1 82 85 63 77 80 55 8
Frequenza 125 118 115 115 115 113 113 112 111 110
Numero 42 65 3 78 46 55 7 35 1 23
Ritardo 78 67 44 41 40 38 30 30 29 27
di PASQUALE GRANDE
Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 6 ottobre 2009 Roma e Tutte 18, 55, 76, 44, 32, 27 Napoli, Firenze e Tutte 16, 53, 74, 42, 30, 25 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 8 ottobre 2009 Roma e Tutte 20, 57, 78, 46, 34, 29 Napoli, Firenze e Tutte 18, 55, 76, 44, 32, 27
UNIDICI RUOTE
dal 9 all’undici ottobre il 5° Corso Nazionale di Formazione per Docenti (1° corso di secondo livello) avente ad oggetto l’insegnamento scolastico del gioco della dama, sport della mente e la metodologia atta a formare docenti e istruttori di dama.
Pronostico concorso n. 120 (del 06/10/2009) 28 35 49 52 56 68 73 88
PREVISIONI
Agenda fitta per i damisti in vista della chiusura del 2009 A questi appuntamenti vanno aggiunti inoltre il Campionato Assoluto di dama italiana e i Campionati Italiani Secondo e Terzo gruppo, sempre nella versione nostrana. Entrambi gli eventi si disputeranno presumibilmente tra il 5 e il 22 novembre.
Bianco muove e vince in cinque mosse
Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!
di MARIA D’AUTUNNO
Gli ambi di ottobre IL gioco dell’ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appasionati del gioco del Lotto. Nel “Magico” mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate”abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Ottobre, si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per ambo e sorti superiori, per tutto il corso del mese MESE DI OTTOBRE 8 - 31 1 - 26 70 - 11 36 - 20 24 - 87 78 - 84 27 - 48 69 - 68
Soluzione dama: 27-22 6-13; 2-6 18-27; 25-18 13-22; 6-3 15-6; 326 e bianco vince
no prendere parte al campionato le rappresentative delle società Sportive o le sezioni damistiche scolastiche, perché in regola con il tesseramento Fid, con un massimo di due compagini ciascuna. Il campionato si svolgerà per fasi a gironi preliminari sulla base delle iscrizioni che si concluderanno il 15 novembre. Altro appuntamento di rilievo sarà quello con i Giochi Sportivi Studenteschi 2009/10 di dama.La Fid infatti promuove da anni la disciplina della dama all’interno della scuolavalorizzandone le sue finalità educative, aderendo ai Giochi Sportivi Studenteschi (GSS) promossi e organizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione d’intesa e in collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Possono partecipare ai GSS tutti gli studenti senza esclusione alcuna, a condizione che abbiano frequentato l’attività damistica proposto dall’istituto scolastico di appartenenza. A tal fine la partecipazione delle scuole e degli istituti è subordinata da una specifica delibera dei competenti organi collegiali Si svolgerà infine a Roma
67 17 77 67 34 69 72 77 11 10 46
cadenza del 2 con la cinquina 12-2232-42-52 reclamano il gioco per ambo. Previsione speciale 62-90 per ambo e ambata.
di FRANCESCO SENATORE
LA FEDERAZIONE Italiana dama ha reso noto il calendario delle più importanti manifestazioni damistiche, in programma tra ottobre e dicembre. A parte le gare nazionali di Parma e Siracusa (il 18 la prima, e il 24 e 25 ottobre prossimi la seconda), e la gara di Messina in programma domenica scorsa, ma rinviata di una settimana per le alluvioni che hanno flagellato la provincia messinese, il calendario dei campionati italiani nelle diverse categorie è abbastanza fitto. Primo appuntamento con i Campionati Italiani di Dama Internazionale che quest’anno si disputeranno a San Giovanni Rotondo dal 26 ottobre al 1° novembre. Sette giorni nei quali si assegneranno ben sei titoli italiani: 45° campionato Assoluto, Secondo, Terzo e Quarto gruppo; 12° Campionato Italiano Lampo e 8° Campionato Italiano SemiLampo. La novità assoluta sarà invece la disputa del 1° Campionato Italiano a Squadre, Under 15, per Circoli e Sezioni damistiche, al termine del quale sarà assegnato lo Scudetto Cadetti per l’anno 2010. Potran-
69 66 79 70 64 66 83 50 69 59 58
Per informazioni e chiarimenti telefonare 348-8024342 da martedì a sabato dalle 17,30 alle 19 o dopo le 21,30.
