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Domenica 21 marzo 2010
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Domenica 21 marzo 2010
Si vergogni chi ha detto che Elisa è scappata per la sua famiglia La prima pagina di ieri
Un lungo corteo
Voglio chiudere gli occhi sapendo con certezza su cosa è successo
ha attraversato la città per chiedere «verità e giustizia» per Elisa
«Ciao sorellina, ora possiamo salutarti» di ANTONELLA GIACUMMO
di PARIDE LEPORACE segue dalla prima Quando ieri mattina mamma Filomena è uscita dalla stessa porta che aveva attraversato Elisa diciassette anni è stata accolta da un lungo applauso corale. Mazzi di fiori e un afflato collettivo hanno stretto questa donna lucana che ha una dignità antica. Tra i lenzuoli bianchi appesi ai balconi come i giorni della protesta a Palermo quando morì Giovanni Falcone ci è parso di sentire nell'aria di primavera un canto primitivo e monotono. Un canto antico come le prime preghiere della comunità cristiana di Potenza quando Cristo non assemblava per censo nelle chiese. Un canto ideale monotono e intenso come lo scorrere immemore delle acque del Basento. Perché Filomena ieri ci è parsa come uno di quei personaggi di Grazia Deledda. Una madre che attraversa con una corsa notturna il sentiero di una buia foresta primitiva. Filomena ieri è sbucata in un corteo di ragazzi che sono le dune fiorite di gigli selvatici indorati dal sole di marzo. A mamma Filomena ieri: “qualche cosa le risaliva dalla profondità dell'essere; le viscere le si sollevavano fino alla gola: e tutto le si capovolgeva intorno, come s'ella avesse da tanto camminato alla rovescia, con la testa in giù, e adesso riprendesse la sua posizione naturale”. Al suo fianco c'era il vescovo che con pio passo ha portato l'imperscrutabilità del mistero di quello che è avvenuto alla Santissima Trinità. La comunità cattolica ha molto da riflettere al suo interno su quello che è accaduto. Ma attorno a Filomena c'erano tanti giovani minorenni. La gran parte di loro sono nati quando Elisa periva nel buco nero di quel dramma. In una bella riflessione Tonino Califano, direttore della corsara rivista Decanter ,ha avocato queste pulsanti ore con la decapitazione del vescovo patriota Serraino ad opera dei sanfedisti. Anche a quel tempo fu trionfo dell'ipocrisia in una vicenda collettiva di cittadini, lazzari e potenti. Oggi la collettività giovanile mostra un protagonismo diverso di quella Potenza dove i ragazzi non parlavano e i gattopardi avevano potere di vita e di morte sulle persone. Forse la soluzione del caso è dietro l'angolo. Chi ha titolo operi con serenità e restituisca verità a tutti (qualunque essa sia) e giustizia ai parenti della vittima ma anche a chi è stato ferito da eventuali ingiusti sospetti. Un legittimo sospetto ci viene anche rispetto alle questioni del Poten-
za calcio. Tradizione novecentesca del capoluogo. In occasione di giornate radiose ho scritto che i successi della compagine calcistica vanno di pari passo con il buon andamento economico e sociale di una città. Il calcio è lo specchio di una società. In quel giovane presidente ci sembrava di vedere la modernità che serve a questa terra. I fatti al momento dicono che si è mossa invece una tigre di carta con i peggiori difetti del capitalismo rapace moderno accompagnandosi anche ad una politica incapace di tenere lontane le tentazioni sporche. Conoscevamo il copione che cerca il capro espiatorio. E così è stato con la decisione ingiusta dell'altra sera. Non è malata solo la giustizia ordinaria. Quella sportiva è stata orba nella sua decisione. Mancano molti colpevoli a nostro giudizio in quel verdetto e che forse operano in club blasonati. Si punisce una tifoseria e una città. Potenza ancora una volta dimostra di non sapersi difendere sul proscenio nazionale. In questa vicenda la parola mafia ha determinato una condanna annunciata. Restano i protagonisti positivi. Come il samurai Eziolino Capuano personaggio che prenderebbe 10 in una pagella di Gianni Mura. E quei tifosi ultrà che affronterranno la malasorte ovunque il vessillo dei Leoni sventolerà. Se il destino della sfera rotolerà a Pescopano o ad Avigliano loro canteranno come hanno recentemente fatto al Bentegodi o al San Vito perché sono discendenti di quei lucani che mai si arresero alle avversità che vissero queste terre. La città è un organismo vivo. Le sue viscere più giovani le porteranno forza e sapienza. Ascolteranno la saggezza di qualche anziano che sarà il loro druido. Costruiranno nuove certezze. I ragazzi e le ragazze hanno l'obbligo di scrostare i sepolcri imbiancati che turbano i loro sogni. Noi speriamo di saperne raccontare istanze e propositi. Siamo il giornale di questa comunità e ci spetta di raccontare quello che avviene. Il giornale è una preghiera laica. Quella di ieri è stata macchiata di un errore tecnico. La parte centrale della prima pagina non è stata aggiornata dal sistema automatico riproponendo quella di venerdì. Ce ne scusiamo con i lettori e con Giulio Laurenzi autore di uno straordinario disegno che ben commentava gli sviluppi del caso Claps. La riproponiamo a pagina due perché merita di essere conservata negli archivi della forte e libera città di Potenza. Che siamo sicuri saprà edificare certezze nuove ben diverse dalla recenti macerie giudiziarie e sportive che vi abbiamo fino ad oggi raccontato.
Adesso stateci vicino
Il pianto dei fratelli
Luciano e Gildo Claps sono provati e commossi. «Per noi la giornata di mercoledì è stata tragica, è come se fosse morta ora». Finalmente, dopo 17 anni, un corpo su cui piangere e per cui chiedere giustizia
Le lenzuola ai balconi L’abbraccio di Gildo a mamma Filomena, che incrocia il corteo a via Mazzini, davanti alla casa in cui Elisa non è più tornata (Tutte le foto sono di Andrea Mattiacci)
volta che i fratelli Claps si sono visti. E nessuno potrà ridargli la gioia di stare insieme, di festeggiare insieme la nascita «di quei due nipotini che Elisa ora ha». Una famiglia segnata (il padre di Elisa - urla mamma Filomena - è distrutto, non ce la fa più), ma tenace e, nonostante tutto sorridente. Ad accompagnare la signora Iemma nel corteo sono i bambini. In via Lazio - dove c’è la scuola elementare - i bambini accolgono i due fratelli di Elisa con applausi e palloncini. Entrano nel corteo e camminano insieme agli altri fino alla fine. Sfilano lungo una via Mazzini con tante persone alle finestre, lenzuola bianche a salutare il corteo e le saracinesche dei negozi chiuse a metà in segno di rispetto per quanto è avvenuto. Davanti a quella casa in cui Elisa non è più tornata, arriva anche mamma Filomena, circondata e protetta da un cordone di amici e familiari. E sono i più piccoli ad accoglierla e ad accompagnarla. Lei, piccola quasi quanto loro, sorride con dolcezza a tutti. Sembra felice. E a modo suo lo è: «Avevo chiesto al Signore solo una
grazia - dice - e sono stata ascoltata. Volevo i resti di mia figlia. Io non ho mai creduto che sarebbe ritornata, lo dicevo ai miei figli». Il perdono no, perchè non lo darebbe nemmeno un santo. Ma la giustizia e la verità quelli sì, «anche a costo di avere un colloquio a quattr'occhi con delinquenti e mafiosi, io non ho paura. Voglio chiudere gli occhi serenamente, sapendo cosa è successo a Elisa. E tra noi in questa piazza sicuramente c’è qualcuno che sa». Le risposte, però, le aspetta ora tutta la città. «E’ terribile pensare che per 17 anni abbiamo pregato, chiacchierato e scherzato a soli cento passi da Elisa, soli cento passi», dice don Marcello Cozzi, animatore di Libera in Basilicata e promotore il corteo degli studenti. «Oggi - ha aggiunto - è il giorno di dire basta alle mezze verità e alle esasperate prudenze: chi ha taciuto è colpevole quanto la mano omicida. Non si cercano capri espiatori e non si alzano forche, è una cultura che non ci appartiene, ma oggi potrebbe cominciare una nuova primavera con la possibilità di dare una degna se-
poltura a Elisa. Ma nessuno si azzardi a porre una pietra tombale su questa vicenda». Sì perché il corteo di ieri è solo un punto di partenza. Ora comincerà un lungo iter giudiziario perché chi ha ucciso e occultato il cadavere di Elisa dovrà essere trovato e punito. «Adesso stateci vicino - dice Gildo non solo oggi ma per la battaglia che andiamo a intraprendere. L’abbraccio di oggi si trasformi in indignazione per le coperture e per i troppi silenzi che hanno caratterizzato questa storia. E’ stato un epilogo così amaro e tragico, per noi è come se Elisa fosse morta mercoledì. Ma ora basta, adesso bisogna inchiodare tutti alle loro responsabilità, non accetteremo difese d’ufficio di nessuno, non faremo sconti a nessuno». Gli applausi fanno da sottofondo alle sue parole, alla sua rabbia e a quel dolore che è un dolore collettivo. Perché questa fine nessuno se l’aspettava. Neppure i responsabili forse, che ormai speravano che tutto sarebbe rimasto al buio. Per sempre. E invece è arrivata la primavera, come racconta Annalisa dal palco, in rappre-
Basta alle mezze verità
sentanza di tutti gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione. Una primavera fatta di ragazzi che guarderanno «il mondo con i tuoi occhi», come si legge su uno dei tanti striscioni scritti dagli alunni delle diverse scuole che hanno partecipato. Accanto alla famiglia Claps c’erano tutti quelli che in questi anni hanno combattuto la stessa battaglia: oltre a don Marcello Cozzi, c’era Olimpia Orioli, la mamma di Luca. E c’era la famiglia di Tiziano Fusilli, ucciso anche lui a Potenza in circostanze poco chiare. E poi c’erano gli amici di sempre, quelli che hanno incessantemente cercato Elisa, nonostante i tanti silenzi. C’era il vescovo di Potenza, Agostino Superbo. Con i fiori bianchi in mano anche i professori e le professoresse del Liceo classico Quinto Orazio Flacco, quello frequentato dalla ragazza prima della morte. E accanto al sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, al capogruppo d’opposizione Giuseppe Molinari, al sindaco di Balvano Costantino Di Carlo, c’era anche il preside di quel liceo, Raffaello Mecca. Un preside du-
ro, come sanno tutti i liceali di questa città, ma che davanti alla morte dei suoi ragazzi non è capace di rimanere freddo. Nel suo studio era il 1992, un anno prima della scomparsa di Elisa c’era la foto di due di quei giovani, Manlio e Roberto, morti insieme in un terribile incidente. Ora forse c’è anche Elisa, che si è fermata al ginnasio e non ha più potuto proseguire. Nel corteo di ieri anche Graziella Salvatore, la cugina di Grazia Gioviale, un’altra giovanissima vittima. Per ricordare Grazia e riflettere sui motivi che portano gli uomini a uccidere le donne, lo scorso novembre ha organizzato il convegno di studi “Femminicidio”. Anche allora venne ricordata Elisa. Non si sapeva ancora quello che sappiamo oggi, ma si aveva anche allora una certezza: Elisa era stata uccisa, probabilmente dalla mano di un uomo. E, come urla mamma Filomena, «io la volontà del Signore l’ho sempre accettata, ma quella dell’uomo no, quella non l’accetto. Voglio sapere chi ha condannato Elisa in un sottotetto». a.giacummo@luedi.it
Nessun perdono, è possibile
Anche chi non ha partecipato al corteo non ha fatto mancare il sostegno alla famiglia Claps. Ai balconi lenzuola bianche hanno salutato tutti. I negozi di via Mazzini, invece, hanno abbassato le saracinesche.
La mamma di Luca
Accanto a Luciano e Gildo ha marciato anche Olimpia Orioli, mamma di Luca. Per il ragazzo, morto insieme alla fidanzata Marirosa a Policoro, è stata chiesta giustizia e soprattutto verità.
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LA POTENZA DI UNA CITTA’
FELICIA Bartolotta Impastato morì un mese dopo che la Corte d' Assise di Palermo aveva condannato all' ergastolo il boss Tano Badalamenti per l'omicidio del figlio Peppino, il cui cadavere fu trovato lungo i binari ferroviari. Sul palco di piazza Prefettura, Filomena Iemma, la mamma di Elisa Claps, chiede la stessa grazia: «Mi dovete far chiudere gli occhi serenamente, io voglio sapere la verità, voglio sapere com'è morta Elisa». Peppino viveva a cento passi dal suo assassino, Elisa (il suo corpo rannicchiato) a cento passi da chi l'amava e disperatamente la cercava. Quello di ieri è stato insieme il giorno del dolore collettivo e della riappacificazione. In un lungo corteo - da piazza Don Bosco a piazza Prefettura hanno marciato insieme circa 8.000 persone - la città ha abbracciato simbolicamente quella ragazza morta 17 anni fa e la sua famiglia. Quella stessa famiglia che tante volte si è sentita sola, abbandonata da quella Potenza che «Elisa amava tantissimo, guai a chi ne parlava male». E sul palco, infatti, mamma Filomena grida forte insieme la sua gioia per tutte quelle braccia e quei baci, ma anche il suo sdegno per quanti in questi anni non le hanno creduto. «Oggi - urla forte - chi ha detto che Elisa è fuggita dalla sua famiglia si deve vergognare. Stava bene a casa sua. Anche oggi ci sono ancora tutte le sue cose, le sue foto. E il suo posto nel mio cuore e a tavola con noi». Quello di ieri è stato anche il giorno delle lacrime: quelle delle tante persone che in piazza ascoltavano il dolore di quella famiglia e quelle di Gildo e Luciano, visibilmente commossi. «Finalmente possiamo salutarti sorellina - dice Gildo con la voce rotta dal pianto - e c’è qui tutta la città ad abbracciarti. Abbiamo aspettato tanto, sono stati 17 anni d’inferno. Ma non ce l’abbiamo con questa città. Qualcuno l’ha definita omertosa, ma io credo che semplicemente fosse soffocata da una cappa». Ora quella cappa sembra stia cadendo, si sente l’odore di «una primavera fatta di giustizia e verità». Ma il ricordo di Gildo è ancora fermo a 17 anni fa, «quando con lo sguardo ti ho accompagnato fino alla porta per l’ultima volta». Quella mattina di sole di tanti anni fa è stata l’ultima
LE IMMAGINI
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Domenica 21 marzo 2010
Mercoledì ci hai passato il testimone Hai riaperto la tua storia
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Domenica 21 marzo 2010
Ricominciamo da qui Ricominciamo da zero
La politica si fa da parte
Settemila in corteo, di più in piazza. Sono i ragazzi a «muovere il futuro»
Nessuna presenza ingombrante No ai comizi entro i cento passi
di SARA LORUSSO IN corteo sono talmente tanti che quando la coda lascia la piazza del raduno, lo striscione simbolo che da giorni chiede per Elisa “verità e giustizia” è già arrivato a metà del vialone. E dalla fine di viale Firenze, il colpo d’occhio è notevole. Eccola la primavera di questa città, che si risveglia nel dolore, scioccata per aver «aver avuto il corpo di Elisa per anni sopra le nostre teste». «Da mercoledì ci hai passato il testimone». Anna Lucia è a lei che si rivolge. E’ una studentessa e dal palco di piazza Prefettura, alla fine del lungo corteo, quando gìà sono passate un paio d’ore di marcia, parla a nome di tutti loro. Eccola la primavera di Potenza, quella che, quando Elisa è stata strappata via, neanche era nata. O aveva così poco tempo trascorsoallespalle danonricordare nulla del settembre ‘93 e degli anni successivi. Eppure erano loro a fare il corteo, ieri mattina, sotto un sole quasi caldo che i giubbini sono spariti dalle fotografie dopo poco. Erano loro, adolescenti, degli istituti superiori della città, mescolati a qualche collega più grande universitario, a cittadini comuni e agli uomini e alle donne di Libera, a fare quella città. Sono la generazione dei cellulari high tech, che ha riscoperto la passione per la fotografia. Ci sono, immortalano a memoria futura e conla loro presenza - massiccia presenza - quello che «è cambiato». Non è un caso se Filomena, la mamma di Elisa Claps, che da quando il corpo della ragazza è stato trovato in un sottotetto della chiesa della Trinità, nel capoluogo, non ha mai parlato in pubblico, sceglie di farlo a quei ragazzi. «Grazie, siete voi il futuro». Anche Gildo, fratello di Elisa, a loro si rivolgerà in piazza. E’ bella tutta questa partecipazione, «fa bene alla città» perchè racconta di una voglia di verità. «Ma adesso questo abbraccio che date a noi si trasformi in indignazione e continuate a starci vicini». Loro, i ragazzi, giurano che ci saranno. Questa storia di misteri, soluzioni mai arrivate, silenzi, «l’abbiamo conosciuta ascoltando - ti dicono - a scuola, a casa», talvolta in strada. E’che «che alla fine era una ragazza come noi e questa era la sua città, è la nostra». Una città che, raccontano, vorrebbero provare a cambiare, con più partecipazione,
Mentre piazza Don Bosco, luogo del raduno e di partenza del corteo “Per Elisa” si riempiva lentamente, di buon mattino, gli studenti arrivavano in gruppo. Compatti, dalla zona Centro studi si sono mossi gli studenti dei licei e degli istituti tecnici di rione Poggio Tre Galli e Risorgimento
Alla testa del corteo lo striscione “giustizia e verità”. Attorno ai familiari di Elisa, don Marcello, gli uomini e le donne di Libera, i rappresentanti degli studenti, i loro compagni di scuola, e poi cittadini “comuni”. Un vuoto nel cordone distacca il manifesto alla testa e lo tiene sempre in evidenza.
