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Brevi dal mondo

Ue, da oggi Trattato in vigore BRUXELLES – L'Europa volta pagina. Da oggi, con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento Ue – unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini – rafforzerà molto i suoi poteri e l’Unione potrà contare su un presidente permanente e un ministro degli Esteri chiamati a rappresentarla sulla scena internazionale.

Demjanjuk alla sbarra BERLINO – Prima su una sedia a rotelle, poi sdraiato su una barella: John Demjanjuk, 89 anni, ha seguito così, in un’affollata aula del tribunale di Monaco di Baviera, le prime due udienze che lo vedono alla sbarra con l’accusa di concorso nell’eccidio di quasi 28 mila ebrei, in quello che si preannuncia come uno degli ultimi grandi processi a un ex nazista sospettato di crimini contro l’umanità. L’imputato non ha parlato.

Tacoma, ancora in fuga il killer SEATTLE – Contrariamente a quanto annunciato in un primo momento Maurice Clemmons, l’uomo sospettato di aver ucciso quattro agenti di polizia domenica a Lakewood, nello stato di Washington, è ancora in fuga. Secondo quanto riportate dalla Cnn l’uomo non è stato trovato all’interno della casa di Leschi, un sobborgo di Seattle dove si credeva fosse asserragliato.

Cern, “big bang” più vicino GINEVRA – La macchina del «big bang», il Large Hadron Collider (LHC nell’acronimo in inglese) è adesso davvero l’acceleratore di particelle più veloce del mondo. I fasci di protoni nella notte hanno circolaato a 1,8 Tev (teraelectronvolt), cogliendo livelli di accelerazione mai raggiunti prima (il record precedente era del Fermi Laboratory, a Chicago, negli Usa, che nel 2001 aveva raggiunto 0,98 Tev). Finora l’LHC aveva lavorato a velocità relativamente basse, ma domenica gli scienziati hanno accelerato l’energia.

La Bongiorno «Su Sollecito accuse infondate» PERUGIA – La ricostruzione dell’accusa nei confronti di Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher «è un’opera incompiuta» nella quale mancano «le parti essenziali», come il movente e la prova della conoscenza di Rudy Guede, già condannato per il delitto, mentre il gancetto del reggiseno della vittima con il suo Dna «non è un reperto genuino» e bisogna «cestinarlo». Per questo Sollecito «va assolto per non avere commesso il fatto» ha chiesto dopo oltre sette ore di arringa il suo difensore Giulia Bongiorno.

Martedì 1 dicembre 2009

Ma il viceministro Fazio rassicura: «È un unico caso e il vaccino funziona»

Influenza, il virus è mutato anche in Italia Il caso si è verificato durante il ricovero in un paziente affetto da gravi patologie

Ferruccio Fazio

ROMA - Primo caso di mutazione del virus dell'Influenza Ain Italia.L'annuncio èarrivato dal ministero del Welfare, in seguito alle segnalazioni delle autorità sanitarie norvegesi, dopo che l'Istituto superiore di sanità ha rivalutato le sequenze di oltre 100 ceppi virali identificati da altrettanti pazienti diagnosticati negli ultimi mesi in diverse regioni italiane. La mutazione è stata scoperta finora in un solo paziente, affetto da una grave forma di polmonite risolta a seguito di trattamento con ecmo eseguito in terapia in-

tensiva. E se nessuno degli altri pazienti esaminati, compresi quelli con manifestazioni gravi o letali, presentava questa mutazione, il ministero della Salute è corso ai ripari spiegando che questa mutazione «non influisce sull'efficacia del vaccino né sull'efficacia del trattamento con farmaci antivirali». «A questo proposito - si legge in una nota - si ricorda che, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, su oltre 160 pazienti analizzati sinora, si è riscontrato un unico caso di resistenza a oseltamivir. Tale resistenza è in-

sorta a seguito del trattamento prolungato di un paziente affetto da gravi patologie preesistenti ed è rimasta isolata, non avendo dato seguito ad episodi di trasmissione del ceppo resistente». Il caso di mutazione del virus riscontrato in Italia «non è preoccupante perché si è verificato durante il ricovero e non si è propagato», ha chiarito il viceministro della Salute Ferruccio Fazio.«Solo la vaccinazione ci protegge dal virus incattivito da eventuali mutazioni», ha conluso Fazio. Elisabetta Martorelli

Maroni: «In Svizzera ha vinto il popolo, non le élite culturali»

Minareti, allarme Ue e Vaticano Per la Santa Sede è un duro colpo per la libertà di religione BRUXELLES – Con sorpresa e preoccupazione. Così l’Unione europea, e questa volta anche il Vaticano, hanno accolto la notizia che gli elettori svizzeri hanno bocciato la costruzione di nuovi minareti. Per la Santa Sede, l’esito del voto elvetico rappresenta un duro colpo per la libertà di religione e l’integrazione. E l’Osservatore Romano scrive: «I minareti come i crocifissi». I ministri dell’Interno dei Ventisette si sono ritrovati la questione sul tavolo della loro riunione a Bruxelles, dove hanno trovato anche il ministro della Giustizia di Berna. Evelyne Widmer Schlumpf ha subito cercato di mettere le mani avanti, sostenendo che il voto, pur non «un bel segnale» per il suo paese, non è contro l’Islam, ma semplicemente contro la costruzione di minareti. Ma dalla presidenza di turno svedese dell’Ue è venuta una decisa presa di distanza dal voto e dall’uso stesso dello strumento referendario. Uno strumento, che invece piace al ministro dell’interno Roberto Maroni, secondo il quale occorre evitare quello che è avvenuto in Svizzera e cioè che il governo confederale si sia ritrovato spiazzato dall’esito delvoto, scoprendodi nonessere in sintonia con i suoi cittadini. «E' utile sempre ascoltare in democrazia ciò che vuole il popolo e non ciò che vogliono le elite piùo menoilluminate», ha indicato il titolare del Viminale. Il ministro degli esteri svedese Carl Bildt vede nel voto svizzero un misto di pregiudizio e di paura e comunque un brutto segnale, mentre per il

ministro francese dell’immigrazione Eric Besson il punto non è quello di avviare «falsi dibattiti» come quello della costruzione di minareti che appartiene al «buon senso» e all’urbanistica, ma puntare ad una vera integrazione. Altra cosa, ha spiegato Besso, la questione del burqa che invece riguarda principi fondamentali. Il ministro dell’Interno spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba, personalmente contrario al referendum, ha detto di non essere preoccupato dal rischio che la consultazione popolare usata in Svizzera possa trovare seguaci anche nel resto dell’Europa. Ma i fatti gli stanno dando torto, giudicando almeno dalle prese di posizione di partiti ed esponenti di estrema

destra in Olanda e Danimarca, che stanno invocando un ricorso alle urne per esprimersi su questi temi. Parole dure sul voto svizzero sono venute anche dal Consiglio d’Europa, che ha espresso grande preoccupazioneed haventilatol'ipotesi diun ricorso alla Corte di diritti umani europea di Strasburgo. La questione sollevatata dal segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjorn Jagland è se sia legittimo sottoporre ad un voto popolare una questione che riguarda i diritti individuali dei cittadini come il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla libertà di religione e il diritto alla non discriminazione garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Danila Clegg

L’Ue divisa fra populismo e diritti civili

Fini: «Una schiocchezza». Donadi: «Ma la Lega non voleva bruciare la bandiera?»

Castelli: «La croce sul tricolore» ed è polemica ROMA – «Inserire la croce nella bandiera italiana», vietare i minareti e introdurre il referendum propositivo «sul modello svizzero» per usarlo in tema di immigrazione. Il giorno dopo il 'no' della Svizzera alla costruzione delle tradizionali torri per richiamare i musulmani alla preghiera, la Lega esulta e rilancia la sua 'crociata' contro «l'islamizzazione dell’Italia». Ma la posizione dei 'lumbard' suscita la reazione dell’opposizione che stigmatizza «le preoccupanti sciocchezze che continuano ad arrivare dalla Lega» e, soprattutto, le perplessità del presidente della Camera, Gianfranco Fini. La terza carica dello Stato a 'Porta a Porta' spiega che lui avrebbe votato

«convintamente per il diritto di culto» e che la decisione elvetica «è un formidabile regalo al fanatismo più aggressivo». Quanto alla Lega Nord, «non è razzista o xenofoba –aggiunge Fini –ma ha una visione superata del fenomeno immigrazione», mentre «la proposta di Roberto Calderoli» sul referendum propositivo «è propaganda allo stato puro». Il riferimento è all’annuncio del ministro riguardo alla presentazione, mercoledì in Senato, di «una proposta per inserire anche nella nostra Costituzione un referendum sul modello di quello svizzero». Ma il Carroccio non si ferma al referendum e chiederà la calendarizzazione «quanto prima possibile» alla Camera del progetto di legge Cota-Gi-

belli che istituisce referendum locali per la nascita delle moschee e che, di fatto, vieta i minareti con la proibizione della amplificazione sonora all’aperto. Ad animare la giornata è la proposta del sottosegretario Roberto Castelli di inserirela crocenella bandieraitaliana. Livia Turco, deputata del Pd, definisce l’idea «una boutade che fa male all’Italia e agli italiani e che infanga il valore della religione». Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, sottolinea che «la bandiera italiana è bella come è». Duro il commento del capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi: «La proposta – dice – è ridicola, viene da chi la bandiera italiana voleva bruciarla». Teodoro Fulgione

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2 In Italia e nel Mondo


Honduras, Lobo vince e “bussa” alla porta di Lula

Oggi sul tavolo del nuovo capo giapponese dell’Aiea il dossier nucleare

Iran, il cerino acceso passa ad Amano VIENNA–Dopo tanti allori personali e un nulla di fatto sull'Iran, l’egiziano Mohammend ElBaradei, dopo 12 anni alla guida dell’Aiea, lascia l’incarico e passa il cerino acceso al giapponese Yukiya Amano: tocca al diplomatico di carriera nipponico raccogliere la patata bollente del conflitto sul nucleare iraniano, in drammatica escalation in questi giorni. Ufficialmente l’ultimo giorno di ElBaradei è stato ieri, e oggi è il primo di Amano. Essendo festa musulmana riconosciuta dal calendario Onu, all’Aiea ieri non si è lavorato e le cerimonie di addio a ElBaradei si sono concluse tutte venerdì, con l’ultima risoluzione del board dell’Agen-

zia atomica internazionale, che segnala suaultima, definitivasconfitta sull'Iran. La risoluzione, che ElBaradei aveva cercato di impedire, condanna l’Iran – per la prima volta in quattro anni anche con l'ok di Russia e Cina – per il suo gioco al gatto e al topo con il mondo: per avere continuato ad arricchire uranio in barba a tutti i moniti dell’Onu, per avere occultato la costruzione di un nuovo impianto a Qom, per avere rifiutato l’offerta di arricchire il suo uranio all’estero. La risoluzione è passata con 25 sì e tre no, eper ElBaradei nonè statoun bel regalo d’addio. Da venerdì a ieri, la tensione è ancora cresciuta e Teheran è passata

alle minacce aperte, inclusa quella di aprire altri dieci siti per arricchire uranio, attirandosi l’irritazione di tutte le grandi potenze. Tocca ora a Amano (62 anni) cercare di ricucire l’esile filo di un negoziato che sembra già strappato. L’alternanza di toni, ora concilianti ora bellicosi in arrivo da Teheran, viene letta all’Aiea a Viennacomeil segnalediunbraccio di ferro interno fra falchi e moderati, col presidente Mahmud Amadinejad nei panni del falco. In cerca di una legittimazione internazionale Amadinejad, questa volta, avrebbe voluto una linea più morbida ma è stato messo in minoranza dall’ala più intransigente del regime degli Ayatollah. Oltre ad avere esasperato

Yukiya Amano

gli stati occidentali da sempre preoccupati del suo programma nucleare, in primis gli Usa, l’Iran ha irritato adesso anche due tradizionali alleati e importanti partner commerciali, Cina e Russia, membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu. Flaminia Bussotti

Clima. L’India: «Tocca ai paesi industrializzati ridurre le emissioni»

TEGUCIGALPA – Il 61/enne ricco latifondista, ma con trascorsi giovanili di sinistra, Porfirio Lobo, candidato del Partito Nazionale di destra, vuole battere alla porta del Brasile dopo essersi imposto nettamente nelle elezioni presidenziali, indette in Honduras a cinque mesi dal golpe. La crisi èben lungidall’essere risolta soprattutto per la spaccatura politica che ha provocato in America Latina. Vari governi si sono già allineati agli Usa nel riconoscere il risultato, mentre la maggioranza, con il Brasile alla testa, ha ribadito che non lo farà.

Sarebbe uccisa se estradata

Negar, Turchia in imbarazzo I grandi il 7 a Copenaghen per salvare il nostro pianeta fra l’Iran e l’Ue

Il Terzo mondo non ci sta COPENAGHEN - Dimezzare le emissioni globali di gas serra (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2050, con l'80% di questo taglio a carico dei paesi industrializzati. Ma soprattutto fissare il 2020 come l'anno di "picco" delle emissioni, che dopo quella data dovranno solo calare. Un bell'obbiettivo ambizioso ed equo nei confronti del Terzo mondo, ma assai lontano nel tempo. E un altro più vicino che rischia però di ricadere interamente sui paesi in via di sviluppo. È questo il succo della bozza di accordosul climache laDanimarca, paese ospite, sta preparando in vista della Conferenza Internazionale che si terrà a Copenaghen dal prossimo 7 dicembre, presenti al massimo livello tutti i leader mondiali. La bozza di documento, anticipata ieri dalla Reuters, ha fatto subito storcere il naso agli ambientalisti, e per motivi del tutto opposti ai paesi in via di sviluppo, capitanati dall'India. New Delhi minaccia di "far fallire" la conferenza dell'Onu se si manterrà l'idea di un "picco" nel 2020, che impedirebbe praticamente lo sviluppo industriale dei paesi emergenti. L'abbattimento delle emissioni di anidride carbonica è chiesto con insistenza dalla comunità scientifica: i climatologi in maniera sempre più pressante invocano la fuoriuscita dall'era del petrolio che ha avvelenato l'atmosfera. La seconda è che il 2050 è sufficientemente lontano da non far paura a nessuno: se il traguardo verrà mancato sarà difficile chiedere conto del fallimento a chi lo ha deciso oggi. L'India, sostenuta dagli altri tre giganti del Terzo Mondo (Cina, Sud Africa e Brasile) detta invece all'Occidente quattro con-

Placche di ghiaccio antartico che si sciolgono e pesci che si spostano: due segnali che la Terra è malata

dizioni per un accordo: nessun vincolo sulla riduzione delle emissioni; nessun controllo e verifica delle azioni dei paesi in via di sviluppo senza finanziamenti e tecnologie dai paesi industrializzati; nessuna data per il raggiungimento massimo di emissioni dei paesi in via di sviluppo; niente barriere economiche in nome del clima contro beni esportati dai paesi in via di sviluppo. «Le nostre emissioni pro-capite sono molto basse», spiega il ministro indiano dell'ambiente, Jairam Ramesh: «Siamo pronti a discutere sul livello di efficienza energetico. Ma dobbiamo avere un senso di realismo, che paiono non avere i paesi sviluppati, su quello che i paesi in

via di sviluppo possono o non possono fare». Sul fronte opposto le associazioni ambientaliste, che chiedono «un accordo legalmente vincolante» e non si accontentano di dichiarazioni di intenti che tutti i leader, tornati a casa, possono disattendere senza conseguenze. «L'accordo di Copenaghen non può assolutamente limitarsi a ratificare quello chedoveva essere il punto di partenza, già concordato in occasione del G8 dell'Aquila», sostiene ad esempio il Wwf. La presidenza danese mira a raggiungere un'intesa sui tagli obbligatori entro il 2020, ma propone di renderla legalmente vincolante solo nella conferenza Onu

sul clima che si terrà a fine 2010. Così i paesi potrebbero varare le leggi nazionali necessarie e le industrie avrebbero tempo di riadattare la produzione. Gli scienziati però, sempre più allarmati dal moltiplicarsi di eventi catastrofici per effetto del surriscaldamento del pianeta, esortano a fare presto e chiedono soprattutto di «uscire dall'era del petrolio», subito. Solare, eolico, geotermico, idrogeno, persino nucleare di terza e quarta generazione, dove sia già pronto: ma basta rovesciare fumi in un'atmosfera che sta cominciando a reagire con violenza devastante alle offese dell'uomo. Luca Rondanini

ANKARA – Sta creando non poco imbarazzo ad Ankara la vicenda dell’iraniana Negar Azizmoradi che – fuggita in Turchia dall’Iran dove è nota per essere atea – se tornasse in patria sarebbe condannata a morte per il reato di apostasia, ovvero per abbandono della propria religione, che invece la Commissione dell’Onu per i Diritti Umani riconosce appunto come un diritto legalmente tutelato. Il rimpatrio della donna, infatti, sarebbe molto apprezzato dal teocratico Iran, con cui Ankara vanta rapporti privilegiati e di ottimo vicinato, ma attirerebbe di sicuro sulla Turchia gli strali dell’Occidente e, cosa ben peggiore, la condanna per violazione dei diritti umani della Ue cui Ankara ambisce ad aderire. Tutto ècominciato afine ottobrequando Negar, 31 anni, leader del controverso Movimento Raeliano Internazionale, è stata arrestata a Istanbul – dove è arrivata transitando dal Kenya – con un passaporto contraffatto e da allora è rinchiusa in un centro di raccolta profughi della metropoli turca in attesa che le autorità ne decidano la sorte. Ieri mattina, intanto, il quotidiano Hurriyet ha pubblicato i risultati di un sondaggio condotto tra 500.000 lettori da cui risulta che il 98.3% degli intervistati è contrario all’estradizione in Iran di Negar e di fatto ponendo il governo davanti alla realtà di un’opinione pubblica schierata in modo compatto a favore della donna. I raeliani appartengono ad una setta fondata nel 1974 dall’ex giornalista sportivo francese Claude Vorilhon, 63 anni, alias Rael. I suoi seguaci credono che l’uomo sia stato creato25.000 annifa sullaTerra daextra-terrestri con operazioni di ingegneria biogenetica e pertanto si dichiarano atei e ritengono che la clonazione umana sia la chiave della vita eterna. I raeliani – che affermano di avere oltre 70.000 adepti in 104 nazioni – hanno inoltre un approccio piuttosto libertario nei confronti del sesso e ciò, soprattutto in Iran, non li pone certo in buona luce agli occhi delle autorità locali. L'espressione «scientifica» dei raeliani è la società Clonaid di Las Vegas (Nevada, Usa) che, fondata nel 1997, negli ultimi anni ha più volte annunciato di aver fatto nascere tramite clonazione bambini in vari Paesi del mondo Furio Morroni

Le e-mail verso l’estinzione è tempo di Facebook e Twitter

Natale, regali da scegliere con la matematica o con fede?

LA dichiarazione di morte presunta, tecnologicamente parlando, è un amuleto. Nel '95, in un libro drammaticamente intitolato "La vita dopo la televisione", il futurologo George Gilder ne parlava già all'imperfetto, insistendo sulla puzza di cadavere che emanava dal piccolo schermo. Si era anche pronosticato che la digitalizzazione avrebbe tolto la carta dagli uffici. E la posta elettronica reso superflue le telefonate. In tutti questi casi il condannato non è mai stato tanto in salute come dopo l'emanazione della fatwa. Sulla ruota dell'endism, che resta invece un fortunato filone editoriale,

COMPRARLO o non comprarlo? Questo è il problema. Soprattutto se l'oggetto in discussione è il regalo di Natale per vostro figlio. Ci giocherà abbastanza? Sarà un buon investimento? Soddisferà contemporaneamente la sua curiosità e le regole dell'educazione ludica? Babbo Natale in arrivo, i più piccoli in fibrillazione, i genitori in ansia alla ricerca del regalo migliore. Per loro, e per gli amanti della matematica applicata agli argomenti più bizzarri, arriva dal Regno Unito la formula per il regalo perfetto. L'autore è il dottor Cliff Arnall, lo psicologo dell'università bri-

La marea accarezza Venezia esce oggi l'email. "E' la fine della sua era" titola, senza cautele condizionali, il Wall Street Journal. Che indica i carnefici nei social networks, da Facebook a Twitter. Per non dire dell'imminente sbarco di quel mezzosangue telematico che ha per nome Google Wave.

IL forte vento di scirocco e il plenilunio hanno portato ieri mattina un'acqua alta di 131 cm sul medio mare a Venezia. La massima di marea molto sostenuta era stata annunciata già da giorni dal Centro previsioni maree del comune di Venezia e la popolazione era

stata allertata con i vari sistemi in uso in città. Con una massima di marea attorno ai 130 centimetri l'acqua alta interessa il 43% circa del suolo cittadino. Per ieri sera era prevista una massima attorno ai 105 centimetri, mentre per questa mattina di 115.

tannica di Cardiff noto nel campo delle ricerche improbabili per aver individuato nel 20 di giugno il giorno più felice dell'anno e nel terzo lunedì del mese di gennaio quello più triste. Insomma più che un fatto di matematica forse è più un fatto di fede.

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In Italia e nel Mondo 3

Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

Il fatto del giorno:No della Svizzera ai minareti. La Lega esulta e vuole la croce sulla bandiera Adesso l’Europa teme il contagio

Missili e campanili

Così si riscoprono le radici cristiane

dal commento di Renzo Guolo

dal commento di Franco Cardini

dal commento di Vittorio Messori

La battaglia del cielo è vinta dalla destra populista e xenofoba. Nel referendum indetto dall'Udc e dall'Udf, gli svizzeri si pronunciano a maggioranza per il divieto di costruzione di nuovi minareti. Uno stop che non riguarda la libertà di culto, incomprimibile nello spazio europeo anche fuori dall'Unione, ma la dimensione simbolica della presenza islamica nel paese. Con il referendum, tipica modalità della democrazia diretta elvetica, la destra chiedeva una modifica costituzionale che vietasse l'edificazione di nuovi minareti, definiti espressamente "simbolo di imperialismo politico-religioso". [...].

Non c’è bisogno di aver letto Landscape and Memory (1995) di Simon Schama sulla storia del paesaggio per sapere che ambienti e landscapes si modificano col tempo. Anche e soprattutto grazie all’opera dell’uomo: e che poco c’è in essi di puramente «naturale», niente di definitivamente «bello». Agli antichi elvezi, probabilmente, le torri e i templi dei romani sulle prime non piacevano affatto; e, agli elvezi romanizzati, non dovevan garbare granché i campanili. Che quindi qualche minareto avrebbe davvero compromesso l’armonioso paesaggio svizzero, con i suoi laghi e i suoi pascoli, è lecito dubitare. [...].

La croce bianca in campo rosso della bandiera (quadrata, come quella vaticana, non rettangolare) sventola ovunque, in Svizzera. E’ un land-mark onnipresente, è l’irrinunciabile segno d’identità dei 26 stati, suddivisi in 23 cantoni, dove quattro sono le lingue ufficiali, dove i cattolici convivono con i protestanti di molte chiese e confessioni e dove difformi al massimo sono le tradizioni. La convivenza non è stata sempre idilliaca e ancora a metà dell’Ottocento «papisti», calvinisti, zwingliani, luterani si affrontarono duramente in armi. Cose gravi ma, comunque, cose tra crisitiani che pregano lo stesso Dio e leggono la stessa Bibbia. [...].

La migliore di oggi

Bocciata la libertà

La gente ascolta solo la propria paura

dal commento di P. Battista

dal commento di P. Del Debbio

La bocciatura svizzera dei minareti si gloria con nobili intenzioni stilistiche e architettoniche, come se davvero lo splendore autoctono dei laghi e delle montagne avesse bisogno di essere protetto dall’intrusione di torri sgraziate. Ma nel referendum svizzero hanno bocciato a maggioranza la libertà religiosa. Non la tutela del paesaggio, ma la guerra preventiva ai luoghi della preghiera. Si sentono minacciati, ma hanno fatto di un minareto il quartier generale del nemico. Non hanno chiesto il controllo di ciò che viene predicato e agitato nelle moschee. [...].

La Svizzera ha detto no alla costruzione dei minareti, quelle torri vicine alle moschee dalle quali i muezzin chiamano i fedeli islamici alla preghiera. Hanno detto un no deciso: il 57,5% degli svizzeri che hanno votato. Minareto viene da una parola araba che vuol dire faro: di questa luce gli svizzeri hanno deciso di fare a meno. Quando iniziò questa storia del referendum sembrava una scampagnata di qualche esaltato, una ristretta minoranza di scalmanati che, a detta dei più, non sarebbe andata da nessuna parte. Invece da nessuna parte è andato tutto

Vittoria a sorpresa dall’articolo di Lino Terlizzi

quell’establishment che era contro coloro che non volevano più minareti in Svizzera. L’establishment da una parte, gli svizzeri dall’altra. Questa realtà non riguarda solo gli svizzeri. Se in Italia si facesse qualcosa del genere come andrebbe a finire? In alcune regioni del Nord, Lombardia e Veneto in testa, il risultato appare scontato, si andrebbe incontro a una evidente e schiacciante sconfitta. E nel resto d’Italia? Vedete, quando in Italia qualcuno interpreta gli umori del popolo viene immediatamente tacciato di populismo. Si dice che liscia il pelo alle peggiori pulsioni del popolo bue e che, così facendo, porta l’Italia verso il baratro. [...].

L’orgoglio italiano

Giannelli sul Corriere

Il braccio di ferro sulle nuove moschee

dall’articolo di Renato Pezzini

dall’articolo di Flavia Amabile

L’estrema destra Svizzera ha vinto, e l’estrema destra del resto d’Europa adesso esulta. Il referendum contro i minareti ha improvvisamente liberato nell’aria l’inquietudine di un vento di intolleranza che a ogni occasione buona soffia sempre più forte. Non è un caso che, a urne appena chiuse, fascisti e xenofobi e antiislamici di tutto il Continente si siano immediatamente ringalluzziti. Per loro, la vittoria è soprattutto una vittoria contro gli establishment politici europei che «non riescono più a capire cosa desidera il popolo». La francese Marine Le Pen, a cui il padre Jean Marie ha elargito in eredità la guida del Front National, è la più raggiante: «Le elite devono cessare di negare le aspirazioni e i timori dei popoli europei che respingono i simboli ostentati che gruppi musulmani vogliono imporre». [...].

La Svizzera ha detto «no» a nuovi minareti: gli islamici non potranno più pregare liberamente? No, nessun divieto a professare la religione. Ma non potranno farlo in vere e proprie moschee dotate di minareti. Che cos’è esattamente un minareto? Il minareto (in arabo manar, «faro») è la torre, presente in quasi tutte le moschee, dalla quale il muezzin cinque volte al giorno chiama alla preghiera i devoti di Allah. Perché un referendum per proibirli?

Taglio basso

Terremoti e ricostruzioni Arriva la Protezione civile spa dall’articolo di Pietro Piovani

Nasce la Protezione civile spa. Il Dipartimento della Protezione civile continuerà naturalmente ad esistere come amministrazione pubblica, ma verrà alleggerito da alcuni compiti impropri. Non avrà più la gestione diretta della ricostruzione nei luoghi colpiti da terremoti o altre catastrofi, perché di questo dovrà occuparsi la nuova società per azioni. Né dovrà più occuparsi di organizzare i grandi eventi, perché questa sarà una responsabilità della Presidenza del Consiglio. Tutto questo è scritto nella bozza di un decreto legge che potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri questa settimana, sicuramente entro la metà del mese. Il testo ripropone fra l’altro un’idea che già molte volte in passato era stata presa in considerazione dai diversi governi, ma che finora è sempre stata scartata: torna d’attualità l’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali, quasi una tassa a carico di tutti i proprietari di immobili. La norma per adesso è stata scritta, ma su questo pun-

Dalla domenica di referendum in Svizzera esce un segnale inatteso, destinato a influenzare sia la scena politica sia quella economica. Contro le previsioni della vigilia, è passato infatti il divieto alla costruzione di minareti. Nel referendum nazionale la proposta della destra populista, cioè del partito dell'Udc e di altre formazioni minori, è stata accolta con una maggioranza del 57,5 per cento. I sondaggi avevano indicato invece una maggioranza contraria alla proposta, del 53 per cento. L'iniziativa della destra populista elvetica ha ottenuto anche la maggioranza dei cantoni [...].

to la discussione nel governo rimane aperta. L’obbligo di assicurazione perciò potrebbe essere cassata dal Consiglio dei ministri. Bertolaso. Dal primo gennaio Guido Bertolaso lascerà il suo posto a capo della Protezione civile. È noto che Silvio Berlusconi ha sempre fatto grande affidamento sulle capacità organizzative del sottosegretario, e pare che si sia molto preoccupato quando ha appreso dall’interessato della sua decisione di andarsene. Per rassicurarlo raccontano a Palazzo Chigi Bertolaso avrebbe detto al premier: «Me ne vado, ma posso lasciare una struttura in grado di affrontare qualsiasi emergenza anche senza di me». Così è nata l’idea di riformare la Protezione civile. Il Dipartimento. L’obiettivo della riforma è di concentrare le forze del Dipartimento sulla sua missione naturale: la prevenzione delle catastrofi e le emergenze dei soccorsi. Tutto il resto deve essere affidato a strutture più adatte. La spa. Il prima incombenza di cui la Protezione civile deve liberarsi è quella della ricostruzione. [...]. da Il Messaggero

In realtà il quesito era riferito alla configurazione tradizionale delle moschee, che prevede cupola e minareto. Che cosa accadrà ora nel resto d’Europa? Le forze politiche più conservatrici hanno già esultato. In Olanda il Partito per la Libertà chiederà un referendum simile e, in caso di risposta negativa, presenterà una proposta di legge. E in Italia? La Lega Nord ricorda l’esistenza della proposta di legge Cota-Gibelli sulla regolamentazione dei luoghi di culto non cristiani, che prevede anche l’obbligo di un referendum consultivo di fronte a qualsiasi richiesta di costruzione di

nuove moschee. Quante sono le moschee oggi in Italia? Le moschee vere e proprie con cupola e minareto sono tre: quelle di Roma (la più grande d’Europa), Milano e Catania. Lamaggioranza dellealtre, spessodefinite impropriamente moschee, sono scantinati, garage, fabbriche dismesse, appartamenti privati ed altri edifici più o meno improvvisati a luoghi di culto. Un censimento ufficiale e attendibile manca, ma si stima che i luoghi di culto musulmani in Italia siano circa 700 (attorno ad 1 milione e 200 mila le persone di religione musulmana nel Paese). [...].

La fotografia Thailandia, Distributore di preservativi gratuiti all’uscita di un ristorante non-profit (Ansa)

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Sud, i nemici da battere in casa nostra dal commento di F. P. Casavola

Se la storia italiana si potesse e sapesse scrivere, per quel che tocca il nodo NordSud, non solo con il soccorso di economia, sociologia, statistica, politica e quant’altre scienze tra umane e naturali, ma anche con i ricordi di famiglie e di persone di diverse generazioni, in diari e epistolari che oggi non usano più, e dunque almeno in opere di narrativa, che raccontano la realtà come è vissuta, avremmo di che correggere (e quanto!) i giudizi correnti. Leggendo ieri l’amaro editoriale di Romano Prodi sulla doppia rassegnazione da vincere mi vengono in mente queste considerazioni. Il Mezzogiorno depresso e immobile, ad esempio. Ma durante la seconda guerra mondiale innumerevoli famiglie meridionali sfollarono nel Centro e nel Nord, presso parenti od amici, per sfuggire ai bombardamenti e ai combattimenti, e si trovarono a vivere in altri paesaggi urbani e rurali, con

Operai in sciopero

altre usanze e tradizioni. Quando tornarono a casa, quelle comunità di sfollati animarono cambiamenti delle loro case e ambienti di vita, e attività commerciali e agrarie, scoprendo la partecipazione politica come leva per la modernizzazione dell’esistenza quotidiana. L’istruzione e la cultura, ch’erano state appannaggio dei borghesi, liberi professionisti e impiegati, cominciarono ad essere ambi-

te anche per i figli di contadini ed operai ed artigiani e piccoli imprenditori. La società meridionale cambiò per uno spirito di emulazione con quella delle regioni centrosettentrionali, a seguito delle forzate migrazioni di guerra. Il processo inverso fu incomparabilmente minore, e pure valse a far cadere pregiudizi sui meridionali, che allignavano a Nord fin dai tempi dell’Unità d’Italia.

dall’editoriale di M. Belpietro

Per incastrare Berlusconi non si usano i guanti. La battaglia in cui sono impegnati magistrati e giornalisti richiede infatti l’uso di ogni genere di munizioni, balle comprese e se ci fossero dubbi, ieri abbiamo avuto conferma di come le sparano grosse quando c’è di mezzo il Cav. Prima panzana: l’indagine negata. Su Libero abbiamo scritto che il presidente del Consiglio è indagato e come avevamo messo in conto la Procura ha smentito. Ma noi confermiamo, anzi: raddoppiamo. Il Cavaliere non è sotto inchiesta nella sola Firenze, con la furbata dell’iscri-

La battaglia per incastrare Berlusconi zione nondel suo nomema di una sigla, come usano fare i pm quando non vogliono scoprire in anticipo le carte, ma anche a Palermo, dove, a differenza dei colleghi toscani, il procuratore Ingroia non ha neppure fatto lo sforzo di negare. Le ipotesi di reato su cui viaggiano i due filoni sono le stragi di mafia dei primi anni Novanta e il concorso esterno in associazio-

ne mafiosa. Al contrario di quel che si potrebbe credere, in entrambi i casi non è in arrivo alcun avviso di garanzia, perché i magistrati intendono continuare a lavorare sott’acqua, ma questo non vuol dire che non filino diritti come treni, mirando al cuore di Silvio. Seconda invenzione: l’accordo tra piovra e Cavaliere. Per legare il nome di Berlusconi ai fatti di ma-

Chi si vergogna della Piovra Molti giovani, dagli anni Sessanta del Novecento in poi, uscivano dalle Università del Mezzogiorno e attraverso concorsi pubblici o selezioni di imprese private o iniziando libere professioni, si stabilivano nel Nord e vi formavano nuove famiglie. Il confronto personale, culturale e professionale, è stato nella massima parte dei casi più che gratificante. Intanto le politiche economiche per il Mezzogiorno stavano dando il loro maggiore frutto nelle opere infrastrutturali e di grande industrializzazione. L’arresto di un processo insieme di emancipazione sociale e di innovazione economica trova causa nella presenza sempre più attiva della criminalità organizzata e della sua infiltrazione nella politica e nelle amministrazioni locali. La risposta, oltre che dagli organi dello Stato, deve venire da quelle generazioni giovani che hanno ancora energie e speranze per determinare un nuovo cambiamento, questa volta etico e civile. [...].

fia, gli inquisitori sostengono che i picciotti cominciarono a mettere le bombe perché stanchi di essere presi per i fondelli sul 41 bis, il regime carcerario duro. Volevano costringere lo Stato alla resa, spiegano in Procura, e si fermarono solo quando il Cavaliere garantì che la detenzione sarebbe divenuta più sopportabile. Le date però non tornano, perché le bombe risalgono al 1993 e l’ultima, quella inesplosa all’Olimpico di Roma, all’ottobre dello stesso anno. All’epoca il premier non poteva promettere nulla, poiché non era al potere: al massimo era considerato un bauscia meneghino con ambizioni politiche. [...].

dal commento di A. Sofri

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, cui è toccato di inaugurare un convegno indetto a Racalmuto a vent'anni dalla morte di Leonardo Sciascia, col delicato titolo "Inquisizioni di ieri e di oggi", ha detto di sentire la mancanza "di un intellettuale antimafioso e anticonformista come Sciascia". La sento anch'io, e siccome Sciascia era davvero antimafioso e anticonformista non mi azzarderei a ipotizzare che cosa penserebbe e direbbe se fosse vivo. Non resta che decidere che cosa pensiamo e diciamo noi, che vivi siamo, per il momento. E specialmente i molti fra noi che non sono specialisti di mafia e antimafia, ma persone profane di cittadinanza italiana e di sentire comune. Noi che non abbiamo seguito con dedizione quotidiana le cronache di mafia, e che stentiamo - stentano perfino gli specialisti - a districarci dentro vicende che durano molti anni, impegnano molti tribunali, riempiono decine di migliaia di pagine giudiziarie. Però chi di noi ha l'età, ricorda la sequenza tremenda dell'assassinio di Falcone e di Borsellino e della loro gente come un momento capitale - un colpo al cuore paragonabile forse solo alla morte di Aldo Moro. Allora in tanti dimenticarono di tenere famiglia, in tanti si sentirono chiamati oltre il calcolo personale a ribellarsi all'infamia, e impegnati a sostenere oltre ogni riserva chi in quella temperie aveva il compito di battersi contro la ferocia onnipotente di Cosa Nostra. Quel sostegno era mancato, per usare un eufemismo, ai due magistrati amici, ai loro cari e ai loro fedeli protettori. È passato del tempo, molte

cose sono cambiate, la commozione è scivolata in fondo ai cuori e lo scetticismo delle convalescenze ha ripreso i suoi diritti. Ma il ricordo di quei giorni dovrebbe essere sempre pronto a riaffiorare. La recita di Olbia di Silvio Berlusconi sembra mostrare che quel ricordo sia stato del tutto sfrattato dalla sua mente. Ciascuno, sentendosi accusato e addirittura braccato, può scegliere uno stile di difesa: ma infilare una collana triviale quanto e più del solito di barzellette sulla mafia, vantare una smentita sulla propria iscrizione in un registro di indagati - del tutto pletorica - e fare dell'umorismo da strapazzo sugli autori della Piovra e dei libri di mafia, eccede davvero le aspettative più desolate. Qualche giorno fa, in un'intervista a questo giornale, Carlo Ginzburg ha spiegato di sentirsi italiano quando si accorge di vergognarsene. In altri paesi si può scandalizzarsi e indignarsi, ma solo nel proprio si prova una profonda vergogna per parole e gesti altrui. Le parole di Berlusconi a Olbia fanno vergognare di essere italiani. Ieri una nota di Palazzo Chigi ha tentato di rimediare proclamando fra gli innumerevoli record di Berlusconi e del suo governo il merito più grande nella storia quanto alla lotta contro la criminalità organizzata. La pretesa rodomontesca è l'altra faccia delle barzellette del giorno prima. Berlusconi, che si vanta l'uomo più lontano dalla mafia sulla faccia della Terra, non sa di che cosa parla, e l'attenuante che gli è capitato di invocare ai suoi eventuali rapporti con la mafia sta esattamente in questa rivendicazione di non aver saputo e capito di che cosa si trattasse. [...].

Lo Sport: Fra le righe e Sopra le righe Juventus, è peggio di un anno fa

Dodo e Chicco Molinari fratelli di buca E l’Italia è campione del mondo

Nerazzurri e basta

dal commento di Fabrizio Bocca

dall’articolo di M. De Martino

dal commento di M. Sconcerti

Tra il match con l'Inter di sabato (ex sfida scudetto) e quello col Bayern martedì 8 dicembre (qualificazione agli ottavi di Champions League), la Juventus si gioca molto, se non l'intera stagione. E' addirittura un po' più indietro rispetto allo scorso, vituperatissimo, anno: ha ugualmente 27 punti (ma nel 2008 era seconda a -6 dall'Inter , ora è a -8) e in Champions un anno fa era prima e aveva già battuto due volte il Real Madrid. Qualcuno pertanto comincia anche a sospettare che Ciro Ferrara, in questi dieci giorni di fuoco, si giochi pure la panchina. Il campionato della Juve porta un'evidente frattura alla quarta giornata (4 vittorie consecutive): da allora è iniziata una costante frenata nel rendimento e nel gioco. In compenso sono salite molto temperatura e tensione. Sperando che il siluramento di Ferrara non si verifichi in nessun caso - la Juventus storicamente non divora allenatori, ma la gestione Blanc & C. in poco più di tre anni ha già alternato Deschamps, Ranieri e Ferrara appunto - vediamo quali possono essere le cause della attuale crisi Juventus. Le responsabilità dell'allenatore. Come in tutti casi del genere è facile farlo diventare subito l'imputato numero 1. Ferrara si ritrova, con la sua inesperienza, a dover fronteggiare subito situazioni molto delicate. L'alternanza di moduli di gioco (dal 42-3-1 al 4-3-1-2 a rombo) non ha prodotto nulla di positivo. Ma la questione tattica è marginale. L'impressione è che nella Juventus ci sia una "democrazia del pallone" di cui probabilmente qualcuno si è approfittato pensando molto a se stesso e poco alla squadra. Ci sarebbe bisogno invece di scelte molto nette (Del Piero sì o no?) e una maggior responsabilizzazione, se non un vero e proprio scuotimento, dei nuovi: a cominciare da Diego. Non tutti si nasce Guardiola e sicuramente scimmiottare il modello Barcellona, senza coglierne lo spirito più profondo (la "cantera" e il fortissimo legame reciproco tra i giocatori), è stata una scelta d'apparenza più che di sostanza. [...].

Non tutti lo sanno, ma ieri è stata una giornata storica. Perché i fratelli di buca Dodo e Chicco Molinari sui prati del mega-resort di Mission Hill, in Cina, hanno vinto la World Cup, la Coppa Davis del golf, dando così all’Italia il titolo di campione del mondo a squadre. Una cosa mai successa, mai vista, mai prevista, anzi vagamente incredibile. E per giunta ottenuta con una rimonta vertiginosa dei nostri eroi perché i due ragazzi azzurri, 28 e 27 anni, Edoardo ingegnere e Francesco dottore in economia, giovedì dopo il primo giorno di gara erano in ritardo di 6 colpi. L’Irlanda è stata in testa quasi fino all’ultimo, quando il suo pupo prodigio, il rosso dannato Rory McIlroy, ha cominciato a scuotere i riccioli, ha sbagliato alla dieci un incredibile putt da settanta centimetri e poi ancora ha sbandato alla tredici consentendo all’Italia il sorpasso. C’erano in tutto 28 squadre e l’anno scorso l’Italia era arrivata diciannovesima. Una volta, nel 1998 in

Klaas Huntelaar (Afp) Huntelaar porta il Milan oltre il Catania e oltre la Juve, scavalcata al secondo po-sto. Soffre troppo la Juventus battuta in 3 giorni a Bordeauxe Cagliari,squadresimili per organizzazione di gioco e anche per quali-tà. I problemi della Juve sono certamente dila-tatati dalla velocità dell’Inter, ma sono anche strutturali. La Juve ha molti punti, 27, ma 12 li ha fatti vincendo le prime 4 partite. Nelle 10 gare successive ne ha fatti solo 15, uno e mezzo a partita. In sostanza da quasi 3 mesi la Juve sta andando a un ritmo da nono po-sto. Non c’è confronto con l’Inter che ha vinto 11 partite su 14. Il calcio è molte cose, ma nes-suna ha più importanza di questo tipo di sin-tesi. I numeri non sono solo possibilità stati-stiche, sono sintomi di salute o malattia. Di-cono che l’Inter è una grande squadra, la Ju-ve lo diventerà ma per adesso è piena di pro-blemi. È un problema la difesa che subisce troppi gol e li subisce ormai di continuo, 15 in 14 partite di cui 8 gol nelle ultime 5. [...].

I fratelli Molinari con la coppa della vittoria

Nuova Zelanda, l’Italia di Rocca e Florioli era riuscita ad arrivare seconda a due colpi di distanza dall’Inghilterra di Faldo e Carter, e nel mondo del golf se ne era parlato per mesi. Stavolta tutto quello che sembrava impossibile è accaduto e anche la Svezia del grande Stenson (n.7 del mondo, il più quotato giocatore in campo insieme al n. 8 e deludente spagnolo Garcia) si è dovuta inchinare ai due torinesi di ghiaccio. La gara è “girata” su due putt lunghi alle buche 12 e 13 che Francesco Molinari ha messo dentro, due colpi pesantissimi. Ma è

stato tutto un batticuore perchè proprio all’ultima buca la palla dello svedese Stenson, che avrebbe portato l’Italia allo spareggio, ha sbordato attorno alla buca in maniera beffarda ed è uscita fuori. Drammatica anche l’ultima buca italiana: colpo di Edoardo nel bunker; grande uscita dalla sabbia di Francesco; e colpo finale di Edoardo che da un metro ha messo dentro - senza tremare - il putt più importante della sua vita. Per la loro settimana da dio i ragazzi hanno incassato un milione e 700 mila dollari. [...].

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Il 4 sarà a Reggio Calabria e non al processo Mills

I nodi della politica

Il premier salta l’udienza per inaugurare una galleria

La maggioranza preme l’acceleratore per votare al Senato entro Natale

di CHIARA SPAGNOLO

Processo breve il ddl in corsa Guerra di numeri tra Alfano e i magistrati. Si rafforza l’ipotesi di riforma per il concorso in associazione mafiosa di ANNA LAURA BUSSA

Il ministro Alfano

alla Camera». Ma intanto che il ddl “accorciaprocessi” comincia la sua corsa, tra i poli infuria la polemica. Soprattutto all’interno dell’opposizione. L’intervista di Enrico Letta al “Corriere della Sera” nella quale, tra l’altro, dice che «è legittimo» che il presidente del Consiglio «si difenda nei processi e dai processi» fa andare su tutte le furie il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che paventa addirittura «una crisi» nella sua alleanza con il Pd. «Sentir dire» una cosa del genere al “numero due” del Pd – sottolinea il deputato – è un’ affermazione grave che mette a rischio la possibilità che l’Idv possa fare alleanza con partiti che pensano che ci sono persone che per il solo fatto di essere al governo possono difendersi dai processi». Molti tecnici della giustizia tra i

Il vicepresidente del Csm lancia l’allarme. Alfano: «Prescritto solo l’1% dei processi»

Mancino: «A rischio i reati di omicidio» MILANO - Il disegno di legge sul processo breve mette a rischio reati di «sicuro rilievo sociale» come gli omicidi e le lesioni con colpa professionale, reati di natura economica e finanziaria o contro la pubblica amministrazione. L'indicazione è il vice presidente del Csm Nicola Mancino, che ha parlato alla commissione Giustizia del Senato sottolineando che «nessuno di tali reati riesce ad essere ultimato nel biennio». «Allo stato nessuno può dire con sufficiente certezza a quanto ammonti la percentuale dei processi che ricadrebbero nella sanzione di estinzione ipotizzata nel disegno di legge in discussione. Ciò che in questo momento è possibile ricostruire è la condizione delle diverse realtà giudiziarie del paese ed effettuare un conteggio non troppo approssimativo del numero dei processi a rischio» ha spiegato il vice presidente del Csm. Nella stessa sede il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha detto che il governo non ritiene di risolve-

re tutti i problemi della giustizia italiana con il ddl, ma che tuttavia si tratta di «una leva per portare tutto il sistema a piena funzionalità». Il Guardasigilli spiegache il provvedimento sul processo breve porterà a prescrizione l'1% degli oltre 3 milioni e trecentomila processi in corso. L'incidenza sarà del 9,2% sui 391.917 di procedimenti in primo grado. «Queste le cifre chiave che ribadisco. Voglio nuovamente riferire che nel quinquennio 2004-2008 si sono prescritti nel nostro Paese circa 850mila processi con una media di 170mila processi l'anno e 466 processi al giorno». Ad Alfano ha replicato il capogruppo dei senatori dell'Italia dei Valori, Luigi Li Gotti: «Dall'audizione del ministro abbiamo scoperto un dato esaltante, che già oggi l'83% dei processi si conclude entro due anni. A cosa serve allora una norma di questo genere quando sarebbero utili solo dei correttivi? È chiaro che è fatta a uso e consumo dei due processi in cui è imputato Berlusconi».

Il presidente del Consiglio Berlusconi all’arrivo a Minsk

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IL DIBATTITO

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Mafia, Fini: «La legge va bene così com’è» ROMA - «La legge sui pentiti va bene così - senza questa legge molte cose non sarebbero state scoperte - ma le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia devono essere garantite dallo scrupolo e dall'onestà intellettuale della magistratura, che deve trovare i necessari confronti». Gianfranco Fini sceglie Porta a Porta per rendere pubblico il suo punto di vista sulla legge sui pentiti. E lo fa mentre il mondo politico è scosso dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che parlano di presunti contatti tra Berlusconi e la mafia negli anni che hanno preceduto la discesa in campo del futuro premier. Gianfranco Fini Il presidente della Camera ha detto di condividere la presa di posizione del sottosegretario Alfredo Mantovano sul fatto che pentiti non possono dare le loro testimonianze errate: «La legge dà sei mesi di tempo e mi sembra - ha sottolineato Fini che vada bene così». Fini si è detto contrario invece a modificare il cosiddetto carcere duro, come proposto da Marcello Dell'Utri. «Non c'è da regolare il 416 bis», ha detto il presidente della Camera. «Penso piuttosto che la magistratura, alla quale devono andare tutta la nostra stima e riconoscenza, debba farsi garante del fatto che non ci sia solo la dichiarazione di qualche pentito ma che ci siano i fatti». Il presidente della Camera affronta poi il tema del processo breve e del rapporto con l'op-

posizione e con il leader di governo. Fini guidica sbagliata la condizione imposta da Pier Luigi Bersani: "Riprendiamo il dialogo solo se cade il processo breve". "Comprendo la ragione per cui l'opposizione contesta il progetto", e ammetto che "bisogna verificare se esistano profili di incostituzionalità", ma subordinare la discussione sulle riforme al ddl, "significherebbe ritardare la sintesi che cerchiamo da 15 anni". Ciò non vuol dire, ha sottolineato il presidente della Camera, che «con Silvio Berlusconi sia in rotta di collisione». Gianfranco Fini ha difeso il suo ruolo istituzionale: «Abbiamo ruoli istituzionali diversi. Le nostre valutazioni politiche non coincidono sempre al cento per cento ma questo non è un complotto, piuttosto un elemento di ricchezza». Fini ha parlato anche del dibattito “caldo” sull’immigrazione con la Lega: «Non direi che la Lega è razzista o xenofoba ma ha una visione superata del fenomeno immigrazione, perchè considera gli immigrati come persone di passaggio dei cui diritti non dobbiamo preoccuparci». «Quello della Lega è un atteggiamento che non condivido – ha proseguito – perché l'immigrazione è in espansione, il numero di immigrati è destinato ad aumentare e spesso queste persone, pur desiderando tornare a casa, non riescono a farlo e restano in Italia per sempre».

«Ma dalle parole dei pentiti devono scaturire fatti»

Nicola Mancino

LA POLEMICA Silvio loda Lukashenko: «Amato dalla sua gente» Fassino: «Superficialità e ignoranza» SILVIO Berlusconi ha quasi gli occhi lucidi quando Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, a Minsk annuncia il regalo a sorpresa, «un dono degno di un nostro grande amico». Ed ecco aperti al Cavaliere gli archivi del Kgb con documenti inediti sulle sorti di italiani morti nei campi di prigionia durante la Seconda guerra mondiale e perseguitati da Stalin nell’Unione sovietica. Berlusconi esalta la leadership di Lukashenko: «Tanti auguri al suo governo e alla sua gente che so Piero Fassino che la ama». «Sconcertante manifestazione di superficialità e di non conoscenza dello scenario internazionale», commenta Piero Fassino, responsabile Esteri del Pd. «Chiunque abbia seguito le vicende della Bielorussia – aggiunge – sa bene quanti interrogativi susciti nella comunità internazionale Lukashenko e il suo modo di dirigere il Paese».

Messa e diretta tv per l’abbattimento di un “diaframma”

E oggi per Bersani la prima riunione di segreteria A.C. tentò di vendere un porno con due politici Pdl

Scintille tra Pd e Idv Mussolini hard, aperta per la piazza “No B day” inchiesta con un indagato di CRISTINA FERRULLI ROMA –Mentre le intese per le regionali restano in alto mare, il Pd deve fare i conti con la “sfida” lanciata sulla giustizia dal leader Idv Antonio Di Pietro. Sfida per la piazza del 'No B-day' che ieri ha assunto i toni di uno scontro: l’ex pm ha minacciato di far saltare il tavolo delle alleanze dopo che il vicesegretario Enrico Letta ha sostenuto che sia legittimo «a legislazione vigente difendersi nel processo e dal processo». Frase che ha provocato anche malumori interni e che, in serata, Pier Luigi Bersani ha sottoscritto pur chiarendo che il Pd è contrario ad ogni ipotesi di legge ad personam. Stamattina il segretario riunisce per la prima volta la sua segreteria di “giovani sperimentati”. Ma i temi sui quali Bersani vorrebbe tener impegnato il partito o non sono in cima all’attualità politica, come la crisi economica, o, come le riforme istituzionali, sono terreni ancora da verificare. Sulla giustizia il Pd tiene il punto: «L'unica strada sensata è discutere dell’insieme del sistema ma con le leggi ad personam non si va da nessuna parte» ribadisce Bersani respingendo tanto l'ipotesi del processo breve quanto il “lodo Casini” sul legittimo impedimento. Una linea che non pia-

Pier Luigi Bersani

ce affatto all’alleato Antonio Di Pietro che, dopo aver tacciato il Pd di mancanza di coraggio rispetto alla piazza di sabato prossimo, va all’attacco, giudicando arischio lealleanze, dopo che Enrico Letta, pur escludendo il dialogo sul processo breve, ha definito «legittimo» che Berlusconi «si difenda nel processo e dal processo». Affermazioni che non piacciono anche agli ex magistrati, ora senatori Pd, Gerardo D’Ambrosio e Felice Casson per i quali «ci si dovrebbe difendere solo nei processi». Se sulle riforme istituzionali si attendeil bancodiprova didomani al Senato, fervono i contatti per stringere sulle intese per le regionali. In Puglia la determinazione di Nichi Vendola ad andare

avanti rende più difficile la ricercadi uncandidatocondiviso con Udc e Idv e le primarie con Vendola in campo creerebbero, sostengono fonti Pd, un rischio spaccatura anche tra i democratici. Non vanno meglio le trattative in Campania dove sembra sfumare l’alleanza con i centristi sul nome del professor Gianfranco Pasquino. Ed è caccia al candidato anche in un’altra regione in bilico, il Lazio. Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha preso atto del fatto che Bersani ha ammesso che si possa vincere anche senza la sua candidatura, benedicendo l’ipotesi Enrico Gasbarra, l’ex presidente della Provincia, ora deputato, uno dei pochi nomi sui quali l’Udc potrebbe convergere.

MILANO - Il presunto video intimo con Alessandra Mussolini e Roberto Fiore è finito al centro di un'inchiesta della Procura di Roma. I pm capitolini vogliono fare luce sui tentativi di vendere attraverso l'invio di una mail alla Presidenza del Consiglio un filmato a luci rosse che ritrarrebbe una deputata del Pdl ed un eurodeputato mentre fanno sesso . Per il procuratore aggiunto Pietro Saviotti, titolare degli accertamenti, i due parlamentari ai quali si fa riferimento nella mail potrebbero essere proprio Mussolini e Fiore. Per questo i due politici potrebbero essere convocati prossimamente in procura come testimoni. A Piazzale Clodio però sono stati espressi dubbi sulla esistenza del video. Per questa vicenda è indagato un uomo, A.C., per tentata estorsione: è stato lui a scrivere una lettera a Palazzo Chigi, con richiesta di denaro (un milione di euro). L'uomo, con precedenti per truffa, sostiene di essere un produttore televisivo. A. C. è stato già sentito dalla Digos ma, pur ammettendo di essere l'autore della missiva («avevo bisogno di soldi»), ha negato di essere in possesso del filmato. Il sedicente produttore ha dichiarato che la richiesta di danaro è

Alessandra Mussolini e Roberto Fiore

stata una sua iniziativa personale. A.C., in particolare, ha affermato di essere stato avvicinato a settembre da persone a lui sconosciute le quali gli avrebbero chiesto se era interessato al video, girato con un telefonino. L'uomo sostiene, secondo quanto si è appreso, di aver visionato il filmato, che le immagini non sono chiare e di aver appreso dai suoi interlocutori che si tratta di due parlamentari. Nel corso di una perquisizione in casa di A.C. è stato sequestrato un computer. Forza Nuova parla di un «video inesistente», «una montatura da cui emergono truffatori da quattro soldi» e annuncia «un processo per danni» nei confronti del di-

rettore de Il Giornale Vittorio Feltri. Non solo. La formazione politica guidata da Fiore, spiega che «il signor A.C., indagato per aver scritto una lettera a Palazzo Chigi indirizzata al Presidente del Consiglio è in realtà un esponente del cosiddetto "Partito degli artisti"». Insomma, si tratta - afferma la portavoce dell'ufficio stampa di Forza Nuova, Anna Lami - «di un miserabile sforzo di estorsione a Berlusconi per vendergli un video che non esiste». «Dopo queste novità, ci pare evidente come la bufala sia ancor più bufala. La spregiudicatezza del signor Feltri sarà evidenziata nel processo per danni che Fiore intenterà nei suoi confronti».

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ROMA – La maggioranza preme al massimo l'acceleratore sul ddl per i processi brevi. «Entro Natale il Senato lo avrà votato», assicura il presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama Filippo Berselli. «La legge serve e ce la chiede l’Europa quindi prima si approva e meglio è» incalza il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri. E infatti la tabella di marcia imposta ai componenti della commissione che sta esaminando il provvedimento che fissa a sei anni la durata massima di un processo è davvero 'sprint'. Quattro audizioni in un solo pomeriggio: “apre” il ministro della Giustizia Angelino Alfano e poi è la volta del vicepresidente del Csm Nicola Mancino, dei vertici dell’Anm Luca Palamara e Giuseppe Cascini e di quelli del Consiglio Nazionale Forense. «E questo – insiste Berselli – nel tentativo di fare chiarezza sull'impatto che il provvedimento avrà sui processi in corso». Un impatto che ha provocato una vera “guerra dei numeri” tra Guardasigilli e magistrati. Poi, in due giorni «si concluderà la discussione generale – avverte ancora Berselli – e mercoledì stesso si fisserà il termine per la presentazione degli emendamenti». Termine che dovrebbe essere piuttosto “breve” se poi sempre il senatore aggiunge: «Al massimo entro il 16 o il 17 dicembre la commissione lo avrà votato. Così l’Aula avrà tutto il tempo per esaminarlo entro Natale. Alla ripresa delle vacanze, potrà riprendere il suo iter

Democratici come Gerardo D’Ambrosio, Felice Casson e Donatella Ferranti, difendono il principio che ci si debba difendere solo «nei processi», ma alla fine è il segretario del Pd Pierluigi Bersani a precisare che sono «le norme vigenti» a consentire che il premier possa anche non presentarsi in udienza se «ha altro di necessario da fare». «Di Pietro sta montando una polemica sul nulla» taglia corto Enrico Letta che nel frattempo riscuote i consensi di Osvaldo Napoli (Pdl) («Si sta incrinando il muro del giustizialismo nel Pd?») e del presidente dei senatori dell’Udc Giampiero D’Alia («Finalmente parole di buon senso»). Sull'altro fronte, quello della maggioranza, le acque si agitano non solo nel tentare di accelerare al massimo il ddl per il processo breve, ma anche per l’ipotesi, ventilata nei giorni scorsi di riformare il “concorso esterno in associazione mafiosa”: un reato di natura giurisprudenziale che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe venire contestato a Berlusconi, che ieri è stato in visita a Minsk, in Bielorussia, nell’ambito delle indagini sulle stragi di mafia del '93. Il presidente della Camera Gianfranco Fini non ha dubbi: «Questa riforma non serve». E anche il vicepresidente del Senato Nicola Mancino osserva che si tratta «solo di chiacchiere» visto che per ora «non ci sono nè proposte, nè prese di posizioni concrete». Tutti, al momento, smentiscono, ma «certo – osserva un senatore del Pdl piuttosto vicino al premier – è chiaro che se poi arriverà un macigno sulle nostre teste si studierà il da farsi...».

cato in aula per venerdì. Nel frattempo, però, i suoi fedelissimi hanno inventato un nuovo IL 4 dicembre Silvio Berlusconi dovrebbe es- escamotage, ovvero il disegno di legge sul sere in un'aula del Tribunale di Milano, a ri- processo breve, che - sotto la dichiarata volonspondere ai giudici della pesante accusa di tà di “tutelare i cittadini contro l'indetermicorruzione giudiziaria. Dovrebbe tentare di nata durata dei processi - nasconde la volontà dimostrare che nel 1997 non fece inviare di far prescrivere i reati contestati al premier, 600.000 dollari all'avvocato inglese David anche nell'ambito del processo cosiddetto Mills, per ripagarlo della falsa testimonianza Mills. L'iter della legge, tuttavia, si annuncia nei processi Gdf e All iberian, su due società più lungo del previsto e, per forza di cose, gli off shore che sarebbero state utilizzate da Me- avvocati del premier, nei giorni scorsi, handiaset per creare fondi neri. Dovrebbe, ap- no dovuto trovare una buona scusa per non farlo partecipare al processo di punto. Dovrebbe se il presivenerdì. Saltata l’ipotesi Cdm è dente del Consiglio avesse venuta in soccorso l’A3. fretta di liberarsi da quelle acInfatti, anziché essere in Tricuse che continua a definire bunale a difendersi da un'accuinfamanti e rispetto alle quali sa gravissima, il presidente del il Governo ha tentato prima la Consiglio sarà a Reggio Calascappatoia del lodo Alfano e bria, insieme al ministro delle poi quella del processo breve. Infrastrutture Altero MatteoDovrebbe ma non lo farà. li, al presidente Anas Pietro Il premier il 4 dicembre, alle Ciucci e a quello di Impregilo 11 in punto, sarà in Calabria Massimo Ponzellini. La giorper partecipare alla cerimonata è statapreparata con cura nia di abbattimento del diae si aprirà con la messa celebraframma della galleria Barritta alle 11 all'imbocco della galteri, un intervento che fa parleria di Bagnara, seguirà la te V macrolotto dei lavori delproiezione del filmato dell'abl'A3, per l'ammodernamento battimento del diaframma Cadel tratto tra Scilla e Gioia salbuono-Potenza e quindi Tauro. Un cantiere sulla A3 l'abbattimento del diaframma La presenza di Silvio Berludella galleria Barritteri, che sconi alla “prima picconata” sarà trasmesso in diretta sainferta alla parete rocciosa che tellitare. Un programma presovrasta la costa Viola, è talciso che, spiegava ieri l’avvomente necessaria da essere incato Ghedini, terrà il Cavaliere dicata dai suoi legali come il leimpegnato dalla mattina al pogittimo impedimento che non meriggio. Esclusa, dunque, gli consentirà di partecipare in maniera assoluta la possibial processo milanese. La rilità che Berlusconi possa parchiesta di rinvio del processo, anticipata qualche giorno fa alla stampa per tecipare al processo e poi recarsi sulla Salerun fantomatico Consiglio dei ministri a cui no-Reggio Calabria. Evidentemente la parteevidentemente il premier non parteciperà, è cipazione alla cerimonia sull’autostrada è stata depositata ieri mattina al Tribunale di troppoimportanteper poteressererimandaMilano dall'avvocato Nicolò Ghedini, coordi- ta. Né appare plausibile, vista la volontà del premier di dare il primo colpo all’abbattimennatore del pool difensivo. Nello scorso mese di maggio, Berlusconi to, rinviare la cerimonia stessa. Molto più era riuscito già a scansare il processo per ef- semplice, per il presidente astenersi dal parfetto del Lodo Alfano, che bloccava i procedi- tecipare al processo Mills e chiederne il rinvio menti giudiziari in corso per le quattro più al- ad altra data. In tal modo, oltre ad allungare te cariche dello Stato, e che ad ottobre è stato ancora un po’i tempi del procedimento, si evidichiarato incostituzionale dalla Consulta. terà di offrire altri possibili argomenti alle Chiuso per forza di cose l'ombrello del Lodo, il persone che il 5 dicembre parteciperanno al capo del Governo è tornato ad essere un impu- “No Berlusconi day”, organizzato a Roma da tato come gli altri e, come tale, è stato convo- Italia dei valori e Federazione della sinistra.


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GLI INTERROGATORI

Calcio connection

I due poliziotti indagati si difendono davanti al gip. Rischiano una sospensione

Il boss Cossidente racconta a Postiglione la delusione per il disinteresse di Scaglione

Ecco come saltò la trattativa L’intercettazione: «Davanti alla Regione l’ho aggredito un po’, l’ho fatto una munnezza». di FABIO AMENDOLARA

quella persona là, ho detto, quello si è andato a umiliare davanti alla televisioni, proprio in virtù del fatto che...». Postiglione interviene: «Piglia schiaffi». Cossidente: «Uno mette in piede una struttura, un’azienda, una squadra... di quello che... di una città si deve umiliare nel senso... ha detto io qua sono... vorrei...». Postiglione: «Una mano...». Cossidente: «Un piccolo aiuto... ho fatto, ma dovessi pensare che uno si umiliasse perché non ha come andare avanti o non ha come mangiare, Gigi, perchého chiesto a te, hai capito questo ho detto a fine anno Gigi... così si... s compra per certo altrimenti quando parliamo di pulizie ti do subito la metà... è rimasto un po’... cioè non rispondeva... l’ho aggredito un po’... sai

cos’è, infame, a me di chiacchiere ormai mi sono rotto... poi sei sempre disponibile con tutti quanti, ti stai attento con quello che viene... e tiene un problema... e allora siete una disdetta... il sistema... sopra a tutti quanti il politico...». La chiac-

chierata finisce con il racconto del boss che va via e dice a Scaglione: «Quindi adesso sta a te spingere, se vuoi. Altrimenti non fa niente è come se non abbiamo mai parlato... ho detto, Gigi, chiuso». f.amendolara@luedi.it

Postiglione Nel riquadro in alto Gigi Scaglione In basso il boss Cossidente con la sciarpa del Potenza In fondo a destra la curva del Viviani

IL VERBALE TRASCRIZIONE della telefonata n.1985 delle ore 14.32 del 07/004/2008 in uscita all'utenza in uso a Morello Stefano ed in entrata sull'utenza in uso a Cervi Giovanni. Leggenda: C = Cervi Giovanni M = Morello Stefano M: che fai, stai dormendo? C: no, sono a tavola, che mi fai sentire dico… M: e che ti devo far sentire! Che abbiamo perso? Che ti devo far sentire. C: no, il fatto di come si chiama là… M: ah, di Cuomo! C: eh. M: vabbè, è un deficiente, tanto è una ruota che gira, prima o poi lo devo ritrovare… C: ti ha dato due schiaffi ti ha dato. M: si, ma poi da bastardo capito! Alle spalle, manco a dire… che poi mi ha dato uno schiaffo ed è scappato dentro lo spogliatoio, hai capito? Noi ci siamo buttati per seguirlo, poi si sono messi in mezzo gli altri e… C: ma tu gli hai detto il fatto mio gli hai detto? M: che gli ho detto? C: il fatto mio, dici ti faccio venire a prendere da Giovanni, che gli hai detto? M: io, no!! C: così hanno detto a me. M: ma che dice! C: così mi hanno detto: “in settimana ti faccio venire a prendere…” M: ma no! Non gli ho detto niente, che cazzo dice! C: così mi hanno detto: mi hanno chiamato degli amici e mi hanno detto: “Giovanni vedi che...”: che è successo, quello ha chiamato un amico mio lui ieri no, ha chiamato questo amico mio e ha detto: “uagliò, vedi che ho fatto questo servizio qua e lui mi ha detto…che in settimana…”; che tu gli hai detto a lui: “tifaccio venireaprendereio insettimana, non ti preoccupare”. M: ma no, ma che dice!