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Rubriche 51
Martedì 6 ottobre 2009
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Martedì 6 ottobre 2009
Le Grandi Mostre nei Sassi del Circolo La Scaletta
L’Antologica 2010 sarà dedicata a Kengiro Azuma
In diecimila per Basaldella di MARIANGELA LISANTI MATERA - Si è chiusa con un bilancio più che positivo la mostra antologica di Dino Basaldella, evento organizzato nell'ambito “Le Grandi Mostre nei Sassi”. La mostra dell'artista friulano ha fatto registrare circa diecimila presenze, tra cui 7.438 italiani (35% nord, 30% centro, 35% sud e isole) e 2216 stranieri (47% dell'Unione Europea, 16% altri Stati europei, 15% Nord America, 15% sud America, 7% altri Stati. Durante la conferenza stampa, coordinata da Angelo Tarantino, di ieri pomeriggio presso il circolo culturale “La Scaletta” è stata espressa grande soddisfazione dagli organizzatori, evidenziando come il successo di questi bellissimi eventi è legato non solo al valore delle opere dei singoli artisti, ma anche all'impegno costante e alla passione che anima i componenti del circolo culturale. A ribadirlo è stato il presidente della “Scaletta” Nicola Rizzi che, dopo aver ringraziato la stampa per la puntuale attenzione mostrata per gli eventi artistici, ha evidenziato come sia importante promuovere il nostro territorio, anche attraverso il dvd realizzato dal gruppo Total, che da tre anni collabora e sostiene l'esposizione delle “Grandi mostre nei Sassi”. Il dvd, visionato durante la conferenza stampa, ricco di immagini, realizzato in collaborazione con Videuno per la regia di Michele Buono, sarà diffuso per trasmettere e valorizzare la bellezza e la ricchez-
za del patrimonio dei Sassi di Matera. La Total Italia ha confermato la sua collaborazione con il circolo culturale “La Scaletta” anche per quest'anno. A dichiararlo è stato Massimo Dapoto, responsabile della comunicazione della Total, che, portando i saluti dell'amministratore delegato e direttore generale Thierry Normand, ha ribadito la volontà della società di impegnarsi al fianco del circolo culturale materano per salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale di Matera. Durante la conferenza stampa di ieri è stata presentata l'edizione 2010 “Le grandi mostre nei Sassi” dedicata all'Antologica dell'artista vivente Kengiro Azuma in programma da giugno ad ottobre. La mostra, a cura Giuseppe Appella si avvarrà come sempre di giovani studiosi italiani e stranieri e comprenderà 40 disegni e 20 gioielli datati 19462008. Le opere saranno suddivise tra le chiese rupestri di Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci (grandi sculture) e il Musma (piccole sculture, disegni e gioielli). La biblioteca Scheiwiller, inoltre, ospiterà immagini e documenti, nella maggior parte inediti, e tutti i filmati realizzati su Azuma in occasione delle opere monumentali sistemate in parchi e musei di tutto il mondo. “Rileggere la storia dell'arte, - ha detto Giuseppe Appella - cercando di dare un contributo preciso è importante, ma non deve essere legato solo agli eventi. La prossima edizio-
ne sarà dedicata ad un artista giapponese, ancora in vita, la cui esperienza è maturata accanto ad uno dei maggiori scultori occidentali, qual è stato Marino Marini, pur conservando nel suo stile l'astratta e rigorosa simbologia tipica dello spirito orientale. Se negli anni passati abbiamo tentato di mettere in contatto America ed Europa, ora vogliamo mettere insieme Oriente ed Occiden te”. E' stata annunciata la presenza di Kengiro Amura nei prossimi giorni a Matera per un incontro con la stampa. cultura@luedi.it
Carnet Tornano le conversazioni all’ora del tè MATERA - Seconda edizione di "Un Té con...." racconti, aneddoti, ricordi del nostro recente passato. Conversazioni all'ora del Tè per non dimenticare gli aspetti della recente storia e la cultura della comunità materana. Inserito nell'ambito del ParcoMurgia Festival, Un Tè con... , anche per questa seconda edizione si avvarrà della preziosa competenza di Angelo Sarra coadiuvato da Antonio D'Ercole. Luoghi inusuali degli incontri saranno anche quest'anno non sale convegno ma librerie e caffetterie. Il programma verrà presentato nel corso di una conferenza stampa presso la sede dell'Ente Parco domani alle ore 10.
