Brevi dal mondo
Dalla Clinton monito a Karzai NEW YORK – Alla vigilia dell’insediamento il 19 novembre, gli Stati Uniti mandano un forte monito al presidente afghano Hamid Karzai: ora che «finalmente» il processo elettorale è finito, il suo governo «deve fare meglio» se vuole continuare a ricevere gli aiuti dell’America, ha detto il segretario di Stato Hillary Clinton intervistata sulla tv americana. «Abbiamo mandato il messaggio. Ora che finalmente le elezioni sono alle spalle vogliamo vedere prove tangibili che il governo afghano, dal presidente Karzai fino ai gradi più bassi, risponde ai bisogni del popolo», ha detto la Clinton.
Spina staccata al baby di 13 mesi LONDRA – È morto con i genitori stretti intorno a lui, dopo che anche il padre aveva acconsentito a staccare la spina: Baby R. B., il bambino di 13 mesi gravemente disabile che nelle scorse settimane era stato oggetto di una battaglia legale all’Alta Corte di Londra, in cui il padre contestava la decisione dei medici di interrompere le cure. Baby R. B. è morto venerdì nell’ospedale dove era ricoverato. In un’intervista pubblicata ieri dal Sunday Mirror la madre, che fin dall’inizio si era schierata con i medici, ha raccontato cosa ha guidato la sua difficile decisione: «Dovevo lasciarlo andare pur di non farlo soffrire».
Lunedì 16 novembre 2009
Incidenti stradali la Meloni stanzia 1,5 milioni di euro ROMA – Gli incidenti stradali sono la maggior causa di morte dei giovani sotto i 40 anni. Lo ha ricordato il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che, in occasione della Giornata delle vittime degli incidenti stradali celebrata ieri in tutto il mondo, ha annunciato un ulteriore stanziamento di 1,5 milioni di euro per la sicurezza stradale. Un tema, quest’ultimo, sul quale anche il Papa, all’Angelus, si è soffermato rivolgendo a tutti coloro che viaggiano in macchina un appello alla prudenza.
Tra gli imputati figura anche il presidente del Consiglio, Berlusconi
Processo Mediaset, si ripende oggi L’udienza potrebbe essere rinviata Il premier è impegnato al vertice Fao
Silvio Berlusconi
MILANO–Riprenderà questa mattina a Milano il processo sui diritti tv Mediaset, nel quale, tra gli imputati, figura Silvio Berlusconi. Processo che potrebbe però slittare in quanto il presidente del consiglio ha invocato il legittimo impedimento in quanto impegnato alvertice Faoin programmaa Roma proprio da oggi a mercoledì. Istanza alla quale, si prevede, il pm Fabio De Pasquale si opporrà. A più di unanno di distanza dalla sospensionedel procedimento ora, dopo la bocciatura del lodo Alfano e mentre la maggioranza sta pensando di
riproporre il lodo bis come legge costituzionale, la vicenda dei presunti fondi neri creati attraverso la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici ritorna in aula. Ma già rischia uno stop, con rinvio forse a lunedì 23 novembre. Due settimane fa il premier, attraverso un’istanza presentata alla cancelleria della prima sezione penale da Niccolò Ghedini e Piero Longo, i suoi difensori, pur esprimendo il suo interesse a partecipare al dibattimento, ha chiesto di rifissare l’udienza ad altra data perchè non potrà essere pre-
sente: in agenda c'è l'appuntamento romano sulla sicurezza alimentare e contro la fame nel mondo e al quale, oltre a Papa Benedetto XVI che aprirà i lavori, hanno assicurato la propria presenza una sessantina tra capi di Stato e di Governo esteri. Oltre a Berlusconi, un legittimo impedimento è stato inoltre avanzato dall’avvocato Roberto Pisano, difensore di Frank Agrama, altro imputato alprocesso milanese e ai tempi, per l'accusa, «socio occulto» del presidente del Consiglio nella creazione dei presunti fondi neri. Letizia Bianco
Era ricercato dal ’96. Il suo nome è legato agli omicidi più efferati
Mafia, arrestato Raccuglia Il boss, considerato il numero 2 di Cosa nostra, preso a Calatafimi CALATAFIMI SEGESTA (TRAPANI) – Il boss mafioso latitante Domenico Raccuglia, 45 anni, è stato preso nel pomeriggio di ieri, dopo un indagine all’antica, con pedinamenti e intercettazioni, dai poliziotti della sezione catturandi della squadra mobile palermitana. Dal '96 era ricercato per omicidi, estorsioni, rapine, mafia e poi per le varie condanne che andava collezionando: tre ergastoli tra cui quello per l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, e tanti altri anni di carcere. Mimmo Raccuglia, il «veterinario» di Cosa nostra ha tentato di fuggire attraverso un terrazzo dell’appartamento-covo in via Cabasino a
Calatafimi Segesta, comune ricco di storia e noto per la battaglia vittoriosa dei Mille di Garibaldi sull'esercito borbonico, ma non ce l’ha fatta. L’operazione era ben congegnata, l’edificio era circondato e i poliziotti non potevano farsi sfuggire un’occasione così ghiotta: ammanettare quello che lo stesso ministro dell’Interno Roberto Maroni definisce «il numero due di Cosa nostra». «L'arresto di Raccuglia è uno dei colpi più duri – dice Maroni – inferti alle organizzazioni mafiose negli ultimi anni». Il responsabile del Viminale ha telefonato al Capo della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli, per congratularsi dell’opera-
zione. Ma al di là delle classifiche, che nella mafia spesso cambiano velocemente, è certo che Raccuglia era, insieme a Matteo Messina Denaro e a Giovanni Nicchi, uno dei mafiosi più ricercati d’Italia. Al momento dell’irruzione degli agenti nel suo covo era solo. Il capomafia ha tentato di fuggire dal terrazzo, ma è stato bloccato. Nell’abitazione, che sarebbe stato il suo nascondiglio da qualche giorno, sono state trovate diverse pistole. Ammanettato Raccuglia è stato fatto salire su una delle auto della «catturandi» che è poi partita col corteo delle altre macchine della polizia verso la questura di Palermo. Uomo
vicino al clan Brusca di San Giuseppe Jato, Raccuglia ha scalato in vent'anni i vertici di Cosa nostra soprattutto per la sua ferocia nonostante il soprannome di «veterinario» dovuto, a quanto pare, alla sua passione per gli animali, gatti e cavalli soprattutto. È considerato il boss che controlla il territorio che unisce la provincia di Palermo con quella di Trapani. Al suo nome sono legati gli omicidi interni a Cosa nostra nella provincia di Palermo, soprattutto a Partinico, degli ultimi anni dove sono caduti uomini considerati vicini all’ex latitanti o suoi nemici. Ruggero Farkas
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2 In Italia e nel Mondo
I palestinesi per il loro Stato andranno all’Onu
Belgrado, morto il patriarca Pavle Tre giorni di lutto
poraneo e non a Gerusalemme est. Erekat ha detto che la loro iniziativa diplomatica non ha un calendario prestabilito e che i palestinesi si rivolgeranno al Consiglio di Sicurezza quando saranno pronti. L’Anp ritiene di poter contare sul sostegno di paesi arabi e avrebbe anche avuto segnali incoraggianti da Russia e dal segretario generale dell’Onu. Il premier dell’Anp Salam Fayyad ha intanto detto di essere impegnato a creare le strutture del futuro stato. Certo, ha aggiunto Erekat, l’opzione preferita dai palestinesi resta sempre quella di un accordo con Israele, ma se questa non risulterà realizzabile allora altre alternative devono essere preparate. Incluso quella, ha
BELGRADO–Ilpatriarca della chiesa ortodossa serba, Mgr Pavle, è morto ieri a Belgrado all’età di 95 anni. Pavle – che era alla guida della chiesa serba dal 1990 – è deceduto nell’ospedale militare di Belgrado dove era ricoverato da due anni per varie malattie. Il governo serbo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, a partire da oggi. La scomparsa di Pavle è una «grande perdita per il popolo serbo», ha commentato il presidente Boris Tadic, che ha sottolineato come il «Patriarca Pavle godesse di un grande rispetto da parte di tutto il mondo cristiano».
L’iniziativa annunciata da Erekat. Netanyahu si oppone e minaccia azioni
GERUSALEMME – I palestinesi affermano ora di volere il sostegno della comunità internazionale per poi andare al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e chiedere il riconoscimento di un loro stato in Cisgiordania e Gaza, entro i confini antecedenti il conflitto del 1967, e con Gerusalemme est per capitale. È su questo obiettivo che la diplomazia palestinese sta ora intensamente operando. Ma Israele si oppone aun’iniziativa che considera unilaterale e il premier Benyamin Netanyahu ha avvertito che la nascita di uno stato palestinese avverrà solo se negoziata con Israele. «A azioni unilaterali palestinesi – ha detto – potrebbero seguire risposte unilaterali di Israele». Un avverti-
mento che sembrerebbe alludere a un’eventuale annessione di aree di insediamenti ebraici in Cisgiordania. Le indicazioni del nuovo indirizzo diplomatico palestinese, che potrebbe essere solo una mossa per premere su Israele o un 'ballon d’essai', sono giunte dal negoziatore capo palestinese Saeb Erekat e da altri esponenti dell’Autoritànazionale palestinese (Anp). Le fonti palestinesi hanno motivato l’intenzione di ricorrere all’Onu con la delusioneper la paralisi nei negoziati di pace con Israele. I palestinesi ne subordinano la ripresa al totale congelamento della politica di insediamenti in Cisgiordania, cosa che Israele si rifiuta di fare, offrendo un congelamento parziale e tem-
Il capo negoziatore Saeb Erekat
suggerito Mohammed Dahlan, esponente di prima fila di Al Fatah, «di una resistenza popolare contro gli insediamenti e l’occupazione», alludendo apparentemente a una terza intifada.ne» anche se non a ogni costo. Giorgio Raccah
A Singapore sepolta la speranza di un accordo a Copenaghen
Vertice Apec, flop sul clima Obama: sanzioni all’Iran più vicine SINGAPORE – Il dibattito sui grandi temi economici si è visto rubare la ribalta al vertice Apec di Singapore da altri temi di attualità: una riunione a sorpresa sul clima ha sepolto la speranza di un accordo globale a Copenaghen, un incontro bilaterale tra il presidente americano Barack Obama e il presidente russo Dmitri Medvedev si è concluso con la minaccia di sanzioni per l’Iran, un vertice tra Obama e i dieci leader dell’Asean ha visto una richiesta diretta del presidente Usa alle autorità birmane di liberare subito la Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Mentre ai lavori ufficiali dell’Apec, dedicati ieri allo sviluppo economico, il presidente Obama ammoniva i paesi asiatici che occorre trovare nuovi modelli di sviluppo economico per evitare nuovi cicli di recessione, le cose più interessanti avvenivano ai margini dove Usa e Cina si scontravano sul testo della dichiarazione finale a causa di riferimenti sgraditi al 'protezionismo' e alla necessità di adeguare lo yuan al valore di mercato. La giornata dell’Apec è cominciata ieri a Singapore con una prima sorpresa: il premier danese Lars Lokke Rasmussen ha fatto una apparizione fuori programma per proporre ai leader dell’Apec, in un breakfast di lavoro con la partecipazione anche di Obama e del presidente cinese Hu Jintao, di giungere ad un accordo sul clima in due fasi: un accordo politico (da sottoscrivere a Copenaghen) e un’intesa legalmente vincolante (in colloqui successivi). Un modo per impedire che la confe-
Da oggi la difficile missione cinese
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PECHINO – Nelle ultime ore, con le divergenze che si sono apertamente manifestate nel corso del vertice dei Paesi dell’Asia-Pacifico a Singapore, la questione dei rapporti commerciali tra Cina ed Usa sembra essere balzata al primo posto nell’agenda della visita del presidente americano Barack Obama in Cina. Obama è giunto ieri a Shanghai, dove oggi cominceranno i suoi impegni che avranno il loro punto più alto nel vertice di martedì a Pechino col presidente cinese Hu Jintao. Anche la questione del clima sarà al centro delle discussioni a Pechino. I due leader, che ne hanno parlato a Singapore (Usa e Cina sono i paesi che maggiormente contribuiscono all’inquinamento dell’aria), hanno sottolineato la necessità inderogabile di procedere sulla strada della riduzione delle emissioni di gas inquinanti che
provocano il surriscaldamento del pianeta. Sono tuttavia evidenti le difficoltà in questo ambito, con la Cina che, pur avendo Hu Jintao promesso nel discorso tenuto in settembre all’Assemblea Generale dell’Onu che la Cina ridurrà il livello di emissioni, non intende tuttavia farsi carico di obiettivi fissi, come in base agli accordi internazionali spetta ai Paesi industrializzati. E alla luce degli sviluppi di ieri a Singapore con l’intesa per un accordo in due fasi sulla questione del clima, le speranze di sviluppi significativi si affievoliscono ulteriormente. Centrale, poi, il nodo economico: nei suoi interventi a Singapore, il leader cinese ha criticato con decisione il «protezionismo» degli Usa, che continuano a mettere barriere, ritenute artificiali da Pechino, alle esportazioni cinesi. Barack Obama (in primo piano) e Dmitri Medvedev
renza di Copenaghen si concluda con un fallimento. La proposta ha ricevuto il sostegno di Obama e di gran parte degli altri 21 leader: una soluzione che, prendendo atto realisticamente della impossibilità di raggiungere accordi vincolanti in Danimarca, può consentire di evitare l’immagine di un totale insuccesso. Intanto nell’incontro tra Obama e Medvedev, in margine all’Apec, i due leader concordavano sul fatto che «il tempo sta per scadere» per la fase del dialogo con l’Iran. «Purtroppo l'Iran non ha ancora accettato un approccio giudicato da tutti creativo e costruttivo», ha detto Obama. E Medvedev ha affer-
mato che l’Iran rischia nuove sanzioni se non si constaterà alcun progresso rispetto al suo controverso programma nucleare. I due leader hanno poi confermato la speranza realistica di riuscire a firmare un nuovo accordo sulla riduzione degli armamenti nucleari «entro la fine dell’anno» in vista della scadenza dello Start-1 il 5 dicembre prossimo. A Singapore Obama ha partecipato inoltre ad un inedito incontro con i leader dell’Asean, i dieci paesi del sud-est asiatico, che comprende anche la Birmania. E ha usato l'occasione per chiedere al premier birmano Thein Sein la liberazione immediata della Nobel per la Pace
Suu Kyi e degli altri prigionieri politici. In margine alla conferenza economica si è anche scatenato un braccio di ferro tra Usa e Cina sul contenuto del comunicato finale. Una bozza iniziale vedeva i 21 membri dell’Apec «respingere in modo attivo le misure protezioniste» e affermare la necessità di mantenere «tassi di cambio orientati ai valori di mercato». Gli Usa sono infatti sul banco degli imputati per il protezionismo mentre Washington chiede alla Cina un tasso di cambio dello yuan più rispondente alla situazione del mercato. Ieri Obama ha ammonito che occorre trovare modelli di crescita
più equilibrati e sostenibili se si vuole evitare il rischio di ripiombare in nuove crisi economiche. «Per decenni gli Stati Uniti sono stati un grande consumatore di beni prodotti in questa regione – ha detto ancora Obama – Abbiamo mantenuto uno dei programmi più aperti del mondo e questa apertura ha contribuito al successo di molti paesi di questa regione». Ma adesso le cose devono cambiare. Dopo Singapore, la Cina è la prossima e terza attesa tappa del tour in Asia di Obama: vi resterà per tre giorni, con una lunga serie di incontri ed una agenda molto ampia. Cristiano Del Riccio
Notti di passione, affari d’oro per l’industria farmaceutica
Per salvare il mondo basta fare pipì nei campi
L’INDUSTRIA farmaceutica conferma. Il più importante organo sessuale della donna è il cervello. E dopo le delusioni del Viagra rosa, che mimava l'azione della pillola blu aumentando la circolazione sanguigna senza però far decollare il piacere, ora è pronto ad aggredire il mercato americano un nuovo farmaco che promette notti di passione alle coppie e incassi d'oro ai produttori. Con il loro fiuto, gli inventori di nuovi farmaci hanno capito infatti che nel caso della donna occorreva alzare la mira, facendo scattare la scintilla nella testa. E così il principio attivo "flibanserin" dell'azienda tede-
SALVARE il pianeta cominciando dalle abitudini più semplici, come quella di fare pipì. Nel Regno Unito fa discutere l'ultima proposta dell'organizzazione ambientalista National Trust su risparmio idrico e compostaggio, ovvero il riciclo di rifiuti organici trasformati in fertilizzante. Niente di tecnologico o sperimentale, ma semplice natura al posto dei bagni. Almeno per quanto riguarda il parco di Wimpole Halle, nel Cambridgeshire. Qui, ormai da otto settimane, i giardinieri di sesso maschile utilizzano, al
Scoperta l’identità di “Belle” sca Boehringer Ingelheim ha bruciato le tappe e concluso tutte le fasi di sperimentazione dopo aver fatto naufragio nella sua prima carriera come antidepressivo. La domanda di approvazione per la vendita è già stata presentata negli Usa, con l'Europa che seguirà a stretto giro.
IL suo blog in cui raccontava le sue esperienze di escort di lusso a Londra era diventato un cult della rete. Il suo libro "Belle de Jour Diary of an Unlikely Call Girl" un successo letterario e la serie tv da esso tratta "The Secret Diary of a Call Girl",una hitdellatelevisio-
ne britannica. Ma l'identità di Belle de Jour, la donna con un lavoro normale che di notte si trasformava in una prostituta è sempre stato un mistero. Ma oggi Belle si è smascherata: il suo nome è Brooke Magnanti e lavora come ricercatrice presso un ospedale di Bristol.
posto del bagno pubblico, la "pee bale", una balla di fieno della lunghezza di tre metri. Le ragioni sono nobili e coinvolgono la tutela ambientale perché la pipì, ricca di azoto e potassio, è un ottimo acceleratore del processo di compostaggio.
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In Italia e nel Mondo 3
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
Il vertice Fao
Berlusconi padrone di casa al posto di Napolitano Si punta ad aiutare l’agricoltura dei paesi poveri
Contro la fame, i Grandi assenti Oggi l’apertura dei lavori: tra i 60 capi di Governo mancano Obama, Sarkozy e la Merkel
L’impegno delle donne
La voce della Lega Araba
La moglie di Ahmadinejad
LA SIGNORA Nwanze, moglie del presidente IFAD Kanayo Nwanze, saluta Isabella Rauti, moglie del sindaco Alemanno, durante il summit delle First Ladies dei Paesi Non Allineati
IL SEGRETARIO generale della Lega Araba, Amr Moussa, al suo arrivo all'aeroporto internazionale "Leonardo da Vinci" di Fiumicino (Roma), ieri pomeriggio
AZAM Al Sadat Farahi, moglie del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, durante il summit delle First Ladies dei Paesi non allineati presso la sede della Fao,
di GRAZIELLA MARINO ROMA – Porre al centro dell’attenzione pubblica il dramma della fame che colpisce nel mondo 1,02 miliardi di persone e raccogliere l’assenso dei governi dei paesi sviluppati ad una maggiore partecipazione allo sradicamento di questo disastro umanitario, investendo nel sistema agricolo e rurale dei paesi poveri il 17% degli aiuti allo sviluppo, con uno stanziamento di circa 44 miliardi di dollari all’anno. È il risultato che spera di incassare il direttore generale della la Fao Jacques Diouf al termine del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare che si aprirà oggi a Roma e al quale parteciperanno oltre 60 capi di stato e di governo. L’appello però rischia di cadere nel vuoto visto che saranno proprio i leader dei Paesi ricchi i grandi assenti dei tre giorni di vertice cui non parteciperanno, tra gli altri, né il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, né quello francese Nicolas Sarkozy, né i primi ministri tedesco e britannico Angela
Merkel e Gordon Brown. Ci sarà invece il Papa Benedetto XVI che varcherà per la prima volta nel suo pontificato il portone della sede romana della Fao e aprirà i lavori del vertice sulla sicurezza alimentare insieme al segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon e al direttore generale della Fao Jacques Diouf. A rappresentare al massimo livello il G8 sarà quindi il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi che, in assenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano impegnato in una visita in Turchia, farà gli onori di casa come premier del Paese che ospita la Fao. Tra coloro che interverranno al vertice ci sono anche il presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso, il presidente del Brasile Inacio Lula da Silva, il premier turco Tayyip Erdogan e alcuni personaggi controversi come il leader libico Muammar Gheddafi, il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe e il presidente del Venezuela Hugo Chavez. Secondo Diouf
sconfiggere la fame è possibile e lo dimostrano quei 31 paesi (su 79 monitorati) in cui a partire dagli anni '90 c'è stato un significativo calo degli affamati. Ma è impensabile sradicare la fame senza un rilancio ed un sostegno concreto ai 2 miliardi di piccoli agricoltori dei paesi poveri che rappresentano un terzo della popolazione mondiale. Oggi i par-
tecipanti al summit entreranno subito nel vivo con l'adozione della dichiarazione del vertice dove la comunità internazionale si impegnerà ad accelerare, come si legge nella bozza, per «fermare immediatamente l’aumento degli affamati nel mondo e, contemporaneamente, diminuirne significativamente il numero».
«L’alimentazione è un diritto per tutti»
Benedetto XVI chiede impegno collettivo e coscienza solidale PER RILANCIARE con tutta la sua autorità morale il diritto fondamentale di ogni essere umano all’acqua e al cibo, papa Benedetto XVI varcherà oggi, per la prima volta nel suo pontificato, il portone della Fao per partecipare al vertice mondiale sulla fame. Ieri intanto, all’Angelus a piazza San Pietro, è tornato a lanciare un appello per la tutela dell’ambiente, tema che si intreccia conle risorsealimentari eenergetiche del pianeta. In controcorrente rispetto a molti leader dei Paesi ricchi che diserteranno l’incontro della Fao, Ratzinger parlerà dalla tribuna dell’organizzazione mondiale dell’Onu per il Cibo e l'Agricoltura e chiederà a presenti e assenti un impegno collettivo, finora dimostratosi poco efficace. «E' necessario che maturi una coscienza solidale, che consideri l’alimentazione e l’accesso all’acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni nè discriminazioni», affermava il Papa nell’ultima enciclica Caritas in Veritate. Alla
vigilia del vertice Fao, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi , in un editoriale alla Ra- La fiaccolata organizzata ieri sera al Colosseo contro la fame nel dio Vaticana, ha Mondo, nell’ambito del vertice della Fao spiegato che proprio questo è il punto nevralgico del milioni! Una tragedia orribile, una messaggio della Chiesa: «il diritto spinta fortissima alle migrazioni, una all’alimentazione è essenziale per ga- minaccia gravissima per la pace», ha rantire lo stesso diritto primo fra tutti, denunciato padre Lombardi. Per il Vaquello alla vita», ha osservato padre ticano «è evidente che la via principale Lombardi richiamando le parole di Be- per affrontare il problema è favorire lo nedetto XVI. « Sì, perchè di fame e di se- sviluppo agricolo dei paesi più poveri, te si muore, e se non si muore si vive a coinvolgendo il più possibile le comumetà», ha aggiunto il religioso. «Un nità locali, mettendo cioè «la persona vertice –ha commentato ancora -che si umana al centro dello sviluppo». «Quesvolge in uno scenario della cui dram- sto –ha avvertito il portavoce del Papa – maticità ci si dimentica troppo spes- è nell’interesse della comunità monso». Nel 2000, ha ricordato, il famoso diale, di quella famiglia di popoli che «Vertice del Millennio aveva proclama- dovremmo essere. Non dovrebbe esseto che il numero degli affamati avrebbe re difficile capirlo per i partecipanti al dovuto dimezzarsi, dagli 800 milioni Vertice di Roma. Ma poi bisognerebbe di allora a 400 nel 2015; ma nel 2009 agire di conseguenza. Se no le morti siamo invece arrivati a 1 miliardo e 200 per fame aumenteranno ancora».
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L’APPELLO DELLE DONNE
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«Impegni non mantenuti» di PAOLA TAMBORLINI e MICHELE ESPOSITO ROMA – La Comunità internazionale «non ha mantenuto i suoi impegni», dobbiamo «obbligare» tutti a raggiungere l’obiettivo del millennio di sconfiggere la fame nel mondo entro il 2025. Le First ladies, compatte, hanno lanciato il loro appello al termine del prevertice organizzato alla vigilia del summit di domani della Fao sull'emergenza alimentare. Con loro, nel suo primo intervenuto pubblico, Azam alSadat Farahi, la moglie cioè del presidente iraniano Ahmadinejad. In chador nero e occhiali fumè ha lanciato un appello per garantire cibo e medicine nella Striscia di Gaza, proposto l'esempio iraniano per la sicurezza alimentare nelle famiglie e accusato «l'attitudine mercantilista allo sfruttamento delle risorse e la politica dell’occupazione e della corsa alle armi» definendole responsabili della povertà e della fame nel mondo. Portavoce delle First ladies, riunitesi per la seconda volta a Roma dopo l’incontro di alcuni mesi fa a Sharm El Sheik è stata, ancora una volta, Suzanne Mubarak, moglie del presidente egiziano. Una riunione importante, tutta dedicata alla necessità di un maggior coinvolgimento delle donne, ma che è stata anche l’occasione per un confronto al femminile tra due Paesi con rapporti molto delicati come l’Egitto e l’Iran. «Ma con Teheran – ha
assicurato la signora Mubarak – abbiamo già buone relazioni, così come con tutti i Paesi presenti oggi alla riunione». L’obiettivo, ha spiegato la First lady egiziana è quello di «dare alle donne una piattaforma per fare in modo che la loro voce venga ascoltata». Le donne, infatti, come ha sottolineato il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, producono dal 60 all’80 per cento delle derrate alimentari, eppure non hanno possibilità di accesso a risorse alimentari, alla terra e al credito. «Quando si parla di lavorare insieme per eliminare il problema della fame, che è la più grande sfida dell’umanità – ha spiegato ancora Suzanne Mubarak – le donne devono essere parte in causa perchè le decisioni che vengono prese pesano sulla loro vita e sulle loro famiglie». Per questo le First ladies, tra le quali anche la moglie del leader libico, Gheddafi, hanno deciso di stilare un documento, che verrà presentato domani nel corso del vertice Fao, nel quale spiegano qual è il loro obiettivo: impegnarsi «affinchè le loro voci si possano sentire ovunque» e «obbligare» la Comunità internazionale a mantenere gli impegni presi. «Sulla sicurezza alimentare e su come porre fine alla fame nel mondo - ha concluso la First lady egiziana – abbiamo sentito tante promesse dalla Comunità internazionale e dallo stesso G8 de L'Aquila, promesse che non ritengo siano state mantenute. Ora è il momento di farlo».
La Comunità degli Stati messa sotto accusa
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4 Primo piano
I nodi della politica
No alle elezioni anticipate «Sarebbe il fallimento del Pdl»
Fini: «Non c’è alcun complotto» Il presidente della Camera lancia messaggi al premier: «Non cerco leadership» | IL CAPO DELLO STATO | di ALDO PUTHOD
ROMA – Se si andasse a elezioni anticipate, fallirebbe la legislatura e sarebbe il «fallimento del Pdl», cioè la maggiore innovazione di cui può «farsi vanto» Berlusconi da quando è di nuovo al governo. Gianfranco Fini sceglie la trasmissione di Lucia Annunziata (una di quelle che il premier bolla «di sinistra») per lanciare una serie di messaggi al presidente del Consiglio, dopo le voci sul «gelo» tra i due cofondatori del partito e i ragionamenti attribuiti al Cavaliere – spesso dai giornali più vicini al premier – su un eventuale ricorso al voto anticipato. I toni di Fini sono pacati, assicura che non c'è alcun complotto contro il Cavaliere, che è autentico «delirio» indicare come capi del complotto il presidente della Camera o persino il capo dello Stato. Ribadisce più volte di essere sereno, che queste accuse non lo scalfiscono avendo «la coscienza a posto». I toni pacati e la serenità ostentata dal presidente della Camera non sembrano, dalle prime reazioni dei berlusconiani, destinate a rasserenare i rapporti. Tutt'altro, perchè se Fini apre a una soluzione legislativa per i problemi giudiziari del premier (il processo breve non è scandaloso e va giudicato a fine iter; comunque può marciare insieme al “lodo” costituzionale) però invita al rispetto della Costituzione e del lavoro della magistratura, indicando nel «cortocircuito» tra potere politico e giudiziario la crisi dello slancio riformatore e non a pm più o meno rossi. Fini, comunque, mette le mani avanti contro elezioni usate come taumaturgico appello al popolo a difesa di Berlusconi e come una sorta di minaccia agli alleati riottosi sulla giustizia. Con lui trova Scajola e il leghista Calderoli. Ma l'ipotesi è in campo: ieri sostenuta da Brunetta e oggi rilanciata non troppo sommessamente dal portavoce del Pdl Daniele Capezzone: «Il popolo italiano si prepari a difendere il voto dello scorso anno». Al Cavaliere o a chi gli consiglia lo show-down, Fini lancia allora un ulteriore avvertimento, ricordando che lo scioglimento delle Camere lo può decidere solo il presidente della Repubblica. Attenzione, insomma, a non fare i conti senza l’oste perché si rischia di sbagliarli clamorosamente e di andare a sbattere, come sul Lodo Alfano, contro le maglie della Costituzione. Non stupisce quindi che un deputato berlusconiano doc come Osvaldo Napoli definisca quello di Fini un «ultimatum». «Il presidente della Camera – sostiene – ha finito per fornire valide ragioni al premier, perchè chieda il voto anticipato». «Fini – prosegue – ha ipotizzato la fine del partito, nel caso di fine prematura della legislatura. Il che equivale a un regolare ultimatum. Mi chiedo se a Fini non stia davvero troppo stretto l’abito di co-fondatore del Pdl». Assai meno tranchant il giudizio di Sandro Bondi, coordinatore del partito che comunque premette: «Tutti dobbiamo operare affinché l’attuale legislatura sia quella delle riforme, secondo la volontà espressa poco più di anno fa dal popolo italiano». Dietro il garbo di Bondi c'è però un non troppo celato richiamo alla necessaria lealtà verso il premier se davvero si vogliono evitare elezioni anticipate: «Ha ragione il presidente della Camera a osservare che esse sarebbero anche una sconfitta per il Pdl, che ha invece qui ed ora – sottolinea - la possibilità di dimostrare la comune vocazione alle riforme, la propria compattezza, nonché la propria lealtà nei confronti del presidente del Consiglio, in una linea di resistenza democratica all’assalto militante di certa magistratura».
Invito a rispettare di più Costituzione e giudici
Napolitano: «La moralità in politica è tutto» di SERENA BRUNO
Il presidente Napolitano
ROMA - Il clima politico avvelenato degli ultimi mesi, la violenza degli scontri istituzionali, gli scandali, i colpi bassi e le frecciate continue tra gli schieramenti, lo ha spinto a rinnovare ancora una volta il suo appello al rispetto delle istituzioni. Neppure un mese fa tornando sulle polemiche seguite alla bocciatura del lodo Alfano, invocò equilibrio e moderazione parlando di «mischia politica». Stavolta il capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel rivendicare sempre con forza il suo ruolo di super partes, è sulla moralità in politica che ha puntato il dito per sottintendere un imbarbarimento della «professione parlamentare». L'occasione del suo sfogo è stata la commemorazione a Napoli di Maurizio Valenzi, ex sindaco partenopeo scomparso pochi mesi fa e di cui si è celebrato ieri nel capoluogo campano il centenario della nascita. È da questa figura fa intendere Napolitano che si deve ripartire e prendere da esempio «per difendere da giudizi sommari e grossolani», quella che il capo dello stato definisce una specie in via di estinzione. Napolitano è chiaro e netto quando sottolinea le involuzioni e le degenerazioni del sistema dei partiti «con il burocratizzarsi del fare politica e l'immeschinirsi della figura dei politici di professione diventanti talvolta sempli-
Bersani: «Ddl non aggiustabile»
Il Pd irremovibile sul processo breve di MARIA ELEONORA LESTINGI ROMA - Nonostante la disponibilità della maggioranza a rivedere il testo del disegno di legge, il Pd chiude la porta al dialogo: il processo breve è da bocciare. «Non credo che il ddl sia aggiustabile: è un testo che non riconosce l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e questo è un tema insuperabile», ha chiarito ieri il segretario democratico Pierluigi Bersani, intervenendo a Saint Vincent al congresso della Fondazione Carlo Donat-Cattin. «È comunque già un passo avanti - ha proseguito Bersani - che venga fuori dalla maggioranza che bello non è». Secondo il leader del Pd, sul tema della giustizia è necessario che la maggioranza al governo «abbia un soprassalto di responsabilità, perché il Paese ha degli altri problemi». E «pensare sempre ai problemi della maggioranza e mai ai problemi degli italiani», rischia di creare «un muro di gomma tra il Paese e la politica. Bisogna che su questo la maggioranza rifletta». Anche il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro, in un'intervista su Repubblica, ha ribadito il no del suo partito al ddl: «il premier vada a processo: non possono esserci scialuppe di salvataggio per lui; non gliela costruiremo certo noi». Ad entrambi ha risposto il coordinatore del Pdl e ministro Sandro Bondi: «non vi rimane che prendere la doppia tessera: oltre a quella del Pd anche quella di Di Pietro».
Cicchitto «Maggioranza forte perché il testo non è scandaloso»
Ma il presidente della Camera Gianfranco Fini ha riconosciuto che «c'è un corto circuito tra potere politico e giudiziario in Italia da 15 anni che rischia di bloccare la crescita delle nostre istituzioni. Bisogna risolverlo senza garantire a Berlusconi l'impunità, ma senza abbatterlo per via giudiziaria». Fini ha quindi rilanciato l'idea del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini per tornare al Lodo Alfano con una legge costituzionale. La proposta, rivolta all'opposizione, ha fatto breccia anche tra i parlamentari del Pdl vicini al presidente della Camera. Secondo Fini, anzi, si può «andare avanti con entrambi i progetti», ricordando che il provvedimento che fissa in sei anni la durata dei processi «non deve destare scandalo» dal momento che l'Ue ha condannato più volte l'Italia per i suoi ritardi. La «condizione preliminare» per un suo via libera al ddl per i processi brevi, comunque, è che ci sia anche uno stanziamento in Finanziaria per il settore giustizia, affinché gli uffici giudiziari possano celebrare davvero in tempi rapidi i processi. Senza fondi adeguati, ha insistito, «il ddl sarà difficilmente applicabile». Sull'immunità parlamentare è stato invece categorico: «evitiamo che si trasformi in impunità». Infine, si è augurato che nel Pd «discutano e non boccino l'ipotesi del Lodo Alfano bis scegliendo di andare sulle barricate». L'intervento di Bersani ha però provocato lo sdegno della maggioranza. Sul disegno di legge del processo breve «la maggioranza tiene anche perché il testo proposto non è uno scandalo», ha assicurato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, «e c'è solo da migliorare il tema dell'immigrazione».
ci soggetti e agenti di calcoli e giochi di potere». Un vero atto di accusa che Napolitano non vuole fare passare come una operazione nostalgia del tempo che fu e del sistema dei partiti di una volta: «Alla politica e anche alla competizione per assumere ruoli nelle istituzioni si può giungere in modi diversi ma in ogni caso, bisogna sapere che la politica richiede qualità specifiche, perché la politica non può vivere di dilettantismi». E cita Benedetto Croce: «La politica è un'arte a sé stante». L'affondo del Colle ha raccolto i consensi soprattutto del governo per voce del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni letta: «È un messaggio totalmente condivisibile», ha commentato prima di lasciare il Maschio Angioino, dove si è tenuta la cerimonia di commemorazione per i 100 anni di Valenzi. «Credo che la mia testimonianza fosse in linea col suo spirito e le sue parole». Letta si è anche detto fiducioso che la politica italiana saprà accogliere il monito di Napolitano sul senso della missione, «della dedizione all'interesse generale» e della nobiltà della politica, «qualunque sia lo schieramento politico», come ha più volte ribadito il presidente della Repubblica prima di tornare a Roma. «Ha ragione - ha aggiunto il sottosegretario - lo vogliono gli italiani ed è necessario al bene e al futuro del Paese».
TRIBUNALE DI BRESCIA SEZIONE FALLIMENTARE AVVISO DI VENDITA BENI IMMOBILI SENZA INCANTO E CON INCANTO FALLIMENTO – N° 88/05 WAMP FABBRICA ELETTRODOMESTICI SNC L’Ill.mo Sig. Giudice Delegato Dott. Carlo Bianchetti, ha ordinato la vendita senza incanto in 3° esperimento in N° 2 LOTTI, ed ha fissato, avanti a sé, per il giorno 19 gennaio 2010 alle ore 10,00 l’apertura delle buste contenenti le offerte, presentate ai sensi degli artt. 570 e segg. c.p.c., dei beni immobili di proprietà dei falliti. LOTTO UNO (quota 1/2 a ciascuno dei due falliti) Piena proprietà di immobile catastalmente destinato a magazzino, ma adibito a negozio sito in Comune di Rosarno (RC) via Provinciale 176. L’immobile è identificato al N.C.E.U. a seguito di denuncia di variazione n.1547/C.2/86 del 12.04.86 come segue: Comune di Rosarno - Foglio 19 - Mapp. 535/5 via Statale 281 p. T cat. C/2 cl. 2 mq. 279 - RC Euro 360,23. Trattasi di negozio posto al piano terra facente parte dell’edificio condominiale a quattro piani fuori terra uso negozi e civili abitazioni. Il negozio della superficie complessiva di mq. 300 circa. L’immobile si presenta in ottimo stato di manutenzione. (quote intestate ai singoli falliti) N° 5 quote indivise di 5 appartamenti di civile abitazione siti nel Comune di Rosarno (RC), Via Plutarco e risultano occupati da comproprietari; ad ognuno di essi è annessa un autorimessa (in corso di costruzione) , non ancora accatastata e facente parte del mapp.1027/4. Quota indivisa di 4/15 e di 2/15 del diritto di livello di appezzamenti di terreno agricoli siti in Comune di Rosarno, come meglio individuati e descritti nella perizia agli atti e nell’ordinanza di vendita. Il tutto come meglio indicato e precisato nelle relazioni di stima depositate agli atti in data 22.10.2005, e integrazione depositata in data 17.03.2006 redatte dall’Ing. Federico Provezza e aggiornate dall’atto di integrazione del 02.07.2009 e disponibili sul sito internet www.bresciaonline.it, da intendersi qui integralmente richiamate nello stato di fatto e di diritto in cui i beni si trovano, con tutte le pertinenze, accessioni, ragioni ed azioni, servitu’ attive e passive eventuali, che la vendita è a corpo e non a misura, eventuali differenze di misura non potranno dare luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo. CONDIZIONI DI VENDITA • PREZZO BASE LOTTO UNO Euro 80.000,00 oltre oneri di legge; • PREZZO BASE LOTTO DUE Euro 25.600,00 oltre oneri di legge; • CAUZIONE PER AMBEDUE I LOTTI PARI AL 10% DEL PREZZO OFFERTO; • RILANCIO MINIMO OBBLIGATORIO LOTTO UNO Euro 1.000,00. • RILANCIO MINIMO OBBLIGATORIO LOTTO DUE Euro 400,00. • Le offerte dovranno essere presentate entro le ore 11,30 del giorno non festivo (sabato compreso) precedente l’udienza per l’apertura delle buste, presso la Cancelleria Fallimentare del Tribunale di Brescia. • Nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia luogo, per mancanza di offerte valide e ammissibili o per qualsiasi altro motivo previsto dalla legge viene fissata la vendita con incanto il giorno 19.01.2010 alle ore 10,00, nell’ufficio del Sig. Giudice Delegato, (vedere modalità di partecipazione su ordinanza di vendita disponibile anche sul sito internet). • Saldo prezzo entro 60 giorni dall’aggiudicazione. Per le modalità di partecipazione alla vendita ed informazioni consultare il sito internet www.bresciaonline.it oppure rivolgersi al Curatore Dott. Giorgio Stefano Alessi, Desenzano del Garda (BS), Via Mazzini, 52, Tel. 030/9143535. IL CURATORE Dott. Giorgio Stefano Alessi
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Lunedì 16 novembre 2009
24 ore in Basilicata
Lunedì 16 novembre 2009
Nel pomeriggio l’incontro decisivo al ministero. La proposta finale dell’azienda
Vertenza Lasme: ultima chance Senza risultato partono i licenziamenti. Fiom: «Fiat complice» MELFI - E’il giorno del verdetto finale per le 174 unità (173 perlaprecisione, dopoillicenziamento di uno degli operai che evidentemente ha scelto di costruire altri percorsi) della Lasme di Melfi, l’azienda dell’indotto Fiat, che, la scorsa estate, al ritorno dalla ferie ha comunicato ai dipendenti la sorpresa: l’azienda chiude per spostarsi in Liguria, dove la proprietà ha un altro stabilimento. Un duro colpo per le 174 famiglie coinvolte, per tutto l’indottoe pertuttoilsettore produttivo della zona. La mobilitazione seguita è stata massiccia. Sull’onda dalla Innse anche a San Nicola di Melfi gli operai scelgono la via della protesta estrema. Le istituzioni in prima fila, al fianco dei lavoratori, hanno sostenuto la stessa battaglia. Fino al raggiungimento di un risultato sul tavolo romano del ministero dello sviluppo economico, che, alla luce delle condizioni iniziali, ha costituito un significativo passo avanti: la proposta finale del ministero prevede la creazione di una nuova società che produca (con circa 75 dipendenti) un modulo porta e alzacristalli manuali ed elettrici per le Punto prodotte a Melfi (Potenza) dalla Fiat; la cassa integrazione straordinaria di due anni per cessata attività per le restanti 99 unità. Nel frattempo la Regione Basilicata si sarebbe dovuto attivare per dare avvio a un percorso di reindustrializzazione per l’azienda. Ipotesi che, però, non è sufficiente per i lavoratori che chiedono, prima di tutto, che la cassa integrazione per cessata attività venga trasformata in cigs per crisi aziendale. Le trattative a Roma si fermano. E per qualche tempo la vertenza Lasme sembra cadere del dimenticatoio. Ci pensano le scadenze fissate dalla Lasme a riportare la questione alla luce. Il 13 novembre scade il termine per l’avvio delle procedure di mobilità. Il giorno prima un lungo vertice in Regione, che si prolunga anche alla mattina successiva, si chiude con un mancato accordo. Ora non rimane che puntare tutto sull’ultima posta in gioco: l’incontro fissato per questo pomeriggio alla 15 al Mise. E’ l’ultima possibilità che le parti hanno per trovare un accordo. Poi, in caso contrario, già a partire dalla serata,quelle lettere di licenziamento che fino a questo momento sembrano essere rimaste chiuse nel cassetto, potrebbero raggiungere i lavoratori Lasme. Ma la trattativa non è semplice a fa da sfondo una frattura sindacale che non agevola l’approdo a una soluzione condivisa. In attesa dell’incontro di questo pomeriggio la Fiom lucana lancia una dura provocazione al Lingotto: «La Fiat Sata - dice una nota del segretario regionale, Giuseppe Cillis sta diventando sempre più complice di questa situazione che ha esclusivamente carattere finanziario per le scelte aziendali e nulla a che fare con il carattere industriale nella gestione della fabbrica e delle commesse che restano asse-
I lavoratori della Lasme sulla piattaforma dello stabilimento
gnate alla Lasme 2 di Melfi». «E’ assolutamente necessario - prosegue Cillis - che le decisioni unilaterali di carattere finanziario e di riassetto del gruppo, non ricadano negativamente sui lavoratori ma che al contrario si aspettano, nell’incontro al Mise, una diversa e positiva conclusione della vicenda che possa consentire a tutti e 174 dipendenti pari condizioni per il futuro occupazionale». La Fiom chiede che la cassa integrazione di 24 mesi segua il criterio della rotazione, coinvolgendo così, tutte le 174 unità, che a loro volta si alternerebbero anche al lavoro. La Fiom Cgil di Basilicata considera, inoltre, necessario e non più rinviabile che «i finanziamenti pubblici dello
stato italiano, con le tasse del popolo e dei lavoratori, siano vincolati al blocco dei licenziamenti in Italia e alla definizione di un piano industriale Fiat e delle aziende dell'indotto che garantisca l’occupazione e le produzioni in Italia». E mentre dal Governo giungono segnali positivi rispetto alla proroga degli incenti auto, la Fiom sostiene che, in assenza di impegni precisi e chiari sul futuro del settore auto in italia, per la Fiom, sia opportuno «non incentivare con soldi pubblici ulteriormente lo smantellamento del settore auto nel nostro paese». L’auspicio di tutti è quella di oggi possa essere la giornata decisiva per la vertenza che si trascina ormai da mesi. L’ultima proposta che è arrivata dalla
Dopo la manifestazione della Cgil a Roma
Lasme è la seguente: ricorso alla cigs per crisi aziendale per cessazione di attività per tutti i 173 dipendenti, per 24 mesi. Lasocietà s’impegna a presentare un programma di gestione degli esuberi, il quale avrà come obiettivo la ricollocazione, anche all'esterno, di tutti i 173 lavoratori. Ciò verrà attuato attraverso diversi strumenti, quali: a) la ricollocazione presso una new company; b) la ricollocazione guidata (outplacement) all'interno dello stesso settore (automotive); c) la ricollocazione individuale (outplacement) su altri settori, sempre del comprensorioindustriale diSanNicola di Melfi. All’interno: d) la ricollocazione individuale (outplacement), anche su altri settori, del comprensorio industriale di San Nicola di Melfi. Al di fuori: e) la mobilità. La società s’impegnerebbe subito ad attivarsi nei confronti della Regione Basilicata per sottoscrivere l’accordo per la reindustrializzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali nei siti produttivi inattivi sul territorio. Quattro dei lavoratori Lasme attenderanno l’esito del vertice romano sospesi a 15 metri, sulla piattaforma dello stabilimento, da dove, dallo scorso giovedì, rivendicano una “giusta”soluzione. m.labanca@luedi.it
CITTADINANZA SOLIDALE
Falotico (Cisl) chiede un incontro a De Filippo e Potenza
Le criticità del nuovo bando «Programma a rischio paralisi» POTENZA - Programma di cittadinanza solidale: per il segretario della Cisl lucana è necessario convocare un incontro unitario per affrontare e risolvere le criticità legate al nuovo bando. Lo ha chiesto anche in una lettera inviata al presidente della Regione, Vito De Filippo, e all’assessore alla Sicurezza sociale, Antonio Potenza. Falotico ravvisa il rischio di una paralisi del nuovo programma per effetto del complesso meccanismo del cosiddetto “Isee presunto” e considera la data del 30 aprile, prevista dalla Regione per la consegna del modulo Isee, «assolutamente improponibile in quanto i redditi dell’anno precedente si formano tecnicamente nel periodo compreso tra aprile e luglio dell'anno successivo». Secondo il segretario della Cisl «sono piuttosto ri-
duttive le proposte di modifica annunciate dal governo regionale rispetto alle aspettative nutrite dalle parti sociali». Ed evidenzia che «aver focalizzato l’attenzione esclusivamente sui tecnicismi contabili per il calcolo del reddito familiare dimostra che non sono state rilevate le reali problematiche del programma». Falotico critica, in particolare, «l’uso distorto che si è fatto dei tirocini, svolti nella maggior parte dei casi nel settore dei servizi e delle pulizie, attraverso modalità che hanno procurato un beneficio alle imprese, ma non alle persone coinvolte in termini di apprendimento», così come sono stati ravvisati limiti anche nelle attività formative, rilevatesi in alcuni casi «anacronistiche, inutili o poco coerenti con le capacità e le competenze dei partecipanti».
Val d’Agri Il commento di Prinzi (Idv)
Unibas, Simonetti: «Contro rischio chiusure serve mobilitazione forte»
«Bene l’accordo con il Miur per il Polo della conoscenza»
ROMA - In piazza, lo scorso sa- vo universitario italiano su bato, c’era la Cgil ma anche i parametri inaccettabili che, lavoratori della conoscenza – per l’effetto congiunto dei tadeisettori scuola,formazione gli di spesa, sottendono lo ed università – Sia quelli che smantellamento dei piccoli hanno unacattedra oun labo- atenei come quello di Potenza ratorio, che quelli che non ce e Matera». «La Regione, come hanno l’hanno più, hanno partecipato «perché dalla crisi - sostie- fatto ieri i lavoratori della conoscenza – contine il presidente nua – deve far del Prc in seno al sentire la sua voconsiglio regioce perché è ormai nale, Emilia Simochiaro che non è netti - non si esca più sufficiente con meno scuola e destinare un fonmeno universido di 5 milioni di tà». Ad affermareuro dalle royallo è la presidente ties del petrolio, del gruppo Prc in ma che la questioConsiglio regione è molto più nale, Emilia Simocomplessa pernetti. «In Basilicaché riguarda il ta - sostiene - la Emilia Simonetti reclutamento del mobilitazione deveessere ancorapiù forteper- personale, i laboratori e le attiché a rischio c’è il futuro vità di didattica, le infrastrutture in generale, a cui agdell’Università lucana». «La chiusura dei corsi di giungere i ben noti problemi Lingue e Cultura moderne e da troppo tempo irrisolti della l’allarme lanciato da giorni gestione dell’Ardsu, della redal rettore Fiorentino sul pe- sidenzialità e servizi per sturicolo di chiudere quattro fa- denti e personale universitacoltà (Architettura, Econo- rio». «E’ perciò necessario – dice mia, Farmacia, Scienze della Formazione), a partire Simonetti – saldare questa dall’anno accademico 2010- battaglia a quella più com2011– aggiunge Simonetti – plessiva per proporre un piasono il risultato dell’applica- no per il lavoro, l’ambiente e la zione del decreto 270 del mini- conoscenza come nodo censtro della pubblica istruzione trale attorno a cui organizzache vuole introdurre per rior- re e generalizzare il conflitganizzare il sistema formati- to».
VAL D’AGRI - Mentre a Potenza crescono i timori per il futuro del polo universitario la Regione ha sottoscritto un accordo con il ministero de dell’Istruzione e della Ricerca, per la realizzazione di interventi finalizzati alla qualificazione, al rafforzamento e all’ampliamento dell’offerta formativa scolastica, con ricadute anche sul sistema scolastico della Val d’Agri. Per il capogruppo di Idv al consiglio provinciale di Potenza, Vittorio Prinzi, «un nuovo tassello per il “Polo della conoscenza e della ricerca in Val d’Agri, da realizzare intorno alle fondazioni Mattei e Sinisgalli, ai centri di ricerca del Cnr e agli istituti scolastici superiori del comprensorio». «L’intesa sottoscritta dall’assessore regionale Antonio Autilio e dal Ministro Mariastella Gelmini - aggiunge - oltre a rappresentare un’ importante ed efficace risposta per i docenti e il personale precario, è destinato a favorire l’interazione funzionale tra le istituzioni scolastiche e a promuovere lo sviluppo delle relazioni collaborative con i Centri di produzione e diffusione della conoscenza e dei saperi scientifici e tecnologici presenti su tutto il territorio regionale, con le realtà produttive dei diversi set-
tori economici e delle professioni, con le Agenzie formative e con i soggetti istituzionali e sociali. Sarà dunque possibile – precisa Prinzi – sostenere i processi di innovazione metodologica, di qualificazione delle attività curriculari ed extracurriculari per fare in modo che i nostri giovani conseguano più elevate e diffuse competenze e capacità di apprendimento e quindi siano più competitivi per il mercato del lavoro. E’ pertanto rilevante la strategia perseguita dall’assessore Autilio che punta, attraverso una rete di istruzione e alta formazione, di istituti culturali, già in attività o in fase di avvio di attività in Val d’Agri, ad offrire strutture ed opportunità di preparazione culturale, scientifica e
professionale senza l’obbligo per i giovani di lasciare i paesi di residenza. Ci aspettiamo adesso che la Fondazione Mattei di Viggiano accompagni questo processo con ulteriori azioni di formazione ed aggiornamento, e dagli istituti del Cnr il rilancio del Polo di Marsiconuovo. In contemporanea, sarà importante per la Provincia contribuire ad accelerare i programmi della Fondazione Sinisgalli a Montemurro. Per il sistema formativo della Val d’Agri – conclude Prinzi – è una nuova grande opportunità di servizio al Distretto Energetico e per la filiera produttiva legata alle attività petrolifere che hanno bisogno soprattutto di particolari e specialistiche figure professionali».
SUI GENERIS SI MOBILITA «Scongiurare la cancellazione dei corsi» Conferenza stampa al Campus La federazione Sui-generis comunica che oggi alle ore 14 e 30, si terrà presso lo spazio per le associazioni, sito all'Università degli Studi della Basilicata - Potenza - al campus di Macchia Romana, una conferenza stampa sullo stato dell'Ateneo Lucano in riferimento alle vicende che potrebbero produrre la chiusura di numerosi corsi di laurea.
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La Mare Oceano ha lasciato Maratea. Oggi gli ufficiali di marina saranno nel capoluogo
Dossier passa alla Dda di Potenza Il robot subacqueo avrebbe visualizzato qualcosa nel fondale lucano MARATEA – Potrebbe esserci qualcosa sul fondo del mare antistante le acque di Maratea. Questa mattina gli ufficiali della marina incontreranno a Potenza il Capo della Dda per un breafing sull'indagine svolta. Qualcosa potrebbe essere stato trovato dal personale della “Mare Oceano”, che da giorni sta ispezionando il difficile fondale dalla caratteristica conformazione a canyon, come lo ha definito il comandante Federico Crescenzi del reparto ambientale marino delle capitanerie di porto presso il ministero dell'Ambiente. L'attrezzatissima struttura marina, che ha scandagliato per giorni acque e fondali fino a circa 770 metri di profondità, ha sostato per cinque giorni nelle acque lucane e ieri ha effettuato l’ennesima ispezione. Potrebbe essere stata quella decisiva. Il pentito della `ndrangheta, Francesco Fonti, aveva parlato di una nave contenente rifiuti nocivi fatta affondare a largo di Maratea nel 1992. Il pentito ha raccontato che si cercò di trovare siti che fossero fuori dalla Calabria, oppure all’estero, e alla fine la scelta cadde per quanto riguarda l’Italia sulla Basilicata, che era terra di nessuno dalpunto di vistadella malavita. Ma non è solo il pentito Fonti a parlare della nave dei veleni, anche i pescatori della zona che hanno visto più volte impigliare le proprie reti e gli altri pescatori nel tratto calabrese che hanno pescato addirittura dei bidoni a poche migli dalla costa lucana. Fino a ora sono stati reputati «non credibili» le dichiarazioni di alcuni pescatori ospitati nel programma “Perfidia” di Telespazio Calabria. Uno in particolare, Franco, che ha affer-
Le attività di ricerca a bordo della Mare Oceano
mato che «negli ultimi anni novanta c’erano sei o sette pescherecci a Cetraro, e due sono andati quella notte con Fonti a mettere la dinamite!». Gelo nello studio. Gli altri pescatori sono spiazzati ma lui continua, invitando la magistratura a indagare, “a mettere sotto torchio” chi andava per mare in quel periodo. Le indagini più approfondite a Maratea sono partite quando il “Rov” - robot subacqueo - ha compiuto la sua discesa e le tre telecamere collegate ad es-
Governo dice no
Rigettata la petizione del Quotidiano della Calabria
so hanno illuminato le due aree indicate dalla procura di cui una con lievi ondulazioni e l’altra con maggiori ondulazioni. Nel container rosso issato sul ponte con le insegne della Hallin di Aberdeen, i tecnici inglesihanno direttocon un joy stick i bracci meccanici per provare a ricercare relitti come quello affondato al largo della Basilicata come la Yvonne A, una delle navi dei veleni di cui ha parlato cinque anni fa il pentito di 'ndrangheta Francesco Fonti. La
Yvonne A nave Cargo battente bandiera albanese varata nel 1962, con 918 tonnellate distazzalorda. IlpentitoFonti dichiara invece di averla inabbisata nel 1992 al largo di Maratea con un carico di 150 bidoni di fanghi radioattivi. Eppure stando al registro dei Lloyds sarebbe stata dismessa molti anni dopo nel dicembre 2004 al porto di Aliaga in Turchia. Era proprietà della Anastasia Shipping & Trading. Sospetto affondamento in quanto le in-
CATANZARO - Il Governo ha respinto la petizione “Liberi dalle scorie” lanciata dal «Quotidiano della Calabria» per chiedere chiarezza sulla presenza di rifiuti radioattivi e di altre sostanze nocive sul territorio regionale, sottoscritta da quasi 28 mila persone. A darne notizia, in prima pagina è lo stesso giornale con un lungo articolo del suo direttore, Matteo Cosenza. «A Palazzo Chigi – scrive Cosenza – non vogliono neanche acquisire tale documento indipendentemente dalla vo-
formazioni attualmente disponibili su un caso specifico vengano ritenute compatibili con l'ipotesi di affondamento o sversamento di rifiuti tossici e radioattivi. Il livello di attenzione può essere modificato in presenza di nuove informazioni. A bordo della “Mare Oceano” oltre al giovane comandante, Alfredo Amitrano, giovani sono anche i tecnici specializzati inglesi, scozzesi e indiani che lavorano tutti per la Geolab di Napoli e sono abituati a girare il mondo alla ricerca dei diamanti sui fondali della Namibia o a riparare oleodotti nel mare del Nord. Durante la visita a bordo effettuata giovedì scorso è stata mostrata con orgoglio l’apparecchiatura di bordo, il Rov e il Sub Bottom Profiler, vero gioiello della nave, apparecchiatura che consente di compiere indagini sotto il fondale. Secondo quanto si è appreso, oggi gli ufficiali del Reparto ambiente marino del Corpo delle Capitanerie di Porto si recheranno presso la Procura della Repubblica di Potenza per consegnare il dossier sul ritrovamento al largo di Maratea. Emilia Manco
lontà, tutta da verificare, di dare corso alle richieste in esso contenute». Nell’articolo si precisa che a comunicare la decisione dell’esecutivo è stata la segretaria del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio «sostenendo –prosegue l’articolo – che il Governo ritiene chiuso il caso dopo il ritrovamento del “Catania” al largo di Cetraro. Inutile ricordare che quello del Cunsky (Catania?) era solo uno dei punti della petizione: il no è stato netto e imbarazzato». Nella petizione si chiedeva tra l’altro
INFLUENZA A/H1N1 I numeri Nei principali ospedali della Basilicata – secondo quanto si è appreso – non destano particolari preoccupazioni le condizioni delle persone ricoverate a causa del virus dell’influenza A H1N1. Nella scorsa settimana, è proceduta senza problemi la vaccinazione che, in Basilicata, ha coinvolto circa 1.500 persone (circa 800 in provincia di Potenza e 777 in quella di Matera).
PRECISAZIONE Nella pagina di comunicazione istituzionale riguardante la vaccinazione contro la nuova influenza da virus A/H1N1, per mero errore di composizione del testo, è stato riportato il consiglio alla vaccinazione anche alle donne al 2° e 3° mese di gravidanza anziché al 2° e 3° trimestre di gravidanza. Si sottolinea pertanto che l'invito a vaccinarsi riguarda le donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza. A cura del Dipartimento Salute Sicurezza e Solidarietà Sociale.
la verifica del contenuto della stiva del relitto di Cetraro, della presenza di altre navi perdere nel Mediterraneo, di radionuclidi artificiali nel territorio di Serra d’Aiello e Aiello Calabro. «Uno sfregio alla democrazia, nè più nè meno. Intervengano i Presidenti del Senato e della Camera per spiegare al Governo che ci sono limiti di decenza insuperabili e che c'è la Costituzione italiana che prescrive il rispetto della democrazia». È quanto afferma, in una nota, il candidato alla Presidenza della Regione, Pippo Callipo.
