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Martedì 13 ottobre 2009

Brevi dal mondo

La Lega lo difende, Pacifico (Anief): «È una norma ad personam e contra ius»

Putin vince accuse di brogli

Precari, presentato l’emendamento anti-Tar

MOSCA – Il partito guidato dal premier Vladimir Putin esce con una maggioranza schiacciante dalle elezioni amministrative di domenica, nonostante la crisi economica e la dilagante disoccupazione: con la quasi totalità dei seggi scrutinati, Russia Unita oscilla dal 66% a Mosca (quasi il 20% in più dell’analogo voto del 2005) alla media di quasi l’80% nelle regioni e nelle città più importanti. Un boom frutto di «brogli di massa»,denunciano in coro non solo i partiti di opposizione anche, ma anche quelli filo Cremlino.

ROMA – Si allontana, almeno per il momento, lo spettro del commissariamento del ministero dell’Istruzione, dopo l’ordinanza del Tar di sabato: è stato presentato, infatti, un emendamento al decreto legge sui precari che dovrebbe risolvere la questione della gestione delle graduatorie d’attesa. E nel frattempo dalla maggioranza si cerca anche di agevolare l’uscita dei docenti: è quanto prevede unemendamento alla Finanziaria, che propone uno scivolo di due anni per i prof che entro il 31 gennaio 2010 lascino in modo volontario il lavoro. Ma non mancano le critiche al testo «blocca sentenze Tar». Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, l’Asso-

Barcellona, solo turisti educati BARCELLONA – Soffia il vento di rivolta nel cuore storico di Barcellona, grande meta del turismo low cost europeo, e in particolare italiano, contro l’invasione degli stranieri maleducati che rendono impossibile la vita degli abitanti nelle stradine del celebre Barrio Gotico. Un gruppo di abitanti stufi di non poter più dormire per le urla notturne degli 'invasori' e di vedere le porte di casa trasformate in orinatoi ha deciso di agire, e colpire con humor e scorrettezza politica, la cafoneria straniera. Cosi nel Barrio sono fioriti negli ultimi giorni biglietti, incollati in luoghi strategici, che annunciano in inglese « This in not a toilet» («Questo non è un gabinetto»), oppure «Hey, Pavarotti!» (Senti, Pavarotti!, per gli urlatori notturni): con questi adesivi piazzati negli angoli del centro storico di Barcellona, il «Comando Anti-Turista» cerca di combattere il degrado urbano provocato dalla massa di turisti.

Parigi, bufera su Sarkozy jr. PARIGI – Un ragazzo di 23 anni chiamato a «regnare» sul più importante quartiere d’affari in Europa, l'Istituto pubblico di pianificazione a La Defense, a ovest di Parigi. La notizia, annunciata alla fine della scorsa settimana, ha scatenato dure polemiche in Francia: oltre all’età poco matura per il posto di rilievo, fa discutere il nome del candidato, Jean Sarkozy, minore dei figli del presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy.

shine.

ciazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione, che ha patrocinato i ricorsi alla magistratura amministrativa, ha spiegato che il testo «assume sempre più i contorni di una legge ad 'personam et contra ius', che sfugge al criterio della generalità della norma e pone un conflitto tra poteri dello Stato». D’altra parte, la posizione della maggioranza è stata espressa con chiarezza da Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato: «Quella di garantire le legittime aspettative dei docenti che hanno da tempo scelto una provincia e non devono essere scavalcati dai nuovi inseriti, è una battaglia della Lega Nord».

L'emendamento a firma del relatore Paola Pelino (Pdl), prevede che non sarà più consentito il trasferimento da una graduatoria all’altra dei precari, garantendo e limitando la possibilità di inserimento in coda in altre tre province in posizione subordinata rispetto a coloro che sono già inseriti in queste ultime. La modifica è al decreto legge sui precari nella scuola ora in commissione Lavoro della Camera: l’esame entrerà nel vivo oggi e dovrebbe chiudersi entro la settimana: il provvedimento è infatti atteso in Aula alla Camera a breve. «Si consente –spiega Pelino –di poter chiedere oltre la propria provincia anche altre tre province, ma in queste ultime la graduatoria è «in co-

Una manifestazione di precari

da» e non a «pettine» in modo che le graduatorie esistenti vengano rispettate». Si tratta, aggiunge, di una misura che esprime «la volontà di creare equilibrio, eliminare sprechi e rendere funzionale la scuola». Daniela Navi