Due secoli attraverso i libri delle Elementari
Musica Improvvisando con Kitty Margolis MATERA - Kitty Margolis americana, il trio Del Barba composto da Oscar Del Barba pianista docente di musica jazz al Conservatorio “Egidio Romualdo Duni”, Giulio Corini contrabbassista bresciano e Pasquale Fiore batterista allievo di percussioni al Conservatorio si sono esibiti, in un'applaudita kermesse di musica jazz venerdì sera presso l'Auditorium “Raffaele Gervasio” di Matera. In coincidenza della settimana dedicata alla ricerca, Saverio Vizziello direttore del Conservatorio, ha organizzato l'evento. Il gruppo estemporaneo, formatosi a Matera il giorno prima del concerto, ha eseguito un'ora d'improvvisazioni con i seguenti brani: “My Romance” fast jazz waltz, “Secret love” swing, “Please send me someone to love” gospel blues, “Tristeradeamar” bossa/ballad, “Summertime” fast bop, “Remember you” slow ballad, “My funny Valentine” e “My favorite things”. «Questa è una preziosa occasione per
esibirsi con Kitty Margolis cantante di spicco internazionale. “Summertime” e “My funny Valentine” sono stati interpretati da una voce così duttile e straordinaria. - afferma Del Barba - La peculiarità di questo genere musicale è l'improvvisazione ed i gruppi di jazz si possono assemblare al momento. Alfonso Montuosi, marito di Kitty Margolis, è relatore della conferenza sulla “Settimana della ricerca”». «Vivo a San Francisco e sono sposata con un italiano emigrato negli Stati Uniti d'America per motivi di studio. - interviene Margolis - Prima dell'arrivo a Matera, siamo stati a Bergamo per tenere una lezioneconcerto all'Università. Siamo stati invitati dal Conservatorio di Matera per parlare di complessità e creatività e collaborare con gruppi jazz. Amo il Jazz per la sua complessità nella mente e nel cuore. Le mie improvvisazioni, ispirate al Jazz classico, mi divertono perché riesco a trasmettere emozioni come l’allegria e la tristezza». nu.lo.
MATERA - Incontro letterario al cine teatro Duni. Oggi alle ore 18 sarà presentato il libro di Antonio Giampietro “Dall’Italia Unita all’Europa Unita nel pensiero storico-pedagogico italiano”: attraverso i libri della scuola elementare, nell’arco di due secoli. cultura@luedi.it
L’evento di NUNZIO LONGO MATERA - Vivaverdi multikulti '09 ha presentato una serata multimediale di arte, musica, cultura ed enogastronomia sul tema “Identità locale e globale”sabato scorso presso la Locanda San Martino. Ha aperto la serata Dario Carmentano moderatore dellatavola rotonda:“Identità locale e globale”. Sono intervenuti Dorothy Zinn antropologa dell'Università degli Studi della Basilicata, Piero Caforio psicologo presidente Associazione “Altroverso” e Luca Acito videomaker. Nell'ambito della stessa manifestazione è stata allestita una mostra di tredici autori: Dario Carmentano, Arcangelo Moles, Bruno Di Lecce, Giuseppe Filardi, Gerardo Fornataro, Pino Lauria, Carmen Laurino, Massimo Lovisco, Marcello Montegazza, Carlo Molinari, Angelo Riviello, Angela Rosati e Gianni Santilio. Si sono esibite con alte qualità tecnico-artistiche, le soprano Maria Maddalena Notarstefano voce tonda, caldaed espressiva e Anna Maria Sarra, voce matura, delicata e ben impostata, accompagnate al pianoforte da Loredana Paolicelli. Le arie presentate: dall’“Idomeneo Zeffiretti” “Lusinghieri” di Mozart interpretata
h
Identità locale e globale a Vivaverdi multikulti Musica, cultura, arte e gastronomia da Anna Maria Sarra. Dalla “Norma: Casta Diva” di Bellini cantata da Marilena Notarstefano. Da “Nozze di Figaro”: “Deh vieni non tardar” di Mozart cantata da Anna Maria Sarra. Dal “Barbiere di Siviglia”:“Una voce poco fa” di Rossini cantata da Marilena Notarstefano. Dalla “ Bohéme”: “Quando me'n vò”di Puccini interpretata da Anna Maria Sarra. Dal “Wally” “E me ne andrò lontana” di Catalani cantata da Marilena Notarstefano. Dal “Flauto magico”: “ Ah vanìr per sempre sento”di Mozart presentata da Anna Maria Sarra. Dalla “Vedova allegra Aria di Wilia” di Lehar cantata da Marilena Notar-
stefano. Da “Gianni Schicchi”: ”Oh mio babbino caro” di Puccini interpretata da Anna Maria Sarra. Ha chiuso la serata canora: “Vissi d'arte” dalla “Tosca” di Puccini cantata da Marilena Notarstefano. Maddalena Notarstefano ha compiuto gli studimusicalipresso ilConservatorio“E. R. Duni” di Matera. Si è diplomata in canto con il massimo dei voti sotto la guida del maestro Testi ed ha completato gli studi accademici di secondo livello presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari. È diplomata, con il massimo dei voti, in viola sotto la guida del maestro PieroMassa. Sièesibitain numerosiconcer-
tiinItaliaed all'estero.Attualmenteèdocente di “Teoria e Solfeggio” presso il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera. Anna Maria Sarra, nata a Bari il 27 dicembre 1988, si è diplomata in canto a diciotto anni, con il massimo dei voti, lode e menzione d'onore sotto la guida del maestro Enzo Di Matteo. All'età di diciassette anni è risultata vincitrice di una borsadistudio conferitaledalmaestroClaudio Desderi. Ha partecipato a Roma, come allievo effettivo, a diverse sessioni di “Opera Studio”. È un talento materano emergente, come sipuò evinceredal nutritocurriculum di esibizioni a livello nazionale.