L’INTERVENTO
QUANDO si parla di acqua noi lucani ci riferiamo alla “nostra” acqua, ai grandi invasi che la raccolgono, ai tanti enti che ne curano la gestione e la distribuzione. Il rapporto fra i lucani e l’acqua è legato a tante problematiche. C’è la grande contraddizione laddove una regione così ricca del prezioso liquido convive con problemi relativi al suo utilizzo in special modo nel settore agricolo, una regione dove ci sono ancora molti Comuni che non possono disporre dell’acqua per tutta la giornata. Per anni la gestione dell’acqua lucana è stata gestita da un ente pugliese, l’Acquedotto Pugliese, per l’appunto, la raggiunta autonomia però non ha portato grandi benefici alle popolazioni. Gli enti appositamente creati per il ciclo della gestione dell’acqua (Aato, Acqua spa, Acquedotto Lucano) sono organismi “in mano” ai partiti con consigli di amministrazione dentro cui confluiscono per lo più politici che hanno terminato mandati nelle istituzioni e che possono contare su stipendi da favola senza garantire la necessaria trasparenza o efficienza nella gestione e dove tutti sanno che il personale è assunto con criteri discrezionali e quindi oggetto di spartizione fra i partiti. In questo contesto locale le notizie che danno per imminente l’adozione di provvedimenti legislativi nazionali che potrebbero portare alla privatizzazione nella gestione dell’acqua lascia per lo più indifferenti la stragrande maggioranza delle persone. Ed invece c’è da preoccuparsi seriamente. Entro la settimana prossima
ECCO PERCHE’ LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA E’ UN’IPOTESI SCIAGURATA «L’acqua è un bene universale che non può essere assimilato a una merce»
si potrebbe concludere l’iter parlamentare di un Ddl, il n° 135, il cui articolo 15, se non cancellato o modificato, potrebbe consegnare alle multinazionali la gestione dell’acqua. Da mesi esiste un movimento di opinione che opera per sensibilizzare le persone e le istituzioni alla delicata questione attinente alla gestione dell’acqua. Uno dei coordinamenti più attivo a livello nazionale è il Forum italiano dei movimenti per l’Acqua il cui sito internet, http://www.acquabenecomune.org/, ha come motto “L’acqua è un diritto non una merce” che bene illustra i termini del
contendere. Fra le varie iniziative del forum c’è una raccolta di firme tendente a sensibilizzare i parlamentari affinché il DDL 135 non venga convertito in legge. Io ho già firmato l’appello e penso che tutti i lucani dovrebbero farlo, per fortuna c’è la possibilità di farlo comodamente da casa collegandosi al sito: http://www.petizionionline.it/petizione/campagna-nazionalesalva-lacqua-il-governo-privatizza-l-acqua-/133. Anche in Basilicata esiste un coordinamento di associazioni che sotto la sigla Comitato Acqua Pubblica si muove da tempo
per sensibilizzare i lucani. Il Comitato agisce da tempo presso i locali della Parrocchia di S. Ant’Anna a Potenza e sabato è stata organizzata un’affollata assemblea a cui hanno preso parte movimenti ed associazioni nel corso della quale la coordinatrice del Comitato, Lidia Ronzano, ha illustrato l’iniziativa meditata nel corso delle tante riunioni. Il Comitato Acqua Pubblica lucano propone di far approvare al Consiglio Regionale della Basilicata un documento che acquisisca alcuni principi che affermino il concetto di acqua quale “bene comune per l’umanità” e che sancisca chiaramente la gestione pubblica. Il documento è stato recepito e approvato all’unanimità e volendone illustrare sinteticamente il contenuto occorre far riferimento ad alcuni doverosi richiami alla legislazione e normative europee (Carta Europea dell’Acqua adottata a Strasburgo nel 1968, risoluzione del Parlamento Europeo del 15/3/2006 che dichiara “l’acqua come bene comune dell’umanità che auspica, fra l’altro che essa entro il 2015 sia resa disponibile alle popolazioni povere della terra”, risoluzione del Parlamento Europeo dell’11/3/2009 che afferma “essendo l’acqua un bene comune per l’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme di mercato interno”). Se la sciagurata ipotesi di privatizzare l’acqua dovesse anda-
re in porto il sistema normativo lucano verrebbe demolito e la Regione dovrà indire una gara pubblica per la gestione del ciclo idrico. Tutto ciò premesso appare più che opportuno l’invito del Comitato Acqua Pubblica lucano alla Regione Basilicata di deliberare alcuni principi che stabiliscano in maniera inequivocabile che l’acqua è un bene pubblico, un diritto umano universale non assoggettabile al mercato, che sia garantito a tutti un quantitativo minimo di 50 litri giornaliero per ogni persona, che siano garantiti criteri di equità e solidarietà e rispetto degli equilibri ecologici, che sia garantito in via prioritaria il consumo umano rispetto ad altri usi, che sia rispettato l’articolo 117 della Costituzione che stabilisce la competenza esclusiva delle Regioni. Il documento approvato dall’Assemblea auspica, fra l’altro che la Regione Basilicata aderisca al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per l’Acqua Pubblica, che il massimo ente territoriale lucano modifichi il proprio Statuto introducendo i principi sopra richiamati, che legiferi entro il 2010 in tal senso. Si auspica altresì che la Regione Basilicata impugni davanti alla Corte Costituzionale l’art. 15 del DDL 135/2009 se dovesse, malauguratamente, essere convertito in Legge. Come si evince non c’è da stare tranquilli ed è giunta l’ora che la gente si occupi di queste cose, anche la stampa deve dare più rilievo a queste lotte, magari trascurando il gossip politico che tiene banco sui media da troppo tempo. Nicola Nicastro
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Lunedì 16 novembre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Dal pulpito della parrocchia di Santa Cecilia il parroco ha lanciato un messaggio di speranza
Don Mimmo ed il 21-12-2012 «Non bisogna avere paura di simili profezie. Noi abbiamo la fede» «BISOGNA credere alla Parola di Dio, non credo ai fattori esterni, come ad esempio i cataclismi». A tanti può sembrare una frase come tante, ai fedeli che sabato pomeriggio e ieri mattina hanno gremito la chiesa di Santa Cecilia a Potenza è sembrato un messaggio forte e chiaro verso la speranza. A parlare è stato don Mimmo Florio, parroco della struttura religiosa di Poggio tre Galli che dall'altare ha fatto risuonare le parole del Vangelo di Marco. La frase rivolta sostanzialmente alla data del 21 dicembre 2012, giorno in cui secondo il calendario Maya è prevista la fine del mondo, causata dall'inversione dei poli magnetici, che potrebbe produrre eruzioni vulcaniche, terremoti e maremoti, con il conseguente stravolgimento della sfera terrestre, ha fatto breccia nei fedeli di Poggio tre Galli che numerosi, sia sabato pomeriggio che ieri mattina hanno partecipato alle celebrazioni delle Sante Messe. Una frase, quella espressa da don Mimmo Florio che cade a fagiolo, vista la concomitante uscita nelle sale cinematografiche della pellicola prodotta dalla Sony Pictures che spiega in tutti i dettagli, cinematografici, s'intende la fine del mondo secondo il calendario Maya. La trama del regista Roland Emmerich è di quelle che non lasciano scampo e ha un cast d'eccezione formato da Amanda Peel, Oliver Platt, Thandie Newton, Chiweitel Ejiofor e John Cusak. Don Mimmo Florio, parlando ai fedeli ha rimarcato l'esigenza assoluta di credere in Dio, cercando di evitare la psicosi generata dalle voci e dalle profezie dei Maya che danno per certa la fine del mondo. Il parroco di Santa Cecilia ha inoltre affermato: “Siamo uniti in Gesù, negli Angeli e in Dio, non dobbiamo avere paura di simili profezie che possono stravolgere ogni cosa. Gli scienziati si stanno interrogando sulle profezie dei Maya, come cattolici praticanti dobbiamo fare riferimento alle parole di Dio che ci danno sicurezza e conforto”. Dunque d'incanto, fede, scienza e,
La replica
Unità d’Italia Polemiche per la commissione per le celebrazioni
L’interno della parrocchia di Santa Cecilia
ora cinema s'interrogano sugli interrogativi del 21 dicembre 2012, che per molti ha significato Progetto Sopravvivenza. Del tema in questione si è occupata anche la televisione con le puntate di Quark e Voyager che hanno cercato di far luce, mediante studi antropologici e segni del destino, sulle reali possibilità di eventi tragici che potrebbero stravolgere il mondo. Don Mimmo Florio, in questo senso, sviluppando nelle due Omelie il Vangelo di Marco ha dato rassicurazioni ai fedeli sottolineando:
«Bisogna affidarsi a Dio. E' Lui la nostra Salvezza, i messaggi di fede sono superiori ad ogni cosa». La testimonianza di Don Mimmo, giunta proprio qualche giorno dopo l'uscita nelle sale cinematografiche del film di Roland Emmerich rappresenta un messaggio importante e da tenere in considerazione. Ora saranno gli aficionados del grande schermo e gli appassionati dei Maya a giudicare. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
IN CITTA’ Da “Gambero rosso”
Un sabato “infuocato”
Questa sera il popolo di Facebook festeggia se stesso
Cassonetti in fiamme in via Mazzini Auto distrutta a San Gerardo
QUESTA sera tutti a fare un tuffo nell’acquario di “Gambero rosso”, dove si terrà la “Grande festa di Facebook”. L'intento è quello di ritrovarsi in un luogo reale - e non virtuale come quello del social network ormai diventato un must - per una serata. Una serata durante la quale sarà possibile, finalmente, conoscere di persona tanti amici che si conoscono solo attraverso la rete. Tante le sorprese per tutti.Non mancherà un grande buffet organizzato dai cuochi e dai pizzaioli che per la serata prepareranno dei “piatti a tema” con lo spirito della festa. Una festa che, alla fine, diventerà una vera e propria rimpatriata tra vecchi e nuovi amici
UN sabato sera alquanto “infiammato”. Due incendi sono divampati nel centro storico del capoluogo. Un autovettura, parcheggiata lungo la salita di San Gerardo, è andata distrutta dalle fiamme. Sul posto, allertati dai residenti, sono giunti i carabinieri e i Vigili del fuoco che hanno provveduto a spegnere l’incendio. Incendio che sarebbe divampato per autocombustione. Più “inquietante”, invece, quanto accaduta all’incrocio tra via Mazzini e via IV Novembre dove dei vandali hanno appiccato il fuoco ai cassonetti della spazzatura. Si tratta del secondo caso in tre giorni. Sul posto sono subito accorsi gli agenti della Polizia di Stato e, ovviamente i Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme. Fiamme che hanno danneggiato le centraline dell’Enel, della Telecom e dell’Italgas che si trovavano accanto ai cassonetti.
Al nostro GIOVANNI Che questo compleanno ti porti come dono quello che il tuo cuore cerca da tempo: il grande AMORE. Un mega augurio da tutta la redazione del “Quotidiano”
In merito alla risposta del sindaco di Potenza sull'interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione Anna Maria Calabrese, Giuseppe Molinari, Angelo Laieta e Michele Napoli, circa la commissione per le celebrazioni dei 150 anni dall'Unità nazionale, il consigliere Calabrese precisa che effettivamente era presente all'incontro di cui il sindaco parla, né era distratta. Tuttaltro: «durante la conferenza dei capigruppo di sabato 7 novembre tenutasi presso la sala dell'Arco del Palazzo di Città e convocata per presentare i Pisus il sindaco ha comunicato, tra “le varie ed eventuali” che avrebbe costituito la commissione cultura per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità di Italia facendo espressamente tre nominativi». «Un consigliere dell'opposizione - sottolinea Calabrese - in quella sede ha fatto notare come questa commissione fosse identica nella sua composizione a quella relativa alla celebrazione del bicentenario e che sarebbe stato opportuno allargarla favorendo la partecipazione di altri studiosi che pure esistono». Calabrese ha sottolineato che «evidentemente il sindaco Santarsiero non condivide il significato che io do al termine partecipazione attiva, collaborazione; il sindaco ritiene, invece, di raggiungere il proprio obiettivo facendo accordi personali con questo o quel consigliere. Non è aggiungendo un nome alla triade iniziale, tra l'altro tutte persone alle quali va la mia stima, che si dà attuazione all'invito di collaborazione e condivisione da me auspicato». Meglio sarebbe stato, «considerata l'impostazione dell'evento storico culturale che la città di Potenza si accinge a celebrare, che il sindaco avesse preso parte alla quarta commissione consiliare deputata ad affrontare varie tematiche tra le quali quelle relative all'istruzione, cultura e così via, coinvolgendo tutti i componenti la stessa sulle decisioni che, invece, ha assunto in prima persona vanificando, o quanto meno sminuendo, ruolo e competenze della commissione consiliare preposta». «Tanto - conclude Calabrese - è dovuto non per mera e sterile polemica, perché non è proprio nella mia forma mentis, ma per chiarezza di principi, comportamenti e rapporti istituzionali».
Un anno e' passato e sei rimasta l'AURORA piu' bella del mondo, buon compleanno AURORA, da zio Tonino, zio Mino, zia Maria, nonno Giuseppe e nonna Antonietta
Non ve lo aspettavate ma noi non potevamo di certo dimenticare le nostre due MARGHERITE. Alla Agata e alla Mami auguriamo un buon onomastico
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Potenza
Se n’è discusso a Paterno in un’assemblea pubblica voluta dall’associazione “Vitamine”
La Basilicata e la criminalità La regione e l’isola “felice” che non c’è : racconti e testimonianze con don Cozzi PATERNO – Un uditorio consistente e nutrito ha partecipato, con grande trasporto, con visibile coinvolgimento e con passione, al dibattito pubblico “Basilicata: l’isola (felice) che non c’è. Percorsi da sviluppare e storie da raccontare a difesa della legalità nella nostra terra”. L’assemblea pubblica, organizzata dal gruppo “Vitamine per Paterno: foglio di collegamento tra Paternesi nel mondo”, ha visto la preziosa partecipazione, in qualità di relatori, di Paride Leporace, direttore de “Il Quotidiano della Basilicata” ed autore del libro “Toghe Rosso sangue”, di don Marcello Cozzi, responsabile di Libera (Associazione in prima linea nella lotta contro le Mafie), di Ce.St.ri.m (Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali) ed autore del libro “Quando la Mafia non esiste”, Fabio Amendolara, giornalista de “Il Quotidiano della Basilicata”. Si è parlato di illegalità e del miraggio di una sospirata ma possibile legalità, di mafia e di mafie, di corrotti e di corruttori, di vite sospese e di vite spezzate. Un dibattito che ha affrontato la spinosissima e, spesso, struggente, per i risvolti che assume, questione della diffusione dell’illegalità, della sua ramifica-
Don Marcello Cozzi
zione territoriale, a volte istituzionale. Si è cercato di ricostruire una geografia ed una storia del crimine organizzato e dell’illegalità diffusa per poi soffermarsi sul caso specifico della Basilicata, appunto isola (felice) che non c’è. Ogni giorno la cronaca giudiziaria ci informa di “appalti truccati” e di “gare pilotate”; ci parla di
corruttori e di corrotti, di ogni genere e professione, di ogni schieramento politico; di dentro e fuori le istituzioni, da Nord a Sud del Belpaese; ci parla della deplorevole architettura criminosa di cosche e clan che attentano allo Stato, che attentano alla vita, che attentano alla storia. In questo contesto generale va inserito il depresso
Sud. Un Sud, purtroppo, ancora di sudditanza e non di cittadinanza. Un Sud dove il feudalesimo del potere, il vassallaggio del consenso, riabilitano istituti da tardo Medioevo, provocando, di fatto, uno sfilacciamento sociale, un’emorragia demografica, uno svilimento culturale, un depauperamento strutturale e programmatico.
La Basilicata, lungi da poterla considerare isola felice, oasi fatata, disincantata ed incontaminata, proiezione di quella “Città del Sole” di cui scriveva Tommaso Campanella nel 1602, e la Val d’Agri, terra della dannazione perenne, icona delle contraddizioni e dei mali del nostro tempo, si inseriscono di diritto in questo quadro. Diventa importante, allora, conoscere, capire, ricercare, sapere. Giancarlo Siani diceva che “bisogna sapere per poter scegliere”. Questa l’idea che ha animato il gruppo “Vitamine per Paterno” nell’individuazione degli ospiti. La loro sensibilità culturale ed intellettuale, il loro coinvolgimento professionale, civile, il loro impegno sociale come esempio di coscienza critica comunitaria e collettiva che deve trasformare, parafrasando il Direttore Leporace, «l’opinione del pubblico in opinione pubblica». Un’opinione pubblica che non può e non deve voltarsi dall’altra parte, non può e non deve subire ed accettare verità sottaciute, non può e non deve non affrancarsi dai gioghi della sfiduciata inerzia o della colpevole indifferenza. Un’opinione pubblica che, però, sembra final-
mente riappropriarsi di una coscienza di sé e di voler recuperare la tanto agognata pace sociale, come spiega Francesco Fumarola, uno dei promotori dell’iniziativa: «Il successo dell'iniziativa è significativo per il fatto che nel paese, come più in generale nel territorio della valle, si ha fame di sapere e fame di informazione. I cittadini, contrariamente a quello che si pensa, non sono affatto rassegnati ma rispondono significativamente quando la società civile si riunisce per confrontarsi seriamente su tematiche incalzanti e scottanti. Anche in Val d'Agri vogliamo squarciare il velo dietro il quale sta la falsa idea che, alle soglie del 2010, la Basilicata sia ancora da considerarsi un'isola felice. Ora sappiamo, anche grazie all'iniziativa e al meritorio lavoro di don Marello Cozzi, Paride Leporace e Fabio Amendolara, che le cose non stanno così, che la Basilicata è una regione come tutte le altre, nel bene e nel male. Con il male delle infiltrazioni delle criminalità organizzate, e dei loro tanti gangli, e con il bene di una società civile che non solo non si arrende ma risponde attivamente». Nuario Fortunato
Da Muro, l’appello della presidente : «Recuperare il dialogo»
Sud, infrastrutture e sviluppo L’analisi dell’eurodeputata Mazzoni MURO LUCANO - A margine dell’incontro sul tema “Basilicata: infrastrutture e sviluppo”, che si è svolto nei giorni passati a Muro Lucano, l'europarlamentare Erminia Mazzoni, componente della commissione Sviluppo Regionale e Presidente della Commissione Petizioni a Strasburgo, fa luce sulle direttive europee in tema di sviluppo per il Mezzogiorno. «Nulla potrà fare la Lucaniada sola. Nulla potrà fare un europarlamentare se non riesce a dialogare con i territori. C'è una litigiosità della politica da mettere da parte - ha detto Mazzoni - a tutti i livelli. Per realizzare progetti occorre puntare sul recupero della capacità di dialogo». Di seguito, l’intervista: In tema di infrastrutture e sviluppo cosa si può fare per un’area fortemente penalizzata dal gap infrastrutturale? Vivo il problema della marginalità del Mezzogiorno. Vivo il problema della marginalità del nostro paese all'interno del contesto europeo. Scendendo verso le realtà più piccole il grado di emarginazione e compressione delle istanze dei territori
aumenta sensibilmente. In Europa, a livello parlamentare, non siamo stati capaci di guadagnarci la considerazione della quale avremmo bisogno per poter incidere sulle politiche europee che tanto fanno sui nostri territori. Siamo l'unica delegazione che anche in Europa ragiona in termini di destra o sinistra. Si continua a ragionare in termini di Sud e Nord. Abbiamo delle divisioni quando affrontiamo questioni di carattere sovranazionali. Le altre delegazioni, come quella francese o spagnola, non guardano più in faccia alle divisioni che esistono nelle loro realtà di provenienza. Anzi diventano la rappresentanza del paese. Per noi non è così. Quali le direttive l'Europa metterà in campo per rafforzare l'economia negli Stati? La prima battaglia nella quale mi sono buttata è quella della valorizzazione delle aree euro- mediterranee. C'è uno spostamento di interessi economici dell'Unione Europea - ha detto Mazzoni- verso l'est Eu-
ropa. Si assiste così all'indebolimento della nostra economia. Occorre lavorare per creare una rete tra i paesi del bacino del Mediterraneo. Ed ancora costruire un ponte con i paesi extra europei per confrontarci con le sfide dei paesi asiatici. Stiamo accelerando la direttiva che riguarderà l'introduzione del Il tavolo dei relatori Made in Italy e del Made in Europe per rafforzarci nella Di vocazioni valoriali e di competenze competizione con altri paesi che non hanno regole. Per le grandi reti europee verti- valide da spendere sul territorio. E' faciliscali si punta a promuovere la definizione simo portare risorse solo se sul territorio di accordi per il finanziamento di quei cor- c'è chi strutturalmente realizza poi un ridoi verticali affinchè si incrocino con progetto. Il mio compito è quello di conquelli dell'Europa e con quelli nazionali. sentire, attraverso un'informazione adeGrazie ai fondi di cofinanziamenti saran- guata, che ciò avvenga. Nel Mezzogiorno no poi distribuiti sulla base della pianifica- le occasioni ci sono. Ora è il momento di zione regionale. C'è sempre una matrice metterle insieme ma non immaginiamo di realizzare in Basilicata delle cattedrali nel regionale. E allora il Mezzogiorno di cosa ha biso- deserto. gno? Angela Scelzo
La strada che collega Genzano a Oppido necessita di interventi per la messa in sicurezza
Evento organizzato dalla comunità montana Alto Basento
Ss 169: per tutti una vera emergenza
Sulle tracce di Federico II Convegno a più voci
GENZANO DI LUCANIA - “Vie di comunicazione allo sbaraglio”. L'assenza di infrastrutture adeguate è una carenza avvertita dai cittadini di Genzano a vista d’occhio. «La SS 169 è una carrettiera», commenta l'autista della navetta che quotidianamente trasporta i passeggeri dal centro abitato alla linea ferroviaria Appulo-Lucana, distante dal paese 7 km. «È piena di buche», fanno eco i passeggeri. «Sono anni che la SS 169 non viene asfaltata dal tratto Genzano scalo fino a Genzano paese e oltre proseguendo verso Oppido», è il resoconto collettivo. Il grado di manutenzione è uguale allo zero per la bretella principale che collega i cittadini a Potenza e a Bari, ma non solo. L’altra strada provinciale, la SP
La strada statale 169
122, che collega Genzano a Bari, è ugualmente dissestata. La strada stretta presenta avallamenti, frane ed è priva di linea di mezzeria. Dirigendo il navigatore verso l'interno di Genzano
il quadro non muta. “Il manto stradale è cosparso di buche e la pulizia è pressoché assente in prossimità dei centri abitati” - reclamano i residenti. Angela Menchise
OGGI, presso la sala conferenza della Biblioteca nazionale di Potenzain viadel Gallitello, 103 dalle ore 9:30 alle ore 13:30 si terrà il convegno sulla figura di Federico II. Il convegnosarà divisoin dueparti, una prettamente storica e l’altra dedicata agli aspetti più innovativi della figura dello svevo e si avvarrà dell'intervento di docenti e studiosi di rilevanza nazionale. L’incontro è promosso dalla Comunità Montana Alto Basento. Il programma prevede l'intervento del Responsabile Comunicazione del Club Unesco Potenza, Rocco Brancati, del Presidente Club Unesco
Potenza, Antonio Tranfaglia, del Presidente federazione italiana Club e Centri Unesco, Maria Luisa Stringa e del Presidente Club Unesco di Pisa, Franca Vitale Fascetti. Dopo i saluti istituzionali del Direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, Dr. Franco Sabia, del Presidente della Comunità Montana Alto Basento, Gerardo Ferretti, del Presidente della Regione, Vito De Filippo, del Presidente della Provincia, Piero Lacorazza e del Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, la parola passerà al Prof. CosimoDamiano Fonseca, accademico dei Lincei e presidente onorario del club
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Potenza e provincia 9
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
VELENI E SEGRETI
l’Oroscopo
TRA MITI E LEGGENDE
ARIETE 21/3 - 20/4
di MAURIZIO ALFANO NARRAMI, o Musa l'uomo dell'agile mente che ha lungo andò viaggiando e conobbe la natura dell'anima e molti dolori patì nel suo cuore lungo le vie del mare, lottando per tornare in patria coi compagni. Il viaggio di Ulisse, il suo tormento, le sue insidie, gli approdi fatali, i venti, le maree, le tempeste, i miraggi e le trappole che lo hanno accompagnato sembrano senza forzare il mito e la leggenda rispecchiare totalmente la burrascosa vicenda ed il fatale viaggio delle navi dei veleni verso la terra delle inaspettate verità e dei continui colpi di scena e di coda. Viaggio segnato dal fato con a prua la verità che sempre più si allontana assottigliandosi all'umana vistaed a poppacon l'incanto dellemagiche illusioni sempre più vicine per Ulisse e la sua terra. Terra come l'irraggiungibile Itaca sempre più lontana da quando è stata aperta l'otre che contiene i venti che spirano impetuosi verso una nuova rotta fatta di lotte e consapevolezze necessarie alle Calabre coste sempre più abitate da uomini e donne in cerca come Ulisse dell'eterna compagna, la verità per i primi, Penelope per l'eroe. Verità assente da anni nella sua e nostra terra, giocata dagli dei e condannata dal mito a vagar per le acque del mediterraneo senza un vero approdo alcuno per darsi ristoro dalle millenarie fatiche occorrenti a resistere alle spinte degli dei di affondarla, affogando così ogni sua progenie. Condanna a morir ancor più forte da quando si è osato sfidar la quiete degli Dei dell'olimpo romano nel loro gioco prediletto dell'insabbiamento che consiste nel distruggere i castelli di sabbia ai quali spesso si affidano le nostre speranze e ricoprire continuando il crudele gioco ogni traccia delle verità in un gioco perpetuo. Non importa quanti bambini piangeranno per questo atroce diletto di rompere ogniqual volta è necessarioi castelli disabbia se rischiano di diventare per colpa loro, le nostre coste, i nostri mari e le nostre spiagge meta di curiosi ambientalisti. Coste, dagli stessi Dei dell'olimpo affidate all'occhio attentoe vigiledi Ciclopiciuomini corrottie senzascrupolo alcuno divenuti custodi di velenosi segreti. E così ogni volta nel diletto degli Dei riparte il gioco e con esso il tormentato viaggio della nostra nave della verità circuita dal canto delle sirene, da maghe, tempeste e mostri feroci obbedienti al solo Dio delle verità nascoste, dove tutto èsolo apparente tranne gliscogli prediletti sui quali sempre ritorna ad infrangersi il nostro viaggio ed i nostri sogni, restituendoci solo veleni. Ma ora la superbia degli esseri inferiori ha superato ogni inesistente comprensione da parte del Signore dello stretto che sacrileghi contro ogni mito hanno osato sfidare gli abissi e far scendere non l'occhio del servo Ciclope, ma frutto dell'ingegno di Ulisse un'altra sua diabolica creatura che come fu per Troia il suo cavallo fatale, questa lo fu per dirigere il suo sguardo dove un solo occhio non era fin'ora mai arrivato. Una terribile invenzione dell'irrequieto Ulisse che ha costruito un arnese capace di inabissarsi e portare con se le prove del mistero che circonda la nave naufraga e da Ulisse disegnata. Ma Circe assopita ai piaceri del diletto della natura e presa alla sprovvista per riparare al danno di essersi anche lei fatta soggiogare dall'astuzia leggendaria del mortale Ulisseha dall'Olimpo romano subitoinfiltrato nell'aria un magico cantico che si promana come incenso corroso da veleno per riaddormentar ogni specie umana ed anche quell'animale di Ulisse. Mai nei nostri giochi di denaro, nonostante avvelenati da trucchi senza scrupoli, abbiamo messo in pericolo la vita degli abitanti delle coste calabre, abbiamo solo fatto finta per ingannare il tempo e non la gente di affondar presso di voi una nave carica di veleni, ma altro non era che quella carogna di Caronte che traghettava passeggeri da Catania. E'tuttacolpa diCarontechenell'eterno giocoanascondino non vuole uscire allo scoperto per dir la verità che dunque rimane con lui nascosta, ma prendetemi in parola, abbandonatevi al mio canto ed alle mie fattezze che si Presti a Giacomo e non solo a lui quando di esse vi è per il santo olimpo ogni bisogno. Ma Giove è per Giove oramai adirato per questa stupida ostinazione di Ulisse di inseguire chimere, fattucchiere, maghe e megere che sempre di più lo portano ad avvicinarsi alla Penelope verità che non nasconde di dare sembianze e misure diverse di se,ogni qual volta è necessario per custodirsi integra al suo sposo come la verità ancor nascosta. Giove nel frattempo stanco di questo vecchio gioco e perduta l'olimpica pazienza in un momento d'ira ha scagliato fulmini e saette sulle nostre acque ed ha chiamato quell'imboscato di Eolo per soffiare così forte vento tanto da non rendere possibile ogniricerca mentre a Morfeo ha ordinato di far dormir sonni tranquilli agli inquieti. Appena finitodi dareordini ègiusto arrivatoMercurio che ha portato per diletto al suo signore l'ultima novità dei giochi sulle verità apparenti, ovvero il gioco delle tre carte che subito ha risvegliato in Giove l'ultimo inganno da consegnar ai calabriamici di Ulisse. Questa èla Cunsky e questa è la Catania, dov'è la Cunsky e dov'è la Catania? Mentre ora il gioco è ripartito per altri millenni ancor, io vado alla ricerca di nuovi e più forti giocatori selle verità apparenti. E mentre cerco mi arrivano ancor le voci, le notizie, i colori e gli odori dei tanti Calabresi che hanno iniziato a navigare senza pericolo che possa più affondarsi il lungo cammino verso la richiesta delle tante verità fin'ora sono rimaste inabissate insieme alle tanti navi dei veleni che le hanno custodite. Ma orala speranzanon èpiù naufragacome Ulissesulle coste del nostro mare, ma ha trovato il coraggio di sfidare le tempeste degli interessi che hanno affondato veleni e verità. Itaca è sempre più vicina e con lei la resa dei conti con i tanti che hanno fatto della nostra terra e del nostro mare un luogo solo di interesse e diletto personale. Ma ora è cambiato qualcosa, ovvero è nata figlia prediletta del nostro mare la consapevolezza senza aver più paura lei di Scilla e Cariddi.
L'ambizione vi spinge a cogliere qualsiasi opportunità per fare una brillante carriera. Intesa magnifica con un Leone.
TORO 21/4 - 20/5
Vi sentite pieni di energia e di voglia di agire: nel lavoro conviene però prendere delle iniziative mirate. L'amore muove i primi passi
GEMELLI 21/5 - 21/6
LA RISCOPERTA DEL DOROTEISMO MA DI QUELLO LUCANO BUONO di Mauro Armando Tita GIOVEDI scorso la segreteria del Quotidiano mi preannuncia una lettera riservata di un noto avvocato. Tra il meravigliato e lo stupito cerco immediatamente di conoscere il motivo di tanta riservatezza. Sono considerato sì "penna salace", ma, credo , molto onestamente, di non essere andato mai "sopra le righe" ,soprattutto, credo che ...nei miei scritti sia sempre stata salvaguardata la buona educazione, il rispetto e l'onestà intellettuale, quest'ultima , a volte, rincarata da dosi di "denuncia" e di lapalissiane "verità". Sono estremamente convinto di non aver offeso nessuno. Apro la "riservata" ...ha inizio un racconto bellissimo. Un racconto di vita, di correttezza di rapporti, di serio confronto e di dialoghi improntati al vero esercizio di una democrazia compiuta e matura. E' il racconto di uomini che io ho sempre definito a torto "dorotei". Se D'Alema riscopre Benigno Zaccagnini noi del Quotidiano possiamo riscoprire il doroteismo lucano, quello buono. Quello che vive di democratica rappresentanza e riscopre dopo quarant'anni rapporti e affetti di collaboratori ,come mio zio Antonino Tita, con una umiltà e un rispetto che,oggi, sembra del tutto "evaporato". Del resto esiste un "colesterolo " buono e uno cattivo.Il "cattivo" (doroteismo) lo abbiamo denunciato in tutte le salse. Non abbiamo mai avuto l'umiltàdi scoprire quellobuono. L'occasione ci è offerta da queste giornate della memoria rivolte al Presidente Verrastro . Un uomo che nell'immaginario colletttivo era considerato il paladino delle assunzioni "aviglianesi" nella Pa. lucana. Chi mi sprona , con parole di sincera stima, anche, nei riguardi del direttore del Quotidiano, e si complimenta e si riconosce nei miei interventi è nientemeno che il senatore Lapenta. So che Lapenta è considerato negli ambienti politici lucani un gentleman, un galantuomo . Leggere l'intervento di Lapenta significa riportare l'orologio ai meravigliosi momenti della politica lucana post bellica con i grandi proces-
si di sviluppo innnescati. La lettura ci convince ancora di più che le relazioni umane sono al primo posto in un vero "consesso" democratico. La mia persona non ha mai amato tabulati ideologici e massimalismi. Ricordo che tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta mi iscrissi al Ciru (Centro italiano relazioni Umane) di Oscar Luigi Scalfaro tra i disappunti dei miei vecchi compagni di Partito. Se la ragion d'essere della politica sta nel porsi al servizio del cittadino, è indispensabile collocarsi in un 'area che faccia dell'esigenza del dialogo e del confronto il suo momento più alto. Caro Senatore Lapenta il ricordo particolare che mi ha più colpito è la "lettera" del presidente Verrastro... "C'era stato tra noi una incomprensione per una scelta amministrativa; aveva notato il mio disappunto". Mi scrisse: " Caro Nicola notai nell'ultima seduta di Giunta il tuo disappunto per esserti trovato di sorpresa... dinanzi alla decisione presa". "Nelle tue poche, appena articolate battute, potei comprendere tutto ciò che in esse vi era di non espresso... Gli risposi, tornò a scrivermi: "Caro Nicola, la tua lettera mi ha commosso fino alle lacrime". Te ne ringrazio dal profondo del cuore, mi ha recato la testimonianza di non averti dato quella mortificazione che temevo, involontariamente, di averti dato. Grazie , grazie di cuore". In questo rapporto" epistolare" vi è una lezione di umiltà e di dignità che, oggi, ...facciamo fatica a comprendere. "Nella vita politica se non si hanno risorse interiori di spirito, tante volte ci si sbanderebbe". Sono affermazioni di politici di altra epoca e di altra dirittura morale. Questa è la caratura morale, religiosa e politica di uomini che ,forse, con un po' di ritardo abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare. Grazie senatore Lapenta per avermi onorato di tale scelta...Farò tesoro della sua Polis perchè come sostiene il Cardinale Martini bisogna vivere l'dentità cristiana nella solidarietà del mondo. mauro.armando.tita@alice.it
UNA DEMOCRAZIA CHE DEVE ESSERE DAVVERO PARTECIPATA segue dalla prima -litica che forma e definisce l'identità del Pd lucano, entro cui assumono il loro vero e fisiologico significato i singoliepisodi e gli interessi ed i movimenti dei suoi attori. Una cultura - è bene ricordarlo ai tanti dis-interessati commentatori - che non è stata originata dalla caduta del "fulmine del pensiero" sul partito, secondo una metafora cara a Marx, ma più banalmente, dalla modalità di ricerca del consenso elettorale, dall'organizzazione, dal "fare del gruppo dirigente". Sul consenso elettorale, non è chi non vede. Evangelica moltiplicazione di tessere e liste gonfiate e griffate dai capetti, per incanalare il voto libero (?) delle primarie. Un'ostentata mercificazione delle elezioni ed un'impudica riduzione dei cittadini a meri consumatori, per lo più intenti all'acquisto di un prodotto-lavoro. Forse che un partito, chein unfondamentale attocostitutivo si presenta come un outlet del voto, potrà mai trasformarsi in un partito dei diritti, come si richiede nel terzo millennio? Ma è nel gruppo dirigente che si realizza una vera e propria metamorfosi, non più celata dopo la vittoria di Bersani. Venuta meno la distinzione del passato tra rappresentanti delle istituzioni e dirigenti di partito, tutto il potere si concentra in una ristretta oligarchia, i cui inamovibili componenti si lottano o si alleano, in funzione dei futuri posizionamenti che riguardano loro e i sodali temporanei. E' il trionfo del "particolare", del fare per sé, causa pri-
ma dell'anomala formazione di due correnti, in nome di Bersani. E' la degenerazione della degenerazione partitocratica. Questi due elementi, consenso e oligarchia, prefigurano e determinano un "partito integrativo di superficie", come direbbe Habermas, un partito che non attiva i cittadini in base ai loro interessi sociali, ma li mobilita solo a fini elettorali. L'oligarchia si trasforma così, in clan e il partito diventa o può diventare quella realtà ed immagine clanica che Veltroni ha cercato di combattere e rimuovere, avendo compreso da molto tempo, l'importanza diuna leadership carismatica in un moderno partito democratico. Sappiamo com'è andata, per cui non è difficile che prevalga una politica clanica, dagli esiti drammatici su una popolazione lucana poco numerosa e afflitta da tale bisogni da essere facilmente imprigionata nelle reti del potere. Quale via d'uscita? Dare voce all'individuo, alla società civile. Non c'è altra strada realisticamente praticabile, purché si vada oltre la sterile denunzia e si muova il mondo della cultura. La cultura ritorni a "fare" cultura e incominci subito arendere "diritto"dell'individuo edella società civile, la scelta stessa dei candidati alle elezioni. E non con la farsa delle primarie, ma con le modalità di una vera democrazia partecipata. Si può fare, si può impedire, se non ora, almeno in un prossimo futuro, che il segretario regionale sia sottratto allo scambio di posti e ruoli, dalla Presidenza della regione, all'occupazione di enti e strutture pubbliche. Giulio Savino
Non è proprio il momento più adatto per fare mosse azzardate nella professione. L'amore è ad un passo da voi, dovete saperlo riconoscere
CANCRO 22/6 - 22/7
Mantenete un comportamento prudente fino a quando la situazione professionale non si sarà chiarita. In amore ci vuole slancio o è meglio lasciar perdere.
LEONE 23/7 - 23/8
Nella vita professionale dovete essere più intraprendenti: solo così riuscirete ad emergere. L'amore nasce sotto una buona stella
VERGINE 24/8 - 22/9
Decidetevi a svolgere con molta determinazione gli incarichi di lavoro sui quali avete preso tempo. L'amore richiede maggiore impegno
BILANCIA 23/9 - 22/10
Dovete cercare di contrastare l'apatia che nel lavoro vi impedisce di approfittare della buona situazione. L'amore bussa alla vostra porta
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Prima di buttarvi in altre iniziative di lavoro converrà consolidare la vostra posizione. In amore non abbiate fretta.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Approfittate del momento favorevole per allargare la vostra sfera di attività. In amore cercate di capire cosa volete veramente.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
La vostra posizione si è consolidata e ora potete anche osare qualche azzardo. Non siete soddisfatti di uno Scorpione poco presente
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Non lasciatevi prendere la mano dalla voglia di fare e dalla fretta di arrivare nel lavoro. Caos nei rapporti sentimentali
PESCI 20/2 - 20/3
Non è facile parlare chiaro ma con un certo tatto: nel lavoro è proprio quello che dovete fare. In amore il vostro coinvolgimento aumenta.
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UNA serata sobria ed intensa, all'insegna della cultura, della satira, dell'umorismo quella offerta dall'Associazione Filatelica Culturale “Isabella Morra” ad un pubblico attento come capita di rado.Una serata articolata in maniera molto differenziata: dai francobolli alle fotografie, ai libri, alle relazioni, alle proiezioni di DVD sulla Basilicata, al regalo del prezioso “Numero Unico”…tutto ciò, come ha detto il Presidente del Centro di Filatelia tematica, Dott. Luciano Calenda, a riprova della versatilità, dell'inventiva e della sensibilità del presidente Umberto Savoia e degli altri organizzatori. Da oltre 20 anni, infatti, l'Associazione promuove numerose iniziative di valore, realizzate con cura, ed offre importanti opportunità di far conoscere avvenimenti culturali che interessano la nosra città e la nostra regione. Questa volta l'occasione per la manifestazione “Potenza 2009” è stata offerta dal Bicentenario della nascita del sacerdote, patriota e poeta potentino Emilio Maffei e dal 75° Anniversario del soggiorno dello scrittore Giovannino Guareschi a Potenza, due personaggi vissuti in periodi diversi, con un solo punto in comune: la nostra terra. Ad Emilio Maffei, che in vita fu sempre circondato da grande venerazione, nel 1894 i Potentini dedicarono una lapide murata sul prospetto delle scale del Popolo in Piazza XVIII Agosto ed una piccola piazza lungo via Pretoria. La bella relazione della dott.ssa Eva Bonitatibus, giornalista e
Lunedì 16 novembre 2009 Lunedì 16 novembre 2009
Maffei e Guareschi a “Potenza 2009” Guareschi
brillante conduttrice della serata, e l'ampio ed appassionato articolo della prof.ssa Carmela Sanza, pubblicato sul “Numero Unico” dell'Associazione, ci hanno fatto conoscere meglio questo nostro concitta-
dino che tra i patrioti del Risorgimento lucano” emerge in modo davvero singolare per la fierezza del temperamento, per la coerenza e per l'ardore con cui sostenne gli ideali di democrazia e di unità nazionale”. Anche Gio-
vannino Guareschi è legato alla Basilicata ed a Potenza, infatti, 75 anni fa, negli anni 1934-35, cioè negli stessi anni in cui Carlo Levi era a Matera e Cesare Pavese era a Brancaleone calabro, ha frequentato la Scuola Allievi Ufficiali nella nostra Caserma ed ha avuto modo di conoscere il capoluogo lucano. In questa città che nel 1934 cominciava a mostrare un tentativo di risveglio economico e sociale, mentre allo scrittore parmense sembrava essere rimasta indietro di almeno un secolo, egli fotografava scene di caserma e nelle ore di libera uscita si divertiva a girare per vicoli e per le stradine del centro storico riprendendo luoghi e persone, soprattutto bambini, cioè, come abbiamo potuto vedere nella mostra fotografica a lui dedicata, immagini di dignitosa povertà nelle quali non c'è la denuncia o la critica del “settentrionale”, ma solo curiosità, fratellanza e rispetto. Ancora oggi per il grande pubblico Giovannino Guareschi è soprattutto l'autore della serie
“DEI SEPOLCRI” di FOSCOLO UN editto napoleonico promulgato nel 1804 ed esteso all'Italia conquistata dal grande Corso, obbligava a porre le sepolture lontano dai centri cittadini e dai villaggi e imponeva lapidi uguali per tutti. Impediva con questa disposizione il culto delle tombe antiche quanto la storia della civiltà per dare sfogo a un egualitarismo nato dalla Rivoluzione Francese. I risentimenti e gli influssi di una moda straniera determinarono il Poeta al suo carme “Dei Sepolcri”. Nell'animo del poeta arsero celesti ardori e la fede nella Patria perché lega l'uomo a una nobile, anche se triste “religione di vita”. Gli uomini - dice il poeta - non hanno nella tomba conforto e speranza alcuna; all'ombra dei cipressi e dentro urne marmoree confortate di pianto, il sonno della morte non è meno duro. Solo i malvagi che si sentono immeritevoli di ricordo non si curano della tomba perché nessuno la conforterebbe del suo pianto. Tuttavia una legge che è contro natura c'è ad imporre oggi i sepolcri. Così, sperdute senza nessuna pietà di riconoscenza, giacciono le spoglie del grande poeta Giuseppe Parini, che morto in quegli anni, ebbe inonorata sepoltura. Dolorosa evocazione, che mette il cuore in tumulto. Mentre gli uomini, dacché cominciarono a vivere nel consorzio civile, ebbero profondo il culto delle tombe presso le quali si raccoglievano nella preghiera, nella meditazione. Ecco perché le tombe degli uomini grandi incitano i cuori generosi a magnanime azioni. Ecco perché si ritiene beata, Firenze, più che le bellezze dei suoi colli festanti diedero pertanto l'ingegno di Dante e del Petrarca e custodiscono in Santa Croce le tombe di uomini che hanno fatto grande e onorata l'Italia: Macchiavelli, Mi-
Foscolo
chelangelo, Galileo. Uniche glorie rimaste agli Italiani, da che la cupidigia straniera predò il bello italo regno. E proprio a questi marmi soleva ispirarsi a chiedere conforto l'Alfieri nuovo poeta, vate d'Italia. Ora, anch'egli tra questi grandi abita eterno “e l'ossa fremono amor di patria”. Qui gli Italiani mossi dal desiderio di nuove glorie e dalla vergogna della lunga schiavitù, trassero gli auspici per le imprese future, così come i Greci accesero il loro sacro sdegno contro i Persiani invasori e arsero d'amor patrio innanzi ai caduti gloriosi di Maratona. Eseèvero cheancheletombepossono sfidare il tempo, la poesia del Foscolo perpetuerà con il canto l'immortalità e le sventure di un popolo. Valga l'esempio di Omero che eternò nei suoi due poemi le glorie e
le sventure del popolo troiano. Consacrò però, le gesta eroiche dei vinti e dei vincitori, e, soprattutto il sacrificio sublime del grande Ettore alzando verso l'alto il figlioletto Astianotte sulle Porte Scee. Ettore, descritto dal Foscolo, ha ancora oggi onore di pianto perché il suo sangue è sacro e lacrimato, finché “il sole risplenderà su le sciagure umane”. Questo, in breve, il contenuto del carme “Dei Sepolcri” che destarono enorme impressione nella gioventù. Tutti li sapevano a memoria e altri Grandi come Garibaldi e Mazzini amarono il Foscolo per cui l'Italia ebbe, in Santa Croce, il tempio delle patrie glorie sacro al cuore delle nuove generazioni. “Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna: e se pur mira dopo l'esequie, errar vede il suo spirto”. Alessandro Volpe
di romanzi e film su “Peppone e don Camillo” il cui enorme successo prosegue a decenni di distanza. In realtà è stato uno scrittore centrale della nostra letteratura e un celebre vignettista, caricaturista e giornalista politico:nella prima metà del '900 lavorò come caporedattore del Bertoldo, poi fu fondatore e direttore del Candido, il maggior settimanale di polemica politica del dopoguerra, l'organo ufficiale della lotta al comunismo. Purtroppo, però, questo scrittore letto e amato in tutto il mondo, che ha saputo conquistare la simpatia di milioni di uomini, è stato sempre ignorato o avversato dagli intellettuali e dalla critica e ha fatto fatica a farsi prendere sul serio dagli addetti al lavoro, soprattutto italiani. Solo ora il tempo gli sta rendendo giustizia e in occasione del centenario della nascita ha ricevuto un doveroso anche se tardivo riconoscimento della sua eclettica attività e delle sue scelte di vita e letterarie. Anche il saggio di Marco Ferrazzoli
“Non solo Don Camillo- L'intelluttuale civile Giovannino Guareschi”, presentato dal Prof. Caserta, vuole dare il giusto risalto alla statura morale e all'importanza storica di questo personaggio difficile da seguire e spesso criticato per le sue scelte, ma libero, coraggioso e coerente. Secondo Indro Montanelli “la storia del XX secolo la si può fare senza chiunque altro, ma non senza Giovannino Guareschi”. Non è un'esagerazione amicale, ma una constatazione storica e per dimostrarlo basta ricordare gli episodi più importanti della sua vita e della sua opera. E Ferrazzoli lo fa in maniera originale ed intrigante, tratteggiando la biografia intellettuale e politica di questo scrittore gradevole e di profondissima umanità che si è sempre considerato un uomo comune con una grande passione per la politica. E noi, proprio come ha detto il prof. Caserta, dobbiamo essere veramente orgogliosi di averlo ospitato nella nostra terra. Mariolina Iacobuzio
NASCE AD ACERENZA UNA NUOVA UNITRE L'INVERNO anticipato molto piovoso e freddo non è trascorso nel grigiore per l'Università delle Tre Eta' di Basilicata, che non solo ha aumentato il numero degli iscritti, ma si è arricchita di una nuova sede, la venticinquesima per la precisione, alla quale siamo felici didare il benvenuto.Parliamo della sede Unitre di Acerenza, comune della Basilicata con oltre 2.500 abitanti ,in provincia di Potenza. La cittadina sorge sopra un colle di tufo calcareo fra il Bradano e il Fiumarella ed ha l'aspetto di un fortilizio. Centro preromano, detto Acheruntia o Acerentia.Tra il 1150 e il 1200 ebbe dai Normanni una superba Cattedrale, che, per quanto più volte restaurata, presenta un grande interesse artistico e storico ; Acerenza è sede Arcivescovile.. I promotori di questa iniziativa sono stati S. E. l'Arcivescovo Giovanni Ricchiuti, già fondatore della Unitre di Bisceglie, l'Assessore alla Istruzione, Cultura e Spettacolo della città Canio Monaco, giovane colto e di grande umanità sempre dimostrata nei suoi innumerevoli impegni sociali, il quale ha compreso che cultura e formazione non sono concetti astratti ma strumenti che aiutano a sentirci integrati nel nostro tempo, ed il giovaneParroco della Cattedrale Don Pierpaolo Cilla che curerà la Facoltà di Teologiapresso la ns/Unitre. Grazie alla cultura infatti ci teniamo attivi e consapevoli, scoprendo anche attitudini che non immaginavamo di avere o interessi che pensavamo assopiti. Chi come me lavora quotidianamente alla realizzazione del progetto Unitre ,non finisce di stupirsi dell'autentico amore per tutto ciò che riguarda la conoscenza che caratterizza i suoi frequentanti. E' questa componente che ha reso l'Unitre una proposta di grande attualità, vicina alla persona ,perché
pronta a rispondere in modo adeguato alle aspettative di chi con umiltà ed entusiasmo ha sete di sapere. Per realizzare tutto ciò il giorno 8 novembre u. s. si è riunita nella Sala Consiliare del Comune di Acerenza con la partecipazione di S. E. l'Arcivescovo Ricchiuti, l'Assemblea dei Soci Fondatori che, come prevede il nostro Statuto, ha costituito la nuova Sede Unitre. I Responsabili risultati eletti sono: Presidente Dott. Felice Quinto,, Vice Presidenti Lucia Grillo e Lucia Chiummiento, Direttore dei Corsi Prof. Donato Saluzzi, Vice Direttrice dei Corsi Prof.ssa Caterina Travascio, Segretario Giuseppe Salandra,Tesoriere Margherita Ianniello,Consiglieri: Don Pierpaolo Cilla e Michele Grippo.. Revisori dei Conti: Canio Cataldo, Rosa Forenza, Franco Ianniello. Auguriamo buon lavoro a tutti! Silvio Aprea Vice Presidente Nazionale
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Lunedì 16 novembre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Afflusso record di stranieri che lavorano in settimana e hanno potuto ritirare i permessi di soggiorno
La Questura apre le porte Uffici aperti, per una volta, anche di domenica. Soluzione ideale per i migranti ESPERIMENTO perfettamente riuscito. L’apertura domenicale al pubblico (dalle 9 alle 14) degli uffici della Questura di Matera ha ottenuto, al tempo stesso, due obiettivi: consentire di ottenere documenti in un giorno festivo, ed evitare i luoghi comuni errati sulle forze dell’ordine. Maria Luisa Fasano, responsabile dell’Ufficio stranieri della Questura affronta senza difficoltà la domenica al lavoro. «Non è un’eccezione - spiega accade spesso ma, abitualmente, la Questura di domenica non ha uffici aperti al pubblico». L’iniziativa, preceduta soltanto da Rimini, verrà ripetuta, come dimostrano anche le richieste di passaporto presentate ieri. «All’apertura degli uffici stamane - prosegue la Fasano - c’erano già alcuni albanesi in attesa. In molti casi il vero problema è che queste persone, impegnate a lavorare per tutta la settimana nei centri della provincia, non possono recarsi in tempo utile a ritirare il permesso di soggiorno. L’opportunità of-
IL CASO A “L’Arena” si torna a parlare del prof. Giordano
Molestie all’università il racconto a Domenica In
La presentazione dei documenti per il permesso di soggiorno. A destra Maria Luisa Fasano
ferta da questa iniziativa, è stata determinante anche in questo senso». Alle 12 di ieri mattina, infatti, erano già stati ritirati 50 permessi. I tempi burocratici oggi si sono ridotti, arrivando a 15 giorni, al massimo, perchè il permesso giunga dal Poligrafico dello Stato. «Un ottimo passo avan-
ti che si unisce al sistema Spaid, fondamentale per evitare cambi di identità dei clandestini: un’impronta digitale passata sotto un led luminoso si collega ad un data base che ne verifica l’esattezza. «Il nostro personale che oggi è come sempre al lavoro - aggiunge Maria Luisa Fasano - è convin-
to che il rapporto diretto e la corretta informazione rappresentino un passo avanti necessario a combattere gli stereotipi legati agli stranieri nel nostro Paese. Modelli sbagliati che la nostra attività contribuisce ad allontanare». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
E’ stato il caso del docente dell’Università di Catania, Elio Rossitto, accusato di molestie ai danni di una studentessa, a riportare ieri d’attualità la vicenda che nel luglio 2008 si concluse con l’operazione Privè, a Matera. La rubrica L’Arena condotta da Massimo Giletti all’interno di Domenica In, ha ripercorso la vicenda che portò all’arresto del prof. Emanuele Giordano, docente a Matera, accusato di molestie da quattro studentesse. Una di loro, in studio ha raccontato la vicenda, scoppiando in lacrime tra le braccia del conduttore. In trasmissione anche Nicola Fucarino dirigente della squadra Mobile di Matera le cui indagini che consentirono di arrestare il docente. a.ciervo@luedi.it
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Matera
Peugeot fuori strada alle porte di Montescaglioso
Lunedì 16 novembre 2009
Rilettura de “La vita di Galileo” degli studenti del Liceo scientifico di Matera
Auto contro un albero nessun ferito, solo tanta paura
L’opera brechtiana diventa multimediale
AVREBBE potuto avere esiti peggiori l’incidente che ha visto protagonisti gli occupanti di un'autovettura che ieri pomeriggio a Montescaglioso hanno finito la loro corsa contro un albero. Angelo Martino di 24 anni e Raffaella Contangelo di 21 erano a bordo di una Peugeot 307 quando, per cause ancora da accertare, sono andati a finire contro uno degli alberi posti sul ciglio della strada alla periferia del paese. Sembra sia stata una distrazione del conducente a provocare l'impatto violento, nonostante i testimoni abbiano visto l’auto procedere piano. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 a bordo di due autoambulanze che hanno provveduto a prestare le prime cure del caso prima di trasportare i feriti, entrambi coscienti, all'ospedale di Matera per la prognosi del caso. I vigili urbani che hanno chiuso al traffico la strada per circa un'ora deviando il traffico automobilistico mentre i carabinieri hanno effettuato i rilievi per stabilire l'esatta dinamica dell'accaduto. mic.fer.
