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Brevi dal mondo

Turchia-Armenia scoppia la pace ANKARA – Pur se con oltre quattro ore di ritardo sul previsto, Turchia e Armenia hanno firmato ieri a Zurigo uno storico accordo sulla normalizzazione delle relazioni bilaterali, anche se si è temuto a lungo che l’intesa fosse saltata a causa di divergenze sorte sul filo di lana.

Rapinano e stuprano una donna di 74 anni: arrestati

Arancia meccanica a Catania Si tratta di due rumeni individuati grazie alla precisa descrizione della donna

Mitterrand in guai seri PARIGI – Per una settimana è stato protagonista di un caso personale, ora il “caso Mitterrand” investe in pieno tutto il governo francese e non più soltanto lui, responsabile della Cultura. Frederic Mitterrand, dopo le accuse di apologia di pedofilia e turismo sessuale, è ora criticato per aver testimoniato a favore di due presunti stupratori. La nuova «bomba» a carico del nipote del defunto presidente Francois Mitterrand è esplosa a tarda sera, quando sono rimbalzate a Parigi le copie di una lettera pubblicata da un quotidiano dell’isola francese de La Reunion, nell’Oceano indiano.

San Pietroburgo «No al grattacielo» SAN PIETROBURGO – L'antica capitale imperiale russa potrebbe essere «deturpata» da un grattacielo di oltre 400 metri. Per evitarlo, gli abitanti di San Pietroburgo hanno deciso di scendere in piazza contro la costruzione della torre che stravolgerebbe lo skyline della città. Oltre tremila persone hanno manifestato per le vie del centro contro il colosso energetico 'Gazprom'.

Domenica 11 ottobre 2009

I due romeni fermati

GRAMMICHELE (CATANIA) – «Per favore mi eviti questo supplizio, non fatemeli vederli mai più». Questa la richiesta rivolta da una pensionata di 74 anni,vittima diun’aggressione che ricorda il film «Arancia meccanica», al maresciallo dei carabinieri che le ha comunicato la cattura dei suoi aguzzini, due rumeni che l’hanno sequestrata, malmenata, violentata e rapinata nella sua abitazione di Grammichele, in provincia di Catania. La donna ha abbracciato, tra lelacrime, il militareche le ha comunicato la notizia della cattura dei due rapinatori.

Per identificarli ai carabinieri sono bastatepoche ore,grazie anche alla descrizione fornita dalla vittima che ha consentito di individuare gli autori della brutale aggressione: Vasile Borgovan, di 29 anni, e Nicolae Ghinea, di 22, che hanno subito confessato e sono stati fermati con l'accusa di sequestro di persona, lesioni, rapina e violenza sessuale. I due, che svolgono saltuari lavori nelle campagne della zona, sono stati fermati in un’abitazione del centro di Grammichele che dividevano con un terzo rumeno, risultato estraneo alla vicenda.

Roma, sfilano Maltempo al Sud gli “uguali” la Protezione civile fischi alla Carfagna lancia un allarme ROMA – «Semplicemente uguali», contro discriminazione, violenza e omofobia. Questo lo slogan che ha accompagnato il primo corteo nazionale che non era un gay pride del movimento lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) italiano. A Roma, in piazza della Repubblica, dove è partita la manifestazione, i partecipanti – cinquantamila secondo gli organizzatori – hanno accolto con una bordata di fischi un messaggio inviato dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna.

ROMA – La perturbazione di origine atlantica che dalla giornata di venerdì insiste sulla penisola italiana, e sta interessando con temporali anche di forte intensità le regioni centrali e dal pomeriggio di ieri anche la Campania, andrà successivamente ad estendersi anche alle altre regioni meridionali. Lo comunica il Dipartimento della Protezione Civile che, sulla base delle previsioni disponibili, ha emesso un ulteriore avviso di avverse condizioni meteorologiche che integra ed estende quello diffuso nella giornata di venerdì.

Scuola. Il ministero: «Non cambierà nulla, prepariamo un decreto»

Graduatorie bocciate dal Tar Trenta giorni di tempo per modificarle o arriva il commissario ROMA – Rischio commissariamento per il ministro Mariastella Gelmini se entro un mese non inserirà nelle graduatorie dei precari i punteggi 'a pettine' (rispettando cioè il singolo punteggio) invece che 'a coda'. Lo ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo un ricorso dell’Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione (Anief) di un centinaio di insegnanti precari. Una decisione che secondo le stime della Uil scuola potrebbe interessare fino a 150 mila precari. Trenta giorni di tempo quindi al ministero di Viale Trastevere per rivedere le graduatorie; dopo di che diventerà operativo un commissario, già individuato – il dirigente generale della Funzione pubblica Luciano

Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini

Cannerozzi – che dovrà realizzare quanto deciso dall’ordinanza del Tar. L’Anief, sottolineando che altre udienze dovranno essere calendarizzate per pronunciarsi su altri ricorsi, segnala che il Miur è stato anche condannato alle spese per elusione

dell’ordinanza cautelare e violazione della Costituzione. Ma il ministero ribadisce che nulla cambierà: «la sentenza del Tar sarà superata da un emendamento al Decreto che sarà proposto in sede di conversione del DM salva-precari». Questo emen-

damento, spiega il ministero «non consentirà il trasferimento da una graduatoria all’altra, garantendo e limitando però la possibilità di inserimento in coda in altre 3 province, in posizione subordinata rispetto a coloro che sono già inseriti in queste ultime». «In questo modo, mentre vengono quindi garantite le legittime aspettative di coloro che hanno da tempo scelto una provincia e non devono essere scavalcati dai nuovi inseriti o dai trasferiti dell’ultima ora, con l’inserimento in coda in altre 3 province, vengono ampliate – sostiene il ministero – le possibilità di ottenere assunzioni a tempo indeterminato o determinato, soprattutto in quelle province in cui le graduatorie risultano meno affollate. Non è giusto

– conclude la nota – deludere l’aspettativa legittima di chi ha scelto una graduatoria provinciale per la sua iscrizione e si vede scavalcato da un trasferimento dell’ultimo momento di un candidato di un’altra provincia». Reazioni diverse alla sentenza da parte delle organizzazioni sindacali. Il Comitato insegnanti precari ipotizza un nuovo caos e si chiede «cosa succederà se un insegnante ora lavora e con l'inserimento dei precari a pettine non ne avrebbe avuto diritto? Le graduatorie saranno ovviamente sconvolte, ci saranno ancora ricorsi». Si associa al giudizio il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo: «il ministero deve mettere un pò d’ordine». Daniela Navi

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2 In italia e nel Mondo


Trattato Ue firma la Polonia ora tocca a Praga

Solenni funerali per le vittime dell’onda di fango assassina

Messina ha salutato i suoi angeli loncino è stato legato sulla piccola bara bianca di Ilaria. Straziante il dolore composto dei familiari davanti a quelle 21 bare, 20 avvolte nel tricolore ed una nella bandiera romena, poste davanti all’altare e coperte da cuscini di lilium gialli, composizioni di orchidee e rose rosse. Occhi persi nel vuoto, arrossati per giorni e giorni di lacrime versate. Genitori, figli, amici, parenti, si sono ritrovati l’uno accanto all’altro, quasi in una sorta di abbraccio collettivo e consolatorio. Con un’unica eccezione. Raffaella non ce l’ha fatta a staccarsi dai sui figli, Leo e Cristian, di 23 e 22 anni, trovati abbracciati sotto le macerie della loro casa a Giampilieri superiore. Così come era stata accan-

MESSINA – «Splendete per noi, angeli»: nella frase scritta dalle studentesse di un istituto superiore, c'è tutto il senso del dolore con cui Messina ha salutato ieri i suoi «angeli», portati via dalla valanga di acqua e fango che una settimana fa si è abbattuta sulla zona sud della città. Parole rivolte alle 21 vittime di cui ieri, in Cattedrale, si sono celebrati i funerali solenni, ma soprattutto ai tre angioletti Ilaria, 5 anni, ed i fratellini Lorenzo e Francesco di 2 e 6 anni. Di questi ultimi non sono stati ancora trovati i corpi, ma oggi erano ugualmente «presenti» in Cattedrale, grazie a due palloncini bianchi con su scritto il loro nome legati alla bara della madre, Maria Letizia Scionti. Un terzo pal-

toa loronellafasedelle ricerche,non si è scostata un attimo dai feretri. Seduta su una sedia posta tra le due bare, la testa sempre china, Raffaella non ha smesso un attimo di accarezzare quel legno in cui sono stati racchiusi i corpi dei suoi ragazzi per un lungo interminabilesaluto. Unsaluto che è poi quello che hanno voluto tributare in tanti (oltre diecimila) affollando piazza Duomo per partecipare, seppure indirettamente, alla cerimonia officiata dall’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, e concelebrata dall’arcivescovo emerito Giovanni Marra e dall’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, presidente della Conferenza episcopale siciliana. Una messa solenne ce-

La benedizione delle salme

lebrata di fronte alle più alte cariche dello Stato: il presidente del Senato, Renato Schifani, in rappresentanza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, e il premier Silvio Berlusconi, oltre a ministri ed alle autorità regionali, provinciali e cittadine. Alessandro Sgherri

Incredibile sentenza della Corte rivoluzionaria di Teheran

VIENNA – Dopo un anno e mezzo di tira e molla, il presidente Lech Kaczynski ha finalmente firmato ieri il Trattato di Lisbona mettendo così la parola fine al processo di ratifica da parte della Polonia. Il gioco al gatto e al topo, però, non è ancora finito e l’ultimo atto va di scena a Praga, dove il presidente euroscettico Vaclav Klaus punta i piedi. La firma a Varsavia si è svolta in una cerimonia solenne nel Palazzo presidenziale in presenza dei vertici Ue. Il presidente euroscettico si era rifiutato di firmare in attesa del voto irlandese.

Dieci morti e 15 ostaggi

Pakistan attacco talebano L’accusa è di aver partecipato alle manifestazioni di Mussavi all’esercito

Iran, tre condanne a morte TEHERAN – Le autorità iraniane hanno reso note ieri le prime tre condanne a morte emesse dalla Corte rivoluzionaria di Teheran nei confronti di persone accusate di avere organizzato o partecipato alle manifestazioni della scorsa estate contro la rielezione alla presidenza di Mahmud Ahmadinejad. Il capo dell’ufficio pubbliche relazioni del dipartimento di giustizia della provincia di Teheran, Zahed Bashiri Rad, ha annunciato le sentenze capitali parlando con l’agenzia Isna, ma ha reso note soltanto le iniziali dei nomi dei tre imputati: si tratta di M. Z., A. P. e M. E. I primi due, ha precisato Bashiri Rad, sono stati riconosciuti colpevoli di legami con un’organizzazione monarchica e il terzo con i Mujaheddin del Popolo, la più importante organizzazione di opposizione armata. Bashiri Rad ha tuttavia aggiunto che le condanne non sono ancora esecutive, perchè gli imputati potranno fare ricorso in appello. Se dovessero essere confermate, le sentenze dovranno poi essere approvate dalla Corte suprema. Giovedì il sito riformista Mowjcamp aveva reso nota la condanna a morte di un manifestante, Mohammad-Reza AliZamani, riconosciuto come militante filo-monarchico. Non è escluso che possa trattarsi di uno dei tre di cui si è avuta ora ufficialmente notizia, cioè M. Z. Bashiri Rad ha detto che altre condanne sono state emesse dalla Corte rivoluzionaria, ma

ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale

Un’immagine d’archivio di una delle manifestazioni contro l’elezione di Mahmud Ahmadinejad

non ha precisato di quale tipo, limitandosi a sottolineare che già «18 condannati hanno fatto ricorso in appello». Almeno 4.000 persone erano state arrestate durante le manifestazioni dell’estate scorsa. La maggior parte erano state poi rilasciate, mentre circa 150 sono state processate. Secondo un bilancio ufficiale, 36 persone sono rimaste uccise durante le proteste. Secondo l’opposizione, invece, i morti sarebbero non meno di 72. Ieri si è intanto appreso che un’attrice e un regista iraniani che avrebbero dovuto far parte di una delegazione partita per una visita a Hollywood sono

estrazione del 10 ottobre 2009

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I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"

3 - 9 - 11 - 15 - 16 - 22 - 24 - 28 - 33 - 35 37 - 42 - 49 - 60 - 64 - 70 - 72 - 73 - 84 - 90

ilSuperEnalotto

Conc. n° 122

Montepremi 5.085.805,46 euro

jolly

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punti 6 jackpot 70.303.853,47 punti 4 402,57 19,80 punti 5+1 508.580,55 punti 3 punti 5 30.514,84 Num. Superstar 16

stati bloccati venerdì all’aeroporto di Teheran e si sono visti notificare il divieto di espatrio. Una misura che, secondo il sito riformista Norooz, è da imputare al sostegno da loro dato al 'movimento verde' dell’ex candidato moderato alle presidenziali Mir Hossein Mussavi. L’attrice Fatemeh MotamedAria e il regista di documentari Mojtaba Mir Tahmasb facevano parte di un gruppo di dieci cineasti scelta per restituire una visita fatta lo scorso inverno a Teheran da un gruppo in rappresentanza del cinema americano di cui aveva fatto parte fra gli altri l’attrice Annette Bening.

D’altro canto, il 'movimento verde' si prepara a dar vita a nuove manifestazioni il 4 novembre prossimo, approfittando dei raduni ufficiali organizzati nel 30° anniversario dell’assalto all’ambasciata americana a Teheran. Lo ha scritto ieri il sito riformista Mowjcamp. Il sito invita a fare dell’anniversario un giorno dedicato in particolare a Mohsen Mirdamadi, uno dei dirigenti riformisti di primo piano in carcere da mesi, che nel 1979 fece parte del commando di studenti che penetrarono nella sede diplomatica. Alberto Zanconato

NEW DELHI – Dieci morti e almeno 15 ostaggi è il bilancio dell’attacco dei talebani ieri a Rawalpindi contro il quartier generale dell’esercito pachistano. Dopo aver tentato di fare breccia nelle barriere di sicurezza ed entrare nella cittadella fortificata, alcuni terroristi, almeno 4-5, si sono asserragliati in un ufficio dell’esercito prendendo in ostaggio tra i 10 e i 15 impiegati sia civili che militari. Tra le persone sequestrate, secondo al Jazeera, ci sarebbero cinque ufficiali di alto rango. Agenti e militari hanno circondato l’edificio e sono in corso le trattative per il rilascio degli ostaggi, anche se si teme una carneficina. Erano circa le 11.30 di ieri mattina quando una Suzuki bianca, forse imbottita di esplosivo, con almeno sei attentatori a bordo che indossavano divise militari, ha provato a forzare il posto di blocco messo a protezione dell’accesso numero uno del quartier generale dell’esercito pachistano, a pochi chilometri da Islamabad. Qui i terroristi hanno lanciato un paio di granate prima di spostarsi all’ingresso numero due dove l’auto è stata bloccata al posto di controllo. Ne è nata una sparatoria con i militari e non si conosce l’esatto numero dei terroristi. Secondo alcune fonti di stampa, due sarebbero riusciti a scappare dopo aver lasciato l’auto e tentato di penetrare nella cittadella fortificata dell’esercito mentre quattro sarebbero stati uccisi. Sei i militari morti nello scontro a fuoco. I due terroristi scappati si sono poi riuniti con almeno altri due complici e si sono asserragliati negli uffici militari, mentre la polizia ha scoperto il covo dal quale è partito il commando. L’attentato fallito è stato rivendicato con una telefonata alla televisione Geo Tv, dal gruppo talebano Tahrik-e-Taliban Pakistan (Ttp), lo stesso che ha rivendicato anche l’attentato dilunedì contro l’ufficiodel Programma Alimentare Mondiale a Islamabad nel quale sono morte 5 persone. Il Ttp, guidato da Hakemullah Mehsud dopo la morte di suo cugino Baitullah a causa dell’attacco di un drone americano, è considerato molto vicino ad Al Qaida ed ha la sua roccaforte nel Sud Waziristan, la regione pachistana ai confini con l'Afghanistan. Ahmed Buzher

Cina, diffuso su Internet Non dà la mano a Blair manifesto per i diritti umani «Sei un criminale di guerra» QUINDICI intellettuali cinesi hanno diffuso ieri una Dichiarazione per i Diritti Umani su Internet reclamando la libertà dalla oppressiva censura che limita in Cina l’uso della rete. Si tratta del primo manifesto del dissenso ad essere diffuso in Cina dopo il documento prodemocrazia Carta 2008, il cui estensore Liu Xiaobo è agli arresti dal dicembre scorso, accusato di «sovversione». I 15 sostengono tra l’altro che «la libertà di parola su Internet deve essere incoraggiata, nutrita e tollerata». La Dichiarazione è stata diffusa nel 98° anniversario della rivolta di Wuchang, che portò alla caduta della dinastia Qing e alla fondazione, nel 1912, della Re-

pubblica di Cina. Ricordando i «patrioti che insorsero contro una «dinastia crudele e razzista», gli estensori del documento propongono di proclamare il 10 ottobre Giorno dei Diritti Umani su Internet in Cina. I firmatari sono professori universitari, attivisti per i diritti umani e avvocati .

«NON le dò la mano perchè le sue sono insanguinate». Con queste parole Peter Brinkley (nella foto), padre di Shaun, morto nel 2003 a 28 anni nella guerra in Iraq, ha accusato l'ex primo ministro inglese. E' accaduto alla cerimonia di commemorazione dei caduti inglesi in Iraq, nella cattedrale di St. Paul, a Londra, alla quale hanno partecipato anche la regina Elisabetta, il premier Gordon Brown e il presidente iracheno, Jalal Talabani. Brinkley ha dichiarato ad alcuni giornalisti: «Penso che Tony Blair sia un criminale di guerra. Non posso sopportare di essere nello stesso luogo dove

c'è lui. Non posso credere che sia stato invitato alla cerimonia». Blair nel 2003 prese la decisione di partecipare all'invasione dell'Iraq al fianco degli Stai Uniti, nonostante la contrarietà di larga parte dell'opinione pubblica britannica.

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In Italia e nel Mondo 3

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

Il fatto del giorno: Nobel per la Pace a Barack Obama Un riconoscimento contro Bush

Voto di incoraggiamento più che di profitto

Una grande occasione per il futuro

dall’editoriale di Franco Venturini

dal commento di Vittorio Zucconi

dal commento di Mario Calabresi

Sconfitto pochi giorni fa a Copenhagen dove aveva invano sostenuto la candidatura di Chicago alle Olimpiadi del 2016, Barack Obama si è preso nella vicina Oslo una sorprendente e singolare rivincita. Sorprendente perché mai in questo dopoguerra il Premio Nobel per la pace era stato attribuito a un presidente Usa in carica, men che meno a un presidente in carica da soli nove mesi. Singolare perché Obama, portatore di intenti che meritano tutto il nostro apprezzamento, non ha ancora avuto modo di realizzarli e tra pochi giorni potrebbe esporsi al paradosso di un Nobel per la pace che manda altri soldati a combattere una guerra sanguinosa. [...].

Voto di incoraggiamento più che voto di profitto il Nobel per la Pace a Obama che ha mandato fuori dai gangheri coloro che non hanno mai digerito la vittoria di quest'uomo troppo diverso, ha un merito e un difetto evidenti. Ha il merito di premiare le buone intenzioni e il difetto di ignorare l'assenza di risultati concreti ottenuti nei pochi mesi - dieci - di presidenza. Di essere, in una parola sola, una scommessa. Non è la prima volta, e neppure l'occasione più controversa, nella quale questo Nobel, assegnato da un circolo di giudici norvegesi diversi dall'Accademia svedese, che il riconoscimento per la pace viene conferito a lavori in corso o per successi discutibili. [...].

Alle sei del mattino, quando la figlia Malia l’ha svegliato per dargli la notizia, Barack Obama ha scoperto di aver vinto il primo Premio Nobel alle intenzioni o, come con un filo di ironia è stato fatto notare, un riconoscimento alla speranza: dopo la «guerra preventiva» di George W. Bush ora si scommette sulla «pace preventiva». Esattamente una settimana fa i membri del Comitato Olimpico avevano umiliato il presidente americano e la sua Chicago, dicendo al mondo che non si erano fatti incantare e che le manovre politiche, gli interessi e le ragioni dello sport contano più dei bei discorsi. [...].

La migliore di oggi

Più bello che pacifico

America stupita, irritata lusingata e divertita

dal commento di C. Rocca

dal corsivo di Stefano Trincia

Il presidente americano Barack Obama ha vinto il premio Nobel per la Pace “per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”. “Wow”, ha commentato la Casa Bianca. Doppio wow, in realtà, perché se questa è la motivazione ufficiale non si può fare a meno di aggiungerne un’altra, ancorata più ai fatti che alle intenzioni di campagna elettorale: Obama è il presidente che in soli nove mesi è riuscito a non cambiare la politica di sicurezza nazionale americana del suo predecessore George W. Bush. [...].

«Il premio preventivo al nostro Presidente è il sintomo evidente della famedi pace, di dialogo, di distensione in un mondo in cerca di luce». E ancora. «È come se si desse la medaglia d’oro dei cento metri ad uno sprinter prima del via solo perché ha le gambe lunghissime e muscolose». Voci di un’America stupita, lusingata, irritata, divertita, inferocita per ilregalo inatteso che la Vecchia Europa in crisi di leadership ha voluto concedere al suo idolo, Barack Obama. Come se non attendessero altro per archiviare definitivamente i terribili otto anni del gelo transatlantico targati George Bush, gli accademici svedesi e norve-

Incoronazione e mandato

gesi che assegnano i trofei più prestigiosi del mondo si sono precipitati su di lui, il primo presidente afro-americano della storia Usa, quale destinatario del Nobel per la Pace. Un premio alla speranza, un investimento sul futuro, un auspicio più che un riconoscimento, si sono affrettati a spiegare, consci dello stupore che la decisione di Oslo ha generato in tutto il mondo, America in testa. A cominciare proprio dalla Casa Bianca. Lo ha riconosciuto lui stesso, tirato giù dal letto di prima mattina dalla figlia Malia con la notizia shock: «Non credo di meritarlo ha detto lo accetto con umiltà come chiamata all’azione per tutte le nazioni di fronte alle sfide del nuovo secolo». [...].

Un premio al nulla dal commento di G. De Bellis

Forattini su La Nazione

Il Nobel a priori. Obama vince senza un motivo che non sia l’infatuazione collettiva e globale. Premi Barack e ti senti giusto, perché con lui non si sbaglia. I ruffiani di Oslo. E’ il sorriso per la stampa che oggi celebrerà l’incelebrabile. Lo sa persino il presidente Usa che questo riconoscimento è arrivato a prescindere. Lo premiano mentre sta per sganciare un’altra bomba al confine tra Afghanistan e Pakistan. Moriranno dei civili, perché sta combattendo una guerra. La pace che gli attribuiscono è lontana ed effimera, mentre le armi che usa sono vere. [...].

Auguri caro Presidente, ma è una trappola

dal commento di Andrea Lavazza

dal commento di Gianni Riotta

Che cosa dovrà fare Barack Obama per meri-tare il premio Nobel per la Pace che ha vin-to ieri, tra la sorpresa generale? Se si vuole pren-dere sul serio il riconoscimento, la domanda non è provocatoria, né sottovaluta i meriti che il pre-sidente americano ha già maturato nei suoi pri-mi dieci mesi di mandato. Impossibile dissentire dal Comitato norvegese quando, nelle motivazioni, afferma che «solo ra-ramente una persona come Obama ha catturato l’attenzione del mondo». Ma non risulta neppu-re malevolo pensare che i giurati abbiano scelto anche – o soprattutto – un anti-Bush (in tutto, al-l’apparenza – dall’Iraq all’unilateralismo, dal cli-ma a Guantanamo –, forse un po’ meno nei fat-ti). Oppure abbiano pensato a un’incoronazione 'preventiva', giocando sulla parola chiave della dottrina strategica del predecessore alla Casa Bianca. [...].

Se il presidente repubblicano George W. Bush passerà alla storia come il leader della guerra preventiva, non è forse esagerato dire che il suo successore democratico, Barack Obama, potrebbe finire sui libri di scuola come leader della pace preventiva. Era infatti alla Casa Bianca da appena due settimane quando, il 1° febbraio 2009, scadeva la deadline per le candidature al premio Nobel per la pace. E ieri l'ha ricevuto, certo come auspicio e non per i risultati ottenuti in pochi giorni. Con la grazia che lo contraddistingue il presidente Obama s'è detto «sorpreso e reso umile»

dal riconoscimento, ammettendo di non «meritare» la compagnia di Mandela e Aung San Suu Kiy, ritenendo il Nobel «a call to action», richiamo ad agire. Solo due presidenti hanno avuto il Nobel negli anni della Casa Bianca, Theodore Roosevelt nel 1906 per la mediazione nel conflitto russo-giapponese e Woodrow Wilson per la Lega delle Nazioni, sfortunata antenata dell'Onu, nel 1919. E poco importa che Roosevelt avesse combattuto a Cuba con ardore, impeccabile nella divisa tagliata dai famosi Brooks Brothers. I giurati scandinavi hanno da tempo una passione per il partito democratico

Usa, accesa dall'antipatia per i rivali repubblicani. Il premio 2002 andò a Jimmy Carter, in sfregio ai preparativi di Bush figlio per l'attacco all'Iraq. E nel 2007 Al Gore fu ripagato della Casa Bianca perduta nel 2000 con un Nobel di pace «ecologica». Bene lo spirito dunque ed elegante la reazione del presidente Obama. Resta che un premio dato a chi ha appena cominciato, e non a chi ha già realizzato, il faticoso percorso verso la pace, è un errore, molto grave. Che creerà non pochi problemi al giovane leader americano. Con astuzia, perfino se volete con un filo di malizia, l'augusta giuria prova a legargli le mani. [...].

La fotografia

Bullismo rosa, le gang delle ragazze cattive dall’articolo di G. Guastella

Aggrediscono, picchiano e rapinano le coeta-nee per strada e a scuola. Le co-stringono a consegnare il giubbi-no, il cellulare, l’iPod o qualun-quealtracosa attiriilloro desi-derio predatorio irrefrenabile. Spregiudicate, sfrontate, spesso alticce, se non ubriache o perfi-no drogate, nelle tasche dei jeans alla moda o sotto le gonnine a vi-ta bassissima qual-che volta nascondo-no un coltello. Sono le ragazze violente, le protagoniste del «bullismo al femmi-nile », un fenomeno metropolitano che, poco conosciuto fi-no a qualche anno fa, sta crescendo in modo allarmante tra le giovanis-sime. I dati annuali raccolti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano — ma la situazione è si-mile in molte altre aree italiane — registrano una lieve generale riduzione dei reati

commessi dai ragazzi al di sotto dei 18 an-ni, ma l’incremento di quelli a carico delle «cattive» ragazze di nazionalità italiana è notevole. Se fino a unodue anni fa le stati-stiche stilate in questo periodo in vista dell’inaugurazione del-l’anno giudiziario di gennaio parlavano di pochissimi episo-di, ora per reati come le lesioni personali il 10% dei minori che finiscono sotto indagine è di ses-so femminile. Il bullismo è in crescita.Nella sua relazione, il procuratore Mo-nica Frediani,infatti, scriveche è «sempre maggioreil ricorso da parte dei ragazzi alla violenza quale strumento di sopraffazio-ne, prevaricazione e risoluzione di contrasti anche banali». Il ma-gistrato sottolinea «la serietà e la qualità dei reati commessi, la diffusa legittimazione dell’uso della forza o della minaccia nel-le dinamiche relazionali che tra-spare dagli interrogatori» dei minori. [...].

Piacenza, L’Anmil pianta 1140 croci per ricordare le morti sul lavoro (Ansa)

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Una cartolina per Silvio Berlusconi Il mondo femminile rompe il silenzio dall’articolo di Federica Fantozzi

Un ceffone virtuale da Debora Serracchiani «per la maleducazione», la tranciante definitività di Emma Bonino a proposito delle «patetiche ingiurie di stampo misogino», l’invito a chiarire in Parlamento da Livia Turco. A tre giorni di distanza non si affievoliscono le reazioni alle parole sprezzanti rivolte da Berlusconi a Rosy Bindi nello studio di «Porta a Porta»: «Come al solito, lei è più bella che intelligente». Di sicuro, presidente, lei non è a sua disposizione, come gli ha risposto dopo venti lunghissimi secondi nel silenzio sbigottito o pavido dei signori in trasmissione. E, come rilancia adesso la campagna dell’Unità - che vedete nell’illustrazione di Beatrice Alemagna qui a fianco - speranzosa se non di “rieducare” almeno di provocare un istante di resipiscenza nel Misogino Finale. Di questa sgradevole manciata di parole piombate via etere sulla tarda serata di migliaia di telespettatori,

La cartolina de L’Unità

infatti, si continua a discutere. Vuoi perché il premier non si è scusato, vuoi perché la linea di difesa del portavoce Bonaiuti è stata incolpare i «momenti di concitazione» (come a dire: lo pensa, certo non doveva dirlo, ma gli avevano appena bocciato il Lodo e suvvia va compreso), vuoi perché da ministre e parlamentari del centrodestra la solidarietà se non di genere quantomeno di stile ha latitato, vuoi - infine - per

il diffuso, quasi solido imbarazzo maschile. Solo ieri il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, politica competente e grintosa, ha ammesso: «Mi dispiace per quella frase, io non l’avrei mai detta». Fermo restando che «non accetto lezioni dalle donne di sinistra». Lapidaria la solitamente fiammeggiante Michela Vittoria Brambilla: «Non mi attrae la solidarietà femminile». Interessante la motivazione:

Intervista a Emma Marcegaglia «Basta risse, si deve pensare al Sud» dall’intervista di Antonio Troise

Il Paese non può vivere in un clima da rissa continua. Serve rispetto istituzionale. Bisogna concentrarsi sulla crisi e sui problemi della crescita. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, parla da imprenditrice, senza aggettivi, mirando diritto al cuore delle questioni. Fra i problemi in agenda è tornato il Mezzogiorno. L’intervista parte proprio da qui. Presidente Marcegaglia, che cosa dovrebbe fare il governo per spingere le imprese a investire nel Sud? «Intanto siamo contenti che il tema sia tornato al centro dell’attenzione. È un problema che riguarda non solo il Sud ma l’intero Paese. La nostra scarsa crescita, infatti, è per una buona parte con-

dizionata dal mancato decollo del Meridione. Basta considerare che abbiamo uno scarto del reddito procapite del 41%,pari piùomeno aquello registrato negli anni 50. Un dato che segnala anche il fallimento delle politiche per il Mezzogiorno». Il presidente della Repubblica ha puntato l'indice sulla classe dirigente meridionale: ha sprecato fiumi di denaro pubblico senza ridurre il divario. È così? «In parte è così. Ma non dobbiamo considerare il Sud un'unica area uniforme di non crescita. La verità è che esistono tanti Sud, ci sono aree che hanno dimostrato di saper crescere e altre rimaste ferme. Per questo è necessaria una politica nazionale che spinga il Sud sul sentiero

L’albicocca di Rotondella Specialità della Lucania

dello sviluppo. Ma anche la classe dirigente meridionale deve fare uno scatto, senza auto indulgenze». Ma perché la classe dirigente ha fallito? È vero che ha disperso le risorse in mille rivoli per gestire il consenso? «La primarichiesta chearriva dal nostro comitato per il Sud, prima ancora di un intervento straordinario, è di una gestione efficace dell’ordinario. La situazione della pubblica amministrazione, ad esempio, nel Sud è drammatica. La sanità è un disastro: non soloc’è un maggior costo delle prestazioni, ma anche la qualità è inferiore, e questo è ancora più grave. Bisogna mandare a casa gli amministratori non capaci, chiudere gli ospedali inefficienti. [...].

Il Cavaliere, le donne e la dignità violata

«È perché non credo alla distinzione di genere». Non si capisce se significa libertà di insulto di tutti verso tutti o che in politica l’estetica non conta per nessuno. Tutti uguali: Capezzone come la Matera, Bondi come la Savino. Sarebbe utile il contributo al dibattito della ministra per le Pari Opportunità, ma Mara Carfagna purtroppo tace. In molte non la pensano come la Brambilla, a giudicare dalle migliaia di messaggi ricevuti dall’interessata ma anche da centralini e segreterie di giornali. L’Unità ha ricevuto una grandine di commenti indignati da lettori e lettrici, così ha deciso di offrire a tutti il diritto di replica al presidente del Consiglio. Sulla cartolina, la piccola dai capelli rossi (ogni somiglianza cromatica con la Brambilla è puramente casuale), braccia e gambe incrociate sul vestitino, broncio di sfida, proclama: «Non sono a sua disposizione». Indisponibile. Impermeabile. Inaccessibile. [...].

dal commento di Nadia Urbinati

Berlusconi ripete spesso che "la maggioranza degli italiani è con me". Ma forse pensa che quando parla di donne la totalità degli italiani (uomini ) è con lui. Il silenzio protratto di molti, troppi uomini su come il premier tratta e descrive le donne, sembrerebbe provare che egli rappresenta davvero il costume di una gran parte dei maschi. Anche alcuni leader dell'opposizione, quando si cominciò a sapere di escort e festini, dissero cheerano affariprivati e che la politica non doveva infilarsi sotto le lenzuola. Poi però si seppe che spesso le lenzuola vennero usate come trampolino per poltrone, affari e clientele e allora la tesi giustificativa del "privato" non tenne più. Naturalmente, il ricorso al privato è ancora l'arma più brandita dal leader e da chi lo sostiene anche con la strategia del dileggio contro chi la mette in discussione. E tutto viene liquidato con l'accusa dell'invidia, la quale è un vizio privato non giustificabi-

le; é un vizio e basta. La donna, dice il Signor Berlusconi, è il più bel dono che il creato ci (leggi: a noi uomini, non al genere umano) ha dato. La logica è vecchia come il mondo ma sempre nuova: noi siamo state create ed educate per alleggerire il peso di chi ha potere e responsabilità. Noi siamo solo privato. Se proviamo a essere noi, né doni né veline, allora siamo niente, oggetto di offesa e di attacco: brutte, vecchie, e via di seguito. Anche in questo caso l'accusa di invidia viene usata per squalificare le nostre ragioni: perché, presumibilmente, se fossimo giovani e belle non ci offenderebbeessere trattatecomeun dono. Se ci offende, ecco la conclusione della filosofia dell'invidia del signor Berlusconi, è perché nessuno ci vuole più come un dono. Risultato: a bocca chiusa siamo accettate sempre, da giovani o vecchie, se belle o brutte; ma se usiamo il cervello siamo offese sempre: se belle perché pensare non si addice alla bellezza, sebrutte perchépensare è germe di invidia. [...].

L’Italia e l’economia, il balletto dei numeri e la realtà dei fatti dall’editoriale di Marco Fortis

Il balletto delle statistiche non cessa di sorprenderci. Un giorno la nostra economia sembra crollare e il giorno dopo risorge. I media diffondono con grande enfasi cifre che sembrano contraddirsi l’una con l’altra in rapida successione. Persino chi segue normalmente le dinamiche dell’economia fatica ad orientarsi in questa selva di informazioni di segno opposto, sicché non bisogna meravigliarsi se poi la gente comune rischia di non capirci più nulla o addirittura di spazientirsi. Ieri, ad esempio, siamo stati bombardati da molte novità positive sull’economia italiana. Secondo l’Istat, la produzione manifatturiera ad agosto è cresciuta ri-

Dopo Napolitano... Potenza più pulita

spetto a luglio del 7,2% (contro incrementi in Germania solo del 2,6% e in Francia dell’1,9%). E secondo il Centro studi della Confindustria nel 3° trimestre il recupero congiunturale della produzione industriale italiana è stato pari al 5,9% rispetto al 2° trimestre. Inoltre, il presidente della Banca centrale europea, JeanClaude Trichet, intervenuto ad un convegno a Venezia, ha affermato di avere molta fiducia sulla capacità di reazione delle imprese italiane. Infine, il superindice dell’Ocse ha ribadito che ad agosto l’Italia è di gran lunga il Paese del G20 più in pole position per agganciare pienamente la ripresa. A questo punto viene istintivamente da chiederci se siamo diventati di colpo dei mar-

ziani, visto che venivamo da giorni in cui l’Italia era descritta da diverse analisi e statistiche come un Paese alla deriva. Non saremo certamente noi a sostenere che il giudizio positivo sull’Italia che è emerso dagli ultimi dati dell’Istat e di Confindustria, nonché dagli indici anticipatori dell’Ocse, non abbia un qualche fondamento, perché coincide con quanto sosteniamo con coerenza su “Il Messaggero” da molti mesi. La realtà dei fatti, e non il balletto delle statistiche, ci dice che il nostro Paese è fortemente radicato nell’economia reale, che non si è ammorbato di titoli finanziari “tossici”, che ha famiglie risparmiatrici e poco indebitate, nonché banche più solide. [...].

Scuola, quali opportunità per i genitori?

dal post di Giuseppe*

dal post di vivipotenza*

dal post di genitori in movimento*

L'albicocco è una pianta originaria della Cina nordorientale, portato da Alessandro Magno dall’Armenia, da cui prese il nome botanico Prunus armeniaca, il seme dell'albicocca viene detto dell’armellina. I Romani la introdussero in Italia e in Grecia nel 70-60 a.C, ma la sua diffusione nel bacino del mediterraneo fu consolidata successivamente dagli arabi, infatti Albicocco deriva dalla parola araba Al-barquq, ridenominata in praecox, nel tardo latino nel senso di "precoce”, da qui anche il nome percoca. Una delle prime testimonianze precise della presenza di albicocchi in Sud Italia è dovuta a Gian Battista Della Porta, scienziato napoletano, che, nel 1583, nell'opera “Suae Villae Pomarium” distingue due tipi di albicocche: bericocche e crisomele, più pregiate. Da questo antico termine deriverebbe, quindi le “crisomole” ancora oggi usato per indicare le albicocche da cui sarebbero derivate. [...]. *http://tracieloemandarini.blogspot.com

La recente visita del capo dello Stato nella nostracittà ha provocatoun vivace dibattito per il maquillage fatto in alcune strade cittadine. Come per miracolo lungo il percorso che avrebbe dovuto percorrere Napolitano si è fatta una pulizia straordinaria, si è provveduto a sistemare l’asfalto, s’è rifatta la segnaletica orizzontale, hanno persino sistemato piazza Prefettura dove le basole traballavano e i cubetti di porfido erano quasi tutti divelti. La città, insomma, ha cambiato volto. Dovrebbe essere sempre così. E in tutti i rioni, non solo al centro e in pochi altri posti. A Napolitano non hanno fatto vedere le tante brutture, il degrado e l’incuria che regna in tanti angoli della nostra amata città. Una città dove si è smesso di fare la manutenzione urbana, dove le aree verdi sono trascurate ed abbandonate, dove la pulizia lascia molto a desiderare, dove si trascura da anni di ripulire le scarpate……. *http://vivi-potenza.ilcannocchiale.it/

Anche quest’anno si svolgerà quello che è stato recentemente definito il “rito stanco” (1) delle elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica. Il primo appuntamento, entro il 31 ottobre, è finalizzato al rinnovo delle rappresentanze elettive negli organi collegiali di durata annuale, seguirà, ove occorra, quello dei consigli di circolo o di istituto. Oggi la partecipazione appare a molti come una parola “vecchia”(2) e fuori moda, al pari di un bell’abito di classe e mai indossato rimasto nell’armadio troppo tempo nell’attesa della occasione giusta. Così anziché far funzionare gli strumenti che abbiamo, si ripongono speranze in una riforma che definisca meglio le competenze di gestione ed amministrazione (3) anche se queste sono già state definite dal regolamento dell’autonomia (art. 16 DPR 275/99) il quale, nel rafforzare quella cooperazione scuola-famiglia che caratterizza anche la riforma del 2003 (4), [...]. *http://genitori-rete-basilicata.blogspot.com

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Alla convenzione assenti Veltroni e Prodi

Lo scontro politico

Pd, primo match tra i candidati ma mancano i big

Per “Il Giornale” Napolitano assente a Messina, evita il premier

di CRISTINA FERRULLI

Il Colle ancora nel mirino Corale dissenso dell’opposizione. Nel Pdl si invoca la libertà di stampa a favore dell’editoriale di Feltri di YASMIN INANGIRAY

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L’APPELLO

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Cicchitto: «Nessun tabù, rientra nelle riforme»

Marcegaglia: «Il Governo deve andare avanti» di ROSANNA PUGLIESE e PATRIZIA SESSA SALERNO – Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, «va rispettato». È così, dice il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, «che si rispetta l’Italia». Ma, avverte, l’esito sul Lodo Alfano non va strumentalizzato: Berlusconi deve andare avanti, il premier deve concentrarsi per uscire

dalla crisi economica che attanaglia il Paese. Ora, dice la Marcegaglia, è il momento della serietà. Guai a scassare le istituzioni. Il presidente di Confindustria e il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, sono a Salerno perchè il Sud, dicono, è un tema centrale. Al convegno, organizzato da Farefuturo, sul Mezzogiorno, sono, invece, assenti il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ieri neo papà, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, i segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonannie LuigiAngeletti.Defezioni che attirano qualche polemica. È lo scontro istituzionale il centro dell’intervento di Emma Marcegaglia che rivolge un ammonimento: basta delegittimazioni, risse e polemiche. «Io credo che sia molto importante che noi rispettiamo il presidente della Repubblica. Nel rispettare Giorgio Napolitano, noi rispettiamo l’Italia», esordisce il numero uno di Confindustria , «però dobbiamo fare in modo che l'esecutivo sia solido, che vada avanti». «Sono contraria a chi, strumentalizzando l’esito del Lodo Alfano, sul quale non voglio entrare perchè non spetta a me, si costruisca una campagna di delegittimazio-

ne – precisa – Il Governo cambia quando i cittadini decidono di farlo cambiare con un voto. Non abbiamo bisogno di nuove elezioni ma di un governo, quello di Silvio Berlusconi, che vada avanti». Questo, ribadisce più volte la Marcegaglia, «è il momento della serietà, della responsabilità, non quello delle polemiche, delle risse e della delegittimazione». «Il Governo non faccia rimbalzi rispetto alle polemiche, non le amplifichi ma si concentri sui problemi veri e concreti del paese, dei lavoratori, delle famiglie povere», esorta. Il presidente di Confindustria affronta di petto il clima pesante che si respira nel Paese. «E' normale in un paese democratico modernocheci sianomomentidialettici anche molto forti tra i vari poteri dello Stato, tra pesi e contrappesi delle istituzioni», dice. «E' normale, giusto e corretto in una democrazia, e il confronto può essere anche ruvido – insiste – Ma guai a travalicare il limite e ad andare ad una sorta di reciproca delegittimazione delle autoritàe delle istituzioni. Il risultato di un’operazione di questo tipo è semplicemente che noi delegittimiamo il Paese, le istituzioni, rendiamo più impotente la Repubblica».

Emma Marcegaglia

Immunità, la maggioranza presenta il disegno di legge ROMA – Dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale, si fa avanti nella maggioranza l'idea di ripristinare l’immunità parlamentare. Il senatore del Pdl Lucio Malan ha presentato un disegno di legge per reintrodurla e il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ipotizza di aprire, dopo il congresso del Pd, il dialogo con le opposizioni sulle riforme e mette l’immunità tra i temi di un’organica riforma della giustizia. «Nessun tema - ha spiegato in una nota Cicchitto - può essere considerato un tabù intoccabile se si vuole riformare lo Stato, rinnovare le istituzioni e ridisegnare quei rapporti tra politica e magistratura che sono stati devastati nel '92-'94 dal circolo mediatico-giudiziario. A nostro avviso, infatti, una delle missioni del governo Berlusconi, in un confronto dialettico possibile con una parte dell’opposizione, deve essere quello di ricostruire su basi nuove lo Stato di diritto. Se non si fa questo, anche la seconda Repubblica è destinata ad andare alla deriva in seguito ad un ulteriore imbarbarimento della vita politica». Il presidente dei deputati Pdl definisce poi «indispensabile

Fabrizio Cicchitto

un’organica riforma della Giustizia. A nostro avviso i titoli fondamentali sono: sdoppiamento delle carriere, poteri di indagine del Pm e ruolo della polizia giudiziaria, riforma dell’elezione del Csm e della nomina e della composizione della Corte Costituzionale, immunità parlamentare». «Dopo quello che è accaduto – prosegue Cicchitto – è indispensabile che l’attività del governo e il confronto parlamentare si sviluppino a pieno ritmo. Dopo il congresso del Pd va ripreso il confronto sui temi essenziali delle riforme istituzionali, di cui si avverte una grande necessità:

Bobo attacca Veltroni: «Ha preferito le manette di Di Pietro a noi che abbiamo contribuito alla vittoria di Prodi»

FIOCCO ROSA

Zavettieri e Craxi rifondano un altro partito

E’ nata la seconda figlia di Gianfranco Fini ed Elisabetta

Contestato il bipolarismo che negli ultimi 20 anni ha impoverito la politica italiana ROMA – I socialisti che non si ritrovano nel Pdl e in Sl si sono riuniti in una convention a Roma, presieduta da Bobo Craxi e Saverio Zavettieri. L’obiettivo è quello di costruire un partito socialista autonomo «di opposizione alla destra e a questo sistema bipolare che, negli ultimi 20 anni, ha impoverito l’Italia». Per Zavettieri «serve una forza socialista a tutto tondo che sappia fare sintesi virtuosa tra il pensiero e l’azione politica di Bettino Craxi, Ugo La Malfa e Giuseppe Saragat». Bobo Craxi dice no al progetto di Sinistra e Libertà: «Ci si può chiedere di restare in minoranza in un Partito socialista, ma non ci si può certo chiedere di restare in minoranza in una corrente socia-

lista minoritaria di un partito che ha in Vendola un leader riconosciuto e che nei tg è già definito nuovamente come la “sinistra radicale”». Craxi sottolinea che la scelta di confluire in Sl è stata fatta «senza un congresso generale degli iscritti». Ai lavori della convention ha portato il suo saluto il leader radicale Marco Pannella. «Con Saverio lo scambio di idee è sempre possibile – dice Pannella – con Bobo ci ritroviamo. In Italia non c'è il bipolarismo, ma un monopartitismo sostanziale, sempre più sporco e sempre più perfetto». Zavettieri pensa che «Vendola sia intento a traghettare, sui lidi più sicuri del Pd, ciò che rimane di Sinistra e libertà, dopo lo scandalo della

sanità pugliese, in cambio della ricandidatura alla presidenza di quella regione. L’assemblea di Bagnoli ha sgombrato il campo da ogni equivoco in ordine alla sorte dei socialisti ex Sdi e del loro simbolo, destinati a sparire dalla scena politica e dalla scheda elettorale. Nè ci può essere fatta una colpa se intendiamo impedire con tutte le forze che ciò avvenga». Sul Pd Craxi dice: «Nessuno ha mai ritenuto che il Partito socialista potesse sopravvivere nella destra» ma per chi è rimasto nel centro-sinistra c'è stata «l'incredibile, incomprensibile, scellerata, stupida (ma non poteva essere altrimenti) decisione diVeltroni diapparentarsi con le “manette”di Di Pietro anzichè con i socialisti italiani, i quali dopo anni avevano ritrovato la strada della loro unità nel centrosinistra e che avevano fatto conseguire una vittoria insperata a Prodi».

UNO dei nomi in ballottaggio dovrebbe essere Martina, ma qui usi e costumi della politica non c'entrano, perchè in ogni famiglia il nome dei neonati richiede un pò di gioiosa riflessione. Intanto sia la nuova arrivata in casa Fini, che la mamma Elisabetta, stanno benissimo e papà Gianfranco è felicissimo. Fini accoglie con la gioia che ben si può immaginare la nascita della seconda figlia avuta da Elisabetta Tulliani (nella foto con Fini), ieri mattina all’alba al Gemelli. Sempre a quanto si apprende, il presidente della Camera ha, ovviamente, annullato tutti gli impegni previsti per ieri. L’agenda è stata monopolizzata dalla piccola nuova ospite della nursery del policlinico romano, mentre il telefonino ha continuato a squillare per gli auguri che arrivano anche dall’estero nella stanza al quarto piano del Gemelli, invasa da fiori. Tra i primi a congratularsi con Gianfranco Fini (che dalla Tulliani ha avuto già la piccola Carolina, di due anni), il presidente del Senato Renato Schifani, e il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini (papà di tre figlie e un figlio), che ha scherzato: «Per raggiungermi devi fare almeno un’altra figlia». Fini è infatti a quota tre, con Giuliana, avuta dall’ex moglie Daniela. Saverio Zavettieri

maggiori poteri del premier, superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari; nell’occasione va ripreso il confronto sulle riforme dei regolamenti di Camera e Senato». Ma le opposizioni fanno muro. Nel ddl, presentato a Palazzo Madama, Malan ricorda che l'immunità fu introdotta dai padri Costituenti e «fu un errore modificarlo nel '93 sull'onda della piazza». Lo spirito della proposta del senatore Pdl è «la volontà di riportare l'armonia e l’equilibrio tra le istituzioni». Ed è ai padri costituenti, «a partire da Oscar Luigi Scalfaro», che fa riferimento anche il ministro Renato Brunetta per spiegare la sua posizione sul ritorno dell’immunità parlamentare. La replica di Pier Luigi Bersani (Pd) è che più che l'immunità sia il caso di affrontare altre riforme, come quella della legge elettorale, mentre il leader Udc Pier Ferdinando Casini taglia corto: «Ripristinarla è pura follia».

Si ipotizza il dialogo con il Pd ma l’opposizione fa muro

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In forse Rutelli da tempo critico verso il partito

IL CONGRESSO

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Verdi, Loredana De Petris presidente La leader uscente Grazia Francescato: «Resterò nella militanza attiva» di ALBERTO MARIO PAGANO FIUGGI (FROSINONE) – Al termine di una giornata di dibattito molto vivace, in cui non sono mancati momenti di tensione, la XXX assemblea nazionale dei Verdi si è concluso con il voto sulle mozioni e l’elezione del presidente del movimento. A prendere il posto di Grazia Francescato, sarà, con tutta probabilità, un’altra donna, Loredana De Petris, espressione della prima mozione (Francescato-Cento). Anche se il voto è arrivato in tarda serata, già dal pomeriggio i numeri non lasciavano prevedere sorprese: 249 delegati hanno sottoscritto la prima mozione, la seconda è intorno alle 100 firme, mentre i sostenitori del terzo do-

cumento (circa 55 firme) hanno rinunciato a presentare una candidatura. Davanti al «bivio» che si presentava all’inizio del Congresso, Il Sole che ride sta per riprendere il cammino sulla strada di Sinistra e Libertà, accantonando il progetto (della seconda mozione) di costituire un nuovo soggetto ecologista autonomo. Una scelta non facile, soprattutto in conseguenza della performance elettorale di Sl, che nelle ultime elezioni politiche non è riuscita a portare in Parlamento i Verdi. Una scelta che ha provocato tensioni e proteste, come quella della mozione Bonelli-Boato, i cui esponenti, ieri in mattinata avevano occupato la presidenza delle assise, salendo sul pal-

co e lamentando il mancato riconoscimento di una decina di delegati delle assemblee provinciali. Il XXX Congresso verde segna così l’uscita della Francescato («dalla leadership ma non dalla militanza attiva»), dopo due esperienze al vertice del movimento (prima e dopo la guida di Alfonso Pecoraro Scanio). La portavoce uscente ha sottolineato in modo chiaro che non è all’ordine del giorno alcuno scioglimento del movimento e che Sl è «l'approdo pragmaticamente naturale» del Sole che ride. Oggi sarà eletto il coordinamento nazionale (in pratica, l’esecutivo), ed il consiglio nazionale federale. Sempre oggi, potrebbero intervenire ospiti di altri partiti del centrosinistra.

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ROMA – E' sempre alta la tensione tra maggioranza ed opposizione dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. Dopo gli attacchi dei giorni scorsi rivolti dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ieru a prendere di mira il Colle è “Il Giornale”: “Niente funerali per evitare Silvio” è il titolo di apertura. Nell’editoriale del quotidiano diretto da Vittorio Feltri si giudica il dolore alla caviglia di Napolitano, che gli ha impedito ieri di recarsi a Messina «una scusa» diffusa ieri a tarda sera per «non incontrare Berlusconi ai funerali» delle vittime del nubifragio di Messina. Cerimonia a cui il Cavaliere ha partecipato insieme al presidente del Senato Renato Schifani ed a diversi esponenti del governo e delle amministrazioni siciliane. La tesi del quotidiano non ottiene nessuna replica dal Quirinale. Anche se in ambienti parlamentari vicini al Colle si ribadisce che l’assenza del Capo dello Stato ai funerali è da attribuirsi solo al riacutizzarsi del dolore alla caviglia. Tant'è che Napolitano ha fatto ricorso anche ad un tutore. Tutte le altre ipotesi – si rileva - sono da considerarsi solo delle strumentalizzazioni. Contro l’editoriale del giornale di Feltri invece si scaglia il Pd che, compatto, bolla come «vergognoso» l’attacco. La maggioranza invece, pur non facendo nessun riferimento alla prima pagina del quotidiano, fa quadrato per difendere il premier Silvio Berlusconi dagli «insulti», come li definisce il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, provenienti dalle «dichiarazioni a raffica di esponenti della sinistra». Diverso è l’atteggiamento della Lega Nord che con il ministro per la Semplificazione Legislativa Roberto Calderoli, in una intervista a “La Stampa”, indica il premier «vittima» della sentenza della Consulta quanto il «presidente della Repubblica» che comunque è l’inquilino del Quirinale – sottolinea - «più super partes degli ultimi che abbiamo avuto». Chi parla di «attacchi vergognosi» contro il Capo dello Stato è tutto lo stato maggiore del Partito Democratico. Il segretario Dario Franceschini parla «di attacchi sempre più inqualificabili», gli fa eco Pier Luigi Bersani che aggiunge: «Non passa giorno che o direttamente dal Capo del governo o dalla stampa a lui vicina non venga un attacco scomposto e sconsiderato al Presidente della Repubblica. Sono attacchi da respingere». Duro anche il vice presidente del Senato Vannino Chiti che individua nel quotidiano di Feltri «il braccio» mentre «la mente di gravi attacchi è Berlusconi». Il giudizio non cambia nemmeno

nel resto dell’opposizione. L'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini chiede «rispetto» per il Presidente della Repubblica mentre Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell’Italia dei Valori vuole le «dimissioni del governo senza se e senza ma». Alle critiche dell’opposizione la maggioranza risponde a stretto giro di posta. Giorgio Lainati chiede che sia il Pd a «smetterla con gli attacchi alle Istituzioni a partire da quella direttamente legittimata dal voto degli italiani: il presidente del Consiglio». Il vice presidente dei deputati del Popolo della Libertà Osvaldo Napoli invece chiama in causa la libertà di stampa: «Feltri – osserva – è sicuramente criticabile, come lo è ogni giornalista dalla forte personalità, ma la libertà di stampa è un bene da tutelare per tutti i giornalisti».

A sinistra il palazzo del Quirinale sopra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

pace di «dire dei sì e dei no». Un confronto al quale assisteROMA – I mille delegati, usciti ranno delegati ma anche parladai congressi dei circoli, saran- mentari, sindaci e presidenti di no il pubblico che oggi, all’Hotel Regione. Peserà, però, l'assenza Marriot, assisteranno al primo di big, come Romano Prodi e il match tra i tre candidati alla lea- primo segretario del Pd Walter dership del Partito democrati- Veltroni. «Non parlo di politica nè di prico. Alla convenzione, invece, non marie. Non entro nel dibattito congressuale», rici saranno i “fonbadisce l’ex leader datori” del partito che questa sera Romano Prodi e sarà ospite di “Che Walter Veltroni e Tempo che fa” su potrebbe non esRaitre. serci anche FranNon si sa, invecesco Rutelli. ce, se ci sarà FranD’altra parte cesco Rutelli, da l'attenzione di tuttempo critico sulti è ormai rivolta la rotta presa dal alla fatidica data Pd. Su un punto i del prossimo 25 tre candidati saottobre, quando ranno d’accordo: dai gazebo delle sulla necessità del primarie uscirà il Pd di fare muro in segretario dei dedifesa delle istitumocratici ed è sozioni perchè Berprattutto a quella lusconi, sostiene che oggi Dario Rosy Bindi, «non Franceschini, conosce l’abc della Pier Luigi Bersani democrazia». e Ignazio Marino Francesco Rutelli E per questo moparleranno. tivo, al di là dei calIl match televisicoli sui consensi vo si svolgerà il 16 che ne potrebbero ottobre ma questa derivare, Francemattina si capischini, Bersani e ranno i punti di Marino faranno forza dei tre candiappello ad una dati. grande partecipaPier Luigi Berzione alle primasani, che parlerà rie come prova di per primo, essenforza democratido in testa nel voto ca. dei circoli, eviterà «Credo sia inle polemiche intercontestabile – afne ma presenterà, ferma il segretaa quanto si aprio – che più gente prende, quattro verrà a votare, più proposte per l’alforti saremo noi e ternativa che il Pd più forte sarà il sedeve costruire gretario del parti«non dall’oggi al to, chiunque sarà domani ma comineletto tra di noi. ciando subito», Soprattutto sarà per mettere in più forte il nostro campo una coalifare opposizione zione e un proalle destre e a quegramma in grado sto governo». di battere Silvio D’altra parte, i Berlusconi. sostenitori di BerPoi Dario Fransani sono convinceschini, che punti che il voto degli ta sulle primarie Walter Veltroni elettori non sarà per confermare la sua leadership, insisterà sui ri- diverso da quello degli iscritti. Il schi del «tornare indietro» sia ri- ribaltone alle primarie, sostiene spetto al bipolarismo sia rispetto l’ex ministro degli Esteri, sareball’identità plurale del Pd, ga- be «uno scenario paradossale» e ranzia perchè «tutti si sentano a se certo «i dirigenti rispetteranno le regole, non so gli iscritti». casa». Una tesi che fa infuriare i supIgnazio Marino, il candidato che, per ammissione stessa di porter del segretario, determiMassimo D’Alema è quello che nati a uscire vincenti il 25 ottopotrebbe guadagnare più voti bre. «Massimo D’Alema sbaglia dalle primarie, stresserà ancora a non fidarsi degli iscritti», atdi più il profilo di candidato fuo- tacca il senatore Stefano Ceccanri dagli schemi e quindi più ca- ti.


