Domenica 3 gennaio 2010
Pare che l’esponente di spicco dell’omonimo clan sia coinvolto nell’omicidio Tommasino
Napoli, fermato il boss D’Alessandro Il consigliere comunale del Pd fu assassinato lo scorso 3 febbraio
Luigi Tommasino
IL fermo è stato disposto con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico ma gli agenti della squadra mobile della questura di Napoli ritengono che Vincenzo D’Alessandro, attualmente capo dell’omonimo clan di Castellammare di Stabia, sia coinvolto nell’omicidio del consigliere comunale del Pd della città stabiese, Luigi Tommasino. Il provvedimento di fermo a D’Alessandro è stato notificato nella casa lavoro di Favignana (Trapani), dove si trovava perchè sottoposto a misure di sicurezza. Luigi Tommasino, consiglie-
re comunale del Pd, fu ucciso il 3 febbraio dello scorso anno mentre era a bordo della sua auto in compagnia del figlio 13enne, rimasto fortunatamente illeso. Un delitto che destò scalpore sia per la modalità dell’esecuzione sia per la notorietà del personaggio. Gli investigatori iniziarono a seguire tutte le piste, passando al setaccio la vita del politico e ricostruendo le ultime settimane di vita per capire chi aveva incontrato. La svolta nelle indagini, condotte dagli uomini della squadra mobile di Napoli, guidata dal primo dirigente Vittorio
Pisani, c'è stata nell’ottobre scorso quando i poliziotti hanno fermato quattro presunti componenti del commando, tra cui anche un 19enne iscritto al Pd. Il movente? Per gli investigatori la vittima non avrebbe restituito ai D’Alessandro la somma di 30mila euro. Insomma, secondo gli investigatori, per questo motivo il clan avrebbe deciso l’eliminazione del consigliere. E a febbraio scorso, quando è avvenuto il delitto, Vincenzo D’Alessandro era in libertà e secondo gli investigatori era lui a decidere ogni mossa.
Furto in casa della vedova dello stilista Trussardi Ingente il bottino portato a casa dai ladri una intera cassaforte piena di gioielli
L’ingresso dello stabile
MILANO - Una cassaforte piena di gioielli. Questo l’ingente bottino dei ladri autori di un furto, scoperto solo venerdì 1 gennaio, ma probabilmente messo a segno nei giorni precedenti, nell’abitazione in centro a Milano abitato da Maria Luisa Gavazzeni, vedova dello stilistaNicola Trussardi.L’allarme è stato dato dal custode dello stabile signorile in piazza Duse che, verso le 17.30, durante un giro di controllo si è accorto che la porta finestra dell’appartamento al secondo pianoerastata forzataehaavvertito la polizia e la proprietaria.
Orrore e tragedia in un hotel di lusso vicino a Rio de Janeiro
Maltempo sconvolge il Brasile Più di cento i morti a causa delle piogge e delle frane SONO oltre un centinaio i morti accertati per le alluvioni che hanno colpito a Capodanno il sud del Brasile, seminando numerose vittimetra unhoteldilusso diAngra dos Reis e le favelas di Rio de Janeiro e San Paolo. E intanto continua a piovere. Ad Angra, dove Ronaldo e altre celebrità brasiliane hanno le loro ville al mare o il loro megayacht, una valanga di terra e fango staccatasi dalla collina sovrastante ha travolto un resort e alcune ville circostanti quattro ore dopo il Capodanno, dopo vari giorni di piogge torrenziali. Dalle macerie dell’hotel sono stati estratti finora 39 corpi, tra i quali
quello della figlia diciottenne dei proprietari. Tra le vittime della frana alcune famiglie con bambini di tre, nove e dodici anni. Si sono salvati invece alcuni villeggianti che aspettavano l’alba del nuovo anno sulla riva del mare, che hanno fatto a tempo a buttarsi in acqua quando hanno visto la Pousada Sankay crollare sotto la massa di fango, massi e alberi travolti. E che hanno testimoniato in televisione il dramma di cui sono stati spettatori. Per quelli che erano già a letto dopo i festeggiamenti per il 2010 non c’è stato nulla da fare. Ognuna delle vittime aveva pagato l’equivalente di tre-
mila euro per passare il Capodanno nell’hotel, costruito sulla bellissima spiaggia di Bananal. A Rio de Janeiro le alluvioni e gli smottamenti di terreno dovuti alle forti piogge durate vari giorni hanno travolto baracche in numerose favelas. Il conteggio dei morti è salito a 57, tra i quali una madre di 17 anni con la figlia neonata di tre giorni. Nella zona di San Paolo le squadre di soccorso hanno recuperato finora 23 corpi da alcune baraccopoli della megalopoli. Nella maggior parte dei casi (escluso l’hotel), nelle città o sulla costa le frane hanno colpito costruzioni abusive, ville milionarie o povere
baracche di mattoni e compensato, costruite clandestinamente in zone proibite, pendii scoscesi spesso con vista meravigliosa ma pericolosi perchè resi instabili dal disboscamento.Il presidenteLuiz Inacio Lula da Silva ha interrotto le ferie per seguire da vicino la tragedia, ed ha mandato truppe dell’esercito ad ausiliare i soccorritori della protezione civile, oberati dalle innumerevoli richieste di soccorso. Numerosi quartieri e località sono allagati dallo straripamento dei fiumi e intere cittadine sono isolate dall’acqua sempre più alta Roberto Cattani
Un particolare della frana a Rio de Janeiro
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