Brevi dal mondo
Parte razzo Israele risponde BEIRUT – Un nuovo lancio di un razzo dal sud del Libano verso la Galilea e la conseguente risposta israeliana hanno riacceso ieri sera la tensione lungo la frontiera più calda del Medio Oriente, senza però causare vittime o danni. Il quarto lancio di un razzo dal Paese dei Cedri in dieci mesi è avvenuto intorno alle 19:20 locali (le 18:20 in Italia): il katiuscia è esploso in un campo aperto nei pressi della città israeliana di Kiryat Shmona. Il lancio è stato seguito dopo circa quaranta minuti dalla risposta dell’artiglieria israeliana, che ha sparato otto colpi in direzione del luogo da dove si presume sia partito il razzo.
Condannato Mitterrand jr PARIGI – Charles Pasqua, ministro degli Interni francese negli anni Novanta, uno dei leader gollisti dell’epoca, è stato condannato ieri ad un anno di carcere per l'Angolagate, il traffico di armi verso l’Angola. Con lui, condannato anche Jean-Christophe Mitterrand, figlio del defunto presidente Francois Mitterrand, che beneficerà della condizionale. Fra gli assolti, l’ex consigliere di Mitterrand, Jacques Attali. Diversi imputati, fra i quali le due personalità politiche più in vista, Pasqua e Mitterrand, hanno annunciato immediato ricorso in appello.
Trattato, Praga verso il “sì” PRAGA – Si intravede la fine del lungo iter del processo di ratifica del Trattato di Lisbona nella Repubblica ceca, ultimo dei 27 stati Ue a non averlo ancora ratificato a causa del rifiuto del presidente Vaclav Klaus di firmarlo. Riunita ieri a Brno per esaminare un ricorso, la Corte costituzionale ceca ha aggiornato la seduta al prossimo 3 novembre, quando si prevede che emetterà la sentenza. Il processo va avanti da oltre a due anni. Il Trattato fu firmato per primo il 13 dicembre 2007 a Lisbona dall’ex premier ceco Mirek Topolanek. Il Senato ha votato in favore del Trattato il 6 maggio (54 voti su 79). Il 9 ottobre scorso l’euroscettico Klaus ha chiesto una deroga sulla Carta dei diritti.
Mercoledì 28 ottobre 2009
Garlasco, disposta nuova perizia
Augusta, preso l’uomo che tagliò la fidanzata
Ancona, rapito un operaio oscuri i motivi
odierna del processo a Stasi, accusato di aver ucciso la fidanzata Chiara, trovata morta il 13 agosto del 2007 nella sua villetta di Garlasco. Anche ieri, come sta accadendo da sabato, c'è stato il confronto tra accusa, difesa e parte civile sulla superperizia informatica disposta dal giudice lo scorso 30 aprile. Inoltre, il legale della famiglia Poggi, Gianluigi Tizzoni, ha chiesto il sequestro della terza bicicletta di casa Stasi: un elemento, che a suo dire, dovrebbe servire a chiarire i movimenti di Alberto nel giorno del delitto.
AUGUSTA (SIRACUSA ) – Aveva organizzato il delitto perfetto, ma ha commesso un solo errore. Gianfranco Bari, 35 anni, operaio, separato e padredi trefigli, quattromesi dopo l’omicidio della sua fidanzata Francesca Ferraguto, 22 anni, è crollato su un dettaglio e ha confessato tutto. La giovane, scomparsa il 25 maggio ad Augusta, nel Siracusano, è stata trovata sepolta in una zona rurale, il corpo a pezzi, tagliato con una sega elettrica. L’uomo era riuscito a depistare le indagini usando il telefonino della ragazza.
ROSORA (ANCONA) – Una persona sarebbe stata rapita, intorno alle 19.30 di ieri, ad Angeli di Rosora, nello jesino. Si tratta di Andrea Uncini, operaio di 46 anni. L’uomo si trovavanella propriaabitazione insieme alla moglie quando, improvvisamente, due uomini sono entrati in casa. Dopo averlo malmenato, l’hanno trascinato fuori dove ad attenderli vi era una Mercedes. L’auto si è poi allontanata. Dato l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri. Al momento non si comprende quale possa essere la motivazione del rapimento.
Sarà effettuata sul cellulare di Chiara sulle chiamate ricevute
Il legale dei Poggi chiede il sequestro della terza bicicletta di Alberto Stasi
Alberto Stasi
VIGEVANO (PAVIA) – Ancora un’altra perizia per cercare di far luce sull'omicidio di Chiara Poggi e per stabilire se Alberto Stasi è innocente o meno. Ieri il gup di Vigevano Stefano Vitelli ha deciso nuovi accertamenti sul cellulare della giovane per verificare se e quante telefonate senza risposta sono rimaste in memoria oppure no. Sono le chiamate che Alberto avrebbe fatto da casa quella mattina a Chiara inutilmente. La decisione è stata presa al termine dell’udienza
Il procuratore nazionale antimafia ascoltato in Commissione
«Mano esterna per Falcone» Grasso ipotizza: la strage effettuata non solo da Cosa nostra ROMA – Potrebbe esserci non solo Cosa Nostra ma anche una «entità esterna» nell’attentato a Giovanni Falcone. A rilanciare la 'lettura' della strage di Capaci come qualcosa non completamente ed esclusivamente riconducibile allamafiaè statoieri–durante l’audizione svoltasi innanzi alla Commissione Antimafia presieduta da Giuseppe Pisanu – il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. «Non c'è dubbio – ha detto il capo della Dna – che la strage di Falcone e della sua scorta sia stata commessa da Cosa Nostra. Rimane però l’intuizione, il sospetto, chiamiamolo come vogliamo, che ci sia qualche entità esterna che abbia potuto agevolare o nell’ideazione, nell’istigazione, o comunque possa aver dato un appoggio all’attività della mafia». A San Macuto – dopo aver citato numerosi passaggi della sentenza fiorentina sulla strage dei Georgofili e della sentenza dei giudici di Caltanissetta sul 'Borsellino bis' –Grasso rivolge ai commissari un quesito: perchè si passò dall’ipotesi di colpire Falcone sparandogli mentre passeggiava per le strade di Roma a quella dell’attentato con 500 chilogrammi di esplosivo, a Capaci? Una scelta, quella dell’attentato, che ha una modalità «chiaramente stragista ed eversiva. Chi ha indicato a Riina questa modalità con cui si uccide Falcone? Finchè non si risponderà a questa domanda – per Grasso – sarà difficile cominciare ad entrare nell’ordine di effettivo accertamento della verità che è dietro a que-
sti fatti». In precedenza, Grasso aveva ricordato che inizialmente Falcone era in un elenco di obiettivi da colpire a Roma, elenco che comprendeva anche il ministro Martelli, il giornalista Barbato e Maurizio Costanzo. Oltre a fare i sopralluoghi per colpire Costanzo, i mafiosi nella capitale frequentavano noti ristoranti sulle tracce di Falcone. Ma fecero confusione e scambiarono 'Il matriciano' per 'La Carbonara', dove – invece - Falcone era solito andare. Ad un certo momento, nel marzo 1992, Sinacori (il mafioso che eseguiva i sopralluoghi) va a Palermo e Riina glidice chenonc'è piùbisogno di colpire Falcone a Roma, perchè «abbiamo trovato qualco-
sa di meglio». Tornando sul tema della trattativa 'stato-mafia', Grasso ha detto che non si tratta di una novità dal momento che proprio la sentenza 'Borsellino bis' ne parla legandola al tema dell’accelerazione della strage di Via d’Amelio. Un attentato che, nella ricostruzione giudiziaria, rimane «una strage distinta dalle altre, che ha distratto Cosa Nostra dagli altri obiettivi che si era data, come l’eliminazione di Calogero Mannino». In pratica Grasso ha ricordato che il 'Borsellino bis' accredita la tesi dei contatti tra istituzioni e boss nell’ambito dei quali l’eliminazione del giudice serviva per convincere lo Stato a scendere a patti. Daniela Navi
Piero Grasso (a sinistra) e Giuseppe Pisanu
Claudio Petrè, 56 anni, non era vaccinato ed era affetto da gravi patologie
Influenza, muore a Napoli un chirurgo NAPOLI – E' finita ieri, poco prima di mezzogiorno, l’agonia di Claudio Petrè, 56 anni, chirurgo oncologico, positivo al test dell’influenza A e morto nell’ospedale Cotugno di Napoli per una grave insufficienza respiratoria. In città è la seconda vittima della nuova influenza e Petrè, come il precedente caso, aveva un quadro clinico già compromesso. L’uomo – che oltre la moglie, lascia un figlio di 17 anni – era stato ricoverato nella serata di lunedì nel nosocomio per malattie infettive; era dirigente medico della seconda chirurgia generale del Secondo Policlinico di Napoli. La notizia del suo decesso si è appresa durante il 111° congresso nazionale della Sic (Società
italiana di Chirurgia), in corso a Rimini. La moglie, Carmen Iorio, afferma: «E' stato tutto improvviso, non mi spiego come in due tre giorni l’influenza possa essere esplosa così». La donna, provata dal dolore, si lascia andare a uno sfogo, ma sottolinea che non vuole fare polemiche. «Non si era vaccinato – dice – perchè il vaccino non è ancora disponibile. Credo che la campagna di vaccinazione doveva partire prima». Petrè, apprezzato da numerosi colleghi, era ritenuto un grande esperto di interventi per ernie. Lo scorso venerdì era ancora a lavoro e aveva operato un suo collega napoletano. Quel giorno stesso, in serata, ha accusato i primi malori, poi, durante il fi-
ne settimana, si sono manifestati malessere influenzale e febbre alta, anche oltre i 40 gradi. A somministrargli le prime cure è stata la moglie, medico di base, con una terapia antibiotica. Ed è stata lei ad accompagnarlo, nella serata di lunedì, in ospedale, perchè preoccupata per le notevoli difficoltà respiratorie che mostrava il marito. Petrè è stato intubato (intubazione orotracheale). Il medico era affetto da «uremia cronica, anemia, obesità e cardiopatia ipertensiva», secondo quanto si afferma nel comunicato diffuso dalla direzione sanitaria del Cotugno. Anche un’influenza renale cronica (IRC) e una broncopneumatia cronica (BPCO) erano tra le patologie del chirurgo.
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2 In Italia e nel Mondo
Mazen deluso da Obama non si ricandida
Solana: «Non ne vedo la necessità». Frattini: «C’è spazio per trattare»
Nucleare, ok da Teheran con modifiche
I PROCESSI DEL CAVALIERE
TEHERAN – Si fa più difficile la strada verso un accordo sul nucleare iraniano. In assenza di dichiarazioni ufficiali, la televisione di Stato ha fatto sapere ieri che Teheran accetterà un piano per l’arricchimento di parte del suo uranio all’estero a scopi civili solo a patto di «importanti cambiamenti». «E' un buon accordo e in principio non vedo il bisogno di cambiamenti fondamentali», ha risposto l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue Javier Solana da Lussemburgo, dove era in corso una riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione. Dalla stessa sede, il ministro degli Esteri
francese Bernard Kouchner ha manifestato la sua inquietudine, definendo «non un buon segnale» la richiesta iraniana di modifiche. Più prudente la dichiarazione del titolare della Farnesina, Franco Frattini: «Dobbiamo vedere – ha detto – quali modifiche chiederanno, c'è ancora spazio per il negoziato, ma come già detto, a fine anno dovremo fare il punto». La televisione iraniana in lingua araba, Al Alam, che ha dato per prima la notizia, non ha precisato quali «cambiamenti» Teheran vuole chiedere. Ma l’emittente in inglese PressTv ha detto che la Repubblica islamica non intende inviare all’estero tutto il suo uranio – già
arricchito a bassi livelli –in una volta. Anche il presidente della commissione Esteri e sicurezza nazionale del Parlamento, Alaeddin Borujerdi, aveva detto lunedì che l’Iran potrebbe consegnare il materiale fissile in carichi successivi. Un «diplomatico vicino alle trattative» svoltesi a Vienna la settimana scorsa tra Iran, Usa, Russia e Francia ha detto a PressTv che l’Iran darà una risposta venerdì, una settimana dopo la scadenza posta in un primo momento dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Mohammed El Baradei, autore della proposta. In base a tale piano l’Iran dovrebbe inviare gran
Javier Solana
parte del suo uranio arricchito sotto il 5% in Russia, che lo arricchirebbe al 19,75% per consegnarlo poi alla Francia che lo trasformerebbe in barre di combustibile per alimentare un reattore per la medicina nucleare a Teheran. Alberto Zanconato
GERUSALEMME – Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen (Mahmud Abbas) sarebbe deluso dalla «capitolazione» Usa davanti a Israele, in collera con lo stato ebraico per il rifiuto di accettare un totale congelamento degli insediamenti ebraici nei territori occupati e avrebbe perciò minacciato di dimettersi o comunque di non ricandidarsi alle presidenziali palestinesi da lui indette per il prossimo 24 gennaio. Abu Mazen avrebbe preannunciato ad Obama l’intenzione di lasciare l'incarico.
Ghedini: «Illogico». Di Pietro: «Il corruttore si dimetta»
Mills, la Corte d’appello conferma la condanna gistrati avranno tempo 15 giorni. I giudici milanesi hanno evidentemente ritenuta valida l’originaria confessione di Mills, poi ritrattata, secondo la quale Mills aveva «fatto tricky corners» (curve pericolose ndr) per «tenere Mr. B. fuori da un sacco di guai», come aveva scritto nel 2004 in una lettera al suo fiscalista Bob Drennan. E quel versamento di 600mila dollari per i giudici c'è stato. In questo processo non compariva Silvio Berlusconi, coimputato di Mills. La sua posizione era stata stralciata a causa del Lodo Alfano che sospendeva i processi per le più altre cariche
MILANO – Nessuno sconto in appello per l’avvocato David Mills che per i giudici di primo grado fu corrotto per assicurare «l'impunità» a Silvio Berlusconi in due processi milanesi della fine degli anni '90: All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza. Quattro anni e sei mesi gli erano stati inflitti nel febbraio scorso per corruzione in atti giudiziari e quattro anni e sei mesi sono rimasti anche per i giudici della Seconda Corte d’Appello di Milano che hanno accolto 'in toto' le richieste del sostituto procuratore generale di Milano Laura Bertolè Viale, secondo la quale il comportamento processualmente astuto di Mills, con le sue confessioni iniziali e le successive ritrattazioni, non meritava alcuna attenuante. Il verdetto dei giudici d’appello, letto dopo quattro ore di camera di consiglio, accoglie anche l’impostazione dell’accusa per quanto riguarda la prescrizione: questa scatta nell’aprile del 2010, perchè nel 2000 l’avvocato inglese ebbe la disponibilità di quei 600mila dollari ritenuti prezzo della corruzione; non decorre da prima che deponesse nei due processi 'incriminati', nel '97 e nel '98, cosa questa che renderebbe il reato «abbondantemente prescritto», come sostenuto dalla difesa. La prescrizione comunque incombe, in vista del preannunciato (dai difensori) processo in Cassazione, tant'è vero che la Corte non ha disposto un termine per il deposito delle motivazioni, il che significa che per scriverle e depositarle i ma-
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
56 61 28 90 69 79 50 70 18 53 89
64 36 77 35 73 33 82 51 90 5 43
65 3 50 24 14 51 26 89 24 4 60
MILANO – La Fininvest non dovrà risarcire subito di 750 milioni la Cir nella vicenda del Lodo Mondadori. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano in via provvisoria e d’urgenza, considerando l’«elevatissima entità della condanna» e l’onerosità di dover ripetere la procedura qualora il ricorso d’appello fosse accolto in tutto o in parte. Tutto questo anche alla luce del precetto che la Cir ha notificato il 22 ottobre a Fininvest e che «prelude, in difetto di pagamento, all’esecuzione forzata». La Corte ha quindi fissato il primo dicembre l’udienza in camera di consiglio per una
25 13 44 9 68 73 8 56 67 2 64
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
1 - 9 - 11 - 18 - 28 - 29 - 36 - 46 - 50 - 53 56 - 61 - 64 - 69 - 70 - 74 - 77 - 79 - 86 - 90
ilSuperEnalotto
La lettura della sentenza di ieri. Nella foto sotto, Silvio Berlusconi
in fatto e in diritto». Ghedini ha parlato di un «processo svolto in tempi record negando qualsiasi prova e rifiutando qualsiasi possibilità di difesa. Tale decisione non potrà che essere annullata dalla Corte di Cassazione». «Comunque, ancora una volta – ha aggiunto l’avvocato-parla-
Lodo Mondadori, sospeso il maxirisarcimento
estrazione del 27 ottobre 2009
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dello Stato. Dopo la dichiarazione d’incostituzionalità del Lodo, però, il processo a carico del premier dovrà ricominciare. Davanti a un altro collegio, però, rispetto a quello presieduto da Nicoletta Gandus che ha condannato in primo grado Mills perchè incompatibile. Sarà necessaria la formazione di un nuovo collegio e che le parti prestino il consenso per l'utilizzazione degli atti formatisi fino allo stralcio della posizione del premier. Sulla sentenza Mills interviene anche uno dei legali di Berlusconi, Niccolò Ghedini, per definirla «del tutto illogica» e negatrice «in radice ogni risultanza
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decisione definitiva al riguardo. La finanziaria della famiglia Berlusconi aveva depositato il 23 ottobre l’istanza di sospensione dell’esecutività della senten-
za che la condanna al maxirisarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti, presentando ricorso in appello contro la sentenza del giudice Raimondo Mesiano del 3 ottobre. Il risarcimento deciso da Mesiano era stato solo l’ultima tappa di una lunga vicenda giudiziaria nello scontro tra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della casa editrice. In base a quanto decisodai giudici penali nel 2007, fu determinante la corruzione del giudice estensore (Vittorio Metta) del verdetto con cui la Corte d’Appello di Roma annullò nel '91 il lodo arbitrale favorevole a De Benedetti.
mentare –si conferma che a Milano non si possono celebrare processi quando, ancorchè indirettamente, vi sia un collegamento con il Presidente Berlusconi». Dichiarazioni in linea con quelle dei legali di Mills: «Con questa sentenza viene messa a dura prova la fede nello stato di diritto», hanno detto Cecconi e Lanzi. Di tutt'altro avviso il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che chiede a gran voce le immediate dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi definendolo «acclarato corruttore giudiziario». Com'era prevedibile, la sentenza Mills solleva di nuovo un gran polverone e inasprisce ulteriormente le tensioni tra i poli. Mettendo ancora più in salita la strada delle riforme per la giustizia. Come dimostrano le reazioni alla decisione dei giudici milanesi. Quella di ieri, incalza il responsabile giustizia del Pd Lanfranco Tenaglia, «non è una sentenza politica», nè «una sorpresa». È solo «la conferma che il Lodo Alfano serviva esclusivamente ad evitare al premier il giudizio della magistratura». Ed era questo, sottolinea, «il vero strappo». Stefano Rottigni
Italiani giocatori incalliti Salpa la Oasis of the Sea spesso anche per necessità una nave con sette quartieri I GIOCHI d’azzardo riscuotono un successo sempre più grande, complice anche la situazione di crisi economica, nella speranza di trovarvi la soluzione al problema di arrivare a fine mese o di pagare il mutuo. Ma tante persone non riescono a trovare un equilibrio fra ciò che investono nel gioco e quello che possono effettivamente spendere: sono i giocatori eccessivi, che in Italia vanno dalle 80 mila persone a rischio elevato alle 700 mila a rischio moderato, fino a 2 milioni di giocatori a rischio minimo. E già 5 mila giocatori patologici sono in cura. Il quadro allarmante è stato tracciato ieri nel corso della presentazione di un nuovo servizio di aiuto ai giocatori problematici e alle
loro famiglie, che partirà domani con una help line (Numero Verde 800 921 121) e un sito web (www.giocaresponsabile.it). L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Lottomatica e Federserd, la federazione dei servizi pubblici per le dipendenze, con il patrocinio dei Monopoli di Stato.
C'È un parco lungo quanto un campo da calcio, una pista da pattinaggio su ghiaccio, un simulatore di onde per praticare surf. Ci sono perfino sette quartieri, come in una città. È il transatlantico Oasis of the Seas, il più grande al mondo, in partenza dal cantiere navale di Turku, nel sud ovest della Finlandia, per raggiungere la costa occidentale degli Stati Uniti, dove il 5 dicembre imbarcherà i passeggeri per la sua prima crociera ad Haiti. Oasis of the Seas –nome scelto dai lettori del quotidiano Usa Today tramite un concorso – è costata 900 milioni di euro alla americana Royal Caribbean, che l’ha commissionata ai cantieri finlandesi Stx. Ha 16 ponti,
2.706 camere e può ospitare 6.360 passeggeri e 2.000 membri d’equipaggio. La nave è lunga 360 metri, larga 47 e la sua stazza lorda, 220 mila tonnellate, supera di almeno 70 mila tonnellate le concorrenti sul mercato. Per fare un paragone, il Titanic, aveva una stazza di sole 46.328 tonnellate.
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Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
Il fatto del giorno:Politica, no del Pdl a Tremonti vicepresidente. Nel Pd si apre il caso Rutelli Come coniugare rigore e crescita
Il premier si sfoga contro il ministro dell’Economia
Lo piscodramma di Palazzo Chigi
dall’editoriale di Francesco Giavazzi
dall’articolo di Francesco Bei
dall’editoriale di Giuseppe Berta
Il governo è in un vicolo cieco. Col trascorrere delle settimane è evidente che la scelta del ministro dell’Economia di attendere che passi la tempesta, nonostante il deficit sia cresciuto meno che altrove, non riesce a far fronte alla caduta dei consumi e all'aumento della disoccupazione. Non solo. Senza riforme, il giorno in cui la crisi finirà riprenderemo a crescere dell’1% l’anno: la disoccupazione rimarrà elevata per oltre un decennio. Ma non appena la posizione di Giulio Tremonti è apparsa indebolirsi, si è fatto avanti il «partito della spesa». Il gettito dello scudo fiscale è stato speso più volte, prima ancora che sia rientrato un solo euro. [...].
"Ma vi rendete conto? Prima mi ha posto un diktat inaccettabile con questa storia del vicepremier, poi mi ha messo con le spalle al muro negando il taglio sull'Irap. Così non si può più andare avanti". Silvio Berlusconi ha perso la fiducia in Giulio Tremonti. Lo hanno capito chiaramente i tre coordinatori del Pdl - Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi - saliti ieri ad Arcore per un vertice di tre ore dedicato interamente all'emergenza creata dal ministro dell'Economia. Una vicenda dall'esito non scontato, aperta a ogni possibile soluzione. Compresa quella più traumatica delle dimissioni (o del dimissionamento) del ministro e dell'assunzione dell'interim per lo stesso Berlusconi. [...].
Il partito del rigore contro quello della spesa: è davvero questo il senso della commedia (o dello psicodramma) che si recita in questi giorni sullo sfondo di Palazzo Chigi? Se fosse così, ci troveremmo davanti alla riedizione di un contrasto che tante volte ha agitato i governi dell'Italia repubblicana: si potrebbe risalire ai tempi, ormai lontani, in cui toccava a Ugo La Malfa richiamare i suoi colleghi dell’esecutivo al rispetto dei vincoli e delle compatibilità economiche e finanziarie. Ma si potrebbero ricordare anche le battaglie intraprese (e perse) da Nino Andreatta, quand’era ministro del Tesoro nei primi Anni Ottanta, perché non si sfondassero i «tetti» del debito pubblico. [...].
La migliore di oggi
E Silvio mette ko
Le vite parallele di Giulio e Pierluigi
dal commento di Mario Sechi
dal commento di Stefano Folli
Il Cav ha acceso gli antinebbia. Vuole uscire dalla bruma in cui l’ha cacciato Giulio Tremonti. Viaggiare a fari spenti quando sei alla guida del governo è pericoloso. Il ministro dell’Economia gioca al rilancio (vicepremier), Berlusconi vuol mediare ma non farsi dimezzare. Tremonti può lasciare o tirare la corda, ma Silvio ha un piano. Tremonti domenica scorsa si è presentato al vertice di Arcore «sotto scorta» nordista: Umberto Bossi e Roberto Calderoli l’hanno spalleggiato, sostenuto, sorretto, imposto. Buona sceltatattica perevitare un pranzo di traverso, pessima decisione strategica per rilanciarsi sul campo [...].
Cosa unisce i due personaggi del momento, ossia Pierluigi Bersani e Giulio Tremonti? In apparenza poco, salvo la coincidenza temporale: il primo diventa segretario del maggior partito d'opposizione nelle stesse ore in cui il secondo è protagonista di un drammatico contrasto all'interno del Pdl: il conflitto più grave da quando è nato l'attuale governo Berlusconi. A ben vedere, però, Bersani e Tremonti sono uniti da un filo più solido. Entrambi guardano alla società e ai processi economici con l'ambizione di trarne una sintesipolitica generale.Ilprimo per tirare il Partito Democratico fuori dalla palude in cui si è da tempo arenato. Il secondo
Quei 3 milioni al voto...
Opposizione in coma dal commento di M. Veneziani
per delineare un centrodestra del futuro che non sia più dipendente dal carisma di Berlusconi, ma capace di definirsi maggioranza nel paese in nome di principi riconosciuti: a cominciare dalmassimo rigore nella spesa pubblica in tempi calamitosi. In altre parole, nutrono entrambi un'ambizione alta: quella di essere gli uomini del domani nei rispettivi campi. Bersani è stato eletto leader del Pd e non candidato premier, ma nulla vieta di credere che alla vigilia delle prossime elezioni politiche, che non è detto siano nel 2013, sia proprio lui il prescelto: a patto che mantenga le promesse e riesca a ricostruire, non solo il Pd, ma soprattutto un rapporto positivo con i ceti produttivi [...].
Giannelli sul Corriere
Ed ecco che spunta anche la carta Romano Prodi
dal commento di Ilvo Diamanti
dal commento di Maria Teresa Meli
A primarie concluse, la prima reazione è di sollievo. E' finita. Questa lunga, estenuante, complessa maratona congressuale. E al di là di valutazioni di merito, è finita bene. Senza contraddizioni sostanziali fra il voto degli iscritti e quello degli elettori, alle (cosiddette) primarie. Senza bisogno di ricorrere al ballottaggio. Oggi, finalmente, il Pd ha un segretario, Pierluigi Bersani. Ma soprattutto ha scoperto che può ancora contare su una base enorme. Quasi tre milioni di elettori e simpatizzanti. Che domenica hanno partecipato alle primarie. Nonostante tutto. Molti, rientrati dall'esilio, per una volta ancora. Bersani, con il 54% dei voti validi, ha distanziato gli altri due candidati. Che, pure, hanno riscosso un buon risultato. Franceschini ha raccolto un terzo dei voti. Marino ha ottenuto il 12%, il 4% in più rispetto al voto degli iscritti. [...].
I rutelliani minacciano una microscissione, Dario Franceschini e i veltroniani si sono dati alla guerriglia interna: a meno di 24 ore dalla sua elezione Pier Luigi Bersani si è trovato a dover affrontare le prime grane. Il neosegretario stava già pensando a un organigramma molto classico: una segreteria in cui coinvolgere i leader del partito, come Massimo D’Alema, e un esecutivo di giovani e volti nuovi per la politica nazionale come Andrea Orlando (ex portavoce del Pd versione Walter Veltroni) e il presidente della Regione Toscana Claudio Martini. Un modo per
Taglio basso
Le avventure di un viaggiatore «Ho fatto piangere un capotreno» dall’articolo di Sandro Cappelletto
Il viaggio si annuncia sereno. La seconda carrozza di testa dell’Intercity Plus 533 Torino-Roma Termini, che prendo ad Alessandria alle 16,02, è vuota. Ho acquistato un biglietto di prima classe, ho molto bagaglio, quel mercoledì di fine agosto incrudelisce di caldo, voglio viaggiare comodo. L’arrivo è puntuale, sono nella migliore disposizione d’animoper concederea Trenitalial’opportunità di un riscatto. Sistemo la valigia grande nel ripiano sopra i sedili, la piccola sotto la sedia, la sacca dei libri accanto a me. Apro il tavolinetto, prendo l’agenda, il giornale, la «Settimana Enigmistica», andando subito a cercare «Il bersaglio», il mio gioco preferito, poi l’appassionante studio di Sergio Vartolo sulla genesidell’Arte della Fugadi Bach e i motivi della sua incompiutezza. Spengo il telefonino, tolgo le scarpe, allungo le gambe. Sei ore e ventisei, un tempo di percorrenza superiore di trenta minuti rispetto all’anno scorso, ma saranno almeno tranquille e fresche: poco traffico
Il governo ha la scarlattina, la sinistra ha il colera. Questo in sintesi lo stato di salute della politicain Italia.Il governoha malattie esantematiche, anche curiose e preoccupanti, se trascurate; ma la sinistra ha malattie gravi, che la costringono a chiudersi in bagno e la riducono in uno stato pietoso. Dobbiamo essere grati a Marrazzo e a Bersani se ieri i giornali non hanno aperto le loro prime pagine seminando dubbi erotici sulla scarlattina di Silvio Berlusconi, reduce dalla Russia e colpito da una malattia infantile, tipica dell’età scolare. Avrebbero subito scartato l’ipotesi più naturale, che l’abbia presa da un nipotino [...].
umano e l’aria condizionata funziona bene. ...Mi assopisco. «Biglietto prego». Lei non è bella, potrebbe esserlo di più se credesse meno al ruolo che le garantisce il berretto da capotreno. Sono in regola, ma il risveglio inatteso non mi priva del piacere di farla attendere. Come sempre, la ricerca è lunga, anche se so benissimo dov’è: nella tasca posteriore sinistra dei pantaloni. Non parlo, non parla, inizia a spazientirsi, attendo ancora, infine lo trovo..., lo mostro. «La sua Cartaviaggio prego». Un osso duro. Ha notato che il prezzo del mio biglietto di prima classe ha lo sconto del 10%, come era concesso ai titolari dell’Executive, prima che gli irresponsabili del servizio anti-clienti di Trenitalia estirpassero anche questo beneficio,rendendo cosìdeltutto inutilela spesa di 89 euro necessaria ad ottenere quel tipo di Cartaviaggio. Lentamente la cerco tra le cards che tengo nel porta documenti, nella tasca posteriore destra. La esibisco. «Documento prego». Resto tranquillo, non sarà quell’arpia a inacidirmi il viaggio. [...]. da La Stampa
non emarginare i maggiorenti del partito e per valorizzare, nel contempo, il resto della classe dirigente sparsa in tutta Italia. Ma non è detto che questo basti, visto che le fibrillazioni aumentano. Perciò si sta facendo strada l’idea di un estremo tentativo: quello di coinvolgere Romano Prodi offrendogli la presidenza del Pd che originariamente Bersani aveva in mente di affidare a Rosy Bindi. Finora l’ex premier ha sempre rifiutato questa prospettiva. Ma anche in politica tentar non nuoce: riuscire a raggiungere questo obiettivo darebbe maggior respiro al segretario e gli consentirebbe di affrontare le beghe interne con maggiore tranquillità.
Infatti con Prodi alla presidenza del Pd difficilmente Franceschini e i veltroniani potrebbero continuare la loro battaglia in nome del «vero» Partito democratico. Prodi è l’uomo che nell’immaginario del popolo ulivista incarna il Pd, è colui che potrebbe dare a Bersani la patente di autentico «democratico» e dimostrare che con lui non si torna indietro. Se l’ex premier confermerà la propria indisponibilità ancora una volta e in maniera definitiva, allora Bersani tornerà su Bindi, anche perché le donne non si sentono adeguatamente rappresentate nel Pd: una vicesegretaria, come previsto dal farraginoso statuto, non basta. [...].
La fotografia Australia, Il veicolo “Infiunium” partecipa al Global Green Challenge (Ansa)
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage
L’INTERVISTA Caso Marrazzo, il governatore trattò per avere il video «Vi manderò il mio legale. So che avete qualcosa» dall’articolo di Fiorenza Sarzanini
«Manderò un legale per firmare il contratto». Così, lunedì scorso, Piero Marrazzo aveva chiuso la telefonata con la titolare dell’agenzia Photomasi che aveva in esclusiva il suo filmato insieme ad un transessuale. L’appuntamento era stato fissato per le 20 di mercoledì nello studio dell’avvocato milanese Marco Eller Vainicher da una persona che il giorno dopo aveva telefonato a nome di Marrazzo per confermare. A bloccare tutto è stato il blitz dei carabinieri del Ros che hanno deciso di intervenire per evitare la distruzione della prova del reato commesso dai loro colleghi, accusati di aver ricattato lo stesso Marrazzo. Quello stesso mercoledì il presidente della Regione Lazio è stato convocato dai pm romani. Ha raccontato di essere stato avvisato da Silvio Berlusconi dell’esistenza del filmato,manulla hadettodei suoi tentativi di farlo sparire dalla circolazione, omettendo anche il nome della perso-
Il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo
na che ha confermato per suo conto l’appuntamento. Che cosa voleva nascondere? Aveva sollecitato altre garanzie alla società? In un’intervista che sarà pubblicata dal settimanale Oggi Carmen Masi racconta i contatti con il governatore specificando che la sua telefonata «mi fu preannunciata da un giornalista della Mondadori». Si sa che il contratto doveva prevedere la vendita in esclusiva per ottenere la cer-
Se la realtà è peggiore del Grande Fratello dal commento di Aldo Grasso
Ancora una volta la realtà si fa beffe della fantasia, in questo caso del reality, genere considerato il sostituto della realtà, il non luogo per eccellenza di ogni esistenza mediatica. Quando nel 2000 uscì la prima edizione del «Grande Fratello» si gridò allo scandalo. La tv stava «realizzando» una concezione resa narrativamente tragica da George Orwell in «1984» ed esposta in sede teorica da Michel Foucault in «Sorvegliare e punire». L’idea era quella del Panopticon di J. Bentham, un dispositivo carcerario e repressivo in cui, chi è rinchiuso, può essere osservato senza poter osservare. Il Big Brother televisivo— così si diceva — era il portato della letteratura dell’antiutopia (Zamjàtin, Huxley, Burgess), carica di angosce, ripulse, umorismo sarcastico e violento, ma anche di amara retorica del martirio.
La sua immagine più celebre è lo schermo tv che appare per la prima volta in Tempi moderni di Chaplin (1936): un operaio si nasconde nel gabinetto della fabbrica per fumare e viene raggiunto dall’occhio del padrone che lo controlla con una telecamera. Nel frattempo la realtà si è data da fare. Il mito di Echelon (il sistema di controllo mondiale realizzato ai tempi della Guerra Fredda) è quotidianità: telecamere piazzate ovunque, intercettazioni sulla rete telefonica e sulle rotte di navigazione in Rete, videosorveglianza in ogni edificio, il privato che, grazie a Internet, non solo diventa pubblico ma globale, le vicende personali dei politici che irrompono sulla scena pubblica con fragore e scandalo. Nella vita di tutti i giorni sembrano non esserci più zone d’ombra, se persino il gossip e le lenzuola sono diventate un’arma politica. [...].
A Frascati si racconta la storia della Basilicata
tezza che da quel momento nessuno avrebbe mai più avuto nella disponibilità il video. Ma questo non spiega comunque l’atteggiamento del governatore e la sua scelta di non denunciare quanto stava accadendo. Come poteva essere sicuro che qualcuno non ne possedesse altre copie? E soprattutto, dopo essere stato ricattato dai carabinieri, chi avrebbe potuto garantirgli che non ci fossero in giro fotografie o altro mate-
riale compromettente? Del resto sapeva bene che i militari del Trionfale avevano in mano tre assegni da lui firmati — uno da 10.000 euro e due da 5.000 — che aveva staccato quando fu sorpreso in casa con la transessuale. E questo avrebbe dovuto fornirgli la consapevolezza che non poteva bastare l’acquisto del filmato per avere la certezza di essere al riparo da ulteriori conseguenze. Anche perché, nonostante abbia raccontato di aver dato incarico al suo segretario di denunciare lo smarrimento dei titoli, si sa che nessun esposto è stato poi presentato. Troppi dettagli di questa storia rimangono oscuri. E il principale riguarda proprio i soldi che Marrazzo è stato disposto a versare purché questa vicenda non venisse resa nota. Si sa che per il video era stato fissato un prezzo di vendita di 200.000 euro. L’agenzia aveva comunicato ad Antonio Tamburrino — uno dei carabinieri poi arrestati, accusato soltanto di ricettazione — che si trattava di una cifra troppo elevata. [...]
Lo scandalo fa tremare la Roma dei Vip dal commento di M. E. Vincenzi
Avvocati, imprenditori, medici, professori universitari, politici, commercialisti, giornalisti, calciatori ed ex piloti di Formula 1. Il caso Marrazzo fa tremare la "Roma che conta". Quella divisa tra una professione prestigiosa, un rapporto coniugale apparentemente normalissimo, e una vita segreta che racconta tutta un'altra realtà, fatta di appartamenti angusti, loculi fatiscenti in cui la televisione col satellite parla portoghese. Odore di fritto, urla da una porta all'altra, lametta e schiuma da barba appoggiate sul lavandino accanto a un reggiseno, spesso enorme. Abitudini di tanti, tantissimi. Almeno fino a qualche tempo fa. Fino a che non è scoppiato lo scandalo di Marrazzo. Non venerdì scorso, no. Questa storia, nel mondo dei viados e dei loro clienti, era storia conosciuta da mesi ormai. E per loro, per i trans della ca-
pitale, da quel giorno la vita è cambiata. Non è più la stessa. Come se la privacy di cui vive la loro professione fosse stata violata, per sempre. Thaynna, brasiliana di Bahia, 36 anni, è una specie di "capetta" in via Due Ponti. Anche lei, a quanto dice, ha avuto una storia con l'ex governatore ("una sola notte"). È lei a raccontare il mondo dei viados, "come li chiamate voi italiani", e la tensione di questi mesi. "Tutto è iniziato il 30 luglio - spiega - quando Piero Marrazzo è andato con Natalì a casa sua, in via Gradoli. La trans ha prima chiamato lo spacciatore di fiducia e poi i carabinieri. Il pusher non è mai arrivato, forse anche lui sapeva dell'irruzione. Era tutto organizzato, anche la droga che si vede nel filmino ce l'hanno messa i carabinieri. Il governatore viene trovato in atteggiamenti intimi, viene filmato e gli vengono chiesti dei soldi, 50 mila euro a testa". [...].
Veleni lucani, i Radicali non mollano la presa
«A trans già nel 2005» dall’articolo di G. M. Chocci
«La prova che Marrazzo andava coi trans già nel 2005, eche quindinoi non c’eravamo inventati alcun “servizietto” per incastrare l’ex giornalista a letto conunviado, ènelfaldone processuale 1023587, pagine 48, 56 e 57. Lì c’è la memoria a mia firma dove racconto tutto di Marrazzo e del transessuale. Lì c’è la verità, anche se poi, stranamente, sui giornali, è stata veicolata la favola del trappolone politico quando tutta Roma sapeva che Marrazzo andava con quel tipo di persone lì...». Tutto d’un fiato. Pierpaolo Pasqua, l’investigatore privato finito sotto processo nel Laziogate con l’accusa d’aver investigato contro i nemici di Storace (Mussolini Thayanna e Marrazzo) alle regionale del 2005, tira fuori le carte e sbotta. «Il tempo è galantuomo. La verità è venuta a galla». Scusi Pasqua, ma a lei i magistrati non hanno contestatoil tentativodi incastrare Marrazzo con un trans? «Macché, mai. Sono stati alcuni giornali a veicolare una simile storia. La realtà è ben altra». Qual è la realtà alternativa? «Non ho spiato Marrazzo, non l’ho pedinato, non ho tramato per incastrarlo. Ho solo svolto alcune indagini per scongiurare un’ipotesi di spionaggio nei confronti di Storace e per vedere se c’era una liaison fra i comitati di Marrazzo e della Mussolini a causa della raccolta e dell’autentica delle firme per il partito Alternativa sociale. La rilevanza politica era evidente poiché vi era il sospetto che le firme fossero false, e che gli uomini di Marrazzo aiutas-
sero il partito della Mussolini...». E il trans di Marrazzo com’è uscito fuori? «In modo incidentale. A forza di lavorare, di chiedere, di curiosare qua e là tra i frequentatori dei comitati elettorali, è spuntata fuori questa storia del transessuale che si vedeva spesso con Marrazzo. Diciamo che la notizia è venuta da noi, non siamo andati noi a cercarla. Ci siamo limitati a raccogliere voci che, del resto, giravano da un sacco di tempo. Non è stato difficile sapere come si chiamava questo trans e dove lavorava...». Era Natalì? «No. Si faceva chiamare Veronica. Esercitava la professione in due diversi appartamenti: uno sulla Cassia, credo proprio fosse in via Gradoli, e un altro nel quartiere della Trionfale (quello della compagnia dei carabinieri dove prestavano servizio i quattro militari arrestai, ndr). Avevamo avuto informazioni precise ed anche un numero di telefono che abbiamo verificato a chi era intestato. Dopodiché, com’è dimostrato processualmente, quel materiale non è stato utilizzato perché non ci interessava la vita privata di Marrazzo. Il nostro obiettivo, ripeto, era scoprire l’impiccio delle firme». Nella sua memoria depositata alprocesso cosa scriveva? «Testuale, leggo: che nel 2005, in “un’occasione abbiamo visto filmato Marrazzo entrare e fermarsi brevemente al comitato elettorale. Non ho seguito nessuno, tantomeno Marrazzo, non abbiamo rilevato tabulati telefonici né operazioni bancarie di nessuno, tantomeno di Marrazzo». [...].
Il maltempo e il fango che invade Potenza
da comunicatostampa.blogspot.com
da http://www.agenziaradicale.com
da vivi-potenza.ilcannocchiale.it
Terzo appuntamento per ottobre del ciclo di incontri dedicati alla cultura italiana nell'ambito della 49° edizione del Premio Nazionale di Poesia Frascati ed organizzati dall'Associazione "Frascati Poesia" in collaborazione con il Comune – Assessorato alle Politiche Culturali e con il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Giovedì 29 ottobre alle ore 17.00, presso la Sala degliSpecchi di Palazzo Marconi si svolge,a cura di Andrea Di Consoli, il primo dei tre incontri del ciclo: "L'Italia è di terra, di pietra e d'acqua Un racconto italiano dal Risorgimento a oggi attraverso parole e immagini", ovvero "L'Italia della terra", attraverso pagine e immagini sui contadini, i minatori e gli operai. [...].
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale e Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, giudicano gravi le risposte che il Presidente dell'Arpab (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente di Basilicata), Vincenzo Sigillito ha dato in merito alla mancata informazione sui dati ambientali legati all'inceneritore Fenice. La Zamparutti, che ha presentato su questo un'interrogazione parlamentare, e Bolognetti, hanno dichiarato: "Le risposte date dal Presidente Sigillito all'iniziativa radicale per una maggior trasparenza dei dati ambientali evidenziano una totale mancanza di senso istituzionale. [...].
Per raggiungere contrada S. Luca Branca e l’area artigianale di Riofreddo c’è solo una strada, quella adiacente l’uscita “Bucaletto” della Basentana, per qualche centinaio di metri questa strada costeggia la Basentana stessa ed è un’arteria molto trafficata in quanto serve una zona in cui insistono molte attività produttive, commerciali, e che porta alla contrada S. Luca Branca. Questa strada conduce anche alla discarica e all’inceneritore ed è quindi frequentatissima dagli autocompattatori (i camion che raccolgono la spazzatura). Da sempre il tratto iniziale di questa strada è sta interessata da invasione di fango proveniente dalla collinetta che sovrasta il muro di contenimento. [...].
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Mercoledì 28 ottobre 2009
6 Primo piano
Mercoledì 28 ottobre 2009
Frecciate agli ex Ds: «Dal Pci al Pd credono di essere nello stesso partito»
I nodi della politica
Rutelli consuma lo strappo
L’ex governatore viene descritto come un uomo distrutto
«E’ ora di iniziare un tragitto diverso». E si avvicina a Casini di PAOLO BARBIERI MILANO – Ha utilizzato la metafora dei binari per dire che ormai il suo destino politico è lontano da quello del Pd di Pier Luigi Bersani che domenica, dopo aver vinto il congresso, si è imposto anche alle primarie. Francesco Rutelli, che a Milano ha presentato il suo libro “La svolta”, dove racconta l’esperienza del centrosinistra di questi ultimi anni tra speranze, vittorie e sconfitte, non ha ancora dato l'addio, ma una cosa chiara l’ha detta: lungo i binari che corrono davanti a questo Pd non c'è futuro. Meglio quindi guardare a nuove proposte politiche. Fonderà un nuovo partito oppure avvierà un percorso, come sostengono in molti, per approdare all’Udc di Pier Ferdinando Casini? «Non sarò – ha spiegato Rutelli che ha conversato con il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, pure lui critico con il Pd, mentre in sala era presente l’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta – qualunque iniziativa dovesse nascere, colui che la incarna o la rappresenta. Mi metterò al servizio di un trasparente tentativo di dare a questo Paese l’offerta politica che permetta di governare l’Italia domani o dopodomani, senza lasciarla nelle mani di un populi-
Marrazzo cede «Voglio sparire» Firma le dimissioni e pensa di ritirarsi in convento poi per evitare le telecamere cambia programma di TIZIANA TORRISI
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LO SCENARIO
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Nel Pd caccia al successore ma Veltroni si chiama fuori di EVA BOSCO ROMA – Con le dimissioni di Piero Marrazzo da presidente della Regione Lazio, nel Pd si apre ufficialmente la caccia a un candidato per le prossime regionali. Tra molte incognite. Anche perchè i “no” sono numerosi e di peso, a partire da Walter Veltroni. All’orizzonte resta l’ipotesi delle primarie di coalizione, idea che ha raccolto il soste-
gno di Ignazio Marino, il senatorechirurgo sconfitto alle primarie per la presidenza del Pd, il cui nome è tra quelli che circola nel toto-candidati. Oggi Astorre presenterà il decreto di presa d’atto da parte del consiglio regionale, che di conseguenza si scioglierà.Il Pd, quindi, è chiamato a disegnare il dopo-Marrazzo in vista delle regionali. Molti i nomi che circolano. A cominciare da Veltroni e Marino, che però si chiamano fuori. «Non è mia intenzione candidarmi a nulla, nella fattispecie alla Regione Lazio – ha fatto sapere l’ex leader Pd -. Nel partito e nella coalizione ci sono tante risorse che possono essere utilizzate in modo positivo per raggiungere un obiettivo non semplice, ma che deve essere considerato possibile». Marino sposa l’idea delle primarie, che nel Pd trova anche altri proseliti. «Per me è il metodo migliore», ha detto, auspicando un confronto tra «candidati che si sentono all’altezza del compito». «Ma non ci sono io», ha chiarito, dichiarando di volersi concentrare sull'attività in commissione d’inchiesta sanità. Sempre in pista Nicola Zingaretti – che però ha dichiarato più volte di voler restare alla guida della Provincia di Roma – e il suo ex, Enrico
Gasbarra, che, però, ufficialmente non è disponibile. In calo sembrano le quotazioni di David Sassoli, mentre resta nella rosa il nome di qualche esponente femminile, come Giovanna Melandri o Silvia Costa. Quanto a Montino, che sta di fatto sostituendo Marrazzo, per ora frena. «E' presto –ha risposto ai cronisti che lo interpellavano su una possibile candidatura -. È una fase molto calda, sono concentrato a gestirla con i miei colleghi». Ma quando voterà il Lazio? La questione è aperta. Se, a partire dalle dimissioni di Marrazzo, si tiene conto dei 90 giorni per i decreti di indizione dei comizi elettorali e dei 45 per la campagna elettorale, per le regionali si andrebbe alle urne il 7 e 8 marzo. Ma il 28 marzo bisognerebbe riaprire i seggi per le comunali, con ballottaggio il 9 aprile. E questo comporterebbe spese molto più ingenti e riflessi sulle scuole che ospitano le sezioni elettorali. Per questo il presidente del consiglio regionale, Astorre, ha chiesto che «venerdì il governo in un decreto legge con cui indirà l’election day, faccia una norma transitoria per il Lazio». Una strada tecnicamente percorribile anche secondo Montino, «previo un accordo politico istituzionale con l’opposizione».
L’ex governatore con Walter Veltroni
Ha realizzato un servizio per Linea notte del Tg3: i giorni difficili di Roberta Serdoz
La moglie torna in tv. I colleghi: «Giusto così» In mattinata ha moderato un convegno per sostituire una collega ammalata ROMA – Il lavoro, come impegno e valvola di sfogo; la protezione della figlia Chiara, di otto anni; gli incontri con gli avvocati del marito Piero Marrazzo per gestire l'emergenza. In queste ore Roberta Serdoz, giornalista e moglie dell’ex Governatore del Lazio, si sta comportando come la persona forte della famiglia, sforzandosi di non rinunciare alla normalità, nonostante la tempesta che si è abbattuta sulla sua vita privata. Ha deciso di restare vicino al marito. «Sono una donna distrutta», avrebbe detto agli amici che hanno raccolto le sue confidenze. Ma all’esterno ha mantenuto rigore e nervi saldi. Ieri mattina la sua prima uscita pubblica, come moderatrice di un conve-
gno alla Provincia di Roma sul ruolo delle donne nel lavoro, al posto della collega Mariella Zezza che nella notte aveva avuto un malore. Con tono deciso ma gentile, la moglie di Marrazzo ha “liquidato” i suoi colleghi che hanno provato a chiederle qualcosa in merito alla vicenda che ha coinvolto il marito. Ma una battuta, commentando l’intervento sull'esperienza lavorativa di una delle donne presenti, l’ha fatta: «Da queste parole abbiamo capito come andare avanti e non buttarci giù». Una frase che molti hanno letto come un riferimento alla difficile situazione che sta vivendo e che è stata accolta con un applauso. Tailleur pantalone scuro e top chiaro, frangetta e ca-
schetto biondo, Roberta ha introdotto il convegno con poche frasi, sottolineando la presenza importante delle donne nel lavoro, dando quasi subito la parola al presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Proprio salutando Zingaretti, poco prima dell’inizio del dibattito, aveva ceduto per un attimo alla commozione. Poi ha ripreso la parola e il convegno è entrato nel vivo. Alla fine, tra gli applausi, laSerdoz ha ricevutoun mazzo di fiori, rose bianche e rosse, da parte dell’Unione industriali di Roma eha lasciatoPalazzo Valentinida un’uscita secondaria. Nel tardo pomeriggio, poi, la moglie di Marrazzo è andata al lavoro, come aveva già fatto lunedì, seguendo il consiglio dei colleghi che l’avevano spronata a ritornare («Non vediamo perchè non dovrebbeesserequi», diconoinredazione) e anche ieri sera ha curato un servizio per Linea notte del Tg3.
Roberta Serdoz in tv
smo che sta logorando il Paese, l'econo- uno dei problemi più grandi di Bersani. mia, la società, lasciando crateri e non Dirà che D’Alema, che governa realmente nel Pd, vuole l’accordo con Berlusconi. Diorizzonti per il futuro della politica». Come dire: non farò il partitino di Rutel- rà che lui è l’unica opposizione. Ci ritroveli ma sono pronto ad aderire ad una nuova remo così con una opposizione e una minoranza che si occuperà solo iniziativa politica. «Mettiadi fare le bucce al suo princimo insieme - ha precisato – pale alleato». Un percorso dile persone che vogliono raverso, lontano dal «giustigionare e che vogliono cozialismo» dipietrista ma anstruire insieme l’offerta poche dal Pd alleato alla sinilitica all’altezza delle grandi stra, «si riunificheranno», difficoltà, ma anche delle anche se da Bersani «attende grandi capacità che ha l'Itauna sorpresa positiva». In lia». Ha aderito alla mozione molti nel centrosinistra Franceschini ma oggi non hanno criticato l’ex sindaco ha risparmiato apprezzadi Roma per il suo percorso menti per Pierluigi Bersani politico: radicale in giovenanche se ha ribadito il contù, poi Verde, quindi fondacetto secondo il quale una ritore dell’Asinello, poi nel Pd sposta politica all’attuale e ora pronto ad una nuova crisi non può arrivare peravventura. correndo «i binari tracciati «Credo – ha detto Rutelli davanti a noi perchè sappia- Francesco Rutelli polemico soprattutto con gli mo già dove vanno a finiex diessini – che oggi nel Pd ci sono altre re». I binari del treno del Pd che, secondo persone che hanno aderito a quattro parRutelli, è pronto a nuove alleanze con la si- titi. Chi viene dal Pci è passato al Pds, poi nistra estrema e con l’Italia dei Valori, ai Ds e infine al Pd. Il problema è che molti non sono più percorribili: «Di Pietro – ha di questi sono convinti di essere sempre spiegato – prospera su quello che sarà nello stesso partito».
Il premier propone a Tremonti la guida di un comitato nel Pdl
IN PARLAMENTO
Compromesso tra Silvio e Giulio Suggellata la “pax di Arcore”
Partono le votazioni alla Finanziaria In commissione arriva il “pacchetto” del Pdl
di FEDERICO GARIMBERTI ROMA – Una riconoscimento al lavoro sin qui svolto e la guida di un comitato ad hoc nel Pdl per indirizzare la politica economica del governo. È l'offerta fatta da Silvio Berlusconi ed accettata da Giulio Tremonti nel corso di un nuovo incontro ad Arcore, che consente al presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia di siglare un armistizio e di mettere a tacere, almeno per ora, le polemiche internea maggioranzae governo. «E' stato chiarito ogni equivoco», commenta il portavoce del Cavaliere, Paolo Bonaiuti; mentre fonti vicine al titolare di Via XX Settembre parlano di un Tremonti «soddisfatto» soprattutto per aver avuto «la conferma di un forte rapporto personale e affettivo con il presidente». La svolta arriva dopo un faccia a faccia chiarificatore che Berlusconi ha avuto nel pomeriggio con Umberto Bossi. Stavolta, insomma, gli incontri sono separati. Il colloquio con il Senatur era in programma per lunedì sera ma, secondo fonti del Pdl, sarebbe slittato per la richiesta del leader della Lega di promuovere il responsabile di Via XX settembre avicepremier.Inaccettabile, perilCavaliere che, stando a quanto trapelato in ambienti della maggioranza, avrebbe fatto presente al Carroccio il rischio di una rivolta nel Pdl. Secondo alcuni, però, il Senatur nonavrebbe insistito troppo anche in considerazione del fatto che la difesa di Tremonti avrebbe avuto come scopo quello di «alzare la posta» nella partita delle regionali. Il prolungarsi della tensione nella maggioranza, sarebbe stato l’altro ammonimento rivolto dal premier a Bossi, avrebbe reso più accidentato il percorso delle riforme tanto care al Carroccio. Di fronte a queste obiezioni e al rischio che le tensioni con Tremonti si ripercuotessero sulla tenuta dell’ Esecutivo, ma anche davanti alle assicurazioni date dal premier sulla volontà di rinnovare la fiducia al ministro dell’Economia e di riconoscere il suo ruolo, il Senatur avrebbe deciso di fare marcia indietro. Mentre Bossi e Berlusconi discutono di questi temi, Tremonti è a Roma, intento a presiedere il consueto appuntamento dell’Aspen Institute. Davanti a membri del governo (fragli altri Sandro Bondi, Renato Brunetta, Giorgia Meloni e il sottosegretario Gianni Letta) e ad esponenti dell’opposizione (Massimo D’Alema e Luciano Violante), dispensa battute e ostenta distacco. Parla di Via XX Settembre come del palazzo dove esercita le sue funzioni «pro tempore». Nel frattempo, la mediazione dei vertici del Pdl prosegue. I coordinatori, Ignazio La Russa e Denis Verdini (si unirà poi anche Bondi), il sottosegretario all’Eco-
PARTONO le votazioni alla finanziaria in Parlamento, ma il vero test per maggioranza e governo è fissato per oggi quando sul tavolo della commissione Bilancio di Palazzo Madama ci sarà il pacchetto di emendamenti presentato dai senatori del Pdl che chiedono un cambio di marcia della politica economica del governo. I margini di azione sono «stretti come il canale di Corinto», è però l’altolà preventivo che arriva dal viceministro all’Economia Giuseppe Vegas che non chiude del tutto le porte a possibili novità ma lascia intendere che tempi e modi potrebbero essere diversi da quelli di chi punta a introdurre modifiche alla manovra già a Palazzo Madama. In attesa di un passaggio che si presenta come particolarmente delicato a causa delle tensioni che si continuano a registrare nel governo e che coinvolgono direttamente il titolare del Tesoro Giulio Tremonti, i senatori hanno intanto chiuso l’esame al ddl sul bilancio. Una manciata le novità inserite, alcune anche delle opposzioni: si parte con la mobilità locale (5milioni in più coperti da tagli al Fas), si prosegue con la scuola attraverso lo stanziamento di una dote da 4milioni per le scuole private che ha incassato il via libera bipartisan, e 2 per l’istruzione primaria. Un emendamento, quest’ultimo, approvato «grazie alla tenace iniziativa del gruppo del Pd al Senato», sottolinea la senatrice dei Democratici Anna Maria Carloni. In tutto, fa notare il relatore al provvedimento Cosimo Latronico, con il ddl Bilancio si sono «fatti tagli per 7,3 miliardi di euro» che sono il risultato della «riduzione del saldo netto da finanziare che passa da 69,7 miliardi a 62,4 miliardi». Sforbiciate che però, vuole rassicurare il senatore del Pdl, sono accompagnate in alcuni settori anche da maggiori investimenti come testimoniano le maggiori risorse, dice, stanziate per le infrastrutture, per lo sviluppo del territorio e per l’immigrazione.
TRIBUNALE DI BRESCIA SEZIONE FALLIMENTARE FALLIMENTO ATLANTE SRL n. 112/08 AVVISO DI VENDITA BENI MOBILI ED IMMOBILI
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti accanto a Silvio Berlusconi
nomia Nicola Cosentino e Marco Milanese (il deputo più vicino a Tremonti) cercano una soluzione che permetta a tutti di uscire a testa alta, che consenta cioè al ministro dell’Economia di veder riconosciuto il suo ruolo e a Berlusconi di ribadire che l’ultima parola spetta a lui. La quadra viene trovata in un comitato ad hoc da istituire nel Pdl la cui presidenza sarà affidata a Tremonti. Una sorta di cabina di regia (composta dai coordinatori del partito, dai capigruppo e dai ministri e sottosegretari economici) che dovrà affrontare, discutere e decidere gli indirizzi di politica economica del governo. Ma anche un modo per rimarcare che le scelte finali spetteranno a chi quel partito lo guida e cioè lo stesso Berlusconi. Una soluzione concordata con il cofondatore del partito Gianfranco Fini, anch’egli preoccupato di stemperare le tensioni ma anche di mettere un freno alle ambizioni di Tremonti e della Lega. Una soluzione accettata dal ministro dell’Economia, anche perchè accompagnata dalla promessa di un atto di fiducia da parte del partito sulla linea di poli-
tica economica fin qui tenuta dal ministero di Via XX Settembre, magari da formalizzare con una presa di posizione dell’Ufficio di presidenza del Pdl, in programma per il 5 novembre. Nel corso del colloquio, infine, Tremonti avrebbe illustrato a Berlusconi le sue idee su come promuovere lo sviluppo. Un modo per dire che il rigore, pur restando la sua stella polare, non impedisce di pensare alla crescita. I due avrebbero così convenuto sul fatto che il taglio dell’Irap, pur restando nell’agenda del governo, sarà fatto ma con gradualità e comunque non adesso. E adesso che la grana tra il premier e il ministro èrisolta, riprendeserrata la trattativa per le competizioni regionali. I vertici del Pdl insistono sulla candidatura di Nicola Cosentino in Campania mentre per la regione Lazio la scelta dovrebbe ricadere su Renata Polverini. Ma uomini vicino a Gianfranco Fini negano che la partita sia chiusa, soprattutto per quanto riguarda la Campania e il rapporto con la Lega. Umberto Bossi si è presentato ad Arcore conRobertoCota: unchiaromessaggio, il candidato in Piemonte deve essere lui.