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Dopo le scintille da Napolitano, tra Latronico e De Filippo è tregua

Politica lucana

Stop alle polemiche

Martedì la regione decide la sorte del commissario consortile del potentino

Al convegno di Azione cattolica si parla “solo”di Federalismo

L’Asi crocicchio del futuro politico lucano POTENZA - Sono giorni decisivi per il futuro politico della Basilicata. Nel giro di poche settimane saranno chiari gli schieramenti e le dinamiche politiche per le prossime elezioni regionali di marzo. E non c’è dubbio che oggi il vertice dell’Asi sia diventato il fulcro di tutta una serie di ragionamenti politici che guardano alla sfida per il prossimo governo della Basilicata. Non solo per le scelte che riguardano direttamente il futuro del sindaco di Melfi, Ernesto Navazio, ma anche per tutte le dinamiche che a lui sono legate. Innanzitutto c’è da capire se Navazio da mercoledì prossimo sarà ancora il Commissario del Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Potenza. Quello che accadrà in consiglio regionale ovviamente sarà già uno spiraglio per comprendere un pezzo del rebus. In pratica la massima assise regionale dovrà decidere se rinnovare a Navazio la carica di Commissario fino alla fine dell’anno (prorogandola quindi di un paio di mesi) oppure sostituire Ernesto Navazio con un nuovo Commissario che in ogni caso avrà una carica a tempo breve. Nei prossimi mesi , infatti, per legge l’Asi dovrà essere riformato totalmente. Dalla Regione non arrivano indiscrezioni, ma da quanto si è appreso nessuna decisione sarebbe ancora stata presa. Da parte sua Ernesto Navazio assicura che qualsiasi decisione

prenda la giunta regionale lui rimarrà sereno. Anche perchè si è saputo dall’entourage del primo cittadino di Melfi si è sempre detto dispobile a fare un passo indietro in qualsiasi momento. A partire da un colloquio con l’assessore Straziuso delle scorse settimane. Perchè se la nomina di Navazio il 22 maggio 2008 alla guida dell’Asi di Potenza al posto di Mario Vasta fu dipinta dal governo regionale come un atto di trasparenza politica per mettere alla guida dell’Asi, il sindaco del Comune più interessato alle dinamiche industriali provinciali (con la presenza dello Stabilimento Fiat e l’indotto) non c’è dubbio che la politica ha sempre guardato a quella nomina con occhio benevolo da un lato, ma anche con sospetto. Non si possono certo dimenticare le vibrate proteste dei parlamentari del Pdl Guido Viceconte e Vincenzo Taddei che chiesero allo stesso Navazio che guida l’amministrazione comunale di Melfi con una maggioranza di centrodestra di non accettare per non dare adito a inciuci. Ma Navazio è andato avanti difeso essenzialmente dal centrosinistra e in particolare dall’allora assessore alle Attività produttive Vincenzo Folino. E di un asse Folino - Navazio si è spesso parlato. Per questo la prossima decisione del consiglio regionale è importante. In ogni caso, secondo le indiscrezioni, Navazio starebbe valutando una serie di proposte per le prossime elezioni regionali. La più avvalorata da fonti ben informate è quella che porterebbe l’attuale sindaco a stare con

Attilio Martorano che già nei prossimi giorni dovrebbe sciogliere le proprie riserve. Ma sembra sempre più certa la scelta di Martorano con il centrodestra. E in questo caso Navazio potrebbe essere l’alfiere del Vulture di una lista del candidato presidente in competizione eventuale con Pagliuca che dovrebbe essere l’alfiere della lista del Pdl per il primato nella zona dell’Aglianico. Entrambi nel centrodestra.

Critiche alla gestione consortile del sindaco di Melfi dall’ex dirigente Ronchi

«Non si è perseguito il risparmio» POTENZA - Non ci sono solo luci. Sulla gestione Navazio all’Asi di Potenza, in realtà esiste una critica. E’quella sottolineata nella lettera di commiato da parte di un dirigente dell’Asi il cui mandato non è stato prorogato. Il dirigente dell’Asi, oggi in pensione, Giancarlo Ronchi, nella lettera (inviata al Commissario e anche al direttore generale, a quello tecnico e a quello amministrativo dell’ente oltre che alle rappresentanze sindacali) non è stato tenero nei confronti del Commissario del Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Potenza, e attualmente sindaco di Melfi, Ernesto Navazio. In particolare nella lettera di commiato, il dirigente pur sottolineando positivamente l’esperienza triennale all’Asi per l’accrescimento delle conoscenze del tessuto imprenditoriale lucano, parla di un disinteresse da parte di Ernesto Navazio nei confronti di qualsiasi proposta o progetto presentato dal settore del dipartimento “programmazione” dello stesso consorzio industriale potentino. In pratica, secondo il dirigente con contratto scaduto, Navazio non avrebbe preso in considerazione le proposte per «costruire dal nulla un sistema di servizi dignitoso, al contenimento dei costi, al rimpinguimento dei bilanci, all’abbattimento delle tariffe, all’offerta di servizi innovativi alle imprese...».

Insomma a fronte di un impegno triennale, Ronchi nella lettera che ha inviato a Navazio ai direttori dell’ente e ai sindacati di settore, “critica” lo stesso commissario di non aver perseguito gli obiettivi di razionalizzazione e ammodernamento dell’Asi di Potenza per cui invece gli era stato affidato il ruolo di Commissario straordinario prima e di Commissario dopo dalla Regione Basilicata. Parole dure da parte del dirigente alla Programmazione dell’ente oggi in pensione che definisce “savonarolesca” l’azione di commissariamento posta da Navazio. Pertanto la lettera si conclude con un Ronchi crucciato «di non aver potuto portare a termine e a valore molte delle iniziative e progetti» sui quali aveva lavorato l’intero dipartimento alla Programmazione dell’ente e «con la consapevolezza di chi non ha nulla da rimproverarsi e con la forza di chi è da sempre inattaccabile sul piano etico e profesionale». Per la cronaca: le proposte avanzate dal dirigente alla Programmazione riguardavano la realizzazione di un nuovo portale internet, di una serie di politiche per il risparmio energetico e azioni relative all’informatizzazione dell’ente. s. s.

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LE TAPPE DEL COMMISSARIAMENTO

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La pagina de “Il Quotidiano” che annunciava la nomina a commissario straordinario dell’Asi di Potenza del sindaco di Melfi, Alfonso Ernesto Navazio

POTENZA - Era il 22 maggio 2008: la nomina del sindaco di Melfi, Alfonso Ernesto Navazio, a commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza, veniva accolta con sorpresa, qualche entusiasmo, ma soprattutto molte polemiche. Contestazioni che si innescano sulla già controversa questione del commissariamento dei consorzi per lo sviluppo industriale di Potenza e Matera. Lo scioglimento degli organi decisa dalla giunta regionale, veniva giudicata inammissibile - a novembre del 2007 - dal Tar Basilicata, dopo il ricorso dei presidenti dei due Consorzi, Mario Vasta a Potenza e Angelo Minieri a Matera. A marzo dell’anno seguente arrivavano le dimissioni del presidente Vasta e di altri tre membri del consiglio di amministrazione. All’Asi si crea un vuoto. Fino alla nomina di Navazio a commissario straordinario, in attesa del giudizio di legittimità della Corte costituzionale che arriva a fine luglio e dichiara «non

fondata» la questione di legittimità posta dal Tar. A settembre, nella prima seduta di consiglio utile, Ernesto Navazio, viene confermato commissario dell’ente per 11 mesi. Arco temporale in cui la legge di riformadei consorzidovevadiventare realtà. Ma ad agosto del 2009 quella riforma ancora manca; c’è un ddl ma intorno ad esso si concentrano moltissime polemiche. Il commissario Navazio, secondo quanto previsto dalla legge, a partire dal terminedel 31 agosto, ha altri 45 giorni a disposizione. L’ultimo termine è fissato per martedì 13. E’ già scaduta, invece, la nomina del commissario dell’Asi di Matera. Nel frattempo la giunta ha sottoposto al consiglio regionale la proroga del commissariamento di altri due mesi, fino al 31 dicembre. Entro quella data - è l’auspicio dell’assessore Straziuso - la legge di riforma sarà approvata. Sarà ancora Navazio a guidare il Consorzio verso questa nuova tappa? m.labanca@luedi.it

Il tavolo dei relatori tra del convegno organizzato da Azione cattolica

(f.M.)

posso assicurare che il mio era un ragionamento per spiegare la verità delle cose»), tutto si è svolto rispettando il fair play istituzionale sotto lo sguardo attento di monsignor Superbo. Questo, in ogni caso il tema del convegno: “Il Federalismo fiscale: un’opportunità di sviluppo?”. Oltre ai due politici sono intervenuti l’arcivescovo di Potenza, Agostino Superbo, il delegato regionale di Azione cattolica, Nico Curci, il presidente nazionale Franco Miano e docenti delle Universitàdi Foggia e diquella delle Marche. Il ragionamento sviluppato nei vari interventi è stato quello relativo alle legge sul Federalismo fiscale. Prima è stato affrontato dal punto di vista tecnico economico. Poi la parola è passata ai due esponenti politici. Ha iniziato Cosimo Latronico che ha sviscerato dal proprio punto di vista tutte le caratteristiche positive del dispositivo di legge. Per Latronico la legge delega rappresenta un’opportunità

anche per la Basilicata e non rappresenterebbe unrischio «per la coesionee l’equità dei vari territori italiani». De Filippo invece, raccontando l’iterlegislativo dalle prime proposte «era molto simile alla proposta della Lombardia» e «c’è stato un tentativo per favorire la sola Sicilia» ha parlato di una legge modificata in corso di “trattative” tra il Governo e la Conferenza delle Regioni. De Filippo per concludere più volte ha ricordato l’elemento positivo «di una Basilicata con i conti a posto sulla Sanita» e «unica regione d’Italia che non ha aumentato l’addizionale Irpef per fronteggiare i bilanci non a posto della Sanità» che sarebbe pronta alla sfida del Federalista. Le conclusioni sono state affidate a monsignor Superbo che ha mantenuto i toni molto pacati pur sottolineando la preoccupazione per i disagi dei giovani e dei poveri. sal.san.

Lauria Dibattito a più voci durante la festa regionale del partito Il Ps recupera la dicitura “Psi”

Popolari Uniti: scommessa Basilicata Dopo quindici anni Lo sviluppo a partire dalle risorse torna la sigla storica LAURIA - “Scommessa Basilicata, la regione e la nuova programmazione delle risorse”. E’stato questo il tema della festa dei Popolari uniti che si è tenuta ieri sera a Lauria e che ha visto un confronto con esponenti di altre forze politiche quali Erminio Restaino, Pd, e Nicola Pagliuca, Pdl (nella foto coordinati nel dibattito da Carmine Nigro, dei Pu). Era presente l’intera classe dirigente del partito lucano, oltre che un numeroso pubblico di amici e simpatizzanti dei Popolari. In programma anche un dibattito sul Terzo settore, il mondo del volontariato, coordinato dall’assessore provinciale alla Formazione, Vitantonio Rossi, con diversi amministratori locali e uomini di partito. Prima che cominciasse la manifestazione abbiamo raccolto il punto di vista di Domenico Carlomagno (Popolari uniti), presidente della Comunità montanae delconsigliere regionale Pagliuca. «Questo è l’ultimo settennio di programmazione dei fondi Europei che negli anni scorsi sono stati utilizzati e spesi bene dalla Regione Basilicata e questo lo dicono tutti e lo dice in maniera autorevole anche il Presidente Napolitano - dice Carlomagno E’ chiaro però che ci sono oggi degli indicatori sociali ed economici che non consetono di stare allegri, di essere felici. Indicatori importanti quali la disoccupazione, l’inoccupazione, il prodotto interno lordo, l’emigrazione intellettuale. E’evidente che i prossimi finanziamenti devono essere mirati in questi settori, dobbiamo trovere il modo che questi 850 milioni di euro possano trovare occupazione nella nostra Regione affinchè i nostri giovani non emigrino - continua - Questa

sarà la nostra grande sfida, la grande scommessa. Se saremo bravi, i nostri figli rimarrano, se invece perderemo questo ultimo treno vorrà dire che sarà un fallimento per l’intera classe dirigente». «Altro aspetto importante dei fondi europei - conclude Carlomagno - è quello dell’energia alternativa ed è su questo che dobbiamo lavorare. La regione Basilicata ha già approvato il piano energetico ed ambientale con obiettivi importanti. Accanto a questi obiettivi ci deve essere quello dell’occupazione». Dell’importanza della programmazione parla anche Pagliuca, però con alcune precisazioni. «Abbiamo bisogno, prima di finanziare quelle future, anche di uno sguardo sul passato - dice Non possiamo ogni volta annunciare speranze senza fare i conti con quello che è stato messo in campo in precedenza. I dati purtroppo non ci danno vincenti, nel primo trimeste del 2009 in continuità con gli anni passati, continua l’esodo dalla Basilicata. E’ necessario che si ritorni a pensare a uno sviluppo che parta dalle risorse del territorio. Siamo in ritardo su una serie di questioni. La scommessa del piano energetico è una scommessa che abbiamo perso, siamo in ritardo rispetto alle altre Regioni». «Credo che sia necessario conclude Pagliuca - se si parla di nuove risorse, ripensarle attribundole a processi di sviluppo reali, partendo dal sistema produttivo che esiste, rafforzandolo cercando di sostenerlo e guardando al futuro sapendo che se non si produce difficilmente si può creare una realtà competitiva in Europa». Francesco Zaccara

«I socialisti tornanoa chiamare il loro partito “PSI”». La decisione viene comunicata da Margherita Torrio, componente della direzione nazionale del partito. «La direzione nazionale del PS, il partito dei socialisti, ha deciso di riprendere, dopo 15 anni, la sua denominazione: Partito socialista italiano - spiega in una nota - Il segretario Riccardo Nencini ha affermato che tale decisione non deve essere intesa come un ripiegamento in un’autoreferenzialità sterile, ma come espressione della convinzione che il Psi, con il suoportato distoriae divalori rappresenta un patrimonio, legato alla storia ed alla realtà attuale dell’Italia, laica, democratica e antifascista, di cui verrà festeggiato il 150esimo anniversario dell’unità, pun-

Il dibattito coordinato da Nigro, con Restaino e Pagliuca

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MOVIMENTO DEMOCRATICO

Il dibattito ai cittadini

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to di riferimento per i socialisti». Il partito «non si scioglie, anzi con il rilancio di Mondoperaio, la campagna di adesione 2009, e il rafforzamento delle strutture e della rete territoriale degli amministratori, si prefigge di dare un contributo fondamentale per una sinistra nuova, riformatrice e liberale, lontana da logiche massimaliste, una sinistra di governo capace di un grande impegno». In questo senso «andranno le prossime iniziative e l’impegno anche in Sinistra e libertà; in questo senso va oggi anche il ricordo commosso di Gino Giugni e la presa d’atto della sentenza della Corte costituzionale di cui si riconosce il valore contro i tentativi di considerare l’ordinamento parlamentare superato».

SOLIDARIETÀ A NAPOLITANO «Attacchi meschini» «LA reazione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla sentenza della Corte costituzionale e gli attacchi meschini rivolti al presidente della Repubblica, ancora una volta - spiega in una nota Elena Vigilante, vicesegretario provinciale del Pd di Potenza - confermano la mancanza totale di senso dello Stato e delle istituzioni insita nella cultura del premier e della maggioranza che lo sostiene». E venerdì scorso, durante la celebrazione della convenzione regionale dei delegati eletti nei congressi di circolo il Pd ha espresso solidarietà al presidente Napolitano in vari interventi e con un applauso comune scoppiato quando è stato toccato l’argomento.

PD VERSO LE PRIMARIE Presentazione delle liste

POTENZA - E’ stato presentato ieri, nel capoluogo, il nuovo “Movimento democratico” di cui l’assessore all’Urbanistica di Potenza, Alessandro Singetta, è fondatore. L’idea, proporre uno spazio di dibattito per quanti, delusi dalle logiche di partito, vogliano discutere dei problemi reali.

CON la celebrazione della Convenzione regionale, il Pd di Basilicata ha chiuso la sua prima fase congressuale. «La Convenzione Regionale - fa sapere il presidente della Commissione per il congresso Giuseppe Sonnessa - segue i due appuntamenti provinciali. Soprattutto è stato il momento conclusivo di un dibattito congressuale in cui si sono ratificati i risultati della partecipazione e si è data voce alle mozioni in campo, rappresentate dalle candidature a segretario regionale di Restaino, Speranza e Adduce». Da lunedì prossimo si apre dunque la fase conclusiva: il 12 ottobre è infatti il termine ultimo per la presentazione delle candidature delle liste collegate ai candidati a segretario.

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di SALVATORE SANTORO

POTENZA - L’Azione cattolica non è la platea ideale per dare luogo a scontri dialettici duri. E’ evidente. E così, dopo che poco piùdi unasettimanafasi eranolasciatiin male modo, il senatore del Pdl, Cosimo Latronico e il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, non hanno alimentato la polemica politica e lo scontro sulle politiche del governo nazionale a favore o a sfavore del Mezzogiorno e della Basilicata in particolare. I due politici hanno partecipato entrambi al convegno organizzato dall’associazione Azione Cattolica di Basilicata che si è svolto nell’Aula magna dell’Università degli studi della Basilicata a Potenza. L’ultima volta (al teatro Stabile venerdì 2 ottobre scorso) alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano era finita con Latronico che ha urlato all’indirizzo di De Filippo, «vergogna, vergogna». Per il senatore Latronico, De Filippo - che nel proprio intervento aveva parlato di regioni del Sud penalizzate da un governo a trazione settentrionalista definendo «un imbroglio la questione legata alla riduzione della benzina per i lucani» - aveva strumentalizzato l’incontro istituzionale con il Capo dello Stato «per fare propaganda politica contro il governo guidato da Silvio Berlusconi. E ieri la tensione era alta per la possibile replica di uno scontro polemico. Ma al di là di qualche “scaramuccia”con Latronico che ha salutato De Filippo per ultimo (dopo un’iniziale dimenticanza) e con De Filippo che si è scusato con lo stesso Latronico («mi scuso se il senatore ha pensato che la mia fosse una strumentalizzazione ma


Domenica 11 ottobre 2009

FONDI UE: LA RICETTA DEL PRESIDENTE NON MI CONVINCE

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

di FRANCO MATTIA

Avete bisogno di calma per decidere cosa vi conviene fare per cambiare la vostra professione. In amore c'è aria di cambiamenti.

segue dalla prima “formula” di tre parole (programmazione, gestione e controllo) da bacchetta magica e prodotti trasgenici. Intanto sul piano metodologico, riscontro ancora il solito atteggiamento di chi dice di non voler essere il primo della classe ma fa di tutto per apparirlo e rispetto alle scadenze ravvicinate della Commissione dell'Unione Europea continua a mostrare troppa tranquillità. Eppure, il Governatore sa bene che gli aspetti della rendicontazione sono tutt'altro che un problema formale. In particolare abbiamo la necessità di capire come si intende spendere la cifra più che consistente che ammonta a 102 milioni di euro in meno di tre mesi e come sia possibile garantire la rendicontazione completa della spesa del biennio 2007-2009 entro il 31 dicembre prossimo per non incorrere nelle misure di disimpegno che gli organismi dell'Unione europea sarebbero pronti ad adottare in questi casi. Si badi bene si tratta di due adempimenti, quello della spesa e quello della rendicontazione, che sono ancora più rilevanti per non compromettere la programmazione futura dei P.O. FESR 2007-2013 e del P.O. FSE 2007-2013, per i quali non si possono ulteriormente tollerare ritardi già pesanti. E', tra l'altro, assai singolare il comportamento della Giunta regionale che, nella giornata del cosiddetto lancio del P.O. FESR 2007-2013, nel giugno scorso a Matera, annunciò, attraverso il Presidente, con grande enfasi, l'avvio della nuova stagione di spesa dei fondi comunitari senza però assicurare la corretta conclusione dell'ultimo biennio. Siamo, ancora una volta di fronte alla dimostrazione di un atteggiamento disinvolto, che perdura dall'inizio di questa legislatura, improntato sulla rincorsa all'impegno prima e alla spesa dopo delle risorse comunitarie senza valutazioni periodiche dei risultati conseguiti e dei programmi attuati specie nei settori dell'occupazione, del sostegno alle imprese, della formazione e delle infrastrutture che vivono momenti di ripiego affannoso e di regressione economica e sociale. Tutto ciò con l'aggravante della profonda sottovalutazione dell'appello venuto dal Presidente della Commissione Europa Barroso per un'azione comune per far fronte alla crisi economica, attraverso un "partenariato stretto tra Unione europea, Stati membri, regioni e partner sociali" . Lo stesso Barroso, smentendo le tesi di giustificazioni di De Filippo per i ritardi negli impegni di spesa per la “complessità dei nuovi regolamenti comunitari”, ha sottolineato come la Commissione ha semplificato le procedure per l'utilizzo dei fondi strutturali per sostenere coloro che hanno bisogno di sviluppare le loro competenze e ha fatto una nuova proposta relativa all'utilizzo del Fondo sociale europeo per rispondere all'urgenza della crisi. C'è di più: la decisione della Commissione Europea C(2009) 1112 del 18 febbraio 2009, ha autorizzato gli Stati membri a prorogare fino al 31/06/2009 il termine finale di ammissibilità dei progetti co-finanziati dall'Unione Europea, con conseguente proroga di chiusura al 30/09/2010. La decisione, in tal senso, si rivela più che vantaggiosa per i casi di overbooking finanziario: accorgimento tecnico che consente, soprattutto in fase di chiusura di programma, la possibilità di sostituire con progetti immediatamente 'cantierabili', eventuali progetti che hanno dimostrato difficoltà di 'messa in opera'. Ma evidentemente l'operazione di ingegneria finanziaria a cui stanno lavorando gli uffici del Presidente De Filippo è ancora riservata e ne sapremo di più solo nei prossimi giorni. Un'occasione potrebbe essere l'”Open Days 2009” che come in tutte le regioni dell'Ue è un'iniziativa voluta per fare il punto della programmazione degli investimenti comunitari ed è prevista a Matera a fine ottobre. A meno che non si voglia fare l'ennesimo convegno nel quale dare spazio alla creatività sino ad ipotizzare - come ci è stato preannunciato il Laboratorio di tecnologia fai-da-te e un “gioco urbano” in cui i giocatori scelgono “missioni su un sito web”, una specie di caccia al tesoro dei nostri ricordi di infanzia. Un modo per diventare anche i “primi della classe per creatività” nell'uso dei fondi Ue.

SUL LODO ALFANO IL LODO Alfano che sospendeva, per un tempo limitato, i processi penali nei confronti delle quattro massime cariche delloStato, è statodichiarato illegittimo dallacorte costituzionale, perché violerebbe gli art. 138 e 3 della costituzione. Il primo disciplina la procedura di revisione costituzionale e la consulta ha detto no al Lodo perché disciplinato da una legge ordinaria e non da una legge costituzionale. Come mai la stessa corte ha smentito se stessa? Nella precedente sentenza n. 24 del 2004 ha bocciato il Lodo Schifani e non sollevò tale questione! Il secondo, l’art. 3 riguarda il principi di uguaglianza. La corte, invece, ha ignorato l’articolo giusto, ossia l’art. 51 della costituzione. Per precisione, il terzo e ultimo comma dell’art.51 recitano testualmente: «chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservar il suo posto di lavoro». Questa disposizione, che compariva già all’art. 48 del progetto di Costituzione, è stata approvata dall’assemblea costituente nella seduta del 22 maggio 1947. Signori della corte, ignorate che «la costituzione italiana ha riconosciuto, come consono allo spirito di una rinnovata democrazia, che gli strumenti della democrazia stessa siano messi in condizione di esercitare il mandato con la massima tranquillità e sicurezza d’animo». Invece questi alti magistrati hanno fatto proprio il motto dell’imperatore Ferdinando I d’Asburgo: «Fiat iustitia et pereat mundus». Michele Ribellino

TORO 21/4 - 20/5

Nel lavoro la situazione sta diventando complessa e dovrete giocare con perizia le vostre carte. Incontro sentimentale imprevisto e folgorante

GEMELLI 21/5 - 21/6

Per gli affari o la professione la prossima settimana promette grandi cose: siate fiduciosi. In amore siete troppo incostanti.

CANCRO 22/6 - 22/7

LA PILLOLA KILLER di ANGELO LUCANO LAROTONDA

Comportatevi con diplomazia in un momento delicato del vostro lavoro e dagli esiti incerti. In amore quel che vi manca è la costanza.

LEONE 23/7 - 23/8

segue dalla prima L'identità è un'altra cosa. La carta non rivela quel modo di essere nella nostra dimensione più intima non soggetta a variazioni fisiche. Questa dimensione appartiene al nostro mondo psichico, spirituale e intellettuale in quanto “persone umane”. Essa fa parte anche delle nostre scelte di natura affettiva, culturale, politica, religiosa. L'insieme delle varie sfaccettature di tale dimensione forma la personale “identità” morale, spirituale, intellettuale, ecc. di ciascuno di noi. E il problema dell'identità della persona è stato uno di quelli che ha tenuto molto occupato gli uomini d'Occidente da quando su una parete del tempio di Apollo a Delfi fu scolpito il motto “conosci te stesso”. Su tale motto la cultura greca elaborò un sistema filosofico che rimandò sempre alle capacità esclusive della mente umana. La mente! Gli antropologi l' hanno studiato a lungo perché lunga e complessa è la sua storia. Milioni di anni! Una volta raggiunta la sua capacità di elaborare simboli è diventata anche inquieta. Subito allora le religioni, con l'intento non dichiarato di controllarla, l' hanno nobilitata come centro di pensieri eccelsi. O mortificata perché motore di perdizione. La filosofia si è data un gran da fare per renderla libera. Questa nostra mente, forse la cosa più meravigliosa dell'universo, crea l'arte e la bruttezza. Vive momenti di mistica e concepisce atti di crudeltà. Si compiace di atteggiamenti ipocriti verso se stessa e verso gli altri ma è capace di generosità inaspettate. Al di là di tutto questo. Al di là degli spettacoli grandiosi di cui è capace l'universo, la nostra mente, la nostra cara mente umana rimane unica. Perché essa è un mondo di visioni non vedute e di silenzi uditi. Luogo infinito di delusioni e di scoperte. Isola delle nostre riflessioni e dei nostri sogni Casa dei personali misteri. Teatro segreto fatto di pensieri che sono monologhi senza parole. Dimora invisibile di tutti gli umori. Scrigno di fantasticherie conservate o spesso vanitosamente esibite. Custode delle ineffabili essenze dei ricordi impalpabili. Elaboratore di rappacificanti meditazioni. Un regno in cui ciascuno di noi signoreggia solitario e recluso. Contestando ciò che vuole. Comandando ciò che può. E' essa eremo occulto dove possiamo studiare fino in fondo il libro tormentato che abbiamo scritto e ancora possiamo scrivere. Questa mente dell'uomo è il “suo se stesso”. È ogni

cosa. Oppure non è nulla. E' essa a renderlo sempre e comunque un individuo. E il latino “individuus” non vuol dire forse “indivisibile”? Questa riflessione nasce dalla lettura di un articolo apparso alcuni giorni fa sul Corriere della sera. La notizia è inquietante: sta per essere pubblicizzata anche in Italia una pillola capace di cancellare la memoria dei traumi subiti (sedativo memoriale) e di azzerare la funzione di questi eventi psichici. Orrore! Già i nazisti si accanirono ad infliggere alla mente delle loro vittime sofferenze inaudite per distruggere in essa il sentimento di dignità personale e di appartenenza all'umanità. Orrore! Già i gulag sovietici giocarono tragicamente con il fuoco devastatore della spersonalizzazione degli internati. Orrore! Ancora oggi a Guantanamo succede sia una cosa che l'altra. Orrore! Adesso, qui, nella farmacia sotto casa avremo la pillola per togliere a noi stessi la capacità di saper vedere costantemente nella profondità del proprio essere “chi siamo realmente”. E nessuno griderà all'orrore! Nessuno. Le multinazionali farmaceutiche sono più potenti di Hitle, Stalin, Bush. La coscienza di sé si ha quando la mente conserva tutte le sue prerogative di pensiero. La pillola rende l'individuo sub-umano. Non più originale nella sua capacità di pensare, di soffrire, di gioire. Con la pillola egli “sceglie”, o viene convinto a scegliere, di non essere più un individuo col privilegio del ricordo di sofferenze passate, spesso salutari, spesso utili per costruire il personale futuro. Senza più alcuna traccia di traumi subiti, sempre ingiusti ma pur sempre appartenenti alla vita, di per se gioiosa e dolorosa insieme. In compenso sarà un felice clown di se stesso. Un individuo che assumerà questa pillola per “liberarsi” da una parte del proprio passato se pur negativo, potrà sentirsi ancora responsabile di se stesso e di fronte alla specie umana? A questa domanda non retorica è connessa una considerazione importante: nel grado di coscienza e di responsabilità di un individuo la specie umana fa sempre una bella o una brutta figura. Non del tutto consolante, ma in certo qual modo positiva è un'affermazione di Chateaubriand: “Annullare l'individuo, non dargli la posizione di un numero in una serie di numeri, significa negargli il valore assoluto che egli possiede, indipendentemente dal suo valore relativo”. www.angelolucano.blogspot.com

Cercate perciò di essere più comprensivi con i vostri collaboratori. In amore feeling sempre più intenso.

VERGINE 24/8 - 22/9

Negli affari c'è qualcuno che sta tentando di sbarrarvi la strada, ma sapete difendervi. Novità positive sul fronte sentimentale

BILANCIA 23/9 - 22/10

Nel lavoro siete nel mezzo di un'emergenza e sarete costretti a trovare delle vie d'uscita in tempi rapidi. Paura in amore

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Meglio non precipitare decisioni o iniziative professionali se non siete sicuri dei risultati. In amore state prendendo le cose poco sul serio.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Nel preparare un nuovo progetto di lavoro contate sulla sostanza e non sull'apparenza. In amore il prezzo da pagare è alto: ne vale la pena?

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Prima di prendere qualsiasi decisione decisiva per il futuro del lavoro raccogliete abbastanza informazioni. Perfetta intesa in amore.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Grazie all'esperienza ora vi sentite sicuri del fatto vostro nella professione: andate dritti per la vostra strada. Coltivate un amore che merita.

PESCI 20/2 - 20/3

Cercate di essere molto concreti e realistici nel fare nuovi progetti di lavoro. In amore combinate un sacco di guai.

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11 Domenica 11 ottobre 2009

l’E N E R G I A

di sapori di MICHELANGELO FERRARA ustachio Braia è una delle giovani promesse del panorama gastronomico nazionale. Nato a Matera nel 1984 dopo la scuola dell'obbligo decide di intraprendere le scuole professionali di indirizzo elettronico. Durante il percorso di studi, si accorge di essere dotato di doti particolari come la pazienza e l'impegno nel lavoro, mentre mamma Tina gli trasmette la passione per l'arte culinaria. Durante le festività a casa o in compagnia di amici “Uccio” comincia a sperimentare abbinamenti di sapori e piatti della nouvelle cuisine. Nasce così la voglia di apprendere e conoscere nuove tecniche di cottura nell'attività di famiglia, una polleria in piazza Ascanio Persio dove si proponevano piatti pronti. La voglia di crescere e di apprendere lo porta in un pastificio dove si rafforza la passione per le paste fresche e ripiene e per i corsi di alta cucina . Diventa così componente della Federazione Italiana Cuochi come socio sostenitore. Un socio “scomodo” visto che non proveniva da una scuola alberghiera e non possedeva nè la qualifica nè il diploma di scuola alberghiero. Ciononostante partecipa attivamente alla vita associativa e agli eventi organizzati dalla F.I.C. mettendo in pratica tutto ciò che ha imparato, superando tutto con successo. Uccio migliora la sua professionalità specializzandosi nelle elaborazioni di piatti bianche e rosse. Per Q descrive una ricetta che ha avuto grande successo e riconoscimenti culinari. I suoi personalissimi involtini di pollo. «Servono quattro sottocosce di pollo, 150 grammi di pancetta tesa affumicata a fettine sottili, 4 peperoni rossi, formaggio grattugiato, 300 grammi di pomodori pachino, 300 grammi di pomodori pelati, sale pepe. Lavare i peperoni e pomodori, tagliare mezzo peperone a julienne (striscioline sottili), prendere la sottocoscia di pollo, spellarla e disossarla formando un'unica fettina molto sottile. Condire con un pizzico di sale i peperoni, aggiungendo pepe e formaggio. Chiudere ad involtino e ricoprire la parte esterna con la pancetta fresca. Possiamo cucinarlo sia in padella o anche in forno per 20 minuti mettendo sul fondo un filo di olio. Con i peperoni rimasti e peperoni facciamo il fumetto mettendo in una pentola dell'olio e aglio da far soffriggere qualche secondo per poi aggiungere i peperoni e pomodori e il pomodoro pelato. Lasciarlo cuocere per circa trenta minuti poi lo passiamo rendendolo molto liquido e lo versiamo nel nostro piatto». Fantasia o innovazione, meglio aver abbandonato gli studi di elettronica.

E

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Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

La scoperta

Gli affreschi dell’ex convento dei Frati Osservanti

storia

la TORNA dal passato di GIUSEPPE CATARINELLA a struttura in fase di ristrutturazione dell'ex convento dei frati Minori Osservanti e Zoccolanti annesso all'attuale chiesa di Sant'Antonio ospita un affresco raffigurante un'Ultima cena. La fatiscenza e la precarietà che interessa questo Cenacolo Seicentesco è a dir poco improponibile. I lavori di rinforzo e stabilizzazione del corpo di fabbrica dell'ex convento hanno provocato un indebolimento della volta del locale dove ora è presente l'affresco adagiato sulla parete di fondo a forma di lunetta. Le dimensioni della raffigurazione sono di circa cinque metri di larghezza per tre quasi di altezza. Però soltanto un accurato e meticoloso restauro potrà riportare alla luce le reali proporzioni come anche le evidenti rappresentazioni dell'Ultima Cena di Gesù. La particolarità di questa opera d'arte è che è accompagnata a pochi centimetri sul lato destro per chi guarda da un'altra raffigurazione che ritrae la stigmatizzazione di San Francesco. Quest'ultima caratteristica in linea con l'appartenenza dell'edificio conventuale ai frati francescani. L'Ultima Cena di Lavello è collocata nel salone in cui i frati avevano il refettorio e si trovava alle spalle dei superiori che avevano un tavolo a parte rispetto agli altri confratelli visto che esiste un alzata nel pavimento rispetto al resto del grande salone. Sempre in corrispondenza di via Carlo Pisacane e quasi nella zona in prossimità di via Giordano Bruno esisteva la cucina dei monaci. Al di sopra naturalmente erano posizionate le celle dei diversi frati. La casualità del rinvenimento di questi due affreschi contigui ripropone con slancio l'opportunità di valorizzare il complesso conventuale con tutta la sua espressività architettonica, scultorea e pittorica. La forma lunettata del Cenacolo attribuibile al Seicento anche per il riferimento di colonne a torciglioni tipiche del periodo Barocco ne fa un esemplare da studiare ed approfondire anche per le sagome che intervengono nella raffigurazione. Da Gesù in posizione centrale che fa da spartiacque simmetrico all'intera composizione pittorica per passare poi ai vari apostoli non

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L’ingresso dell’ex convento e in basso una parte dell’Affresco che raffigura l’Ultima Cena e si trova in condizioni di serio abbandono

meglio identificati e al pari di Gesù Cristo seduti o in piedi dietro ad una tavola ricoperta da una “tovaglia” bianca. Su di essa campeggia davanti a Gesù un “secchiello” e ben disposti sul piano vi sono raffigurati pane e pesci come se richiamassero la famosa “moltiplicazione dei pani e dei pesci” a ricordo di uno dei miracoli di Gesù. Una porta verso la parte destra della parete per chi guarda la Cena ricorda anche la situazione logistica del refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie in Milano in cui vi è il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Poi purtroppo la scarsa chiarezza dei colori, delle forme di oggetti e persone e del contorno reale dell'affresco frenano una qualsiasi altra ulteriore analisi artistica del manufatto pittorico. La stigmatizzazione di San Francesco invece è una rappresentazione pittorica un po' più nitida per quanto riguarda la raffigurazione che è contornata da una cornice pittorica sul marrone di alcuni centimetri per un riquadro rettangolare in verticale di quasi settanta centimetri di altezza per una trentina di larghezza, che è adagiato sulla parte destra per chi osserva dell'arco che sostiene la volta e/o il muro. Il campo pittorico fa risaltare San Francesco che riceve le stimmate. In alto a destra nel rettangolo affrescato vi è Gesù crocifisso e sotto un edificio di culto con un campanile che sovrasta la costruzione ecclesiastica. La contemporaneità o meno delle due risultanze pittoriche, la mano affrescante delle due opere d'arte e il restauro e la salvaguardia dei manufatti artistici sono di competenza degli addetti ai lavori. Ma la complessità, forse, degli sviluppi del restauro più generale del contenitore strutturale dei due “capolavori” frena la tempistica di un intervento più celere dal punto di vista conservativo e ripropositivo-fruitivo. Sicuramente la comunità lavellese ed esperti di storia dell'arte potrebbero avvantaggiarsi enormemente se tali raffigurazioni pittoriche potessero in breve tempo ritornare a farsi ammirare nel vivo dei colori di appartenenza e nei contorni formali originali. L'arte così sarebbe ricompensata di un'altra testimonianza da ammirare e studiare più compiutamente.

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L’intervista

Marcello Fois - Lo scrittore sardo racconta “Stirpe”

genesi STORIA

Il segreto della di ogni

di ROSSELLA MONTEMURRO mparare a subire per fortificarsi, accettare le domande senza temere le risposte, concepire le vittorie anche attraverso le sconfitte». Addolorare il metallo per addensarlo: è questa una delle fasi della forgiatura, la compressione, che Michele Angelo Chironi insegna al figlio Gavino. Un insegnamento di vita dato da un uomo che nella sua, di vita, ne ha viste e ne vedrà ancora tante. Lo stile ricercato, curatissimo di Marcello Fois, accentua in “Stirpe” (Einaudi) tutta la malinconia e la durezza che pervadono il romanzo. L'incipit è degno delle più belle storie d'amore: nel 1889 a Michele Angelo e Mercede, due ragazzini, entrambi trovatelli, basta uno sguardo per riconoscersi subito: “lui fabbro e lei donna”. Un amore unico, intenso, vissuto nella semplicità di una Nuoro che sta attraversando il passaggio verso la modernità, reso più forte dalla prosperità economica. Ma, anche, una felicità marcata stretta dagli sguardi non sempre benevoli della gente. E' l'invidia, per il capostipite dei Chironi, ad aver innescato tutta una serie di disgrazie. Dai gemellini, Pietro e Paolo, mandati alla vigna con i soldi per pagare i lavoratori e ritrovati massacrati, ai due figli nati morti, a Luigi Ippolito che è come se fosse “disperso e morto in guerra” fino all'odissea di Gavino che è riuscito a custodire un segreto atroce («Gavino fanciullo capisce qualcosa che non vive; mentre l'adulto vive qualcosa che non capisce»). L'unica che, malgrado l'inclemenza del destino, riesce a mantenersi lucida, è la figlia Marianna. La stessa Mercede soccomberà travolta dagli eventi. Sarà l'ultima pagina a regalare un messaggio di speranza. Un romanzo, suddiviso in tre cantiche (Paradiso, Inferno e Purgatorio), che dal 1889 arriva fino al 1943 intrecciando le vicende di una Stirpe con gli eventi della storia con la s maiuscola. Lei scrive: «Il dolore si coniuga come un verbo difettivo, cambia radicalmente, ma è sempre, ostinatamente uguale». E ancora: «Per ogni cosa che si guadagna, se ne perde un'altra». In maniera ciclica, sulla famiglia Chironi, si abbattono disgrazie. E' nel dolore che si rafforza una stirpe? «Mah, che dire? E' nel dolore che si rafforza l'umano io credo, a differenza di tutta la tendenza odierna a relegare il dolore a problema altrui. Noi diamo un significato etico al dolore, siamo cioè portati a considerare che ci capiti perchè ce lo siamo meritati, nelle mie storie questa etica è assente: il dolore esiste, come il piacere, ma il piacere è meno interessante da raccontare». La capacità di affrontare il dolore dei Chironi, dai più piccoli ai più grandi, è quasi del tutto impensabile in una famiglia contemporanea. A testa alta, con dignità, nonostante le sciagure, loro vanno avanti. La riscoperta dei valori e dell'unità della famiglia sono messaggi chiari che traspaiono dal romanzo: non le sembra una sfida proporre una storia così intensa in un'epoca in cui troppo spesso proprio i valori sono dimenticati? «Non vedo davvero che cos'altro potrebbe fare uno scrittore se non scrivere bene e prendersi la responsabilità di essere, se è il caso, “fuori moda”. Io credo che sul territo-

I

La coopertina; in basso Marcello Fois

rio degli scrittori socialmente consenzienti abbiamo già dato. Non mi interessa partecipare a un banchetto in cui la pietanza principale è il luogo comune e la cattiva scrittura, faccio un percorso, che spero sia percepito come sintomo di onestà intellettuale, preferisco un lettore attivo e non transigo sulla necessità di scrivere bene. Il resto è vita. Sono pronto a prendermi tutte le mie responsabilità intellettuali.». Il romanzo ha spunti autobiografici? In caso contrario quali sono le suggestioni che l'hanno spinta a scriverlo? «E' una storia intima. Nel corso della scrittura, come un'imboscata, mi si è palesato qualcosa che avevo temuto succedesse prima o poi: dentro alla vicenda fittizia dei Chironi si stava insinuando la storia vera della mia famiglia. Vera come può esserlo una storia romanzata all'interno di un libro che romanzo vuole essere e non saggio o cronaca. Romanzo nel senso primario del termine, di faccenda di uomini che entrano nell'arena dell'esistenza. Come autore qui mi sono scoperto impudico, si capisce che non è facile mettere in campo la propria segreta epica, il racconto di se stessi, seppur mediato dalla condizione del romanzesco». Le figure femminili (penso a Mercede e Marianna), sulle prime sembra che stiano sullo sfondo. Piano piano si dimostrano cruciali, mettono fuori tutta la loro grinta. Mercede, però, che sembra così coriacea, alla fine compie una scelta che ribalta le aspettative del lettore. I protagonisti maschili, invece, svelano tutta la loro fragilità. Quanto è stato difficile caratterizzare le diverse psicologie? Qual è il personaggio che le è più caro? «Sono partito dal punto zero, una Stirpe che comincia, due orfani che producono una genìa. E che soprattutto vivono un presente, organizzano un futuro e programmano un passato. Dentro alla parabola dei Chironi c'è, in fondo, il segreto della genesi di ogni storia. Michele Angelo il padre si incarica di generare il patrimonio, Mercede, la madre di amministrarlo - quando parlo di patrimonio non intendo solo quello economico - , Luigi Ippolito di costruire un'epica e Gavino di generare la crisi. Marianna è la continuità, non potevo concepire altrimenti un'ipotesi di storia. Il femminile nella mia cultura paga, ma pretende la ricevuta. Quanto al personaggio preferito davvero non so rispondere, per qualche ragione precisa mi piacciono tutti se no non avrei consegnato il dattiloscritto. Sono tignoso e testardo finchè tutto non mi sembra a posto non ho pace, ma anche quando i giochi sono fatti ho sempre qualcosa da correggere». Fatti i dovuti distinguo, per certi versi “Stirpe” ricorda “Mille anni che sto qui”. Qual è il suo giudizio sul libro della materana Mariolina Venezia? «Per il fatto di trattarsi in entrambi i casi di una saga familiare, come Cent'anni di Solitudine e i Buddembrock. E per quella speciale caratteristica che hanno questo tipo di storie di esistere nel solco che si crea tra storia e Storia. Mariolina ha una mano straordinaria, lieve, ma precisissima e, come sempre succede alle donne, ha uno sguardo più comprensivo del mio».

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14 L’analisi

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I rapporti

Questione meridionale dall’unità d’Italia ad oggi

Grande meridionalisti: da sinistra benedetto Croce, Don Luigi Sturzo e Francesco Saverio Nitti in foto d’epoca. A loro si devono ricerce e analisi sul ruolo del Mezzogiorno nelle politiche dell’Italia post unità

Il

di NUARIO FORTUNATO

Questione meridionale” e “Politiche per il Mezzogiorno” hanno rappresentato, da più di un secolo e per più di un secolo, i capisaldi di una strategia di rilancio del depresso Sud nelle fantasiose e farsesche agende politiche degli osservatori politici nazionali. L'impulso ad impronta meridionalista, intessuto spesso di pura allegoria assistenzialista, che ha animato, agitato e squassato la calma apparente di uno Stato volutamente cieco e sordo, è sembrato essere più un maldestro e mal calcolato tentativo di riequilibro politico-istituzionale che non una rigenerazione socio - economico - culturale da ottenere incamminandosi lungo il solco tracciato dai grandi padri del Meridionalismo vero, non quello di facciata. Dopo l'unità d'Italia, la Questione meridionale è stata una costante del pensiero degli uomini politici più lungimiranti. Essa ebbe interpreti acuti e lungimiranti ed appassionò uomini di studio come Croce, di sagacia politica come Sturzo, ispirò gli scritti di scrittori come Silone. Uno studio analitico che vede, comunque, nei suoi attori lucani un'esemplare testimonianza alla causa della giustizia e della libertà, della democrazia e del progresso civile. Già il Racioppi si dedicò con dedizione ed abnegazione ad un'indagine storico geografica per cogliere nelle vicende storiche del passato, dall'antichità all'età moderna, le cause remote, le ragioni di una condizione economico - sociale che a lui appariva per molti versi di difficile comprensione. La crisi della pastorizia, unica ricchezza della regione, la mancata trasformazione dell'agricoltura, la pressocchè totale inesistenza di attività industriali e commerciali, la svalutazione della proprietà terriera, insidiata dalle agitazioni contadine e dal brigantaggio, apparivano a lui, conservatore illuminato, tutti sintomi d'un malessere che non poteva curarsi con i soliti rimedi tradizionali né con la smania legislativa. La miseria materiale e morale, a suo avviso, colpiva ugualmente contadini e proprietari terrieri. Secondo il liberale di Moliterno, le cause erano da ricercarsi nella “sproporzione tra popolazione e capitale sociale, tra il capitale che chiedeva investimenti nell'agricoltura e popolazione agricola”, nell'inesistenza del credito agrario. I rapporti tra proprietari e contadini si erano aggravati per l'eccesivo peso fiscale, rovinando sia gli uni che gli altri, impedendo di fatto la formazione di capitali e mantenendo una situazione stagnante. “Il nodo della situazione - scrisse il Racioppi - è nel capitale che manca”. La voce di Giacomo Racioppi fu quella di un conservatore rurale illuminato, di quella piccola e media borghesia terriera che aveva subito e non poco i contraccolpi dell'allargamento del mercato, che era rimasta ancorata a metodi tradizionali di conduzione dei propri fondi e non aveva la forza di trasformarli per mancanza di capitali. La scuola di pensiero meridionalistico lucana trova, poi, il momento di più alta e preponderante idealità in quel Giustino Fortunato che, per primo, portò la Questione meridionale a superare la fase meramente letteraria, analitico - descrittiva, dei lamenti e delle proteste, per assumere una nuova configurazione in termini socio politici. La sua “scoperta” fu la dimostrazione

della naturale povertà del Mezzogiorno, di un “Paese che dalla geografia e dalla storia per secoli fu condannato alla miseria”, sfatando, così, la diffusa convinzione della naturale ricchezza del Sud funestato dal malgoverno di matrice borbonica. Giustino Fortunato pose, con vigoria intellettuale e fermezza culturale, la Questione meridionale al centro dell'interesse politico come fondamentale problema nazionale dalla cui soluzione o meno poteva dipendere la fortuna o la rovina dell'Italia unita, con l'indicazione di tutta una serie di temi (sperequazione tributaria, emigrazione, problema demaniale) che hanno, poi, costituito il terreno di confronto del dibattito meridionalista. La Questione meridionale, dunque, fu per il Fortunato anche, se non soprattutto, questione di moralità, di risanamento del costume della classe dirigente, legata egoisticamente al suo “particolare”, priva di audacia, di intraprendenza e di capacità politiche. Fortunato fu il precursore di un nuovo modo di guardare alle problematiche del Sud, l'antesignano di una sostanziale pedagogia istituzionale di un Mezzogiorno che doveva rinfrancarsi ed affrancarsi dai gravosi gioghi di una dannazione politica, economica, sociale e morale. L'eredità del meridionalismo fortunati non ben fu raccolta da Francesco Saverio Nitti la cui impostazione si distinse per modernità ed originalità di vedute, per visione unitaria dei problemi e per approcci metodologicamente nuovi. Con un'indagine sistematica, “Prime linee di un'inchiesta sulla ripartizione territoriale delle entrate e delle spese dello Stato in Italia”, che è il sottotitolo del suo noto saggio “Nord e Sud”, dimostrò che il Mezzogiorno, rispetto alle altre regioni, aveva dato di più in rapporto alla sua ricchezza, in gettito tributario, ed aveva ricevuto di meno in infrastrutture e servizi. Lo statista di Melfi scrisse: “Per quarant'anni è stato un drenaggio continuo: un trasporto di ricchezza dal Sud al Nord. Così il Nord ha potuto più facilmente compiere la sua educazione industriale; e quando l'ha compiuta ha mutato il regime doganale. E il Mezzogiorno che non ha, soprattutto che non aveva, nulla da proteggere, ha funzionato dopo il 1887 come una colonia, come un mercato per le industrie del Nord; che poi, raggiunto un certo grado di sviluppo, han potuto esportare e sfidare anche l'aria libera della concorrenza”. Il problema era per Nitti, dunque, anche di produttività, di industrializzazione nel contesto dello sviluppo economico italiano all'alba del nuovo secolo con tutte le nuove prospettive aperte dall'utilizzazione dell'energia idroelettrica e con l'indispensabile funzione stimolatrice dello Stato. Si passava, così, da un'impostazione rurale del problema meridionale ad un'impostazione produttivistica. Nel suo saggio “Nord e Sud” il Nitti ebbe a dire: “Il problema del Mezzogiorno è il più grande problema attuale: la libertà e l'avvenire d'Italia sono nella soluzione di questo problema. I proprietari del Sud, costretti spesso a fare una vita che gli operai di Milano non accetterebbero, sono descritti come i feudatari di una Vandea politica. Ora è curiosoi che il 1799, il 1820, il 1848, il 1859, sia pure disordinatamente, gli ideologi di questa Vandea abbiano tentato insurrezioni prima che in ogni altra terra di Italia. In questo paese, che paga come se fosse ricco ed è

trattato come un semenzaio di maggioranze parlamentari, lo Stato non è apparso sotto altra forma che sotto quelle di agente delle imposte e di carabiniere. (…) Con tutti i suoi torti l'unità d'Italia, che era il sospiro e la meta dei secoli, ha fatto troppo grandi beni perché sia solo possibile dirne male. Ma il bene che ella ha fatto è stato assai diseguale; donde il contrasto presente. Ed è accaduto che le origini della prosperità di alcune regioni si sono volute vedere non dove erano, nelle dogane, nella finanza, nella politica, ma in una superiorità etnica che non è mai esistita. E ancora è accaduto che chi più ha dato, è parso anche suo sfruttatore. (…) Ora l'Italia meridionale non deve chiedere né lavori pubblici frettolosi, né concessioni grandiose e nemmeno forse istituti nuovi. Queste cose servono qualche volta più all'affarismo che allo sviluppo industriale: più a creare impiegati che a far risorgere l'economia di un Paese. (…) L'Italia meridionale, soffocata dal ca-

rico tributario, ha bisogno di aria respirabile, soprattutto di allargare i suoi orizzonti, di formare la sua coscienza collettiva, di eliminare quanto di antisociale le è rimasto. Dopo la Prima Guerra Mondiale ed il silenzio del Fascismo, la Questione meridionale esplose come uno dei problemi di fondo della stravolta società italiana. Giunse al suo approdo risolutore quando si trasformò in impegno politico della neonata Democrazia Cristiana. L'istituzione della Cassa del Mezzogiorno, l'individuazione di Enti per l'industrializzazione e per l'irrigazione, un nuovo sistema di collegamenti e di viabilità, la riforma fondiaria furono i primi passi di un processo lungo, tortuoso e non ancora terminato dalle nuove generazioni della Seconda Repubblica. Un percorso che vide nel lucano Emilio Colombo l'esecutore ed il continuatore di quel mandato ideale ed ideologico che il Fortunato aveva consegnato al pensiero futuro. Il primo intervento dello statista

democristiano sui problemi meridionali in un'aula parlamentare risale al 6 novembre 1947, all'Assemblea Costituente, durante un'interrogazione in cui l'allora giovane deputato sollecitò la sistemazione degli acquedotti della Basilicata. Un discorso breve, conciso, ma intenso con il quale, di fatto, iniziò il ruolo di spiccato rilievo che l'onorevole Colombo ha interpretato da uomo politico lucano e da uomo di governo. Il suo impegno vigoroso e tenace, la sua azione innovatrice, di retaggio culturale sturziano, si inquadravano nella visione democratica di una società libera che, nel Mezzogiorno, bisognava scardinare dagli ancoraggi arrugginiti dei condizionamenti storici e delle misere incrostazioni sociali per poter scrivere brani di una società nuova improntata ad una democrazia sostanziale. Emilio Colombo analizzò le cause della depressione del Mezzogiorno con una nuova chiave di lettura, in una visione più realistica. La Questione meridionale per l'onorevole democristiano si traduceva in esigenza di giustizia e di integrazione nazionale, in problema politico ed umano prima che tecnico ed economico. Capì, ricco degli insegnamenti di Giustino Fortunato, che bisognava superare la fase dei lamenti, delle denunce e dell'aberrante immobilismo per giungere alla fase della costruzione di una coscienza collettiva meridionale pervasa dall'ansia del miglioramento delle condizioni di vita affinchè questa divenisse un fattore di rinnovamento della società. Sostenne, tra i primi se non il primo, che le industrie del Sud avrebbero dovuto avere carattere integrativo rispetto a quelle del Nord, tracciò le linee guida del progetto industriale meridionale, auspicò il coinvolgimento dell'iniziativa pubblica congiuntamente a quella privata, stimolò gli investimenti, difese la riforma agraria, la Cassa del Mezzogiorno, l'economia di mercato, sostenne la necessità di spostare i capitali dove era la forza lavoro, , indicò la funzione di promozione umana e non solo di crescita economica che doveva prefiggersi la politica del Mezzogiorno con accenti di profonda sensibilità e caratura umane, affermando che al centro di tutto il processo di sviluppo c'erano gli uomini, in continuità con quella visione cattolico - popolare che vuole che sia l'economia ad andare incontro all'individuo e non viceversa. “A questi uomini bisogna rivolgersi - egli disse -; insieme con essi bisogna operare: essi sono un “fattore” dello sviluppo economico considerato come fine; essi sono soggetti e destinatari ad un tempo dello sviluppo economico e questo deve essere compiuto ed attuato sulla misura della loro dignità e responsabilità”. Pensieri illuminati ed accorati votati ad un inossidabile Umanesimo di fondo. Un Umanesimo che trovava tempo e spazio nei discorsi politici, nelle analisi sociologiche del Meridione, che ispirava teorie economiche e di rilancio del Sud, che riscaldava il cuore di quanti cedevano alle pulsioni della Questione meridionale. Un Umanesimo che si è smarrito, sotto le sferzate del benessere, del liberismo, del neocontrattualismo, del culto del personalismo, del propagandismo e della mediocrità del ragionamento politico che produce miopia e sordità. Tutto è fermo ed un Paese che non sa camminare è un Paese che rischia di restare privo di storia.

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Sud senza NOME

tra proprietari e contadini si erano aggravati per l'eccessivo peso fiscale, rovinando sia gli uni che gli altri


Domenica 11 ottobre 2009

Il personaggio

Giuseppe Pedota, lucano nel mondo

metafisica

La

ARTE

dell’

di GIANROCCO GUERRIERI

iuseppe Pedota nel 1964 si trovava porare con gusto e lentezza le sue opere, non a Parigi invitato da alcuni amici potrebbe non riconoscerlo evidente. Ricordiamoche,un pensatoreautorevolee intellettuali, e, nel corso di una cena, gli fu presentato il più profon- stimato come Carl Jung non si pose remore di do - a parere di chi scrive - e sugge- sorta nel postulare un “mare di coscienza” stivo scrittore (e poeta) del Novecento: Jorge universale nel quale gli archetipi potessero Luis Borges. Questi fu talmente colpito dalla essere assimilati (la metafora non è del fondacapacità penetrativa metafisica dell'allora tore della psicologia analitica) ad un arcipelagiovane artista, che sentì il bisogno di dedi- go “in fieri”, aperto all'approdo delle singole cargli, scrivendola di getto, una poesia, che ri- cellule-menti. Allora, dopo aver captato con sagacia quelportiamo in questa pagina, tradotta in italiale che vanno considerate “sensazioni prettano. Un onore capitato a pochi, ma di certo meri- mente umane”(ad esempio, quelle di Pedota), tato, da chi, ancora oggi, con autentico spiri- perché nongiocare -lo ribadisco,“giocare”-a to socratico - a suo stesso dire - si sta «Giocan- formulare ulteriori ipotesi? E se l'Arte non fosse altro che la parte affiodo ogni residuo di certezze per cominciare a rante e trasfigurata di un fiume sotterraneo capire». Una coincidenza che deve far riflettere, di significati meta-logici, e dunque non cogliquella dell'incontro fra il non-adeguatamen- bili attraverso le vie ordinarie della conoscente-premiato autore argentino ed il mai-dovu- za? E se l'Artista (intendiamoci: non il semplice tamente-riconosciuto pittore lucano. Perché i due hanno qualcosa in comune, e non è pos- utilizzatore di “tecniche”) fosse semplicesibile comprendere il messaggio-essenza ce- mente colui il quale, per una felice (anche se, lato nelle tele di Pedota (ancora in mostra a per altri versi, infelice) “combinazione neuroBanzi fino al 18 ottobre) senza aver prima nale”, si ritrova ad essere dotato dell'innata messo in evidenza, ancorché per sommi capi, capacità di bagnarsi “a lampi”in quelle acque e, una volta riemerso, di riversare su tela, su di cosa si tratta. Ebbene, pensate forse che un racconto co- materia o sucarta le vaghe edincomplete, ma me “La Biblioteca di Babele”o una poesia qua- estasianti, verità ivi carpite? Un’idea fin troppo role “Il sonno” siano soltanto mantica, si potrà obiettabella letteratura? re. Ma abbiamo assodato No! Per niente. Si corre il che stiamo “giocando”, rischio di scivolare, piaceconsapevoli anche del fatvolmente ma inutilmente, to che chi ha “giocato” di sul “ghiaccio”, perdendosi più, negli ultimi decenni a il calore del fondo, se si questa parte, osando oltre pensa questo. Occorre inogni limite dettato dal vece scavare: con gli strubuon senso, è proprio la menti adeguati, quando li scienza, ed in particolare si possieda; altrimenti posla fisica teorica. sono andar bene finanche Prendiamo, uno per tutle “unghie” e i “denti”, per ti, il fenomeno dell' entanestrarre almeno uno spiraglement, al quale Pedota glio di senso, da quelle opededica un dipinto nella sere. Poiché lavori del genere rie “equazioni”: si lasciano rappresentano, piuttosto, interagire due particelle una forma di speculazione (fotoni o elettroni) e quesintetica, intuitiva, miraste, per quanto reciprocabilmente affilata, che tramente lasciate allontanafigge in profondità sia il re, purché mantenute in pensiero filosofico che isolamento totale, restequello fisico-matematico ranno di fatto un “tutt'utravasandoquel po'di“linno”. Cosa che è già stata vefa” che è possibile estrarne rificata in laboratorio, prenel calice d'oroquasi puro, dicibile grazie ad un forquindi prezioso e fragile, malismo (quello proprio che è il linguaggio. della meccanica quantistiSu un percorso affatto ca) che sembra avere del parallelo sembra muover“magico”. si, ad occhi che non intenGiuseppe Pedota negli dano arrestarsi in superfianni '60 aveva alle spalle cie, Giuseppe Pedota. studi classici e musicali. Spesso anche lui con le paEppure, senza apparenti role (4 sillogi di poesie ed sforzi, si distinse per opere un saggio critico, ad oggi di architettura rivoluziopubblicati), ma soprattutnarie, fu “divorato” d'ito a mezzo di colori e forstinto dalla pittura e dalla me. scultura, ed in generale fu «A volte mi sento perva“preso” dalle forme di queso dalla sensazione indefisto microcosmo eco di nibile di essere nato impachissà quale “onda-matrirato - confida l'artista, orice”dell'Universo. ginario di Genzano di LuE resta tuttora animato cania ed attualmente residallastessa passione,nondente ad Avigliano, dopo aver girato mezza Europa, (Dedicata a Giuseppe Pedota ché da una curiosità intatlegandosi ovunque ad inper il valore metafisico ta, semmai rinvigorita dal tellettuali che hanno pladelle sue opere. Parigi, 1964) tempo. Si provi a visitare una smato la cultura del secolo sua mostra, ed a fissare lo scorso. Ma bisogna fare attenzione a non scambia- sguardo sulla “rugiada di senso” raccolta, ad re tale insolita affermazione per un atto di su- esempio, nell'intreccio di linee e cromatismi perbia: si tratta semmai della mera constata- di “Entanglement”: oltre a farsi del bene nell' zione di una mente capace di auto-sorpren- “anima”, si riuscirà anche a comprendere dersi. Il confine fra le due cose è sottile ma ni- perché uno come Borges, anch'egli pescatore tido, e chiunque avesse la possibilità di tra- in fiumi profondi, scrisse di lui ciò che ha scorrere qualche ora con l'Autore, e di assa- scritto.

