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Mercoledì 20 gennaio 2010

Brevi dal mondo

Il presidente esorta a fare piena luce sull’uccisione del giudice Borsellino

Ue, la Jeleva getta la spugna

Mafia, Napolitano: «C’è ancora tanto da fare»

STRASBURGO – Dopo essere finita sulla graticola per giorni, accusata di avere interessi economici poco trasparenti e di non essere sufficientemente competente a rappresentare l’Ue, la bulgara Rumiana Jeleva ha gettato la spugna. Prima di lei era stato Rocco Buttiglione, nel 2004, a dover rinunciare alla sua candidatura europea dopo la levata di scudi degli europarlamentari per le sue dichiarazioni sulla politica della famiglia e sui gay. Con una lettera al primo ministro di Sofia Boiko Borisov, la candidata al portafoglio della cooperazione alla Commissione Ue, fortemente sostenuta dal Ppe, ha annunciato la sua decisione di rinunciare a tutti i suoi incarichi, quello di ministro degli esteri e quello di candidata a Bruxelles.

ROMA – Fare «piena luce» sull'uccisione di Paolo Borsellino. Sostenere i magistrati e le forze dell’ordine impegnati contro la ndrangheta, l’organizzazione criminale «forse più pericolosa». Applicare «pienamente» la legge Rognoni-La Torre. Assicurare l’uso sociale dei beni confiscati, lasciarli deteriorare contraddirebbe questa «grande conquista» della lotta alla mafia. Coltivare la memoria delle vittime e incoraggiare l’impegno sociale, soprattutto fra i più giovani. Giorgio Napolitano ha fatto questi richiami, ricordando che tanta strada è stata fatta ma tanto c'è ancora da fare, alla vigilia della visita a Reggio Calabria dove giovedì in-

Micro comune con 5 abitanti

La Corte europea dei diritti dell’uomo: «Processo equo e giusto»

BERLINO – Con i suoi cinque abitanti, quattro donne ed un uomo, il micro villaggio di Wiedenborstel, nello Schleswig-Holstein, il land al confine con la Danimarca, è il più piccolo comune della Germania e probabilmente anche del mondo.

STRASBURGO – La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha respinto, dichiarandolo «non ricevibile», il ricorso presentato nel 2006 da Cesare Previti che, per la vicenda ImiSir, riteneva di non aver avuto un equo processo. «Niente prova l’esistenza di un preconcetto nei confronti del ricorrente» da parte dei magistrati, anche se sarebbe stato meglio che questi ultimiavessero usato«più discrezionenei loro commenti pubblici», sottolinea la Corte nelle sue motivazioni sull'inammissibilità del ricorso. La decisione, resa nota ieri a Strasburgo, è stata presa a maggioranza, come si legge all’inizio del testo di 85 pagine, al termine della riunione di una camera di sette giudici, presieduta dalla belga Francoise Tulkens. Nel lungo dossier, la Corte europea, prima di arrivare alle motivazioni della sua decisione, ripercorre tutta la complessa storia giudiziaria che vedeva opposti il gruppo chimico Sir della famiglia Rovelli e l’Istituto Mobiliare Italiano e come, in quella vicenda, i magistrati arrivarono ad accusare l’ex senatore di Forza Italia. Previti nel 1995 fu incolpato di aver «aggiustato» i procedimenti giudiziari a suon di bustarelle e, in particolare, di aver corrotto un giudice della Corte d’appello di Roma. Nel 2002 fu quindi condannato dal tribu-

Mosca-Kiev rapporti migliori MOSCA – Il presidente russo Dimitry Medvedev ha 'scongelato' l’incarico dato all’ambasciatore in Ucraina, Mikhail Zurabov, e ha nominato il diplomatico rappresentante speciale della presidenza per lo «sviluppo dei rapporti economici» tra i due paesi. Nell’incontro con Zurabov, avvenuto ieri a Mosca, Medvedev ha espresso la speranza che dopo le presidenziali a Kiev vi sia «un potere stabile e in grado di funzionare» con cui avere rapporti amichevoli».

