Brevi dal mondo
Ue, da oggi Trattato in vigore BRUXELLES – L'Europa volta pagina. Da oggi, con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento Ue – unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini – rafforzerà molto i suoi poteri e l’Unione potrà contare su un presidente permanente e un ministro degli Esteri chiamati a rappresentarla sulla scena internazionale.
Demjanjuk alla sbarra BERLINO – Prima su una sedia a rotelle, poi sdraiato su una barella: John Demjanjuk, 89 anni, ha seguito così, in un’affollata aula del tribunale di Monaco di Baviera, le prime due udienze che lo vedono alla sbarra con l’accusa di concorso nell’eccidio di quasi 28 mila ebrei, in quello che si preannuncia come uno degli ultimi grandi processi a un ex nazista sospettato di crimini contro l’umanità. L’imputato non ha parlato.
Tacoma, ancora in fuga il killer SEATTLE – Contrariamente a quanto annunciato in un primo momento Maurice Clemmons, l’uomo sospettato di aver ucciso quattro agenti di polizia domenica a Lakewood, nello stato di Washington, è ancora in fuga. Secondo quanto riportate dalla Cnn l’uomo non è stato trovato all’interno della casa di Leschi, un sobborgo di Seattle dove si credeva fosse asserragliato.
Cern, “big bang” più vicino GINEVRA – La macchina del «big bang», il Large Hadron Collider (LHC nell’acronimo in inglese) è adesso davvero l’acceleratore di particelle più veloce del mondo. I fasci di protoni nella notte hanno circolaato a 1,8 Tev (teraelectronvolt), cogliendo livelli di accelerazione mai raggiunti prima (il record precedente era del Fermi Laboratory, a Chicago, negli Usa, che nel 2001 aveva raggiunto 0,98 Tev). Finora l’LHC aveva lavorato a velocità relativamente basse, ma domenica gli scienziati hanno accelerato l’energia.
La Bongiorno «Su Sollecito accuse infondate» PERUGIA – La ricostruzione dell’accusa nei confronti di Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher «è un’opera incompiuta» nella quale mancano «le parti essenziali», come il movente e la prova della conoscenza di Rudy Guede, già condannato per il delitto, mentre il gancetto del reggiseno della vittima con il suo Dna «non è un reperto genuino» e bisogna «cestinarlo». Per questo Sollecito «va assolto per non avere commesso il fatto» ha chiesto dopo oltre sette ore di arringa il suo difensore Giulia Bongiorno.
Martedì 1 dicembre 2009
Ma il viceministro Fazio rassicura: «È un unico caso e il vaccino funziona»
Influenza, il virus è mutato anche in Italia Il caso si è verificato durante il ricovero in un paziente affetto da gravi patologie
Ferruccio Fazio
ROMA - Primo caso di mutazione del virus dell'Influenza Ain Italia.L'annuncio èarrivato dal ministero del Welfare, in seguito alle segnalazioni delle autorità sanitarie norvegesi, dopo che l'Istituto superiore di sanità ha rivalutato le sequenze di oltre 100 ceppi virali identificati da altrettanti pazienti diagnosticati negli ultimi mesi in diverse regioni italiane. La mutazione è stata scoperta finora in un solo paziente, affetto da una grave forma di polmonite risolta a seguito di trattamento con ecmo eseguito in terapia in-
tensiva. E se nessuno degli altri pazienti esaminati, compresi quelli con manifestazioni gravi o letali, presentava questa mutazione, il ministero della Salute è corso ai ripari spiegando che questa mutazione «non influisce sull'efficacia del vaccino né sull'efficacia del trattamento con farmaci antivirali». «A questo proposito - si legge in una nota - si ricorda che, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, su oltre 160 pazienti analizzati sinora, si è riscontrato un unico caso di resistenza a oseltamivir. Tale resistenza è in-
sorta a seguito del trattamento prolungato di un paziente affetto da gravi patologie preesistenti ed è rimasta isolata, non avendo dato seguito ad episodi di trasmissione del ceppo resistente». Il caso di mutazione del virus riscontrato in Italia «non è preoccupante perché si è verificato durante il ricovero e non si è propagato», ha chiarito il viceministro della Salute Ferruccio Fazio.«Solo la vaccinazione ci protegge dal virus incattivito da eventuali mutazioni», ha conluso Fazio. Elisabetta Martorelli
Maroni: «In Svizzera ha vinto il popolo, non le élite culturali»