IL LICEO DI ELISA
SENZA SCHIERAMENTI
Con il preside Mecca, indossando la felpa bianca
Vito e Peppino sotto lo stesso gonfalone
Hanno sfilato per ore i ragazzi. Partiti in settemila, in piazza sono stati raggiunti dagli adulti. Per Elisa c’era una città di circa 10 mila persone.
FORSE non è mai capitato nella storia del liceo classico Orazio Flacco, non durante gli anni della direzione di Lello Mecca. Quel preside noto a tutti in città per il suo rigore, però, ieri non ha avuto dubbi. Era in piazza e in corteo con i suoi ragazzi. Non dice nulla, non aggiunge parole ai racconti che in questi giorni si sono riaffacciati su Elisa allieva del ginnasio, in attesa del passaggio al primo liceo, in quel finire d’estate del 1993. C’è tutto il liceo in piazza Don Bosco, sarà in corteo fino in centro, portando in dote un monito affidato a uno striscione: «Vi sono momenti in cui tacere diventa una colpa, parlare un obbligo». Quei ragazzi sono una chiazza di colore bianco (come i fiori che quasi tutti indossano e stringono in mano su invito di Libera). Indossano la felpa della scuola, bianca, con il cappuccio. Sul davanti in blu e in corsivo il nome della scuola. E’sulle spalle che la felpa porta impresso il motto. Per aspera ad astra. Lo diceva pure Seneca, che alle stelle ci si arriva attraverso sentieri difficili.
più «voglia di esserci, nel nostro destino». Dal palco Anna Lucia leggerà un breve messaggio. «Verità, giustizia, mafia, omertà, primavera». Sono le parole che hanno scelto per rappresentare la vicenda e la giornata. Tra loro qualcuno non è d’accordo, lì per Elisa, ma meno propenso a condividere l’idea della città: «Non è omertosa». Masu unacosaconcordano tutti: «Resta una delle pagine più tristi di questo posto». Sedici anni aveva Elisa, l’età media dei ragazzi ieri in corteo. E come loro aveva «desideri e qualche sogno» strappato via. E poi l’Albania, il Brasile, posti lontani dove si è creduto per un po’ che potesse essere. «Era qui, a cento passi da noi». Hanno fatto loro il messaggio. Qualcosa in più di un semplice ritornello. «Siamo qui anche per noi stessi». Ma poi ce la faranno a mantenere questo impegno? «Da grandi? Non staremo zitti, non ci faremo passare le cose addos-
so». Giurano, prenderanno in mano con serenità questa città. Non sono “reazionari”, in molti casi persino critici sulla vicenda e sulle accuse mosse alla “Potenza che ha taciuto”. Sanno pure «che qualcuno tra noi non è qui a manifestare, ma solo per godersi la giornata. Ma sono pochi». Hanno mantenuto il corteo, alternandosi per ore nella lettura dei nomi delle vittime della mafia. Oltre duemila i nomi scritti sui fogliche si passavano. Reggevano gli striscioni, hanno deposto fiori, magari la margherita bianca intrecciata nei capelli, e un carello artigianale che faceva da altoparlante funzionale. Erano in settemila a sfilare, poi in piazza sono diventati pure di più, quasi diecimila, quando sono stati gli adulti ad aggiungersi. «Ricominciamo da qui, da zero». E i grandi provano a ricambiare. Così, dirà don Marcello Cozzi, «ci dovete perdonare se a volte, per voi, ragazzi, non facciamo abbastanza».
Lungo via Mazzini, il corteo si ferma. Filomena, la mamma di Elisa, raggiunge la città che è scesa in strada per chiedere giustizia e verità. Minuta, raggiunge alla testa del corteo i figli Gildo e Luciano, e don Marcello. Saranno gli scout a proteggerne l’arrivo con un cordone
Nel corteo della città che chiede e non dimentica, nel corteo die ragazzi e di Libera, di politica, quella che si espone e richiama l’attenzione, non c’è traccia. Ma la città è anche chi la rappresenta. Allora bella a vedersi quella vicinanza stretta sotto braccio del sindaco Vito Santarsiero con Peppino Molinari, che dal 2001, da parlamentare si è occupato spesso del caso Claps,primo firmatario di una proposta di legge in favore delle famiglie e delle indagini per le persone scomparse. Ma oggi è anche il capo dell’opposizione e diretto concorrente, meno di un anno fa, di Santarsiero in quella che è stata la più aspra e personale delle campagne elettorali su Potenza. Ieri erano a braccetto, sotto il gonfalone. Per Elisa, in rappresentanza della città che chiede la verità, che mostra solidarietà e vicinanza. Con la fascia Vito. Lì accanto, sotto lo stesso palco, con lo stesso abbraccio alla famiglia, pure Peppino.
I cartelloni che gli studenti hanno tenuto saldi in mano, scritti con un pennarello o tracciati con lo spray su lenzuola bianche, sono poi stati appoggiati sui gradini della chiesa della Trinità, insieme ai fiori che i partecipanti al corteo stringevano in mano. I palloncini die più piccoli, invece, sono stati fatti volare.
Il liceo classico Quinto Orazio Flacco, la suola che Elisa frequentava, è presente con uno degli striscioni nella parte alta del corteo. Quel lenzuolo arriverà fino alla piazza con il gonfalone dell’istituto. Molti studenti del liceo classico, guidati dal preside, Raffaello Antonio Mecca, indossavano una felpa bianca.
LA politica ha ceduto il passo. Ha deciso che, forse, meglio non sollevare inutili commenti per una presenza che, lo percepiscono tutti, sarebbe stata decisamente fuori luogo. Per qualche ora bene hanno fatto i cinque candidati alla presidenza della regione Basilicata a non mostrasi lungo la via centrale, mentre la città si interrogava e salutava Elisa, la sua famiglia. Quella in cui sarebbero entrati sarebbe stata un’altra piazza, diversa da quella che generalmente affrontano. Solo Florenzo Doino (Pcl) si è intravisto in un angolo, ma non si è fatto notare. Come pure altri candidati tra i concorrenti delle 18 liste regionali di Potenza: presenti, ma senza eccessi. Peccato allora solo per quelle vele e quei camioncini listati di manifesti che, mentre il corteo sfilava, non hanno accolto la tregua, magari anche con un altoparlante montato sul tettuccio e in atti-
vità. Di Magdi Cristiano Allam solo la traccia affidata a uno dei manifesti elettorali sul palazzo Ina. «Nessuno deve toglierciciò cheilbuonDio ciha donato». Ma non c’entra con quella piazza che pure a Dio si rivolge, ma in modo intimo, privato. Di uomini delle istituzioni locali ce ne erano diversi. La fascia tricolore del sindaco di Balvano e il gonfalone di Grumento Nova affiancavano lo stendardo potentino. E c’era pure chi nelle aule consiliari o nelle sedi partito da anni fa parte di questa città. Ma questa presenza era di vicinanza, poco invadente, nascosta nella folla, in disparte. IlsindacoSantarsiero èlìin rappresentanza dell’intera città, quella che presto stabilirà un giorno di lutto e intitolerà a Elisa un luogo, uno spazio perchè «mai come adesso non si provi a dimenticare», aveva detto pochi giorni fa pensan-
do che forse, quella targa in viaIV Novembrededicataalla ragazza scomparsa (messaggio di monito alla verità) vada trasferita altrove. Messa lì per «un errore storico». E con lui bello vederli insieme - anche il capo dell’opposizione cittadina, Giuseppe Molinari. Loro, rivali nella più dura campagna elettorale passata, camminano affiancati. In quella piazza, per Elsa e la sua città, oltre la politica. Che così cede il passo. Almeno per qualche ora. Ieri sera diverse le feste elettorali annunciate nel capoluogo, candidati pronti ad allietare con musica, incontri e aperitivi la propria platea. A due passi dalla chiesa della Trinità. Sulla manifestazione arriva con una nota il senatore Egidio Digilio. Richiama i giovani che «ci hanno dato una bella prova di impegno civile», testimoni che «la comunità potentina non è fatta di gente omertosa». E’ l’occasione per il senatore di prendersela con quelle campagne che hanno «speculato» sulla vicenda e che hanno realizzato un disegno «crollato», spiega, con il ritrovamento del corpo di Elisa in quel sottotetto. Si dice sicuro che bisogna «chiedere scusa alla famiglia Claps che ha sofferto tantissimo», ma pure a «a quanti, magistrati e liberi cittadini, sono stati ingiustamente tirati in ballo persino con ricostruzioni romanzate da trama inventata di un giallo». Eppure, la gran parte della piazza (anche se c’era chi si sarebbe detto d’accordo con il senatore) sceglie di applaudire don Marcello:«Noi nondobbiamochiedere scusa a nessuno, se non alla famiglia Claps». Quanto alla politica, se non bastasse il senso cittadino, ci pensa un’ordinanza del sindaco a dare un ulteriore limite. «Per il rispetto che si deve alla vita di ognuno, al dolore dei parenti prossimi», per il rispettoche sideve «allacittadinanza intera» l’amministrazione ha deciso che è «opportuno disporre l’interdizione del largo della Santissima Trinità e dell’adiacente piazzetta Duca della Verdura alle manifestazioni di propaganda elettorale». Tanto di spazi utili in pieno centro ce ne sono altri, persino attrezzati, compreso largo Pignatari. Il diritto alla competizione e alla propaganda non sarà leso. Ma altrove, non vicino alla chiesa in cui, nel più buio degli anfratti, è stata nascosta per diciassette anni Elisa. Non a cento passi da dove era lei. s.l.
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La primavera della città
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Domenica 21 marzo 2010
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Domenica 21 marzo 2010
Gli applausi ai parenti di Elisa sono la colonna sonora della manifestazione
Tantissimi i giovani che non erano nemmeno nati il 12 settembre 1993 Ieri veglia di preghiera alla presenza dell’arcivescovo Superbo
E il corteo non si ferma alla Trinità
«La più grave sconsacrazione» è quella fatta al corpo di Elisa»
di ROCCO PEZZANO
A sinistra, il corteo passa davanti alla casa di Elisa Claps. In alto, uno dei messaggi esposti davanti alla chiesa della Trinità e, a destra, l’arcivescovo di Potenza Agostino Superbo in piazza Mario Pagano (Foto di Andrea Mattiacci)
COSA SAREBBE accaduto se il corteo fosse passato davanti alla Trinità? In cosa si sarebbero trasformati gli applausi che hanno rimarcato le tappe del caso Claps? La storia non si fa con le ipotesi e le domande. Ma molti si sono chiesti: e se l’emozione che gonfiava nel mentre ci si avvicinava a piazza Prefettura fosse esplosa davanti al luogo dove si mescolano il sacro e l’osceno, il dolore e l’orrore? Qualcuno avrebbe gridato il sospetto che in questi giorni vola di bocca in bocca, di coscienza in coscienza? E quelgrido quantise nesarebbe portati dietro? *** Sono alcune delle domande che molti si sono posti lungo il serpente di affetto che si è snodato per la città. Ogni partecipante vi ha messo la propria dose di calore. E non solo. *** Appunti sparsi da un avvenimento che segnerà la storia di una città. E,parlando di segni, qualcuno nota che proprio all’inizio, in viale Firenze, il semaforo diventa rosso quando arriva la testa del corteo. Non ci sono auto in transito, quel rosso non serve a nulla. Un uomo, giacca grigia, commenta: «E’ un monito. Dobbiamo tutti fermarci a riflettere».
c’è l’elenco, senza fine, dei nomi di chi è stato ucciso dalla mafia. E ci stanno tutti, da Joe Petrosino - il poliziotto campano che negli Stati Uniti si fece onore, combattè la Mano Nera e venne ucciso a Palermo nel 1909 - a Placido Rizzotto, il sindacalista rapito e ucciso dalla mafia nel 1948; da Peppino Impastato, l’attivista antimafia protagonista del film “I cento passi”, fatto uccidere da Gaetano Badalamenti nel 1978, a Pino Maniàci (e non Manìaci), il giornalista siciliano che combatte la mafia in televisione e subisce minacce e attentati.
d’età hanno partecipato in numero ridotto.
*** Ma la colonna sonora è fatta anche di applausi. Spontanei o davanti ad alcuni luoghi del caso Claps. La mamma, quando esce di casa, è così presa d’assalto da operatori dell’immagine e reporter (ma non tutti: c’è chi ne rispetta la dignità) che quasi non riesce a passare. *** In piazza Prefettura l’età media si alza. Le migliaia di partecipanti fino al centro storico erano soprattutto giovani. Studenti. Le altre fasce
*** E meno male che c’erano i giovani. Quei ragazzi che non erano nati quando Elisa è sparita, e che citano De Andrè ascoltato chissà dove. Meno male che ci sono. Nonostante qualche intemperanza. Qualche gridolino fuori luogo. Ma tutto sommato, un corteo molto concentrato e ordinato. *** Nulla, quelle intemperan-
Fiori e messaggi ricoprono la facciata della chiesa della Trinità, subito dopo la manifestazione in piazza Prefettura (Foto Mattiacci)
ze, se paragonate a quella di un politico che ha portato la campagna elettorale anche vicino a piazza Don Bosco, poco prima della partenza. Un’auto, proveniente da via Angilla Vecchia, ha aperto le trombe della propaganda sparando con il megafono il nome del candidato - un volto a dir poco noto nel capoluogo e il prossimo appuntamento elettorale. C’è bisogno di commento?
strategico. Campeggiava sulla cosiddetta “vela”, quei camion con manifestosei metri per tre che girano per la città senza sosta. Nella fattispecie, una faccia da schiaffi. Schiaffi sei per tre. *** I negozianti invece chiudonolesaracinesche olepiazzano a metà, in segno di lutto. ***
*** Così come il faccione di un altro candidato era in vetrina accanto al corteo, in un punto
In piazza Prefettura si pattina sulla pista di ghiaccio, quando arriva il corteo. Le esibizioni si bloccano subito.
Meno lesto un negozio a fermare la musica diffusa da altoparlanti. Poi, le lacrime del palco - di Gildo Claps e del suo intervento più sofferto, della signora Filomena e delle sue parole che commuovono chiunque le ascolti - diventano contagiose. *** A pochi passi - forse meno dei cento che, allusivamente, indica don MarcelloCozzi - c’è la chiesa della Trinità. Di lì a poco verrà ricoperta da un manto di fiori e poesie, sul modello dell’addio a lady Dia-
na. Molti guardano verso quella direzione. Era l’ombelico di fede del centro storico, è diventata l’occhio del ciclone di un’atrocità che nemmeno Dan Brown ha mai immaginato. Gli occhi ancora bagnati di lacrime - dopo aver ascoltato una madre costretta a dirsi contenta perché finalmente può seppellire la figlia - le persone sciamano. E se il corteo fosse passato davanti alla Trinità? Forse qualcuno avrebbe gridato «Verità». O, forse, avrebbe gridato laverità. r.pezzano@luedi.it
AMARCORD di PAOLO ALBANO
*** Il corteo parte in maniera confusa. Il gruppone di cameramen e fotografi si sposta come un sol uomo. I familiari di Elisa vengono fagocitati. Don Marcello Cozzi ha un momento di nervosismo. Chiama una persona e intima, perentorio: fai venire qui gli scout, devono fare un cordone dietro la famiglia, questagiornataè loro.Unafiladi ragazzi in calzoni corti si frappone fra i parenti di Elisa e il resto del corteo e li “proteggerà”. *** La manifestazione ha una sua colonna sonora,ma non è fatta di musica. Innanzitutto
Sopra l’arcivescovo durante l’omelia di ieri sera. Sotto i fedeli che sono accorsi nella parrocchia di San Rocco
“Quando non si vede bene cosa c'è davanti, viene spontaneo chiedersi cosa c'è dietro” (Norberto Bobbio) Alle nove di sera Dal portone la luce della lampada oscilla sulle pietre umide smosse dal vento invernale. I passi, gli stessi, lasciano presto le case per la piazza e ripetono il tragitto di macchine a ridosso del passeggio amato. In questi giorni non voglio farlo, non voglio incontrare le facce, gli angoli e le fermate ad ogni giro. Persone sospese ad ogni incontro fra un saluto, una chiacchiera, un pettegolezzo, una invidia per cose mai fatte, una maldicenza, una frase detta a metà. Poi un attraversamento improvviso per una fermata obbligata per un gruppo che s'accresce di passo in passo. Poi le persone sole, obbligo della scena, che passano silenziose, pronte ad accennare un saluto, a farsi chiamare ed a restare deluse. Ognuno, da queste parti, ha la sua parte e se la porta addosso anche contro ogni volere anche se non gli sta affatto bene. Insomma la parte, da
Quei luoghi offesi queste parti, una volta addosso è più forte di tutto: modella il corpo, consegna gesti, fornisce le parole e le menzogne a ciascuno. E anche quella giusta, quella che all'inizio sta bene, che sembra fatta apposta per te, viene presa dall'ingorgo delle altre e si confonde. Soffre, combatte, si dibatte. Le altre la circonderanno e faranno il massimo della parte: faranno finta. Qualche volta faranno finta di accettarla, di ascoltarla, addirittura di cercarla ma poi, d'un tratto, le sferrano l'attacco del rito per raffermare la legge non scritta che vuole ciascuno al suo posto pronto a dire le parole ed a fare i gesti che deve fare. Ma Io in queste ore ho la parte di aver gettato la parte: mi ribello alle vanvere scritte e dette, mi ribello alla mia città come si fa verso una persona che ami e che non ti comprende o che
comprendi tanto da volerla cambiare e subito. E' l'ora del silenzio che ti viene addosso quando ti senti inerme tanto da non avere più forza e di avere la rabbia che non serve. E' l'ora del silenzio che ha voce muta come i pensieri non espressi. Da qui nasce il racconto dell'uomo che disperde la rabbia e segna i passi che servono per cambiare. E l'ora della preghiera e della richiesta di perdono con i fiori poggiati sul portone assieme alla tristezza, alla pietà e all'abbandono delle ipocrisie, della solidarietà gridata, delle voci maligne che ogni tanto, meno male, la storia sbugiarda. Alle nove del mattino Alle nove del mattino ci fermarono in una foto nella sagrestia attorno ad un tavolo dove c'era-
ma ancora più sacri no spiriti liberi e lasciati liberi, di diverse parti politiche, qualcuno senza credo, ma con lo stesso sentire la voglia di essere presenza, importante, vitale che, eravamo sicuri, ci avrebbe fatto crescere anche quando avremmo preso strade diverse. In quella foto non c'era nessun prete. Salivamo, dopo la Messa delle nove e mezza, per la riunione del giornale, discutevamo, ci scontravamo e scrivevamo. Dapprima sul ciclostile e, poi, avendo preso coraggio, andavamo a sentire l'odore dell'inchiostro della tipografia Nucci per stampare “L'Onda”. Nelle stesse ore, nella Curia altri amici scrivevano un altro giornale il “Peter Faust”. E così ci incontravamo nelle scale del Liceo a vendere i nostri giornali per una competizione vivissima sulla immagine e sulla visione che avevamo dei nostri tempi e del-
la nostra città. E non c'era nessun prete che dettava i nostri gesti. Quei preti dettavano i nostri passi ascoltandoci, lasciandoci liberi, guardando da lontano cosa facevamo. Erano i luoghi a dettarli i passi. Quei luoghi ci hanno formato e accompagnati bene quando siamo diventati grandi e quando abbiamo scoperto e scopriamo che grazie a loro, come se fossero persone e non spazi, abbiamo sempre qualcosa da dire, da proporre, da scrivere, da fare, da pensare, da sognare, da creare. Come dovrebbe fare chi non si nasconde, chi non vive di calcoli e fandonie, chi ricorda e, nel farlo, ribadisce il dovere etico della presenza. Da qualunque parte parli. Da qualche ora quella stanza sopra la sagrestia, quello spazio sempre affollato dietro l'altare dopo la Messa, si sentono offesi, vilipesi da un delitto
che vorremmo non narrare. In queste ore lo smarrimento ha preso il sopravvento e tutti quelli che hanno lì ricordi solo di vita, hanno avuto paura di perdersi come accade quando scompare un punto di riferimento importante. Ma ora non credo non sia più cosi. Questa mattina ho incontrato tutti i ragazzi del Liceo, tutti con una felpa bianca: davanti orgogliosamente scritto “Liceo Classico “Q.Orazio Flacco”, sulle spalle una certezza: “Per aspera ad astra”. Si incamminavano per incontrarsi con tutti quelli che volevano onorare Elisa Claps dopo aver accolto con un applauso un loro compagno che saliva la strada portando con orgoglio le insegne del Liceo. E così non vedo l'ora di andare a vivere la prima Messa che verrà celebrata nella SS. Trinità, in un luogo da qualche ora ancora più sacro per una presenza che non scomparirà mai, che accudirà la nostra Chiesa e restituirà vita buona ai giovani che la frequenteranno. Per questo credo sia giusto che il Centro Newmann” cambi nome e sia intitolato a Elisa Claps perché la responsabilità della presenza si accresca e l'incontro nella via principale sia più vero.