contrerà giudici e investigatori e parteciperà ad una assemblea pubblica della consulta degli studenti promossa dal ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini. Il presidente ha preso la parola fuori programma al Quirinale davanti ai dirigenti della Fondazione Paolo Borsellino (fra loro il figlio Manfredi e i familiari della scorta) che, nel settantesimo anniversario della nascita del giudice (assassinato a Palermo il 19 luglio 1992 insieme agli agenti della scorta), gli hanno presentato in proiezione privata il film documentario «Io ricordo», che ricostruisce la storia di Borsellino e di Giovani Falcone intrecciandola con quella di tutte le vittime di

mafia. Napolitano si è commosso, e non lo ha nascosto, vedendo le immagini dei bambini che indossano magliette con impresso su ciascuna il nome di una di quelle vittime. «Sono vicende terribili, momenti tragici, ricordi tormentosi che non possiamo dimenticare. Mi auguro che questo filmato circoli molto, abbia fortuna, contribuisca ad educare le generazioni più giovani. È altamente meritorio trasmettere la memoria, questi insegnamenti, questo patrimonio di valori. Credo che dia importanti risultati. Dobbiamo esserne consapevoli, sapere che negli ultimi 15-20 anni la lotta alla mafia ha fatto un percorso significativo, e anche che ci sono battaglie ancora

Giorgio Napolitano e Manfredi Borsellino

non del tutto vinte». Fra gli avanzamenti, il capo dello Stato ha indicato l’impegno della Confindustria siciliana e del suo Presidente Ivan Lo Bello contro l’imposizione del 'pizzo'. Alberto Spampinato

L’ex senatore di Forza Italia condannato per aver corrotto un giudice

Previti, Strasburgo rigetta

Cesare Previti

nale di Milano a 11 anni di carcere, pena confermata in appello sebbene ridotta a sette anni ed infine, nel maggio 2006, limata a sei anni per decisione della Corte di Cassazione. Nel suo ricorso, sei mesi dopo il pronunciamento della Cassazione, Previti aveva puntato il dito, in particolare, contro la mancanza di imparzialità del Tribuna-

le di Milano. Inoltre, i giudici coinvolti sia nelle indagini che nel processo, a suo avviso, erano politicamente contro di lui (militanti di sinistra) ed avevano apertamente e pubblicamente criticato un disegno di legge che avrebbe avuto un effetto positivo sulla sua posizione nel caso Imi-Sir. Ma la Corte europea dei diritti

dell’uomo su queste tesi è arrivata a considerazioni opposte a quelle dell’ex ministro della Difesa. Le critiche avanzate sul disegno di legge da alcuni magistrati,rilevanoi giudicidiStrasburgo, «non è di per sè un fatto capace di influire negativamente sull'equità di un processo in cui, quanto previsto da quel disegno di legge, potrebbe applicarsi». Non ha convinto i giudici europei neppure il fatto che la condanna di Previti sia avvenuta in base ad una legge sulla corruzionedei giudici entrata in vigore nel 1992, e quindi secondo l’ex parlamentare dopo i fatti a lui ascritti. «I pagamenti al magistrato corrotto – sottolinea la Corte di Strasburgo –sono proseguiti fino al dicembre 1993» e dunque l'interpretazione dell’applicazione della normativa «non è da ritenere nè arbitraria nè irragionevole». Per la Corte di Strasburgo, infine, Previtinon hasubito unaviolazione del diritto alla privacy per l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche durante il processo. La violazione non sussiste in quanto, si puntualizza, l’interferenzaè statagiustificata dalfatto che «le intercettazioni hanno fornito la prova dell’esistenza e della frequenza dei contatti tra alcuni degli accusati. La loro acquisizione ha quindi permesso di stabilire fatti connessi». Florence Ciomei

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2 In Italia e nel Mondo


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