QB091028

Page 1

Brevi dal mondo

Parte razzo Israele risponde BEIRUT – Un nuovo lancio di un razzo dal sud del Libano verso la Galilea e la conseguente risposta israeliana hanno riacceso ieri sera la tensione lungo la frontiera più calda del Medio Oriente, senza però causare vittime o danni. Il quarto lancio di un razzo dal Paese dei Cedri in dieci mesi è avvenuto intorno alle 19:20 locali (le 18:20 in Italia): il katiuscia è esploso in un campo aperto nei pressi della città israeliana di Kiryat Shmona. Il lancio è stato seguito dopo circa quaranta minuti dalla risposta dell’artiglieria israeliana, che ha sparato otto colpi in direzione del luogo da dove si presume sia partito il razzo.

Condannato Mitterrand jr PARIGI – Charles Pasqua, ministro degli Interni francese negli anni Novanta, uno dei leader gollisti dell’epoca, è stato condannato ieri ad un anno di carcere per l'Angolagate, il traffico di armi verso l’Angola. Con lui, condannato anche Jean-Christophe Mitterrand, figlio del defunto presidente Francois Mitterrand, che beneficerà della condizionale. Fra gli assolti, l’ex consigliere di Mitterrand, Jacques Attali. Diversi imputati, fra i quali le due personalità politiche più in vista, Pasqua e Mitterrand, hanno annunciato immediato ricorso in appello.

Trattato, Praga verso il “sì” PRAGA – Si intravede la fine del lungo iter del processo di ratifica del Trattato di Lisbona nella Repubblica ceca, ultimo dei 27 stati Ue a non averlo ancora ratificato a causa del rifiuto del presidente Vaclav Klaus di firmarlo. Riunita ieri a Brno per esaminare un ricorso, la Corte costituzionale ceca ha aggiornato la seduta al prossimo 3 novembre, quando si prevede che emetterà la sentenza. Il processo va avanti da oltre a due anni. Il Trattato fu firmato per primo il 13 dicembre 2007 a Lisbona dall’ex premier ceco Mirek Topolanek. Il Senato ha votato in favore del Trattato il 6 maggio (54 voti su 79). Il 9 ottobre scorso l’euroscettico Klaus ha chiesto una deroga sulla Carta dei diritti.

Mercoledì 28 ottobre 2009

Garlasco, disposta nuova perizia

Augusta, preso l’uomo che tagliò la fidanzata

Ancona, rapito un operaio oscuri i motivi

odierna del processo a Stasi, accusato di aver ucciso la fidanzata Chiara, trovata morta il 13 agosto del 2007 nella sua villetta di Garlasco. Anche ieri, come sta accadendo da sabato, c'è stato il confronto tra accusa, difesa e parte civile sulla superperizia informatica disposta dal giudice lo scorso 30 aprile. Inoltre, il legale della famiglia Poggi, Gianluigi Tizzoni, ha chiesto il sequestro della terza bicicletta di casa Stasi: un elemento, che a suo dire, dovrebbe servire a chiarire i movimenti di Alberto nel giorno del delitto.

AUGUSTA (SIRACUSA ) – Aveva organizzato il delitto perfetto, ma ha commesso un solo errore. Gianfranco Bari, 35 anni, operaio, separato e padredi trefigli, quattromesi dopo l’omicidio della sua fidanzata Francesca Ferraguto, 22 anni, è crollato su un dettaglio e ha confessato tutto. La giovane, scomparsa il 25 maggio ad Augusta, nel Siracusano, è stata trovata sepolta in una zona rurale, il corpo a pezzi, tagliato con una sega elettrica. L’uomo era riuscito a depistare le indagini usando il telefonino della ragazza.

ROSORA (ANCONA) – Una persona sarebbe stata rapita, intorno alle 19.30 di ieri, ad Angeli di Rosora, nello jesino. Si tratta di Andrea Uncini, operaio di 46 anni. L’uomo si trovavanella propriaabitazione insieme alla moglie quando, improvvisamente, due uomini sono entrati in casa. Dopo averlo malmenato, l’hanno trascinato fuori dove ad attenderli vi era una Mercedes. L’auto si è poi allontanata. Dato l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri. Al momento non si comprende quale possa essere la motivazione del rapimento.

Sarà effettuata sul cellulare di Chiara sulle chiamate ricevute

Il legale dei Poggi chiede il sequestro della terza bicicletta di Alberto Stasi

Alberto Stasi

VIGEVANO (PAVIA) – Ancora un’altra perizia per cercare di far luce sull'omicidio di Chiara Poggi e per stabilire se Alberto Stasi è innocente o meno. Ieri il gup di Vigevano Stefano Vitelli ha deciso nuovi accertamenti sul cellulare della giovane per verificare se e quante telefonate senza risposta sono rimaste in memoria oppure no. Sono le chiamate che Alberto avrebbe fatto da casa quella mattina a Chiara inutilmente. La decisione è stata presa al termine dell’udienza

