Brevi dal mondo
Terremoto a Taiwan Dieci feriti lievi HA CAUSATO 10 feriti lievi, intossicati da una fuga di gas, il sisma di magnitudo 6,4 che ha colpito ieriTaiwan. I danni agli edifici sono di ridotta entità, sottolineano le autorità. L'epicentro del sisma, di magnitudo 6,4 Richter è stato localizzato dall'istituto geofisico americano (Usgs) in mare, a 44,6 km di profondità, a soli 12 km a sud-sudest della città costiera di Hua-lien. La scossa, durata circa 30 secondi, è stata avvertita anche a Taipei, dove molti palazzi hanno vacillato, così come nella città di Taichung. La scossa ha causato fughe di gas ed alcuni incendi a Taipei, dove dieci persone che si trovavano in un hotel sono state medicate per i sintomi di intossicazione. Registrati anche problemi alla circolazione, per la chiusura di alcune strade e l'interruzione, per ragioni di sicurezza, di alcune linee ferroviarie.
Monumento distrutto due morti in Georgia UNA DONNA e la figlia di 8 anni sono morte a Kutaisi, in Georgia, mentre assistevano alla demolizione di un monumento ai caduti. Altri due spettatori dell'evento sono rimasti feriti dall'esplosione. Secondo i primi accertamenti, sarebbero state violate le norme di sicurezza. Le autorità hanno cominciato la demolizione del monumento giorni fa per costruire il nuovo parlamento, voluto a Kutaisi dal presidente Saakashvili.
Domenica 20 dicembre 2009
Critiche all’intesa non vincolante che chiude la conferenza Onu a Copenaghen
Clima, delusione per il miniaccordo COPENAGHEN - Il clima aspettava la svolta e invece è delusione. E la salute del pianeta sembra essere rimandata a data da destinarsi anche se per la prima volta c'è l' impegno americano e i leader del mondo si sono stretti intorno alla questione del riscaldamento globale. E' una fine con più ombre che luci questa della 15esima Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici (Cop15) a Copenaghen. Un nome difficile per dire summit Onu sul clima. Il risultato di un lavoro mastodontico e di una partecipazione mai vista a queste Conferenze è un accordo minimo, in 12 punti, non vincolante nè a livello politico nè legale.
Niente target di riduzione delle emissioni ma un punto qualificante c'è e sono le risorse per i paesi in via di sviluppo. Il presidente Usa, Barack Obama torna alla Casa Bianca con un magro successo, la Cina invece esulta. L’Europa mastica amaro ma dice sì al testo. Ong e ambientalisti sono arrabbiati. Sotto accusa finisce l’Onu: dal Parlamento europeo si chiede di «riformare il metodo di lavoro dell’Onu con urgenza». Ma i soldi, questa l’unica nota positiva, restano come impegno concreto e anche immediato. Le risorse “fast” prevedono un fondo da 30 miliardi di dollari per il triennio 20102012 mentre entro il 2020 il fondo è da 100 miliardi di dollari l’anno.
L'importante, dicono gli osservatori, è che questi fondi non si “distraggano” dalla lotta alla povertà. Sul tappeto restano tante questioni aperte e nel 2010 si dovrà arrivare a un accordo vincolante. In ogni caso, dopo quasi 14 ore di fila la sessione Plenaria della Conferenza «prende nota» dell’Accordo di Copenaghen. Si tratta di un documento che non viene votato con il consenso e quindi riguarda solo alcuni paesi, primi su tutti gli Usa che stringono un patto con Cina, India, Sudafrica e Brasile. Si aggrega a malincuore l’Europa ma per il presidente francese, Nicolas Sarkozy si tratta «del migliore accordo possibile oggi».
Barack Obama e Wen Jiabao
Dal canto suo il presidente americano, Barack Obama, aveva detto: «Accordo significativo ma non basta», rimanendo fermo sugli impegni Usa -17% di Co2 al 2020 rispetto ai livelli del 2005. Elisabetta Guidobaldi
Stesso provvedimento, a sorpresa, per Pio XII. Accuse dal mondo ebraico
Wojtyla sarà presto beato Il Papa firma il decreto che ne riconosce le “virtù eroiche” CITTA’ DEL VATICANO - Si avvicina la beatificazione di Giovanni Paolo II e, a sorpresa, anche di Pio XII, la cui navigazione verso gli onori degli altari si era incagliata nelle polemiche e negli interrogativi storici su un suo presunto silenzio di fronte alla Shoa. In un atto decisivo, Benedetto XVI ieri mattina ha firmato per entrambi il decreto che ne riconosce le «virtù eroiche». Pacelli (1939-1958), il papa che ha attraversato la Seconda Guerra Mondiale, l’Olocausto, e la prima parte della Guerra Fredda, e Wojtyla (19782005), il papa che ha contribuito in modo determinante al crollo dell’impero sovietico, sono adesso “venerabili”.
Per entrambi deve essere accertato un miracolo, prima di procedere alla cerimonia di beatificazione. Qui cominciano le differenze. Per «Karol il grande», la guarigione prodigiosa di una suora francese, colpita dal Parkinson (la stessa malattia del papa polacco), è già al vaglio degli esperti. Qualora non superasse lo scrutinio di una commissione teologica e di una commissione medica, sono pronte altre centinaia di segnalazioni e di «grazie ricevute». Al momento, per Pio XII nonè statoancoraindividuato unpreciso evento prodigioso e scientificamente inspiegabile da attribuire alla sua intercessione. Se il popolo di Wojtyla può, dunque,
cominciare afesteggiare il suo eroee a prepararsi ad una cerimonia di beatificazione che, realisticamente, potrebbe avvenire a Roma entro il 2010, più lunghi appaiono i tempi per Pacelli. La decisione su Pio XII,presa ieri da papa Ratzinger, scioglie ogni dubbio della Chiesa sulla sua santità e sulla sua eroicità spirituale. Non elimina tuttavia le perplessità e le critiche sulla figura di Pacelli espresse da gran parte del mondo ebraico e ribadite anche ieri. Secondo David Rosen, consulente per il dialogo interreligioso del Gran rabbinato di Israele, «la decisione di firmare il decreto delle "eroiche virtù" di Pio XII non mostra grande sensibilità nei confronti delle preoccupazioni
della comunità ebraica». La Santa Sede ha più volte replicato che i presunti silenzi di Pacelli coprivano in realtà una grande opera della Chiesa cattolica per salvare e proteggere egli ebrei in tutta Europa. Oltre che di Pacelli e di Wojtyla, il papa ha firmato ieri mattina altre 19 decreti di virtù eroiche. In corsa verso la santità vi è, tra gli altri, padre Jerzy Popieluzsko, prete polacco vicino a Solidarnosc, rapito ed ucciso nel 1984 per ordine del Kgb. trattandosi di un martirio, lui non ha bisogno di miracoli per salire agli onori degli altari. La sua cerimonia di beatificazione dovrebbe avvenite a giugno a Varsavia. Elisa Pinna
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