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Giovedì 24 dicembre 2009

Brevi dal mondo

Proteste, scontri e arresti a Isfahan e Najafabad, città natale dell’ayatollah dissidente

La Borsa di Atene torna in rosso

Iran, opposizione sfida nel nome di Montazeri

LA BORSA di Atene è tornata ieri, sia pure di misura, in territorio negativo, dopo i forti guadagni di martedì, mentre si profila la possibilità di uno sciopero generale contro la politica di rigore fiscale. L'indice di borsa ha fatto registrare in chiusura una perdita dello 0,25% mantenendosi ancora sopra la soglia simbolica dei 2.200 punti, dopo che ieri un rally aveva segnato +4,40%. Il sindacato dei dipendenti pubblici Adedy ha annunciato uno sciopero di 24 ore alla fine di gennaio o inizio febbraio contro le misure di austerità che colpiscono i salari e contro la prevista riforma pensionistica che ritiene minaccino «i diritti dei lavoratori».

TEHERAN - L'opposizione iraniana è tornata ieri a sfidare il governo a Isfahan, nell’Iran centrale, e nella vicina Najafabad, cittadina natale del Grande ayatollah dissidente Hossein Ali Montazeri morto domenica scorsa, dove, secondo quanto riferiscono i siti dell’opposizione, è stata attaccata dalle forze di sicurezza. Sei mesi dopo la contestata rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad e due giorni dopo aver conquistato la piazza nella città santa sciita di Qom in occasione dei funerali del riverito religioso che fu vice del padre della Repubblica islamica Ruhollah Khomeini, il movimento di protesta ha mostrato la

Bogotà, sgozzato il governatore BOGOTA’ La Colombia di nuovo nel tunnel della morte e dei sequestri. Luis Francisco Cuellar, governatore del dipartimento di Caquetà, è stato ucciso dopo essere stato sequestrato qualche ora prima da un commando di una ventina di uomini, che secondo il presidente Alvaro Uribe fanno parte della guerriglia delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. «Ancora non sappiamo l'ora dell'uccisione. Quello che sappiamo è che Cuellar è stato sgozzato, miserabilmente sgozzato», ha detto Uribe in un discorso a reti unificate, poco dopo il ritrovamento del corpo del governatore.

sua forza e ampiezza in occasione della tradizionale commemorazione sciita al terzo giorno dalla morte – le altre sono al settimo e al 40.mo giorno dal decesso. Violando il black-out informativo imposto dal regime, alcuni siti riformatori e diversi blogger su Twitter, la cui attendibilità è tutta da verificare, hanno parlato di scontri con agenti in borghese e in divisa, che hanno fatto uso di lacrimogeni e di gas irritante per disperdere gli oppositori, che si erano dati convegno per una cerimonia nella moschea di Isfahan e a Najafabad, a pochi chilometri di distanza. Le strade, dicono i siti, erano state bloccate sin dalla notte dalle forze di sicurezza.

E mentre i siti già diffondevano notizie di scontri con feriti, iniziati di buon ora a Isfahan, il capo della polizia iraniana, Esmail AhmadiMoqadam, citato dalla Fars, ha lanciato un ammonimento all’opposizione, diffidandola dal riprovare a trasformare la commemorazione in una nuova occasione di protesta: «Ponete fine alle manifestazioni o ci sarà un confronto durissimo», ha minacciato. «Raccomandiamo a questo movimento di porre fine alle proprie attività. Altrimenti, quelli che violeranno quest’ordine verranno affrontati duramente, in base della legge», ha aggiunto. Una durezza confermata dai siti riformatori: il sito Jaras scrive che

Hossein Ali Montazeri, morto domenica

«molte persone sono state ferite e molte altre arrestate». Secondo il sito Parlemmanews, le persone fermate dalla polizia a Isfahan, la città dove Montazeri compì i suoi studi, sono almeno 50, fra le quali quattro giornalisti.

«Le virtù eroiche riguardano la sua cristianità e non la valutazione delle sue scelte»

Pio XII, apertura del Vaticano Segnali di distensione verso gli ebrei. «Non sarà beato con Wojtyla» CITTA' DEL VATICANO - La beatificazione di Pio XII non avverrà in contemporanea con quella di Wojtyla e in ogni caso attiene alle sue virtù cristiane e non implica «la valutazione della portata storica di tutte le sue scelte operative». Con una lunga nota, firmata dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, la Santa Sede rassicura il mondo ebraico e, in particolare la comunità romana, che avevano chiesto chiarimenti sul significato del decreto, firmato lo scorso 19 dicembre da Benedetto XVI , per proclamare le virtù eroiche di Pacelli, un papa accusato come riassume una targa del Museo dellaMemoriaYad VashemaGerusa-

lemme - di non aver fatto abbastanza di fronte alla Shoah. Il comunicato vaticano costituisce un gesto importante di distensione, richiesto peraltro dagli stessi ebrei romani, per togliere ogni inquietudine e polemica sulla programmata visita di papa Ratzinger alla Sinagoga di Roma, il prossimo 17 gennaio. La «firma del decreto non va in alcun modo letta come un atto ostile al popolo ebraico e ci si augura che non sia considerata un ostacolo sul cammino del dialogo tra l'ebrasimo e la Chiesa cattolica», afferma padre Lombardi. «Quando il Papa firma un Decreto “sulle virtù eroiche” di un Servo di Dio, cioè di una persona di cui è stata

introdotta la Causa di beatificazione, conferma la valutazione positiva che la Congregazione delle Cause dei Santi ha già votato - dopo attento esame degli scritti e delle testimonianze - sul fatto che il candidato ha vissuto in modo eminente le virtù cristiane e ha manifestato la sua fede, la sua speranza, la sua carità, in grado superiore a ciò che si attende normalmente dai fedeli. Perciò può essere proposto come modello di vita cristiana al popolo di Dio. Naturalmente si tiene conto in questa valutazione delle circostanze in cui la persona ha vissuto, occorre quindi un esame dal punto di vista storico, ma la valutazione riguarda essenzialmente la testimonianza di

vita cristiana data dalla persona (il suo intenso rapporto con Dio e la continua ricerca della perfezione evangelica - come diceva il Papa sabato scorso nel suo discorso alla Congregazione delle Cause dei Santi), e non la valutazione della portata storica di tutte le sue scelte operative». La nota del Vaticano su Pio XII viene definita «un opportuno segnale distensivo» dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. «Sono importanti aggiunge - sia la distinzione dell'aspetto religioso della questione da quello storico sia la precisazione che la causa di beatificazione avrà un suo iter indipendente». Elisa Pinna

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2 In Italia e nel Mondo


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