La soluzione ha ricevuto il placet di Fini
Sono posti in vendita i sotto indicati beni, in proprietà del Fallimento ubicati nel Comune di San Ferdinando (RC) Seconda Zona Industriale (nei pressi del porto di Gioia Tauro) LOTTO 1: Fabbricati con area pertinenziale censiti nel Catasto Fabbricati come segue: Foglio 17- mapp. 581, Zona Industriale, piano T-1-S1, cat. A/1, R. Euro 111.792,00. I fabbricati sono edificati su area identificata nel Catasto Terreni come segue: Foglio 17 – mapp. 681 – ente urbano - sup. Ha 6.09.91 LOTTO 2: Terreno censiti nel NCTR come segue: Foglio 17 - mapp. 669, Cl 2, Ha 0.72.18, Rd Euro 31,69, Ra Euro 27,960,26; LOTTO 3: Beni mobili (impianti, macchinari, attrezzature, mobili e materiali vari). Il tutto come meglio descritto nelle perizie di stima cui si rinvia. * La vendita dei beni, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, avviene con la presentazione in busta chiusa di offerte irrevocabili, da presentare presso l’A.N.P.E. Via Ugo La Malfa n.4, 25124 Brescia, entro le ore 13,00 del 17/12/2009. Il prezzo offerto, non potrà essere inferiore a: Lotto 1 Euro 3.175.000,00 Lotto 2 Euro 78.000,00 Lotto 3 Euro 500.000,00 L’offerta dovrà contenere due assegni circolari intestati a “Fallimento Atlante Srl” di cui il primo per cauzione pari al 10% del prezzo offerto ed il secondo per fondo spese pari a: Lotto 1 Euro 30.000,00 Lotto 2 Euro 5.000,00 Lotto 3 Euro 5.000,00 l’esame delle offerte e l’eventuale gara avverranno a cura del Notaio Dott. Mario Mistretta presso il Tribunale di Brescia, alle ore 11.00 e seguenti del 18/12/2009. Entro 90 (novanta) giorni dalla aggiudicazione, si pagherà il prezzo, dedotta la cauzione. Per maggiori notizie e chiarimenti consultare i siti www.tribunale.brescia.it/ e www.bresciaonline.it/, o rivolgersi al Curatore Dott. Flavio De Pandis con studio in Brescia, Via Aldo Moro 44 (tel 030.2426260; Fax 030. 2475937; e-mail flaviodepandis@profint.eu). Il Curatore Dott. Flavio De Pandis
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ROMA – Il giorno della fine dell’uomo pubblico Piero Marrazzo inizia conlafugada casaeladeterminazione a dimettersi subito. Recidere tutti i fili con una vita che è già passato, iniziata il 4 aprile 2005 con una vittoria insperata sul favoritissimo governatore del Lazio uscente Francesco Storace. Una vita da abbandonare, quella da Presidente della Regione Lazio, travolta da uno scandalo, un video con un trans e quattro carabinieri ricattatori. Fuggire da casa non per essere lontano dalla famiglia ma per rifuggire dai riflettori, da quella pressione mediatica che lui, da giornalista, conosce molto bene: via dall’assedio di telecamere e reporter per trovare rifugio in una struttura religiosa. E' mattina quando Marrazzo saluta la moglie Roberta, vicina a lui e incrollabile fino alla fine, e accompagnato da quelli che sono soprattutto i suoi amici piu che collaboratori, decide di passare parte di quello che burocraticamente è definito «impedimento permanente» in una struttura religiosa. Jeans e camicia, sale sull'auto della scorta diretto verso un convento in Umbria, poi dopo un po’ di strada si decide di andare verso l'Abbazia di Montecassino, celebre monastero benedettino vicino a Frosinone. L’Abbazia, una sorta di fortezza religiosa riparata dal mondo, garantisce privacy e tranquillità. Ma poi la vicenda prende un’altra piega con i monaci che smentiscono: «La foresteria è aperta a tutti ma Marrazzo non è qui». LE DIMISSIONI -Serenità, ecco di cosa ha bisogno Marrazzo. Glielo hanno detto anche i medici del Policlinico Gemelli diagnosticandogli un forte stress psicosomatico. Chi gli sta vicino lo descrive come un uomo «disperato, sofferente, disorientato, distrutto». Un uomo «che aveva tutto e ora non ha niente». Un uomo in fuga da una realtà che «non riesce più a sopportare». Dimagrito, visibilmente. Silenzioso. Così dopo l’ennesima notte difficile, trascorsa con la famiglia nella casa dei giorni felici, la decisione: andare in un convento. E dimettersi subito. «Basta voglio chiudere, non voglio più avere contatti con la vita politica, basta col passato», le parole dette mentre firma le dimissioni. Firmate a casa perchè nel frattempo la fuga dinotizie aveva costretto l'ex presidente ad un dietrofront: non più Montecassino, per paura dei giornalisti,ma alla ricerca di un altro convento che lo potesse ospitare. Alla fine le ore passano e nessuna struttura è disponibile a farsi carico della situazione. Troppa pressione, troppo interesse da parte dei giornali. Marrazzo,ormai expresidentema ancora giornalista Rai in aspettativa, resta a casa. E affida a poche righe ufficiali il suo dramma politico-privato. Quello dell’uomo: «le mie condizioni di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla guida della Regione».Poi parlada exgovernatore e sottolinea «finchè mi è stato possibile ho operato per il bene della co-
munità laziale, mi auguro che questo mi possa esserericonosciuto al di là degli errori personali che posso aver commesso nella mia vita». L’INCHIESTA - Piero Marrazzo potrebbe non essere l'unica vittima di un ricatto legato alla frequentazione di transessuali. La procura di Roma, sulla scorta di alcune rapine compiute da sedicenti carabinieri a viados, ha deciso di vederci chiaro e di verificare se qualcuno dei loro clienti possa essere finito nella morsa delle estorsioni. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed il sostituto Rodolfo Sabelli intendono inoltre accertare se gli stessi trans rapinati siano stati oggetto di violenze e prevaricazioni. Gli inquirenti vogliono inoltre verificare se, effettivamente,esista unsecondovideo incui Marrazzo appaia in compagnia di transessuali, tra cui “Brenda”, uno dei viados già indicato come frequentatore dell’ex presidente. Ma lo stesso trans ha smentito. Sarà sentito come persona informata sui fatti.
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Ieri a via Anzio un incontro organizzato da Sinistra alternativa
Politica lucana
La moralità in politica diventa il trampolino di Cillis alla Regione
Il neo segretario nazionale impone la pace tra Speranza e Adduce con Bindi da mediatore
di SALVATORE SANTORO POTENZA - Bersani tuona: «Per le sei regioni che andranno al ballottaggio, Trento, Veneto, Umbria, Lazio, Sicilia e Basilicata, nel rispetto dell’autonomia dei territori, auspichiamo che non si contraddica la volontà degli elettori che alle primarie hanno votato il candidato alle segreterie regionali del Partito Democratico». La nota è giunta in serata dopo che evidentemente per tutta la giornata il neo segretario nazionale del Partito democratico avrà tirato le somme regione per regione. Per eleggere segretari bersaniani nelle regioni dove si andrà al ballottaggio è evidente che ci deve essere quell’accordo che non è stato trovato prima delle Primarie come in Basilicata tra Roberto Speranza e Salvatore Adduce. La decisione di Bersani, di non imporre le candidature unitarie prima del voto di domenica per non interferire nelle dinamiche locali è finito appunto con il voto. Ora si cambia registro altrimenti non si vince: è il messaggio ufficiale che giunge dal comitato nazionale di Bersani. La questione ovviamente cambia le carte in tavola anche in Basilicata dove i delegati all’assemblea eletti nelle liste di Adduce difficilmente potranno non tenere in conto l’indicazione del nuovo leader del Pd. Ma al lavoro per ricompattare le due anime bersaniane lucane si era già spesa, nella mattinata di ieri, Rosy Bindi (che dovrebbe diventare il presidente nazionale del Partito democratico targato Bersani) e il suo riferimento regionale Salvatore Russillo. Da
quanto si è appreso infatti, Russillo e la Bindi avrebbero lavorato per organizzare un incontro romano tra i Speranza, Adduce e i loro sostenitori di spicco per ricomporre le fratture. Il concetto di base è lo stesso poi sottolineato dalla nota di Bersani: «Non si può non tenere conto delle indicazioni emerse dalla Primarie degli elettori». L’incontro in ogni caso tra bersaniani divisi ci dovrebbe essere a breve. Dal risultato si dovrebbe comprendere meglio quale sarà il destino del Pd di Basilicata e chi sarà il suo leader. Perchè a risultato delle urne emerge che Roberto Speranza ha vinto le Primarie, ma non è automaticamente (e non è detto che lo sarà) il nuovo segretario regionale del Partito democratico di Basilicata. Perché il regolamento statutario del Pd (votato all'unanimità sotto le segreterie di Walter Veltroni e Piero Lacorazza, ma criticato regolarmente negli ultimi tre mesi un po' da tutti) parla chiaro: è eletto segretario sia a livello nazionale e sia a livello regionale il candidato leader che alle Primarie ottiene il 50 per cento dei voti più uno. Il fatto che in Basilicata ci fossero non due candidati (come avvenne nel 2007 in Basilicata quando a Lacorazza si oppose Carlo Chiurazzi) ma tre - oltre a Speranza, il segretario uscente, Erminio Restaino (ex popolare) e l'ex parlamentare diessino Salvatore Adduce - ha determinato una frazione a tre del partito. Ma non è certo la novità di queste Primarie che non ci sia una maggioranza ma tre “correnti”. Che il Pd lucano fosse destinato ai tempi supplementari per scegliere il segretario regionale “tra-
Il neo segretario nazionale del Pd, Bersani. In basso i tre candidati lucani che si sono sfidati alle primarie per la segreteria regionale dei democratici: Speranza, Restaino, Adduce
mo Nardiello. Ha preso la parola anche il coordinatore di Sinistra e libertà, Carlo Petrone. Dell’incontro anche il direttore della rivista Decanter, Antonio Califano. E ovviamente presente anche il segretario regionale della Fiom, Giuseppe Cillis la cui prossima candida-
| MOVIMENTI CENTRISTI | Rutelli lascia il Pd e ora al centro tutto è possibile, Restaino allarmato: «Moderati fondamentali nel nostro partito»
Il nuovo leader impone il rispetto delle Primarie in tutte le 6 regioni dove ci sarà il ballottaggio
A breve un incontro romano tra i bersaniani lucani per trovare l’accordo e vincere la corsa alla segreteria
Giuseppe Cillis
tura per le elezioni regionali proprio nelle fila di Sinistra d’Alternativa è più di un’ipotesi. Anzi nel pomeriggio di ieri negli ambienti politici regionali si era diffusa la voce che Cillis stesse ufficializzando la nascita di una propria creatura politica per la scalata alla Regione. In realtà Cillis ha parlato, ha di nuovo sollevato la necessità che a sinistra si crei un soggetto unito forte per superare le divisioni «che ci hanno indebolito» che nasca però da un progetto forte e condiviso. Ma non ha parlato da solo Cillis da solo, bensì all’interno dell’incontro sulla Moralità della politica. Per quanto riguarda la Federazione sinistra d’Alternativa, il 31 di ottobre è previsto un altro convegno tematico a Melfi. Si parlerà di lavoro e della necessità di superare le crisi industriali senza penalizzare gli operai. Tornando a Cillis, durante il proprio intervento non ha lesinato critiche «a quella sinistra che prima promette in campagna elettorale e poi va in parlamento e no fa nulla contro la legge 30 per eliminare il precariato».
ghettatore” verso le elezioni regionali del prossimo mese di marzo era chiaro già dalle prime schermaglie congressuali. Con l’evidenza che politicamente, al di là del riferimento nazionale, erano più le differenze tra le idee di partito tra i due bersaniani che tra Restaino e Adduce. E così si è giunti a quei tempi supplementari per quanto riguarda il Partito democratico, secondo quanto stabilito dallo Statuto, si traducono in un ballottaggio tra i due candidati che hanno raccolto più consensi nel voto di domenica scorsa. E quindi si giocheranno i gradi di generale del Pd lucano, Erminio Restaino della mozione di Dario Franceschini e Roberto Speranza per quella bersaniana. Con Adduce che da terzo (ma con una trentina di membri eletti nell’assem-
blea dei 100) non sarà solo spettatore ma protagonista non presente: i suoi delegati sommati a quelli di Speranza o a quelli di Restaino determineranno abbondantemente la maggioranza. Non si sfugge. In realtà il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, aveva tentato di dare una mano a quelli del Pd con una proposta: niente ballottaggio ma impegno a garantire l’elezione del primo eletto dai cittadini delle Primarie. Proposta che fu accolta in Basilicata da Restaino e Adduce e non da Speranza. E su questo si è già aperto un fronte con Speranza che auspicherebbe che Restaino e Adduce rispettino l’impegno ma con Restaino che rimanda l’invito al destinatario con tanto di muso duro: «Non sono stato io a non accettarlo ma chi mina all’unità del partito». s.santoro@luedi.it
Speranza e Restaino nella sfida finale. Ma sarà Adduce il vero ago della bilancia
| CRISI SÌ, MA UN ANNO FA | Alla 7 il giornalista Zurlo: «La giunta si è dimessa» Stefano Zurlo, giornalista de Il Giornale, in diretta televisiva ieri mattina è stato protagonista di una falsa notizia. E’ accaduto durante la trasmissione di approfondimento politico in onda su la 7, condotta da Antonello Piroso. In diretta si parlava delle prime urgenze da affrontare da parte del neo segretario nazionale del Partito democratico, Pierluigi Bersani. In studio, tra gli altri anche l’ex garante alla privacy Stefano Rodotà. Per il giornalista Zurlo, in particolare, Bersani si deve immediatamente occupare di un partito che «ha tutte le classi dirigenti regionali allo sbando». E da qui il discorso sulla giunta regionale che si sarebbe dimessa. Probabile che il giornalista facesse riferimento alla crisi di giunta
di un anno fa. Ma l’esposizione, senza che nessuno in studio si sia affrettato a chiarire, era al presente. Tanto che alla nostra redazione sono giunte tante richieste di chiarimento da parte di lettori. Zurlo infatti, parlando di un Pd che nei vari territori vive una condizione «disastrosa con faide interne», ha dichiarato: «L’ultimo caso e il Lazio, ma in Campania il Pd è in uno stato disastroso e in Basilicata la giunta si è dimessa». In realtà la giunta lucana non è dimissionaria e solo un paio di settimane fa c’è stata la staffetta tra assessori socialisti con Innocenzo Loguercio che ha lasciato il posto a Rocco Vita. Il resto è immaginabile che lavori fino alle prossime scadenze elettorali. s.s.
Pierferdinando Casini
POTENZA - Non sarà più lo stesso centro è evidente. Francesco Rutelli ieri ha confermato che non rimarrà nel Partito democratico con la nuova leadership di Pierluigi Bersani. Per Rutelli il Pd andrà troppo a sinistra con la guida dell’ex ministro diessino. Che cosa comporti questo in Basilicata e nel Pd locale ancora non è chiaro perchè Rutelli non aveva più riferimenti di spicco nel Partito democratico lucano. Rutelliani della prima ora erano infatti, Erminio Restaino che poi è passato armi e bagagli dalla parte di Dario Franceschini e Roberto Falotico che oltre a non essere rutelliano non è più del Pd già da tempo. Al momento quindi, non ci dovrebbero essere emorragie nel Pd lucano per seguire l’ex sindaco di Roma nei nuovi progetti centristi. Anche se nella politica non c’è mai nulla di sicuro e rutelliani in uscita dal Pd potrebbero uscire anche nei prossimi giorni. Vicini alle posizioni di Ru-
telli di certo erano alcuni democratici di Satriano che alle scorse elezioni europee determinarono un buon risultato locale per l’allora candidato europee (vicino a Rutelli) Andrea Losco. Intanto Rutelli con la propria decisione di andare verso Pierferdinando Casini è evidente che muterà anche gli scenariinterni all’Udce quelprogetto di Costituente di centro che fino ad ora aveva segnato un pò il passo al di là di qualche kermesse nazionale ben riuscita. Rutelli ieri ha in ogni caso confermato: «Non sarò qualunque iniziativa dovesse nascere, colui che la incarna o la rappresenta. Mi metterò al servizio di un trasparente tentativo di dare a questo Paese l’offerta politica che permetta di governare l’Italia domani o dopodomani, senza lasciarla nelle mani di un populismo che sta logorando il Paese, l'economia, la società, lasciando crateri e non orizzonti per il futuro della politica». «Mettiamo insieme le persone che
vogliono ragionare e che vogliono costruire insieme l’offerta politica all’altezza delle grandi difficoltà, ma anche delle grandi capacità che ha l'Italia». Ora è chiaro che gli scenari possibili sono molteplici. In Basilicata guardano dallo stesso lato, oltre all’Udc di Agatino Mancuni, anche i Dec di Falotico, la Rosa bianca di Antonio Flovilla, la Federazione di centro di Franco Mollica, i circoli liberal di Gianluigi Laguardia e naturalmente anche Fare Basilicata di Attilio Martorano. Intanto dall’altro campo ha espresso preoccupazioni il candidato segretario del Pd Erminio Restaino: «Il Pd ha bisogno di unità, sia a livello nazionale che locale. La notizia che circola in merito all’allontanamento di Rutelli dopo l’elezione di Bersani, se comprovata, va sicuramente condannata. Il Pd è fatto di tante anime ma quella moderata è essenziale per garantire la stabilità necessaria, specie in un momento delicato come questo».
Francesco Rutelli
Forza centripeta/1 Il coordinamento della Rosa Bianca
Forza centripeta/2 Il segretario della Fdc, Mollica
Pezzotta il 7 novembre a Matera
Una staffilata all’Udc
LA FORZA centripeta comincia a lavorare: il progetto del Grande Centro, con la fuga di Rutelli dal Pd, prende sempre sempre più corpo. Dicono dal coordinamento regionale della Rosa Bianca di Basilicata: «Fa bene l’Unione di Centro a rivendicare il suo ruoloelo spaziopoliticochegli èpiùcongeniale. Il centro non è un luogo di attraversamento. Il bipolarismo è una camicia di forza sulla pelle degli italiani. L’Unione di Centro è ormai molto di più che un tentativo. Il suo Presidente, Onorevole Savino Pezzotta continuaa ripeterlo damesi: “serve un partito diverso dall’Udc, che intorno alla costruzione di Casini dia impulso a pezzi di società che oggi non si sentono rappresentati, coinvolgendo soggetti e movimenti che si ispirano alla cultura moderata e riformista, che desiderano il cambiamento e si fanno promotori di un soggetto politico aperto…”». «La vittoria di Bersani nel Pd - continuano - sta determinando scelte di avvicinamento (Rutelli e i suoi amici) alla Costituente di Centro che vanno accolte positivamente. Potrebbe rinascere una grande esperienza dei popolari italiani proprio attorno a Pierferdinando Casini. Ora, gli amici
Flovilla della Rosa Bianca
dell’Udc lucano sanno che il 12 dicembre in Basilicata si terranno gli stati generali dell’Unione di Centro. Sabato 7 novembre Pezzotta spiegherà a Matera, in una conferenza stampa, obiettivi e prospettive del nuovo partito. La Rosa Bianca di Basilicata sta già raccogliendo le adesioni». «Ilcongressodel prossimoanno-dichiarano ancora - sarà il punto di inizio e di speranza di un processo irreversibile. A cosa serve restare arroccati in un fortino? Nessuno mette in discussione gli attuali equilibri, ma l’Udc non può vestirsi da “topolino”, rinunciando a giocare un ruolo politico autorevole».
NON E’ meno entusiasta del progetto di centro il segretario regionale della Federazione di centro Francesco Mollica, che interviene anche sulla lettera aperta del già sindaco di Laurenzana Rocco Martoccia. Dice Mollica: «Il Centro, inteso come luogo politico di discussione e di proposta per la risoluzione deiproblemi dei lucani,è nell’interessedella Federazionedicentro.Il lavorodi semplificazione dei partiti e dei movimenti politici, che si sta facendo in questi giorni va perfettamente in linea con quanto richiesto da Martoccia e da tanti altri aderenti alla Fdc». «Infatti - prosegue - se alle amministrative aveva un senso mantenere una sigla e costruire più liste che concorrevano insieme, bisogna ora ricercare una semplificazione del quadro politico in vista delle regionali e nei comuni dove si vota. Insieme agli amici dei Dec, Ud, Associazione Liberi e forti, I Socialisti, e con i partiti Udeur, Dc e Mpa si sta lavorando alla creazione di un programma condiviso sui reali problemi della Basilicata, scegliendo le migliori idee che possano affrontare gli stessi in modo da poterli confrontare con gli altri partiti e che possano condividere tali programmi». Mollica spiega che l’idea di un Centro po-
Mollica della Federazione di centro
polare riformista è sempre stata nelle intenzioni di tutta la Fdc, che la sta perseguendo. «Supplendo - aggiunge - anche chi sul territorio, predica bene e razzola male; il riferimento è all’Udc che mentre afferma di essere un partito aperto a tutti dichiarandosi centrista ed equidistante sia dal centrosinistra che dal Pdl, nei fatti avrebbe già chiuso accordi con il primo e nulla fa per essere punto di riferimento per i tanti moderati e cattolici interessati al progetto di un grande centro. A loro la sfida a voler costruire un’area di centro, che sia in grado di catalizzare dal 15 al 20 % dei consensi moderati, da utilizzare per affrontare i problemi lucani», conclude.
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Diktat di Bersani : «Si rispettino le Primarie»
POTENZA - «E’ necessario che la sinistra sia unita su temi fondamentali come la difesa del posto di lavoro e sulla moralità della politica». E’ stato sottolineato più volte ieri dai leader della sinistra lucana. La Federazione della Sinistra d’Alternativa ieri ha svolto un convegno nel palazzo del consiglio regionale a Potenza sulla “Moralità in politica”. Tema che in questi giorni con gli scandali che hanno coinvolto l’ex governatore del Lazio, Piero Marrazzo è diventato di forte attualità. L’incontro è stato promosso dai due partiti regionali che hanno dato vita alla Federazione sinistra d’Alternativa: Comunisti italiani e Rifondazione comunista. Al centro delle relazioni ovviamente la necessità di creare un soggetto politico forte e autorevole a sinistra del Pd per risollevare i temi «scomparsi dal dibattito politico nazionale». All’incontro ovviamente hanno partecipato i segretari regionali di Rifondazione comunista, Italo Di Sabato e del Pdci, Giovanni Soave oltre a numerosi altri dirigenti dei diue partiti. Presente anche il vicepresidente del consiglio regionale (Pdci) Giaco-
Mercoledì 28 ottobre 2009
Da Pietragalla allo Ior
Le ultime volontà di monsignor De Bonis: «Lascio tutto ad Andreotti»
Il testamento di don Donatino «Per opere di carità e assistenza». Pochi mesi prima lo aveva ringraziato pubblicamente di FABIO AMENDOLARA PIETRAGALLA - «Quanto risulterà alla mia morte a credito del conto 001-314774-c sia messo a disposizione di Sua eccellenza Giulio Andreotti per opere di carità e di assistenza, secondo la sua discrezione. Ringrazio nel nome di Dio benedetto». Firmato Donato De Bonis. Don Donatino, re dello Ior. Lascia tutto al divo Giulio. Sono le sue volontà testamentarie. Sul monsignore e i suoi rapporti con politici di alto rango se ne sono dette tante. Ci sono le rivelazioni del libro inchiesta dell'inviato di Panorama Gianluigi Nuzzi “Vaticano Spa”. Ma anche i racconti dello pseudo agente segreto truffatore Massimo Pizza. Diploma da perito chimico e specializzazione di tre anni in «armi ed esplosivi», Pizza è figura dalle «diverse identità e dai più disparati ruoli (conte, generale, ammiraglio)». Nel suo curriculum c'è anche la vicepresidenza dell'Associazione musulmana italiana. Davanti a un attonito pm Henry John Woodcock definisce don Donatino «Una persona potentissima». Fa credere al magistrato di conoscere bene la sua storia. Dice: «Donato De Bonis era il vicepresidente dello Ior, dopo di che è diventato, praticamente, dopo lo scandalo dello Ior, quando l'ha tenuto in mano saldamente con Marcinkus e dopo essere stato invischiato in tutte le trame più terribili che ha passato questo paese, per non essere arrestato, viene mandato con un incarico diplomatico e diviene il prelato del Sovrano militare ordine di Malta, che come lei sa gode dell'extraterritorialità ed è in via Condotti a Roma. De Bonis era una potenza assoluta e totale. Controllava completamente tutto e tutti e soprattutto era la lunga mano, proprio generale, anche quando Emilio Colombo era presidente del consiglio, contava più Donatino De Bonis che lui. Punto. Donato De Bonis
Qui a fianco le volontà di don Donatino In basso lui con i paramenti sacri
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AMBROSIANO ED ENIMONT
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Accusato per le tangenti Uscì indenne dall’inchiesta ROMA - E' morto nel 2001 a 71 anni il vescovo Donato De Bonis, che fu il numero due dell'Ior (la banca vaticana) negli anni della gestione Marcinkus, al quale subentrò, con l'incarico però di prelato e non di presidente, dopo la vicenda del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. De Bonis uscì indenne dall'inchiesta. Aveva lasciato la Banca vaticana da alcuni mesi - divenendo vescovo e «prelato» del Sovrano Ordine di Malta - quando, tra il 1993 e il 1994, il suo nome finì nell'inchiesta di Antonio Di Pietro sulla maxi tangente Enimont. Ma anche da questa vicenda uscì bene. Risultò che aveva autorizzato la creazione di un «fondo» della famiglia Ferruzzi, che poi era stato usato a sua insaputa per «operazioni strumentali e occulte» del gruppo ravennate: conversione di 92 miliardi di Cct in divise estere e loro trasferimento in varie banche europee. La cupola di San Pietro in Lucania è una istituzione». Su questi racconti di Pizza nessuno mai ha svolto delle verifiche. Pochi mesi prima che don Donatino mettesse nero su bianco le sue volontà, però, Andreotti ricevette un grande applauso nella chiesa di Santa Maria della fiducia a Roma. Raccontano che tra un migliaio di persone, una quindicina di cardinali, quaranta vescovi, c'erano anche Colombo e Francesco Cossiga. Erano lì per assistere alla consacrazione a vescovo di don Donatino. Lui si recò all'altare proclamo: «Voglio ringraziare il presidente Andreotti per averci salvato, con i suoi consigli. In una notte fonda, nei nostri uffici, con i suoi consigli, ci salvò da gravi rischi». Dalla chiesa partì un lungo applauso. E forse fu in quell'occasione che Andreotti si conquistò il lascito. f.amendolara@luedi.it
Analisi grafologica di Lidia Fogarolo sugli scritti olografi del prelato
«Finezza nel penetrare l’anima altrui» lA realtà grafologica corrisponde in modo veramente sottile alla complessa realtà psicologica del personaggio: da una parte un movimento di insinuazione ad alto livello (Sinuosa), e dall'altra un egoismo che non lascia scampo. Le due tendenze psicologiche, altruismo manifesto ed egoismo nascosto, danno vita a quello che Moretti ha chiamato segno Flessuosa, indice di menzogna e di tergiversare insincero. Il segno Sinuosa "Per parte dell'intelletto indica la finezza del soggetto nel penetrare l'anima altrui. Per parte della volontà indica la profonda sensibilità, per cui il soggetto è munito di compatimento attivo e di dolcezza, cioè sa leggere e valutare tutte le finezze dell'anima altrui. Per questo la scrittura Sinuosa è indice di abilità per la psicologia, la psichiatria, la psicanalisi, la
medicina e per tutte quelle facoltà che si dirigono a scrutare l'anima umana. E' indice di penetrazione dell'arte, di una parola nello stesso tempo delicata e forte, secondo che lo richiedono le circostanze. Insomma è indicedi tutto ciò che si racchiude sotto il concetto di insinuazione artistica, intellettiva e morale. Si può dire che sia l'ideale della bellezza grafologica. Coloro che hanno Sinuosa possono fare tanto del male come possono fare tanto del bene. E questo perché riescono ad impadronirsi del cuore umano." (T, 249) Ciò che non ci si aspetterebbe, in questo contesto grafologico curvo e malleabile, è l'intensità degli Angoli A e B, che qui raggiungono almeno i 7/10, segnalando in questo caso la presenza di
un notevole livello di attivazione delle difese dell'Io. Come scrive Moretti, quando l'Angolo A si presenta sopra i 5/10,"l'io nulla lascerà di intentato per prevalere e per mettere da parte il prossimo non soltanto in quello che è richiesto dall'altruismo, ma persino in quello che è richiesto dalla semplice giustizia." (Att, 10) Per quanto riguarda gli Angoli B," Coloro che sono investiti di autorità e hanno gli Angoli B sopra i 5/10 tendono prepotentemente ad abusare della loro autorità."(Att, 10) Si tratta di un movimento psicologico che corrisponde esattamente a quello grafico: insinuazione morbida, benevola, al fine di creare alleanze che soddisfino la struttura terrena dell'Io. Lidia Fogarolo Grafologia & Personalità
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Il turismo che non t’aspetti
La soddisfazione dell’Apt per uno “spot” inatteso
Il riscatto dalla bruttezza “Donna Moderna” lancia Potenza come capoluogo misconosciuto ma da scoprire IMMAGINARSI Potenza come meta da scoprire per visitatori curiosi, così come hanno fatto al periodico Donna Moderna, sembra quasi fantaturismo. Più facile pensare che meta da scoprire sia la duna di un deserto, l’insenatura di un calanco o il pantano sperduto in una campagna: Potenza è stata sempre considerata una delle città più brutte d’Italia, conglomerato di cubicoli di cemento, scatole affastellate solcate da viottoli angusti. Non per niente a Potenza si dice: «Qui hanno costruito prima le case e poi le strade». E invece ci si mette un giornale femminile a segnalare il capoluogo lucano fra le nuove destinazioni per una vacanza fuori dal comune. Lo aveva rimarcato già l’Azienda promozionale per il turismo di Basilicata, lo ha sottolineato ieri l’agenzia Artè. L’inserto è stato intitolato “Venti città ancora da scoprire” e l’autrice è Manuela Soressi, giornalista. Il dossier è stato pensato per dispensare consigli su “
Veduta di Potenza: edifici affastellati l’uno sull’altro
piccoli viaggi curiosi”, suggerire mete alternative alle solite, e caratterizzate dalla ricchezza di arte, natura, buona cucina e centri storici preservati. «E così - dicono all’Apt anche Potenza è stata selezionata per il suo “mix di architettura antica e moderna”, come suggerisce la stessa Soressi, per il suo sistema di ascensori e scale mobili ( “le più lunghe d'Eu-
ropa”, come giustamente sottolinea la giornalista) , ma anche i vicoli e le piazzette che si aprono nel cuore pulsante del centro storico cittadino. Leggere di Potenza inserita fra località di provincia ideali mete per un weekend di scoperta di nuovi itinerari avvalora la validità, peraltro già individuata nel Piano Turistico Regionale, di considerare come importante indicato-
re quello che gli altri percepiscono. Essere letti dagli altri in questo modo si rivela uno strumento prezioso anche per sostenere iniziative ed attività volte a creare nuovi prodotti turistici nella nostra regione, oltre a quelli «Leggere di Potenza aggiungono da Artè - inserita fra località di provincia ideali mete per un weekend di scoperta di nuovi itinerari non può che renderci orgogliosi di appartenere ad una terra unica ed affascinante, che incuriosisce ed incoraggia ad un viaggio per quanti sono alla ricerca di tesori nascosti, di luoghi autentici, mix di arte e natura, ma anche generosi di gusti autentici e di iniziative dal sapore altrove perduto». Il comunicato di Artè ricalca alcune frasi già espresse nel comunicato dell’Apt. A questo punto è lecito pensare che il capoluogo di regione possa riscattarsi da decenni di “bruttezza” e rivelarsi, ex brutto anatroccolo, come un cigno fatto di accoglienza, relax e cose belle da vedere. Chi ci abita non se n’era mai accorto.
LUOGHI AMENI (E SCONOSCIUTI)
Il ponte Musmeci CONSIDERATO da chi lo attraversa quotidianamente solo un ponte fra il raccordo autostradale, la zona industriale e la città, il ponte Musmeci è un capolavoro di architettura. Già a vederlo così, nelle sue forme, è un’opera d’arte. Ma dietro c’è una capacità di sperimentazione che forse oggi si è persa (nonostante la diffusione a macchia d’olio nel mondo di architetti fantasiosi). Se lo si osserva bene, non c’è un solo pilone. Il ponte si regge su forme plastiche di calcestruzzo. Un esempio unico al mondo (e lo si trova citato, ritratto e studiato sui libri di costruzioni in tutto il pianeta). L’autore fu l’architetto Musmeci, nel 1969. Un genio della sua materia. Quest’anno cade il quarantesimo. Lo si sarebbe potuto celebrare, magari con un’iniziativa aperta al turismo architettonico (e non con la “sciarpa” che lo avvolge). E’ uno dei punti di forma misconosciuti.
Luci e ombre. Ad esempio: pochi rifiuti prodotti, poco riciclo
Ecosistema Urbano, le città lucane scalano la classifica italiana PICCOLE oasi quando si tratta di purezza dell’ambiente; deserto se invece si considerano le politiche per aiutarlo, l’ambiente. Potenza e Matera escono bene dal rapporto Ecosistema Urbano 2009 di Legambiente. Anche se, qui e lì, alcune voci dimostrano come su aspetti importanti della tutela ambientale (ad esempio la raccolta differenziata) non si faccia molto, e anzi ci siano proprio zone oscure. E’ un fatto però che si siano risalite decine di posizioni. Ecco gli aspetti principali, voce per voce. Classifica generale Scalata di posizioni per i due capoluoghi lucani. Potenza va al 40esimo posto dal 73esimo: ben trentatre scalini saliti. Matera, pur essendo poco più sotto (al 42esimo), ha compiuto un’impresa ancora maggiore: era al 97esimo. Ben 55 posizioni recuperate. Relativamente al punteggio ottenuto (fatta base 100, che è la prestazione di una città sostenibile, ideale e non utopica), Potenza e Matera ottengono rispettivamente il 53,39 per cento e il 53,19 per cento. Non il massimo, ma abbastanza se si considera che la media italiana è 49,08 per cento, ossia oltre dieci punti in meno. E che il massimo l’ha ottenuto Verbania, ed è 69,78 per cento. Qualità dell’aria La notizia sorprenderà gli attivisti delle associazioni e dei comitati che da anni puntano il dito sull’inquinamento, in particolare di Potenza: il capoluogo è al secondo posto in assoluto per valori di biossido d’azoto. E al primo posto c’è proprio Matera, unica città italiana a stare sotto i 10 microgrammi per metro cubo (a 9, per la precisione). Il Pm10 dà un risultato di poco peggiore: Potenza è all’ottavo posto (su cento), Matera al decimo. Segno che il traffico, responsabile quasi sempre delle polveri sottili, è da tenere maggiormente sotto controllo (ma è vero
che non sempre le centraline si trovano nei posti giusti: se ce ne fosse una, ad esempio, in via Due Torri a Potenza se ne sentirebbero delle belle). Anche sull’ozono (Potenza al primo posto, Matera all’ottavo, ma in realtà al secondo) le cose vanno molto bene. Consumi idrici Potenza è al posto 15 con 141,8 litri per abitante al giorno, Matera al 21 con 144,9 litri. Disastrose le perdite d’acqua (la “dispersione delle rete”): Potenza è al posto 94 con una differenza fra l’acqua immessa in rete e quella utilizzata del 58 per cento: un colabrodo. Matera è in coda non pervenuta. Buona la capacità di depurazione per Potenza (98 %), meno per Matera (87 %). Produzione di rifiuti Anche qui un’ottima performance. Anzi, per Matera è eccellente: unica città italiana a produrre all’anno meno di 400 chilogrammi per abitante (399,8), svetta al primo posto. Potenza è quarta con 428,7 kg. Il crollo sulla raccolta differenziata: Potenza è alla posizione 71 (con una percentuale del 19 %), Matera addirittura alla 94 (con una percentuale del 7,4, davvero disastrosa). Trasporto pubblico Male: Potenza al posto 23 (su 47 “città piccole”), Matera al 24. L’offerta è discreta. Ma ci sono troppo pochi passeggeri ed emissioni nocive troppo alte, in particolare a Potenza. E la mobilità sostenibile (bus a chiamata, Zone a traffico limitato, bici per interscambio, piste ciclabili, mezzi in comune eccetera)? Molto male: in un punteggio da zero a 100, Matera arrabbatta un 12, Potenza offre un misero 4. Tasso di motorizzazione Questa voce conferma quella sulla qualità dell’aria: troppe auto a Potenza (è fra le poche città italiane che supera le 70 ogni cento abitanti). Matera si difende (in senso negativo): 61 auto ogni cento persone.
Peraltro, si tratta di auto spesso non aggiornate con le direttive ambientali più recenti. Poche le isole pedonali. A Potenza nessuna Ztl (il dato è del 2007, ma è notorio che la parziale Ztl del centro storico, dalle 6 alle 10 di mattina, non viene mai osservata per mancanza di controlli). Verde urbano fruibile Senza infamia e senza lode Potenza che cementifica sempre di più - che è al 59esimo posto, male Matera che è al posto n. 83. L’espansione del calcestruzzo a Potenza è confermata dalla superficie delle aree verdi totali (posizione n. 92), mentre per questa voce Matera sale alla posizione 23. Ciò significa che molte aree verdi non sono fruibili. Consumi di carburanti I potentini bruciano 388 chilogrammi di petrolio equivalente all’anno (posto 31), i materani 366 (posto 23).
Il mosaico di Malvaccaro DA NON crederci: un mosaico di età romana, venuto alla luce alla periferia di Potenza (allora estrema , oggi meno), a contrada Cocuzzo, tra le via Adriatico e via Anzio. Ambienti appartenuti a una villa costruita in epoca romana: pavimenti con mosaici e un’aula con un mosaico colorato. E poi altri ambienti, pozzi, cortili. Cosa ci avrebbe fatto un’altra città? Un punto di attrazione per il cosiddetto “turismo culturale”, un turismo che non è così risicato come si dice. Ma non è avvenuto. E il mosaico, dopo essere stato abbandonato per anni agli effetti delle intemperie, oggi è isolato, non messo in evidenza. Lo si trova scritto nello stesso sito internet del Comune, che punta il dito su un conflitto di competenze fra enti. Magari - dicono alcuni cittadini - potrebbe cominciare il Comune con il costruire un percorso ad hoc.
Consumi elettrici Parchi, nei limiti di quanto può esserlo un italiano, i lucani: a Potenza si consumano all’anno 986 kilowatt per abitante (posizione 7), a Matera 874 (primo posto assoluto in Italia). Di produzione di energia domestica da fonti rinnovabili non se ne parla proprio. A Potenza. Matera sorprende: quattordicesimo posto, 2,15 metri quadri di solare termico per abitante). Sul fotovoltaico Potenza accenna un timido 0,15 metri quadri (Matera risulta zero). Politiche energetiche Incentivi, semplificazioni, progetti, energy manager, banche dati: tutto concorre a dare il posto n. 22 a Potenza e il n. 86 a Matera. Pianificazione ambientale Molto male: Potenza è al posto 71, Matera al n. 80. Quindi molto male per progettazione partecipata, Agenda 21, bilanci ambientali e sociali, piani energetici.
La Villa del Prefetto E’ ANCHE un orto botanico (non curato come tale), pieno di specie importanti. Schiere di bimbi ci hanno passato, negli anni Settanta, intere estati, e oggi ricordano ancora lo strano profumo del mix di piante presenti. Nei primi anni Novanta ci fu uno storico concerto di band e cantautori emergenti, organizzato dall’Anagrumba. Per anni ha ospitato rassegne cinematografiche affollatissime. Oggi non ha più lo stesso ruolo. Eppure - rimesso in sesto e valorizzato - potrebbe dire ancora tanto.
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Primo piano 11
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
LO SCANDALO DEL GIORNO
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
di MASSIMO DEL PAPA
Siete nelle condizioni migliori per tentare di dare una svolta alla vostra attività. Non scommettete troppo sull'amore.
segue dalla prima E l'ideologia, madre di tutte le ipocrisie, fa il resto: non c'è una verità, non c'è una morale, c'è un arcobaleno che illumina glistessi fatti diuna lucediversa a secondadella convenienza. Ma ha poco senso distinguere fra i letti di Silvio e le alcove di Pierino, buttarla sull'ecumenismo erotico, la questione non è se sia di destra chiamare veline in villa o di sinistra salire le scale di un'alcova transgender, la questione è più semplice: la politica, ha invertito i suoi rapporti, quelli che fino a ieri erano svaghi, sollazzi di potere, esibiti come tali, ma pur sempre passatempi più o meno incoerenti con la morale pubblicamente incarnata, oggi sono diventati carne, consistenza di una cosa pubblica che, nel tempo lasciato libero dai privilegi edonistici, si dedica a qualche vertice. La politica oggi è affare di piacere, non di dovere. Questa inversione di tendenza non ha aspettato Berlusconi, e nemmeno Craxi, procedeva e accelera in funzione di una globalizzazione che ha trasformato il superfluo in fondamentale, la dimensione ludica in prioritaria. Ogni regime, in ogni tempo, ha esibito i suoi sfarzi, le grandi feste imperiali, le orgie di Tigellino, il concubinato dei grandi dittatori, le vergini bambine di Mao, i consessi erotici in piedi, stivaloni compresi, di Mussolini a palazzo Venezia. Ogni regimeha lesue schiave, inogni regnonon mancano “puttane del re”. Ma restavano dettagli. Un salto di qualità si ha con Marilyn che sollazza i Kennedy, poi i sigari di Clinton sdoganano la sessualità da sala orale e adesso siamo alle topolone di Topolanek, alle D'Addario che, secondo una freddura, dopo essersi intrattenute col Cavaliere fanno il bagno nella jacazzi. Nella nostra epoca certe propensioni sono diventate princìpio identitario di una politica divisa su tutto ma concorde, unita nei propri appetiti, per discutibili che siano. Non a caso a Marrazzo è giunta la solidarietà dell'intero mondo politico. Come a dire: siamo tutti nella stessa barca, quello che oggi travolge te domani potrebbe lambire anche me e allora a che scopo scannarsi su questo? Naturalmente, da questo gioco al massacro la sinistra esce penalizzata, perchè è obiettivamente difficile invocare moralità, porsi come custode dei valori e paladina delle fasce deboli, quando salta fuori un governatore che era il prediletto dei transessuali della Cassia, pagati oltretutto profumatamente. È questo, non il dettaglio del viado o della velina, che non può essere conciliato: certi svaghi costano, sono lussi, e se provengono da gente che sostiene di preoccuparsi per le fasce deboli e poi non esita a staccare assegni per coprire il proprio imbarazzo (segno che una fonte di imbarazzo sussiste), è chiaro che c'è un tracollo verticale di credibilità. Tanto più che Marrazzo sulla vicenda ha imprudentemente mentito, su più punti: non è vero che fosse una bufala, non è vero che non aveva pagato il silenzio, e così via. E alla fine non può non arrivare la resa, sia pure nella soluzione gesuitica dell'autosospensione, imposta da un partito sull'orlo di una crisi di nervi. Il PD, che premeva per le dimissioni di Berlusconi, di fronte a un caso analogo non può che bere il suo amaro calice. Scoprendo che non tanto il vizio privato acontare, ma l'assenza dipubblica virtù. Pesa la saturazione, nell'opinione pubblica, di una disinvoltura da parte dei semidèi politici che non è ulteriormente difendibile, che è percepita, a torto o a ragione, come disprezzo e presa per i fondelli dei comuni mortali. Con l'aggranvante di una situazione di crisi endemica: se il PD fosse stato saldo, forte, compatto, se nonsi apprestasse a primarie drammatiche per capire chi, nella guerra di fazioni che l'ha dissanguato, sia il più adatto a ereditarne le spoglie, a quest'ora Marrazzo sarebbe ancora al suo posto. Ma la realpolitik è l'unica Nemesi che non perdona. Da 15 anni la sinistra grida, non senza ragioni o almeno fondati sospetti, a una destra inquinata da corruzione e mafia, immorale, depravata. Ma i casi di suoi esponenti che, alla lettera, “vanno a puttane”ormai non si contano, da Sircana a Marrazzo, e forse pesano, moralmente, un po' più dei papi, dei Cosimo Mele. Perchè se la morale vuoi farla, deviessereproprio aprovadibucato.Pernon parlarediquello che succede in Campania, dove militanti PD si scannano in faide di camorra, “emergenza” dalla quale tutti restano alla larga. Non può stupire che sempre meno gente sia disposta a bersela, a versare l'obolo di 2 euro per illudersi di partecipare al giochino di facciata delle primarie. La sinistra che incalza Berlusconi sulle sue vicende di letto, che ne insinua contemporaneamente la pedofilia, la sessuomania e l'impotenza (e Dio solo sa come sia possibile), è in difficoltà davanti all'habituè dei trans Marrazzo, uno che in Rai faceva il castigamatti, che non ne faceva passare una. Il livello generale, non di destra o di sinistra, è insopportabile e non è questionedi complotti,èche lapolitica,tutta,è ormaifuori controllo e inanella scandali e situazioni scabrose una dietro l'altra. Uno come Mastella, leader di un partito domestico, schiacciato insieme alla moglie sotto accuse pesantissime, di metastasi corruttiva nelle istituzioni, tutte da confermare d'accordo ma tremende, può presentarsi a una folla di cronisti e dire: noi non abbiamo visto una lira, siamo gente per bene, poveretti che aiutano altri poveretti. Più che i Mastella, sembrano i Vianella: “E stamo mejo noi, che nun magnamo mai”. Non sono le debolezze o le inclinazioni o al limite le depravazioni a dare fastidio, è il senso d'impunità che trapela da una casta che ormai ha perso ogni contatto con il corpo elettorale, con la stessa realtà. I Mastella, i Marrazzo, i Berlusconi, messi alle strette, dicono tutti la stessa cosa: io sono il meglio,sonounsanto,io nonhonientedarimproverarmi, vergognatevi.Noi?Dicosa? Disubire?Diessereimpotenti davanti a tanta faccia tosta, a tanta protervia? Non ha molto senso neppure stabilire chi si avvantaggia dallo scandalo del giorno: si avvantaggiano tutti, perchè nessuno paga davvero e il senso d'impunità di casta ne esce rafforzato: noi non siamo come voi, noi possiamo e la nostra verità è contro la vostra e la nostra verità conta di più, è l'unicaacontare.Hanno dettotutti,dopol'affaireMastella (durato seiore e subitosoppiantato dal casoMarrazzo): ma tanto la fanno franca, tanto cascano in piedi. Sì, magari barcollano per un po' ma alla fine cascano sempre in piedi, loro. Con le stimmate dei martiri. Martiri di una vita che non cambierebbero con quella di nessun comune mortale.
TORO 21/4 - 20/5
Non sempre le vostre opinioni possono essere condivise dai superiori: dimostrate che avete ragione voi. In amore meritate una lezione.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Non vi è rimasto troppo tempo per rimediare agli errori di valutazione commessi nel lavoro: che aspettate? Gioie intense in amore
LODO ALFANO PREVISIONI POLITICHE di ANTONIO MONTANO
CANCRO 22/6 - 22/7
Nel lavoro fate un passo alla volta, senza mai indietreggiare di fronte agli ostacoli. Il successo arriverà. Chiarite un equivoco con il partner.
LEONE 23/7 - 23/8
QUANDO i meteorologi fanno le previsioni atmosferiche, fanno dipendere i loro responsi dallo stato atmosferico in atto. In altri termini ogni previsione non può essere attendibile se non si tiene conto dei precedenti stati atmosferici. Così tutte le previsioni eseguiti nelle prossimità di eventi politici e giuridici come quella sulla approvazione o respingimento del così detto “Lodo Alfano” predisposto dal Parlamento per ottenere il rinvio da parte della Consulta di pesi giudiziari penali eventualmente a carico delle cariche istituzionali più importanti. E' importante fare osservare che il Lodo esimente venne redatto e presentato nel 2004 come “Lodo Schifani” alla Consulta che lo respinse con la dichiarata affermazione che per la Carta nulla ostava alla tutela del principio del sereno svolgimento delle massime funzioni istituzionali e che ciò non contraddiceva il principio dell'eguaglianza dei cittadini innanzi alla legge (Art,3 Costituzione). Stabilito questo punto essenziale, la Consulta respinse il “Lodo Schifani”che presentava quattro anomalie o eccezione come si dice in gergo giuridico e che è stato ripresentato con la nuova denominazione di “Lodo Alfano” debitamente adeguato alle indicazioni ed eccezioni sollevate dalla Consulta e che sono : 1) la non rinunziabilità della sospensione dei processi (ed è stata introdotta) ; 2)quella sulla mancata tutela della parte civile ( e adesso c'è) ; 3)quella sulla indeterminatezza del blocco dei giudizi (e la durata è stata limitata a un solo mandato e non reiterabile ; 4) quella sulla irragionevole equiparazione del Presidente della Consulta con cariche diverse (e ciò è stato fatto perché non è più incluso). Una volta, dunque, escluso dalla Consulta la violazione dell'art.3 sull'eguaglianza dei cittadini, non si è posta nessuna modifica della costituzione . Cosa che avrebbe esclusa ogni determinazione del Parlamento che si sarebbe affrancato di approvare un Lodo diverso: quello denominato “Lodo Alfano”. A nostro avviso la Consulta non può accogliere il ricorso contro il “Lodo Alfano” che non confligge affatto con l'art.3 in quanto non si tratta di annullare, cancellare procedimenti penali a carico di presunti colpevoli perché non trattasi di annullamento, ma di semplice sospensione temporanea di processi che poi riprenderanno per evitare che il cittadino imputato che rappresenta un'alta istituzione possa pregiudicare l'interesse dello Stato impiegando il tempo per seguire i suoi processi per la sua personale difesa e non allo svolgimento delle sue alte funzioni . Il “Lodo” non introduce ,
dunque, nessuna immunità. Ma utilizza l'istituto della sospensione già esistente e blocca la decorrenza dei termini per la prescrizione rispettando l'obbligatorietà dell'azione penale. Inoltre per la giurisprudenza della Corte, il principio della ragionevole durata del processo che verrebbe violato allungando i tempi, è solo e soltanto un principio organizzativo che non comporta l'illegittimità della norma. Stante all'indirizzo recentissimo della Corte le cui indicazioni sono state rispettate nel “Lodo Alfano”, la nostra previsione sulla decisione finale è positiva ammenocchè la Consulta da un ulteriore esame dei contenuti del “Lodo”non trovi altre eccezioni che, ad ogni modo, possono essere sempre superate e sanate da ulteriore provvedimento normativo. Dopodicchè un ulteriore respingimento da parte della Consulta del Lodo risanato, potrebbe spingere Berlusconi alle dimissioni per evitare le anomalie che farebbero da sfondo al suo processo come “la fuga di notizie” ; “i rapporti tra Uffici giudiziari e media” “lo stile giornalistico posto in essere nei processi di un certo genere”. L'ipotesi di dimissioni non è nuova in Italia perché anche il Presidente della Repubblica Giovanni Leone fu costretto a lasciare il Quirinale per accuse infamanti che risultarono infondate e destituite da ogni fondamento. Se la Corte Costituzionale dovesse persistere nell'ulteriore insensato respingimento del “Lodo Alfano” reso conforme alle indicazioni riferite dalla stessa Corte, si farà anch'essa carico di quei pregiudizi che caricano certi Pubblici Ministeri di faziosità e persecuzione contro il Cavaliere, allora non ci sarà altra strada che l'approvazione di un altro Lodo modificato a cui si potrà dare il nome di “Lodo del Popolo Italiano” dichiarandolo immediatamente esecutivo facendo, altresì giurare l'impegno di redigere e approvare con urgenza una legge che regoli civilmente il potere (noi diciamo strapotere) giudiziario e si modifichi anche la prima parte della Costituzione che è impregnata di sovietismo come avemmo modo di dimostrare su questo giornale. Se in seguito a decisioni inconsulte della Consulta il Governo dovesse cadere, Berlusconi si appellerà agli italiani con nuove elezioni e se le vince (noi ci scommettiamo) è per Giorgio Napolitano che il mandato rischia di accorciarsi. Sarà, perciò, una modifica pro/federalista in riforma della Costituzione col certo consenso della Lega perché l'attuale Capo dello Stato non finisca il mandato al Colle.
Grazie all'ottimo lavoro fatto ora potrete chiedere ai superiori maggiori margini di autonomia decisionale. Sentimenti contraddittori
VERGINE 24/8 - 22/9
Dovete mettere ordine nei vostri progetti professionali stabilendo delle priorità. Un incontro folgorante in serata
BILANCIA 23/9 - 22/10
Giornata molto costruttiva per quanto riguarda la vostra attività: vivete un momento di grazia. Con il partner non anticipate i tempi.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Magnifiche novità per la vostra professione: dovrebbero darvi la carica per impegnarvi a fondo. In amore state scherzando con il fuoco.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Situazione lavorativa incerta e confusa, non per questo dovete impegnarvi di meno. I rapporti di amicizia stanno diventando più intensi.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Frenate l'impulsività e soprattutto la tendenza all'improvvisazione: così non andrete lontano nel lavoro. Irrequietezza sentimentale deleteria
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Nel lavoro le questioni che finora vi sembravano incomprensibili si riveleranno facili e risolvibili. L'amore va afferrato al volo
PESCI 20/2 - 20/3
Non prendete troppe decisioni senza consultare i vostri collaboratori. Frequentate di più gli amici, avete bisogno di un po' di allegria
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SU RIONERO LEGITTIMI DUBBI di GIOVANNI A. CHIEPPA* SULLA delibera di giunta comunale nr. 220 dell’11.09.2009 che riguarda le osservazioni presentate dallo stesso esecutivo avverso al regolamento urbanistico prima che scadesse il termine di legge (11.09.2009), sovviene un dubbio in punto di legittimità. Ossia poteva la Giunta comunale, quale organo dell’ente territorialmente competente approvare una delibera del genere? A mio avviso no, perché la legge regionale della Basilicata dell’11 Agosto del 1999 nr. 23 e sue successive modificazioni all’art. 9 individua i soggetti chiamati a partecipare alla pianificazione territoriale ed urbanistica, ovvero Enti, associazioni, cittadini e cittadine e non vi figura la giunta comunale, che è “un organo” dell’ente. La procedura da seguire, poi, è quella prevista nell’art. 36 della stessa legge come integrata dalla legge regionale del 30 gennaio 2007. Va detto che il piano urbanistico è stato “adottato” con delibera di consiglio comunale nr.27 del 25.06.2009, dopo aver chiuso la conferenza di servizio e/o pianificazione con gli altri enti che hanno titolo a partecipare alla medesima, ossia regione, provincia, autorità di bacino, etcetc. Invirtù diquesto ragionamento, va rilevato che quella delibera di Giunta appare illegittima per carenza dei presupposti di legge. Si tratta di un modo di procedere inopportuno ed aberrante sotto ogni profilo tecnicogiuridico. Ne deriva, ove passassetale modoassurdo diragionare, che il consiglio comunale in sede di discussione del piano urbanistico dovrebbe valutare una proposta della Giunta senza conoscere le osservazioni dei probabili contro interessati in relazione alle modifiche indicate dall’esecutivo comunale, tenuto conto delle posizioni già cristallizzate nelle schede tecniche “adottate” dal consiglio comunale. Verrebbe, in sostanza, violato il principio di difesa e del contraddittorio. Contesto tale modo di procedere perché scardinerebbe l’impianto procedurale della legge regionale dell’11 Agosto del 1999 nr. 23 e sue successive modificazioni. Credo che in consiglio comunale vi sarà una attenta analisi di tale problematica. Chiusa tale questione, comunico che con nota del coordinatore regionale dell’Italia dei Valori, Aldo Michele Radice, protocollata all’ente comunale il 20 Ottobre scorso nr.20241, indirizzata al sottoscritto ed al coordinatore cittadino, Ing. Antonello Schirò,lo stessodice testualmente: “Sig. Sindaco ho letto di alcune problematiche che stanno movendo sull’amministrazione da lei presieduta. E’ opportuno che tali questioni vengano dibattute anche e soprattutto con i responsabili politici ed istituzionali del luogo onde evitare inutili e dannosi fraintendimenti che potrebbero portare a posizioni politico istituzionali-amministrative non condivise e a delegittimazioni del nostro partito con grave pregiudizio dei rapporti politici”. Spero che ciò serva a fare chiarezza ed il sindaco prenda atto che l’Italia dei valori ha diritto di entrare in Giunta, con riserva di indicare il nominativo. L’assessore al bilancio ed alla programmazione economica ha l’obbligo di dimettersi dal suo ruolo per scadenza del mandato secondo gli accordi politici fatti. Si spera che accada subito senza ulteriori dilazioni. Il nostro partito ha bisogno di ulteriore visibilità istituzionale. *consigliere comunale IDV Rionero
CARI COMPAGNI LA LENZUOLATA ORA LAVORIAMO DI BERSANI di GIOVANNI SALUZZI* INIZIO questa missiva facendo i complimenti al compagno Pierluigi Bersani quale nuovo segretario del Partito Democratico. Finalmente adesso possiamo non vergognarci più di chiamarci compagni, e adesso possiamo, dobbiamo cominciare a fare politica seria, con gente seria. Complimenti anche al compagno Roberto Speranza che auspico a breve diventi il nuovo segretario del Pd lucano. E adesso si può cominciare anche a fare pulizia nel partito, in particolare per quanto riguarda gli ex della Margherita – che poi sono gli ex DC – ex in tutto, Rutelli minaccia di andare via ? magari, sinceramente mettere insieme gli eredi della DC e del PCI è stata un’assurdità, le persone che come me fanno parte del partito sanno benissimo che non si sono mai amalgamati si sono sempre malvisti nonostante i fiumi di parole e di buoni propositi spesi per provare e far credere il contrario. Per quanto mi riguarda credo sia giusto ed opportuno ritornare al passato, andare avanti e cambiare non sempre è positivo, anzi, nel caso del PD è stato disastroso. La mia proposta, o ritorniamo al vecchio e glorioso PCI, oppure si rispolvera quel patto di alleanze dell’Ulivo. L’importante è dividere gli opposti - che non sempre si attraggono. Vi ricordate le battaglie della sinistra, le lotte dei lavoratori, la difesa dei diritti, purtroppo la sinistra non è uguale in tutta Italia, o meglio gli uomini della sinistra sono diversi, mi spiegate allora perché le famose regioni rosse come l’Emilia Romagna e la Toscana sono tra le più evolute socialmente ed economicamente nel nostro paese, mentre altre come la Basilicata è ultima in tutto? La risposta è che al nord ci sono persone culturalmente con le palle sotto, da non confondere con l’intelligenza, al nord vi è la cultura del fare per il bene generale, qui da noi vi è la cultura dell’amico
di VITO BUBBICO
e del compare, dove per far valere anche i tuoi diritti devi essere raccomandato, qui da noi resistono ancora i baroni e i Podestà di antica e triste memoria di un passato che non passa mai, in particolare faccio presente che per colpa di questo vergognoso stato di cose sono stato costretto come tanti altri lucani ad emigrare nel nord Italia, sono ritornato solo per votare alle primarie del PD. Per questo lancio un disperato appello sia al segretario Bersani, che a Roberto Speranza; “cari compagni, sapete benissimo che nella nostra regione, nella nostra città si vive male, non vi è lavoro, niente opportunità imprenditoriali, tante famiglie vivono in una condizione di estrema indigenza dove mangiare tutti i giorni è un lusso, avevo presentato un progetto per una mensa sociale che avrebbe dato lavoro tramite una cooperativa ad una decina di disperati, ma il tutto si è arenato per colpa del sindaco di Potenza che mi ha negato tutto, preferisce sperperare inutilmente milioni di euro per la cultura del nulla, e far guadagnare le l’Hobby del cemento, ha trasformato questa città in un gigantesco cantiere dove i cittadini sono considerate delle cose fastidiose che intralciano i lavori, in merito ho già scritto al nuovo segretario invitandolo a visitare la nostra città, ma non un giro organizzato come quello fatto per il Presidente della Repubblica, ma un tour tra via del Gallitello, zona ospedale San Carlo, la nave del Serpentone, e tanto, tanto altro. Per tutto questo cari compagni Bersani, e Speranza soprattutto a te, auspichiamo si possa cambiare finalmente pagina in questa città, in questa regione, cambiare soprattutto classe politica, dirigente e mentalità. Se questo sarà possibile vi posso assicurare che tanti lucani ritorneranno - a cominciare dal sottoscritto - in questa nostra bella terra. *presidente Adaequo associazione di promozione sociale
POSSIAMO tranquillamente paragonarlo ad una delle sue memorabili “lenzuolate” il risultato conseguito da Bersani alle primarie di domenica su tutto il territorio nazionale. La sostanziale conferma da parte del popolo dei gazebo della scelta operata dagli iscritti qualche settimana addietro ha evitato al PD di ritrovarsi in una imbarazzante contraddittoria situazione. Quella di avere un segretario diverso da quello gradito agli iscritti e costretto, pertanto, ad iniziare il proprio lavoro come un separato in casa. Così non è stato ed ancora una volta ha avuto ragione il tanto vituperato Massimo Dalema che aveva previsto questo esito in ragione del fatto che “il popolo delle primarie non è antropologicamente diverso da quello degli iscritti al partito”. Anche noi, pur apprezzando le qualità personali e persino larga parte dei propostiti programmatici di Franceschini e Marini, pensavamo che tra i tre fosse Bersani ad avere il curriculum e l'indole più idonei alla principale “mission” che attendeva il nuovo segretario: fare del PD un partito vero. Questa necessità primaria, d'altronde, la sosteniamo da tempo da queste colonne, sebbene ci siamo astenuti dal manifestare le nostre preferenze “partigiane”. Ora questa sembra essere anche l'opinione della maggioranza di coloro che hanno deciso di partecipare a questa originale chiamata alla decisione collettiva. Ne siamo confortati. Ma per fare del PD quel partito vero di cui ha bisogno il Paese, prima che il centro sinistra, è necessario che anche i due contendenti che hanno perso la partita facciano la loro parte, facciano squadra con il vincitore. Il PD non potrà essere per davvero quello che promette di essere se i suoi leaders non saranno in grado di fondere il proprio impegno in un unico disegno per una più efficace azione. Sintetizzando principi e valori di cui sono portatori nella loro specificità al fine di dare una identità meglio definita a questo contenitore. L'accento sui diritti della persona e alla laicità di Marino, la utile opera di sottolineatura di problematiche come l'immigrazione marcata da Franceschini, fanno tutt'uno con l'attenzione ai temi del lavoro e della produzione cari a Bersani. Il PD non può che essere tutto questo insieme. Ora, archiviata questa pratica che ha richiesto un'istruttoria particolarmente lunga, è giunto il momento di spostare l'attenzione verso l'esterno mettendosi a lavorare su due fronti non disgiunti fra di loro. Quello di parlare al Paese dei suoi problemi, del suo futuro e di alimentare una alternativa (
e non solo un'opposizione come ha giustamente sollevato il neo segretario) al centrodestra. Quello di ridare alla politica (tema su cui contiamo di tornare nello specifico) un pezzo mancante che ora la rende meno efficace nell' azione e nel servizio che deve rendere alla collettività. Stiamo parlando di una classe dirigente di partito che viva di luce propria rispetto agli eletti su cui oggi è concentrata (nel bene e nel male) tutta la vicenda politica che ne risulta, per questo, impoverita e danneggiata. Anche in Basilicata la lenzuolata di Bersani è netta e non era per niente scontato che ciò accadesse. La mozione nazionale ha conseguito oltre il 56% e prevale in ambedue le province. Anche il candidato alla segreteria regionale che ha preso più voti (oltre il 36%), il giovane Roberto Speranza, è collegato alla mozione Bersani. Insieme a Salvatore Adduce, altro competitore alla carica della stessa mozione, che ha raccolto oltre il 28% dei consensi, porta ancora più in alto in ambito regionale il valore della mozione Bersani : oltre il 65%. Mentre Restaino si è fermato sotto il 35%, raccogliendo meno consensi rispetto a Francheschini. Dati che se pur non hanno consentito la elezione immediata di un segretario, consegnano all'assemblea regionale che si riunirà per portare a compimento la pratica, un quadro che obbligherebbe ad una via ben tracciata per rispettare l'esito delle urne. C'è una mozione vincente. C'è uno dei due candidati di questa mozione che si sono contesi il ruolo di segretario regionale che ha avuto più preferenze di tutti. La soluzione dovrebbe essere chiara, logica e semplice. Sempre se, come spesso accade, non si provi a complicarsi la vita per ragioni che sarebbero poi difficili da spiegare al popolo votante. L'imperativo è quello di passare rapidamente ad affrontare le tante questioni spinose che sono sul tappeto e prepararsi al meglio a per chiudere la legislatura regionale e per affrontare partite come quella, che si presenta essere l'occasione per una vera rivincita, al Comune di Matera. Per fare tutto ciò per bene, insistiamo. Anche qui in Basilicata i leaders di questo partito, dopo che si sono minuziosamente contati anche nel piccolo quando peso hanno sul proprio territorio, forse potrebbero provare a mettere a sistema queste energie che pure hanno dimostrato di saper mobilitare nella società lucana. Potrebbero provare a fare squadra anche qui come sembra ci si proponga di fare a livello nazionale.
