Brevi dal mondo
Stupro di gruppo quattro arresti LATINA – Una ragazza di 25 anni è stata violentata la notte scorsa a Fondi da quattro stranieri di origine indiana. Il “branco” ha prelevato la giovane in un quartiere popolare di Fondi e l’ha portata in un casolare abbandonato lungo la provinciale FondiLenola. A quel punto è scattata la violenza: è stata la ragazza, riuscita a fuggire, a dare l’allarme. Gli stranieri, identificati dalla ragazza sono stati arrestati dalla polizia.
Bologna, il sindaco sentito in Procura HA incassato l’indennità prevista dalla Regione Emilia-Romagna per una trasferta in Messico quando era vicepresidente, ma era in vacanza a Santo Domingo insieme all’ex compagna ed ex segretaria Cinzia Cracchi. Quello però fu un errore burocratico –per di più veniale, 400 euro circa – non una truffa. Così il sindaco di Bologna Flavio Delbono, indagato anche per peculato e abuso di ufficio, si è difeso davanti al pm Morena Plazzi che l’ha convocato in procura e interrogato per cinque ore secretando poi gli atti. In ogni caso non si dimetterà, ha assicurato.
La mamma di Sanaa rischia l’espulsione ESPULSIONE per mancanza di fonti di sostentamento: è il rischio che corre la madre di Sanaa Dafani – la ragazza di 18 anni uccisa dal padre il 15 settembre 2009 per aver assimilato comportamenti di vita occidentali – che vive con le figlie di quattro e nove anni ad Azzano Decimo, comune del Pordenonese, amministrato dalla Lega Nord e da un sindaco, Enzo Bortolotti, già noto alle cronache per le ordinanze anti-burqa. Nel contesto di una linea dura contro gli immigrati, Bortolotti ha emesso un’ordinanza cosiddetta “antisbandati”.
Domenica 24 gennaio 2010
L’accusa: banda armata per organizzare la secessione
Processo per le “camicie verdi” L’inchiesta di Verona supera lo scoglio dell’udienza preliminare
La “guardia padana”
VENEZIA– Ci sono anche il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo e il parlamentare Matteo Bragantini fra i 36 militanti della Lega Nord rinviati a giudizio nell’inchiesta della Procura di Verona sulla Guardia Nazionale Padana. Il processo si aprirà il primo ottobre prossimo. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal Gup di Verona, al termine dell’udienza preliminare nel procedimento che aveva subito due lunghi momenti di pausa per attendere il pronunciamento dapprima di Strasburgo e poi della Corte Costituzionale, sulla posizione degli indagati che
all’epoca erano eurodeputati o di parlamentari. L’indagine, che aveva preso in esame l’operato delle cosiddette «camicie verdi» e che aveva coinvolto anche i vertici del Carroccio, tra i quali il leader Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli – poi usciti dall’inchiesta nel dicembre scorso –fa riferimento al periodo tra il 1996 e il 1997. Secondo l’accusa la Guardia Nazionale Padana sarebbe stata allestita con l’obiettivo anche di organizzare attraverso un’organizzazione armata la resistenza e pianificare l'eventuale secessione.
Pellicce per i sovrani arabi rubate e vendute al mercatino Valevano 20mila euro le rivendevano a mille La polizia ha notato folla alla bancarella
Il mercato del villaggio olimpico
ROMA - Pellicce da 20.000 euro l'una destinate a principi e sovrani dei paesi mediorentali, trafugate all'aeroporto di Fiumicino e rivendute a 1.000-1.500 euro sui banchi del mercatino del venerdì al Villaggio Olimpico. Erano state imbarcate per il Kuwait da una società di importexport e dovevano raggiungere i reali e i petrolieri di Libano, Qatar, Emirati Arabi, Kuwait. A ritrovare la merce, agenti di polizia che hanno notato un grande assembramento di persone intorno ad una bancarella del mercato rionale.
Sette anni all’ex governatore siciliano, ora senatore Udc
Matteoli: «Sono una minoranza»
Aiutò la mafia: in appello pena più dura per Cuffaro
Folla “No Tav” Tornano i cortei nella Val di Susa
dall’aula. Circondato dai suoi fedelissimi – i fratelli e una serie di sostenitori politici - ha preferito brevi dichiarazioni alla conferenza stampa improvvisata con cui, due anni fa, commentò la decisione del tribunale. «Non mi dimetto», aveva detto, allora, sollevato dal fatto che fosse «caduta l’infamante accusa di mafia». «Non cambio il mio percorso politico», ha commentato ieri a caldo. Un’affermazione in parte modificata a fine mattinata quando, attraverso una nota, ha annunciato l’intenzione di lasciare ogni incarico di partito. Non però il seggio di Palazzo Madama. Per un commento alla sentenza occorrerà leggere le motivazioni. Di certo, però, c'è che la corte si è spinta dove i giudici di primo grado non erano arrivati, sostenendo che Cuffaro, autore della fuga di notizie che consentì al boss Giuseppe Guttadauro di ritrovare una microspia in casa sua, favorì non solo il capomafia e il suo sodale, l’ex assessore Udc Mimmo Miceli, intermediario tra il governatore e il padrino, ma l’intera organizzazione Cosa nostra. Lara Sirignano
SUSA (TORINO) – «No Tav», è echeggiato da Susa, dove oggi a migliaia sono sfilati, a dispetto dei 2 gradi sottozero, per ribadire la contrarietà alla nuova Torino-Lione ferroviaria, no al progetto anche se viene analizzato dall’Osservatorio tecnico e dalle indagini nel sottosuolo in corso. «Altro che quattro gatti, siamo 40 mila (20 mila per le forzedell’ordine, ndr) e laTav non sifarà mai», hanno urlato. Pochi comunque, ribatte il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Altero Matteoli: «Una minoranza – ha commentato – ed è curioso che una minoranza pensi di bloccare un’opera che serve all’Italia e all’Europa». «C'è il diritto di protestare – è il pensiero di Matteoli - di esprimersi in modo Una donna al corteo contrario ma la realtà è un’altra.Chisi opponeallaTavè solounapiccola percentuale, fra il 2 e il 5%, non c'e una massa di contrari». Di garanzie la Valsusa ne ha già avute: la pensa così Cesare Trevisani, vicepresidente di Confindustria per le infrastrutture. La partecipazione di massa al corteo di ieri, ha ricordato le proteste del2005:tantefamiglie, instragrandepartevalligiani, un centinaio di amministratori e tra questi molti se non tutti i 23 sindaci che contestano l’osservatorio tecnico della Torino-Lione.
PALERMO – Nella stessa aula in cui, due anni fa, accolse con sollievo, quasi fosse un’assoluzione, una condanna a 5 anni per favoreggiamento semplice e rivelazione di segreto istruttorio, il senatore Udc Salvatore Cuffaro, ex governatore della Sicilia, ha assistito, ieri, al secondo atto della sua vicenda processuale che si è conclusa con un verdetto di colpevolezza e una pena di 7 anni. Una sorta di dejavu con tutti i protagonisti – avvocati, accusa e pubblico –attenti a cogliere, nella lettura di un dispositivo complicatissimo, il cenno all’aggravante mafiosa, esclusa in primo grado, da cui l'ex presidente, allora, avrebbe voluto far dipendere la sua permanenza alla guida della Regione. Avrebbe voluto, perchè poi le cose andarono diversamente e Totò, detto «vasa vasa» (bacia, bacia n.d.r.) per la sua abitudine di schioccare due baci sonori sulle guance degli interlocutori, fu costretto a lasciare. L’epilogo, però, stavolta è stato un altro. Due anni fa il tribunale negò l’aggravante, ritenendo che Cuffaro avesse sì favorito i boss, ma non l’organizzazione Cosa nostra. Ieri, la corte d’appello, pre-
Totò Cuffaro ascolta la sentenza
sieduta da Giancarlo Trizzino, ha invece accertato che l’agevolazione alla mafia ci fu. Una valutazione che ha portato a una riqualificazione in favoreggiamento aggravato del favoreggiamento semplice sancito dal primo verdetto. E che è costata all’ex governatore una condanna a 7 anni di carcere, due in più della vecchia pena. «Non sono mafioso e non ho mai aiutato la mafia, ma rispetterò serenamente la sentenza», ha commentato Cuffaro, ora senatore dell’Udc, uscendo
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2 In Italia e nel Mondo
Nel messaggio per la giornata delle Comunicazioni sociali Riesplode la faida religiosa: centinaia di cadaveri nei pozzi
Il Papa apre l’era dei cyber preti Nigeria, massacro nel villaggio Blog e social network appaiono apertamente tra gli strumenti per evangelizzare
Papa Benedetto XVI
PAPA Benedetto XVI ha esortato i suoi sacerdoti e i suoi vescovi a portare il Vangelo fino ai confini del web, visto non più come un pericolo o una minaccia alla fede ma come un’opportunità straordinaria per raggiungere uomini di tutte le culture e le razze, atei compresi. Nel messaggio redatto per la 44/esima Giornata Mondiale delle Comunicazione sociali e presentato ieri in Vaticano, Benedetto XVI ha spiegato che la Chiesa intera si trova «all’inizio di una storia nuova»: quella di evangelizzare il «continente digitale».
Blog, social network, siti: nel messaggio di Benedetto XVI sono citate senza timore le nuove strade del cattolicesimo. Anche su queste frontiere, ha affermato il papa, «deve emergere che l’attenzione amorevole di Dio in Cristo per noi non è una cosa del passato e neppure una teoria erudita, ma una realtà del tutto concreta e attuale». I sacerdoti devono – ha insistito – offrire agli uomini che vivono questo «nostro tempo digitale», anche non credenti e sopratutto giovani, «i segni necessari per riconoscere il Signore».
Carneficina a colpi di machete e coltello Tutto dovuto a una lite per una proprietà
Cadaveri rimossi dalle strade
UN massacro indiscriminato e sistematico che si è abbattuto senza pietà su uomini, donne e bambini, inseguiti e bruciati vivi o uccisi a colpi di machete o coltello e gettati a centinaia nei pozzi: questo il quadro dell’ eccidio compiuto forse da cristiani il 19 gennaio nel villaggio musulmano di Kuru Karam, vicino a Jos, nella Nigeria centrale, come prende forma dalle testimonianze raccolte da un rapporto dell’organizzazione umanitaria Human Rights Watch (Hrw). Ancora non sono definite le dimensioni del massacro, avvenuto nel pieno dei
quattro giorni di furioso scontri fra cristiani e musulmani a Jos e dintorni che hanno lasciato sul terreno almeno 364 morti. I corpi sono stati gettati nei pozzi, ma sono sparpagliati anche negli scarichi delle fogne e nei boschi intorno, dove qualcuno cercava di sfuggire alla carneficina. La Nigeria è profondamente solcata da divisioni religiose, etniche etribali, che hanno spesso dato adito a scontri violenti spesso per motivi banali: una lite per questioni di proprietà fra un cristiano e un musulmano è all’origine degli scontri di questi giorni.
Sotto le macerie un’intera famiglia: salvi i genitori
Una casa fatiscente crolla a Favara morte due bimbe, grave il fratellino FAVARA (AGRIGENTO) –Un rumore, le mura che tremano, il pavimento che cede. È un attimo. La palazzina di due piani, nel centro storico di Favara, crolla come un castello di carta. Sotto le macerie finisce una intera famiglia. I primi soccorritori, gente che abita in zona,scavano a mani nude, sentono le urla dei bambini nel silenzio del mattino. L’orologio segna le 7. Poi arrivano carabinieri, vigili del fuoco, volontari della Protezione civile. Ma il bilancio è tragico: Marianna, 14 anni, viene estratta cadavere; la sorellina Chiara, appena 3 anni, muore tra le braccia dei sanitari del 118. Salvi i genitori, Giuseppe Bellavia, manovale saltuario di 37 anni e Giuseppina Bello, casalinga di 36 anni, leggermente feriti; ce la fa anche il loro terzo figlio, l’unico maschio, Giovanni di 12 anni, che, sepolto vivo, ha avuto la prontezza di acciuffare il telefonino, da cui non si separava mai, e chiamare il padre per chiedere aiuto. In serata anche le sue condizioni si sono aggravate. Quello che si è consumato a Favara è un dramma della povertà. «Una tragedia annunciata», diranno poi parenti e amici della famiglia Bellavia, che in processione visitano i feriti nell’ospedale San GiovanniDi Dio ad Agrigento e urlano il proprio dolore, pregando e baciando la statua in bronzo di padre Pio, davanti il pronto soccorso del nosocomio, dove, nell’obitorio, sono state sistemate la bare di Marianna e Chiara, l’una accanto all’altra. «La famiglia aveva fatto domanda per un alloggio popolare nel 1995 –dice uno zio delle vittime – ma il comune non ha mai risposto». Il sindaco Mimmo Russello, che ha proclamato il lutto cittadino per lunedì prossimo quando saranno celebrati i funerali, sostiene che i Bellavia non sono nell’elenco degli assegnatari dei 56 alloggi popolari che devono però ancora essere ristruttu-
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
Le macerie della palazzina crollata
rati. Per i tecnici del Genio civile e i vigili del fuoco, la palazzina è crollata per un cedimento strutturale. L’edificio era fatiscente, come la maggior parte delle altre abitazioni che si trovano in via Carmine, una strada che sembra un budello con vecchie palazzine a due o tre piani squarciate senza prospetto e con le stanze che si vedono dall’esterno, altre pericolanti. La famiglia Bellavia per abitare nella casa crollata pagava 100 euro al mese di pigione. «Era meglio se fossi morto io», urla in ospedale Giuseppe Bellavia, ancora in pigiama con la testa fasciata per i punti di sutura e il volto ferito. «Ero incucina, alpianodisotto, miafiglia Marianna stava facendo colazione prima di andare a scuola – ricorda – Mia moglie mi ha chiamato dicendo che sentiva un rumorestrano, a quel punto è crollato tutto: ho sentito mia figlia che gridava: papà; e poi il nulla.
estrazione del 23 gennaio 2010
73 56 38 50 10 39 74 69 43 73 29
25 59 82 54 19 30 67 22 52 26 46
45 75 36 41 86 12 89 82 42 13 23
36 87 2 2 81 60 81 50 31 14 79
89 74 67 44 6 40 9 27 45 11 31
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
10 - 19 - 22 - 25 - 26 - 30 - 38 - 39 - 43 - 45 50 - 52 - 54 - 56 - 59 - 67 - 69 - 73 - 74 - 82
ilSuperEnalotto
Conc. n° 10
Montepremi 6.510.242,43 euro
jolly
2 - 23 - 24 - 70 - 81 - 90
35
punti 6jackpot 126.454.079,50 punti 4 265,94 14,17 punti 5+1 - punti 3 punti 5 25.698,33 Num. Superstar 27
Sono stato colpito da qualcosa in testa e ho perso conoscenza per pochi secondi». Il boato ha scosso il centro storico di Favara, cittadina di poco più di 30 mila abitanti, a 10 Km da Agrigento, e con la più alta percentuale di imprese edili in Italia rispetto al numero di abitanti. «Sembrava un terremoto», racconta Angelo Di Rocco, un geologo che abita vicino alla casa dei Bellavia, «una famiglia poverissima – dice – io qualche volta compravo dolci e brioche per i bimbi». Il primo corpo estratto è stato quello di Marianna, studentessa della scuola media. Nel frattempo i carabinieri sono riusciti a contattate al telefonino il piccolo Giovanni. Anche Chiara,3anni,era vivaquandoèstata estratta dalle macerie, ma è deceduta mentre i sanitari del 118 tentavano di rianimarla. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, di origini agrigentine, si è recato in ospedale per incontrare i genitori delle due sorelline. Per il ministro la Procura «stavolta dovrà essere più veloce per accertare eventuali responsabilità e per dare una risposta di giustizia certa alla famiglia». Il governatore della Sicilia, Lombardo, ha assicurato l'impegno della Regione per assistere la famiglia Bellavia e trovare una sistemazione agli sfollati. Cordoglio dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e dai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Alfredo Pecoraro
Le urla della gente sotto al palazzo in cui opera il presidente di Haiti
Megaraccolta delle star americane
Haiti: oltre 111mila morti la fame fa scattare la rivolta E' LENTA la strada verso la normalità per la popolazione di Haiti che cerca, tra mille difficoltà, di riappropriarsi della propria vita e delle proprie abitudini, undici giorni dopo il terribile terremoto. Ieri è stato il giorno che ha posto fine, ufficialmente, alle ricerche di eventuali sopravvissuti sotto le macerie: il bilancio è stato aggiornato a 111 mila e 500 il numero dei morti accertati, con 193.900 feriti. Ora ogni sforzo è mirato ai superstiti. Benedetto XVI, parlando di Haiti si è augurato che si ritorni alla normalità affinchè «le persone che oggi hanno bisogno di tutto provino conforto di sapere che tutta la comunità internazionale si prende cura di esse». E’ esplosa anche la rabbia della gente:«Abbiamo fame,abbiamosete. Viva Omaba, abbasso Preval» hanno gridato decine di sfollati rivolgendo la loro ira contro il presidente della repubblica di Haiti, davanti alla caserma di polizia che è
diventata la sua base operativa. Intanto, ancora timori per i bambini. Da un funzionario Unicef che si trova a Port-au-Prince trova conferma il sospetto che alcuni minori siano stati portati via da ospedali da elementi di una rete di trafficanti di bambini. Bertolaso annuncia un piano italiano per bimbi mutilati. Saranno assistiti in una struttura appositamente realizzata ad Haiti perchè, ha detto il capo della Protezione civile, sono migliaia Per Haiti si mobilita anche lo showbiz. Più di 130 big di Hollywood e della musica hanno partecipato alla maratona tvsenza precedenti organizzata dalla Cnn per raccogliere fondi per i terremotati di Haiti. «Hope for Haiti Now», trasmessa in diretta in prima serata dai 25 maggiori network americani, è stata aperta da George Clooney, che in collegamento da Los Angeles ha donatounmilione didollari,alpari di Leonardo Di Caprio.
Sì a mezzanotte per il ministro Il primo Twitter dallo spazio La Gelmini si è sposata scritto nella stazione orbitante IL MINISTRO dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, si è sposata con il fidanzato Giorgio Patelli ieri notte nella sala consiliare del Comune di Colombare di Sirmione (Brescia). La celebrazione è stata officiata a mezzanotte e 15 dal sindaco Alessandro Mattinzoli, che ieri alle 11,00 ha ripetuto il rito a Villa Ansaldi, cui potranno accedere anchei 40ospiti.Le nozzeavvenute in notturna sono state tenute nascoste da fotografi e giornalisti. Attesi tra gli invitati il premier Silvio Berlusconi con il sottosegretario Paolo Bonaiuti e il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi. Il sindaco dopo aver fatto gli auguri agli sposi e ricordato l’amicizia di lunga data che lo lega al mini-
stro, ha quindi passato la parola al Presidente del Consiglio che gli ha fatto una battuta: «Ma se ne parli così bene perchè non te la sei sposata tu?». Nella storia della Repubblica Mariastella Gelmini un piccolo record lo ha battuto: è il primo ministro che si sposa durante il mandato
L'ASTRONAUTA statunitense Timothy Creamer ha inviato per la prima volta un tweet, un messaggio attraverso il social forum Twitter, direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). "Ciao, twitterverso! - ha scritto Creamer, con un gioco di parole che fa riferimento al primo messaggio dall'universo Adesso tweetiamo direttamente dalla Stazione spaziale internazionale, questo è il primo tweet in diretta dallo spazio". Dalla settimana scorsa l'equipaggio della ISS può utilizzare una connessione Internet e l'astronauta americano non si è lasciato scappare l'occasione per inviare il primo tweet spaziale. Prima di andare in or-
bita, Creamer si era già preparato al grande evento, cambiando il suo nickname di Twitter in Astro-TJ. Produttività a rischio? Kelly Humphries, portavoce della Nasaride: «Parliamodigrandi professionisti, prima di connettersi si assicureranno di aver terminato il loro lavoro».
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In Italia e nel Mondo 3
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Il fatto del giorno:Inchiesta sui diritti tv: nuova accusa per Berlusconi, indagato anche il figlio Quei dubbi sui tempi
La filastrocca del complotto
I contrasti paralizzano il sistema
dal commento di Luigi Ferrarella
dal commento di Giuseppe D’Avanzo
dal commento di Marcello Sorgi
Due nuove contestazioni al premier all’indomani della forzatura sul «processo breve» che cancellerebbe il dibattimento Mediaset-1. Qualche dubbio sui tempi e un appiglio polemico per Berlusconi. È dal 2005 che i pm tengono in sequestro 100 milioni di euro del produttore tv Agrama, «socio occulto di Berlusconi». Ed è dal 2007 che nel fascicolo è indagato anche il premier. È vero che Hong Kong e Usa (sia con Bush sia con Obama) non hanno collaborato sulle rogatorie, che scannerizzare 45 mila pagine in un dvd alle difese è un’impresa, che da mesi il pm è senza segretari, che già solo da luglio scorso a oggi la clessidra della prescrizione ha consumato imputazioni per 40 milioni di euro. [...].
È "una persecuzione e, come sempre, prima delle elezioni", dice Berlusconi come da copione. C'è qualcuno che ancora può credere che i tempi di un'indagine possano essere regolati sull'agenda politica? Niccolò Ghedini, il chierico per eccellenza, finge di crederlo e lo suggerisce. È il primo a uscire allo scoperto. Ghedini indossa molte maschere nel teatro di Silvio Berlusconi. È l'avvocato delle difese corsare che proteggono il presidente del consiglio negli affari milanesi. È il soprintendente, controllore e coordinatore, di un multiforme sistema legale - nazionale e internazionale - che si preoccupa di rappresentare trasversalmente gli interessi di imputati e testimoni che potrebbero mettere nei guai, da Bari a Los Angeles, il capo del governo. [...].
Non sarà solo una coincidenza, non sarà neppure la bomba a orologeria temuta dal centrodestra, ma certo la conclusione dell’inchiesta che vedrà presto Berlusconi, suo figlio e l’intero vertice dell’azienda di famiglia nuovamente imputati, è caduta in un momento che peggiore non poteva essere: all’indomani della contrastata approvazione del «processo breve» in Senato e nel pieno dello scontro, che si prepara, sulla stessa materia alla Camera. Il premier e il figlio Pier Silvio dovranno rispondere di accuse che riguardano anche fatti recenti, dal 2003 in avanti fino al 2009, e di reati come la frode fiscale e l’appropriazione indebita per false fatturazioni e per aver gonfiato i costi di centinaia di film. [...].
La migliore di oggi
Per finire Il Cav: «Ora colpiscono casti amanti la seconda generazione» dal commento di De Gregorio
dal commento di A. Signore
Dunque dovremo aggiungere in corsa un'altra puntata alle quattordici preparate da Claudia Fusani e Luigi De Magistris sui 24 procedimenti giudiziari che hanno visto protagonista nell'arco di 16 anni l'attuale presidente del Consiglio, con la conseguenza di 20 leggi su misura che hanno cambiato i connotati al sistema di regole comuni. Bisognerà tornare a raccontare daccapo la storia di diritti tv e di fondi neri che vede indagati Silvio e Pier Silvio Berlusconi, di padre in figlio, per i reati rispettivamente di appropriazione indebita e frode fiscale. [...].
Era un lunedì di metà dicembre quando nel salotto di Arcore erano già arrivati gli echi dell’inchiesta Mediatrade. La procura di Milano, raccontava Silvio Berlusconi ai suoi commensali di allora, «ha cambiato bersaglio» e ora sta preparando «una bomba» contro mio figlio. Arrivata la notizia della chiusura delle indagini - con le richieste di rinvio a giudizio attese a brevissimo - è proprio questo l’unico elemento che fa davvero infuriare il Cavaliere. Perché, spiega nelle sue conversazioni private durante un lungo pomeriggio a Palazzo Grazioli, «adesso colpiscono anche la seconda generazio-
Un processo già noto
Il nuovo assedio dal corsivo di Marco Conti
ne» pur di «infangare la mia immagine e la mia reputazione». Una cosa «inaccettabile» e che Pier Silvio «certo non merita». Lui, ripete più volte il premier ai suoi interlocutori, «è una persona per bene che si preoccupa solo di gestire al meglio le aziende e fare il suo lavoro». Invece è costretto a subire «accuse assurde». E quanto la cosa l’abbia colpito lo si coglie anche nelle parole di Niccolò Ghedini che insiste nel sottolineare come sia «sconnesso da ogni logica e da qualsiasi realtà fattuale» estendere le accuse a Pier Silvio che «è completamente estraneo ai fatti». Evidentemente, ripete il legale del premier, «è colpevole di essere figlio di Silvio Berlusconi». [...].
Giannelli sul Corriere
L’ira di Silvio: questa è un’altra mascalzonata
dal commento di Franco Bechis
dall’articolo di Amedeo La Mattina
C’è un nuovo Berlusconi nel mirino della procura di Milano. Grazie al pm Fabio De Pasquale, che ha chiuso l’indagine Mediatradesuidirittitv,Pier SilvioBerlusconipotràimpararedalpadre anche un secondo mestiere, quello di imputato. Il primogenito del premier infatti è iscritto nel registro degli indagati per frode fiscale insieme al padre, a Fedele Confalonieri e una sfilza di altri personaggi ex manager o fornitori di Mediaset per cui a seconda dei casi è stata aggiunta anche l’ipotesi penale di appropriazione indebita e di riciclaggio. L’accusa non è proprio nuova di giornata. L’anticipò Repubblica a fine settembre, pochi giorni prima della decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfano. Venne scritto che un nuovo reato (appropriazione indebita) erastatoscovatodaipm nelcanovacciogiudiziarioperaltroimmutato, dando origine a una lunga serie di processi in parte conclusi con il non doversi procedere [...].
Una mascalzonata, una vera mascalzonata». E’ stata la prima reazione di Silvio Berlusconi. È sbottato due giorni fa, quando uno dei suoi avvocati gli ha comunicato che il pm di Milano Fabio De Pasquale stava chiudendo le indagini sulla compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediatrade e che suo figlio Piersilvio era stato tirato dentro l’inchiesta. Per il premier è l’ennesima prova di una «persecuzione politica» e di una «giustizia ad orologeria» perchè l’iniziativa della procura milanese arriva alla vigilia di un’importante e delicata campagna elettorale, quella per le regionali, e all’indo-
Taglio basso
Sull'iPhone i discorsi di Mussolini Scoppia la polemica dall’articolo di Laura Cuppini
Bastano 79 centesimi per leggere e vedere i discorsi di Benito Mussolini sul proprio iPhone. Grazie all'applicazione "iMussolini. L'uomo che ha cambiato la storia d'Italia", creata da un programmatore italiano e caricata sul negozio virtuale della Apple. Con tanto di spiegazione preventiva: «Gli sviluppatori tengono a precisare che l’applicazione non è assolutamente a sfondo politico, ma tende a portare su iPhone un documento storico su un personaggio che ha comunque scritto una pagina importante nella nostra storia». LE RECENSIONI - Fatto sta che - come ci segnala un lettore, M.G. - l'applicazione è giàal 43° posto(in salita)nella classifica di quelle più acquistate e tra le recensioni lasciate dagli utenti ci sono commenti più che entusiastici. Sul sito Iphoneitalia.com si legge: «Finalmente si legge qualcosa di italiano», «In fin dei conti il Duce è la nostra storia nel bene o nel male», «Santo subito, «Finalmente un'applicazione seria», «Duce! Duce! Duce!», «Molti nemici molto onore», «Boia chi
«Il plotone di esecuzione», evocato ieri l’altro da Silvio Berlusconi, si è materializzato ieri sera con la notizia dell’indagine della Procura di Milano che coinvolge, in una nuova inchiesta, il figlio Piersilvio e l’amico di una vita: Fedele Confalonieri. Indignato e amareggiato per accuse «vecchie, infondate e già masticate» in precedenti inchieste, Berlusconi teme però che la Procura di Milano abbia così inaugurato una nuova strada: quella di colpire i suoi figli e i suoi più stretti collaboratori. Per il presidente del Consiglio, che era a conoscenza dell’inchiesta Mediatrade, «l’assedio continua». [...].
molla» ecc. Ma ce ne sono altrettanti parecchio critici: «Mi viene da vomitare», «Se fosse storia allora perché confinarla solo a questo personaggio?», «Si raccolgono i discorsidi un dittatore cheha rovinato l’Italia siamo impazziti?», «Si inneggia al fascismo (dittatura) usando internet, ossia l’apoteosi della libertà di pensiero», «Caro sviluppatore crea subito iRepubblica, iCostituzione e iPartigiani gratis!». L'applicazionecontiene oltre120 testi relativi ai principali discorsi di Mussolini, corredati da audio e video. Sono - viene spiegato - documenti storici reperibili negli archivi nazionali, nelle biblioteche, nelle librerie e su internet. FILTRO AUTOMATICO - In ogni caso viene il dubbio che un giochino del genere, seppurcreato contutte lebuone intenzioni, possa dare adito all'apologia del fascismo, che in Italia è un reato grazie alla legge Scelba del '52. Il nostro lettore, indignato, ha deciso di entrare in azione contattando il servizio che offre AppStore ("Segnala un problema: l'applicazione ha un contenuto offensivo"). [...]. dal Corriere della Sera
mani dell’approvazione al Senato in prima lettura del processo breve. E come ha osservato Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl e avvocato del premier, si tratta «dell’ennesimo procedimento, che non potrà che risolversi in una declaratoria di insussistenza dei fatti» e che avviene «proprio quando si stanno discutendo le riforme della giustizia». E ciò «non può non destare una straordinaria indignazione». In sostanza si tratta di una ritorsione, un modo per influire sui fatti politici e condizionare le urne. Ma questo effetto distorsivo non si verificherà: secondo il presidente del Consiglio il risultato sarà di far diminuire la fiducia nella magistratura, delegittimarla. E’ l’ennesima
dimostrazione che ci sono dei «plotoni di esecuzione» pronti ad attenderlo nelle aule dei tribunali. Ecco perché il legittimoimpedimento, asuoavviso,è unprovvedimento sacrosanto. Ora Berlusconi è pronto a fare agli italiani «un intervento forte», spiegare che questa è la prova provata delle persecuzione nei suoi confronti. Ieri, a margine del Consiglio dei ministri, ha confidato la notizia in arrivo da Milano. Al ministro che lo ascoltava ha detto di essere addolorato perché è stato messo in mezzo anche suo figlio Pier Silvio. «Se la prendono anche con la mia famiglia. Ogni volta che ci sono delle elezioni questi signori delle procure mi fanno un bel regalino.... [...]».
La fotografia Pakistan, Il profugo afghano Fazil Ahmad vive raccogliendo rifiuti e rivendendo plastica (Afp)
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Giorno per giorno: La settimana in Basilicata LUNEDI’
18
Gennaio
Il borgo di La Martella
Morta la santona di La Martella MATERA - E’ stata trovata con un fazzoletto in bocca riversa sul letto della sua camera. E' morta così, la settantenne Nicolina Taddonio, conosciuta in città come la “santona di La Martella”. A fare la macabra scoperta è stata la badante, che viveva in casa con lei e che, alle 8.30 di domenica mattina, ha udito un urlo provenire dalla camera da letto. Immediatamente è accorso anche il convivente e, nonostante lo stato di choc, è subito partita la chiamata al 118. Sul posto sono arrivati i sanitari, che dopo il tentativo di rianimare l’anziana con le piastre, nulla hanno potuto che constatarne il decesso. Le vie respiratorie erano occluse e l'ispezione cadaverica non presentava segni particolari di violenza.
MARTEDI’
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Il presidente De Filippo
GIOVEDI’
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Agenti al lavoro
Droga, sgominata banda al femminile MATERA - Erano otto le donne che avevano preso in mano la gestione dello spaccio di droga dopo che i loro conviventi, mariti e fratelli erano finiti in carcere con l'operazione Reset condotta dalla polizia a dicembre di tre anni fa. Con “Scacco alle regine”, nella notte tra martedì e mercoledì, la Squadra Mobile della questura di Matera ha eseguito 32 ordinanze di custodia cautelare (18 in carcere, e 14 agli arresti domiciliari, tra questi una donna incinta) eliminando, come ha sottolineato il questore, Carmelo Gugliotta, tutti i fornitori di droga dalla piazza di Matera: si tratta, infatti, di un'operazione che ha fatto registrare il più alto numero di arresti effettuati dalla polizia della città dei Sassi negli ultimi venti anni.
Cercasi logo per il Distretto dell'Habitat Rupestre
Il pasticcio bandi per le pmi
Gennaio
SENISE - E’ ormai prossima l’apertura dei termini per la partecipazione al bando della Regione finalizzato al sostegno allo sviluppo e all’innovazione delle piccole e medie imprese della Basilicata, ma sulla materia regna ancora la più totale confusione. E’ la denuncia che arriva da alcuni imprenditori lucani. Solo qualche giorno fa era giunta la segnalazione del movimento politico “Io Sud” che lamentava la mancanza di informazione e l’assenza di pubblicità sulle modalità di partecipazione alla gara. Eppure, si tratta di un importante strumento, che il mondo dell’impresa attende da moltissimo tempo, e che potrebbe essere un’ancora di salvezza per un gran numero di realtà produttive, che fanno ancora i conti con gli effetti di una crisi devastante.
MERCOLEDI’
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Magdi Allam
Regionali, spunta il nome di Allam POTENZA - Magdi Cristiano Allam. E’ lui il probabile candidato del Pdl alle prossime elezioni regionali per la Basilicata. Il giornalista egiziano (nato a Il Cairo il 22 aprile del 1952) naturalizzato italiano, e già giornalista di varie testate nazionali oltre che vice direttore de Il Corriere della sera. Potrebbe essere lui quindi lo sfidante alle elezioni per il rinnovo della guida della Regione Basilicata di Vito De Filippo che guiderà la coalizione di centrosinistra. Magdi Allam - che Il 22 marzo 2008 durante la veglia pasquale, ha ricevuto il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia in San Pietro da papa Benedetto XVI abbandonando la fede islamica - sarebbe una scelta tutta nazionale frutto di Silvio Berlusconi e il suo staff. Non certo una scelta dei pidiellini locali.
PANTANO DI PIGNOLA Non un semplice campo da golf. Quello che la zona del Pantano di Pignola si prepara a ospitare sarà un vero e proprio polo d’eccellenza dedicato allo sport più d’elite che si conosca, tanto da fare invidia a tutta Italia. Il mega campo da golf che si estenderà su una superficie di 60 ettari, proprio vicino al lago Pantano di Pignola, era stato annunciato nei giorni scorsi dal sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, nell’ambito dei progetti che verranno sviluppati dal Piot “montagna potentina”. Ma solo martedì pomeriggio è arrivata la firma ufficiale che sancisce tutte le partnership dei programmi integrati di offerta turistica di quest’area.
Campo da golf
VENERDI’ Gennaio
A Pantano arriva il campo da golf
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SABATO
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Veduta di Metaponto
Metaponto, rumeni ridotti in schiavitù MONTESCAGLIOSO - Reclutati con l’inganno e costretti a vivere come se fossero statideportati inun lager. Guardati a vista da sorveglianti pronti a picchiare chi di loro aveva in mente di scappare. Perché quella ormai eraun’idea fissa.Dormire e mangiare due uova, qualche wurstel e un po’d’acqua, tra gli escrementi di animali, lavorare 12 ore al giorno nei campi per un pugno di mosche, era troppo. Il campo di concentramento era l’azienda Dichio: un fazzoletto di terra tra Montescaglioso e Bernalda sequestrato ieri mattina dai carabinieri del reparto operativo di Matera. I capitani Michele Basilio e Paolo Sambataro, con in mano l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip distrettuale Gerardina Romaniello, ieri mattina hanno fatto irruzione nell’azienda.
Italia Wawe, dalla Basilicata Potenza e la necessaria opera di bonifica arrivano in 152
da www.zetema.org
da http://slowtime.wordpress.com
da vivi-potenza.ilcannocchiale.it/
La Fondazione Zétema, in qualità di soggetto capofila del progetto "Il Distretto Culturale dell'Habitat Rupestre" indice un concorso di idee per la realizzazione del logo identificativo del Distretto. Il logo costituirà il simbolo e sarà utilizzato nell’ambito di ogni attività istituzionale e promozionale, allo scopo di diffondere la conoscenza di tale territorio. Il logo dovrà garantire la riconoscibilità, la visibilità e l’unicità del Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre di Basilicata, esaltandone i principi fondanti e le peculiarità. La partecipazione al concorso è gratuita e potrà essere individuale o di gruppo; potranno partecipare al concorso persone fisiche e/o giuridiche, artisti, creativi, esperti di marketing, comunicazione, design, ecc. [...].
Il concorso Italia Wave, anche quest’anno, si conferma una vetrina importante,senon l’unica alle nostre latitudini, per presentare l’attività musicale delle giovani band lucane al pubblicoeagliaddetti delsettore.Sonoben 35 i gruppi musicali della Basilicata che hanno aderito al bando promosso dalla Fondazione Arezzo Wave Italia con la collaborazione della struttura organizzativa che in Basilicata è composta da un responsabile e da 7 “antenne”. La forte richiesta di esprimere la propria creatività dei giovani e la grande vitalità delle band emergenti lucane trovano conferma nei numeri: secondo i dati del concorso nazionale Italia Wave, considerando il rapporto tra il numero di abitanti e gruppi musicali censiti, la Basilicata risulta la prima [...].
Giunge segnalazione, verificata sul posto, che finalmente in via Verdi stanno smantellando le piattaforme di cemento armato che ospitavano i prefabbricati di alcuni esercizi commerciali che sono ritornati nel fabbricato di Via Manzoni ex mercato coperto ora parcheggio con galleria commerciale. Avevamo segnalato con due post e la situazione di pericolo e degrado, ora finalmente quel laghetto tornerà fruibile. Permangono altre situazioni simili a quella sanata in via Verdi. A Montereale, nel piazzale antistante la Palestra Coni ci sono dasmantellare lebasi incemento didue prefabbricati rimossi da molto tempo, altre due piattaforme che ospitavano prefabbricati attendono di essere rimosse [...].
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Domenica 24 gennaio 2010
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Domenica 24 gennaio 2010
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Domenica 24 gennaio 2010
Il Pdl: «È accanimento giudiziario»
I nodi della politica
Caso Mediatrade Piersilvio: «Vogliono colpire mio padre»
Il Cavaliere rispolvera il Piano casa e punta a un milione di tesserati
di CHIARA SCALISE
Bersani sfida il premier in tv Il leader Pd: «Facciamo un riassunto di 15 anni» ma Berlusconi non pare intenzionato ad accettare di FEDERICO GARIMBERTI
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TREMONTI
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Il Pd tenta di dar vita a una coalizione allargata
«Le tasse non si tagliano con la macelleria sociale» di ANDREA D’ORTENZIO ROMA – Il ministro dell’economia Giulio Tremonti ribadisce il suo no a un calo delle tasse ottenuto «con la macelleria sociale» fatta di tagli ai capitoli di spesa quali pensioni e sanità, rinvia la riduzione all’arrivo, non prevedibile, della ripresa e ingaggia un duello a distanza con il segretario del Pd Pierluigi Bersani che gli contesta
un aumento della pressione fiscale e si dice stanco di «ascoltare favole». Tremonti apre le ostilità al suo arrivo alla convention del Pdl ad Arezzo e respinge i dati citati da Bersani, diffusi nei giorni scorsi dal Corriere della Sera in collaborazione con l'ufficio studi degli artigiani di Mestre secondo cui nel 2010 occorrerà lavorare un giorno in più per pagare il fisco e raggiungere la libertà tributaria. «E' un calendario falso» afferma Tremonti e attacca: «Bersani ha nostalgia di quando c'era lui al governo, aumentava le tasse, diceva che scendevano e adesso condanna chi le tasse non le ha aumentate quando era facile». «Quella di oggi di Bersanisulle tasse -prosegue – è la scoperta dell’acqua calda. Non servono gli uffici studi e i calendari taroccati per sapere che se salgono i redditi salgono anche le tasse». Affermazioni alle quali il segretario del Pd replica di essere «semplicemente stanco come tanti italiani di sentire raccontare favole compresa quella secondo la quale noi alzeremmo le tasse e lui le abbasserebbe. Quest’anno finiremo di lavorare per lo Stato il 23 giugno. È il record. Provi Tre-
monti a vantarsene». Ma Bersani contesta anche altri aspetti della politica del ministro come quella dei Tremonti-Bond, non sottoscritti dalle due principali banche del paese: «Tremonti –dice –ha fatto passare la teoria degli aiuti alle piccole e medie imprese passando per le banche. Gli altri paesi non fanno cosi». Giudizio severo anche per la Finanziaria «dove i soldi vanno da una voce di bilancio all’altra, ma sono sempre gli stessi, come i carri armati di Mussolini». «Adesso per gli ammortizzatori sociali va meglio –sottolinea il segretario del Pd –ma i soldi li hanno presi da quelli per finanziare formazione e investimenti». Dal palco della convention Tremonti ribadisce che la convinzione del governo, a partire dal premier, è quella di «non ridurre le tasse attraverso un’opera di macelleria sociale», tagliando pensioni e sanità, i due capitali che fanno correre la spesa del bilancio statale e non toccando gli ammortizzatori sociali varati per fare fronte alla crisi. Tremonti si limita a dire che le tasse verranno ridotte quando arriverà la ripresa. Anche se, avverte, «nessuno al mondo sa dire» quando questo accadrà.
Il ministro Tremonti ieri ad Arezzo
La Puglia alle primarie Sfida tra Boccia e Vendola di LUISA AMENDUNI BARI – I gesti, le parole, poche, sono quelle di due cavalieri d’altri tempi: quando i due sfidanti Francesco Boccia e Nichi Vendola si incontrano, a Monopoli, per partecipare alla marcia contro l'installazione in mare di una piattaforma petrolifera, si salutano con gentilezza, stringendosi la mano. Ma poi ognuno per la sua strada, circondati dai loro sostenitori. Entrambi apparentemente rilassati, entrambi sicuramente però consapevoli che quella che si giocherà in Puglia oggi è una partita non solo pugliese ma nazionale. È in Puglia che il Partito democratico infatti tenta la sua linea nazionale: quella di dare vita a una coalizione larga a guida Pd che tenga insieme i partiti dell’opposizione parlamentare, Pd, Udc, Idv. I riflettori della politica nazionale, quindi, non a caso sono puntati sulle primarie del centro sinistra per scegliere il candidato presidente per le regionali di marzo tra il giovane economista quarantenne del Pd e il presidente uscente della Regione Puglia, leader di Sinistra ecologia e libertà. Ieri dai due sfidanti è stata ri-
badita la certezza che, comunque vada, è la destra l’avversario da sconfiggere. E Pier Luigi Bersani, chiudendo la festa sulla neve del Pd a Folgaria, ricorda a tutti che «le primarie non sono una rogna come dice qualcuno. Sono primarie. Sono un confronto democratico, che abbiamo introdotto noi nel nostro sistema, che piace a tanti, e a ragione». Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, a Taranto per partecipare ad una manifestazione di sostegno a Boccia, però avvisa: «Con Vendola candidato del centrosinistra, la mini coalizione che Nichi porta con sè, rispetto alla coalizione che Francesco Boccia può garantire, aiuterebbe il centrodestra nella vittoria». E aggiunge: «Non vogliamo andare all’opposizione, vogliamo provare a dare un futuro di governo riformista alla Puglia». Nella “Fabbrica” di Nichi Vendola, a Bari, il clima è effervescente, un via vai continuo di gente: il governatore sembra nettamente il favorito nella sfida. «E a questo punto – dicono i fedeli di Vendola – ora il tema è però vedere quanto, nel caso, sarà larga la sua vittoria: se stravince è possibile che l’Udc possa anche a sorpresa decidere di venire con noi; se Nichi vincerà con
una differenza minima di voti, è chiaro che si apre davvero una guerra nel Pd, con D’Alema che scatena la caccia all’uomo». Al momento, comunque, è molto fiducioso anche Boccia: sconfitto da Vendola cinque anni fa per 1.682 voti, oggi è pronto alla rivincita. «Punto molto – afferma – sulla maggioranza silenziosa che c'è e che continua a tributarmi affetto». «Se vince Vendola – aggiunge – avrà prevalso l’idea che gli uomini soli al comando che fanno appello al popolo sono quelli più deputati a governare processi de coalizioni frammentate». Nelle ultime ore di una breve ma intensa settimana di campagna elettorale per le primarie, il clima che si registra nelle due linee di fuoco è fiducioso, sicuramente però teso tra le fila di Boccia; più rilassato e a tratti euforico in quelle di Vendola. «Dobbiamo vivere queste ultime ore – dice il governatore – con grande serenità quella che può essere una festa della democrazia».
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Il testo potrebbe arrivare al Cdm entro febbraio, il mandato dell’organo attuale scade a luglio
Si accelera sulla modifica elettorale del Csm Tempi rapidi anche per la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri di SILVIA BAROCCI ROMA – La «riforma non indolore» della giustizia, così come l’ha definita il guardasigilli Angelino Alfano, potrebbe essere presentata anche prima delle elezioni regionali. Separazione delle carriere di giudici e pm, modifica a composizione e attribuzioni del Consiglio superiore della magistratura: le bozze di testi con modifiche costituzionali sono già pronte da tempo, preparate dai tecnici del dicastero di Via Arenula con tanto di nuova riformulazione della dicitura di pubblico ministero che – come voluto dal premier Silvio Berlusconi –diventerà «avvocato dell’accusa». Ma la chiusura dell’inchiesta
Mediatrade a carico di Berlusconi e del figlio Piersilvio –viene fatto notare in ambienti della maggioranza – potrebbe portare all’accelerazione di un’altra modifica invisa alle toghe destinata ad avere tempi certamente più brevi di una riforma costituzionale: quella al sistema elettorale del Csm. L’attuale organo di autogovernodellamagistratura scadeinfattiil prossimo luglio e due bozze di modifica, con legge ordinaria, sono già pronte dalla scorsa estate, entrambe imperniate sull'estrazione a sorte dei candidati togati da eleggere in piccoli collegi territoriali (e forse con votazioni separate per giudici e pm). L’obiettivo del governo, attraverso l’eliminazione delle liste, è quello di
tagliare il legame tra i consiglieri togati del Csm e le diverse correnti del'Associazione nazionale magistrati. Se modifica elettorale del Csm sarà, dovrà però essere presentata in Cdm entro febbraio e con la previsione di una proroga di qualche mese dell’attuale Csm così da consentire una conversione in legge in tempi utili per organizzare le nuove elezioni. Ma il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, frena: «tutto il mese di febbraio sarà impegnato, tra Camera e Senato, al ddl sul legittimo impedimento, alla conversione del decreto sulle sedi disagiate e a seguire al ddl sul processo breve con audizioni e modifiche. Il calendario dei lavori è troppo affollato». Dopo leregionali ci saranno tre anni senza altre campagne elettorali dunque il tempo di mettere mano alle riforme non mancherà. Ma dopo l'ultima “sfida giudiziaria” al pre-
mier con l’inchiesta Mediatrade, i falchi del Pdl vorrebberoscoprire al più presto le carte sulle riforme «non indolori» garantite da Alfano per il 2010. Le modifiche costituzionali riguardano: la separazione delle carriere (i magistratisi distingueranno in giudici e avvocati dell’accusa) con concorsi separati nell’accesso alla professione; lariforma delCsm (oarticolato in due sezioni, una per i giudici e l’altra per gli avvocati dell’accusa, oppure due Csm distinti) che potrà esprimere pareri sulle leggi unicamente su richiesta del ministro della Giustizia il cui ruolo sarà rafforzato (potrà partecipare quando vorrà alle riunioni, ma non avrà diritto di voto); la modifica alla composizione del Csm i cui membri potranno essere nominati per un terzo dal Parlamento in seduta comune, per un altro terzo dai magistrati e per l’ultimo dal Capo dello Stato.
L’attuale presidente ritenuto favorito tra i due
di DANIELA GRONDONA
IL MINISTRO
Il premier «Lo avevo predetto qualche giorno fa»
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«Giustizia, la riforma non sarà indolore»
AREZZO – «Il ddl sul processo breve non è blindato». Dalla convention “Generazione Pdl” di Arezzo, il ministro della Giustizia Angelino Alfano replica a distanza al presidente della Camera Gianfranco Fini, che venerdì aveva indicato la necessità di migliorare ulteriormente, nel passaggio alla Camera, il testo già licenziato dal Senato. «Lo abbiamo sempre detto –spiega –andremo avanti alla Camera secondo una valutazione di ragionevolezza e di buon senso assicurando tutto il tempo necessario per far sì che la valutazione del ddl avvenga in termini compiuti e con un risultato pregevole dal punto di vista legislativo». Il ministro esclude, invece, che l’immunità parlamentare sia attualmente nell’agenda delGoverno e precisa che il cosiddetto processo
Alfano: «Il ddl sul processo breve non è blindato, si può migliorare» breve e il legittimo impedimento «assolvono a due funzioni differenti». Per questo, sottolinea Alfano, la maggioranza non intende abbandonare il testo sul processo breve nel caso in cui venga approvato quello sul legittimo impedimento. All’incontro, organizzato da Italia Protagonista di Maurizio Gasparri e Punto Italia di Ignazio La Russa, Alfano ha parlato a lungo dei temi della giustizia confermando, in primo luogo, che «nelle prossime settimane ci sarà la presentazione di una proposta di legge di riforma della Costituzione per quanto riguarda la giustizia con l’obiettivo di garantire una giustizia che funzioni e una perfetta parità delle
parti al processo, accusa e difesa – aggiunge – devono essere uguali». Ma il processo di riforma, secondo il ministro, «non può essere indolore» e sarà indispensabile mettere mano alla Costituzione «perchè non è possibile pensare di ammodernare il sistema senza riformare la Carta». Che la riforma sia necessaria, dice Alfano, lo indicano i numeri. «Quando si fa riferimento a 5 milioni e 600 mila procedimenti civili pendenti e a oltre 3 milioni di procedimenti penali ci si deve ricordare chedietro ciascunodi questici sono almeno una o due persone che aspettano giustizia dallo Stato e, se non l’avranno, non sarà diminuita la fiducia nei confronti della giusti-
zia ma sarà diminuita nei confronti dello Stato. Per questo noi stiamo lavorando. E leggendo i rapporti risulta evidente che uno dei motivi di scarsa attrattività degli investimenti in Italia è la lentezza della giustizia. Perché un imprenditore dovrebbe venire a investire in Italia se, in caso di necessità, sa che potrà ottenere giustizia solo dopo 15 anni. In Italia, il costo del lavoro è alto e la giustizia è lenta». Da Folgaria, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, parlando del processo breve, ribadisce: il partito non farà «da sponda a scappatoie di questo tipo, ma se si parla di riforme vere noi ci siamo». «Lo dicono a noi che la giustizia non funziona? –
aggiunge il segretario del Pd- Artigiani e professionisti che in questo periodo non vengono pagati fanno la coda davanti alla giustizia civile e sappiamo i problemi di quella penale. Ma bisogna fare riforme che funzionino. Nonvoglioil processolungo,certo, ma giusto e uguale per tutti i cittadini». A riprendere il tema dell’immunità parlamentare è, invece, la deputata Pdl Margherita Boniver, inserendosi nelle polemiche sul caso “Mediatrade”: «Con l’ennesimo procedimento giudiziario contro il presidente del Consiglio siamo arrivati ad un evidente corto circuito tra politica e giustizia. Chiederò al mio gruppo di considerare la discussione sul mio ddl che vuole reintrodurre l’immunità parlamentare così come concepita dai padri Costituenti che lo vollero nell’articolo 68 della Costituzione».
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AREZZO – Silvio Berlusconi sceglie un affondo alla sinistra, rea di aver prodotto solo «guasti» nei governi locali, per aprire di fatto la campagna elettorale delle regionali. Una corsa nella quale punterà su un «patto per l’Italia» grazie al quale intende attuare quel piano casa varato dal governo, ma mai attuato nella maggior parte delle regioni italiane. E riceve la secca replica di Pier Luigi Bersani, che sfida il leader del Popolo delle libertà ad un confronto televisivo. Il guanto del Cavaliere viene lanciato in un messaggio scritto, letto nel corso della convention del Pdl organizzata ad Arezzo da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri. Lo stesso strumento, quello della missiva scritta, usato da Gianfranco Fini per tornare a pungolare il premier sul fatto che il partito non deve essere un moloch, ma piuttosto una forza «plurale», capace di «discussioni innovative, sintesi evolutive e di un costruttivo confronto tra posizioni e sensibilità». Un confronto, quello fra il premier e il presidente della Camera (entrambi assenti al meeting organizzato ieri ad Arezzo), che si consuma a distanza e senza troppa acredine, ma che aleggia in quasi tutti gli interventi dal palco. Eppure, forse complice l’ultimo pranzo rappacificatore fra i due cofondatori del Popolo delle libertà, nessuno alza i toni. E così la tensione fra finiani e berlusconiani resta sotto traccia. Certo, c'è Italo Bocchino (finiano di ferro) che mette in guardia sui rischi del dopo Berlusconi perché l’incidente è sempre dietro l’angolo. Per questo, aggiunge, serve una «stabilizzazione» del partito. Allo stesso modo Roberto Menia da sempre critico verso il nuovo contenitore, definisce «una vergogna» l’ipotesi che Daniela Santanchè entri nel governo. Ma non ci sono affondi e il clima resta sereno. E così sorprende che a parlare di «monarchia» sia Giulio Tremonti, che sottolinea come nel Pdl un pò più di democrazia c'è, ma a comandare resta sempre Berlusconi. Anche verso l’Udc, altro tema dominante dei lavori, i toni sono piuttosto blandi. Non mancano critiche per la politica dei due forni di Pier Ferdinando Casini, ma nessuno mette in discussione la linea già stabilita di stringere alleanze locali e selettive. A scaldare il clima, ma dei rapporti con l’opposizione, ci pensa il Cavaliere: preannuncia nuovi «successi» a cominciare dalle prossime elezioni regionali «per porre rimedio, ancora una volta, ai troppi guasti creati dal malgoverno locale dalla sinistra». E per vincere ha in mente una mossa ben precisa: una grande manifestazione in cui far promettere ai candidati di attuare al più presto quelle misure decise a Roma e
mai realizzate: a cominciare dal piano casa, che consente di aumentare la cubatura degli immobili, che in molte regioni è rimasto lettera morta. Quanto al Pdl, Berlusconi conferma che l'obiettivo della campagna di tesseramento è di arrivare ad «un milione di iscritti». A stretto giro di posta gli arriva la replica del segretario del Pd. Intenzionato a non far finire il partito in una «riserva indiana», Bersani sfida il premier: «Facciamo un bel dibattito televisivo, con riassunto di questi ultimi 15 anni», dice il leader del Pd dal Trentino. «Noi sappiamo quello che abbiamo fatto per questo Paese, mentre Berlusconi non può dire quali cose ha realizzato tra le tante promesse fatte», aggiunge. Confronto che, almeno stando ai suoi fedelissimi, il Cavaliere non intende affrontare: penso a governare non a litigare nei salotti tv, avrebbe ragionato Berlusconi.
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani sfida il premier Silvio Berlusconi (a sinistra) a un confronto in tv
set. So quanto scrupolo Mediaset pone nel controllare i costi e ROMA – I rapporti con la magi- quale sforzo è quotidianamente stratura sono tesi da anni ma messo in atto per dare il massiquesta volta le inchieste coinvol- mo ai nostri tanti azionisti. E gono familiari e amici ed è que- tutto questo è assolutamente sto ciò che più indigna e addolo- evidente nei bilanci Mediaset. ra Silvio Berlusconi. All’indo- Per cui mi fa quasi sorridere che mani della chiusura delle inda- proprio io sia stato coinvolto in gini del processo Mediatrade, un’inchiesta in cui si parla di coche oltre a Silvio Berlusconi sti gonfiati, fondi neri e irregochiama in causa il figlio Pier Sil- larità fiscali». Altro che indignazione: sevio e Fedele Confalonieri, il Pdl, compatto, non ha dubbi: è l’ulte- condo il leader dell’Italia dei variore dimostrazione dell’esi- lori Antonio Di Pietro, per Berlustenza in Italia di una «giustizia sconi il profilarsi del rinvio a a orologeria», pronta a scattare giudizio «è una manna dal cielo» all’approssimarsi di ogni nuova perchè è «un’occasione unica scadenza elettorale, e «dell’esi- per rilanciare la campagna stenza di un nucleo giudiziario- d’odio contro la magistratura politico-editoriale che fa dell’uso comunista ed evitare il confronpolitico della giustizia la sua ar- to sui veri temi elettorali in vista ma essenziale contro il pre- delle regionali». Un timore, quest’ultimo, condiviso anche dal mier». Che vi sia una guerriglia per- segretario del Pd Pier Luigi Bermanente condotta da una parte, sani: «La giustizia faccia il suo sempre la stessa, di magistrati è mestiere accertando la verità couna delle certezze da tempo delle me avverrebbe per tutti gli altri presidente del Consiglio che ieri cittadini», ma nel frattempo lo avrebbe ribadito anche a l’auspicio è che si possa «parlare anche dei problequanti hanno mi di questo Paeavuto modo di se». Eppure, è la parlare con lui tesi del leader durante la festa dell’Udc Pier di matrimonio Ferdinando Cadel ministro Masini, «un certo riastella Gelmiaccanimento ni. D’altro canto, giudiziario conavrebbe detto, tro Berlusconi che i processi c'è stato negli che lo coinvolgoanni scorsi e forno sarebbero dise – aggiunge ventati sempre l’ex alleato – pupiù simili a dei re oggi c'è». In plotoni di esecurealtà, ribatte la zione lo aveva maggioranza, si pronosticato già tratta di molto qualche giorno più di un accanifa. Certo, questa mento: quello volta, il cerchio Piersilvio Berlusconi «che si cucina si è allargato e ha nella Procura di coinvolto il figlio Milano – attacca e l’amico da una il vice presidente vita e questo, dei deputati del sempre secondo Pdl Osvaldo Nariferiscono alcupoli – è un vero e ni, è ovvio che lo proprio ribaltoaddolori. Anche ne giudiziario perché, avrebbe del voto liberaspiegato, lui con questa storia dei diritti Tv non mente espresso dagli italiani». Ma chi pensa di intimidire il goc'entra. Minore tranquillità è stata verno e la maggioranza sbaglia, mostrata da Pier Silvio Berlu- assicura il portavoce del Pdl Dasconi, vicepresidente Mediaset, niele Capezzone: l'unico risultasecondo cui dietro il caso Media- to, anticipa, è quello di rafforzatrede c’è «di nuovo la volontà di re la consapevolezza della necescolpire mio padre con qualun- sità di una riforma della giustique pretesto». «Ho appreso con zia. E comunque sia, è la difesa nel merito del Guardasigilli Anstupore ma con grande e tranquillità – ha dichiarato gelino Alfano, il premier da anni ieri pomeriggio Pier Silvio Ber- si dedica esclusivamente al bene lusconi – la notizia dell’inseri- del Paese. Io – assicura – non gli mento del mio nome nelle inda- ho mai sentito fare una sola telegini sui diritti cinematografici. fonata e una sola conversazione La tranquillità nasce dal fatto che avessero ad oggetto i suoi che so come lavoriamo, sia io antichi interessi imprenditoriapersonalmente sia tutta Media- li».
8 Primo piano
Domenica 24 gennaio 2010
Verso il congresso, assemblea dei dipietristi in un «centrosinistra forte»
Politica lucana
I paletti dell’Idv
Ancora nulla di deciso per chi sarà lo sfidante di De Filippo ma nel Pdl è lotta
Cauti sulla questione Api, invito alla chiarezza per l’Udc di SARA LORUSSO
Colpi incrociati tra Allam e Digilio Il senatore caustico sulle alleanze annunciate dal giornalista al Corriere: «Se pensa che siamo i suoi camerieri si sbaglia» soltanto l'egiziano”. E quindi passa ad attaccare Gianfranco Fini che è notoriamente vicino alla direzione del Secolo: «Fini si dovrebbe vergognare di quanto scritto dal Secolo». Nessuna replica invece, alle perplessità che il Secolo e quindi i vertici degli ex di An gli hanno mosso dal punto di vista politico. Ma Magdi Allam, al Corse-
ra anticipa anche quelle che saranno (se sarà ufficializzata la candidatura) le alleanze a livello regionale extra Pdl: La Grande Lucania di Manfredelli e i Dec di Roberto Falotico. E spiega pure che non c'è «nessuno strappo» con l'Udc ma solo «differenze di vedute sul piano politico». E qui già si aprono crepe: Giuseppe Labriola da sem-
Egidio Digilio
pre vicino a Nicola Buccico avverte: «Mai con la Grande lucania». E dai Dec di Falotico fanno sapere di non aver chiuso nessuna alleanza. Tanto più fanno sapere dai Dec che è previsto un incontro nei prossimi giorni con Rutelli a Roma per capire le strategie: insomma le priorità sono altre in questo momento per Falotico e compagnia.
IL MONITO DI LABRIOLA
«No a patti con la Grande Lucania» Pdl lucano. Magdi Allam è senza dubbio una novità rivoluzionaria per le regionali in Basilicata. Ritengo però che la locale classe dirigente del Pdl, in futuro debba farsi rispettare di più a livello romano. L’unico appunto che mi sento di rivolgere al nostro candidato presidente in pectore, Magdi Allam, dopo aver letto il Corriere della Sera di oggi, è che non deve ricercare alleati senza il nostro consenso». Se le voci che sostengono che “La Grande Lucania” possa fare una lista collegata ad Allam, parallela a quella del Pdl, dovessero trovare riscontro, a quel punto posso preannunciare, senza esitazione, che con i miei iscritti non saremo della partita ed annunceremo il nostro disimpegno nella prossima competizione elettorale».