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Cultura&Spettacoli
Il presidente della Regione Vito De Filippo e Giulio Rapetti ufficializzano l’intesa Secondo bando per le borse di studio al Cet di Mogol
Basilicata Rock Basilicata Pop in cerca della nuova Arisa di MICHELE RUSSOMANNO POTENZA - La Regione Basilicata raddoppia e investe, ancora una volta, nel Cet: il Centro Europeo di Toscolano di Giulio Rapetti, in arte Mogol. Ad ufficializzarlo, ieri pomeriggio nel corso di una breve conferenza stampa, sono stati il governatore lucano De Filippo e lo stesso paroliere per antonomasia della canzone italiana che hanno anticipato l'imminente uscita del secondo bando denominato “Basilicata rock - Basilicata pop”. Un bando con qualche novità è emerso. Vediamole in sintesi. Saranno trentuno i giovani lucani, d'età compresa tra i 18 e i 30 anni, a poter usufruire di borse di studio da tremila euro l'una per frequentare due settimane di “corso di perfezionamento musicale” ad Avigliano Umbro. La pattuglia di aspiranti artisti sarà suddivisa in “interpreti”, “autori” e “compositori” di musica leggera estrapolati da una prima selezione di cinquanta giovani che parteciperanno, in Basilicata, ad alcuni seminari tenuti dallo stesso Mogol. Infine, è emerso ancora, gli oltre novantamila euro investiti dalla regione Basilicata per le borse di studio saranno attinti non più da risorse comunitarie ma da fondi regionali previsti all'interno del “Patto con i giovani”. «Abbiamo deciso di rifinanziare questo progetto - ha spiegato il presidente Vito De Filippo nel corso del suo intervento - partendo dall'ottimo risultato ottenuto con la prima edizione grazie alla quale la lucana Arisa è riuscita ad imporsi all'attenzione del pubblico e a vincere, addirittura, l'ultimo festival di Sanremo nella categoria Nuove proposte. Rifinanziando con fondi regionali questa misura - ha aggiunto De Filippo - siamo certi di offrire ai nostri giovani un'importante opportunità formativa e lavorativa. Crediamo infatti - ha concluso il presidente della Giunta regionale - che quello della creatività sia uno dei terreni su cui è ancora possibile investire per sviluppare occupazione e cultura in Basilicata». Anche Mogol si è detto, ovviamente, soddisfatto per questo rifinanziamento. «Sono onorato - ha detto nello specifico - del riconoscimento che la Basilicata e la sua attenta classe politica conferma al Cet». Parlando poi della lucana Arisa, primo astro nascente di Basilicata formatosi alla scuola del maestro Mogol, il fondatore del Centro Europeo di Toscolano ha detto «rappresenta la sintesi del nostro modo di fare didattica con semplicità e coerenza eppure - ha aggiunto Rapetti raccontando un aneddoto legato alla sua recente partecipazione a Sanremo - stavo quasi sconsigliandole di partecipare al Festival perché ero certo che non avrebbero apprezzato la sua canzone. Arisa ha concluso Mogol - è l'emblema di come, alle volte, il destino riservi sorprese nemmeno lontanamente sperate». Tornando all'attività del Centro Europeo di Toscolano, inoltre, Mogol ha anticipato che nel prossimo futuro la scuola (che si avvale della collaborazione, in ambito musicale, di cantautori quali Biagio Antonacci, Riccardo Cocciante, Pino Mango, Ornella Vanoni, Luca Barbarossa e Niccolò Fabi) entrerà nei circuiti formativi di cinema, teatro e sceneggiatura. «Abbiamo avuto un primo incontro con Mario Monicelli per avere dei consigli», ha detto in proposito Mogol. «Al Cet ha poi concluso - non ci interessa tanto il successo quanto la qualità della proposta». Il bando “Basilicata rock - Basilicata pop”, infine, verrà pubblicato nei prossimi giorni sul sito www.basilicatanet.it.