Morello, calciatore del Gallipoli, racconta a un amico che gestisce

un centro scommesse l’aggressione che ha subito

«Mi ha colpito alle spalle, ma

prima o poi lo incontro»

C: siccome tu sei amico mio, quelli subito mi hanno chiamato e mi hanno detto: “Giovanni, questo…il fatto che lo vai a prendere tu, così…collà…”. Hodetto: “mache cosa devo andare a prendere io”. Io non sapevo un cazzo. M: … ma sennò ti avrei già chiamatono, figurati!A parteche èuno stupido, non ho bisogno io se… appena lo incontro… cioè ti giuro, prenderò quattro o cinque giornate ma… uno sfregio glilo faccio, non me ne frega un cazzo… C:nel calciosi gira,primao poilo trovi un'altra volta. M: eh, ma lo devo incontrare, infatti il calcio è una ruota che gira, figurati! C: perché dice che tu all'andata hai fatto il fenomeno… M: allora, è successo così, che durante la partita di riscaldamento sono andato a salutare Del Gaudio di passaggio, sono andato da Del Gaudio, si è avvicinato, mi fa: “ouh, oggi prendi gli schiaffi perché tu all'andata hai fatto il fenomeno”. Dico: “io ho fatto il fenomeno? Ma che cazzo dici, ho sbagliato un goal a mezzo metro dalla porta”. C: all'andata? M: eh, all'andata, ho sbagliato mezzo goal… a mezzo metro dalla porta, ho detto ma io ho fatto il fenomeno, ma che dici! Tu sei scemo! Ha detto: “oggi prendi gli schiaffi”, così… collì… ho detto: “vabbò, a fine partita poi me li dai gli schiaffi dico, no?!”. Però da solo dico me li devi fare gli schiaffi, no a fare casino così. E niente, è finita lì, mi ha spinto, ho detto vabbò, è finita lì. Insomma poi sono andati un attimo ai tifosi nostri, hai visto dove sta il settore no, sta vicino lo spogliatoio loro… C: eh. M: insomma, siamo andati dai tifosi nostri, li abbiamo salutati, stavo rientrando dentro lo spoglia-

toio, mi arriva dietro, boom, mi da uno schiaffo: io mi sono girato ed iniziato a scappare dentro lo spogliatoio scappava, noi lo abbiamo seguito, si sono messi in mezzo gli altri, servizio d'ordine e cose…questo casino insomma, una mini rissa così è finita lì: C: ma scusa, ma non c'era pure Cesare, scusa. M: chi era Cesare? C: quello là un po' più grosso, l'amico mio là, quello… il camionista, Cesare. M: uhm…non ci ho fatto caso. C: allora, le parole che mi hanno detto loro a me, io… queste parole qua mi hanno detto, mi hanno chiamato stamattina, dice: “Giovanni, vedi che… vieni a parlare con Cuomo, vieni a conoscerlo perché lui è preoccupato dice, è venuto stamattina che Stefano Morello gli ha detto che tu lo devi andare a prendere. M: ma a parte che io non ho fatto nomi e niente, anche perché… ieri poi gliel'ho raccontato pure ad un paio di amici miei, mi hanno detto scusa, ma fatti dare il numero di telefono, andiamo,lo troviamoa casa questo, capito? Forse gli avrò detto ti vengo a prendere a Potenza, ma io, mica ti volevo mettere in mezzo a te, ma scherzi! C: ma no! Mica per quello! Dico, l'importante che c'è… M: ma mica… C: no! Cioè chi ti sta dicendo niente, dico però, a livello di… di…cioè come hanno detto loro, hai capito? M: no, ma se…ma io manco te lo volevo dire, figurati!. Casomai…facevi casini perché io ti ho chiamato così giusto per sentirti, figurati. C: a me non mi preoccupa quello perché…quando lui mi ha chiamato, quando mi hanno chiamato stamattina gli amici, mi hanno detto; “Giovanni, vieni un attimo”. Ho detto.. a una parte no..io sono anda-

to..ho trovato questo ragazzo che io non conoscevo, perché io non lo conoscevo; e mi ha detto guarda che questo ci ha chiamati, è preoccupato perché dice che un certo Giovanni lo deve andare a prendere in settimana. Quella, l'unica persona che si chiama Giovanni ed amico di Morello, sei tu. Ho detto: “scusa, ma a te chi te lo ha detto?”. A me lo ha detto: “tu mò stai parlando con un suo amico e tu cretino non lo chiami, perché sei vicinoagli amici tuoi però è quello è un amico mio, non pensare…”. Io non sto parlando così perché ci davanti tu eh, te lo puoi far dire da chi vuoi tu di chi c'era là… M: no, no, figurati, ma lo so già. C: ho detto: “tu cretino non lo chiami”. Ho detto: “io però non so cosa è successo”. Ha detto: “no, è successo questo, questo ha fatto gesti, ha parlato pure male del Potenza, ha mangiato…” M: ma che cazzo dice!! C: no, ma io ci credo, perché comunque già il fatto che lui ha giocato a Melfi, già è un melfitano di merda,per meè giàunamerda cioè,già il fatto che ha giocato a Melfi è una merda… M: ma ti giuro, gli devo dare tanti di quegli schiaffi quando lo vedo, ti giuro, ma tanto lo devo trovare per forza… C: e poi io…e poi io ho detto: “cioè, ma Stefano…” Ho detto: “ma non è da Stefano fare queste…” Cioè, fra me e me, io voglio sentire pure a Cesare, ho detto: “Cesare, ho detto guarda che tu conosci…” Ha detto: “no Giovanni, guarda che io quando sono uscito all'inizio, quando sono uscito all'inizio che è successo il casino davanti agli spogliatoi, noi abbiamo visto a lui…”, sapendo che tu avevi detto quello aveva preso a schiaffi i colleghi suoi, che ne so”. Che hanno fatto casino all'inizio

con i colleghi tuoi, non lo so, com'è, come è successo il fatto?”. M: in poche parole è successo così: che io stavo salutando…. C: però a te, dice a Cesare dice che gli altri a te non ti hanno toccato, è vero questo fatto? M: no, no, ma a me nessuno mi ha toccato all'inizio, cioè quando sono sceso dalle scale, vabbò mi hanno minacciato, ci stavano cinque o sei ragazzi, penso che erano tifosi, non lo so, che stavano addetti allo stadio là, non so che cazzo facevano, però erano tifosi… M: no no, a me non mi hanno proprio sfiorato, ma figurati! Ti ho detto, a me solo lui mi ha dato uno schiaffo, maalle spalle,perché selo vedevo mi tiravo uno schiaffo gli dò un cazzotto e lo butto a terra, ma scherzi! Perché poi mi sembrava che era finita lì no perché poi… ma tiho detto,io mancolo stavocagando a questo, ma chi lo conosce, mi fa: “all'andata hai fatto il fenomeno…così… collì…” Ha detto: fenomeno?! Ma tu chissà che cazzo hai visto”. Cioè poi proprio con il Potenza dovevo fare il fenomeno? Anzi, ti ho detto, mi dispiaceva pure che stava in quella situazione… C: a me, l'unica cosa che io mi interessa sapere da te, perché a me gli amici miei stamattina mi hanno detto: “no, Giovanni, noi lo abbiamo toccato”. A me la cosa che interessava sapere da te, che all'inizio se a te ti avevano toccato o non ti avevano toccato. M: no no, ma loro non mi hanno toccato, a me i tifosi, i così…non mi hanno toccato, cioè di parole me ne hanno dette ma non è un problema questo… C: vabbè, le parole lascia stare perché il calcio è questo… M. non me ne frega un cazzo delle parole… C: a me interessa che non ti han-

no messo… a me interessa… ma no perché sei avanti, non perché sei avanti, sto parlando serio, mi interessa che non ti hanno messo un dito addosso perché io porto rispetto, perché io porto rispetto per gli altri e gli altri devono portare rispetto per me, hai capito? Allora, se io… M: e lo so!. C: se io… perché quella sera che ho me ne sono andato da là, ti ricordi che io dopo ti ho richiamato ed il telefono non prendeva, ti è arrivato il messaggio? M: si ma non prendeva là. C: io ti volevo dire che dovevi stare nella stanza perché sarebbe successo questo…questo…questo…poi tu non mi hai risposto perché il telefono era spento, ti ricordi… M: si, si, ho visto la chiamata ho visto C: bravo eh! Perché loro mi avevano avvisato, io ho detto uagliò, guarda…io lo conosco, ci può essere gente pure che non lo conosce. Ho detto: “Allora tu glielo fai vedere chi è e chi non è”. Dice poi Cesare ti ha fatto vedere, ha detto che tu sei cambiato con i capelli, le basette grosse…queste cose qua. Ho detto vabbè, come mi interessava sapere a me che non ti hanno sfiorato, lascia stare le parole: “mammat”, sorata”,“chi te muort”e cose… M: no, ma le parole…le parole non è un problema, Giovanni a me ha dato fastidio solo questo deficiente di Cuomo… C: ma tu stai parlando di un pezzo di merda che si sa che è un coglione…. M: si, che infatti io tanto lo devo rincontrare, ma figurati, ma non è quello il problema. C: ma tanto figurati, come siete voi il calcio è quello, questo qua come vi rincontrate… M: perché poi ho fatto il fenomeno all'inizio, ma io manco lo stavo

cagando, ma chi lo conosce questo, già tre anni fa a Melfi ha fatto la merda ed ha preso pure gli schiaffi là ha preso da Nolè che gli ha tirato un cazzotto. Poi ti ho detto, ieri… C: che poi loro fanno queste cose qua, perchè poi mi sono incazzato pure con gli amici miei, che con gli amici miei,cioè sono attaccatia Nolè, ho detto: “voi parlate…state difendendo un pezzo di merda che ha fatto casino come prima persona all'epoca con Raffaele Nolè con i ragazzi di sopra Potenza, cioè oltretutto. M: si, si, ma no,ma ti ho detto, ma ti ho detto come sono andate le cose? Perché lui poi si è avvicinato, prima mi ha spinto, ma figurati, ma io gli ho detto manco niente, mi ha spinto (…). C: tu dovevi andarlo a prendere negli spogliatoi e gli dovevi dare due pugni in bocca gli dovevi dare. M: ma io infatti…ti ho detto, perché quando lui mi ha spinto poi…cioè sembrava tutto finito li no, poi siamo andati a salutare i tifosi nostri, io stavo rientrando dentro lo spogliatoio, cioè ho sentito che mi hanno tirato uno schiaffo da dietro, mi sono girato e scappava lui hai capito verso lo spogliatoio: infatti quando siamo usciti con la squadra, che stavamo (…) gli ho detto: “minchia manco mi guardi”; e guardava da tutt'altra parte capito. Perché mi hanno detto che in casa fa il fenomeno, poi lo trovi in mezzo alla strada è un coniglio, capito? ma ti ho detto, quello non è un problema, me la vedo io con lui, figurati, tanto avoglia quante volte lo devo incontrare ancora. C: ame interessavasapere quella cosa là, basta. M: no, non è un problema, figurati, a me i tifosi non mi hanno toccato proprio. C: perché il rispetto è rispetto. M: no, ma ti ho detto solo questo fatto qua di questo deficiente… C: comunque siete stati capaci di perdere con il Potenza, mettetevi vergogna Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Il tormentato interrogatorio del consigliere di LEO AMATO POTENZA - «La politica non doveva avere nulla a che fare con la realizzazione del progetto del nuovo stadio». Per restare alla grammatica della frase, l’imperfetto messo così sembra più un modo che un tempo. Se poi si muove verso il contenuto, svela una specie di giudizio condizionato, per cui la forma corretta sarebbe stata: «Non avrebbe dovuto avere niente a che fare», se non ci fosse stato quell'incontro, il 29 ottobre del 2007. Così facendo, l’imperfetto diventa quasi un attributo sottinteso, che dopo tutto quello che è successo anche il diretto interessato non fa fatica a riconoscere in se stesso. «Ho sbagliato», ammette Gigi Scaglione, «avrei dovuto alzarmi e andare via». Ecco appunto che ri- Il pm Basentini torna l’imperfetto. Tra le carte dell’inchiesta sul Potenza calcio com’è ovvio c’è il verbale con l’interrogatorio del consigliere regionale Luigi Scaglione. Con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, il 22 luglio scorso il pm antimafia Francesco Basentini aveva chiesto il suo arresto assieme a Peppe Postiglione, Antonio Cossidente, e il ragionier Aldo Fanizzi, quelli presenti il 29 ottobre del 2007 a quel discorso sulla costruzione del nuovo stadio. Il gip Rocco Pavese si è mostrato di diverso avviso, ritenendo che non vi fossero elementi sufficienti per ipotizzare l’esistenza di una reale associazione mafiosa, e se non c’è un’associazione mafiosa, non può restare in piedi il concorso esterno, che un'invenzione della giurisprudenza ristretta ai casi di mafia, quindi Scaglione non va arrestato, e resta solo indagato. Sembrerebbe che la procura su un punto così importante della sua tesi accusatoria abbia intenzione di proporre appello. Nel frattempo dalle carte emerge con chiarezza il percorso mentale di Scaglione, sentito il 9 giugno del

2008 come persona sottoposta alle indagini, con l’assistenza degli avvocati Aldo Morlino, e Luigi Pisati. Il riassunto è lungo quattro pagine, e racconta la sua resa davanti alle evidenze sciorinate dal magistrato. All’inizio Gigi Scaglione dice di non ricordare di aver mai incontrato Antonio Cossidente, e di averlo visto solo sui giornali. Poi gli torna alla memoria quell'incontro nello studio del ragionier Fanizzi. Sollecitato da Basentini, ammette di aver potuto parlare «in generale» con loro del progetto per la realizzazione di un nuovo stadio, ma sul suo impegno nell'interesse di Postiglione non molla: «Non ho mai fatto l’imprenditore», afferma, quindi tantomeno in questo caso, perché «una gara d’appalto non la fa certo la Regione». Si trattava piuttosto «di recuperare i vecchi soci del Potenza calcio». Scaglione aggiunge di aver ricevuto degli attacchi proprio in quel periodo dal periodico di proprietà del gruppo che fa capo al padre di Giuseppe Postiglione, Bonaventura, e di aver appreso del passato di Cossidente solo in un momento successivo, nonostante l'arresto nel 2006 per l'omicidio dei coniugi Gianfredi, un fatto che a Potenza destò non poco clamore. Il consigliere e il giornalista non riescono a dare un senso al verbale con la trascrizione dell'ambientale di quell'incontro del 29 ottobre, dove Scaglione si rivolge a Cossidente, e sembra quasi sollecitarlo a «uscire fuori dalla logica di chi rompe i coglioni, e pensa a lui come un boss», e di mettersi a faticare in maniera onesta. Messa così non ci sarebbe niente di male. Ma c'è la tesi su un ritorno elettorale e un'altra conversazione in cui Scaglione si sarebbe lamentato di un aggressione subita allo stadio. Parole grosse, tipo: «Quello deve capire chi è Scaglione e chi si porta dietro». Per questo i magistrati non hanno voglia di mollare l’osso.

“La politica non doveva avere nulla a che fare con il progetto per la realizzazione del nuovo stadio”

LA MIGLIORE DELLA SETTIMANA Il pilota ai tifosi: «Sapete già il risultato?» POTENZA - «Tifosi da Potenza? Cosa andate a fare a Portogruaro se sapete già il risultato?». La migliore della settimana è di un pilota di linea della Ryanair, la compagnia low cost irlandese, che ha già abituato il grande pubblico a campagne pubblicitarie tutte votate all'offensiva. Per raccontarne una, qualche settimana fa dopo un disservizio su un aereo della compagnia di bandiera fecero recapitare al supermanager di Alitalia, Roberto Colaninno, un biglietto per viaggiare su uno dei loro velivoli. Sabato scorso è toccato a un gruppetto di tifosi rossoblu, decisi a accompagnare la squadra nonostante la settimana terribile. Il pilota senza pietà della linea Roma Ciampino-Venezia non avrebbe esitato più di tanto ad affondare la battuta feroce. Non si conosce la reazione dei tifosi.

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POTENZA - Il boss si è arrabbiato. Quell’atteggiamento da politico proprio non gli è piaciuto. Si sfoga con Giuseppe Postiglione, il presidente che ieri si è dimesso (come riferiamo nello sport), finito in carcere perché si vendeva le partite dopo essere passato dalla ricevitoria. «Con Gigi ho fatto discussione», dice il boss Antonio Cossidente. Gigi è Luigi Scaglione, consigliere regionale dei Popolari uniti. E’ il politico della trattativa per lo stadio. Non è statoai patti.Eilboss l’ha presa male. Racconta a Postiglione: «Davanti alla Regione l’ho fatto a monnezza l’altro giorno... mancato di rispetto... tu mi vieni a prendere per il culo... qua... la cordata... dentro o fuori... noi siamo due persone serie, pensavo che anche tu eri una persona seria...». Dopo l’incontro nello studio del ragioniere Aldo Fanizzi, Scaglione non ha mantenuto le promesse. Aveva detto che ne avrebbe parlato con imprenditori amici, che si sarebbe impegnato in consiglio regionale e al Comune. Non è andata così. In quell’incontro, alla presenza di Postiglione e del boss, secondo gli investigatori, «si era impegnato». Il gip Rocco Pavese si era espresso in modo contrario sulla richiesta di arresto, escludendo la «rilevanza penale» nel comportamento del politico. Scaglione, insomma, si sarebbe comportato da politico. Un atteggiamento che ha infastidito Cossidente. E’ questo che emerge in un’informativa dei carabinieri che il Quotidiano ha potuto consultare in esclusiva. Il boss è netto. Per lui la trattativa con Scaglioneè finita. Dice: «Ioper i cazzi miei e tu per i tuoi». Postiglione commenta: «Non lo sopporto». E il boss: «Sono rimasto male perché non è un comportamento corretto... “no ma non è vero perché la cosa sta andando avanti, perché oro si sentono”... dice che si sente ma non so con chi... dice “loro si sentono”, ho detto sì, ma dato che noi il discorso lo avevamo fatto... ho detto sembra che qua la cosa sta... quando sta andando avanti...». Poi parla del Potenza e ribadisce che la trattativa è finita: «Quando finisce il calcio mercato, il 31, il 31 non ho più bisogno di nessuno, perché se questi sono patti, il 31, ho detto, l’amico in comune può prendere anche il Potenza e lo può portare avanti però non è che lo può portare fino a fine cammino... lo vende proprio... e statevi bene, cioè lo cede a un’altra... a chi viene da fuori o a uno scarparo... vende tutto... porterà avanti il campionato per la dignità sua perché rimarrà in C1, poi... però uno vedi se te lo vendi... vendi tutte le cose... ho detto non è un comportamento corretto con i cristiani, tu che sei venuto a sedere là... ho detto quindi quando unosi siedeleparoleo simantengono o altrimenti lasciasse perdere, perché tu va a finire che io ti devo calcolare dentro, ti ho detto poca politica... “no ma tu stai offendendo”... sì perché sei un politico per me...

quanto rosichi per colpa dei soldi... ho detto sei il solito politico... i politici fanno così... “allora vediamoci lunedì”... ho detto Gigi io non ho nulla da vedere... perché queste storie, queste pagliacciate, queste tarantelle...oggi, domani,io,Giuseppe Postiglione e Santo Nicola, quando uno chiede qualcosa... che non si sta chiedendo un piacere». Scaglione avrebbe cercato di calmarlo. Il boss riferisce le parole di Scaglione: «No, ma non ti preoccupare, l’impegno c’è con te». Ma Cossidente avrebbe insistito. E’ sempre lui a riferirlo: «Sì, ma fino adesso hai fatto solo chiacchiere... cioè a me mi dà anche fastidio, ti devo chiamare, devo fare... almeno ti chiamo e dici allora sì, no, guarda... ho detto, tengo le palle piene... io

POTENZA - È durato un'ora e mezza in tutto l'interrogatorio di garanzia dei due poliziotti coinvolti nella calcio-connection lucana, per cui il pm Francesco Basentini ha avanzato una richiesta di sospensione dall'esercizio dei loro incarichi. Entrambi hanno deciso di non farsi scudo con la facoltà di non rispondere che è garantita per legge a tutti gli indagati. Il primo a sottoporsi alle domande è stato l'ispettore Giuseppe Botta, difeso dall'avvocato Francesca Sassano, in servizio negli uffici della Digos, che è accusato di aver concordato con il patron Giuseppe Postiglione il rapporto sugli scontri che hanno segnato il match con il Gallipoli, il 6 aprile del 2008. Botta avrebbe dato una spiegazione tendente a ricondurre quanto successo alla normale dialettica con un interlocutore abituale del suo ufficio, come il presidente della locale squadra di calcio. Dopo di lui, nell'aula Croce del Palazzo di giustizia di Potenza, è stato il turno del vice sovrintendente Marino Ianni, difeso dall'avvocato Michele Napoli. Ianni ha depositato nel fascicolo del gip, Rocco Pavese, l'autorizzazione del Ministero dell'interno, che gli permette di svolgere a tempo perso l'incarico di accompagnatore per la società del Potenza Fc. Ha precisato che al momento dei fatti che gli vengono contestati non svolgeva servizio di Polizia, e in ogni modo ha respinto le accuse per non aver commesso quanto gli viene addebitato. Qui il reato ipotizzato è la violenza privata, in concorso con Giuseppe Postiglione, per aver insozzato gli spogliatoi del Gallipoli, sempre il 6 aprile del 2008. Il giudice si è riservato di pronunciarsi in proposito solo nei prossimi giorni.

Nega, poi ritratta e infine spiega


Martedì 1 dicembre 2009

Politica lucana

Tanti i centristi in sala ma ci sono anche Folino e De Filippo e un Martorano “teso”

Rutelli lancia Mazzocco L’ex democratico consacra la “sua” Wilma: «E’ lei che ha scelto il nome Alleanza per l’Italia»

Francesco Rutelli prima dell’incontro si intrattiene con Alessandro Singetta

di SALVATORE SANTORO POTENZA - Il sorriso è lo stesso. Il modo di parlare anche. E identico e il suo modo di vestire sobrio ma ricercato. Ma non è lo stesso Rutelli quello che parla al Park Hotel di Potenza. Non è più del Pd. Non è un esponente (almeno non automaticamente) di quel centrosinistra che con l’Ulivo nel 2001 fu candidato alla carica di presidente del consiglio contro, il poi eletto premier, Silvio Berlusconi. Ora Francesco Rutelli ha una sua nuova creatura politica “Alleanza per l’Italia” che ha fondato dopo aver lasciato il Pd che alle Primarie del 25 ottobre scorso ha eletto come suo leader l’ex diessino Pierluigi Bersani. Dialoga al centro. Con Casini e con l’Udc innanzitutto. Poi con tutti coloro che dal centro vogliono il cambiamento. In Basilicata (dove non dimentica di ricordare che la sua Margherita aveva numeri vicini al 20 per cento) Rutelli ha deciso di organizzare il secondo appuntamento ufficiale del nuovo Partito: «Il primo è stato in Trentino». Dice e prosegue: «Qui in Basilicata ci sono già stato altre volte. E c’è una piccola grande donna». Il riferimento è a Wilma Mazzocco: l’indiscussa “reginetta” della serata lucana organizzata per far conoscere il nuovo partito alla Basilicata dal passato democristiano. E la Mazzocco ne esce come possibile candidata alla presidenza della Regione. Lo dice ai cronisti proprio Rutelli: «Alle prossime elezioni regionali in Basilicata Alleanza per l’Italia ci sarà, e ci sarà con Wilma Mazzocco, con amministratori, candidati e un progetto politico che oggi inizia a delinearsi. Saremo per il governo di questo territorio, per portare qualcosa di nuovo». E pressato dalla stampa locale l’ex sindaco di Roma ha aggiunto: «Non escludo una candidatura alla presidenza della Regione di Mazzocco alle prossime regionali». Punto. Non va più in

là e non potrebbe considerato che le alleanze sono ancora tutte da costruire. Ma è evidente che per Rutelli la “lucana” Mazzocco è qualcosa di più di una semplice referente territoriale. Tanto che svela: «E’ lei che alla fine di una lunga riunione ha avuto l’idea del simbolo e del nome Alleanza per l’Italia». E ne ricorda le qualità: «Rappresenta un mondo (Confcooperative) che ha migliaia di iscritti e che fattura sette miliardi l’anno». E ancora dice Rutelli: «La ringrazio per aver scelto la strada della politica». Questo per i riconoscimenti. Ma è l’inizio del percorso. Come la stessa Mazzocco Ricorda: «Ancora dobbiamo completare la squadra». Di spettatori però, questa nuova squadra ne ha già tanti. La prima fila del Park Hotel conta big di primo piano del Pd, del centrosinistra e del centro in generale. Ad ascoltare Rutelli e Mazzocco infatti ci sono il presidente della giunta regionale Vito De Filippo, l’ex assessore lucano, Vincenzo Folino e l’ex segretario democratico Erminio Restaino e il consigliere Antonio Di Sanza. Poi ci sono l’assessore alla Sanità, Antonio Potenza e il consigliere regionale dei Popolari uniti, Lui-

La certezza: «Non con Berlusconi e col centrodestra che è sempre più destra»

La platea tra cui si riconoscono Antonio Flovilla e Gianfranco Blasi della Rosa Bianca

gi Scaglione. C’è il leader dipietrista Michele Radice, e quello della Federazione di centro, Francesco Mollica. Ci sono Antonio Flovilla e Gianfranco Blasi della Rosa bianca lucana. E ancora gli ex parlamentari a diverso titolo, Corrado D’Anzi, Romualdo Coviello e Mario Lettieri. Ma la sala è piena di politici. L’interesse è grande. Si comprende. Mancano gli esponenti del centrodestra e del Pdl. Ovviamente è chiaro che Rutelli come egli stesso afferma non sarà mai loro alleato: «Non posso correre con Berlusconi». Anche se ha subito aperto: «Sento molti moderati del centrodestra che ci guardano con simpatia». Ma la corsa in Basilicata per Alleanza per l’Italia è al centro. In sala però, non c’era Roberto Falotico dei Dec. Al suo posto, Carmine Lombardi, Paolo Galante e Aurelio Pace. Non c’era nemmeno Agatino Mancusi dell’Udc. Ma l’incontro tra il leader regionale dell’Udc e Rutelli c’è stato prima a porte chiuse. L’appuntamento per fissare eventuali alleanze con il partito regionale di Casini è stato rimandato al 18 dicembre quando ci saranno gli Stati generali del centro a Roma che saranno presieduti proprio dall’ex presidente della Camera e da Rutelli. Nel frattempo a livello locale la partita è con gli altri esponenti. Ha preso la parola anche l’ex presidente della Provincia di Matera, Car-

mine Nigro che ha palesato entusiasmo per il progetto politico dell’ex leader della Margherita. Per quanto riguarda la collocazione Rutelli ha aggiunto: «E’ certamente nel centro, nel cuore della società e della politica, però è un centro dinamico, innovatore, che raccoglie nuove energie. In fondo la politica per anni è stata troppo chiusa, in fondo il Pd ha perso consensi per questo». Ma ha precisato: «Alleanza per l’Italia non può stare con questo centrodestra che è sempre più destra». Con il Pd si vedrà. Al momento di sicuro c ’è l’interventi pubblico di De Filippo che ha ricordato il passato comune nella Margherita e nella necessità di fare di più «con un Paese che abbia la testa in giù» facendo riferimento alla necessità di alleanze che privilegino il Mezzogiorno d’Italia». E quello di Folino che rammaricandosi della decisione di Rutelli di lasciare il Pd non ha chiuso (anzi) la porta a possibile alleanze future. In sala c’era anche l’ex presidente di Confindustria Attilio Martorano. Sì è seduto al centro della prima fila ed ha ascoltato attentamente le parole di Rutelli. I due si sono anche presentati alla fine. Ma è evidente, e la sensazione è stata confermata anche da vari interlocutori presenti, che Alleanza per l’Italia con la Mazzocco restringe le velleità di guidare il centro per Attilio Martorano.

Continuano le “grandi” manovre al centro moderato lucano

E Mollica intanto dialoga con l’Mpa Mollica e il Movimento per le autonomie di Lombardo si alleano per le prossime elezioni. Lo si legge in una nota in cui si precisa: «Le delegazioni regionali della Basilicata dell’Mpa, guidata dal commissario regionale Luciano Sardelli, e la delegazione regionale della Federazione di centro guidata dal consigliere regionale, Francesco Mollica nell’incontro si sono confrontate sulle dinamiche di un programma

condiviso e sulle probabili future alleanze senza preclusione alcuna nei confronti di coloro i quali vogliono condividere, sostenere e promuovere i principi basilari dell’ Mpa e della Federazione di Centro, tra i quali l’autonomia del territorio, l’occupazione e un migliore utilizzo delle risorse, la cui semplice esplicazione farebbe uscire la nostra Regione dall’emarginazione e dal degrado sociale e culturale in cui versa».

Romualdo Coviello e l’ex leader della Margherita si salutano con affetto

Rutelli con la “lucana” Mazzocco

| ALLEANZE “COMUNISTE” | «La Federazione della sinistra è solo la prima buona tappa» POTENZA - «Il Pdci accellera il processo della Federazione della sinistra». E' quanto sostiene il capogruppo dei Comunisti italiani alla Regione Giacomo Nardiello dopo la decisione della Direzione nazionale del Pdci che ha approvato all'unanimità, con due astensioni, l'adesione alla Federazione della sinistra. Il soggetto politico della Fds è frutto dell'unione di Rifondazione comunista di Paolo Ferrero, dei Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto, Socialismo 2000 di Cesare Salvi e Lavoro - Solidarietà di Giampaolo Patta E’stata anche decisa la data della prima assemblea nazionale che si svolgerà sabato 5 dicembre al Teatro Brancaccio di Roma. Il vicepresidente del consiglio regionale Giacomo Nardiello a tal proposito ha spiegato: «La federazione è però una tappa, non un punto di arrivo. Essa rappresenta la condizione minima necessaria per avere più forza politica, per tornare nelle istituzioni dove occorre riportare il conflitto e per mantenere intatta in Italia, in modo vivo ed aperto verso il futuro, la questione comunista per tutelare le categorie sociali

più deboli. E' una necessità fortemente avvertita dai lavoratori come è stato testimoniato dalla manifestazione della Cgil di Potenza. I numeri affermano che fra poco finiranno i soldi per la cassa integrazione. E, tuttavia, per avere un’idea del modo inconcludente con cui il governo affronta la situazione basti pensare all’ennesimo pesante taglio ai fondi per la scuola e l’università. Un paese che non investe sulla conoscenza dei ragazzi è un paese che non ha futuro». «Il prossimo appuntamento di mobilitazione popolare - continua l’esponente regionale dei Comunisti italiani - è fissato al 5 dicembre con la Giornata No Berlusconi day che è nata attraverso i tam tam del web, ad essa hanno aderito l’Italia dei Valori e la nascente Federazione della sinistra, sostanzialmente noi Comunisti italiani e Rifondazione. Ritengo importante parteciparvi. Trovo strano e bizzarro che il Partito democratico non aderisca. Penso che qualunque iniziativa che miri ad assestare un colpo al governo Berlusconi vada considerata cosa buona e giusta. Noi ci saremo».

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Politica & futuro

Analizzata la Basilicata: la politica pensa alle clientele ma non al benessere di tutti

Attacco al sistema del consenso La critica del modello lucano nel libro di D’Agostino”Il futuro dell ‘isola che non c’è” di ROCCO PEZZANO QUANDO l’economista Nino D’Agostino, presentando ieri il suo libro “La Basilicata: tra tradizione e modello federale”, ha detto: «Chi si candida a consigliere regionale, deve dimettersi da funzionario della Regione. E mai più rientrare. Deve rischiare», un signore in prima fila ha ridacchiato. Quell’accenno di risata potrebbe voler dire: «Eh, sarebbe bello». Oppure: «Sì, sogniamo pure, tanto la realtà la conosciamo bene». O ancora: «Beh, forse non domani, ma prima o poi questa terra raggiungerà un tale livello di civiltà». L’interpretazione di quella risatina procede in parallelo con l’impatto che l’ultima opera dello studioso - e la sua critica al “modello” lucano - potrebbe avere sulla cultura politica locale. Se n’è parlato ieri nell’aula del consiglio provinciale, a Potenza. Il conduttore della serata è Paride Leporace, direttore del Quotidiano della Basilicata, che parla subito di una «operazione verità» e di un libro che serve «come grimaldello per scardinare luoghi comuni». Filo comune, il sottotitolo del libro, cosiderato dai più il titolo vero e proprio: “Il futuro dell’isola che non c’è”. Allo stesso tavolo politici decisamente collaudati e altri ancora in rodaggio. *** A prendere subito la parola Giampaolo D’Andrea, ex parlamentare e molto altro, estrazione Dc, oggi anima culturale e intellettuale del Pd. Dice di non aver mai creduto ai miti, D’Andrea. «L’isola è un mito. Con i miti non si fa la politica, Nè l’economia, né la storia. Ma nulla può davvero, oggi, essere un’isola». Ad aver colpito D’Andrea, la riproposizione da parte di D’Agostino di un pezzo di storia lucana: il Comitato regionale di programmazione economica, il Crpe. Questi organismi vennero istituiti nei diversi territori italiani dal ministero del Bilancio negli anni Sessanta, quando ancora non esisteva l’ente Regione. Un metodo - la programmazione che D’Agostino ama, essendo stato nell’animo e di professione un “programmatore”. Un metodo che però, in Basilicata, secondo l’autore non è stato realmente seguito. «Come uscire dalla crisi? - si domanda D’Andrea - Certo, non possiamo riavviarci dalle debolezze di partenza». E qui entrano in ballo le ultime generazioni. I giovani che, a costo di sacrifici familiari, si laureano e specializzano. Poi vanno via. E fin qui, poco male, spiega D’Andrea: se si confrontano con altri Paesi e si formano ancora di più, è tutto ok. Ma quando questa separazione dal territorio di partenza diventa definitiva, l’esito può essere esiziale per la Basilicata. E allora? Si potrebbe stabilire un vincolo agli aiuti pubblici: le imprese possono usufruirne a patto che assumano giovani laureati in ruoli di alta dirigenza. Solo così la mano pubblica cessa di essere assistenzialismo e si trasforma in un salto di qualità. E qui torna la storia del Crpe: nelle relazioni degli anni Sessanta, quasi cinquanta anni fa, si parlava già di “capitale uma-

Anticipazione dalla Provincia

Lacorazza scommette sulla “Pz-Fg ferro”

Da sinistra Lacorazza, D’Agostino, Leporace e Signorile (Foto Andrea Mattiacci)

no”. «I giovani iperqualificati di oggi - conclude D’Andrea - possono risultare decisivi nei processi di produzione e sviluppo di domani». *** Anche Nicola Valluzzi - ex sindaco di Castelmezzano, 900 abitanti, oggi assessore provinciale, estrazione socialista e oggi del Pd, dice la sua. E parla proprio della «polverizzazione dei comuni», di questo pulviscolo comunitario che in Basilicata praticamente non conosce una vera città - forse solo Potenza, ma il forse ci sta tutto - e crea problemi a scuola, trasporti, viabilità, rifiuti. Secondo Valluzzi, il verbo federalista - tramontata la cultura “regionalista” mai realizzata - ha creato squilibri. «Questo è un territorio - conclude - che negli ultimi 150 anni ha vissuto solo di attese e speranze».

Presenti generazioni diverse

*** Piero Lacorazza, presidente della Provincia di Potenza, fa parte degli amministratori di primo pelo (come politico del Pd ha qualche pelo in più). A lui Leporace chiede cosa ne pensi del reportage di Giampaolo Visetti su Repubblica (“La Regione chiusa con un fax - La bancarotta della Basilicata”) che un anno fa sconvolse la politica lucana. Lo criticarono quasi tutti gli esponenti del centrosinistra sotto processo nell’articolo - ma dopo un paio di giorni l’assessore alle Attività produttive Vincenzo Folino si dimise. E si aprì la crisi della giunta regionale. Lacorazza sul servizio di Visetti non parla di complotto (alcuni lo fecero), ma di «rappresentazione molto violenta contro la dignità dei lucani, e di una lettura molto parziale e senza analisi della realtà. Forse con qualche interesse». «Interessi mai svelati», commenta Leporace. «Beh, De Benedetti (editore di La Repubblica, ndr) investe sull’energia», risponde Lacorazza. Ma il presidente della Provincia fa anche autocritica: «Dagli anni Novanta, l’evoluzione del centrosinistra lucano non è stata all’altezza del progetto di centrosinistra. Quando Gaetano Fierro divenne sindaco di Potenza, ci fu un allargamento della coalizione per annessione e non

per progetto. Ma l’esperienza Dinardo (Raffaele, presidente della giunta dal 1995 al 2000, ndr) fu una vera svolta: sull’acqua, sulla riforma sanitaria, sulla formazione. Poi la progettualità non seguì». «Siamo caduti nella trappola del consenso»: Lacorazza lo ripeterà più volte. Spiegando che questo è il pantano da cui il centrosinistra lucano deve uscire. Per far sì che poi la Basilicata “faccia sistema” con il Mezzogiorno per superare la propria debolezza intrinseca. *** Roberto Speranza, nominato segretario del Pd lucano dopo primarie segnate da tatticismi e giochi che si sono attirati il biasimo della base, è il politico con il cursus honorum più breve in sala. Ma il suo intervento non sembra odorare di latte: «Il grande tema sul tappeto è: come riusciremo a immaginare un passaggio di modello di sviluppo da quello assistenziale e compensativo a uno più dinamico, competitivo». Non nasconde, Speranza, parlando della storia della propria parte politica, che si è alimentata una macchina del consenso più che creare benessere. Ma non tralascia uno strale per i cittadini: «Non sempre la richiesta che ci viene dalla società lucana è in linea con ciò che vorremmo fare. L’impresa non sempre è disposta fino in fondo a giocare sul mercato. Bisogna trasformare in virtuosi i circoli viziosi: povertà che crea bisogno che genere cattiva politica che diventa assistenzialismo. E’ necessaria un’autoriforma del Pd e del centrosinistra».

nulla. La Basilicata potrà farne parte se saprà inserirsi nella dimensione geoeconomica, giocandosi la posizione e gli sbocchi logistici anche in altre regioni («Proposi il molo lucano al porto di Taranto, nessuno mi ascoltò»), legandosi ala rete ferroviaria ad Alta velocità («Un’opportunità che non si ripeterà») e sviluppando servizi urbani («Ossia, l’accessibilità dei cittadini ai servizi pubblici»). *** Nino D’Agostino parla alla fine. L’economista ha lavorato in passato nei campi dell’occupazione e della programmazione. Ultimo incarico nell’Elba, Ente lavoro Basilicata. Quando la Regione annunciò urbi et orbi di voler sfoltire i propri enti, alla fine ne fecero le spese nel 2008 solo tre organismi. Uno di questi, proprio l’Elba. D’Agostino sottolinea subito che secondo lui lo sviluppo non è solo infrastrutture, produzioni, economia. C’è anche la cultura della società in cui si opera. E il clientelismo di gran parte della politica lucana blocca lo sviluppo. «In Basilicata - scende nello specifico - ci sono funzionari regionali che fanno anche i consiglieri, gli assessori e addirittura i presidenti. La selezione del ceto politico dev’essere fatta con il criterio del merito. E poi, terminata la carica elettiva, bisogna tornare a casa. E non a fare di nuovo i funzionari». «Oggi i provvedimenti - continua - sono giustapposizioni di atti di settore. Manca la cultura della valutazione, del monitoraggio. I centri di potere poi sono lontani da molte risorse, che vengono sprecate. Solo con i giovani che vanno via, si regalano al Nord 350 milioni di euro all’anno». Cerca di essere sempre più chiaro, D’Agostino. E conclude così: «Ci sono molti poveri, il 25 % delle famiglie, e un altro 14 vi si avvicina. Ma non si fa nulla. Diciamocela tutta: questa - e alza la voce - è una regione che pensa solo al consenso». E anche qui, dietro le espressioni dei presenti, non si capisce se si esprime voglia di cambiamento, speranza, disillusione, rassegnazione. O altro. r.pezzano@luedi.it

L’autocritica di Lacorazza e Speranza

*** Dopo la gioventù di Speranza, la lunga esperienza di Claudio Signorile, esponente del Psi di quelli che si definiscono “storici” e più volte uomo di governo. Dell’opera di D’Agostino parla come di un “pamphlet”, desueta forma letteraria che consiste nella sintesi di documenti, dati, letture politiche e storiche in nome di una passione civile. Una testimonianza e non un saggio. Signorile incentra il suo intervento spingendo sul ruolo delle infrastrutture. Il Mezzogiorno, sostiene, o sarà una macroregione europea o non sarà

PUNTARE sulla ferrovia che da Potenza porta a Foggia e non sull’asse che invece va per Napoli. E’ l’idea che ieri ha annunciato quasi in un orecchio, anche se poi era detta al microfono davanti a decine di persone - Piero Lacorazza, presidente della Provincia di Potenza. E’ lo stesso Lacorazza a spiegare che si tratta di un’idea maturata e confermata da un incontro tenutosi con Mario Loizzo, assessore alla Mobilità della Regione Puglia. Il territorio che confina con la Basilicata ha sicuramente problemi di trasporto di natura compelatamnet diversa da quelli che ha la Basilicata: una tavola qua e là punteggiata da dolci pendenze contro una sorta di puzzle di rocce e pendenze assortite. Ma la questione non è differenziarsi, bensì programmare insieme. E dato che la Puglia sta investendo nel collegamento tra Foggia e Napoli, la Basilicata potrebbe accodarsi e aprirsi una strada poco battuta verso Nord. Certo, bisognerà programmare per benino: la stazione di Rocchetta Sant’Antonio sembra l’avamposto di un territorio di frontiera. Una sfida

I socialisti si rivedono nello stesso posto Non solo nostalgia FORSE come partito sono esplosi in una diaspora multidirezionale, mentre fino a quindici anni fa erano fra i potenti & influenti. Ma ieri i socialisti si sono rivisti nell’aula consiliare della Provincia di Potenza. Il libro di D’Agostino - anch’egli orgoglioso del passato socialista - ha fatto rivedere vecchi compagni. Non solo nostalgia.

Le parole, segnali di stile e di cultura “L’ubbìa” del professore PAROLE come segni distintivi di stile e di cultura. La formazione politica di Piero Lacorazza, politico giovane ma non troppo, fa sì che in lui il sostantivo più usato sia “progettualità”. Giampaolo D’Andrea, il professore, usa due volte la parola “ubbìa”: chi lo fa più? E Claudio Signorile si concede un “pars destruens”.

La crisi secondo Speranza

La passione è ok I numeri di meno RICCO di passione e di tensione verso un futuro migliore, il discorso di Roberto Speranza. Ma è vero che i numeri, per i politici italiani, sono un mondo alieno. Speranza parla della crisi globale, e ricorda che è nata «a centinaia e centinaia di migliaia di chilometri di distanza». L’equatore, la circonferenza massima, è lungo 40.000 km. E da Roma a New York ci sono circa 6.640 km.

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Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

DA MARTORANO AI BASILISCHI

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

di DON MARCELLO COZZI

Avrete modo di organizzare con maggiore autonomia il vostro lavoro dopo l'arrivo di un capo più elastico. In amore non siete affidabili.

segue dalla prima Ma dovunque esse siano hanno un punto debole: i soldi e il carcere. Lo capirono da subito quei grandi uomini che furono Pio La Torre e Giovanni Falcone dalle cui intuizioni nacquero due strumenti decisivi nel contrasto alle mafie: l'aggressione ai loro patrimoni e il carcere duro. Non è un caso che proprio questi due aspetti sono quelli sui quali da sempre i mafiosi di ogni razza e di ogni luogo cercano di trattare perché quelle misure vengano ammorbidite. I recenti avvenimenti di cronaca lucana ci dicono che dietro il clan Martorano c'è un livello di criminalità di notevole spessore e che i Basilischi non sono mai morti, anzi, nonostante la mannaia giudiziaria, continuano a portare avanti i loro affari non accontentandosi più neanche loro dei traffici di sempre ma tendendo ad allargare la qualità e la mole economica del proprio raggio di azione. Dinanzi a ciò ci sembrano di una straordinaria efficacia le recenti disposizioni operate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza in merito al sequestro di numerosi beni e patrimoni economici la cui provenienza - secondo i magistrati - profumerebbero di mafia. Si continui su questa strada, si spogli questa gente di quei soldi e quei patrimoni per i quali hanno fatto versare troppe lacrime a troppe vittime. Li si metta a nudo perché tutti prendano coscienza che le mafie non sono invincibili. Ma non basta. Per evitare che quei signori entrino in silenzio nel tessuto economico della regione occorre che non si cammini più a braccetto con loro, che non si faccia nessun tipo di affare con chi è anche soltanto in odore di mafia, che a nessuno si conceda opportunità di entrare nel mercato se ancora non sono usciti dai loro mercati, che non vengano fatti favori per evitare a chi li concede di restarne imbrigliati, che ci si guardi dagli improvvisati compagni di strada, che non si chiudano gli occhi nel nome dell'amicizia, che si prendano le distanze da certe “revisioni di vita” che sono ben altra cosa dei pentimenti delle coscienze e che non si confonda una troppo vaga carità cristiana con il senso certo della giustizia e della legalità. E che il carcere prima ancora di essere duro, sia certo. Valga anche per i Basilischi e per gli uomini del clan Martorano, come già per gli scagnozzi di Cosa Nostra o della 'Ndrangheta.

SUL VENTENNALE DI TELEFONO DONNA di CINZIA MARROCCOLI* L’ASSOCIAZIONE Telefono Donna, il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne, ha festeggiato il suo ventennale, con una manifestazione tenutasi presso il Teatro Stabile. E' stata questa, sicuramente, un'occasione per parlare della violenza degli uomini contro le donne e dell'attività dell'Associazione e della Casa delle Donne Ester Scardaccione. Ma è stata anche l'occasione per fare il punto di ciò che si sta facendo e che si sta per attuare per quanto riguarda le politiche di contrasto a questo fenomeno. Parliamo di fatti concreti: intanto a Matera è stato firmato da qualche mese, presso la Prefettura, un Protocollo d'intesa contro la violenza alle donne che vede intorno al tavolo tutti i protagonisti delle politiche di contrasto, prevenzione e sostegno alle donne, oltre che il Comune e la Provincia di Matera nonché l'Associazione Telefono Donna. La dott.ssa Maria Rita Iaculli, vice prefetto di Matera, ha avuto modo di definirla come un'esperienza importante e costruttiva fondata sul contributo di tutti i partecipanti. La dott.ssa Trezza, vice-prefetto di Potenza, ha annunciato la firma, a breve, di un protocollo simile, presso la Prefettura del capoluogo, con una valenza anche regionale. Siamo molto contente di queste iniziative che vedono finalmente, attraverso la firma dei Protocolli, la formalizzazione di quella Rete che era già tra gli scopi della Ricerca-Azione “Studio Territoriale nella Regione Basilicata sugli interventi contro la violenza alle donne “ attuata da Telefono Donna nel 2008. La Rete è importante sia a livello operativo, culturale, e di ricerca, perchè permette anche l'attuazione di iniziative non sporadiche ma coordinate che dando valore alle competenze presenti sul territorio possono per questo essere realmente efficaci. Lo scopo è quello di collaborare mettendo insieme le forze, evitando duplicazioni, come a questo punto potrebbe essere l'Osservatorio Regionale mai attuato, perchè quello della violenza degli uomini contro le donne è un problema troppo importante per essere affrontato con improvvisazioni di circostanza. Sulla collaborazione e il coordinamento nel rispetto delle specificità di ognuna hanno anche concordato le Istituzioni di Parità tutte presenti tranne la Commissione regionale per le Pari Opportunità. Un'assenza che non avremmo voluto dal momento che uno degli intenti dell'incontro era anche quello di mettere insieme per la prima volta tali organismi che lavorano nell'interesse delle donne. Altro elemento rilevante dell'incontro è stato quello di pensare seriamente, e ci auguriamo prima della fine della legislatura, a una legge regionale che tuteli la continuità del lavoro di una associazione presente da 20 anni nel nostro territorio. * presidente Associazione Telefono Donna- Casa delle Donne Ester Scardaccione

TORO 21/4 - 20/5

Mantenendo la lucidità mentale riuscirete a trovare soluzioni fortunate in un'emergenza di lavoro. In amore dovrete correre qualche rischio.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Cercate di vincere la pigrizia e gettatevi anima e corpo in un'iniziativa di lavoro ambiziosa. In amore splende il sole.

CANCRO

PROVIAMO A NON PERDERCI NEL PRESENTE

Studiate bene le prossime mosse: la situazione nel lavoro è piuttosto ingarbugliata. In amore siete troppo esigenti.

di ANNA R. G. RIVELLI

LEONE

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

“THE world as seen by the mafia; the world as seen by Berlusconi”: un buco nero e una tetta di gomma nello spot di Le Monde Magazine danno forma allo sconcerto di un'Italia che veramente sopravvive ormai solo perché aggrappata alla magnificenza del suo passato. Il presente è da piangere e persino la goliardica beffa di Le Monde è un colpo inferto alla dignità di un popolo grande che vive stagioni da Sudamerica. Che Berlusconi non sia l'unico problema dell'Italia è evidente, ma che sia proprio lui la mala pianta, lui e il suo sistema, non lo si può negare, a meno di non essere parte di quel sistema come certi Fede o certi Feltri o certi altri esperti agiografi sempre intenti a ripulire la via percorsa da un personaggio che ha avuto la capacità di far radicare nel nostro Paese un complesso di teorie e metodi altrove sconosciuti o, comunque, riconosciuti come negativi. In realtà in quindici anni di progresso, siamo tornati indietro di quasi un secolo ed un oscurantismo minaccioso è calato per paradosso a celare la tenebra che ci attanaglia. Le migliori conquiste dell'universo femminile si sono sgretolate nella riproposizione di una immagine di donna vincente in quanto schiava, una donna che non esiste al di fuori del suo riuscire ad essere non solo oggetto, ma sollecita soddisfazione del desiderio maschile. Nel progetto berlusconiano l'altra metà del cielo è ritornata vacua, starnazzante, non disinibita, ma sconcia, non determinata, ma disponibile, non importante, ma utile, non bella, ma decorativa. La donna “as seen by Berlusconi” è il pupazzo di un ventriloquo, la ministra starlet, la diciottenne che parla col fondoschiena, la escort vestita da gran sera, la protagonista di un reality, l'aspirante velina. Un corpo, un corpo e nulla più, allegramente sfruttato, conniventemente schiavizzato, prepotentemente dominato. Gli uomini non se la passano meglio. Quello che viene presentato come modello vincente è rissoso e violento, ma inerme e allineato in realtà: l'uomo modello ronda, insomma, legalmente squadrista, interessatamente garantista, ipoteticamente tollerante, fondamentalmente razzista, distrattamente evasore, sempre innocentemente

colpevole. Un uomo-maschio, furbastro, puttaniere, arrampicatore, spregiudicato, facile a costruirsi come a distruggersi nel ricatto di tanta ambiguità di valori. La carità cristiana passa, invece, per le rendite certe della Chiesa. Il Cristo se ne sta meglio se appeso al muro, guai a farlo scendere tra i poveri e gli immigrati. La vita la si difende disquisendo su una pillola e su un letto di morte, salvo a perseguitarla nelle verità scomode dei Saviano o dei Lannes, a sbeffeggiarla nella negazione ora dell'olocausto, ora della mafia. La cultura è diventata una questione di digitale terrestre. Della scuola si sta facendo un treno per le deportazioni. Agli studenti, ammassati ormai nelle aule, si tolgono i docenti, ai docenti si nega la professionalità, ai contenuti si toglie il pensiero. Nella riforma dei Licei si fa spazio alla tecnica e si demolisce la conoscenza, si sottrae tempo e luogo al ragionamento. La Giustizia mette il timer alla bilancia e la colpevolezza o l'innocenza rischiano di diventare risultati da ippodromo. L'ambiente è di sinistra; difenderlo è bieco esercizio comunistoide. La Politica vera è bollata come antipolitica, l'accettazione dell'inaccettabile è spacciata per democrazia. Proviamo a guardare questo mondo con gli occhi di un adolescente, quelli della generazione del '93 o giù di lì. Proviamo a non sentirci sfigati, isolati, esclusi se pensiamo; proviamo a non omologarci e a non essere insofferenti per la strada lunga e sicura. Proviamo a guardarci nel pudore dei quindici anni e a non sentirci perdenti, a commuoverci nel sentimento e a non vergognarcene. Proviamo a sentirci squassati dall'ideale di fratellanza, di amore, di giustizia e a non aver paura di essere ancora troppo bambini e creduloni. Proviamo a guardare “the world as seen by the mafia” e a non perderci in quella voragine oscura in cui sprofondano insieme il presente e la speranza del futuro. Proviamo poi a non cedere alla tentazione di buttar via la vita. Noi che siamo adulti, proviamo a non scandalizzarci nel guardare questi nostri ragazzi e , magari, proviamo ancora a cambiarglielo questo mondo.

Da una situazione lavorativa complicata potrete trarre anche qualche vantaggio: usate il vostro fiuto. Momento esaltante in amore.

VERGINE 24/8 - 22/9

Siate seri, concentrati, intraprendenti: gli errori del passato vi saranno utili nel lavoro. Vita sentimentale tormentata.

BILANCIA 23/9 - 22/10

Sapete organizzare bene i vostri impegni di lavoro ma dovete essere pronti a cogliere al volo le opportunità. In amore guardate lontano.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Oggi nel lavoro c'è un clima molto stimolante: sarebbe un peccato non farne tesoro. In amore siete pieni di dubbi, prendetevi una pausa.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

La vostra posizione nell'azienda in cui lavorate si sta lentamente consolidando: continuate così. Storia d'amore da vivere fino in fondo.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Gestite con maggiore saggezza le vostre qualità professionali e soprattutto frenate l'impazienza. A piccoli passi verso l'amore.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Un affare non si concluderà, malgrado il vostro impegno. Non scoraggiatevi verranno occasioni migliori. In amore siete troppo superficiali.

PESCI 20/2 - 20/3

Nel lavoro vivete un momento di grande incertezza, ma vi consentirà di crescere. Distrazioni sentimentali deludenti.

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Alla Camera l’esame di ammissibilità delle proposte di modifica (sono 2.400)

Finanziaria: sgravi alle banche Uno dei provvedimenti previsti, ma c’è anche la costruzione di nuove carceri di CHIARA SCALISE ROMA – Sgravi fiscali alle banche che congelano i prestiti, costruzione di nuove carceri anche vendendo le vecchie (che magari sono nei centri storici), tabulati gratis per le indagini sulla giustizia: sono queste alcune delle novità contenute nei 14 emendamenti del governo alla finanziaria. I lavori intanto alla Camera hanno subito il primo rallentamento: l’esame di ammissibilità delle proposte di modifica (quelle parlamentari sono oltre 2.400) è slittato a oggi a causa della mancanza delle relazioni tecniche che l'Esecutivo dovrebbe fornire insieme agli emendamenti ma anche a causa della presenza di alcune micronorme come i finanziamenti pro-tartufo. Sempre oggi poi si dovrebbe sciogliere il nodo degli incentivi, tra cui quelli auto, e il capitolo dei finanziamenti per la banda larga che ancora non è chiaro se saranno inseriti nella manovra o in un provvedimento successivo. Ecco intanto le novità principali del pacchetto di emendamenti del governo. SGRAVI A BANCHE –Arrivano sgravi per le banche che hanno firmato l’intesa sulla moratoria per i debiti delle piccole e medie imprese. Sui prestiti congelati si calcola un rendimento 2% esentasse. SCUDO, DA 5xMILLE A POVERI – Proroga del 5xmille, missioni internazionali di pace, ma anche sostegno per i più poveri, o per il settore della Giustizia e per l’Università italiana, ma anche per i libri di testo scolastici gratis: sono 15 le voci che saranno finanziate grazie allo scudo fiscale. WELFARE –Un miliardo di euro per finanziare un pacchetto ampio di misure:

dall’aumento dell’indennità per i co.co.pro alla proroga degliammortizzatori inderoga, dalla detassazione del salario di produttività agli incentivi al ricollocamento. Compresa anche la stretta sui falsi invalidi. CARCERI NUOVE IN CAMBIO DI VECCHIE – Arrivano 500 milioni per la costruzioni di nuovi penitenziari. Ma non solo: arriva anche un nuovo meccanismo che prevede la possibilità di vendere quelle vecchie, magari in luoghi urbanisticamente pregiati, in cambio della costruzione di nuovi edifici. Un esempio, il vecchio carcere di Regina Coeli nel quartiere Trastevere a Roma. CAMBIA BUSTA PAGA STATALI –Dal novembre 2010 novità in vista: arriverà il cedolino unico. TRENTO E BOLZANO – Siglata l’intesa con le province autonome sui rapporti finanziari ed amministrativi. In tutto, mobiliterà un miliardo. AMBIENTE – Un miliardo perpiani straordinariper«rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico» del nostro Paese e per i quali verranno nominati dei commissari straordinari. PONTE STRETTO – 470 milioni per «attuare il processo di ricapitalizzazione della società Stretto di Messina». AGRICOLTURA –Arriva la copertura per il triennio 2010-2012 del Fondo di solidarietà nazionale agricolo per le assicurazioni contro le calamità naturali. TAGLIO A NUMERO CONSIGLIERI COMUNI E PROVINCE – I consigli e le giunte comunali e provinciali saranno decisamente più 'magri'. TETTO STIPENDI CONSIGLIERI REGIONALI – Non potranno guadagnare più di un parlamentare.

Per il Ponte arrivano 470 milioni per la Spa

Aumento tendenziale dello 0,6%, la stima-flash di Eurostat

Inflazione, torna in terreno positivo nell’area euro, deflazione scongiurata In Italia la crescita dei prezzi al consumo si rafforza a 0,7% Vanno su i carburanti e le polizze assicurative di BEPPE COLONNA ROMA – L'inflazione nell’area euro torna in terreno positivo dopo sei mesi di segno meno. La stima flash di Eurostat registra un aumento tendenziale dello 0,6% e fa ben sperare per i segnali di ripresa economica. In Italia la crescita dei prezzi al consumo si rafforza e passa dallo 0,3% tendenziale di ottobre allo 0,7% di novembre. A trainare l'inflazione –hanno spiegato i tecnici Istat –la ripresa dei prezzi dei beni energetici con un +1,5% su ottobre che riduce il calo su novembre 2008 al -5,3% (il

tendenziale ad ottobre era -11,2%). I dati diffusi ieri quindi sembrano fugare i timori di deflazione (per l’Ue a 16 si torna ai livelli di aprile dopo un picco negativo a luglio del -0,7%, mese nel quale in Italia la variazione tendenziale dei prezzi risultò nulla) anche se la crescita è trainata dai beni energetici non regolamentati. Se nel complesso si è registrato un aumento dei prezzi rispetto a ottobre dello 0,1% per i beni energetici non regolamentati l'aumento dei prezzi congiunturale è stato del 3,3% (+3,5% su ottobre per la benzina verde, +5,1% sull'anno). Insieme alla benzina corrono i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto (+0,9% su ottobre, +5% su novembre 2008) e quelli dell’oreficeria che scontano un aumento del prezzo dell’oro (+3,1% su ottobre, +13,5% tendenziale). I dati sono letti con preoccupazione dalle associazioni dei consumatori che lanciano un allarme in particolare sui consumi alimentari e sulle spese di Natale mentre i commercianti sottolineano che il dato era largamente atteso e in linea con quello europeo. Per il Codacons l’aumento dei prezzi degli alimentari peserà nel 2009 per 328 euro a famiglia mentre l'Adoc sostiene che le famiglie

sono «allo stremo» e che sarebbe utile in vista delle festività natalizie detassare la tredicesima e anticipare i saldi. L’inversione di tendenza è confermata anche dalle previsioni Isae per dicembre secondo le quali la crescita dei prezzi al consumo dovrebbe attestarsi vicino all’1% tendenziale (+0,8% in media annua). L’Istat segnala aumenti congiunturali significativi per i prezzi dei trasporti (+0,5%) e degli «altri beni e servizi» (+0,5%) mentre gli alimentari sono in linea con il dato complessivo (+0,1% sul mese, +0,6% su novembre 2008). L'abbigliamento segna un +0,1% congiunturale e un +1% annuo mentre i prezzi delle abitazioni, acqua, elettricità segnano un +0,1% su ottobre e un -2,1% su novembre 2008. Scendono ancora i prezzi della frutta (-0,3%su ottobre, -0,1%su novembre 2008) mentre la carne segna un +0,1% sul mese e un +1% tendenziale. Tra i servizi crescono in modo significativo i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto (+0,9% congiunturale, +5% tendenziale) mentre quellidel trasportoaereo calano dell’8,9% sul mese e del 16,3% su novembre 2008. La Confederazione italiana agricoltori, sottolinea il crollo delle quotazioni all’origine (meno 12,2 per cento ad ottobre). Sugli scaffali gli agroalimentari non segnano più le impennate degli anni scorsi. Tuttavia, si segnalano «voci» che rimangono su livelli sostenuti e potrebbero, invece, diminuire. Il crollo dei prezzi sui campi (meno12,2 per cento a ottobre) frena la corsa, al dettaglio, anche se sugli scaffali i listini rimangono ancora cari, comunque, molto al di sotto dei livelli raggiunti negli ultimi anni.

Paura del nuovo gigantesco crollo finanziario

Dubai World, si teme l’effetto Lehman Brothers di PAOLO BELLUCCI NEW YORK - Dubai come Lehman Brothers. La paura di un nuovo gigantesco crollo finanziario, in grado di rimettere in moto il domino dei fallimenti a catena, ha condizionato ieri tutti i mercati mondiali. L'epicentro del nuovo sisma, Dubai e gli Emirati Arabi Uniti. Sembrava che la paura per l'esposizione della "holding" Dubai World, schiacciata da 59 miliardi di dollari di debiti, fosse stata rapidamente riassorbita. Ma non era così. Solo la chiusura delle borse locali per la festività musulmana dell'Aid-al-Adha ha rimandato per qualche giorno la resa dei conti. Ieri le borse degli Emirati sono crollate senza opporre resistenza: un lunedì nero riassunto nel crollo del 7,3% della borsa di Dubai, (maggior calo dall'ottobre 2008), dell'8,3% di quella di Abu Dhabi, peggiore performance del decennio e dell'8% sulla piazza del Cairo. Ma ancora una volta è stata la chiusura delle altre piazze del Golfo, e soprattutto di quella saudita che riaprirà solo sabato, ad evitare che le cose andassero anche peggio. Il panico è letteralmente esploso tra gli operatori quando si è diffusa la notizia che il governo non intende garantire il debito della Dubai World. Lo ha confermato il direttore generale del ministero delle Finanze di Dubai, Abdulrahman Al Saleh: «La Dubai World ha ricevuto finanziamenti in base al programma dei progetti, ma non garanzie del governo». Secondo Al Saleh, sa-

ranno i creditori ad assumersi la responsabilità delle loro decisioni in termini di prestiti. Il che non significa però negare la ristrutturazione del debito: «La ristrutturazione del debito è una saggia decisione che è nell'interesse delle parti nel lungo periodo, anche se potrebbe creare dei problemi ai creditori nel breve», commenta Al Saleh, che mette in guardia gli operatori da una «iper-reazione». A suo avviso, non ci sarebbero proprio motivi per negare fiducia alla Dubai Worls. Una valutazione condivisa dall'agenzia internazionale di rating Moody's, secondo la quale la crisi della Dubai World «non dovrebbe costituire un pericolo per i rating degli Emirati Arabi Uniti e per Abu Dhabi». E anche il governatore della Banca Centrale degli Emirati, Sultan AlSuwaidi, rassicura: «Non c'è bisogno di preoccuparsi, il capitale delle banche è aumentato, hanno un'ampia base di depositi stabili e sono in condizioni migliori, in termini di liquidità, di quanto fossero un anno fa». Tutto vero, probabilmente. Ma i mercati tremano: anche in Europa le cose sono andate male tutto il giorno, sull'onda delle voci da Dubai. Poi in chiusura un parziale recupero, grazie alle buone notizie (solo temporanee) arrivate da Wall Street. Alla fine, a Milano l'Ftse-All Share perde l'1,21% a 22.374 punti, e l'Ftse Mib in ribasso dell'1,25% a quota 21.928. Perdite analoghe, intorno all'1%, nella maggior parte delle piazze europee. Ma oggi si ricomincia, e con lo stesso copione.

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Economia 13

Italia / Mondo

Martedì 1 dicembre 2009


24 ore in Basilicata

Martedì 1 dicembre 2009

Il sit in davanti alla casa circondariale di Potenza contro la strutturale carenza di organico

Polizia penitenziaria in protesta Poco personale, turni massacranti e spostamenti. A rischio il reparto femminile POTENZA - Sul tavolo i problemi di sempre: carenza di personale e anzianità della struttura. Problemi che hanno portato allo stato di agitazione e protesta dei lavoratori della polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Potenza. Una ottantina di persone hanno manifestato contro una struttura costruita nel 1958 ed ormai obsoleta e la carenza di risorse umane, specie nel settore femminile, dove si registrano le maggiori criticità. Si tratta di una situazione che ha determinato negli anni un aggravio di funzioni del personale stesso, costretto a gestire contemporaneamente più situazioni. A ciò, poi, si aggiunge il fatto che tanti agenti di polizia penitenziaria vengono assegnati fuori regione per determinati periodi dell’anno e sono costretti a vivere la condizione del distacco dalle proprie famiglie. A tal proposito, è già arrivata una richiesta da Reggio Emilia per il periodo natalizio (servono 13 unità tra Puglia, Calabria e Basilicata, ndr). Attualmente gli agenti a Potenza sono circa 140 di cui 13 donne. «Dal 2000 non esiste un vero e proprio turnover commenta Vito Messina vice segretario nazionale della Ugl penitenziaria – e in quest’ultimo anno la situazione è precipitata. Il mondo politico, dopo la protesta di ieri, ci ha confermato solidarietà ed impegno nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria, vittima di episodi di “violenza” nell'esercizio delle proprie funzioni per le difficoltà e le condizioni di

grave disagio alle quali i poliziotti devono quotidianamente far fronte». «Sono soddisfatto – continua Messina – del coro unanime di voci che si è “alzato” ieri mattina. Mai come questa volta tutti i sindacati erano insieme per uno stesso motivo. Non è pensabile che ci siano agenti costretti a fare anche turni di 14 ore per sopperire ad una carenza di organico. I dipendenti sono costretti a non poter neanche programmare il piano ferie per Natale e Capodanno e anche quest’anno sarà negato il diritto di passare almeno una delle due festività a casa. E’ necessario fare qualcosa. Non si può più aspettare». Presenti alla manifestazione il senatore Egidio Digilio che si è impegnato a proporre una interrogazione parlamentare, il radicale Maurizio Bolognetti e il deputato Vincenzo Taddei che ha preso l’impegno «di portare la questione all’attenzione di tutti i deputati e senatori lucani del Pdl e di interpellare urgentemente il Ministro di Grazia e Giustizia, affinché si arrivi ad una veloce e definitiva soluzione dello stato di disagio che vivono gli agenti di polizia penitenziaria e al miglioramento della struttura della Casa Circondariale di Potenza». Anna Maria Calabrese

Due momenti della manifestazione della Polizia penitenziaria davanti al carcere di Betlemme di Potenza

L’interrogazione al ministro Alfano

Facilitare i trasferimenti a Potenza POTENZA - Anche il senatore del Pdl, Egidio Digilio, ha incontrato oggi i lavoratori che per iniziativa dei sindacati dei lavoratori di polizia penitenziaria hanno fatto un sit-in di protesta davanti al carcere di Potenza per denunciare la grave carenza del personale carcerario. Digilio ha annunciato un’interrogazione al ministro di Grazia e Giustizia Alfano con la quale, inoltre, sollecitarà l’accoglimento delle domande di perso-

nale di polizia giudiziaria in servizio presso altre case circondariali d'Italia che chiedeno il trasferimento a Potenza. «Sarebbe sufficiente solo accogliere alcune di queste richieste - ha detto Digilio - per tamponare la grave carenza specie di personale femminile che rischia addirittura la chiusura del reparto femminile dello stesso carcere potentino». Il senatore Digilio ha successivamente incontrato il direttore della casa cir-

condariale di Potenza per un confronto sui problemi complessivi di una struttura penitenziaria che - ha detto - necessita anche di urgenti interventi di manutenzione e di servizi adeguati ad una popolazione carceraria di extracomunitari. Per il parlamentare del Pdl «è necessario un impegno unitario di parlamentari ed istituzioni regionali e locali per individuare soluzioni a breve e medio termine».