«Sì a Magdi Allam, ma non vogliamo allearci con La Grande Lucania» questa la dichiarazione del coordinatore vicario del Pdl della Provincia di Matera, Giuseppe Labriola sulle dichiarazioni rilasciate da Magdi Allam al Corriere della Sera a proposito della coalizione che il giornalista di origine egiziana avrebbe in mente se dovesse essere candidato al governo della Regione Basilicata. Giuseppe Labriola poi aggiunge: «Tengo a precisare che quello che si sta dicendo sui finiani, che osteggerebbero questa decisione del livello nazionale del partito, non corrisponde a verità. Io personalmente sono favorevole, in quanto ritengo che tale scelta possa aiutare non poco a riprendere il dialogo politico all’interno del
segue dalla prima giornalistica ma, piuttosto, un'idea lanciata in pasto ai media, ai politici e all'opinione pubblica lucana, quasi a voler sondare la reazione ad un'ipotesi, stravagante quanto si vuole ma (forse) funzionale a qualche disegno politico a noi sconosciuto. E quindi, anche di fronte ad un'ipotesi tutta da confermare - peraltro mai smentita - si registrano le prime reazioni nell'ambiente lucano. Anche queste mie righe vogliono rappresentare una reazione, la reazione di un cittadino lucano ancora una volta deluso dalla politica locale, dalla sua incapacità di affermare il suo ruolo in ambito nazionale, dalla sua “trasparenza” rispetto agli eventi che l'attraversano, allo stesso modo con cui gli aerei, e gli uccelli, attraversano le nuvole. Ovviamente, queste mie affermazioni non nascono da alcun sentimento negativo nei confronti del signor Magdi, tutt'altro. L' ho sempre apprezzato per la sua passione e competenza nel portare avanti i propri convincimenti ideologici; i suoi interventi nei vari talk show televisivi non mi sono mai apparsi banali; ha dimostrato in tutti questi an-
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L’INTERVENTO
Ma la strategia scelta da Magdi Allam è evidente che sia di attacco. Pensando già alla campagna elettorale in Basilicata affonda contro uno dei cavalli di battaglia del Pd lucano. Contro quell'Europa tanto cara ai democratici di Basilicata e a Gianni Pittella che dalla piccola Lauria ha scalato i vertici del Parlamento europeo fino ad accomodarsi sulla poltrona di vicepresidente. Uno “sgarbo” da piena campagna elettorale. E sposta la palla dal proprio campo a quello dell'avversario. E poi c'è già l'anticipo di programma elettorale: «Bisogna creare una possibilità di riscatto per la Basilicata, è una terra straordinariamente bella e ricca, ma la sua popolazione è tra le più povere d'Italia». Cosi Magdi Cristiano Allam al Corriere della Sera spiega anche la ricetta salva Lucania: «Il turismo può essere la locomotiva della regione. Bisogna investire sulla famiglia e sulla piccola impresa». Il possibile candidato governatore lucano chiude con la promessa: «Se vinco lascio Strasburgo e mi trasferisco a vivere in Basilicata». Intanto ieri, per chiudere sulle novità che riguardano il giorna-
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risiedono nelle origini, geografiche e religiose, di Magdi Allam ma piuttosto nella “lontananza” che egli ha rispetto alle esigenze della Basilicata. La stessa lontananza che avrebbe un qualsiasi candidato della Lega Nord o, comunque, un candidato di qualsiasi schieramento (di destra, di sinistra, di centro) politico italiano che non fosse lucano. La stranezza, la stravaganza stanno nel vedere la candidatura a governare una regione come la Basilicata di un personaggio che sino ad oggi non ha avuto alcun contatto con la regione, non ha manifestato alcuna affinità, non si è mai interessato alle vicende politiche, economiche e sociali della nostra realtà regionale. Se l'ha fatto non ce ne siamo accorti. Condivido quanto affermato da Andrea di Consoli quando dice “nessuna chiusura preventiva , né diffidenza per il cosiddetto forestiero. Ma questa del PdL è una mossa temeraria, quasi uno schiaffo a noi lucani”. E, però, poiché le cose non accadono mai per caso, mi domando: lo schiaffo non ce lo siamo forse meritato? Si, perchè, nel
DIREZIONE PD
Le regole per le liste
Si è svolta ieri pomeriggio la Direzione regionale del Pd a Potenza. Tanti gli interventi.La discussioneè statacontraddistinta da toni pacati. Molte le considerazioni su Magdi Allam tra chi si divide per «una bufala» e chi per la «morte del Pdl». Su tutto è stato affrontato il tema per la composizione delle liste elettorali.
caso questa che adesso sembra ancora una ipotesi venisse confermata, che, cioè, il giornalistaeuroparlamentare Magdi Cristiano Allam venisse confermato ufficialmente candidato alla poltrona di governatore nelle imminenti consultazioni elettorali in Basilicata, a prescindere dal responso delle urne, ciò rappresenterebbe senza ombra di dubbio uno schiaffo e una sconfitta per la popolazione lucana in generale, per la politica locale in particolare. Ancora più in particolare per i rappresentanti regionali dello schieramento politico, il Pdl, che si sono visti passare sulla loro testa la decisione di una candidatura così inaspettata. Frustrando così ogni loro legittima aspettativa. Ma quest'ultimo aspetto non mi appassiona più di tanto. Tengo molto di più a ribadire invece il mio convincimento che, nel caso di conferma della paventata candidatura, ciò equivarrebbe ad una sconfitta per tutte le teste pensanti di Basilicata. Quella che apparirebbe come una sconfitta del solo Pdl sarebbe invece una debacle per l'intera “intelli-
genza” lucana. Suonerebbe come l'abdicazione ad ogni volontà e capacità di autodeterminazione; alla rassegnazione generale che per la risoluzione dei problemi di questa regione, per incapacità dei politici locali, ci si debba affidare a forze esterne; alla mortificazione dei tanti giovani che per un futuro di riscatto di questa regione sono ancora pronti a scommettere, convinti che la fortunosa circostanza di possedere almeno due tra le risorse più importanti del pianeta vada governata con maggiore determinazione e senso di responsabilità. Senso di responsabilità che mi sembra molto più lecito attendersi da persone che hanno (o dovrebbero avere) a cuore le vicende della Basilicata e delle future generazioni. Per radici personali, per affetto verso il proprio luogo natio, per dovere verso i propri figli, per l'orgoglio di essere lucano. L'alternativa si presenta molto pericolosa. Non solo e non tanto perchè a governare la nostra regione verrebbe chiamato un personaggio tanto lontano dalla nostra realtà, quanto per il delinearsi del rischio di una nuova colonizzazione. Esagerato ? Chissà... forse si. Spero di sbagliarmi. Nicola Lombardi
«Si fermi prima a Eboli» Gentile dottor Leporace, vorrei dirle anzitutto che condivido in toto il suofondo uscito ieri su“iL Quotidiano” concernente la candidatura a governatore della Lucania di Magdi Cristiano Allam,come pure il fondo del suo collega dotor .Andrea Di Consoli (“Onorevole lasci stare”). Questo fatto prova la grave noncuranza del Pdl per quel che concerne i gravi problemi di sviluppo della regione Lucania. Vorrei tanto sapere (ma non solo io, mi creda) se i vertici del Pdl si siano resi conto di chi stanno candidando. E soprattutto se Magdi Cristiano Allamsa dove sitrova laLucania, che cosa c’è in Lucania e soprattutto che cosa si può e si deve fare per rilanciare questa nostra regione. Io credo (dato il caso e parafrasando Carlo Levi), che sarebbe meglio che Magdi Allam si fermi ad Eboli, prima che faccia ancor più danni di quanto già ce ne sono. Questa candidatura dimostra ancor di più quanto i vertici del governo nazionale sono cosi distante dai problemi della nostra regione. Forse il Cavaliere vuol perdere un po di voti. Se cosi è non poteva trovare miglioreoccasione perfarsi (dalpunto divista elettorale) male, molto male. Mi auguro tantissimo che i lucani non si facciano beotamente turlipunare da un signore simile. Per dirla col titolo del fondo di Andrea Di Consoli vorrei anch'io dire: “Signor Magdi Cristiano Allam,lasci stare. E' meglio per lei e per tutti»: Ubaldo Croce (Picerno)
Michele Radice, coordinatore regionale del partito (f.M.)
vo». E’una questione «complessa, ancora aperta». Ci vanno cauti. Anche perché - sarà più esplicito Belisario - se «De Filippo (riconfermato nella corsa a governatore per il centrosinistra, ndr) pensa di poter fare, con i membri dell’Api, surrettiziamente una lista “del presidente”, non ci trova d’accordo». E poi, ora che listino è stato abolito, «che ognuno corra con le sue forze. Nè quelli che si aggiungono all’ultimo momento alla coalizione devono entrare subito nel governo. Un po’ di anticamera fa bene». I dipietristi ci provano «con liste credibili», memori dei dati che alle recenti competizioni di giugno hanno consegnato un discreto divario tra i voti del partito alle europee e alle comunali. La possibile candidatura di
Magdi Allam come guida del centrodestra? Belisario non è abituato «a mettere il naso nei problemi di casa altrui. Evidentemente la direzione del Pdl ha pensato di avere uomini più rappresentativi all’esterno». Ma sullo stesso tema altri frenano l’entusiasmo. «Non sottovaluterei alcune questioni farà eco Radice - a partire dall’attenzione che questa personalità potrebbe catalizzare nell’elettorato cattolico, nè vale la pena puntare sulla sua estraneità: non è forse vero che ci sono lucani, amministratori per anni, che nei propri paesi di montagna e periferia non sono mai tornati?». Di sicuro, però, con questa eventualità, «si alzerebbe il livello del confronto». Tanto vale ripartire dall’interno. E sapere che ci sono grandi temi per cui Idv, «con lealtà agli al-
leati, ma in un momento di crisi del centrodestra lucano, che è crisi della democrazia, dovrà essere maggioranza e opposizione insieme». Enrico Mazzeo Cicchetti è tra i candidati del partito. Lui, medico, non ha dubbi nel citare il settore su cui lavorare. La sanità, «in cui non c’è programmazione, ma gestione del quotidiano», per cui si riformano gli assetti per semplificare, «ma si moltiplicano i distretti ei piccoli direttori».Solo riprendendo questi principi «potremmo tendere la mano a quanti si sono allontanati». Del circolo Giugni dimissionario a Matera, dell’addio della potentina Anna Rivelli, non si parla. Ma il richiamo è a quanti hanno espresso un dissenso interno. «E’ tempo di dimostrare - dice - che a certi principi non abbiamo rinunciato».
INCONTRO TRA SEL, PSI E FDS La sinistra ragiona sulle regionali POTENZA - «Per un esame ed una valutazione sull'attuale stato del confronto in atto nel centrosinistra lucano in vita delle elezioni regionali ed amministrative , si sono riuniti i rappresentanti di Sinistra ecologia e liberta, Partito socialista italiano , Federazione della sinistra». E’ quanto si legge in una nota a firma congiunta dalle segreterie regionale degli stessi tre partiti. Per quanto riguarda i contenuti dell’incontro sempre nella nota ufficiale si legge: «Una prima e comune valutazione e' stata espressa nel ribadire che l'attuale centrosinistra lucano debba valutare , nella sua collegialità , la qualità della sua alleanza e declinarla sul piano programmatico e sulla coerenza della sua composizione». «I Partiti che si sono riuniti pur nella loro articolazione plurale e in coerenza con la loro storia e cultura politica - si conclude la breve nota - sono impegnati ad offrire al tavolo del centrosinistra proposte che gli consentano di affermare un nuovo agire politico e di esercitare una cultura di governo che sia all'altezza delle tante e troppe emergenze sociali ,occupazionali ed ambientali della nostra regione». LA RIFLESSIONE
LA LETTERA
NUOVA COLONIZZAZIONE? ni di vita italiana una visione delle cose concreta e documentata, da giornalista serio e professionale, critico e mai banale nelle sue affermazioni. Certo mi ha un pò sorpreso allorchè, dimessosi dall'incarico di vice direttore del “Corriere della Sera”, si è buttato in politica facendosi eleggere europarlamentare nelle file dell'Udc ma questo, semmai, conferma in modo lapalissiano di aver assimiltato appieno vezzi e malvezzi italiani, in particolare di tutti quegli italiani che utilizzano la notorietà professionale e la visibilità televisiva per approdare in politica e sedersi sulla tanto agognata scranna. E tuttavia, questa sua probabile candidatura a governatore della regione Basilicata, se confermata, mi apparirebbe strana, incredibile, stravagante, capziosa (?), non so... mi verrebbe quasi di definirla un “editto proclamato dall'imperatore” per mandare un suo console a governare una lontana regione, povera, derelitta e inconcludente. Si badi bene, la stranezza, la sorpresa, la stravaganza di questa (probabile) candidatura non
lista di origini egiziane, è stata ufficializzata da Strasburgo l’uscita dal gruppo parlamentare dell’Udc. Il più infastidito dalla vicenda delle “annunciate” alleanze sembra essere il senatore lucano e coordinatore vicario del Pdl di Basilicata, Egidio Digilio che ieri ha partecipato a un incontro con altri big del partito nella sala comunale di Scanzano. E fuori dalle relazioni di facciata, i ragionamenti erano tutti sulle prossime 48 ore e le decisioni sulla candidatura. Sarà Allam? Sarà Digilio? Molto dipende da Berlusconi in persona. Non c’è dubbio. Politicamente però Magdi Allam parlando già di alleanze chiuse senza che in Basilicata ne sappiano nulla ha urtato più di qualcuno. Tanto che Digilio abbandonando il ruolo di paciere avverte: «Le coalizioni devono essere ragionate all’interno della classe dirigente locale e insieme agli alleati e al maggior partito di riferimento. Le alleanze vanno condivise con tutti all’interno di assemblee di programmi. Altrimenti il ruolo degli alleati diventa solo quello di camerieri del candidato presidente».
POTENZA - Quello in cui vogliono stare e con-correre «è un centrosinistra forte, con programmi forti e chiari». Lo ripetono più volte, con sfumature diverse, nel corso dell'assemblea regionale con cui l’Idv lucana si avvicina al congresso nazionale (a Roma, il 5 febbraio). E ieri, al Park Hotel di Potenza, la conferma che dalla Basilicata i delegati sosterranno una sola mozione, quella del leader Antonio Di Pietro (al tavolo della presidenza, presenti anche i due coordinatori provinciali,Laguardia per Potenza e Faraone per Matera, e la consigliera regionale Rosa Mastrosimone. Era presente il deputato Antonio Palagiano che ha presentato nel dettaglio la mozione). Con attenzione al Mezzogiorno, soprattutto per una regione che paga troppo «l’assenza di infrastrutture» e in cui «bisogna applicare lo stesso principio di solidarietà che si applica al Sud - dice Michele Radice, segretario regionaledel partito-Cisono zonedella Basilicata che crescono, altre che rischiano di sparire. E perdiamo così la nostra identità». Ma visti i tempi, l’argomento “elezioni regionali” resta protagonista adesso è «anche giusto che il confine di coalizione si allarghi all’Udc. A patto che i centristi facciano una scelta chiara». Entro una settimana. Va bene le scelte diverse indicate dal territorio, ma proprio non possono accettare una “radicalizzata” politica die “due forni”. Ben venga, così, l’Udc «liberata da Cuffaro». La sentenza d’Appello che aggrava la pena per l’ex governatore siciliano (per cui è stata riconosciuta anche l’aggravante del favoreggiamento alla mafia) è lo spunto con cui il capogruppo dei senatori Idv richiama la questione morale. Che non è precisa Felice Belisario, «questione personale». Ea proposito del“veto”di cui si è discusso nella coalizione sugli ex democratici che come Dec hanno aderito all’Alleanza per l’Italia di Rutelli, sarà Radice a dire che è chiaro, «è facile gridare al trasformismo». Ma forse il “passaggio”da una coalizione all’altra nelgirodipoco tempo(iDecealtri forze moderate hanno corso con il centrodestra alle recenti amministrative) «sembrerebbe eccessi-
COMUNICAZIONE SENZA SPERANZA di GIANCARLO TRAMUTOLI Strano. Proprio strano. Quando leggo Freud, Schopenhauer, Bakunin, Orazio, ma anche, per dire, Beniamino Placido, Umberto Eco, Antonio D'Orrico, Massimo Gramellini o Aldo Grasso, è tutto, oltre che piacevole, chiarissimo e invece, se provo a leggere una dichiarazione di un politico nostrano, non ci capisco nulla? Davvero strano. Pensavo a questo leggendo la replica al pezzo di Andrea Di Consoli (“Votiamo PD e turiamoci il naso”) del segretario regionale del Partito democratico di Basilicata, il giovane Roberto Speranza. E sottolineo giovane, perché ancor più mi sorprende come un giovane possa usare un politichese così antico. Ora, sicuramente è colpa mia, son limitato, leggo troppa letteratura e nessun saggio politico, ma l'aurea legge che dice che se scrivo su un giornale, spero che quello che ho da dire arrivi all'interlocutore, in questo caso (ma quasi sempre nel linguaggio dei politici regionali) viene disatte-
sa. Perché? Perché devo leggere frasi di questo tipo: “…oggi la Basilicata, per giocare fino in fondo le sfide che la modernità porta con sé, avrebbe bisogno di un modello di sviluppo più aperto, dinamico, competitivo”, oppure: “…chiediamo di stare in campo, di affiancarci alle sfide che vivono innanzi a noi.” O ancora: “Come si capisce avanti a noi ci sono temi complessi e sfide tremende…” . Come si vede, (e mi scuso per le estrapolazioni, ma mi premeva dare solo un piccolo esempio dello stile e del lessico), è ricorrente quest'ossessione per le sfide. Ecco, questa è l'unica cosa che ho capito. Come già faceva notare (in un suo pezzo sulla candidatura del Popolo della libertà di Magdi Allam) Luciano Petrullo, pare che il politichese sia ancora praticato solo in Basilicata. Grazie anche alla franchezza, rozzezza per alcuni, di politici come Bossi e Di Pietro, o a certo linguaggio, magari semplificato ma brutalmente
La lunga lettera di Speranza pubblicata ieri dal Quotidiano
chiaro, di chi frequenta le tribune tv, almeno la sostanza del discorso si capisce perfettamente. Invece qui, la scuola pare ancora quella fumosissima e intorcinata di stampo demitiano o doroteo, dove per dire:
“Andiamoci a prendere un caffè”, si usano mille parole e alla fine, questo caffè neanche ce lo pigliamo più perché nessuno ha capito che di questa banalissima, semplice, concreta comunicazione, si trattava.
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POTENZA - I primi fuochi d’artificio. Magdi Cristiano Allam contro il Secolo d’Italia e Fini. Mentre Digilio sbotta alla fine di un convegno a Scanzano: «Se pensa che gli alleati debbano pure portargli il caffè la mattina basta che ce lo dica». Insomma sale la temperatura nel Pdl e tra i due maggiori contendenti alla candidatura di governatore per il centrodestra. Non poteva essere diversamente. Ha aperto l’europarlamentare. «Sono indignato, il titolo è un’indecenza». Questa la reazione di Magdi Allam all'editoriale del Secolo d'Italia. Articolo in cui l’ipotesi di una candidatura dello stesso Allam a governatore della Basilicata per il Pdl veniva fatta a pezzi. L'europarlamentare di origini egiziane ha affidato il proprio pensiero al Corriere della Sera. Quotidiano nazionale di cui è stato vicedirettore. Ma Magdi Allam più che sulle questioni politiche si dice offeso dall'attacco portatogli dal Secolo d'Italia per ragioni legate a pregiudizi razzisti. Infatti al giornalista Emanuele Buzzi dichiara: «Il titolo è un'indecenza, è razzista». Il titolo incriminato è: “Ci mancava
Primo piano 9
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Sull’analisi di Gaetano Fierro confronto a più voci: come potenziare l’offerta futura della regione
Turismo lucano, nuovi orizzonti Un settore in crescita: negli ultimi dieci anni 470.000 nuovi arrivi in Basilicata POTENZA - Low cost, vacanze brevi all’insegna del divertimento, del lusso e della comodità o, al contrario, della tranquillità e della crescita culturale. Nel mondo della globalizzazione, il mercato del turismo si allarga. Quale la collocazione della Basilicata? Lo ha chiesto il direttore del Quotidiano della Basilicata Paride Leporace in apertura della presentazione dell’ultima pubblicazionedel consigliere regionale Gaetano Fierro sul tema. Durante l’incontro, che si è tenuto ieri nell’aula magna dell’università, il giornalista ha girato a rappresentanti istituzionali e personalità intellettuali di spicco della nostra regione, l’interrogativo che Fierro si pone nel libro intitolato “Basilicata tra presente e futuroAnalisi degli itinerari di sviluppo nella programmazione economica regionale”. Il consigliere parte da una semplice domanda: perché il turista dovrebbe scegliere in Basilicata? La risposta necessita di un’analisi. «Quella di Fierro - sostiene la scrittrice lucana Lillina Zaza Padula - è una analisi lucida, rigorosa e appassionata sulle prospettive future della regione attraverso l’offerta turistica. Il progetto della Basilicata come meta turistica trova attivazione nel binomio cultura/natura, intendendo la prima come spazio aperto a tutti e possibilità di miglioramento della qualità della vita. Guardando - continua - da questa prospettiva, la nostra realtà non può rifiutare il dibattito e la partecipazione. Tutti noi dobbiamo attraversare in viaggio la Basilicata per metterlo al servizio della crescita della nostra stessa regione». Il vero viaggio è al centro del dibattito. Quello che porta alla conoscenza, alla scoperta. E il vero viaggiatore è colui che viaggia in nome della comprensione totale, degli altri e di se stessi. Oc-
corre quello «sguardo da falco con cui osservare da un’altra prospettiva», riprendendo l’intervento del professore dell’ateneo lucano Nicola Cavallo. E il viaggiatore ideale, il Goethe lucano dei nostri tempi è Gaetano Fierro, che nel suo viaggio nella Basilicata e tra i modi e le strategie con cui la Basilicata si colloca in questo scenario globalizzato, offre una alternativa alle famose “quattro M” in cui è stato condensato - lo ricorda il consigliere - la proposta della politica regionale in materia di turismo: Matera, Melfi, Maratea, Metaponto. Sarebbero queste le quattro punte di diamante di un territorio che circoscrive i suoi punti forti ai bordi della macroarea interna alla regione. Una macroarea indispensabile per raccontare la nostra Basilicata. Per creare quel mito di una terra a molti ancora sconosciuta e pertanto intrigante e misteriosa. Una macroarea che Fierro suddividein novecomprensori,individuando 17 itinerari diversi. Sono itinerari suggestivi, che rimandano al quel processo di mitopoiesi di cui essi stessi sono portatoti. Sono gli itineraridella neve, del grano e del pane, dei laghi, dei castelli, della pittura, delle città d’arte, solo per citarne alcuni. Viaggi - come li definisce lo scrittore lucano Cappelli nella prefazione al libro che sono piccole indimenticabili avventure dello spirito. La domanda, a chi ha il compito “di fare”, nasce spontanea. «Come coniugare - chiede Leporace, in veste di moderatore del dibattito - il turismo di prossimità e quello di massa che sosta per poche ore nella città di Matera con la proposta?». Si tratterrebbe di coniugare la narrazione del “mito Lucania” al “fare”, al marketing, alle risorse. Per il direttore regionale dell’Apt Basilicata Gianpiero Perri, l’operazione è
possibile. Ed è possibile proprio grazie a un piano turistico regionale in cui “le quattro M” vanno lette come «fotografia del turismo attuale in Basilicata, che gravita attorno a queste località». Perri, infatti, parla di 470 mila arrivi in Basilicata negli ultimi 10 anni con una crescita, rispetto al decennio scorso, intorno alle 100 mila presenze. Tradotto in termini economici, equivale a 2 milioni di euro in più.«La crescita- affermaè dovuta all’aumento solo nel metapontino di 10 mila posti letto negli ultimi 4 anni. L’obiettivo -continua - è dilatare l’offerta organizzando, sul territorio, attrattori che rafforzino il settore partendo dalle mete più consolidate. Necessarie, quindi, sia una narrazione della Basilicata come terra da scoprire, sia una strategia lucida che punti sulla ospitalità». Per dirla con le parole del governatore De Filippo, bisogna cogliere una «nuova idea di “vendita” di questa grande merce che è la nostra regione». Il consigliere Gaetano Fierro e il presidente dell’Apt, Giampiero Perri (foto Mattiacci) Anna Martino
Sono una risorsa ma sfiorano la soglia della povertà. Le proposte della Cia
Misure a favore degli agricoltori pensionati ALMENO il 25 per cento degli agricoltori pensionati lucani è impegnato direttamente nella gestione delle aziende agricole della Basilicata. E’ una caratteristica dell’agricoltura lucana che da una parte testimonia il ruolo ancora attivo della terza età nei campi e dall’altra impone un’attenzione maggiore, specie a livello istituzionale, per dare risposte alla domanda di servizi socio-sanitari e civili adeguati nelle aree rurali. E’ questa l’analisi della Cia, confederazione italiana agricoltori, di Basilicata. Da queste premesse si è sviluppato ieri a Potenza il dibattito della quinta assemblea elettiva regionale dell’associazione nazionale pensionati della Cia. I pensionati
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lucani (complessivamente230mila) che hanno un reddito più basso vivono nelle aree e nei comuni rurali: in media ogni pensionato lucano riceve un assegno mensile di 632 euro in provincia di Matera e di 550 euro in quella di Potenza. Una quota vicino al 28% dei nuclei familiari della nostra regione è considerata sulla soglia della povertà; il 12,8% delle famiglie nel corso dell’anno non ha avuto soldi per gli acquisti di generi alimentari; il 22,6% non si è potuto permettere spese mediche. Dunque per l’Anp-Cia al primo posto – ha ricordato il presidente regionale dell’associazione Giovanni Bulfaro –sono le problematiche relative al potere di acquisto e alle condizioni di vita e, so-
SCORIE NUCLEARI
prattutto, di assistenza socio-sanitaria, dei nostri pensionati sono più gravi nelle campagne. L’assemblea congressuale, pertanto, ha impegnato la Associazione a proseguire le seguenti iniziative per unamodifica dell’attuale normativa pensionistica; per valorizzare l’anzianità lavorativa; per rivalutare le pensioni entro il doppio del trattamento minimo; per aumentare le pensioni di reversibilità; consentire alle donne e ai giovani iscritti alla gestione dei Coltivatori Diretti nel periodo dal 1957 al 1974 di percepire una pensione uguale a quella degli altri iscritti; consentire legalmente la collaborazione occasionale dei pensionati agricoltori all’attività aziendale.
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Il procuratore Pacein commissione Rifiuti. E dal sito del ministero spariscono documenti
Quel rapporto segreto della Cia riaccende i riflettori sull’Itrec POTENZA - Si riaccendono i riflettori sulle scorie nucleari in Basilicata. Non c’entrano le inchieste giudiziarie, né tantomeno ci sono di mezzo nuove dichiarazioni del pentito della ‘ndrangheta, Francesco Fonti. Tutto nasce, nuovamente, dall’attuale procuratore della Repubblica di Brescia, Nicola Maria Pace che, mercoledì scorso, è stato ascoltato dai componenti della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti. Ma non è tanto quanto detto da Pace in commissione a
destare scalpore quanto il fatto che pochi giorni prima della sua deposizione, dal sito web del ministero dell’Ambiente siano improvvisamente scomparsi i documenti riguardanti la valutazione di impatto ambientale. A rilanciare la notizia il quotidiano “Il manifesto”in edicola sabato scorso. Pace, ricordiamo, nel corso degli anni Novanta, quando era in servizio a Matera, indagò per primo sul centro Itrec della Trisaia di Rotondella. Centro dove oggi sono ancora custodite le barre di
uranio della centrale americana di Elke River. Ma non solo. Il centro di Rotondella sarebbe anche stato una sorta di luogo di smistamento per il traffico illecito di scorie nucleari. Quel traffico illecito su cui si è dilungato più e più volte il pentito Francesco Fonti che ha, via via, parlato dell’affondamento delle navi dei veleni e dei fusti di scorie radioattive sotterrate sia in provincia di Matera, sia in Somalia sotto l’autostrada GaroeBosaso. Rotondella, navi af-
fondate, Somalia, “caso Alpi”. Tutto collegato. Ma, come scrive Andrea Palladino su “Il Manifesto”, i laboratori nuclearilucani potrebbero nascondere molte altre storie. E si citano alcuni documenti recentemente declassificati dalla Cia. Documenti in cui si parlerebbe del combustibile nucleare uscito da Rotondella e finito in Iraq attraverso la mediazione del colosso Techinit. Un nome non solodi nonpoco contonel panorama industriale italiano ma che avrebbe un ruolo
La pagina del Manifesto del 22 gennaio dedicata alla “Deposizione shock del Pm sui siti nucleari incustoditi”.
centrale anche nell’impianto Itrec di Rotondella. Alla Techint, infatti, spetterebbe, secondo quanto previsto da un progetto della Sogin,lamessa insicurezzadel-
le barre di uranio di Elke River e conseguentemente del centro che si trova nel Materano. Alessia Giammaria a.giammaria@luedi.it
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24 ore in Basilicata
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Simonetti: «Ora prevalga la popolazione. Wwf: «Il futuro non è il greggio»
Progetto “Inventa Giovani”
Tempa Rossa tra i 280 progetti energetici più importanti del mondo
Autilio elogia Shell e difende il suo operato
VAL D’AGRI - La banca d’affari americana Goldman Sachs ha classificato il giacimento di petrolio e gas di Tempa Rossa uno dei 280 progetti energetici più importanti del mondo, di cui solo 15 localizzati in Europa (14 nel Mare del Nord e quindi solo Tempa Rossa sulla terra ferma). E’ quanto fa sapere la consigliera regionale del Prc, Emilia Simonetti, secondo la quale ora sono destinate a crescere la consapevolezza di Regione e Comuni dell’area Sauro sul valore di una sempre più rilevante risorsa strategica e le aspettative delle comunità locali. E allora, per Simonetti «è ora il momento di smontare il ‘ricatto’ per far valere il punto di vista delle popolazioni interessate che, proprio come quelle dell’Uganda che in questi giorni hanno detto no all’ingresso di multinazionali del petrolio senza garanzie, vogliono convivere con i pozzi del Sauro, il Centro Oli di Corleto che sarà realizzato, proprio come in Val d’Agri con il Centro Oli di Viggiano, anteponendo i diritti alla salute e alla salvaguardia delle risorse del territorio ad ogni nuovo programma estrattivo. Il modello di eco-sviluppo che immaginiamo per la Basilicata dei prossimi anni e che ci vede presente da sempre alle iniziative a fianco della mobilitazione di comitati e organismi popolari – conclude l’esponente del Prc – non può prescindere da come si affronteranno questi temi». «Il destino della Regione non è legato al petrolio, né ai progetti di numerosi impianti che si intendono realizzare sul territorio per produrre le più svariate energie, a biomasse, nucleari, eoliche». A dichiararlo è Vito Mazzilli, presidente del Wwf Basilicata. «La Regione - spiega in un comunicato - ha meno di 600.000 abitanti su un’area molto vasta di 10.000 chilometri quadrati, ha bisogno assoluto di rivitalizzare
«IL programma “Inventa Giovani” promosso dalla Shell rappresenta una nuova opportunità che si aggiunge a quelle che il dipartimento Formazione ha già programmato con l’obiettivo prioritario di concentrare azioni e risorse finanziarie sul problema della transizione alla vita attiva delle nuove generazioni, per contenere il forte disagio sociale della disoccupazione intellettuale». E’ quanto sostiene l’assessore regionale Antonio Autilio, esprimendo un giudizio positivo sull’iniziativa della società petrolifera e sull’imminente apertura a Villa d’Agri di uno specifico ufficiosportello per fornire ogni forma di assistenza ai giovani che intendono avviare un’impresa. «In Basilicata – continua l’assessore –si registra, al termine del percorso di studi, una lunga attesa per l’inserimento al lavoro che, in molti casi, supera i cinque anni. Perciò l’azione che la Regione ha intrapreso è quella di sottrarre questo tempo alla “passività” e di investire nello sviluppo delle competenze professionali e nelle misure di sostegno per il lavoro e la creazione di impresa». L’assessore ricorda poi che a oggi sono stati erogati oltre 2.000 voucher per favorire la partecipazione a master universitari «e non - specifica - a dottorati di ricerca, sia in Italia che all’estero, che il Progetto Mobidik per favorire la mobilità geografica individuale ha consentito a 65 giovani lucani di seguire corsi di dottorato, Autilio sottolinea le occasioni offerte dal Catalogo Regionale di Alta Formazione per un numero complessivo di 30 corsi». Nello specifico dell’autoimpiego, attraverso il Programma Gel (giovani eccellenze lucane) sono stati avviati ad esperienza di ricerca 64 giovani ricercatori lucani mente il Patto Formativo Locale denominato della filiera cultura e turistica della Regione punta alla formazione di 50 imprenditori che operano nel settore e di 180 nuove figure professionali».
Interventi per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani
Tempa Rossa
la sua agricoltura, il suo turismo, l’artigianato locale. Tutto questo è legato indissolubilmente al territorio, il quale se verrà occupato da impianti petroliferi, da centrali nucleari, da enormi impianti a biomasse come quella del Mercure, da siti di stoccaggio di scorie radioattive (Itrec di Rotondella), da parchi eolici, non avrà nessuno sviluppo sostenibile e non assicurerà una migliore vita ai suoi abitanti». Il Wwf Basilicata, nel recente incontro dibattito che si è tenuto a Villa d’Agri, sul petrolio e monitoraggio ambientale che ha visto a confronto cittadini e istituzioni, ha esibito e illustrato i dati del monitoraggio del centro olio nell’ultimo anno, ponendo nella relazione di apertura delle precise domande in ordine allo stato
del monitoraggio delle attività petrolifere in Val d’Agri; alla mancata realizzazione dell’accordo di programma del 1998 che prevede la creazione, a spese dell’Eni, di una rete completa di monitoraggio del petrolio da gestireda partedella RegioneBasilicata; alla eventuale connessione tra l’aumento delle malattie respiratorie, circolatorie e tumorali in Valle e l’estrazione del petrolio e suo stoccaggio e prima raffinazione nel Centro olio di Viggiano. «Le domande – si legge nella nota inviata dal presidente del Wwf - sono state rivolte a tutti gli enti interessati al controllo e gestione del territorio, cioè la Regione Basilicata, l’Arpab che è l’ente ufficiale addetto al monitoraggio di queste attività, l’Agrobiosche èl’ente di ricer-
L’INTERVENTI
Salute e monitoraggio
Petrolio, occupazione e riparto fondi Questi i temi di cui deve occuparsi la politica di MIMMO MASTRANGELO DOPO l’ennesimo incidente al Centro Oli di Viggiano, la discordia posta sull’eventuale inquinamento ambientale da associazioni, liberi cittadini e, finalmente, con determinazione da alcune amministrazioni (vedi Grumento Nova ) non può assolutamente prescindere da altre due questioni. La prima attiene alla priorità di andare a rivedere l’accordo di programma tra Stato, Eni, Regione (e comunità del Programma Operativo Val D'Agri) dal momento che il costo del greggio al barile non è più quello di qualche anno fa e che non si può più giustificare che comuni come Viggiano, Grumento Nova e Calvello gestiscano in autonomia una barca di denaro (che non si sa nemmeno come spendere) e tutti gli altri Enti del territorio rimangano nelle difficoltà di chiudere i bilanci ed assicurare i minimi servizi ai cittadini. L'altra questione è tutta operaia. Non si può più continuare a tollerare che giovani e famiglie della Val D'Agri partano per
ca di queste attività, all’Eni che estrae ilpetrolio egestisce ilCentro olio, alle istituzioni provinciali ecomunali che,essendo state elette dal popolo sono la loro la rappresentanza, e devono preoccuparsi, al pari di noi associazioni, di quello che avviene sul territorio di loro competenza come compito istituzionale, obbligo politico e sensibilità personale. La partecipazione è stata enorme, molto di più del previsto e prevedibile in questi casi; è stato un segno di fiducia dei cittadini nell’organizzazione ed innanzitutto nelle tematiche che sono state esposte correttamente ed in modo chiaro e comprensibile». Anche il consigliere regionale del Prc, Emilia Simonetti, è intervenuta sulla questione, dicendo: «Adesso che
non più ritornare nella terra natia, mentre al Centro Oli (e nel suo indotto) c'è un continuo via vai di maestranze che arrivano da fuori regione senza poi sapere se siano state assunse per competenze o raccomandazione. Si è sempre detto che nelle attività del Centro Oli si chiede (almeno sulla carta) la professionalità di chi vi deve lavorare, bene se è questa la priorità si “incantieri” il dovuto processo di formazione e si metta a lavoro la gente del posto. La quale, una volta occupata, gli si venga garantito anche il cosiddetto contratto di sito, per evitare che nel momento in cui un'azienda che si aggiudichi i lavori di una nuova gara d'appalto non mandi a casa chi aveva lavorato con la precedente ditta appaltatrice… Sono queste (o almeno si presuppone) le problematiche di cui la politica regionale dovrebbe occuparsi o parlare, altro che gli accordi di nuove coalizioni o le sciocchezze dell'integralismo d'importazione di Cristiano - Magdi-Allam. regione@luedi.it
Belisario chiede interventi al Governo «E' ORA di smetterla: i cittadini sono stanchi di aspettare senza saper nulla. Nonostante gli accordi, nonostante le norme di legge, nonostante i reiterati appelli, anche personali, volti ad ottenere rassicurazioni concrete, nè la Regione nè gli altri organi di controllo locali finora hanno soddisfatto le attese degli abitanti della Val d’Agri e delle zone limitrofe. Chiederò al Governo e in particolare ai ministri competenti di intervenire al più presto per far sapere se esistono tutti i controlli e le disposizioni atti a garantire la salute dei cittadini». Lo ha detto – secondo quanto riferito dall’ufficio stampa – nel corso del convegno “Petrolio e monitoraggio ambientale: cittadini e istituzioni a confronto”, che si è svolto a Valle d’Agri, il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, il quale ha sottolineato come da tempo stia combattendo per un miglioramento della qualità della vita in Basilicata, «che non è di certo avvenuto malgrado le consistenti estrazioni petrolifere realizzate negli ultimi anni dal sottosuolo della regione».
PRECISAZIONE Operazione “Terra promessa”
Dichio Vivai è estraneo ai fatti L’AMMINISTRATORE unico dell’azienda agricola Dichio Vivai, Giovanni Dichio, precisa che, in seguito, alla notizia divulgata relativo all’arresto dei fratelli Dichio di Montescaglioso, titolari dell’azienda agricola sita in Bernalda per sfruttamento di immigrati, si è determinato un caso di omonimia con l’azienda agricola Dichio Vivai sita nello stesso comune di Bernalda e di proprietà dei fratelli Dichio di Montescaglioso. Il caso di omonimia ha determinato un notevole disagio all’azienda in termine di immagini e di rapporto con il territorio e le istituzioni. Si precisa quindi che l’azienda Dichio Vivai è completamente estranea ai fatti di cronaca.
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Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Segreteria e rsu Sata a confronto sulla strategia presentata dal Lingotto al Governo
Uilm boccia il piano Fiat «Mancano gli obiettivi di ripresa e sviluppo. Il Governo esca dall’ambiguità»» MELFI - Un piano incompleto, perché indirizzato al solo superamento della crisi e non allo sviluppo del settore. La segreteria della Uilm di Potenza e la rsu della Fiat Sata di Melfi che si è riunita presso la saletta sindacale dello stabilimento si è così espressa sul piano industriale 2010/2011 presentato dal Lingotto a Palazzo Chigi, lo scorso 22 dicembre. Un piano da bocciare - secondo la Uilm - perché rimanda di fatto gli obiettivi ripresa e sviluppo al 2011. La Uilm, inoltre, giudica negativamente la decisione della Fiat di chiudere il sito di Termini Imerese e il suo disinteresse a mantenere una attività produttiva. La Uilm si dice disponibile a creare le condizioni perché si producano
più auto a costi competitivi a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali nel nostro paese. I metalmeccanici della Uil, inoltre, ritengono necessario che il Governo esca dall’ambiguità, facendo una scelta industriale di sviluppo del settore auto in Italia con interventi strategici che siano estremamente importanti per l'economia del Paese. Il sindacato ritiene indispensabile che la Fiat continui a mantenere in Italia la produzione della nuova “Ypsilon”. Ma perché questo si realizzi la Uilm reputa indispensabile ed indifferibile che anche il nostro Governo individui degli interventi a sostegno del settore in questione,
possibilmente in un contesto europeo, ma, se ciò non fosse possibile, esso dovrà sostenere con provvedimenti mirati la più grande economia del nostro Paese. La Uilm individua come provvedimenti necessari la ricerca e l’innovazione: occorre stanziare delle risorse per sostenere la ricerca di nuove tecnologie per un basso impatto ambientale e per la sicurezza. Per quanto riguarda l’accesso al credito, la possibilità per piccole, medie e grandi imprese di accedere a finanziamenti a tasso agevolato intervenendo sugli istituti di credito e con eventuale garanzia pubblica. Rispetto agli incentivi, agevolazioni e incentivi per l'acquisto di vei-
coli a minor inquinamento. Mentre, rispetto agli ammortizzatori sociali, la previsione di aumentare le risorse istituendo aiuti a favore dei lavoratori e delle loro famiglie coinvolti da Fiat Sata lunghi periodo di cigo, cigs, moblità e formazione. Il sindacato propone di d estinare delle risorse per la formazione da praticare nei periodi “intermittenti”di non lavoro, adeguando così la professionalità dei lavoratori al cambiamento del comparto necessario ad “agganciare”la potenziale ripresa. Infine ribadisce la necessità di aprire un tavolo nazionale, con Governo e Fiat, e, a livello rerritoriale
tra Regione e Indotto Acm per monitorare l’esito delle soluzioni individuate ed eventualmente per modularle alle esigenze sopravvenute. La Rsu di stabilimento, infine, si attiverà nei prossimi giorni tra i lavoratori, distribuendo la modulistica, per avviare la vertenza per la non copertura economica da parte di Fiat delle festività natalizie (vigilie giorni 24 e 31 dicembre 2009) .
Spaccio, nuovi interrogatori di garanzia dopo i 18 arresti della Squadra Mobile
Grumento Nova
Donne pusher on line
Dieci milioni per valorizzare il patrimonio artistico storico
Così operavano sul mercato le regine della droga di Matera MATERA - Ancora bocche cucite per le “regine della droga”. Ieri, davanti al pm Valeria Farina Valaori, durante l’interrogatorio di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Vincenzo Angelastri, Domenico Bitetti, Pasquale Rocco Cici, Shkelzen Mana, Giovanni Monacelli, Vito Rondinone e Luciano Rondinone. Per Eustachio Nicoletti (con un solo capo di imputazione), titolare di un’attività commerciale, il pm ha dato parere favorevole agli arresti domiciliari con l’autorizzazione al lavoro. In tutto, sono diciotto le persone finite in carcere con l’accusa di concorso in spaccio continuato. Per quattordici persone, invece, sono stati disposti gli arresti domiciliari. L’operazione “Scacco alle regine”, terminata nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, è stata condotta dalla Squadra mobile della questura di Matera. Le indagini hanno permesso di accertare che a febbraio 2008, dopo l’operazione Reset, mogli e sorelle di uomini tratti in arresto, decisero di prendere in mano la rete dello spaccio. Continuando ad avere contatti con mariti e conviventi detenuti, le otto donne non si sono perse d’animo, occupando i ruoli di comando e gestendo con determinazione i pusher della zona. Non esitavano ad esigere anche con modi bruschi il pagamento della droga da coloro che l’acquistavano, esercitando pressioni dirette e minacce pesanti. Innovativo, poi, il modo di coordinare l’attività di spaccio. Spesso gli “ordinativi” di cocaina, eroina e hashish avvenivano tramite mail e sms. Secondo gli inquirenti il senso di impunità ha portato a fare richieste anche
esplicite utilizzando la posta elettronica per comunicare con fornitori e acquirenti. Per vendere sul momento la sostanza stupefacente, i pusher effettuavano “giri” nei locali e nei luoghi frequentati dai tossicodipendenti. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati, oltre alla cocaina, notevoli quantitativi di eroina, che conferma il ritorno all’uso diffuso dell’eroina nel territorio lucano. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
L’arresto eseguito dagli uomini della Squadra Mobile di Matera
BREVI VALORIZZAZIONE SUINO NERO
BILANCIO FIDAS: CRESCONO LE DONAZIONI
Viti insedia un gruppo di lavoro
3.014 le sacche raccolte nel 2009
UN gruppo di lavoro che entro febbraio elabori un progetto per definire strategie di valorizzazione del suino nero, razza autoctona pregiata dalla quale si ottengono salumi di alta qualità. Il gruppo è stato insediato venerdì scorso dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, che ha presieduto nella sede del dipartimento Agricoltura un incontro con funzionari regionali, rappresentanti di Alsia, Facoltà di Agraria dell’Università di Basilicata, Associazioni provinciali allevatori (Apa), Comune di Tricarico, Comunità Montana Medio Basento, tutti inseriti nell’équipe di studio. Nel progetto dovranno essere tracciate le linee di caratterizzazione genetica oltreché del prodotto trasformato, in modo che quest’ultimo possa essere immesso sui mercati. Per quanto riguarda, invece, l’incremento della razza, che grazie ad un progetto di rilancio avviato due anni addietro da Alsia, Apa, Università di Basilicata e Comunità Montana Medio Basento, ad oggi conta circa 120 riproduttrici.
SONO state 3.014 nel 2009 le sacche di sangue raccolte dalla Fidas di Basilicata, con un incremento del 17 per cento rispetto all’anno precedente. Lo ha annunciato oggi, a Matera, il presidente regionale della federazione donatori di sangue, Paolo Ettorre. Il risultato è stato raggiunto «grazie alla disponibilità» di circa quattromila iscritti, che hanno consentito di raccogliere anche 193 sacche di plasma. Le prime donazioni sono state 415 e i nuovi iscritti 620 con sei nuovi gruppi Fidas istituiti nei settori delle forze dell’ordine e del volontariato. Ettore, illustrando gli impegni per il 2010, ha aggiunto di voler consolidare il numero delle donazioni sino a raggiungere quota 3.300 e quelle per la raccolta in aferesi fino a 300 unità. «Intendiamo contribuire – ha spiegato Ettorre – a costruire la rete dell’associazionismo, necessaria a far funzionare il volontariato lucano e iniziative mirate per i giovani, vero serbatoio di idee e non solo di sangue. Vogliamo, infine, attuare progetti che portino a far vivere i borghi e le piccole comunità spesso dimenticate». La Fidas attiverà nei prossimi giorni una campagna con manifesti tematici che invitano a non abusare di alcol e a migliorare gli stili di vita».
GRUMENTO NOVA - La Sovrintendenza per i Beni e le Attività Culturali e Paesaggistiche della Basilicata attuerà un progetto sperimentale di valorizzazione storica e culturale degli scavi archeologici di Grumentum con l’utilizzo di ricostruzioni virtuali. Il totale delle risorse destinate al progetto è di 1,8 milioni di euro. Il Comune di Grumento Nova attuerà invece un progetto di valorizzazione multimediale del Castello che condurrà il visitatore al centro di un’esperienza percettiva ambientata nei meandri della storia. Il totale delle risorse destinate al progetto è di trecento mila euro. Il Comune di Santarcangelo provvederà alla realizzazione di un museo multisensoriale che avrà sede nel monastero di Santa Maria d’Orsoleo nelle cui sale prenderanno vita l’antica storia sacra e l’esperienza umana e spirituale dei monaci . Le risorse destinate sono pari ad 1,8 milioni di euro. L’Azienda di Promozione Turistica si occuperà infine del coordinamento dei progetti e della redazione dello studio di dì fattibilità di un Parco ludico che proporrà un viaggio al centro della terra e che sorgerà nell’ex area “Pantanello”. L’intervento sarà realizzato prendendo spunto dal progetto del “Futuroscope” uno dei parchi multemediali più evoluti di Europa che ha sede in Francia, a nord di Poitiers. Il totale delle risorse destinate al progetto è di 10,5 milioni di euro. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha sottoscritto venerdì mattina a Grumento Nova, alla presenza dei sindaci dell’area, le convenzioni per l’affidamento degli interventi di valorizzazione turistico – culturale ed ambientale per la Val d’Agri che saranno realizzati nell’ambito del “Programma Operativo Val d’Agri – Melandro –Sauro –Camastra”.
Opere pubbliche, soddisfatto Loguercio: «Strumento fondamentale per il sistema economico»
L’importanza del nuovo prezziario POTENZA - «Il nuovo prezziario regionale rappresenta il conseguimento di un importante obiettivo programmatico del governo regionale, impegnato nelle politiche anticicliche in un momento di particolare e straordinaria crisi socio – economica». E’ quanto afferma il capogruppo del Psi in Consiglio regionale, Innocenzo Loguercio, a parere del quale «garantire, infatti, uno strumento tecnico ed economico di tale valenza costituisce un tassello fondamentale per la sostenibilità del sistema economico - imprenditoriale e del mondo del lavoro». «La stesura del documento – affer-
ma ancora Loguercio - è la conseguenza di un'azione politica ed amministrativa fortemente voluta dal governo regionale di centrosinistra, attesa da troppo e lungo tempo, che si è potuta concretizzare grazie ad un laborioso, proficuo e concertativo impegno tra le qualificate professionalità dipartimentali e i rappresentanti delle associazioni di categoria. Quindi, si tratta di uno strumento operativo, innovativo nel metodo e nel merito, capace di contemperare le legittime aspettative delle categorie professionali e datoriali con le tutele e la sicurezza dei lavoratori. Il tutto attestando particolare attenzione a settori al-
tamente tecnologici ed innovativi». «Poter disporre di un prezziario aggiornato e completo – conclude Loguercio - consente sicuramente alle imprese regionali di poter accedere alle molteplici opportunità offerte dai bandi regionali, fronteggiando un'evidente invasione di imprese che poco hanno a cuore lo sviluppo e la tutela ambientale regionale e che sono interessate più a manovre finanziarie che al completamento delle opere e alla salvaguardia del territorio. Con la presentazione del prezziario regionale, dunque, avremo sicuramente più opere completate e meno sofferenze per le imprese lucane».
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Sincera SÌ ma birichina di ANTONELLA CIERVO
mmagine che si ferma e resta indelebile nella fantasia collettiva. Il tubo catodico, però, sa essere talmente crudele da imporre troppo spesso l’immobilità del personaggio, dell’icona. Non così per Rosalba Pippa, in arte Arisa volto-simbolo della lucanità ingenua e leggera che, dopo aver spopolato nell’edizione 2009 del Festival della Riviera dei Fiori, torna nel 2010 in una veste che ne ricama un volto e una fisionomia imprevedibile. Ancora una volta. La sincerità del volto tondeggiante e degli abiti a palloncino, lascia oggi spazio ai ricci e capricci dell’artista che descrive il passaggio come un itinerario che segue anche gli approfondimenti di un percorso artistico. Il riferimento, in molte interviste, è alle atmosfere musicali degli anni Quaranta e Cinquanta e il titolo del brano sanremese la dice lunga, “Malamorenò” (leggere ogni parola a se’, ndr.) ricalcato ma solo in parte sull’omonima canzone del 1943 cantata da Linda Termini. Il nuovo volto di Rosalba-Arisa, ha dunque i numeri della contemporaneità nella misura in cui questa icona-fumetto sa esserlo: prendendo spunto dalla vita di tutti i giorni ma leggendola con l’ironia e il distacco di chi difende la propria ingenuità. Non si fa illusioni affrontando il palco di Saremo, ammettendo che una parte della sacralità tradizionale si è persa e che mancano personaggi come Mina o Lelio Luttazzi. Ma tant’è...non c’è bisogno degli occhiali rosa per guardare al mondo con ottimismo. Basta sentirsi un po’ Arisa nell’animo... a.ciervo@luedi.it
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Musica e immagine Ecco il nuovo volto di Arisa riccioli al posto del caschetto
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Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
SU la maschera!
La tradizione Il Domino di Lavello a tradizione carnascialesca lavellese è sempre viva nella comunità locale e mai come in questo periodo si rilancia in modo civile ed organizzato con musica, canti, balli, “festini” e attraverso la sua maschera tipica, il domino. Assessorato alla Cultura, Pro loco “Florindo Ricciuti” e popolazione tutta sono alla ricerca della riproposizione di un avvenimento radicato a Lavello e che coinvolge tutta la popolazione in una ritualità di festeggiamenti che sono noti da diverso tempo anche nel circondario del Vulture Melfese con afflusso di utenti da Basilicata, Campania e Puglia. Le strade di Lavello invase da gruppi mascherati con la tipica maschera lavellese, il domino con un garante chiamato conduttore (vestito normalmente senza maschera), che era la persona che garantiva per il gruppo e all'interno dei luoghi dove si ballava, i festini, ogni sabato con l'entrata di Carnevale e in occasione della Pentolaccia (domenica dopo le Ceneri) rappresentano uno spaccato di folclore e di usanze uniche. Già la maschera lavellese, il domino affonda le sue origini lontane in un misto di sacralità, devozione e simbolo di allegria e baldoria. Il suo caratteristico tessuto in stoffa di raso prevalentemente di colore rosso (che stava ad indicare il ceto popolare di appartenenza di chi lo indossava) era un saio che ricopriva tutto il corpo con un cordone in vita. Poi c'era anche annesso un cappuccio di egual colore e una maschera di stoffa per coprire il volto. Inoltre il figurante mascherato era dotato di una sacca sempre intonatacon ilcolore deldomino dove c'erano dolciumi vari, tra cui soprattutto caramelle da donare in modo particolare a chi si prendeva a ballare nei luoghi esclusivi della festa, cioè i festini. I colori naturalmentedei domini potevano variare a seconda di chi li indossava specialmente per il ceto sociale di appartenenza e variavano dal colore azzurro al verde, al nero, eccetera. Secondo alcune fonti il costume carnevalesco lavellese prende le mosse per la sua esistenza e foggia da un consuetudinario costume della Confraternita della Buona Morte esistente presso la chiesa dell'Annunziata di Lavello e ricalca lo stilema dei confratelli che usavano un abbigliamento formato da un saio con cappuccio per le loro processioni e manifestazioni religioso-sacrali. Ora Lavello con lo slogan “Fai più bello il Carnevale di Lavello”lancia un messaggio che va anche al di là del semplice rituale localistico delle mascherate per aggregare cittadini, visitatori, curiosi ed amanti del ballo. Il sangue lavellese è irrorato in una sua percentuale considerevole di musica, canzoni, balli e la tradizione ne è una fiera testimonianza. La quadriglia poi, un ballo caratteristico è il tratto distintivo di questo festeggiamento musicale, oltre natu-
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ralmente ai balli lisci e lenti. In passato proprio in queste circostanze arrivavano i colpi di fulmine per innamorarsi e cercare l'anima gemella. Ma il trasporto del sabato sera colpisce ancora adesso in maniera immancabile e lo sciamare dei gruppi mascherati per la cittadina lavellese è visto come un fatto di curiosa festa ed allegria. Ma il Carnevale di Lavello è anche un modo per incontrarsi e socializzare e a questo scopo per rinverdire la tradizione sì ma anche sani principi di comportamento, di rispetto e di regole ha fatto in modo da spingere il Comune di Lavello in collaborazione con le forze dell'ordine presenti sul territorio a regolamentare questa tradizione. Difatti per una questione di ordine pubblico tre sono i passaggi obbligati per adempiere a queste sane regole di trasparenza: la registrazione dei festini, un numero congruo di invitati e la registrazione dei conduttori delle maschere. E l'assessore alla cultura, Franco Finiguerra anche per quest'anno ha voluto promuovere un concorso per premiare il festino e il gruppo di maschere più caratteristici. Insomma una mobilitazione generale per far sì che uno dei capisaldi della tradizione lavellese non si affievolisca e che il domino si affermi come maschera al pari e al rango di tante altre disseminate in un lungo e in largo per l'Italia. Il volume di Antonio Torelli “Lirica del Carnevale mascherato lavellese” e poesie ed aneddotica sul popolare festeggiamento carnascialesco che ha coinvolto studiosi, lirici, appassionati e tanti lavellesi porta approfondimento e chiarimenti su questa tradizione locale. Un tempo lo si festeggiava non solo ogni sabato dopo il 17 gennaio (entrata ufficiale del periodo carnevalesco) ma anche il giovedì e i domini il più delle volte si affittavano perché averne uno di proprietà era già un lusso per i budget dell'epoca che riversavano le risorse finanziare sull'acquisto di caramelle e dolciumi come anche di carbone o altro di irriverente da offrire a seconda delle circostanze comunque sempre nell'ambito della goliardia e dell'usanza. Il festino poi era ed è il luogo dove si balla, si suona, si canta, si mangia e si consuma quel rituale dell'accoglienza e della socializzazione che apre i cuori dei lavellesi in maniera eccelsa e genuina.
Gruppi di maschere per le vie di Lavello e immagini che confermano la tradizione che la comunità non vuol perdere
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Il rigore di Floriano Del Zio al suo mandato parlamentare nel 1893
Nell’Italia corrotta «in austera
POVERTÀ» di FRANCO CACCIATORE
o sceneggiato televisivo “Lo scandalo della Banca Romana del 1893”, andato in onda su Rai Uno, ha riaperto una pentola di un'Italia coinvolta in uno scandalo, che ci riporta a tempi più recenti, per intenderci quelli di Tangentopoli. E mentre questo avveniva, nel Parlamento di quell'epoca agiva un deputato e poi senatore di Melfi, rinunciando ad incarichi e quant'altro, e vivendo, come scritto nella stele del monumento, eretto nella sua città, «in austera povertà». Gli avvenimenti di quell'epoca sono di un'impressionante similitudine con quelli del recente “mani pulite”. L'evento è ben narrato in un libro edito nel 1993 da Mondatori, a firma di Enzo Magrì, da un titolo quanto mai esplicativo: “I ladri di Roma. 1893, scandalo della Banca Romana - Politici, giornalisti, eroi del Risorgimento all'assalto del denaro pubblico”. A questi vi è da aggiungere anche prelati, perché quell'istituto bancario, altro non era che l'ex Banca dello Stato Pontificio. Il tutto parte da un'inchiesta del 1889, promossa dal Ministro dell'Agricoltura, Miceli, ed affidata al senatore Alvisi, che diede risultati contraddittori ma certamente preoccupanti, per riscontrare un disavanzo di nove milioni di lire, reintegrati in fretta, ed addebitati ad “imperizia” degli inquirenti. Al Governo si opposero a proseguire le indagini. Ma prima della sua morte, avvenuta nel 1892, Alvisi confidò ad amici i risultati dell'inchiesta, resi noti nello stesso anno. La Banca Romana, ai 60 milioni autorizzati, aveva emessi biglietti di banca per 113 milioni di lire, incluse banconote false per 40 milioni, emesse in serie doppia. Si propone ancora un'inchiesta parlamentare. Si oppone il presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti, che affida invece l'inchiesta al presidente della Corte dei Conti, Martuscelli, che altro non può fare che rilevare le gravi irregolarità. Questo porta all'individuazione di centinaia di imputati, fra cui ben 22 parlamentari. La situazione è complessa. I primi ad essere arrestati sono il Governatore della Banca Romana, Tanlongo e il Direttore Lazzaroni, che non reggerà all'accusa e si toglierà la vita. Da parte sua Tanlongo, come si direbbe oggi, collabora con la Giustizia, ed afferma di aver dato cospicue somme a parlamentari e primi fra tutti ai Presidenti del Consiglio, Giolitti e Crispi. Purtroppo il processo che ne seguì si concluse con nulla di fatto. Tutti gli imputati furono assolti e si disse per non creare “ingiustizia”, per essere tutti i parlamentari coinvolti, coperti da immunità parlamentare. Giolitti fu costretto a dimettersi e ripararsi per qualche tempo all'estero, in Germania. Al Governo ritorna Crispi. Ebbene in questo periodo così turbolento, con una vera girandola di milioni intascati da uomini politici a tutti i livelli e dirigenti di banca, agisce Floriano Del Zio, patriota (aveva proclamato, nel 1860, quale Commissario Zonale, nella cattedrale l'Unità d'Italia) e filosofo (hegeliano convinto ed insegnante in Licei e Università d'Italia), eletto, a largo plebiscito, deputato nel 1865. Ed egli sedendosi sugli scranni parlamen-
L
Durante lo scandalo della Banca Romana con un giro vertiginoso di milioni che coinvolgeva Giolitti e Crispi il politico lucano si batteva per la ferrovia nella Regione
tari di Palazzo Vecchio, dell'allora Capitale d'Italia, Firenze, dirà: «Ho preso il mio posto lontano dai due poli della estrema destra e dell'estrema sinistra, perché solo così io potrò seguire liberamente il moto dei partiti parlamentari, e appoggiar sempre e soltanto il più ragionevole». Nel suo lungo iter parlamentare, sino al 1880 per il collegio di Melfi, allorquando sarà eletto al suo posto Fortunato, e poi in quello di Tricarico, dove la sua candidatura sarà invocata da illustri personalità, proseguirà il suo impegno per Roma Capitale e intra-
prendendo una durissima lotta per la realizzazione della linea ferrata nella regione lucana. Un impegno che andrà dall'anno della sua elezione sino al 1897, quando si realizzerà l'ultimo tratto della ferrovia Ponte S. Venera - Potenza, quello da Rionero al capoluogo, avendo, in questo rush finale, dalla sua parte, Fortunato. A procrastinare la realizzazione della ferrovia lucana, con tanti impegni e promesse non mantenute, che molto amareggiarono Del Zio, fu sempre addotta, da chi aveva il potere, la motivazione mancanza di fondi. E
purtroppo la ferrovia si realizzò con un vero baratto, che rese furioso il parlamentare, alla sua scoperta, l'esproprio del bosco di Monticchio, per l'approvvigionamento del legname necessario alla linea ferrata italiana. E lui che aveva dichiarato di essere al disopra delle parti, quando costatò che le sue aspettative erano tradite dai governi di destra, pur di venire incontro “ai disagi in cui viveva la gente lucana”, nel 1876 contribuì alla conquista del potere da parte della Sinistra. Con quanta amarezza Del Zio avrà poi appreso dello scandalo della Banca Romana? Egli pur vivendo in condizioni economiche di estremo disagio (all'epoca non esisteva emolumento alcuno per i parlamentari), «rinuncerà sempre a cariche governative o qualsiasi altro incarico, nel quale poteva intravedersi il profitto». E nel 1891 giungerà a rinunciare alla nomina di senatore a vita, che accetterà solo dopo un duro telegramma dello stesso proponente, il Ministro dell'Interno, Nicotera, che comunicherà di ritenere la decisione di Del Zio, come “offesa personale”. A portarlo all'accettazione anche le sollecitazioni di Fortunato, che “Don Floriano”, come lui lo chiamava, aveva eletto suo “figlio spirituale in politica”. Oggi Del Zio è pressoché sconosciuto in Italia, al contrario di quei parlamentari e governanti, coinvolti nello scandalo della Banca Romana, che in molte città d'Italia hanno strade, piazze e parchi a loro intitolati. Solo a Melfi, all'indomani della sua morte, avvenuta a Roma il 1914, si volle l'intitolazione di una strada e l'erezione di un momento, al quale contribuì in modo rilevante il Re Vittorio Emanuele III. Ma anche nella sua città natale oggi il ricordo di Del Zio è labile e sono in molti ad ignorare le sue virtù intellettuali e morali. E' forse questa, la sorte dei giusti e degli onesti?
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«Il melograno di idee seppellisce il cuore»
L’intervento 19 gennaio 1969 la morte di Jan Palach
Il testo teatrale intitolato “La vestizione” fu presentato nel 1970 e affronta la tragedia di Jan Palach con una chiave di lettura che la paragona alla liturgia utilizzata dalla chiesa, appunto, nella fase di preparazione dei sacerdoti. Nei dialoghi è richiamato il valore della protesta, la scelta che condusse Jan Palach alla morte. Ne pubblichiamo, di seguito, alcuni passi.