ROBERTO SPERANZA NON CI DELUDERE di MAURO ARMANDO TITA CARO Paride, Consentimi una digressione dopo oltre cinque anni di collaborazione seria e rispettosa del "ruolo". Una digressione di "vera presunzione". Sul Quotidiano del 10 ottobre scorso con una disamina corretta sullo status quo del pianeta giovani lucano avevo puntato sui quadri trentenni. Qualcuno si è congratulato, qualche altro ha dimostrato il solito scetticismo. Il successo del trentenne Speranza ha confermato le mie tesi suffragate da atti e fatti concreti. Il mio ragionamento partiva da un'analisi approfondita sulle esperienze maturate da uno sparuto gruppo di dirigenti trentenni. Seguo da anni il giovane Speranza fin dai suoi primi passi "politici". Mi onoro della stima e del rispetto del padre Michele. Ho seguito la sua campagna elettorale. Molte delle "verità" sostenute sono state comprese da un militante piddino maturo, consapevole, propositivo e cosciente. Un militante che ha fatto proprio l'SOS lanciato da Mons Superbo nelle settimane scorse. Non è più accettabile la sottomissione del cittadino lucano all'uomo politico di turno. La vittoria di Roberto trasforma "il cittadino/dipendente" in cittadino attivo non più rassegna-
to, non più ammiccante, non più obbediente , non più impotente. La vittoria di Roberto forse ci ripropone San Paolo..."più voli alto, più sei ricco di sete di libertà e più fecondo di dignità". Forse ancora non riusciremo a condividere un tale utopico percorso unico e a sradicare dalle viscere malate di una democrazia incompiuta quella "speranza di cambiare". Ma, una cosa è certa ... i lucani vogliono finalmente voltare pagina. Desiderano ardentemente una Regione veramente "democratica" e di diritto. Bando alle furbizie... Bando ai soprusi... I lucani vogliono una nuova esistenza fatta di comunione e di condivisione con una dirigenza che apra alla nuova metodologia del "dare conto". Roberto ci ha indicato che la classe dirigente deve "Dare conto" ai cittadini e non ai sudditi. Dare conto alle nuove generazioni. Imprimere finalmente la giusta direzione della meritocrazia. La Regione Basilicata ci deve provare. Nei prossimi mesi le Istituzioni regionali si devono cimentare con questa nuova metodica democratica e di rispetto verso il "già popolo bue" considerato alla stessa stregua
degli "arredi umani". Arredi umani che devono entrare a pieno diritto nelle stanze dei bottoni. L'umanità lucana che trova rifugio nel volontariato, nelle giovani generazioni e negli anziani dei nostri borghi deve distinguere un savio da un demagogo. Noi del Quotidiano che abbiamo avuto la sensibilità di coinvolgere tante istituzioni regionali e tanti istituti universitari e non, in questo nuovo processo del "dare Conto" dobbiamo impegnarci a creare concretamente il vero "metodo democratico del rispetto comune", così come auspicato da Mons Superbo. Nelle precedenti note agognavamo una rivoluzione copernicana della maggioranza silenziosa lucana. Una maggioranza silenziosa che non può e non ha più ragione di esistere. Una maggioranza che deve recepire che c'è un'altra esistenza. Un'esistenza fatta di diritti e di doveri. Un'esistenza che deve vedere bandita la raccomandazione. Raccomandazione che altro non è che l'anticamera alla mafiosità. Lo dimostrano gli ultimi avvenimenti dell'Arpac della Regione Campania. Un dare conto che crei finalmente: -una nuova generazione di fun-
zionari credibili e liberi; -una nuova maggioranza di lucani giovani e reattivi ; -una nuova categoria di cittadini che sappiano pretendere e avere contezza dei propri diritti e ,soprattutto, dei propri doveri. Roberto non ci deludere... pure tu.
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Italia / Mondo
Mercoledì 28 ottobre 2009
Scudo fiscale. Operazione dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza
Blitz su 76 filiali di banche svizzere Obiettivo la verifica degli obblighi di comunicazione dei dati dei clienti di CORRADO CHIOMINTO ROMA – Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza hanno unito le proprie forze e sincronizzato gli orologi: e ierioltre 150ispettorihanno bussato a 76 filiali di banche svizzere e di uffici bancari collegati a intermerdiari svizzeri o situati nei pressi di San Marino. Il blitz, che ha coinvolto anche qualche Sim e operatore finanziario, è scattato in mattinata con un obiettivo preciso: verificare il rispetto degli obblighi di comunicazione dei dati dei propri clienti all’Archivio dei rapporti finanziari, cioè alla banca-dati utilizzata dal fisco per verificare con un click l’esistenza di conti correnti dei contribuenti sottoposti a verifica. A controllo finito, gli 007 fiscali sono così tornati in ufficio con un Cd contenente i dati dei clienti delle banche. «Piena collaborazione», ha assicurato l’Associazione Italiana banche estere, spiegando che il rispetto delle regole non dipende dalla nazionalità della capogruppo. Più tranchant il commento di San Marino. «L'operazione – ha detto il ministro delle Finanze Gabriele Gatti – sembra una conseguenza del grande battage che si sta sviluppando, in Italia, sullo scudo fiscale». L'operazione ha coinvolto nove regioni (dall’Emilia Romagna alla Lombardia, dal Lazio alla Campania) e, certo, non è difficile collegarla al maggiore impegno nella lotta all’evasione internazionale attuata in parallelo con lo Scudo fiscale. «Ulteriori campagne di controlli – assicura l’Agenzia delle Entrate – verranno successivamente sviluppate nei confronti di
altre categorie di operatori finanziari». Del resto, l’attivazione di nuovi strumenti, l’inasprimento delle sanzioni e il pressing sul fronte finanziario stanno dando i primi frutti. «Va molto bene. I dati sono di un buon rientro di capitali dall’estero», ha assicurato il sottosegretario all’Economia Luigi Casero, parlando con i cronisti in Parlamento dell’andamento dell’operazione scudo. L’obiettivo reale del blitz nelle filiali estere è stato la verifica delle comunicazioni che banche e intermediari devono effettuare al Fisco sui propri clienti. «E' la prima volta che si controllano le dichiarazioni degli intermediari – ha affermato il numero uno dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro – ed era ora. Ma l'operazione è anche la conferma che sul fronte dell’evasione internazionale, che vede nell’intermediazione finanziaria un momento importante, abbiamo la più decisa intenzione di agire con tutte le forme di controllo che possiamo utilizzare». Nell’attività di controllo, l’Archivio dei rapporti finanziari è uno strumento strategico per velocizzare e rendere pungenti i controlli. «Questa importanza è confermata dai dati - spiega il generale Giuseppe Vicanolo, Capo del III Reparto Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza -. Da quando è stato introdotto lo strumento delle indagini finanziarie telematiche, e cioè da settembre 2006 ad oggi, la Guardia di Finanza ha eseguito circa 10.000 verifiche con indagini finanziarie, pari all’80% in più rispetto al triennio precedente».
In un cd i dati dei clienti delle banche
Successo mondiale
Turismo, alla grande i parchi a tema di VALENTINA RONCATI ROMA–I parchi tematici nel mondo 'vanno forte': nel 2007 sono stati in grado di attirare oltre 187 milioni di persone, con un tasso di crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Numeri e prospettive del settore sono stati illustrati ieri mattina in una ricerca effettuata dalla società Ispo e illustrata dal professor Renato Mannheimer. Del tema si è poi discusso nel corso di una tavola rotonda, moderata da Bruno Vespa, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro Michela Vittoria Brambilla, il vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo e il presidente dell’Unione industriali di Roma Aurelio Regina. Il mercato dei parchi a tema, rappresenta, secondo la ricerca, un enorme business, che è ben lontano dall’essere esaurito; tuttavia lo studio evidenzia anche come il volume di presenze del mercato italiano equivalga ad un ventiquattresimo di quello mondiale e solo 2 dei 158 parchi divertimento
presenti in Italia (Gardaland e Mirabilandia) possono considerarsi capaci di generare un impatto economicoturistico significativo. Non solo: lo studio fa notare come tra l’Italia e l’America, terra nativa dei parchi tematici, ci sia una differenza abissale: in Italia gli spazi sono sovraffollati e densi di localismo e ricchezze artistico paesaggistiche, mentre gli Usa dispongono di spai enormi, vuoti di gente e cultura. Per questo, chiunque in Italia decida di costruire un nuovo parco tematico deve necessariamente fare i conti con il territorio sul quale si innesta, che mai potrà essere vuoto, affrontando dunque una sfida. L’iniziativa odierna ha costituito anche l’occasione per lanciare il Rainbow MagicLand, il primo parco a tema di Roma che si pensa intercetterà fino a 3,7 milioni di persone nel 2020, con il pernottamento di 557 mila visitatori nel corso del primo anno, 632 milka nel quinto e 741 mila nel decimo. Il parco sorgerà all’interno del polo turistico integrato Roma-Valmontone.
Diffusi i dati del centro studi di Confindustria: produzione a +0,3%
Crisi, a ottobre bene l’industria ma i disoccupati sono in aumento Epifani (Cgil) lancia l’allarme e ipotizza la perdita di trecentomila posti di lavoro tra i precari di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - L'industria rialza la testa mentre la Cgil lancia un nuovo allarme ipotizzando la perdita di 300mila posti di lavoro tra i precari. A ottobre, secondo i dati del Centro Studi Confindustria, la produzione industriale è aumentata dello 0,3% rispetto a settembre quando aveva registrato una secca caduta del 4,9% (la cifra preliminare del 3,2% è stata rivista al ribasso dopo l'esame dei consuntivi delle imprese). Il prezzo della crisi è particolarmente salato: nel confronto con aprile 2008 l'atti-
vità accusa un netto peggioramento (-21,2% che diventa -11,9% su base annua)mentre segnalaunrecupero modesto del 6% sui minimi del marzo scorso. La prospettiva resta incerta: per i prossimi mesi il Csc segnala una produzione sostanzialmente debole. «Si conferma quanto continuiamo a dire: c'è qualche piccolo miglioramento ma c'è ancora una situazione di crisi che permane. Abbiamo ancora un periodo lungo e difficile davanti» commenta il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Il quadro è reso ancora più fosco
dalle previsioni del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che rilancia l'allarme occupazione: «Avremo problemi enormi fino alla fine del 2010». In una congiuntura difficile, «abbiamo toccato il fondo ma la risalita è lentissima», Epifani vede «una moria» nella galassia delle piccole imprese con «300mila posti in meno tra i precari» e l'ombra lunga dei tagli che si allunga sui dipendenti fissi. Per far fronte all'emergenza il numero uno della Cgil incalza il governo a rilanciare la domandaintervenendosu salariepensioni. Confermato il no alla riduzione dell'Irap. Perché - spiega - «sarebbe il quarto taglio alle tasse delle imprese» mentre la priorità «è intervenire su salari e pensioni». Per il leader della Uil Luigi Angeletti invece «la prima cosa da fare è ridurre le tasse sulla tredicesima». Sulla stessa linea Renata Polverini dell'Ugl. In chiaroscuro anche le notizie fornite dall'Isae, il centro studi ed analisi economiche del Tesoro. Ad ottobre la fiducia degli italiani è scesa ai livelli di agosto: l'indice si porta a quota 111,7 da 113,6 pur attestandosi «nettamente al di sopra della media del primo semestre». La flessione è diffusa a macchia di leopardo sul territorio: il Nord Est è più pessimista seguito da Nord Ovest e Sud. Moderatamente ottimista il Centro. A preoccupare i consumatori è il netto deterioramento del quadro economico personale e delle attese per il futuro. In particolare si abbassano le attese sul risparmio e sul mercato del lavoro. Quanto al bene rifugio della casa il mercato immobiliare peggiora sia per gli acquisti sia per la manutenzione straordinaria. Frenano anche gli acquisti di auto malgrado gli incentivi alla rottamazione. L'unica novità positiva riguarda i prezzi: l'inflazione resta al palo.
Rate mutui
BpMezz le sospende fino al 2011 LA Banca Popolare del Mezzogiorno estenderà anche al 2010 l’iniziativa di sospensione delle rate di mutuo per le fasce sociali maggiormente colpite dagli effetti negativi della crisi economica. Tale intervento, lanciato dalla Banca 4 mesi fa, trova ora riscontro anche nell’iniziativa dell’ABI del 21 ottobre scorso di offrire alle famiglie in difficoltà, perché hannoperso il reddito, la sospensione del rimborso di operazioni di mutuo per un tempo di 12 mesi a partire da gennaio 2010. «Troviamo giusto che l’ABI intervenga sulla delicata questione delle famiglie disagiate e maggiormente colpite dalla crisi ancora in atto» ha dichiarato il Direttore Generale della Banca Popolare del Mezzogiorno, Giampiero Maruggi. «La nostra Banca, infatti, particolarmente sensibile alleistanze territoriali, aveva già da tempo avvertito un particolare disagio anche nelle famiglie, legatoalla crisi in atto e per questo era già partita con una propria iniziativa nel giugno scorso, iniziativa che sarà confermata anche per tutto il 2010».
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L’annuncio del ministro Prestigiacomo. Secondo le prime indagini la morfologia non è la stessa
«Quel relitto non è la Cunsky» Ma la Mare Oceano resta. Oggi nuovo interrogatorio del pentito Fonti ROMA - Il relitto a largo di Cetraro non è la Cunsky ma si continuerà ad indagare sul carico perchè non è escluso che si tratti «di un’altra nave a perdere». L’annuncio è del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che dà conto dei primi risultati della nave inviata dal ministero nelle acque calabresi, la Mare Oceano. E oggi il pentito della 'ndrangheta, Francesco Fonti, che ha parlato di affondamento di tre navi contenti rifiuti tossici, di cui una a largo di Cetraro in provincia di Cosenza, secondo quando dichiarato dal suo legale, Claudia Conidi, «descriverà come erano fatte». In particolare la morfologia del relitto, secondo il ministero dell’Ambiente, risulta diversa da quella della Cunsky. È stato rilevato infatti che il ponte superiore della nave affondata si trova nella zona centrale mentre quello della Cunsky era a poppa. Inoltre dalle prime analisi ambientali «è emerso che fino alla profondità di 300 metri non si rilevano alterazioni della radioattività», ha riferito il ministro Prestigiacomo puntualizzando che «naturalmente questi primi esiti delle ricerche non escludono la possibilità che i fusti contenuti nel relitto possano contenere rifiuti pericolosi o radioattivi e per questo il programma di indagini della “Mare Oceano” proseguirà col prelievo di sedimenti dai fondali, di carotaggi in profondità e col prelievo di campioni dai fusti». Intanto è attesa per il nuovo interrogatorio di Fonti. E solo oggi, infatti, dopo avere acquisito una se-
A MARATEA
Navi del veleni Assemblea pubblica per capirne di più
La nave Mare Oceano
rie di elementi ed avere sentito il pentito Fonti, i magistrati della Dda di Catanzaro faranno un punto della situazione dell’inchiesta sul relitto. «Il mio assistito, nel memoriale – ha detto il legale Conidi – afferma di avere affondato tre navi di cui gli furono forniti i nomi, ma non ha controllato se il nome era esatto o no. Comunque domani (oggi per chi legge ndr) farà approfondimenti anche in tal senso, descrivendo come erano fatte». Secondo il procuratore nazionale, Piero Grasso, ascoltato dalla commissione Antimafia, le dichiarazioni fatte negli anni dal pentito Fonti sono per ora da valutarsi come «ibride». Comunque sul relitto c'è la necessità «di fare luce sulla natura del carico del relitto e, senza ulteriori
inutili allarmismi», ha detto il presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella. Sull'annuncio che non si tratti della Cunsky si è aperto un dibattito acceso. «La Calabria – ha affermato la Regione – vuole conoscere la natura del carico all’interno della nave». E l'assessore regionale all’Ambiente, Silvio Greco, ha aggiunto: «La Regione Calabria vuole avere una parte dei campioni raccolti in modo da poter effettuare delle analisi indipendenti». Chiedere analisi indipendenti, ha risposto il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, significa mettere in dubbio le «verifiche puntuali» che si stanno svolgendo e continuare a creare allarme. Per la pri-
ma volta, ha aggiunto Menia riferendosi alle parole del deputato del Pd, Ermete Realacci che chiedeva dello Stato, «c'è un governo che sta facendo luce su questa vicenda». Ad animare la vicenda nave dei veleni una querelle sulle competenze tra l’Antimafia e la Commissione bicamerale sui rifiuti. Grasso ha espresso perplessità circa il sequestro di un fusto deciso dalla Bicamerale. Pecorella ha risposto sottolineando la «grave inerzia della magistratura». È intervenuto quindi il presidente della Commissione antimafia, Giuseppe Pisanu: «La competenza sulla questione della nave dei veleni compete all’Antimafia». Ma Pecorella ha ribattuto che la Bicamerale ha il compito di svolgere indagini per fare luce.
MARATEA - Un’assemblea pubblica, domani a Maratea, nella sala consiliare per capire meglio quello che sta accadendo nella vicenda delle navi dei veleni che tocca anche Maratea. «Bisogna fare piena luce sul traffico criminale dei rifiuti tossici, nocivi e radioattivi smaltiti in mare». E’ quanto chiede il segretario provinciale del prc, Francesco Cirigliano, che ricorda che le rivelazioni del pentito una di queste navi sarebbe stata affondata al largo di Maratea. «Le cittadine e i cittadini devono sapere - dice - e non sono oltre tollerabili i ritardi con cui si sta procedendo alla verifica di cosa è stato affondato nei nostri mari... non è tollerabile sacrificare la verità e la salute dei cittadini sull'altare degli interessi economici del turismo». «Proprio in questi giorni continua - al largo delle nostre coste, è presente la nave dell'Icram specializzata nello scandagliamento dei fondali marini alla ricerca di sostanze tossiche. La nave è già attrezzata per avviare il lavoro, ma non parte perché il Ministero dell'Ambiente preferisce affidare i lavori ad una nave privata che dovrebbe costare circa 50mila euro al giorno. Il Prc invita tutti a partecipare.
La discussione su Marinagri slitta in Consiglio, ma è al centro di una conferenza del Prc
«Se il profitto prevale sull’ambiente» Tutela del territorio, Rifondazione: «Dimissioni presidente Arpab» SIGILLITO SUL CASO FENICE
«Le acque dell’Ofanto non sono inquinate» MELFI - «La contaminazione delle acque è circoscritta all’area dell’impianto Fenice, non esiste alcuna compromissione della qualità dell’acqua del fiume Ofanto, nè delle acque sotterranee a valle dell’impianto». È la conclusione alla quale è giunta l’Arpab in riferimento al presunte forme di inquinamento legate all’attività dell’impianto di termodistruzione dei rifiuti in funzione nell’area industriale di Melfi (Potenza). Pur evidenziando «alcune imperfezioni nell’attuazione del piano di monitoraggio del Melfese», l’Agenzia ha spiegato che «non sono stati registratisuperamenti dei valori di emissione ai camini nè nelle acque superficiali; i superamenti registrati dalla rete di qualità
dell’aria hanno riguardato l’ozono e le polveri». Per quanto riguarda le «acque sotterranee» i superamenti hanno interessato «nichel, mercurio, fluoruri, nitriti, triclorometano, tricloroetile, tetracloroetilene, bromodiclorometano, dibromoclorometano» e si è stabilito che le contaminazioni «sono imputabili ad anomalie di funzionamento dell’impianto». Tale contaminazione «è stata riscontrata solo all’interno del perimetro dell’impianto». L’Arpab ha sottolineato «la bassa permeabilità dei terreni presenti», che «non consente una veloce migrazione dei contaminanti» e ha evidenziato che «la contaminazione relativa alle sostanze cancerogene non superava di 10 volte».
POTENZA - Avrebbe dovuto essere la “questione politica” della giornata, ieri, quella del complesso turistico materano di Marinagri. Era all’ordine del giorno in sede di consiglio regionale e, contestualmente, i vertici della Rifondazione Comunista di Basilicata avevano convocato una conferenza stampa per anticipare le posizioni del partito a proposito della vicenda caposaldo di “Toghe lucane”, l'inchiesta avviata nel 2007 dall’allora sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi de Magistris. Invece, rimandata in sede di assise regionale per l'assenza del presidente De Filippo, la faccenda Marinagri è diventata parte d'un più ampio discorso sulla “tutela ambientale come motore economico e occupazionale in Basilicata” in ambito di conferenza stampa del Prc. Pur toccando più volte l'affaire Marinagri, infatti, il consigliere regionale di Rifondazione comunista Emilia Simonetti, il segretario lucano del partito Italo Di Sabato e i due responsabili provinciali Ottavio Frammartino e Francesco Ciri-
gliano hanno sottolineato nel corso dell'incontro con la stampa di ieri come esista in Basilicata una questione ambientale generale «in cui la logica del profitto vince sulla salvaguardia del territorio e dei suoi stessi cittadini». «C'è grande preoccupazione per questo - ha detto il consigliere Simonetti - soprattutto nel quadro di politiche energetiche e dei rifiuti in fase di discussione e orientate, a nostro avviso, a perpetrare sostanzialmente il saccheggio del territorio lucano». Il piano energetico di cui si discute all'interno della Commissione consiliare competente, è emerso ancora, deve per questo avere “un'ampia partecipazione sia politica che delle forze sociali». «In quest'ottica - ha sottolineato dal canto suo il segretario regionale del Prc Di Sabato - chiederemo una sospensiva alle autorizzazioni recentemente concesse sul versante della costruzione di nuove centrali a biomassa nel materano». E anche in merito alla paventata emer-
Un momento della conferenza stampa di ieri
genza rifiuti in Basilicata, ha concluso Di Sabato, «noi la consideriamo come strumentale all'inutile iter di concessioni per la costruzione di altre discariche». Per arginare in questa fase la commistione tra classe dirigente lucana e malaffare sul versante delle politiche ambientali in Basilicata, hanno detto i dirigenti lucani del Prc, «chiediamo le dimissioni del presidente dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (Arpab ndr) reo di non aver fatto gli interessi della comunità ma, piuttosto, delle
società e delle multinazionali». Nello specifico di Marinagri, infine, il Prc ha sottolineato come non esistano attualmente le condizioni per dissequestro. «Non può essere una condizione - ha detto in proposito Frammartino - quella della questione sociale dei lavoratori di Marinagri che sono in numero minore rispetto ai precari della scuola, agli operai del settore industriale e agli agricoltori attualmente in protesta per i quali, invece, la questione sociale non viene agitata». Michele Russomanno
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24 ore in Basilicata
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
Presto il provvedimento per stato di crisi, recupero liquidità Arbea e proroga sospensione canoni
Tregua dopo gli impegni di Viti Vertice in Prefettura a Matera. Gli agricoltori smobilitano il presidio di Policoro MATERA - La giunta regionale della Basilicata approverà martedì 3 novembre il provvedimento per la declaratoria sullo stato di crisi dell’agricoltura metapontina, finalizzato al riconoscimento anche da parte del Governo, e all’attivazione di misure a sostegno del settore. Lo ha annunciato oggi a Matera l’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Vincenzo Viti, nel corso di un incontro promosso dal prefetto, Francesco Monteleone, a cui hanno partecipato il presidente della Provincia Franco Stella con gli assessore Giovanni Rondinone e Giuseppe Dalessandro, il presidente del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, Angelo Carriero, amministratori e i rappresentanti alcune organizzazioni (Comitato agricolo metapontino, Altragricoltura e Ugl, assenti ingiustificate Col diretti e Copagri). Viti ha anche annunciato il coinvolgimento degli assessori delle Regioni meridionali e della Sardegna «perchè – ha detto - è un problema del Sud e il Governo deve intervenire, sia per la grave crisi del settore sia per problemi di ordine pubblico». L’assessore, inoltre, promuoverà una riunione con i parlamentari lucani affinché intervengano a sostengo del riconoscimento dello stato di crisi: «Ma è auspicabile – ha detto – che vi sia il massimo di unità del mondo agricolo». Sul piano locale la Regione sta studiano provvedimenti a breve termine per la liquidità aziendale e per la cartolarizzare dei crediti vantati nei confronti dell’Arbea. L’assessore ha annunciato, in proposito, che entro domani 51 milioni di euro saranno nelle banche per i pagamenti Arbea. Dai rappresentanti del settore è venuta la richiesta di prorogare per altri 12 mesi la sospensiva di pagamento dei canoni irrigui verso il Consorzio di Bonifica e delle azioni in corso da parte di Equitalia e delle banche. Viti che si è, dunque, impegnato a dare una risposta agli imprenditori che da anni ormai vivono in uno stato di emergenza economica. In pratica si è arrivati, finalmente, alla declaratoria dello stato di crisi del settore agricolo da presentare al Governo nazionale, ben oltre, dunque, la dichiarazione dello stato di calamità presentata all’indomani delle gravi precipitazioni atmosferiche che, per i gravi danni arrecati alle produzioni e agli impianti, piegarono in ginocchio l’economia del settore, alcuni mesi fa. A ciò, naturalmente da aggiungere la grave crisi di mercato che investe l’agricoltura da diversi anni. Il risultato del riconoscimento dello stato di crisi, sino ad oggi, era stato raggiunto soltanto dalla Sicilia, la speranza degli imprenditori è che seguano a ruota anche le altre Regioni, per far sì che il Governo nazionale acceleri sugli interventi. Circa l’altra annosa questione della scadenza, al 30 novembre prossimo dei canoni irrigui al Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, sarà richiesta una inevitabile proroga.
«Se la situazione a giugno degli agricoltori - ha spiegato l’assessore all’Agricoltura di Montalbano Jonico, Enzo Devincenzis - era così grave da invocare una proroga al Consorzio, oggi, la situazione, non solo non è migliorata ma è, a dir poco, peggiorata. Il Consorzio dovrà vagliare la proroga e se così non sarà, l’assessore Viti, ha assicurato che la Regione farà la sua parte perchè ciò avvenga». E già ieri pomeriggio, gli agricoltori della fascia jonica aderenti al Cam (Comitato agricolo del Matapontino) hanno smobilitato il presidio in piazza Eraclea a Policoro, dove da giovedì scorso avevano occupato la centralissima via De Gasperi, sede degli gli uffici del dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata. Una smobilitazione dopo sei giorni intensi di protesta, sfociati nel pomeriggio di lunedì, anche con l’occupazione del campanile della chiesa Madre SS. Maria del Ponte da parte di due temerari agricoltori che anno sfidato anche il presidio delle forze dell’ordine appositamente costituito e sono saliti dopo 30 metri di scale laddove suonano le campane. Ora il cerino è nelle mani del Governo nazionale, il quale dopo la relazione del Prefetto e dell’approvazione del provvedimento regionale dello stato di crisi del settore primario economico regionale dovrà prendersi la responsabilità di approvare o respingere tale istanza. Nel sit-in di ieri non serpeggiava né ottimismo, né pessimismo tra gli agricoltori, ma l’impressione è quella che a breve potrebbero ritornare in piazza qualora dalla capitale dovessero arrivare notizie negative. Parallelamente il direttore generale del Dipartimento agricoltura della Regione, Piero Quinto, sta lavorando anche sul fronte europeo per consentire al comparto di avere agevolazioni senza che queste ultime ricadano nella trappola degli aiuti di Stato, vietati dall’Unione europea perché contrari ad uno dei pilastri della sua fondazione: il principio di concorrenza economica. Anna Carone Gabriele Elia
L’INTERVENTO DI POTENZA
Solidarietà della Dc alla protesta SOLIDARIETÀ alla protesta degli agricoltori lucani arriva dal segretario regionale della Dc, Giuseppe Potenza. «Iniziative clamorose come queste - ha dichiarato in una nota - sono la testimonianza della gravissima situazione in cui versa il mondo agricolo lucano che non consente ulteriori sottovalutazioni e ritardi». «Si deve accelerare l’iter della richiesta della dichiarazione dello stato di crisi del settore agricolo - continua come annunciato dall’assessore Viti, accompagnando questo provvedimento con altri riferiti, innanzitutto, allo stato di indebitamento delle aziende. E’ da troppo tempo – aggiunge Potenza – che i produttori agricoli rivendicano il celere pagamento degli aiuti comunitari da parte dell’Arbea e il superamento di una gestione dell’Agenzia chesi è dimostrata fallimentare se non nociva degli interessi dei titolari delle aziende agricole e zootecniche. La giunta regionale non può perdere altro tempo anche perché è una richiesta a “costo zero” come quelle che riguardano il riordino degli enti strumentali (che anzi consentirebbe un notevole risparmio di risorse finanziarie da impiegare decisamente in modo più produttivo ed efficace) e l’approvazione di un marchio di tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità. Anche il sistema bancario deve dare segnali concreti». La protesta degli agricoltori a Policoro
Partono le mobilitazioni sul territorio
Canoni irrigui
Sgravi e pagamenti veloci Ecco le richieste della Cia
Consorzio Vulture Nuovo incontro
«LO stato di esasperazione degli agricoltori lucani, come testimonia la protesta a Policoro e il nuovo grido d’allarme lanciato congiuntamente dagli amministratori comunali di Melfi e dai produttori agricoli dell’area, ha bisogno di risposte immediate e puntuali». E’ quanto sostiene l’ufficio di presidenza della Cia-Confederazione italiana agricoltori della Basilicata. «Prendiamo atto – prosegue la Cia delle affermazioni dell’assessore all’Agricoltura sull’avvio delle procedure per la richiesta della dichiarazione dello stato di crisi del settore agricolo, a. La scorsa settimana è stata rilanciata la mobilitazione degli agri-
coltori per tutto il mese di novembre. «La Cia – aggiunge la nota - rinnova l’appello a tutti gli agricoltori lucani e alle altre organizzazioni agricole ad una condivisione». Tra le principali richieste della Cia: prorogare sino al al 31 dicembre 2010 e, nel contempo, stabilizzare gli sgravi contributivi in agricoltura ; finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali; riduzione, anche con interventi di carattere fiscale, dei pesanti costi produttivi; immediato trasferimento dei fondi Fas per l’agricoltura; immediato pagamento degli aiuti comunitari da parte di Arbea superando inutili “triangolazioni” e le tante
inefficienze e sprechi; procedere ad una rapida verifica sulla rispondenza delle scelte contenute nelle Misure del Psr 2007/2013 alla luce dei nuovi e difficili scenari con cui si sta confrontando il comparto agricolo; approvazione della proposta di legge regionale sul riordino degli enti a servizio dell’agricoltura, tenendo conto delle positive indicazioni scaturite dal confronto istituzionale svolto; Immediato utilizzo dei “fondi liberati”; adozione di provvedimenti compensativi per le imprese agricole ; Approvazione rapida della legge per tutela e la valorizzazione del “Made in Basilicata”e dei conseguenti regolamenti applicativi».
La Cisl presenta una mozione per i 12 ex dipendenti del Consorzio agrario
Carlt, occupazione per tutte le unità POTENZA - Per molti quella del Consorzio agrario di Lucania e Taranto è una vertenza ormai chiusa. A ricordare che senza lavoro rimangono ancora 12 ex dipendenti del Carlt, il segretario della Cisl di Basilicata, Nino Falotico, che ieri ha presentato una mozione in consiglio regionale. «A distanza di due anni - dichiara il consigliere - non si dimentichino lavoratori e padri di famiglia che fiduciosi aspettano le soluzioni promesse. La Regione Basilicata non passi alla storia come creatrice di disparità e discriminazioni».
La mozione depositata ripercorre tutta la storia di questi lavoratori che, «non potendo beneficiare al pari dei loro colleghi delle opportunità previste nella legge 410 del 28 ottobre 1999, erano stati oggetto all’epoca di accordi specifici e dedicati. Accordi che, a quanto risulta, sono rimasti incastrati sulla carta». «La Regione Basilicata, Confindustria e sindacati – si legge nella mozione - avevano dichiarato disponibilità nel promuovere ogni iniziativa utile al reinserimento di tutti i lavoratori e, in particolar modo, dei dodici in maggiore difficoltà». In data 15 luglio 2008, infatti, l’organismo associativo industriale si era impegnato a sostenere, nell’ambito delle aziende ad esso iscritte, i profili professionali e gli strumenti offerti dalla legislazione vigente alla voce sostegno eco-
Il segretario Nino Falotico
nomico e formativo. Questo per ricollocare i lavoratori espulsi dai processi produttivi. Il 3 novembre dell’identico anno, la stessa Confindustria di Basilicata con Cgil, Cisl e Uil, richiedeva l’attivazione di un apposito tavolo tecnico presso la Regione Basilicata, con la volontà di acquisire nozioni sulle competenze dei lavoratori interessati e per definire gli strumenti concreti di azione». «Da informazioni assunte - conclude Faloticco - risulta individuato lo strumento agevolativo per la ricollocazione dei lavoratori che, tuttavia, alla data odierna, non è stato ancora varato”. Il consigliere Falotico chiede di conoscere “quali impedimenti si siano interposti al raggiungimento dell’obiettivo e che, rimossi questi, si possa concretizzare il loro ritorno al lavoro».
L’ASSESSORE all’Agricoltura, Vincenzo Viti (nella foto), ha riconvocato per venerdì mattina un incontro, che sarà coordinato dal dirigente generale Pietro Quinto, finalizzato a concludere in termini equitativi la vicenda che interessa gli operatori agricoli nel Melfese nel contenzioso in atto con il Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano. Un contenzioso che sta portando improvvidamente al pignoramento di titoli di credito e di pensioni su somme che sono considerate del tutto ricomprese nella capacità di garanzia delle aziende agricole interessate. L’assessore Viti è nuovamente intervenuto sul presidente del Consorzio, Nicola Barbangelo, rammentandogli l’urgenza di tener fede agli impegni già conseguiti nella sede regionale qualche giorno fa e purtroppo non ancora ottemperati. L’assessore, infine, ha ricordato la situazione di crisi del mondo agricolo e l’esigenza che maturi una comune sensibilità verso i problemi che oggi angustiano le aziende in maniera così grave.
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16 24 Ore in Basilicata
Omicidio Tartaglia: l’avvocato Viggiani chiede ai giudici di assolvere il presunto assassino
La difesa: «Navazio innocente» La parte civile insiste sull’ergastolo. La decisione nella prossima udienza POTENZA - Gerardo Navazio è innocente. Questa è la conclusione dell’arringa difensiva pronunciata ieri mattina nell’aula Mario Pagano del palazzo di giustizia di Potenza dall’avvocato Mirella Viggiani. Il processo per l’omicidio del giovane Mauro David Tartaglia si è avviato alla conclusione. L’udienza è stata rinviata al 24 novembre per le repliche dell’accusa e la decisione finale. Le richieste presentate in extremis dalla difesa, perché i giudici della Corte d’assise, presieduta da Andrea Gubitosi, assumessero nuovi elementi a discarico dell’imputato, sono state tutte respinte, come in precedenza la richiesta di ricusazione della corte per legittimo sospetto. Navazio era assente, ed è probabile che mancherà anche alla lettura della sentenza. L’accusa è stata rappresentata in aula dal pm Sofia Anfossi della procura di Melfi, che ha già chiesto una condanna all’ergastolo. Ieri mattina la difesa ha puntato il ditocontro le apparenti incongruenze delle testimonianze resedalle persone informate sui fatti, che avrebbero taciuto particolari di rilevante importanza per non accusarsi di una serie di reati. «Sono quasi tutti pregiudicati, o indiziati di numerosi e gravi reati», è stato detto a riguardo dei testimoni chiamati a deporre dall'accusa, secondo le indagini difensive che sono state svolte in questi mesi, «senza alcuna possibilità di smentita». L’avvocato Viggiani ha cercato di insinuare il dubbio chedallascena deldelittosiano stati sottratti elementi utiliperle indagini,comeun’arma che Tartaglia a detta dell’imputato avrebbe avuto con sé, e da cui Navazio si sarebbe sentito minacciato. Anche le forze dell’ordine, nelle conclusioni dell’avvocato, avrebbero tenuto «un atteggiamento censurabile»,
La stampa inglese riprende l’inchiesta del Quotidiano
Sul Daily Echo di ieri «Pallottole a casa Restivo»
«ANTI mafia police in Italy investigate bullets sent in post». E’ il titolo con cui il quotidiano inglese Daily Echo ha aperto l’edizione di ieri, riprendendo l’inchiesta del Quotidiano della Basilicata sui proiettili a Danilo Restivo, pubblicata qualche settimana fa. Nel servizio del giornale inglese, firmaGerardo Navazio
concentrando le indagini contro il solo imputato sulle indicazioni raccolte dai presenti sulla scena del delitto «interessati a sviare le indagini» dato che tra loro ci sarebbe stato il vero omicida. Mauro David Tartaglia venne trucidato a Melfi nella centralissima via D’Annunzio il 16 giugno del 2007, verso le cinque del pomeriggio. Aveva appena 22 anni. A distanza diventiquattro oreuna vo-
INIZIATIVE SUL TERRITORIO
lante della polizia fermò Gerardo Navazio a Potenza, che aveva ancora con sé la pistola. Ma per l’avvocato si sarebbe trattato di una messa in scena per proteggere il capo di un potente clan della zona Marco UgoCassotta, intervenuto mentre si affrontavano con violenza la vittima e l’imputato, che per gratitudine si sarebbe addossato la responsabilità provvedendo a sparare un colpo a vuoto con l’arma
FONDI FAS
Impiantistica sportiva Una 3 giorni del Coni
Latronico: «Significativo»
nici di tutti i paesi della Basilicata. Il programma è stato così organizzato: alle nove e mezza l'accredito dei partecipanti. Alle dieci il saluto delle autorità e alle dieci e mezza si inizia a discutere: “Impiantistica Sportiva in Basilicata: nuovi impianti e messa a norma dell'esistente”, a cura dell'ingegnere Francesco Nolè. Poco dopo, alle undici e un quarto, si parlerà del D. Lgs. 81/08 e sugli impianti sportivi, a cura dell'ing. Maria Brancucci. Mezz'ora dopo il coffee break e a mezzogiorno il programma triennale dello sport della legge regionale 26 del 2004, a cura del geometra Salvatore Pellettieri. Seguirà la pausa pranzo col buffet. Nel pomeriggio, alle quattordici si parlerà di “Impianti tecnologici che favoriscono un utilizzo delle fonti rinnovabili e il miglioramento dell'efficienza dell'involucro edilizio”, e a tal proposito relazionerà l'ingegnere Sergio Vaglio. Claudio Buono
POTENZA - «E’ significativa la notizia data dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola che ha annunciato che nel prossimo Cipe verranno sbloccati i progetti di 8 Regioni, compresa la Basilicata, destinatari di 17 miliardi di fondi Fas». Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. «Il via libera viene dato dopo un’attenta e necessaria verifica per certificare la coerenza delle spese dei piani regionali con gli obiettivi strategici previsti dai fondi Fas. I 17 miliardi sbloccati daranno un importante impulso allo sviluppo del Meridione ed in particolare alla ripresa delle attività produttive e al potenziamento del quadro infrastrutturale. Ancora un volta - ha concluso Latronico - il governo ha smentito con i fatti, le cassandre che andavano predicando la scarsa attenzione del governo nei confronti del Mezzogiorno».
POTENZA - Una tre giorni di convegni sull'impiantistica sportiva nella nostra regione: è l’iniziativa organizzata dal Coni Basilicata per il tramite della Scuola Regionale dello Sport. Un convegno regionale, diviso in tre giorni (28, 29 e 30 ottobre), per la trattazione delle tematiche relative all’impiantistica sportiva nonché all’eventuale accesso al credito sportivo agevolato per la sua realizzazione, come ha sottolineato il presidente regionale del Coni sugli inviti a Sindaci e funzionari comunali, Tortorelli. Si parte domani da Potenza, presso l'Hotel Vittoria; si continuerà domani a Matera presso il Palace Hotel e si concluderà a San Severino Lucano, venerdì, presso l'Alberto Bosco Magnano. Relatori del convegno saranno funzionari e dirigenti del Coni nazionale nonché del Credito Sportivo. Sono stati invitati alla manifestazione tutti i sindaci, assessori allo Sport e i funzionari dei servizi tec-
to dal cronista giudiziario Paula Robert e dal direttore Andy Martin, viene ripercorsa la storia della scomparsa di Elisa. E, per la prima volta, parla la moglie di Restivo: Fiamma. Dice: «Per le minacce abbiamo informato sia la polizia inglese che quella italiana». f. a.
Sbloccati 17 miliardi
del delitto per risultare positivo alla prova del guanto di paraffina, e poi confessando di essere l’omicida al magistrato che ha condotto le indagini, Giuliana Giuliano. A distanza di un mese Marco Ugo Cassotta sarebbe stato ucciso nella faida che da vent’anni a questa parte insanguina la zona del melfese, e Navazio avrebbe ritrattato la sua confessione. Anche l’omicidio di Tartaglia an-
drebbe reinserito in questo scontro tra clan, nella ricostruzione fatta dall’avvocato, ma se si dovesse condannare Navazio gli andrebbe riconosciuto uno sconto per la provocazione, dato che la sera prima sarebbe stato minacciato dalla vittima. Ieri è stato il turno anche della parte civile. L’avvocato Maria Rita Di Ciommo, che difendegli interessideifamiliari di Tartaglia, non ha vo-
luto rilasciare commenti sulla ricostruzione effettuata dal collega che difende l’imputato. «Ci associamo alla richiesta avanzata dal pubblico ministero», l’omicidio sarebbe stato intenzionale e premeditato, «Navazio aveva un coltello nella cintola, e se fosse stato per lui, se Tartaglia non si fosse opposto, avrebbe fatto una fine se possibile ancora più truce». Leo Amato
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24 Ore in Basilicata 17
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
Analisi Svimez-Sole 24 Ore sul monitoraggio degli indicatori economici
Europa: per la regione obiettivo sempre più lontano Scarsa attività, poca innovazione e povertà diffusa E’ UN quadro molto negativo quello dipinto dall’analisi Svimez -Il Sole 24 Ore Sud sul monitoraggio degli indicatori europei per la Basilicata. Quest’ultima si conferma una regione sempre più periferica, che si allontana dall’Europa, soprattutto per il basso tasso di attività, la scarsa spesa per l’innovazione e la diffusa povertà. Confrontando l’andamento dei dati 2001, 2005, le ultime rilevazioni dei principali indicatori (situazione economica generale, occupazione, innovazione, riforma economica, coesione sociale, sostenibilità ambientale) e i target programmati spicca in generale un gap impossibile da recuperare entro la scadenza prevista. Per molti indicatori addirittura si profila un ulteriore allontanamento dall’obiettivo. In particolare, rispetto alla situazione economica generale, fatto pari a 100 il Pil pro capite medio Ue, la Basilicata è passata dall’82,7% del valore medio europeo del 2001 al 74,3 del
2006 (Mezzogiorno 69). Situazione peggiore per l’occupazione: la strategia di Lisbona prevedeva un tasso di occupazione nella classe di età 15-64 anni del 70 per cento entro il 2010. Ma la Basilicata dal 2001 al 2009 è rimasta ferma a 48
per cento (dato Sud 44,7 per cento). Riguardo al tasso di occupazione degli adulti in età compresa tra 55 e 64 anni c’è da segnalare un recupero (da circa il 37 per cento del 2001 al 39 per cento del 2009), comunque distante
dal 50% previsto per il 2010. Sul fronte della spesa per la ricerca si segnala un’ulteriore riduzione, dallo 0,8 per cento del 2001 allo 0,7 per cento del Pil nel 2006, ancora lontana dal 3% europeo (dato Sud 0,9%). Progressi molto consistenti riguardano invece la scolarizzazione secondaria: la popolazione lucana in età 20-24 anni in possesso di diploma è salita dal 73% del 2001 all’84% nel 2008, unica regione meridionale praticamente allineata all’obiettivo (dato medio Sud 72%). Problema specifico del Mezzogiorno resta la povertà, che riguarda una quota superiore di tre volte e mezza rispetto all’obiettivo di Lisbona. La Basilicata, con il 30% di povertà, si trova in una situazione leggermente migliore. Rispetto all’obiettivo della sostenibilità ambientale, si segnala in regione un calo delle emissioni di C02 e una crescita del consumo di energia, in linea con il resto del Paese, a conferma di un ritardo complessivo nella strategia ambientale nazionale.
Il consiglio rimanda la questione alla giunta
L’Asi rischia una nuova voragine in bilancio PER il Consorzio per lo Sviluppo industriale di Potenza potrebbe aprirsi una nuova voragine nei bilanci già in rosso. La questione attiene alla controversa interpretazione dell’utilizzo dei fondi ex legge numero 266 del 97 e legge regionale 19 del 2003, relativamente al periodo 2003-2007. Era stato il commissario Asi di Potenza, Alfonso Ernesto Navazio, a chiedere alla Regione Basilicata un’apposita pronuncia sulla questione, a seguito della bocciatura, da parte dello stesso ente regionale, della delibera del Cda dell’ente numero 45 del 2008 e delibera commissariale 27 del 30 luglio 2008, sulla rendicontazione delle spese relative all’anno 2007. La Regione contestava all’Asi, di aver coperto, nella precedente gestione, i costi di operazioni ordinarie con fondi destinati ai soli lotti delle aree ex 219 non ancora assegnati. Risorse che, rispetto al bilancio del solo anno 2007, ammontano a due milioni di euro. Ma che, nel caso in cui l’interpretazione della Regione ne limi-
tasse l’utilizzo, finirebbero per ammontare a più di 11 milioni di euro, per tutto il periodo di riferimento, da sottrarre alla casse dell’ente. Insomma, una bella grana (una in più rispetto alle già numerose problematiche dell’ente in attesa di essere investito da riforma) che, però, la seduta di consiglio regionale di ieri non ha voluto dirimere. L’assise ha respinto a maggioranza (con la sola astensione dell’assessore Straziuso), in sede di controllo, la delibera di giunta regionale che riguarda l’approvazione di elementi integrativi di giudizio relativo al bilancio consuntivo 2007 del Consorzio industriale di Potenza. In pratica, il Consiglio ha rinviato alla giunta la decisione su questa controversa questione. «Il Consiglio - è scritto in una nota facendo proprio il parere della seconda commissione consiliare, ha invitato la Giunta regionale a voler revocare in autotela il provvedimento, riadattandolo in coerenza con una interpretazione univoca delle norme di cui alla
La sede del Consorzio industriale
legge regionale 19/03, relativa all’utilizzo dei fondi trasferiti ai sensi della legge 266/97, in maniera tale da evitare discrasie di utilizzo e contabilizzazione nei diversi esercizi». Dall’interpretazione che la giunta regionale darà sull’utilizzo di questi fondi potrebbe conseguire un pesante aggravio del debito storico dell’Asi di Potenza . Questione che sarà oggetto di discussioni e approfondimenti nei prossimi giorni. m.labanca@luedi.it
Caso Smart Paper
Fiat Dal 23 al 27 novembre
Altra cassa integrazione in Sata e indotto Per le sigle di categoria: «Posizione poco coerente»
Fiat Sata
COME ai vecchi tempi, alla Fiat Sata e in tutto l’indotto di Melfi, torna la cassa integrazione. Ma si tratta di una sola settimana. L’ha comunicato ieri l’azienda: dal 23 al 27 novembre si farà ricorso alla cigo. Alla base della decisione - ha comunicato il management Sata nel corso della riunione che si è svolta ieri mattina subito dopo la comunicazione - la necessità di «riallineare la produzione». La cassa integrazione, oltre alla Sata, toccherà anche lo stabilimento Mirafiori di Torino. Ma per il segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro, il provvedimento va ritirato. Per la Fiom di Basilicata la comunicazione della direzione aziendale Sata «è contraddittoria rispetto all’andamento delle vendite e priva di un qualsiasi riferimento ad un piano industriale più generale del settore auto nel nostro Paese». Per la Uilm di Potenza il ricorso alla cassa integrazione «rappresenta il segnale che la crisi economica e produttiva non è ancora passata». Normalmente - sottolinea il segretario di Potenza, Vincenzo Tortorelli - gli ultimi mesi dell’anno sono sempre stati critici in quanto il mercato assorbe meno vetture. A ciò si aggiunge la fine della concessione degli incentivi in alcuni paesi europei (Germania). Per la Uilm, quindi, è necessario la riconferma degli incentivi alla rottamazione anche per l'anno 2010, al fine di fronteggia-
re la crisi del settore che tuttora perdura. Che la proroga degli incentivi per l'industria dell’auto debba essere legata a un aumento della produzione della Fiat in Italia e' anche la convinzione dell’Ugl Basilicata. L’Ugl ritiene opportuno ed indispensabile oggi, che eventuali nuovi incentivi vengano indirizzati oltre che alle auto e ai mezzi commerciali con motori medio alti, anche e soprattutto alle auto di segmento ‘B’dove si conferma che lo stabilimento Sata di Melfi ad oggi è a livello produttivo il più sano del gruppo Fiat. L’Ugl Metalmeccanici della Basilicata fa appello al Governo che ciò si auspichi, si concretizzi poiché tutto il comprensorio automobilistico della Basilicata ne trarrebbe un notevole vantaggio con enorme beneficio dei livelli occupazionali. «Il calo di richieste - spiega il segretario regionale della Fismic, Marco Roselli - non è legato esclusivamente alle motorizzazioni ecologiche e non riguarda solo il nuovo modello Punto prodotto a Melfi, infatti nello stesso periodo anche lo stabilimento di Mirafiori subirà un fermo produttivo sulla Multipla. Riteniamo - commenta Roselli - che il buon andamento produttivo di Sata in questi ultimi mesi dovuti in particolare agli incentivi governativi sulle motorizzazioni ecologiche, si stia per esaurire. Dopo il lancio commerciale della nuova Punto Evo i concessionari si sono riempiti».
Vertenza 118 Domani sit in
Fiom: «La direzione non ha rispettato gli accordi»
Mahle, si continua a trattare
POTENZA - Fp Cgil, Fps Cisl, Uil Fpl, Fials e nursing-up hanno organizzato una giornata di protesta degli operatori suddetti per domani con sitin davanti la giunta regionale di Basilicata al fine di sensibilizzare la Regione e tutti coloro che osteggiano il provvedimento Operatore 118 che riguarda la vertenza relativa al progetto incentivante di Basilicata Soccorso circa il primo semestre del 2009, bloccata per «motivi al momento oscuri».. Resta inteso che a fronte di una urgente convocazione o in presenza di una approvazione del provvedimento, le scriventi revocheranno le iniziative di lotta intraprese, che però stanno creando una situazione insostenibile tra gli operatori del 118. «Al momento - scrivono i sindacati - non è stato previsto alcun incontro, nonostante sia stato più volte sollecitato».
POTENZA - «Il licenziamento della lavoratrice della SmartP@per, che segue già altri licenziamenti “senza giusta causa” avvenuti in questi anni in questa azienda, sono la dimostrazione dell'abuso fatto in questi anni di quella che chiamano flessibilità, ma di fatto è solo precarietà dei rapporti di lavoro introdotti con la legge 30 attraverso la dinamica degli accordi separati firmati in questi anni tra il Governo la Confindustria e i Sindacati complici». E’ quanto dichiara la Fiom Cgil, dopo il caso di cui una lavoratrice a cui non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato. «La Direzione aziendale - continua la Fiom - ad oggi non ha rispettato l'accordo sindacale del 9 dicembre 2008 “ in merito ai parametri da utilizzare per la valutazione dei contratti da trasformare improntati alla valutazione della prestazione lavorativa….”, ed ha continuato sulla strada di questi anni a gestire le assunzioni e i licenziamenti senza criteri di trasparenza, rispondendo probabilmente alle solite logiche di clientela politica».
LE garanzie bancarie e industriali presentate dalla Revoind – azienda che si occupa di tecnologie e meccaniche di precisione, intenzionata a rilevare lo stabilimento «Mondialpiston» di Potenza, di proprietà del gruppo Mahle, in cui fino allo scorso anno si producevano pistoni per automobili – rappresentano «un primo passo in avanti, ma non esaustivo, per realizzare un vero accordo di reindustrializzazione del sito». È quanto hanno reso noto, in un comunicato congiunto, la Cgil e la Fiom-Cgil. Secondo i sindacati la Revoind, nel corso di un incontro che si è svolto ieri mattina a Potenza, «ha risposto solo parzialmente alle richieste», presentando «documenti di impegni produttivi già definiti con altre aziende del territorio». È necessario quindi «verificare ulteriormente il progetto industriale»: per questo motivo la Revoind, nel prossimo incontro previsto per il 4 novembre, dovrà presentare “la documentazione necessaria» sulla
Vertice in Regione con Revoind, candidata alla reindustrializzazione
Lo stabilimento Mahle
produzione e i livelli occupazionali. Nel frattempo la Revoind ha reso noto di aver visionato lo stabilimento di Potenza e di aver incontrato i vertici della Mahle a Torino, la scorsa settimana.
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Mercoledì 28 ottobre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
L’interrogazione
Istituzioni
Lagopesole, niente posta per dieci giorni
Morto Renato Profili E’ stato prefetto in città
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Le interrogazioni di Imbesi (Pdl): «Nel frattempo ci hanno tolto la tangenziale»
Nodo della primavera 2011 Lavori al 34 per cento, «ma i soldi basteranno per le varianti» SECONDO l’amministrazione, il Nodo del Gallitello potrebbevedere ilcompletamento entro la primavera del 2011. Anche se - ha spiegato ieri l’assessore alla Mobilità Pietro Campagna, rispondendo in seduta di consiglio comunale a due interrogazioni del consigliere Antonino Imbesi (Pdl) - gli uffici sembrano fiduciosi da poter accorciare le previsioni. Nel frattempo, il dibattito si concentra su fondi, scadenze, penali e varianti che hanno determinato o meno l’andamento dei lavori dell’opera da 28 milioni di euro che dovrebbe definitivamente risolvere il problema del traffico in città. L’AVANZAMENTO Al momento la direzione dei lavori ha emesso il quinto stato di avanzamento dei lavori, contabilizzando - si legge nella risposta all’interrogazione circa5 milioni e mezzodi euro su un totale di poco più di 16 milioni. Ovvero, il Nodo si è “sciolto” per il 34 per cento dell’intero intervento. La sommaa disposizione,infatti- i28 milioni dirottati dall’ormai irrealizzabile aeroporto - non è ancora del tutto conteggiata grazie ai ribassi della gara. Proprio la differenza - secondo l’amministrazione - potrebbe bastare a coprire le spese ulteriori sopraggiunte a causa di alcune modifiche ai lavori del cantiere: tempi e varianti. LA VARIANTE A causa di una variante, in via di approvazione, i lavori sono sospesi sul viadotto del Gallitello in cui due campate andranno sostituite (per il ritrovamento di un’area di interesse archeologico tra il torrente del Gallitello e il fiume Basento) da un’unica trave di 50 metri di luce. Campagna ha spiegato che proprio in un recente incontro è arrivato il nulla osta della Soprintendenza: manca, però, l’approvazione definitiva della variante. LA GALLERIA Ulteriore variante dovrà interessare il gruppo di micro-pali previsti in zona Murate che saranno sostituiti nel progetto da pali di grande diametro. Ma l’attenzione, prevedibilmente, durante la discussione, si è spostata sulla galleria “Tirreno”che dovràcollegare la fondovalle con Gallitello. Le modifiche al progetto riguardano l’imbocco “di monte” (in viale dell’Unicef), gli “schemi tipologicidi scavoe diconsolidamento della galleria naturale” e l’imbocco “di valle” (in zona Gallitello sarà modificato il sistema costruttivo delle paratie). LA STATICITA’ Ilpuntoresta lasicurezzaproprio della galleria per cui Imbesi aveva presentato una seconda interrogazione. «Allo
I lavori andati avanti lungo il Nodo del Gallitello (f.M.)
Interpellanze, calendario e lunga tempistica
Dieci giorni per riaprire (forse) l’inceneritore
Di interrogazioni ne erano previste una cinquantina. L’intero consiglio è servito a svolgerne più o meno la metà. E delle 20 interrogazioni discusse, un buon ottanta per cento portava la firma di Antonino Imbesi (Pdl) consigliere di opposizione che di interpellanze ne ha presentato fin dai primi giorni dell’insediamento dell’assemblea comunale. Alcune, infatti, risalivano alle prime settimane di luglio o di agosto. Ecco, allora, la sollecitazione: sarebbe il caso spiega - di fare in modo che le interrogazioni su temi di attualità non attendano i tempi della calendarizzazione: magari come nel caso dei rifiuti in città, l’emergenza, potrebbe essere (momentaneamente) passata.
LA prima delle numerose interrogazioni discusse in consiglio comunale recupera un problema “storico”e serve da spunto per annunciare la (vicina?) soluzione. Il consigliere Imbesi (Pdl) aveva chiesto lumi sulla situazione dei rifiuti in città (la data dell’interrogazione è il 29 luglio). Sarà Santarsiero a spiegare che inquel periodo, si èscontata la difficoltà del mancato recapito finale nel sito di Salandra. «Oggi la situazione è diversa» e la possibilità di abbattere al “sofferenza” del settore (che sconta l’accumulo di rifiuti di Potenza e dell’hinterland nella stazione di trasferenza di Pallareta) passa per l’apertura dell’inceneritore: «Il riavvio potrebbe avvenire tra una decina di giorni».
stato attuale - spiega l’amministrazione nella risposta non esiste alcun pericolo di stabilità per la galleria, nè per gli edifici di via Tirreno». E se la «realizzazione degli interventi previsti dalla variante,
in corso di approvazione, sarà in ogni caso risolutiva di ogni equivoco sulla staticità dell’opera», è bene ricordare che «lo scavo della galleria non è iniziato e le deformazioni manifestate dalle strutture
di sostegno delle terre, si sono da tempo esaurite perchè contrastate adeguatamente al piede, sul livello di viale dell’ Unicef, con la realizzazione di idonei elementi strutturali». Così, «la stessa metodologia
operativa prevista - prosegue la risposta - dovrebbe consentire la realizzazione dell’opera in tutta sicurezza». DUBBI E SCADENZE Ma se l’amministrazione rassicura, Imbesi torna a sollecitare dubbi. Si parte dalla tempistica: troppi ritardi, dice, con relativo aumento di spesa. Campagna però torna ribadire - come già fatto in passato che il termine dei 700 giorni previsti per il completamento del Nodo complesso scadono agli inizi del prossimo anno. Scadenza che comunque dovrebbe essere superata: si ritiene che tutta l’opera potrebbe essere completata - stando “larghi” - entro la primavera del 2011. FRUIBILITA’ Se da un lato l’amministrazione si impegna a rendere fruibile ilNodo man mano chei lavori avanzano (presto, assicurano, il viadotto Basento che da viale del Basento “sbuca”su via della Tecnica), la tempistica si incastra con l’opera anche su altri versanti. La tangenziale Dragonara (che con ilNodo èparteincausa) almomento resta una previsione di spesa fissata dalla Provincia per il 2011. Nel frattempo, il comune ipotizza di poter alleviare il disagio sorto a posteriori e non previsto ampliando via Isca del Pioppo. «Fatto sta che i 14 milioni della tangenziale sono stati dirottati su altra opera dalla Provincia spiega Imbesi - E’ vero, da Palazzo di città spiegano che i milioni di euro a disposizione per il Nodo basteranno a coprire anche le spese sopraggiunte con le varianti dell’opera. Eppure resta il sospetto che la cifra non sia del tutto sufficiente. Allora,magari, saràla Provincia ad arrivare in aiuto facendosi “perdonare” lo “scorporo”della tangenziale». sa.lo.