Il procuratore nazionale antimafia ascoltato in Commissione

«Mano esterna per Falcone» Grasso ipotizza: la strage effettuata non solo da Cosa nostra ROMA – Potrebbe esserci non solo Cosa Nostra ma anche una «entità esterna» nell’attentato a Giovanni Falcone. A rilanciare la 'lettura' della strage di Capaci come qualcosa non completamente ed esclusivamente riconducibile allamafiaè statoieri–durante l’audizione svoltasi innanzi alla Commissione Antimafia presieduta da Giuseppe Pisanu – il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. «Non c'è dubbio – ha detto il capo della Dna – che la strage di Falcone e della sua scorta sia stata commessa da Cosa Nostra. Rimane però l’intuizione, il sospetto, chiamiamolo come vogliamo, che ci sia qualche entità esterna che abbia potuto agevolare o nell’ideazione, nell’istigazione, o comunque possa aver dato un appoggio all’attività della mafia». A San Macuto – dopo aver citato numerosi passaggi della sentenza fiorentina sulla strage dei Georgofili e della sentenza dei giudici di Caltanissetta sul 'Borsellino bis' –Grasso rivolge ai commissari un quesito: perchè si passò dall’ipotesi di colpire Falcone sparandogli mentre passeggiava per le strade di Roma a quella dell’attentato con 500 chilogrammi di esplosivo, a Capaci? Una scelta, quella dell’attentato, che ha una modalità «chiaramente stragista ed eversiva. Chi ha indicato a Riina questa modalità con cui si uccide Falcone? Finchè non si risponderà a questa domanda – per Grasso – sarà difficile cominciare ad entrare nell’ordine di effettivo accertamento della verità che è dietro a que-

sti fatti». In precedenza, Grasso aveva ricordato che inizialmente Falcone era in un elenco di obiettivi da colpire a Roma, elenco che comprendeva anche il ministro Martelli, il giornalista Barbato e Maurizio Costanzo. Oltre a fare i sopralluoghi per colpire Costanzo, i mafiosi nella capitale frequentavano noti ristoranti sulle tracce di Falcone. Ma fecero confusione e scambiarono 'Il matriciano' per 'La Carbonara', dove – invece - Falcone era solito andare. Ad un certo momento, nel marzo 1992, Sinacori (il mafioso che eseguiva i sopralluoghi) va a Palermo e Riina glidice chenonc'è piùbisogno di colpire Falcone a Roma, perchè «abbiamo trovato qualco-

sa di meglio». Tornando sul tema della trattativa 'stato-mafia', Grasso ha detto che non si tratta di una novità dal momento che proprio la sentenza 'Borsellino bis' ne parla legandola al tema dell’accelerazione della strage di Via d’Amelio. Un attentato che, nella ricostruzione giudiziaria, rimane «una strage distinta dalle altre, che ha distratto Cosa Nostra dagli altri obiettivi che si era data, come l’eliminazione di Calogero Mannino». In pratica Grasso ha ricordato che il 'Borsellino bis' accredita la tesi dei contatti tra istituzioni e boss nell’ambito dei quali l’eliminazione del giudice serviva per convincere lo Stato a scendere a patti. Daniela Navi

Piero Grasso (a sinistra) e Giuseppe Pisanu

Claudio Petrè, 56 anni, non era vaccinato ed era affetto da gravi patologie

Influenza, muore a Napoli un chirurgo NAPOLI – E' finita ieri, poco prima di mezzogiorno, l’agonia di Claudio Petrè, 56 anni, chirurgo oncologico, positivo al test dell’influenza A e morto nell’ospedale Cotugno di Napoli per una grave insufficienza respiratoria. In città è la seconda vittima della nuova influenza e Petrè, come il precedente caso, aveva un quadro clinico già compromesso. L’uomo – che oltre la moglie, lascia un figlio di 17 anni – era stato ricoverato nella serata di lunedì nel nosocomio per malattie infettive; era dirigente medico della seconda chirurgia generale del Secondo Policlinico di Napoli. La notizia del suo decesso si è appresa durante il 111° congresso nazionale della Sic (Società

italiana di Chirurgia), in corso a Rimini. La moglie, Carmen Iorio, afferma: «E' stato tutto improvviso, non mi spiego come in due tre giorni l’influenza possa essere esplosa così». La donna, provata dal dolore, si lascia andare a uno sfogo, ma sottolinea che non vuole fare polemiche. «Non si era vaccinato – dice – perchè il vaccino non è ancora disponibile. Credo che la campagna di vaccinazione doveva partire prima». Petrè, apprezzato da numerosi colleghi, era ritenuto un grande esperto di interventi per ernie. Lo scorso venerdì era ancora a lavoro e aveva operato un suo collega napoletano. Quel giorno stesso, in serata, ha accusato i primi malori, poi, durante il fi-

ne settimana, si sono manifestati malessere influenzale e febbre alta, anche oltre i 40 gradi. A somministrargli le prime cure è stata la moglie, medico di base, con una terapia antibiotica. Ed è stata lei ad accompagnarlo, nella serata di lunedì, in ospedale, perchè preoccupata per le notevoli difficoltà respiratorie che mostrava il marito. Petrè è stato intubato (intubazione orotracheale). Il medico era affetto da «uremia cronica, anemia, obesità e cardiopatia ipertensiva», secondo quanto si afferma nel comunicato diffuso dalla direzione sanitaria del Cotugno. Anche un’influenza renale cronica (IRC) e una broncopneumatia cronica (BPCO) erano tra le patologie del chirurgo.

E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

2 In Italia e nel Mondo


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
QB091028 by Antonio Carlucci - Issuu