Mogol (foto Adrea Mattiacci)
Mogol e il presidente della Regione Vito De Filippo (foto Mattiacci)
In basso Arisa
Il Centro è definito una “scuola globale”
L’obiettivo è formare «abili comunicatori attraverso l’arte» Mango, Ornella Vanoni, Luca HA quasi vent'anni il Centro EuroBarbarossa, Niccolò Fabi, Raf ed peo di Toscolano al quale la regioEdoardo Bennato. ne Basilicata affida, per la seconda «Il Cet - spiega Mogol della sua volta, il compito di formare gli “inscuola - è una scuola globale; la priterpreti”, gli “autori” ed i “compoma che coinvolge l'interezza della sitori” lucani di musica leggera. persona: mente, anima e corpo». Nato nel 1992 per volontà di Giulio Il Centro, che tiene i suoi corsi ad Rapetti, in arte Mogol, il Cet si preAvigliano Umbro, nel cuore delfigge l'obiettivo di formare «abili l'Umbria, ha tra le sue peculiarità comunicatori attraverso l'arte». quella d'un rapporto continuo con Nell'attesa di poter spaziare angli studenti che al suo interno si che nei campi del cinema, del teaformano. Due voltel'anno, infatti, tro e della sceneggiatura, la scuola Riccardo Cocciante il Cet offre ai suoi ex allievi la posdi Mogol ha nel settore musicale il suo fiore all'occhiello. Ambito nel quale si avva- sibilità di incontri per «valutare ed analizzare i le, tra gli altri, della collaborazione di artisti del progressi del loro lavoro». calibro di Antonacci, Riccardo Cocciante, Pino mic.rus.
Il percorso di Rosalba Pippa
Da Pignola a Sanremo grazie alla Regione «DESIDERO ringraziare la Regione Basilicata che nel 2007, con il progetto Basilicata Rock Basilicata Pop mi ha dato l'opportunità, con una borsa di studio, di frequentare il Cet di Mogol». Sono le parole cheArisaledichiarò alQuotidianodellaBasilicata qualche giorno prima del 59° Festival di Sanremo, quello che l'ha consacrata vincitrice nella categoria “Proposte 2009” con “Sincerità”. Dopo l'incontro, l'anno scorso, con i produttori Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina,e la vittoria di SanremoLab, Rosalba Pippa (questo il suo vero nome) è stata ammessa fra le “Proposte” del Festival di Sanremo 2009. Ma è “Basilicata Rock Basilicata Pop” che ha portato fortunaalla ventisettenne di Pignola: è proprio al Cet che Arisa incontra Giuseppe Anastasi (assistente di metrica musicale al corso “Autori di testi”pressoil Cet),suocompagnonella vita e autore dei testi del primo cd della cantante. r.montemurro@luedi.it
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Cultura e Spettacoli 53
Martedì 6 ottobre 2009
Martedì 6 ottobre 2009
Premiata a Matera per la forza iconografica l’opera “Vecchi sapori” dell’artista molfettese
Il gallo di Pin vince il primo Writer contest lucano MATERA - Bombolette spray e sette pannelli da 2 metri per 2 metri. Arte, musica e tanta allegria. Ecco come si sono presentati a Matera, domenica, sin da primo pomeriggio, gli archi antistanti la mediateca “Ribecco”. Spazio al primo Writer contest lucano, giornata conclusiva di “Fatevi i Corti Vostri 3”. «L'evento, finalizzato a dare maggiore visibilità alla cultura dell'arte di strada nella città di Matera - dichiarano gli organizzatori - ha concluso la terza edizione di Fatevi i corti vostri, che desidera dare un ulteriore impulso alla creatività, alla libertà d'espressione, fornendo lo stimolo per rilanciare un modello di fruibilità ed interattività degli spazi pubblici». Il premiato della serata, in assoluto è stato l'artista molfettese Pin con l'opera: “Vecchi sapori”. Il suo gallo verace e variopintoha incantato sindai primi MATERA - Si è concluso, “Fatevi i Corti Vostri 3”, il festival degli audiovisivi amatoriali e/o autoprodotti. Per nove giorni la Mediateca si è trasformata nel regno del cinema e della cultura. L'evento materano è stato organizzato dall'associazione culturale “I Basilischi” onlus in collaborazione con la Mediateca Provinciale “A. Ribecco” e patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra le novità di questa edizione: la proiezione dei lavori in contemporanea anche nei comuni di Aliano, Colobraro, Craco, Miglionico, Policoro, Rotondella, Tricarico e Valsinni. Ecco i premiati per ogni comune: per il Comune di Aliano “Saluti da Cuba” di Gianni Maragno, Comune di Craco “Angeli caduti” di Antonio Ruocco, Comune di Colobraro “Senza ombra di dubbio”di Alessandro Zonin, Comune di Miglionico “La memoria di Shlomo” di Laura Agnoletti, Comune di Policoro “Act mistic” di Ciprian Suhar , Comune di Rotondella “Il cielo della domenica” di Ermes Di Salvia, di Tricarico “Fuera” di Michele Bertelli e Comune di Valsinni “Grigioscuro” di Vincenzo Carone. Mentre per la Categoria Urban (opere che esplorano e scoprono i volti della città) “Menos aca', menos alla'” di Luciano Andrès Gallo com la seguente motivazione: «Buona regia che evidenzia uno spaccato di vita urbana, classico delle metropoli del mondo moderno. Nello sviluppare la storia viene sottolineata l'umanità dei personaggi e l'evolversi degli eventi ribalta i cliches relativi alle differenze tra bene e male». La categoria Storie è andata a “Il sogno di Rosetta”di Giovanni Maria Quinti in quanto, si legge nella motivazione «punta tutto sulla storia e sul colpo di scena fi-
