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Brevi dal mondo

Antenato schiavista per Michelle Obama WASHINGTON Michelle Obama ha un antenato bianco e schiavista. Lo ha scoperto il New York Times, con la consulenza di una genealogista Megan Smolenyak. Era noto che gli antenati della First Lady fossero schiavi provenienti dal profondo Sud degli Stati Uniti. Ora però questa ricerca ha scoperto con più precisione le sue origini. Tra i suoi avi, dal lato materno, a metà dell’800, compare una bambina, Melvinia, che quando viveva in Georgia in Georgia, ancora adolescente, più o meno nel 1860, diede alla luce un bambino, Dolphus, il cui padre era un bianco. Le carte non rivelano chi fosse, tuttavia a quei tempi era un’usanza tristemente diffusa che i proprietari delle piantagioni di cotone, dove lavoravano gli schiavi, violentassero le giovani ragazze nere.

Sisma, il Pacifico torna a tremare TREforti scosse di terremoto hanno scatenato nuovamente il panico stamani nel Pacifico orientale, senza causare vittime nè danni, a differenza di quanto accaduto la scorsa settimana. Ieri mattina, dopo le prime due scosse in breve sequenza, di magnitudo 7,8 e 7,3, i centri di sorveglianza del Pacifico hanno diramato un allarme tsunami per 11 nazioni. Più tardi è arrivato il cessato allarme: le scosse hanno generato solo una piccola onda. I due terremoti sottomarini che hanno scatenato il panico sono stati rilevati ad un quarto d’ora l’uno dall’altro, e localizzati tra Vanuatu e le isole Salomone quando in Italia era da poco passata la mezzanotte di mercoledì.

Venerdì 9 ottobre 2009

Scrittrice rumena e oppositrice del regime di Ceausescu

Destra e sinistra accusano il ministro

Letteratura, Nobel a Herta Muller «Mitterrand pedofilo» «Con la poesia e la prosa descrive il panorama dei diseredati»

Herta Muller

STOCCOLMA - Herta Muller ha vinto il Nobel per la letteratura. Ecco la motivazione del riconoscimento: “Con la forza della poesia e la franchezza della prosa, descrive il panorama dei diseredati”. Nata nel 1953 a Nitzkydorf nel Banato Svevo, regione di cultura e lingua tedesca passata dopo la seconda guerra sotto il controllo della Romania, ha studiato letteratura tedesca e romena a Timisoara, legata a un gruppo di scrittori e poeti romeno-tedeschi (l'Aktionssgruppe Banat di cui facevano parte Richard Wa-

gner - con cui si è sposata e trasferita in Germania nel 1987 - Nikolaus Bergwanger, Rolf Bossert, Franz Hodjak) che praticava la letteratura come opposizione culturale al regime di Ceausescu. Nelle sue opere ha rappresentato, puntando molto sullo stile e la scrittura gli aspetti più crudi del suo ambiente (la miseria e l'arretratezza culturale della minoranza tedesca del Banato) e della situazione politico-sociale della Romania, con un riferimento particolare alla condizione delle donne.

In un’autobiografia avrebbe ricordato che in Thailandia pagava i ragazzini

Frédéric Mitterrand

PARIGI - «Sfruttamento sessuale dei minori». È la durissima accusa che esponenti dell'estrema destra e della sinistra transalpina hanno contestato a Frédéric Mitterrand, ministro in Francia e nipote di François Mitterrand. A inchiodarlo sarebbe l’autobiografia pubblicata 4 anni fa. In alcuni passaggi del libro dedicato alla propria vita, il sessantaduenne, omosessuale dichiarato, avrebbe ricordato alcune sue avventure sessuali all'estero e soprattutto in Thailandia dove amava «pagare i ragazzi per fare sesso».

L’azione rivendicata dai talebani. Nel bilancio provvisorio anche 76 feriti

Strage a Kabul, 17 morti L’attentato davanti all’ambasciata indiana in Afghanistan di MAURIZIO SALVI KABUL - Per la seconda volta in poco più di un anno, l’ambasciata dell’India a Kabul è stata oggetto di un devastante attentato suicida, rivendicato dai talebani, che ha causato ieri, in una zona tra le più sicure della città, almeno 17 morti e 76 feriti. Nonostante negli ultimi giorni il governo avesse rafforzato ulteriormente il già consistente sistema di sicurezza applicato nelle zone più a rischio della capitale, il kamikaze èriuscito a guidare il suo veicolo carico di esplosivo fino a 200 metri dal ministero dell’Interno, schiantandosi poi contro un muro laterale della rappresentanza diplomatica. L’esplosione,

avvenuta alle 8.30 del mattino vicino all’ingresso dei servizi consolari indiani, è stato fortissima e ha investita non solo alcuni addetti alla protezione dell’ambasciata, ma anche numerosi passanti impegnati a realizzare acquisti in un mercatino sull'altro lato della strada. Una densa colonna di fumo bianco si è levata nel cielo mentre, in una scena ormai usuale a Kabul, ambulanze e veicoli della polizia e dell’esercito sono accorsi sul posto isolando la zona. Non si tratta del primo attacco che l’ambasciata indiana subisce nella capitale afghana. Il 7 luglio 2008, infatti, un altro kamikaze si scagliò contro l’ingresso dell’edificio causando almeno 41 morti e decine di

Un’immagine dell’attentato

feriti. Analisti locali e indiani ipotizzano che i talebani vogliano lanciare un messaggio all’India intimandole di non accrescere la sua presenza in Afghanistan. Da qualche anno, in realtà, New Delhi ha intensifi-

cato i propri investimenti nell’economia afgana realizzando anche importanti lavori infrastrutturali, ed è verosimile quindi che non veda di buon occhio un eventuale rafforzamento dei talebani nelle istituzioni.

Il presidente della repubblica Hamid Karzai ha duramente condannato l’azione definendola «un atto terroristico contro la nostra gente innocente», e in un comunicato anche il ministero dell’interno ha stigmatizzato l’accaduto, precisando che le vittime fatali sono quindici civili e due agenti di polizia, mentre altri 13 poliziotti sono rimasti feriti. L’attentato è stato rivendicato quasi subito dai talebani, che invece avevano negato ogni responsabilità nell’attacco dello scorso anno. In un comunicato pubblicato in Pashtun nel loro sito www.shahamat1.org, gli insorti hanno sostenuto che «il nostro obiettivo era l’ambasciata indiana».

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2 In Italia e nel Mondo


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