Val d’Agri, Mattia attacca la scelta di autorizzare estrazioni vicino all’ospedale

Ally 2, Regione «incoerente» Pagliuca: «Mi batterò per bloccare l’iniziativa» VAL D’AGRI - «La vicenda del pozzo ‘Ally 2’ che si vorrebbe realizzare a Villa d’Agri, a poche centinaia di metri dall’ingresso dell’Ospedale di zona e, comunque, a ridosso di civili abitazioni, e che giustamente ha provocato sabato scorso la legittima protesta di comitati popolari della Val d’Agri, è la testimonianza più significativa della necessità, che sosteniamo da tempo, di mettere ordine nel delicato settore dell’attività petrolifera, tanto più per le azioni di sorveglianza su ambiente e salute». A sostenerlo è il consigliere regionale di FiPdl, Franco Mattia. Per il consigliere la situazione che si è venuta a creare in Val d’Agri è paradossale: da una parte la giunta regionale annuncia la rea-

lizzazione di un programma per la sorveglianza sanitaria delle popolazioni residenti dei comuni dei comprensori petroliferi e, dall’altra, contemporaneamente, ignora il Pozzo “Ally 2”. «Un’iniziativa quella della Regione da attuare con i medici di famiglia – commenta Mattia – sicuramente positiva anche se tardiva in quanto la prevenzione e la tutela della salute dei cittadini della Val d’Agri avrebbe dovuto rappresentare una delle priorità da perseguire specie a seguito dell’incremento dell’incidenza di malattie e patologie tumorali nella stessa area interessata dall’estrazione e lavorazione degli idrocarburi e in particolare dal ciclo produttivo del Centro Oli di Viggiano. Il

nuovo pozzo a Villa d’Agri, inoltre, evidenzia un altro grave ritardo riferito all’attuazione dei programmi dell’Osservatorio di monitoraggio ambientale previsto dall’accordo RegioneEni, con sede a Marsiconuovo, e non ancora in attività. Pertanto, l’avvio in terza commissione dell’esame del Piano di Indirizzo energetico ambientale (Piear) – afferma Mattia - è l’occasione per mettere ordine sia sul piano del metodo che nel merito della programmazione e gestione di tutte le risorse energetiche lucane con particolare attenzione per gli aspetti ambientali e della salute delle popolazioni interessate». Anche il presidente del gruppo di Forza Italia verso il Pdl in Consiglio regio-

nale, Nicola Pagliuca, è molto critico rispetto alla realizzazione del nuovo pozzo vicino all’ospedale di Villa d’Agri. «Qui stiamo perdendo il buon senso», dice Pagliuca senza mezzi termini. «Esprimo la più totale contrarietà ed il mio disappunto – continua il consigliere - per l’autorizzazione, data dalla Giunta regionale, ai lavori per l’attivazione di un pozzo di petrolio da attivare ad una distanza di soli 500 metri dall’Ospedale di Villa d’Agri, fondamentale centro di cura dei cittadini del posto, a poca distanza dal confine del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e dal centro abitato. Non essendo stata posta la questione in aula consiliare – sostiene Pagliuca -

Estrazioni petrolifere

non posso che utilizzare i mezzi di comunicazione per affermare con forza l’inopportunità di dare esecuzione a tale progetto, questo a prescindere dalle inevitabili e gravi implica-

zioni ambientali e dannose per la salute che ne deriverebbero. Ritengo – conclude il consigliere Pagliuca – che tale iniziativa sia assolutamente da bloccare».

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BREVI

DONNE ALLA TESTA DEL CORTEO DELLA CGIL

REGIONI -CAMERE DI COMMERCIO

AGRIENERGIE E RINNOVABILI

Simonetti: «Atto significativo»

Ordine del giorno in Conferenza

Convegno della Cia all’Unibas

LA presidente del Prc, Emilia Simonetti, ha sottolineato che «la testa del corteo della Cgil affidata alle donne ha avuto un significato ancora più importante per rilanciare la mobilitazione popolare nel Sud ed in Basilicata e con essa il protagonismo delle categorie».

QUALIFICARE il rapporto tra le Regioni e le Camere di Commercio, riconsiderare la natura delle funzioni e ridefinire i ruoli di Stato e Regione in materia di vigilanza sul sistema camerale. Sono questi i punti principali di un ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni

UN convegno su agrienergie e rinnovabili per uno sviluppo sostenibile, organizzato dalla Cia di Basilicata, si terrà giovedì, a partire dalle 9 e 30, nell’aula magna dell’università di Macchia Romana. Vari gli interventi in programma.

Assemblea a Melfi. Accordo bocciato da Fiom, Prc e Romaniello

Scuola: indiscrezione apparsa sul Roma

Lasme: si chiude la vertenza «Si apre una brutta pagina»

Il direttore Inglese in pole per l’ufficio della Campania

MELFI –E’servita in buona sostanza a illustrare i contenuti dell’accordo giàfirmati venerdì a Roma l’assemblea sindacale con i lavoratori della Lasme, l’azienda dell’indotto Fiat di Melfi. Ma durante l’incontro è emerso nuovamente il disappunto della Fiom Cgil. «I sindacalisti che hanno partecipato all’assemblea di ieri - dice una nota del sindacato - non hanno posto in votazione l'accordo conclusivo, identico a quello precedentemente bocciato». Per la Fiom il testo dell’accordo, tra l’alto, prevede il trasferimento «irresponsabile» della produzione e la nascita di una nuova azienda «di cui si conosce solo l’intento di una richiesta di nuovi soldi pubblici per impiegare, nella migliore delle ipotesi, il 50 per centodei dipendenti»:sitratta della “subordinazione dei firmatari a logiche collaborative con l'impresa, tese esclusivamente al profitto e al mercato». Ma non è solo la Fiom a nutrire perplessità sul rilancio dello stabilimento di Melfi. Ieri, anche il presidente del comitato regionale delle politiche per il Lavoro. Romaniello, ha ribadito di non aver mai condiviso l’intesa firmata. E soprattutto hadenunciato quantosarebbe accaduto nell’ultimo incontro a ministero dello Sviluppo economico: «E’ stato sottoposto a firma - accusa Romaniello unanota condataantecedente e riportante nominativi in testa al verbale di persone che non hanno preso parte all’incontro del 27 e che nella riunione del 16 novembre avevano espresso parere contrario sulla proposta aziendale che

Turismo

Bene il piano Regione-Apt

Una protesta dei lavoratori della Lasme

modificava sostanzialmente la proposta ministeriale». La bocciatura all’accordo per la vertenza Lasme è arrivata anche dal Prc. «L’accordo firmato tra la Lasme, pezzi di sindacato subalterno, vertici della Regione Basilicata, Confindustria e Ministero dello sviluppo economico - dice il segretario provinciale di Potenza scrive una triste pagina a danno delle lavoratrici e dei lavoratori della Lasme2 di Melfi». «Con quell'accordo - continua Cirigliano -firmato nonostante fosse stato letteralmente bocciato da una democratica assemblea svolta dalle stesse lavoratrici e dagli stessi lavoratori, si sancisce di fatto il trasferimento delle produzioni degli alzacristalli per la Grande Punto da Melfi a Chiavari, la chiusura e la vendita dello stabilimento Lasme, la fantomatica apertura di una nuova azienda di cui si conosce solo l’intento di una richiesta di

TRIBUNALE DI MATERA VENDITA ALL’INCANTO R.E.I. 31/86 Presso NOTAIO NICOLA MADIO, in Matera via Don Minzoni 7, il 02/02/2010 ore 11.00, del locale scantinato in IRSINA, Via Zara n.1 di circa mq 282,24. Prezzo base ribassato Euro 39.200,00 offerte in aumento Euro 500,00. Ciascun offerente dovrà improrogabilmente, il 01/02/2010 dalle 9.00 alle 12.00, presentare presso lo studio del notaio istanza di partecipazione, consegnando due A.C. /N.T. intestati al notaio delegato di cui uno del 10% (cauzione), l’altro del 20% (acconto spese) del prezzo a base d’asta. Info: presso Cancelleria o Notaio.

TRIBUNALE DI MATERA VENDITA ALL’INCANTO R.E.I. 7/85 Presso NOTALIO NICOLA MADIO, in Matera via Don Minzoni 7, il 02/02/2010 ore 11.10, del LOTTO1: in TURSI (MT) Via Calata da Bormida n.2, locale deposito al piano terra, con accesso dal cortile comune con altre unità immobiliari contigue (ca. mq.62). Prezzo base Euro 3.072,00 offerte in aumento Euro 1.000,00. Ciascun offerente dovrà improrogabilmente, il 01/02/2010 dalle ore 09.00 alle 12.00, presentare presso lo studio del notaio istanza di partecipazione, consegnando due A.C./N.T. intestati al notaio delegato di cui uno del 10% (cauzione), l’altro del 20% (acconto spese) del prezzo a base d’asta. Info: presso Cancelleria o Notaio

nuovi soldi pubblici per impiegare nella migliore delle ipotesi il 50 per cento dei dipendenti e anticipazioni salariali con soldi già dovuti ai lavoratori. Ma quello che è peggio sono le dinamiche cha hanno agito dietro alla firma di questo massacro. Dietro alla firma ha agito il trasversalismo che da troppo tempo opera in Basilicata tra un centro destra e un centro sinistra sempre più vicini e sempre più tesi a scaricare i costi della crisi su chi la crisi l'ha già abbondantemente pagata». Critiche inutile - secondo Giuseppe Giordano della segreteria regionale dell’Ugl - che aggiunge: «Le polemiche servonosolo acreare ennesimi conflitti». E conclude: «Da questa vicenda non escono né vinti né vincitori. Siamo consapevoli che non tutti possono essere contenti ma riteniamo che di fronte a niente è meglio salvaguardare 82 posti di lavoro».

«LE azioni strategiche per la promozione della Basilicata nei mercati internazionali, messe in campo dalla Regione Basilicata e dall’Apt rappresentano un’opportunità soprattutto per il territorio materano». Lo ha riferito l’assessore provinciale al Turismo, Giuseppe Dalessandro, a margine della conferenza stampa durante la quale l’assessore Straziuso e il direttore Perri hanno presentato,tragli altri,icorrispondenti esteri dei paesi su cui insisteranno le offerte turistiche del territorio. «La strategia dell’Apt ci sembra appropriata – ha precisato Dalessandro – anche perché il flusso turistico estero nel nostro territorio non raggiunge livelli soddisfacenti, nonostante gli sforzi tesi a costruire politiche turistiche organiche e rispondenti alle esigenze del territorio». «Risulta evidente – ha proseguito l’assessore provinciale – il cambio di rotta praticato dalla Regione e dalla sua Agenzia di Promozione, ma perché il territorio possa beneficiarne appieno, dobbiamo mettere in rete le competenze di tutti i protagonisti del settore».

TRIBUNALE DI MATERA VENDITA ALL’INCANTO REI 2/98 Presso NOTAIO NICOLA MADIO, in Matera via Don Minzoni n. 7, il 02/02/2010 alle 11.20, dei seguenti cespiti: LOTTO 1: MATERA - Via Gramsci n. 25: Quota di comproprietà pari ad 1/2 dell’appartamento su due livelli (piano terra e primo piano) intercomunicanti, piano terra di tre vani e accessori, con annesso giardino pertinenziale di ca. mq. 100 su cui è stato realizzato abusivamente piccolo locale per caldaia; primo piano di sei vani ed accessori. A servizio dell’interno condominio vi è un garage condominiale. Prezzo base ribassato Euro 108.800,00, offerte in aumento di Euro 2.500,00 LOTTO 2: BERNALDA - Via Parisi: unità immobiliare sviluppatesi su due livelli intercomunicanti fra loro mediante scala interna, utilizzato come studio professionale, costituito da piano terra e piano sottostante. Il piano terra di circa mq. 80 è composto da due ambienti e un piccolo bagno; il piano sottostante di circa mq. 107 è composto da grande vano e un bagno. Prezzo base ribassato Euro 68.096,00, offerte in aumento di Euro 2.000,00 LOTTO 4: BERNALDA – Via Aldo Moro n. 7: appartamento secondo piano, composto da salone, due camere da letto, cucina e due bagni (ca. mq. 100). Prezzo base ribassato Euro 51.200,00, offerte in aumento di Euro 2.000,00 LOTTO 5: BERNALDA- Contrada Riccileto: terreno incolto dell’estensione catastale di are 4.54. Prezzo base ribassato Euro 600,32, offerte in aumento di Euro 200,00 LOTTO 6: BERNALDA- Via Aldo Moro: locale garage di circa mq. 28, comunicante con una porta con il locale adiacente di proprietà aliena. L’aggiudicatario dovrà provvedere a propria cura e spese al relativo distacco. Prezzo base ribassato Euro 11.468,80, offerte in aumento di Euro 1.000,00. LOTTO 7: BERNALDA- Via Aldo Moro: appartamento posto al primo piano, con annessa pertinenziale rampa di scala, composto da salone, soggiorno cucina, tre camere da letto, due bagni, ripostiglio e corridoio (ca. mq. 187). Prezzo base ribassato Euro 114.892,80, offerte in aumento di Euro 4.000,00 LOTTO 8: BERNALDA- Via Aldo Moro n. 11: Locale garage di forma rettangolare. Prezzo base ribassato Euro 13.977,60, offerte in aumento di Euro 1.000,00. Ciascun offerente dovrà improrogabilmente, il 01/02/2010 dalle 9.00 alle 12.00, presentare presso lo studio del notaio istanza di partecipare, consegnando due A.C./N.T. intestati al notaio delegato di cui uno del 10% (cauzione), l’altro del 20% (acconto spese) del prezzo a base d’asta del lotto. Info: presso Cancelleria o Notaio.

La voce circolava già da qualche giorno, ma adesso l’indiscrezione sembra farsi una quasi-conferma. Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Franco Inglese, potrebbe, entro le fine dell’anno o all’inizio dell’anno successivo, lasciare il provveditorato lucano per ricevere analogo incarico in Campania, almeno stando ad alcune dichiarazioni apparse sulla stampa del Napoletano. La notizia trapela dalle colonne del “Roma” che, sull’edizione dello scorso 25 novembre, in un articolo dedicato alla scuola, cita i commenti del sindacato a una conferenza stampa del direttore scolastico regionale della Campania, Alberto Bottino, il cui mandato scade il prossimo 2 dicembre e che dalla segretaria regionale della Cisl campana, Lina Lucci, ha ricevuto diverse sollecitazioni. Commenti che, spiega il “Roma”, suonano «come un monito diretto alsuo successore spiega il giornale - che con ogni probabilità sarà Franco Inglese, attualmente direttore scolastico della Regione Basilicata». Così, la Cisl chiede a chi prenderà il posto di Bottino (che, anni fa, fu provveditore proprio in Basilicata, ndr) - e se le indiscrezioni fossero confermate, al suo successore Inglese - di instaurare rinnovati percorsi improntati alla trasparenza e alla legalità sulle graduatorie, sui precari, sulle valutazioni. Dal canto suo, Bottino, affida a un messaggio che da qualche ora circola in rete il suo saluto alla scuola campana: «E’ con profonda serenità d’ani-

Franco Inglese

mo, che mi accingo a consegnare alla responsabilità di altri un così alto, oneroso, entusiasmante impegno». Spiega di essersi battuto «affinché si realizzasse una circolarità tra le tre finalità principali della scuola: istruire, educare e socializzare, che è il criterio fondamentale per una scuola efficace e moderna, che pone al centro non solo la formazione globale dell'allievo, ma la orienti ad una nuova relazionalità fortemente radicata nei valori civili ed aperta al “sociale”». Che sia questa l’eredità che toccherà raccogliere a Franco Inglese? Lui che in Basilicata è del 2002, autore di numerosi saggi e articoli su problemi scolastici, è stato anche direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per la Calabria ed è campano di origine. In attesa di conferme e, magari, di scoprire chi sarà a ricevere iltestimone in terra lucana.

TRIBUNALE DI MATERA VENDITA ALL’INCANTO R.E.I. 198/95 Presso NOTAIO NICOLA MADIO, in Matera alla via Don Minzoni n.7, il 02/02/2010 alle ore 11.30, del Terreno agricolo a destinazione frutteto in Poliporo, alla Via A. Volta, della superficie di ha. 5.25.07, con annessi fabbricati rurali: casa colonica su due livelli comunicanti mediante scala interna: -piano terra composta da cucina, cucinino,soggiorno, camera e bagno (ca. mq.58), -primo piano composto da tre camere, bagno e disimpegno (ca. mq. 49) con piccolo ambiente adibito a forno (ca. mq.5). Alle spalle della casa due locali: -deposito rettangolare (ca. mq.21,80); -locale rettangolare suddiviso in tre ambienti di cui due adibiti a deposito ed il terzo adibito a ricovero auto (ca. mq. 141,20). Prezzo base ribassato Euro 176.640,00 offerte in aumento Euro 5.000,00. Ciascun offerente dovrà improrogabilmente, il giorno 01/02/2010 dalle ore 09.00 alle ore 12.00, presentare presso lo studio del notaio delegato istanza di partecipazione, consegnando contestualmente due A.C./N.T. intestati al notaio delegato di cui uno del 10% (cauzione), l’altro del 20% (acconto spese) del prezzo a base d’asta. Info: presso Cancelleria o Notaio

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BREVI

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INVALIDI CIVILI

VIABILITA’

UE PIÙ PARTECIPATA E FORTE

Accanimento del Governo

Oggi conferenza Regione-Province

Il commento di Pittella e Angelilli

«IL Il Governo di centrodestra continua a prendersela con le categorie sociali più deboli e tra queste gli invalidi civili che specie al Sud ed in Basilicata già vivono sulla soglia di povertà». A sostenerlo è il capogruppo del Pdci in consiglio regionale, Giacomo Nardiello.

SI terrà oggi, alle 9 e 30, la conferenza stampa sulla viabilità e sulla sicurezza idrogeologica. Il presidente della Giunta, Vito De Filippo, incontrerà i presidenti della Province di Potenza e Matera, Piero Lacorazza, e Franco Stella, unitamente agli assessori alle Infrastrutture .

UN’ Unione europea più efficiente e più partecipata dai cittadini nelle sue decisioni e più forte: e’ questa la visione della nuova Europa contenuta nel trattato di Lisbona, in vigore dal I dicembre. E’ quanto affermano Roberta Angelilli e Gianni Pittella, vicepresidenti del Parlamento.

Parco del Mediterraneo e Grande Lucania Se ne è discusso ieri all’Università di Francioso

Realtà possibile e auspicabile Un’area estesa su 400.000 ettari che modificherebbe l’aspetto delle Province POTENZA - Si è tenuto ieri pomeriggio, nell’Aula Magna dell’Università di Basilicata, un convegno di studi per l’istituzione di un Parco del Mediterraneo, su idea del consigliere regionale dell’Udc Gaetano Fierro. A fare gli onori di casa, tuttavia, e non poteva essere altrimenti, è stato il rettore dell’Unibas Mauro Fiorentino, orgoglioso che proprio la sede del Francioso sia stata scelta come luogo di questo incontro. «L’Università accompagna la vita dei parchi ed il suo sviluppo - è stato il primo commento del rettore - del resto l’Unibas non può prescindere dalle radici da cui è nata». La nascita dell’Università risale infatti al 1982, con facoltà “ambientali” e profondo interesse all’ingegneria per l’ambiente, al campo agro-alimentare e al territorio. «La riflessione sui parchi è congiunta a quella universitaria, abbiamo risorse che sono notevoli attrattive per la nostra regione e abbiamo, tra l’altro, firmato una convenzione quadro con il Parco del Pollino», ha concluso Fiorentino. A seguire, è stata la volta del presidente del Consiglio Regionale Prospero De Franchi, il quale ha sottolineato come la presidenza del consiglio sia attenta a divulgare la cultura sul territorio. «L’invito di Fierro a parlare in pubblico del problema dei parchi - ha esordito De Franchi - ha trovato in me immediato riscontro, essendo occasione per parla-

re di problemi politici e sociali. La nostra regione pullula a livello culturale e la vita e l’esistenza dei parchi è collegata alla presenza dell’uomo. Sarebbero bastati, infatti, 30 milioni di euro per occupare 4600 unità lavorative e dare lavoro, per centocinquanta giorni, a persone senza lavoro e combattere la disoccupazione, impiegando queste unità nella protezione dei boschi». L’intervento centrale, tuttavia, è stato quello di Fierro, come detto ideatore di questo convegno. Fierro si è soffermato sulla necessità che l’esigenza di lavorare ad un progetto del genere, partisse dalla comunità locali e

Un momento dell’incontro

non dall’alto. Da qui, tra gli altri, il coinvolgimento e la presenza anche dei presi-

denti dei parchi, come Pappaterra e Totaro. «Ho voluto qui i presidenti dei par-

chi - ha ripreso Fierro - per verificare se ci sono le condizioni per realizzare una grande confederazione dei parchi e anche il Cilento, ostile al centralismo di Napoli, ha mostrato il suo consenso ad una Basilicata allargata, che però non è il tema centrale di questo convegno». Rievocando i progetti e le intese che, con la Calabria, hanno portato nel 1993 agli accordi per il Parco Nazionale del Pollino, Fierro ha riportato l’attenzione sul Parco del Mediterraneo, evidenziando la necessità di mettere d’accordo tante volontà al fine di creare questo grande parco, che riunisca al suo interno parchi con caratte-

Sono Angelo Genovese (Ageco), Annamaria Parisi e Claudio Vicenza (SmartP@per)

Manpower sceglie i lavoratori dell’anno POTENZA - La capacità di prendere decisioni, nei diversi livelli che costituiscono la spina dorsale di un’azienda, assumendosi responsabilità fondamentali per il funzionamento della struttura produttiva. È questa la qualità comune dei vincitori regionali del “Premio per il lavoro”Manpower 2009 in Basilicata. Si va da Angelo Genove-

se (categoria "Operaio") responsabile impianto della Ageco Srl capace, grazie a un'autorevolezza fatta di carisma e di 14 anni di lavoro sul campo, di coordinare e gestire al meglio le risorse del suo team, a Chaarabi Hatem Ben Hassen (Cementeria Costantinopoli Srl, categoria "Lavoratore straniero"), non solo a capo della sala controllo di una delle fasi produttive, ma anche un poliglotta in grado di facilitare i rapporti con fornitori stranieri. Salendo nella scala gerarchica a farla da padrone è la Smart P@per Spa, con due dipendenti ancora in lizza per il titolo di lavoratore italiano dell’anno: Annamaria Parisi (categoria “Impiegato”) che, in sinergia

con il Consiglio d'Amministrazione, ha elaborato soluzioni gestionali innovative per garantire il mantenimento degli standard qualitativi, e Claudio Vicenza (categoria "Quadro"), direttore amministrativo e finanziario con un ruolo determinante nel tratteggiare gli obiettivi aziendali misurandosi tanto con gli organi di vertice interni quanto con i principali interlocutori esterni. Spiccano, nel panorama generale delle candidature lucane, la percentuale delle aziende appartenenti al settore dei servizi alle imprese (50% del totale) e una discreta presenza femminile (1 candidatura su 3 è "rosa").

ristiche e peculiarità simili. «L’ampiezza del parco sarebbe di 400 mila ettari - ha proseguito Fierro - e modificherebbe anche l’aspetto delle province, la Basilicata inoltre, dal punto di vista culturale e del turismo, continua per me ad essere non un’area residuale, ma una terra promessa, sperando di recuperare l’identità culturale della scuola pitagorica e di quella eleatica di Velia». Non è passata inosservata nemmeno la presenza di esponenti della Chiesa, che guadano sempre con attenzione a questo tipo di interventi e Fierro ha manifestato anche come la cultura sia la base fondamentale di ogni idea di sviluppo, per non deludere le aspettative della gente. La rappresentazione dei tre parchi in un solo unicum – sottolinea il consigliere -rafforzerebbe, in chiave strategica, le potenzialità di un’area montana, concentrata nelle proprie energie economiche e competenze direzionali, che diventerebbe un grande polo attrattivo nel sistema geomorfologico euro-mediterraneo». Del resto la Grande Lucania non è una identità geopolitica di oggi, ma si è costituita tanto tempo fa estendendosi dalla Porta Rosa di Ascea fino alla Tavole Palatine di Metaponto, o anche da Capo Palinuro fino alla foce del Basento sullo Jonio. Donatello Viggiano

Il consigliere Salierno chiede più prevenzione e informazione Selezione pubblica Anisap analizza i dati del rapporto Meridiano

Al cerca un laureato in Economia «Gli organi di vigilanza medica rimangano in guardia» e Commercio

Suina, Basilicata tra le Regioni con maggior incidenza

SECONDO il bollettino del ministero del Welfare sulla diffusione dell’influenza A/H1N1, aggiornato alle ultime ore, la Basilicata risulterebbe tra le regioni dove c’è maggior incidenza di contagio (1,5 per cento di casi/abitanti, attualmente, con un caso di decesso ‘classificato’). Ieri è stata dataanche la conferma di un caso in Italia in cui il virus ha subìto una mutazione. Due notiize che per il consigliere regionale del Pd, Adeltina Salierno, sollecitano il rafforzamento della campagna di prevenzione e corretta informazione in corso, insieme ad un monitoraggio della fase di vaccinazione. «Pur con la cautela che la questione richiede e per evitare inutili allarmismi – aggiunge Salierno - così, come in molti temevano, l’influenza H1N1 ha subìto una mutazione, ma restano efficaci sia gli antivirali specifici, sia il vaccino che è stato messo a punto per il virus originario. A proposito di ciò la mutazione, come precisano gli esperti del Ministero, ha carattere sporadico e quindi non sembra per ora, in rapida diffu-

Vaccino

sione. Questa mutazione inoltre non preoccupa nemmeno i pediatri, in quanto si sta esaurendo la prima ondata pandemica in Italia ma già si parla della seconda, aspettata tra Natale e fine gennaio, con i soliti toni allarmistici a cui siamo ormai abituati. Resta quindi immutata la strategia preventiva basata sulla vaccinazione, per ora limitata ai soggetti pediatrici a rischio e poi, nella fase successiva prevista dal Ministero, estesa a tutta la popolazione pediatrica». Il consigliere ribadisce che le rassicurazioni da parte degli esperti del settore evidenziano che il vaccino attual-

mente utilizzato dovrebbe risultare infatti protettivo anche nei confronti delle mutazioni virali attualmente riscontrate che, per altro, non risultano clinicamente più pericolose del virus originario. «In ogni caso – sottolinea Salierno –è necessario che gli organi di vigilanza medica in tutte le strutture operative del territorio rimangano in guardia. La tranquillità delle famiglie, le più esposte al bombardamento quotidiano di notizie – conclude Salierno - si garantisce innanzitutto attraverso una informazione quanto più chiara possibile e mai reticente».

POTENZA - AAA: laureato in Economia cercasi. Acquedotto Lucano prosegue l’attività di selezione pubblica per l’assunzione di personale da inserire all’interno della sua società. Sul sito internet www.acquedottolucano.it sono disponibili sia il bando integrale che la domanda di partecipazione (entrambi scaricabili) per la selezione pubblica, per titoli ed esami, finalizzata all’assunzione a tempo pieno e indeterminato di un laureato in Economia e commercio (livello 5° del Ccnl del comparto Gas/Acqua). I titoli di accesso richiesti sono: diploma di Laurea in Economia e Commercio (vecchio ordinamento) o Laurea Specialistica CLS 64/S o CLS 84/S o altro titolo di laurea equipollente per legge e votazione conseguita non inferiore a 100/110 e lode. Le domande potranno essere presentate - fa sapere una nota dell’ente - entro e non oltre il 31 dicembre 2009 .

Spesa sanitaria privata Lucania fanalino di coda «Così scontiamo i ritardi» LA Basilicata registra la più bassa spesa sanitaria privata con 283 euro pro-capite e lo scostamento maggiore, in termini percentuali, dalla media nazionale (meno 40,2% rispetto alla media della spesa sanitaria privata in Italia) che è pari a 473 euro pro-capite. Questo è uno dei dati emersi dal rapporto Meridiano Sanità (2005) presentato da The European HouseAmbrosetti, a Cernobbio, qualche giorno fa. A riprenderne i risultati è l’Anisap di Basilicata (associazione nazionale istituzioni sanitarie ambulatoriali private). Che spiega: «Per un confronto tra Regioni è sufficiente citare il caso dell’Emilia Romagna (606 euro pro-capite e al Sud del Molise con 436 euro procapite). Anche sommando la spesa sanitaria totale (pubblica e privata) per abitante, la Basilicata è sempre “fanalino di coda”con 1.760 euro ad abitante (media nazionale 2.095 euro ad abitante) e con uno scostamento, in questo caso, rispetto alla media Italia di meno 8,9%. «Sono dati - sottolinea l’ Anisap - che testimoniano i ri-

tardi che si registrano nelle politiche regionali nel comparto della sanità. A questo si aggiunge la grande disparità esistente tuttora tra le varie Regioni italiane in termini di prevenzione delle patologie, accesso alle terapie innovative, gestione e controllo della spesa ospedaliera. I programmi di prevenzione differiscono tra Regione e Regione. In campo oncologico, per esempio, i programmi di prevenzione (screening del tumore alla mammellae al colon-retto) non sempre raggiungono i livelli di efficacia accettabili. La disomogeneità è marcata anche nel campo delle vaccinazioni, con conseguenze evidenti su mortalità e morbilità». Due casi per tutti: l’accesso alle terapie, dove le Regioni introducono con tempi diversi, e spesso con forti ritardi, i farmaci ospedalieri. E la Gestione e controllo della spesa ospedaliera: non in tutte le Regioni sono stati introdotti gli adeguati controlli dei bilanci delle aziende sanitarie e, in particolare, della spesa ospedaliera, che consentano di confrontare i risultati economici delle stesse.

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16 24 Ore in Basilicata


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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Gli ambientalisti in presidio contro la riapertura dell’impianto. Con loro anche Belisario (Idv)

Inceneritore, le ragioni del «no» I dipendenti licenziati alla chiusura aggrappati allo spiraglio di una riassunzione «NON risvegliate questo mostro». E’questo il motto del comitato contrario alla riapertura dell’inceneritore di Potenza, in contrada San Luca Branca. Ola (Organizzazione lucana ambientalista), Movimento Potenzattiva, Comunità lucana No-oil, Wwf, Rifondazione comunista, Centro d’arte e cultura d’Italia e singoli cittadini, erano in presidio, ieri, davanti all’impianto, per spiegare alla stampa i motivi del dissenso (era presente anche il senatore dell’Idv, Felice Belisario che in una nota ha spiegato come «la vicenda dell’inceneritore ha troppi punti oscuri che l’amministrazione comunale e l’Acta devono chiarire al più presto informando i cittadini» ). «Perché - domandano le associazioni all’amministrazione comunale, che per riavviare l’inceneritore ha stanziato 500 mila euro - fare un notevole sforzo economico e amministrativo per mettere in funzione un impianto che non servirà, come il sindaco stesso ha affermato, a risolvere il problema dei rifiuti a Potenza e che peggiorerà ulteriolmente la qualità dell’aria pessima in città». Un unico quesito che racchiude in sè tutte le questioni in seno alla riapertura dell’inceneritore, pratiche e ambientali. «Pur facendo i dovuti adeguamenti - dice un rappresentante dell’Ola - avremmo un impianto più moderno, come quello di Brescia, costato 200 milioni di euro, che produrrebbe ugualmenteunelevato tassodidiossina a causa della combustione di rifiuti tossici e nocivi. E’ proprio l’idea di bruciare che è assurda». Ciò che le organizzazioni mettono in discussione è la linea di gestione di smaltimento dei rifiuti adottata dall’amministrazione comunale. «Qual è - chiede un rappresentante del Prc - l’indirizzo di raccolta differenziata messa in atto dal comune? Quella del recupero e del riciclaggio o della combustione dei rifiuti? Poiché l’orientamento dell’amministrazione va in tal senso, noi non siamo d’accordo. Rappresenterebbe un attentato alla vera raccolta differenziata, quella porta a porta, che se pur faticosa permetterebbe di raggiun-

SOSTENIBILITÀ

L’alternativa possibile senza utopia

Il sit in ai cancelli dell’inceneritore e, in basso, il senatore Belisario (Idv) presente al presidio (f. M.)

gere le percentuali previste dalla legge per il 2009, ovvero il 50 per cento, contro il 17 a cui si attesta a Potenza». Per non parlare, poi, dei benefici per l’ambiente. «Il problema - aggiunge una residente della zona - non è solo la diossina, ma anche quello delle polveri sottili che non vengono annullate da nessun tipo di filtro, nemmeno il più moderno. Per questo motivo, nel lontano 1989, l’inceneritore venne chiuso. Poi, fu riaperto come termovalorizzatore che, pur emettendo energia, non riesce a eliminare l’emissione di polveri sottili». Stessa posizione da parte di Legambiente che, in una nota, comunica l’intenzione di continuare la raccolta di firme iniziata il 12 novembre scorso contro il tentativo diriavviare l’inceneritore, dando appuntamento oggi alle ore 9 e 13 nel campus universitario di Macchia Romana e domani alla stessa ora presso la sede di rione

Francioso. Nella stessa nota, inoltre, solleva un’altra questione: quella degli ex lavoratori dell’inceneritore. Ventuno lavoratori, per l’esattezza, alcuni dei quali presenti al sit in di ieri e in mobilità in deroga da tra anni. «I lavoratori - afferma Rocco Della Luna, della Uil - non sono in contrapposizione con la protesta degli ambientalisti, ma solo preoccupati, perché vedono allontanarsil’unico spiraglio occupazionale». Spiraglio che, però, per le associazioni può essere riaperto conil rimpiego dei lavoratori nella più moderna trattazione dei rifiuti urbani. E il “no” all’inceneritore arriva anche dai Radicali. In una nota Maurizio Bolognetti (segretario lucano), Elisabetta Zamparutti (parlamentare) e l’ex europarlamentare Marco Cappato spiegano che, però, non si tratta di un “no ideologico”, «ma un “no”basato su concrete e scientifiche argomen-

POLVERI SOTTILI

L’ACTA

La ricerca degli ambientalisti sul monitoraggio dell’aria

Centraline, «poche e inadatte» Strettamente legate alla questione dell’inceneritore le centraline utilizzate in città per il monitoraggio dell’aria. A sollevare la questione è l’ambientalista Pio Abiusi che, in una ricerca sul monitoraggio dell’aria in regione, ha effettuato alcune osservazioni. In generale, in Basilicata, ci sono 11 centraline fisse e una mobile. Cinque di queste - tra cui quella potentina di contrada San Luca Branca - usano il metodo gravimetrico. «Metodo inefficace perché poco immediato: recupera i filtri ogni “tot”giorni. Quindi, se il Pm10 (diossina) è fuori bersaglio lo si sa con un certo ritardo e anche le difese e le azioni legate alla situazione avvengono con altrettanto ritardo». A Potenza, le centraline urbane di viale dell’Unicef e di via Firenze, pur rilevando il Pm10, non rilevano però l’ozono e neppure il biossido di azoto, entrambi nocivi. «Inoltre, fino al 2006 in città c’era una centralina, quella di piazza XVIII agosto, che monitorava il Pm10 con metodo gravimetrico e che attualmente è inutilizzata - emerge nella ricerca - Tutto ciò, delineerebbe una

tazioni». E «la pratica di sbarazzarsi dellamonnezza bruciandola è economicamente non conveniente e pericolosa per la salute». Poco dopo, sarà il sindaco Santarsiero ad affidare a una nota la risposta alla manifestazione. «Stiamo chiudendo con grande senso di responsabilità una complessa vicenda tecnica e amministrativa - spiega - L’inceneritore necessita di lavori di adeguamento a norme di sicurezza e funzionali per essere avviato alla fase finale di inizio e di collaudo che, proprio per trasparenza e rispetto delle norme, non possono essere omessi». Spiega che son state rispettate tutte le normesulle emissioni, per un impianto che rientra nella pianificazione provinciale e regionaledel settore.Quanto allaraccolta differenziata, «l’impegno è a superare entro un anno il 30 per cento». Anna Martino

Rivendicazioni al presidio di ieri (f.M.)

situazione molto caotica e alquanto dispendiosa per il sistema di monitoraggio dell’aria». Per una maggiore razionalizzazione, l’ambientalista propone di rimettere in funzione la centralina di piazza XVIII Agosto, garantendo che la stessa rilevi tutti e tre i fattori di rischio e che lo faccia in tempo reale. «E’ necessario, inoltre, che le due centraline urbane, quella di viale dell’Unicef e quella di via Firenze rilevino anche il biossido d’azoto e l’ozono». a.m.

L’ente e il debito con l’azienda E sempre di rifiuti e di risorse economiche si parla quando il tema da toccare è quello dell’Acta. Capitolo complesso della vita amministrativa che fa il paio con un credito notevole dell’azienda municipalizzata nei confronti del comune. Contemporaneamente si profila all’orizzonte la trasformazione dell’Acta in una spa. Ma come fare senza liquidità? Ecco allora un prima “buona” notizia: durante la seduta di assestamento di bilancio di ieri in consiglio comunale. «Grazie a un nuovo strumento finanziario, la certificazione del credito - spiega l’assessore al Bilancio, Federico Pace - un nuovo titolo di credito che l’ente emette a favore del proprio creditore che ne fa richiesta e che a sua volta può essere ceduto a un istituto di credito che lo monetizza, probabilmente già in settimana riusciremo a perfezionare l’operazione di certifcazione che consentirà all’Acta di ricevere una liquidità pari a 6,5 milioni di euro». Poi, la trasformazione in spa: da fare subito, ricorda, altrimenti si rischia «la messa a gara del servizio».

Nel momentoin cui l’inceneritoredi Potenza dovesse entrare in funzione, risulta abbastanza scontato che riceverebbe il testimone di principale fattore di criticità ambientale. Poiché la situazione attuale è compromessa, ma non in misura irreversibile, per invertire la tendenza in atto è necessario ricorrere ad un programma di interventi strutturali che incidano sui fattori di criticità. Sono scontate le obiezioni, certamente addotte in buona fede sul rilevante impegno di risorse finanziarie non facilmente reperibili. La risposta è altrettanto immediata: finanziamenti di origine comunitaria sono stati attivati per realizzare le grandi opere viarie; perché escludere di poter ottenere finanziamenti per la realizzazione di opere effettivamente mirate alla riduzione dell’inquinamento ed all’ottenimento di una migliore qualità di vita dei cittadini? Tra le azioni possibili, sicuramente la riduzione del bisogno di mobilità dei cittadini con una diversa organizzazione dei servizi, il completamento del sistema dei trasporti meccanizzati con le infrastrutture complementari (parcheggi) necessarie a rendere tale sistema effettivamente conveniente rispetto ai trasporti privati, la promozione di una campagna di rilancio del servizio pubblico di trasporto. In parallelo, si potrebbe studiare un piano integrato di gestione rifiuti, attivare i finanziamenti necessari, avviarne la realizzazione. L’impostazionediun pianodipromozionedella sostenibilità ambientale dovrebbe essere accompagnata dall’informazione e dal consenso dellacittadinanza. Pertantoè necessario sospendere ogni decisione sul riavviamento del termodistruttore (su cui aleggiano notizie di un non meglio specificato adeguamento alle norme). Una politica di gestione dei rifiuti basata sulle migliori pratiche (che quindi adotti la seguente scala gerarchica di trattamenti: riduzione del rifiuto, riciclo degli scarti, raccolta differenziata spinta, recupero con vendita ai consorzi di filiera, compostaggio della frazione organica umida, termovalorizzazione con recupero energetico, smaltimento indiscarica deiresiduinon altrimentitrattabili)devetenderea ridurreaivaloriminimi possibili le quantità destinate a termovalorizzazione e discarica. E’ peraltro evidente che quanto maggiore è la quantità di rifiuti indirizzata alla termovalorizzazione, tanto maggiore è la distanza da una gestione ottimale del problema rifiuti. Un trattamento alternativo, molto meno inquinante, e già sperimentato in diverse realtàterritoriali,è quellodenominatodissociazione molecolare,da cuisi puòottenere, per processi chimici successivi, gas di sintesi e quindi un carburante liquido molto meno inquinante degli analoghi carburanti da combustibili fossili, in quanto molto ricco di idrogeno rispetto al carbonio. Non si dovrebbe escludere l’opportunità di costituire un’unica società, in tutto o in parte pubblica, che gestisca l’insieme di raccolta e trattamento rifiuti, produzione di carburante sintetico da rifiuti, trasporto pubblico. Tale ipotesi non deve apparire utopica: esistono realtà urbane, come la città di Cremona, in cui gestione rifiuti, trasporto pubblico, produzione e distribuzione di energia vengono accorpati in un’unica società a totale controllo pubblico. Gianfranco Terranova (associazione Culture e territorio) (continua)

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Agenda

Martedì 1 dicembre 2009

San Francesco d’Assisi nell’iconografia lucana

Prende il via oggi allo Stabile il “Potenza film festival”

Daniele Luccitelli porta in scena il “Diario di un killer sentimentale”

“La boxe lucana” raccontata da Pino Gentile

“UN santo e la sua immagine San Francesco d'Assisi nell'iconografia in terra lucana”. Questo il titolo della mostra, a cura di fra Domenico Marcigliano, che sarà inaugurata il prossimo 6 dicembre nella galleria civica di palazzo Loffredo. Ventiquattro opere tra tele e dipinti potranno essere ammirate dal 6 dicembre prossimo e fino al 28 febbraio 2010 alla Galleria Civica di Palazzo Loffredo. La mostra è una iniziativa inedita: una “raccolta” di opere pittoriche presenti in Basilicata e che richiamano la figura del Santo di Assisi.

PRENDE il via oggi, al tetaro Stabile, l’edizione 2009 del “Potenza international film festival” che chiuderà i battenti il prossimo 5 dicembre. Ricchissimo ed esclusivo il programma con tantissimi ospiti internazionali tra cui il premio Nobel Gao Xingjian, il critico cinematografico Enrico Ghezzi, il regista russo Artur Aristakisyan, il regista iraniano-canadese Babak Payami, il produttore indiano Ram Prasad Devineni, il fotoreporter Davide Monteleone e molti altri! La cerimonia di inizio, a cui parteciperanno tutti gli autori dei film e i giurati, è prevista per il oggi alle 19 al tTeatro Stabile di Potenza.

IL prossimo 7 dicembre, con sipario alle 21, al teatro Stabile di Potenza Daniele Luccitelli porterà in scena “Diario di un killer sentimentale”, tratto dall’omonimo libro di Luis Sepulveda. o spettacolo messo in scena da Borgia conserva lo stile secco e fulminante che fece già il successo del libro, promuovendolo a caso letterario. Un killer professionista, viene contattato a Madrid dal suo capo per un nuovo incarico. Proprio quel giorno però, la sua ragazza lo lascia dopo essere stati 3 anni insieme. Lei si è innamorata in Messico, dove era stata mandata dal suo fidanzato per stare lontana durante l’ennesima missione di morte di lui.

SI intitola “Altri pugni di speranza. La boxe lucana dal 1983 al game over di Roberto Cammarelle” il nuovo libro di Pino Gentile che verrà presentato domani, alle 17, nella sala audio-video del centro sociale di Malvaccaro. Il volume prende il via con la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di pechino da parte del pugile lucano Cammarelle. Con questo volume sono in tutto 24 i libri scritti da Pino Gentile. Il primo - “Le nozze d’oro del Potenza sport club - risale al 1974. prima del volume sulla boxe, Gentile ha pubblicato un volume sulla figura di Bertazzoni

LA MOSTRA

AL CINEMA

LA TRADIZIONE DEL NORD ITALIA AL VAGLIO DEL CONSIGLIO

Il “Vicino lontano” di Maffione

L’IDEA è quella di replicare anche in terra potentina quella tradizionale festa di luci e colori che si svolge ogni anno nel Nord Italia tra le bancarelle e gli stand dei mercatini di Natale. La tradizione d’oltralpe, tipica soprattutto dell’Austra, potrebbe sbarcare, così, anche nel capoluogo lucano (che almeno in fatto di clima si presta). Almeno secondo gli annunci dell’amministrazione che, ieri, in consigliocomunale ha rispostoa unordine del giorno proposto dal consigliere comunale del Pdl, Antonino Imbesi. Solo che a furia di dibattere e cercare una soluzione condivisa che potesse arrivare all’approvazione unanime del testo, l’aula è andata avanti con i lavori e dell’ordine del giorno non si è fatto più nulla, non ieri. Magari tornerà in aula riveduto e pronto per l’approvazione nella prossima seduta, tanto, almeno per questo anno, si è fuori tempo massimo, con le festività ormai alle porte. Imbesi aveva presentato il testo della sollecitazione spiegando che i mercatini di Natale «sono innanzitutto un’occasione di socializzazione, oltre che un buon viatico per i commercianti della città. Senza contare l’afflusso turistico che, con facileprevisione, potrebbearrivaredalla tantorichiamata area metropolitana. Perchè allora, non predisporre tutto subito? Perchè, replica il sindaco, ci sono tempi precisi. «L’amministrazione però, ha già chiesto - ha annunciato Santarsiero - un finanziamento alla Regione per la realizzazione dello spazio idoneo, con strutture mobili e gli stand da poter allestire. Ma per la scelta degli espositorebisogneràricorrea unbando».Così,la tempistica non gioca a favore. «Ma dall’anno prossimo - assicura Santarsiero - potrebbe diventare un appuntamento fisso». Si apre, allora. in aula, un piccolo dibattito sull’ordine del giorno: una vocepro («Meglioallestire tuttogià daquesti giorni, non ci vuole poi molto», solleciterà Nicola Becce del Pdl) e una contro («La procedura regolare - farà eco Gianpaolo Carretta (Pd) - non ci permette di arrivare pronti per il prossimo Natale»). Ma sarà lo stesso Imbesi a suggerire una soluzione condivisa. Accetta di buon grado di limare l’ordine del giorno aggiungendo un “se si può” all’anno in corso, impegnando invece l’amministrazione a tener fede alla proposta solo dall’anno successivo. Bene, ecco che tutti sono d’accordo a modificare insieme il testo: in città, in fondo, l’idea farebbe presa. Nel frattempo, l’aula si concentra sugli altri provvedimenti in programma. Ma quando la campanella suona gli ordini del giorno non sono stati ancora rimodulati e non arrivano al voto. Magari, sarà per la prossima seduta. Fanno fede gli impegni. E chissà che davvero dal Natale 2010 il mercatino di luci, giocattoli, dolciumi, colori allieterà le fredde giornate delle festività potentine. sa. lo.

CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470

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Sala 1 Cado dalle nubi 17.15 - 19.45 - 22.15 Sala 2 New moon 17 - 19.30 - 22 Sala 3 2012 18.30 - 21.30 Sala 4 Dorian Gray 16.45 - 19.15 - 21.45 Sala 5 New moon 18 - 21 Sala 6 Planet 51 16.30 - 18.30 La dura verità 20.15 -22.30 Sala 7 Meno male che ci sei 17.30 - 20.30

E’ PIÙ NATALE A SALERNO? MA NO HA ragione il consigliere Michele Napoli: nella vicina Salerno si respira aria di festa già da un bel po’ (tempo medio di percorrenza in auto del lungomare cittadino due ore scarse) ma per una volta, per favore, recuperiamo un po’ di sana memoria campanilistica.Sabato scorsoil sindacoDe Luca (tra l’altro lucano d’origine) ha inaugurato l’albero mille luci e la slitta con le renne (come si può vedere nella foto tratta dal Corriere del Mezzogiorno) con grande partecipazione cittadina e, alla presenza di Gigi Proietti che era in città per uno spettacolo teatrale, si è autoelogiato per la bella fantasia natalizia con la quale ha addobbato la sua Salerno. Guardate un po’ le foto che abbiamo recuperato dal nostro archivio. Se proprio ne vogliamo fare una questione di meriti, francamente onore a Santarsiero che allo stesso albero aveva già pensato l’anno scorso e la slitta con le renne l’aveva proposta ai potentini già a Natale di due anni fa. Con tutto il rispetto per De Luca e per Proietti, la fantasia non manca neppure a Potenza, caro Napoli. La tradizione voleva chegli addobbinatalizzi partissero l’8 dicembre. Poi, di anno in anno, abbiamo sempre più anticipatole date, anzi ce le hanno fatte anticipare perchè - ci hanno spiegato l’economia va male e dobbiamo consumare aiutando i commercianti. E’lo stesso motivo per cui, a giugno, chiuse le scuole, ci sono già gli zainetti e i grembiuli per l’anno successivo. Ai miei (e immagino ai suoi) tempi, si attendeva settembre. Volendo si può anche decidere di mettere le luminarie ad agosto, così Natale dura di più. (l. s.)

Salerno, natale 2009

Sarà che i potentini la domenica amano rilassarsi facendosi due risate. Sarà che è simpatico, che è uno del sud, uno di noi. Sarà che è amatissimo e conosciutissimo. Sarà quel che sarà, i potentini questo fine settimana hanno scelto di mettere sul podio Cado dalle nubi, interpretato dal comico Checco Zalone. Nel film, Checco, non fa altro che interpretaresestesso.O meglio,laparodiadise stesso. Diventato famoso per le parodie di canzoni di cantanti italiani reinterpretate in chiave neo melodica, qui il comico interpreta un certo Checco, un pugliese che si trasferisce al nord per sfondare nel mondo della musica. Semplice, divertente e a basso costo, è il tipico film che attira il pubblico lucano di tutte le età. Perché spesso, anche chi non conosce la fama degli attori che li interpretano, anche i meno giovani preferiscono le commedie e i film comici. Basti pensare che Oggi sposi quida noi è stato in testa alle classifiche per diverse settimane. Per questa stessa logica, si prevedono incassi da record, come tutti gli anni, per il prossimo Cinepanettone con la bella Hunziker. Da sottolineare, ancora una volta, il ruolo dei piccoli cinema di città. Con un dolby surround forse non paragonabile a quello dei multisala, sono capaci di offrire occasioni in più agli spettatori. Questo fine settimana, il cinema Due Torri insieme a New Moon, ha proiettato La prima linea, per la regia di Sergio De Maria. Racconta la storia di Sergio Segio, uno dei fondatori del gruppo armato “Prima linea”, a metà degli anni settanta. Peccato per il film vincitore del Sundance Film Festival, 500 giorni insieme. Simpatica, divertente, romantica e poetica commedia che mette d'accordo tutta la grande critica sulla sua straordinarietà. Peccato davvero che il film non sia in programmazione nei cinema locali. È lo scotto da pagare per vivere in una piccola città che preferisce non osare per non rischiare. Anna Martino

Potenza, natale 2008

Potenza, natale 2007

AUGURI da parte di tutti gli amici di Vietri, a Gianfranco, del negozio "GIOIE E DOLORI", sperando che siano più gioie che dolori

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Dorian Gray AL centro della pellicola c'è il tema dell'eterna giovinezza. Protagonista è un giovane, che, ossessionato dal pensiero che con il passare degli anni la sua bellezza sia destinata a sfiorire, accetta di cedere la propria anima in cambio dell'eterna giovinezza. Il suo ritratto invecchia al posto suo e rispecchierà le colpe di cui si macchierà nel corso della vita….

Cado dalle nubi CHECCO è un giovane pugliese che aspira a diventare cantante di successo. Dal momento che intende sistemarsi e non lo considera un buon partito, la sua ragazza lo molla. Checco allora decide di cambiar aria e si trasferisce a Milano per cercare migliore fortuna. Checco trova ospitalità dal cugino e si innamora della bella Marika.

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HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO

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ATTIMI. Istanti. Emozioni. Sono questi i protagonisti della mostra fotografica “Vicino Lontano”, inaugurata lo scorso sabato presso il Museo provinciale di Potenza. Queste splendide opere, realizzate dallo psichiatra e fotografo per passione Renato Maffione, saranno ospiti della pinacoteca fino al 27 gennaio 2010. Attraverso i suoi scatti, Maffione ci conduce con lui in posti lontani come il Mali eilSenegalper riportarci,condolcezza,alnostro mondo, quello lucano, così vicino da non vederlo. «Sono questi - spiega l'autore - luoghi di contemplazione. Luoghi che passano inosservati. Luoghi di confine. Luoghi incerti». È così che l'occhio di Maffione fotografa la nostra Basilicata. Attraverso infiniti campi multicolore. Quelli del Bradano, dell'Ofanto, del Vulture melfese. Da queste distese di natura “contaminata”- dove la mano dell'uomo c'è ma non si vede, si percepisce-si arriva dolcemente in Africa passando attraverso gli occhi, le mani e i volti della sua gente. I pastori del Mali, i bambini che pescano il pesce gatto, i bagnanti del Fiume Niger, le moschee d'argilla, le cascate del Senegal, i mercati. Racconti di una vita quotidiana tanto lontana dalla nostra ma allo stesso tempo così vicina, grazie al costante dualismo che contraddistingue la mostra. Il vicino e il lontano. Due dimensioni che dialogano tra loro nello spazio e nel tempo. Emblematica, in tal senso, la foto di un africano nel campo di accoglienza di Palazzo San Gervasio. Un'incursione nella dura realtà dell'immigrazione che passerebbe inosservata se nonfosse per la semplicee sintetica didascalia descrittiva. “Palazzo San Gervasiocentro d'accoglienza”. Due parole. Due parole che mettono i contatto due mondi e due culture diverse. È un'interpretazione. Una dalle tante. «Le foto sono solo foto - dice umilmente Maffione -io non sono un artista». Poi dando anche lui, forse senza volerlo, un'interpretazione, aggiunge: «Il critico Flaviano dice che i momenti importanti nella vita sono pochi, il resto fa volume. Io ho capito che la fotografia aiuta a trasformare ciò che fa volume come parti essenziali della vita». Così, le sue fotografie non sono altro che un pezzo di vita. Emozioni di un viaggio. Fatto in compagnia di amici, come quello in Africa, o da solo, in compagnia della sola contemplazione, come il viaggio lucano. L'evento, organizzato dall'International Inner Wheel di Potenza, è stato incorniciato in un calendario da tavolo. Il ricavato proveniente dalla vendita, sarà devoluto a due associazioni che si occupano di scolarizzazione nei paesi in via di sviluppo. a.m.

Anche nel capoluogo arriveranno i mercatini

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

Agenda


Martedì 1 dicembre 2009

Le critiche della minoranza all’assestamento. Ma il centrosinistra replica: tra le difficoltà, conti in ordine

Il bilancio di un comune povero Pace scuote su “ruolo” del capoluogo e trasferimenti: «Così non ce la facciamo» IL punto è sempre lo stesso: il bilancio comunale è «ingessato», con una rata mutuo che, con gli ultimi debiti fuori bilancio ratificati, sale a 12 milioni di euro all’anno, tutti recuperati nella spesa corrente, quella destinata alla manutenzione, alle piccole cose e per cui il comune paga «l’obbligata caduta di attenzione per il quotidiano». Ma il punto resta sempre anche la lettura che delle cifre si dà. E ieri, che l’assestamento di bilancio del municipio potentino è stato approvato a maggioranza(con il voto contrario dell’opposizione e l’astensione dell’Udc), ancora una volta le finanze dell’ente sono state l’argomento (inevitabile) del dibattito sulle politiche per la città. Da un lato la «scarsa lungimiranza» che l’opposizione contesta al centrosinistra, da cui, però, parte lo stimolo sul da farsi. Riassunto nella relazione dell’assessore la bilancio Federico Pace che riepiloga i capitoli di spesa, le difficoltà per i trasferimenti in ritardo dallo Stato(tra ilrimborso per la gestione del tribunale, l’Irpef e vari trasferimenti erariali arriva a oltre 15 milioni di euro), i progetti futuri con l’imminente allargamento della città su scala metropolitana con il psm (piano strutturale metropolitano). Ma c’è

Una seduta di consiglio comunale

pure la consapevolezza che oggi «Potenza offre servizi all’intera comunità regiona-

le, con un attraversamento quotidiano di circa 120 mila persone», spiega Pace che ci

mette dentro università, ospedale, scuole, uffici, impiantistica sportiva. Ad andare avanti così, «tutto ricade sul nostro bilancio. Non ce la facciamo più, non possiamo farcela». Ecco perchèla manovra non è poi un “mero” fatto tecnico. La richiesta di attenzione, risorse, compensazione del capoluogo è politica. Resta un bilancio «povero, ma sano». Certo, va fatta una valutazione proprio in tema di “capoluogo” se «a fronte di potenziali nuovi e utili servizi che si vogliono offrire alla comunità mediante opere, non ci si chiede dove si trovano i soldi per gestirle una volta che queste vengono completate». Come a

dire, ben vengano le grandi opere, basta poterle mantenere una volta costruite. Lo scenario cambia nell’analisi dell’opposizione. E la sollecitazione si fa critica pressante. Se è vero che le casse sono risicate, in fatto di debiti fuori bilancio, «perchè l’amministrazione non ha provato a recuperare il dovuto post sentenze da esproprio rispetto alle cooperative?». Così Rocco Coviello del Pdl, ma come lui anche Giuseppe Molinari, coordinatore dell’intergruppo di opposizione che chiederà conto sulle politiche per la famiglia: troppo poco dice - si fa per i giovani, le devianze, la lotta alla droga.

TRA LE PIEGHE DEL DIBATTITO

«No, Speranza non si è dimesso» E’ vero, l’assestamento di bilancio è un provvedimento molto “tecnico”. Ma le cifre sono le specchio dell’azione amministrativa - suggeriscono i più - e così il voto richiama l’intervento squisitamente politico. Con polemiche allegate. E’ Peppino Molinari, coordinatore dell’integruppo di opposizione, che richiama «le incongruenze della maggioranza al comune». Tanto per continuare sull’onda che pure anima ancora il dibattito il ter-

no al Pd, l’ex diellino scuote i banchi dell’esecutivo: ma Roberto Speranza si è dimesso oppure no? Il neo eletto segretario dei democratici - confermerà poco dopoil sindacochenesottolinea lequalitàè ancora assessore all’Urbanistica. In attesa di quadratura democratica, su sostituzione e compensazioni tra le aree. Anche perchè nel quadro complessivo si incastrano - e Molinari non si è fatto sfuggire l’occasione di sottolinearlo - le

posizioni di Udc, che anche ieri ha scelto un voto d’astensione (pur «confermando il rapporto che in questi mesi si sta stratificando con il centrosinistra») e Idv. Roberto Galante, unico consigliere dipietrista non c’era al voto. Da tempo, comunque, si astiene: pur essendosi dichiarato nel centrosinistra, aveva spiegato, «hanno deciso che noi non dobbiamo prenderne parte ». Non ancora? s.l.

Successo per l’iniziativa, rivolta ai giovani, contro ogni forma di dipendenza

In piazza per un sano divertimento Uno spazio trasformato in un grande laboratorio di progetti e di idee L’INTENTO di “fare festa con la testa” è perfettamente riuscito. Tanti i ragazzi che nel pomeriggio di ieri si sono ritrovati in piazza Don Bosco per spiegare ai coetanei che un divertimento sano, lontano dalle lusinghe di alcool e droga, è possibile. Uno spazio, quello della piazza, trasformato in un grande laboratorio come prospettato dagli organizzatori dell'evento: l'assessorato alle politiche e servizi sociali del comune di Potenza, la cooperativa Iskra, Cestrim, Sert, Apof.il, le associazioni Sui Generis e zer0971 e i giovani del Servizio civile. «La serata non si esaurirà con i laboratori di writing e arte, break dance, grafica di comunicazione che sono stati organizzati dai ragazzi ha spiegato ieri l'assessore Donato Pace - ma continuerà con la rappresentazione teatrale “Non credete alle favole” e con l'esibizione di gruppi musicali. I ragazzi hanno risposto in maniera positiva all'evento nato con l'intento di promuovere corretti stili di vita”. «Un interessante lavoro di educazione tra pari - ha definito l'evento la dottoressa Antonella Germano del Sert - un progetto che con l'associazione Sui Generis è cominciato già un anno fa». Un evento, quello di ieri, nel corso del quale si è cercato di ricordare ai giovani anche i rischi connessi al diffondersi delle malattie sessualmente trasmettibili come l' Aids proprio alla vigilia della giornata mondiale contro la diffusione della malattia. «Abbiamo organizzato uno stand che vuole fungere da punto di ascolto e di informazione sul virus dell'Hiv ha spiegato la dottoressa Maria Lapenna del Sert - vo-

Due lavori realizzati nell’iniziativa (Foto Mattiacci)

gliamo parlare di prevenzione non facendone una sorta di sermone. Lo scopo è provocare domande che generalmente sono più efficaci di informazioni calate dall'alto, per così dire. Quello che però più in generale facciamo è informare i giovani di

tutte le conseguenze legate alle malattie che insorgono spesso a seguito dell'utilizzo di alcol o sostanze stupefacenti». Spot sulla prevenzione dell'Aids sono andati in onda sul maxi schermo montato in piazza alternati alla proiezione del video “Le

sostanze invisibili”; una storia di amicizia di un gruppo di adolescenti e il rapporto con alcol e sostanze psico attive. I protagonisti ieri erano soprattutto loro, i ragazzi. Simone Cortese dipinge con spray su tela e spiega : «ci si può divertire davvero in ma-

niera alternativa bisogna far capire ai giovani che bisogna darsi da fare anche in altri modi. Dipingere, ad esempio, dà grosse soddisfazioni». Giusy Gesualdi, impegnata nella realizzazione di un cartellone sul quale far appuntare a ciascun partecipante alla manifestazione i propri pensieri spiega: «l'evento è sicuramente positivo soprattutto perché è importante diffondere certi messaggi; ci si può divertire senza alcol né droghe, la difesa della vita deve essere l'obiettivo fondamentale di ciascuno di noi». A chi continua ad optare per il divertimento a base di sostanze stupefacenti e quant'altro Rossella Guglielmo ribatte: «Non è il divertimento di un attimo che conta, ma i tanti momenti di divertimento che si possono presentare nel corso della vita. La salute e la vita sono davvero importanti e privarsene in maniera volontaria è davvero inconcepibile». Anna Musacchio

Una precisazione sull’evento

A partire da questa mattina

La cerimonia avrà luogo alle 18

Chi erano gli attori della conferenza

Via Luther King riapre al traffico

Bucaletto, consegna dei primi 34 alloggi

VA FATTA una precisazione in merito all’articolo - pubblicato domenica scorsa - dal titolo “Fronte contro le tossicodipendenze”. Come sottolinea l’assessore alle Politiche e servizi sociali, Donato Pace, alla conferenza stampa di presentazione dell’evento di piazza Don Bosco erano presenti: il sindaco, Vito Santarsiero, l’assessore Pace, il funzionario ai Servizi sociali, Anna Martorano, il responsabile del Sert di Potenza, Giuseppina Agriesti e il funzionario Antonella Germano, la rappresentante dell’Apof Il, Isabella Urbano e i ragazzi del servizio civile assegnati al Sert di Potenza. Ci scusiamo per la non corretta informazione.

SARA’ riaperta al traffico, questa mattina alle 9.30, la strada di collegamento tra via Giovanni XXIII e via Martin Luther King. Il presidente del comitato di quartiere di Macchia Romana, Rocco Misuriello, ha ringraziato il sindaco Santarsiero e l’assessore alla Mobilità Campagna «per la celerità e l’efficacia con la quale sono stati portati a termine i lavori». La strada, infatti, «è cruciale per la viabilità all’interno del rione». Con i lavori «anche i mezzi di trasporto pubblico potranno ora raggiungere la zona e offrire così un servizio molto importante per tutti i cittadini residenti».

ENTRERANNO materialmente oggi nelle loro case i 34 nuclei familiari che hanno avuto assegnati gli alloggi a Bucaletto. La cerimonia di consegna avverrà alle 18 nell'area antistante le abitazioni, alla presenza del sindaco, Santarsiero e del presidente dell'Ater, Vita. Gli alloggi sono stati realizzati al fine di dare attuazione al “Piano di recupero urbano” di Bucaletto, con un investimento di circa 3,5 milioni di euro, con successivo smantellamento dei prefabbricatiove risiedevanogli individuati34 nuclei familiari. L'assegnazione degli alloggi è avvenuta in base alla composizione dei nuclei familiari e per sorteggio.

Mancano «gli asili nido, le mense per i poveri, i dormitori, il sostegno ai più deboli». Questa è la città con «la spesa per le politiche giovanili ferma da sempre», mentre cresce, anche se di poco, «la spesa per la cultura. Troppe le disparità (Laieta, Dec)». Questa è la città «che non può dirsi soddisfatta - aggiunge Salvatore Lacerra, Mpa - se la media dei soldi spesi per i servizi sta in circa 9mila euro a cittadino». Oppure questa, cambiando punto di vista, è la città del risparmio e della lotta all’evasione e dell’energia alternativa con gli investimenti sul fotovoltaico (Smaldone, lista con Santarsiero), della difficoltà economica, ma in piena legalità (Potenza, Pu), delle case popolari consegnate a Bucaletto (Carretta, Pd). E’ vero, di richieste e proposte, ricorderà il sindaco Santarsiero, ne sono arrivate molto. Ma il punto «è individuare per ogni idea i finanziamenti utili e, più che mai, necessari». Detto in altre parole, sul versante opposto dell’aula, «sarà anche un provvedimento rigoroso», questo assestamento dalle cifre “risicate”, farà eco Michele Napoli (Pdl), «ma bisogna consegnare ai cittadini la speranza». Sara Lorusso

Day service ortopedico Da oggi al San Carlo CONTINUA l’azione di miglioramento dell’accessibilità ai servizi da parte dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, grazie all’attenzione rivolta dalla Direzione strategica all’innovazione dei processi organizzativi e all’arricchimento delle risorse umane. Infatti da oggi presso l’ospedale San Carlo sarà attivo anche l’ambulatorio di “Day Service Ortopedico per le patologie della Spalla” che si aggiunge a quello senologico avviato nel mese di settembre. Il pacchetto di prestazioni ambulatoriali, tra cui la visita ortopedica, esami radiografici, ecografia e risonanza magnetica, saranno erogate, di norma nel corso di un unico accesso, a favore di tutti gli utenti che presentano specifiche patologie osteoarticolari della spalla: impigement subacromiale, lesione della cuffia dei rotatori, instabilità, artrosi gleno-omerale. In tutte queste situazioni la persona interessata non dovrà più prenotare la visita specialistica ortopedica e gli esami strumentali, ma sarà sufficiente, attraverso il medico di medicina generale, il medico ospedaliero o lo specialista convenzionato interno, attivare il day service, telefonando, dalle 12 alle 13 dal lunedì al venerdì, al numero dell’U.O. di Ortopedia 0971/613612, coordinato dalla signora Roberta Sileo. Il servizio prenderà in carico l’assistito comunicandogli la data fissata per la visita ortopedica e informandolo adeguatamente sull’esatta ubicazione degli ambulatori del day service. Il paziente ricevuta dovrà presentarsi agli stessi munita di ricetta riportante la richiesta di “Visita Ortopedica”con il relativo sospetto diagnostico di patologia della spalla.