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Flash dalla strada: l’affetto per la mamma e i fratelli, le “tappe” e la voglia di gridare «Verità». E di trovarla
«LA PIU’ grave sconsacrazione è quella del corpo della povera Elisa». L’arcivescovo Superbo risponde con queste parole, a chi in questi giorni si è eccessivamente preoccupato sulle conseguenze del ritrovamento nel sottotetto dei resti della giovane potentina. Lo ha fatto durante una veglia di preghiera organizzata ieri sera nella parrocchia di San Rocco, proprio per ricordare la ragazza uccisa. «La sconsacrazione della chiesa riguarda strettamente il diritto canonico» ha continuato il prelato, sottolineando con forza «l’offesa fatta al corpo di Elisa perchè è tempio di Dio, primo garante della vita». Monsignor Superbo ha avuto parole piene di affetto per la famiglia, invitando la comunità ecclesiale a starle vicino in questo momento di dolore. «Ora c’è da iniziare un cammino nuovo - ha sottolineato - perchè non avvenga mai più quello che è successo». «Mi auguro - ha ripreso citando le parole di Giovanni Paolo II nella valle dei Templi di Agrigento nel 1993 che i responsabili si convertano perchè una volta verrà il giudizio di Dio». L’arcivescovo ha poi invitato tutti a chiedere perdono. Durante la veglia si è pregato per Elisa, ma anche per la sua famiglia «perchè ottengano dalla società civile ed ecclesiale - è stato recitato durante la preghiera - la vicinanza, la solidarietà e l’aiuto nell’affrontare il dramma che da troppi anni li coinvolge». Non sono mancate parole per gli inquirenti e la magistratura «perchè trovino leale collaborazione da quanti potranno apportare validi elementi per la ricerca della verità». Una ricerca della verità - è stato detto - che deve necessariamente coinvolgere anche gli operatori della comunicazione «perchè nel loro lavoro sappiano offrire notizie e opinioni capaci di non ledere la fama di chiunque ma di aiutare alla partecipazione del cordoglio». L’arcivescovo alla fine della sua riflessione ha invitato tutti a fare di Elisa «una compagna di viaggio della vita di ciascuno, in particolare per i giovani, soprattutto quelli a rischio della libertà, troppe volte minacciata dagli oppressori del nostro tempo».
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Domenica 21 marzo 2010
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Domenica 21 marzo 2010
L’esame autoptico si svolgerà alla presenza degli avvocati di Danilo Restivo
Una ragazza racconta agli investigatori i particolari di un incontro nella Trinità con il sospettato
Restivo conosceva i segreti della chiesa
Vertice operativo in Questura. Gli investigatori stanno ricontrollando le testimonianze raccolte in questi anni
La requisitoria fatta dal pm Genovese al processo che portò alla condanna del ragazzo
POTENZA - Il corpo di Elisa, scarnificato e in parte mummificato, aveva ancora i vestiti addosso. La maglia bianca intrecciata ai ferri dalla mamma, quasi decomposta, era ancora sullo scheletro. E anche quel che resta dei pantaloni blu era attaccato al cadavere. E' uno dei particolari che stanno valutando gli investigatori che, da ieri mattina, sono chiusi in Questura per una riunione operativa. Un particolare importante, vista l'ipotesi di violenza sessuale per cui procede la procura della Repubblica di Salerno. La notizia di reato inviata dalla Squadra mobile alla procura antimafia di Salerno circa un anno fa vede, infatti, Danilo Restivo unico accusato con nome e cognome. Gli altri indagati per l'omicidio di Elisa Claps erano indicati come «ignoti». Un omicidio preterintenzionale, conseguenza di una pulsione sessuale. Nelle pagine firmate dal vicequestore Barbara Strappato sono ipotizzati anche i profili di altre persone «da identificare», coinvolte nell'occultamento del cadavere e nei depistaggi. Tra gli elementi al centro delle nuove indagini c'è anche l'incongruenza del registro del pronto soccorso dell'ospedale San Carlo di Potenza sull'orario della medicazione di una ferita a Restivo quel 12 settembre del 1993. Con il ritrovamento del cadavere gli investigatori hanno nuovi elementi da analizzare. Prima, però, bisognerà attendere l'autopsia. Ci vorrà circa un mese. «Cominciamo martedì con un lento e progressivo esame», dice il professor Francesco Introna dell'istituto di medicina legale dell'Università di Bari, dove saranno effettuati gli accertamenti. Il corpo è «per una metà scheletro e per metà mummificato», aggiunge il medico anatomopatologo. «Al momento, precisa, non è stato compiuto alcun accertamento. Smentisco le affermazioni riferite al mio istituto - dice riferendosi alle notizie circa l'assenza di segni evidenti di violenza sul corpo della ragazza». Quindi ci sono dei partico-
POTENZA - Danilo Restivo conosceva bene la chiesa della Trinità.La frequentava e ne percorreva i meandri interni, i percorsi più nascosti. Lo dice lui stesso. E la prova è nella requisitoria che il primo pm dell’inchiesta, Felicia Genovese, fa al dibattimento del processo per falsa testimonianza che porterà alla condanna di Restivo a due anni e otto mesi di reclusione. E’il 28 gennaio 1998. Il Tribunale di Potenza riconosce il ragazzo colpevole perché non era riuscito a spiegare il motivo per cui si era recato nel cantiere delle scale mobili (allora in costruzione). I giudici in sentenza scriveranno che in modo molto sinistro questo lasso di tempo coincide con quello della scomparsa di Elisa Claps. Restivo non è mai riuscito a dimostrare quali siano stati i suoi spostamenti successivi all’incontro con Eli-
IL PRECEDENTE
A Cesena una storia simile Cristina uccisa in convento Come Elisa Cristina Golinucci è uscita per andare in chiesa e non ha fatto più ritorno
I DUBBI •Perché Danilo Restivo, sospettato di essere l’autore del delitto, dice agli investigatori di essersi visto con Elisa nella chiesa della Trinità?
• Danilo Restivo, stando alle testimonianze, potrebbe essere l’ultima persona che ha incontrato Elisa Claps il 12 settembre del 1993
•Elisa è stata uccisa nel sottotetto della chiesa oppure il suo corpo è stato portato lì successivamente?
• La vicenda si è sviluppata in un’orario centrale della giornata di quella domenica di settembre nel centro ella città di Potenza che, solitamente, a quell’ora è frequentatissimo
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POTENZA - Cristina Golinucci ed Elisa Claps accomunate da un destino ancora tutto da chiarire: «Il cadavere di Elisa è stato ritrovato in una chiesa, mia figlia invece è scomparsa davanti a un convento. Sono convinta che proprio lì, dai cappuccini, ci sia la tomba di Cristina. Vorrei tanto che fossero fatti nuovi controlli con tecnologie sofisticate, per le indagini si è perso troppo tempo suffragando l’idea della fuga volontaria». Chi parla è Marisa Golinucci Degli Angeli, madre della ventunenne di Ronta di Cesena scomparsa l’1 settembre '92, dopo essere uscita da casa per andare al convento dei cappuccini della città dove aveva appuntamento con il proprio confessore, padre Lino. Ma dal frate non arrivò mai. «Con i Claps siamo molto uniti – ha detto la mamma di Cristina (il padre Giovanni morì nel 2001) al Resto del Carlino - Insieme nel 2002 abbiamo fondato Penelope, associazione che tutela le famiglie delle perso-
lari che lo farebbero supporre? «No - precisa il medico - è perché l'esame non è ancora cominciato e non può avvenire senza la presenza di tutte le parti in causa, altrimenti gli atti verrebbero invalidati». Tra gli investigatori appare sempre più credibile l'ipotesi che Elisa sia stata uccisa proprio quel giorno, forse non lontano dal sottotetto della canonica. Per nasconderla, l'assassino (che potrebbe aver agito con almeno un'altra persona) ha utilizzato anche alcune tegole, prelevate dalla Scientifica alla ricerca di
ne scomparse. Ho confessato a Filomena (la mamma della ragazza di Potenza, ndr) che vorrei essere nei suoi panni e avere un luogo dove poter piangere mia figlia». La Fiat 500 azzurra di Cristina fu ritrovata davanti al convento; la madre, il giorno dopo, andò a parlare con il frate, che le disse di non aver notato nulla. La scomparsa della giovane romagnola fu associata –ma non furono trovate prove – a un senegalese, a quell'epoca ospite proprio dei cappuccini, che fu anche condannato dal tribunale di Forlì per lo stupro di una ragazza cesenate e, a fine pena, fece perdere le proprie tracce. La Procura forlivese aprì un’inchiesta, nel '97 le indagini vennero riavviate e il 12 agosto di quell'anno il convento fu perquisito, ma senza esito. Polizia e carabinieri controllarono le cantine, le cripte, con la collaborazione dei vigili del fuoco di Bologna, i due pozzi e le cisterne perla raccoltadell’acquapiovana, manon furono trovati indizi utili per le indagini.
tracce o addirittura del Dna di chi le messe lì. L'analisi degli esperti riguarderà anche gli oggetti di Elisa, sandali, occhiali, orologio e una catenina. In attesa dei riscontri tecnici, gli investigatori stanno rileggendo le testimonianze: il principale sospettato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere resta Danilo Restivo che, 17 anni fa, ammise di aver incontrato Elisa nella chiesa del centro storico potentino. Restivo è l'ultimo ad aver parlato con la ragazza. Ma se Restivo è l'assassino, perché avrebbe dovuto ammettere e ribadire di
aver parlato con Elisa nel luogo dove il suo cadavere è stato nascosto per 17 anni? Domanda ancora senza risposta, mentre si riguardano con attenzione anche le deposizioni di don Mimì Sabia. Lo storico parroco della Trinità è morto nel 2008 a 84 anni. Il questore di Potenza, Romolo Panico, oggi in un'intervista al Tgr Basilicata, ha detto «di aver parlato a lungo con l'arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo» affinché «questa volta non verranno commessi gli errori del passato». f. a.
I PUNTI CERTI
•L’assassino ha agito da solo o è stato aiutato? •Il parroco quel giorno, all’ora della scomparsa, celebrava la messa. Il pomeriggio della stessa giornata è partito per Fiuggi. Chi, oltre a lui, aveva le chiavi della chiesa? • La polizia nel 2001 riceve una segnalazione da una fonte confidenziale. Quella fonte indica la chiesa della Trinità come luogo in cui andare a cercare. E’ mai stata individuata quella fonte? E soprattutto, perché nessuno ha controllato nel sottotetto? • Che cosa ha spinto l’assassino ad abbandonare il corpo sul pavimento, senza murarlo, nella speranza che non fosse mai trovato? •Il cadavere era stato coperto da cocci di tegole. Perché? E soprattutto, chi le ha tolte e quando? • Gli occhiali sono stati trovati a terra con le stecchette richiuse, segno che qualcuno li ha riposti così. E’ stata Elisa a toglierseli da sola o qualcuno glieli ha strappati?
Qui sopra la Trinità , a lato Restivo
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• Il corpo non è mai stato spostato dal sottotetto dove è stato ritrovato mercoledì scorso • Il corpo scarnificato e mummificato di Elisa aveva ancora in dosso i vestiti quando è stato ritrovato. Questo potrebbe essere un particolare importante per l’accusa di violenza sessuale. • Danilo Restivo al momento è l’unico indagato per la scomparsa e l’omicidio di Elisa Claps. I presunti correi, soprattutto per il reato di occultamenti di cadavere, sono al momento indicati come «persone da compiutamente identificare» • Nell’alibi di Danilo Restivo c’è un buco di un’ora e mezza: dalle ore 12 alle ore 13,30 del 12 settembre del 1993. E’ giusto l’orario a cui gli investigatori fanno risalire la morte della ragazza. • Le dichiarazioni dell’ex collaboratore di giustizia Gennaro Cappiello sulla scomparsa di Elisa Claps, già giudicate inattendibili anni fa dalla procura di Salerno, si sono rivelate completamente false.
L’OPINIONE
sa. Il pm durante la requisitoria ribadisce più volte un particolare che, alla luce della scoperta di mercoledì scorso, diventa quasi profetico. Restivo secondo la ricostruzione del magistrato - racconta di essere un frequentatore della chiesa della Trinità. In particolare in una circostanza racconta di come fosse salito con due amiche, la Mauro e la Corona (il pm in udienza ne cita soltanto i cognomi) nella parte alta della chiesa dove si accede da una porta che si trova dietro l’altare. Salendo su fino ad arrivare in una stanza alla quale si accede da un’altra porta. La teste Labriola, poi, riferisce che un’amica di Elisa, una certa Nunzia, le ha raccontato che Danilo «si era chiuso in una stanza superiore della chiesa della Trinità con una ragazza e per farla rilasciare hanno dovuto sfondare la porta». Quando Nunzia viene ascoltata dalla polizia conferma in parte l’accaduto: «Una sera ci trovavamo al piano superiore della chiesa della Trinità, insieme a un’amica, Uberta, Danilo mi chiedeva di uscire dalla stanza perché voleva rimanere solo con Uberta. Ciò non avvenne per-
ché Uberta sentendo ciò se ne scese con me al piano di sotto». E poi c’è la dichiarazione di una certa Paola. Racconta che a una veglia in chiesa aveva sentito dire da una persona che abitava nello stesso palazzo dei Claps che quella domenica mattina in via Pretoria aveva visto Elisa «che litigava con un ragazzo alto con gli occhiali». Ma durante quella veglia la ragazza sente anche dire che «Danilo probabilmente aveva chiuso Elisa nei sotterranei della chiesa». E ancora, ricorda, che tempo prima fu Danilo stesso a confidarle «che conosceva molti segreti della chiesa e che lui teneva le chiavi di San Michele». Il Quotidiano ha avuto modo di ascoltare il file audio di quel passaggio della requisitoria. «Questo - dice il pm - dimostra che non è vero che Restivo ed Elisa Claps si siano incontrati in una parte della chiesa accessibile a tutti. E dimostra soprattutto che Restivo conosceva bene come era fatta la Trinità. Abbiamo cercato attaverso i testimoni di ricostruire il luogo cui Restivo faceva riferimento», senza , però, che si riuscisse a a trovare il corpo di Elisa. l.s.