G

Lo spazio curvo Questi simboli son lava mediterranea della tua Magna Grecia e galassie; e la mente ancestrale pare meditare intorno ai numeri di Pitagora, che ami come un maestro di matematica e conoscenza. Numeri tesi a rappresentare, come desiderava Albert, la legge di trasformazione dell'energia e della luce che al cospetto d'una stella trasmuta in spazio curvo quasi a voler offrire inchino allo stupore per l'Universo. Jorge Luis Borges

LE OPERE

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L’evento

Porfidio ristampa le opere di Racioppi

POEMA peiposteri Per la casa editrice Valentina Porfidio uscira' a novembre un cofanetto voluto dalla Regione Basilicata e dal Comune di Moliterno contenente la ristampa di tre opere dello storico lucano Giacomo Racioppi, “i moti di Basilicata e delle province contermini del 1860”, “Antonio Genovese” e “La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri”. In anteprima pubblichiamo la prefazione del libro sulla spedizione di Pisacane curata del nostro collega Mimmo Mastrangelo uesto attuoso concetto che l'amore di patria, come ogni virtù vera, è operativo - sempre, dovunque, comunque, fino al martirio se non, è ipocrisia di virtù, fanno di Carlo Pisacane una grande figura storica pei contemporanei; un eroe di poema pei posteri; un nome degno di simpatia, di ammirazione» . Così Giacomo Racioppi chiosava il breve scritto “La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri”, pubblicato dall' editore napoletano Giuseppe Marghieri nel 1863, cinque anni dopo i tragici eventi che portarono nel Vallo di Diano al fallimento dell'insurrezione capitanata dall'ex-ufficiale borbonico. Attraverso documenti inediti e seguendo il filo (e l'inflessibilità) della storia, lo studioso moliternese ricostruì nei particolari i preparativi e gli eventi della spedizione, tale da poter risaltare tutta la verità storica, sgombrare il campo dalle ingiurie di precedenti studi e mettere davanti a chi leggesse un quadro esaustivo dei fatti. “Come vede il lettore scriveva Racioppi - noi segniamo passo a passo documenti autentici, spiegatici e confermati da testimonianze di chi fu pure una parte degli avvenimenti che raccontiamo. Seguire il libro del sig. Venosta, (Carlo Pisacane e Compagni, martiri a Sanza. Milano 1863) pieno com'è di asserzioni o inesatte o non vere, sarebbe ingiurioso e all'amore delle persone, e alla verità della storia”. E proprio per fedeltà alla storia che Racioppi volle presentare nelle prime pagine “i precedenti eventi” che prepararono il terreno per il moto di Pisacane. Dopo il fallimento della rivoluzione napoletana del 1848, “divampata dapprima per disegno di libertà politica, invigorita di poi dal sentimento d'indipendenza nazionale”, per alcuni anni in Campania certi ardori rivoluzionari, andarono affievolendosi, finché uno scritto di Giuseppe Mazzini del 1856, che invitava a rimuovere gli ostacoli delle tirannie locali e rilanciare il principio di sovranità nazionale, incoraggiò l'animo di esuli come Niccolò Fabbrizi e di giovani napoletani, i quali costituirono il Centro Promotore del Compartimento del Sud per stringere relazioni coi tanti esuli e i cospiratori delle province confinanti. Furono proprio i contatti con Mazzini e coi rappresentanti del Comitato di Napoli che portarono Carlo Pisacane (agli inizi del 1857 si trovava riparato a Genova ) a

Q

Secondo l’autore la Basilicata era più pronta rispetto al Salernitano ad accogliere e sostenere i moti di Pisacane

predisporre l'insurrezione di Sapri. Tra l'aprile e il maggio del 1857, secondo quanto è riportato nei documenti che raccolse Racioppi, ci fu un' accesa fase di ne-

goziati che dovevano portare in tempi stretti al moto. In quel momento in Pisacane si andava sempre più infondendo il convincimento

che il Sud era il “punto” dove la rivoluzione sarebbe dovuta partire a causa dell' esasperante dispotismo dei Borboni e che le difficoltà intrinseche alla missione erano esattamente le ragioni per superare le incertezze ed accelerare l'azione. « Noi dunque respingiamo ogni indugio - scriveva Pisacane in una lettera - non già per fretta intempestiva, ma per fermo convincimento che se indugeremo non faremo nulla». Pisacane partì dal porto di Genova il 25 giugno impadronendosi di un piroscafo con la speranza che lui e i suoi compagni (esuli e prigionieri politici imbarcati sull'isola di Ponza)avrebbero intruppati tra le popolazioni del Vallo di Diano altri rivoltosi, ma ebbe pure a scrivere: “Se il paese non risponderà al nostro appello, noi, senza maledirlo, sapremo morire da forti, seguendo la nobile falange dé martiri italiani. Trovi altra nazione del mondo uomini, che come noi, si immolano alla sua libertà”. Purtroppo tutti gli eventi che seguirono lo sbarco nel Golfo di Policastro del 28 giugno risultarono catastrofici. Pisacane fu tradito dall'inerzia delle popolazioni locali, anzi furono proprio queste che attaccarono i rivoltosi con falci e scure scambiandoli per banditi. La spedizione di Sapri si chiuse ingloriosamente il 2 luglio nei pressi di Sanza dove Pisacane ferito a morte ebbe la forza di gridare alla folla inferocita - “Assassini, mi derubaste, or mi uccidete, menatemi alla giustizia, assassini”. Giacomo Racioppi espose i fatti dell'impresa di Pisacane dando solo credito alle prerogative ferree della storia, e tuttavia tra le righe del trattato non nasconde di riconoscere in Pisacane un martire per il suo eroico coraggio. Ma del testo è interessante tener conto di un passaggio conclusivo. Secondo Racioppi la Basilicata era più pronta, rispetto ai territori del salernitano, ad accogliere e sostenere il moto di Pisacane. “Se fosse egli venuto direttamente in Basilicata cansando gli scontri per via - scriveva lo storico - o se piuttosto al centro della congiura di Basilicata, che era Montemurro, si fosse data notizia certa del luogo dello sbarco, del giorno e del disegno; e il disegno in qualche modo convenuto con essi che aveano a cooperarvi, la Basilicata senza dubbio rispondeva con i suoi movimenti. Non avrebbe incontrato che infausto successo anche questo moto; è nostra opinione: ma alla impresa di lui sarebbe toccato, se non minore numero di vittime, meno miserabile fine”. Oggi non possiamo affermare se Pisacane avesse toccato la Basilicata avrebbe potuto avere una fine meno amara, indubbiamente con Racioppi si può convenire che “Se la luce della storia non è favorevole alla grandezza dell' epopea, la nuova luce non diminuirà la grandezza del martire di Sanza”.

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Domenica 11 ottobre 2009

La cucina

La cucina

di FEDERICO VALICENTI Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5

AUTUNNO tempo di uva L'uva da tavola è il frutto della Vitis vinifera, vite europea, pianta della famiglia delle vitaceae, diffusasi in tutti i continenti. Il consumo di uva risale indietro nel tempo, forse fino al neolitico e testimonia che questo dolce frutto ha da sempre sedotto il palato dell'essere umano. L'Europa occidentale era originariamente molto povera di frutta e la situazione migliorò con le guerre e di conseguenza con le importazioni dalle terre dove si è combattuto. Furono soprattutto i Fenici a diffonderne, nel primo millennioa.C., lacoltivazionetra ipopoli mediterranei mentre i Romani erano ghiotti del frutto che chiamavano "uva cibaria" La impiantarono ovunque arrivassero con le loro truppe e ne trasmisero la coltura a tutte le popolazioni conquistate, almeno fino dove lo consentiva il clima. Da conquistatori a conquistati il passo è breve, si sa che le cose buone sono le più appetibili da portare nelle proprie terre. Cosi i soldati di Brenno (IV secolo a.C.). L'avevano portata dall'Italia anche in Gallia. Famoso resta l'episodio della bilancia truccata da parte dei Galli per ottenere più oro con Brenno che fa pesare anche la sua spada in segno di spregio, urlando: "Vae victis!" ("Guai ai vinti!") e probabilmente mise sulla spada anche la vite che fu acclimatata e diffusa dai Galli e non cessò mai di essere produttiva e arrivò persino a costituire la ricchezza naturale del paese. Era consuetudine dei gallici essiccare l'uva esponendola al sole. L'uva è apprezzata fin dalla notte dei tempi, tanto da ritrovarla nella mitologia come frutto di piacere nei banchetti degli dei, nelle mense dei principi e nei dipinti dei grandi maestri. Uno dei quadri famosi dovesi unisce l'uva el'arte è il dipinto di Caravaggio che ha disegnato il Bacco degli Uffizi (1596 - 1597) e il Bacchino malato (1593). Entrambi i modelli dei due quadri sono due giovani che ricordano quelli delle taverne che il Caravaggio frequentava con assiduità. Il giovane Bacchino malato, seminudo e accovacciato con lo sguardo perso nel vuotoe leocchiaiecomequelle diunmalato, tiene in una mano dell'uva bianca che si contrappone al grappolo di uva nera poggiata sul tavolo che è il simbolo dell'eucarestia. Sembra quasi sfidare, con i colori contrapposti, i simboli legati alla religione. In moltenature morte del Seicento sono presenti grappoli d'uva, da cui si produce il vino, insieme con alcune spighe di grano, con cui si fa il pane, a rappresentare il sangue e il corpo di Cristo. Fino alla metà dell'800 tuttavia, non si faceva grande differenza tra uva da tavola e quella per vinificare. Fu dall'Italia che partirono i primi distinguo degli intenditori tra le uve da vino rispetto a quelle da pasto, tanto che nel 1887 chiesero al governo una legge apposta per valorizzare la specificità dell'uva nostrana. Il frutto, da sempre simbolo di vita, è quanto di più prezioso ci dona la terra alla fine della stagione estiva perché costituisce un vero e proprio tesoro di sostanze nutritive che aiuta il nostro organismo ad affrontare il rientro ai ritmi invernali. Perché l'uva “cibaria”, come la chiamavano i Romani, è una ricchezza del Sud Italia. Una ricchezza disapori, di gusto eanche economica vistoche siamoil maggiorproduttore al mondo.

Tra i fornelli Risotto all'uva 1 grappolo uva regina matura ma soda 80 g formaggio caprino semistagionato 50 gr di gherigli di noci tritati grossolanamente -. 1 lt brodo vegetale 100 cc vino bianco secco 1 cucchiaio timo fresco 3 cucchiai olio d'oliva 300 g riso Preparare il brodo . Nel frattempo in una casseruola larga,a bordi bassi, mettere l'olio, aggiungerelenoci,iltimoeilriso.Fartostareleggermenteilrisoper4minutieaggiungere il vino; farlo evaporarea fiamma vivace. Aquesto punto aggiungere ilbrodo bollente, un mestolo alla volta, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaiodilegno.Nelfrattempolavareeasciugarel'uva;tagliareametàgli acini ed eliminarei semi. A 10minuti dalla fine dellacottura aggiungere l'uvapreparata5 minutiprima,ilformaggiotagliatoa dadini.Negliultimi istantialzare lafiammaperfar asciugarebeneilrisotto, evitandochesi attacchialfondodellapadella.Spegnereilfornelloeaspettare5minuti prima di servire. Spigola all' uva su foglie di vite Ingredienti: 4 spigole 2 spicchi d'aglio 4 foglie di vite un grappolo di uva bianca 1 cucchiaio di buccia d'arancia grattugiata 1 cucchiaino di buccia di limone grattugiato 200 cc di spumante brut sale pepe farina. Preparazione e cottura: Bollire in acqua salata per 10 minuto le 4 foglie di vite. Pulire le spigole, riempirle del trito di aglio, timo, sale e pepe. Passarle nella farina. Sciogliere il burro inuna teglia, e adagiarvi le spigole, rigirandole. Tagliareametàgliacinidiuva,aggiungereilcucchiaiodibucciadiarancio edilimone,fareappenarosolareeallungareconlospumantebrut,quindi metterelateglianel forno già caldo. A metà cottura girare dolcemente e, infine, servire sulle foglie di vite con il fondo di cottura. Braciolette di maiale all'uva Ingredienti : 4 costolette di maiale 40 acini di uva bianca 200 cc bicchiere di vino bianco secco 2 cucchiai di olio di oliva farina di castagne sale, pepe Battete leggermentela carnee infarinatela. Lavategli acinidi uva, pelateli,divideteli ametà ed eliminate isemi. Inuna padellaantiaderente fatescaldare l'olioe fatevirosolare lacarne uniformemente. Bagnateconilvinoefatelosfumare.Unitegliacinidiuvaeinsaporiteconilpepe.Lasciatecuocere per un paio di minuti, aggiustate di sale. Servite immediatamente.

PILLOLE Nel nostro Paese questo frutto squisito prospera un po' ovunque, con tantissime e prelibate varietà, anche se le uve più idonee per il consumo "al naturale", ovvero come frutto da mensa, provengono soprattutto dal Mezzogiorno, dove la prolungata esposizione al sole assicura ai grappoli una polpa soda, una buccia sottile e una spiccata componente zuccherina. o Le varietà più conosciute sono la croccante uva Italia dal chicco di grosse dimensioni e il sapore delicato di moscato, l'uva nera Cardinale e la dolcissima uva Regina chiamata volgarmente “minne e vacca”. Altre varietà molto diffuse sono la Baresana, l'uva Zibibbo, una delle più precoci e la Pizzutello, tipica soprattutto del Lazio, entrata anche nel folklore con il suo carico di filastrocche. o L'uva rossa di recente scoperta, ha un patrimonio di melatonina che aiuta a regolare i ritmi biologici intervenendo sulla ghiandola pineale del cervello. Grappoli scuri dunque per riprendere il ritmo quotidiano. Ma l'uva da tavola in genere ha caratteristiche nutrizionali importanti: alta digeribilità, azione lassativa e diuretica, contributo alla riduzione del colesterolo “cattivo”, eliminazione dell'acido urico. Insomma, fa bene e regala ai neuroni un'azione stimolante.

Torta all'uva Ingredienti: 200g di farina 300g di uva bianca 200g di uva nera 3 uova 120g di burro 120g di zucchero 1 bustina di lievito per dolci zucchero a velo Lavare i chicchi d'uva, asciugarli, tagliarli a metà e privarli dei semi. In una terrina mettere la farina, lo zucchero, il lievito le uova ed il burro fuso. Lavorare gli ingredienti ed aggiungere gli acini d'uva. Mescolaredelicatamenteconuncucchiaio.Versareilcompostoinunategliacircolaredeldiametro di 25 cm, imburrata ed infarinata. Cuocereinfornopreriscaldatoa180°percirca40minuti,finoache,infilandouncoltello,nonne esca asciutto. Lasciare raffreddare e capovolgere su un piatto da portata. Cospargere di zucchero a velo.

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A SCUOLA DI… AGRITURISMO di FRANCO LA REGINA ALTRO che boom estivo negli Agriturismi Lucani, al contrario di quello che si sapeva, uno studio di Agriturist (Confagricoltura), rileva una stagione mediocre. . Colpa della crisi sicuramente, ma colpa anche di una scarsa penetrazione del messaggio promozionale da parte delle Istituzioni. Il dato letto in maniera asettica, sembrerebbe positivo, ma quel 25 per cento in più, registrato negli agriturismo Lucani rispetto all'estate del 2008 non deve trarre in inganno. E' stato turismo mordi e fuggi, quello del sabato e della domenica. Grandi tavole imbandite durante il periodo di ferragosto, brindisi sotto il sole estivo, magari un arrosto al chiaro di luna, ma alla fine i conti fanno piangere. Di presenze straniere nelle nostre campagne, poco o zero. Forse qualche bella comitiva da fuori regione o al massimo uno o due giorni di pernottamento, niente di più. Dunque stenta a decollare il turismo rurale in Basilicata e ripetiamo le cause vanno ricercate nella assoluta assenza di pubblicità relativa al territorio regionale e alla economica: si è preferito dirottare poche centinaia di euro alle località balneari. Tutto vero, ma è altrettanto vero, che nemmeno gli agriturismi hanno attivato un minimo di fantasia indispensabile per attrarre consensi e denaro. Cioè, poche realtà hanno capito che andava coniugato sapori e saperi. Pochissime aziende hanno pensato di abbinare un fine settimana alla visita per esempio nei Sassi, o ai percorsi Federiciani da Melfi fino a scendere giù verso Miglionico. Non è stata una stagione esaltante perché probabilmente ancora non si è sviluppata nella nostra regione la teoria del binomio o forse anche perché pochi agri turismi offrono momenti alternativi rispetto alla solita abbuffata. Che il prodotto Lucano sia eccellente, nessuno lo mette in discussione. Che i nostri insaccati, i nostri vini, il nostro pane ha pochi rivali su scala nazionale è arcinoto. Ma se tutto questo non viene coniugato, se alla bellezza di Maratea o allo spettacolo dei sassi, o alla storia Bandita di Potenza non si abbina un minimo di “Informazione” diventa tutto difficile ed il mercato crolla, o meglio regge con il solito piatto di mezzo giorno. Tutto questo è avallato dai dati relativi alle altre regioni. Ci fa sapere Agriturist di Confagricoltura, che nel periodo di ferragosto gli ospiti degli agriturismi erano 185 mila a fronte di una disponibilità di quasi 200mila posti con un soggiorno molto breve 4,7 giorni contro i 4,9 dello scorso anno. Ma il dato meno incoraggiante per la Basilicata è quando si mette a confronto il dato territoriale con quello di altre parti d'Italia. Primo posto alla Toscana, seguita

CONFAGRICOLTURA: URGONO CONTROMISURE PER AFFRONTARE LA CRISI DEI CEREALICOLTORI Le quotazioni del grano duro sono in caduta libera da giugno, mentre le importazioni dei cereali dai Paesi Terzi sono aumentate repentinamente a partire dallo scorso luglio. Si registra un tracollo totale, una crisi senza precedenti per i cerealicoltori. E' quanto sostiene in una nota Confagricoltura. In questa situazione, continua il comunicato, con le attuali quotazioni (16 euro al quintale) sono a rischio le semine per la prossima campagna, a causa degli evidenti costi che superano i ricavi. Secondo Rocco Graziadei, presidente Regionale di Confagricoltura, urgono contromisure per fronteggiare la crisi e pertanto si rende necessaria una forma di aiuto nazionale allo stoccaggio privato. Inoltre, è auspicabile che i controlli sanitari alle frontiere sui cereali importati contro il rischio di funghi e di altri parasiti siano sensibilmente intensificati. Non solo, Confagricoltura sostiene che anche le industrie molitorie sono chiamate a fare la loro parte garantendo una quota di approvvigionamento di almeno il 70 per cento del prodotto Italiano. Questo a livello nazionale, per quanto riguarda invece il territorio Lucano, si chiede immediatamente la riattivazione degli impianti di stoccaggio dell'ex Consorzio Agrario da affidare direttamente ai cerealicoltori, la promozione di accordi di filiera finanziati dal Piano di Sviluppo Rurale e di rendere efficiente il sistema di pagamento dell'Arbea.

VERDI PENSIERI: SETTE GIORNI DI BASILICATA NET 6 Ottobre - Sarli Cisl F.P. “Esprimo grandissima soddisfazione per la firma del primo contratto di lavoro a tempo determinato dei 53 precari Alsia. Finalmente, questi lavoratori superano i rapporti co.co.co. e si avviano verso la stabilizzazione”. 7 Ottobre - Cosimo Stigliani Coldiretti “Noi abbiamo una produzione di frutta per 6 milioni di persone a fronte di un mercato locale che interesserebbe 600mila abitanti. In questa prospettiva dobbiamo pensare a una struttura logistica per la commercializzazione per raggiungere e confrontarci con i mercati del Nord Europa. La Basilicata è l'unica regione a non avere un mercato ortofrutticolo sul territorio”. 7 Ottobre - Vincenzo Viti Ass. Reg. Agricoltura Convegno Ortofrutta “La chiarezza e la lealtà nelle valutazioni politiche e nella comunicazione dovrebbero sempre essere un grande valore della democrazia” 8 Ottobre - Pasquale Lamorte - Presidente Unioncamere - Anuga Fine Food E' un appuntamento in cui gli operatori lucani saranno chiamati a concretizzare un lavoro di preparazione svolto nei mesi scori, con giornate di incoming e di informazione sul mercato tedesco. 8 Ottobre - Sagra della Castagna - Rapolla Nell'edizione scorsa si sono registrate tra i ventimila e i venticinquemila turisti, ai quali vanno aggiunti i 250 Campeggiatori dell'Associazione Nazionale. dalla Campania che si è ripresa subito un posto di privilegio dopo la batosta del 2008 per la vicenda spazzatura. A seguire Lazio e Lombardia. Fra le province la più richiesta è risultata Grosseto (Maremma) seguita da Siena (Chianti), La Spezia (Cinque terre) e Perugia. Da noi invece non risulta da nessuna parte Matera (Sassi) oppure Potenza (Dolomiti) o ancora Melfi (Vulture). Insomma è questione di ab-

becedario della comunicazione di massa. Forse per questo, la stessa Confagricoltura ha lanciato l'idea di portare in Classe, cioè a scuola, un concorso che ha per oggetto il turismo rurale Italiano. Vittorio Brancaccio, presidente di Agriturist, ritiene auspicabile che grazie anche a questa iniziativa i ragazzi imparino a conoscere meglio il proprio territorio con relativa tradizione agroalimentare. Ogni scuola

partecipante, si legge sul sito di Agriturist, sensibilizzerà i docenti sull'argomento, attiverà le proprie classi, selezionerà l'elaborato migliore e lo invierà ad Agriturist. La giuria del concorso eleggerà, entro il prossimo mese di aprile, quattro vincitori, rispettivamente per la scuola dell'infanzia, la primaria, la secondaria di primo grado e la secondaria di secondo grado con gli istituti professionali. I vinci-

tori saranno premiati con un assortimento di prodotti agroalimentari tipici italiani, scelti fra quelli che l'Unione Europea ha riconosciuto Dop e Igp. Questa è l'idea di Agriturist, nelle scuole lucane ignorano l'iniziativa, forse perchè è passato solo un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico. Ci auguriamo che la cosa si concretizzi, perché fra le tante idee circolate, questa ci sembra la più abbordabile.

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Protocollo tra Confindustria e Bmp: 25 milioni di euro per sostenere l’economia locale

Crisi, un fondo salva imprese Servizi di consulenza e informazione: parte una nuova stagione d’intesa POTENZA - Protocollo anticrisi. Nella mattinata di ieri è stato firmato un accordo tra Confindustria Basilicata e Banca popolare del mezzogiorno per il rilancio delle piccole e medie imprese. Un accordo che consentirà alle aziende lucane di avere a disposizione un fondo di 25 milioni di euro, con un tasso agevolato, un servizio di consulenza per gli investimenti, gli interventi finanziari e le attività di innovazione e un servizio di informazione/formazione dal parte della Banca popolare del mezzogiorno. «La linea di Confindustria riguardo i rapporti tra imprese e banche - ha commentato Giuseppe Moramarco, presidente vicario di Confindustria - è sempre stata quella del dialogo. Non a caso anche le banche sono socie di Confindustria. E’ necessario cercare in tutti i modi di ottenere dalle banche un atteggiamento conforme a quelle che di volta in volta sono le esigenze delle imprese, compatibilmente con quelle che sono le norme in vigore cui le banche stesse si devono attenere». «Confindustria in più occasioni ha sollecitato le istituzioni regionali a rafforzare questo rapporto tra banche e imprese - ha continuato Moramarco - attra-

Il tavolo a Confindustria: Giampiero Maruggi e Giuseppe Moramarco

verso la messa a disposizione e l’utilizzazione di fondi regionali di garanzia, che abbassano il rischio delle banche e il costo del denaro. Questo è un accordo che dimostra la sensibilità della Banca popolare del mezzogiorno e l’attenzione di Confindustria relativamente a queste problematiche. Ma non ci illudiamo, non è ovviamente il toccasana. E’ un piccolo tassello, importante che viene posto per cercare di aiutare le im-

prese, ovviamente entro certi limiti. E’ un segnale importante che una banca radicata nel territorio dà a Confindustria e alle imprese associate. Tradotto in altre parole: “ci siamo e vogliamo continuare ad assistere le imprese, tutte quelle che è possibile aiutare” ». Proprio sulla necessità di attivare strumenti quali il fondo di garanzia regionale e nazionale (legge 662/96) interviene Giampiero Maruggi, direttore

generale della Banca popolare del mezzogiorno. «Si tratta di strumenti potenti di risanamento, in quanto consentono il consolidamento delle passività delle imprese che oggi più che mai soffrono di un eccessivo indebitamento, prevalentemente a breve termine, che rischia di soffocarle. Le aziende che riescono a consolidare le passività vengono accompagnate in un percorso virtuoso. E’ abbastanza triste considerare

A Rapolla seminario di Confcooperative

CONTRATTO METALMECCANICI

Olio, la ricetta per il rilancio

Sindacati, la frattura è sempre più insanabile

Le difficoltà del prodotto sul mercato RAPOLLA - Gli aspetti applicativi dei programmi di aiuto comunitario e le azioni messe in campo dalla Regione Basilicata, sotto la lente della Confcooperative di Basilicata e della Fedagri (la federazione nazionale delle cooperative agricole ed agroalimentari aderenti a Confcooperative) che, ieri, si sono ritrovate a confronto sul tema a Rapolla. I lavori del seminario tecnico hanno tracciato il quadro dell’attuale situazione del mercato nazionale ed internazionale dell’olio di oliva e anche le sue ricadute sul mercato regionale, in un momento delicatissimo per il settore. Il comparto dell’olivicoltura ed inparticolar modo quello dell’oliod'oliva extravergine, infatti, sta vivendo una profonda crisi di mercato. Il calo significativo del prezzo dell’olio extravergine, sta determinando una situazione hanno concordato - «ormai insostenibile per le aziende olivicole». «I prezzi - spiegano - sono assolutamente insufficienti per remunerare o semplicemente coprire i costi di potatura, raccolta e produzione». Tutto ciò sta mettendo in

ginocchio l’economia del comparto. «Ci troviamo, infatti, di fronte ad una "crisi di prezzo" degli oli di qualità e ad una "crisi di mercato" dove il consumo degli oli extravergini (di dubbia provenienza e di scarsa qualità) è in aumento». Secondo le stime del COI (Consiglio oleicolo internazionale), nell'UE la produzione dell'olio d'oliva è in aumento a fronte, però, di una discesa dei prezzi sul mercato dell'olio extravergine d'oliva. «La crisi è grave, è necessario attivare politiche di sostegno e di sviluppo per un settore che costituisce un patrimonio insostituibile fatto di tradizioni, cultura, produzioni di qualità nel quale è significativa la presenza di realtà associate a Confcooperative». La ricetta, per la presidente di Concooperative di Basilicata, Vilma Mazzocco, è: valorizzare l’identità territoriale e promuovere le produzioni di qualità per offrire nuove opportunità di sviluppo. Servono, quindi, azioni di difesa e di sostegno alla produzione di qualità regionale. Un settore i cui numeri esprimono il significativo valore del comparto regionale: oltre cinque milioni di piante

che la Basilicata è una delle regioni più indietro nell’utilizzo di questi fondi. E’ necessario che le banche li propongano e li utilizzino in maniera sempre più larga e massiccia per favorire l’incontro tra domanda e offerta di credito, in modo che si “abbassi l’asticella”: questi strumenti consentono, infatti, alle banche di rischiare di meno e alle aziende di accedere a forme di credito che altrimenti sarebbero precluse». «Certa-

mente non esiste una panacea per combattere la crisi – continua Maruggi - però il mosaico è composto da tanti tasselli e credo che questo che aggiungiamo oggi con Confindustria sia importante perché dà dei segnali concreti alle imprese che hanno voglia di uscire dalla crisi. La Banca popolare del mezzogiorno si appresta a compiere un anno di vita. E’ stata costituita il 3 novembre del 2008 da una fusione da una banca lucana e una calabrese ed è composta da tanti giovani lucani. Per dirla con uno slogan, “mentre altri concorrenti fuggono dalla Basilicata lasciando solo filiali, noi continuiamo testardamente ad investire in questa terra. Cosa significa per noi questa la Lucania? 35 filiali su 115, 2 miliardi di mezzi amministrati, circa 500 dipendenti». Ma le problematiche delle aziende non sono standard e hanno bisogno di «interventi “sartoriali” e discorsi “one to one” – continua Maruggi. Ecco perché da lunedì Confindustria Basilicata è pronta a raccogliere la richiesta delle imprese che vogliono un incontro con i professionisti della Banca popolare del mezzogiorno, per analizzare le singole situazioni e studiare le possibili vie di uscita». Anna Maria Calabrese

Un momento dell’incontro a Rapolla

di olivo e una produzione che supera mediamente i 100 mila quintali di olio all’anno, 30 mila ettari e 40 mila aziende tra specializzate e promiscue. La produzione è distribuita su tutto il territorio regionale; più concentrata in alcune aree vocate nel Potentino come il Vulture. La dottoressa Santoro ha confermato l’impegno della Regione Basilicata a sostenere il settore dell’olivicoltura lucana, ha indicato gli strumenti che la Regione ha posto in essere: il nuovo Piano di sviluppo rurale (Psr) 20072013 prevede interventi rivolti all’adeguamento e all’ammodernamento tecnologico degli impianti di lavorazione, alla riconversione

degli oliveti, al miglioramento varietale, al miglioramento della qualità dell’olio limitando l’impatto sull’ambiente e ottimizzando le operazioni concernenti lo stoccaggio delle olive. L’intervento del presidente del settore agricolo e servizi di Fedagri ha concluso i lavori ponendo l’accento sull’impegno nazionale di Confcooperative per il sostegno del settore. Puntare sulla qualità: questo il percorso che le imprese agricole dovranno continuare a percorrere in vista della notevole concorrenza che si determinerà a partire dal 2010 con l'apertura del Mediterraneo al libero scambio per conquistare il mercato e vincere le sfide del futuro.

POTENZA - Per il segretario della Cgil, Antonio Pepe, la manifestazione di venerdì a Napoli dei metalmeccanici della Fiom contro l’accordo separato per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, «con la grande partecipazione registrata è stata la dimostrazione che quanto si sta per compiere, contro la più grande organizzazione sindacale dei metalmeccanici del paese, la Fiom Cgil, è inaccettabile e fuori da qualsiasi regola di relazioni sindacali improntate allademocrazia eallarappresentanza». Per i segretari di Cisl e Uil, invece, lo sciopero di venerdì è stato un flop, facendo emergere il disaccordo della gran parte delle tute blu rispetto alla linea intrapresa dalla Cgil. Una scontro di posizioni, una guerra che allarga la frattura già consumatasi nella Triplice al momento della firma dell’accodo con Federmeccanica di Fim e Uilm. «La Fiom sciopera contro i lavoratori - tuona il segretario della Fim lucana, Antonio Zenga - Il primo com-

pito di un sindacato serio – aggiunge – è contrattare le migliori condizioni possibili e, casomai, ricorrere alla mobilitazione per forzare il raggiungimento di un accordo. Si è sempre scioperato per rinnovare il contratto, mai per non farlo. Duro anche il commento del segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro: «Lo sciopero della Fiom Cgil non è stato a difesa degli interessi dei lavoratori, ma “sale sulle ferite” di una unità sindacale che in Basilicata rischia di andare alla deriva. E' veramente singolare che si gridi alla emarginazione di un sindacato dal confronto sul rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici, quando lastessa FIOMsi è“ auto prodotta” una piattaforma contrattuale velleitaria e slegata da qualsiasi contestoeconomico esociale , pretendendo sulla stessa una convergenza di Uilm e Fim. Le regole democratiche non possono essere stravolte , né si possono confondere con l'arroganza e la prevaricazione, come spesso succede alla Sata di Melfi».

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Centrale del Mercure, parere negativo alla legittimità del Patto. Domani l’ente Parco deciderà

L’alt dell’Avvocatura di Stato La Ola chiede l’annullamento dell’autorizzazione. Enel ricorre alle vie legali ROTONDA - L’ente Parco del Pollino «non ha comparato il funzionamento di una centrale elettrica con l'impatto sulle popolazioni e sull'economia delle comunità locali». E’ questo in sintesi il parare espresso dall’Avvocatura distrettuale di Stato di Potenza, trasmesso all’ente Parco nazionale del Pollino in merito al procedimento di riattivazione della Centrale Enel del Mercure, secondo ravvisa «una omissione e una carenza» che «va a ledere la legittimità dell’atto». Era stato lo stesso ente, nei mesi passati, a richiedere il parere, che ora sarà oggetto di valutazione da parte del Consiglio direttivo dell’ente domani, come concordato tra il presidente del Parco, Domenico Pappaterra, il vice presidente, Francesco Fiore e il direttore dell’Ente, Annibale Formica. Il consiglio direttivo del Parco, l’11 agosto scorso, aveva deciso di sospendere per 45 giorni l’autorizzazione resa in sede di Conferenza dei servizi presso la Provincia di Cosenza il 30 luglio per un ulteriore approfondimento istruttorio del procedimento, ricorrendo all’Avvocatura dello Stato. Il 21 settembre, nella imminenza della scadenza dei 45 giorni, in attesa del parere in quella data ancora non rilasciato, il Consiglio decideva di prorogare di ulteriori 45 giorni la sospensione. Ora la trasmissione del parere dell’Avvocatura e da qui la decisione di convocare un Consiglio straordinario per lunedì, alle ore 15, per assumere le determinazioni conseguenti. La notizia del parare dell’Avvocatura di Stato è stata immediatamente seguita dalla presa di posizione dell’associazione ambientalista lucana. «Deve essere annullato in regime di autotutela - dice la Ola - e senza indugi l’atto di autorizzazione rilasciato all’Enel per la riattivazione della Centrale del Mercure». Il provvedimento dell’Avvocatura dello Stato - spiega ancora l’associazione lucana - ha considerato l’atto di autorizzazione del Parco del Pollino «espresso senza adeguata e sostanziale valutazione dei fattori di rischio». «Questa decisione – ribadisce la Ola – dà ragione alle tesi della nostra organizzazione riguardo ad una delle motivazioni alla base dell’insostenibilità ambientale della centrale del Mercure». E la reazione dell’Enel non si è fatto attendere: «Enel - è scritto in una nota ufficiale - non è a conoscenza del parere emesso dall’Avvocaturadello StatodiPotenza esi meraviglia che la Ola ne conosca e ne pubblichi in anteprima il contenuto, che peraltro riguarderebbe aspetti tecnici e non giuridici. Sono ormai mesi che gruppi organizzati e minoranze di cittadini sottopongono alle più svariate forme di pressione enti e istituzioni che dovrebbero essere lasciati nelle condizioni di svolgere in maniera imparziale il loro lavoro. In particolare l'Ente Parco è stato di recente sottoposto a vere e proprie forme di occupazione sino all'ottenimento della sospensione, da parte del Consiglio dell'Ente, dell'atto con il quale i competenti organi dirigenziali avevano emesso il parere favorevole di compatibilità del progetto di riconversione della centrale con il Parco del Pollino». La nota continua: «Il parere dirigenziale favorevole è articolato, caratterizzato da rigorose prescrizioni, ben motivato su tutti gli aspetti ambientali». Per queste ragioni Enel ha già dato incarico ai propri legali di impugnare l’atto di sospensione del parere e di valutare ogni ulteriore iniziativa giudiziaria e di danni nei confronti di tutti coloro che stanno «illegittimamente» ritardando un iter autorizzativo «che ormai ha superato ogni sopportabile limite di decenza amministrativa».

DE MAGISTRIS SI UNISCE AL CORO DEI NO

Impianto che “non s’adda fare” «LA VICENDA della Centrale del Mercure, come molte altre nella regione, rappresenta una grave frustrazione del valore della democrazia». Così si è espresso Luigi De Magistris, europarlamentare di Italia dei valori, nel corso di un incontro che si è svolto venerdì sera a Castrovillari, che ha raccolto le voci del “no” alla Centrale del Mercure, al quale era presente anche il sindaco di Rotonda, Giovanni Pandolfi.

ha iniziato, ieri sera a Castrovillari, il proprio intervento conclusivo dell’incontro sul tema “Centrale del Mercure”. «Anche io credo che questa centrale non si deve fare – ha detto de Magistris - Pensare ad una centrale nel cuore di un Parco Nazionale è veramente assurdo. Ho ascoltato con grande rispetto anche le argomentazioni di chi ritiene che sia un’opera da riattivare, ma alla fine mi sono convinto che il rapporto costo-benefici non sia vantaggioso per la cittadinanza, come anche voi sostenete. E, per me che presiedo la Commissione controllo sui bilanci dell’Unione europea, questo è fondamentale poiché il nostro compito è proprio verificare se anche i soldi che provengono dall’Europa vengono spesi per opere che migliorano le condizioni di vita delle comunità. Al di là degli aspetti di antigiuridicità che possono connotare vicende come queste, e rispetto ai quali vi invito a percorrere con fiducia le strade che portano alla magistratura ordinaria, che mi auguro sia sempre più attenta e disposta ad approfondire tematiche così delicate come quelle ambientali, vi dico che le questioni che oggi affrontiamo sono tutte politiche». Una manifestazione del popolo del no

Nave dei veleni Il Pdci sollecita il Governo a superare l’immobilismo

Nardiello: «Chiarezza subito» Il consigliere: «La gente è sconcertata e ha paura» POTENZA - Il Pdci, attraverso una lettera di Michelangelo Tripodi, componente della segreteria nazionale del Pdci, si è rivolto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per superare l’immobilismo che si registra nella vicenda della “nave dei veleni”. Nel sostenere l’iniziativa nazionale del Pdci, il capogruppo dei Comunisti Italiani in Consiglio Regionale, Giacomo Nardiello, evidenzia «la necessità dopo anni di silenzi, depistaggi e occultamenti, di fare chiarezza fino in fondo» e di conseguenza di sostenere l'impegno avviato dall’assessore regionale all'Ambiente Santochirico perché «anche la Regione Basilicata con tutti i mezzi e strumenti, a partire dalla disponibilità dell’Arpab, si senta mobilitata». I cittadini calabresi e lucani - evidenzia Nardiello - sono sconcertati, impauriti e preoccupati per il loro stato di salute e per quello del territorio circostante e dal giorno del ritrovamento della nave vivono in uno stato di profonda angoscia. «Angoscia accresciuta dal fatto che a distanza di circa un mese dalla macabra scoperta nulla di concreto è stato ancora fatto. Per avere la certezza matematica di cosa ci sia in quei fusti occorre attendere che vengano tirati dall'acqua e analizzati. E’ una vera e propria emergenza quella che si è abbattuta che potrebbe avere ripercussioni nazionali terribili, tanto da poterla considerare come la più grande emergenza ambientale della storia del nostro Paese». L’inerzia, in questi casi, potrebbe compromettere la già delicata situazione e accrescere le paure della cittadinanza. Per questo la sollecitazione al primo cittadino del nostro Paese e fedele custode della Carta Costituzionale, che all’articolo 32 sancisce la tutela della salute come ”diritto fondamentale dell'individuo e in-

La nave dei Veleni

teresse della collettività”, con l'invito a Napolitano a promuovere ogni opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla migliore tutela possibile della

salute dei cittadini, affinché si proceda da subito al recupero del relitto, all'individuazione di eventuali altre navi in tratti di mare calabrese e lucano».

Estrazioni petrolifere

Il Csail rilancia i contatori VAL D’AGRI - Il viceministro Adolfo Urso rispondendo in aula all’interrogazione del senatore Cosimo Latronico sui controlli relativi all’attività estrattiva di idrocarburi ai fini del calcolo delle royalties spettanti alle regioni ha spiegato che sono «regolarmente e tempestivamente trasmessi alle regioni». «Ma Urso - precisa il presidente dello Csail, Filippo Massaro - non ha spiegato da chi vengono controllati e trasmessi e con quali strumenti di misurazione vengono forniti tutti i dati. In Val d’Agri e Sauro non abbiamo più fiducia delle promesse e dell’operato dell'Eni-Agip e né della Total-Shell-Exxon; più volte siamo stati delusi per le promesse fatte e mai mantenute. Per questa ragione il Csail intende rilanciare la "battaglia dei contatori" per ottenere l'installazione al Centro Oli di Viggiano e alla partenza dell'oleodotto Viggiano-Taranto, vale a dire prima che il greggio appena raffinato sia imbarcato per raggiungere il porto di Istanbul dove i controlli sono impossibili, idonei strumenti di misurazione, determinanti per il calcolo esatto delle royalties a favore della Regione e delle accise a favore dello Stato. Chiediamo alla Magistratura e Guardia di Finanza di indagare effettivamente sull'affare "Turchia": mentre l'Italia importa circa l'80% di petrolio, non certamente da poco, tenuto conto della rilevanza strategica delle nostre risorse petrolifere e di gas naturale della Val d'Agri e del Sauro-Camastra. Tanto più che lo stesso viceministro Urso sostiene che “i controlli avvengono sul prodotto commercializzato fino all'utente finale”. Ci sono dunque - a nostro parere - tutti gli elementi per riprendere con forza la battaglia che il CSAIL ha lanciato per la gestione più efficace delle importanti risorse energetiche lucane, a partire da controlli rigorosi sul petrolio e presto sul gas di provenienza dal sottosuolo lucano. Prima condizione perché ciò avvenga è la dotazione di idonei misuratori».

BREVI CRISI DELL’AGRICOLTURA

Riflessione di An verso il Pdl SI terrà questa mattina alle ore 11 a Tricarico presso l’auditorium della scuola elementare un convegno organizzato dal gruppo regionale An verso il Pdl sul tema “La crisi della Agricoltura in Basilicata e le proposte del Pdl: per una legge regionale istitutiva del Fondo di solidarietà regionale agricoltura ed il risanamento delle passività pregresse”. Al convegno parteciperà l’europarlamentatare Sergio Silvestris e presieduto dal senatore Egidio Digilio.

Il senatore Digilio

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Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

Esordio con anno di anticipo di Vietri e Savoia di Lucania per Rete 4 e Rai due «Partire dai comuni» Anci Santarsiero nell’ufficio Ma in molti sono poco informati e non sanno di cosa si parla di presidenza

Tv digitale: quanti dubbi

VIETRI DI POTENZA - Saranno Vietri di Potenza e Savoia di Lucania i primi due paesi lucani interessati al progetto di transizione alla televisione digitale terrestre. Da mercoledì, con un anno di anticipo, spetterà ai due comuni lucani l’esordio al digitale terrestre prima di tutti i comuni lucani, visto che in Basilicata lo “spegnimento” del sistema televisivo analogico è previsto nel primo semestre del 2011. I due paesi della Valle del Melandro riceveranno in anteprima il segnale con il digitale terrestre perché parte dei segnali televisivi vengono ricevuti dai ripetitori posizionati nella vicinissima regione Campania. Dal mercoledì, saranno altri 270 i comuni italiani a ricevere col digitale terrestre (252 comuni campani, 16 del Lazio oltre a Vietri e Savoia). E, a proposito di diversi termini, come dall’analogico al terrestre, “switch-over” e “digital switch-off” o decoder, gli anziani non devono aver paura. Infatti, a proposito proprio degli anziani, li abbiamo sentiti, e abbiamo capito cosa ne pensano, almeno quelli di Vietri. Abbiamo ascoltato la categoria degli over 65 (che a Vietri sono circa il 20 % della popolazione, suddivisi in 302 donne e 257 maschi, per un totale di 559 over 65), oltre a diversi giovani. In molti non sanno ancora di questo imminente cambiamento, mentre qualcuno ne ha sentito solo parlare: «No, di questo non ne eravamo a conoscenza - rispondono alcuni - Si tratta di una novità. Noi siamo abituati all’antica. Queste sono cose per i giovani». E come dargli torto. E' chiaro che ad una certa età non si può di certo pensare al passaggio dall’analogico al digitale, o pensare di acquistare un decoder. Ma nulla è impossibile, e gli anziani vietresi non dovranno aver paura di tutti quei termini che si usano in questi giorni. “Digital switch-over” significa semplicemente la fase intermedia della transizione alla televisione digitale, in cui la televisione analogica coesiste con quella digitale. Mentre con “Digital switch-off”s’intende la fase termi-

nale della transizione alla televisione digitale in cui avviene lo spegnimento della televisione analogica. In poche parole, se non si è attrezzati con tutto l’occorrente, vale a dire del decoder, avviene in un periodo lo “switch-off”. «I nostri figli che hanno già pensato a noi - dice una coppia di anziani - per fortuna che ci sono loro e i nostri nipoti. Altrimenti nemmeno la televisione potevamo vedere». Qualcuno ha sollevato però anche qualche problema: «Al di là di digitale o analogico, già da diverso tempo alcuni canali come canale cinque da noi non si vedono più -ci dice una signora - Speriamo che acquistando il decoder digitale possiamo vedere tutto senza problemi». Non trovano particolari difficoltà, invece, i giovani già attrezzati di decoder e vari abbonamenti con Mediaset premium e Sky. «Forse -aggiunge un signore - era meglio che il passaggio da analogico a digitale riguardasse tutti i canali, creando meno confusione». Non ci pensa più di una vol-

Alcuni degli intervistati

Potenza (Dc): «Diritti degli utenti violati» POTENZA - «I diritti degli utenti televisivi di Savoia di Lucania e di Vietri ad essere adeguatamente informati sul passaggio al digitale terrestre, che avverrà tra pochissimi giorni, di vedere tutti i canali in chiaro e tutti i canali criptati con un solo decoder e soprattutto di usufruiredel contributo statale con le stesse modalità di altri comuni italiani non trovano tuttora alcuna attuazione pratica». Lo afferma il segretario regionale della Dc, Giuseppe Potenza, ricordando di aver sollevato questo problema da mesi senza che sia avvenuta un'adeguata iniziativa. «Intanto sostiene Potenza - si registra una disparità incomprensibile ed ingiustificata sul contributo statale per l’acquisto del decoder che varia dall’estensione a tutti i residenti in Val d’Aosta, a tutti i residenti della provincia di Trento di età over 75 anni e invece per Vietri e Savoia è limitata ai residenti di età over 65 anni con

Più di un decoder e differenze tariffarie

L’intervento

Vaccaro sui fondi Ue «Riaprire il confronto per la programmazione» IL SINDACATO è fortemente interessato alle modalità di spesa dei fondi comunitari che rappresentano lo strumento finanziario fondamentale per mettere in campo concrete azioni anticrisi. Per questo, dopo l’incontro del presidente De Filippo a Bruxelles, ritengo sia necessario riprendere la concertazione sociale che in fondo è l’“anima” della programmazione comunitaria, anche in vista del Forum “Open days 2009” che vedrà impegnata la Regione Basilicata, a fine mese, a Matera, riflettere sulla spesa dei P.O. Fesr e Fse 20072013. Due le valutazioni del presidente De Filippo: che i fondi comunitari non siano destinati ad attività ordinarie e che non sostituiscano gli investimenti “dovuti” dal

ta invece chi sostiene: «Ma si, è meglio che cambiamo la tv e compriamo direttamente quella col digitale incorporato». Da diversi giorni sono presenti degli avvisi anche sui muri di Vietri di Potenza, a cura del Comune. Potranno usufruire di un contributo pari a cinquanta euro le persona di età pari o superiore a 65 anni e che abbiano dichiarato nel 2008 un reddito pari o inferiore a diecimila euro, in regola con il pagamento del canone tv per l'anno in corso, a decorrere dal 10 settembre 2009. Da mercoledì, quind,i Vietri di Potenza e Savoia di Lucania entreranno nel processo di “switch-over”, come annunciato dal presidente del Corecom, Loredana Albano. Ci sarà il passaggio di soli due canali alla tecnologia digitale (Rai 2 e Rete 4) allo scopo di abituare gradualmente la popolazione alla nuova tecnologia e all'utilizzo del decoder. In tutta la regione, il passaggio verrà effettuato totalmente entro il primo semestre del duemilaundici. Claudio Buono

Governo nazionale. Sono due aspetti essenziali per garantire la qualità della spesa e priorità specifiche dei programmi Fesr e Fse a sostegno dei lavoratori “espulsi” dal mercato del lavoro, per realizzare progetti di politiche attive per l’occupazione, e per la difesa dello stato sociale, specie dopo i tagli statali. Fa bene pertanto il Governatore lucano, di intesa con quelli delle regioni del Sud a stanare la furbizia governativa e a superare atteggiamenti di penalizzazione verso le regioni meridionali come insegna l’utilizzo disinvolto dei fondi Fas finiti in tante parti del Paese e in tanti programmi di spesa ad eccezione del Mezzogiorno a cui erano destinati. Carmine Vaccaro segretario regionale UIl Basilicata

reddito 2007di massimo 10mila euro. E come se ciò non bastasse non è scongiurato il rischio, specie in questo momento di particolare difficoltà dovuta alla crisi economica, di dover acquistare piu'decoder. Perciò quelloche viene spacciato per un privilegio, rischia invece per i cittadini di Savoia di Lucania e Vietri di Potenza, di diventare un vero e proprio problema economico e tecnico dovuto alla necessaria assistenza, attraverso l'intervento di un tecnico per l'installazione del decoder, la verifica del segnale, la sintonizzazione dei canali, con la relativa istruzione all’uso, sia nel caso di apparecchi esterni sia nel caso di televisioni con decoder integrato, da noi non ci sarà nulla di tutto ciò. Non si possono inoltre ignorare i problemi tecnici che hanno costretto associazioni di consumatori a chiedere all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di intervenire e convocare le partiinteressate «per trovare la soluzione tecnica che garantisca la visione delle trasmissioni delle emittentinazionalisul satelliteconun solo decoder». Unsolo decoder, infatti, permetterebbe agli utenti di vedere

tutti i programmi satellitari a fronte di una situazione caotica nella quale sono aumentati gli strumenti tecnologici disponibili . Da qui la richiesta di introdurre un decoder multicript o simulcript. Per il passaggio all'era digitale, nel più ampio senso del termine, ci sono dunque due scenari: un televisore nuovo di zecca con una spesa aggiuntiva per le famiglie di Savoia e Vietri oppure il vecchio tv, catodico, al plasma o anche a cristalli liquidi, che però necessita di un nuovo sintonizzatore. Anzi, più di uno visto che in ballo vi sono il digitale terrestre, il satellitare standard, quello di Sky (che necessita di un decoder ad hoc) e ora la nuova piattaforma integrata. Insomma, una giungla di cavi e una vera collezione di telecomandi e nuove spese da sostenere». Per Potenza, infine, è questa l'occasione per riprendere la proposta venuta dal consigliere d'amministrazione della Rai Guglielmo Rositani di un canale Rai per ogni regione italiana, da svilupparsi sul digitale terrestre. Piu' aumenta la globalizzazione, piu' c'e' l'esigenza di affermare le proprie radici locali».

BASILICATA IN TV

Mare lucano a Linea Blu

Pane protagonista a Terra Nostra

UN LITORALE con lunghe spiagge, lambite dalle foci dei fiumi: il mare della Basilicata, da Policoro a Lido di Metaponto, è stato protagonista ieri del nuovo appuntamento con “Linea Blu”, in onda alle 14 e 30, su Raiuno. Verranno esplorati gli angoli più nascosti dei “Sassi di Matera”, diventati Patrimonio dell’Unesco. Da Matera verso il suo litorale, dove il Tempio di Herea, a Metaponto, è la testimonianza della presenza degli antichi Greci in Basilicata. Dall’archeologia alle tematiche ambientali, con l’Oasi del Fiume Sinni che ha la foce caratterizzata da arbusti ad alto fusto. Si andrà poi al Lido di Policoro, per liberare un esemplare di tartaruga marina verde ed ammirare le evoluzioni di appassionati di kite surf. Infine, Fabrizio Gatta andrà alla scoperta di un antico borgo marinaro, mentre il professor Calabrese svelerà tutti i segreti della cucina a base di pesce.

ANDRÀ in onda oggi, alle ore 20.30, su TeleNobra, la rubrica Terra Nostra dedicata alle regioni meridionali, uno speciale sul “Il Pane della Basilicata”. Nel corso dello speciale, interverranno, secondo il programma ufficiale, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e dell'assessore all'Agricoltura Vincenzo Viti, oltre ad approfondimenti sul prodotto tipico che racconta anche in poesia, nei versi di Mario Trufelli, e nella percezione delle emozioni della Basilicata.. Per tutelare e valorizzare questo prodotto, riconosciuto con il marchio IGP, ad Indicazione Geografica Protetta dalla Commissione Europea, un gruppo di giovani produttori e imprenditori ha costituito il Consorzio di Tutela del Pane di Matera.

TORINO - Il sindaco di Potenza e presidente Anci Basilicata, Vito Santarsiero, è stato nominato membro dell’ufficio di presidenza dell’Anci nazionale, a conclusione dei lavori della XXVI assemblea nazionale Anci a Torino. «Mi auguro in questi anni –ha commentato Santarsiero - attraverso l’Anci di poter continuare a lavorare per il sistema delle autonomie che sempre più rappresenta uno dei punti di forza per favorire i processi di sviluppo locale ed esaltare le risorse del territorio. E’ un incarico di prestigio che premia anche l’azione dell’Anci Basilicata». Poi, nel suo intervento, ha aggiunto: «Quando il legislatore ha creduto nelle autonomie locali, come all’epoca delle leggi Bassanini, il nostro Paese è cresciuto con il ritmo più elevato degli ultimi 40 anni, e il Sud più del Nord. Per questo se passa il federalismo non possiamo che guadagnarci, soprattutto al Mezzogiorno». Lo ha detto nel corso del dibattito sulla riforma della Pa che si è tenuto venerdì all’assemblea Anci a Torino. «Certo – ha proseguito in quella stagione di riforme accanto all’idea del federalismo sono stati varati alcuni strumenti operativi molto utili, basti pensare alla cosiddetta ‘programmazione negoziata». Santarsiero ha poi evidenziato, ricordando la relazione del presidente Chiamparino, come i connotati delle amministrazioni comunali siano cambiati radicalmente in questi due ultimi decenni. I Comuni - ha aggiunto non sono più enti che producono energia o altri prodotti, le amministrazioni sono ormai un’altra cosa. In un’Europa dove oltre il 70% della popolazione è concentrata nelle aree urbane, la sfida della competitività, della innovazione, della diffusione di sistemi avanzati di qualità, del miglioramento della qualità della vita, passa attraverso le politiche urbane. «Per questo motivo – ha proseguito il presidente di Anci Basilicata – gli amministratori locali hanno bisogno di una nuova macchina organizzativa che ci consenta di svolgere al meglio questa nuova missione». Il sindaco di Potenza ha in questo senso elencato poi i molti vincoli che frenano l’azione dei Comuni sulla via dell’innovazione, come il blocco delle assunzioni, e l’impossibilità di poter utilizzare criteri meritocratici nella gestione dei dirigenti comunali. Quanto alla riforma Brunetta, Santarsiero non ha nascosto certo le proprie perplessità. «Di fronte allo scenario della Pa che abbiamo davanti, non credo proprio che una semplice riforma possa essere da sola sufficiente. E’ un po’ come se preparandoci per un lungo viaggio – ha osservato - mettessimo nelle mani di un bravissimo meccanico una vecchia 1100. Per quanto si possa sforzare le prestazioni, la sicurezza ed il comfort della vettura resterebbero inadeguati».

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Domenica 11 ottobre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Mistero sulla fine di Antonio Di Giacomo, originario di San Fele ma residente a Lecco

Ucciso e lasciato nel suo furgone L’imprenditore di 46 anni, appassionato di windsurf, aveva tre figli piccoli E’ STATA la moglie a riconoscerlo, steso nel vano del suo furgone, un Mercedes Vito di colore giallo. «Me l’hanno ammazzato», ha urlato mentre la portavano via il lacrime. Antonio Di Giacomo aveva 46 anni e da anni ormai risiedeva a Colico, in provincia di Lecco. Qui si era fatto una famiglia, una moglie e tre figli. Cinque anni il più piccolo, dieci il più grande. Da San Fele (oggi nessuno si ricorda di lui) era andato via bambino, insieme alla numerosa famiglia: 4 fratelli e una sorella. Ieri mattina il suo corpo è stato trovato senza vita in un parcheggio a Tavernerio, un piccolo comune in provincia di Como. La testa avvolta in un sacchetto di cellophane, una brutta ferita proprio al cranio. Un omicidio, non ci sono dubbi. La Questura di Como sta indagando, ma si esclude categoricamente un suicidio dal momento che nel furgone non è stata trovata nessun’arma. Una ferita così estesa che farebbe pensare a un colpo di pistola, ma non si esclude neppure che Di Giacomo sia stato colpito con violenza estrema con un corpo contundente. Tutte le piste al momento sono aperte: gli stessi familiari, interrogati immediatamente dopo la scoperta del corpo, non riescono a dare nessuna risposta. Nulla ci sarebbe nella vita di Antonio Di Giacomo di tale gravità da giustificare un simile omicidio. Del quaranteseienne di origine lucana si erano perse le tracce venerdì intorno a mezzogiorno. L’uomo - titolare di un’azienda di distributori di caffè, la “Wind service caffè” - era uscito di casa per andare al lavoro. La moglie ha provato a chiamarlo per tutto il pomeriggio, ma non ha avuto risposta. In serata, allarmati, la consorte e i fratelli hanno iniziato le ricerche tra gli ospedali, temendo un incidente stradale. Ieri mattina, poi, la denuncia in Questura. Le ricerche, purtroppo, non hanno però portato notizie positive. Un passante, infatti, ha segnalato la presenza del furgone nel parcheggio tra via Alle Selve e via Europa unita. I vetri oscurati lasciavano però intravedere un corpo. Di qui la segnalazione e la terribile scoperta. Antonio Di Giacomo aveva qualche piccolo precedente penale per lesioni, ma si tratta di cose di molti anni fa. E aveva una passione, il windsurf. Era, infatti, tra gli associati del “Windsurf club Val Madrera”.

