Sabato 10 ottobre 2009
Brevi dal mondo
Sentenza di appello: irrogati 98 anni e 9 mesi (erano 108) a 10 (erano 24) imputati
Pakistan, 49 morti nel bazar
Genova, meno condanne e pene più alte
NEW DELHI – Sono almeno 49 le vittime dell’attentato di ieri mattina nel Khyber Bazar di Peshawar, nel nord ovest del Pakistan ai confini con l’Afghanistan. Un attentatore suicida si è fatto esplodere nella sua auto imbottita con 100 chili di esplosivo al passaggio di un autobus, nel momento di massimo affollamento del mercato, nella giornata di chiusura settimanale di uffici e scuole. Nessuna rivendicazione, ma si punta il dito contro i talebani che nella zona tribale nord occidentale del paese hanno i loro quartier generali.
GENOVA–Con la sentenza di appello di ieri mattina sulle devastazioni e i saccheggi durante il vertice del G8 del 2001 si è chiuso il primo processo di secondo grado per i fatti di Genova. La corte di appello ha più che dimezzato i condannati (da 24 a 10), soprattutto per effetto della prescrizione, ma ha inasprito notevolmente le pene (portando ad esempio da 10 a 15 anni la più severa) e irrogando complessivi 98 anni e 9 mesi di reclusione (furono 108 anni in primo grado per 24 imputati). Si prosegue il 20 ottobre, quando inizierà l’appello per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto. In primo grado furono 15 gli imputati condannati a complessivi 23 anni e
Filippine, tifone causa 170 vittime MANILA . – E' di quasi 170 morti il bilancio delle frane che hanno devastato un’area montuosa delle Filippine settentrionali. Dopo le violente precipitazioni causate dal tifone Parma sono stati recuperati un centinaio di corpi, mentre si cercano ancora i resti di decine di vittime nella provincia di Benguet, dove si calcola che abbiano perso la vita 120 persone. «I danni nella regione sono gravissimi» ha detto il capo della protezione civile provinciale, Olive Luces, «abbiamo notizie di frane in tutta l’area». Nella località turistica montuosa di Baguio, 17 persone sono state uccise da una valanga di fango che ha sommerso parte della cittadina. Si scava per recuperare i corpi.
nove mesi di reclusione, mentre furono 30 le assoluzioni. La sentenza fu emessa il 14 luglio dell’anno scorso dai giudici della terza sezione del tribunale di Genova presieduta da Renato Delucchi. I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati avevano chiesto condanne nei confronti di 44 imputati per oltre 76 anni di carcere con pene variabili da sei mesi a cinque anni e otto mesi e una sola assoluzione. Il processo era a carico di poliziotti, agenti penitenziari, carabinieri e medici. Il 28 ottobre, invece, sarà la volta dell’ex vicequestore Alessandro Perugini accusato, in concorso con altri quattro funzionari della polizia, per l’arresto illegale e il pestaggio davanti alla
questura di Genova di un ragazzino preso a calci in faccia. In primo grado Perugini venne condannato a due anni e tre mesi di reclusione. Infine, il 20 novembre inizierà il processo di secondo grado per l’assalto alla scuola Diaz. La sentenza venne emessa lo scorso 13 novembre. Il tribunale pronunciò 13 condanne e 16 assoluzioni (tutti i vertici della polizia). I pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini avevano chiesto 28 condanne per un ammontare complessivo di 109 anni e nove mesi di reclusione. Tra i vertici della polizia assolti lo scorso novembre ci sono Giovanni Luperi, ex vicedirettore Ugicos e oggi all’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna)
L’ingresso del Tribunale di Genova
e Francesco Gratteri, ex direttore dello Scoe attualedirigente dell’Antiterrorismo. La sentenza, emessa dopo 11 ore di camera di consiglio, era stata accolta da molte delle vittime in aula al grido di «vergogna, vergogna». Letizia Bianco
I ragazzi hanno solidarizzato con i lavoratori metalmeccanici in sciopero
Studenti in piazza in tutta Italia E’ stata la volta delle scuole medie: 150.000 i manifestanti ROMA – Continua la mobilitazione del mondo della scuola: dopo le manifestazioni dei precari di sabato, ieri è stata la volta degli studenti medi che hanno protestato in una sessantina di città, con cortei che, secondo gli organizzatori, hanno visto sfilare 150 mila persone. Una protesta, spiega l’Unione degli studenti, fatta al fianco dei lavoratori metalmeccanici della Fiom Cgil. In piazza anche l’Unione degli universitari che ha tentato l'occupazione della sede dell’Eur del ministero
dell’Istruzione, denunciando «momenti di tension a piazzale Kennedy, dove alcuni studenti dell’Udu «sono stati bloccati dalla sicurezza che ha impedito con la forza l’iniziativa di protesta». Docenti e Ata Unicobas hanno manifestato, invece, in mattinata davanti a Viale Trastevere, insieme con una delegazione dell’Idv. Secondo il Miur, allo sciopero ha aderito l'1,85% del personale. Pronta la replica dell’opposizione: «Pare che i soliti quattro gatti di sinistra che si danno saltuariamente
appuntamento sotto il ministero dell’Istruzione stiano perdendo consensi. Le proteste contro la riforma della scuola sono ormai obsolete, lo dimostra l’ennesimo flop fatto registrare dalla manifestazione di questa mattina», ha detto Giorgio Straquadanio (Pdl). Per l’Uds, invece c'è stata una «grandissima partecipazione nei piccoli centri, e poi sono scesi in piazza più di 20.000 studenti e studentesse a Napoli, 20.000 a Milano, 15.000 a Torino, 10.000 a Roma, 15.000 a Bari, 10.000
a Firenze, 15.000 a Catania». «Gli studenti – spiega l’Uds – hanno portato la propria solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici in sciopero. Gli studenti hanno protestato contro i tagli alla scuola previsti dai provvedimenti del ministro Gelmini e hanno avanzato proposte concrete per migliorare da subito il nostro sistema di istruzione. Chiediamo il ritiro dei tagli alla scuola, una legge quadro nazionale per il diritto allo studio, la copertura finanziaria dei corsi di recupero, il ritiro del progetto di legge
Aprea e la modifica del riordino degli istituti superiori». «Il movimento studentesco non si ferma –conclude l’Uds - sarà un autunno in cui il Governo non potrà non ascoltare la voce degli studenti». A parte il consueto balletto sulle cifre dei partecipanti alle manifestazioni, non si sono registrati particolari incidenti: a Milano c'è stato un lancio di oggetti e un “assedio» al provveditorato; a Bergamo sono state lanciate uova contro la sede locale di Confindustria. Daniela Navi
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