L
di ANGELO LUCANO LAROTONDA Praga il diciannove gennaio del 1969 il ventunenne studente di filosofia Jan Palach morì. Aveva il corpo tragicamente ustionato. Il filmato che lo mostra nel letto d'ospedale dopo la tragedia, è stato finalmente reso pubblico due anni fa dopo essere rimasto per trentasette anni negli archivi segreti della polizia, quella stessa che aveva sistemata sotto il letto un registratore per fissare ogni parola che egli avesse detto. E' impressionante vederlo carbonizzato. E' impressionato sentire la sua voce che risponde alla domande di una giornalista della TV ceca sul perché egli si fosse dato fuoco tre giorni prima in piazza San Venceslao, la principale della città. Con voce decisa Jan riconferma il suo amore per la libertà. Il suo amore per la dignità della persona. Si era dato fuoco per richiamare l'attenzione del mondo sulla repressione attuata nel suo paese dai carri armati del Patto di Varsavia entrati in Cecoslovacchia il 20 agosto del 1968. Erano lì per reprimere il tentativo di creare un “socialismo dal volto umano”. Lo aveva iniziato a fare Alexander Dubcek, segretario generale del Partito Comunista Cecoslovacco. Egli voleva allentare la presa politica di Mosca sulla propria nazione ed introdurre nuove leggi che riducessero il potere autoritario del Partito. La sua politica riformatrice era stato chiamata “Primavera di Praga”. Il 25 gennaio si svolsero i funerali di Jan, Lo seguirono in duecentomila. In silenzio. Il mondo intero guardò attonito a Praga in quei giorni. L'anno dopo scrissi una piece teatrale partendo da una riflessione: l'opera di sacrificio compiuta da Jan Palach non andava considerata come un gesto individuale bensì come dramma della libertà collettiva. La dignità umana del popolo sottomesso, umiliato dall'aggressore, era stata riscattata dal sacrificio totale del giovane. Nato come persona privata, egli si era bruciato dando al suo gesto il valore di simbolo universale. Ciò vuol dire che la sua morte lo aveva rivestito di una duplice personalità morale: quella di campione di libertà e di apostolo della dignità umana al cospetto del mondo. La sua morte andava pertanto considerata come atto di mediazione ontologica tra il suo Spirito - in opposizione ad ogni condizionamento - e l'idea di Libertà - volta al bene comune. iedi alla 'piece' la forma di trittico in tre pannelli. Per caratterizzarla scelsi il paradigma dell' azione liturgica compiuta da ogni sacerdote prima di celebrare il sacrificio della messa: la vestizione degli paramenti sacri per il rito. Sono indumenti dal valore simbolico. Per questo diedi alla piece il titolo de “La Vestizione”. Jan nella piece indosserà un abito di colore bianco, il quale rinvia, sul piano liturgico, al significato simbolico della verità e dell' innocenza priva di influssi e turbamenti propria dell'età delle origini e come meta ultima dell'uomo purificato. La presentazione del lavoro avvenne a Venezia nel 1970 durante un Seminario sul tema “La tragedia del testo al palcoscenico”nel corso di aggiornamento per docenti di Scuole Medie Superiori. Venne poi ripresa nello “Studio di arti sceniche" in via della Lungara a Roma nel 1971.
A
La vita per un
IDEALE
Le immagini della sua agonia sono state rese note dalla Polizia dopo 37 anni
polo. / Piange di notte, non c'è chi la consoli. / Tutti i suoi amici l'hanno tradita / si sono dileguati come nebbia. / Le strade sono silenziose come a lutto, i suoi nemici sono sicuri. / Essa è caduta in modo sorprendete / ed ora non c'è che la consoli. POETA: L'invasore ha scavato una fosse alla nostra vita. JAN: Ora è nostro l'affanno di una pena. / Grande, immensa, alta. / Grande come un sogno. Feroce come le notti. / Vecchia e fredda come le pietre della nostra città. SACERDOTE [porge a Jan la cravatta, rossa]: Prendi, ponila al collo, / il martirio, espresso dal colore, / acquisterà a te che accedi al sacrificio, / il ricordo sempiterno. POETA: Offri in olocausto la nostra umanità / umiliata, avvilita, offesa. SACERDOTE: La tua morte è vita vivificante / che Dio non può non accogliere. / Fu suicida Sansone, fu suicida Giuda / eppure le Scritture distinguono la loro morte. POETA: Soltanto colui che della notte / conosce le ombre senza aver paura / può sollevare i veli della morte. / Soltanto colui che del giorno / conosce la luce gialla senza rimanere accecato / può aprire i suoi occhi ai misteri della morte. SACERDOTE [porge a Jan la giacca bianca]: Eccoti completo nel tuo abito / come tunica di giocondità / e indumento di letizia. POETA: Non senti il profumo del sole? / Il sole! Tanto grande da riempire tutto il buio dei tuoi occhi / con il giallo opaco dei suoi riflessi caldi. / Non senti la discrezione del silenzio che ti allontana / dall'agonia dei tramonti, / dalle corolle sfiorite che appassite / cadevano fredde nei riflessi della tua vita? / Tuo è l'ardire di scacciare il vecchio cavaliere / nero di luna e bianco di morte / venuto con mille trombe e senza argenti / per le vie della città / a scandire l' angoscioso gocciolio di ombre orrende. TERZO PANNELLO. POETA: E' tempo, devi aprire, / lasciare che il muschio pesante / entri piano nei tuoi occhi / nella tua bocca, nelle tue orecchie. / Entri nelle cose tue perché / l'alta torre quadrata distruttrice / si dissolva coi giorni già vecchi di tirannia. [La Donna ha un ultimo sussulto d'amore per dissuadere Jan dal sacrificarsi. Jan le oppone le sue ragioni ideali. Poi va dietro il tavolo, versa il vino nella coppa e tenendola sollevata, recita con tono di orazione] JAN: Cosa possiamo dire di un'epoca in cui un corpo brucia? / La nostra dignità è nella Libertà. La nostra creatività è nello Spirito. / Il nostro fine è aprirci all'Uomo. / Ma che sarà di essi dove manchi la Libertà? / Ciascuno di noi ha ricevuto la vocazione ad amarla / perché in essa risiede il diritto ad essere uomini-umani, / perché essa nutre l'interesse verso la vita-vivificante. / Dove c'è libertà là c'è lo Spirito / che solo fa concepire, apprezzare, vivere / a ciascuno di noi la nostra origine e il nostro termine. / Libertà è capacità di pensare e di orientare. / Pensare fuori dal labirinto delle ideologie. / Orientare verso la solidarietà. / Nella Libertà la solidarietà ha ciò che la rende possibile. / Nella solidarietà la Libertà ha ciò che la rende operosa e la realizza. / Questi due principi rendono l' uomo spirito vivificante. [Segue il dialogo tra tutti i personaggi fino a quando Jan esce di scena seguito dal Sacerdote. La Donna si raccoglie in una posizione fetale. Sul tavolo-altare il Poetai accende una candela che brillando nel buio] POETA: Addio, Jan Palach, schietto pupillo della dignità!/ La mala sagra della dittatura / non ti ha piegato alla mediocrità quotidiana. / La mala danza dei carri armati / ti ha dato un sogno d'amore Lo abbiamo raccontato non per amor tuo / Ma per quell'amore che portiamo a noi stessi. / In un solco di fiori, cristallo puro / brucerà il tuo ricordo. / In giorni duri come la pietra e l'oro delle città. In giorni come il mattino e i legni del mare / tornerai per vivere sull'onda / di tutta l'immensa pioggia dei ricordi / che lavano le nostre dimenticanze. / Noi pure scioglieremo questi netti risvegli in un solco di fiori.
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A VESTIZIONE - [La scena è immersa nel buio. Si ode uno sferragliare di carri armati]. JAN [voce che si leva sui rumori]: “I nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione. E così abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta. Di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Ho avuto l'onore di estrarre il numero 1. E' perciò mio il diritto di essere la prima torcia umana.” [ticchettio di un orologio] SACERDOTE [appare al proscenio leggendo dalla Bibbia]: Un leone è balzato dalla tana, / un distruttore di nazioni si è mosso dalla sua dimora / per ridurre questa terra in desolazione. / Ecco, egli sale al pari delle nubi / e come un turbine sono i suoi carri, / i suoi uomini sono più veloci delle aquile. / Guai a noi che siamo perduti! / Gli assedianti vengono da una terra lontana, /tempeste di urla scagliano contro la città. / Come avidi orrendi custodi dei campi l'anno circondata. [pausa] / Le mie viscere, le mie viscere. Spasimano! / Le pareti del mio cuore. Tremano! / Il cuore mi batte forte, non riesce a tacere / perché ha udito un fragore di guerra. / Si annuncia rovina sopra rovina perché tutta la mia terra è devastata. / La nostra eredità è passata a stranieri, / le nostre case ad estranei. / La nostra acqua beviamo a prezzo d'argento. / Con un giogo sul nostro collo siamo inseguiti, / siamo sfiniti, non c'è requie per noi. / A prezzo della vita raccogliamo il nostro pane di fronte alla spada del potere. / Le mie viscere, le mie viscere. Spasimano! [sipario: la scena è pervasa di luce bianca accecante; al centro c'è un tavolo-altare su cui c'è l'abito per la vestizione: pantaloni, giacca e camicia bianchi, una cravatta rossa, una bottiglia con; un bicchiere a forma di calice]. PRIMO PANNELLO - [la Donna, il Poeta reggono steso un lenzuolo rosso da bagno; dalla vasca da bagno esce Jan che viene avvolto dal lenzuolo] DONNA [si avvinghia a Jan, disperata]: Jan! Jan! JAN: Ieri ho assistito al tramonto. / Non è vero che il sole sia bello: / tra cortine di nebbia / lontanissime ma compatte e nere / moriva davvero / ed è stato un terribile supplizio. DONNA: Ma dov'è il tuo amore inaudito per la terra? / Dove il tuo desiderio inebriato di vita? / Perché ti consegni all'orrenda forza della morte? / E' pazzia! POETA: E' una pazzia?... / Ma chi è colui che non affitta ai ragni il proprio cuore / quando sente gli intonaci piombare in schegge / sul dorso degli ultimi fiori? JAN: [alla Donna]Tu credi che io non soffra a lasciarti? / Tu credi che io non ti ami? / Anche qui ed ora so che il ramo profondo delle tue braccia / sui tendini leggeri delle mie spalle / è pronto a fiorire come il volo di una rondine. / Ma qui ed ora tu devi cadere come sogno / che svanisce nel buio languore di interminabili gallerie. / Lo so: potrei amarti come il vento si sveglia sui fiumi, / come il faggio chiude le braccia nella notte, / potrei amarti ancora con la grazia della tua fronte / e della tua tristezza, ma tu lo sai: / un melograno di idee sta seppellendo il cuore. DONNA: Allora solo il tuo nome, il tuo nome dovrà dare vita ai miei tramonti? / Solo il tuo nome, dovrà sfilacciare tristezze tra i rami di alloro? / Dell'alloro che crescerà sulla tua tomba? / Ami il mito di te stesso! Il dialogo va avanti tra i due: Lei attaccata alla vita, espressione stessa della vita, reclama il diritto di viverla con la persona amata. Lui, che ha visto le pietre marcire sotto il turbine dei carri armati spiega, in un monologo articolato, che la ragione della vita sta nella perfezione di un'idea quando essa viene conquistata. SECONDO PANNELLO [vestizione” di Jan] SACERDOTE [porge a Jan la camicia bianca]: Il Signore faccia di te una luce chiara / come questo indumento, affinché tu / mentre ti accingi ad immolarti, / possa godere l'onore eterno. / Sei come colomba che fa il nido sul precipizio. JAN: Vedo la città solitaria piena di po-
Domenica 24 gennaio 2010
Il principe del Rinascimento Un libro dedicato ad uno dei giganti della musica antica
Venosa il suono dell’invisibile
Gesualdo da n questa sala protesa sull'azzurro del mare Richard Wagner lavorò al Parsifal dal gennaio all'agosto 1880». Così, tra stucchi policromi e marmi, Villa Doria d'Angri, sede dell'Università di Napoli "Parthenope", accoglie Carlo Gesualdo da Venosa. Sembra quasi profetico quel suo primo mottetto: «Ne reminiscaris, Domine, delicta nostra». Forse l'ombra del peccato, nella rigida educazione religiosa del nipote di Cardinal Borromeo incide pesantemente, fino a mutare una fragile storia d'amore in una partitura di morte per archibugio, alabarda e pugnale, sovente ridotta in tragico cunto popolare. La prima vita del Principe di Venosa si ferma la sera del 16 ottobre 1590, infierendo sul corpo della bellissima moglie Maria d'Avalos, uccisa con l'amante, Fabrizio Carafa. Già in “Carlo Gesualdo, Musician and Murderer”, saggio inglese del 1926 di Cecil Gray e Philip Heseltine, il Maestro di Venosa emergono complessità e scissione, vitalismo e distruzione, in un cruciale snodo per la storia del Madrigale italiano e della Musica universale. Vera “Bios athanatos”per dirla con Brancati, vita intinta di morte, eppure rigenerante, tra follia e genio. In Italia l'indagine critica su Carlo Gesualdo cede a volte all'intrigo di sangue, ma il pubblico in sala è attento, e al musico uxoricida preferisce le tracce scarne del madrigalista precursore di enorme levatura. Nella ricerca, è aiutato da Roberto De Simone, regista, compositore e musicologo, e Gioacchino Lanza Tomasi, Ordinario di Storia della Musica, già Soprintendente del Teatro San Carlo. Il libro “Gesualdo da Venosa. Fasti dimenticati di un principe del Rinascimento”, a cura di Orsola Tarantino Fraternali e Kathy Toma, è il nesso mancante, per incrociare viaggio letterario e immaginario pittorico, alla scoperta di uno dei giganti della musica antica, preziosa iniziativa dell'editore salernitano Luciano de Venezia, nella prefazione di Claudio Abbado, utile a fondare il futuro del Principe compositore. Non un'antologia del già visto, ma una vigorosa indagine filologica, che svela nell'epoca e nei luoghi della sua vita, il mondo interiore dell'uomo. Un'epoca che Tomasi sente affine alla nostra, dominata da oligarchie e potentati familiari, dove il delitto d'onore
I
di GIANLUCA IOVINE
non rendeva assassini e uccidere era esercitare potere o fare giustizia. Il Professore si inoltra in una lectio magistralis sul madrigale nato come “arte riservata” reinventata da Gesualdo; narra di un'Antologia andata persa, e della valenza popolare del racconto di sangue, e la conferma arriva da “La terribile e spaventosa storia del Principe di Venosa e della bella Maria”, composta da Salvatore Sciarrino e del Maestro puparo Mimmo Cuticchio. Popolare e aristocratico, Gesualdo riesce ad arrivare tramite Monteverdi fino a Verdi, tra distonie cromatiche e linguaggio evocativo, grazie, chiosa Lanza Tomasi, all'artificio della Sospensione. Un atipico, il Principe, che pure lascia una sua misteriosa Accademia, oggi oggetto di studio. De Simone lamenta invece l'incantesimo che ingabbia Gesualdo tra assassinio e pratiche bizzarre, sminuendone la valenza compositiva universale, che ne fa interprete sublime della corporeità nella musica, tra fisica e metafisica. Eppure il Maestro napoletano si conferma uno straordinario provocatore, dicendosi «deluso da un libro che interpreta l'ambiente e non l'indagine musicologica», che egli lega alla sublime vocalità di Gesualdo, capovolta nel suo allineamento verticale di matrice fiamminga. Per De Simone a Gesualdo sono debitori Wagner e forse persino Kurt Weil, in un dialogo tra sacro e profano costante. Le autrici raccolgono la sfida, e rivelano contatti con De Simone senza risposta nel tentativo umile e laborioso di ricostruire anche gli aspetti musicologici di Gesualdo. Ma la Fraternali testimonia con entusiasmo l'impulso a futuri studi, che oggi situano diversamente anche data e luogo del matrimonio del Principe. Le 253 immagini rare del testo non convincono De Simone, che bolla il volume come catalogo. Per noi è invece pietra angolare per ricostruire l'anima di un'epoca e di un uomo. Un'opera in fondo pensata per la divulgazione, come chiarisce Madame Toma, «nei viola e rossi accesi di Rosso Fiorentino e Pontormo». C'è distanza, tra De Simone che chiede una Scuola di Vocalità
e non la rappresentazione noiosa e discontinua dei madrigali, in una «città maledetta, che nega alla cultura il suo ruolo per cose senza senso» Lanza Tomasi rilancia positivamente con un «invito alle università britanniche»; il Presidente della Fondazione “Carlo Gesualdo”, Edgardo Pesiri lamenta la mancanza di fondi, ma senza conoscenza non vi sono cultura ne' democrazia, afferma. Ma questa personalità centrale per le Arti, ossessiona il regista Bernardo Bertolucci che dal 1997, vuole girare quell'“Heaven and hell”, su Carlo Gesualdo che finalmente dovrebbe vedere la luce nel 2011. Così il più grande autore di madrigali, vissuto tra Napoli, Venosa, Ferrara e l'irpina Gesualdo in età tardo rinascimentale, avrà I colori vividi della finzione, in attesa che Cultura alta e popolare ripongano la spada, e che gli studiosi del futuro possano emanciparsi infine dagli episodi più suggestivi e violenti, per concentrarsi sulle invenzioni musicali di Carlo, musica fatta di rari documenti e rappresentazioni, ardua da comprendere e riprodurre per i moderni, nascosta e mai abbastanza espressa, che deve uscire da una frequentazione per iniziati che la fa sconfinare nell'esoterismo. Troppo in fretta però De Simone liquida un importante lavoro di ricerca, che fonde ostinazione irpina e florealità francese delle autrici nel ricercare indizi del Genio disseminati in mezza Europa, tracce di discendenza musicale che affiorano in decine di compositori, debitori di Carlo Gesualdo. L'ambiente, la moda, il costume raccontano la vita di corte, mentre il ricchissimo apparato iconografico, che da Venosa conduce al Castello Konopiste di Praga, sfiora la riservata Gesualdo, la Parigi segreta, e Napoli, la Maledetta. Nel 2013, se il carisma del ceto intellettuale meridionale vorrà, I 400 anni dalla morte del Principe saranno avanguardia e non silenzio, questo l'auspicio dei partecipanti al convegno, divisi tra polemica e amore.
A sinistra Villa Doria. Dall’alto la copertina del libro “Gesualdo da Venosa”, Kathy Toma e Roberto De Simone
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Il libro “Sveva va veloce” di Serena Maffia
Generazione da flipper di ANTONIO CELANO
ome per il romanzo del cilentano Paolacci recensito qualche tempo fa sulle colonne di questo giornale, anche l'ultima bella prova di Serena Maffia, “Sveva va veloce” (Azimut, 2009), può servirci a fornire materiale generazionalmente utile a riflettere sullo sguardo letterario dei giovani scrittori di origine meridionale. La trentenne Serena Maffia vive e lavora a Roma ed ha già al suo attivo pubblicazioni importanti con editori capitolini e toscani. È giornalista, autrice e regista per il teatro e per il cinema, collaboratrice e autrice in ambito televisivo, facendo così delle narrazioni il proprio pane quotidiano. Una capacità particolarmente apprezzabile nella solidità dell'intreccio e nella naturalezza dei dialoghi, con solo qualche scivolamento su immagini e situazioni più dolciastre e televisive e il bisogno di meglio precisare, in un paio di punti, i tempi di sviluppo della narrazione. Nel libro si susseguono futilmente i giorni di villeggiatura estiva in una località della costa jonica calabrese non distante dal confine metapontino. Un gruppo di amici, altrimenti sparsi tra la vita di paese e quella romana, si raccoglie intorno ai tavoli e al flipper del bar della coetanea Caterina tra battute, ricordi, piccole avventure. Collante del gruppo è l'esuberante Sveva, a cui la Maffia consegna un ruolo di regista-protagonista della storia, raccontata passando da una prima a una terza persona variegate di toni diaristici e scanzonati, di atmosfere intime e di dialoghi, come già detto, sempre credibili. La circostanza conferisce alla protagonista un ruolo simpaticamente stregonesco, che a volte rende la prepotente “bambina” amabilmente urtante ai restanti amici del gruppo, capace com'è di scovare particolari scabrosi della vita altrui per confidarli senza veli e ritegno alcuno, magari anche con intenzioni di autocompiaciuto egocentrismo. Un atteggiamento che non toglie mai comunque spessore all'ansiosa Sveva, continuamente pronta a caricarsi dei bisogni altrui grazie anche a una bulimica bisessualità che è come il segno di una capacità di cogliere con intelligenza la complessità delle cose. L'eros e il corpo, insomma, come modo di conoscenza del mondo più che come spasmodica attesa del Principe azzurro, il che equivale a credere nell'amore profondo, ma in nessuno che precisamente lo incarni. Sveva interpreta la vita come molteplicità da esplorare senza nulla tralasciare, luogo dove afferrare senza scegliere niente di definitivo, con uno sguardo morale moderno, tanto sublime quanto fragile. Intanto, per il gruppo, si prospettano giorni d'inquietudine, grazie al coinvolgeneto emotivo nel suicidio di Paolo Fara, viziatissimo figlio di papà, cantante del gruppo Oradaria. La rivelazione postuma dell'omosessualità di Paolo e di un suo libro di canzoni, probabilmente manipolato per coprire le vere ragioni del suo atto, trascinano Sveva e la sua amica Miriam a un passo da una pericolosa verità alla quale non sono estranee oscure vicende di 'Ndrina e di droga. La storia man mano si intreccia con un altro episodio, quando Fabio, amante non troppo convinto di Caterina, alterca con la sua ex, Loredana, tossica in chiaro stato di astinenza. Solo Sveva sarà capace di intuire e cogliere i legami tra i due fatti, la verità sulla fine di Paolo e la sparizione di Loredana. Però, è intanto il caso di stringere su due o tre cose. Innanzitutto che Fabio, il quale appare e scompare come un personaggio secondario dalla narrazione della Maffia, ne è invece il vero co-protagonista. Angelo caduto della storia, passa il tempo a prendere a calci e schiaffi il Flipper del bar in un'eterna partita continuamente condotta con la paura (il terrore, il dolore) che la pallina possa impazzire e cadere giù “come inghiottita da un buco nero”. Spacciatore borderline, compromesso col malaffare della zona, riesce infine a credere all'amore di Caterina - di cui aveva salvato il sorriso da una possibile tossicodipendenza poi colpendo duramente i suoi stessi clienti, quasi colpendo se stesso e ciò che è diventato dopo aver assistito all'esecuzione dello zio da parte di un sicario di una cosca locale. Insomma, Fabio colpisce chi lo tocca nei ricordi, negli affetti, sempre nel tentativo convulso di uscire dal binomio droga-morte. E solo Caterina riuscirà a perdonarlo e reciprocamente a redimerlo con pazienza (e con una certa dose di sospensione del giudizio morale) da una distruzione certa degli altri e di sé. In secondo luogo, che a un certo punto, nell'ora di cena, il gruppo si ridistribuisce in famiglia, affonda nella solitudine degli interni abitativi, delle stanze quotidiane. Qui riemergono i vissuti personali, ombre che si muovono ovattate nel desiderio e nel dolore, pesanti come piombo. Una sorta di racconti nel racconto che lasciano prendere forma alle figure di contorno più interessanti: Massimiliano, ad esempio, il cui corpo sul letto matrimoniale non lascia mai impronte o come la grassa Laura, una vita bulimica in una casa in cui impera un letterale buio imposto ai suoi danni dalla madre. Figure in fuga, anche se non necessariamente con esito negativo (Maffia disegna le cose più dure mai ricavandole dal nero), contribuiscono a comprendere - come Sveva, Fabio, Caterina, Alberto, Michela... - la finale metafora del flipper che chiude il libro. Metafora non tanto della vita, quanto della conclusione dell'adolescenza (dell'attardarsi nell'adolescenza), del timore che quel gioco trascorra “inesorabile e noi siamo biglie fortunate che rotoleranno ancora per poco”. Questo timore pare riverberarsi nella scrittura della Maffia con qualcosa di paradossalmente pudico e reticente, che lascia un po' troppo sulla porta un certo mondo cui solo si accenna, più aperto ma pure più violento. Nessuno indagherà sulla sparizione di Loredana, nessuna ulteriore vendetta mafiosa si innescherà per la vicenda di Paolo. Un flipper troppo più grande, pare confessarci la Maffia (che deve e può osare dunque di più), per la dimensione delle giovani voci di questa storia. Storia che intanto può restare (solo apparentemente) ancora un'occasione speculativa, una stanza al riparo dal resto, un posto dove il dolore resti sempre un a tu per tu tra la pallina e il giocatore. Tuttavia con la paura costante che l'estate finisca.
C
Serena Maffia e in alto la copertina del suo libro
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Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
La cucina
La cucina
di FEDERICO VALICENTI
la CUCINA
dell'Arberia lucana
Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5
Il “cugliaccio”, eccellenza della tradizione nelle comunità di S.Paolo Albanese, S.Costantino Albanese, Barile, Ginestra e Maschito LA CULTURA “arbereshe” in Basilicata non va solo tutelata ma anche raccontata. Il recupero e la valorizzazione delle tradizioni antropologiche e gastronomiche attiva il desiderio della conoscenza verso la nostra Regione, arricchendola. Raccogliere testimonianze dalle piccole comunità, ormai in estinzione, ci permette di lasciare ai posteri i segni della nostra civiltà. Raccolta che ci permette di ottenere e quindi acquisire, un insieme di competenze, saperi ed esperienze del grande mondo del cibo che la cultura accademica molto spesso sottovaluta, ma che ci rappresenta in egual misura alla ricchezza delle testimonianze storiche, artistiche, ambientali, racchiudendo il tutto in un unico patrimonio che non deve andare perso. La cultura “arbereshe” è ancora oggi fortemente caratterizzata da elementi specifici quali storia, folklore e tradizioni che rendono la presenza delle comunità albanesi un elemento di forte e grande arricchimento per le comunità locali nel suo complesso. Questo grande patrimonio culturale si rileva nei costumi, nell'arte, nella gastronomia, ancora oggi conservate gelosamente in alcuni centri lucani. Nella nostra “Arberia” lucana sono presenti le comunità dei comuni di S.Paolo Albanese, S.Costantino Albanese, Barile, Ginestra e Maschito, dove quasi tutti i membri della comunità parlano la lingua madre “arbereshe”. La parola “arbereshe” indica sia la lingua parlata che il nome degli albanesi d 'Italia, mentre “Arberia” identifica l'area geografica degli insediamenti albanesi in Italia. Anche se, oramai, solo San Costantino e San Paolo conservano nella loro quasi totalità, il rito greco bizantino e buona parte delle tradizioni del paese di provenienza, quali i costumi, il folklore e la cucina Uno degli alimenti di eccellenza della antica cucina albanese sicuramente resta il “cugliaccio”, un dolce rustico a base di farina di grano tenero, semola rimacinata, uova, olio, strutto, lievito naturale, lievito di birra e finocchietto selvatico. Il “cugliaccio”, chiamato nel dialetto albanese Kulac, è un tipico prodotto della tradizione gastronomica che ancora viene prodotto a San Costantino Albanese. In uso sin dal XVI secolo veniva preparato e confezionato dai parenti dello sposo il giovedì prima del matrimonio officiato con il rito greco-bizantino. Il “cugliaccio” ha resisto nei secoli opponendosi con il profumo e il sapore alla sua estinzione come prodotto della tradizione. Ha un impasto circolare, con un intreccio che forma quattro braccia, che vuole rappresentare un matrimonio indissolubile. La sua superficie è decorata con simboli in pasta, un nido, due uccelli e due serpenti. Il nido, al centro
Ai fornelli DROMESAT
2 uova un bicchiere di acqua tiepida un pizzico di sale
1 kg di farina di mais 1 cipolla piccola 1 spicchio d'aglio 1 lt di salsa di pomodoro olio extra vergine un mazzetto di origano
Su di una spianatoia mescolare le farine di grano duro e 00 e il pizzico di sale , fare una fontana al centro e aggiungere le uova e l'acqua ed impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico, lasciar riposare coperto da un velo per circa mezz'ora.
Versare su di una spianatoia la farina necessaria, si intinge di acqua il rametto di origano e si tocca la farina di granturco, con la farina raccolta dall'origano si formano delle palline da strofinare sulle mani bagnate. L'operazione va avanti fin quando non si consuma la farina sulla spianatoia. In una larga padella si fa soffriggere l'aglio e la cipolla quindi si versa la salsa e si fa cuocere per circa 15/20 minuti. A cottura ultimata si aggiunge un bicchiere di acqua e le palline di farina di mais, si mescola con un cucchiaio di legno mescolando in continuazione fino ad ottenere una polenta. Servite assieme a dei crostoni di pane arrostito. “SHTRIDHELAT” 250 gr di farina di grano duro 250 gr di farina di grano 00
Dividere l'impasto in panetti di eguale misura Ciascun panetto si buca al centro con il “kesistra”( raschiatoio ) si infilano la mani e si comincia ad allargarlo in tondo comprimendo l'impasto, che assottigliandosi sempre di più assume la forma di una ruota che a mano a mano si allarga. Continuando a stringere tra le mani, essa si assottiglierà sempre di più. Raggiunto lo spessore voluto si taglia la matassa ai due estremi ricavandone tanti spaghetti di eguali misura da adagiare su una tovaglia ad asciugare. Il sugo 300 gr di fagioli 1 spicchio d'aglio 1 peperoncino due pomodorini
Dopo aver cotto i fagioli in una pignata piena di acqua salata, in una padella larga soffriggere l'aglio e il peperoncino, aggiungere i pomodorini spezzettati, dopo 5 minuti i fagioli cotti con tre mestoli della propria acqua di cottura e aggiustare di sale. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, a cottura ultimata scolare ed aggiunge ai fagioli nella padella. “GLIACRUAR" Ingredienti: per la pasta: farina bianca di grano duro; olio; zucchero; un pizzico di sale; un odore di cannella; uova. Preparazione La farina, impastata con uova, olio, zucchero, sale e cannella va resa sfoglia per foderare un tortiera precedentemente imburrata ( preferibilmente usare sugna di maiale) per il ripieno: un misto di carni bollite (Pollo, coniglio, agnello, maiale, vitello); salsiccia secca di maiale tagliuzzata a dadini; uova; zucchero q.b. da creare contrasto con il salato della carne; un odore di cannella; toma fresca. A parte si miscelano le carni sfilacciate e bollite con la salsiccia e la toma. Si amalgama con le uova ed una manciata di zucchero e cannella. La miscela ottenuta viene versate nella tortiera e la si ricopre con un ulteriore sfoglia. Bucherellare con i rebbi della forchetta la sfoglia sovrastante. Alla fine si inforna per la giusta cottura. “GRUR ME ARRA'” 500 gr di chicchi di grano 100 gr gherigli di noci 50 gr di acini di melograno 50 gr di zucchero 1 cucchiaio di vino cotto Mettere a bagnoil grano per 24 ore,in abbondante acqua, cambiare l'acqua e lessare. A cottura ultimata scolare il grano e versare in una terrina, aggiungere i gherigli di noci tritati, i chicchi di melograno, lo zucchero e il vino cotto, amalgamare tutto. Si mangia in occasione della ricorrenza dei morti.
del dolce, rappresenta la nuova famiglia e la sua casa; le uova in esso contenute sono sempre dispari, in segno di buon augurio e fertilità. I due uccelli, sulla parte alta del nido, lo difendono e rappresentano la nuova coppia ed i genitori degli sposi attenti a riparare la casa dalle avversità. Secondo la tradizione per ogni cerimonia si devono preparare due “cugliaccio”, uno decorato e l'altro semplice. Quello semplice veniva messo sotto l'altro poiché
durante la messa quello decorato veniva offerto dal sacerdote, dopo essere stato bagnato nel vino e dato prima alla sposa e poi allo sposo in segno di reciproca appartenenza. In due piccoli centri di etnia albanese nel Parco del Pollino, la ricetta originale del “cugliaccio”, tramandata nel tempo, ancor oggi viene realizzata dalle persone che seguono la tradizione a San Costantino Albanese mentre a San Paolo si cimentano nel prepa-
rare delle morbide frittelle chiamate “pettulat”. Fra i piatti ancora oggi cucinati vanno segnalati la "dromesat", sorta di polenta o pasta fatta con grumi di farina cucinati direttamente nei sughi, le "shtridhelat", tagliatelle simili alle manate ottenute con una particolare lavorazione e condite con ceci o fagioli. Tra i secondi era molto utilizzata la carne di maiale come la “kandarate”, carne conservata sotto sale, la saucice, la supersat,, il ka-
pekol, le frittula. Largo uso anche delle frittate come la "veze petull” preparate con la cicoria oppure con cardi selvatici, scarola, cime di vitalba. Nelle grandi ricorrenze c'è un grande uso dei dolci, come i "kanarikulj", bastoncini di pasta dolce bagnati nel miele, le "kasolle megijze", calzoncelli ripieni di ricotta, la "nucia", dolce con la forma di bambola con all'interno l'uovo intero che raffigura il viso, la cicirata, i bukonote.
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FONDI COMUNITARI: LA BASILICATA E’ SEMPRE LONTANA DALL’EUROPA
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
di FRANCO MATTIA
E' un venerdì valido per rivedere i movimenti bancari. Così sarà bene mettere tutto a puntino, cercando di non correre troppo con l'entusiasmo.
segue dalla prima genti risorse finanziarie dei Programmi Operativi, l'allarme lanciato qualche giorno fa dal Rapporto diffuso dal Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola,sia per la lentezza nelle procedure di spesa che in quella di rendicontazione, non va assolutamente sottovalutato. E' del resto iltema delle politichecomunitarie adessere sottovalutato nel dibattito politico-istituzionale come se, invece, da esse non dipendesse, nella nuova legislatura regionale, il futuro della Basilicata e con essa delle Regioni del Sud. Una regione che continua a rincorrere la competitività delle altre d'Europa ma che è ancora indietro per i noti parametri infrastrutturali e di sviluppo sociale. Per questa ragione ritengo che non siano affatto sufficienti non meglio precisate operazioni di ingegneria contabile per garantire l'attivazione dei singoli programmi di intervento, specie in settori nevralgici per lo sviluppo e l'occupazione, e tanto meno per garantire risultati efficienti. C'è di più: il Dipartimento competente del Ministero per lo Sviluppo Economico mette in guardia tutte le Regioni del Mezzogiorno (Basilicata compresa) perché se, forse, il pericolo del disimpegno è scampato nel 2009, a dicembre 2010, scadrà un importo di quasi 6 miliardi di euro per tutte le Regioni con un handicap riferito alle imminenti elezioni regionali. Come è facile riscontrare dall'attività dei Dipartimenti, in vista dell'appuntamento di marzo, la macchinadella programmazionestagiàrallentando esarà forse ancora peggio a urne chiuse, quando gli organigrammi regionali, compresi i ruoli di chi lavora ai programmicomunitari,saranno inbuonaparteriassegnati. I motivi dei ritardi vanno ricercati nell'incapacità di attivare le procedure adeguate in un apparato estremamente burocratizzato come il nostro, della scarsa propensione a fare rete tra gli enti locali, nella mancanza di una diffusa informazione presso i cittadini sull'esistenza dei fondi comunitari, dei mille cavilli tra i quali gli stessi fruitori dei finanziamenti devono districarsi. Dei finanziamenti ricevuti nel biennio 2006-2007 - spiega il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara - le regioni del Mezzogiorno rischiano di perdere alcuni miliardidi euro a causa dell'incapacità di adeguare la propria macchina burocratica. E aggiunge: “l'affannosa ricerca di risorse e le ipotesi più disparate per affrontare la crisi economica che contraddistinguono il lavoro delle forze politiche degli ultimi mesi potrebbero dunque trovare maggiore riscontro, e più senso, se incanalate verso la risoluzione di un così evidente spreco, indirizzando energie e mezzi per ovviare a questa 'distrazione' tutta italiana». Poiché i ritardi sono innegabili e al tempo stesso il rischio di perdere finanziamenti comunitari è ancora dietro l'angolo, la questione richiede soluzioni adeguate attraverso un “Patto bipartisan” che garantisca in questa fase pre-elettorale e in quella che verrà a breve della campagna elettorale nessuna battuta d'arresto ma la prosecuzione delle attività nella massima trasparenza e correttezza amministrative. Il problema in sostanza nonè ilpretesto direndicontare laspesa delPO FESR2007-2013perprorogare 32convenzioni,comehogià denunciato nei giorni scorsi, o magari attivando nuove convenzioni, quanto piuttosto di “cambiare passo”già con i primi interventi di spesa 2010 mettendo la macchina amministrativa con il personale e le professionalità esistenti nelle condizioni di lavorare “al riparo”dal clima elettorale. Il “Patto bipartisan”o se vogliamo di carattere istituzionale metterebbe dunque nelle condizioni la nuova giunta e la nuova opposizione di svolgere i propri compiti assegnati dall'elettorato ma con la garanzia per tutti i lucani che non si perda un solo euro e un solo giorno di attività di spesa.
MATERA, FORMA ET IMAGO URBIS di FRANCESCA MAZZEI NELLAsplendida cornicedellasaladelle ArcatediPalazzo Lanfranchi , viene presentato il volume storico “Matera,forma et imago urbis” di Rosalba Demetrio, vincitore del 38° premio Basilicata nella sezione Saggistica. Ogni ingrediente è stato utilizzato con il giusto dosaggio. La storia di una città che diventa storia di una umanità presente,passata e futura. Matera, indagata e letta come microcosmo urbano e sotto molteplici prospettive, prima fra tutte la sua faces di auto rappresentazione e proiezione al massimo livello. E' grazie al connubio dei nobili valori e di una suggestiva raccolta iconografica che l'autrice restituisce una coscienza di città collettiva. La ricca carrellata che va dalle grotte, roccia che genera la vita fino a custodirne la morte; alle chiese rupestri unitamente alle aree cereali che compongono una vera Epifania Sacra. E' questa la matrice di un paesaggio dai colori caldi e vivaci che non sanno tramontare. Nuove prospettive, probabili ricalchi di speranze remote, sono il lieto fine del percorso di una città che per aver scalfito rocce con un tocco magistrale si ritrova ad essere patrimonio culturale, nonché caso raro di pietra grezza che riesce a brillare come se fosse levigata e incastonata su base preziosa.
TORO 21/4 - 20/5
Cercate di non arrendervi. Le situazioni complicate ci sono ma non dovrete pensare di essere in un momento no, che sia irrimediabile.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Ci sono tante questioni da portare avanti. Ebbene, sarà il caso di procedere con calma senza fare contemporaneamente troppe cose com'è vostra consuetudine.
CANCRO
ESPOSIZIONE CROCIFISSO E LAICITA’ DELLO STATO di ALBERTO VIRGILIO segue dalla prima La stessa questione, con riferimento alla presenza del crocifisso nelle scuole, è stata recentemente esaminata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, la cui sentenza ha disposto la rimozione nelle scuole pubbliche di tutte le croci e i simboli religiosi, tra cui il Crocifisso. Tale provvedimento è stato adottato per la prima volta con efficacia sul piano europeo. Il governo italiano ha deciso di ricorrere contro la decisione perché ritiene , in sintonìa con la maggior parte delle forze politiche, e con il pieno compiacimento delle autorità ecclesiastiche , che l'esposizione nelle scuole (e anche nelle carceri, negli ospedali e nei pubblici uffici) del maggior simbolo del cristianesimo sia conforme alla tradizione non solo di carattere strettamente religioso ma anche dal lato etico.laico. Quel simbolo esprime infatti amore, sofferenza, innocenza, fraternità, carità, bontà, tolleranza e perdono, e perciò coincide anche con il sentimento morale che caratterizza tutta la civile convivenza. La sentenza della Corte europea riapre il dibattito in linea generale sulla collocazione del Crocifisso in tutti gli uffici pubblici, e particolarmente nelle scuole, negli ospedali e nelle aule di giustizia. La questione presenta aspetti diversi, che portano a valutazioni non sempre conformi e anche contrastanti. Da un verso si pone infatti il problema circa la correttezza giuridica della tradizione (che ha sempre ritenuto plausibile la collocazione del Crocifisso in tutti gli istituti pubblici), mentre da un punto di vista diverso la questione va considerata sul piano etico-sociale. Va premesso che nell'ordinamento italiano esiste una disposizione legislativa del 1924 (tuttora vigente perchè confermata nel 1928 e non abrogata nè espressamente nè implicitamente da norme posteriori) che impone la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche e in quelle di giustizia, così come è sempre stato fatto negli ospedali e nelle case di cura. Sia il Concordato del 1929 tra lo Stato italiano e la Santa Sede, sia quello del 1985, hanno convalidato il rapporto di conciliazione e collaborazione tra i due Enti, ciscuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani, per la promozione dell'uomo e il bene del Paese, con il riconoscimento alla Chiesa,
da parte della Repubblica italiana, della libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto e di esercizio del magistero e del ministero spirituale (come si legge negli articoli 1 e 2 dell'Accordo del 1985). La delicata materia è oggetto di studio sia in sede strettamente religiosa, sia dal punto di vista del giusto concetto di laicità dello Stato, nell'ambito del quale si discute della compatibilità tra la caratteristica di laicità di tutti gli enti pubblici e la presenza del simbolo maggiore della cristianità. In attesa degli eventuali sviluppi del problema, anche con riguardo al rapporto tra il Crocifisso e i simboli delle altre confessioni religiose presenti oggi in tutte le nazioni, sembra doveroso e opportuno ricordare le vicende storico-religiose che hanno contrassegnato il culto del Crocifisso nel corso dei secoli. Prima della discesa sulla terra del Redentore la croce era considerata quale segno totalmente negativo perchè esprimeva la maledizione dei condannati a morte. Dopo la crocifissione del Cristo è invece diventata simbolo di amore, fratellanza, umana solidarietà e soprattutto espressione di carità. Da quel momento la croce non è stata più raffigurata come strumento di tortura, ma riferita e collegata unicamente alla passione e alla morte di Gesù Cristo e al suo sacrificio di Redentore dei peccati del mondo. L'immagine del Crocifisso divenne perciò oggetto di culto e di venerazione. Perfino gli imperatori iconoclasti Leone Isaurico, Costantino Copronimo, Leone IV, Niceforo, Michele II e Teofilo vollero la croce impressa sulle loro monete (v. Enciclopedia Cattolica, volume IV, p. 959). Di fronte al radicale mutamento dovuto all'avvento dell'era cristiana il Crocifisso divenne simbolo dei valori universali più nobili nel settore della spiritualità , tanto che incrementò in misura molto rilevante anche il mondo dell'arte. Considerata sotto tale aspetto, l'immagine del Cristo inchiodato sulla croce si tramutò in espressione di amore, di resurrezione e di salvezza, come tale adorata nel corso dei secoli dai credenti e rispettata incondizionatamente anche dai non credenti. Questa funzione del Crocifisso anche sotto il profilo storico, sociale ed etico non può essere ignorata nella valutazione del problema, anche perchè essa affonda le radici in una tradizione secolare.
22/6 - 22/7
Cercate di avere la massima cautela nelle trattative d'affari. In questa giornata con Luna in Ariete dovrete guardare con occhio clinico le questioni materiali.
LEONE 23/7 - 23/8
Un po' di ansia è ancora registrabile. Forse c'è qualcosa che vi preoccupa in merito alle persone vicine. I vostri genitori anziani? State loro vicini.
VERGINE 24/8 - 22/9
Gli amori possono subire qualche situazione non proprio del tutto serena. Forse si tratta solamente di qualcuno che è fisicamente lontano da voi e che vi manca.
BILANCIA 23/9 - 22/10
Buone cose potrete realizzare se solo riuscirete a superare la tensione del momento. E' necessario mantenere la calma e non trascendere col malumore.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Siete sicuramente più stanchi così dovrete cercare di non riversare questa tensione sulle questioni o persone vicino a voi. Le collaborazioni andranno viste.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Oggi riuscirete a mandare avanti una gran quantità di lavoro. Siete tenaci e ciò si rispecchia sia in amore che nella professione. Dovrete fare ulteriore attenzione.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Prove possibili da superare in questa giornata. Comunque sia, realizzate un progetto nonostante gli ostacoli e le prove ancora possibili nell'ambiente intorno a voi.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Le persone vicino a voi cercheranno in qualche modo di attirare la vostra attenzione. Sicuramente vi vedono più distanti ma solo perché molto coinvolti.
PESCI 20/2 - 20/3
La Luna si occupa del vostro settore finanziario probabilmente perché dovete riguardare qualcosa. Certo Giove incrementa la fortuna ma non siate troppo ottimisti.
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Domenica 24 gennaio 2010
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Domenica 24 gennaio 2010 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Imbesi riprende Italia Oggi: il sindaco non può iscriversi a una formazione consiliare
«Esca dal gruppo, sia super partes» Santarsiero: «La casacca è identità, il ruolo è quello di garanzia dell’intera città» PUO’ un sindaco iscriversi a un gruppo consiliare? Dopo aver letto la risposta sollecitata da un simile quesito (non riferito alla città di Potenza) curata dagli uffici del Viminale e pubblicata nell’edizione di venerdì su Italia Oggi, sembra non esserne più tanto sicuro il consigliere Antonino Imbesi (Pdl) che anche su questo tema ha deciso di presentare un’interrogazione. A Potenza, il sindaco Santarsiero (che non ha mai negato «l’orgogliosa appartenza» al Pd) è iscritto al gruppo dei Democratici. Condizione che, spiega Imbesi, potrebbe essere “macchiata”di irregolarità visto che «secondo quanto riportato dal quotidiano se nel regolamento consiliare non è esplicitato un vero e proprio “diritto del sindaco” a iscriversi a un gruppo consiliare, tale mancanza preclude la sua iscrizione». Con richiamo anche all’articolo 71 del Testo unico degli enti locali secondo cui - spiega - la candidatura del primo cittadino «non è compresa, ma solo collegata alla lista di candidati alla carica di consigliere comunale». Questo perché è vero che il sindaco è a tutti gli effetti un consigliere, membro dell’assemblea (con tanto di assenza segnata nell’appello), ma «ha, in effetti, una posizione differenziata rispetto ai singoli consiglieri. Il primo è organo responsabile dell’amministrazione dell’ente, il secondo è organo di indirizzo e controllo sull’operato del sindaco e della giunta». Sempre da quanto riportato dall’autorevole giornale, prosegue Imbesi, «l’iscrizione del sindaco a un gruppo consiliare può incidere sul corretto e bilanciato esercizio delle funzioni di governo dell’ente». Ecco perché, come sostiene di aver più volte fatto notare “l’incongruenza”, «anche per opportunità politica, il sindaco non dovrebbe iscriversi a nessun gruppo consiliare essendo il rappresentante dell’intera città. Ruolo di garanzia, diverso, ma con uguale caratteristiche di super partes, delegato al presidente del consiglio comunale, che al massimo dovrebbe iscriversi al gruppo misto, non rappresentando, quindi, nessun gruppo politico in particolare». Ma Santarsiero sul fatto non transige: «Sono il sindaco di tutti», e per tutti, in questa città risponde. L’articolo pubblicato da Italia oggi spiega anche che la materia è regolata anche dallo statuto e dal regolamento del consiglio comunale dei singoli comuni: sonoquesti iduetestiche dannodisposizioni sulla vita consiliare e ne regolano anche eventuali paradossi. Ma, dice Imbesi, quel “diritto del sindaco a iscriversi a ungruppo”non vienerichiamato nelle carte di Potenza e, dunque, il caso presentato da Italia Oggi si presta a quello nostrano. Tanto il sindaco che il presidente del consiglio, Vincenzo Santangelo, sono iscritti al gruppo del Pd: per questo ha presentato una interpellanza urgente. «Mi piacerebbe sapere cosa pensa il sindaco della questione sollevata». Santarsiero non si tira indietro. Del resto, di quell’iscrizione, è davvero convinto. «Credo che l’appartenenzaa un gruppo consiliare che è espressione di un partito (in questo caso, lo stesso a cui è iscritto da anni, ndr) rappresenti anche una scelta diidentità politica». Portacon “orgoglio” «la casacca» di cui ha sposato, certo, idee e principi. «Ma sia chiaro, questo non può certo essere in contrasto con il ruolo a cui sono stato chiamato». Eletto sindaco per il centrosinistra, una volta a Palazzo di città, da quel preciso momento «sono diventato il sindaco di tutti e sono super partes nel mio ruolo di tutela». Primo cittadino, anzi, sindaco. «E’ un ruolo che sento profondamente. Davvero, dentro». s.l.
«Il primo cittadino non può avere un gruppo»
Vito Santarsiero
IN PROVINCIA
Avigliano
A Tito
Incontro risolutore?
Il dibattito sulla bonifica
IL tentativo ricomporre la corsa nel centrosinistra, con due candidati sindaco.
OGGI un convegno sulla discussa sorte ambientale della zona industriale
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Piot
«Il capoluogo rinuncia a un ruolo da protagonista» SI dice deluso per il ruolo svolto dal capoluogo nella definizione nella partecipazione istituzionale ai Piot (Pacchetti integrati di di offerta turistica), il coordinatore dei gruppi di opposizione nel consiglio comunale, Giuseppe Molinari. «Potenza - evidenzia ha rinunciato a svolgere un ruolo da protagonista politico e ha accettato una posizione subalterna nell’aderire al Piot per la “montagna potentina”». Nel corso della votazione in consiglio comunale per la ratifica di adesione a due progetti diversi da parte del comune capoluogo, al maggioranza non si è
opposta, ma ha scelto un voto di astensione. Molinari, però, contesta il fatto che «capofila del progetto, sia, infatti, il comune di Abriola mentre per il polo delle Dolomiti lucane capofila è il comune di Castelmezzano». «All’interno del Piot, unico progettoche riguardala cittàcapoluogo è il percorso per arrivare da Potenza al lago del Pantano di Pignola». Denuncia l’incapacità da parte del comune capoluogo di «individuare un attrattore turistico nella città come potrebbero essere le scale mobili Santa Lucia, le più lunghe d’Europa. E’, inoltre, mancato il coin-
volgimento dell’imprenditoria cittadina. Tra i compiti del comune, infatti, vi è anche quello di promuovere lo sviluppo economico con azioni e scelte amministrative che, invece, sono mancate». Senza contare che forse era «giusta» quell’intuizione «di allargare il Piano strutturale metropolitano ad altri comuni oltre i dieci compresi, confermata – conclude - dalla decisione assunta dall’amministrazione di Potenza di accettare come capofila dei progetti Piot proprio comuni delle Dolomiti lucane e delle montagne Sellata e Pierfaone, esclusi, però, dal Psm».
Giuseppe Molinari
SCALE MOBILI DI SANTA LUCIA
L’occasione (da cogliere) del Serpentello SI chiama Vittorio ed è un cittadino «che osserva». Così ha scelto di firmare una lunga lettera aperta a cui affida una riflessione strettamente cittadina. Come altri cittadini pure lui si è affacciato «verso valle dal marciapiede di via Mazzini alta» notando «due megacostruzioni diversissime tra loro, ma molto somiglianti per la loro evidenza strutturale. L’una, posta sulla sinistra, è un palazzone alto e lungo, da “mille famiglie”, che da tempo ormai viene indicato come “il Serpentone”, l’altra, proprio sotto gli occhi, è una scala mobile assai lunga, posta in posizione quasi strisciante, che chiamerei “il Serpentello”». Sono queste le due rappresentazioni che, spiega il cittadino, «ben possono qualificare, oggi, Potenza, la città capoluogo di Regione». «Il Serpentone, opera urbanistica immensa e misera insieme, ha rappresentato negli anni, la “sagra del cemento armato”, che da noi ha caratterizzato il lungo tempo delle costruzioni ai fini abitativi che, purtroppo, pare non voglia mai terminare, per una città composta da inurbani, ma anche da proprietari di 2 e più case». E «il Serpentello, anch’esso opera urba-
nistica di rilievo, è tanto grande quanto esaltante che, credo oggi tenta di rappresentare, invece, l’ansia di una Città cresciuta, che è tesa a voler riunire i suoi figli, oramai sparsi un po’ ovunque sull’intero territorio comunale, avvicinando le chiazze urbanizzate più o meno evidenti». Anzi, «mi pare che con questa ultima opera la città abbia steso, finalmente, le sue braccia
verso questi suoi figli lontani, a dimostrazione che desidera riaccoglierli e riaggregarli». La città capoluogo un tempo era tutta racchiusa «sul cocuzzolo». Ora «quella stessa città piange le sofferenze dell’ampliamento e della dispersione umana sul suo esteso territorio, che per la gran parte ha finito di essere agricolo». «Sono nati, a pioggia, insomma, tutta una serie di urbanizzazioni del territorio con i relativi insediamenti umani» e «sono gli stessi cittadini che testimoniano che la città e la sua vita non sono affatto cambiati in bene, ed anzi questa ultima si è davvero tanto complicata ed impoverita». Di rioni, nel tempo, ne sono sorti tanti, «in un contesto di crescita non equilibrato per finire di diventare il più delle volte solo “dormitori”, perché senza vita sociale e civica: le pochissime eccezioni, che pur sempre si registrano in ogni nuova realtà, non sono tali da far esprimere giudizi positivi e sereni». Spesso sono rimaste «presidi isolati e difficilmente raggiungibili e, più che altro, con scarsa appetibilità. Soltanto, il decentramento di gran parte degli Uffici pubblici, avvenuto in questi ultimi
anni, ha costituito, dove ciò è accaduto però, un modo per salvare le poche “speranze di rinverdimento” di questi agglomerati urbani, costituiti (purtroppo) soltanto da palazzi, palazzi e palazzi». Ecco perché, «oggi, quel braccio, lungo e disteso, flessuosamente, sul crinale di “Santa Lucia” mi ha offerto una gioia vera; e credo che ai cittadini di Potenza abbia dato anche un momento di emozione e di soddisfazione: l’avvicinamento della città ad un suo vastissimo territorio urbanizzato e popolarissimo a mezzo del suo “braccio materno” consente, e forse esige, questa considerazione assai positiva». Così, «il Serpentello,lo speriamo tutti, ora che c’è, deve essere amato, e certamente più del Serpentone». Resta l’invito a uno «sforzo comune, al quale siamo chiamati: noi potentini possiamo farcela, a patto che ci sforziamo di scegliere i migliori, che dobbiamo saper scovare perché, prima di tutti, essi diano una mano per fare della Città di una volta la migliore città possibile del futuro». Questo lo sguardo positivo del cittadino. Vittorio, come altri, ha osservato il panorama dalla balaustra di Porta Salza. .
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Potenza
Seconda puntata dell’inchiesta sugli spazi dedicati alla cultura: oggi il Museo “Adamesteanu”
Il “tempio della conoscenza” Attenzione alle nuove generazioni: presente e passato convivono LA SENSAZIONE di soffocamento dovrebbe essere prerogativa delle grandi città. Laddove gli spazi fisici, se pur ampi, sono sempre sovraffollati, tanto da sentirsi costipati. Eppure, in una piccola realtà come quella di Potenza, si avverte quella stessa sensazione. Gli spazi, mai sovraffollati se non in determinate circostanze, sono pochi e sempre gli stessi. Mancano alternative. Così, quando si parla di “città cultura” in riferimento ai luoghi ad essa adibiti, si fa fatica a capirne il senso. Da qui, l'idea di percorrere un viaggio tra le mura che racchiudono questi spazi in città, pubblici e privati. Dopo le librerie - fruibili da tutti - la nostra personalissima “linea rossa” ci ha condotto nei musei. In particolare il museo archeologico Dino Adamesteanu di Palazzo Loffredo, nel salotto cittadino. Nell'immaginario collettivo il museo è luogo d'elite, accessibile a pochi: gli appassionati, gli studiosi. Nulla di più sbagliato. In una città che si trasforma, a trasformarsi sono anche i “templi della conoscenza” che la abitano. «In una qualsiasi comunità - afferma il soprintendente per i beni archeologici della Basilicata Antonio De Siena - il museo è luogo di cultura, vale a dire luogo di identità in quanto raccoglie le testimonianze materiali che permettono alla popolazione di riappropriarsi del proprio passato. Allo stesso tempo, però, è luogo dinamico per la pluralità di rapporti e di contatti». Il museo, così come descritto, potrebbe essere quella boccata d'ossigeno di cui l'uomo contemporaneo è alla ricerca. Quella alternativa agli spazi pochi e sempre gli stessi della nostra piccola realtà. Perché il museo è uno spazio aperto. Aperto a ogni tipo di fruitore. Che si tratti di istituti di ricerca, scuole, associazioni culturali, singoli privati. Il museo archeologico di Potenza dedica grande attenzione alle nuove generazioni. «Perché la loro formazione - continua De Siena - è fondamentale per completare il recupero storico delle nostre origini». Il rapporto con gli altri enti, invece, permette di offrire contiUna delle sale nuamente nuovi temi di confronto, di superare i confini regionali. «Bloccarsi a un localismo seppur interessante - dice - inaridisce ogni tipo di discussione». Esposizioni e conferenze, si allargano verso la dimensione del confronto e dello scambio. Lo scambio culturale «intendendo la cultura - spiega De Siena - nella sua accezione più ampia, come conoscenza». Conoscenza del pubblico, dei suoi desideri e delle sue aspettative e conoscenza da parte del fruitore della propria storia e del proprio passato. «La concezione tradizionale del fare cultura deve essere superata e con essa quella del museo. L'idea del museo come statico, come spazio espositivo, non funziona. Il museo è spazio della città: dei cittadini e per i cittadini». Partendo da questo presupposto, il museo archeologico spalanca le sue porte a chiunque lo volesse. Via a mostre, incontri, convegni. «L'importante - dice - è che l'iniziativa proposta sia in linea con la nostra concezione di fare cultura» che può essere così riassunta: «conoscenza, patrimonio, confronto, valorizzazione». Se il problema quindi, non è nell'offerta, non sarà forse nella domanda? «Dalla mia esperienza - racconta De Siena - ho notato con piacere che Potenza è una città molto propositiva. Per quanto riguarda gli spazi necessari, forse manca un grande luogo che superi i limiti geografici. Un centro, per esempio, intermediterraneo, intereuropeo. Se il problema è come usare lo spazio, la soluzione si trova. L'importante è avere una idea progettuale, che tenga conto dei desideri del pubblico e i livelli di conoscenza di quest'ultimo, e le risorse necessarie per realizzarla». Anna Martino 2. Continua
Un luogo che permette di conoscere le proprie origini
IN COMMISSIONE
Dibattito sulle iniziative «Più spazio alle associazioni» DA più parti sostengono che la commissione consiliare (la quarta) in cui proprio sul tema della culturale è stato ascoltato il sindaco Santarsiero, sia stata «positiva». I consiglieri avevano chiesto spiegazioni sui progetti e, soprattutto, sulla “filosofia” che sta dietro il “pacchetto cultura” del capoluogo. Non è certo tematica facile, in questa città, argomento più volte controverso e dibattuto. Da un lato proprio Santarsiero che ne fa punto d’onore spiegando (è un ritornello che ripete sempre e con orgoglio), che «senza cultura una città non cresce e proprio i canali culturali sono strumento di identità di una comunità». Dall’altro l’opposizione che più volte ha lamentato una spesa eccessiva per alcuni grandi eventi (tutti ricordano le polemiche legate alle grandi mostre della Galleria civica) e il mancato coinvolgimento delle associazioni. Anche in commissione, allora, ecco il rinnovato invito al primo cittadino a dialogare di i più con le associazioni poten-
Il Museo “Dino Adamesteanu”
tine, per “accentrare”meno le linee e il progetto culturale. Ma Santarsiero ai colleghi consiglieri ha dettagliato le spese e le iniziative messe in piedi. «In generale siamo stati bravi a sfruttare alcuni meccanismi di finanziamento dedicati. Per la cultura non togliamo certo fondi ad altri capitoli di spesa. Grazie a questi canali particolari, le risorse comunali utilizzate sono basse e tutte destinate ai patrocini. Spesso alle associazioni concediamo logo, spazi e manifesti, nient’altro. Ma, contemporaneamente, possiamo così inserire le loro iniziative (su cui le associazioni hanno piena autonomia di contenuti) in un’organzzazione più ampia che concede visibilità». Sul teatro, capitolo a parte: «Le arti figurative sono in un momento di grande sofferenza per i tagli continui a livello centrale. Per sopravvivere la sponda pubblica è necessaria». Il dialogo? Alle associazioni spiega di aver sempre dato spazio. «Pronto a darne, se necessario, ulteriore».
Il sindacato preoccupato per il futuro
Italtractor, Cgil in apprensione ITALTRACTOR al centro della polemica. Dopo il licenziamento di Massimo Pignone, i delegati Fiom-Cgil hanno espresso «molta preoccupazione per l'evoluzione che il caso sta avendo». L' azienda lucana è a rischio chiusura e attualmente è in vigore la cassa integrazione per tutti gli operai a rotazione e Pignone è stato uno di quelli che «ha dovuto sopravvivere con nemmeno mille euro al mese». «Vogliamo ricordare all'azienda - commenta Gaetano Ricotta, Rsu Fiom-Cigl - che i lavoratori dell'Italtractor stanno subendo gli effetti della crisi, come la riduzione dello stipendio mensile. Instaurare nei reparti un clima clientelare e repressivo non è la strada giusta per
provare a superare questo difficile momento. Sarebbe molto più proficuo cercare di distribuire il disagio derivante dalla cassa integrazione in maniera equa per tutti i lavoratori, cercando di evitare discriminazioni». «In un momento difficile come questo - continua Ricotta - i lavoratori hanno “l'acqua alla gola” e hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Si tratta di persone che, proprio perché si trovano in un momento di bisogno, sono molto più facilmente ricattabili che in passato e, il più delle volte, arrivano a “barattare” un giorno in più di lavoro con una maggiore produttività (in termini di pezzi prodotti). Di certo così non si può andare avanti».