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Come l’assassinio nella cattedrale di Eliot L'OMBRA sinistra dell' “assassinio nella cattedrale” del poeta e narratore inglese Thomas Stearns Eliot, si posa in queste ore in alto al tempio potentino della Trinità e spande su quell'angolo di sottotetto sacarale i miasmi di un giallo angosciante che si protrae ormai da quasi 17 anni. Saranno gli organi giudiziari a dipanare la intricata matassa della trista vicenda, della fine della sedicenne scomparsa misteriosamente dalla sua città e dalla casa, dei tanti ritorni mediatici e non su persone, cose del capoluogo di regione. Se una parola si può avanzare su questo fragile percorso antropologico, la si può estrarre dalle coordinate della prima ora di una fortuita visita domenicale in chiesa. E' inquietante pensare che possa essere proprio il sacro la scintilla d'approccioad una verticalità di rapporti diretti al soprannaturale e poi finiti tragicamente o consumati nella oscura voraginedel delitto.Non èdifficilepensare aibuoni sentimenti della devota in sosta orante presso l'altare della festa settimanale, che avrebbe avuto la ventura abbagliante dell'inseguimento maschile, alla maniera di quanto accadeva alla Beatrice dantesca nel medioevo, con la differenza che per il vate fiorentino la dolce fanciulla puntata costituì il motivo dominante del verso letterario, mentre per l'ignoto rapitore della Claps l'incontro fascinoso dell'appuntamento è stato fatale e sarebbe finito nel sangue. E' lo scotto della fedeltà alla virtù, della coerenza di vita, quando questa è accerchiata da fantastici schiavi del sesso e purtroppo
può andare incontro al martirio causato dalla violenta risposta relazionale. E' sconcertante indugiare sul valore simbolico e reale di una sosta in chiesa, dove tutti si recano per una preghiera ed ai piedi di una croce confessano le colpe o elevano i sospiri dell'anima, proprio per fugare gli assilli temporali, le passioni, le complicità esistenziali che il corso terreno deigiorni depositaquali fardellipesanti, ilcui peso spesse volte è superiore alle forze e resistenze tipicamente umane. E nel contempo ritrovarsi nello stesso luogo trasformato in aula segreta di oscure esecuzionifinali del tuttosimili allecongiure dei tradimenti, delle faide, degli inganni tramati in una società premunicipale nei manieri senza leggi, senza rispetto per le persone, senza scrupoli della pur minima osservanza di dignità creaturale. Tempio, sede di riabilitazione interiore, luogo di culto, stazione e fermata di rinascita spirituale, in cui le volute d'incenso diffuse verso l'alto si soffermano all'interno della cupola e nella loro intensità di profumo impediscono di varare quella debole cortina di separazione dall'abbaino sovrastante custode di una morte tuttora non circostanziata. Veglie, processioni, raduni volti a sensibilizzare la pubblica opinione non possono essere trascorsi invano. Hanno inciso sul cuore della cittadinanza, degli amici, dei tanti destinatari della notizia. Ora che l'inquietudine ha ceduto il posto alla rabbia, alla sorpresadirifletteresu diunapresenza,maiscomparsa, destinata ad entrare fatalmente e forse non uscire da quel maledetto ingresso esorcizzatore, ci si sente come smarriti. Però, se i resti dovessero
confermarsi appartenenti ad Elisa, si sa almeno di poter onorare i suoi resti, rafforzare i vincoli di fraternità ogni qualvolta si varca la soglia da lei tragicamente calcata in quella sfortunata domenica preautunnale. Sulla soglia di quell'ingresso così raro ai potentini, su cui già tanti fiori giacciono in memoria della Elisa, sono in molti oggi a deporre l'omaggio dell'amore cristiano stroncatodalla mano omicida. In questo delicato momento di generale sensibilità non c'è chi non veda la convocazione plenaria della moltitudine di Basilica, non solo, bensì all'interno mondo civile stretto intorno alla diletta mamma, ai fratelli, alla famiglia. E' il momento solenne di una società sana che si trova accanto alla martire Elisa. Nel momento del comune cordoglio prende il nome Claps, dimostra il vero senso della famiglia lucana abbracciata reciprocamente nei tanti componenti, pronta a difendere l'onore di Elisa, la vittoria del bene sul male, iltrionfo della giustiziae dellaverità secondo la mente dei manifestanti della via in pieno centro storico. E chiamandola, elisa risponde: Presente. don Aldo Viviano
E’ il momento solenne di una società sana che si stringe attorno alla famiglia di Elisa
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Elisa aveva ancora i vestiti addosso
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Domenica 21 marzo 2010
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Domenica 21 marzo 2010
«Sentenza già scritta»
Potenza escluso Gli sviluppi del giorno dopo Parla il presidente della Lega Pro
Macalli smonta tutto
Il tecnico Capuano allena la squadra ma punta l’indice contro i giudici
Il club ha già presentato la richiesta di sospensione del provvedimento, e domani farà ricorso di ALFONSO PECORARO
LE TAPPE DELLA VICENDA
«Dobbiamo solo applicare una sentenza esecutiva»
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«IO LASCIO QUI»
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Una domenica bestiale di GIUSEPPE RITA* ALLE 14,30 di oggi non ci sarà l’attesa per collegarsi e sentire la radiocronaca dell’incontrodi calciofrail Potenzaeil Foggia.Non interesserà sintonizzarsi su una televisione che aggiorna i risultati in tempo reale, non sarà necessario lo zapping. Che domenica bestiale…e, purtroppo, ne seguiranno tante altre.., troppe. Una seconda decade di marzo, così inquietante e triste, sicuramente neppure il grande cineasta Hitchcock l’avrebbe mai immaginata. Prima, il ritrovamento dopo 17 anni di Elisa Claps. Poi,a distanza di qualche ora, l’epilogo “dell’affaire” Potenza Calcio con la squadra del capoluogo di regione estromessa, con effetto immediato, dal campionato di competenza, per illecito sportivo. Come è malinconica questastessa scritta che si legge, in un marcato colore rosso, su Televideo alla pagina 215. La città è sgomenta della prima notizia e attonita dalla seconda. Se il ritrovamento dei resti della povera ELISA è il dolore collettivo di un’intera comunità, la scomparsa del calcio a Potenza è una faccenda che riguarda un’esigua minoranza anche considerando gli spettatori che ultimamente seguivano le gesta casalinghe degli “11 leoni”. Una cosa è certa da oggi tutto sarà diverso poiché verrà a mancare non solo l’avvenimento agonistico, ma mancherà notevolmente e soprattutto il motivo di discussione , di dibattito e di aggregazione – dentro e fuori i bar- di una comunità che non ha poi tanti punti di riferimento. La città da alcuni mesi aveva preso le distanze dal Presidente Postiglione e dalla squadra . E’apparso assordante il silenzio dei politici che, impegnati in campagna elettorale, si sono astenuti da rivolgere lo sguardo verso un creatura agonizzante che forse con un impegno collettivo e qualificato si sarebbe potuta salvare dal suo destino crudele. Lascia anche perplessi la totale assenza dei tifosi a Roma durante le fasi del dibattimento sportivo; probabilmente sarebbe servito a poco o a
niente ma avrebbe testimoniato la presenza di una città che non voleva perdere un suo momento di divertimento, passione e svago. Non c’è la controprova se, con un opportuno intervento, collettivo e qualificato delle Istituzioni locali e con una rappresentanza dei tifosi a presenziare a Roma il luogo del dibattimento la sentenza sarebbe stata la stessa. Il non avere “Santi in Paradiso” e protettori ha danneggiato la Nostra città, peraltro, capoluogo di una regione. Come è stato possibile non capire che di questa situazione, dalla quale non ha tratto alcun beneficio, il Potenza SportClub, con ipropri tifosiorganizzati e non - è solamente parte lesa di questa maledetta faccenda. La diversità di trattamento fra il Potenza e la Salernitana, in modo così iniquo, mortifica e offende ancor più un’intera Città e una Comunità seria e laboriosa. In queste ore il ringraziamento deve essere rivolto a Pellegrino, Galigani ed Arcieri per aver tentato l’impossibile;un saluto caloroso al “piccolo grande gladiatore” Capuano che si è speso molto certamente di più di tanti che hanno avuto i Natali in questa città. A lui un semplicearrivederci, sperandoche infuturo le strade si incrocino, per un percorso comune a quelle del Potenza calcistico. Permettetemi, in ultimo, una riflessione personale. Qualunque sia il campionato di competenza al quale il Potenza sarà chiamato a disputare, il sottoscritto non ci sarà a seguirlo. La mia Storia col Potenza calcio finisce qui; non riuscirei a sopportare di vedere la squadra relegata in campi polverosi e ambientalmente difficili. Io scendo qui. Spero che la storia decennale del Club de’ ”I Fedelissimi” del quale sono cofondatore - nel dicembre 1966 -, prosegua nel tempo. Basta, comunque, non è possibile andare sui mass media nazionali soloe soprattuttoper situazionied episodiriprovevoli. Serve una svolta. Ai giovani il compito di invertire questo trend estremamente negativo. Le potenzialità ci sono. Io ci credo. *Cofondatore dei Fedelissimi Potenza
20 APRILE 2008
5 AGOSTO 2008
La partita al Viviani e i sospetti per l’esclusione dei giocatori
Nel giorno del processo Accusa derubricata: è solo slealtà Palazzi chiede il massimo della pena e il Potenza salva la categoria
SI GIOCA POTENZA-SALERNITANA , che finisce 0-1 con gol di Di Napoli, ma quello che fa parlare è l'antefatto che si consuma il sabato. Postiglione minaccia di schierare la Berretti, dice di essere stato minacciato via sms. Sembra solo uno sfogo, ma l’indomani, nel corso di una movimentata riunione tecnica decide nel ritiro di escludere dalla formazione i tre giocatori salernitani De Cesare, Cuomo e Cammarota. Il tecnico Arleo non ci sta e, dopo un longo tira e molla, si dimette, denunciando l’accaduto ai tifosi inferociti davanti allo stadio (la gara si disputava a porte chiuse). Ci sono voci che ingenerano sospetti sulla condotta del presidente: si dice che s'è venduto la partita ai campani, oltrettutto il martedì reintegra in rosa i tre esclusi e paga loro stipendi arretrati. Scoppia il finimondo e la Procura Federale apre un'inchiesta per presunto illecito sportivo.
E' IL GIORNO DEL processo sportivo: le indagini di Palazzi hanno portato al rinvio a giudizio di fronte alla Commissione Disciplinare. La procura della Figc chiede il massimo della pena: retrocessione in Seconda Divisione, con l'aggiunta di tre punti di penalizzazione per il Potenza, per responsabilità oggettiva e diretta del suo presidente e di Pasquale Giuzio nella commissione di un illecito sportivo; solo tre punti di meno alla Salernitana in B, per responsabilità presunta. Le richieste del Procuratore Federale sono il frutto di un discorso assai logico, assai indiziario, a dir poco ipotetico, che ricostruisce tutto quanto accaduto nei giorni immediatamente precedenti il match e che sfrutta soprattutto le testimonianze dei tesserati che vengono interrogati dagli inquirenti sui modi di gestire l’accaduto da parte del patron. Prove concrete però nessuna e la difesa del Potenza, assai circoscritta, punta proprio sulla mancanza di interesse del club a a perdere, volontariamente, una partita tanto importante.
7 AGOSTO 2008
E' IL GIORNO DELLA sentenza: il Potenza mantiene la categoria, partendo però da tre punti di penalizzazione. A corredo della pena patita dalla società, sei mesi di squalifica per il presidente Postiglione e i nove a carico di Giuzio. Per il resto, tutti assolti, la Salernitana De Cesare, Cammarota, Cuomo e Arleo. La tesi difensiva del Potenza è accolta in pieno perchè la Disciplinare, presieduta da Sergio Artico, ha considerato l'effettiva mancanza del dolo, ossia della volontà di compiere l'illecito, e l'assenza (e quindi l'indimostrabilità) di un reale interesse da parte di Postiglione ad alterare l'esito del match, ma anche di Giuzio a porre in essere volontà del suo presidente. La valenza interpretativa delle ragioni dell'accusa e delle difesa, in parole povere, pur essendo logica e probatorio indiziaria, non univoca, esclude che la sussistenza dell'illecito sportivo possa essere ritenuta provata oltre ogni ragionevole dubbio. A Postiglione e Giuzio e alla società è stata contestata la mancanza di lealtà sportiva per non aver schierato la migliore formazione.
| «PRIVATI DI TUTTO» | Vergogna. Vergogna. Vergogna. Palazzi, Corte e politici, vergognatevi tutti VERGOGNA Sig. Palazzi. Sì perchè con la sua requisitoria, basata quasi esclusivamente sulle dichiarazioni di personaggi che nella nostra città non hanno mai avuto alcun tipo di credibilità, ha chiesto la morte di un'intera comunità sportiva e non per un “presunto illecito” sportivo. Ma in che paese viviamo se si consente di condannare qualcuno o qualcosa per un “presunto illecito”? E' mai possibile che la presunzione di innocenza sancita dall'art. 27 della nostra Carta Costituzionale venga sostituita dalla Giustizia Sportiva dalla presunzione di colpevolezza? E' possibile condannare un presunto assassino all'ergastolo per un presunto omicidio? L'omicidio è avvenuto sì o no. In un paese normale, civile e democratico non sarebbe possibile. E se nel presunto omicidio, i presunti assassini sono due, è possibile condannare un presunto assassino all'ergastolo e l'altro presunto assassino a 15 giorni di arresti domiciliari. In un paese normale, civile e democratico no. VERGOGNA!!! VERGOGNA Sig.ra Corte Federale Perchè ha accolto, su tutta la linea, senza colpo ferire, la tesi accusatoria ed il “Je t'accuse” del Sig. Palazzi. Vergogna perchè ha condannato, una città capoluogo di regione, una intera comunità sportiva e non, alla morte, non solo calcistica ma soprattutto sportiva, la squadra più antica della nostra amata e bistrattata Lucania, una società sportiva che ha da sempre rappresentato, con orgoglio e con amore, l'intera regione Basilicata in tutta Italia. Oggi è a lutto non solo il tifoso del Potenza, l'ultras o l'appassionato di pallone, ma a lutto siamo tutti, nessuno escluso. La Corte Federale F.I.G.C., per la prima volta nella storia della giustizia sportiva italiana, ha ammesso un processo per revocazione che non andava accolto. La revocazione era
l'unica strada per il Sig. Palazzi da perseguire, perché se avesse ricominciato dal primo grado sarebbe incorso nella pregiudiziale del “Ne bis in idem” (non due volte per la medesima cosa) da parte delle difese. Bisogna ricordare che il Potenza era stato già condannato per il presunto illecito con la Salernitana con tre punti di penalizzazione che di fatto costarono la retrocessione ai rossoblù. Il processo non andava accolto perchè non sono stati apportati, alla tesi accusatoria del Sig. Palazzi, elementi nuovi o quantomeno elementi che potevano trasformare il “presunto illecito” sportivo tra Potenza e Salernitana in un “illecito provato e consumato”. Tutto ciò alla luce di quanto accaduto non si è verificato. VERGOGNA !!! VERGOGNA Sig.ri Politici. Non avete mosso un dito per il Potenza. Sulla barca che affondava, voi non siete mai saliti e per questo motivo vi dovete vergognare due volte. Un politico vero dovrebbe prendere a cuore ogni problematica che riguarda il territorio che lo ha eletto come suo rappresentante. Ma la Basilicata o Lucania come ipocritamente la chiamate nei vostri discorsi ufficiali, è una terra i cui abitanti sono “Miti e dediti alla pastorizia”, questo dicono di noi i libri di storia. Per questo motivo, voi che siete capogregge della nostra bellissima e maltrattata regione, voi che siete interessati solo alla gestione del potere, della “res publica” e della res propria, non interessa e non potranno mai interessare le sorti di una società che ha rappresentato, rappresenta e continuerà a rappresentare tutti noi. Proprio come è avvenuto per l’esercito, la Telecom, l’Enel, l’acqua, le ferrovie: ci avete fatto perdere anche la nostra amata squadra di calcio. VERGOGNATEVI TUTTI!!! Sergio Mauro tifoso del Potenza
17 MAGGIO 2009
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«QUANTO SILENZIO»
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Ma la politica lucana ne ha preso atto?
30 LUGLIO 2009
I rossoblù retrocedono in Seconda Ripescaggio ed entusiasmo e Postiglione resta sempre più solo con Capuano si sogna la B IL POTENZA RETROCEDE mestamente in Seconda Divisione. Nel campionato condizionato dalla penalizzazione iniziale, ma anche da una gestione tecnica dilettantistica, con avvicendamenti vari e che vedono protagonisti Chierico, Gautieri, Arleo e poi una conduzione familiare, i rossoblu finiscono ultimi e sprofondano nella categoria lasciata due anni prima, dopo una storica promozione, e conquistata dalla città dopo una assenza di 15 anni dall’ultima volta. Postiglione, facendo leva sulla buona gestione economica societaria, fa domanda di ripescaggio, anche per cercare di dare una scossa a un ambiente che è rassegnato e che contesta il suo modo di gestire. Ma è in genere la piattezza assoluta di interessi intorno alla società, vuoi per responsabilità di Postiglione, vuoi anche per pochi veri interlocutori interessati a dare una mano, che il patron intende smuovere. Ma Postiglione resta inesorabilmente solo e continua nella gestione del calcio con regole tutte sue.
mere il rischio di una possibile squalifica, di un deferimento. «E’ una sentenza già scritta. Non esiste al mondo un precedente simile. Da uomini di sport la dobbiamo accettare, ma non possiamo esimerci dal definirla vergognosa, scandalosa», è l’attacco del mister che specifica: «Con questa decisione è stata offesa una città che non è assolutamente identificabile con chi commette nefandezze simili, queste schifezze».
IL CONSIGLIO FEDERALE della Figc decide l'ammissione del Potenza al campionato di Prima Divisione. Si scatena l'entusiasmo nella piazza, Postiglione punta a una campagna acquisti di primissimo piano e alla forza che l'allenatore scelto, Ezio Capuano, riesce a trasmettere a un ambiente che sembrava assopito. 1016 abbonati sono un dato emblematico della risposta della città, pronta a giocare un campionato di vertice. Ed in effetti le premesse sembrano trovare riscontro in una ritrovata carica in città. La scelta di Ezio Capuano, dopo una retrocessione dolorosa come quella di maggio, sembra la più azzeccata del momento. Postiglione recupera punti e consenso in una città che non lo ha mai amato, nonostante la promozione in C1 del 2007. La scelta di un tecnico sanguigno e passionale rimette in moto un meccanismo che andava piano piano arrugginendosi. Ma l’avvio dle campionato non è certo dei migliori e la crisi di risultati porta all’esonero (contestato dai tifosi) di Capuano.