getti di colore i curiosi e la giuria. Pin oltre ad essere un writer, è un designer e grafico molto apprezzato a livello nazionale, quindi un'artista a 360°. Tra i punti che hanno determinato la vincita di Pin, la forza iconografica dell'opera: il galletto rappresenta pienamente l'anima mediterranea, facilità e scioltezza nella realizzazione dell'opera, tecnica realizzativa e originalità ed uso cromatico dei colori caldi. Hanno partecipato anche gli artisti Gianfranco Barbarinaldi (Matera), Marco Palese (Potenza), Giovanna Zampagnini (Matera), Simone Cortese (Potenza), Giuseppe Vaccaro (Potenza) e Alberto Bes (Trani). La gara di graffiti aveva come tema il “Mediterraneo” al quale i giovani artisti, liberi di utilizzare accessori personali, si sono attenuti per sviluppare le loro opere. m.a.f. “Vecchi sapori” di Pin
Tutti i vincitori della kermesse organizzata da “I Basilischi”
I 9 giorni di cinema di “Fatevi i corti vostri” nale. Si sviluppa sulla linea del classico cortometraggio narrativo». “La sinfonica sociale” di Nicola Palmieri ha vinto la categoria Videoclip perché il video ha tradotto in modo ottimale il ritmo e l'ironia del testo della canzone. La categoria Videoarte è andata a “Home” di Francesco Filippi: «L'opera - queste le motivazioni - risulta tecnicamente e stilisticamente molto interessante». “Una mela al giorno” di Vito Palumbo si è aggiudicato la categoria “Scuole” «per il coraggio nel misurarsi con un tema “difficile” e la fotografia, la spontaneità dei ragazzi/attori nell'interpretazione e la coralità delle scene». Categoria Mediterraneo a I colori della memoria di Maurizio Marzolla: «Il premio va al progetto universale di integrazione interculturale e attivismo sociale. Il tema della mafia, non banalizzato, viene filtrato e trasformato attraverso i colori del mediterraneo, divenendo messaggio positivo per il pubblico». “Angeli caduti” ha vinto il Premio Mediateca Provinciale di Matera “A. Ribecco”mentre il Premio webgiuria per Matera è stato assegnato a “Come una rosa” di Giovanni Martinelli. m.a.f. cultura@luedi.it
“LO STUPORE DEL MONDO”
Slitta il Gf 10
LA casa del Grande Fratello 10 aprirà le sue porte ai nuovi concorrenti il 26 ottobre e non più il 19, data che, però, ancora campeggia nel testo promozionale dell'offerta del pacchetto "Mediaset Premium". La probabile causa del ritardo nella partenza del programma dovrebbe essere dovuta proprio alla difficile scelta dei suoi neo gieffini da parte della produzione.
Sting pazzo di Trudie
Quel Medioevo così vicino MATERA - “Vicotria, 1248: quando la terra brucia, l' amore segue il volo del falco”. E' stato presentato nei giorni scorsi a Matera il romanzo “Lo stupore del mondo” (Mondaodri) della giornalista Cinzia Tani. L' evento è rientrato nella terza edizione di Fatevi i Corti Vostri - Festival degli audiovisivi amatoriali e/o autoprodotti ed è stato realizzato in collaborazione con la libreria “Mondadori” di Matera. La Tani, romana, è scrittrice, autrice e conduttrice di programmi radio - televisivi. E' autrice di fumetti per l'Eura Editoriale. Ha diretto i mensili Elite e Firma. Ha insegnato alla facoltà di Sociologia all'Università La Sapienza “Storia sociale del delitto”. Da settembre insegna scrittura creativa alla Luiss. Con una prosa veloce ma sempre attenta, capace di soffermarsi amorevolmente nella mente e nel cuore dei suoi personaggi, di levarsi sopra un'Italia divisa ma già ben riconoscibile, dai verdi accesi dell'Umbria al profumo di arancio e gelsomino della Sicilia, nel libro “Lo stupore del mondo” edito da Mondadori, Tani ci regala un Medioevo distante dagli stereotipi, intriso di colori sgargianti e vivacità culturale, senza per questo tralasciare le tensioni di uno dei periodi più affascinanti della nostra storia, così simile per molti aspetti alle contraddizioni e ai sogni di oggi. Il volume rientra nella collana “Omibus”. Qual è il valore della scrittura nella
sua vita personale? «Per me è molto più importante leggere. Amo scrivere, soprattutto i romanzi anche perché l' Italia non ha una grande tradizione in questo senso. Abbiamo solo grandi nomi per la tradizione poetica». Perchè è nato “Lo stupore del mondo”? «Perché volevo esaltare la figura di Federico II. E' un libro dedicato al Sud Italia. Federico II merita di essere studiato di più». Che ruolo ha nel libro? «Svolge un ruolo importante, di sfondo per i quattro personaggi principali, Flora, Rascid e i due gemellini». Ci sono elementi del Medioevo che ad oggi si ripetono? «L' influenza, il panico e purtroppo le guerre e i relativi conflitti». Avrebbe preferito vivere nel Medioevo? «No. Anche se in questa nostra epoca c'è involuzione culturale. Basti pensare che faccio televisione da ben venti anni e i programmi culturali sono sempre trasmessi durante la notte e noi, in Italia, abbiamo un fenomeno tutto nostro, le veline». La città dei Sassi potrebbe ispirarle lavori futuri? «Chissa! Quando scrivo studio molto, leggo e amo conoscere le storie vere. Ogni luogo può diventare fonte d'ispirazione». La serata è stata moderata dalla giornalista Maria Anna Flumero.