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Proiettati due cortometraggi, ma i cittadini partecipano poco

Dopo un anno nella Polizia locale

Acqua bene comune Iniziativa all’Oasi del Pantano

Il tenente Renna saluta la comunità di Vietri di Potenza

PIGNOLA - “Zer0971”, associazione di promozione sociale è ideatrice di “Percorsi umani”, l'affermazione dei diritti fondamentali dell'uomo sanciti dalla dichiarazione del 1948 attraverso il cinema, l'arte, il teatro e la fotografia. Primo grande tema di questa seconda edizione, il diritto all'acqua. Sabato scorso la proiezione di due cortometraggi e dibattito presso l'oasi Wwf del Pantano. Tra gli intervenuti, Paolo Pesacane, assessore alle politiche per la pace e l'emigrazione della Provincia di Potenza e alcuni rappresentanti dei comitati “Acqua pubblica” e “Acqua bene comune” che si spera confluiscano in un unico progetto di difesa del bene acqua e di sensibilizzazione della cittadinanza. Pochissimi purtroppo i cittadini intervenuti, questo il dato sconfortante registrato nel corso della serata. “Le acque di Chenini” e “Una goccia tira l'altra” i documentari proposti ai presenti. Il primo è la testimonianza dell'impoverimento e dell'inquinamento dell'oasi di Gabès nella Tunisia meridionale. Sito patrimonio dell'Unesco da cui provengono, tra gli altri prodotti, i

Il lago Pantano di Pignola

gustosi e nutrienti datteri con cui a breve imbandiremo le nostre tavole natalizie. Un luogo che vive un tempo sospeso in cui i giovani partono inseguendo un futuro incerto e gli anziani restano invano a cercare difendere un patrimonio di conoscenze e tradizioni. Nel secondo corto, particolarmente interessante l'intervista a Emilio Molinari, presidente del comitato italiano del contratto dell'acqua. «Il consiglio mondiale dell'acqua - afferma - è un'emanazione delle multinazionali e non ha mai dichiarato che l'acqua è un diritto umano. Primo passag-

gio almeno far dichiarare che l'acqua è un diritto umano e che il non accesso è un atto colpevole, da qui poi le politiche per la presa di coscienza. Possiamo in primis chiedere che ci siano prese di posizione attraverso sindaci, parlamentari e sindacati». «Obiettivi del contratto mondiale - prosegue Molinari - che si arrivi alla dichiarazione universale del diritto all'acqua con acquisizione di leggi nazionali che sanciscano che l'acqua non è un bene economico. A sostegno, la definizione di cos'è un diritto, le quantità procapite garantite, l'intro-

duzione di fondi e fiscalità generali per garantire questo diritto. Che ci sia un fondo riparazione ed estensione delle reti idriche, fognarie e depuratori, prima grande opera pubblica urgente. Che sia fatta con partenariati pubblici». Al contempo allontanarsi dall'acqua in bottiglia e che tutti i sindaci facciano una campagna per pubblicizzare l'acqua del rubinetto divenendo “portatori d'acqua”, fornendo dati trasparenti sulle analisi e le opere di manutenzione alle reti. Che si impegnino nella creazione di case dell'acqua. Ciò ha un valore educativo e partecipativo da attuare insieme alla sensibilizzazione dei cittadini, a partire dalla scuola. «La battaglia al diritto all'acqua nei paesi più poveri conclude - si combatte da qui, impedendo le privatizzazioni e l'ingresso delle multinazionali che hanno in agenda poi anche l'obiettivo della mercificazione nelle aree sottosviluppate del pianeta». Tutti coloro che di queste tematiche se ne lavano le mani oggi, potrebbero non avere più abbastanza acqua per farlo domani. Simona Brancati

Un convegno a Potenza per discutere dello “scrittore imprigionato”

La letteratura che unisce Le leggi sull’immigrazione e il progetto “Città rifugio” POTENZA - Distanza e letteratura. Due risvolti fondamentali per chi vive da lontano condizioni difficili e a volte complesse sul piano umano ed esistenziale. Di questi temi si è discusso ieri pomeriggio nel corso di un convegno organizzato presso il Ridotto del Teatro Francesco Stabile di Potenza, organizzato dal Comune di Potenza, dalla Regione Basilicata, dal Pen Català, dall'Icorn (International Cities of refuge network), dall'Unione Europea e dallo Sharazad Stories for Life. Lo scrittore imprigionato, un tema caldo e attuale viste le condizioni di difficoltà che giornalisti, scrittori e poeti vivono quotidianamente. Le esperienze di tre scrittori sono state presentate a Potenza grazie alla presenza di Emiddio Fiore, assessore alla Partecipazione e alle Politiche Giovanili del Comune di Potenza, Pietro Simonetti, Presidente Commissione Regionale Lucani all'Estero, Raffaella Salierno ICORN Pan Català di Barcellona, Rosa Maria Salvia, responsabile progetto ICORN Potenza, Mirella Barraco, responsabile Fondazione Napolinovantanove. Gli scrittori Maria Barbal, catalana, Manal Al Sheik, irakena e Hamza Zirem, algerino hanno parlato delle proprie esperienze lontane dai paesi d'origine. Manal Al Sheik, nata a Mosul, vive a Stavanger, città norvegese, dove il progetto ICORN delle città rifugio ha attecchito per prima, Zirem vive a Potenza e collabora con l'Università degli Studi di Basilicata e la Biblioteca Nazionale, Maria Barbal è nata nei Pirenei ma vive a Barcellona, città simbolo del progetto PAN Català. Espressioni, voci e lettere delle difficoltà quotidiane sono state al centro del convegno che ha inteso presentare il progetto Icorn Città Rifugio che vede coinvolta anche Potenza. Un progetto transnazionale legato alla cultura e alla letteratura che vede protagonisti, giornalisti in contrasto con i regimi dei paesi d'origine e con le reli-

gioni, come il caso di Manal Al Sheik. Autori fatti oggetto di minacce, come quelle che hanno colpito Maria Barbal, e Manal Al Sheik viva per miracolo, vista l'uccisione di una collega giornalista Salem Zenia, colpita a morte come messaggio di avvertimento alla giornalista irakena. Il progetto città rifugio ha preso piede in quattrocento città, in Spagna vede impegnate Barcellona e Palma di Maiorca, più alcuni centri della Galizia e dei Paesi Baschi. Il PAN è nato in Spagna nel 1922. Potenza ha già ospitato una scrittrice straniera, proveniente dallo Zimbawe, si tratta di Franziska Oiriri. Le esperienze degli scrittori in difficoltà hanno arricchito la giornata di riflessione sul tema dello scrittore imprigionato, legato a divergenze con i governanti e impossibilitato ad esprimere la propria libertà di pensiero. Con il progetto Icorn unito al Pan Català, dalla Comunità Europea e dallo Sharazad Stories For Life gli scrittori hanno avuto modo di far conoscere le condizioni di estrema difficoltà presenti nei paesi d'origine.

La Regione Basilicata ha messo a punto alcune leggi per l'immigrazione, vedi quella sul diritto di voto. Le situazioni complesse riscontrate nei campi d'immigrati di Palazzo San Gervasio sono ancora al centro dell'attenzione della massima istituzione regionale, mentre il Comune di Potenza ha avviato, grazie alla consulta degli stranieri politiche di aggregazione seria che coinvolgono tutte le associazioni presenti sul territorio cittadino. La costituzione di organismi capaci di sviluppare politiche di concertazione consente un sostegno alle istanze democratiche dei cittadini immigrati. Potenza e Barcellona sono state unite da un progetto che potrebbe durare ancora, dai grandi contenuti umani e sociali. La rete Icorn delle città rifugio rappresenta un punto di riferimento per gli scrittori imprigionati, ovvero privati della libertà d'espressione. Potenza, grazie alla presenza di Zirem ha già avviato iniziative legate ai problemi dell'Algeria, attanagliata da una crisi sociale davvero difficile da lenire. fran. men.

Pietragalla, si sposterà il Monumento ai caduti PIETRAGALLA - La giunta municipale di Pietragalla ha definito i lavori di riqualificazione di piazza Maggio con l'approvazione del progetto definitivo ed esecutivo. Si tratta di interventi che mirano sostanzialmente a ricollocare il posizionamento del monumento ai caduti di tutte le guerre che è presente in questa piazza centrale del paese. Il monumento verrà spostato di qualche metro per facilitare il transito delle automobili. In più si interverrà anche sulla stessa ringhiera in fer-

ro che la protegge, riqualificandola e ristrutturandola. Si tratta in pratica di un finanziamento di 35.000 euro proveniente dalla Comunità Montana Alto Basento che assegnava al Comune di Pietragalla questa cifra. Dunque a breve in Piazza Maggio (conosciuta anche con la denominazione di Piazza Principe Umberto I°) ci sarà una nuova disposizione, più funzionale sia dal punto dell'immagine che della praticità quotidiana. Antonio Bevilacqua

Il tenente Lorenzo Renna

VIETRI DI POTENZA - Il tenente Lorenzo Renna è stato il comandante del Comando di Polizia locale di Vietri di Potenza, da gennaio 2009 fino a pochi giorni fa. Lui, pugliese, dopo anni di sacrifici lontano dai propri cari, andrà a Comandare la Polizia locale di Torchiarolo (Brindisi), comune a tre chilometri da casa propria (San Pietro Vernotico). E lo stesso tenente Renna ha voluto ringraziare pubblicamente tutti: «Il mio saluto è un'attestazione di stima nei confronti del sindaco e della giunta comunale - ha dichiarato ho vissuto un anno di intensa attività lavorativa pregnante di avvenimenti e soddisfazioni personali e professionali, riuscendo nello sforzo comune di rendere la Polizia locale di Vietri una Polizia di prossimità, vicina ai cittadini e sempre pronta a risolvere i problemi». Il tenente Renna prima di arrivare a Vietri, era stato in Lombardia: «Giungendo da Brescia non sapevo cosa trovavo, ma posso dire che oggi lascio un'amministrazione ed una cittadinanza che mi ha accolto benissimo, facendomi sentire il calore di un paese che ho da subito amato e che rimarrà sempre nel mio cuore. Ringrazio vivamente il sindaco, il vice sindaco e tutti gli assessori, persone che mi hanno sempre espresso la loro vicinanza ed amicizia. Un ringraziamento doveroso al presidente del consiglio comunale, ai consiglieri, al segretario comunale e ai dipendenti comunali. Un ringraziamento particolare all'amico Comandante della stazione Carabinieri di Vietri di Potenza, Antonio Ricci e ai suoi militari per la cortesia e la fattiva collaborazione e disponibilità espressa fin da subito e in ogni occasione». Un ringraziamento “particolare” il tenente Renna lo ha rivolto ai suoi

colleghi del Comando vietrese e al gruppo della Protezione civile: «Un grazie di cuore all'agente Gentile, agente Marino, all'ausiliaria Giordano e agli agenti stagionali Navarra e Felitti». «Ma - ha concluso - soprattutto un grazie ai “miei” ragazzi della Protezione civile di Vietri dai quali, con il mio cuore, non mi sono mai allontanato e a loro chiedo una promessa di continuità nell'opera e nell'impegno intrapreso a vantaggio della popolazione. Spero di lasciare un buon ricordo per il servizio reso alla comunità di Vietri di Potenza, comunità fatta di persone semplici di cuore e fortemente rispettose della divisa e delle Istituzioni». L'attività operativa da gennaio ad oggi è stata molto vasta. Nel corso dell'anno è stato mantenuto e rafforzato l'impegno di presidio presso il plesso scolastico e dall'inizio dell'anno ad oggi sono state accertate circa 200 violazioni (170 divieti di sosta, 2 carte di circolazione ritirate, 2 patenti ritirate, 150 veicoli controllati, 1 fermo amministrativo di un veicolo, 6 verbali per mancate denunce cessione fabbricato) indagini in materia ambientale con la collaborazione della Polizia provinciale ed 11 controlli nell'edilizia. L'attività ambientale conta una ventina di controlli (con 10 verbali di violazione), 6 ispezioni commerciali. Non sono mancate le rilevazioni di incidenti stradali. Poi con l'introduzione dell'ufficio giudiziario, si sono contate 14 denunce di vario tipo (smarrimento documenti, furto, danneggiamento veicoli), 4 interrogatori, 4 attività di indagini, 21 accertamenti e una denuncia per minacce a pubblico ufficiale. Numeri non da poco per un paese che conta tremila anime. Claudio Buono

Un’attività investigativa che ha portato risultati

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Martedì 1 dicembre 2009


22 Brienza Il segretario della Fillea Cgil, Iacovino, sollecita la fine dei lavori sulla strada per Tito

«Completate il sesto lotto» L’arteria fu progettata nel 1975 e dopo 35 anni non è stata ancora terminata BRIENZA - Al Governo nazionale la Fillea Cgil chiede a gran voce di «non dimenticare il Mezzogiorno». Al Governo regionale, invece, di attuare «tutti gli sforzi per il completamento della Tito-Brienza. E' un atto dovuto alle popolazione dell'area». Così «colmare il gap infrastrutturale tra nord e sud» è una prerogativa anche lucana. Non usa mezzi termini il segretario generale della Fillea Cgil, Enzo Iacovino sulla questione del sesto lotto della Tito-Brienza. Riflettori puntati nella “Piattaforma confederale della Cgil del settore edile” su due grandi opere viarie: la “TitoBrienza” e la bretella di collegamento tra l'abitato di Lauria e la Fondo Valle del Noce. «Due opere ideate nel 1975 - ha detto il segretario Iacovino - ed oggi, a distanza di 35 anni, sono ancora delle incompiute». Ma la Tito-Brienza «è un nodo viario a

carattere meridionale che di fatto rappresenta un emblema». «E' inconcepibile - ha detto il segretario Iacovino - che sebbene sia stata progettata negli anni Settanta non sia ancora completata. Anzi, a distanza di 35 anni è già obsoleta in virtù di come si è accelerata la mobilità delle persone». Ma c'è di più. La mole di traffico che dalla strada statale 598 della Fondovalle dell'Agri si congiunge con la statale 95 «supera quella per la quale è stata immaginata. Ed allora vanno accorciati i tempi tra l'idea progettuale e la realizzazione dell'opera». «Chiediamo alla Regione di mettere in campo tutti gli sforzi per trovare risorse - ha proseguito Iacovino - affinchè sia completata la Tito-Brienza. E' un atto dovuto ai cittadini dell'area. Altrimenti è impossibile parlare di sviluppo. I finanziamenti per quest'opera sono in realtà insufficienti. Alla Regione Basilicata chiediamo di assumere l'impegno per garantire in tempi celeri l'appalto dei lavori.

Con la stessa forza però chiedo alla Regione di stornare da altre opere i fondi per il suo completamento. In pratica da quelle opere dove i progetti non sono ancora pronti. E' chiaro che non è perché non ci sono altre opere urgenti da realizzare ma la priorità va data a quelle che dal 1975 continuano ad attendere. All'Anas invece chiedo di porre fine all'incompiuta bretella che collega Lauria con la Fondo Valle del Noce con risorse proprie». «Il Sud però non esce all'isolamento con il ponte sullo Stretto di Messina». «Occorre completare le autostrade ha detto il segretario Iacovino - velocizzando i lavori di ammodernamento sull'A3 e mettendo mano ai collegamenti trasversali come la “Lauria-Candela” che di fatto rappresenta un'opera che risolverebbe notevoli problemi viari alla nostra regione poiché eviterebbe un rallentamento dell'effetto spopolamento nell'entroterra». Angela Scelzo

A Muro Lucano approvato il bilancio

Potenza A promuovere l’iniziativa l’associazione Tutor

Gruppi di acquisto solidale Una realtà anche nel capoluogo POTENZA - Risparmio economico e ambientale. Sono questi i vantaggi del gruppo di acquisto solidale (Gas) nato a Potenza. Ieri mattina la presentazione in una conferenza stampa nella sede dell’associazione Tutor dei consumatori, promotrice dell’iniziativa. Dal produttore al consumatore, senza passaggi intermedi. È il sistema della filiera corta. Oltre alla rintracciabilità dei prodotti, da non sottovalutare l’aspetto della tutela ambientale, evitando che i prodotti percorrano lunghe distanze per arrivare sulle tavole. Potranno acquistare solo i soci dell’associazione che per ora sono trecento. Per iscriversi basta compilare un modello e versare una quota di 26 euro annui che comprende anche l’assistenza legale. L’ordine va fatto entro il sabato recandosi all’associazione in via Lisbona 2 e pagando in anticipo. Il giovedì successivo, invece, sarà possibile ritirare la merce nell’arco della giornata all’ingresso della sede dell’associazione. In futuro , si potrebbe pensare anche alla prenotazione on-line, ma bisognerà attendere il ro-

Dino Potenza durante la conferenza di ieri (foto Mattiacci)

daggio e constatare che funzioni. Sul sito dell’associazione Con.pro.bio, il consorzio costituito da 16 aziende e nato nel 2005, sarà possibile vedere il catalogo dei prodotti da prenotare. Garantita la loro freschezza. Infatti, i prodotti saranno raccolti il giorno prima della consegna. «Acquistando in gruppo – ha detto Dino Potenza, presidente di Tutor dei consumatori – si ha un maggiore potere di acquisto. Per ora l’accordo è con Con.pro.bio, ma saranno i nostri soci a indicarci se comprare anche

Museo provinciale Samela: «Sì al rilancio» POTENZA - «Rilanciare il Museo archeologico e la pinacoteca di Potenza è un’azione doverosa e strategica non solo dal punto di vista culturale, ma anche per la riscoperta dell’identità del capoluogo e dell’intero territorio». Lo ha dichiarato il capogruppo del Partito democratico in consiglio provinciale Tommaso Samela all’indomani dell’inaugurazione di “Antichidentità. “La serata di inaugurazione – ha affermato Samela – è stata di enorme interesse e, a tratti, emozionante perché ha consentito al numeroso pubblico presente di conosce-

re più da vicino, attraverso il racconto dell’operato dei primi tre direttori, l’anima e la storia del Museo, la cui presenza rappresenta un forte tratto identitario per la realtà potentina e lucana in genere”. Samela ha inoltre sottolineato il fatto che il paziente lavoro di recupero e catalogazione dei beni esposti è stato realizzato con la preziosa collaborazione di 5 giovani. «Si tratta –ha sottolineato – di una buona pratica che dimostra la concreta possibilità di attivare forme di impiego delle tante giovani energie presenti sul territorio».

altri prodotti, come quelli di agricoltura convenzionale». Dalle indicazioni dei soci, si potrà decidere di acquistare anche prodotti non alimentari, per ottenere un miglior prezzo. «Potenza era l’unico capoluogo a non avere un gas –ha detto Michele Monetta del Com.pro.bio. Noi siamo organizzati come punto di offerta e serviamo generalmente mense bio, gas e piccoli negozi specializzati, ma non la grande distribuzione. L’80 per cento dei nostri prodotti viene commercializzato nelle regioni limitrofe. Sa-

rà applicato uno sconto variabile dal 20 al 30 per cento rispetto ai prezzi applicati sui prezzi di prodotti biologici». Variegato il paniere, con un’offerta di 100 prodotti. «Finalmente siamo riusciti a coniugare i due anelli della catene, produttori e consumatori – ha detto Giuseppe Dagrosa, dirigente del dipartimento regionale all’Agricoltura». L’assessore provinciale Massimo Macchia con delega all’Ambiente ha sottolineato la validità dell’iniziativa perché «con gas ben strutturati si possono proporre modelli economici interessanti per imporre le proprie scelte alla distribuzione». «E’ un’iniziativa innovativa – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Gennaro Straziuso – che vuole affrontare la crisi e superarla. Le strategie innovative le intraprendono le associazioni che sono una grande risorsa se sono professionalizzate e strutturate apportando un valido sostegno alle istituzioni». Un’altra risposta associativa per combattere la crisi e affrontare il mercato. Iranna De Meo

Un momento della seduta di consiglio

MURO LUCANO - Approvato l'assestamento di bilancio del Comune di Muro Lucano. L'assise murese, ieri sera, ha dato il via libera alla manovra finanziaria. Riflettori puntati dunque sulla permanenza degli equilibri finanziari ed economici nonché del pareggio di bilancio. Rispettate le prerogative della comunità murese. Ad illustrare la manovra il sindaco di Muro Lucano Gerardo Mariani e l'assessore comunale al Bilancio, Giuseppe Savastano. «Non si può prescindere - ha detto Savastano - dalle linee guida che dettano l'azione dell'amministrazione Mariani, dagli elementi tecnici e dai numeri. Il nostro bilancio non ci permette ampi spazi di manovre con le sole risorse ordinarie dell'ente». Nonostante tutto «siamo riusciti però a realizzare gran parte degli obiettivi prefissati grazie ad entrate straordinarie ed a contributi regionali». Ma c'è di più. Un dato di non poco conto è rappresentato dallo sblocco dei mutui scaduti. La somma recuperata è pari a 297 mila euro. Tra le entrate straordinarie, con variazione già in bilancio, rientrate a pieno

titolo circa 200 mila euro. Da conteggi fatti, gli utili per partecipazioni ed azioni ammontano a 6 mila euro. «Con la nuova manovra ha proseguito l’assessore comunale al Bilancio - riusciamo in tal modo a garantire non solo tutti i servizi basilari ma, in virtù delle entrate straordinarie, si lavora per dare risposte concrete e celeri alla comunità murese». Per il sindaco Gerardo Mariani «il consiglio comunale ha provveduto, nei termini stabiliti dalla legge, rendendo così disponibili gli strumenti per gestire in modo proficuo il bilancio comunale. Un importante contributo al bilancio dell'ente è stato dato l'input alla nuova azione amministrativa in loco». Ora invece «ci prefiggiamo l'obiettivo di dar vita ad un nuovo “look rurale” nelle zone periferiche dell'intero comune di Muro Lucano». L'impegno «preso con la cittadinanza - ha concluso il primo cittadino di Muro Lucano - è sicuramente quello che il prossimo assestamento sarà più interessante e comprenderà iniziative atte allo sviluppo del paese ed alla crescita occupazionale dei cittadini di Muro Lucano».

Potenza Il presidente Lacorazza ha incontrato i rappresentanti della Cia

La Provincia e la crisi agricola POTENZA - Il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e l’assessore alle Attività produttive Nicola Figliuolo hanno incontrato i dirigenti della Confederazione Italiana agricoltori di Basilicata (Cia). Al centro del colloquio la situazione di crisi in cui versa il comparto agricolo nazionale ed in particolare la condizione di estrema difficoltà che attanaglia quello lucano. «Una crisi generalizzata quella che sta sconvolgendo l’agricoltura - ha detto il presidente della Confederazione Donato Distefano - anche in Basilicata: produzione crollata, prezzi sul campo sempre più bassi e con il rischio di perdere migliaia di posti di lavoro. Un settore in ginocchio che rischia il collasso, in una regione a vo-

cazione agricola come la nostra in cui non si può parlare di un comparto marginale all’interno dell’economia del territorio ma di un settore primario fatto di tante aziende prevalentemente piccole e medie, che occupano migliaia di addetti». La debolezza del settore agricolo, a parere della Cia, non sta solo nella crisi economica globale, nelle difficoltà di accesso al credito, ma anche nei ritardi accumulati su temi importanti come la modernizzazione e la competitività, l’infrastrutturazione e la logistica, l’organizzazione distrettuale dell’economia agricola e, non ultimo, il piano irriguo e l’accesso ai servizi idrici. Nell’incontro si è anche discusso del problema dei rifiuti in agricoltura

e di come individuare una strategia comune e condivisa che permetta di gestire in modo moderno ed efficace quella che rischierebbe di diventare una vera e propria emergenza ambientale. Il presidente Lacorazza e l’assessore Figliuolo si sono detti «attenti alle sollecitazioni che provengono dal mondo agricolo» e hanno praticamente confermato «la piena volontà di far seguire a questo primo incontro altri momenti di discussione con veri e propri tavoli di confronto». Tavoli di confronto che serviranno a verificare «come la Provincia di Potenza - hanno concluso - possa concretamente rispondere alle istanze che vengono dal comparto agricolo lucano».

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Spinoso I ladri avrebbero rubato alcune armi. Indaga l’Arma

Villa’Agri Dibattito accesso sulla costruzione del pozzo

Forestali, furto nella stazione “Ally2”: ancora polemiche SPINOSO - Misterioso furto negli uffici del corpo Forestale dello Stato sito all'interno del Parco dell'Appennino LucanoVal d'Agri-Lagonegrese nella notte tra sabato e domenica. Il Comando si trova ubicato sulla strada provinciale che da Sarconi si percorre per raggiungere Spinoso, ai piedi del monte Raparo, lungo la strada Agri-Sinni, su una ridente collina. Gli inquirenti stanno cercando di fare piena luce su un misterioso furto compiuto nella notte tra sabato e domenica nella sede della stazione del Corpo Forestale dello Stato sito sulla strada provinciale di Spinoso dove i ladri, sicuramente dei professionisti, non hanno preso di mira la macchinetta del caffè in cui sono contenute le monete ma qualcosa di più importante che potrebbe servire in futuro. Hanno agito proprio nei locali del comando stazione ed oltre ai computer si teme possano aver

portato via documenti preziosi ma soprattutto armi. Tuttavia, durante l'irruzione, nessuno degli agenti era presente perché al termine della chiusura degli uffici non è prevista la presenza di un agente comandato di guardia e quindi di vigilanza all'immobile. Tutti i comandi stazione del Cfs funzionano in modo citofonico. Si presume che il furto sia avvenuto durante la notte ed è stato scoperto soltanto la mattina seguente. Immediatamente si è proceduto ad allertare la stazione carabinieri di Montemurro competente per territorio che, unitamente all'aliquota radiomobile della Compagnia di Viaggiano, ha proceduto ad effettuare i rilievi. Le indagini vengono condotte con il massimo riserbo considerato che, se le voci venissero confermate, bisognerebbe trovare una spiegazione al furto delle armi. Emilia Manco

VILLA D'AGRI - Fa discutere la decisione di voler costruire un pozzo petrolifero a poche centinaia di metri dall'ospedale. Non tutti vedono di buon occhio “Ally2”. Diverse le prese di posizione negli ultimi giorni da parte della classe politica dopo la manifestazione di sabato scorso organizzata dall'associazione “Rete Lucana”. Per il consigliere regionale del Pdl, Nicola Pagliuca: «Stiamo superando i limiti del buon senso ha detto in una nota - Esprimo la più totale contrarietà ed il mio disappunto - continua ilconsigliere -per l'autorizzazione, data dalla Giunta regionale, ai lavori per l'attivazione di un pozzo di petro-

lio». Per il consigliere « tale iniziativa sia assolutamente da bloccare». Dello stesso avviso il suo collega Franco Mattia che sostiene l'urgenza di «mettere ordine nel delicato settore dell'attività petrolifera, tanto più per le azioni di sorveglianza su ambiente e salute». Per il consigliere regionale è paradossale la situazione «che si sta verificando in Val d'Agri dove la Giunta regionale ha annunciato la realizzazione di un programma per la sorveglianza sanitaria delle popolazioni residenti dei comuni dei comprensori petroliferi e, contemporaneamente, ignora il Pozzo “Ally 2». «Il nuovo pozzo a Villa d'Agri, -

riprende - evidenzia un altro grave ritardo riferito all'attuazione dei programmi dell'Osservatorio dimonitoraggio ambientale previsto dall'Accordo Regione-Eni, con sede a Marsiconuovo, e non ancora in attività». Sull'argomento è intervenuto anche il consigliere provinciale di Italia dei Valori, Vittorio Prinzi che ha presentato un odg in consiglio. «Proprio sulla questione dell'impatto su ambiente e territorio delle attività petrolifere - ha detto Prinzi - abbiamo accettato una difficile sfida per far convivere il petrolio con la tutela ambientale, al fine di creare un equilibrio ed uno sviluppo ecosostenibile».

Viggiano Dal mese di maggio le maestranze non vengono pagate. Latitante l’azienda

Spalberg: situazione critica Alcuni lavoratori, stanchi della situazione, si sono licenziati per “giusta causa” VIGGIANO - E' una situazione disperata alla Spalberg Production, l'azienda operante nell'area industriale di Viggiano nel settore del tessile (spalline). Più di qualchelavoratoreha decisodilicenziarsi per giusta causa. Del pagamento delle spettanze arretrate, mancano all'appello i mesi da Maggio in poi. E ancora. Punti interrogativi sulle prospettive lavorative, sul piano di organizzazione aziendale proiettato verso la produzione di divani e sulle intenzioni dell'azienda, ancora non si capiscono o magari non si vogliono far capire. Ma qual è realmente la situazione? Non si sa. Nell'ultimo incontro che doveva svolgersi tra rappresentanti sindacali e vertici aziendali, la titolare, come aveva fatto anche in un precedente tavolo (mese di giugno) ha inviato un certificato per malattia «impossibilitata a prendere parte all'incontro”». Un punto e accapo. Una situazione che sembra essere ritornata a sei mesi fa, quando è esplosa. Delle manifestazioni, sit - in e vari incontri in Regione e al Dipartimento provinciale del Lavoro, nessun effetto. Una “presa in giro”ha dichiarato più di qualche lavoratore. E più di qualcuno ha deciso bene di licenziarsi per giusta causa per una situazione diventata insostenibile. «In questo momento - avevano dichiarato in precedenza alcuni lavoratori - in azienda siamo fermi, senza lavoro. Nessuna cassa integrazione. Degli ordini e commesse sul nuovo processo produttivo divani, non

I lavoratori della Spalberg durante un presidio nei mesi scorsi

abbiamo visto niente. Finora abbiamo fatto solo qualche poggia piede e nient'altro. Due giorni lavoriamo e altri ci fermiamo. Siamo senza lavoro, senza soldi, senza cassa integrazione e senza riscaldamento nello stabilimento. La mattina arriviamo qui e non facciamo niente, anzi puliamo lo stabilimento.Addirittura l'azienda ha fatto anche un assunzione al che è alquanto molto strano. L'azienda di cassa integrazione non ne vuol sapere. Ha rinviato anche l'incontro al Dpl per le ulteriori date di pagamento». Insomma uno stato negativo che per i lavoratori è diventato davvero critico. Una storia infinita quella della Spalberg iniziata nel mese di giugno scorso con un presidio davanti ai

cancelli dello stabilimento. Per ironia della sorte l'azienda natacon il contratto d'area nel 2004, è situata a pochi passi dalle ultime imprese, nate anch'esse con il patto d'area, che hanno fallito e chiuso. Una realtà quasi tutta al femminile, di 27 unità, 23 sono tutte donne. La loro protesta è iniziata sia per le mancate mensilità e sia per l'assenza di certezze sul loro futuro occupazionale, legato proprio alla presentazione del Piano di riorganizzazione.Del ventodicrisidella Spalberg,però, se ne parlava già da qualche tempo. Un azienda nata con il contratto d'area con un finanziamento di 7 milioni e 100 mila euro. Angela Pepe

Spinoso, convegno su Minozzi Spinoso - Il recupero del passato e delle tracce religiose della Basilicata per la crescita futura. Questo quanto emerso dal convegno dal tema “Il contributo di Padre Minozzi nei paesi della Basilicata”, tenutosi domenica sera presso la chiesa madre del paese. Un ripercorrere le tappe di colui che ha sempre amato la regione e che l'avrebbe difesa senza preoccuparsi delle conseguenze, perché come ricorda Padre Michele Ciliberti: “Padre Minozzi affermava che il mezzogiorno si conosce a piedi, ed è così che lui ha visitato le nostre terre. Spesso di lui si conosce poco, ma non ci meravigliamo di questo perché per lui fare il bene non era un motivo di vanto ma un modo per far star bene l'altro, quell'altro che ha saputo aiutare in ogni modo anche attra-

verso le sue strutture che dovevano servire a restituire alla regione una nuova classe dirigente”. Vita particolare ben ripercorsa nei tratti storici da Giampaolo D'Andrea che ricorda come l'incontro tra Padre Minozzi e Don Giovanni Semeria sia stato cruciale per le loro opere future, per l'aiuto dato ai soldati e agli orfani di guerra. Opere che hanno lasciato tracce sul territorio come brevemente raccontato anche dai sindaci di San Chirico Raparo, Claudio Borneo e di Seni-

se, Giuseppe Castronuovo. Presenza che non può essere dimenticata perché ricorda Gianpiero Perri: «Ci dobbiamo chiedere cosa sarebbe questa Basilicata senza gli uomini di fede, senza la chiesa e la sua presenza storica. La capacità di prendersi cura dei più fragili, anche questo è cristianesimo e forse dovremmo recuperare questa dimensione perché come affermava lo stesso Minozzi tutto passa, ma la capacità di amare e la carità che sono

stato in grado di donare agli altri, quello non passerà mai». Un recupero del passato e del suo valore che deve essere effettivo perché aggiunge il presidente Vito De Filippo: «Una grande storia quale quella raccontata stasera, deve trovare spazio nel futuro altrimenti saremmo stati semplicemente degli eruditi che hanno approfondito le proprie conoscenze». Storia che dev'essere lasciata in eredità come conclude mons. Francesco Nolè, vescovo della Diocesi di TursiLagonegro: «Noi facciamo parte di questa storia che dev'essere tramandata, abbiamo il dovere di non bloccare le idee e i valori che vengono dal passato, se questi uomini ce l'hanno fatta, anche noi ce la possiamo fare, basta far uscire il meglio di noi». Francesca Gresia

Senise Iniziativa del Comune

Inaugurato centro di ascolto SENISE - «C'è bisogno di cambiare il mondo per farlo a misura di tutti e noi ci vogliamo provare». Questo in estrema sintesi il pensiero di Gerardo Rosa Salsano, l'ingegnere che ha oramai da qualche anno deciso di dedicarsi anima e corpo ai problemi sociali della sua regione, la Lucania ma non solo, visto che il suo movimento, Centro di ascolto e di prevenzione del disagio(Cad) è oramai presente in tutta Italia. Ed a Senise, nell'aula consiliare, sensibile agli stimoli di Mimmo Tuzio, consigliere delegato ai servizi sociali il quale ha moderato il dibattito, l'ingegnere è arrivato puntuale ad aprire, primo in regione, il Cad del Senisese. Si tratta di un servizio essenziale come ha poi ribadito il sindaco Giuseppe Castronuovo, nel formulare i saluti che il più delle volte è sottovalutato con gravi ripercussioni ad ogni livello. Mentre c'è bisogno di aprirsi agli altri, così come intento di questo centro che sarà curato dalle tante associazioni di volontariato presenti sul territorio. Della importanza fondamentale dell'ascolto che non è il semplice sentire, l'ha ricordata Mario Marra, già direttore generale della ex Asl 3 dl Lagonegrese, neo presidente (la nomina risale al 18) della fondazione “Stella Maris Mediterraneo”. Grazie infatti al suo ascolto di problemi gravi come quello di un padre che chiedeva aiuto per la figlia anoressica è nata l'unità di eccellenza nazionale presso l'ospedale di Chiaromonte “il polo del sorriso” e così come per un alcolizzato che gli chiedeva di andarsi a cu-

rare è nato quello dedicato a questa emergenza ed ancora al disagio di una bambina disabile che non riusciva a mangiare è nato il centro di cura dei denti per queste persone. Insomma di tutto e di più con accoglienza e professionalità altissima tanto da fare assurgere questo centro a esempio unico per alcuni trattamenti nell'Italia intera. Grazie al dottor Marra ed alla sua capacità di ascolto, riconosciuta ed attestata nell'Italia e nel mondo da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo; tranne purtroppo dalla politica regionale che non è riuscito a cogliere il suo valore in assoluto e le sue potenzialità ed idee che viaggiano all'avanguardia praticamente su tutti. L'attestato invece è arrivato da chi, come la dottoressa Nubile, opera nel nosocomio e si confronta quotidianamente con l'importanza dell'impegno pubblico ed ha raccontato dei tanti interventi riusciti che hanno salvato una vita ed una famiglia. Ma il disagio non è solo bulimia ed anoressia ma anche obesità, laddove purtroppo la nostra regioone primeggia a livello nazionale; un problema da curare anche attraverso la terapia dell'ascolto, come ha sottolineato il dottor Carmine Fidelli che ha salutato con soddisfazione l'apertura di questo centro,laddove si potranno intercettare tutte queste emergenze. Ed il consigliere Tuzio, ha ribadito la volontà di allargare, così come preannunciato dal sindaco l'influenza della struttura all'intera area del Senisese. Gianni Costantino

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Venerdì prossimo a Potenza, si terrà una riunione del comitato regionale del Pdl. Si parlerà anche di prossime candidature. Nel collegio di Melfi, non è un mistero che il consigliere uscente, Nicola Pagliuca, voglia essere ricandidato e riproporsi. Una situazione, che come tutti sanno, si scontra inevitabilmente anche con le ambizioni ed aspirazioni di Ernesto Navazio, che vorrebbe capire quali siano le intenzioni del partito berlusconiano sul suo conto. Il Primo cittadino melfitano, giorni fa ha scritto un accurata lettera, in cui sottolinea molti aspetti che non vanno, all'interno e nell'ambito di un partito, sempre più chiuso su se stesso. Navazio ha ricevuto numerosi attestati di stima, ed affettuosi consensi, dopo il suo pubblico intervento. Privatamente però, da parte di persone, che dovrebbero fare altrettanto con i vertici del Popolo delle Libertà, se dav-

Melfi Le scelte in vista delle regionali

Navazio a un bivio vero hanno interesse che qualcosa cambi. Questo è quello che chiede ed invoca lo stesso Navazio, stanco di rimanere appeso ad un filo, aspettando notizie sul suo conto e sulla sua posizione, che giungono sempre dall'alto e per vie traverse, e mai direttamente. Navazio è tenuto concretamente fuori dalla stanza dei bottoni, un po' perché ad alcuni fa comodo che questo avvenga, un po' perché Navazio è ritenuto sempre un aggiunto, non un puro berlusconiano della prima ora. Ma d'altrocanto Navazio passaggi veri e definitivi, che sgombrino il campo dagli equivoci, non è nemmeno messo nelle condizioni di farli, mantenuto nel limbo, del " sei con noi, ma a determinate con-

dizioni". Non è certo un enigma, svelare che Navazio con le sue provocazioni e con il suo modo di essere, non risulti particolarmente ben voluto dai vertici regionali del PDl, ma è ora che ognuno venga allo scoperto e faccia capire cosa intende fare. Navazio da un lato, chiamato ad accettare le direttive del partito, comprese quelle di una candidatura regionale nel listino, chiuso da Pagliuca nel proporzionale. Una ipotesi che il Sindaco di Melfi accetterà esclusivamente davanti alla possibilità concreta di far parte, in maniera importante di un nuovo progetto politico, che lo includa in modo evidente. Magari anche attraverso la proposta di un incarico di ampia visibilità su sca-

la nazionale. Dall'altro lato i vertici del Pdl, devono decidere a Melfi su chi puntare e se Navazio possa comunque essere ritenuto elemento utile e fondamentale alla causa. A fine settimana né sapremo di più, con Navazio che attende buone news, altrimenti sarà costretto gioco forza a guardarsi intorno. Non Dec o Udc però, definite dallo stesso Navazio " invenzioni giornalistiche prive del benchè minimo fondamento", piuttosto Pd o ritorno nei socialisti. Sarebbe clamoroso, ed infatti l'ipotesi al momento appare poco praticabile, anche se non impossibile da considerare. D'altronde non sarebbe il primo caso di salto della staccionata, tanto più che in questa circostanza sarebbe un ritorno alla casa natià, da parte di un politico che non ha mai negato di sentirsi di sinistra e socialista in particolare. Emilio Fidanzio

Sorpreso dai carabinieri nei giorni scorsi

Melfi, in manette pregiudicato di Acerra MELFI - Era a bordo di un’utilitaria insieme al fratello quando è stato fermato dai carabinieri della compagnia di Melfi, coordinati dal capitano Antonio Contente. Severino Carlo, 42enne di Acerra in provincia di Napoli pluripregiudicato per reati contro la persona ed il patrimonio era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli. L'uomo è stato fermato nella serata si sabato 28 novembre dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Melfi mentre era a bordo dell’autovettura del fratello. Il provvedimento, che lo condannava a 6 anni e due mesi di reclusione, è scaturita dalla sentenza emessa dallo stesso tribunale risalente all'anno 2004 e confermata dalla corte di appello della medesima città nel 2008, per i reati di furto ed estorsione commessi negli anni 1996-2000 a Casoria.

Secondo le indiscrezioni trapelate l’azienda sarebbe pronta a ritirare la “terziarizzazione”

Gaudianello: riunione fiume Il tavolo convocato in Regione da Straziuso è durato fino a tarda sera UN FACCIA a faccia di molte ore ha caratterizzato il pomeriggio di ieri sulla questione legata alla Gaudianello. Al momento in cui si scrive (alle 22) l’incontro deve ancora finire. Poche le indiscrezioni trapelate. Ovviamente tutte da prendere con le molle. La prima novità sarebbe legata alla “terziarizzazione”. Secondo quanto trapelato dagli stessi lavoratori che hanno presidiato la regione nel pomeriggio di ieri, l’azienda sarebbe pronta a ritirarla. Una notizia che se fosse confermata, sarebbe accolta molto positivamente dalle stesse maestranze. Sul tema più delicato e cioè il reintegro dei due lavoratori licenziati, l’azienda - ma è tutto da confermare - sarebbe pronto a sospenderlo, ma non a ritirarlo, in attesa di sviluppi nella vicenda. All’incontro nel dipartimento delle Attività produttive erano presenti l’assessore Gennaro Straziuso, i sindacati di categoria, i consiglieri Pagliuca, Simonetti, Falotico. Per la Gaudianello erano presenti l’amministra-

LA SCHEDA

UN’AZIENDA LEADER NEL SETTORE DELLE ACQUE MINERALI

La Gaudianello

tore delegato Alfieri e il presidente Emanuele D’Innella. A tarda serata è arrivato anche il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio. La presenza di molti esponenti politici la dice lunga anche sulla difficoltà di queste ore per uscire dall’empasse. Intanto i lavoratori nei giorni scorsi hanno pubblicato una nota, ribadendo le ragioni della propria protesta si dicono «dispiaciuti nei confronti della clientela e dei

fornitori, che a causa della proclamazione diuno sciopero di tutti i dipendenti dell'azienda, non consentono ai consumatori abituali, che da anni contribuiscono tramite i loro consumi a far crescere la nostra azienda, di continuare ad acquistarlo». «Le motivazioni che ci hanno indotto a questa scelta, che non ha eguali nella storia dell'azienda riguardano immotivate riduzioni di personale».

La Gaudianello detiene il 30 per cento del mercato nel Mezzogiorno. E' tra le prime dieci aziende in Italia, al quarto posto per le acque effervescentii. «Negli stabilimentidi Melfi- sispiega sulsito delgruppo -in Basilicata, che danno occupazione a 130 dipendenti, sono attive 4 linee di produzione (tre in Pet dedicate ai marchi “Gaudianello” e a “Leggera”, la quarta in vetro per entrambi i marchi). La capacità complessiva di imbottigliamento è di oltre 1,5 milioni di pezzi al giorno suddivisi in 3 linee di prodotto: Gaudianello effervescente naturale, Gaudianello frizzante e Ninfa Leggera oligominerale .L'azienda sarebbe al centro dell'interesse di alcuni gruppi che vorrebbero acquistarla. Secondo il sito borsaitaliana.it che a sua volta cita il quotidiano “Milano Finanza”«Di certo c'e' - si spiega - che il B.Popolare vorrebbe vendere Gaudianello l'azienda lucana attiva nel settore delle acque minerali e ora controllata da Efibanca attraverso Acque Minerali Riunite. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbero in corso trattative per la cessione di Gaudianello

alla italo-statunitense Rienzi International, gruppo agroalimentare che ha portato negli Usa alcuni prodotti tipici della Puglia. Nelle ultime settimane, si legge in un articolo di MF, le trattative tra i due gruppi hanno subito una battuta d'arresto ma il dossier e' ancora aperto. Intanto Gaudianello (tra i primi dieci marchi di acqua minerale in Italia) - conclude la nota - ha lanciato un piano di razionalizzazione per abbattere i costi e affrontare la complessa congiuntura economica in corso». Queste le tappe che hanno portato allo stato attuale e allo sciopero dei lavoratori. Tutto parte dalle lettere di licenziamento che l'azienda ha inviato a due quadri del settore. Il 21 novembre inizia lo stato di agitazione. Il 24 i lavoratori decidono lo sciopero a oltranza. L'ad Alfieri dichiara: «Ci sorprende e temiano nasconda l'interesse di indebolire il valore dell'azienda, in fase di cessione». Il 26 i licenziati dichiarano al giornale: «Combattiamo per una giusta causa». Il 28 novembre l'azienda sostiene: «Se lo sciopero continua, possibili ripercussioni sull'occupazione».

L’obiettivo era rendere sicura l’arteria per gli abitanti della zona

Melfi, restyling per la strada tra lo svincolo sud e via Bagnitello MELFI - Restyling per la strada d’ingresso tra lo svincolo sud di Melfi e la fontana di via Bagnitello. La strada, un tempo provinciale, e poi presa in gestione dall'Amministrazione Comunale di Melfi è stata oggetto di un importante intervento di riqualificazione che, nel giro di qualche mese, ha consentito di far fronte alle esigenze di sicurezza di quanti abitano in una zona a forte espansione urbana. «Lungi dall'essere una spesa inutile o di carattere prettamente estetico, - si spiega nella nota del Comune - questo intervento infatti, va a ridefinire la sagoma stradale secondo le normative di sicurezza previste dal codice della strada, e dà inizio ai lavori che porteranno alla modifica del più complesso tessuto viario della zona CN3,4,5. Beneficeranno dell'intervento non solo i

residenti di Via Pertini che, potranno così accedere in modo più immediato e sicuro alla stazione ferroviaria e al centro cittadino, ma anche i numerosi credenti che raggiungono a piedi la Chiesa dell'Incoronata». In particolare si è proceduto a: realizzare un marciapiede che fiancheggia l'intera carreggiata, arredandolo con lampade che rispecchiano volutamente la colorazione della pavimentazione; sistemare l'intera segnaletica orizzontale con l'installazione dei cosiddetti occhi di gatto, utili a segnalare la presenza di eventuali ostacoli; posizionare una pensilina, intervento di prossima realizzazione, così da fornire un riparo dal freddo e dalle intemperie a quanti per esigenze lavorative e non, si servono dei mezzi pubblici per i loro spostamenti.

Ricerca: le prospettive per il Crob RIONERO - La opportunità offerte dalla comunità europea nell’ambito della ricerca dal settimo programma quadro 2007/2013 sono state vagliate al Crob Irccs di Rionero in Vulture. Un incontro con le massime cariche regionali per parlare delle nuove prospettive nel campo della ricerca e soprattutto della ricerca in ambito sanitario. A illustrare le caratteristiche del quinquennio il vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella e il direttore della commissione europea per la ricerca Raffaele Liberali, a parlare della situazione lucana il sindaco di Rionero Antonio Placido, il direttore del Crob Irccs Rocco Maglietta, il direttore scientifico Irccs Pellegrino Musto, il presidente del comitato di indirizzo e verifica Marco Salvatore, le conclusioni a cura del presidente della regione Vito De Filippo. Il tema della nuova questione meridionale al centro dei dibattito. Il dramma delle giovani menti lucane che non trovando occupazione a casa cercano altrove contribuendo al fenomeno dell’emigrazione culturale anziché alla ricerca. Sono, infatti, 270 mila i ragazzi che dal sul emigrano al nord al giorno d’og-

Il Crob di Rionero

gi, come ricordato dal presidente De Filippo. “Non possiamo fare la fine delle mosche in bottiglia” afferma il governatore lucano che auspica un maggiore impegno da parte del Governo di fronte alle difficoltà delle politiche regionali. «La ricerca per la Basilicata è una scelta di campo - prosegue anche se

siamo una regione piccola agiamo, oltre che sul campo sanitario, su quattro settori diversi: la conservazione della terra con l’Amt e l’Asi, l’energia le biotecnologie e l’automotive». Una strategia di investimenti con al centro la ricerca. «Ci vuole determinazione, forza e coraggio» conclude. Determinanti per il lancio europeo dell’Irccs lucano sono le collaborazioni e le partnership con enti ed altri istituti di ricerca esteri. A dirlo è il direttore Liberali che afferma «la possibilità di sviluppo è investire in scienza e ricerca per la ricerca avanzata oltre che nella terapia creando una rete di ricercatori all’estero che possano poi rientrare in Basilicata e costruire le alleanze internazionali che permettono di crescere e di ottenere i finanziamenti comunitari». «Il Crob è un istituito che si nutre di ricerca”dice Pittella “il settimo programma quadro è in più grande della comunità europea per il finanziamento dei progetti di ricerca. Non è una strada facile ma se ci si mette di buona lena si possono presentare progetti sulla salute e sull’innovazione con le partnership internazionali». Lucia Nardiello

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Venosa Inaugurato l’allestimento promosso dall’associazione “New EuroArte Gallery”

Dalì e Guttuso nella città di Orazio VENOSA - Una galleria d'arte nel cuore di Venosa, che coniuga cultura-storia- turismo e sviluppo. L'iniziativa è dell' Associazione Culturale “New EuroArte Gallery, che contribuisce, così, a dare nuova linfa e rivitalizzare il centro storico. E la cerimonia di inaugurazione di “Galleria 25”, ubicata nella piazza dedicata al sommo poeta latino Orazio, alle spalle della statua che lo raffigura, ha evidenziato le potenzialità di attrazione che possiede, richiamando nel centro storico ingenti flussi di visitatori, che hanno rianimato strade, vicolie larghispessodeserti. «La galleria prendeil suo nome dal numero civico di Piaz-

za Orazio in cui è collocata e si propone di diventare nel tempo uno spazio privilegiato per la promozione dell'arte e più in generale della cultura - ci spiega Barbara Martino, direttore di Galleria 25-. Venosa, con la sua storia millenaria e i secoli di cultura che ha alle spalle, costituisce l'ambiente ideale per questo tipo di iniziative, soprattutto in un momento storico in cui nel territorio del Vulture si percepiscono interessanti fermenti e ed evidenti interessi intorno all'arte pittorica». Per tenere a battesimo la galleria si è tenuto si è tenuto vernissage della mostra collettiva “FramMenti d'Arte”, che presenta un'ampia sele-

zione di opere pittoriche di artisti contemporanei. «Con questa iniziativa vogliamo partire con il piede giusto e nel modo migliore - ci dice Barbara Martino - Per questo portiamo all'attenzione non solo della popolazione locale, ma anche di un pubblico più ampio a livello regionale ed extra-regionale, un gruppo di pittori che, con le loro opere e il loro genio artistico, hanno dato e continuano a dare lustro all'arte italiana». Si apre, così, in Piazza Orazio un vero scrigno di preziose opere d'arte. Un luogo dove coltivare il culto del bello e provare il piacere estetico. Ma anche un luogo dove è possibile entrare in possesso

di “pezzi d' arte” per poi goderseli tranquillamente tra le proprie pareti domestiche. In esposizione, fino all'8 dicembre, dalle 17 alle 21 e la domenica anche dalle 11 alle 13, dipinti di R. Guttuso, R. Mussolini, S. Dalì, S. Fiume, A. Corbello, C. Dupriez, C. Franchi, A. D. Fornaciari, E. Baj, E. Di Tuccio, E. Farinelli, E. Treccani, F. Giacomazzi, F. Grassi, G. Falzoni, G. Trombini, G. F. Gonzaga, L. Alinari, M. Antonelli, M. Fiorentino, M. La Sala, M. Martini, A. Faccincani, G. Pedota, M. Santoro, R. Buratti, Ulisse, W. Piacesi, W. Venzi. «Tutte queste opere, i “frammenti”del titolo della mostra - sottolinea Barbara Martino

Un momento dell’inaugurazione

- vogliono rappresentare tante tessere di un mosaico, che accoglierà i visitatori alla scoperta della bellezza dell'arte e delle emozioni che essa trasmette». In fase di avanzata preparazione il ca-

lendario delle mostre che verranno ospitate nella “Galleria 25” fino alla fine di febbraio. Già definita la personale di Giuliano Trombini dal 12 al 19 dicembre. Giuseppe Orlando

Genzano Il sodalizio di cittadini si riunisce per continuare a spiegare le ragioni di una lotta

Discarica: il Comitato non molla La costruzione della vasca resta il punto nodale di tutta la protesta GENZANO - Qual è la soluzione alla gestione consortile dei rifiuti in contrada Mattinella? È un quesito che si apre al bivio di una strada e che consente di imboccare due direzioni. La direzione imboccata dal Comitato contro la discarica è una strada ben levigata, basata su una politica alternativa alla raccolta indifferenziata e segnalata da alcuni pannelli fondamentali. Questi pannelli indicano la politica delle “4 R” (riduzione a monte dei rifiuti, riutilizzo, riciclo e recupero), la raccolta differenziata spinta e il trattamento meccanico biologico a freddo. Il Tmb è un trattamento biologico innovativo avviato nell'Europa del Nord, basato sulla selezione e sul riciclaggio dei rifiuti, e che risulta concorrenziale rispetto al processo di combustione attivato dagli inceneritori. Il comune modello che spicca, invece, nel panorama italiano della raccolta differenziata è Capannori, in area toscana, che oltre a seguire le regole delle “4 R” ha innescato una tipologia di turismo fuori del comune: il cosiddetto “turismo dei rifiuti”. «Capannori è il primo comune d'Italia lanciato verso l'obiettivo “rifiuti ze-

Alcuni esponenti del comitato durante l’incontro

ro”-commenta Graziano Pagliarulo- raggiungendo la percentuale record dell'82 per cento nella raccolta dei rifiuti porta a porta, a cui occorre conformarsi». «La direzione imboccata dalle istituzioni provinciali e regionali è invece folle - puntualizza Andrea Anobile, membro del Comitato - in quanto

non prevede la separazione tra la frazione organica che costituisce il 35 per cento dei rifiuti e la frazione non riciclabile che tocca il 20 per cento degli stessi». Dov'è la raccolta differenziata? «Il Piano Provinciale e Regionale ha predisposto un progetto a puntino - ironizza Andrea Anobile - ma ha di-

Venosa: le richieste degli ingegneri VENOSA - Riorganizzare con urgenza gli Uffici della Regione a Melfi, coprendo i posti resisi vacanti e decentrando i servizi sul territorio: queste le pregiudiziali per assicurare lo sviluppo del Vulture. A prendere posizione sul problema sono gli ingegneri ed i tecnici liberi professionisti dell'area Nord della Basilicata, preoccupati per lo svuotamento di personale che si sta verificando negli uffici del Genio Civile di Melfi. In occasione di un corso di aggiornamento professionale, tenutosi a Venosa, hanno deciso di manifestare le loro preoccupazioni e le loro proposte in un documento trasmesso al Presidente della Giunta Regionale. «Il Vulture - Melfese è un area che paga in termini sociali ed economici in modo pesante l'assenza di infrastrutture e collegamenti viari con le regioni limitrofe e con le principali arterie di collegamento nazionali. Lo stesso capoluogo di regione è per noi una meta difficile da raggiungere - viene evidenziato nel documento - Oltre al disagio per i collegamenti, la nostra comunità subisce un grave disservizio a causa dell'esodo per pensionamento, specie negli ultimi anni, dei fun-

zionari della Regione Basilicata in servizio presso gli Uffici di Melfi e lo svuotamento degli uffici stessi senza il necessario reintegro di personale». A preoccupare ingegneri e tecnici sono i ritardi che si verificheranno nell' istruttoria delle pratiche di deposito, che produrrà a cascata ricadute pesanti per i tecnici e per le categorie produttive. «Al disagio recato alla comunità per via dei ritardi si aggiungerà il danno economico per tutta la categoria e, forse, per l'intero territorio - sottolineano ingegneri e tecnici liberiprofessionisti-. Il mercato dellelibere professioni viveun momento difficile a causa della crisi economica che ha interessatoil nostropaeseedin particolarela nostra regione. Se ai liberi professionisti non si offrono servizi celeri in grado di far capitalizzare il lavoro svolto, si creano le premesse per la devastazione della professione intellettuale». Per fare un esame complessivo della situazione e per individuare le possibili vie d'uscita dal problema viene chiesto al Presidente di convocare un incontro, con i rappresentanti degli ordini professionali. Giuseppe Orlando

menticato un dettaglio fondamentale, la realizzazione di una vasca di compostaggio, indispensabile per avviare la raccolta differenziata». È una questione di sottigliezze che si estende anche alla carta topografica, che presenta delle inesattezze non trascurabili, come evidenzia Donato Ginosa, tec-

nico geometra del Comitato. «Lo scivolo, ossia la costruenda discarica, così denominata per la pendenza del 10% lungo il corso del fiume Bradano, non verrà ubicata a 150 metri dalle acque, come stabilito dalla Legge Galasso -puntualizza Ginosa- ma ad una distanza di gran lunga inferiore». Il Comitato che ha avvistato l'inghippo ha fatto un esposto all'Autorità di Bacino. Un sopralluogo dei tecnici dell'autorità citata congiunto a quello dei tecnici del Comitato non ha sortito effetti positivi, ma ha ribadito il parere favorevole ai lavori di costruzione. «Nell'allegato i tecnici dell'autorità hanno dichiarato che non è stato possibile accedere al punto d'osservazione a causa della folta vegetazione lungo gli argini del fiume Bradano. Dunque la Regione Basilicata può vantare tecnici di elevata esperienza in grado di prendere misure con gli occhi senza l'utilizzo di strumenti-ironizza il Comitato». Il verbale della Forestale supporta le reticenze del Comitato sul progetto in itinere, in quanto “lo scivolo”verrà costruito in zona R3, a rischio idrogeologico elevato, con pericolo di smottamenti

e frane connesso al terreno argilloso. «La buca nel terreno, che sarà riempita di rifiuti tal quali, è una “nave da crociera di grossa stazza”, che peserà 95000 t -precisa Daniele Stolfi, membro del Comitato- con gravi rischi ambientali». «L'eventualità di smottamento a valle non è da escludere obietta Stolfi- e se ai piedi del disastro non è presente un paese ma un fiume, le conseguenze non saranno meno deleterie». È una questione che richiama l'attenzione dell'amministrazione comunale, regionale, della Comunità Montana e delle autorità giudiziarie. Il Comitato che si è adoperato per impugnare tutte le leve per opporsi allo scempio ambientale, non ha mano libera, in quanto sono decorsi i termini utili per sospendere alcuni atti notificati al comune. La soluzione che si prospetta all'orizzonte è quella che gli stessi cittadini si costituiscano in giudizio raccogliendo i mandati giudiziari. Quest'iniziativa promossa dal Comitato e subordinata ad un piccolo contributo individuale verrà realizzata di concerto con il legale designato dal comune di Genzano. Angela Menchise

San Fele, lavoro sul campo per l’Itc SAN FELE - Si chiama “Alternanza scuolalavoro” ed è un progetto che ha visto protagonisti gli alunni della classe IV sez. A-corso Igea – dell’Itc di San Fele: Bochicchio Caterina, Chieca Nadia, Di Santo Rossella, Fezzuoglio Michele, Logrippo Carmela, Luongo Loredana, Masi Gianmario, Palermo Tania, Tomasulo Nunzio e Veltri Mario. «E’ stato un modo – hanno detto a caldo – di fare cultura ed imparare sul campo». Nell’anno scolastico 2008/09 dieci (10) alunni sono stati catapultati in “Officina” sia per imparare contenuti e applicarli direttamente per svolgere mansioni all’interno delle aziende, sia come interlocutori con gli Utenti. Il progetto, finanziato con i fondi gestiti dall’I.T.C. “Loperfido” di Matera, stanziati dalla Regione Basilicata, è stato realizzato in due fasi: la prima di 80 ore, durante il periodo scolastico (dal 6/4/09 al 18/4/09), e la seconda, alla fine delle lezioni, di 120 ore, per un monte ore complessivo pari a 200. Il progetto si è posto come la naturale prosecuzione delle attività didattiche, fina-

lizzando l’esperienza acquisita alla ottimizzazione dei risultati da raggiungere, ovvero, cercando di concretizzare il sapere con il saper fare. L’alternanza è stata vissuta dagli stagisti c/o Aziende Commerciali, Studi Professionali, Enti Pubblici e Agenzie di Assicurazioni. Gli studenti non obbligati alla “routine” abituale di uno studio teorico e simulato hanno accettato ben volentieri il ruolo di studente – lavoratore perché, applicando direttamente alla realtà quello che imparavano su campo, meglio capivano l’importanza di acquisire certi contenuti, ritenendo ciò un metodo utile di fare “Cultura”. Tutti hanno chiesto se fosse stato possibile continuare così fino alla fine del corso di studi. I Tirocinanti consigliano ai loro compagni futuri «di vivere questa esperienza perché si è dimostrata “esauriente” sia sul piano morale, sociale e culturale e sia sul piano lavorativo vero e proprio e ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del suindicato progetto».

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Intervista al consigliere regionale che va all’attacco: «si è pensato solo a dividere e non ad unire»

«Il Pdl vuole Buccico sindaco» Proposta-provocazione di Di Lorenzo: «Se la colpa è delle civiche, si ricandidi» «NON CI sono difficoltà nel Pdl a ricandidare Buccico come sindaco. Se la crisi al Comune è colpa solo delle liste civiche, si può ripartire da Buccico che ha ben operato». La proposta-sfida-provocazione è lanciata dal consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo, certamente uno di quelli che non rientrano nel novero dei cosiddetti “amici” dell’ex sindaco. Per lui come per Toto era stata avanzata la necessità da quella parte del Pdl che è vicina a Buccico, di verificarne le “compatibilità” all’interno del partito. Ora Di Lorenzo decide di parlare sottolineando e disegnando una realtà diversa rispetto a quella disegnata da Buccico ma suggerendo, promuovendo una candidatura dell’ex sindaco per riconquistare la guida della città. «Quella di Buccico l’altro giorno è stata senza dubbio una ricostruzione oratoria-comiziale insuperabile» dice Di Lorenzo, «ma cosa ben diversa è invece pensare ad analizzare il futuro. A questo punto la Pdl non può non prescindere da Buccico, se valuterà, come io ritengo, che la crisi sia stata causata dalla mancanza di una maggioranza omogenea e non già dal suo operato». Insomma se Buccico non ha responsabilità e allora si ricandidi pure è l’invito di Di Lorenzo che cita anche un episodio storicamente rilevante per il centrodestra: «è successo a Berlusconi nel ‘94 quando è caduto per mano di Bossi e non avendo responsabilità si è ricandidato. Non vedo perchè il Pdl non dovrebbe fare altrettanto per Matera». Poi un commento sulla nuova associazione costituita da Buccico, “Matera futuro”: «se è un’associazione che arricchisce il dibattito interno alla Pdl ed allora ben venga, stranamente però quando c’è qualcuno che la pensa diversamente si usanoparole adeffetto,spesso sitrasformano, presi dall’eccitazione delle folle, i grandi imprenditori in padroncini e i piccoli assessori in grandi statisti». Poi Di Lorenzo non si tira indietro nel ripercorrere la genesi della crisi al Comune ma l’interpretazione è ben diversa da quella illustrata domenica da Buccico: «la crisi è nata due anni prima, nasce immediatamente dall’incapacità di non aver trasformato un’alleanza elettorale in un’alleanza politica dove tutti devono concorrereal benecomune. Dall’inizio si è pensato solo a dividere e non ad unire». Poi si arriva alla deflagrazionedella crisi e Di Lorenzo spiega: «il punto che ha fatto scoppiare questa crisi è il risultato elettorale delle Provinciali a Matera le cui responsabilità non possono non essere attribuite alle scelte e decisioni che hanno visto Buccico, forse non unico, macerto principaleprota-

«Difendo Toto Buccico certo non è suo amico Augusto obbligato a schierarsi» «La crisi scoppia dopo la sconfitta alle Provinciali per le scelte di Nicola» Pasquale Di Lorenzo

gonista». In questo senso il consigliere regionale sembra rievocare le scelte che hanno portato, con pochi successi, alla candidatura di Nuccio Labriola alla presidenza della Provincia. Infine Di Lorenzo difende il ruolo e l’impegno nel Pdl del consigliere provinciale Augusto Toto: «devo rigettare l’accusa fatta al consigliere Toto che da 20 anni nel consiglio comunale di Matera ha rappresentato la destra sociale più autentica, al fianco dei più deboli. Toto non è amico di Buccico? Io credo che Buccico non sia amico di Toto, posso dire che Augusto è stato obbligato proprio da Buccico ad entrare in lista alle ultime provinciali dove è risultato l’unico eletto di Matera città ed il secondo dei più suffragati. Si conoscono bene le capacità di Toto e di un gruppo che è stato marginalizzato ed oggetto di veti. Un vero peccato perchè avrebbe potuto dare un contributo di qualità checchè se ne pensi perchè interpreta le reali esigenze dei cittadini materani. La storia poi che la sua assenze sia stata determinante visti i numeri in campo mi sembra una boutade». Il clima nella Pdl non sembra tendere al sereno e la proposta di Di Lorenzo a Buccico per una ricandidatura sembra tutto tranne che una mano tesa. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

BOX BREVI

Santa Maria della Palomba

Progetti di recupero ambientale IL SANTUARIO di Santa Maria della Palomba a Matera, posto su uno sperone rupestre, è diventato un “caso di studio» analitico, con l’impiego di laser scanner tridimensionale, per possibili progetti di recupero ambientale e artistico. Lo si è appreso a Matera, nel corso di un seminario promosso dalla società Aesse di Matera, in collaborazione con l'Università degli studi della Basilicata, gli ordini degli architetti e degli ingegneri delle province di Potenza e Matera. La rilevazione tridimensionale con laser scanner ha consentito, attraverso un Sistema informativo di monitoraggio ambientale, di ottenere dati significativi sulle situazioni di degrado e informazioni sulle condizioni climatiche, necessari per il recupero degli ambienti e dei segni artistici e architettonici.

Ferrosud

Fiom: «Accordi disattesi» LA FIOM Cgil ha scritto alla direzione provinciale del Lavoro, alla prefettura di Matera e all’assessorato regionale alle attività produttive per segnalare la situazione riguardante l’azienda Ferrosud in relazione all' accordo sindacale firmato nel luglio scorso. La Fiom denuncia la mancata applicazione dell' accordo stesso. In particolare con quell' accordo l' azienda si impegnava, entro dicembre, a far rientrare a lavoro parte delle 80 unità in cig. «Al contrario l' azienda non solo non ha fatto rientrare al lavoro alcuno dei suoi lavoratori, ma ,anzi, si avvale di manodopera esterna di cui non si conosce la provenienza».

«Vorremmo una vera opposizione»

Nasce la lista Matera a 5 stelle che segue la linea dettata da Beppe Grillo Sabato sera, nei locali del XXL club, in via La martella, a Matera, “Qui matera libera”, associazione nata tre anni fa, dall'esperienza del meetup di Beppe Grillo di Matera, ha presentato il programma della prima fase di incontri ufficiali della “Lista Civica Matera a Cinque Stelle”, aprendosi così, alla partecipazione di quanti vorranno far parte del costituendo comitato organizzatore. Tra i principali promotori dell'iniziativa Gianni Perrino, Francesco Foschino e Mimmo Savino. «Vorremmo fare una vera opposizione dice Foschino - siamo stanchi di vedere inciuci tra le forze di governo e minoranza; vorremmo fare controinformazione perchè consideriamo televisione e stampa, ad ogni livello, nel nostro paese, non sufficientemente libere per ragguagliare, il cittadino medio, su quello che gli succede intorno. Per fare ciò ci potrebbe bastare anche un solo rappresentante ed usare la forza delle rete informatica». Tra gli intenti della lista, quello di pubblicare le sedutedei consiglicomunali,piani deilavori pubblici e quant'altro possa tornare utile al cittadino per vivere un ruolo attivo nella propria città. Tra i requisiti di chi voglia far parte della lista: quello di non essere mai stato inquisito, di non avere tessere in altri partiti e di essere residente nella provincia a cui la lista è collegata. Punto di partenza della lista civica materana: “la carta di Firenze”. Dodici punti che toccano 5 temi essenziali: acqua, ambiente, trasporti, sviluppo ed energia. Queste linee guida presentate da Beppe Grillo l'8 marzo 2009, a Firenze, rappresentano anche per il movimento materano lo start up ideale su cui rinnovare la nostra città. Si parte dall'imperativo dell'acqua pubblica, argomento di grande attualità, proprio negli ultimi giorni; per passare agli auspicabili impianti di depurazione obbligatori per ogni abitazione non collegabile a un impianto fognario con contributi-finanziamenti comunali. Non è possibile, dicono gli esponenti materani, in merito a questo, vedere ancora una tecnologia superata come quella del pozzo nero. Maggiore verde urbano. In proposito si è fatto riferimento agli abusi a discapito delle aree naturali, fatti, ad esempio, nella zona 33. Bloccare nuove licenze edilizie e riciclare gli spazi esistenti. Riammodernamento del trasporto pubblico, fatto di autobus poco tecnologici e molto inquinanti. Connettività gratuita alla rete internet per i residenti, e piccolo contributo per i turisti, individuando così un modo per far cassa nel palazzo di città. Incentivare la raccolta differenziata, e cercare di non comprare prodotti, di per se, già difficilmente smaltibili. Gli altri punti verranno affrontati nel corso del prossimo incontro 12 dicembre 2009 presso gli stessi locali delll'XXL club. Francesco Giusto

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Matera


Programmi europei ed enti locali possono attrarre altri fondi per i progetti in campo

Zfu, si lavori a risorse aggiuntive Lo suggerisce Massimo Vallone esperto di Confcommercio nazionale I benefici concreti della zona franca urbana sono stati illustrati ieri presso la camera di Commercio di Matera alla presenza degli imprenditori materani che hanno affollato la sala conferenze per sentire come muoversi per attivare gli investimenti. Dopo i saluti dell'ex sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico, e del presidente dell'ente Camerale Angelo Tortorelli la parola è passata a Massimo Vallone, esperto di settore della Confcommercio nazionale. «In attesa dei decreti attuativi sulle zone franche urbane -ha detto Vallone- è opportuno lavorare all'individuazione di risorse aggiuntive, che consentano di soddisfare le esigenze dei progetti di investimento delle piccole imprese». La zona franca è un quartiere o circoscrizione con non piu di 30000 abitanti a cui il governo ha deciso di attribuire dei mezzi eccezionali per favorire la rivitalizzazione economica. La scelta delle aree e avvenuta sulla base di parametri socio economici: numero di abitanti per quartieri, numero di disoccupati e numero di persone uscite anticipatamente dal percorso formativo scolastico. Lo spirito della legge e quello di accordare un regime di esonero contributivo e fiscale alle piccole imprese che si insediano nella zona franca urbana (50 dipendenti al massimo). In cambio le aziende devono riservare il 30 % dei posti agli abitanti dei quartieri classificati come ZFU. Tale misura serispettata consenteall'aziendadi estendere il regime di esonero contributivo anche ai dipendenti con residenza in altri quartieri. “L'esperienzafrancese-- haspiegatoVallone -- ha dato risultati positivi con finanziamenti senza vincoli di bilancio. Occorre attivare risorse ag-

Viti: «La chance della zona franca Grande opportunità per la città» L’incontro di esperti sulla Zfu

giuntive, con l'apporto di enti locali, o con i programmi europei, ma ancheun bandoper definirei criteridi ammissione delle imprese in modo da non creare differenze tra imprese esistenti e nuove”. Le imprese beneficiano di un'esonero dall'imposte sul reddito realizzato dalle attività localizzate nella zona franca urbana. L'esonero fiscale e totale nei primi cinque anni di attività. Per l'anno successivo e sino al decimo l'esonero è limitato al 60%, dal 11° anno al dodicesimo lo sgravio è limitato al 40%, infine per il 13° e il 14° lo sgravio è pari al 20%. L'esenzione di cui al presente punto spetta sino alla concorrenza dell'importo di 100.000 del reddito derivante dall'attività svolta nella zona franca urbana. Qualora l'azienda ha più stabilimenti, negozi o laboratori e questi non sono localizzati tutti all'interno della zfu, l'esonero fiscale e determinato solo ed esclusivamente sull'attività svolta all'interno della zfu.Qualora l'azienda svol-

ga un'attività non stabile (es. impresa di pulizia, impresa edile etc.) essa può beneficiare dell'agevolazione fiscale se rispetta almeno una delle condizioni seguenti: realizzare almeno il 25% del volume d'affari con clienti residenti nella zfu; assumere almeno un dipendente a tempo pieno che svolge in maniera stabile il suo lavoro in locali situati nella zfu. Il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, ha detto che ”l'attivazione della zona franca urbana significa aprire opportunità di crescita per le piccole e medie imprese e quindi per l'occupazione, in grado di attrarre investimenti anche dai territori limitrofi”. La Zona franca urbana comprende un vasto comprensorio tra il quartiere SanGiacomo ele zoneper insediamenti produttivi e artigianali (Paip)di via LaMartella edi Via Gravina. La dotazione attuale per la zona franca di Matera è di 3,6 milioni di euro. Giovanni Martemucci

Un ricco dibattito sul ruolo della Zona franca della Città dei Sassi si è svolto nei giorni scorsi a Matera nella sede dell'Associazione Zfm ( Zona franca Matera) alla presenza degli assessori regionali, Vincenzo Viti, e Gennaro Straziuso. L'incontro è valso a prendere cognizione delle potenzialità di sviluppo che l'ambìto riconoscimento e l'attribuzione delle risorse al comune di Matera potranno consentire. A questo proposito il dirigente comunale, Maria Giovinazzi, ha illustrato caratteristiche e vantaggi che il provvedimento potrà portare. In tale quadro l'assessore regionale all'Agricoltura, Vincenzo Viti nel suo intervento ha definito l'avviodelle provvidenze per la Zona franca «un'opportunità che dovrebbe essere utilizzata al servizio dell'intero tessuto produttivo e civile della Città. Ma anche come fattore di rilancio di un'area a vocazione produttiva che va riqualificata e rivitalizzata attraverso fattori di innovazione e a sostegno dell'imprenditoria giovanile. Il provvedimento potrà tornare utile - ha aggiunto Viti- anche per una riconversione che consenta di supplire alla crisi del Salotto». L'assessore regionale alle Attivi-

tà produttive, Straziuso, ha rimarcato «la grande attenzione che la Regione ha avuto per Matera sostenendo le scelte dell'Amministrazione comunale». Straziuso ha quindi delineato un quadro delle iniziative del Governo regionale a sostegno della politica degli investimenti del settore industriale riferendosi ai bandi attivati per le varie tipologie produttive e dimensionali dell'intera regione. Ha quindi assicurato che la Regione non mancherà di integrare per la sua parte la quota di interventi che fruiscono della sponda Statale in un disegno che rilanci le attività produttive nella Città e nel territorio. In conclusione i due esponenti del Governo regionale, facendo riferimento alle proposte venutenel corsodeldibattito e da quelle formulate dal consigliere provinciale, Giovanna Viziello, hanno sottolineato «che la crescita di un'area della Città va costruita avendo attenzione per l'equilibrio complessivo dell'economia cittadina e facendo della Zona franca un fattore di promozione dello sviluppo e del rinnovamento dell'intero tessuto produttivo che partì dal Paip 30 anni addietro e che può ritrovare nel Paip un rinnovato fattore di ricchezza produttiva».