Lo stabilimento Italtractor di Potenza
I delegati Fiom-Cgil denunciano il non rispetto della rotazione da parte dei vertici dell'Italtractor e invitano i dirigenti aziendali ad evitare di generare ulteriori tensioni tra i lavoratori. «Ci auguriamo - conclude Ricotta - che l'azienda ritiri il licenziamento. Condanniamo questa condotta aziendale, perché pensiamo che, prima di ar-
rivare a licenziare una persona, esistono tante altre vie di soluzione e auspichiamo che l'operaio possa ritornare al più presto in fabbrica e continuare ad essere un esempio di coerenza, lealtà e dignità per tutti i lavoratori e che l'Italtractor trovi la giusta strada per “traghettare al porto sicuro” tutti i 330 lavoratori». Anna Maria Calabrese
I genitori della scuola del IV Circolo in rivolta per la soppressione della direzione didattica
«Una punizione dell’amministrazione» IL SERPENTONE è rimasto senza scuola. E' stata soppressa la direzione didattica di via Tirrenoed è statodeciso diaccorparla a quella del rione Poggio Tre Galli. Il tutto senza «informare il Comitato di quartiere». Da qui la rivolta dei genitori della scuola del IV circolo perché - si legge in una nota - «le decisioni che vengono assunte in questi ultimi tempi dall'amministrazione comunale sono chiaramente penalizzanti per le circoscrizioni più emarginate della città. E' il destino di chi non ha voce quello di non riuscire a manifestare il proprio parere e di essere soffocato in ogni iniziativa. E' emblematico di
ciò la vicenda che riguarda la direzione didattica del Serpentone che riveste aspetti assai penosi, ove si pensi che, senza aver consultato gli organi circoscrizionali competenti, come il comitato di quartiere, la dirigente scolastica e le rappresentanze dei genitori, si è stabilito a tavolino con un colpo di penna di annullare la direzione didatticadi ViaTirreno, istituitacirca 30anni fa. E' veramenteamaro dovere constatare che un quartiere di 12.000 abitanti viene privato di un organismo civile così importante». «E' una punizione evidente che l'amministrazione ritiene di comminare a cittadini chevivono unarealtà dicompleta emarginazione, senza fruire di strutture pubbliche di aggregazione. L'amministrazione comunale, come ci aveva regalato la “Barca” senza interpellare nessuno, ora toglie ai nostri bambini la possibilità di vivere insieme nella realtà scolastica per crescere e conoscere quelli
Chiusa la scuola di via Tirreno
che sono i loro diritti. Noi eleviamo, come genitori responsabili di questi bambini, la nostra vibrata protesta al Sindaco e alle autorità competenti perché provvedano, con ogni urgenza, a ritirare la delibera, ripristinando il diritto ignorato e calpestato. Qualora questo appello dovesse rimanere ignorato, il Comitato dei genitori è pronto a sostenere anche con altre forme civili di protesta le ragioni di tale richiesta». « La nostra non vuol essere una guerra tra poveri con il rione di Poggio Tre Galli concludono nella nota - ma la contestazione per un provvedimento incomprensibile e ingiustificabile. Vorremo, infine, far rilevare che l'altra realtà attiva e operante al Serpentone è la parrocchia, vero punto di riferimentoi. I nostri ragazzi, gli adulti e gli anziani riescono ad incontrarsi proprio all'ombra del campanile. Si vorrà sopprimere anche questa?».
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Potenza 23
Domenica 24 gennaio 2010
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Domenica 24 gennaio 2010
Musiche della “Belle Epoque” con le sorelle Marinetti
Le “Donne strappate” di Leonardo Nella
Con “La banda” riparte “Altricinemapossibile”
BRANI da Belle Epoque musicale, nome futurista e look cotonatissimo, rigorosamente “en travesti”: sono “Le sorelle Marinetti”, accattivante e impertinente trio musicale, che si esibiranno al teatro Stabile il prossimo 28 gennaio alle 21. Un viaggio temporale a ritroso verso gli anni ’30, anni di grandi inquietudini ma anche anni di voglia d’evasione e di spensieratezza che, grazie alla scuderia di autori, cantanti e direttori d’orchestra dell’Eiar (l’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, da cui sarebbe poi nata la RAI) hanno prodotto un repertorio di canzoni che ancora oggi mettono di buon umore.
SARA’ inaugurata il prossimo 27 gennaio nella scale mobili di via Armellini la mostra “Donne strappate. Il mondo al femminile visto da un obiettivo diverso”. L'obiettivo della macchina fotografica è un mezzo che, grazie all'intuizione e professionalità di Leonardo Nella, coglie questo aspetto che ha permesso di realizzare, all'interno delle scale mobili Centro Storico - Via Armellini a Potenza, un progetto multimediale, quindi non solo fotografico, risultato di una ricerca sulla contaminazione comunicativa dei manifesti strappati, da cui “Donne strappate”, affiancati e sovrapposti.
CON la proiezione del film “La banda” di Eran Kolirin riparte, il prossimo 26 gennaio, alle 21, al teatro Stabile, la rassegna “Altrocinemapossibile”. La banda musicale della polizia di Alessandria d'Egitto viene inviata in Israele per esibirsi durante l'inaugurazione di un centro per la cultura araba di una cittadina locale. Il problema è che nessuno si è ricordato di doverli andare a prendere all'aeroporto. Questo errore spinge i musicisti egiziani a trascorrere una parte del loro percorso con donne e uomini con israeliani. Anche se per poco, le vite di queste persone si intrecceranno
“CORRI CON NOI”
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Agenda
Domenica 24 gennaio 2010
“Molto rumore per nulla” in scena allo Stabile
IL prossimo 14 febbraio, con sipario alle 21, al teatro Stabile andrà in scena “Molto rumore per nulla”. L'allestimento della celebre commedia shakespeariana è l’esito di un laboratorio che Gabriele Lavia ha tenuto con una ventina di giovani attori. Nella solare città di Messina il ricco Leonato accoglie nella sua magione il principe d’Aragona don Pedro, di ritorno dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. L’atmosfera gaia e leggera dell’estate mediterranea fa da sfondo agli amori tra il giovane Claudio e la dolce Ero.
MUSICA
PRESENTATO IL VOLUME DI FULVIO CAPOREALE
Prove tecniche di secessione
SI chiama “Corri con noi” la manifestazione in programma oggi, a partire dalle 8.15, dal piazzale antistante la piscina comunale di parco Montereale, Si tratta di un raduno per allenarsi in vista della “Mezza maratona Città di Potenza” in programma il prossimo 7 marzo L’Associazione sportiva dilettantistica “Borgo antico Portasalza” , comunica «a tutti gli appassionati di podismo, a tutte le società del settore giovanile - si legge in una nota stampa - che il nostro settore tecnico di atletica leggera, visto l’interesse mostrato in occasione dei vari incontri e conferenze stampa, dalle rappresentative di amatori e appassionati di atletica, della città di Potenza» organizza per oggi a Potenza (piazzale piscina comunale di parco Montereale), con inizio alle 8.15, un raduno "Aperto a tutti", agli gli amatori, gli atleti, i cadettie, e i ragazzi. Con questo “Terzo” raduno collettivo il Comitato organizzatore della mezza Maratona Città di Potenza intende dare un primo supporto tecnico ad atleti, amatori e semplici appassionati in vista della preparazione per la stagione 2010. Al termine del raduno/stage sulla distanza di 2, 5, 6, 7, 8, 12 e 13 chilometri - il settore tecnico sarà a disposizione con tutti gli "Atleti" per un confronto sull’attività e discutere eventuali nuove proposte per l’attività di allenamenti, in vista della nuova stagione.
UN VIAGGIO nel futuro, un percorso fatto di rabbia, delusione e voglia di cambiare il mondo. E’ questo insintesi il sensodel volume presentato ieri pomeriggio presso lasala conferenzedella biblioteca nazionale di Potenza, sita in via del Gallitello dal titolo: “Prove tecniche di secessione, da Trivigno alla Lucania a tutto il sud”, scritto da Fulvio Caporale e edito da Controcorrente. La presentazione del volume è stata resa possibile grazie alla collaborazione con la biblioteca nazionale di Potenza, il comune di Potenza e il ministero per i Beni e le attività culturali. Prima della presentazione del testo si è svolta la kermesse canora del coro polifonico “Trivigno e le due Sicilie” diretto proprio da Fulvio Caporale, autore già di dodici volumi nato a Trivigno che ha lasciato l'insegnamento per dedicarsi completamente alla sua vocazione artistica. Ha scritto canzoni in collaborazione con Austin Forte, Roberto Murolo e Nicola Arigliano. Con quest'ultimo ha creato “Tressette a quattro”, poi sigla della trasmissione televisiva Zelig. Nel 1994 ha vinto il premio della critica a Sanremo, con la composizione “I giardini d’Alhambra”cantata dai suoi figli, i mitici “Baraonda”. Oltre a dirigere il coro polifonico Trivigno e le due Sicilie, Caporale ha creato il mensile di cultura meridionalista La Grande Lucania. Un viaggio futuristico, quello ideato nell'opera di Caporale che parte dal 2061 quando una folle politica governativa fatta di rapina del territorio e di devastazione ambientale, ha reso inutilizzabile la maggior parte delle sorgenti italiane. Soltanto la Lucania è riuscita a preservare i suoi corsi d’acqua, diventando indispensabile per l'approvvigionamento idrico dell'intera penisola. Questa situazione però diventa l’occasione favorevole che le popolazioni meridionali attendono da tempo per riscattarsi dalla secolare sottomissione agli invasori piemontesi.
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
Oggi di scena l’ensamble Janua
Un’auto solitaria nella notte
Sala 1 Avatar - Visione in 2D 18 - 21 Sala 2 Nine 18 - 20.15 - 22.30 Sala 3 Tra le nuvole 17.30 - 19.45 - 22 Sala 4 Cuccioli 16.30 - 18.45 Sherlock Holmes 21.30 Sala 5 Io, Loro e Lara 17.45 - 20 - 22.15 Sala 6 Avatar - Visione in 3D 18.15 - 21.30 Sala 7 La prima cosa bella 17 - 19.30 - 22
Due momenti della presentazione del volume di Caporale (foto Andrea Mattiacci)
Ed è proprio il Piemonte regione simbolo del volume che fa andare letteralmente in bestia l'autore vista la presenza di tanti lucani che muoiono di fame e di stenti nel Risorgimento al carcere di Fenestrelle. Una rabbia intrisa di dolore e di pianto, solo al pensiero delle decine e decine di lucani che giungono il Piemonte, vestiti con straccie indumentipococonsoni al decoro giornaliero e costretti a vivere in condizioni di estrema precarietà. Una condizione insopportabile e talvolta incredibile quella raccontata dalla fulgida
penna dell'autore che identifica nel Governo centrale il principale nemico da abbattere. La mobilitazione di un popolo, quello lucano, partito proprio da Trivigno serve ad identificare la riappropriazione di un ruolo storico e decisivo, quello della memoria e del destino. Un romanzo originale condito dalla prefazione di Giampiero Perri, presidente Apt, partner della presentazione che ha molteplici significati, ma che diventa saggio di denuncia. Prove tecniche di secessione, da Trivigno alla Lucania a tutto il sud
rappresenta un tributo affettuoso al patrimonio storico e antropologico dei popoli meridionali con particolare riferimento a quello lucano. Alla presentazione del volume hanno preso parte lo scultore Antonio Masini che ha regalato all'autore raffigurazioni colorate, lo scultore sardo Gelsomino Casula, il quale ha omaggiato Caporale con una scultura in pietra, il magistrato Edoardo Vitale e l'editore Pietro Colonna. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Sono settanta...tre anni?! Portati bene come tu dici?!! Puoi ancora dare tanto: "L'ottimismo è il sale della vita"... Auguroni da tua moglie, i tuoi figli, i tuoi nipotini.
ROBERTA ROSA per i suoi 5 anni. Cinque anni che hanno rallegrato la vita di papà Rocco, mamma Antonietta, di Mara, dei nonni e degli
QUESTO pomeriggio, alle 19.30, sul palco dell’auditorium del conservatorio” Gesualdo da Venosa”, nell’ambito degli appuntamenti della stagione concertistica della Ateneo musica Basilicata, è in programma l'ensemble Janua con Enzo Filippetti, sax soprano, sax tenore, Alessandro Perpich, violino e viola e Paola Crisigiovanni, pianoforte Enzo Filippetti è docente di Sassofono al Conservatorio di Musica “S. Cecilia” di Roma. Sia come solista sia con il Quartetto di Sassofoni Accademia ha tenuto concerti in Italia e praticamente in tutto il mondo. Si è esibito per importanti istituzioni musicali, festival e in sedi prestigiose quali La Biennale di Venezia, Mozarteum di Salisburgo, Conservatoire National Superieur de Musique de Paris, Cappella. Alessandro Perpich nato a Firenze, ha intrapreso giovanissimo lo studio della musica sotto la guida del padre diplomandosi a pieni voti e lode sia in violino, nel 1987 presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, che in viola, nel 2002 presso il Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari. Nel 1982 ha studiato con Vaclav Benda presso il Conservatorio di Praga e per due volte, nel 1983 e nel 1984, è stato invitato dall’Accademia di Pommersfelden (Germania) a seguire i corsi di Wilhelm Waltz. Paola Crisigiovanni, diplomata in pianoforte ed in musica jazz presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, si è poi perfezionata con M. Joseph e D. Rea. Si è laureata in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo all’Università di Bologna. È allieva e assistente del compositore S. Rendine. Vincitrice del 1° premio al Concorso per compositorearrangiatore indetto dal “Paese degli Specchi” di Bologna (1993), ha ottenuto una borsa di studio e si è perfezionata con G. Russell, K. Wheeler e M. Gibbs.
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Avatar - Visione in 3D 17.30 - 21
DON BOSCO p.zza Cagliari - 0971/445921 Io, Loro e Lara 21
Nine ISPIRATO alla leggendaria figura del regista Federico Fellini, 'Nine' racconta la storia di Guido Contini, regista di fama mondiale che si sta preparando alle riprese del suo ultimo film, e delle donne che hanno fatto parte della sua vita: sua moglie, una produttrice, una diva del cinema e sua madre defunta.
Tra le nuvole RYAN è sempre stato soddisfatto della sua libertà, vissuta fra i vari aeroporti, alberghi e automobili in affitto d'America. Tutto ciò di cui ha bisogno entra comodamente in una valigia a rotelle: Ryan è un viaggiatore privilegiato, un membro esclusivo di tutti i programmi "mille miglia" di ogni compagnia aerea. E ora che sta per raggiungere l'ambito obiettivo di 10 milioni di miglia... si rende conto che nulla nella sua vita ha davvero senso.
NUMERI UTILI Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 24 GENNAIO 0971/54517
Peluso via Vaccaro, 326 TURNO FESTIVO 24 GENNAIO
0971/21067
Mancinelli via Pretoria, 207
0971/54517
Peluso via Vaccaro, 326
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco
115
ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale
803116 0971 415754 - 46507 0971 654111
Trenitalia Inps Antincendio boschivo Enel Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias
0971 54546 0971 335111 1515 0971 331111 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090
Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum Adoc Basilicata Centro ascolto bullismo Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna
0971 415150 0971 34444 0971411144 0971 46393 0971 1931646 097122308 0971 69169 199 284 284 0971 19696 0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune
0971 668111 0971 417111 0971 415111
Pronto soccorso Emergenza sanitaria
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Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp
Ateneo
Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111 0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei
Biblioteca Nazionale Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Provinciale
0971 54829 0971 305013 097156144 0971444833
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LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI
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Oggi nuovo appuntamento per podisti in erba
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Agenda
26 Avigliano Martedì prossimo un vertice nella sede del Pd per trovare una soluzione
A sinistra si cerca la tregua Due i punti sul tavolo: nome del candidato e metodo per sceglierlo AVIGLIANO – Nel centrosinistra si cerca un equilibrio, ora. Una tregua i sei partiti della coalizione se la vogliono dare. La spaccatura sul nome e sul metodo da adottare per selezionare il candidato a sindaco è evidente. Ma Pd e Psi, i due partiti che esprimono per ora gli unici due candidati sindaci, già si sono confrontati sulla data dell'incontro. L'interlocuzione per sanare le lacerazioni è di queste ultime ore e il tavolo del centrosinistra tornerà a riunirsi martedì prossimo, 26 gennaio. Una schiarita, sembra di capire, che avverrà nella sede del Partito democratico, luogo nel quale le trattative si sono interrotte da una decina di giorni. Dopo che una parte dei partiti aveva abbandonato il tavolo (Idv, Psi e Udc), dopo lo scatto in avanti di Donato Salvatore, insieme a Vito Summa possibile candidato alla carica di sindaco, e dopo le prese di posizioni con documenti del Pd e della Sinistra ecologica e libertà, ecco la tregua. Ci vorrà comunque del tempo per sapere se pace sa-
Salvatore e Summa
rà tra chi sostiene Donato Salvatore e chi Vito Summa. O comunque tra chi vorrebbe le primarie (Pd in particolare) e chi no (Idv apertamente), ovvero tra chi vorrebbe un'intesa politica e chi vorrebbe far decidere ai cittadini. In agenda sono scritti due punti, che s'intrecciano vicendevolmente: nomi dei candidati e metodo per sceglierli. Intanto si dovrà tro-
vare una quadra sui nomi di Salvatore e Summa. Salvatore, nei giorni scorsi, aveva lasciato intendere che la “via politica” era quella che egli preferiva maggiormente, mentre il coordinamento del Partito democratico ha continuato a sostenere anche in un manifesto la strada delle primarie. Possibilità, questa, che trova d'accordo anche Sinistra ecologica e libertà qualora
“le candidature dovessero essere più d'una”. Il Partito democratico, guidato ad Avigliano da Nicola Pace, tra le altre cose ha rafforzato la posizione delle primarie anche in un passaggio con il segretario provinciale Antonello Molinari. L'altra sera a Potenza, in una delegazione composta da dirigenti e amministratori del Pd, Pace avrebbe detto chiaramente che diktat dall'alto non sono accettabili. Insomma, se Salvatore è stato scelto in altre stanze, il Pd di Avigliano non accetterà questa condizione. Sembra sia emerso anche il tema della maretta all'interno del Partito democratico tra chi, un gruppo vicino all'ex consigliere provinciale Angelo Vito Sabia che si è visto bocciare un documento in occasione della candidatura di Vito Summa, e chi appunto sosteneva l'ex assessore provinciale. Un chiarimento vero e proprio tra le due anime non ci sarebbe stato, ma una volontà a comporre le fila sì. Gianni Sileo
Bella Da domani iniziative all’Istituto comprensivo
Il “Giorno della memoria” come monito per i giovani BELLA - Per non dimenticare gli orrori della Shoah. Un monito per il presente ed il futuro, per far maturare nei giovani un'etica della responsabilità individuale e collettiva parte dal centro bellese. Si punta a dare un contributo alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole nonché alla realizzazione di una pacifica convivenza. «La scuola rappresenta il luogo più idoneo per trasmettere alle nuove generazioni l'importanza della memoria e per diffondere i valori contenuti nella Carta costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Così inizia la settimana della memoria nell'Istituto comprensivo bellese». Lo rende noto il dirigente scolastico, Mario Coviello. «Le giovani generazioni hanno bisogno di ricordare anche perché i testimoni diretti di questi genocidi sono sempre di meno - si legge in una nota di Coviello - e il 27 gennaio, istituito dal Parlamento italiano con la legge 211 del 2000, si celebra il Giorno della memoria in ricordo della Shoah e delle persecuzioni subite anche da zingari, da altre minoranze e dai de-
portati militari e politici italiani nei campi nazisti». Il professor Livio Sossi, docente di letteratura dell'infanzia dell'Università di Udine, ebreo, racconterà le dolorose esperienze di persecuzione subite dalla sua famiglia agli alunni delle due classi terze. «La ricorrenza serve anche per ricordare il ruolo di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria incolumità hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Partendo dalla considerazione che chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo, A partire da domani all'Istituto comprensivo di Bella, con le classi quarte e quinte dellascuola primariae lesei classi della scuola media, con una serie di attività, si riflette sullo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale e non solo». «Le occasionidi riflessionesono molteplici perché per la settimana della memoria ilComune di Bella haorganizzato nella Sala Periz - prosegue la nota di Coviello una serie di proiezioni ed eventi e gli alun-
ni di quinta elementare, guidati dagli insegnanti Antonio Di Senso e Lucia Ferrone, hanno preparato una mostra che racconta con foto e cartelloni i campi di concentramento nazisti , mostra che è possibile visitare nel cinema dal 24 al 30 gennaio». La giornata della memoriaè stata inserita tra le attività del “Progetto continuità” e le docenti Esposito Teresa, Grieco Clementina di quinta elementare, hanno lavorato con le docenti di terze e seconda media e il professor Enzo Izzi e presenteranno il 27 gennaio un evento nel salone della sede centrale della scuola, al quale parteciperanno tutti gli alunni della scuola. «Con canzoni come “ Auschwitz” di Francesco Guccini e la recitazione di brani tratti dal “ Diario di Anna Frank” - ha detto Coviello - gli alunni ricorderanno a tutti noi la necessità di non dimenticare perchéciòcheè avvenutononaccadamai più, in nessun luogo e in nessun tempo. ». Angela Scelzo
Pietragalla, le “Riflessioni” al traguardo dei 20 anni PIETRAGALLA - Per l'ambiente giornalistico pietragallese il 2010 rappresenta un anno importante in quanto compie venti anni di attività il periodico locale "Riflessioni". E' stato fondato nel 1990 dai componenti il Circolo Culturale "Sant'Antonio" che negli anni successivi si è poi trasformato in Circolo Iniziative Culturali "Mamma de Bonis". "Riflessioni" rappresentata uno dei giornali più longevi di tutta la Basilicata pubblicato praticamente in maniera continua e puntuale mensilmente, che raggiunge gli abbonati pietragallesi residenti in loco, ma anche tutti quelli che vivono nel resto della Basilicata, in Italia, in alcuni stati europei e in America oltre ad essere inviato agli enti istituzionali. Da sempre tratta nei suoi argomenti delle varie vicende locali, ponendo all'attenzione della pubblica opinione fatti, problemi, disfunzioni contribuendo talvolta alla loro ri-
soluzione ma evidenziando anche nelle sue pagine le cose buone e positive che caratterizzano la vita della comunità pietragallese. Inoltre al suo interno si trovano anche notizie a carattere extracomunale, di interesse provinciale, regionale e nazionale. Nel corso del 2010 sono in programma degli eventi e delle manifestazioni, in fase di progettazione, che permetteranno di manifestare ulteriormente l'impegno di questa testata giornalistica tutta pietragallese, grazie alla quale sono cresciuti e si sono formati tanti giornalisti locali che attualmente operano in varie testate giornalistiche della Basilicata e a carattere extraregionale. Attualmente "Riflessioni" è diretto da Alessandro Boccia che si avvale del fattivo supporto di una redazione costituita da numerosi collaboratori. Antonio Bevilacqua
Pietragalla Buoni sport per disagiati PIETRAGALLA - L'amministrazione comunale di Pietragalla ha pubblicato un avviso pubblico concernente la concessione di contributi economici denominati "Buoni sport" per l'esercizio della pratica motoria per soggetti appartenenti a nuclei familiari che versano in condizioni di disagio socio-economico. Si tratta di 14 buoni sport di 200 euro ciascuno. Per concorrere al beneficio gli interessati devono presentare apposita domanda all'ufficio protocollo del Comune di Pietragalla. I buoni saranno assegnata in base a una graduatoria an.be.
Tito Oggi convegno del Pd sulla necessità della bonifica
Inquinamento industriale Le bordate di Ola e Bolognetti
La ex Linquichimica
TITO - Della bonifica della zona industriale di Tito si discuterà oggi alle 17, nella sala "Don Domenico Scavone", in via Roma a Tito, su iniziativa del gruppo consiliare del Pd alla Regione Basilicata e del circolo del Partito democratico di Tito. E che anche il Pd si sia accorto che «la bonifica di Tito è una cosa seria» per Maurizio Bolognetti, della direzione nazionale dei Radicali italiani, nonché candidato alla presidenza della Regione Basilicata per la Lista Bonino-Pannella, è una bella sorpresa. «Per dieci anni - ha fatto sapere l’esponente radicale - gli esponenti del Pd hanno provato a far dimenticare l'esistenza stessa della vasca fosfogessi con il suo letale carico di veleni e oggi, che dicono di volersene occupare, dimenticano che i fanghi stoccati a Tito sono anche, anzi soprattutto, di provenienza industriale». E se «la bonifica di Tito è una cosa seria», per Bolognetti «decisamente poco serio è stato l'operato di chi per anni ha consentito che i fanghi di Tito ed altre scorie avvelenassero un intero territorio, le falde acquifere, il torrente Tora e il fiume Basento». E sul «gravissimo inquinamento dell'area industriale di Tito» è intervenuta anche la Ola che ha puntato il dito sulle «imprese e sulla istituzioni, a cominciare dalla Regione Basilicata e delle passate gestioni del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Potenza, per finire alla Daramic e su tutte quelle società inadempienti circa l'attuazione dei piani di caratterizzazione». Secondo l’Organizzazione lucana ambientalista «il tempo delle chiacchiere e passerelle politiche è scaduto». A sosrprendere è «come, solo oggi e a fine legislatura regionale, ci si accorga dell'esistenza del problema, preferendo non affrontare il nodo delle responsabilità e delle inadempienze che hanno consentito l'aggravamento dell'inquinamento chimico che oggi minaccia anche l'alto bacino del Tora e del fiume fiume Basento che, è
bene ricordarlo, attraversa anche la città di Potenza». Dopo otto anni dalla perimetrazione dell'area industriale di Tito quale "sito di interesse nazionale " ad opera del ministero dell'Ambiente, a seguito di conferenze di servizio, di costosi monitoraggi «di cui si son perse le tracce, di piani di caratterizzazione rimasti sulla carta, di ipotesi di messa in sicurezza, solo poche aziende hanno messo in atto le prescrizioni previste dai piani di caratterizzazione, attuando, di fatto, le azioni di bonifica». A distanza di nove anni, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza «ha inviato agli enti interessati "l'ipotesi di intervento di bonifica" dell'area dell'ex Liquichimica e di altre aree di discarica di rifiuti ferrosi dell'ex Sider Potenza, che contiene anche "l'ipotesi" di intervento per la messa in sicurezza permanente-definitiva della discarica di fosfogessi radioattivi. Ipotesi che è stata inviata agli Enti competenti lo scorso mese di dicembre». Per i componenti della Ola «quanta acqua dovrà ancora passare sotto i ponti affinchè si risolva in tempi rapidi l'inquinamento dell'area industriale che costituisce un grave pericolo per la salute de cittadini e dei lavoratori?». La Ola chiede cosa abbiano fatto gli enti, «in primis la Regione, affinchè pretendessero dalle aziende il rispetto delle leggi? Non è paradossale che invece si premi "chi inquina", come la Daramic, promettendo di affidare altri lotti industriali? Chi si preoccupa di controllare che l'acqua dei pozzi non venga utilizzata per scopi civili, agricoli e zootecnici, nonostante le ordinanze che ne vietano l'uso da parte del sindaco di Tito? E' vero, infine, che le diffide che sarebbero state emanate dal Comune di Tito nei confronti delle aziende inadempienti hanno prodotto l'unico risultato di aver visto nel tempo l'aggravamento dell'inquinamento con poche aziende che hanno effettuato la caratterizzazione?».
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Domenica 24 gennaio 2010
27 La denuncia di Filippo Massaro, presidente Csail. La situazione “strana” a Corleto
Senza servizio, ma con le tasse Nelle contrade rurali in media 150 euro ciascuno per l’imposta sui rifiuti CORLETO PERTIRARA - A circa 90 nuclei familiari che risiedono nelle contrade rurali del Comune di Corleto Perticara sono stati recapitati avvisi di pagamento, in media di 150 euro ciascuno, per la tassa comunale dei rifiuti urbani. Una tassa richiesta per un servizio non offerto. La denuncia è del presidente del Csail, Filippo Massaro, che parla di «situazione intollerabile». «Accade infatti - scrive Massaro - che il Comune di Corleto non ha mai provveduto a ritirare con i propri mezzi i rifiuti solidi urbani perché le aziende agricole e le case coloniche sono incessabili e comunque lontane dal centro abitato. Sono zone peraltro non servite da cassonetti. Così le famiglie interessate dalla tassa per un servizio comunale non erogato sono costrette con enormi disagi, lavoro e spese a provvedere da soli allo smaltimento oltre che dei rifiuti solidi urbani anche di quelli
Bidoni della spazzatura
speciali derivanti dalle attività aziendali. Il Csail - dice Massaro - considera pretendere il pagamento una grande ingiustizia e una forma di illegalità-abuso dell’amministrazione comunale. Peraltro, buona parte delle famiglie che hanno ricevuto la cartella sono titolari già di
un alloggio in paese e quindi già pagano il tributo comunale per lo stesso servizio. Il Csail annuncia una “battaglia di civiltà” perché le bollette vengano annullate dal Comune e perché la stessa Amministrazione Locale proceda ad un adeguamento del piano ritiro-smaltimen-
to rifiuti per non discriminare ancora la gente delle contrade rurali». Ricordiamo che la Tarsu si calcola moltiplicando la superficie dei locali o delle aree per la tariffa unitaria corrispondente alla specifica destinazione d’uso (abitativo, commerciale, ecc….). Al tributo così ottenuto occorre aggiungere il 15% a titolo di addizionali comunali (10%) e provinciale (5%). Lo smaltimento dei rifiuti ha un costo, che inevitabilmente è a carico della collettività. Negli ultimi anni, però, il cittadino ha visto cambiare le modalità di pagamento dei rifiuti urbani, spesso senza avere il corrispettivo in servizio. Prima del Decreto Ronchi del 1997, infatti, buttare due o dieci buste di pattume era la stessa cosa. Oggi invece si parla di tariffa, ovvero di un pagamento calcolato tenendo conto di più fattori. La Legge Ronchi dà un orientamento sostanzialmente diverso rispetto al passato.
Il libro “Diversi e divisi” a Oppido Lucano
Le minacce non fermano lo scrittore Nello Rega OPPIDO LUCANO - Non bastano le minacce, non è bastata neanche la neve e il gelo a fermare Nello Rega nel “tour” di presentazione del suo libro “Diversi e divisi. Diario di una convivenza con l'islam” portato a Oppido Lucano nella serata di venerdì. Il dibattito è iniziato con un discorso introduttivo sul testo da parte della moderatrice, nonché professore al Liceo Scientifico Ettore Majorana di Genzano di Lucania, Franca Amendola, che ha dato una sommaria descrizione dei problemi di convivenza e di diversità di cultura. La parola è poi passata a Rega che ha subito spiegato il motivo e la scelta del titolo del libro precisando punto per punto la diversità culturale e religiosa tra il mondo occidentale e l'islam. Il problema sostanziale è il non riuscire a trovare un punto di incontro. L'autore lucano ha sottolineato più e più volte ciò che ogni musulmano può fare nei “permissivi” Paesi europei e quello che invece gli occidentali non possono fare nei Paesi ormai “islamizzati”. Il giornalista si è soffermato di volta in volta sui vari passaggi del suo libro spiegandone ogni
sua parte. Tante domande poste dall'autore sulla vita islamica a cui difficilmente avrà una risposta. Il dibattito si è acceso quando si è parlato dei pro e dei contro del libro; la solidarietà per le minacce ricevute è stata unanime ma nella sala consiliare c'è chi ha sostenuto l'autore, il suo libro e le sue idee e c'è chi ha incentrato critiche e discorso tra cultura e religioni a un discorso tra leggi costituzionali italiane e l'islam. Il dibattito è proseguito con lo stesso giornalista che ha risposto ad ogni affermazione dei presenti sottolineando le sue idee in merito con Amendola e il sindaco Pappalardo intervenuti a sostenere le proprie rispettive idee e considerazioni in merito. Lo scrittore Rega ha sottolineato più volte quello che sta accadendo in Europa, cioè una sorta di “islamizzazione” occidentale ponendo domande fondamentali al pubblico presente e mettendo in risalto le sue esperienze in Paesi islamici. Unico punti stonato della serata è stata l'assenza della donna marocchina, Kadish, che avrebbe dato la sua te-
Progetto “Info library” Oggi la presentazione del nuovo progetto SI TERRA’ oggi alle 11,30 nella Sala dell'Arco del palazzo di Città, in piazza Matteotti a Potenza la conferenza stampa di presentazione del meeting internazionale del progetto Info library, arrivato all’ultimo appuntamento. Il meeting praticamente ha visto la partecipazione di alcuni ospiti greci del Comune di Akriton, ente coordinatore del progetto. Il programma è stato approvato dalla Commissione europea nell'ambito del programma “Gioventù in azione - azione 4.5 attività di informazione per giovani e persone attive nel lavoro giovanile e organizzazioni giovanili”. Saranno presenti alla conferenza stampa di stamattina il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero e il consigliere comunale Antonino Imbesi.
Il giornalista Nello Rega, da mesi minacciato per il suo libro
stimonianza ribattendo in prima persona le varie affermazioni giunte dall'autore e dalla sala. Ed è per questo che Rega ha promesso un suo ritorno nel comune dell'Alto Bradano per riaprire una discussione aperta e costruire con l'ospite assente e i cittadini di Oppido un nuovo dibattito su temi scottanti di questo periodo. r.d.r.
Sp 12, entro il 29 in azione i rocciatori
I massi caduti lungo l’arteria stradale
VIETRI DI POTENZA - Ha portato ai primi risultati la petizione popolare, promossa dal consigliere comunale, Carmine Grande, in merito alla chiusura, ormai da ottobre, della Sp 12 Vietrese. Infatti, come vi abbiamo raccontato nell'edizione del 10 gennaio scorso, dove si chiedeva tra l'altro un incontro con le istituzioni e organi preposti, nei giorni scorsi lo stesso consigliere Grande, ha incontrato l'assessore alla Viabilità della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, in merito alla petizione popolare, partita da Vietri e firmata di oltre cinquecento persone, per sollecitare interventi ai fini della messa in sicurezza e apertura della strada provinciale numero 12, la Sp 12 Vietrese, che risulta chiusa da ottobre scorso, per la caduta di grossi massi sul manto stradale, che crearono tra le tante cose, il cedimento di una parte del muro antistante la carreggiata e di una parte delle barriere protettive. Dall'incontro è uscito fuori che l'assessore della Provincia, Valluzzi, ha confermato al consigliere Carmine Grande che entro il 29 gennaio il gruppo dei rocciatori analizzerà la situazione al fine di proporre delle soluzioni che servi-
ranno per la messa in sicurezza della parte a monte e garantire la riapertura della strada provinciale Sp 12 Vietrese. Lo stesso assessore Valluzzi ha confermato al consigliere Grande che la questione della strada chiusa è stata già sottoposta all'attenzione della commissione provinciale preposta, e che chiederà a breve un incontro con la delegazione che ha promosso la petizione popolare e con le amministrazioni comunali die comuni interessati dalla strada, Vietri di Potenza, Sant'Angelo le Fratte e Savoia di Lucania. “Ringrazio pubblicamente l'assessore Nicola Valluzzi -ha dichiarato il consigliere Carmine Grande- per la disponibilità ed il tempestivo interessamento alla questione, segno che quando i cittadini si muovono le istituzioni preposte sono pronte a collaborare per la soluzione dei problemi”. Ora la speranza è che si possa, nel più breve tempo possibile, arrivare alla riapertura della “Sp 12 Vietrese”, in attesa, “fiduciosi -conclude Grande- del responso del gruppo dei rocciatori e indicazioni di soluzione del problema che la Provincia di Potenza vorrà adottare”. Claudio Buono
Campomaggiore Incontro per risolvere i problemi legati ai danni alle coltivazioni
Cinghiali, servono nuovi interventi POTENZA - Continua la mobilitazione dei cacciatori lucani per la «cattiva gestione regionale del cinghiale nelle zone di Potenza e provincia». In particolare, Federcaccia denuncia l'assenza del cinghiale sul territorio a causa di una delibera regionale risalente al 2005. Per risolvere il problema del sovrappopolamento della specie selvatica nel parco di Gallipoli Cognato e nei comuni limitrofi e ridurre i danni alle coltivazioni, il provvedimento affidava a privati la cattura della selvaggina in esubero. Cattura che, secondo i cacciatori, nonostante il ritiro della delibera -su richiesta del parco per salvaguardare la specie - è ancora in atto. Necessario, a questo punto, stabilire nuove linee di intervento. Di questo, infatti, si è discusso l nel corso di un incontro nella palestra della scuola media di Campomaggiore. All'incontro hanno partecipato numerosi cacciatori, sia del potentino
che del materano e i maggiori esponenti regionali dell'associazione. Tutti concordi nel ritenere non solo la delibera regionale in questione «deleteria e distruttiva, in quantodicono-nelle zone della provincia di Potenza e in alcune di Matera non si vede più un cinghiale» ma anche lesiva dei diritti dei cacciatori, i quali rivendicano «la legittimità di gestione della fauna selvatica presente nell'intero territorio regionale e nel parco stesso, essendo parte in causa e diretti contribuenti nelle iniziative di tutela e ripopolamento faunistico». Ai cacciatori, quindi, non resta che affrontare il problema percorrendo tutte le strade possibili, «anche legali». Sembrerebbe, infatti, che dopo il ritiro della delibera regionale sulla cattura dei cinghiali, nell'area del Parco di Gallipoli Cognato ci siano delle gabbie, i così detti chiusini, ancora attive. Il sospetto dei cacciatori è che i privati autoriz-
zati alla cattura dal provvedimento regionale, liberi da ogni adeguato controllo, continuino a operare indisturbati. «I privati autorizzati-dicono-sono fortemente interessati a questo selvatico, in quanto possono trarne grossi benefici economici». Nel rivendicare il proprio diritto a «esercitare l'attività venatoria nel rispetto della natura», i cacciatori chiedono l'immediata rimozione dei chiusini nell'area del parco. Intanto, presso la sede potentina di Federcaccia si terrà in giornata un incontro tecnico con i rappresentanti provinciali e regionali di tutte le associazioni venatorie e degli Atc regionali per discutere su eventuali iniziative. Un ulteriore incontro è in programma per i prossimi giorni a Grassano, tra l'associazione e gli amministratori dei comuni dell'hinterland del parco. Anna Martino
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Domenica 24 gennaio 2010
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MELFI - Daniele Monticelli, di 23 anni, è stato arrestato dagli agenti del commissariato di polizia di Melfi con la grave accusa di tentato omicidio. Il giovane era appena uscito di galera per le ripetute minacce alla famiglia della moglie costretta a lasciare la città per andare a vivere a Potenza ed evitare guai peggiori. Alle 23 circa di venerdì 22 gennaio scorso Monticelli si era recato dinanzi a un circolo ricreativo nel popoloso quartiere di Valleverde. Qui, il titolare dell’esercizio pubblico, che stava cercando di chiudere il circolo,
Melfi Arrestato un giovane per tentato omicidio. Era appena uscito di galera
Accoltellato, chiama il 113 al cellulare Il tribunale di Melfi
ha provato a convincere l’avventore che era oramai
arrivato l’orario di chiusura.
Ritenendo il mancato accesso una provocazione,
Monticelli tirava fuori un coltello da cucina e colpiva al torace l’esercente. Provando a ripararsi dall’aggressione, l’uomo riusciva a telefonare al 113. Un immediato intervento della pattuglia degli agenti del commissariato di via Alfonso Passannante riusciva così ad avitare il peggio. Daniele Monticelli, colto in flagranza di reato, veniva arrestato e condotto presso la casa circondariale di Melfi.
Dal carcere di via Lecce, per giunta, il giovane era stato già trasferito durante la precedente detenzione per i continui litigi con un altro detenuto. Al momento, gli inquirenti stanno ancora cercando l’arma con la quale Monticelli ha aggredito il gestore del locale. Il coltello potrebbe essere stato gettato viao nascosto prima dell’arrivo degli agenti di polizia. La polizia chiederà alle autorità competenti di sottoporre il Monticelli al regime di sorveglianza speciale considerata la pericolosità del soggetto. v. l.
Melfi Presentazione nella sezione cittadina dei programmi per le regionali
Il Psi lancia il proprio candidato «Da noi i necessari stimoli perché si concretizzi una buona politica» MELFI - In un noto e frequentato locale pubblico cittadino, la sezione socialista della città di Melfi, ha voluto dimostrare di avere chiarezza di visione e determinazione nell'azione alla presentazione del candidato per le regionali Livio Valvano. Considerevole la partecipazione di pubblico, almeno 200 persone nel contesto di una giornata molto fredda ad esprimere il livello di consenso sulla proposta avanzata. La sezione di Melfi ha dato chiara dimostrazione di compattezza nella scelta del candidato da offrire alla lista socialista per la competizione elettorale con la quale si rinnoverà il Consiglio Regionale di Basilicata. «Proseguiamo con il progetto che abbiamo messo in campo negli ultimi anni - chiarisce subito l'assessore provinciale socialista Francesco Pietrantuono - Livio Valvano incarna le nostre idee e le aspettative del gruppo socialista melfitano perché è capace di coniugare le notevoli competenze professionali, le importanti esperienze di lavoro e una forte sensibilità sociale con la capacità dimostrata di saperle trasformare in azione politica. Siamo convinti, determinati e uniti su Livio». Particolarmente apprezzato l'intervento di Alfonso Salvatore, storico riferimento politico della sezione melfitana, che ha invitato tutti a sostenere quella che definisce una candidatura vincente, che potrebbe portare il Vulture e Melfi in particolare ad avere per la prima volta un rappresentante autorevole di maggioranza in seno al Consiglio Regionale. Infatti nonostante alcune elezioni avvenute in passato anche di recente, la città di Melfi mai è riuscita a portare un proprio
POLEMICHE NELL’UDC
Monico: perché mi dimetto DIMISSIONI all’interno dell’Udc di Melfi. Ecco ampi stralci della nota inviataci.
La presentazione di ieri
rappresentante in seno alla maggioranza governativa, portavoce delle istanze ed esigenze del territorio. Un tasto su cui si è volutamente soffermato la sezione del Psi melfitano alla presentazione del candidato Valvano, ritenuto in grado di colmare questa lacuna. Nel suo intervento a braccio, Valvano, ha raccolto l'ascolto e l'adesione convinta dei presenti: «Penso ad una politica più distante dalle sterili dispute ideologiche e che si occupi con maggiore incisività dei problemi della nostra gente. In una Regione come la Basilicata, dalle forti contraddizioni, dove le enormi risorse naturali convivono con la forte disoccupazione, il lavo-
ro deve essere al centro dell'agenda politica - ha sottolineato Valvano - E' necessario affrontare le criticità e anche le innegabili inefficienze nella gestione dei servizi pubblici, con un'azione mirata più al governo concreto e meno condizionata dalle necessità mediatiche. In un quadro politico, reso meno vitale dalla evidente debolezza dell'opposizione, incapace di proporsi come alternativa di governo, la funzione e il ruolo dell'anima socialista, portatrice di cultura politica densa di valori, si carica di ulteriori responsabilità, per far sì che il nuovo governo regionale possa ricevere i necessari stimoli perché si concretizzi una buona politica». Emilio Fidanzio
«La vita di partito va ripensata. La mia idea di partito è sempre stata basata sul coinvolgimento personale, dinamico, limpido e aperto rispetto a tutte le attività svolte. Spesso questo modus-operandi non viene attuato dai partiti che oggi sempre più si riducono a centri di discussioni già decise in separata sede, di fatto creando luoghi di mera discussione sterile. Ritengo inaccettabile simili atteggiamenti che poi vanno ad innestarsi ed alimentare la politica che per anni ha caratterizzato il nostro sistema. Ritengo opportuno proprio perché giovane “politicamente” denunciare questo ricorso continuo a meccanismi poco democratici adottati da una struttura politic. Due anni e mezzo fa rinasceva a Melfi l'Udc, fin da subito ho ritenuto opportuno dare il mio contributo, la mia piccola esperienza, il mio forte entusiasmo per una causa che
Melfi Secondo mandato per il presidente ma anche per gli altri componenti
L’avvocato Gerardo Di Ciommo
Avvocati, riconfermato Di Ciommo MELFI - Al termine di una elezione plebiscitaria, il consiglio dell’ordine degli avvocati del foro di Melfi ha rieletto il presidente, Gerardo Di Ciommo al suo secondo mandato consecutivo. Si è svolta ieri presso il tribunale di piazza, Federico II l’elezione dei nove consiglieri che resteranno in carica per il prossimo biennio. La singolarità di questa tornata elettorale forense sta nel fatto che, oltre alla riconferma del presidente uscente Di Ciommo, anche tutti gli altri avvocati già componenti il consiglio dell’ordine nel biennio precedente resteranno rego-
larmente in carica fino al 2011. Su 317 avvocati aventi diritto, hanno votato ieri nella città del Vulture 191 giuristi. Ben 170 sono state le preferenze raccolte della lista di Gerardo Di Ciommo che ha raccolto così oltre il 90 per cento dei voti. «Evidentemente - ha commentato a caldo lo stesso avvocato Di Ciommo - il foro ha apprezzato il duro lavoro svolto in questi anni ed i risultati straordinari che hanno consentito al tribunale di Melfi di ripristinare in pieno il suo organico». «Questo - ha aggiunto il legale confermato alla gui-
da dell’organismo - ha consentito la normale ripresa dei lavori, precedentemente rallentati». «Forti di questa affermazione - ha concluso - il consiglio è impegnato in nuove iniziative che potranno definitivamente scongiurare il pericolo della soppressione del tribunale». In effetti prima dell’insediamento di questo consiglio si era temuto il peggio per il palazzo di giustizia lucano. Poi la mediazione dell’avvocato Di Ciommo a Roma con il sottosegretario, Settembrino Nebbioso ha reso possibile la nomina di quattro nuovi magistrati già in organico presso il presidio
melfitano. Entro il prossimo mese di febbraio, inoltre, un nuovo presidente giungerà in città. Si tratta di Michele Cristino, che arriva dal tribunale di Foggia. Tutte le cause, sia civili che penali, oggi sono riprese con regolarità mentre in passato subivano rinvii anche di alcuni anni. Insomma pare proprio che il futuro del tribunale di Melfi sia garantito. Il nuovo consiglio dell’ordine del foro risulterà così composto dal segretario, Vincenzo Paolino, il tesoriere Maro Tobia ed i consiglieri avvocati, Virgilio Di Lonardo, Angela Giaculli,
ritenevo valida. Oggi la situazione a livello emotivo non è cambiata ma ciò che in realtà è mutato è lo strumento partito, è il modus di fare attività politica, è la scarsa voglia di ampliare le vedute realizzando di fatto un partito di pochi con la partecipazione di molti. E' inaccettabile vedere come un vicesegretario di sezione possa non conoscere fino all'ultimo istante il programma di una iniziativa che invece dovrebbe essere concertata insieme. Questo per me è inaccettabile, ed è per questo che ho inteso rimettere la mia carica di vicesegretario nelle mani del segretario di sezione. La mia idea di partito e di rispetto per le persone che lo compongono è fondamentale come lo è la necessità di dare conseguenza a simili atteggiamenti. La politica è Come una partita di calcio fatta di strategie, schemi, moduli e fondamentale gioco di squadra. Venendo meno questo elemento a mio giudizio viene meno l'essenza e l'idea stessa di partito». Pietro Monico
Donato Traficante, Mario Romanelli, Raffaele Lopes, Luigi Laviano. Sono nove giuristi che rappresentano in sostanza
l’intero territorio del Vulture melfese alto Bradano su cui ha giurisdizione il foro di Melfi. Vittorio Laviano
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Il maltempo ha creato problemi sulla Ginestra-Venosa
Un piano in controtendenza
Stranieri integrati a partire dalle case Bus bloccati, molti disagi per studenti e pendolari
Traffico congelato
GINESTRA - Ancora una volta si parla di viabilità in termini negativi. La nevicaUn’altra ta nel pomeriggio dello lunga scorso 22 gennaio, trasforcoda di mata poi in serata uno straautoto di ghiaccio, ha creato non mezzi pochi problemi alla viabilisulla tà in alcune strade provinprovinciali. Nonostante i mezzi ciale spargisale della provincia già nella prima mattinata di ieri erano in opera sulla Barile-Ginestra e GinestraVenosa (alle 6 era transitato un primo mezzo visto dagli operai della Fiat di Ginestra che rientravano dal lavoro) alcuni autobus di linea e degli studenti insieme a qualche autovettura hanno avuto problemi sulla provinciale n° 10 VenosaGinestra. Dalle 7,30 una lunga fila di questi mezzi, compreso alcuni mezzi dei rifiuti urbani che dovevano raggiungere la discarica di Venosa, sostava su alcuni tornanti per Ginestra, bloccati da uno strato di ghiaccio. Chi aveva il mezzo equipaggiato di gomme antighiaccio è riuscito a raggiungere il posto di lavoro. Molti studenti non hanno potuto raggiungere le scuole, come quelli di Venosa, che frequentano le scuole di Rionero. Si è notato anche un mezzo spargisale verso le 8,15 che sostava vicino agli autobus bloccati, sembra, a detta di alcuni automobilisti bloccati, che abbia finito il sale. Avvicinato Massimo Iovanni del caffè del corso di Venosa dove arrivano e partono molti degli autobus ed abilitato alla vendita dei bi- La lunga fila di macchine bloccate sulla provinciale Venosa-Ginestra e un autista di autobus che glietti per alcuni pullman sta equipaggiando il proprio mezzo di linea ha riferito: «L’autobus della Sita, diretto a Bari, partito da Atella nella conto, la Rionero-Venosa è la di Melfi ha accusato solo sato sicuramente dallo primissima mattinata, il giunta alle 9,30 con un'ora 20 minuti di ritardo. Disagi strato di ghiaccio, eppure i suo arrivo era previsto a Ve- e mezza di ritardo (è scesa si sono avvertiti per alcuni mezzi spargisale della Pronosa alle 6, è rimasto bloc- una bidella di Ripacandida passeggeri che dovevano vincia hanno lavorato dalla cato sulla Ginestra-Veno- che lavora a Venosa e che raggiungere l'ospedale on- prima mattinata. Di chi la sa. Altri autobus hanno ac- aspettava l'autobus dalle cologico di Rionero». Una colpa? cusato ritardi di non poco 7,30), la Forenza-San Nico- situazione di disagio, cauLorenzo Zolfo
IN controtendenza con un’Italia he cerca di “respingere”gli immigrati, le misure definite in una riunione regionale cercano di fare l’inverso: integrarli nella vita sociale, a partire da Palazzo San Gervasio e Bella. Lo fa sapere Pietro Simonetti, presidente della Commissione regionale Immigrazione. La riunione si è svolta nella sala “Vincenzo Verrastro” della giunta regionale. Presenti i dipartimenti Presidenza della giunta, Sicurezza sociale, Formazione e lavoro, Agricoltura, l'amministrazione provinciale di Potenza, la Prefettura di Potenza, il dipartimento Protezione civile regionale, le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, i rappresentanti del Ministero del Lavoro della sede regionale e provinciale di Potenza, l'Anci, i sindaci di Bella e Palazzo San Gervasio. Queste le decisioni prese: il sindaco di Palazzo , tenuto conto del superamento dell'esperienza legata al campo di accoglienza , provvederà entro il31 gennaioa presentare un progetto per l'utilizzo di appartamenti sfitti da utilizzare in convenzione perimigranti eentrolastessa data il Comune e l'ambito sociale di zona del Bradano valideranno il progetto predisposto dalla Protezione Civile per la nuova area che sarà utilizzata dopo il completamento per uso plurimo: calamità e accoglienza. Il Comune di Bella ha già presentato un progetto per l'utilizzo di 26 appartamenti sfitti nel centro storico del comune per trasferire l'attuale comunità marocchina che risiede nell'area Braida, anche per eliminare i prefabbricati che contengono amianto. Per quanto riguarda il lavoro stagionale della prossi-
ma estate è stato individuato come punto di prenotazione, da parte della manodopera stagionale compresa quella migrante, il Centro per l'impiego di Lavello. Ilavoratori interessatidovranno prenotarsi per la campagna anche mediante il numero verde messo a disposizione dalla Regione e i datori di lavoro, nonché le associazioni dei produttori, dovranno in tempo utile indicare il fabbisogno di manodopera sulla base degli ettari coltivati e sulla stima per il raccolto . L'amministrazione provinciale di Potenza, competente peri Centriper l'impiego, curerà anche l'organizzazione, avendone delega, del servizio di trasporto con navette a chiamata, tutto ciò per eliminare alla radice il grave fenomeno del lavoro nero, del caporalato e del sottosalario. Inquesto quadrogliuffici regionali, provinciali e locali del Ministero del Lavoro collaboreranno con il Centro per l'impiego e con la Regione per una vasta campagna di informazione e, se necessario, con sanzioni nei confronti di chi violerà le norme di legge e contrattuali. Il Dipartimento Agricoltura da parte sua verificherà l'andamento della campagna 2008/09 per quanto riguarda la quantità dei prodotti per i quali sono stati percepiti contributi comunitari e lavorati presso le strutture di trasformazione, anche per verificare il rispetto delle norme Ue in materia diapplicazione deicontributi di lavoro e le leggi in vigore. Presso l'ufficio Presidenza della Giunta regionale siederà l'apposito gruppo di lavoro costituito, che è composto dai partecipanti alla riunione, ai quali si aggiungono l'Inps e le associazioni dei produttori.
TRIBUNALE MELFI - Vendite senza incanto e contestuale avviso di vendite con incanto il presso Notaio Francesco Carretta con studio in Lavello via Roma n.28 Procedura esecutiva immobiliare n.61/06 R.G.E.. Lotto n.1: Fabbricato in Lavello c.da Mezzane mq 135 piano seminterrato,piano rialzato e piano mansarda - N.C.E.U. Comune di Lavello f.35 p.lla 464/1; Locale deposito in Lavello c.da Mezzane piano terra mq 45 - N.C.E.U. Comune di Lavello f.35 p.lla 530; - terreno in agro di Lavello are 10.60 - N.C.T. Comune di Lavello f.35 p.lla 533. Prezzo base: 111.380,00 Lotto n.2: Fabbricato in Lavello c.da Mezzane mq 103 piano terra - N.C.E.U. Comune di Lavello f.35 p.lla 528; Locale deposito in Lavello c.da Mezzane piano terra mq 24 - N.C.E.U. Comune di Lavello f.35 p.lla 529; - terreno in agro di Lavello are 8.50 - N.C.T. Comune di Lavello f.35 p.lla 532. Prezzo base: Euro 45.550,00. Dalla CTU a firma dell’ing. Luigi Vitucci di Melfi risulta che il fabbricato di cui al lotto n.1 Ë stato risulta che il fabbricato di cui al lotto n.1 è stato costruito in forza di Concessione Edilizia n.96 rilasciata dal Comune di Lavello in data 17 giugno 1988; lo stesso tuttavia é stato costruito in difformità dalla detta Concessione Edilizia mentre il piano seminterrato dello stesso fabbricato ed il locale deposito di cui al lotto n.1, il fabbricato e il locale deposito di cui al lotto n.2 sono stati costruiti in assenza di concessione edilizia. Apertura buste il 27.03.10 ore 9,00 presso lo studio del Notaio. Nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia luogo, vendita con incanto il 10.04.10 ore 9,00 presso lo studio del Notaio. Procedura esecutiva immobiliare n. 57/03 R.G.E.. Lotto n.1: Abitazione in Montemilone via Garibaldi,3 p.t. mq 66 - N.C.E.U. Comune di Montemilone f.21 p.lla 333/1; Prezzo base: Euro 9.908,18. Costruzione ante 01/09/67. Lotto n.3: Fondo rustico in Montemilone loc.Fontana Ioanna are 26.48 - N.C.T. Comune di Montemilone f.14 p.lla 3; Prezzo base: Euro 661,13. Lotto n.4: Comprensorio di fondi rustici in Montemilone are 60.41 - N.C.T. Comune di Montemilone f.23 p.lle 149,154 e 260; Prezzo base: Euro 2.232,56. Lotto n.5: Fondo rustico in Montemilone loc.Torre are 49.31 - N.C.T. Comune di Montemilone f.28 p.lla 184; Prezzo base: Euro 1.471,53. I fondi di cui ai lotti n.3, n. 4 e n.5 ricadono in zona “agricola” secondo il c.d.u. del Comune di Montemilone in data 03/02/06. Apertura buste il 27.03.10 ore 9,00 presso lo studio del Notaio. Nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia luogo, vendita con incanto il 10.04.10 ore 9,30 presso lo studio del Notaio. Procedura esecutiva immobiliare n.35/04 R.G.E.. Lotto n.1: Fondo rustico in agro di Palazzo San Gervasio località Pizzicocco are 14.09 (N.C.T. Comune di Palazzo San Gervasio f.19 p.lla 874) con entrostante fabbricato rurale di mq 59 (N.C.E.U. Comune di Palazzo San Gervasio f.35 p.lla 875); Prezzo base: 17.231,00 Lotto n.2: 1/2 Fabbricato in Palazzo San Gervasio via Sebenico in corso di costruzione, piano seminterrato, piano rialzato, primo piano ed annesso porticato con circostante terreno; il fabbricato è riportato nel N.C.E.U. del Comune di Palazzo San Gervasio al f.19 p.lla 876 graffata con f.31 p.lla 1815 mentre il terreno è riportato nel N.C.T. del Comune di Palazzo San Gervasio al f.19 p.lle 759 e 763. Prezzo base: Euro 74.653,55 Dalla CTU a firma del geom. Pasquale Di Toro di Rionero in Vulture risulta che il fabbricato di cui al lotto n.1 è stato costruito in assenza di concessione edilizia e per lo stesso è stata richiesta concessione edilizia in sanatoria in data 28 novembre 1996 e la cui pratica è ancora in corso di definizione, quantunque dalla CTU si rileva ipotesi di improcedibilità per inadempimento alle richieste del comune; la costruzione di cui al fabbricato del lotto n.2 è stato assentita giusta concessione edilizia n.1/91 prot. n. 2614 rilasciata in data 10 aprile 1991 Comune di Palazzo San Gervasio, mentre i terreni di cui al lotto n.1 ricadono in “zona Agricola” e quelli di cui al lotto n.2 in zona edificabile “B” di completamento, il tutto secondo il certificato di destinazione urbanistica rilascia-
to dal Comune di Palazzo San Gervasio in data 9 agosto 2005. Apertura buste il 27.03.10 ore 9,00 presso lo studio del Notaio. Nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia luogo, vendita con incanto il 10.04.10 ore 10,30 presso lo studio del Notaio. Procedura esecutiva immobiliare n.48/06 R.G.E.. Lotto unico: Porzione di fabbricato in Lavello via Bologna,64 piano terra e primo piano - N.C.E.U. Comune di Lavello f.48 p.lla 814; Prezzo base: 21.980,00 Dalla CTU a firma del geom. Pasquale Di Toro di Rionero in Vulture risulta che gli immobili di cui alla presente vendita sono di costruzione ante 1967. Apertura buste il 27.03.10 ore 9,00 presso lo studio del Notaio. Nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia luogo, vendita con incanto il 10.04.10 ore 11,30 presso lo studio del Notaio. Procedura esecutiva immobiliare n. 59/05 + 16/06 R.G.E.. Lotto n.1: Fondo rustico in agro di Venosa c.da Quadrone o Loggia Bozza ha 2.47.82 - N.C.T. Comune di Venosa f.14 p.lla 393; Prezzo base: Euro 10.000,00. Lotto n.2: Comprensorio di fondi rustici con entrostante fabbricato rurale allo stato diruto, in agro di Venosa c.da Capomare ha 4.51.24 - N.C.T. Comune di Venosa f.24 p.lle 109,110,150 e 153; Prezzo base: Euro 38.000,00. Lotto n.3: Fondo rustico in agro di Lavello c.da Monte Quercia ha 53.03.22 N.C.T. Comune di Lavello f.15 p.lle 7,50,54,55,56,57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74,75,76,78,79,80,93,94,102,114,140,197,199,202,204,205, 208,209,217,219,230,233,234,236,238,241,244,247,248,252,254,255,256,257,258,259,260,261,262,263,264,265,266,267,268, 269,270,271,272,274,276,277,280,282,284,285,286,288,290,291,292,293,294,295,296,297,298,299,302,304,306,307,309,311,3 13,314,315,316,317,318,320,324,325,326,327,328,424,425 e 426. Prezzo base: Euro 420,00. I terreni di cui ai lotti n.1 e n.2, secondo il certificato di destinazione urbanistica rilasciato dal Responsabile dello Sportello Unico per l’edilizia del Comune di Venosa in data 22 novembre 2005 ricadono in Zona E agricola mentre quelli di cui al lotto n.3 ricadono in “Zona agricola Semplice” secondo il certificato di destinazione urbanistica rilasciato dal Responsabile dei Servizi al Territorio del Comune di Lavello in data 16 maggio 2006. Apertura buste il 27.03.10 ore 9,00 presso lo studio del Notaio. Nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia luogo, vendita con incanto il 10.04.10 ore 13,30 presso lo studio del Notaio. Si avverte che per tutti i beni, mancando più esatte notizie circa la regolarità urbanistica, l’aggiudicatario potrà, ricorrendone i presupposti, avvalersi delle disposizioni di cui all’articolo 46, quinto comma del D.P.R. n. 380 del 2001, ed all’articolo 40, sesto comma, della legge n.47 del 1985. Per tutte le vendite senza incanto offerte di acquisto, in bollo e sottoscritte, e cauzione in misura non inferiore ad 1/10 del prezzo di acquisto da depositarsi in busta chiusa presso studio del Notaio entro ore 12,00 del 26.03.10. Per partecipare all’eventuale incanto domanda di partecipazione, in bollo e sottoscritta, e cauzione pari al 10% (a mezzo assegno circolare non trasferibile intestato al Notaio delegato) del prezzo base da depositarsi presso lo studio del Notaio a partire dal quinto giorno ed entro e non oltre il primo giorno feriale che preceda quello della vendita. Per tutte le vendite offerte minime in aumento pari al 5% del prezzo base. Possibilità di mutui ipotecari c/o BANCA CARIME, filiale Melfi tel.: 0972/239014, B.C.C. di Spinazzola tel: 0883/683620 e BANCA PER LA CASA S.P.A. Filiale di Napoli tel. 081/2520038; Per informazioni sull’incanto, anche relative alle generalità del debitore, rivolgersi al dott. Francesco Carretta con studio in Lavello via Roma n. 28 - tel. 0972/83380. Gli avvisi relativi a tutte le vendite suindicate, 45 giorni prima della data fissata per l’esame delle offerte, saranno: 1) affissi all’albo del Tribunale di Melfi; 2) pubblicati su “Il Quotidiano della Basilicata”; 3) affissi mediante manifesti murari nel Comune di Melfi nonchè nel Comune dove è ubicato ciascun immobile posto in vendita; 4) pubblicati, unitamente a copia dell’ordinanza del Giudice e della relazione di stima dei beni sui seguenti siti Internet: “www.asteimmobili.it” e “www.tribunaledimelfi.net”. Custode dei beni pignorati è il Notaio delegato. Il Notaio delegato dott. Francesco Carretta
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Domenica 24 gennaio 2010
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Maratea Il sindaco risponde alle dichiarazioni di Manzi
Viggianello Un nuovo giornale
«Se gli albergatori vogliono il Comune sarà al loro fianco»
Quando il ciuccio fa le pulci al sovrano
MARATEA - Il sindaco di Maratea Mario di Trani, risponde all'intervista pubblicata ieri dal Quotidiano al consigliere di minoranza Michele Manzi. «Sul Piano strutturale comunale - dice Di Trani l'Amministrazione si trova a dover chiudere una vicenda importantissima per Maratea, che però ho trovato sostanzialmente nelle stesse condizioni in cui l'avevo lasciata da sindaco al termine della consiliatura 1997/2000, non essendo mai stata avviata la procedura di approvazione. Dopo un mese di “rodaggio” dalle elezioni è partito l'impegno teso a consentire la rapida approvazione del Psc». L'amministrazione, spiega Di Trani, dopo essersi incontrata con i responsabili del Dipartimento ambiente della Regione, ad agosto ha affidato uno studio ambientale e a settembre ha trasmesso la documentazione all'ufficio Compatibilità ambientale. «Entro il 12 febbraio 2010 gli Enti potranno formulare proposte o osservazioni al documento trasmesso. Successivamente sarà consegnato il documento definitivo di analisi ambientale e, quindi, sarà possibile convocare la Conferenza di Pianificazione per l'approvazione preliminare del Psc. Quindi il Piano verrà adottato ed approvato dal Comune di Maratea. Le procedure sono quelle che sono e non mi pare che siamo stati fermi». Poi Di Trani passa al Patto di Stabilità, ribadendo all'origine il mancato trasferimento entro il 31 dicembre 2009 di fondi sui terremoti da parte della Regione, poi trasferiti a gennaio.