23 NOVEMBRE 2009 - 9 GENNAIO E 19 MARZO 2010
L’inizio della fine: l’arresto il nuovo processo e la sentenza LA PRIMA è la data dell’arresto di Postiglione e di Pasquale Giuzio, la seconda è la data in cui Stefano Palazzi presenta il ricorso per revocare la sentenza del 7 agosto 2008, la terza è la data della sentenza (storica ed epocale) di esclusione dal campionato di competenza. E' il primo caso nella storia del calcio italiano. L'arresto di Postiglione, nelle cui motivazioni la frode sportiva rappresenta una percentuale assolutamente minima rispetto ad accuse ben più gravi rimarcate, ha aggiunto prove alle convinzioni della Procura federale sull'illecito di quella sfida con la Salernitana. Palazzi si muove e chiede di rivedere quella sentenza: ha documenti e intercettazioni che confermano l’avvenuto illecito. Si va a processo, quando il Potenza ottiene un punto a favore dal momento che la Corte di Giustizia Federale chiede a Palazzi di integrare la sua documentazione. In tutta fretta viene disposta la data di venerdì scorso per la seconda udienza, al termine della quale il Potenza viene escluso dal campionato in corso.
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VITTORIO Galigani e Donato Arcieri sono rimasti a Roma con il pool dei legali del Potenza per studiare la strategia, per mettere nero su bianco, per depositare a mano, domani mattina il ricorso contro la decisione della Corte federale. Nel frattempo hanno già depositato ieri la richiesta di sospensione del provvedimento della Corte di Giustizia federale. Le richieste sono state presentate al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (Tnas), organo del Coni, che ha potere su tutte le decisioni delle magistrature sportive di federazioni che afferiscono al Comitato Olimpico Nazionale (quale appunto la Figc). Nella prima richiesta, il Potenza chiederà di poter continuare a giocare in campionato fino alla pronuncia definitiva dello stesso Tribunale sul ricorso avverso questa decisione della Corte. Orientativamente il Tnas potrebbe pronunciarsi entro due-tre giorni e disporre che le cose restino per il momento come prima della sentenza. Poi, in seconda analisi, discuterà del ricorso potentino e disporrà la decisione definitiva.Ma perquesta seconda istanza i tempi non sono certi. Il passaggio fatto dal Potenza diventa fondamentale soprattutto per stoppare i provvedimenti della Lega Pro che, nel frattempo, deve eseguire una sentenza che un organo superiore a lei, ossia la Corte, le ha imposto di ottemperare. Ossia attribuire la sconfitta a tavolino nelle ultime sette giornate al Potenza, avvantaggiando di fatto le ultime avversarie e penalizzando quelle che, al contrario, con il Potenza i punti li avevano persi. Mario Macalli si concede ai nostri microfoni di buon’ora, con cortese disponibilità e fa il punto della situazione rimarcando un concetto che già chiaramente, appena letta la sentenza della Corte, aveva espresso: «Le sentenze, siano buone o no, vanno eseguite, e la Lega Pro non può fare altrimenti. Quindi il Potenza non andrà a giocare a Foggia, mentre si disputeranno regolarmente le partite della Berretti». Questo nonostante per conoscenza alla Lega Pro sia arrivata la richiesta di sospensiva del provvedimento fatta al Tnas: «Se la Lega Pro non ha in mano la sentenza del Tnas che dispone la sospensione del provvedimento, non può rinviare la partita, ma deve solo eseguire la sentenza immedia-
tamente». Successivamente, poi, il Potenza può adire tutte le vie che ritiene opportune (la prima sarà, appunto, il ricorso avverso la decisione del giudice sportivo di martedì prossimo che omologherà il 3-0 a favore del Foggia). Ma prima di allora la Lega Pro non può fare sconti ed eccezioni a nessuno: «Non dimenticate un principio fondamentale: la Lega Pro organizza solo i campionati a lei spettanti e prende atto delle decisioni della federazione, disponendo solo di un servizio arbitrale e di una giustizia sportiva, i cui membri però, sono scelti dalla federazione». Le proteste nel girone B di Prima, per i benefici che ne trarranno le sette squadre che il Potenza avrebbe dovuto ancora affrontare, sono respinte al mittente da Macalli con decisione: «Ma di che stanno parlando? Le società lesanno leregoleo no.Se misiedoa untavolo a giocare a briscola devo giocare con le regole della briscola, altrimenti non mi siedo proprio. Ci sono regole chiare e che prevedono incasodi esclusionediunasquadra nel girone di ritorno che vengano date le vittorie a tavolino a chi deve ancora giocare contro la esclusa. Stop, non possiamo certo cambiare le carte in tavola». A livello più generale, sulla vicenda Potenza che macchia l’immagine di un calcio pulito, Macallio afferma: «L’immagine della Lega non va confusa con chi la sporca», chiaro il riferimento alla condotta di Postiglione già oggetto di una dichiarazione molto pesante in passato da parte del presidente di Lega che, sostanzialmente, manifestò stupore per la mancata condanna di Potenza e Salernitana in occasione del primo processo. «Non dissi che mi aspettavo che le società fossero punite. Ora affermo che è strano che allora non fu condannato nessuno, o ci fu una condanna troppo mite, ma lo dico alla luce dei fatti che sono emersi oggi. Oppure potrei dire il contrario, ossia che è strano che alla luce dei fatti di allora sia stata emessa una condanna tanto pesante oggi. Non conosco le carte, apprendo le notizie dagli organi di stampa e dico che se la Corte ha deciso di riaprire il caso per revocazione è perchè esistono documenti probatori importanti e che alla loro luce non si poteva certo aspettare a maggio per emettere una sentenza. Sono comunque convinto che se dovessero essere confermate le accuse, nella prima occasione, nel processo di agosto del 2008, qualcuno ha sbagliato».
Ed è questo l’apripista a una nuova argomentazione di Capuano: «Per questo dico che va rivista anche la responsabilità oggettiva che è prevista solo nel calcio. Non posso pensare che se io ammazzo una persona condannano anche mia moglie». Amareggiato, Capuano che ha dato tutto se stesso per il nome di Potenza: «E’ lo sconforto più eclatante della mia vita sportiva, sia di allenatore che di giocatore - aggiunge - io e il mio staff abbiamo tenuto in vita il calcio a Potenza sopportando mille difficoltà, anche nelle prestazioni meramente sportive. Dopo l’arresto di Postiglione si è abbattuto un ciclone su di noi, pali, gol sbagliati, decisioni arbitrali sfavorevoli. In giro si era capito perfettamente che il Potenza sul campo si sarebbe salvato siE' assordante il silenzio della politica lucana sul “Pocuramente e ci hanno voluto tenza calcio”. Oggi la politica tace. Anzi, lo fa da mesi. cacciare via. Per questo dico Nessuno ha pensato che alla Città di Potenza e ai lucache si tratta di una sentenza ni manchi qualcosa. Così il “Potenza calcio” è doppiagià scritta». mente sconfitto. Ma c'è di più. Oggi accanto a quel tanAdesso il Potenza, con Cato amato “Potenza Calcio” puano agli ordini, non vi è più nessuno di quei si continuerà ad alpolitici tanto vicini al Presi- BELISARIO lenare “fino a dente Giuseppe Postiglione, quando non avreall'allenatore Ezio Capuano mo la pronuncia ed all'intera società calcisti- Potenza “sub judice” del Coni”, poi i gioca. Il “Potenza calcio” fuori «POTENZA NON può restare senza calcio» catori saranno lidal campionato è un ulterio- ha detto il presidente dei senatori dell’Idv, Fe- beri. «Ma anche in re colpo basso alla società po- lice Belisario. «Rispetto tutte le sentenze, an- questa circostanza tentina. La Figc ha deciso l'e- che quelle della giustizia sportiva, ma biso- starò alla finestra, sclusione del Potenza Sport gna rispettare i tifosi. E visto che siamo anco- perchè voglio veClub dal campionato di com- ra in attesa della sentenza definitiva del tribu- dere tutti i nostri petenza con assegnazione nale nazionale di arbitrato dello sport e del fenomeni, chi s’è da parte del Consiglio Fede- Tar, il Coni e la Federcalcio consentano al rifiutato di partire, rale ad uno dei campionati di Potenza di giocare sub judice, per non falsa- chi di allenarsi, chi categoria inferiore. Solo in re la classifica e per non mortificare profes- ci ha fatto causa, estate la federazione decide- sionisti seri della società come l’allenatore e i chi si ritiene un rà da quale torneo la squa- giocatori. La prima squadra della Basilicata, professionista ardra potrà ripartire. Ma la po- per colpa di qualche dirigente, non può spa- rivato, quante bellitica lucana ne ha preso at- rire nel nulla, la città – ha concluso – non me- le e prestigiose squadre troverà. to? Appare strano che la po- rita questa mortificazione». so già che su quallitica si sia dimostrata imcuno c’è il Chelsea, passibile e disinteressata. O il Barcellona o il Real Mameglio, che i politici abbiano preferito accantonare le drid. Prego, prego si accograndi questioni, impoverendo sempre più il tessuto modino pure: io vorrò vedere socio-culturale ricco di tradizione sportiva della Città quanti continueranno a redi Potenza. Personalmente stigmatizzo l'atteggiastare chiusi in uno spogliamento della politica lucana. E' impensabile tergivertoio senza vedere una volta il sare sulle questioni “scomode”. campo». C'è da chiedersi come si potrà far ripartire la storia Ultima battuta che è profedei leoni rossoblù? Ora occorre pensare al riposiziotica per un futuro ancora tutnamento del Potenza nel panorama calcistico italiato da scrivere e da analizzare: no. Il Potenza calcio non deve e non può essere solo «Sarò riconoscente a vita a l'emblema di illeciti e scommesse. Il Potenza merita Potenza per tutte le emozioni ancora un ruolo da protagonista. E i lucani lo sanno. che mi ha saputo dare. se la La politica, invece, ancora una volta fa orecchie da mia presenza potrà essere mercante. Ora è il momento di iniziare a “Pensare Baanche solo di sostegno in fusilicata: insieme possiamo farcela”. turo chiamatemi pure che Giuseppe Mariani per Potenza ci sarò sempre». a.p.
ANCHE in quella che rischia di diventareuna delleultime occasioni in cui poter apprezzare la dialettica e la schiettezza di Ezio Capuano, il mister del Potenza non manca all’appuntamento. E’ quello solito, tradizionale, del sabato che precede il match di campionato. Poco importa se il Potenza a Foggia non ci andrà perchè è stato escluso dal campionato. Eziolino vagiù diritto,senza peli sulla lingua e senza te-
12 Primo piano
Domenica 21 marzo 2010
Potenza escluso
Le reazioni dal girone B della Prima
Alcuni retroscena sulla sentenza Influenti Evangelisti e i testimoni
Torneo falsato
Tutto è iniziato da uno screzio per un debito irrisorio e da ripicche personali
Una denuncia per 500 euro Fatale anche il no del Riesame alla scarcerazione di “Cap di bomba” UNA SENTENZA CHE VA OLTRE IL CAMPANILISMO
Perniola: «Un passo indietro per tutti» Maglione: «Sogno il derby in C1» OTTO DOMENICHE per riflettere. Se tutto va bene, serviranno, a chi non ha lesinato energie in questa gestione-Postiglione, per meditare su quello che Potenza, intesa come comunità, ha perso. Tanti bastoni tra le ruote alla squadra rossoblu, nonostante un campionato di C2 vinto e quasi tre stagioni di C1. E non c'è nessun riferimento ai tifosi. Anche dal mondo dei media,che senza dubbi ha avuto solo vantaggi da questa esperienza tra i professionisti, non c'è stata mai consapevolezza di poter avere benefici proprio grazie a chi si criticava. Agenzie di stampa, quotidiani, televisioni e radio private hanno reso degli operatori dell'informazionemeno poverieindubbiamente più importanti. Potevano parlare del Potenza in C1. Non è poco. Forse solo chi ha provato tali cose e poi le ha perse può comprendere cosa accadrà a questo esercito di operatori in queste otto domeniche. Mai provato invidia, per carità. Ma rabbia. Possibile che tanta gente che è seduta al tavolo dei commensali sputi nel piatto in cui mangia e non comprenda l'importanza di essere seduto a quella tavola? La risposta la daranno queste otto giornate di ferie forzate a tutti. Da Matera non ci spinto la Corte a ritenere congrua una riapertura del processo e attendibili gli atti ricevuti dal tribunale ordinario. Ossia, le testimonianze di De Angelis e Lopiano che hanno collocato Evangelisti e Postiglione sotto un cavalcavia a Foggia e ne hanno raccontato la consegna dei soldi al presidente
IL MESE di marzo del duemiladieci vede la città di POTENZA alla ribalta delle cronache nazionali. Purtroppo, ed è il caso di sottolinearlo, per situazioni che certo non gratificano l' immagine di una comunità che, all' improvviso, si è trovata a confrontarsi con fatti intrisi di illegalità, criminalità, distanti dal solito tram tram, proprio di una città di provincia. All' assurdo epilogo della vicenda Elisa Claps che tanta eco ha creato nell' opinione pubblica si aggiunge, anche se obiettivamente con una sensibilità diversa come le due cose messe a confronto meritano di essere esaminate, l'esclusione immediata dal campionato di competenza del Potenza Sport Club. La mazzata decretata dalla Corte di Giustizia Federale ha stordito completamente l'ambiente rossoblù che, francamente, non si aspettava una decisione così immediata nella tempistica. Illecito sportivo, allora, sanzionato e sconforto più che logico nell' entourage della tifoseria del Potenza che ha trascorso una notte insonne e, in pratica, continua a cercare spiegazioni plausibili per capacitarsi di una sentenza giunta come una vera e propria bomba dall' effetto deflagrante. Allo Stadio “Viviani”, mentre la squadraedil suocondottieroCapuano prova ad allenarsi in attesa dell' esito del ricorso d' urgenza presenta-
sono bacchettate, ma solo tanto rispetto per chi avendo solo la passione per il calcio sarà costretto a subire tanto e di tutto oltre a questo ceffone. Su facebook in molti a Matera hanno fotografato pagina 215 di Televideo dove si legge: Potenza escluso per illecitosportivoscritto inrosso.Chiaramente dal punto di vista campanilistico Matera non può che sogghignare e trovare nelle sventure altrui il motivo di sorridere. E’ successo, a parti invertite 15 anni fa. Era di venerdì. Analogia con il Potenza, calendario già stilato e in programma c'era Benevento-Matera di C2. Una gara che non c'è mai stata. Il consiglio Federale escluse il Matera per illecito sportivo e fu ripescata l'Olbia. Matera è ancora in D e questo la dice lunga di come sia difficile ritornare tra i prof. Ne sa qualcosa il presidente del Matera, Tommaso Perniola. “ “Come persona di sport fa male. Non ci sono motivi per non esprimere la solidarietà a chi sta vivendo un momento difficile. Non lo so se ci sono delle responsabilità, perché non sta a me sindacare in tal senso. Però è un passo indietro per tutto, perchè il calcio nel nostro Paese conta parecchio”. Renato Carpentieri
del Potenza, oltre a rendicontare sui movimenti dell’ex patron e sulle sue scommesse sportive. E qui si scopre un altro elemento finora tenuto sottaciuto, almeno ufficialmente. Dagli atti, infatti, sembra che gli screzi tra i due “supertestimoni” e Postiglione siano iniziati per un debito
ALDILÀ DEGLI aspetti legati alla rivalità e al campanile, anche a Melfi fa molto dibattere la sentenza che ha estromesso il Potenza calcio dalla Lega Pro Prima Divisione. A nome di tutti abbiamo ascoltato a riguardo il presidente del sodalizio gialloverde, Peppino Maglione, noto per la sua competenza e per la sua sportività e dirigente calcistico assai stimato anche a Potenza. " Non entro nel merito del giudizio e delle responsabilità - rimarca il massimo dirigente calcistico federiciano - dico semplicemente che dispiace che un capoluogo come Potenza venga estromesso dal campionato di appartenenza. E' un evento storico che colpisce una città appassionata di calcio, che partecipa all'evento calcistico. Da uomo di sport auguro al Potenza di risollevarsi presto, anche se la situazione è difficile ed il futuro alquanto nebuloso. In passato comunque il club è stato capace di riprendersi e di ritornare nel calcio che conta, superando momenti complicati.Io, aggiunge Maglione, ho un sogno, che è quello di ritornare a disputare dei
di 500 euro non onorato dal patron nei confronti di uno dei due. Una somma utile per restare fuori Potenza per un paio di giorni, dopo gli accadimenti di Potenza-Gallipoli (soprattutto la rissa pregara e i comportamenti in campo) che avevano coinvolto entrambi i testimoni, e poi detratti dal Potenza al mo-
sani derby calcistici, che rappresentano un bene per la nostra regione e per la crescita complessiva del movimento che gravita intorno al calcio. Chissà che in un futuro non troppo lontano si ritorni a giocare un Melfi - Potenza in ambito professionistico, magari nella vecchia C1". Non sono parole di circostanza. Maglione da persona equilibrata e perbene si augura davvero che il Potenza possa by - passare il momento delicato e continuare a far parte del calcio che conta. In questo momento il Melfi rappresenta la massima espressione del calcio lucano, con l'estromissione del Potenza, l'unica società di Basilicata del calcio professionistico. In città però nessuno gioca a mettere il coltello nella piaga, non facendosi travolgere da sentimenti di basso profilo. Non è nello stile di Melfi, città che con sempre maggiore piglio è più che mai decisa a superare beghe di campanile ormai obsolete e facenti parti di una cultura che non ha prodotto risultati favorevoli. Rivali si, ma nel segno della sportività. Emilio Fidanzio
mento del pagamento di una fattura pubblicitaria. Di lì un litigio, l’esclusione dalla società dei due, l’aggravamento della loro posizione per l’emissione di un Daspo nei loro confronti per i fatti col Gallipoli, e di qui la decisione di andare da Basentini per “vendetta” a raccontare una serie di circo-
«Pagano sempre i tifosi» Associazione “Il mio Potenza”
A tutela del club e dei supporter LA COSTITUENDA Associazione Il Mio Potenza, che già dal dicembre scorso si è adoperata per avviare una forma di Azionariato Popolare a sostegno della squadra di calcio, vuole rappresentare e tutelare in tutte le sedi, l’immagine e la dignità della squadra e della città di Potenza, avanzando l’ipotesi di potersi costituire parte civile in un eventuale processo. L’associazione vuole coinvolgere le istituzioni che rispetto a questa vicenda hanno dimostrato una strana ed ingiustificata indifferenza. Nella prossima settimana sarà resa nota la data della conferenza stampa, nel corso della quale si chiariranno, nei dettagli, gli obiettivi e le iniziative da intraprendere per sostenere la causa del Potenza. Sul sito www.ilmiopotenza.it, i tifosi rossoblu potranno aderire al progetto, oltre a condividere pensieri, immagini e commenti. Un punto di incontro ideale per tifosi e non, che potrà dimostrare, una volta di più, l'attaccamento ai colori sociali, vivendo, nel contempo, la propria passione a 360 gradi.
