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Brevi dal mondo

Falso allarme blocca Monaco BERLINO – Potrebbe essere stato un falso allarme innescato da un computer portatile sospetto quello che ha mobilitato circa 1.200 poliziotti all’aeroporto di Monaco di Baviera, bloccando decine di voli e un intero terminale dello scalo: una versione ufficiale di come siano andate le cose non c'è ancora, ma secondo fonti della polizia il passeggero al centro dell’episodio sarebbe stato un uomo d’affari che si è allontanato in fretta dai controlli per non perdere l’aereo.

Messico, violenze e morti in carcere CITTÀ DEL MESSICO – Una guerra tra gang in un carcere messicano è degenerata in violenza e almeno 23 persone sono rimaste uccise. Gli incidenti si sono verificati in una prigione di Durango che ospita 1.800 detenuti, ben oltre le capacità della struttura. Nell’istituto sono stati inviati poliziotti e militari per fermare gli scontri tra i detenuti di due bande rivali di narcotrafficanti, la Gulf e la Sinaloa.

Riad, fitness vietato a donne RIAD – Fitness vietato alle donne in Arabia Saudita dove il governo ha chiuso senza mezzi termini una palestra aperta vicino a un ospedale di Gedda per aiutare le pazienti nel recupero fisico.

Vietnam, attivisti condannati CITTÀ HO CHI MINH – Un avvocato cattolico che si batte per i diritti umani e altri tre noti attivisti democratici sono stati condannati in Vietnam a pene tra i 5 e i 16 anni di carcere per aver tentato di rovesciare il regime comunista. Il tribunale li ha riconosciuti colpevoli di «attività finalizzate a sovvertire il governo popolare». La pena più dura, 16 anni, è stata inflitta al 43enne imprenditore informatico Tran Huynh Duy Thuc. Sette anni al blogger ventiseienne Tran Huynh Duy Thuc, cinque al quarantunenne avvocato cattolico Le Cong Dinh e all’informatico 42enne Le Thang Long.

Giovedì 21 gennaio 2010

Berlusconi lancia Emesse 86 ordinanze cautelari. Sequestrati beni per 60 milioni Brunetta sindaco di Venezia

Napoli, scacco alla camorra

ROMA – Il leader del Pdl e presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha chiesto a Renato Brunetta, attuale ministro della Funzione Pubblica, di candidarsi a sindaco di Venezia. «Renato Brunetta – si legge in una nota diffusa mentre è in corso l’ufficio di presidenza del Pdl – è una personalità politica di primo piano del Pdl. Per questa ragione, il presidente Berlusconi, a nome dell’intera coalizione, gli ha chiesto di accettare la candidatura a sindaco di Venezia».

NAPOLI – Ottantasei ordinanze cautelari emesse (solo cinque i latitanti), ma soprattutto un ingente sequestro di beni il cui valore è stato quantificato il 60 milioni di euro: 65 aziende, 210 immobili, 160 autovetture, 18 partecipazioni societarie, 590 conti correnti e libretti bancari. È il bilancio dell’operazione Pandora, svolta dallo Scico della Guardia di Finanza di Napoli e dai carabinieri del Ros, che ha avuto come obiettivo le attività dei clan Gallo, Limelli e Vangone, operanti nell’area vesuviana, in particolare nei territori di Boscotrecase, Boscoreale e Torre Annunziata. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, si è concentrata sul-

l'intero sistema criminale gestito dalle organizzazioni che riciclavano in attività lecite (ristorazione, edilizia, ecc) i proventi del traffico di droga e delle estorsioni. Un clan che importava droga (cocaina e hascisc in particolare) dalla Spagna –dove sono in carcere due esponenti – ed era in contatto con i cartelli colombiani. «Sostituire un camorrista che finisce in carcere non richiede molto tempo, sostituire un patrimonio sequestrato è molto più difficile...», ha commentato, nel corso della conferenza stampa, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso che ha sottolineato l’importanza dell’aggressione ai patrimoni dei clan. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il presidente dell’Unione industriali di Napoli

La conferenza stampa degli investigatori

Gianni Lettieri: la gestione giudiziaria delle imprese sotto sequestro, in base a un protocollo di intesa firmato con la Dda e la Dna, si avvarrà di consulenti segnalati dagli industriali anche per cercare di salvaguardare, per quanto possibile, i livelli occupazionali.