Una veduta di Maratea e, a sinistra, il sindaco Di Trani
«Nel dire questo non scarico sulla Regione chissà quali responsabilità - dice Abbiamo sospeso, ai primi
di novembre, i pagamenti ai Fornitori com'è purtroppo necessario fare in questi casi. Ma bisogna ricordare
che l'intransigenza del Governo Nazionale a prendere in considerazione la richiesta dell'Anci di alleviare le penalità previste per i Comuni che hanno sforato il Patto è assolutamente incomprensibile. Anche la Corte dei Conti, un Istituto che sovrintende al buon andamento dei Conti Pubblici e che quindi non può essere sospettata di partigianeria nei confronti dei Comuni, ha rilevato che la durezza del Patto di Stabilità rischia di creare delle distorsioni gravi per i Bilanci degli Enti territoriali. Giova ricordare che nel periodo giugno/luglio 2009 sono stati recuperati oltre 300.000 euro per oneri dovuti a titoli diversi da Contribuenti vari e da questi non pagati». Di Trani chiude con Piot. «Gli albergatori, e alcuni in particolare, anche nel caso dei Piot hanno ragionato secondo vecchie logiche - conclude Di Trani - ovvero la realizzazione del proprio interesse il che non è un fatto condannabile se però riesce, come i tempi nuovi reclamano e come in altre parti d'Italia si è già realizzato, a sintonizzarsi con gli interessi più ampi di un intero territorio. Anche a Maratea la musica deve cambiare. Se gli albergatori vorranno intraprendere un nuovo corso l'amministrazione sarà al loro fianco, come lo sarebbe stata in occasione dei Piot, diversamente ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Responsabilità che vanno ben oltre le strumentalizzazioni politiche di cui pure nella vicenda gli Albergatori non si capisce se siano stati artefici o vittime». Francesco Zaccara
S. Arcangelo La raccolta per i terremotati
Diocesi Tursi-Lagonegro
Donati 651 euro da S. Nicola ad Haiti
Comincia oggi la scuola di preghiera
Emergenza umanitaria ad Haiti
SANT'ARCANGELO - La Caritas della ParrocchiaSan Nicoladi Barisi èmossa nell'emergenza del terremoto di Haiti. Nel mese di gennaio le offerte alla Parrocchia saranno devolute per sostenere i fratelli haitiani. Infatti, sono stati affissi nell'atrio della Chiesa Madre i primi risultati: 206 euro nella sola raccolta di domenica, 3 offerte pro manibus anonime per un totale di 250 euro, una offerta di Mastrosimone e Di Giglio per un totale di 205 euro. Il parroco del paese, don Cesare Lauria, ha avvisato l'uditorio santarcangiolese che la messa domenicale delle ore 11 viene anticipata alle ore 10.30
perché alle ore 12 verrà celebrata stabilmente presso il complesso di Santa Maria d'Orsoleo, un modo per far rifiatare finalmente il Monastero. Infatti, venerdì 22 è stata firmata la convenzione per il progetto integrato di valorizzazione turistico culturale ed ambientale della Val d'Agri che tra gli altri impegni ha stanziato 1.800.000 euro per la nascita di un museo multisensoriale a Orsoleo sulla presenza dei monaci basiliani in Basilicata. Una scommessa turistica, un progetto voluto fortemente dal presidente della Regione Vito De Filippo e dal sindaco del Comune Domenico Esposito. Valeria Gennaro
SAN GIORGIO LUCANO - Comincerà proprio oggi la scuola di preghiera dell'anno 2010 della Diocesi di Tursi - Lagonegro. La scuola risponde al desiderio di vivere una giornata di “eremo”, lontano dalle agitazioni quotidiane e dal caos delle preoccupazioni. Sarà un tempo per ascoltare la Parola, per imparare e trasformare il silenzio in preghiera, per partecipare intensamente alla celebrazione dell'Eucarestia. In questa prima parte dell'anno gli incontri si terranno presso il Santuario “S. Maria del Pantano”. I prossimi sono stabiliti per il 28 febbraio e il 21 marzo. Per partecipare è necessario portarsi una Bibbia, un quaderno per gli appunti e il pranzo a sacco. Il programma delle giornate prevede l' arrivo alle ore 9, la preghiera delle Lodi mattutine alle 9.30, la Lectio Divina alle 10 e un tempo di meditazione personale alle 11. Inoltre, a mezzogiorno ci sarà la Celebrazione Eucaristica e alle 13 la pausa pranzo per poi riprendere nel pomeriggio con l'esposizione del Santissimo e l'adorazione guidata. va. ge.
VIGGIANELLO - Una nuova forma d'informazione si fa avanti, una forma d'informazione libera e senza peli sulla lingua; ecco come nasce questa nuova iniziativa a Viggianello, il paese delle ginestre. “U'Ciucciu e u'Re”, questo il titolo di questo nuovo foglio d'informazione, mira a diventare un mezzo per tutti coloro che non hanno voce, un mezzo per porre domande ma anche per cercare soluzioni alla miriade di problemi che affliggono la nostra Valle. Buono è stato il riscontro alla prima uscita di questo mensile che sarà distribuito gratuitamente su tutto il territorio. Parla Antonio Vitale, il Responsabile de “U'Ciucciu e u'Re”. Come e quando è nata in te l'idea di far nascere questa nuova forma d'informazione? L'idea mi balena da tempo, ma verso novembre insieme ad altri ho pensato che fosse necessario muoversi, la Valle del Mercure è un territorio stranissimo, a metà tra Calabria e Basilicata. Spesso quest'area è stata abbandonata dalle Istituzioni delledue regioni e dai politici che se ne ricordano solo nei periodi elettorali. Ho pensato che è necessario un protagonismo popolare per ridare vita e spingere per una nuova forma di sviluppo per l'intero territorio. Perchè quel titolo? Anche in questo caso ho pensato al territorio; u'ciucciu è un animale simbolo per tutti i contadini e il nostro popolo. Il somaro è simbolo del lavoro, della volontà ma anche della ribellione e della testardaggine. Il re invece è il simbolo del potere, usato ed abusato che va cacciato. Noi ci poniamo l'obiettivo ambizioso di portare una vera trasformazione...vogliamo che a governare siano i ciucci. Intesi come i più deboli e quelli che lavorano. Non più i tanti parassiti che abbondano in tutta la Basilicata e non solo. Un sogno o un possibile traguardo? Tutti i sogni, anche quelli più difficili da realizzare, possono trasformarsi in realtà, però è necessario crederci. Ma è necessario che questo sogno diventi anche di altri. Da soli non lo realizzeremo mai, la nostra speranza è anche quella di far crescere una coscienza civica che favorisca la partecipazione popolare. Nei piccoli centri domina l'apatia, la non voglia di mettersi in gioco. Come sovvertire tutto ciò? Intanto facendo luce sulle tante malefatte dei politicanti e degli speculatori locali. Poi è necessario ridare speranze ed alternative alle persone, far capire che se si abbandona la paura di cambiare ci aspetta una vita migliore. Più giusta, equa e felice. Il raggiungimento della felicità può essere la chiave per far risvegliare le coscienze. Sulle malefatte dei politici si è sempre fatta luce e alla fine si è spento tutto… ma si è spento tutto non per i poteri politici ma proprio per l'apatia dei cittadini.
Il “logo” del giornale
Certo non possiamo essere stupidamente ottimisti, anzi. La storia però ha insegnato che sono i popoli, anche quelliche paionoassopiti, che cambiano il mondo. Bisogna crederci, ma non fideisticamente. Bisogna dotarsi dell'ottimismo, della volontà e non chinare la testa. Siamo testardi come i ciucci in fondo. E'una visionemoltoottimistica delle realtà locali... No, non sono per niente ottimista. Mi rendo conto che le difficoltà sono enormi. Ma l'alternativa sarebbe quella di rinchiudersi dentro casa a fare la propria vita. Di certo non è il mio caso. Non sono disposto a cedere all'individualismo, sono convinto che senzail beneditutti anchela mia vita non sarebbe soddisfacente. Preferisco prendere cantonate, piuttosto che arrendermi a questo imbarbarimento della società. Come vedi le realtà locali, Viggianello in primis, da quì a un po’di anni? Senza un'alternativa ed un momento forte di cambiamento anche nella mentalità delle persone vedo le realtà dei piccoli comuni del sud spopolate e senza speranze. Noi abbiamo il dovere storico di lavorare per fare in modo che ciò non avvenga. Ma per fare questo serve coraggio, solidarietà ed apertura Come vedi le nostre classi dirigenti, a tutti i livelli? Non le vedo bene, la maggior parte di coloro che ci amministra fa parte di un passato politico che ha portato l'Italia alla deriva. Il ceto politico attuale va cambiato, ma vanno cambiate anche le idee e i modi di amministrare. Non è solo una questione di legalità come molti pensano. Anche chi non è corrotto non è per forza un buon amministratore. Penso anche che la politica debba fare qualcosa in più che amministrare, deve proporre soluzioni ai problemi, soluzioni da condividere con le popolazioni. La speranza è l'ultima a morire... ma a lungo andare anche quella muore. Beh, la speranza morirà solo quando non esisteranno più le differenze tra ricchi e poveri, tra nord e sud, tra immigrati e abitanti locali. A quelpunto ilmondo sarào migliorato oppure finito. Dario Caputo
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Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Un medico condannato per omicidio colposo nel 2004, solo due mesi fa la prima udienza civile
Cause civili, cinque anni di nulla Un caso di malasanità diventa l’esempio delle lungaggini della giustizia QUANTO tempo occorre, in questa società che si dice civile, per concludere un iter processuale attivato per ottenere giustizia per la morte causata ad un figlio, ad un fratello? Quanto è il tempo ragionevole d'attesa per mettere la parola fine al calvario di una famiglia, già duramente provata dall'incrocio casuale e tragico nella propria vita di un grave episodio di malasanità? E' la domanda che si pone nella lettera che abbiamo ricevuto e che pubblichiamo di seguito, da Gianni Nicola Saponara di Salandra, in merito alla incompiuta vicenda giudiziaria seguita alla morte di suo fratello Marco nell'Ospedale di Matera, nel lontano 1996. Una domanda alla quale, del tutto ingannevolmente, sembrerebbe rispondere il cosiddetto “processo breve”, se non fosse che esso utilizza lo scudo dell'eccessiva ed intollerabile lunghezza dei tempi processuali per estinguerli i processi. Con vantaggio di chi ha commesso il reato e non delle vittime che si vedrebbero beffate, oltre al danno subito. La vicenda in questione costituisce in qualche modo lo specchio del cammino irto di ostacoli che i fatti, spesso tragici, della nostra vita quotidiana incontrano nei tribunali italiani e della necessità di trovare una soluzione che salvaguardi soprattutto le vittime e non le penalizzi una seconda volta. Vito Bubbico di GIANNI NICOLA SAPONARA In seguito ad una partita di calcetto, nel lontano 11-021996, Marco Saponara, studente di Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano, riportò una lacerazione del tendine d'Achille. Avrebbe potuto fermarsi in uno dei tanti centri specializzati del capoluogo lombardo, ma sentì l'esigenza di tornare a casa e discutere il da farsi in famiglia. Oltretutto il caso non pareva così urgente e grave da far mobilitare i familiari a Milano. Giunto così a Salandra decise di sottoporsi a radiografia nell'ospedale di Matera. Il dott. Vizziello, ortopedico, analizzando i risultati dell'esame, ravvisò una parziale rottura del tendine e consigliò un'operazione d'urgenza. Si trattava di un banale intervento della durata di 15-30 minuti. Il 21-02-1996 Marco entrò in ospedale per il ricovero. Aveva una grande paura dell'anestesia visto che soffriva di acuti attacchid'asma fin da quando era bambino. Infatti, dieci anni prima, nel 1986, si era sottoposto a prove allergiche nello stesso ospedale. La diagnosi evidenziò la presenza di una grave forma di asma allergica. Tutta l'equipe medica, dunque, fu subito avvisata del problema. Fu chiesto anche se non fosse il caso di effettuare un'anestesia lombare. Ma all'epoca non era ancora in uso presso l'ospedale, o quantomeno meno veniva utilizzata raramente. Quindi si optò per la totale, proprio quella temuta da Marco. Dopo tutti gli accertamenti, il 24-02-1996 venne sottoposto ad intervento chirurgico. Uscì dalla sala operatoria per entrare in sala di rianimazione, in seguito all'avvento di un grave episodio di broncospasmo serrato. Verso le 14,45 venne confermato il suo decesso. Le cause della sua morte prematura erano dovute proprio all'anestesia sbagliata. Il 21-12-2004, l'anestesista, il Dott. Oronzo Martino, veniva giudicato colpevole dalla Suprema Corte di Cassa-
zione, del reato di omicidio colposo. L'ennesimo caso di malasanità. In quella occasione il giovanissimo Marco Saponara, pur avendo chiaramente percepito il pericolo e avendo avvisato insistentemente i medici, perse tragicamente la vita. Il processo penale, dunque, si è chiuso nel 2004, a quasi 9 anni dal decesso, con 3 sentenze di condanna nei rispettivi gradi di giudizio. La vita del processo è rientrata, dunque, nella media. Infatti, nonsonolontane neltempole stime date sia dall' Associazione nazionale magistrati che dal Ministero di Grazia e Giustizia, che attestano la durata del processo penale intorno ai 7 anni e _. Nel 2005 è iniziato formalmente il procedimento civile. Dal punto di vista strettamente pratico, in questa fase si sarebbe dovuto decidere esclusivamente il quantum da liquidare, dato che la sentenza penale passata in giudicato ha riconosciuto la colpa
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Via alla Laurea Magistrale in archeologia, resta la scuola di specializzazione
del Dott. Martino. Il processo, in realtà, è cominciato solo lo scorso 17 novembre con la richiesta d'ammissione dei testi e degli interrogatori formali. L'udienza successiva è stata fissata il 15/06/2010. Cosa è successo in questi 5 anni? Il processo è stato bloccato da una serie di rinvii. In 5 anni non si è discusso di nulla. In 5 anni c'è solo buio. E' strabiliante come un complesso e difficile processo penale si sia risolto in tempi accettabili e, invece, un processo civile, dove si dovrebbe solamente discutere del quanto liquidare alla parte lesa, sia, dopo 5 anni, ancora alle battute iniziali. Che giustificazione può essere addotta ad una tale e totale perdita di tempo? Ci si può fidare dei vari addetti ai lavori? In chemani è la Giustizia? Perché gli uomini preposti alla sua tutela faticano ad applicarla? Gli avvocati della difesa, e non solo, stanno trattando il
valore della vita e della morte di una persona un tanto al chilo, come si fa al mercato rionale. E' accettabile tutto questo? Le stesse parti consigliano alla famiglia di accettare ciò che propongono le assicurazioni. Ma il vero punto è una Giustizia giusta non il baratto. E presumibilmente andrebbe data in tempi accettabili, senza la possibilità di protrarre i tempi all'infinito. Il processo dura ormai da quasi 14 anni. Quando avrà fine questo lunghissimo calvario? Quanta sofferenza dovranno sopportare ancora i familiari, ad ogni rinvio, ad ogni udienza? Quali sono le certezze messe a disposizione dalla Legge verso una madre di 63 anni che combatte da un quindicennio perché la stessa Legge sia uguale anche per lei? Perché un governo che sta affrontando nella camere solamente temi riguardanti la riforma della giustizia e le leggi ad personam, non pensa ai processi veri piuttosto che a quelli brevi?
Sventato furto in azienda La refurtiva era di 10.000 euro I CARABINIERI hanno proceduto a denunciare due persone, hanno sventato un grosso furto presso una fabbrica di Matera e controllato due aziende, una zootecnica e un deposito di carni. A Matera, in particolare, i carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia hanno denunciato 2 persone, un sorvegliato speciale di 75 anni per inosservanza degli obblighi connessi con la misura di prevenzione personale, e un cittadino del Marocco, per guida in stato di ebbrezza alcolica. Nel primo caso, il sorvegliato speciale, benché avesse l’obbligo di stare in casa dopo l’orario stabilito, si è assentato e, controllato, è stato quindi denunciato per inosservanza. Nel secondo caso, il cittadino straniero, un marocchino di 40 anni, fermato durante un posto di controllo, mentre era alla guida della propria autovettura, e sottoposto ad accertamento con apparecchio “alcooltest”, ha fatto registrarevaloridi alcoolnelsanguesuperiori a quelli stabiliti dalla legge: oltre al denuncia, ritirata la patente e fermata l’autovettura. Sempre a Matera, nella nottata, nella zona industriale (P.A.I.P. 2), ignoti sono entrati in un capannone, adibito ad officina meccanica mediante un ponteggio in ferro montato nel cortile di un’adiacente casa in costruzione ed utilizzato per raggiungere la finestra dell’ufficio della ditta.
All’interno i malfattori, dopo aver sabotato il sistema di allarme e messo a soqquadro l’ufficio ed il laboratorio, hanno caricato un furgone Turbo Daily, di proprietà del titolare dell’officina, con un compressore, materiali nobili – alluminio e bronzo – dieci condizionatori d’aria nuovi, ancora imballati, nonché diversi utensili da lavoro. Solo l’intervento di una pattuglia della Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Matera, allertatasu segnalazioneal 112di uncittadino, che aveva notato movimenti sospetti, e già impegnata in un servizio di controllo del territorio, proprio nella zona “Borgo Venusio e La Martella”, spesso interessata dal fenomeno difurti alle aziende,ha consentitodi mettere in fuga i malviventi, allarmati dall’arrivo della pattuglia. L’intervento ha permesso di recuperare l’intera refurtiva, di valore stimato in circa 10.000 euro, immediatamente restituita all’avente diritto:sono in corso leindagini per addivenire all’individuazione dei responsabili. A Matera, sempre i NAS di Potenza eseguivano altra ispezione igienico-sanitaria presso un deposito all’ingrosso di carni, procedendo al sequestro amministrativo di kg 90 di prodotti carnei e, in collaborazione con personale del servizio veterinario, si disponeva l’immediata sospensione dell’intera attività.
La celebrazione del ventennale del corso di specializzazione in Archeologia
E' STATO deciso nell'ultimo Consiglio di Facoltà l'avvio della Laurea Magistrale in Archeologia che garantirà l'esistenza della scuola di specializzazione, che rischiava la chiusura per la mancata emanazione del bando per l'ammissione al primo anno. Questo corso di laurea, interclasse, avrà sede a Potenza e dall'anno prossimo la scuola potrà dare l'avvio ad un nuovo ciclo di studi. E' stato annunciato da Massimo Osanna, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia e da Giancarlo Di Renzo, prorettore dell'Università degli Studi della Basilicata, venerdì pomeriggio durante la celebrazione del ventennale della Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera, che si è svolta nell'aula “Sassu” dell'ateneo di via San Rocco. “E' un momento difficile per la formazione, - ha detto Di Renzo - anzi si tratta di una vera e propria emergenza culturale. Infatti, a causa di alcune normative ministeriali, che prevedono una laurea magistrale in Archeologia, abbiamo temuto la chiusura della scuola”. Delle difficoltà che ha dovuto affrontare la scuola di specializzazione ha parlato anche Ferdinando Mirizzi, direttore del Casd (centro di ateneo per i servizi e il supporto alla didattica), che ha evidenziato l'attenzione che ha sempre mostrato la Facoltà di Lettere nei confronti della scuola di Archeologia. Dopo l'intervento di Francesco Panarelli, direttore del Dipartimento di Scienze Storiche, Linguistiche e Antropologiche, e del professore Thomas Schaefer dell'Università di Tubinga, che collabora con la scuola materana sugli scavi a Pantelle-
ria, è seguito il saluto di Antonio De Siena, soprintendente ai Beni Archeologici della Basilicata, che ha messo in evidenza l'importanza della collaborazione tra la scuola di specializzazione e la Soprintendenza Archeologica della Basilicata.”E' fondamentale - ha detto De Siena - il rapporto della scuola con il territorio e con i vari enti pubblici e privati della regione che si occupano di gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico. Le numerose attività didattiche e di ricerca sono realizzate anche grazie alla collaborazione con la soprintendenza grazie a progetti e ricerche”. E' seguita la relazione del direttore della scuola Massimo Osanna, che ha illustrato le varie attività svolte quest'anno, tra cui seminari e convegni, oltre a ricerche, scavi e indagini archeologiche. Ha concluso la serie di interventi Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei e Primo Rettore dell'Università degli Studi della Basilicata, che ha ricordato l'istituzione della scuola nell'anno accademico 1990/91 con l'obiettivo di “approfondire la preparazione scientifica nel campo delle discipline archeologiche e di fornire le competenze professionali finalizzate alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico, con l'attivazione di due indirizzi: Archeologia classica e Archeologia medievale. “L'aver istituito la scuola in quegli anni ha detto Fonseca - mi portò molte critiche e non poche difficoltà; ma ritenni importante istituire il polo materano per le specificità delle risorse culturali di questo territorio”. Mariangela Lisanti matera@luedi.it
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Matera
APPUNTAMENTI
Agenda
Domenica 24 gennaio 2010
Unità dei cristiani
Concorso gastronomico
E’ IN PROGRAMMA per domani sera alle 19 presso la chiesa di San Giacomo un incontro ecumenico a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. L’appuntamento è promosso dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina e dalla Chiesa ortodossa di Romania per sollecitare un rapporto di preghiera congiunto tra le diverse realtà e creare un colloquio e un dialogo anche attraverso la preghiera. L’iniziativa che si è sviluppata a Matera nei giorni scorsi arriverà domani alla sua tappa conclusiva proprio con l’incontro che è previsto per le 19 presso la chiesa di San Giacomo.
SI terrà martedì prossimo nella sala ricevimenti Villa schiuma il tredicesimo concorso gastronomico interregionale “ la cucina calda nella ristorazione”. Un appuntamento di qualità con la cucina e i piatti tipici del territorio lucano. L’evento organizzato dall’Associazione cuochi materani prevede una partecipazione a squadre di concorrenti provenienti dalla Puglia, Basilicata, Campania e Calabria. Dieci le squadre che concorreranno anche con alcuni pezzi artistici che saranno premiati separatamente da una giuria composta da esperti della Fic e Amira.
ASM
PREMIO AMBIENTE A GIUSEPPE GAMBETTA
Protocollo per valutare il personale
Passione e ricerca per la biodiversità
C'E' ANCHE l'Azienda sanitaria di Matera che insieme a quella di Benevento, rappresenta il Mezzogiorno, tra i soggetti firmatari del Protocollo d'intesa tra il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione, le Aziende sanitarie locali, il Formez, la Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere), e l'AgeNaS, per la Sperimentazione dell'applicazione della Riforma del ministro Renato Brunetta nell'ambito della valutazione del personale delle Aziende sanitarie e ospedaliere. Il protocollo firmato a Roma dal direttore generale della Asm dottor Vito Gaudiano insieme ad altri 17 colleghi di altrettante Aziende sanitarie, fissa quattro obiettivi. Sono il miglioramento delle prestazioni individuali, utilizzando la valutazione come opportunità, la premiazione del merito individuale, il favorire la crescita professionale e il poter contare su dati per la migliore gestione delle risorse umane. Il protocollo servirà a mettere a punto il nuovo sistema di 'voti' e 'premi' non solo per dirigenti e medici, ma anche per il personale infermieristico, tecnico e dell'amministrazione sanitaria». A conclusione della la fase di sperimentazione - che durerà in tutto 7 mesi - sarà avviato dopo il 31 agosto il nuovo sistema di riconoscimento del merito, superando la vecchia prassi delle incentivazioni generalizzate per il personale. Un ruolo importante sarà svolto dai direttori generali delle Aziende sanitarie e degli ospedali individuare le aree della sperimentazione, in base alle indicazioni fornite da un Comitato di indirizzo del quale fanno parte il ministro Brunetta e i presidenti di Fiaso, Agenas e Formez. . Toccherà al Formez formare il personale che a sua volta dovrà preparare i 'valutatori' di medici, infermieri, tecnici e amministrativi sanitari. «Siamo molto interessati -ha detto il Direttore generale della Asm, Vito Gaudiano- al coinvolgimento nel progetto, che consente di avviare sul campo la sperimentazione della legge 150/2009 voluta dal ministro Renato Brunetta. E lo siamo in modo particolare perchè siamo l'unica Azienda sanitaria del Sud, insieme a quella di Benevento, che potra' sperimentare e applicare una valutazione dell'efficienza e qualificazione del lavoro individuale. Tutto ciò in Basilicata e nel Mezzogiorno assume una ulteriore importanza per la mancanza di un vero sistema premiante».
«IN QUESTI anni ho indagato, investigato, cercato, raccolto nel campo silenzioso e misterioso di insetti e animali. Come un'ape su un asfodelo appassito per cogliere, comprendere e descrivere la lunga storia del complesso rapporto tra il popolo materano e il suo territorio naturale”. Con questa motivazione, tratta dalle sue stesse considerazioni, l'Ente Parco della Murgia materana ha assegnato ieri a Giuseppe Gambetto il premio Ambiente 2010. Il riconoscimento assume, un particolare significato dal momento che il 2010 è l'anno della biodiversità. «E' un riconoscimento al lavoro di chi, come lei, si impegna con discrezione e senza clamori, come è accaduto l'anno scorso con il riconoscimento assegnato a Mario Tommasell - ha spiegato Il presidente dell'Ente Parco, Roberto Cifarelli. Premiamo chi lavora davvero, come conferma il percorso che Gambetto seguirà nell'ambito di iniziative e attività come quella del Parcomurgia festival e della Masseria Radogna. La lunga attività di ricerca dell'entomologo Gambetta ha radici lontane che risalgono a 30 anni fa quando per caso cominciò la sua attività, proseguita dopo l'iscrizione alla Facoltà di scienze biologichea Bari econ l'incontrocon la docente di botanica sistematica, Pasquina Bianco, Pietro Medagli e Saverio D'Emerico. La passione si trasformò presto in professione che lo condusse alla scoperta dell'orchidea Orphys lucana, una specie ibrida trovata a Jazzo dei Sorci e nel bosco di Lucignano quella ispirata ail popol materano a battezzata Prhys mateolana. L'attenzione alla ricerca e al territorio sarà confermata nel corso della presentazione dei volumi della Collana Parco Murgia, prevista giovedì 28 gennaio alle 18 alla Scaletta nel corso della quale Gambetta presterà il suo nuovo testo “Gli insetti e altri piccoli animali nella tradizione popolare materana”. Lacerimonia diassegnazione delpremio siè trasformata ben presto in confronto fra istituzioni con la presenza dell'assessore regionale all'Ambiente, Enzo Santochirico e del suo omologo alla provincia noncè vice presidente del consiglio regionale, Nicola Bonelli. LA necessità di giungere al piu' presto ad un percorso condiviso per la tutela e il rispetto dell'ambiente è stata sottolineata da più parti, anche alla luce del gravissimo inquinamento dei due torrenti Gravina e Jesce. Provincia, Ente Parco e Regione sono impegnati anche quest'anno nel progetto Life che, dopo la tutela dei rapaci si occuperà dei rettili e degli anfibi della Gravina di Matera. Un impegno complessivo di 1 milione e 600 mila euro, sostenuto con 400 mila euro dalla Regione Conferma dell'interes-
Un momento della cerimonia di consegna del premio Ambiente 2010 a Giuseppe Ganbetta all’Ente Parco della Murgia
se e della partecipazione della provincia è giunto da Bonelli che ha garantito medesima attenzione ai temi legati al rispetto dell'ambiente e delle biodiversità. «Dobbiamo liberarci dalla tecnocrazia - ha ricordato Cifarelli, polemico nei confronti dei tecnici che stanno effettuando controlli autonomi per il Sic. «Il progetto di una biblioteca regionale dell’ambiente - ha sostenuto tra l’altro l’assessore Santochirico - servirebbe a darci un luogo in cui raccogliere le conoscenze che si sono accumulate nel tempo». In merito all’inquinamento dei torrenti Gravina e Jesce, Santochirico ha confermato: «Abbiamo fatto ogni sforzo, stiamo riprendendo le fila della vicenda coinvolgendo anche l’Ato. Nel Piano regionali degli investimenti del settore chimico integrato - ha aggiunto - saranno previsti interventi anche a Matera». L’Ente Parco ècomunque deciso a dare battaglia agli inquinatori e per questo il 30 gennaio terrà a S. Pietro Caveoso una manifestazione di protesta. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
Complanari SS 99 «La situazione creatasi sulla statale 99 per Altamura nel lotto compreso tra Venusio e l'abitato di Matera rasenta l'assurdo a causa del mancato completamento delle complanari che di fatto isola un numero notevole di aziende ivi operanti». E’ quanto sostengono alcune organizzazioni di categoria. «Tale assurda situazione, che dura ormai da diversi mesi, rende difatti disagevole il raggiungimento del posto di lavoro agli imprenditori ed alle loro maestranze ostacolandone oltremodo il rapporto con l'utenza. Risulta evidente che il perdurare di questa situazione, nel contesto negativo vissuto dall'economia locale, appareoltraggioso del lavoro di molti cittadini materani. Si invitano fermamente gli Enti responsabili a provvedere all'immediata cantierizzazione dei lavori comunicando le aziende operanti in quell'asse commerciale attiveranno forme eclatanti di protesta».
NUMERI UTILI Farmacie di turno
Dinnella via Cappuccini 72 0835/314308 D’Appoggio: Viscanti via Persio 48 0835309098
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia
115 803116 08352671 0835 378680 0971 54546
Inps Antincendio boschivo Servizio taxi Eni Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias
0835 2461 1515 3332685173 800900700 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 800992292 08353491 0835 331790 0971 608111 0835 314616 0835 337025 0971 444819 0835 243253 0835 318211
Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna
0971 415150 0835 1971063 0835 330538 0835 336629 097122308 0971 69169 199 284 284 19696 0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Potenza Regione Basilicata Matera Provincia Comune
0971 668111 0835-281111 0835 3061 0835 2411
Pronto soccorso Emergenza sanitaria
118
Ospedale Madonna delle Grazie Pronto Soccorso Consultorio Asm
0835253111 0835 253212 800216916 0835 253111
Universita’ di Basilicata Centralino Rettore Direttore amm. Sede di via San Rocco Sede di via Nazario Sauro a Pz Numero Verde Segreteria degli studenti
0835388370 0971 202106 0971 202107 0835 255017 0971 201111 800800040 0835 255121
Biblioteche e Musei Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Ridola Soprintendenza Beni Amb. Soprintendenza Beni Art.
0835 330856 0835 332832 0835 310058 0835 330858 0835 310137
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32 Matera
Nuovo movimento con gli ex del Circolo Giugni, candidato sindaco Domenico Genchi
Comunali, in lizza anche Matera cambia Partecipazione attiva dei cittadini al dibattito pubblico, miglioramento della qualità della vita, gestione “intelligente” del territorio, programmazione della cultura, rapporti efficaci con Regione e Stato, miglioramento della mobilità urbana. È, in sintesi, il programma di “Matera Cambia” la nuova lista civica che ieri si è presentata alla città in vista delle prossime elezioni comunali. Candidato sindaco sarà Domenico Genchi, già consigliere comunale dell‘Amministrazione Buccico nelle file della civica “Città Domani” e poi passato all'Italia dei Valori, movimento dal quale però Genchi si è dissociato (insieme al circolo “Gino Giugni”). Matera Cambia segue dunque un percorso autonomo di impegno civico e sociale fondato su “valori
trasversali che si concretizzano nei fatti” come ha sottolineato Genchi insieme ad altri attivisti di questa nuova squadra in corsa per Matera. «Il nostro è un movimento orizzontale», ha spiegato Genchi, «in cui le proposte possono arrivare da tutti. Facciamo appello ai cittadini che condividono la nostra visione perché questa è l'ultima possibilità per Matera di risollevarsi da una situazione di stallo. Se non verranno sfruttati i fondi Pisus e i Piot (che riguardano il turismo) perderemo definitivamente la possibilità di uscire da questo stato di inezia in cui versa la città. Il 2013 rappresenta, inoltre, un'altra scadenza importante perché si deciderà della candidatura di Matera a Capitale europea della cultura». Il programma di Matera Cambia prevede un ripensamento dei comitati di quartiere
come momento di democrazia partecipata da perseguire con l'approvazione di un regolamento fermo da anni che, di fatto, non ha mai permesso di coinvolgere direttamente i cittadini nel processo decisionale della città. In quest'ottica il movimento prevede che tutte le delibere e le decisioni prese a palazzo di città saranno sul sito del Comune entro 2 giorni. Altro tema caldo del quale promette di occuparsi il nuovo movimento è quello dell'ottimizzazione del servizio di raccolta rifiuti. «Vogliamo andare oltre la semplice raccolta differenziata», ha detto Michelangelo Camardo «per valorizzare i rifiuti che sono una risorsa importante. Attualmente il Comune spende per il servizio raccolta di rifiuti lo stesso valore che hanno i rifiuti portati in discarica. Dunque con una miglio-
Matera cambia in lizza alle Comunali
re organizzazione si potrebbero avere interessanti economie”. Sui Sassi, Matera Cambia vuole intraprendere una nuova strada che vada oltre la legge 771 i cui effetti sono stati marginali; mentre per quanto riguarda l'assetto urbano occorre riaprire il dibattito sul Regolamento Urbanistico, fermo da due anni. Camardo ha parlato anche di una nuova stagione edilizia caratterizzata da una programmazione che vedrebbe il Co-
mune promotore diretto di progetti ad alto contenuto ecologico. Abitazioni efficienti e a basso costo: su questo punto delicato occorrerà leggere nel dettaglio il progetto di Matera Cambia. Sul sito www.materacambia.it presto sarà online tutto il programma che la lista civica intende attuare se dovesse vincere le elezioni. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
Blitz ieri mattina sotto gli occhi incuriositi degli studenti del Liceo Classico Duni
Striscia al parcheggio multipiano Fabio e Mingo nella struttura mai aperta di viale delle Nazioni Unite PRESENZA affezionata a Matera per Fabio e Mingo. Ieri mattina i due inviati di Striscia La Notizia erano in Viale delle Nazioni Unite per ricostruire nei minimi dettagli la storia del parcheggio multipiano inaugurato nel giugno del 2007 e mai entrato in funzione. Della vicenda se ne occupato anche il nostro giornale ed ora sarà alla ribalta della cronaca nazionale con la trasmissione del Tg satirico. Una rete divelta in più punti ha permesso un agevole ingresso ai due “giornalisti di assalto” che con cameramen al seguito hanno documentato la struttura adibita a parcheggio tra i tanti studenti del liceo classico che non hanno mancato di complimentarsi affacciati dalle finestre. Un'area di 4800 mq suddiviso per piano, su quattro differenti livelli, con una disponibilità complessiva di 545 posti per auto, motocicli e autobus per una spesa complessiva , di 6 milioni 450 mila euro di cui 5 milioni e 100 mila euro spesi per i lavori. Il finanziamento proveniente da fondi regionali è servito per la realizzazione di un'opera realizzata con strutture di contenimento molto sofisticate e in grado di garantire elementi antisismici in grado di aumentare ulteriormente la disponibilità di spazi a favore della città e della qualità delle aree di aggregazione. Oggi a distanza di due anni i segni dell'abbandono sono evidenti a quanti varcando una rete di recinzione divelta in alcuni punti si trovano difronte ad una serie di murales e scritte di ogni tipo, il furto delle manichette utili in caso di incendio, vetri rotti, erba alta e l'impianto di illuminazione che con il passare del tempo rischia di essere rifatto. Già in passato la struttura è stata interessata di un intervento di riqualificazione per gli atti di vandalismo subiti. Il parcheggio i cui lavori di inizio risalgono al 2002 ha subito già due interventi di ripristino per atti di vandalismo ed ora si presenta con numerosi murales e alcuni vetri rotti. “Il nuovo scempio” è la frase che saluta quanti vogliono addentrarsi in una
Nel 2009 più sangue e più donatori Fabio e Mingo al parcheggio di viale delle Nazioni Unite (Videouno)
struttura che avrebbe potuto risolvere il problema dei posti e del traffico in Viale delle Nazioni Unite punto nevralgico della città. “Questa volta la promessa la faccia io ha detto Mingo se il parcheggio non lo aprite vi lascio parcheggiato Fabio (rimasto incollato ad una delle tante colonne di cemento). Scherzi a parte invito i responsabili ad aprire questo nel più breve tempo possibile. Noi continueremo a monitorare la storia del parcheggio Mingo e il buon Fabio forse da Matera è tutto”. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
Nuove nomine nel Pdl materano Rocco diventa coordinatore cittadino IL COORDINATORE provinciale del Pdl di Matera, il sen. Cosimo Latronico, d'intesa con il suo vicario, Nuccio Labriola ha nominato coordinatore del Pdl della città di Matera, l'aNicola Rocco, e suo vicario il Giuseppe Olivieri. L'iniziativa si inserisce nell'azione di radicamento del partito nell'intero territorio provinciale gia' avviata con una serie di nomine di dirigenti locali gia' deliberate nell'ultimo comitato provinciale. “Sono certo che entrambi, che ringrazio per la disponibilita' manifestata, - ha precisato il coordinatore provinciale, il sen. Cosimo Latronico - sapranno guidare questa delicata fase alla vigilia di un'impegnativa campagna per l'elezione del sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale. A loro il compito di promuovere un'azione capace di valorizzare il capitale di fiducia che il Pdl ha
suscitato nella citta' con la giunta Buccico e di coagulare tutte le energie e le esperienze più' significative perchè il lavoro avviato sia proseguito nell'interesse di Matera e dei materani”. La nomina di Rocco consentirà ora al Pdl Materano di poter cominciare il lavoro e il conto alla rovescia verso le Comunali che ci saranno tra qualche mese e per le quali ancora non si hanno risposte sicure circa le scelte delle candidature. In tal senso rimane ipotesi aperta anche quella di una ripresentazione del sindaco uscente Nicola Buccico. La nomina di Rocco in tal senso potrebbe essere, oltre che una tregua tra le diverse anime che governano il partito, anche un via libera per una ricandidatura di Buccico. Sempre che ci sia una disponibilità da parte del diretto interessato.
Fidas vincente Doppio successo «IL VOLONTARIATO cresce proporzionalmente con il benessere della società. La Fidas Basilicata, associazione donatori di sangue, cresce comunque, a dispetto del momento buio dell'economia lucana». Parole significative, quelle di Francesco Salvatore, presidente della sezione materana della Fidas, in apertura di conferenza stampa. per un bilancio 2009.Parole, cheevidenziano la lucidità del popolo lucano, pur tra mille problemi, dinanzi al valore della solidarietà e della salute. Insieme al presidente materano, sabato mattina, presso la sede di Piazza del Sedile a Matera, anche il presidente regionale Paolo Ettorre, il vice presidente nazionale, Antonio Bronzino e la vice presidente regionale, Paola Saraceno. Un incontro, a cui si è dato voce ai numeri e ai progetti dell'associazione, guardandosi alle spalle e proiettandosi nel futuro prossimo, con il vigore del trend positivo che sta contraddistinguendo il sodalizio negli ultimi anni 5 anni. «Si è passati dalle 1450 unità raccolte del 2004, alle 3014 del 2009, tra i quali, 6 nuovi gruppi tutti all'interno delle forze dell'ordine», - dice Ettorre «e questo è stato possibile grazie anche all'attività di sensibilizzazione e diffusionedella culturadelvolontariato, svoltasi in convegni a tema come quello di settembre 2009 a Matera intitolato “Organizzazione dei servizi trasfusionali e raccolta associativa”. “Non solo, a latere della nostra mission, iniziative collaterali c'hanno permesso di avvicinare i più giovani. Una su tutte, il pro-
getto finanziato dalla regione Basilicata: 'Donazione si – alcol no grazie', durato sei mesi, che terminerà, nelle giornate di oggi, con il seminario conclusivo di Potenza”. Ma perchè la crescita non si arresti, occorrerà continuare in questa direzione. Annunciati, infatti, il piano di rinascita dei borghi abbandonati, partnership con altre associazioni, altri convegni a tema nella città dei sassi, tra febbraio e marzo e, cosa risultata molto interessante, lo sviluppo di un “volontariato consapevole”, con vere e proprie formazioni, tenute da 15 volontari professionisti. Il consolidamento dei risultati ottenuti sarà sicuramente un buon obiettivo per il 2010, se sarà accompagnato, per esempio, da un aumento della raccolta in aferesi a 300 unità, (raccolta degli emocomponenti desiderati: plasma e piastrine, restituzione dei globuli rossi, contenenti ferro ed emoglobina al donatore), dalla fidelizzazione, dalla crescita di una rete sempre più sinergica e dal coinvolgimento delle scuole nei programmi associativi. “Il tutto può essere racchiuso in 3 punti - sostiene Bronzino: - accrescere il numero di donazioni, promuovere un corretto stile di vita, e lavorare in cooperazione”. Già da stamattina, a Matera, presso la parrocchia Maria madre della chiesa, nel rione Serra Rifusa, dalle ore 8 fino alle 12, sarà possibile donare sangue tramite medici Fidasautorizzati epunti prelievi riconosciuti. Francesco Giusto matera@luedi.it
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Matera 33
Domenica 24 gennaio 2010
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Ferrandina «I rifiuti a Pisticci costano 400.000 euro, truffati per 1,3 milioni da Tributi Italia»
«Il rilancio parte da Geogastock» Bilancio di metà mandato del sindaco Ricchiuti che punta sul lavoro per il territorio FERRANDINA - La ripresa economica di Ferrandina passa necessariamente per l'approvazione dei progetti industriali Geogastock, Iea ed Ecoil. E' stato chiaro il sindaco Raffaele Ricchiuti, nel corso dell'incontro, tenuto affiancato dagli assessori e i capi area con la stampa, per il rendiconto di metà mandato. “In questi due anni e mezzo ha detto il primo cittadino- ci siamo trovati a operare in uno stato di gravissima difficoltà economica, amplificata dalla crisi internazionale e dalle scarsissime risorse a disposizione. Ciononostante molto è stato fatto, guidati da un solo imperativo: lavorare per cercare di risolvere i problemi della comunità”. Una prima risposta? Ricchiuti non ha dubbi: “La stabilizzazione dei 28 lavoratori precari del Comune. E' stato un gesto di coraggio, ma anche di grande incoscienza, consapevoli di esporci ai rilievi e all'azione giudiziaria della magistratura contabile, a cui gente con la pancia piena continua a rivolgersi per chissà quale retropensiero o desiderio di ven-
OPERAZIONE ODYSSEUS Immigrazione clandestina, due arresti MARCONIA DI PISTICCI - Un trentaduenne marocchino e un tunisino di 22 anni sono stati arrestati nelle prime ore di ieri dai carabinieri di Marconia di Pisticci. I due, secondo quanto accertato dai militari dell'Arma risultavano già destinatari di un provvedimento di espulsione emesso il 7 ottobre del 2008 dal Questore di Trapani. Proprio perché inottemperanti, sono scattate le manette. Gli extracomunitari erano in compagnia di altre due persone. Un tunisino, di 42 anni, regolarmente presente sul territorio, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nei confronti degli altri controllati (ha infatti tentato di eludere il controllo dei militari, cercando di far allontanare gli altri tre), mentre per il secondo cittadino straniero, un ventunenne irregolarmente presente perché privo di permesso di soggiorno, è stata avviata la procedura di espulsione. I controlli svolti ieri dai carabinieri della Stazione di Marconia rientrano nell'ambito dell'operazione Odysseus promossa dal Comando provinciale per verificare la presenza di eventuali immigrati irregolari. Il sindaco Ricchiuti
detta. Ma in tempo di massima crisi - ha ribadito il sindaco-ritengoche ilComunerappresenti la maggiore impresa sul territorio e deve assicurare il maggior numero di posti di lavoro possibile”. E sempre facendo leva sul tasto occupazione che il primo cittadino è pronto a dire sì al deposito di stoccaggio di gas a Cugno le Macine e Serra Pizzuta. “Un investimento di 160 milioni di
euro, come quello proposto da Geogastock, e una ricaduta di cento posti di lavoro - ha sostenuto- rappresenta una boccata di ossigeno fondamentale per le casse comunali ridotte al lumicino”. Il referendum invocato da più parti, associazioni ambientaliste in testa? Uno sperpero di denaro, lascia intendere. “Occorrerebbero almeno 100 mila euro, con il rischio di non avere
un'indicazione un'univoca e spaccare la comunità. La moratoria andava proprio nella direzione di far decantare gli animi.Adessoè tempodidecidere. Ho sollecitato per iscrittotuttii livelliistituzionaliinteressati ad aprire quanto prima un Tavolo negoziato per contrattare le compensazioni ambientali e le ricadute sulla Valbasento che con lo stoccaggio del gas offre il secondo
Montescaglioso L’assessore Zito replica: «Pieno rispetto delle regole»
Lavori pubblici, è polemica Il Pd contesta i lavori nei pressi dell’Abbazia di S. Michele MONTESCAGLIOSO - Nei giorni scorsi nella sede del Pd è stato affisso un manifesto sul quale sono riportate quattro immagini fotografiche relative ai lavori che interessano la parte sottostante l'Abbazia benedettina diS. Michele Arcangelo. Nella comunicazione si fa riferimento ad “un'assoluta incompetenza e mancanza di una qualunque idea di recupero del Centro Storico che non sia dannosa per il paese”, aggiungendo che si può ritenere vi sia “una perfida volontà di cancellareletraccedel nostropassato”. Si ricorda che precedentemente sono stati eseguiti lavori di riqualificazione di altri spazi (“piazze e piazzette”), prima dell'opera attuale, che contribuirebbe a cancellare un antico sentiero di accesso a Porta S. Angelo e demolirebbe la collina sulla quale è situata l'Abbazia. Ultima criticitàavvertita, l'elementodidisturbo alla visuale del millenario monastero e della parte antica di Montescaglioso. Nel manifesto si sottolinea come tutte queste attività siano state avviate senza la richiesta del parere agli Enti sovracomunali preposti alla concessione dei necessari nullaosta, come Sovrintendenza ai Beni Artistici ed Architettonici, ai Beni Archeologici, Ufficio del Territorio regionale. Alle accuse ha replicato l'Assessore comunale Vincenzo Zito, il quale ha
L’assessore Zito
spiegato che l'intervento presso la Strada del Vignale è “una realizzazione per la messa in sicurezza dell'area retrostante l'Abbazia, popolarmente conosciuta anche come Pallone”. Sottolinea come l'area presentasse un “pericolo immediato” che impediva di procrastinare l'intervento attuato. Negli ultimi mesi si erano verificati cedimenti nella parete rocciosa con cadutadi massinell'atrio dellecantine sottostanti. Zito ha quindi affermato: «Con tempestività da parte dell'Amministrazione Comunale e della Protezione
Civile di Basilicata è stato redatto e approvato dall'Ente regionale competente il progetto dei lavori». Questi ultimi hanno potuto avere inizio nel più breve tempo possibile, in una zona che ha accusato una condizione di abbandono da oltre sessanta anni, dal periodo in cui si verificò un crollo del muro di cinta dell'Abbazia stessa, che coinvolse tutti i locali ipogei (le cantine) presenti nella zona. L'assessore, allo stesso tempo, ha voluto ricordare come alla fine degli anni Novanta, era stato eseguito un intervento “senza criterio alcuno”che nel tempo ha notevolmente aggravato la situazione della stessa area, visto che è stato causa di ingenti ristagni di acqua con infiltrazioni notevoli su tutta la scarpata. Entrando nello specifico del riferimento, circa dieci anni fu realizzatauna fossa di notevoli dimensioni (circa tre metri di profondità) per allocarvi, al suo interno, cisterne metalliche necessarie all'impianto antincendio del monastero benedettino. Zito ha quindi sostenuto che, alla luce delle motivazioni che hanno portato alla realizzazione dell'intervento, è evidente che il parere espresso dalla Protezione Civile siastatorichiesto edottenuto,“nel pieno rispetto della normativa vigente”. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it
Montescaglioso L’artista montese vince il concorso organizzato dalla chiesa di Santa Lucia
Premiato il presepe di Scarciofalo MONTESCAGLIOSO Franco Scarciofalo, cittadino montese ma originario di Caltagirone, ancora una volta ha dimostrato tutta la sua abilità e creatività nella realizzazione di oggetti di pregevole fattura. Ultime creazioni, in ordine di tempo, i Presepi esposti, durante le scorse festività natalizie, al pianterreno della propria abitazione in Via Napoli e nella Chiesa di S. Lucia, quest'ultima
realizzata con il contributo della Banca Popolare del Mezzogiorno. Il parroco della Chiesa di Santa Lucia, don Domenico Monaciello, l'aveva incaricato di realizzare il presepe da esporre all'interno dell'edificio sacro, iscrivendolo al Concorso “Presepio in famiglia, nelle scuole e in ogni ambiente di vita”, premio organizzato dalla Chiesa di S. Lucia di Matera.
Come già avvenuto in passato, entrambe le apprezzabili opere sono state giudicate le migliori nella XVI edizione dello stesso Concorso. All'artista di Montescaglioso è andata una coppa, esposta in prossimità del presepe insieme all'attestato di partecipazione, mentre un altro trofeo è stato assegnato anche alla parrocchia di Montescaglioso. Lo stesso Franco, insieme
alla moglie Nunzia e i residenti in Via Napoli e zone adiacenti, sono da sempre impegnati in occasione delle celebrazioni in onore di San Francesco d'Assisi (04 ottobre) e di San Pio da Pietrelcina (nel mese di maggio o il 23 settembre) con la predisposizione di arredi e luci, disegni floreali sul manto stradale che omaggiano il passaggio dell'immagine dei Santi. m.m.
contributo strategico alla Nazione, dopo la fase estrattiva”. Tra i fardelli più pesanti l'esaurimento della discarica comunale e l'affaire Tributi Italia (ex San Giorgio). “Il conferimento presso l'impianto di Pisticci - ha detto il primo cittadino- comporta un esborso di 400 mila euro annui”. Ma nessuna risposta circa le alternative in cantiere. Per il momento di certo per il sindaco e i tecnici comunali c'è il rinvio a giudizio per l'utilizzo della discarica di Venita, oltre la scadenza delle autorizzazioni previste. Anche se Ricchiuti, in proposito, si è detto sereno e pronto a spiegare il proprio operato anche in sede giudiziaria. Sul fronte tributi, a mancare all'appello sono 1, 3 milioni di euro che Tributi Italia, concessionaria fino alla fine del 2008, non ha più versato all'ente. Nel frattempo la società è stata cancellata dall'albo nazionale dei concessionari e, in attesa del pronunciamento definitivo del Tar del Lazio, il sindaco di Ferrandina ètra gli otto partedel comitato permanente che andrà con l'Anci a trattare con il Go-
verno nazionale per introdurre nel decreto “mille proroghe” una sorta di ristoro per i 150 comuni truffati da Tributi Italia. Tra le cose già fatte: 650 mila euro spesi per le strade rurali, gli interventi di adeguamento al campo Santa Maria. In arrivo, insieme ai fondi Piot, il Museo della maiatica e altri due progetti di valorizzazione del patrimonio storico-ambientale, e, grazie ai Pois, la realizzazione della Residenza sanitaria assistita per gli anziani, il completamento del Polivalente, del Campo scuola Cappuccini, oltre a fondi da destinare per l'edilizia popolare. Ma con quale giunta? “Non ci sono problemi di assetto - la risposta- o quantomeno, al momento nessuno me li ha posti. Se qualcuno ne solleverà sono pronto ad affrontarli”. E si congeda con un dubbio: “se la parte migliore della maggioranza sta nella minoranza, dove sta la parte peggiore dell'opposizione?”. Chissà se qualcuno tra gli alleati o gli avversari gli risponderà. Margherita Agata m.agata@luedi.it
Montescaglioso Fondi regionali
Buoni sport pronti 6200 euro MONTESCAGLIOSO - Il Capo Settore Affari Generali del Comune di Montescaglioso, Francesco Santarcangelo ha reso noto che in riferimento ai fondi messi a disposizione dal Programma regionale triennale 2008-2010 e al Piano regionale annuale per lo sviluppo dello sport, anno 2009, (interventi per la promozione e il sostegno della pratica sportiva), il comune montese è destinatario di 6.200 euro e saranno, pertanto, erogati 31 “Buoni Sport”, sino ad una quota massima di 200 euro. La Regione Basilicata, infatti, ha provveduto ad assegnare alle Amministrazioni Comunali quote di finanziamento per la concessione di contributi economici parziali o totali delle spese per lo svolgimento delleattivitàmotoriee sportive.Unadelleprincipalifinalità è quella di contrastare l'esclusione sociale di fasce deboli, promuovendo interventi di sostegno e solidarietà a persone che si trovano in difficili condizioni economiche e sociali e trovino, pertanto, scarse possibilità di provvedere personalmente per le spese dovute a questo tipo di pratiche. I soggetti ai quali è rivolto il progetto devono essere appartenenti a nuclei familiari in condizioni di svantaggio economico residenti nel Comune di Montescaglioso. Il finanziamento è principalmente rivolto ai minori, agli anziani ed alle persone diversamente abili di nuclei familiari in condizioni di difficoltà socio-economica. Le domande di contributo dei Buoni Sport dovranno essere presentate al Municipio e redatte secondo l'apposito modello disponibile presso gli Uffici Comunali. La domanda dovrà essere redatta insieme all'Isee 2009, che fa riferimento al Reddito 2008. La data ultima per la presentazione è fissata al 14 febbraio prossimo. mic.mar. provinciamt@luedi.it
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Domenica 24 gennaio 2010
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Santochirico: «I vincoli siano il frutto di scelte mirate». Il comitato Ola: «Sviluppo distruttivo»
Irsina, arriva un no al vincolo La Regione ha espresso parere contrario alla richiesta del Ministero dei beni culturali POTENZA - La Giunta regionale della Basilicata ha espresso «parere contrario all’apposizione del vincolo paesaggistico sull'intero territorio comunale di Irsina , così come proposto dal Ministero per i Beni culturali». In una nota diffusa dall’ufficio stampa è precisato che «la scelta della Giunta è stata adottata sulla base del fatto che non sono esplicitate e chiarite le ragioni di un vincolo così esteso e onnicomprensivo. Infatti, non vengono individuate, da parte del Ministero, le iniziative compromissive del valore paesistico del territoriò, che giustificherebbero la proposta di vincolo, per cui non risulta sufficientemente motivata la dichiarazione di interesse pubblico estesa all’intero territorio». Per l’assessore regionale all’ambiente, Vincenzo Santochirico, «la semplice sottolineatura della scarsa antropizzazione del territorio di Irsina non lo differenzia da tanti altri, non vincolati, che se pure essi a tradizione agraria estensiva e con valenze di pregio paesaggistico, presenti soprattutto nella provincia di Potenza e nell’entroterra di quella materana. Merita di essere evidenziato - ha aggiunto Santochirico – che la stessa Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio ha espresso parere favorevole sul Regolamento Urbanistico. Per la Regione Basilicata la questione del paesaggio è essenziale per di una politica di tutela culturale e ambientale, ma anche di sviluppo sociale ed economico, che indica le prospettive di trasformabilità del territorio e delinea le possibilità di sviluppo integrato: paesaggio, economia, cultura. Ma proprio per questo – ha concluso – i vincoli devono essere il frutto di scelte mirate, solidamente motivate e democraticamente condivise». Sulla vicenda si è espresso anche il Comitato Ola che, in una nota scrive, tra l’altro: «L'assessore all'ambiente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, finge di non conoscere le iniziative compromissive del valore paesistico del territorio di Irsina. Secondo l'assessore infatti non risulta sufficientemente motivata la dichiarazione di interesse pubblico estesa all’intero territorio di Irsina proposta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Appare a dir poco paradossale - prosegue la nota - che l'assessore all'ambiente e l'intera giunta regionale che hanno votato all'unanimità il"parere contrario" all'apposizione del vincolo, non conoscano "le iniziative" che comprometterebbero l'ambiente nel territorio irsinese se è vero che con un
Il Medio Basento chiede interventi e infrastrutture
Auletta e le priorità del territorio «Investire sulle aree interne la Regione non si tiri indietro»
recente provvedimento di diniego, la stessa Giunta Regionale ha negato,ad esempio,l'autorizzazionealla costruzione di 10 torri eoliche proposte dalla società Elica S.r.l. (30 MW), con sede legalein provincia di Salerno, in quanto il progetto possedeva una potenza eccedente il limite previsto dal Piano Energetico Regionale vigente. La Ola chiede
«Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed alla Sovrintendenza della Basilicata di rigettare questo tipo di "sviluppo integrato" che è distruttivo per l'ambiente, il paesaggio ed è dannoso per la salute. La Ola farà pervenire agli uffici competenti le proprie motivate osservazioni su questi progetti. provinciamt@luedi.it
«IL PD SI ALLEI AL COMITATO CONTRO LA CENTRALE» «AZIONE concrete del Pd di Tricarico contro la centralea biomasse. Sarebbe opportuno che collabori con il Comitato “Uno si distrae al bivio” in questa battaglia». E’ quanto contenuto in una nota che lo stesso comitato ha divulgato nelle scorse ore. «Sulla stampa locale è apparso un comunicato del PD tricaricese in base al quale le votazioni all'unanimità delle due mozioni e di un ordine del giorno nella seduta del consiglio regionaledel 13.01.2010siano la risposta ad una loro richiesta formulata alcuni mesi addietro alle istituzioni regionali, provinciali e locali. A noi risulta che nel corso degli ultimi tre mesi di mobilitazione popolare, il PD di Tricarico abbia prodotto semplicemente due volantini dove la preoccupazione principale era quella di denunciare strumentalizzazioni di “avventori di voti” e non l'aggressione al territorio ed alla salute che la realizzazione di questa centrale comporterebbe.
Nessuna critica è stata sollevata nei confronti dell'amministrazione comunale, a prevalenza PD, che ha sostenuto e tuttora sostiene la realizzazione dellacentrale abiomasse scegliendo di stare all'ombra degli eventi che si sono sviluppati da ottobre 2009 fino ad oggi su iniziativa del Comitato. Sbaglierebbe il PD di Tricarico a pensare che il problema sia in via di risoluzione in quanto, ad oggi, nonostante i rilievi di illegittimità presentati in data 23.12.2009 alla Regione Basilicata dal comitato e l'approvazione all'unanimità delle mozioni che impegnano la Giunta Regionale, non si è ancora giunti alla formalizzazione dell'atto di revoca dell'autorizzazione in questione. Sarebbe opportuno», conclude il Comitato, «nell'interesse della comunità, che il PD di Tricarico collabori attivamente con il comitato così come hanno fatto molti suoi aderenti ed elettori. Il Comitato non molla».