to al Coni dalla Società per ottenere la sospensiva del provvedimento, gruppetti di appassionati mostrano la propria delusione in modi diversi: c'è chi lancia epiteti a dir poco pesanti nei confronti dell' ex Patron Postiglione e chi, invece, cova una rabbia
profonda non espressa dalle parole ma dalle facce che etichettarle da funerale è anche poco! Diventa difficile, allora, raccogliere gli umori della piazza nel rettangolo verde di viale Marconi. Chi si espone e dice la sua su quest' ennesi-
mo capitolo amaro della storia del Potenza, è Luciano Pistone, tifoso di vecchia data ed esponente carismatico del Club dei Fedelissimi. “Lo sconforto è tanto in questo momento - dichiara. All' improvviso ci troviamo a dover prendere atto che in città vige un clima di illegalità e di falsa tranquillità in tutti i campi. Potenza fa il conto con situazioni che, di certo, non trasmettono un' immagine positiva all' esterno. Alle vicende criminose molto gravi di questi giorni, si aggiunge quest' ennesima esclusione dal calcio che conta del nostro amato Potenza. Non è la prima volta aggiungo. Certo è che, nel caso specifico, paga come sempre una tifoseria passionale attaccata ai colori sociali, puntualmente mortificata da coloro i quali operano a livello dirigenziale. Non conosco per bene le motivazioni che hanno consentito la riapertura di un processo passato in giudicato. Evidentemente il procuratore Palazzi avrà fornito elementi nuovi all' idagine. Cosa fare in questo momento? Intanto aspettiamo che il Coni si pronunci sulla richiesta di sospensiva presentata dagli attuali dirigenti
stanze che hanno complicato tutto il quadro e pesantemente orientato la decisione della Corte verso quella sentenza. Beninteso, la decisione della Corte, perchè quella del tribunale ordinario è ancora qui a divenire. Ci vorrà tempo e sarà curioso scoprire che validità avranno questi elementi in quella sede.
del Club, poi bisognerà fare in modo che tutti e mi riferisco anche alle istituzioni, facciano valere le proprie ragioni ed inducano il Consiglio Federale ad iscrivere il Potenza al prossimo campionato di Seconda Divisione. Ma bisogna agire immediatamente e con determinazione. E' auspicabile che la classe politica faccia sentire la propria forza! Ma non con promesse elettorali che, forse, ora potrebbero far comodo vista l' immediata scadenza del voto! Intanto, è questa è l' amara verità, per il momento ci hanno tolto l' unico svago domenicale. E' una pillola dura da ingerire! Qualcuno dirà che queste situazioni si ripetono costantemente negli anni. Sarà anche vero. Ma indubbiamente fa male”. Molto chiaro ed esaustivo nella sua disamina Pistone. In effetti, la delusioneètanta ma,allostessotempo, occorre reagire facendo fronte comune. Un po' tutte le componenti devono individuare le prossime mosse da compiere per ripulire un po' l' immagine del Potenza. Pistone parla anche di un vero e concreto intervento da parte delle istituzioni. Lo auspichiamo anche noi. Certo l' immediata scadenza elettorale, forse, distoglie l' attenzione da un fatto puramente sportivo. Per il momento resta la delusione che è tanta e molto palpabile in città. Lorenzo Corrado
Taranto TARANTO. La sentenza punisce due volte il Taranto. Prima perché l'illecito proibì ai rossoblù di arrivare in serie B (nel primo processo la società si costituì come terza interessata) avantaggio della Salernitana,poi perché quattro concorrenti ai playoff guadagnerannotre punti(mentre ilTaranto hapareggiato due volte con il Potenza). «Ho detto ai miei avvocati - dice il presidente Enzo D'Addario - di valutare le possibilità di intervento. Se il ricorso può servire, lo faremo: è ingiusto che altre squadre prendano i tre punti. E comunque il Taranto sarà più forte di tutto e tutti anche nella corsa alla serie B».
Rimini RIMINI. Salomoniche e decisamente soft le reazioni che arrivano dalla città romagnola e affidate al tecnico Melotti: “Mi spiace tanto per il collega Capuano - dice l'allenatore biancorosso - per i tifosi e il Potenza che ha una storia. Da qui alla fine beneficerà della vittoria a tavolino chi avrebbe dovuto giocare contro il Potenza e chiaramente dei piccoli vantaggi ci saranno per qualcuno. Io ne prendo atto non posso fare altro sperando che la decisione assunta non finisca con il favorire qualcuno e danneggiare altri. Ma ora il dado è bello e tratto e soluzioni alternative non esistono.
Marcianise MARCIANISE. “Dispiaceper itifosidelPotenza ma chiè causa del suomale pianga se stesso”. Questo il commento lapidario di Gigi Boccolini, tecnico del Real Marcianise, alla notizia dell'esclusione della formazione lucana dal torneo di Prima Divisione. “La decisione della Corte Federale giova alla mia squadra - sottolinea l'allenatore gialloverde - adesso non dovremo più guardarci dietro per evitare l'ultimo posto. Il nostro obiettivo resta la salvezza, che dista sei punti, ma in alternativa dobbiamo cercare di conquistare un piazzamento vantaggioso nella griglia play out. Inutile dire che il campionato è in ogni caso falsato”
Ecco come cambia la classifica del girone B di Prima Divisione dopo l’esclusione del Potenza e i tre punti a tavolino assegnati alle sette squadre (Foggia, Reggiana, Cavese, Rimini, Portogruaro, Pescara e Pescina) che nelle ultime giornate avrebbero dovuto affrontare i lucani
TERNI. Alla Ternana, che strizza l'occhio agli spareggi promozione, la sentenza della Corte non va proprio giù come ha spiegato il tecnico Giorgini: “La squadra ha la possibilità di giocarsela contro tutto e tutti. E' pur vero, però, che l'estromissione del Potenza, con il conseguente conferimento della vittoria a tavolino alle squadre che avrebbero dovuto affrontare tale formazione, ora come ora significa favorire alcune nostre avversarie dirette. Non mi è sembrato giusto e sereno per la regolarità del campionato decidere in questa fase”.
Spal FERRARA. Incavolato di brutto il tecnico spallino Egidio Notaristefano. “Da qui in avanti - chiarisce - il campionato che vivremo sarà chiaramente falsato. Si è presa un decisione per una partita giocata addirittura due anni fa e adesso chi ne paga le conseguenze siamo tutte quelle formazioni che hanno già giocato contro il Potenza. Non mi sembra giusto anche il regolamento che parla di punti tolti a tutti solo se un'esclusione avviene nel girone d'andata. Ma qui ci sono in ballo promozione, play-off e play-out. No, non si può certo dire che il campionato non risentirà di questa decisione.
RAVENNA. Seccato il diesse ravennate Giorgio Buffone:“Siamo in lotta peragganciare il carro dei play-off e proprio nel momento topico del campionato arriva la decisione dell'esclusione del Potenza che non gioca più fino alla fine della stagione.Tradotto tutto questo significa tre punti sicuri e senza spendere una goccia di sudore per società come Portogruaro, Pescara, Reggiane, le prime che mi vengono in mente, che lottano per il nostro stesso obiettivo. Ragionevolmente forse rinviare tutto a fine campionato avrebbe avuto un senso diverso e reso credibile il campionato. In ogni caso non possiamo che rispettare la decisione assunta dalla Corte e moltiplicare gli sforzi per centrare il nostro obiettivo.
Andria ANDRIA. Non è piaciuta al presidente andriese Pasquale Musci la decisione delle Corte Federale di estromettere con effetto immediato il Potenza dla campionato e lo dichiara apertamente: “Cosa sarebbe cambiato -spiega - decidere tutto a fine stagione e lasciare immutato ciò che ancora rimane da giocare in questo scorcio di stagione dove gli interessi sono molteplici? Mancano appena sette giornate alla fine e ne va della regolarità del campionato con squadre che godono di un premio incassato al buio. Il buon senso avrebbe dovuto dettare una linea di condotta diversa.
VERONA. Ha un diavolo per capello Gian Marco Remondina “agganciato” dal Portogruaro. “Ma come si fa? Tre nostre dirette concorrenti godono di una vantaggio incredibile e calendario alla mano abbiamo giù subito l'aggancio del Portogruaro. Dire che questa è una stagione falsata è poco. Sono sconcertato, perché oltre al Potenza e alla Salernitana i veri penalizzati siamo noi anche perché il Potenza che ho visto all'opera mi è parsa formazione in grado di dare fastidio a qualunque avversario.
Portogruaro PORTOGRUARO. Primo in classifica senza giocare: l'undici di Calori che in calendario avevalasfidacon ilPotenza,havirtualmente agganciato al primo posto il Verona senza colpo ferire: “Dite che siamo primi? - si domanda il presidente veneto Francesco Mio èvero, maintantoattendiamoancora unpo' e poi ne riparliamo e comunque questo non significa nulla per noi. La stagione è lunga e noi dobbiamo ancora affrontare trasferte severe ed impegnative a Taranto e Terni solo per fare qualche nome. Noi avvantaggiati? Penso che contro il Potenza si poteva comunque vincere per come stiamo giocando e per il valore che esprimiamo
Reggiana
Ternana
Ravenna
Verona
Pescina AVEZZANO. “Credo che nel calcio come nella vita ci siano delle regole che vadano rispettate”. Roberto Cappellacci, allenatore del Pescina Valle del Giovenco, ritiene giuste le decisioni degli organi federali di escludere il Potenza dal campionato: “Naturalmente dispiace per i tesserati del club lucano, professionisti che non c'entrano nulla, e per la città di Potenza. Tuttavia, credo che bisogna avere massimo rispetto di certe decisioni che vengono prese in base ai regolamenti. Togliere punti già conquistati sul campo non sarebbe stato giusto, così come rimandare la sentenza a fine campionato”.
Cavese CAVESE. Molto diplomatiche le reazioni da Cava de' Tirreni affidate al direttore generale aquilotto Gennaro Brunetti, peraltro ex proprio del Potenza: “Se c'è stato chi ha sbagliato, adesso è giusto che paghi - dice il dirigente metelliano - anche se dispiace che a saldare il conto salato di una brutta vicenda sia una città signorile come Potenza e una tifoseria calda e passionale come quella potentina. Come uomo di calcio sono dispiaciuto per quanto capitato e aggiungo che forse attendere la fine del campionato per poi prendere qualsiasi tipo di decisione sarebbe stato più logico”.
Foggia FOGGIA. Ecco la prima squadra beneficiaria di una vittoria contro il Potenza che il Foggia avrebbe dovuto affrontare oggi. A parlare l'amministratore Gianni Francavilla: “Il regolamento parla chiaro - dice il numero uno dauno - ci spiace per il Potenza ma le regole non le abbiamo scritte noi. Ci troviamo con questi tre punti in tasca che avremmo dovuto cercare di conquistare sul campo, ma se la Corte di Giustizia Federale ha deciso così avrà avuto i suoi buoni motivi. Capisco l'amarezza della città di Potenza e dei suoi tifosi, ma evidentemente esistevano gravi presupposti per arrivare a questa drastica decisione”
Cosenza COSENZA. Va giù duro Massimo Mirabelli, il potente direttore generale del Cosenza. “Ora comincia un campionato del tutto falsato - l'analisi di Mirabelli - non si può togliere di mezzo con un colpo di spugna una società, il Potenza, a campionato in corso regalando di fatto la vittoria a chi avrebbe dovuto incontrare ilPotenza da quialla fine.Noi 15 giorni fa abbiamo perso contro di loro e adesso squadre come Portogruaro, Reggiana, Pescara, che, come noi, inseguono i play-off, si ritrovano con una vittoria che al contrario avrebbero dovuto sudarsi. Questo è il torneo più falsato della storia.
REGGIO EMILIA. Pesante il commento del tecnico granata Dominissini rispetto all'esclusione in corsa del Potenza: “E' il classico pasticcio all'italiana - spiega il tecnico granata Loris Dominissini - ma aspettiamo a dare giudizi visto che potrebbero esserci ricorsi e personalmente mi aspetto di tutto. Queste non sono decisioni che si possono prendere dopo la metà del campionato, sono stati sbagliati i tempi. Se la sentenza rimarrà questa ne risentirebbe la classifica e non solo per le zonealte. Peccato,perchèrischiano diessere penalizzate quelle società che fanno calcio in modo onesto”.
Pescara PESCARA. “E' una brutta vicenda». L'amministratore delegato del Pescara, Maurizio Edmondo, bolla così la sentenza. “Ci mettiamo nei panni dei tifosi del Potenza e ci rendiamoconto chesitrattadi unasentenzaesagerata, che danneggia un'intera città”. Il Pescara però ne esce bene: “Noi trarremo vantaggio dalla sentenza, perché prenderemo i tre punti senza giocare. Ma le cose non cambiano molto, perché comunque abbiamo dei puntidi ritardo.Pensavochela decisionesarebbe arrivata a fine campionato: giusto che chi abbia affrontato i lucani prima debba accettare il risultato del campo, quello non può essere mai modificato”.
Giulianova GIULIANOVA. Reazioni polemiche in casa Giulianova dopo la decisione della giustizia sportiva di escludere il Potenza dal campionato. Un provvedimento che “regala” lo 0-3 a tavolino alle squadre che avrebbero dovuto incontrare la compagine lucana. Fra queste non c'è quella giuliese. “E' inconcepibile che possa accadere una cosa simile a sette giornate dalla fine” dice il presidente Dario D'Agostino. “Il campionato risulterà falsato. Sarebbe stato più logico togliere tutti i punti conquistati dalle squadre che avevano già giocato contro il Potenza: in quel caso noi ne avremmo persi tre. Inutile, comunque, pensare a proteste ufficiali”.
Lanciano LANCIANO. “E' una decisione che inevitabilmente falserà il campionato; ma il mio pensiero in questo momento va a tutta la Potenza sportiva, e non tanto alle squadre che a differenza nostra vinceranno a tavolino”. Così il direttore sportivo della Virtus Lanciano, Luca Leone, commentando l'esclusione del Potenza dal campionato. “Per colpa di una persona pagano in tanti, e per fatti accadutidueanni fa.Avrebberodovutoavere il buonsenso di lasciare finire questo campionato regolarmente e poi prendere tutte le decisioni, anche per rispetto di un gruppo di professionisti che non c'entra nulla”.
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IN GIRO per la città, chiacchierando con i tifosi comuni, con gli addetti ai lavori, con quanti hanno a che fare con il Potenza, è emersa spontanea una domanda e una curiosità pressocchè generale: “Ma se non c’erano elementi nuovi rispetto a quelli per i quali il Potenza era stato già condannato, se le prove non sono state provate, perchè una sentenza tanto pesante?”. Stando ai si dice - dei ben informati - ai fini della pesantissima decisione della Corte hanno avuto una rilevanza pesantissima due ordini di argomenti. Il primo attiene ai motivi per i quali il tribunale del Riesame ha negato la scarcerazione a Luca Evangelisti. Sembra che la magistratura ordinaria, che in merito sta ancora indagando, ritiene esistente un’associazione a delinquere finalizzata, tra le altre cose, anche alla frode sportiva per cui vuole vederci chiaro sulla posizione di Evangelisti. E poco ha importato alla Corte che questo secondo documento (19 pagine del gip sulle motivazioni della misura di custodia cautelare a carico di Evangelisti) non sia stato direttamente richiesto. Infatti, ricordiamo che a Palazzi era stato imposto di integrare la sua documentazione probatoria esclusivamente con il verbale dell’interrogatorio di Evangelisti del 13 gennaio, che non aggiungeva nulla di nuovo e soprattutto niente di compromettente contro il Potenza. Direttamente collegato a questo, si arriva al secondo ordine di motivi che hanno
Primo piano 13
Domenica 21 marzo 2010
Brevi dal mondo
Tre razzi su Gerusalemme GERUSALEMME - Per la terza volta un razzo sparato dai miliziani palestinesi ha turbato il sabato di festa in Israele. L’ordigno sparato dalla Striscia di Gaza contro il sud dello stato ebraico ha raggiunto una zona disabitata senza fare nè vittime nè danni.
Sanità Usa con l’incognita aborto WASHINGTON – La mediazione di Nancy Pelosi sembra che non abbia avuto successo. I deputati antiabortisti hanno rinnovato le loro minacce di votare domani contro la riforma sanitaria americano. Mancano ancora molte ore, ma il loro dissenso riscalda il clima da cardiopalma che segna questa vigilia di voto.