BRECHT può diventare video dramma. Si è svolta nell'aula magna del Liceo Scientifico di Matera, la presentazione di un lavoro realizzato dagli studenti che dimostra come un testo scientifico possa essere trasformato con la multimedialità nella rilettura di un’ opera della letteratura di tutti i tempi, la “Vita di Galileo”, di Bertolt Brecht. La realizzazione di due dvd è il prodotto del progetto “Ti faccio vedere - versione multimediale di un testo scientifico”. A mettere a punto l'esperimento la sinergia di quindici studenti e di docenti dello stesso istituto materano. «Siamo andati avanti seguendo alcune precise fasi - ha detto l'insegnate Maria Colucci, coordinatrice del progetto - partendo innanzitutto dall'analisi del testo, per passare alle video-letture degli studenti, fino al-
la produzione del nuovo testo, in sostanza la sceneggiatura, con montaggi e realizzazioni». Le riprese sono state effettuate sia in spazi del Liceo “Alighieri” sia in quelli delle Monacelle. «Abbiamo trasformato angoli angusti della scuola in set - prosegue la Colucci. Per il testo, che si nutre di colonne sonore che toccano perfino le melodie della nordica Bjork, gli studenti sono stati sostenuti dall'esperienza di Rocco Calandriello e di un esperto di multimedialità, Massimilliano Selvaggi. Il video è commistione di suoni giovani e d'immagini. Gli inventori di questa particolare versione sono produttori, registi e attori allo stesso tempo. Perché sono anche parte della visione quando, tanto per cominciare, leggono dal pregiato volume. E sono stati in grado, inoltre, di non tra-
scurare quei passi fondamentali e fondanti dell'opera di Bertold Brecht. Come prima cosa, infatti, fanno capire che il primo momento del dramma è fatto da scienza mescolata a letteratura, dove Galileo Galilei parla con Andrea. Sempre a sostegno delle sue rivoluzionarie e inconfutabili tesi,e in virtùdello spirito del dubbio e della logica, che ricordano semplicemente quella certezza che “è la terra a girare intorno al sole”. Galileo, testimonia il video dramma, fu un uomo costretto a lottare per difendere la verità. Pure contro l'umanità e Dio, questa era infatti l'accusa rivolta dal fortissimo potere del Seicento. E oggi, infine, paiono direin special modo igiovani del Liceo, la terra ha bisogno di tanti eroi. Nunzio Festa matera@luedi.it
Dal contratto, alla riforma degli enti non economici. Parla il coordinatore generale Di Cuia
Impiegati, vittime non carnefici Si celebra oggi il congresso provinciale della Uil Pubblica amministrazione SARA’ un’assemblea all’insegna dei patti chiari: quelli che la Uil intende realizzare con il Governo al quale non riconosce, ad esempio, la demonizzazione del Pubblico dipendente e la drastica riduzione delle retribuzioni reali. Sono questi alcuni dei temi su cui si concentrerà oggi, la relazione di Bruno Di Cuia, coordinatore generale della Uil Pubblica amministrazione in occasione del Terzo congresso provinciale, in programma oggi a partire dalle 10 nella sala Kappador. «Mai come in questo momento-spiega- icittadiniele imprese chiedono una pubblica amministrazione efficiente e di qualità. Gli interventi legislativi del governo per arginare gli effetti della crisi e sostenere il sistema produttivo si sono concentrati soprattutto sul contenimento della spesa e sull’aumento del debito pubblico». L’attenzione della Uil - Pubblica amministrazione è soprattutto concentrata su alcuni aspetti direttamente legati ai parametri che lo Stato impone con sempre maggiore decisione: contratto di categoria, costo del lavoro, dirigenza e riforma degli enti pubblici non economici, università e agenzie fiscali. Di Cuia analizza singolarmente ognuno di questi elementi senza tracciare ricette
Bruno Di Cuia, coordinatore generale della Uil Pubblica amministrazione oggi a congresso
dell’ultim’ora ma individuando, in un percorso cronologico l’impegno della Uil. In merito alla situazione contrattuale «La Uil - sostiene - ha deciso di procedere comunque alla definizione degli accordi relativi al biennio 2008-2009. Una scelta realistica che ha consentito ai lavoratori pubblici di ottenere comunque aumenti retributivi, a regime, rispondenti ai parametri fissati dall’accordo sul costo del lavoro in vigore». In base al nuovo modello contrattuale viene introdotto un meccanismo di individuazione degli aumenti , abbandonando definitivamente i tassi di inflazione programmata. Le risorse da destinare agli aumenti con-
trattuali sono nel 2010, pari all’1,8%, nel 2011 dell’1,2% e nel 2012 al 1,9%. «Ci attendiamo - avverte Di Cuia che il Governo rispetti gli impegni assunti negli accordi mettendo a disposizione le risorse necessarie ai rinnovi che debbono trovare apposita copertura negli stanziamenti di bilancio». In merito alla dirigenza statale, la Uil chiede che venga ribadito il carattere unitario pur nel rispetto delle articolazioni funzionali. «Occorre affermare - prosegue il coordinatore generale - con ferma linearità e chiarezza, i principi normativi sui quali si regge il delicato equilibrio fra l’esercizio della responsabilità politica e quello dell’esercizio libero
Controlli dei carabinieri sequestrato un locale pubblico MATERA - Sabato notte a seguito dei controlli coordinati disposti dal Comando Compagnia Carabinieri di Matera, volti alla prevenzione delle stragi del sabato sera ed alla verifica delle licenze amministrative concesse agli esercizi pubblici, con particolare riguardo a quelle relative alla somministrazione di alcolici, è stato denunciato un giovane materano di 29 anni poiché sorpreso alla guidain evidentestato di ebbrezza alcolica. Nei suoi confronti è stato disposto il contestuale ritiro della patente di guida, mentre il mezzo è stato affidato ad altro cittadino suo conoscente. Per quanto attiene i locali controllati, a Miglionico i militari della locale Stazione, unitamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Matera, hanno multato di
14.500 il titolare di un ristorante-pizzeria che si avvaleva di quattro dipendenti non regolarmente assunti, destinati al servizio ai tavoli ed aiuto preparazione dei piatti in cucina, disponendo anche la sospensione dell'attività. In particolare, questa tipologia di controllo viene svolta oltre che per prevenire o reprimere eventuali forme di lavoro minorile o lavoro in nero, anche per tutelare i clienti affinché sia garantita loro professionalità e rispetto delle norme igienico-sanitarie da parte dei gestori dei locali. Infine, a Matera, personale dell’Aliquota operativa della Compagnia di Matera, ha multato con 1.032 euro un circolo privato al cui interno venivano somministrate bevande alcoliche a soggetti non presenti nel libro dei soci. matera@luedi.it
della responsabilità amministrativa da parte dei dirigenti pubblici, scevra da intrusioni e condizionamenti: in tal senso, andrebbero eliminati tutti i residui elementi di confusione fra poteri degli organi politici e funzioni dei dirigenti». Preoccupazione viene espressa per il futuro degli enti pubblici non economici. «I I continui, interventi volti a riformare enti ovvero a rivisitare le competenze istituzionali degli stessi, creano profonda apprensione non per il condivisibile processo di razionalizzazione ed ottimizzazione a vantaggio e al servizio del sistema delle imprese e della cittadinanza tuttama perchétendono, a trasferire a soggetti privati competenze proprie dell’Amministrazione». Dalla Uil giunge, poi, un forte e deciso appello alla difesa delle agenzie fiscali per la cui chiusura, in nome di un generico risparmio, si alza un forte no. Infine il riconoscimento del Corpo dei Vigili del Fuoco nell’ambito di uno specifico comparto di contrattazione e le battaglie per dare maggiore certezza anche alla situazione contrattuale della polizia penitenziaria completano il percorso di un’attività sindacale in cui diritti e doveri si muovono in un’unica direzione. a.ciervo@luedi.it
Sinistra, il comitato al lavoro NASCE all’insegna dell’unità il comitato provinciale permanente delle forze di centrosinistra che porterà anche alla candidatura della Provincia di Matera alla presidenza dell’Upi regionale. Il confronto è scaturito nel corso dell’incontro convocato dal Presidente Franco Stella alla presenza dei segretari e capigruppo di tutte le forze politiche che compongono la maggioranza e che hanno concorso alla vittoria del centro-sinistra alla provincia di Matera: Partito Democratico (Ferrara e Garbellano), Popolari Uniti (Nigro e Pierro), Lista Stella (Tosto e Di Sanza) Italia dei Valori (Montemurro per delega di Faraone e Paterino), Socialisti (Tantone per delega di Raucci e Bonanova) Sinistra per la Basilicata (Rivelli e Santochirico) Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani (Frammartino) e Verdi (Digilio). Un momento importante - si legge in una nota - non solo di positivo approfondimento programmatico ma anche di rafforzamento e rilancio della coalizione, nel corso del quale i partecipanti hanno deciso di costituire un tavolo permanente di confron-
to politico-programmatico. Al centro della discussione - prosegue la nota - temi di rilevanza strategica come la programmazione infrastrutturale, l'ufficio Europa, i Piot, il rispetto del patto di stabilità, i rapporti con la Regione Basilicata, la valorizzazione delle Agenzie, e da ultimo la candidatura della Provincia di Matera alla Presidenza dell'UpiPI regionale, proposta con forza ed unanimemente da tutti i presenti. All'esito dell'incontro tutti hanno espresso soddisfazione per il lavoro avviato dal Presidente Stella e dalla Giunta provinciale nei primi cinque mesi di governo e prefigurato una sempre maggiore incisività delle attività e delle scelte a beneficio del territorio. In un tempo di crisi come quello che stiamo vivendo il governo della cosa pubblica può e deve costituire uno dei primi fattori di rilancio dell'economia locale e quindi - conclude la nota - dare sempre maggiori e concreti segnali di efficienza e di rigore. Le forze politiche di maggioranza si fanno garanti di tale impegno». matera@luedi.it
Rotondella Il consiglio comunale dei ragazzi verrà eletto il 28 novembre
Elezioni, oggi è la volta delle baby liste ROTONDELLA - La palestra della scuola Primaria sarà oggi teatro di politica. Ad animarlo saranno gli alunni dell'Istituto Comprensivo di Rotondella. Dovranno conquistare il voto dei propri compagni con vere e proprie proposte programmatiche. In palio una “poltrona” da sindaco e un incarico di consigliere della “Città dei Ragazzi”. Si tratta di un'iniziativa didattica dell'istitutivo comprensivo, curata, in qualità di referente, dall'insegnante Pina Salerno. La Città dei Ragazzi nasce come un gioco, ma non rimane tale, trasformandosi in una palestra eccezionale per lo sviluppo e la comunicazione delle idee e di concrete proposte operative. «L'iniziativa - spiega Pina Salerno ha lo scopo di favorire la crescita socioculturale dei giovani nella piena e naturale consapevolezza dei diritti e dei doveri civici, verso le Istituzioni e verso la comunità». Sulla stessa lunghezza d'onda il dirigente scolastico Angelo Castronuovo:
«E' uno strumento fondamentale per ricostruire un ambiente accogliente e disponibile nei confronti dei bambini, “un accorgimento ed anche un espediente” per chiedere il loro contributo, chiamarli a collaborare per un cambiamento reale dell'ambiente urbano. Sono convinto -aggiunge ildirigente -che la scuola debba essere, al di là dei luoghi comuni, un sistema aperto a tutte le componenti della società (civile, economica, imprenditoriale, sociale e culturale) e come tale in grado di interagire con tutte le forme e manifestazioni della collettività e promuovere la cultura ed il territorio in tutte le sue implicazioni». Per l'iniziativa c'è già un calendario ben dettagliato, che scandisce tutte le fasi del percorso “democratico”, con evidente richiamo alle procedure elettorali degli adulti. In seguito alla presentazione delle liste, in programma oggi, per il 25 novembre è prevista la campagna elettorale, per il 28 novembre le
operazioni di voto e per il 2 dicembre la proclamazione degli eletti. A contendersi la carica di sindaco, in un clima di serena e rispettosa competizione, saranno i giovanissimi Armando Corrado, Maria Carmela Dimatteo, Rocco Laguardia, Francesco Marino, Giuseppe Rinaldi e Simone Sagaria. Ben ventisette sono gli aspiranti consiglieri: Davide Accettura, Anna Rosa Battafarano, Giambattista Battafarano, Giovanni Capasso, Carmela Corrado, Maria Cristaldi, Ernestina Dimatteo, Simone Divincenzo, Luigi Francomano, Andrea Giovinazzo, Andrea Ilie, Kristiana Kalari, Antonio Larocca, Giuseppe Laruina, Francesca Lobreglio, Nicola Loisi, Giovanni Longo, Kruschenka Luparelli, Giuseppe Manolio, Federica Mastrocola, Salvatore Pasquino, Alessio Pastore, Gaia Persiani, Dalila Sagaria, Laura Simone, Simona Suriano, Ilaria Tarantino. provinciamt@luedi.it
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16 Matera e provincia
LunedĂŹ 16 novembre 2009
17
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Capuano, dove sei stato? Prima Divisione
La cura del tecnico porta frutti Il Potenza vince a Cava Sono 7 punti in quattro gare da pagina 19 a pagina 26
Serie D
Al Matera non basta Carretta Francavilla, polveri bagnate Pisticci, pari di speranza da pagina 32 a 35
Basket A e B
La Bawer bissa il successo interno Bene la Bbc Bernalda col Catania La Corporelle supera l’esame Martina da pagina 44 a pagina 47
Volley B2 Donne
Servono cinque set alla Giocoleria Potenza per battere il Benevento a pagina 45
Basket Femminile
La Publisys fa seguito: La Basilia cambia coach dopo aver vinto con la capolista a pagina 44
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Sport
Lunedì 16 novembre 2009
Buona impressione dai giovani: «Candreva e Palladino mi sono piaciuti. Servono forze fresche»
Buffon: «Carichi al Mondiale» Il portiere della Juventus: «Il tormentone Cassano? Non ci condiziona» GIGI BUFFON saluta la nazionale e dà appuntamento a marzo, per l’ultimo test prima del Mondiale. L'amichevole di Pescara con l’Olanda, prima del previsto riposo concesso da Lippi, non ha dato le indicazioni definitive che il portiere della nazionale si aspettava. Eppure il numero 1, che pure dopo lo scivolone della Confederations era stato duro nell’autocritica, conserva ottimismo. «Contro l’Olanda si è vista un’Italia discreta, diciamo sufficiente: ma non mi preoccupa la mancanza di una prova che convinca noi e il pubblico, ci sono ancora sei mesi per arrivare in orario al Mondiale». Prima di lasciare Pescara, nella notte dello 0-0 con gli olandesi, Buffon ha anche affrontato l’argomento più spinoso del momento azzurro, fatto peraltro di pochi altri sussulti: la sorpresa Candreva, il gol di mano di Pazzini con esultanza imbarazzo e ammmissione di colpa, e poi Cassano. «Il tormentone sul suo nome non ci condiziona ora, e non ci condizionerà di qui a giugno 2010: sempre che non condizioni voi...», l’invito rivolto ai media. Nei fatti, l’invasione del tifoso-accompagnatore di disabili, ieri in veste di Superman pro-Cassano, ha portato la questione sul piano del surreale, facendo arrabbiare il presidente federale Abete, mentre Lippi stava pulendo gli occhiali e non ha visto e Buffon si è perfino divertito: «E' giusto che il presidente federale stigmatizzi, ma noi in campo non abbiamo avvertito paura o fastidio: è stata una cosa simpatica. E poi anche io una volta portavo la maglia di Superman». Ovviamente senza sponsorizzare Cassano. Oggi, il portiere azzurro si sente di spendere una parola per altri gio-
Pazzini «Abbiamo detto noi che il gol non valeva»
Gianluigi Buffon in una foto con Antonio Cassano
vani. «Candreva e Palladino mi sono piaciuti – dice - Questa nazionale ha bisogno di forze fresche. Non credo che il pubblico di Pescara si sia divertito molto, però contro una signora nazionale abbiamo dimostrato di potercela giocare. Lasciate perdere la bella vittoria in casa loro quattro anni fa: prima del Mondiale giocammo anche due amichevoli da 0-0 contro Svizzera e Ucraina, e già si addensavano nubi su di noi. Poi è andata a finire come è andata a finire...». Insomma, il Mondiale è un’altra cosa. «Ci sono sei mesi, non c'è da preoccuparsi. Ma è chiaro, in Sudafrica dovremo fare qualcosa in più». Basta trovarlo, quel pizzico di brillantezza. IL PAZZO SINCERO. Gianpaolo Pazzini non fa mistero rispetto al suo gol di mano: «Ho ammesso io di
avere segnato di mano, il quarto uomo se ne è accorto e ha avvertito l'arbitro: giusto così, vincere in quel modo non sarebbe stato corretto». Queste le parole dell’attaccante della Sampdoria al termine della gara contro l’Olanda a proposito del gol annullato a dieci minuti dalla fine. «Chi mi conosce sa che ho riconosciuto subito l’errore, peraltro involontario – spiega il centravanti della Sampdoria - se avessi segnato il gol a dieci minuti dalla fine avrei fatto due giri di campo, invece non ho esultato». «Mentre gli olandesi protestavano – aggiunge – sono andato verso il centrocampo e ho detto a Cannavaro e Pirlo che il gol non era buono: ci siamo guardati con Lippi, gli abbiamo fatto segno, Morganti come quarto uomo ha sentito e ha avvertito l’arbitro».
Giuseppe Rossi durante l’incontro con l’Olanda
GIUSEPPE ROSSI «Mai vissuto un inizio così difficile» UN AVVIO di stagione così brutto, assicura Giuseppe Rossi, non l’aveva mai vissuto. Non che alle spalle abbia una carriera da veterano, ma dall’alto dei suoi 23 anni l’attaccante italo-americano ha tanta esperienza in più dei suoi coetanei. Per questo non si lascia travolgere dal momento, nè dalla paura di perdere il posto mondiale che fino a pochi mesi fa sembrava intoccabile. «Un momento così difficile non l’avevo mai vissuto in carriera - dice all’indomani di Italia-Olanda – Ma in occasioni del genere ci vuole personalità e determinazione per venirne fuori. E io, col Villarreal e personalmente, qualche passetto già l’ho fatto». Il discorso di Rossi riapre la questione della lista per il Sudafrica. «Non so se la luna di miele con la nazionale è già finita: ma per un calciatore è normale vivere periodi di grande esaltazione e altri di critica, anche dura: ma non penso alla paura di perdere il Mondiale, ora per me l’azzurro è solo la prossima con la Svezia».
ALLENAMENTO
“El pibe de oro” rischiava cinque turni di stop dopo lo show di Montevideo
Pazzini scatenato contro gli Allievi
Due mesi di stop per Diego
CON BUFFON, Cannavaro, Zambrotta e Pirlo rimandati a casa, e buona parte dei protagonisti dello 0-0 con l’Olanda di Pescara tenuti a riposo, Marcello Lippi testa gli azzurri contro la formazione degli Allievi del Cesena, nella prima giornata di allenamenti in Romagna, in vista dell’amichevole con la Svezia di mercoledì a Cesena. Il tecnico della Nazionale disegna un 4-3-3, nel quale si mette in luce uno scatenato Pazzini, autore di quattro reti. Maggio a destra, Legrottaglie e Bocchetti centrali, e Criscito sulla corsia sinistra formano la retroguardia davanti a De Sanctis, con il collega di reparto Marchetti «prestato» agli avversari. A centrocampo c'è Montolivo in posizione di mediano centrale, con a suoi lati Biondini (a destra) e Galloppa. Il tridente è composto da Marchionni, Pazzini e Di Natale. Probabile che con la Svezia si inizierà così.
Under 21
Okaka «Sono felice di giocare Maradona multato dalla Fifa dopo le offese ai giornalisti in Nazionale»
LA COMMISSIONE disciplinare della Fifa ha deciso, oggi a Zurigo, di infliggere due mesi di squalifica più una multa di 25 mila franchi svizzeri (circa 16.500 euro) al ct dell’Argentina, Diego Armando Maradona, per le parole offensive e volgari rivolte ai giornalisti lo scorso 14 ottobre a Montevideo, dopo la sfida vinta sull'Uruguay che regalò alla Seleccion la qualificazione ai Mondiali (Maradona in quell’occasione dove si tolse forse qualche sassolino di troppo nei confronti di quei giornalisti che ne avevano chiesto la testa. Battuto l’Uruguay e conquistata la qualificazione mondiale, l'ex Pibe de Oro rivolse un «invito» poco elegante ai cronisti: «potete continuare a succh...»). Ascoltato per 40 minuti dalla commissione, il ct dell’Argentina si è scusato con la Fifa e con il mondo del calcio e alla luce di questo suo pentimento «e del sincero rimorso mostrato da Maradona», si legge nella nota della Federazione internazionale, dopo una riunione di tre ore la Disciplinare ha optato per la squalifica, in vigore da oggi fino al 15 gennaio 2010. In caso però di mancato rispetto di questa sanzione o di un nuovo “incidente” simile a quello finito sotto accusa, Maradona verrà punito più severamente. Il ct della Seleccion rischiava già in questa occasione cinque
Diego Armando Maradona
turni di squalifica e una pesante multa. Analizzando la squalifica di Maradona, si può dire certamente che alla fine gli è andata pure bene. Le scuse presentate alla Fifa, in sostanza, «salvano» Diego Armando Maradona, che dovrà stare calmo e buono per i prossimi due mesi. Del resto El Diez è uno che, già da giocatore, non ha mai avuto peli sulla lingua e probabilmente solo la prospettiva di non sedere in panchina ai prossimi Mondiali (rischiava cinque turni di stop) gli ha fatto fare un passo indietro, con tanto di mea culpa che ha con-
vinto la Fifa ad andarci leggera. In fondo di casi di allenatori che, durante o al termine di una partita, perdono la tramontana la storia del calcio ne è piena e giudici e disciplinari ne tengono sempre conto o quasi. Basti pensare all’aprile '98, al famoso Juve-Inter del rigore negato a Ronaldo. Gigi Simoni, allora tecnico nerazzurro, non le mandò a dire e pagò lo sfogo con tre turni di stop. Peggiò fini a Carletto Mazzone, che il 30 settembre 2001, giorno di Brescia-Atalanta, al gol del 3-3 di Roberto Baggio, scattò furioso vergo
la curva nerazzurra che lo aveva insultato ripetutamente per tutta la gara: risultato, cinque giornate di squalifica. La tensione, si sa, gioca brutti scherzi, e allora ce la si prende oggi con i tifosi, ora addirittura con i propri giocatori. Guardando fuori dai nostri confini, la memoria va a Ladan Basso, ct della Nigeria under20, cheaiMondiali dicategoria del 2007 in Canada, giustificò il 4-0 subito dal Cile accusando l’arbitro di razzismo. Quattro mesi di squalifica. Licenziato dal suo club e sospeso per tre mesi dalla Federazione tedesca l’allora allenatore del Duisburg Norbert Meier, che quattro anni fa, durante la partita contro il Colonia, stese un avversario con una testata. Ma il sangue alla testa sale soltanto agli allenatori di calcio? Nossignore. Andate a chiedere cosa ne pensa Gunnar Prokop, allenatore della formazione austriaca di pallamano dell’Hypo Niederoesterreich, che lo scorso 29 ottobre è entrato sul parquet per bloccare una giocatrice del Metz che stava per segnare. Tre anni di squalifica e una maxi-multa di 45 mila euro. Nel mondo della boxe Roger Mayweather, allenatore e zio di Floyd, si è visto revocare per un anno la licenza, oltre a 200 mila dollari di multa, per aver partecipato, nell’aprile 2006, alla rissa con lo staff di Zab Judah.
VENTIQUATTRO ore alla gara della verità, senza appello, per l’Under 21 di Pierluigi Casiraghi. Contro il Lussemburgo, per alimentare le residue speranze di qualificazione all’Europeo del 2011 (e il successivo lasciapassare per le Olimpiadi del 2012), gli Azzurrini non hanno alternative, devono vincere a tutti i costi. E allora a testa bassa per centrare l’obiettivo, nonostante le assenze (gli infortunati Ranocchia, Di Gennaro e Paloschi oltre allo squalificato Balotelli): i tre punti sono fondamentali. Un’ora e mezzo d’allenamento questo pomeriggio per De Silvestri e compagni: lavoro atletico e poi partitella a metà campo. Non hanno partecipato alla seduta Mannone (sfebbrato ma a riposo precauzionale) e Poli (qualche linea di febbre per il centrocampista della Sampdoria): lavoro differenziato invece per Angella, alle prese con un affaticamento muscolare. Tra i volti sorridenti dell’Under quello di Stefano Okaka, convocato per la prima volta da Casiraghi al posto di Balotelli, che contro l’Ungheria ha rimediato un’ammonizione che lo costringerà a saltare il match in terra lussemburghese. «Spero di dare il mio contributo – ha detto l’attaccante della Roma -. Sono felice di essere qui, è bello essere convocati in Nazionale».
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18 Sport
Risultati e classifica Cavese-Potenza
13ª giornata Marcatori
0-1
57’ Vanacore
Giulianova-Reggiana
1-0
36’ Croce
Pescara-Verona
TERNANA
27
13 9
0
4 20 10 6
5
0
1 13 4
7
4
0
3
7
6 10 +2
VERONA
26
12 7
5
0 19 3
6
4
2
0 13 3
6
3
3
0
6
0 16 +2
PESCARA
23
12 6
5
1 17 11 6
5
1
0
9
3
6
1
4
1
8
8
6
-1
PORTOGRUARO
23
13 7
2
4 17 12 7
3
2
2
8
6
6
4
0
2
9
6
5
-4
RIMINI
19
13 6
1
6 13 17 7
5
1
1 11 5
6
1
0
5
2 12 -4 -8
3-0
RAVENNA
18
13 5
3
5 15 12 6
3
2
1 10 5
7
2
1
4
5
3
-7
2-0
COSENZA
18
13 4
6
3 16 14 6
2
4
0
8
3
7
2
2
3
8 11 2
-7
TARANTO
18
13 4
6
3 11 9
7
3
3
1
6
4
6
1
3
2
5
5
2
-9
REGGIANA
16
13 4
4
5 18 17 7
4
1
2 14 9
6
0
3
3
4
8
1 -11
GIULIANOVA
16
13 3
7
3 11 13 7
2
4
1
7
6
1
3
2
4
7
-2 -11
V. LANCIANO
16
13 3
7
3 12 16 6
1
2
3
5 11 7
2
5
0
7
5
-4 -9
SPAL
15
13 3
6
4 14 13 7
1
2
4
5
8
6
2
4
0
9
5
1 -12
PESCINA
15
13 4
3
6 12 17 7
2
2
3
5
7
6
2
1
3
7 10 -5 -12
CAVESE
13
13 2
7
4
6
2
3
1
6
5
7
0
4
3
1
R. MARCIANISE
12
13 3
3
7 14 18 6
1
2
3
7
8
7
2
1
4
7 10 -4 -13
FOGGIA
12
13 3
4
6 13 21 6
1
3
2
6
6
7
2
1
4
7 15 -8 -12
POTENZA
12
13 3
3
7 11 19 6
2
1
3
6
9
7
1
2
4
5 10 -8 -13
ANDRIA
10
13 2
4
7
2
3
2
4
4
6
0
1
5
5 14 -9 -17
Post.
Stasera, ore 20:45
Pescina-Foggia
2-0
2’ Choutos, 50’ Berra
Portogruaro-Taranto
1-0
58’ Altinier
R. Marcianise-Andria 37’ Tomi, 55’ Poziello, 76' Manco
Rimini-Cosenza 46’ pt Matteini, 58’ Cardinale
Spal-V. Lanciano
0-1
28’ (r) Improta
Ternana-Ravenna
1-0
2’ Noviello
Prossimo turno
14ª giornata 22/11/09 ore 14.30
Andria-Cavese Cosenza-Ternana Foggia-Portogruaro Giulianova-Pescina Potenza-Rimini R. Marcianise-Ravenna Reggiana-Pescara V. Lanciano-Taranto Verona-Spal
7
9
9 18 7
6
7
4
-2 -12
5 RETI: Salgado (2) (Foggia); Altinier (Portogruaro); Stefani (3) (Reggiana); Selva (Verona) 4 RETI: Biancolino (Cosenza); Olivi (Pescara); Piovaccari (Ravenna); Rossi (1) (Reggiana); Concas e Noviello (Ternana); Ceccarelli (Verona) 3 RETI: Scotto (Cosenza); Improta (3) (Lanciano); Ganci (1) (Pescara); Bocalon (Portogruaro); Polani (Potenza); Packer (Ravenna); Tedesco (Real Marcianise); Temelin (Reggiana); Frara (Rimini); Bazzani e Schiavon (Spal); Corona (1), Correa (Taranto); Tozzi Borsoi (2) (Ternana); Berrettoni (Verona) 2 RETI: Ottobre (Andria); Varriale (Cavese); Danti E Fiore (Cosenza); Trezzi (Foggia); Campagnacci (2), Croce e Melchiorri (Giulianova); Sansone e Turchi (Lanciano); Artistico, Bonanni (1) e Sansovini (Pescara); Bettini e Choutos (Pescina); Cunico e Marchi (Portogruaro); Catania, De Cesare e Lucenti (Potenza); Ciuffetelli (Ravenna); D’Ambrosio, Manco e Poziello (Real Marcianise); Alessi e Anderson (Reggiana); Docente e Tulli (1) (Rimini); Arma (Spal); Innocenti (Taranto); Lacheheb e Perna (Ternana); Pensalfini (Verona)
Un guizzo di Altinier consente ai veneti di vincere di nuovo dopo cinque giornate
E’ tornato il Portogruaro Pesante ko per il Taranto che rallenta la rincorsa ai quartieri alti PORTOGRUARO 1 TARANTO 0
Le interviste al 90’
PORTOSUMMAGA (4-3-12): Rossi 6; D’Alterio 6.5, Siniscalchi 6.5, Madaschi 6.5, Gotti 6.5; Scozzarella 7 (15’st Puccio 6), Vicente 6.5, Espinal 6.5; Cunico 6 (42’ st Specchia sv); Altinier 7 (27’ st Bocalon 6), Marchi 6.5. A disp.: Marcato, Pondaco, Fusciello. All.: Calori. TARANTO (4-3-1-2): Bremec 6.5; Calori 6.5 (20’ st Lolli 6), Migliaccio 6, Viviani 6, Bolzan 6; Felci 7 (20’ st Scarpa 6), Mezavilla 6.5, Giorgino 6; Correa 6.5; Russo 6, Corona 7 (30’ st Innocenti sv). A disp.: Barasso, Imparato, Berretti, Prosperi, Scarpa. All. Brucato. ARBITRO: Ferraioli di Nocera Inferiore 6.5 RETE: st 13’ Altinier. NOTE: Spettato 1400 circa dei quali 400 tarantini. Ammoniti: Rossi, Cunico, Bolzan, Viviani. Angoli: 5-4 per il Portogruaro. Recupero: pt 0’, st. 5’
“IL MIGLIOR PRIMO tempo della mia gestione”. Le parole sono del tecnico jonico Giuseppe Brucato, che malgrado la sconfitta appare sereno nell’immediato dopo-gara. “Purtroppo abbiamo pagato la rete subita ci ha tagliato le gambe e la nostra reazioneè stata in apnea”. Infattila reazione rossoblu è parsa disordinata. Un aspetto che dovrà sicuramente essere limato in futuro: ”Sicuramente dobbiamo valutarlo e lavorare per migliorarlo. La reazione, quando incassiamo una marcatura, deve essere più lucida. Comunque non è facile cambiare modulo a partita in corso, questo magari ci ha fatto perdere lucidità. La partita? Tirata per entrambe le squadrenel primotempo.Naturaleperdere luciditànellaripresa. La delusione dei tifosi giunti in Veneto? La comprendo, ma siamo più rammaricati noi ed il nostro presidente”. Raggiante e sorridente il trainer dei granata Calori, che sembra avere scacciato i fantasmi delle ultime due sconfitte consecutive: “Nelle ultime due gare non meritavamo la sconfitta. Ci siamo riscattati, malgrado una prestazione non eccelsa. La partita è stata risolta da un episodio, ma noi siamo stati bravi a tenere a bada la reazione del Taranto. E’ affascinante affrontare una squadra come quella pugliese, soprattutto per quei 6-7 ragazzi che sono esordienti in Terza serie. Sono soddisfatto perché la squadra ha seguito le direttive che avevo dato. La nostra aggressività è stata decisiva? E’ stata una componente, ma personalmente allargherei il discorso: abbiamo sempre cercato di produrre calcio con delle buone trame di gioco e siamo stati pericolosi in ripartenza.
PORTOGRUARO Un uno a zero che riporta alla vittoria il Portogruaro di Calori dopo cinque giornate di astinenza, e una pesante sconfitta per il Taranto che rallenta la scalata alla vetta per gli uomini di Brucato. Nei primi minuti entrambe le compagini paiono studiarsi senza scoprirsi troppo, restando ben compatte in difesa e attente al centro del campo. Tuttavia è il Taranto la prima delle formazioni a rendersi pericolosa: al 9’ dalla destra in diagonale, a una ventina di metri dalla porta avversaria, Corona si libera del proprio marcatore e di prima scarica un buon mancino sul quale l’estremo difensonre granata Francesco Rossi para sicuro. Al quarto d’ora sono gli ancora i rossoblu a
Il gol di Altinier che ha condannato il Taranto alla sconfitta
prendere il pallino del gioco con Mezzavilla a fare da filtro tra difesa e attacco, Correa a distribuire buoni palloni per Corona, e Giorgino a gestire la zona centrale del campo. I granata si difendono in undici uomini cercando solo sporadicamente di colpire il Taranto in contropiede. Al 20’, proprio su azione di ripartenza, il Portogruaro mette i brividi agli oltre trecento spettatori venuti da Taranto: il capitano Cunico riceve al limite dell’area, serve col contagocce un ottimo pallone sulla linea dell’area piccola ad Altinier che insacca in off-side. Le sterili proteste locali vengono spente dal giudice di gara che annulla la marcatura. La gara acquista ritmo, e così al 25’ ancora Altinier si rende pericoloso cogliendo di testa un cross
veloce di Gotti; la sua incornata è centrale, per questo Bremec para senza difficoltà. Alla mezz’ora il Taranto torna a farsi vedere dalle parti di Rossi con una conclusione forte e tesa del brasiliano Mezavilla dai venti metri che si spegne sul fondo alzandosi di almeno mezzo metro oltre la traversa. Al 37’ l’occasione più importante della prima frazione. Da cross sulla destra verso l’area confezionato dal granata Matteo Scozzarella la retrogruardia tarantina va a vuoto, sulla sfera si avventa Altinier che anticipa il portiere rossoblu con un bel pallonetto: la sfera pare insaccarsi ma la traversa nega il gol all’ex bomber mantovano. Bremec agguanta la sfera baciandone la tomaia e ringraziando la buona sorte. Due minuti più
tardi è il Taranto a mettere il muso fuori: bel cross teso e lungo di Felci per l’accorrente Corona che piuttosto angolato sulla sinistra, al volo, colpisce di sinistro; la sfera viene parata da Rossi che si distende senza troppi problemi. Sul finale di primo tempo clamoroso errore di Correa che tutto solo davanti a Francesco Rossi spreca un’ottima occasione calciando in bocca all’estremo difensore granata: l’ex Pro Patria si dispera battendo il pugno per terra. Nella ripresa la sfida si apre con il copione del finale di prima frazione: il Portogruaro prende in mano il centrocampo con Cunico che sale di condizione, e il Taranto che si difende con attenzione senza rischiare eccessivamente. Al 14’ arriva il primo gol di giornata: da calcio
d’angolo sulla sinistra di Massimo Gotti, il bomber granata Christian Altinier anticipa tutti di testa insaccando la sfera da pochi passi. Sulla formazione tarantina scende il gelo. La gara si infiamma, le due tifoserie si scaldano e il gioco prende quota. Alessandro Calori, tecnico del Portogruaro, dopo il gol dei suoi cambia subito Scozzarella (piuttosto in ombra) per il mediano di copertura Gabriele Puccio che dà maggior forza sulla parte bassa del centrocampo. Dall’altra parte il Taranto di Giuseppe Brucato cambia due uomini al ventesimo di gioco: Lolli per dare più spinta in fascia e Scarpa per essere più pericoloso in attacco. I risultati di questa girandola di cambi premiano maggiormente i rossoblu che nella se-
conda metà del secondo tempo paiono più in forma del Portogruaro: al 25’ Correa batte una punizione centrale dai trenta metri; la sfera si impenna verso la porta di Rossi, l’estremo difensore granata prende il volo e para a due mani con sicurezza. Nell’ultimo quarto d’ora la gara presenta un Taranto determinato con ogni mezzo a cercare la via del pareggio e un Portogruaro cinico che riparte in contropiede con le spinte di Marchi da una parte e Espinal dall’altra. Sul finale la situazione non cambia: il Taranto tenta in tutti i modi di segnare senza però mettere in grandi difficoltà Rossi, così il Portogruaro ritorna a vincere e gli uomini di Brucato tornano a casa con le pive nel sacco. Andrea Ruzza
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Sport 19
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
In attesa del Verona, alla Ternana basta Noviello dopo 2’
Capolista provvisoria TERNANA RAVENNA
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TERNANA (4-4-2): Visi 6,5; Del Grosso 6, Tedeschi 6, Borghetti 6, Bertoli 5; Concas 6 (47’ st Ricca), Cardona 6,5, Danucci 5,5, Perney 6; Noviello 6,5 (38’ st Confalone); Perna 5. A disp.: Cunzi, Bizzarri, Di Dio, Ricca, Confalone, Cori. All.: Baldassarri 6,5. RAVENNA (4-4-2): Anania 5; Giordano 6 (10’ st Cavagna 6), Fasano 6,5, Anzalone 6, Sabato 5,5; Toledo 7, Rossetti 6,5, Fonjock 6,5, Riberto 5,5 (10’ st Sciaccaluga 6); Gerbino Polo 5,5, Piovaccari 6. A disp.: Rossi, Bosso, Squillace, Packer, Scappini. All.: Esposito 6. ARBITRO : Irrati di Pistoia 5. RETE: pt 2’ Noviello. NOTE: spettatori 4000 circa. Ammoniti: Rossetti, Bertoli, Perna, Giordano, Fonjock. Espulsi: Bertoli al 30’ pt per fallo da ultimo uomo, Rossetti per doppia ammonizione. Angoli 9-1 per il Ravenna. Recupero: pt 3’; st 4’. Un’azione della sfida del Liberati di Terni
TERNI – Fra Ternana e Ravenna è lo spirito di sacrificio degli umbri ad avere la meglio, al termine di una gara che la Ternana ha giocato in inferiorità numerica. Tutto comincia nel migliore dei modi per la Ternana, che già al 1’ di gioco va in vantaggio con un gol di Giorgio Noviello, ben imbeccato da Concas ed estremamente preciso nella conclusione di sinistro, ad incrociare, da fuori area. Nell’occasione non convince certamente l’intervento di Anania, reo di aver fatto passare un tiro preciso, sì, ma non irresistibi-
le. Il Ravenna, colto alla sprovvista, non fa drammi. Ed anzi, comincia ad attaccare in modo ragionato e, proprio per questo, efficace. Gli umbri, con il trascorrere dei minuti vengono rintanati nella loro metà campo, mentre Toledo, Fonjock e Piovaccari suonano la carica. Toledo, in particolare, taglia a fette la fascia destra, dove Perney e Bertoli rimangono sovente annichiliti dalla velocità e dalle doti tecniche del numero 10 giallorosso.
La pressione degli ospiti si fa sempre più costante; i disimpegni dei padroni di casa sempre più affannosi e confusi. Eppure il Ravenna non sfonda. Agli ospiti manca la zampata finale; quella in grado di spingere la palla in rete. Toledo riversa una quantità incredibile di cross nel cuore dell’area umbra, ma il risultato non si schioda. Al 32’ la possibile svolta: Bertoli mette giù a ridosso dell’area di rigore un funambolico Piovaccari. Per il direttore di gara non ci sono dubbi: calcio di punizione dal limi-
te e “rosso” diretto al difensore umbro che, fra le proteste, guadagna anzitempo la via degli spogliatoi. Per ben due volte la sfera attraversa l’area piccola della Ternana, senza che nessuno degli attaccanti di mister Esposito riesca a piazzare la zampata vincente. Alla Ternana non rimane altro da fare che serrare le file, stringere le distanze fra i reparti e retrocedere Perney sulla linea dei difensori, per poi sperare in azioni di contropiede. Il primo tempo si chiude sull’1 a
0 per i padroni di casa, ma le difficoltà evidenziate dalla compagine di mister Baldassarri non lasciano ben sperare per la ripresa. La gara riprende ed il leit motiv è lo stesso del primo tempo. Al 4’ è Piovaccari che va via a due avversari, per poi piazzare un cross in area piccola con Visi battuto, ma nessun attaccante riesce a deviare in gol la sfera. Stessa sorte per la formazione ravennate, qualche minuto più tardi, quando l’ennesimo cross di Toledo non trova la testa di Gerbino Polo. E quando il gol arriva, al 15’, è la posizione di Gerbino Polo a non convincere l’assistente del direttore di gara, che alza la bandierina e segnala il fuorigioco. Il Ravenna insiste e a metà della ripresa costruisce la sua migliore occasione con Gerbino Polo che svetta in area e devia fuori di un soffio il cross di Toledo da calcio d’angolo. I dieci minuti finali sono un vero e proprio assedio, con la sfera che sovente danza nel cuore dell’area umbra senza entrare nella porta difesa da Stefano Visi. Il finale è al cardiopalma con mischie in area umbra sbrogliate dai difensori della Ternana e con il livello di nervosismo in campo che si innalza. A farne le spese è Rossetti che si fa espellere al 46’, per un fallo venale su Alessandro. La Ternana, al termine di una gara oltremodo sofferta, fa sua l’intera posta in palio. Il Ravenna ha dominato dal punto di vista del gioco, riversando palloni su palloni nell’area avversaria, ma è stata del tutto deficitaria in fase realizzativa. Matteo Lattanzi
Il Marcianise fa suo lo scontro diretto
Un tris da salvezza MARCIANISE ANDRIA
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REAL MARCIANISE (4-33): Fumagalli 6,5; Ciano 6, Murolo 7, Filosa 6,5, Tomi 7; Alfano 6, Romano 6 (10' st Della Ventura 5,5), D'Ambrosio 6,5; Manco 6,5 (47' st D'Apice sv), Poziello 7, Galizia 6,5 (34' st Tedesco 6). A disp.: De Luca, Di Napoli, Porpora, Russo. All.: Boccolini 6,5. ANDRIA BAT (3-5-2): Mennella 5; Pomante 5 (1' st Anaclerio 5), Sibilano 5, Braca 5,5; Pierotti 5,5, D'Allocco 5, Ottobre 5,5, Paolucci 5, Di Simone 5,5; Sy Ousmane 6, Dionigi 5,5 (29' st Mastrolilli sv). A disp.: Pazzagli, Goisis, Iennaco, Giorgetti, Margarita. All.: Papagni. 5. ARBITRO: Liotta di Lucca 6. RETI: pt 38' Tomi; st 11' Poziello, 33' Manco. NOTE: spettatori 600 circa di cui 50 ospiti. Ammoniti: Pomante, Sibilano, Ottobre, Poziello. Angoli 3-1 per il Real Marcianise. Recupero: pt 1'; st 5. MARCIANISE Colpo del Marcianise che si aggiudica 3-0 lo scontro salvezza contro l'Andria e allunga sui pugliesi in classifica, scavalcandoli di una posizione. Tre punti vitali che rilanciano un Real Marcianise, fin'ora, in crisi di iden-
Tomi su punizione Poziello sugli sviluppi di un altro piazzato e Manco piegano l’Andria tità e di gioco. La squadra di Boccolini ha giocato con il cuore. Una sfida difficile contro un'Andria comunque decisa a portarsi a casa almeno un punto. Grande delusione, invece, per gli uomini di Papagni, che, alla fine della partita, hanno dovuto sorbirsi la dura contestazione dei tifosi presenti. A sorpresa Boccolini propone Galizia dal primo minuto al fianco di Poziello. Sul versante opposto Manco. Il tecnico pugliese Papagni, invece, si affida alla coppia d'attacco Dionigi-Sy Ousmane, mentre, in difesa, Pomante, Sibilan e Di Simone, vengono raggiunti in fase di copertura da Pierotti e Braca. Il Marcianise ha voglia di prendersi i tre punti e parte da subito con grande determinazione. Poziello e Manco duettano in attacco e si capisce che per l'Andria il pomeriggio sarà duro. I pugliesi, però, sono ben messi in campo e cercano di chiudere tutti gli spazi per poi ripartire. Dopo appena 9', infatti, sono proprio gli ospiti ad andare
in percussione con Sy Ousmane, che mette in mezzo per Dionigi, ma a porta praticamente vuota l'esperto centravanti sbaglia l'appoggio decisivo. Si attende la reazione del Marcianise, ma la formazione gialloverde non sembra capace di trovare gli spunti giusti. Insiste, invece, l'Andria, che si rende di nuovo pericolosa con Diogini, che devia di testa sul fondo un lungo cross di Pierotti. Sono, in realtà, le ultime fiammate per il centravanti pugliese. In questa fase, infatti, il Real riesce a limitare i danni ma, alla fine, sblocca il risultato grazie a una potente punizione dal limite di Tomi (38'). Ripresa con maggiore intensità per i gialloverdi che cercano di chiudere la partita. Anche l'Andria ci mette più grinta e Papagni rinuncia, finalmente, a un difensore, per sbilanciarsi in avanti con Anaclerio. Sono i padroni di casa, comunque, a spingere con maggiore incisività e, dieci minuti dopo il rientro in campo, Poziello insacca su pu-
nizione di D'Ambrosio, firmando il suo primo centro stagionale. Ci si aspetta la reazione dei pugliesi e invece è ancora il Marcianise a tenere il pallino del gioco: al 31' Galizia fallisce il passaggio di ritorno per Poziello, ma due minuti dopo, con un gran numero in area di rigore, l'esterno Manco si libera della difesa e del portiere ospite, depositando in rete di piatto. Papagni si gioca, allora, la carta Mastrolilli, cercando di dare maggiore forza d'impatto al settore offensivo, ma sono ancora i padroni di casa che hanno l'occasione di incrementare il vantaggio con Della Ventura, che, atterrato in area, si procura un calcio di rigore. A dispetto della graduatoria dei rigoristi il centrocampista casertano si piazza sul dischetto, ma si fa ipnotizzare da Mennella e spara alto. Dopo il triplice fischio, sotto la curva, squadra ed allenatore pugliesi vengono bersagliati dalla contestazione dei tifosi: “Personalmente - ha affermato il tecnico Papagni in conferenza stampa post-partita chiedo scusa ai tifosi che sono venuti fino a qui per la brutta prestazione. Purtroppo stiamo vivendo un momento difficile, e toccherà rimboccarci le maniche e lavorare sodo per cercare di uscire al più presto da questa situazione di classifica e abbandonare l'ultimo posto”. Enzo Restivo
In alto Poziello del Marcianise. Sopra Papagni, tecnico dell’Andria, ultima in classifica
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20 Sport
Dal 23 agosto non vinceva in casa: ci pensa Croce a piegare la Reggiana
Giulianova, torna il sorriso Tomasig para un rigore. Dominissini: «Una brutta gara» GIULIANOVA REGGIANA
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GIULIANOVA (4-3-3): Dazzi 6; Sosi 8, Garaffoni 7, Vinetot 7,5, Migliore 7,5; Dezi 7, Carratta 7, Croce 7; Carbonaro 7 (36' st Del Grande sv), Melchiorri 6,5 (24' st Di Matteo 6), Schneider 6,5 (44' st Rinald sv). A disp.: Gasparri, Theo, Rinaldi, Giovannetti, Iachini. All.: Bitetto 7. REGGIANA (4-3-1-2): Tomasig 6; Girelli 6 (39' st Ferrari sv), Zini 6, Mei 6, Anderson 6,5; Nardini 6,5, Viapiana 6,5, Maschio 7; Alessi 7; Ingari 6, Temelin 5,5 (11' st Eusepi 5,5). A disp.: Manfredini, Mallus, Ferrando, D'Alessandro, D'Amico. All.: Dominissini 6. ARBITRO: Pizzi di Saronno 6. RETE: pt 35' Croce. NOTE: spettatori 1767, incasso di 12.284,05 euro, compreso il rateo di 7.478,05 euro per 1210 abbonati. Ammoniti: Mei, Garaffoni, Croce, Carbonaro. Angoli 74 per la Reggiana. Recupero: pt 1'; st 5'. GIULIANOVA - Sconfitta di misura per la Reggiana al Fadini di Giulianova. Comincia bene la formazione granata ed è un piacere vederla giocare con triango-
Il gol del Giulianova dopo il rigore parato da Tomasig
lazioni veloci e precise e con la super regia di Alessi. Ma la squadra di Dominissini si fa apprezzare solo per una ventina di minuti, poi si acquieta e sono i giovani del Giulianova con veloci ripartitenze a "fare la partita". Le due contendenti, sebbene rimaneggiate , sono state protagoniste di un incontro di elevata intensità agonistica sul terreno ormai compromesso del Fadini. La Reggiana, come detto, è partita
meglio. Al 6' va al tiro da posizione favorevole Maschio che sbaglia la conclusione. Clamorosa l'occasione di risposta del Giulianova all'8': Schneider serve Melchiorri che di testa manda fuori davanti a Tomasig, anche perché disturbato da Dezi, che si trova sulla stessa traiettoria. Ancora Reggiana al 15', ma Vinetot tampona Ingari al momento del tiro sotto porta. Altra
risposta dei giallorossi, al 16' con un conclusione di Carbonaro a fil di palo. Al 34', in una fase di assestamento, la svolta improvvisa. Carbonaro è atterrato in area da Anderson. Calcio di rigore netto e neanche un accenno di protesta da parte dei difensori granata (fallo, comunque, attribuito ad Anderson). Si presenta sul dischetto lo specialista Carratta e invece spunta Carbonaro. Tomasig intuisce e respinge ma, sul controbalzo, sul pallone si avventa Croce (che , in passato, aveva sbagliato lui due penalty) e porta in vantaggio i giuliesi. Reazione veemente della Reggiana al 40' con Alessi che, smarcato sulla destra, calcia nel mucchio, con Dazzi che devia sul palo esterno e quindi in angolo. Il forcing finale del tempo degli ospiti è rintuzzato con caparbietà dai giallorossi che al 46', con una incursione di Melchiorri e Carbonaro, in una veloce ripartenza, vanno vicini al raddoppio. Nella ripresa ci si attende l'assalto della Reggiana che c'è solo all'inizio. Un fuoco di paglia, perchè al 9' Carbonaro impegna Tomasig ed all'11 Dezi colpisce la parte superiore della traversa su assist di Croce.
La Reggiana, alla disperata ricerca del pareggio, comincia ad "ignorare" le fasce (cosa rimproverata da Dominissini negli spogliatoi a fine gara) ed a lanciare per le due punte sempre anticipate dai rispettivi avversari, a tal punto che non si segnalano conclusioni ospiti . L'ultima, vera occasione è per Di Matteo che, al 49', ha impegnato Tomasig. Una traversa colpita anche dai granata ma, a gioco fermo, dopo una segnalazione di fuorigioco da parte del collaboratore dell'arbitro. Negli spogliatoi il tecnico reggiano Dominissini ha parlato di <brutta partita da parte della mia squadra, che era partita bene, ma poi si è persa con il trascorrere dei minuti. Non era un campo facile, e lo sapevamo, ma stavolta i miei sono stati al di sotto delle loro possibilità>. Nessuna recriminazione per la concessione del rigore da parte dell'arbitro, anche perché, non solo era netto ma Tomasig lo aveva parato. Il Giulianova torna alla vittoria che, in casa, mancava dalla prima giornata e complessivamente dalla trasferta di Marcianise il 13 settembre. Azzurra Marcozzi sport@luedi.it
Spal battuta in casa. Abruzzesi imbattuti fuori
Un rigore di Improta rialza le ambizioni del Lanciano SPAL LANCIANO
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SPAL (4-3-3): Capecchi 6; Bortel 6,5, Ghetti 7, Lorenzi 6, Quintavalla 6; Centi 5 (1' st Bazzani 6), Bedin 6 (34' st Cazzamalli sv), Schiavon 6; Marongiu 6,5, Cipriani 5,5, Bracaletti 5 (20' st Rossi 6,5). A disp.: Ioime, Cabeccia, Licata, Laurenti. All.: Dolcetti 5,5. LANCIANO (4-4-2): Chiodini 6; Vastola 6, Moi 6, Antonioli 6,5, Mammarella 5,5 (37' st Colombaretti sv); Turchi 7,5 (45' st Zeytulaev sv), Sacilotto 6, Amenta 6, Sansone 6,5; Improta 7 (37' st Coppini sv), Masini 6,5. A disp.: Aridità, Perfetti, Marfisi, Morante. All.: Pagliari 6,5. ARBITRO: De Benedictis da Bari 5,5 . RETE: pt 28' rig. Improta. NOTE: giornata grigia, freddo umido. Spettatori 2500 circa. Ammoniti: Bedin, Bracaletti, Quintavalla, Marongiu, Schiavon, Sansone, Amenta, Sacilotto. Angoli 4-4. Recupero: 1' pt, 5' st. FERRARA. Spal e Lancia-
no si affrontano in un interessantissimo match nel 13° turno di campionato. La Spal deve fare i conti con il forfait all'ultimo di Migliorini, e Dolcetti in sostituzione del regista veneto rilancia dal primo minuto Maurizio Bedin. In avanti, nel 4-3-3 spallino, al fianco di Cipriani e Bracaletti ecco l'esordio da titolare in stagione del giovane trequartista ferrarese Marongiu, già protagonista nella vittoria con il Portogruaro. La Ternana si affida invece ad un 4-4-2 con il duo d'attacco affidato a Improta e Masini. Le prime battute di gara sono ad appannaggio della Spal, che parte decisamente all'attacco cercando più volte Quintavalla sull'esterno di destra; più coperto il Lanciano, che al 9' recrimina per un possibile fallo da ultimo uomo di Lorenzi su Improta lanciato verso la porta spallina, ma l'arbitro non è dello stesso avviso. Al 15' occasionissima per Bracaletti pescato, solissimo, da Marongiu a pochi metri da Chiodini, ma la girata del laterale spalli-
no è completamente sballata. Tre minuti dopo la risposta del Lanciano: prima Turchi crossa bene dalla destra e il pallone passa davanti a Capecchi sena trovare alcuna deviazione vincente, poi è Masini a concludere alto da posizione defilata. Al 21' bravo Sansone a fuggire sulla sinistra, traversone in mezzo all'area spallina e Turchi, da ottima posizione dopo la smanacciata di Capecchi, spreca concludendo alto. Buon momento per il Lanciano dopo l'inizio di marca ferrarese. Al 26' rigore per il Lanciano: Turchi ancora bravissimo ad andare via sulla destra, traversone perfetto per Masini che impatta di testa e Bedin, in maniera scomposta colpisce con la mano: Improta calcia bene, Capecchi ci arriva ma la palla batte con il palo ed entra in rete, Lanciano in vantaggio. Spal colpita e decisamente in confusione, anche se al 40' Marongiu va vicino al pari con una bella girata di testa su cross di Bortel.
Il rigore di Improta che ha regalato i tre punti al Lanciano a Ferrara
Ancor più ghiotta l'occasione al 45' di Turchi che col sinistro impegna Capecchi in un prodigioso intervento. Cambio ad inizio ripresa nelle fila dei padroni di casa: fuori un deludente Centi e dentro Bazzani con una Spal ora dall'atteggiamento prettamente offensivo. E' di nuovo Turchi al 2' della ripresa ad andare a vicino al raddoppio abruzzese: destro secco dal limite e incrocio pieno per l'esterno
del Lanciano. All'11' altra occasionissima per Bracaletti ma l'esterno spara ancora una volta malamente alto. La partita diventa molto fisica e perde di spettacolarità: il Lanciano aspetta la Spal e prova a rendersi pericoloso con le ripartenze. Al 25' la Spal pareggia i conti dei legni: Marongiu calcia bene una punizione dal limite ma la palla, a Chiodini battuto, centra la traversa.
Nella Spal dentro anche Rossi e Cazzamalli a portare spinta e centimetri in avanti, mentre Pagliari si copre inserendo Colombaretti e Coppini. Succede poco altro nel finale di gara nonostante gli assalti spallini ed un occasionissima per Rossi che conclude fuori, e il Lanciano porta così a casa tre punti preziosissimi mantenendo l'imbattibilità in trasferta. Federico Pansini
I RISULTATI DELLA LEGA PRO Prima Divisione 13ª giornata Girone A
Seconda Divisione 13ª giornata Girone A
Seconda Divisione 13ª giornata Girone B
Arezzo - Pro Patria 1-1 Benevento – Figline 1-0 Cremonese – Alessandria 1-1 Foligno – Novara 1-1 Lecco – Pergocrema 2-1 Lumezzane – Monza 3-0 Paganese - Como 1-3 Sorrento - Perugia 1-1 Viareggio – Varese 0-1
Carpenedolo-Feralpi Salò 2-2 Legnano-Crociati Noceto 1-1 Mezzocorona-Pro Sesto 1-0 Olbia-Sambonifacese 1-2 Pavia-Alghero 0-2 Pro Belvedere Vercelli-Canavese 0-1 Rodengo Saiano-Pro Vercelli 1-1 Valenzana-Spezia 1-1 Villacidrese-Sud Tirol 0-1 CLASSIFICA: Alghero 24 punti; Sud Tirol e Rodengo Saiano 22; Mezzocorona e Pavia 21; Sambonifacese e Carpenedolo 20; Canavese 19; Legnano e Crociati Noceto 18; Feralpi Salò e Spezia 17; Pro Vercelli 16; Valenzana e Olbia 13; Villacidrese 12; Pro Belvedere Vercelli 7; Pro Sesto 6. Alghero, Legnano, Pro Sesto e Rodengo penalizzate di 1 punto. PROSSIMO TURNO (DOMENICA 22 NOVEMBRE): Alghero-Valenzana Carpenedolo-Olbia Crociati Noceto-Spezia Feralpi Salò-Villacidrese Pro Sesto-Pro Belvedere Vercelli Pro Vercelli-Mezzocorona Rodengo Saiano-Pavia Sambonifacese-Legnano Sud Tirol-Canavese
Bassano-Sangiustese 0-0 Bellaria-Sacilese 0-2 Colligiana-Carrarese 1-2 Gubbio-Celano 3-0 Itala San Marco-Pro Vasto 2-0 LuccheseFano 3-1 Nocerina-San Marino 0-0 Prato-Giacomense 1-0 Sangiovannese-Poggibonsi 3-1
CLASSIFICA: Cremonese, Novara 29 punti; Varese 27; Arezzo 24; Benevento 23; Lumezzane 21; Perugia*, Foligno 19; Lecco 18; Monza 15; Alessandria 14; Pro Patria, Figline* 13; Sorrento, Pergocrema 12; Como, Viareggio 11; Paganese 8. * Perugia e Figline 1 punto di penalizzazione PROSSIMO TURNO (DOMENICA 22 NOVEMBRE) Alessandria – Paganese Como - Lumezzane Figline – Cremonese Novara - Benevento Pergocrema - Monza Perugia – Lecco Pro Patria - Sorrento Varese - Foligno Viareggio – Arezzo
CLASSIFICA: Lucchese 28 punti; Prato 25; San Marino 23; Itala San Marco 22; Gubbio 21; Sangiovannese 20; Sacilese 19; Carrarese, Fano, Celano e Bassano 16; Nocerina, Bellaria e Sangiustese 14; Giacomense 13; Colligiana 12; Pro Vasto 11; Poggibonsi 10. Colligiana penalizzata di 1 punto. PROSSIMO TURNO (DOMENICA 22 NOVEMBRE): CarrareseNocerina Celano-Itala San Marco Fano-Bassano GiacomenseSangiovannese Poggibonsi-Bellaria Prato-Lucchese Pro VastoGubbio San Marino-Sacilese Sangiustese-Colligiana
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Sport 21
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
1ª Divisione. Un gol per tempo e i rossoblù crollano. Prestazione non proprio positiva
Il Cosenza scivola a Rimini Gara condizionata dall’espulsione di De Rose dopo appena 5 minuti RIMINI COSENZA
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RIMINI (4-2-3-1): Pugliesi, Catacchini, Ischia, Vitiello, Regonesi, Cardinale, D’Antoni, Nolè (24’ st Rinaldi), Tulli (28’ st Longobardi), Giacomini, Matteini (16’ st Di Piazza). In panchina: Tornaghi, Malaccari, Marchi A. Christensen. Allenatore: Melotti COSENZA (3-4-3): Pinzan, Musca, Porchia (36’st Virga), Di Bari, Bernardi, Fiore, De Rose, Maggiolini, Caccavallo (1’ st Ceccarelli), Biancolino, Mortelliti (10’ pt Roselli). In panchina: Ameltonis, Fanucci, Marsili, Olivieri. Allenatore Toscano ARBITRO: Bergher di Rovigo MARCATORI: 46’ pt Matteini, 12’ st Cardinale NOTE: Giornata fredda e cielo velato dalla foschia, si è giocato sotto la luce dei riflettori dall’inizio della partita. Spettatori 2500 circa dei quali 400 di fede cosentina. In tribuna l’ex giocatore del Cosenza 1914 Fabio Di Lauro e Jeda, ex del Rimini. Angoli: 4-3. Ammoniti: Maggiolini, Biancolino, Bernardi. Espulso: De Rose al 5’ pt. Recupero: 2’ pt; 3’ st
PAGELLE COSENZA PINZAN (5,5) - Gioca la solita gara, accorta, ma poteva fare di più in occasione del secondo gol di Cardinale. MUSCA (5,5) - Prestazione sotto tono. Difende e riparte qualche volta provando a rendersi utile alla costruzione della manovra: soffre il suo avversario. PORCHIA (6) - Gara sul filo emotivo dell’ex con la maglia romagnola. Autorità e capacità di evitare pericoli alla fase difensiva nel primo tempo, insicurezza nella ripresa. Capitano. Dal 36’ st VIRGA (sv) DI BARI (5,5) - Si muove in sintonia con isuoi compagni di reparto enon brilla. Nella ripresa rischia il tracollo nella sua zona d’appartenenza. BERNARDI (6) - Gioca d’intensità come da manuale “bernardiano”. La sua sicurezza nel gestire la zona di campo di sua pertinenza aumenta ogni giorno che passa con la maglia dei Lupi. Ultimo ad arrendersi. FIORE (5,5) - Fuoriclasse puro ma isolato in mediana dopo l’uscita di De Rose. Un lancio illuminante. DE ROSE (5 ) - Cuore rossoblù settepolmoni, ma ingenuo in occasione del rosso che di fatto decide la partita. MAGGIOLINI (5.5) - Cursore della fascia sinistra. Gioca come da inizio torneo cercando la soluzione offensiva, ma Nolè fa il bello e il cattivo tempo. CACCAVALLO (5,5) – Il suo dinamismo non è mai stato in discussione e lo conferma anche in terra di Romagna, ma può fare di più. Dal 1’ st CECCARELLI (5.5) - Impegno da vendere, ma senza occasioni gol. Da rivedere. Una mischia in area rossoblù con Pinzan al centro Sotto: capitan Porchia deluso
di ALESSANDRO RUSSO RIMINI - Dopo una mezza settimana trascorsa in Romagna il Cosenza si era ambientato bene, ma dovrà attendere ancora per una esibizione felliniana, esagerata e vincente. Una sconfitta con una sola attenuante, anche se pesante, relativa all’espulsione di De Rose in avvio che ha penalizzato i rossoblù e consentito al Rimini di giocare al gatto col topo fino alla vittoria, alla fine meritata. Il Cosenza ha ceduto solo nella ripresa quando i padroni di casa hanno legittimato il successo con diverse palle gol. IL QUADRO. Per ovviare alla doppia assenza di Scotto (infortunato) e Danti (squalificato), il tecnico Mimmo Toscano ha trovato la soluzione tra quelle nel suo arco mandando in campo nel tridente offensivo il redivivo Francesco Mortelliti, tornato titolare dopo tanta naftalina e un inizio di stagione in sordina. Lo schieramento è stato il solito, con il 3-4-3 e l’utilizzo di Stefano Fiore in mediana a orchestrare la manovra secondo le sue riconosciute qualità e la classe cristallina. Il quadro è saltato subito per il rosso a De Rose. Anche il Rimini è arrivato al match con
qualche difficoltà e diverse assenze. Il tecnico Melotti, lungo tutta la settimana, aveva avuto molto da ridire contro la squadra rea di un andamento altalenante. Diversi forfait tra i romagnoli, alcuni dei quali pesanti, e dunque scelte forzate anche in casa biancorossa con di Frara e Docente infortunati e Lebran appiedato dal giudice sportivo. CRONACA. Parte bene il Cosenza che fa vedere di volere giocarsi la partita. Ci prova subito con Maggiolini che calcia alto sulla traversa al minuto numero 2. Dopo tre minuti l’episodio decisivo del
match. De Rose colpisce Matteini con una manata, il guardaline richiama l’attenzione dell’arbitro. Forse un tantino esagerata la decisione di espellere De Rose. Toscano cambia dopo qualche minuto. Entra Roselli al posto di Mortelliti. Tiene bene il campo il Cosenza che cerca di riorganizzare la fase tattica. Al minuto 23 su un calcio d’angolo riminese, Pinzan esce alla meno peggio, poi sulla ribattuta Stefano Fiore calibra un assist di cinquanta metri tagliando per Caccavallo; poi sfera ancora per Fiore e cross per Biancolino che non riesce a colpire di testa. Il Rimini gioca senza costrutto e i Lupi si difendono e provano a punzecchiare. Al minuto 34 Cardinale calcia dalla distanza ma senza esito. Al 39’ D’Antoni tira debolmente. Fischia il pubblico di Rimini ma il gol è dietro l’angolo allo scadere. Il vantaggio arriva a conclusione di una fulminea ripartenza dei padroni di casa con assist di Nolè sulla destra per Matteini che supera Pinzan in uscita. Cosenza ingenuo a farsi infilare in contropiede. Nella ripresa il clichè presenta due squadre alla ricerca del risultato con i Lupi chiamati alla rimonta. Si comincia con una azione conte-
stata del Cosenza che reclama un calcio di punizione. Occasione gol per il Rimini al 3° minuto con Nolè che serve Matteini dinanzi alla porta. Incredibile errore. Ancora Rimini all’8 con Matteini anticipato da Di Bari. Al 12’ il Rimini mette a sedere il Cosenza con un bel gol di Cardinale dalla distanza che supera Pinzan con un tiro forte e preciso. Ancora un errore dei rossoblù scoperti in mediana. Al 16’ azione insitita del Cosenza e cross di Bernardi senza esito. Al 18’ Maggiolini avrebbe potuto riaprire il match ma appena entrato in area di rigore calcia il pallone di forza respinto dal portiere. Rimini in cattedra e vicino al terzo gol. Cala la temperatura, ma succede poco. Il Cosenza non riesce ad imbastire una manovra utile a accorciare le distanze. Finisce male per i Lupi. Toscano ora avrà già in mente la sfida al San Vito contro la Ternana di Baldassarri che inizia la fase calante del girone d’andata fino alla sosta dicembrina. Il finale di gara è la logica conclusione di novanta minuti nei quali il Rimini ha saputo approfittare della superiorità numerica e di un Cosenza ingenuo nella gestione del match.
BIANCOLINO (5) - Il Pitone in trasferta si muove ma senza incidere sul match. Evanescente. MORTELLITI (SV) - Al rientro dopo una lunga assenza vorrebbeprovare anon far rimpiangere le assenze di Scotto e Danti. Ma resta in campo solo una manciata di minuti. Dal 10’ st ROSELLI (5,5) - Tanto impegno ma una prestazione non all’altezza delle sue possibilità. L’inferiorità numerica la patisce anche lui. al. ru.
Maggiolini e Biancolino protestano per il rosso a De Rose
Il tecnico: «Dovevamo evitare il loro primo gol. Perplesso sulle decisioni arbitrali»
Toscano: «Bisogna rialzarsi subito»
Mimmo Toscano e Michele Napoli in panchina
RIMINI - Il silenzio stampa centellina i protagonisti da parte dei Lupi. Negli spogliatoi rivediamo le fattezze di “Mimmuzzo” perché dopo due turni di squalifica ritorna Toscano, allenatore della squadra rossoblù. Per lui un rientro in panca dopo 180 minuti in tribuna, prima a Cava dei Tirreni e poi al San Vito con il Pescara, con il risultato negativo frutto di un match segnato sin dall'avvio. Lo ascoltiamo sulla condotta di gara dei Lupi e si vede lontano un miglio che la sconfitta brucia. «L'espulsione ci ha penalizzato anche se nel primo tempo abbiamo giocato alla pari fino al gol del loro vantaggio nel quale abbiamo preso una rete che dovevamo evitare. Resto un tantino perplesso su alcune decisioni arbitrali come la trattenuta su Biancolino oppure l'azione di
Bernardi lanciato a rete, che a mio avviso era regolare. Il Cosenza ha l'obbligo di rialzarsi subito e di credere fermamente nei suoi mezzi». Toscano ha fretta per l'aereo in partenza e gli facciamo solo notare delle tensioni fuori dallo stadio per i tifosi del Cosenza. «Mi sembra strano - puntualizza l'allenatore del Cosenza 1914 - questa piazza è sempre stata tranquilla. Evidentemente, a Rimini temevano sia la squadra del Cosenza che i nostri tifosi, come al solito numerosi e eccezionali anche stavolta. Dispiace per il risultato». Si avvicina ai taccuini anche l'ex centrocampista del Cosenza, Alfredo Cardinale, autore di un gran gol. «Rispettavamo molto il Cosenza e devo dire che siamo stati un po' facilitati dalla superiorità
numerica. Noi dobbiamo migliorare nella condizione e nella continuità che ci rende ancora incerti in questo torneo». A seguire la gara in tribuna l'ad Pino Chianello, il presidente Giuseppe Carnevale e il figlio Ernesto. Prima uscita per l'addetto stampa Iole Perito fuori casa. Nell'androne si notano il segretario Giuseppe Mangiarano e il dg Massimiliano Mirabelli al seguito del team sin dalla trasferta di Coppa Italia ad Arezzo. Poi il viaggio aereo, prima da Bologna a Roma e poi verso la Calabria a Lamezia: alla mezzanotte la squadra era già di ritorno nella valle bruzia. Fiore è restato in Emilia. Da domani l'avversario si chiamerà Ternana, una delle sorprese-realtà del girone. al. ru.