Oggi consiglio provinciale SI terrà oggi la seduta di consiglio provinciale dedicata al problema rifiuti, richiesta tempo fa dall’opposizione. Il presidente del consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco ha fissato alle 10.30, in prima convocazione e venerdì 30 ottobre, alle 15.30, in seconda convocazione, il consiglio provinciale nell’aula consiliare di piazza Mario Pagano. Solo due, così, i punti all’ordine del giorno: l’adesione alla Fondazione “Francesco Saverio Nitti” e la discussione, su richiesta della minoranza, sulla questione rifiuti.
ENERGIA
Il progetto Ener Supply Dopo un’intensa fase di valutazione e una di programmazione il progetto Ener supply di cui il comune di Potenza è capofila inizia i lavori. Il progetto attraverso azioni di formazione, sperimentazione e assistenza alla progettazione nell’ambito del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili in tre anni prevede il rafforzamento delle capacità amministrative locali. Oggi, a Potenza, si riuniranno i principali partner tecnici. Nella riunione si definiranno delle prime indicazioni di massima di natura operativa e di divisione dei compiti tra i partner su due ambiti: definire le attività sul territorio dell’area metropolitana di Potenza e sviluppare le attività in 11 territori del Sud Est Europa. Oggi, alle 11, si terrà nella sala dell’Arco una conferenza stampa per illustrare le modalità di natura operativa del progetto.
RICORRENZE
Divieti di circolazione
LA PROPOSTA
«Con lo scudo si pensi al capoluogo» Dal Pdci la provocazione al Pdl sugli aiuti agli enti in sofferenza finanziaria «SFIDIAMO il Pdl: nel piano del Ministro Tremonti (secondo anticipazioni giornalistiche) per l’utilizzo dei soldi provenienti dallo “scudo fiscale” figurano 100 milioni di euro da assegnare ai comuni di Catania e Palermo per i noti problemi finanziari dei due enti». Ma il Pdci chiede «altrettanto impegno per il comune di Potenza». L’appello-provocazione arriva dal segretario cittadino del Pdci-federazione sinistra di Potenza, Gerardo Nardiello. «Come è noto sulla situazione debi-
RIFIUTI
toria ereditata dal sindaco Santarsiero dal suo predecessore al 2004 - dice Nardiello in una nota - gli esponenti comunali e i parlamentari del Pdl sono bravi a fare polemica, ma non altrettanto ad assumere iniziative concrete». «Se infatti il Governo ha in programma di spendere circa 7 miliardi di euro in arrivo dal provvedimento dello “scudo fiscale” e sta pensando, tra l’altro e giustamente, a venire incontro alle esigenze di Comuni in dissesto finanziario - aggiunge - non si
può usare il metodo dell’amicizia personale e politica del premier nei confronti dei sindaci dei comuni siciliani». In fondo, «il comune capoluogo della Basilicata ha le stesse esigenze come hanno ammesso in campagna elettorale i ministri Sandro Bondi e Altero Matteoli - richiama vecchie polemiche sorte durante la scorsa campagna elettorale - promettendo l’arrivo dopo le elezioni comunali di un finanziamento straordinario, soprattutto per il “piano Bucaletto”».
In occasione delle festività dedicate ai defunti, nei pressi del cimitero di San Rocco, dalle 8 alle ore 18 dei giorni 30 e 31 ottobre e 1 e 2 novembre e dalle ore 8 alle 13 del 3 novembre, è stato istituito il divieto di circolazione dei veicoli lungo via della Rimembranza (fatta eccezione per i bus urbani, i taxi, gli autonoleggiatori da rimessa, gli invalidi muniti di contrassegno). Sarà senso unico di circolazione a scendere lungo via Pepe ad eccezione dei residenti. Nel Piazzale sarà predisposto uno spazio riservato ai bus urbani e ai taxi.
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Potenza
20 Potenza
Il prossimo 30 ottobre la mostra “We love Potenza”
“Orbita e dintorni”, venerdì corso di aggiornamento al San Carlo
Rinviato al 7 novembre l’incontro con Antonio Preziosi
IN OCCASIONE della ricorrenza liturgica di San Gerardo, l’associazione culturale San Gerardo la Porta”, ha promosso una serie di iniziative. Domani sera, alle 20, presso la cattedrale di Potenza, il maestro Vincenzo De Gregorio, organista della Cappella del Duomo di Napoli, terrà un concerto d’organo in onore del Santo Patrono del capoluogo (la cui solennità ricorre il 30 ottobre). Il programma prevede una lettura di testi spirituali e l’esecuzione di diversi brani musicali (gli autori prescelti sono Felix Mendelssohn, Vincenzo Petrali, Filippo capocci, Sigfrid Karg-Bert, joseph Callaerts, più un concerto per Maria su musiche di Bossi e Boellmann).
SI terrà il prossimo 30 ottobre, alle 18.30, nella sede del Circolo Angilla Vecchia la mostra dei progetti e la premiazione dei primi tre classificati del concorso di idee We love Potenza: progettiamo insieme la nuova citta'. La mostra è l'ultima tappa di un entusiasmante cammino partito nel febbraio scorso che ha visto il coinvolgimento di giovani progettisti under 35 chiamati a disegnare un Centro sportivo polivalente nella zona G di Potenza al servizio dell'intera città. Al Concorso hanno preso parte gruppi di progettisti provenienti anche da fuori regione.
SI CHIAMA “Orbita e dintorni” ed è il corso di aggiornamento organizzato da Giovanni Smaldone, direttore dell’Unita operativa di Oculistica del nosocomio potentino, che si terrà venerdì prossimo nell’auditorium del San Carlo. Il corso di rilevanza nazionale ha come sottotitolo “Dalla patologia orbitaria alla Oftalmoplastica”. L’evento, accreditato Ecm è rivolto agli oculisti, otorinolaringoiatri, neurologi, neurochirurghi, neuropadiologi, ortottisti e infermieri, ha carattere multidisciplinari e si avvarrà della collaborazione di llustri relatori nazionali e regionali.
E’ STATO spostato al prossimo 7 novembre, l’incontro “Dal libro ai mass media - L'informazione nell'età tecnologica”, previsto alla Biblioteca provinciale per lunedì prossimo. All’incontro avrebbe dovuto essere presente anche Antonio Preziosi (lucano d’origine), direttore di Radio Rai e del Giornale Radio Uno. Preziosi, però, per sopraggiunti impegni legati ad audizioni con il direttore generale della Rai, non avrebbe potuto essere presente. Di qui la decisione di rinviare l’evento. Appuntamento, quindi, al 7 novembre sempre presso la Biblioteca Nazionale alle 18.
POTENTINI ALLA VENICE MARATHON
Dal capoluogo a Venezia... che corsa DA Potenza a Venezia per la 24esima edizione della maratona che da anni taglia il traguardo nella città lagunare. E Dal capoluogo lucano, sono partiti in tre, armati di pazienza, diverse ore di allenamento nelle gambe e la voglia di provarci ancora, più o meno veterani della prova fisica. Alla fine, il traguardo lo hanno tagliato, con gli altri 7 mila iscritti alla maratona (la gara competitiva per professionisti è stata vinta dal keniano John Komen che ha fatto registrare il nuovo record della corsa con 2 ore 8 primi e 13 secondi), per la maggior parte amatori: Alessandro Gabriele, classe 1956, atleta libero alla quinta maratona, e Giuseppe Lorusso, analoga categoria, classe 1955 e alla prima esperienza, hanno chiuso il percorso di oltre 42 chilometri in 4 ore 40 primi e 38 secondi. Con loro anche Domenico Romaniello che nella classifica generale si piazza al 4.373esimo posto, con percorso concluso in 4 ore 33 primi e 43 secondi. Domenico è l’unico dei tre potentini che fa parte di una società di atletica, la Podistica amatori Potenza 88 e dei tre è anche il più “esperto”. Di maratone ne ha all’attivo 23, di cui diverse all’estero (Barcellona, New York, Berlino) e la maggior parte in giro per l’Italia: a Venezia ancora una volta senza che la disabilità che lo accompagna da anni, ipovedente, sia un limite alla propria energia. Da villa Pisani (la partenza della maratona era stata fissata a Stra) fino a Mestre e poi lungo la Laguna (sul collegamento con la terra ferma, il ponte delle Libertà, 4 chilometri interminabili sul finire del percorso), correndo lungo le rive del Brenta e passando per piazza San Marco, tra colleghi maratoneti di ogni nazionalità, sotto un sole caldo di un autunno clemente, hanno tutti e tre superato la propria prova personale. Soddisfatti - perchè in fondo è anche un bello oltre che sano gioco - già si dicono pronti a nuova esperienza, ancora ulteriori 42
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“Sordi & udenti uniti dalla lingua dei segni” è il titolo del convegno, promosso dall’Ens (Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi) della Basilicata, che avrà luogo domani, mercoledì 28 ottobre, alle ore 9.30, nella sala Inguscio della Regione Basilicata (in viale Verrastro a Potenza). L’iniziativa, che si avvale della collaborazionedel Consiglio regionale della Basilicata, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su “Uliss&”, ovvero «un progetto di vita per investire nell’integrazione socio-culturale dei sordi – si legge nella Brochure dipresentazione dell’evento- el’abbattimento della barriera della comunicazione per recuperare potenzialità nascoste dal silenzio della disabilità invisibile». Interverranno al convegno il presidente del Consiglio regionale Prospero De Franchi, la presidente nazionale dell’Ens Ida Collu, la presidente regionale dell’Ens Carmelinda D’Amelio, il presidente della quarta Commissione del Consiglio regionale Marcello Pittella, l’assessore regionale alla Formazione Antonio Autilio, l’assessore regionale alla Salute Antonio Potenza, il direttore sanitario dell’Asp Giuseppe Cugno e il direttore sanitario dell’Asm Giuseppe Montesano. Concluderà i lavori il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. Coordineràil dibattito la segretaria regionale dell’Ens Margherita Palomba. «Anziché considerare la sordità solamente come un “deficit”ouna condizione medica che necessita di cure e di cortese sopportazione –si legge ancora – si dovrebbe prestare più attenzioneamigliorare l’accesso alle persone sorde in tutti gli ambiti della vita. In questo contesto, la lingua dei segni è una chiave pivot per l’integrazione sociale dei sordi».
Bellezze d’altri tempi
Sala 1 Michael Jackson’s This is it 17.00 - 19.30 - 22.00 Sala 2 Bruno 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 3 Oggi sposi 17.30 - 20 - 22.30 Sala 4 Parnassus 16.45 - 19.15 - 21.45 Sala 5 La battaglia dei 3 regni 18 - 21 Sala 6 Up 16.30 - 18.45 - 21 Sala 7 Baari’a 17 Orphan 22
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Up 16 - 18.30 - 21
Up
La Provincia alla marcia per la pace a Gerusalemme
Da oggi festival di teatro
APPUNTAMENTO per giovedì con la conferenza stampa di bilancio della “Marcia per la pace a Gerusalemme”. L’assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Potenza Paolo Pesacane, alle ore 10, presso la sede dell’assessorato in largo Gianturco a Potenza (ex centro Natascia), incontrerà la stampa per illustrare gli esiti più significativi della marcia Perugia-Assisi a Gerusalemme, svoltasi dal 10 al 17 ottobre. Alla conferenza prenderà parte, oltre all’assessore, il presidente della Provincia Piero Lacorazza. Pesacane, in rappresentanza dell’Ente, è stato tra i 400 italiani che hanno partecipato alla marcia, organizzata dal coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, dalla Tavola della pace e dalla Piattaforma italiana delle Ong per il Medio Oriente in collaborazione con la Rete europea degli Enti locali per il Medio Oriente, la Fondazione Anna Lindh e le istituzioni locali e regionali. Obiettivo della marcia e della Conferenza internazionale della Pace a Gerusalemme è stato quello di ascoltare e dialogare con palestinesi e israeliani, ma soprattutto di sollecitare l'Europa e gli europei a svolgere un ruolo più incisivo per il processo di pace in Medio Oriente. E l’ente provinciale ha messo a disposizione il proprio contributo.
APPUNTAMENTO mercoledi 28 e il 29 ottobre al teatro Stabile per la seconda edizione del Festival PotenzaTeatro. La manifestazione, ideata e organizzata dall’associazione Abito in Scena, ha la direzione artistica di Leonardo Pietrafesa e Monica Palese e si avvale del coordinamento organizzativo di Giovanni Palese. Anche quest’anno il Festival vuole connotarsi per i nuovi linguaggi e la sperimentazione e si svolgerà nell’arco di due intense giornate. Oggi sarà riproposto Teatro in Breve, la rassegna nazionale di corti teatrali, genere introdotto per la prima volta in Basilicata proprio con il Festival Potenza Teatro (in questa edizione saranno ospiti quattro compagnie che rappresentano una sintesi tra produzione teatrale lucana e nazionale). Giovedi 29, invece sarà nel capoluogo Marco Baliani con Kohlhaas, uno spettacolo cult del teatro italiano. Una rappresentazione che con la sua forza
I tre potentini (Gabriele, Lorusso e Romaniello) impegnati nella Venice Marathon
chilometri da percorrere, pioggia o sole poco importa, magari ancora in mezzo ad una folla fiume di colleghi corridori. Alla maratona di Venezia, non è mancata la solidarietà: Alex Zanardi ha ottenuto il primo succes-
so in carriera nella gara di handbike. Lui e Pistorius promotori e testimonial di Bimbiingamba, il progetto per aiutare tutti i bambini che, per cause diverse, dalle malattie alla guerra, hanno perso uno o più arti: 500 pettorali tra
i circa 7.000 della maratona (compresi quelli di Lorusso e Gabriele) erano dedicati al progetto (con relativa raccolta di fondi). E adesso, di nuovo in strada, di nuovo di corsa, da Potenza al prossimo appuntamento.
LL 30 OTTOBRE TERZO WORKSHOP “PER UNA SOCIETÀ INCLUSIVA” SI terrà il prossimo 30 ottobre un nuovo appuntamento del progetto “Per una società inclusiva”, un percorso formativo sui temi della disabilità e dell’inclusione sociale. Il terzo workshop, dal titolo “Lavoro e Partecipazione”, è previsto dunque per venerdì, dalle ore 9 alle ore 18 presso la sala teatro istituto Immacolata Concezione in Piazza Sanseverino a Lauria. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Le chiavi di scuola” ed è promossa dall’Agenzia per l’orientamento e la formazione della Provincia di Potenza, dall’associazione Potentialmente Onlus, dall’associazione Italiana Formatori Delegazione di Basilicata, dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, dall’associazione Persone Down, dall’associazione “La Luna al Guinzaglio”. Il percorso prevede diverse sessioni formative, tra cui Politiche attive del lavoro delle persone con disabilità, Forum teatrale a cura di Maria Buccolo ed Elisabetta Tonon. Il workshop è gratuito ed aperto a tutti. Ci sarà inoltre un servizio autobus-navetta che partirà dalla sede dell’Apofil, in via dell’Edilizia, alle ore 7 del 30 Ottobre con rientro previsto alle ore 18 dello stesso giorno. Per l’adesione al workshop e per usufruire del servizio navetta si prega di inviare una mail a: aifbasilicata@email.it.
CINEMA
SULLA SORDITÀ
CARL Fredricksen è un anziano signore che per tutta la vita ha sognato di girare il mondo, ma ha dovuto scontrarsi coi problemi della realtà quotidiana come le bollette e gli acciacchi dell'età. Quando a 72 anni la vita sembra non offrirgli più tempo...
Orphan UNA giovane coppia, in seguito alla prematura perdita di un figlio, decide di adottare una bambina. Appena Esther entra a far parte della loro vita...
Parnassus e la sua bellezza ha segnato la storia della scena italiana degli ultimi 20 anni e che, per i promotori, ha senso riproporre, perché le nuove generazioni di spettatori possano appropriarsi di un repertorio di esperienze eccellenti.
QUESTA è la storia dell’Immaginario del Dottor Parnassus, un attore girovago, con la sua compagnia di personaggi un po’ fuori dal comune...
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ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Enel Italgas Guasti
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Si è conclusa sabato scorso a Campomaggiore la rassegna di iniziative promosse dal poeta Fanì in favore della campagna di raccolta fondi dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti finalizzata alla costruzione di un Centro Polifunzionale di Alta specializzazione per Ciechi pluriminorati a Roma. Il poeta ha devoluto alla sede centrale dell’Uici la somma di 1.250 euro ricavati della vendita di 406 copie della sua ventitreesima raccolta di poesie intitolata “Fenius”. Alla manifestazione conclusiva promossa dalla Pro-Loco di Campomaggiore e patrocinata dalla Presidenza del consiglio regionale di Basilicata e dai comuni di Potenza, Campomaggiore, Laurenzana, Castelmezzano, Albano di Lucania e Picerno hanno partecipato, oltre agli amministratori locali, la modella rumena Maria CesafAnca, alcuni cittadini e il musicista del gruppo vocale e strumentale “Lupi”. Durante la manifestazione L’Uici potentina, rappresentata dalla consigliera Chiara Lasala, ha avuto modo di spiegare al pubblico presente che cosa significa vivere la quotidianità in presenza di diverse disabilità, a differenza di quanti spesso guardano alla vita “normale” con noia e superficialità. La serata si è conclusa in versi con la lettura di una delle poesie di Fanì “Lucania”.
Potenza 21
Agenda
Mercoledì 28 ottobre 2009
Domani concerto in onore di San Gerardo
L’INIZIATIVA
Fanì per l’Uici di Potenza
Mercoledì 28 ottobre 2009
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
Mercoledì 28 ottobre 2009
Giustizia lenta: la storia di una donna, originaria di Potenza ma residente a Roma, morta a 95 anni
Defunta a giudizio: sarà vero? Il caso degli avvocati Canzona e Orecchioni noti per alcune notizie poi smentite A NOVANTACINQUE anni è stata rinviata a giudizio. Ma in tribunale non si è presentata. Non avrebbe potuto: era morta. Questa la prima notizia. La seconda sta nel nome degli avvocati che l’avrebbero tutelata: Giacinto Canzona e Anna Orecchioni non sono nuovi a notizie eclatanti. Peccato negli ultimi tempi siano state spesso smentite. Era accaduto per la donna costretta, a causa del proprio peso eccessivo, a comprare due biglietti per sedersi sulle poltrone di un volo da Bari. Stessa trafila per la cliccatissime notizie delle suore in corsa verso Aosta a 180 all’ora preoccupate per la caduta estiva del Papa. Così, anche ieri, sono di nuovo gli avvocati Orecchioni e Canzona, laziali, a diffondere la notizia. Il fatto sembra accaduto a Roma dove M.A.C., originaria di Potenza, classe 1915, dal 2005 risultava essere legale rappresentante di una Srl romana. La signora aveva «evaso i versamenti Inps per i propri dipendenti per circa 12.000 euro». Nel maggio 2009 arriva il decreto di rinvio a giudizio, con l’udienza fissata per il 21 ottobre 2009. L’imputata, però, non si presenta in udienza e i suoi difensori - avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni – rappresentano subito al giudice che da molto tempo non hanno contatti con l’anziana signora. Finchè il magistrato - è il racconto diramato - spulciandole cartenonsi èaccorto che su una notifica di circa un anno prima il portiere dello stabile della donna aveva già dichiarato all’ufficiale giudiziario che era deceduta. Ma questa volta, sarà vero? La prudenza è più che doverosa.
IL 22 settembre del 2004 alle dieci e cinquanta del mattino un convoglio che trasporta traversine di cemento si scontra con un carro-gru fermo sul binario. I due mezzi appartenevano alla stessa ditta, che stava eseguendo dei lavori di manutenzione per i danni causati dal maltempo. Tutto è avvenuto a un centinaio di metri dalla stazione di Lagopesole, sulla tratta Potenza-Foggia, e sono morti in due, Mario Dipietrantonio, 58 anni di Foggia, e Ruggie-
Disastro ferroviario di Lagopesole Processo iniziato e udienza rinviata ro Ricco, 30 anni, di Barletta. Questo è l'episodio per cui è in corso a Potenza un processo a carico di cinque imputati con le accuse di disastro ferroviario e omicidio colposo. Ruggiero Ricco era il macchinista del convoglio, e fu schiacciato dal braccio della gru montata sul carro appena travolto, che avrebbe ruotato senza controllo sfondando la cabina di comando alla testa del treno. Pri-
ma dell'impatto avrebbe fatto in tempo a urlare: “Scansatevi, non frena”, verso i suoi colleghi che erano al lavoro sul posto, una decina in tutto. Quella dei freni non funzionanti è una delle tesi difensive che gli avvocati hanno già annunciato di voler portare in dibattimento. Mario Dipietrantonio era alla guida di una pala meccanica che è finita in una scarpata in seguito all'incidente.
Venne sbalzato fuori dall'abitacolo sui binari e sarebbe morto sul colpo. Oltre ai due morti in cinque rimasero feriti in modo lieve. Solo uno venne trattenuto per accertamenti dopo una botta in testa con relativa amnesia, e figura oggi tra gli imputati. A quei tempi era il responsabile della stazione di Lagopesole. Le indagini della procura di Potenza sono state condotte dal pm
Claudia De Luca in collaborazione con la Polizia ferroviaria. La notizia rimbalzò sui maggiori mezzi di informazione fino al Parlamento dove deputati e senatori lucani presentarono un'interrogazione al Ministro dei trasporti. Il governo venne accusato di “pesantissime responsabilità” per aver mancato negli anni precedenti di assicurare i fondi necessari per l'ordinaria manutenzione delle tratte ferroviarie lucane. l. a.
La tragedia della Siderpotenza: il nostro errore NEL Quotidiano di ieri a pagina 24 è stato pubblicato un pezzo intitolato “Siderpotenza, al via il processo”. Come saprà chi ne ha letto il contenuto si è fatto riferimento all'udienza principale di un processo per disastro ferroviario e omicidio colposo che è stata subito rinviata per l'assenza di uno dei membri del collegio giudicante. Il tutto è durato non più di dieci minuti senza che venisse fatto alcun riferimento ai fatti specifici di cui ai capidi imputazione. Il cronista che sta scrivendo, collaboratore del giornale, ha immediatamente collegatoil processoall'incidenteoccorso l'8 maggio del 2008 a Potenza, non avendo memoria di un altro caso simile avvenuto a Lagopesole il 22 settembre del 2004, in cui morirono due persone. Infatti sulla ricerca delle responsabilità per quest'ultimo episodio negli ultimi cinque anni de-
TRIBUNALE DI POTENZA SEZIONE CIVILE UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI VENDITA DI BENI IMMOBILI SENZA INCANTO IN DANNO DI Procedimento di Esecuzione Immobiliare N. 184/96 IL CANCELLIERE RENDE NOTO -CHE il giorno 04.12.2009, alle ore 11,30, nella sala delle Pubbliche Udienze di questo Tribunale, avanti al Giudice dell'Esecuzione, si procederà alla vendita senza incanto dei beni immobili sotto descritti. DESCRIZIONE DEI BENI LOTTO UNICO: fabbricato immobiliare, sito in Pietragalla, alla C.da Risciuddo, piano terra e primo piano, con annessa area circostante di mq. 2465, attualmente in catasto rispettivamente, fabbricato alla partita 1000789, al fol. 55, p.lla 450 , terreno alla partita 22829, fol. 55, p.lla 598. CONDIZIONI DI VENDITA - Gli immobili vengono posti in vendita nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, così come identificati, descritti e valutati dall'esperto di ufficio con relazione depositata in data 12.10.1999, con tutte le servitù attive e passive inerenti e quote condominiali relative; - Il prezzo base è di € 77.766,00 oltre di I.V.A, se dovuta; - L'aggiudicazione sarà disposta in favore di chi avrà formulato l'offerta più alta, in aumento rispetto al prezzo base, a seguito di gara tra gli offerenti. - Si procederà all'aggiudicazione anche in presenza di una solo offerta valida, senza gara. - Le offerte di acquisto sono irrevocabili e dovranno essere presentate in regola col bollo, in busta chiusa e sigillata indirizzata all'Ufficio Esecuzioni Immobiliare del Tribunale di Potenza, entro le ore 11 del giorno precedente quello di gara; - Esse dovranno contenere: 1) le generalità, domicilio, codice fiscale, stato civile, recapito telefonico del soggetto cui sarà intestato l'immobile se persona fisica; ragione sociale, sede, recapito telefonico, partita IVA, dati anagrafici del legale rappresentante e relativi poteri se trattasi di società o ente. Non sarà possibile intestare l'immobile a soggetto diverso da quello che sottoscrive l'offerta; 2) dati identificativi dell'immobile per il quale l'offerta è proposta; 3) indicazione del prezzo di acquisto offerto; 4) all'offerta devono essere allegati due assegni circolari, non trasferibili, intestati alle “Poste Italiane S.p.a. Potenza”, per gli importi fissati in percentuale sul prezzo base: - il primo pari al 20% per spese di vendita salvo conguaglio; - il secondo pari al 10% per cauzione ed in conto prezzo di aggiudicazione. L'aggiudicatario dovrà versare la differenza del prezzo (detratta la cauzione di cui sopra) entro 60 giorni dall'aggiudicazione, su Libretto Postale infruttifero, nelle forme di Deposito Giudiziario. Detto libretto sarà depositato in Cancelleria, previa redazione del relativo Processo Verbale. In mancanza si procederà a norma dell'art. 587 C.p.c.; - all'esito di tali adempimenti sarà emesso il Decreto di Trasferimento ai sensi dell'art. 586 C.p.c.; Maggiori informazioni in Cancelleria. POTENZA, 10.04.2009 IL CANCELLIERE -Dott. Canio Muro-
ve essere calato un certo silenzio se la notizia della chiusura delle indagini e del rinvio a giudizio per le cinque persone imputate sempre di omicidio colposo e disastro ferroviario è passata del tutto inosservata, come peraltro lo svolgimento delle prime due udienze del dibattimento. Altrettanto a ben vedere è occorso per il caso del disastro avvenuto a Potenza l'8 maggio scorso. Per qualcuno le indagini sarebbero ancora in corso, mentre qualcun altro si dice più che sicuro che la faccenda si sia chiusa con un risarcimento alla famiglia di Giuseppe Santoro, morto a causa di quell'incidente, come è stato scritto anche ieri. Quello che è successo poco prima dell'ingresso in aula per l'udienza di lunedì è che il cronista abbiaintercettato unodegli avvocatiin merito all'oggetto del processo, e sentiti i capi dell'accusa, gli abbia
chiesto se si trattava dell'episodio di Potenza. A quel punto forse perché l'avvocato andava di fretta, o chi scrive ha capito male, si sarebbe ingenerato l'equivoco, resistito anche dopo il rinvio a febbraio del dibattimento, quando sempre lo scrivente ha chiesto ancora lumi sulla causa, questa volta a un altro avvocato, e si è sentito rispondere quanto riportato nel pezzo pubblicato ieri circa la sua tesi sulle reali responsabilità. Un dialogo che è durato una decina di minuti in cui si è parlato di due casi terribilmente simili senza mai incrociare una circostanza dirimente. Il risultato è sotto gli occhi del lettore. Si è attribuito a cinque persone un'accusa identica ma riferita a un episodio diverso, motivo per il quale nell'articoloin bassosiè decisodinon farriferimento una seconda volta ai loro nomi e cognomi avendoli già esposti ieri,
L’incidente di Lagopesole
ma soltanto alle reali circostanze di cui al processo in corso, che verrà inseguito, come è d'obbligo per un caso simile, anche nella prossima udienza che si svolgerà a febbraio. Dispiace aver rievocato fuori luogo il dolore dei familiari di Giuseppe Santoro. Troppi muoiono sul lavoro, ma accade spesso che l'oblio avvolga tutto e subito. Si è commesso un errore e si chiede scusa ai lettori del giornale. Leo Amato
Ex prefetto di Potenza
LA REPLICA
Confcommercio: «De Mare sospeso è una realtà» LO SCORSO 10 ottobre Fausto De Mare, presidente della Confcommercio di Potenza, ha rilasciato un’intervista a “Il Quotidiano”. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giuseppe Musacchio, legale di Antonino Pidatella, presidente degli agenti di Commercio di Potenza e primo firmatario del ricorso giudiziario contro la Confcommercio che ha portato alla sospensione della delibera di elezione del presidente De Mare e del consiglio direttivo. ILLUSTRE direttore, si rendono necessarie alcune precisazioni circa quanto affermato dall’ormai ex presidente De Mare e riportato nel vostro articolo. Senza voler entrare nel merito sia del ricorso che del provvedimento giudiziario, deve tuttavia evidenziarsi che: a) la sospensione della delibera di nomina del presidente e del comitato direttivo non è un’indiscrezione ma è una realtà: è stata decretata dal Tribunale di Potenza con provvedimento depositato l’8.10.2009! Detto provvedimento è immediatamente esecutivo con tutte le conseguenze che ne derivano. b) I ricorrenti, tra iquali molti presidenti di categoria, hanno appreso dello svolgimento dell’assemblea elettiva a cose fatte dai giornali che hanno riportato l’elezione del sig. De Mare. Infatti né l’allora direttore e né il delegato dott. Arzano hanno mai inteso coinvolgere nessuno nella fase propedeutica di preparazione dell’assemblea. Il fatto, poi, che gli unici partecipanti all’assemblea siano stati coloro che erano candidati nel consiglio direttivo e a presidente fa supporre che tutto sia stato preparato in maniera tale da facilitare l’elezione del sig. De Mare e company. c) Di tutti i partecipanti all’assemblea soltanto due erano soci dell’Associazione. d) Sempre in sede giudiziaria è emerso che alcuni partecipanti all’assemblea e, quindi, candidati al consiglio direttivo, hanno sotto-
scritto la scheda di adesione il giorno stesso dell’assemblea; circostanza che ne impediva la candidatura stessa in quanto, ai sensi dello statuto, la candidatura, da parte dei soci, andava presentata dieci giorni prima quando, evidentemente, soci ancora non lo erano. e) Il sig. De Mare non poteva essere eletto presidente, sia perché non socio e sia perché all’epoca era consigliere comunale di Moliterno; l’art.13 dello statuto, infatti, sancisce che “le cariche di Presidente, Vice Presidente, membro della Giunta nonché di Direttore ricoperte nell’ambito del Sistema Associativo sono incompatibili con incarichi di carattere politico e con funzioni di governo a livello delle amministrazioni pubbliche territoriali, centralielocalie conmandatiparlamentario con incarichi politici”; f) Il sig. De Mare, forse perché imbarazzato perle modalitàcon lequali haassunto lacarica di Presidente si è materialmente iniziato ad interessare della Confcommercio soltanto nel mese di marzo 2009 (addirittura lo confessa lui stesso nell’articolo in commento) nonostante l’elezione a presidente sia immediata e,quindi, nonostanteabbia assuntola carica già il 14.7.2008; g) Nel periodo in cui il sig. De Mare ha svolto la funzione di Presidente la Confcommercio ha avuto una emoraggia di iscritti. h)Poiché èintendimento ditutti iricorrenti non solo ripristinare un minimo di legalità e democrazia nell’ambito dell’Associazione, ma anche favorire la massima partecipazione, è già stato chiesto l’elenco aggiornato dei soci in regola con il pagamento delle quote associative onde procedere alla richiesta di convocazione dell’assemblea ai sensi dell’art. 20 del codice civile, ovvero con richiesta di almeno un decimo degli associati e ciò proprio per indire nuove elezioni. La saluto cordialmente. Antonino Pidatella Giuseppe Musacchio
E’ morto Renato Profili
E’ STATO anche prefetto di Potenza Renato Profili, morto ieri a Napoli. Profili era ricoverato nel reparto Rianimazione del II Policlinico di Napoli: tre settimane fa era stato colpito da un ictus. L’ex prefetto era nato a Napoli nel 1942; sposato, tre figli, aveva cominciato la carriera nella prefettura partenopea come capo ufficio stampa, nel 1981. Successivamente era stato dirigente dell’Ufficio elettorale, capo di gabinetto e vicario, fino alla nomina di prefetto nel 1991, incarico ricoperto fino ai primi mesi del 2009, quando è andato in pensione. Prefetto di Napoli dal 2003 al 2007, negli anni precedenti aveva diretto le prefetture di Potenza, Pavia, Messina e Palermo. Nel luglio 2008 il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi aveva nominato Profili commissario per il rilancio e la bonifica degli Scavi di Pompei.
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22 Potenza
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Le Primarie ad Avigliano sono state molto partecipate
Interrogazione di Coviello (Pdl)
Roccaforte del Pd
Niente posta da dieci giorni a Lagopesole
In 1.564 hanno votato per il loro segretario AVIGLIANO - Numeri inequivocabili. Hanno votato in 1564. In tutta la provincia, capoluogo a parte, solo Lavello ha visto una partecipazione maggiore. Le “primarie” confermano: Avigliano rimane una roccaforte per il Partito Democratico. Un dato che, nel momento in cui si apre la corsa verso le elezioni della prossima primavera, permette al partito di rilanciare con forza l'ambizione di avere un suo esponente come candidato alla guida della futura amministrazione comunale. E nello stesso tempo, un dato che spiega l'esito deludente delle provinciali dello scorso giugno. I 1564 votanti sono pochi di meno rispetto ai voti (1695, compresi quelli della lista “Provincia Futuro”) ottenuti: segno che nell'occasione gli elettori avevano voluto mandare un segnale al partito, di fronte a candidature evidentemente non condivise. Può sorridere il segretario del Pd aviglianese Nicola Pace: «E' stata una straordinaria partecipazione di popolo, ed ogni volta che il popolo si esprime sulla scelta delle classi dirigenti, la democrazia non è in pericolo. Avigliano conferma il suo attaccamento ai valori democratici, spero che quanto
Nicola Pace, segretario Pd di Avigliano
prima anche altre forze politiche adottino il metodo delle primarie». Sulla stessa linea l'ex assessore provinciale al Bilancio Vito Summa, che aggiunge un elemento di riflessione: «Avigliano conferma la sua voglia di partecipazione democratica e dà una grande prova di maturità politica ed una risposta indicativa alle altre sensibilità politiche presenti sul terri-
torio. Nella corsa fra i candidati alla segreteria nazionale, vince Bersani. Ottiene il 62% dei voti, e il suo dato è spinto verso l'alto dal voto della sezione di Possidente, dove l'ex ministro conquista moltissimi voti. Si ferma al 24% Franceschini, mentre Ignazio Marino raggiunge un 14% che sale al 20 nel centro cittadino, altro dato dal quale Summa parte per introdurre
un'altra considerazione, indicandolo come un segnale «della voglia di partecipazione e di cambiamento di una parte molto ampia di elettorato»; mentre Pietro Santarsiero, fra i promotori della mozione Marino ad Avigliano, lo spiega come «somma della validità della persona e della sua proposta e del valore aggiunto dato dalla presenza fra i candidati all'Assemblea nazionale di Beatrice Gianturco, alla quale chi ha condiviso il suo percorso nel campo dell'associazionismo ha voluto dimostrare il suo apprezzamento». Nel “regionale”, equilibri ribaltati rispetto al dato complessivo. Vince largamente Adduce (47.6%), e fra le liste collegate spiccano “Insieme per la Basilicata”al centro, “Per il Partito Democratico” a Possidente. Ottiene il 28% Speranza, fra le cui liste ottimo è il risultato di “Giovani lucani per Speranza”, trainata da Mara Salvatore, diventata simbolo della voglia di cambiamento di tanti elettori del Pd. Per lei, si aprono le porte dell'assemblea regionale che dovrà eleggere il nuovo segretario. Deludente, invece, il risultato di Restaino, che non si ferma al 24%. Giancarlo Tedeschi
A Pietragalla l’assemblea dei soci ha stabilito i nuovi vertici
Pro Loco, cariche rinnovate Il presidente è Ceraldi che subentra a Manzella PIETRAGALLA - Nello scorso fine settimana si è tenuta una importante riunione della Pro Loco Pietragalla. Infatti è stata convocata l'assemblea dei soci della struttura associativa presso la sala consiliare del palazzo municipale di Pietragalla in via Cadorna e all'ordine del giorno vi era il rinnovo delle cariche sociali. Ciò è avvenuto e nello specifico è stato eletto il nuovo presidente, il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo collegio dei revisori dei conti. Il nuo-
vo presidente della Pro Loco Pietragalla è Donatino Ceraldi che subentra a Rocco Manzella. Il consiglio di amministrazione è costituito da Rocco Manzella (presidente uscente), Saverio Muscio, Massimo De Bonis, Michele Lavinia (74), Roberto Prillo, Maria Teresa Grippo, Antonio Coviello, Giuseppe Lapenna, Giampaolo Berterame, Donato Potenza, mentre Michele Lavinia (57) e Domenico Rocco Zotta, sono stati designati dall'amministrazione comunale di Pietragalla in rap-
presentanza rispettivamente della minoranza e della maggioranza consiliare. Il collegio dei revisori dei conti è formato da Colangelo Vita Crescenza, Ceraldi Giuseppe e Antonio Nolè. Nel corso dell'assemblea sono state affrontate varie tematiche inerenti l'attività della Pro Loco attraverso un dibattito costruttivo e sostanziale a cui hanno preso parte i numerosi soci presenti e gli stessi cittadini. Antonio Bevilacqua
Un postino
AVIGLIANO - Tommaso Coviello, consigliere comunale del Pdl e Capogruppo del Gruppo misto al Consiglio comunale di Avigliano, ha presentato un’interrogazione al sindaco di Avigliano perché «si faccia portavoce del disagio sostenuto dagli utenti dell’Ufficio postale di Lagopesole». Ancora difficoltà per i cittadini delle aree più lontane dai grandi centri, quindi. «Sono ormai più di dieci giorni che i cittadini residenti nella frazione Lagopesole - afferma Coviello - e nelle frazioni vicine non ricevono con regolarità la posta». «Il disservizio - spiega il consigliere - è coinciso con il definitivo trasferimento del Centro di smistamento, prima ivi presente, presso l’Ufficio postale di Filiano. Fino a qualche settimana fa, tutta la posta in arrivo e in partenza dagli Uffici postali di Possidente, Sant’Angelo e La-
gopesole, era gestita da quest’ultimo Ufficio. Tale localizzazione garantiva maggiormente il servizio di smistamento per tutta la popolazione residente nel comune di Avigliano. Il disservizio ufficialmente sembra essere addebitabile all’indisponibilità di un portalettere in forza presso l’Ufficio postale, tuttavia la coincidenza con il trasferimento del centro di smistamento sembra alquanto strana. Il disagio è amplificato dalla presenza sul territorio interessato di molte attività commerciali, danneggiate dal mancato recapito della posta. Giustamente - conclude il consigliere - alcuni cittadini residenti hanno promosso una raccolta di firme per segnalare il disservizio. Sarebbe pertanto indispensabile che anche l’amministrazione comunale si attivasse nell’immediato per risolvere la questione».
L’INTERVENTO
LA MOSTRA
Un’esposizione fotografica nel periodo natalizio
Sull’apertura domenicale dell’ospedale San Carlo
Picerno e la sua storia
Un atto concreto per i pazienti
PICERNO - Picerno, ieri e oggi. Scatti che hanno immortalato il paesaggio, i costumi, i mestieri ormai scomparsi, le feste religiose, le tradizioni di un tempo e foto che testimoniano i cambiamenti urbanistici, ma anche di vita quotidiana. Saranno queste le tematiche oggetto della mostra fotografica “Picerno, uno scatto di storia” in programma nel periodo natalizio (inaugurazione il 5 dicembre e chiusura il giorno della befana). L'iniziativa è promossa dalla neonata associazione “La Torre Onlus” che ha come obiettivo la crescita culturale e sociale della comunità. Il pre-
sidente Gerado Curcio invita i cittadini picernesi a contribuire alla raccolta del materiale fotografico e delle cartoline d'epoca. Le foto saranno contraddistinte da una didascalia che indicherà il luogo o la persona immortalata, il proprietario della foto e, dove è possibile, il periodo in cui è stata scattata. «L'obiettivo - ha continuato - è quello di far scoprire alle giovani generazioni chi eravamo perché scoprire il passato aiuta a riflettere sul presente. E poi, quale migliore testimonianza per i giovani che attraverso l'uso della fotografia, possono scoprire le proprie radici?». Le foto e le
cartoline saranno catalogate per sezioni tematiche. A chiusura dell'allestimento sarà assegnato il premio “Picerno, uno scatto di storia”. Saranno i visitatori a esprimere il proprio gradimento e la migliore foto. Il materiale sarà pubblicato sul sito internet che sarà allestito per rendere accessibile al popolo degli internauti il patrimonio fotografico. La location naturale individuata dall'associazione sarebbe la torre di origine normanna, ma nel frattempo si attende la risposta dell'amministrazione comunale per usufruire del bene artistico-architettonico. Iranna De Meo
I GIORNALI locali riportano il seguente titolo: “L’ospedale San Carlo apre anche di domenica”. Ed io, modesto ma assiduo lettore, così commento: “Era ora! Finalmente un atto concreto per ridurre le lunghe liste di attesa per le visite specialistiche mirate (a volte se fatte tempestivamente, ti salvano la vita)”. A parte il semplice chiosare, occorre evidenziare che il direttore sanitario del San Carlo, Pennacchia, ha iniziato a “farsi sentire”ed era necessario la messa in discussione della sua nomina per scuoterlo. Ora, a mio avviso (chiedo venia se oso tanto), aggiungo che un ospedale di tutto rispetto dovrebbe diffondere la consapevolezza del linguaggio della salute (scritto e parlato), fornendo tecniche e strumenti che servano, sia ai medici ed agli operatori della sanità, sia ai pazienti ed i loro familiari, a comunicare meglio tra loro, migliorando la comunicazione e, quindi, a raggiungere l'obiettivo comune: la salute della gente. Un esempio di cattiva comunicazio-
ne: “Dolore al petto, P: Che sarà, dottore?; D: Lei ha un pianoforte nel petto; P: E cioè?; D: “E' il cuore che, trovasi a contatto col velopendolo asciatico, gonfia i variscecoli e la moscia” Chi ha capito qualcosa? Sicuramente nessuno. Basta che il paziente abbia firmato il consenso informato, proprio quel consenso informato descritto come semplice formalità, senza sapere che è una grande opportunità per entrare in comunicazione con il paziente ed il familiare. Va ricordato che il consenso informato è riconosciuto, oggi, come il punto di partenza di ogni terapia. il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione (art. 32). Se sapremo portare avanti questa idea della portata sociale della comunicazione legata alla salute, certamente per tutti rappresenterà la possibilità di una riflessione concreta sulle sue opportunità di miglioramento. Vincenzo Claps responsabile Mpa Avigliano
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Mercoledì 28 ottobre 2009
24 Viggiano Petizione popolare promossa dal Pdl: in un giorno raccolte più di duecento adesioni
«No al deposito di rifiuti» Raccolta firme contro la stazione di trasferenza nella zona industriale VIGGIANO - “No al deposito dei rifiuti solidi urbani nella zona industriale di Viggiano, località vigne”. In una giornata raccolte oltre duecento firme. Scatta la protesta nella capitale del petrolio. Dopo i rumori, il costante odore nauseante dell'attività petrolifera del Centro Oli, arriva anche la “munezza” nell'area industriale di Viggiano. “Munezza” a cui i cittadini di Viggiano hanno deciso di rispondere no. Infatti nella sola giornata di domenica, di fronte alla villa comunale del paese valligiano, sono state raccolte oltre duecento firme per dire “no al sito di trasferenza dei rifiuti nel territorio viggianese”. Una petizione popolare promossa dai consiglieri di minoranza del Cambiamento - Pdl, Amedeo Cicala e Pierluigi Maulella. Una levata di scudi contro «una sorta di centro di smistamento di immondizia, localizzato nell'area industriale, dove dovrebbero confluire gli Rsu provenienti dai comuni del comprensorio della Comunità Montana Alto Agri, per poi essere compattati e trasportati nella discarica di Sant'Arcangelo». Sito previsto nel Piano della Provincia di Potenza insie-
La zona industriale di Viggiano
me alla realizzazione di altre sei stazioni di trasferenza in altri comuni lucani. Un sito scelto che a quanto pare ha innescato non poche polemiche ed oggi culminato proprio nella raccolta di firme. Raccolta che proseguirà per tutta la settimana e verrà presentata al più presto a Istituzioni e a tutte le forze politiche.
Nella petizione si legge che «la localizzazione di un “deposito ” per rifiuti, anche se di solo transito, andrebbe ulteriormente a pregiudicare la già insostenibile situazione ambientale contrassegnata da notevoli immissioni di gas in atmosfera, rumorosità ed esalazioni maleodoranti la motivazione della riduzione dei
tempi di percorrenza e dei costi di trasporto è del tutto priva di fondamento poiché non si comprende la logica di portare a Viggiano i rifiuti di Spinoso e Montemurro, comuni questi molto più vicini a Sant'Arcangelo, come pure l'asserita centralità di Viggiano rispetto ai Comuni di Marsiconuovo - Paterno - Tramutola e Marsicovetere produttori dei maggiori quantitativi di rifiuti». «Ritenuta - si legge ancora - la scelta inadeguata, inopportuna e non economica, anche per i costi aggiuntivi che andrebbe a determinare sia per la realizzazione degli impianti di stoccaggio che per la gestione degli stessi (personale, mezzi di movimentazione, compatta tori per il trasporto a discarica, energia ecc)». La richiesta - si legge alla fine del documento - «è alle Autorità in indirizzo di meglio valutare la validità della scelta ipotizzata e di non adottare alcun provvedimento senza aver preventivamente interessato i sottoscrittori della presente nelle persone dei promotori, unici portatori degli interessi della comunità viggianese». Angela Pepe
Tour nella Valle dell’Agri per i Maestri del Lavoro VAL D'AGRI - Intensa e proficua la “Giornata Lucana” dei Maestri del Lavoro, svoltasi nei giorni scorsi tra la media ed alta valle dell'agri. Una giornata trascorsa “assaporando le suggestioni, le straordinarie opzioni, l'ambiente, i monumenti, i prodotti agricoli, il sapore di una delle zone tra le più prestigiose della Basilicata”. Più di cento i Maestri del Lavoro che, provenienti dalle sedi di Crotone, Salerno, Matera e Potenza, si sono dati appuntamento in quel di Sant'Arcangelo, dove hanno trascorso la mattinata, per recarsi poi nel pomeriggio a Sarconi. La giornata, organizzata dal Consolato Regionale di Basilicata con il fattivo contributo della Presidenza del consiglio regionale, si è aperta con l'incontro delle quattro rappresentanze provinciali presso il Convento di Santa Maria d'Orsoleo. “Gem-
ma di straordinario valore, uno dei più importanti monasteri della Basilicata e del sud, eretto dai Francescani minori nel sito di una precedente cappella bizantina”. Così recita la locandina di presentazione dell'iniziativa nella descrizione del complesso conventuale. Monumento che è stato visitato con l'ausilio di una competente guida, in modo da apprezzarne appieno le pecularietà ed i fasti propri dello stesso. Dopo la visita al convento, nella sala riunioni dello stesso, i Maestri hanno ricevuto i saluti del Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata, Prospero De Franchi e di Vittorio Sabia, vice presidente nazionale per il sud e le isole nonché Console Regionale per la Basilicata. A seguire il pranzo ufficiale, consumato presso una struttura adiacente il complesso monumentale. La
comitiva, poi, ha fatto tappa per Sarconi. Nel centro valligiano, famoso per i suoi fagioli ad Indicazione Geografica Protetta, i Maestri del Lavoro hanno visitata un'azienda agricola locale specializzata nella coltivazione di fagioli ed altri prodotti lucani. Da qui hanno raggiunto la sala convegni del Comune, dove hanno trovato ad attenderli il Sindaco della cittadina Cesare Marte, che ha porto i saluti dell'amministrazione comunale e della cittadinanza. La locale Pro Loco, inoltre, in ricordo della giornata ha donato al Console Sabia un dvd con immagini di Sarconi ed una delle maglie indossate dagli organizzatori della Sagra del Fagiolo. La “Giornata Lucana”ha avuto termine con una degustazione di cavatelli con fagioli di Sarconi, offerta dalla stessa Pro Loco. Gerardo Tempone
Iniziativa promossa dall’amministrazione comunale
Spinoso, la Confocommercio incontra gli operatori locali
Uno scorcio di Spinoso
SPINOSO - Un incontro per portare gli enti sul territorio e permettere alle piccole e medie imprese di esporre le loro problematiche. Con questo spirito, l'amministrazione comunale ha organizzato un incontro con i rappresentanti della Confcommercio di Potenza, nella persona del presidente Fausto De Mare. In attuazione a quanto promesso durante la campagna elettorale, il primo cittadino e l'assessore alle attività produttive hanno avviato un percorso di confronto con le realtà presenti sul territorio. Un primo passo per la costituzione di una commissione permanente delle Attività produttive che dovrebbe istituirsi il prossimo mese. In una logica di crescita e soprattutto di ascolto, l'amministrazione ha offerto la possibilità alle imprese e ai commercianti, presenti in paese, di conoscere i servizi offerti dall'associazione e le possibilità di ricevere ausilio sulle problematiche. Diverse, infatti, le difficoltà quotidiane dei piccoli operatori, aggravate da una crisi, che, sebbene originata dalle grandi speculazioni finanziarie
internazionali, incide in maniera determinante in un tessuto socio-economico di per sé già fragile. Come ha commentato il sindaco Pasquale De Luise: «Anche quest'appuntamento si inserisce in una logica di crescita delle attività volte alla maggiore conoscenza del nostro settore produttivo affinché si possano trovare risposte adeguate alle loro richieste». Una risposta concreta anche da parte della Confcommercio, il presidente Fausto De Mare, in condivisione con l'analisi socioeconomica del primo cittadino De Luise ha affermato: «Sento innanzitutto il dovere di informare l'Assemblea che sono alla guida di questa organizzazione da appena otto mesi e spero di poter continuare serenamente nella realizzazione di questo nuovo progetto, sostenuto dalla Confederazione Nazionale e da tutti gli organi statutari». «Tutto questo è mirato a soddisfare prioritariamente la necessità di rappresentatività, di servizi, di consulenza e tutela sindacale a tutti gli iscritti delle diverse categorie commerciali, che aderiscono alla nostra associazione provinciale».
Lagonegro La squadra maschile di volley seconda ai campionati di Lignano
Medaglia d’argento per L’Isis “De Sarli” LAGONEGRO - Le Finali Nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi, che ogni anno coinvolgono più di tremila studenti provenienti da tutto il Paese, rappresentano un importante evento educativo, in quanto l'attività sportiva nella scuola non vuole essere soltanto espressione di un momento agonistico bensì veicolo di valori e di crescita della persona umana nella poliedricità delle sue espressioni. Lealtà, equità, amicizia, tolleranza, pari opportunità, rispetto di compagni e avversari e delle regole sono valori che la scuola e lo sport hanno sempre perseguito esaltandone l'indiscussa valenza etica.
L’Isis di Lagonegro “De Sarli”, presieduta dal Dirigente Scolastico Prof. Pasquale Giuseppe Calabrese, si è distinta non solo per questi valori umani ed etici, ma anche sportivi. Era presente con la squadra maschile di Pallavolo e doveva confrontarsi con altre 19 squadre provenienti da ogni parte d'Italia. Ebbene è riuscita a raggiungere la finale a due, persa per due set a 0 contro un istituto superiore di Catania, conquistando, per la prima volta per la Basilicata, la medaglia d'argento. Una finale combattuta in quanto l'istituto siciliano ha vinto i due set per 25-21 e 25-18 nei quali i ragazzi lucani, accompagnati dalla
prof.ssa Filomena D'Ambrosio, pur sapendo di avere di fronte un avversario molto forte, hanno dato il massimo in una partita comunque combattuta, facendo entusiasmare la comitiva lucana al seguito, in primis le ragazze della pallavolo femminile del Liceo Scientifico di Matera, nonostante ciò il Catania ha avuto la meglio. La partita più entusiasmante e determinante per la squadra di Lagonegro è stata quella con il Piemonte, presente con una scuola di Cuneo, inserito nel proprio girone insieme al Veneto, Trentino e Sardegna, in quanto prima dello scontro diretto Cuneo aveva 7 punti e Lagonegro 6, e passava
Da sinistra in alto: Di Deco, Riccio, Molinari, Cilento, Vigorito, Fittipaldi, Zaccara In basso: accompagnatrice prof.ssa D'Ambrosio Filomena, Siervo, Genovese, La Banca, Pecoriello
alle semifinale solo la prima del girone. «I ragazzi - riferisce D'Ambrosio - sono stati semplicemente fantastici, molto tenaci e uniti tra di loro e questo ha permesso loro di recuperare anche quando erano in svantaggio e
vincendo per tre set a zero e di portarsi al comando del girone con 9 punti». Ecco le gare nel dettaglio affrontate dall'Isis di Lagonegro, prima di approdare nella finale persa contro la Sicilia. lo. zo.
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Mercoledì 28 ottobre 2009
25 Il segretario Cgil Fulco chiede una soluzione per l’atteso VI lotto Oggi incontro a Satriano
Tito-Brienza: causa di traffico Differenziata ma anche di disoccupazione porta a porta BRIENZA - Traffico e smog. Caos e lunghe code in pieno centro abitato. Eppure in “Val d'Agri il paradosso corre lungo l'asfalto di collegamento tra il capoluogo di provincia (e di regione) e la valle del petrolio”. In pratica corre lungo quell'atteso VI lotto della Tito-Brienza. Non usa mezzi termini il segretario della Camera del lavoro Cgil Val d'Agri, Mario Fulco. «Il completamento del tratto stradale riveste anche una importante valenza economica - ha detto Fulco - giacché la sua cantierizzazione immediata da una parte allevierebbe la forte crisi occupazionale che si registra nell'area e che va facendosi sempre più drammatica, dall'altra favorirebbe se non lo sviluppo, quanto meno il mantenimento di quelle ormai poche attività industriali ed economiche che ancora resistono sul territorio. Eppure, a fronte di tali necessità, nulla ancora è stato compiuto». In pratica da tempo la Cgil «denuncia la paradossale vicenda e sollecita le
Istituzioni a tutti i livelli per risolvere tale fondamentale problematica; lo facciamo ancora una volta appellandoci direttamente ai sindaci di tutti i Comuni del comprensorio ed in primis al sindaco del centro burgentino. Non è più possibile tollerare la situazione di stallo in cui versa questa opera ha proseguito Fulco - ne va della stessa salute degli abitanti di Brienza. Occorre alzare forte la voce del territorio e chiedere l'intervento di tutti e a tutti i livelli istituzionali perché si dia attuazione a quanto previsto nell'accordo di programma». La Tito - Brienza di fatto rappresenta quell'elemento di «vicinanza delle popolazioni della Val d'Agri a Potenza, ovvero al capoluogo di Provincia e di Regione, al centro non solo economico-finanziario e lavorativo, ma anche culturale e di servizi dell'intera Regione Basilicata. Ed allora siamo stanchi delle solite dichiarazioni d'impegni e delle solite promesse. Chiediamo soprattutto all'amministrazione provinciale e alla Regione Ba-
silicata un impegno forte, concreto e soprattutto con chiarezza dei tempi perché si rispettino gli accordi siglati e si giunga alla definitiva sistemazione di tale collegamento stradale. La gente l' attende ormai da anni, non si può ulteriormente farla aspettare. Non è semplicemente un pezzo di strada, ma rappresenta l'importante aspettativa di una intera comunità che chiede da tempo di uscire fuori dai limiti geografici che oggi le stanno stretti. E' l'arteria che consentirebbe di raggiungere con minor affanno il centro ospedaliero regionale più importante, specie da parte di quei cittadini che di affanni ne patiscono già davvero tanti per essere segnati da bisogni sanitari che non possono soddisfare nei luoghi di origine. Ma è anche la strada che renderebbe più agevole per centinaia di studenti l'accesso agli istituti scolastici ed Universitario di Potenza - ha detto Fulco - e per una moltitudine di lavoratori il raggiungimento della propria sede di lavoro». In altri termini per la
Cgil è «l'infrastruttura che ridurrebbe i tempi di percorrenza da e verso il capoluogo di regione, di strategica importanza specie in relazione al crescente traffico (anche di mezzi pesanti) consequenziale allo stretto rapporto di scambio economico tra l'area Nord (Vulture - Melfese) il capoluogo di provincia e di regione e la Val d'Agri. In questo periodo cui si parla sempre più di frequente di alta velocità, di aeroporti, di avio-superfici, quali elementi pregnanti di sviluppo socio-economico, ma a fronte di tutto ciò, sulla Tito-Brienza in questi giorni si assiste all'ennesimo blocco della circolazione stradale con autoveicoli in colonna (anche mezzi pesanti) per i ripetuti interventi di manutenzione all'asfalto. Una situazione paradossale - ha concluso Fulco che rischia di degenerare laddove ostacolasse anche la necessaria speditezza dei mezzi di soccorso che necessiterebbero di bypassare l'abitato per una efficace azione di pronto intervento». Angela Scelzo
SATRIANO - Si terrà oggi pomeriggio alle 18:30 presso l'aula consiliare un incontro pubblico sulla raccolta differenziata organizzato dall'amministrazione comunale, Legambiente Basilicata e Ageco Spa. Tutta la cittadinanza è invitata all'assemblea pubblica con all'ordine del giorno il rinnovamento del sistema di raccolta dei rifiuti. Infatti se fino ad adesso la raccolta porta a porta veniva effettuata il lunedì, il mercoledì e il venerdì e l'indifferenziata invece veniva depositata nei cassonetti posizionati nel centro abitato, a breve, nel comune di Satriano, i cittadini per disfarsi dei rifiuti dovranno obbligatoriamente lasciarli davanti la porta di casa propria. Spariranno infatti tutti i cassonetti dell'immondizia e la raccolta porta a porta sarà effettuata dal lunedì al sabato. Obiettivo è l'aumento della quantità di rifiuti da riciclare e la diminuzione di quelli che finiscono in discarica. E' stata annunciata inoltre la creazione di un'isola ecologica dove si
Il sindaco Miglionico
potranno depositare i rifiuti anche nel pomeriggio, dopo che gli operatori ecologici hanno effettuato il consueto giro nel centro abitato. Per informare la popolazione dei cambiamenti, introdotti per aumentare la percentuale di rifiuti differenziati, verrà distribuito capillarmente a tutte le famiglie residenti un opuscolo. Inoltre la sezione comunale della Protezione civile Gruppo Lucano allestirà un stand informativo nel corso principale del paese. Rocco Perrone
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Genzano di Lucania Intanto l’amministrazione ha accettato di convocare il consiglio
«Siamo dalla parte dei cittadini» Discarica di Mattinella, parla il vicesindaco Ciola che risponde alle accuse GENZANO DI LUCANIA - Mai fermento come in questa settimana, inpaese, perla questione della discarica. Un ribollire, da più parti, che è simile a quello dell'acqua in una pentola, in cui, quando la pressione è mantenuta costante, più in là con la temperatura, oltre un certo limite, non si può andare. Ed il liquido ripiega in bolle esplosive che destano attenzione e scottano, ed esigono un intervento che riporti coerenza, soddisfi e plachi. Intanto, l'Amministrazione ha accettato la richiesta di un Consiglio Comunale Straordinario avanzata giorni fa dalle forze d'opposizione che si sono espresse all'unanimità. E l'incontro, che potrebbe anche costituire l' “evento-intervento” atteso, si terrà domani alle 17. Ma il Comitato cittadino ha già annunciato una manifestazione in grande stile per sabato, il “tono” della quale - lo intuiamo - dipenderà sostanzialmente dagli esiti di giovedì. Dopo lo spazio dedicato ieri alla rappresentanza dei cittadini, il nostro giornale ha inteso sondare in anteprima sia il punto di vista dell'Amministrazione che quello delle forze consiliari di minoranza, in merito all'infittirsi rapido delle tensioni. Non essendo riusciti a contattare Rocco Cancellara, abbiamo fatto un tentativo, rivelatosi più fortunato, con il telefonino di Savino Ciola, da qualche mese a questa parte vicesindaco. «È molto gradita questa chiamata, anche noi abbiamo il desiderio di esprimerci» ha esordito Ciola poco prima dell'ora di pranzo, tenendo a precisare che stava uscendo in quel momento dal vigneto di famiglia, «ad un tiro di schioppo da C.da Mattinella». «Io in questo paese ed
LA PAROLA ALL’OPPOSIZIONE
Di Bono: «Impugnare gli atti amministrativi»
Sopra la discarica di Mattinella. A lato la sede del comitato che combatte contro la costruzione di una nuova discarica nella zona
in queste terre ci vivo - ha continuato - e ci vivranno i miei figli; per questo, la scorsa primavera, sono stato fra i primi a chiedere l'insediamento di una Commissione Consiliare, la quale potesse valutare nei dettagli il progetto del nuovo impianto per la gestione dei rifiuti del Comprensorio; noi vogliamo fare le cose per bene,
e per questo continuiamo a fare pressione in direzione di un programma di raccolta differenziala spinta, unica via utile a dissipare timori ed a vanir fuori da paventate emergenze». «Quindi, noi dell’Amministrazione - ha aggiunto l'assessore - siamo senz'altro dalla parte dei cittadini e continueremo ad opporci ad ogni
forma di “degenerazione” che interessasse il nostro territorio. Ma ci tocca anche riconoscere di avere, inqualità di governanti, delle precise responsabilità. Il che ci porta a dissentire da un semplicistico “no discarica” tout court. Per delle precise ragioni: attualmente scarichiamo la spazzatura a Venosa, ma non durerà
Gli studenti dopo due giorni di sciopero tornano in classe: «Scuola disorganizzata»
Venosa, riprendono le lezioni al classico VENOSA - Dopo due giorni di sciopero tornano in classe gli studenti del Liceo Classico Q. Orazio Flacco di Venosa. Dito puntato, spiegano i ragazzi in una nota «la disorganizzazione della scuola, che non ha ancora stilato un orario didatticamente corretto e consono all'apprendimento degli studenti». «Si tratta - spiegano - già del secondo sciopero, avvenuto per gli stessi motivi. Prima di arrivare allo sciopero, gli alunni hanno provato in più modi a migliorare le cose dall'interno, con lettere e proposte al Dirigente Scolastico, che, nonostante le promesse di miglioramenti, non era mai riuscito a fare in modo che venisse stilato un orario che si adattasse alle esigenze didattiche». «Lo sciopero - continua la nota - non continuerà anche domani (oggi ndr),
L’istituto Quinto Orazio Flacco di Venosa
nonostante il malcontento degli alunni, sempre più esterefatti per una situazione del tutto eccezionale e mai verificatasi prima d'ora». Da questa mattina, «gli studenti -
conclude la nota - riprenderanno parte alle lezioni, anche se con grandi difficoltà, soltanto per amore della loro scuola e come dimostrazione di responsabilità».