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Previste fermate a Nova Siri, Ferrandina, Pisticci, Scanzano, Grassano e Policoro

Autobus per i pazienti del Crob Il servizio da Matera e Nova Siri è stato promosso dalla Provincia di Matera DA oggi è attivo il servizio bus per i pazienti che effettuano cicli di radioterapia presso l'Ospedale Crob di Rionero con partenza da Matera e da Nova Siri. L'iniziativa è della Provincia di Matera, che vuole mettere il cittadino nella condizione reale di poter essere assistito e curato. Le motivazioni e le modalità del servizio sono state illustrate ieri mattina durante una conferenza stampa presso il palazzo provinciale alla presenza del presidente Franco Stella e degli assessori provinciali Giovanni Rondinone, Giovanni Bonelli, Salvatore Auletta, Giuseppe Dalessandro e del dirigente del settore trasporti Vito Valentino. «E' stata posta alla nostra attenzione - ha detto il presidente Stella - un'esigenza di ordine sociale: i cittadini che devono recarsi a Rionero per le cure di radioterapia fanno uno sforzo immane; pertanto, la Provincia, che vuole essere vicina alla gente, mette a disposizione degli ammalati e dei loro familiari un bus con 28 posti per raggiungere il centro oncologico regionale di Rionero per trattamenti di radioterapia. Abbiamo chiesto anche alla Regione di mettere a disposizione delle risorse finanziarie per questo tipo di collegamento perché bisogna dare priorità alle esigenze dei cittadini; la Provincia, attivando questo servizio, vuole dare un segnale di concretezza ai problemi del territorio». La linea del bus sarà Matera Crob Rionero, con navetta Nova Siri scalo - Ferrandina scalo. L'autobus, così come ha spiegato Vito Valentino, partirà da Matera alle 8 del mattino e arriverà a

Terzo incontro-seminario del progetto Tunnel

Un esercito di professionisti contro la violenza alle donne e gli stereotipi sbagliati

La conferenza stampa di presentazione del servizio di trasporto

Rionero alle ore 10.10, con fermate al bivio di Miglionico, Ferrandina scalo, Salandra scalo, Grassano scalo, svincolo Campomaggiore, innesto s.s. 407. A Ferrandina scalo il bus aspetterà la navetta che arriverà alle ore 8.30 da Nova Siri scalo, da dove partirà alle ore 7.00 con fermate Policoro terminal, Scanzano Jonico, Terzo Cavone, bivio San Basilio, bivio Metaponto ss.407, Mataponto borgo, bivio Metaponto ss.407, Pisticci Scalo. Il tipo di corsa è feriale: dal lunedì al venerdì. Si ripartirà da Rionero alle 12.30 e si arriverà a Matera alle 14.40, mentre a Nova Siri l'arrivo è previsto per le ore

15.45. «Con questo servizio - ha detto l'assessore alle infrastrutture Giovanni Rondinone - rendiamo effettivamente fruibile la rete oncologica, garantendo l'intera provincia di Matera. Tra vari interventi, che la Provincia ha deciso di effettuare a favore del territorio, il collegamento con il Crob di Rionero ha avuto un posto di rilevo, nonostante le difficoltà finanziarie. Abbiamo ritenuto, infatti, che era necessario rendere fruibile un servizio essenziale per quei cittadini che hanno bisogno di effettuare cicli di radioterapia». Mariangela Lisanti matera@luedi.it

DA Milano a Palermo passando per Matera. E’ stato questo lo spirito del terzo seminario del progetto Tunnel promosso dal Dipartimento Pari opportunità della presidenza del consiglio. In apertura dei lavori i saluti del presidente del consiglio provinciale, Aldo Chietera che ha sottolineato l’importanza della rete perchè «Le donne violate non parlano perchè non sanno a chi rivolgersi». La Regione Piemonte, ha spiegato Antonietta Giacoia, consigliera di Parità della Provincia, è l’esempio alquale ispirarsi.Con ilPiano regionale contro la violenza alle donne ha stanziato 2,5 milioni di euro, per il progetto che ha convolto 8 assessorati. Inoltre 1, 150milioni sono stati assegnati alle province piemontesi per attuare lo sportello per le vittime di violenza, 1 milione di euro è stato stanziato per il fondo regionale di solidarietà alle donne e 300 mila euro per la formazione. Dalla Spagna giungono ulteriori esempi dal Piano nazionale antiviolenza e dall’intesa con i mezzi di comunicazione per trattare l’immagine della donna senza stereotipi sessisti. E la Provincia di Matera risponde con un un concorso di idee per le scuole che approfondisca un messaggio antiviolenza. Spiega Giovanna Forino, ginecologa della clinica Mangiagalli di Milano: «L’elemento principale è si sappia che c’è una struttura organizzata per accogliere le vittime di

violenza. Il percorso di uscita dal trauma è molto difficile e per questo la nostra èquipe lavora al pronto soccorso, in particolare con la clinica ostetrica. Ogni giorno ci sono un’infermiera, un operatore sociale, ginecologi. Accogliamo chi si rivolge a noi, seguendo un particolare protocollo in collaborazione anche con l’istituto di medicina legale. La nostra attività prosegue anche nella fase successiva con una rete di professionisti». In tutto quasi 200 persone che si occupano di accogliere, ascoltare, accompagnare le donne in una fase delicata, traumatica e di autocoscienza. Mara Cortimiglia, responsabile del centro di accoglienza Le Onde - onlus di Palermo sottolinea l’elemento più significativo: la violenza è nella maggior parte dei casi perpetrata tra le mura domestiche: «Chi si rivolge a noi, conosce già la nostra attività. Nei servizi, però, non c’è la stessa attenzione. E’ per questo che la formazione diventa necessaria». Il tenente Annalisa Pomidoro, della squadra antistalking del comando provinciale dei carabinieri parla di un fenomeno che, nel nostro territorio non ha ancora i contorni di emergenza: «C’è paura di essere giudicati, ma soprattutto di ciò che accade dopo. La Prefettura, in questo senso, sta mettendo a punto una rete che segua l’intero iter». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

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Ad EGIDIO Pentasuglia per i suoi gloriosi 40 anni di servizio svolti con diligenza e responsabilità! Il personale tutto e l'ufficio scuola dell'amministrazione Comunale di Matera vuole salutarti affettuosamente e calorosamente. Congratulazioni, "tanto di cappello"!

Rapporto annuale Inail Si terrà oggi alle 8,30 nella sala convegni dell’Albergo Italia la presentazione del rapporto annuale 2008 dell’Inail Basilicata saranno presenti Salvatore Riccardi direttore regionale del’Inail, Sandro Calvosa, commissario prefettizio del Comune, Franco Stella, presidente della Provincia di Matera, Grazia Memmolo, direttrice dell’Inail di Potenza e Matera, Giuseppe Satriani, soprintendente medico regionale, Alessandro Romeo vicario regionale Inail, Giovanni Colafemmina coordinatore Con T.A.R.P. , Giovanna manca presidente dell’ Ordine del consulenti del lavoro. Concluderà i lavori Franco D’Amico coordinatore generale consulenza statistica attuariale dell’Inail.

Michelangelo e Giovanni, avete una mamma troppo sprint! Auguroni a MARA Solazzo Vizziello per il suo 41mo compleanno dalle sue amate sorelle Donatella, Roberta e Valeria

Contrattazione e Filca-Cisl Si conclude oggi il seminario interregionale sulla contrattazione nel settore delle costruzioni promosso dalla scuola nazionale di formazione della Filca Cisl con la tavola rotonda sul tema «Contrattazione: occupazione e Mezzogiorno. A che puntosiamooggi?»,con lapartecipazionedelsegretarionazionale della Filca, Franco Turi. All’incontro interverranno anche Leonardo Cuoco, economista, Fabrizio Nardoni, dell’Ance nazionale, Nino Falotico, segretario generale della Cisl Basilicata. La due giorni che si conclude oggi, prevedeva tre sessioni didattiche: relazioni industriali e azione sindacale, rappresentanza e partecipazione esalario eregolarità. Ilpercorso formativoè curato da Eugenio serafino, coordinatore della formazione per l’area sud.

Provincia e Apt sul turismo «Leazioni strategicheperlapromozione dellaBasilicatanei mercati internazionali, messe in campo dalla Regione e dall'Apt, rappresentano una opportunità soprattutto per il territorio materano» Lo ha riferito l'assessore provinciale al Turismo, Giuseppe Dalessandro, a margine della conferenza stampa durante la quale l'assessore Straziuso e il direttore Perri hanno presentato, tra gli altri, i corrispondenti esteri dei paesi su cui insisteranno le offerte turistiche del territorio. «La strategia dell'Apt ci sembra appropriata - ha precisato Dalessandro - anche perché il flusso turistico estero nel nostro territorio non raggiunge livelli soddisfacenti, nonostante gli sforzi tesi a costruire politiche turistiche organiche e rispondenti alle esigenze del territorio».

Osservatorio sul credito Per una puntuale analisi sulla situazione del credito nella provincia di Matera e sulle problematiche di accesso ai finanziamenti bancari segnalate dalle imprese del comparto del mobile imbottito, il Prefetto di Matera, Francesco Monteleone, ha convocato per oggi alle 10,30 nella sede del palazzo di Governo in piazza Vittorio Veneto il tavolo provinciale dell’Osservatorio regionale che è stato istituito ai sensi dell’art. 12, comma 6, del decreto legge 29 novembre 2008, n.185 convertito con modificazione dalla legge 28 gennaio 2009, n.2, recante “Misure urgenti per il sostegno alle famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”. All’incontro sono stati invitati a partecipare il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, il presidente della Provincia di Matera Franco Stella, il Commissario prefettizio del Comune di Matera Sandro Calvosa, il direttore della filiale della Banca d’Italia di Potenza, il presidente della Camera di Commercio di Matera Angelo Tortorelli, il direttore territoriale dell’Economia e delle Finanze di Matera, il presidente dell’Abi Basilicata, il presidente di Confindustria Basilicata, il presidente del Distretto del Mobile imbottito Tito Di Maggio, il presidente dell’Api di Matera, Nunzio Olivieri.

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 GUERRICCHIO Via D. L. Sturzo 55

TAXI MATERA 3332685173 0835/264428

PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra SERVIZI SOCIALI Croce verde Sert Cooperativa “Jan Patocka” Associazione “Matera gioca”

0835/262260 0835/336882 0835/331314

0835-310066/310045 0835/253704 0835/333604 0835/312005

emergenza sanitaria

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Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Meta-

ponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.1018.10 GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Mostra al museo Ridola C’E’ tempo fino al 25 gennaio 2010 per visitare nel museo Ridola di Matera la mostra dedicata alla cura dei defunti nel materano tra l’età tardo antica e altomedioevale. Con questa esposizione si è dato avvio al primo di una serie di incontri destinati alla conoscenza e alla rivalutazione dell’archeologia post-antica del comprensorio materano. Per la prima volta è stato possibile osservare da vicino e venire a contatto con tutta una collocazione di manufatti non molto noti, che vanno da oggetti in metallo e vetro a quelli in ceramica. Grazie a questi materiali ritrovati si sono potuti ricostruire sia i rituali funerari tra IV e VII sec. d.C, che il contesto storico oltre a capire il territorio. Infatti, si è desunto e constatato che la presenza di certi reperti tra loro molto simili, nonostante la rarità dei pezzi, ritrovati in ambienti dissimili appartenenti a diverse parti dell’Italia meridionale, altro non sono che la testimonianza di una fervida attività commerciale. Il grande lavoro di ritrovamento degli oggetti scoperti lo si deve attribuire alla tenacia del fondatore del Museo Ridola, Domenico Ridola, e alla sua prima direttrice Eleonora Bracco. Medico di professione e archeologo per passione, a lui si attribuisce la scoperta della presenza dell’uomo a Matera sin dal Paleolitico inferiore. Ridola ha infatti il merito di aver riportato in vita i segni della grande civilità della sua città, Matera, nel 1883. La mostra è aperta ogni lunedì dalle 14 alle 20 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20. Per prenotazioni: 0835310068

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033

•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì

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30 Matera agenda


Il Fortis Murgia ora convince Arrivano i risultati sostenuti da un progresso del gioco dell’undici rosanero MATERA - Anche se il tecnico Squicciarini dopo la vittoria con l’Avigliano ha bacchettato i suoi ragazzi (il tecnico ha puntato il dito su un calo di tensione avuto dalla squadra nel corso del match), il Fortis Murgia sta facendo dei seri progressi a livello di gioco espresso, progressi che sono anche supportati dai risultati. Contro l’Avigliano di Filadelfia, Delle Foglie e compagni si sono imposti con il punteggio di 3-1, ma il primo tempo poteva chiudersi con un risultato davvero roboante. Prima di andare a segno due volte, con Fabio Grassani e Vincenzo Margiotta, il bomber Fabio Frazzica era andato vicino al gol in almeno due occasioni. Dopo il doppio vantaggio, invece, è stato lo stesso Margiotta, oltre che Cannillo e ancora Frazzica ad essere pericolosi. Ma solo le ottime parate dell’estremo difensore della squadra ospite hanno evitato la continua capitolazione. Il tutto grazie ad una fluidità di gioco resa tale dalla ascesa di un giocatore che si sta pian piano facendo carico della squadra rosane-

Salvatore Maurelli e accanto mister Pasquale Squicciarini assieme al preparatore atletico Luigi Romano

ro, ovvero Salvatore Maurelli. Il centrocampista pugliese, che già conosce la città dei Sassi per aver vestito la maglia del Matera con l’allora presidente Vitantonio Ripoli, è in una condizione strepitosa e con la sua tenacia sta facendo crescere l’intera squadra attorno a sè. Nel dopo partita della gara con

l’Avigliano abbiamo provato a “stuzzicare” Squicciarini su questo argomento e il tecnico non ha potuto far altro che elogiare Maurelli: «Conoscevamo le qualità di Salvatore. Lui è un giocatore utile alla squadra che si sacrifica anche per i compagni». Ma se il tecnico non si sbilancia, spostando l’attenzione sull’intero gruppo, noi ci

sentiamo di attribuire alla crescita di Maurelli anche la crescita della squadra. Non a caso entrambe le azioni dei gol realizzati dal Fortis Murgia nel primo tempo sono partite dai suoi piedi. Adesso Maurelli ha scelto di prendersi “una giornata di riposo”. L’ammonizione, cercata e voluta nella gara di domenica scorsa gli consentirà di sconta-

re la squalifica per recidività di ammonizione nella partita che il Fortis Murgia giocherà a Ferrandina. Gli aragnesi sono gli ultimi della classe e convivono con i problemi già noti. Quindi il Fortis Murgia può permettersi il lusso di fare a meno del suo gladiatore di centrocampo, per poi tornare per la sfida interna col Policoro. Anche se per quella partita Maurelli potrebbe avere un nuovo partner nella zona mediana del campo. Infatti da oggi si apre la finestra di mercato per i campionati dilettantistici e il Fortis Murgia non si farà sfuggire l’occasione di puntellare il suo organico. Certamente ci sono dei movimenti in uscita e riguardano il centrocampista Nicola Castoro che ha chiesto e ottenuto di essere ceduto. Nella lista dei partenti ci sono anche il portiere Di Gioia, il materano doc Damiano Cappiello e l’attaccante Basile. In entrata invece si attende il colpo da 90, ma per il momento il nome resta top secret. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

UNDER 21 DI CALCIO A 5

Sfiorata l’impresa contro una corazzata imbattuta Primo posto e imbattibilità per il team di Andrisani

Resa con onore del Frascella Sei acuti della Bng Ecobas alla capolista Modugno Una marcia senza ostacoli

Il giocatore Laccetti e il tecnico del Frascella Matera, Michele Pavone

A TESTA alta contro l'invincibile corazzata del Modugno C5. Così sono usciti dal campo i ragazzi di mister Michele Pavone dopo la gara persa in casa per 3-5 contro i pugliesi. Si, perché, sino alla gara contro il Frascella Matera, la sesta della stagione, la squadra di mister Fracchiolla, forte di una prima squadra in serie A2 e numerosi giovani che fanno la differenza proprio in quel campionato, aveva sempre vinto con larghi vantaggi le sue gare, molte delle quali finite con una decina di gol di vantaggio. Infatti, compresa la gara di Matera, la squadra barese ha realizzato la bellezza di 54 reti, subendone solamente 5, tre delle quali realizzate proprio dai ragazzi di Pavone. Questi dati servono a spiegare la bontà di questo risultato, una sconfitta di misura che, tra l'altro, se fosse stato un pareggio non avrebbe provocato uno scandalo. Certo, perché Laccetti, Gesualdi e compagni hanno reso davvero la vita difficile ad una delle due capolista, giocando spesso alla pari e non sfruttando diverse occasioni d'oro per passare in vantaggio. Sbagliando così tanto, però, si scopre il fianco ad un avversario che non si lascia pregare per trovare persino il triplo vantaggio alla fine dei primi 20' di gioco. Sono le stelline della prima squadra del Modugno, Caetano e Antonelli a fare la differenza, il primo con un assist perfetto per l'1-0 di Cavallo, il secondo, italo-argenti-

no, con due giocate che arrotondano il risultato. Nella ripresa, recuperate le energie, la formazione di Pavone si sblocca grazie all'esordiente Barbosa, che bagna il suo esordio con una doppietta poco dopo, anche se nel frattempo ancora Antonelli aveva trovato la via della rete per i suoi ed un minuto più tardi rispetto al nuovo giocatore di Pavone, Cavallo chiudeva i conti per il 5-2. La rete per il definitivo 3-5 arrivava, invece, dai piedi di Gesualdi, ancora una volta tra i trascinatori del Frascella Matera. Contento per il comportamento dei suoi il tecnico Michele Pavone. “Sono davvero soddisfatto della prova dei ragazzi oggi -ha spiegato Pavone- abbiamo giocato con la prima della classe che fino ad oggi aveva dato almeno 10 gol ad ogni avversario. Gli abbiamo tenuto testa e con un pizzico di precisione in più, se avessimo pareggiato, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. La squadra sta crescendo e gli ultimi innesti stanno dando maggiori cambi e, quindi, più fiato a chi scende in campo. Se continuiamo così potremo prenderci ancora delle belle soddisfazioni”. La contemporanea sconfitta della Pellegrino Altamura permette ai materani di restare appaiati agli altamurani a 12 punti ed al terzo posto della classifica. Francesco Calia sport@luedi.it

CONTINUA la grande fuga della Bng Ecobas Matehra under 21. Con il sesto successo in altrettante gare, la formazione di mister Damiano Andrisani non accenna a rallentare la sua corsa alla fase finale del campionato nazionale under 21. La squadra formata ex novo dopo l'addio di diversi elementi, tra passaggi in prima squadra ed alcuni ragazzi che hanno raggiunto il limite d'età e non hanno continuato, sta rendendo al massimo sin da subito, infilando una serie di 6 vittorie, serie che rappresenta un record per la società e per il suo tecnico Andrisani, che guida da diversi anni la squadra giovanile della società del presidente Nico Taratufolo. Una grande soddisfazione, con il primo posto attualmente diviso con la corazzata Modugno C5, che forte della prima squadra in A2 sta facendo massacri su ogni campo e rappresenta certamente la squadra da battere. L'occasione è prospettata dal calendario, che opporrà le due capolista a pieni punti proprio la prossima domenica, in casa dei pugliesi. Comunque, un'altra pugliese è stata la vittima sacrificale della sesta vittoria del Mathera under 21, che ha superato per 5-2 il l'Atletico Ruvo sul proprio campo, in una gara tranquilla, con pochi pericoli per la porta materana. Tra l'altro, le assenza di Vinicius Da Cunha, Gianni Lecci e Nicola Tataranni, hanno comportato l'esordio del quarto under 18 con la maglia dell'under superiore e questa volta è toccato a Luciano Contini, che ha dimostrato le sue qualità giocando una buona partita alla pari dei suoi coetanei e dei ragazzi più grandi. La gara è partita bene con Fasano che porta in vantaggio i suoi ribadendo in rete una forte conclusione di Gammariello deviata corta dal portiere ospite. Il pareggio giunto su un dubbio rigore non scoraggia i materani,

Il tecnico Damiano Andrisani

che si portano sul doppio vantaggio grazie a capitan Gammariello ed Albanese, che permettono alla Bng Ecobas di chiudere la prima frazione sul 3-1. Nella ripresa una rete del Ruvo sembra

poter riaprire la gara, ma altre due reti di Albanese, che sigla la sua prima tripletta con la maglia del Mathera under 21, fuga ogni dubbio sul successo della squadra di Damiano Andrisani, che può esultare per il sesto successo in altrettante gare proprio alla vigilia dello scontro diretto con l'altra capolista, il forte Modugno C5. “Uno dei campionati più belli che stiamo facendo a livello giovanile spiega raggiante il presidente Nico Taratufolo- anche se, francamente, non ce l'aspettavamo, viste le molte partenze, chi per la prima squadra e chi semplicemente per raggiunti limiti d'età. Abbiamo dovuto rifare la rosa ed i nuovi si stanno comportando molto bene. La società -ha concluso il presidente della Bng Ecobas Mathera- è davvero soddisfatta del lavoro che si fa da anni con le squadre giovanili”. fra.cal.

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31 Calcio Eccellenza Contro l’Avigliano è arrivata la conferma della crescita del team di Squicciarini

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MIGLIONICO - Nell'aula magna dell'Istituto comprensivo di Miglionico, si è svolta un'ampia discussione, con la presentazione di dati statistici, su un fenomeno che sta assumendo sempre più contorni di rilevanza sociale: il gioco d'azzardo. Che sia “Gratta e vinci”o slot machine, il fenomeno del gioco sembra in forte crescita, soprattutto fra i giovani. Il dato è emerso da un'indagine svolta tra gli alunni della scuola primaria (classe quinta)edella secondariadiprimogrado del locale istituto. I risultati della ricerca, curata dall'associazione di promozione sociale “Omnia Mentis” e da “Magister vitae”, diretta da Rino Finamore, sono stati illustrati dalla psicoterapeuta Filomena Tataranni. Al convegno “Una malattia chiamata gioco” hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco, Angelo Buono (Pd); gli assessori provinciali Salvatore Auletta e Giuseppe

Miglionico Il dato allarmante di un sondaggio anonimo in tutta la provincia

Trentamila ammalati di gioco Dalessandro; il dirigente scolastico Amati, don Basilio Gavazzeni e don Giuseppe Tarasco. «La ricerca -ha spiegato Tataranni- è stata di tipo osservativo e descrittivo: sono stati proposti tre questionari, due per i ragazzi e uno per gli adulti, il cui obiettivo è stato quello di fotografare il rapporto esistente tra la popolazione locale e il gioco. Dai dati emerge che i ragazzi, giàa partire dai nove anni, conoscono i giochi a premi in particolar modo il Gratta e vinci e Superenalotto. Nel 40% dei casi, gli stessi hanno giocato almeno una volta al “Gratta e vinci”. Per quanto riguardo i ragazzi fra gli undici e i quindici anni, almeno il 30% gioca nei concorsi premi, an-

che in assenza di adulti, con gli amici e con i soldi della propria paghetta». La situazione degli adulti vede un 6%, presentare un profilo comportamentale paragonabile a quello del giocatore patologico e necessiterebbe di un intervento terapeutico e riabilitativo. «Rapportando questo dato alla sola popolazione adulta della provincia di Matera, risulta che circa 30.000 persone hanno bisogno di un intervento immediato. Questo dato non è trascurabile -sostiene Rino Finamore- se pensiamo che a questi vanno aggiunte le famiglie. L'impatto della dipendenza da gioco sul sistema familiare è devastante ed ha inevitabili ripercussioni sulla sfera finanziaria, relazionale,

emotiva, spirituale, lavorativa e sociale. Il disagio al quale sono sottoposti tutti i membri della famiglia è talmente elevato da portare, a lungo andare, alla disgregazione completa del nucleo familiare, con separazioni, abbandono di minori e, nei casi più gravi, persino al suicidio del giocatore». Il 13% della popolazione si colloca, invece, in una situazione intermedia e necessiterebbe di maggiori informazioni, sensibilizzazione e consulenza, al fine di potere mantenere il proprio quadro comportamentale entro limiti accettabili. «Si tratta di metodologie di contrasto al gioco che risultano assenti in tutta la Basilicata. -ha aggiunto Tataranni- Stante tali dati, in Basi-

I relatori al convegno di Miglionico (foto Martemix)

licata, circa trentamila persone sono in una situazione che richiederebbe una risposta sanitaria e sociale tempestiva e competente per evitare che il gioco si faccia sempre più duro ad essere sconfitto». Antonio Centonze provinciamt@luedi.it

Pisticci Il lavoro procede con sacrifici quotidiani, insufficienti i 4 cancellieri in servizio

Tribunale in emergenza continua Carichi gravosi e personale risicato, in attesa 1.558 processi penali e 2.790 civili PISTICCI - Non è una situazione allegra quella che continua a respirarsi al Tribunale di Pisticci. Niente di molto diverso, forse, da quanto succede in altre realtà italiane ma certo una condizione di emergenza continua, di quotidianità difficile da affrontare, di vera e propria coperta corta a cui si riesce a sopperire quotidianamente con una serie di difficoltà notevoli. Ma proviamo a raccontare questa situazione con alcuni numeri che siamo riusciti a recuperare. Molte infatti le cause pendenti e scarso il personale che può essere impiegato. Sono 1558 i processi penali pendenti (dato aggiornato a fine ottobre) che due giudici togati con una presenza complessiva di tre udienze al mese e uno onorario (più un secondo presente per altre due udienze mensili) riescono a garantire. Carichi di lavoro ragguardevole con il piccolo primato di 850 processi per il solo giudice onorario presente. Ma non va molto meglio nell'ambito civile laddove ci sono 2790 processi pendenti (dato in tempo reale) con un giudice togati (anche qui un

Il tribunale di Pisticci

piccolo record di 1704 procedimenti pendenti) e tre onorari a reggere il grosso del lavoro. Ma non è tutto perchè i cancellieri in servizio effettivo sono solamente quattro che debbono gestirsi il peso del lavoro dell'intero Tribunale con numeri inferiori a quelli tenuti nel passato dalle vecchie Procure. Una situazione di vera emergenza che sfocia in qualche caso in disservizio

laddove la necessità di garantire le udienze e il numero risicato dei cancellieri impedisce o può impedire (è successo in passato) che non vi sia la possibilità di depositare gli atti. Problemi contingenti che finiscono per essere superati ma che restano dietro l'angolo, basta un banale raffredddore, la semplcie malattia di una qualsiasi delle fondamentali figure in ser-

vizio presto il Tribunale di Pisticci a rischiare di far cadere quello che è un'autentico castello di carta retto su basi fragilissime. Nell'ultimo anno e mezzo nessun blocco, nessuna paralisi dell'attività ma una situazione che è difficile, estremamente difficile, proprio nella sua quotidianità. Il tutto con ovvi riflessi anche sul servizio che viene reso ai cittadini se il rinvio medio di un processo penale si aggira intorno ai cinque -sei mesi (tempo non irrilevante considerati i rischi della prescrizione) e che per un processo civile il semplice rinvio è mediamente nell'ordine dell'anno e mezzo di tempo. Tutti elementi che danno il segno di una difficoltà, di un'emergenza continua a cui si è costretti a sopperire di volta in volta anche, laddove necessario con arrivi di cancellieri, ad esempio, dal Tribunale di Matera. Un sistema che in questo modo continua ad andare avanti ma per il quale il rischio di un collasso è ancora e sempre dietro l'angolo vista l'estrema precarietà dei numeri che ci sono. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Il Pri si riorganizza e punta sui giovani MONTESCAGLIOSO - Il Partito repubblicano italiano, consociazione provinciale di Matera, nei giorni scorsi ha riunito, presso la sezione montese “Ugo La Malfa”, gli iscritti locali e quelli provenienti dalle sezioni di Matera, Ferrandina e dalla nuova sezione costituita a Bernalda. Al termine dell'incontro, è stata resa nota la nascita di un coordinamento provinciale del partito quale organismo provvisorio di rappresentanza, in vista del congresso provinciale da tenersi entro le fine dicembre. Nel documento si evidenzia come i Repubblicani ritengano siano oramai maturi i tempi per un rilancio dell'azione politica dell'Edera sull'intero territorio regionale, con la convinzione del «ruolo fondamentale che il pensiero liberaldemocratico può svolgere in un sistema politico in cui si è smarrito il senso di appartenenza e

di attaccamento ai valori fondanti la nostra democrazia». E' profondamente avvertita la necessità di provvedere a colmare il vuoto di idee e di proposte, che negli ultimi anni ha caratterizzato la vita politica regionale, «impegnata perlopiù a occupare in modo proprietario e trasversale le istituzioni e gli apparati pubblici», proponendo un'apertura al mondo giovanile e a tutte le potenzialità espresse da esso. La maggior parte dei nuovi iscritti al Pri della consociazione provinciale abbiano un’età media di 30 anni: questa è ritenuta la base dalla quale il Pri intende partire, «per avvicinare quanti credono in unprogetto serio di rilancio della politica regionale». Gli iscritti hanno individuato in Salvatore Ditaranto, Antonio La Cava, Bellisario Moliterni e Antonio Morelli i componenti il coordinamento. Michele Marchitelli

Miglionico La scarsa forma fisica ha avvantaggiato il Moliterno

Il primo schiaffo di stagione MIGLIONICO - Nessun rombo da Moliterno. La serie positiva del Miglionico si è fermata a 11. Il gol del momentaneo pareggiodel suo11 in campo, Vincenzo Andrulli, non è servito a evitare la prima sconfitta stagionale. Dopo 6 vittorie e 5 pareggi, il Miglionico è caduto contro la capolista, favorendone la fuga in vetta. Si è rivelato, quindi, ancora una volta triste, per gli uomini di mister Paterino la trasferta allo stadio “Venezia” di Moliterno. «Una gara strana quella di Moliterno. -commenta il dirigente Pizzolla- Accusavamo giàassenze importantiper la vitalità del nostro gioco, quali quelle di Lamacchia e Venezia, cui si sono aggiunte nuove defezioni. Diversi uomini scesi in

campo non erano in condizioni fisiche ottimali. Risentimenti muscolari e fastidi, che sembravano sopiti, si sono riacutizzati durante la gara, compromettendo le loro prestazioni e la stessa gara, rendendo vani i tentativi di recuperare il risultato. Il Moliterno non ci ha messo sotto, anzi nei primi minuti della partita, quando eravamo al top siamo stati anche pericolosi. Se fossimo passati in vantaggio, magari la gara poteva anche incanalarsi diversamente. Dopo ilgol del nostro momentaneo pareggio, grazie a quel genio del gol chiamato Andrulli, ho pensato che anche nella terra del canestrato avremmo potuto portare a casa un buon risultato. Ma cosi' non e' stato. Il Moliterno ha trovato due

gol, grazie al provvidenziale e quantomai redditizio sostituto entrato a seguito dell'infortunio del loro attaccante. Il Miglionico nehatrovatouno solodigol,giocando conun tridentenon altop. Lambertini in sofferenza fisica non ha potuto essere incisivo in attacco come altre volte e stessa cosaindifesa conAcitoeGaleota alle prese con guai muscolari. Abbiamo perso contro una buona squadrae nonne facciamoun dramma. Poi, perdere contro una compagine corretta e sostenuta da un pubblico altrettanto corretto e caloroso che l'ha incitata per 90 minuti, rende meno amara lasconfitta. Speriamoanche noi di avere un pubblico cosi' al comunale di Miglionico, quando aprira' speriamo a bre-

Michele Capozzi

ve, i battenti». Nonostante la sconfitta, il Miglionico resta comunque in seconda posizione a 5 punti dalla vetta. Ora occhi puntati sulla prossima casalinga, contro un Balvano penultimo e

alla ricerca di punti. Intanto, voci di mercato danno per certo il ritorno del portiere under, Capozzi, a rivestire la casacca biancoverde, in sostituzione di Prisco. a.ce.

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Gorgoglione Gagliardi: «L’installazione di Acinello di Stigliano sarebbe peggio della Fenice»

«Il grande bluff delle centrali» I comitati civici sono certi che gli impianti in progetto sarebbero convertiti a rifiuti GORGOGLIONE - Dietro le centrali termoelettriche si nascondono spesso altri fini speculativi, ai limiti della legalità e fortemente compromettenti per l’ambiente. Ne sono sicuri i membri del “Comitato civico territoriale dei calanchi” e del “Comitato civico Gorgoglione”, che attraverso il portavoce, Vincenzo Gagliardi, fa il punto sul recente fermento di installazioni nella Collina, con attenzione particolare all’impianto previsto in zona “Acinello” di Stigliano. «Queste centrali hanno bisogno, per alimentarsi, di cippato di legno che come è lampante non è reperibile sul territorio, basti pensare che solo quella di Stigliano (località “acinello”) avrebbe bisogno di 400.000 tonnellate di legno all'anno per alimentarsi. -spiega Gagliardi-Chiariamoci un po' le idee: una centrale a biomassa è un impianto di teleriscaldamento (riscaldamento a distanza) termoelettrico, dove vengono sfruttati come biomassa esclusivamente gli scarti di legno non trattato e inutilizzato; ad esempio i residui delle potature boschive, le cortecce, gli scarti di legno dalle segherie e dalle industrie. Se ci si attiene rigidamente all'uso di questo materiale combustibile, il ciclo ecologico del carbonio-idrogeno-ossigeno è chiuso, ovvero non provoca alcun aumento delle quantità di anidride carbonica nell'atmosfera. È da notare che l'approvvigionamento della biomassa avvenga nelle vicinanze della centrale, affinché i costi, sia economici che di inquinamento ambientale dovuti inevitabilmente al trasporto, siano accettabili. Aggiungiamo che il grado di prestazione elettrica del processo di combustione (cioè la quantità di calore che si riesce a trasformare in energia elettrica) è solo del 18%; ciò vuol dire che il restante 72% dell'energia può essere utilizzata solo per il teleriscaldamento, altrimenti andrebbe persa. Con queste caratteristiche, parlando di impianti a misura d'uomo (5-6 MWh) e appurato la reale reperibilità del cippato per la combustione il risultato ottenibile è al quanto positivo. Rispetto a quella di Acinello (località di Stigliano ma ad un tiro di schioppo da Aliano, vicinissimo a Cirigliano, a Gorgoglione, Guardia Perticara, San Brancato, Sant'Arcangelo…) -prosegue Gagliardiun mostro da 35 MW, che a pieno regime potrebbe sviluppare una potenza di 150 MW per cosa? Per beneficiare dell'acqua calda che un siffatto impianto produce e poterla fare arrivare ai singoli utenti (rete di teleriscaldamento), la centrale deve essere il più possibile vicino al centro abitato, che deve servire. L'assurdo del mostro che si andrebbe a costruire e che il suo raffreddamento non è ad acqua, bensì ad aria, cioè non produrrebbe niente se non un pericolosissimo innalzamento della temperatura, oltre all’evidente inquinamento, in tutta la zona circo-

Il luogo dove dovrebbe sorgere la centrale in zona Acinello Stigliano, in mezzo a diversi comuni della Collina

stante. Non c'è bisogno della zingara per capire che questa non è una centrale a biomassa, ma un sofisticato inquinante inceneritore di rifiuti. Da notare che la tecnologia adoperata non è neanche delle più evolute. La costruzione “a pioggia” di nuovi termovalorizzatori lascia semplicemente basiti. Siamo l'unico Paese rimasto a destinare ogni risorsa disponibile verso una tecnologia nella quale all'interno dei paesi “sviluppati” ormai più nessuno crede, mentre al solare, ad esempio, viene stanziato solo lo 0,00002% dei finanziamenti Cip 6. Gli inceneritori o termodistruttori sono impianti di smaltimento di rifiuti che bruciandoli ne riducono il peso e il volume. Un termovalorizzatore è di fatto un inceneritore di rifiuti in grado di sfruttare il contenuto calorico dei rifiuti stessi per generare calore, riscaldare acqua ed infine produrre energia elettrica. Circa 1/3 in peso dei rifiuti in entrata si ritrova a fine ciclo in forma di ceneri, ma co-

me la fisica insegna “niente si crea, né si distrugge, ma tutto si trasforma”, così la parte della materia che non si ritrova in uscita viene emessa nel corso del processo. Molti composti emessi da un termodistruttore sono persistenti, cioè resistenti ai processi naturali di degradazione, bioaccumulabili, perché si accumulano nei tessuti degli animali viventi trasferendosi da un organismo all'altro lungo la catena alimentare (fino a giungere all'uomo) e tossici, in quanto sono sostanze che per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare patologie acute o croniche fino a poter determinare la morte dell'organismo esposto. Basti pensare che non esiste una soglia minima di sicurezza per le diossine e possono essere nocive per l'uomo a qualsiasi livello di assimilazione (US Environment Protection Agency 1994). Anche nel caso in cui le emissioni rientrino nei limiti di legge è necessario considerare l'accumulo dell'inquinante nell'ambiente circo-

stante. Le sostanze contaminanti emesse da un inceneritore per via diretta o indiretta inquinano l'aria, il suolo e le falde acquifere. Inoltre la loro caratteristica di resistenza alla degradazione naturale ne determina un progressivo accumulo nell'ambiente e pongono problemi anche a bassa concentrazione. Non abbiamo bisogno di ulteriori inceneritori, siamo già stati sufficientemente violati, vedi “La Fenice” di Melfi, uno dei più grandi d'Italia, comunque più piccolo di questo di Acinello, ma se noi così poco industrializzati e così poche persone abbiamo bisogno di tutto ciò, le altre regioni come fanno? O qualcuno ha deciso ed eletto una regione su tutte a diventare il bidone del resto? Già qualche anno fa questi “alcuni” sotto il nome di azienda Gavazzi Green Power S.p.A. di Milano prospettarono, e tuttora ribadiscono, che il legno occorrente sarebbe “importato” dal Ghana, con buona pace dell'economia locale, comprensibilmente antieconomico, garantendoci un traffico di camion di uno ogni cinque minuti da e per i porti di sbarco (Salerno o Taranto). Senza prenderci in giro è lapalissiano che queste centrali altro non saranno che termodistruttori di immondizia (Cdr) nella sua infinita varietà. Possibile che soltanto perché questa bella regione ha una bassa densità demografica debba essere assaltata da questi… “alcuni” ?». Gagliardi e il comitato civico, sostengono che sarebbe meglio «concentrare le nostre energie per risolvere problemi ben più importanti per noi, come il rilancio turistico, l'occupazione, il dissesto idro-geologico, la desertificazione, la Basilicata e tra le prime regioni italiane che mostra questo processo in stato avanzato». a.corrado@luedi.it

Digilio replica alle accuse

«Il Pdl parla a vanvera» TRICARICO - «La centrale a biomasse che la società energetica Clean Energy è in procinto di realizzare in territorio di Tricarico, non è stata autorizzata da alcuna delibera di Giunta provinciale». A precisarlo, in una nota, è l’ex assessore provinciale alla Cultura, Giuseppe Digilio, esponente dei Verdi, replicando alle critiche del Pdl di Grassano. «La mia indubbia coerenza politica, consumata all'interno dello stesso partito dei Verdi da oltre 20 anni spiega Digilio- non può dare adito a dubbi su come la penso in ordine a politiche ambientali. Se mai ci si dipinge di colori diversi, come scrive l'esponente del Pdl locale, lo si fa in prossimità di campagne elettorali lasciando credere agli ignari cittadini diessere coerenti, questo è da sofisti e quindinonmi appartiene.Ladelibera citata dall'esponente del Pdl grassanese, proprio per la sua natura d'indirizzo, ha lo scopo di fissare alcuni criteri con cui si dovrebbero redigere eventuali richieste terze per la realizzazione di centrali energetiche. Infatti, se si leggessero attentamente le carte e non si ricorresse ai risultati di ricerca su Wikipedia per riportare citazioni di autorevoli filosofi, si comprenderebbe meglio che nè il sottoscritto, nè la Giunta Nigro ha firmato alcuna delibera di autorizzazione non perscelta politica(mipiacerebbe dire di essere stato palatino di questa giusta causa), ma perché la Provincia

Incontro con il senatore Filippo Bubbico dopo il successo di Speranza

Il Pd Irsina pronto alla svolta IRSINA - E’stata una piacevole serata, quella vissuta l'altra sera tra gli iscritti al Pd di Irsina, in larga parte fedelissimi, che hanno sostenuto la causa del candidato alla segreteria regionale del Pd, Roberto Speranza. La “serata tra amici”è stata offerta dalla consigliera Anna Amenta, che ha voluto ringraziare tutti per l'impegno profuso nell'ambito della tornata congressuale, conseguito dal brillante risultato dell'attuale segretario regionale Roberto Speranza. La serata è stata propizia, per festeggiare l'ingresso nel consiglio provinciale della neo consigliera. Alla serata, per l'occasione, non è voluto mancare il senatore del Pd, Filippo Bubbico, che ha subito risposto all'invito mostrando pieno interesse ed una evidente soddisfazione per l'evolversi della serata. Alle 20.30 in punto, la sala riunioni della cooperativa “Arenacea” era gremita dalla festosa comitiva che si è raccolta intorno a Bubbico e alla consigliera Amenta. Un’occasione per fare il punto della situazione in vista dei futuri impegni politici, molte facce nuove, dentro e fuori la sala riunioni, hanno atteso che sia il senatore che la consigliera prendessero la parola, data successivamente dopo una piccola introduzione dalla segretaria del circolo Pd di Irsina, Maddalena Coletta: «Sono tornato con piacere a Irsina -ha spiegato Bubbico- perché ero sicuro di trovare questo calore e questo ambiente. Non è una sorpresa per me, poiché questi segnali li ho colti già nei precedenti incontri fatti, sono segnali che mostrano aspettative ceh no bisogna eludere -ha affermato

Bubbico- a Irsina arriva proprio da parte della gente, una evidente voglia di cambiamento, che bisogna necessariamente interpretare, per costruire attraverso l'aiuto, e la generosità dei più anziani, un progetto importante per Irsina. Tra la gente in sala questa sera -ha concluso il senatore Bubbico- colgo tanti visi nuovi intorno ad Anna, a conferma di quanto appena detto, sulla base di questi fatti inconfutabili, non posso che congedarmi da voi continuando a garantire il mio contributo e tutto il supporto necessario». Anna Amenta ha detto: «Abbiamo colto questa occasione per rivederci un pò tutti. L'ottimo risultato conseguito nella tornata congressuale che ha consegnato al nostro candidato, Roberto Speranza, la direzione del Pd lucano e il mio ingresso nel consiglio provinciale , sono tutte due -ha affermato Amentadue motivi di grande soddisfazione, frutto dell'impegno delle tante persone che hanno avuto fiducia in noi. Questa serata suggellata dalla presenza ancora una volta del senatore Bubbico, è servita per vivere un momento di relax e di amicizia tra sostenitori, simpatizzanti e semplici amici che ci sostengono nella nostra azione politica. C'è tanto da fare -conclude la consigliera Anna Amenta- ci sono molti temi e molte criticità attinenti al nostro territorio ed alla nostra città che vanno affrontati, cercheremo con l'aiuto di tutti di affrontarli e di solevare il più possibile la nostra città dalle tante questioni aperte che meritano una soluzione». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

non ha competenza in materia, indica esclusivamente le linee di indirizzo generale rispetto alle modalità con cui le richieste di insediamento debbono essere valutate dai rispettivi Uffici tecnici. Come dire una serie di “fatto salvo..” e “a condizioni che..”. Platone, Protagora e tutti i filosofi della storia e le più suggestive citazioni dei grandi latinisti non possono colmare un difetto di ignoranza, nè il consenso elettorale, sia pure notevole, affida diritto di parole scritte a vanvera tese solo a denigrare l'onorabilità e la coerenza delle persone. Bisogna leggere le carte e farsi aiutare, se è il caso, a comprendere qual è la differenza tra Delibera d'indirizzo e Determina dirigenziale. In queste due parole, c'è la differenza tra amministratori e dirigenti. È, infatti, il dirigente provinciale che in Conferenza di servizi, esprime parere sulle eventuali richieste, non la Giunta provinciale. Vorrei ricordare, però, che la mia storia politica e personale è talmente trasparente e nota a tutti che con non ha bisogno di essere accompagnata da “comunicazione retorica”come si scrive sul giornale. Ho sempre assunto su di me la responsabilità delle cose che dico e non faccio mai dire ad altri quello che ho da dire. Sulla realizzazione della centrale in questione, ribadisco la mia netta e inequivocabile contrarietà sia come esponente del partito dei Verdi, che come cittadino». provinciamt@luedi.it

I “Campanili” di Sky oggi fanno tappa nel centro di Tricarico TRICARICO - E’ iniziata ieri e durerà fino a domenica 6 dicembre, alle 20 su Marcopolo un'intera settimana dedicata alle più belle località della provincia di Matera. Sette puntate speciali del format “Campanili” portano i telespettatori alla scoperta di altrettanti luoghi da non perdere, luoghi dalle origini antichissime, ricchi di storie da raccontare. Il viaggio è iniziato da Valsinni, sospesa tra il mare e i monti e sormontata dal Castello della storica famiglia dei Morra (30 novembre) per poi proseguire verso Aliano, piccolo centro immerso nel fantastico paesaggio dei calanchi (1 dicembre); oggi la troupe è a Tricarico, per ammirare le sue splendide mura; si prosegue poi verso Colobraro (3 dicembre), per poi approdare a Rotondella con i suoi palazzi arricchiti da bellissimi portali(4 dicembre); chiudono l'itinerario Cirigliano (5 dicembre) e Miglionico ( 6 dicembre). Campanili è un format di punta del canale Marcopolo, la televisione dei viaggi e del turismo visibile in esclusiva su Sky al canale numero 414. E' un viaggio tra natura e memoria per scoprire l'anima dei piccoli borghi e delle più belle località disseminate sul territorio italiano. provinciamt@luedi.it

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Bernalda I “Cittadini Attivi” scrivono al prefetto e al ministro dell’Interno

«Vogliamo conoscere i conti del Comune» BERNALDA - Avevano chiesto al commissario prefettizio, Mariarita Iaculli, di conoscere la situazione finanziaria del Comune di Bernalda, ma non hanno ricevuto risposta per mesi; così, il comitato “Cittadini Attivi” ha scritto al ministro dell’Interno e al prefetto di Matera, affinchè il commissario Iaculli venga sollecitato a risponedere. «A seguito della ricusazione delle liste che nell’aprile scorsoportò al commissariamento del Comune -si legge nella lettera del comitato bernaldese- lo scrivente Comitato, nell'esercizio delle proprie funzioni sociali e nell'interesse esclusivo della collettività bernaldese-metapontina, ha a suo tempo formalmente richiesto al commissario alcuni quesiti, riguardanti una serie di dati attualmente non noti alla popolazione cittadina e rife-

ribili ai diversi campi amministrativi verificabili dal suddetto funzionario. In particolare, le richieste avanzate hanno riguardato la pubblicazione degli elementi conoscitivi dei bilanci e dei conti economici di Bernalda-Metaponto, riferiti soprattutto all'esatta e attuale situazione finanziaria e ai debiti reali gravanti su questo Comune. Inoltre, sono state richieste diverse verifiche riferibili soprattutto alla conoscenza degli elementi di legalitàe legittimitàdi numerosiatti e deliberati adottati dallepassate amministrazioni. Quanto richiesto è stato ribadito, oltre che per iscritto, anche verbalmente nell'unico incontro tenutosi tra una delegazione del Comitato e il commissario prefettizio. Poiché continuano a pervenire pressanti richieste -argomentano dal comitato- molte delle quali

anche allarmate, da parte di cittadini che vorrebbero giustamente essere informati della esatta situazione complessiva in cui versa il Comune di Bernalda, e non avendo a tutt'oggi ricevuto ancora alcuna risposta in merito, il comitato chiede a ministro e prefetto di voler sollecitare il commissario del Comune di Bernalda a ottemperare a quanto ufficialmente richiesto, nella convinzione che tutto ciò rientri tra le competenze giuridiche e istituzionali previste per la funzione di commissario. Oltretutto, con la campagna elettorale ormai alle porte, i cittadini e gli elettori vogliono che venga reso noto da subito ogni elemento utile alla valutazione dello stato di legalità complessiva riguardante la pubblica Istituzione locale». provinciamt@luedi.it

Il comitato “Cittadini Attivi” di Bernalda

Tursi La religiosa ha spiegato come vengono utilizzati i fondi raccolti anche tra i banchi

Una grande lezione di umanità A scuola il toccante incontro con suor Roberta, missionaria in Equador TURSI - Suor Roberta Bassanelli, missionaria in Equador per sette anni, ha incontrato gli alunni della scuola media “Sant'Andrea Avellino” per raccontare la sua esperienza, servendosi delle foto digitali che aveva scattato ai ragazzi e alle ragazze dove lei ha insegnato. E' stata presentata da Antonietta Di Lorenzo, una suora che fa parte dello stesso Ordine religioso, per far conoscere agli alunni, la persona alla quale venivano mandati i fondi, che le varie classi raccolgono ogni mese con il progetto di solidarietà. Suor Roberta ha portato tutto: computer e videoproiettore, ed avendo i capelli biondi, con il suo bel sorriso ha esordito così: «Non sono polacca, sono bergamasca. Dodici anni fa sono stata qui a Tursi per organizzare la prima volta il Grest, il campus estivo rivolto ai ragazzi». Poi servendosi delle slide (immagini), ha iniziato la sua lectio: «Il livello economico dell'Equador è molto basso e si vive in povertà estrema. Fa sempre caldo e la temperatura media è di 35 gradi. E' una popolazione giovane, ci sono tantissimi bambini». E, così, sullo schermo sfilavano i visi delle persone che rappresentano le tre culture dell'America Latina: i Maya, gli Atzechi ed gli Incas. Si vedevano le immagini della città di Pajàn, dove lei ha lavorato. Poi ha continuato: «La nostra parrocchia ha 36.000 abitanti, con un solo sacerdote. La popolazione è a maggioranza cattolica. Il 50% di loro è sotto i venti anni. Le strade non sono asfaltate; la gente lavora alla raccolta del caffè e prende, in un giorno di lavoro, tre euro. Le case dei nostri parrocchiani sono fatte con le can-

Il punto in un convegno della Fidapa

Ora le donne sono più tutelate

Suor Roberta Bassanelli con i ragazzi della scuola di Tursi

ne di bambù ed il tetto di paglia. Una famiglia ha in media cinque figli. Qui la fame non è una cosa passata di moda. Uno dei problemi più importanti e urgenti è l'analfabetismo. Sono analfabeti il 25% della popolazione e nelle zone rurali ci sono molti abbandoni scolastici. Ho conosciuto bambini che per arrivare a scuola camminavano per due ore e bambini che facevano i compiti sotto i lampioni delle strade. In parrocchia abbiamo creato una scuola priva-

ta per 200 di loro e aperto un oratorio. Ci sono nel Centro cinque computer che abbiamo potuto comprare grazie alle offerte di voi italiani. Il mercoledì, all'interno dell'oratorio, ospitiamo i poveri per il pranzo. Con il progetto “Adozioni a distanza”, aiutiamo durante l'anno 150 bambini e le loro famiglie offrendo, oltre al vitto, la cartella, le scarpe e una coperta. Il poco che voi date è molto per i bambini di Pajan (e qui c'è stato un lungo applauso). La preside, Car-

mela Liuzzi, che era presente ha commentato cosi l'incontro: «Ci ha fatto una lezione di umanità. La sua testimonianza diretta è migliore di tante lettere». Poi la suora alle domande degli alunni ha risposto cosi: «Mi è costato molto lasciare l'Equador. Ricordatevi che il vostro futuro si prepara già da ora. Sono sicura che in qualcuno di voi, c'è il desiderio di andare in missione». Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

POLICORO - Consueto appuntamento monotematico da parte della locale sezione della Fidapa che nei giorni scorsi, in occasione della giornata internazionale della violenza contro le donne, ha voluto organizzare, nella sala consiliare del Municipio unatavola rotondaa più voci all'interno della traccia nazionale: “Alla ricerca di un valore perduto…”, dal tema: “L'esperienza della donna nella realtà socio-economica. Molestie, maltrattamenti e violenze”. Tante le relazioni di professionisti, componenti di associazioni e pubblici ufficiali, dalle quali è emerso che la violenza sulle donne può essere in buona sostanza: psicologica, morale, materiale (minacce, percosse, ecc.) e sessuale, dove la prima è quella che lascia i peggiori strascichi nel percorso di vita di una donna. E, per coprire un vuoto legislativo, recentemente è stata approvata la legge 38/2009 cosiddetta “stalking”, che tutela le donne contro questi reati penali. Inoltre, durante il convegno sono stai citati anche deidati Istat dai quali emerge chiaramente come le vittime siano per un buon 90% donne che lavorano, e che tali reati si consumano in ambienti di lavoro o luoghi pubblici; mentre per il restante 10%, tra le mura domestiche poiché sono casalinghe le donne che subiscono tali violenza. È stato sfatato anche il luogo comune secondo il quale sarebbero gli stranieri i carnefici, e invece non sarebbe così, come ha spiegato nel suo intervento il medico del Pronto soccorso dell'ospedale di Policoro, dottor Cito, il quale, sempre citando la fonte Istat, ha sostenuto come, invece, gli aggressori sono italiani e nella maggior parte dei casi conoscenti della vittima e solo in minima per-

centuale stranieri, e di come su un campione di 100 donne la propensione alla denuncia sia del 5,1%. In Basilicata il fenomeno sarebbe molto diffuso, come affermato da Antonietta Giacoia, e raggiungerebbe il 62%. Poi l'avvocatessa Ilaria Baldasserre e il sottotenente della locale compagnia dei Carabinieri, Annalisa Pomidoro, hanno approfondito tecnicamente le novità della legge sullo stalking, con il procedimento penale che si avvia a querela di parte per la maggior parte dei casi; dell'ammonimento, divieto di frequentare luoghi della potenziale vittima e ordine di protezione come misure preventive; e informato che in provincia di Matera è presente un nucleo specializzato anti-stalking, la cui funzione basilareè quelladi prevenire la persecuzione ai danni della donna, e in questo è di fondamentale importanza il ruolo dei servizi sociali di ogni singolo Comune, dei consultori e delle associazioni ad hoc presenti sul territorio nazionale come Telefono donna per citarne una. E' stato anche ribadito che il fenomeno si può arginare con la denuncia, che molte evitano per l'impatto mediatico che avrebbe nella società civile; e la cultura dei maltrattamenti molto radicata anche nelle giovani generazioni. Sono intervenute tra le altre persone: Elisa Polistena e Maria Antonietta Amoroso per la Fidapa; Tiziana Grezzi per l'associazione Inner Whell Italia; Franca Mauro del Cav; Ines Nesi di Voce di donna; Michele Benedetto e Franco Garofalo per i Lions, Cinzia Marroccoli per Telefono donna, Luisa Lasaponara assessore comunale alle Pari Opportunità, mentre Maria Levito ha coordinato i lavori. Gabriele Elia

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Cerimonia solenne al PalaErcole per i martiri di Nassiriya

Policoro Bagni spesso impraticabili

Policoro commemora i caduti per la pace

Terminal bus abbandonato e nel degrado

POLICORO - Nell'ambito delle cerimonie per i cinquant'anni di autonomia comunale (1959-2009) all'interno del Palazzetto dello sport e del tempo libero “PalaErcole” di Policoro, nella serata di sabato scorso, l'Amministrazione comunale ha organizzato una solenne cerimonia per i “Caduti in onor di pace”, in ricordo delle vittime di Nassiriya. La manifestazione è stata preceduta, durante la mattinata, da un cordiale incontro presso il Palazzo di città tra il sindaco, Nicola Lopatriello, e il Generale di brigata dei carabinieri, Mauro Cipolletta, durante il quale il primo cittadino ha illustrato come Policoro si sia evoluta negli anni, diventando il punto di riferimento del comprensorio jonico non solo lucano, e di come il Metapontino sia il crocevia tra Puglia e Calabria; pertanto, quest'area necessiti di un'attenzione particolare delle forze dell'ordine. Poi, nel pomeriggio, è stato lo stesso Lopatriello a ricordare il sacrificio umano: «Di 19 cittadini italiani di cui 12 militari

Il sindaco Lopatriello alla giornata commemorativa

dell'Arma caduti per un vile attacco nell'operazione “Antica Babilonia” a Nassiriya per conto del Governo italiano in missione di pace il 12 novembre del 2003, uccisi da una cisterna, che ha colpito la nostra base per portare in quella parte del mondo: democrazia, sviluppo e pace. Tutta l'Italia, quel giorno, è

rimasta addolorata e ne ricorda ancora oggi le gesta di questi uomini valorosi e coraggiosi, tra cui c'era anche il corregionale Filippo Merlino». Inoltre, ha lodato l'operato quotidiano delle forze dell'ordine che ogni giorno: «Con impegno, zelo e sacrificio cercano di farci vivere con serenità». Durante la cerimonia, il primo cittadino di Policoro ha donato ai genitori di Filippo Merlino un medaglione e una pergamena preannunciando, oltre alla già avvenuta intitolazione di una via cittadina: “Martiri di Nassiriya” ai caduti in Iraq tra il quartiere San Pio e via Massimo D'Azeglio, nei nuovi quartieri nei pressi dell'ospedale civile papa “Giovanni Paolo II”, che dedicherà altre due vie cittadine, una allo stesso Filippo Merlino e l'altra a Claudio Pezzuto, anch'egli militare della Benemerita. Il generale Cipolletta ha ringraziato, nel suo intervento, l'Amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata nell'intitolare una via a chi ha tenuto alta la

bandiera dell'Italia nel mondo, definendo anch'egli l'attacco alla nostra base del 2003: «Vile attentato a cui purtroppo ne sono seguiti nel tempo, 2004-2006, altri attentati contro i nostri ragazzi mietendo altre vittime in terra straniera. Il loro ricordo rimane indelebile per noi e saremo per sempre grati a questi uomini il cui sacrificio speriamo non sia stato vano: fortunata è quella terra che non ha bisogno di eroi…l'augurio è che non ci siano altri sacrifici per diffondere la pace nel mondo». Il sacerdote della chiesa Buon Pastore, don Salvatore De Pizzo, ha officiato una breve Messa, ricordando come la loro vita spirituale continui nella vita eterna, definando i militari sentinelle di pace al servizio della sicurezza. Il maresciallo della locale compagnia, Calabretto, ha invece letto la “Preghiera del carabiniere”. Sempre nella stessa serata è stata scoperta una lapide marmorea, e poi si è conclusa con l'esibizione dalla Fanfara dei carabinieri. provinciamt@luedi.it

Policoro L’impegno di Vincenzo Pastore

Dal salvamento in mare alla Protezione civile POLICORO - Anche durante il periodo invernale continua incessantemente l'attività dell'Associazione nautica e motonautica lucana, affiliata alla FimConi, di Vincenzo Pastore. Dopo aver presentato, nelle scorse settimane, il bilancio dell'attività di salvamento sulle spiagge di Policoro durante la stagione estiva, in collaborazione con Basilicata Soccorso e la Capitaneria di porto di Taranto, Locamare di Policoro, il presidente dell'associazione Vincenzo Pastore (nella foto), è stato nei giorni scorsi nel Golfo di Policastro per una dimostrazione di salvamento per il recupero di natanti e bagnanti nelle acque che bagnano Maratea e Sapri, di concerto con la Protezione civile regionale a bordo di moto d'acqua e di un gommone oceanico. Durante le giornate sono stati simulati tuffi dal-

lo scoglio e dall'elicottero, nonché si è provveduto al recupero di natanti pericolanti dalle 9 alle 16. «Sono state giornate molto impegnative -racconta Pastore- e full immersion quelle che ci hanno visto protagonisti, insieme ad altri volontari, nel mar Tirreno e reputo tale iniziativa molto formativa sotto il profilo umano e professionale perché è stata svolta in partnership con la Protezione civile, altra associazione impegnata sul fronte degli aiuti umanitari in terra come noi lo siamo in acqua. E, sulla scorta di questa esperienza congiunta, stiamo anche pensando di aprire a Policoro una sede di Protezione civile in modo tale che la nostra collaborazione sia sempre più stringente in una prospettiva di maggiori servizi alle perone e supporto agli enti nella prevenzione di cala-

mità naturali e nella tutela dell'incolumità dei cittadini. E in questi mesi mi sto anche adoperando per sensibilizzare ulteriormente tutti sulla sicurezza in mare e preparando un progetto per la prossima stagione estiva sulle spiagge di Policoro. E in quest'ottica sono pronti i corsi da bagnino (cellulare 333/6406200), abilitazione che si potrà sfruttare ovunque in Italia». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

POLICORO - Non è cambiato granché al Terminal Bus “Egeo” di via Puglia a Policoro, dopo le ripetute manifestazioni di vandalismo che ciclicamente devastano una struttura che ad entrarci sembra obsoleta di cento anni e invece ne ha appena 12. Nel 1997 ci fu l'inaugurazione, la prima stazione dei pullman del centro jonico, in pieno centro per giunta e perpendicolare a via Puglia. Sulla carta doveva essere la bomboniera della città nel settore dei trasporti dato che la stazione dista qualche chilometro dal centro urbano, la biglietteria è stata chiusa anni fa, ci sono a malapena un paio di binari, anche se il bar funge anche da presidio, fino a quando è aperto ovviamente. Mentre nella stazione dei torpedoni, quella più frequentata dagli utenti, il caos regna sovrano durante tutta la giornata. Ognuno fa quello che vuole senza nessun controllo e a tutte le ore. Naturalmente la sera, quando le attività commerciali presenti abbassano la saracinesca, diventa una zona franca e spesso ricettacolo di strani avventori. I quali non sapendo come passare il tempo iniziano ad imbrattare muri e porte tra l'arrivo e la partenza di un autobus all'altro. Molto spesso entra-

re nei bagni e rischioso non sapendo chi si può trovare, e quando non c'è nessuno lo spettacolo non è dei migliori: porte scarabocchiate, pavimento sporco, acqua che sgorga dai rubinetti, quando funzionano, e fuori un via vai di persone alla ricerca di cosa? La società privata che gestisce la struttura da dodici anni non ha più la forza morale ed economica per tenerla quantomeno in uno stato decente e, pertanto, è come se l'avesse “abbandonata” al proprio destino. Gli stessi commercianti presenti all'interno fanno il proprio lavoro non essendo tenuti ad occuparsi di mantenere l'ordine pubblico. Una soluzione potevano essere le ronde di nuova istituzione, ma di richieste in Prefettura non ce ne sarebbero. L'unica carta da giocare è la privatizzazione totale della struttura, entrata nel Piano di dismissioni comunale, che potrebbe convincere gli acquirenti a tenerla come se stesero a casa propria: pulita. Oggi non si capisce più dove arrivi il confine tra manutenzione ordinaria e straordinaria, ed è talmente sottile da far tenere, nel dubbio, i portafogli chiusi a tutti. ga.el. provinciamt@luedi.it

Policoro Il Borussia punisce l’Atella Vulture e si prepara al forte Viggiano

Vittoria preziosa per la salvezza POLICORO - Una vittoria preziosissima in chiave salvezza, contro un'avversaria di tutto rispetto. Domenica scorsa, il Borussia Pleiade non si è fatto intimidire dall'esperienza dell'Atella Vulture e ha conquistato tre punti importanti, ritornando a vincere davanti al pubblico amico dopo uno stop di sei giornate. L'ultimo successo casalingo risale, infatti, allo scorso 11 ottobre, quando i biancorossi s'imposero sul Banzi per 4 a 1. Se si considera, poi, che le prime gare del Borussia si sono svolte nel Comunale di Scanzano Jonico per l'indisponibilità del “Rocco Perriello”, quella di domenica è stata la prima vera vittoria in questa stagione sul

rettangolo di gioco di Policoro. Molto combattuta a centrocampo la sfida con l'Atella: poche le vere azioni di gioco costruite sottoporta da entrambe le parti. Gli jonici sbloccano la partita al 40': corner conquistato da Valicenti, dalla bandierina tira Fratianni, Manolio svetta su tutti e mette la palla in rete per quello che sarà l'uno a zero definitivo. Una rete importante per il 2 biancorosso, con un pensiero speciale: il difensore ha infatti dedicato il gol al cugino, rimasto coinvolto lo scorso fine settimana in un incidente stradale. L'Atella non ci sta a incassare la terza sconfitta consecutiva e prova ad agguantare il pareggio, pressando la difesa del

Borussia soprattutto negli ultimi quindici minuti di gara. Ma ormai i giochi sono fatti: nonostante in dieci per l'espulsione di Giannini, i biancorossi stringono i denti e, tra l'ovazione dei tifosi, portano a casa un risultato prezioso per il proseguo del campionato. «Sono tre punti guadagnati con sofferenza -ha commentato mister Pino Viola a fine garaabbiamo giocato una bella partita, con la giusta intensità, e non ci siamo fatti intimorire da una squadra organizzata e in gamba come l'Atella. Il gol l'ha fatto un difensore? L'attacco ha fatto la sua parte, alla fine l'importante è segnare e vincere, non solo per la classifica ma soprattutto per l'umore dei ra-

Pino Viola del Borussia Pleiade Policoro

gazzi e per affrontare con la grinta giusta le prossime partite. La gara mi è piaciuta; nel secondo tempo non abbiamo sfruttato al meglio le occasioni di ripartita e abbiamo in parte subito ma siamo stati bravi a portare a casa il successo». Ora c'è il Viggiano: una trasferta difficile contro la quinta forza di campionato, sconfitta domenica dalla corazzata Rug-

giero Valdiano. Sarà necessario mettere in campo la determinazione mostrata a Policoro per andare a punti e consolidare la propria posizione di metà classifica (ora gli jonici sono ottavi con 17 punti, tre lunghezze in meno rispetto al Viggiano), garanzia per una salvezza tranquilla. Eleonora Cesareo provinciamt@luedi.it

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Martedì 1 dicembre 2009


LOTTO&CONCORSI DAMA

Martedì 1 dicembre 2009

Centrati 3 ambi con le nostre previsioni. Un anno per il 22 di Cagliari

Genova, ultima decina di GIOIA GASPARINI ROMA – Le estrazioni di novembre si sono concluse senza la caduta dei numeri più giocati dagli appassionati del lotto. Il 22 di Cagliari, (che ha raccolto giocate per oltre 9 milioni di euro) estratto l'ultima volta il 27 novembre del 2008, ha superato indenne il suo primo anno da ritardatario portandosi a quota 153. Alle sue spalle mantengono il passo l'88 di Firenze che non esce da 113 turni e il 37 ancora di Cagliari che ha toccato i 103 ritardi. Nella prima estrazione di dicembre il 65 subalterno di Firenze, atteso da 99 turni, si accinge a fare il suo ingresso nel club dei "centenari". Intanto l'ultima estrazione del mese ha scoperto il 69 secondo ritardatario di Roma dopo 75 assenze, il 73 sesto atteso di Bari dopo 51 turni, l'82 sesto di Milano dopo 46 sorteggi negativi, il 21 decimo di Firenze dopo 44 ritardi e il 74 nono di Genova dopo 38 turni. L'ambo 3-82 ha valenza doppia: è uscito sia a Bari che a Milano. Da segnalare anche l'uscita del terno di figura 1 (1-28-46) sulla Nazionale, il terno di controfigura 10 (54-76-86) e il terno della decina del 50 (54-56-59) a Venezia, l'ambo gemello 22-66 a Firenze. NAZIONALE - La cadenza del 6 con la serie 16-36-56-76-86 e la prima decina con la serie 2-3-4-5-9 sono interessanti per ambo. Previsione speciale 9-12 per estratto ed ambo. BARI - La cadenza del 9 non sviluppa giochi da 85 estrazioni, combinate ambi e terni nella serie 29-39-59-7989. Interessanti per ambo anche i numeri di controfigura 1 con la combinazione 12-23-34-56-67. Previsione speciale 50-59 per estratto ed ambo. CAGLIARI - Estratto ed ambo secco 22-37. I numeri di finale 6 e quelli della decina del 20 sono statisticamente interessanti, combinate qualche ambo nelle serie 26-36-56-66-86 e 21-23-25-27-28. Previsione speciale 35-67 per estratto ed ambo. FIRENZE - Avevamo consigliato la figura del 3 ed è uscito l'ambo 2166. Per ambo e terno la controfigura del 10 da ancorare alla serie 21-3243-54-65. Per ambo la cadenza del 2 con la cinquina 2-12-22-52-72. Previsione speciale 65-88 per estratto ed ambo GENOVA - Avevamo previsto ambi con la figura del 2 ed è uscita la cop-

87 50 22 88 58 12 42 24 28 89 52 pia 29-74. Per ambo l'ultima decina con la serie 80-83-84-86-88 e la controfigura del 3 con la serie 14-25-4769-80. Previsione speciale 31-59 per estratto ed ambo. MILANO - Per ambo proponiamo la cadenza del 4 con la cinquina 4-1424-44-54 e la figura del 3 con la serie 21-48-57-66-75. Previsione speciale 72-75 per estratto ed ambo NAPOLI - La cadenza 1 con la serie 21-31-41-61-81 e la controfigura del 4 con la cinquina 26-48-59-70-81 dovrebbero mettersi in luce con qualche ambo. Previsione speciale 77-88 per estratto ed ambo. PALERMO - Per ambo la decina 50/59 con la serie 51-52-53-55-56 e la cadenza del 4 con la cinquina 4-2444-64-74. Previsione speciale 29-41 per estratto ed ambo. ROMA - Avevamo proposto ambi con la cadenza dell'8 ed è uscita la coppia 8-38. A giocate d'ambo e terno si prestano la cadenza del 4 con la serie 14-24-34-54-64 e la controfigura del 2 con la combinazione 24-3557-68-79. Previsione speciale 18-61 estratto ed ambo. TORINO - Per ambo la cinquantina con la serie 51-52-56-57-58 e la controfigura del 7 con la cinquina 1829-40-73-84. Previsione speciale 5266 per estratto ed ambo. VENEZIA - La figura del 6 con la se-

65 90 118 113 81 68 54 81 80 83 52

7 36 37 65 62 24 24 48 83 10 30

64 69 103 99 79 64 51 62 73 68 49

86 59 27 48 51 30 9 15 27 49 16

14 79 29 39 2 11 50 43 64 40 15

61 55 56 83 56 50 48 46 65 51 45

rie 6-15-24-42-69 e la cadenza del 7 con la cinquina 17-27-37-47-57 sono interessanti per ambo. Previsione speciale 40-43 per ambo e ambata. TUTTE - Le terzine da giocare prevalentemente per la soluzione ambo: 26-49-79, 2-5-28, 47-58-69, 15-5475, 18-32-47.