Scaglione (Popolari uniti) sulla maggioranza nel capoluogo

Alla coalizione: «Non servono solisti» IN attesa del prossimo consiglio comunale, convocato per martedì, in cui, per la quinta volta si dovrà dare corso all’elezione del presidente dell’aula, la serenità della maggioranza di centrosinistra non sembra poi così scontata. Il Pd, partito di maggioranza relativa, deve tenere - talvolta recuperare - i rapporti con le sigle di coalizione. E a Potenza, peso notevole è quello dei Popolari uniti: il segretario cittadino, Luigi Scaglione, ha più volte rimarcato la quasi-doppia cifra ottenuta alle ultime elezioni. Che cosa rende sottile l’equilibrio della coalizione, sempre pronta ad andare in fibrillazione? «All’interno della coalizione c’è un problema di collaborazione-competizione, mentre credo che, al momento, non ci sia nulla di più necessario che le scelte condivise. Del resto, sono state proprio uno dei punti su cui si è battuto in campagna elettorale. Solo che adesso è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti». Sta chiedendo maggiore attenzione per il partito? «Dico soltanto che il nostro gruppo consiliare e la nostra rappresentanza in esecutivo hanno capacità e esperienza politica. E al Pd potremmo dare anche qualche suggerimento, in termini di collaborazione». L’ultimo “scossone” è arrivato sulla neo istituita

Agenzia per la qualità urbana, promossa dall’assessore Singetta che è un vostro “ex” collega di partito. Un attacco a chi è andato via? «Di personale non c’è proprio nulla. L’Agenzia sulla qualità urbana è una scelta che è stata fatta “in solitudine”. I nostri assessori, che pure hanno deleghe correlate, come la Partecipazione (Fiore, ndr) e la Viabilità (Campagna, ndr), non ne sapevano nulla.Quello chetrovoincoerente sta nel rischio che una simile agenzia in qualche modo “sconfessi” anche la struttura comunale che nell’ente è qualificata». C’è chi solleva la questione dei numeri necessari per l’elezione del presidente e invita alla modifica dello Statuto, che però, è stato votato all’unanimità anche da molti dei consiglieri di nuovo in aula... «Credo che lo Statuto vada cambiato. La maggioranza richiesta per l’elezione del presidente del consiglio è eccessiva. Sono convinto che la votazione che portò, alcuni mesi fa e sul finire di legislatura, all’approvazione dello Statuto sia stata frutto di un “unanimismo”di facciata». Che cosa serve perchè questa amministrazione “funzioni” più della precedente? «Nel passato è mancato il coinvolgimento. Penso alle associazioni nel settore della cultura che non vanno tenute

in secondo piano perchè, con il tempo, il rischio, come a volte è accaduto, è che si verifichi uno sfilacciamento complessivo del tessuto». Come ricomporre il rapporto con Idv, dopo la mancata elezione del candidato alla presidenza Roberto Galante? «In generale, nella coalizione, Idv ha legittimità se parla come forza politica. Se parte solo dall’attacco continuo non ha diritto ad alzare la voce. A Galante dico che se non ce l’ha fatta ad ottenere i voti necessari, ora deve tornare a comportarsi come forza di maggioranza sostenendo i provvedimenti. Noi siamo stati i primi a rispettare quell’accordo che pure non era stato condiviso, ma semplicemente notificato dal Pd». Tra i franchi tiratori del terzo tentativo, dunque, nessuno dei Popolari che pure avevano fatto appello a modalità condivise per l’elezione? «No, i nostri cinque consiglieri sono stati leali». E se Galante tornasse a essere il candidato della maggioranza? «Se riproponessero il suo nome, sarebbe fori luogo. Non è stato eletto, basta. Certo, se poi la maggioranza facesse questa scelta, siamo pronti ad adeguarci». Quel è la contropartita del “peso”dei Popolari uniti? «Chiediamo maggiore conti-

Luigi Scaglione

nuità di collaborazione. Devo dire che il sindaco Santarsiero, in questa nuova esperienza amministrativa, sta dimostrando maggiore attenzione. Sono altri che fanno pericolose fughe in avanti». Sembra ancoraun richiamo all’ex collega... «Non possiamo consentire ad assessori o consiglieri di tenersi le mani libere sempre. Quel sistema politico di partiti, che Singetta critica così duramente, è quello che gli ha permesso di diventare segretario cittadino e assessore per conto dei Popolari uniti, decide di non candidarsi più, per poi aver contatti con altre sigle e alla fine correre con una lista con cui è diventato di nuovo assessore.

Adesso fonda un movimento. Allora ha ragione: se il sistema dei partiti rende possibile questi percorsi, è un sistema fatto male». E’ una critica più che severa... «Non è assolutamente un problema personale, ma non condividiamo il metodo. Allo stesso modo non ho mai nascosto di non aver condiviso la scelta della sua delega assessorile perché il punto stava nella rappresentanza che si dava alla lista “con Santarsiero” che ha concorso: un braccio del Pd, oppure un movimento civico? Torno a ribadire, l’amministrazione non può essere fatta di solisti, ma esiste la coalizione». Sara Lorusso

LA POLEMICA

Digilio: «Comune vicino alla bancarotta» Santarsiero sui conti in ordine: «L’unica difficoltà è sui ritardi dei trasferimenti centrali» «TROPPIsono idatiballerini deiconti di bilancio del Comune di Potenza, in particolare quelli relativi al calcolo dei debiti fuori bilancio accumulati nel corso degli ultimi 15 anni, che esigono un intervento del ministero dell’Interno per una verifica seria e approfondita attraverso una commissione di indagine». Mette le cose in chiaro, il senatore del Pdl, Egidio Digilio dopo un incontro con consiglieri comunali e dirigenti del Pdl. «Tra i nodi da sciogliere per ridare trasparenza all’attività amministrativa comunale - sottolinea Digilio in

una nota - c’è innanzitutto il problema dei debiti fuori bilancio», di cui non è «mai ufficialmente quantificato l’ammontare esatto», nè sono state «indicate le condizioni per pagare i debiti». Cita i conti Acta, il ponte attrezzato, il Nodo del Gallitello, vecchi contenziosi, Cotrab, tangenziale: nodi economici e politici «da risolvere». Cos’, «credo che - conclude Digilio - ci sia materia sufficiente per indagare attraverso i documenti contabili su una gestione finanziaria delle casse comunali che è molto vicina alla bancarotta».

Non si fa attendere la replica di Santarsiero che assicura: «Non c’è nessundissesto finanziarioalComune di Potenza che anzi si è distinto negli ultimi anni per il rigore nella gestione economica, rispettando sempre i duri vincoli del patto di stabilità dice - E’ sconcertante vedere utilizzato il ruolo di parlamentare di maggioranzanongià perdifendereilterritorio come nel caso della Caserma Lucania, ma per avvalersi dei rapporti preferenziali con Ministeri e Commissioni al fine di gettare discredito al proprio territorio e ai propri cittadini».

Allora si dice pronto «a un incontro pubblico con il senatore Digilio per discutere di ogni questione riguardante il bilancio del Comune di Potenza». Nel frattempo chiede a Digilio «se è a conoscenza dei milioni di euro che l’amministrazione comunale ancora attende dal Ministero»su vari capitoli di spesa per cui si «determinano gravi problemi di cassa con lamentele di imprese e cittadini». Ai parlamentari chiedeimpegno: «Nell’unità delle battaglie delle sue classi dirigenti e non nelle bugie strumentali che i territori crescono».

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Potenza


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Al via a Lagopesole la XVI Fiera regionale

Il carteggio protestante di Giovanni Calvino

Expo Radio, manifestazione alla XIII edizione

DALLE 11 in poi, in piazza Prefettura, stand all’insegna del biologico. La Biodomenica, festa dell'ambiente, della salute, dell'alimentazione e del gusto, dedicata all'agricoltura biologica è organizzata dalla Coldiretti, dall'Aiab (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica) e da Legambiente. I visitatori potranno ricevere informazioni sull’apporto benefico dell’agricoltura bio nei confronti del cambiamento climatico. Il bio aiuta il consumatore, il produttore e il clima. Nell’ambito della Biodomenica, i consumatori potranno partecipare al simpatico concorso “E Vai col bio!”, promosso in collaborazione con la webtv Ecozoom.tv.

AL VIA la fiera regionale di Lagopesole, giunta alla sua XVI edizione che si svolge ai piedi del Castello Federiciano di Lagopesole con l'intento di essere punto d'incontro tra le aziende lucane. Oltre 200 stand presenti su un'area espositiva di 6000 mq, e superate le 25 mila presenze di visitatori nelle passate edizioni. La manifestazione fieristica durerà 10 giorni e chiuderà i battenti domenica 18. Gli orari d'ingresso al pubblico: giorni feriali: dalle 16:30 alle 22 e domenica dalle 10 alle 13. La rassegna mercantile di Lagopesole trae origini dalle secolari fiere di Ognisanto e di S.S. Pietro e Paolo, dove attirava, ed attira ancora oggi, migliaia di visitatori.

IN occasione del quinto centenario della nascita di Giovanni Calvino, la Biblioteca nazionale di Potenza ha organizzato l’evento di presentazione del libro “Giovanni Calvino - Renata di Francia, lealtà in tensione”. Il volume, edito da Alfa e Omega, sarà presentato in un dibattito a cui parteciperanno Francesco Sabia, direttore della biblioteca nazionale di Potenza, e Leonardo De Chirico, dell’istituto di Formazione evangelica di Padova e Roma. Appuntamento per il prossimo giovedì 15 ottobre, alle 17.30, nella sala conferenze della Biblioteca nazionale di Potenza.

SI chiuderà domani all’Efab di Tito Scalo la Tredicesima edizione di Expo Radio. L’appuntamento prevede l’esposizione di prodotti per l’informatica, l’elettronica ed i radioamatori. La manifestazione è stata ideata per consentire, agli operatori del settore informatico e radio, una migliore valutazione dell’offerta delle nuove tecnologie. La fiera offre tutta l’esperienza e la professionalità acquisita nel campo delle comunicazioni e dell’informatica. La manifestazione ha visto nelle precedenti edizioni, la partecipazione di innumerevoli aziende e visitatori provenienti dall’intero territorio nazionale.

LA MANIFESTAZIONE

NUOVA FERMATA

A Potenza la presentazione dell’evento dedicato a S. Gerardo Maiella

Muro Lucano: luci, suoni e teatro per celebrare la “Notte della Luce” LUCI, suoni, teatro e danza in una notte di preghiera dedicata a San Gerardo Maiella. E' la “Notte della Luce”, l'evento previsto per il prossimo 15 ottobre a Muro Lucano (nel 254° anniversario del Santo murese patrono della Basilicata) e presentato ieri mattina dal sindaco Gerardo Mariani nella sede del consiglio regionale a Potenza. «Sarà un percorso di luci e suggestioni a incantare i visitatori, senza alcuna concessione alla spettacolarizzazione - ha sottolineato il direttore artistico dell'evento Gianpiero Francese - L'intenzione è infatti quella di intercettare l'altissimo sentimento di devozione verso il Santo e creare un percorso di luci, proiezioni, musica e teatro che si snoderà dal Pianello, luogo dell'infanzia di San Gerardo, sino alla Cattedrale e che sarà impreziosito da brevi interventi drammaturgici sulla vita del Santo». «Il 15 ottobre 2009 - ha sottolineato il sindaco - è un appuntamento importante per l'intera comunità regionale e non solo. Tutte le associazioni e le forze economiche - culturali sono coinvolte per creare un'offerta di accoglienza che porterà un interessante valore aggiunto alla città e all'intero territorio». «La Notte della Luce - ha aggiunto il parroco Giustino D'Addezio - è la testimonianza concreta di come a Muro Lucano si stia vivendo una straordinaria sinergia fra Chiesa, istituzioni e comunità. Una sinergia che potrà portare il paese all'importanza del passato e che dovrà essere presa ad esempio dal resto del territorio». La serata del 15 segna inoltre l'inaugurazione ufficiale del percorso gerardino e l'apertura dei luoghi di San Gerardo mai visitati. «L'evento - ha affermato il project manager Gaetano Schiavone - è solo la prima tappa di un più ampio ed ambizioso progetto di valorizzazione territoriale avviato nell'ambito del PIT Marmo Platano Melandro e chiaramente orientato alla costruzione, intorno alla figura ed ai luoghi di un Santo venerato in tutto il mondo, di un grande percorso turistico-religioso interregionale (Basilicata, Campania e Puglia)». «Muro Lucano e la Basilicata - ha aggiunto - hanno il dovere sociale e l'opportunità di offrire, agli oltre 800.000 pellegrini che annualmente visitano il Santuario di Materdomini, la possibilità di visitare i luoghi che hanno visto nascere e crescere S. Gerardo Maiella». L'evento,

organizzato dal Comune di Muro, dalla Fondazione “Insieme per…” in collaborazione con l'Apt, la Regione Basilicata e l'Unione Europea, vede anche la preziosa collaborazione del Gal Marmo Melandro. «L'iniziativa - ha detto il presidente Nicola Manfredelli - racchiude in sé tutti i principali significati che caratterizzano la comunità del Marmo Melandro e ben si lega con gli interventi di promozione e valorizzazione delle risorse produttive, territoriali e culturali previste dal nuovo programma Leader 2007/20013». Alla conferenza stampa erano presenti anche il rappresentante di tutte le associazioni partner dell'evento Salvatore Rotundo e il presidente della Protezione Civile Arduino Agostinelli. Roberta Senese

Potenza-Università

Una mela contro la sclerosi multipla

CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470 Sala 1 Fame. Saranno Famosi 17 - 19.30 - 22 Sala 2 Baarìa 17.30 - 20.30 Sala 3 Barbarossa 17.30 - 20.30 Sala 4 La doppia ora 18 - 20 - 22 Sala 5 Bastardi senza gloria 18.30 - 21.30 Sala 6 Biancaneve e la vendetta degli 007 nani 17.30 Le mie grosse grasse vancanze greche 20.30 - 22.30 Sala 7 G-Force 17 Un amore all’improvviso 19 - 21

DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 L’era glaciale. L’alba dei dinosauri 18.30 21

Bastardi senza gloria

La conferenza stampa alla Regione (Foto Mattiacci)

L’INIZIATIVA

Poche le adesioni per l’Obesity day VISITE di controllo gratuite all’ospedale San Carlo di Potenza, in occasione dell’Obesity day. Una giornata interamente dedicata alla prevenzione delle malattie legate al sovrappeso. Medici e infermieri, quindi, si sono messi a disposizione dei pazienti, dando utili consigli su alimentazione e dintorni. Ma l’invito non sembra aver trovato una risposta consistente: pochi, infatti, i potentini che hanno deciso di aderire alla manifestazione. Eppure gli abitanti della Basilicata conquistano il primato dei più ciccioni d’Italia, almeno secondo la Coldiretti, che ha analizzato i dati dell’Istituto Superioredi Sanità. I lucanisono seguiti sul podio da siciliani e calabresi mentre i più in linea sono i piemontesi. Le persone obese in Italia sono il 17 per cento degli uomini e il 21 delle donne tra i 35 e i 74 anni con la forma “a pera”che - sottolinea la Coldiretti ha contagiato però entrambi (i fianchi misurano 101 cm negli uomini e 100 cm nelle donne). I lucani sono ben al disopradella media tra gli uomini (34 per cento) e tra le donne (42 per cento). «Il numero basso di cittadini che ha aderito all’iniziativa, pure decisamente positiva - spiega il consigliere regionale dell’Udc, Gaetano Fierro - è indicativo del fatto che in una regione con la più alta percentuale di popolazione con questo problema, è necessario mettere in pratica provvedimenti che non siano solo di carattere informativo». Ecco perchè auspica che venga data attenzione alla proposta di legge sull’istituzione dei centri comunali di educazione alimentare e

Tanti auguri Alessia!! Come ben sai a comporre frasi noi non siamo bravi, non a caso lo lasciamo fare sempre a te! Però ti arrivi, in questa domenica speciale, un abbraccio forte dai tuoi amici di sempre...

benessere alla salute: «E’ con il coordinamento regionale e con l’attività degli enti locali che si potranno mettere in campo azioni di monitoraggio, prevenzione e cura di quei disagi che hanno bisogno di un’azione mirata, veloce e culturale».

Cara Nonna Maria...ti regaliamo una scatola di auguri: dolci.......morbidi.......argentati e preziosi COME TE!!!!auguri di buon compleanno dai tuoi nipoti e tutta la famiglia

NOVITA' a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l'assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».

TARANTINO colpisce ancora e lo porta a riscrivere la storia ufficiale con un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica. .

Baaria UNA famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni. Sfiorando le vicende private di questi personaggii, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un'intera comunità

Un amore all’improvviso HERRY ha una rarissima malattia genetica a causa della quale si trova involontariamente a viaggiare nel tempo.

NUMERI UTILI Antincendio boschivo Servizio taxi

Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 11 OTTOBRE Iura - via Anzio, 14

0971/45438

TURNO FESTIVO Figliola - via Pretoria, 285

0971/24945

Iura - via Anzio, 14

0971/45438

Numeri utili Carabinieri

112

Polizia

113

Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps

115 803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111

Enel Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias

1515 0971.53214 347.3015277 0971 331111 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090

Difensore civico reg. Federconsumatori Adoconsum Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna

0971 415150 0971 34444 0971411144 0971 46393 097122308 0971 69169 199 284 284 0971 19696 0971 55551

Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune

0971 668111 0971 417111 0971 415111

Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo

118 611111

0971 612562 0971 26907 0971 310111

Pronto Soccorso Consultorio Asp

Ateneo

Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.

0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640

Biblioteche e musei

Biblioteca Nazionale Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Provinciale Archivio stor. comunale

0971 54829 0971 305013 097156144 0971444833 0971 51605

RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-273233 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470

TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI

0971-411396 0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030

RISTORANTI AVIGLIANO LA CANTINA DI ROSA PEPE 0971-700955 LA TAVERNA DEI BRIGANTI 0971-865094 OSTERIA GAGLIARDI 0971-700743 AL VECCHIO LUME 0971-87080 DA TUCCIO 0971700311 HOTEL SUMMA 0971-82449 LA TORRE 0971-807524 LO SFIZIO 0971-85176 MILLE UNO 0971-700529 SACCO 0971-81382 RISTORANTI PIGNOLA LA TAVERNA DEL BOSCAIOLO 0971-420219

HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO

0971-486204 0971-420574 486010 0971-482020

RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 GOLDEN EAGLE 0975- 381070 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107

RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157

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“LENTAMENTE muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce”. Sono i primi versi della poesia “Lentamente muore” di Pablo Neruda, ispirazione della manifestazione “Liberarte”, promossa dall'associazione culturale “Metropolitan”. Prima di sei strofe, ognuna delle quali accompagna le sei serate dedicate alla commistione e allacoesistenza di tutte le forme di arte e comunicazione, ai tanti microcosmi di cui è composta la nostra società. Differenti passioni, esperienze artistiche e di vita diverse che possono arrivare a toccarsi e a volte anche a fondersi. Il debutto dell'evento è avvenuto giovedì scorso nei locali del Cube in via Isca del Pioppo (prossimo appuntamento il 15). Una sessantina i partecipanti. Un vero peccato non esserci. Chi temeva di ritrovarsi in un pasticcio ha poi apprezzato l'idea. La parte musicale è stata affidata al rock melodico di Giovanni Castelli e Christian Lapolla. Un piacevole repertorio italiano e straniero dai Negramaro alle Vibrazioni agli Afterhours, dagli Oasis ai Police. I brani sono stati intervallati dalla lettura delle poesie di Matteo Restaino tratte dalla raccolta “Mascheredi terra,maschere di cielo”. Componimenti che parlano di amori controversi e personaggi nell'ombra, etichettati, evitati, incompresi. Uno sguardo amaro e sarcastico alla vita e alle miserie umane. Iuri Di Lorenzo, giovanissimo musicista e scrittore ha letto il racconto “Passione” da “Il miele, il sale, il petalo”. Storia di sentimenti e pulsioni la cui morale è racchiusa nella frase finale: “L'amore per l'impossibile è sempre ricambiato”. Nel corso della serata spazio anche alla pittura. In mostra le tele di tre artisti. Il bianco e nero di Marisa Monaco, le variopinte bidimensionalità di Antonio Tancredi e la tecnica mista di Antonio Telesca, secondo classificato al premio “Rocco Scotellaro”2009. In un angolo, infine, una piccola bacheca dove lasciare dediche, suggerimenti, critiche e recapiti. Tanti post-it tutti da scrivere come la storia di una realtà, quella potentina, che ha ancora tanta strada da fare sulla via che porta all'apertura nei confronti del “diverso”. Simona Brancati

Potenza 25

Agenda

Domenica 11 ottobre 2009

In piazza Prefettura una giornata biologica

GIOVANI

“Liberarte” torna giovedì

Domenica 11 ottobre 2009

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

Agenda


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Avigliano I cittadini pagavano ad Acquedotto lucano un canone per un servizio inesistente

Depuratore, stop alle bollette Ora bisogna capire se verranno o meno rimborsate le somme esborsate AVIGLIANO - Non avevano il depuratore eppure pagavano, in bolletta, come se lo avessero. Un canone ritenuto ingiusto che pesava su alcune decine di famiglie dell'hinterland aviglianese. Un salasso immeritato che anche la magistratura aveva dichiarato illegittimo. Oggi quelle famiglie di Avigliano non pagano più, ad Acquedotto lucano, un canone per un servizio che non ricevono. Lo ha fatto sapere, in cui comunicato stampa, il consigliere comunale Vito Lorusso (Insieme per Avigliano Pdl), il quale ha espresso «viva soddisfazione» per come «la nostra battaglia sul canone di depurazione, illegittimamente addebitato dall'Acquedotto lucano Spa anche agli utenti che non avevano depuratore quali quelli delle frazioni del comune di Avigliano, è stata vinta». Lorusso ha ricordato che «le bollette che stanno arrivando in questi giorni, infatti, portano solo il canone delle fogne, segno che finalmente l'Acquedotto Lucano Spa ha ritenuto legittime le nostre rimostranze». Il consigliere comunale, poi, ha ribadito cose già note, e cioè che «tutte le frazioni di Avigliano sono prive d'impian-

Laurenzana La richiesta del consigliere Cantisani

Serve uno scuolabus per gli studenti

to di depurazione delle acque reflue e, pertanto, gli scarichi dei centri abitati dell'hinterland di Avigliano, di fatto, finiscono nelle poche fosse settiche comunali che, a causa della mancata manutenzione, riversano i liquami nei campi o nei fiumi con gravi problemi d'inquinamento ambientale». L'aver scorporato la quota relativa alla depurazione, a parere del consigliere d'opposizione in consiglio comunale, rappresenta sicura-

mente una vittoria di civiltà giuridica e di equità. «Rimane ancora in piede - ha rammentato Lorusso - la questione concernente il rimborso delle somme incassate in questi anni, per le quali i cittadini si aspettano di essere risarciti con i relativi interessi maturati. A tal proposito ci permettiamo di suggerire, in alternativa al rimborso che pure giuridicamente sarebbe giusto, che almeno l'Acquedotto utilizzasse le somme incassate in questi anni, in modo del tut-

to illegittimo, per decentrare le fosse settiche comunali ormai a ridosso delle abitazioni e da diversi anni non sottoposte a regolare manutenzione. Tale soluzione, crediamo sia inderogabile e non più rinviabile, anche in considerazione dei tempi per una progettazione che risolva in modo definitivo il problema, ancora lunghi, i crescenti rischi per l'inquinamento ambientale, pena la tutela e la difesa della salute dei cittadini». g.sil.

LAURENZANA - “Laurenzana solidale per lo scuolabus”. E’ la proposta avanzata da Gaetano Cantisani, capogruppo in consiglio comunale della lista “Un'altra Laurenzana”. La mancanza di un mezzo pubblico per il trasporto quotidiano degli studenti, ha spinto il consigliere di minoranza, Cantisani, ad attivarsi affinché il Comune di Laurenzana possa dotarsi di uno scuolabus. Gaetano Cantisani ha proposto al sindaco, agli assessori ed ai consiglieri comunali di Laurenzana, aventi incarichi, di dimezzarsi l'onorario per un anno o anche per più tempo se lo desiderano. In seguito, si può aprire un fondo che non deve essere registrato nel bilancio comunale, «così come stanno facendo a Muro Lucano - ha spiegato il consigliere Cantisani -. Così facendo, sia le varie donazioni, le lotterie, il cinque per mille potranno

confluire su un conto corrente che sarà registrato e depositato con uno statuto, a firma di tutti quanti noi amministratori». Secondo Gaetano Cantisani si dovranno, poi, coinvolgere tutti i commercialisti per far convogliare, in questo fondo, le quote dedotte dai professionisti, dai commercianti e dai comuni cittadini. Inoltre, attraverso libere offerte dei cittadini, «si costituisce un comitato ad hoc - ha aggiunto Cantisani - per lo scuolabus. Si ordinano dei cofanetti per le offerte da raccogliere tutte le settimane nei negozi, con la dicitura “Laurenzana solidale per lo scuolabus”». Senza, poi, tralasciare sponsorizzazioni ed iniziative con contributi regionali e provinciali, nonché della Comunità locale, che saranno destinate e finalizzate all'acquisto dello scuolabus. Donato Pavese

Pietragalla

Muro lucano Manifestazione per le vittime di incidenti sul lavoro

Il vangelo senza confini

Dramma delle morti bianche Una giornata per ricordare

PIETRAGALLA - E' in programma per domani a Pietragalla un incontro religioso organizzato dalla parrocchia "San Nicola di Bari" di Pietragalla. La manifestazione è denominata "Vangelo senza confini". Si comincia alle 18.30 con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Pedro Zilli, vescovo di Bafatà in Guinea Bissau. Al termine del rito religioso i lavori proseguiranno presso la sala parrocchiale "Monsignor don Donato Zotta" all'in-

terno del palazzo ducale cittadino, alla presenza del vescovo di Acerenza Giovanni Ricchiuti. I due esponenti religiosi intratterrano la cittadinanza ed i fedeli sul tema del vangelo che non ha confini ma anche svolgendo una riflessione sul mese missionario. Il parroco di Pietragalla don Tonino Cardillo si auspica una partecipazione massiccia della gente a questo incontro, tenuto conto che si tratta di argomenti di grande significato e rilevanza umana. an.be.

MURO LUCANO-Ogni giorno, in Italia, 3 lavoratori perdono la vita,altri 27 rimangono permanentemente invalidi e accadono in media, sempre quotidianamente, duemilacinquecento incidenti. Dati impietosi che non lasciano adito ad interpretazioni, quelli sviscerati dall'Anmil (Associazione Nazionale mutilati e invalidi sul lavoro). Una tematica, quella delle morti bianche, sempre attuale e meritevole di valutazioni approfondite. L'Anmil regionale, guidata dal suo presidente

Giuseppe Diovisalvi, organizza, per questa mattina, a Muro Lucano, la “ 59 giornata provinciale vittime incidenti sul lavoro”. Il programma prevede, alle 10, una cerimonia religiosa nella chiesa S. Marco Evangelista, nel ricordo delle vittime cadute in una guerra mai dichiarata. La commemorazione proseguirà con un corteo per le vie del paese,fino agiungere inpiazza Don Minzoni, dove verrà posata una corona d'alloro al monumento dedicatoai caduti sul lavoro. Nella Sala Roma,

a seguire, si svolgerà il dibattito incentrato, come di consueto, sul mondo del lavoro e le sue contingenze. Dopo la relazionedel presidenteprovinciale dell'Anmil Salvatore Farfariello, interverranno il presidente regionale dell'Anmil Giuseppe Diovisalvi, il medico legale dell' Anmil Caterini,il prefettovicario diPotenza Mauceri, il sindaco di Muro Lucano Mariani, il direttore regionale dell'Inail Riccardi, i consiglieri regionali Sergio Lapenna, Erminio Restaino, Giacomo Nardiello,

Agatino Mancusi, l'assessore regionale Antonio Potenza e il consigliere provinciale Morero. Ad oggi oltre ottocentomila disabili, divenuti tali a causa di un incidente sul lavoro e 130.000 vedove che piangono il loro marito mai tornato, debbono far meditare sulla portata del fenomeno. Anche la Basilicata, nell'anno 2008, ha pagato il suo tributo di sangue con dieci infortuni letali. Una occasione per riflettere su una tematica drammaticamente odierna. Giovanni Petilli

Gli studenti di Pietragalla raccolgono fondi per i giovani della guinea Bissau PIETRAGALLA - Le scuole dislocate nel territorio del Comune di Pietragalla (presenti sia Pietragalla che nelle frazioni SanGiorgio e Lolla) hannopreso il via lo scorso 14 settembre. A distanza di una ventina di giorni l'istituto comprensivo di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Pietragalla, ha inteso dare lustro a questo evento attraverso l'inaugurazione ufficiale con un evento di tutto rilievo e di grande significato sociale e religioso. Infatti si è svolta una celebrazione eucaristica presso la chiesa madre di Pietragalla per l'inaugurazione dell'anno scolastico 2009/2010 e il rito religioso è stato officiato dall' arcivescovo della diocesi di Acerenza Giovanni Ricchiuti con il quale ha concelebrato don Donato Glisci parrocco della frazione San Giorgio di Pietragalla. In particolare la professoressa Carmela Angarola, docente presso le scuole pietragallesi, ha sottolineato che «alle 10 tutti gli alunni e le

Giovanni Ricchiuti

alunne della scuola primaria e secondaria di primo grado dell'istituto comprensivo, si sono ritrovati davanti alla sede scolastica di Pietragalla in via San Demetrio e da qui il lungo corteo si è diretto in chiesa e la santa messa è stata

animata dai canti e dalle musiche eseguite dal maestro Teodosio Bevilacqua. Alla fine della celebrazione religiosa sono state consegnate al vescovo Giovanni Ricchiuti le offerte raccolte dagli alunni e dalle alunne pietragallesi per i coetani meno fortunati che vivono nello Stato africano della Guinea Bissau. Infatti la diocesi di Acerenza è gemellata con la diocesi di Bafatà. Le offerte raccolte saranno consegnate dal vescovo Ricchiuti a Pedro Zilli, vescovo di Bafatà». Alla messa ovviamente erano presenti tutti gli alunni e le alunne delle scuole locali, il corpo docente e il personale scolastico, le autorità civili e militari locali, i rappresentanti dei genitori del consiglio di istituto. Si è trattato di una manifestazione che ha messo in insieme l'aspetto religioso ma soprattutto la solidarietà verso chi vive in condizioni quotidiane difficili. Antonio Bevilacqua

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Domenica 11 ottobre 2009


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Incontro a Satriano per discutere del futuro e per chiedere celerità nella reindustrializzazione

StandardTela: «si faccia presto» A fine dicembre scadrà la mobilità per 40 dei 108 ex operai della fabbrica SATRIANO DI LUCANIA - Si fatti, avevano annunciato la è svolto ieri mattina nella sa- non partecipazione del sinla consiliare l’ennesimo in- dacato. «Quando si organizcontro sul futuro della ex zano incontri di questo tipo Standard Tela, opificio della hanno scritto polemicamenZucchi, nell’area industriale te - al fine di renderli produtIsca Pantanelle. Dopo 46 me- tivi sarebbe opportuno consi di cassa integrazione e mo- cordarli e istruirli preventibilità,il futurodeilavoratori vamente per dare un senso di si presenta ancora terribil- utilità e concretezza». «La Cisl - sostiene Migliomente incerto. Presenti all'incontro i sindaci Miglioni- nico - ha sicuramente frainco, Laurino, Cavallo e Perro- teso l'iniziativa». C’è un reale pericolo per ne (Satriano, 40 dei 108 laS. Angelo Le voratori che, Fratte, Savoia alla fine di die Sasso di Cacembre, cesstalda), il funseranno anzionario reche la mobiligionale Vito tà. Laurino fa Laurenza, un appello all'assessore alla Regione le Attività proper stringere duttive Geni tempi volti naro Straziualla pubblicaso, il commiszione del nuosario straorvo bando. dinario della L’invito è a Comunità concretizzare Montana del di più e fare Melandro, meno chiacVincenzo chiere, valuOstuni e in tando la proplatea, una posta del nutrita rapgruppo Caripresentanza Miglionico e Laurino ba, un consordegli ex opezio di quattro rai ex StandardTela. L'iniziativa è stata imprese del nord che operavoluta dall'amministrazio- no nel settore energie alterne comunale di Satriano che, native, tubi idraulici e vadal 2005, si dice sempre vici- schette a scomparsa, pervena ai lavoratori, perché il nuta in modo informale al possibile risvolto della vicen- sindaco Laurino ma, a dire da coinvolge tanti lavoratori dello stesso, «non presa in considerazione dalla Regiodella valle. «Si vive una situazione di ne». «I fondi devono essere constallo e di silenzi sulla questione StandardTela - sostie- trollati - continua Laurino - e ne Miglionico - questo incon- devono essere concessi solo tro vuole essere un momento dopo la prova dell'effettiva di riflessione e dibattito sulla concretizzazione degli evenquestione e certo non è una tuali nuovi piani industriapasserella di politici e politi- li». «E' un dramma - sostiene canti». Questo in risposta alla polemica definita «inop- Gerardi della Uil - assistere alla chiusura di tante azienportuna», da parte di alcuni esponenti Cisl. Carlo Quara- de, occorre quindi acceleratino e Gerardo Casaletto, in- re i tempi, fare in fretta, nel

A Vietri si ritrovano le Famiglie VIETRI DI POTENZA - Tutto pronto per l'ennesimo ed importante incontro del cammino formativo dell'associazione Onlus “Famiglie Vietri” della Parrocchia di San Nicola di Mira di Vietri di Potenza. Infatti questa mattina, presso il consueto e splendido posto del Convento dei Frati Cappuccini in Via San Francesco, si terrà l'incontro riguardante “Il sogno di essere felici: l'incontro tra a gioia dell'uno e la gioia dell'altro”, nell'ambito del cammino formativo di quest'anno che riguarda la sinfonia dell'amore sponsale nel cantico dei cantici, il cui obiettivo è

di educare all'amore, alla tenerezza e all'affettività. Ospiti e relatori dell'incontro saranno i coniugi Tiziana e Maurizio Tibidò della “Casa della Tenerezza” di Perugia, il cui fondatore della stessa, Don Carlo Rocchetta, è già stato al Convento di Vietri per l'associazione vietrese il tredici settembre scorso. Come in ogni occasione, l'associazione “Famiglie Vietri” ha previsto il servizio di animazione per i tutti i bambini. Il prossimo incontro è stato posticipato dall'otto al quindici novembre per motivi organizzativi. Claudio Buono

A VENOSA Minaccia di morte un commerciante I CARABINIERI della compagnia di Venosa sono intervenuti all'interno di un negozio di abbigliamento del centro oraziano dopo che un 37enne del luogo aveva minacciato di morte con un punteruolo il proprietario dell'esercizio commerciale, un cittadino di nazionalità cinese. Dopo una breve colluttazione, l’uomo è stato arrestato e portato presso il carcere di Melfi a disposizione del magistrato di turno.

redigere il nuovo bando di reindustrializzazione, eliminando la voce riguardante la priorità di settore per aprire ad aziende che non fossero del settore tessile». Allegretti della Cgil sostiene che «il governo nazionale si è dimostrato lontano dai problemi del mezzogiorno e le aziende tornano al nord». Vito Laurenza, funzionario della Regione sostiene: «Noi

non siamo a conoscenza della proposta del sindaco Laurino, anche perchè la regione può rispondere solo dopo avviso pubblico. I controlli sugli imprenditori che rispondono al bando viene effettuato da un apposito organo. Con gli accordi del 29 settembre, il bando sarà pronto senza priorità di settore, per novembre». La mobilità per i 40 lavoratori sarà prolunga-

ta quasi sicuramente, anche se per dare una parola definitiva bisogna aspettare la nuova finanziaria. Straziuso conferma che la Regione sta preparando il nuovo bando, ciò a dimostrazione del fatto che le istituzioni si preoccupano tantissimo della sorte de lavoratori. «La situazione della Standard Tela si può guardare con occhio positivo,- assicural'assesso-

re - i fondi ci sono, anzi vi posso confidare che ci sono situazioni peggiori sul piano delle infrastrutture. Io stesso ho bloccato Marchesini della Draplane per garantire un reale sviluppo. Disperatamente la Regione ha inseguito questi imprenditori e confermo il fatto che siamo nella totale indifferenza da parte del governo centrale». Antonio Monaco

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Melfi Le trattative con il Pdl procedono a rilento

Quindicesima edizione

Udc, slitta l’ipotesi dell’ingresso in giunta

Festival dell’Aglianico a Barile

MELFI - La trattativa per l'ingresso in giunta tra Udc e Pdl a Melfi, equivale alla corsa del gambero, un passo avanti e due indietro. Un balletto snervante, condito da proposte e controproposte che finora non hanno prodotto nulla di concreto. Anzi, l'ipotesi che resti tutto come prima eche l'ingresso in giunta non avvenga, è al momento la più probabile e la più accreditata. Una situazione che tutto sommato al sindaco Navazio non dispiace, lasciando di fatto tutto l'assetto esattamente come è adesso. Come avevamo preventivato, la riunione del direttivo Udc , ha evidenziato palesi differenze di vedute. Si è decisamente ingrossato lo schieramento interno di coloro che non valutano produttivo e vantaggioso, un ingresso in giunta in questo momento. Per una questione di tempo, perché un solo, secco assessorato non rappresenta una proposta in grado di soddisfare le esigenze programmatiche e di visibilità del partito e perché nell'ambito del gruppo centrista, non sono pochi, quelli che strizzano l'occhiolino al centro sinistra, in osse-

Ernesto Navazio

quio alledirettive regionalied anche perché in sintonia con l'attuale opposizione. L'Udc è un partito che in prospettiva amministrative 2011, vuole avere voce in capitolo, contaree far valereil proprio peso politico. Nel centro destra questa considerazione attualmente non c'è o meglio è presente solo in parte, nel centrosinistra cipotrebbeessere, anche se bisogna approfondire su quali basi e con che tipo di accordi.

Da una parte nell'Udc, c'è chi spinge per avere subito un assessorato ed una poltrona sulla quale accomodarsi, stringendo un alleanza con il Pdl, da verificare fino a che punto stabile, globalmente condivisa da tutte le componenti in trattativa e soprattutto duratura. Dall'altra, si collocano coloro che invece vogliono attendere gli eventi, scrutare gli orizzonti e tutti i possibili scenari, e decidere di conseguenza. Il rischio concreto, è che però queste divergenze interne di opinione e vedute, finiscano per sminuire il partito e renderlo più debole. Qualcuno giàminaccia,più omenovelatamente di prendere altre strade,ma d'altrondebisogna anchesaper accettarenelcontesto di un democratico dibattito, le posizioni altrui, senza farne una questione personale. Poi, secondo quelli che in questo momento prediligono la via del temporeggiamento, se proprio appoggio pieno al Pdl deve essere, che ci sia la maggiorevisibilità possibilee soprattutto potere decisionale. Da qui la controproposta Udc che per bocca del segretario Moccia, chiede, qualcosa

in più del semplice assessorato, nell'incontro tenutosi con Egidio Giorgio e Mariano Bortolini, rappresentanti Pdl. Addirittura l'Udc chiede la presidenza del consiglio, oltre l'assessorato. Due postazioni, anche per accontentare le due anime interne. Una possibilità che il Pdl non prenderà in considerazione, ribadendo di poter concedere un solo assessorato. D'altronde sacrifici il Pdl non vuol chiederne a nessuno dei suoi, tra le altre cose nessuno è disposto a farne. Ecco perché l'ipotesi che tutto rimanga com'è attualmente ha buone possibilità di materializzarsi, a meno che l'abile Egidio Giorgio, assai navigato politicamente, possa uscire dal cilindro una soluzione al momento imprevista, in grado di accontentare chi nell'Udc, spinge per entrare. Nel frattempo il movimento dei Dec si è considerevolmente avvicinato alla maggioranza. Il "falotichiano" Corona ribadisce di avere a cuore solo questioni di programma non facendone discorsi di poltrone. Esaudire questo volere per il Pdl melfitano è decisamente semplice. Emilio Fidanzio

BARILE - All'interno del costituendo “Parco urbano delle cantine” promosso dalla Provincia di Potenza, sarà Barile, “Cuore dell'Aglianico Doc”, ad ospitare una delle “Vetrine dell'Aglianico” nel settecentesco Palazzo Frusci. Non poteva che essere così, se si considera il “palmares” prestigioso che i vini lucani hanno saputo conquistarsi , nell'ambito della prestigiosa “Guida ai Vini d'Italia 2010” . Infatti la massima valutazione a favore dei vini regionali con il titolo dei “Tre Bicchieri” è andato a tre grandi etichette del Vulture: Basilisco, Don Anselmo, Titolo . Grazie a questo ricco medagliere s'è aperta , per iniziativa della “Pro Loco” l'edizione quindicesima del “Festival dell'Aglianico”. Ieri, lungo “Chiazz e Stakat” allestiti quindici gazebo con bottiglie di vino, bianco e rosso, olio di oliva barilese, brochure, materiali turistici e pubblicazioni di settore. Nella sede della Pro Loco, presieduta da Lorenzo

Gagliardi, un interessante dibattito su “Viticoltura di qualità e prospettive future”. Esperti ed autorità regionali , dopo il saluto di benvenuto del sindaco Giuseppe Mecca , i sono alternati nell'evidenziare la situazione attuale del prodotto Doc. Fra gli altri Filippo Corbo e Michele Cappa del dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, l'Apt di Basilicata e alcuni produttori . Le conclusioni tratte da Vincenzo Viti, assessore regionale all'Agricoltura. Nel palazzo Frusci allestite due mostre dal sodalizio “In arte”di Antonio Volonnino, e dal cineclub barilese “Pasolini” . Le cantine-grotte dell'Aglianico sono state argomento “clou” del foto-libro “Cristo è nato a Barile” del giornalista Donato Michele Mazzeo, presentato da Rocco Brancati, giornalista Rai e docente Unibas, da Paride Leporace, direttore “Il Quotidiano della Basilicata”, Armando Lostaglio critico cinematografico e vice presidente nazionale Cinit-Venezia .

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La Ola sollecita i sindaci della Val d’Agri e il commissario Totaro a intervenire

Un Parco alla mercè di tutti Il problema sarebbe costituito dal rilascio di nuove licenze petrolifere VAL D’AGRI - La salvaguardia della zona del parco non è ancora stata attuata. A denunciarlo la Ola (Organizzazione lucana ambientalista) che prendendo spunto pdall'iniziativa sul Parco della Val d'Agri programmata per sabato e domenica prossimi dal Comune di Marsiconuovo e dalla Provincia di Potenza, assessorato alle Aree Protette, per denunciare all'opinione pubblica i gravi ritardi e le evidenti contraddizioni per la salvaguardia del Parco della Val d'Agri. «Infatti - si legge in una nota stampa - non si può, da un lato, consentire la realizzazione di sette nuovi pozzi petroliferi come intende fare il Comune di Marsiconuovo (alcuni situati nel perimetro del parco) e, dall'altro, dichiarare a parole e con iniziative di facciata una salvaguardia ed una valorizzazione del territorio protetto che resta ancora esposto agli impatti ambientali causati da trivelle petrolifere, oleodotti ed emissioni inquinanti». La Ola, pertanto, torna nuovamente a sollecitare il commissario dell’ente Parco, Totaro, ad una maggio-

Una veduta della zona della Val d’Agri

re attenzione alle problematiche di salvaguardia ambientale evidenziandogli come le richieste del ministero alla Regione siano rimaste "lettera morta"». Così come sono ancora «inevase le richieste da parte del ministero rivolte alla Regione di conoscere quante e quali attività petrolifere sono attualmente presenti all'interno dell'area protetta».

Emblematiche in proposito le richieste avanzate dalla Ola e rimaste tuttora senza risposta, indirizzate alla Regione Basilicata, «finalizzate a conoscere la natura dell'inquinamento e le misure di bonifica adottate rispetto alla sorgente acqua dell'Abete ed altre sorgenti quali Acqua sulfurea, gruppo sorgentizio Molinara. Ancora non è stata data

risposta al quesito della Ola relativo al pozzo "Cerro Falcone 2", considerato volutamente da Eni come "esplorativo"». La Ola chiede in proposito al Commissario del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese di sollecitare con urgenza al ministero dell'Ambiente la delocalizzazione del pozzo Cerro Falcone 2 dal

momento che esso ricade in una zona del Parco nazionale (Serra di Calvello). Una richiesta che va valutata anche alla luce del fatto che «da parte della Regione vi erano stati precisi impegni in proposito nei confronti del ministero dell'Ambiente». Sempre al fine di tutelare il patrimonio naturalistico del Parco della Val d'Agri, la

Ola chiede al Commissario Totaro se «egli è a conoscenza di nuove autorizzazioni rilasciate a compagnie petrolifere ed energetiche e quella che la Regione avrebbe rilasciato ad Enel Green Power Spa, per la derivazione ed uso di nuove quantità di acqua del torrente Caolo, nel Comune di Tramutola, per una portata considerevbole, pari ad oltre 1.250 litri al secondo». L’associazione ambientalista ricorda anche ai sindaci della Val d'Agri «come nel territorio dell'area protetta i biotopi siano tutelati in base alla normativa del parco acclusa al Dpr dell’otto dicembre 2007 purtroppo ancora inattuata». Obbligo prioritario «degli enti locali e degli organi di gestione del parco sono pertanto quelli di verificare il rispetto delle misure di salvaguardia. Abbiamo, invece, la sensazione che il parco nazionale continui a restare alla mercé delle compagnie petrolifere e delle società private che continuano a fare finta che non esistano regole da rispettare mentre gli organi di gestione sono ancora incompleti e privi di funzioni».

ViggianoLa denuncia degli esponenti de “Il cambiamento”

Nella zona industriale potrebbe sorgere la discarica VIGGIANO - “La sede dell'Osservatorio ambientale invece del sito di trasferenza dei rifiuti solidi urbani nell'area industriale di Viggiano”. Questa la proposta, in maniera anche provocatoria, del gruppo consigliare di minoranza Pdl “Il cambiamento” alla notizia sulla realizzazione di una stazione di trasferenza degli Rsu nel territorio comunale del paese. “Per i pochi cittadini viggianesi - spiega in una nota stampa il responsabile, Amedeo Cicala - che ancora non lo sanno confermo quanto dichiarato in un documento di pochi giorni fa (risultando da documenti ufficiali all'interno del Comune di Viggiano), che il sindaco Alberti e la sua giunta, all'insaputa di tutta la cittadinanza - su proposta della Provincia di Potenza - stanno individuando nella zona Industriale di Viggiano, il sito di trasferenza “discarica” dei rifiuti solidi ed urbani per l'intera Val d'Agri. Tale incresciosa situazione ancora una volta - continua l'esponente del Pdl - svantaggiosa per i viggianesi porta ad un ulteriore danno, considerando che la zona Industriale e la zona Vigne sono già interessate da un forte inquinamento dell'ambiente circostante dovuto alla presenza del Centro Oli. Sempre in questo periodo un po' più in alto e precisamente alla Regione Basilicata stanno valutando l'opportunità di stabilire la sede dell'Osservatorio Ambientale a Marsiconuovo. L'Osservatorio

Ambientale nasce dall'Accordo di Programma tra la Regione Basilicata e l'Eni, dove quest'ultimo eroga contributi alla Regione Basilicata al fine di monitorare l'ambiente in Val d'Agri a seguito della coltivazione degli idrocarburi. Se è vero come è vero che l'area industriale di Viggiano e l'area Vigne di Viggiano sono le zone più colpite dall'inquinamento ambientale dovuto all'affare petrolio, mi chiedo e chiedo a tutte le istituzioni: Sindaco e Giunta di Viggiano, Commissario della Comunità Locale

Alto Agri, Commissario del parco Nazionale della Val d'Agri, Presidente e Giunta della Provincia di Potenza e Presidente e Giunta della Regione Basilicata, non è più giusto e, soprattutto, logisticamente migliore posizionare la sede dell'Osservatorio Ambientale all'interno della Zona Industriale di Viggiano e trovare, concertando tutte le istituzioni ad ogni livello, un nuovo sito di trasferenza dei rifiuti solidi ed urbani che non interessi la già martoriata Viggiano. Quindi - conclude il capo

gruppo del Popolo dellla Libertà - perché non impiantare la sede dell'Osservatorio Ambientale nella Zona Industriale di Viggiano? Forse perché l'aria non è salubre? Al di là della battuta, tale proposta non è stata avanzata per motivi puramente campanilistici, ma la presenza dell'Osservatorio Ambientale a Viggiano rasserenerebbe di molto gli animi oramai quasi esasperati di tanti viggianesi preoccupati per la loro salute e per la salute dei loro figli” Angela Pepe

La zona industriale di Viggiano

Sarconi, c’è il «Sì» della giunta al Piano per il diritto allo studio SARCONI - Approvato dalla giunta comunale il Piano per il diritto allo studio relativo all'anno scolastico 2009/2010. L'importante documento quantifica una spesa complessiva di 59.002,50 euro, con un onere a carico delle casse comunali di circa 21.000,00 euro ed un contributo regionale poco superiore agli undicimila. La contribuzione a carico degli utenti che usufruiscono del servizio di mensa e trasporto scolastico, invece, ammonta a circa 27.000,00 euro. Questi due servizi, la cui gestione da qualche anno si è dovuta giocoforza affidare a privati, causa una drastica riduzione del personale che vi era addetto, assorbono la gran parte del risorse destinate al diritto allo studio. Ben 26.000,00 euro la mensa scolastica e 30.000,00 euro il trasporto scolastico. Il documento approvato rical-

ca sostanzialmente quanto già attuato lo scorso anno, con una sensibile riduzione del contributo destinato alle varie scuole. Si riduce, infatti, da duemila a 1.500 euro lo stanziamento in favore della scuola elementare da destinare all'acquisto di libri di testo per gli alunni, mentre resta invariato il contributo di 1.500 euro il contributo a favore dell'istituto comprensivo di Spinoso di cui Sarconi è sede associata, da utilizzare per le spese di funzionamento, per manifestazioni varie e per le gite scolastiche. “Il comune”, si legge nella relazione allegata al Piano, “si propone quale promotore e supporto di una scuola al servizio dei giovani, speranza del futuro”. Interesse primario dell'amministrazione comunale è garantire la regolare gestione delle strutture scolastiche con particolare riguar-

do ai servizi erogati. Il documento prevede, inoltre, una proficua collaborazione con l'istituzione scolastica con la partecipazione ed il sostegno a tutte quelle iniziative, anche extrascolastiche, che hanno fini educativi. Nel contempo particolare attenzione sarà prestata nel favori-

re la fruizione, da parte di tutti gli alunni della scuola superiore che ne hanno diritto, delle contribuzioni in materia di trasporto e di acquisto dei libri di testo, così come previsto dalle recenti leggi statali e regionali. Gerardo Tempone

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Domenica 11 ottobre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Niente costi di urbanizzazione e di terreno, 284 alloggi a canone concordato e calmierato

L’urbanistica delle polemiche Ufficializzato il progetto della società Matera 90. Giallo sulla delibera del Comune RILETTURA storica, ma anche riequilibrio degli spazi e continuità edilizia. Il prof. Amerigo Restucci definisce così il progetto “New town San Francesco” della società Matera 90, presentato ieri nel corsodi unaconferenzastampa trasformata in breve in un convegno. Restucci, Rettore dell’università Iuav di Venezia e coordinatore della commissione paesaggi del Ministero dei Beni culturali, parla di una iniziativa dotata di «Una carica di novità con una crescita legata al rispetto della città. Agna è stata finora riletta dalla politica urbanistica della città, con una crescita di servizi che hanno bisogno di essere riequilibrati». In un territorio, come quello materano, in cui la mancanza di un’anagrafe del fabbisogno abitativo rappresenta una delle lacune più evidenti, diventa necessario dotarsi di strumenti che accompagnino lo sviluppo in un percorso virtuoso. In tutto 539 alloggi di cui 284 di edilizia sociale (abitazioni da 60a 95 mq) e 255 di edilizia privata (da 95 a 180200 mq), un programma di housing sociale per le necessità abitative del territorio. L’area che si trova a ridosso del quartiere Agna, verrà suddivisa in cinque ambiti che prevedono anche servizi di quartiere, spazi pubblici, verde e infrastrutture. Daniele Tagliente, presidente della società, ne ha parlato come dell’occasione dellavita dichi, pur senza un reddito adeguato, potrà permettersi una casa. Il 35% degli alloggi, infatti, consentirà locazioni a canoneconcordatoper 10annicon opzione di riscatto. Il 20% delle abitazioni verrà affittato a canone calmierato a 25 anni. Oneri di urbanizzazioni e costo del terreno a totale carico della società e costo per metro quadro più basso della media nazionale. Ci sarebbe da chiedersi perchèsi siaaspettato fino ad ora. E forse per questo la giunta , riunita nell’ultima sedutaprima delledimissionidi Buccico,il3 ottobrescorso,ha approvato la delibera che riguarda il progetto, scatenando polemiche culminate nel blitz di Pio Acito e degli attivisti di Legambiente al grido di “Attenzione, colate di cemento, mafia in crescita”. Il passaggio, secondo alcuni, sarebbe prematuro e dovrebbe giungere solo dopo il bando regionale. Fanno riflettere le parole del sindaco dimissionario, Emilio Nicola Buccico che aveva dettoal Quotidiano: «Abbiamo un piano regolatore datato e fermo, una città cresciuta bene ma anche con le sue anomalie che adesso saranno ingigantite dalla legge regionale sulla casa». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

«Ci incontri pubblicamente per modificare gli articoli 4 e 5 del piano casa»

Le associazioni sfidano De Filippo MARINO Trizio presidente dell’associazione Città Plurale non usa mezzi termini e lancia il guanto fino a Potenza: «Il presidente della Regione, Vito De Filippo, ci deve incontrare per confrontarsi direttamente con noi sulla legge regionale sulla casa e ascoltare le nostre osservazioni». Mutamenti a Mezzogiorno, Cittadinanzattiva, Legambiente, Italia Nostra e Centro Carlo Levi, battono i pugni sul tavolo e scrivono. L’appello al Presidente della Giunta regionale, Vito de Filippo, e ai componenti dei gruppi consiliari, in cui si chiede la modifica della legge, si apre con un forte j’accuse: «La nostra legge regionale è stata definita la più permissiva di tutte le altre fin qui prodotte a seguito dell’accordo Stato-Regione per il rilancio dell’economia in tema edilizio». L’indice è puntato contro gli articoli 4 e 5 del testo rispettivamente relativi a programmi integrati e mutamenti della destinazione d’uso. «Il problema legato alla destinazione d’uso - spiega Michele Morelli - è affrontato in modo unico, solo in Basilicata. L’autorizzazione ai cambiamenti di destinazione d’uso, infatti, viene concesso senza che sia richiesta alcuna certificazione energetica, il rispetto delle norme antisismiche o alcun onere economico». Le contraddizioni, secondo Morelli stanno anche nella definizione di emergenza abitativa che non sarebbe rispondente al vero. «Al momento le aree ad alta densità abitativa sono tre, fra cui c’è Matera, procediamo invece con lentezza sotto il profilo della crescita de-

Emilio Nicola Buccico: «Sono contro l’edilizia contrattata»

Le associazioni riunite e l’incontro di Matera 90

mografica». La proposta di modificare l’articolo 4 della legge regionale è legato proprio a questo tema: «La Regione - spiega una nota congiunta delle associazioni - con procedure di evidenza pubblica può promuovere e valutare la realizzazione di programmi integrati di edilizia residenziale nei comuni ad alta densità abitativa. Per l’approvazione è sufficiente un accordo di programma, in deroga al principio di autonomia dei territori e alle procedure partecipative. Pensiamo invece che spetterebbe ai comuni secondo competenza primaria e prevalente valutare e promuovere questi programmi integrati». Anci e istituzioni sono avvertite: le associazioni civiche non hanno nessuna intenzione di lasciar passare il principio del “Paese del Bengodi”. «Sull’urbanistica, negli ultimi 20 anni, le amministrazioni hanno ceduto il passo - prosegue Michele Morelli - il prof. Restucci, poi, non è esente da queste dinamiche e si è prestato anche questa volta a iniziative speculative». Pio Acito, responsabile di Legambiente aggiunge: «Sembra strano che nessuno si sia accorto che dietro il cemento ci siano meccanismi perversi. Superare passaggi come il confronto non depone a favore della Regione». Principi come la partecipazione, la gestione delle urbanizzazioni e del risparmio energeti-

co, tutti ignorati, vengono sollevati dal responsabile dell’associazione ambientalista «Gli ordini professionali e l’associazione dei costruttori hanno spesso applaudito soddisfatti». Mimmo Genchi, consigliere di Città Domani spiega: «Solo stamattina, nel corso della conferenza stampa, ho conosciuto i dettagli del progetto Matera 90. Su 120 osservazioni presentate sul Piano Urbanistico, non se ne è discussa nemmeno una». Marino Trizio, presidente di Città Plurale, richama alle sue responsabilità la Regionbe e aggiunge: «Ancora una volta sono le associazioni a doversi far carico di un problema da portare a conoscenza dei cittadini. Il Presidente ci convochi e si confronti con noi al più presto». La necessità di garantire caratteristiche e origini dei borghi cittadini è stata inoltre sottolineata da Nicola Grande di Italia Nostra: «I problemi urbanistici sono visibili agli occhi di tutti, come sta accadendo al borgo rurale de La Martella che lentamente sta cambiando fisionomia». Tra gli aspetti che i componenti delle associazioni solleveranno c’è quello dell’illegittimità della legge che si dicono pronti a sottoporre all’esame della Corte Costituzionale se possibile con la collaborazione dei sindaci e dell’Anci di Basilicata. a.ciervo@luedi.it

Domani dovrebbe essere presentato il nuovo gruppo che comprende anche ex “Tostiani” e membri del gruppo misto

L’Udc apre la campagna-acquisti comunale EMILIO Nicola Buccico parla, Giuliano Cappella risponde. Potrebbe essere presentato domani il nuovo accordo che consente all’Udc di aumentare il numero dei suoi componenti grazie ad una campagna-acquisti avviata con le liste civiche che fanno capo ad Angelo Tosto e con il gruppo misto. Un tentativo, nemmeno troppo velato, di sbarrare la strada ad eventuali tentativi di accordo per salvare la giunta Buccico. I particolari, almeno quelli ufficiali, dovrebbero essere presentati nel corso di una conferenza stampa. Dal giorno delle dimissioni del sindaco Emilio Nicola Buccico, la rincorsa di voci, indiscrezioni, ipotesi di accordo prima raggiunIl sindaco Buccico. A destra Giuliano Cappella

to e poi annullato, si susseguono lasciando aperte tutte le possisibilità, nonostante il diretto interessato abbia dichiarato di non accettare compromessi e di

disegnare i rumori popolari materani troppo diffusi. La presentazione del progetto Matera 90, per molti ieri, è sembrato un messaggio trasversale del sindaco, giunto al suo ultimo atto in giunta ma desideroso di far sapere che l’urbanistica non è uno scherzo. Resta il fatto che in politica, come in guerra, non solo tutto è ammesso ma l’esito della battaglia può cambiare all’ìmprovviso e dipende principalmente dalla consistenza delle truppe a disposizione. Un principio tattico che, forse, Giuliano Cappella, deve aver approfondito nelle ultime settimane tanto da decidere di ingrandire le fila della sua componente, superando, si dice, la decina. a.ciervo@luedi.it

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Matera


Sono otto i morti in regione e 250 i feriti sulle strade dall’inizio dell’anno a fine agosto

Imperativo prevenzione Incidenti stradali, esperti a confronto in un convegno di Prefettura e Polstrada «PIU’ che promuovere campagne shock sugli incidenti stradali, bisognerebbe puntare sugli effetti che compromettono la vita reale. Mentre la morte è quasi un elemento magnetico, un volto sfigurato o un arto amputato hanno conseguenze in vita». Dalle parole dello psichiatra Mauro Maldonato, tra i relatori del convegno sulla sicurezza stradale “Educazione alla mobilità stradale, strategie di prevenzione e supporto alle vittime”che si è svolto ieri a Palazzo Lanfranchi, «il punto di partenza per prevenire gli incidenti è l'uomo, altrimenti tutti gli accorgimenti che si possono adottare hanno effetto limitato. Per quanto riguarda le campagne pubblicitarie, non funzionano le forme apocalittiche ma le modalità persuasive: occorre lavorare su messaggi che evidenzino gli effetti procurati dagli incidenti nella riduzione della capacità di rapportarsi con gli altri». Nel corso del convegno, organizzato da Prefettura di Matera, Polizia di Stato, Questura di Matera, Compartimento Polizia stradale per la Basilicata con il coinvolgimento di enti locali, è emerso che sono stati otto i morti e oltre 250 i feriti sulle strade della Basilicata fino al 31 agosto di quest'anno. Gli incidenti si sono verificati in prevalenza lungo le strade statali e hanno coinvolto, soprattutto, giovani. L'incontro di ieri è servito a mettere in luce le possibili strategie per ridurre i rischi di incidentalità, investendo sulla informazione e sugli stili di vita, come ha sottolineato il dirigente regionale del Compartimento della Polizia Stradale, Andrea Spinello: «E' necessario sensibilizzare tutti sull'importanza della costituzione di nuovi modelli culturali sulla sicurezza stradale, per concorrere ad una migliore circolazione ed evitare gli incidenti». Da alcuni mesi è stata istituita presso la Prefettura di Matera la Consulta Permanente sulla Sicurezza stradale dellaprovincia, che hatra i

STAND IN PIAZZA IL CONVEGNO di ieri è stato preceduto, venerdì sera, da una manifestazione in piazza Vittorio Veneto: presenti gli stand con personale della Sezione Polizia Stradale di Matera, dell'Ufficio provinciale della Motorizzazione Civile, dell'Asm Matera, della Croce Rossa Italiana, dell'Aci, e del Comune di Matera. L'iniziativa coordinata dalla Prefettura di Matera è stata realizzata d'intesa con il Comune di Matera, l'Amministrazione provinciale, la Questura di Matera, il Comando provinciale dei Carabinieri, il Comando provinciale della Guardia di Finanza, il Comando provinciale Vigili del Fuoco, la Sezione Polizia Stradale di Matera, l'ASM, l'Ufficio della Motorizzazione Civile, il Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, l'Aci e l'Ufficio scolastico provinciale. Il consigliere comunale Adriano Pedicini, rappresentante del Comune nell'ambito della Consulta, ha ricordato che, dopo le iniziative di ieri e venerdì, tra novembre e dicembre si svolgeranno incontri con gli studenti.