GENZANO - Sulla questione legata alla convocazione del consiglio comunale è voluto intervenire anche l’opposizione nelle parole del consigliere di minoranza Rocco Di Bono. «Il motivo per il quale abbiamo chiesto il consiglio di giovedì è già di dominio pubblico ed è molto chiaro - sottolinea l'avvocato, capogruppo di Sinistra per Genzano -: chiediamo, con fermezza, l' impugnazione degli atti amministrativi attinenti alla nuova discarica, ed in particolare l'autorizzazione integrata ambientale emessa dalla Regione Basilicata il 10.8.2009». «Dopo la sospensione della gara di appalto - contina - la convocazione del Consiglio su questo punto cruciale rappresenta un altro piccolo ma significativo passo in avanti delle “ragioni” portate avanti da mesi sia dal Comitato e da noi dell' opposizione. È segno che queste ragioni hanno fatto breccia non solo nella opinione pubblica, ormai unanimemente contraria alla discarica, ma anche nelle istituzioni comunali e negli uomini che le rappresentano». «Sarebbe facile, per noi, oggi - scrive ancora - polemizzare sul ritardo e sull'ambiguità delle decisioni della Amministrazione comunale (passata in pochi mesi da una difesa ad oltranza a lungo; quindi riverseremo su Sant'Arcangelo, con un enorme aggravio di spese. E poi? Queste sono domande che purtroppo dobbiamo porci, essendo “costretti”ad un livello di comprensione del problema un pò più elevato e più oggettivo». «Quindi, posso anticipare ha concluso - che la linea adottata dall'Ammini-
della costruzione discarica alla condivisione delle nostre critiche al progetto): ma come abbiamo sempre fatto in questi anni, alle polemiche preferiamo il senso di responsabilità, quel senso che ci deve guidare, oggi, verso una unione che sia il più possibilmente compatta, contro un atto prepotente di spoliazione del nostro territorio». «Questa è la nostra battaglia - conclude - nè contro Tizio nè contro Caio, ma solamente in difesa del futuro e della speranza di chi vive e di chi continuerà a vivere nelle nostre terre». A questo punto, riprendendo la metafora utilizzata nell'incipit del presente articolo, non possiamo che aggiungere una banale osservazione: la “pressione” di questo bollore ormai giunto al parossismo dovrebbe essere regolata da chi ha in mano le “manopole” provinciali e regionali, ovvero le più importanti. Anche l'ex assessore alla Comunità Montana (e consigliere comunale) Giovanni Pizzuti, si augurava che ciò venisse fatto e con chiarezza, in alcune dichiarazioni rilasciateci giorni fa. Ma, qui, nessuno si vede, e nessuno si sente. È forse questa, la vera democrazia? gia. gue. strazione in questo frangente sarà innanzitutto finalizzata alla protezione del territorio. Ma in una maniera costruttiva, che non esclude a priori la presenza di un impianto sicuro e ben gestito, bensì esige rassicurazioni tangibili ed agevolazioni economiche cospicue per la cittadinanza». Gianrocco Guerriero
Genzano, la missione vista da Nino Scutella Genzano di Lucania - “Al di là delle frontiere”. Con questo motto si è celebrata domenica scorsa la giornata missionaria che ha visto a Genzano la presenza del missionario Nino Scutella. «La missione non può non partire dalla parola di Dio - ha ccommenta l'arcivescovo di Acerenza, Giovanni Ricciuti, - In antitesi al fascino ingannatore del potere la parola di Dio vola verso ogni altitudine e latitudine attraverso gli strumenti missionari». Nino Scutella, missionario nel Conghe nel Burundi ha portato la sua nobile testimonianza. «Nel Burundi abbiamo lanciato una campagna per aiutare i bambini -spiega Nino Scutella- allestendo una struttura ove accoglierli. Sono reduce da un viaggio recente in questa terra, ove insieme ai volontari missionari dell'associazione “Karibuni” abbiamo costruito una vasca per accogliere l'acqua piovana che scorre dai tetti e che verrà utilizzata nel centro “Umur Vanka”». Don Gaetano Corbo ha sigillato questa giornata con un'immagine ricordo donata ai fedeli in cui spicca una frase di don Tonino Bello «Anche tu per evangelizzare il mondo non ti si chiede nulla di straordinario, solo di essere appassionato della Chiesa e dell'uomo». an. me.
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Rionero La villa romana e le sue terme si confermano il più grande insediamento regionale
Scoperte a Torre degli Embrici Sono 40 i siti rilevati quest’anno dall’equipe archeologica di Richard Fletcher RIONERO - Un antico capitolo di storia è stato ritrovato. Cinque anni di scavi e alla fine sono tornati alla luce antichi insediamenti risalenti al II secolo avanti Cristo. Il sito di “Torre degli Embrici” a Rionero in Vulture si conferma come il più importante ed il più grande a livello regionale. Si tratta di una grande villa romana e delle sue terme. Il progetto archeologico “Da Torre degli Embrici al Vulture” è stato presentato ieri mattina a palazzo Fortunato dai protagonisti della scoperta. Ideatore e direttore del progetto è l’archeologo Richard Fletcher dell’università di Alberta in Canada che ha effettuato gli scavi con l’attenzione e l’impegno del comune di Rionero, la collaborazione del Pit e la supervisione della Sovrintendenza per i beni culturali. Un risultato di notevole interesse storico che sancisce come l’area del Vulture sia stata nel tempo una sede importante e stabile di commerci e di frontiera con le altre popolazioni a sud. Ai 23 siti rilevati nel 2008 si sono sommati i 40 rinvenuti quest’anno che si allargano su un area compresa tra Rionero, Atella, Monticchio fino a Ruvo del Monte, comprendendo il fiume Ofanto e la fiumara di Atella e lasciando presagire l’esistenza di una rete viaria. Di questi siti la maggior parte sono di epoca romana, altri lucani e pre lucani, alcuni addirittura sono siti neolitici di 7 mila anni fa e paleolitici di 30 mila anni fa. Vulture come passaggio obbligato dell’antichità, un “crocevia di culture” come definito dallo stesso Fletcher.
Melfi, erogazione energia Il sindaco sollecita l’Enel
La zona di Torre degli Embrici
I resti rinvenuti a Torre degli Embrici si estendono su un’aera di 120 metri per 60 ma si sa che c’è ancora molto oltre. La villa di età romana venuta alla luce è stata costruita nel II secolo avanti Cristo ma nei secoli ha subito diverse modifiche fino al VII secolo dopo Cristo. Tra i reperti riportati in superficie diverse tombe preziose per la conservazione pressoché intatta delle mummie ritrovate anche in tre in uno stesso luogo, alcuni frammenti di coccio e tegole mammatae presenti solo nel calidarium delle terme romane e diversi mosaici. Reperti conservati al museo di Melfi in attesa di essere mostrati. Nel 6 secolo dopo Cristo alla villa vennero effettuate delle fortificazioni per l’invasione dei Goti e nel 7 secolo il sito venne distrutto. Circa cinquecento anni fa alcune pietre della villa vennero riutilizzate per la costruzione della Torre che
diede origine al dubbio. Ora si rende necessaria la corretta gestione, così come auspicato dal sindaco Antonio Placido e da Antonio De Siena della Sovrintendenza. Messa in evidenza la necessità della costruzione di un protocollo d’intesa con i Beni Culturali e di una rete istituzionale che comprenda i comuni interessati, il Pit, la Regione. Obiettivo è la vera fruizione del sito, che non solo su carta deve essere un atrattore. Torre degli Embrici come “un ritrovato frammento di identità culturale” dice il sindaco che pragmaticamente più che sulla creazione di posti di lavoro per cui, viste le scarse risorse, ci vorrebbero decenni, punta sulla realistica condizione del volontariato. La proposta è di partire dal basso per diffondere la consapevolezza con la costituzione di un archeo club. Lucia Nardiello
“Basilicata a tavola” grazie all’Alberghiero di Melfi MELFI - Si sta svolgendo a Melfi il terzo concorso, “Basilicata a tavola” organizzato dal locale Istituto alberghiero. In gara ci sono sedici scuole italiane che competono nei concorsi di sala, cucina e ricevimento. Gli istituti alberghieri che prendono parte all'evento sono il Columella di Lecce, Borsellino di Palermo, Artusi di Roma, Cornaro di Jesolo, Bobbio di Carigano, Wojtyla di Castrovillari, Mucci di Bra, Barbarigo di Venezia e gli Ipssar di Marconia, Riolo Terme, Vico Equense, San Benedetto del Tronto, Vieste, Fiuggi. «Per noi si tratta di promuovere la regione Basilicata - spiega il vice dirigente dell'Alberghiero di Melfi, Paolino - e lo facciamo con il massimo impegno possibile». Gli studenti delle diverse scuole italiane si sfidano al ricevimento presentando degli itinerari turistici, in lingua inglese e francese, dei propri luoghi di provenienza. In sala la sfida riguarda la preparazione di cocktail nei quali occorre abbinare i vini lucani. In cucina ogni piatto deve essere preparato con prodotti tipici della Basilicata. I tre giorni di concorso sono stati aperti da un convegno che si è svolto lunedì 26 ottobre presso il municipio di piazza, Festa Campanile.
Io, Alessandro fratello di Federica Pellegrini TRA gli studentiche prendono parte al concorso c'è un ragazzo che giunge dal Veneto e che vanta una parentela illustre. Alessandro Pellegrini, infatti, è il fratello di Federica, campionessa mondiale ed olimpica di nuoto. «Melfi e la Basilicata sono dei luoghi davvero molto ospitali - spiega - anche se eccessivamente calmi. Mi aspettavo maggiore vivacità e locali per giovani più frequentati. In ogni caso porterò a casa ilricordo di un paesaggio unico ed inconfondibile. Adifferenza dimia sorella ho smesso di nuotare molto presto. Facevo troppa fatica ed ora intendo impegnarmi a fondo negli studi». vi. la. Ieri in piazza Duomo degli appositi stand esponevano prodotti eno gastronomici delle diverse regioni italiane. Oggi infine tutti i partecipanti al concorso saranno accompagnati in visita nelle città del Vulture. Questa sera, infine, durane la cena di gala i vincitori nelle rispettive categorie saranno premiati presso una nota sala ricevimenti d Melfi. «Arrivo da Vieste - commenta il giovane studente, Vincenzo Digifico - e presenterò un tortino di castagne con aggiunta di gelato
alla vaniglia e cachi». «Magari - continua il giovane cuoco - non vincerò il primo premio ma resterà il ricordo di una magnifica esperienza». Per Rocco Marinco dell'Alberghiero di Maratea: «il confronto con ragazzi di tutta Italia rappresenta l'aspetto più importante di questo concorso. Presenterò il mio piatto con peperoni, funghi cardoncelli mantecati su riso di cozze e melanzane di Rotonda». Le tre giurie sono composte, per il ricevimento da Alfonso Castelli, Enza e Francesca D'Angelo, Anto-
nietta Liucci; per la cucina da Salvatore Gambardella, Donato Macchia, Michele Santarsiero ed Antonietta Straccamore; per la sala da Michele Laurino, Vincenzo Panzardi, Francesco Lamattina e Michele Martino. «Siamo alla terza stagione di questo concorso - conclude il dirigente scolastico dell'Ipssar, Corbo - e se tutto ciò è diventato possibile devo ringraziare ogni mio collaboratore che si è speso senza risparmio. L'appuntamento è per l'anno prossimo». Vittorio Laviano
MELFI - Incontriamo il Sindaco della città, Ernesto Navazio, alquanto su di giri. Il motivo del suo nervosismo è la paralisi di opere pubbliche e monumentali per la non erogazione di corrente elettrica da parte dell'Enel, la cui richiesta prodotta dal Comune risale anche a ben sei mesi. Il sindaco ci dice della chiesa rupestre di S. Lucia, riattata dalla Fondazione Zetema di Matera e per la quale il Comune è venuto meno al suo impegno dell'attacco della corrente elettrica, nonostante sia stata prodotta regolare richiesta, sin dai primi mesi dell'anno. Altrettanto per l'illuminazione pubblica della Cn2, che rimane al buio e continua ad assommare reclami da parte della cittadinanza. In ultimo un'esigenza molto sentita dalla popolazione, che vede con preoccupazione un numero sempre più crescen-
Obiettivo elezioni
te di cani randagi, che più volte riuniti in branco, rappresentano una particolare pericolosità. La loro eliminazione, ovviamente dalla strada, sarebbe strettamente legata all'apertura del locale canile. Anche questa struttura rimane chiusa a causa del non attacco della corrente elettrica. Il Sindaco Navazio è evidentemente eccitato e ci dice che non avrebbe voluto denunciare questo strano comportamento, fiducioso della sensibilità da parte dell'Enel, in quanto la richiesta di erogazione di corrente elettrica era stata prodotta da un Comune, per opere pubbliche di primaria importanza. «Alle tante sollecitazioni - prosegue Navazio - la risposta è un continuo procrastinare, e questo, per alcune delle opere, addirittura da ben sei mesi, senza che vi sia ad oggi una data,un termine a tale attesa infinita». Franco Cacciatore
Rionero in Vulture
Direttivo del circolo Idv “Skanderberg” di Barile
Medaglia alla memoria a Donato Giammatteo
BARILE - Nei giorni scorsi, si è svolto un attivo degli iscritti , presso la sede di piazzetta Skanderbeg 5, al Circolo IDV Skanderbeg di Barile. Per l' occasione è intervenuto Nicola Laguardia, Coordinatore Provinciale di “Italia dei Valori”. Al responsabile provinciale Idv ha dato il benvenuto. Donato M. Mazzeo, fondatore ,dal 2005, del Circolo ed animatore delle iniziative referendarie sul territorio. Temi dell'incontro: la situazione politica attuale, la metodologìa di ricerca e filtro per le nuove adesioni a Idv (scadenza a novembre); in vista anche delle candidature d'area per il rinnovo a primavera del Consiglio Regionale di Basilicata. Tra l'altro è stato unanimemente ribadita la coerenza e lealtà al Partito di Antonio Di Pietro, secondo le norme dello Statuto 2009 e la linea politica nazionale che individua nel Partito Democratico, il primo e principale interlocutore , per un'alternativa di governo , nello spirito della 4^ assemblea nazionale di Vasto (Ch), alla sciatta e vuota politica del centro-destra. Al dibattito sono intervenuti, fra gli altri, Andrea Carnevale, Juan M Volonnino, Pasquale Di Palma dell'attivo locale.
RIONERO - Sarà conferita durante la cerimonia di oggi alle ore 18 a Rionero in Vulture presso la chiesa del Santissimo Sacramento la medaglia al merito di servizio alla memoria del capitano Donato Giammatteo comandante della polizia municipale. Il riconoscimento arriva dal governatore su proposta dell’Associazione Nazionale tra Comandanti ed Ufficiali dei Corpi di Polizia Municipale. Il comandante Giammatteo restò in carica a Rionero ininterrottamente per 34 anni, dal primo aprile 1971 fino al giorno della sua dipartita prematura il 28 ottobre 2005 di cui oggi cade il quartoanniversario. Unavita per la divisa. Segretario regionale dell’Ancupm Gismmatteo si è sempre speso per il bene comune. Tutti in paese ricordano il ruolo di primo piano svolto dalla polizia municipale e dal suo comandante durante il tragico terremoto del 1980. «L’alta onorificenza che verrà consegnata nel corso della cerimonia religiosa - dice in una nota il presidente dell’associazione Salvatore Monserrati - rappresenta il giustoriconoscimento eladoverosa testimonianza di gratitudine per la sua insigne attività a vantaggio della collettività e per la sua costante dedizioneper ilprogresso dellacategoria». Saranno presenti alla celebrazione i membri dell’amministrazione cittadina e tutti i comandanti dei corpi di polizia municipale della Regione. lu. na.
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Mercoledì 28 ottobre 2009
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Mercoledì 28 ottobre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Scade oggi l’avviso per le aree industriali del Materano, una quindicina le domande arrivate
Natuzzi investe di nuovo a Matera Anche l’azienda pugliese pronta a partecipare per più di cinque milioni di euro SCADE OGGI l’avviso pubblico per le aree industriali del Materano nel quale vengono richiesti investimenti per più di cinque milioni di euro. Il dato più significativo in tutto questo è che sarebbero circa una quindicina le aziende che avrebbero già avviato la richiesta di investimento e la maggior parte di queste con già una serie di realtà produttive nelle aree industriali. Insediamenti già avviati che andrebbero a rafforzarsi ed avrebbero un’ulteriore voglia di investimento. Una conferma importante in un periodo di profonda crisi economica soprattutto se tra le aziende in questione, così come si vocifera con forza tale da risultare quasi una certezza, vi sarebbero anche realtà come la Takler, la Comer ed anche la Natuzzi. Ed è proprio quest’ultimo il nome, forse un po’ a sorpresa, che lascia pensare perchè proprio Natuzzi aveva deciso, crisi del mobile imbottito alla mano, di lasciare il territorio lucano e di ritirarsi nella parte pugliese. La Basilicata non sembrava essere così attraente, in particolare in un momento di profonda crisi del settore e con numeri che hanno già portato in ginocchio altri colossi del mobile
Oggi a Roma la firma per la zona franca urbana L’azienda Natuzzi pronta ancora ad investire in Basilicata
imbottito locale. Non siamo riusciti ad avere una conferma diretta dall’interno dell’azienda materana, abbiamo rintracciato il presidente di Confindustria Moramarco che ha sottolineato: «su Natuzzi non ho certezze, nè notizie dirette posso dire comunque che un investimento di questo tipo vorrebbe dire continuare a crederci in questa realtà.
Questo non è poco in questo particolare momento. So anch’io poi», ha continuato Moramarco, «che sono diverse le aziende pronte ad investire e questo sarebbe oltremodo positivo perchè confermerebbe una grande voglia di continuare a lavorare e investire sul nostro territorio. Si tratta di elementi incoraggianti». p.quarto@luedi.it
CI SARÀ anche Matera tra le città che oggi sottoscriveranno nel corso di una cerimonia a Roma presso il Ministero per lo Sviluppo Economico i contratti per la zona franca urbana. Resta da capire nelle prossime ore se ci sarà, cosa che appare molto improbabile, il dimissionario sindaco Buccico oppure uno dei suoi assessori (potrebbe esserci quello alle Attività produttive Nicola Rocco). Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, darà domani il via libera alle «Zone Franche Urbane» firmando i contratti con i sindaci dei 22 comuni interessati. Alla cerimonia, informa una nota del dicastero, sarà presente anche il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi. «L'iniziativa, che si inserisce nell’ambito del piano straordinario del Governo per il Sud», prosegue il comunicato, «è volta a rilanciare quartieri caratterizzati da degrado socio-economico stimolando la nascita di piccole e microimprese attraverso esenzioni fiscali e previdenziali per vari anni, favorendo così la formazione di migliaia di posti di lavoro». Le zone franche, selezionate sulla base di una serie di indicatori, sorgerannoa Catania, Gela, Erice, Crotone, Rossano e Lamezia Terme, Matera, Taranto, Lecce, Andria, Napoli, Torre Annunziata, Mondragone, Campobasso, Cagliari, Iglesias, Quartu Sant'Elena, Velletri, Sora, Pescara, Massa Carrara e Ventimiglia.
SPUNTI Parola a Vincenzo Altieri residente negli antichi rioni
«Progetti e regole certe per il traffico nei Sassi» PROSEGUIAMO il dibattito sulla mobilità nei Sassi ospitando per amplissimi stralci l’intervento di un residente Vincenzo Altieri che ha scritto al “Quotidiano”. «In merito alle recenti prese di posizione circa le questioni relative alla viabilità nei Sassi, mi piacerebbe fare un'analisi che guardi allo sviluppo della città, tenendo ben presente che, le esigenze di chi ci vive e lavora sono tutt'altro che secondarie e soprattutto non cambiano se cambia l'amministrazione. In questi ultimi anni infatti, le questioni relative ad i Sassi si sono sempre affrontate in maniera sbagliata e sulla pelle dei cittadini. Si è sempre preteso di gestire il centro storico con delle eccezioni alla regola, questo, per via della sua particolare natura. In realtà questo atteggiamento, mascherato di volta in volta dalla volontà di venire incontro alle esigenze ora dei residenti, ora dei commercianti, nasconde l'incapacità assolutadi progettazione e programmazione della pubblica amministrazione. Ovviamente dove non ci sono regole certe, condivise e fatte rispettare, finisce che ognuno fa a modo suo. Personalmente sono stufo di dover adattare il mio stile di vita (nei Sassi ci vivo e ci lavoro) a scelte politiche che non hanno un minimo respiro. Sono certo inoltre che lo stato di anarchia vigente non piaccia a nessuno. Una risposta al problema traffico, non può essere data senza definire degli obiettivi e scenari possibili per la Città dei Sassi. Come faccio a dire che un senso unico sia giusto o sbagliato, se non analizzo la situazione e non raccolgo dei dati? Magari posso dire di aver alleggerito il traffico in una certa zona, ma cosa accade nelle zone limitrofe? Fino ad oggi nessuno a portato dei numeri a giustificazione del proprio operato. Vorrei proporre allora, un esperimento di progettazione alla maniera di un buon padre di famiglia. Partiamo dal presupposto cheI Sassi siano il fiore all'occhiello della città oltre che un valoreperl'interaumanità. ISassisianounvolano per un'economia solida e sostenibile, basata sul turismo. Dando poi un'occhiata alle regole del gioco, scopriamo che l'idea alla base della 771/86 che sovrintende al recupero dei Sassi è assoluta-
mente corretta. Si tratta cioè di far coincidere l'interesse del pubblico con quello del privato. Il privato si assume l'onere del recupero ed il pubblico quello della pianificazione e sorveglianza, mentre la comunità è beneficiaria di un recupero che per forza di cose non può che essere corretto. Ma passiamo al problema. Viene da sé che se dobbiamo valorizzare la fruizione di questo patrimonio, bisogna ridurre al minimo il numero di veicoli circolanti. ( Cerchiamo allora di operare nell'ottica costi benefici, in maniera da eliminare quante più auto possibile con il minimo deidanni. Ad oggi coloroche vogliono visitare i Sassi e magari soggiornarvi, arrivano inevitabilmente e direttamente nei Sassi, la segnaletica stradale fra l'altro non fà che agevolare questa situazione, in buona sostanza tutte le strade ad oggi portano nei Sassi. Potrebbe essere una buona idea individuare una zona parcheggio d'interscambio su cui convogliare tutto il traffico turistico. Alleggerirebbesenz'altromolto lasituazione,sitratterebbe quindi solo di modificare i segnali stradali. Diciamo che l'Auto Parco nei pressi del cimitero potrebbe essere l'ideale e per di più a costo zero per la comunità. Ovviamente con un'unica zona di parcheggio, predisporre dei servizi per l'accoglienza diventa più semplice e meno oneroso. In questo contesto è facile immaginare che gli operatori privati possano farsi carico della gestione del servizio navetta, a oneroso minimo, creando magari, ulteriori posti di lavoro e servizi personalizzati per le singole strutture. Proseguendo in questo modo, potremmo dire che strutture come il Call Centre, che hanno numerosi dipendenti, potrebbero usufruire di servizi similari, tanto più che i turni e gli orari di lavorosono ben definiti. Adesempio, l'attuale area dello stabilimento Barilla utilizzata come parcheggio d'interscambio potrebbe servire ottimamente allo scopo. Sono convinto che un'amministrazione illuminata, farebbe di tuttoper nonperdereun'area internaall'abitato, così strategica, nonostante le inevitabili pressioni del mercato edilizio. Ovviamente una volta chela comunità si siadotata di navette diventa facile fornire servizi simili ai ristoranti ed ai residenti».
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Matera
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LE TAPPE DELLA CRISI
GIUGNO 2007
SETTEMBRE 2007
13 GENNAIO 2008
18 LUGLIO 2009
5 OTTOBRE 2009
Buccico sindaco
Carmentano lascia
La proposta
Appoggio esterno
Le dimissioni
E’ STORICA l’elezione di Nicola Buccico a sindaco di Matera con poco meno di ventimila voti porta il centrodestra per la prima volta al governo di una città capoluogo e sconfigge il candidato del centrosinistra Franco Dell’Acqua grazie all’accordo con le civiche di Saverio Acito.
IL PRIMO sentore delle difficoltà con le liste civiche per il sindaco Buccico si ha con le dimissioni dell’assessore che rappresenta oltre la metà di quei consiglieri. Cesare Carmentano con delega al patrimonio rimette il mandato e annuncia la prima frattura in maggioranza.
BUCCICO ha appena subito il voto negativo sul bando per l’Igiene urbana e per riavvicinarsi alle civiche propone l’ingresso in giunta di Toto e Tataranni. Proposta che non sarà accolta e che scatenerà un nuovo momento negativo con i consiglieri civici.
I QUATTRO consiglieri dell’Udc Cappella, Sasso, Fiore e Andrulli annunciano di voler dare solo un appoggio esterno al sindaco Buccico e ritirano i due assessori del partito nell’esecutivo comunale. E’ il primo segnale di uno strappo senza fine con il partito centrista.
IL SINDACO Buccico verificato il venir meno della maggioranza di centrodestra al Comune con le scelte delle liste civiche e dell’Udc rassegna le sue dimissioni al Consiglio comunale. Le dimissioni non saranno più ritirate nei venti giorni successivi.
Il segretario del Pd Anna Ferrara parla di futuro ed equilibri interni
Per Matera scelte coraggiose «Non si può usare il congresso per picconare il partito provinciale» «SCELTE coraggiose per la città di Matera, un progetto per ritornare nei quartieri, ripensare la città e poi scegliere un garante del progetto per fare il sindaco. Naturalmente il Pd farà la sua proposta di candidatura». E’ il percorso indicato da Anna Ferrara che dovrà accompagnare il lavoro del Partito Democratico verso le prossime elezioni comunali di marzo, cercando di trarre insegnamento dagli errori del passato e di non farsi condizionare dai problemi di equilibrio interno. La Ferrara rigetta l’idea che la sua segreteria possa essere stata messa a rischio dalle ultime primarie: «non si può usare il congresso per picconare la segreteria provinciale. I percorsi sono segnati e gli equilibri che si possono creare da un punto di vista politico sono ancora tutti da disegnare». Ma andiamo con ordine. Segretario è arrivata la conclusione dell’esperienza Buccico. Che commento fa? «E’ stata una conclusione che da un lato sorprende alla luce della vittoria storica per il Pdl nel 2007, ma d’altro canto questo è l’esito naturale di una maggioranza che ha perso il suo spirito e il suo progetto. I materani hanno dato una lezione al centrosinistra consegnando al Pdl e a Buccico l’onere di governare una città sui generis come Matera. La missione non è stata portata a termine». Ora qual’è il percorso e il metodo che il Partito Democratico si dovranno dare? «In un anno e mezzo di segreteria è stata acquisita la consapevolezza degli errori ed è stato riorganizzato il partito. Quest’ultimo deve essere il luogo in cui confluiscono interessi e istanze sociali in un progetto. Pensiamo ad un laboratorio da chiamare “Pensare la città” che ascolti la gente nei quartieri e che ci consenta di tornare proprio tra la gente per poter poi elaborare una proposta». E il sindaco lo dovrete scegliere prima? «No, io credo debba essere il garante di un percorso collettivo dopo aver concordato gli assi e i canali di sviluppo. Dobbiamo trovare una figura che sia garante di visione della città e questo non solo interrogando persone interne al Pd». Quale sarà la prossima scadenza? «Ora dovremo nominare il nuovo segretario cittadino, questione rimasta in sospeso per il congresso. Poi comunque la vicenda congressuale ha contribuito a fare chiarezza all’interno del partito, ha segnato un
«La lezione del 2007 è servita questa è una città sulla cui testa non si possono prendere decisioni Come sindaco ci vorrà il garante di un progetto collettivo condiviso Il segretario provinciale del Pd, Anna Ferrara
51,40 per cento a Matera città per la mozione Franceschini». Però i risultati del congresso si prestano a diverse interpretazioni. Figurarsi come sarà difficile fare le scelte sul sindaco.
«Io credo che la scelta del sindaco dovranno farla tutti e che la politica non è certo matematica. Le primarie testimoniano poi, con il loro equilibrio, come gli elettori si affidano al partito e gli chiedono di scegliere e noi
dobbiamo dimostrarci in grado di non riproporre gli errori fatti due anni fa. E’ per questo che ritengo non si possa usare il congresso per picconare il partito a livello provinciale. Questo è improprio ed è an-
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LE REAZIONI
Cosimo Latronico
che scorretto mentre io ho sempre cercato di tenere il partito unito». Ma gli equilibri anche a livello provinciale sono cambiati? «Ma ci sono dei tempi definiti, se ne parlerà, così come stabilito, dopo le elezioni regionali e si affronteranno le diverse questioni e verrà trovata in quella sede una nuova sintesi, credo comunque che si cercherà di muoversi nel massimo dell’unità possibile». Parliamo di alleanze, cercherete di allargarle da Rifondazione all’Udc. E possibile? «Credo che sia prematuro parlarne, le alleanze vengono dopo una riflessione interna al Pd e dovrà essere comunque programmatica. Credo comunque che l’eventuale accordo Pd-Udc è qualcosa che non dipende da noi, è questione nazionale prima e regionale poi». Tornando al Comune di Matera ed al 2007 non c’è il rischio che le scelte vengano fatte tutte a livello regionale, detto più volgarmente che il sindaco di Matera lo scelgano i “potentini”?
«La lezione del 2007 è stata metabolizzata dal Pd, Matera è una città sulla cui testa non si può decidere. Serve una città che si riconosca nel Pd e lo qualifichi come partito leader ma questo può avvenire solo se il Pd farà delle scelte coraggiose che non siano fatte solo in nome degli equilibri interni. I leader del Pd è necessario che esercitino il loro poter di sintesi». Passiamo alla Provincia, presto ci sarà un allargamento a nove della giunta con una donna. Ci sarà anche l’ingresso dell’Udc? «Con il presidente Stella è stato concordato l’allargamento ad una presenza femminile così come richiesto da Rifondanzione e da Cittadinanzattiva. Non so invece chi sarà nè a quale partito apparterrà». Invece il nome del prossimo sindaco di Matera lo farete come Pd? «Noi valuteremo le diverse proposte che ci dovessero arrivare e non ci sottrarremo dal proporre una nostra candidatura». Piero Quarto p.quarto@luedi.it
| Salvatore Adduce
«Caduti per giochi di potere «La fine naturale di un mandato e interferenze esterne» senza un programma condiviso» «ABBIAMO lavorato e sperato di evitare l'interruzione anticipata della legislatura nella città di Matera. Purtroppo alla fine hanno prevalso le forze che hanno valuto negare l'investitura che il sindaco Buccico aveva ricevuto dalla comunità materana con un largo suffragio elettorale». Lo ha dichiarato il coordinatore provinciale del Pdl di Matera, il senatore Cosimo Latronico che fino all’ultimo ha tentato di rimettere insieme una situazione apparsa subito disperata. Latronico ha avuto il compito di sostenere una serie di contatti e di trattative politiche per cercare di ricomporre, laddove possibile, le difficoltà emerse all’interno della maggioranza. Ma alla fine anche lui ha dovuto arrendersi. «Alla distruzione della maggioranza hanno concorso interferenze esterne e cinici giochi di potere che abbiamo denunciato, con uno stile che troveremo il modo di illuminare ulteriormente. Resta il rammarico per l'interruzione di un lavoro svolto dalla giunta Buccico e dalla sua maggioranza che ha affrontato temi decisivi e strutturali nell'interesse esclusivo del-
la città. All'avvocato Buccico, ai suoi assessori ed alla sua maggioranza và il ringraziamento per il lavoro svolto e per l'impegno profuso con grande coerenza. L'impeto di cambiamento e la domanda di governo che i materani ci avevano affidato, saranno ripresi con nuovo vigore dal Pdl in preparazione delle prossime elezioni amministrative, dove vorremo esserci con le nostre ragioni al cospetto degli elettori materani che noi non abbiamo tradito».
«IL COMMISSARIAMENTO del Comune di Matera rappresenta la naturale fine di un mandato nato in assenza di un impegno programmatico condiviso. La coalizione formatasi a sostegno di Emilio Nicola Buccico, frutto anche di un tentativo di dare una risposta alla crisi politica del centrosinistra, si è subito frantumata davanti alle incalzanti esigenze della città a cui l'Amministrazione non ha saputo dare risposte positive». Lo afferma Salvatore Adduce (Pd) commentando le dimissioni del sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico. «D'altra parte - continua Adduce quello che subito è apparso chiaro era l'assenza di un governo politico della coalizione così articolata e variegata di cui ben presto proprio il Sindaco ha dovuto consapevolmente prendere atto. Già a pochi mesi dall'insediamento della Giunta di centrodestra il partito democratico ha provato, non senza difficoltà, a raccogliere le legittime delusioni dei cittadini di fronte a un governo incapace di prendere decisioni adeguate in materia di organizzazione, viabilità, urbanistica, rifiuti, politiche culturali. Anche la lunga campagna delle Primarie per l'elezione del Segretario Nazionale e
Regionale del PD culminate domenica scorsa nella partecipazione di quasi 7 mila materani ai seggi elettorali, sono state l'occasione per ritessere i rapporti con i cittadini a cominciare dai ceti popolari che soffrono particolarmente l'assenza di un governo cittadino all'altezza dei gravi problemi in cui si dibatte Matera. Ora si apre una nuova stagione per la città che troverà nel Partito Democratico, un punto di riferimento credibile per i cittadini e per tutti coloro che si riconoscono nel centrosinistra».
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Matera
Mercoledì 28 ottobre 2009
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Agenda
Mercoledì 28 ottobre 2009
Consigli on line per l’influenza
Settimana della Conciliazione
Commemorazione defunti
Tonino Guerra in mostra
LA Prefettura di Matera ricorda in una nota diffusa che sul sito internet www.prefettura.it/matera, nella sezione che è dedicata alle notizie, è visionabile la circolare 23 luglio 2009 con cui il Minitsero del Lavoro, della Salute e della Politiche sociali ha diffuso i consigli che riguardabi la prevenzione e il controllo dell’epidemia stagionale d’influenza per il periodo 2009-2010. La circolare del ministero ontiene, oltre alle più recenti indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità sulla composizione dei vaccini antinfluenzali anche indicazioni sulla differenza fra il vaccino antifluenzale e il vaccino per pandemia.
ANCHE due scuole medie superiori di Matera sono state coinvolte nel programma di informazione, attivato dalla Camera di Commercio di Matera per la 6^ settimana della Conciliazione caratterizzato da una intensa attività divulgativa e di contatti con cittadini e imprese. Il primo incontro si terrà oggi alle 11.00 presso l'Istituto professionale per i Servizi Sociali “Isabella Morra''. L'altro, giovedì 29 ottobre, alle 10.30, presso l'Istituto tecnico Agrario “Briganti.” Agli studenti saranno illustrati contenuti, finalità e vantaggi della conciliazione in particolare quanto alla sua rapidità, economicità e riservatezza.
SI TERRA’ lunedì 2 novembre alle 11 presso il Cimitero di contrada Pantano una messa in suffragio dei defunti che sarà officiata da monsignor Salvatore Ligorio Arcivescovo di Matera-Irsina. Sarà quella la principale occasione per la commemorazione e il ricordo dei defunti a cui sono dedicati i primi due giorni di novembre e che vengono generalmente dedicate alla memoria da parte dei tanti che si recano nei due diversi Cimiteri cittadini per poter omaggiare e ricordare con un fiore o anche solo con un semplice pensiero i propri cari che sono defunti.
RIMARRA’ aperta fino al 25 novembre nello Spazio dell’Angelo, in via S. Angelo 63 a Matera la mostra “Tonino Guerra e il mare di Ulisse” di Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore di fama internazionale, curata dall’artista Nicola Filazzola, comprende opere pittoriche, scultoree, grafiche, realizzate dall’artista romagnolo. Sono oltre 120 i film sceneggiati da Guerra. Le sue sceneggiature incontrano anche la televisione, che lo vede collaborare al teatro televisivo e ad alcuni sceneggiati. Nel suo eclettismo non manca l’ideazione di spot pubblicitari di cui è anche attore protagonista che gli fruttano grandissima popolarità.
LA NOMINA
IL PROGETTO
Braia eletto nel direttivo della Cna
Il lavoro di venti volontari per “Superiamo le barriere”
Antonio Braia Presidente della Cna Provinciale Matera è stato eletto componente della Direzione Nazionale CNA nel corso dei lavori dell'Assemblea Nazionale Cna che si sono svolti lo scorso fine settimana a Roma. Per la Cna Matera si tratta del riconoscimento di un percorso avviatosi già dall'inizio dell'anno corrente e concretizzatosi nella elezione della nuova dirigenza nel corso dell'Assemblea provinciale del 19 settembre 2009. Le parole- afferma Braia - che abbiamo ascoltato dal Segretario Nazionale della nostra Organizzazione Sergio Silvestrini sono ormai parte del nostro modo di essere e di fare: rinnovamento attraverso un forte e massiccio investimento sui giovani dirigenti, la voglia di essere parte e protagonisti di un progetto politico più complessivo che dia peso e visibilità al nostro mondo fatto da milioni di micro e piccole imprese, che rappresentano la spina dorsale dell'economia nazionale e regionale, l'affermarsi del concetto di squadra esaltato attraverso il massimo coinvolgimento di tutti i dirigenti, un nuovo modo di comunicare in maniera proattiva, propositiva e costruttiva, uscendo dalla pura rivendicazione corporativa,le istanze del nostro mondo avendo sempre ben presente il doppio ruolo di imprenditori/cittadini. L'elezione di Antonio Braia - afferma Giovanni Coretti Presidente regionale CNA - è stata possibile anche grazie alla grande unità d'intenti che ha caratterizzato l'operato della Cna regionale in passato come pure in queste prime settimane successive al rinnovo degli organismi dirigenti, imperniata su azioni e progetti, totalmente condivisi anche dalla Cna Potenza nelle figure del Presidente Antonio Aloisio e del segretario Silvano Attadia. Il riconoscimento attribuito al sistema Cna di Basilicata - afferma il Segretario regionale Leo Montemurro - ci carica di una responsabilità ancora maggiore di quella che avvertivamo sino a ieri e ci induce a mettere da subito a sistema tutte le risorse umane».
VENTI VOLONTARI, divisi tra i comuni di Bernalda, Ferrandina, Grassano, Matera e Montescaglioso, hanno illustrato ieri mattina presso la Mediateca Provinciale i risultati del progetto di Servizio Civile "Superiamo le Barriere”,ideato dall'Azienda sanitaria locale di Matera, approvato dalla Regione Basilicata e finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. I volontari hanno assistito 47 persone diversamente abili, affiancandole nelle attività di carattere socio-sanitario. Durante il convegno, moderato da Pasquale Rizzi, i partecipanti al progetto hanno parlato delle situazioni più significative che hanno vissuto giorno per giorno accanto ai diversamente abili. Sara Bozza di Bernalda, a nome anche degli altri tre volontari coinvolti (Anna Chiara Musillo, Malaika Pizzolla, Daniela Quattromini), ha raccontato questa forte esperienza, che ha lasciato segni significativi e che ha portato tutti a confrontarsi con una nuova realtà. E' stata poi la volta di Rossana Murante di Ferrandina, che insieme al suo gruppo (Walter Gilardi, Maria Lucia Montefinese, Maria Tremamunno) ha vissuto un anno “speciale, ricco di emozioni e di crescita personale. “Non è stato un percorso facile - ha detto Rossana - ma con l'aiuto della Olp e soprattutto con la nostra grande forza di volontà siamo riusciti a raggiungere risultati positivi, che oggi ci riempiono di gioia”. Anche Adele D'Aria del gruppo di Grassano (Maria Antonietta Battaglia, Lucia Tortorelli, Marisa Tortorelli) ha espresso il suo timore iniziale di non riuscire ad affrontare problemi e situazioni di persone “favolosamente diverse”. “Non è facile riassumere in poco tempo - ha detto invece Anna Gargiulo del gruppo di Matera (Maria Elena Alba, Giovanni Grieco, Nunzia Nicoletti) - tutto ciò che è successo in quest'anno di servizio civile, tutto ciò che è cambiato nelle mia persona, tutte le emozioni donate e provate”. A Mariangela Panico il compito di parlare dell'esperienza del gruppo di Montescaglioso (Lucia Stella Buonsanti, Gabriella Chiarello, Tommaso Panico), che ha spiegato come il servizio civile le è servito per crescere. “Eravamo spaventati; - ha detto - credevamo di non farcela, ma queste persone ci hanno insegnato che la felicità la si può trovare anche nei piccoli gesti”. Presente al convegno Vito Cilla, direttore di distretto della Asm che, dopo aver ringraziato la dottoressa Anna Maria Russo e tutte le persone che si sono dedicate al progetto, ha evidenziato come il servizio civile è uno strumento importante di costruzione dell'integrazione socio-sanitaria. “Questi ragazzi - ha detto Cilla - con le lo-
L’ex Barilla inaccessibile
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
L’APPUNTAMENTO
CINEMA
Open day della creatività
Comunale Matera - 0835334116 Up 17,30 - 19,30 - 21,30
Kennedy Matera - 0835334116 Oggi sposi 17,30 - 19,30 - 21,40
Duni Matera - 0835334116 Bruno 18,00 - 19,30 - 21,50
Patron Antonio Matera - 0835334116 Viola di mare 18,00 - 19,50 - 21,40
Andrisani Montescaglioso - 0835334116 19,00 - 21,45
Della Valle Ferrandina - 0835334116 G Force 18,00 La ragazza che giocava con il fuoco 19,30 - 21,30
Hollywood Policoro - 0835334116 Programmazione al botteghino
Viola di mare
La presentazione del progetto “Superiamo le barriere” ieri mattina in Mediateca
ro attività ci hanno portato gioia, emozioni e grandi soddisfazioni. Il servizio civile è un'attività lodevole, pertanto la regione dovrebbe investire di più, approvando più progetti”. La risposta a questa richiesta è stata data da Angela Lettieri, responsabile dei progetti delle Regione Basilicata, che ha dichiarato come l'anno scorso sono stati finanziati circa 179 progetti, mentre quest'anno circa 135 perché una percentuale è andata a favore della regione Abruzzo. “Il governo - ha detto la Lettieri - che aveva lasciato spazio alle regioni ora tende ad accentrare tutto; in questo modo non avremmo più la possibilità di valutare i progetti”. Al convegno sono intervenuti anche Beatrice Racamato, che ha parlato della sua esperienza come Olp (operatore locale di progetto),e Gianleo Iosca, responsabile centro servizi Volontariato di Basilicata, che ha parlato del servizio civile come esperienza di volontariato. Mariangela Lisanti matera@luedi.it
AMICI DEL CUORE A SCUOLA Emergenza obesità DOMANI ALLE ore 11.30 presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico “ Duni” di Matera, presentazione del Progetto scolastico 2009 - 2010 “E' bella la vita (?) (non sciupiamola)”. Occorre uno sforzo corale per affrontare l'emergenza obesità che interessa il Mezzogiorno e la nostra Regione. Cercare d'aiutare i ragazzi a stare lontani da pericoli, subdoli e non, rappresentati dal consumo dell'alcol, dai rapporti tra consumo bevande alcoliche ed incidenti stradali, da quell'altra emergenza giovanile rappresentata dal fumare. Non abbiamo la pretesa - si legge in una nota della presidente dell’associazione Lucia Bollettieri di risolvere i problemi, ma cercheremo di continuare il lavoro intrapreso negli anni scorsi, per offrire il nostro contributo su questi temi. Giovedì oltre a presentare il Progetto, la dott.ssa Nunzia Schiavone discuterà con i ragazzi le motivazioni alla base delle scelte alimentari.
Tanti auguri cari a chi di calcio... se ne intende. Buon compleanno a Maria Rosaria. Ps: ...e non fare il tifo solo per il tuo Amore...
NELL'AMBITO dell'anno europeo sulla creatività e l'innovazione promosso dall'Unione Europea, la Regione Basilicata e il Comitato delle regioni organizzano nei giorni 29, 30 e 31 Ottobre 2009, a Matera, il primo Forum internazionale sulle sfide delle piccole e medie città nell'economia della conoscenza. In sostanza arrivano a Matera gli Open days della creatività. Il Forum di Matera intende stimolare uno scambio di idee e soluzioni tra operatori del settore pubblico e privato sul tema degli investimenti e del capitale umano nei centri urbani più piccoli. Il Forum si concentra sugli investimenti nei settori legati alla ricerca scientifica, al manifatturiero avanzato, alle industrie creative, all'economia verde e anche per il turismo culturale. Ed è quindi rivolto a ingegneri, architetti, operatori turistici, operatori culturali, tecnici e amministratori pubblici. All'interno del Forum, parallelamente alle sessioni tematiche, verranno sviluppati due laboratori con un modulo di attività predefinito e un “gioco urbano”teso a coinvolgere i cittadini di Matera e non solo. In programma il gioco urbano “E/maze”. “E/MAZE” è il gioco urbano in cui i partecipanti scelgono missioni creative specificamente costruite per gli Open Days su un sito web, ma le svolgono nella vita vera all'interno della città di Matera. Scegliendo la dimensione ludica come terreno di elezione della creatività, si intende anche dare il senso delle politiche regionali sul tema. Il gioco verrà ideato e realizzato dallo staff di CriticalCity (una startup sociale incubata da Kublai, vincitrice di tutti e tre i premi di TechGarage), in stretta collaborazione con la community creativa animata dal progetto regionale Visioni Urbane.
SALVATORE è il capo di una cava di tufo. Sua figlia Angela è per lui solo motivo di sventura. Quando la ragazza dichiara il suo amore per l’amica Sara , Salvatore la rinchiude.
Bruno ERA una giornata di fine settembre, a Milano, quando la sfilata della stilista spagnola Agatha Ruiz De La Prada fu "sconvolta" da un bizzarro personaggio che cominciò a sfilare in passerella...
Bastardi senza gloria PRIMO anno dell'occupazione tedesca in Francia. Il Colonnello delle SS Landa, dopo un lungo e mellifluo interrogatorio, decima l'ultima famiglia ebrea sopravvissuta . La giovane Shosanna riesce però a fuggire.
NUMERI UTILI Farmacie di turno Passarelli - via Annunziatella 76
0835/332752
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi
115 803116 08352671 0835 378680 0971 54546 0835 2461 1515 3332685173
Eni Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum
800900700 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 800992292 08353491 0835 331790 0971 608111 0835 314616 0835 337025 0971 444819 0835 243253 0835 318211 0971 415150 0835 1971063 0835 330538
Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna
0835 336629 097122308 0971 69169 199 284 284 19696 0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Potenza Regione Basilicata Matera Provincia Comune
0971 668111 0835-281111 0835 3061 0835 2411
Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale Madonna delle Grazie Pronto Soccorso Consultorio
118 0835253111 0835 253212 800216916
0835 253111
Asm
Universita’ di Basilicata Centralino
0835388370
Rettore
0971 202106
Direttore amm.
0971 202107
Sede di via San Rocco
0835 255017
Sede di via Nazario Sauro a Pz
0971 201111 800800040
Numero Verde Segreteria degli studenti
0835 255121
Biblioteche e Musei Biblioteca Provinciale
0835 330856
Archivio di Stato
0835 332832
Museo Ridola
0835 310058
Soprintendenza Beni Amb.
0835 330858
Soprintendenza Beni Art.