«A ME le donne molto giovani non fanno alcun effetto. Ho insegnato per anni a studentesse adolescenti: sono immunizzato a vita». È quanto dichiara Sting in un’intervista a Grazia, il settimanale in edicola oggi. Sting confessa di come sia ancora innamorato della moglie, l’attrice e produttrice Trudie Styler, nonostante i due siano sposati da trent'anni.
“Baarìa” batte Tarantino
PRESENTAZIONE NELLA CAPITALE
Le nevrosi dell’uomo moderno secondo Dimase di GIOVANNI MARTEMUCCI È STATO presentato venerdì scorso a Roma presso la libreria “Il Filo” nella zona Parioli, il libro "Le Magnifiche Stagioni di Ermenengildo" dello scrittore materano Domenico Dimase. L'occasione ha permesso a Dimase di confrontarsi con un pubblico vario e qualificato di lettori e curiosi, abituati a seguire le performance letterarie degli autori della casa editrice Il Filo, che proprio quest'anno ha ricevuto un Premio prestigioso per la cultura e che anno dopo anno, si contraddistingue per i molteplici premi letterari, in concorso in tutta la Penisola, assegnati alle sue pubblicazioni. L'incontro è stato caratterizzato dalla presenza di relatori della stessa casa editrice, che hanno coordinato l'incontro, stimolando il dibattito e
coinvolgendo la platea per una serata all'insegna della cultura. «Sono soddisfatto -afferma Dimaseper l'occasione offerta di commentare le motivazioni dell'opera e le suggestioni che possono scaturire dalla lettura del romanzo: esilarante, moderno, a tratti anche profondo per l'attualità dei suoi personaggi». Nel libro Dimase analizza in maniera puntuale, rigorosa e piacevolmente attraente “le nevrosi dell'uomo moderno” attraverso dodici racconti che compongono gli altrettanti capitoli del romanzo. Il protagonista è Ermenengildo Capponi, l'italiano “medio”, impiegato alle poste, una moglie e tre figli, alle prese con le peripezie di tutti i giorni: il lavoro, la famiglia, gli amici, la cucina, quel diabolico apparecchio che è il computer, la tecnologia, l'amore e il tradimento, le raccoman-
dazioni, la chirurgia plastica. I dodici capitoli, come i dodici mesi dell'anno, scandiscono i tempi e le esperienze, a volte pittoresche a volte grottesche, del protagonista che finisce per captare la simpatia del lettore per via delle situazioni spesso paradossali che, forse un po ingenuamente, egli vive. Da una giornata all'Ikea che si conclude con il pagamento dei danni procurati da suo figlio nel tempio del design democratico, all'avventura erotica con una donna conosciuta in chat che si rivelapoiessere untransessualeda cui Ermenengildo scappa a gambe levate. Attraverso l'ironia sottile e calibrata di Domenico Dimase, Ermenengildo si trova a vivere situazioni che segnano la sua esistenza fino quasi a trasformarlo in una sorta di “eroe urbano” per la sua capacità di fronteggiare gli eventi.