Dall’alto, gli stand in piazza Vittorio Veneto, un momento del convegno, un allestimento in piazza nell’ambito dell’iniziativa della Prefettura (foto Videouno)

suoi compiti quello di definire linee guida di riferimento per gli interventi nel settore attraverso un piano annuale delle iniziative e dei progetti. «Abbiamo una mobilità frenetica in considerazione dello sviluppo economico. ha detto il prefetto Giovanni Francesco Monteleone- Dobbiamo pensare all'incolumità degli utenti della strada, le istituzioni locali devono collaborare. La sicurezza stradale è un bene primario della collettività perché riguarda la vita stessa dell'individuo». Il questore di Matera Carmelo Gugliotta ha ricordato la legge sul piano nazionale della sicurezza stradale del 1999 ribadendo che sta dando i suoi frutti: «Si registra un netto miglioramento nonostante l'Italia sia al secondo posto in Europa per quan-

to riguarda il numero di incidenti. Purtroppo sono la prima causa di morte per le persone dai 25 ai 40 anni e nella sanità pubblica, la spesa per le cure mediche a causa di incidenti è del 32,5%. Si tratta di un problema sociale». Degna di nota l'attività della Provincia di Matera che, come ha ricordato il presidente Franco Stella, ha promosso azioni di supporto sulla cultura della sicurezza stradale. Lucia Lisa, psicologa, presidente della Società italiana di psicologia della sicurezza viaria ha relazionato su “Mobilità sicura e sostenibile: educazione, campagne ed enforcement” illustrando i risultati di una ricerca che ha valutato l'efficacia di una campagna a favore dei bambini sull'articolo 172 (uso delle cinture di sicurezza e

Torna a fine novembre la Borsa del turismo lucano DEFINITO il programma della seconda edizione della Borsa del turismo lucano (Btl) in programma a Matera dal 26 al 29 novembre alla quale parteciperanno una cinquantina di buyers provenienti da tutto il mondo. All'evento organizzato dal Consorzio Mediterraneo in collaborazione con Caruso&Grassi Tour Operator, Apt Basilicata, Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Api e Confcommercio e che gode del riconoscimento ufficiale dell'Enit, hanno dato la propria adesione operatori turistici di Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Spagna, India, Russia, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Germania, Cina, Austria, Norvegia, Polonia e Svezia. Una scelta non casuale quella effettuata dagli organizzatori rispetto alla selezione dei buyers che ha privilegiato quegli operatori stranieri che hanno reali potenzialità di lavorare ed interfacciarsi con l'offerta turistica del territorio lucano. Dunque una strategia,

quella del Consorzio Mediterraneo finalizzata ad elevare ulteriormente la qualità della Borsa del Turismo Lucano tenendo comunque aperta la strada anche ai flussi turistici dei Paesi emergenti. L'altra novità dell'edizione 2009 riguarda l'apertura ai sellers (hotel, agenzie di viaggi, tour operators, guide) di Calabria, Campania e Puglia, regioni che costituiscono una fetta consistente del turismo di prossimità della Basilicata. La Btl rappresenta una vetrina importante per l'offerta turistica regionale che in base ai dati rilevati dall'Apt ha registrato un andamento positivo nel primo semestre 2009. Il programma della Btl prevede incontri tematici sull'evoluzione del comparto turistico, visite a Matera, Metaponto e Montescaglioso e il workshop con l'offerta turistica regionale e dei territori limitrofi. Per altre informazioni sul programma della Btl 2009 è possibile consultare il sito internet www.borsadelturismolucano.it.

dei sistemi di ritenuta per bambini): «In Italia la campagna, condotta da personale scolastico e operatori della polizia di Stato, si è svolta in Emilia Romagna utilizzando la mascotte dell'armadillo: i poliziotti, ai bimbi con le cinture allacciate, hanno regalato il gadget dell'armadillo, un animaletto che si protegge». Lo psicologo Pierangelo Sardi, consigliere Cnel e presidente Ceplis, ha parlato dell'importanza della responsabilizzazione del conducente: «La differenza normativa fondamentale tra l'Italia e il resto del mondo è che qui da noi il conducente è deresponsabilizzato. Dal 1969 c'è l'obbligo per gli assicuratori a contrarre, all'estero (dove si alzano i premi in relazione al comportamento e all'affidabilità del guidatore) l'assicuratore può rifiutarsi. In Italia, inoltre, il bonus malus è in base al numero degli incidenti e non alla gravità degli stessi. Abbiamo le assicurazioni più costose e che coprono meno». Sono intervenuti anche Glauco Ceccarelli, professore associato di storia della psicologia all'Università degli Studi di Urbino, Libero Mileti, direttore Basilicata soccorso 118 e Serafino Rizzo, medico di Basilicata soccorso 118. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it

In piazza l’iniziativa dell’Aism

Una mela contro la sclerosi PROSEGUE anche oggi la raccoltafondi promossadall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla rinnova il consueto appuntamento con l'iniziativa “Una mela per la vita”. Quattro milioni di mele emiliano - romagnole coloreranno tremila piazze in tutta Italia per sostenere la ricerca scientifica e fermare la sclerosi multipla. “Fai andare la ricerca, ferma la sclerosi multipla“: è questo l'appello che accompagnerà la quindicesima edizione dell'evento, nato per sostenere la ricerca scientifica, i servizi dedicati ai giovani colpiti dalla sclerosi multipla permettendo loro una buona qualità di vita e una La locandina dell’iniziativa piena integrazione sociale. Con soli 7 euro è possibile acquistare un sacchetto di mele e compiere un efficace gesto di solidarietà nei confronti di un'associazione che in quaranta anni di attività ha dato ampia dimostrazione di serietà e correttezza. Anche la sezione provinciale Aism di Matera aderisce a tale iniziativa, fiduciosa che la sua opera di sostegno a favore dei numerosi malati presenti sul territorio sia ancora una volta riconosciuta e apprezzata. A Matera i punti di distribuzioni saranno allestiti in piazza Vittorio Veneto e presso le parrocchie San Pietro e Paolo, San Giacomo, San Rocco e Maria Madre della Chiesa. Gli standsaranno presenti,inoltre, anchenei comunidi Irsina, Salandra e Miglionico. matera@luedi.it

Si svolgerà martedì all’Hilton il congresso Uilcem

“Giovani imprenditori del futuro” al Classico

NELLA Uil di Matera è partita la fase congressuale con tutte le federazioni di categoria, che culminerà nel congresso nazionale della prossima primavera. Martedì 13 ottobre sarà la volta della Uilcem, il sindacato dei lavoratori della chimica, dell'energia e del manifatturiero. All'assise prenderanno parte 32 delegati oltre a numerosi ospiti rappresentanti di istituzioni e associazioni imprenditoriali. I lavori avranno inizio alle 9,30 all'Hotel Hilton di Venusio con una relazione introduttiva del segretario provinciale Francesco Laviero, relazione che si preannuncia ricca di stimoli e proposte, stante l'attuale situazione di crisi che attanaglia l'intero territorio provinciale. Concluderà i lavori il segretario nazionale Uilcem, Augusto Pascucci.

LA scuola e l'impresa, un binomio da tempo praticato dalla politica scolastica del preside De Rosa. Così, nell'atrio del Liceo Classico “Duni” si è potuto assistere alla presentazione dei lavori finali, elaborati dagli alunni coinvolti nel progetto “Giovani imprenditori del futuro”. «Si tratta di insegnare ai nostri ragazzi l'etica del lavoro, ed infondere loro - ha dichiarato il dirigente scolastico - l'intraprendenza necessaria per incontrare ed anche scontrarsi con la realtà. Attraverso l'attuazione di questo progetto abbiamo inteso mostrare nuove vie per instaurare utili relazioni con il mondo del lavoro; solo in tal modo i nostri studenti hanno potuto rendersi conto della durezza del lavo-

A lezione di impresa ro, ma anche della sua vera natura, che è quella di promuovere il singolo e la società». Il progetto è stato realizzato da alcuni alunni del Classico: Anna Maria Caiella, Filippo De Nittis, Palma Garofalo, Sara Giannuzzi, Giovanni Giorgio, Bruna Mele, Vincenzo Nicoletti, M. Luisa Palermo, Federica Papapietro, Flavia Paradiso, Rosa Pisciotta, Mara Sacco, Carla Santarsia, Roberta Staffieri, Giorgia Toce, Angelica Venezia, Verdiana Venezia. Durante questo lungo ed articolato percorso sono stati assistiti dall'esperto esterno Brunella Guida. I tutor di progetto sono state le professoresse Filomena Fabrizio e Camilla Spada. Enzo Scalcione

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Bersaglieri nei Sassi

In tremila per una festa colorata che ha coinvolto la città

Passato e presente di corsa nelle vie del centro storico

di MICHELANGELO FERRARA

“Mauro Binetti” di Matera. Un evento che vedrà anche la partecipazione del reparto ciclisti di Lanciano (Chieti) con bici della Prima Guerra mondiale. Dalla piuma nera più piccola, a quella più grande la prima edizione della Festa del Bersagliere, è stata una giornata di festa per i cittadini materani che ha visto partecipare tutte le generazioni che si sono riconosciute, si riconoscono e continuano ad essere grate a un corpo militare che ha fatto la storia d'Italia. Ieri, hanno anche affiancato una coppia di neo sposi per una foto ricordo.

Donata la collezione Anmig INAUGURATA nella Biblioteca Provinciale “Tommaso Stigliani”, la sezione dedicata alle collezioni dell'Anmig. L'Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra, che negli anni ha raccolto diversi cimeli e oggettistica appartenenti ai periodi delle due guerre, ha voluto donare questa collezione alla Biblioteca, in modo tale da dare nuovo risalto e nuova importanza a tutto ciò che ha riguardato da vicino i reduci dalle due Guerre Mondiali. Il Museo, curato per molti anni dal cavalier Francesco Masciandaro, è intitolato al generale di origini materane Ignazio Pisciotta, meglio ricordato come l'autore del motto: «Tutti eroi! O il Piave o tutti accoppati», riportato in alcuni luoghi della Prima guerra mondiale, ma oggi dona i suoi cimeli alla Biblioteca per far rivivere ad un maggior numero di persone i ricordi dei componenti dell'Anmig. La chiara finalità formativa e di conservazione culturale del

Benito Pochesci, giunto direttamente da Milano per inaugurare la nuova sezione di Matera e visionare l'evento. «E' un raduno certamente importante, in una città fondamentale per il sud Italia. Infatti, l'inaugurazione della nuova sede ha un grande significato e non ho voluto soprassedere a questo evento. Spero di poter portare un giorno un raduno nazionale a Matera, che potrebbe essere una meta ambita per un prossimo futuro, anche se ci sono da fare valutazioni importanti». matera@luedi.it

A sinistra il cavalier Francesco Masciandaro con un bersagliere

museo, dunque, si sposta per puntare su un'utenza maggiore e più articolata, in una zona della città centrale e con una maggiore possibilità di attrazione per i visitatori.

Alla presenza del cavalier Francesco Masciandaro e del presidente della Provincia Franco Stella, si è presentata l'area della Biblioteca adibita da ieri a nuovo museo dei cimeli sto-

rici. «Intendiamo valorizzare - ha detto il presidente Stella durante il suo intervento alla presentazione dell'area riservata all'Anmig- un patrimonio di testimonianze storiche e di valori, che possono favorire il dialogo sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani». Successivamente, il cavalier Masciandaro ha dato lettura di una storia del museo che ha curato per dieci anni, dal 1997 sino al 2007, per poi avviare le pratiche per la donazione dei cimeli alla Biblioteca dell’Annunziata. La storia, ricca di momenti commoventi ed interessanti, come passaggi storici di una certa importanza, che sono ricordati da divise, armi e munizioni, baionette, elmetti, mostrine, gavette, proclami, stampe, riviste specializzate come «Il Mitragliere» del 1938 e «Guerra europea» del 1918, fotografie, bandiere, di vari corpi ed eserciti. fra.cal.

IL FILM

Un particolare ringraziamento, infine, è andato al Comune e alla Scuola, uniche Istituzioni, è stato ribadito, che hanno collaborato ad un evento di grande portata. «Vorrei ringraziare il Comune -ha concluso Grilli- per la collaborazione ed il patrocinio, oltre che la Scuola, che attraverso il V Circolo “Padre Semeria” e l'Istituto Alberghiero, ha collaborato fattivamente alla riuscita della manifestazione». Infine, un plauso alla manifestazione ed alla città è giunto direttamente dal presidente nazionale dei Bersaglieri, il generale

tone” della serata. Ormai la festa del primo "Raduno Bersaglieri del Sud", ha preso il via e la città è stata invasa da circa tremila persone che hanno affluito le vie del centro e dei famosi rioni in tufo. Non mancano le congratulazioni per il 76enne Cosimo Damiano Frascella il più anziano dei fanti piumati della sezione "Mauro Binetti " appartenente dell'Associazione nazionale Bersaglieri (Anb) e per Luca Mafaro di soli due anni il più piccolo del gruppo. Lo “ straniero” è Antonio Sansone di origini siciliane ma residente a Roma che ha chiesto di sfilare con il plotone della sezione

Nuovo museo dei cimeli storici nella biblioteca “Stigliani”

Alcune immagini dell’iniziativa “Piume al vento”, il primo raduno dei bersaglieri del Sud. In città hanno fatto tappa bersaglieri provenienti da Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Molise. In questi giorni a Matera concerti, rappresentazioni teatrali, il ricordo dei Caduti. Nella mattinata di oggi il megaraduno con “sfilamento'' (si chiama così la sfilata di corsa dei bersaglieri) lungo un itinerario che si snoda nei rioni Sassi (foto Videouno)

ne». Come di questione d'accoglienza e di importanza turistica parla il vice presidente della sezione bersaglieri di Matera, Giuseppe Grilli. «Anteponendo che sono davvero soddisfatto perchè il Consiglio Nazionale ha creduto in noi e nel nostro territorio, vorrei sottolineare come la ricaduta sulla città di questa manifestazione sia entusiasmante, lo stesso entusiasmo che spero la città riservi a questi graditi ospiti. L'associazione è lieta di integrarsi con la città e poter espandere il suo operato».

Foto ricordo con i bersaglieri nel giorno del sì (foto Vidoeuno)

Bersagliere a venti anni, bersagliere tutta la vita

Uniti nella fede

La benedizione della sede

Il piccolo coro

Generazioni a confronto

Le star della piazza

IL senso dello Stato sotto le piume del cappello di ordinanza. E’ la passione a muovere questi uomini, una passione che traspare nei partecipanti al primo raduno Bersaglieri Sud che si sta svolgendo a Matera.

FOTO di gruppo di alcuni bersaglieri con don Mimì Falcicchio, nella mattinata di ieri, prima dell’inaugurazione della sede rimessa a nuovo dopo alcuni anni grazie al nuovo direttivo dell’Anb materana.

IN VIA SAN BIAGIO 22 Don Mimì Falcicchio ha benedetto la sede dalla sezione “Mauro Binetti'' di Matera dell'Associazione nazionale Bersaglieri (Anb). Lo stabile è stato donato ai bersaglieri dallo stesso colonnello Binetti.

IL coro dei bimbi del V Circolo didattico Padre Semeria (diretti dalla maestra Gabriella Olivieri) durante l’esibizione, venerdì sera, all’auditorium del conservatorio. Dopo l’inno d’Italia sono stati eseguiti alcuni brani del repertorio del Corpo dei bersaglieri.

UNA passione che non ha età. Anche i più giovani sono orgogliosi di indossare il classico cappello con piume di gallo cedrone. Il primo raduno dei Bersaglieri Sud è anche un’occasione di confronto intergenerazionale.

DOPO una mattinata intensa, un pò di relax per una visita in piazza Vittorio Veneto accanto agli esponenti istituzionali. Tre giorni vissuti dai bersaglieri da protagonisti assoluti nella città dei Sassi.

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MATERA è in festa. “Passano i tempi i bersaglieri restano” è scritto su uno striscione alle spalle della tribuna allestita in piazza Vittorio Veneto. Duecento bandiere tricolore illuminano il centro, tra via XX Settembre, via Lucana e via Annunziatella mentre mille manifesti con le scritte “Matera saluta i bersaglieri” e “W i bersaglieri” oltre a cinquecento locandine che annunciano l'evento rendono la città variopinta. Una festa che coinvolge i materani e persino una studentessa del settore ricevimento dell'Ipsar “Antonio Turi” che per l'occasione non manca di indossare il cappello dalle piume di gallo cedrone. Molte le presenze di cittadini ed ex commilitoni in una via san Biagio piena all'inverosimile. In tanti hanno atteso l'arrivo delle fanfare di Altamura, Orsara e San Giovanni Rotondo, Palermo e Caltanisetta. Nel pomeriggio di ieri non sono mancati momenti emozionanti quando la fanfara di Orsara ha portato un pò di allegria agli anziani della casa di Riposo “Brancaccio”, mentre nello stesso momento la fanfara di Caltanisetta giungeva nel piazzale antistante l'ospedale “Madonna delle Grazie” con grande apprezzamento degli ammalati. Alle 18 è stato il momento del concerto della fanfara di Palermo che nell'Auditorium del Conservatorio si è esibita con grande successo e ovazione di pubblico. Alle venti la grande adunata delle fanfare giunte per l'occasione per il “concer-

di FRANCESCO CALIA

ha spiegato Vertone - è quella di aver ricreato una sezione a Matera, ed aver rigenerato un territorio che, negli ultimi anni era stato poco presente dal punto di vista associazionistico ed aveva perso la sua importanza. La questione più importante è quella di poter mantenere viva la fiamma che portiamo sul cappello e nel cuore. Inoltre, questo raduno può essere importante dal punto di vista turistico e di presenze sul territorio, che può pubblicizzare le sue bellezze e farsi conoscere sempre meglio dai tanti che si riverseranno nella nostra regio-

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Il settantaseienne Frascella è il più anziano dei fanti piumati

Inaugurata in via San Biagio la sezione “Mauro Binetti”

L'INAUGURAZIONE della sezione dei Bersaglieri “Mauro Binetti” ha richiamato tutti i vecchi componenti delle brigate e alcune istituzioni. Dopo diversi anni di lavori alla struttura in via San Biagio, donata proprio dal colonnello Binetti con il vincolo di crearvi la sezione materana del “suo” corpo di appartenenza, è stato possibile ammirare la nuova sede dei Bersaglieri di Matera. Una struttura che viveva nell'abbandono e che non è stato facile riportare a nuovo, ma l'impegno del presidente Tonio Epifania e del nuovo direttivo insediatosi negli ultimi anni ha dato vita al sogno del compianto collega. Il nastro è stato tagliato soprattutto in onore di Mauro Binetti, che con grande dedizione alla causa del corpo ha voluto fortemente la realizzazione di una sezione degna del nome dei bersaglieri, un corpo sempre in prima linea e di importanza provata nelle battaglie della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Il senso dello Stato, della patria che ha dato lustro all’Italia, appartiene alla convinzione di quegli uomini che, sotto le piume del cappello di ordinanza, hanno fatto muovere la passione e la forza dei bersaglieri. Un grande plauso è arrivato, per il lavoro svolto e l'importanza di un'associazione di bersaglieri da parte del presidente della Provincia, Franco Stella. Il presidente Stella ha sottolineato la bontà del lavoro sul territorio dei bersaglieri come associazione e come portatori di sani principi. «Qui emergono i veri valori del sud - ha affermato nel suo intervento il presidente della Provincia Franco Stella- con tante gente che dimostra in questo modo il suo grande attaccamento alla Patria. Inoltre, è un grande veicolo per recuperare i valori più importanti della nostra esistenza come la famiglia, il rispetto e tante altre importanti manifestazioni della quotidianità. Siamo orgogliosi - ha concluso il presidente Franco Stella - che questa provincia e questa regione più in generale, ospitino una festa di questa portata ed una manifestazione di siffatta importanza e numerosa partecipazione». Un appuntamento di rilevante importanza anche per tutta la Regione, proprio come sottolineato dal presidente Stella e ripreso dal presidente regionale dei bersaglieri di Basilicata, Teodosio Vertone, che ricorda gli anni difficili delle sezioni in Basilicata e auspica una ripresa sempre più importante. «La questione più importante -

CURIOSITÀ


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SANGUE SULLE STRADE

Frontale sulla Sinnica Quattro feriti gravi

Pisticci, cadono in moto nella pineta perdendo l’orientamento Paura per una coppia, lui era ferito

Irsina, finisce contro tir Muore centauro 45enne

VALSINNI - E' di quattro feriti gravi il bilancio di un incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di ieri al chilometro 50+650 sulla Statale Sinnica all'altezza del bivio per Valsinni. L'impatto frontale tra una Ford Focus e una Opel Astra è avvenuto su un viadotto e ha coinvolto i sei occupanti delle autovetture. I conducenti delle due autovetture e altri due trasportati hanno riportato politraumi agli arti inferiori e sono stati trasferiti in eliambulanzaaPolicoroeMatera.Due iferitilievichenonhannorichiesto alcun ricovero. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con un'auto medicalizzata di Policoro e le ambulanze di Chiaromonte, Tursi, San Costantino Albanese constatata la gravità delle condizioni dei feriti, hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanzaalzatasi involoda Matera,conabordo l'èquipemedica che ha provveduto a trasportare i codici gravi nei nosocomi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Policoro per liberare i feriti gravi dalle lamiere. Il traffico è tornato regolare intorno alle 20. Sempre nella serata di ieri un altro incidente si è verificato a Recoleta di Montalbano tra un’auto e un trattore. Due giovani sono stati ricoverati Policoro e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. mic.ferr.

PISTICCI - Se l'è cavata con una piccola frattura alla tibia un giovane pisticcese caduto con la sua moto. Un incidente a lieto fine, quello accaduto in serata in una pineta in località Madonna delle Grazie, in Agro di Pisticci. Due giovani, 36 anni lui e 28 lei, si sono addentrati tra gli alberi in sella a una moto, quando improvvisamente sono caduti rimanendo bloccati. La ragazza ha allertato le forze dell'ordine con il suo cellulare, non sapendo però indicare il punto preciso dell'incidente. E’ scattato l'allarme e immediatamente gli agenti del Commissariato di

polizia di Pisticci, con i vigili del fuoco del Distaccamento di Ferrandina hanno raggiunto la pineta poco distante dal centro abitato, individuando la giovane coppia. Sul posto anche i sanitari del 118 che hanno provveduto a prestare le prime cure del caso prima di trasportare il ferito nell'ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro. Per i due pisticcesi, fortunatamente, solo un grande spavento per un banale incidente che poteva richiedere tempi più lunghi per il ritrovamento dei due visto l'approssimarsi dell'imbrunire. mic.ferr.

IRSINA-Unaltroincidente mortaleèaccaduto,nellamattinata di ieri, sulla strada statale 96 bis, nei pressi di Irsina. A perdere la vita un centauro quarantacinquenne Angelo Sabino,45 anniimpiegatodi PalazzoSanGervasio. L'uomoera a bordo di una “Honda Cbr 1000”, che percorreva la Statale in direzione Altamura, quando per cause ancora in fase di accertamento si è scontrato violentemente con un autocarro a sei ruote “Iveco”, il cui conducente è rimasto illeso. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri del Comando Stazione di Irsina, che hanno effettuato i rilievi del caso per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. Con ogni probabilità è stata la forte velocità la causa che ha fatto perdere il controllo della moto che è finita contro il retro dell'autocarro intento a svoltare sul lato sinistro della strada in prossimità di una rotatoria. L'impatto violento non ha lasciato via di scampo al centauro. L'uomo è stato soccorso dal personale sanitario del 118, ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Gli accertamentisulla causedell'incidente sonocoordinati dalsostituto procuratore di Matera, Rosanna De Fraia, la quale ha disposto il sequestro del mezzo e l'ispezione cadaverica. Michelangelo Ferrara

Informazioni e materiale promozionale per i cittadini sull’attività della Comunità europea

A Pisticci una finestra sull’Europa Inaugurato l’unico Sportello provinciale del programma “Euro Direct” PISTICCI - La Commissione europea ha creato in tutti gli Stati dell'Unione il network “Euro Direct”, una serie di Sportelli per la comunicazione delle attività svolte a Bruxelles a livello comunitario, con l'obiettivo di mettere i cittadini nelle condizioni di essere informati delle opportunità che la Ue offre, nonché di tutto quanto viene prodotto a livello europeo soprattutto in termini di norme e bandi. Da giovedì, anche a Pisticci, è attivo un centro Europe Direct, il secondo in Basilicata, l'unico a livello provinciale. L'associazione “Allelammie”, infatti, è diventata sub-antenna di Europe Direct a livello provinciale, in seguito ad un accordo con Euro-net, associazione potentina titolare dello sportello di comunicazione della Commissione europea a livello regionale già da qualche anno. Essere antenna Europe Direct significa avere titolo a diffondere tutte le informazioni relative alle attività svolte dalla Comunità europea. Il cittadino, recandosi in una struttura abilitata Europe Direct può accedere a una vasta quantità di materiale come brochure, dvd, produzioni, depliant, agende, leggi e anche gadget immessi nel circuito dalla stessa Comunità europea. La funzione dell'antenna viene amplificata in Lucania soprattutto in seguito all'uscita della Regione dall'Obiettivo 1. «Nell'ottica di una diminuzione sostanziale degli aiuti comunitari -è stato spiegato- diviene ancora più pressante l'esigenza di maggiore informazione per poter ovviare alla riduzione di quei flussieconomici diretti:infatti, labuona conoscenza e disseminazione delle opportunità sovranazionali, in una regio-

Esibizione del chitarrista folk

Il Parlamento europeo, organo esecutivo della Comunità

ne da sempre attenta alla spesa comunitaria, potranno servire a ridurre il conseguente gap negativo che certamente colpirà il territorio e l'intera economia lucana». In Basilicata il primo riferimento per Europe Direct è stato creato attraverso l'antenna aperta a Potenza dall'associazione Euro Net, con cui Allelammie aveva già in atto alcune forme di collaborazione. Sulla base di queste premesse la stessa Euro Net ha voluto attivare una sub-antenna decentrata nella provincia di Matera affidandosi proprio all'associazione pisticcese, che garantirà il servizio presso la Casa della Cultura in Terravecchia. Nella sede dello Sportello è stata indetta una conferenza stampa di presentazione e inaugurazione del progetto alla presenza del responsabile del centro Euro-net di Potenza, Antonio Imbesi, di Rocco Calandriello, che sarà refe-

Uomo affidato ai servizi sociali viola gli obblighi di legge Scatta la notifica del tribunale SALANDRA - Ieri mattina a Salandra, i militari della locale Stazione carabinieri, hanno notificato a C.L., originario di Taranto, già sottoposto al regime di affidamento in prova ai Servizi sociali presso la comunità “Emmanuel”, un provvedimento della Procura della Repubblica presso il tribunale di Taranto (Ufficio Esecuzioni penali) con il quale ne veniva disposta la carcerazione. L'uomo, infatti, è stato riconosciuto colpevole di numerose violazioni della misura di sicurezza a cui era sottoposto ai sensi dell'art. Art. 9 l. 1423/56 e per questo motivo, dopo le dovute segnalazioni

alla autorità giudiziaria, scaturite a seguito dei controlli, è stato condannato a quattro mesi di reclusione, pena, comunque, contestualmente sospesa.

rente locale di Europe Direct, e di Massimiliano Selvaggi, presidente di Allelammie. Per Pisticci, dunque, si tratta di una importante novità,che rendequesto territorio quale punto di riferimento nel settore per l'intera provincia di Matera e che mette i cittadini nelle condizioni di conoscere tutte le attività e le opportunità provenienti da Bruxelles. Lo sportello, già in funzione, è permanenteesaràattivo almenoper20oresettimanali. Attraverso la sua presenza sarà innanzitutto possibile avere un aiuto concreto nella non sempre facile prospettiva di districarsi fra le numerosissime opportunità create a livello comunitario, ma che spesso i cittadini nemmeno conoscono proprio per la difficoltà di una comunicazione su così larga scala di essere capillare e completa. provinciamt@luedi.it

Calamità, convegno del Pdl a Tricarico TRICARICO - Si terrà stamene, alle ore 11 a Tricarico, presso l'audiorium della scuola elementare un convegno organizzato dal gruppo regionale An verso il Pdl sul tema: “La crisi della Agricoltura in Basilicata e le proposte del Pdl: per una Legge regionale istitutiva del Fondo di solidarietà regionale agricoltura ed il risanamento delle passività pregresse”. Al convegno parteciperà l'europarlamentatare Sergio Silvestris e sarà presieduto dal vice coordinatore vicario del Pdl Egidio Di Gilio. Verrà illustrata la proposta di legge regionale per il consolidamento delle passività pregresse in agricoltura causate da eventi calamitosi e la costituzione del Fondo regionale di solidarietà agricoltura a firma del vice presidente della Commissione Agricoltura, Pasquale Di Lorenzo, e dal consigliere provinciale, Antonio Mangiamele. I lavori saranno introdotti dal coordinatore cittadino del Pdl, Tonino Benevento. Parteciperanno il segretario regionale Ugl Agricoltori, Ninnivaggi, ed i consiglieri comunali Dotti e Cirillo. provinciamt@luedi.it

John Renbourn torna a Pisticci PISTICCI - Cinque anni fa si esibì in trio presso l'agriturismo Il Sigillo, offrendo un concerto indimenticabile. Questa volta, invece, John Renbourn, chitarrista folk di fama internazionale e indimenticato componente dei Pentangle, gruppo inglese attivo tra gli anni '60 ed i '70, ha fatto tappa a Pisticci in veste privata. Ad ospitarlo ha provveduto un fan, Giuseppe D'Avenia, pisticcese con la passione per la chitarra e la musica di Renbourn, che ebbe modo di conoscere il suo mito dal vivo proprio a margine del concerto tenuto a Pisticci. Quella volta si esibì con il John Renbourn Group, un trio che comprendeva anche la presenza di Jaqui Mc Shee, ovvero la compagna storica dal punto di vista artistico di Renbourn, colei che dei Pentangle è stata indimenticabile voce. Nel 2004 fu l'associazione Allelammie a creare le condizioni per ospitare il chitarrista britannico in un evento speciale di Lammie in Musica che ottenne grande successo. Da quella esperienza Renbourn rimase colpito dopo aver visitato parte del territorio di Pisticci, tanto che volle prenotare idealmente un ritorno in questa terra che piacque al Maestro per la bellezza dei luoghi, la solarità della gente e la serenità che trasudava. L'opportunità si è creata a cinque anni di distanza, grazie innanzitutto all'impegno di D'Avenia e alla presenza dell'artista su territorio italiano. E così John Renbourn è stato a Pisticci dal 3 al 7 ottobre, ha visitato la città e il

suo territorio, nonché Matera e Craco, rimanendo entusiasta per tutto quello che ha visto e che non fu possibile conoscere nella sua prima visita. Nonostante la forma privata del viaggio, John Renbourn ha accettato di tenere un workshop di chitarra alla presenza di una dozzina di musicisti, tra cui alcuni maestri del conservatorio di Matera, tanto per sottolineare il livello qualitativo dell'appuntamento. L'incontro si è tenuto presso la rinnovata sede di Act in Circus, che si candida a essere un punto di riferimento di assoluto valore nel Comune di Pisticci per tutti gli appuntamenti di cultura e spettacolo. Con Renbourn, infine, ha suonato anche Giuseppe D'Avenia che avuto l'onore di poter eseguire suoi brani assieme al Maestro, il quale si è detto colpito per la sua crescita a livello tecnico ed artistico, tanto da ritenere possibili alcune forme di collaborazione per il futuro. Come dire, insomma, che la passione sconfinata può portare a raggiungere traguardi inimmaginabili. E' il caso di D'Avenia, che solo qualche anno fa si limitava ad ascoltare da profano i dischi incisi da Renbourn ed oggi ha ospitato il suo mito nella sua città riuscendo anche a coronare il sogno di suonare assieme a lui. Una visita gradita per la comunità culturale di Pisticci, da sempre molto sensibile e di palato fine in materia di musica di qualità. Non è escluso, quindi, un ritorno di Renbourn. provinciamt@luedi.it

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Nell’area un tempo adibita a zona artigianale, materiale ferroso e due capannoni coperti di eternit

Nova Siri, discarica a cielo aperto Oltre 3.600 metri quadri sequestrati dai finanzieri a due passi dal centro abitato NOVA SIRI - Era da anni sotto gli occhi di tutti, i cittadini di Nova Siri ci passavano decine di volte al giorno e un hotel era praticamente attaccato a una vera discarica abusiva di materiale ferroso, con tanto di capannoni abbandonati e ricoperti del micidiale eternit. A porre fine a questo scempio ambientale, potenzialmente tossico per la salute dei residenti, ci hanno pensato i finanzieri della Tenenza di Policoro, che giovedì scorso hanno posto sotto sequestro l’intera area adiacente la Statale 106 jonica a due passi dal trafficatissimo bivio semaforico di Nova Siri. Oltre 3.600 metri quadri un tempo adibiti ad area artigianale e oggi in completo stato di abbandono, con due enormi capannoni di 1.500 metri quadri l’uno, completamente coperti di fibra di amianto. Nessuno finora aveva valutato adeguatamente il po-

L’area sottoposta a sequestro vicino il bivio di Nova Siri

tenziale inquinante dell’area, che si trova in pieno centro abitato. Gli uomini della Fiamme gialle hanno interdetto la zona con il nastro indicante provvedimento di sequestro, denunciando a piede libero il proprietario per il reato di “getto pericoloso di cose”. Una

fattispecie piuttosto recente di reato ambientale, che si ravvisa quando su di un terreno pubblico/privato si trovano rifiuti pericolosi o potenzialmente tali. Nel caso di Nova Siri, pare siano stati trovati anche rifiuti ferrosi stratificati, ovvero abbandonati in più occasioni. L’area,

insomma, era diventata un’abituale discarica abusiva a cielo aperto. Ecco cosa dice la legislazione in materia di getto pericoloso di cose: “Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a of-

fendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda”. Non mancano, comunque, casi in cui il reato è stato rav-

visato per l'emissione di polveri “idonee ad arrecare molestia alle persone”, che ricade “nella prima ipotesi dell'articolo 674 del codice penale ed è vietata anche quando non vengano superati i limiti della normativa antinquinamento introdotti dalla legge 13/7/1966, numero 615”. In questo caso, già la vistosa presenza di amianto nella copertura dei capannoni, potrebbe rappresentare un potenziale pericolo di emissioni nocive, qualora la fibra si trovasse in stato di polverizzazione. Non è raro, purtroppo, trovare nelle campagne del Metapontino capannoni ancora ricoperti di eternit, o addirittura lastroni rimossi e abbandonati sul terreno. Smaltirli è un’operazione delicata e costosa, non tutti riescono a farlo; ma questo potrebbe diventare un reato ambientale perseguibile. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it

Policoro è comune capofila per il Metapontino, entro dicembre i progetti Si riempiono le botti col novello

Piani integrati della sanità L’Asm ha aderito ai Pois per i servizi ai cittadini L' Azienda sanitaria della provincia di Matera ha aderito ai Piani di Offerta Integrata dei Servizi (Pois) per entrambe le aree territoriali rientranti nel territorio di competenza. Sono la “Bradanica-Medio Basento”, con Irsina Comune capofila, e “Metapontino Collina Materana”, con Policoro Comune capofila. L'adesione precede la presentazione dei progetti veri e propri, che saranno curati dai Comuni capifila (un primo incontro si è già svolto a Policoro), e presentati entro il prossimo 31 dicembre. Si tratta di una opportunità importante per il territorio dell'Azienda sanitaria di Matera, in quanto legati all' Asse VI della “Inclusione Sociale” del Fondo Europeo Sviluppo Regionale (Fesr) e agli investimenti d'infrastrutture, predisposte all'interno della filiera locale dei servizi diretta alla presa in carico delle persone in condizioni di disagio. Le risorse comunitarie prevedono, in proposito, programmazione e gestione predefinite con rendiconti puntuali e rigorosi. E' la prima volta che i progetti sono estesi a tutto il territorio regionale per un importo complessivo di 98.000.000 euro. Ai due ambiti territoriali di competenza dell'Azienda sanitaria di Matera sono destinate risorse che ammontano esattamente a 11.073.718 euro per l' area Bradanica Medio-Basento e a 13.370.941 euro per l'area Metapontino Collina Materana. La gestione è affidata al Dipartimento Sicurezza Sociale della Regione Basilicata. I progetti,i n precedenza, avevano riguardato solo i due capoluoghi Matera e Potenza che, in questa occasione, sono inclusi nell' Asse V e coi quali bisognerà individuare opportuni canali di collegamento all'interno della programmazione che sarà predisposta a breve. Un aspetto importante dei Pois è dato dal Partenariato tra le istituzioni territoriali, quali i Comuni rientranti nell'area predefinita, l'Azienda Sanitaria e la Provincia. I protagonisti principali di tale partenariato sono i Comuni, quali enti più vicini ai cittadini, che, in totale autonomia, hanno scelto i rispettivi capifila che rivestono tale incarico in via provvisoria fino alla definizione delle Comunità

Locali previste dalla legge 11/08. Il ruolo dell’Asm, al pari di quello della Provincia, è quello di collaborare all'interno del Partenariato che è l'unico soggetto abilitato a candidare i progetti per il finanziamento. Il termine fissato per la definizione del Partenariato era il 17 agosto 2009. Si tratta di un atto convenzionale di programmazione che deve essere approvato, per quanto riguarda i Comuni, dai rispettivi Consigli. La Asm ha competenze specifiche nella Linea d'intervento “A” dell' Obiettivo Operativo VI.1.1 denominato: “Potenziamento e specializzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari”, che riguarda in maniera specifica le strutture sanitarie e socio-sanitarie (centri di riabilitazione, comunità terapeutiche, case protette ecc.) destinate all'ampliamento e alla diversificazione delle prestazioni in favore di specifiche fasce deboli della popolazione (disabili e portatori di

handicap, soggetti non autosufficienti, persone soggette a forme di dipendenza, disturbi del comportamento ecc.). «Guardiamo con attenzione -ha detto il Direttore generale dell'Azienda sanitaria di Matera, Vito Gaudiano- a questo tipo di programmazione. L’Azienda Sanitaria, tramite i costituendi Distretti della Salute, con l'adesione ai Pois, è interessata a rispettare i dettati delle leggi 4/07 in materia di “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale” e,in particolare, all' articolo 15 che parla di pianificazione congiunta tra il settore sanitario e quello sociale. L'altra legge di riferimento è la numero 12/08 sul Riassetto organizzativo e territoriale del Servizio sanitario regionale con cui si affida ai Distretti una funzione molto innovativa di programmazione e di gestione dei servizi territoriali». provinciamt@luedi.it

Festa del vino a Rotondella ROTONDELLA - La Pro loco Rotondella prosegue nelle sue attività finalizzate ad animare il centro collinare con la “Festa della Vendemmia”, giunta quest'anno alla sua quarta edizione e, come è facile intuire, momento preliminare a un altro appuntamento, quello dell'8 dicembre quando, già da diversi anni, sotto il porticato situato nei pressi della Chiesa madre SS. Maria delle Grazie si tiene la Festa Ri' Stipp'la Vutt', un appuntamento un tempo componente essenziale nella tradizione locale, caduto in disuso e poi ripreso nell'ultimo decennio. Si festeggia il vino nuovo con l'apertura delle botti. Per festeggiarlo, il vino occorre prepararlo. Da questa idea ha preso origine questo nuovo appuntamento che ha suscitato enorme interesse, riscuotendo allo stesso tempo un lusinghiero successo non solo tra i rotondellesi. L'appuntamento è per oggi nella suggestiva balconata di piazza della Repubblica dove, a partire dalle ore 9, si potrà assistere alla preparazione di tino, botti e torchio ed alla successiva pigiatura con metodo tradizionale che sarà effettuato da ragazze rotondellesi e consiste nel calpestare i grappoli a piedi nudi. In serata, alle ore 19, si potrà assistere alla “scucitura del mosto”, alla spremitura ed al riempimento delle piccole botti che saranno stappate l'8 dicembre. Ci sarà musica folk lucana e, per chi vorrà, qualche piccolo assaggio di mosto.

Bernalda Il comitato “Cittadini Attivi” invita le comunità a battersi

«L’ospedale di Tinchi è di tutti» BERNALDA - Continua la protesta del Comitato dei Cittadini Attivi di Bernalda all'interno del Presidio contro la chiusura dell'Ospedale di Tinchi di Pisticci. Una voce, quella del comitato bernaldese e metapontino che si batte contro la chiusura del presidio; e per l'occasione, Antonio Forcillo, addetto stampa del comitato, lancia un appello alla cittadinanza. «Il Comitato -dice Forcillo attraverso il comunicato- invitato in rappresentanza della comunità bernaldese e metapontina al Consiglio di Pisticci, si sta fortemente impegnando per il rafforzamento della struttura ospedaliera di Tinchi di Pisticci, operativa da circa un trentennio, e auspica il mantenimento di tutti i servizi sanitari già esistenti con

l'eventuale aggiunta di ulteriori branche specialistiche, piùutili e consoni alle esigenze sanitarie dell'utenza di tutta la collettività territoriale. I no alla chiusura della struttura ospedaliera, -continua Forcillo- sono per le tante ragioni già dette durante questi mesi. Chiudere l'ospedale di Tinchi significherebbe diffondere paura perla salute di tuttiquanti abitano su questo territorio. Vorrei ricordare, a chi vuole consumare questo atto, che gli ospedali più vicini, se Tinchi venisse chiusa, sarebbero Policoro e Matera che distano entrambe circa 40 chilometri. Ecco perché questa grave decisione non si deve consumare; ed ecco perché il nostro invito è rivolto ai cittadini i quali devono svegliarsi per questo ennesimo

atto che va ad impoverire il nostro territorio. Vorrei ricordare a chi vuole la chiusura di questo presidio ospedaliero, che la struttura di Tinchi, per i mesi autunnali, invernali e primaverili, offre il suo servizio ad oltre 60 mila utenti, numeri che crescono a dismisura nei mesi estivi che vedono la nostra costa jonica riempirsi di migliaia, anzi di centinaia di migliaia di turisti, oltre naturalmente a chi ci abita tutto l'anno». I Cittadini Attivi, pertanto, invitano tutti i residenti nell’area di riferimento a far sentire la propria voce «in difesa di un bene utilissimo che appartiene a tutta la collettività. Ecco -conclude Forcillo- l'ospedale di Tinchi è anche nostro, difendiamolo». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

L’ospedale di Tinchi di Pisticci

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La situazione debitoria in cui si trovano tante imprese rende impossibile ogni ripresa

Serve una legge per le calamità Illustrata a Montalbano la proposta dell’Ugl per aiutare le aziende agricole MONTALBANO JONICO Serve una legge regionale per le calamità in agricoltura. Il messaggio è emerso da un incontro tenutosi venerdì sera a Montalbano Jonico, nella sala delle adunanze consiliari, dove è stata presentata una proposta di legge regionale curata dall’Ugl e dell'Amministrazione comunale. «Abbiamo inteso formalizzare una proposta di legge regionale -ha scritto in una nota il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo- che prende spunto dal contributo e dall'elaborazione della Ugl Agricoltura a cui va tutto il nostro ringraziamento per porre al centro del dibattito politico regionale la annosa questione del risanamento delle passività delle aziende agricole lucane causate principalmente dai danni provocati dagli eventi calamitosi. E' ora di prevedere un sistema di tutela regionale delle aziende agricole che vengono oramai ciclicamente colpite da danni alle colture ed alle strutture a causa dei mutamenti climatici at-

Immagine simbolo dell’agricoltura

traverso la costituzione di un Fondo regionale di solidarietà che supplisca ed integri l’operatività del decreto legislativo 102/2004, oggi purtroppo senza idonea copertura finanziaria, che disciplina a livello nazionale una farraginosa e lunga procedura per arrivare al risarcimento di tali danni all'agricoltura. Per questo motivo, il nostra Pdl regionale prevede l’isti-

tuzione di un Fondo di solidarietà regionale, che intervenga prontamente nel risarcire le aziende colpite dai danni provocati dalle calamità naturali stabilendo modalità certe e tempi ragionevoli ma certi e non come accade oggi che vengono risarciti i danni verificatisi anni addietro costringendo le aziende agricole ad esposizioni bancarie che si sono accumulate negli anni pregiudicando la competitività e spesso la stessa sussistenza delle aziende cosi oberate da debiti». Da tempo impegnata in tal senso, l'Amministrazione comunale di Montalbano, con il sindaco, Leonardo Giordano, e il suo vice, nonché assessore all'agricoltura, Enzo Devincenzis, più volte a Roma per chiedere audizione al Ministero, insieme a Tavolo Verde, Altragricoltura e Cam (Comitato agricolo metapontino), al fine proprio di un risanamento del settore primario dell'economia, unitamente alla questione debitoria sulle assicurazioni obbligatorie, nonché sui canoni consortili. «Le pesanti passività in cui versano

quasi tutte le attività agricole della nostra Regione e del sud in generale -spiega ancora Di Lorenzo- unitamente alla problema della bassa remuneratività delle produzioni e dei raccolti, che fanno fare utili e profitto a tutti tranne che ai produttori ed agli agricoltori, rappresentano i problemi più impellenti a cui si deve dare una risposta concreta ed immediata. Ridare competitività strategica al settore dell’agricoltura deve essere una priorità programmatica della Regione , soprattutto ora che gli altri settori economici della regione vivono in sua situazione di crisi altrettanto grave ma che a differenza dell'agricoltura non sembrano avere prospettive alternative di crescite». Il programma di sviluppo rurale 2007/2013 che comporterà l'impiego di una ingente quantità di denaro, circa 832 milioni di euro, è lo spazio ideale peravviare proposte ed iniziative che permettano un effettivo rilancio del settore. Anna Carone provinciamt@luedi.it

Montalbano Nicola Tauro fiducioso anche sul Distretto della Salute

Garanzie per l’università L’assessore Potenza si impegnerà per la ripresa dei corsi MONTALBANO JONICO - Il consigliere provinciale deiPopolari Uniti, Nicola Tauro, nel prendere atto con soddisfazione che la Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute Antonio Potenza, ha istituito nella giornata di ieri i Distretti della Salute che si vanno ad aggiungere alle due aziende sanitarie per il riordino del sistemaregionale, rileva in una nota che «si tratta di un importante passo in avanti per la medicina territoriale che previligerà la prevenzione agli interventi riparativi». Tauro ringrazia l'assessore per aver prontamente accettato l'invito da lui inoltrato, a incontrare la Conferenza dei capigruppi del comune di Montalbano Jonico, di cui fa parte, e nel corso della quale ha chiarito che la legge relativa, ma anche la volontà della politica regionale vanno nella direzione di conferma-

re la sede del Distretto della Salute nei comuni in cui era già presente la sede delle Asl soppresse; tant'è che l'atto aziendale dell'azienda sanitaria di Potenza va esattamente in questa direzione. L'assessore ha poi precisato che solo la Conferenza dei sindaci, con motivazioni solide e documentate, può esprimere un parere contrario, ma deve comunque motivarlo in modo convincente. Sorpresa ha poi espresso l'assessore nell'apprendere che non sono partiti i corsi universitari del Polo di Catanzaro a Montalbano del I anno per Scienze infermieristiche e per le altre facoltà sanitarie. «Un assurdo -dice Tauro- se si pensa che in Italia vi è un fabbisogno di 5.000 infermieri e gli studenti dell'area possono avere il vantaggio di restare a casa senza costringere, in un momento di

crisi economica, le famiglie a mantenerli fuori sede. L'assessore ha assicurato che è una questione che merita di essere approfondita e che già dal prossimo anno bisogna fare di tutto perché il Polo Universitario riprenda le attività». Tauro conclude dichiarando che: «Le dichiarazioni di un amministratore esperto e di lunga esperienza come Antonio Potenza, dovrebbero mettere la parola fine su di una questione già chiarita dalla legge e che non può essere ribaltata dal campanilismo di una comunità che ha già tanti servizi pubblici. Il Distretto della Salute ha la sua sede naturale a Montalbano Jonico dov'era l'Asl 5 e la Regione hanno investito 650.000 euro per costruire i locali che l'ospiteranno. «Sarebbe assurdo-conclude- che 800 metri quadri fossero utilizzati solo da un medico, l'ufficiale sanitario».

L’Ugl sul futuro della struttura

Parco tecnologico al Centro Enea

ROTONDELLA - «Da decenni si discute di come riconvertire il Centro Enea della Trisaia di Rotondella, dopo la prima riconversione da Cnen ad Enea post referendum del 1987 che decretò la fine del nucleare in Italia a fine anni '80. Da anni al centro di numerose polemiche per la presenza, sembrerebbe, di materiali radioattivi». E' quanto affermano congiuntamente Giordano e Tancredi della Ugl di Basilicata che propongono «l'idea di un centro tecnologico all'interno dell'area che oggi ospita l'Enea. L'emergenza clima è oggi una priorità mondiale -si legge in una nota del’Ugl-, tanto che a fronte di tagli che alcuni Governi internazionali stanno facendo, in America per esempio si punta sulla ricerca e la tutela dell'ambiente per rilanciare anche l'economia in questa fase di congiuntura negativa. In questo modo si lancia un segnale non solo ai Paesi del G8, ma anche a quelli africani in via di sviluppo per una politica nuova che miri alla salvaguardia dell'ambiente. Le Regioni -sostengonopossono svolgere un ruolo importante negli obbiettivi

di diffusione delle energie rinnovabili. Per quanto riguarda la nostra regione, la tutela ambientale di cui le fonti rinnovabili sono portatori ben si collega con lo sviluppo agroalimentare della nostra agricoltura intensiva e del turismo “verde”e“scientifico”con la possibilità di creare anche nuovi posti di lavoro e figure professionali da inserire nel mercato del lavoro. Ecco spiegati i motivi di un Parco fotovoltaico, che affianchi all'attività di ricerca delle tecnologie per le energie alternative,risparmio energetico e fotovoltaico di terza generazione sui 40 ettari dei 100 su cui sorge l'Enea. E per la progettazione,costruzione e installazione del Parco si può anche pensare ad una partnership che coinvolga oltre all'Enea, i Comuni della zona e aziende di settore come la Fiat che in questi progetti è all'avanguardia ed anche parte integrale di ricerca e sviluppo tecnologicamente avanzato. In questo modo concludono- la Lucania potrebbe essere la regione leader dell'industria solare all'avanguardia». provinciamt@luedi.it

Il presidente del Cvl, Mangialardi, per il connubio sport e turismo

Velisti lucani al Salone di Genova POLICORO - C'è anche uno stand della Federazione italiana vela (Fiv) al salone nautico di Genova. Tra i rappresentanti della Fiv c'è Sigismondo Mangialardi, presidente della cooperativa “Akiris” controllante il Circolo velico lucano (Cvl). E' partito nei giorni scorsi verso il capoluogo ligure in quanto la struttura ricettiva per ragazzi presente nel centro jonico è affiliata alla Fiv, poiché si svolgono attività sportive legate la mare: vela appunto, sci nautico, nuoto, canoa. Per Mangialardi l'appuntamento ligure è una vetrina importante per quelle regioni o sue aree che vogliono vivere di turismo; e infatti egli stesso è uno dei fre-

quentatori abituali ogni anno: «Al salone nautico -commentaci sono le imprese più importanti d'Italia che operano nel settore turistico e vogliono potenziarlo con imbarcazioni di ultima generazione. Essendo, oltretutto, un evento settoriale e un unicum, la nostra presenza come Fiv è complementare a questo appuntamento dove comunque vengono esaltate le nostre tradizioni marine e turistiche, dato che l'Italia è una Penisola bagnata per tre quarti dal mare e di cui la Lucania è una regione che si affaccia sul mare, essendo baciata dal Mar Jonico e da quello tirrenico. Dunque, quale migliore opportunità per noi per diffondere il verbo turisti-

co della nostra regione?». Durante la settimana di apertura del salone nautico, che si conclude oggi, sono stati protagonisti squadre nazionali di vela, di cui fanno parte anche atleti di gruppi militari, ed è stato presentato il concorso nazionale “Vivi il mare e vinci il sole” (per informazioni www.allianz.it) con in palio cinque vacanze all inclusive di una settimana a Marrakech (Marocco) nel villaggio Club Med “La Palmeraie” e 50 abbonamenti semestrali alla rivista Yacht&Sail; oltre ad una serie di iniziative volte ad inculcare ai presenti la voglia di mare e di vela. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

Un’escursione al Circolo velico di Policoro

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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Sudafrica 2010 La squadra di Lippi va sotto due volte ma l’estro di Camoranesi e un assist di Iaquinta gelano il Trap

E l’Italia prende l’ultimo volo Qualificazione al fotofinish: è Gilardino l’eroe di Dublino che sigla il 2-2

Una sequenza che fotografa bene una notte di passione di Dublino che vale tanto ai fini della qualificazione ai prossimi mondiali del Sudafrica che si terranno nel 2010

EIRE ITALIA

2 2

IRLANDA (4-4-2): Given; O'Shea, Dunne, St.Ledger, Kilbane; Lawrence, Whelan (25' st Rowlands), Andrews, McGeady (33' st S.Hunt); Keane, Doyle (22' st Best). In panchina: Westwood, McShane, Nolan, N.Hunt. Allenatore: Trapattoni ITALIA: (4-2-3-1): Buffon; Zambrotta, Legrottaglie, Chiellini, Grosso (31' st Bocchetti); De Rossi, Palombo (44' st Pepe); Camoranesi, Pirlo, Di Natale (31' st Gilardino); Iaquinta. In panchina: Marchetti, Gamberini, Gattuso, D’Agostino. Allenatore: Lippi ARBITRO: Hauge (Norvegia) RETI: 8' Whelan, 26' pt Camoranesi, 42' st Ledger, 44' st Gilardino. NOTE: Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 70.000 circa. Prima della partita osservato un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime dell’alluvione in provincia di Messina. Angoli: 5-4 per l’Irlanda. Ammoniti: Whelan, De Rossi, Best. Recupero: 1'; 2'. DUBLINO (IRLANDA) – Un gol di Gilardino all’89' permette all’Italia di qualificarsi matematicamente ai Mondiali del 2010. Un finale thrilling a Dublino, finisce 2-2 la sfida con l'Irlanda con gli azzurri che vanno sotto all’87' per il gol di testa di St.Ledger, poi il «Gila» sigla il gol qualificazione e scaccia tutte le paure. Azzurri in campo con il 4-2-31, Camoranesi, Pirlo e Di Natale trequartisti, Iaquinta unica punta. Nessuna sorpresa nell’Irlanda del Trap: 4-4-2 con Keane e Doyle in attacco. Con la Bulgaria ko a Cipro, l’Irlanda può giocare senza l'assillo del risultato cer-

cando una vittoria che le permetterebbe di mettere in discussione anche il primo posto dell’Italia. Partenza sprint dei 'verdì che mettono sotto gli azzurri e, all’8', passano su uno schema su punizione: bello il piatto destro di Whelan che beffa Buffon: 1-0. Croke Park in festa, ma con il passar dei minuti l’Italia cresce, Grosso a sinistra crea due buone occasioni e, al 26', gli azzurri trovano il pareggio con un bel colpo di testa di Camoranesi sul corner di Pirlo: 1-1. Gioca meglio l’Italia, anche se McGeady, a sinistra, qualche grattacapo alla difesa az-

zurra lo crea. Nella ripresa nessun cambio e, al 2', gol annullato a Iaquinta per un presunto off-side sulla deviazione di Chiellini. L’Irlanda, trascinata dai tifosi, ci prova, ma Buffon non corre grossi pericoli. Gli azzurri si fanno vedere con un destro di Zambrotta che Given devia in angolo. Poi l'incredibile finale con la rete di St.Ledger al 42' e il pari di Gilardino, su assist di Iaquinta, al 44'. Finisce 2-2, Italia matematicamente qualificata ai Mondiali, Irlanda agli spareggi. ANCORA FEBRRE MONDIALE - Continua l’avventura azzur-

ra nell’era moderna del Mundial: Quattro anni dopo, in Messico, l’Italia fa un grande Mondiale arrivando in finale dopo aver battuto 4-3 la Germania in una semifinale, finita ai supplementari, entrata nella storia del calcio. Stremati dalla fatica gli azzurri perdono 4-1 con il grande Brasile di Pelè, sfuma il sogno Mondiale. Nel 1974 si torna in Europa, l’edizione tedesca, però, non è fortunata per l’Italia che non riesce a superare la prima fase. Nel 1978, in Argentina, l’Italia dei giovani di Bearzot disputa un ottimo Mondiale chiudendo al quarto

PRESUNTO DOPING

Caso Cannavaro archiviato FIRENZE - Il capo della Procura del Coni, Ettore Torri, ha chiesto al Tribunale nazionale antidoping l'archiviazione per il caso di Fabio Cannavaro. Il difensore bianconero era risultato positivo dopo aver presentato una richiesta di esenzione per aver assunto un farmaco a base di cortisone (era stato punto da un'ape). "Ho assistito a una campagna dei media contro di me. Sono dispiaciuto di tanto clamore", ha commentato Cannavaro. Torri si è riservato la possibilità di chiedere provvedimenti per altri tesserati in base all'esito di ulteriori indagini. I MOTIVI DELL’ARCHIVIAZIONE - "Accertata la veridicità dell'episodio che ha originato l'intera vicenda (puntura d'insetto), il successivo comportamento dei medici e la mancata consegna all'atleta della raccomandata del CEFT, si può escludere che Cannavaro si sia reso responsabile anche solo per mera negligenza della non

completezza della documentazione prodotta posto che, ai sensi dell'art. 4.6. della parte C dell'Appendice D delle Norme Sportive Antidoping vigenti per le richieste di competenza del CEFT è responsabile della correttezzaedella completezzadelladocumentazione prodotta chi ha titolo a produrla e/o a trasmetterla al CEFT". L'Ufficio pertanto "si riserva eventualmente diprocedere all'esitodi ulterioriaccertamenti nei confronti di altri soggetti tesserati della Società che si siano resi responsabili di fatti disciplinarmente rilevanti". CANNAVARO ADIRATO - E' soddisfatto Fabio Cannavaro. "Sono contento che la Procura abbia richiesto l'archiviazione della mia posizione riconoscendo la buona fede e la correttezza del mio comportamento. In questi ultimi tre giorni, come già era avvenuto in passato, ho assistito alla campagna di alcuni media che hanno associato con troppa disinvoltura il mio nome al doping».

