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Lunedì 22 febbraio 2010

Brevi dal mondo

Ratzinger nel suo primo Angelus in tempo di Quaresima parla del diavolo

Niger, Tandj ancora agli arresti

Il Papa: «Il potere, tentazione di Satana»

NIAMEY – Il presidente nigeriano Mamadou Tandj, deposto giovedì da un golpe militare sono ancora in mano della giunta. Lo ha reso noto, il colonnello Djibrilla Hamidou Hima. Intanto il presidente della comunità economica degli stati dell’Africa dell’ovest (Ecpwas) Mohamed Ibn Chambas, giunto ieri a Niamey ha detto i militari hanno «garantito» il ritorno dell’ordine costituzionale sostenendo che sarà preparata una nuova costituzione.

CITTA' DEL VATICANO – Potere, fame di beni materiali, ambizioni: tutte tentazioni demoniache che insidiano gli uomini di oggi con gli stessi tormenti e interrogativi con cui Satana cercò – narra il vangelo di Luca – di corrompere Gesù nel deserto. Papa Benedetto XVI si è servito del suo primo Angelus del tempo di Quaresima per esortare i credenti a seguire l’esempio di Cristo e ad opporsi, grazie alla fede in Dio, agli attacchi del demonio. Anzi, ha spiegato ad una folla di migliaia di fedeli e turisti presenti in piazza San Pietro, il tempo quaresimale è il periodo più adatto da dedicare all’«agonismo» contro il Maligno. Parole ispirate

Madera, 42 morti per il maltempo

Un migliaio di manifestanti tornano sui luoghi distrutti dal sisma del 6 aprile

MADRID – Dopo la giornata da incubo di sabato, la «perla dell’Atlantico» si è svegliata ieri in un paesaggio di dolore e devastazione: i morti sono almeno 42, un bilancio che potrebbe aggravarsi ancora, i danni sono enormi. Il presidente della Commissione Ue, il portoghese Manuel Barroso, ha detto che l’Europa è pronta ad aiutare Madera, di fronte alla «terribile catastrofe» che l’ha colpita. Il calciatore del Real Madrid Cristiano Ronaldo, nato in un quartiere povero di Funchal, ha parlato di «una tragedia senza precedenti». Secondo la stampa portoghese quella di sabato è la peggiore catastrofe che abbia colpito l’isola da più di un secolo. A Funchal, la capitale, 100 mila abitanti, i soccorritori ieri erano al lavoro ovunque. La tempesta si è placata, spostandosi verso est.

dalle Sacre scritture, riflessioni spirituali certamente, rivolte ai cattolici nel mondo, ma che cadono, in Italia, in mezzo alle cronache quotidiane di corruzioni, cupidigie di potere e di arricchimenti illeciti. Come le riflessioni fatte da Benedetto XVI un paio di giorni fa sulla non giustificabilità dei peccati di mentire e rubare, anche le considerazioni odierne sulle tentazioni del diavolo possono avere una valenza di morale e attualità politica. «Cristo è venuto nel mondo per liberarci dal peccato e dal fascino ambiguo di progettare la nostra vita a prescindere da Dio», ha spiegato Ratzinger. Gesù ci ha mostrato la strada, ha detto il Papa, «non con

proclami altisonanti, ma lottando in prima persona contro il Tentatore, fino alla Croce. Questo esempio vale per tutti: il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, ciò che non va nella propria vita». «La Quaresima è come un lungo 'ritiro', durante il quale rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio, per vincere le tentazioni del Maligno», ha proseguito Benedetto XVI. Le insidie di Satana a Gesù furono, ha ricordato, essenzialmente tre: quella legata al «bisogno di beni materiali» (la proposta diabolica di trasformare in pane le pietre del deserto); «l'inganno del potere», quando il Maligno offrì a Gesù il dominio su tutto il creato in

Il Papa ieri durante l’Angelus

cambio di un atto di adorazione; infine l’ambizione, legata all’invito a compiere 'un miracolo spettacolarè: quello di gettarsi dalle mura del Tempio e di farsi salvare dagli angeli. Daniela Navi

L’Aquila, la rivolta delle chiavi La popolazione si riprende la zona rossa e assalta una troupe del Tg1 L'AQUILA – Era la giornata delle chiavi da appendere alle transenne del corso per tornare a chiedere, come domenica scorsa, la riapertura del centro storico, dopo il sisma dello scorso 6 aprile. Ma i manifestanti, almeno un migliaio, hanno raggiunto quell'universo di vicoli e vicoletti, della zona rossa dell’Aquila, da dieci mesi interdetti. Vicolo dopo vicolo, a piccoli gruppi, sono tornati in luoghi che possono solo ricordare come erano prima del 6 aprile. Hanno calpestato traverse, con case sventrate, dove le macerie non sono state neanche raggruppate e porte e finestre sono spalancate, in balia di chiun-

que. Fuori dai riflettori, hanno espresso la loro indignazione contro i ritardi nella rimozione delle macerie, e la loro protesta si è rivolta contro l'informazione che, secondo loro, non rende giustizia di una realtà drammatica. A farne le spese una troupe del Tg1, guidata dalla giornalista Maria Luisa Busi, all’Aquila per un servizio per il settimanale di approfondimento Tv7. Gli aquilani li hanno apostrofati a suon di «scodinzolini, scodinzolini!», accusando l'emittente nazionale di aver diffuso un’immagine falsata della situazione in Abruzzo. La giornalista dirà poi di comprendere la si-

tuazione «perchè quel che ho visto in questi giorni con i miei occhi, è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato: migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la vera ricostruzione non è partita». Proprio questo è quello che la gente ha contestato al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, tirando in ballo anche la questione delle macerie per cui, domenica prossima, è annunciata una nuova manifestazione. Una rivendicazione che è di tutti: dai giovani in piedi sui cumuli di macerie, con striscioni e cartelli, alle mamme con il passeggino a

spasso tra via Sassa e via Patini e, ancora, gli aquilani più anziani radunati in un angolo di piazza Palazzo a cantare: «L'Aquila bella mè, tu che me sci vist’è nasce tu che mi sci vist’è cresce, te vojo revedè». Il resto del centro, però, è silenzio: nessuno davanti alle macerie in quella che è stata la propria casa o la propria scuola ha il coraggio di dire una parola di troppo. «E' il regalo più bello che potevo farmi per il mio compleanno di domani – commenta Donatella Capulli, tra i manifestanti - perchè non avrei mai sperato di poter tornare oggi qui, dove sono nata». Letizia Bianco

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2 In Italia e nel Mondo


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