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22 Sport
Posticipo di lusso all’Adriatico, davanti a 10 mila spettatori, ospiti compresi
Pescara e Verona, a voi Galderisi, doppio ex: «Gli abruzzesi hanno qualcosa in più» E’ successo in Lega Pro
Novara e Cremonese viaggio a braccetto Alghero e Lucca volano Evacuo esulta dopo il gol del Benevento
di PAOLO COSTA NOVARA e Cremonese restano a braccetto ma questa volta non vincono; il Perugia si salva nel finale; colpaccio del Como a Pagani. In seconda divisione l’Alghero fa suo il big match di Pavia, la Lucchese torna a vincere. Questi i principali spunti del 13^ turno negli altri gironi di Lega Pro. Nel girone A il duello a distanza tra Cremonese e Novara continua in paralello. La Cremonese, dopo due successi consecutivi, viene bloccata in casa dall’Alessandria; finisce 1-1 con iniziale vantaggio dei grigi con Santini e il pareggio di Guidetti. Buon esordio per il neo tecnico Francesco Buglio, subentrato a Luciano Foschi. Il Novara rischia di capitolare in casa del Foligno, che si conferma una delle squadre più in forma, come dimostrano gli 11 punti ottenuti nelle ultime 5 partite: solo nei minuti finali Rubino riesce a rimontare il gol di Cavagna arrivato ad inizio ripresa. Il Varese non solo si conferma terza forza del girone vincendo a Viareggio (1-0) ma allunga a tre punti il proprio vantaggio sull'Arezzo. I toscani di Semplici non vanno oltre l’1-1 in casa con la Pro Patria con Pacilli che risponde a Coppola. Il Benevento non si lascia condizionare dalle vicende extracalcistiche (l'arresto del presidente Oreste Vigorito) e ottiene i tre punti contro il Figline grazie a un gol di Evacuo. Il Lumezzane riscatta lo stop di Figline e lo fa con un convincente 3-0 inflitto al Monza, al secondo stop consecutivo. Il Perugia solo in extremis riesce ad evitare l’ennesima sconfitta esterna; un rigore di Bondi negli ultimi secondi di gara consentono alla squadra di Giovanni Pagliari di uscire imbattuta da Sorrento (1-1). E un importante match era in programma anche in coda alla classifica; vince il Como che si impone per 3-1 sul terreno della Paganese che torna ad essere ultima in piena solitudine. Per quel che riguarda la seconda divisione, nel girone A l’Alghero vince in trasferta lo scontro diretto con il Pavia (2-0) e resta da solo al comando, anche perchè nello stesso tempo il Rodengo Saiano non va oltre l’1-1 in casa contro la Pro Vercelli. Il Rodengo viene agganciato
al secondo posto dal Sudtirol, vittorioso in trasferta contro la Villacidrese. Altri colpi esterni della Sambonifacese a Olbia (2-1) e della Canavese sulla Pro Belvedere (1-0). Nel girone B la capolista Lucchese torna al successo dopo due pareggi; battuto il Fano per 3-1. Il Prato vince la terza partita di fila e resta a tre punti dai cugini; battuta la Giacomense. Il San Marino porta via un pareggio dalla trasferta contro la Nocerina (0-0). Vittorie esterne per Sacilese (2-0 sul Bellaria) e Carrarese (2-1 alla Colligiana). Il Poggibonsi non cambia il proprio corso nonostante l’esonero del tecnico Del Rosso e con Giacopelli in panchina perde 3-1 contro la Sangiovannese.
DOPO IL PAREGGIO casalingo contro il Taranto e la sconfitta subita a Cosenza il Pescara, è chiamato ad un pronto riscatto nel posticipo contro l’Hellas Verona. Una partita considerata determinante per entrambe le formazioni, che servirà a tastare le reali ambizioni di due club candidati alla vittoria finale. Sugli spalti dovrebbero esserci circa 10.000 spettatori ad assistere alla sfida che può valere molto in ottica promozione, specie per gli scaligeri, momentaneamente scavalcati in prima posizione dalla Ternana. Tra questi anche i supporter del Verona che, in un primo momento, erano stati stoppati dall’Osservatorio Nazionale. Saranno, invece, 735, con qualche misura precauzionale: il prefetto ha decretato che si possa vendere un solo tagliando per tifoso e che il biglietto sia incedibile. I sostenitori gialloblù andranno nel settore ospiti (735 i tagliandi a disposizione) e per questo motivo i tifosi pescaresi che hanno acquistato già i biglietti per quel settore - la curva Sud - verranno dirottati nei distinti. A questa soluzione si è arrivati grazie all'intervento del sindaco Flavio Tosi e dell'assessore Federico Sboarina e dell'Hellas e all'apporto del ministro degli Interni Roberto Maroni. Intanto, il sito forzapescara.com ha inteso sentire il parere di alcuni addetti ai lavori sui temi di un match che sarà visto, in diretta tv da tutti gli appassionati delle vicende della Lega Pro. Tra i più significativi quello di un doppio ex Beppe Galderisi, che ha allenato gli abruzzesi l’anno scorso e ha vinto uno scudetto con gli scaligeri. Per Nanu il Pescara ha qualcosa in più : “Sono le migliori squadre del girone. Il Pescara ha qualcosa in più. Un ottimo organico. Occorrono lavoro , fiducia ed unità d'intenti perchè i biancazzurri sono destinati a diventare protagonisti. La società è solida, i tifosi unici. Secondo me è superiore al Verona , ha una rosa più ampia e questo durante l'arco della stagione avrà il suo peso determinante. Non mi va di fare pronostici sulla partita, sono legato ad entrambe le città. Pescara credo sia pronta per tornare nel
Cuccureddu e Remondina i due allenatori di Pescara e Verona
calcio che conta, il mio rammarico è non esser restato, ma l'attuale situazione positiva è figlia anche della sofferenza passata nell'anno scorso dal nostro gruppo. LE ULTIME DAL CAMPO PESCARA. La grande novità contro il Verona sarà il ritorno dal 1' di Zizzari in attacco. L'ex ravennate dovrebbe far coppia con Ganci, anche se Cuccureddu non ha ancora sciolto il dubbio tra lui e Sansovini. A centrocampo torna Dettori e Coletti dovrebbe far posto a Tognozzi. A sinistra confermato Petterini. Fuori Romito, in panchina il centrale difensivo 21enne Sembroni. Si rivede Verratti, ristabilito, ma la sua presenza in panchina sarà annuciata solo alla vigilia della partita: è in ballottaggio con Artistico. INDISPONIBILI: Medda, Romito. SQUALIFICATI: nessuno. VERONA. Ancora problemi in attacco per Gian Marco Remondina.
Selva è sempre fermo per uno stiramento al polpaccio destro: al centro del reparto offensivo ci sarà Colombo, che non è al massimo della condizione dopo essere uscito da una lunga tonsillite. Pronto a dargli il cambio, all'occorrenza, Gomez. INDISPONIBILI: Selva, Campagna. SQUALIFICATI: nessuno. LE PROBABILI FORMAZIONI: PESCARA (4-4-2): Pinna; Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini; Gessa, Dettori, Tognozzi, Bonanni; Zizzari, Ganci. A disp. Prisco, Vitale, Sembroni, Coletti, Zappacosta, Verratti, Sansovini. All. Cuccureddu. VERONA (4-3-3): Rafael; Cangi, Ceccarelli, Comazzi, Pugliese; Russo, Esposito, Pensalfini; Rantier, Colombo, Berrettoni. A disp.: Ingrassia, Anselmi, Bertolucci, Garzon, Ciotola, Farias, Gomez. All.: Remondina. ARBITRO: Baratta di Salerno (Argiento e Posado).
Choutos e Berra, con un gol per tempo, inguaiano il Foggia
Felice esordio per Bonetti PESCINA VG FOGGIA
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PESCINA (4-4-2): Bifulco 7; Birindelli 7, Molinari 7,5, Blanchard 7, Cesar 6,5; Berra 8, Giordano 6,5 (14' st Bettega 6), De Angelis 7, Rebecchi 7; Choutos 6,5 (1' st Laboragine 6), Bettini 6,5 (44' pt Franciel 7,5). A disp.: Merletti, Di Berardino, Pomponi, Cipolla. All. Bonetti 7. FOGGIA (4-4-1-1): Bindi 7; Carbone 5, Cuomo 5, Goretti 5, Micco 5,5; Di Roberto 5 (22' st Caraccio 5), Velardi 5 (1' st Mattioli 5), D’Amico 5, Mancino 6,5; Trezzi 6,5; Salgado 5 (8' st Ferrari 5). A disp.: Milan, Sgambato, Burzigotti, Quadrini. All. Porta 5. ARBITRO: Massa di Imperia 8. RETI: pt 2’ Choutos; st 5’ Berra. NOTE: spettatori 1000 circa. Ammoniti Velardi, Goretti, De Angelis, Rebecchi. Angoli 4-5. Recupero: pt 3’; st 3’. AVEZZANO. Esordio felice per Dario Bonetti sulla panchina del Pescina. Gli abruzzesi tornano al successo (i tre punti mancavano dal lontano 11 ottobre) grazie a una prestazione convincente, che di riflesso fa tornare il Foggia nella crisi abbandonata appena sette giorni fa. Assenze dall'una e dall'altra parte. Nei padroni di casa pesano i forfait di Petitto in difesa e Ferraresi a centrocampo; nei pugliesi
Dario Bonetti ha bagnato con una vittoria il suo esordio sulla panchina del Pescina
out D'Agostino e Torta, oltre ai vari Basta, Colomba, Compierchio e Perdonò. Dario Bonetti propone un classico 4-4-2, con la novità di Cesar nel ruolo di terzino sinistro e Molinari al centro della difesa. Sull'altro fronte Antonio Porta opta per un 4-4-1-1, con Cuomo in difesa e Trezzi dietro l'unica punta di ruolo Salgado. Parte fortissimo il Pescina e già al 2' arriva il vantaggio. Birindelli lancia Berra sulla corsia di destra e l'argentino crossa: Bettini coglie di testa la base del palo, ma in tapin Choutos è il più lesto di tutti e insacca a porta vuota. Il Foggia
prova a reagire, ma la sua azione appare farraginosa e lenta. Facile, quindi, la chiusura degli spazi per gli abruzzesi. Al 18', però, Trezzi se ne va a sinistra e in diagonale impegna severamente Bifulco. Poi, sul proseguo, è Di Roberto a farsi respingere il tiro. La gara scorre via su ritmi tutt'altro che vertiginosi e così si arriva al 36', con Bettini che cincischia troppo e sciupa un'ottima ripartenza non servendo lo smarcato Berra. E al 43' si fa male Bettini, dopo uno scontro con Goretti (nell'occasione ammonito). Il problema muscolare è alla coscia destra e al suo posto deve entrare Franciel, che tor-
na dopo l'infortunio alla mandibola subito nella prima giornata. Ultimo sussulto del primo tempo al 44', con Di Roberto che gira bene di sinistro da fuori e manca lo specchio non di moltissimo. Ad inizio ripresa nel Foggia fuori il deludente Velardi, dentro Mattioli per un più offensivo 4-3-3. Ma al 5’ l’incontro si chiude virtualmente: Franciel fa la torre per Berra, che controlla, fa secco il diretto avversario e in diagonale insacca per il raddoppio. A questo punto Porta toglie pure Salgado, non al meglio, e inserisce Ferrari. Trezzi e Goretti non hanno fortuna, mentre al 19’ è ancora il tuttofare Berra a sfiorare il tris in rovesciata, ancora su assist di testa di Franciel. Dopo un minuto lo stesso Franciel manca il gol con un sinistro potente ma alto di poco. A questo punto la partita si riassume tutta nel duello Franciel-Bindi, con quest’ultimo che ne uscirà vincitore. Al 27’, intanto, Mancino ci prova dalla distanza e Bifulco è costretto al tuffo difficile. Sessanta secondi dopo e Bettega impegna severamente Bindi. 31’: uno-due Berra-Franciel, conclusione del brasiliano e Bindi c’è. Micco, nell’altra area, è sfortunato: prima coglie il palo esterno, poi viene rimontato alla disperata da Cesar. E nel finale sempre Franciel non trova la rete (testa fuori su cross di Berra e diagonale parato egregiamente da Bindi). Alessandro Cavasinni
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Sport 23
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
A sinistra palla in rete, scagliata da Vanacore. L’esultanza del calciatore sommerso dall’abbraccio dei compagni e la gioia del Potenza a fine gara
Vanacore espugna Cava. La cura di Capuano inizia a produrre frutti
Il Potenza fa un colpaccio Penalty non dato a De Cesare e miracoli di Russo, portiere campano CAVESE POTENZA
0 1
CAVESE (4-2-3-1): Russo 7; Grillo 6, Farina 5,5, Cipriani 5,5, Favasuli 5; Bacchiocchi 5,5, Maiorano 5,5 (6’ st Bacchi 5,5); Tarantino 6, Bernardo 5 (19’ st Sorrentino 5), Schetter 6; Varriale 5 (29’ st Cruz sv). A disp.: Pane, Pozza, D’Orsi, Scartozzi. All.: Maurizi 5,5. POTENZA (3-5-2) : Tesoniero 6; Porcaro 6,5, Cardinale 7, Chiavaro 6,5; Lucenti 6,5, Profeta 7, De Simone 6,5 (45’ st Barbato sv), Catania 6,5, Vanacore 7; Polani 6,5, De Cesare 7 (35’ st Anderson sv). A disp.: Muro, Langella, D’Aguanno, Bacio, Smith. All.: Capuano 7. ARBITRO: Palazzino di Ciampino 6. RETE: st 11’ Vanacore. NOTE: Spettatori 2.097 per un incasso di 20.972 euro Ammoniti: Bacchiocchi, De Simone, Grillo, Chiavaro. Angoli 8-2 per la Cavese. Recupero: pt 1’; st 5’. CAVA DE’ TIRRENI. Vittoria pesantissima al “Lamberti”, tre punti che saranno fondamentali per il percorso del Potenza; tre punti che portano in dote la carica di Capuano sottoforma del sinistro di Vanacore, e poco importa se la barriera della Cavese ha fato il resto. Finalmente il Potenza riesce a capitalizzare il vantaggio ottenuto, proprio come non era successo a Taranto e Reggio Emilia. Non c’è che dire: la cura del tecnico porta i suoi frutti e, a questo ipunto, induce a far aumentare i rimpianti per quelle quattro partite in cui la società decise di avvicendarlo con Monaco (soltanto un punto). Il ritono del “mini one”, di Capuano, a Cava è un misto di dolci ricordi che, tuttavia, per i sostenitori di casa, non fanno il paio con l’epilogo di giornata. Il terreno di gioco è, nel vero senso della parola, una scacchiera. Agenore Maurizi, stanco
A sinistra una parata di Tesoniero. In basso una serie di interventi prodigiosi del portiere Russo che l’anno scorso giocava nel Melfi e oggi veste la maglia della Cavese
Tre punti pesanti per riportare serenità a livello sportivo De Simone si fa male Tesoniero non corre alcun rischio se non in avvio quando sono bravi Cardinale e Lucenti a salvare la porta dell’abulìa del suo attacco, butta nella mischia Varriale con Bernardo a supporto, Tarantino a destra e Schetter sul lato opposto fanno il resto. Insomma, carica il peso lì in avanti, convinto che il suo collega Capuano, da buon stratega del risultato, piazzi i soliti uomini di guardia a protezione del bunker. Difatti è così: il risultato prima di tutto e non concedere nulla all’avversario. E lo spettacolo? Beh, quello è per gli amanti della della strategia tattica. Il motivo di interesse che propone Capuano sta tutto nella capacità di scrutare le qualità dell’avversario, far finta di sottovalutarle
per poi mortificarle senza pietà. Ed ecco che la mediana diventa una sorta di linea Maginot a protezione della fase difensiva. De Simone è basso in cabina di regia, accanto a lui ci sono Profeta e Catania. Il primo è in cerca di qualche buono spunto in costruzione nel bel mezzo del lavoro d’interdizione, il secondo dimentica presto le velleità da trequartista e si tuffa a capofitto nelle pratiche di interno. Dietro il terzetto di base tiene, salvo qualche saltuaria sbavatura, mentre sulle corsie laterali sia Lucenti che Vanacore concedono qualche buona sortita. E in avanti? Sul fronte offensivo c’è il
veterano De Cesare che idealizza una battaglia con Farina, alle sue spalle c’è poi Polani che si impegna a non fornire punti di riferimento alla linea difensiva della Cavese. L’attaccante si abbassa spesso e volentieri sulla sinistra ed accorcia verso la mediana. Il motivo di tanto sacrificio sta tutto nello spirito tattico di Capuano: non prenderle punto e basta, e così fino alla fine. Secondo questi dettami la gara non può che risultare sonnacchiosa ai più, con poche occasioni ed ancor meno conclusioni. Ed a conti fatti la prima della gara è ad uso e consumo del Potenza: De Cesare lavora un buon
pallone sulla sinistra, il cross è buono per la testa di Polani appostato sul secondo palo ma Russo è strepitoso in angolo. Buona la prima dunque, ma la seconda? Non ci sarà per il resto della prima frazione ed allora è la Cavese a farsi sotto. La palla buona capita sui piedi di Varriale che su invinto di Tarantino propende per un pallonetto, Tesoniero è superato ma sulla linea ci arriva Lucenti che, in acrobazia, strozza sul nascere l’urlo del “Simonetta Lamberti”. Poco o nulla fino alla fine del primo tempo, anche se Cardinale per poco non la combina grossa consegnando la sfera a Bacchiocchi, il suo tiro corss viene salvato in area da Polani. La doccia fredda per la Cavese è dietro l’angolo, ed il getto d’acqua colpisce nella ripresa sottoforma del sinistro di Vanacore (11’): conclusione maligna dai venti metri, deviazione galeotta della barriera e vantaggio per il Potenza. Gli uomini in campo quasi non ci credono, ci crede invece Capuano che serra ancora di più i ranghi a protezione dei tre punti. Alla fine la squadra protegge sapientemente il fianco concedendo solo briciole: ci prova prima Varriale, destro a lato, poi Tarantino sinistro al volo su sventagliata dalla trequarti. Poi nulla più. Per il Potenza ci prova Polani e poi De Cesare: quest’ultimo si vede respinto da Russo il colpo del due a zero. Finisce in giubilo per i lucani, la cui classifica, ora fa meno paura. L’Andria è dietro, Foggia e Marcianise sono in condominio, ma adesso è più vicina anche la Cavese. Per non dire, poi, in termini di immagine, in un momento in cui si parla troppo poco di calcio. Insomma, la classica vittoria della svolta? IL prossimo avversario al Viviani, il lanciatissimo Rimini, potrà dare le prime risposte. Andrea Buonaiuto
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24 Sport
CAVA DE' TIRRENI. La logica della tattica perfetta. Un motivo d'orgoglio per Eziolino Capuano che non può tacere sulla bontà della proprie scelte di campo. Impresa tattica. Non trova altre parole il “mini one” per eccellenza per raccontare a suo modo questi tre punti pesantissimi. In settimana aveva espletato la semina, il raccolto è stato tra i più fiorenti dell'autunno. Tre punti a Cava e via, tutti uniti per raggiungere l'impresa finale che si chiama salvezza. Obiettivo possibile? Il tecnico non nutre dubbi in merito all'epilogo di stagione. E di ragione ne ha da vendere tenuto conto dell'edizione attuale del Potenza. Squadra che protegge bene il fianco, che gioca ad “innervosire” tatticamente l'avversario per sfinirlo emotivamente e fregarlo quando meno se lo aspetta. E così la Cavese c'è cascata e s'è fatta infilare per lo sconforto di Maurizi. Il tecnico romano ha perso la sua personalissima sfida con Capuano; l'episodio manifesto della sua sconfitta nel finale di gara, quando ha gestito male le carte della panchina. Insomma, il discorso del tecnico salernitano non fa una grinza, magari è caricato in modo esponenziale nella forma, nel colore delle parole,
Spogliatoio Il tecnico elogia la tattica, il dirigente la prospettiva
Capuano: «Siamo stati ineccepibili» Galigani: «Finalmente parliamo di calcio»
A sinistra Capuano spinge Barbato a entrare in campo, In alto Tesoniero contrasta Maiorano
ma la sostanza è immutabile: che impresa tattica sia. Capuano pone l'accento sul successo partendo da questo concetto: “L'impostazione tattica della squadra è stata determinante - parte a razzo Capuano -Abbiamo affrontatola gara in modo ineccepibile; siamo venuti qui con due punte ed una mezzapunta, un atteg-
giamento certamente poco rinunciatario. Alla fine abbiamo preso i tre punti che, secondo il mio parere, sono meritatissimi”. La meritocrazia è bella perché soggettiva, onestamente ai punti la vittoria è forse più determinante che meritata. Ma come non tenere conto del preziosismo tattico di Ca-
puano? In una gara densa di difficoltà ha impostato con rigore una strategia dedita all'indebolimento progressivo dell'avversario che, sfiancato nell'animo, ha aperto il varco giusto dove s'è infilato Vanacore. Taluni gli contestano eccessiva prudenza ed un pizzico di fortuna.
Ma non usate il termine “barricata”, decisamente inopportuno per la logica dellatattica perfetta:“Barricate? Non credo proprio. A Cava siamo venuti per cercare di fare nostri i tre punti. Il Potenza ha un modo preciso di giocare, che porta i suoi frutti evidentemente”. Il discorso poi si sposta sul
suo temporaneo allontanamento dallaguida tecnica.Un black out che ha fatto perdere tempo e punti preziosi: “Onestamente non ho capito i motivi del mio allontanamento. Non capisco come si possa mandar via un allenatore dopo così poco tempo. Alla fine il tempo è galantuomo e questi risultati ne sono la dimostrazione”. Il tecnico chiude poi sulla partita spiegando alcune scelte: “Inizialmente abbiamo sofferto unpo', Bacchiocchidava man forte sull'esterno ed allora ho abbassato Polani per contenerlo. La salvezza? Giocando in questo modo non potrà sfuggirci, ciò che conta in questo momento è dedicare un successo cosi’ importante al nostro presidente Postiglione, che sta vivendo un difficile momento sul piano personale. Siamo tutti con lui”. La chiusura è con il dg Vittorio Galigani che dice: «La vittoria è il giusto viatico per aumentare la coscienza dei nostri mezzi. Finalmente iniziamo a parlare un po’di calcio e mettiamo l’accento su un’ottima prestazione del Potenza. Oltretutto a livello esterno con questi tre punti dimostriamo effettivamente che la strada intrapresa è quella giusta e che ci può portare in posizionitranquille presto,Ci vuole pazienza e i risultati verranno, ne sono certo». Andrea Buonaiuto
La trattativa Vittoria dedicata dal tecnico al presidente. In attesa di Visentin
Postiglione faccia il prezzo Il friulano giovedì o venerdì in città: ma serve a tutti chiarezza LA PARTITA DI DE CESARE
Produce un assist per Polani e due urla strozzate in gola per la bravura di Russo. Ma nell’ultima mezz’ora insegna calcio dall’alto della sua esperienza: guadagna falli dappertutto, salta di testa in difesa, affidargli la protezione del pallone è metterlo in banca.
CAPUANO gli ha dedicato la vittoria. Giuseppe Postiglione, ieri, ancora una volta non ha seguito la squadra. Il suo vuole essere un segnale di disimpegno, forse il più chiaro che fin’ora ha dato. Lo abbiamo conosciuto come un presidente iperpresenzialista, mai lontano dalla sua creatura. Fermo restando l’auspicio di rivederlo allo stadio quanto prima, in settimana va però definita in un senso o nell’altro la telenovela montata intorno alla sua società. L’uso dell’aggettivo possessivo non è casuale. Il Potenza, oggi, è di Giuseppe Postiglione. Non agevola certo la trattativa, Visentin, nel momento in cui rilancia la brutta prassi degli appuntamenti a mezzo stampa ponendo le sue condizioni. Condizioni, specifichiamo, per entrare in casa di altri. Se fin’ora nella trattativa entrambe le parti non hanno brillato per spirito di collaborazione, c’è da dire che il potenziale acquirente non sta facendo nulla al fine di ridurre le distanze. Perchè - ci chiediamo - il friulano dichiara alla stampa “giovedi o venerdi vengo a Potenza” senza comunicarlo, invece, a chi nel capoluogo dovrebbe riceverlo? Invitiamo Visentin ad alzare il telefono, perchè gli sms abbiamo visto che fine fanno. Anche al patron, dal canto suo, rimproveriamo un difetto di comunicazione. Non è tenuto a ricevere chi unicamente a mezzo stampa lo avvisa di “farsi trovare in città”, ma può quantomeno abbreviare i tempi dell’agonizzante trattativa chiarendo quanto vale ora il Potenza. Lo ha già fatto in passato, potrebbe farlo oggi sgombrando il campo da tanti dubbi. In primis sull’attendibilità del compratore. Un gesto che renderebbe anche più tranquilli i giocatori che vorrebbero poter continuare a dialogare con chi li ha voluti in prima persona a Potenza. Pietro Scognamiglio
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Sport 25
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
Le pagelle Polani, che bella partita. Profeta, corsa e muscoli per 90’
Un Potenza da 7 pieno De Cesare insegna calcio nell’ultima mezzora. Cardinale al top TESONIERO (6) - impotente, non per suoi demeriti, sui tanti palloni che spiovono in area nel primo tempo. Salvato dai compagni in due circostanze, inizia la ripresa respingendo sicuro un tentativo di Schetter. PORCARO (6.5) - qualche tentennamento, poi sale di tono prendendo sicurezza con il passare dei minuti al cospetto di Schetter. L’ex messinese non esita a puntarlo, lui non perde mai la bussola. CARDINALE (7) - sempre sul pezzo. A volte rischia l’anticipo alto, ma ha grande reattività nel recuperare quando non gli va bene. Provvidenziale al 35’ un salvataggio sulla linea, il secondo della serie nel momento di maggiore sofferenza. Impeccabile nel convulso finale, si conferma una sicurezza. CHIAVARO(6,5)-dei tre dietro è quello che viene attaccato di meno, lucidissimo nell’eseguire ottimamente gli automatismi ordinati da Capuano. LUCENTI (6,5) - soffre in fase difensiva (zona Schetter), ma si inventa una rovesciata che toglie praticamente dalla porta un tiro di Maiorano. Bel gesto atletico che vale un gol fatto. PROFETA (7 ) - non solo corsa e muscoli, quelli ce li ha sempre messi. Inizia la partita con un’apertura di quaranta metri che genera l’occasione di Polani, prosegue ringhiando addosso a qualsiasi cosa gli passi davanti. Sui livelli di Siracusa, quando lo seguiva mezza serie B. DE SIMONE ( 6,5) - gli tocca il lavoro sporco, intercettare le seconde palle per sgravare la difesa da qualche preoccupazione. Ardore e voglia da ra- In alto l’undici schierato da Capuano. Qui sopra, da sinistra, Profeta contrastato da Favasuli, Catania tenta gazzino nonostante la mobilità non sia l’anticipo su Bacchiocchi, un contrasto aereo di Polani quella dei giorni migliori. Ha un senso
della posizione sublime, peccato per l’infortunio. BARBATO (SV) CATANIA (6,5) - arretrato da interno di sinistra in mediana, perde lucidità nei suggerimenti ma ci mette corsa e idee a non finire. Diventa spadista, lui che è abituato al fioretto. Quando il Potenza riparte fa alla grande il trequartista. Ennesima dimostrazione, può giocare dovunque tranne in porta. VANACORE (7) - a Verona aveva fatto le prove generali, colpendo la traversa dalla stessa posizione. Stavolta è bravo a tenere basso una punizione insidiosissima, che la caviglia di Schetter avvelena in maniera letale. Soffre però come un dannato sulle incursioni di Tarantino e sui contrasti aerei. Il sette è per il gol. POLANI (6,5) - che bella partita, gli manca solo il gol. Subito pericoloso di testa, Russo si supera per dirgli no. Ancora bravo il portiere di casa quando una sua sponda manda in porta De Cesare. Al 27’sfiora il raddoppio con un missile dai trenta metri che sfiora il secondo palo. Chiude largo a sinistra per aiutare in copertura. Vederlo cosi’ è più che incoraggiante. DE CESARE(7)-protesta al 26’, quando finisce a terra in area. Dalla tribuna qualche dubbio viene, ma l’arbitro a due passi gli fa segno di rialzarsi. Produce un assist per Polani e due urla strozzate in gola da un grande Russo. Ma nell’ultima mezz’ora insegna calcio dall’alto della sua esperienza: guadagna falli dappertutto e salta di testa in difesa. Affidargli la protezione del pallone è come metterlo in banca. ANDERSON ( SV) Pietro Scognamiglio
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26 Sport
Risultati e classifica Barletta-Gela
13ª giornata Marcatori
1-0
19' st Infantino
Catanzaro-Monopoli
2-0
Cisco Roma-Melfi
1-1
Isola Liri-Scafatese
2-1
pt 42’ Montella; st 12’ Longoni
pt 13’ (r) Ciofani (CR), 40’ Arcamone (M)
CATANZARO
29
13 10 2
1 28 10 7
7
0
0 17 3
6
3
2
1 11 7 18 +5
GELA
27
13 8
3
2 18 5
6
5
0
1 10 2
7
3
3
1
8
3 13 +2
pt 21’ (r) Sifonetti (S); st 31’ Simonetta (IL), 32’ Carbone (IL)
CISCO ROMA
26
13 7
5
1 19 6
6
5
1
0 11 1
7
2
4
1
8
5 13 +1
Juve Stabia-Vico Eq.
0-0
JUVE STABIA
25
13 7
4
2 26 13 7
4
3
0 15 4
6
3
1
2 11 9 13 -2
Manfredonia-Igea V.
0-0
SIRACUSA
23
13 7
2
4 16 10 6
4
1
1
3
7
3
1
3
6
-2
BRINDISI
22
13 6
4
3 20 16 6
5
1
0 10 3
7
1
3
3 10 13 4
-3
CASSINO
21
13 6
3
4 19 18 6
3
1
2
9
9
7
3
2
2 10 9
1
-4
BARLETTA
19
13 5
5
3 12 12 6
4
2
0
8
3
7
1
3
3
4
9
0
-5
MELFI
18
13 5
3
5 20 15 7
4
2
1 14 6
6
1
1
4
6
9
5
-9
SCAFATESE
17
13 4
5
4 13 16 6
3
2
1
8
6
7
1
3
3
5 10 -3 -8
AVERSA
13
13 2
7
4 13 17 6
0
5
1
4
7
7
2
2
3
9 10 -4 -12
MONOPOLI
13
13 3
4
6 14 19 6
2
2
2
6
7
7
1
2
4
8 12 -5 -12
MANFREDONIA
13
13 3
4
6 12 18 7
2
2
3
9 10 6
1
2
3
3
8
-6 -14
NOICATTARO
11
13 2
5
6 16 24 7
2
2
3 12 16 6
0
3
3
4
8
-8 -16
ISOLA LIRI
9
13 2
3
8
6 20 7
2
2
3
6
9
6
0
1
5
0 11 -14 -18
VICO EQ.
7
13 0
7
6
4 12 7
0
5
2
3
5
6
0
2
4
1
7
VIBONESE
7
13 1
5
7
5 15 7
0
3
4
2
8
6
1
2
3
3
7 -10 -19
IGEA V.
7
13 1
5
7
7 22 7
1
4
2
5
8
6
0
1
5
2 14 -15 -19
Noicattaro-Aversa
4-2
pt 29' Be. Lorusso (N); st 22' Be. Lorusso (N), 24' Piano (N), 28' e 32' Perna (AN), 40' (a) Pistillo (N)
Siracusa-Cassino
4-0
pt 21’ e 45’ Pagani; st 27’ (r) Dal Rio, 44’ Dalì
Vibonese-Brindisi
1-3
pt 17' Fiore (B), 29' Moscelli (B); st 18' Sperandeo (V), 37' Da Silva (B)
Prossimo turno
14ª giornata 22/11/09 ore 14.30
Aversa-Igea V. Brindisi-Barletta Cassino-Vibonese Gela-Catanzaro Melfi-Noicattaro Monopoli-Cisco Roma Scafatese-Juve Stabia Siracusa-Manfredonia Vico Eq.-Isola Liri
Grande reazione nell’anticipo del sabato
Melfi, punto che vale e fa stare sereni UN PARI importante, su un campo dove non è per nulla facile uscirne indenni. Dopo la batosta interna contro la Vibonese, pesante soprattutto per come è maturata (tante occasioni fallite e un vero e proprio gollonzo subito), piuttosto che per quanto varrà nell’economia di un campionato, il Melfi di Rodolfi ha trovato al Flaminio il modo migliore per rilanciarsi. Il tecnico ha parlato di “un pareggio conquistato con volontà e carattere”, elogiando i suoi ragazzi capaci di fermare una delle corazzate designate del girone, la Cisco di mister Incocciati. E’ piaciuto l’approccio alla partita dei gialloverdi, scesi in campo con il piglio dei giorni migliori e soprattutto abili a reagire prontamente ad un rigore - quello a favore dei capitolini - ritenuto dubbio da gran parte dei presenti sugli spalti dell’impianto romano. Le immagini televisive hanno ulteriormente confermato questa opinione. Lo svantaggio non ha scomposto i lucani, bravi ad imporre con calma e raziocinio le loro trame senza cercare la rimonta con soluzioni affrettate. “Abbiamo giocato contro una squadra superiore per qualità tecnica e più esperta ha continuato Rodolfi - riuscendo però a metterli in seria difficoltà. Il pareggio poco prima dell’intervallo mi pare sia stato meritato. Ricordo che abbiamo creato almeno tre o quattro situazioni importanti”. Raggiunta poco prima dell’intervallo dalla rete di Arcamone, la Cisco ha premuto sull’acceleratore appena uscita dal tunnel, costretta dal peso delle sue ambizioni a cercare la vittoria a tutti i costi. Uno strepitoso Careri ha
Luis Arcamone ha segnato a Roma il suo gol numero sei in gialloverde
messo una pezza in più di qualche situazione, consentendo ai suoi di resistere al prolungato forcing biancorosso. Ma è altrettanto vero che qualche ripartenza gialloverde avrebbe potuto essere letale, vedi il tiro mancato da Lo Iacono e l’incertezza di Mitra sul finale, quando avrebbe potuto servire meglio Arcamone. La soddisfazione è ancora maggiore, in ogni caso, se si pensa che la Cisco al Flaminio non solo aveva sempre vinto, ma era riuscita a non subire mai gol dagli avversari di turno. Alla resa dei conti il sabato romano ha regalato al Melfi un ampio sorriso. Serviva la reazione al passo falso contro la Vibonese e c’è stata. Serviva capire anche la validità di alcuni calciatori che non recitano spesso un ruolo da protagonisti e che, comunque, si sono fatti trovare assai pronti. E’ il caso di Bulla, che ha sostituito, senza farlo rimpiangere, il marocchino El
Kamch. E’ il caso dei rientri preziosi di Gabrieli, al posto di Vignati, e di Rogato, fuori da diverso tempo, prima per squalifica e poi per scelta tecnica. A Roma serviva anche rimarcare l’identità di una squadra che non rinuncia mai ad imporre il proprio gioco. Su questo aspetto i gialloverdi non si sono tirati indietro, dimostrando ancora una volta di poter perseguire l’obiettivo di una salvezza tranquilla senza rinunciare ad offrire uno spettacolo gradevole. Insomma, il resoconto è ampiamente positivo e lascia sperare bene per il rush finale del girone di andata. Anche il notevole margine di distanza dalla zona rossa della classifica potrà consentire a Rodolfi e soci di lavorare in serenità. La speranza ora è che domenica al Valerio, dove sarà di scena il Noicattaro, si possa registrare una cornice di pubblico degna del positivo cammino che stanno percorrendo Mitra e compagni. sport@luedi.it
CISCOROMA MELFI
9
1 1
CISCO ROMA (4-2-3-1): Ambrosi 6,5; Balzano 6, Padella 6, Di Fiordo 6,5, Angeletti 6; Chiappara 5,5 (23’ st Larosa 6), Romondini 6; Babù 4,5 (1’ st Mazzarani 6), Bellè 6 (27’ st Morbidelli 6,5), Franchini 5; Ciofani 6,5. A disp.: Baiocco, Lopiccolo, Amadio, Di Iorio. All.: Incocciati 6,5.
7
7
-8 -20
10 Reti: Ciofani (4) (C.Roma) 9 Reti: Chiaria (Melfi) 8 Reti: Mosciaro (1) (Catanzaro) 7 reti: Longoni (Catanzaro) 6 Reti: Mezgour (Cassino); Vicentin (J.Stabia); Arcamone (Melfi); Lacarra (Monopoli) 5 Reti: Da Silva, Moscelli (Brindisi); Agostinelli (Igea V.); De Angelis (J.Stabia); Dal Rio (2) (Siracusa) 4 Reti: Perna (Aversa); Giannone (Cassino); Caputo (1), Di Maio (Catanzaro); Franchini (C.Roma); Cunzi (Gela); Capparella (2) (J.Stabia); Arigò (Manfredonia); Giampaolo (Noicattaro); Pignatta (1) (Scafatese) 3 Reti: Arini, Sarli (Aversa); Infantino (Barletta); Fiore (Brindisi); Montella (Catanzaro); Cammarota (2), Criniti (Gela); Amore, Peluso (J.Stabia); Luppi, Nossa (Manfredonia); Balistreri, Lisi (Monopoli) 2 Reti: Prisco (Aversa); Simoncelli (Barletta); Albadoro (Brindisi); Croce, Martinelli, Scappaticci (Cassino); Angotti (Igea V.); Vianello (J.Stabia); La Porta (Melfi); Colluto, Doria, Lorusso Be., Piano, Zotti (Noicattaro); Corsale, Sifonetti (2) (Scafatese); Bigatti (1), Pagani (Siracusa); Camilucci (Vibonese); Trapani (Vico E.)
MELFI (4-4-2) Careri 7,5; Arvia 6 (11’ st Naglieri 6), Gabrieli 6,5, Sicignano 6,5, Rogato 6,5; Loiacono 6 (19’ st Viola 6), Mitra 7, Bulla 6,5, D’Andria 6,5; Chiaria 6,5 (34’ st Dentamaro 6), Arcamone 7. A disp.: Della Luna, Bizzarri, Marino, Pellecchia. All.: Rodolfi 6,5. ARBITRO: Quartarone di Messina 5. RETI: pt 13’ Ciofani rig. (C), 40’ Arcamone (M). NOTE: Ammoniti: Rogato, Franchini, Careri. Angoli 8-5. Rec.: pt 2’; st 5’.
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Sport 27
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
Munao ferma le vespe e il Vico strappa lo 0-0 al Menti
Un assedio sterile JUVESTABIA VICOEQUENSE
0 0
La Juve Stabia in azione durante questo campionato
JUVE STABIA (4-4-2): Soviero 6; D'Ambrosio 6, Maury 6,5, Gritti 6, Moretti 6,5 (18' st Fabbro 6); Capparella 7, Ruscio 6, Acoglanis 6, Gomes 6 (11' st Peluso 6); De Angelis 6 (25' st Dall'Acqua 5,5), Vicentin 7. A disp.: Panico, Ametrano, Mineo, Marano. All.: Rastelli 6. VICO EQUENSE (3-5-2): Munao 7; Chiariello 6,5, Scognamiglio 6, Cinque 6,5; Donnarumma 6, Morfù 6, Burgos 5,5, Marciano 5,5 (8' st D'Esposito 5,5), Armellino 6; Trapani 6 (35' st Lupico sv), Hodza 5,5 (11' st Napoli 5,5). A disp.: Izzo, Gaveglia, Rapesta, Nasto. All.: Ferraro 6. ARBITRO: Intagliata di Siracusa 6. NOTE: spettatori 4000 circa. Ammoniti: Capparella, Morfù, Burgos, D'Esposito. Espulso tra il primo e il secondo tempo l'allenatore Rastelli. Angoli 9-2 per la Juve Stabia. Recupero: pt 1'; st 5'. CASTELLAMMARE DI STABIA. Una squadra alla rincorsa del primato, la Juve Stabia. L'altro, il Vico, ancora a caccia del primo successo stagionale. È derby di costiera con la Juve Stabia subito padrona del campo: al 12' è Munao a sventare in
mischia sugli sviluppi di un corner malefico calciato da Moretti. Passano tre minuti e stavolta è Vicentin a mettere paura a Munao con un colpo di testa terminato alto su traversone di D'Ambrosio. L'assedio è pressante, il Vico fatica ad uscire dal guscio e Vicentin fa gridare al
gol al 17' deviando di testa di poco a lato un perfetto traversone di Capparella. La Juve Stabia vuole chiudere in fretta la questione e affida a un destro dal limite di Gomes, uscito di poco, al 20' la possibilità di passare. Con il passare dei minuti il Vico prende le misure, non offende,
ma almeno limita i danni dalle parti della propria area. E così per vedere di nuovo la Juve Stabia rendersi pericolosa, bisogna arrivare addirittura al 44' quando il solito Vicentin colpisce di testa, sugli sviluppi di un angolo di Capparella, ma trova pronto alla respinta un attento Mu-
nao. La prima frazione si chiude su questo episodio e su accenno di rissa che vede coinvolti D'Ambrosio e Morfù, prontamente frenato dal direttore di gara anche se le proteste reiterate di Rastelli convincono l'arbitro ad espellere il tecnico stabiese. L'inizio di ripresa è tutto di marca stabiese sempre con Vicentini protagonista che al 1' colpisce una traversa e al 5' si vede respingere in angolo da Munao una conclusione ravvicinata che meritava migliore sorte. Il portiere del Vico sale sugli scudi nel giro di due minuti quando al 15' dice di no a una conclusione dalla lunga distanza di Moretti e poi si ripete al 17' quando chiude lo specchio della porta a peluso che tentava di sorprenderlo con un tiro da posizione decentrata. La partita è a senso unico, il Vico appare rinunciatario e così la Juve Stabia preme sull'acceleratore e sfiora il vantaggio al 26' con Vicentin (solita risposta di Munao) e al 29' quando Peluso appena dentro l'area calcia sull'esterno della rete. Ma l'occasione grossa per le vespe capita al 33' quando Maury a due passi dalla porta, ormai sguarnita, calcia alto sotto misura. L'assedio finale della Juve Stabia non produce effetti: il Vico ressite con ordine e un pizzico di fortuna portando a casa un punto tutto sommato meritato. Marco Santopaolo
Sono sette i risultati utili di seguito. Poker all’Aversa
Benedetto Lorusso, autore di due gol
Il Noicattaro allunga NOICATTARO AVERSA
4 2
NOICATTARO (4-3-3): Musacco 5,5; Fumai 6,5, Sassarini 7, Lorusso Benedetto 8, Loseto 6,5; Fiorentino 6,5, Piano 7,5 (35' st Mazzone sv), Lorusso Bartolo 6,5; Zotti 7,5 (43' st Lanera sv), Delorenzo 6,5, Doria 6,5 (27' st Aliperta sv). A disp.: Petruzzelli, Libera, Ladogana, Lanave. All.: Carella 7. AVERSA NORMANNA (43-3): Cavaliere 6; Balestrieri 5 (18' st Zolfo 6), Di Girolamo 6, Campanella 6, Pistillo 5,5; Arini 5,5, Massimo 6, Mariniello 5,5; Sarli 5,5, Prisco 5,5 (7' st Perna 7,5), Longo 5 (39' pt Tovalieri 6,5). A disp.: Pettinari, Parisi, Ciminari, Coquin. All.: Sergio 5 ARBITRO: Monaco di Tivoli 6. RETI: pt 29' Benedetto Lorusso; st 22' Benedetto Lorusso, 24' Piano, 28' e 32' Perna, 40' aut. Pistillo. NOTE: spettatori 400 circa. Ammoniti: Zotti, Doria, Bartolo Lorusso, Tovalieri. Angoli 2-1 per il Noicattaro. Recupero: pt 1'; st 4'. NOICATTARO. Nel delicato scontro diretto per la zona play-out tra Noicattaro ed Aversa sono i padroni di casa a prevalere con un pirotecnico 4-2 che regala ai rossoneri di mister Carella il settimo risultato utile consecutivo e la seconda vittoria stagionale. Per l'Aversa Normanna una sconfitta che brucia, tanto che a fine gara società e squadra si sono chiusi in un ermetico silenzio stampa. Emergenza fra i padroni di casa con ben quattro assenti: Giampaolo, Coppola, Colluto e Perrone sono out per infortunio. Carella disegna così un 4-33 con diverse novità. Fumai terzino destro con Benny Lorusso centrale difensivo
e protagonista assoluto del match. A centrocampo dal primo minuto Bartolo Lorusso. Reparto offensivo affidato a De Lorenzo e Doria con Zotti fantasista che agisce alle loro spalle. Il tecnico dei campani Sergio opta per un iniziale 4-3-3 con Sarli e Longo a supporto della punta Prisco. A centrocampo Massimo con Arini e Mariniello. Prima azione della partita è di marca locale. Al 5' De Lorenzo smarca sull'out sinistro Zotti che ci prova col sinistro ma il pallone termina alto sulla traversa. Al 14' Fumai sbroglia una situazione pericolosa in area nojana. Il primo quarto d'ora della gara così scorre via senza particolari emozioni. Le due compagini si fronteggiano a centrocampo e si rendono prota-
goniste con veloci ripartenze che però non sortiscono effetto alcuno. Al 20' da calcio piazzato Massimo impegna Musacco. Al 24' ripartenza nojana con Piano che verticalizza su De Lorenzo, l'idea è buona meno ma il pallone è troppo lungo. Occasionissima al 26' per il Noicattaro con Zotti che da buona posizione calcia a botta sicura ma la mira è imprecisa. Poco dopo, al 29', i padroni di casa passano in vantaggio. In area Zotti pennella per Benny Lorusso che da due passi insacca di testa. In attacco l'Aversa non punge e Sergio effettua il primo cambio della partita: in campo dal 39' il baby Tovalieri, figlio dell'ex attaccante del Bari Sandro, per uno spento Longo. Al 40' spettacolare azione of-
fensiva del Noicattaro. Zotti pennella per Doria la cui botta al volo di destro si spegne sul fondo ma strappa gli applausi dei tifosi. La ripresa si apre con una pregevole iniziativa di Tovalieri che crossa in area dopo un ottimo spunto personale, Musacco anticipa tutti. All'11 si fa vedere il Noicattaro con una punizione di Zotti dal limite ma la parabola disegnata dal fantasista barese non è di quelle imprevedibili. Più pericoloso invece il tentativo di Bartolo Lorusso al 17': il suo destro è insidioso e sfiora il palo. Al 19' Aversa vicina al pareggio. Musacco esce male dai pali, Sarli sorprende tutti con un pallonetto ma è attento sulla linea di porta Benny Lorusso che salva. Al 21' il Noicattaro raddop-
pia. Fumai conquista un corner. Zotti pesca in area Benny Lorusso che di testa insacca. Il Noicattaro è incontenibile e al 24' fa tris con un gran tiro di Piano che mette nel sette per il tripudio dei circa 400 tifosi nojani presenti al “Comunale”. L'Aversa reagisce e riapre la partita grazie ad uno scatenato Perna che al 29' accorcia le distanze con una deviazione in area nojana.
Al 32' Perna si ripete con un destro in area che trova impreparato Musacco. Il forcing dei campani non produce effetti ed al 40' gli uomini di Carella chiudono i conti grazie ad un'autorete di Pistilli su colpo di testa di De Lorenzo. Il Noicattaro avvicina la zona salvezza che ora dista solo due punti. Per l'Aversa una domenica da dimenticare. Antonio Lattanzio
Exploit del Barletta che agevola il Catanzaro in classifica
Il tolvese Infantino piega il Gela BARLETTA GELA
1 0
BARLETTA (4-3-3): Di Masi 6; Cutrupi 6,5, Marchetti 6,5, Sportillo 7, Legittimo 7,5; Menicozzo 6, Muwana 6,5, Carozza 7 (33' st Manganaro sv); Simoncelli 6,5 (44' st Lanotte sv), Infantino 7, Fanasca 6 (23' st Rescio 6). A disp.: Bersellini, Romeo, Bendjemia, Caggianelli. All.: Sciannimanico 7. GELA (4-2-3-1): Nordi 6,5; Scopelliti 5,5, D'Aiello 6,5, Geraldi 6, Memé 6; Schiavon 6,5, Zaminga 6; Vianello 5,5 (28' st Vigna sv), Cammarota 5,5, Rosamilia 5,5 (13' st Criniti 5,5); Manca 5,5 (23' st Pasca 5,5). A disp.: Ferla, Di Muro, Viviano, Rabbeni. All.: Provenza 6. ARBITRO: Cafari di Cassino 5,5. RETI: 19' st Infantino NOTE: Spettatori 2000 circa di cui una cinquantina di tifosi del Gela. Ammoniti: Cutrupi, Simoncelli, Manganaro. Angoli 5-0 per il Barletta. Recupero: pt. 1'; st. 3' . BARLETTA - Troppo brutto per essere vero. Il Gela incassa la seconda sconfitta consecutiva nel
campionato di Seconda Divisione e cede la vetta della classifica al Catanzaro. Lopiega un guizzo del lucano (è di Tolve, in provincia di Potenza) Saveriano Infantino. Troppo brutto il Gela per essere vero Male nel primo tempo, quando la squadra ha faticato terribilmente in fase di costruzione, brutto anche quando è stato chiamato a reagire al vantaggio dei biancorossi, realizzato nella prima parte della ripresa. I padroni di casa mostrano grande intelligenza: non osano inizialmente, studiano l'avversario e cercano di intuirne le debolezze. Missione riuscita alla perfezione. Il Barletta si fa notare al 16' con un cross in area di Cutrupi, ma nella circostanza Fanasca non riesce ad agganciare nel migliore dei modi. Non tantissime le occasioni nella prima frazione di gioco. Le migliori, però, sono tutte di marca locale. In particolare quella capitata a Simoncelli al 26' su invito del solito Cutrupi: Nordi è costretto agli straordinari e riesce a salvarsi in corner d'istinto. Il Gela nel formato offensivo del primo tempo sta tutto in una conclusione di Zaminga al 31', velenosa ma allo stesso tempo anche imprecisa, anche se non di molto. Solo una e niente più, perché il Barletta impedisce alla capolista di giocare, pressa su
Saveriano Infantino
ogni portatore di palla e fa perdere letteralmente la testa ai metronomi del centrocampo dei siciliani. Barletta pericoloso ancora in chiusura di frazione, con il tentativo dello scatenato Simoncelli, sul quale Nordi è ancora una volta molto attento. 0-0, si va all'intervallo. La ripresa si apre ancora nel segno dei ragazzi di Sciannimanico. Il minuto decisivo è il 19': corner dalla destra di Carozza e colpo di testa vincente di Infantino, lasciato troppo libero di colpire in area.
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28 Sport
Un super Siracusa rilancia le proprie ambizioni nell’area play off
Crolla il Cassino: 4-0 Siciliani scatenati: doppietta di Pagani, poi Dal Rio e Dalì SIRACUSA CASSINO
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SIRACUSA (4-3-3): Siringo 7; Nigro 7,5, Iodice 7,5, De Pascale 6,5 (35' st Perricone sv), Capocchiano 7; Giurdanella 8, Berti 7,5, Lewandowski 8; Pagani 7,5, Dal Rio 7 (31' st Dalì 7), Bigatti 6,5 (22' st Cardinale 7). A disp.: Scordino, Di Silvestro, Gaudio, Strigari. All.: Sonzogni 8 CASSINO (4-2-3-1): Amadio 6; Biga Badan 6, Agius 6 (31' st Bianciardi sv), Merli 6,5, Martinelli 6; Kone 6, Giannone 6,5; Camorani 5,5, Frisenda 6,5 (6' st Bardeggia 5), Romanelli 6 (6' st Romeo 6); Mezgour 6,5. A disp.: Paoletti, Poli, Sfanò, Croce. All.: Pellegrino 5. ARBITRO: Borracci di San Benedetto del Tronto 4,5. RETI: pt 21' e 45' Pagani; st 27' rig. Dal Rio, 44' Dalì. NOTE: gara giocata a porte chiuse. Ammoniti: Nigro, Pagani, Biga Badan, Kone. Angoli 3-3. Recupero: pt 2'; st 5'. PALAZZOLO ACREIDE. Dopo la sconfitta di Brindisi, il Cassino di Maurizio Pellegrino incassa un'altra dura batosta allo “Scrofani Salustro”, davvero senza attenuanti. C'era davanti un Siracusa, messo impec-
Esultanza del Siracusa. A destra il tecnico del Cassino Pellegrino
cabilmente in campo da Sonzogni, che ha sfornato, di certo, la sua migliore prestazione stagionale. Scontro diretto per irrompere in zona play off: ha vestito l'abito giusto la formazione siracusana che, inizialmente, non ha rischiato più del lecito coprendo tutte le zone del campo. Il solo Kone nel Cassino a “legna-
re” più del lecito a centrocampo (graziato anche dall'arbitro che gli ha risparmiato il secondo giallo) mentre il Siracusa ha operato in pressing continuo con gli inesauribili Giurdanella e Lewandowski e, finalmente, con Berti in grande spolvero. Chiuso implacabilmente in attacco Mezgour nella morsa com-
posta da Iodice e De Pascale mentre Nigro e Capocchiano, lesti anche a sganciarsi, non hanno mollato di un centimetro in fase difensiva. Forse non s'aspettava un Siracusa così attrezzato il Cassino. Il risultato di pareggio è durato fino a quando la formazione di Sonzogni non ha cominciato ad accelerare. A spezzare
l'equilibrio Federico Bigatti al 21' quando ha affondato sulla sinistra su lancio di Lewandowski e calciato un diagonale malefico per Amadio che ha respinto a mani aperte, ma sul pallone in posizione centrale è fiondato Pagani che di testa ha piazzato comodamente il pallone alla destra del portiere laziale. La reazione del
Cassino c'è stata. Iodice al 33' in spaccata ha anticipato Mezgour ben servito da Frisenda, poi lo stesso Frisenda al 41' su apertura di Giannone ha concluso fuori bersaglio. In pieno recupero a chiusura del primo tempo il raddoppio del Siracusa. Stavolta Bigatti imperversa sulla destra e taglia con un cross radente l'area ospite va a chiudere dalla sinistra in corsa ancora Pagani. Le tenta tutte il Cassino per accorciare le distanze nella prima metà della ripresa, il Siracusa non soffre più di tanto e comincia sempre più spesso a ripartire. Va fuori una conclusione di Lewandowski al 20', sette minuti dopo viene messo giù in area Dal Rio che conquista il 3-0 con un rigore calciato da manuale. Non s'accontenta il Siracusa che continua a dominare a centrocampo più di prima con l'ingresso del recuperato Cardinale. Dalì ci prova al 41' su assist di Cardinale ma il suo tiro viene respinto. Poi ad un minuto dalla fine lo stesso Dalì fa poker piazzando il tiro in corsa su perfetto assist di Pagani e nel gol c'è anche l'idea di Cardinale per la pregevole apertura su Pagani. Si chiude qui col Siracusa grande protagonista. Franco Antonuccio
Simonetta e Carbone regalano la vittoria contro la Scafatese
La rimonta dell’Isola Liri ISOLALIRI SCAFATESE
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ISOLA LIRI (4-3-3): Mangiapelo 6; Mallardi 5 (12' st Galuppi 5,5), Matrisciano 5,5, Mucciarelli 5, La Rocca 6; Falco 4,5, Gennari 5,5, D'Alessandro 5 (1' st Simonetta 7); Bussi 6 (26' st Carboni 7,5), Federici 6,5, La Cava 7,5. A disp.: Fiorini, Costanzo, Gubinelli, Bianchini. All.: Grossi 7,5. SCAFATESE (4-4-2): D'Auria 6; Colella 5, Mastronicola 6, Del Sorbo 6, De Girolamo 5,5 (38' st Ramaglia sv); Mannella 5,5, Basile 6, Corsale 6, Sifonetti 6,5; Martone 6,5, Pignatta 6,5. A disp.: Sorrentino, Pagano, Pierantozzi, Pepe, Cerasuolo, Avallone. All.: Esposito 5,5. ARBITRO: Terzo di Palermo 6.
MANFREDONIA 0 IGEAVIRTUS 0 MANFREDONIA (4-3-3): Marruocco 6; Dipasquale 6, Carrieri 6, Nossa 6, Sabatino 6; Vitiello 6 (35' st Arcuri sv), Pirrone 6, Napolitano 6 (15' st Mignogna sv); Luppi 6 (25' st De Porras sv), Giglio 6, Arigò 6. A disp.: Fortunato, Pisa, Moro, Di Toro. All.: Bucaro 6 IGEA VIRTUS (4-4-2): Deliperi 7; Stelitano 6 (14' pt Crino 6), Palma 6, Mottola 6, Vicentini 6 (27' st Benloukilia sv); Nuccio 5,5 (29' st Grillo sv), Procopio 6, Stella 6, Di Miceli 6; Agostinelli 6, Cocuzza 6. A disp.: Cilli, Lo Verde, Cocimano, Angotti. All.: Zampolini 6 ARBITRO: Vallorani di San Benedetto del Tronto 6. NOTE: spettatori 986. Ammoniti: Pirrone, Deliperi, Palma, Procopio. Angoli 156 per il Manfredonia. Recupero: pt 1 '; st 5'.
RETI: pt 21' rig. Sifonetti (S); st 31' Simonetta (I), 32' Carbone (I). NOTE: Spettatori: 700 circa. Ammoniti: Matrisciano, Falco, Carboni, Bussi, De Girolamo e Pignatta. Angoli: 3-3. Recupero: pt 3'; st 4'. ISOLA DEL LIRI. La Scafatese vede sfumare nel finale di partita una vittoria che la poteva portare alle soglie della zona play off. Per un'ora praticamente padrona del gioco, la squadra di Esposito si fa rimontare dall'Isola Liri nel giro di due minuti a cavallo del 30' del secondo tempo, non riuscendo poi a trovare il pareggio in extremis. Eppure la gara si era messa sui binari giusti per i canarini, che sono passati in vantaggio al 21' del primo tempo, grazie ad un rigore trasformato da Sifonetti. Ma senza dubbio la colpa
della compagine campana è stata quella di non aver approfittato della giornata non brillante dei padroni di casa per chiudere l'incontro, dopo una buona ora di gioco. Esposito deve fare a meno sia del portiere titolare De Felice (ancora infortunato), sia del secondo Sorriso (squalificato) e si affida al giovane D'Auria, davanti al quale si schierano in difesa Colella, Mastronicola, Del Sorbo e De Girolamo, a centrocampo Mannella, Basile, Corsale e Sifonetti e la coppia Martone - Pignatta in attacco. Grossi risponde con un 4-3-3 composto da Mangiapelo in porta, Mallardi, Matrisciano, Mucciarelli e La Rocca in difesa, controcampo con Falco, Gennari e D'Alessandro ed il trio Bussi, Federici e La Cava in attacco. Al 21' la Scafatese passa: Martone entra in area e viene
messo giù da Martisciano. Ineccepibile il calcio di rigore accordato dal direttore di gara che Sifonetti trasforma senza indugi. Passata in vantaggio, la formazione di Esposito ha in pugno le sorti del match, soprattutto perché l'Isola Liri va in confusione. Al 23', D'Auria respinge bene una conclusione di Federici, poi la Scafatese ha una grossa occasione per raddoppiare. La palla buona capita sul destro di Martone al 41', che però si lascia ipnotizzare dal portiere Mangiapelo che gli blocca in tuffo la conclusione. Nella ripresa, Grossi opera il primo cambio decisivo: Simonetta subentra a D'Alessandro. Ma la Scafatese ha ancora la palla buona per il 2-0: Pignatta al 4' controlla un passaggio dalle retrovie, dribbla due avversari poi da buona posizione calcia al lato.