Irsina Commercianti segnalano la necessità di verificare il rispetto delle norme
No alle scorrettezze degli ambulanti IRSINA - Alcuni commercianti di Irsina, reclamano una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti, in materia di controllo delle attività di commercio, alfine di garantire un regolare svolgimento dell'esercizio della vendita, garantendo pari condizioni per tutti . Ad Irsina alcuni commercianti scendono sul piede di guerra, e denunciano scorrettezze nei comportamenti assunti da diversi venditori ambulanti. Sono i “fruttivendoli” in primis a denunciare scorrettezze da parte degli ambulanti, che occupano in modo illimitato, spazi lungo la via principale del paese, infischiandosene altamente delle apposite aree definite per loro, nella piazza Aldo Moro. Pertanto, mentre i negozianti con gli impianti fissi, sono obbligati ad occupare una parte ben prestabilita del marciapiedeper esporrela propriamerce aiclienti, pagando tasse comunali ben stabilite, osservando ogni norma prevista; gli altri venditori ambulanti, si collocano dove più ritengono sia conveniente. Insomma i fruttivendoli di Irsina chiedono maggiore controllo sul rispetto delle regole, in virtù del fatto che chi paga correttamente le tasse, dovrebbe
anche essere maggiormente tutelato nei diritti, e non costernato da una vendita selvaggia da parte di terzi . Un altro aspetto emerso in questi ultimi giorni da parte di alcuni commercianti di Irsina: in questo caso si tratta di panificatori , che lamentano il non corretto comportamento da parte di esercenti, che in barba alle normative sull'igiene, carica sul proprio furgone un po' di tutto: dal pane,alla frutta ed a tutto ciò che trova utile per la sua attività; fatto non congruo con le vigenti normative in materia di igiene, fanno sapere alcuni panificatori di Irsina. I commercianti, intanto denunciano questo genere situazioni, sensibilizzando soprattutto i cittadini e la clientela, a denunciare e porre maggiore attenzione su questo genere di problemi e che l'esercizio della vendita avvenga nell'ambito di una civile e leale concorrenza. Senza tralasciare aspetti importanti e prioritari come la salvaguardia dell'igiene e della buona qualità dei prodotti disposti sui ripiani nei negozi. Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it
TRICARICO - A poco più di due mesi dalle elezioni che rinnoveranno il Consiglio regionale Franco Auletta, già presidente della Comunità Montana Medio Basento ed attualmente commissario dello stesso ente in attesa della loro costituzione in Comunità locale, interviene nel dibattito. «Lo sviluppo di un territorio è generato dalla presenza di iniziative economiche capaci di produrre lavoro e ricchezza e, quindi, dalla creatività di operatori che investono nei vari settori produttivi e commerciali. Le aree che più vivono l'isolamento e una precarietà socio-economica sono quelle interne e, tra queste, quelle del Medio Basento. Questo è un periodo molto importante per il futuro di queste aree in quanto, in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, le forze politiche stanno mettendo a punto, oltre che le candidature, anche gli obiettivi di sviluppo che intendono promuovere per la nostra regione e le azioni concrete che intendono attivare. Ritengo che la programmazione debba basarsi sul principio di solidarietà che dovrebbe dare considerazione a chi nel passato è stato penalizzato e che oggi ha più bisogno di sostegno pubblico. A tale proposito sono convinto che un ruolo significativo avranno le costituende Comunità Locali, il cui processo costitutivo va accelerato e che subentreranno alle attuali Comunità Montane commissariate. Le Comunità Locali avranno più competenze delle attuali Comunità Montane e potranno esercitare un ruolo ancora più forte per innescare una trasformazione delle nostre comunità e renderle più attraibili in termini di qualità di vita. Il Medio Basento si candida acontinuare adassolvere unruolo di servizio a favore di un comprensoriopiù vastocome quellodell'area “Bradanica Medio Basento” e, quindi, a sede istituzionale della nuova area. La Comunità Montana è proprietaria di una sede propria ed ha una struttura burocratica completa in ogni reparto che può garantire al nuovo ente un immediato avvio delle attività. Alternativamente può essere preso in considerazione l'utilizzo di uno dei contenitori non del tutto utilizzati esistenti allo scalo di Garaguso - Grassano - Tricarico. Questo importante nodo di collegamento deve essere rivalutato e valorizzato con la realizzazione di alcuni servizi comprensoriali, come ad es. una piscina. Più volte sono state avanzate, insieme con il Coni provinciale, richieste di finanziamento alla Regione ma senza riscontro. Bisogna essere più decisi anche perché la piscina, oltre che utile per attività ricreative e sportive, può avere una funzione riabilitativa e collegarsi con il Presidio Riabilitativo della don Gnocchi di Tricarico. Inoltre, occorre dare impulso produttivo alle aree industriali sia di Garaguso Scalo che di Irsina, Acqua frisciana e Acinello creando un centro servizi unico. Queste aree devono ospitare attività economiche compatibili con l'ambiente e con le attività economiche esistenti. Le Centrali a biomasse non sono una strada da perseguire perché oltre alla difficoltà a reperire la relativa materia prima possono pregiudicare quanto di buono giàesiste nei relativi territori. Non sono accettate dalle popolazioni e possono sfociare in di-
Franco Auletta
sordini anche gravi. Occorre, invece, puntare sulle altre fonti energetiche rinnovabili come l'eolico e il fotovoltaico. Esempi positivi per produrre energia e recuperare risorse aggiuntive (royaltis) da destinare a servizi utili per le comunità. Utile è mettere mano alla realizzazione di un poligono di tiro regionale dimensionato alle reali esigenze regionali. Un'iniziativa che può incentivare il turismo e dare un'opportunità a chi pratica uno sport con tanti adepti. La Comunità Montana sta dando il suo contributo per lo sviluppo delle piccole attività economiche. Ha proceduto, insieme con altri Organismi (Università, Alsia, Apa) e senza alcun contributo regionale, al recupero del suino nero lucano con l'iscrizione in data 7.7.2009 nel Registro Anagrafico tenuto dall'A.N.A.S. (associazione nazionale allevatori suinicoli). A breve inviterà le aziende del comprensorio interessate all'allevamento del suino nero allo stato semibrado a sottoscrivere una convenzione con la quale sarà disciplinata la concessione di suini, le modalità di allevamento e tutte le altre condizioni necessarie. Un'attività che potrà risultare utile come integrazione del reddito in un momento di grosse difficoltà. Le forze politiche devono fare la loro parte dando risalto nei programmi elettorali alle aree interne anche al fine di porre un freno al persistente fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri che sono a rischio di estinzione». p.p.
MUORE CACCIATORE Malore a Grottole SI è accasciato al suolo mentre stava effettuando una battuta di caccia tra Salandra e Grottole. E' morto così un cacciatore quarantacinquenne campano giunto in provincia di Matera insieme ad altri amici per trascorrere una giornata di caccia. La tragedia intorno alle 10 di ieri mattina quando l’uomo si è accasciato per un malore e a nulla è valso l'intervento dell'elisoccorso giunto dal nosocomio materano. La causa del decesso è da attribuire ad un arresto cardiocircolatorio.
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SCANZANO - «Ho negli occhi ancora le immagini dei due bambini haitiani estratti vivi dalle macerie, ad otto giorni dal devastante terremoto, e il pensiero va alla “Città della Pace”chestiamo costruendoa Scanzano Jonico. Forse, è proprio la tragedia dei bambini di Haiti a ridare attualità al progetto che ho sostenuto ed ho seguito passo per passo, nella precedente legislatura, con l'allora presidente Bubbico, dalla prima proposta, un “sogno di buone speranze e di buoni sentimenti”, sino alla posa della prima pietra, e che abbiamo tutti il dovere di accelerare». Ad affermarlo è il consigliere regionale Adeltina Salierno (Pd), ricordando che nel mese di novembre scorso alla presenza del premio Nobel, Betty Williams, e del presidente DeFilippo, èstatocompiuto unnuovo passo avanti con la presentazione del programma formativo di “Educazione alla Pace” promosso dalla Onlus “World Centers of Compassion for Children Italia”. «La realizzazione oltre che a Scanzano Jonico anche a Sant'Arcangelo della Città
Scanzano Il consigliere Salierno: «Con la tragedia dei bimbi di Haiti il progetto torna attuale»
«Prenda forma la Città della Pace» della Pace per i bambini - continua mira ad offrire accoglienza e promozione dell'integrazione socio-economica di bambini che provengono da zone in cui vi sono dei conflitti. Ovviamente, sele strutturefossero già pronte, nell'ambito della grande solidarietà internazionale che si sta sviluppando a favore del popolo di Haiti ed in particolare dei bambini, saremmo nelle condizioni di poter garantire l'ospitalità ai piccoli scampati al terremoto, svolgendo una funzione educativo-formativa che poche strutture, non solo in Italia main tutto ilmondo, sonoin grado di offrire. Ha fatto bene - sottolinea Salierno - la responsabile della Segreteria Coordinamento Nazionale Servizio Affido (Cnsa) e del Centro Affidi della Provincia di Potenza, Angela Marsicovetere, a mettere in
guardia sindaci, associazioni e anche famiglie lucane mobilitati in questi giorni nellagara di solidarietà per affrontare l'emergenza con molta cautela per evitare ulteriori traumi per i bambini haitiani. Non sarebbe certamente utile sradicare i piccoli haitiani dal proprio Paese, magari ospitandoli peralcune settimane, senza un programma specifico e senza l'ausilio di una serie di operatori che possano occuparsi innanzittutto del benessere psicologico dei bambini aiutandoli a supeare il trauma peggiore per i sopravvisuti alla tragedia. Ed è proprio la “mission” che potrebbe svolgere la Città della Pace che stiamo realizzando a Scanzano Jonico attraverso il lavoro della Fondazione che, va ricordato, si propone di garantire assistenza, istruzione ed educazione a mino-
ri in condizione di disagio sociale o pericolo derivanti da disastri ambientali o conflitti armati, favorendo l'integrazione sociale dei minori stessi e dei loro nuclei familiari. In proposito, mi tornano in mente le parole di Betty Williams in occasione della ufficializzazione della Fondazione Città della Pace: «Finalmente possiamo fare qualcosa per alleviare le sofferenze. Abbiamo scongiurato la presenza di scorie nucleari inBasilicata eabbiamo datola terra ai bambini. Con l'aiuto degli altri premi Nobel da oggi comincerà il vero lavoro per costruire la Città della Pace per i Bambini». E se dunque la più grande tragedia dell'epoca attuale è l'indifferenza, sono convinta che la politica può dare un segnale concreto di solidarietà, diventando “buona politica”».
Adeltina Salierno
Montalbano Probabile una terza ipotesi: Nicola Tauro, consigliere provinciale dei Popolari Uniti
Testa a testa nel centrosinistra Piero Marrese e Giuseppe Di Sanzo si contendono la candidatura a sindaco MONTALBANO JONICO – In Puglia oggi ci sono le Primarie che decideranno chi tra Francesco Boccia (Partito democrtatico) e Nichi Vendola (Sinistra e Libertà) correrà per la carica di presidente della Regione per la coalizione di centrosinistra. Nulla di nuovo, comunque, poichè la stessa cosa si era verificata anche cinque anni fa con Vendola vincitore, non solo alle Primarie, ma anche contro l’allora governatore uscente, Raffaele Fitto, tanto che l’esponente della sinistra è il governatore uscente della sua Regione. Per risolvere un forte dualismo, dunque, anche aspro, ma sano, le Primarie sono certamente la soluzione ideale. A Montalbano Jonico dove si vota per il Comune, c’è una situazione simile a quella pugliese, dato che a competere per la carica di candidato sindaco ci sono due giovani, Piero Marrese del Pd e Giuseppe (detto Peppone) Di Sanzo di Sinistra e Libertà. Entrambi aspirano fortemente alla
Giuseppe Di Sanzo; a sinistra Piero Marrese
carica di primo cittadino. E fino ad ora non si sono messi, con i rispettivi gruppi, d’accordo. A rischio se non sarà trovata la quadra, c’è l’unità della coalizione di centrosinistra. In tal caso il centrodestra che vede alla guida il vicesindaco uscente, Enzo De Vincenzis sarebbe indubbiamente favorito, anche in virtù del fatto
che a Montalbano, Comune inferiore ai quindicimila abitanti, la legge non prevede la possibilità di ballottaggio. Per cui la lista che prende un voto in più delle altre vince conquistando dodici seggi (incluso quello del sindaco) su diciassette. Torniamo a “Boccia” Marrese e a “Vendola” Di San-
zo. Senza ombra di dubbio, il centrosinistra con due proposte come loro al tavolo delle trattative, arriva all’appuntamento elettorale con uno svecchiamento notevole, ed un rinnovamento generazionale. Comunque vada, già in questo sta la novità. Marrese ha 29 anni e Di Sanzo 30. Il primo è laureato in Giuri-
sprudenza ed il secondo in Scienze Politiche. L’esponente della sinistra è anche consigliere comunale uscente, carica ottenuta alle scorse elezioni del 2005, che videro il centrosinistra sconfitto dall’allora corazzata capeggiata dal sindaco uscente (in forte odor di candidatura alle Regionali nel Pdl), Leonardo Giorda-
no. Cinque anni fa Peppone ottenne quasi trecento voti risultando il più suffragato della sua lista. Marrese invece ha testato il suo consenso alle scorse elezioni Primarie del Pd in cui era schierato con la mozione Franceschini, che a Montalbano ha sbaragliato, in netta controtendenza con i livelli regionale e nazionale, l’area Bersani. Due figure positive per un solo posto. Come andrà a finire? Se non ci saranno le Primarie, i giovani “Boccia” e “Vendola” in salsa montalbanese, potrebbero trovare una soluzione ponendosi all’elettorato come ticket sindaco-vice sindaco. Ma resterebbe da capire sempre chi sarà il primo e chi il secondo. Sono ipotesi. Tra gli addetti ai lavori qualcuno non esclude anche un’altra ipotesi. Una terza via, della serie “tra i due litiganti…” che si chiama Nicola Tauro, consigliere provinciale dei Popolari Uniti, portatore di un forte consenso personale e capace di scompigliare i giochi in più direzioni. Pierantonio Lutrelli
Policoro Continua ad essere la vera attrazione della cittadina jonica
Al Centro commerciale come in piazza POLICORO - I saldi imperversano su tutte le vetrine della città già da qualche settimana. Giubbotti di pelle venduti in pieno centro a 140 euro invece che 300; alcuni negozi che applicano addirittura sconti smisurati del: “Fuori tutto” a prezzi ancora più competitivi dei famigerati outlet (in italiano tutt'altra cosa), la nuova Mecca degli ultimi anni non solo per chi non arriva alla terza settimana del mese ma anche da quel ceto definito “borghesia” cittadina. Però nonostante tutto la vera attrazione cittadina continua ad essere il centro,non storico,macommerciale “Heraclea” in località “Bosco Soprano”. Come le api alla vista del miele, durante il weekend tutti si riversano nella novità degli ultimi cinque anni a Policoro e in tutta la fasciajonica chedifatto haspopola-
to e sostituito le più classiche piazze dei nostri splendidi borghi (vedi Valsinni, Tursi) o della più giovane Policoro. Tralasciamo l'aspetto legato meramente alla convenienza (o non convenienza) economica dei saldi, anche al centro commerciale Heraclea, di stagione e cerchiamo di ragionare sulla nuova moda cittadina che come un morbo ha contagiato tutti i paesi limitrofi. Il richiamo della foresta è forte: il centro commerciale è la nuova piazza cittadina anche di incontro. Infatti c'è chi va solo per passeggiare e perdere qualche ora del proprio tempo libero svuotando le vie principali di ogni Comune. Non ha più senso chiamare le mega strutture “non luoghi”. Però ha un senso definirle spazi artificiali dove non si depositano memoria e identità. Sono, so-
prattutto per i giovani ma ormai pure per le famiglie il nuovo luogo della vita che stanno sostituendo quelli - appunto il centro storico, la piazza, il paese; ma anche la chiesa, lo stadio, il cinema - dove i nostri padri per secoli si sono conosciuti, parlati, amati, magari imbrogliati. Il centro commerciale è divenuto città nuova. È metafora della svendita, anche dei valori, del degrado dei rapporti umani, che hanno toccato il fondo con l'aridità di internet e di facebook, un tempo in cui tutto può essere comprato e venduto con la rapidità di chi considera la conversazione una perdita di tempo e la cortesia un segnodi debolezza.Peralcuni nonè detto però che questa profonda trasformazione sia negativa; il dato certo però è che coincide con la perdita della piazza, tratto distintivo
A destra l’interno di un Centro commerciale
della nostra civiltà. Ormai lamentarsi serve davvero a poco, anche se va tenuto a mente che i denari spesi nel negozietto sotto casa restano all'interno della comunità anziché finire altrove. Però un'altra lezione ce l'hanno impartita: lo sprone a rendere i nostri centri storici più “competitivi” con i centri commerciali. Per quel che concerne Policoro i segnali di vita non mancherebbero:
saldi anche in altri periodi dell'anno; isola pedonale più lunga, aperta al traffico magari fino ad una certa ora; qualche mostra in più magari sotto il porticato di piazza Eraclea. Senza l'evento e una caratterizzazione “particolare” la nuova moda continuerà ad essere sempre e solo il centro commerciale. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it
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Domenica 24 gennaio 2010
MANCHESTER – Poker di Wayne Rooney e il Manchester United di Ferguson vola in testa alla Premier League, beneficiando del fatto di avere due turni in più del Chelsea di Ancelotti. A fare le spese della bulimia di gol di Rooney è stato l’Hull City
AMBURGO:VAN NISTELROOY
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Domenica 24 gennaio 2010
AMBURGO – L'attaccante olandese Ruud Van Nistelrooy (34), messo ormai da mesi ai margini del Real Madrid, ha firmato un contratto di diciotto mesi con l’Amburgo. Van Nistelrooy gioca per la prima volta nella Bundesliga.
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Serie A I giallorossi devono fare a meno di Toni dopo 5’ ma riescono a espugnare Torino nel recupero Buffon espulso. Ora Ferrara rischia davvero
Ranieri affonda la Juventus Bianconeri in vantaggio con Del Piero, poi il rigore di Totti e il gol di Riise JUVENTUS ROMA
IL DERBY DELLO SCUDETTO
1 2
Inter-Milan, la sfida che incanta l’Italia
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6; Grygera 6 (32’ st Candreva 6), Legrottaglie 6, Chiellini 6, Grosso 6; Sissoko 7, Marchisio 6, Salihamidzic 6; Diego 6.5; Amauri 6.5 (46’ st Paolucci sv), Del Piero 7 (39’ st Manninger 6). In panchina: Zebina, Cannavaro, De Ceglie, Yago. Allenatore: Ferrara 6 ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio 6; Cassetti 6, Burdisso 6, Juan 7, Riise 6.5; Pizarro 7, De Rossi 6.5; Taddei 6, Perrotta 6, Vucinic 6; Toni sv (8’ pt Totti 6). In panchina: Doni, Mexes, Motta, Cerci, Brighi, Menez. Allenatore: Ranieri 6 ARBITRO: Tagliavento di Terni 6 RETI: 6’ st Del Piero, 23’ st Totti, 48’ st Riise NOTE: serata molto fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori: 25mila circa. Vuota la Curva Scirea del tifo juventino dopo la squalifica. Espulso al 38’ st Buffon per fallo su chiara occasione da gol. Ammoniti: De Rossi, Burdisso, Grosso, Taddei, Salihamidzic. Angoli: 66. Recupero: 2’; 4’+1’. TORINO – La Roma espugna l’Olimpico di Torino con il 2-1 inflitto alla Juventus. Decisiva la rete di Riise al terzo minuto di recupero. Ferrara con il 4-3-1-2: Legrottaglie preferito a Cannavaro), a centrocampo non c’è il nuovo arrivo Candreva, al suo posto Salihamidzic. Ranieri, atteso ex di turno, con Julio Sergio in posta; Cassetti, Burdisso, Juan e Riise (con Mexes dirottato in panchina); Pizarro e De Rossi in mediana; Taddei, Perrotta e Vucinic dietro la punta Toni. Gara vivace sin dalle prime fasi: dopo una manciata di secondo Del Piero lasciava partire un gran tiro che terminava sopra la traversa. Al 5’ un infortunio fermava Toni e tre minuti dopo Ranieri era costretto al primo cambio. Fuori l’ex Bayern Monaco e in campo Totti. Al 10’ gran tiro da fuori area di Salihamidzic fuori dallo specchio della porta di Buffon. Al 12’ Pizarro serviva sulla destra Vucinic che da posizione defilata calciava sull'esterno della rete. Al 18’ ingenuità di Legrottaglie che serviva involonta-
Totti segna il rigore dell’1-1 Sopra: Toni esce dal campo e Del Piero che esulta
riamente Totti con conclusione alta del numero 10 giallorosso. Al 20’ il cross di Grygera trovava la deviazione di testa di Amauri ma la palla terminava sul fondo. Al 28’ Vucinic sulla sinistra provava a beffare Buffon con un pallonetto ma l’estremo difensore bianconero era attento. Al 30’ cross di Grosso per Amauri che di testa spediva la sfera di poco fuori. Al minuto 38’ punizione di Diego e deviazione di testa di Del Piero con palla a lato. Prima del riposo (47’) assist di De Rossi per Vucinic che eludeva un difensore e calciava a girare con palla fuori. Al 6’ st la Juve sbloccava lo 0-0: splendido sinistro al volo di Del Piero e palla alle spalle di Julio Sergio. Al 23’ fallo in
area di Grosso su Taddei e Taglievento indicava il dischetto. Dagli undici metri precisa la conclusione di Totti ad infilare Buffon. Il capitano giallorosso raggiunge Beppe Signori con 188 gol nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi in serie A. Al 32’ Ferrara dava spazio a Candreva (al debutto in maglia bianconera) al posto di Grygera. Al 38’ lungo lancio per Riise che a tu per tu con Buffon veniva steso dal portiere. L’arbitro espelleva il calciatore bianconero con Del Piero costretto al cambio per far posto a Manninger. Al terzo minuto di recupero perfetto lancio di Pizarro per Riise che deviava in fondo al sacco la palla del definitivo 2-1 per i giallorossi di Ranieri.
Vittoria netta e meritata per gli etnei: battuto il Parma
Catania, tris da favola CATANIA PARMA
3 0
CATANIA (4-3-3): Andujar 6; Alvarez 6, Silvestre 6, Spolli 6.5, Capuano 6.5; Ricchiuti 6.5 (16' st Izco 6.5), Carboni 6, Biagianti 6 (44' st Moretti sv); Mascara 6.5, Martinez 6.5, Llama 6.5 (29' st Morimoto 6.5). In panchina: Campagnolo, Potenza, Terlizzi, Plasmati. Allenatore: Mihajlovic 6.5 PARMA (4-1-3-2): Mirante 6; Dellafiore 5.5, Paci 5.5, Panucci 6 (25' st Castellini 6), Lucarelli 5; Lunardini 5 (40' pt Biabiany 5.5); Dzemaili 5.5, Mariga 5.5 (1' st Antonelli 6), Morrone 6; Amoruso 5.5, Bojinov 5.5. In panchina: Pavarini, Pisanu, Bacolo, Gigli.
Allenatore: Guidolin 5.5 ARBITRO: Gervasoni di Mantova 6.5 RETI: 15’ pt Mascara, 26’ st Martinez, 32’ st Morimoto NOTE: Serata serena, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 15 mila circa. Angoli: 82. Ammoniti: Dellafiore, Carboni, Bojinov, Biagianti, Dzemaili. Recuperi: 2' pt. CATANIA – Il Catania fa bottino pieno al “Cibali” e contro il Parma incamera tre punti importanti per la corsa alla salvezza. Netto e meritato il successo degli etnei protagonisti di una partita giocata a ritmi alti e interpretata al meglio sul piano tattico. Di contro il Parma è stato poco brillante e si è concesso parecchie distra-
zioni in difesa. Al 15’ l’1-0: calcio d’angolo di Llama e perfetto stacco di testa di Mascara che indirizza il pallone nell’angolo alla sinistra di Mirante. Al 22’ calcio di rigore per il Catania: nuovo calcio d’angolo, Panucci trattiene vistosamente Spolli per la maglia e Ricchiuti e Mascara esultano Tagliavento non può fare altro che indicare il di- freddezza, si gira e infila Mischetto; batte Mascara che rante. Al 32’ il tris: Capuano spiazza il portiere ma angola da sinistra mette in mezzo per troppo e la palla va fuori sulla Morimoto che solo davanti a Mirante insacca facilmente. sinistra. Nella ripresa al 26’ il Cata- In classifica il Catania scavalnia raddoppia: Izco imbecca ca momentaneamente l’AtaMartinez al centro dell’area, lanta ed è terzultimo con 19 in posizione regolare, l’ugu- punti. Il Parma resta fermo a guaiano mantiene la giusta quota 29.
MILANO – Nonostante la re». Leonardo, da parte sua, mancata visita di Lippi («il ct qui ad Appiano ha brut- non ha rimosso il suo priti ricordi») e il continuo mo derby da allenatore andentro fuori dall’inferme- che se ne ha prese quattro, ria (alla fine ci è rimasto giocando per di più in casolo Stankovic), la setti- sa. Ma il tecnico brasiliano mana di Josè Mourinho è è ottimista, sempre, ed è stata «tranquilla». Al der- riuscito a vedere il lato pobydi staserailportoghese sitivo anche di una sconarriva «fiducioso» e con fitta del genere. Oggi, peun solo obiettivo in testa: rò, vorrebbe evitare di rivincere. L’allenatore inte- petere quell’esperienza rista non ha sentito nem- anche perchè il suo Milan meno il rumoredei nemici «sta vivendo un momento «perchè sono stati bravi, molto positivo» e poi Aleshanno lavorato in silen- sandro Nesta è stato conzio». Affatto sottile il rife- vocato e con ogni probabirimento al maquillage dei lità sarà regolarmente al calendari che ha allegge- suo posto. Certo, il difensore rossonerito la prepararo non si è allezione del Minato per tutta lan alla stracitla settimana e tadina. «Non il freddo della siamo dei pirsera milanese la, sappiamo non aiuterà i quando uno ci suoi muscoli a accoltella alle rischio inforspalle», sorritunio, ma la de Mourinho gara è di quelche definisce le che possono questo derby valere un «speciale» per campionato e il clima di festa che avvolge Mou e Leonardo: è derby quindi vale la pena rischiaMilano «ma nondecisivo: inballo ciso- re. Stamattina farà il prono ancora oltre 40 punti, vino definitivo. Il derby «è una partita anche Roma e Juve sono in che conta tanto, è una parcorsa per lo scudetto». L’Inter è prima in classi- tita straordinaria», ricorfica ma non al massimo da Leonardo che però non della condizione, con la considera «determiThiago Motta e Muntari nante per la classifica, recuperati solo all’ultimo, mancando così tante giorSneijder febbricitante da nate». Sul piano psicologivenerdì, senza Eto’o e con co, però, «partite del genetre o quattro Primavera re lasciano sempre conseallertati. «Non mi piace es- guenze negative o positisere in queste condizioni, ve, ma noi siamo stati braperò il campionato funzio- vi finora a gestire momenna così: bisogna convivere tibellie brutti».Traquesti con i problemi, senza pian- ultimi c’è senz’altro da ingere», nota il portoghese. serire il derby di andata Dovrebbe riuscire a «ma non c’è nessun rimschierare il centrocampo pianto: se avessimo avuto a rombo, ma in risposta ai meno problemi all’inizio, “voyeur” che in questi magari avremmo fatto giorni hanno spiato le sue più fatica adesso. E poi mosse appollaiati sugli al- prosegue Leonardo - non è beri con il binocolo, Mou- stato neanche il nostro rinho non svela nulla del- punto più basso: in quella la formazione. L’Inter, pe- partita abbiamo giocato rò, si prepara a una partita meglio che in tante altre, aggressiva. «L’unico ri- se non altro nella mezz’ora sultato buono è la vittoria, iniziale». Senza Pato e Zambrotta, con un pareggio non sarei soddisfatto - chiarisce -: il Milan giocherà ancora non faccio mai nulla per fi- con il 4-3-3. Seedorf partinire con un pari. Il Milan rà dalla panchina mentre èuna squadra che gioca da David Beckham complesquadra, ma solo a mag- terà il tridente con Borgio si vedrà chi è superio- riello e Ronaldinho.
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Sport
POKER DI ROONEY
Domenica 24 gennaio 2010
Cavese in ritiro solo ieri sera dopo uno sciopero
A Verona la prima del bomber Di Gennaro Dellisanti battezza il debutto col Ravenna Andria
IL PRONOSTICO
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Rimini
Arbitro: IRRATI di Pistoia Assistenti: Genovese-Belcastro ANDRIA. Per Papagni, solo conferme e nes- RIMINI. Matteini non convocato per motisun cambio nonostante gli arrivi di Mezzavil- vi di mercato. Per il resto il Rimini recupera la e Chiaretti. Per loro solo panchina come per Vitiello al centro della difesa e Frara, con l'iLa Carra bloccato da un problema muscolare. dea di varare un modulo più accorto viste le Davanti a Spadavecchia agirà la difesa pro- recenti debacle fuori dalla Romagna. Provata con il Foggia con l'inserimento dal 1' del babile quindi che di punta resti solo Longocapitano Di Simone al rientro dopo l'infortu- bardi, con Nolé e Tulli sulle ali e tre centronio. A centrocampo ampie garanzie da Pao- campisti puri, col solo Frara magari a suplucci e Iennaco al centro e dagli assist ed i gol portare l'azione offensiva restando qualdel tandem Doumbia - Rizzi. In attacco Ana- che metro davanti ai due compagni di reclerio-Sy inamovibili. Panchina per Dionigi. parto Cardinale e Baccin. ANDRIA (4-4-2): Spadavecchia; Pierotti, Si- RIMINI (4-5-1): Pugliesi; Catacchini, Vibilano, Pomante, Di Simone; Doumbia, Pao- tiello, Lebran, Regonesi; Nolé, Baccin, Carlucci, Iennaco, Rizzi; Analcerio, Sy. A disp.: dinale, Frara, Tulli; Longobardi. A disp.: Sansonna, Ceppitelli, Mezzavilla, Nicolao, Tornaghi, Rinaldi, Ischia, A. Marchi, La Carra, Chiaretti, Dionigi. All.: Papagni. D'Antoni, Giacomini, Kirilov. All.: Melotti.
Lanciano
IL PRONOSTICO
1
Foggia
Arbitro: BERGHER di Rovigo Assistenti: Pegorin-Della Rocca LANCIANO - Pagliari può contare sui rientri di Oshadogan, Sansone e Turchi, mentre Amenta è ai box. Da verificare le sue condizioni, così come il modulo che Pagliari sceglierà: 4-4-2 o il convincente 4-33 da trasferta. Nel primo caso dentro Sansone e Turchi sulle fasce, con davanti Sinigaglia e Improta. Con il 4-3-3, dentro Masini punta centrale con ai lati Improta e Sinigaglia. VIRTUS LANCIANO (4-3-3): Chiodini; Colombaretti, Moi, Antonioli, Mammarella; Vastola, Di Cecco, Sacilotto; Sinigaglia, Masini, Improta. A disp.: Aridità, Coppini, Oshadogan, Turchi, Sansone, Masini, Colussi. All.: Pagliari.
Reggiana
FOGGIA - Esordio per Ugolotti, che in settimana ha preso il posto della coppia PortaPecchia. Complici le recenti cessioni (cinque, l'ultima relativa a Salgado passato al Torino), squalifiche (Ferrari) e infortuni (D'Amico), oltre al clamoroso ripensamento di Troise (aveva firmato, ma è andato via per l'addio di Pecchia), Ugolotti conferma Trezzi a centrocampo e Caraccio in attacco. Sedici i disponibili, con l'aggiunta dei Berretti Santamaria e Cantisani. FOGGIA (4-2-3-1): Bindi; Carbone, Burzigotti, Goretti, Micco; Velardi, Trezzi; Mancino, Mattioli, Colomba; Caraccio. A disp.: Milan, Torta, Sgambato, Santamaria, D'Agostino, Quadrini, Cantisani. All.: Ugolotti.
IL PRONOSTICO
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Portogruaro
Arbitro: GAMBINI di Roma Assistenti: Marengo-Provesi REGGIO - Fuori Saverino per infortunio e dentro Romizi. E' questa l'unica novità nell'undici granata che affronta il Portogruaro. Quindi difesa a quattro con Zini e Stefani centrali, Girelli e Mei esterni. A quattro pure la mediana con Nardini Anderson, Viapiana e Romizi. Rossi sarà l'unica punta con alle spalle Alessi. Intanto si è riempita l'infermeria: agli infortunati storici Mallus e Ingari si va ad aggiungere, oltre a Saverino, anche Maschio. REGGIANA (4-4-1-1) Tomasig; Girelli, Stefani, Zini, Mei; Nardini, Romizi, Viapiana, Anderson; Alessi; Rossi. A disp.: Manfredini, D'Alessandro, Gualandri, Bovi, Ferrari, Temelin, Morelli. All.: Dominissini.
Taranto
PORTOGRUARO - Calori recupera Espinal e così con la Reggiana potrà contare sull'undici titolare. Pretattica, ma la formazione pare piuttosto scontata. Difesa a quattro con D'Alterio e Gotti esterni, Siniscalchi e Madaschi centrali. Mattielig ritorna ad occupare il vertice basso del rombo di centrocampo, sulle corsie esterne, invece, Scozzarella ed Espinal. Cunico alle spalle del tandem d'attacco Altinier e Marchi. Venti i convocati. PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; D'Alterio, Siniscalchi, Madaschi, Gotti; Espinal, Mattielig, Scozzarella; Cunico; Altinier, Marchi. A disp.: Marcato, Cardin, Gardella, Vicente, Marchi, Bocalon, Scapuzzi. All.: Calori.
IL PRONOSTICO
X
Ravenna
Arbitro: DE FAVERI di Saqn Donà Assistenti: Fiorito-Ciampa TARANTO - Si riparte da Dellisanti e da RAVENNA - Il Ravenna prova ad invertire qualche ritocco alla formazione. Il Taranto la rotta in trasferta iniziando da Taranto. ha bisogno di un successo e per farlo, dopo L'allenatore romagnolo deve fare a meno di l'esonero di Brucato, si muove sempre dal Ciuffetelli e Fasano, con quest'ultimo so4-4-2 ma più spinto ai lati. A destra gioche- stituito da Serafini, che ha debuttato la rà Scarpa, a sinistra Di Roberto. Sarà sacri- scorsa domenica. In dubbio Rizzo: la decificato Rajcic, in ritardo di condizione, e al sione se schierarlo o meno sarà presa staposto dell'infortunato Quadri, esordirà mattina. Molta più scelta a centrocampo, dal primo minuto Coppola. In difesa spazio dove però manca il regista della squadra Sciaccaluga, squalificato. In attacco spaa Prosperi, con Viviani in panchina. TARANTO (4-4-2) Bremec; Calori, Mi- zio a Piovaccari e Gerbino Polo. gliaccio, Prosperi, Bolzan; Scarpa, Coppo- RAVENNA (4-4-2): Anania; Rizzo, Serafila, Giorgino, Di Roberto; Corona, Innocen- ni, Anzalone, Biserni; Rossetti, Cavagna, ti. A disp.: Barasso, Panarelli, Viviani, Cro- Fonjock, Toledo; Piovaccari, Gerbino Polo. vetto, Rajcic, Cortese, Russo. All.: Delli- A disp.: Rossi, Sabato, Squillace, Basso, Fabbri, Packer, Scappini. All.: Esposito. santi.
Giulianova
IL PRONOSTICO
X
Marcianise
Arbitro: VIVENZI di Brescia Assistenti: Gotti-Armellin GIULIANOVA. Bitetto torna all'antico. No- MARCIANISE. Boccolini deve fare i conti con nostante la vittoria conseguita a Cosenza la squalifica di Poziello, e potrebbe affidarsi con il 5-3-2, con il Marcianise il tecnico giu- al “Fadini”, al 4-4-2 che all'occorrenza poliese ripropone il 4-3-3, puntando ad impri- trebbe trasformarsi in un 3-5-2. La retromere maggiore pericolosità alla fase offen- guardia gialloverde, quindi, dovrebbe essere siva e schierando accanto alle due punte, composta dalla coppia Murolo - Porpora al Melchiorri e Campagnacci, l'esterno destro centro con Ciano e Tomi esterni. A centroCarbonaro. Modifiche anche in difesa, con il campo, Alfano riprende il suo posto in regia rientro di Garaffoni, che ha scontato la squa- assieme a D'Ambrosio. Sulle fasce potrebbelifica, ma escono Lieti e Donato. Ancora indi- ro esserci Romano e Piscitelli. In attacco Tesponibile il portiere Dazzi. desco e Manco. GIULIANOVA (4-3-3). Gasparri; Sosi, Vine- MARCIANISE (4-4-2): Fumagalli; Ciano, tot, Garaffoni, Migliore; Croce, Censori, Del Porpora, Murolo, Tomi; Piscitelli, D'AmbroGrande; Carbonaro, Melchiorri, Campa- sio, Alfano, Romano; Tedesco, Manco. A dignacci. A disp.: Buono, Lieti, Donato, Dezi, sp.: Mezzacapo, D'Apice, Filosa, Russo, Della Carratta, Schneider, Di Matteo. All.: Bitetto. Ventura, Galizia, Montanari. All.: Boccolini.
Pescina
IL PRONOSTICO
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Pescara
Arbitro: BARATTA di Salerno Assistenti: Vuolo-Falanga AVEZZANO. Ancora problemi di formazione per Bonetti: appena arrivati anche Suriano e N'Ze si sono accodati ai lungodegenti Birindelli e Franciel. Out anche gli squalificati Cesar e Rebecchi. Convocati i nuovi Negro e Caccavallo. Proprio loro potrebbero essere le sorprese nell'undici titolare: certo l'utilizzo dell'exCosenza, Negro,invece, èin ballottaggio con Cipolla per affiancare Bettini. Altro duello per una maglia tra Ferraresi e Bettega. PESCINA (4-4-2): Bifulco; Di Berardino, Molinari, Petitto, Pomponi; Locatelli, Ferraresi, De Angelis,Caccavallo; Negro, Bettini. A disp.: Merletti, Morgante, Giordano, Bettega, Berra, Cipolla, Choutos. All. Bonetti.
Spal
PESCARA. Primo esame in trasferta per Di Francesco. Ad Avezzano, il tecnico porta subito il neoacquisto Soddimo: l'esterno arrivato dalla Salernitana quasi sicuramente partirà dalla panchina. A centrocampo torna dal 1' Dettori, tolto dal mercato, mentre non ce la fa Tognozzi, ancora alle prese con il dolore alla caviglia. Bonanni sta recuperando ma rimane fuori. A sinistra Carboni, con spostamento a destra di Ganci. Gessa si è operato alla spalla lussata e torna a marzo. PESCARA (4-2-3-1): Pinna; Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini; Dettori, Coletti; Ganci, Sansovini, Carboni; Zizzari. A disp.: Prisco, Medda, Vitale, Romito, Zappacosta, Soddimo, Artistico. All.: Di Francesco.
IL PRONOSTICO
1
Cavese
Arbitro: SGUIZZATO di Verona Assistenti: Amoretti-Crispo FERRARA - Dopo la vittoria di Terni - il primo successo di Notaristefano - i biancazzurri tornano al Mazza per il primo dei due scontri casalinghi consecutivi. Rosa al completo con Meloni che torna a disposizione. L'unico dubbio di formazione rispetto a Terni riguarda ilballottaggio fraBedin eSchiavon. Intanto è ufficiale lo scambio CazzamalliPedruzziconilSan Marino,mentreunaltro trasferimento sembra alle porte: Centi potrebbe andare al Gallipoli in cambio di Smit. SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Quintavalla, Migliorini, Schiavon, Valtulina; Bazzani, Cipriani. A disp.: Ioime, Bortel, Licata, Bedin, Rossi, Laurenti, Marongiu. All.: Notaristefano.
Verona
CAVA DE' TIRRENI - Solo per la maglia: così recita la lettera di protesta firmata da tutti i calciatori per l'enorme ritardo nei pagamenti (gruppo a secco di stipendi da settembre). Piccole grane anche sul fronte tecnico: fuori Carbonaro ed anche Tarantino (scelta tecnica legata a questioni di mercato). Varriale ha rescisso (domani firma con la Juve Stabia) e per nutrire il plotone d'attaccanti Stringara ha convocato il '92 Pascucci. Rientra Schetter, panchina per Turienzo. CAVESE (3-5-2): Russo; Cipriani, Farina, D'Orsi; Bacchiocchi, Maiorano, Spinelli, Favasuli, Radi; Bernardo, Schetter. A disp.: Pane, Pozza, Nocerino, Scartozzi, Cruz, Turienzo, Pascucci. All.: Stringara.
IL PRONOSTICO
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Cosenza
Arbitro: CERVELLERA di Taranto Assistenti: Tino-Avellano VERONA - Dubbio tattico per Remondina, COSENZA - Toscano è costretto a fare i conche deve scegliere se giocare con il tridente ti con l'infermeria e il giudice sportivo. Allo o schierarsi con l'assetto con il trequartista squalificato Di Bari si è aggiunta l'assenza dietro due punte. Molto probabile l'esordio del febbricitante Porchia. Per cui, terzetto dal primo minuto di Di Gennaro, sul quale inedito con Fanucci, Ungaro e Musca. Il resono fondate le speranze di segnare qual- sto della formazione rimane invariata con che gol in più. Sempre fuori Selva, non ci Bernardi e Maggiolini esterni e centrali De sarà neppure Rantier. Out anche Pensalfi- Rose e Roselli. Sulla trequarti spazio alla ni, bloccato da un ascesso a un dente: al suo fantasia di Fiore. In avanti il tandem d'attacco più giovane della Prima divisione: posto Garzon. VERONA (4-3-1-2): Rafael; Cangi, Ansel- Scotto ('90) e Danti ('89). mi, Ceccarelli, Pugliese; Russo, Esposito, COSENZA (3-4-1-2): Petrocco; Ungaro, Garzon; Berrettoni; Colombo, Di Gennaro. Fanucci, Musca; Bernardi, De Rose, RoselA disp.: Ingrassia, Comazzi, Campagna, li, Maggiolini; Fiore; Scotto, Danti. A disp.: Bertolucci, Campisi, Farias, Ciotola. All.: Gabrieli, Amico, Giardina, Marsili, La Canna, Virga, Mortelliti. All.: Toscano. Remondina.
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38 Sport
Zafarone ridà la tessera e consegna un contributo Che Rocco Zafarone sia un innamorato del Potenza non è dai segnali materiali che lo si capisce. Ma quanto fatto ieri mattina contribuisce in maniera netta a definire l’uomo e il tifoso. Letti i giornali si è recato in sede dal dg Galigani e gli ha restituito l’abbonamento di tribuna centrale, sottoscritto in estate, garantendo la sua presenza dietro pagamento del biglietto di ingresso ogni domenica, e ha consegnato nelle mani del dirigente del Potenza un contributo in denaro per la squadra. Complimenti per il gesto che potrebbe essere un invito ad altri imprenditori della città a non abbandonare il Potenza in un momento di difficoltà
Al Viviani la partita giusta per dimostrare di essere ancora in vita
Capuano rianima il Potenza Il tecnico garantisce “l’immunità” dello spogliatoio: vuole vincere ERA IL 13 settembre quando il pesante (nei numeri) ko del Liberati di Terni aprì uno squarcio nel Potenza. Quel 3-0 sancì l’inizio di giorni terribili, che sfociarono, la settimana successiva, nell’esclusione di Langella e Vanacore dalla formazione titolare e nel ko interno con il Marcianise. E la crepa fu acuita dalle accuse, nemmeno tanto velate, rivolte ai calciatori sulla loro affidabilità e onestà nel giocare le partite. Di lì in poi iniziarono i guai per Postiglione (che decise dopo Terni l’esclusione di Langella per motivi prima non precisati e poi venuti alla luce) e il tormento di Capuano, che fu esonerato sette giorni dopo. Fossero andate le cose come aveva previsto il tecnico, probabilmente il clamore mediatico derivato sarebbe stato meno fragoroso. Ma guai a parlare della voglia di vendetta: «Ricordo bene la gara di andata. Prendemmo il primo gol per un errore di Gragnaniello sul finire del primo tempo, dopo aver giocato un’ottima gara. Poi gli altri due gol nei minuti finali. Fu una sconfitta pesante coronata anche dal cattivo trattamento che mi fu riservato. Dico soltanto che la Ternana, che è
Porcaro contrasta Perna nel match giocato a Terni il 13 settembre e vintp 3-0 dagli umbri
una buona squadra, ha fatto fino a questo momento un grande campionato ma che avrebbe potuto sfruttare pienamente la partita in casa di sette giorni fa. Invece ha perso contro una nostra diretta concorrente. Non credo proprio vogliano venire qua a farci la guerra. L’avessero fatta alla Spal era meglio». Incredibile, ma vero: Capuano riesce a parlare di calcio perchè,
come dice lui, “nello spogliatoio comando io e sfido chiunque di voi ad andare a chiedere ai giocatori che cosa ne pensano di tutto quello che sta succedendo fuori dal campo. Hanno dentro tanta adrenalina che, penso, vi morderebbero il collo”. Eppure è difficile credere che oggi, al cospetto degli umbri, scenderà in campo una squadra tranquilla.
«Non voglio pensare che la Ternana verrà qui a fare la guerra Perchè non hanno battuto la Spal in casa sette giorni fa?» “Oramai siamo abituati alla violenza mediatica sul Potenza. E' dalla trasferta di Portogruaro, sei giorni dopo l'arresto del presidente Postiglione, che non si parla di altro. Ma andiamo avanti per la nostra strada, con uno spirito ancora più combattivo del passato”, dice Capuano. “Questa società è valida e ha rotto i ponti con la passata gestione. Il compito di noi tutti è quello
di salvarla sul campo e nelle casse societarie, ciascuno per la sua parte. Ecco perché vi confermo che nessuna ripercussione si è avuta a livello di spogliatoio. Oltretutto proprio nella giornata di venerdì sono state saldate alcune pendenze e i giocatori hanno acquisito maggiore serenità. Certo non possiamo negare che l'uragano c'è stato e ha prodotto i suoi danni, ma noi siamo qui ancora più carichi di prima”. L’ultimo messaggio è quindi rivolto ai tifosi: “Cammino per strada e percepisco quanto amore nutre questa città per la sua squadra. Chiediamo ai tifosi di sostenere i ragazzi e all'imprenditoria di aiutare questa dirigenza che sta facendo i salti mortali per far quadrare i conti. L’esempio che ha dato Zafarone è unico. Sul campo posso solo dire che noi tutti abbiamo il dovere di combattere per chi ama il Potenza e non vuole vederlo morto. Anzi aggiungo di più: il Potenza sarà morto solo dopo che avranno fatto l’autopsia al sottoscritto. Fino ad allora io per primo e il club dopo avranno sempre la forza di resuscitare”. Alfonso Pecoraro a.pecoraro@luedi.it
La formazione Sarà ancora 3-5-2. Debutto al Viviani per Prisco, Manno in panchina
Confermati gli undici di Ravenna SCELTE di formazione praticamente fatte. Capuano affronta la Ternana senza modificare il modulo più collaudato, quel 3-5-1-1 che gli ha consentito fin’ora di mettere in mostra buone prestazioni, purtroppo non supportate dai risultati nelle ultime due trasferte. Davanti a Tesoniero paionorisolti iballottaggi nelterzetto difensivo:Porcaro sarà confermato a destra (nonostante Di Fatta sia dato in crescita, ndr), con Taccola perno centrale e il recuperato Chiavaro a sinistra. Lo stato febbrile che in settimana aveva colpito il siciliano sembrava lasciare nuovamente spazio a Giovanni Langella, ma l’ex capitano dell’Ancona dovrebbe partire dalla panchina. In mediana l’ipotesi di sacrificare De Simone per un assetto più offensivo verrà eventualmente contemplata
CURIOSITA’ Sempre pari nei precedenti E’ la terza volta che Potenza e Ternana si incontrano al Viviani, dopo essersi fin’ora sempre divise la posta in palio. La prima sfida, disputata il 30 ottobre 1988 in serie C2, terminò 1-1. Fu il Potenza guidato in panchina da Luigi Milan a portarsi in vantaggio grazie alla rete dell’ala Stefano Cardillo realizzata al 10’ del primo tempo. Un quarto d’ora più tardi arrivò il pareggio degli umbri, siglato dal centrocampista Giorgio Eritreo. Nella scorsa stagione, invece (era il 16 novembre del 2008), la gara si chiuse sullo 0-0. Era il deludente Potenza di Carmine Gautieri, che venne esonerato il martedi’ successivo lasciando spazio al ritorno di Pasquale Arleo che avrebbe esordito nella partita contro il Marcianise, giocata al “Pinto” di Caserta.
solo a partita in corso. Si parte dall’inizio con lo stesso centrocampo di Andria, in cui De Simone giostrerà da perno a protezione della dife-
sa. I mediani saranno Profeta e Berardi, con Frezza (a sinistra) e Lolaico sugli esterni. Catania sarà il trequartista a supporto di Umberto
Prisco, al debutto di fronte al pubblico potentino dopo la prova incolore offerta a Ravenna. L’ex centravanti dell’Aversa Normanna viene preferito in partenza all’argentino Manno, encomiabile per carica agonistica e buona volontà ma assai grezzo tatticamente. Diciannove i convocati: dalla lista sono rimasti fuori Delia, l’ultimo arrivato Saurino e gli epurati Cardinale e Lucenti. Si spera che l’ultima settimana di mercato li possa spingere a più miti consigli, accettando le offerte che gli stanno arrivando da altre squadre. Visto il peso degli ingaggi - non giustificati dalle prestazioni - le casse rossoblu ne trarrebbero ampio beneficio liberando risorse per un eventuale nuovo rinforzo. p.s. sport@luedi.it
Berardi e Camillini nella gara di andata al Liberati
Fiducia a Porcaro e De Simone Catania resta trequartista Sugli esterni Frezza e Lolaico Delia e Saurino non convocati
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Sport 39
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA
Rientra Di Deo. Piccioni in panchina. Del Grosso in partenza
Nuovo modulo per tre punti TERNI. A Potenza si cambia. L'imperativo, in casa Ternana, è quello di riprendere il cammino interrotto contro la Spal. Per raggiungere tale obiettivo, l'allenatore Manuel Domenicali cambierà il modulo tattico della squadra. Il tecnico è intenzionato a presentare la Ternana schierata con un 4-4-2 a trazione anteriore, con due punte più due tornanti offensivi che avranno facoltà di accentrarsi e di giocare tra le linee. Un modulo che, a tratti, potrebbe rievocare il 4-2-3-1 tanto caro al trainer ferrarese. Una squadra molto offensiva e spregiudicata, quella da opporre al Potenza, perché il tecnico vuole vincere a tutti i costi la sfida in casa del fanalino di coda del girone. Al di là dei numeri, sono soprattutto le assenze a tenere in apprensione il club umbro, ma anche a determinare la scelta del tema tattico.
Scontata l'indisponibilità per infortunio di Camillini, Confalone e Perney, c'è anche da registrare la squalifica comminata a Lacheheb e le non eccelse condizioni di Piccioni, che sarà costretto a partire dalla panchina. Come se non bastassero i tanti forfait imposti dal medico e dal giudice sportivo, a complicare le cose ci sono i movimenti di mercato che vedono Del Grosso sul piede di partenza e che quasi certamente spingeranno l'allenatore a fare a meno del forte terzino destro segnalato in uscita. In porta ci sarà Visi, mentre la linea dei difensori sarà composta da Bertoli, Tedeschi, Borghetti e Angelucci. A centrocampo c'è da registrare il rientro in formazione titolare di Guido Di Deo, che scenderà in campo fin dal primo minuto di gioco dopo aver ripreso confidenza col rettangolo verde proprio nel
Ternana in azione con la Spal sette giorni fa
match perso fra le mura amiche contro la Spal. Domenicali può finalmente contare su un giocatore fondamentale, un mediano in grado di dare equilibrio e
qualità all'intera squadra. A far coppia con Di Deo ci sarà Danucci: verrà quindi ricomposto il duo di centrocampisti che in passato ha tenuto in mano le redini del
gioco umbro. Ai lati giocheranno Concas e Noviello, rispettivamente a sinistra e a destra. Quest'ultimo è stato dirottato lungo la fascia a causa dell'indi-
sponibilità degli altri esterni, ma come ha spiegato il tecnico non verrà limitato nei movimenti né ingabbiato dagli schemi di gioco. Noviello potrà svariare su tutto il fronte offensivo, assistendo come meglio crede i compagni in prima linea. Per quanto concerne l'attacco, l'allenatore non sembra avere dubbi: toccherà ad Alessandro fare coppia con Tozzi Borsoi. Una scelta convinta, perché nonostante la sconfitta, Domenicali è riuscito ugualmente a trarre indicazioni positive dalla partita contro la Spal. Fuori casa, la vittoria manca da due mesi e mezzo. L'ultimo exploit risale infatti all'8 novembre, quando i rossoverdi espugnarono Lanciano (0-2). Due sconfitte ed un pareggio il magro bottino raccolto dalla Ternana nelle successive (ed ultime) tre trasferte, con un solo gol segnato e tre subiti.
E’ uno dei protagonisti dell’anno
Domenicali: persi punti per nostre sciocchezze
Il valore in più è Concas
«Ternana, rialzati»
Il gol di Concas nella gara di andata
TERNI. Nove novembre 2009. Una data da ricordare, neanche troppo lontana. Un gol spettacolare per una vittoria importantissima. Teatro di questo spettacolo, lo stadio “Biondi” di Lanciano. Gara difficile per la Ternana, occorreva un colpo di genio per ristabilire l'ordine umbro nei quartieri alti della classifica. Ed ecco che entra in scena lui, Fabio Concas, special gues star della serata abruzzese, protagonista principale dell'intero campionato della Ternana. Minuto 37. È giunto il momento di fare sul serio, ed allora l'esterno butta via il copione della gara e si affida all'improvvisazione. Appena dopo la trequarti un suo compagno lo vede, abbozza il tocco morbido in verticale, quasi a provarci, quasi a dire “ora glie la metto nel corridoio, fatti suoi”. Ed invece Concas dimostra di saperlo “il fatto suo”. Palla che viene da dietro, lui è fronte alla porta, non gli resta che buttare via il copione ed improvvisare: dare uno sguardo alla sfera che arriva da dietro, tentare l'impossibile, coordinarsi in una rovesciata da acrobata, colpire di sinistro e madare la sfera alle spalle dell'esterrefatto portiere del Lanciano. Rete da applausi, che ha aperto le porte ad una vittoria autorevole e gagliarda.
Quattro reti per l'esterno destro classe 86'. Un centrocampista tutto dinamismo e qualità, referente perfetto per il 4-4-2 indetto da Baldassarri prima e da Domenicali poi. Concas è uno dei punti di forza della squadra. Su e giù per la fascia, abile nel lanciarsi in profondità per garantire assistenza dal fondo, altresì capace di accentrarsi palla al piede per liberare la conclusione. La sua specialità? L'inserimento che gli permette di sfondare sotto porta, l'esterno tuttavia non disdegna di rendersi utile in fase di ripiegamento. Insomma, un giocatore poliedrico che si avvia verso la maturazione professionale. Il giovanotto genovese omincia il suo percorso con il Savona, esordisce in serie D nel 2004. Con la squadra ligure gioca altri due anni e nel secondo si mette in luce siglando la bellezza di nove reti. L'ottima stagione gli vale il salto tra i professinisti alla Carrarese: ancora una grande stragione sotto il profilo realizzativo, ben otto reti. Ed allora la Ternana gli mette gli occhi addosso e decide di portarlo con se. Prima stagione sotto l'insegna della conoscenza: la Prima categoria è ben altra cosa. Quest'ultima, invece, è nata sotto l'insegna della maturazione. Sì. Fabio Concas è pronto per il grande calcio.
TERNI. Amareggiato dalle ultime due sconfitte consecutive. Per nulla sfiduciato sul lavoro da portare avanti in terra umbra. Domenicali è più in sella che mai, la Ternana è un concentrato di qualità ed esperienza ed ha pronta la sua rincorsa alle fuoriserie del girone. A conti fatti son tutte lì, a darsi di gomito nei pochi punti che stringono la griglia dei play-off. Il Verona arranca, il Pescara perde maledettamente colpi ed il Ravenna mantiene soltanto una linea di galleggiamento accettabile. Insomma, c’è posto anche per la Ternana alla fermata del treno dei desideri. E le due sconfitte consecutive? Beh quelle contano poco in un discorso a lunga scadenza. Si tireranno le somme a giugno, il suo mandato è appena iniziato e bilanci momentanei non è opportuno farli. Bisogna invece vivere alla giornata e guardare cosa piazza il calendario la domenica. Ed ecco spuntare il Potenza con il suo ruolino speculare alla sua Ternana: una vittoria e due sconfitte consecutive dopo il giro di boa. Entrambe le squadre hanno fame di punti. Che partita sarà? Il tecnico prende di petto il problema ed afferma: “Sarà una gara molto impegnativa, del resto in questa categoria tutte le sfide sono difficili, soprattutto ora che si gioca il girone di ritorno, un campionato a parte per certi versi. Le gare diventano semplici solo dopo che si sono giocate e vinte, la fase di preparazione è invece molto complessa ed il tecnico, per sua indole, è portato a considerare ogni minimo pericolo nel dettaglio. Potenza ultimo in classifica? Non significa nulla. Sappiamo benissimo che non sarà una passeggiata: conosco bene l’ambiente, ogni volta che sono passato per Potenza ho avuto modo di riscontrare un ambiente caldo, che rende difficile l’approccio alla gara”. Ambiente caldo, infuocato costante-
«Potenza ultimo? Non vuol dire niente Capuano è un ottimo tecnico e legge bene le gare» mente dal carattere vulcanico di Eziolino Capuano, uno stratega di tattica e di gestione di umori, un tipo che ama non apparire banale: “Non lo conosco benissimo, anche se ci ho parlato in un paio di occasioni al telefono di qualche giocatore – afferma Domenicali – Posso dire che tecnicamente è un allenatore molto preparato, che sa leggere bene le partite e portare a casa il risultato che s’è prefissato. È un tecnico anche molto simpatico, un personaggio che esce fuori dalle righe,
nell’accezione positiva del termine ovviamente”. La sua Ternana, intanto, non vive un buon momento. Dopo l’esordio positivo in panca – vittoria casalinga sull’Andria – sono arrivate due sonore sconfitte, pesantissima quella casalinga contro la Spal: “Non stiamo attraversando un buon momento sotto il profilo dei risultati. Taranto e Spal, due sconfitte simili, gare equilibrate che alla fine abbiamo perso per delle sciocchezze commesse. Non abbiamo dato il massimo, abbiamo creato qualco-
sa anche noi però, avrei voluto per lo meno due punti”. Bisogna riguadagnare il tempo perduto, ed il mercato potrebbe correre in soccorso; secondo il parere del tecnico occorrono solo interventi di completamento d’organico, puntellare due reparti in particolare: “Abbiamo bisogno di qualcosa dietro ed in attacco, in mezzo siamo messi abbastanza bene. Credo che qualcosa faremo prima della chiusura del mercato, tuttavia il gruppo ha fatto un buon girone d’andata, intervenire in modo importante può far saltare certi equilibri che si sono venuti a creare”. E le altre big?: “La Reggiana è l’unica che sta correndo, le altre hanno tutte un cammino balbettante. Credo che un filotto di risultati ti possa far intraprendere la via del vertice, un obiettivo alla nostra portata. Il girone è molto equilibrato, perché non provarci?”.
Emanuele Domenicali
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40 Sport
Nel posticipo la Juve Stabia ospita il Siracusa
Per il Catanzaro trasferta a porte chiuse Un derby per la Cisco e per il Manfredonia Gela
IL PRONOSTICO
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Aversa N.
Arbitro: BARBIERO di Vicenza Assistenti: Cua-Olivieri GELA - Provenza sembra aver deciso la for- AVERSA - Sergio è alle prese con alcune demazione titolare: tridente con Vianello, Ago- fezioni, su tutte quelle di Perna e Parisi che stinelli e La Porta. Si è visto con la pettorina non sono partiti per disputare il match, e dei titolari anche Ricca, il difensore acese pre- dovrà, dunque, provare a schierare la milevato dalla Ternana. Se non recupera Scopel- glior formazione possibile. In difesa, infatliti gioca l'acese. Nella difesa a quattro ha oc- ti, il posto dell'esperto centrale sarà rilevacupato la fascia destra, con Memè a sinistra, to da Campanella, mentre in attacco verrà Geraldi e Lucioni al centro. Nessuna varia- riproposto lo stesso tridente di una settizione a centrocampo, dove Schiavon, Cam- mana fa con Chietti che partirà titolare in marota e Zaminga sanno di giocare. Non so- vece di Tovalieri. no convocati Ambrosecchia, Manca e Pasca. AVERSA (4-3-3): Pettinari; Pistillo, CamGELA (4-3-3): Nordi; Scopelliti, Geraldi, Lu- panella, Di Girolamo, Bertoncini; Massicioni, Memè; Zaminga, Schiavon, Cammaro- mo, Arini, Mariniello; Chietti, De Cesare, ta; Vianello, Agostinelli, La Porta. A disp.: Grieco. A disp.: Cavaliere, Ciminari, BaleFerla, Lordi, Ricca, Carraro, Rosamilia, Cri- strieri, Zolfo, Rinaldi, Tovalieri, Longo. niti, Rabbeni. All.: Provenza. All.: Sergio.
Isola Liri
IL PRONOSTICO
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Cisco R.
Arbitro: ZONNO di Bari Assistenti: Fortarezza-Minardi ISOLA LIRI - L'Isola Liri proverà a centrare la terza vittoria consecutiva. Grossi ripropone il solito 4-3-2-1 dando ancora fiducia alla coppia difensiva formata da Mucciarelli e Paolacci con Mallardi (ex di turno) e La Rocca sulle fasce. A centrocampo altri due ex doc come Costanzo e Gennari, cresciuto proprio nel vivaio dell'allora Lodigiani. Carboni sarà il frangiflutti arretrato dietro La Cava con Federici unica punta. ISOLA LIRI (4-3-2-1): Mangiapelo; Mallardi, Mucciarelli, Paolacci, La Rocca; Costanzo, Gennari, D'Alessandro; Carboni, La Cava; Federici. A disp.: Fiorini, Matrisciano, Falco, Bussi, Mastrantoni, Simonetta, Bianchini. All.: Grossi.
Noicattaro
ROMA - Per Incocciati solo problemi di scelta. Al centro della difesa, ballottaggio tra Padelli e Doudou. Ciofani, indisponibile contro il Noicattaro, dovrebbe riprendere il posto al centro dell'attacco. Alle sue spalle Lanteri (4 gol in due gare),Caputo e Franchini. Davanti al quartetto difensivo, ci saranno Romondini e Chiappara. In panchina, dovrebbero trovare posto Di Vicino e Barrionuevo, mentre Babù potrebbe andare in tribuna. CISCO ROMA (4-2-3-1): Ambrosi; Balzano, Di Fiordo, Padelli, Angeletti; Romondini, Chiappara; Lanteri, Caputo, Franchini; Ciofani. A disp.: Previti, Doudou, Lo Piccolo, Mazzarani, Di Vicino, Barrionuevo, Di Iorio. All.: Incocciati.
IL PRONOSTICO
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Cassino
Arbitro: FIAMINGO di Pisa Assistenti: Pentangelo-Di Vuolo NOICATTARO - La vigilia è stata caratterizzata dalle notizie riguardanti la società. Il presidente Enrico Tatò ha confermato le voci di un possibile allargamento della società ad un gruppo di imprenditori il cui referente è Giampiero Maci, ex amministratore del Casarano di Filograna. Contro il Cassino non ci sarà in difesa il centrale Benni Lorusso, squalificato. Dopo il turno di squalifica tornano Coppola, Piano e Bartolo Lorusso. In attacco spazio a Doria-De Lorenzo. NOICATTARO (4-3-1-2): Petruzzelli; Perrone, Fumai, Sassarini, Loseto; Coppola, Piano, Lorusso Bartolo; Zotti; Doria, De Lorenzo. A disp.: Musacco, Aliperta, Lanera, Libera, Colluto, Giampaolo, Ladogana.
Vico E.
CASSINO - Staff tecnico cassinate che deve ancora, nonostante i rientri di Mezgour e Martinelli, fare i conti con le tante assenze: out per infortunio Giannone, Frisenda, Scappaticci e Bica Badan. Diciotto contati gli uomini che Pellegrino ha voluto con sé in terra barese. Debuttano dal primo minuti i nuovi acquisti Lolli e Vigna. CASSINO (4-4-2): Amadio; Martinelli, Goisis, Bianciardi, Lolli; Vigna, Kone, Suarino, Romanelli; Mezgour, Bardeggia. A disp.: Paoletti, Sfanò, Merli Sala, Bonacquisti, Conti, Romeo, Jefferson. All.: Pellegrino (squalificato, in panchina Federici)
IL PRONOSTICO
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Brindisi
Arbitro: ROS di Pordenone Assistenti: Ostuni-Volpe VICO EQUENSE - Dopo la vittoria contro il BRINDISI - Brindisi al completo, compreso Cassino,ilVico Equenseattendeilpericoloso il nuovo acquisto Baldassarre. In porta Brindisi. In settimana si sono fermati Napo- confermato Pinzan e linea difensiva a quatli,Hodza e Incoronato, mentre Gargiulo è sta- tro con Trinchera e Taurino in mezzo e Pato febbricitante sino a metà settimana. Giove- squalini e Idda ai lati. Mediana: sulla dedì sera è stato acquistato il centrocampista stra, rientra Fiore, con Battisti e Minopoli a Ferrara dal Sorrento che figura tra i convoca- completare il reparto nonostante le ultime ti. Solito enigma in mediana per Ferraro che buone indicazioni di Pizzolla. In avanti Da dovrebbe riconfermare Morfù e Donnarum- Silva, Moscelli e Siclari, anche se quest'ulma. In avanti torna disponibile Esposito. timo non è al meglio. Nell'ipotesi di forfait, VICO EQUENSE(3-4-1-2): Munao, Chiariel- Fiore in avanti e Pizzolla in mezzo. lo, Scognamiglio, Russo, Gargiulo, Burgos, BRINDISI (4-3-3): Pinzan; Idda, TrincheArmellino, Donnarumma, De Rosa, Morfù, ra, Taurino, Pasqualini; Fiore, Minopoli, Esposito. A disposizione: Izzo, Scozzese, Tra- Battisti; Siclari, Da Silva, Moscelli. A disp.: pani, D'Esposito, Lupico, Maciano, D'Esposi- Ferrante, Maulella, Piccinni, Lenti, Pizzolto la, Alessandrì, Albadoro. All.: Silva.