Zambrotta dell’Italia

posto. Quattro anni dopo, nell’edizione spagnola del 1982, Bearzot conferma quasi in blocco il gruppo che aveva fatto bene in Argentina. Gli azzurri partono male, superano il turno solo grazie alla migliore differenza reti, poi arrivano le imprese con Argentina e con il Brasile (tripletta di Rossi) e Zoff e compagni arrivano fino in fondo per poi travolgere 3-1 la Germania nella finalissima. Azzurri campioni del mondo 44 anni dopo l’ultima volta. Nel 1986 Italia qualificata di diritto, ma in Messico la squadra di Bearzot viene mandata a casa, agli ottavi, dalla Francia di Michel Platini che ci batte con un secco 2-0. Nel 1990 gli azzurri giocano in casa e regalano «notti magiche» ai tifosi della Nazionale, fino alla semifinale di Napoli persa ai rigori contro l’Argentina di Maradona. Nella finale di consolazione, a Bari, Schillaci e compagni conquistano il terzo posto battendo l’Inghilterra 2-1.

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Sport


Domenica 11 ottobre 2009

Il centravanti Polani è rientrato in tempo per partire con la squadra alla volta di Lanciano

Monaco torna a Lanciano da ex allenatore e giocatore. Prova a invertire la rotta

Potenza, una sfida dura In panchina non ci sarà Pellegrino, ma solo per motivi di lavoro FRANCESCO Monaco tenta l’impresa che molto spesso, nel mondo del calcio, riesce sempre: farsi rimpiangere. Torna a Lanciano nella duplice veste di ex: giocatore e allenatore. Meglio, ancora più emozionato del giorno del debutto, visto che proprio la maglia rossonera in C1 lo tenne a battesimo nella sua prima avventura da responsabile tecnico di una squadra. «Conosco la piazza, l’ambiente è caldo. Lì ci lavora gente che c’era anche quando c’ero io, per questo so benissimo che giocare in quello stadio, coni tifosiassai passionali è sempre molto duro», è l’esordio della sua conversazione alla vigilia del match. Peggio, aggiungiamo noi, se al cospetto di una signora squadra, allestita per fare un campionato divertice, nonarriva un Potenza bello e pimpante. «Comunque - tiene a precisare l’allenatore rossoblù - il ritiro a Gela, stare tanti giorni a contatto, ci è servito molto. Ho conosciuto molto meglio i ragazzi, ho avuto la possibilità di vedere all’opera anche chi ha giocato meno finora e ho tratto delle indicazioni utili per fare le scelte in campionato». Sfida al Lanciano, dunque, con l’ambizione, nemmeno tanto nascosta, di credere nella cabala: l’ultima volta che il Potenzahavinto intrasfertaè stato proprio a Lanciano. Era il 14 settembre del 2008, oltre un anno fa. Certo, se pensiamo a come è andata a finire dopo quella vittoria, sarebbe meglio perdere ancora, ma evidentemente un risultato positivo nonpuò far altroche dare una scossa decisa alla classifica, in primis, e al morale, in secundis. L’unica certezza è che il risultato positivo è la panacea dei mali di stagione e che un eventuale passo falso non cambierebbe di molto l’attuale situazione e l’obiettivo dell’anno che, a detta del direttore generale Vittorio Galigani, “resta la salvezza anticipata”. Crediamo che questa non passi dai 90’ odierni, ma dalla continuità di prestazioni che ultimamente stanno anche mancando. Il Potenza ha bisogno di reagire in maniera perentoria e di mettersi alle spal-

Il tecnico del Potenza Francesco Monaco, torna a Lanciano dove è stato giocatore e allenatore

le un paio di settimane amare e che hanno seriamente rischiato di minare la serenità del gruppo. L’allenatore ha già consegnato alla società una lista di priorità per invertire la tendenza: sicuramente tecniche, poi anche gestionali. Lo ha confermato Galigani che ha anche voluto sottolineare “la piena unità di intenti tra l’allenatore e la società, anche sulle mosse future”. «I nostri giocatori - ha voluto sottolineare il dirigente - sono i migliori in

circolazione e la nostra garanzia per farli rendere al massimo è proprio il nostro allenatore». Iniziare a convincersene con qualche risultato migliore sarebbe consigliato, ma le insidie della trasferta di giornata non si possono nascondere. «Il Lanciano è una formazione importante - spiega Monaco - li ho visti all’opera contro il Verona, quando hanno perso 3-0 in casa, e comunque non sfigurarono. Sarà una gara difficile sia dal punto di

vista tecnico che tattico ma, ripeto, stare insieme ci ha fatto bene». Una tranquillità che rende però qualche scelta ancora imprecisata, tanto sugli uomini quanto sul modulo. E se da un certo punto di vista vale la pena di sottolineare che Monaco probabilmente ritiene l’organico assolutamente competitivo, dall’altro mettiamo in evidenza che il tempo passa e il Potenza tarda a prendere la fisionomia del suo nuovo allenatore. «Cancelliamo il secondo tempo di domenica con il Verona - sottolinea il tecnico - e concentriamoci sul fatto che quella di oggi è una gara da vincere». A nostro avviso, sarebbe anche da non perdere. PELLEGRINO - Onde evitare fraintendimenti a priori, oggi in panchina non ci sarà Rosario Pellegrino. Il dirigente salernitano è fuori per problemi di lavoro e non può essere presente al seguito della squadra. E’ lui stesso che, conoscendo ilpassato, cerca di evitare l’alimentarsi di ulteriori polveroni. Altre volte, quando non c’era si è sempre pensato che se ne fosse andato. «Sono fuori, tranquilli tutti. Col Cosenza ci sarò». Alfonso Pecoraro

Coppa Italia

MERCATO: GIORNI DI DECISIONI

Con la Cavese in casa il 22

Si cerca un attaccante. Dei va via

LA LEGA Pro ha reso noti i sorteggi per il secondo turno di Coppa Italia (ad eliminazione diretta. Il Potenza ospiterà la Cavese al Viviani il 22 ottobre, con inizio alle ore 20.30. Non il 21, come da calendario, visto che il 19 i rossoblù saranno impegnati in campionato contro il Cosenza, nel posticipo serale. Per la cronaca, in caso di accesso al terzo turno, il Potenza sarà inserito in un triangolare con le due vincenti di Benevento-Pro Vasto e TarantoAversa. Le tre gare del terzo turno si giocheranno l’11 e il 25 novembre e il 9 dicembre.

LA VISITA in programma stamattina a Perugia dirà la verità. Le condizioni dei legamenti di Peppe Aquino verranno valutate dal prof. Giuliano Cerulli, tra i migliori ortopedici competenti in traumi sportivi. Le sensazioni in ogni caso non sono delle migliori, l’abbiamo potuto cogliere dalla preoccupazione di mister Monaco nella conferenza stampa della vigilia. Anche nel caso di una semplice elongazione, il rischio è che l’ex attaccante della Cavese possa stare fermo quasi tre mesi. In caso di lacerazione bisognerebbe ricorrere all’intervento, con lo slittamento dei tempi di recupero a cinque o sei mesi. Il Potenza quindi è necessariamente proiettato sul mercato degli svincolati per cercare un attaccante da inserire prima di gennaio nella rosa a disposizione di Monaco. Galigani è stato chiaro: “Cerchiamo un giocatore che non sia solo una soluzione per pochi mesi, ma anche per il futuro. Non vogliamo ultratrentenni ma un elemento nel pieno della freschezza atletica”. L’identikit potrebbe essere quella di Giacomo Cipriani, 28enne ex centravanti di Bologna e Rimini rimasto al palo dopo la retrocessione dei romagnoli. Intanto ha lasciato la truppa Tommaso Dei. Il difensore romano era arrivato in prova durante il periodo di sospensione dall’attività agonistica di Chiavaro, ma il reintegro del siciliano gli ha chiuso le porte. “Preferiamo fare l’investimento su un altro ruolo - spiega Galigani - avendo già due alternative come esterni bassi a destra”.

La formazione

Cambiamenti obbligati

Catania in azione a Ferrara

QUESTIONE non solo di modulo, ma anche di uomini. La partita di Coppa a Gela ha dato la possibilità a Monaco di vedere all’opera anche calciatori meno utilizzati fino ad oggi e alcuni di questi si candidano a giocare titolari fin da oggi. Ma l’assenza di Aquino rende particolarmente difficile la scelta sul modulo da attuare e sui suoi interpreti. Monaco parte da una certezza: il portiere non si discute e nonostante le grandi parate di Tesoniero in Coppa, a Lanciano ci sarà Gragnaniello a difesa dei pali. Il pacchetto arretrato resta a quattro e, rispetto alla gara con il Verona, qualche cambiamento si intravede all’orizzonte. Il primo potrebbe essere l’inserimento di Chiavaro a destra, con il conseguente spostamnento di Lolaico a sinistra. Doppio cambio che potrebbe consentire a Frezza e Vanacore (o Lucenti, che appare in crescita) di essere esentati da compiti difensivi e portati a svolgere un ruolo offensivo da trequarti in su. Per questo, tra le varie soluzioni ipotizzate da

Monaco, potrebbero vedersi due mediani (Berardi e De Simone) davanti alla difesa. Catania, come al solito, vista la sua ampia duttilità tattica, potrebbe fungere da raccordo tra il centrocampo e l’attacco, posizionandosi in un terzetto alle spalle di un centravanti (appunto, come si diceva, Frezza e Vanacore gli altri due). Per il ruolo di centravanti si è registrato con ampia soddisfazione il rientro di Polani. L’attaccante romano ha svolto la sedutra di rifinitura, dopo essere stato assente dal gruppo dalla giornata di mercoledì e, a questo punto, si candida a ricoprire un ruolo da titolare, sia pure part time. L’alternativa è De Cesare, ma anche il baby Smith in Coppa ha dato dimostrazione di poter tornare utile alla causa, anche se impiegato in posizione più esterna rispetto alle caratteristiche. E’ un’ipotesi questa di un modulo inusuale per il tecnico (4-2-3-1), che potrebbe scegliere, al contrario, il solito 4-4-2, nel quale potrebbe essere proposto Giannusa. a.p.

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38 Sport


TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA

Gli abruzzesi recuperano Colussi. Gli farà posto Masini

Qualche cambio in attacco LANCIANO. E adesso a chi tocca? Il rebus è sempre più tale e non c’è gerarchia (presunta) che tenga. Li chiamano i “precari” dell’attacco perché i quattro del reparto offensivo continuano ad alternarsi in una logica che ha ben poco di meritocratico. Lì davanti le cose non funzionano (basta dare uno sguardo rapido ai numeri: dei cinque gol realizzati solo uno porta la firma di un attaccante di ruolo) e Dino Pagliari mescola e sperimenta sperando nell’alchimia giusta. A Reggio Emilia e col Verona ha utilizzato Colussi e Masini, nel derby col Pescara ha tirato su un tandem muscolare (Colussi-Morante), a Foggia e col Portogruaro ha dato fiducia a Masini e Morante e negli ultimi due impegni (Cosenza e Giulianova) ha cambiato ancora puntando sugli scambi rapidi tra Masini ed Improta. Risultati? Poco più che mediocri perché le scelte di partenza non hanno mai prodotto un solo gol e per

Sacilotto e Di Cecco due registi doc il primo acuto stagionale s’è dovuta attendere l’esplosione di Roberto Colussi, che nel derby di Giulianova è entrato ad inizio ripresa ed ha cambiato volto al Lanciano confezionando un assist ed un gol. E adesso a chi tocca? Il tecnico rossonero non ha lasciato tracce nemmeno nel corso della rifinitura, ma a sensazione la coppia d’attacco dovrebbe cambiare per l’ennesima volta: Colussi è chiaramente favorito nel ballottaggio con Improta e Masini dovrebbe essere confermato per la quinta volta consecutiva. Pagliari vuol vincere, deve vincere (la sua panchina, poi, non è così stabile come si pensa) e sbloccare il Lanciano, che è a secco di vittorie dalla prima giornata (1 a 0 sul campo della Reg-

giana: gol di Oshadogan) ed ha perso il sapore del successo al Guido Biondi (l’ultimo sussulto vittorioso nella passata stagione, nellafinale play-out di ritorno con la Juve Stabia). Per questo motivo c’è un’idea che stuzzica ed affascina Pagliari, che quasi va controcorrente alla sua natura pragmatica: mandare nella mischia anche l’uzbeko Zeytulaev e potenziare la trazione offensiva dei rossoneri. L’ex Pescara si avvicina gradualmente alla forma fisica migliore, ha giocato gran parte del secondo tempo a Giulianova e potrebbe partire addirittura dal primo minuto, in linea coi centrocampisti. La scelta, suggestiva ed anche un po’ pericolosa per gli equilibri della mediana, comporterebbe l’esclusio-

ne dai quadri di partenza del duttile Amenta. A chi tocca tra i due è difficile dirlo perché Dino Pagliari nasconde e mescola fino alla domenica. Anche se dalla cintola in giù le idee (e le gerarchie) sono piuttosto chiare. Non si sfugge dal tandem di regia Sacilotto-Di Cecco e nemmeno dalla corsa di Manuel Turchi (in attesa del pieno recupero di Sansone). E non si sfugge nemmeno dall’accoppiata difensiva Antonioli-Moi (il primo è inamovibile, il secondo sta sostituendo con bravura l’infortunato Oshadogan) e dagli esterni Mammarella e Vastola. Almeno che Pagliari non decida di riproporre Coppini a destra ed avanzare Vastola a centrocampo. Ma questa sarebbe una scelta troppo prudente e pragmatica ed il Lanciano che deve vincere a tutti i costi non può permettersi il lusso di chiudersi: ha bisognodi osare per solidificare la classifica e la panchina di Pagliari. Pier Paolo Di Nenno

Sacilotto, mente del Lanciano

Grossi investimenti sul mercato

Pagliari sprona gli abruzzesi dopo i progressi recenti

Un avvio denso di difficoltà

«Lanciano, ora i fatti»

Il Lanciano schierato a Giulianova

LANCIANO. Com’è difficile mutare registro. Se n’è accorto il Lanciano di Dino Pagliari, alle prese con un prologo di campionato tutt’altro che esaltante. Quant’è complicata questa Prima Divisione targata girone B, ne ha preso coscienza lo stesso ambiente cittadino alle prese con i risultati scadenti della squadra. Il Lanciano ha invero mutato registro di squadra, ha cambiato molti elementi della rosa e ha rilanciato le sue ambizioni per un campionato a tinte forti. Niente male sulla carta, ma come convincere l’ambiente della validità del documento scritto? Convincente non lo è per niente, convince molto di più il severo giudizio della graduatoria che attesta la squadra in posizione medio-bassa con all’attivo sette punti. Inoltre c’è di peggio, c’è una squadra rinnovata nel midollo che non vince dalla prima giornata di campionato (circa un mese e mezzo fa), che in casa prende batoste e che fuori va leggermente meglio, delineando un certa fragilità al cospetto delle mura amiche. Interventi mirati. Insomma sta andando tutto inversamente proporzionale agli investimenti del mercato. In estate il carrello della spesa era pieno zeppo di speranze e d’am-

bizione. S’era voluto voltare pagina con la precedente stagione, culminata nell’inaspettata disputa dei play-out e conclusa con una salvezza acciuffata per i capelli. Sono dunque giunti alla corte di Pagliari, tecnico confermato in pompa magna, una decade di facce nuove. Gente di categoria, che non avrebbe dovuto scontare peccati di noviziato. Gente che portava in dote il campionato appena vinto a Gallipoli: dai difensori Antonioli e Vastola al centrocampista Gianluca Sansone. Chi meglio di loro poteva inculcare la mentalità innovatrice ripetto alle precedenti delusioni di classifica. Chi meglio del figliol prodigo tornato in patria, Domenico Di Cecco, poteva attizzare il fuoco della riscossa cittadina in vista del campionato del riscatto. Sulla carta tutto bene, ma le prime sette giornate hanno scritto tutt’altro. E non sono bastati, finora, neanche gli scritti stranieri dell’uzbeko Zeytulaev, preso dal Pescara, e del brasiliano Sacilotto. Finora poco arrosto al cospetto della nube di fumo elevatasi in cielo. Un po’ come lo stesso Simone Masini, reduce dalla esperienza in cadetteria con l’Ascoli. Zero reti in sei gare: ancora tanto fumo. a.b.

LANCIANO. “È giunta l’ora di dimostrare i progressi della squadra”. Dino Pagliari sa che Potenza può rappresentare il primo crocevia importante per il suo Lanciano. La squadra, finora, tra le mura amiche ha sempre deluso in ordine di risultati. Un punto in tre gare, prestazioni non sempre esaltanti. Qualcosa di buono s’è comunque cominciato ad intravedere nelle ultime due settimane, all’indomani della pesante sconfitta interna con il Portogruaro: buon pareggio a reti bianche sul difficile campo del Cosenza, pirotecnico due e due sul campo del Giulianova. In quest’ultima occasione il Lanciano è stato raggiunto al 95’, dopo che aveva rimontato l’iniziale svantaggio. Due buone prove insomma, che hanno contribuito ad innalzare il morale dell’ambiente e convincere gli stessi giocatori sulle proprie qualità. Ha dunque tanto da dimostrare questo Lanciano sotto l’occhio attento del proprio pubblico: in primis di saper battere un colpo da tre punti dopo un mese e mezzo di astinenza, in seguito di aver ripreso la via maestra delle buone prestazioni, le stesse che avevano benedetto il positivo inizio di stagione. Il tecnico porta ad esempio proprio la vittoria sfumata per un soffio sul campo del Giulianova: “Proprio a Giulianova ho avuto la sensazione che la squadra potesse finalmente dare continuità alle sue prestazioni. Come una settimana prima a Cosenza, la squadra ha offerto un’ottima prestazione e la vittoria è sfuggita solo all’ultimo secondo. Pazienza, intanto rimane la soddisfazione di aver visto una suadra viva, tonica, consapevole che il momento difficile è alle spalle”. Può essere fiducioso il tecnico, dalle sue parole ostenta ottimismo per l’immediato futuro: “Gli ultimi quindici giorni di lavoro hanno fatto registrare progressi importanti, mi

«Anche il Potenza ha bisogno di punti Sarà difficile per due» aspetto che d’ora in poi questi progressi si tramutino in punti importanti”. Ci vuole dunque un colpo da tre punti, che possa finalmente invertire l’infausto trend casalingo: “Contro il Potenza voglio vedere ancora progressi. Logicamente vogliamo fortemente i tre punti, ma non ci faremo condizionare dal fattore della mancata vittoria interna. Mi aspetto una partita gagliarda, combattuta da entrambe le parti. Il Potenza inoltre è una buona squadra, composta da giocatori importanti che,

dopo l’inizio difficile sotto la guida di Capuano, ora si sta riorganizzando con Monaco, un tecnico che conosco. Ripeto, non sarà per nulla facile, poiché entrambe le squadre hanno bisogno di fare punti; resto comunque fiducioso, la squadra può fare bene”. Meglio fuori che dentro. Il cammino del Lanciano finora è stato condizionato dalgli scarsi risultati ottenuti tra le mura amiche, l’opposto delle positive presatazioni esterne: “Sinceramente non ci vedo un logica precisa in tutto questo

– continua il tecnico del Lanciano – Per me la differenza la fanno sempre le prestazioni, evidentemente i ragazzi si sono espressi meglio fuori che dentro. Cosa manca ancora a questo Lanciano? Innanzitutto dobbiamo recuperare tutti i nostri indisponibili, manca forse ancora un pizzico di consapevolezza nei nostri mezzi, nelle nostre forze. Il resto verrà da sé”. Il tecnico parla col piglio del conoscitore della piazza. Lui è in sella da più di un anno e mezzo (rilevò Eusebio Di Francesco a fine gennaio scorso), sa misurare bene gli umori della piazza: “Sta a noi orientare l’attaccamento della piazza verso la maglia, la differenza la fanno le prestazioni di squadra. Obiettivo? Battere il Potenza, non ci poniamo obiettivi a lunga scadenza, ci confronteremo col nostro destino di settimana in settimana”. Andrea Buonaiuto Dino Pagliari, tecnico del Lanciano

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Sport 39

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

Il Taranto cerca il bis, il Cosenza la riscossa

Gran calcio in Laguna: il Pescara vede la vetta Ternana e Verona in casa Derby a Marcianise Cosenza

IL PRONOSTICO

1

Foggia

Arbitro: MERCHIORI di Nocera Assistenti: Masuccio-Lotierzo COSENZA. Toscano ritorna sui propri pas- FOGGIA. Momento difficile per il Foggia, atsi e ripropone il modulo che ha fatto suo sin teso dall'insidiosatrasferta sulcampo delCodal ritiro di Spoleto. Dunque, toccata e fu- senza e alle prese con la crisi societaria e tecniga con il 4-3-1-2 e avanti con il 3-4-3. In di- ca. La proprietà ha messo in vendita il club a fesa torna Di Bari al posto dello squalifica- zero euro e non intende rafforzare la squadra to Fanucci. In avanti Biancolino per la se- né mettere in discussione i tecnici Porta e Pecconda partita di fila parte titolare con Cac- chia. In Calabria guiderà l'attacco un ragazcavallo e Scotto a completare il tridente. zino di 19 anni, Compierchio, a causa delle asVentuno i convocati: tribuna in vista per senze di Salgado e Ferrari. In compenso rienUngaro, De Pascalis e Ceccarelli. tra capitan D'Amico a centrocampo. Staffetta COSENZA (3-4-3): Pinzan; Musca, Por- tra i pali: Bindi pare in vantaggio su Milan. chia, Di Bari; Bernardi, De Rose, Roselli, FOGGIA (4-2-3-1): Bindi; Torta, Burzigotti, Maggiolini; Caccavallo, Biancolino, Scot- Cuomo, D'Agostino; Velardi, D'Amico; Di Roto. A disp.: Ameltonis, Chianello, La Can- berto, Mancino, Quadrini; Compierchio. A na, Giardina, Marsili, Danti, Mortelliti. disp.: Milan, Sgambato, Colomba, Goretti, All.: Toscano. Trezzi, Tarantino, Mattioli. All.: Porta.

Ravenna

IL PRONOSTICO

1

Reggiana

Arbitro: PALAZZINO di Ciampino Assistenti: Paiusco-Gava RAVENNA. Il Ravenna contro la Reggiana insegue il primo successo stagionale al Benelli. Come al solito il tecnico Esposito non avrà modo di scegliere, visto che gli uomini sono ancora contati. In difesa regna la solita emergenza: out Rizzo, Anzalone e Giordano. In dubbio Fonjock che nell'amichevole in onore di Brian Filipi con la Lazio si è infortunato alla caviglia. Rientra Ciuffetelli dopo uno stiramento e la frattura di una costola. RAVENNA (4-3-3): Anania; Ferrario, Ciuffetelli, Fasano, Sabato; Rossetti, Sciaccaluga, Riberto; Toledo, Scappini, Packer. A disp.: Rossi, Squillace, Basso, Cavagna, Riberto, Gerbino Polo, Piovaccari. All.: Esposito.

Taranto

REGGIO EMILIA. Conferma in blocco per l'undici che domenica ha rifilato cinque reti al Cosenza. Ancora fuori Girelli per infortunio, il tecnico Dominissini dovrà, per l'ultima domenica, rinunciare ai due nazionali under 20 Eusepi e Romizi. In mezzo al campo Saverino sarà il vertice basso del rombo, Nardini agirà sulla destra e Maschio a sinsitra. Alessi sarà il trequartista con Rossi e Temelin a formare la coppia d'attacco. REGGIANA. (4-3-1-2) Tomasig; Mallus, Stefani, Zini, Mei; Nardini, Saverino, Maschio; Alessi; Temelin, Rossi. A disp.: Manfredini, Anderson, D'Alessandro, Viapiana, Ferrari, Ingari, Morelli. All.: Dominissini.

IL PRONOSTICO

1

Giulianova

Arbitro: BELLUTTI di Trento Assistenti: Longo-Pentangelo TARANTO. Nessuno tocchi il Taranto che vince: il messaggio di Brucato è molto più che chiaro. Giocano gli stessi di Avezzano, gli stessi uomini che domenica scorsa non solo hanno vinto a Pescina, ma hanno anche dimostrato di poter diventare una squadra. Passo avanti rispetto alle prove slegate delle settimana scorse. Unica variazione, ma già approntata a partita in corso domenica, Scarpa non sarà trequartista, ma largo a sinistra del tridente. TARANTO (4-3-3) Bremec; Calori, Migliaccio, Viviani, Bolzan; Felci, Quadri, Mezavilla; Innocenti, Corona, Scarpa. A disp.: Barasso, Nocentini, Prosperi, Giorgino, Spinelli, Magallanes, Falconieri. All.: Brucato.

Verona

GIULIANOVA Il Giulianova perde Carratta ma Bitetto recupera a centrocampo sia DelGrande cheCroce. Aquestopunto iltecnico giuliese potrà mandare in campo proprio la squadra che ha giocato inizialmente nel posticipo di lunedì. La buona notizia arriva dal pieno recupero del portiere Buono (giovedì ha giocato come titolare in Coppa a Rimini), che era stato un mese in coma per un aneurisma cerebrale che l'aveva visto combattere tra la vita e la morte. GIULIANOVA (4-3-3):Dazzi; Sosi, Vinetot, Garaffoni, Migliore; Dezi, Croce, Del Grande; Carbonaro, Melchiorri, Campagnacci. A disp.: Buono, Lieti, Rinaldi, Iachini, Mariani, Di Matteo, Schneider. All.: Bitetto.

IL PRONOSTICO

1

Andria

Arbitro: BARBENO di Brescia Assistenti: Gualtieri-Liturco VERONA. Non sono previsti cambiamenti ANDRIA. L'ultimo posto in classifica è stato nell'undici di partenza di Remondina. Pro- animato in settimana dalla rescissione conbabile che Colombo abbia spazio nella ri- sensuale del contratto da parte di Bellavista. presa, per una staffetta con Selva. In pan- La fibrillazione in casa Andria è palpabile ma china, fermo per una noia muscolare Cam- il tecnicoPapagni ha provatoa tranquillizzapagna, dovrebbe andare Bertolucci. Tra le re l'ambiente costruendo attorno alla difesa riserve anche Rantier, che non è ancora al unaroccafortemoltofolta conlamodificadel meglio e non ha convinto, sul piano della modulo di gioco: il 3-5-2 molto coperto vedrà condizione, nella partita di Coppa Italia di come protagonisti il trio Sibillano-Pomantegiovedì, con la Sambonifacese. Goisis conPierotti eDoumbia prontia contriVERONA (4-3-3): Rafael; Cangi, Ceccarel- buire alla fase difensiva. li, Comazzi, Pugliese; Russo, Esposito, ANDRIA (3-5-2): Mennella; Sibilano, PoPensalfini; Ciotola, Selva, Berrettoni. A di- mante, Goisis; Pierotti, Paolucci, Ottobre, sp.: Ingrassia, Anselmi, Bertolucci, Gar- D'Allocco, Doumbia; Rizzi, Dionigi. A disp.: zon, Farias, Rantier, Colombo. All.: Re- Pazzagli, Nicolao, Ceppitelli, Giorgetti, Sy, mondina. Anaclerio, Maccan. All.: Papagni.

Portogruaro

IL PRONOSTICO

X

Pescara

Arbitro: VIVENZI di Brescia Assistenti: Donini-Marchesi PORTOGRUARO. Grave infortunio nel mat- PESCARA. Fiducia alla formazione che ha chdi CoppaItaliacon laCremoneseper ilfan- battuto la Ternana. Cuccureddu non cambia tasista brasiliano Diogo Felipe. La risonanza il Pescara per la sfida alla capolista Portomagnetica ha evidenziato la rottura del cro- gruaro. Ganci e Sansovini saranno ancora in ciato anteriore del ginocchio destro. Calori coppia in prima linea. In difesa la maglia di non recupera nemmeno il laterale difensivo terzino sinistro è ancora affidata a Vitale. D'Alterio. Il tecnico, invece, ritrova il bomber Gessa e Bonanni saranno gli esterni alti. L'ex Altinier. Sarà ballottaggio con Bocalon, que- di turno, Carboni, parte dalla panchina ma st'ultimo sempre in gol da tre partite a questa ha una voglia matta di punire i suoi ex comparte. Venti i convocati. Probabile tribuna pagni. Fuori solo Zizzari, che dovrebbe torper Gardella e Migliozzi. nare a disposizione dalla prossima partita. PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; Bian- PESCARA (4-4-2): Pinna; Medda, Olivi, chi, Siniscalchi, Madaschi, Gotti; Scozzarel- Mengoni, Vitale; Gessa, Dettori, Tognozzi, la, Mattielig, Espinal; Cunico; Bocalon, Mar- Bonanni; Ganci, Sansovini. A disp. Prisco, chi. A disp.: Marcato, Pondaco, Specchia, Vi- Romito, Petterini, Coletti, Verratti, Artisticente, Puccio, Altinier, Scapuzzi. All.: Calori. co, Carboni. All. Cuccureddu.

Marcianise

IL PRONOSTICO

X

Cavese

Arbitro: BAGALINI di Fermo Assistenti: Parisse-Pavesi MARCIANISE. Il sogno sarebbe trovare la primavittoria casalinganell'unico derbydel campionato. Boccolini sembra intenzionato a proporre il classico 4-4-2 con Murolo e D'Apice coppia centrale a protezione di Fumagalli e con sulle corsie esterne Piscitelli e Russo. Nella zona nevralgica Di Napoli e D'Ambrosio, favorito su Alfano; sulla fascia destra pronto Ciano su quella opposta Manco, in attacco conferma per Poziello e Tedesco. REAL MARCIANISE (4-4-2): Fumagalli; Piscitelli, D'Apice, Murolo, Russo; Ciano, Di Napoli, D'Ambrosio, Manco; Tedesco, Poziello. A disp.: Mezzacapo, Tomi, Montanari, Alfano, Romano, Della Ventura, Alvino. All.: Boccolini.

Ternana

CAVA DE' TIRRENI. Avanti col 4-2-3-1 che ha portato alla prima vittoria stagionale. Bacchiocchi sconta il secondo di due turni di squalifica (in regia ci vanno di nuovo Favasuli e Maiorano), Nocerino è out per cumulo di ammonizioni raggiunte (Bacchi il sostituto). Dubbi dalla trequarti in su: Pozza potrebbe prendere il posto di Tarantino e rendere il modulo più equilibrato, Turienzo è in ballottaggio con Varriale. Tra i venti convocati anche Scartozzi. CAVESE (4-2-3-1): Russo; Grillo, Rapino, Cipriani, Bacchi; Maiorano, Favasuli; Tarantino, Bernardo, Schetter; Varriale. A disp.: Pane, Lagnena, Pozza, Prevete, Scartozzi, Cruz, Turienzo. All.: Maurizi.

IL PRONOSTICO

1

Pescina

Arbitro: BINDONI di Venezia Assistenti: Zucca-Paglione TERNI Borghetti, Piccioni e Tozzi Borsoi a mezzo servizio, ma Baldassarri rischia e li utilizza riservandosi magari di cambiare in corso d'opera (Di Dio, Lachebeb e Perna in rampa di lancio) per non stravolgere gli equilibri collaudati della Ternana, decida a riprendersi il primato dopo la sconfitta di Pescara. Fuori per infortunio soltanto il terzino sinistro Perney. TERNANA (4-4-2): Visi; Bertoli, Tedeschi, Borghetti, Camillini; Concas, Di Deo, Danucci, Piccioni; Noviello, Tozzi Borsoi. A disp.: Cunzi, Di Dio, Del Grosso, Costantini, Lacheheb, Alessandro, Perna. All.: Baldassarri

Spal

PESCINA. C'è anche Rodriguez Aparecido Cesar, il difensore ex Lazio ed Inter, tra i diciannove convocati della Valle del Giovenco in vista della trasferta di Terni. Si tratta dell'ultimo acquisto di spessore della società marsicana, che sta trattando anche il bomber ex Catania Gionatha Spinesi. Per la gara odierna, il tecnico Cappellacci deve fare a meno degli infortunati Bettega, Franciel, Giordano e Pomponi. VALLE DEL GIOVENCO (4-4-1-1): Bifulco; Birindelli, Petitto, Blanchard, Piva; Berra, Ferraresi, De Angelis, Cruciani; Censori; Bettini. A disp.: Merletti, Molinari, Locatelli, Cesar, Choutos, Di Berardino, Laboragine. All.: Cappellacci.

IL POSTICIPO

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Rimini

Lun. ore 20.45 Arbitro: PAPARAZZO di Catanzaro Assistenti: Mascherano-Deriù Schiavon della Spal

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40 Sport


A Manfredonia l’opportunità di dare continuità alla vittoria di sette giorni fa

Melfi, un’altra chance Sul terreno sintetico servirà non avere distrazioni in difesa La formazione

L’avversaria

Puntare sull’attacco

Bucaro cerca il gioco

Il tecnico del Melfi Rodolfi

Arcamone in azione (foto Nino Valerio)

Chiaria

Il portiere Groppioni

NON SI DELINEANO sorprese nell'undici titolare. Questo il verdetto della rifinitura svolta al Valerio. Rodolfi non si sbottona, ma la formazione iniziale sarà la stessa che ha superato il Monopoli, sette giorni fa. In questo momento sono questi i giocatori che forniscono maggiori garanzie al trainer parmense, anche se non va dimenticato che in panchina restano giocatori del calibro di Gabrieli e Laporta, due che potrebbero essere titolare in molte squadre del girone. D'altronde però è innegabile che il campo stia dando ragione a Rofdolfi che comunque non esclude nessuno, ben sapendo che il campionato è lungo e ricco di insidie. Determinati equilibri però si iniziano a delineare in maniera nitida, soprattutto in difesa, reparto precedentemente, sul banco degli imputati. Rogato a destra, se riuscirà a calmare alcuni suoi bollori giovanili, può dare tanto, non soltanto in prospettiva, come Naglieri, che rinfrancato dalla chiamata in nazionale, sta offrendo un rendimento più che soddisfacente. Al centro Sicignano e Vignati, hanno aumentato la propri sintonia, amalgamandosi in maniera sempre maggiore. A centrocampo, consolidatissima la coppia Mitra - El kamch. I due sono tra i migliori interpreti in assoluto del torneo e formano una coppia ben composta e molto adeguata alla categoria. D'Andria e Loiacono versione esterni, stanno prendendo dimestichezza con il ruolo di laterali nel 4-4-2, posizione nuova per loro. Grande applicazione da parte di entrambi che si sono messi con umiltà al servizio di squadra e tecnico, rinunciando a qualche caratteristica personale, per il bene del Melfi. In avanti spazio come consuetudine al duo Arcamone - Chiaria. Dieci gol in due, equamente distribuite, cinque ciascuno. A Manfredonia c'è in palio lo scettro di capocannoniere gialloverde, primato che fa piacere, ma che i due hanno mostrato di non inseguire testardamente. Anche nel loro caso, il passare dei giorni ha portato ad un sensibile incremento dell'affinità, per la verità emersa già dalle prime partite.

MANFREDONIA. Il gioco prima, i risultati poi: Giovanni Bucaro va controcorrente, e in vista della gara contro il Melfi ha chiesto ai suoi uomini una prova di spessore. “Ancor prima del risultato” sottolinea il tecnico del Manfredonia, “è necessario migliorare la qualità delle prestazioni. Se non giochi bene, la vittoria può arrivare ugualmente, ma probabilmente sarà frutto di episodi; viceversa, se la squadra comincia a girare al meglio, possiamo pensare di andare lontano e di raggiungere i nostri obiettivi”. Quanto all'avversario, Bucaro è perentorio: “Contro il Melfi dovremo rasentare la perfezione e stare molto attenti alla loro coppia d'attacco”. Il tandem composto da Arcamone e Chiaria spaventa l'allenatore sipontino, che per la gara odierna ha convocato diciannove calciatori. Ancora in infermeria Arcuri, De Rita e Napoli, non risultano disponibili neanche De Porras (in attesa di transfert), La Torre e Perna, oltre allo sfortunato Marchano che ha fatto ritorno in Argentina dopo la tragedia che ha colpito la sua famiglia. Nel 4-3-3 da opporre al Melfi, troverà spazio un tridente formato da Mignogna, Giglio ed Arigò. A centrocampo, spazio a Vitiello, Pirrone e Stella mentre in difesa, davanti a Groppioni, agiranno Di Pasquale, Parisi, Nossa e Sabatino. Il tecnico spera in una prestazione positiva soprattutto per cominciare a dare continuità ai risultati, considerato che sia in casa che fuori il Manfredonia ha raccolto una vittoria, un pareggio ed una sconfitta, con qualche problema in fase difensiva (11 gol subiti) ed un attacco che stenta ad esplodere (7 le reti realizzate). Contro il Melfi, Bucaro predica concentrazione ed umiltà con l'obiettivo di strappare punti pesanti ad una diretta concorrente per la salvezza. In termini numerici, ricordiamo che il Manfredonia ha giocato una gara in meno, quella con il Barletta, che sarà recuperata sport@luedi.it

MANFREDONIA rappresenta una tappa molto importante nel contesto del campionato del Melfi. In terra sipontina, la squadra gialloverde va alla ricerca dei primi punti esterni della stagione. Compito non facile, in considerazione della forza del Manfredonia, ma tutto sommato alla portata dei federiciani che nell'ultimo periodo hanno sfoderato prestazioni convincenti. Partendo da questa base, Rodolfi si attende l'inversione di tendenza in quanto a risultati, visto che finora permane il " tabu esterno", che vuole il Melfi a zero punti ottenuti, lontano dal Valerio. Si gioca sul sintetico del " Miramare", un aspetto che potrebbe sortire effetti positivi, calcolando la capacità riconosciuta del Melfi di saper giocare palla a terra, attraverso manovre ficcanti. D'altronde in assoluto, la prolificità offensiva, non è in discussione, anche se fuori casa si è segnato decisamente meno rispetto alle gare esterne. Come detto però sia a Cassino 15 giorni fa che con il Monopoli domenica scorsa, il Melfi ha mostrato confortanti ed innegabili progressi. Solitamente a furia di giocare bene, i punti arrivano, anche se resta da migliorare l'aspetto legato al carattere e al temperamen-

to, due elementi solitamente decisivi in campo esterno. E qui che deve crescere il Melfi se vuole attestarsi tra le più belle realtà di questo campionato, cercando di dare continuità ai propri

risultati. Il campionato ha mostrato come il livello generale non sia particolarmente elevato rispetto al valore globale del Melfi, che resta compagine struttural-

IL PROGRAMMA DELLA LEGA PRO 1/a Divisione Girone A 8ª giornata LE GARE: Benevento-Lumezzane Como-Pergocrema CremonesePerugia Figline-Pro Patria Foligno-Arezzo Lecco-Sorrento MonzaAlessandria Novara-Varese Paganese-Viareggio LA CLASSIFICA Novara 17 punti; Cremonese 16; Perugia e Lumezzane 14; Varese 13; Arezzo 12; Pergocrema 11; Sorrento, Monza, Viareggio, Foligno, Alessandria e Benevento 8; Lecco 7; Figline e Como 6; Pro Patria 5; Paganese 3. Perugia e Figline penalizzate di 1 punto.

2/a Divisione Girone A 8ª giornata LE GARE: Alghero-Rodengo Saiano Canavese-Legnano Crociati Noceto-Pro Vercelli Pavia-Villacidrese P. B. Vercelli-Mezzocorona Pro Sesto-Feralpi Salò Spezia-Olbia Sud Tirol-Sambonifacese Valenzana-Carpenedolo LA CLASSIFICA: Alghero 16 punti; Carpenedolo 13; Spezia e Pavia 12; Sud Tirol e Rodengo Saiano 11; Olbia, Feralpi Salò, Sambonifacese e Mezzocorona 10; Pro Vercelli 9; Crociati Noceto 8; Valenzana, Villacidrese e Canavese 7; Pro Belvedere Vercelli 6; Legnano 4; Pro Sesto 2. Legnano, Pro Sesto e Rodengo penalizzate di 1 punto

2/a Divisione Girone B 8ª giornata LE GARE: Bassano-Giacomense Bellaria-Prato Carrarese-Poggibonsi Celano-San Marino Fano-Pro Vasto Lucchese-Sangiovannese Nocerina-Itala San Marco Sacilese-Colligiana Sangiustese-Gubbio LA CLASSIFICA: Lucchese 18 punti; San Marino 13; Prato 12; Giacomense, Sacilese e Carrarese 10; Bellaria, Sangiustese, Sangiovannese e Nocerina 9; Itala San Marco, Celano, Gubbio, Colligiana e Poggibonsi 8; Pro Vasto e Bassano 6; Fano 4. Colligiana penalizzata di 1 punto.

mente di spessore e dotata di buona tecnica. L'ambiente si aspetta che Manfredonia segni il confine tra il Melfi delle prime tre esibizione esterne, alle volte bello, ma improduttivo, con quello che seguirà, ci si augura più concreto e più spietato nel saper chiudere degli incontri in suo possesso. Questo è mancato a Barletta e Cassino. Dopo il vantaggio iniziale, il Melfi non ha saputo archiviare positivamente il match, consentendo agli avversari di rientrare in partita ed effettuare il clamoroso sorpasso. Colpa anche di alcuni errori individuali che hanno finito per incidere pesantemente sull'esito finale. Errori che oggi il Melfi non si potrà più permettere, cercando finalmente di non subire gol. I numeri parlano chiaro. Nelle due circostanze in cui il Melfi non ha preso reti, ha vinto l'incontro. Un evento che fuori casa non è ancora avvenuto. Quindi blindare la retroguardia, arginare l'attacco pugliese e far leva sulla forza realizzativa evidenziata del tandem offensivo, ma non solo. Questo l'incarico del Melfi, che se riuscirà nell'intento, potrà cancellare quel fastidioso zero alla casella dei punti conquistati fuori casa. Emilio Fidanzio

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Sport 41

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

Punti pesanti a Vico: arriva il Noicattaro

Il big match si gioca a Castellammare di Stabia A Vibo il derby di Calabria Il Brindisi dalla capolista Barletta

IL PRONOSTICO

1

Isola Liri

Arbitro: FABBRI di Ravenna Assistenti: Mertino-Ascione BARLETTA - Sciannimanico è autorizza- ISOLA LIRI - Ottimismo, a dispetto delle to a sorridere. Per il match interno con- assenze, in casa Isola Liri. Grossi, sempre a tro l'Isola Liri, il tecnico del Barletta ri- rischio, ha predisposto una squadra a tratrova a centrocampo Carozza dopo i due zione anteriore con Galuppi sulla fascia deturni di squalifica e recupera dall'infer- stra che dovrebbe spingere lasciando ai tre meria Simoncelli e Caggianelli. Gli ulti- centrali di ruolo il compito di difendere mi due si sono allenati con regolarità du- Mangiapelo. Due i mediani davanti alla dirante la settimana e dovrebbero partire fesa, tre trequartisti ed un'unica punta. dal 1'. Per la prima volta Grossi schiera il 4-2-3BARLETTA (4-3-3): Di Masi; Cutrupi, 1. Marchetti, Sportillo, Legittimo; Meni- ISOLA LIRI (4-2-3-1): Mangiapelo; Galupcozzo, Muwana, Carozza; Simoncelli, pi, Matrisciano, Mucciarelli, Mallardi; Caggianelli, Fanasca. A disp.: Bersellini, Gennari, Costanzo; La Cava, Raffaello, Moring, Romeo, Bendjemia, Mangana- D'Alessandro; Federici. A disp.: Fiorini, ro, Rescio, Infantino. All.: Sciannimani- Paolacci, Mirarchi, Bussi, Mastrantoni, Sico. monetta, Bianchini. All. Grossi.

IL PRONOSTICO

Gela

X

Brindisi

Arbitro: DONATI di Ravenn a Assistenti: Bisceglia-Olivieri GELA - Gela che vince non si cambia. Ieri Provenza ha diramato la lista dei convocati. Non ci sono il centrocampista Rosamilia e il difensore Lordi.Ecco perchècontro l'esperto Brindisi non sono previsti particolari stravolgimenti ed è prevedibile lo schieramento identico delle ultime gare. Venerdì è stato tesserato l'attaccante Luca Vigna, 32 anni, svincolato dall'Arezzo, con una carriera in B e C1 con le maglie tra l'altro di Arezzo e Pescara. GELA (4-3-3): Nordi; Scopelliti, D'Aiello, Geraldi, Memè; Zaminga, Schiavon, Cammarota; Vianello, Pasca, Criniti. A disp.: A disp.: Ferla, Ambrosecchia, Di Muro, Carraro, Viviano, Nasca, Manca. All.: Provenza.

Juve Stabia

BRINDISI - Scontro al vertice per il Brindisi che arriva a Gela con fiducia. Assente Petrocco per squalifica, in porta ci va Ferrante, con Panarelli e Suriano sulle fasce e Trinchera e Taurino in mezzo, con quest'ultimo che potrebbe vincere il ballottaggio con Idda, avendo recuperato dall'infiammazione ai tendini. A centrocampo conferme per Fiore e Pizzolla, anche se Silva ha provato Alessandrì sulla destra. In avanti Da Silva e Moscelli con Galetti in panchina. BRINDISI (4-4-2): Ferrante; Panarelli, Trinchera, Taurino, Suriano; Fiore, Battisti, Minopoli, Pizzolla; Moscelli, Da Silva. A disp.: Brescia, Idda, Pasqualini, Piccinni, Alessandrì, Albadoro, Galetti. All.: Silva.

IL PRONOSTICO

1

Cisco Roma

Arbitro: IRRATI di Pistoia Assistenti: Grillo-Savella CASTELLAMMARE DI STABIA - Una settimana di discussioni ed un dubbio che si ripropone dopo Catanzaro: Dall'Acqua o Vicentin? Rastelli, che ha escluso l'argentino dalla sfida del Ceravolo, non ha risolto l'arcano nemmeno durante la rifinitura. Il resto è sempre lo stesso con D'Ambrosio costretto a ripiegare a sinistra (sono ancora out Pezzella e Moretti) e Ruscio preferito a Mineo in cabina di regia. JUVE STABIA (4-4-2): Soviero; Ametrano, Gritti, Maury, D'Ambrosio; Capparella, Acoglanis, Ruscio, Amore; De Angelis, Vicentin. A disp.: Panico, Fabbro, Mineo, Gomes, Peluso, Grieco, Dall'Acqua. All.: Rastelli.

Vibonese

ROMA - Incocciati ha solo problemi di scelta e in linea di massima, dovrebbe confermare la formazione che ha superato senza problemi l'Igea (2-0). Andrà in panchina anche l'attaccante Bellè, toccato duro e uscito anzitempo mercoledì scorso nella sfida di Coppa Italia vinta in casa ai rigori con l'Alghero. Forse l'unico ballottaggio è quello che riguarda Chiappara e Mazzarani per completare il trio di centrocampisti. CISCO ROMA (4-3-3): Ambrosi; Balzano, Doudou, Di Fiordo, Angeletti; Amadio, Romondini, Chiappara; Babù, Ciofani, Franchini. A disp.: Previti, Padelli, Lo Piccolo, Mazzarani, La Rosa, Bellè, Di Iorio. All.: Incocciati

IL PRONOSTICO

X

Catanzaro

Arbitro: MANERA di Castelfranco V. Assistenti: Salvato-Messina VIBO V.- Il capitano Di Mauro, alle prese con CATANZARO- Di Meglio, in permesso un problema al ginocchio, ha lavorato a par- giornaliero fino a venerdi, è rientrato in te. La sua presenza per il derby è ancora in gruppo e siederà in panchina salvo sorpreforte dubbio. Rientra invece il possente di- se dell’ultim’ora. Probabile, da quanto ripefensore centrale Pascuccio, impiegato dal tutamente provato in settimana, che ci postecnico Angelo Galfano nella partitella di sa essere il rientro dal primo minuto giovedi che l’ha visto provare varie soluzioni. dell’esterno sinistro Unniemi a completare Non è escluso, qualora Di Mauro dovesse da- la solita mediana a quattro. Auteri conferre forfait, che il tecnico opti per il 4-4-2 utiliz- ma sia il terzetto difensivo a protezione di zato domenica scorsa contro il Noicattaro. Vono che il tridente d’attacco in cui si sta VIBONESE (4-4-2): Mengoni; Ruggiero, esaltando Mosciaro. Conti, Pascuccio, Milanese; Riccobono, Lo- CATANZARO (3-4-3): Vono; Ciano, Gimpetrone , Pirrone, Di Mauro; Sperandeo, melli, Di Maio; Di Cuonzo, Lodi , Benincasa, Omolade. A disp.: Senatore, Patanè, De Mar- Unniemi; Montella, Mosciaro, Caputo. A co, Orefice, Biava, Gatto, Camilluzzi All.: disp.: Parisi, Di Meglio, Gigliotti, De FranGalfano. co, Basile, Longoni, Corapi All.: Auteri.

Cassino

IL PRONOSTICO

1

Scafatese

Arbitro: D’IASIO di Matera Assistenti: Amati-Scarano CASSINO - Pellegrino rispetto alla sfida di SCAFATI - Un unico dubbio per il tecnico Aversa recupera il terzino Bica Badan che Esposito: venerdì s'è bloccato Matinella. dovrebbe scendere in campo dal primo mi- Il centrocampista risente un dolore alla nuto. Indiveri ha lavorato a parte in settima- caviglia del piede destro e nella rifinitura na ma sarà della contesa; stesso discorso per di ieri ha continuato ad accusare fastidi. il marocchino Mezgour, che sarà al suo po- Oggi l'ultimo test decisivo prima di prensto sulla tre quarti campo ma con una visto- dere una decisione. Se il giocatore non sa fasciatura al polso sinistro. Scalpita Fri- dovesse farcela è pronto Nunziata a desenda che nel galoppo di giovedì contro gli stra, con Corsale che ritornerebbe al cenAllievi Nazionali ha segnato quattro reti. tro. CASSINO (4-3-2-1): Indiveri; Bica Badan, SCAFATESE (4-4-2): De Felice; Colella, Merli Sala, Bianciardi, Martinelli; Camora- Matronicola, Miale, De Girolamo; Corsani, Giannone, Kone; Mezgour, Scappaticci; le, Matinella, Basile, Sifonetti; Martone, Frisenda. A disp.: Amadio, Sfanò, Agius, Pignatta. A disp.: Sorriso, Pagano, Del Conti,Romeo, Croce,Bardeggia. All.:Pelle- Sorbo, Raspaolo, Avallone, Nunziata, grino. Ramaglia. All.: Esposito

Igea V.

IL PRONOSTICO

X

Siracusa

Arbitro: VITI di Campobasso Assistenti: Raparelli-Felici BARCELLONA P.G. - Porte chiuse per il derby con il Siracusa. Sul fronte formazione, Zampollini ha avuto una settimana difficile, caratterizzata da acciacchi e problemi fisici che hanno condizionato il lavoro dei suoi. Giardina non ha recuperato e si aggiunge alla lista degli indisponibili, che comprende Zarini e Stella. Ancora inutilizzabile il nigeriano Sedu. La sensazione è che il tecnico dell'Igea punterà sulla stessa squadra che ha giocato a Roma con la Cisco sabato scorso IGEA V. (4-3-3): Deliperi; Mottola, Palma, Alizzi, Vicentini; Tummiolo, Pisciotta, Procopio; Di Miceli, Agostinelli, Grillo. A disp.: Cilli, Stelitano, Nuccio, Angotti, Caminiti, Calarco, Cocuzza. All.: Zampollini.

Monopoli

SIRACUSA - Siracusa in formazione obbligata o quasi. Indisponibili Pagani, Cardinale e De Angelis. A mezzo servizio Capocchiano. La seduta di rifinitura effettuata in mattinata ha detto in maniera esplicita che il Siracusa non abbandonerà il 4-3-3 sfoggiato nell'ultimo scorcio di campionato. Tornano in formazione Nigro e Gaudio, troverà posto fin dall'inizio, quasi sicuramente, Lewandowski con Carrozza, prima alternativa a centrocampo. SIRACUSA (4-3-3): Cecere; Nigro, Iodice, De Pascale, Perricone; Giurdanella, Berti, Lewandowski; Gaudio, Dal Rio, Bigatti. A disp.: Siringo, Capocchiano, Strigari, Bufalino, Dalì, Carrozza, Calabrese. All.: Sonzogni

IL PRONOSTICO

1

Aversa N.

Arbitro: BELARDI di S.Giovanni V. Assistenti: Ernetti-Tozzi MONOPOLI - Tanti i ballottaggi in vista del match contro l'Aversa. Tra i pali si contendono la maglia Corno ed il rientrante Vurchio. A centrocampo, Cortesi e Volpe sono in corsa per il ruolo di esterno sinistro. In attacco, per sostituire lo squalificato Lacarra, c'è ballottaggio tra Corsi e Loseto. Confermata in blocco soltanto la difesa, fin’ora sempre positiva nelle precedenti apparizioni. MONOPOLI (4-3-3): Vurchio; Vincenti, Caccavale, Ciminà, Imburgia; Bonfardino, Lanzillotta, Cortesi; Corsi, Balistreri, Lisi. A disp.: Corno, Costantino, Scrò, D'Angelo, Tranchina, Volpe, Loseto. All.: Pellegrini.

Vico Eq.

AVERSA. A Monopoli Sergio ritrova Coquin, ma dovrà fare a meno di Parisi ancora infortunato. Per il resto i granata hanno l'organico al completo e diverse soluzioni da poter provare. In attacco si è messo ben in evidenza in settimana Sarli che potrebbe tornare ad essere titolare dal primo minuto. A centrocampo, il tecnico granata continuerà a fare affidamento sul giovane Massimo. AVERSA (4-4-2): Pettinari; Balestrieri, Campanella, Di Girolamo, Bertoncini; Mariniello, Massimo, Arini, Chietti; Sarli, Coquin. A disp.: Del Giudice, Ciminari, Pistillo, Zolfo, Longo, Prisco, Perna. All.: Sergio.