Esposito della Scafatese
Al 26' per l'Isola Liri entra in campo anche Carboni per Bussi e in un minuto la Scafatese perde la partita. Minuto 31: angolo di Carboni e Simonetta di testa beffa tutti sul secondo palo. Minuto 32: Carboni calcia di destro di prima intenzione e manda la palla imparabilmente sotto la traversa. Finisce 2-1 per i padroni di casa, per l'incredulità dei giocatori dellaScafatese. Antonio Di Mauro
Dominio assoluto dei padroni di casa che non trovano la via del gol. Deliperi para tutto
Regge il bunker dell’Igea a Manfredonia MANFREDONIA Impresa riuscita a metà. L'Igea Virtus conquista, dopo quattro sconfitte consecutive, un prezioso punto sul sintetico del “Miramare” di Manfredonia. Partita dominata dai padroni di casa che si divorano un numero infinito di occasioni da gol e trovano sulla loro strada un Deliperi super, una vera e propria saracinesca, che ipnotizza gli attaccanti di turno del Manfredonia e si fa trovare sempre pronto. Contro i sipontini mister Zampolini deve fare a meno di diversi elementi, indisponibili a vario titolo, altri presenti nella formazione titolare non al meglio della condizione. Il tecnico deve anche fronteggiare la difficile situazione societaria della
formazione giallorossa. Nonostante le mille difficoltà, la formazione siciliana riesce, al termine dei novanta minuti di gioco, a strappare un buon pari contro un Manfredonia sciupone. Dopo appena venti secondi Arigò, su ottimo invito di Luppi, manda fuori da pochi passi. Passato lo spavento, l'Igea prova ad organizzare le idee ma deve fare i conti con un Manfredonia aggressivo e voglioso di trovare la via del gol. Al 4', Arigò lavora un buon pallone sulla corsia mancina, effettua il cross, Deliperi esce e blocca. Una manciata di minuti dopo è ancora il Manfredonia a rendersi pericoloso con il solito Arigò, il cui cross non viene sfruttato da Giglio. Al 7', sugli sviluppi di
un calcio d'angolo Dipasquale prova la conclusione, ma il suo tiro si spegne sul fondo. Un minuto dopo sul cross di Sabatino, Nuccio con un colpo di testa sfiora l'autogol: il pallone fortunatamente termina solo in angolo. Al 14' Vitiello va al tiro, Deliperi effettua una parata plastica. Passa solo un minuto ed è ancora il Manfredonia a spingere sull'acceleratore: cross di Luppi ma Arigò non trova la deviazione volante. Per vedere l'Igea Virtus in avanti bisogna attendere il quarto d'ora quando un errore difensivo di Nossa mette in condizione Agostinelli di recuperare palla, di entrare in area e di calciare. Il suo tiro, però, è troppo angolato e si spegne sul fondo. Poi, è di nuovo
Manfredonia. Al 19' Giglio si invola verso la porta, ma l'attaccante dei sipontini sul più bello si incarta e sbaglia. Il numero nove della formazione di casa cerca di farsi perdonare due minuti più tardi, ma deve fare i conti con Deliperi che devia in angolo la gran conclusione dello stesso attaccante biancoceleste. Alla mezz'ora Procopio prova a suonare la carica per i suoi compagni, il suo tiro, però, esce abbondantemente a lato. Su capovolgimento di fronte, Luppi lancia Giglio che da buona posizione calcia fuori. Al 32' Deliperi effettua un doppio intervento prima sul tiro di Pirrone, poi sulla conclusione ravvicinata di Arigò che lo stesso portiere siciliano sventa in angolo. Sul fini-
re della prima frazione di gioco il solito Procopio prova la conclusione che si spegne tra le braccia di Maurruocco. Al 43' è ancora Giglio a sciupare un perfetto cross di Sabatino. Passa solo un minuto e Arigò, solo davanti a Deliperi, si fa ipnotizzare e la sua conclusione termina tra le braccia del portiere giallo-rosso. A inizio ripresa il Manfredonia invoca il rigore per un presunto fallo su Arigò, l'arbitro fa cenno all'attaccante sipontino di rialzarsi. Al 23' scambio Arigò-Mignogna, con quest'ultimo alla conclusione, ma è sempre Procopio, davvero ottima la sua prestazione, a negare la gioia del gol agli attaccanti di turno del Manfredonia. Passano i minuti, la spinta del Manfredonia si affievolisce, la porta di Deliperi rimane inviolata e così al termine della gara gli uomini di Zampolini possono festeggiare il prezioso punto conquistato. Antonio Guerra
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Sport 29
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
2ª Divisione. Conquista la settima vittoria casalinga con un’organizzazione tattica perfetta
Catanzaro solitario in vetta Il Monopoli battuto con i gol di Montella e Longoni. Espulso Mosciaro CATANZARO MONOPOLI
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CATANZARO (3-4-3): Vono; Ciano, Gimmelli, Di Maio; Di Cuonzo, Lodi, , Bruno, Benincasa (24’ st Corapi); Longoni (38’ st Forgione), Mosciaro, Montella (17’st Basile). In panchina: Mancinelli, De Franco, Gigliotti, Sorrentino. Allenatore: Auteri MONOPOLI (4-4-2): Pellegrino; Colella (29’ st Corsi), Caccavale, Ciminà, Imburgia; Volpe (13’st Lisi), Bonfardino (13’ st Tranchina), Lanzillotta, Scrò; Balestrieri, La Carra. A disposizione: Corno, Costantino, Lamzolla, Loseto. All: Chiricallo ARBITRO: Vallesi di Ascoli Piceno, (Fazio e Cannistrà) MARCATORI: 42’ pt Montella (C), 12’ st Longoni (C). NOTE: angoli 2 - 0 per il Catanzaro (p.t. 2-0 per il Catanzaro). Recupero: 1' pt, 4' st. Ammoniti: 30’ pt Caccavale (M), 38’ pt Di Maio (C), 7’ st Volpe (M), 13’ st Mosciaro (C), 32’ st Lanzillotta (M), 38’ st Imburgia (M). Espulsi: 21’ st Mosciaro (C) per doppia ammonizione. Spettatori: 2.936 compresa la quota abbonati (623). Giornata soleggiata con il terreno in buone condizioni. Presenti, nella curva riservata agli ospiti, circa cinquanta tifosi del Monopoli.
La gioia dei giallorossi Sotto: uno spicchio della curva
di FRANCESCO IULIANO CATANZARO – Vince la settima partita in casa e guadagna il primato solitario, con il pensiero alla gara di domenica prossima contro il Gela. Pratico, concreto ed essenziale, il Catanzaro segna la prima rete allo scadere del primo tempo e porta a casa tre punti con un’organizzazione tattica eccellente. Nel mezzo, il gol del raddoppio, a dieci minuti della ripresa, messo a segno da Longoni, il solito Longoni. Sette i gol per lui dall’inizio della stagione; il terzo consecutivo nelle ultime tre partite. Una gara, quella contro l Monopoli, che per i giallorossi di Auteri significava molto. Tornare alla vittoria, dopo il pareggio di domenica scorsa contro l’Aversa Normanna, per non perdere il contatto con le altre squadre e per scrollarsi di dosso le dirette inseguitrici.
Poche le novità nell’undici che Auteri manda in campo. Il modulo è quello di sempre, il 3-4-3 tanto caro al tecnico siciliano. Non c’è Corapi. Al suo posto, dopo più di un mese di assenza, torna Beppe Benincasa che si riprende la fascia sinistra. Non c’è Caputo per squalifi-
ca ma c’è Longoni, che fa di tutto per non far rimpiangere il fantasista campano. Tra i pali torna il giovane Vono, fermato domenica scorsa, da un attacco febbrile. Gli avversari rispondono con un 4-3-3 tutto nuovo, come è nuovo il tecnico sulla
panchina dei pugliesi. Chiricallo ha preso il posto di Pellegrini, capro espiatorio per gli scarsi risultati ottenuti nelle ultime giornate. Il Catanzaro ritrova l’ex Caccavale con la fascia di capitano dei biancoverdi pugliesi. Un giocatore che, nonostante tutto, non ha lasciato grandi rimpianti per quello che da dato alla causa giallorossa. LA CRONACA. Il primo tempo è indecifrabile, con la squadra giallorossa che sembra quasi incapace di fare breccia nelle maglie del centrocampo e della difesa avversaria. I pericoli maggiori arrivano solo dalle profondità inventate, di volta in volta, dai vari Mosciaro, Longoni e Bruno che mettono gli attaccanti giallorossi nelle condizioni di impensierire il portiere avversario. Il primo vero sussulto arriva al 19’ quando Lodi, ultimo uomo sul cross di Di Cuonzo dalla destra, preferisce piazzare il pallone invece di provare la conclusione di forza. Con il passare dei minuti il Monopoli accorcia ed il Catanzaro si allunga. I centrocampisti costruiscono un reticolato di passaggi ed iniziano a prendere le misure ai difensori del Monopoli. Il gioco dei giallorossi si ravviva con alcune iniziative individuali. Al 39’ è Longoni, con un bel diagonale che esce di poco sulla destra di Pellegrino, a spaventare il Monopoli che rallenta e cerca di cautelarsi. Solo cinque minuti e l’urlo del Ceravolo saluta il bel gol di Montella che, appenda dentro l’area, lascia partire un diagonale sul quale Pellegrino non può nulla. Nella ripresa il Catanzaro ci prova con la forza. Al 2’ è ancora Montella che va vicino al raddoppio. All’8’, invece, sulla testa di Di Maio arriva l’occasione vera. Peccato che il pallone va alto sulla traversa. Al 12’ il gol di Longoni che raccoglie l’invito di Mosciaro. A metà della ripresa il Catanzaro rimane in dieci per l’espulsione di Mosciaro. In solo sette minuti, subisce una doppia ammonizione per simulazione. Una decisione sicuramente eccessiva considerate le valutazioni del signor Vallesi su alcuni episodi. Dopo il gol del raddoppio più nulla. Le sostituzioni, da entrambe le parti non cambiano, però, la partita.
Gimmelli e Vono con la maglia della giornata del diabete
PAGELLE CATANZARO VONO (6,5) – Per buona parte della gara rimane a guardare. Quando viene chiamato in causa, però, in almeno due occasioni, fa ciò che si chiede ad un portiere. DI CUONZO (6,5) –In campo ha sempre le idee chiare su ciò che fa. Sulla fascia è un punto di riferimento per i compagni di ogni reparto. DI MAIO (6) – Un paio di disattenzioni nel primo tempo potrebbero far pensare ad una giornata no del difensore. Si riscatta man mano che i minuti passano tornando ad essere quello di sempre. Partita solida CIANO (6) - Come Di Maio si distrae nella prima parte della gara. Poi, però, controlla bene l’avversario di competenza prendendosi anche la libertà impostare qualche azione offensiva. GIMMELLI (6,5) – Controlla bene Balestrieri governando con ordine la sua zona e senza mai soffrire. BRUNO (6) – La buona volontà non gli manca anche se è costretto ad un gioco più di copertura considerate le caratteristiche degli avversari di centrocampo. In fase di proposizione fa qualche verticalizzazione di buona fattura. MONTELLA (7) – Rispetto alle altre esibizioni questa volta c’è anche il gol, e che gol. Dal 34’st BASILE (SV) -Assolve con sufficienza il compito di contenere. LODI (6,5) – Si batte con coraggio ed è sempre lucido. Cala alla distanza ma non lascia gli altri quello che comunque deve fare lui. MOSCIARO (6) –Solito lavoro ai fianchi nella difesa avversaria ma, questa volta, senza lampi. Subisce le decisioni dell’arbitro che lo manda fuori dal campo quando ancora manca più di mezz’ora alla fine della partita. Suo l’assist per il gol di Longoni. LONGONI (7) – Si muove molto sul fronte avanzato ed è una risorsa inesauribile di fantasia. Va al tiro con estrema facilità anche da distanze proibitive. Gli spunti non gli mancano ed arriva al gol grazie ad un invito del compagno di reparto Montella. Dal 38’ st FORGIONE (SV) - Emozionato dell’esordio. Avrà tempo per dimostrare di che pasta è fatto. BENINCASA (6) – Un voto di fiducia. Ritorna in campo dopo più di un mese di assenza. A tratti rimane fuori dal gioco. Dal 24’ st CORAPI (SV) f.i.
Il tecnico è soddisfatto della prestazione contro un avversario che si è battuto bene
Auteri: «Abbiamo giocato alla grande»
Gimmelli e Mosciaro discutono con l’arbitro dopo l’espulsione
CATANZARO - «Non è stata una partita semplice con il Monopoli che si è battuto bene pensando, soprattutto, a rompere i ritmi. Noi, però, abbiamo giocato una grande partita sotto ogni punto di vista. Abbiamo confermato il nostro buon momento scendendo in campo con la solita determinazione e la solita coralità di squadra». Auteri tiene bassi i toni del dopo partita, come è sua abitudine, senza lasciarsi andare ad eccessivi entusiasmi. «Vincere non è mai facile. Siamo venuti fuori con autorità anche se resta il rammarico per alcune scelte folli del direttore di gara». Il riferimento è tutto per i due episodi che sono costati l’espulsione di Mosciaro quando ancora mancava
quasi mezz’ora di gioco. Due ammonizioni in sette minuti, entrambe per simulazione. «Dico folli – prosegue Auteri - perché si può anche sbagliare, è vero, ma quando si persevera negli errori allora tutto diventa follia. Atteggiamenti che portano la persona ad essere protagonisti». Una vittoria che fa balzare il Catanzaro nella prima posizione di classifica a due punti proprio dal Gela, prossimo avversario. «Primi in classifica siamo sempre stati anche se ci mancano i tre punti della penalizzazione. Il campionato è un percorso lungo e noi, oggi, abbiamo confermato, ancora una volta, di avere qualità, motivazioni, gruppo, spirito di squadra e voglia di
sacrificarsi. Dobbiamo e vogliamo proseguire su questa strada pur sapendo che non è né semplice né facile. Rispetto per tutti ma nella consapevolezza di avere a nostra disposizione le armi giuste». Un gol importante quello di Montella che arriva dopo quello realizzato contro la Juve Stabia nella settima giornata. «Un gol che ha portato i tre punti. Questo è fondamentale per la squadra. Nonostante tutto, il peso del gol che mi mancava, cominciava a farsi sentire. Con il sostegno della squadra, però, è stato tutto più facile». Per Chiricallo, neo tecnico dei biancoverdi pugliesi, un esordio davvero difficile. «Una sconfitta arrivata con-
tro una squadra che è tra le accreditate alla vittoria finale del campionato. Ho preso questa squadra solo giovedì e non credo di avere la bacchetta magica per dare una svolta a questa squadra. Una squadra che, purtroppo, è moralmente giù ed è carente anche nella struttura. Il nostro unico obiettivo è quello della salvezza, un cammino che certo non poteva iniziare qui a Catanzaro». Un Monopoli che, nonostante la sconfitta, non è rimasto a guardare. «Nei primi venticinque minuti siamo stati anche bravi a mettere in difficoltà il Catanzaro. Abbiamo subìto il primo gol su un’ingenuità della difesa. Il resto lo conosciamo». f. i.
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2ª Divisione. Ancora una volta la squadra di Angelo Galfano stecca fra le mura amiche
Vibonese, tre Brindisi di troppo Pugliesi più forti, ma le amnesie difensive favoriscono le marcature ospiti VIBONESE BRINDISI
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VIBONESE (4-4-2): Mengoni; Orefice Conti Pirrone Milanese; Biava (16'st Sperandeo) Lopetrone (11'st Ficara) Di Mauro Riccobono; Cammilluzzi (1'st Scrugli) Omolade. A disp. Senatore, Barbera, Rugiero, Gatto. All. Galfano BRINDISI (4-4-2): Petrocco 6; Panarelli 6,5 Trinchera 7 Taurino 7 Suriano 7; Fiore 7,5 (29'st Pasqualini sv) Piccinni 7 Pizzolla 6,5 (1'st Idda 6) Alessandrì 7 (21'st Battisti 6); Da Silva 7 Moscelli 8. A disp. Ferrante, Siclari, Maulella, Galetti. All. Silva ARBITRO: Ronchi di Milano (Volpe e Signorello) MARCATORI: 17'pt Fiore (B), 29'pt Moscelli (B), 18'st Sperandeo (V), 37'st Da Silva (B) NOTE: giornata di sole, manto erboso in pessime condizioni. Spettatori 400 circa (60 ospiti). Ammoniti: Biava, Omolade, Orefice (V), Piccinni, Da Silva, Suriano, Pasqualini (B). Angoli: 7-1. Rec. 3' pt e 3' st. di ROBERTO SAVERINO VIBO VALENTIA - Luigi Razza terra di conquista. Anche il Brindisi se ne torna così a casa con l'intero bottino, dimostrandosi, tuttavia, il miglior avversario visto a Vibo Valentia. Dopo la parentesi felice di Melfi, la Vibonese ripiomba nei suoi cronici mali, cedendo ad un avversario dimostratosi più forte, sia come organico, sia come gioco (ma messo anche sotto nella ripresa dalla band di Galfano). Un Brindisi grandi firme, che però non aveva certo bisogno di regali, perché le tre marcature pugliesi sono state messe a segno con l'incredibile complicità di una difesa farfugliante, inguardabile, ai limiti del ridicolo. Un Brindisi già forte di suo, insomma, si è trovato spianato la strada da una Vibonese che, per l'ennesima volta, palesa le lacune di un organico rivelatosi, alla
Mengoni non ci arriva sul tiro da fuori area di Fiore. A destra il gol della bandiera di Sperandeo, che ha illuso la Vibonese (foto di Armando Lo Gatto)
lunga, inadatto alla categoria. Così come non c'era da esaltarsi dopo Melfi, non c'è da deprimersi adesso, ma la classifica piange, il calendario rimane proibitivo, in casa non si vince e poi se si commettono sbagli come quelli visti col Brindisi, allora salvarsi sarà impossibile. Ripiombare nel vortice delle polemiche sarebbe facile, però per quel che si è potuto notare, ci sono carenze strutturali in organico tali da rendere difficile, se non impossibile, la missione salvezza a qualunque tecnico. Che senso ha lavorare tutta la settimana se poi si prendono imbarcate tali? Sicuramente ha pesato, e pure tanto, l'assenza di Pascuccio. Non a caso Galfano ha provato fino a pochi secondi prima del match per recuperarlo. Ma se si è arreso, allora è evidente che il “gigante” non ce la faceva, altrimenti avrebbe regolarmente giocato. Al di là di tutto, al di là della superiorità del Brindisi, se si analizza la gara, nel primo tempo, due tiri in porta
dei pugliesi, due gol, frutto di due dormite della difesa di casa e gara praticamente chiusa. Si può andare avanti così? No. Non si può. E se non si interviene sul mercato, da là sotto non se ne esce più. Avrà, però, la forza e la voglia, la dirigenza rossoblù (ieri presente al completo sugli spalti) di rimettere in sesto le cose e di rispedire al mittente chi, per svariati motivi, non si è rivelato all'altezza? E comunque, se la squadra continua a perdere, è inutile invocare la gente a venire allo stadio (e ieri nella curva è stato esposto uno striscione che invitava il presidente Caffo a non mollare). Andando alla gara, la Vibonese, schierata col 4-4-2, con Biava e Riccobono esterni di centrocampo, è subito partita all'assalto e con un piacevole fraseggio ha lasciato intravedere buone cose. Di Mauro sembrava in giornata e la palla circolava
Sperandeo una rete che illude
Come gli altri, si allena, si impegna, ma finora sembra essere un grande bluff. A parziale scusante il campo pesante, però Moscelli, sullo stesso campo, va come una scheggia!
BIAVA (5,5) - Non è al meglio, ma Galfano lo rischia sperando che ripeta la prova di Melfi. StaLOPETRONE (4) - Gravolta, però, non riesce a ve ingenuità in occasione incidere, pur facendosi del primo gol ospite, dove apprezzare con qualche si addormenta assieme a sgroppata palla al piede. Milanese. Per il resto va a Dal 16'st SPERANDEO Moscelli raddoppia per il Brindisi rilento ed in mezzo al (6) - Segna, illude e poi campo è spazzato via dai scompare. brindisini. Dall'11' st FIMILANESE (4) - Un terzino che passa solo in CARA (5) - Non incide più di tanto, anche se prova a darsi da fare. Certo, se devono giocare orizzontale non serve. Non offre garanzie e poi altri... dopo l’errore scompare. PIRRONE (5) - Tiene in gioco Moscelli in occasione del raddoppio pugliese. Da mediano cerca di mettere ordine, ma non vi riesce. OREFICE (4) - Tra i principali protagonisti de “La banda del buco”. CONTI (4) - Come sopra. Eppure aveva iniziato bene, ma Moscelli e Da Silva a lungo andare lo ridicolizzano. OMOLADE (4) - Il voto è di stima, perché in campo ha dimostrato di meritare anche di meno. Non riesce a centrare la porta neppure quando è solo senza avversari che lo pressano. E comunque il senso del gol non gli appartiene.
taggio su Fiore. I calciatori di casa, però, all'improvviso si fermano, l'uno convinto che al rinvio ci pensi l'altro. Il classico “mia, tua”, con Fiore pronto ad avventarsi sulla sfera ed a gonfiare la rete con un tiro teso dalla distanza. Si riprende col solito canovaccio: Vibonese che prova ad offendere, Brindisi che concede ben poco e che quando riparte fa male, anche perché la difesa rossoblù fa acqua da tutte le parti. Ed al 29', infatti, ecco il raddoppio ospite: Suriano imbecca Moscelli il quale, probabilmente tenuto in gioco da Pirrone, lascia sul posto Conti e Orefice che non sanno come fermarlo e per l'attaccante brindisino è un gioco da ragazzi infilare l'incolpevole Mengoni. Il raddoppio ospite fiacca la Vibonese, che reagisce solo in chiusura di primo tempo, ma Omolade dal limite non centra la porta da ottima posizione, mentre il Brindisi si difende senza patemi, gioca a memoria, fa funzionare le fasce e poi si fa apprezzare non solo per la
disposizione in campo, ma anche per il grande spirito di sacrificio che abbraccia tutto il gruppo. Nella ripresa, Galfano cambia e col passare del tempo mette in campo una squadra a trazione anteriore con un 4-2-4 che non prevede più Cammilluzzi, probabilmente infortunatosi sul finire della prima frazione. Ed al 18' i locali accorciano le distanze con Sperandeo, che da pochi passi raccoglie e mette dentro la sfera respinta da palo su tiro di Riccobono. La formazione locale ci crede e incrementa il forcing, il Brindisi si difende e sta rintanato nella propria area, tentando il contropiede, ma soffrendo paurosamente fino al 37' quando un nuovo pasticcio difensivo della Vibonese consente a Da Silva di chiudere la pratica con un preciso piatto destro che gonfia la rete per la terza e ultima volta, dopo aver fatto fare la bella statuina a tutta la difesa di casa. Un'altra rete, insomma, da oggi le comiche. Peccato, però, che a Vibo non si ride più da tempo.
Parla solo il presidente: «Commessi errori da categorie inferiori»
PAGELLE VIBONESE MENGONI (6) - Non ha alcuna colpa sui gol incassati. Anzi, con un paio di interventi decisivi ne evita altri.
con apprezzabile velocità, anche nello stretto. Il tutto al cospetto di un Brindisi fin da subito aggressivo sul portatore di palla, abile nella manovra e pericoloso e veloce nelle ripartenze, con gli esterni che finivano per fare da attaccanti aggiunti. Poi il primo black out di un reparto, quello difensivo, nel quale Galfano non se l'è sentita di rischiare fin da subito il giovane Scrugli, sperando che dai più esperti arrivasse maggiore attenzione. E invece... Ecco, pertanto, al 17’, dopo un provvidenziale intervento di Mengoni una decina di minuti prima sull'imprendibile Moscelli, il vantaggio pugliese. Un gran bel gol di Fiore da fuori area, ma frutto di un errore dei locali. Moscelli avanza palla al piede, ma Conti lo anticipa, quindi la sfera vaga al limite dell'area, con Lopetrone e Milanese che sono in van-
CAMILLUZZI (4) - A prescindere dal fatto che stia bene fisicamente o meno, la sua è una prova incolore, quasi senza nerbo. E' sistematicamente sovrastato dai difensori ospiti. Dal 1' st SCRUGLI (5) - Spinge di più sulla fascia, ma quando deve difendere sono dolori. DI MAURO (5,5) - Parte bene, è vigoroso e deciso nei contrasti e fraseggia bene. Si spegne alla distanza. RICCOBONO (5) - Non sta bene e il terreno infame lo penalizza, però non si accende per come era lecito attendersi. ro. s.
La delusione di Pippo Caffo di ANTONINO SCHINELLA VIBO VALENTIA - «Come ho visto la squadra? Quale squadra? La nostra o quella del Brindisi?». E' diretto. Schietto e laconico. Ma, allo stesso tempo, è significativo l'esordio di Pippo Caffo, presidente della Vibonese e unico tra i rossoblu a presentarsi in sala stampa, al termine dell'ennesimo deludente match casalingo. Caffo, in sala stampa, non ha nascosto tutta lasua amarezza.Ma, ilpresidente dellaVibonese è andato oltre, decisamente oltre e, sebbene non l'abbia fatto apertamente, ha lanciato alcuni chiari messaggi. «Continuiamo a pagare a caro prezzo qualche black out. Alcuni grossolani errori ci penalizzano molto e comunque, al di là di questo, non mi è piaciuta l'intensità della squadra. Abbiamo giocato una gara senza nerbo e mi sarei aspettato benaltro dopo lavittoria didomenica scorsa, conquistata sul campo del Melfi», ha aggiunto un inedito Pippo Caffo, che questa volta, senza nascondersi dietro ad un dito, ha mostrato tutta la sua delusione. «Qualcuno non ha tirato fuori il carattere quando bisognava farlo. Inoltre, ci è mancato Pascuccio, al centro della difesa. Abbiamo cercato di recuperarlo fino all'ultimo minuto. Ma non ce l'ha fatta e, dunque, dietro abbiamo sentito moltola suamancanza, ancheseciò nongiustifica alcuni grossolani errori, che neppure in categorie inferiori si fanno. Noi, però, siamo questi - ha rimarcato ostentando un apprezzabile e franco realismo - e ancora non è
tempo per poter intervenire sul mercato. Comunque, - ha proseguito Pippo Caffo - è inutile piangersi addosso, anche perchè rimango convinto che questa squadra si salverà. Galfano? Spero riesca a tirare fuori il meglio da questa squadra, anche quando fa le sostituzioni», ha poi concluso Caffo, allentando, dunque, le voci di un esonero. Da segnalare, inoltre, che ieri allo stadio erano presenti tutti i cinque dirigenti rossoblù, e quindi Caffo, Colistra, Patania, Gurzillo (avvistato in tribuna) e Figliano (che ha discusso con l’amministratore delegato Colistra prima che iniziasse il match). Tutt'altro umore, invece, tra gli ospiti. Non ha nascosto la sua gioia, per la seconda vittoria consecutiva la prima in trasferta, il tecnico del Brindisi, Massimo Silva: «Mi aspettavo una Vibonese pimpante, rinfrancata dalla vittoria esterna di domenica scorsa, ma la mia squadra è scesa in campo con l'atteggiamento giusto. Dei miei - ha spiegato l'allenatore del Brindisi - mi è piaciuta la compattezza, soprattutto nel secondo tempo quando gli avversari hanno cercato di riaprire la partita». Nel secondo tempo la Vibonese ha riaperto la partita con Sperandeo. Gli uomini di Galfano hanno cercato il forcing finale ma il definitivo 3-1 realizzato da Da Silva ha messo il sigillo sul match. «Nella ripresa, anche per via del campo pesante, abbiamo faticato a ripartire. Però - ha chiosato Massimo Silva - la squadra si è difesa bene e con ordine, concedendo davvero poco agli attaccanti di casa».
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Sport 31
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
Risultati e classifica Bitonto-Angri
13ª giornata
1-1
Marcatori
18' pt Ferraioli (A), 40' pt Kontè (B)
Francavilla -FrancavillaF. 0-0 Grottaglie-Fasano
3-0
8' pt Fraschini; 5' st Taurino, 43' st D’Amblè
Ischia-Pisticci
1-1
4' st Sergi (I), 20' st Lupacchio (P)
Neapolis-F. e C. Bn
2-0
13´ pt Moxedano, 39´ st Fontanella
Ostuni-Pomigliano
2-0
2' pt Miccoli, 29' st De Palma
Pianura-Bacoli
1-0
30'st Galdean
S. Antonio-Matera
2-1
11' pt Temponi (S); 14' st Carretta (M), 42' st Tedesco (S)
Turris-Casertana
2-1
13' pt Russo (T), 2' st Raucci (C), 35' st Noviello (T)
Riposa: V. Casarano
Prossimo turno
14ª giornata 22/11/09 ore 14.30
Angri-Grottaglie Bacoli-S. Antonio Casertana-V. Casarano F. e C. Bn-Francavilla Pz Fasano-Neapolis Francavilla Br-Ischia Matera-Bitonto Pisticci-Ostuni Pomigliano-Turris Riposa: Pianura
S. ANTONIO
29
13 9
2
2 24 15 7
6
1
0 12 5
6
3
1
2 12 10 9 +2
NEAPOLIS
27
12 8
3
1 29 14 6
5
1
0 15 3
6
3
2
1 14 11 15 +3
PIANURA
26
13 8
2
3 23 14 7
5
0
2 15 9
6
3
2
1
8
5
9
-1
CASERTANA
24
13 7
3
3 14 7
6
4
1
1
9
3
7
3
2
2
5
4
7
-1
FRANCAVILLA PZ
22
12 6
4
2 18 9
6
3
2
1
8
4
6
3
2
1 10 5
9
-2
F. E C. BN
19
12 5
4
3 23 19 6
3
2
1 14 8
6
2
2
2
9 11 4
-5
V. CASARANO
19
12 5
4
3 16 13 6
3
1
2 10 9
6
2
3
1
6
4
3
-5
MATERA
19
12 5
4
3 21 20 6
1
3
2
8 12 6
4
1
1 13 8
1
-5
GROTTAGLIE
19
12 5
4
3 16 15 6
3
3
0
9
4
6
2
1
3
7 11 1
-5
ANGRI
17
12 4
5
3 15 16 6
3
3
0
6
3
6
1
2
3
9 13 -1 -7
BITONTO
14
13 3
5
5 14 15 7
2
1
4
9 10 6
1
4
1
5
5
-1 -13
ISCHIA
14
12 4
2
6 15 17 6
1
1
4
4
9
6
3
1
2 11 8
-2 -10
POMIGLIANO
13
13 2
7
4 14 18 6
0
5
1
7
8
7
2
2
3
7 10 -4 -12
BACOLI
13
12 3
4
5 10 14 6
2
2
2
7
7
6
1
2
3
3
PISTICCI
10
13 2
4
7 15 21 6
0
2
4
4
9
7
2
2
3 11 12 -6 -15
OSTUNI
9
12 2
3
7 12 20 6
1
3
2
8 11 6
1
0
5
4
TURRIS
9
12 2
3
7 14 25 6
2
1
3
8 12 6
0
2
4
6 13 -11 -15
FRANCAVILLA BR
8
12 1
5
6
7 14 6
1
2
3
5
9
6
0
3
3
2
5
FASANO
4
12 0
4
8
4 18 6
0
2
4
2
9
6
0
2
4
2
9 -14 -20
7 9
-4 -11 -8 -15 -7 -16
9 Reti: Albano (1) (Matera) 8 reti: Sergi (2) (Ischia) 7 Reti: Del Prete (Francavilla); Bonanno, Fontanella (Neapolis); Maffucci (2) (S.A. Abate); Russo (2) (Turris); Villa (2) (V.Casarano) 6 Reti: Sibilli (1) (Pianura) 5 Reti: Incoronato (1) (Angri); Olcese (Casertana); Tortora (Forza e C.); De Angelis (Grottaglie); Saurino G. (Ischia); Moxedano (Neapolis); Malagnino (1) (Ostuni); Manzo (1) (Pianura) 4 Reti: Massaro (1) (Forza e C.); Pastore (Neapolis); De Palma (1) (Ostuni); Ausiello (Pianura); Ferrentino (Pisticci); Auricchio (1) (Pomigliano); Siano, Temponi (S. A. Abate); D'Anna (V.Casarano) 3 reti: Solimene (Bacoli); Armento, Konte, Marsico (2) (Bitonto); Mallardo (Forza e C.); Chisena, Manzillo (Francavilla); D'Amblé (1) (Grottaglie); Somma (Neapolis); Galdean (Pianura); Lupacchio, Vallefuoco (Pisticci); Alizzi (Pomigliano); Tedesco (1) (S.A. Abate) 2 reti: Carnicelli, Galdi (Angri); Di Domenico (1), Ingenito (1), Zinno (Bacoli); Gargiulo (Bitonto); Bencardino, Falco (Casertana); De Tommaso, Ferrari (1) (F.Fontana); De Carlo, De Falco, El Ouazni (Forza e C.); Fraschini (Grottaglie); Carretta, Genchi, Salemme (Matera); Laviano (Neapolis); Del Sorbo (Pianura); Rovira (Pisticci); Cutolo, D’Avanzo (1) (Pomigliano); Costantino (S.A. Abate); Noviello, Vitale (Turris)
L’esperto Mazzoleni lascia la squadra in 10: il Sant’Antonio passa con Tedesco
Matera, Carretta non basta SANT’ANTONIO MATERA
2 1
SANT'ANTONIO ABATE (44-2): Della Pietra 6; Nettuno 6, D'Aniello 5,5, Itri 5,5, De Sio 6; Costantino 6 (31'st Vitale 6,5), Temponi 6,5, Sekkoum 6 (1'st Chierchia 6), Iovene 6,5(38'st Circiello sv); Tedesco 7,5, Siano 6. A disp.: Terminiello, Vituperio, Madonna, Cuomo. All.: Di Nola 6,5. MATERA (4-4-2): Cottet 6,5; Scudieri 6, Martone 5,5, Bartoli 6, D'Amanzo 5,5(10'st Salemme 6); Carretta 7 (29' st Palladino sv), Leta 5,5, Mazzoleni 4, Genchi 6,5; Albano 6, Campo 6 (24'st Martinelli 6). A disp.: Dimola, De Vecchis, Diop. All.: Giusto 6. ARBITRO: Stazi di Ciampino 5,5. RETI: pt 11' Temponi (S); st 14' Carretta (M), 42' Tedesco (S). NOTE: spettatori 1000 circa. Ammoniti: Itri, Nettuno, De Sio, Scudieri, Martone, Mazzolena. Espulso al 24'st Mazzolena (M) per proteste. Angoli 4-2 per il Matera. Recupero: pt 2'; st 5'. SANT'ANTONIO ABATE. Il Matera cede alla capolista, che ha fatto valere il fattore campo. Gli ospiti hanno tenuto finchè hanno potuto, arrendendosi soltanto nel finale, anche perché costretti in 10 uomini dall'espulsione di Mazzoleni. Subito veementi i padroni di casa, al 3' Costantino scarica un destro violento al volo che impegna severamente Cottet. Al 7' per poco Martone non fa harakiri, con un colpo di testa all'indietro che rischia di beffare il portiere. Continua a premere il Sant'Antonio Abate, con Siano che stavolta ci prova di testa, la sfera termina di poco oltre la traversa.
A sinistra il campo di Sant’Antonio Abate e in alto Carretta a segno ieri per la seconda volta in campionato
Il Matera si fa vivo al 9' su calcio di punizione, Genchi costringe Della Pietra alla deviazione in corner. I primi dieci minuti sono infuocati, quattro corner ed occasioni a raffica. All'11', il Sant'Antonio passa, la difesa lucana dorme in mezzo all'area e, dopo un batti e ribatti in area, consente il palleggio elegante a Temponi, il quale, spalle alla porta, gira in rete con una parabola beffarda. Al quarto d'ora Albano dalla distanza costringe nuovamente Della Pietra ad usare i guantoni, palla in angolo. Al 16', Tedesco si libera bene sulla trequarti e scaglia il sinistro: conclusione centrale ben raccolta da Cottet. Ancora pericoloso Tedesco al 19', azione fotocopia, stavolta il tracciante termina a lato. Al 28' il Matera mette paura a Della Pietra con Campo, dia-
gonale velenoso che sibila il secondo palo. Al 31' il Sant'Antonio sciupa un'occasionissima con Siano che, servito da Tedesco, si gira in area e conclude, il portiere è già a terra, ma mura clamorosamente Martone quando il gol sembrava cosa fatta. Al 34' il Matera va vicino al pari, Carretta sulla destra converge al centro e lascia partire una parabola che termina di poco fuori. Si va al riposo sul minimo vantaggio dei giallorossi. Nella ripresa, il Matera entra in campo ancora un po' intimorito, ma pian piano cerca di trovare le giocate giuste per agguantare il pari. Nei primi 10 minuti, però, i padroni di casa gestiscono senza affanni ed il Matera non riesce, per quanto s'impegni, a trovare il varco giusto per aprire la retroguardia abatese.
Quando lo trova, però, riesce a far male, anzi malissimo: al 14' Genchi, pescato in profondità, mette al centro dell'area la sfera con l'esterno, Albano la raccoglie e fa la sponda di petto, arriva Carretta che si coordina bene ed al volo batte violentemente di destro Della Pietra: pareggio. Al 24', però, il Matera rimane in dieci, Mazzoleni viene ammonito, una parola di troppo e l'arbitro, il signor Stazi della sezione di Ciampino gli anticipa l'appuntamento con la doccia ed il thè caldo. Da un giocatore esperto non era lecito attendersi tanta ingenuita, inolte il dieci il Matera ha anche pagato la terza gara in sette giorni dopo il match di coppa Italia vinto con il Campobasso mercoledì accedendo ai quarti di fnale. Al 27' bolide dalla distanza del migliore in campo, Tedesco, Cottet non si fa trovare impreparato. Alla mezz'ora il
Matera si fa vivo di nuovo, con Genchi che conclude alto. Al 33'il forcing del Sant'Antonio è tambureggiante, Iovene, d'esterno, pesca il neo-entrato Vitale sulla destra, palla al centro con Tedesco che tenta la deviazione. Esce il portiere che respinge, arriva dalle retrovie Temponi che di testa svetta e centra la traversa. L'azione prosegue, la palla giunge a De Sio sulla sinistra, cross al centro, arriva di prepotenza Siano che di testa manda alto di un soffio. Il Matera in dieci è comunque ordinato e il tecnico Giusto sposta Leta in difesa con Martone avanzato a centrocampo e Martinelli in campo nonostante i problemi fisici che gli avevano fatto iniziare la gara in panchina. Matera gioca palla a terra ma non riesce a pungere e il Sant’Antonio comincia ad arretrare, ma non a diventare rinunciatario. Infatti al 42' st arriva la svolta:
Vitale, ai margini della linea di destra, pesca al limite dell'area Tedesco. Numero del giovane campioncino giallorosso, che si gira ed elude la marcatura avversaria, conclude a tu per tu con Cottet che para una prima volta, ma sulla respinta ancora Tedesco è libero di depositare il pallone in rete. E' il gol partita da parte del migliore in campo. Nel recupero l'ultima occasione disperata per il Matera la porta Genchi, ma il sinistro a giro in area viene respinto da Della Pietra. Anche il pareggio poteva starci per un Matera che nella ripresa ha giocato senza dubbi meglio e quando è rimasto in dieci è stato comunque in campo in maniera ordinata, ma non è bastato ed ha senza dubbi pagato l’inferiorità numerica nel momento clou della gara. Prima sconfitta esterna per Giusto e soci. Roberto Tortora
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32 Sport
A dicembre il Matera sarà vigile sul mercato. Carretta: «Ripresa grintosa»
Giusto: meritavamo il pari Il tecnico: «In inferiorità numerica nel nostro momento migliore» SANT'ANTONIO ABATE. Rammaricato, al termine dei novanta minuti, il tecnico del Matera Giuseppe Giusto, uscito comunque a testa alta con i suoi ragazzi dal “Vigilante Varone”, al cospetto di una capolista che, pur non brillando, ha messo in mostra giovani di talento e personalità. “E'un peccato aver perduto questa partita - ha detto -, perché a mio avviso avremmo meritato almeno il pareggio. Siamo rimasti in inferiorità numerica nel nostro momento migliore ed abbiamo subìto il forcing finale del Sant'Antonio, che ha trovato il gol della vittoria. Nel primo tempo - ha analizzato l'allenatore Giusto - il Sant'Antonio è partito forte, ma anche noi abbiamo creato qualche buona occasione, c'è stato almeno un quarto d'ora di azioni da una parte e dell'altra. Merito loro aver concretizzato il vantaggio, dopodiché grosse occasioni non ne hanno create, a parte il tiro di Siano. Nella ripresa, poi, credoche ilMatera abbia offerto un buon calcio, ho detto ai miei ragazzi che dovevano far girare di più e meglio la palla e così è stato, abbiamo attaccato con più criterio e siamo pervenuti al pareggio con Carretta, che ha giocato molto bene e mi dispiace averlo dovuto sostituire”. Il tecnico ha spiegato il motivo della sostituzione, “Sono stato costretto a farlo perché, nel nostro momento migliore, Mazzolena non ha tenuto a freno la lingua ed è stato espulso. A quel punto, in casa della capolista, dovevamo coprirci meglio per tappare il buco a centrocampo, dalì il cambiodi Carretta, che stava giocando bene. Purtroppo quando giochi contro la prima in classifica devi concedere il meno possibile, perché il gol può venire in qualsiasi momento, come è capitato a noi”. Giusto ha poi espresso un giudizio sulla classifica del Matera. “Non dico sia bugiarda ma quantomeno incompleta. Ci mancano i punti in casa - ha fatto notare Giusto - in quanto abbiamo totalizzato solo una vittoria in sei gare. Dobbiamo fare sicuramente meglio di così. A dicembre, comunque, saremo vigili sul mercato, cercheremo di integrare qualche buon under in rosa, per completare al meglio l'organico”. Deluso anche il giovane Carretta, classe '90, autore dell'unico gol dei lu-
A sinistra Carlo Di Bari e Pino Giusto mentre riflettono e parlano su come continuare a tenere accesa la fiammella della speranza di un campionato di vertice
cani: “Peccato davvero non aver raccolto punti - ha detto anche se abbiamo giocato sul campo della capolista. Nel primo tempo loro hanno cominciato forte ed il gol li ha galvanizzati, noi però abbiamo cercato di rispondere e, soprattuttonel secondotem-
po, abbiamo giocato meglio noi, palla a terra e cercando i varchi giusti. Siamo riusciti a pareggiare con una bella azione e sono contento per il gol. Poi, purtroppo, c'è stata quell'espulsione proprio nel nostro miglior momento, che ci ha costretto a cambiare
letteralmente i piani. Abbiamo cercato di condurre in porto il pareggio, ma siamo stati beffati nel finale. Potevamo poi ancora pareggiare, ma il portiere è stato bravo a respingere su Genchi nel recupero”. Roberto Tortora
Ostuni, prima vittoria interna Pomigliano, Nastri ora rischia OSTUNI POMIGLIANO
PAGELLE MATERA COTTET (6,5) - Nel primo tempo viene subito impegnato e risponde sempre presente, non può nulla al gol di Temponi. Reattivo nelle uscite, compie il miracolo nel finale a tu per tu con Tedesco, ma si deve arrendere al tap-in dell'abatese. SCUDIERI (6) - Patisce le iniziative di Iovene e le scorribande di Tedesco, quando si allarga a prender palla lateralmente. Giallo per lui, quando è costretto ad atterrare Siano in fuga verso la porta. Migliora leggermente nella ripresa. MARTONE (5,5) - Anche lui finisce sul taccuino dei cattivi del dirottere di gara, perde il duello con Siano, che lo anticipa spesso sulle palle alte e va via sovente anche di gamba. Inguardabile, insieme a tutta la retroguardia, in occasione dei due gol della capolista Sant'Antonio. Meglio a centrocampo D'AMANZO (5,5) - Esce dopo 10'nella ripresa per far spazio a Salemme, dopo un primo tempo in cui gli attaccanti giallorossi gli hanno creato diversi grattacapi. In sofferenza costante. (10'ST SALEMME (6) - Buona prova, senza sbavature, ma nulla di eccezionale). CARRETTA (7) - Interessantissimo questo talentino a disposizione di Giusto, nel primo tempo si rende pericoloso con alcune stoccate dalla distanza, molto velenose. Nella ripresa è perfetta la coordinazione con la quale scaraventa il destro in rete, su assist di Albano. Costretto ad uscire per una sciocchezza del compagno, che si fa espellere. (29'ST PALLADINO (SV) - ).
2 0
LETA (5,5) - Travolto dal muscolare centrocampo abatese nel primo tempo, si rianima nella ripresa, quando riesce a giocar palla ed a velocizzare la manovra con il resto dei compagni. Cala alla distanza quando la squadra si chiude nel tentativo di conservare il punto, invano e non gli giova l’indietreggiamento a difensore.
OSTUNI (4-4-2) Semprevivo 6.5; Mazzitelli 5.5, Giovannico 5, Melis 6.5 (33' st Boscia sv), Matera 6; Candita 6.5, Salvestroni 6.5, Marino 6.5 (45' st Scarongella sv), Miccoli 6.5; Malagnino 6 (48' st Salomone sv), De Palma 6. In panchina: Furone, Dall’Armi, Blasi, Campora. Allenatore: Prima. POMIGLIANO (4-3-3) Sorrentino 5; De Santo 5.5, Spinelli 6.5, Mauro 6, Lomasto 6.5; Vezzoli 5.5, D’Imporzano 6.5 (34' st Cutolo sv), Nicoletti 6.5; Villino 5.5 (33' pt Alizzi 6), Picci 6.5 (8' st Noviello 4.5), Auricchio 6. In panchina: Violante, Cini Noya, De Feudis, Sisonno. Allenatore: Nastri. ARBITRO: Bianchi di Formia. RETI: 2' pt Miccoli, 29' st De Palma. NOTE: spettatori 600. Espulsi: al 18' st Noviello (P) ; al 20' st De Santo (P). Ammoniti: Nicoletti (P), Auricchio (P), Mauro (P), Salvestroni (O). Rec.: 2' pt; 5' st. Pomigliano perde ad Ostuni la terza gara consecutiva, la quarta nelle sei in cui siedeva mister Nastri in panchina. Altra prestazione a dir poco deludente dopo la figuraccia di Domenica scorso al “Gobbato” contro l’Ischia. Pronti via e i granata vanno subito sotto: Miccoli si ricorda di avere un importante omonimo e spara un gran destro da fuori area che porta in vantaggio i pugliesi. Non ci poteva essere inizio peggiore per i granata. Al 62’ su un calcio d’angolo l’Ostuni coglie la traversa col Candita. Ma ci pensa il Pomigliano stesso ad agevolare la vita
MAZZOLENI (4) - Scellerato, prende una giusta ammonizione e si permette anche di protestare, beccandosi un rosso diretto e lasciando i suoi compagni in inferiorità numerica, nel momento migliore del Matera. Sulle sue spalle molte delle responsabilità di questa sconfitta, farà bene a mordersi la lingua quando rientrerà dalla squalifica. Per lui almeno 2 giornate di squalifica. GENCHI (6,5) - Pericoloso, lotta e non si arrende mai, il suo sinistro nei minuti di recupero poteva valere il pari in extremis, ma il portiere ha detto no. Innesca l'azione che porta al gol del momentaneo pareggio di Carretta, gioca una partita di quantità e qualità.
Nastri del Sant’Antonio a rischio esonero
ai pugliesi, ancora a secco di vittorie interne: al 64’ Noviello viene espulso per un brutto ed inutile fallo a centrocampo. Granata in 10? Macchè: un minuti più tardi a far compagnia a Noviello ci va De Santo, espulso per proteste. Pomigliano in 9 contro 11 e qui in pratica si chiudono le già esigue speranze ospiti di giungere al pari. L’Ostuni ne approfitta e al 74’ con De Palma ed è 2 a 0.
ALBANO (6) - Ottima la sponda di petto con la quale consente a Carretta di calibrare il siluro che vale il pareggio. Si muove molto e cerca sempre il dialogo con i compagni, anche se non ha molte occasioni da gol durante la partita. CAMPO (6) - Uomo a tutto campo, gioca in modo semplice, massimo due tocchi, cerca uno-due con i compagni, si inserisce senza palla. Un vero e proprio collante tra centrocampo ed attacco. (24'ST MARTINELLI (6) - Porta solidità al reparto)
DAGLI ALTRI CAMPI BITONTO ANGRI
1 1
BITONTO (4-2-3-1): Lattanzi 7; Dispoto 6.5, Cantatore 6.5, Falanca 6.5, Montefusco 6; De Santis 5.5 (41' st Colangione sv), Martellotta 6.5; Fiorentino 6 (11' st Armento 5), Marsico 6, Modesto 6 (28' st Laus sv); Kontè 6. In panchina: D’Antonio, Cellamaro, Persia, Di Pierro. Allenatore: Pizzulli. ANGRI (4-4-2): Inserra 6.5; Formisano 6, Grillo 6, Cacace 6, Cascella 6.5; Lambiase 6 (41' st Della Femina sv), Vitagliano 7, Amarante 6.5, Galdi 7; De Sena 6.5 (18' st Marrocco 6), Ferraioli 6.5 (45' st Alterio sv). In panchina: Cortese, Maruggi, Fabbricatore, Falcone. All.: Criscuolo. ARBITRO: Pelagatti di Arezzo. RETI: 18' pt Ferraioli (A), 40' pt Kontè (B). NOTE: spettatori 800. Allontanato al 34' pt Pizzulli (B). Espulso: al 45' st Grillo (A). Ammoniti: Modesto (B), Cascella (A), Kontè (B), Cacace A).
GROTTAGLIE FASANO
3 0
GROTTAGLIE (4-4-2): Marzo sv; De Icco 5.5, Cornacchia 7, Papasidero 6.5, De Giorgi 6.5; Quaranta 6.5 (15' st Masella 5.5), Marchi 6 (28' st Hurtado 6.5), Arcadio 5, Fraschini 6 (36' st Tucci sv); D’Amblè 6.5, Taurino 6.5. In panchina: Turco, Solidoro, Hurtado, Greco, Ancora. Al.: Maiuri. FASANO (4-4-2): Dell’Anna 5.5; Pistoia 6, Fortunato 5.5 (15' st Lomartire 5.5), Modesto 5.5, Prete 6; Shiavone 5 (15' st D’Onghia 5.5), Sanso 6, Tateo 5, Salvi 5 (27' st Aruanno 5.5); Evacuo 6, So Jalò 5.5. In panchina: Comes, Pastore, De Lorenzo, Curlo. All.: Geretto. ARBITRO: Spalletta di Vasto. RETI: 8' pt Fraschini; 5' st Taurino, 43' st D’Amblè. NOTE: Ammoniti Papasidero, Marchi, Cornacchia per il Grottaglie; Angoli 2-3.
PIANURABACOLI
1 0
PIANURA (4-3-3): Despucches 6; Carbonaro 7, Mattera 6.5, Allocca 7, Letizia 6; Improta 6 (17'st Ventre 6.5), Galdean 6.5, Ausiello 6.5; Scarpato 5.5 (13'st De Luca 6), Del Sorbo 6.5, Manzo 6.5 (32'st Manzi sv). In panc.: Lima, Russo, Acampora, Ianniello. All: Gargiulo. BACOLI SIBILLA FLEGREA (4-42): Monteleone 6.5; Rainone 6.5, Zinno 6, Di Domenico 6.5 (36' pt Rea sv), Punziano 6 (7'st Visone 5.5); Dinolfo 6.5, Carannante 6 (20'st Giliberti 5), Costagliola 6, Poziello 6; Solimene 6.5, Bavero 7. In panchina: Annunziata, Esposito, Ingenito, Napolitano. Allenatore: Carannante V. ARBITRO: Barile di Avellino RETE: 30'st Galdean. NOTE: spettatori 500 circa. Ammoniti: Manzo (P), Monteleone (S), Rainone (S), Costagliola (S), Solimene (S), Dinolfo (S). Angoli 3 a 1 per il Pianura.
NEAPOLIS FECBENEVENTO
2 0
NEAPOLIS (4-4-2): Napoli 6.5; Attanasio 6.5 (30´ st Foggia 6), Esposito 6.5, Bianchi 6, Mannone 6.5; Bonanno 5.5, Daleno 6.5, Somma 6.5, Moxedano 6.5 (36´ st Monticelli 6); Pastore 6.5 (17´ st Barone 6.5), Fontanella 6. In panchina: Errichiello, D´Ascia, Carotenuto, Prato. All: Castellucci. F & C BN (4-3-3): Di Matteo 5.5; Candrina 5, Troisi 6 (25´ st Addazio 6), De Carlo 6.5, Scippa 5.5; Gasparini 5.5, Riccio 6.5 (25´ st Mandato 5), Caruso 6.5; Massaro 5, El Ouazni 5.5, D´Alessandro 5.5 (1´ st Formato 6). In panchina: Cimmino, Fiscariello, Amabile, Salvati. Allenatore: Mauro-Lepore. ARBITRO: Prestia di Genova. RETI: 13´ pt Moxedano, 39´ st Fontanella. NOTE: spettatori 300 circa. Ammoniti: Moxedano (N), Mannone (N), Caruso (F), Scippa (F), Foggia (N).
TURRIS CASERTANA
2 1
TURRIS (4-4-2): Sorrentino 6; Pepe 5.5 (9' st Leccese 6.5), Noviello 7, Follera 6, Giocondo 5; D’Ambrosio 6, Visciano 6.5, Coppola 7, D’Angelo 6.5; Russo 7.5 (39' st Baratto sv), Vitale 6 (9' st Savino 5.5). In panchina: Prete, Farella, Qualano, Letterese. All.: Mandragora. CASERTANA (4-4-1-1): Schiavella 6; Simone 6, Florindo 5, Raucci 6.5, Stigliano 5.5; Monaco 5.5 (31' st Criscuolo ), Bencardino 6, Mastroianni 5.5, Guadagnuolo 6 (12' st Torrens 5); Pinto 5.5 (18' st Falco 5.5); Olcese 6.5. In pan.: Merola, Mautone, Moreno, Morra. All: Feola. ARBITRO:Di Giamberardino di Roma. RETI: 13' pt Russo (T), 2' st Raucci (C), 35' st Noviello (T). NOTE: spettatori 800, la metà ospiti. Ammoniti: D’Amborsio (T), Visciano (T), Pinto (C), Guadagnuolo (C), Torrens (C).
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Sport 33
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
Resta il rammarico dell’occasione sciupata per allungare in classifica
Francavilla, polveri bagnate I brindisini rallentano la corsa play off della squadra sinnica PAGELLE FRANCAVILLA DI VINCENZO (6,5) - attento tra pali, durante i novanta minuti di gioco. Pronto e reattivo in almeno due interventi. DE SANTO (6) - il terzino difensivo, gioca come al solito una partita intelligente, senza commettere eccessivi interventi di rilievo. GIOIA (6) - durante l’arco della partita, il difensore senisese, controlla bene gli avversari che gli capitano davanti. Come al solito sui calci piazzati, si concede in avanti, ma questa volta è poco preciso. DI GIORGIO (6,5) - fa buona guardia nel reparto difensivo, lavora di fisico sugli avversari, facendo capire subito le sue intenzioni. Attento sulle palle alte. CESAREO ( 5,5) - sulla fascia non fa un lavoro eccellente. Infatti, il tecnico Lazic lo sostituisce ad inizio ripresa. DI SANZA (5,5) - cerca in più di un’occasione di rendersi pericoloso con delle discese sulla fascia, ma non sempre gli è riuscito. Spesso, ha cambiato corsia con Di Senso, ma il risultato non’è stato positivo. VERDESCA (5,5) - in mezzo al campo va in difficoltà sul pressing avversario, ritrovandosi diverse volte raddoppiato. In giornata poco fortunata. MANZILLO (6)-si rende pericoloso sui calci piazzati, la sua specialità. In mezzo al campo, pressa e cerca di servire palle per i compagni di squadra. DI SENSO (6) - sulla fascia si propone con alcune discese, ma il tocco finale non gli riesce alla perfezione. A più riprese cerca la giocata per il duo Chisena-Del Pretei. CHISENA (5)-prova a vivacizzare la manovra della sua squadra in più di un’occasione, ma non sempre le sue giocate vanno a buon fine. Ingenuo nell’occasione dell’espulsione, che l’ha visto abbastanza polemico con il guardalinee, che gli ha sbandierato un fuorigioco dubbio. DEL PRETE (5,5) - il bomber napoletano, è apparso poco incisivo. Anche lui, dovrà saltare il prossimo match per un giallo che poteva evitare. BOCCONI (6) - entrato ad inizio secondo tempo, fa il suo dovere senza strafare. BACIO TERRACINO (6) - spinge sulla fascia, cercando il guizzo vincente per i compagni.
FRANCAVILLA PZ 0 FRANCAVILLA F. 0 FRANCAVILLA SUL SINNI (4-4-2): Di Vincenzo 6,5; De Santo 6, Gioia 6, Di Giorgio 6,5, Cesareo 5,5 (2’st Bocconi 6); Di Sanza 5,5 (10’st Bacio Terracino 6), Verdesca 5,5, Manzillo 6, Di Senso 6; Chisena 5, Del Prete 5,5. A disp.: Masi, Marziale, Cocina, Simeone, Fanelli. All.: Lazic 5,5. FRANCAVILLA FONTANA (4-3-3): Cito 6,5; Anglani 6,5, Paglialunga 6, Kouyo 6,5, Schirinzi 6; Del Zotti 6,5 (34’st Russo sv), Novielli 6, Damario 6,5; De Tommaso 6,5, Maraschio 5,5 (16’st Messina 5,5), Nicoletti 6,5 (37’st Petrachi sv). A disp.: Di Matteo, Cucinotti, Esposito, Di Tacchio. All. in 2^.: Trombino 6. ARBITRO: Masi di Bari 5,5. NOTE: spettatori 500 circa, con alcuni tifosi ospiti. Al 30’st allontanato l’allenatore del Francavilla Fontana, Trombino per proteste. Espulso al 41’st Chisena per proteste con il guardalinee. AMMONITI: De Santo, Paglialunga, Gioia, Verdesca, Kouyo, De Tommaso, Bacio Terracino, Del Prete. ANGOLI: 4-3 per il Francavilla sul Sinni. Recuperi: 1’pt; 4’st. FRANCAVILLA SUL SINNI – Un punto, quello ottenuto dalla formazione di mister Ranko Lazic, che rallenta così, la sua corsa verso i play off. Per il Francavilla Fontana invece, un pareggio strappato al quotato avversario, che fa morale per il prosieguo del campionato. Alla vigilia della gara, si era detto che non sarebbe stata una passeggiata per la formazione del patron Franco Cupparo, con gli uomini di mister De Rosa in tribuna per squalifica, intenzionati a vendersi cara la pelle. Infatti, così è stato. Un derby, quello appulo-lucano molto nervoso, soprattutto sul versante sinnico, che alla fine ha pagato a caro prezzo, perché i due gioielli d’attacco Chisena e Del Prete, per squalifica, salteranno la difficile trasferta di Benevento in casa del Forza e Coraggio, in programma domenica prossima. La gara ha inizio con gli
Una fase d’attacco del Francavilla sul Sinni
Chisena a terra e sotto De Santo in azione (foto www.fcfrancavilla.it)
ospiti in avanti, al 6’ cross di Nicoletti, per la testa di Del Zotti con la palla che esce di un soffio, alla sinistra del portiere Di Vincenzo.
Al 10’, arriva la pronta risposta dei padroni di casa, con una serpentina da parte del fantasista Tonio Chisena, che lascia partire un gran tiro dai
venti metri, con la palla che termina a lato. I sinnici provano a sfruttare la corsia di destra con Sebastian Di Senso, che però impatta contro la difesa pugliese. Al 21’ occasione per il Francavilla Fontana, ma il centravanti Nicoletti da buona posizione, calcia centralmente. Al 22’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, l’attaccante Del Prete, in area di rigore, esegue una spettacolare rovesciata, ma la palla sfiora di un niente, il palo alla sinistra di Cito. Al 32’ i pugliesi si rendono pericolosi con Del Zotti, che lascia partire un tiro insidioso, ma il portiere Di Vincenzo è pronto nella respinta. Al 34’ proteste in casa brindisina, per un presunto calcio di rigore, per una trattenuta di Cesareo su Del Zotti. Al 40’ ci prova Di Senso dal limite dell’area, ma è efficiente la pronta respinta di Cito, che mette la palla in angolo. Termina così la prima frazione di gioco. Il rientro in campo, vede tanto entusiasmo da parte della tifoseria sinnica, per incitare i propri giocatori. Infatti, la formazione del mister in seconda Trombino, deve subire gli attacchi dei padroni di casa. All’11’st sinnici pericolosi con un colpo di testa di Chisena, che sfiora il palo. Al 22’st prima Del Prete, in area costringe il portiere Cito ad una difficile respinta, con Di Senso, che spedisce la palla a lato. Al 29’st il Francavilla Fontana, con De Tommaso, entra in area di rigore, ma al momento del tiro, viene intercettato dal difensore Gioia. Al 32’st Bacio Terracino serve a Chisena una splendida palla, ma il suo tiro al volo, centra in pieno la traversa. Al 41’st padroni di casa in dieci, per l’espulsione di Chisena, per ripetute proteste con il guardalinee. Nel finale, una presunta trattenuta di Kouyo su Del Prete, fa gridare al rigore, ma l’arbitro lascia correre. Triplice fischio finale con un punto a testa. Il Francavilla resta in zona play off, ma alle sue spalle c’è bagarre. Claudio Sole
Spogliatoio L’espulsione di Chisena e il giallo a Del Prete penalizzeranno i sinnici a Benevento
Lazic: «Siamo stati poco incisivi e nervosi» FRANCAVILLA – I sinnici impattano con gli omonimi del Francavilla Fontana. Questo il verdetto finale al termine dei novanta minuti di gioco, contro una squadra che come largamente anticipato in settimana, è arrivata in riva al Sinni, per dare filo da torcere ai ragazzi di mister Lazic. «Siamo stati poco incisivi – dice il tecnico serbo Lazic – e l’avversario ha dimostrato di essere una buona squadra, la posizione che occupa, non le compete. Noi invece, abbiamo giocato con un po’di nervosismo, e non abbiamo trovato il goal». Rossoblu, che nel secondo tempo, hanno cercato in tutti i modi di trovare la via della rete, anche se in modo poco organizzato. Alla fine l’espulsione di Chisena e l’ammonizione di Del Prete, complicano la vita al tecnico serbo, in vista del prossimo impegno. «L’espulsione di Chisena e l’ammonizione di Del Prete – dice Lazic – non ci volevano. Domenica in trasferta a Bene-
Il Francavilla sceso in campo ieri
vento, contro il Forza e Coraggio, saranno assenti e questo ci complica di parecchio i nostri piani. Però adesso è successo, e non possiamo farci nulla». Due assenze importanti, quelle della coppia di attacco sinnica, che indebolirà di parecchio il reparto avanzato. Infine, Lazic analizza la seconda parte di gara, dove la squadra è
stata più incisiva. «Sicuramente da salvare è il secondo tempo, dove i ragazzi hanno cercato in tutti i modi di mettere la palla in rete. Peccato –termina Lazic –forse con un po’ più di attenzione, avremmo condotto in porto la vittoria». E’ apparso abbastanza amareggiato anche il patron Franco Cupparo, che in sala stam-
pa, ha avuto anche parole dure nei confronti della terna arbitrale: «Sono meravigliato – dice il presidente Cupparo – di questa scelta di mandare una terna arbitrale pugliese a dirigere questa gara. Con l’arbitro di Bari e i guardalinee di Taranto, non è corretto». Un commento poi, sulla gara e sull’espulsione di Chisena e l’ammonizione di Del Prete: «La squadra, non mi è piaciuta affatto, con delle giocate molto approssimative. Poi alla fine, l’inutile espulsione di Chisena, che poteva risparmiarsi le proteste con il guardalinee e l’ammonizione di Del Prete non ci volevano. Mi meraviglio – conclude - di due giocatori esperti come loro». Soddisfatto invece il presidente biancazzurro Distante: «Usciamo a testa alta da questo campo – dice – contro una squadra temibile. Abbiamo giocato una buona gara, c’è stata cattiveria agonistica e abbiamo lottato su ogni palla. Comunque – conclude – l’importante è non aver perso». cl.so.