Gli studenti ironici: «A quando il filo spinato?» Ma c’è chi si affida agli hacker

School pass, stretta via hi-tech Parte da Roma l’esperimento per controllare le presenze a scuola ROMA – Palmari per registrare presenze e voti, lezioni in videoconferenza, 'tornelli virtuali' e, per tutti gli istituti, l’invio di sms ai genitori di chi marina la scuola. Arriva anche per gli studenti la stretta anti-fannulloni, stavolta in versione hi-tech. In prima fila per sperimentare la rivoluzione c'è il liceo romano Aristofane, dove già dal prossimo anno potrebbe sbarcare una sorta di 'school pass' che registra presenze e ritardi. Ad annunciare tempi duri per i 'furbetti' è stato ieri il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, il quale ha spiegato che «nelle prossime settimane si procederà con l’uso degli sms per comunicare ai cittadini gli adempimenti scolastici». Per alcuni presidi la lotta ai fannulloni tra i banchi passa anche per una rivoluzione tecnologica nelle scuole. Le novità dietro la cattedra sono i registri elettronici: piccoli computer palmari con la possibilità di registrare voti e assenze degli alunni, informando i genitori in tempo reale. Con l’arrivo del 'registro 2.0', in alcuni licei romani come il Newton, l’Aristofane e il De Sanctis, carta e penne resteranno definitivamente nel cassetto: l’appello in classe dura pochi secondi e i genitori vengono informati da un sms dopo qualche minuto oppure online. Secondo la Axios, una società di sviluppo software per le scuole da oltre 20 anni, da quest’anno in Italia sono già 500 le scuole che adottano stabilmente il sistema dei palmari e

si annuncia il boom dal prossimo anno. Roma è tra le citta più innovative in questo settore e in prima fila, tra le regioni, ci sono Lombardia e Toscana. «Sono servizi che offriamo ai genitori e che facilitano le procedure. Ora abbiamo anche la possibilità di fare videoconferenze con proiettori», spiega il preside del liceo classico De Sanctis, Elio Carra. Ma per qualcuno i palmari non bastano e si chiedono i tornelli virtuali. Sono diverse le scuole italiane che si informano sui nuovi rilevatori con identificazione a radiofrequenza (Rfid): lo studente viene rilevato con un’antenna capace di leggere un chip digitale inserito in una tessera o su un

qualsiasi oggetto che il ragazzo porta con sè. «Abbiamo intenzione di installarlo. Dipenderà dai costi. Decideremo nel collegio dei docenti a maggio», ha spiegato il preside del liceo Aristofane, Rosario Salone. Per ora gli studenti reagiscono con ironia. «Quando metteranno il filo spinato?», dice la studentessa Silvia Francia, presidente del comitato studentesco del liceo, dove gli alunni sono già dotati di un badge per registrare i ritardi. E adesso potrebbero aggiungersi i tornelli virtuali. Se prima agli studenti bastava una piccola bugia, oggi per marinare la scuola toccherà affidarsi agli hacker. Lorenzo Attianese

Il chip anti-assenze del liceo Aristofane di Roma

Da tempo nel mirino della mafia. Le rivelazioni del pentito Crocifisso Smorta

Sventato un agguato all’ex sindaco di Gela CALTANISSETTA–Cosanostra sipreparava a uccidere l’ex sindaco di Gela Rosario Crocetta, ora parlamentare europeo del Pd, e una cugina del gup di Caltanissetta, Giovanbattista Tona, scambiata dai boss per la sorella del magistrato. Il piano è stato sventato dalla squadra mobile di Caltanissetta e dal commissariato di Gela. Determinante per le indagini è stata la lettera di un detenuto che ha avvertito gli inquirenti del progetto. Cinque i mafiosi ai quali è stata notificata, in carcere, la misura della custodia cautelare. Mentre altri 4, sempre detenuti, sono stati denunciati. L'indagine si è avvalsa anche delle rivelazioni di un pentito, Crocifisso Smorta, che

apparteneva allo stesso clan mafioso che aveva emesso la sentenza di morte contro Crocetta e contro quella che credevano la sorella di Tona. Nella missiva inviata dal carcere il detenuto ha raccontato alla polizia che uno dei personaggi coinvolti, Emanuele Argenti, gli aveva detto di riferire a un altro esponente mafioso che «la cosa» poteva essere fatta a partire dal 20 gennaio 2010. L'ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta, è da lungo tempo nel mirino della mafia, per il suo impegno contro racket e usura e per l’azione di trasparenza portata avanti negli appalti di opere pubbliche e nelle forniture comunali. Già nel 2003 la Stidda aveva deciso di ucciderlo, assoldando un killer litua-

no. Nel 2006, altra condanna a morte, stavolta di Cosa Nostra. Crocetta aveva licenziato la moglie del capomafia Daniele Emmanuello da dipendente del Comune e aveva respinto la domanda per le case popolari presentata dai genitori. Affronti, questi, cheil boss, ucciso poi durante uno scontro a fuoco con la polizia, non gli perdonò mai. Anche nel 2009 fu sventato un piano per uccidere Crocetta. Le armi erano state fatte arrivare da Busto Arsizio, dove vive una folta colonia di gelesi. La vendetta trasversale contro il giudice Giovanbattista Tona, invece, sarebbe stata decisa dalle cosche gelesi perchè il magistrato sta celebrando un processo contro il gruppo di fuoco del clan Emmanuello.

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2 In Italia e nel Mondo


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