Pronostico concorso n. 144 (del 01/12/2009) 18 26 32 44 48 57 63 70 Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero 88 81 82 1 77 85 55 63 80 86

PREVISIONI

Frequenza 127 120 118 117 116 116 115 115 112 112

Numero 46 7 2 79 48 53 14 18 89 21

Ritardo 64 54 43 42 41 41 38 37 31 30

di PASQUALE GRANDE

Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 1 dicembre 2009 Roma e Tutte 41, 39, 63, 34, 43, 18 Napoli, Firenze e Tutte 39, 37, 61, 32, 41, 16 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 3 dicembre 2009 Roma e Tutte 43, 41, 65, 36, 45, 20 Napoli, Firenze e Tutte 41, 39, 63, 34, 43, 18

UNIDICI RUOTE

di FRANCESCO SENATORE

2° e 3° gruppo: Mancini e Ferrieri campioni italiani DUE “giocatori di peso” sui gradini più alti del doppio podio allestito in occasione del 51° Campionato Italiano di dama Secondo e Terzo Gruppo. Il prestigioso evento damistico si è svolto dal 19 al 22 novembre a Tirrenia, località marittima in provincia di Pisa. I due nuovi campioni, imponenti per stazza e capacità damistiche, sono il veneziano Mirko Mancini e il napoletano Eliezer Ferrieri, per quest’ultimo un nome difficile da scrivere e pronunciare. Più semplice Elia, l’abbreviativo che ha tagliato la testa al toro accompagnando effettivamente ilgiocatore nellatre giorni toscana. Cinquantadue i damisti ai nastri di partenza, divisi in due gruppi. In principio dovevano essere 48, poi però le tantissime richieste d’iscrizione hanno spinto la Federazione ad allargare il numero dei partecipanti ammettendo altri quattro giocatori. Si è giocato a dama nel lussuosissimo Hotel Continental, a due passidal mare.Immensa la sala messa a disposizione dal direttore dell’albergo. Due file lunghissime di tavoli per gli atleti dello sport del

63 63 84 87 61 53 49 48 70 57 46

I giocatori del Livorno Filippini e Vitale giocano a dama sotto lo sguardo di Carmelo Guttà

Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!

di MARIA D’AUTUNNO

La Smorfia Napoletana IL LOTTO non è soltanto da considerarsi un gioco ma è anche una tradizione, una passione e soprattutto è un fenomeno di cultura popolare. In un’epoca in cui tutto è ragione e scienza l’uomo spesso si rifugia nell’irrazionale affidandogli sogni e speranze. Pertanto, a ogni avvenimento di vita quotidiana, o dopo un sogno, si è portati ad associare dei numeri alle immagini, facendo riferimento alla famosa Smorfia Napoletana. Lettera B

cervello e un ampio scranno per lo staff arbitrale composto dagli infaticabili Cosimo Crepaldi (arbitro e fotografo ufficiale Fid), Margherita Massignani (direttore di gara) e Gianfranco Borghetti che ha curato la parte tecnica mettendo mano al complicato programma per gli accoppiamenti e la classifica. A far da cornice al campionato un vivace e intenso colore amaranto, quello del Livorno Calcio, in ritiro nello stesso albergo di gara. Una lieta sorpresa per i damisti che tra un tiro e una “cappel-

la” si sono intrattenuti in improbabili sfide con i calciatori di una squadra di Serie A. Due discipline a confronto: una (la dama) contraddistinta dalla staticità e dalla concentrazione, l’altra (il calcio) invece più dinamica e intrisa di forza muscoli. Un cocktail esplosivo che ha provocato il formarsi di folti capannelli intorno alle poltrone nella hall dell’albergo. Davanti le damiere sfide inedite e foto di rito per un incontro-scontro inaspettato. E’ successo così che il Candidato Maestro Guttà ha incrociato le pedine

con il centrocampista Antonio Filippini, il Nazionale Michelon con Luigi Vitale e il Maestro Del Serra con Fabio Galante, che ha dimostrato notevole interesse e padronanza delle basilari nozioni del gioco. Ovviamente le partite sono terminate tutte con le schiaccianti vittorie dei tesserati Fid, ma adesso i calciatori del Livorno aspettano la rivincita, questavolta però su un campo di gioco un po’ piùgrande eovviamentenon suddiviso in 64 caselle di due colori. E allora sì che ne vedremo delle belle.

Barbuto 59 Barca 17-47 Barcaioli 29 Barcaiolo 17-71 Barconi 88 Bardare 2 Bardatura 12 Barella 4-16 Barile 14 “ pieno 77 Barili 20-23 Barlume 82 Baro 50 Baroccio 56 “ carico 69

Per informazioni e chiarimenti telefonare 348-8024342 da martedì a sabato dalle 17 alle 18,30 o dopo le 21,30. (continua)

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Martedì 1 dicembre 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Serie A Le partite con Inter e Bayern di Monaco saranno decisive per il tecnico bianconero Sostituto: si parla di Hiddink e Mancini

Ciro, tre giorni per salvarsi Juventus in crisi: Ferrara sotto esame, ma Blanc per ora lo conferma di TULLIO PARISI TORINO – Tre giorni per salvare il collo: tra il 5 e l’8 dicembre, Ciro Ferrara e la Juventus si giocano il proprio futuro. Saranno Inter e Bayern a deciderlo. Nomi che fanno paura, adesso, molto più di prima. Perchè per questa squadra in caduta libera, ormai qualsiasi avversario può costituire un problema, tanto più quelli già più forti (i nerazzurri) o chi si gioca il futuro europeo in uno spareggio. Il presidente Blanc, da Milano, si affretta a confermare il tecnico: «L’esitodelle due prossime partite non cambia nulla, andiamo avanti con il nostro progetto». Ma per la prima volta, l’azionista di maggioranza, John Elkann, è parso decisamente contrariato nei confronti della gestione tecnica della squadra e inevitabilmente comincia la ridda dei nomi di possibili sostituti dell’allenatore juventino, da Hiddink a Mancini. Lo scorso anno, in simili circostanze, Ranieri si appellava almeno al dna bianconero, il carattere e lo faceva a ragion veduta. Oggi, sembra scomparso anche quello. La squadra pare smarrita, intrappolata nelle sue stesse risposte poco credibili. Il tecnico, alla vigilia, aveva negato che la Juve patisca sempre gli avversari veloci, mentre il campo di Cagliari ha puntualmente ribadito il contrario. Buffon e compagni ricominciano la settimana dall’infermeria (Chiellini è stato operato al naso e dovrebbe esserci sabato, con una maschera protettiva) e non è una novità né un caso; quello degli infortuni e della scarsa tenuta atletica sono due problemi grossi così, ben prioritari rispetto al modulo o alla forma precaria di vari big. Anche all’interno della squadra è allarme: lo stesso Diego, uno dei big più

rappresentativi, non cercainfatti alibi e invita a cambiare subito registro: «A Cagliari siamo stati lontani dal nostro miglior gioco. Non possiamo più permetterci di perdere nessuna partita. Dobbiamo voltare pagina subito, a cominciare da sabato, correggere i nostri errori e produrre un gioco differente». Ma quello di sabato sarà comunque uno scontro diretto che perde molto del suo fascino (non è più una sfida scudetto) e acquista maggior drammaticità solo per l’ambiente bianconero, in cui già a un terzo del campionato, sono scomparse le certezze e tutto è in discussione, dall’efficacia del progetto tecnico alle altre componenti societarie. Torna prepotente la domanda se vi sia, all’interno della società, un uomo di calcio di spessore, capace di prendere le decisioni strategiche necessarie. A rendere più triste la domenica di Cagliari, la vittoria del Milan da Guinness dei primati, tanto è raro vedere una squadra vincere 2-0 quando al 93’ era ancora sullo 0-0. Una beffa che è costata il sorpasso al secondo posto, ma Ferrara stesso sarebbe il primo a rifiutarsi di chiamare in ballo la fortuna, ben sapendo che bisogna anche andarsela a cercare. La squadra da oggi serra le fila e fa leva sull’orgoglio, ma troppi uomini sono fuori condizione, da Del Piero a Amauri, a Diego e Marchisio. E soprattutto, non c’è nessuno in forma strepitosa su cui poter puntare. Con Trezeguet e Iaquinta fuori, Chiellini in formato Enrico Toti, Melo in crisi di identità, ce n’è davvero troppo per affrontare con fiducia il test contro la corazzata nerazzurra. Anche il tempo degli appelli accorati è finito: rimane solo quello del campo dell’8 dicembre, l’ultima chiamata, passando per l’Inter.

Tim Cup

Oggi la Samp riceve il Livorno

Diego: «Ora non possiamo più sbagliare» Ma in troppi sono sotto tono

Ciro Ferrara Sopra: Alex Del Piero e l’italo-brasiliano Amauri

Il Barcellona ha altri tre candidati, nessuno per la Serie A italiana

Oggi il Pallone d’oro a Lionel Messi PARIGI – L’attesa sta per finire. Ridotta la lista dei pretendenti a dieci nomi, il magazine “France Football” annuncerà oggi il vincitore del Pallone d’Oro 2009, primo grande riconoscimento individuale di fine stagione a cui poi seguirà il Fifa World Player assegnato da ct e capitani. Come ogni anno il nome del vincitore appare scontato e a Cristiano Ronaldo sembra dunque che succederà Lionel Messi, stella indiscussa di questo 2009 dove ha trascinato il Barcellona all’incredibile “triplete” con la conquista di Liga, Coppa del Re e Champions League, con tanto di “inedito” gol di testa nella finale contro il Manchester United. La Pulce diventerebbe così il terzo argentino a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro dopo Alfredo Di Stefano (1957 e 1959) e Omar Sivori (1961) e completerebbe

anche unarincorsa comincia- cisivo nella finale dell’Olimpita col terzo posto del 2007 e il co e oggi all’Inter. Un podio secondo nella passata edizio- tutto made in Barca, insomma, non è da escludere anche ne. Un premio che rappresen- se Cristiano Ronaldo ha le carterebbe la definitiva consacra- te in regola per piazzarsi alle zione per Messi, indicato dallo spalle di Messi. L’asso portoghese, diventastesso Diego Armando Maradona come suo erede, ma vin- to in estate il giocatore più cacitore a parte, la classifica fi- ro della storia dopo che il Real nale di “France Football” ri- Madrid ha sborsato 93 milioni schia di essere anche un trionfo di tutto il Barcellona. I blaugrana, che in questa stagione hanno messo in bacheca pure Supercoppa di Spagna e Supercoppa Europea e puntano al Grande Slam con il Mondiale per club, vantano tra i candidati anche Iniesta, Xavi e Ibrahimovic, oltre a quel Samuel Etòo de- Lionel Messi

di euro per strapparlo al Manchester United, nel 2009 ha vintoPremier LeagueeCoppa di Lega, raggiungendo per il secondo anno di fila la finale di Champions League, percorso che dovrebbe insomma garantirgli un posto sul podio. A prescindere da questo, comunque, a farla da padrone nella classifica finale del Pallone d’Oro sarà la Liga, con ben sei giocatori in lizza per la vittoria, mentre per la Premier League sono in corsa Drogba, Gerrard e Rooney ma nessuno con speranze di podio. Spettatrice o quasi la serie A, rappresentata sì da Etòo, candidato però al premio di “France Football” per quanto fatto col Barca più che con l’Inter.

LA NAZIONALE Totti: «Gli azzurri vogliono che torni» ROMA – Francescototti.com. Questo l’indirizzo del nuovo sito internet di Francesco Totti, presentato ieri in grande stile. Per l’occasione il capitano e simbolo della Roma dà una notizia che soltanto il club non ha ancora ufficializzato. «Ho firmato per altri 5 anni, bisogna solo depositare il contratto e poi manca anche l’annuncio ufficiale». Il ct azzurro Marcello Lippi continua ad elogiarlo. «Mi fa piacere che Lippi parli bene di me, con lui ho sempre avuto e continuo ad avere un grande rapporto - spiega Totti -. Il momento decisivo per il Mondiale sarà verso marzo-aprile, allora valuteremo le mie condizioni». I suoi compagni, gli azzurri che con lui hanno vinto il titolo non vedono l’ora di riaverlo nel gruppo. «Ho visto e ho incontrato qualche compagno di Nazionale, i veterani mi hanno detto che farebbe piacere a tutti il mio ritorno».

ROMA – Torna in campo nel midweek la Tim Cup con le gare che chiuderanno il programma del quarto turno eliminatorio. Oggi scende in campo la Sampdoria di Gigi Del Neri che, archiviata la pesante sconfitta nel Derby della Lanterna di sabato scorso, torna a giocare nel torneo nazionale. I blucerchiati giocheranno al “Ferraris”(calcio d’inizio alle ore 20,30) contro il Livorno di Serse Cosmi. La squadra vincente affronterà agli ottavi l’Inter di Josè Mourinho. Sempre stasera, alle ore 20, allo stadio “Rocco” di Trieste, la formazione alabardata di Mario Somma attende la visita del Sassuolo. La squadra che passerà il turno sfiderà agli ottavi di finale la Roma di Claudio Ranieri. Domani pomeriggio, alle 15, il Catania, reducedalko inextremisnel posticipo casalingo contro il Milan, vuole una pronta reazione. Il calendario di Tim Cup riserva ai siciliani di Atzori la gara del “Massimino” contro l’Empoli. La vincente del confronto fra toscani e siciliani sfiderà il Genoa agli ottavi di finale del torneo nazionale. Questi gli accoppiamenti già stabiliti: Fiorentina-Chievo, MilanNovara, Udinese-Lumezzane, Lazio-Palermo, Juventus-Napoli.

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Sport


Martedì 1 dicembre 2009

TOP 11

Gli allenatori puntano a irrobustire mediana e linea arretrata

Tendenza a difendersi L’exploit del Marcianise a Terni favorisce le nomination C’È UNA NECESSITÀ d’equilibrio, di stabilità, di certezze, di ancore tattiche a cui aggrapparsi per avvertire un minimo di sicurezza: una sorta di “dipendenza” che nasce dalla crisi di fantasia offensiva (gli attaccanti continuano a stentare) e dalla precarietà della classifica. C’è un alone d’ignoto che intimorisce ed inviluppa, che induce a tutelarsi e a spargere prudenza un po’ovunque in nome di un ordine che rende un po’ meno indecifrabile il futuro. C’è bisogno di difese statiche e mediane corpose, di speculazioni e raddoppi, di foga e calcolo. E se su nove gare sei terminano in parità, una viene decisa al quinto minuto di recupero e soltanto due sfuggono apparentemente alla logica c’è ben poco da sorprendersi: è la semplice conseguenza di una “fifa” matta, di un ritorno a catene di marmo “orrichiane”, di gabbie e blocchi da cui è tremendamente difficile uscirne. Perfino il Verona superstar s’è adeguato alla tendenza per tenersi stretto le briciole di vantaggio sulle inseguitrici, per avvicinarsi alla B senza mai inciampare, illudendo coi numeri (4-3-3), difendendo coi fatti (miglior retroguardia d’Italia), portando un po’ tutti dietro la linea del pallone per non correre rischi, archiviando la trasferta dello Iacovone con un prezioso 0-0 (il quarto consecutivo lontano dal Bentegodi). E se il Verona difende ed arretra, diventando a tratti catenacciaro, immaginatevi tutto il resto. Ci sono i numeri già citati a testimoniare la prudenza, ci sono soprattutto i moduli a corroborare la

paura. Brucato s’è tutelato (Prosperi in difesa, Felci a centrocampo, Berretti dietro l’unica punta), ilPescina pure daquando c’èBonetti, il Rimini altrettanto per non sentirsi vittima del-

Boccolini, successo di giornata MARCIANISE. Neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe immaginato uno 0-3 in casa della vice-capolista. E invece, domenica scorsa il Real Marcianise ha firmato il colpaccio. Una vittoria netta quanto clamorosa, se si pensa che fino a quel momento la formazione campana era ultima in classifica. Una situazione che nascondeva alcuni numeri importanti, perché lontano da casa questa squadra ha raccolto ben tre vittorie ed un pareggio nelle ultime sei uscite. Gigi Boccolini, l’allenatore della “storica”promozione tra i professionisti tornato a Marcianise dopo l’esonero di Ammirata, è un uomo pragmatico. Le cifre e le statistiche gli piacciono, forse perché da allenatore ha vinto come pochi (otto campionati). “E’ vero, fuori casa andiamo meglio, soprattutto se consideriamo che sia a Rimini che a Verona non meritavamo affatto di perdere, e che a Cosenza ci hanno raggiunti soltanto in pieno recupero”. Il tecnico, subentrato dopo quattro giornate (e quattro sconfitte), riesce a darsi una spiegazione agli alti e bassi di una squadra che, fra le mura amiche, sotto la sua gestione ha raccolto una vittoria, due pareggi e due sconfitte. “La nostra è una squadra che

soffre lo scontro fisico. Abbiamo gente rapida, che si esalta in quegli spazi che si trovano soprattutto in trasferta, quando sono gli altri a dover fare la partita. Viceversa, sul nostro campo soffriamo di più. Siamo però consapevoli che, per raggiungere il traguardo della salvezza, dovremo cercare di migliorare anche il nostro rendimento interno”. L’exploit del “Liberati”, numeri a parte, ha fatto scalpore. “In effetti il risultato è ecalante nelle proporzioni quanto inaspettato nelle previsioni” sorride Boccolini, “anche se bisogna prendere atto che il Marcianise ha meritato i tre punti sul campo, dopo una gara di grande sacrificio”. Il tecnico marchigiano sta raccogliendo risultati positivi nonostante un’eredità difficile, sia tecnica che ambientale. “Ho avuto la fortuna di conoscere già la piazza e gran parte della squadra, visto che anche quest’anno la società ha deciso di puntare sul gruppo storico che il sottoscritto ha allenato sia in D che in C2. Certo, le difficoltà non sono mancate: classifica deficitaria e molta tensione fra la proprietà e la tifoseria, con l’assenza delle istituzioni che ha spinto il presidente ad annunciare un suo prossimo disimpegno dal calcio”.

C’E’ IL DERBY PUGLIESE AD ANDRIA

la sua stessa natura offensiva, il Portogruaro anche riscoprendosiper laprima voltaconcreto e fortunato (gol al 95’ di Scozzarella per battere il Potenza). E perfino chi ha vinto in manie-

ra corposa l’ha fatto attraverso misure “cautelari” per poi vivere d’episodi. Nel dettaglio: il Ravenna che ha piegato il Cosenza ha prima baciato la fortuna (rigore fallito da Biancolino sullo 0-0), poi ringraziato Sciaccaluga e Piovaccari (ottimo il primo nei riforimenti, devastante il secondo nella finalizzazione) ed infine ragionato d’astuzia con un mediano (Rossetti) spostato a destra edun centrocampista (Gerbino Polo) sulla linea degli attaccanti; ed il Marcianise formato Real ha espugnato il Liberati con due mosse semplici (Della Ventura dirottato a sinistra, Ciano sulla linea dei centrocampisti), ma utili per blindare la corsie, facendo leva sulla rapidità di Poziello e Tedesco. C’è troppa razionalità, c’è poco “romanticismo”: un pugno alla top 11 ed all’idea di spettacolarità che l’ha partorita. Ed allora ecco il disperato tentativo di fuga con l’allestimento di un 4-3-3 esaltante, forse anche privo di logica con Doumbia sulla linea dei mediani insieme a Sciaccaluga e Viapiana,con PozielloeDelGrande asupporto del bomber ritrovato Federico Piovaccari (due reti al Cosenza nel giro di una decina di minuti), con D’Alterio e Micco ad accendere le fasce , con Filosa e Vinetot ad assicurare protezione al portiere Ingrassia. Senza gabbie, senza blocchi, fuggendo da una realtà fin troppo cruda, da un campionato che nel tentativo di definirsi ed acquisire certezze ha iniziato a marciare verso un equilibrio che logora. Filippo Zenna

Il personaggio della settimana

Piovaccari, sei gemme per l’ambizioso Ravenna RAVENNA. “Per battere il Cosenza servirà la testa…”. Lo aveva detto il tecnico del Ravenna, Vincenzo Esposito, alla vigilia dello “spareggio play-off” di domenica scorsa. C'è chi, come Federico Piovaccari, lo ha preso alla lettera, ed ha usato proprio la testa per trasformare in gol due calci d'angolo battuti da Sciaccaluga. Dieci minuti per colpire e affondare l'avversario, e per arrivare al sesto gol stagionale. “Sono contento per me e per la squadra, Ravenna è un ambiente delizioso e sono convinto che insieme ci toglieremo tante soddisfazioni”. Parole e musica del bomber di Gallarate, che in quanto a gol è un assegno in bianco per qualsiasi squadra di Prima Divisione. Sia a Vittoria che a San Marino, nelle sue precedenti esperienze in Lega Pro, è andato in doppia cifra. Dopo tre anni in B è sceso di categoria, trovandosi disoccupato dopo il fallimento del Treviso. “Sono tornato in un campionato che conosco bene dopo un'esperienza importante in serie cadetta” dice Piovaccari, che ha avuto un impatto da urlo con la cadetteria: “Era la stagione 2006-2007, mi prese la Triestina che avrebbe partecipato al campionato di B più bello e difficile di sempre. C'erano Juventus, Napoli e Genoa, era quasi una serie A2. Fu una grande stagione, giocai quasi tutte le partite e segnai cinque gol. Nelle due successive annate, non è andata altrettanto bene a Treviso: il primo anno ho fatto fatica ad ambientarmi, il secondo è stato un calvario a causa di problemi fisici”. A 25 anni, Piovaccari ha già un notevole bagaglio di esperienza. Come dimenticare, tra l'altro, l'avventura con la

Piovaccari del Ravenna, domenica in gol

Primavera dell'Inter? L'attaccante torna volentieri alla stagione vissuta in nerazzurro: “Ero reduce da un buon campionato alla Castellettese, in serie D, ma tornare a giocare in una squadra del settore giovanile mi offriva gli stimoli giusti, soprattutto perché si trattava di un grande club. Un'esperienza molto positiva: allenarsi al fianco di grandi campioni è una fortuna che capita a pochi. Peccato soltanto per non aver avuto una chance con la prima squadra, ma cinque anni fa le società guardavano con scarso interesse alle risorse offerte dal vivaio”. Dalla blasonata corazzata nerazzurra alla simpatica matricola Vittoria, arrivata in C1 dopo una scalata imperiosa. “Giocare a sud è un'altra

cosa: c'è gente che vive di calcio, senti la pressione anche girando per le vie della città. Cose che a nord non succesono. Quella siciliana è stata soprattutto un'esperienza di vita: era la prima volta che mi allontanavo da casa, e il debutto è stato a 1.200 chilometri dalla famiglia che, in un anno, avrò visto quattro volte…”. Adesso Piovaccari pensa soltanto al Ravenna: “Spero di fare tanti gol e di migliorare il mio record personale (11 gol a San Marino, stagione 2005/2006). Stiamo giocando con il 4-4-2, un modulo che esalta meglio le mie caratteristiche. Sono convinto che questa squadra centrerà i play-off: sul campo abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno”. Parola di bomber. Marco Santopaolo

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38 Sport


Prima Divisione Il collegio sindacale nominerà un curatore per il Potenza

Postiglione si è dimesso L’avvocato Labonia: «Non è il momento di parlare di cessione» Oggi la ripresa degli allenamenti

Out Polani e Catania Col Lumezzane si gioca l’8 LA PREPARAZIONE riprende nella giornata odierna e Capuano, restando fedele al tema tattico del campo, dovrà iniziare a pensare seriamente a un undici equilibrato e competitivo da mettere in capo contro un Pescara che è in crisi di identità. I motivi risiedono principalmente nella mazzata ce il Potenza avrà dal giudice sportivo che questo pomeriggio fermerà per un turno Polani e Catania. Una duplice perdita pesantissima per quanto riguarda le velleità del Potenza e che costringerà Capuano ai nventarsi letteralmente una formula d’attacco convincente. Intanto c’è l’ufficialità sull’anticipo dell’ultima partita del triangolare di Coppa Italia Potenza-Lumezzane si giocherà martedì 8 dicembre con inizio alle ore 14.30. Ricordiamo che i bresciani ospiteranno domani pomeriggio il Verona, che ha già perso la gara di esordio con il Potenza lo scorso 11 novembre.

Non vogliamo che ci siano sentenze già scritte MANCANO ancora diciannove partite. Tante, troppe per non sforzarci a trovare un senso a questo campionato. Diciannove domeniche devono necessariamente offrire un appiglio, per quanto instabile, alla passione di chi il pomeriggio vorrà comunque passarlo allo stadio. In casa o fuori. In ambito di giustizia sportiva (e non) sposiamo la tesi dell’innocentismo, fino a prova contraria. Il Potenza oggi non è una squadra già retrocessa, pur non sapendo che fine farà ad agosto prossimo. Difendere la categoria sul campo ha tantissimo senso, ad oggi la squadra rossoblu è perfettamenteingrado dinonretrocedere, può continuare a crederci. Intendiamo dire che una condanna già scritta - a livello arbitrale, quindi nel palazzo della Lega di Firenze - il Potenza non la merita. Non ha torto chi può obiettare che Postiglione davvero ce l’ha messa tutta ad attirarsi inimicizie ad ogni livello. Siamo d’accordo. Ma non è un valido motivo per provare ad accelerare sul campo unverdetto lacui misura è ancora tutta da valutare. Alzare la voce auspicando sul rettangolo verde un trattamento paritario rispetto alle altre contendenti è doveroso. Va fatto per la storia sportiva della città. Va fatto anche e soprattutto per l’ardore di chi continuerà a seguire il Leone, sobbarcandosi i lunghi viaggi che la Prima Divisione di quest’anno impone. Non ultime, vanno tutelate le ragioni di chi, più o meno direttamente, nel calcio ci lavora. In questo momento alla gran parte dei giocatori componenti l’organico rossoblu non si può rimproverare nulla. I calciatori sono professionisti e giocano per loro stessi, questa è la più limpida garanzia. Anche la peggior sentenza sportiva non rimarrebbe mai sul groppone di chi scendendo in campo avrà portato il Potenza alla salvezza. I vari De Cesare e Catania, Chiavaro e Profeta vanno messi nelle condizioni di poter pensare a giocare per loro stessi. Non a caso facciamo i nomi di quattro elementi destinati a rimanere anche oltre

gennaio, quelli che costruiranno il loro mercato estivo su quanto riusciranno a combinare fino a maggio. Vannomessi nellecondizioni di poter fare il loro lavoro e di tutelare i loro interessi. L’unico modo per salvaguardare anche quelli del Potenza. Ma alla ricerca di stimoli andiamo anche noi, che il Potenza (oltre che per passione) lo seguiamo per lavoro. Un ipotetico abbandono del calcio professionistico sarebbe un tracollo per il quale, anche giornalisticamente, si pagherebbero pesanti conseguenze. Prendendo spunto da una frase emersa nel confronto tra stampa e tifosi di qualche giorno fa, salvarsi sul campo vorrebbe dire entrare nella storia. Per mantenere la categoria servono arbitraggi non prevenuti. Serve soprattutto ricordare all’Italia del calcio che in campo non scende Postiglione, comunque identificabile ora non come un colpevole ma soltanto come un indagato. Accostiamo universi concettuali distanti traloro, ma la presunzione d’innocenza dovrà essere ben impressa nella mente di chi domenicalmente fischierà le partite dei rossoblu. Anche perchè le nostre chiacchierate con chi mastica quotidianamente la giustizia sportiva ce le siamo fatte. Il buon procuratore Palazzi dovrà essere particolarmente bravo, ad esempio, ad aprire un nuovo capitolo su Potenza-Salernitana. A quanto pare, servirebbe qualche riscontro in più rispetto a quelli ad oggi noti per deferire nuovamente dopo una sentenza passata in giudicato e inappellata dall’accusa. Non è assurdo ipotizzare da parte di Palazzi una richiesta pesantissima in capo ai rossoblu, ma salvarsi sul campo potrebbe essere condizione essenziale per rimanere nel professionismo. Il Potenza ha diritto a provarci e ad essere rispettato fino in fondo. Senza che sorga il benchè minimo dubbio sull’emanazione di una sentenza già scritta e tenuta ancora in qualche cassetto. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it

FRONTE SOCIETARIO e enigma sportivo. In attesa della nomina, da parte del collegio sindacale del Potenza, di un amministratore della società, restano i dubbi legati anche alle prestazioni sportive di un gruppo di atleti encomiabili, ma che prende sempre gol nei minuti finali delle partite. Sul primo fronte, la certezza è che nella giornata di ieri sono giunte alla società le dimissioni di Giuseppe Postiglione dalla sua carica di amministratore delegato e presidente del Potenza Sport Club. Evidentemente perchè nella suo attuale stato di detenzione non può esercitare la sua funzione. Tecnicamente, a partire dalla presa d’atto da parte del collegio sindacale, di questo atto, devono intercorrere non più di otto giorni per la convocazione del collegio che deve scegliere un sostituto di Postiglione. Questo gestore dell’ordinaria amministrazione - è certo - non sarà l’attuale dg Galigani. L’orientamento è per un professionista estraneo alla realtà calcistica e proveniente dall’esterno. Magari, con maggiore distacco dalle vicende potentine, si potrà fare meglio il punto della situazione e adeguatamente prendere le decisioni immediate per il Potenza. A cominciare dalle questioni tecniche, dal convincere i calciatori fondamentali per questa squadra a restare, a chiamarne altri che dovranno assieme all’allenatore Capuano e al direttore Galigani - trainare il Potenza verso la salvezza sul campo. E’ fin troppo chiaro ed evidente che solo nel caso in cui si aprirà qualche spiraglio concreto di sostituzione dell’attuale proprietà, anche se con il grosso dubbio relativo all’indagine sportiva, qualche movimento di mercato potrà essere fatto. L’avvocato di Giuseppe Postiglione, Simone Labonia spiega comunque un passaggio chiave: «Non posso fare previsioni su chi verrà incaricato della attuale gestione. Posso solo dire che si tratterà di una nomina tecnica per la gestione dell’ordinario, non certo di una sostituzione della proprietà. Per cui qualsiasi discorso relativo a una cessione del Potenza Sport Club non ha motivo di esistere in questo momento». Per la cronaca, il collegio sindacale è formato da Carmelo Donnoli, che ne è il

Galigani e Capuano in panchina a Portogruaro

Il dg Galigani torna a parlare della scarsezza arbitrale e dello scontento generale

«Non credo che vogliano affossarci anche se i nostri appelli sono inascoltati»

presidente, da Aldo Rosario Montano e Giovanni Cafarelli, che ne sono sindaci, da Francesco Cavallo e Mario Gallicchio, che ne sono i supplenti. Sul secondo fronte sta quasi prendendo piede la convinzione che ci sia un disegno per affossare il Potenza. Gli arbitraggi, specie quando si gioca lontano da casa, hanno lasciato finora e specie nelle gare di Taranto, Reggio Emilia e Portogruaro, con l’amaro in bocca. Il direttore Galigani, che già ha protestato in maniera ufficiale con la Lega, fa il suo punto della situazione: «Credo che il malcontento sia abbastanza generale da parte delle società di Lega Pro e che sia generale l’idea di una scarsezza di qualità dei nostri fischietti. So che è

in atto una sorta di conflitto interno tra Lega e arbitri, per cui mi sembra anche superfluo continuare ad alzare la voce. Rassegnazione? No questo no. Dico solo che non credo che ci sia un disegno per affossarci anche se i nostri appelli mi pare che siano rimasti inascoltati». Scarsezza globale quindi: «Finora ricordo che un buon arbitro sia stato solo quello contro il Rimini (Santonocito di Abbiategrasso, ndr). Il signor Liotta che ci ha arbitrato domenica, era fisicamente a pezzi, almeno quattro o cinque chili sovrappeso. Alcuni dei precedenti fischietti mi risulta che sono stati sospesi, ma intanto noi abbiamo perso punti preziosi». Alfonso Pecoraro

Seconda Due punti in quattro gare. A Castellammare tutto storto

Melfi, una brusca frenata Arcamone sarà assente anche contro l’Isola Liri CON LA SCONFITTA giusta di Castellamare si chiude un periodo decisamente opaco per il Melfi. Due punti in quattro partite, rappresentano un bottino misero. La compagine gialloverde in questo novembre nero, ha subito un forte rallentamento, a livello di cammino e a livello di ambizioni. La classifica parla chiaro. Il Melfi è esattamente a metà del guado. A sei lunghezze dai playoff, con lo stesso margine di vantaggio sul Vico Equense quint'ultimo. Una posizione intermedia, indecisa. Proprio come il Melfi di questo torneo. Alle volte entusiasmante e produttivo, altre abulico e privo di smalto. Al " Romeo Menti", di Castellamare di Stabia, è andato in scena la versione meno brillante ed apprezzabile. Distratta in difesa, poco pungente in avanti ed in difficoltà a centrocampo, la formazione gialloverde, specie nel primo tempo, è stata sovrastata dalla Juve Stabia, che ha sfruttato a meraviglia gli errori commessi dai federiciani. Ad un avversario già di per sé molto forte, a nostro giudizio in attesa di vedere il Catanzaro, la migliore e più completa di quelle incontrate finora da un punto di vista tecnico, non si possono rega-

Arcamone in azione

lare situazioni come quelle che hanno generato le due segnature di Capparella. Due errori macroscopici che hanno di fatto spianato la strada al successo campano, onestamente messo in discussione solamente nel finale di gara. Fino al gol di Laporta, siglato al 37° della ripresa, la gara è stata saldamente nelle mani dei padroni di casa, che hanno più volte sfiorato la terza marcatura. E' la prima volta che abbiamo visto il Melfi, così nettamente inferiore agli avversari. Merito della Juve Stabia, che oltre alla qualità, ha messo in campo anche quell'

ardore agonistico e quella determinazione, che invece ha fatto difetto al Melfi. Bloccato tatticamente e sapientemente El kamch, puntualmente raddoppiato, il Melfi ha perso la sua ispirazione principale in fase di costruzione di manovra, non riuscendo a sfondare sulle corsie esterne. Nel secondo tempo, con Pellecchia e D'Andria in campo, le cose sono andate leggermente meglio, ma ormai la situazione era ampiamente compromessa, in virtù delle due disattenzione che hanno consentito a Capparella di involarsi indisturbato davanti a Careri. Il

pacchetto arretrato si è fatto perforare facilmente, ed in questa circostanza non è stato all'altezza del compito. In avanti Chiaria e Laporta, si sono battuti, facendo quello che potevano, con pochi palloni giocabili. Ora sarà meglio archiviare questa trasferta, che fa il paio negativamente con quella di Scafati. Evidentemente la Campania non porta bene ai gialloverdi, che hanno bisogno come il pane di tornare alla vittoria che manca ormai da un mese. Contro L'isola Liri, sarà già dicembre, sperando che il periodo natalizio, sia diverso da quello novembrino. Contro i laziali mancherà ancora Arcamone, costretto alla fisioterapia per recuperare dalla lacerazione alla coscia destra. Non potendosi allenare, l'argentino non sarà del match. Si dovrebbe rivedere il 13 dicembre a Catanzaro in casa della capolista in fuga, prima gara delle due trasferte che attende il Melfi, che poi farà visita al Brindisi. Due match improbi e molto difficili, che sarà bene preparare minuziosamente, partendo da un successo indispensabile e non più procrastinabile ai danni dell'Isola Liri, domenica prossima. Emilio Fidanzio

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Sport 39

Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

TOP 11

Il turno incorona Vibonese, Isola e Vico. Galfano miglior tecnico

Le piccole alzano la voce Longoni sempre più bomber del Catanzaro. Napoli si ripete LA RISCOSSA delle pericolanti, la conferma della corazzata. E poco importa se l'Igea Virtus sembra essere abbandonata al suo destino (ancora una volta sconfitta, due punti negli ultimi nove turni). Chi recita l'elogio alla riscossa e il terzetto che precede poco avanti. Vibonese da un lato e Isola Liri dall'altra, per non parlare del Vico Equense che vince sul campo dell'Igea Virtus. Tre colpi delle pericolanti dunque. Per la matricola Vico è il secondo successo consecutivo (ancora due reti per il bomber Napoli), per la Vibonese è un terno al lotto il prestigioso successo casalingo sul Gela. Chiude il conto l'Isola Liri, ormai lontana parente della squadra bistrattata ad inizio campionato, che rimanda al mittente i proprositi d'alta classifica del Brindisi: di Federici lo spunto che suggella la rimonta della squadra laziale. E la corazzata? E chi la ferma più. Siracusa se n'è tornata al di là dello stretto con una sonora scoppola che l'ha fatta precipitare dalla zona play-off. E chi lo ferma più Longoni. L'argentino, giunto a quota 9 in calssifica dei cannonieri, festeggia il novembre più prolifico della sua carriera. Non smette di buttarla dentro da ben cinque giornate: dal tre a zero contro la Scafatese (giocata invero in anticipo il 31 ottobre) della decima giornata fino al tre a uno di do-

menica sul Siracusa. Sempre presente col suo istinto di bomber, la fiducia del capocannoniere Ciofani comincia a vacillare. Quotazioni in rialzo per il Cassino, che dà

un calcio alla crisi (o presunta tale) costruendo le sue fortune in classifica sul campo del Barletta. Merli Sala apre le danze, in preziosa scorribanda offensiva, spedendo al volo in rete,

chiude il cerchio Bardeggia. I tre punti valgono doppio, o meglio triplo, perché Brindisi e Siracusa, che proprio in precedenza l'avevano battuto, hanno perso: il quinto posto è dunque una realtà. E parte del merito va soprattutto ad Indiveri, che in dfesa dei pali s'è rivelato baluardo insuperabile. Per informazioni chiedere a Fanasca: il bomber a tu per tu col portiere s'è visto respingere due conclusioni consecutive. Dinanzi ad Indiveri, ed in coppia con Merli Sala, c'è Conti della Vibonese, per nulla intimorito dall'attacco, in verità rimaneggiato, del Gela. A destra del quartetto c'è poi Di Cunzo del Catanzaro che vince il ballottaggio con il compagno di squadra Ciano (entrambi in rete nel tre a uno sul Siracusa). Completa il reparto Martinelli del Cassino. In mediana spuntano Lopetrone e Pirrone della Vibonese, autentici dominatori per le vie centrali contro gli sprovveduti dirimpettai del Gela. Dinanzi a loro un terzetto tutto pepe per lanciare Federici dell'Isola Liri. Capparella ne segna altri due consentendo alla Juve Stabia di scacciare dietro lo stesso Gela. Altri due ne fa Napoli e non è una novità (cinque reti in otto giorni), completa il trittico lo spietato Longoni. L'argentino fa sul serio: quinto gol in cinque partite: Chi lo fermerà? Andrea Buonaiuto

Il personaggio della settimana VICO EQUENSE. Il giramondo della categoria che ha disfatto la valigia. È la storia di Rocco Napoli, veterano di grandi battaglie in C2, che proprio a Vico Equense s'è riscoperto “stanziale” dopo una carriera contraddistinta da repentini cambi di domicilio. E proprio a Vico ha trovato la giusta collocazione, il posto ideale per giocarsi le sue ultime carte del mazzo, per sparare le ultime cartucce della sua cospicua artiglieria. Scelta azzeccata? Evidentemente si, tenuto conto dei risultati della squadra, che solo due anni fa se la giocava in Eccelleza ed ora combatte, fieramente, contro avversarie di rango. Grazie alle sue reti il Vico s'è ormai lasciato alle spalle l'appellativo di matricola del girone, grazie alle sue doppiette, s'è finalmente sbloc-

Napoli, lo zingaro “stanziale” cato in campionato mettendo in fila due vittorie importantissime: “La vittoria sul campo dell'Igea è stata importante. Una gara comunque difficile, poiché l'avversario era all'ultima spiaggia sia per la classifica che per la questione societaria. Siamo stati bravi a far gol ed, in seguito, a gestire il risultato. Alla fine sono arrivati tre punti, importantissimi per la classifica”. Tre punti importanti, che danno continuità a quelli presi in casa contro l'Isola Liri, e se si tiene con-

Cinque gol in otto giorni e il Vico può sorridere

to del precedente pareggio (di spessore) nel derby contro la Juve Stabia, la serie positiva diventa addirittura coinvolgente. Coinvolto è lo stesso Napoli, autore di cinque “bellezze” nelle ultime due gare. È lui il bomber più prolifico del momento, è il Vico la squadra che ora sta spopolando: “Si, siamo in un momento positivo - continua Napoli - Ora arrivano anche i risultati ma, ci tengo a precisarlo, noi giochiamo sempre allo stesso modo. Di solito non mi piace parlare di sfortuna (o fortuna) ma, in questo caso, devo prestarmi al gioco”. Il riferimento riconduce all'inizio del campionato, quando il Vico non riusciva proprio a vincere: molti pareggi, forse troppi, e di

La squadra della settimana

Isola Liri, il miracolo di Grossi ISOLA DEL LIRI. Sette sconfitte nelle prime otto gare di campionato. Arriva inevitabilmente il bivio. E' un ultimatum, stavolta auto-imposto dall'allenatore: “Se nelleprossime due gare non arrivano quattro punti, lascio”. Sandro Grossi ha avuto coraggio ed è stato premiato, al pari di chi ha creduto in lui e nella sua squadra. In pochiavrebbero scommessosu unexploit di un gruppo che, fino a quel momento, aveva raccolto appena un punto. Soprattutto se i clienti successivi si chiamavano Vibonese (in trasferta) e Catanzaro (in casa). E forse nessuno ci avrebbe creduto dopo che a Vibo Valentia arrivò un pareggio. Invece, capita che il Catanzaro (otto vittorie ed un pareggio) subisca la prima (e finora unica) sconfitta proprio contro la cenerentola del girone. Risultato: l'Isola Liri risorge, Grossi blinda la sua panchina guadagnandosi la stima anche dei soliti contestatori. Da quel momento, la squadra ha raccolto altre due vittorie, un pareggio e due sconfitte. Una di queste ha lasciato l'amaro in bocca a “Sandrone”, perché arrivata a Vico Equense in uno scontro salvezza che ha dovuto affrontare con mezza squadra fuori a causa dell'influenza. “Sono sicuro che con la rosa al completo, il risultato sarebbe stato diverso” dice Grossi, al quale tutti i colleghi vorrebbero chiedere come ha fatto a fermare la corazzata Catanzaro. Il tecnico ha la risposta pronta: “Abbiamo corso più

di loro, li abbiamo pressati e siamo stati bravi a trovareilprimogol, perpoiraddoppiaresfruttando gli spazi concessi da una squadra sbilanciatasi per cercare il pareggio. Siamo riusciti a battere la squadra che vincerà il campionato, perché gioca un grandissimo calcio ed è guidata in panchina da un collega preparatissimo come Auteri”. Diverse sono state le ultime due vittorie interne contro Scafatese e Brindisi, “entrambe in rimonta ed entrambe meritate” sottolinea Grossi, il quale si gode una classifica che vede la sua Isola Liri a +5 dall'ultimo posto. “Adesso proveremo a compiere un altro miracolo, ovvero uscire dalla zona play-out”annuncia l'allenatore laziale, tornato ad Isola del Liri dopo aver portato il Cassino dall'Eccellenza ai play-off di C2. Lo scorso anno fu esonerato con la squadra terza in classifica: “Sono convinto che, fossi rimasto in panchina, ora sarei un allenatore di Prima Divisione. Quest'estate, invece, mi sono rimesso in discussione accettando di guidare una squadra giovane e reduce da un ripescaggio che ci ha fatto partire in ritardo. Ovvero, un filotto di sconfitte che ha complicato illavoro. “Fortuna”sospira Grossi“che ho trovato una società seria che ha avuto fiducia nel sottoscritto e nel gruppo. Con l'innesto dell'attaccante Federici, il nostro 4-3-3 è migliorato e siamo riusciti a metterci alle spalle infortuni e sfortuna”.

mezzo qualche sconfitta bruciante. Ora le quotazioni sono in rialzo: “Diciamo che in passato abbiamo raccolto meno di quanto avevamo seminato, però alla fine il tempo ti restituisce tutto. Ad esempio contro la Juve Stabia, forse, abbiamo preso un punto generoso”. Il discorso è semplice e diretto, le parole denotano un carattere forte ma, al tempo stesso, leale e razionale. Un carattere forgiato dalle passate esperienze in giro per il Sud Italia. Napoli ha cambiato ben undici

squadre ed, ora, a 35 anni sembra volersi fermare a Vico: “Per me è sempre stato uno stimolo a fare meglio. Non sono mai tornato in quelle piazze? Mah, magari poteva essere controproducente, se lasci un bel ricordo di te in una piazza è sempre difficile tornare e fare meglio. Rimpianti? Beh, ad essere onesti il mio cruccio è Paternò. In quella stagione (2001/2002) mi infortunai alla caviglia quando era il mio momento. Il tecnico era Marino ed io mi trovavo a meraviglia nel suo tridente; poi l'ifortunio, che mi tenne lontano dai campi per alcuni mesi, peccato. Chissà cosa sarebbe successo se…”. Nessuno può saperlo. Si sa, tuttavia, che la sua voglia è intatta: “Un altro paio di stagioni”. Come dire, un altro paio d'anni e poi cresco.

E’ un girovago ma sembra aver trovato il posto giusto

LA JUVE STABIA VA A CASSINO

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40 Sport


Il punto girone H Rallenta il Sant’Antonio, prime sconfitte interne per Grottaglie e Mugnano

Per la settima volta solo una gara senza reti IL Pianura rallenta la marcia della capolista, ma il Neapolis non ne approfitta. Grande Benevento. I sanniti vincono ad Ischia e si attestano in quarta posizione insieme al Casarano vittorioso sul Pomigliano. Prime sconfitte casalinghe per Grottaglie e Neapolis Mugnano. Tra le lucane, bene il Matera, male il Francavilla, malissimo il Pisticci. Per la settima volta, su un solo campo non si sono viste reti. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti della quindicesima giornata del girone H della serie D che ha fatto registrare sette vittorie, quattro in trasferta e due pareggi. I gol sono stati 17, tre in più del minimo storico verificatosi nella settima giornata. Nove gol sono stati messi a segno dalle squadre che hanno giocato in casa e 8 da quelle che hanno viaggiato. Nella quindicesima della scorsa stagione le vittorie furono cinque, nessuna in trasferta e i gol 19. Complessivamente, nelle 135 partite sinora giocate, le vit-

torie sono state 95 (45 in trasferta), contro le 91 della stagione scorsa (36 fuori casa). Nel campionato 2008/09, in quindici giornate, furono realizzati 347 gol, contro i 340 di quest'anno. Il punteggio prevalente del campionato in corso è l'1 a 0, verificatosi 30 volte. Seguono il 2 a 1 (22 volte) e l'1 a 1 (21 volte). Si è interrotta sul proprio campo la lunga serie di risultati positivi del Neapolis. La compagine partenopea, dopo dieci risultati utili consecutivi (7 vittorie e 3 pareggi), si è fatta sorprendere dall'Angri che non vinceva in trasferta dal 20 settembre scorso. La formazione di Mugnano ha sciupato così una grossa occasione per agganciare in vetta alla classifica il Sant'Antonio Abate che non è riuscito ad andare oltre il pari (il secondo casalingo) contro il Pianura. A suon di vittorie (ne ha conquistate sei di seguito) si sta facendo strada il Casarano, ora, a piano titolo, in zona playoff. Tra le grandi del

torneo, oltre al Pianura che non perde da nove turni, c'è anche il Forza e Coraggio Benevento che ha conquistato una bella vittoria esterna contro l'Ischia. In coda alla graduatoria, il Francavilla Fontana ha conquistato la prima vittoria esterna, ma la salvezza è ancora lontana. Sempre più giù il Bacoli che a Bitonto ha rimediato la quarta sconfitta di seguito. Segni di ripresa per la Turris. Buio pesto, invece, per Fasano e Pisticci. Tra le lucane, il Matera ha conquistato la quinta vittoria esterna, dimostrando di trovarsi più a suo agio lontano dalle mura amiche (16 punti esterni e 7 casalinghi). Il Francavilla, dopo lo zero a zero interno contro il Francavilla Fontana, si è ripetuto contro il Fasano, sciupando così due ghiotte occasioni per salire ancora più su. Sempre più in crisi il Pisticci che nelle ultime dieci giornate ha conquistato soltanto due punti. Adolfo Sarra

Il bomber: «L’affetto della gente c’è sempre stato.Non pativo il complesso del 9»

Diegol: «Matera, avanti così» Albano pronto a supportare a suon di reti un gruppo che punta in alto DOPPIA cifra per Diegol. Decimo centro stagionale al D’Amuri di Grottaglie, valso tre punti importanti per un Matera che ha trovato personalità e spirito giusto nelle gare di Sapri e Grottaglie. Tradizione negativa sfatata grazie ad una prestazione corale di un gruppo che ha attaccato e difeso insieme, anche se nel finale Martinelli e compagni hanno dovuto raschiare il secchio. Perchè tre gare in sette giorni (e che gare) non sono facili da affrontare. «Qualcosa dal punto di vista della brillantezza fisica nel finale lo abbiamo perso-afferma Diego Albano-ma abbiamo spinto lo stesso, perchè stiamo bene fisicamente e abbiamo portato a casa tre punti meritati. Perchè il Grottaglie non credo abbia ragioni di recriminare e Cottet non ha compiuto nessun intervento. Anzi, noi abbiamo avuto le occasioni per raddoppiare. Per esempio l’atterramento di De Vecchis non è certo simulazione e il giallo come stava a lui era normale anche per Ancora quando ha simulato e l’arbitro ha concesso solo il fallo. Credo che ci sia stato concesso finora un solo rigore a favore, quello contro la Turris nella prima partita. Poi, siamo stati tartassati da decisioni contestabili. Vedi Pomigliano e in casa tante altre volte». L’anno scorso

Caro Pino... C’è da convivere con l’ipocrisia

il gol di Albano a Grottaglie (foto www.fcmatera.it)

Diego Albano si fermò a quota nove nella classifica marcatori e vi rimase per un intero girone. Ma quest’anno la musica è cambiata. «Personalmente non ho patito questa cosa. Punto a fare quanti più gol è possibile per raggiungere l’obiettivo della società e quello di tutta la squadra. Non mi sono trovato male con De Vecchis. Credo che sia un giocatore che può raggiungere traguardi importanti. Ha giocato un’ottima gara». Perchè a Grottaglie mancavano Genchi e Mazzoleni al Matera. In merito all’arbitrag-

gio, nella ripresa è cambiato il modo di dirigere e ha tralasciato molti falli d’ammonizione per i tarantini in particolare sulle ripartenze di Ostaku fermato due volte in maniera volontaria in azioni chiaramente offensive e pericolose. Ci sono state anche contestazioni sulla rete di Albano. «Ho guardato subito l’assistente, perchè siamo abituati a subire certe cose. Stava correndo verso il centro come da regolamento, ma dietro di me c’era un giocatore del Grottaglie e ne sono certo. Quindi regolare al cento per cen-

to». L’affetto della gente per Diego Albano, però, non è mancato nemmeno in queste tre giornate in cui non aveva fatto centro rimanendo a quota nove. «L’ho sempre sentito. Lasciamo perdere le eccezioni che fanno parte del gioco. Però volevo sottolineare che non abbiamo fatto ancora nulla. E domenica arriva il Neapolis». Mugnano che non avrà gli squalificati Moxedano e Daleno. «Non lo so se è meglio o peggio che non ci sia Daleno, però a noi non interessano queste cose. Dobbiamo

andare avanti con questo spirito ed è chiaro che le vittorie fanno morale e ci consentono di lavorare con maggiore serenità. Abbiamo una settimana di “normalità” per prepararne un’altra probante che ci vedrà in casa la domenica con il Neapolis, il mercoledì in coppa col Sapri e la domenica a Francavilla». Un trittico di gare che potrà chiarire tante cose. Anche se dal mercato arriveranno, per ora, solo under, come ha dichiarato Giusto nel dopoGrottaglie. Renato Carpentieri

Caro Pino tiscrivo...che sei sulla strada giusta. Prestazione e risultato di Sapri e Grottaglie hanno raddrizzato la baracca, ma l’opera è da completare e mantenere. Però l’ipocrisia è davvero tanta. E’ giusto criticare (pronti a rifarlo se sarà necessario), ma soloper scatenarereazioni doc. Quindi, critica costruttiva. Ma, ascoltare che il Sapri aveva undici rincalzi in campo o che il Grottaglie sia una “squadretta”, non può essere normale. Queste opinioni (da rispettare,ma indecenti) però esistono. E questo la dice lunga su quanto sia difficile fare calcio a Matera. Se pareggi non c’è gioco, se perdi non capisci niente e se vinci l’avversario non serve. Allora caro Pino, tappati le orecchie e vai avanti per la tua strada. Tanto se le cose andranno bene tutti saliranno sul carro dei vincitori con il sorriso dicendo che “io lo avevo detto”. Caro Pino, vuoi solo under perchè fai gruppo difendendo gli over o bleffi? r.carpentieri@luedi.it

Lazic: «La mia squadra da tre partite non esprime il gioco che è capace di produrre»

Francavilla attede fiduciosa i tre punti FRANCAVILLA – Domenica strana quella vissuta allo stadio “Nunzio Fittipaldi” per la gara giocata contro il Fasano. Match che nei novanta minuti di gioco era terminato sullo 0-0, ma che poi nel finale ha avuto il “giallo”, sulla sostituzione errata da parte dei brindisini. Intanto, la squadra ieri non ha usufruito del regolare giorno di riposo, ma come imposto dalla società, l’intero gruppo è ritornato in campo in mattinata, per una seduta di allenamento, agli ordini dello staff tecnico rossoblu. Un decisione, che è scaturita nella tarda serata di domenica, quando lo staff dirigenziale ha fatto il punto sulla partita, analizzando che la squadra vistain campo, non’èapparsa in buone condizioni, ed ecco allora il provvedimento di annullare il rompete le righe del lunedì. Nel frattempo, fanno sapere dalla società, che è stato avviato il ricorso, come di consuetudine, per aggiudicarsi la vittoria a tavolino, con il risultato di 30. Ma resta il fatto che, in campo si è visto

un Francavilla senza mordente. «La mia squadra –diceil tecnicoRankoLazic –ha giocato senza ombra di dubbio, la gara più brutta della stagione. Sono ormai tre partite chenon esprimiamoil nostrogioco, mettendo in campo poca grinta e voglia di fare». Dopo il derby vinto a Pisticci per 0-1, i sinnici hanno pareggiato in casa con il Francavilla Fontana con il punteggio di 0-0, perso a Benevento contro il Forzae Coraggioper3-1,e poiildeludente 0-0 interno contro il fanalino di coda Fasano, di domenica scorsa. Tre gare, che suonano come un campanello d’allarme per la formazione del patron Franco Cupparo. «Dopo il derby vittorioso di Pisticci – continua il tecnico serbo – devo capire cosa è successo alla mia squadra. Se siamo atleticamente non in forma, con la testa altrove, oppure se siamo scarsi. Non credo a questa ultima ipotesi, perché se siamo in zona play off, qualcosa vuol dire. Chiedo scusa a tutti i presenti, se domenica contro il Fasano la mia squadra

ha disputato una pessima gara». Francavilla che nelle ultime partite, ha giocato davvero poco al calcio, senza nessuna voglia di lottare e di prevalere sull’avversario. Adesso, bisogna voltare subito pagina e pensare al prossimo impegno esterno contro la squadra campana dell’Angri. «Tutti dobbiamo impegnarci al massimo delle nostre capacità, per ricominciare a giocare come sappiamo. Per fare tutto questo, servono sacrifici e tanta grinta in campo. Adesso con il mio staff tecnico, cercheremo di trovare subito una soluzione per cambiare questa situazione. Sono tre gare che la squadra non gira al meglio, allora cosa devo pensare che siamo Chisena dipendente?. Non credo proprio. Ecco perché – conclude Lazic – bisogna lavorare duro per riprendere tuttoquellodibuono cheèstatofattofino adora». Intanto,la squadralavora sodoe senza concedersi pause e rilassamenti, per non perdere il treno dei play off. Claudio Sole

Il Francavilla in azione (foto www.fcfrancavilla.it)

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Sport 41

Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

D L’allenatore potentino comincia l’ennesima sfida in carriera

Pisticci a Pasquale Arleo Arleo ricomincia dalla provincia. Ha sete di calcio giocato Pasquale Arleo e soprattutto di tornare ad assaggiare l’odore dell’erba, l’adrenalina di una gara. Voglia di rimettersi in discussione, come più volte ha fatto in carriera a prescindere dalla categoria. Pasquale Arleo è il nuovo allenatore del Pisticci. La notizia, che era già nell'aria da sabato scorso, ovvero dopo che Arleo aveva incontrato la dirigenza gialloble a Pisticci, è stata ufficializzata ieri pomeriggio dal presidente del sodalizio jonico, Donato Panetta. Abbiamo scelto Arleo - ha detto Panetta - perché persona in grado di ispirarci grande fiducia. Noi, inoltre, avevamo bisogno di una figura di esperienza e carisma, perché è chiaro che serve un miracolo per raggiungere la salvezza. Lasciamo lavorare in tutta tranquillità il nuovo tecnico nella speranza di raccogliere i risultati che tutti ci auspichiamo. Mi preme ringraziare, inoltre, Antonio Valente per questi due anni e mezzo di collaborazione, nei quali

Pasquale Arleo, tecnico del Pisticci

sono arrivati successi importanti. Con Valente abbiamo vinto due campionati consecutivi . Gli siamo grati per il suo contributo e gli formuliamo i migliori auguri

per il prosieguo della carriera”. Pasquale Arleo, nato a Potenza il 31 ottobre 1958, ha legato i suoi successi sportivi soprattutto al Potenza, vincendo il campionato di serie

C2 tre anni fa e guidando anche in alcuni momenti la squadra in C1. Ha allenato anche il Melfi in D e il Magna Grecia Bernalda, Lavello oltre che Terzigno e Sapri. Agli albori della carriera aveva guidato anche Pignola e Pietragalla. A Potenza, inoltre, ha svolto il ruolo di direttore sportivo, un dato non indifferente per le esigenze del Pisticci che punta su Arleo anche nell'ottica di piazzare i colpi giusti sul mercato di dicembre appena aperto. “Il nuovo tecnico - prosegue Panetta - ha mandato di esplorare il mercato alla ricerca dei correttivi giusti per potenziare e rendere più competitivo il nostro organico. L'obiettivo, ovviamente, è quello di tirarci fuori da questa situazione di classifica. Ci vorrà tempo, bisognerà avere pazienza e confidare nel lavoro. Le condizioni, per quanto la missione sia difficile, ci sono tutte ed Arleo ci è sembrato l'uomo giusto. Si tratta di un nome importante, che ha vinto un campionato professio-

nistico ed ottenuto altri importanti successi, a conferma di quanto determinata sia la nostra società a cercare la salvezza”. La svolta nella trattativa con Arleo, intavolata inizialmente per il tramite del direttore generale del Pisticci, il potentino RoccoGiosa, e poi proseguita direttamente con i vertici societari, è arrivata al termine dell'incontro tenuto sabato scorso a Pisticci tra il tecnico e la dirigenza pisticcese. Domenica scorsa, inoltre, Pasquale Arleo ha seguito dalla tribuna la gara di Torre del Greco tra la Turris ed il Pisticci. Poi, in serata, l'accordo è stato concluso direttamente con il presidentePanetta cheieriha potutorendere ufficiale la notizia. Arleo, pertanto, terrà oggi pomeriggio il suo primo allenamento con la nuova squadra. Al termine della seduta, alle ore 18.00, l'allenatore sarà presentato ufficialmente nella sede della Pol. C.S. Pisticci. Roberto D’Alessandro

Eccellenza Il Real Tolve vince la prima gara in casa Promozione Miglionico battuto e staccato

Nessuna squadra al vertice Genovese firma la vittoria ha steccato con i tre punti e la fuga del Moliterno NON HANNO steccato le prime della classe, in questo dodicesimo turno del campionato di Eccellenza. Ruggiero Valdiano e Fortis Murgia viaggiano con il vento in poppa, ai primi due posti della graduatoria. Alle loro spalle, ha salutato provvisoriamente l'Angelo Cristofaro Oppido (ora quarto), rimpiazzato dal Ricigliano, che ha scalzato il team di Manniello mandandolo al tappeto nello scontro-diretto. Il Real Tolve ha finalmente sfatato il tabù casalingo contro il Picerno: davvero non se ne poteva più. In coda, è ritornata con il segno positivo la classifica dell'Irsinese, vittoriosa sul Ferrandina nel derby tra le cenerentole del torneo. E' stata una domenica calcistica in cui ha prevalso quasi esclusivamente il fattore campo. Ruggiero Valdiano e Fortis Murgia hanno trafitto le rispettive avversarie davanti al pubblico amico. La formazione salernitana di Masullo ha regolato il Viggiano con i “gemelli del gol”, Salamone-Petilli (quindici gol in due finora). Nell'occasione è stata anche oscurata la verve realizzativa di Campisano, capocannoniere dell'Eccellenza. Il Fortis Murgia ha avuto vita fin troppo facile al cospetto dell'Avigliano, annichilito con un tris. Il clou di giornata era, però, in programma in terra campana ed esattamente a Ricigliano, dove l'undici di Dente ha ritrovato il sorriso ed i tre punti, dopo una lunga astinenza dal successo, perdurata per quattro domeniche consecutive. Nella circostanza ha rimediato il ko di misura (targato Esposito) l'Angelo Cristofaro Oppido di coach Manniello. L'Atella Monticchio ha collezionato un altro tonfo esterno in casa del Borussia Pleiade che, grazie a Manolio, si è allontanato dai bassifondi della graduatoria. Tris sulla ruota di Rionero per i bianconeri della Vultur, che si sono sbarazzati del Policoro. Dopo la lunga attesa, la gioia: il Real Tolve di Caprioli si è affidato a Pace per piegare il Picerno e, soprattutto, per centrare

In coda già 2 retrocesse SE IN CODA alla classifica del campionato di Eccellenza, i giochi sembrano già decisi (Irsinese e Ferrandina retrocessi virtualmente), tutto è ancora in bilico per quanto concerne la conquista dell'ultimo piazzamento playoff. A pochissimi turni dal giro di boa del massimo torneo regionale, tiriamo un po' le somme in alta quota. Ruggiero Valdiano, Fortis Murgia, Ricigliano ed Angelo Cristofaro Oppido sembrano avere un passo più lungo, rispetto al resto del plotone di Eccellenza. Pertanto, allo stato attuale, molte compagini ambiscono al quinto posto in graduatoria, utilissimo in ottica play-off. Attualmente, è detenuto dal Viggiano, ma a ruota lo tallonano, a minima distanza, l'Atella Monticchio, la Vultur Rionero, il Real Tolve ed il Borussia Pleiade. Campisano e soci, quindi, dovranno dare sicuramente il massimo per preservare questa posizione in classifica dagli attacchi della concorrenza, che si è fatta sempre più agguerrita. (do.pa)

la prima vittoria domiciliare della stagione. L'unico segno “X” della giornata è scaturito dal confronto tra il Genzano Banzi e la Murese. L'Irsinese, infine, ha vinto lo scontro “dei poveri” con il Ferrandina. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Diciotto gol messi a segno in questa dodicesima giornata (276 marcature in totale in campionato), di cui 16 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 2, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 7 successi interni, nessuna vittoria esterna ed 1 pareggio. Il mi-

gliore attacco del campionato lo detiene il Fortis Murgia (25 reti), il peggiore è quello del Ferrandina (1 rete). La migliore difesa è quella del Ricigliano (5 reti subite), mentre è del Ferrandina (59 reti subite) la retroguardia più perforata. Classifica marcatori: Campisano (Viggiano): 11 reti; Salamone (Ruggiero Valdiano, 1): 8 reti; Petilli (Ruggiero Valdiano): 7 reti; Frazzica (Fortis Murgia), Montenegro (Real Tolve): 6 reti; Dutra (Murese), Antohi (Murese), Rinaldi (Atella Monticchio), Schettino (Borussia Pleiade, 2): 5 reti. Donato Pavese

LUIS GENOVESE è stata l'arma vincente del Moliterno, nell'ultima domenica calcistica di Promozione. Il “falco” della Val d'Agri è subentrato a partita in corso ed ha “matato” il Miglionico, nella sfida al vertice per la pole position della classifica. Ora il distacco tra il primato e la piazza d'onore è sensibilmente aumentato: sono cinque le lunghezze di distanza che separano il Moliterno dal tandem di inseguitori, formato dal Miglionico e dal Pietragalla. E proprio gli altobradanici guidati da mister Potenza, non sono andati oltre il pari “ad occhiali” nell'altro scontro-diretto di giornata sul campo del Bar La Notte Pignola. Nelle “sabbie mobili” del torneo regionale cadetto rischiano pesantemente l'Atletico Scanzano (in primis), il Balvano ed il Lagopesole. Riavvolgiamo il nastro e diamo lo “start” dalle capoclasse. La doppietta di Genovese ha annebbiato le idee del Miglionico (nonostante il momentaneo pari di Andrulli) ed ha spianato la fuga della capolista Moliterno. A seguire, come detto in precedenza, oltre al Miglionico, ha fatto la sua comparsa in piazza d'onore, il Pietragalla di mister Potenza. Contro il Bar La Notte Pignola, sono state le due retroguardie a prevalere e ad inchiodare la partita sullo 0-0. Il Grottole è un caterpillar tra le mura domestiche (cinque affermazioni ed un pari): il Rotondella se n'è accorto ed è caduto sotto i colpi di Buono ed Armento. Prosegue la scalata ai piani alti del sorprendente Pescopagano, che si è imposto di misura (guizzo di Nicastro) sul Varisius Matera, reduce da tre sorrisi di fila. La Santarcangiolese sperava nei tre punti in questa giornata di campionato ed, invece, è stata costretta ad inseguire il Real Irsina: botta e risposta tra Papangelo e Verrone. Cinquina del Montescaglioso ai danni di un Balvano sempre più in crisi di risultati. Anche il Lagopesole e l'Atletico Scanzano (ultime della classe) hanno rimediato una caterva di marcature, rispetti-

Scanzano in difficoltà IL BARATRO della bassa classifica di Promozione spaventa, e non poco, tre squadre: Atletico Scanzano, Lagopesole e Balvano. Sono loro ad occupare gli ultimi posti della graduatoria del torneo regionale cadetto, dopo dodici turni. E ciò che preoccupa maggiormente, sono i risultati conseguiti da queste tre squadre nelle ultime giornate di campionato. Domenica scorsa, oltre a collezionare una sconfitta a testa, Atletico Scanzano, Balvano e Lagopesole hanno rimediato anche gol a grappoli dalle avversarie di turno. Gli ionici di Calone sono stati travolti con un poker a Bella, il Balvano ha subito cinque “sberle”, a domicilio, dal Montescaglioso, mentre il Lagopesole è stato battuto dalla quaterna della Soccer Lagonegro. Inoltre, l'Atletico Scanzano (fanalino di coda) non ha mai brindato al successo in questa stagione e viene da tre sconfitte di seguito; sono due i tonfi consecutivi del Balvano. Il Lagopesole, infine, è reduce da quattro stop di fila. do.pa. vamente contro la Soccer Lagonegro ed il Bella (quest'ultima formazione ha abbandonato la penultima piazza). I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Ventisei gol messi a segno in questa dodicesima giornata (251 marcature in totale in campionato), di cui 14 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 12, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 4 successi interni, 2 vittorie esterne e 2 pareggi. Il migliore attacco del campionato è quello del Grottole (25 reti), il peggiore è quello dell'Atletico Scanza-

no (7 reti). La migliore difesa è quella del Pietragalla (6 reti subite), mentre la peggiore è quella dell'Atletico Scanzano (27 reti subite). Classifica marcatori: Lambertini (Miglionico): 8 reti; Ricigliano Mau. (Bella), Buono (Grottole), Pietragalla L. (Pietragalla): 7 reti; Mastroianni A. (Soccer Lagonegro, 1): 6 reti; Cilibrizzi (Balvano), Sabato (Lagopesole), Genovese L. (Moliterno), Ripa (Rotondella), Alfonso (Pietragalla), Armaiuoli (Varisius Matera), Volpe (Varisius Matera), Lemma (Santarcangiolese): 5 reti. do.pa.