Il tecnico del Francavilla Fontana, Trombino con De Rosa (squalificato) dietro le spalle in tribuna
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34 Sport
Dall’isola arrivano buone notizie per il prosieguo del campionato dei gialloble
Lupacchio scaccia la crisi Sergi porta in avanti l’Ischia, ma il Pisticci lo raggiunge col bomber PAGELLE PISTICCI MARINO (6,5) - primo tempo abbastanza tranquillo. Deve intervenire unicamente per sventare un autogol di Vallefuoco. Nella ripresa impegnato soltanto quando Onesti lo chiama alla respinta in tuffo. BASILE (6) - nella sua zona c'è Saurino che lo salta in tre occasioni ma l'attaccante dell'Ischia viene puntualmente contrato in angolo. POLICHETTI (6) - pericolosa una sua punizione dopo un quarto d'ora di gioco. Cerca di tenere a bada Trofa che gli sfugge sulla destra in due circostanze. Nel secondo tempo è molto attento. SEMERARO (6) - duella a centrocampo con Amita. Recupera palloni importanti. (2' ST FARINOLA (6,5) - si sistema in mediana al posto del compagno, dando maggiore dinamismo al reparto). DE BIASI (6) - :l'ariete Sergi è sempre un brutto cliente. Nella prima frazione viene sovrastato in due occasioni, in avvio di ripresa l'attaccante ci mette del suo per la rete del momentaneo vantaggio. VALLEFUOCO (6) - ci mette sempre tanta grinta. Tenta di limitare i danni quando l'Ischia cerca di sfruttare il buon momento per tentare la via del raddoppio. DI NOTO (6) - sulla destra sfonda poco, bada più alla fase difensiva. FERRENTINO (6) - appoggia l'azione nei primi minuti, poi anche lui è costretto ad arretrare il baricentro dell'azione. (DAL 16 ST ROVIRA (6) - l'attaccante argentino impegna molto il centrale difensivo Monti, soprattutto sulle palle inattive). LUPACCHIO (6,5) - l'attaccante dà una mano in ripiegamento, nessuna occasione nei primi 45' di rendersi pericoloso. Nella ripresa, alla prima occasione fa secco Lauro con una precisa incornata. GUARINO (6,5) - un paio di buone giocate da parte del capitano che soffre il terreno di gioco pesante. GRIECO (6,5) - tra i più positivi del Pisticci. Una ottima chance in avvio di partita Avrebbe meritato il gol.(dal 26' st Lavecchia sv).
ISCHIA PISTICCI
1 1
ISCHIA ISOLAVERDE (4-42): Lauro 6; Ayari 6, Monti 6, Agosto 6, Mancusi 6; Trofa 6 (28' st Di Meglio 6), Amita 6, Fermo 6 (40' st De Stefano sv), Onesti 6; Sergi 7, Saurino G. 6. A disp.: Calò, Villa, Antignani, D'Angelo, Draca. All.: Monti 6. PISTICCI (4-5-1): Marino 6,5; Basile 6, De Biasi 6, Vallefuoco 6, Polichetti 6; Di Noto 6, Semeraro 6 (2' st Farinola 6,5), Ferrentino 6 (14' st Rovira 6), Guarino 6,5, Grieco 6,5 (36' st Lavecchia sv); Lupacchio 6,5. A disp.: Maida, Angiò, Chiafitella, Truglio. All.: Valente 6,5. ARBITRO: Pieralisi di Jesi 6. RETI: st 4' Sergi, 20' Lupacchio. NOTE: spettatori 700 circa con rappresentanza ospite. Ammoniti: Fermo, Farinola, Ayari. Angoli 8-2 per l'Ischia. Recupero pt 1'; st 4'. ISCHIA - Un pimpante Pisticci porta via un punto dal “Mazzella” con pieno merito. Ischia troppo altalenante: passa da momenti di grande euforia allo sconforto più totale. Sotto di una rete in avvio di ripresa, i gialloblù di Valente non si sono scoraggiati, trovando la via della rete e cercando anche di conquistare l'intera posta in palio, sfruttando le amnesie della difesa ischi tana. Sul piano del gioco, visto il terreno infido per le piogge dei giorni precedenti, il Pisticci non ha demeritato, lasciando intravedere qualche trama davvero interessante. Ma è stato il pre-partita a toccare i cuori degli ischitani, semplicemente per il bellissimo gesto sia dei tifosi che della società lucana. “Il nostro abbraccio per il vostro popolo… Pisticci è con voi”. E' lo striscione esposto dai tifosi ospiti per testimoniare la loro vicinanza all'isola d'Ischia colpita dall'alluvione di martedì scorso. Dopo il minu-
Il gagliardetto commemorativo per l’alluvione di Casamicciola da consegnare da parte della dirigenza del Pisticci ai famigliari della piccola Anna De Felice
to di raccoglimento (Ischia col lutto al braccio), i capitani delle due squadre hanno consegnano un bouquet di fiori nel posto in cui è esposto lo striscione dei tifosi dell'Ischia. Nel frattempo la società del Pisticci aveva consegnato ai dirigenti dell'Ischia un gagliardetto commemorativo per l'alluvione di Casamicciola da consegnare ai familiari della vittima, la quindicenne Anna De Felice. Un gesto che tutti ma davvero tutti a Ischia hanno apprezzato tanto che al ritorno si prevede un gemellaggio tra le due tifoserie, unite nella passione per il calcio così come nel dolore e dagli stessi colori sociali. Pronti-via ed è il Pisticci a rendersi pericoloso. Insidioso cross dalla destra di Basile, Lauro esce proprio sui piedi di Lupacchio e para. Ancora Pisticci al 9': calcio piazzato dalla destra di Polichetti, il pallone sorvola la traversa. Ischia timidamente in avanti 2' dopo: tentativo di Amita dalla sinistra, pallone a lato. Al 18' Ferrentino serve Grieco sulla sinistra: l'attaccante calcia in dia-
gonale angolando troppo il tiro. Brivido al 27': Vallefuoco rischia l'autogol su colpo di testa di Trofa (pallone che sibila non lontano dal palo alla sinistra di Marino che comunque si tuffa). Al 34' in seguito ad un cross dalla sinistra, Ayari probabilmente controlla il pallone con un braccio. Proteste dei calciatori e della panchina pisticcese. Sul finire del tempo percussione di Trofa sulla destra, l'esterno non conclude né serve Sergi facendo sfumare un'ottima occasione. La ripresa inizia all'insegna dell'Ischia. Al 2' Onesti serve Saurino sulla sinistra, cross al centro per Sergi il cui colpo di testa ravvicinato viene respinto da Marino. Al 4' Ischia in gol. Bel cross dalla sinistra di Saurino, pallone all'altezza del secondo palo per Sergi che inzucca mirabilmente scavalcando il portiere e insaccando la sfera nell'angolo lontano. Subito dopo Grieco dalla destra trova un corridoio ma la battuta sinistrorsa è preda da Lauro. I capovolgimenti di fronte si susseguono. Gran tiro di sinistro di Onesti dalla di-
stanza: Marino si distende alla propria sinistra e manda in angolo. Al 10' Grieco dal limite carica il sinistro mandando il pallone sul fondo. La difesa dell'Ischia concede uno spazio al neo entrato Farinola che dal limite ciabatta sul fondo. Valente cambia Ferrentino con Rovira che va a potenziare l'attacco del Pisticci. Al 20' è pari: punizione battuta da Guarino, pallone in area per Lupacchio che colpisce di testa beffando Lauro che accenna l'uscita ma si ferma a metà strada. La reazione dell'Ischia si riassume in un doppio tentativo di Sergi, la seconda volta anticipato d'un soffio. Il Pisticci punge al 34' con Grieco (vince un rimpallo, calcia di sinistro mandando il pallone sul fondo) e al 37' con Farinola (tentativo dai venti metri: pallone alto). Al 43' l'Ischia grida al gol ma la spizzata di Sergi per Di Meglio (che insacca) viene ritenuta fallosa. L'Ischia rischia in pieno recupero: cross dalla destra, Rovira stacca bene di testa mandando il pallone a sfiorare il montante alla destra di Lauro. gi.sa.
Spogliatoio L’allenatore: «Siamo una squadra giovane capace di imprese e del contrario»
Il tecnico Valente: «Missione compiuta» ISCHIA- La comitiva del Pisticci ha fretta di lasciare il “Mazzella”. Il traghetto non attende. Gli orari invernali delle compagnie di navigazione sono inflessibili. I cortesi dirigenti gialloblé fanno ritornare il tecnico Valente sui suoi passi, mentre il torpedone ha il motore acceso da qualche istante, pronto a ripartire. Un paio di minuti sono sufficienti al tecnico della promozione in Serie D, il suo Pisticci ha fatto una bella figura al cospetto di un'Ischia che era reduce dal blitz di Pomigliano e che si presentava baldanzosa al cospetto della matricola lucana. «Missione compiuta? Direi proprio di sì attacca l'allenatore del Pisticci -. Sarebbe stata una ingiustizia clamorosa perdere questa partita. In seguito ad una disattenzione difensiva, siamo stati capaci di subire un gol sicuramente evitabile. Prima della rete di Sergi, l'Ischia non ci aveva mai messo in difficoltà. Anzi, eravamo stati noi a creare alcune buone opportunità per passare in vantaggio. In seguito al nostro pareggio - aggiunge Valente - ritengo che abbiamo anche legittimato il risultato, avendo sfiorato almeno tre volte la marcatura del secon-
do gol. Ma non sarebbe stato giusto nei confronti dell'Ischia. Alla luce delle occasioni avute dalle due squadre, il risultato di parità è abbastanza giusto». Si parla della prova della squadra lucana, dell'atteggiamento tattico diverso tra primo e secondo tempo. «Siamo una squadra giovane, che ha cominciato il campionato con una vittoria per 3-0 sul campo del Matera - ricorda Valente - poi ha perso sistematicamente tutte le partite fino ad arrivare al pareggio di oggi. La pressione sui ragazzi c'è tutta, è evidente. Nelle precedenti uscite, purtroppo, prendevamo palla e la buttavamo in avanti. Non siamo stati mai capaci di “accorciarci” ma non ritengo questo un problema di gioco ma esclusivamente di carattere psicologico. Ripeto, non c'era la capacità di reagire da parte di una squadra così giovane». La salvezza resta alla portata del Pisticci visto al “Mazzella”. «Io mi auguro che sia così, però noi, ripeto, siamo una squadra molto giovane che si è prefissa questo progetto e spera di portarlo a termine. Mi auguro che con le risorse che abbiamo dentro riusciamo a venire fuori da questa si-
Due fasi della gara di ieri al Mazzella di Ischia
tuazione. Nelle prime cinque giornate avevamo otto punti, poi è andato tutto male. Siamo la “scheggia” di questo campionato. Siamo capaci di andare a Matera e vincere, andare in vantaggio in molte gareesterne cosìcomeperde-
re di frequente in casa, anche contro il Bacoli. Se riusciamo ad avere continuità di risultati - sottolinea Valente - riusciremo a venire fuori da questa situazione perché in termini di gioco sono soddisfatto». Un commento poi sul gesto
splendido di tifoseria e società. Entrambe hanno prestato molta attenzione al dramma verificatosi a Casamicciola martedì scorso. «Noi siamo un popolo martoriato dalle catastrofi naturali. Purtroppo questi problemi li cono-
sciamo molto bene. Usare lo sport per solidarizzare è un gesto che ti viene dal cuore e dall'esperienza che hai vissuto. Dapadre, possoessere soltanto vicino ai genitori che hanno perso la loro bambina».
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Sport 35
Lunedì 16 novembre 2009
Sport
Lunedì 16 novembre 2009
Risultati e classifica Borussia P.-Az Picerno
1-2
F. Murgia-R. Tolve
0-0
10ª giornata Marcatori
pt 12’ Castagno (AZ); st 27’ Fratianni (BP), 34’ Caivano (AZ)
R. VALDIANO
22
10 7
1
2 19 6
5
4
1
0
2
5
3
0
2 12 4 13 +2
pt 19’ Cacace (G); st 5’ Vigliucci (G), 38’ Ciardiello (AC), 50’ (a) Teta (AC)
F. MURGIA
21
10 6
3
1 20 7
5
3
2
0 11 2
5
3
1
1
9
5 13 +1
Irsinese-Avigliano
RICIGLIANO
21
10 6
3
1 16 3
5
3
1
1
2
5
3
2
0
7
1 13 +1
A. CRISTOFARO
20
10 6
2
2 18 5
5
4
0
1 10 1
5
2
2
1
8
4 13 0
3
7 13 -1
GenzanoB.-A. Cristofaro 2-2 0-4
pt 3’ Salbini, 14’ Sabato Ma., 17’ Carlucci; st 20’ Vaccaro
7
9
Murese-Policoro
pt 25’ Saccenti (P); st 37’ Antohi (M), 42’ D’Arca (M)
2-1
ATELLA M.
19
10 6
1
3 22 9
5
5
0
0 19 2
5
1
1
3
R. Valdiano-Atella M.
1-0
VIGGIANO
17
10 4
5
1 16 8
5
2
3
0
3
5
2
2
1 10 5
8
-3
Ricigliano-Viggiano
1-1
VULTUR
16
10 5
1
4 17 11 5
4
0
1 13 3
5
1
1
3
4
8
6
-4
Vultur-Ferrandina
8-0
MURESE
14
10 4
2
4 13 10 5
4
0
1 11 3
5
0
2
3
2
7
3
-6
AVIGLIANO
13
10 3
4
3 13 10 5
1
4
0
2
5
2
0
3 10 8
3
-7
AZ PICERNO
12
10 3
3
4 18 14 5
2
2
1 14 6
5
1
1
3
4
8
4
-8
POLICORO
12
10 3
3
4 13 9
5
3
1
1 10 1
5
0
2
3
3
8
4
-8
R. TOLVE
12
10 3
3
4 13 9
5
0
2
3
2
6
5
3
1
1 11 3
4
-8
GENZANOBANZI
12
10 3
3
4 12 19 5
2
2
1
8
7
5
1
1
3
4 12 -7 -8
BORUSSIA P.
11
10 3
2
5 12 12 5
2
0
3
8
8
5
1
2
2
4
IRSINESE
-1
10 0
0 10 2 43 5
0
0
5
2 18 5
0
0
5
0 25 -41 -20
FERRANDINA
-1
10 0
0 10 1 50 5
0
0
5
1 25 5
0
0
5
0 25 -49 -20
pt 27’ Canonico
pt 10’ Parrilli (R), 25’ Campisano (V)
pt 8’ Giuliani, 13’ e 23’ Brescia, 24’ e 27’ DI Francesco, 40’ Barbaro; st 37’ Ricchiuti, 43’ Callimo
Prossimo turno
11ª giornata 22/11/09 ore 14.30
A. Cristofaro-Vultur Atella M.-F. Murgia Avigliano-R. Tolve Az Picerno-GenzanoBanzi Ferrandina-Borussia P. Murese-Ricigliano Policoro-R. Valdiano Viggiano-Irsinese
6
3
4
0
-9
8 Reti: Campisano (Viggiano) 6 Reti: Salamone (1) (Valdiano) 5 Reti: Rinaldi (Atella); Frazzica (F.Murgia); Dutra (Murese); Montenegro (R.Tolve); Petilli (Valdiano) 4 Reti: Salbini (1) (Avigliano); Impagliazzo, Vigliucci (1) (GenzanoBanzi); Gatti (Policoro); Avallone (Ricigliano); Di Brizzi (Valdiano) 3 Reti: Ciardiello, D'Amico, Leone A. (A.C. Oppido); D'Urso, Valente (Atella); Castagno, Fringuello, Giordano (AZ Picerno); Frabetti (Borusia P.); Margiotta, Petruzzella (F. Murgia); Antohi (Murese); Savoia (Policoro); Daniele, Maienza (1) (Ricigliano); Chirichella (Viggiano); Brescia, Di Francesco (Vultur) 2 Reti: Anaclerio (2), Colangelo, Leone G. (A.C. Oppido); Lamorte, Telesca (Atella); Lorusso (1) (Avigliano); Massa, Passavanti, Sabia (AZ Picerno); Gialdino, Schettino (1) (Borussia P.); Lorusso (F. Murgia); Cacace (GenzanoBanzi); Veglio (Murese); Faillace, Nuzzi (Policoro); Damiano, Santagata (R.Tolve); Manenti (Valdiano); Sanchirico (2) (Viggiano); Barbaro, Lanciano (Vultur)
Gli jonici non capitalizzano il gol di Saccenti e vengono scavalcati anche in classifica
Murese, la vittoria del cuore Policoro a lungo in vantaggio ma beffato nel finale da Antohi e D’Arca MURESE POLICORO
2 1
F.C. MURESE 2000 AURORA: Cocina; Gerbasio; Calocero; Nardiello P.; Ruvo G. (all'81' Farenga); Zaccardo; Antohi; Iacullo G.; Dutra; Veglio; Cardillo F. (al 73' D'Arca); all. Lardo; A disp. Peccatiello; Ponte; Cardillo R.; Ruvo R.; e Carlucci. POLICORO 2000: Campanelli; Cerrottola; Panetta (all'88' Sabato); Saccenti; Nuzzi; Andres; Carlomagno; Romano (all'88' Faillace); Sfarzetta; Savoia; Zizzania; all. Labriola; A disp. Piarulli; Marta; Affuso; Miraglia; e Lofrano. ARBITRO: Caprioli Michele di Venosa; Collaboratori: Marchese Maurizio di Moliterno e Delfino Domenico di Potenza. RETI: al 25' Saccenti; all'82' Antohi; all'87' D'Arca. NOTE: Ammoniti: al 19' Cardillo F. per gioco falloso; al 45' Nardiello per proteste; al 60' Sfarzetta per aver allontanato la palla; al 78' Corrottola per perdita di tempo; all'86' Zaccardo per proteste. Espulso: all'80' Sfarzetta per somma di ammonizioni. Recuperi: 1' e 5'. Spettatori: circa 200. ANCORA UNA VOLTA al Rigamonti di Muro Lucano i padroni di casa e il Policoro 2000 hanno disputato una gara emozionante. Una partita gioca su ritmi altissimi con il Policoro molto determinato e incisivo nei primi quarantacinque minuti. La rete è nata da una palla inattiva con Saccenti lasciato libero di battere di testa al centro dell'area piccola. Nella ripresa mister Lardo è riuscito a scuotere i
suoi e a caricarli e si è vista tutt'altra con la squadra di casa più determinata e pungente. Le due reti della rimonta sono state frutto di una maggiore pressione negli ultimi dieci minuti. L'inizio della gara è subito vibrante. Al 3' Savoia entra in area da destra e spara la palla sull'esterno della rete. Al 5' cross di Veglio che taglia tutta quella l'area e per poco Cardillo F. non trova l'impatto vincente. Al 15' sussulto inutile dei tifosi di casa: cross di Veglio e Cardillo F. sul secondo palo di testa spedisce la palla in rete, ma la posizione del giovane murese è irregolare per il direttore di gara. Al 25' Andres non ci pensa due volte e dal limite calcia sul palo più vicino e Cocina in tuffo con i pugni mette la sfera in angolo. Sul successivo corner di Savoia, Saccenti indisturbato da sotto misura spedisce la palla in rete sotto la traversa di testa. La Murese sembra aver accusato il colpo e in modo poco convinto prova a buttarsi in avanti, ma è il Policoro a farsi più minaccioso. Al 28' Andress al volo dal limite manda la palla di poco al lato alla sinistra del portiere. Mister Lardo cerca di dare una scossa ai suoi e con dei correttivi cerca di arginare l'avanzata sulla destra degli ospiti e inverte di posizione i due esterni Antohi e Cardillo F. L'ultima conclusione degna di nota della prima frazione di gioco è degli ospiti con una punizione a giro dal limite di Romano che si infrange sui pugni di Cocina. Nella ripresa la Murese è più pimpante e comincia a tessere la tela del gioco con
Labriola non si dà pace A fine gara nello spogliatoio della Murese c'è grande entusiasmo per aver ottenuto tre importanti punti che rilanciano le ambizioni play off. “Voglio esordire - dice mister Mario Lardo - facendo i complimenti ai miei ragazzi, che hanno dimostrato di avere carattere e determinazione, ma in particolare a Esteban Dutra che nonostante la febbre stoicamente ha giocato e contribuito alla vittoria. Avevamo cinque titolari infortunati e con Dutra a mezzo servizio temevo un tracollo, ma il cuore di questi ragazzi è grandissimo. Abbiamo affrontato una squadra molto fisica e capace di spezzare il gioco. Dopo un primo tempo non certo giocato al meglio, nel secondo siamo stati capaci di ribaltare il risultato contro una difesa arcigna qual è quella del Policoro. Alla fine abbiamo vinto con merito perché abbiamo legittimato il risultato con un paio di conclusioni”. Dall'altra parte della barricata fa eco la dichiarazione dell'allenatore ospite, Labriola: “Il risultato non è giusto. Se c'era una squadra che doveva vincere era il Policoro. Abbiamo subito due reti dopo due nostri errori infantili. Come spesso ci capita abbiamo l'occasione per chiudere la gara, la falliamo e puntualmente alla prima ingenuità veniamo puniti. La Murese è stata cinica e non ha sbagliato nulla” c.p. Lardo
il Policoro pronto a ripartire in contropiede. Al 54' Dutra con un'azione personale si libera di un paio di uomini, entra in area e calcia debolmente tra le braccia del portiere. Al 58' Iacullo G. mette un pallone teso verso l'area e il portiere anticipa Cardillo F. di un soffio. Al 76' il Policoro potrebbe chiudere la gara. Zizzamia entra in area calcia in diagonale il portiere respinge e a porta vuota Sfarzetta mette fuori. Al 77' Veglio al volo da posizione decentrata sfiora il sette alla sinistra del portiere. All'82' la Murese trova il pari. Dutra servito di testa da Farenga si libera di un paio di avversari ed entra in area e calcia in porta, il portiere respinge d'istinto e sulla palla irrompe Antohi che ribadisce in rete. All'85' Iacullo G. al volo di sinistro
Una squadra della Murese
dal limite impegna nella parata a terra in due tempi il portiere. All'87' la Murese passa in vantaggio con D'Arca che supera il portiere in uscita
e di sinistro insacca in bello stile. All'89' Cocina superlativo con i piedi salva il risultato respingendo sulla linea un colpo di testa ravvicinato di Zizzania.
Al 90' cross di Veglio e Dutra di testa schiaccia a due passi dalla porta e il portiere si oppone deviando la palla oltre la traversa. Carmine Pepe
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Dura poco il pari di Fratianni. Il Borussia Pleiade sprofonda in zona play-out
Picerno corsaro a Policoro Castagno-Caivano confezionano il meritato successo rossoblù BORUSSIA P. PICERNO
1 2
BORUSSIA: Coretti, Manolio, Buongiorno (80' Frabetti L.), Giannini, Pendinelli, Gialdino, Valicenti (80' Puppio), Frabetti R., Fratianni, Schettino, Margiotta (66' Laviola). A disp: De Rosa, Lanzara, Liuzzi, Cipriano. All: Viola. PICERNO: Lettieri, Marchese (53' Pietrafesa), Salvia, Bottiglieri, Mazza, Cauzillo, Fringuello (65' Giordano), Castagno, Sabia (75' Caivano), Mastroberti, Passavanti. A disp: Mentari, Lavrino, Cagguani, Quagliata. All: Caivano. ARBITRO: Benevento di Potenza (Granieri, Galli) RETI: 12' Castagno (P), 72' Fratianni (B), 79' Caivano (P). NOTE: Ammoniti: Coretti, Pendinelli, Valicenti (B); Marchese, Castagno, Giordano (P). Espulsi: al 69' Frabetti R. (B) per somma di ammonizioni; al'85' Gialdino (B) per proteste. POLICORO - Il Picerno espugna il “Rocco Perriello” e porta a casa un'importantissima vittoria contro una delle dirette avversarie per la salvezza. Due a uno il risultato finale a favore degli
Viola: «Loro più concreti dei miei» TANTA amarezza nelle parole di mister Viola, su una gara non impossibile, che poteva dare punti importanti al Borussia. “Il risultato è giusto - dice il tecnico degli jonici -, loro hanno fatto i gol, hanno sfruttato al massimo le occasioni che hanno avuto, hanno finalizzato e hanno vinto. Noi abbiamo fatto troppi regali, per questo perdiamo le gare. Anche se abbiamo prodotto gioco non abbiamo saputo cogliere le occasioni avute ed è finita così”. “Abbiamo giocato contro una squadra valida - ha com-
mentato Claudio Caivano, dirigente del Picerno - che ci ha messo in difficoltà; alla fine un po' di fortuna e l'esperienza dei giocatori hanno fatto la differenza, portandoci ad una vittoria importante. Alcuni uomini non erano in condizione e lo abbiamo pagato nel finale di gara, con il Borussia vicinissimo al pareggio”. Grazie alla vittoria policorese il Picerno vola a metà classifica con 12 punti, scavalcando lo stesso Borussia, che, a 11 lunghezze, finisce in piena zona play - out, sopra i fanalini di coda Ferrandina e Irsinese. e.c.
I due allenatori Pino Viola e Lino Caivano
ospiti. Il match si apre con i padroni di casa in avanti: già al 1' l'insidioso tiro di testa di Schettino finisce di poco a lato. Due minuti dopo ed è ancora Borussia, con la giocata rasoterra Fratianni - Schettino, troppo debole. All'8' arriva la prima azione per il Picerno: passaggio di Sabia per Mazza che tira in porta e solo un'acrobazia di Coretti evita che il pallone finisca in rete. E' l'anticipo di quanto accadrà al 12': fallo al limite dell'area di Frabet-
ti, Benevento concede la punizione e Castagno non sbaglia, il suo tiro perfetto supera la barriera e si insacca alle spalle di un incolpevole Coretti. Il gol galvanizza il Picerno che ci riprova al 25', questa volta con Sabia che, lanciato da Castagno, supera agevolmente la difesa biancorossa ma non Coretti. Gli ultimi minuti del primo tempo vedono in avanti il Borussia. Al 30' corsa sulla destra di Fratianni, passaggio a Schettino che la gira
ancora al 9 jonico, tiro in porta ma la sfera è troppo alta. Dieci minuti dopo e si bissa con Valicenti, lanciato da Frabetti, il cui tiro, con Lettieri già battuto, finisce a pochissimi centimetri dal palo. L'assedio al Picerno continua anche nel secondo tempo. Al 57' il Borussia sfiora il pareggio con Schettino: la sua punizione da trenta metri è mandata in angolo da Lettieri. Ancora gli jonici al 67' con Manolio che raccoglie il cross di Fra-
tianni e sfiora il palo. Due minuti e Frabetti è fuori, per somma di ammonizioni. I ragazzi di mister Viola non si perdono d'animo e agguantano il tanto agognato pareggio con una punizione da manuale di Fratianni, che si insacca direttamente in porta, lasciando attonita la difesa del Picerno. Tutto da rifare, ma gli ospiti si riprendono subito il vantaggio: al 79' il neo entrato Caivano, imbeccato da Mastroberti, beffa tutti con un tiro
rasoterra e insacca alle spalle di Coretti. Negli ultimi minuti il Borussia cerca disperatamente il pareggio, nonostante sia rimasto in nove. Ma la sfortuna sembra metterci lo zampino. Al 90' Schettino, davanti al portiere, tira per ben due volte in porta, la sfera sembra stregata e non entra. Due minuti dopo è Manolio a provarci con un lancio ben piazzato che si infrange all'incrocio dei pali. Eleonora Cesareo
Canonico fa volare in testa i campani Caprioli sarà il tecnico giallorosso. Grignetti: «Martedì l’annuncio»
Il Valdiano risorge Raggiunta la vetta R.VALDIANO ATELLAMONT.
1 0
RUGGIERO VALDIANO (4-4-2): Serra; Corcione (dal 25'st Colombo) , Fiumarella, Di Falco, Malito; Canonico (dal 30'st Di Brizzi ) , Pascuzzo , Ragone (dal 28'st Chiacchio), De Luca; Salamone, Mainenti . A disp. Pucciarelli, Polito, Petilli, D'Alto. All. Masullo (in panchina Petrilli ). ATELLA MONTICCHIO (4-4-2) : Sicuro; Colangelo F., Grieco, Larotonda V. (dal 40'st D'Urso), Manfreda; Carretta, Larotonda G., Lamorte, Valente (dal 30'st Libutti); Carriero, Rinaldi. A disp. Di Biase, Strozza, Colangelo, Tedesca, Leccese. All. D'Urso Pasquale. ARBITRO: D'Alessandro di Bernalda (Ferrara e La Grotta) RETE : Canonico al 27'pt. NOTE Ammoniti : Canonico e Ragone (RV); Valente, Carriero , Rinaldi, Lamorte, Colangelo. Spettatori 150 circa; Recupero 2' pt, 3' st. SANT'ARSENIO- La partita più importante della giornata si gioca nel bellissimo impianto in sintetico di ultima generazione, dove la squadra di mister Masullo si presenta priva della linea difensiva titolare e schiera il capitano Di Falco in precarie condizioni fisiche. L'Atella Vulture è l'avversaria meno adatta al momento negativo della squadra del Vallo di Diano che deve fare i conti anche con le assenze dopo la sconfitta di Avigliano. La partita inizia con un tiro di Rinaldi che finisce fuori. Al 5' da fuori ci prova Mainenti ma la sfera viene parata da Sicuro. Incomincia la sortita degli attacchi dei padroni di casa che al 10' e al 15' con Salamone sfiorano la marcatura. La squadra di mister D'Urso in contropiede mette in difficoltà gli avversari prima con Rinaldi al 20' e poi con Valente che cerca di anticipare l'attento portiere Serra. Al 27' la Ruggiero Valdiano passa in vantaggio, punizione di Ragone, tiro al volo di Salamone. La difesa respinge, mette la sfera ancora sulla fascia Pascuzzo per Canonico che supera il suo diretto avversario e infila la sua prima marcatura in campionato. Una rete decisiva e importan-
Regge il muro del Tolve Asfissiante il forcing del Fortis Murgia, ma finisce 0-0 FORTIS MURGIA REAL TOLVE
Masullo del Valdiano
te per il momento che attraversa la squadra. Al 35' ancora punizione di Ragone e palla in mezzo per la testa di Mainenti che colpisce la traversa. Il primo tempo si conclude con due tentativi dell'Atella Vulture che per disattenzione degli avanti svaniscono. Nella ripresa i ragazzi di mister D'Urso provano ad attaccare ed aumentare il ritmo ma la retroguardia del Valdiano è sempre attenta e non fa penetrare sulle fasce i veloci avversari. Al 15' st ancora una traversa di Mainenti stavolta di destro dopo un assist fornitogli da Salamone. Prova Carriero dalla distanza al 25'della ripresa ma Serra para. Al 30' ancora Rinaldi mette in mezzo ma Serra respinge di pugno. Valdiano in contropiede si presenta solo davanti a Sicuro prima con Chiacchio all'85’ e poi con Salamone all'87 ma le conclusioni sono da dimenticare. Al 90'ancora Chiacchio tira a colpo sicuro ma la sfera finisce fuori. La gara si conclude con la vittoria dei padroni di casa che conquistano anche il primato solitario in classifica dopo ben 10 giornate. Masullo a fine gara si è detto felice del risultato e ancora di più per la conquista della vetta che deve essere solo l'inizio e non deve far montare la testa a nessuno. D'Urso invece ha detto che il pari era il risultato più giusto. Nicola Senatore
0 0
FORTIS MURGIA: Napolitano, Chessa, Digirolamo, Maurelli, Cannillo, Delle Foglie, Daddario (1’ st Pastore), Lorusso, Frazzica (28’ st Margiotta), Grassani D. (1’ st Martimucci), Petruzzella. A disposizione: D’Elia, Grassani F., Di Vito, Castoro N. Allenatore Squicciarini. REAL TOLVE: Periello, Santarsiero, Sarubbo, Postiglione, Santagata, Mazzacane, Lardiello (24’ st Pecoriello), Lottino V (10’ st Palladino), Damiano, Cirelli, Ragone (47’ st Ferrienti). A disposizione: Paradiso, Lottino A, Montenegro, Santarosa. Allenatore Postiglione. ARBITRO: Rubino di Moliterno (Pescuma e Sapienza). NOTE: Spettatori 150 circa con rappresentanza dei sostenitori del Real Tolve. Ammoniti: Santagata, Chessa e Pastore. Fuorigioco: Fortis Murgia 8, Real Tolve 11. Calci d’angolo: Fortis Murgia 13, Real Tolve 2. Recuperi: 2’ pt e 4’ st. MATERA - Il Real Tolve regge la forza d’urto del Fortis Murgia e oltre al pari trova anche il nuovo allenatore. Infatti ieri a seguire la gara c’era Principio Caprioli a cui sarà affidata la squadra. Anche se il presidente Grignetti dichiara che: «L’annuncio arriverà martedì, anche se al novanta percento sarà lui. Per adesso va bene il punto per un pareggio tutto sommato giusto. Bene ha fatto la squadra nel dare un segno di risposta a questa situazione, gestita da Postiglione in primis assieme a Ragone e Montenegro». Tornando alla gara, se in un primo momento il pallino del gioco lo ha avuto in mano il Tolve, che poteva anche andare in vantaggio con Santagata dopo 5’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, man mano con il passare dei minuti il forcing della squadra di
Principio Caprioli
Daddario del Fortis Murgia
Squicciarini è sempre più aumentato, ma questa volta i rosanero non sono riusciti a trovare la via del gol. Così il muro del Real Tolve ha retto a dovere e neppure l’avvicendamento tra Margiotta e Frazzica ha dato gli effetti sperati. Andando con ordine, dopo la già citata occasione di Santagata, all’11’ è il Fortis Murgia ad andare vicino alla marcatura con Petruzzella, che ha tutto il tempo di prendere la mira, ma la sua incornata è fuori dallo specchio. Al 26’ i padroni di casa reclamano per un calcio di rigore negato dall’ottimo Rubino di Moliterno. Al 44’ Frazzica va anche a segno, ma già quando il gioco era fermo per la segnalazione di off-side. Prima del riposo, anche capitan Delle Fogli ci prova da calcio d’angolo, ma la sua capocciata va fuori. Ad inizio ripresa il nuovo entrato Pastore ha subito l’occasione per andare a rete, ma gli man-
ca la freddezza. Al 7’ uno scambio tra Frazzica e Petruzzella mette quest’ultimo in condizioni di tirare, ma è bravo Periello nella parata. Al 17’ sugli sviluppi di un angolo Petruzzella calcia quasi a botta sicura, ma la palla danza per tutto lo specchio della porta. Al 20’ ci prova Frazzica, ma la conclusione è alta. Al 32’ è Maurelli ad andare al tiro, ma la sfera è deviata in angolo. Dal corner ci prova il nuovo entrato Margiotta, ma non è fortunato. Al 38’ la più ghiotta delle occasioni: cross di Chessa per la conclusione di Margiotta, ma la porta del Real Tolve è ancora stregata. Al 41’ il portiere della formazione ospite si supera evitando l’autorete dopo la deviazione di un suo compagno sulla punizione calciata da Martimucci. Poi ancora la pressione della formazione di casa che non riesce però a scardinare la difesa del Real Tolve. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
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Sport 37
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
Nel festival del gol rionerese spiccano le doppiette di Brescia e Di Francesco
Vultur sull’ottovolante Tutto facile contro il Ferrandina per Finamore e i suoi A Parrilli risponde il solito Campisano
Il tecnico Dente del Ricigliano e Campisano
RICIGLIANO VIGGIANO
1 1
RICIGLIANO : Guerriero, Gaudioso, Gaudiosi, Piegari R. (70’ Marzotti), Giordano, Piegari V, Corsaro, Parrilli, Avallone (40’ Fernicola), Tomasiello (80’ Esposito). A disp.: Pillano, Adelizzi, Bochicchio, Lepore. All.: Caponigri (Dente squalificato) VIGGIANO : Perna, Laneve, Apoleo, Chirichella, Stefani, Chirichelli, Spera, Piscopia, Campisano, Fanchirico, Lo Prete. A disp.: Nigro, Nero, De Gregorio, Marchese, Marsicovetere, Falera, Laterza. All.: Villani ARBITRO : Luciani di Lamezia Terme MARCATORI : 10’ Parrilli, 25’ Campisano NOTE : Spettatori circa cento.
Ammoniti Giordano (R), Apaleo, Stefani, Spera (V) RICIGLIANO - Il Ricigliano non va oltre il pareggio per 1-1 con il Viggiano. Inatteso lo stop interno per la squadra di Dente, nonostante la gara si era messa bene per i salernitani che avevano trovato il vantaggio al 10’ con Parrilli che ha sfruttato a dovere un bel cross di Avallone.La replica degli ospiti è affidata un quarto d’ora più tardi al solito Campisano, che in contropiede si invola verso Guerriero e lo supera con un delizioso pallonetto. Il Ricigliano ha poi provato a riportarsi in vantaggio per tutto l’incontro, collezionando tante occasioni fallite, su tutte quella che capita sui piedi di Piegari V. il quale a tu per tu con Perna angola troppo e tira al lato. sport@luedi.it
VULTUR FERRANDINA
8 0
VULTUR: Radesca, Barbaro, Di Tolve, Chimenti, Lanciano, Zona, Giuliani(28’pt Lanotte), Marmora, Brescia(15’st Ricchiuti), Argenti, Di Francesco(28’pt Callimo). A disp.: Martone, Cozzolino, Izzi, Tomasulo. All. Finamore FERRANDINA: Masellis, Luongo, Deleadro, Ronza, Consoli, Mattiello, Macaj, Cipolla, Cirigliano, Di Matteo, Caputo. ARBITRO: Carretta di Venosa (Rago-Franciosa) RETI: p.t. 8’ Giuliani, 13’ e 23’ Brescia, 24’ e 27’ Di Francesco, 40’ Barbaro; s.t. 37’ Ricchiuti, 43’ Callimo. NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Espulso: 31’p.t. Lanotte(V). Angoli: 2 a 1 per il Ferrandina. RIONERO - Vultur – Ferrandida 8 a 0, una storia già scritta alla vigilia, non nel numero dei gol ma della vittoria dei bianconeri locali sì. E non poteva essere diversamente visto che ogni domenica gli aragonesi stoicamente affrontano le gare in calendario quali vittime designate. “Una partita senza storia - ha detto il presidente della Vultur Michele Grieco -, ci dispiace per i ragazzi del Ferrandina che di certo non meritano di fare queste figure, a loro va tutto il nostro plauso per il coraggio che hanno di scendere in campo già sapendo come andrà a finire”. E dire che i rioneresi sin dal 31’ della prima frazione di gioco hanno giocato in dieci per l’espulsione di Lanotte, reo di un fallo di reazione, da pochi minuti (28’) subentrato a Giuliani, che mister Finamore aveva sostituito contemporaneamente a Di Francesco con Callimo, quando già si era sul
Una formazione della Vultur Rionero
5 a 0 per dare spazio ai due giovani rioneresi. Agli ospiti non è servita né la superiorità numerica, né il quasi non gioco dei vulturini nel secondo tempo per rendere meno pesante il forte passivo. Dopo appena 8’ la Vultur passa in vantaggio con la rete di Giuliani che sorprende il portiere ospite con un preciso rasoterra. All’11’ Brescia dall’angolo dell’area piccola degli ospiti manda sul fondo. Due minuti dopo dall’altezza del dischetto Brescia raddoppia freddando il portiere del Ferrandina con un preciso quanto forte tiro. Senza esito positivo al 22’ il colpo di testa su servizio da calcio piazzato di Lanciano. La cosa riesce però a Brescia un minuto dopo che su servizio di Giuliani con un poderoso tiro batte Masellis portanto a due le reti personali e a tre quelle della Vultur. Non trascorre nemmeno un minuto e Di Francesco porta a quattro le marcature vulturine e poi a cinque al 27’. Una doppietta di Di Francesco realizzata su assist di Brescia.
Sul cinque a zero mister Finamore manda in campo due giovani rioneresi, uno dei quali Lanotte, come già detto si fa espellere dopo solo tre minuti. Al 39’ prima conclusione degli aragonesi con Di Matteo che su calcio piazzato impegna Radesca che mette sul fondo. Al 40’ Barbaro servito da Brescia porta a sei le reti per i padroni di casa. Nella ripresa e per quasi tutto il secondo tempo i rioneresi giocano al piccolo trotto con passaggi laterali e retropassaggi per non infierire ulteriormente sul coraggioso undici ospite, ma ciò nonostante i vulturini sul finire vanno altre due volte a segno al 37’ con Ricchiuti, subentrato a Brescia, solo davanti alla porta avversaria per ribattere in rete la palla respinta dalla traversa su punizione di Di Tolve, e al 43’ quando Callimo a conclusione di una ripartenza dei locali, chiude definitivamente il conto delle reti inflitte all’impavido Ferrandina. Michele Rizzo
Proteste genzanesi per il gol del 2-1 ritenuto in off-side Salbini, Sabato, Carlucci e Vaccaro firmano il trionfo
Oppido, che rimonta Avigliano sul velluto Da 2-0 a 2-2 grazie a Ciardiello e a un autogol GENZANOB. OPPIDO
2 2
GENZANOBANZI: Tedesco, Ronzullo, Di Stasi, Militello, Cannito, Sansone, Mincarone, Vigliucci, Impagliazzo (40' p.t. Teto) Stolfa, Cacace. All. Terranova. OPPIDO: Brancale, Giganti, Lettiera (45' p.t. Mannello), Leone A., Provenzale, Volturno, Leone G. Vaccaro, Anaclerio (18's.t. Santopietro) Ciardiello, D'Amico (12 s.t. Colangelo). All. Manniello. ARBITRO: Ferrara di Caserta (Russo-Caivano). RETI: 18' Cacace, 50' Vigliucci, 78' Ciardiello, 95' autorete Sansone. NOTE: Espulsi: Volturno per somma di ammonizioni. L'AVEVAMO pronosticato in sede di presentazione, così è stato: pubblico delle grandi occasioni al comunale di Genzano, gol e spettacolo non sono mancati in un match che il Genzanobanzi avrebbe meritato di vincere. I locali sono subito padroni del campo, Militello è un indemoniato, Cacace e Vigliucci si intendono a memoria, Impagliazzo concretizza la manovra. Minuto 19', veloce ripartenza, Cacace servito da Vigliucci, trafigge Brancale in uscita. L'Angelo Cristofaro non c'è, i ragazzi di Terranova, controllano la gara a pro-
Ciardiello
Per l’Irsinese è agonia
IRSINESE AVIGLIANO
0 4
IRSINESE : Lamuraglia, Ferrante (40' s.t. Renna), Picerno, Tranquillino, Angiulli, Piccininno, Loviglio, Nardiello (1's. t. Gigante), Di Benedetto (26' s.t. Pellicciari), Mincuzzi, Parlato. AVIGLIANO : Castaldo, Sabato, Coviello, Sabia (23's. t. Viggiano), Muzzillo, Carlucci, Tornillo, Volini (10' s. t. Sileo), Vaccaro, Salbini (28' s.t. Darwish). Non entrati Raimondi, Costa, Vitolo, Porretti. All- Filadelfia. ARBITRO : Manicone di Matera (guardalinee Cantiani e Macrì). RETI : 3' Salbini, 14' Sabato, 17' Carlucci, 20' s.t. Vaccaro. prio piacimento, senza rinunciare a affondare i colpi, al 40' Vigliucci dalla distanza di poco alto. Minuto 45' si vede l'Oppido: angolo di Ciardiello, Volturno manda la sfera fuori. Ripresa pronti via il Genzanobanzi raddoppia, splendido lancio in profondità di Militello, Vigliucci in diagonale trafigge Brancale tra il delirio dei tifosi locali. Con il raddoppio arriva una leggera reazione d'orgoglio da parte della formazione ospite, che i locali riescono a contenere senza affanno. Al minuto 78' l'episodio che condizionerà il risultato del match, arriva in area una palla innocua che Ciardiello, in netta posizione di fuorigioco non rilevata insacca accorciando le distanze. Vibranti le proteste del pubblico di casa, e nervosismo tra i giocatori. L'Oppi-
do si riversa in avanti, ma sono ancora del Genzano le occasioni per chiudere la gara, minuto 85' e 89' Vigliucci manca due nitide occasioni. Al 95' arriva la beffa, calcio di punizione di Ciardiello dal vertice sinistro, con la sfera che carambola sui piedi di Sansone e termina in rete. Contestazione finale per una terna arbitrale non sempre all'altezza. Amaro in bocca per la formazione di casa, con mister Terranova che dichiara: “Una grande prestazione, rovinata da una rete irregolare, meglio i nostri arbitri, la più bella partita della stagione complimenti ai ragazzi, perfetta l'interpretazione della gara”. Mister Manniello si è detto“ Deluso dalla gara dei miei, giocando così non si va da nessuna parte”. Giulio Carcuro
IRSINA - L'impegno, la buona volontà, la voglia di non mollare fino alla fine. Armi messe in campo a profusione, ma che di fronte alla situazione che si è venuta a creare fin dall'estate possono poco. Cade ancora l'Irsinese, e resta a guardare dal fondo una classifica nella quale le altre si fanno sempre più lontane. Fra queste, l'Avigliano. Una settimana fa la meno lontana dalla coppia di coda. Ma poi, sette punti in sette giorni, il pareggio casalingo contro il Borussia Pleiade, poi l'impresa contro quella Ruggiero Valdiano che adesso è diventata la lepre del campionato, infine il successo di Irsina. E la classifica assume tutto un altro aspetto, un bel po' di squadre superate, e anche sul piano del morale una bella boccata di ossigeno. Dura davvero poco, la gara. Diciassette minuti sono più che sufficienti all'Avigliano per mettere al sicuro un risultato scontato sulla carta quanto si vuole, ma che comunque andava costruito sul campo. Poi, soltanto l'attenzione ad evitare infortuni (bastano e avanzano quelli che già ci sono stati) o ammonizioni inutili, e l'oc-
casione per tirare il fiato, dopo una settimana che di energie ne ha fatte profondere già abbastanza, senza infierire su una Irsinese che con coraggio sta tirando avanti fra i problemi e le difficoltà e che punizioni troppo severe davvero non le merita. Ci pensa Salbini, quando la partita è incominciata da poco più di tre minuti, a togliere ogni possibile pathos: riceve palla sulla destra, si accentra, supera un avversario e cerca con un rasoterra il palo più lontano, dove Lamuraglia non può arrivare. Cancellato anche quello che alla vigilia poteva configurarsi il rischio più grande, ovvero quello di non riuscire a sbloccare in fretta il risultato e di perdere così lucidità, l'Avigliano gioca sul velluto. L'Irsinese, per quanto nelle sue possibilità, tiene discretamente il campo, ma più che provare a contenere non può. Due azioni quasi in fotocopia, a cavallo del quarto d'ora, sigillano definitivamente il risultato. Nascono tutte e due da calcio d'angolo e in entrambe le circostanze sono i giovani della difesa aviglianese a ritagliarsi uno spicchio di gloria. Prima Sabato, che non è Vito, il match-winner del recupero con il Valdiano, ma Massimo, difensore esterno destro della formazione juniores, a trovare l'angolo giusto; poi tocca a Carlucci, forse complice anche una deviazione di un uomo dell'Irsinese, a darsi il meritato premio per una prima parte di stagione che lo ha visto compiere progressi importanti. Di qui in poi, l'Avigliano può cominciare a tirare il fiato, e a pensare ad impegni, quelli dell'ultimo terzo del girone di andata, importanti per il suo futuro. C'è solo il tempo per consentire, ed è quasi a metà ripresa,a Vaccaro di segnare il quarto gol, imbeccato da Tornillo dalla destra, e di riuscire a trovare quella rete alla quale più volte fino ad oggi era andato vicino. Poi, c'è solo l'attesa della fine e di conoscere i risultati degli altri campi. Giancarlo Tedeschi
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38 Sport
Risultati e classifica Balvano-Bln Pignola
10ª giornata Marcatori
1-1
46’ pt Cilibrizzi (Ba); 42’ st (r) Santangelo (BLN)
Bella-Miglionico
2-2
MOLITERNO
24
10 7
3
0 18 5
5
3
2
0 10 5
5
4
1
0
8
0 13 +4
MIGLIONICO
20
10 5
5
0 16 8
5
2
3
0
4
5
3
2
0
9
4
PIETRAGALLA
19
10 5
4
1 17 5
5
3
2
0 12 1
5
2
2
1
5
4 12 -1
BLN PIGNOLA
18
10 5
3
2 10 6
5
4
0
1
2
5
1
3
1
4
4
GROTTOLE
17
10 5
2
3 22 9
5
4
1
0 15 1
5
1
1
3
7
8 13 -3
VARISIUS
13
10 3
4
3 16 12 5
1
2
2
9
8
5
2
2
1
7
4
4
-7
R. IRSINA
13
10 3
4
3 10 10 5
2
3
0
7
3
5
1
1
3
3
7
0
-7
S.Lagonegro-A.Scanzano 3-0
PESCOPAGANO
13
10 3
4
3 12 13 5
2
1
2
6
7
5
1
3
1
6
6
-1 -7
Santarcang.-Rotondella
SANTARCANG.
13
10 4
1
5
9 10 5
3
0
2
5
2
5
1
1
3
4
8
-1 -7
L. MONTESCAG.
13
10 3
4
3 12 16 5
1
3
1
6
8
5
2
1
2
6
8
-4 -7
S. LAGONEGRO
12
10 3
3
4 12 14 5
2
3
0
9
3
5
1
0
4
3 11 -2 -8
ROTONDELLA
12’ pt Ricigliano Mau. (B), 26’ st Lambertini (M), 39’ st Ricigliano Mau. (B), 46’ st Lamacchia (M)
Grottole-Pietragalla Lagopesole-Varisius 4’ st Bellomo, 11’ st Armaiuoli
0-0 0-2
Moliterno-L. Montescag. 5-2 5' pt Cifarelli (LM), 10' pt Petrocelli (M), 15' pt e 47’ st Molletta L (M); 5' st Savone (M), 30' st Di Taranto (LM), 43' st Genovese L (M)
Pescopagano-R. Irsina 5’ st Tavarone
1-0
15’ pt e 25’ pt Mastroianni; 24’ st Martino 42’ st Ripa
Prossimo turno
0-1
11ª giornata 22/11/09 ore 14.30
A. Scanzano-Santarcang. L. Montescag.-Bln Pignola Miglionico-Grottole Pietragalla-Lagopesole R. Irsina-Moliterno Rotondella-Balvano S. Lagonegro-Pescopagano Varisius-Bella
7
6
8
0
4
-2
11
10 2
5
3
9 12 5
1
2
2
4
6
5
1
3
1
5
BALVANO
9
10 2
3
5
9 16 5
2
1
2
7
6
5
0
2
3
2 10 -7 -11
LAGOPESOLE
9
10 3
0
7
8 17 5
3
0
2
7
4
5
0
0
5
1 13 -9 -11
BELLA
8
10 1
5
4
7 19 5
1
2
2
4
8
5
0
3
2
3 11 -12 -12
A. SCANZANO
2
10 0
2
8
4 19 5
0
1
4
2
7
5
0
1
4
2 12 -15 -18
6
-3 -9
7 reti: Lambertini (Miglionico) 6 Reti: Ricigliano Mau. (Bella); Pietragalla L. (Pietragalla) 5 Reti: Buono (Grottole); Mastroianni A. (1) (S.Lagonegro) 4 Reti: Brancato (BLN Pignola); Bitetti, Moramarco (Grottole); Sabato (Lagopesole); Molletta (2), Petrocelli (Moliterno); Savino (R.Irsina); Ripa (Rotondella); Armaiuoli, Volpe (Varisius) 3 Reti: Scarfone (1) (Grottole); Cifarelli S. (L.Montescaglioso); Tataranni (1) (Miglionico); Genovese L. (Moliterno); Capasso (Pescopagano); Petrillo (2) (Santarcangiolese) 2 Reti: Valinoti (A.Scanzano); Cilibrizzi (Balvano); Armento (Grottole); Di Taranto, Mangia, Venezia (1) (L.Montescaglioso); Fratantuono, Savone (Moliterno); Tummillo (Pescopagano); Alfonso, Cammarota (Pietragalla); Gagliardi (R.Irsina); Guida (Rotondella); Aurelio, Lemma (Santarcangiolese); Martino (S.Lagonegro); Assi, Bellomo, Tragni (1) (Varisius)
Petrocelli, due volte Molletta, Savone e Genovese confezionano l’allungo in classifica
La capolista fa la voce grossa Il Moliterno rifila cinque reti al Montescaglioso che era passato in vantaggio MOLITERNO MONTESCAG.
5 2
MOLITERNO: Lanzolla, Petrocelli, Cirigliano, La Salvia, Savone, Mastrangelo, Albano (75' Messuti), Albini, Lancellotti (80' Genovese L), Fratantuono, Molletta L. A disp: Rebechi, Crisci, Genovese A, Molletta.D, Gatta. All. Vignati L.MONTESCAGLIOSO: Cifarelli, Simmarano, Scaramuzzo, Ciricì C (80'Petruzzo), Tafuno E, Franco, Ciricì C, Casalingo, Raddi (60' Tafuno A) , Mangia, Cifarelli (65' Di Taranto). A disp: Martino, Santochirico, Angrisani, Palumbo. All.Menzano. ARBITRO: Caggianelli di Venosa (Maffia-Pecoraro) RETI: 5' Cifarelli (LM), 10' Petrocelli (M), 15' Molletta L (M), 50' Savone (M), 75' Di Taranto, (LM), 88' Genovese L (M), 92' Molletta L (M) MOLITERNO - I locali rifilano cinque sberle al malcapitato Montecaglioso e lasciano sorridere ancora di più la loro classifica da primi della classe. Eppure la partita si era subito messa male per la squadra di Vignati. Al 5' subisce una doccia fredda con Cifarelli che da un angolo si fa trovare puntuale per battere Lanzolla. Lo svantaggio non tramortisce i rossoblu. Tutt'altro. Il tempo che Vignati dia le solite disposizioni, guadagnare metri, alzare il ritmo e premere gli avversari sotto la propria porta che arriva al 10' il ristabilito equilibrio con un “golazzo” di Petrocelli. Il tornante stoppa da “padreterno” un traversone di Cirigliano, si gira velocissimo e spara una botta su cui Cifarelli non può fare nulla. Il Moliterno a questo punto è entrato definitivamente in palla, tant'è che passano solo pochi minuti e al 15' raddoppia con Molletta che a vo-
La formazione del Moliterno scesa ieri in campo
lo colpisce il pallone su una ribattuta dell'estremo difensore. Un'occasione d'oro la spreca capitan Mastrangelo al 25', anzi più che sprecarla c'è da apprezzare il tuffo felino di Cifarelli che vanifica il tutto. Il Montescaglioso si difende come può senza demeritare e torna a farsi minaccioso al 35': le due ali Cifarelli e Ciricì si scambiano bene la palla, ma il tiro del secondo si spegne di qualche palmo alla sinistra di Lanzolla. Quasi sul finire
del tempo succede uno episodio poco chiaro: Mastrangelo atterra in una zona offlimite dell' aria Cifarelli, l'arbitro inizialmente fischia il rigore poi consulta il suo collaboratore di linea e ritorna sui passi, concedendo solo una punizione che si perderà oltre la linea di fondo. Nella ripresa il motore del Moliterno riparte senza eccessivi sforzi, e al 50' Molletta da un angolo calibra per la testa di Savone, il quale si alza di quel tanto che ba-
sta per farla franca su un difensore montese e mandare Cifarelli a raccogliere la terza rete nel sacco. Il Montecaglioso non si dà per vinto: al 61' prova ad accorciare la distanza del risultato con un altro tiro del mobile Cifarelli, ma il tentativo deve passare alla riprova. A seguire c'è da annotare un personale duello tra Molletta e il portiere ospite il quale su tre tiri forti e misurati della mezza punta rossoblu per due volte deve superarsi e smanacciare la palla in calcio d'angolo. Nell'ultimo quart'ora della partita le due squadre sembrano voler rallentare gioco, ma il secondo gol del Montescaglioso realizzato al 75'da Di Taranto imprime un'ulteriore scossa agli uomini di Vignati, i quali raccolgono la provocazione e giungono ancora in porta con Genovese.L all'88 e poco oltre lo scadere del tempo con Molletta che manda negli spogliatoi gli avversari da pugili suonati. Mimmo Mastrangelo sport@luedi.it
Santarcangiolese battuta con un guizzo in chiusura di tempo
Rotondella, Ripa pesca il jolly SANTARCANGIOLESE ROTONDELLA
0 1
SANTARCANGIOLESE: Annunziata, Lacanna, Armentano, Verrone, Marra, Cavallo I, Aurelio, Totaro, Lemma, Di Luca, Cifarelli. All. Chiappetta ROTONDELLA: Ciccimarra, Toscano, Salerno, Erdogmus, Fella, Rubolino, Ripa, Santoro, Galati, Manolio, Tarantino. All. MArtino ARBITRO: Santoro di Potenza (Chiego di Bernalda e Martinese di Moliterno) RETE: 42’ st Ripa TRE punti importanti per il Rotondella. I ragazzi allenati da mister Martino sono riusciti a conquistare bottino pieno sul campo
della Santarcangiolese. E’ stato il gol di Ripa, ad una manciata di minuti dal termine del match, a far festeggiare i materani che hanno conquistato così l’undicesimo punto, riscattando la sconfitta di sette giorni fa contro il Moliterno. Soddisfatto al termine della partita è stato il tecnico del Rotondella che ha commentato così. «I miei ragazzi hanno giocato una bella gara. Sono contento perchè hanno dimostrato di essere in forma e psicologicamente pronti ad affrontare con il piglio giusto ogni partita di campionato. La gara poteva finire anche in parità, ma in base alle azioni create posso affermare che siamo stati noi i più pericolosi per l’intero arco della gara». Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
Finisce in parità la sfida tra Bella e Miglionico
Lambertini e Lamacchia replicano al doppio di Ricigliano BELLA MIGLIONICO
2 2
BELLA: Troiano S, Zanfino (20’st Campanella), Gliubizzi, Maruggi, Remollino G, Ricigliano M, Parisi G, Angrisani E (39’ st Errichetti), Ricigliano Mau, Troiano D, Parisi A. A disp: Grossetto, Doino A, Angrisani G, Remollino A. All: Del Pino MIGLIONICO: Deceglie, Battimolo, Menzella, Salluce (36’ st Fattore), Gallitelli (20’ st D’Aria), Galeota, Grande, Venezia (1’ st Lamacchia), Lambertini, Tataranni, Paterino. A disp: Pellegrino, Consoli. All: Paterino ARBITRO: Passannante di Potenza (Collocola e Bonavoglia) RETI: 12’ pt Ricigliano Mauro (B), 26’ st Lambertini (M), 39’ st Ricigliano Mauro (B), 46’ st Lamacchia (M) NOTE: Ammoniti: Ricigliano Marco, Zanfino, Galeota, Tataranni, Remollino G, Menzella. Espulsi: 43’ st Parisi G BELLA - Un pareggio tutto sommato giusto si è materializzato a Bella. Partita accesa tra due squadre motivate per ragioni inverse. La cronaca racconta di un Bella effervescente durante la prima frazione di gioco. Passano appena 9’ ed è Maruggi, servito di testa da Troiano D, ad avere la prima palla gol. A tu per tu con il portiere, Maruggi non sfrutta la situazione favorevole. Al 12', il Bella passa in vantaggio. Azione da cineteca con Troiano D che lancia la corrente Parisi G, il quale, dall'aut di destra crossa in mezzo all'area. Ricigliano Mauro, in tuffo, gonfia la rete con un colpo di testa. Gli uomini di mister Del Pino, gal-
vanizzati dalla buona prestazione, cercano il raddoppio. E' il 22', quando il Miglionico comincia a spingere e, approfittando di una palla persa al limite dell'area dalla formazione di casa, Grande vede in posizione defilata Lambertini, ma il suo bolide risulta completamente fuori misura. Nel secondo tempo il Miglionico entra in campo deciso a prendere in mano le redini dell'incontro. Ma, al 4’, Remollino pesca Parisi G sulla destra, che libera un tiro forte e preciso. Nella circostanza, Deceglie si supera con un volo pindarico. Al 10’, accade di tutto. Il Miglionico pigia sull'acceleratore con il motorino Lamacchia, che si incunea in area e mette in mezzo per Tataranni, il quale con un piattone serve Lambertini. Il goleador miglionichese segna, ma secondo l'assistente di linea è fuorigioco. Il pareggio arriva al 2’. Lambertini raccoglie una palla al limite dell'area difesa da Troiano S e una volta entrato fa partire un tiro, ribattuto dall'estremo difensore di casa. Ma Lambertini e lì e il secondo colpo non lo sbaglia. Al 39’, inaspettatamente, Maruggi, trova un varco per Ricigliano Mauro. Il portiere e il difensore materani si ipnotizzano a vicenda e Ricigliano Mauro, segna e ringrazia. Al 46’, si materializza la beffa per il Bella. Il centrocampo casalingo perde la palla. Lamacchia, lanciato da un compagno, entra nelle maglie della retroguardia bellese e riagguanta il pareggio. Il Miglionico rappresenta la classica squadra di qualità e quantità e il Bella, seppur sfortunato, ha ritrovato un gioco a tratti spumeggiante. Giovanni Petilli sport@luedi.it
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Sport 39
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
Il Balvano aveva pregustato il successo dopo il vantaggio di Cilibrizzi
Bnl Pignola, pari di rigore Nel finale di partita il penalty trasformato da Santangelo BALVANO BLN PIGNOLA
1 1
BALVANO: Villani, Iacullo, Pentangelo (3' D'Eboli), Turtruriello, Bochicchio, Simone, Matturro, Picerno, Bovino M., (85' Bovino C.), Petraglia (89' Casciano), Cilibrizzi. All. Turturiello P. BLN PIGNOLA: Zaccagnino, Palo, Santarsiero, Sabia Vinc., Tavassi, Santangelo, Salvia (46' Brancato), Olita (83' Buonansegna G.), Romaniello, Pirulli, Galluzzi. All. Tramutola N. ARBITRO: Capolupo di Mt (Alagia-De Luca) RETI: 46' p.t. Cilibrizzi (B), 87' Santangelo (BNL)(r) NOTE: Spettatori oltre 200 con un centinaio ospiti. Ammoniti: Galluzzo (BLN) e Bochicchio (B). Espulsi: 81' Iacullo (B) e all'87' Simone (B) per doppia ammonizione. Recupero: 1' p.t. e 5' s.t. VIETRI DI POTENZA - “E' uno scandalo, siamo stufi di andare avanti così, è inutile continuare, ci sentiamo presi in giro, noi vogliamo
Il tecnico Tramutola
giocare a calcio e non essere scippati ogni domenica, ci dicano quali sono le squadre che devono vincere, saremo più contenti. E' una vergogna”: si riassume nel pensiero del presidente del Balvano, Turturiello, l'umore della società e della squadra balvanese che ieri, al “Santa Domenica”, ha pareggiato per uno a uno con-
tro il Bln Pignola di mister Tramutola. I balvanesi hanno contestato pesantemente la terna arbitrale, ed in particolare l'arbitro che all'87' ha assegnato un rigore al Pignola definito “inesistente” dal Balvano. In effetti, non si è capito cosa sia successo in area, falli non se ne sono visti. Ma prima di ciò, espulso Iacullo del Balvano (in due minuti doppia ammonizione, forse esagerata) e poi Simone, ammonito due volte in pochi secondi in occasione del rigore. Per il resto, il pareggio è sembrato il risultato più giusto, tra due squadre che si sono limitate molto al gioco a centrocampo. Pochi le nitide occasioni da gol. Una delle poche del Balvano sfruttata splendidamente al 46' del primo tempo con il duo Bovino-Cilibrizzi. Per gli ospiti, spinti da un centinaio di tifosi giunti a Vietri, pareggio di rigore a 3' dal termine, ma comunque meritato per quello che si è visto in campo. Nel primo tempo Pignola in avanti all'11', ma il tiro di Galluzzi trova le braccia di Villani.