0835 310137
Musma
0835 336439
RISTORANTI MATERA BASILICO 0835-336540 IL CANTUCCIO 0835-332090 IL CASINO DEL DIAVOLO 0835-261986 IL TERRAZZINO 0835-332503 KAPPADOR 0835-268021 LA CANTINA DELLA BRUNA 0835-335010 LA CANTIN DI LUCIO 0835-344054 LA COLA COLA 0835-336937 LE BOTTEGHE 0835-344072 LE SPIGHE 0835-388844 LUCANERIE 0835-332133 OI’ MARI’ 0835-346121 OSSIDISEPPIA 0835-388385 TRATTORIA ANTICHI SAPORI 0835-386956 LA TALPA 0835-335086 RISTORANTE DA MARIO 0835-336491 RISTORANTE VENUSIO 0835-259081 RIVELLI 0835-311568 SAPERE &SAPORI 0835-346087
STANO CUCINA CASARECCIA TRATTORIA DEL CAVEOSO TRATTORIA LUCANA BACCANTI AL FALCO GRILLAIO
0835-344101 0835-332892 0835-336117 0835-333704 0835-331128
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Bastardi senza gloria
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mobilità nei Sassi da ripensare Lo sostiene l’Amministrazione comunale in una delibera di giunta del 14 ottobre SI torna a parlare di traffico limitato nei Sas- l'uso di mezzi di trasporto alternativi, incentivando l'impiego di veicoli elettrici, servizi si. Dopo anni di sperimentazioni vane e bat- car sharing/car pooling ecc.”. Le opzioni di taglie accese, sfociate anche in un blocco intervento che l'Amministrazione intende stradale di un gruppo di contestatori che nel promuovere sono: “Interventi per la Pedona2007 per un giorno mandò in tilt Matera con lità: a) aree pedonali; b) percorsi a pedonalità grossi disagi per molti cittadini, ora l'Am- privilegiata; c) percorsi pedonali protetti e ministrazione comunale, dopo avere con- agevolati mediante la realizzazione di colledotto un'intera campagna elettorale proprio gamenti verticali meccanizzati (ascensori); Car Sharing; Scooter Shacontro i telepass posti all'inring; Byke Sharing e percorsi gresso degli antichi rioni, riciclabili”. Questo nelle intenconosce che “le varie modalità zioni future, mentre negli ulsperimentali finora perseguitimi due anni le corse del mite dall'Amministrazione conibus Pollicino che attravermunale per limitare l'accesso sava i Sassi sono state sopdelle autovetture nel centro presse, a volte anche nei giorstorico e rioni Sassi hanno inni di grande afflusso turistigenerato grandi conflittualico. La giunta oggi invece spietà”, con il risultato della “soga che “l'adozione di sistemi stanziale inosservanza dei lialternativi di trasporto pubmiti imposti”. Lo fa nella deliblico e privato consentirebbe bera di giunta 512 dello scoruna diminuzione di veicoli so 14 ottobre, dove viene evicircolanti con conseguenti ridenziato che “i Rioni Sassi, duzioni di emissioni nocive, con la loro rilevanza culturale acustiche ed atmosferiche”. e la peculiare conformazione Parole a sostegno della difesa morfologica, costituiscono dell'ambiente che, spruzzate l'ambito urbano più delicato con qualche termine inglese la cui salvaguardia deve esse(“car sharing, car pooling re perseguita anche attraverecc.”), vanno a rafforzare la so la tutela da quei fenomeni motivazione di “dare indirizzi di traffico convulso assolutaal Dirigente del Settore Sassi mente incompatibile con la Il cuore della città: i Sassi di predisporre gli atti progetnatura del sito Unesco”. Una presa d'atto di un fenomeno “convulso” che tuali e procedurali necessari a candidare a fiarriva a distanza di due anni e mezzo e dopo nanziamento regionale, nazionale e/o euroavere festeggiato l'apertura al traffico dei peo la proposta denominata 'Mobilità alterSassi con una banda di musicanti che, dopo nativa e accesso facilitato' di cui allo studio la vittoria elettorale, fece il giro di tutta la cit- di fattibilità”. In pratica, richiesta di soldi tà alzando cartelli e lanciando sberleffi. Ma pubblici là dove si può. A tale scopo la creaadesso per il Comune è diventato “di premi- zione di ascensori fra le antiche architetture nente interesse ripensare all'intero sistema in tufo e la mobilità alternativa, ora riscoperdell'accessibilità ai Sassi e della mobilità al ta, vengono messi sullo stesso piatto. L'imloro interno, mediante l'utilizzo di sistemi portante è la quantità della posta in gioco. alternativi di trasporto pubblico e privato e, Biagio Tarasco nel contempo, sensibilizzare i cittadini verso matera@luedi.it
I commercianti di via Ridola protestano per il gazebo di informazioni turistiche IL GAZEBO della discordia. Non piace a nessuno, non è funzionante, ruba posti alle auto eppure bisogna convivere con la sua ingombrante presenza. Dunque un'opera inutile. Così potrebbe essere definita la struttura in ferro allocata in via Ridola, nei pressi dell'edificio della Provincia di Matera che da originaria edicola per la vendita di giornali dovrebbe diventare punto di informazioni turistiche. Ad osteggiare quella che definiscono “una struttura brutta e inutile” sono i commercianti della zona ma anche coloro che abitano lungo questa fascia di via Ridola che rappresenta uno dei due ingressi ai Sassi. Il suo inserimento nel contesto storico-urbano, lungo la dorsale settecentesca della città, lascia davvero a desiderare, rovinando con la sua collocazione posticcia (praticamente sulla sede stradale) uno degli assi prospettici più interessanti della città. Ma la qualità urbana, anche a ridosso del patrimonio Unesco, è ormai soltanto materia da manuale
per cui ogni modifica al disegno urbano finisce per essere attuata senza alcuna valutazione preventiva del reale impatto estetico e funzionale del manufatto rispetto al contesto. Dunque le ripercussioni non sono soltanto estetiche ma anche pratiche tanto che Confesercenti, in una nota, denuncia l'impossibilità dei negozianti della zona di lavorare a causa degli ingorghi di traffico che si creano in quel tratto di strada e che non permetterebbero neanche la fermata. “Era quello che si sospettava -si legge nella nota- e che avremmo volentieri evitato con l'istallazione del gazebo che è andato a sottrarre alcuni parcheggi a pagamento nonostante le assicurazioni fornite sul fatto che l'Amministrazione avrebbe trovato ulteriori spazi (verso via B. Buozzi) da destinare alla sosta oraria a pagamento”. Oggettivamente, trovare spazi per il parcheggio verso la stretta via Buozzi sempra impresa ardua dunque non rappresenta certo una soluzione al problema. “Tut-
to questo al momento -continua Confesercenti-risulta aleatorio mentre l'unica certezza, è data dalla impossibilità, da parte dei clienti, di trovare il sia pur minimo spazio di sosta, il tutto aggravato dalla presenza dei Vigili Urbani che, per velocizzare il traffico, impediscono agli automobilisti di fermarsi alla ricerca di un parcheggio”. In conclusione, Confesercenti sollecita una “verifica per trovare, laddove possibile, ulteriori spazi di sosta, anche temporanei e non a pagamento, magari riducendo gli eccessivi spazi a disposizione della Polizia Provinciale che, è noto a tutti, usufruisce già dei parcheggi interni al Palazzo della Provincia”.E se pure sarà risolto il problema del parcheggio, rimane quello ben più difficile della presenza una struttura che disturba l'armonia urbana e che di sera viene utilizzata soltanto come paravento per orinare al riparo da sguardi indiscreti… Giovanni Martemucci matera@luedi.it
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32 Matera Si avvieranno progetti alternativi di accesso facilitato per gli antichi rioni della città
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Droga a Pisticci Il pentito chiave non conferma le accuse per protesta
Processo “Medusa”, Quinto non parla PISTICCI - Per opposte ragioni accusa e difesa facevano molto affidamento sulla sua testimonianza, ma lui, il pisticcese Ivan Quinto, non ha voluto sottoporsi per protesta al controesame degli avvocati difensori. Eppure proprio le sue testimonianze, rese agli inquirenti nel 1992, avevano dato avvio al processo “Medusa”, che vede sul banco degli imputati 54 persone, secondo l’accusa componenti a vario titolo di un'organizzazione criminale ramificata tra Pisticci, l'area jonico-metapontina e il capoluogo di provincia, finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio della provincia di Matera. Tra gli elementi di spicco del sodalizio, Mario Calderola, ritenuto dagli inquirenti il promotore; Giuseppe Scarcia, attualmente collaboratore di giustizia; Giuseppe Gaglian-
dro, imparentato con la famiglia Scarcia e tarantino di origine; Vincenzo Nieddu e Leonardo Piconese. Le accuse sono di associazione per delinquere, finalizzata al traffico e allo spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti. Martedì davanti al collegio giudicante, presieduto dal dottor Attimonelli Petraglione, a latere Onorati e Scillitano, Quinto si è rifiutato di rispondere alle domande dei legali difensori delle persone dalui accusate in sede di indagini. Il giovane pisticcese, oggi in stato di isolamento per effetto di un altro giudizio per detenzione illegale di armi, ha chiesto il riconoscimento dello status di collaboratore di giustizia, con la conseguente normalizzazione delle modalità di carcerazione. Il collegio giudicante non ha ritenuto opportuno procedere in tal senso, da qui il diniego di
Quinto, per cui i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti al pm con la nuova accusa di reticenza, reato equiparato alla falsa testimonianza. Infatti, il controesame sulle dichiarazioni di Quinto era un atto obbligatorio di garanzia nei confronti degli imputati da lui accusati. L’avvocato difensore, Antonio D’Angella di Marconia, si dice fiducioso circa l’assoluzione del suo assistito, che comunque ha ancora un grosso debito da pagare con la giustizia per altri fatti. Nella sostanza, dunque, è venuto meno un testimone-pentito chiave per il processo; infatti, i difensori degli imputati sotto accusa hanno chiesto l’annullamento della deposizione resa da Quinto in fase di indagine. La prossima udienza è fissata per il 30 novembre. Antonio Corrado
Il tribunale di Matera
Il sindaco Leone è stato delegato a rappresentare l’assise nella conferenza sul deposito di gas
Sì con riserva a Geogastock Il consiglio comunale chiederà garanzie di compensazione e sicurezza PISTICCI - Il consiglio comunale di Pisticci ha discusso, nella seduta dilunedì 26 ottobre, della concessione di stoccaggio di gas in favore della società Geogastock Spa sulla base di quanto richiesto ai Comuni interessati dal progetto, tra cui appunto Pisticci, dal Ministero dello Sviluppo Economico dove, il prossimo 5 novembre, si terrà un'apposita conferenza di servizi relativa al “Procedimento per il conferimento delle concessioni con contestuale approvazione del progetto delle opere, dichiarazione di pubblica utilità, riconoscimento della conformità urbanistica e apposizione del vincolo preordinato all'esproprio delle aree interessate dalla realizzazione degli impianti”. «Si tratta -ha spiegato il sindaco Leone- di un progetto che prevede di usare i pozzi di estrazione del gas sfruttati dall'Eni per circa trent'anni come pozzi di stoccaggio per il gas, così da creare una riserva strategica. In sede di conferenza di servizi ci sono delle incognite da definire in quanto c'è margine per trattare le royalties previste dalla legge. Ci siamo già sentiti con gli altri sindaci dei Comuni
Un deposito di gas
interessati, ovvero Ferrandina e Salandra, al fine di avere una strategia comunecosì da tutelare al massimo grado i nostri territori e realizzare i migliori vantaggi possibili». Dal dibattito consiliare è emerso il parere favorevole dell'assemblea, con le eccezioni dei consiglieri Calciano e Dimo. Al termine della discussione sono state individuate alcune prescrizioni che il sindaco Leone ha delega di
riportare nella conferenza di servizi ministeriale relativamente ad alcuni aspetti. Il Consiglio, infatti, ha chiesto di attuare tutte le misure compensative possibili in favore dei territori, di prendere tutte le precauzioni necessarie per la salvaguardia ambientale e di istituire una Commissione tecnica intercomunale di vigilanza sui lavori e le attività di stoccaggio. Successivamente il Consiglio
ha discusso del Regolamento urbanistico su richiesta di cinque consiglieri di maggioranza. Ne è venuto fuori un dibattito preliminare nel quale è stato possibile fissare un crono programma, che dovrà portare in breve tempo alla conferenza di pianificazione con la Regione Basilicata, finalizzata ad approvare il nuovo Regolamento Urbanistico, atto propedeutico al Piano strutturale (ex Prg). Nel dibattito si è fatto riferimento alla proposta di Regolamento Urbanistico diffusa nella seduta consiliare dello scorso 20 maggio e distribuita ai consiglieri su supporto cartaceo e informatico, nonché pubblicata online sul sito del Comune allo scopo di offrire ai consiglieri ed ai cittadini tutti la possibilità di intervenire sull'argomento conla formulazionediproposte e suggerimenti. Il Consiglio, allo scopo di dare definizione a tutta la procedura di partecipazione alla stesura del Ru, ha deliberato di concedere, su proposta del sindaco, un ulteriore tempo massimo di trenta giorni, allo scadere del quale sarà convocata la Conferenza di Pianificazione. provinciamt@luedi.it
Spacciatore in manette Blitz a Pomarico POMARICO - Blitz dei carabinieri di Pomarico per arginare lo spaccio di droga. Lunedì sera, i militari i della locale Stazione e i colleghi della Compagnia di Matera hanno arrestato una persona, proprio per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L'uomo, Ruggero Francavilla, pregiudicato di 31 anni del posto, già da tempo sorvegliato dai militari dell'Arma, sottoposto a perquisizione personale e domiciliare, è stato sorpreso in possesso 13 dosi di cocaina e 3 dosi di hashish, per complessivi 6 grammi circa, già pronte per essere immesse sul mercato illecito dello spaccio. In particolare, i carabinieri hanno fermato l'interessato mentre si aggirava, con fare sospetto e a bordo di un'autovettura in compagnia di altre due
giovani, per una strada di quel comune. Bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso, inizialmente, di 3 dosi di cocaina e 3 di hashish, che lo stesso deteneva in tasca, pronte per essere spacciate. Successivamente, i militari, convinti che lo stesso avesse altra sostanza stupefacente, hanno deciso di accompagnarlo in caserma e, lungo il tragitto, questi tentava, inutilmente, di disfarsi di altre 10 dosi di cocaina, prontamente recuperate dagli stessi carabinieri. I carabinieri hanno anche rinvenuto materiale vario (cartine, un coltellino), utile per la preparazione ed il confezionamento delle dosi, da cedere quindi ai vari acquirenti della zona. Dopo l'arresto, l'uomo è stato accompagnato in carcere a Matera. provinciamt@luedi.it
Miglionico Il risultato con il Pescopagano consente di restare primi
Un pari senza infamia né lode MIGLIONICO - Contro il Pescopaganoun pareggio,che haconsentito al Miglionico di portarsi a quota 17 e mantenere il primo posto. Una classifica spezzata in due. Cinque le squadre in soli 4 punti, con Miglionico in vetta a braccetto con il Pietragalla. Ben 11 le squadre a distanza di oltre 8 punti. «Un 2-2 sofferto e al cardiopalma, è il commento del neo-dirigente fasanese ma miglionichese d'adozione, avvocato Francesco Barletta. E' stata una gara diversadallealtre. Noncisonostate le innumerevoli azioni da gol di altre partite, ma le nostre prove per passare in vantaggio le abbiamo fatte. Almeno due con Andrulli e Lambertini nel primo quarto d'ora. Chiaramente quel
loro gol in contropiede e di rapina, viziato da fallo sui nostri difensori, ci ha spezzato un po' le gambe. Poi ci si è messo l'infortunio dell'under Cappiello in mezzo al campo, sostituito dal giovanissimo Pellegrino alla sua prima convocazione,a farcambiare consistenza al nostro centrocampo. Ho visto un Miglionico che non si è demoralizzato, segno di grande squadra almeno fino al gol del loro raddoppio. Sul secondo gol subìto, sembrava calato il sipario. Uno 0-2 secco che sembrava irrecuperabile visto che eravamo tra l'altro rimasti in 10 per l'espulsione per proteste di Andrulli e con Pellegrino pure zoppicante dopo il fallo subito da un avversario. Con un Pescopagano arcigno e con una difesa at-
tenta, le probabilità di recupero sembravano ridotte al lumicino. Ed è qui che ho visto il carattere della squadra! Lo scoramento, dopo il secondo gol subito, è durato 4 minuti. Al 30' una grande azione corale di Deceglie, Venezia e Tataranni in avanti, hanno portato al diagonale di Lambertini che ha riaperto la partita. In inferiorita' numerica e con un under semi-infortunato, il Miglionico ha costretto il Pescopagano nella sua area trovando il pareggio. Un gol magistrale e dall'alto significato peril morale e per la classifica quello del pareggio, realizzato da capitan Tataranni. Un dribbling in area e unabottaagonfiare larete.Esul finire due occasionissime nitide per un eventuale 3-2. Prima
Francesco Barletta
Lambertini trovava il loro portiere che si opponeva miracolosamente e poi sulla ribattuta a rete a bottasicura diTataranni, èstato un loro difensore a salvare proprio sulla linea». E' un Mi-
glionico che si gode il primato e gode anche Luigi Lambertini, goleador di razza, che raggiunge la vetta dei marcatori. Sei gol in 6 partite. Antonio Centonze
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Coinvolti anche nove Gruppi di azione locale della Spagna per uno scambio di esperienze
La Collina si presenta al mondo Seminari tematici del Gal Bradanica per la promozione turistica del territorio TRICARICO - Fino a domani i rappresentanti di nove Gal Spagnoli, del Centro Unesco dell'Andalucía, dell'associazione Vaiven Paraíso oltre che di Gal pugliesi e lucani parteciperanno a una serie d'incontri di studio e di approfondimento nella Città dei Sassi e nella Collina materana sulla “Valorizzazione e promozione del patrimonio rupestre e del turismo dell'esperienza nelle aree rurali del mediterraneo”, per la defizione del progetto di cooperazione transnazionale “Trogloditismo Vivo” finanziatodall' Unioneeuropeanell'ambito del programma Leader Asse IV. A renderlo noto il presidente del Gal Bradanica Leonardo Braico, che per l'occasione ha organizzato, in collaborazione con il Gal Comarca de Gaudix e con il contributo tecnico di Paolo Montagna del Parco della Murgia materana, una serie di visite studio nei Comuni dell'area e due workshop rivolti a Gruppi di Azione Locale, Associazioni, Fondazioni, EntiPubblici ePrivati che operano nello sviluppo locale. «ll progetto ha -dichiarato il presidente Braico- si basa su un partenariato solido e consolidato e si pone un duplice obiettivo, da un lato recuperare, tutelare e valorizzare l'immenso patrimonio rupestre esistente nei territori coinvolti e dall'altro creare un'offerta turistica integrata a forte vocazione territoriale che propone in maniera chiara ed univoca la cultura rupestre e l'esperienza della ruralità. A tal proposito, mentre il primo se-
Leonardo Braico
minario (svoltosi ieri a Matera) avrà ad oggetto la tutela e la valorizzazione del paesaggio rupestre, nel secondo di oggi a Montescagioso, presso l’abbazia di San Michel, invece, dopo un attenta analisi sulle possibilità-opportunità offerte dal programma Leader Asse IV, ci saranno interventi di docenti universitari e professionisti del marketing e della distribuzione turistica per un reale posizionamento del prodotto turistico dell'area nei mercati - obiettivo e per una più efficace azione di commercializzazione». «L'idea progetto condivisa
dal partenariato -ha dichiarato Giuseppe Lalinga consulente del Gal Bradanica- è stata quella di selezionare i principali trend, che oggi vanno ad incidere in maniera più significativa sul mercato delle microvacanze, che valorizzano l'ambiente rurale in una logica di marketing esperienziale,in grado di dare risposta alle esigenze di specifici target di mercato offrendo soluzioni di vacanza improntate a determinati tematismi». «L'obiettivo che ci siamo posti nella stesura e condivisione del progetto “Trogloditismo Vivo” e nell'intera strategia del PSL -ha sottolineato Nicola Raucci, direttore del Gal Bradanica- è stato quello di perseguire uno sviluppo turistico in grado di tenere il giusto equilibrio tra l'identità del territorio e la capacità di adattarsi alle novità;quindi progettidisviluppo non solo compatibili in termini di risorse con la nostra area, ma che possano essere anche al passo con il mercato». «Su questa linea condivisa dai sei Comuni del Gal -ha concluso Braico- stiamo mettendo in campo, grazie al nostro team di esperti e al supporto tecnico di docenti universitari di economia del turismo, una serie d'interventi da candidare sui prossimi Piot (Pacchetti Integrati di Offerta Turistica), per creare una “rete” tra territori e prodotti turistici per, poi, unirli definitivamente attraverso un “Marchio d'Area” alla città di Matera, “prodotto star” dell'intera Regione Basilicata». provinciamt@luedi.it
Ha investito un giovane rumeno Il Gip convalida l’arresto GRASSANO - Il giudice per le indagini preliminari di Matera, Rosa Bia, ha confermato la custodia cautelare in carcere per Pasquale Denisi, 40enne di Grassano, accusato di tentato omicidio nei confronti di Ionit Iuta, di 30, un muratore romeno residente a Grassano, picchiato e investito con un'auto dall'indagato il 23 ottobre scorso. Il muratore fu trovato ferito in località “Zaccardone” di Grassano. Le indagini hanno stabilito che era stato anche percosso e che conosceva l'arrestato. Quest'ultimo ha detto che l'investimento era stato accidentale e che si sarebbe prodigato nei soccorsi. Il difensore, l'avvocato Francesco Abate, ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, alla base dell’aggressione ci sarebbe stata un'incomprensione, un litigio improvviso o una discussione degenerata per motivi economici. Ma potrebbero emergere ulteriori elementi sulle motivazioni che hanno spinto il grassanese Dinisi a investire con il suo Nissan Suv, nella notte tra mercoledì e giovedì, Jonut Juta, lasciandolo esanime. I particolari dell’operazione lambo dei carabinieri che ha consentito l’arresto, sono stati resi noti in una conferen-
za stampa, dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Tricarico, capitano Giuseppe Prudente e dal brigadiere Giovanni Scaramuzzi, comandante interinale della Stazione di Grassano, che hanno ricostruito le ore che hanno portato all'arresto per il tentato omicidio di Dinisi, già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio e contro la persona. «E' stata condotta un'importante attività di indagine che ha avuto caratteristiche di eccellenza. -ha affermato il capitano Prudente - Alle 2.30 di giovedì scorso è giunta una telefonata anonima al 118 che segnalava la presenza di un corpo esanime in contrada Zaccardone, una zona particolarmente impervia, lontana da vie di comunicazione. I sanitari hanno prestato le prime cure a Jonut Juta. Il ragazzo era esanime, privo di conoscenza e presentava numerose escoriazioni al volto e alle gambe». Trasportato all'ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, dove è stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione; il trentenne presentava escoriazioni al volto, fratture al femore, alla gamba destra e altre lesioni interne. provinciamt@luedi.it
Dalla Diocesi di Tricarico si sono ritrovati centinaia di ragazzi
La grande radio della fede Festa del Ciao dell’Acr con lo slogan “Siamo in Onda”
SAN MAURO FORTE - Un'esplosione di palloncini e nastri colorati appesi per strada nel piccolo centro montano di Albano di Lucania, hanno accolto domenica, circa trecento ragazzi giunti sin dalle prime ore della mattinata per onorare l'immancabile appuntamento annuale della “Festa del Ciao” organizzata dalla Diocesi di Tricarico. Una giornata che è ormai diventatail tradizionaleraduno dei giovani acierini, cioè dei ragazzi di Azione Cattolica di età compresa tra i 6 ed i 14 anni. Parola d'ordine allegria e divertimento, quello sano e salutare che rende armonica la vita. All'arrivo di ogni pullman, almeno uno per ogni paese della Diocesi, un boato di slogan e canti ad accogliere gli “ospiti” con l'intramontabile motivetto dell'Acr “…e 1,2,3,4,5,6,..Ciao” inevitabilmente travolgente anche per chi lo ascolta per la prima volta. Particolarmente calorosi i saluti per i nuovi arrivati cioè i bambini di I elementare e di I media. Ciao è il piùsemplice e diretto dei saluti che i ragazzi conoscono, segno della loro spontanea accoglienza, diquel modo genuino di allargare le braccia agli amici che a volte
stentanoa fareil primopasso; desiderio di aprirsi all'accoglienza dell'altro attraverso un momento di fraternità, che prende forma proprio in questa nota Festa che offre la possibilità di vivere un giorno (che però vuole essere metafora di uno stile di vita) insieme a tanti altri coetanei, coinvolgendo quanti più amici è possibile.La festaè cominciataall'insegna del nuovo slogan “Siamo in Onda”, che sintetizzail camminoche l'Acrpropone per questo nuovo anno. È il simbolo della Radio che accompagnerà i ragazzi e gli educatori. La radio è un mezzo di comunicazione usato e conosciuto dai ragazzi: per strada, a casa, con il cellulare, con il lettore mp3, nelle loro orecchie arrivano le onde sonore delle trasmissioni radiofoniche e i brani dei loro cantanti di successo. Comunicazione e relazione è il binomio che ragazzi ed educatori vivranno insieme quest'anno. Nella piazza di Albano era stato piantato metaforicamente “L'albero di sicomoro” citato nel Vangelo di Luca in cui si legge che un giorno Gesù entrato a Gerico attraversava la città, circondato dalla folla. Un uomo, tale Zaccheo, ricco sovrintendente degli esattori del fisco e sfruttatore
Disagi per il bus del Crob Stella: «Provvederemo»
Due momenti della tradizionale Festa del Ciao, quest’anno celebrata ad Albano di Lucania
dei più poveri, cercava di vedere chi fosse Gesù, ma essendo piccolo di statura non ci riusciva. Corse, dunque, avanti e per poterlo vedere salì sopra un sicomoro, perché Gesù doveva passare di là. Ai piedi di questo albero si è svolta la fase dell'accoglienza organizzata dai giovanissimi educatori i quali hanno distribuito brioche per tutti i partecipanti. A seguire un giro per le vie del paese e poi tutti in chiesa per la celebrazione della Santa Messa officiata da don Giovanni Trolio responsabile diocesano di Acr. Al termine della Messa il saluto della giovane presidente di Azione Cattolica Adulti, Giuseppina Piliero, che ha sottolineato come la presenza di tanti bambini deve essere per l'associazione un incoraggiamento ed uno stimolo per fare meglio e preparare il futuro. Poi tutti a pranzo tra le mille delizie, dolci e salate, preparate dai cittadini di Albano, estremamente ospitali e disponibili oltre che squisiti “padroni di casa”. A porta-
re ulteriore allegria, il vescovo di Tricarico, Vincenzo Carmine Orofino, che ha raggiunto i ragazzi nel primo pomeriggio. L'atmosfera della festa del Ciao è contagiosa, è unica. Lo vedi negli occhi e nei sorrisi di chi la pensa e di chi la vive. Nella fatica e nel sudore di chi toglie tempo e spazio ai propri affetti ed ai propri impegni quotidiani per questi ragazzi che sono la loro ricchezza. In chi ringrazia ed in chi chiede sepuòessere inqualchemodo d'aiuto. Tutto questo e non solo è la festa del Ciao. È la consapevolezza di essere presenza di una comunità parrocchiale e familiare fatta di relazioni autentiche, di dialogo, di altruismo, di generosità. Il sorriso è il valore aggiunto di questa festa. È una parola che non fa rumore ma scuote e coinvolge. È il senso dello stare insieme. La radio ha preso a trasmettere; ora occorre sintonizzarsi. Ed è questo il lavoro per il 2009. Anna Giammetta
GRASSANO - Nei giorni scorsi Pietro Calciano, responsabile Patronato Inpas e sindacato Snals sezione di Grassano, ha scritto una lettera al presidente della Provincia, Franco Stella, lamentando, per conto di alcuni cittadini, dell'innadeguatezza del bus navetta Matera-Rionero per il centro Crob. Immediata la risposta del presidente Stella, che con una nota ha evidenziato di essere dispiaciuto per il disagio avvertito e che predisporrà per i prossimi giorni quanto necessario per andare incontro alle esigenze sanitarie delle popolazioni. «Intanto ringrazio il presidente della Provincia di Matera -ha commentato Pietro Calciano- per la celerità e l'impegno che ha assunto. Il bus navetta oggi viene impiegato ha solamente otto posti, parte da Matera fa tappa allo scalo di Grassano e raggiunge Rionero. In queste ultime settimane era già pieno alla partenza pertanto per le tappe intermedie non vi era la possibilità che qualche utente potesse usufruire del servizio. Credo fortemente nella sua utilità, in quanto non tutti hanno la possibilità di
raggiungere Rionero con mezzi propri e bene ha fatto la Provincia negli anni scorsi ad istituire un percorso a servizio dell'intero comprensorio individuando lo scalo di Grassano come tappa intermedia che raggruppa molti paesi: Grassano, Garaguso, Tricarico, Calciano, Oliveto, San Mauro Forte, Accettura.Nella mianota disollecitazione -ha concluso Calciano- ho anche evidenziato che la Provincia deve a mio avviso monitorare in collaborazione con il Crob di Rionerio l'utenza effettiva giornaliera in maniera tale da predisporre un bus navetta con i posti adeguati». Giovanni Spadafino
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Leadership in rosa per un importante pezzo del centrosinistra
Elisa Polistena nuova presidente
Comunali, Anna Scarnato alla guida dei Popolari Uniti
Cambio ai vertici della Fidapa di Policoro
BERNALDA - Un fiocco rosa alla guida del partito Popolare di Bernalda. A portare il partito bernaldese alle elezioni della prossima primavera sarà Anna Scarnato. Con lei il soggetto politico si pone l'obiettivo di ridare fiducia ai cittadini in modo, come la Scarnato ha sottolineato, «di creare una classe politica in grado di ascoltare e leggere la realtà. Prima di parlare della mia persona e del futuro del partito -ha detto Anna Scarnatovorrei ringraziare l'ex segretario cittadino, Tommaso Asmundo, che ha lasciato la carica per motivi legati al lavoro. Di Tommaso abbiamo apprezzato le sue doti umane, la sua umiltà e coerenza. Il mandato a guidare i Popolari Uniti è per me motivo di soddisfazione. Già in passato, all'interno del centrosinistra, abbiamo dimostrato di essere seconda forza dopo il Pd. Il nostro è un partito di centro con radici cristiane che non può trascurare l'emergenza sociale; inoltre considereremo tutte le necessità legate alle infrastrutture e allo sviluppo
Anna Scarnato
del territorio, evitando sprechi di denaro pubblico per opere vane; edallo stesso tempo non trascureremo i campi che necessitano sbocchi necessari ai nostri giovani per misurarsi con le sfide dell'odierna società. Sappiamo che il momento non è dei più rosei.
Oggi Bernalda si trova nella situazione commissariale che di certo, di tutto rispetto, non può risolvere le situazioni strategiche della comunità. Io sono una donna che sa impegnarsi, così come sanno fare tante donne in Basilicata e in Italia, sia nella sfera privata che in quella pubblica nel ruolo professionale ed istituzionale al servizio della cittadinanza. Quale sarà la scelta dei cittadini dopo la giunta uscente? Ebbene, noi, come Popolari Uniti, speriamo ed auspichiamo che i cittadini ci rinnovino la fiducia riservataci nella precedente tornata elettorale in quanto, in questi anni, abbiamo dimostrato di saperci cimentare in modo corretto e lungimirante con la gestione della cosa pubblica. Il mio auspicio è che questo paese ritorni a parlare di politica, non solo nelle sezioni di partito ma anche tra le persone. Fatti di ordine strategico per il paese, necessitano di una larga e forte condivisione. Ecco perchè è importante coinvolgerle, non solo formalmente ma soprattutto
nella sostanza. Ritengo che ciò possa consentire ai giovani di avvicinarsi e praticare la politica, intesa come un dedicarsi al paese, ai suoi bisogni e alle sue criticità, quindi non già come uno strumento per attivare comportamentiegoistici o di trasversalità. Questa comunità ha bisogno di persone che antepongano i problemi generali a quelli di ordine personale. Invito tutti a credere nelle qualità delle persone che nei partiti, a guardare la coerenza, la vicinanza alle personeche soffrono, la disponibilità al servizio. Non a caso siamo i Popolari di don Sturzo. Naturalmente, come già detto sopra, la collocazione verso il quale si tende la mano è nel centrosinistra per la coerenza e la fedeltà che ci contraddistingue. Già, infatti, la lista presentate per le mancate elezioni di giugno comprendeva candidati del nostro partito. Il rispetto per ciò che rappresentiamo è comunque condizione per una continuità di permanenza nel centrosinistra». Fabio Sirago
All’ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro
Emorroidi, settimana di prevenzione POLICORO - Dal 9 al 13 novembre, presso la struttura complessa di Chirurgia generale dell'ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro, diretta dal medico chirurgo, Vincenzo Sassone, si effettueranno le visite per la diagnosi e la cura delle emorroidi e della stipsi, patrocinata dal Ministero del Welfare. Gli interessati possono prenotare presso l'unità operativa complessa di chirurgia generale e d'urgenza ai numeri: 0835/986331-0835/9863300835/986332. «I medici referenti -si legge in una notasono oltre allo stesso direttore della struttura complessa, Vincenzo Sassone, Milena Fiorini, Cosimo Paolo Cuscito e Antonio Gallo. Le emorroidi rappresentano uno dei disturbi più comuni e più di metà della popolazione le sviluppa dopo i 30 anni. Ne soffrono circa 3 milioni di italiani. Oggi con le nuove metodiche terapeutiche nei casi più gravi è possibile rimuoverle senza provocare dolore. Non esiste
una causa precisa che giustifichi il loro manifestarsi in forma patologica. Sicuramente -spiega la nota- secondo gli esperti incide la posizione eretta prolungata della razza umana, che crea una fortepressione sullevie rettali,con unafacile tendenza al rigonfiamento. Altri fattori sono l'età, la stispi cronica e la diarrea, l'ereditarietà, l'insufficiente funzione dei movimenti intestinali causata dall'abuso di lassativi, le spinte eccessive durante la defecazione. Qualunque sia la causa i tessuti che circondano le vene vengono strozzati; il risultato è che le pareti divengono sottili e possono sanguinare più facilmente. Persistendo le cause le pareti delle vene circostante si indeboliscono e tendono ad andare verso l'esterno. Tra i sintomi quello particolarmente fastidioso è il prurito ed a volte il dolore può essere acuto. Trale emorroidi eil tumoredel retto non esiste alcuna correlazione, anche se alcuni sintomi, come il sanguinamen-
L’ospedale Giovanni Paolo II di Policoro
to, può essere identico. Una alimentazione corretta e ricca di fibre -consigliano i medici- può essere annoverata tra i fattori preventivi. La stitichezza (o stipsi) è un disagio comune. All'origine del disturbo un'alimentazione disordinata, ma anche lo stress». Anna Carone
POLICORO - In Russia le donne che hanno coraggio, tenacia e fascino sono definite donne tre volte. Gli occhi delle socie, vecchie e nuove della locale sezione della Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari), sono lucidi di gioia nella sala riunioni dell'Hermes hotel che le ha ospitate nei giorni scorsi. Non è la prima volta che mostrano il loro coraggio quando c'è da rendicontare il tema del biennio 2007/2009: “Alla ricerca di un valore perduto: il rispetto”. E la loro tenacia su questo principio viene proiettato su un video, con sottofondo musicale, della loro intensa mission sociale in cui hanno sempre creduto al fianco delle donne. E, infine, il loro fascino ha catturato la simpatia di tante altre donne che si sono iscritte alla Fidapa di Policoro. Se ci fosse la pari opportunità sarebbe più grande di un partito: ma è un club esclusivo di sole donne. Da quindici anni operano nel centro jonico, ma l'ultimo mandato sotto la guida di Maria Antonietta Amoroso è stato particolarmente ricco di attività: «Il simbolo del girasole che ho scelto -commenta- è quello dell'accoglienza delle donne in cui mi sono riconosciuta facendo apprezzare il senso dell'esistenza della donna attraverso l'ascolto e comprensione, stimolando sempre la sua funzione di protagonista della società e portatrice di sensibilità diverse». Poi il passaggio del testimone alla nuova presidentessa, Elisa Polistena, che non è riuscita a trattenere l'emozione, ma nel suo breve discorso di insediamento ha sostenuto come continuerà nel solco tracciato dalla Amoroso e dalle linee guida nazionali nel percorso del rispetto, soprattutto verso la donna, calato però nella realtà socio-culturaleeconomico del territorio (questo vale per ogni singola associazione delle 300 presenti in tutta Italia con 11mila socie complessive). Ma questa linea guida dev'essere sviluppata attra-
verso tre direttrici nazionali: cultura-morale-legalità. E la Polistena si impegnerà a svolgere tale attività il cui primo appuntamento è previsto per il 30 ottobre con la presentazione del libro sul terrorismo: “Le verità nascoste”. Per il nazionale era presente la vice presidentessa, Eufemia Ippolito, che nel presentare la sua candidatura alla presidenza nazionale della Fidapa ha lodato l'ottimo lavoro svolto dalla Amoroso, che è entrata nel consiglio distrettuale Sud-Est, sottolineando però come bisogna continuare a svolgere attività culturale ed educare alla partecipazione la donna nella vita sociale perché il deficit di rappresentanza è ancora basso in alcuni settori, citando le istituzioni con l'11% di sole donne presenti: «solo aumentando la nostra presenza avremo il potere di fare la differenza». L'archeologa Marta Golin si è soffermata invece sul ruolo della Dea-donna nell'antica Grecia, contestualizzando il suo intervento alle colonie greche di Siris ed Herakleia, attuale Policoro. Dunque c'è molto, secondo la Golin, di donna anche nella nascita di Policoro: «E comunque -ha concluso la studiosa- il primo elemento di venerazione già dal IV secolo a.C. è proprio la donna, che con la sua fertilità rappresenta la terra». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it
Inizio strepitoso per il team di Margoleo che ripropone il bel calcio
Bernalda fa il poker di vittorie BERNALDA - Pokerirrismo di vittorie per la squadra di mister Margoleo con il jolly Roberto Gallitelli. Domenica è stata la riconferma che la squadra da battere in questo campionato è quella del presidente Nunzio Santorsola; una società costruita con tanti sacrifici e con la passione per questo sport. Nella passata stagione erano i tanti che parlavano di calcio finito, e oggi, grazie agli uomini che la guidano, possiamo dire che dalle ceneri è nato il miglior Bernalda calcio. Il verdetto dei novanta minuti di domenica è di un Bernalda schiacciasassi e della vetta solitaria riconquistata, dopo la vittoria del Tursi sabato. A parlare di questo momento è Roberto
Gallitelli, centrocampista con il vizio del gol, che domenica ha siglato ben due reti dei cinque totali. «Abbiamo conquistato il bottino pieno -ci ha detto il numero otto rossoblu- che di fatto ci ha fatto fare il balzo in cima alla classifica. Abbiamo portato a casa -ha continuato Gallitelli- la quinta vittoria di fila registrando quindici punti e conquistando, per la seconda settimana di fila, la vetta solitaria in classifica. Il risultato poteva essere ancora più tondo, ma va bene così, in quanto l'importante era prendere l'intera posta in palio e noi ci siamo riusciti. Domenica abbiamo dominato su tutti i fronti; siamo stati perfetti e abbiamo dimostrato ancora una volta la nostra supremazia sul
rettangolo di gioco. Siamo andatial riposocon laconvinzione di essere nettamente superiori. Nella ripresa abbiamo allungato anche se, nel tamtam dei cambi, e per la troppa sicurezza, abbiamo concesso qualcosa di troppo che di solito, almeno nelle partite precedenti, non abbiamo mai dato a nessuna squadra. Ecco, dobbiamo ancora maturare e convincerci che le partite terminano con il triplice fischio. Abbiamo vinto per 5 a 3, una vittoria che dedichiamo al pubblico che ci segue e alla società tutta che crede in noi. Domenica ci aspetta la trasferta con la Invicta Burgentia, che ha perso; quindi occhio all'orgoglio e alla voglia di riscatto. Parole, queste, che ci devono mantenere
Roberto Gallitelli
con l'attenzione alta in quanto, nonostante la posizione dei nostri avversari, è un match da non sottovalutare. Certo, rispetto per l'Invicta, ma questo Bernalda è grande e andremo lì
per vincere e per riconfermarci squadra da temere. Una vittoria che -ha concluso Gallitelli- svolgiamo a tutti i costi». fa.si. provinciamt@luedi.it
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Rotondella I militari avrebbero interrogato anche un medico addetto ai controlli sanitari
Enea ancora sotto indagine La Guardia di finanza sta ritirando documenti e sentendo persone ROTONDELLA - Non sembra avere le caratteristiche del “controllo ordinario” la costante presenza della Guardia di Finanza nel centro Enea di Rotondella. Il Quotidiano ne aveva già dato notizia nei giorni scorsi, riferendo delle numerose ispezioni e richieste di documentazione amministrativa di vario genere. Quelle visite si sarebbero protratte, sporadicamente, anche nei giorni successivi, di sicuro fino a ieri mattina. Gli ufficiali hanno continuato a chiedere carte e informazioni presso l'ufficio del personale, l'infermeria e altri uffici. C'è di più. Alcuni operatori del centro sarebbero stati addirittura sentiti a Policoro presso gli uffici della Gdf. Tra questi, secondo voci non ufficiali, anche un medico, il professionista esterno (non è un dipendente Enea), che ha il compito di predisporre il Piano di controllo sanitario dei lavoratori, sulla base delle specifiche mansioni svolte e dei conseguenti rischi per la salute. Insomma, l'attenzione non sembra essere quella di un normale controllo, ma somiglia molto di più a un'indagine con obiettivi definiti,
Il centro Enea delle Trisaia di Rotondella
presumibilmente legati alla sfera amministrativa. E poi c'è una cosa che sanno tutti: all'Enea non c'è un bel clima. Nelle scorse settimane, occupandoci della vertenza dei lavoratori delle pulizie,
avevamo raccolto le lamentele di molti di loro per il trattamento ricevuto da altri operatori del centro. E più di qualcuno aveva posto l'accento sugli sprechi in alcuni settori e le conseguenti “restrizioni” in altri.
Non solo. Si dice che in alcuni dipartimenti siano di casa, tra colleghi, il pettegolezzo, la diffidenza e la calunnia. Non si può e non si deve generalizzare, ma è un quadro che sembra avvalorare la voce, diffusa all'interno del centro, ma senza conferme ufficiali, che le indagini abbiano preso il via da una lettera anonima, che avrebbe allertato la Guardia di Finanza. Un'informativa senza nome, ma probabilmente piuttosto dettagliata, se ha potuto catturare l'interesse degli ufficiali. Chi l'abbia inviata e perché non è chiaro. E forse non lo sarà mai. E' probabile, però, che sia arrivata dall'interno del centro, da qualcuno capace di circostanziare le accuse, con il presumibile interesse a colpire qualche “avversario”. C'è da sperare che il fatto non si tramuti in una reazione a catena di ricatti e delazioni, sulla scia degli avvenimenti che stanno avvelenando in queste settimane la scena politica e giornalistica nazionale. E' nell'interesse di tutti che i contorni della vicenda siano chiariti al più presto. Pino Suriano provinciamt@luedi.it
Policoro Cappucci: «Colpa delle promesse non mantenute dal Comune»
La Straherakleia si spegne Cessa l’attività dell’Associazione podistica dilettantistica POLICORO - L'associazione “A.S. Amatori Podistica Dilettantistica” di Policoro, cessa l'attività e con essa scompare anche la gara Straherakleia di 10,280 chilometri, che ha dato lustro a tutta la regione ed era arrivata alla VIII edizione. A darne notizia è il presidente e organizzatore dell’evento, Luigi Cappucci. Il provvedimento è stato deciso all'unanimità dall'assemblea dei soci, dando mandato al fondatore e presidente Cappucci di dare corso a questa dolorosa decisione. Un atto inaspettato, dopo otto consecutive edizioni della Straherakleia che, nella scorsa edizione di maggio, ha fatto registrare oltre 300 partecipanti, con tanti nomi illustri, tra cui la fondista azzurra Rosalba Console. Come mai questa decisione? «Per un deficit di cassa, accumulato nel corso di questa stagione -spiegano in una nota gli organizzatoriper aver creduto alle promesse del-
l'Amministrazione comunale, che ha chiesto di inserire la Straherakleia, svoltasi il 10 maggio, tra gli eventi del cinquantenario dell'autonomia comunale di Policoro, promettendo 5.000 euro di contributo. Se ne erano
fatti garanti il sindaco Nicola Lopatriello, il vice sindaco Rocco Leone, gli assessori allo Sport, Tommaso Siepe, e alla promozione dl territorio Luisa Lasaponara. Dopo la manifestazione, nessuno ha mosso un dito per mantenere le promesse fatte. Più volte sollecitata questa amministrazione -spiegano ancora dall’associazione podistica dilettantistica- non ha mai risposto». L'associazione, nei suoi dieci anni di attività, ha svolto un ruolo importante soprattutto tra i giovani, organizzando delle gare campestri invernali, campionato di società regionali, portando grande visibilità al territorio della città di Policoro. «Oggi -conclude la nota- si è indebitata per fare le cose in grande, fidando ciecamente nelle promesse di aiuto. E' stata messa in mezzo alla strada e non intende continuare a fare brutte figure». provinciamt@luedi.it
Caso Falcone Udienza in India rinviata ROTONDELLA - Non si è tenuta neppure ieri la prima udienza dell'appello di Angelo Falcone, il giovane di origini lucane condannato in India a dieci anni di prigione per possesso di stupefacenti. Continua l'attesa angosciosa del giovane, che dovrà attendere almeno un paio di giorni prima dell'udienza, alla quale restano appese le speranze della difesa di opporsi alla sentenza di condanna dell'agosto 2008. Anzi, secondo quanto annunciatodagli avvocatidifensori al padre, Giovanni Falcone, l'attesa potrebbe protrarsi anche fino alla prossima settimana. pi.su.
Incontro a Montalbano Jonico
Comunicare la storia MONTALBANO JONICO - Si è tenuta nei giorni scorsi, presso i locali della biblioteca comunale di Montalbano Jonico la seconda conferenza del ciclio dediate al tema “Comunicare la storia”. Questo ciclo di conferenze è stato organizzato dall'Archeoclub “Siritide” di Policoro e dall'Apea, in collaborazione con il Comune di Montalbano Jonico. Il tema di questo secondo appuntamento era: “La Magna Grecia sul litorale jonico lucano”. Relatrice è stata la archeologa Marta Golin, che ha ripercorso, attraverso la proposizione di immagini dei resti archeologici risalenti alla Magna Grecia lucana, la storia degli insediamenti di coloni greci nella nostra regione a partire dalle presenze micenee sino alla conquista romana. Il sindaco, Leonardo Giordano, ha annunciato che il prossimo appuntamento riguarderà la presenza romana e si terrà nei medesimi locali della biblioteca venerdì prossimo, 30 ottobre, relatore l'archeologo Domenico Asprella. Un appuntamento culturale di tutto rispetto, che serve a far conoscere meglio le vicende storiche del territorio. provinciamt@luedi.it
Policoro Iniziativa sportivo-didattica del team “Re Leone”
Quando il calcio educa alla vita POLICORO - Inizierà sabato prossimo,presso icampi dicalcio della chiesa Buon Pastore, alle ore 14.30, la prima di una serie di sedute didattiche per calciatori in erba nelle seguenti categorie: “Piccoli amici”, “Pulcini” ed “Esordienti”. Inoltre per domenica primo novembre gli organizzatori della squadra di calcio “Re Leone”, Giandomenico Biscotto e Giovanni Iannella, hanno previsto un'amichevole (ore 9.30) tra la loro squadra di calcio e l'Inter Capus di Matera guidata da mister Panico. Al match amichevole saranno presenti il presidente della Figc regionale della Lnd, Rinaldi, il coordinatore federale del settore giovanile scolastico
della Basilicata, Carlo Ottavio, il professore Bavarese Biagio, delegato regionale attività di base e il trainer Grado Passerella, presidente regionale Aiac. Direttamente da Roma, invece, arriverà per questa importante iniziativa educativa Dario Pisano, coordinatore nazionale delle scuole calcio affiliate A.S. Roma calcio, alla quale fa parte anche il team di giovani calciatori del “Re Leone”: «Da tempo commentano gli organizzatori dell'evento- avevamo in mente di coinvolgere altre squadre di calcio in iniziative dall'alto contenuto sociale. E quella del prossimo weekend và proprio nella direzione da noi auspicata quando siamo sorti, ovvero coniugare lo sport agonistico
con l'educazione dei ragazzi ai valori che esso trasmette. Da qui il nostro impegno pedagogico sempre costante nel tempo non limitato solo alle gare di campionato previste, ma anche a tutte quelle attività che possano far crescere fisicamente e psicologicamente nel migliore dei modi i nostri iscritti. E in questo contesto la stessa affiliazione all'A.S. Roma calcio ci è stata di grande aiuto, poiché ci ha responsabilizzato ancora di più, visto che le regole per l'affiliazione ad una delle società di calcio più importanti d'Italia sono state rigide e vengono sempre monitorate per verificarne il rispetto. E sulla scia di questo percorso umano prima e sportivo poi, sempre all'inter-
I rappresentanti della squadra “Re Leone”
no dell'A.S. Re Leone, da quest'anno possiamo vantare anche una squadra di calcio per ragazzi Telethon, l'associazione no profit che ogni anno organizza una serie di manifestazioni finalizza-
te alla raccolta fondi per combattere malattie genetiche. Un aiuto concreto a chi soffre nel segno della solidarietà». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it
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Serie A Di scena un gustoso infrasettimanale Il Milan in ripresa va al San Paolo Genoa-Fiorentina altro match di punta
Juve-Samp è da spettacolo Tornano in campo le big in attesa del posticipo Inter-Palermo IL CT INGLESE
di FRANCO ZUCCALA’ MILANO – Siamo a un quarto del campionato e se il calcio fosse una scienza esatta, la Samp sarebbe favorita nella sfida con la Juventus (arbitro Rocchi). La squadra di Del Neri infatti scoppia di salute, mentre quella di Ferrara, a parte i menischi di Iaquinta e Marchisio (poi si opererà Buffon), da un mese accusa dei problemi di gioco: F.Melo e Diego non fanno molti miracoli e la nota nuova (oltre al presidente Blanc) è quella del ritorno al gol di Amauri, unica punta contro i blucerchiati. Ma il calcio non è una scienza esatta e quindi può succedere di tutto in quello che si può definire uno spareggio pro-Inter. Lo sarà però solo se la capolista, nella partitadi giovedì batterà il Palermo. Anche la squadra di Mourinho sta attraversando un momento difficile, fra tanti infortuni e la trasferta di Kiev alle viste, un viaggio che potrebbe decidere le sorti della Champions nerazzurra. Se infatti la Samp -con la coppia Cassano-Pazzini in forma e il gruppo molto compatto- è un avversario molto tosto per una Juve che non convince, neppure il Palermo è una squadra malleabile per l’Inter, priva della guida di Sneijder. È vero che a San Siro i rosanero non hanno vinto mai, ma l’anno scorso hanno rimontato due gol ai nerazzurri: avevano segnato Balotelli e Ibra,poi Calvani e Succi.A Zenga mancheranno pedine importanti in difesa (Bovo e Balzaretti) ma le difficoltà dell’Inter sono simili a quelle delle due inseguitrici che, pareggiando, potrebbero fare il gioco dei nerazzurri. In occasione dell’ultima vittoria della Samp a Torino (febbraio 2004, 1-0 con gol di Diana), Ferrara era in panchina -ma da riserva- e nella squadra di Capello c'erano sei degli attuali bianconeri (Buffon, Cannavaro, Camoranesi, Del Piero, Zebina,
Abete rintuzza ancora Capello FIRENZE – Il presidente della FIGC Giancarlo Abete, intervenuto a Coverciano al 3° Seminario per giornalisti sportivi «Il calcio e chi lo racconta», torna sulla polemica innescata da Fabio Capello riguardo ai «mali» del calcio italiano. «Se Capello ha voluto rappresentare un momento di complessità del nostro calcio, questi sono aspetti già noti – ha detto Abete -. I problemi ci sono stati e sarebbe sciocco sottovalutarli, ma altrettanto sciocco sarebbe far diventare una parte il tutto. Dobbiamo cercare di sostenere con il nostro apporto quella gran parte di spettatori che sono presenti allo stadio con una logica positiva». Per il numero 1 della FIGC un processo di ammodernamento del calcio italiano è tuttavia quanto mai necessario. «E' importante ricordare l’identità del nostro movimento e la nostra storia, perchè chi non ha memoria non ha futuro, ma sempre tenendo presente che non si vive di rendita. Rimane quindi fondamentale trovare la forza per migliorarsi nelle strutture, nei servizi, nelgoverno, lavorandoinsieme perqualche cosae non contro qualche cosa». Giancarlo Abete è poi passato a ricordare quelli che saranno a breve termine gli obiettivi fissati dal prossimo consiglio federale.
Trezeguet) anche se non tutti andarono in campo. Insomma, dal doppio confronto al vertice (il Palermo è quarto), potrebbero scaturire novità importanti per la vetta della classifica. Pronti a reinserirsi nel gruppo di testa (ma a -7 dall’Inter) sono Fiorentina (Della Valle vuole il secondo posto) e Milan (Galliani ha parlato di primi tre posti): i confronti sui campi
di Genova (arbitro Saccani) e di Napoli (Rizzoli, stadio esaurito) non saranno tuttavia facili. A Marassi Prandelli potrà riavere Dainelli e Marchionni, ma il Genoa (peggior difesa: 19 gol incassati) è molto arrabbiato per le recenti disavventure e cercherà il riscatto anche se privo di Moretti e di Gasperini in panchina. Il Milan, in attesa di Beckham, ha ri-
preso fiducia e, con il Real Madrid in testa, giocherà sul campo di un Napoli rigenerato da Mazzarri. Gli azzurri sono ormai convinti di poter arrivare fra i primi quattro e cercando Dossena: battere i rossoneri sarà d’obbligo, anche senza Contini (Cannavaro). Leonardo -che segnò in occasione dell’ultima vittoria rossonera (2-1 il 4 gennaio 1998) al San Paolo
-farà un minimo di turn-over: Ambrosini e Borriello? Anche Parma-Bari sarà uno «spareggio». E mentre Udinese-Roma sarà un confronto fra squadre deluse (friulani nessunpunto intre partite, giallorossi reduci dalla sconfitta col Livorno, senza Totti e forse privi di Doni, Riise, Pizarro e Menez) negli altri confronti si parlerà di salvezza .
Eletto il nuovo numero 1 della blasonata società bianconera
Blanc presidente della Juventus di TULLIO PARISI TORINO – «Sarò presidente nel segno della continuità». Sono le prime parole di Jean Claude Blanc, dopo la nomina al vertice della Juventus. «Non si apre un nuovo ciclo – aggiunge il neo-presidente – Si chiuderà quello vecchio
solo quando torneremo a vincere». Quest’ultima parola è risuonata anche durante l’assemblea, in cui Blanc aveva risposto a varie critiche da parte di qualche azionista polemico e irrequieto. Il «calcio sostenibile» è il modello con cui Blanc lancia la nuova sfida nel mondo sportivo bianconero e nazionale. Non ci sono finestre aperte a nuovi ingressi, ma una nuova 'triadè interna, composta da Alessio Secco, Michele Bergero e Marco Fassone per il momento «può bastare». Però,Blanc aggiungeche «seci sarà bisogno di migliorare, lo faremo», non chiuderò quindi in modo assoluto la porta a nuovi sviluppi societari. La «terza stella è un altro obiettivo dichiarato davanti ai tifosi che non hanno mai mandato giù la revoca di due scudetti. Blanc per il mo-
mento mantiene tre cariche, quella di presidente, di amministratore delegato, di direttore generale, come conferma lui stesso, ma fa notare che i tre uomini di riferimento, Secco, Bergero e Fassone, rappresentano le tre anime del club, quella tecnica, quella finanziaria e quella commerciale: «Puntiamo su un organigramma snello, pronti a intervenire se servirà qualche ritocco». Blanc non è deluso della squadra: «Abbiamo cambiato tante cose, è giusto che ci sia un rodaggio. Non siamo certo al massimo e bisogna lavorare e migliorare la qualità del gioco». Anche sul capitolo infortuni, il francese sdrammatizza: «E' una preoccupazione di tutti i giorni quella di dare a Ferrara giocatori sani. Il primo punto è prevenire, ma vale soprattutto per gli infortuni
muscolari. Per gli altri, dai menischi al naso (proprio all’ultimo allenamento Caceres se l’è fratturato, ndr), possiamo farci poco. Però ci metteremo la massima attenzione possibile». Blanc ritorna su una sua vecchia convinzione, che non è automatico Blanc, nuovo presidente della Juventus spendere tanto per vincere. «La direzione futura strato di poterci arrivare». in tutta Europa è quella del Un’altra strada sarà anche contenimento delle spese fol- quella di investire sul settore li e tanti club in Europa van- giovanile e la Juventus metno in questa direzione, so- terà sul piatto 30 milioni nei prattutto guardando il futu- prossimi due-tre anni. «La ro: presto la Uefa fisserà nuo- loro crescita però dipende ve regole per i bilanci e i tetti dai valori che si mettono loro di spesa dei club, per cui non intorno, non a caso contisi potrà spendere più del 50- nuiamo a battere sul concet60% dei ricavi. Noi, con il pro- to di fair play, perchè lo asgetto stadio, abbiamo dimo- sorbano pienamente».
IL CASO Akragas, inibito per 5 anni Sferrazza ROMA – Cinque anni di inibizione a Gioacchino Sferrazza, amministratore unico e legale rappresentante della S.S. Akragas Calcio, e 1 punto di penalizzazione in classifica da scontarsi nella corrente stagione alla società per responsabilità diretta. Lo ha deciso la Commissione Disciplinare del Comitato regionale Sicilia, competente per territorio. La sentenza fa riferimento al deferimento del Procuratore Federale in merito alle dichiarazioni rilasciate ad organi di stampa da Gioacchino Sferrazza che, al termine della gara Akragas-Arenella Palermo (campionato di eccellenza) del 27 settembre 2009, dedicava la vittoria della sua squadra ad un presunto boss mafioso.
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Sport
Mercoledì 28 ottobre 2009
L’ex Zaminga: «Lotterà per il vertice». D’Andria: «Non sottovalutiamo il Vico»
«Melfi scusa, ma il gol era valido» RIPRENDONO gli allenamenti del Melfi, dopo lo " scippo " di Gela. C'è tanta voglia di mettersi alle spalle l'episodio incriminato del " Presti", ma l'annullamento del gol di El kamch , fa davvero discutere. Rivisto in televisione, nessuno riesce a capire quali motivi abbiano spinto l'assistente arbitrale ad alzare la bandierina, segnalando una posizione di fuorigioco ( Laporta?), che oltre a non esserci, non appare affatto influente. Insomma una vicenda poco chiara ed anche Claudio Zaminga, ex gialloverde, attualmente in forza alla formazione di Provenza, ammette: " Onestamente dal campo tutti pensavamo che il gol fosse valido. Ci ha sorpreso un po' la decisione dell'assistente che evidentemente ha visto una posizione irregolare. Buon per noi che è andata così, anche se bisogna sottolineare la bravura del Melfi, che ha giocato un’ottima partita e meritava qualcosa
in più. Sapevamo che il Melfi è una buona squadra, ma obiettivamente in campo ci ha creato più problemi di quelli che ci attendevamo. Devo fare i complimenti alla mia ex squadra che se continua così, può tranquillamente lottare per una posizione di vertice". Non certo parole di circostanza, da parte di un professionista sempre molto attento e misurato. Zaminga al pari dei suoi compagni ha visto all'opera un buon Melfi, che davvero ha concretamente giocato alla pari della attuale capolista del girone. La sconfitta di misura, per come è maturata, non ridimensiona i federiciani, ma piuttosto lascia un senso di amarezza, difficilmente cancellabile. In ogni caso si deve pensare all'appuntamento importante di domenica prossima con il Vico Equense. Una novità assoluta nel panorama professionistico e non solo, con il Melfi che non ha mai incontrato i campani in campio-
nato, nel contesto della storia recente. " Una partita difficile, sottolinea il centrocampista Giovanni D'Andria. Queste gare con squadre che verranno a chiudersi, sono più complicate. Non sarà facile trovare spazi, ma noi dovremo essere abili e non avere fretta, giocando come sappiamo. Abbiamo l'opportunità di sfruttare al meglio il doppio turno casalingo e dobbiamo cercare di farlo. Solo così possiamo recuperare i punti che abbiamo perso finora per strada". Calcolando Gela, Barletta, e Cassino effettivamente il Melfi avrebbe meritato qualcosa in più in classifica visto il gioco espresso in campo. " Il campionato è lungo. Speriamo di recuperare durante il cammino e vincere partite che non meritiamo, magari con un episodio arbitrale a nostro favore", chiosa sempre D'Andria. Non ci resta che aspettare. Emilio Fidanzio
LEGA PRO: IL GIUDICE SPORTIVO Prima B: cinque turni a Musca (Cosenza) SONO 6 i calciatori squalificati dal giudice sportivo Pasquale Marino, in riferimento alle partite della decima giornata. Per cinque giornate è stato fermato Musca del Cosenza (per una violenta gomitata al volto ad un avversario), per due turni Marsili (Cosenza) e per una Fumagalli, Manco, Murolo (Real Marcianise), Zini (Reggiana). Tra gli allenatori squalificato per due gare Toscano (Cosenza). Tra le società ammende a Cosenza (3.000 euro), Ternana (300 euro).
Seconda C: Caputo, tre giornate SONO 7 i giocatori squalificati dal giudice sportivo Pasquale Marino in riferimento alla decima giornata. Per tre giornate sono stati fermati Caputo (Catanzaro) e per una Ciminari (Aversa), Taurino (Brindisi), Geraldi (Gela), Pisciotta (Igea VIrtus), Raffaello (Isola Liri), Conti (Vibonese).
Alghero: 7 partite al tecnico IL GIUDICE ha squalificato per sette giornate l’allenatore dell’Alghero Ninni Corda e gli ha inflitto un’ammenda di 1.500 euro. «Al termine della gara – si legge nella motivazioni - si posizionava all’ingresso degli spogliatoi in attesa del rientro della squadra avversaria (il Legnano); al rientro della stessa rivolgeva all’allenatore e ai tesserati frasi minacciose e offensive e successivamente aggrediva l’allenatore e il dirigente accompagnatore, provocando una rissa che veniva prontamente sedata.
L’imprenditore friulano allo stadio alle 17, ma il patron è irraggiungibile
Visentin ci sarà. E Postiglione? «Sono pronto a trattare». Ma l’appuntamento è fissato via sms «EGREGIO presidente, le confermo che sarò a Potenza, presso la sua sede sociale, mercoledì alle ore 17». E’ il testo dell’sms che Simone Visentin, l’imprenditore friulano che ha manifestato l’intenzione di acquisire il Potenza, si è visto costretto a mandare all’utenza telefonica di Giuseppe Postiglione. Costretto perchè il telefono del patron tace inesorabilmente da quattro giorni. Non è riuscito a contattarlo nessuno. Pare sia addirittura fuori dall’Italia, in compagnia dell’intero suo nucleo familiare. Un silenzio assolutamente insolito per chi ha fatto proprio della comunicazione una delle ragioni della sua vita. Un silenzio che non è foriero di buoni presagi, specie in una fase (quella in cui potrebbe concretizzarsi, per la prima volta da quando è in sella, un’offerta di acquisto) in cui sarebbe stato maggiormente opportuno aprirsi alla città. Se Postiglione entro la giornata odierna non dovesse accendere il suo portatile, la conferma di un appuntamento, del quale i due hanno parlato nella giornata di venerdì scorso, rischia di restare lettera morta. «Mi auguro che ci sia», ha detto da Trieste il giovane imprenditore edile che sarà nel capoluogo fino a
Una bozza di accordo è stata già preparata ma i consulenti non hanno ancora visionato i bilanci Il patron tace da 4 giorni Simone Visentin
domani in compagnia di un suo consulente contabile. «Abbiamo già approntato una bozza di accordo e dato mandato al notaio Di Lizia di predisporre tutti i nostri documenti. Vogliamo chiudere al massimo entro una settimana», ha detto Visentin. Che sarà incoraggiato anche dalla dichiarazione di intenti, formalizzata durante la manifestazio-
ne di venerdì scorso presso la sede comunale, della tifoseria organizzata che ha dimostrato la propria insofferenza verso Postiglione. A tal proposito non osiamo immaginare il malumore ulteriore che si creerà nel caso in cui il proprietario del Potenza non si facesse trovare all’appuntamento odierno. Potrebbe serpeggiare in manie-
ra definitiva quella che allo stato attuale resta solo una sensazione: ossia che non solo Postiglione non voglia trattare, ma non voglia soprattutto vendere. In sede, allo stadio, Visentin troverà comunque il dg Galigani (che ha ricevuto un fax di conferma dell’appuntamento) che non è autorizzato a trattare per la straordinaria gestione, come può essere
«Tutti allo stadio». Le speranze di Berardi e Lucenti
Capuano chiama i tifosi LA PREPARAZIONE del Potenza è iniziata nel migliore dei modi, ossia senza nessuna defezione di sorta. Come al solito, c’è stato il discorso introduttivo di Capuano che ha inteso ripartire dalla buona prestazione dei rossoblù a Taranto, poi richiami fisici e constatazione generale che si è sulla buona strada, anche emotivamente parlando. Perchè è sembrato agli occhi dei soliti presenti che l’aria fosse ovviamente diversa rispetto ai precedenti martedì e che il pareggio ricco di emozioni dello Iacovone sia considerato da tutti come un punto di partenza per cercare l’impresa. La solita conferenza stampa del martedì ha visto come protagonisti Berardi e Lucenti, tra i giocatori, e il tecnico Capuano. Pressocchè univoci i commenti sulla buona prestazione di domenica, così come sulle decisioni arbitrali che
hanno penalizzato il Potenza. Berardi e Lucenti hanno evidenziato cosa è mancato in quei minuti finali, subito dopo il vantaggio segnato da Polani: «Sicuramente hanno detto - lo sforzo supplementare di giovedì in Coppa si è fatto sentire sul finire del match». «Ma comunque - ha aggiunto Berardi - è nostra convinzione che ci sia stata una piccola svolta che potrà essere ritenuta tale solo dando continuità ai risultati prossimi, più che alle prestazioni. Perchè in questo momento non è il gioco che ci è mancato, ma i punti». E Lucenti ha aggiunto: «Ogni gara, a prescindere dall’avversario che ci troveremo di fronte, sarà per noi quella della vita. A maggior ragione se devi battere chi lotterà con te». Sul personale, invece, Lucenti dice: «Mi dispiace perchè so che sul sottoscritto,
per carriera ed esperienza, c’è grande attesa e finora non ho potuto dare il massimo esclusivamente per una questione fisica. Nell’ultimo mese ho giocato quattro partite e questo è già un grosso passo avanti, ma evidentemente non sono ancora al massimo. Diciamo che sono all’80%, ma mi ritengo comunque a disposizione del mister in qualsiasi ruolo mi volesse impiegare». La chiusura è con mister Capuano che non è mai banale quando prende la parola: “Quello che ho contestato non è il singolo episodio, quanto una condotta di gara che ha favorito il Taranto. Ci sono stati fischiati contro 19 calci di punizione dal limite. Una cosa mai vista. Solo una grandissima squadra poteva riuscire a non perdere con quell'arbitraggio - ha aggiunto - Ho schierato una squadra operaia e così farò sempre d'ora in poi. Chi è
sceso in campo lo ha fatto da operaio per cui sono decisamente soddisfatto”. La mente è già rivolta allo spareggio con il Foggia. Ma Capuano non crede che il match di domenica sia da ultima spiaggia per il Potenza: “Mi sembra ancora presto, ma ciò non toglie il fatto che dobbiamo vincere per forza. Ci serve per la classifica, per dare continuità al punto di Taranto e anche per la nostra autostima”. L’invito finale è uno soltanto: “Faccio un appello: tutti devono stringersi intorno al Potenza. Tutti devono venire allo stadio ad incitare la squadra, stoppando contestazioni e polemiche. L'obiettivo di ciascuno, me in testa, è soltanto quello di salvare il Potenza e lo dobbiamo fare con tutte le nostre forze, costruendoci la salvezza in casa. Il Viviani deve diventare il nostro fortino”. a.p.
Capuano
considerata l’ipotesi di una vendita. Aspetterà al massimo entro domani, e se non sarà ricevuto andrà via, probabilmente, senza tornare più nel capoluogo. E’ chiara, comunque, la necessità del compratore di visionare le carte contabili, così come è legittima la possibilità che Postiglione stabilisca un prezzo di acquisto. Visentin, venuto al corrente della valutazione estiva data da Postiglione al Potenza (tre milioni di euro), abbastanza seccamente ha risposto: «Non credo che la società valga tanto». Anche perchè la primaria intenzione, confermata anche ieri dal friulano è quella di “comprare al valore di bilancio”. Ossia facendo una semplice operazione di sottrazione tra le attività della società e il suo monte debitorio. Crediamo che in questi termini la trattativa non possa nemmeno incominciare. Se, invece, dovesse andare in porto, Visentin ha confermato l’intenzione di un’apertura completa al territorio potentino, tanto tra gli imprenditori locali, quanto tra i tifosi e semplici cittadini del capoluogo, “i proprietari reali del Potenza”, coma ha inteso specificare ulteriormente. Insomma, bisognerà attendere qualche ora e il quadro della situazione sarà certamente più chiaro. Alfonso Pecoraro
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38 Sport
Al Pinto di Caserta sarà Marziale a sostituire lo squalificato Gioia
Francavilla al riscatto FRANCAVILLA – Questo pomeriggio con fischio di inizio alle ore 14.30, nuovamente in campo per il turno infrasettimanale del Campionato di Serie D. Il Francavilla di mister Lazic, farà visita alla temibile Casertana. La formazione campana, è stata sconfitta per una rete a zero dal Neapolis, con un’autorete nel finale di gara, ed è stata agganciata in classifica proprio dai campani a quota diciassette punti. Per il Francavilla invece, sconfitta casalinga contro la Virtus Casarano, con un calcio di rigore, concesso dal direttore di gara a pochi minuti dallo scadere della gara. Adesso archiviata la sfida contro i salentini, i sinnici si apprestano questo pomeriggio a fare visita alla formazione di mister Feola, che ha tutta l’intenzione di lasciarsi alle spalle la sconfitta di tre giorni fa. Ma della stessa idea è l’undici di mister Ranko Lazic, che vuole riprendere subito la scia positiva di risultati. Non sarà della gara il difensore Giancarlo Gioia, squalificato in seguito all’ammonizione rimediata domenica scorsa. Al suo posto al centro della difesa a far coppia con Di Giorgio, ci sarà Marziale, un ragazzo che ogni qualvolta è stato chiamato in causa, ha sempre dato il suo valido contributo. L’imperativo quindi, in casa Francavilla è quello di dimenticare la brutta sconfitta interna, che ha avuto non poche polemiche, per la direzione di gara dell’arbitro, che ha negato nei minuti di recupero un calcio di rigore, per atter-
Marziale e sotto Gioia, sotto in basso una squadra del Pisticci
ramento in area dell’attaccante Del Prete. Il sodalizio sinnico, nonostante la sconfitta interna, sta bene dal punto di vista atletico, i ragazzi corrono su ogni pallone. Forse, la cosa che gli è mancata domenica scorsa, è stata quella di essere più concreta, di trasformare in goal le buone occasioni avu-
te. E’ chiaro che a questa squadra, non si può rimproverare nulla, perché il campionato fin qui svolto è perfetto, ci vuole solo un po’ più di capacità di concretizzare le occasioni prodotte dal gioco. Il tecnico serbo, per il match odierno potrà contare per dieci undicesimi, sugli stessi giocatori che han-
no affrontato il Casarano. Quindi manderà in campo il solito 4-4-2. Davanti al bravo Di Vincenzo agirà una difesa a quattro composta dai laterali De Santo a destra e Tarantino a sinistra. Al centro, il duo formato da Di Giorgio e Marziale. A centrocampo il solito quartetto, con Di Senso e Scavone sulle
Per i gialloble è vitale e necessario muovere la classifica
Pisticci, è gara verità PARTITA della verità per il Pisticci che dopo quattro sconfitte consecutive, meritate o meno che siano (e non tutte lo sono state), sfortunate o no, è chiamato ad invertire la tendenza e tornare a far punti per riprendere quota in classifica ed evitare di essere risucchiato nei suoi bassifondi. Nel turno infrasettimanale arriva al Michetti la sorpresa Grottaglie che, dopo il ripescaggio in D dell'ultimo minuto, ha allestito una squadra competitiva per la salvezza e naviga in tutta serenità nel cuore di una classifica finora priva di qualunque affanno.Affanni che, invece, iniziano a preoccupare il Pisticci, tanto che con i pugliesi sarà d'obbligo cercare i tre punti sia per compensare in parte al digiuno degli ultimi quattro turni che per mettere fieno in cascina in vista di impegni futuri abbastanza proibitivi. Il calendario non è clemente ed i passi falsi con le dirette concorrenti rischiano di far sentire il loro. Serve vincere e poi cercare anche qualche colpaccio nelle prossime settimane.A questo appuntamento i gialloble arrivano con qualche problema di organico in meno rispetto a domenica. Rientra Di Maria dalla squalifica, Guarino è sulla via del recupero e Semeraro si è rivelato giocatore in possesso di qualche argomento interessante, seppur una sola gara non basti per questo tipo di valutazioni. Non dovrebbero esserci par-
ticolari cambiamenti rispetto alla gara di Bitonto, perché ancora una volta il nuovo modulo di Valente ha portato frutti sotto il profilo del gioco. Solo che poi bisogna evitare errori ed amnesie ed in tal senso le disposizione tattiche c'entrano poco.In porta gioca Marino. Nella linea bassa dovrebbe arrivare una conferma per Basile, mentre in mezzo De Biasi dovrebbe far posto a Di Maria a fianco di Vallefuoco, a destra c'è Polichetti. Davanti alla difesa potrebbe esserci ancora Semeraro, anche per consentire a Guarino un completo recupero. In mezzo Farinola e Ferrentino. Sugli esterni alti le probabilità maggiori sono per Grieco e Chiaffitella. In avanti dovrebbe esserci una conferma per Lupacchio, finalmente in gol domenica scorsa.Il Grottaglie è tornato alla vittoria tre giorni fa, battendo per 1-0 il Pomigliano in casa, dopo che nei due turni precedenti aveva preso solo un punto. Sulla partita con il Pisticci il tecnico Maiuri ha detto: “Dobbiamo cercare di dare continuità ai nostri risultati e direi che questa gara arriva al momento giusto. Dovremo essere bravi a non sbagliare l'approccio. Valuterò se sarà necessario ricorrere al turnover". Difficile, però, che l'alternanza riguardi Quaranta, autore del gol partita con il Pomigliano, oppure il capitano D'Amblè, che troverà spazio sulla linea d'attacco.Con il Grottaglie non sarà facile,
ma alla compagine pisticcese non è consentito esitare ulteriormente. Bisogna tornare a prendersi i tre punti e tocca farlo nella partita di oggi, altrimenti gli scenari rischiano di diventare eccessiva-
mente cupi.Probabile formazione: Marino; Basile, Vallefuoco, Di Maria, Polichetti; Semeraro; Grieco, Farinola, Ferrentino, Chiaffitella; Lupacchio. Roberto D’Alessandro
fasce e Verdesca con Manzillo al centro, a spezzare il gioco avversario per ripartire in velocità. In attacco la coppia formata da Del Prete e Chisena. In panchina siederanno i seguenti giocatori: Masi, Salomone, Cocina, Di Sanza, Manco, Bocconi, La Neve. Claudio Sole
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Sport 39
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
D Vietato rilassarsi in casa biancazzurra e la testa è già alla gara di Bacoli
Matera ai box alla decima Regolare lavoro di routine grazie alla pausa in campionato SPETTATORE interessato il Materao oggi. Infatti, la squadra di Pino Giusto resterà ai box per osservare il turno di riposo scaturito dall’inserimento del Grottaglie, ripescato, che ha trasformato il girone H a 19 squadre. Ieri pomeriggio regolare ripresa degli allenamenti, almeno questo riposo consentirà alla squadra di Pino Giusto di non stravolgere il programma di lavoro settimanale dopo che questo è successo già la scorsa settimana per la gara di Coppa Italia e che si ripeterà a breve (11 novembre con il Campobasso per gli ottavi). Tutti presenti (tranne De Vecchis influenzato) ieri pomeriggio e oggi si replica con un programma di lavoro che andrà avanti domani per provare l’undici antiBacoli su di un campo in erba sintetica come quello della cittadina campana. Non c’è aria di rilassatezza in casa biancazzurra, ma di non aver assolutamente raggiunto solo che una vittoria che permetterà di lavorare con grande serenità. Era importante sbloccarsi in casa, perchè un allungamento delle non vittorie in casa avrebbe certamente creato problemi di carattere psicologico ad un gruppo che senza dubbi le potenzialità per dire la propria in questo torneo. La sensazione è che non ci saranno rilassamenti ed a Bacoli il Matera ha bisogno di fare bottino pieno, perchè il turno di riposo obbligatoriamente peggiorerà la classifica. Un terzo posto che potrebbe durare meno di due giorni, ma difficilmente sarà possibile cancellare tre reti di splendida fattura ed un carattere emerso ancora una volta nella ripresa. Difficile trovare gol belli come quello di Genchi in questa categoria, ma è chiaro che il potenziale dell’attacco biancazzurro è di ottima qualità e in effetti finora è emerso palese, come dimostrano le otto reti siglate da Diego Albano capocannoniere del girone H. C’è stata la vittoria in casa, ma ora non deve sopraggiungere la paura del rilassamento come è accaduto nella settimana del doppio derby contro il Pisticci quando il mercoledì in Coppa ci sono stati i fuochi d’artificio e la domenica un brutto momento per i supporter del Matera. A proposito dei quali, va apprezzato l’incitamento costante e l’applauso unanime a fine gara da parte di tutti i gruppi. Un bel segnale. Perchè i tifosi hanno senza dubbi apprezzato
ROCCANOVA VILLA D'AGRI
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ROCCANOVA: Bellitto, Di sario, Lo Ponte, Malaspina L, De Risi, Bianculli, Arleo, Torresi, Esposito, Pesce, Malaspina M. A disp: La torraca,vascetta. All. Infantino VILLA D'AGRI: Coiro, Albini, Azzato, D'elia, Lauletta, Berardoni, Lo Bosco, Berterami, Varallo, Grande, Magalotti. ARBITRO: Contini di Matera RETI: 12' pt Esposito, 30' st D'Elia NIENTE DA fare per il Roccanova.