IL PRONOSTICO

1

Noicattaro

Arbitro: OPERATO di Isernia Assistenti: Mandis-Cinquemani VICO EQUENSE - Dopo la sconfitta in Cop- NOICATTARO - Contro il Vico Equense pa a Cava e l'ingaggio di Morfù, il Vico sul campo neutro di Sorrento, il mister Equense si prepara al delicatissimo impe- Angelo Carella potrebbe optare per il mogno contro il Noicattaro. La gara contro i dulo 4-3-3 con Lanera e Perrone terzini, nojani verrà disputata a Sorrento. Per l'in- con Coppola, Piano e Fiorentino a centrocontro con i pugliesi Ferraro dovrà fare a campo. Tridente composto da Zotti, meno di Loreto, che è alle prese con un ac- Giampaolo e Doria. Indisponibili gli inciacco muscolare. Nonostante questo, il fortunati Colluto, Lorusso e Salvati. tecnico sembra orientato a proporre l'or- Un’altra sconfitta metterebbe a rischio la mai consueto 3-4-1-2. panchina. VICO EQUENSE (3-4-1-2): Munao; Chia- NOICATTARO (4-3-3): Musacco; Perroriello, Scognamiglio, Cinque; Burgos, Ar- ne, Fumai, Sassarini, Lanera; Coppola, mellino, Violante, Gargiulo; Trapani; Na- Piano, Fiorentino; Zotti, Doria, Giampoli, Donnarumma. A disp.: Izzo, Rapesta, paolo. A disp.: Petruzzelli, Aliperta, LoD'Esposito, Hodza, Lupico, Riccardi, Tede- seto, Lorusso Benedetto, Lanave, De Losco. All.: Ferraro. renzo, Ostaku. All. Carella.

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42 Sport


Partita inedita contro i sanniti

In preallarme Mirabelli e Martone. C’è voglia di prima vittoria

Matera, due i dubbi Mazzoleni ha una botta alla coscia, Cottet la febbre Forza e Coraggio da rispettare Società giovane e ambiziosa Una matricola ambiziosa. Con una storia particolare e giovane, visto che solo 35 anni di vita. «Ne è passato di tempo da quel giorno del 1972 quando Don Domenico Miraglia e Cosimo Falda decisero di dare a i ragazzi della parrocchia San Donato la possibilità di esprimere la loro esuberanza giovanile in un’attività sportiva. La Polisportiva Forza e Coraggio nacque così, tra un rosario e una Messa, tra una confessione e una penitenza,nel popolare quartiere Triggio, a due passi dal teatro Romano, soprattutto all’ombra della Parrocchia San Donato, piccola, ma sempre pullulante di forze giovanili. Ne è passato di tempo da quel 1972 e ne ha fatta di strada quella piccola Forza e Coraggio che in principio si affacciò timidamente nel campionato del Centro Sportivo Italiano(CSI).Aveva scelto di chiamarsi Polisportiva, perché in Parrocchia si potevano praticare anchealtre attività: podismo, tiro con l’arco, attività culturali, come il “Concorso di pittura” e di “Fotografia”. Ma la passione di Don Domenicoe del “prof” Falda era il calcio: così nel 1983,g razie anche al contributo fattivo di Lello Franzese, arrivò la prima e vera iscrizione alla Figc, campionato di Terza categoria.Tappe bruciate, un’ascesa imperiosa, la piccola realtà parrocchiale diventa in fretta adulta: Seconda categoria nel 1987, Prima categoria nell’anno successivo. Sono gli anni più belli. Non perde per 37 partite consecutive conservando l’imbattibilità per 3.240 minuti. Poi un po’ di altalena fisiologica negli anni ’90 e l’avvento dell’attuale società fino ad arrivare al gran salto di qualità. La piccola Forza e Coraggio è diventata ormai grande, ma ha conservato le caratteristiche di sempre senza le quali forse non avrebbe raggiunto i suoi obbiettivi: la semplicità, l’entusiasmo, e, come

dice il suo motto, la “Forza” del gruppo e il “Coraggio” di crederci. E con queste peculiarità è arrivata in Promozione e si è spinta oltre fino al Campionato di Eccellenza.Traguardo storico non solo per sé, ma per tutto il calcio dilettantistico sannita che guarda ammirato all’ascesa trionfante di questa nuova stella. (www.forzaecoraggiobenevento.it). Tra i pali ci sarà il giovane Andrea Di Matteo, classe 1990 cresciuto nel vivaio del Napoli. Al centro della difesa in ballottaggio per due maglie Vittorio De Carlo, nella passata stagione punto di forza della Turris, il giovane Pierpaolo Troisi, classe 1988 ex Campobasso, il ventisettenne Ferdinando Salvati ed il ventunenne Alessandro Fiscariello, assente domenica scorsa per infortunio. Sulle fasce il rapido AntonioValletta, oin alternativa Marco Candrina, esperto difensore ex Pro Patria e Bari (società con cui ha totalizzato trentanove presenze in Serie B tra il 2002 ed il 2006), mentre a sinistra ci sarà Mariano Clemente, giovane nato nel 1989. In mezzo al campo il regista dai piedi buoni è l’argentino Sebastian Horacio Gasparini, ex Pomigliano, che sarà affiancato dal riconfermato Carmine Caruso, classe 1985 dalle spiccate doti offensive. Pronto a vestire una maglia da titolare il trentacinquenne Vincenzo Riccio, 389 presenze tra i pro, ex Cavese, Avellino, Benevento, Siena e Pistoiese. Sulle fasce agiranno l’esterno destro trentaseienne Mario Massaro (323 presenze tra i professionisti con le maglie di Casertana, Benevento, Massese, Pisa e Biellese) e l’under del 1991 Marco D’Alessandro, scuolaAvellino (in alternativa il ’90 Cantile, prelevato in estate dalla Battipagliese). Avanti il trentaduenne Filippo Tortora (ex Turris e Sangiuseppese) e Giuseppe Mallardo.

Mazzoleni e Cottet i dubbi della vigilia in casa biancazzurra dove c’è grande voglia di tre punti in casa, pur rispettando l’avversario di turno che ha doti e mezzi per creare problemi. Una partita importante, perchè sembra diventata un un vero e proprio esame di maturità. Una squadra con ambizioni di vertice come qella di Pino Giusto non può permettersi di avere un ruolino interno deficitario e anonimo. In tre gare (Turris, Casertana e Pisticci) sono stati racimolati solo due punti, quindi è maturo il tempo per cominciare a lanciare messaggi più forti alle squadre che puntano alla vittoria finale. Per farlo, al Matera non resta che sfruttare al meglio la gara di oggi contro il Forza e Coraggio. La squadra c’è, perchè nei test probanti contro Casarano, Pomigliano e Francavilla l’ha dimostrato, e quindi è solo una questione mentale nel quale c’è un deby perso malamente in casa che grida vendetta. Il pubblico materano è da riconquistare. Perchè la batosta subita contro il Pisticci pesa a livello congettuale. Una squadra che punta a vincere, ovvero il capoluogo di provincia, non può perdere tre a zero contro una squadra di tasso tecnico inferiore e soprattutto figlia di un budget ridotto. Eppure il calcio è bello proprio perchè è capace di abbattere tutto, congetture popolari compreso. Ma per scacciarle il Matera ha solo un modo: vincere e dare inizio ad una nuova era. Chiaramente il tifoso chiede impegno e carattere e il Matera sceso in campo a Francavilla aveva anche l’aggressività giusta per mettere a tappeto qualsiasi avversario e oggi c’è da bissare mettendo in campo le stesse cose contro una formazione che gioca un buon calcio ed ha elementi importanti in organico. MAZZOLENI- Ieri mattina nell’allenamento di rifinitura Achille Mazzoleni era in campo con una vistosa borsa di ghiaccio per una botta rimediata venerdì pomeriggio in uno scontro fortuito con Martone. Il giocatore (professionista di enorme spessore) vuole assolutamente esserci perchè in questo momento importante

l’aiuto di un giocatore esperto è vitale per il gruppo. La sensazione è che il lecchese ci sarà, perchè è uno che non è certo a Matera per svernare e che ha classe da vendere oltre ad una caratura di uomo che lo erge a simbolo di una squadra che vuole raggiungere l’obiettivo ad ogni costo. MARTONE- Nell’ipotesi che Mazzoleni non ce la faccia, toccherà a Martone sostituirlo. Caratteristiche diverse, perchè l’ex del Latina è più incontrista di Mazzoleni ed ha meno qualità nella costruzione della manovra. COTTET- Ha saltato un allenamento e ieri è restato ai margini prudenzialmente il portierino italoargentino del Matera. In casa biancazzurra si ostenta certezza sulla presenza di Cottet in campo contro il Forza e Coraggio, ma nel caso di forfait c’è pronto Mariano Mirabelli che l’anno scorso quando è stato chiamato in causa ha fatto il suo dovere fino in fondo risultando uno dei più positivi (a Venafro salvò il risultato nei minuti finali con un intervento non facile), quindi nessuna emergenza per entrambe le possibili assenze. Le intenzioni di giusto sono quelle di non cambiare l’undici vittorioso a Francavilla e solo ragioni di forza potrebbero costringerlo a farlo. Renato Carpentieri

In alto Mazzoleni esulta dopo il gol, sopra la formazione di Francavilla e sotto la tifoseria a Francavilla (foto fcmatera.it)

JUNIORES NAZIONALI Bitonto-Matera 3-7 IL MATERA di Franco Danza vince a Ruvo. Vantaggio di Cifarelli, rigore del pari pugliese. Vantaggio Bitonto e pari di Manieri. Bitonto ancora avanti. Ripresa con il pari di Martemucci, poi Cristofaro, Grieco, e la doppietta di Cifarelli premiano il Matera solo in vetta a 15 punti in 5 gare.

Rosarno-Pisticci 1-0 La squadra di Vincenzo Trani sconfitta di misura a Rosarno.

Castrovillari-Francavilla 2-4 A segno per i sinnici di Borneo due volte Fanelli dopo il vantaggio del Castrovillari, poi Belluscio e Gesualdi intervallati dal rigore dei calabresi.

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Sport 43

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

Lazic intenzionato a confermare lo stesso undici schierato domenica scorsa

Francavilla, assalto al tris Sinnici reduci da due vittorie di fila e puntano al salto di qualità FRANCAVILLA – Contro l’Ostuni i ragazzi di mister Lazic, dovranno dimostrare tutto il loro valore e conquistare i tre punti. Questo il pensiero della società sinnica, che chiusa la parentesi di inizio stagione con qualche difficoltà a livello di risultati, vuole adesso il massimo dalla squadra, che nelle ultime due gare, ha risposto con i risultati. Questo pomeriggio in campo alle ore 15, il Francavilla sfiderà sul proprio terreno di gioco, il fanalino di coda Ostuni, formazione allenata da mister Carbonella, che in queste prime giornate di campionato ha racimolato soltanto due punti. Una squadra che ha assoluto bisogno di riscatto e che cercherà di dare filo da torcere alla formazione del patron Franco Cupparo. Francavilla che vuole continuare il momento positivo di risultati, cercando di fare il tris di vittorie consecutive. In casa sinnica nel frattempo, tutta la squadra è intorno al capitano Genny Del Prete colpito nella serata di venerdì, da un grave lutto famigliare, a causa della scomparsa del cugino, in coma da diversi giorni. Ieri intanto, allenamenti che hanno evidenziato le buone condizioni del gruppo, con delle note incoraggianti. Non ci sono giocatori infortunati, al di fuori del centrocampista Pioggia e nemmeno squa-

Antonio Chisena

lificati. In recupero anche il terzino Cocina, che è stato fermo ai box per un problema muscolare e che dovrebbe sedersi in panchina questo pomeriggio. Tutti gli altri componenti della rosa invece, sono apparsi

in buone condizioni. Per quanto riguarda la formazione che dovrebbe scendere in campo, mister Lazic, non vuole stravolgere più di tanto l’assetto visto all’opera ad Ischia e per questo, potrebbe decidere

nel seguente modo: il giovane portiere Di Vincenzo tra i pali. Davanti a lui classica difesa a quattro, con Tarantino a presidiare il lato destro e De Santo sulla fascia opposta. Al centro della difesa, la coppia for-

Valente non ha problemi d’organico a parte l’indisponibile Fortunato

Pisticci a caccia dell’impresa I gialloble lontano dal Michetti finora non hanno mai perso L'esordio campano del Pisticci non sarà dei più semplici. A Pianura i gialloble trovano una squadra in deficit di classifica che punta tutto su questo incontro per rilanciarsi ed iniziare finalmente a convincere dopo un inizio di stagione da dimenticare nonostante la consapevolezza di aver allestito un organico di tutto rispetto. Secondo gli addetti ai lavori, non a caso, il Pianura è fra le più serie candidate a lottare per il salto di categoria. La prova del campo, tuttavia, finora ha detto altro. I campani hanno solo 5 punti, sono riusciti a vincere soltanto contro la Turris e rischiano di vedere naufragare le loro ambizioni a causa di una partenza a rilento.In settimana la proprietà ha confermato la fiducia a mister Gargiulo, perché la squadra è con lui. Ma è ovvio che se non dovessero iniziare ad arrivare i punti l'atteggiamento cambierebbe. Il tecnico, insomma, sa di essere sotto esame e con il Pisticci rischia grosso. Quella contro i gialloble ha proprio i connotati di una partita da ultima spiaggia, di quelle che non si può fallire. Per il Pisticci non è certo una situazione ideale. Sulla carta la squadra del presidente Panetta sa di avere un grosso gap, anche se finora, sul campo, ha spesso dimostrato di avere argomenti per eliminarlo. E poi anche gli jonici hanno le loro forti motivazioni. C'è da cancellare in fretta l'inattesa sconfitta casalinga con il Bacoli e da riprendere alla svelta il cammino salvezza, nel

tentativo di continuare a prendere fuori casa quello che ancora non si riesce a conquistare fra le mura amiche.Non ci sono grossi problemi di organico per le due formazioni che dispongono quasi dell'intero parco giocatori. Gargiulo dovrebbe affidarsi ad un undici abbastanza consolidato, nella consapevolezza che i risultati non sono arrivati anche per episodi sfavorevoli e non sempre per cattive prestazioni. Valente, invece, che guarderà la partita dalla tribuna per via di una squalifica che manda in panchina il secondo Camassa, ha avuto molti elementi su cui riflettere dopo la sconfitta interna con il Bacoli e, probabilmente, potrebbe tornare al modulo che tanto bene aveva fatto a Matera, dove il tecnico seppe sorprendere con una tattica nuova e vincente, abbandonata, però, la domenica successiva. L'ipotesi più probabile, allora, è quella di rivedere lo schema con Guarino davanti alla difesa ed un solo attaccante di ruolo in campo, così da avere una linea mediana più folta e favorire le ripartenze di uomini veloci nonchè gli inserimenti dei centrocampisti. I nodi da sciogliere sono tanti ed azzeccare la formazione non è cosa semplice. Di certo ci sarà Marino in porta. E quasi certamente giocheranno Di Maria e Vallefuoco nel ruolo di difensori centrali. A destra potrebbe esserci una conferma per Angiò, ma anche Basile ha qualche chance. A sinistra gioca Polichetti. Con

Guarino davanti alla difesa, poi, è possibile impiegare simultaneamente Ferrentino e Farinola in mezzo al campo. A sinistra potrebbe cambiare qualcosa: fuori Di Noto e dentro uno tra Chiaffitella e Truglio. Mentre a destra è ballottaggio tra Lavecchia e Grieco. Anche in avanti c'è da scegliere l'unica punta

tra Lupacchio e Rovira. Probabile formazione: Marino; Angiò, Vallefuoco, Di Maria, Polichetti; Guarino; Grieco, Ferrentino, Farinola, Chiaffitella; Lupacchio.Arbitro: Daniele Rasia (Bassano del Grappa). Assistenti: Milite e Orlando (Nocera Inferiore). Roberto D’Alessandro

mata da Gioia e Di Giorgio. Sulla linea nevralgica del campo, toccherà al duo Verdesca-Manzillo spezzare il gioco avversario per ripartire velocemente sugli esterni, dove agiranno Di Senso e Scavone. In at-

tacco, spazio alla coppia Del Prete e Chisena. In panchina dovrebbero accomodarsi i seguenti giocatori: Masi, Marziale, Simeone, Cocina, Di Sanza, Manco, La Neve. Claudio Sole

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44 Sport


Il team di Camelia può recitare un ruolo importante

Arriva una big: il Valdiano Tolve vuol cancellare lo zero TOLVE – Il San Rocco e lo zero da sfatare. Nella quinta giornata del campionato di eccellenza lucana il Real Tolve cerca, al terzo tentativo, di cancellare in un colpo solo i due zero che macchiano la propria classifica. Stiamo parlando delle vittorie casalinghe e dei gol realizzati. Classifica che vede gli alto bradanici giusto al centro, tra coloro che sono sospesi. Il compito non è dei più agevoli. Di fronte , calerà al San Rocco il Ruggiero Valdiano. I ragazzi di mister Masullo sono gli unici rimasti in scia della capolista Ricigliano e vengono da una vittoria casalinga, seppur di misura, contro l’Irsinese. Per i padroni di casa, non ci sono problemi di formazione con il solo Ferrenti ancora indisponibile. Per il resto dovrebbe scendere in campo la

FERRANDINA- OPPIDO

AVIGLIANO-RICIGLIANO

La squadra del Tolve

migliore formazione possibile con Damiano a fare da ariete , Pietrafesa a comandare il gioco e la coppia Mazzacane – Santagata a dirigere le operazioni difensive. Possibile conferma per Ilario Lardiello, in gol domenica scorsa a Muro Lucano. Ancora tribuna per mister Camelia che sconterà oggi l’ultimo turno di squalifica inflittogli dal giudice sporti-

vo. Nessun problema di formazione anche per il Valdiano che sul rettangolo di gioco tolvese schiererà l’undici base con quel Petilli, terminale offensivo, che non farà dormire sonni tranquilli alla retroguardia giallo-rossa. Fischio d’inizio alle ore 15:30 e gara diretta dalla terna formata da Benevento, Verrastro e Fantini. Gianluigi Armiento

ATELLA-MURESE

Rossoblu game over

Qual è il vero Avigliano

Voglia di rialzarsi per due

E’ SEMPRE più buio pesto in casa Ferrandina. All’orizzonte la prima rinuncia della stagione. Un ulteriore passo indietro dopo la trasferta di Banzi, a cui i rossoblu sono arrivati a ranghi ridottissimi. Sette giocatori appena che hanno costretto alla fine anticipata dell’incontro, per via di un quanto mai provvidenziale infortunio. La situazione della società è andata via via peggiorando. La ricomposizione del direttivo solo sulla carta. E alcun cambio di rotta, se non in peggio, ha determinato l’ingaggio di Nicola Motta alla guida tecnica. Sì, perchè a questi passaggi non è seguito alcun atto concreto che portasse a costruire una rosa degna di questo nome. A consentire di scendere in campo finora solo l’abnegazione e l’attaccamentoaicolorisociali dipochigiovaniferrandinesi che hanno accettato a scatola chiusa la sfida dell’eccellenza. Quali siano i progetti di Capalbo difficile pronosticarlo. Nessuna risposta al telefono, nessuna posizione ufficiale. Nel frattempo, ad aggravare una situazione già critica, una comunicazione da parte della Lega di prelievo coattivo per la mancata partecipazione al torneo juniores di tre anni fa. Un sanzione di 2.600 euro che pesa come un macigno sulle già magre casse del sodalizio rossoblu. Se anche Capalbo è fermo al guado, a quanto pare, è proprio perchè non si sono concretizzate una serie di soluzioni alternative per portare a termine quanto meno la stagione. L’unica certezza, per ora, è che per il Ferrandina sarà inevitabile il punto di penalizzazione e la relativa sanzione per la rinuncia alla gara. Margherita Agata m.agata@luedi.it

AVIGLIANO - Insomma, qual è il vero Avigliano? Quello bello, concentrato, determinato che due settimane fa ha bloccato sullo zero a zero l'Oppido, o quello brutto, svagato, scarico che si è fatto travolgere dal Policoro domenica scorsa? Per la risposta, appuntamento a questo pomeriggio. Per un match che ha il sapore di ricordi passati, ma ancora tanto forti. E che dovrà dare una risposta agli interrogativi che in casa granata sisono apertidopo labrutta prestazionedi NovaSiri. Interrogativi che non ha, invece, l'avversario al quale Filadelfia chiede lumi sulla salute della sua squadra. Per il Ricigliano, dubbi ed incertezze, laddove ve ne fossero, li hanno spazzati via le prime quattro giornate. Con quattro vittorie senza discussioni, il Real Tolve sconfitto a domicilio, il Fortis Murgia, sulla carta la squadra più accreditata per la vittoria finale, annichilita nel punteggio e nel gioco, dieci reti segnate, unica macchiolina ad impedire il percorso netto il gol presso all'esordio sul campo del Borussia Pleiade, ma chi vuoi che se ne accorga, di fronte ad un cammino così? E la fuga, la prima fuga della stagione, con i salernitani nel ruolo di lepre, e le altre ad inseguire, con un distacco che, per la più vicina (l'altra campana dell'Eccellenza, il Valdiano) è già di tre punti. Uno sprint che, probabilmente, al semaforo verde nessuno si aspettava,e che premia il lavorofatto dalla società per uscire dal vicolo in cui l'aveva cacciata la scomparsa del presidente Caponigro e avviare un progetto che coinvolge altre realtà dell'area del Tanagro. Contro un avversario così, servirà l'Avigliano migliore, per intenderci. Giancarlo Tedeschi

ATELLA –Atella Monticchio –Murese è una partita molto attesa da entrambe le squadre, desiderose di ritornare alla vittoria reduci come sono dallo stop di misura subìto dalle due domenica scorsa. Gli atellani sono infatti caduti in trasferta in casa della matricola Viggiano grazie alla doppietta messa segno da Campisano, mentre i muresi hanno ceduto sul proprio terreno di gioco in favore del Tolve, l’altra neo promossa in Eccellenza dell’ex mister Pinuccio Camelia, che tanto bene hafatto allaguida dell’AtellaMonticchio. Inumeri sononettamente in favore degli uomini di mister Pasquale D’Urso, che hanno avuto un buon inizio di campionato nonostante le assenze di più di un titolare. Infatti gli atellani in classifica fanno parte del quintetto che con sette punti occupa il quarto posto,fruttodiduevittorie interneediunpareggioesterno, al contrario della Murese di mister Lardo che con quattro punti occupa il terz’ultimo posto insieme al Policoro grazie ad un successo in casa e a un pareggio esterno. I numeri sono sempre in favore degli atellani per quanto concerne i gol subiti e messi a segno. Infatti l’attacco atellano con nove reti risulta più prolifico di quello degli ospiti che in quattro partite haal proprioattivosoltanto trereti afrontedelle quattrosubite rispetto alle tre incassate dalla retroguardia dei locali. Stando così le cose gli atellani, pur se nettamente favoriti rispetto ad un avversario che avrà il preciso intento di recuperare quanto perduto domenica scorsa, dovranno affrontare la gara piuttosto insidiosa con la giusta determinazione e concentrazione se vorranno fare bottino pieno. Michele Rizzo

F. MURGIA-IRSINESE

C’è il dubbio per gli ospiti MATERA - Il Fortis Murgia ha l’urgenza di cancellare la sconfitta rimediata a Ricigliano. Ma vincere senza neppure giocare non sarebbe la giusta medicina. Perchè senza giocare? Perchè la società dell’Irsinese naviga a vista. Alcuni vicissitudini societarie hanno portato il parco giocatori ad allontanarsi dai colori rossoneri. La scorsa settimana Fiorino e compagni sono scesi in campo onorando la sfida contro il Valdiano, per oggi invece non c’è certezza che allo “Scirea” i senior saranno della gara. Ascoltati alcuni dei calciatori, risulta che questi non saranno della sfida. Interpellato Antonio Deleonardis, quale riferimento della società, lo stesso fa sapere si essersi disimpegnato già da 15 giorni. Il tutto porta a pensare che l’Irsinese non sarà della partita. In casa Fortis Murgia, come detto, c’è da superare l’empasse dovuto alla sconfitta di una settimana fa, sconfitta che ha lasciato in ereditàla squalificadi DanieleGrassani. Ancora out Margiotta. Ma si spera che si possa giocare. «Ci auguriamo - spiega il massimo dirigente Giacomo Silvano - di disputare questa gara». Ma appare improbabile che l’Irsinese riesca a mettere in campo un undici da opporre ai rosanero. Resta, comunque, l’appuntamento per l’impianto in erba sintetica di via Laterza. Fischio d’inizio alle 15 e 30 con la direzione di gara affidata a Blasi di Potenza con la collaborazione di Bonavoglia e Sofia. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

VIGGIANO-POLICORO

Inseguendo un sogno

Peppe Villani

VIGGIANO-Continuare a sognare. Non porsi limiti. Bisogna andare avanti con questa media alta che porti alla salvezza. Il Viggiano deve cercare di intascare altri tre punti utili per la permanenza. La squadra di Villani giocherà contro un avversario ostico, ben messo in campo che soltanto una settimana fa a sconfitto l Avigliano, e quindi dovrà stare molto attenda agli attacchi jonici. I bianchi azzurri valligiani proveranno ad affidarsi alle reti del bomber Campisano, ma è ora che anche il più esperto Sanchirico si faccia sentire in termini di realizzazioni. Una notizia importante è il rientro di Piscopia rimasto fermo dopo due turni di squalifica a centro campo. In questo caso bisognera vedere se Villani toglierà Biagio Cicchelli o Chirichella. b.b.

BORUSSIA-GENZANOB.

PICERNO-VULTUR

Viola ci prova Caivano attende «Ci manca il gol» la prima gioia PINO VIOLA, il tecnico del Borussia Pleiadenon nascondelasua massimaaspirazione, per la gara odierna contro il GenzanoBanzi: «Ripetere la prestazione vincente e convincente di 15 giorni fa, quando abbiamo battuto il Valdiano». Ed in effetti la squadra jonica sta alternando prestazioni buone ad altre in cui ha raccolto molto meno di quello che ha prodotto. «Proprio così rimarca l’allenatore policorese - c’è mancato il gol finora e anche la sconfitta di sette giorni fa a Rionero contro la Vultur poteva essere evitata. Abbiamo pagato con la sconfitta il nostro unico errore, ma siamo pronti a risalire la china». Ed in effetti la sfida contro il GenzanoBanzi potrebbe rappresentare un buon trampolino di lancio: «Non ci nascondiamo, vogliamo vincere. Ci manca la gioia dei tre punti, ma contiamo di fare bottino pieno anche perchè siamo al completo e ci prepariamo ad affrontare una gara a viso aperto». Questo, però, non vuol dire assolutamente prendere sottogamba l’avversario: «Nutro grande rispetto per i nostri avversari. Li temo nonostante paghino un avvio di stagione ritardato per le vicende societarie. Anzi, il fatto stesso che sono più avanti di noi in classifica, evidenzia proprio la loro ottima qualità, che prescinde dal ritardo di preparazione». Il GenzanoBanzi arriva a Policoro dopo aver giocato poco più di un quarto d’ora contro il Ferrandina sette giorni fa, motivo per credere che il test di Policoro sia davvero il termometro per le ambizioni stagionali, anche in vista dei rinforzi che arriveranno a gennaio.

IL PICERNO cerca la prima vittoria in campionato dopo 4 turni il cui score parla chiaro: tre pareggi e una sconfitta. Avversario di turno al “D. Curcio” la Vultur di Finamore che sembra aver superato i tempi bui fatti di bassa classifica, contestazioni, rivoluzioni interne. I vulturini infatti, pare abbiano finalmente ritrovato il giusto equilibrio che consente loro quindi di affrontare la stagione in tranquillità. Rionero che è reduce dalla vittoria casalinga sul Borussia Pleiade. Vittoria che haportato la firma diCozzolino, sicuramente tra i più pericolosi dei suoi. I vulturini sono squadra ostica, insidiosa anche fuori dalle mura amiche. E’ per questo che non mancano i presupposti per assistere ad una gara avvincente, con le due squadre a caccia di un successo che avrebbe una valenza diversa dalle altre: un’eventuale imposizione del Picerno sarebbe fondamentale per il morale dei ragazzi di Caivano il cui impegno ha pagato solo parzialmente fino a questo momento; per il Rionero invece, è il momento di misurare le ambizioni per capire dove può realmente arrivare. Caivano, dopo il ko di Oppido fa i conti con gli acciacchi: quattro o cinque punti interrogativi. I più significativi quelli di Lettieri e Castagno, alle prese con sintomi influenzali. Certo è che l’imperativo è chiaro: vincere. E per raggiungere quest’obiettivo, potrebbe tornare tra gliundici Mastroberti, fuoridalla prima di campionato. L’esperto giocatore rossoblu ha superato il periodo più buio dopo l’infortunio e non è da escludere un suo utilizzo. Maurizio Cardone

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Sport 45

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

REAL IRSINA-SCANZANO

MONTESCAGLIOSO-PESCOPAGANO

PIGNOLA-SANTARCANGIOLESE

Real, altro derby materano

Caccia alla prima vittoria

Chiappetta nuovo allenatore

LaReal Irsinatenta iltutto pertutto perportare acasa laprima vittoria stagionale, i ragazzi in settimana hanno lavorato intensamente,per non fallire l’appuntamento. A questa Real non manca nulla per vincere, lo dice mister Giacomo Rizzi. Nonostante gli sforzi compiuti, e qualche peccato di concentrazione, come è accaduto nella partita giocata domenica scorsa contro il Rotondella, la squadra del presidente Vincenzo Desiante, dovrebbe tornare alla vittoria, e qualche defezione arbitrale non deve diventare un alibi. Abbiamo ascoltato Giacomo Rizzi, nell’insolito ruolo di chioccia, sulla partita contro lo Scanzano. «Bisogna generare entusiasmo – afferma Rizzi – in settimana, ho visto i ragazzi lavorare con il solito piglio, volenterosi di fare, quindi ho colto anche una certa motivazione nel gruppo. La squadra tuttavia –continua Rizzi –le occasioni le crea, e pure tante deve imparare a concretizzare di più: contro lo Scanzano, basta mettere almeno qualche occasione delle tante create dalla squadra che le cose cambierebbero. Infatti, ilsegreto stà tuttoli, nelriuscire a sbloccarsi,e per farlo bisognerà che oggi vinciamo, come credo che accadrà. Questo in corso – spiega Rizzi - è un campionato interessante, ci sono soprattutto le squadre neo promosse che vogliono far sentire il loro peso e dire la loro, così come stanno facendo, noi stiamo un tantino piùindietro sul ruolo di marcia, ma credo proprio - conclude misetr Giacomo Rizzi – che i risultati non tarderanno ad arrivare». Mimmo Donvito

MONTESCAGLIOSO - La squadra montese allenata da Nicola Menzano, ospitando quest'oggi, alle ore 15.30, al Comunale, il Pescopagano, prova ad allungare la sua serie positiva e cogliere la prima vittoria interna stagionale, dopo quella ottenuta, per 1-0, sul terreno di gioco dell'Atletico Scanzano. La squadra potentina, allenata dal tecnico Pantuosco, ha sinora totalizzato sei punti ed è reduce dalla vittoria interna, per 2-0, ottenuta sul Balvano nell'ultimo turno; ha segnato 4 reti e incassate 5. Nelle precedenti due trasferte, ne ha vinta una e persa l'altra; la Polisportiva Libertas montese (tre reti all'attivo e due al passivo) ha sinora ottenuto cinque punti in tre gare disputate. Deve, infatti, recuperare la partita esterna con il Miglionico non giocata a causa delle avverse condizioni del terreno di gioco. Il Pescopagano sarà la prima squadra non materana affrontata dai montesi dall'inizio del torneo: tra Coppa Italia e campionato di Promozione le precedenti gare hanno visto contrapposte alla Polisportiva Libertas Montescaglioso il Fortis Murgia, Real Irsina, Varisius Matera e, appunto, Atletico Scanzano. Nelle precedenti due esibizioni interne dei montesi sono arrivati due pareggi - fotocopia: rete montese nei primi 45', replica ospite nel secondo tempo. Quello che è mancato ai montesi è stata la capacità di chiudere la gara, situazione che si stava ripresentando anche a Scanzano, dove c'è stato bisogno della bravura del portiere Giovanni Cifarelli sul rigore per evitare il terzo pareggio. Michele Marchitelli

PIGNOLA - Il Bar La Notte Pignola di mister Tramutola è chiamato alla prova del riscatto contro la Santarcangiolese. La vittoria manca, infatti, da diverse domeniche all'ambiente pignolese e, dunque, è arrivato anche il momento di riassaporare il gusto dei tre punti. Dopo una partenza a razzo in campionato (condita da due importanti affermazioni di fila), la matricola di Promozione dell'hinterland potentino ha racimolato soltanto un punto negli ultimi due confronti. Contro la Santarcangiolese, Pirulli e soci puntano al successo pieno per avvicinarsi notevolmente alle zone nobili della classifica della cadetteria lucana. Il Bar La Notte Pignola del patron Gerardi dovrà approfittare del momento negativo della Santarcangiolese, reduce da tre capitomboli consecutivi, dopo un ottimo esordio in campionato. Castronuovo è stato esonerato ed al suo pèosto c’è Chiappetta. Finora i valdagrini hanno sempre perso in trasferta subendo una marea di reti (sei gol in due gare), senza mai andare a segno. Lontano da casa, nessuna squadra di Promozione ha fatto peggio. La Santarcangiolese partirà, quindi, da sfavorita in questa delicata sfida, ma ricordando i precedenti (il Pescopagano da cenerentola espugnò Rifreddo di Pignola) il Bar La Notte non dovrà fidarsi della classifica deficitaria dei valdagrini e dovrà dare il massimo per portare a casa la vittoria. Si giocherà alle ore 15.30 sul campo di Rifreddo di Pignola. Arbitrerà l'incontro il signor Santoro della sezione di Venosa, coadiuvato dagli assistenti Pescuma (Venosa) e De Luca (Moliterno). Donato Pavese

Tataranni-Andrulli-Lambertini contro il Varisius

Miglionico, trio d’attacco da favola per volare alto Miglionico alla quarta. Quarta partita da disputare e quarta materana di fila da affrontare in cinque giornate di campionato. Una, la gara da recuperare, contro il Montescaglioso. Questa volta ad affrontare la squadra del Presidente Grande che viaggia a punteggio pieno con 9 punti ed un secondo posto in classifica conquistato nelle 3 gare finora giocate, si presenta la materana del Varisius. Un Varisius relegato nelle retrovie con 2 punticini all'attivo. Due pareggi, ottenuti in casa contro il Balvano e fuori casa contro il Montescaglioso. La squadra di Mister Tucci nelle restanti due gare ha subito due sconfitte, pur se di misura, a Pignola e in casa nell'ultima, contro il Pietragalla per 2 a 1 dopo essere stata in vantaggio. Sconfitte maturate nei secondi tempi, segno

ROTONDELLA-S. LAGONEGRO

PIETRAGALLA-BELLA

Il Miglionico schierato

che la squadra materana alla lunga cede e non mantiene. Accadra' lo stesso contro il caterpillar dei cugini del Miglionico? Solo il campo lo dira'! Intanto gli uomini guidati da mister Paterino, con larga rappresentanza di calciatori di Matera, ambiscono a continuare nel loro trend positivo. La vittoria, l'unico obiettivo per un Miglionico a trazione anteriore impostato

BALVANO-MOLITERNO

quest'anno dal mister materano. Il trio d'attacco ALT, Andrulli, Lambertini e Tataranni, supportato da un valido centrocampocomposto da Deceglie, Venezia, Cappiello, Gallitelli e sorretto da Battilomo, Menzella, Acito e Lamacchia in difesa del portiere imbattuto Deceglie, vogliono mettere la quarta, Varisius permettendo. Antonio Centonze.

GROTTOLE-LAGOPESOLE

Montemurro Una capolista getta la spugna senza fronzoli

Turturiello sarà D’Ascanio vuole in tribuna concentrazione

ROTONDELLA - Rotondella - Soccer Lagonegro è quasi un revival della scorsa stagione. Fu questa, l'anno scorso, la grande sfida al vertice che tenne vivo l'interesse del campionato di Prima Categoria. A spuntarla, alla fine, fu il Lagonegro, che staccò in anticipo il biglietto per la Promozione proprio grazie alle vittorie nella doppia sfida con gli jonici. Sofferta la prima, sul proprio campo, quando i potentini riuscirono a imporsi solo nel finale con un emozionante 4-3, dopo essere stati messi sotto dalla squadra ospite. Senza appelli, e decisiva, fu la sfida di ritorno, quando il Lagonegro andò a espugnare il campo di Rotondella dimostrandosi, in fin dei conti, squadra più forte e quadrata. La squadra di mister Martino, così, fu costretta ad attendere i ripescaggi per raggiungere la tanto attesa Promozione. Ma questo è il passato. Ora c'è la Promozione. E c'è per entrambe le squadre. Ha cominciato meglio il Soccer Lagonegro, che ha subito infilato due vittorie consecutive, per poi inchinarsi, alla terza giornata, allo strapotere del Pietrgalla e pareggiare sul proprio campo contro il Bar La Notte Pignola. Per il Rotondella, a giudicare dalla classifica (solo due punti nelle prime quattro giornata), non tira certo l'aria migliore. C'è da dire, però, che il pareggio esterno a Irsina, ampiamente meritato, ha consentito alla squadra di Martino di staccarsi dall'ultimo posto in classifica. Inoltre mancherà il bomber Montemurro stiratosi. Pino Suriano

MATCH d'alta quota al “Santa Domenica” di Vietri di Potenza. Infatti quest'oggi il Balvano di mister Turturiello (in tribuna) ospiterà la capolista Moliterno. Un Balvano alla ricerca della continuità, ma specialmente alla ricerca dei punti, viste le due sconfitte (la prima casalinga col Lagonegro e l'ultima a Pescopagano) e il pareggio a Matera e la vittoria incasa colBella. E aproposito delBella, il Balvano porterà ancora i segni. Infatti non saranno della partita oggi mister Pio Turturiello e Dino Picerno (ferito tra l'altro al capo).Per ibalvanesi nonsaràfacile battereun Moliterno capolista,reduce da trevittorie ed un solo pareggio. Di sicuro la squadra di mister Vignati farà di tutto per non perdere l'imbattibilità delle prime quattro giornate di campionato, per restare anche ai vertici della classifica. Dopo la vittoria casalinga col Viggiano in Coppa Italia e la sconfitta di domenica a Pescopagano, il Balvano oggi vuole vincere a tutti i costi, e non importa come arriva la vittoria: il mottoin casa balvanese è prendere i tre punti. Un'altra sconfitta comprometterebbe il cammino della squadra di mister Turturiello, già lontana sei punti dalle capoliste Moliterno e Pietragalla. Mister Turturiello, che seguirà la partita dalla tribuna,si affideràallavena realizzativadell'avellinese Grasso (doppietta in Coppa), all'esperienza di Petraglia e alla freschezza di diversi giovani, come il bravo Cilibrizzi. Non sembrano esserci invece problemi per il Moliterno di mister Vignati, pronto, anche oggi, ad allungare a cinque la serie positiva. Claudio Buono

TUTTO pronto in casa Pietragalla per la quinta giornata del campionato di Promozione. I locali bianco blu guidati da mister Potenza ospiteranno oggi pomeriggio il Bella di mister Del Pino reduce dalla sonora sconfitta casalinga con il Grottole e vogliosa di riscatto già in questa delicata sfida.Il Pietragalla, neo promossa in categoria, guarda tutti dall'alto grazie ai dieci punti conquistati in questo scorcio di stagione con tre vittorie, contro Atl. Scanzano, Soccer Lagonegro e Varisius, e l'unico pareggio ottenuto contro ilReal Irsinalontano dacasa.I biancoblu alto bradanici proveranno a continuare questa striscia positiva ed è per questo che il tecnicoPotenzasembra intenzionatoanonmodellare molto la formazione che sino ad oggi ha fatto davvero bene. Tra i pali Ciriello è ormai irremovibile; Pappalardo, Pietragalla M., Carlucci e Di Tomaso in difesa; Pietragalla L., Pallotta, Gorga e Sarli preferito ad Alfonso non ancora al top dopo l'infortunio di sette giorni fa a metà campo; attacco collaudato con Potenza e Cammarora.Dall'altro latomister DelPino schiereràTroianotra ipali; Zanfino, Gliubizzi, Maruggi e Romolino G. sulla linea difensiva; Angrisani, Parisi, Vitiello e Ricigliano sulla linea di metà campo; Troiano ed Errichetti coppia offensiva. Tra le mura amiche il Pietragalla proverà a stupire ancora continuando così a guidare la classifica. A Pietragalla tutti predicano prudenza perché il campionato è ancora all'inizio. Il Bella, invece, arriva a Pietragalla con l'intenzione di riscattarsi . Rocco De Rosa

GROTTOLE –Dopo l’ottimo avvio di stagione, la compagine grottolese si prepara ad affrontare un’altra gara molto delicata visti gli obiettivi prefissati dalla società; infatti, la gara di questo pomeriggio precede altre due ostiche trasferte e, quindi, condanna i biancazzurri alla vittoria per poter rimanere nella scia del gruppo di testa. Sicuramente rincuora, e non poco, la netta vittoria di domenica scorsa a Bella che, oltre ad aver portato morale e tre punti, ha evidenziato l’elevato tasso tecnico della squadra e la duttilità di alcuni giocatori, elemento indispensabile per poter essere una squadra da vertice. D’Ascanio impone ai suoi massima concentrazione e determinazione per poter mostrare le qualità della squadra e, soprattutto raggiungere il massimo obiettivo per poi andare con più serenità nella tana del Moliterno. Saranno indisponibili lo squalificato Domenico Paladino, Puntillo e Prisco che, tuttavia, saranno a breve nuovamente a disposizione del tecnico. Per quanto riguarda la formazione si prevedeil solitomodulo offensivocon iltridente formato da Moramarco, Bitetti e Armento, supportati dagli inserimenti del bomber della squadra Buono (quattro gol in tre partite per il centrocampista che da gennaio di quest’anno è in forza al Grottole). La gara, quindi, si prospetta più che mai alla portata dei locali vista anche la crescita esponenziale della difesa che, a parte la “défaillance”nella gara persa a Lagonegro, ha subito una sola marcatura in tre gare. Carlo Amodio

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46 Sport


F/lli Cafaro-S. Francavilla oggi a Senise

FUTURA MOMENTANEAMENTE CAPOLISTA

Fari puntati al derby sulle rive del Sinni Oggi riparte l’avventura del campionato di seconda categoria, un campionato più povero per la mancata iscrizione di alcune squadre ma non per questo meno bello e avvincente. Mancherà il Real Agromonte, squadra che ha patto parlare a lungo per un piccolo miracolo calcistico che si è ripetuto fino al massimo torneo regionale. C’èdafareiconti conuneffettodominodialcune defezioni nei tornei superiori, ma anche diverse rinunce nel quarto campionato regionale e l'insufficiente numero di richieste di ripescaggio sono le cause dello scadimento. Saranno 38 e non più 42 i team ai nastri di partenza che vedono anche il ripescaggio dell’Episcopia e del Rotunda Maris. Nel girone C composto da 12 squadre andrà di scena subito l’atteso derby francavillese tra laneopromossaSporting FrancavillaelaFratelli Cafaro, mentre lo sporting Chiaromonte saràin trasfertaa Marateacontro l’ostico Oratorio Lentini Maratea, squadra che per tradizione ha dato sempre problemi alla squadra allenata dal tecnico chiaromontese Gianluigi Pozzovivo. La Sanseverinese apre il suo campionato in casa contro la neo ripescata Rotunda Maris

La Fratelli Cafaro (foto la Siritide.it)

che l’anno scorso in terza categoria è arrivata seconda dietro al sorprendente Sporting Francavilla che si aggiudicò il torneo. Un campionato che ha un livello moto basso e che dovrebbe servire a lanciare i giovbani o quantomeno a fargli fare esperienza in prospettiva di un salto di qualità in carriera. I fari del campionato sono tutti per il derby del Sinni tra Fratelli Cafaro e Sporting Francavilla. Almeno si recupererà un senso di campanilismo importante.

IL METANAUTO COL MINIMO SCARTO

IL GINESTRA RIPOSA ALL’ESORDIO

DIVERSE MATRICOLE AL VIA

IL SARCONI PARTE DA EPISCOPIA

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Sport 47

Domenica 11 ottobre 2009


Calcio a 5

Domenica 11 ottobre 2009

B girone D Nella ripresa il team di Bommino si limita a controllare

Frascella, basta un tempo Travolto il Manfredonia con sette realizzazioni. Poker di Rispoli FRASCELLA 7 MANFREDONIA 4 FRASCELLA MATERA: Volpe, Di Lecce, Kleinhans, Laccetti, Rispoli, Gasparetto, Pavone, Coelho, Latorre, Cancelliere, Gesualdi, Laviola. All. Bommono. All. Bommino. MANFREDONIA C5: Portovenero, Piscopo, Cotola, Ese, Avvisa, Grasso, Paolinho Fevereira, Denido, Orbelli, Totano, Cotrufo, Castriota. All. Cutaneo. ARBITRI: La Cerra di Battipaglia e Falco di Nola. RETI: 6' 20” Laccetti (F), 8' 40” Coelho (F), 18' 52”, 1' 54” st, 3' 45” st, 4' 52” st Rispoli (F), 5 '57” st Gasparetto (F), 8' 04” st Ese (M), 10' st e 16' st Denido (M), 19' 47” Rispoli aut. (F). MATERA - Primi tre punti per il Frascella Matera. I ragazzi allenati da mister Angelo Bommino hanno infatti sbrigato la “pratica Manfredonia” in soli venticinque minuti di gioco, il tempo necessario per portarsi sul più che rassicurante risultato di sette a zero. A gara ormai acquisita il tecnico materano ha dato ampio spazio a quei giocatori bisognosi di giocare per entrare in forma e anche per familiarizzare con il clima partita, e così i dauni hanno potuto rientrare almeno in parte in partita e rendere meno pesante il risultato: giusto così. Assente Osvaldo Stigliano ci ha pensato uno scatenato Cesare Rispoli ad indossare i panni del bomber colpendo per ben quattro volte in soli cinque minuti ma, non soddisfatto di ciò, il jolly materano ha voluto provare anche l'emozione di gonfiare la propria rete siglando l'ultimo gol della gara in favore però degli avversari. Pronti via e i materani lasciano immediatamente intendere le proprie intenzioni andando al tiro dopo soli 15 secondi con Laccetti, ma la sfera si perdeva di un soffio sul fondo. Al 6' e 40” il piccolo e giovane attaccante materano interrompeva l'equilibrio della gara rubando palla su

rilancio errato del portiere ospite e depositandola in rete. Due minuti dopo Coelho, ottima la sua prova, riusciva ad interrompere una pericolosa ripartenza avversaria in situazione di uno contro due e, quaranta secondi dopo, andava a segno su azione bellissima azione personale. All'undicesimo pregevole manovra corale del Frascella con protagonisti Latorre, Kleinhans e Gasparetto il cui tiro, però, si alzava sulla trasversale. A otto secondi dal fischio di fine primo tempo Cesare Rispoli dava il via al proprio show mettendo in rete con la punta dello scarpino il prezioso suggerimento di Gasparetto. Nella ripresa in tre minuti, Rispoli si ripeteva altre tre volte trafiggendo e il portiere con altrettanti tiri precisi da pochi metri. Sot-

to di sei reti sbandava paurosamente il Manfredonia che incassava anche la settima rete siglata, questa volta, da Gasparetto su perfetto lancio di Laccetti. All'ottavo, però, i pugliesi riprendevano coraggio grazie alla marcatura di Ese bissata due minuti dopo, dal gol di Denido. Al 12' 45” un po' di gloria anche per il portiere del Frascella Laviola bravo a respingere di piede il rigore, per la verità molto dubbio, calciato da Grasso, ma al 16' e 6 “ il giocatore dauno si ripagava siglando una bella rete che portava il risultato sul sette a tre. A 13 secondi dalla fine, come detto, l'autorete di Cesare Rispoli che deviava nella propria rete il tiro di un avversario e che congelava il risultato sul definitivo sette a quattro. Annibale Sacco sport@luedi.it

B gir. D Avvio convincente del Mathera

Paolinho-Cavalcante per il blitz della Bng Espugnata Bisceglie con i brasiliani BISCEGLIE BNG-ECOBAS

Cesare Rispoli

B girone F I miglioramenti non bastano contro il Siracusa

Meco Potenza ancora a secco resta a guardare, ma i rossoblu sprecano diverse occasioni da gol. Il Siracusa ne approfitta e, più concreto e cinico, segna altre due reti su ingenuità di ripartenza dei potentiSIRACUSA: Alescio, Raudino, Pellegrino, ni. Texeira segna la sua personale doppietNarari, Moretto, Luz, De Grande, Baldini, ta. I ragazzi allenati da mister Napoli hanno Montaldo, Teixeira, Bianchini, Floriddia. un sussulto d’orgoglio e Benevento chiude il primo tempo sul punteggio di All. Spadaro 5-1. Nel secondo parziale i raMECO POTENZA: Galasso, gazzi potentini entrano in camLioi, Pronesti, Cuviello, Benepo più concentrati e determinavento, Passarella, Manganiello, ti. Cuviello e Santarcangelo Moretti, Santarcangelo. All. prendono per due volte il palo, Napoli. ma Bianchini, su schema da calARBITRI: Campi di Ciampino e cio d’angolo, all’incrocio dei pali Di Stefano di Albano Laziale segna il gol del 5-1, imparabile RETI: De Grande (2), Baldini, per Galasso. Cuviello risponde Texeira (2), Bianchini, Moretti su azione personale e da posizio(autorete), Benevento, Cuviello ne defilata coglie il palo. La Meco continua a fare il suo gioco e il SECONDA sconfitta consecutiSiracusa risponde in contropieva per la Meco Potenza sul diffide. Arriva anche il 6-2 ad opera cile campo del Siracusa. I potendi Baldini. L’arbitro nega un titini hanno fatto la loro partita, ro libero dopo una platale tratein netto miglioramento rispetto Cuviello ieri a segno nuta su Santarcangelo e Moretalla gara casalinga contro l’Acireale. Dopo i primi minuti di studio, il Sira- ti fa autorete. Pronesti e Lioi si infortunano, cusa inizia a portarsi avanti e mostra piglio ma la Meco continua a macinare gioco. I rae sicurezza nei propri mezzi. Ma De Grande, gazzi allenati da mister Napoli lottano fino su schema da calcio d’angolo, gonfia la rete alla fine, ma l’arbitro dice che può bastare e per l’1-0. Passano pochi minuti e ancora De manda tutti sotto la doccia. Grande segna il suo secondo gol su schema Anna Maria Calabrese di calcio laterale. La Meco comunque non sport@luedi.it

SIRACUSA MECOPOTENZA

7 2

1 4

BISCEGLIE: Di Benedetto, De Cillis, Di Bitonto, Sasso, Acocella, Ricco, Mazzone, Palermo, Acquaviva, Napoletano, Comas, Preziosa. All. Ventura BNG-ECOBAS MATHERA: Appio, Gammariello N., Gammmariello A., Caione, Orlando, Miriello, Paulinho, Vivilecchia, Da Cunha, Cavalcante, Panarella, Paolicelli. All. Rondinone ARBITRI: D'Angelo e Tamilia di Campobasso (Cronometrista Ziri di Barletta) RETI: 7'57” pt Paulinho, 19'03 pt Cavalcante, 2'35” st De Cillis, 8'50” st Paulinho; 10'01” st Cavalcante NOTE: ammoniti Miriello Paulinho e Paolicelli del Mathera. Spettatori 200 circa LA BNG ECOBAS Mathera non stecca la prima a Bisceglie. Il PalaDolmen, da alcuni anni bestia nera della società di Nico Taratufolo, si trasforma nella prima felice uscita di campionato per gli uomini di mister Rondinone. Un 4-1 che non lascia spazio ad interpretazioni sulla bontà della prova dei materani, che hanno realizzato due reti per tempo concedendo solamente una rete alla formazione di casa, ad inizio ripresa. Solo alcuni minuti di difficoltà dopo la rete che aveva accorciato le distanze, quando i padroni di casa hanno effettuato il loro tour de force, superato egregiamente anche grazie agli interventi decisivi dell’estremo difensore Giovanni Paolicelli. Per il resto, ci hanno pensato i due brasiliani Cavalcante e Paulinho a decidere il match con una doppietta a testa. Dopo i primi minuti di classico studio tra le due formazioni, è Paulinho a sbloccare l’incontro grazie ad un tiro di

Doppietta per Paolinho

prima intenzione scagliato sugli sviluppi di uno schema su calcio piazzato. Due parate decisive di Paolicelli spianano la strada ai materani, che grazie ad una bellissima azione personale di Cavalcante raddoppiano. Il pivot brasiliano di libera di un avversario con una veronica da applausi prima di calciare di punta un tiro imprendibile per il portiere di casa. La prima frazione si conclude con il possibile 3-0, che Cavalcante sfiora con un’altra bellissima conclusione che sfiora il palo. Nella ripresa De Cillis, dopo appena 2’35” spaventa i materani, con una rete rocambolesca scaturita da una conclusione potente e leggermente deviata che mette fuori causa Paolicelli, sbatte sulla traversa e, probabilmente supera la linea di porta, l’arbitro assegna la rete. Dopo alcuni attimi di difficoltà risale in cattedra Cavalcante, che prima coglie un palo, poi serve da azione di calcio d’angolo la palla giusta a Paulinho, che con una spettacolare conclusione mette in rete il terzo gol materano, e poi, chiude la gara con una bella conclusione, dopo uno stop a seguire che mette fuori causa ben due avversari. sport@luedi.it

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48 Sport


A Dilettanti Anche Gergati sarà della partita. Corà: «Abbiamo voglia di vincere»

Bawer, Longobardi ci sarà Recupero in extremis del capitano per il match con il Ruvo CI SARÀ’ anche Francesco Longobardi nel match che questa sera, palla a due alle ore 18, vedrà la Bawer Matera affrontare il Ruvo di Puglia nella terza giornata del campionato di serie A Dilettanti di basket. Il capitano della Bawer ha sostenuto regolarmente la seduta mattutina di tiro per cui sarà a disposizione di coach Corà questa sera. «Il dolore del giocatore si è attenuato, al termine dell’allenamento era quasi sparito», racconta al “Quotidiano” il medico sociale Paolo Vizziello, «il fatto di essere intervenuti in tempo con la terapia adatta ci ha permesso di recuperarlo a tempo di record. Ce l’abbiamo fatta e di questo siamo molto soddisfatti». In campo ci sarà anche Francesco Gergati che ha superato il problema muscolare rimediato nelle settimane passate e che dunque potrà essere anche lui a disposizione del tecnico Corà. Proprio l’allenatore si mostra prudente, anche se ovviamente contento, sul’utilizzo del capitano: «di sicuro è stato recuperato, per cui verrà tranquillamente in panchina. C’è da tener conto che è rimasto fermo per l’intera settimana per cui dovremo valutare le necessità. Comunque credo che, anche se non dall’inizio, lo utilizzeremo». Insomma il Matera ritorna al cento per cento e recupera il suo capitano in extremis, ma ancor più importante per la Bawer è recuperare oggi il ritmo partita dopo due settimane di pausa forzata dovuta al rinvio del match contro il Barcellona. «La voglia di giocare e di scendere in campo è tanta, noi contro Ruvo vogliamo vincere», spiega Corà, «è vero che questa pausa rischia di aver fatto perdere il ritmo e la condizione partita, aspetti che sono soprattutto mentali ma noi abbiamo tanta voglia di giocare e di fare bene». L’avversario non è certo

L’AVVERSARIA

Il coach Claudio Corà

dei più facili, il Ruvo di coach Cadeo è infatti squadra giovane, imprevedibile e molto portata ad attaccare ed a giocare in velocità. Una formazione che dà pochi punti di riferimento agli avversari e che richiederà dunque un Matera concentrato e pronto: «so-

Capitan Francesco Longobardi

no una squadra che gioca in modo incosciente, lo dico in senso positivo. Sono imprevedibili e sono in grado di tirare malissimo ma anche benissimo dalla lunga distanza. Se in giornata diventano molto pericolosi. Molto però», continua

ancora coach Corà, «dipenderà dalla Bawer, noi dovremo far valere la nostra mentalità difensiva, avere le idee chiare, non distrarci e lasciare secondi tiri e canestri facili agli avversari. Dovremo essere molto attenti». La sfida con Ruvo assu-

me per la Bawer un’importanza ulteriore anche perchè il calendario riserva al Matera un vero tour de force di impegni fino alla fine del mese di ottobre per cui diventa essenziale non sbagliare il match di oggi contro la compagine pugliese. Il recupero in extremis di

Longobardi è la spinta che serve al Matera, la presenza anche a mezzo servizio del capitano risulta infatti essenziale per la Bawer. L’altra spinta la proverà a dare, certamente, il pubblico del PalaSassi. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

C2 Il Senise a Torre Annunziata contro il Savoia, primo assieme al team di Totaro

Per il Ctr è già uno scontro al vertice SENISE - C'è una trasferta più che impegnativa per il Ctr La Cascina Senise che deve affrontare la compagine di Torre Annunziata. Quel Savoia basket che già comincia a dire la sua: quattro punti in due gare. L'appuntamento è per le ore 18.30 presso il palazzetto dello sport di via Panoramica a Boscoreale. I padroni di casa affiancano proprio la squadra del presidente Mario Totaro in cima alla graduatoria. La squadra allenata da Castaldo, ha vinto domenica scorsa in trasferta a Castellammare con un netto più diciannove che non lascia spazio ad alcun commento. Squadra giovane, molto ben guidata, questo Savoia ha alcuni bravi cecchini come Carrozzo, ma anche

Napolitano. Ma è l'intero complesso che gira benissimo e riesce ad esprimere un gioco molto veloce che toglie il respiro agli avversari, non a caso, la squadra ha puntato molto sulla prestanza fisica e sul lavoro che in questo ambito sta svolgendo il preparatore Pallalardo. Una scelta che al momento si sta rivelando vincente e ove durasse farebbe la fortuna del Savoia che dunque sorprende gli avversari. Così come è capitato proprio al Castellammare che non è riuscito ad arginarne la foga. Di contro comunque c'è questo Ctr La Cascina rinnovato e dunque con stimoli enormi da parte di tutti. A cominciare dal coach Michele Di Gioia che ha trovato qui l'ambiente adatto, capace di fornirgli

gli stimoli ma anche gli strumenti necessari a fare più che bene. Già dalle prime battute dunque si vede che la scelta di Kreiber e di Galindez è stata più che felice; da parte del presidente Totaro; in grado cioè di vivacizzare la manovra e di mettere in soggezione gli avversari. C'è poi la classe indiscussa di Christian Femminini e naturalmente Lino Durante e Rocco Palazzo che rappresentano l'anima del roster insieme ai ragazzi ed ai giocatori di sempre che purtroppo non hanno avuto tanto spazio negli ultimi tempi ma che se chiamati, si fanno sempre trovare pronti. Per il presidente Mario Totaro: “Affrontiamo un buon complesso, giovane e motivato, che rappresenterà un ottimo banco di prova; loro hanno alcune buone individualità

Il Ctr Senise in azione in questa stagione al Pala Ercole

Il presidente Mario Totaro

ma è l'intera squadra che gioca bene. Il nostro spirito comunque è sempre lo stesso, massimo rispetto e tranquillità assoluta”. Gianni Costantino sport@luedi.it

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Sport 49

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

Marinelli della Bbc Bernalda cerca di ostacolare Viggiano della Corporelle Potenza (Mattiacci)