Igea V.
IL PRONOSTICO
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Catanzaro
Arbitro: CAFARI di Cassino Assistenti: Occhinegro-Passero BARCELLONA P.G. - Il giorno dopo il forma- CATANZARO - Giallorossi praticamente al le passaggio di consegne tra il vecchio pro- completo. Mosciaro ha riposato a causa di prietario, Pietro Caminiti, edil nuovo, Massi- un’indisposizione intestinale ma recupera miliano Rendina, l'Igea prova a riprendere la certamente per essere schierato dall’inizio sua marcia verso la salvezza. Zampollini po- nel tridente insieme a Longoni e Montella. trà utilizzare Pisciotta, fuori da più di due me- Auteri potrà scegliere chi schierare a censi per colpa di un contenzioso nato con la vec- trocampo dal momento che Bruno, Lodi, chia proprietà. L'esperto centrocampista do- Corapi, Orosz e Benincasa sono tutti abili e vrebbe giocare in mezzo alla difesa in coppia arruolabili. Unico assente in difesa capitan con Mottola, vistoche Palma è ancoraout. Ha Gimmelli, che verrà sostituito da De Franrecuperato e gioca Cocuzza. co. IGEA V. (4-4-1-1): Deliperi; Stelitano, Pi- CATANZARO (3-4-3) Vono; Ciano, De sciotta, Mottola, Vicentini; Nabil, Nuccio, Franco, Di Maio; Lodi, Bruno, Benincasa, Procopio, Cocuzza; Grillo; Angotti. A disp.: Corapi; Longoni, Mosciaro, Montella. A diRocco, Lo Verde, Magnanensi, Casini, Coci- sp, Devona, Gigliotti, Orosz, Forgione, Bamano, Infimo. All.: Zampollini sile, Capicotto, Ferrara. All. Auteri
Manfredonia
IL PRONOSTICO
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Barletta
Arbitro: DI PAOLO di Avezzano Assistenti: Veccia-Del Bianco MANFREDONIA - Alla vigilia del derby con il Barletta, in casa del Manfredonia si registra un mezzo “caso”Lorenzo Fortunato. Il secondo di Marruocco, infatti, avrebbe chiesto di essere ceduto ed è verosimile che dietro questa richiesta ci siano le proposte di qualche club tant'è che mister Bucaro non ha convocato il portiere. Incidente di percorso a parte, il tecnico pur riconoscendo i meriti degli avversari ha comunque detto senza mezzi termini che oggi pomeriggio vuole i tre punti. MANFREDONIA (4-3-3): Marruocco; Nossa, Carrieri, Parisi, Dipasquale; Napolitano, Pirrone, Arcuri; Luppi, Carminati, Arigò. A disp.: Groppioni, Moro, Di Toro, Maiorino, Giglio, Stella, Napoli. All.: Bucaro.
Vibonese
BARLETTA - Buone notizie per il tecnico biancorosso arrivano dall'infermeria: Sciannimanico torna ad avere a disposizione Menicozzo a centrocampo e Fanasca in avanti. Il primo sarà inserito con ogni probabilità nell'undici di partenza (l'alternativa è Rescio), il secondo partirà sicuramente dalla panchina. Per il resto, sarà confermata per dieci-undicesimi la formazione che ha battuto la Juve Stabia. BARLETTA (4-3-1-2): Di Masi; Cutrupi, Gambuzza, Sportillo, Legittimo; Menicozzo, Muwana, D'Allocco; Carozza; Simoncelli, Infantino. A disp.: Vurchio, Marchetti, Manganaro, Rescio, Bendjemia, Lanotte, Fanasca. All.: Sciannimanico.
IL PRONOSTICO
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Monopoli
Arbitro: MAGNO di Catania Assistenti: Curatoli-Surano VIBO VALENTIA - Ancora una volta, oltre al solito Pascuccio, il tecnico siciliano dovrà fare a meno di Riccobono e Biava. In compenso, rispetto alla trasferta di Siracusa, rientrerà dopo la squalifica il centrocampista Lopetrone, che con ogni probabilità andrà a riprendersi una maglia da titolare in mezzo al campo. Galfano si affiderà allo stesso undici che due domeniche addietro battuto brillantemente la Cisco Roma. VIBONESE (4-2-3-1)Mengoni; Orefice, Bertini, Conti, Ruggiero; Lopetrone, Di Mauro; Pirrone, Ike, Scrugli; Omolade. A disp. Senatore, Camilluzi, Gatto, Sperandeo, Ficara, Milanese, Beccaria. All. Galfano
Juve S.
MONOPOLI - Formazione difficile da decifrare. Dopo gli stravolgimenti tattici di Chiricallo, l'ipotesi è quella di un ritorno al 4-42. In difesa ci saranno Colella e Scrò sulle fasce e Caccavale affiancato dal neo acquisto Terracciano. A centrocampo l'unico sicuro del posto è Di Miceli, mentre le squalifiche di Loseto e Lanzillotta lasciano aperti grandi dubbi. Possibile la coppia Bonfardino-Cortesi al centro, con l'esterno destro Corsi adattato a sinistra. In attacco Lisi-Balistreri. MONOPOLI (4-4-2): Pellegrino; Colella, Caccavale, Terracciano, Scrò; Di Miceli, Bonfardino, Cortesi, Corsi; Lisi, Balistreri. A disp.: Corno, Ciminà, Imburgia, Volpe, Pollidori, Lanzolla, Iannazzo. All.: Chiricallo.
IL POSTICIPO
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Siracusa
Arbitro: ZANICHELLI di Genova Assistenti: Morelli-Battista
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Sport 41
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Arriva la Scafatese: in palio punti fondamentali per la tranquillità
Melfi non fermarti ora Mister Rodolfi prudente: «Dipenderà esclusivamente da noi» La formazione
L’avversaria
Undici conferme
Con Rossi nuova era
Arvia e Marino durante il match di Scafati
Un intervento della difesa del Melfi durante la gara di andata
Il bomber Chiaria
Esultanza di Corsale dopo un gol
SQUADRA CHE vince non si cambia. In ossequio al vecchio e mai tramandato adagio calcistico, mister Rodolfi non cambia per la gara con la Scafatese e ripropone lo stesso undici che ha brillantemente superato l'Aversa in terra campana. Ancora panchina dunque per Federico Arcamone, pronto comunque a subentrare a match in corso, come appunto fatto ad Aversa, segnando il gol del definitivo due a zero. In questo momento, quellariproposta controla Scafatese, è la formazione che offre maggiori garanzie a Rodolfi che ha trovato il bandolo della matassa. Difesa a quattro con Marino nuovamente inserito nell'undici titolare in veste di laterale basso a destra. Il ragazzo di scuola Inter, ha ben figuratoed è stimolato e motivato nel volersi ritagliare uno spazio importante in questa squadra. Sulla corsia opposta Antonio Vanacore è pronto a garantire il solito ed impeccabile contributo di esperienza supportandola coppia centrale composta da Agius e Vignati. I due hanno mostrato ottimo feeling e vogliono proseguire su questa strada. Nessun cambiamento anche a centrocampo. Lo Iaconoadestra eNaglieria sinistra sono pronti ad offrire il consueto contributo in fase di spinta. Specialmente l'ex materano è in notevole crescita, piazzato nel suo ruolo naturale. Una intuizione di Rodolfi, tecnico attento e competente, oltre che vantaggiosamente aziendalista per la società. In mezzo El kamch e Mitra, grandi protagonisti ad Aversa e pronti a riproporsi su livelli davvero notevoli. Il gioco gialloverde passa inevitabilmente dai loro piedi, come lo sviluppo e la fluidità di manovra. In avanti con Arcamone in panca, spazio al duo Chiaria - Guazzo. Come nel caso di Vignati - Agius, anche i due attaccanti, hanno affinato l'intesa e tangibilmente dimostrato una interessante complicità tecnica. Due gol di Gauzzo hanno steso il Barletta, un gol di Chiaria ha aperto la strada al successo di Aversa. Manca una domenica in cui insieme vadano in gol, contribuendo al successo del Melfi. Che sia già oggi quella giusta ? e.f.
SCAFATI. Non c’è più Esposito sulla panchina, esonerato a metà settimana dal presidente Mascolo dopo la sconfitta interna contro il Gela. È partita giovedì l’era Marco Rossi. Il tecnico, lo scorso anno allo Spezia, ha avuto giusto il tempo di guidare le poche sedute d’allenamento a disposizione sul calendario. Cambia poco o nulla la Scafatese, in vista della difficile trasferta sul campo del Melfi. Si riparte dal consolidato 4-4-2. Non c’è Miale in difesa, appiedato dal giudice sportivo. Al suo posto giocherà Pagano (in vantaggio su Del Sorbo), Colella e De Girolamo completeranno il reparto sulle corsie esterne. In mediana non c’è più Matinella, passato nel frattempo al Siracusa. Ciò sansisce il ritorno di Corsale, tra i mediani più prolifici del girone, per le vie centrali del centrocampo. A sinistra è inamovibile Sifonetti mentre sul lato opposto è in piedi un ballottaggio tra Nunziata ed Ammirati (un vantaggio il primo). In attacco ritorna in auge il tandem d’attacco del girone d’andata. Martone s’è allenato bene in settimana e si riprende il posto di tirolare facendo coppia con il capocannoniere Pignatta. Il nuovo tecnico ha accettato la sfida. S’è catapultato in un ambiente difficile ma non nasconde il suo ottimismo. “Vengo a Scafati - ha detto nella conferenza stampa di presentazione - con l’idea di dare il massimo e di far rendere al meglio i giocatori che ci sono. Evidentemente le lacune ci sono ma potranno essere corrette. Il girone di ritorno è un campionato a parte, alcune squadre si rafforzano altre si indeboliscono. Bisogna vedere le dirette concorrenti come si muovono e non farsi trovare impreparati. Il Melfi è una squadra quadrata, che ha avuto solo un momento di flessione tra novembre e dicembre. S’è rinforzata sul mercato, soprattutto in difesa. Cercheremo di fare la nostra gare e prendere punti”. Andrea Buonaiuto
"VOGLIAMO proseguire nel momento positivo. Da quando è iniziato il nuovo anno, abbiamo fatto bene, recuperando la piena forma fisica e mentale. Nutriamo il massimo rispetto per la Scafatese che sarà ulteriormente stimolata dal cambio dell'allenatore avvenuto in settimana, ma siamo consapevoli che il risultato di questa gara dipende principalmente da noi e da ciò che saremo in grado di fare in campo Se giocheremo come sappiamo, avremo ottime possibilità di portare a casa i tre punti". Così Paolo Rodolfi alla vigilia di Melfi Scafatese, una partita in cui gialloverdi vogliono vincere per centrare la terza vittoria consecutiva del 2010. L'anno solare è iniziato nel migliore dei modi con i successi rotondi contro Barletta ed Aversa. In totale cinque gol fatti e nessuno subito, anche i numeri testimoniano il buon momento dei federiciani, nuovamente pimpanti ed autorevoli come nella parte centrale di torneo. Non si nasconde dietro un dito Paolo Rodolfi e non nega che l'esito di questo match dipende in maniera importante da quello che saranno capace di effettuare i suoi uomini sul rettangolo verde. Il Melfi è una squadra forte, superiore all'avversario di turno, capace comunque di imporsi all'an-
data, ma dovrà essere in grado di mantenere alta la concentrazione, evitare pericolose distrazioni e soprattutto imporre il ritmo a lei più congeniale se vorrà incamerare l'intera posta in palio. I nuovi acquisti, giunti
dal mercato di gennaio hanno consentito a Rodolfi di allargare notevolmente le possibilità di scelta e di poter attualmente contare su un organico completo ed affidabile, oltre ad aver elevato qualitativamente la squadra gialloverde.
IL PROGRAMMA DI LEGA PRO Prima Divisione - GIRONE A - 21^ GIORNATA LE GARE Alessandria – Perugia Como - Viareggio Figline – Paganese Foligno – Lumezzane Lecco – Cremonese Monza – Novara Pro Patria - Benevento Sorrento - Arezzo Varese - Pergocrema CLASSIFICA: Novara 46 punti; Cremonese 41; Arezzo e Varese 37; Benevento 36; Perugia* 32; Lumezzane 31; Alessandria 29; Foligno 24; Figline*, Pro Patria, Monza 21; Viareggio, Como 20; Lecco, Sorrento 19; Pergocrema 17; Paganese 15. * Perugia e Figline 1 punto di penalizzazione
Seconda Divisione - GIRONE A - 21^ GIORNATA LE GARE Carpenedolo - Pro Belvedere Croc. Noceto – Alghero Feralpisalò – Sudtirol Mezzocorona - Rodengo Olbia - Legnano Pro Sesto - Canavese Pro Vercelli – Pavia Spezia – Sambonifacese Valenzana - Villacidrese CLASSIFICA: Sudtirol 36 punti; Spezia 34; Rodengo Saiano*, Pavia 33; Alghero*, Legnano* 32; Mezzocorona, Feralpi, Canavese 30; Pro Vercelli 29; Sambonifacese 27; Crociati Noceto 26; Carpenedolo 22; Villacidrese 21; Valenzana, Olbia 19; Pro Belvedere 14; Pro Sesto* 8. Canavese e Feralpisalò una gara in meno * Legnano, Pro Sesto, Alghero e Rodengo Saiano un punto di penalizzazione
Seconda Divisione - GIRONE B - 21^ GIORNATA LE GARE Bassano – San Marino Bellaria Igea – Fano Carrarese – Pro Vasto Celano - Poggibonsi Gubbio - Sangiovannese Itala San Marco – Sangiustese Nocerina - Lucchese Prato – Colligiana Sacilese - Giacomense CLASSIFICA: Lucchese 45 punti; Fano 35; Prato 34; San Marino 33; Gubbio 31; Itala San Marco 28; Sangiovannese 26; Sacilese, Sangiustese 25; Nocerina, Celano, Bassano 24; Bellaria Igea, Pro Vasto 23; Carrarese 19; Giacomense, Poggibonsi 17; Colligiana* 16. * Colligiana un punto di penalizzazione
Un giusto mix di esperienza e gioventù che sta alla base degli aspetti vincenti di una squadra. Contro la Scafatese del nuovo tecnico Rossi, il Melfi deve dimostrare di essersi messo definitivamente alle spalle il periodo negativo e buio e di poter adesso veleggiare in maniera tranquilla verso la conquista della salvezza anticipata. Un obiettivo alla portata dei gialloverdi, che al momento non possono guardare oltre. Contro i canarini campani si rivedrà una curva Sud nuovamente compatta e presente. Gli ultras della Brigata normanna, hanno trovato l'accordo con i responsabili delle forze dell'ordine, relativamente all'introduzione nel settore di bandiere, striscioni e vessilli, sulla base di un dialogo franco, ma sempre nel rispetto della legge e dell'autorità predisposta al rispetto delle regole. Un Melfi che intende rilanciarsi in classifica ha bisogno del massimo sostegno del proprio pubblico, e la chiusura definitiva della precedente polemica, non può che giovare a tutto l'ambiente gialloverde, pronto a vivere un'altra domenica esaltante all'insegna della sana passione sportiva e per inseguire la salvezza. Emilio Fidanzio sport@luedi.it
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42 Sport
Il giocatore non è andato via perchè è cambiato il progetto
Genchi, fatale uno sfogo sul web Un matrimoniorotto suFacebook quello tra Genchi e il Matera. Quando l’attaccante, il giorno dopo la vittoria con il Campobasso, ha espresso in maniera “colorita” di volere andare via da Matera “Odio la presa per il c...della società. Meglio mandarli via i giocatori che non pagarli. Andare via”, recitava l’esternazione di Genchi e il Matera si è giustamente offeso, reagendo col metterlo in lista di svincolo. Perchè la domenica seguente il Matera, dopo aver perso a Francavilla, ha subito (i suoi dirigenti) lo scherno, da parte sinnica, al grido “se volete vincere le partite dovete pagarei calciatori”. Frase ovviamente legata alla pubblicazione di Genchi del suo sfogo. Essendo il Materauna societàche finora(ein passato)ha onorato tutti gli impegni, c’è stata la “sentenza” da parte della “proprietà” che
ha sancito la rottura del rapporto. Genchi in questi giorni ha più volte accennato sui media ad una rottura del rapporto perchè non rientrava più nei piani della società, perchè aveva cambiato gli obiettivi. Allora c’è da fare ordine nei fatti e raccntarli. Il presidente Perniola era assente (lo sfogo di Genchi su facebook è datato giovedì 10 dicembre ore 19,56) per la riunione delle società di serie D e c’è stata l’impossibilità di poter ottemperare ad una sua richiesta (di natura economica). Gli fu spiegato che sarebbe stato fatto il giorno dopo (Genchi aveva comunque in mano molto più delle promesse, quindi presa in giro senza basi) e così andò. Nel frattempo, la frittata però era stata fatta. Dopo le accuse subite a Francavilla la società del Matera ha investigato ed è emersochetuttoera relativoallosfogodiGen-
chi su facebook letto da tanta gente di calcio (un calciatore è normale che abbia tanti amici nell’ambito sportivo). Anche commentato. Questo, secondo la società, ha offeso i sacrifici fatti finora e anche il nome di Matera. Chi paga, e il Matera lo fa, è normale che si risenta. Genchi è stato mandato via dal Matera solo per questo, perchè sulle sue capacità calcistiche non c’è nulla da dire e non c’erano le volontà di voler risparmiare o indebolirsi visto che giocatori con le stesse potenzialità a mercato chiuso non era facile trovarne e Dimitri non c’era ancora. Genchi è un ex (Dimitri pure), ma è chiaro che oggi per lui non ci saranno fiori e rose, anche se essendo un ragazzo giovane può starci di cascare in errore. Per Dimitri dal Salento non potrà che arrivare rispetto. r.carpentieri@luedi.it
La pagina di facebook che ha fatto arrabbiare il Matera e che ha portato al divorzio tra Genchi e la società
Casarano punta al primo posto e solo con i 3 punti potrebbe ancora rincorrerlo
Matera, mettici l’anima Tutti e tutto sotto esame e si respira l’aria di partita della vita Bartoli in dubbio. E’emergenza difesa in casa biancazzurra, anche se le possibilità che il centrale barese possa essere in camposono parecchie.Non ci sarà Martinelli, fermato per un turno dal giudice sportivo, quindi il tecnico Pino Giusto sembra intenzionato a promuovere titolare il neo acquisto Luigi Manzo. Si respira la giusta tensione in seno al Matera, perchè alla luce delle novità successe in settimana sembra tanto una prova del nove generale. Tutto e tutti sotto osservazione. Ovvero, si inizia a fare calcio per davvero dando a tutte le componenti un tono e un ruolo che debba essere mirato ovviamente alla vittoria finale. Di fronte il Matera avrà oggi la squadra giusta, contro la quale c’è poco da caricare il gruppo. Gli stimoli vengono da soli e non certo solo per gli ex, ma perchè chi si sente in discussione (e tutti lo sono) cerca di dare il meglio e trvarsi difronte ad una squadra che gioca bene a calcio e che è stata già battuta due volte in questa stagione non può che essere un ingrediente particolare per quella che è senza dubbi la gara di cartello della seconda giornata di ritorno del campionato di serie D, girone H. C’è il futuro del Matera in termini di qualsiasi discorso play off, mentre dall’altra par-
te il Casarano si gioca le speranze di vittoria finale che ancora coltiva essendo a otto punti dalla vetta. I salentini sono attrezzati per competere per questo traguardo, ma il Matera non può essere quello che pareggia ad Ostuni e perde a Torre del Greco senza nessuna attenuante. La squadra non può dipendere da un solo giocatore (Genchi finora non sostituito) o dall’assenza di Martinelli. Chiaramente se Renato Bartoli sarà in campo (ieri aveva poche linee di febbre e la notte potrebbe essere di grande aiuto) non ci sarà l’emergenza per l’assenza del capitano. A Satri senza Martinelli eGenchi ilMatera vinsee disputò una delle più belle partite. Aiutarsi uno con l’altro, grande spirito di sacrificio e voglia di arrivare prima dell’avversario sulla palla. Una ricettasemplice, giàmessa in pratica da questa squadra. Tutti sui carboni ardenti, in particolare il tecnico Pino Giusto a cui tutti i calciatori devono dare qualcosa, perchè lo merita. Sono i calciatori a “fare” un tecnico e non viceversa. Il Matera di inizio stagione creava tanto e credeva in un qualcosa che ora con l’arrivo di Dimitri si è nuovamente accesa: la speranza di non recitare anche quest’anno un campionato anonimo. Renato Carpentieri
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Sport 43
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Di Vincenzo sarà assente per infortunio. Rientra De Santo in difesa
Francavilla, insidia Bitonto Al “Degli Ulivi” non c’è mai vita facile per gli avversari FRANCAVILLA – Impegno in trasferta questo pomeriggio per la compagine sinnica, che dovrà vedersela con il Bitonto di mister Pizzulli. Una gara che si annuncia molto impegnativa e che dovrà essere affrontata con il massimo impegno sin dai primi minuti di gioco. Nei precedenti confronti tra le due formazioni, il bilancio pende tutto a favore dei pugliesi, che in tre scontri allo stadio “Città degli Ulivi”, hanno sempre ottenuto l’intera posta in palio. Nella stagione 2006 finì 2-1 per i padroni di casa, con rete del Francavilla messa a segno da Pais. L’anno dopo, un pesante 3-1 venne inflitto ai ragazzi di Lazic, che andarono a segno con il centrocampista Folino. Nella passata stagione invece, la gara terminò con il risultato di 2-1, con rete dei sinnici messa a segno dal terzino sinistro Nicolao (ora all’Andria in C1). Gara quindi che si annuncia molto impegnativa per il Francavilla, che dovrà prestare molta attenzione. Questa è una partita con un punto interrogativo grande. Ma si spera in casa sinnica di fare ritorno dalla trasferta pugliese con dei punti importanti in tasca. Una eventuale vittoria, rilancerebbe le quotazioni rossoblu nelle zone nobili della classifica, il pareggio, dopo le due prime gare del nuovo anno, forse non sarebbe tanto efficace per
L’ANTICIPO Pianura-Ostuni 4-0 PIANURA ( 4–4–2):Despucches; Carbonaro Mattera Allocca Letizia ; Ventre ( 15’st Cafaro) Galdean,De Rosa, Manzi; Manzo ( 32’st Sibilli) Del Sorbo ( 32’st De Luca). A disp: Lima, Russo, Ianniello, Scognamiglio. All.: Gargiulo OSTUNI (4–4–2): Furone; Matera ( 1’st D’Elia) Melis Orlando Ciaramitaro; Borini ( 13’ Miccoli) Foschini, Scarongella Eliseo ( 21’st Rega); Salzano Salomone. A disp: Semprevivo, Romano, Catalucci, De Simone. All.: Lombardo ARBITRO: Abisso di Palermo MARCATORI: 4’ Del Sorbo 24’st Manzi 32’ st Manzo 41’st De Luca NOTE: Espulso Orlando al 38’st Ammoniti. Allocca, Furone Melis, Scarongella, Eliseo. Angoli 2 a 1 per l’Ostuni. IN attesa della gara tra Grottaglie e Neapolis, il Pianura balza in vetta alla classifica in coabitazione proprio con i mugnanesi. Oltre alla vittoria le buone notizie per il Pianura arrivano dal rientro in campo di Sibilli, dal ritorno al gol di De Luca e dall’esordio in serie D del gioiellino Cafaro.
l’ambiente sinnico. Dal canto suo, il Bitonto vuole mantenere l’imbattibilità casalinga, contro il Francavilla, che dura ormai da parecchi anni. A livello tattico il tecnico Lazic non ha provato nulla di particolare; solo esercizi con la palla, torello e consueta partitella in famiglia.
Per quanto riguarda la formazione, il Francavilla non’è riuscito a recuperare il portiere Giovanni Di Vincenzo, che ieri nella consueta seduta di rifinitura, ha provato a forzare i tempi per cercare di essere presente tra i pali questo pomeriggio, ma gli esiti del test non sono stati positivi.
Per lui quindi, alcuni giorni di riposo, prima di riprendere gli allenamenti. Quindi, per il giovane portiere del Francavilla si prospetta una domenica da spettatore il Puglia. Comunque c’è fiducia nel suo sostituto che, quando è stato chiamato in causa in precedenza, si è fatto trovare
preparato. Per quanto riguarda la formazione che scenderà questo pomeriggio in campo, il tecnico Lazic molto probabilmente opterà per i seguenti uomini. Tra i pali Masi, in difesa, al rientro dopo il turno di squalifica, De Santo e Di Giorgio, con Gioia e Taran-
tino. A centrocampo gli inamovibili: Manzillo e Di Senso, insieme a Pioggia e Verdesca. In attacco confermata la coppia Chisena-Del Prete. In panchina: Bruno, Marziale, Fusco, Di Sanza, Bocconi, Marsico, La Neve. Claudio Sole
La squadra di Arleo a Benevento col Forza e Coraggio
Pisticci va a giocarsela “Forza e coraggio è ciò che dovrà avere il Pisticci nel provare a giocarsela a Benevento”. Gioca con le parole Pasquale Arleo alla vigilia della sfida con il Forza e Coraggio. Una trasferta delicata, in casa di una squadra che lotta per i play off e che vuole riscattare immediatamente la sconfitta inattesa di domenica scorsa a Pomigliano, una battuta d'arresto giunta dopo 6 vittorie consecutive, serie che la dice lunga sulla forza della neopromossa campana, che poi è la vera outsider del campionato.Iltecnico potentinodeveincassare qualche problema nell'organico. Basile e Farinola non sono convocati per febbre. De Biasi, invece, pure febbricitante, è in gruppo, ma il suo impegno è in dubbio. Lavecchia ha rimediato un pestone in allenamento e non è al meglio. “Abbiamo avuto- dice Arleo - una settimana in agrodolce. Da un lato siamo più sereni e fiduciosi in seguito alla vittoria di domenica, dall'altro questi problemi in rosa ci hanno creato qualche difficoltà. Anche perché potrebbe esserci un focolaio di influenza e spero che non ci siano altri contagi all'ultimo momento”.L'obiettivo del Pisticci è quello di cercare la posta piena. Lo impongono la classifica e le caratteristiche di un avversario “contro il quale - spiega Arleo - sarebbe fatale andare a chiudersi. Dopo la vittoria di domenica - aggiunge il tecnico - abbiamo meno paura e quindi ci sono tutte le condi-
zioni per provare a giocarsi questa partita, pur nella consapevolezza di quanto sia forte l'avversario che andiamo ad affrontare. Sarà importante, inoltre, gestire i cambi, perché, oltre agli indisponibili, alcuni giocatori non ancora al top. E poi bisognerà pensare anche in funzione del turno infrasettimanale di mercoledì prossimo. Dovremo fare un po' di turn over oltre alle sostituzioni giuste in corso d'opera”.Arleo sembra intenzionato a confermare il modulo di domenica scorsa. “Ho avuto buone indicazioni - aggiunge l'allenatore potentino - e credo di dover insistere in questa direzione. Dovremo giocare con intensità sin dal primo minuto ed attaccarli provando a sfruttare le nostre motivazioni”.Salvo defezioni dell'ultimo momento, pertanto, il Pisticci dovrebbe giocare con Marino fra i pali, Di Maria e Malafronte in mezzo alla difesa, De Biasi e Polichetti sugli esterni, Cazzarò e Benegiano sulla mediana, Guarino più avanzato, fra i reparti, Lupacchio riferimento centrale d'attacco, Parente e Palladino sugli esterni alti. Ma è quasi certo l'impiego a mezzo servizio di D'Aniello. Diversa, invece, la situazione dell'argentino Cappelletti, con il quale si sta lavorando ad un inserimento graduale. “Cappelletti - spiega Arleo - sista integrando bene con il gruppo e con l'ambiente, ma è chiaro che la lingua rappresenti ancora un piccolo problema. Credo, per-
tanto, che potrà tornare utile da febbraio in poi. Nel frattempo sta lavorando per comprendere gli schemi e le esigenze tattiche. Sono comunque soddisfatto perché il ragazzo ha grandi stimoli e for-
tissime motivazioni”. Difficile, insomma, vedere l'argentino subito in campo,ma con gli impegni ravvicinati, , il suo esordio sembra solo rimandato. Roberto D’Alessandro
Il tecnico Pasquale Arleo
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44 Sport
Serve una vittoria con il Ricigliano dopo 4 pareggi
Fortis, ora è imperativo riprendere la marcia MATERA - Quattro pareggi in quattro gare delicate. Ma adesso serve una vittoria per mantenere il comando del campionato di Eccellenza lucano. La squadra di Pasquale Squicciarini, dopo una settimana turbolenta, passata tra burrascoso ma superato dopo-gara di Rionero e la conferenza stampa per ribadire la propria identità, si ritrova sul manto verde di erba sintetica del “Gaetano Scirea”(si gioca a porte chiude per effetto dell’ordinanza prefettizia) per affrontare il Ricigliano. Un cliente non proprio facile, che all’andata impose il primo stop alla formazione rosanero. Adesso sono sei i punti che separano le due squadre in classifica e per incrementare questo divario la squadra del presidente Silvano spera di trovare nei gol dei suoi attaccanti
ATELLA-VIGGIANO
PICERNO-OPPIDO
Lo squalificato Agostino Pastore del Fortis Murgia
la linfa per centrare l’obiettivo. Per la formazione da mandare in campo il tecnico del Fortis Murgia ha dovuto fare i conti con la squalifica dell’under Agostino Pastore, che resterà fuori per tre turni. In più Sardella e Digirolamo non sono al meglio
della condizione quindi per loro c’è da sciogliere il riserbo poco prima della gara. Viste queste defezioni è stato necessario convocare dalla formazione Juniores l’esterno sinistro classe 1992 Antonio Perrucci. L’arrivo del materano in prima squadra sottolinea l’attenzione del Fortis Murgia di coltivare il proprio vivaio, dando la possibilità ai più meritevoli di affacciarsi in prima squadra. Tornando alla gara, per la prima volta in questa stagione è stato designato per una gara del Fortis Murgia un arbitro proveniente dalla Cai. Si tratta del cosentino Pierluigi Minardi che si avvarrà della collaborazione dei due lucani Carmine Pallotta e Cataldo Ferrara. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
TOLVE-MURESE
D’Urso teme Campisano
Una vittoria per due
A caccia di una svolta
ATELLA –Al comunale della cittadina della valle di Vitalba è atteso il Viggiano. La neo promossa terribile di questo torneo occupa il quarto posto della classifica e nelle cui file milita l’attaccante Campisano, capocannoniere del campionato con sedici reti all’attivo. Una brutta gatta da pelare per l’undici dimister PasqualeD’Ursoanche setra lemura amiche gli atellani si sono quasi sempre fatti valere conquistando sette vittorie e lasciando una sola volta agli avversari di turno l’intera posta in palio e riportando una sola volta un risultato di parità appena quindici giorni or sono nella seconda giornata di ritorno. Con queste premesse è facile prevedere una partita ad alta tensione tra due formazioni votate a cercare il successo, anche perché entrambe sono reduci da un risultato di parità riportato domenica scorsa. Infatti mentre i padroni di casa nonostante l’inferiorità numerica sono riusciti a conquistare il pareggio in quel di Policoro e quindi tutto sommato soddisfatti, non altrettanto può dirsi dei viggianesi che si sono fatti imbrigliare sul 2 a 2 sul proprio terreno di gioco dal redivivo Ferrandina che occupa il penultimo posto della classifica. Quello che scenderà sul comunale di Atella sarà di certo un ospite deluso ed arrabbiato per il pari imposto loro dagli aragonesi e di certo non lasceranno nulla di intentato per conquistare i punti persi in casa. Naturalmente gli atellani non saranno da meno perché come sempre daranno tutto per conquistare l’intera posta in palio e allungare così la striscia delle vittorie interne a spese di un qualificato avversario. Michele Rizzo
UN UNICO imperativo accomuna le due squadre impegnatea Picerno:vincere.L'Oppido, adunasola lunghezzadalla vetta, proverà a far bottino pieno sperando nel passo falso del Fortis Murgia. L'ultima gioia per i padroni di casa invece, risale al 6 dicembre quando espugnarono il campo di Avigliano. Sono passati 48 giorni, troppi. Lino Caivano è a conoscenza delle insidie che questa gara presenta, ma ha fatto presente che, evitando gli errori e i cali di concentrazionechehannocaratterizzato leprecedentiusciterossoblu,il risultato diventerebbe tutt'altro che scontato. L'allenatoregiocatoredelteamdel Melandroèsoddisfattodellasettimana dei suoi: una squadra pimpante, motivata e ferita dalla sconfitta patita a Muro Lucano nel precedente turno di campionato che ha visto i rossoblu disputare un'ottima gara seppur senza raccogliere punti. Una team in salute dal punto di vista fisico che però non ha ancora fatto pace con la dea bendata. Fermare una squadra, l'Oppido, che viene da nove vittorie consecutive, rappresenterebbe un'iniezione di fiducia, nonché buon viatico per il prosieguo del torneo. Gli ospiti, apparsi non brillantissimi nel match vinto con l'Avigliano, continuano a dare dimostrazioni di forza, guidati da un Grieco che ha permesso ai bradanici di compiere il salto di qualità. Fondamentale il tesseramento del ragazzo di Barile, sempre decisivo. Ed a proposito di arrivi, alla corte di Caivano ci sono da registrare il ritorno di Giordano e l'ingaggio di Santangelo, centrocampista utile visto che il solo ad occuparsi delle geometrie era il solito e sempreverde Castagno. Maurizio Cardone
TOLVE - Dopo il brodino caldo di Ricigliano serve necessariamente una cura ricostituente. Quale miglior medicina, se non tre punti serviti su un piatto d'argento? Il Tolve torna al San Rocco dove ormai non vince dal lontano 29 novembre, con gol di Raimondo Pace , contro il Picerno. Arriva nel centro bradanico un'agguerrita Murese che se deve continuare a cullare i sogni play off deve obbligatoriamente incamerare i tre punti contro la compagine di mister Caprioli. Privo dello squalificato Cella A. , appiedato per due giornate, e degli infortunati Nano, Iacullo V. e Cardillo, mister Lardo deve dare fondo a tutta la propria a abilità per cercare di mettere in campo undici giocatori che diano del filo da torcere ai giallorossi tolvesi. La compagine cara al Presidente Pucillo è reduce dalla bella affermazione nel derby con il Picerno. I padroni di casa recuperano Caccavale che ha scontato i due turni di squalifica e schierano al centro della difesa, alla sua seconda partita, il neo arrivato Bochicchio. Damiano e Montenegro avranno il compito di realizzare quelle reti, che in casa giallorossa latitano da troppo tempo. Inspiegabile questa situazione del Tolve, con la società che ha dato il meglio di sé portando a segno colpi di mercato di notevole spessore, ma con il campo che non gli sta dando ragione. I play off tanto auspicati da mister Caprioli, passano assolutamente, attraverso i tre punti di oggi. La contesa sarà diretta da Burgi della sezione di Matera. Gianluigi Armiento
AVIGLIANO-POLICORO
BORUSSIA-VULTUR
FERRANDINA-GENZANO
IRSINESE-VALDIANO
Per i granata ultima chiamata
Ambizioni a confronto
Aragonesi in rimonta
Per i campani una formalità
AVIGLIANO – Ultima chiamata, o giù di lì. Per provare ad evitare quei playout che sono diventati tutt'altro che improbabili e che nascondono dietro di sé mille e mille insidie, l'Avigliano non ha alternative. Battere il Policoro, raggiungerlo e tenere il più possibile vicino Banzi, Real Tolve e Borussia Pleiade. Detta così, sembra facile. Molto meno, riuscirci davvero. Perché anche il Policoro si gioca tantissimo. Per gli ionici è sfida sicuramente meno da ultima spiaggia di quanto non lo sia per l'Avigliano. E tuttavia, anche per la squadra di Labriola, priva di Carlomagno, è una gara importante. Per tenere a distanza l'Avigliano, garantirsi il vantaggio nel doppio confronto e ipotecare una posizione che gli permetta di avere la gara di ritorno nei playout in casa, senza perdere terreno rispetto alla zona salvezza-diretta. Novemesi dopo,va inscenaquella sfidache mancò a maggio, quando l'Avigliano si fece fermare dal Banzi nell'ultima di campionato e non riuscì ad approdare allo spareggio, in palio i playoff. Stavolta si gioca per un posto più sicuro nella parte bassa della classifica. E l'Avigliano ha tutte le intenzioni di provare a conquistarselo, spezzando una striscia negativa che non lo vede vincere una partita in casa giocata di domenica esattamente da un anno, dal 2-1 inflitto al Rionero. Quindici giorni una vittoria clamorosa, con un punteggio di altri tempi: il 7-3, inflitto proprio al Policoro. Ricordi che l'Avigliano vuol far rivivere, che il Policoro cercherà in ogni modo di cancellare. Giancarlo Tedeschi
POLICORO - Si giocherà questo pomeriggio al Comunale di Scanzano Jonico (ancora indisponibile il “Rocco Perriello”) il match tra BorussiaPleiade eVultur Rionero,valevole per la quarta giornata di ritorno del campionato d'Eccellenza. Sfida ad alta tensione per gli jonici, chiamati ad affrontare una delle dirette avversarie per la permanenza a metà classifica e nel cammino verso le zone alte della campionato. Infatti gli ospiti sono al momento settimi, a quota 28 punti, in condominio con l'Atella Vulture. Tre punti e una posizione in meno per i biancorossi, in lotta per centrare una salvezza tranquilla in Eccellenza senza rinunciare a guardare verso la meta non lontanissima dei play - off. Reduce da risultati altalenanti il Vultur: due settimane fa i rioneresi hanno perso per due a zero contro il Ruggiero Valdiano mentre domenica scorsa hanno inchiodato sull'uno a uno la capolista Fortis Murgia. Proprio la scorsa settimana il Borussia ha invece guadagnato un punto pesantissimo, nella trasferta salernitana contro la Valdiano, conferma ulteriore della sua capacità di mettere in difficoltà le grandi anche in trasferta; deludente stop casalingo nella seconda giornata di ritorno, ad opera di una Murese certamente non irresistibile. Due cammini simili per altrettante squadre che oggi si incontreranno con l'obiettivo di fare risultato pieno e continuare il percorso già intrapreso di avvicinamento alla vetta del campionato. Risultato d'andata favorevole alla Vultur: battè il Borussia per 1 a 0. Eleonora Cesareo
Insegue la seconda vittoria stagionale il Ferrandina calcio di ritorno al Santa Maria, dopo due trasferte a fila. E ad accogliere la formazione del presidente Capalbo, finalmente, potranno esserci anche i tifosi, seppur con capienza ridotta. 99 gli ingressi autorizzati dal sindaco Ricchiuti per consentire alla società di rendere omaggio alla memoria dell'ex presidente Antonio Armento, scomparso otto giorni fa nella clinica di Cassano Murge. Armento è stato il presidente del Ferrandina dei record con cui i rossoblu riconquistarono l'eccellenza, dopo solo un anno di promozione. La gara con il Genzano-Banzi sarà preceduta da una breve cerimonia a lui dedicata, durante la quale sarà consegnata una targa ricordo alla famiglia Armento. Poi si potrà passare al calcio giocato. Di fronte il Banzi che gravita nelle posizioni di media classifica. Un avversario alla portata dell'undici allenato da mister Savoni, che ha dimostrato di potersela giocare con qualsiasi avversario. Il punto conquistato sul proibitivocampodel Viggiano,domenicascorsa,ne è la dimostrazione. Peri rossoblu l'imperativo è vincere, per poter incamerare punti utili ad accorciare il divario con le più dirette concorrenti e centrare l'obiettivo play-out. Le motivazioni per programmare la rinascita ci sono tutte, l'entusiasmo pure, dopo la riorganizzazione della società che ieri sera, nella sala consiliare del Municipio, ha presentato squadra, staff tecnico e progetti per il futuro, molto più ambiziosi della sola salvezza. Margherita Agata m.agata@luedi.it
RIPRENDERE a correre. E’ quello che deve fare obbligatoriamente il Valdiano dopo il mezzo passo falso interno contro il Borussia. Vincere oggi contro l’Irsinese sempre più imbottita di “baby” è fondamentale per mantenere i contatti con la zona alta della classifica. La classifica recita questa graduatoria: Fortis Murgia 37, Angelo Cristofaro Oppido 36, Ruggiero Valdiano 35 e Viggiano 34. La società rosanero ha previsto la partenza da Montesano Scalo, per poi spostarsi a Sala Consilina, trasferirsi successivamente a Polla e il ritrovo di tutta la squadra a Potenza per raggiungere la lontana Gravina di Puglia. Il calendario sembra promettere bene. Il Fortis Murgia viene da quattro pareggi di fila e deve fronteggiare il Ricigliano in ripresa, l’Angelo Cristofaro Oppido deve vedersela in quel di Picerno contro l’undici di Caivano e il Viggiano è di scena ad Atella. Questo è il miglior turno per approfittare di possibili errori altrui. Intanto questa è la lista dei convocati che Masullo ha diramato: portieri Serra e La Rocca; difensori Antonio Petilli, Di Falco, Colombo, Malito, Fiumarella, De Luca, Celano e D’Alto; centrocampisti Pascuzzo, Bianco, Spinelli, Romano, Amoroso e Ferrante; attaccante Polito, Mainenti, Salamone e Giovanni Petilli. Questa partita sarà importante per i bomber Salamone e Petilli che vorranno accorciare su Campisano nella classifica marcatori.
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Sport 45
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
GROTTOLE-BELLA
ROTONDELLA-REAL IRSINA
MIGLIONICO-LAGOPESOLE
C’è voglia di rialzarsi
Rotondella ritorna a casa
La fine di tre anni d’esilio
GROTTOLE – Dopo la deludente sconfitta subita sul campo della Santarcangiolese, diretta concorrente per la zona play off, la compagine grottolese è praticamente costretta a vincere la gara di oggi contro il Bella visto che la classifica è molto corta e che nelle ultime tre giornate i biancazzurri di D’Ascanio hanno raccolto solamente due punti, davvero pochi considerate le qualità tecniche della squadra. Infatti, se la partita di domenica scorsa è stata indubbiamente caratterizzata dalle copiose assenze di giocatori importanti nelle file del Grottole per infortuni o squalifiche, oggi ritorneranno alcuni dei titolari tra cui il centrale difensivo Scarfone. Molto dubbie, invece, sono le probabilità di vedere in campo la coppia d’attacco Bitetti-Moramarco, entrambi fermi da quindici giorni per infortunio. La loro assenza, infatti, ha determinato l’aumento degli squilibri tattici della squadra nelle ultime partite che, quindi, ha mostrato un crescente calo almeno sul piano del gioco. Inoltre questa gara casalinga è importantissima visto che il Grottole non vince in casa da due mesi quando si impose per 2-0 sul Rotondella. Uno stimolo in più, quindi, per far sorridere nuovamente il pubblico grottolese e cercare una ripresa di risultati, magari come quella della scorsa stagione in cui Paladino e compagni, proprio nell’ultima partita di Gennaio, iniziarono una serie positiva di risultati che continuò sino ad aprile e fu determinante in termini di classifica. Carlo Amodio
ROTONDELLA - Il Rotondella gioca a Rotondella. E' già questa la novità che anticipa e carica di attesa il match tra gli jonici e il Real Irsina.La squadra di mister Martino, alla quarta giornata di ritorno, potrà finalmente disputare una vera e propria partita in casa. Si riapre per l'occasione, infatti, il campo sportivo di Rione Mortella, chiuso dal mese di settembre per lavori di adeguamento alle norme della Lega.Girovogare, per le partite casalinghe, tra i neutri di Nova Siri, Montalbano Jonico e Nova Siri, non deve essere stato facile. C'è di più: non è detto che l'assenza di vere e proprie mura amiche non abbia inciso anche sul rendimento e i risultati. Si sa che il fattore campo, in categorie come la Promozione, è particolarmente determinante. Con questo motivo di entusiasmo gli jonici si apprestano ad affrontare un Irsina in buonissima salute, che nell'ultima giornata ha sistemato, con uno spettacolare 4-3, addirittura il Miglionico, terza forza del torneo.Un po' più in basso, ultimamente, sono le quotazioni del team di Martino. Nelle ultime sette gare sono arrivati appena tre punti e anche l'ultimo pareggio con il fanalino di coda Scanzano non ha proprio il sapore del cosiddetto “punto guadagnato”. Il Rotondella, però, in casa è sempre temibile e capaci di colpi di coda. Nella partita di andata (ricca di emozioni e poi finita sul 2-2) ha già dimostrato di poter lottare alla parti con l'avversario. E' un match dal pronostico difficile: l'1-X, forse, potrebbe essere il consiglio per una scommessa virtuale. Pino Suriano
MIGLIONICO. Prima di inaugurazione sul nuovo manto in erba naturale del "Michele Ditrinco" di Miglionico. La squadra con il secondo miglior attacco della categoria con 31 reti realizzate, affronta in casa, dopo quasi 3 anni di trasferte a La Martella, la squadra con il piu' alto numero di reti subite (36). Un media di 2 gol a partita subiti, ancorano la squadra del Presidente Lucia, al penultimo posto con 13 punti. Nessuna vittoria in trasferta per i castellani di Lagopesole. Solo 1 punto conquistato lontano dalle mura amiche con un pareggio per 2-2 in casa del Rotondella, due domenica fa. Quattro i gol realizzati lontano da Lagopesole e di cui ben 2 nel pareggio ultimo. Delle 15 reti segnate,11 sono state quelle su cui hanno messo la firma due soli marcatori, Sabato(7 gol) e Zaccagnino(4). Sulla carta sembra una gara con poche possibilita' per gli ospiti di farla franca ma si sa, nel calcio le carte contano poco. Ad attendere il Lagopesole, un Miglionico con sete di vittoria visto che nelle ultime due uscite ha subito due sconfitte che ne hanno ridimensionato le ambizioni. La vetta dista ora 9 punti. Formazione in campo, rivoluzionata dal nuovo mister Motta, subentrato la scorsa settimana a mister Paterino. Applicazioni di nuove regole e schemi sono le novita' introdotte dal cambio di panca. In questa prima al comunale, oltre alla grinta e alla determinazione, vistasi gia' ad Irsina, per la gratificazione del pubblico sugli spalti, serve anche far risultato. Antonio Centonze
Arriva una Santarcangiolese in gran salute
Moliterno punta di nuovo sul bomber Genovese MOLITERNO - Se c'è un calciatore del team di Vignati su cui chi scrive domenica dopo domenica è andato rivedendo il proprio giudizio questo è sicuramente Luis Genovese. Anche grazie alle sue otto realizzazioni (le ultime due dello scorso turno sono state determinanti per liquidare in trasferta il Lagopesole) che il Moliterno può guardare con “occhio lungo” tutte le altre squadre che vanno dalla terza classe in giù. Salernitano di nascita, poco più che ventenne, Luis Genovese è una pertica di centravanti che si muove scompostamente, ma ha il fiuto del gol, si apposta negli ultimi metri dalla porta come le classiche punte di un tempo (vedi Boninsegna, Altafini, Pulici…), e se le condizioni permettono il “pane” che gli passa davanti non se
BALVANO-PESCOPAGANO
Punti salvezza oggi a Vietri Altra importantissima partita per il Balvano di Pio Turturiello, che dopo la cocente sconfitta nel match-salvezza di Bella, oggi sfiderà il Pescopagano di mister Pantuosco, reduce dal buon pareggio interno con Bln Pignola. Il Balvano occupa la terz'ultima posizione in classifica, con sedici punti, tre in più del Lagopesole ed uno in meno del Rotondella quart'ultimo. Meglio piazzati i ragazzi di misterPantuosco, acentroclassifica conventicinque punti. Sarà l'esordio casalingo per i due nuovi ed esperti acquisti del Balvano. Il difensore campano ed esperto, Limmatola, e Galantucci, potentino. Mister Turturiello potrà contare su tutta la rosa a disposizione. In porta andrà Villani, con Galante, Limmatola e lo stesso Turturiello in difesa con capitan Simone, centrocampo con Matturro, Bovino C. e Galantucci che supporteranno Galantucci e l'attaccante Iannone, che da quasi un mese col Balvano, non ha ancora siglato la prima rete. Gli ospiti dovranno fare a meno di Michele Lotano, squalificato. Mister Pantuosco si affiderà a Rosa in porta, con Angiolillo Tavarone, Cantone e Lanza in difesa, Capasso Lanza A. Tummillo e Lotano che supporteranno Nicastro (3 reti per lui fino ad ora) e Glorioso. Fuori casa il Pescopagano ha vinto due partite e pareggiate tre, mentre il Balvano in casa ha raccolto il settanta per cento dei suoi punti, con tre vittorie e due pareggi, che si aggiungono agli altri cinque raccolti fuori casa. Arbitro del match-salvezza sarà Giuseppe Cappiello di Matera (Autieri e Sofia di Moliterno). Claudio Buono
BLN-S. LAGONEGRO
Genovese del Moliterno
lo fa sfuggire . E' arrivato a Moliterno senza aver il posto sicuro tra i titolari, poi il momento poco felice di una pedina importante come Lancellotti gli ha permesso di conquistare la fiducia del-
MONTESCAGLIOSO-SCANZANO
l'allenatore e dei Boys. Genovese è diventato così uno degli uomini del team rossoblu più importanti, che nella gara odierna i difensori santarcangiolesi farebbero bene a tenere d'occhio. Il “quasi derby” valligiano che si disputa al Venezia è molto atteso, non solo per la posizione in classifica delle due squadre, ma perché si porta dietro gli strascichi di una rivalità fortemente sentita tra le tifoserie. Nella passata stagione Moliterno Santarcangiolese finì con un pareggio a reti inviolate, ma il nostro esperto di cartellini ci ricorda che nelle ultime nove partite in casa la Polisportiva ha prevalso per cinque volte, i pareggi sono stati tre e per una sola volta la Santarcangiolese è passata corsara al Venezia. Mimmo Mastrangelo
PIETRAGALLA-VARISIUS
Playoff, tutto Un altro derby Mister Potenza in quattro giorni per Martino vuole vincere PIGNOLA - Le prossime due gare segneranno, probabilmente, il destino in campionato del BarLa NottePignola. Lasquadra agliordini di mister Tramutola si giocherà, infatti, il suo futuro nei piani alti della graduatoria (per l'approdo ai play-off), nell'arco di quattro giorni. Questo pomeriggio (alle ore 17) è in calendario il match al cospetto della SoccerLagonegro diOlivae,poi, giovedìprossimo è in programma la sfida di recupero contro l'Atletico Scanzano (ore 15.30), fanalino di coda del torneo regionale cadetto. Entrambi i confronti casalinghi del Bar La Notte si giocheranno, però, lontano dal fortino amico: non sarà, infatti, l'impianto sportivo di Rifreddo ad ospitare i due match, che si disputeranno sul campo di Picerno, per via dell'indisponibilità del terreno di gioco pignolese. Presentandola garadi quest'oggi,occorre subito puntualizzare che Bar La Notte Pignola (soprattutto in trasferta) e Soccer Lagonegro (prevalentemente a domicilio) soffrono di “pareggite” acuta e prediligono il medesimo risultato: l'1-1. Il team pignolese ha pareggiato tutti gli incontri esterni con questo risultato (compreso il match d'andata), mentre il Lagonegro è reduce da tre 1-1 di fila. La vittoria in trasferta, alla pattuglia di mister Oliva, manca addirittura dal 29 novembre, quando si impose con un poker sul campo del Lagopesole. Il Bar La Notte, a domicilio, invece, non sembra avere rivali. Chi la spunterà? Nei due scacchieri di partenza mancheranno, per squalifica, il portiere Zaccagnino e gli ospiti Consoli e Martino. Donato Pavese
Con l'1-1 ottenuto sul campo del Varisius Matera la Polisportiva Libertas Montescaglioso ha portato a 3 le gare consecutive senza sconfitte, ha pareggiato la prima gara del 2010 e, con i 27 punti conquistati, ha ottenuto la quinta posizione, in solitario, a due soli punti di distanza dalla Santarcangiolese. La gara giocata nel capoluogo materano ha portato in eredità ai montesi la seconda rete stagionale di Ivan Carriero dopo quella che aveva aperto Montescaglioso-R. Irsina (1-1). Il centrocampista montese è andato a segno al 9' della ripresa su calcio di rigore. C'è da segnalare l'espulsione di Marco Simmarano, sicuro assente nella sfida che quest'oggi vede ospite, al Comunale montese, alle 14.30, l'Atletico Scanzano di mister Calone. L'ultima sfida a Montescaglioso tra le due compagini risale al marzo 2008, in Prima categoria: prevalsero gli ospiti per 3-2. Oggi la squadra ionica viveben altrasituazione, vistal'ultima posizione in classifica con soli 5 punti al suo attivo e nessuna vittoria dall'inizio del torneo. Nelle precedenti sette gare esterne stagionali lo Scanzano ha racimolato soli due pareggi, segnando 5 reti e subendone 18. I montesi, (3 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte in casa quest'anno), reduci dall'affermazione casalinga per 2-1 ottenuta sul Miglionico nel precedente turno interno, sulla carta non dovrebbero avere difficoltà nel superare gli scanzanesi: mister Menzano dovrà mantenere alta la concentrazione nei suoi ragazzi, per evitare passi falsi. Michele Marchitelli
Il Pietragalla vuol ripartire dal Varisius dopo il pareggio esterno di sette giorni fa in casa del Lagonegro. Per i ragazzi al cospetto di mister Potenza non c'è nessuna pressione visto l'ottimo momento di forma e l'inaspettato primato in classifica con 39 punti all'attivo. Oggi pomeriggio al comunale di Pietragalla, quindi,arriva ilVarisius incerca dipunti per allontanarsi ulteriormente dalla zona bassa della classifica. Il Pietragalla, però, vuole continuare a vincere di fronte al pubblico amico continuando così la striscia positiva di risultati utili. Gli ultimi a fermare i bianco blu in casa sono stati i ragazzi di mister Turturiello in Pietragalla - Balvano (00).Mister Potenza sembra intenzionato a schierare Ciriellotra ipali; Pappalardo,Carlucci, Pietragalla M. e Di Tommaso sulla linea dei difensori; Gorga, Pallotta, Pietragalla L. e Alfonso a metà campo; Vertone e Potenza in attacco. L'unica incognita resta il fantasista Pietragalla L. ancora acciaccato e in dubbio per un posto da titolare; pronto a prendere il posto del n.8 bianco blu c'è Di Bello. Gli ospiti, privi degli squalificati Bellomo e Parente espulsi sette giorni fa e Giordano per recidive ammonizioni, si schiereranno incampocon unaformazionerimaneggiata con Rondinone, Bongermino, Persia, Di Lena, Perrone,Cristallo, De Bellis,Festa, Campanaro, Dragonetti, Armaiuoli. I padroni di casa restano i favoriti del pronostico ma il Varisius arriva a Pietragalla con la voglia di ritrovare la via del successo che manca dallo scorso sei dicembre. Rocco De Rosa
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46 Sport
La capolista potrebbe prendere il volo
CADE L’ATLETICO A OPPIDO, CANCELLARA IN VETTA
Valsinni, vietato fallire col Bernalda IL VALSINNI oggi si gioca un intero campionato. Anche se mancano tredici giornate alla fine questa è la gara decisiva per l’approdo al campionato cadetto. Ha una partita in meno e tre punti da recuperare alla capolista Bernalda che sarà affrontato in questo pomeriggio tra le mura amiche. Bisogna aumentare anche il vantaggio sul Pomarico, terzo in classifica, che ieri è caduto di misura a Picerno contro il Metanauto Picerno. Il Valsinni è la squadra al momento più in forma di tutte le altre del girone. Non perde dalla gara di andata contro il Bernalda appunto (unica sconfitta di stagione), viene da tredici risultati utili consecutivi e da undicivittorie difila.Numeriche possonofare paura a tutti. Anche al Bernalda che può disporre di un organico di tutto rispetto con giocatori come Di Stefano, Chiruzzi, Calabrese, Margarita, Benedetto e Calabrese, giusto per citarne alcuni. Inoltre il Valsinni rispetto alla squadra di Margoleo ha un grande vantaggio. La formazione sinnica nelle ultime quattro partite giocheràtre gare incasa. Mentreil Bernalda da oggi fino a metà febbraio dovrà giocare per tre volte lontano dalle mura amiche. Quindi ottenere punti oggi sarebbe fondamentale per il futuro. E’ necessario per Modarelli e
soci dare in ogni caso continuità mercoledì a Roccanova. Due stagioni fa quel campo fu sinonimo di retrocessione. Tra tre giorni crocevia per la promozione nella categoria superiore. Al Bernalda potrebbe andare bene anche un pareggio visto che ha un margine di tre punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice. A livello tecnico per quel che si è visto in questo campionato il Valsinni è indubbiamente la più forte. I bernaldesi sono più grintosi e dal punto di vista atletico potrebbero emergere. Non per niente questa gara importante per l’accesso diretto al campionato di Promozione è stata affidata alle mani esperte di Rubino della sezione di Moliterno. Nel Bernalda sarà assente per squalifica Santorsola per aver accumulato quattro ammonizioni. Nel Valsinni in diffida e a rischio squalifica D’Ambrosio, Carmelo Ferraiuolo e Mastrangelo che dovranno stare attenti a non farsi ammonire in vistadella delicata trasferta di mercoledì a Roccanova. Dello spettacolo ne beneficeranno tutti gli spettatori. E’ previsto il pubblico delle grandi occasioni. Speriamo che i ventidue in campo possano accontentare le richieste dei propri sostenitori pronti a sfidare il gran freddo degli ultimi giorni. Biagio Bianculli
METANAUTO DI MISURA SUL POMARICO
SCONTRO DIRETTO A RUOTI
VIETRI, AGEVOLE A PIETRAPERTOSA
LO SPORTING VEDE LA VETTA
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Sport 47
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
C2
Gir. Qualificazione UOMINI CLASSIFICA
Il tecnico Ciccio Pontieciello
A Dilettanti Ponticiello: «Ruvo deve rimanere un episodio, ci sarà una reazione»
Bawer pronta a ripartire Matera in casa contro Trapani per dimenticare il ko di Ruvo «RUVO dovrà rimanere un episodio isolato. Una gara al di sotto dello standard». E’ il messaggio che Ciccio Ponticiello, coach della Bawer Matera lancia alla vigilia del match contro il Trapani che può riaprire le porte al buonumore ed all’entusiasmo in casa materana, dove però l’appuntamento con la vittoria non può essere assolutamente mancato. «E’ stata una settimana di lavoro molto intensa che ha avuto meno contrattempi di quella passata. Siamo andati avanti con il lavoro fatto. Abbiamo affrontato al meglio», racconta coach Ponticiello, «la salutare incazzatura dopo Ruvo, dove abbiamo pagato a caro prezzo un black out nella seconda parte del primo tempo. La squadra ha lavorato con grande applicazione. Mi aspetto una crescita costante, certo che restiamo una squadra in costruzione. Siamo ancora a settembre del nostro lavoro». Ponticiello però sottolinea anche gli aspetti emotivi e positivi di queste settimane: «dopo Ostuni siamo la squadra con la miglior serie, tre vittorie nelle ultime quattro partite, ci servono tempi fisiologici ma nessuno si è fasciato la testa. Noi non siamo a più del 35 per cento del nostro potenziale tecnico». Spiegato l’umore e la condizione, la soddisfazione per un organico al completo e che ha lavorato alacremente, Ponticiello può soffermarsi sull’avversario di turno, cioè il Trapani: «si tratta di un organico che vale le prime quattro squadre del campionato, ha grande qualità ed una struttura tecnico-tattica omogenea con giocatori di primo livello. Panchina corta? Non direi anche perchè hanno giocatoricomeDi CapuaeCorral che sono stati preziosissimi l’anno scorso per il mio campionato a Sant’Antimo. Certo hanno perso Marcante ed hanno questo dubbio sul play, Canelo, che è un giocatore di grande qualità». Due gli uomini da temere di più e si tratta di Santarossa ed Evangelisti. Ponticiello spiega: «è chiaro che noi dovremo fare una valutazione complessiva per non avere brutte sorprese, Trapani è una squadra corale, per molti versi è
una squadra che ci assomiglie, nei giocatori e nelle caratteristiche. Non ci sono dubbi che Evangelisti e Santarossa sono i loro principali terminali. Tirarli fuori dal match potrebbe essere un vantaggio per noi». Infine una professione di fede nell’obiettivo play off e nella necessità di dar corpo a quel ritrovato entusiasmo che si è creato attorno alla squadra. «Per noi questo è motivo di orgoglio e testimonia il lavoro fatto da tutti in queste settimane ma è anche motivo di incazzatura dopo la prestazione di Ruvo. Il messaggio è che, quello, sarà solo un episodio». Matera ha bisogno di voltare pagina e riprendere a spingere sull’acceleratore: «il play off è lì a quattro punti, poco è cambiato e noi ci crediamo». Piero Quarto p.quarto@luedi.it
L’AVVERSARIA
La guardia della Bawer Matera, Stefano Provenzano
C2 Da verificare la tenuta atletica del Montescaglioso di Torraco
La Lucos col Marigliano cerca il primo acuto della seconda fase MONTESCAGLIOSO - La corsa della Lucos Ingest Montescaglioso nel Girone Qualificazione della serie C riparte questa sera, alle ore 18.30, nella gara valida per la terza giornata, sul campo della Ecofiusis Srl Marigliano (Napoli). Gli arbitri designati per la direzione sono Marco Cammuso di San Nicola la Strada (Caserta) e Ludovico Palmieri di Caserta. Per i montesi, a zero punti, si tratta del secondo impegno visto il rinvio della prima gara, in programma sul campo della Pallacanestro San Michele Maddaloni. L'impegno di questa sera deve anche significare una pronta riscossa dopo l'esordio con sconfitta del turno precedente. La Lucos Ingest, infatti, ha esordito al Palauditorium "Karol Wojtyla" perdendo, per 60 a 59 negli ultimi secondi di partita contro l'Area 101 Arzano (Napoli). La squadra di Montescaglioso ha l'obbligo di non ripetere gli errori commessi ed anche quello di riproporre un'idonea condizione atletica, alla luce del forte calo fisico fatto registrare nell'ultimo quarto di gara contro gli arzanesi, situazione che
è costata i due punti in una gara in cui il punteggio sembrava aver dato la certezza di poterla archiviare già al termine del terzo parziale. Nel primo impegno del Girone Qualificazione il roster montese, allenato dal coach Vito Rocco Torraco, era stato in vantaggio per buona parte della partita, mentre negli ultimi dieci di gara la squadra non aveva più trovato i necessari sbocchi al suo gioco. Il contributo fornito in fase avanzata da Francesco Albanese (2 punti) è stato al di sotto dei suoi standard: con un suo maggiore apporto in fase realizzativa e una migliore gestione la Lucos Ingest Montescaglioso potrà dire la sua anche sul campo mariglianese. I campani (2 punti), al pari dei montesi, sono reduci da una sconfitta, anch'essa di misura: hanno ceduto, per 77 a 76, contro la Zeta System Casavatore (Napoli), formazione che in precedenza aveva superato anche l'Area 101 e che attualmente guida la classifica, dopo le prime due giornate, con 4 punti. Michele Marchitelli sport@luedi.it
C2 Molti i dubbi di formazione col Baloncesto Napoli
Ctr Senise incerottato SENISE - Una vera e propria beffa quella rimediata dal Ctr La cascina in quel di Cercola. La squadra del presidente Mario Totaro, aveva infatti condotto dal primo agli ultimi trenta secondi una gara magistrale, segnata dai parziali: 21-20; 3845; 58-66. A dimostrazione di una certa superiorità in campo, nonostante i tanti problemi fisici della vigilia. A cominciare dalla defaillance di Agostino Kreiber che complice un forte dolore ad una spalla non è proprio sceso in campo, così come il play Rocco Palazzo, ancora alle prese con risentimenti agli adduttori. E poi Galindez sceso in campo con una vistosa fasciatura ad un ginocchio che gli procurava enorme fastidio e forti dolori. Non bastassero queste premesse, ci si metteva il carico di falli che mandavano al tappeto sia Galindez che femminini, costretti a lasciare il parquet a poco più di tre minuti dalla fine, lasciano ai giovani con quello che ne sarebbe poi derivato, la grave incombenza. Proprio due errori di distrazione di loro infatti, ha dato il la alla rimonta ed al sorpasso sul filo della sirena. A nulla serve magari segnalare che Femminini, aveva comunque messo in canestro la bellezza di trentuno
punti, Galindez tredici e Durante che ha stretto i denti, ventotto. Nello sport in generale, fintanto che non si chiude la competizione, nessuno può gioire e dunque ogni minima amnesia, così com'è successo al Senise, può costare carissima. Ora c'è davanti la gara contro il Balancesto di Mugnano (Na), ore 18, presso il Palarotalupo di Senise con arbitri: Faiella Prisco di Nocera Inferiore (Sa) e Antonio Marra di Pontecagnano Faiano (Sa). La squadra napoletana ha perso la prima a Marigliano per 94 a 72 ma ha vinto la seconda in casa contro il Cercola 76 a 69; è allenata da Maddaluno, il presidente è Rocco Civita e conta sull'apporto di giocatori di livello come Cusitore, Capriello, Esposito, Palma, Del Duca, Perna ecc. Per un roster di assoluta eccellenza, visto che ognuno di loro ha militato anche in campionati di C1 e B1. Insomma un brutto cliente per questo incerottato Ctr che a questo punto è chiamato a raddoppiare le forze per non perdere contatti con il vertice della classifica. Che è in verità abbastanza corta ma proprio per questo facile per gli inserimenti. Gianni Costantino sport@luedi.it
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48 Sport
A Dilettanti Ancora fuori Ruggeri. Lo Sardo: «Puntiamo sulla difesa»
Publisys, digiuno da spezzare Potenza non vince da sei gare, a Palestrina nulla da perdere L'APPUNTAMENTO con la vittoria manca da sei giornate. Troppe per una squadra in crisi di risultati e di gioco. La Publisys Potenza, questo pomeriggio al Pala Iaia di Palestrina nel quarto turno di ritorno del campionato maschile di basket di serie A Dilettanti cerca quel successo scaccia crisi che farebbe tirare un sospiro di sollievo alla compagine di Cesare Ciocca. Contro la compagine del Palestrina gli atleti potentini non possono continuare a incassare battute d'arresto. Di questo ne sono convinti tutti nel clan bianconero. La gara di questo pomeriggio (inizio ore 18 ) costituisce un vero ostacolo da superare per Antonino Rato e compagni. Cesare Ciocca deve fare a meno di Massimo Ruggeri e nella seduta di allenamento di ieri mattina ha dovuto lavorare ancora una volta in condizioni difficili, vista l'influenza che ha colpito Ernesto Carrichiello. L'atleta dovrebbe essere in campo questo pomeriggio ma lo staff tecnico non sa proprio a quale Santo votarsi per invertire il trend negativo. Il complesso potentino reduce dalla bruciante sconfitta di domenica con il Perugia cerca quella vittoria tanto attesa ma al momento vana. Non sarà un match facile, quello di questo pomeriggio contro il team laziale allenato da Furio Steffè che potrà contare sull'apporto di uomini importanti come Benini, Lagioia, Rischia, Plateo, Alessandri e Gagliardo. La Publisys in settimana ha cercato di mettere a punto il motore, con l'amichevole disputata a Bisceglie. I ragazzi di Ciocca hanno il dovere di provare a vincere la sfida, non facile, in verità, viste le caratteristiche tecniche dei laziali, compagine rognosa e ben disposta al gioco corale. La partita non si presenta agevole per i lucani che dovranno vedersela contro un cliente scomodo e mai ti-
L’AVVERSARIA
Capitan Rato
moroso. La gara di questo pomeriggio sarà diretta dai signori Paglialunga di Massafra e Scrima di Catanzaro. A presentare il confronto è stato il vice allenatore della Publisys Potenza, Sandro Lo Sardo che ha dichia-
Sandro Lo Sardo
rato: “La sfida sarà assai dura, i laziali hanno giocatori capaci di esaltarsi sempre e dappertutto. Dal canto nostro cercheremo di fare la nostra partita, mettendo in difficoltà il Palestrina”. Lo Sardo non riesce proprio a trovare un punto de-
bole nel quintetto laziale: “Il Palestrina mi sembra assai completo. Dobbiamo giocare una gara difensivamente eccellente per uscire vittoriosi dal Pala Iaia, la difesa sarà la nostra arma migliore, anche se ci mancherà Ruggeri”.