Reazione del Balvano al 28', cross di Cilibrizzi, testa di Bovino e parata. Ospiti in avanti al 41': Pirulli crossa, testa di Galluzzi e splendida parata di Villani. Vantaggio balvanese allo scadere: Cilibrizzi recupera, scende con la palla, libera Bovino, palla in area e di prima ancora Cilibrizzi realizza. Al 64' Galluzzi per Santarsiero e tiro poco fuori. Dopo un quarto d'ora di gioco a centrocampo, all'80' il Balvano in avanti: Bovino per Petraglia, tiro altissimo. Il Pignola prova a racimolare almeno un punto e si porta in avanti con Romaniello, palla per Pirulli e tiro di Brancato fuori. Da un calcio d'angolo (87') l'arbitro fischia il penalty. Non si capisce cosa sia successo. Tra le proteste (e l'espulsione di capitan Simone) sulla palla va Santangelo che spiazza Villani e fissa il risultato finale sul pareggio. Parapiglia nel finale, con proteste nei confronti della terna arbitrale e qualche parola di troppo tra i calciatori. Claudio Buono sport@luedi.it
Reti inviolate in uno dei match più attesi della giornata
Il Grottole e il Pietragalla finisco per annullarsi a vicenda GROTTOLE PIETRAGALLA
0 0
GROTTOLE: Zaccaro, Buono, Scarfone, Carbone, Lanzolla, Paladino, Zaverino, Prisco, Moramarco, Armento, Bitetti; All. D’Ascanio. PIETRAGALLA: Ciriello, Summa, Di Tommaso, Pappalardo, Pietragalla M., Di Bello, Gorga, Pietragalla L., Vertone, Alfonso, D'Amico; All. Potenza. ARBITRO: Burgi di Matera (Armandi Amati) GROTTOLE - Finisce con un pareggio a reti inviolate il big mach della decima giornata del campionato di Promozione tra Grottole e Pietragalla. Poche le emozioni in campo e un pareggio tutto sommato giusto. La gara: poche emozioni, partita fram-
mentata ed estremi difensori praticamente inoperosi per i primi quarantacinque minuti di gioco. Troppo tatticismo da entrambe le parti con le difese attentissime a non concedere niente agli avversari e reparti offensivi in chiara difficoltà su entrambi i fronti. Due rigori contestati da entrambe le squadre (uno a testa) ma il direttore di gara non ha concesso nulla. La ripresa del gioco è più movimentata con i padroni di casa che provano la conclusione verso Ciriello in più occasioni con Armento e Bitetti ma la difesa ospite regge bene. Il Pietragalla reagisce e prova la reazione ma il centrocampo locale è troppo folto per essere abbattuto. La partita non decolla e le formazioni sembrano non volersi farsi male a vicenda e così la partita si chiude con un pareggio avaro di emozioni che, però, porta un punto a testa al-
le due pretendenti. Uno guizzo ospite porta la firma di Alfonso che a tu per tu con Zaccaro fallisce il gol vittoria. Il Grottole, reduce dalla brutta sconfitta di otto giorni fa contro il Montescaglioso porta a casa un punto importante che gli permette di mantenere la quinta posizione. Il Pietragalla, che ormai non vince da un mese e che non trova la via del gol ormai da quattro partite rimane comunque in terza posizione in classifica a ridosso dal Miglionico ma ormai lontano cinque lunghezze dal Moliterno. Il reparto offensivo, che sino all'ultima domenica di ottobre era il migliore dell'intero campionato sembra aver smarrito la vena realizzativa. Tre punti nelle ultime quattro apparizioni forse sono pochi per una squadra che è stata indiscussa protagonista ad inizio stagione. Rocco De Rosa sport@luedi.it
Tramortito lo Scanzano con Martino e un doppio Mastroianni
Nulla da fare per il Lagopesole che resta a secco
Bellomo-Armaiuoli per il blitz del Varisius Balzo in avanti che vale il sesto posto LAGOPESOLE VARISIUSMT
0 2
LAGOPESOLE: Mariano, Telesca, Colangelo D., Coviello T. (27' s.t. Coviello S.), Pace G.; Pace P. (2' s.t. Rosa), Mecca D., Colangelo N.; Coviello C., La Notte (2' s.t. Zaccagnino), Sabato. All. Alfano. VARISIUS MATERA: Rondinone, Cifarelli, Campanella, Persia, Pietracito; Bellomo (21' s.t. Di Pede), Giordano, Festa, Di Lema (38' s.t. Campanaro); Tragni G., Armaiuoli (31' s.t. Assi). All. Tucci. ARBITRO: Tomasulo di Venosa (Lattanzio e Mekonen). RETI: 4' s.t. Bellomo, 11' s.t. Armaiuoli. Bellomo ieri a segno
AVIGLIANO - Oltre mezz'ora di attesa prima di vedere la gara iniziare, complice il ritardo nell'arrivo di uno dei guardalinee (Lattanzio, nello specifico). Che per la terna arbitrale non sarebbe stato un pomeriggio semplice, era stato da subito chiaro. L'azione che ha deciso il match lo ha confermato. C'è un lancio lungo, Tommaso Coviello e Di Lema vanno verso la palla con il difensore federiciano in anticipo. I due entrano in contatto fuori area, poi vanno a terra dentro l'area, mentre Mariano fa sua la sfera. Tomasulo indica il dischetto, ed è una sorpresa un po' per tutti. Tragni batte, Mariano respinge, Bellomo irrompe e mette dentro. Mekonen alza la bandierina, spiegando che Bellomo era entrato in area prima del tiro. Si discute a lungo, poi Tomasulo convalida. Sette minuti dopo, Armaiuoli si infila in una difesa distratta e in diagonale raddoppia, ma la partita era finita già, perché il Lagopesole con la testa ormai non c'era più. Ma al di là dell'episodio, la vittoria del Varisius è più che legittima. Costruita con
la superiorità a centrocampo, dove i materani, con un uomo in più nello schieramento e Tragni sempre pronto a risalire a sostegno, hanno approfittato di un Lagopesole in cui i due esterni del trittico d'attacco non riuscivano a tornare ad aiutare il reparto mediano. Poi, il calcio è spesso fatto di episodi. E il Lagopesole, se può recriminare sul rigore, deve recitare il mea culpa per l'occasione sprecata da carmine Coviello, che tutto solo davanti a Rondinone ha cercato un improbabile pallonetto di testa, vanificando una situazione che poteva cambiare la storia della gara. Che invece è proseguita nel segno del controllo da parte di un Varisius, che se ha trovato qualche difficoltà a entrare nello schieramento difensivo biancorosso, provando spesso da lontano, ha saputo però meglio gestire il possesso di palla, portando a casa un successo, e tre punti, preziosissimi e lasciando al Lagopesole soltanto rabbia e recriminazioni. Giancarlo Tedeschi sport@luedi.it
Semaforo rosso per il Real Irsina di mister Giacomo Rizzi
Tre squilli del Lagonegro Pescopagano, basta Tavarone LAGONEGRO SCANZANO
3 0
SOCCER LAGONEGRO: Armando, Borreca, D'Agostino, Mangariello, Orlanno, Ielpo, Messuti G., Matroianni (30' st Piro), Pugliese La Corte, Martino, Amiranda(40' pt Cantisani). A dispo. Fittipaldi, Fiore, Rocco, Cantisani, Falabella. All. Oliva SCANZANO: Pinelli, Fittipaldi, Gammino, Iacovino, Leone, Dattoli, Loscalzo, Lavegas,Valinoti, Salerno, Dipinto(35' Gualano), All. Marzano, De Luca, Corleto, Viviani, Devito, Mairo, Gualano. ARBITRO: Di Noia di Potenza (Lapadula e Gioia) RETI: 15' pt Mastroianni, 25 'pt Mastroianni, 24' st Martino. NOTE: Ammoniti: Pinelli, Mastroianni e Gualano. LAGONEGRO - Trova finalmente i tre punti la formazione di mister Oliva che in crisi di risultati da alcune giorna-
te, ha messo a punto ieri una vittoria che ridà morale e muove la classifica, ai danni del fanalino di coda Scanzano. Corrono, segnano ma soprattutto vincono i lagonegresi. Da subito sono tante le occasioni che la Soccer si procura contro una formazione che appare immobile e non riesce a tener testa agli uomini del tecnico lagonegrese. È così arrivano pungenti i gol dell'attaccante lagonegrese, che castiga ben due volte lo Scanzano, il primo con uno stop di petto che permette a Mastroianni di aprire le marcature, ed il secondo sempre grazie alla vena del giovane lagonegrese, che di testa infila il doppio vantaggio alla metà del primo tempo. Tra le note poi anche un rigore negato ai locali che non si scoraggiano e nel secondo tempo cercano di chiudere definitivamente la partita. Si fanno vedere solo sporadicamente gli ospiti davanti la porta di Armando, che nelle occasioni in cui è chiamato in
causa risponde bene e lascia invariata la situazione. Non si rilassa per niente la Soccer neanche nella seconda frazione di gioco, con molte occasioni da gol, alle quale risponde lo Scanzano con un'unica possibilità di rilievo al 20', quando prende appieno un palo. Nel secondo tempo la Soccer è travolgente chiude definitivamente la sua partita con il gol realizzato da Martino e che impreziosisce la gara e regala un gran finale che non dà più agli ospiti possibilità di rimonta. Sullo scadere sfiorano nuovamente il gol gli uomini di Oliva che poi al triplice fischio finale gioiscono per una vittoria che ridà ossigeno e sorrisi ai lagonegresi. Soddisfazione per i tre punti da parte del presidente Fortunato che a fine gara si complimenta con i suoi per aver risposto bene ad un periodo di difficoltà in cui ora la Soccer risale la china. Paola Vaiano sport@luedi.it
PESCOPAGANO1926 REALIRSINA
1 0
PESCOPAGANO: Rosa, Perillo, Di Già, Lanza, Tavarone, Cantone, Loianno (29' st Bergamasco), Capasso, Lotano, Nicastro (41' st Montano) Arcamone (19' st Glorioso). A disp.: Briuolo, Roselli, Laurenziello, Vicinanza. All: Pantuosco (Toscano in panchina). REAL IRSINA: Lolaico, De Biase, Abruzzese, Ventricelli, Scialis, Addamiano, Cataldo, Cataldi, Papangelo, Saraggi, Papangelo G.. A disp.: Carlucci, Decallanz, Capazzera, Masiello, Rizzi. All. Rizzi. ARBITRO: Albano di Potenza (VerrastroGuida). RETE: 5'st Tavarone. NOTE: Partita giocata a porte chiuse. Temperatura gradevole. Terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Lotano. PESCOPAGANO - Con una rete ad inizio ripresa del centrale difensivo Tavarone, il Pescopagano guidato per l'occassione dal diesse Toscano torna a vincere sul proprio terreno di gioco dopo un'astinenza che durava da circa due mesi. L'ultima vittoria casalinga, infatti, gli uomini del Presidente Laurenziello l'avevano ottenuta con un secco 2-0 ai danni di uno stordito Balvano. Con i tre punti incamerati la compagine ofantina affianca pro-
prio il Real Irsina del coach Rizzi che nell'occasione è apparso incolore e decisamente sterile in attacco. Il match non è stato disputato a ritmi altissimi con rari lampi di gioco da ambo i lati. A pochi minuti dall'inizio delle ostilità, il giovane Loianno ('92), prodotto del vivaio di casa, si metteva in mostra con una conclusione dal limite che faceva la barba alla traversa (6'pt). Un quarto d'ora di noia assoluto fino al colpo di testa di Tavarone che mancava d'un soffio il bersaglio grosso (20'pt). Non accadeva praticamente nulla fine alla fine della prima frazione di gioco. Nella ripresa i locali abbassavano il ritmo della partita e lasciavano il possesso di palla all'avversario, senza però rischiare nulla dalle parti dell'estremo difensore Rosa. Ciò nonostante l'unica azione di rilievo era propria targata Pescopagano, che al 5'st da un cross di Capasso, realizzava la rete del vantaggio con un tap-in di Tavarone. Dopo la rete del vantaggio di casa gli ospiti provavano una disordinata reazione che fruttava solo qualche confusionaria mischia in area. Molto più pericoloso il Pescopagano che su calcio d'angolo battuto da Capasso, sfiorava la rete del raddoppio con un colpo di testa di Nicastro che impattava contro la traversa. Era praticamente l'ultima azione di rilievo del match che terminava tra la gioia dei tifosi di casa al termine di ben 4 minuti di recupero. Gabriele Lotano sport@luedi.it
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40 Sport
Risultati e classifica A. Potenza-Ruvo
4-0
Albatros-Castelgrande
2-1
Cancellara-Possidente
5-1
SAVOIA
22
8
7
1
0 20 6
4
4
0
0 10 3
4
3
1
0 10 3 14 +6
CANCELLARA
17
8
5
2
1 18 7
4
4
0
0 14 3
4
1
2
1
4
4 11 +1
Castelpantano-Savoia
1-2
VITALBA
15
8
5
0
3 17 6
4
4
0
0 10 0
4
1
0
3
7
6 11 -1
R. Montemilone-Abriola
1-0
A. POTENZA
15
8
4
3
1 11 4
4
2
2
0
2
4
2
1
1
4
2
7
-1
S. Angelo-Fst Rionero
0-2
ALBATROS
15
8
4
3
1 16 11 4
3
1
0 10 4
4
1
2
1
6
7
5
-1
FST RIONERO
15
8
4
3
1
4
4
2
2
0
4
1
4
2
1
1
5
3
5
-1
R. MONTEMILONE
12
8
3
3
2 14 8
4
2
1
1
6
5
4
1
2
1
8
3
6
-4
FUTURA
12
8
3
3
2 12 14 4
1
2
1
8
7
4
2
1
1
4
7
-2 -4
S. ANGELO
11
8
3
2
3 10 12 4
2
1
1
5
5
4
1
1
2
5
7
-2 -5
CASTELPANTANO
10
8
2
4
2 13 10 4
2
1
1
9
5
4
0
3
1
4
5
3
BARRATA
10
8
3
1
4
7
4
2
1
1
3
2
4
1
0
3
4
7
-2 -6
ABRIOLA
8
8
2
2
4
8 10 4
1
2
1
5
5
4
1
0
3
3
5
-2 -8
CASTELGRANDE
5
8
1
2
5
7 14 4
1
2
1
4
4
4
0
0
4
3 10 -7 -11
S. CHIRICO N.
4
8
1
1
6
8 20 4
1
0
3
5
8
4
0
1
3
3 12 -12 -12
POSSIDENTE
4
8
1
1
6
8 28 4
1
0
3
2 13 4
0
1
3
6 15 -20 -12
RUVO
1
8
0
1
7
4 19 4
0
1
3
4
0
0
4
0 10 -15 -15
S. Chirico N.-Barrata Vitalba-Futura
Prossimo turno
2-3 5-0
9ª giornata 22/11/09 ore 14.30
Abriola-Albatros Barrata-S. Angelo Castelpantano-A. Potenza Fst Rionero-Vitalba Futura-S. Chirico N. Possidente-Castelgrande Ruvo-Cancellara Savoia-R. Montemilone
9
9
7
9
4
8ª
giornata
8ª
giornata
-6
A Castelgrande ko
L’Albatros conquista i tre punti
Risultati e classifica
ALBATROS 2 CASTELGRANDE 1 ALBATROS: Caterini, De Luca, Lancellotti A. (10'pt Pepe), Lancellotti D., Monaco, Mancuso F., Viola (37'pt Giganti), Calabrese B., Silipo (37'st Lancellotti C.), Paolucci, Pagano; A disp. Calabrese P., Mancuso R., Giacinto, Colangelo; All. Leone. CASTELGRANDE: Traficante, Cerone (24'st Federici D.), Lepore, De Leonardis, Tricarico, Pisciottani F., Colucci, Cerone, De Santis (37'st Errico), Federici F., Pisciottani G.; A disp. Pace, Petruzzello, Muro, Dereviziis A., Lisanti; All. Dereviziis V.. ARBITRO: Griesi da Venosa. RETI: 20' pt Pagano, 22' st Paolucci, 36' st Federici D. NOTE: Temperatura gradevole e mach equilibrato. Ammoniti Mancuso F. (A), Lepore (C). Nessun espulso. Angoli sei a cinque per il Castelgrande. Recupero 3'pt e 3'st. OPPIDO LUCANO - Dopo tre trasferte consecutive l'Albatros Oppido torna a giocare sul sintetico del comunale e torna anche alla vittoria dopo il pareggio esterno nel mach di recupero in quel di Montemilone. I ragazzi al cospetto di mister Leone vincono per due a uno contro il Castelgrande di mister Dereviziis che mette in campo una squadra solida e ben organizzata tatticamente ma poco concreta in fase offensiva. La gara: sono i padroni di casa che partono subito con il piede sull'acceleratore e dopo appena 3' dal fischio di inizio Traficante deve intervenire su Paolucci lanciato a rete. Al 10' di gioco prima tegola per mister Leone che è costretto alla sostituzione di Lancellotti A. per un problema alla caviglia. Al suo posto entra Pepe. Al 13' è Federici F. che prova da fuori area ma Caterini blocca in due tempi. Il gol arriva al 20', Mancuso F. lancia nello spazio Pagano che elude la marcatura e si invola verso Traficante che non
può niente: Albatros in vantaggio. Il Castelgrande reagisce e con Pisciottani G. al 38' centra il palo che nega il gol agli ospiti. Il finale del primo tempo è tutto per gli ospiti che cercano la rete del pareggio senza però riuscirci. Il ritorno in campo vede gli ospiti più attivi e vogliosi di riequilibrare il mach ma solo al 14' Lepore calcia di prima intenzione verso Caterini che vede la palla sfiorare il palo alla sua destra. Il Castelgrande continua la pressione ma al 22' è un errore difensivo di Tricarico, che svirgola malamente la palla, a spianare la strada a Paolucci che a due passi da Traficante non sbaglia il raddoppio. Al 36' arriva il gol di Federici D. bravo a svettare di testa in area avversaria e battere Caterini per il due a uno. Nei minuti finali gli ospiti ci provano ma la difesa oppidese regge all'urto e così l'Albatros porta a casa i tre punti confermando la terza posizione in classifica. Rocco De Rosa sport@luedi.it
A. Tursi-I.F. Valsinni
0-1
Grassano-Latronico
4-0
I. Burgentia-Pomarico
2-0
BERNALDA
21
8
7
0
1 19 7
4
4
0
0 11 4
4
3
0
1
A. TURSI
19
8
6
1
1 19 6
4
2
1
1
7
2
4
4
0
0 12 4 13 +3
I.F. VALSINNI
19
8
6
1
1 16 7
4
4
0
0
8
2
4
2
1
1
8
5
9 +3
SATRIANO
15
8
4
3
1
3
4
4
0
0
8
1
4
0
3
1
1
2
6
-1
Salandra-Bernalda
2-1
SALANDRA
15
8
4
3
1 13 9
4
3
1
0
8
4
4
1
2
1
5
5
4
-1
Satriano-Metanauto
1-0
TRICARICO
13
8
4
1
3 16 7
4
3
0
1 14 3
4
1
1
2
2
4
9
-3
POMARICO
11
Tricarico-S. Lauria
6-1
8
3
2
3 15 10 4
3
1
0 11 1
4
0
1
3
4
9
5
-5
R. GRUMENTO
9
8
2
3
3
7 10 4
1
1
2
3
6
4
1
2
1
4
4
-3 -7
V. d Agri-F. Moliterno
1-0
METANAUTO
9
7
3
0
4
7 12 3
2
0
1
5
4
4
1
0
3
2
8
-5 -4
I. BURGENTIA
9
8
3
0
5
5 10 4
3
0
1
5
1
4
0
0
4
0
9
-5 -7
V. D AGRI
8
8
2
2
4
5
9
4
2
1
1
4
3
4
0
1
3
1
6
-4 -8
ROCCANOVA
7
8
1
4
3
4
7
4
0
4
0
2
2
4
1
0
3
2
5
-3 -9
LATRONICO
7
8
2
1
5
5 14 4
2
1
1
3
2
4
0
0
4
2 12 -9 -9
GRASSANO
6
7
2
0
5
7 15 4
2
0
2
6
6
3
0
0
3
1
9
-8 -9
F. MOLITERNO
5
8
1
2
5
7 15 4
1
1
2
6
8
4
0
1
3
1
7
-8 -11
S. LAURIA
3
8
0
3
5 10 23 4
0
2
2
5
9
4
0
1
3
5 14 -13 -13
9
8
3 12 +5
R. Grumento-Roccanova 0-2
Prossimo turno
9ª giornata 22/11/09 ore 14.30
Bernalda-Tricarico F. Moliterno-A. Tursi I.F. Valsinni-Latronico Metanauto-I. Burgentia Pomarico-R. Grumento Roccanova-Satriano S. Lauria-Grassano Salandra-V. d Agri
A Il Savoia porta via l’intera posta in palio grazie alle reti di Tolve e Villano
Il Castelpantano cede alla capolista CASTELP. SAVOIA
1 2
CASTELPANTANO: Arleo, Gallo, Nolè, Zaccagnino D., Colonnese, Minici, Mancusi, Accetta, Carovigno, Coiro (Sileo), Eufemia. A disp: Paggi, Zaccagnino A., Vaccaro, Maraglino, Gianfredi. All: Laurenzana S. SAVOIA: Uva L., Spera, Pagano, Lupo, Laviano, Losasso, Di Bitonto (Marino G.), Tolve, Villano, Palo, Letterelli (Ricciardi). A disp: Montone, Covucci, Caggianese, Gigliello, Marino D. All: Romano R. ARBITRO: Votta Federico di Moliterno RETI: 10' Tolve, 18' Villano (S). 79' Minici (rig.) (CP) NOTE: Ammoniti: Minici,
Sileo, Nolè, Colonnese (CPantano). Lupo, Gigliello, Laviano, Pagano (Savoia) Angoli: 4 a 3 (Savoia). Spettatori: 50. PIGNOLA - Dopo quattro risultati utili consecutivi, si arresta la marcia del CastelPantano davanti al proprio pubblico contro la prima in classifica. La gara si è distinta per la superiorità tecnica e di impostazione da parte del Savoia ma i padroni di casa hanno tenuto testa, nonostante il risultato finale, macinando gioco soprattutto nella seconda fase e sfortunati nelle conclusioni dei suoi avanti troppo precipitosi sotto rete, dove il Savoia nei primi 45' è andato in rete con solo due azioni controllando la gara e agendo di rimessa. Al
2' il CP calcia una punizione con Eufemia che serve Accetta ma Uva prima si rifugia in angolo e poi allontana la minaccia. Sul fronte opposto stessa situazione. Va sulla bandierina Palo calciando direttamente sul portiere che devia in fallo laterale. La rimessa di Pagano pesca in area Tolve che al 10' svetta di testa portando in vantaggio i suoi. Potrebbe pareggiare il CastelPantano con Minici. Servito in area su punizione da Carovigno non imbatta il pallone davanti a Uva e l'occasione sfuma. Stiramento per Di Bitonto del Savoia che cede il posto a Marino G. e in contropiede Villano al 18' si presenta solo davanti a Arleo, lo scarta e raddoppia. Immediata reazione del Castel, prima con Eufemia. La pu-
nizione diretta nel sette e sventata a pugni chiusi da Uva che vola mettendo in angolo poi Carovigno, da buona posizione, mette al lato. 36' fa peggio Villano per il Savoia: prima si fa anticipare da Arleo poi, su un errore collettivo della difesa a porta vuota, non centra il bersaglio. Il CPantano manda in campo Sileo che vivacizza la manovra e per poco non realizza sfiorando il palo alla sinistra di Uva. Ci riesce al 79' su rigore sacrosanto concesso per atterramento di Carovigno trasformato da Minici. Nei minuti di recupero concessi dall'arbitro, Eufemia avrebbe agguantato il pari, ma Uva salva la porta e il risultato. Leonardo Martino sport@luedi.it
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Sport 41
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
B La Fortitudo Moliterno frena dinanzi al Villa d’Agri
A decidere è Lo Bosco VILLA D’AGRI 1 FORTITUDO MOLITERNO 0 VILLA D’AGRI: Bocca, Berardone, Azzato, Riso, Lauletta, Berterame (19’ st Bove), Lo Bosco, Salera (35’ st Albini), Varallo, D’Elia, Votta (32’ st Magalotti). A disp.: Coiro, Bonatesta, Papaleo, Bontempi. Allenatore: Marinelli. FORTITUDO MOLITERNO: Ciliento, Forastiero, Di Perri, Ianniello, D’Andrea (32’ st Messuti), De Mare, F. Aiello 84’, Rizzo, Abate, De Paola, La Torraca. A disp.: La Banca, Petrocelli, D. La Padula, D’ D’Andrea, Pinto, F. Aiello 85’. Allenatore: Canzoniero. ARBITRO: Muscio di Potenza. RETE: 42’ st Lo Bosco. NOTE: Giornata soleggiata. Terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Lauletta, Berardone (V). Angoli: 3-3-. Recupero: pt 2’; st 4’. Spettatori: circa 100 di cui una ventina provenienti da Moliterno.
Lo Bosco è il match-winner
IL VILLA D’AGRI piazza il colpo decisivo in una partita dura, durissima, fino all’ultimo minuto. La squadra blaugrana riesce a battere la Fortitudo Moliterno nel derby con un 1-0 conquistato con grande grinta e con il cuore, a tre minuti dalla fine. Primo tempo senza efficacia nella manovra offensiva, ripresa incolore, complici anche i cambi obbligati di Berterame, Votta e Salera. Ci ha pensato come contro il Grassano ancora Lo Bosco, che spostato di posizione come quella volta da ala destra a seconda punta, con un gran colpo di testa, quando tutto sembrava finito, a dare i tre punti al Villa d’Agri, che significano allontanarsi dalla zona a rischio. Dopo i primi minuti di gioco, con un Villa d’Agri
propenso alla verticalizzazione con i lanci di Berterame e Varallo, all’11’ la Fortitudo Moliterno prova ad impensierire Bocca con un bel tiro dalla distanza controllato dall’estremo difensore locale. I padroni di casa faticano a reagire e al 22’ ancora la squadra di Canzoniero a rendersi pericolosa che per un soffio non trova il vantaggio con Abate che sbaglia incredibilmente a due passi da Bocca su un traversone di La Torraca. Al 30’ materiale per la moviola quando D’Elia cade in area dopo un contatto con Ianniello. Gli ospiti non abbassano di tono e di intensità e al 36’ F. Aiello 84’ ha sui piedi una palla d’oro che spreca malamente a porta spalancata. Per vedere una conclusione dei blaugrana bisogna aspettare il 40’ quando Votta con un pal-
lonetto cerca il colpo ad effetto ma sfiora la traversa. Dopo i primi quarantacinque minuti di gioco si segnala un Villa d’Agri volenteroso ma involuto nella manovra offensiva. Buona la partita della Fortitudo Moliterno in fase di contenimento. I locali provano ad invertire la tendenza del primo tempo ma avviene l’effetto contrario. I molitenresi dopo un solo minuto rischiano di sbloccare la partita con F. Aiello 84’ che scattato sul filo del fuorigioco davanti al portiere locale calcia a lato. Al 17’ occasione da gol per Lo Bosco che impegna seriamente Ciliento alla parata in angolo. Al 33’ De Paola fa tremare il Cupolo quando su una punizione dai 40 metri colpisce la traversa. Un minuto più tardi la Fortitudo Moliterno rischia il colpo del ko ed è provvidenziale il salvataggio sulla linea di Rizzo sul colpo di testa di Lo Bosco. Al 39’ gli ospiti sfiorano il vantaggio con F. Aiello 84’ che approfittando di un disimpegno errato di Berardone, salta Bocca in uscita e in girata per sua sfortuna tira sul fondo. L’errore costa caro e tre minuti dopo accade l’inimmaginabile. Varallo insiste di forza su un pallone fino ad arrivare in area di rigore, vince il contrasto con Forastiero e calibra un cross morbido per Lo Bosco che con uno stacco strepitoso batte Ciliento di testa. Il Villa d’Agri può gioire per i tre punti sofferti ma fondamentali che le permettono di portarsi sei squadre alle spalle e di avvicinarsi a Metanauto Picerno e Real Grumento distanti una lunghezza. La Fortitudo Moliterno ha offerto una bella prestazione e la sua classifica è assai bugiarda. Biagio Bianculli sport@luedi.it
B Il Valsinni espugna Tursi ed è secondo in classifica
Grieco per l’aggancio TURSI VALSINNI
0 1
AURORA "NICOLA RUSSO" TURSI: Lobasso, Gagliardi, Santamaria, Mastrodomenico, Marzano, Bavaro, Policarpo, Albano, Ravanelli, Zuccarelli, Mele (dal 26' del st Crucinio). A disposizione: Vita, Francolino, Di Trani, Sundas, Palermo, De Riso. All. Angelino. FAGNANO VALSINNI: Manolio, D'Alessandro, Algeri, Mastrangelo, Campea (dal 20' del st Montemurro), Grieco, Pennuzzi, Ferraiolo G., D'Ambrosio, Giampietro, Ferraiolo C. A disp. Martino, Cristiano, Rinaldi, Petrigliano, Truncellito, Di Giacomo. All. Modarelli. ARBITRO: Capolupo di Matera. RETE: al 33' del st Grieco . NOTE: Angoli: Tursi 4 e Valsinni 3. Recuperi: 1' nel pt e 4' nel st. TURSI - L'Aurora Nicola Russo ha perso la partita contro il Valsinni. Il primo tempo era finito a reti inviolate. Si andava avanti cosi anche nel secondo tempo. C'è stata una bella azione da gol, quando era entrato Crucinio al posto di Mele. Mischia in area e Crucinio che tira in porta a portiere battuto, ma un difensore del Valsinni salva il gol che era quasi entrato in rete. Ripartenza della squadra ospite, un difensore del Tursi respinge male, la palla viene ripresa sul lato destro dall'attaccante Greco, che con un bel tiro diagonale, insacca la palla alle spalle del portiere Lo-
basso, quasi all'incrocio del secondo palo. Fino a quel momento il portiere della squadra di casa non aveva fatto interventi degni di rilievo e quel gol suona quasi come una beffa. La squadra di capitan Policarpo ha provato a reagire, ha attaccato in massa. Al 35' della ripresa gran tiro di Zuccarelli e grande parata del portiere ospite, che ha sventato così ogni velleità offensiva della squadra tursitana. In una mischia ha salvato la sua porta, ma ha ricevuto inavvertitamente un colpo in testa ed è rimasto a terra dolorante per alcuni minuti.
Poi il portiere Manolio si è alzato ed ha continuato a giocare. Del resto mancavano pochi minuti alla fine della partita, che è stata ancora negativa per la squadra di casa. Da notare il difensore Algeri del Valsinni uno dei migliori in campo. Nel primo tempo la squadra di mister Angelino aveva attaccato di più. Marzano e Bavaro e Zuccarelli avevano provato a segnare con molti tiri da fuori area, ma il pallone o finiva sopra la traversa o veniva parato dal portiere ospite. I giocatori del Valsinni hanno corso di più ed i giocatori della squadra di casa, avevano
Michele Grieco ieri a segno
accusato un po' di stanchezza nel secondo tempo. Salvatore Martire sport@luedi.it
B, il Tricarico travolge il Lauria TRICARICO LAURIA
6 1
TRICARICO: Messina G., Salerno, Cortese L., Potenza, Lapata, Novellino (37' st Fois), Cortese F., De Biasi R., De Biasi G. (23' st Langone), Locuoco, Soldo; A disp. Messina E.; All. De Biasi F. LAURIA: Di Lascio, Curzio, Ielpo, Pesce, Rossino (30' st Nocera), Baldini, Reale, Lattuga, Olivieri (23'st Lamboglia), Perretta, Di Gregorio; A disp. De Nicolò, Cozzi, Fraudatario, Rocco, All. Pesce ARBITRO: Caruso di Potenza RETI: 2' pt Cortese F. (T), 10' pt Reale (L), 21' pt 41' pt De Biasi R.(T), 18' st De Biasi G.(T), 37' st Potenza (T), 42' st Soldo (T) NOTE: Recuperi: 1 'pt, 1' st. Ammoniti: Cortese L. (T), Di Lascio (L), Pesce (L), Baldini (L), Lattuga (L), Perretta(L) TRICARICO - Pronti via ed è subito vantaggio rossoblu: Lapata per Soldo che si invola sulla sinistra, dal limite mette al centro e l'accorrente Cortese F. (tatticamente sempre ineccepibile) mette in rete a porta vuota. Sembra tutto facile per i ragazzi di De Biasi che al quinto vanno vicini al raddoppio con una conclusione di Locuoco che termina di poco a lato. Ma al 10' arriva il pareggio degli ospiti: batti e ribatti sul limite dell'area tricaricese la palla arriva a Reale che con un tiro - cross infila la palla in rete. I tricaricesi sembrano storditi e non trovano più il bandolo della matassa. Fino al 21' quando a riportare i suoi in vantaggio ci pensa de Biasi R.: sugli sviluppi di un angolo calcia al volo dal limite dell'area e infila la palla all'angolino basso. Un minuto dopo Locuoco imbecca la testa di Soldo ma la conclusione termia di poco alta. Al 37' De Biasi G. calcia da fuori area ma Di Lascio è attento e respinge in angolo. Al 41' è ancora de Biasi R. con una strepitosa azione personale a triplicare: strappa la palla dai piedi di un avversario nella sua trequarti e parte palla al piede inarrestabile fino al limite dell'area dove salta un avversario calcia di sinistro e mette in rete. Nel recupero Nella ripresa non cambia il copione anche se i ritmi calano. Al 4' Salerno mette al centro per Locuoco il cui tiro al volo è respinto in angolo da Di Lascio. Poi più niente fino al 18' st quando Lapata lancia De Biasi G. che brucia in velocità due avversari, salta il portiere e appoggia in rete. Al 20'st si fa vedere il Lauria con un tiro di Perretta che Messina G. para agevolmente. I padroni di casa controllano il Lauria non ha la forza di reagire e l'emozione più grande arriva al 37' st. Langone batte un angolo dalla destra al centro, tra due avversari sbigottiti Potenza con una rovesciata potente e veloce mette la palla sotto l'incrocio dei pali. E il pubblico si spela le mani a furia di applaudire. Al 42'st gloria meritata anche per Soldo. Il neo entrato Fois lo lancia sulla destra e la punta tricaricese con un preciso pallonetto chiude l'incontro sul 6 a 1. Paolo Paradiso sport@luedi.it
B L’Invicta si sbarazza del Pomarico con le reti di Lopardo e Di Bari
Burgentia in versione casalinga INVICTABURGENTIA 2 POMARICO 0 I.BURGENTIA: Di Mare F., Lopardo C., Oliveto G., Lopardo G., Macchia, Pepe, Ferrarese P., Avino (26' st Collazzo G.), Colangelo, Di Bari (45' st Cerullo), Russo (24' st Sabbatella C.) All. Sabbatella A. POMARICO: Marino, Lupo, Montano F., Carioscia, Glionna, Lo Spinuso, Montano A., Nasca, Cambio, D'Adamo, Di Lucca (11' st Rivecca) All. Di Motta ARBITRO: Amendolara di Moliterno RETI: 6' pt Lopardo G., 25' st Di Bari BRIENZA - Essere o non essere, questo è il problema. E' un'Invicta da dilemma Shakespeariano, una compagine che cerca la sua identità; tra le
mura amiche subisce solo dalla prima della classe, Bernalda, mentre fuori soffre, anche se di misura come domenica scorsa. Non fa eccezione il Pomarico che decimato dall'influenza, viene divorato dalla compagine di casa. Nella formazione burgentina l'interessante spostamento in avanti di Di Bari come trequartista ha portato alla sublimazione della manovra d'attacco, coronata dalla rete personale. Ma il centrocampo rimane nel dilemma o se si vuole nel problema, ancora in cerca della migliore condizione l'imperatore Avino. Il Pomarico come in una commedia brillante scritta dal più cinico dei drammaturghi si ritrova subito a dover inseguire, al 6' su calcio d'angolo battuto da Ferrarese P., Lopardo G. svetta di testa e mette alle spalle del portiere. I Burgentini continuano a crescere nella manovra, al 14' Russo sfugge
alla difesa salta in velocità il portiere, ma il suo diagonale viene fermato sulla linea di porta in scivolata da Lo Spinuso. Un'Invicta volenterosa, grazie all'energia ritrovata di Lopardo G. ma con un Colangelo appannato, si affida al 25' ai piedi di Di Bari che da fuori fa partire un bolide che si spegne poco al lato. Al 43', si vede un po' di Pomarico punizione di Carioscia, la palla viene deviata dalla barriera ma Di Mare F. è pronto e para. I burgentini sembrano consapevoli della superiorità, ma al 17' della ripresa D'Adamo da fuori tira, in tuffo Di mare F. para in due tempi. Al 25', un velocissimo Ferrarese P. conquista l'otto in pagella con il suo secondo assist, sfila dalla destra, entra in area e mette per Di Bari che da quella posizione non può sbagliare, è il raddoppio. La partita è ormai agonizzante, i padroni di casa amministrano e il Po-
Lorenzo Cambio del Pomarico
marico si permette qualche azione velleitaria che la difesa burgentina deride sventando con facilità. Al 27' la fine di una partita ricalcitrante per Colangelo: la sua espulsione suona quasi come una bocciatura. Al 34' il signor Amendolara di Moliterno pareggia gli uomini in campo con l'espulsione di Nasca. Il match finisce con i tre punti meritati ai padroni di casa. f.a.
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42 Sport
Risultati e classifica Foggiano-Garnet Bella
3-1
Ginestrac.-Rapolla
1-0
Lavello-F. Scalera
1-2
4
2
0 12 6
3
3
0
0
5
0
3
1
2
0
7
6
6 +2
5
4
1
0 11 4
3
2
1
0
8
3
2
2
0
0
3
1
7 +2
FOGGIANO
13
6
4
1
1 12 6
3
3
0
0
7
2
3
1
1
1
5
4
6 +1
S. Nicola-A. Genzano
1-0
PALAZZO
10
5
3
1
1 10 5
2
2
0
0
3
1
3
1
1
1
7
4
5 +1
S. Vaglio-S. Fele
2-1
LAVELLO
10
6
3
1
2 13 11 3
2
0
1
7
4
3
1
1
1
6
7
2
-2
A. GENZANO
9
6
3
0
3 13 13 3
3
0
0 10 5
3
0
0
3
3
8
0
-3
GINESTRAC.
9
5
3
0
2
8
9
2
1
0
1
3
6
3
2
0
1
5
3
-1
0
RUOTI
7
5
2
1
2
6
5
2
1
1
0
4
2
3
1
0
2
2
3
1
-2
S. MELFI
5
5
1
2
2 10 14 3
1
2
0
8
6
2
0
0
2
2
8
-4 -6
S. FELE
4
6
1
1
4
7 13 3
1
1
1
4
5
3
0
0
3
3
8
-6 -8
RAPOLLA
4
6
1
1
4
2
9
3
1
1
1
2
3
3
0
0
3
0
6
-7 -8
S. VAGLIO
3
6
1
0
5
5
9
3
1
0
2
3
4
3
0
0
3
2
5
-4 -9
GARNET BELLA
1
5
0
1
4
9 14 3
0
0
3
5
8
2
0
1
1
4
6
-5 -10
7ª giornata 22/11/09 ore 14.30
A. Genzano-Palazzo F. Scalera-S. Vaglio Garnet Bella-Ginestrac. Lavello-Foggiano S. Fele-Ruoti S. Melfi-S. Nicola Riposa: Rapolla
Risultati e classifica
Emozioni e proteste nel derby valligiano 3 3
SARCONI: Labanca, Fittipaldi (Forastiero), Galante (Lagrutta), Albano, F. Fortunato, A. Fortunato, Pricolo, Schepisi, Melillo (Carlomagno), Pizzuto, Petrone.A disp: Belisario, Cantisani, Alberti, Ferrara. SAN MARTINO D'AGRI: V. Lammoglia, Ciminelli, A. Cicala, Pesce, F. Cicala, Cascini, V. Robortella, Iacovino, M. Golisciano, G. Robortella, M. Lammoglia (Lagrutta).A disp: V. Golisciano, Bianculli, Gatta. ARBITRO: Desantis di Moliterno RETI: 38' Petrone, 67' e 70' M. Golisciano, 85' e 90' Pizzuto, 98' F. Cicala. SARCONI - Un pari su cui ha influito notevolmente la direzione arbitrale. Al 38' il vantaggio dei padroni di casa. Azione manovrata da metà campo, un difensore respinge corto per il pallonetto di Petrone preciso e vincente. Al 67° il pari. Un difensore frana su Lagrutta per un sacrosanto rigore che M. Golisciano trasforma. Passano tre minuti, tiro da fuori area senza pretese che colpisce il braccio di un difensore disteso lungo il corpo. Per l'arbitro è ancora rigore che sempre M. Golisciano trasforma, dopo le inutili proteste di rito. A questo punto i padroni di casa s'insediano nella metà campo ospite ottenendo, però, solo punizioni dal limite che non riescono a concretizzare. All'85° la partita s'infiamma. Pizzuto dalla sinistra indovina un tiro cross che sorprende V. Lammoglia e s'infila all'incrocio. Il pari non soddisfa il Sarconi che continua ad attaccare ed al 90°, su calcio di rigore netto, va in vantaggio ancora con Pizzuto. Desantis segnala che saranno 5’ di recupero, ma se ne conteranno ben otto. Ed all'ultimo assalto F. Cicala in acrobazia trova il gol della domenica che evita il sorpasso da parte dei padroni di casa. Gerardo Tempone
6
13
2-1
Prossimo turno
SARCONI S.MAR.D'AGRI
14
F. SCALERA Palazzo-Ruoti
Riposa: S. Melfi
Pari e ben sei reti
S. NICOLA
A. BALVANO
15
6
5
0
1 10 5
3
3
0
0
6
2
3
2
0
1
4
3
5 +3
VIETRI
13
6
4
1
1 12 5
3
2
1
0
6
2
3
2
0
1
6
3
7 +1
P.S.CECILIA
12
5
4
0
1 10 3
2
2
0
0
4
0
3
2
0
1
6
3
7 +3
ACCETTURA GC
10
5
3
1
1
2
2
0
0
5
0
3
1
1
1
4
2
7 +1
9
2
LAURENZANA
9
5
3
0
2
8
3
3
0
0
3
2
0
0
2
0
5
-1 -2
S. ANGELO
8
6
2
2
2 12 7
3
2
0
1 10 4
3
0
2
1
2
3
5
-4
ANZI
6
5
2
1
2
8
3
1
1
1
2
3
2
1
0
1
6
4
1
-4
A. ALBANO
6
6
1
3
2
9 10 3
1
1
1
6
5
3
0
2
1
3
5
-1 -6
STIGLIANO
6
6
2
0
4 12 19 3
1
0
2
6
9
3
1
0
2
6 10 -7 -6
PIETRAPERTOSA
4
5
1
1
3
4
3
1
1
1
4
3
2
0
0
2
0
MARSICO
4
6
1
1
4
9 14 3
1
1
1
4
4
3
0
0
3
5 10 -5 -8
S. PICERNO
4
6
1
1
4
3 13 3
1
1
1
3
6
3
0
0
3
0
7 -10 -8
PROGETTO TITO
2
5
0
3
2
2
0
1
1
1
2
3
0
2
1
1
5
7
7
7
7
2
7
4
S.Chiarom.-F.lli Cafaro
3-3
Sanseverin.-Castelsarac. 1-2 Sarconi-S.M. d’Agri
3-3
V.Episcopia-O.L. Maratea 3-3
Prossimo turno
7ª giornata 22/11/09 ore 14.30
F.lli Cafaro-V.R. Episcopia Nemus-Castelsarac. O.L. Maratea-Sarconi S. Chiaromonte-Castelluccio S. Francavilla-Sanseverin. S.M. d Agri-Rotunda M.
6ª
giornata
A. Balvano-Marsico
3-1
Anzi-P.S.Cecilia
0-3
Laurenzana-Stigliano
2-1
Prog. Tito-Accettura GC
0-0
S. Picerno-S. Angelo
1-1
Vietri-A. Albano
2-2
Prossimo turno
-3 -7
7ª giornata 22/11/09 ore 14.30
A. Albano-Progetto Tito Accettura GC-P.S.Cecilia Pietrapertosa-Laurenzana S. Angelo-Anzi Stigliano-S. Picerno Vietri-A. Balvano Riposa: Marsico
-5 -6
6ª
Castelluccio-S. Francavilla2-2 1-2
giornata
Riposa: Pietrapertosa
Risultati e classifica Rotunda M.-Nemus
6ª
S. CHIAROMONTE
12
6
3
3
0 14 7
3
2
1
0
9
5
3
1
2
0
5
2
7
S. FRANCAVILLA
12
6
3
3
0 10 5
3
1
2
0
4
2
3
2
1
0
6
3
5
0
O.L. MARATEA
11
6
3
2
1 11 6
3
2
1
0
6
1
3
1
1
1
5
5
5
-1
V.R. EPISCOPIA
0
11
6
3
2
1 13 10 3
2
1
0
9
5
3
1
1
1
4
5
3
-1
F.LLI CAFARO
9
6
2
3
1 15 12 3
2
1
0
9
4
3
0
2
1
6
8
3
-3
CASTELLUCCIO
8
6
2
2
2 16 13 3
1
1
1 11 8
3
1
1
1
5
5
3
-4
NEMUS
7
6
2
1
3
6
9
3
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S.M. D AGRI
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SANSEVERIN.
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SARCONI
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ROTUNDA M.
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CASTELSARAC.