B Dilettanti Vandoni suona la carica contro la compagine di Leonetti

Bernalda pronto a reagire La Bbc sfida il Foggia capolista per dimenticare Catanzaro BERNALDA - Domenica di passione quella di oggi per la BBC Bernalda che nel pomeriggio affronta al PalaCampagna (ore 18, arbitri il salernitano Rinaldi e il potentino Loscalzo) la Libertas Foggia, squadra che dopo due giornate è sorprendentemente (ma non tanto) in testa alla classifica insieme a Siracusa e Corato. Dopo la “bastonata” di Catanzaro, che si spera sia stata una salutare lezione per gli imberbi ragazzi di Vandoni, la squadra ionica è attesa ad un pronto riscatto dai tifosi rimasti piuttosto sconcertati non dalla sconfitta, che poteva essere tranquillamente preventivata, ma dalle sue proporzioni. A merito dei rossoblu va detto subito che l'impegno e la applicazione nelle sedute settimanali sono stati esemplari, quasi a voler dimostrare visivamente la voglia immediata di riprendersi dalla débacle calabrese; ma certamente la sfida odierna non appare tra le più facili contro un quintetto che è stato capace di vincere la prima in trasferta a Bari e la seconda tra le mura amiche contro i quotati reggini. Il roster dauno, guidato in panca dal quarantanovenne tecnico venezuelano Giacomo Leonetti, è un mix di gioventù ed esperienza capitanato dalla bandiera rossonera Padalino (196 cm., '71) autore nello scorso campionato a Bernalda, nonostante le 38 primavere anagrafiche, di una ottima prestazione che si accompagnò alla vittoriosa performance dei foggiani sugli ionici; insieme a lui spiccano il fiorentino ex Cagliari (B2) Toppino (200 cm., '79), la guardia pisana Magnani (ex S. Severo, '84), l'aostano Bruno (205 cm., '84, ex Pozzuoli), il play maddalonese Desiato, lo scorso anno a Corato in uno dei suoi meno brillanti campionati, e dalla Banca Marche Ancona (B2) il livornese Marmugi (201 cm., '84), che, da esordiente nel girone D, ha cominciato in queste prime due gare con il 67% da due, il 67% da tre ed il 100% dalla lunetta: niente male come inizio, per la gioia del presidente Cacca-

B Dilettanti Via libera alla trattativa con Di Pierro: c’è già un’intesa di massima

Corporelle, novità pre-Corato Convocato Marchese dopo che Delli Carri rescinde

Claudio Vandoni

vo e di tutta la società pugliese. Tornando alla formazione bernaldese va detto che una eventuale vittoria sarebbe la migliore e più istantanea terapia per le vaste ferite di domenica scorsa; quattro punti in classifica dopo tre giornate restituirebbero immediatamente il sorriso a tutto l'ambiente rossoblu, anche se quest'ultimo pare aver digerito in fretta l'amaro boccone. Diventa fondamentale che i ragazzi di Vandoni tornino ad interpretare il match con lo spirito e la fisicità messi in mostra col Patti e che, a quanto pare, hanno invece dimenticato negli spogliatoi del PalaGiovino. Errori di gioventù, si è sentito spesso ripetere in questi giorni, e l'affermazione contiene certamente gran parte di verità perché la giovinezza è fatta sì di tante cose positive ma anche di presunzione e di inesperienza; esiste un antidoto? sì e si chiama Vandoni, ovvero colui che, più di altri, è in grado di far capire ai suoi allievi quale deve essere la mentalità giusta dal momento in cui si scende in campo fino alla sirena finale: i tifosi sono convinti che la vaccinazione funzionerà. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

POTENZA - Con la novità rappresentata dall'inserimento di Marchese nella lista dei 10 da presentare agli arbitri, l'Invicta Centre Corporelle affronta questa sera, ore 18 PalaPergola, il Corato. Marchese prende il posto di Gigi Delli Carri che nella giornata di venerdi scorso ha rescisso il contratto che lo legava alla società potentina. Torneremo dopo su questo argomento e su come intendono i dirigenti sostituire Delli Carri. Adesso èimportante parlare di questa partita con una delle tre capoliste del girone D, appunto il Corato che sembralasquadrapiù informadelmomento. I pugliesi dopo aver vinto a fatica nella prima giornata con il Reggio Calabria in trasferta, si sono ripetuti alla grande davanti al loro pubblico travolgendo in maniera molto netta il Bisceglie. Facendo subito intendere quali sono gli obiettivi per questo torneo. Una squadra costruita con il preciso intento di puntare al salto di categoria. Il coach Meneguzzo dispone di elementi molto validi come le due guardie Mariani e Trionfo, i centri Pelliccione e Lorenzetti che sono guidati in campo dalla sapiente regia del play Stella. A loro danno un grosso contributo anche Graziani, Kavaric,Cozzali. Un roster completo e ben assortito che conta anche sul caldo incitamento dei tifosi che anche oggi seguiranno la loro squadra nella trasferta di Potenza. Per la Corporelle si tratta di una gara molto importante e che rappresenta uno snodo cruciale per il futuro. Il quintetto di Schiavi vuole, ovviamente, la vittoria per ottenere la quale occorrerà giocare una partita di grande intensità in ogni zona del campo con spirito di sacrificio, determinazione e concentrazione massime. Partendo, ovviamente, dal fare bene soprattutto in difesa come è accaduto a Catania. “ Il Corato in questo momento ha grande entusiasmo e gioca molto bene - è il giudizio di coach Schiavi - ragione per cui è per noi un cliente molto ostico. Ma noi non abbiamo alternative perché dobbiamo sfruttare il fattore campo e dobbiamo puntare a vincere. E per questo ci occorrerà anche la spinta del pubblico. Considerando il valore degli avversari, per ottenere i due punti è necessario da parte nostra fare affidamento sulla difesa che sta funzionando molto bene e avere un pizzico di fortuna

Antonello Marchese e accanto Vincenzo Di Pierro ai tempi del Melfi (Mattiacci)

in più, rispetto a Catania, nelle azioni offensive. Il nostro gioco in attacco crea molte opportunità per i tiratori che dovranno sfruttare le occasioni. Un compito importante e un po' diverso dal solito lo avranno stasera i nostri lunghi Nocioni e Serino molto bravi a Catania. Dove con gli omologhi siciliani hanno intrapreso una dura lotta sotto l'aspetto fisico non uscendone affatto sconfitti. Le caratteristiche del gioco di attacco del Corato ci inducono a variare qualcosa nei sistemidifensivi. Infatti il Corato non ha l'arma migliore nella pura fisicità per cui sia i lunghi che le guardie sono molto dinamici e tendono a giocare molto dalla linea del perimetro perché sono bravi a tirare dalla lunga distanza. E quindi con questo gioco cercano di non dare punti di riferimento ai lunghi avversari. Noi dobbiamo stare attenti a ciò ed impedire a loro di svolgere il loro gioco preferito. Se confermeremo le buone qualità difensive che ripeto devono essere la nostra arma fondamentale in ogni incontro e saremo più cinici e precisi in attacco, credo che potremo dare una precisa svolta al nostro campionato già a partire da questa sera”. E che le ambizioni non sono

affatto scemate nonostante la sconfitta di Catania, è dimostrato dalla volontà dei dirigenti di provvedere a rinforzare ulteriormente il roster. Infatti, dopo aver deciso di non avvalersi più di Delli Carri,nella prossimasettimanasaranno concluse le trattative per l'ingaggio del suo sostituto. Come abbiamo già anticipato venerdi scorso, la prima scelta dei dirigenti è il trentenne Vincenzo Di Pierro, svincolatosi dal Ruvo e che ha già trovato un'intesa di massima con la società potentina. Di Pierro, nativo di Salandra, è un prodotto del vivaio della Potenza 84 dove ha giocato diversi campionati diB/2 primadi trasferirsia Gragnano dove è stato protagonista di ottimi tornei in B/1. Il giocatore salandrese, che ha superato la concorrenza dei vari De Bellis, Albertinazzi e Stanic, affiancherà in cabina di regia Simone Ginefra mentre l'under Tombolini si dovrà adattare al ruolo di guardia. Per le normative di questa finestra di mercato, Di Pierro potrà esordire con la maglia della Corporelle nella trasferta di Reggio Calabria prevista per il primo novembre. Rocco Sabatella sport@luedi.it

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50 Sport


Volley B1 Uomini Contro il Galatina c’è il primo acuto

Ecco la Medical Center MEDICAL CENTER GALATINA

3 0

25-18, 25-15, 25-19

MEDICAL CENTER VIRTUS POTENZA: Durante 15, Minenna 6, Gribov 7, Dal Molin 20, Torsello 4, Di Tommaso 3, Orlando 1, Cavaccini (L), Alamprese ne, Zuccaro ne, La Maida ne. Allenatore Draganov. GALATINA: Mecci 1, Sergio 4, Pierini 2, Kiosev 2, Muccio 5, Ballico 4, Francon (L), Burracci 9. Allenatore Frisenna. ARBITRI: Autori e Talento NOTE: tempi di gioco: 22’,

Durante

24’ e 28’ per un totale di un’ora e 14’. POTENZA - Finalmente Medical Center. a Virtus centra la prima vittoria stagionale, battendo 3-0 il Galatina. Partono subito bene i padroni di casa con la giusta grinta, concentrazione e determinazione. Il Galatina risponde con gli attacchi di Kiosev e Pierini e si porta avanti nel primo time out tecnico per 8-6. La Medical Center reagisce con il trascinatore Dal Molin e capovolge il risultato giungendo al secondo time out tecnico con il punteggio di 1611. Il Galatina annichilisce

sotto i colpi dei potentini di Draganiov e il primo set di chiude sul 25-18. Il secondo parziale vede i rossoblu avanti con Di Tommaso e Torsello che prendono per mano il gruppo fino al secondo time out tecnico sul 16-10. Sull’altro versante Ballico e Pierini provano a tenera a galla il Galatina mettendo in difficoltà la difesa dei padroni di casa, ma Durante, Torsello, Di Tommaso e Dal Molin piazzano il breack di 8-0 e chiudono il set sul punteggio di 25-15, mettendo la sfida sul binario giusto. Il terzo e ultimo set è quello più tirato e combattuto. I

Dal Molin grande protagonista del successo sul Galtina

ragazzi allenati da mister Frisenna hanno un moto d’orgoglio e gli attacchi di Kiosev e i muri di Sergio e Pierini consentono ai salentini di tenere testa alla Medical Center fino al punteggio di 19-17. Da questo momento in poi grazie ad

un grande Dal Molin, agli attacchi e muri di Torsello, e ad un ace di Orlando, la compagine potentina porta a casa i primi tre punti della stagione cancellando lo zero dalla casella dei punti conquistati. a.ma.ca.

Basket A Dilettanti Paternoster in bilico. C’è l’ombra di Ponticiello

Travolta la Publisys Perugia non fa sconti e per il Potenza c’è la terza sconfitta PERUGIA PUBLISYS

87 63

LIOMATIC PERUGIA: Caroldi 6, Pazzi 17, Raschi 11, Poltroneri 24, Bonamente 13, Chiatti 2, Grilli 7, Urbini, Defant 3, Tessitori 6. All. Maurizio Buscaglia. PUBLISYS POTENZA: Fazio, Silvestrini, Ruggeri 14, De Bartolo 6, Carrichiello 10, Antrops 12 , Maioli 13 , Santamaria n.e. Vetrone 8, Rato. All. Antonio Paternoster. ARBITRI: Gaudino di Nocera Inferiore e Capurro di Reggio Calabria. PARZIALI: 23-21, 43-34, 68-49, 87-63. NOTE: Spettatori 1500 circa. Uscito per cinque falli Defant. Tiri liberi Perugia: 7/9 tiri da due 29/49, tiri da tre 8/17. Tiri liberi Potenza: 19/19, tiri da due 10/27, tiri da tre 8/19. BRUTTA prestazione esterna per la Publisys Potenza al Palasport Evangelisti di Perugia contro la Liomatic. La compagine di Antonio Paternoster rimedia la terza sconfitta consecutiva, con il punteggio di 87 a 63, al termine di una partita controllata dagli umbri che hanno espresso una pallacanestro migliore rispetto a quella dei lupacchiotti di Paternoster. Perugia domina le dan-

Antrops chiude in doppia cifra (foto Andrea Mattiacci)

ze sin dalle prime battute con i canestri di Poltroneri e Bonamente che aprono la fragile difesa lucana. Ai due frombolieri di Buscaglia risponde presente il solo Ruggeri, ancora una volta indomabile lottatore sotto le plance e bravo anche dal perimetro. Ma le urla dell'ex Bologna non bastano a colmare le lacune della squadra potentina, che subisce il gioco del Perugia, bravo con Poltroneri, Bonamente e Caroldi a fare il bello e il cattivo tempo, tanto da condurre il secondo quarto in testa sul

punteggio di 43 a 34. Perugia vola, sostenuta dal caloroso e correttissimo pubblico, mentre la Publisys si spegne. La partita ricalca in tutto e per tutto la prestazione di Barletta contro il San Severo. Ai potentini manca il carattere per sovvertire il pronostico. Nel terzo quarto i padroni di casa mettono il turbo e incamerano un parziale di 21 a 0 che spegne di fatto le ambizioni lucane e porta gli atleti di Buscaglia avanti sul 55 a 34. Potenza è sempre in affanno, non basta la reazione d'orgoglio

firmata Ruggeri e Antrops a dare slancio al gioco e al morale dei potentini che annaspano e subiscono la voglia di vincere dei perugini, bravi in difesa e precisi in attacco. La difesa della Publisys è molle, gli umbri fanno il bello e il cattivo tempo. La gara scivola via stancamente con la Liomatic in progressione e la Publisys spenta e fuori fase. La Publisys non c'è, Perugia, invece vola e nel quarto parziale la musica non cambia, tanto che gli atleti di casa si esaltano con i tiri di Poltroneri che segna e fa sognare i tifosi biancorossi. Per la Publisys è notte fonda contro la scatenata compagine perugina che centra il tris di vittorie a differenza dei potentini, ancora malinconicamente al palo. Ora non resta che riflettere sulla crisi iniziale della squadra di Paternoster che avrà un giorno in più per farlo. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

C’è il sussulto del Montescaglioso 71 81

EUROSERVICE PALLACANESTRO BENEVENTO: Iannace 4, Zollo ne, De Gregorio 12, Liberatori 25, Accettola 11, Formichella 7, Frangia 3, Andreano ne, Rodriguez 9, Ramoni ne. All. Musco. LUCOS INGEST MONTESCAGLIOSO: Larocca 7, Biacoli 22, Retta D. 10, Retta G. 15, Prelevic 19, Tralli ne, Pisanelli 5, Catapano, D’Elia 3, Gisonna ne. ARBITRI: Giustino di Casoria e Pescatore di Arzano. PARZIALI: 8-23, 29-40, 47-64, 71-81.

Santarcangelo, presidente della Lucos

E’ FINALMENTE arrivata la prima vittoria della stagione per la Lucos Ingest Montescaglioso. I ragazzi di Pietro Scarano sono riusciti ieri sera nella non semplice impresa di battere a domicilio la Euroservice Benevento, al termine di una gara condotta pratica-

Asci: lo spirito c’è il risultato no

Ghersetti e Nolè della Giocoleria Potenza

ULTIM’ORA - La dirigenza del Potenza pare orientata a valutare la possibilità di continuare con il coach potentino doc alla guida della Publisys. Scricchiola quindi la panchina di Paternoster, sulla quale cala l’ombra di un uomo esperto di basket come Ciccio Ponticiello.

Basket C2 Prima affermazione della compagine di coach Scarano a Benevento

BENEVENTO MONTESCAGLIOSO

Volley B2 Donne Ko ad Arzano

mente dall’inizio alla fine dai materani. Sul campo della temibile formazione campana, che comandava il girone a punteggio pieno dopo le prime due giornate, Dino Santarcangelo e compagni hanno fatto davvero bene: fin dalle prime fasi di un match che in virtù dell’iniziale vantaggio hanno poi condotto con crescente padronanza ed autorità. Ottima la prestazione collettiva della Lucos, scesa sul parquet dei beneventani con il giusto atteggiamento tecnico e mentale. Difesa e attacco hanno girato a dovere fin dal primo quarto, chiuso dai montesi con un eloquente +15. Che ha indirizzato nel verso giusto una partita che il gruppo di coach Scarano ha dimostrato di volere a tutti i costi, per riscattare un inizio di campionato non proprio fortunato dal punto di vista dei risultati. l.c.

ARZANO GIOCOLERIA

3 0

25-21, 25-15, 25-22

ARZANO: Cozzolino, Sforza, Piscopo, Totaro, Campolo, Russo, Petrella (L), Musella, Severino, Guadagnino. All.: Borghesio ASCI GIOCOLERIA POTENZA: Radkova, Nolé, Arras, Ghersetti, Avena, Taddei, Santangelo (L), Ridolfo, Di Camillo, Di Lucchio, Lancellotti, Prete, Caramuta (L). All.: Telesca ARBITRI: Della Gazza e Loca NOTE: tempi di gioco: 28’, 33’ e 30’ per un totale di un’ora e 31’ ANCORA una secca sconfitta per l’Asci, ma stavolta le cose sono andate in maniera diversa rispetto a domenica scorsa. «Ho visto - commenta a caldo coach Telesca uno spirito diverso, nonostante il 3-0 e nonostante quel secondo set dal risultato troppo penalizzante. Peccato per il terzo parziale, nel quale avremmo potuto chiudere meglio e magari provare ad allungare la partita, ma, ripeto, ho visto comunque segnali positivi che mi fanno ben sperare». Certo non era il campo dik Arzano quello sul quale sperare di fare punti, ma una prova d’orgoglio da Avena e

compagne era lecito attendersela dopo la débacle di domenica nella gara casalinga con il Taranto. E da questo punto di vista bisogna dire che la Giocoleria ha dato una risposta abbastanza chiara. Fin dal primo set, nel quale le ragazze potentine sono scese in campo senza particolari timori. Gara sostanzialmente equilibrata fino al secondo stop tecnico. Al ritorno in campo, le padrone di casa trovavano la spinta giusta per piazzare un piccolo break risultato decisivo. Nel secondo parziale Telesca rimescola le carte. Lascia a riposo una Ghersetti probabilmente in condizioni non ottimali dopo l’indisposizione di giovedì e getta nella mischia Caterina Di Lucchio, schierando Avena opposta a Radkova. Il parziale è combattuto, a dispetto del risultato finale: d’altronde basta guardare la durata per rendersi conto che è stato il più lungo, perché caratterizzato da scambi interminabili. Purtroppo in certe situazioni ha prevalso la maggiore scaltrezza di una formazione, quella campana, con atlete di grande esperienza. Il terzo set è quello dei rimpianti. Giocoleria avanti fino al 1418, ma dopo il pareggio a 21 l’Arzano riesce a piazzare lo sprint finale. p.f.

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Sport 51

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

Coppa Italia B1 Donne Battuto il Mercato San Severino con determinazione

Lore Lei, percorso netto Sei vittorie in altrettante partite per la Polizia Municipale AVIS LORE LEI PZ M. SAN SEVERINO

3 0

25-19, 26-24, 25-22

PM LORE LEI AVIS POTENZA: Masino 3, Pierantoni 10, Rotondo 8, Pericolo 16, Franco 7, Composto 11, Ligrani (L), Pagano ne, Magherini ne, Carbonara ne, Draganova ne. All.: Gagliardi. MERCATO SAN SEVERINO: Stanga 1, Mascaro 8, Palazzini 5, Boteva 10, Vico 5, Spataro 13, Gentile (L), Sellitto ne, Manzo, Truono ne. All.: Carratù. ARBITRI: Argese e Montagna. NOTE: Durata set: 24’, 29’ e 29’ per un totale di 1 ora e 21 nimuti. Batt.vinc.: PM 6, Mercato 4; b.s. PM 4, Mercato 3. Un’esultanza della Composto e accanto la Pericolo

POTENZA - En plein. La Lore Lei Avis conclude con il sesto successo di fila il girone inaugurale della Coppa Italia, che grazie al 3-0 con cui ha liquidato al PalaPergola il Mercato San Severino termina a quota 15 punti. Quattro in più rispetto al-

le salernitane, che ancora potevano impensierire la PM nel caso di una vittoria a Potenza: evenienza che in effetti ieri sera, per gli indubbi meriti di una Lore Lei confermatasi in costante crescita, è apparsa piutto-

sto lontana dal potersi verificare lungo tutto l’arco del match. Non che la partita delle rossoblù potentine, al cospetto del buonissimo complesso allenato da coach Carratù, sia stata partico-

larmente agevole o in discesa. Ma l’impressione che Masino e compagne hanno ancora una volta lasciato dopo l’analoga prestazione offerta tre giorni prima contro il Matera - è stata quella di una squadra in as-

Coppa Italia B1 Donne Tre le materane in doppia cifra

B2 Donne Valeria Cillis suona la carica

La Materman col Sarno per muovere la classifica

Sussulto Master Group Tutto facile con lo Scafati MASTERGROUPMATERA SCAFATI

3 0

25-20, 25-10, 25-13

MASTER GROUP MATERA: Marulli 14, Romanò 14, Floridia 3, Cianflone 1, Piscopo 11, Di Blasi 3, Picerno 1, Romano 4, Russo n.e., Pontillo, Cacciapaglia (L). All. D’Onghia SCAFATI: Afeltra 1, Armonia 4, Di Cristo 5, Erbetta 1, Manzo (L), Montenegro 7, Riontino n.e., Sollo 5, Villani, Vinaccia 3, Maresca 2. All. Nica ARBITRI: Papa di Lecce, Tombolini di Taranto NOTE: Battute vincenti: Matera 4, Scafati 3. Battute sbagliate Matera 6, Scafati 8. tempi di gioco: 23’, 18’, 20’ per un totale di 1h e 1’. MATERA - Con un secco tre a zero la Master Group Matera chiude la Coppa Italia come l’aveva cominciata. Proprio contro lo Scafati era arrivata la prima vittoria per la società del presidente Frangione. Questa vittoria è un buon viatico per cominciare il campionato

fra sette giorni con una certa tranquillità. Non solo per la gara vinta ma per i confortanti progressi che si cominciano a vedere, in questa gara le ragazze di mister D’Onghia hanno avuto il giusto approccio, concentrate più ordinate rispetto alle altre gare, con una intesa che via via va migliorando. Oltre alle solite Marulli e Romanò, si è vista una Piscopo davvero in progresso, una Cacciapaglia che si tuffa su ogni pallone con molta precisione nel ricevere, ecco come il lavoro delle ragazze comincia a dare i primi frutti. E’ stata una partita senza storie, del resto il punteggio dei parziali parla chiaro. Il primo set la Master parte bene lasciando intendere le proprie intenzioni, subito in vantaggio 5-2, al primo tecnico 8-7 per la Master. Alla ripresa piccolo calo di concentrazione e Scafati in vantaggio, che viene annullato sul 13 punto, da lì in poi non c’è più storia. Sorpasso e chiusura set sul 25-20. Nel secondo parziale materane decise e molto attente che mettono giù una serie di punti che lasciano stranite le avversarie al time out tecnico si va sull’8-1. A turno Romanò, Marulli,

Impegno alla Caizzo per la Livi

La centrale Valeria Cillis della Livi Buona prova per la Piscopo

Floridia e un’ottima Piscopo addomesticano le campane, il vantaggio è rassicurante, anzi va ad incrementarsi chiudendo il set sul 25-10. Il terzo parziale è solo una formalità sempre condotto in vantaggio dalle materane con lo Scafati che reagisce arrivando a due lunghezze dalla Master, che a questo punto dà una sferzata al gara con Romanò e company implacabili mettendo giù tutte le palle che hanno a tiro chiudendo così la gara con un 25-13. Matura la prima vittoria casalinga dinazi ai propri tifosi. Vincenzo Bochicchio

Coppa Italia B2 Uomini Alla vigilia della partita con il Paola ritorna l’allenatore

La Sidel riabbraccia il tecnico Stigliano

Nicola Tortorella

LAGONEGRO - Ultima partita di Coppa Italia per la SIdel con non poche novità. Prima tra tutte il ritorno della coppia tecnica Stigliano-Mango, che è nuovamente alla guida della formazione lagonegrese . Il loto ritorno coincide con l'ultimo test di coppa Italia che vedrà oggi gli uomini del presidente Cosentino vedersela contro il Ge- Ki Paola, appuntamento che farà luce sulla classifica definitiva della Coppa, in attesa poi dell'esordio della Sidel in campionato, previsto fuori casa il prossimo 18 ottobre contro il San Felice da Nicosia. “Il ritorno di Stigliano è stato ben accolto nell'intero ambiente societario- hanno precisato dalla dirigenzaora bisognerà solo lavorare bene ed essere concentrati

soluto controllo della situazione. Sia nel punteggio (quasi sempre favorevole) che dal punto di vista mentale e caratteriale, quando c’era bisogno di elevare il proprio standard di gioco. Quello che è puntualmente

accaduto, sul fronte PM, in ognuno dei tre set disputati. Con il primo che dopo l’illusorio 8-6 per il Mercato ha visto Rotondo e Composto (molto cercate da Masino) guidare le rossoblù all’immediato sorpasso. Nella seconda frazione, quella in effetti più lottata e che poteva far cambiare il corso del match, la Lore Lei doveva fronteggiare la superiore incisività di Mascaro, Boteva e compagne prima di piegarne la resistenza. Con il punto a punto finale (dal 19 pari) risolto dal primo tempo a terra (al termine di un’azione-fiume) di Simona Rotondo e dalla fast che si fermava invece sul nastro di Spataro. Poi il 16-10 PM nel terzo pareva chiudere in fretta i giochi, parzialmente riaperti dalla coppia Vico-Spataro e da un leggero rilassamento delle lucane, che ritornavano lucide e spietate quando serviva (portandosi sul 24-19) per condurre così in porto parziale e incontro. Luca Carlone sport@luedi.it

per il campionato”. Dunque allenamenti nuovamente sotto l'attenta guida di Stigliano e del suo secondo Mango che già dalla partita di oggi avranno molto fare. Intanto prima del ritorno di Stigliano la società ha preso atto della decisione del palleggiatore Nicola Ferro, di lasciare la Sidel. Le motivazioni personali sono state quelle che il giocatore ha espresso alla società, che è dunque in questi giorni alla prese con la ricerca di un altro palleggiatore. Al di la degli aspetti tecnici, altra pedina si è aggiunta allo staff Sidel: si tratta del fisioterapista dott. Nicola Castelluccio, che durante il campionato eseguirà i ragazzi di Mister Stigliano, sul piano più strettamente fisico e medico. Castelluccio, dottore

osteopata e posturologo, già nella fase di preparazione è stato di supporto agli atleti e gli sarà vicino nei moneti cruciali e fondamentali per affrontare gli acciacchi e gli infortuni che una stagione comporta. “Il supporto fisioterapista è indispensabile per noi - ha sottolineato il ds Tortorellasiamo molto attenti alle condizioni dei giocatori e per questo la scelta di aver a disposizione competenze e professionalità come quelle del dott. Castelluccio, quest'anno è stata prioritaria per noi”. Aspettando dunque la regular season, oggi sul terreno del Paola , la Sidel scende consapevole di chiudere il capitolo delle “amichevoli” ma pensando agli impegni ufficiali del campionato.

SECONDA esibizione dell'anno di fronte ai propri tifosi per la Materman Nusco Potenza. Alla Caizzo (fischio d'inizio alle 18) per il quarto turno di campionato arriva l'Aito Sarno, non proprio il cliente ideale per le rossoblù di Pamela Petrone nel loro inseguimento ai primi punti stagionali. La squadra del tecnico Loparco, profondamente cambiata per interpreti e ambizioni rispetto all'ultimo torneo, era annunciata come probabile lepre del girone quest'anno. E pur avendo tentennato un po' in avvio - due vittorie al tie-break, in entrambi i casi recuperando da 0-2, per Vanessa Torrisi e compagne -, con il 3-0 di una settimana fa sull'Altamura ha fatto capire di avere probabilmente preso la giuta direzione. Quella che la Livi, nei risultati più che nel gioco, non è stata invece ancora capace di imboccare fin qui. «Noi ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno, in allenamento come in partita. E anche se la classifica non ci sorride, continueremo a lavorare sodo e a testa bassa per migliorarci e riuscire ad ottenere belle soddisfazioni».

Valeria Cillis non ci pensa proprio ad abbattersi, e indica così alla Livi la strada per mettersi alle spalle il complicato impatto con la B2. «Era piuttosto scontato spiega la centrale potentina - incontrare qualche difficoltà iniziale, anche perché siamo un gruppo profondamente rinnovato rispetto alla passata stagione. Non è semplice integrare quattro nuove giocatrici in un colpo solo, e quello che ci fa ancora difetto è sicuramente l'amalgama. Il tempo e il susseguirsi delle partite ci consentiranno di fare passi avanti da questo punto di vista, ma per ora non possiamo che impegnarci a fondo per raggiungere quell'unità di squadra necessaria per compiere il salto di qualità: in termini di prestazioni e di risultati, dopo le diverse occasioni avute e non concretizzate nelle prime tre giornate per muovere la classifica». Che la Livi riesca a sbloccarsi proprio con il Sarno? «Sarà molto dura - ammette Cillis -, visto il loro potenziale. Comunque è chiaro che, anche stasera, ci proveremo fino in fondo». l.c.

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52 Sport


Formula Uno Anche per Alesi c’è il ritorno alla guida della Ferrari

Massa proverà a Maranello Occhio recuperato in pieno. Takuma Sato vuole tornare a gareggiare SI SONO conclusi ieri pomeriggio i controlli medici cui Felipe Massa si è sottoposto presso l’ospedale Pitiè Salpetriere di Parigi. L’equipe medica, coordinata dal delegato medico della Fia professor Jean-Charles Piette, secondo quanto reso noto dal sito della Ferrari, ha terminato la serie degli esami neurologici iniziati ieri, il cui esito è stato definito positivo. Felipe farà ritorno stasera a Maranello dove, il giorno successivo, compirà un nuovo passo avanti nel programma di recupero della miglior condizione sedendosi nell’abitacolo di una F2007 privata nell’ambito di un test condotto con l’assistenza del personale del Dipartimento. SATO CI PROVA- Takuma Sato si dice determinato a tornare a correre nel 2010 in F.1 e solo in seguito valuterà opzioni diverse. Il pilota giapponese non ha potuto più correre con il suo team Super Aguri, ritiratosi prima del gp di Turchia del 2008, ed è stato vicino ad accasarsi alla Toro Ros-

Felipe Massa e a destra Alesi con Prost

so dopo avere effettuato dei test invernali, anche se la scelta è poi caduta su Sebastien Buemi e Sebastien Bourdais. Sato ha partecipato a diverse gare IndyCar ed è stato indicato per un posto con la squadra di Gil de Ferran. «Ho fatto la 500 Miglia di Indianapolis – spiega Sato ad Autosport - e ci sono possibilità per la In-

dycar, ma il mio obiettivo è un altro. Per me la F1 costituisce un lavoro incompiuto quindi voglio tornare e avere un pacchetto competitivo per guidare, perchè adesso ho l’esperienza, ho la velocità. Spero davvero di potercela fare. Stanno nascendo nuovi team in F.1, quindi ci potrebbero essere opportunità per

me». IL GP A DONINGTON - Il prossimo Gran Premio di Gran Bretagna l’anno prossimo dovrebbe tenersi a Donington. Ma Bernie Ecclestone, il responsabile dei diritti commerciali della Formula 1, è piuttosto pessimista circa la capacità del circuito ad ospitare l’evento. I sostenitori del gp a Do-

Ciclismo «Voglio provare a raggiungerlo»

nington hanno superato venerdì il termine, già rinviato tre volte, per arrivare a dimostrare di essere in possesso deu 120 milioni di sterline (circa 130 milioni di euro) necessari per ospitare la gara. «Anche se otterranno il denaro – spiega Ecclestone al Times – non vedo come il circuito possa essere pronto in tempo. E '

deludente, noi ci abbiamo creduto, ma non possono continuare a rinviare le scadenze. Credo che dovrò iniziare ad organizzarmi. Il circuito di Silverstone ha dichiarato di essere pronto ad ospitare il gp». ALESI SULLA ROSSA Jean Alesi torna al volante di una Ferrari. Grazie all’instancabile impegno di AF Corse, infatti, il 13 ottobre il circuito di Fiorano ospiterà il ritorno di Jean Alesi al volante di una rossa. Al pilota francese, dal 1991 al 1995 pilota ufficiale della Scuderia Ferrari, la vittoriosa scuderia magistralmente diretta da Amato Ferrari metterà a disposizione una Ferrari 430 GT2. Lo straordinario evento, test a tutti gli effetti sulla distanza di sessanta giri, avrà il duplice scopo di realizzare un desiderio da lungo tempo espresso e di valutare attraverso una presa di contatto approfondita un eventuale futuro impegno agonistico di Alesi nell’ambito delle competizioni Gran Turismo Internazionali.

Basket D Play-guardia d’esperienza

Boonen sfida Cancellara

La Virtus Corema ingaggia Losco

BRUXELLES - Tom Boonen a caccia di nuove sfide per la nuova stagione. Il campione della Quick Step vuole provare a misurare le sue capacità anche nelle corse contro il tempo. «Voglio lavorare molto a cronometro – ha detto alla radio belga 'RTBF' -. Amo questa specialità, ho vinto da ragazzo. L’anno prossimo avrò 29 anni e sarò nel pieno delle mie forze. È il momento giusto per lavorare sotto questo aspetto». Anche se le classiche del Nord saranno ancora al centro della sua stagione, Boonen lancia la sfida a Cancellara, fresco campione del mondo a cronometro. «Fabian è al top e troppo solo. Voglio provare a raggiungerlo», conclude.

GRANDE colpo di mercato della CO.RE.MA. Virtus Matera. La CO.RE.MA. Matera si assicura per il campionato 2009/2010 le prestazioni del play-guardia Vittorio Losco. L'atleta classe 1975, materano di nascita, rappresenta un vero e proprio colpo da parte della società lucana, che si è assicurata un giocatore in grado di fare la differenza, che ha alle spalle numerosi campionati di serie b e c dilettanti. Nella sua prestigiosa carriera Losco vanta la vittoria di un campionato di B con l'Olimpia Basket Matera ed uno di serie C con l'Olimpia Melfi.

Il campione del mondo a cronometro svizzero di origini lucane Fabian Cancellara

Vittorio Losco

Negli ultimi due anni il play materano ha militato nell'Olimpia Altamura risultando uno dei migliori giocatori del girone A della serie D Pugliese. sport@luedi.it

Binomio tra moto e gastronomia per il trofeo di motocross

Atletica Ottimo risultato ai campionati italiani allieve

Forenza scalda i motori

Labbattaglia sesta a Grosseto

E’ TUTTO pronto a Forenza per la seconda prova del trofeo Super Campioni di Motocross, Trofeo delle scamorze e dei provoloni in programma oggi sul circuito Roscio Romolo del centro lucano. La manifestazione prende il nome di trofeo delle scamorze e dei provoloni, vista l’analoga gara romagnola dove il campionato assume il nome di trofeo dei prosciutti. Dunque motori e gastronomia vanno a braccetto e si combinano alla perfezione tra gli appassionati lucani che a Forenza potranno assistere ad una gara di buon livello tecnico, organizzata e promossa anche grazie al contributo di importanti caseifici regionali che per l’occasione porteranno in vetrina i prodotti tipici della cucina lucana. L’evento vedrà impegnati ottanta piloti, divisi per categorie amatori, hobby, esperti, agonisti e mini. Solo la concomitante prova campana di moto-

cross ha tolto alla seconda prova del trofeo Super Campioni un numero di partecipanti più sostanzioso. La manifestazione vedrà impegnati diversi centauri lucani che si daranno battaglia nel corso di una competizione agonistica che vedrà lo svolgimento delle prove libere alle 10 che serviranno a definire la griglia

di partenza prevista per la prima sessione di gara alle 11:30 e la seconda alle 14. Tra i centauri lucani da segnalare la presenza di Luigi De Carlo, Antonio Brancati, Simone Rosa, Rocco Possidente e dei fratelli Troccoli e Cirigliano che sfideranno tra gli altri Corrado Selciati e Daniele Di Bari. Il livello della manifestazione si presenta comunque elevato, l’auspicio da parte degli organizzatori è quello di assistere ad una manifestazione spettacolare. Le condizioni atmosferiche dovrebbero consentire l’ottimo svolgimento della gara. Ci sono tutte le premesse per assistere a tanti duelli in pista, su un tracciato insidioso ma estremamente tecnico, qual è quello del Roscio Romolo di Forenza. L’appuntamento è fissato alle 10, gli appassionati lucani di motocross non si annoieranno nella giornata di gara. f.menonna@luedi.it

GRANDE prestazione per Anna Labbattaglia ai campionati nazionali di atletica leggera. Con una prova superlativa l’atleta materana, allenta dal professor Antonio Elettrico, ha raggiunto il sesto posto assoluto nella categoria Allieve a Grosseto, nella specialità del lancio del martello. La Labbattaglia, dopo essersi ripromessa di rientrare nelle prime dieci posizioni, prima della sua partenza, ha mantenuto le promesse con una conduzione di gara impeccabile ed a tratti al limite della perfezione, sfidando le colleghe di tutta Italia senza timori reverenziali e convinta delle proprie capacità nella disciplina da lei praticata da diversi anni sotto l’attenta guida del professor Elettrico. L’atleta, per ottenere questo importante risultato, sperato ma mai certo si-

no al termine della gara di Grosseto, ha dovuto migliorare se stessa, passando da una misurazione massima di 44,36 metri sino a 45,22, aumentando di quasi un metro il suo mi-

glior rilevamento sino ai campionati nazionali. Grande la soddisfazione che ha accompagnato, a seguito dell’esaltate prestazione, l’atleta materana. fra.cal.

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Sport 53

Domenica 11 ottobre 2009


Domenica 11 ottobre 2009

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Musica sinfonica MONTESCAGLIOSO -L'Orchestra di Fiati “D'Ambrosio” Città di Montescaglioso - Banda d'Europa, diretta dal maestro Giovanni Pompeo ed organizzata dall'associazione culturale “D'Ambrosio” con la collaborazione di Dino Ditaranto, è stata scelta per rappresentare l'intero Sud Italia e la sua tradizione bandistica tipica, al Raduno nazionale di Musica popolare e amatoriale “Museo delle Bande Musicali” che si terrà domenica 11 ottobre a Sgurgola, in provincia di Frosinone. L'iniziativa è organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e vedrà alternarsi sul palco bande e gruppi folclorici del nord e centro Italia. Una manifestazione che il pubblico avrà la possibilità di vedere grazie ai due collegamenti in diretta (a partire dalle 14 fino alle 18) con la trasmissione “Domenica 5”in onda sulla rete televisiva Canale 5. «Abbiamo aderito con entusiasmo al prestigioso invito pervenuto dal Ministero - ha detto Giovanni Pompeo- a riconoscimento di un'attività ormai trentennale che va sempre più caratterizzandosi per la qualità degli eventi cui partecipiamo, per il rigore quasi “scientifico” nella scelta dei programmi ma anche per lo spirito sano cui, pur essendo molti componenti dei professionisti affermati, ci accostiamo a quel meraviglioso esperimento di coesione sociale che è la banda. Inoltre - continua Pompeo- siamo orgogliosi di poter, anche in questo mo-

L’orchestra D’Ambrosio in diretta su Canale 5

Sarà al Raduno nazionale di Bande

do, promuovere l'immagine di una Basilicata diversa, attiva e apprezzata anche a livello culturale e capace di confrontarsi con i più ampi scenari nazionali e, come abbiamo già fatto in passato, internazionali». Insomma una bella vetrina di esposizione per l'ensemble lucano che va ad aggiungersi al già corpo-

so curriculum dell' Orchestra di fiati “D'Ambrosio” Città di Montescaglioso - Banda D'Europa, composto da oltre 40 elementi provenienti dal Conservatorio di Musica “Duni” di Matera e dalla Scuola di musica Lams (Laboratorio Arte Musica e Spettacolo) di Matera. Parliamo di una formazione che, dalla sua fondazione nel 1993, è riuscita ad im-

porsi sulla scena musicale nazionale ed estera ottenendo numerosi premie riconoscimentisoprattutto grazie al suo repertorio di musica operistica e sinfonica, con trascinanti incursioni nella musica jazz e leggera, a cui si aggiungono brillanti arrangiamenti di celebri brani, di colonne sonore di film e di commedie musicali. Con un patrimonio di esecuzioni di così ampio respiro e soprattutto grazie alla professionalità dei maestri che si sono alternati alla direzione, quali Nicola Samale, Damiano D'Ambrosio, Rocco Eletto e Giovanni Pompeo, l'Orchestra di fiati è riuscita nel tempo a collezionare successi e riconoscimenti, tra questi i tre Primi Premi conquistati nelle tre partecipazioni all'Euro- Musiktage di Bosel in Germania e il Primo Premio al Concorso nazionale città di Sant'Angelo. L'Orchestra inoltre ha potuto godere di un privilegio unico, accompagnare il celebre trombettista jazz Chet Baker in un indimenticabile concerto tenutosi nell'Abbazia San Michele Arcangelo di Montescaglioso nel 1985. Tra le altre attività si ricorda inoltre la XVII edizione del “Concerto della Speranza”, un'iniziativa di solidarietà che ha ottenuto il Plauso del Presidente della Repubblica e che il 4 gennaio di quest'anno è stata riproposta al pubblico con una formazione composta per l'occasione da 125 musicisti. cultura@luedi.it

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Il giovane materano fuori dal talent show già spopola sul web Al “Processo” tutti contro Mara Maionchi che ne ha decretato l’esclusione

«Mario non doveva uscire da X Factor» di MARIA ANNA FLUMERO MARIO SPADA anche al “Processo” di X Factor, in diretta su Rai 2. Ieri, alle ore 15.08 è andato in onda per la quinta puntata condotta da Francesco Facchinetti. Nello studio del processo tutta altra aria, con Facchinetti Benedetta Mazzini, Carlo Pastore, Pierpaolo Peroni, Antonella Elia, Diego Passoni e il giornalista Andrea Laffranchi. Spada, ricordiamolo rientrava nella categoria “16/24 anni” dell' artista Morgan. All' ultimo scontro, mercoledì scorso, Mario è giunto contro Sofia, già al secondo spareggio consecutivo (squadra Claudia Mori). Tre i giudici, ovviamente decisivo per Mario la scelta della signora Maionchi, la quale ha scelto di salvare, ancora, Sofia. Al “Processo” immancabili i tre vocal coach: Carlo Carcano, Gaudi e Roberto Vernetti. Grande applauso per l'entrata di Mario. Il giovane materano piace al pubblico e ai critici in sala. Finalmente un viso naturale, sereno e un abbigliamento non dark. Un video clip riassuntivo ha emozionato tutti, ricordando i vari brani e la breve ma intensa esperienza di Spada a X Factor. Grandi apprezzamenti per “l'analisi psicologica” rivolta a Morgan, già trasmessa mercoledì in cui Mario dichiara: «il suo ego è immenso, quando c'è lui tutto diventa Morgan, lui stesso ne è vittima». Peroni e gli altri esperti presen-

ti al “Processo”hanno concordato nel dire: Mario non doveva uscire. L'avremmo tenuto per il suo fare originale. E' uscito per un gioco di squadre. Ottime esibizioni. Carcano, il suo ex vocal coach ha smentito la teoria che “si elimina per proteggere”, specificando - «Mara, così facendo toglie un’occasione, perché Mario aveva i mezzi per affrontare questa esperienza». Poco spazio alle dichiarazioni da parte di Mario che, con estrema educazione, ha chiarito: «io non mi sento inferiore a nessuno e neanche superiore». A post proiezione del video in cui i tre giudici litigavano in diretta per l' eliminazione di Mario, Passoni ha rimarcato: «noi guardiamo X Factor solo per voi ragazzi, per il vostro talento, non per i giudici». «Poco rispetto per voi e per il pubblico a casa» hanno aggiunto gli altri critici. Mario Spada, il primo lucano al telent show targato mamma Rai, intanto, nonostante l’esclusione, spopola sul web e sulle testate on-line di spettacolo e non solo. «Il concorrente della squadra di Morgan escluso mercoledì, sarà ospite in studio per ricevere consigli e suggerimenti». Si legge sul sito gingergeneration.it. Oppure, l’intervista a Mario del Quotidiano di venerdì scorso pubblicata sul sito “ilmollettone.blogspot.com”. Probabile la partecipazione di Mario, domani a “Quelli che il calcio” condotto da Simona Ventura. cultura@luedi.it

Il Libro L’iniziativa

Libr...ando libr...ando FERRANDINA - Nell'ambito dell'iniziativa nazionale “Ottobre piovono libri”, la campagna promossa dal Centro per il Libro e la Lettura della Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d'autore del Ministero per i Beni e le Attività culturali, in stretta sinergia con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Unione delle Province d'Italia e l'Associazione nazionale comuni italiani, l'amministrazione comunale di Ferrandina organizza l'evento “Libr...ando Libr...ando”, dedicato ai cittadini di tutte le fasce d'età. L’iniziativa prevede gare ad eliminazione diretta fra gruppi di bambini, ragazzi e adulti, che dovranno dar prova di conoscenza di un testo e del relativo autore, indicato da un’apposita giuria. Le gare si terranno presso la biblioteca comunale, il chiostro di San Domenico e l’ex monastero di Santa Chiara, con un calendario in via di definizione. Quanti volessero partecipare all’iniziativa e cimentarsi in una sfida all’ultimo libro, possono organizzarsi in gruppi di 8, ma anche singolarmente. Le adesioni andavano consegnate entro sabato, attraverso la compilazione di una scheda da consegnare presso il Comune di Ferrandina alla

dottoressa Antonietta Violillo. Entro il 12 ottobre, la Giuria dovrà aver definito la rosa dei testi su cui i gruppi andranno ad affrontarsi e che sarà tempestivamente comunicata ai referenti di ogni gruppo. Sono previsti attestati e omaggi per i partecipanti e premi per i vincitori che saranno consegnati nella cerimonia che si terrà il giorno della finale già fissato per il 31 ottobre 2009. La data presunta di inizio delle gare è il 26 ottobre prossimo. Ulteriori istruzioni rispetto alle fasi successive dell'organizzazione saranno comunicate una volta definito numero di squadre e tabellone delle gare. «L’Amministrazionefanno sapere il sindaco Ricchiuti, l’assessore alla Cultura Zito e la consigliere Mangieri, che ha lavorato in maniera fattiva alla realizzazione dell’iniziativa - si auspica un’ampia partecipazione, credendo fermamente nell’importanza della lettura soprattutto per la formazione dei giovani, stimolo continuo per la mente e continua fonte di conoscenza e arricchimento per gli adulti, con l’intento di voler contribuire, anche attraverso queste iniziative, all’importante azione già validamente svolta in questa direzione dalle scuole». cultura@luedi.it

Il Libro Car net Il pane lucano sugli schermi di Telenorba

ANDRÀ in onda domenica 11 ottobre alle ore 20.30 su TeleNobra, la rubrica Terra Nostra dedicata alle regioni meridionali, uno speciale sul "Il Pane della Basilicata". Nel corso dello speciale, gli interventi programmati del Presidente De Filippo e dell'Assessore all'Agricoltura Viti, oltre ad approfondimenti sul prodotto tipico che racconta anche in poesia, nei versi di Mario Trufelli, e nella percezione delle emozioni della Basilicata. . Per tutelare e valorizzare questo prodotto, riconosciuto con il marchio IGP, ad Indicazione Geografica Protetta dalla Commissione Europea, un gruppo di giovani produttori e imprenditori ha costituito il Consorzio di Tutela del Pane di Matera. cultura@luedi.it

Tra gli stand della Fiera di Lagopesole AVIGLIANO - Al via la fiera regionale di Lagopesole, giunta alla sua XVI edizione che si svolge ai piedi del Castello Federiciano di Lagopesole con l'intento di essere punto d'incontro tra le aziende lucane. La manifestazione fieristica è tra le più importanti della Basilicata per giro di affari che svolge ed è la prima fiera generale ad essere stata riconosciuta dalla Regione (1996). Oltre 200 stand presenti su un'area espositiva di 6000 mq, e superate le 25 mila presenze di visitatori nelle passate edizioni. La rassegna mercantile di Lagopesole trae origini dalle secolari fiere di Ognissanti e di ss. Pietro e Paolo, dove attirava, ed attira ancora oggi, migliaia di visitatori (anche da fuori regione); La posizione geografica ed il castello Federiciano sono la chiave del successo sia per le fiere storiche che la campionaria attuale e la fiera si interpone affinché i prodotti e servizi vengono venduti direttamente dal produttore al consumatore. La manifestazione fieristica durerà 10 giorni e chiuderà i battenti domenica 18. cultura@luedi.it

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Cultura&Spettacoli


SHOW

14.00

PRIMA SERATA

Massimo Giletti

SHOW

15.30

21.30

Simona Ventura

ATTUALITĂ€ Milena Gabanelli

23.30

TALKSHOW Maurizio Costanzo

FILM

16.20

FILM

19.20

I berretti verdi

FILM

18.00

Ritorno al futuro parte II

Il Corsaro nero

06.00 -RubricaQuello che 06.30 -RubricaUnoMattina WeekEnd 09.25 -RubricaStella del Sud 09.55 -ReligioneSanta Messa celebrata da Sua SantitĂ Benedetto XVI e offerta olio per Lampada Votiva 10.00 -RubricaLinea Verde Orizzonti 10.30 -ReligioneA sua immagine 10.55 -ReligioneSanta Messa 12.00 -EVENTO Recita dell'Angelus da Piazza San Pietro - Religione 12.20 -Rubrica Linea Verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Show Domenica In - L'Arena 15.30 -Show Domenica In - 7 giorni 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 18.50 -Gioco L'EreditĂ 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.00 -DocumentarioRoma sotterranea 06.25 -RubricaL'avvocato risponde 06.35 -RubricaInconscio e magia 06.45 -RubricaMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTG2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -RubricaCi vediamo domenica 11.30 -RubricaMezzogiorno in famiglia 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Motori 13.40 -RubricaMeteo 2 13.45 -ShowQuelli che...aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaRai Sport Numero 1 17.25 -CartoniTopolino va a passeggio 18.00 -Telegiornale Tg 2 18.10 -FilmOliver & Company 19.15 -FilmAsterix e i vichinghi - regia di Stephan Fjeldmark, Jesper Moller (Francia, Danimarca) - 2006

06.00 -RubricaFuori orario 07.00 -CONTENITORE Aspettando è domenica papà 07.30 -RubricaE' domenica papà 08.20 -PUPAZZI ANIMATI Pipi, Pupu e Rosmarina 08.45 -ShowIl Gran Concerto 09.15 -SportRai Sport 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTeleCamere Salute 12.55 -RubricaOkkupati 13.25 -RubricaPassepartout 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaIn 1/2 ora 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash L.I.S. 15.05 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 17.55 -SportDerby di Trotto - Ippica 18.05 -Rubrica90° Minuto 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -Attualità Blob 20.10 -RubricaChe tempo che fa

06.00 -Telegiornale Prima pagina 07.55 -News Traffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.50 - Rubrica Le rubriche dello spirito 09.45 -Sit Com Finalmente soli 10.15 -News Verissimo - Tutti i colori della cronaca 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 -Show Domenica 5 18.50 -Gioco Chi vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5

06.30 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 07.10 -MiniserieCaro maestro 2 08.55 -Sit ComNonno Felice 09.30 -DocumentarioArtezip 10.00 -ReligioneS. Messa 11.00 -RubricaPianeta mare 11.30 -TelegiornaleTg4 12.10 -RubricaMelaverde 13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4 13.30 -TelegiornaleTg4 14.05 -TelefilmLe comiche di Stanlio e Ollio 14.40 -FilmMatrimonio con vizietto con Ugo Tognazzi, Michel Serrault, Antonella Interlenghi - regia di Georges Lautner (Italia, Francia) - 1985 16.20 -FilmI berretti verdi con John Wayne, David Janssen, Jim Hutton, Aldo Ray - regia di John Wayne (U.S.A.) - 1968 18.50 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -TelegiornaleTg4 19.40 -TelefilmIl ritorno di Colombo

07.00 -Sit ComPhil dal futuro 07.25 -Sit ComPhil dal futuro 07.50 -Cartoni 10.55 -TelefilmXena - Principessa guerriera 11.50 -RubricaGrand Prix 12.25 -TelegiornaleStudio aperto 13.00 -TelefilmMr. Bean 13.40 -FilmThe Ring and the Dragon La leggenda dei Nibelunghi con Benno FĂźrmann, Kristanna Loken, Julian Sands - regia di Uli Edel (Germania, Italia, GB, USA) 2004 16.40 -FilmBeethoven 2 con Charles Grodin, Bonnie Hunt, Nicholle Tom - regia di Rod Daniel (USA) - 1993 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -TelefilmMr. Bean 19.20 -FilmRitorno al futuro parte II con Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson - regia di Robert Zemeckis (USA) - 1989

07.00 -RubricaOmnibus Week-end 09.15 -AttualitĂ Omnibus Life Week-end 10.10 -AttualitĂ La settimana 10.40 -RubricaM.O.D.A. 11.15 -TelefilmL'Ispettore Tibbs 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmHardcastle and McCormick 3 13.30 -RubricaS.O.S. Adolescenti Istruzioni per l'uso 14.00 -FilmL'incredibile affare Kopcenko con Tom Courtenay, Romy Schneider, Freddie Jones - regia di Dick Clement (GB) - 1970 16.00 -FilmUn mistero dal passato con Stacy Keach, Tanya Roberts, Don Stroud - regia di Gary Nelson (USA) - 1983 18.00 -FilmIl Corsaro nero con Kabir Bedi, Carole AndrĂŠ, Mel Ferrer - regia di Sergio Sollima (Italia) - 1976 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -MiniserieTutta la veritĂ 23.30 -TelegiornaleTG 1 23.35 -RubricaSpeciale TG1

20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -Telefilm N.C.I.S. 21.50 -TelefilmHarper's Island 22.40 -TelefilmLaw & Order 23.25 -Rubrica La Domenica Sportiva

21.30 -AttualitĂ Report 23.25 -Telegiornale Tg 3 23.35 -Telegiornale Tg Regione

20.40 -Show Paperissima sprint 21.30 -Show Checco Zalone Show 23.30 -Talk Show Maurizio Costanzo Show 01.30 -TelegiornaleTg5 notte

21.30 -Telefilm Siska 23.40 -Show I bellissimi di Rete 4

21.25 -FilmIo, Robot con W. Smith - regia di Alex Proyas (USA) - 2004 23.40 -FilmGrindhouse - A prova di morte con K. Russell - regia di Quentin Tarantino (USA) - 2007

20.30 -Real TvS.O.S. Tata 21.35 -FilmImpiccalo piĂš in alto con C. Eastwood - regia di Ted Post (Usa) - 1968

00.40 -TelegiornaleTG 1 01.00 -RubricaApplausi 02.00 -RubricaCosÏ è la mia vita ... Sottovoce 03.05 -VideoframmentiSuperStar 03.35 -FilmLa danza dei morti

00.30 -RubricaDomenica sprint 01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaSorgente di vita 01.50 -Reality ShowX Factor 02.25 -RubricaInconscio e Magia 02.35 -FilmTutto Totò

23.40 -Show Glob - L'osceno del villaggio 00.40 -TelegiornaleTg 3 00.50 -Rubrica TeleCamere Salute 01.40 -RubricaAppuntamento al cinema

02.15 -FilmThe Truth about Charlie con Mark Wahlberg, Thandie Newton, Christine Boisson - regia di Jonathan Demme (USA) - 2002 05.30 - TelegiornaleTg5-notte-replica 06.00 - NewsMeteo 5 notte

23.45 -FilmThe Astronaut's Wife - La moglie dell'astronauta con J. Depp, C. Theron - regia di Rand Ravich (USA) - 1999 01.45 -TelegiornaleTg4 02.05 - FilmUn uomo in ginocchio

02.10 -FilmRepli-Kate con J. Roday - regia di Frank Longo (Ger/USA) - 2002 03.35 -MiniserieClasse di ferro 05.05 -MiniserieQuelli della Speciale

23.45 -TelefilmCold Squad 3 00.40 -NewsSport 7 01.10 -TelegiornaleTg La7 01.30 -RubricaMovie Flash 01.40 -RubricaUniversication 02.40 -AttualitĂ CNN News

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D VROL

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Televisioni 55

Domenica 11 ottobre 2009


56

Domenica 11 ottobre 2009

FUNERALI DI STATO Domenica 11 ottobre 2009

Messina saluta le sue vittime Fischi e applausi per il premier a pagina 3

Anno 8 n.244€ 1.00

Eustachio Braia giovane promessa gastronomica

www.ilquotidianodellabasilicata.it

57

Alla scoperta degli affreschi di Lavello

Marcello Fois Intervista allo scrittore

Il Sud Questione senza fine

Porfidio ristampa Racioppi

Domenica 11 ottobre 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Il dirigente Ronchi se ne va in contrasto con Navazio

Consorzio Asi: l’ago della bilancia politica

SPORT Prima divisione A Lanciano un anno fa

Il Potenza torna dove ha vinto l’ultima volta Seconda Divisione

Melfi cerca continuità

alle pagine 8 e 9

FONDI UE: LA RICETTA DEL PRESIDENTE NON MI CONVINCE Di FRANCO MATTIA

Il commissario dell’Asi, Ernesto Navazio

NON mi convince la “ricetta” del presidente De Filippo per i fondi Ue, illustrata a Bruxelles (e non ancora in consiglio Regionale come ho chiesto insieme ai colleghi Tisci e Napoli). Una “ricetta” che non ha nulla a che fare con quelle del grande chef Valicenti, basate su ingredienti genuini della nostra terra. Questa invece somiglia più ad continua a pagina 10

Serie D Francavilla vuole il tris

Antonio Di Giacomo era originario di San Fele

Lucano morto a Como E’ giallo sull’omicidio a pagina 23

284 alloggi a canone calmierato

Progetto Matera 90 L’urbanistica delle polemiche a pagina 30

Sarebbe bello il Nobel darlo ai fatti e non alle intenzioni

I BERSAGLIERI TRA I SASSI

Una festa per tutta la città alle pagine 32 e 33

di ANGELO LUCANO LAROTONDA

LA PILLOLA KILLER QUANDO ci chiedono la carta identità, la diamo senza problemi: sappiamo bene che avranno la conferma di ciò che appariamo nella statura, nei capelli, nel colore degli occhi, nei lineamenti del viso. Sono tutti connotati fisici. Per questo essa dovrebbe chiamarsi “carta d’identificazione”. continua a pagina 10

Matera per la prima gioia Pisticci a Pianura

Torna in campo la Bawer Corporelle e Bbc a caccia del riscatto dopo i ko esterni

Schiavi coach della Corporelle

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Tregua “cattolica” tra De Filippo e Latronico


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