Domenica 21 marzo 2010
A Roma l’evento che ha chiesto la ripubblicizzazione del servizio idrico
In piazza per difendere l’acqua ROMA –In migliaia in piazza per colorare Roma di blu e difendere l’acqua, «il bene più grande», contro «chi vuole ridurla a merce». Nel giorno della manifestazione del Pdl, i movimenti per l’acqua hanno invece sfilato nella Capitale in un altro corteo, per chiedere la «ripubblicizzazione del servizio idrico». Rappresentanti del mondo politico, dei sindacati e delle istituzioni locali, ma soprattutto dell’associazionismo, hanno preso parte all’iniziativa organizzata dal Forum dei movimenti per l’acqua, che ha visto sfilare da Piazza della Repubblica a Piazza Navona circa 200 mila persone, secondo gli organizzatori. In testa al corteo, hanno sfilato di-
versi sindaci con la fascia tricolore, e rappresentanti di vari Comuni, tra cui quello di Napoli, portando i gonfaloni delle proprie città e aderendo alla protesta. Più volte, insieme, i sindaci hanno alternato un canto corale sulle note di “Bella ciao” allo slogan “Acqua libera”. Dietro un mappamondo gigante, con un rubinetto che spuntava dal globo, molti manifestanti hanno disegnata sul volto una goccia: una sorta di lacrima contro la privatizzazione dell’acqua. Altri hanno sfilato con damigiane contrassegnate da codici a barre. Tanti gli slogan contro il decreto Ronchi «che prevede la cessazione delle società pubbliche per la gestione del servizio idrico entro la
Uno slogan della manifestazione
pitale. «Qui ci sono i cittadini che protestano per un problema del Paese –ha detto Stefano Pedica dell’Idv – mentre chi è andato a piazza San Giovanni ascolterà di tutto tranne che i problemi reali dell’Italia». Lorenzo Attianese
Nella lettera ai fedeli d’Irlanda rimprovera i vescovi che hanno taciuto
Pedofilia, il Papa invita i colpevoli a denunciarsi
Corteo anti-Putin sfilano in 1.500 VLADIVOSTOCK (RUSSIA) – E' partita da Vladivostock, dall’estremo oriente russo una marcia contro il premier Vladimir Putin. Circa 1.500 manifestanti si sono riuniti nella piazza centrale di Vladivostok dando il via ad una giornata di proteste promossa dalle opposizioni contro la politica economica del governo di Mosca.
fine del 2011» e la diminuzione della quota di partecipazione pubblica, che passerà dall’attuale 51% al 30% entro il 2015». In piazza Navona è stata anche lanciata la campagna referendaria che partirà da aprile: tre referendum abrogativi che puntano a spianare la strada alla ripubblicizzazione dell’acqua e all’approvazione di una legge di iniziativa popolare, già consegnata in Parlamento nel 2007. Al corteo, cui hanno aderito tra gli altri Rifondazione comunista, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Verdi, non sono mancate polemiche nei confronti della manifestazione del Pdl, che si svolgeva contemporaneamente dalla parte opposta della ca-
Papa Benedetto XVI
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CITTA' DEL VATICANO –Alle vittime esprime «vergogna e rimorso», ai vescovi rimprovera di «aver mancato, a volte gravemente» tenendo nascosti gli abusi. Ai fedeli d’Irlanda raccomanda preghiere e uno sforzo congiunto per «rinnovare» la Chiesa e «raddrizzare gli errori del passato». Ai colpevoli impartisce un preciso ordine: «Dovete rispondere di ciò che avete fatto davanti a Dio onnipotente, come davanti a tribunali debitamente costituiti». Preceduta da una trepida attesa durata oltre tre mesi, durante i quali il vaso di Pandora degli abusi sui minori scoperchiato da due commissioni irlandesi sembra aver riversato i suoi mali nell’Europa continentale, la Lettera del Papa ai cattolici d’Irlanda è stata pubblicata oggi con un eccezionale sforzo mediatico. Una Lettera «senza precedenti per il suo coraggio», secondo la definizione del direttore dell’Osservatore Romano, una diagnosi «lucida e severa» della situazione di una Chiesa, quella irlandese, ferita essa stessa da errori ed orrori passati. Anche se alcune associazioni di vittime si sono dette «deluse» per quello che definiscono un «mero richiamo al rispetto del diritto canonico» che, a loro giudizio, «non riconosce che la responsabilità dell’insabbiamento della verità è di un meccanismo che arriva fino ai vertici del Vaticano». «Il Papa non può sempre parlare di tutto», ha risposto il direttore della sala stampa
Il primate d’Irlanda, Brady
vaticana, padre Federico Lombardi, a una domanda sugli interrogativi rimasti aperti, sottolineando che la Lettera è solo «una tappa di un lungo cammino». Del resto il documento rappresenta indiscutibilmente una svolta e indica una linea di condotta pensata, sì, per gli irlandesi, ma «che ognuno può utilizzare anche per sé». Propone poi una «attenta analisi» delle cause della crisi irlandese, alcune di carattere locale, quali l’eccessiva preoccupazione di difendere «il buon nome della Chiesa» e una «inadeguata» selezione dei sacerdoti. Altre di respiro più ampio, come la «secolarizzazione dellasocietà» e un Concilio Vaticano II «a volte frainteso». Una situazione particolare, quella degli abusi in Irlanda, con due scottanti rapporti giudiziari a denunciare migliaia di episodi di abusi sessuali e maltrattamenti avve-
nuti lungo vari decenni, ma anche proprio la mancata applicazione delle norme canoniche. Norme che –è stato più volte spiegato in queste settimane – non sono alternative al ricorso alla giustizia civile, ma un percorso parallelo, in grado di infliggere a sua volta severe punizioni, almeno perunprete. Cheperò–afferma il Papa nella lettera – può sempre contare «sulla misericordia di Dio». Ai fedeli d’Irlanda papa Ratzinger propone un cammino di «guarigione, di rinnovamento e di riparazione», mettendosi dalla parte dei fedeli «profondamente turbati» dagli scandali, e delle vittime che «hanno sofferto tremendamente», non sono state ascoltate, non potevano fuggire. Fedele all’insegnamento cristiano, Benedetto XVI chiede loro, però, «di non perdere la speranza», nè la fede, avvicinando a Cristo e ad una «Chiesa purificata dalla penitenza e rinnovata nella carità pastorale». Una purificazione che passerà da un esame di coscienza, un’ammissione di colpa, la consegna alla giustizia civile, con la quale anche i vertici della Chiesa sono chiamati a cooperare. Ma anche dalla preghiera. In Irlanda, perciò - ha deciso il Papa – le penitenze del Venerdì santo dureranno un intero anno, fino alla Pasqua del 2011. Digiuni e opere di misericordia serviranno – ha detto, offrendo anche una sua preghiera per la Chiesa in Irlanda – a «ottenere la grazia della guarigione e del rinnovamento». Domitilla Conte
Genova, il bimbo morto piangeva per fame L’accusa: è stato seviziato e poi ucciso roldi, per il pericolo di reiteraGENOVA – Alessandro lunezione. Oltre allo sfondamento dì notte piangeva per la fame. del cranio, alle bruciature da Un pianto ininterrotto, norsigaretta alle orecchie e sulmale per un piccino di otto mel'addome, alle ecchimosi sul si che non mangia dal pomecollo per i pizzicotti ricevuti, riggio e che reclama la sua sul corpo del bimbo sono stati pappa. Ma insopportabile per trovati anche lividi compatibiGiovanni Antonio Rasero e li con lesioni da afferramento, Caterina Mathas fuori cone poi ancora ecchimosi su un trollo e così storditi per l’uso piede dovute ad uno o più mordi hashish, cocaina, e per la si. Così emerge che la testa del mancanza di sonno, da scatepiccino è stata sbattuta almenare una violenza crescente, Il piccolo Alessandro no due volte con grande viocon sevizie crudeli e ripetute contro il piccolo, fino e ucciderlo, per farlo lenza, che Alessandro, con tutta probabilità stare zitto, e mettersi a dormire. È questo lo ha perso subito coscienza, e che la sua agoscenario ricostruito per la morte del bimbo di nia, da quel momento, sarebbe durata una otto mesi arrivato esanime martedì mattina trentina di minuti. Trapela che la donna, preal Gaslini di Genova, che ha convinto il gip sa dalla necessità di trovare nuova cocaina, Vincenzo Papillo a firmare la convalida degli da lunedì pomeriggio non avrebbe dato da arresti per la madre e per il suo compagno, mangiare alla sua creatura, lasciandolo da accusati di omicidio volontario aggravato in solo, per un’ora e mezzo, in balia di un semieconcorso, e ad accogliere la richiesta di cu- straneo che in passato aveva dato segni di stodia cautelare in carcere del pm Marco Ai- grave insofferenza verso il pianto del bimbo.
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14 In Italia e nel Mondo
LA GIORNATA ANTIMAFIA
Milano gremita per la manifestazione di “Libera” in memoria dei caduti
Un corale grido per la legalità Al corteo 150.000 persone. Don Ciotti: «Non lasciamo soli i giudici» MILANO –Sono scesi in piazza in 150mila sotto il cielo grigio di Milano per gridare “no” contro le mafie nella 15esima giornata nazionale in memoria delle vittime delle mafie. In corteo molti esponenti della società civile e della politica. Tutti d’accordo su un punto: «La politica deve fare di più per eliminare la mafia dalle istituzioni e dal Paese». A guidare le richieste della folla don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione “Libera” che assieme ad “Avviso pubblico” ha organizzato la giornata. «Non dobbiamo lasciare soli i magistrati e le forze di Polizia –ha detto don Ciotti, durante il corteo – e bisogna fare emergere le cose positive della politicasenza dimenticare quelle negative». Poi dal palco le bacchettate ai politici: «Continuiamo a chiedere alla politica di tornare ad essere politica con la p maiuscola – ha proseguito Don Ciotti – abbiamo bisogno di una politica che sappia fare a meno di darsi codici etici perchè deve rispondere alla propria coscienza». «C'è una concentrazione di potere, di monopoli e di conflitti di interesse –ha aggiunto – che logorano i principi costituzionali e mettono a rischio la democrazia». La manifestazione si è snodata fino in piazza Duomo. In corteo alcune bandiere ed esponenti della sinistra. Presente sin dall’inizio Walter Veltroni, ex segretario del Pd. «La politica deve fare i conti con il condizionamento che in tante parti d’Italia la mafia esercita nella scelta dei candidati - ha detto Veltroni – finchè non lo farà non sarà credibile». Il nodo delle relazioni politica e mafia è stato affrontato anche da Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo. All’arrivo del corteo in piazza Duomo sul palco sono saliti i parenti delle vittime di mafia ma anche esponenti delle istituzioni come il Questore di Milano e il comandante provinciale dei carabinieri che hanno letto a turno i nomi di 900 vittime innocenti delle mafie. A leggere questi nomi anche Antonio Di Pietro: «Il popolo del cuore della società civile che non ne può più di tutte le mafie e che chiede sicurezza – ha detto – non è un popolo che è stato comandato ma viene spontaneamente per chiedere libertà e legalità». Polemico, sulla presenza in piazza dei politici, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni: «Ho rispettato la richiesta, fatta direttamente a medagli organizzatori,che nessunabandiera, nessun simbolo e nessun candidato fosse presente. Stupisce che altri candidati e altri partiti politici non abbiano rispettato la volontà degli organizzatori».
Formigoni sulla presenza di Di Pietro «Si era detto niente partiti»
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
estrazione del 20 marzo 2010
46 64 80 70 9 38 59 56 3 41 47
65 84 50 50 82 80 31 15 39 35 85
34 26 45 11 18 74 84 5 6 12 16
29 20 42 39 24 39 35 68 18 30 36
24 38 58 16 75 79 67 45 25 70 52
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
3 - 9 - 15 - 26 - 31 - 34 - 35 - 38 - 39 - 41 46 - 50 - 56 - 59 - 64 - 65 - 70 - 80 - 82 - 84
ilSuperEnalotto
Conc. n° 34
Montepremi 4.393.981,23 euro
jolly
4 - 18 - 26 - 47 - 61 - 80
35
punti 6 jackpot 49.254.066,36 punti 4 339,21 17,91 punti 5+1 878.796,25 punti 3 punti 5 65.909,72 Num. Superstar 15
Gasparri attacca «De Magistris favorì la criminalità» ROMA – «E' stato Luigi De Magistris a favorire la criminalità organizzata in Calabria. Infatti si è dedicato a inchieste flop trascurando le attività della 'ndrangheta che il governo Berlusconi ha duramente colpito». Lo dice il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che sottolinea: «Siamo stati noi con il nostro Governo che abbiamo inasprito il carcere duro, il 41 bis, e che abbiamo varato misure per confiscare i beni delle cosche. Tutte norme contro le quali ha votato il partito di De Magistris (Italia dei Valori, ndr). Lezioni da lui non le prendiamo» ha concluso il senatore Pdl. La folla della giornata antimafia a Milano; nella foto a sinistra uno slogan del corteo
MILANO - Le mille e più bandiere colorate diprimavera inondano le grigie strade di Milano. Una pioggia dispettosa fa capolino tra migliaia di ragazzi, venuti da ogni città d'Italia. Lo striscione più provocatorio “Expo 2015, ti tengo d'occhio”. Rita Inzerilli espone sul petto la foto del nipote Celestino Fava, ucciso in un agguato mafioso nella campagna di Palizzi. La mamma e il papà sorreggono lo striscione del comitato antimafia della Piana di Gioia Tauro. Il fratello gemello è ancora emozionato nel raccontare la morte di un ragazzo di soli 22 anni. La zia di racconta la tragica fine toccata al nipote e al coetaneo Nino Muoio trovatisi al posto sbagliato in un giorno sbagliato la mattina del 29 novembre 1996. Paolo Salsone ha due proiettili in testa e con l'intera famiglia è stato vittima di un vile attentato a Monteleone il 7 febbraio 1986. Aveva undici anni e il papà Filippo 44 anni maresciallo carcerario a Poggioreale, viene trucidato davanti ai suoi occhi da un plotone mafioso. I destini di Sergio Cosmai e Filippo Salsone si incrociano. Qualche anno prima erano insieme in servizio nel carcere di Cosenza. Cosmai dirigeva la prigione e Salsone, sottufficiale della polizia penitenziaria, era il suo braccio destro. Il primo è stato ucciso il 12 marzo del 1985, il
La rabbia dei parenti delle vittime
Una lista di nomi e fotografie mute secondo il 7 febbraio 1986. Secondo le rivelazioni dei pentiti,Cosmai èstato uccisoperché aveva osato imporre regole ferree ai detenuti. Durante una protesta in carcere, non aveva ceduto alle richieste provocatorie dei detenuti, ordinando un blitz per ristabilire l'ordine. Come da regolamento. Ai boss della 'ndrangheta cosentina, rampanti e feroci, Cosmai dava fastidio. Così come il maresciallo Salsone. È stato Franco Pino, pentito dal '95, a ricostruire le vicende. Ad uccidere il direttore Cosmai sarebbero stati Dario e Nicola Notargiacomo e Giuseppe e Stefano Bartolomeo, su ordine del boss scissionista Franco Perna. L'omicidio di Salsone è invece ordinato del clan Pino, come atto distensivo per favorire la pace tra i gruppi in guerra. Ad eseguire la sentenza sicari della Locride, in azione per conto terzi. Paolo con la madre e la moglie chiedono verità e giustizia. I Alla manifestazione ha partecipato anche il movimento antimafie «Ammazzateci tutti», nato
all' indomani dell'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. «Ci siamo, come ogni anno - spiega il leader dell'organizzazione, Aldo Pecora per ribadire un concetto semplice: le mafie si sono evolute ed è al nord che si gioca la partita più importante, a partire da mercati finanziari, grandi opere ed industria». La delegazione di «Ammazzateci Tutti», con Aldo Pecora è guidata da Rosanna Scopelliti, figlia di Antonino Scopelliti, sostituto procuratore generale di Cassazione, ucciso in Calabria nell'agosto del 1991. Lo striscione dei familiari delle vittime ha aperto il corteo partito da Bastioni Piazza Venezia ed arrivato a Piazza Duomo. A pochi passi da Piazza San Babila la prima fila si ferma. Cala il silenzio. Sottovoce viene rievocato un nome, un sorriso e un'immagine ormai perduta. Qualcuno si asciuga una lacrima. Il corteo, arrivato in Piazza Fontana, rallenta per regalare un minuto di silenzioai 13 morti
della strage del 1969. Sul palco sono letti i nomi di oltre 900 vittime delle mafie: cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali. Emilia, figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, fa sfilare i lettori dei nomi. Annalori, moglie dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, saluta il pubblico. Inizia la lettura Elisabetta Caponnetto, moglie di Nino, capo del mitico pool di Palermo, e poi Don Gino Rigodi, Don Virginio Colmegna, Giancarlo Caselli, Paolo Ferrero, Antonio Di Pietro, Claudio Fava, Luigi De Magistris, ex pm di Catanzaro. Riecheggiano nella piazza milanese i nomi di Giannino Lo Sardo, Rocco Gatto, Alfredo Borrelli, Giuseppe Valarioti, Salvatore Aversa, Lucia Precenzano e Gennaro Musella. Ma non mancano quelli dei caduti a Milano in Via Palestro nel luglio del 1993. Nando Dalla Chiesa chiude la lista scusandosi per i nomi ancora non svelati. «Non lasciamo soli magistrati e forze dell'ordine», è l'appello lanciato dal fondatore di Libera, don Luigi Ciotti. Milano non ha regalato un raggio di sole ad una giornata avara di primavera, ma il sorriso di tanti ragazze e ragazzi, rapiti dalla sete di giustizia. Filippo Senatore
Demi Moore su Twitter Tempesta avvolge Pechino salva un aspirante suidica che si sveglia sotto la sabbia PER la seconda volta nel giro di un anno, l’attrice Demi Moore ha usato Twitter per salvare un giovane che aveva minacciato di suicidarsi. Quando alle due di venerdì notte - le sette del mattino in Italia - Jeremy Lynch, un diciottenne di Casselberry, in Florida, ha rivelato sullasua pagina diTwitter l' intenzione di togliersi la vita impiccandosi,la reginaincontrastata della popolarissima rete di microblogging è immediatamente intervenuta. Dopo aver verificato che non si trattava di una bufala, nel giro di pochi minuti, insieme alla protagonista di “Il mio grosso, grasso matrimonio greco”Nia Vardalos, con cui stava twittando in quel momento, Demi
ha avvertito lo sceriffo della contea di Seminole County il quale è intervenuto, salvando il giovane. Non è la prima volta che l’attrice finisce sui giornali grazie a Twitter: ad aprile scorso riuscì a convincere una donna a desistere da propositi di suicidio, sempre grazie alla rete di microblog.