A proposito di lunghi, Lo Sardo parla anche di Stefano Maioli: “Stefano ha svolto una buona settimana di lavoro, mi auguro faccia sentire il suo peso durante il match”. La sfida potrebbe risolversi anche in attacco: “La precisione al tiro a mio av-
viso potrebbe costituire un fattore importante per l'intera sfida. In questo campionato abbiamo tirato spesso con percentuali basse, bisogna migliorare per fare risultato a Palestrina”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
B Donne Scocca a Messina la rincorsa ai play off: 10 punti è la partenza
Basilia, adesso s’inizia a fare sul serio LA BASILIA riparte da dieci. È questo il bottino di punti (sostanzioso) che Marika Aurigemma e compagne si sono portate in dote dalla prima fase, e che fin da questo pomeriggio cercheranno di incrementare nella trasferta con cui fanno il loro esordio nella poule promozione. A Messina però ad accoglierle, sul sempre caldo parquet del PalaTracuzzi - palla a due alle 17, con la direzione affidata affidata alla coppia di fischietti calabresi Sposato (di Mendicino) e Travia (di Gioia Tauro) -, ci sarà una Fontalba che vuole subito sfruttare l'occasione per accorciare il distacco di sei lunghezze dalle rossoblù potentine. Le peloritane hanno chiuso la fase di qualificazione con una sconfitta, quella di inizio gennaio a Caserta, che in effetti fa poco testo se
si considerano le assenze e le precarie condizioni fisiche di diversi elementi. Ben più indicativa circa il valore del quintetto messinese è stata invece l'ultima esibizione casalinga del 2009, quando il Minibasket Battipaglia dovette soffrire per tre quarti e mezzo prima di spuntarla. Le ragazze di coach Scarano sono consapevoli delle insidie che possono arrivare loro da Lilia Malaja - navigata allenatrice-giocatrice di origine polacca (classe '67) che fu tra le grandi protagoniste dell'avventura della Rescìfina in serie A1 tra la fine degli anni '90 e il 2002 -, Federica De Benedictis e socie. E più in generale da un gruppo (per il resto piuttosto giovane) capace di accendersi in un attimo con il sostegno del pubblico amico. «L'obiettivo stasera, al di là del ri-
sultato a cui chiaramente teniamo, sarà quello di entrare con il piede giusto dal punto di vista del gioco e della mentalità in questa seconda fase», ha detto alla vigilia la presidente del club di via dei Cedri, Marina Pecoriello. «La squadra - ha aggiunto - deve dimostrare tutta la sua tenacia a Messina. E poi ci auguriamo che arrivi anche il successo, che ci permetterebbe di rimpinguare il già buon gruzzolo di punti con cui ci siamo presentati ai nastri di partenza del nuovo girone». Nel quale la Scarano band avrà una Filograsso in più nel motore: visto che alla chiusura della finestra di mercato il tesseramento della play barese ha ricevuto anche i crismi dell'ufficialità. Luca Carlone sport@luedi.it
Sonia Crovatto
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Sport 49
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Valerio Corvino è il “sorvegliato speciale” numero uno nella sfida del PalaCampagna
B Dilettanti Al Bernalda di Vandoni l’arduo compito di fermare la capolista
Cliente scomodo per la Bbc Al PalaCampagna arriva il Siracusa di Corvino e Giuffrida BERNALDA - Si accendono questo pomeriggio i riflettori del PalaCampagna (ore 18, arbitri Bernardi di Campobasso e Stoppa di Bari) per la sfida tra BBC e Prativerdi Siracusa, una delle regine del campionato. In verità fino a domenica scorsa la squadra della presidente Ambrogio era solitaria capofila, ma la sconfitta in quel di Bisceglie ha consentito a questi ultimi di affiancarla sul gradino più alto insieme a Massafra, Corato, Reggio e Patti; ciò fa capire chiaramente che il team biancoverde giocherà con lo spirito di chi deve vincere a tutti i costi per non rischiare di scendere nel giro di due settimane al secondo posto. Stando ai commenti più diffusi (ma non per questo necessariamente più esatti) la formazione guidata da coach Marletta fonda gran parte delle proprie fortune sull'accoppiata Corvino-Giuffrida, due tipetti da 40/50 punti complessivi se entrambi in serata di vena, e ben noti ai tifosi locali, avendo ambedue militato a lungo in squadre lucane, per la loro pericolosità offensiva. Indubbiamente i due (Giuffrida è, tra l'altro, siracusano doc) costituiscono l'asse portante della compagine isolana e molte partite sono state decise nel bene o nel male dalla prestazione degli ex Bawer Matera, ma fa bene Vandoni quando sottolinea che sarebbe uno sbaglio tenere d'occhio solo i due cecchini tralasciando altra gente pericolosa come i lunghi Agosta, Iannuzzi, Nesti, Lombardo e Raffaele, o l'argentino Cornejo che va a completare, con i due “ragazzi terribili”di cui sopra, un back court di assoluta qualità. Se un limite si può trovare in questa squadra è sicuramente la scarsa propensione difensiva: infatti Siracusa, miglior attacco del campionato con 1308 punti fin qui realizzati e una media di 82 a partita, ne subisce mediamente 72 per un totale di 1216 che la collocano sulla quinta piazza per canestri subiti con appena 48 in meno rispetto ai rossoblu e solo 107 meno del Bari che è la difesa più perforata del girone; insomma una vi-
B Dilettanti Buone notizie per Paternoster: Corvo ha recuperato
Corporelle, assalto al Foggia Viggiano fiducioso per la gara con Padalino e soci
Coach Vandoni
stosa discrepanza tra attacco e difesa che spiega in buona parte l'andamento non sempre positivo delle più recenti prestazioni dopo una prima parte di torneo spavalda e vincente. Dopo tali considerazioni non serve una laurea in “basketologia” per capire che la chiave del match odierno è tutta nella capacità di Russo e company di arginare le tracimanti offensive avversarie e, soprattutto, la micidiale contraerea dal perimetro, e di portare all'estremo le risapute capacità del team lucano di aggredire e giocare in velocità approfittando di una difesa avversaria che, come già detto, non è proprio da manuale. All'andata, al PalaZopiro, fu pesante (-26) la sconfitta degli ionici tra i quali andarono in doppia cifra solo Gaeta (16) e Russo (11), ma allora i siciliani viaggiavano a mille e i bernaldesi ancora esponevano il segnale dei lavori in corso; oggi i primi sono in un momento di riflusso e i secondi, pur continuando ad essere un roster modesto rispetto ad altre realtà del girone, sembrano aver trovato un'identità di squadra e hanno acquisito un bomber di razza come Delli Carri: insomma ci si può provare. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
Pino Corvo e accanto il tecnico Michele Paternoster
POTENZA - Una vittoria questa sera contro la Libertas Foggia, ampiamente alla portata di Serino e compagni di questo periodo, avrebbe come effetto quello di riportare la Corporelle in zona play off. In virtù anche del successo, largo, conseguito a Foggia nel girone di andata e quindi nello scontro diretto la formazione potentina si porterebbe sul rassicurante due a zero ai danni dei pugliesi che, in caso di arrivo, alla fine della stagione regolare a pari punti con i lucani, farebbe la differenza per l'accesso ai play off. Ovviamente l'imperativo categorico è quello di ottenere i due punti contro una squadra che in trasferta ha colto solo un successo sul campo del Bernalda e poi ha sempre perso nelle restanti gare. La sua fortuna, ovverosia il settimo posto in classifica, la Libertas Foggia la deve essenzialmente al cammino molto positivo avuto negli impegni casalinghi dove ha sempre vinto con l'unica eccezione della battuta di arresto subita proprio ad opera della Corporelle. “Sicuramente una buona squadra il Foggia - è il pensiero di Dino Viggiano - che forse è andata aldilà delle aspettative generali visto che il loro obiettivo era quello di
conquistare una tranquilla salvezza. Non dispongono di grosse individualità ma alla fine hanno fatto prevalere un buon gioco collettivo che gli ha permesso di ottenere risultati anche importanti. Con molta umiltà sono riusciti a fare meglio di quanto era stato preventivato prima del campionato. Nel loro roster spiccano per maggiori qualità il play Desiato, l'ex Padalino, Chirico e Marmugi che hanno il compito di fare da traino ai compagni che, bisogna dire, li stanno seguendo con molta applicazione. Daparte nostra c'è laferma intenzione di continuare la striscia positiva per avere un'ulteriore conferma dei progressi fatti registrare nelle ultime tre gare. Per noi è una gara fondamentaleperché ilsuccesso cipermetterebbe di mettere una seria ipoteca sui play off. Siamo molto soddisfatti di quanto adesso sta facendo la squadra che ha acquisito molta tranquillità e in campo non sta accusando passaggi a vuoto come succedeva nel girone di andata. Lo dimostra ampiamente il match di Corato dove per 40 minuti abbiamo dato filo da torcere alla corazzata di Meneguzzo e ci hanno fatto piacere i complimenti degli avversari che per la
prima volta in casa hanno rischiato seriamente di perdere l'imbattibilità. Certo sarebbe stato meglio alla fine uscire vittoriosi. Siamo, per questo, molto fiduciosi anche sull'esito della gara di oggi con il Foggia da affrontare comunque con grande concentrazione e determinazione. Come siamo convinti che la squadra potrà e dovrà ancora migliorare il suo rendimento se anche Nocioni e Di Pierro riusciranno a dare il contributo di cui sono capaci e che per diversi motivi sono riusciti ad offrire in maniera altalenante. Del resto per quanto riguarda Di Pierro, c'è da dire che non ha svolto la preparazione precampionato e questo incide sulle sue prestazioni come il fatto che tutti gli avversari, conoscendo la sua pericolosità, gli montano una guardia spietata”. Buone notizie arrivano per coach Paternoster dall'infermeria visto che le condizioni di Corvo sono nettamente migliorateequindi ilgiocatorecampano riprenderà regolarmente il suo posto in squadra con la conferma di tutti i protagonisti di Corato. L'appuntamento è per le ore 18 al PalaPergola. Rocco Sabatella sport@luedi.it
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50 Sport
B girone D Non è bastata la rete di Coelho per conquistare il successo
Calcio a 5
Frascella, occasione persa L’Ortona acciuffa il pari nella seconda frazione di gioco FRASCELLA ORTONA
1 1
FRASCELLA MATERA: Volpe, Di Lecce Mancini, Pavone, Rispoli, Gasparetto, Cancelliere, Coelho, Latorre, Barbosa, Cuviello, Camassa. All. Pavone. SPORTING ORTONA: Pereira, Cipriani, Palermo, Amelii, Di Muzio, Cirillo, Papponetti, De Oliveira, Delli Carpinii, Rossi, Iezzi. All. Cardarelli. ARBITRI: Calaprice di Bari e Sessa di Foggia. Cronometrista Giannella di Matera. RETI: 2' 45” pt Coelho (M), 12' 30” st Cirillo (O). NOTE: ammoniti Rispoli, Gasparetto, De Oliveira e Rossi . MATERA - È stata l'ennesima occasione perduta del Frascella Team Matera. Adesso sono davvero tanti i punti che la squadra materana ha lasciato per strada. Probabilmente, considerata l'obiettiva forza della squadra, una migliore gestione delle gare non avrebbe cambiato di molto la stagione agonistica, ma è davvero un peccato gettare alle ortiche opportunità preziose ed uscire dalla tensostruttura con la netta sensazione che si poteva fare di più e si poteva fare meglio. Contro lo Sportin Ortona sono state davvero troppe le occasioni sprecate dai giocatori allenati da mister Pavone e, come sempre accade, sul finire della gara la punizione è arrivata inesorabile. A zero secondi dalla fine è stato emblematico il fallo di nervosismo di Gasparetto su un avversario, una infrazione non solo inutile, ma anche dannosa poiché ha indotto gli arbitri a sanzionare il giocatore con un cartellino giallo. La nota lieta riguarda il giovane Barbosa che ha fatto vedere dei colpi di alta scuola calcistica e che ha dimostrato doti tecniche non comuni. La gara. Dopo un paio di minuti di studio, caratterizzati dal una buona circolazione della palla da parte di entrambe le formazioni, erano i materani a passare in vantaggio grazie a Coelho che, su azione di calcio d'angolo, sfruttava alla perfezione il servizio di Gasparetto fulminando Pereira con un rasoterra a fil di palo. Al 4' mi-
Gustavo Coelho
nuto e 39” l'occasione di portarsi subito sul doppio vantaggio, ma Latorre non centrava i pali da posizione molto invitante e con il portiera completamente fuori posizione. Trenta secondi dopo provava Rispoli a raddoppiare, ma il tiro in corsa terminava
al lato. Al 5'e 50” il primo tentativo dell'Ortona da parte di Cirillo, ma Volpe bloccava abbastanza facilmente. All'ottavo minuto Gasparetto, dopo un veloce contropiede, cercava l'assist sul secondo palo, ma Latorre mancava l'appuntamento per un nonnulla. All'undicesimo altra grande occasione per il Frascella: contropiede invitante per i padroni di casa, ma Coelho era troppo precipitoso nel porgere la palla a Di Lecce lanciato a rete. Forse avrebbe potuto fare qualche altro passo e tirare in porta. Novanta secondi dopo era Barbosa, comunque ottima la sua prova, a fallire la rete tirando debolmente, da pochi passi, sul portiere. Al quarto d'ora la seconda palla rete degli ospiti con un pallone filtrante di Rossi per Delli Carpinii, ma Volpe intuiva e chiudeva benissimo lo specchio della porta. Il tempo si concludeva con un tiro vio-
lento di Gasparetto su assist di Coelho, ma questa volta era bravo Pereira a deviare in angolo. Nella ripresa, dopo soli 4' e 40” il quinto fallo di squadra di De Oliveira lasciava presagire un bel numero di tiri liberi per i materani, ma gli arbitri da quel momento in poi non hanno fischiato più nulla contro gli abruzzesi. Al 6', infatti, Gasparetto, liberatosi di un avversario si accingeva al tiro per il probabile gol, ma un avversario gli agganciava il piede nel momento cruciale. Al 12' e 30”, dopo un altro paio di palle gol materane, il pareggio abruzzese abbastanza casuale su palla messa in mezzo da Papponetti e deviazione di Cirillo. L'ultima azione veramente pericolosa al 17'e 40” allorquando la punta del piede del portiere Pereira impediva alla sfera di finire in fondo alla rete su tiro di Coelho. Sacco Annibale
B girone D Il Mathera regala un tempo e il Pescara ne approfitta
Bng, la capolista non perdona te che ha abbandonato il campo zoppicante. Per lui subito ghiaccio sulla caviglia visto che si tratta di una distorsione. Ora però bisognerà capire l’entità dell’infortunio PESCARA: Spitilli, Palusci, Rossi, Van per poi valutare attentamente i tempi di Delei, Centofanti, Borsato, Galliani, Ceset- recupero. Resta il fatto che al danno della ti, Bonsignore, Moral, Mazzocchetti. Alle- sconfitta, che magari alla vigilia si poteva anche mettere in preventivo, si natore Marini. è aggiunta la beffa dell’infortuBNG ECOBAS MATHERA: nio del sudamericano che terrà Paolicelli, Gammariello N, in ansia la dirigenza della Gammariello A, Caione, Barsquadra della città dei Sassi. ros, Miriello, Santos, VivilecTornado alla gara, è solo l’otchia, Orlando, Cavalcante, Tutima vena del portiere Giovanbito. Allentore Rondinone. ni Paolicelli a non far capitolaARBITRI: Paterna di Perugia, re rovinosamente la Bng. InDonati di Foligno. Cronomefatti l’estremo difensore matetrista Ariasi di Pescara. rano in più occasioni salva la RETI: 10’ pt Palusci, 12’ pt sua porta nella prima frazione Borsato, 16’ pt Borsato. di gioco, ma in tre occasioni NOTE: Ammonito Bonsigno(dopo 10’ su Pausci e poi due re. volte su Borsato al 12’ e al 16’) non riesce a metterci una pezza IL MATHERA paga dazio in e il Mathera va a riposo sotto di casa della capolista. La forma- Paolicelli è il migliore tre reti. La ripresa vede una zione materana non riesce ad impensierire la capolista e lascia l’Abruz- reazione seppur minima della compagine zo con un secco 3-0 che non va giù al pre- allenata da Rondinone. Questo però non sidente Tatatufolo più per l’atteggiamen- produce gli effetti sperati, ma riesce solato della sua squadra nel primo tempo che mente a limitare il Pescara, quindi il risulper un mero divario con la squadra di mi- tato di 3-0 permane fino al triplice fischio ster Marini. In più, ad aggravare la situa- dell’ottima coppia arbitrale. zione, ci si è messo l’infortunio a Cavalcana.mutasci@luedi.it
PESCARA BNG MATHERA
3 0
B girone F Passa la Mecobil
Semaforo rosso per la Meco Potenza MECO POTENZA 3 MECOBIL PESE 5 MECO POTENZA: Galasso, Leccese, Cabezaolias, Cirenza Del Giglio, De Nido, De Bonis, Benevento, Machiado, Sabia, Cascone. All: Roberto Napoli MECOBIL PESE: Menzione, Imperato, Pereira, Cavalieri, Attanasio, Longobardi, Arfeo, Mazzocchi, Scharnovskj, Catapano, Stiano, Cennamo. All: Crescenzio Falcone ARBITRI: Manglariti di Reggio Calabria e Iuliano di Lamezia Terme RETI: Arfeo (3), Attanasi, Catapano (M.PESE). Cabezoalias, Leccese (2) (MECO). NOTE: Ammoniti: Sabia, De Nido (Meco), Longobardi (M.Pese). Spettatori: 100. POTENZA - Non è bastata la folta presenza sugli spalti dei tifosi della Meco che hanno incitato la squadra per tutti i 40 minuti. Iniziano bene i padroni di casa, collezionano tre calci d'angolo, rendendosi pericolosi con Machiado, ma a passare in vantaggio è la Mecobil Pese. Con la Meco protesa in avanti, Catapano in contropiede al 4' lancia Arfeo, solo davanti a Galasso non ha difficoltà a realizzare, poi al 7' con uno scambio veloce manda in rete Attanasi. Il doppio svantaggio sprona maggiormente la Meco che si porta al tiro con De Nido e Machiado trovando le parate di Menzione che si rifugia in più di un'occasione in angolo, e dove non arriva lui ci pensa il palo centrato da De Nido al 12'. Sempre la Meco con Benevento e Sabia, non inquadrano lo specchio della porta. In contropiede si rivedono gli ospiti con Schar-
De Nido è stato ammonito
novskj e Stiano che al 18' centra la traversa, ma al 20' portano a tre le marcature con Catapano. Conquistata una palla a centro campo, non ha difficoltà a superare Galasso. Riparte a testa bassa la Meco con tutti gli uomini ed al 24' accorcia le distanze con Cabezaolias, che dopo due minuti, solo davanti a Menzione, non raddoppia, sbagliando incredibilmente, ancora De Nido su punizione, il suo tiro è intercettato sotto porta da Machiado che subito dopo svirgola da buona posizione. Non sbaglia Leccese al 33', prima centra un altro palo, poi accorcia le distanze. Si riprende con gli ospiti che realizzano dopo 1' la quarta rete con Arfeo. Al 50' la Meco gioca con il portiere volante ed al 59' con un'azione CabezaoliasSabia-Leccese riaccorcia le distanze. Nel tentativo di agguantare il pareggio, Arfeo per il Mecobil da centro campo realizza la sua tripletta personale chiudendo definitivamente l'incontro sul 5-3. La grande mole di gioco dei padroni di casa si è infranta di fronte alle parate di Menzione, oggi insuperabile. Leonardo Martino sport@luedi.it
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Sport 51
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Master in chiaroscuro LAMEZIATERME MASTERGROUPMT
1 3
15-25, 25-19, 16-25, 6-25
LAMEZIA TERME: Scalise (L), Cassarino 4, Ciotoli 4, Di Bucchianico, Tosheva D. 5, Tosheva R. 13, Trapuzano 8, Torres. All. Panzarella MASTER GROUP: Marulli 13, Romanò n.e., Floridia 7, Cianflone n.e., Piscopo 14, Picerno 5, Romano 7, Russo n.e., Pontillo n.e., Cacciapaglia (L), Biamonte 19, Donà 5. All. D’Onghia ARBITRI: Asta e Spinnicchia di Catania NOTE: Battute sbagliate: Lamezia 5, Matera 8. Battute
vincenti: Lamezia 3, Matera 6. Tempi di gioco: 20’, 28’, 26’, 21 per un totale di un’ora e 33 minuti. LA MASTER GROUP MATERA porta a casa i tre punti come previsto, dal campo del Lamezia. Una netta vittoria macchiata solamente dal secondo set ceduto per troppa superficialità e sicurezza di aver in mano la partita. La squadra di mister D’Onghia comincia benissimo la partita, materane sempre in vantaggio anche nelle due soste tecniche. La reazione delle padrone di casa equivale ad un piccolo recupero nel penalizzante punteggio che stavano
subendo, poi le biancazzurre portano via il primo set. La troppa facilità di questo inizio gara, deconcentra le materane, in questo secondo set, le parti s’ invertono, materane che sembrano il Lamezia del primo set, vanno sotto a meno 9 con le calabresi gasate. Così si perde un set, con tanta amarezza. La ripresa del gioco al terzo set l’inizio vede le due squadre giocare punto a punto, fino all’11-9 per le calabresi, poi esce fuori tutta la classe delle materane che piazzano un break di 10 a 0 e stramazzano al suolo le lametine. Per commentare il quarto set bisogna solamente guardare il punteggio, un 25-6 per la Ma-
ster che non ha bisogno di commenti. Non era indubbio la superiorità tecnica della squadra di coach D’Onghia. Dal terzo set si è vista una Biamonte incontenibile e c’era d’aspettarselo, la prova di tutta la squadra è stata buona, con la Piscopo sempre più cecchino con i suoi 14 punti, migliora partita dopo partita, è ritornata in forma anche Monica Marulli dopo l’intervento al ginocchio presentandosi con 13 punti messi giù. Buoni segnali sono arrivati anche da Melissa Donà, il tecnico la impiegata in tutto il quarto set, dimostrando di aver preso la via del giusto ritorno alla miglior condizione. Bene an-
La centrale Manuela Romano tra le migliori a Lamezia
che Emanuela Romano con sette punti nel suo carniere. La Romanò risparmiata dal coach, dopo il piccolo infortunio di Scafati, visto che la squadra avversaria non poteva mettere in difficoltà il roster materano. Con questa gara si conclude il girone di
andata, la Master Group si conferma nei quartieri alti della classifica. Ora lo stop del campionato che riprenderà il 6 febbraio con la prima gara del girone di ritorno contro le teatine del Sambuceto. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
B1 Donne Non si poteva chiedere molto di più al team di Gagliardi
Lore Lei, resa col Soverato Capolista troppo forte per il Potenza che si inchina in quattro set LORELEIPOTENZA SOVERATO
1 3
20-25, 25-18, 13-25, 16-25
PM LORE LEI AVIS POTENZA: Masino, Pierantoni 18, Rotondo 9, Pericolo 10, Franco 13, Composto 7, Ligrani (L), Pagano, Magherini, Carbonara ne, Draganova ne. All.: Gagliardi. FRIGORCARNI SOVERATO: Peluso 4, Lugli 6, Bottiglione 7, Karalyus 17, Spassova 16, Vanni 13, Spaccarotella (L), Genangeli 2, Carloni ne, De Vita ne, Corallo 1, Scilì 1. All.: Montemurro. ARBITRI: Talento e Morgillo. NOTE: Durata set: 25’, 27’, 21’, 23’ per un totale di 1 ora e 36 minuti. Batt.vinc.: PM 4, Soverato 4; b.s. PM 7, Soverato 6. POTENZA - Non si poteva fare molto di più. La Lore Lei si inchina al PalaPergola alla capolista Soverato, ma cede con onore e creando più di qualche grattacapo, specie nella prima metà di partita, a un’avversaria che ha dato un’altra dimostrazione del suo notevole valore. Confermandosi la migliore del lotto, e inevitabilmente destinata (salvo un miracolo del Mercato San Severino) a chiudere l’anno con il salto in A2. Brave comunque le rosso-
La Lore Lei non riesce a spuntarla contro la capolista
blù di Gagliardi, capaci per due set e mezzo (fino al 13-14 del terzo) di reggere alla grande il confronto con Vanni e compagne. Anche in considerazione delle precarie condizioni fisiche di una Serena Masino che, stringendo i denti ( e con una vistosa fasciatura al polpaccio sinistro) ha dato in ogni caso il suo solito contributo in cabina di regia alla PM. L’avvio del match, a differenza di quello che era accaduto con il Mercato, vedeva Pierantoni e socie restare in scia a un Soverato che ci met-
teva un po’ a carburare. Ai tentativi di allungo delle calabresi (5-3 e 10-7) la Lore Lei rispondeva colpo su colpo (55 e ancora parità a quota 10). La squadra di coach Montemurro restava però sempre in controllo, conducendo 1411 (con il muro di Bottiglione su Composto) e fino al 1614 (messo giù da Karalyus) con cui si arrivava al secondo tempo obbligatorio. Ma le potentine non mollavano, rosicchiando punto su punto e impattando sul 17 pari con il mani-fuori di Franco (gran primo set per lei).
Sul 18-18 le ospiti cambiavano passo, con un 4-0 - propiziato dai punti di Vanni e Spassova e dagli errori di Pericolo (attacco out) e Masino (doppia) - che non consentiva ulteriori margini di rientro alle ragazze di casa. Castigate dai due punti conclusivi di Karalyus (lungolinea a terra e muro su Pierantoni). I primi scambi del secondo parziale confermavano però che la PM era in palla. 4-1 e 62 Lore Lei (con il muro stampato in faccia a Vanni da Rotondo) e al primo timeout obbligatorio si arrivava sull’84. Al rientro in campo le rossoblù piazzavano l’allungo decisivo sul turno in battuta di Pericolo (13-4). E sul 2212la frazione (nonostante l’estremo tentativo di recupero delle ospiti) era delle lucane. Che continuavano a spron battuto nelle prime battute del terzo set, arrivando fino al 6-2. Ma il Soverato reagiva da grande squadra, impattando a quota 7 e allungando poi sul 1412. Il tredicesimo punto (messo giù da Pierantoni) era l’ultimo del parziale per la PM, poi trafitta da un 11-0 stordente. Un po’ quello che capitava anche nel quarto game, in cui le potentine restavano a contatto fino al 1416 prima di cedere il passo. Luca Carlone sport@luedi.it
B2 Donne Il presidente Iannelli: «Fischietti scandalosi, hanno agito a senso unico»
La Materman sconfitta dagli arbitri MOLFETTA MATERMAN LIVI
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25-17, 23-25, 23-25, 25-12, 16-14
AZZURRA VOLLEY MOLFETTA: Alfieri, Brattoli, Racanati, Marasco, Guglielmi, Tralli, Fortunato (L), Fracchiolla, Lasorsa, De Gennaro, Binetti, Grassi, Nappi. All.: Matera. MATERMAN NUSCO LIVI POTENZA: Di Martile, Petrone, Golluscio, Alexandrova, Benefico, Barbaro, Restaino (L), Rasola, Stenta, Nobile, Cillis, Marchese, Blanca. All.: Licciardi. ARBITRI: Tombolini e Montagna
Iannelli presidente della Materman
UN arbitraggio scandaloso ha negato la vittoria alla Materman Livi Potenza che è caduta solo al tie break sul campo di Molfetta al termine di una sfida condotta con autorevolezza ma condizionata soprattutto nel quinto set da alcuni fischi arbitrali che hanno penalizzato la Materman e fatto letteral-
mente infuriare il presidente Iannelli al termine della sfida: «due arbitri che non avevo mai visto condizionare in questo modo la sfida, forse hanno preso il tesserino per corrispondenza. Ci hanno fischiato tutto contro, è stata una prestazione a senso che alla fine abbiamo dovuto pagare.
Il culmine è arrivato con una doppia inesistente, l’ultima di una lunga serie di quasi venti, che ci ha tolto definitivamente la partita. Un dirigente è stato espulso e poi è tornato tranquillamente in panchina a vedersi la partita. Insomma è successo davvero di tutto». Episodi che contribuiscono ad acuire l’amarezza della Materman Livi che era andata davvero molto vicina al colpaccio sul campo del Molfetta. Aveva perso il primo set, ribaltato la partita punto su punto con un doppio 25-23 nella seconda e nella terza frazione. Aveva subito la reazione veemente delle pugliesi nel quarto set e poi aveva sfiorato l’impresa al tie break. I fischi arbitrali contrari che hanno fatto infuriare letteralmente i dirigenti potentini alla fine hanno condizionato il risultato. Per la Materman solo un punto che non attenua l’amarezza di una sconfitta immeritata.
B2 Donne Arriva l’Acquaviva
Giocoleria, ora serve vincere
Le ragazze della Giocoleria tornano a giocare in casa
OBIETTIVO tre punti per la Giocoleria che stasera, con inizio alle 18, ospita alla Caizzo il Volley 2000 Acquaviva, formazione pugliese che occupa il terzultimo posto in classifica con 14 punti. Va sottolineato, però, come la squadra barese abbia conquistato dieci dei suoi quattordici punti nelle ultime sei giornate, grazie a tre vittorie e a una sconfitta al tie break e soprattutto grazie a un gioco più razionale con l’arrivo della palleggiatrice Cosentino. Di contro, la Giocoleria vista nelle ultime esibizioni lascia ben sperare: Avena e compagne hanno ben figurato sia contro il Centro Ester che nella trasferta in casa dell’AS Benevento. La formazione di Telesca pare aver ritrovato quegli automatismi che nella prima parte di campionato le avevano permesso di ben figurare. La dimostrazione si è avuta sabato scorso in quel di Benevento quando, priva di Ghersetti, Arras e Santangelo, la formazione potentina ha comunque tenuto in scacco a lungo le padrone di casa che stanno vivendo un momento di grande condizione. Per l’impegno di stasera, tra l’altro, Telesca recupera sia Arras che Ghersetti per cui dovràfarea menosolodiSantangelo che sarà pronta sicuramente dopo la sosta e che sarà surrogata ancora una volta da Caramuta. L’Asci ha
necessità di ritrovare, dopo il gioco, anche il successo pieno che manca da troppo tempo e che permetterebbe ad Avena e compagne di consolidare la classifica e di mantenere un buon distacco dalla zona rischio. In chiave permanenza bisogna considerare che, dopo gli ultimi risultati, la quota salvezza dovrebbe essersi abbassata e vincere stasera significherebbe tenere la squadra avversaria a distanza di sicurezza e fare un passo avanti importante verso la conquista di quei 36/39 punti circa che dovrebbero consentire di conservare la B2. Nella sfida di stasera sarà fondamentale puntare sui punti deboli delle ospiti, evitando che le pugliesi possano esaltarsi. Particolare attenzione dovranno porre nel loro gioco le attaccanti da posto quattro. Raramente capita, a livello di B2, di trovarsi di fronte, in quella parte della rete, un muro come quello di Cosentino che coniuga altezza e grande esperienza. Probabilmente sarà una partita nella quale Radkova dovrà spingere di più la palla in posto due, in posto uno e in posto sei, oltre che chiamare in causa ogni volta che è possibile le centrali. Quello che conterà, sarà avere la giusta lucidità per capire in ogni momento quale sia la soluzione migliore con l’unico obiettivo dei tre punti. Pietro Floris
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52 Sport B1 Donne Vittoria da pronostico, frenata nel secondo set
B1 Maschile Potenza non tiene il vantaggio di 2-1 e perde ai vantaggi 18-16
Medical, tie break amaro Stavolta la squadra di Draganov finisce battuta al quinto set TURI MEDICAL C.
3 2
25-18, 17-25, 18-25, 25-20, 18-16
TURI : Petronella, Ripa, Parisi, Lo Re, Basile (L), Campanella, Bruno, Bosco, Schettini, Galdi, Manicone, Tarulli. All. Narracci MEDICAL CENTER PZ: Zuccaro, Torsello, Alamprese, Di Tommaso, Cavaccini (L), Minenna, Gribov, Durante, Dal Molin, La Maida, Orlando, Scalcione. All. Draganov. ARBITRI: Enrico Autuori e Aldo Palumbo. NOTE: 24', 25', 26', 25', 24' per una durata totale di 2 ore e 22 minuti. ANCORA un tie-break. Il terzo consecutivo, ma che stavolta finisce con una sconfitta. Perde la Medical Center Potenza 2-3 sul campo del Turi, in una partita bella, emozionante e piena di colpi di scena. Partono subito bene i padroni di casa che infilano ai potentini un break di 7-0, grazie agli ace di Parisi, ma anche agli errori in battuta e in ricezione di Gribov. La Medical Center prova a reagire con un muro di Torsello e un attacco di Dal Molin e, sul punteggio di 9-3, i ragazzi allenati da mister
Dopo due tie break vinti stavolta arriva lo stop per la Medical a cui non basta un ottimo Dal Molin (a destra)
Draganov infilano ai pugliesi 5 punti consecutivi, grazie a due muri, uno di Gribov e uno del palleggiatore Di Tommaso e agli attacchi vincenti di Dal Molin. Gli atleti di mister Narracci non demordono e Galdi, Lo Re e Bosco consentono al Turi di mantenere
le distanze. Minenna e Torsello cercano di “tenere a galla” la Medical Center, ma Galdi e Parisi continuano a macinare punti e un errore in attacco di Gribov suggella il definitivo 25-18. Nel secondo set la Medical Center cambia volto. Un ace di Minenna e un pipe di Torsel-
lo consentono ai potentini di portarsi in avanti per 4-0. Completa l'opera un bravo Durante e un errore in battuta di Bosco chiude il primo time-out tecnico per 4-8. Ancora Durante e Dal Molin macinano punti, mentre Bosco continua a sbagliare. Sul punteggio di
12-22 capitan Bruno prova a riportare i suoi in partita, ma non c'è nulla da fare e la Medical Center chiude per 17-25. La vittoria dà coraggio ai rossoblu di Draganov che iniziano il set infilando sempre 4 punti consecutivi ai padroni di casa. La Medical Center continua a giocare molto bene a muro grazie a Minenna e Durante e non permette mai agli avversari di andare in vantaggio, chiudendo la terza frazione. Nel quarto set i potentini infilano sempre un break di 0-4, grazie a Durante e Torsello, ma il Turi ha un “sussulto” di orgoglio e sul punteggio di 4-8 segna 5 punti consecutivi grazie a Parisi e Galdi e complici anche 2 falli dei potentini. Si va avanti punto a punto, ma il Turi mostra più lucidità e un ace e un muro di Bosco, insieme ad un attacco di Parisi, suggellano il 25-20. Si va al tie-break. La Medical Center per l'ennesima volta si porta avanti di +4, complici 2 falli del Turi. Bosco e capitan Bruno provano a rispondere, ma Torsello e Durante difendono bene. Sul punteggio di 7-12, Ripa e capitan Bruno prendono per mano il Turi, fino ad arrivare al 13 pari. Torsello e Di Tommaso sbagliano in battuta e Lo Re firma il definitivo 18-16. Anna Maria Calabrese
B2 Uomini I due tecnici presentano l’appuntamento di Lauria
Scatta l’ora dell’atteso derby Nicodemo e Sidel a confronto LE DOMANDE
di PAOLA VAIANO TUTTO pronto per l’atteso derby di volley maschile della serie B2. A Lauria, con inizio alle ore 18, presso il Polifunzionale Daniele D’Amico andrà in scena l’attesa sfida tra la Nicodemo Arredamenti Lauria e la Sidel Infissi Lagonegro. Un vero e proprio scontro diretto per la permanenza tra le due squadre lucane del Lagonegrese. Le due squadre giungono a questo confronto con un con umori diametralmente differenti stando a guardare i risultato ottenuti nel turno immediatamente precedente al derby. I padroni di casa allenati da
Enzo Santomassimo sono reduci dalla netta e bruciante sconfitta per tre a zero in casa del Paola. Invece gli uomini della Silde Lagonegro, grazie anche ad una prova gagliarda, hanno messo paura alla capolista Carini Palermo, portandola fino al tie break dove la compagine di Scaldaferri ha ceduto dopo cinque entusiasmanti set. Oggi però la gara che si disputerà andrà oltre la classifica, oltre ogni schema consono. Il derby è il derby e noi abbiamo provato a presentarlo con una “intervista doppia” ai due allenatori.
B2
serie
1 - Il tuo ruolo nel mondo della Pallavolo? 2 - Fai un bilancio della tua squadra fin ora. 3 - La partita che non avresti mai voluto perdere. 4 - Cosa non riesci proprio a correggere della tua squadra. 5 - Come vi siete preparati al derby? 6 - È davvero la partita più sentita e attesa della stagione? 7 - Qual è il giocatore che temete di più? 8 - Se potessi scegliere tra la salvezza a 5 giornate dalla fine e la vittoria nel derby cosa sceglieresti? 9 - Quali sono i vostri punti forti e quelli degli altri? 10 - Firmeresti per una sconfitta 3-2? 11 - Cosa pensi dell'altro Mister? 12 - Cosa dirai ai tuoi giocatori prima del fischio d'inizio al di là della indicazioni tecniche? 13 - Quanto pensi che incideranno le due tifoserie? 14 - Chi sarà l'uomo decisivo della Sidel e chi della Nicodemo?
UOMINI Girone I CLASSIFICA
Enzo Santomassimo e Massimiliano Scaldaferri
SANTOMASSIMO
SCALDAFERRI
1 - Allenatore 2 - Ci sono state luci ed ombre ma comunque è per me un bilancio positivo 3 - Contro il Catanzaro in casa. 4 - I piedi di Nicola Viceconte a calcetto! 5 - Bene. 6 - Per chi ci sta intorno sicuramente è attesa. 7 - Lo schiacciatore Maurizio Lopis 8 - La salvezza a cinque vittorie dalla fine. 9 - I nostri punti forti li lascerei scoprire ai nostri avversai , in merito all'altra squadra penso che gli schiacciatori sono molto affidabili. 10 - Se proprio devo perdere, si firmerei. 11 - Ritengo che Massimiliano sia in gamba. 12 - Non è in luogo adatto per riferire quello che dirò ai miei giocatori. 13 - Mi auguro che quella del Lagonergo inciderà poco. 14 - Lopis per la Sidel sicuramente sposta gli equilibri, mentre per noi penso… Domenico Salomone.
1 - Ex giocatore ora tecnico 2 - Nonostante sono arrivato un po' in ritardo, per il momento è quasi sufficiente. 3 - Quella in casa col Molino, quando stavamo vincendo 2-1 e nel quarto set eravamo sul 23-19. Poi però abbiamo persa malamente. 4 - La mentalità vincente, la necessità di concretizzare gli ultimi punti della gara, avere un approccio alle gare interne migliore. 5 - Con molta tranquillità, abbiamo lavorato molto tatticamente, e speriamo di arrivare in condizioni soprattutto fisiche buone. 6 - Per me no: è una partita come tutte le altre, 7 - Il palleggiatore Germano Mastroianni 8 - La salvezza a cinque vittorie dalla fine. 9 - Per Il nostro punto forte è l'attacco, per gli avversari invece direi il gruppo. 10 - Si 11 - Innanzitutto un grande mister ed un carissimo amico, nonché un tecnico preparato e qualificato, ma soprattutto molto professionale. 12 - Sicuramente gli avrò detto tutto in settimana 13 - Quella del Lauria inciderà tantissimo, visto e considerato che il derby è molto sentito. 14 - Per la Sidel Ferro, per la Nicodemo Mastroianni.
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Sport 53
Domenica 24 gennaio 2010
Domenica 24 gennaio 2010
Pattinaggio sul ghiaccio Alla bolzanese la medaglia d’oro ai campionati di figura
Carolina Kostner sale sul tetto d’Europa TALLIN – Carolina Kostner torna sul gradino più alto d’Europa. La bolzanina, con sette punti di vantaggio sulla seconda in classifica, la finlandese Laura Lepisto (173.46 a 166.37) si è aggiudicato i Campionati Europei di figura. Grande protagonista di questi Campionati la Kostner, sulle musiche di Bach e Vivaldi, ha dimostrato di essere nuovamente tra le protagoniste di questa
disciplina con il suo terzo titolo continentale (2006/2007, 2007/2008 i precedenti). Terza in classifica la georgiana Elena Gedevanishvili. Ottava Valentina Marchei, al suo rientro sul palcosenico internazionale con merito dopo le tribolazioni della scorsa stagione. «Una sfida contro me stessa, ma è soltanto l'inizio», ha detto Carolina Kostner. «Sicuramente mi dà una grandissima
gioia e conferma il buon procedere del programma di lavoro che sto facendo», aggiunge la neo campionessa europea. «So di essere sulla strada giusta. Ora mi concentro e mi rilasso. Sto tranquilla e serena e parto con un sorriso verso Vancouver». Per preparare il suo assalto ad una medaglia olimpica, Carolina torna immediatamente a Los Angeles, sua sede di allenamento. «Riparto subi-
to per gli Stati Uniti per prepararmi tranquillamenteconil miostaff».In Canada, però, la Kostner troverà altre avversarie, ancora più agguerrite. «Innanzi tutto sarà la più grande sfida contro me stessa: gestire la situazione di gara, gestire la pressione che hai intorno, poi dovrò vedermela contro avversarie di Corea, Giappone, America», afferma sicura l’altoatesina.
Carolina Kostner
Volley B2 Uomini La squadra di Galtieri resta nelle zone nobili della classifica
Matera, c’è la settima perla Toma e compagni come un rullo compressore: anche Squinzano ko PALLAVOLOMATERA SQUINZANO
3 0
25-19; 25-16, 25-19
PALLAVOLO MATERA: Suglia 14, Anselmo 7, Albanese, 4, Toma 12, Rinelli 8, Lacalamita 7, Chieco, Forcillo 2, Andrulli 1, Sabino ne, Canzoniere ne, Riccardi, Bisci (L). All. Galtieri CITTA' DI SQUINZANO: Notarpietro, Mazzotta ne, Sacco 16, Trovè 4, De Blasi 3, Greco ne, Ricciardi (L), Soda, Timpanaro 4, Giustizieri 2, Pagano ne. All. De Vitis ARBITRI: Spagnuolo e Sorrentino di Cava dei Tirreni NOTE: Tempi di gioco: 24’, 21’ e 23’ per un totale di 1h e 8’. SETTIMA vittoria intera per la Pallavolo Matera in altrettante gare disputate. Contro
Un attacco di Toma e accanto Suglia
lo Squinzano, sconfitto per tre set a zero, il sestetto della città dei Sassi ha chiuso il girone d'andata mantenendo l'imbattibilità tra le mura amiche. Una Pallavolo Matera in piena forma che ha potuto contare anche sulla
presenza di Antonio Rinelli, il cui utilizzo alla vigilia della gara era in forte dubbio a causa di una lussazione al mignolo della mano destra. L'impiego di un tutore ha, poi, scongiurato il forfait dell'atleta tarantino che ha
messo a segno otto punti. Brava è stata la Pallavolo Matera a chiudere il gioco degli avversari che, a prescindere dal risultato finale, hanno cercato di dare il massimo in tutti e tre i set. Alla fine, però, il divario tecnico
tra i due sestetti si è fatto sentire a favore del Matera che non ha avuto difficoltà nel chiudere a proprio favore il match. Nel primo set (vinto 25-19), la formazione di casa è stata sempre in vantaggio, ma tallonata dallo Squinzano che ha cercato di rispondere ai punti messi a segno da Suglia e Toma con il suo uomo di riferimento, Sacco. Nella seconda frazione, il sestetto allenato da Galtieri ha incontrato meno difficoltà riuscendo a chiudere il gioco con il punteggio di 25 a 16. Ancora una volta superlativa è stata la prova dell'ex Toma e di Suglia. Nel terzo parziale (chiuso 25-19), infine, il copione è stato lo stesso dei primi due con il team biancoblù sempre avanti e bravo a raggiungere anche il massimo vantaggio di otto punti (11-
3). Da registrare l'ingresso in campo, nelle fasi finali, dei giovani Riccardi e Andrulli (un punto per lui). Il tre a zero contro lo Squinzano ha regalato alla Pallavolo Matera la settima vittoria consecutiva e altri tre punti che portano il sestetto allenato da coach Galtieri a raggiungere quota ventinove, nell'ultima gara del girone d'andata. Oltre alla vittoria la nota positiva è stata rappresentata anche dalla presenza di un buon numero di pubblico che ha sostenuto i propri beniamini durante la gara. Una dimostrazione di stima nei confronti degli sforzi economici messi in piedi dalla società e del bel gioco che i pallavolisti materani stanno mostrando in queste gare di campionato. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
Pallanuoto B Uomini Varriale e Campese trascinatori
Atletica Campionato di Cross a squadre
La Basilicata si riscatta
La Correre Pollino di scena a Policoro
Soffre solo nella fase centrale, poi dilaga BASILICATA CASERTA
11 7
BASILICATA NUOTO 2000 POTENZA: Pipicelli, Di Palma, De Torres, Vairo, Bruschini, Fortarezza, Perillo, Paulillo, Jaleggio, Varriale, Campese, Di Stasio, D'Abundo. All. Francesco Silipo. CIRCOLO NUOTO VILLANI CASERTA: Sanza, Schiavo, De Luca, Piccolo, Rota, Trocciola, Perna, D'Isanto, Chiazza, Rossi, Villani F, Munno, Villani C, All. D'Angelo. All. Sardellitto di Roma. PARZIALI: 3-1, 4-3, 8-6, 117. RETI: Potenza: 2 De Torres, Jaleggio, 3 Varriale, 3 Campese, 2 Di Stasio. Caserta: 4 Trocciola, Perna, Villani C, Villani F. Campese TORNA al successo la Basilicata Nuoto 2000 Potenza e lo fa con pieno merito regolando alla Piscina Comunale Felice Scandone di Napoli il Circolo Nuoto Villani Caserta con il punteggio di 11 a 7. La gara, valevole per il terzo turno d'andata del campionato maschile di serie B di pallanuoto è stata condotta senza affanni dai biancoverdi che hanno messo subito in chiaro le proprie ambizioni relegando al ruolo di sparring partner la compagine casertana, tenuta in piedi dai gol di Trocciola, autore di quattro reti. La squadra di Francesco Silipo ha mantenuto fede al pronostico facendo leva sulle indub-
bie doti tecniche dei cecchini bianconeri che hanno messo subito il turbo dando scacco matto ai casertani. La Basilicata Nuoto ha sofferto solo nella parte centrale prima di prendere il largo grazie ad una condotta di gara autoritaria e senza fronzoli alcuni. La squadra potentina è stata brava nelle contro fughe e ha giocato bene i palloni in attacco, senza commettere errore alcuno in difesa, dove la compagine lucana è stata davvero impeccabile. Ottima la prova complessiva del gruppo che ha messo in difficoltà i casertani sin dal primo minuto di gara. Bene in fase realizzativi Campese, Varriale, De Torres e Di Sta-
sio, autori di due triplette e due doppiette. Per i biancoverdi dopo lo stop di sabato scorso a Cagliari si tratta di un successo molto importante e tonificante in prospettiva futura. f.menonna@luedi.it
SENISE – Oggi impegno importante per gli atleti dell' ASD Atletica Correre Pollino, che saranno di scena a Policoro per il Campionato di Cross a Squadre cat. Assoluti. Il Presidente Antonio Figundio e compagni, si ci-
menteranno nella prova del Cross Lungo (10 km) e proveranno a difendere il titolo di Squadra conquistato lo scorso anno grazie alle prestazioni di Tanese, Sarubbi e Viceconte. Sullo stesso campo di gara, oltre al titolo di
Squadra Campione Regionale di Cross Lungo (Assoluti) 2010, si assegneranno i titoli Regionali per Squadre di Cross Corto, Juniores e Allievi. Tra i più giovani, a livello individuale, tenterà di mettersi in evidenza il Cadetto Marco Bruno che punta dritto all'eredità di Prospero Cirigliano (da quest'anno Allievo) per poter partecipare al Campionato Italiano Individuale di Cross per Regioni cat. Cadetti, che si terranno a Formello il 7 marzo prossimo. Ad affiancare Bruno nelle prove promozionali, ci saranno Nicola Figundio, Manuel Marsilio, Eduardo Stefanizzi e Gaetano Rinaldi. Ad esordire ufficialmente con i colori della Correre Pollino, il giovane atleta Senisese Vincenzo Cicchelli. Al rientro invece, Luigi Serra che riprenderà l’attività agonistica, dopo un infortunio durato più di un anno. Questa la lista completa degli atleti che prenderanno parte alle gare: Manuel Marsilio (1999), Nicola Figundio (1998), Edoardo Stefanizzi (1997), Gaetano Rinaldi (1996) Marco Bruno (1995), Giuseppe Romano (1994), Maurizio Carlomagno (1992), Stefano Sarubbi (1984), Luigi Serra (1970), Rocco De Nucci (1968), Antonio Figundio (1967), Vincenzo Cicchelli (1959), Salvatore Guerriero (1957). L’augurio, è quello di tornare dalla cittadina jonica con dei piazzamenti importanti, per una società che vanta numerosi successi. Claudio Sole
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20.30 -Real TvS.O.S. Tata 21.35 -FilmL'ultimo treno con Haley Joel Osment, Willem Dafoe, Liam Hess - regia di Yurek Bogayevicz (USA) - 2001 23.30 -RubricaReality
00.35 -TelegiornaleTG 1 01.00 -RubricaApplausi 01.55 -RubricaSette note Musica e musiche 02.20 -RubricaCosÏ è la mia vita ... Sottovoce
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LA MUMMIA - IL RITORNO
con David Suchet, David Yelland, Jemima Rooper (GB) - 2008
con Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah - regia di Stephen Sommers (USA) - 2001
La giovane Norma Restarick confessa all’ispettore Poirot di aver commesso un omicidio, ma subito dopo fugge via terrorizzata. L’investigatore scopre che la ragazza abita nello stesso palazzo di una sua vecchia amica, la scrittrice Ariadne Oliver. Grazie a lei Poirot scopre che la vita familiare di Norma non è cosÏ limpida.
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Sono passati dieci anni. Rick ed Evelyn si sono sposati e hanno Alex, un delizioso bimbo di otto anni che ha ereditato dai genitori il senso dell'avventura e il fascino per le antiche civiltà . Nel frattempo nel deserto del Sahara sta per venire alla luce una nuova minaccia. Il Re Scorpione, un fiero guerriero, sta per essere risvegliato dal suo sonno eterno. Per contrastare il suo avvento c'è chi pensa di ...
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THE CHRONICLES OF RIDDICK
L’ULTIMO TRENO
con Vin Diesel, Colm Feore - regia di David Twohy (USA) - 2004
con Haley Joel Osment, Willem Dafoe, Liam Hess - regia di Yurek Bogayevicz (USA) - 2001
Dopo cinque anni passati a far perdere le sue tracce per sfuggire ai mercenari che lo cercano, Riddick si trova sul pianeta Helion. Qui finisce nel bel mezzo di uno scontro tra due agguerrite bande rivali in lotta per il potere.
Nella Polonia occupata dai nazisti Romek, dodicenne ebreo, per sfuggire alle persecuzioni si rifugia presso una famiglia cattolica. Il ragazzino incontra un prete eccentrico ma comprensivo che guida la comunitĂ dei bambini ebrei attaverso una serie di avvenimenti a volte comici a volte drammatici. Quando qualcuno incomincerĂ a sospettare di lui sarĂ proprio il prete che gli insegnerĂ un po' di ...
Con Stirr la salsa non si attacca! ,Q FXFLQD VRQR WDQWH OH FRVH GD IDUH H OH EUDFFLDÂŤVROWDQWR GXH $OORUD IDWWL DLXWDUH GD 6WLUU OD IUXVWD DXWRPDWLFD D WUH YHORFLWj FKH PHVFROD DXWRPDWLFD PHQWH VDOVH H FUHPH LPSHGHQGR FKH VL DWWDFFKLQR DO IRQGR GHOOD SHQWROD $ WH EDVWHUj SUHPH UH LO SXOVDQWH VXOOD VRPPLWj SHU DYY LDUOR GHFLGHUH XQD GHOOH WUH YHORFLWj H XQD YROWD ILQLWR VSHJQHUOR 5HVLVWHQ WH DO FDORUH HG L SLHGLQL VRQR ODYDELOL LQ ODYDVWRYLJOLH
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Televisioni 55
Domenica 24 gennaio 2010
Floriano Del Zio Il parlamentare che nel 1893 si battè per la ferrovia
NUCLEARE - ITREC
Il procuratore Pace ascoltato in Senato E salta fuori dalla Cia un rapporto segreto
Arisa Un nuovo look per Sanremo addio caschetto, ecco i riccioli
Gesualdo da Venosa I fasti del musicista-principe in un’opera di Fraternali e Toma
da pagina 13 a pagina 20
a pagina 10
Anno 9 n. 23€ 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Domenica 24 gennaio 2010
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel.0835256440, fax. 0835 256466
Digilio e Labriola contestano gli annunci del giornalista
“Non siamo i camerieri di Magdi Cristiano Allam”
SPORT
Calcio Lega Pro Lucane incasa
Il Potenza pensa solo al risultato del campo Il Melfi cerca continuità di punti
NUOVA COLONIZZAZIONE? di NICOLA LOMBARDI
Digilio, Allam e Labriola
Polemica sull’alleanza con la Grande Lucania e Dec la direzione del Pd parla di metodo
QUANDO, tra la sorpresa generale e mia in particolare, è apparso il nome di Magdi Cristiano Allam come probabile candidato del PdL a Governatore della Basilicata sono stato preso dalla curiosità di capire, ho cominciato a chiedermi come sia stato possibile concepire un' idea così stravagante. Ed ho iniziato a leggere con un po' più di attenzione gli articoli di stampa ri-
alle pagine 8 e 9
Polizia
Petrolio
Melfi In manette un giovane
L’allarme di E. Simonetti (Prc)
Vuole entrare nel bar e accoltella il titolare che si salva grazie al cellulare
Tempa Rossa fra i 280 progetti al top nel mondo
Il commissariato di Melfi
Uno studio della banca Goldman Sachs attribuisce al sito lucano un’importanza capitale nel panorama energetico a pagina 29
guardanti questa notizia. Beninteso, la notizia sembra ancora priva di una conferma ufficiale da parte dei vertici (forse è più corretto però declinare al singolare...) del Partito delle Libertà, tuttavia, per come si è palesata la notizia non sembra essere una semplice “butade” continua a pagina 9
Lucania terra di petrolio. Dopo Totò sceicco Magdi Allam buono e Cairo
Serie D Francavilla a Bitonto per tornare a correre
Il big match è a Matera Pisticci, trasferta di ferro Volley
Calcio a 5
Lore Lei ko Solo Brave un punto le materane per tre Basket A Dil
Basket B Dil.
Publisys Invicta tenta e Bbc la svolta a domicilio Basket A Dilettanti Anticipo alle 17
Bawer, vetrina tv
a pagina 11
BASILICATA SEMPRE LONTANA DALL'EUROPA
CROCIFISSO E LAICITA’ DELLO STATO
di FRANCO MATTIA
di ALBERTO VIRGILIO
ANCHE se in extremis, secondo le dichiarazioni delle Autorità di Gestione dei P.O. Fers e Fse Basilicata dei programmi comunitari di spesa, e pertanto da verificare con atti contabili alla mano e un monitoraggio più minuzioso, la Basilicata avrebbe scongiurato, a dicembre 2009, il disimpegno di incontinua a pagina 21
LA SEZIONE disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha inflitto la massima sanzione di espulsione del Dr.Luigi Tosti dall'ordine giudiziario per essersi rifiutato di tenere udienza in aule con l'esposizione del crocifisso.Questo comportamento , ispirato al rispetto del principio di laicità dello Stato , non è risultato conforme , secon do il Csm , ai precisi doveri del magistrato , il quale ha annunciato che presenterà ricorso in Corte di cassazione. continua a pagina 21
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Ezio Capuano indica la rotta al Potenza