Querelle tra vecchi soci e attuali
Risposta irsinese a Deleonardis
Giovanni Campo e a fianco Giuseppe Genchi con Mazzoleni
l’impegno e la ricerca della vittoria fino all’ultima goccia d’energia. In linnea di massima è quello che il Matera sta mettendo in atto da inizio campionato, ma c’è qualcosa che ancora non gira a dovere e che vieta a questa squadra di mettere “sotto” l’avversario, come si usa dire in gergo calcistico. Il tecnico del Matera non è certo l’ultimo arrivato ed è al lavoro per migliorare queste situazioni. L’obiettivo del tecnico è quello di non allenatare concentrazione e giusta
tensione, cancellando la vittoria con l’Angri e puntando dritto alla gara contro il Bacoli che è l’inizio di una nuova fase per il Matera, quella di una squadra che ha maturato la consapevolezza di poter battere chiunque in questo torneo a prescindere se in casa o fuori. Ma è chiaro che c’è da lavorare su certi automatismi che ancora non girano al massimo e questa è una considerazione che regala anora più certezza in un futuro importante. Renato Carpentieri
UN LAVELLESE IN D Francavilla, 2 colpi RANCAVILLA FONTANA ha ingaggiato Antonio DI MATTEO, portiere, nato il 09/06/1989 a Lavello (Pz), alto m. 1,86 per 88 kg di peso. Nel 2007/08 difende i pali della formazione Primavera del Livorno; la scorsa stagione al Derthona, serie D gir. A, e Andrea DE PASQUALE, nato a Cetraro (CS) il 21/09/1988, esterno sinistro di difesa, alto m. 1,75, peso kg 73. Nel 2007/08 a Bitonto.
CONTINUA il botta e rispo- attuare il progetto iniziale sta tra il Ds Dell’ASD Irsi- cioe: “di far giocare la squanese Antonio De Leonar- dra a Gravina” la società dis, e gli ex soci della ASD iniziò a “perdere colpi”: i Irsinese di Irsina. Il se- soci di Gravina. E i partì il guente intervento, nasce primo tentativo di cessione come reazione all’afferma- della società ad un gruppo zione apparsa sul Quoti- potentino, che dopo pochi diano di sabato scorso, da contatti si defilo’ Si parlò dove si addossavano che le subito dopo di nuove persocolpe del fallimento del ne di Gravina (stagione progetto irsinese, erano 2009\2010) che si attivarosostanzialmente imputa- no e sono state presenti alla bili alla mancanza di ap- prima gara di campionato porto alla società, da parte (campo pieno di tifosi irsidei soci di Irsina, rei di es- nesi festanti. ndr), ma ansersi ingiustamente disso- che questi ultimi interesciati dal progetto, metten- sati sono spariti nel nulla. dolo in una condizione di Ci sono state rinunce, mulparalisi: «In relazione a te, e calciatori che non si alquanto scritto nell’articolo lenavano. Vogliamo ricordi stampa nell’edizione del dare – dicono i soci di Irsi24\10\2009 del “Quotidia- na- che la trasferta di Monte S. Angelo (SA) no della Basili(contro il Rugcata” – dice il cogiero Lauria) è municato dei stata organizzasoci irsinesi - gli ta interamente ex soci irsinesi da noi ed i calciadella Usd Irsitori accettarono nese 1950 preciperchè gli fu detsano il come ed toche un nuovo il perchè, si e’argruppo di Altarivati alla “framura si stava inna del progetto teressando, iniziale” (virgoesattamente colettato riferito a sì come si stava Deleonardis). profilando. DoDopo l’ingresso po alcuni contatin societa’ del ti, anche in Legruppo di Graga, anche questi vina – recita il sono andati via. comunicato - ca- Tony Deleonardis Adesso, invece, pitanato da Toni Deleonardis, si proce- dopo tante dimissioni solo dette al rinnovo delle cari- a mezzo stampa ,distacchi che sociali, con la compo- dalla societa’ e squadra, c’è nente Irsinese che si limi- stato un ritorno sui propri tava, per ovvi motivi, alla passi come dichiarato da sola gestione logistica del- Deleonardis. Difficile e la societa’. Si penso’ di gio- sbagliato affermare che “il care a Gravina, per ottene- non decollo del progetto inre maggior introiti econo- ziale” sia dovuto alla manmici , maggiore visibilita’ e cata collaborazione degli piu’ sponsor. Una direttiva irsinesi? I fatti hanno diquasi logica, visto il pro- mostrato, invece, esattagetto che si era prospetta- mente il contrario. Visto to. Ultimato il campionato che noi abbiamo organizscorso, furono ulterior- zato le trasferte di Lauria e mente rinnovate le cari- Borussia Policoro». Interpellato in merito, che, questa volta limitatamente al solo presidente, Antonio Deleonardis si è liche venne giustamente as- mitato a questo commento: segnata al gruppo di Gra- «La società è pulitissima e vina. Il nuovo direttivo per se la vogliono è a loro commotivi tecnici ed economi- pleta disposizione». Non ci: propose e formalizzo’ la precisando però termini e richiesta di cambio di sede modalità. Nell’interesse e denominazione sociale della comunità irsinese saalla F.I.G.C. ricevendone rebbe utile un incontro coperò un netto rifiuto dalla struttivo tra le parti perchè stessa. Da questo momen- la ricerca del colpevole non to in poi cambiano le cose. produce altro che nuovi Questo è stato è il momento ceffoni sportivi alle nobili che ha decretato l’inizio origini rossonere. della fine. Non potendo più Mimmo Donvito
Prima Categoria Terzo pareggio di fila in casa. A Esposito risponde D’Elia
Il Roccanova non sa più vincere Terzo pareggio consecutivo tra le mura amiche e terzo preoccupante punto conquistato dalla squadra di mister Infantino che dopo il grande campionato dell'anno scorso con il quarto posto finale, non riesce ancora a vincere la prima partita stagionale. Cosa sia mancato alla squadra locale è difficile dirlo. Oltre alla sfortuna ricorrente va sottolineata l'enorme quantità di palle gol sbagliate soprattutto da Pesce e
una squadra che dopo aver subito il pareggio è stata incapace di reagire. Comincia col giusto passo la squadra biancoceleste e passa in vantaggio al 12' con Esposito.Il centravanti è ben servito da Di sario e realizza al volo battendo il portiere ospite. Il Villa d'agri subisce la manovra dei locali che si rendono pericolosi al 22' con Pesce che tutto solo riesce a centrare in pieno il portiere.
Ancora in evidenza Coiro che si supera al 29' quando devia ottimamente il tiro di Malaspina M. Gli ospiti rispondono con Varallo dopo qualche minuto,il suo tiro è preda di Bellitto. Nel centrocampo roccanovese va elogiata l'ottima prestazione di Arleo sicuramente migliore in campo,ed è proprio dai suoi piedi che nasce l'azione del probabile 2-0 ma sul tiro di Biancul-
li,Coiro si supera ancora una volta. Identici uomini in campo nel secondo tempo,Roccanova che cerca la via del gol con Pesce il quale si esibisce in una splendida rovesciata che termina di poco sopra la traversa. Dopo gli Infortuni per Esposito e per Arleo si abbatte sul Roccanova l'ennesima domenica no.Da Un calcio d'angolo ospite molto contestato arriva il pareggio;D'E-
lia al limite dell'area fa partire una sassata centrale,Bellitto coperto non ci arriva. Gli ultimi minuti vedono il costante attacco biancoceleste ma Coiro dimostra di essere in giornata e gela i tifosi sugli spalti al 92' quando effettua una parata prodigiosa su Pesce. Si conclude in parità una partita strana che dimostra ancora una volta l'anemia da Gol dei locali che hanno segnato solo 2 gol in 5 partite. Mister Infantino è furioso a fine gara con i suoi mentre mister Varallo si gode un punto importante sopratutto ai fini del morale. Vincenzo Nubile
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40 Sport
Prima Categoria Savoia e Bernalda restano capofila dei due gironi
Gerarchie immutate Inseguono Fst Rionero, le due di Potenza e l’Aurora Tursi NON SONO mutate le gerarchie in vetta, nei due gironi di Prima Categoria. Il Savoia di Romano, dopo il pari all'esordio in quel di Abriola, ha messo insieme quattro vittorie di fila, proiettandosi, solitudine, sul tetto della classifica del raggruppamento A. Nell'ultimo turno ha affossato il Barrata Potenza. Dietro inseguono sempre l'Fst Rionero e le due compagini potentine (il Futura e l'Atletico). Nel girone B, il Bernalda ha conquistato un punto per ogni gol realizzato (ben quindici) e viaggia a punteggio pieno in testa alla graduatoria. Alle sue spalle, però, mette molta pressione l'Aurora Tursi di Pino Angelino. Il Fagnano Valsinni ha scalzato il Metanauto Picerno in zona-podio. GIRONE A Quarto sorriso stagionale di fila per la regi-
netta Savoia nell'olimpo del campionato. L'undici di mister Romano ha strapazzato anche il Barrata Potenza, graziealle realizzazionidiVillani e Di Bitonto. Sul secondo gradino, non c'è stata la risposta dell'Fst Rionero di Cassese, bloccata sul nulla di fatto (0-0) dalla corazzata Atletico Potenza, che è in serie positiva da sei giornate. Stesso punteggio per il Futura Potenza, fermato in casa dal Cancellara (a reti bianche). La truppa di Silipo ha, comunque, preservato l'imbattibilità stagionale, che dura dal torneo precedente (sette gare in serie senza rimediare ko). L'Albatros Oppido ha travolto il malcapitato San Chirico Nuovo con le doppiette di Pagano, Paolucci e Silipo. La squadra di Moreschi ha accorciato il set tennistico con Gravino e Di Stasi. L'A-
briola di Ramaglia ha smarrito la strada del successo. Dopo lo stop in casa del Barrata, la compagine della Val Camastra si è fatta imporre il pari “ad occhiali” dal Sant'Angelo Avigliano, che ha brindato al primo punto in esterna. Il Castelgrande ha abbandonato le ultime posizioni della classifica, festeggiando il primo successo in campionato a spese del Vitalba. I tre punti li hanno consegnati i gol di Cerone e Troiano (filianesi a segno con il solo Gerardi). Il Montemilone ha passeggiato sul Possidente, peggiore difesa dell'intero campionato. Rinviata, infine, per impraticabilità di campo, la gara Ruvo-CastelPantano. GIRONE B Si fa sempre più avvincente il duello in classifica tra la capolista Bernalda e la rivale Aurora Tursi. Dome-
nica scorsa, la formazione ionica guidata da Margoleo ha strapazzato il Pomarico con cinque reti (tante sono anche le vittorie consecutive inanellate finora). Gallitelli R. (2), Margarita, Benedetto e Calabrese sono stati gli autori del pokerissimo bernaldese (il Pomarico ha parzialmente risposto con Carioscia, Montano e D'Adamo). L'Aurora Tursi ha inflitto uno stop storico al Metanauto Picerno: in casa i picernesi non avevano mai perso. I ragazzi di Angelino hanno infranto questo record con le reti di Di Trani, Bavaro e Viceconte. Non è servita a molto la reazione del Metanauto, andato a segno con Rossi e Tancredi. Sesta vittoria di fila, in casa, per la terza forza del torneo, Fagnano Valsinni. D'Ambrosio, Mastrangelo e Ferraiuolo hanno
liquidato il Tricarico. Dopo sei match senza rimediare reti, il Satriano di mister Angelucci ha rischiato di perdere a Latronico (gol “termale” di Santoianni). Pascale ha impattato la contesa. Il Salandra si è impostosul campodellaFortitudo Moliterno tra le proteste locali. Materani avanti con Castellano e l'autogol di Viceconte. Messuti ha dimezzato lo svantaggio, prima del tris di Vincenti. Viceconte ha portato il Moliterno sul 2-3; nel finale annullata una rete a Messuti. Il Real Grumento si è affidato ai due Scaldaferri (Mauro e Massimo) per pareggiare in casa dello Sporting Lauria. Prima affermazione del Grassano sull'Invicta Burgentia. Pari tra Roccanova e Villa d'Agri (Esposito e Bonatesta). I NUMERI Turno di campionato in cui hanno prevalso i
segni “1” e “X”. 51 gol messi a segno (206 marcature in totale) in questa quinta giornata (19 A, 32 B), dicui 28 dalle formazioni che hanno giocato in casa (10 A, 18 B), 23, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta (9 A, 14 B). Si sono registrati 6 successi interni (3 nel raggruppamento A, 3 nel B), 3 vittorie esterne (1 A, 2 B) e 6 pareggi (3 nel girone A, 3 nel B). Il girone più prolifico è il raggruppamento B con 110 reti, seguito dall'A con 96. Il migliore attacco del campionato è del Bernalda (15 reti), il peggiore è quello del Ruvo (1 rete). Le migliori difese sono quelle dell'Atletico Potenza (1 rete subita, girone A) e del Satriano (1 rete subita, girone B), mentre è del Possidente (girone A) la retroguardia più perforata (18 reti subite). Donato Pavese
Prima Categoria Allemma vanta il portiere Chiappa
Grumento strappa un punto UN PUNTO strappato allo scadere rende contento il Real Grumento. Sotto di una rete nel finale è riuscito a pareggiare con una bella punizione di Massimo Scaldaferri nel finale di gara. Secondo Allemma che ancora non ha mai perso il pari è merito di Chiappa. “Sporting Lauria - Chiappa 2-2. Questo è il sunto della partita. Solo grazie ad almeno tre prodigiosi interventi del portierone campano, che sembra ancora un ragazzino per la voglia e per l'agilità dimostrata, la nostra squadra ha evitato la seconda sconfitta fuori le mura amiche (l'unico stop le è stato imposto in un anticipo di sabato a Picerno contro il Metanauto, ndr).” Il tecnico biancazzurro non si limita però a parlare del solo ma anche di come è andata la partita nell'arco dei novanta minuti di gioco. “La partita è stata a tratti brutta e con poco gioco. I padroni di casa giocavano molto accorti e non meritano la classifica che occupano attualmente - afferma Allemma - Noi però siamo riusciti per primi a sfruttare il momentaneo vantaggio con una bordata dai trenta metri di Mauro Scaldaferri. Lo Sporting Lauria sembrava non sentire il colpo, tant'è che ha chiuso la prima frazione di gioco in vantaggio di una
Massimo Scaldaferri Mauro Scaldaferri
SECONDA CATEGORIA Infuriato, lascia il Ginestracandida in 10 rete grazie anche alla collaborazione della nostra difesa che con due disattenzioni ha permesso a Melchionda di andare due volte in rete nel giro di quindici minuti. l'allenatore biancazzurro poi si prolunga sulla gara analizzando la ripresa - Nel secondo tempo dopo alcuni aggiustamenti tattici (dal 3-5-2 al 4-4-2) noi siamo riusciti ad arginare gli attacchi dei locali e solo allo scadere grazie ad uno straordinario calcio di punizione di Massimo Scaldaferri abbiamo strappato un pari tra le pro-
teste locali.” Allemma infine dichiara: “Il ruolo del Real Grumento in questo campionato si capirà domenica in casa contro il forte Valsinni dell'amico Modarelli.” Contro la squadra del presidente Ottomano ci saranno due ex che giocano con la casacca biancazzurra: i due portieri Chiappa e Giampietro. Allemma vorrebbe utilizzarli entrambi. Solo domenica si avranno le sicure certezze. Biagio Bianculli
RUOTI -Incredibile, ma vero. Quanto successo nella giornata di domenica scorsa a Ruoti, durante la partita valida per il campionato di seconda categoria, tra il Ruoti ed il Ginestracandida, non succede mai su un campo di calcio. Un giocatore della squadra ospite, Raffaele Giannini, entrato all'inizio del secondo tempo, a dieci minuti dalla fine della partita, con la propria squadra che perdeva per due reti a zero, abbandona il campo e se ne va negli spogliatoi. Il Ginestracandida, che aveva già effettuato tre sostituzioni, ha concluso la partita con dieci giocatori. Sembra che i motivi dell'abbandono del campo anticipatamente da parte dell'attaccante ospite sia da attribuire a diverbi avuti col suo avversario. A nulla sono valsi i tentativi del mister del Ginestracandida Michele Lettieri di far restare in campo questo giocatore, che ha scelto questa soluzione “originale” per uscire dal campo. E' inutile sottolineare che questa decisione irresponsabile di questo giocatore del Ginestracandida ha fatto arrabbiare non poco i dirigenti e compagni di squadra, che in settimana decideranno cosa fare di questo giocatore. Lorenzo Zolfo
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Sport 41
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
Seconda Categoria Dopo tre giornate non c’è una squadra leader
Equilibrio in tutti i gironi Castelluccio segna a raffica. Nemus e Palazzo senza gol SI RESPIRA aria di sostanziale equilibrio nei tre raggruppamenti di Seconda, in questa fase iniziale della stagione. Infatti, soltanto l'Accettura è a punteggio pieno dopo tre giornate e guida la classifica del girone B. A due lunghezze di distanza, è tallonato dalla sorpresa Anzi di Torchia. Nel primo raggruppamento, quattro squadre conducono a quota sei punti: Atletico Genzano, Fides Scalera (entrambe hanno una gara in meno), Foggiano Melfi e Lavello sono le battistrada del girone A. Nell'area sud della Basilicata (raggruppamento C), spiccano le regine Castelluccio, Sporting Francavilla ed Episcopia. GIRONE A Due su due. Atletico Genzano e Fides Scalera hanno racimolato sei puntiindue incontri,vantandounagara in meno rispetto alle altre due capolista del girone (Foggiano Melfi e Lavello). La Fides Scalera ha sgambettato lo Sport Melfi con una bella quaterna; l'Atletico Genzano ha, invece, fatto suo lo scontro al vertice al cospetto del Foggiano Melfi. Colpo esterno del Lavello ai danni del Garnet Red Bella. Il Ruoti ha imposto lo stop al Ginestracandida, mentre il Rapolla ha gioito sullo Sporting Vaglio, dopo due capitomboli di seguito. San Fele e San Nicola hanno preferito non farsi male (2-2). Ha riposato il Palazzo.
GIRONE B En plein di affermazioni per la leader Accettura, che ha centrato il terzo successo di fila dopo duecentosettanta minuti di campionato. La compagine della collina materana ha fatto suo il testa-coda di giornata contro la “cenerentola” Sporting Picerno (terzo insuccesso consecutivo). In seconda posizione, l'Anzi ha bucato due volte la porta del Laurenzana nel derby della “Val Camastra”. Hanno chiuso i conti per la formazione di Torchia, le marcature di CicchettiePecora. Pesantescivoloneesterno per l'ex capolista Atletico Balvano sul campo del Sant'Angelo. Il Vietri ha rifilato un poker, in trasferta, al Marsico, proiettandosi nei piani alti della classifica. L'Atletico Albano ha conquistato la prima gioia della stagione, affossando con una cinquina lo Stigliano. Pietrapertosa e Progetto Tito hanno chiuso in parità un match valido per la bassa classifica. Il Potentia Santa Cecilia ha osservato il consueto turno di riposo. GIRONE CIl sigillo di Sassone, contro il Nemus, è valso al Castelluccio il primatoingraduatoria ediltitoloprovvisorio di migliore attacco della Seconda Categoria. Al vertice della classifica del raggruppamento C troviamo anche lo Sporting Francavilla e l'Episcopia. I sinnici sono stati bloccati in casa dallo Sporting Chiaromonte (Ciancio per il
Francavilla e Tanese per il Chiaromonte), dopo due successi di seguito, mentre l'Episcopia ha piegato, lontano da casa, il Castelsaraceno. Il terzetto di testa è pedinato in classifica dalla Sanseverinese, vittoriosa di misura sul Sarconi (fanalino di coda fermo a zero punti). Il San Martino d'Agri ha pareggiato nella “tana” dei Fratelli Cafaro Francavilla; l'Oratorio Lentini Maratea ha travolto il Rotunda Maris. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. 58 gol messi a segno (160 totali) in questa terza giornata (24 A, 19 B, 15 C), di cui 37 dalle formazioni che hanno giocato in casa (15 A, 13 B, 9 C), 21, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta (9 A, 6 B, 6 C). Si sono registrati 10 successi interni (4 A, 4 B, 2 C), 4 vittorie esterne (1 A, 1 B, 2 C)e4 pareggi(1nelgironeA,1 B,2C).Il girone più prolifico è il raggruppamento C con 58 reti, seguito dal B con 53 e dall'A con 49. Il migliore attacco del campionato lo detiene il Castelluccio (10 reti), i peggiori sono quelli del Palazzo e del Nemus (0 reti). Le migliori difese sono quelle della Fides Scalera, del Palazzo, dell'Accettura, dell'Anzi, del Progetto Tito e del San Martino d'Agri (1 rete subita), mentre la peggiore è dello Stigliano (12 reti subite). d.p.
Cicchetti e Pecora in rete Il derby va all’Anzi ANZI LAURENZANA
2 0
ANZI: Petruzzi R. ('89), Telesca, Petruzzi A., Cutro E., Cutro D. (20' st Giorgio A.), Buchicchio, Rubolino (15' st Romano M.), Sarli P., Cicchetti, Giorgio P., Pecora (44' st Romano R.). A disp.: Marino, Petruzzi M., Sarli G., Lauletta. All.: Torchia. LAURENZANA: Rossi E., Plantamuro M., Rossi R. (30' st Cafarelli), Nigro, Trivigno Gio., Giallorenzo, Ferrari, Troccoli M., Biancone, Di Trinco, Marone (6' st Romano G.). A disp.: Rendi, Troccoli E., Graziadei, Trivigno Giu., Dianò. All.: Cafarelli. ARBITRO: Faraone di Potenza. RETI: 32' pt Cicchetti, 40' st Pecora. NOTE: giornata fredda. Espulso: 47' st Petruzzi A. (A) per doppia ammonizione. ANZI - Anzi, il primo derby stagionale della “Val Camastra” è tutto tuo. Con una rete per tempo del solito Cicchetti e di Pecora, il collettivo anzese ha piegato un Laurenzana volitivo, ma poco concreto sotto porta (anche per merito dell'ottimo portiere locale, Rocco Petruzzi). E si sa che nel calcio contano esclusivamente i gol realizzati. L'Anzi, con una grande prova di carat-
GARNET RED BELLA 3 USD LAVELLO 4 GARNET RED BELLA Malanga, Zampino, Tramontana, Gruosso, Naturale, Giuseffi (31' pt. Vitiello P.), Golia, Vitiello M. (20 st. Ferrone), Piciullo, Asmodeo, Cavallo. A disp. Pucillo, Tarantino, Russo. All. Sansone. USD LAVELLO Di Noia, Iacoviello G., Natale, Carretta, Damiano, Bruno, Colonna, D'Alfonso (25' st. Spennacchio), Tudisco (38' st. Caprioli), Iacoviello R., Catarinella (36' pt. Tarricone). A disp. Fierro, Costantino, Damiani, Troia. All. Mastrullo. ARBITRO Ordile di Potenza. RETI 19' pt. Gruosso (B), 21' pt. e 33' st. (su rigore) Iacoviello R. (L),
tere, di reti ne ha siglate ben due, proiettandosi a ridosso della prima piazza della classifica, alle spalle della solitaria capolista Accettura. Nell'arco dei novanta minuti di gioco, però, il Laurenzana di mister Giovanni Cafarelli non ha demeritato, ritornando a casa a mani vuote, ma con la consapevolezza di poter disputare una buona stagione. Il trainer laurenzanese conferma in toto l'undici schierato all'esordio in campionato contro il Marsico (gara vinta per 21), nella domenica precedente. Nell'Anzi, Gaetano Torchia deve fare ancora a meno dello squalificato Rocco Petruzzi. Pronti via. E' l'attaccante del Laurenzana, Marone, a concludere in porta dopo appena 5', ma gli risponde alla grande Petruzzi R. L'Anzi non resta certamente a guardare ed, immediatamente, pareggia i conti delle occasioni da gol, con la traversa colpita da Sarli P. (una “bandiera” del calcio anzese). L'assist è di Giorgio P. su calcio da fermo (15'). La compagine locale di Torchia spinge al massimo, alla ricerca del vantaggio. Al 19' l'estremo difensore ospite, Egidio Rossi, neutralizza una bordata di Cutro D., ottimamente servito da Telesca. Al 25' Cicchetti manca il bersaglio grosso, spedendo la sfera sul fondo. Il Laurenzana, in questa fase della contesa,
In alto l’Anzi, in basso il Laurenzana
non risponde agli attacchi anzesi ed al 32' è costretto a capitolare sotto il colpo di Cicchetti, al suo terzo sigillo nelle ultime due gare. Tutto nasce da una mischia nell'area ospite, con Cicchetti che è più lesto di tutti a non perdonare la retroguardia laurenzanese. Dopo lo svantaggio, la squadra di Cafarelli non si disunisce, anzi sfiora il pari con Marone che si fa neutralizzare da Petruzzi R. (40'). Prima della conclusione del tempo, registriamo una botta dal limite di Rubolino che sorvola di poco la traversa. Nei secondi quarantacinque minuti di gioco, il Laurenzana entra in campo con un atteggiamen-
Rimonta dei rossi di Mastrullo contro un ottimo Garnet Red Bella
Nel finale Natale premia il Lavello 43' pt. Vitiello P. (B), 44' pt. Colonna (L), 46' pt. Asmodeo (B), 39' st. Natale (L). NOTE 100 spettatori circa. Ammoniti - Naturale per il Bella e Carretta per il Lavello. Espulso al 31' pt. un dirigente del Bella per proteste. Angoli 4 a 3 per il Lavello. Recuperi - 1' pt. e 3' st. BELLA -Un confronto senza tanti tatticismi che la squadra di mister Mastrullo ha risolto con decisone e convinzione nelle battute finali del match ribaltando in 15'
minuti un risultato che nella prima frazione di gioco si chiudeva a favore dei locali. Dopo le schermaglie iniziali il risultato si sblocca al 19' per i padroni di casa con un colpo di testa sotto misura sul secondo palo di Gruosso imbeccato su corner da Asmodeo. Pronta la risposta degli ospiti due minuti dopo con Iacoviello R. che trasforma con un pallonetto su assist di Iacoviello G. In diverse occasioni il Lavello sciupa per passare in vantaggio e
al 25' Tudisco da due passi si fa mandare in angolo la più ghiotta delle circostanze da gol. E al 41' da fuori area il centravanti del Bella Piciullo ci prova ma Di Noia sventa in corner. Due minuti dopo su punizione dal limite Vitiello P. grazie ad una deviazione in barriera coglie il 2 a 1 per i locali. La risposta del pareggio arriva un minuto dopo con Colonna in girata da fuori area ben servito da Iacoviello R. Ma allo scadere il Bella si riporta in vantaggio con Asmodeo che
to decisamente diverso: l'undici di Cafarelli vuol pareggiare il derby. Ci provano su punizione Troccoli M. e Giallorenzo, ma non è giornata. Così, in contropiede, l'Anzi ha davanti a sé ampie praterie da sfruttare al massimo. Al 40' Giorgio A. si invola sull'out di destra, pesca Pecora che batte, per il raddoppio, Rossi E. Poi c'è soltanto il tempo per vedere all'opera il giovane laurenzanese Giovanni Romano e l'espulsione rimediata da Petruzzi A. per somma di gialli (47'). L'Anzi agguanta la seconda posizione in graduatoria, mentre il Laurenzana resta fermo a tre punti. Donato Pavese
dal limite trafigge Di Noia con un pallonetto. Al 5' della ripresa ancora Vitiello P. trova l'attenzione di Di Noia. Al 6' Piciullo tutto solo davanti all'estremo lavellese spreca malamente. Al 32' invece Natale da sinistra mette in area e capitan Gruosso intercetta con una mano, è rigore. Iacoviello R. dal dischetto non sbaglia e riequilibra il punteggio sul 3 a 3. Al 39' i rossi lavellesi passano e conquistano i tre punti con un colpo di testa di Natale su traversone di Bruno. Tra i migliori in campo Gruosso, Piciullo, Asmodeo per il Bella e Tarricone, Damiano, Bruno e Di Noia per il Lavello. Giuseppe Catarinella sport@luedi.it
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42 Sport
Migliorano le condizioni di Carrichiello HA RIPRESO gli allenamenti con tanta rabbia in corpo la Publisys Potenza dopo la sconfitta patita a Barcellona Pozzo di Gotto. I giocatori di Antonio Paternoster hanno cominciato la preparazione verso la delicata sfida casalinga di domenica al Pala Pergola contro la capolista Ferentino. Migliorano, ed è questa la notizia positiva della giornata, le condizioni atletiche di Ernesto Carrichiello, alle prese con problemi alla schiena. L'atleta sarà della gara contro il Ferentino. Resta l'amarezza in casa bianconera per il negativo finale di gara contro i messinesi. Le motivazioni e la voglia di far risultato non mancano ad Antonino Rato e compagni. Per il resto il gruppo di Antonio Paternoster ha svolto la regolare seduta di allenamento concentrando le proprie attenzioni sulle qualità tattiche e tecniche del team laziale. Riaperta la finestrella del mercato la società non intende commettere errori e, anzi chiede il sostegno del pubblico per uscire dal pericoloso tunnel della crisi di inizio campionato. Al momento non sono previste operazioni di mercato. I dirigenti sono in stand by. Domenica contro il Ferentino dovrebbe scendere sul parquet la stessa formazione che ha perso a Barcellona. f.menonna@luedi.it
Under 15 Eccellenza, esce sconfitta la Timberwolves da Torre del Greco TORRE DEL GRECO TIMBERWOLVES
Ernesto Carrichiello
45 37
SCONFITTA esterna per la Timberwolves Smart P@per Potenza nella terza giornata d'andata del campionato under 15 eccellenza maschile di basket. Gli atleti di Vincenzo Bochicchio sono stati battuti domenica mattina a Torre del Greco dai corallini per 45 a 37. Il quintetto potentino ha pagato i troppi errori al tiro che ne hanno condizionato il cammino durante i quaranta minuti di gioco. Le incertezze offensive hanno avuto un peso decisivo sugli equilibri di gioco dei lupacchiotti di Vincenzo Bochicchio, incapaci di recuperare il gap al cospetto della granitica difesa partenopea. Il Torre del Greco ha dimostrato grande agonismo, unito ad una maggiore determinazione che, soprattutto nei momenti cruciali del match ha consentito alla squadra campana di fare risultato. Il risultato fiale ha rispecchiato l'andamento di un confronto
caratterizzato dall'indiscusso predominio delle difese sugli attacchi. E pensare che durante i quaranta minuti di gioco coach Bochicchio le ha provate proprio tutte per scardinare la difesa campana, facendo del tournover e delle rotazioni le armi migliori per uscire con i due punti dall'infuocato parquet di Torre del Greco. I tentativi del coach potentino sono andati a cozzare contro l'imprecisione generale al tiro della squadra e, soprattutto contro l'organizzatissima difesa campana. La gara è stata nel complesso molto equilibrata. Le due formazioni hanno lottato gomito a gomito, il basso risultato finale evidenzia comunque i tanti errori di mira delle due formazioni in fase offensiva. Alla fine è Torre del Greco a sorridere mentre la Timberwolves Smart P@per recita il mea culpa per i tanti errori commessi durante il match. Domenica mattina gli atleti di Bochicchio, sfidano con inizio alle 11 alla Palestra Vito Lepore di via Anzio il Maddaloni. f.menonna@luedi.it
A Dilettanti Recupero del match di Barcellona, Grappasonni in dubbio
Bawer chiamata a reagire Maestrello: «Giochiamo per vincere, siamo arrabbiati e decisi» PIOVE SUL bagnato per la Bawer Matera. Nella trasferta di questa sera, palla a due alle 21, a Barcellona è a fortissimo rischio la presenza di Cristiano Grappasonni che nell’ultimo allenamento di ieri mattina ha riportato una distorsione di secondo grado alla caviglia. Immediatamente l’arto è stato bloccato con una fasciatura ma la presenza in campo del giocatore oggi in Sicilia è alquanto problematica e anche se dovesse recuperare, non potrà essere al meglio. «Ha riportato quest’infortunio nell’ultimo allenamento poco prima di partire per Barcellona, siamo intervenuti subito ma la gara è ravvicinata», spiega il medico sociale Paolo Vizziello, «non so se riuscirà a farcela perchè ha molto dolore, di sicuro comunque non potrà essere al massimo della condizione atletica». Certa invece è l’assenza dal campo di Federico Gilardi il cui recupero è previsto per il match del 8 novembre contro il Perugia al PalaSassi. «Ha avuto una distrazione al semimembranoso della gamba destra, per questi infortuni occorrono tre settimane di riposo. Ostuni? Clinicamente potrebbe anche essere recuperato ma non avrebbe l’allenamento sufficiente e sarebbe un grave rischio. Molto più probabile un recuperoper lasuccessivagara casalinga contro Perugia». Ma la Bawer di questa sera dovrà pensare innanzitutto a reagire e ritrovare le qualità dell’avvio di stagione e non le difficoltà emerse nella disastrosa prova di domenica scorsa contro il Palestrina. A suonare la carica in casa materana è Matteo Maestrello tra i più esperti del roster di Corà e soprattutto tra gli ultimi ad arrendersi nell’ultima prova casalinga. «Noi sappiamo di affrontare una trasferta difficile contro una squadra che gode di pronostici favorevoli in particolare tra le mura amiche, ma noi andiamo a Barcellona “incazzati”e per giocare la nostra partita. L’obiettivo è vincere, non ce ne sono altri, altrimenti sarebbe inutile anche partire», aggiunge ancora Maestrello, «la partita contro il Palestrina ha messo a nudo tutti quanti i nostri difetti perchè noi non siamo stati capaci di contrastare avversari in nessun modo. Ora ben venga questa sfida con Barcellona, così presto. Non avremo modo di fasciarci la testa, andremo lì arrabbiati per vincere». Maestrello poi analizza il momen-
Maestrello della Bawer Matera (foto Videouno)
L’AVVERSARIA
to particolare della sua squadra, il calo evidenziato contro Palestrina e spiega: «non vi è stato alcun campanello d’allarme ma solo un incidente di percorso, del resto il nostro campionato fino a questo momento era stato più che positivo. Molto bene con Molfetta, in crescendo con Ruvo e bene anche per tre quarti di gara con-
tro Trapani. Stavolta purtroppo ci è mancata la sterzata in difesa, contro Ruvo avevamo contenuto l’avversario e cambiato ritmo partendo dalla difesa. La stessa cosa non ci è riuscita però contro Palestrina». Il fatto che il Matera sia una squadra giovane può facilitare magari qualche alto e basso nel rendimento come si
è visto in questo avvio di stagione e Maestrello spiega: «può capitare questo rendimento altalenante con una squadra giovane ma noi dovremo cercare di fare il nostro gioco e di trovare la giusta continuità continuando a lavorare e migliorare». Piero Quarto p.quarto@luedi.it
D E’ una forte guardia proveniente dal Castellaneta
La Virtus prende Clemente
Giuliano Clemente
LA CO.RE.MA. Virtus Matera prende dal Valentino Basket Castellaneta la guardia Giuliano Clemente. Clemente, guardia di 1,90 cm, è il secondo colpo di mercato della Virtus Matera. Nato a Bari il 27 aprile del 1986, Clemente fa dell’esplosività e della corsa i suoi punti di forza. Una pedina importantenello scacchiere del roster della squadra materana che non nasconde le sue ambizioni in vista della partecipazione al suo secondo campionato di serie D. Nel corso della sua breve carriera Giuliano Clemente ha vestito le maglie del Castellaneta, collezionando un paio di presenze in C1, del Massafra, raggiungendo le finali nazionali Under 20 e della selezione Inter Forze quando è stato in servizio con la Marina Militare Italiana. sport@luedi.it
Raffaele Vitelli presidente dei cronometristi lucani COME da regolamento, con l’elezione a presidente del Comitato provinciale di Matera del Coni di Elio Di Bari, nel Comitato regionale Cronometristi si è proceduto, dopo le dimissioni di quest’ultimo, al riassetto del direttivo. Quindi il nuovo presidente del Comitato regionale Cronometristi è il materano Raffaele Vitelli. Confermati invece nelle cariche di vice presidente e segretario i potentini Saverio Zotta e Rocco Parigi. Il tutto nei termini previsti dal regolamento e nel rispetto dello stesso.
Elio Di Bari
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Sport 43
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
B1 Uomini La Medical Center sta metabolizzando il passo falso con il Brolo
Virtus, un ko che brucia Leggiadro: «Ad un certo punto ci è venuto il “braccino corto”» POTENZA - Fa male perdere così. Non per l’avversario che sicuramente non ha demeritato e ha giocato una buona gara, ma perché “brucia” avere i set “in mano”e lasciarsi rimontare per i soliti “momenti di blackout”. Questa la sintesi della gara casalinga che la Medical Center ha perso al tie-break con il Brolo domenica scorsa. Una Medical Center altalenante, che ha perso una partita contro una squadra sicuramente alla sua portata. «Siamo alle solite – commenta il team manager, Lello Leggiadro. Basta guardare l’andamento del primo set. Eravamo in vantaggio per 21-17 e, invece di “darci dentro” e “chiudere i conti”, abbiamo dato modo agli ospiti di raggiungere il 24 pari , di sorpassarci e di vincere il set per 30-28. Il braccio dei giocatori, come si dice in gergo, diventa improvvisamente “braccino corto” e non riusciamo ad essere più incisivi. Gli avversari “ci prendono le misure” e tutte le nostre azioni non fanno
Giorgio Draganov
altro che cadere sulle mani del muro dell’altra squadra». Sembra quasi che, quando l’altra formazione colleziona più di qualche punto consecutivo, i ragazzi allenati d mister Draganov accusano un vero e proprio
calo psicologico. «La squadra comunque è in continua crescita - continua Leggiadro - e i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti. Si è visto nelle due vittorie precedenti (in casa con il Galatina e in trasferta con il Casoria): il gruppo sta iniziando a “girare bene”, sempre più affiatato e consapevole dei propri mezzi. Anche in allenamento stiamo lavorando molto sulla coesione del gioco e del gruppo. Posso dire che come squadra abbiamo fatto dei passi avanti, ma dobbiamo continuare ad impegnarci in questa direzione. Rispetto all’anno scorso la Medical Center ha rivoluzionato il suo organico e, quindi, è inevitabile che all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà nel trovare il giusto equilibrio. I giocatori si stanno man mano conoscendo e stanno scoprendo quello che ognuno di loro può dare». «Importante è cercare di stare più calmi – afferma il team manager rossoblu - anche quando si presentano situazioni sfavorevoli durante la gara. E’ necessario imparare a gesti-
re meglio i momenti di difficoltà, senza “entrare nel pallone”, perché in una serie come questa non possiamo permetterci momenti di “appannamento” che ci fanno sbagliare anche le cose più semplici. Questa sconfitta comunque non ci ha demoralizzato. Anzi siamo ancora più carichi e pronti a dimostrare il nostro valore in campo, a partire dalla prossima trasferta in casa del Regggio Calabria, tra le cui fila milita l'ex schiacciatore Giuseppe La Rosa». «Sono sicuro –conclude Leggiadro – che se continuiamo su questa strada potremo raggiungere con serenità l’obiettivo salvezza che ci siamo dati ad inizio stagione. Dobbiamo cercare di evitare i momenti di “blackout” che abbiamo avuto in questa gara, scendendo in campo più sereni e consapevoli dei nostri mezzi. Gli avversari non stanno certo a guardare e non possiamo permetterci certi errori in un campionato come questo». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
B2 Uomini Santomassimo: «Sappiamo sopportare la tensione dei match»
Buon avvio per la Nicodemo Doppio successo nelle due gare di inizio campionato LAURIA - Vittorioso l'esordio casalingo della Nicodemo Arredamenti che sabato scorso ha liquidato la formazione siciliana del Nicosia per 3-0. “Ora dobbiamo prepararci al meglio contro la formazione di Algoritmi Catania che ha dalla sua due vittorie e 6 punti”, ha commentato il tecnico lauriota, Santomassimo, che in questi giorni è impegnato con la ripresa degli allenamenti. È stata una vittoria importante per la Nicodemo, quella di domenica scorsa contro il Nicosia, soprattutto una vittoria che è “servita come iniezione di fiducia e tranquillità alla società ed al nostro pubblico”come ha sottolineato il presidente Chiarelli a fine gara, soddisfatto per la prestazione dei suoi. “Siamo una squadra che, al di là di qualche pecca che possiamo avere - ha
Enzo Santomassimo
precisato dal suo canto Santomassimo - regge bene il campo e sa mantenere la tensione”. Guardando alla prossima partita il tecnico lauriota così come domenica sera, dovrà fare a meno di Rija che nel-
la prima di campionato ha subìto un infortunio, che lo terrà lontano dai parquet ancora per un po'ma “speriamo di trovarlo al più presto”, ha precisato il tecnico lauriota. “Per ora andiamo a Caltanissetta consapevoli della nostra forza- ha sottolineato patron Chiarelli- anche se continuiamo a stare con i piedi per terra nonostante i 5 punti, che per ora ci danno tranquillità in vista del match duro contro i siciliani” che sicuramente non vorranno cedere i tre punti proprio in casa. L'auspicio dunque per i laurioti è quello di poter ripetere la buona prestazione di domenica scorsa, anche a Tremestieri Etneo in provincia di Catania, contro una della formazioni che sicuramente vorrà avere un ruolo di comprimaria in questo campionato. p.v.
B2 Uomini La Pallavolo Matera si lecca le ferite
«Abbiamo peccato in determinazione» Ecco l’analisi del tecnico Lozowy MARTINA Franca non ha portato fortuna alla Pallavolo Matera. I biancazzurri sono tornatio nella città dei Sassi a mani vuote e con la conferma che il campionato di serie B2 sarà lungo ma soprattutto difficile. Il risultato finale, tre a zero per i pugliesi, trae un attimino in inganno; la gara va analizzata più che altro per come è maturato il risultato finale. In tutti e tre i parziali, infatti, entrambe le squadre hanno giocato punto a punto, quindi non c'è stato un crollo da parte dei materani. Ne sono dimostrazione gli alti punteggi dei tre set: 26-24; 26-24; 29-27. Quello che sicuramente è mancato ai pallavolisti allenati da Lozowy è stata la determinazione giusta nel chiudere i set a proprio favore, un vero peccato per la mole di gioco creata nell'intero arco del match. “A Martina Franca abbiamo giocato una partita intensa, punto a punto per tutti e tre i set che sono finiti con parziali altissimi. La differenza tra noi e i ragazzi del Martina Franca l'ha fatta semplicemente la determinazione - ha spiegato il tecnico biancazzurro, Julian Lozowy. Se i miei ragazzi fossero stati più convinti, avrebbero chiuso tranquillamente a proprio favore i set conquistando così altri tre punti importanti. A differenza della prima gara di campionato contro il Triggiano, quando i ragazzi hanno mostrato la determinazione giusta e la voglia di vincere maggiormente nel quarto set riuscendo a recuperare lo svantaggio e a chiudere il gioco a proprio favore, a Martina questa reazione
Julian Lozowy
non c'è stata ed abbiamo lasciato spazio ai locali che ne hanno approfittato”. A prescindere dal risultato finale, al tecnico materano resta la consapevolezza che i suoi ragazzi hanno giocato in tutti e tre i set e non si solno lasciati andare. In settimana ci sarà da lavorare maggiormente per quanto riguarda l'aspetto mentale, la maniera con cui affrontare le prossime partite sia in casa che lontano dalle mura amiche. “Rimane la consapevolezza di essere stati vivi in tutti i tre set - ha concluso Lozowy. Il Martina Franca non ha mai imposto una supremazia tecnico-tattica. A fare la differenza, lo ripeto, è stata la loro maggiore determinazione e l'umiltà necessaria con cui hanno disputato la gara”. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
B2 Uomini Archiviato lo stop col Paola, ora si pensa al Caltanissetta La squadra di Urbino si prepara per il torneo giovanile femminile
La Sidel guarda già avanti Pallandia, obiettivo Under 16 LAGONEGRO - Poteva senz'altro cominciare meglio l'avventura 2009-10 della Sidel. La prima gara in casa dei biancorossi si chiude invece con 3-1 rimediato contro i Ge. Ki Paola un risultato che ha portato con sé molte riflessioni a caldo per i lagonegresi, soprattutto per la mancanza di continuità che ci si sarebbe aspettati dopo un primo set impeccabile. Meditato sulla sconfitta contro i calabresi del Paola, per ora la Sidel pensa a lavorare bene e con concentrazione, in vista della prossima trasferta contro il Look Nissa di Caltanissetta che si terrà domenica sera in terra siciliana. Il reparto infermeria è ormai vuoto e allontanati i malanni di stagione, per gli uomini di Stigliano bisognerà dimostrare fin da subito la voglia di riscatto che proprio a Caltanissetta si presenta come occasione
Salvatore Ruggiero
propizia. “Il Nissa ha per ora soltanto 1 punto ed è a ridosso della zona rossa ma - precisa il team manager Tortorella - come si sa le partite in casa hanno sempre un interrogativo in più dove quello che conta è spesso il
pubblico e nel caso dei siciliani, la necessità di un riscatto viste le due sconfitte avute fin ora”. Ripartire dal set vinto sabato scorso e dal buon gioco espresso necessario per vincere le partite, sarà l'imperativo categorico di questi giorni che il gruppo Sidel deve tener presente. La classifica è ancora corta e ci sono ancora da definire gli equilibri del campionato che fin ora non sembra poter dare la possibilità di esprimere giudizi sulle 14 compagini in gara. “Abbiamo voglia di giocare bene e fare il nostro meglio - ha continuato Tortorella - e siamo fiduciosi di portare a casa tre punti importanti che ci servono soprattutto per incrementare sul piano fisico e tecnico”. Atteso dunque per domenica il risultato della Sidel, che ha un'altra lunga trasferta da compiere in terra siciliana. sport@luedi.it
MELFI - La Pallandia Volley Melfi pronta per il campionato under 16 femminile che inizia l'8 novembre prossimo. Il campionato under 16 femminile, quest'anno annovera ben 18 squadre alla partenza. Mister Enzo Urbino è abbastanza fiducioso: “da parte nostra sara' un campionato che servirà solo a far fare esperienza alle nostre ragazzine, infatti, parteciperemo con ragazzine di 14 anni, per dar modo a loro di fare esperienza. Questo è il primo dei tanti campionati che quest'anno la società Pallandia affronterà con una mole di 30 atlete che a rotazione giocheranno nei vari campionati”. Nel frattempo Urbino con la Enzo Urbino collega Spera Rosa stanno lavorando con le atlete che a fine novembre parteciperanno alla Prima divisione femminile, una squadra rispetto all'anno scorso completamente rinnovata, con atlete preparate e abbastanza affidabili e che credono vivamente in questa società. “Insieme a queste ragazze - mister Urbino riferisce - inseriremo atlete giovanissime che sicuramente sapranno fare bene. A livel-
lo maschile stiamo aspettando il calendario under 16 che uscirà nei primi giorni di novembre, abbiamo una squadra di 10 atleti che sicuramente disputeranno un campionato alla loro portata”. Infine, la società sta lavorando con i gruppi giovanili che e' il fiore all'occhiello della stessa società. Da ricordare che esiste un'atra realtà e precisamente la Pallandia volley Venosa, società satellite che attualmente vanta un organico di ben 30 tra bambine e ragazze e che sta' lavorando bene nella palestra della scuola elementare Giovanni XXXIII della cittadina oraziano. Insieme ad Urbino, lavora la collega Craco Gabriella, questa collaborazione voluta fortemente da Urbino era indispensabile, in quanto, dichiara Urbino: “Quando si lavora insieme e con gli stessi obiettivi e finalità tutto diventa più facile e si possono organizzare tante belle cose. Inizieremo con la partecipazione al campionato di minivolley provinciale e a campionati di categoria, poi si vedrà”. l.z.
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44 Sport
B1 Donne Gagliardi loda la prova della Lore Lei
«Gara senza sbavature» SECONDO successo consecutivo in campionato, testa della classifica in coabitazione con Marsala, Matera e Mercato San Severino, conferma dell'ottimo stato di forma messo in luce nelle gare di Coppa. Tutto sembra girare alla perfezione, in questo avvio di stagione e ancor più dopo il convincente 30 piazzato sabato sera a Valenzano, in casa Lore Lei Avis. Ma Nino Gagliardi sa bene che per continuare così sarà fondamentale tenere alta la tensione nel suo gruppo: per il quale, prima o poi, è naturale che qualche momento di difficoltà sia destinato ad arrivare. «Non possiamo che essere soddisfatti - dice il tecnico barese - per l'ottima prova di sabato, sostanzialmente privadi sbavature e in cui le ragazze hanno evidenziato una già buona autorità. Ma con la testa siamo proiettati sulla prossima partita,
Gagliardi durante un time out
alla quale vogliamo arrivare al top della condizione e senza guardarci indietro. Perché tutte le avversarie, al di là del nome, possono risultare insidiose, e il nostro proposito resta quello di affrontare davvero ogni gara, quest'anno, come se fosse una finale». Atteggiamento mentale che peraltro Masino e compagne hanno dimostrato di aver assimilato in pieno, visto l'andamento a senso unico dei tre set giocati a Valenzano. In una partitache d'altrocantoha fattosuonare un piccolo campanello d'allarme in casa PM: Simona Rotondo ha difatti accusato un problema al gomito destro che andrà attentamente valutato (e ci si augura risolto in breve tempo dalle cure del fisioterapista Giuseppe Sarli) in questi giorni. Fondamentali per capire se la centrale siracusana potrà essere a disposizione di coach Gagliardi per il
confronto casalingo con il Messina. «Questa vittoria conferma il nostro potenziale», ha commentato il presidente della Lore Lei Avis Potenza, Michele Ligrani, alla luce del bel successo delle sue ragazze in terra pugliese. «A Valenzano non sarà facile per nessuno vincere, perché squadra e società sono di prim'ordine». «Ma ora - ha esortato il patron rossoblù - dobbiamo continuare su questa strada, senza perdere di vista le difficoltà di un campionato che si sta confermando difficile ed avvincente. Sabato prossimo ci aspetta un appuntamento delicato, contro una squadra che ha saputo mettere in seria difficoltà il Soverato, che tutti conosciamo. Per questo sarà importante tenere altissima la concentrazione». Luca Carlone sport@luedi.it
B1 Donne Ora Matera è attesa da un trittico di fuoco: Marsala, Soverato e Mercato
Niente facili entusiasmi Piedi per terra per la Master Group che si gode il primato in classifica MATERA - Tutti giù per terra, dopo la bella vittoria conquistata contro il Latina. Piedi ben saldi a terra, comincia una settimana di duro lavoro, per preparare a dovere la prossima gara in terra siciliana contro il Marsala, appaiata con le materane al primo posto in classifica. Dopo uno stentato inizio primo set, la squadra di coach D'Onghia, ha esordito in casa con una bella e importante vittoria che fatantomorale atuttolostaff. Nellaseduta d’allenamento di ieri, ancora assente Monica Marulli con un problema al ginocchio, sotto lecure del fisioterapista Mino Romano, che ha già fatto miracoli mettendola a disposizione contro il Latina. Si sta cercando di recuperarla al meglio per l’importante trasferta di sabato. La gara vinta in casa contro le pontine havisto protagonista in campo, capitan Paola Picerno, la sua gara è stata più che soddisfacente conoscendo il suo potenziale, è in netta crescita insieme alle compagne, parla anche il suo score personale con i 6 punti messi a segno. Paola Picerno palleggiatrice, hai sulle spalle la responsabilità della regia nel gioco, ma spesso il tuo ruolo non viene esaltato. «Si, è vero il ruolo è un pò complicato, bisogna tenere al massimo la concentrazione perchè devi studiare sia la squadra avversaria, che la tua, per mettere
Paola Picerno in azione (foto Videouno)
tutte nelle migliori condizioni di finalizzare il gioco. E’ vero che viene messo poco in risalto, ma è il ruolo più bello, decidere in campo a chi dare la palla e vedere far punto, ti da quella adrenalina che hanno le schiacciatrici». Vi aspettavate così, un inizio di campionato con due vittorie vista la squadra del tutto rinnovata. «Io ci speravo, anche perchè Latina è una diretta concorrente per fare il salto di qualità, quindi è stata una bella vittoria quella conquistata in casa sabato». Parliamo del primo set contro Latina giocato
male, forse è mancata la cattiveria agonistica per cominciare ad imporre il vostro gioco. «Fino ad ora non abbiamo avuto degli inizi di gara esaltanti, quel primo set ha rispecchiato quello che è stata una costante fino ad ora. Non parlo neanche di sottovalutazione dell’ avversario, più che altro un pò di tensione, giocando tra le mura di casa alla prima di campionato, si pretende di fare il meglio e non sempre ci si riesce. Poi nel secondo siamo riuscite a tenere la concentrazione, lasciando alle spalle quello che di nega-
tivo avevamo fatto, ed è andata bene vincendo meritatamente la partita». Ora vi aspetta un trittico difficile, Marsala, Soverato e Mercato San Severino. E’ meglio affrontarle adesso, o l’ideale era incontrarle più avanti quando l’intesa e la condizione per voi sarà migliore. «Questa è un’arma a doppio taglio, come noi, ancheloro sarannoamalgamate, ora forse abbiamo più probabilità di giocarcela, ottenendo buoni risultati, comunque la differenza si farà in campo. La giusta concentrazione, la grinta possono essere quell’arma in più, al di là dei nomi che scendono in campo. Noi cercheremo di prendere più punti possibili, visto che sono tre squadre con buoni organici, tra l’altro due di queste gare le affronteremo fuori casa». Arrivano tempi duri per le ragazze che avranno di fronte due settimane davvero ardue. La compattezza del gruppo che si vede in allenamento fa ben sperare. Con la crescita del gioco già vista sabato contro il Latina, ci possiamo aspettare anche colpo esterno per la Master. Per coach D’Onghia vincere sarebbe il massimo, ma in questo momento del campionato se arrivasse una sconfitta non sarebbe un dramma, è importante trovare la quadratura della squadra e del gioco. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
B2 Donne I due successi conferiscono serenità al patron della Livi
Iannelli promuove la Materman RISALE la Materman Nusco, migliora a vista d'occhio dopo le gare del sesto turno - grazie al preziosissimo 3-0 interno sulla Dibenedetto Altamura - la classifica della squadra di Pamela Petrone. Dopo quattro partite in cui era rimasta a bocca asciutta, la Livi è decisamente entrata nel clima della B2: con cinque punti consecutivi che l'hanno proiettata fino al dodicesimo posto del girone (a una sola lunghezza dalla quota salvezza). Stagione quindi completamente riaperta, dopo l'avvio piuttosto traumatico, per Benefico e socie: che erano evidentemente coscienti e tranquille delle proprie potenzialità, uscite fuori solo a sprazzi nelle prime, sfortunate esibizioni dell'anno. «Di sicuro ci sarà ancora da lavorare per trovare quella continuità nella prestazione che ci manca, e non potremo concederci rilassamenti. Ma i passi avanti e i punti conquistati dalle ragazze contro Oria e Altamura ci lasciano ben sperare». Il
Nadir Iannelli, patron della Materman
patron della Materman Livi, Nadir Iannelli, si gode il primo successo pieno (e casalingo) dell'anno della sua squadra. Arrivato al termine di una prestazione esemplare delle rossoblù, sia dal punto di vista tecnico-tattico che dell'aggressività: elemento, quest'ultimo, risultato probabilmente de-
cisivo per Alexandrova e compagne per minare - fin dai primi scampoli del match di domenica alla Caizzo - le sicurezze di una squadra composta quasi interamente da under 18. «Il giovanissimo Altamura - conferma il presidente della Livi - arrivava a questa gara con il morale a mille. Sul campo ha confermato di avere bei numeri, ma di fronte si è trovato un'avversaria affamata di vittoria, e che ha giocato decisamente meglio. Questo gruppo ha dimostrato di avere grinta e carattere da vendere, anche perché non era facile reagire a tutto quello che non era andato per il verso giusto nelle prime partite». E proprio al carattere e alla determinazione - oltre che ad un gioco che è apparso in costante progresso - dovrà fare appello la Materman, sabato prossimo a Napoli, per pensare e cercare di dare continuità alla sua striscia positiva. lu.ca.