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42 Sport


BERRETTI nazionale girone G RISULTATI 10ª giorn.

ALLIEVI nazionali girone G

LA CLASSIFICA

Brindisi - Taranto

2 - 2 Cosenza 24 Siracusa 19 Catania - Noicattaro 1 - 0 Potenza 18 16 Gela - Cosenza 0 - 1 Brindisi Monopoli* 16 Igea Virtus - Catanzaro 0 - 1 Andria Bat 14 13 Monopoli - Potenza 1 - 1 Noicattaro Vibonese 13 Siracusa - Andria Bat 0 - 0 Barletta 12 11 Vibonese - Barletta 2 - 0 Catania* Catanzaro 10 Taranto 9 Gela* 7 Igea Virtus* 1 PROSSIMO TURNO: Andria Bat - Catania; Barletta Monopoli; Catanzaro - Gela; Cosenza - Vibonese; Noicattaro - Brindisi; Potenza - Igea Virtus; Taranto - Siracusa *una partita in meno

RISULTATI 10ª giorn.

GIOVANISSIMI nazionali gir. G

LA CLASSIFICA

Benev. - A. Normanna 2 - 0

Frosinone 21 Napoli 20 Isola Liri - Sorrento 1 - 1 Sorrento 19 19 Nocerina - Napoli 0 - 4 Salernitana Benevento 16 Paganese - Juve Stabia 0 - 1 Juve Stabia 15 14 Potenza - Cassino 2 - 1 Nocerina Cavese 14 Salernitana - Frosinone 1 - 0 Isola Liri 12 12 Vico Equense-Cavese 3 - 1 Vico Equense Potenza 11 Aversa Normanna 7 Cassino 4 Paganese 4 PROSSIMO TURNO: Aversa Normanna - Vico Equense; Cassino - Benevento; Cavese - Sorrento; Frosinone - Paganese; Juve Stabia - Potenza; Napoli - Salernitana; Nocerina - Isola Liri

RISULTATI 10ª giorn.

LA CLASSIFICA

Bari - Foggia

3 - 0 Reggina Bari Cavese - Catania 2 - 2 Cavese Palermo - Cosenza 0 - 1 Catania Lecce Crotone - Reggina 1 - 4 Città Di Palermo Gallipoli - Potenza 1 - 1 Salernitana Cosenza Lecce - Salernitana 0 - 2 Manfredonia Potenza Ha riposato: Manfredonia Crotone Gallipoli Foggia

25 20 17 17 16 15 15 12 10 7 5 5 3

PROSSIMO TURNO: Palermo - Cavese; Foggia Catania; Manfredonia - Gallipoli; Potenza - Crotone; Reggina - Lecce; Salernitana - Bari Riposa: Cosenza

JUNIORES nazionale girone M RISULTATI 12ª giorn.

LA CLASSIFICA

C. Fasano - Grottaglie

3 - 2 Bitonto 33 Matera 26 Castrovillari - Bitonto 1 - 2 Virtus Casarano 26 Francavilla 19 Pisticci - Matera 1-3 Hinterreggio 16 Francavilla-Rossanese 2 - 3 Calcio Fasano 16 Vigor Lamezia 15 Ostuni S. - Francav. C. 1 - 0 Rossanese 15 Sambiase - Hinterreg. 2 - 0 Grottaglie 13 Pisticci 12 V. Lamezia - Casarano 0 - 1 Rosarno 12 Francavilla Calcio 11 Ha riposato: Rosarno Sambiase 11 Ostuni 11 Castrovillari* 5 PROSSIMO TURNO: Grottaglie - Ostuni Sport; Bitonto - Rosarno; Francavilla C. - Sambiase; Hinterreggio - Vigor Lamezia; Matera- Francavilla; Rossanese - Calcio Fasano; V. Casarano - Castrovillari - Riposa: Pisticci * Un punto di penalizzazione

CAMPIONATO BERRETTI - I rosso-blù segnano con il bravo Nappello

Il Potenza fa ancora bene A Monopoli la squadra di Volini prende un buon punto IL TABELLINO MONOPOLI POTENZA

1 1

MONOPOLI: Sardella, Mincuzzi, Menolla, Cipriano, Mic. Franco, Passanella, Pace, Lucarelli, Recchia, Confalone, Marasciulo. A disposizione: Serri, Mar. Franco, Cava, Longano, Binetti, Laborgese, Galizia. Allenatore: Salerno. POTENZA: Tammone, Mirisola, Verde, Ardolino, Notari, De Nicola, G. Cicia, Palladino, De Fina, Nappello, Bacio Terracino. A disposizione: Garofalo, Pucino, Lenzone, Bonanno, S. Cicia, Sacco, Lucia. Allenatore: Volini. ARBITRO: Del Conte di Brindisi. MARCATORI: 13’ st Nappello, 20’ st Mincuzzi. MONOPOLI - Dalla trasferta di Monopoli il Potenza ritorna con un punto. E' un risultato positivo nonostante i rosso-blù in terra di Pu-

glia non giochino una gara eccezionale. I ragazzi di mister Volini iniziano bene e al 10' si rendono pericolosi con Notari. La risposta dei padroni di casa non tarda ad arrivare e al 18' Recchia da buona posi-

FRANCAVILLA ROSSANESE

2 3

FRANCAVILLA: Crispino, Stabile, Salomone, Pioggia, V. Bellusci, Petruccelli, G. Taccogna, A. Bellusci, Soriano, Gesualdi, Castronuovo. A disposizione: R. Taccogna, Agrello, Appella, Iorio, Mazzilli, Pesce. Allenatore: Ferrara. ROSSANESE: Amato, Cosentino, Caruso, Calarota, Patera, Minutolo, Canotto, Sero, Manzi, Lavecchia, Dine. A disposizione: Visciglia, Tahiri, Maringolo, G. Sapia, L. Sapia, Cingone, Apprezzo. Allenatore. Napolitano. ARBITRO: Rubino di Potenza. MARCATORI: 4’ pt e 40’ pt (rig.) Manzi, 9’ pt Gesualdi, 17’ pt Patera, 3’ st Pioggia. FRANCAVILLA SUL SINNI - Giocando un primo tempo perfetto la Rossanese di Ugo Napolitano “sbanca” il campo del Francavilla, squadra ostica che chiuderà la gara in nove lottando come un leone fino al 90°. La partita è vibrante

inganna Sardella. Il pareggio arriva praticamente subito e al 20' a far festa è il Monopoli: sugli sviluppi di un calcio di punizione una distratta e immobile difesa del Potenza osserva Mincuzzi battere Tammone con

Un punto per i Giovanissimi IL TABELLINO GALLIPOLI POTENZA

1 1

GALLIPOLI: De Illo, Corvaglia, Palano, Renisero, D'Aronzo, Vadalla, Lubella, Potenza, Bonatesta, Guzarilli, Gaetani. A disposizione: Sergi, Palustra, Moreno, Ferramosca, Schiavone, Girasso, Politi. Allenatore: Errico. POTENZA: Di Pasquale, Patrone, Boscolo, Lucia, Iannetta, Costini, Varallo, Pacella, Cioffredi, Lancellotti, Montano. A disposizione: Di Lucchio, Marino, Oliveto, Turturiello, caldararo, Pasquariello, Corritore. Allenatore: Mazzatura. MARCATORI: 8’ st Gaetani, 35’st Montano.

JUNIORES M.Francavilla,ko casalingo IL TABELLINO

zione mette fuori. E' nella seconda parte della partita che arrivano i gol: il primo è il vantaggio potentino firmato da Umberto Nappello con un calcio di punizione leggermente deviato da un difensore che

sin dal primo minuto con gli ospiti a cui viene annullata una rete(marcatore Dine) per un presunto fuorigioco. Tre minuti dopo ci pensa Alessandro Manzi con una potente esecuzione di un calcio di punizione a portare in vantaggio la Rossanese che viene raggiunta cinque minuti dopo da Gesualdi. Il risultato di parità resiste poco e al 17’ dopo una prodigiosa respinta in angolo di Crispino su un tiro da distanza ravvicinata di Manzi, la Rossanese batte il conseguente corner che viene sfruttato a dovere da Francesco Patera che di testa porta in vantaggio il team di Napolitano. Al 40’ l’arbitro per un fallo su Dine decide di assegnare un penalty agli ospiti e di espellere un giocatore locale. Manzi dal dischetto é implacabile e il primo tempo si chiude 3 - 1 per la Rossanese. Nella ripresa la rete di Pioggia rende viva una gara che i locali cercano di pareggiare in tutti i modi mettendo alle corde un avversario che riesce lo stesso, nonostante tanti pericoli, a guadagnarsi i tre punti. Onore dunque al Francavilla per aver giocata una grande gara, nonostante il non brillante primo tempo.

GALLIPOLI - Al suo esordio sulla panchina del Potenza Rosario Mazzatura, nuovo allenatore della squadra Giovanissimi, trova un punto nella trasferta di Gallipoli. Il pareggio è frutto di una gara equilibrata in cui il Gallipoli ha mantenuto l’iniziativa anche se la prima occasione è del Potenza; corre il decimo minuto quando Montano si ritrova solo davanti al portiere locale De Illo che è bravo a non farsi superare. Sprecata la più ghiotte delle occasioni, il Potenza si difende bene e quando, al quarto d’ora, Gaetani ha l’opportunità di cambiare il risultato è bravissimo Giorgio De pasquale a salvare la porta potentina. L’estremo difensore ospite nulla può, però, all’8’ della ripresa quando sempre Gaetani è bravo prima a liberarsi di un avversario e poi ad infilare il numero 1 rosso-blù. L’1 - 0 è il risultato che accompagna le due squadre fino all’ultimo minuto di gioco e cioè fino a quando Mattia Montano, sfruttando un lancio dalla metà campo di Lucia, si libera di un avversario e batte il pipelet locale con un forte sinistro in diagonale che fissa il risultato sull’1 - 1 finale.

Nappello (Potenza) un tiro angolato. Il Monopoli ci crede e poco dopo sfiora il raddoppio con Recchia la cui conclusione si stampa contro la traversa. Anche il Potenza ha l'occasione per vincere la gara e proprio all'ultimo minuto di gioco con De Nicola che a porta vuota sbaglia clamorosamente il colpo del ko. Nel dopo partita il tecnico del Potenza Volini ci ha detto: “Prestazione non eccezionale, troppi errori commessi da parte nostra, ma risultato giusto”.

JUNIORES M. L’FCMatera di mister Franco Danza fa suo il “derby” contro il Pisticci IL TABELLINO PISTICCI FC MATERA

1 3

PISTICCI: Gallitelli, Cipriano, Calciano, Gariuolo, Vinzi, Montemurro, Genovese, Masiello, Di Stefano, Bolettieri, Fortunato. A disposizione: Artuso, Carrera, Scavone, Vena, Di Mario, Rondinone, Santarcangelo. Allenatore: Trani. FC MATERA: A. Cifarelli, Greco, Paternoster, Volpe, Smaldone, D'Aria, Rubino, Donnadio, Manieri, Cristofaro, Pietracito. A disposizione: D’Adamo, Galante, Martemucci, Moschetti, Maragno, Leccese, Sabatiello. Allenatore: Danza. MARCATORI: 40’ pt Greco, 43’ pt Genovese, 10’ st Cristofaro, 27’ st Martemucci. PISTICCI - Una bella cornice di pubblico presente al “Gaetano Michetti” ha assistito a Pisticci al derby tutto lucano tra la formazione di Vincenzo Trani e il Matera di Franco Danza. Il primo tempo è stato equilibrato e con diverse azioni da rete. La cronaca. Parte bene il Matera e al 5’ Manieri, ser-

vito da Rubino al centro dell’area, mette il pallone tra le braccia del portiere Gallitelli, ben piazzato per l’occasione. Due minuti dopo è Galitelli ad esaltarsi deviando in angolo un tiro velenoso del n. 10 Cristofaro. I locali si fanno pericolosi al 10’ con Bolettieri che su punizione battuta del limite dell’area di rigore impegna severamente l’estremo difensore Cifarelli in una difficile parata. Appena pochi secondi dopo è protagonista Calciano, il cui tiro che sfiora il palo alla sinistra del portiere Cifarelli. Fino a cinque minuti dalla fine non succede nulla, con il gioco che ristagna a centrocampo senza grosse emozioni. Al 40’ arriva il vantaggio ospite: Rubino batte bene una punizione dal limite dell’area servendo Greco che di testa mette in rete il pallone dell’1 - 0. La gioia degli ospiti dura solo tre minuti con i locali che approfittano di un malinteso della difesa materana per pareggiare con Genovese. Si va dunque al riposo sul risultato di parità. Ad inizio secondo tempo, il tecnico del Matera Franco Danza, sostituisce Pietracito con Martemucci, per dare maggiore spinta al proprio attacco. Al 10’ il risultato cambia: su una cor-

Manieri (Fc Matera) ta respinta della difesa dei locali, Cristofaro ben piazzato fa sua la palla ed è lesto a mettere il pallone alle spalle del portiere Gallitelli. Da questo momento in poi, il pallino del gioco passa nettamente nelle mani dei materani che sfiorano più volte la terza realizzazione. E’ di Manieri la prima occasione per triplicare, al 18’ quando solo davanti a Gallitelli manda di poco alto sulla traversa una ghiottissima occasione. Al 23’ è ancora Greco a mandare fuori di poco un preciso colpo di testa, su angolo battuto da Cristofaro. Per i padroni di casa c’è da registrare una conclusione, al 25’, di Bo-

lettieri, che Cifarelli manda in angolo. A questo punto mister Danza effettua il secondo cambio mandando in campo Moschetti per Greco. Passano appena due minuti e al 27’ arriva la terza rete ad opera di Martemucci che sfrutta al meglio un delizioso passaggio di Cristofaro, mettendo il pallone tra palo e portiere. Al 30’ arriva il terzo cambio nelle fila dell’FC Matera, entra Maragno al posto di Manieri. Al 33’ il direttore di gara, tra le proteste degli ospiti non concede un netto fallo da rigore perpetrato ai danni di Cristofaro, nettamente in area di rigore, assegnando una semplice punizione dal limite, punizione battuta dallo stesso Cristofaro che non sortisce nessun effetto. Da questo momento, sino alla fine i materani avrebbero potuto arrotondare maggiormente il loro bottino, ma le varie occasioni avute da Cristofaro, Maragno e Rubino non vengono realizzate e il punteggio resta sul 3 - 1. Il triplice fischio finale arriva dopo tre minuti di recupero concesso dal direttore di gara e le due squadre si salutano con grande fair play tra gli applausi del numeroso pubblico accorso al campo comunale “G. Michetti”.

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Sport 43

Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

Tra i marcatori spicca Ielpo, autore di una tripletta e di una buona gara

Il Francavilla travolge l’Asso Mr Pitrelli: “Ottimo l’approccio alla partita dei ragazzi” IL TABELLINO FC FRANCAVILLA ASSOPOTENZA

7 0

FC FRANCAVILLA: Travascio, Bellizio, Valicenti, Albertini, Manfredi, Arleo, Ielpo, Panetta, Novelli, Dora, Briamonte. A disposizione: Foligno, Marino, Appella, Ant. Graziano, And. Graziano, Fiorenza, Petruccelli. Allenatore: Pitrelli. ASSOPOTENZA: Rinaldi, Coluzzi, Maiellaro, Casale, Santoro, Mancuso, Palazzo, Nolè, Fortunato, Marra, Petraglia. A disposizione: Valeri, Lucia, Scutaro, Zolli, La Rocca, Punelli. MARCATORI: 5’ pt Novelli, 10’ pt, 15’ st e 25’ st Ielpo, 10’ st Briamonte, 25’ st Marino. ROCCANOVA - Nessuno dell’Assopotenza, pensiamo, si aspettava di ritornare dalla trasferta di Francavilla con una sconfitta così pesante. La

matricola terribile del campionato, il Francavilla di Aldo Pitrelli, dunque, rifila sette reti all’asso potenza sfoderando una prestazione concreta ed a tratti esaltante con belle giocate sulle corsie esterne. La cronaca. Già al quinto minuto è Novelli che apre le marcature involandosi, dopo una bella combinazione, battendo il portiere ospite. Dopo poco, al 10’ Ielpo che sigla il raddoppio. Di seguito il Francavilla continua ad esprimere un buon gioco con belle azioni che non trovano il gol per la bravura del portiere o l’imprecisione degli avanti. Altro episodio importante si verifica alla mezz’ora di gioco con Dora che dopo un dribbling in area viene atterrato; è lui ad incaricarsi del tiro che risulta debole e centrale tant’è che Rinaldi lo respinge in angolo. Il secondo tempo si apre con il Francavilla che dà spazio ai ragazzi della panchina che certamente non fanno rimpiangere i titolari, tenendo il bandolo del gioco con belle azioni chiudendo la partita con le reti ancora di Ielpo, Briamonte e Marino. Al termine del match Aldo Pitrelli, allenatore del Francavilla, ci

Nolè (Assopotenza)

ha detto: “Sono contento dell’approccio alla gara da parte dei ragazzi; non abbiamo fatto l’errore della gara contro la Dedalo della scorsa settimana restando concentrati e finalmente chiudendo la partita con un bel risultato e non concedendo quasi nulla all’avversario. Sono ancora più contento del gruppo che questi ragazzi sono riusciti ad instaurare tenendo conto delle difficoltà da affrontare di volta in volta. Un apprezzamento al giovane Petruccelli che rientra in squadra dimostrando grande motivazione ed impegno, qualità che lo porteranno sicuramente a prestazioni di rilievo”.

All’AC Lauria non bastano due gol

I ragazzi di Marchionna vincono segnando ben quattro gol

Il Minozzi vola

Varisius, vittoria faticosa

Ko interno dei Pesce-Boys

Loschiavo: “Gli ospiti non hanno demeritato”

IL TABELLINO AC LAURIA PADRE MINOZZI

2 3

AC LAURIA: Carlomagno, Papaleo, Armentano, Palladino, Perretti, Perciante, Miraglia, Giffone, A. Ielpo, Mercuro, Brandi. A disposizione: Nicodemo, Limongi, Castelluccio, E. Ielpo, G. Agrello, Miceli, G. Russo. Allenatore: Pesce. PADRE MINOZZI: Lo Franco, Di Vincenzo, Fiorenza, Di Matteo, Cospito, Oriolo, Corizzo, Filardi, Mele, Ragazzo, Maiellaro. A disposizione: Lamalfa, D’oronzio, Simonetti. Allenatore: De Pietro. MARCATORI: 2’ pt A. Ielpo, 20’ pt e 27’ pt Mele, 22’ st Brandi, 34’ st Ragazzo. LAURIA - Gara spumeggiante e ricca di emozioni al "Comunale" di Lauria dove il Lauria di Ambrogio Pesce ha affrontato la più quotata squadra del Padre Minozzi che riesce a spuntarla di misura. Dopo solo due minuti il Lauria al primo affondo passa in vantaggio con A. Ielpo il quale sfuggito alla difesa avversaria batte con un preciso diagonale il portiere ospite. Gli ionici non ci stanno e premono sull’acceleratore mettendo sotto pressione la compagine di casa che regge bene gli attacchi degli avversari creando al 10’ con lo stesso Ielpo l’occasione per raddoppiare: il numero 9 locale, infatti, dopo aver conquistato il pallone al limite dell’area, dribla un avversario e finge il tiro mettendo a sedere il portiere in uscita; a questo punto prova "il cucchiaio" ma imprime poca forza alla sfera che viene intercettata a pochi centimetri dalla linea di porta da un difensore. Sventato il pericolo gli ospiti provano ancora a raddrizzare il risultato. Per i

padroni di casa si conferma la regola “gol mancato gol subito” e difatti, al 20’, lo svarione della difesa locale viene abilmente sfruttato da Mele che beffa il portiere Carlomago in uscita. A questo punto il Padre Minozzi approfitta del momento favorevole tenendo sotto pressione la difesa locale ed al 27’ con una azione identica alla precedente di nuovo Mele supera l’incolpevole portiere di casa portando i suoi in vantaggio. Rabbiosa la reazione del Lauria che spreca più di una occasione mancando lo specchio della porta. Nella seconda frazione di gioco il copione non cambia, gli ospiti mantengono il predominio territoriale cercando di chiudera la gara, ma i padroni di casa man mano conquistano campo sfiorando il pareggio in due occasioni a conclusione di belle manovre. Benché si faccia attendere, il pareggio alla fine arriva ed è il 22’ quando, su azione di calcio d’angolo battuto da G. Russo, irrompe Brandi che con una forte e preciso tiro spedisce la sfera alle spalle del portiere ospite. A questo punto la gara vive di momenti entusiasmanti; il Lauria galvanizzato dal pareggio ci crede e prova a far sua l’intera posta. Mercuro sfiora il vantaggio facendo sussultare i suoi, ma gli ospiti non lasciano campo libero ai laurioti andando alla conclusione più volte e imbattendosi nel numero 1 locale sempre pronto a fare buona guardia. Poi, al 34’, su una rimessa laterale sbagliata dal Lauria nella trequarti ospite, gli ionici conquistano il pallone e con una ripartenza veloce, e di fronte anche all’ingenua difesa locale sbilanciata, Ragazzo sfrutta con abilità l’occasione lanciando la sfera alle spalle di Carlomagno il quale riesce a toccarla ma senza riuscire a fermarne la corsa. Gli ultimi minuti vedono i laurioti lanciarsi in un forsennato arrembaggio, offrendo il fianco ai contropiede ospiti, senza però riuscire a cambiare il risultato.

MATERA - Un dirigente materano, dopo la vittoria contro il Macchia Romana ha usato un’espressione che ci piace riportare “in casa il Varisius è una schiaccia sassi”. Il dirigente del Varisius specifica “tutte vinte le gare interne e pochi gol subiti, il problema è la trasferta troppi punti buttati alle ortiche”. A farne le spese nella giornata di sabato è stata la squadra di Potenza del Macchia Romana, la gara doveva essere agevole per i nero-verdi vista l’enorme differenza di punti, ma in realtà si è rivelata molto ostica e forse gli ospiti avrebbero meritato qualcosina in più. La cronaca. I ragazzi di Marchionna partono come al solito bene, ma una volta raggiunto il vantaggio si adagiano sugli allori e rimettono in gara gli avversari, non chiudendo la partita. Gia 2’ Miglionico ha la palla buona per segnare, fuga centrale dal limite tira ma la mira è sbagliata ed il

IL TABELLINO D. MONTESCAGLIOSO 0 DEDALO 2 DEPORTIVO MONTESCAGLIOSO: Mazzoccoli, Musillo, Stasi, Laforgia, Venezia, Dichio, Larocca, Eletto, Cifarelli, Carriero, Scarciolla. A disposizione: Santarcangelo, Ventrelli, Brizio, Ettorre, Montesano. All.: Mianulli. DEDALO: Filadelfia, Romano, Gerardi, Scarano, Sabatino, Ciuffreda, Maiorino, Telesca, Gerardi, Avallone, Santarsiero. A disposizione: C. Sangregorio, V. Sangregorio, Cardone, Picciuolo, Forliano, Caviano, Zahri. All.: Cavasoli. MARCATORI: 32’ pt Musillo (aut.), 6’st Gerardi.

portiere non ha difficoltà a parare. Al 10’ arriva il vantaggio locale: Bianchini sfrutta una sponda di Miglionico, supera la linea difensiva avversaria, entra in area e tira nell’angolo basso superando Clap, proteso in un vano tuffo. A questo punto il Varisius inizia a sprecare tante occasioni per voglia di egoismo tra gli avanti, d’altro canto gli ospiti piano piano prendono coraggio ed iniziano a farsi vedere dalle parti di Galante con tiri poco precisi, ma che mettono in mostra le proprie qualità balistiche. Al 17’ Nardozza si libera al tiro da posizione angolata, ma Galante para agevolmente. Al 24’ grande occasione per raddoppiare per Picerno che tutto solo si ritrova tra i piedi la palla respinta dal portiere su tiro di Bianchini, ma angola troppo e sfiora il palo a porta letteralmente vuota. Nel finale arriva il pareggio degli ospiti: errore di Galante nella presa, ne approfitta

Manicone, che è lesto a ribadire in rete. Nella ripresa, dopo la strigliata negli spogliatoi, il Varisius si riporta subito in vantaggio; al 3’ Pistinciuc prende palla a centrocampo e senza pensarci tira in porta con una traiettoria beffarda che supera Claps. Il Varisius stavolta non molla e affonda il colpo: bella azione sulla fascia destra di Paterno, che crossa dal fondo per l’accorrente Picerno che stavolta deposita facilmente in rete. Gli ospiti provano a ritornare in partita con alcune folate di Manicone e Montagnulo, ma senza esito e a metà tempo vanno giustamente in rete con Carbutti che in piena area mette in gol la palla persa dal portiere dopo uno scontro con un suo compagno, ma l’arbitro annulla. Al 30’ quarta rete dei padroni di casa firmata da Locapo che con un tiro al volo dal limite supera il portiere Gruosso. Il finale di partita registra la seconda rete ospite di Carbutti

IL TABELLINO VARISIUS 4 MACCHIA ROMANA 2 VARISIUS: Galante, Paterno, Pace, Chietera, Buono, Contini, Cappiello, Pistinciuc, Bianchini, Miglionico, Picerno. A disposizione: De Filippis, Locapo, Fiore, Romano. Allenatore: Marchionna. MACCHIA ROMANA: L. Claps, Lapenna, Magnocavallo, G. Claps, Lorusso, E. Nardozza, Manicone, Montagnulo, A. Nardozza, Armentano, Carbutti. A disposizione: Gruosso, Lovallo, Santarsiero, Rizzi. Allenatore: Pirozzi. ARBITRO: Cicchetti di Matera. MARCATORI: 10’ pt Bianchini, 36’ pt Manicone, 3’ st Pistinciuc, 12’ st Picerno, 30’ Locapo, Carbutti. che lasciato solo dai centrali difensivi è bravo a superare Galante. Piero Loschiavo, dirigente del Varisius sintetizza: “Vittoria meritata, ma gli ospiti non hanno demeritato, anzi la loro classifica è molto bugiarda”.

La Dedalo strappa i tre punti con il più classico dei risultati

Il Montescaglioso cade in casa MONTESCAGLIOSO - E’ una Dedalo cinica e precisa quella che espugna il campo di Montescaglioso. I ragazzi di mister Casavoli non sbagliano nulla, anzi approfittano anche degli errori dei padroni di casa per festeggiare il quarto risultato utile consecutive, più precisamente la terza vittoria su quattro gare. I tre punti la squadra potentina li coglie grazie ad una sfortunata autorete, realizzata poco dopo la mezz'ora di gioco, e ad un gol realizzato ad inizio della ripresa da solito Gerardi. Questo è il commento a firma della società del Deportivo che

Laforgia (Dep. Montescaglioso)

abbiamo ricevuto e che pubblichiamo non integralmente solo per questioni di spazio: “Abbiamo iniziato a giocare troppo tardi, quando oramai il risultato era compromesso con gli ospiti, teniamo a precisarlo, che hanno dovuto fare ben poco per meritarsi i tre punti visto che le due reti dei potentini sono scaturite da due nostri errori difensivi. Se non ci fossero stati questi due errori il risultato sarebbe stato quello d'inizio e sarebbe, riteniamo, rimasto invariato fino alla fine”. La Dedalo ringrazia e porta a casa una vittoria che vale molto.

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44 Sport


Ben otto le reti messe a segno nel big match giocato a Bernalda

Real, è calcio champagne Di Biase riconosce i meriti della Metanauto Lucana IL TABELLINO REAL P. CAMPAGNA 5 METANAUTO LUC. 3 REAL P. CAMPAGNA: Sergio, Tuccino, Mich. Gallitelli, Catapano, Zaza, Russo, Barbalinardo, Ferrante, Iannuzziello, Moro, Mar. Gallitelli. A disposizione: Fuina, Malvani, Musillo, Meric. All.: Di Biase. METANAUTO LUCANA: Palladino, Vaccaro, Pinto, Carella, Giosa, Passavanti, Iannielli, Orazietti, Santarsiero, Fortunato, Tripaldi. A disposizione: Marino, Martinelli, Pisciottani, Laurino, Sabia, Tullipani. All.: Catalano. MARCATORI: 4’ pt, 36’ st e 42’ st Mar. Gallitelli, 32’ pt Moro, 38’ pt e 34’ st Tripaldi, 5’ st Barbalinardo, 38’ st Laurino.

BERNALDA - La gara disputata al comunale “M. Lorusso” di Bernalda tra il Real Peppino Campagna e la Metanauto Lucana è stata di una tale intensità dal primo all’ultimo minuto da essere coronata da ben otto bellissimi gol. I fuochi d’artificio sono stati aperti già al 4’da Mario Gallitelli che, su punizione dai 25 metri, manda la sfera all’incrocio dei pali. Da parte loro gli ospiti impostano precise trame di gioco arrivando spesso ad impensierire la retroguardia bernaldese ma il gioco ristagna perlopiù a centrocampo dove Ferrante, Moro e Russo servono palloni importanti per Barbalinardo e Gallitelli vere spine per la difesa ospite. Al 25’è ancora Gallitelli che ci prova con una punizione dal limite ma la sua conclusione finisce di poco fuori. La Metanauto è brava a controbattere colpo su colpo tentando la via della

rete con Orazietti, Santarsiero e soprattutto Tripaldi. Al 32’raddoppio locale con l’azione prepotente di Barbalinardo che parte dalla sua destra, fa fuori Pinto e serve in area Gallitelli che addomesticato il pallone vede libero il suo compagno Moro e questi di collo pieno manda la sfera dove l’incolpevole Palladino non può arrivare. La prima parte della gara sta giungendo al termine ma i ragazzi di mister Di Biase proprio allo scadere subiscono il gol di Tripaldi che approfitta della disattenzione dei difensori per accorciare le distanze. La ripresa inizia a spron battuto da parte degli ospiti che ci credono e tentano di portare a casa il risultato a loro favore ma Barbalinardo, servito da Russo, in giravolta spedisce il pallone nel sacco per il 3-1. La Metanauto accusa il colpo ma non demorde cercando la via della rete con

Mario Gallitelli (Real P. Campagna)

rabbiose ripartenze ad opera di Fortunato e Santarsiero costretti a scontrarsi con la solida difesa locale composta da Zaza, Tuccino e il giovanissimo Michele Gallitelli. I ragazzi di Tonio Catalano cercando il gol si lanciano in avanti lasciando spazio a brucianti contropiede innescati

dall’onnipresente Ferrante per “le bocche di fuoco” Barbalinardo e Gallitelli. Al 32’è ancora Gallitelli che si invola bruciando un avversario e solo davanti a Palladino questa volta si fa parare il tiro. Mancano otto minuti alla fine e tutto lascia pensare ad una gara chiusa. I due tecnici lasciano spazio ai ragazzi della panchina senza sapere che proprio i restanti minuti, più i quattro di recupero concessi dall’ottimo e preciso direttore di gara, saranno i momenti più entusiasmanti di questo accesissimo incontro. Infatti, al 33’, Laurino servito da Orazietti impegna severamente il numero 1 locale che respinge in angolo. Al 34’su conseguenza di un calcio d’angolo è Tripaldi che porta i suoi sul 2-3. Neanche il tempo di sperare che Gallitelli, al 36’, su lancio di Ferrante, brucia in velocità i suoi angeli custodi lasciando partire

dal limite il suo micidiale sinistro che si ferma in rete. Rischiando il tutto per tutto, al 38’, Laurino lanciatosi in attacco sorprende Sergio fissando il risultato sul 3-4. A questo punto gli ospiti sono tutti all’attacco alla ricerca del pari ma è adesso che viene fuori la classe del portiere Sergio che in pochi secondi si oppone per ben due volte a tiri ravvicinati salvando la proprio porta. Al 43’, però, ci pensa super Mario Gallitelli a spegnere le speranze degli avversari siglando in contropiede la sua tripletta e fissando il risultato definitivo. Triplice fischio e tripudio dei ragazzi locali bravi nell’aver regalato una bellissima vittoria ai loro tifosi e a loro stessi mentre ascoltiamo il parere del tecnico Salvatore Di Biase secondo cui “la Metanauto Lucana è apparsa una delle migliori compagini del campionato”.

La capolista fermata dai gol di Picciano e Filadelfio

Il Junior Lavello a segno con Damiano e Gravina

Impresa della Don Bosco

Gran colpo del Venosa

Mr Ciriello: “E’ stata una partita bellissima”

I ragazzi di Teddy Ferrenti calano il poker

IL TABELLINO PGS DON BOSCO INVICTA MATERA

IL TABELLINO 2 2

PGS DON BOSCO: Picerno, Cuccarese, Picciano, Pace, Giannini, Notargiacomo, Filadelfio, Pietrafesa, Baldassarre, Mancusi, Vaccaro. A disposizione: Barra, Faruolo, Trillo, Costa, Papangelo, Pace. Allenatore: Ciriello-Giuzio. INVICTA MATERA: Molterni, Auletta, Pavese, Fiore, Digilio, Lupo, Lozitiello, Visaggi, Giordano, Parabita, Cappiello. A disposizione: Tataranni, Nicoletti, Buono, Quarto, Fabiano, Volpe, Perrone. Allenatore: Fontana. MARCATORI: 32’ pt e 37’ pt Cappiello, 7’ st Picciano, 15’ st Filadelfio.

POTENZA - Il risultato ha dell’incredibile tanto che dopo il pareggio della capolista contro una delle squadre di bassa classifica c’è chi parla di campionato riaperto. Addirittura qualcuno ci ha fatto sapere, con cortesia di pubblicarlo, che “chi parlava (forse troppo presto) di due campionati regionali, uno in cui c’era solo il Matera e uno dove giocavano tutte le altre, dovrà ricredersi”. Al “Macchia Giocoli” di Potenza si affrontavano il Matera e la PGS Don Bosco, e nessuno ha notato i 26 punti di differenza che ci sono tra le due squadre e il due a due finale è segno che il campionato non è assolutamente già deciso e che ogni avversario va rispettato. La gara inizia con quaranta minuti di ritardo a causa di un problema avuto dal direttore di gara durante il viaggio per raggiungere Potenza. Forse proprio questa attesa favorisce il clima da gita fuori porta con cui i giovani di Michele Fontana fanno il loro ingresso in campo. La cronaca. La PGS dopo trenta se-

J. CALCIO LAVELLO CALCIO VENOSA

Auletta (Invicta Matera)

Visaggi (Invicta Matera)

condi è già davanti al bravo Moliterni, ma la rovesciata di Picciano è alta sulla traversa. Dopo pochi minuti è la volta di Filadelfio che manda a lato un ottimo pallone servitogli da Mancusi. Il Matera capisce che la gara non sarà una passeggiata e inizia a metterci l’impegno. Per mezz’ora le due squadre si equivalgono mantenendo le reti inviolate. Al 32’ è bravo Cappiello a sfruttare un tiro sporco di un compagno e a depositare alle spalle di Picerno. E’ il vantaggio degli ospiti. I potentini accusano il colpo e dopo cinque minuti incassano lo 0-2 ad opera di nuovo di Cappiello che finalizza al meglio una, forse l’unica, azione di prima della sua squadra. Si va così al riposo con gli ospiti in vantaggio. Il secondo tempo inizia subito bene per i potentini: Vaccaro guadagna una punizione sull’out di destra, Mancusi si incarica della battuta e mette in mezzo un pallone teso che Picciano insacca in girata. Il Matera a questo punto va in bambola e lascia il gioco ai padroni di casa. Vaccaro da a tutti l’illusione del goal con un gran tiro che si spegne sull’esterno della rete, poi ci prova ancora Filadelfio ma il tiro è debole. Al quarto d’ora ennesima punizione dai 30 metri, Mancusi stavolta tira in porta e un miracolo di Moliterni toglie il pallone dal

sette, sulla respinta il più lesto è Filadelfio che porta il punteggio in parità. Per la prima volta in questo campionato il Matera viene riacciuffato e si vede che non sono abituati a queste situazioni. Infatti gli ospiti rischiano il tracollo ed è solo merito di Digilio se non capitolano. Negli ultimi minuti i materani fanno una sterile collezione di calci d’angolo che vengono perfettamente respinti da Picerno e dai suoi difensori. Il risultato non cambia più e per i potentini è festa grande. A fine gara il duo Ciriello-Giuzio è visibilmente soddisfatto e dichiarano: “E’ stata una bellissima partita, sicuramente la più bella da quando abbiamo il piacere di allenare per questa società. E’ la dimostrazione che il lavoro paga e che ogni avversario merita il giusto rispetto. Per questo facciamo i complimenti ai ragazzi che hanno dato davvero il massimo togliendosi una bella soddisfazione. Non siamo molto sorpresi del pareggio, per tutta la settimana abbiamo chiesto ai nostri di puntare alla vittoria e sapevamo che non avremmo sfigurato di fronte a quella che tutti dicevano essere una corazzata, forse dimenticando che si tratta sempre di ragazzi e non di professionisti, per cui il livello è sempre molto omogeneo”.

2 4

JUNIOR CALCIO LAVELLO: Manieri, Bozza, Zoppi, Boccomino, Di Cugno, Pennacchio, Farfariello, Tummillo, Damiano, Rescigno, Mannarelli. A disposizione: Russo, Gravina, Tarallo, Caprioli, Cardone, Iacoviello. Allenatore: Capuano. CALCIO VENOSA: Lasala, Elefante, Ferrara, Erald, Ferrenti, Fimmano, Carriero, Delcogliano, Tudisco, Di Vietri, Spagnuolo. Allenatore Ferrenti. MARCATORI: 18’ pt Tudisco, 30’ pt Damiano, 10’ st Del Cogliano, 20’ st e 31’ st DiVietri, 37’ st Gravina.

LAVELLO - E’ stata senza dubbio una partita bella e combattuta giocata con impegno da due squadre compatte e ben organizzate. Alla fine ha avuto la meglio il Venosa che nell’arco degli ottanta minuti di gioco ha saputo meglio sfruttare gli episodi a suo favore. Il primo tempo è un monologo della squadra di casa, ma come spesso accade, sono gli ospiti ad andare in vantaggio nell’unica azione di tutto il primo tempo con un tiro da distanza ravvicinata di Tudisco. Immediatamente reagisce la Junior Calcio che allo scadere del primo tempo pareggia con Damiano dopo una pregevole azione corale. Il secondo tempo comincia con i padroni di casa costantemente all’attacco e gli ospiti che si affacciano nella metà campo lavellese grazie a sporadici contropiedi. Al 10’ il Venosa trova il gol del vantaggio con Del Cogliano che dalla lunga distanza trafigge Manieri. Da questo punto in poi la gara diventerà molto nervosa, l’arbitro espelle Boccomino per doppia ammonizione, la Junior Calcio Lavello in

Allievi Nazionali - Battuto il Cassino

Il Potenza risorge PICERNO – Mister De Stefano può finalmente ritenersi soddisfatto; il suo Potenza batte il Cassino e muove la classifica. Per Oliveto e compagni è stata una bella vittoria e soprattutto una bella partita visto che contro il Cassino si sono potute apprezzare le giocate di un gruppo che parte subito all’attacco e che va vicino alla segnatura dopo dieci minuti: Alfredo Lamberti è bravo a liberarsi di due avversari e servire Fabian Cerqua che dal limite dell’area fa correre il primo pericolo al portiere Gullo. La risposta della squadra laziale è il primo gol del match: il Cassino, infatti, passa in vantaggio con Morra che da dentro l’area non lascia scampo al portiere Dolce. Il Potenza risponde al 30’: lancio di Lamberti e perfetto colpo di

testa di Mariano Gerardi con il pallone che sfiora la traversa. Solo nella parte finale del secondo tempo il Potenza trova i gol tanto cercati. Al 25’ il pareggio arriva dal dischetto; l’atterramento in area di Cerqua viene sanzionato dall’arbitro con un calcio di rigore che Gerardi trasforma spiazzando il portiere. Cinque minuti dopo, sulle ali dell’entusiasmo, il Potenza trova pure il gol della vittoria: scambio in area tra Lamberti e Gerardo Giosa, con quest’ultimo che da due passi non ha difficoltà a superare l’estremo difensore ospite con un tiro angolato. Nel dopo gara il tecnico del Potenza, De Stefano, sintetizza con queste parole la vittoria: “Sono soddisfatto della bella prestazione della mia squadra”.

Pennacchio (Junior Calcio L.)

dieci non riuscirà più a trovare la rete del pareggio perdendo addirittura 4 a 2. “Peccato per l’ennesima vittoria casalinga sfuggita alla Junior Calcio per quello visto in campo, avrebbe meritato senza dubbio la vittoria. Il Venosa si è dimostrata squadra solida e cinica e merita senz’altro la buona posizione in classifica che conserva da inizio campionato”. Questa la nota fattaci pervenire dall’addetto stampa della società di Lavello.

IL TABELLINO POTENZA CASSINO

2 1

POTENZA: Dolce, Urbano, Oliveto, Lira Ferreira, Penta, Donino, Parisi, Russillo, Cerqua, Gerardi, Lamberti. A disposizione: Tammone, Sabato, Lauria, Angioletti, Franco, C. Russo, Giosa. Allenatore: De Stefano. CASSINO: Gullo, Mancino, Fasci, Lombardi, T. Russo, Palombo, Capitano, Lunardo, Morra, Dancelli, Marrocco. A disposizione: Paolino, Carpizzoli, Crispini, Sasso, Gatti, De Simone. Allenatore: Fichessa. ARBITRO: Robilotta di Moliterno. MARCATORI: 25’ pt Morra, 25’ st Gerardi (rig.), 30’ st Giosa.

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Sport 45

Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

Nicola Petrullo: “Mi piace sottolineare la correttezza delle due squadre”

Nemmeno un gol a Picerno Finisce a reti inviolate la gara tra la Metanauto e la Pgs IL TABELLINO METANAUTO LUCANA 0 DON BOSCO 0 METANAUTO LUCANA: Giubileo, Forastiero, Carriero, Scavone, Forte, S. Topazio, Russillo, Capece, Podano, Traficante, Bernabei. A disposizione: Cappiello, V. Topazio, Mitro, Miglionico, Sangiacomo, Voza, Castronuovo. Allenatore: Petrullo. DON BOSCO: Pietrafesa, Casale, Zuddas, Sabia, Lo Giudice, Sibillano, Vomero, Acierno, Mancusi, Giu. Vaccaro, Ascenzo. A disposizone: Gio. Vaccaro, Romaniello, Licciardi, Lisanti, Martinelli, Cascini. Allenatore: Condelli. ARBITRO: Lorusso di Potenza. PICERNO - Gara equilibrata quella andata in scena al "Comunale" di Picerno tra due squadre che hanno dimostrato di seguire le idee dei rispettivi tec-

nici cercando il risultato pieno attraverso il gioco tutto sommato altalenante. La cronaca del match registra infatti diverse occasioni sia da una parte che dall’altra con belle parate da parte di ambedue i portieri. Inizia la Don Bosco con Mancusi che al 3’ da buona posizione tira fuori. Pronta la risposta dei locali con S. Topazio prima che impegna Pietrafesa in un buon intervento e poi con Forastiero che colpisce la traversa. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. Nella ripresa i ragazzi della Metanauto Lucana creano subito due situazioni interessanti; la prima con Podano che da pozione angolata tira fuori senza tener conto della migliore posizione dei suoi compagni e a seguire è il neo entrato Castronuovo a calciare debolmente un buon pallone che non rotola troppo lontano. Da parte loro gli ospiti non stanno a guardare e Mancusi spreca la migliore delle occasioni ritardando il tiro su cross dalla destra riuscendo a farsi anticipare dai difensori. Sempre lui, da buona pozione, effettua

Condelli (Don Bosco)

un tiro che Giubileo è bravo a parare. Infine, a chiudere l’incontro ci pensa Forastiero il cui tiro dalla distanza impegna in una importante parata l’attento Pietrafesa. A fine gara è il tecnico locale, Nicola Petrullo, a parlare: “Faccio i complimenti ad entrambe le squadre per l’atteggiamento tenuto in campo ma soprattutto per la correttezza che ha permesso di disputare l’incontro in tutta tranquillità”.

Lo Scanzano attraversa un periodo nero

I gol sono di Bedini, Antezza, Palmirotta, Clemente e Mastrovito

L’Aviglianese fa proprio sul serio

L’Accademia resiste solo un tempo contro il Matera

IL TABELLINO AS SCANZANO AVIGLIANESE

2 5

AS SCANZANO: D. Castellucci, Quintani, Dattoli, Ponzio, N. Castellucci, Ciaglia, Gerardi, Faillace, Malvasi, Camardi, Maiellaro. A disposizione: Bastiano, Vittoria, Valluzzi, Florio, Lucarelli, Castellano, Lharchi. Allenatore: Castellano. AVIGLIANESE: Santarsiero, Nardiello, Rosa, Telesca, Salvatore, Mecca, Romaniello, Ferrara, D’Andrea, Vaccaro, Esposito. A disposizione: Della Croce, Summa, Santoro, Manfredi, La Bella, Coviello, Sileo. Allenatore: D’Andrea. MARCATORI: 27’ pt, 11’ st e 25’ st D’Andrea, 29’ pt e 35’ pt Gerardi, 16’ st e 20’ st Vaccaro. SCANZANO - E’ un periodo che gira male per lo Scanzano sconfitto per la seconda volta consecutiva in casa, a cui non basta aver incamerato i tre punti della gara contro l’Accademia per ritornare a sorridere. Questa sconfitta arriva per mano di un’ottima Aviglianese che gioca in riva allo Ionio un’eccellente partita. Questa la cronaca. La gara parte con le squadre che si affrontano a viso aperto, dimostrando entrambe il valore espresso fino a questo momento nel campionato, con continui capovolgimenti di fronte ad un ritmo elevatissimo. Al 27’ del primo tempo gli ospiti passano in vantaggio con Gianpaolo D’Andrea che sfrutta una mischia di un calcio d’angolo. Passano solo due minuti ed è Gerardi di te-

sta, sempre su calcio d’angolo, a mettere alle spalle del portiere ospite. Al 35’ è sempre Gerardi a sfruttare una corta respinta del portiere su punizione di Camardi per portare lo Scanzano sul 2-1. Nel secondo tempo i locali sembrano rimasti con la testa negli spogliatoi andando in balia degli avversari che all’11’ passano con D’Andrea. Al 16’ su calcio d’angolo è Vaccaro a superare Castellucci e ancora al 20’ su una indecisione della difesa locale è sempre Vaccaro ad approfittare e portare la squadra Aviglianese sul 4-1. I locali tentano una reazione ma la difesa ospite è ben posizionata e offre poche occasioni a Camardi e compagni di concludere a rete. E’ ancora al 25’ sono gli ospiti che portano a cinque le reti con Raul Vaccaro al volo. Delusione del presidente Carlomagno, che dopo aver visto un grande primo tempo dove i suoi ragazzi hanno dominato, ha visto una ripresa veramente disastrosa. Anche se la squadra aviglianese è stata quella più completa in tutti i reparti vista fino adesso al comunale di Scanzano.

Antezza (Invicta Matera)

Nuzzolese (Invicta Matera)

A. Tataranni (Invicta Matera)

MATERA - I campionati giovanili a Matera sono molto seguiti; infatti, c’è sempre da registrare, in occasione delle partite dei Giovanissimi e degli Allievi, la partecipazione di un folto pubblico. I presenti al “Gaetano Scirea” alla gara tra l’I. Matera e l’Accademia Calcio di Potenza, partita valevole per il campionato regionale Giovanissimi, sono rimasti alquanto delusi perché la squadra ospite si è presentata con solo otto ragazzi. Si sono giocati solo 35 minuti, cioè un solo tempo, perchè al-

la ripresa del secondo tempo gli ospiti hanno accusato un infortunio, durante il primo tempo, ad uno dei ragazzi; per cui essendo rimasti in sette la gara è stata sospesa dal direttore di gara. Nell’arco dei trentacinque minuti giocati i padroni di casa sono andati a segno ben sei volte; senza infierire più di tanto sugli incolpevoli ragazzi ospiti. La cronaca. Partono bene i padroni di casa che appena dopo sette minuti realizzano la prima rete ad opera di Bedini che, su imbeccata di Palmi-

rotta, non ha avuto difficoltà a mettere in rete da centro area. Al 12’ è la volta di Antezza che lascia partire una rasoiata da fuori area mettendo il pallone nell’angolo opposto della porta difesa dall’incolpevole e volenteroso portiere Foscolo. Due a zero per i padroni di casa. Al 18’ e 24’ Palmirotta realizza la propria doppietta con due gol di rara bellezze e potenza. Clemente al 29’ realizza la quinta rete indirizzando, di piatto, il pallone sotto la traversa, dove Foscolo non può arrivare. L’ulti-

Vaccaro (Aviglianese)

INVICTA MATERA 6 A. CALCIO POTENZA 0 I. MATERA: Andrulli, Tancredi, Manicone, Grittani, Piccinni, L. Tataranni, Palmirotta, Clemente, Mastrovito, Antezza, Bedini. A disposizione: Robertone, Brunone, Matera, Nuzzolese, Vulpis, Nicoletti, A. Tataranni. Allenatore: Acquasanta. ACCADEMIA CALCIO POTENZA: Foscolo, Guarnieri, Bochicchio, Sarli, Santopietro, Santimone, Santomauro, Garramone. Allenatore: Oro. MARCATORI: 7’ pt Bedini, 12’ pt Antezza, 18’ pt e 24’ pt Palmirotta, 29’ pt Clemente, 35’ pt Mastrovito. ma segnatura è opera di Mastrovito, che di prepotenza da centro area manda il pallone in rete per la sesta realizzazione della propria squadra. Vanno elogiati i ragazzi dell’Accademia Calcio Potenza per averci messo tanta buona volontà, anche se in inferiorità numerica non hanno mai rinunciato a giocare. Dall’altra parte, bravi sono stati i ragazzi di mister Savio Acquasanta, che non hanno infierito più di tanto.

A Muro Lucano materani in gol con Perrone, Di Cesare e Fontana

IL TABELLINO MURESE 2000 VARISIUS

IL TABELLINO

1 3

MURESE 2000: Remollino, Mangone, Galizia, Colucci, Ceccia, Altamura, D'Arca, Bianchini, And. Pepe, De Martino, Troglia. All.: Ciarliero. VARISIUS: Mancino, N. Andrisani, Sergiu, Stano, Schiuma, Perrone, Di Marzio, Montemurro, Fontana, Rondinone, Basile. MARCATORI: 10’ pt Ceccia, 15’ pt Perrone, 12’ st Di Cesare, 23’ st Fontana.

Varisius, un bel tris per sognare MURO LUCANO - Perrone, Di Cesare e Fontana sono gli autori delle tre reti con cui il Varisius “sbanca” Muro Lucano. I materani giocano una partita accorta e pur passando in svantaggio(gol di Domenico Ceccia dopo dieci minuti di gioco) non perdono mai la testa e riescono dopo soli cinque minuti a riequilibrare le sorti del match con Perrone. E', comunque, nella seconda parte di gara che la squadra ospite riesce a piegare le resistenze dei locali andando a segno con

Di Cesare e Fontana e maturando i tre punti che sono più che meritati. Per la cronaca c'è da dire che solo nel finale di gara la Murese si rende pericolosa con Andrea Pepe e Bianchini, il primo tiro addosso al portiere da buona posizione, mentre il seocndo colpisce in pieno la traversa. Da noi sentita al telefono la signora Pepe, addetto stampa della società di Muro Lucano ci ha dichiarato: “Purtroppo una sconfitta che francamente non meritavamo”.

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46 Sport


Mottola: “Siamo contenti del buon momento che stiamo attraversando”

Melfi, il giorno di Graziano Il bomber gialloverde segna tutti e tre i gol al Grassano IL TABELLINO AS MELFI GRASSANO

3 0

AS MELFI: Caporale, Caccavo, Venezia, Lamorte, Toglia, Errico, Nigro, Sportella, Graziano, Laccertosa, Tirico. A disposizione: Luciano, Vodola, Caruso, Fortuna. Allenatore: Mottola. GRASSANO: Lafiosca, Montesano, Cetani, Annecca, Marcosano, Guarino, A. Abbatangelo, Crispo, Lijoi, Miseo, G. Abbatangelo. A disposizione: Il Vento, Aversa, Pellegrino, Lagonigro, Pantaleo. Allenatore: Gesualdi. MARCATORI: 3’ pt, 10’ pt e 37’ pt Graziano.

RAPOLLA - Se nel calcio italiano ci fosse l’usanza che c’è nel calcio inglese di consegnare il pallone della partita all’autore di una tripletta, il pallone della partita Melfi-Grassano sarebbe a casa di Gianmarco Graziano. Il Melfi di mister Mottola, proprio in virtù della tripletta del bomber gialloverde, centra la vittoria casalinga ai danni del pur bravo Grassano, incassando la terza vittoria consecutiva e portandosi nella zona alta della classifica. Ai ragazzi gialloverdi bastano dieci minuti di gioco per tenere a bada il gli ospiti che nonostante sotto di due reti nel primo tempo sono stati intraprendenti fino alla fine del match. Il tecnico giallo-verde Antonio Mottola smorza i toni e dichiara: “Siamo contenti del buon momento, ma ora pensiamo a proseguire su questa strada con i piedi per terra”. La cronaca. Al 3’ l’instancabile “pendolino” Sportella dalla fascia sinistra ef-

Toglia (AS Melfi)

Mottola (AS Melfi)

Graziano (AS Melfi)

Fensore (AS Melfi)

fettua l’ennesimo cross dal fondo, palla in mezzo all’area avversaria dove si avventa l’attaccante Gianmarco Graziano che da pochi passi depone in rete. Al 10’ arriva il raddoppio: il convalescente Errico innesca da centrocampo l’attaccante Graziano

che si porta la palla in avanti, salta i due centrali di difesa e con un forte tiro di destro supera Lafiosca. Al 15’ il Grassano si porta in avanti con Abbatangelo a cui si oppone uno dei difensori, Davide Toglia, bravo a proteggere la sua porta. Al 20’ il

Melfi costruisce una buona azione offensiva: il pallone passa dal difensore Caccavo al centrocampista Errico, apertura su fascia sinistro per l’esterno alto Sante Tirico che si porta in attacco, cross in area palla sul piede sinistro di Graziano e con-

clusione in porta dove il bravo Lafiosca gli nega il goal. Al 37’ Graziano, ispirato da Errico, segna il terzo gol personale di una partita che consacra questo ragazzo come uno degli attaccanti più prolifici di questa stagione sportiva.

Vittoria nel derby per i ragazzi di Albano

Il pareggio ottenuto grazie a Spagnolo e Sanchirico

L’Assopotenza è sempre più forte

Un bel Policoro 2000 prende un punto al Foggiano Melfi

IL TABELLINO DEDALO ASSOPOTENZA

1 4

DEDALO: Basalone, Lorusso, Santarsiero, Bilancia, Lasala, Tammone, Restaino, Tortorelli, Sabia, Padula, D’Amato. A disposizione: Cascia, Franculli, Gilio, Smaldore, Salvato, Lucia, Coviello. Allenatore: Porretti. ASSOPOTENZA: Quagliano, Lorusso, Scelzo, Di Lucchio, Lo Tito, Pace, Palermo, La Penna, Petruzzi, Laurino, Di Nella. A disposizione: Crisci, Sarli, Buccarello, Benedetto, Gaudiosi, Lo Prete, Brindisi. Allenatore: Albano. MARCATORI: 10’ pt e 35’ st Pace, 18’ pt Tortorelli, 5’ st Di Nella, 15’ st La Penna.

POTENZA - La capolista non fallisce nemmeno l’appuntamento con il derby e dalla sfida contro la Dedalo l’Assopotenza oltre ai tre punti, raccoglie spunti positivi. Una giornata perfet-

Laurino (Assopotenza)

Lorusso (Dedalo)

Antonucci (Policoro 2000)

Fortunato (Policoro 2000)

Spagnolo (Policoro 2000)

ta per il tecnico Leo Albano che può essere soddisfatto dell’operato dei suoi ragazzi bravi a piegare i “cugini” della Dedalo con un poker di reti firmato da Pace (autore di una doppietta), Di Nella e La Penna. Una gara che rispecchia i pronostici e permette alla capolista di mantenere invariato il distacco dalle inseguitrici. Nel prossimo turno la formazione di Leo Albano dovrà vedersela contro l’As Melfi, avversario difficile, da non prendere sottogamba, un pò come deve fare il Matera (prima inseguitrice della capolista) che dovrà vedersela a Potenza contro la PGS Don Bosco.

FOGGIANO MELFI - Dalla lontana trasferta in terra melfitana il Policoro 2000 di Vito Leone torna con un pareggio che galvanizza molto l’ambiente della società ionica. Un punto importante in un momento particolare e frutto di una conduzione di gara attenta e giudiziosa con i ragazzi di mister Leone che sbagliano solo una cosa; l’inizio. L’avvio del mat-

ch è tutto di marca locale con i ragazzi di mister Ricchiuti che in venti minuti si portano sul doppio vantaggio. Prima della fine del tempo, però, gli ospiti riescono ad accorciare le distanze con Giovanni Spagnolo che sfrutta un lungo lancio dalle retrovie e con un tiro da posizione molto defilata riesce a mandare il pallone nella porta di Corona. Una tra-

versa su calcio di punizione di Le Rose è la premessa al gol del pareggio che il Policoro 2000 centra al 18’ con Giulio Sanchirico che dopo essersi liberato di un avversario è bravo a mantenere la calma e a trafiggere il portiere in uscita. Il pareggio mister Vito Leone ce lo commenta così: “Sono molto soddisfatto dei ragazzi perché aver recuperato due gol non

IL TABELLINO PADRE MINOZZI 4 D. MONTESCAGLIOSO 0 P. MINOZZI: Abatiello, Morando, Bianco, Balducci, Laguardia, Amendolara, Pontandrolfi, Greco, Chiorazzo, Trupo, Di Matteo I. A disposizione: Garofalo, Di Matteo II, Palmieri. Allenatore: Silvestri. D. MONTESCAGLIOSO: Matera, Gallitelli, Patinisco, Martino I, Di Taranto I, Braj, Rizzo, Di Sabato, Martino II, Motola, Palazzo. A disposizione: Contangelo, Mastrodomenico, Panico, Di Taranto II, Soranno, Eletto, Mianulli. Allenatore: Paolicelli. MARCATORI: 1' Di Matteo I, 10' st Greco, 15' st Amendolara, 20' st Balducci.

Pace (Assopotenza)

IL TABELLINO FOGGIANO MELFI POLICORO 2000

2 2

FOGGIANO MELFI: Corona, Brescia, Mossucca, Simonetta, Asquino, Grasso, Lomio, Urbano, V. Mossucca, Corbo, Gallo. A disposizione: Corsino, Pittaro, Clementi, Guerrieri. Allenatore: Ricchiuti. POLICORO 2000: Bruneo, Buongiorno, Federici, Spagnolo, Fortunato, De Luca, D'Alessandro, Le Rose, Antonucci, Sanchirico. A disposizione: Lucarelli, Fornaro, Calavoia, Crocco. Allenatore: Leone. MARCATORI: 15' pt Mossucca, 20' pt Gallo, 28' pt Spagnolo, 18' st Sanchirico. è da tutti, vuol dire che siamo una squadra tosta, che non molliamo mai. Questo pareggio ci sta stretto visto anche la traversa colta da Le Rose e due ottimi interventi del portiere locale. Aggiungo che questo pareggio lo dedico alla mia caparbietà, a quella dei ragazzi e di alcuni genitori che mi hanno aiutato in questa difficile settimana”.

La squadra di mister Silvestri piega il Deportivo Montescaglioso

Ottimo poker del Padre Minozzi POLICORO - Il Padre Minozzi sta attraversando una stagione tra alti e bassi ma nell'ultimo impegno di campionato la squadra di Salvatore Silvestri è riuscita ad vere un acuto rifilando un poker di reti al Deportivo Montescaglioso. Difatti il gol del vantaggio arriva nel primo minuto di gioco con Francesco Di Matteo che dopo aver scartato due avversari riesce ad entrare in area superando il portiere ospite. Per l'intera durata della prima frazione di gioco i padroni di casa mantengono il dominio del campo benché senza più riuscire a violare la porta difesa dal volenteroso Matera. A ben altra storia si assiste invece nella ripresa quando il Padre Minozzi raccoglie i frutti del proprio lavoro andando in gol al 10' con Giovanni Greco che raddoppia le marcature con un tiro dal li-

Greco (Padre Minozzi)

Abatiello (Padre Minozzi)

mite che non lascia scampo all'estremo difensore ospite. Cinque minuti più tardi arriva un'altra marcatura per la compagine di Silvestri che porta la firma di Amendolara su punizione. Poi, è il 20', Ersilio Balducci dopo aver dribblato un paio di avversari da

fuori area spedisce il pallone all'incrocio dei pali fissando il risultato sul 4-0. Nel restante tempo la partita è sempre condotta dai locali di fronte alla reazione del Deportivo Montescaglioso che tuttavia non riesce ad impensierire l'inoperoso portiere Abatiello.