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giornata
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Sport 43
Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
A Dilettanti Matera soffre senza Gergati e con Gilardi e Lovatti out per falli
La Bawer non tradisce Centrato il bis con Siena, sugli scudi Candido e Maestrello BAWER SIENA
le PAGELLE
85 77
AMADORI (7) - La tripla realizzata a tre minuti dalla fine e nel momento più difficile della Bawer gli regala un voto alto. Per i tre punti e per il coraggio dimostrato nella conclusione
BAWER MATERA: Amadori 3, Gilardi 10, Provenzano 1, Longobardi 17, Lovatti, Vignola ne, Maestrello 23, Hassan 5, Grappasonni 13, Candido 13. All. Corà VIRTUS SIENA: Derraa 6, Portannese 25, Mirone ne, Casadei 13, Diomede 5, Cuccarolo 8, Altieri ne, Andreaus 4, Carenza, Tomasiello 16. All. Billeri ARBITRI: Riosa di Trieste e Pecorella di Trani PARZIALI: 23-23, 44-36, 60-54, 85-77 NOTE: Spettatori 1000 circa. Usciti per 5 falli Gilardi, Lovatti, Portannese e Maestrello. Due falli antisportivi ed espulsione per Andreaus. Un antisportivo a derraa. Tiri liberi Maters 14/21, Siena 14/19 MATERA - Matera c’è. Si vede e a tratti piace anche se soffre fino all’ultimo a causa di una coperta che sugli esterni sta diventando cortissima. L’assenza di Gergati, l’infortunio di Provenzano, i falli di Gilardi e qualche ingenuità di troppo di Lovatti si fanno sentire e costringono Corà negli ultimi cinque minuti a far portar palla a Matteo Maestrello. La vittoria della Bawer arriva lo stesso anche se con qualche errore e sofferenza di troppo. Maestrello è impeccabile nelle conclusioni, il vero trascinatore dei lucani con Candido e Longobardi subito dietro. Una nota di merito la merita anche Amadori che tiene il campo più a lungo del solito e soprattutto ha la forza ed il coraggio di spingere nel canestro la tripla che affonda le speranze di Siena. Per Matera, siamo sul 7670, è il momento più difficile perchè è senza play, Amadori aiuta la Bawer e Candido con un’altra tripla (la seconda della sua splendida partita) le garantisce la vittoria. Matera non sbaglia più in casa, arriva anche il quarto risultato utile stagionale contro un’ottima Virtus Siena. La partita risulta dominata per larghi tratti, sempre condotta. A Matera manca, di nuovo, la capacità di gestire momenti e situazioni e poi si aspetta sempre qualcosa di più dai suoi baby. In
GILARDI (6,5) - Ragiona più per la squadra e prende meno iniziative, così come aveva preannunciato Corà, rispetto al match con Siena. Ha dei momenti di grande esaltazione che Matera sfrutta al meglio. Proprio la trance agonistica però lo tradisce in occasione del quinto fallo. Lo sfiora per due volte di seguito e poi viene punito dall’arbitro. PROVENZANO (SV) - Gioca poco e non ha il tempo di entrare in partita per una botta all’anca che lo tira fuori dopo poco più di un quarto
Il successo della Bawer contro Siena conquistato sull’asse MaestrelloCandido (foto Videouno)
realtà anche la buona sorte non aiuta la Bawer che vince malgrado le assenze e i falli. Ma andiamo in cronaca. L'avvio di gara è tutto favorevole alla Bawer che con un Maestrello in giornata di grazie prova l'allungo sin dall'inizio. A metà frazione è 19-7 per i padroni di casa con Siena che però reagisce e grazie a Portannese e Derraa rimette la sfida in equilibrio in soli due minuti (8' è 2121). Il finale di frazione è in parita sul 23-23. Il secondo quarto è ancora nel segno dell'equilibrio, Siena con un ottimo Portannese prova a mettere la testa avanti in avvio (25-27) ma Matera risponde e sull'asse Longobardi-Maestrello costruisce un nuovo break per il 39-29 di metà frazione. La Bawer sembra controllare la gara ma Casadei e Tomasiello suonano la carica e Siena rosicchia punti e va al riposo sul 44-36. La terza frazione è un tira e molla, gli ospiti di avvicinano sul 4640 (22') e Matera allunga ancora
(52-42 al 25'). Il momento d'oro di Siena coincide con il finale di frazione ed arriva fino al 52-48 ma poi è Tomasiello a fallire una tripla che potrebbe equilibrare la partita mentre dall'altra parte Gilardi trascina Matera. Il tempo si chiude con la tripla del 60-54 di Portannese. L'ultima frazione è sul filo dei nervi. Siena torna sotto fino al 6560 ma Matera con le triple di Longobardi e Maestrello ritorna al + 10 sul 71-61 ma perde dopo poco Gilardi. Siena ne approfitta e si riprende ancora fino al 76-70. Qui sono due triple del giovane Amadori e di Candido a stroncare le velleità toscane. La Bawer può festeggiare il secondo successo di fila e prepararsi alla trasferta di Sant’Antimo, alla ricerca del primo acuto lontano da casa. Matera gioca e convince, ha bisogno solo di un minimo di testa e di lucidità in più. L’ingresso di Gergati in questo senso potrebbe venir utile. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
LONGOBARDI (7) - Primo quarto a mille all’ora con 10 punti realizzati poi un leggero calo ma nel finale torna progonista con tre canestri essenziali LOVATTI (5,5) - Gravissima l’ingenuità con la quale spende il suo quinto fallo su un avversario lanciato a canestro a campo aperto. Matera perde anche l’ultimo dei suoi portatori di palla e in quella situazione riesce a limitare i danni. Ma poteva essere molto più pericoloso VIGNOLA (NE) MAESTRELLO (7,5) - E’ l’autentico mattatore della sfida, si vede subito che ha la mano calda e continua a bucare la retina con grande efficacia. Siena gli lascia spazio e lui non si lascia pregare. Aumenta vistosamente il suo bottino di punti ed alla fine risulta il trascinatore di Matera per una vittoria quantomai importante. HASSAN (6) - Viene chiamato in causa per pochi minuti e fa la sua parte. Si presenta con una tripla e poi completa l’opera facendo il compitino così come gli viene richiesto GRAPPASONNI (7) - Sta tornando su livelli di forma importante e la squadra
Marco Amadori
se ne giova in maniera indiscutibile. Riesce a trovare soluzioni preziose sia vicino a canestro sia nelle conclusioni dalla distanza. Gioca il suo miglior match stagionale CANDIDO (7,5) - Risulta efficacissimo sia in difesa dove lotta su ogni pallone con Cuccarolo sia in attacco dove spadroneggia in una maniera inusuale per lui. Due triple di cui l’ultima che trafigge Siena, segnalano una prestazione di assoluto ed altissimo livello. CORÀ (7) - La squadra gioca una pallacanestro efficace e a tratti brillante. Piace e quasi entusiasma in alcun frangenti e contro un avversario per nulla semplice. Trova gli equilibri in campo che servono per superare anche le difficoltà. La coperta sugli esterni, in regia in particolare, resta corta e sarà da vedere se il recupero di Gergati basterà per superare le esitazioni che si sono evidenziate. p.quarto@luedi.it
CI RISIAMO La Basilia imita la Publisys: è un caso
Entusiasmo nello spogliatoio, unico neo la botta all’anca che ha messo ko Provenzano
Maestrello: «Ora serve un colpo fuori» SFRUTTATO al massimo il doppio turno casalingo dalla Bawer. I ragazzi di coach Corà hanno sfoggiato il coraggio, la determinazione e la volontà di voler vincere la partita, contro una squadra imbottita di giovani ma di talento. La gara sembrava mettersi male, l'uscita di Provenzano per infortunio, Gilardi e Lovatti fuori per cinque falli, tocca a Maestrello rivestire il ruolo di play, che in sala stampa esordisce facendoicomplimenti atuttalasquadra. «Questa sera, siamo stati davvero bravi, abbiamo trovato i tiratori liberi da tre punti, bravi a coinvolgere i lunghi e bravi a muovere la loro difesa aggressiva aiutandoci tutti senza mollare». Gergati fuori, Provenzano uscito per infortunio e siete rimasti senza play vi ha sfiorato la paura di non farcela.«Paura no, all'uscita di Gilardi è entrato Fabio anche se era carico di 4 falli, non si sono risparmiati sui loro esterni facendo fallo, ma va bene così». Le bombe di Candido e Amadori sono state importanti in quel momento della gara. «Sono stati bravi perché dovevamo trovare le soluzioni visto che chiudevano i tiri da tre miei e di Longobardi, e la squadra in quei momenti non si affida al singolo ma al sistema, loro erano liberi, ci hanno provato andando a bersaglio». Fat-
tore campo, fin ora tabù per gli avversari. Ora Matera cerca la prima vittoria in trasferta. «Indubbiamente, se vogliamo essere ambiziosi dobbiamo vincere fuori, mantenendo inviolato il nostro campo. Consideriamo che, abbiamo avutogliinfortuni,ma questononèun alibi, noi abbiamo giocato male solo ad Ostuni e con Palestrina, mentre a Trapani e Barcellona siamo stati in partita fino alla fine. Se in settimana ti alleni in 10 puoi tenere botta, ma se ti alleni in sei è penalizzante». Con un sorriso smagliante arriva il presidente onorario Michele Vizziello che esordisce così. « Eravamo troppo carichi, ci sentivamo forti e convinti delle nostre possibilità, e il campo ha dato ragione a noi senza nessun calo di tensione». Poi su Maestrello: «chi dice che non potrà fare il play è una soluzione alternativa da tener conto. Ora speriamo di vincere in trasferta perché non temiamo nessun avversario e si può guardare avanti con un pizzico di ottimismo in più nel futuro». Le condizioni di Provenzano le spiega il medico sociale Paolo Vizziello: «Provenzano, deve fare domani mattina degli accertamenti, ha preso una forte contusione all' anca, precisamente alla cresta eliaca speriamo che si sia limitato solo all'impatto momentaneo
Matteo Maestrello
senza gravi conseguenze». E' il momento di coach Corà « E' stata una partita intensa e soprattutto combattuta,senza concede centimetri. Abbiamo cercato di concedere meno rispetto alle altre gare, e ci siamo riusciti. Eravamo in emergenza senza i due play maker, in questi casi è difficile giocare se non si è organizzati, la volevamo la vittoria e lo abbiamo dimostrato». Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
Batte la capolista Si “dimette” Guerriero La società: «Motivi personali» MARCO GUERRIERO non è più l'allenatore della Basilia Basket Potenza. E' con uno scarno comunicato che ieri sera il club della presidente Marina Pecoriello ha annunciato la fine del rapporto di collaborazione con il tecnico orvietano. Che secondo quanto si legge nella nota della società rossoblù ha deciso di rassegnare le sue dimissioni per motivi personali. «I dirigenti e la squadra prosegue il comunicato - prendono atto delle volontà del coach Guerriero, lo ringraziano per il lavoro svolto e formulano sinceri auguri per la sua carriera». Dopo l'esonero di Paternoster, allontanato dalla Publisys dopo aver condotto la squadra alla vittoria sulla capolista Ferentino, un altro allenatore reduce dal successo su una squadra che era prima in classifica (in questo caso il Campobasso, battuto a domicilio e con un organico in condizioni tutt'altro che ideali, sabato scorso, dalla Basilia) deve mollare la guida del suo gruppo. Stavolta, però, per ragioni che sarebbero tutte extracestistiche. Resta in ogni caso lo stupore e un certo rammarico per quanto, nel breve volgere di ventiquattr’ore, è accaduto in casa Basilia. La vittoria in casa della capolista Women’s Campobasso aveva definitivamente rilanciato le ambizioni e la classifica di un gruppo che sembrava aver imboccato la strada giusta per togliersi, con Guerriero, belle soddisfazioni. Da cercare di raggiungere, ora, affidandosi a un altro timoniere. Luca Carlone sport@luedi.it
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44 Sport
Basket A Dilettanti Il vicecoach Losardo conferma un rendimento altalenante
La Publisys gioca a sprazzi Esordio poco fortunato per il neo acquisto Fernando Labella UNA SCONFITTA senza attenuanti generiche. Il capitombolo della Publisys Potenza a Molfetta, al Pala Poli fa rumore per come è venuto. Squadra lenta, sfilacciata e senza idee, quella del primo quarto, capace di rimontare in fretta il - 14 nel secondo parziale, decisamente distratta e fuori fase, nelle due restanti frazioni di gioco. Così si spiega il pesante 85 a 68 patito dagli atleti di Cesare Ciocca contro il Molfetta, orfano di Leo e Di Marcantonio e con Malamov non al meglio. Non è servito al quintetto potentino il debutto di Fernando Labella, ancora lontano da una condizione accettabile ad evitare il pesante passivo accumulato a Molfetta. La compagine pugliese ha fatto il bello e il cattivo tempo contro i potentini, incapaci di reagire alle sfuriate del complesso di Carolillo, decisamente in palla e sostenuto dalla vena di Fessia e Tagliabue, bravi a tagliare a fette il pacchetto difensivo dei potentini. La squadra potentina deve nuovamente interrogarsi a distanza di una settimana sulle cause di una sconfitta preoccupante nei modi e soprattutto per il distacco finale, che in caso di arrivo a pari punti potrebbe avere differenti significati in termini di differenza canestri. La prestazione generale ha evidenziato pecche e lacune, il quintetto di Cesare Ciocca non ha mantenuto fede alle promesse della vigilia, eppure le premesse per una svolta questa volta c'erano davvero tutte, viste le condizioni non perfette dei padroni di casa. Il gioco in attacco, soprattutto in fatto di proporzione al tiro non è stato dei migliori, i lucani sono andati in lunetta due volte, con Rato, poi la linea della carità è stata un miraggio per tutti, tanti i tiri da tre, molti quelli da due, eseguiti in condizioni precarie. A parlare della nuova debacle bianconera è l'assistent coach della Publisys Potenza, Sandro Lo Sardo che ha affermato: «Abbiamo giocato contro una squadra che aveva grandi motivazioni, noi abbiamo espresso la nostra pallacanestro a sprazzi. Siamo stati bravi a recuperare il gap nel secondo quarto, poi abbiamo pagato dazio alla voglia di vincere dei pugliesi che con Fessia e Tagliabue hanno tagliato a fette la nostra difesa». Sul gioco offensivo il tecnico potentino è categorico: «Non abbiamo attaccato come dovevamo la difesa del Molfetta, il risultato è stato negativo». Circa le ripercussioni in termini di differenza canestri il vice di Ciocca afferma: «Non possiamo non tenere conto della differenza canestri. Dobbiamo puntare a recuperare gli uomini migliori, in primis Maioli, vedremo cosa succede nelle prossime settimane». Lo Sardo parla anche di Fernando Labella: «Fernando è giunto a Potenza solo giovedì pomeriggio, è un ragazzo intelligente, saprà mettersi a disposizione della squadra, almeno me lo auguro per tutto l'ambiente». Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Volley B2 Donne Gran rimonta
Giocoleria ok ma che fatica GIOCOLERIAPOTENZA ACCADEMIABENEVENTO
3 2
20-25, 16-25, 25-18, 25-10, 15-13
Il capitano della Publisys Antonino Rato e a lato Maioli
Hockey, la Raro pareggia a Scandiano SCANDIANO RARO MATERA
5 5
LA RARO Pattinomania torna imbattuta anche dalla trasferta di Scandiano. Il match contro gli emiliani è terminato cinque a cinque ed ha confermato le buone doti realizzative del difensore Roberto Vivilecchia che ha messo a segno quattro dei cinque gol messi a segno dai biancazzurri. Contro lo Scandiano erano proprio i materani a passare per primi in vantaggio grazie alla rete di Vivilecchia, al nono minuto, un gol che veniva prontamente recuperato dai padroni di casa che riuscivano prima a pareggiare i conti con Naldi e poi al 17' a realizzare il sorpasso ad opera di Balestrazzi. Una rete che permetteva allo Scandiano di chiudere in vantaggio la prima frazione. Nella ripresa, i materani riportavano subito il risultato in equilibrio grazie ancora una volta ad una preziosa rete di Vivilecchia. Dopo una fase di equilibrio tra le due
formazioni, al minuto 10'03'' gli emiliani di riportavano in vantaggio con il gol di Balestrazzi. Il vantaggio veniva poi incrementato dalla doppietta di Naldi che fissava il punteggio sul cinque a tre. La gara non finiva qui. Al 18', infatti, la Raro Pattinomania accorciava le distanze con il gol di Lezoche (sette totali per lui) e poi pareggiava con la doppietta di Vivilecchia (otto reti in classifica marcatori). Grazie a questo pareggio, la formazione di Caricato ha conquistato il sesto punto in graduatoria. In classifica resta fermo al primo posto il Prato che sabato ha sconfitto, lontano da casa, sei a due il Sandrigo, al secondo posto il Roller 3000 Novara che ha, invece, superato sempre fuori casa il La Mela Montale per quattro ad uno. Al secondo posto con dodici punti, c'è anche il Thiene che ha battuto il Follonica per sei a tre e il Montebello che ha superato il Pordenone per sette a sei. Infine, hanno diviso la posta in palio il Modena Hockey e il Vercelli che hanno pareggiato due a due. Lorenzo Tortorelli
GIOCOLERIA: Radkova 2, Nolé 23, Arras 11, Ghersetti 10, Avena 12, Taddei 8, Santangelo (L), Ridolfo, Lancellotti, Di lucchio, Di Camillo n.e., Prete n.e., Caramuta (L) n.e. All.: Telesca ACCADEMIA BN: Basile 5, Stabile 22, Lestini 6, Ferrone 10, Ricciardi 13, Principe 12, Gaudio (L), Labianca, Carbone, Varricchio, Tancredi, Gammarota n.e., Lamparelli n.e. All.: Ruscello ARBITRI: Persia e Chiechi DURATA: 23’, 21’, 22’, 19’, 16’ ALL’INFERNO e ritorno. La Giocoleria vede il baratro di una secca sconfitta casalinga che avrebbe avuto pesanti ripercussioni in classifica e alla fine può tirare un sospiro di sollievo quando Katia Taddei mette a terra il quindicesimo e decisivo punto del tie break. Ma quanta sofferenza anche nel finale. Con un Benevento ormai alle corde (il quarto parziale era finito a 10 con le ospiti a siglare appena due punti) e con il tabellone che nel set decisivo segnava 14-8, il pubblico aspettava solo la chiusura. E invece Ricciardi con un attacco e una serie di battute agevolate dai tremori delle potentine riapriva i giochi. Sul 14-13 e con il terrore negli occhi, il primo tempo di Taddei rappresentava una liberazione. E’ simbolico l’andamento del tie break, rappresentativo di quelle che sono state le incertezze dell’Asci per tutto il match. Le ospiti - buona squadra che non merita le retrovie - senza strafare raccoglievano quanto le potentine sperperavano. Un primo set perso da 20-19, un secondo da dimenticare e poi, improvvisamente, Avena e compagne semplicemente cominciavano a giocare. Erano Arras (tre punti più tre muri nel terzo parziale) e Nolé (top scorer del match) a suonare la carica. Capitan Avena era la solita formichina e la Giocoloeria si ritrovava quasi per incanto. Nel quarto set non c’era storia, come nel quinto, salvo il batticuore finale. Alla fine, due punti guadagnati, ma per il derby bisogna cambiare registro. Pietro Floris
Basket C2 Una sconfitta bugiarda per il Ctr Basket C2 Stop nel finale con Napoli
Capolista spaventata Occasione sciupata Senise deve arrendersi La Lucos cade in casa
Senise che si è presentato in Campania con una formazione largamente rimaneggiata alla luce delle assenze di ben sei uoMONTE DI PROCIDA: Matar- mini: Kreiber, Durante, Viscerazzo 5, Martinez 11, Falco 6, Fe- glia, Acito, Ragazzo, Pernice e vola C 4, Scotto Diperta 12, Ylon- Lerose. «E’ stata una gago 22, FevolaM 8, ra bellissima - ha Rigatti ne, Lugracommentato al terno 2, Conte ne. All. mine del match il Dilorenzo presidente del SeCTR LA CASCInise, Mario Totaro. NA: De Lillo, SasI giovani impiesano 3, Gazzaneo gati da Di Gioia 3, Genovese 5, Pa(classe 1991, 93 e lazzo 18, Galindez 94) hanno giocato 18, Daranno, Di un match brillante Monte, Femminini al cospetto del ro20. All. Di Gioia ster campano che ARBITRI: Troise e occupa il primo poAmati di Avellini sto in graduatoria. PARZIALI: 17-18; Un plauso va all’in35-26; 51-49; 70tero gruppo che ha 62 sfiorato davvero il colpaccio, meritanNIENTE da fare do gli applausi del per i ragazzi del Sepubblico di casa alnise sul campo calla fine della gara». do del Monte di Cristian Femminini A suo avviso Procida. La formazione lucana è stata c’erano i falli fischiati dagli arbattuta con il punteggio di 70 a bitri? «Assolutamente no, inesisten62 sfoderando comunque una grande prestazione. Una sconfit- ti e ci hanno largamente penalizta nel risultato, ma una vittoria zato- ha concluso Totaro». Nelle fila lucane, ottima è stata morale per il roster di coach Di Gioia che ha saputo tener a bada la prestazione del duo Galindez e la forte capolista per tutto il mat- Palazzo che hanno messo a segno diciotto punti a testa e di ch. Fatali al quintetto lucano sono Femminini che ha chiuso il suo stati i due falli antisportivi e un score personale a quota venti. tecnico fischiati dagli arbitri nel Lorenzo Tortorelli finale. sport@luedi.it
MONTE PROCIDA CTR LA CASCINA
70 62
LUCOS BALONCESTONA
76 80
LUCOS INGEST MONTESCAGLIOSO: Larocca 2, Biacoli 3, Resta D. 16, Resta G. 23, Prelevic 8, Pisanelli 6, Albanese 14, D'Elia 5, Pagliara ne, Tralli n.e. All: Scarano BALONCESTO NAPOLI: De Luca 1; Esposito 12, Zonda 2, Puca 6, Scola 11, Perna 5, Cusitore 29, Magnani 2, Palma 2, Capriello 9. All: Maddaluno ARBITRI: Pellegrino e Marra di Pontecagnano PARZIALI: 20 - 17; 36 - 36 ; 64 - 61; 76 80 NOTE: 5 Falli: Albanese (Lucos Ingest). Falli tecnici: Larocca (Ingest, 4/4); Esposito (Baloncesto, 3/4). LA LUCOS Ingest Montescaglioso spreca una buona occasione per portare a casa due punti importantissimi contro una formazione ostica come l'AS Baloncesto Napoli, incassando la seconda sconfitta consecutivai. I montesi rimangono fermi a quota otto punti dopo nove partite stagionali, mentre la formazione di Napoli, grazie alla vittoria esterna di Montescaglioso, sale a dieci. Nel corso della gara la squadra di casa ha mantenuto un vantaggio, sia pure minimo, in due dei tre parziali di gara iniziali, andando, nel terzo quarto, anche a più nove rispetto agli avversari, i quali hanno avuto il merito di crederci e di annullare lo svantaggio. I ragazzi di casa si sono resi protagonisti di un buon inizio di partita, andando a segno con continuità con i fratelli Resta e contrastando le iniziative dei napoletani. La seconda frazione ha visto gli ospiti più
Davide Resta
precisi in zona canestro, in una bella gara, giocata con intensità e grande determinazione da entrambe le squadre, che hanno chiuso la prima parte in perfetta parità (36 -36). Dopo l'intervallo non è mutato il sostanziale equilibrio tra i due roster, con la Lucos Ingest brava a mantenere un vantaggio di tre punti dopo essere stata avanti di nove, grazie ai cinque tiri liberi segnati da Giuseppe Resta in virtù del fallo tecnico fischiato a Esposito. Gli ospiti non si sono rassegnati, consapevoli di avere dieci minuti a disposizione per sovvertire il risultato, obiettivo che hanno raggiunto anche se sulla gara pesa qualche decisione arbitrale, come nel caso di una schiacciata di Prelevic annullata per infrazione di passi, apparsa, in realtà, regolare. I montesi avranno la possibilità di rifarsi domenica in casa, contro la Pallacanestro Benevento. Michele Marchitelli
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Sport 45
Lunedì 16 novembre 2009
LunedĂŹ 16 novembre 2009
Sorridono le lucane del volley: tutte a punti fatta eccezione per la Master Group
Potenza fanalino di coda La sconfitta a Molfetta lascia il team di Ciocca allâ&#x20AC;&#x2122;ultimo posto serie
A
serie
DILETTANTI
CLASSIFICA
B1
serie
B
DILETTANTI
CLASSIFICA
U O M I N I g i ro n e C
CLASSIFICA
B2
serie
CLASSIFICA
U O M I N I g i ro n e I
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46 Sport
A Dilettanti Partita sul filo dell’equilibrio, decidono gli episodi nei secondi finali
La Bbc trionfa a fil di sirena Un canestro di Gaeta regala due punti d’oro al Bernalda BERNALDA CATANIA
76 74
BERNALDA: Favia, Bonafede 1, Gaeta 16, Basili 10, Benenati 3, Russo 5, Dolic, Marinelli12, Bortone, Delli Carri 29. All. Vandoni CATANIA: Catotti, De Gregori 21, Consoli, Confente 5, Gambolati 15, Livera, Reale 9, Cavalli, Rolando 10, Trevisan 14. All. Borzì ARBITRI: Bulzoni (CE) e Stoppa (BA) PARZIALI: 19-16, 39-40, 55-53, 76-74 LA BBC che vorresti proprio quando meno te l'aspetti. Il team rossoblu vince al termine di una partita equilibrata e sempre combattuta da entrambe le squadre fino alla ultima goccia di sudore, vincono i lucani con un canestro finale che va raccontato nei dettagli essendo stato quello decisivo: a 5'' dal termine De Gregori (il migliore dei suoi) pareggia in entrata ma dopo che la sirena dei 24'' ha già emesso il suo suono lacerante (infrazione non rilevata dagli arbitri né dal tavolo), ripartono veloci in attacco i bernaldesi e Delli Carri (uno dei migliori dei suoi) tira, il pallone rimbalza sul cerchio e viene schiacciato nella retina da una imperiosa entrata di Gaeta (altro grande protagonista della serata). Canestro convalidato dalla coppia arbitrale tra le proteste roventi dei siciliani che ne chiedono l'annullamento perché la sirena finale avrebbe decretato il termine dei 40' prima della prodezza del lungo rossoblu, dimenticando però che il canestro è assolutamente valido da regolamento perché sul pallone saltellante sul cerchio un gio-
Parla il match winner dei lucani
Enrico Gaeta consegna due punti fondamentali a Bernalda con la sua schiacciata vincente
catore isolano ha toccato la retina ben prima della fine del tempo. Ma il finale da thriller è solo l'ultima scena di un film che di emozioni ne ha riservate tantissime, una gara vietata ai malati di cuore che ha visto i due quintetti alternarsi in continuazione al comando del match o bloccarsi contemporaneamente come nel terzo quarto quando dopo 7' i locali avevano realizzato appena 2 punti contro i 4 degli avversari. La mossa vincente di Vandoni è stata la marcatura in difesa sui lunghi avversari che, grazie alla prestazione super di Marinelli e Gaeta (quest'ultimo ha giocato stoicamente con la caviglia fasciata e una abbondante puntura antidolorifica), si sono visti togliere spazio ed ossigeno sotto le plance, mentre in attacco Delli Carri, schierato dal primo minuto e per ben 38', ha letteralmente fatto impazzire i difensori rosso-azzurri, ben aiutato da Russo (che
non ha realizzato molto ma a nostro parere è stato uno dei più incisivi nell'attacco alla uomo per aprire la difesa avversaria) e da Basili quasi inarrestabile nelle folate a canestro. La sorpresa della serata è stata il baby Bonafede, che è sembrato molto maturato rispetto alle prime esibizioni, e, in attesa di Salvatore attualmente a Roma per farsi curare il problema alla schiena, si può senz'altro fare affidamento su di lui per tenere saldamente le redini della regia. Si può facilmente immaginare il delirio a fine partita da parte dei tifosi locali che hanno invaso il parquet per festeggiare i loro beniamini, gli stessi che solo domenica scorsa erano stati contestati da uno sparuto gruppo di sostenitori: ma, si sa, il tifo è bello proprio perché è vario, anche da una settimana all'altra. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
«Schiacciata decisiva è la prima volta» GIOIA, ABBRACCI e felicitazioni fuori dello spogliatoio rossoblu nel dopo gara; il primo a parlare è Gaeta protagonista della merita vittoria dei lucani sul Catania: «Non mi era mai capitato di vincere con una schiacciata a fil di sirena; sono contento per la squadra che recentemente aveva avuto delle critiche immeritate. Non dovevo giocare ma una bella fasciatura ha risolto il problema; dedico la vittoria e la mia prestazione alla mia famiglia e al coach che lavora con tanta passione tutti i giorni insieme a noi». E sentiamolo allora questo coach che oggi si è preso una bella rivincita sui suoi detrattori. «La mia soddisfazione è tutta per i ragazzi che meritano questo perché lavorano seriamente per tutta la settimana, per la società che continua a darci serenità e che ci fa lavorare tranquillamente, per Paradiso e Verdecchia che mi supporta-
no nel lavoro e che sono i principali artefici della crescita, ad esempio, di Bonafede. La squadra è stata brava nel leggere la partita e sono ancor più di prima convinto che anche la sfida con Reggio sarebbe andata diversamente se avessimo potuto avere almeno uno dei due play a nostra disposizione”. Infine Russo che non crede al fatto di essere stato, anche in una serata storta, un trascinatore: “L'importante erano i due punti e abbiamo meritato perché la gara l'abbiamo condotta quasi sempre noi, sarebbe stato un peccato perdere; noi ci impegniamo sempre alla morte pur con tutti i nostri limiti che, del resto, hanno tutti. Ora siamo più fiduciosi e consapevoli di potercela giocare con chiunque, basta non avere un blackout come è successo nel terzo quarto con Reggio». g.p.
B Dilettanti Partenza sprint degli uomini di Schiavi che prendono il largo nel primo parziale
La Corporelle schianta Martina Vittoria sul velluto di Potenzaottenuta sull’asse Serino-Di Pierro CORPORELLE MARTINAF.
69 60
CORPORELLE POTENZA : Di Pierro 17, Corvo 6, Ginefra, Tombolini, Blardone 3, Saccoccio 11, Marino 2, Viggiano ne, Serino 22, Nocioni 8. All. Schiavi MARTINA: Raffaelli 15, Brigo 11, Maggioni, Zampogna 12, Valentini 10, Fedele ne, Rollo 9, Ciampi 3, Santoro 0, Convertino ne. All. Bifulco ARBITRI : Rinaldi di Salerno e Bernardi di Termoli PARZIALI : 25-11, 40-29, 5839, 69-60. NOTE : uscito per cinque falli Ciampi (M). Spettatori 600 circa, di cui 50 da Martina. Tiri da tre: 5/17 Potenza, 3/20 Martina. Tiri liberi: 10/14 Potenza, 13/20 Martina. Lo aveva detto alla vigilia Corvo: per battere il Martina sarebbe stata necessaria una gara perfetta in difesa ed in attacco. E cosi è stato. La Corporelle gioca la migliore partita stagionale e incamera la seconda vittoria consecutiva in casa. Il punteggio finale, forse, non rispecchia i reali valori mostrati in campo dalle due squadre perché nei primi tre periodi il quintetto di Schiavi è stato l'autentico padrone del campo. Implacabili in difesa e cinici in attacco, Corvo e compagni non hanno dato scampo agli avversari e li hanno surclassati sia sul piano fisico che sotto l'aspetto puramente tecnico e tattico. Tanto è vero che fin dalle battute iniziali la Corporelle ingrana la quarta e comincia a dare sostanza al proprio vantaggio. I 19 punti di vantag-
gio accumulati alla fine della terza frazione sono sufficienti per controllare la partita nell'ultimo quarto e rintuzzare anche il disperato tentativo di rimettersi in partita da parte del quintetto di Bifulco. Subentra nella squadra di Schiavi un tantino di apprensione per il timore di vanificare quanto di buono fatto in trenta minuti, ma questo ti-
more dura molto poco perché Schiavi rimette in campo Serino e Nocioni che erano gravati di falli e consente alla squadra di ritrovare compattezza, ordine e concentrazione. Una vittoria molto importante che ridà fiato alle ambizioni della formazione lucana a partire dall'anticipo di sabato prossimo a Messina con il Patti. Tutti quelli che sono scesi in cam-
po hanno davvero giocati ai livelli superlativi ed è giusto rimarcare la eccezionale intensità che è stata messa in difesa. A conferma di ciò un solo dato: in 30 minuti la Corporelle ha concesso alla squadra avversaria solo 39 punti. E quando si difende in questa maniera e si concretizza quello che si crea in attacco è difficile che non arrivino le vitto-
rie. La società aveva chiesto 40 minuti in cui vincere e se possibile anche convincere. Cosi è stato e una citazione particolare meritano Serino, migliore realizzatore della serata con 22 punti e il play Di Pierro che è stato il protagonista assoluto del terzo quarto: ha letteralmente travolto il sistema difensivo pugliese. Rocco Sabatella
Vincenzo Di Pierro
D: A Salandra non si gioca Corema e Ciumnera ok Schiavi: «Una prova spettacolare Ora dobbiamo ripartire da qui» DOPOlo stentato successo contro il Cus Bari, la speranza dei dirigenti della Corporelle era che la partita con il Martina segnasse la svolta positiva. Senza troppi giri di parole era stata chiesto alla squadra una prova di grande livello contro un avversario capace domenica scorsa di battere la capolista Siracusa. Le premesse erano sembrate già buone nel corso degli allenamenti durante i quali Di Pierro e compagnici avevanodatodentro congrande impegno. E la risposta è arrivata puntuale nei 40 minuti di ieri sera. I primi tre periodi semplicemente perfetti in difesa e in attacco e pratica chiusa con grande autorità. Il ritorno veemente del quintetto di Bifulco non ha intaccato più di tanto il morale dei potentini e i due punti in cassaforte. Naturale la soddisfazione dei dirigenti per lo spettacolo offerto dalla squadra e coach Schiavi su di giri per avere avuto finalmente dai suoi il rendimento che si aspettava. “Abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi, volevamo mettere afrutto ledue garecasalinghe perchéda qui deve iniziare il nostro campionato. Devo
elogiare in blocco la prestazione di tutti, specie a quelli che in campo sono stati poco tempo perché hanno contribuito in maniera egregia al raggiungimento del successo. Abbiamo sciorinato una prestazione spettacolare che penso abbia divertito il pubblico. Mi è piaciuta la grande attenzione che abbiamo messo in difesa sterilizzando al massimo le loro bocche di fuoco, poi siamo stati in grado di penetrare con grande efficacia la loro zona. Abbiamo avuto un fisiologico rallentamento all'inizio dell'ultima frazione che ha permesso al Martina di avvicinarsi, ma che non ha mai messo in discussione la nostra vittoria. Questa prestazione deve essere il nostro punto di riferimento per il futuro, dobbiamo continuare a lavorare con il massimo dell'impegno perché è nostro dovere migliorare. Noi puntiamo ad un campionato medio alto e queste due vittorie devono farci acquisire maggiore consapevolezza nei nostri mezzi per iniziare una striscia positiva che ci permetta di risalire più in alto possibile in classifica”. r.s.
NEL SECONDO turno d'andata del campionato maschile di serie D regionale si sono svolte tre gare. Il match del Pala Montagnola di Salandra tra il Basket Salandra e la Polisportiva Pielle Matera non si è disputato a causa della rottura del cronometro dei trenta secondi. Gli arbitri e le due squadre hanno infatti atteso invano l'attrezzatura di riserva e hanno deciso di mandare anzi tempo sotto la doccia le due formazioni. La Pielle Matera, salvo sorprese dell'ultim'ora avrà partita vinta con il punteggio di 20 a 0. Nelle altre tre sfide si sono registrati successi netti e eloquenti delle formazioni di casa. La Polisportiva Invicta Potenza ha travolto alla Palestra Vito Lepore la Vito Lepore Genzano con il punteggio di 114 a 32. Gara
mai in discussione con i potentini che hanno dominato la scena in lungo e in largo. Successo del Ciumnera Potenza sulla Renudo Vito Lepore nella stracittadina del capoluogo. Il Ciumnera Potenza ha superato i cugini con il punteggio di 121 a 89, mettendo in evidenza una precisione al tiro davvero impressionante. La Vito Lepore non tiene i ritmi degli scatenati atleti di Montemurro e cala alla distanza. Vince e convince al Palasassi di Matera la Co.Re.Ma. Virtus Matera che supera la Pallacanestro Val D'Agri Satriano con il punteggio di 83 a 57. Anche a Viale delle Nazioni Unite gli spettatori hanno assistito ad una gara a senso unico, troppo netta, infatti è stata la differenza in campo tra i due quintetti. Ha osservato il turno di riposo la Pallacanestro Olimpia Melfi. f.menonna@luedi.it
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Manca un mese a Natale ma in libreria le “strenne” arrivano in anticipo
Ecco come orientarsi per scegliere il regalo giusto
Libri sotto l’albero ROMA - A Natale manca più di un mese ma , con alcune vetrine già decorate per richiamare i consumatori afflitti dalla crisi, anche le strenne, i libri da “regalo di Natale”, arrivano in libreria in anticipo. La prima graphicnovel a vincere un premio letterario, il nuovo grande romanzo di Isabel Allende, il libro pop-up del Piccolo Principe, il Dizionario Atipico del Giallo 2010 e la Nebbia in un’antologia di poesie, racconti e brani di romanzo: sono piccoli-grandi assaggi di strenne natalizie, alcune già uscite altre in arrivo in libreria. Nell’ampio panorama di scelta, dalle edizioni più preziose e sofisticate a quelle più scontate, spiccano ovviamente libri che sono già saldamente in classifica o che hanno ottime possibilità di rimanerci fino alla fine dell’anno: “Il simbolo perduto” (Mondadori), nuovo bestseller di Dan Brown, “Emmaus” (Feltrinelli) di Baricco, l’atteso romanzo di Paul Auster “Invisibile”(Einaudi), “Vertigine della lista” (Bompiani) di Umberto Eco, “Come mi batte forte il tuo cuore” (Einaudi), storiadi WalterTobagi scritta dalla figlia Benedetta epoesie d’amoree religiose di Alda Merini ne “Il carnevale della croce”(Einaudi). Ecco alcune proposte per il Natale 2009. Chicca dei graphic novel, genere in ascesa anche in Italia, vincitrice del Guardian First Book, 'Jimmy Corrigan' (Mondadori) dell’americano Chris Ware, originario del Nebraska, 42 anni, è la parabola di un bambino senza affetto in una Chicago che cresce disordinatamente a partire dalla Fiera Universale del 1893. Di Will Eisner, uno dei padri del genere, arrivano tre graphic novelsedue lavoribrevisulla storia di ungiovane ebreo ne-
wyorhese in 'Life, in pictures' (Einaudi). In 'L'isola sotto il marè (Feltrinelli), Isabel Allende ci regala un’altra delle sue eroine: Zarite Sedella, detta Tetè, che nel 1770 a Santo Domingo, oggi Haiti, viene venduta come schiava a un giovane francese. Dell’intramontabile 'Piccolo principè di Antoine de Saint-Exupery Bompiani propone un grande libro pop-up con i disegni dell’autore. Dalla A alla Z, tutto quello che è successo nel mondo del noir e del thriller nell’ultima stagione culturale, con interviste a protagonisti del mondo del cinema come Nicolas Cage, Valeria Golino, Vincent Cassel e Werner Herzog, è ricostruito dal giornalista Maurizio Testa nel 'Dag 2010-Dizionario Atipico del giallò (Cooper). Falsi, sospetti e bufale che si sono radicati nella nostra cultura sono ricostruiti in 'Sarà vero?' (Einaudi) di Errico Buonanno. Umberto Eco e Remo Ceserani sono i curatori di 'Nebbià (Einaudi), un’antologia da Omero a Gianni Celati e allo stesso Eco. Odoya Library propone 'Storia del baciò di Adriano Bassi e esce una nuova Garzantina sul 'Vinò. Crimini e passioni fra New York e Parigi in 'Invisibilè (Einaudi) di Paul Auster. In anteprima mondiale Rizzoli pubblica 'Ossessionè di Elizabeth Kostova con un pittore tormentato da un segreto del passato mentre di Tracy Chevalier ci sono le 'Strane creaturè (Neri Pozza). Fra gli italiani 'Noì (Rizzoli) di Walter Veltroni, 'L'amore stregonè (Mondadori) di Alberto Bevilacqua e Marco Buticchi con 'Il respiro deldesertò (Longanesi). Vera e propria strenne sono i 12 'Racconti di Natalè (Cooper) di autori sotto i 40 anni, a cura di Simone Caltabellota. Nei Tascabili Bom-
piani 'Tutto Ripley' di Patricia Highsmith. Protagonista anche la cucina con oltre 50 ricette dello chef Alessandro Borghese in 'L'abito non fa il cuocò (Rizzoli) e con quelle dello chef della Dolce vita, Giggi Fazi, in 'La Cucina e la Cantina mià (Iacobelli), ristampa anastatica del volume degli anni '70 con tavole a colori di Angelo Del Fabbretto. Memorabilia del re del pop in 'Michael Jackson' (Rizzoli) e 'Tutto quello che avresti voluto sapere su Michael Jackson e nessuno ti ha mai raccontatò (Newton Compton), conversazioni con il rabbino Shmuley Boteach.
Dal prossimo 4 dicembre nelle sale Arriva l’Isola della coppie ROMA - Lo scenario è esotico, il resort è di lusso, il mare turchese. Ci sono quattro coppie di amici in vacanza, un insegnante di yoga muscoloso ed esuberante, massaggiatori e massaggiatrici. L’isola delle coppie, il film con Vince Vaughn e Jon Favreau che in America, un pò a sorpresa, ha fatto scintille ai botteghini, arriva in Italia il 4 dicembre. È un primo assaggio di cinepanettone? Non proprio. In realtà nell’isola delle coppie nulla è quello che sembra. A partire dal trailer, che fa subito pensare a una commedia vacanziera all’italiana, ammiccante e porcellona. Niente di più sbagliato: siamo di fronte a uno spot in favore del matrimonio e della famiglia, a un film proditoriamente bacchettone. Ma cominciamo dall’inizio: una coppia in crisi decide di partire per un’isola tropicale dove si tengono corsi salva-matrimoni. Si porta dietro altre tre coppie di amici che la seguono solo perchè credono di andare a divertirsi e rilassarsi al sole in una specie di Disneyland
per adulti. Invece, arrivati sull'isola che, come dice uno di loro sembra uno screensaver, scoprono che la sveglia è all’alba, la meditazione davanti alla cascata è obbligatoria, le sedute con gli strizzacervelli non si possono saltare. E che l’accesso all’isola di fronte, quella degli scapoli, dove si fa sesso libero, si beve, si balla e ci si diverte, è vietata alle coppie sposate. A un certo punto le contraddizioni presenti nelle tre coppie ufficialmente non in crisi sembrano scoppiare, ma quando le circostanze e i loro più o meno inconsci desideri li portano sull'isola di fronte (quella proibita), tutti si rendono conto di quanto bella e rassicurante sia la fedeltà coniugale. Il confronto col cine-panettone, forse involontariamente suggerito dal trailer, proprio non regge. È vero: anche nell’Isola un pò di parolacce e di ammiccamenti ci sono, ma sono poca cosa in confronto alle volgarità messe in scena dalla coppia Boldi-De Sica e dai loro epigoni. Francesco Norci
Sandra Milo «Io e Fellini come Paolo e Francesca» ROMA - «Io e Fellini siamo stati amanti per 17 anni. Eravamo un pò come Paolo e Francesca». Sandra Milo a “Domenica cinque”, intervistata da Barbara D’Urso si racconta a 360’ dei grandi amori della sua vita. «E'stato un amore talmente immenso – ha continuato la Milo ai microfoni di canale 5 – che non lo potevo controllare». L'attrice racconta poi delle sue grandi sofferenze, di aver abortito e della morte della madre. «Non mi vergogno di quello che ho fatto a mia madre - racconta ancora senza indugi - perchè io so cos'è l’amore, il sacrificio. Io adoravo mia madre ma credo che ogni essere umano ha diritto a morire con dignità. Io amo Dio, sono estremamente credente e amo la sua presenza, ma penso anche che Dio nei nostri piccoli affari non interviene e ci ha lasciato liberi. Mia madre - dice ancora l’attrice di “Otto e mezzo” nell’intervista con Barbara D’Urso mi supplicava di aiutarla e morire e mi diceva che lei per me l’avrebbe fatto».
Sting: «Inverni miti minacciano la creatività»
Con il suo “Orchestra e voce” ROMA – Francesco Renga, cantante, musicista, oltre che marito di Ambra Angiolini, è un artista felice. Ieri sera, al teatro Quinto di Madrid, ha presentato dal vivo “Orchestra e voce”, il nuovo album appena uscito in cui, con un’orchestra sinfonica canta alcune delle più belle canzoni italiane degli anni '60, come “L'immensita”, “Se perdo te”, “Un amore così grande”, “L'ultima occasione”, insieme a “Pugni chiusi”, il pezzo dei Ribelli di Demetrio Stratos inciso già ai tempi dei Timoria, e “She”, il gioiello di Elvis Costello incluso nella colonna Sonora di 'Notting Hill'. «Il concerto di ieri sera è stato una delle più belle soddisfazioni della mia vita – racconta Renga – Potermi reinventare con questo repertorio è un’esperienza speciale che mi permette di tornare alla radici della nostra musica, anche a una stagione
e
Renga spopola a Madrid Canzoni degli anni ‘60 magica della canzone italiana. Sono canzoni che hanno fatto il giro del mondo: basta pensare che 'Io che non vivò è stata reinterpretata da Elvis». Dopo “Un uomo senza età», che è un omaggio alla figura del tenore, si era pensato a un disco di arie classiche. «Non c'è mai stato un progetto del genere, anche se poi in que-
sto progetto la figura del tenore è centrale – spiega il cantante - L'Italia nel mondo è amata per il bel canto e il melodramma e tutte le canzoni dell’album hanno questa derivazione. La radici della nostra vera natura musicale sono in questa tradizione e, secondo me, la canzone Italiana perde di forza proprio quando cerca di scim-
miottare modelli lontani dalla nostra cultura. E' per questo che “Orchestra e voce” ha un appeal internazionale, perchè viene immediatamente percepito come figlio di una tradizione che è il simbolo della cultura Italiana nel mondo, anche se andare in tournèe con un’orchestra sinfonica non è facile per gli elevati costi di produzione». «La voglia che ho coltivato in questi ultimi anni è quella di ritornare a mettere, per una volta, la mia voce al centro. Tornare ad usarla come la mia unica forma espressiva. Senza piegarla ad un testo che è mio, senza costringerla nell’urgenza di un racconto che parla di me. O meglio: essere lei sola libera di raccontare ciò che sono veramente» aggiunge Renga che sta lavorando al nuovo album di inediti la cui uscita è prevista per il 2010.
PARIGI – Gli inverni miti sono una minaccia per la creatività. Ne è convinto Sting che teme le conseguenze che stagioni sempre più uguali l’una all’altra possono avere sulla psicologia delle persone. «Nella mia memoria l’inverno aveva un clima molto più estremo» ha ricordato il cantante presentando il suo nuovo disco «If On A Winter's Night» a Parigi. «Se le stagioni finiranno per assomigliarsi tutte, credo che la nostra psiche perderà qualcosa di importante. Io, ad esempio, attendo con ansia l'inverno per vestirmi pesante e fare passeggiate nel vento e nella neve».
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Cultura&Spettacoli
PER LA SICUREZZA DELLE BOMBOLE GPL SOLE E CLIMA MITE PER TUTTA LA SETTIMANA Bel tempo in Basilicata probabilmente fino a fine mese. Sole e caldo tra oggi e mercoledì, con punte di 22-24 ° in Val Basento. Leggermente più fresco nel fine settimana, ma sempre con cieli sgombri. Il riscaldamento globale, sempre più avvertito anche nei paesi del Nord Europa, sembra avere effetti diretti anche sugli animali, modificandone le dimensioni corporee. E'quanto emerso in uno studio pubblicato sulla rivista Science sulle pecore selvatiche di Soay vicino a Hirta, isola dell'arcipelago Scozzese di St Kilda. Per colpa del caldo le pecore scozzesi di Soay si sono ridotte di taglia negli ultimi anni; più precisamente, le dimensioni medie del loro corpo sono diminuite del 5% negli ultimi 24 anni. Si tratta di un'evidenza scientifica importante perchè per la prima volta si vede come il riscaldamento globale sia così pervasivo addirittura da sovvertire le regole dell'evoluzione biologica, in base alle quali per via del freddo a questi animali è sempre convenuto essere di taglia grossa. Gli esperti hanno confrontato le dimensioni delle pecore negli ultimi 24 anni e, per alcuni esemplari anche il peso dell'agnellino dalla nascita al primo anno di vita, con i cambiamenti climatici e le temperature stagionali della loro isola. E'emerso che quando le temperature invernali si fanno meno rigide, il corpo delle pecore si riduce. Inoltre gli agnellini alla nascita hanno peso inferiore della media e non mettono su peso molto rapidamente nel primo anno di vita. Deboli rovesci hanno interessato la Basilicata nei primi giorni della scorsa settimana. Poi, a partire da giovedì, l'alta pressione delle Azzorre in arrivo dalla Spagna ha stabilizzato definitivamente il tempo, regalando giornate perlopiù soleggiate e leggermente ventilate. Sembrava la solita pausa anticiclonica che, in novembre (mese più piovoso dell'anno), fa da intervallo tra un peggioramento e l'altro. E invece, carte di previsione alla mano, probabilmente da qui alla fine del mese sulla Basilicata non pioverà più. Non è tutto. Tra oggi e domani aria molto calda d'origine Nord-Africana andrà a rafforzare l'alta pressione, portando in Basilicata i termometri ben oltre la norma, con punte fino a 22-24 gradi in Val Basento, Lavellese e Senisese. Resta poco da aggiungere. L'unico elemento che potrà localmente creare qualche fastidio sarà la nebbia che, nelle ore notturne e del primo mattino, farà la sua comparsa nelle conche appenniniche ed in prossimità dei corsi d'acqua. Il sole, quindi, regnerà incontrastato per tutta la settimana. Solo da giovedì in poi, grazie all'arrivo di aria leggermente più fresca da Est, qualche nube potrà comparire sul Vulture/Melfese, Bradano, e Metapontino, ma senza produrre precipitazioni. Anche le temperature scenderanno, tanto che i valori raggiungeranno più o meno quelli medi del periodo. La situazione potrebbe sbloccarsi solo a fine mese, ma non è detto che ciò accada. Lunedì: Sole per l'intera giornata. Al mattino qualche foschia o banco di nebbia sarà presente nelle vallate appenniniche ed in prossimità dei corsi d'acqua. Qualche nube di passaggio comparirà in Appennino e sul Lagonegrese tra la tarda mattinata ed il primo pomeriggio, ma senza nessuna precipitazione. Temperature massime in lieve aumento; venti deboli variabili; mari poco mossi. Martedì: Alta pressione in ulteriore rinforzo su tutta l'Italia CentroMeridionale. Dal Nord Africa giungerà aria piuttosto calda che porterà le temperature massime ben al di sopra delle medie. Il cielo sereno e la calma di vento favoriranno in regione un anomalo riscaldamento, con valori fino a 22-24 gradi in Val Basento, Lavellese e Senisese. Nebbie e foschie nelle ore notturne e al primo mattino. Mercoledì: Nessuna novità. Ancora tempo stabile e soleggiato per l'intera giornata con qualche locale ed innocuo passaggio nuvoloso tra la mattinata ed il primo pomeriggio sul settore tirrenico ed appenninico. Possibili banchi di nebbia nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino. Temperature massime stazionarie o in lieve calo, venti deboli variabili, mari sempre poco mossi. Giovedì: Fin dal mattino sulla Basilicata avremo un cielo sereno o poco nuvoloso con locali foschie. Tra il pomeriggio e la sera comparirà qualche nube in prossimità dell'Appennino e del Vulture/Melfese, ma senza precipitazioni. Le temperature saranno in diminuzione, sia nei valori minimi che in quelli massimi; i venti si disporranno da Est/Nordest; i mari diverranno mossi. Venerdì: Tempo stabile e soleggiato per l'intera giornata. Un temporaneo cedimento del dominio anticiclonico favorirà però il passaggio di qualche banco nuvoloso lungo il Bradano, l'area del Vulture ed il Metapontino. Non si avranno comunque precipitazioni. Pochi gli addensamenti sul Lagonegrese. In serata cieli stellati. Temperature in ulteriore lieve calo, mari sempre mossi. Sabato: Proseguirà il bel tempo su tutta la Basilicata. Non si avrà più il caldo della prima parte della settimana, tuttavia le tante ore di sole e una debole ventilazione orientale garantiranno un clima gradevole. Qualche nube transiterà sul settore orientale e meridionale della regione ma senza produrre alcun fenomeno. Temperature stazionarie su valori leggermente superiori alla norma. Domenica: Anche la giornata festiva trascorrerà in Basilicata all'insegna del tempo stabile e soleggiato. L'alta pressione sarà meno intensa e robusta rispetto ai giorni precedenti ma ciò non impedirà al sole di splendere incontrastato su tutta la regione. Qualche nube innocua sarà presente sull'area appenninica e sul Vulture/Melfese. Temperature in lieve calo, venti moderati di Grecale. Giuseppe Pomarico
CON l'arrivo del freddo molti ricorrono alle stufe alimentate con le bombole GPL .Possono capitare e sono capitati incidenti anche con le bombole domestiche di GPL, molto usate nelle zone rurali ove non esiste il gas di rete. L'Assogasliquidi ha diffuso un decalogo per una corretta istallazione e utilizzazione. -La bombola deve essere riempita fino all'80% del suo volume. Una bombola riempita completamente può scoppiare. La verifica della tenuta della valvola può essere effettuata con una soluzione di acqua e sapone. -La bombola deve essere posizionata lontano da fonti di calore (camini, barbecue,...) e in un luogo aerato per favorire il ricambio di aria. -Se si sente odore di gas bisogna ventilare bene il locale, chiudere il rubinetto della bombola, evitare di provocare scintille, tenendo presente che il GPL è più pesante dell'aria e si distribuisce nella parte più bassa del locale. Per questo è vietato l'impiego delle bombole di GPL nei locali interrati e seminterrati dove potreb-
be verificarsi uno scoppio. -La bombola deve rimanere sempre verticale, con il rubinetto in alto. La sostituzione della bombola deve essere eseguita con il rubinetto chiuso. Non bisogna effettuare la sostituzione in presenza di fiamme, scintille o apparecchi elettrici in funzione. I tubi che sono collegati alla bombola devono essere cambiati ogni 5 anni. La bombola vuota non deve essere gettata o abbandonata ma va riconsegnata al rivenditore dal quale si acquista la bombola piena. -Inclinare e capovolgere la bombola è pericoloso: il liquido potrebbe arrivare alla valvola e determinare situazioni di pericolo. -E' estremamente pericoloso e per questo severamente vietato dalla legge, riempire le bombole domestiche dai distributori di GPL per auto o con mezzi artigianali. Solo gli stabilimenti autorizzati possono riempire le bombole. Il riempimento abusivo è sanzionato penalmente e con ammenda pecuniaria. La sanzione colpisce direttamente l'utente.
MUFFE PIU' FACILI NELLE MERENDINE BIOLOGICHE
IN ITALIA TRE CATEGORIE DI STAZIONI
A causa della mancanza di conservanti, le merendine biologiche sono più soggette di quelle industriali alla contaminazione delle micotossine, funghi microscopiciche produconomuffe cancerogene negli alimenti. E' quanto è emerso da uno studio del Dipartimento scienze degli alimenti. E' quanto è emerso da uno studio del Dipartimento scienze degli alimenti dell'Università di Udine pubblicato dalla rivista "Industrie alimentari". Nelle merendine industriali vengono impiegati conservanti come acido sorbico, acido propionico e loro sali, che rallentano lo sviluppo delle muffe cui questi prodotti sono soggetti soprattutto a causa dell'umidità interna e di superficie e al fatto che dopo la cottura in forno e prima del confezionamento devono essere raffreddati a temperatura ambiente, dove è maggiormente possibile la contaminazione tramite l'aria, In molti casi, sempre per evitare losviluppo dellemuffe, nellemerendine industrialiviene spruzzato alcol etilico all'interno della confezione, mentre le merendine biologiche non possono contenere conservanti di alcun tipo e per stabilizzarle occorre controllare maggiormente l'umidità (acqua libera), il pH e la temperatura di conservazione. Nello studio sono state trovate cariche di micotossine variabili da 2 a 150 colonie per grammo di prodotto, Secondo i ricercatori le muffe hanno potuto svilupparsi a causa della mancanza di conservanti e dell'umidità, tanto è vero che le più basse contaminazioni sono state riscontrate nelle merendine biologiche con meno umidità. Nello studio, tuttavia, non è stato fatto un confronto con le merendine industriali.
IN ITALIA vi sono 851 stazioni ferroviarie, ma non sono tutte uguali. La "Carta dei servizi" delle Ferrovie dello Stato le suddivide in tre grandi gruppi. -GRANDI STAZIONI. Sono 13 stazioni che interessano circa il 30% del traffico dell'intera rete. La gestione in queste stazioni dei servizi commerciali offerti ai passeggeri è svolta dalla Società Grandi Stazioni S.p.A., allo scopo costituita. -STAZIONI INTERMEDIE. Sono 138 impianti medicograndi di cui 103 sono affidati in gestione alla Società Centostazioni che, in analogia alla Società Grandi Stazioni, potrà meglio curare i servizi commerciali destinati alla clientela. In tutte le stazioni di questa tipologia sono presenti i servizi di base, dai servizi igienici a quelli commerciali di prima necessità, quindi almeno un bar e un'edicola. ALTRE STAZIONI. Sono tutte le altre, oltre 700 impianti con traffico giornaliero medio di duecento viaggiatori sia in salita sia in discesa, con edifici o strutture che offrono un riparo ai viaggiatori in attesa.
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Lunedì 16 novembre 2009
Lunedì 16 novembre 2009
LAVORO E PREVIDENZA a cura di Antonino Nicolò
TELEFONO E FAX: 0965 / 621036 e-mail: toniconc@libero.it RISPOSTE AI QUESITI PREVIDENZIALI DEI LETTORI
Pensioni più lontane per le statali Dal primo gennaio sale il limite d’età: ecco come regolarsi di SERGIO D’ONOFRIO DAL 1° gennaio sale l'età di pensione per le donne che lavorano nella pubblica amministrazione. Per acquisire il diritto al trattamento di vecchiaia sono richiesti almeno 61 anni di età, che saliranno con scatti di un anno ogni due fino al limite di 65 anni previsto per gli uomini. Sulle nuove regole, introdotte dalle legge 102/2009 per rispettare una sentenza della Corte di giustizia europea di due anni fa, si è pronunciato recentemente l'Inpdap per fornire i criteri di applicazione. CHI È ESCLUSO - È stato chiarito anzitutto che l'innalzamento del limite di età riguarda anche le dipendenti del comparto sanità, comprese le infermiere che per regolamento dovrebbero andare in pensione a 60 anni. Le nuove norme non si applicano al personale femminile (ancora un'esigua minoranza) delle Forze armate, della Polizia, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e del Corpo dei vigili del fuoco. Restano ovviamente le vecchie regole negli ordinamenti di alcuni settori che prevedono già un limite di età superiore ai 60 anni. È il caso delle donne magistrato, ambasciatore e professore universitario. DIRITTI ACQUISITI - Dall'aumento del limite di età si salvano, visto che la legge entra in vigore dal 1°gennaio, le dipendenti pubbliche che entro il 31 dicembre di quest'anno compiono il 60° anno di età e il requisito contributivo minimo (20 anni) per il trattamento di vecchiaia. Non pagano pegno anche coloro che hanno optato per una pensione calcolata con il sistema contributivo. In questo caso il via libera è garantito a condizione che entro il 31
Invalidità superiore ai 2/3
Poiché non mi trovo d'accordo con un mio collega, vorrei cortesemente sapere come viene calcolata la pensione (ossia, l'assegno ordinario) a chi ha un'invalidità superiore ai due terzi, regolarmente riconosciuta dall'Inps. Valgono gli stessi requisiti di una persona sana che ottiene una pensione di anzianità o di vecchiaia oppure viene calcolata diversamente? F. IANNELLI - MOLITERNO Valgono le stesse regole.
Partecipazione come socio d’opera Sono pensionato di anzianità Inps da ottobre 2004, con 39 anni di contributi. All'epoca avevo soli 56 anni. In queste settimane mi è stata offerta una partecipazione in una società come socio d'opera. Vorrei accettare, considerato il buon compenso connesso. Con le attuali disposizioni sul cumulo tra lavoro autonomo e pensione, potrò continuare a percepire integralmente la mia pensione? C. VIOLA - POTENZA
Le disposizioni, cui lei fa cenno, sono state in vigore fino al 31 dicembre 2008. Da gennaio 2009 è stato abolito ogni divieto di cumulo tra pensione di anzianità ed attività lavorativa, sia dipendente che autonoma. La fina-
Autonomi, entro domani doppio versamento Roma (AGA) - Novembre è decisamente un mese pesante per artigiani e commercianti. Oltre alle tasse, ci sono da pagare i contributi Inps per i quali si concentrano nella seconda metà del mese gli ultimi due appuntamenti dell'anno. Entrambe le categorie sono chiamate a versare, sia la terza rata del contributo minimo che il secondo acconto del contributo a percentuale al quale sono obbligati coloro che hanno prodotto redditi superiori al minimale imponibile (14.240 euro). TERZA RATA 2009 - Entro domani va pagata intanto la terza rata del contributo minimo. L'importo, già prestampato sul modello F.24 inviato dall'INPS, comprende la quota per la maternità e l'eventuale contributo destinato all'associazione di categoria. Il versamento deve essere fatto dal titolare anche per i collaboratori, ai quali viene chiesto un contributo ridotto se hanno meno di 21 anni. SECONDO ACCONTO 2009 - Se l'iscritto ha dichiarato nel 2008 un reddito superiore al minimale è chiamato ad effettuare un secondo versamento entro il 30 novembre. Sulla quota eccedente 14.240 euro deve versare il secondo dei due acconti previsti sui redditi del 2008. L'importo da pagare è esattamente uguale a quello versato in giugno con il primo acconto e si ricava applicando l'aliquota del 10% (10,045% per i commercianti) alla differenza tra il reddito di impresa riportato nel modello Unico di quest'anno e il minimale di 14.240 euro del 2009. La dicembre 2007 possano far valere 57 anni di età e un importo non inferiore all'assegno sociale, maggiorato del 20% (480 euro circa). Per essere sicure di trovarsi in una delle condizioni indicate le lavoratrici interessate potranno chiedere all'Inpdap la certificazione del diritto a pensione. Il documento è utile averlo, perché attesta il raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi con le vecchie regole, ma non mette al riparo da eventuali anche se poco
lità è quella di creare un argine ai numerosi casi di lavoro in nero, inducendo gli interessati al versamento dei contributi.
Requisiti per la pensione
Mio marito compirà a novembre 55 anni di età e ha maturato ad agosto, sempre del 2009, un totale di 31 anni di versamenti Inps. Purtroppo, negli anni scorsi è stato molto male ed, a seguito di una domanda di invalidità civile, gli è stata riconosciuta, nel 2004, una riduzione della capacità lavorativa pari all'85%. Questo riconoscimento comporta una maggiorazione di anzianità di 2 mesi per ogni anno fino ad un massimo di 10. Quando raggiungerà i requisiti per andare in pensione? C. SURIANO - NOVA SIRI Il limite massimo accreditabile, con la maggiorazione di 2 mesi l'anno, per il soggetto invalido che lavora, è di 5 an-
percentuale sale dello 0,50% per la fascia di reddito compresa tra 42.069,01 e 70.115,00 euro che costituisce il massimale imponibile oltre il quale non si versano contributi e non si ricevono quote di pensione. La scadenza del 30 novembre interessa anche coloro che esercitano l'attività di affittacamere .A differenza degli altri iscritti alla gestione Inps dei commercianti, non sono obbligati al versamento del contributo minimo,per cui pagano solo sul reddito effettivamente conseguito. QUANTO SI VERSA PER IL SECONDO ACCONTO -------------------------------------------------------------------------------Reddito di impresa Artigiani Commercianti ------------------------------------------------------------------------------------------Da 14.240,01 a 42.069,00 10,00% 10,045% Da 42.069,01 a 70.115,00 10,50% 10,545% ------------------------------------------------------------------------------*Le aliquote sono ridotte di 3 punti per i collaboratori familiari che non superano il 21° anno di età.
probabili modifiche legislative. È il caso di ricordare infine che dal 1° gennaio 2008 la pensione di vecchiaia non decorre più dal mese successivo al compimento dell'età ma in corrispondenza di determinate finestre. Il calendario stabilito dalla legge 347/2007 ne prevede quattro all'anno che si aprono dal secondo trimestre successivo a quello in cui è stato perfezionato il diritto. Chi compie, per esempio, gli anni da gennaio a marzo potrà percepire
ni e non 10. Suo marito raggiungerà tali requisiti nel 2015, quando avrà 61 anni di età e 36 di contributi. Tenga presente che, ove sussistano, come lei riferisce, le condizioni sanitarie, suo marito può sempre chiedere l'assegno ordinario di invalidità all'INPS, che, se riconosciuto, gli può fare anticipare, anche di diversi anni, la prestazione pensionistica.
Assegni familiari
Mio marito è in pensione da circa 3 anni, quale ex lavoratore dipendente e vorremmo sapere quali sono i requisiti per avere diritto agli assegni familiari per la moglie a carico. A. MORANO - SANT'ARCANGELO I pensionati della gestione lavoratori dipendenti hanno diritto all'assegno per il nucleo familiare (cosiddetto ANF). Mi sorprende che suo marito non abbia richiesto ta-
il primo assegno dal 1° luglio successivo. Fa eccezione il personale della scuola, per il quale la pensione decorre dal 1° settembre dell'anno in cui si maturano i requisiti ---------------------------------------------------------Anno di pensionamento Età minima richiesta 2010 -11 61 2012-13 62 2014-15 63 2016-17 64
le prestazione al momento della domanda di pensione. Comunque, nessuna preoccupazione, in quanto ha diritto anche agli arretrati (la prescrizione in materia, infatti, è di cinque anni). Deve presentare domanda all'INPS sull'apposito modulo e dichiarare i redditi di entrambi i coniugi. L'importo mensile della prestazione dipende dall'ammontare dei redditi dei due coniugi.
Chiarimenti sulle quote
Nelle sue risposte ai lettori, lei parla frequentemente, a proposito delle pensioni di anzianità, di “quote”. Grosso modo, ho compreso di cosa si tratta ma, per esserne più sicuro, vorrei che tornasse sull'argomento, con qualche esempio. Grazie. S. RUBINO - MATERA Da luglio 2009, per le pensioni di anzianità si parla di “quote”. Si tratta di un insieme di età e di anni di contri-
buzione, che non dovrà essere inferiore ad una ben individuata cifra. Ad esempio, da luglio 2009 a dicembre 2010, occorrerà raggiungere “quota 95”, formata da un'età minima di 59 anni di età e da almeno 36 anni di contributi (oppure, da 60 anni di età e 35 di contributi). I due valori, addizionati, danno appunto la cifra 95, che va intesa, appunto, come quota. Ciò vale per i lavoratori dipendenti, mentre per gli autonomi è stata prevista, per lo stesso periodo, la quota 96, con almeno 60 anni di età. La quota salirà di un anno nel biennio 2011-2012 e di un altro anno a partire dal 2013.
Contributi volontari
Sono già a conoscenza che dal primo giugno 2010 dovrò necessariamente lasciare il mio lavoro, per accordi con la mia azienda. Da quella data dovrò provvedere a pagare i contributi volontari per circa 4 anni, ossia fino a quando
AVVISO AI LETTORI LAVORO E PREVIDENZA - risponde Antonino NICOLO' PER QUESTA RUBRICA I LETTORI POSSONO TELEFONARE OGNI VENERDI', DALLE ORE 10 ALLE ORE 12, AL NUMERO 0965 / 818768 OPPURE INVIARE UN FAX ALLO 0965 /817686
L’Inps chiama alla cassa anche le partite Iva ALLA scadenza del 30 novembre sono interessati anche i cosiddetti professionisti senza cassa che versano alla gestione Inps dei parasubordinati. La somma da versare per il secondo acconto del 2009 è pari a quella pagata in giugno e si calcola applicando la percentuale del 40% ai redditi professionali dichiarati con l'Unico 2008. Di conseguenza gli interessati applicheranno al reddito imponibile, dato dalla differenza tra l'ammontare dei compensi e le spese sostenute nel corso dell'anno, rispettivamente le percentuali del 10,29% se privi di altra copertura previdenziale e del 6,80% se pensionati o iscritti contemporaneamente ad altri fondi previdenziali. A differenza degli artigiani e commercianti, i parasubordinati non sono obbligati al versamento di un contributo minimo. Ma per ottenere la copertura assicurativa per l'intero anno devono versare su un reddito non inferiore al minimo imponibile previsto per queste due categorie (14.240 euro nel 2009). In caso contrario l'Inps accredita un periodo proporzionalmente inferiore. Se Tizio tanto per fare un esempio ha conseguito un reddito di 9.500 euro ai fini della pensione potrà contare solo su 8 mesi di copertura. La legge stabilisce anche un reddito massimo (91.507 euro nel 2009) oltre il quale non si pagano contributi e non si ricevono quote di pensione. non raggiungerò i 65 anni di età. La mia domanda è: poichè l'importo dei contributi volontari dipende dalla retribuzione dell'ultimo anno, cosa si intende per ultimo anno? Le paghe da giugno 2009 a maggio 2010, oppure quelle certificate dal modello Cud del 2010 per l'intero anno 2009? Vorrei inoltre sapere se, dopo il 2009, la retribuzione di riferimento, sempre ai fini della volontaria, sarà rivalutata. Grazie. F. PIERRO - FORENZA Nei suoi confronti, il periodo interessato è quello compreso tra giugno 2009 e maggio 2010 (in tal senso, infatti, va intesa l'espressione “ultimo anno”). Per quanto riguarda, invece, la retribuzione di riferimento, essa viene annualmente aggiornata con l'indice Istat utilizzato per l'adeguamento delle pensioni.
Assegno sociale e Irpef L' assegno sociale può essere assoggettato, in alcuni casi, all'Irpef? D. MANNIELLO - OPPIDO L'assegno sociale non deriva da posizioni assicurative degli interessati. Esso ha finalità prevalentemente solidaristica e non è assoggettabile all'Irpef.
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PRIMA SERATA
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21.05
RUBRICA
21.10
RUBRICA
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Televisioni 51
Lunedì 16 novembre 2009
VERTICE SULLA FAME
POLITICA
MAFIA
Il summit delle first ladies C’è anche la moglie di Ahmadinejad
Fini e il complotto «Non cerco la leadership altrimenti mantenevo An»
Arrestato nel Trapanese il boss Raccuglia numero 2 di Cosa Nostra
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Anno 8 n.283€ 1.00
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Lunedì 16 novembre 2009
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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
SPORT
Calcio I rossoblù tornano a vincere in trasferta
Dopo 14 mesi: POTENZA Serie D
Matera in dieci battuto di misura dalla capolista
Pisticci ad Ischia un punto di speranza
Serie D
Il Francavilla con le polveri bagnate: 0-0
Basket Super Bawer B Dilettanti
Volley Donne
Servono 5 set alla Giocoleria contro Benevento I DIPENDENTI ANCORA SUL TETTO
A Roma si decide del futuro
Vertenza Lasme Il giorno della verità per i lavoratori a pagina 6
Vincono la Corporelle e il ritrovato Bernalda
Mare Oceano
Il dossier arriva alla Dda di Potenza Concluse le ricerche Il robot subacqueo avrebbe visualizzato qualcosa nel fondale lucano a pagina 7
DEMOCRAZIA PARTECIPATA di GIULIO SAVINO Caro Direttore, Le confido che per la prima volta, mi sono dibattuto nel dubbio di inviarle questo mio scritto, convinto che qualsiasi tipo di critica, se mette in gioco l'esistente, è considerata un corpo estraneo, un innocuo sasso nelle acque melmose della politica lucana. Premetto che stimo molto le parole, per osare definire quanto sta avvenendo per l'elezione del segretario regionale del Pd. Importante non è chi guida il partito, ma la comprensione della rete di comportamenti e di valori, cioè della cultura po continua a pagina 10
ItaliaOlanda: un'altra partita scialba.
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Serie D