Il dopo Altamura in casa Asci
Giocoleria: Nolé vuol dire fiducia Francesca Nolè
«CI VOLEVA proprio una bella vittoria come quella di Altamura, così arriviamo al prossimo ciclo di partite importanti con la giusta carica e la giusta determinazione». Parola di Francesca Nolé, posto quattro dalle note capacità tecniche, ma soprattutto giocatrice di gran carattere. La ragazza di Potenza, tornata all’Asci dopo cinque stagioni, non ha dubbi nel commentare la trasferta vittoriosa di domenica scorsa e, più in generale, questo primo scorcio di campionato. «Credo - spiega - che possiamo essere soddisfatte della nostra classifica. Certo, dispiace un po’ per l’episodio contro il Taranto, am anche quella partita, anzi forse soprattutto quella partita ci ha insegnato tantissimo. Le prime due vittorie ci avevano un po’ illuse e abbiamo cominciato ad abbassare il livello di attenzione negli allenamenti. L’abbiamo pagata cara, ma penso che abbiamo imparato la lezione molto bene. Certo, siamo state anche fortunate a giocare una partita contro un’avversaria come il Salerno, che ci ha consentito di recuperare una certa tranquillità. Ma intanto ci siamo date una regolata durante la settimana e i risultati cominciano a vedersi. Tra l’altro a me questa squadra piace molto. Abbiamo tutto: gioventù, esperienza e
grande entusiasmo. Siamo una squadra che gioca indifferentemente con le schiacciatrici comecon lecentrali e credo che non è da tutti». Insomma, la fiducia fatta persona. E detto da una giocatrice che, nonostante la giovane età, ha avuto già esperienze anche fuori regione, c’è da crederle. Come cè da crederle quando parla dei possibili obiettivi della Giocoleria, nell’immediato e più a lunga scadenza. «Intanto - sottolinea Nolé - aspetto con ansia la sfida di domenica prossima con il San Pietro Vernotico. Avremo di fronte giocatrici di alto livello e per me questo rappresenta uno stimo grandissimo. E’ una delle partite che uno si segna sul calendario e non vede l’ora che si giochi. Dopo avremo una traserta dura a Molfetta e duepartite aPotenza, conil Benevento e il derby. Insomma un ciclo che potrà dirci meglio di che pasta siamo fatte. Io credo che abbiamo tutte le potenzialità per fare bene, in queste partite e più in generale nel campionato. Non vedo una formazione così al di sopra delle altre. C’è molto equilibrio e chi sarà più bravo a gestire le tensioni e i momenti di difficoltà potrà fare la differenza». Verso il San Pietro con fiducia, insomma, senza dimenticare la lezione del Taranto. Pietro Floris
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Sport 45
Mercoledì 28 ottobre 2009
Calcio a 5
Mercoledì 28 ottobre 2009
B Il presidente Taratufolo: «Successi grazie all’ottima preparazione atletica»
Una Bng ad alta quota Tre vittorie consecutive lanciano la squadra di Rondinone BNG ECOBAS Mathera lanciata nelle parti alte della classifica grazie ai tre successi ottenuti nelle prime uscite di campionato. La squadra sta bene e dimostra di aver assimilato il gioco richiesto dal tecnico Eustachio Rondinone, che quotidianamente lavora per perfezionare una rosa giovane, ma con tanta qualità e tecnica. La società ha puntato su un gruppo qualitativamente importante e ne sta raccogliendo i frutti anche in termini di spettacolarità delle gare. Ultima, anche se solo per ordine cronologico, la trasferta ad Ortona contro il Loreto Aprutino, che ha regalato quaranta minuti effettivi di grande calcio a cinque. “Quella contro il Loreto è stata una partita bella ed emozionante -ha commentato il presidente del sodalizio materano, Nico Taratufolosi è visto davvero un bel calcio a cinque, giocato da due squadre ben messe in campo ed attrezzate per fare bene. È stata una gara dinamica e fisica allo stesso tempo, fatta di diversi buoni spunti tecnici e tanta tattica”. La formazione materana ha prevalso soprattutto sotto l'aspetto fisico, segno di un ottimo lavoro svolto durante la settimana da tutto lo staff tecnico, con il preparatore atletico Rotondella che riesce ogni settimana a fornire una
Il patron Nico Taratufolo con il tecnico Eustachio Rondinone
squadra in grande forma fisica al tecnico Rondinone. “Abbiamo vinto la gara soprattutto grazie alla miglior condizione fisica rispetto agli avversari -ha continuato il presidente- perché essendo di fronte due squadre ben preparate, negli ultimi minuti si è notata la differenza nella preparazione, merito soprattutto dell'intero staff tecnico che sta svolgendo un grande lavoro. Infatti, posso tranquillamente affermare che questa sia stata la squadra migliore che abbiamo affrontato sino ad oggi, compresa la Coppa Italia”. Ottima la prova dell'u-
niversale Alex Cavalcante, che ancora una volta ha trascinato la sua squadra al successo fornendo una prestazione superlativa, anche se non bisogna negare l'ottimo approccio alle gare di tutti i giocatori sinora chiamati in causa dal tecnico della Bng Ecobas. “Il mio desiderio è che la squadra giochi sempre un buon calcio a cinque, in grado di far divertire me e chi ci segue, vorrei vedere sempre gare come quella di sabato, poi i risultati ci diranno se siamo una squadra da media o alta classifica, ma prima di tutto conta il gioco espresso”. Quanto vi-
sto fino a questo momento lancia il Mathera al secondo posto assoluto, con grandi speranze per il proseguo del campionato, che potrà regalare a questa squadra grandi soddisfazioni se proseguirà in questo modo. “Questi risultati -ha continuato Taratufolo- servono prima di tutto per raggiungere quanto prima la salvezza, meta prefissata dalla società ad inizio stagione, poi quello che verrà sarà accettato e accolto con grande gioia e si valuterà. L'importante è restare con i piedi per terra”. Ma, già quella di sabato potrebbe essere una partita decisiva, dopo la prova contro il Loreto, squadra attrezzata per fare bene quest'anno, arriva lo scontro al vertice con il Pescara, squadra che attualmente detiene il primato con quattro vittorie in altrettante gare. Sarà certamente una gara difficile, che i ragazzi di Rondinone affronteranno tra le mura amiche con, certamente, grandi motivazioni dovute all'importanza della posta in palio, il momentaneo primato nel girone D. “Gli stimoli ci saranno certamente ed arriveranno da soli per questa gara. Sarà importante non farsi prendere da paure ed ansie e giocare -ha concluso il presidente materano- con la massima concentrazione e tutta la serenità del caso”.
B Meco Potenza ancora a secco
Napoli: «Paghiamo l’essere matricola» POTENZA - Continua la serie negativa della Meco Potenza. E’ arrivata anche la seconda sconfitta casalinga, la quarta consecutiva dall’inizio di questo campionato. L’imperativo rimane sempre lo stesso: cancellare lo zero in classifica. Per il morale della squadra, per la società, per i tifosi. Abbiamo cercato di analizzare il “momento no” della compagine potentina con il mister, Roberto Napoli. «Stiamo pagando lo scotto di essere una matricola in serie B – commenta il giovane allenatore. Purtroppo siamo capitati in un girone molto ostico e ogni volta ci troviamo ad affrontare squadre “navigate” in questa categoria ed allestite per vincere. Quattro sconfitte di fila, è inutile negarlo, fanno male al morale. Troppi gli errori che ogni volta commettiamo. Errori che, in una serie come questa, non possiamo permetterci, perché gli avversari non stanno a guardare e “non perdonano”. Troppi i momenti di
B I ragazzi di Pavone superano il Modugno. Oggi nuovamente in campo
Frascella, sorrisi dall’Under 21 MATERA - Mentre la squadra maggiore si lecca le ferite per la sconfitta interna patita sabato scorso, i ragazzi della Frascella Matera si godono il successo ottenuto contro il Modugno. I biancoazzurri dell'under 21, quindi, continuano a vincere. Nonostante un primo tempo difficile dove si era temuto per l'infortunio a Coelho e dove soprattutto lo Sporting Modugno ha fatto vedere tutte le sue qualità offensive, i ragazzi di Pavone hanno avuto il carattere e la tranquillità di ritrovarsi nella ripresa e ribaltare un risultato che sembrava oramai segnato. Una perseveranza da saggi quella di Laccetti e soci che piano piano fino alla fine ha pagato e non poco. L'inizio della gara è vibrante, occasione gol sia da una parte che dall'altra ma sono
i pugliesi a passare grazie ad un tiro di Avitto. Neanche 30" che i padroni di casa pareggiano con Galtieri. A questo punto un contrasto fortuito porta alle lacrime Coelho con la preoccupazione che però grazie alle cure del Dr. Vizziello e del fisioterapista Cancelliere non solo diminuisce col passare deiminuti machescemadel tuttonella ripresa quando l'italobrasiliano torna sul terreno di gioco realizzando peraltro un grandissimo gol. Tornando al primo tempo è ancora il Modugno a passare per ben due volte con Tritta prima e Leone dopo. Per i biancoazzurri sembra una gara segnata, palo e traversa su tiro di Laccetti, imitato prima di tornare dagli spogliatoi da Giannandrea. Malasorte a parte la ripresa vede in campo un grande e ritrovato Frascella Matera. Mister Pa-
vone ha evidentemente trovato le parole giuste nell'intervallo e la doppietta del trottolino foggiano Gesualdi conferma l'inversione di rotta. Lo Sporting Modugno sembra perdere tutta la sua sicurezza sul campo e Camassa che nel frattempo ha preso il posto di Carlucci tra i pali dei padroni di casa sembra invece averla rafforzata nel team Frascella. Al 30' un bolide di Coelho dalla distanza caccia all'incrocio dei pali tutta la gioia biancoazzurra del vantaggio. Il 4-3 non accontenta la squadra di Pavone che con Laccetti sembra chiuderla tre minuti più tardi con uno splendido rasoterra che s'infila allespalle dell'incolpevole n°1 ospite. Il 5-3 sveglia i pugliesi che riescono a riaprire l'incontro al 37' ancora con Avitto. A questo punto il tecnico Pellecchia prova la carta del
quinto uomo di movimento ma è un contropiede finalizzato di testa da Giannandrea a chiuderlo definitivamente sul 6-4. Soddisfatto il tecnico materano a fine gara. "I ragazzi hanno giocato con il cuore aldilà delle difficoltà che abbiamo incontrato contro un avversario di tutto rispetto. Ci abbiamo creduto sino alla fine nonostante 1-3 con il quale siamo tornati negli spogliatoi. Purtroppo la nostra rosa è ancora limitata ma nella ripresa siamo ugualmente cresciuti, giocando da squadra senza rischiare nulla. Una vittoria importante che premia il sacrificio di questi giovani." Intantooggipomeriggio siritornain campo per la Coppa Italia. Si giocherà nella tensotruttura diVia Dei Sanniti contro la Pellegrino Sport Altamura alle ore 15.
C1 Harakiri dello Shaolin Soccer che passa dal successo alla sconfitta
Roberto Napoli
black-out e di appannamento». A preoccupare maggiormente è proprio il crollo psicologico che i giocatori della Meco hanno durante le partite, quando gli avversari iniziano a segnare più di qualche gol. Invece di reagire, i ragazzi potentini vanno letteralmente “nel pallone” e sbagliano anche le cose più semplici. «Subiamo un calo continua Napoli - proprio quando, invece, dovremmo continuare a macinare gioco, nonostante siamo “sotto” di più di un gol. Gli avversari ne approfittano e il nostro sussulto di orgoglio prende il sopravvento solo quando ormai è troppo tardi e il divario con l’altra squadra è ampio. In questa settimana cercheremo di lavorare anche sull’approccio “mentale” alla prossima gara in casa del Mecobil Pese, primo in classifica». Pesano le assenze dei due argentini Kasevich e Cardone, ancora senza transfer, così come le condizioni fisiche non ottimali di Lioi e Benevento. La squadra, sul piano del gioco, ha fatto progressi, «ma è ancora carente la fase difensiva - conclude il mister rossoblu. Prendiamo molti gol in contropiede e in attacco non riusciamo ad essere incisivi. Stiamo lavorando in allenamento per cercare di avere in campo un approccio più accorto proprio in difesa. Mi aspetto una reazione da parte di tutti i ragazzi sabato in campo». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
ilSudoku
Dinamo Marconia, ripresa con i fiocchi DINAMOMARCONIA SHAOLINSOCCER
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DINAMO MARCONIA:Laviola, Faliero, Iannuzziello, Masiello, Troiano, Scattino, Grieco, Adduci, Settembrino, Di Lena, Pietrovicci. All.: Silletti. SHAOLIN SOCCER: Delfino, Lorusso, Zaccagnino, Telesca V., Calvello, Santarsiero, Giordano, Coppola, Luongo, Vaccaro, Pastore, Telesca G. All.: Gruosso. ARBITRI: Gresia di Moliterno e Giannella di Matera. RETI: 2' pt 29' pt, 2' st, 17' st, 23' st, 27' st Faliero (DM), 4' pt Giordano (S), 15' pt, 16' pt, 20' st Telesca G. (S), 22' pt Troiano (DM), 27' pt Santarsiero (S), 10' st Vaccaro (S), 14' st Adduci (DM). NOTE: Ammoniti: Faliero (DM), Lorusso, Delfino, Zaccagnino (S). Spettatori: 50 circa. MARCONIA - Può essere definita semplicemente come la gara dai due volti, quel-
la che ha visto opposti la Dinamo Marconia e lo Shaolin Soccer, nella sesta giornata del campionato regionale di serie C1. Lo Shaolin, infatti, ha fatto suo il primo tempo dell'incontro con il parziale di 4-3. Gli ionici non hanno, però, perso la testa, e nella ripresa hanno addirittura ribaltato il risultato (8-6 lo score finale, con un punteggio parziale nei secondi trenta minuti di 5 reti a 2). Tornando alla cronaca del match tra il Marconia e lo Shaolin, il risultato si sblocca quasi immediatamente per la Dinamo con Faliero. Gli ospiti reagiscono ed al 4' di gioco trovano la via del pareggio con Giordano, bravo ad approfittare di una respinta sbagliata dei padroni di casa in fase difensiva. Gli uomini di mister Silletti non ci stanno e cominciano ad aumentare la pressione ed a giostrare il possesso della palla. Lo Shaolin, però, si rende pericoloso con rapide ripartenze che, intorno al quarto d'ora di gioco, permettono a Telesca G. di battere per ben due volte l'estremo difensore avversario, Laviola. Al 22'
Troiano accorcia le distanze, che però vengono quasi immediatamente ristabilite da Santarsiero (27'). Ad un minuto dalla fine della prima frazione, c'è spazio per il 3-4 siglato da Faliero. Proprio Faliero, ad inizio ripresa, ristabilisce il risultato di parità (2'). Al 10' Vaccaro regala, per l'ultima volta, il vantaggio alla truppa guidata dal trainer Gruosso, con una bella conclusione da posizione defilata. Al 14' ed al 17' Adduci e Faliero portano in vantaggio la compagine ionica. Il 6-6 e la conseguente tripletta di Telesca G. sono soltanto un preludio al monologo di Faliero che, al 23' ed al 27', supera per la settima e l'ottava volta l'estremo difensore potentino. Nel prossimo turno di campionato, la Dinamo Marconia è attesa dalla delicata trasferta di Rivello, mentre lo Shaolin Soccer sarà impegnato in un altro scontro-diretto, utile per abbandonare la “zona rossa” della classifica, contro la “cenerentola” Libertas Montalbano. Donato Pavese
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
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46 Sport
Mercoledì 28 ottobre 2009
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Carnet
L’evento
Terza edizione del Premio Carical per la Cultura Mediterranea
A Potenza “Memorie” di Piero Ragone
Identità che dialogano di EMILIA MANCO COSENZA - Identità mediterranee di oggi e di domani alla terza edizione del Premio per la Cultura Mediterranea - Fondazione Carical. Vincitori 2009 sono Giorgio Agamben, Dunja Badnjevic, Enzo Bianchi, Matteo Collura, Drago Jan_ar, Mauro Francesco Minervino e Bruno Morelli e la premiazione si terrà domani a partire dalle ore 17 al Teatro Rendano di Cosenza. Giunge alla terza edizione il Premio Carical per la Cultura Mediterranea istituito dalla Fondazione Carical per volere del suo presidente Mario Bozzo con gli obiettivi di valorizzare, divulgare e mettere a confronto le tante anime di popolazioni e stati che si affacciano al mare nostrum. Questo premio culturale è un unicum nel suo genere ed è stato fortemente voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania per porre l'accento sulle radici comuni che costituiscono un patrimonio inestimabile su cui costruire un dialogo vero, un confronto autentico e un rispetto profondo per somiglianze e differenze. Proprio da Cosenza, dalla Calabria, area di confine d'Italia e ombelico del Mediterraneo, prende il via, con determinazione, questa sfida. A dettare l'evoluzione delle civiltà, due tendenze si sono sempre contrapposte, la volontà di conservazione di tradizioni, usi e costumi e le esigenze di sviluppo commerciale, innovazione, scambio, creazione di ricchezza, il loro fronteggiarsi comporta relazioni e assimilazioni di alcuni popoli ad altre aree del nostro globo. Se queste due leve sono vecchie come il mondo, a cambiare sostanzialmente oggi il contesto generale
Dall’alto in senso orario Agamben, Badnjevic, Bianchi, Collura, la copertina del libro di Mauro Francesco Minervino e un’opera di Bruno Morelli
sono intervenuti due fattori che sono i nuovi mezzi di trasporto e i nuovi mezzi di informazione. Un'enorme impennata delle velocità di scambio di materie e di “materie grigie” sono condizioni che governano le regole commerciali mondiali che hanno posto non pochi quesiti sulla conservazione delle singole identità culturali, economiche e politiche. Eppure, per i paesi del bacino Mediterraneo, gli influssi linguistici e culturali non sono certo materia
d'oggi. Ma tante sono le domande, le considerazioni dei pesi: forze e debolezze. Chi vince, chi perde? Chi influenza e chi è influenzato? La globalizzazione finirà con il far confluire in un'unica cultura? A parlarne in una tavola rotonda dal titolo Cultura o culture del Mediterraneo? Storia, tradizioni e sistema della globalizzazione”, lo scrittore basco Juan Bas, l'intellettuale e traduttrice serba Dunja Badnjevic, il Priore della Comunità Monastica di Bo-
se Enzo Bianchi, lo scrittore sloveno Drago Jan_ar e Younis Tawfik esule iracheno e esperto in storia e cultura dell'islam, moderati dal giornalista Rai Franco di Mare. La serata esplorerà i percorsi artistici frutto delle contaminazioni tra i popoli del Mediterraneo con letture tratte da significativi brani di David Grossman, Malika Mokeddem, Orhan Pamuk e Alki Zei e con le sonorità musicali dei 7Sóis Orkestra, sette artisti provenienti da Andalusia,
Israele, Italia, Marocco e Portogallo che, sotto la direzione artistica di Stefano Saletti, mescolano voci, idiomi e strumenti con risultati coinvolgenti e inattesi. Pagine letterarie e pezzi musicali in cui motivi ispiratori, contenuti e forme si fondono e si sovrappongono con grande naturalezza e creatività La Cerimonia di premiazione assegnerà il premio alle quattro sezioni in concorso e un premiato speciale espresso dalla giuria: Sezione Società Civile - Enzo Bianchi Il pane di ieri (Einaudi) Sezione Narrativa - Matteo Collura L'Isola senza Ponte - Uomini e Storie di Sicilia (Longanesi) - Mauro Francesco Minervino La Calabria brucia (Ediesse) Sezione Storia del Pensiero - Giorgio Agamben - filosofo, docente di Filosofia Teoretica all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, autore di Nudità (Nottetempo) Sezione Creatività - Bruno Morelli - pittore e scultore di cultura e sensibilità rom Dunja Badnjevic L'Isola nuda (Bollati Boringhieri) Premio Speciale Giuria Drago Jan_ar Aurora Boreale (Bompiani) Fanno parte della giuria: Mario Bozzo, Presidente della Fondazione Carical e del Comitato Promotore del Premio, Luigi Lombardi Satriani docente di Etnologia all'Università La Sapienza di Roma. Presidente della Giuria; Arnaldo Colasanti critico letterario e scrittore, Sergio Givone docente di Estetica all'Università di Firenze, François Livi docente di Letteratura Italiana presso la ParisSorbonne, Raffaele Perrelli Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Calabria e Giuliana Sgrena giornalista, inviata di guerra e scrittrice.
La manifestazione di GIUSEPPE PANZARDI BOLOGNA - Accenti lucani alla Festa della Storia in corso di svolgimento a Bologna. La manifestazione culturale, organizzata dall'Università e giunta alla sesta edizione, si è articolata in centinaia di eventi, distribuiti nell'arco di due settimane. Sabato scorso è stata l'Associazione del Circolo dei Lucani a promuovere l'incontro dedicato a Federico II di Svevia, in una suggestiva serata celebrata nel centrale Teatro Guardassoni di Bologna. Insieme al Dipartimento di Storia Medioevale diretto dal docente Rolando Dondarini, il Circolo dei Lucani ha organizzato l'incontro culturale, inserito a pieno titolo nel calendario di programmazione della Festa della Storia. A relazionare su Federico II è stata la do-
Suggestioni lucane alla Festa della Storia Federico II protagonista a Bologna cente di Storia Medioevale Anna Laura Trombetti, ordinaria all'Alma Mater del capoluogo emiliano. La medievista ha illustrato le vicende storiche dell'Imperatore, soffermandosi sulla permanenza di Federico II in Lucania, testimoniata ancora oggi dallo splendore
dei Castelli Federiciani e dall'importanza della Costituzione di Melfi, vero e proprio codice legislativo del Regno di Sicilia. Nella appassionata ricostruzione storica della docente, dalla Lucania si è giunti fino a Bologna, dove nel 1249 il figlio naturale di Federico II, Re En-
zo, fu imprigionato fino alla morte nel palazzo che ancora oggi porta il suo nome. Alla serata lucana, che ha visto la partecipazione dioltre duecento persone, ha portato il saluto del Comune di Bologna il presidente della Commissione Territorio e Ambiente Emilio Lonardo, mentre in rappresentanza della presidente della Provincia Beatrice Draghetti è intervenuta la presidente della Commissione Ambiente ed Energia Maria Grazia Baruffaldi. Il presidente del Circolo dei Lucani Domenico Grasso, nel presentare gli ospiti, ha riferito anche del saluto del presidente del Consiglio Regionale della Basilicata Prospero De Franchi, impossibilitatoper impegni dell'ultimomomento apresenziare alla manifestazione emiliana.
POTENZA - Domani alle 21,30 presso la vineria ristorante “Sottapera” di Potenza, in via del Popolo 115, si terrà l'inaugurazione della mostra di scultura “Memorie” di Piero Ragone. L'allestimento, nei suggestivi ambienti del centro storico, è una raccolta della produzione in tufo iniziata nel 2005. Le opere, a tutto tondo, di piccolo e medio formato, dialogano con una serie di bassorilievi montati su supporti in legno. Il contrasto tra il chiaro paglierino della calcarenite murgiana e il nero dei pannelli rende ancora più evidente il lavoro scultoreo, attento alle forme, ai volumi, ma anche alle superfici. L'azione abrasiva o di levigatura esalta trame e vene proprie della materia, indagata per una risignificazione di valenza non solo estetica. Il tufo, inerte povero comunemente utilizzato in edilizia, oltre che materia costitutiva dei più conosciuti Sassi di Matera, è eletto a tramite di una comunicazione di impronta arcaica, ma di concezione contemporanea, rivelatrice di possibilità espressive del tutto inedite. “Memorie” è anche un percorso di collegamento dei sedimenti geologici con le ansie del nostro tempo, della ritrovata manualità con l'attività di pensiero, della lettura con la sperimentazione di un linguaggio che tende alla semplificazione, ma si fa carico della complessità relazionale, dei conflitti generati dalle diversità, dei problemi di affermazione identitaria. Giovedì 5 novembre, alle 21,30, negli stessi locali, l'incontro con lo scultore Piero Ragone sarà condotto da Mario Trufelli, poeta, scrittore, già caporedattore della sede Rai di Basilicata. La mostra, nelle ore serali, rimarrà aperta fino al 12 novembre. cultura@luedi.it
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Cultura&Spettacoli
Mercoledì 28 ottobre 2009
L’evento Venerdì a Valsinni presentazione del testo dell’autrice potentina
Tutta l’attualità di Isabella Morra nel romanzo di Francesca Sassano di ROSSELLA MONTEMURRO «ISABELLA Morra è di un'attualità sconvolgente. Anche noi spesso non riusciamo ad affermarci, non riusciamo ad essere unite, solidali. Inoltre, la scelta di un amore che definire controcorrente è quasi dire poco, è in linea con quanto accade oggi: scegliere l'uomo che istituzionalmente è di un'altra è una stravaganza o, quantomeno, qualcosa che viene assorbito malamente. Immaginiamoci nel Cinquecento». Per Francesca Sassano, avvocato e scrittrice potentina, la vicenda di Isabella Morra assume il significato di una rivelazione. “Isabella, il suo sogno” (I libri di Pan), il suo ultimo romanzo, nasce da due provocazioni che sono state rivolte all'autrice: «Mi è stato fatto rilevare da più parti che scrivo sempre libri che parlano di donne. - afferma - Rispondo che non è proprio così: “La donna d'angolo”, ad esempio, offre una lettura di tutti e due gli aspetti, maschile e femminile. Anzi, ho quasi l'ardire di voler scrivere una storia come se a scriverla fosse un uomo e non una donna. Noi abbiamo una maggiore comprensione verso l'universo femminile e una maggiore curiosità per quello maschile. A questo punto mi è stata mossa una seconda provocazione: non hai scritto di
Da sinistra Francesca Sassano e la copertina del libro
donne legate al territorio, eppure ne abbiamo tante. E, in questo contesto, per la prima volta mi viene nominata Isabella Morra. Accuso il colpo e rispondo che è un personaggio storicamente da me sfiorato ma che non conosco molto. Dico “Isabella Morra mi sta stretta”». La curiosità però è più forte dello scetticismo iniziale: «Mi faccio prendere dalla smania di conoscerla e inizio a comprare tutti i libri scritti sulla poetessa, da quelli di Benedetto Croce ai testi in lingua francese. racconta - E' una donna che vedevo ingabbiata in un'e-
poca in cui non si potevano descrivere i sentimenti, una donna molto chiusa. Mi chiedevo: cosa può avere in comune la donna di oggi con Isabella Morra? Poi, un'illuminazione: e se Isabella non fosse solo quello che è trapelato dai suoi scritti, se ci fossero altre produzioni? Si ipotizza che i fratelli possano averle distrutte. Doveva sempre rimanere l'idea che questa donna non avesse un corpo e non avesse mai avuto un amore carnale con Don Diego Sandoval De Castro. In realtà lei alla fine ha pagato un prezzo elevatissimo per non aver commesso nulla».
Sulla storia della poetessa del Cinquecento, per deformazione professionale, non sono mancate riflessioni più vicine all'attività della Sassano: «Fu veramente un assassinio familiare o fu anche di tipo politico, un voler ristabilire l'ordine?». Nella seconda parte del romanzo, è una giornalista, anch'essa Isabella, che nei nostri tempi si imbatte, per puro caso, nella Morra: «E’ una reincarnazione moderna, lei non ha il coraggio di scrivere e brucia tutto nella cronaca giornalistica non rendendosi conto di aver vissuto un grande privilegio: una vita diversa rispetto a quella che l'altra Isabella non aveva potuto vivere». “Isabella, il suo sogno” sarà presentato venerdì alle 17 nel castello di Valsinni. Interverranno Rocco Truncellito (presidente della Pro Loco di Valsinni), Gennaro Olivieri (sindaco di Valsinni), Maria Anna Fanelli (consigliera regionale di parità), Annibale Berlingieri (presidente Adsi, sezione della Basilicata). Relazioneranno la professoressa Maria Teresa Imbriani e il professor Angelo Larotonda. Interverrà Rocco Brancati mentre le conclusioni sono affidate al presidente del Consiglio Regionale Prospero De Franchi. Piera Chierico e l'attore Aldo Fortunato leggeranno brani dell'opera. r.montemurro@luedi.it
DA NON PERDERE Iniziativa dell’assessorato alla Cultura, Unitre e Unla di Lavello
Libri intorno al pozzo Da domani tre giorni interamente dedicati alla lettura LAVELLO - L'assessorato alla cultura lavellese, l'Unitre locale e l'associazione Unla del centro dauno organizzano una manifestazione culturale, da domani al 31 ottobre dal titolo: Libri intorno al pozzo. L'evento si inserisce nell'ambito più allargato di “Ottobre piovono libri”, una classica iniziativa promozionale del Ministero per i Beni e le Attività culturali con il proficuo incoraggiamento anche del Dipartimento Cultura e Formazione della Regione Basilicata. Il panorama lavellese per favorire ed incoraggiare alla lettura e alla maggiore considerazione dei libri vede al centro dell'attenzione un incontro-dibattito con varie tematiche in questione, la presentazione di libri, la lettura di brani ed opere oltre alla visione di testimonianze di scrittori e poeti e un concorso letterario. Il pozzo-cisterna dell'atrio comunale del Palazzo di Città di Lavello è il logo ispiratore di questa sessione culturale. Il pozzo è testimone fisso di storie che si sono susseguite nei secoli ed è ispiratore di racconti, leggende e fatti che hanno scandito il tempo e il vissuto di una popolazione. Alle tre giornate saranno presenti il sindaco di Lavello Antonio Annale e l'assessore alla cultura Franco Finiguerra che assicureranno i loro saluti ed i loro contributi oratori. Il tema “Beni culturali attraverso gli archivi, le biblioteche, l'editoria” sarà discusso domani a partire dalle ore 17 presso l'auditorium del Centro Sociale “Michele Di Gilio”. A
La locandina dell’iniziativa
parlarne saranno chiamati Carmine Ziccardi, direttore del Centro Studi Storici Interregionale dell'Unla che relazionerà su “l'archivio: conservazione e responsabilità”, poi daranno il loro contributo Silvio Sallicandro, editore della casa editrice Delta 3 che parlerà su “testimonianze della propria esperienza editoriale”; Michele Miscia, dirigente del Ccep dell'Unla di Lacedonia che intratterrà su “storia della piccola e media editoria nell'Italia Meridionale”; Pietro Guglielmo, dirigente Ccep dell'Unla di Andret-
ta che informerà su “ruolo e funzione dell'editoria nella storia del libro in Italia; Antonio Scola del Ccep dell'Unla di Melfi che presenterà la collana di studi e ricerche “Finestre sulla storia”; Luigi Catalani, presidente regionale lucano dell'Aib che illustrerà “le biblioteche pubbliche nella società dell'informazione”. A coordinare i lavori ci sarà Giuseppe Catarinella, dirigente del Ccep dell'Unla di Lavello. La seconda giornata culturale a partire dalle ore 16 presso il loggiato del Museo Civico, venerdì 30 ottobre, vedrà protagoniste alcune giovani scrittrici lucane che leggeranno alcuni passi tratti dalle loro opere letterarie seguendo il tema: “Scrittura: femminile singolare”. A partire invece dalle ore 17 sempre nello stesso luogo i riflettori si indirizzeranno sulla presentazione del libro “L'ombra di Barone” con la presenza dell'autore Mario Trufelli. Nella circostanza saranno proiettati alcuni video interessanti su alcuni scrittori e poeti lucani che Mario Trufelli ricorderà. A moderare l’incontro toccherà a Giuseppe Catarinella dell'Unla di Lavello. Durante la terza ed ultima giornata, sabato 31 ottobre, presso l'auditorium del Centro Sociale “Michele Di Gilio” a partire dalle ore 17 ci saranno le premiazioni del concorso letterario, rivolto agli alunni delle scuole elementari e media, e bandito dall'associazione Unitre di Lavello dal titolo “I racconti del pozzo”. cultura@luedi.it
LA NOVITÀ “L’amore stregone” in libreria a novembre
L’ultimo Bevilacqua Un lavoro ispirato e sciamanico di ANDREA DI CONSOLI IL nuovo, folgorante libro di Alberto Bevilacqua (nella foto), “L'amore stregone” (Mondadori, 214 pagine, 18,50 euro, in libreria dal 3 novembre) è un romanzo d'iniziazione in cui è come assente il valore della “fortuna”, cioè il caso, il capriccio normale della vita; l'iniziazione alla vita, piuttosto, si compie come sul binario forzato di un destino oscuro, ammaliante, tenebrosamente romantico, stregonesco, finanche morboso, ma giammai maligno, ché il male, Bevilacqua, l'ha sempre crocifisso agli angoli della sua rabdomantica e vitale narrazione, anche quando la vertigine, in specie quella erotica, faceva precipitare i suoi personaggi in una spirale di panteistica estasi, incontrollabile e ineluttabile. Le atmosfere di questo romanzo sono massimamente sensuali una villa sul versante orientale d'Italia, angoli bui di giardino, castelli dalmati, alberghi di lusso, drappi, tende, grandi e silenziose camere, rinomate sale concertistiche - , e della “dècadence” hanno il demone della malìa, dell'ombrosità e della sensualità “irrazionale”. Il romanzo è tutto costruito intorno alla scoperta della vita di Sara, abbagliante preadolescente precocemente avvinta e “stregata” da un corpo di donna ammaliatrice - lo stesso di sua madre Marlene -, e ferita, senza però soccombervi, dall'abbandono traumatico e inspiegabile dei suoi genitori, che, nel mentre si separano, la costringono a superare in loro assenza la “linea d'ombra” dell'infanzia a villa Kar (etimo carsico), tra zie rinsecchite e ridotte al rango di acide coriste. Proprio a villa Kar Sara scoprirà il male (il mastino che divelle la bellezza, il giardiniere Max, mostro notturno e demone fallico, la violenza esercitata dal male e sul male), maanche ladolcezza del fratello del padre, spento e seppellito nell'ombra del suo talento musicale, paterno Virgilio che le indicherà i segreti della famiglia, del corpo e della storia (insieme faranno un cheto e disperato viaggio nella Sarajevo colpita a morte dai cecchini serbi). Sara scopriràgiorno dopogiorno, come dominata da un oscuro “élan vital” dionisiaco, l'amore stregone, la forza nuda della natura, cioè del destino, del proprio corpo “perduto” e puro, il dominio sul padre sperso, di cui diverrà sacerdotessa e amante, in un gioco sapiente e seducente di specchi, trasmigrazioni dei ruoli e fantasie dissimulate con sfacciataggine. Anche la madre-eros ritornerà da Sara, e, morente, come per uno strano miracolo apotropaico, evaporerà in lei ogni catabasi tragica e ogni condanna della carne. Con L'amore stregone Alberto Bevilacqua scrive un romanzo “molesto” e
seducente, ma anche perturbante, dove la scoperta della forza di Sara è condanna e salvezza, notte e superba aurora, destino insondabile epperò sempre raddrizzato verso il bene, scoperta dell'eros, del corpo e della solitudine, potere “stregonesco” esercitato con un batticuore finanche melodrammatico, ma sempre con la strana consapevolezza di agire, come protetta, nelsonnambulismo del destino, nella scia certa di un canovaccio notturno e discenditivo che è privilegio e calma anche quando fa paura. Questo nuovo romanzo di Bevilacqua è una fitta trama di incesti (celestiali, si direbbe), di sentimenti e gesti ancestrali e prerazionali (Sara schiusa innanzi a un calabrone, o a un cane), e un sensuale e ossessivo matriarcato romanzesco, dove la madre è sempre la vita stessa, la scoperta, il destino, il dolore, l'eros, la morte, ma anche la possibilità dell'esistenza, che sempre rinasce uguale e diversa; pure, L'amore stregone è un romanzo che, più che sul “doppio” (doppia paternità, doppia maternità, doppia origine geografica, doppia educazione: musicale e corporea, doppio corpo: infantile e adulto, ecc.), si dilata in una promiscuità pagana e decadente che sempre porta il romanzo a risalire verso le sorgenti dell'essere, al di là di ogni mimetismo sociologico o psicologico. Tutti i gesti e le parole che Bevilacqua inscena - anche le più “basse” - sono sempre antirealstiche; e quando le zie di Sara sussurrano malvagie che la giovane ragazza, per come si comporta e per come si veste, è una “puttana” come la madre Marlene, ecco, in quel momento Sara non sente il peso della morale cristiana su di sé, anzi, inizia una curiosa ricerca del senso di questa parola, senza però venirne a capo, neanche quando andrà di notte,con indossouncappotto rosso (altro simbolo feroce e disarmante), da un gruppo di puttane vere, che l'accoglieranno con sentimenti materni. Dire “puttana”, per Bevilacqua, non significa niente, perché la sua etimologia è sempre un altrove misterioso, proprio come il suo narrare, che benda le sue prede e sprofonda le parole in un'eco lontana, che ha origine né in basso né in alto, ma in quella sorgente di vita che è il corpo che “sente”. L'amore stregone è un romanzo ispirato e sciamanico. Bevilacqua non trascura neanche un dettaglio dellastoria, masenza abbassare mai la tensione poetica; anzi, divora con voracità il tempo descrittivo del romanzo classico, e spazza via ogni evento non scosso dai presagi, dai misteriosi doveri, dai desideri febbrili e dalle epifanie del destino, e quindi fonda su basi moderne e pretragiche quello che potremmo definire a tutti gli effetti romanzo neopagano.
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48 Cultura e Spettacoli
Il rionerese Pierpaolo Rosati gli ha dedicato un libretto d’opera
Omaggio lucano a Mario Rigoni Stern di LORENZO ZOLFO «RIGONI Stern è come la Pietà di Michelangelo, non l'ho mai vista ma sapere che c'è mi allieta i giorni». Se così Mauro Corona ricordava lo scrittore nei momenti immediatamente successivi alla sua scomparsa (nel giugno 2008) e la memoria della sua grandezza è oggi celebrata con la devozione che meritano i capolavori, forse lo stesso Rigoni Stern non avrebbe immaginato che i suoi scritti sarebbero stati celebrati in un'ispirazione letteraria del tutto particolare. Si tratta di un libretto d'opera intitolato “Nella steppa (Gennaio 1943)", scritto da Pierpaolo Rosati, lucano, originario di Rionero in Vulture, ispettore del Miur in pensione e residente da molti anni a Vicenza, appassionato musicologo, laureato in filosofia, docente e preside nella scuola, ispettore scolastico in Veneto, pianista e fisarmonicista per elezione personale. Un passato di collaborazioni importanti, con la Boringhieri e con la Rai, ma anche un ruolo di consulente ministeriale addetto al settore dell'educazione linguistica e musicale, Rosati ha dato vita ad un interessante progetto che, per sua stessa ammissione, vuole essere soprattutto «un omaggio allo scrittore asiaghese». I diritti di utilizzo dei testi sono già stati concessi gratuitamente sia dall'editore Giulio Einaudi che dalla famiglia Rigoni Stern. E l'operazione, che ha dei tratti di indubbio interesse ed originalità, è in cerca, per il suo completamento, di un autore che scriva la parte musicale. «Meglio se compositore di buona vena e di solida tempra», sottolinea Rosati. Una sfida che
Da sinistra Pierpaolo Rosati e Mario Rigoni Stern
senza dubbio risulterà stimolante per chi deciderà di raccoglierla. L'idea nasce sull'onda di una tendenza piuttosto in voga negli ultimi tempi, che vede l'interesse per la scrittura di libretti d'opera anche da parte di autori che apparentemente con la lirica hanno poco a che fare. Recente è l'esperienza del cantante pop Jovanotti, che ha pubblicato per Einaudi “La parrucca di Mozart", un libretto dedicato alla vita e all'arte di Wolfgang Amadeus. E sempre per Einaudi è uscito “For You", libretto d'opera dello scrittore inglese Jan MacEwan, concepito nell'ambito di una collaborazione con il musicista Michael Berkeley. I testi che hanno ispirato “Nella steppa (Gennaio 1943)" provengo-
no da due distinti scritti di Rigoni Stern: un racconto della serie dedicata a “La seconda guerra mondiale” (“In un villaggio sepolto nella balka") e un episodio del romanzo “Il sergente nella neve”. Il risultato è un'opera in un atto unico, strutturato in tre quadri, per sei voci e coro. L'ideazione del progetto è scaturita - a sentire Rosati - da «nulla più che quattro amici al bar». In realtà, trattasi di un gruppo di lavoro di tutto rispetto, formato, oltre che dall'autore stesso, dai docenti di conservatorio Laura Martelletto e Davide Vendramin, e anche dal presidente dell'Associazione Nazionale Alpini di Vicenza, Giuseppe Galvanin, che ha sostenuto con entusiasmo l'iniziativa.
Quanto all'esperienza di riduzione librettistica degli scritti di Rigoni Stern, Rosati sottolinea che essa ha richiesto una cura tutta particolare. «Se è lecito paragonare le cose piccole alle grandi, posso dire che la prosa limpida, trasparente e tuttavia essenziale del narratore asiaghese, quella che Elio Vittorini riteneva talvolta troppo scarna, non sempre mi è parsa adattarsi agevolmente al “canto”». Scorrendo le pagine del libretto si ravvisa una rappresentazione devota e rispettosa non solo dello stile ma anche del sentire e dei valori da sempre linee guida della narrativa di Rigoni Stern. Vi è la tragedia collettiva della guerra, il dramma personale, l'intensità lirica. «La lezione etico-morale che se ne ricava, forte e pregnante, è quanto mai viva e attuale - spiega Rosati -. L'evento bellico nella sua crudezza non cancella l'umanità dei personaggi; su tutto e in tutti prevalgono infine valori quali la fratellanza, la solidarietà, l'accoglienza». E, nel finale, un colpo di scena: il ritrovamento di una paternità che sembrava perduta, riconosciuta nella sua specificità linguistica nel corso di un dialogo imprevisto in dialetto veneto. «È il caso di rammentarlo al compositore che vorrà raccogliere la sfida aggiunge Rosati - perché possa predisporsi al suo compito con la giusta assunzione di responsabilità e con il più vivo entusiasmo: il suo lavoro compositivo, ispirato a Mario Rigoni Stern, avrà per ciò stesso la possibilità di associarsi a un nome illustre, e di ergersi all'altezza di un narratore europeo». Sfida aperta dunque, nell'attesa di chi voglia e sappia dare nuova voce al sergente nella neve.
A RIONERO La solidarietà diventa il tema di un Premio letterario di MICHELE RIZZO RIONERO - "La solidarietà nelle relazioni umane quotidiane" è il tema del concorso letterario bandito dall'attivo Centro Comunale Anziani della Città del Vulture in collaborazione con le locali Unilabor (Universitrà delle Tre Età) ed Azione Cattolica Italiana (Parrocchia SS. Sacramento) e con il patrocinio della Città di Rionero in Vulture. Al concorso letterario, giunto alla sua seconda edizione, possono prendere parte tutti cittadini italiani o stranieri residenti nella Regione Basilicata e gli studenti maggiorenni delle scuole secondarie di secondo grado. Queste nel dettaglio le modalità per partecipare: gli elaborati inediti e non superiori a cinque cartelle dattiloscritte in formato A4, carattere 12, devono essere redatti in prosa sotto forma di racconto; ciascun autore non può produrre più di un elaborato da inviare in cinque copie dattiloscritte o fotocopiate; tutte le copie devono essere anonime a pena di esclusione dal concorso; in allegato alle copie dattiloscritte dovranno essere indicate, in busta chiusa, le proprie generalità (nome, cognome, indirizzo di residenza, data di nascita, recapito telefonico ed eventuale indirizzo di posta elettronica); gli elaborati in busta chiusa dovranno essere spediti o consegnati personalmente al seguente indirizzo: Centro Comunale Anziani – Concorso letterario – via C.Marx n.12 – 85028 Rionero in Vulture (Pz); il materiale non verrà restituito; gli elaborati dovranno pervenire al Centro Comunale Anziani entro il 31 ottobre 2009 (farà fede il timbro postale). La cerimonia di premiazione si svolgerà il 5 dicembre 2009 alle ore 17 presso il Centro Sociale “Pasquale Sacco”di Rionero.
Il percorso compiuto nei secoli dall’Arbereshe
Una lingua da tutelare CINQUE secoli e mezzo fa, la storia degli Arbereshe si separa da quella Albanese. Il ramo arberesh si stacca dal Tronco albanese. Il ramo fuori dalla Patria si sparpaglia per l'Italia straniera; il tronco resta in Patria, ma oppressa dal turco straniero. Due popoli si allontanano l'uno dall'altro non solo fisicamente, ma col tempo anche linguisticamente. Ognuno si misura con lo straniero: l'arberesh ce l'ha intorno, ma fuori casa; l'albanese ce l'ha addosso, e dentro casa. Linguisticamente, oggi l'Alberia non solo ha una lingua diversa da quella albanese, ma ogni paese arberesh, rispetto a ciascun altro paese arberesh, ha un parlata diversa. Nel cuore degli Arberesh vive, acceso, l'amore verso la Patria albanese al di là del mare, ma la lingua albanese resta una montagna troppo alta da scalare. Non si capisce. Dopo cinque secoli e mezzo di lontananza, l'oggi linguistico dei paesi arberesh è impastato nelle parlate e nelle loro tradizioni: il solo pane mangiabile, per loro. Chi pensa il contrario - e lavora per cambiare questa realtà - non onora l'Arberia negli Arberesh. Le parlate arbereshe non le salva la lingua albanese: le strade linguistiche dei due popoli si sono allontanate. Tuttavia, gli intellettuali arberesh che hanno studiano, o studiano, l'albanese nei corsi regolari universitari o l'hanno imparata/approfondita nei semi-
Alcuni costumi tipici; a destra Ginestra
nari di Prishtina o di Tirana, hanno aggiunto alle loro conoscenze linguistiche, e culturali in generale, un tesoro prezioso. Una ricchezza che resta personale e ognuno usa come vuole; ma quantomeno aumenta l'amore per la Madreatria, verso i fratelli albanesi. Ma gli Arberesh semplici vivono da arberesh non perché glielo dice qualcuno, non perché riconosciuti dall'articolo 6 della Costituzione Italiana o perché difesi dalla Legge 482/99; non perché su di essi si fanno convegni o congressi o perché si scrivono libri; non perché la loro lingua si insegna a scuola o all'università o perché si scrive su riviste arbereshe. L' “albanesità” dei paesi arberesh vive
anche senza tutti questi “aiuti”. A dire la verità vive anche meglio senza questi aiuti. Perché ogni “aiuto”, l'arberesh lo vede come una forzatura, una intromissione, non richieste: da qualsiasi parte provenga, arbereshe o italiana. La lingua arbereshe degli Arberesh semplici non ha bisogno della lingua albanese. Bastano le parole che hanno: brevi, dolci o aspre. Impastate di versi e di lacrime, di sudori e di vento. Il tempo queste parole le ha indurite, e le ha murate una ad una intorno ai cuori arberesh. Fortezze più alte di Kruja. Le parlate arbereshe - soprattutto quelle più danneggiate dal tempo - possono essere aiutate solo
dalle parlate sorelle arbereshe. Solo questa è la strada per salvare le parlate arbereshe dai danni del tempo. Un aiuto che non provoca né terremoti psicologici né linguistici. Un aiuto che resta all'interno dei confini arberesh dentro la casa arbereshe. Dalla “lingua-madre” albanese dobbiamo prendere in prestito solo quelle parole che mancano alle parlate arbreshe. Se
poi - come si è fatto in Albania, ma senza “paraocchi” localistici - anche in Arberia facciamo linguisticamente un passo in avanti e cominciamo a costruire l'“arberesh standard”, dove sta lo scandalo? Il protopapas Emanuele Giordano, col “Vangelo” tradotto in arberesh, ha già aperto questa strada. lo.zo.
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Cultura e Spettacoli 49
Mercoledì 28 ottobre 2009
Mercoledì 28 ottobre 2009
L’ex bandito chiarisce: «Ho accettato, ma per la mia partecipazione bisogna limare alcuni particolari»
Mesina: «Ho pagato, andrò all’Isola»
Graziano Mesina
MILANO - Il bandito Mesina all'Isola dei Famosi? L'occasione è ghiotta e i settimanali si sono buttati a intervistare l'ex carcerato. «Certo che mi piacerebbe partecipare all’Isola dei famosi. Ho 67 anni e 40 li ho passati in galera. Io non ho vissuto. Ecco perché qualche settimana ai Caraibi non mi dispiacerebbe. Ma questa vicenda mi ha già rattristato e indignato visto che alcuni parlamentari hanno definito scandalosa e immorale la partecipazione a un reality della Tv di Stato di un ex ergastolano»». Così Graziano Mesina
ha commentato su Oggi, da oggi in edicola, la sua possibile partecipazione al reality in onda su Raidue da febbraio. «L'Isola dei Famosi? Per me sarà una passeggiata», racconta Mesina invece a Diva e Donna. «Vorrei partecipare, ho pagato per le mie colpe. Non bastano i quarant’anni e sei mesi di galera che ho scontato? Oggi, in Italia c’è gente che si è macchiata di orrendi delitti e dopo qualche anno di carcere, puntualmente, appare in televisione. La mia è invece soltanto la storia di un pove-
ro Cristo che da giovane ha imboccato una strada sbagliata, in una terra selvaggia e abbandonata da tutti e che però ha scontato interamente la sua lunga pena, ha ottenuto il perdono delle persone offese e ora vive tranquillo e onestamente». «Perché non potrei partecipare a un reality? - conclude - Mi è stato proposto e io ho accettato, ma per la mia partecipazione occorre limare ancora alcuni particolari. Nella mia vita ho visto l’inferno, per me il reality sarà una passeggiata».
CINEMA
Depp nuovo Dillinger
Sei milioni di spettatori per la prima puntata del reality
Gf, esordio boom ROMA – Partenza boom per Grande Fratello 10, condotto per la quinta volta da Alessia Marcuzzi. Il reality di Canale 5, che quest’anno festeggia il decennale con un’edizione no limits, in onda fino a febbraio, ha avuto il miglior kick off degli ultimi tre anni con oltre il 30% di share (30.87%) e 6 milioni di spettatori (6.047.000), superando di oltre 4 punti l'esordio della scorsa edizione (share del 26.50% con 5.674.000 per Gf9), e realizzando picchi superiori agli 8 milioni (8.466.000 alle 21:40) e pari al 45% (44.94% alle 0.27). Il debutto del reality (migliore anche di quello della prima edizione: 5.452.000 con uno share del 24.78%) con i primi 16 concorrenti e il mistero del trans, di cui è stata confermata la presenza nel cast ma non l’ingresso nella casa, è stato molto seguito anche sul web. Il server di DavideMaggio.it, ad esempio, che ha pubblicato, in esclusiva, anche le prime dichiarazioni di tutti i concorrenti, è saltato, andando in overflow, proprio a causa di centinaia di migliaia di contatti. Tvblog, invece, ieri mattina ha lanciato il 'toto-trans', chiedendo ai suoi lettori di votare chi, tra i concorrenti nella Casa, ritengono possa essere la donna diventata uomo, la cui presenza è stata confermata da Alessia Marcuzzi. In mezz'ora hanno votato più di 1.000 lettori, concentrando i loro 'sospettì su tre
Alessia Marcuzzi e, a destra, una dei concorrenti del Gf 10
concorrenti: Mauro Marin, vittima, ieri sera, della candid con Cristina Del Basso e ancora chiuso in albergo, Tullio Tomasino, stravagante rappresentante di abbigliamento, un mix tra Austin Powers e Arisa in versione maschile, e George Leonard, il personal trainer di Foligno che ieri ha fatto il suo ingresso con un abito in seta bianca, stile 'genio della lampadà. Tra le donne al momento la più gettonata sembra la brasiliana-boliviana Camila, dai tratti simili a quelli di Belen Rodriguez. Nessun canto del cigno dun-
que per i reality che, almeno nel nostro Paese, continuano ad avere un grande seguito soprattutto fra i giovani. Anche se in questa stagione si confermano per ora risultati non esaltanti per l’intrattenimento: la media di Chi ha incastrato Peter Pan su Canale 5 è di 6.821.000 spettatori col 26,61% di share e quella di Tutta la verità su Raiuno di 6.764.000, share 27,24%. Contro il reality è scatenato come sempre il Moige. “Patetica – dice la responsabile dell’Osservatorio Tv, Elisabetta Scala –la prima punta-
ta. Ci dispiace che continui a fare audience. Lo schema è sempre lo stesso. Si è creato l'evento con un battage, per il decennale, partito da mesi. Era scontato che facesse ascolti molto alti. È comunque sempre un’aspettativa sul nulla. Ci auguriamo che ci sia una controprogrammazione valida. È importante, ma spesso non c'è». Lo scorso gennaio il GF9 aveva avuto il 26.50%, nel 2008 il debutto di GF8 raccolse il 27.70% e nel 2007 il GF7 fece segnare il 30.82%. Il maggior seguito si registra fra i
giovani. Nel target 15-24 anni il programma ieri ha raggiunto il 53% (52.98%), mentre sui 25-34 anni ha totalizzato quasi il 43% di share (42.74%). E sono da record, come fa notare l’ufficio stampa, i risultati nel pubblico più giovane: nel target 15-24 anni il programma ha raggiunto il 53% (52.98%), mentre sui 2534 anni ha totalizzato quasi il 43% di share (42.74%). A confermare l'interesse per il GF, il dato di partenza: la trasmissione è iniziata subito al 27% e a quota 7 milioni 585 mila spettatori.
MUSICA
Elio e le Storie tese celebrano 20 anni di successi Esce “Gattini”, una raccolta dei migliori brani della band di «figurini e bellimbusti» MILANO –E' tempo di festeggiamenti e di retrospettive per Elio e le Storie Tese che, ben lungi dal sentirsi invecchiati, ma autodefinendosi invece «figurini e bellimbusti», celebrano i 20 anni dall’uscita del primo disco riproponendo i loro maggiori successi in arrangiamenti orchestrali. Ad anticipare l’uscita di 'Gattini’, questo il titolo della raccolta che sarà nei negozi dal 30 ottobre, gli 'Eliì hanno aperto le celebrazioni l’altro ieri sera al Teatro degli Arcimboldi di Milano, in un concerto con la filarmonica Toscanini che è stato anche trasmesso in diretta da Sky: «una grande festa, con una grande orchestra, in un grande teatro», ha commentato Elio ieri mattina in conferenza stampa. La serata ha condotto i fedeli ed entusiasti fan in un viaggio cronologico nei loro brani più celebri, a partire da quelli datati 1989, incisi nell’impronunciabile 'Elio Samaga Hukapan Kariyana Turù. Lo stesso percorso storico lungo il ventennio di carriera si ritrova in 'Gattinì, il cui titolo e relativa copertina con micetti sono stati scelti «per catturare quel 95% di pubblico che non ci ascolta, ma si commuoverà alla vista di un’immagine così tenera» ha svelato la band con la consueta ironia. La raccolta include i brani che
Elio e le Storie Tese
meglio si prestavano ad una versione orchestrale, come 'John Holmes', 'Il vitello dai piedi di balsà, piuttosto che 'Essere donna oggì, 'La terra dei cachì o 'Shpalman'. Li affianca un inedito, 'Storia di un bellimbustò, eseguito dal vivo ieri sera per la prima volta, che ritrae «l'uomo degli anni zero, il protagonista della movida notturna che appare figo ad ogni costo, anche se dentro poi è distrutto» ha precisato Faso, il bassista. Dopo l’uscita di 'Gattinì, gli 'Eliì saranno in tournee nei teatri a partire dal 17 gennaio, con un concerto-anteprima a Vicenza. Auspicano poi un ritorno a Sanremo non più come concorrenti, bensì come conduttori, visto che, assicurano, “siamo all’altezza della coppia ClericiGreggio», e traggono amare conclusioni sul panorama musicale italiano: «Non ci sono più giovani band eccezionali come accadeva negli anni '80-90 - constata Elio – forse perchè oggi l’obiettivo è entrare ad 'Amicì o 'X Factor“'. Prese le distanze dai talent show «da cui non viene fuori niente di esplosivo», Elio smentisce di essere stato contattato per fare il giudice al posto di Simona Ventura, ma precisa: «Se me l’avessero chiesto, forse avrei accettato perchè penso di essere un ottimo arbitro».
Johnny Depp
di FRANCESCO GALLO ROMA – E' la scena finale a dire molto di questo ultimo film di Michael Mann 'Nemico pubblico’, biopic noir della storia del gangster John Dillinger, una sorta di leggenda dell’America della Depressione. In questa scena Dillinger si trova al cinema accompagnato da due amiche che lo hanno appena tradito (fuori c'è la polizia ad aspettarlo e ucciderlo) e sta seguendo con grande interesse un Clark Gable nei panni di un gangster tanto stereotipato quanto finto.Depp guarda e sorride, perchè la vita del gangster sullo schermo non è affatto la sua vita. Tutta qui la distanza che si è presa il regista Michael Mann rispetto ad ogni volontà di retorica nei confronti di un personaggio che non poteva non prestarsi come Dillinger. Il film, che sarà nelle sale dal 6 novembre distribuito da Universal Pictures, cavalca invece la strada opposta, quella del realismo scarno ed efficace. Basato sulla vita non solo di Dillinger e dei suoi complici, Baby Face Nelson e Pretty Boy Floyd, attivi durante il periodo della Grande depressione, 'Nemico pubblicò racconta partendo da una leggendaria fuga dal carcere di Dillinger, l’ultima parte della vita di questo bandito che amatissimo dalla popolazione che lo vedeva come una sorta di Robin Hodd, svaligiatore di banche (nemiche del popolo). A certo punto però il bandito si ritrova ad avere più di un nemico. Ovvero non solo l’agente speciale incaricato dall’FBI Melvin Purvis (Christian Bale), capace di servirsi di tutta la nuova tecnologia per dargli la caccia, ma anche la stessa delinquenza che ormai ha diversificato il crimine con pratiche meno sanguinose e più remunerative delle rapine in banca. Dalla sua parte sicuramente la sua fedele compagna Billie Frechette (Marion Cotillard, Oscar per 'La vie en Rosè) e l'opinione pubblica che non l’ha mai mollato. «Dillinger, probabilmente il miglior rapinatore di treni e banche della storia americana, è durato solo 13 mesi. È stato messo in libertà a maggio 1933, e il 22 luglio 1934 è morto. Dillinger – spiega il regista di Collateral e Miami Vice – non è 'uscitò di prigione, è esploso sul paesaggio. Ed era intenzionato ad avere tutto e subito».
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50 Spettacoli e televisione
21.10
FILM
21.05
REALITYSHOW
PRIMA SERATA
Shall We Dance?
20.35
SOAPOPERA
21.10
SHOW Paolo Bonolis
23.15
SPORT
SHOW
23.35
ControCampo
21.10
Piero Chiambretti
FILM
Mara Maionchi
Patrizio Rispo
Silverado
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00.45 -TelegiornaleTg 1 01.25 -RubricaSottovoce 01.55 -RubricaArt News 02.30 -VideoframmentiSuperStar 03.00 -TelefilmLinda e il brigadiere 04.35 -DocumentarioStella del Sud
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Cuscino cervicale memory ,O FXVFLQR 0HPRU\ VL DGDWWD SHUIHWWDPHQWH DOOD IRUPD GHOOD WHVWD /ÂśLPERWWLWXUD LQ ULYROX]LR QDULR PDWHULDOH WHUPRHODVWLFR VHQVLELOH DO FDORUH VL PRGHOOD VHFRQGR LO SHVR HG LO FDORUH GHO FRUSR GRQDQGRYL FRPIRUW H EHQHVVHUH 'LVHJQDWR HUJRQRPL FDPHQWH SHU PRGHOODUVL PRGLIL FDQGRVL DG RJQL YRVWUR PRYL PHQWR ULSUHQGH OD VXD IRUPD RULJLQDOH LQ SRFKL VHFRQGL ,GHDOH DQFKH SHU OD OHWWXUD SHU JXDUGDUH OD WHOHYLVLRQH R SHU ULODVVDUVL ,O FXVFLQR q LQVHULWR LQ XQD IHGHUD LQ VSXJQD ODYDELOH FRQ ]LS 'LP FP [ [ VSHVVRUH PDVVLPR
D VROL
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Televisioni 51
MercoledĂŹ 28 ottobre 2009
MARRAZZO SI È DIMESSO
«Sofferenza estrema addio alla politica» L’ex governatore in convento
LO SCANDALO DEL GIORNO Al solito: i forcaioli di ieri son diventati i garantisti di oggi e viceversa. Chi invocava il sacro diritto di cronaca per le prodezze sessuali del Cavaliere, oggi scomoda la sacra tutela della privacy del governatore Marrazzo: non sono
alle pagine 6 e 7
Anno 8 n.262€ 1.00
Rutelli eri radicale. Poi pian piano sei andato a male.
affari suoi, non è libero di divertirsi come crede? Certamente, ma si ammetterà che un ex castigamatti, oggi governatore che si fa trovare in mutande e offre soldi “per non finire in galera”, non è una storiella tanto edificante. Di solito, chi ragiona così si identifica nei vizi privati e pubbliche virtù dell'ipocrita di turno. segue a pagina 12
di MASSIMO DEL PAPA
Mercoledì 28 ottobre 2009
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Pd lucano. Bersani manda a dire “Assemblee rispettino voto”
Nave dei veleni
Il ministro Prestigiacomo
«Il relitto al largo di Cetraro non è il Cunsky» Ma non è escluso che contenga scorie radioattive
Rutelli lascia, ma in Basilicata non ha seguito alle pagine 8 e 9
Ma non tutti si fidano Oggi interrogatorio di Fonti Domani assemblea a Maratea
Il vescovo di Pietragalla
Ad Andreotti l’eredità di monsignor De Bonis L’alto prelato ai vertici dello Ior (scomparso nel 2001) in una lettera testamentaria trasferì tutti i suoi beni al senatore per opere di assistenza e carità. Una perizia grafica svela il carattere contraddittorio del religioso Monsignor De Bonis
a pagina 10
FIAT MELFI
Il ministro Prestigiacomo
a pagina 15
TURISMO
ELISA CLAPS
DAL 23 AL 27 NOVEMBRE
LO SCOOP DEL QUOTIDIANO
VETRINA DI DONNA MODERNA
Nuova Cigs a Sata e indotto E’ancora crisi
Sulla stampa inglese il caso Restivo
Potenza città da visitare
Sindacati: servono incentivi all’auto
La foto con i proiettili che ha ricevuto
Meta ideale per i weekend
a pagina 18
a pagina 17
a pagina 32
SPORT
Simone Visentin
POTENZA
Visentin arriva per trattare E Postiglione?
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Rosy Bindi mediatrice convocherà a Roma Speranza e Adduce