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Sport 47

Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

Massimo Ruggeri è stato uno dei protagonisti della vittoria ad Agrigento (Mattiacci)

A Dilettanti Petrullo: «Dopo tante sofferenze abbiamo convinto tutti»

Publisys al settimo cielo La vittoria in casa dell’Agrigento restituisce serenità al Potenza IL COLPO gobbo della Publisys Potenza ad Agrigento solleva e non poco il morale della truppa di Cesare Ciocca. La vittoria conseguita da Vincenzo De Bartolo e compagni è quanto mai opportuna dopo i tre rovesci consecutivi con Sant'Antimo, Molfetta e Trapani e consente ai lupacchiotti di staccare il biglietto dell'ultima posizione condivisa ora con il Molfetta. La splendida prestazione del Pala Giglia appare un buon viatico in vista del rush finale del girone di andata che vedrà la compagine bianconera attesa due volte al Pala Pergola, domenica contro Ostuni e fra due settimane contro Ruvo, prima della classicissima contro la Bawer Matera nel derby del Palasassi. Una Publisys finalmente decisa, tonica, brillante e cinica quella ammirata ad Agrigento, una squadra caparbia e brava a cogliere ogni occasione pur di mettere in difficoltà la squadra di Luca Corpaci. La vittoria dell'orgoglio, della determinazione e dell'impegno, quella colta domenica ad Agrigento dai potentini che hanno finalmente espresso ottime individualità in fase offensiva, ivi compresa l'ottima prova di Maioli, fino a quando il lungo bianconero è rimasto in campo. Tutta la squadra ha convinto lo staff tecnico e quello societario sciorinando una prestazione positiva e di alto livello organizzativo, grazie alla splendida prova fornita in cabina di regia da Fernando Labella, supportato da un De Bartolo in grande spolvero. La velocità d'esecuzione in fase offensiva è stata una chiave di volta importante per la compagine potentina. Ora la squadra dovrà dare continuità e puntare sin dalla prossima partita contro Ostuni al successo. Le componenti sono unite e proiettate verso il confronto con i salentini di domenica al Pala Pergola. Felice ed euforico il presidente della Publiisys Potenza, Francesco Petrullo

Il patron Petrullo e accanto i tifosi del Potenza (foto Mattiacci)

ha parlato del blitz in terra agrigentina rimarcando quanto segue: “Sono contento, dopo tante sofferenze la squadra ha finalmente convinto tutti facendo una grande impresa, finalmente è il frutto del lavoro svolto in palestra dai miei atleti che in palestra lavo-

rano duramente con lo staff tecnico. La situazione è migliorata tantissimo rispetto a domenica scorsa”. Ma il presidente elogia l'atteggiamento generale della squadra: “I ragazzi hanno dimostrato di avere tanto carattere, questo è il

risultato di settimane di lavoro intenso. Ho visto netti miglioramenti sul piano del gioco, i ragazzi hanno sbagliato poco durante la partita. Ora siamo più tranquilli e sereni, puntiamo a fare risultato a partire dal prossimo impegno con Ostuni”. Petrullo applaude

all'atteggiamento mentale dei suoi giocatori: “Siamo stati davvero bravi a capitalizzare le scelte fatte in campo, l'aggressività dei giocatori è stata enorme. Domenica sarà necessario replicare la prestazione positiva, contro un cliente, l'Ostuni, già affrontato a

settembre. Sono convinto che i risultati arriveranno ancora”. Parola di presidente finalmente sorridente e felice. La settimana in casa Publisys può cominciare sotto una buona stella. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

B Donne Il nuovo tecnico Piero Scarano: «Una gran prova di coralità»

Basilia più forte delle difficoltà BUONA la prima per la Basilia Basket targata Piero Scarano. Il tecnico mottolese ha bagnato con un successo a fil di sirena il suo esordio sulla panchina rossoblù, in una gara - quella risolta per 5351, sabato al PalaPergola, sul Latina - che ha praticamente consegnato ad Aurigemma e compagne la certezza di un posto nella seconda fase a gironi. Tutta la soddisfazione per una prestazione che lo ha pienamente convinto, al di là del risultato positivo che mantiene in vetta alla classifica la Basilia, ce la racconta proprio il nuovo coach delle potentine. «Non era per nulla semplice battere una squadra tosta come quella laziale. Tanto più perché abbiamo dovuto far fronte a una serie di problemi

che ci potevano pesantemente condizionare». Il tecnico della Basilia, Scarano spiega: «Siamo arrivati alla partita con Monica Imperiale (scesa in campo con la febbre alta) e Flavia Carluccio (dolori al nervo sciatico) in condizioni tutt'altro che ideali (senza considerare l'assenza di De Luca e la disponibilità limitata di Sanza). Poi si sono aggiunti i problemi di falli, come per Aurigemma, e i fischi un po' a senso unico della coppia arbitrale, visto che in tutti e quattro i periodi le nostre avversarie non hanno mai raggiunto il bonus. Alla fine abbiamo giocato gran parte del match in cinque, con la giovane Toscano quasi costantemente sul parquet». «Grandissimo merito quindi -

sottolinea l'allenatore tarantino deve andare alla prova corale delle ragazze, che hanno saputo rispondere colpo su colpo e fino in fondo al Latina. Dando tutto quello che avevano in corpo ed esaltandosi soprattutto nella fase difensiva, che avevamo curato molto nella preparazione della sfida. Questa squadra ha dimostrato di esserci, e di essere stata costruita con il giusto criterio da una società che mi ha dato, fin dal primo impatto, una sensazione di grande competenza e professionalità». E riferendosi proprio all'approccio con la sua nuova realtà, coach Scarano non risparmia elogi: «Ho trovato un club organizzatissimo, con dirigenti preparati e attenti a ogni esigenza del gruppo. E in particolare voglio ringra-

Piero Scarano (foto Andrea Mattiacci)

ziare il mio assistente Roberto Sanza, che al di là della grande competenza tecnica dimostrata mi ha messo a mio agio fin da quando sono arrivato a Potenza». Luca Carlone sport@luedi.it

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48 Sport


A Dilettanti Si è aperta una riflessione dopo la sconfitta con San Severo

La Bawer corre ai ripari Domani torna Gergati mentre la società pensa a un play over Matera a caccia di un play over. La Bawer è pronta a tornare sul mercato ed a guardarsi intorno con ancora maggiore attenzione per cercare una soluzione che completi la rosa e permetta un’alternativa al tecnico Claudio Corà. In quel caso Matera dovrà fare poi il turnover ma visti i tanti inconvenienti di queste settimane potrebbe essere una vera e propria necessità. Così come una necessità si sta rivelando il recupero di Francesco Gergati la cui assenza ha privato Corà di un’alternativa utile e di un cambio importante nelle rotazioni degli esterni che già erano abbastanza risicate. E’ previsto per domani il rientro a Matera di Gergati che verrà sicuramente utile nell’ambito di un gruppo che ha necessità di contare su altre forze. Sarà però importante capire se il giocatore avrà completamente superato le difficoltà che lo hanno limitato in questa prima parte di stagione. Matera punta dunque su una rosa numericamente più corposa per provare a risollevarsi in classifica alla vigilia di due trasferte consecutive a Ferentino e Agrigento nelle quali sarà necessario non solo mostrare delle prestazioni all’altezza della situazione ma anche tornare con almeno due punti in più in classifica per risollevare un bilancio che altrimenti finirebbe per essere fortemente negativo. L’ANALISI - Non è un buon momento per la Bawer. Se la sconfitta casalinga contro Palestrina poteva essere considerata, a giusta ragione, un incidente di percorso, domenica contro San Severo (tanto più dopo la prestazione non brillante di Sant’Antimo) è suonato un campanello d’allarme che non è giusto sottovalutare. Si è vista una squadra al di sotto delle proprie potenzialità che ha sofferto oltre il lecito la giornata eccezionale al tiro di Rugolo e in parte di Rizzitiello. Proprio dalla difesa sono arrivate le note meno confortanti di una squadra che

Il tecnico Claudio Corà, a fianco il presidente Pasquale Lorusso

non è riuscita, nel suo complesso, a trovare le migliori soluzioni per uscire dal momento di difficoltà. Una squadra che manca di un leader indiscusso e che non riesce a puntare su propri punti di riferimento in campo. Problemi sui quali sarà opportuno riflettere

nelle prossime ore, così come c’è da analizzare il momento di capitan Longobardi. Qualche eccesso all’uscita dal campo non è particolarmente piaciuto all’indiscusso capitano materano che negli anni ha dimostrato l’attaccamento ai colori sociali, ciò premesso

Francesco Gergati

però occorre anche capire i motivi (fisici ma non solo) che portano ad un rendimento così basso da parte dello stesso Longobardi nella consapevolezza che questo Matera, per come è costruito, non può prescindere dal suo aiuto e che diventa dunque essenziale

individuare il modo migliore per metterlo nelle condizioni di tornare a rendere al massimo. L’ultimo punto che vogliamo sottolineare è la necessità che la Bawer faccia scelte oculate a medio-lungo periodo che non vengano sovvertite in base ad un

episodio e ad un risultato. La chiarezza e la capacità di guardare avanti devono essere elementi fondamentali per evitare di incorrere in errori del passato a cui non vogliamo neanche far cenno. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

B Dilettanti Russo out, Bonafede fermo fino all’8 dicembre e Salvatore a mezzo servizio

Bbc, un ko che parte dall’infermeria BERNALDA - Russo ancora out, Bonafede fermo fino all'otto dicembre e Salvatore a mezzo servizio. Questo l'identikit della Bbc Bernalda in vista della trasferta di Martina Franca. Messaggi e dati che di certo non sono confortanti e che peseranno, così come già capitato con l'incontro interno con il Massafra, anche con i pugliesi del Martina Franca. Certo, il cuore c'è ma se vengono a mancare pedine fondamentali allora si che si complica il tragitto che porta al successo. Questo è venuto fuori domenica quando gli uomini di Vandoni hanno ceduto dopo i primi venti minuti condotti da leoni. Certo, merito al Massafra che annovera tra i suoi nomi da alta classifica, ma nei primi due quarti tutta questa differenza non la si è notata, infatti sia nel primo parziale che nel secondo i ragazzi

bernaldesi erano avanti. Poi, inesorabilmente, come natura comanda in virtù del passar dei minuti e di quel tanto odiato fattore fisico chiamata stanchezza, i ragazzi della Bbc hanno dovuto cedere il passo. Ecco, oggi si può dire: se ci fossero stati Russo e Buonafede si avrebbe assistito ad un'altra partita. Ebbene si, con loro, e magari con Salvatore in piena forma, i cambi avrebbero dato il giusto apporto di recupero e non si sarebbe finiti così come in una celebre pubblicità dove le batterie ti abbandonano proprio sul più bello. Comunque, risultato a parte, c'è da lodare il gruppo, da elogiare un coach che si arrabbia, per gli errori, e che non finisce mai di dare consigli ai suoi uomini; e un grande grazie deve essere dato a quei tifosi che nel PalaCampagna, ogni domenica, lasciano la loro voce per in-

citare questi ragazzi. All'indomani della gara persa non si può nascondere la rabbia ma non si può neanche occultare la consapevolezza degli attuali mezzi a disposizione. I quaranta minuti hanno sancito l'importanza di Russo e Bonafede nel rettangolo di gioco, ma hanno anche riflesso la grande voglia di giocare di tutti i componenti. Dopo la gara abbiamo avvicinato coach Claudio Vandoni, il quale è apparso molto amareggiato ma allo stesso tempo fiducioso per il proseguo del campionato. “Con il Massafra - ha detto Vandoni - è mancata quella rotazione che ci avrebbe consentito di recuperare fiato. Fino al secondo quarto - ha continuato il coach bernaldese - abbiamo tenuto bene concludendo sempre in vantaggio, poi nel terzo siamo calati vistosamente. I ragazzi ci hanno mes-

Un momento della gara tra la Bbc Bernalda e il Massafra

Salvatore

so animo e cuore. Ora dobbiamo solo pensare a svuotare l'infermeria. Speriamo - ha concluso Vandoni - di recuperare qualcuno in vista della trasferta di Martina Franca”. Fabio Sirago sport@luedi.it

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Sport 49

Martedì 1 dicembre 2009


Martedì 1 dicembre 2009

B Dilettanti L’argentino Nocioni: «Bravi a chiudere la partita in nostro favore»

Corporelle, quinta perla Col Catanzaro i potentini toccano quota dieci in classifica LA CENTRE Corporelle Potenza ha vinto una partita molto importante sul piano psicologico. La squadra di Marco Schiavi ha legittimato il successo, facendo leva sulle indubbie doti tecniche e sulla capacità di fare il break nei momenti importanti del confronto. Il quintetto potentino ha sofferto solo nelle prime tre frazioni la vena agonistica e la voglia di lottare del complesso di Gianni Tripodi, poi, quando la difesa è stata registrata alla perfezione per i catanzaresi non c'è stata trippa per gatti contro la corazzata biancoceleste. Una prestazione impeccabile sul piano organizzativo, quella espressa dai biancocelesti, capaci di far vedere ottime cose durante i quaranta minuti di gara. La compagine potentina nel corso dei quattro tempi di gioco è stata eccellente per qualità di gioco, voglia di lottare e spirito di gruppo. La prestazione di Corvo ad esempio è stata estremamente positiva, l'atleta ha preso per mano il gruppo segnando canestri d'antologia, supportato da un Serino positivo e pungente in ogni circostanza. La Centre Corporelle nel finale di partita si è avvalsa di un Pablo Nocioni in crescita di rendimento e di qualità. I canestri del gaucho hanno consentito al quintetto di Schiavi di fare la differenza sul piano tecnico e agonistico. La bomba del +17 (73 a 56 ) è stata l'emblema di una prestazione comunque positiva. Le continue rotazioni di gioco imposte da Schiavi hanno fatto il resto consentendo ai potentini di avere una gestione del match assai tranquillo nel finale, e di gestire la situazione falli senza particolari affanni. Una bella prova, condita con un successo significativo, anche in ottica differenza canestri, visto il +16 inflitto ai catanzaresi, presentatisi in campo con un Cattani decisamente inguardabile e con diversi giocatori sotto tono. La Corporelle ha saputo attendere il momento propizio facendo di necessità virtù durante i quaranta minuti di gioco. Buone indicazioni sono emerse da Tombolino, Blardone, Saccoccio e Di Pierro che hanno supportato Corvo nel settore degli esterni. A parlare del successo ottenuto al Pala Pergola è il gaucho Pablo Nocioni che ha espresso la sua soddisfazione per una vittoria molto importante: “E' stata una partita lenta, le due squadre inizialmente hanno

Il lungo della Corporelle, Pablo Nocioni

lottato gomito a gomito, quando abbiamo preso un consistente vantaggio siamo stati bravi a chiudere i conti a nostro favore”. L'atleta biancoceleste parla del parziale conclusivo, quello decisivo per la Corporelle: “Negli ultimi dieci minuti abbiamo fatto un buon lavoro, siamo stati sempre aggressivi e i catanzaresi hanno sofferto il nostro gioco corale”. Nocioni parla della difesa attenta della Corporelle: “Noi siamo abituati a difendere forte, se le nostre avversarie segnano meno di sessantacinque punti per noi diventa agevole fare risultato”. Il lungo di Schiavi parla della sua prestazione: “Ho cominciato così così poi sono venuto fuori alla distanza segnando canestri belli e preziosi per la squadra. Sono contento per il mio rendimento”. f.menonna@luedi.it

serie

D Lucana

D Primo posto solitario per la Cotrufo band

CLASSIFICA

Va alla Pielle Matera il big match col Ciumnera POTENZA - La sfida del PalaSassi incorona la Pielle. La squadra materana, infatti, batte il Ciumnera e resta solitaria ed imbattuta, dopo la quarta giornata di andata, in vetta alla classifica della D regionale. La decisiva fuga del primo quarto, prolungata fino all'ultimo intervallo, lascia prevedere una facile vittoria dei piellini, guidati dai promettenti Racanelli e D'Ercole(classe 92 e 93), ma il Ciumnera, come tradizione, non molla e ha anche, sul -1(63-64) la tripla del sorpasso che però finisce sul ferro, consentendo ai padroni di casa di allungare nel finale, complice anche un fallo antisportivo sanzionato ai danni dei potentini, nonostante l'ottima prova di Saponara(24). Tutto facile, come previsto, per il Salandra di coach Daraio, che liquida senza problemi la pratica Valdagri, nonostante l'assenza di De Angelis. Castellano tocca i trenta per la seconda domenica di seguito, ben spalleggiato da Lauria e Raiola, che guidano la squadra della collina materana alla terza vittoria stagionale. L'Olimpia Melfi, invece, passa al Neviera di Genzano e centra la sua prima vittoria in campionato. I gialloverdi conducono tranquillamente già dal primo quarto e controllano la gara per tutti e quaranta i minuti, guidati da Sibilani(20), il migliore dei cin-

Cotrufo e Montemurro: i tecnici del big match del PalaSassi

que ospiti in doppia cifra, mentre non bastano i 45 punti della coppia Marcoppido- Ciola ad evitare alla squadra di Grasso una nuova battuta d'arresto, con i padroni di casa che non fanno mistero di non aver gradito la direzione arbitrale. Nell'unico incontro disputato a Potenza, infine, vittoria bella e forse un po' sorprendente della Fingap Invicta sulla Co.Re. Ma Virtus Matera, che cade per la prima volta in stagione. Nonostante le assenze, tra gli altri, di Messina, Vittorio Cerverizzo e Di Capua, la squadra di coach Luongo gioca una partita coraggiosa e, approfittando anche di una giornata non troppo positiva degli ospiti, sale a quota sei in classifica, inserendosi nel gruppo delle seconde, immediate inseguitrici della Pielle. Donatello Viggiano sport@luedi.it

Prima affermazione del Melfi GENZANO O. MELFI

66 86

VITO LEPORE GENZANO: Grasso 3, Linzalata 11, Ciola 19 . Marcoppido 26, Menchise, Zotti, Beccasio 2, Caputo 5. OLIMPIA MELFI: Bellucca 2, Laviano 3, Nigro 10, Martino 13, Mollica 13, Ventra 4, Sibilani 20, Pugliese 12, Latocca 9. ARBITRO: Maruggi di Melfi PARZIALI: 13-24; 2739; 45-69; 66-86.

Castellano mattatore del Salandra SALANDRA VALDAGRI

90 48

PALL. SALANDRA: Lauria 12, Castellano 30, Tosti 9, Raiola 13, Valerio 7, De Marinis 2, Lepenne 11, Angelastro 2, Novello 2, Perrone 2. All. Daraio PALL. VALDAGRI: Botta 6, Satia 9, Baldi 6, Melillo 7, Abbatangelo 1, Campaiola 13, Albano 4, Durante 2. ARBITRI: Racanelli e Conterosito di Matera PARZIALI: 23-9; 44-17; 64-29; 90-48.

Saponara non basta per il blitz PIELLE MT CIUMNERA

70 63

PIELLE MATERA: D'Ercole 16, Acito 9, Losito 2, Vignola 15, Gaudiano n.e., Coretti, Marcosano 5, Losignore 5, Racanelli 16, De Bartolo 2. All. Cotrufo CIUMNERA: Paggi V, Saponara 24, Paggi S. 9, Auletta 2, Urciuoli 2, Sabina 4, De Cunto n.e., Cilumbriello 5, Villano 5, Auria 12. All. Montemurro ARBITRI: Nicoletti e Ruggeri di Matera PARZIALI: 24-9; 41-24; 56-41; 70-63.

Fanelli e soci puniscono la Virtus INVICTA PZ 76 VIRTUS MT 66 INVICTA POTENZA: Tricarico, Fanelli 27, De Felice 3, Palazzo 8, Missanelli 10, Caterino 25, Messina 2, Cerverizzo 3. All. Luongo CO.RE.MA. VIRTUS MATERA: Merletto 11, Galante 14, De Gioia 17, Clemente 9, Elettrico, Grassani 8, Di Cuia 3, Sacco, Sabino, D'Aria 2. All. C..onterosito ARBITRI: Saracino di Tito e Brienza di Potenza PARZIALI: 18-17, 3529, 62-43, 76-66.

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50 Sport


Sport 51

Calcio a 5

C1 La formazione di mister Marchitelli resta in scia alla Pleiade Policoro

Scanzano, dieci e lode Vinta la resistenza del Real Peppino Campagna di Bernalda C2 girone B Piegato il Nemoli grazie alle parate del portiere Di Lallo

Barricelle, seconda vittoria di fila BARRICELLE NEMOLI

6 5

BARRICELLE: Di Lallo, Ponzio, Lovito, A. Marinelli, Amodio, C. Marinelli, A. Fratantuono 81’, Giampietro, A. Fratantuono 72’. Allenatore: Varalla. NEMOLI: Carluccio, Lombardi, Rossino, Ielpo, Cantisani, Bruno, Maiorino, Carlomagno. Allenatore: Filardi. ARBITRO: Diotisalvi di Potenza. RETI: 2’ pt, e 20’ st Maiorino, 6’ pt e 32’ pt Ponzio, 14’ pt e 21’ pt Cantisani, 20’ pt Lovito, 3’ st A. Fratantuono 81’, 4’ st Giampietro, 18’ st A, Marinelli, 23’ st Bruno. NOTE: Espulso: al 30’ st Cantisani. VILLA D’AGRI – Il Barricelle si aggiudica lo scontro diretto contro il Nemoli e si porta a +6 sullo stesso. E’ stata una gara intensa e con tante emozioni. Infatti il risultato è stato in bilico fino all’ultimo. In questa gara si sono distinti due giocatori particolarmente, uno per parte: Di Lallo per il Barri celle e Cantisani per il Nemoli. Il portiere locale con i suoi interventi prodigiosi ha evitato che il Nemoli molte volte prendesse il sopravvento. Il bomber ospite nonostante l’espulsione subita nel finale ha dimostrato di saper fare reparto da solo e di far salire la squadra ogniqualvolta i suoi compagni provano a partire in contropiede. Nel primo tempo il Barricelle ha faticato però a giocare palla a terra vista la copiosa pioggia caduta sul terreno di gioco che favoriva la compagine allenata da Filardi meno tecnica e brava a ripartire quando i padroni di casa erano in inferiorità numerica in retroguardia. L’incontro. Il Nemoli passa in vantaggio dopo due minuti con Maiorino che era

lesto a sfruttare un’ingenuità difensiva. Al 6’ Ponzio dopo aver scambiato la palla con C. Marinelli arrivava davanti a Carluccio e lo batteva con un preciso tiro forte per il pareggio. Al 14’ Cantisani lasciato solo da tutta la squadra locale infila la sfera alle spalle di Di Lallo per il nuovo vantaggio ospite. Passano sei minuti e il Barricelle ritrova il gol del pari. Lovito tira dalla distanza e l’estremo difensore ci mette del suo facendosi sfuggire il pallone dalle mani. Gli ospiti sempre molto attenti in fase difensiva, riescono ad interrompere un’azione of-

fensiva dei locali e ripartono in avanti con Maiorino abile a saltare Di Lallo in uscita e servire Cantisani che a porta sguarnita non si faceva pregare due volte per il nuovo vantaggio ospite. Al secondo e ultimo minuto di recupero della prima frazione però i ragazzi di Varalla acciuffavano la parità con Ponzio su passaggio di A. Fratantuono 81’. Nella ripresa il Barricelle cambia la musica, ritrova il bel gioco e porta a casa una vittoria sofferta. Al 3’ A. Fratantuono 81’ su punizione indiretta firma la rete del sorpasso. Un minuto più tardi viene seguito

da Giampietro che mette dentro con l’aiuto del portiere ospite che per la seconda volta in questa partita si fa sfuggire il pallone. Al 18’ A. Marinelli scaglia all’angolino la palla della sicurezza. Il Nemoli non vuole perderla questa sfida e accorcia le distanze al 20’ con Maiorino e al 23’ con Bruno. Nel finale è assedio degli ospiti nella metà campo avversaria, ma Ponzio e compagni tengono bene il campo negli ultimi minuti in cui viene espulso per doppia ammonizione dopo aver spintonato l’arbitro. Biagio Bianculli sport@luedi.it

SCANZANO BERNALDA

10 6

LIB. SCANZANO: Schirone, Prezioso, Ricchiuti, Cospito, Dartizio, Santarsiero, Panetta, Amendolara, Pascicco. All. Marchitelli REAL PEPPINO CAMPAGNA BERNALDA: Risimini, Cardillo, Plati, Malvasi, Gallitelli D, Carella P., Carella F., Mianulli, Basile, Braico, Aquaro. All. Gallitelli ARBITRI: Mugnolo, Gresia di Moliterno RETI: 3 Santarsiero, 3 Dartizio, 3 Cospito, Amendolara, 2 Carella P., 3 Gallitelli, Malvasi. NOTE: Espulso Ricchiuti. Spettatori 120 UNA gara bellissima, si affrontano due squadre lo Scanzano e il Bernalda, che hanno dato gol e spettacolo, un gioco brioso senza nessun tatticismo, un botta e risposta senza badare a difendere, si è sempre cercata la vittoria, arrivata a favore degli ionici grazie alla qualità dei ragazzi di mister Marchitelli. Lo Scanzano scende in campo con una formazione rimaneggiata, si contano le assenze di Dipinto squalificato, Celano e Vampo infortunati e un Ricchiuti rientrante da un infortunio che non era al cento per cento. Lo Scanzano inizia forte dimostrando che i rincalzi non sono da meno dei titolari dando una prova di forza. Il Bernalda squadra ben organizzata ha fatto soffrire gli Ionici, la formazione di Gallitelli ha sempre messo in bilico il risultato, rincorrendo gli avversari, i minuti finali sono stati fatali. Il Vantaggio dello Scanzano arriva con un bellissimo gol di Santarsiero su punizione, la palla muore all'incrocio dei pali dove Carella non può far niente. La risposta dei bernaldesi arriva con Malvasi. Ancora Santarsiero porta in vantaggio lo Scanzano su azione manovrata. Ricuce lo strappo, il gol di Gallitelli dopo una triangolazione con un compagno, il suo

Dartizio dello Scanzano

tiro sorprende la difesa ed il portiere Schirone. Squadre incontenibili e pubblico che si diverte, arriva la terza rete per gli uomini di Marchitelli con un gran tiro nell'angolo di Dartizio. All'ultimo secondo del primo tempo il pareggio del Bernalda arriva con Gallitelli, che calcia di prima intenzione con pallone nell'angolo alto, parità e si va al riposo. La ripresa continua ad essere scintillante, Scanzano in avanti e Bernalda che controbatte, Dartizio segna il 4 gol e Gallitelli pareggia con un tiro dalla distanza. E' il momento della svolta, lo Scanzano innesta il turbo, siglando tre reti in 6 minuti, con Cospito, Dartizio e Santarsiero. Sul 7-4 il Bernalda non si scompone, lancia il contrattacco, accorciando le distanze con le reti di Gallitelli e Carella P., gara riaperta. Mancano pochi minuti alla fine, arriva l'espulsione di Ricchiuti per doppia ammonizione per gli ionici, ma c'è l'ultimo scossone dello Scanzano, con le reti dei suoi giovani, prima la doppietta di Cospito e poi il gol di Amendolara, mettono la parola fine ad un incontro che ha divertito tutti. Lo Scanzano continua il suo inseguimento alla prima in classifica. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it

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Martedì 1 dicembre 2009


Calcio a 5

Martedì 1 dicembre 2009

C2 girone A Poker di Scoca, tris di Gammone e doppiette di Cacossa e Perrotta

Derby al Marmo Venosa Il Sacro Cuore perde la gara e anche la vetta della classifica C2 girone A In evidenza Gorga e Pantalena

Sporting Murese non frena uno straripante Avis Vietri

L’Avis Vietri e accanto Serafino Pantalena

AVIS VIETRI SPORTING MURESE

9 4

AVIS VIETRI: Pitta, Zirpoli, Pantalena, Papa, Gorga, Macellaro G., Nappi, Caputo, Magro P. All. Zirpoli SP. MURESE: Lombardi, Bianchini, Fusco, Magro F., Barile, Frassino, Nardiello. Dir. Acc. Fusco ARBITRO: Bochicchio di Potenza RETI: 1',4' e 37' Gorga (V), 41',43' e 46' Pantalena (V), 11' Mac. G. (V), 29' Magro (V), 59' Papa (V), 31' e 59' Frassino (M), 51' e 55' Bianchini (M) NOTE: Nessun ammonito. Recupero: 1' p.t. e 1' s.t. VIETRI DI POTENZA - Non si ferma la corsa del Vietri ai piani alti della classifica. Infatti, dopo la strepitosa vittoria, al “Pala Santa Domenica”, per nove reti a quattro contro la Murese (che era a due punti dal Vietri con una partita in meno), la squadra del presidente Alessandro Calviello è ora a soli due punti dal primo posto, attualmente occupato dal Bln Pignola e Sacro Cuore Venosa. Lo stesso Pignola domenica sarà a Vietri per il match-clou della giornata che vale il primato. Mattatori dell'incontro Gorga e Pantalena, che hanno siglato una tripletta a testa. i vietresi avevano già chiuso la partita nel primo tempo, con un secco quattro a zero. Nel secondo tempo c'è stato poi spazio subito ad un gol ospite, ma poi sono saliti di nuovo in cattedra i ragazzi di mister Zirpoli, che hanno portato a termine la partita senza troppi patemi. Già al 1' Vie-

tri in vantaggio: Gorga è caparbio, tira, poi un rimpallo, ancora un tiro al volo e palla in rete per l'uno a zero. Reazione ospite al 3': tiro di Fusco, parata di Pitta. Poi un palo di Nappi, che dà il via al secondo gol del Vietri, che avviene su rigore per fallo di mani di Magro F. Sul dischetto Gorga (4') spiazza Lombardi per la seconda realizzazione. Ancora Vietri: prima un tiro di Magro P. viene parato e poi ancora parata di Lombardo su un tiro di Nappi a pochi passi. 11': Papa per Gorga, palla per Macellaro G., tiro rasoterra angolato: 3-0. Traversa al 14' per Calviello. Gli ospiti falliscono a porta libera un gol già fatto con Bianchini. Poker del Vietri al 29': Magro con una gran botta dal cerchio del centrocampo chiude il primo tempo. Ad inizio secondo tempo (31') in gol gli ospiti, con un bel tiro dal limite di Frassino. 37': Magro libera sulla fascia Nappi, palla in mezzo ed ancora Gorga sigla la quinta rete. Dopo 4', Pantalena calcia, il portiere respinge e ancora lui di testa insacca (6-1). Gli ospiti sono in bambola, e il Vietri colpisce ancora: al 43' Caputo libera Pantalena per la settima rete, poi al 46' sempre Pantalena sigla la sua tripletta da fuori area. Gli ospiti siglano la seconda rete al 51' grazie ad un tiro libero di Bianchini, che si ripete al 55' su assist di Frassino (83). Al 58' gli ospiti vanno ancora a realizzare con Frassino da tiro libero, ma Papa, su assist di Magro, mette la sua firma nella vittoria vietrese: evita un avversario e mette la palla nell'angolino: 9-4. E domenica arriva la capolista Pignola. Claudio Buono sport@luedi.it

SCVENOSA 6 MARMOVENOSA 8 SACRO CUORE VENOSA: Teora, Zotta, Checa, Pescuma, Latorraca, Briscese, D'Errico, Paulangelo, Scoca, Martone, Muccilli, Di Nardo. MARMO VENOSA: Monteverde, Curatella, Perrotta, Pellegrino, Gammone, Di Palo, Cacossa, Capezio, Digrisolo, Boccomino. RETI: 15' ,56',60' Gammone (M), 16' Di Palo (M), 18', 48',50',58' Scoca (SC), 20' Checa (S), 23' D'Errico (SC), 39' , 55' Cacossa (M), 47', 52' Perrotta (M). ARBITRO: Acito di Matera NOTE: Ammoniti: Pellegrino, Martone, Scoca. Espulsi: Boccomino per doppia ammonizione VENOSA - Lo scontro d'alta quota del campionato di serie C1 valevole per l'undicesima giornata del girone d'andata, ha visto impegnate, infatti, le due squadre della città di Orazio, il Sacro Cuore e il Marmo Venosa. Spalti gremiti al Palaessedi di Venosa. Mai vista così tanta gente seguire il calcio a 5 a Venosa. Un grazie al collaboratore Pierluigi Di Fazio. Il Sacro Cuore deve confermare le ottime prestazioni delle ultime settimane, il Marmo Venosa dare una sterzata ad un brutto inizio di campionato che lo vede appaiato nelle ultime posizioni di classifica. Mister Genosa manda in campo una squadra con un assetto molto offensivo ma la partita la fanno gli altri nei primi minuti di gioco con diverse conclusioni dal limite, senza però alcun rischio per l'estremo difensore Teora. La partita è subito vibrante ma al contempo molto tattica da una parte e dall'altra. La tensione è alta. All'8 minuto Di Palo colpisce, a portiere battuto, il palo. Il goal è nell'aria. La squadra di mister D'Urso sembra atleticamente più preparata. Al 15' ottima azione di Gammone che porta in vantaggio il Marmo Venosa. Passa un minuto è Di Palo segna di nuovo. Pronti via e il Marmo Venosa è in vantaggio di due goal. Ma nenache il tempo di festeggiare ed è Scoca per il Sacro Cuore ad accorciare le distanze. È un batti e ribatti e Checa costruisce al 20' un'azione personale che sigla la rete del pareggio. Al 23' Pellegrino si fa intercettare il pallone da D'Errico che infila Monteverde dalla

In alto il Marmo Venosa vincitore del derby e accanto il Sacro Cuore

distanza con un tiro non impeccabile. Immediata reazione dei ragazzi di Mister D'Urso che con una buona manovra d'attacco dominano il finale del primo tempo con diverse conclusioni prima di Perrotta che con un gran tiro colpisce la traversa, poi con Pellegrino. Bisogna aspettare il secondo tempo per vedere un'altra rete. Squadre negli spogliatoi.La gara riprende nel senso dell'equilibrio. Un gara bella sotto il punto di vista agonistico. Al 39' Cacossa aggancia al limite dell'aria avversaria fa fuori Pescuma che gli fa fallo. Punizione dello stesso Cacossa che dopo due tentativi le mette dentro. Squadre in parità. Per qualche minuto cala la tensione sul Palaessedi. Gioco spento e pieno di tatticismi. La partita sembra prendere un'unica direzione quella del pareggio. Risultato che starebbe stretto al Marmo Venosa. Ma improvvisamente la partita cambia. Serie di batti e ribatti. Al 43' Boccominino dopo un'ottima azione corale la butta dentro ma l'arbitro non vede. Brutto episodio da registrare al 46'. Ennesimo fallo del nervoso Boccomino che si fa espellere per doppia ammonizione. Al 47' errore in difesa di Latorraca che perde palla anticipato da Perrotta che salta il por-

tiere e la mette dentro. Marmo in vantaggio. Neanche il tempo di festeggiare e Scoca al 48' pareggia. Ma ormai sembra un monologo al 50' Scoca ruba palla a centrocampo e con una azione personale fa goal. Immadiamente Perrotta pareggia. Al 51' punizione di Scoca, ribatte la barriera. Al 53' Pellegrino e Cacossa impegnano Teora con due conclusioni dal limite. Nella ribattuta Perrotta colpisce il Palo. Il goal è nell'aria. La squadra di Mister D'Urso sembra avera una marcia in più. Il Sacro Cuore è allo sbando, causa anche alcune scelte tattiche opinabili del mister. Al 55' prima Cacosa e subito Gammone al 56' mettono in sigillo le due reti del vantaggio. Ma la gara è ancora vibrante. Cenno di reazione del Sacro Cuore Venosa che con diverse conclusioni del solito Scoca scalda le mani a Digrisolo entrato al posto di Monteverde che si oppone tre volte, ma al 58' lo stesso attaccante mette su una giocata delle sue e accorcia le distanze. Negli ultimi minuti, assalto del Marmo Venosa che un goal di Gammone allo scadere fissa il risultato sull'8 a 6. Da segnalare la buona prova di Perrotta e Scoca. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it

ilSudoku

Atletica il 56enne abbatte il muro della quattro ore

Ierinò brilla a Firenze E' STATA la ventiseiesima Firenze Marathon il palcoscenico per l'abbattimento del muro delle quattro ore in maratona da parte di Antonio Ierinò, al suo primo anno di partecipazione a gare ufficiali, ma già esperto delle corse sulle lunghe distanze. Dopo le partecipazioni del podista di San Mauro Forte, e tesserato per l'Asd Podistica Ferrandina, a kermesse importantissime come la Maratona di Berlino a settembre e, soli quindici giorni fa, a quella di Bari, ancora una volta è stata la distanza classica dei 42.195 metri quella corsa dal podista lucano, che ha abbattuto il muro delle quattro ore arrivando sulla linea del traguardo, posta nella suggestiva piazza della Signoria, dopo 3 ore 53'06” di percorrenza. Forte anche della partecipazioni a ultramaratone come la Firenze-Faenza e la Pistoia Abetone, il 56enne podista, che ormai nonostante il suo breve percorso da atleta di maratone, può già essere considerato un esperto delle distanze lunghe e lunghissime, ha affrontato la gara in ma-

niera perfetta. Ha subito aggredito sin dalla partenza, posta in un'altra delle spettacolari cornici artistiche e architettoniche che la città di Firenze può vantare, quella del piazzale Michelangelo, dimostrando una grossa determinazione e la voglia di aggredire il suo obbiettivo, quello di scendere sotto le quattro ore di gara, sin da subito. Con il passare dei chilometri, poi, la sua azione non si è affievolita, riuscendo a mantenere un buon ritmo di corsa e tanta voglia di fare bene. Nemmeno nel finale, quando il traguardo si avvicinava ed il nuovo record personale era ad un passo, il podista della società di Ferrandina ha mollato, riuscendo a sferrare l'attacco decisivo al muro delle quattro ore. L'ottima prestazione del podista lucano è stata accompagnata dalla presenza di tantissimi atleti, 8220 dei quali sono riusciti a completare la gara ed a passare sotto il traguardo di piazza della Signoria. Il vincitore della kermesse toscana per la categoria maschile è stato il ventisettenne keniano Ben Ki-

Antonio Ierinò

pruto Chebet, che ha chiuso la gara in 2 ore 11'21”, mentre in campo femminile l'alloro è andato all'austriaca Eva Maria Gradwohl in 2 ore 35'41”. Per l'Asd Podistica Ferrandina dicembre si aprirà con due impegni di grande importanza. Infatti, l'8 dicembre in occasione delle festività, si avrà la partecipazione al sesto Trofeo dell'Immacolata di Matera ed alla terza edizione della Maratonina della Pace, che si svolgerà a Bari. Francesco Calia sport@luedi.it

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

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Martedì 1 dicembre 2009

Cinema

di DONATO M. MAZZEO BARILE- Solo ieri pomeriggio l'attore-produttore statunitense ha lasciato il Vulture (con una puntata a Monticchio-Laghi, Melfi, Rionero) dopo la giornata intensa ad Albano di Lucania, terra natale della nonna materna e che Ron Gilbert ha scelto (con Los Angeles) come location del suo nuovo film su “up-rooting” (il fenomeno dello sradicamento) e tematiche dell'emigrazione-immigrazione . La cerimonia di “welcoming”, promossa ed organizzata dal Cinit -Vittorio De Sica, in sintonia con il dinamico Cineclub barilese “Pierpaolo Pasolini”, si è svolta (con grande successo di pubblico ed entusiasmo di tanticinefilidel territorio)nellasede dell'associazione turistica “Pro loco” , presieduta da Lorenzo Gagliardi. Il convegno, coordinato dal direttore del mensile “Lucania confronti” Emilio D'Andrea, è stato ricco di interventi . Oltre ai sindaci di Albano di Lucania , Francesco Adamo, di Barile Giuseppe Mecca, dell'assessore comunaleRoccoFranciosa ,diArmando Lostaglio vicepresidente nazionale cineclubs, Daniele Bracuto, è stato molto atteso il discorso di Antonio Autilio assessore alla Cultura e Lavoro della Regione Basilicata : «Abbiamo ildiritto-dovere diinvestire in cultura e nelle risorse immateriali della Basilicata, per dare alle nuove generazioni - in un momento di crisi globalizzante - una prospettiva meritocratica e di qualità, pure nel settore artistico oltre che produttivo tout court. Proprio partecipando al bando re-

A Barile a spasso con Ron Gilbert Albano location del nuovo film

Un momento dell’incontro (foto Giomazz)

gionale “Culture in loco” -ha sottolineato Autilio- una giovane lucana , di Pignola, in arte Arisa si è classificata all'ultimo Festival di Sanremo, addirittura vincendo il primo premio». In occasione della kermesse in onore dell'attore Gilbert , è stata predisposta una bozza di protocollo e di partnership culturale fra gli Albanesi di Lucania e gli arbereshe di Barile, foriero di belle e sorprendenti iniziative ad ampio raggio. L'illustre ospite e la giornalista milanese Rita Di Bella, dopo la bella degustazione nell'antica cantina tufacea dell'azienda agricola Grimolizzi in piazza Pasolini, hanno voluto percorrere , benchè con una brezza autunnale, l'itinerario “sentimentale” proposto nel libro “Ciak si viaggia” dell'Azienda Promozione Turistica della Basilicata, in inglese oltre che in italiano, sui luoghi prescelti dal regista friulano, nel 1964, dopo avere abbandonato l'idea di girare le scene della natività , l'adorazione dei re magi, la strage degli innocenti in Palestina. Sulla location “Sheshi” , attraversata tutta rigorosamente “a piedi” , dopo la fontana di palazzo Caracciolo, sino al 3° livello nell'interno della grotta della natività, dove Ron Gilbert, in una pausa di silenzio, ha riscontrato «It's really wonderful here»,lo spirito ecumenico di Pasolini, il “sound” rurale delle pecore al pascolo di uno degli ultimi pastori di Barile , Antonio Barbaro, l'odore stuzzicante dei raspi d'uva Aglianico su qualche viottolo, il fruscio del vento fra le foglie secche . Con la sensibilità artistica ed accattivante dell' inimitabile Withman.

Teatro

Lopez a Potenza ha regalato al pubblico una serata di alto livello artistico

Sulle note di Frankie per 65 anni di IRANNA DE MEO POTENZA - Un omaggio sentito al mitico Frank Sinatra, modulato tra jazz e swing, ma non solo. Uno spettacolo variegato passando dal tributo The Voice a flash di comicità e imitazioni. È stato tutto questo “Ciao Frankie. One Man show”, lo spettacolo - concerto di scena domenica sera al teatro Don Bosco per il secondo appuntamento della stagione teatrale. Un grande show di oltre due ore in cui ininterrottamente Massimo Lopez ha regalato al pubblico una serata di alto livello artistico, giocato sul giusto equilibrio tra la reinterpretazione del repertorio e lo swing di “The Voice” e la comicità assicurata dalle imitazioni dei molteplici personaggi. Così sul palcoscenico sono stati rievocati gli ultimi quattro presidenti della Repubblica, vari papi, l'immancabile Mike Buongiorno, monsignor Tonini, Maurizio Costanzo e tanti altri. Perché è stato grande e resterà un grande, Frank Sinatra? Per il suo carisma, le sue canzoni, per la sua classe e lo ha raccontato con il cuore, con la mente e la sua simpatia Massimo Lopez che ha fatto scoprire anche le sue qualità canore. Lo spettacolo è il racconto della profonda ammirazione di Lopez per la musica di Sinatra, seguendo un percorso narrativo preciso. Ben 21 i brani proposti: When somebody lo-

A Bernalda Ciak per “The sun in the pen” di MARIA ANNA FLUMERO

Massimo Lopez

ves you, L.A. is my lady, I get a kick out of you e naturalmente New York, New York dove il pubblico lo ha accompagnato a ritmo di mani e, ancora My way, intervallati da gags e monologhi divertenti. Diretto dal fratello Giorgio, Lopez è stato accompagnato dalla Big Band Jazz Company. Un vero animale da palcoscenico, poliedrico e camaleontico che ha trascinato il pubblico regalando emozioni e una serata all'insegna entertainment, modulata sulle note di sessantacinque anni di storia della musica di Sinatra. Con lui a fargli da “spalla” anche Giuliano Chiariello e Nadia Straccia, che lo ha affiancato per il di-

vertente duetto di Somethin' stupid. Protagonista assoluta la musica di "Frankie", la musica che, «come tutti gli amori, nasce dal cuore e può durare tutta una vita». «L'energia e il calore del pubblico - ha detto dopo il prolungato applauso - sono la vera magia del palcoscenico. Per me ogni giorno è una prima». Ha voluto restituire quel calore, eseguendo per la seconda volta, “New York”, scendendo tra il pubblico. Ciao Frankie è stato un recital secondo la migliore tradizione americana con una grande orchestra dal vivo, musiche d'autore e un interprete a tutto tondo.

BERNALDA - E’ a Bernalda da pochi giorni Emanuele Moretti, regista e autore romano che sta curando insieme al collega lucano Giuseppe Marco Albano le riprese del cortometraggio “The sun in the pen”. «Ci siamo conosciuti ad un fesitival mentre Giuseppe presentava un suo lavoro, a Viterbo. - ha dichiarato Moretti, allievo di Francis Ford Coppola - La nostra amicizia è cresciuta tramite il web ed ho accettavo volentieri la sua proposta. La scelta di scegliere la Lucania, Bernalda in modo particolare, nasce in primis dalla disponibilità di Giuseppe e della sua associazione culturale “Basiliciak” nel supportarmi in tutti i processi della produzione e dell' organizzazione generale dell'opera. La scelta è anche di carattere economico, con la burocrazia romana il film sarebbe costato il doppio a livello economico e di tempi produttivi». Moretti, perla prima volta inBasilicata, per lascelta delle location del cortometraggio è rimasto «affascinato da una terra così antica e piena di tradizioni. Mi è dispiaciuto, però, vedere restauri eseguiti male e patrimoni in degrado». Attualmente Moretti lavora in una casa di produzione romana: «Sicuramente suggerirò come location i Sassi, però abbiamo bisogno di una storia adatta al vostro magnifico paesaggio. Intanto, questa pellicola durerà quindici minuti, l'opera si svolge principalmente nel centro storico del paese e narra la storia di un giovane scrittore ricattato da un particolare boss mafioso. Gliattori sono tutti di originelucana in pieno stile neorealista. Antonio Petrozza nella parte del protagonista, l'artista lucano Gaetano Russo curerà le scenografie ed interpreterà il boss mafioso, mentre Giuseppe Ranoia attore teatrale ricoprirà il ruolo di un pentito. La fotografia è di Bruno Cascio, vincitore del David di Donatello nel 1994». Moretti ha studiato anche in California. Ha avuto tra i maestri Francis Ford Coppola: «Con immensa sorpresa - afferma Moretti - ho scoperto essere originario di Bernalda. Girare un film sulla mafia nel paese del regista del Padrino è una cosa che mi intimorisce, ma nello stesso modo mi inorgoglisce».

Carnet Al via il Potenza Film Festival POTENZA - Da oggi al 5 dicembre torna il Potenza International Film Festival con un ricchissimo ed esclusivo programma e tantissimi ospiti internazionali tra cui il premio Nobel Gao Xingjian, il critico cinematografico Enrico Ghezzi, il regista russo Artur Aristakisyan, il regista iranianocanadese Babak Payami, il produttore indiano Ram Prasad Devineni, il fotoreporter Davide Monteleone e molti altri! La cerimonia di inizio, a cui parteciperanno tutti gli autori dei film e i giurati, è prevista alle 19 presso la Sala Grande del Teatro Stabile di Potenza. Aprirà il festival la performance poeticae provocante di Linda Cleary accompagnata dal ballerino belga Ali Salmi. I biglietti e gli abbonamenti saranno in vendita al botteghino del Teatro Stabile di Potenza a partire dalle 15:30 di oggi. Per prenotazioni e informazioni è possibile inviare un’email a: info@potenzafilmfestival.it o contattare i numeri 0971 411217, 333 6482362, 349 5647733. Questi i prezzi dei biglietti: ridotto (minori 18 anni, over 65 anni, diversamente abili) 3 euro; intero 6 euro (per fascia mattina e pomeriggio), 8 euro per fascia serale; daily 15 euro (per Sala Grande), 10 euro (per Sala Ridotto). Cerimonie di apertura o di chiusura: 8 euro. I singoli biglietti danno diritto ad assistere ad un’unica fascia oraria del programma. I biglietti Daily danno diritto ad assistere a tutto il programma giornaliero della sala scelta. L’abbonamento intero ha un costo di 45 euro, il ridotto (minori di 18 anni, over 65 anni, diversamente abili) di 35 euro. Per quanto riguarda le fasce orarie: mattina (dalle ore 10,30 alle 13,30), pomeriggio (dalle ore 16 alle 20,40), sera dalle 20,45 in poi. L’accesso alle proiezioni del Festival sarà possibile agli spettatori muniti di biglietto per la proiezione specifica. È consigliabile presentarsi comunque con un anticipo di almeno 15 minuti rispetto all’inizio della proiezione. Abbonamenti e biglietti non potranno essere in alcun modo sostituiti. Potrà essere chiesto il rimborso solamente dei biglietti per la singola proiezione, nel caso in cui la proiezione sia stata annullata dall’organizzazione del festival. Ciascun abbonamento è strettamente personale e consente l’accesso a tutti gli spettacoli, compatibilmente con i posti disponibili. Nel caso di autori presenti al festival, la proiezione ufficiale del film sarà seguita da un incontro in sala con il pubblico.

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Cultura&Spettacoli


Martedì 1 dicembre 2009

TEATRO di IRANNA DE MEO POTENZA - Difficile non lasciarsi trasportare da un mix di emozioni. Uno spettacolo coinvolgente che lascia spazio a una riflessione profonda che stimola mente e cuore, mentre le parole rimarcano da un lato il dolore e dall’altro la voglia di vivere, il gioco di luci sottolinea gli stati di coscienza. “Non sono stata finita” è il titolo del monologo teatrale di e con Clara Galante rappresentato al teatro “Stabile” durante la celebrazione dei 20 anni di “Telefono donna”, l’associazione che si occupa della violenza alle donne nelle sue diverse connotazioni. Un racconto nato da un fatto di cronaca: Francesca Baleani, la donna picchiata a sangue dal marito e ritrovata da un passante alla periferia di Macerata chiusa in una busta di plastica e buttata dentro un cassetto dell’immondizia. «Mi colpì molto questa storia

Sospesa tra la vita e la terra In scena a Potenza il monologo di Galante – ha raccontato l’attrice dopo la performance – perché a compiere questa violenza è stato il direttore del teatro Stabile di Macerata. L’uomo è tale al di là della sua occupazione. Ho trovato in Francesca una persona disponibile e il testo lo avevo già scritto ancora prima di parlare con lei ricostruendo la storia dagli articoli di giornale e guidata dalla mia sensibilità. Francesca non ricorda niente della violenza. Il mio vuole essere un inno alla vita, sensibilizzando gli uomini e invitandoli a venire a vedere lo spettacolo». Come una statua sul palco, ha voluto sottolineare l’immobilismo alla quale Francesca è stata costretta. Per evo-

care quel sacco nero, l’attrice indossava un abito nero lungo e largo, ideato dal cugino Maurizio Galante che, all’altezza delle gambe, aveva una fascia di origami che lasciava intravvedere la pelle. «E’ un abito elegante – ha detto – e volevo che ricordasse il sacco in cui una cosa sacra come la vita umana era stata violata». Ha lavorato molto sull’immobilità del corpo in contrapposizione con la velocità delle immagini che attraversavano il cervello di Francesca in quegli attimi. «In quel momento in cuiera sospesa tra lavita e la terra –hacontinuato Galante - ho immaginato un flusso di coscienza in cui si innestava il passato, il pre-

sente e soprattutto il futuro con la voglia di restare in vita. La contrapposizione è tra la libertà della mente e l’immobilismo del corpo». Un testo lirico, un racconto scritto in versi per innalzare la storia a un linguaggio poetico. «Ho voluto rimarcare il vortice dei pensieri in cui si è trovata – ha detto. In questa storia non c’è un inizio né una fine, ma uno stato di cose con sensazioni diverse». Toccante il messaggio inviato da Francesca e che l’attrice ha letto: «Rimane addosso inevitabilmente un prima e un dopo da quella mattina del 4 luglio 2006 e ci saranno nella mia vita sempre due date da ricordare, il mio compleanno e il giorno in cui non sono morta per mano violenta. Altri stabiliscono i criteri e le ragioni per questo giorno, io posso ricordare solo ciò che ero ma la violenza fisica non ha intaccato la mia anima e la mia voglia di vivere. Oggi sono una donna felice».

In centinaia a Matera per lo spettacolo promosso dall’Onyx e da Villa Schiuma

Gezziamoci, a cena con Eliot Zigmund MATERA - «Se avessi conosciuto l'inglese avrei chiesto a Eliot Zigmund cosa si prova a suonare con Bill Evans». Ha esordito così Gigi Esposito, presidente dell'Onyx Jazz club che a Villa Schiuma ha inaugurato la serie di “A cena col Gezziamoci”. Il concerto di Eliot Zigmund ha richiamato centinaia di persone affascinate, nonostante il frastuono di alcuni spettatori maleducati, dalle note degli standard di Tommy Dorsey e dei grandi del jazz ai quali il musicisti americano ha affidato parte del repertorio della serata. Crhis Cheek (sax), Lorenzo Conte (contrabbasso) e Frank Lo Crasto (pianoforte) hanno offerto una prova di straordinario valore completando la formazione di Zigmund. Una carriera cominciata a 15 anni insieme al fratello più grande che aspirava a diventare chitarrista jazz, il batterista statunitense ha al suo attivo 40 anni di carriera che si è potuta apprezzare nel concerto di Villa Schiuma. Da Bill Evans a Michel Petrucciani fino a Stan Getz, Enrico Pieranunzi e Lorenzo Conte. Nato nel 1945, Zigmund è cresciuto negli ambienti musicali newyorchesi degli anni '50 e '60, si è diplomato nel 1968 frequentando sia il Mannes College of Musica che il City College. Una formazione che, sviluppata negli anni di maggiore fermento della scena internazionale, gli ha consentito di individuare nelle collaborazioni con nomi prestigiosi della musica il metodo migliore per crescere e affinare ulteriormente tecnica e professionalità. Nel concerto del Gezziamoci la storia di Zigmund è stata raccontata con l'incredibile capacità di ritrovare gli standard del jazz senza modificarne l'essenza, in un

Nuove tendenze a Melfi

Abiti da sposa in passerella

Eliot Zigmund (foto Antonio Lionetti)

mix di tradizione e innovazione, prodotto di una formazione perfettamente amalgamata. “A cena col Gezziamoci”, vero e proprio esperimento nato dalla collaborazione con l'associazione Villa Schiuma, ha unito musica e gastronomia confermando un binomio che le due associazioni hanno già avviato nel corso della fase estiva del Gezziamoci con il “camioncino del jazz” in cui ogni giorno, durante la rassegna, piccoli assaggi di prodotti tipici accompagnavano i concerti itineranti. Un modo inconsueto ma efficace di raccontare il jazz a tavola. cultura@luedi.it

MELFI - Si è rinnovato nell'auditorium del Centro Sociale della città del Vulture l'annuale appuntamento con la kermesse di fascino e nuove tendenze proposto dall'Agenzia Lucania Network di Antonio Petrino. Il premio “Moda Show”è stato consegnato in questa edizione alla stilista Savi Spose di Melfi che per l'occasione ha presentato un'anticipazione della nuova collezione di abiti da sposa e cerimonia, indossati da avvenenti indossatrici tra le più affermate di cui l'agenzia dispone, tra cui Francesca Muscio, Valeria Pinto, Veronica Ferrieri e Albina Kazarova. Apprezzati i momenti di spettacolo con l'esibizione del noto ballerino Giuseppe Tullio con il suo corpo di ballo composto da Maria Grazia, Luana e Walter, nella performance de-

dicata a Michael Jackson, mentre la conduttrice, la brava e simpatica Mary Boccia, poliedrica artista campana, ha deliziato il pubblico oltremodo in un fuori programma canoro di pregevole livello. Ospite d'eccezione della manifestazione e madrina dell'evento, per la prima volta nel nord Basilicata, la splendida Oriana Morandi (Miss Italia Basilicata 2009). Un evento significativo e di celebrazione delle realtà sartoriali di livello, segno distintivo di una creatività pregevole e che merita promozione e onore, oltre a valorizzare modelle del nostro territorio che raccolgono consensi e ammirazione da più parti. L'iniziativa è stata patrocinata dall'Amministrazione Comunale e dal Comitato di Gestione del Centro Sociale “P. Sacco”.

Presentato nella città dei Sassi il debutto letterario di Paolicelli e Tarasco

Bagno di folla per “Palomo” di ROSSELLA MONTEMURRO MATERA - «In tutti noi c'è un po' di Palomo. Bisogna solo farlo uscire fuori». Lo hanno affermato Aldo Paolicelli e Angelo Tarasco, al loro debutto letterario domenica scorsa a Palazzo Gattini a Matera con “Dalla A alla P di Palomo. Storie di ordinaria follia di un personaggio fuori dagli schemi”. Ispirato ad un amico dei due esordienti, il materano Paolo D'Ercole,il libro raccoglieuna serie di disavventure vissute sempre in maniera spontanea e genuina: dall'idea, avuta ad otto anni, di mettere su un allevamento di criceti (salvo accorgersi, settimane dopo aver acquistato la coppia di rodito-

ri, di aver portato a casa due maschietti) ad una vacanza tragicomica a Rimini di un Palomo diciottenne, con un abbigliamento non consono alla situazione e a bordo di un fuoristrada vecchissimo che inevitabilmente diventa oggetto di un'accurata perquisizione dei cani antidroga. Anche nei colpi di fulmine, Palomo ci mette tutto se stesso: come quando ha conosciuto a Matera una ragazza di Noicattaro, dimenticandosi di chiederle il numero di telefono. Deciso a ritrovarla, coinvolgegliamici nellericerchein una delle cittadine pugliesi “calde” sul fronte della criminalità. «Già avere Palomo al seguito è un valore aggiunto», hanno detto gli

autori nel corso della presentazione moderata dalla giornalista Carmela Cosentino. Una scrittura chiara, lineare, fluida, impreziosita dall'uso del dialetto e dalle vignette caricaturali curate da Tarasco. Un vero e proprio bagno di folla domenica sera nella sala conferenze di Palazzo Gattini per ascoltare la descrizione di «episodi veri che superano la fantasia». Prima della presentazione è stata proiettata una video intervista a Palomo curata da Annabella Di Trani. “Dalla A alla P Di Palomo” (la prefazione è firmata dal giornalista Pasquale Doria, c'è un intervento dell'attore Domenico Fortunato) è in vendita nelle librerie Dell'Arco e Di Giulio.

Angelo Tarasco e Aldo Paolicelli

Il Fumetto

Rocco Andriulli

Penna Bianca come Topolino MATERA - «Il mondo prima era diverso, ho un grande desiderio di raccontare. Comunque non posso disprezzare il mondo odierno». Ecco alcune motivazioni che hanno portato Rocco Andriulli a disegnare il fumetto “Sassolini”. Il libro sarà presentato oggi al Liceo Scientifico di Matera alle ore 17. «Il volume rappresenta un'unica storia - ha raccontato il professore Andriulli, originario di Montescaglioso, materano di adozione - E’ una storia simile a quella di Topolino. C'è un gruppo di bambini che vivono tante avventure, tra queste il furto di Penna bianca, un asino. Una volta l'asino era una fortuna e fonte di energia. La differenza tra i ragazzi di allora e quelli di oggi consiste nella maggiore presenza dei valori dell' educazione e della correttezza». Andriulli nel '77 ha avuto una precedente esperienza, ha curato i disegni per la casa editrice Cetem (casa editrice testi elementari Milano). Da ragazzo desiderava già realizzare fumetti. Oggi, durante il periodo del meritato pensionamento l' irrefrenabile docente ha realizzato in un solo anno di lavoro questo eccellente e simpatico fumetto. «La casa editrice Giannatelli - ha precisato Marilena Giannatelli - è intervenuta solo per l' impaginazione, la scelta del formato e la copertina. Le tavole e anche la scrittura sono tutte dell' autore». «Questo fumetto - ha affermato “l' artigiano del pennello” come da sempre ama definirsi - è nato come omaggio alla città in cui risiedo, questa volta senza i pennelli e i colori ad olio ma con matita e pastelli. Giusto tributo ai materni che mi sopportano e ad una città che ha dato i natali a mia madre». Sfogliando il libro, si incontrano i “sassini ” («i delinquenti, modesti ladruncoli, capaci di rubare galline o spaventare le mosche») e i “sassolini” (« i ragazzi che un tempo abitavano i Sassi, per loro la parte più divertente della giornata era rappresentata dai giochi, che il più delle volte “erano separati secondo le età, le stagioni e i luoghi»). Il libro è in vendita in tutte le librerie ed edicole di Matera, a breve sono previsti incontri con le scuole. cultura@luedi.it

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54 Cultura e Spettacoli


PRIMA SERATA

18.50

QUIZ

14.00

RUBRICA

17.50

ATTUALITĂ€

23.30

ATTUALITĂ€

21.10

DOCUMENTI

23.50

VARIETĂ€

21.10

DOCUMENTI

L’ereditĂ

Il fatto del giorno

Geo & geo

Matrix

06.10 -TelefilmJulia 06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitĂ Unomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -TelegiornaleTG Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTG 1 Focus 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowFesta Italiana 16.15 -ShowLa vita in diretta 16.50 -TelegiornaleTG Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'eredita' 20.00 -TelegiornaleTelegiornale

06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 07.25 -CartoniGeronimo Stilton 08.05 -PUPAZZI ANIMATI L'albero azzurro 09.25 -CartoniI magici piedini di Franny 09.35 -RubricaRai Educational - Crash files 09.50 -RubricaDieci minuti di... programmi dell'accesso 10.00 -TelegiornaleTg2 punto.it 11.00 -ShowI Fatti vostri 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Costume e societĂ 13.50 -RubricaMedicina 33 14.00 -RubricaIl fatto del giorno 14.45 -RubricaItalia sul due 16.10 -TelefilmLa Signora del West 17.40 -RubricaArt Attack 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.30 -NewsTG 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra Speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del lotto

08.00 -AttualitĂ Rai News 24 - Morning News 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.20 -RubricaCominciamo Bene - Prima 10.00 -RubricaCominciamo Bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg3 Punto Donna 12.45 -RubricaLe storie - Diario Italiano 13.10 -Soap OperaVento di passione 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis 15.10 -TelegiornaleTG3 Flash L.I.S. 15.15 -RubricaTrebisonda 16.10 -CartoniLittle Amadeus 16.35 -RubricaMelevisione 17.00 -RubricaCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.10 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitĂ Blob 20.10 -TeleromanzoLe storie di Agrodolce

06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - NewsMeteo 5 07:58 - NewsBorse e monete 08.00 -TelegiornaleTg5 - Mattina 08.40 -ShowMattino cinque 09:57 - Reality ShowGrande fratello pillole 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 11.00 -RubricaForum 13.00 -TelegiornaleTg5 13:39 - NewsMeteo 5 13:41 - Soap OperaBeautiful 14:07 - Reality ShowGrande fratello pillole 14.10 -Soap OperaCentovetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -Reality ShowAmici 16.55 -AttualitĂ Pomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 - 5 minuti 18.50 -GiocoChi Vuol essere milionario 19:44 - TelegiornaleTg5 - Anticipazione 19.45 -GiocoChi Vuol essere milionario 20.00 -TelegiornaleTg5 20.30 -NewsMeteo 5

06.50 -Sit ComVita da strega 07.20 -TelefilmQuincy 08.20 -TelefilmHunter 09.45 -TELENOVELA Bianca 10.30 -TelefilmGiudice Amy 11.30 -TelegiornaleTg4 11:38 - NewsVie d' Italia - Notizie sul traffico 11.40 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 12.30 -TelefilmDetective in corsia 13.30 -TelegiornaleTg4 13:54 - NewsMeteo 13:58 - TelegiornaleTg4 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di forum 15.10 -TelefilmHamburg distretto 21 16.10 -Soap OperaSentieri 16.25 -FilmCarovana verso il sud con Tyrone Power, Susan Hayward, Richard Egan - regia di Henry King (USA) - 1955 18.55 -TelegiornaleTg4 19:23 - TelegiornaleTg4 19.35 -TelefilmTempesta d'amore

06.30 -CartoniRascal il mio amico orsetto 08.25 -CartoniUn alveare di avventure per l' Ape Maga' 08.55 -Sit ComHappy days 09.30 -TelefilmA- team 10.20 -TelefilmStarsky e Hutch 11.20 -TelefilmSentinel 12.15 -NewsSecondo Voi 12.25 -TelegiornaleStudio aperto 12:58 - NewsMeteo 13:02 - NewsStudio sport 13.40 -CartoniNaruto shippuden 15.15 -CartoniSpeedy Gonzales e gli amici 15.20 -TelefilmWildfire 16.20 -TelefilmIl mondo di Patty 17.10 -Sit ComHannah montana 17.45 -CartoniBen ten 18.10 -CartoniAngel's friends 18.30 -TelegiornaleStudio aperto 18:58 - NewsMeteo 19.00 -NewsStudio sport 19:28 - SportSport mediaset web 19.30 -Sit ComLa Vita secondo Jim

06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitĂ Omnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmIspettore Tibbs 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmLe inchieste di Padre Dowling 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmHardcastle and McCormick 14.00 -FilmAlla conquista dell'infinito con James Daly, Gia Scala, Curd JĂźrgens - regia di J. Lee Thompson, J. Lee Thompson (USA, Germania) - 1960 16.00 -RubricaCosi' stanno le cose 17.00 -RubricaMovie Flash 17.05 -RubricaAtlantide. Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmThe District

20.30 -ShowAffari tuoi 21.10 -Serie TvMedicina Generale 2 23.10 -TelegiornaleTg 1 23.20 -Talk ShowPorta a Porta

21.05 -TelefilmSenza traccia 22.40 -TelefilmLaw & Order 23.15 -TelegiornaleTg 2 23.40 -Film TvThe Perfect Score con S. Johansson, E. Christensen - regia di Brian Robbins (USA) 2002

20.35 -Soap OperaUn posto al sole 21.05 -TelegiornaleTg 3 21.10 -Talk ShowBallarò 23.20 -RubricaParla con me

20:31 - ShowStriscia la notizia - La Voce dell'influenza 21.10 -FilmIl Paradiso all'improvviso con Leonardo Pieraccioni, Angie Cepeda, Alessandro Haber - regia di Leonardo Pieraccioni (Italia) 2003

20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -ShowVite straordinarie 23.50 -ShowI Bellissimi di R4 23.55 -FilmPsycho con Vince Vaughn, Anne Heche, Viggo Mortensen - regia di Gus Van Sant (USA) - 1998

20.05 -TelefilmI Simpson 20.30 -GiocoPrendere o lasciare 21.10 -FilmVan Helsing con Hugh Jackman, Kate Beckinsale, Richard Roxburgh, David Wenham, Silvia Colloca - regia di Stephen Sommers (USA) - 2004

20.00 -TelegiornaleTg La7 20.30 -RubricaOtto e mezzo 21.10 -DocumentarioImpero 23.30 -ShowVictor Victoria

01.00 -TelegiornaleTG 1 Notte 01.30 -Previsioni del tempoChe tempo fa 01.35 -RubricaAppuntamento al cinema 01.40 -RubricaSottovoce 02.10 -RubricaScrittori per un anno 02.40 -VideoframmentiSuperStar

00.50 -RubricaTg Parlamento 01.05 -Real TvX Factor 01.35 -GiocoEstrazioni del lotto 01.50 -FilmRomance & Cigarettes con J. Gandolfini, S. Sarandon, K. Winslet - regia di John Turturro (USA) - 2005

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea Notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaDiario di famiglia 01.40 -MUSICA PellĂŠas et MĂŠlisande Classica

23.30 -NewsMatrix 01.30 -TelegiornaleTg5 notte 01:59 - NewsMeteo 5 02.00 -ShowStriscia la notizia - La Voce dell'influenza 02:32 - TelevenditaMedia shopping

01.40 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 02.05 -ShowIeri e oggi in TV 04:17 - TelefilmAlfred Hitchcock 04:37 - ShowPeste e corna e gocce di storia

23.50 -ShowChiambretti night - Solo per numeri uno 01.45 -TelegiornaleStudio aperto - La giornata 02.00 -Reality ShowTalent 1 player 03.00 -TelefilmDark angel

00.35 -TelegiornaleTg La7 00.55 -RubricaProssima fermata 01.10 -RubricaMovie Flash 01.15 -RubricaOtto e mezzo 01.55 -TelefilmAlla corte di Alice 02.55 -RubricaDue minuti un libro

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Natale Ghirlanda centrotavola con candela a led ( XQD IDQWDVWLFD FRPSRVL]LRQH GL ILQWR DEHWH IUXWWL URVVL H SLJQH QHL WRQL FDOGL SURSUL GHO 1DWDOH 6XOOH EDFFKH URVVH XQ OHJJHUR VWUDWR ELDQFR FKH GRQD ORUR OÂśHIIHWWR GHOOD EULQD PDWWXWLQD $O FHQWUR XQD JUDQGH FDQGHOD IXQ]LRQDQWH D EDWWHULH FKH ULFUHD SHUIHWWDPHQWH OÂśHIIHWWR GHOOD ILDPPD DFFHVD H WUHPRODQWH %DVWD FROOHJDUH LO FDYHWWR DOOD FDQGHOD SHU YHGHUVL LOOXPLQDUH GL XQD FDOGD OXFH GRUDWD WXWWL L SLFFROL OHG SUHVHQWL QHOOD FRPSRVL]LRQH

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Televisioni 55

MartedĂŹ 1 dicembre 2009


I MOVIMENTI DELLA POLITICA LUCANA PER LE REGIONALI Tutti a Fare Futuro. Vabbè. Ma oggi, dico sul Presente c'è qualcuno che vuol Fare?

Potenza.Rutelli lancia Mazzocco Ecco De Filippo,Folino e Restaino E arriva anche Martorano

La provocazione di Di Lorenzo a Buccico dopo “Matera futuro”:«Se il problema sono le civiche si candidi col Pdl» alle pagine 10 e 26

Anno 8 n.298€ 1.00

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Martedì 1 deicembre 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Economia lucana

Da Martorano ai Basilischi di don Marcello Cozzi

Le mafie hanno da sempre una grande capacità di rigenerarsi. Non sono pochi e non sono indolori gli attacchi giudiziari a cui devono far fronte, eppure riescono a passare indenni attraverso tante tempeste e mille bufere. Accade da sempre, accade dovunque esse si annidano. Anche in Basilicata. Sono state stanate, stroncate sul nascere, indicate con nomi e cognomi, ma puntualmente ritornano con una straordinaria capacità di reinventarsi e ricollocarsi sul mercato del malaffare.

La tavola rotonda di ieri pomeriggio

Assistenza,clientelismo proliferazione di contratti pubblici come ammortizzatori La tesi di D’Agostino sovverte un principio dell’identità locale

segue a pagina 12

POTENZA Inceneritore Le ragioni del no degli ambientalisti Con loro anche Belisario a pagina 17

a pagina 11 alle pagine 8, 9 e 39

SCUOLA Inglese se ne va in Campania Oggi il saluto all’ufficio scolastico regionale a pagina 15

LASME L’accordo sui licenziamenti ancora bocciato da Fiom, Prc e Romaniello a pagina 15

POTENZA Polizia penitenziaria in piazza Poco personale e turni massacranti a pagina 14

SPORT

BASKET

Magliette per Rosario Il club non dimentica Calcio

Arleo prova a salvare il Pisticci

MATERA La Povincia istituisce un bus per i pazienti che hanno bisogno di andare al Crob a pagina 29

PISTICCI In tribunale pendono 1.558 processi penali e 2.790 civili a pagina 32

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Ma davvero la Basilicata e un Sud migliore? Così non è E questi sono i dati


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