Brevi dal mondo
Sabato 6 febbraio 2010
Tragedia della follia a Pagani. Un anziano uccide la nuora e la nipote
Londra, deputati inquisiti per falso
Non chiudono il cancello e li ammazza
LONDRA – Lo scandalo dei rimborsi spese gonfiati a Westminster non ha solo costretto oltre 350 parlamentari a restituire 1,1 milioni di sterline ma ha fatto le prime vittime: tre deputati laburisti e un Lord conservatore saranno incriminati per aver presentato false fatture. Gli inquisiti sono i deputati Elliot Morley, ex viceministro, che dovrà rispondere di due capi di imputazione tra cui aver chiesto il rimborso di 16.000 sterline per un mutuo inesistente; David Chaytor, che tra l’altro si è fatto rimborsare 13.000 sterline per l’affitto di un appartamento a Londra, in realtà di sua proprietà; Jim Devine, che ha chiesto migliaia di sterline presentando false ricevute per servizi di pulizia mai effettuati. Il quarto è il tory Paul White, Lord Hanningfield, anche lui presentava fatture false..
PAGANI (SALERNO)–Per Giuseppe Comunale quel cancello era diventato una ossessione. Da tempo litigava con la nuora e la nipote perchè quando mamma e figlia uscivano in macchina, talvolta lo lasciavano aperto. Ieri mattina pare che non vi sia stato alcun litigio, nessun rimprovero. Il 74enne pensionato, ex archivista dell’Azienda sanitaria locale (per anni ha prestato servizio all’ospedale di Pagani) ha atteso le proprie vittime imbracciando il fucile. E quando Rosaria Vanacore, 50 anni e la figlia Renata Maria di 25 anni, sono tornate a casa, nella cittadina del Salernitano, non ha esitato ad aprire il fuoco.
Ue-Usa, arriva un’altra grana BRUXELLES – Gli europei non hanno ancora digerito la mancata partecipazione del presidente Barack Obama al vertice Ue-Usa, che era in agenda per fine maggio, e già si trovano ad affrontare una nuova grana diplomatica che rischia di minare le relazioni transatlantiche, e che ha già visto l'entrata in campo del segretario di stato Hillary Clinton. Motivo: il rischio reale che il Parlamento europeo, forte dei nuovi poteri conferitegli dal Trattato di Lisbona, possa bocciare un accordo ponte di nove mesi per il mantenimento del trasferimento di dati bancari di cittadini della Ue agli Usa, gestito dal sistema Swift, nell’ambito della lotta al terrorismo.
In tutto ha esploso tre proiettili con il suo fucile calibro 12: uno ha raggiunto al petto la nuora, due, al torace, la nipote. Colpi che non hanno lasciato scampo. Poi è fuggito via. Quando in via Fontana, una zona alla periferia del comune dell’agro, sono giunti i carabinieri della tenenza di Pagani, allertati da una telefonata, molto probabilmente effettuata da qualcuno che ha udito i tre colpi d’arma da fuoco, i due corpi era a terra, nel cortile, poco distanti l’uno dall’altro. Giuseppe Comunale era scappato nelle campagne circostanti, vagando senza alcuna meta ancora con il suo fucile da caccia tra le mani, forse già in preda al rimorso. E
quando i militari lo hanno rintracciato ha solo esclamato: «Non chiudevano mai il cancello». Quel cancello che lui voleva sempre chiuso, forse temendo che nella sua abitazione entrassero delle persone estranee, forse dei ladri. L’uomo è stato disarmato e portato direttamente in caserma. Giuseppe Comunale era persona stimata nella zona. Non aveva mai fatto parlare di se. Una vita finora regolare, tra il lavoro e il suo hobby per la caccia. «Non capisco cosa sia successo – dice una donna – non era una persona cattiva». Una tragedia che ha scosso l’intera cittadina di Pagani: dinanzi al cortile dove è avvenuto il duplice
La villetta della tragedia
omicidio sono giunti amici e parenti delle vittime. Tutti sconvolti dal dolore, tutti a chiedersi il perchè di un gesto che ha distrutto una famiglia molto nota nella cittadina dell’agro nocerino-sarnese. Antonio Palermo
I sindacati: «Ci convochi rapidamente e parli dei soldi per le innovazioni»
Gelmini: «Ora avanti tutta» Il ministro annuncia la riforma del reclutamento e della valutazione ROMA – Dopo aver portato al traguardo la riforma delle scuole superiori il ministro Gelmini già guarda oltre. In un’intervista radiofonica ha annunciato ieri mattina che il prossimo passo sarà la riforma del reclutamento e l’adozione di un sistema di valutazione. Ma per i sindacati la 'partita superiori' non è affatto chiusa e sollecitano un incontro con la titolare del dicastero di viale Trastevere per esaminare le conseguenze delle novità introdotte, con un occhio attento soprattutto a risorse finanziarie e organici. «Il prossimo obiettivo è la riforma del reclutamento e l'adozione di un sistema di valutazione come esiste in tutti i Paesi europei. Qualcosa –ha ricordato Mariastella
Il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini
Gelmini – si sta già facendo attraverso l’Invalsi, ma serve maggiore convinzione. Credo che il ruolo dei sindacati sia da rispettare ma non possono essere i padroni della scuola. E invece quando si discute con loro sono più i distinguo che le adesio-
ni. Ci deve essere, invece, più autonomia da parte dei singoli dirigenti e dei singoli insegnanti i quali in base al lavoro che svolgono devono essere valutati e poter poi avanzare nella carriera. La valutazione non deve essere vista come un elemento san-
zionatorio ma come un elemento di trasparenza. Per questo –ha aggiunto il ministro – stiamo pensando ad un ddl o comunque a un provvedimento che metta a sistema ciò che già è stato fatto, ma compia qualche passo in avanti». Intanto però il ministro rassicura sui contenuti della riforma rammaricandosi di non aver potuto, come sperava, ragionare con Bersani: «nella riforma dei licei abbiamo individuato tre materie chiave: italiano, matematica e lingua straniera»; il riordino dell’istruzione tecnica «è una delle risposte più importanti alla crisi economica»; l’istruzione tecnico-professionale «va declinata sulla base non solo dei settori produttivi ma anche della geografia»; da lunedì
sul sito del ministero le famiglie troveranno informazioni precise su tutte le novità. Ma non basta. I sindacati chiedono garanzie. «Il ministro ci deve convocare rapidamente per parlare nel dettaglio di soldi, personale, organici e per fare un piano di fattibilità concreta del processo di innovazione» dice il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna secondo il quale «la filiera dei tecnici può funzionare, può raccordarsi davvero col mondo del lavoro, se queste scuole potranno contare sui laboratori, se saranno dotate degli strumenti per le esercitazioni pratiche e se poi avranno uno sbocco in corsi post secondari di alta specializzazione». Letizia Bianco
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