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Giovedì 12 novembre 2009

Garlasco Presentata a Roma la nuova formazione politica. Si chiama “Alleanza per l’Italia” le scarpe il nodo Armi a Hezbollah da sciogliere inviate dall’Iran VIGEVANO (PAVIA) – Le ROMA – Il nome era stato de- con l’Udc, rosicchiare uomi- piccola pattuglia di transfuBrevi dal mondo

Rutelli lancia la sfida centrista al Pd e al Pdl

TEL AVIV – Israele ritiene di avere prove materiali schiaccianti sulla provenienza iraniana del mastodontico carico di armi sequestrato il 4 novembre in alto mare dai reparti speciali della marina israeliana a bordo del mercantile Francop, in navigazione verso Libano e Siria. Lo si legge in una nota ufficiale diffusa dallo stato maggiore di Tsahal (le forze armate dello Stato ebraico) a corredo di foto e documenti resi ieri di dominio pubblico a sostegno dell’accusa secondo cui Teheran ha provveduto a mettere insieme il carico per destinarlo agli sciiti libanesi di Hezbollah.

Autoerotismo varato un corso MADRID – Perplessità e polemiche in Spagna per la notizia che la regione dell’Estremadura, al confine con il Portogallo, governata dai socialisti, ha varato un corso di educazione sessuale rivolto agli adolescenti su «Il piacere è nelle tue mani» con, fra l’altro, un discusso workshop su «autoerotismo, masturbazione e gadget erotici». Il corso itinerante, la cui prima lezione si è tenuta a Merida il 23 ottobre, e rivolto ai giovani tra i 13 ed i 17 anni, è costato circa 14 mila euro alle finanze regionali, scrive la stampa spagnola. L’iniziativa del governo regionale è stata subito criticata dall’Associazione dei genitori.

scarpe pulite di Alberto Stasi. A due anni di distanza dall’omicidio di Chiara Poggi e a quasi un mese dalla sentenza è ancora questo il nodo da sciogliere al processo con rito abbreviato nei confronti del giovane accusato di aver ucciso la sua fidanzata, massacrata con un’arma mai trovata, nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto 2007. Ieri mattina, davanti al gup di Vigevano Stefano Vitelli, si è tornati a parlare delle suole delle Lacoste color bronzo calzate da Alberto quella tragica mattina.

L’ex presidente della Margherita farà alleanza con l’Udc di Casini

Rutelli presenta il simbolo

positato il 26 ottobre, due giorni prima che Francesco Rutelli annunciasse di aver lasciato il Pd, ed è stato gelosamente custodito fino a ieri. «Siamo stati bravi a mantenere la riservatezza», si vanta Rutelli durante la presentazione del suo movimento. Si chiamerà «Alleanza per l’Italia», ha un simbolo (provvisorio, quello definitivo arriverà dopo un concorso su Internet) con il «per» stilizzato in forma di una 'ics' rossa e verde su campo bianco, e nasce con l’ambizione di sfondare al centro, allearsi

ni e consensi tra i moderati dei due schieramenti stanchi della «contrapposizione cieca» tra maggioranza e opposizione, del «populismo» di Berlusconi, dello scivolamento a sinistra del Pd e del giustizialismo di Di Pietro. Nella saletta di palazzo Ruspoli (a due passi dall’elegante via Condotti), c'è tutta la squadra degli uomini che hanno scelto di aderire al progetto di Rutelli. Accanto al leader ci sono il presidente della provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, l’ex Udc Bruno Tabacci, e una

ghi dal Pd: Gianni Vernetti, l’imprenditore Massimo Calearo, Claudio Gustavino, Cristina De Luca, Marco Calgaro; completano il quadro il 'pentito' dell’Idv Pino Pisicchio, l'imprenditore Andrea Mondello, lo studioso Giuliano Da Empoli (assente, per malattia, l’ex ministro del governo Prodi Linda Lanzillotta). Il primo appuntamento annunciato da Rutelli, Tabacci e soci è un’assemblea nazionale, che si svolgerà l’11 e 12 dicembre a Parma. Marco Dell’Omo

Brasilia. Molte le manovre. Occhi puntati su Toffoli e Mendes

Battisti, oggi la sentenza Il Supremo Tribunal Federal deciderà sull’estradizione BRASILIA – Ormai sembra una partita a poker, e sul tavolo c'è il via libera, oppure il 'no' all’ estradizione in Italia di Cesare Battisti: in vista dell’ udienza di oggi del Supremo Tribunal Federal (Stf), gli avvocati delle due parti nascondono le proprie carte, e non si escludono mosse a sorpresa anche da parte dei giudici dell’Alta Corte. Battisti, 54 anni, attende in ansia dal carcere di Papuda l'appuntamento del Stf, dal quale potrebbe uscire una sentenza (pro o contro la 'extradicao'), ma anche un nuovo rinvio, dopo la prima udienza dello scorso 9 settembre. Ormai da giorni, tutto è in movimento attorno ai dieci giudici

dell’Alta Corte. C'è più nervosismo dell’udienza precedente, come dimostra per esempio il fatto che la sede del Stf è stata transennata, forse anche per le manifestazioni pro-Battisti dell’ultima sessione. Al centro della scena c'è soprattutto il più giovane del gruppo dei giudici, Josè Antonio Dias Toffoli, di appena 41 anni, designato nell’influente incarico (in Brasile un giudice Stf è spesso più potente di un ministro) dal presidente Inacio Lula da Silva. Giudice che – affermano tutti a Brasilia –è contro l’estradizione diBattisti, in linea quindi con la posizione del presidente. Il punto è però capire cosa farà Toffoli, se voterà oppure

no, visto che prima di andare allo Stf era Avvocato generale dello Stato: per il fronte 'pro-estradizione' non può farlo, perchè, anche se non in prima persona, si è già pronunciato per l’asilo politico a Battisti; secondo, invece, chi vuole che l’ex terrorista rosso rimanga in Brasile è perfettamente abilitato a votare, come tutti i suoi colleghi. Nel caso in cui all’apertura dell’udienza Toffoli dica di voler votare, non è da escludere un intervento del legale che rappresenta l’Italia, Nabor Bulhoes, che potrebbe far presente la contraddizione, il fatto cioè che davanti allo Stf Toffoli ha un ruolo ibrido proprio a causa del suo incaricoprecedente. Avotare sa-

rà sicuramente Marco Aurelio Mello, considerato il più mediatico tra i giudici Stf, che come già anticipato si pronuncerà per la permanenza di Battisti in Brasile. E che potrebbe introdurre nuove tematiche alla discussione, quale la prescrizione delle condanne in Italia contro Battisti. Un altro giudice sotto i riflettori è il presidente Gilmar Mendes, sulla cui posizione non ci sono dubbi: voterà per l'estradizione. Ed è proprio nel caso di questo giudice il 'dossier Battisti' s'intreccia inevitabilmente con la politica brasiliana, visto che Mendes è ritenuto nel paese come uno dei principali politici anti-Lula. Martino Rigacci

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2 In Italia e nel Mondo


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QB091112 by Antonio Carlucci - Issuu