BAARIA resiste alla carica dei “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino, confermandosi anche questo week end al primo posto in classifica. Un milione e 200mila euro incassati durante la settimana scorsa e oltre 2 milioni (2.094.182) portati a casa durante il week end, meglio del film di Tarantino con Brad Pitt che ha totalizzato nel suo primo week end in sala 2 milioni tondi tondi. Domenico Dimase
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54 Cultura e Spettacoli
PRIMA SERATA
21.10
SERIE TV
19.35
TELEFILM
21.10
ATTUALITĂ&#x20AC;
18.50
GIOCO
21.10
FILM
21.10
SHOW
19.00
TELEFILM
Un medico in famiglia 6
Squadra speciale cobra 11
Giovanni Floris
06.10 -TelefilmLa nuova famiglia Addams 06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitĂ Unomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -TelegiornaleTG Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowFesta Italiana 16.15 -ShowLa vita in diretta 16.50 -TelegiornaleTG Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'eredita' 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -RubricaTg2 Eat Parade - di musica 06.15 -RubricaAgenzia RiparaTorti 06.25 -Real TvX Factor 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaRai Educational - Un mondo a colori 10.00 -TelegiornaleTg2 punto.it 11.00 -ShowI Fatti vostri 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Costume e societĂ 13.50 -RubricaMedicina 33 14.00 -RubricaIl fatto del giorno 14.45 -RubricaItalia sul due 16.50 -ShowScalo 76 Talent 17.20 -Telefilm90210 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -TelegiornaleRai TG Sport 18.30 -NewsTG 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra Speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del lotto
06.30 -Attualità Il caffè di C. Mineo 07.30 -RubricaTGR Buong. Regione 08.00 -Attualità Rai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba Volant 09.20 -RubricaCominciamo Bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg3 Punto Donna 12.45 -RubricaLe storie - Diario Italiano 13.10 -TelefilmTerra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis 15.15 -TelefilmZorro 16.00 -RubricaRagazzi 16.05 -CartoniCacciatori di draghi 17.00 -RubricaCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.10 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -Attualità Blob 20.10 -TeleromanzoLe storie di Agrodolce
06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.40 -ShowMattino cinque 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 - Soap Opera Beautiful 14.10 -Soap Opera Centovetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Reality Show Amici 16.55 -AttualitĂ Pomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 - 5 minuti 18.50 -Gioco Chi Vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5
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Gerry Scotti
Danni collaterali
Enrico Lucci
The District
Con Stirr la salsa non si attacca! ,Q FXFLQD VRQR WDQWH OH FRVH GD IDUH H OH EUDFFLDÂŤVROWDQWR GXH $OORUD IDWWL DLXWDUH GD 6WLUU OD IUXVWD DXWRPDWLFD D WUH YHORFLWj FKH PHVFROD DXWRPDWLFD PHQWH VDOVH H FUHPH LPSHGHQGR FKH VL DWWDFFKLQR DO IRQGR GHOOD SHQWROD $ WH EDVWHUj SUHPH UH LO SXOVDQWH VXOOD VRPPLWj SHU DYY LDUOR GHFLGHUH XQD GHOOH WUH YHORFLWj H XQD YROWD ILQLWR VSHJQHUOR 5HVLVWHQ WH DO FDORUH HG L SLHGLQL VRQR ODYDELOL LQ ODYDVWRYLJOLH
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Televisioni 55
MartedĂŹ 6 ottobre 2009
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www.ilquotidianodellabasilicata.it
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MartedĂŹ 6 ottobre 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
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Ma la partita non è ancora chiusa: ecco lo scenario 0,&520(*$
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Si dimette il sindaco di Matera. Lascia un vuoto enorme.
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Qualche coppola in piÚ serviva evidentemente per la manifestazione contro lo scudo fiscale. Ora che il mistero è svelato ci sentiamo piÚ tranquilli noi tutti quaggiÚ che avevamo sospettato che certe sconcertanti insistenze nel reclamare postazioni istituzionali in Basilicata fossero dovute ad uno smarrito senso dei valori. Le coppole, invece, servivano soltanto per farsi immortalare, cartello in mano, a fare una sacrosanta protesta romana, utile (utile davvero) e comunque capace anche di attenuare il rimbombo dei capitomboli locali. E cosÏ ancora una volta ha sbagliato chi il proprio pensiero lo ha espresso ad alta voce, se è vero, come riferisce Il Riformista, che di fronte a quella che viene descritta come una battaglia interna all'IdV, scatenata dall'inchiesta di Micromega, Di Pietro non abbia saputo far di meglio che consigliare a tutti (ed in particolare a De Magistris ) di lavare e stendere in casa i panni sporchi. segue a pagina 8
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7UHQWD ERUVH GL VWXGLR SHU OD VFXROD GL 0RJRO Presentato il bando con il paroliere Arisa iniziò cosÏ. Aperte le domande D SDJLQD
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Il pericolo che dalla crisi economica si possa uscire peggio di come si stava prima che questa arrivasse ha senso non solo per l'Italia, ma anche e soprattutto per una regione come la Basilicata e piĂš in generale per l'intero Mezzogiorno, aree che partono sfavorite rispetto al resto
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del Paese, essendo afflitte da una situazione di sottosviluppo di natura strutturale che viene da lontano e precede le difficoltà economiche recenti.A crisi nazionale superata (entro il 2012?), è verosimile ipotizzare che la Basilicata verserà in pieno declino demografico, se le tendenze degli ultimi dieci anni dovessero continuare. segue a pagina 13
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