Minareti, allarme Ue e Vaticano Per la Santa Sede è un duro colpo per la libertà di religione BRUXELLES – Con sorpresa e preoccupazione. Così l’Unione europea, e questa volta anche il Vaticano, hanno accolto la notizia che gli elettori svizzeri hanno bocciato la costruzione di nuovi minareti. Per la Santa Sede, l’esito del voto elvetico rappresenta un duro colpo per la libertà di religione e l’integrazione. E l’Osservatore Romano scrive: «I minareti come i crocifissi». I ministri dell’Interno dei Ventisette si sono ritrovati la questione sul tavolo della loro riunione a Bruxelles, dove hanno trovato anche il ministro della Giustizia di Berna. Evelyne Widmer Schlumpf ha subito cercato di mettere le mani avanti, sostenendo che il voto, pur non «un bel segnale» per il suo paese, non è contro l’Islam, ma semplicemente contro la costruzione di minareti. Ma dalla presidenza di turno svedese dell’Ue è venuta una decisa presa di distanza dal voto e dall’uso stesso dello strumento referendario. Uno strumento, che invece piace al ministro dell’interno Roberto Maroni, secondo il quale occorre evitare quello che è avvenuto in Svizzera e cioè che il governo confederale si sia ritrovato spiazzato dall’esito delvoto, scoprendodi nonessere in sintonia con i suoi cittadini. «E' utile sempre ascoltare in democrazia ciò che vuole il popolo e non ciò che vogliono le elite piùo menoilluminate», ha indicato il titolare del Viminale. Il ministro degli esteri svedese Carl Bildt vede nel voto svizzero un misto di pregiudizio e di paura e comunque un brutto segnale, mentre per il
ministro francese dell’immigrazione Eric Besson il punto non è quello di avviare «falsi dibattiti» come quello della costruzione di minareti che appartiene al «buon senso» e all’urbanistica, ma puntare ad una vera integrazione. Altra cosa, ha spiegato Besso, la questione del burqa che invece riguarda principi fondamentali. Il ministro dell’Interno spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba, personalmente contrario al referendum, ha detto di non essere preoccupato dal rischio che la consultazione popolare usata in Svizzera possa trovare seguaci anche nel resto dell’Europa. Ma i fatti gli stanno dando torto, giudicando almeno dalle prese di posizione di partiti ed esponenti di estrema
destra in Olanda e Danimarca, che stanno invocando un ricorso alle urne per esprimersi su questi temi. Parole dure sul voto svizzero sono venute anche dal Consiglio d’Europa, che ha espresso grande preoccupazioneed haventilatol'ipotesi diun ricorso alla Corte di diritti umani europea di Strasburgo. La questione sollevatata dal segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjorn Jagland è se sia legittimo sottoporre ad un voto popolare una questione che riguarda i diritti individuali dei cittadini come il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla libertà di religione e il diritto alla non discriminazione garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Danila Clegg
L’Ue divisa fra populismo e diritti civili
Fini: «Una schiocchezza». Donadi: «Ma la Lega non voleva bruciare la bandiera?»
Castelli: «La croce sul tricolore» ed è polemica ROMA – «Inserire la croce nella bandiera italiana», vietare i minareti e introdurre il referendum propositivo «sul modello svizzero» per usarlo in tema di immigrazione. Il giorno dopo il 'no' della Svizzera alla costruzione delle tradizionali torri per richiamare i musulmani alla preghiera, la Lega esulta e rilancia la sua 'crociata' contro «l'islamizzazione dell’Italia». Ma la posizione dei 'lumbard' suscita la reazione dell’opposizione che stigmatizza «le preoccupanti sciocchezze che continuano ad arrivare dalla Lega» e, soprattutto, le perplessità del presidente della Camera, Gianfranco Fini. La terza carica dello Stato a 'Porta a Porta' spiega che lui avrebbe votato
«convintamente per il diritto di culto» e che la decisione elvetica «è un formidabile regalo al fanatismo più aggressivo». Quanto alla Lega Nord, «non è razzista o xenofoba –aggiunge Fini –ma ha una visione superata del fenomeno immigrazione», mentre «la proposta di Roberto Calderoli» sul referendum propositivo «è propaganda allo stato puro». Il riferimento è all’annuncio del ministro riguardo alla presentazione, mercoledì in Senato, di «una proposta per inserire anche nella nostra Costituzione un referendum sul modello di quello svizzero». Ma il Carroccio non si ferma al referendum e chiederà la calendarizzazione «quanto prima possibile» alla Camera del progetto di legge Cota-Gi-
belli che istituisce referendum locali per la nascita delle moschee e che, di fatto, vieta i minareti con la proibizione della amplificazione sonora all’aperto. Ad animare la giornata è la proposta del sottosegretario Roberto Castelli di inserirela crocenella bandieraitaliana. Livia Turco, deputata del Pd, definisce l’idea «una boutade che fa male all’Italia e agli italiani e che infanga il valore della religione». Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, sottolinea che «la bandiera italiana è bella come è». Duro il commento del capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi: «La proposta – dice – è ridicola, viene da chi la bandiera italiana voleva bruciarla». Teodoro Fulgione
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