La bomba non esplode interamente, l’uomo miracolosamente non muore

Attentato suicida a Milano Azione di un kamikaze davanti a una caserma dell’esercito MILANO – E' il primo attentato esplosivo potenzialmente suicida in Italia, il primo in assoluto contro una caserma dell’Esercito. Un gesto, quello avvenuto ieri mattina a Milano, dalle conseguenze non gravi (tranne per l’attentatore, rimasto seriamente ferito) ma che solleva forti preoccupazioni per la sua possibile valenza terroristica al di là della reale matrice jihadista, che starà alle indagini confermare o smentire. Sono le 7.40 in punto quando i soldati di guardia alla caserma Santa Barbara aprono la porta carraia che dà sul piazzale per far entrare uno dei tanti militari che, in auto, prendono servizio a quell'ora. Nemmeno il tempo di avvicinarsi al mezzo per la consueta identificazione del passeggero che, tra l'auto e il muro del portone in cemento armato, spunta un uomo, con in mano una borsa metallica porta attrezzi. Cerca di farsi avanti, i militari del 'polmone' di sicurezza (lo spazio tra il cancello e un secondo sbarramento protetto, guardato a vista dal corpo di guardia) lo vedono, intimano «Alt!» e immediatamente alzano i mitra. Lui si ferma, tentenna, urla qualcosa in arabo e immediatamente dopo aziona l’ordigno, che esplode con un boato fragoroso, avvertito anche tra i caseggiati della zona, il quartiere Primaticcio, nella zona Ovest della città. «Nessuna frase allusiva all’Afghanistan e nessuna parola intelligibile», ha spiegato Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano e coordinatore del pool antiterrori-

smo, uno dei primi, ieri mattina, ad arrivare sul posto. I soldati sobbalzano all’indietro, e dopo i primi secondi di choc, dissolta la nuvola di fumo bianco, vedono l’uomo a terra, con il volto insanguinato e una mano gravemente lesionata dall’esplosione dell’ordigno, molto rudimentale, e che per fortuna non si sarebbe innescato completamente. Alle 7.45 viene allertato il 118: l’unico militare ferito lievemente è un caporale di guardia, Guido la Veneziana, 20 anni, originario di Brindisi, che serve nella quarta compagnia del battaglione 'Sempionè del 1° Reggimento Trasmissioni di stanza nella caserma. È proprio in questa struttura che, tra l’altro, viene

coordinata, a livello locale, l’operazione strade sicure. E' sempre da questa caserma, poi, che una compagnia del 1/° Rgt, un centinaio di uomini, è recentemente partita per l’Afghanistan. Subito convergono tre ambulanze, vigili del fuoco, polizia e carabinieri. L’attentatore viene soccorso e portato in codice rosso all’ospedale Fatebenefratelli, dove viene sottoposto a un’operazione chirurgica che non riesce però a salvargli la mano e gli occhi. La prognosi è riservata. In tasca l’uomo ha i documenti: è Mohamed Game, 34 anni, laurea in ingegneria, da tre in Italia, residente a meno di un chilometro a piedi dal luogo dell’attentato. Fabrizio Cassinelli

La porta carraia dove è avvenuto l’attentato

Il ministro della Difesa ipotizza che sia legato alle notizie di ritiro dall’Afghanistan

La Russa: «Ora dobbiamo capirne di più» NEW YORK – La bomba alla caserma di Milano è «un attentato contro le nostre forze armate, simbolico: non era certo contro il caporale che si trovava lì ed è rimasto lievemente ferito». Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, spiegando che da tempo ci sono sospetti sulla presenza di cellule terroristiche nel capoluogo milanese. «Occorre capire, una volta che fosse esclusa la minaccia occasionale di un isolato –ha spiegato La Russa –se c'è una relazione tra questo attentato e il dibattito che da qualche settimana si è sviluppato intorno alla presenza italiana in Afghanistan: sarebbe interessante verificare se i discorsi di queste ultime settimane, in cui si è tanto parlato di possibili

ritiri delle nostre truppe, non abbiano incoraggiato azioni di terrorismo, come pure a suo tempo avevamo ipotizzato». È per questo, ha aggiunto, «che bisogna stare sempre attenti al modo in cui si affrontano i temi che riguardano la presenza dei nostri militari in Afghanistan. Il che non vuol dire che non si debba aprire un dibattito: è la scelta dei modi e dei tempi che è importante». Il ministro, ha poi parlato di «fatto grave, anche perchè non mi pare si siano verificati in Italia fatti analoghi in passato». Ed i dannidell’attentato, ha sottolineato,«potevano esserebenmaggiori, se fosse saltato tutto l'esplosivo». La minaccia, inoltre, sarebbe più preoccupante «se fosse collegata a cellule terroristi-

che che da tempo sospettiamo trovino in Milano uno dei luoghi dove formarsi, per poi magari andare ad operare fuori dell’Italia». Sono ancora premature analisi più dettagliate, visto che «non ci sono elementi sufficienti, allo stato, per poter dire se si è trattato di un gesto di una persona isolata oppure di un terrorista collegato ad altre persone». Quello che è certo è che saranno aumentate le misure di protezione dei siti militari. «Darò indicazioni – ha annunciato La Russa – ai comandanti di non lasciare nulla di intentato, anche nell’addestramento, per garantire la massima sicurezza delle installazioni militari e di chi vi opera». Vincenzo Sinapi

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