UNA forte tempesta di sabbia ha colpito ieri la Cina settentrionale, compresa la capitale Pechino, che solo domenica scorsa era stata imbiancata dall’ ultima neve invernale. La tempesta, proveniente dal vicino deserto della Mongolia Interna, ha colpito la metropoli durante la notte, ed i pechinesi si sono svegliati in una città avvolta da una nube giallastra che ha cominciato a diradarsi solo verso le 12 locali (le cinque di mattina in Italia). «Tempeste forti come queste c' erano spesso negli anni ottanta e novanta ma non recentemente, non ricordo niente del genere negli ultimi anni», hanno raccontato
cittadini cinesi che sono stati interpellati dall’agenzia Nuova Cina. La tempesta ha preso i pechinesi di sorpresa anche perchè è venuta dopo un inverno insolitamente umido, durante il quale a Pechino la neve è caduta per una decina di volte.
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In Italia e nel Mondo 15
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
Il fatto del giorno: Regionali, tensioni politiche e manifestazione del Pdl In piazza per difendere il governo
E Berlusconi minaccia il Colle
Per un voto onesto servirebbe l’Onu
dal commento di Adalberto Signore
dall’articolo di Ninni Andriolo
dal commento di Roberto Saviano
Dal vicino Salotto 42 c’è pure chi rinuncia al suo Kir Royal già sul bancone per seguire dall’inizio l’appuntamento con il Cavaliere nella sala del Tempio di Adriano. L’occasione è la presentazione del libro L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio, ennesimo rendez-vous di una campagna elettorale su cui Silvio Berlusconi sta mettendo la faccia impegnandosi a testa bassa ormai da giorni. Solo ieri tre conferenze stampa, dopo il comizio di giovedì a Napoli e prima dell’appuntamento di oggi in piazza San Giovanni e delle trasferte di domani a Bologna e Firenze. E con l’agenda ormai piena anche per tutta la prossima settimana. [...].
Altro che abbassare i toni. Berlusconi gradisce poco l'invito e invia al Colle un preavviso di sfratto niente male. Dopo le regionali, dice, per “modernizzare il Paese” si potrebbe pensare anche “all'elezione diretta del Presidente della Repubblica”. E il “mandato pieno”che Silvio chiede agli elettori rivela, così, la voglia di rivoltare come un calzino la Costituzione. Per “ridurre il numero dei parlamentari”, per “la grande riforma della giustizia”, ma - soprattutto - per premere l'acceleratore in direzione del Quirinale. Il Cavaliere, in realtà, legge l'appello del Capo dello Stato a porre fine alla “conflittualità” come un monito formalmente bipartisan rivolto sostanzialmente a lui. [...].
"La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo". È una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un'affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un'esagerazione, sappia che l'Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe? [...].
La migliore di oggi
La partita della libertà
L’etica civile in frantumi
dall’editoriale di Mario Sechi
dall’editoriale di G. De Rita
Presidente, il Pdl non c'è ma Berlusconi sì. Basterà a vincere nel Lazio? «È la prima volta nella storia della nostra democrazia chesi vota,nella capitaled'Italia,senza lalistadelpiù grande partito. Questa è la conseguenza di un’ignobile falsificazione, una vera e propria truffa della quale è vittima il Popolo della Libertà, ma soprattutto sono vittime i cittadini di Roma e della sua provincia. Nonostante questo, il PdL c’è eccome: i nostri militanti, i nostri dirigenti, e prima di tutti gli stessi candidati ingiustamente cancellati, sono impegnati nella campagna elettorale con determinazione, con entusiasmo, con rabbia per la sopraffazione [....].»
Quando una società è in vitale cambiamento, come lo è stata l’Italia negli ultimi decenni, è naturale e giusto governarla accompagnandone i processi, senza illusioni volontaristiche di un «nuovo» spesso solo immaginato. Certo, seguendo questa propensione chi fa politica rischia di limitarsi al lasciar fare o a galleggiare nell’esistente; ma se è attento a quel che avviene può dare significativo orientamento e sostegno allo spontaneismo del sistema. Per questo negli ultimi sessanta anni non abbiamo conseguito innovativi assetti di sistema, ma abbiamo silenziosamente costruito un modello di sviluppo soli-
Piazza quotidiana
do che ci ha fra l'altro permesso di resistere all’uragano che solo dodici mesi fa rischiava di abbattersi su di noi. Ma cosa succede invece quando una società non è in cambiamento ma è un po’statica e replicante, come l’Italia che ha resistito al citato uragano? Accompagnarne i processi non basta più, anzi rischia di aggravarne gli avvitamenti, allontanandoci dalla sospirata ripresa. E per evitare il pericolo sono in campo due diverse propensioni. La prima è di aspettare e sperare in qualche benefico influsso esterno; aspettare e sperare cioè che si rimetta in moto la locomotiva tedesca; che ripartano i consumi di lusso coltivati dalle fasce ricche del pianeta [...].
dall’intervista di Daniele Manca
Con i tre cortei che oggi attraversano le strade della Capitale, il piazzismo mediatico raggiunge la sua apoteosi. Rossi, viola, azzurri, ne abbiamo visti marciare di tutti i colori. Tutti tranne uno: il verde Padania. Già, in questa campagna elettorale solo chiacchiere (intercettate) e distintivo (dell’autorità giudiziaria), gli unici a non andare in piazza sono quelli che ci stanno tutti i giorni. I leghisti. Gli ex rivoluzionari convertiti in ultimo bastione rassicurante per quella parte di popolo che ha smesso di credere nelle istituzioni della democrazia. Da quando la lotta politica è traslocata sull’etere e nei tabulati dei sondaggi, le piazze del sabato si sono trasformate in estemporanei set televisivi, televoti in carne e ossa, manifestazioni di massa in cui l’immagine diventa contenuto e il numero prevale sulla parola. [...].
«Viviamo in uno stato di allarme continuo. I fatti, o meglio le notizie che continuamente riceviamo, non fanno altro che evidenziare un conflitto permanente tra istituzioni dello Stato. Esecutivo, Parlamento e la stessa magistratura, paiono essere in una competizione senza fine. Nessuno si sente responsabile delle proprie parole e dei propri atti, ripeto, magistratura compresa. E quel che è peggio prevale una filosofia del piagnisteo, figliastra povera di quell’allarme che ci rende incapaci di uscire da una situazione che a essere gentili è di evidente stallo».
Taglio basso
Un altro caso Cucchi Prima le sevizie poi la morte Varese, 14 giugno 2008. Giuseppe Uva e Alberto Biggiogero vengono fermati in statodiebbrezzaverso le3delmattinoda una volante dei carabinieri, mentre spostano alcune transenne bloccando l’accesso a una strada. Uno dei due carabinieri riconosce Uva, lo chiama per nome e iniziaa inseguirlomentrequesti tentala fuga. Biggiogero cerca di correre in aiuto di Uva per impedire al carabiniere di colpire l’amico, ma l'altro militare lo immobilizza e gli impedisce di intervenire. Poco dopo sopraggiungono due volanti della polizia, Biggiogero verrà spinto a forza in una di queste, Uva verrà invece costretto in quella dei carabinieri. Le tre macchine arrivano in caserma verso le 3.30 (i quattro poliziotti vengono raggiunti dagli altri due in servizio quella notte, tutti e sei rimangono in caserma per le successive due ore e saranno due di loro, tra l’altro, ad accompagnare in ambulanza Uva al pronto soccorso, seguendo una procedura anomala). I due amici vengono separati, Biggiogero resta nel-
dal commento di A. Romano
Oggi a Roma, in piazza San Giovanni, i tredici candidati Pdl firmeranno alla presenza di Silvio Berlusconi un "Patto delle regioni" che impegna ciascun futuro governatore a coordinarsi con Roma. Solo poche ore prima, giovedì scorso a Genova, i candidati di centro-destra di Liguria, Piemonte, Lombardiae Venetohanno fondato con un altro patto il "Quadrilatero del Nord" alla presenza di Umberto Bossi e Giulio Tremonti. Se tra i due manifesti non esiste contraddizione formale, l'abbondanza di documenti pattizi a pochi giorni dalle elezioni regionali segnala un fenomeno che riguarda tanto il centro-destra quanto il centro-sinistra. [...].
Giannelli sul Corriere
Guido Rossi: «In Italia nessuno rispetta le regole»
dal commento di Massimo Gramellini
dall’articolo di Calderone e Manconi
Federalismo personale
la sala d’attesa controllato a vista. Da lì, per un lunghissimo lasso di tempo, sente chiaramente le urla di Uva provenienti da un'altra stanza. Grida ai presenti di smettere di “massacrarlo”e viene minacciato di subire la stessa sorte. Verso le 4, approfittando degli attimi in cui viene lasciatosolo,chiama conilpropriocellulare il 118. Di seguito, la trascrizione della telefonata di Biggiogero e di quella successiva, fatta dal 118 al centralino della caserma. Biggiogero (a voce bassissima): «Posso avere un’autolettiga qui alla caserma di via Saffi? Praticamente stanno massacrando un ragazzo». Centralinista 118: «Ma in caserma?» B.: «Sì» C. 118: «Ho capito. Va bene adesso la mando». Dopo due minuti, Centralinista 118: «Mihanno richiestoun’ambulanza. Non so mi ha chiamato un signore dicendo di mandare un’ambulanza lì da voi, me lo conferma?» [...]. da L’Unità
Guido Rossi non nasconde il fastidio e la preoccupazione con la quale assiste al dipanarsi di scandali che uno dietro l’altro si rincorrono. «Viviamo in uno stato di eccezione che giustifica l’assenza totale del rispetto delle regole. Situazione pericolosa che già delineò Carl Schmidt ». C’è solo da sperare che il paragone non sia con gli anni Trenta del secolo scorso... In quegli anni si misero i germi di una guerra mondiale, dell’Olocausto. Non è un’esagerazione? «Ovviamente non mi riferivo ai fatti ma a quello che diceva Schmidt. Vale a dire che uno stato di eccezione fa sì che le regole possano non essere rispettate.
E questo vale per Guantanamo come per la Protezione civile italiana». Paragone azzardato... «È chiaro che si tratta di situazioni opposte e di non identica gravità ma in entrambe si viene meno ai percorsi codificati dalle regole per rispondere all’eccezionalità degli eventi». Ma c’è o no un’anomalia italiana? «Non c’è un’anomalia italiana. Le reazioni nel nostro Paese sono di intensità maggiore. Prenda ad esempio Obama. Ha perso il seggio che gli permetteva di arrivare a 60 voti e per far passare la sua riforma sanitaria del Senato che cosa fa? Non va certo al Congresso tentando di convincere i senatori [....]».
La fotografia Milano, Il corteo organizzato da Libera contro tutte le mafie (Ansa)
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Giorno per giorno: La settimana in Basilicata LUNEDI’ Marzo
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Potenza, fissata la data dell’udienza
Giuseppe Postiglione
POTENZA - Venerdì, sportivamenteparlando, cisigioca la vita. Il sale di una giornata dai mille rimpianti è tutto sulla coda, quando in sala stampa arriva l’avvocato Edoardo Chiacchio a comunicare la poco lieta novella. In tutta fretta, la Corte di Giustizia della Figc ha convocato la nuova udienza del processo su Potenza - Salernitana. Si tornerà a discutere - dopo il sostanziale nulla di fatto dello scorso 9 febbraio -sull’ammissibilità o meno del ricorso per revocazione presentato dal procuratore federale Stefano Palazzi, che vuole escludere il Potenza dal campionato e infliggere alla Salernitana sei punti di penalizzazione. Nulla di nuovo, un passaggio obbligato. Ma ciò che sconcerta è la tempistica, perchè il collegio difensivo rossoblu ipotizzava un rinvio quantomeno ad aprile.
MARTEDI’
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Marzo
Tirocini formativi nella bufera
Pietro Ichino
POTENZA - Tirocini formativi nella bufera. Proprio nel giorno in cui era prevista l’iniziale scadenza del bando rivolto a 1.000 disoccupati e inoccupati lucani, da poco prorogata al 30 aprile, arriva il feroce affondo del noto giuslavorista Pietro Ichino, contro il programma approvato dal consiglio regionale della Basilicata. Parla chiaramente di «abuso», «violazione della disciplina» e «truffa» il senatore Pd. Ichino - che ha annunciato un’interrogazione ai ministri Sacconi e Brunetta non usa mezzi termini nel dipingere il caso lucano come il seguito dell’esempio calabrese: «Vicende come queste mostrano come nel circolo vizioso dell’arretratezza del Mezzogiorno italiano» entri anche «una gravissima deformazione assistenzialistica delle politiche del lavoro».
GIOVEDI’
18
Marzo
Investigatori al lavoro
Ritrovati i resti di Elisa Claps POTENZA - Di quella maglietta bianca e di quei pantaloni blu non è rimasto molto. Gli occhiali, i sandali, un orologio e una collanina, invece, si sono conservati bene. «Effetti personali» li chiamano gli investigatori. I fratelli e la mamma li hanno riconosciuti. Sono quelli che Elisa Claps indossava il 12 settembre del 1993. Da quel giorno è scomparsa nel nulla. L’hanno cercata in Albania, nelle scale mobili, nei locali di palazzo Loffredo e anche in chiesa. Sì: anche in chiesa. Proprio in quella chiesa, consacrata alla Santissima Trinità. Una delle chiese più importanti di Potenza. In centro. Dove ieri mattina sono stati ritrovati i suoi resti. La scoperta è stata fatta casualmente da un gruppo di operai che stavano lavorando sul posto.
San Giuliano, un capanno nella riserva
MERCOLEDI’
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La frana sulla strada
VENERDI’
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Marzo
Fiori per Elisa
Dopo 17 anni Elisa fuori dalla chiesa POTENZA - Un applauso accompagna Elisa fuori dalla chiesa. Ma non è il giorno dei funerali. E’ il giorno dei rilievi scientifici. «Incidente probatorio», lo chiamano i tecnici del diritto. E’un atto irripetibile che si svolge alla presenza degli avvocati degli indagati. In questo caso gli avvocati Mario e Stefania Marinelli, difensori di Danilo Restivo. Entrano in chiesa a metà mattinata. Ci sono gli investigatori. E c’è il medico legale. Il corpo di Elisa è ancora nel sottotetto. E’ in un punto scomodo. Ma l’accertamento va fatto lì. L’ultimo piano della canonica ha una prima porta che è chiusa sempre a chiave: si accede a un altro piccolo ripostiglio che ha una scala in legno dalla quale si arriva al terrazzo. Qui, sulla destra, salendo, c’è un muro. Dietro il muroc’è Elisa.
Vito Riviello Il giusto verso
Vietri isolata a causa di una frana
Marzo
VIETRI DI POTENZA - Una grossa frana all'alba di ieri mattina ha praticamente isolato il centro abitato di Vietri di Potenza. Infatti, dopo la caduta massi e la conseguente chiusuradell'ottobre scorso della Sp 12 Vietrese, ieri mattina, intornoalle cinque, un bel pezzo della montagna che sovrasta la Ex Ss 94, ora Sp 94, ha cedutoe ha praticamente invaso tutta la strada, al km 15 e 700, a duecento cinquanta metri dal centro abitato. La frana si è verificata ieri mattina intorno alle ore cinque. Fortunatamente in quel momento non passava nessun automobilista. Sul posto prontamente intervenuti i Carabinieri, i Vigili Urbani, il Responsabile della Provincia Mastroberti, gli operai della Provincia e del Comune che hanno immediatamente provveduto a transennare l'arteria.
SABATO
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Marzo
Lo stadio Viviani
Il Potenza fuori dal campionato POTENZA - Il Potenza è cacciato via dal campionato, assegnato a “uno di categoria inferiore” dopo la decisione del Consiglio Federale. Immediatamente: fin dalla gara di Foggia. La Corte di Giustizia Federale ha accolto in pieno le richieste del procuratore Federale Stefano Palazzi, in effetti dando pieno rilievo probatorio alle documentazioni presentate dall’organo inquirente della Figc che le aveva raccolte dal tribunale di Potenza, dopo l’arresto di Postiglione e Giuzio. Per la prima volta nella storia del calcio vicende extrasportive diventano determinanti nel rettangolo verde. Una svolta epocale che ha coinvolto - negativamente - il Potenza. La società è condannata per una responsabilità unica del suo ex presidente e viene sbattuta alla porta.
Matera e Turismo, lettera ai candidati sindaco
da http://materanatura.blogspot.com/
da http://lucaniart.wordpress.com
da http://www.sassiemurgia.com/
Il6 marzoscorsola PoliziaProvinciale di Matera ha provveduto a sequestrare e rimuovere un capanno abusivo all'interno della Riserva Naturale di San Giuliano, in una zona sensibile e di massimo rispetto per la fauna. La struttura, di piccole dimensioni e forma piramidale, era costruita artigianalmenteconrami, filodiferro,tessuti e fogli di plastica; era posizionata in un punto ben nascosto tra la vegetazione igrofila sulle rive del lago ed era particolarmente adatta a nascondersi all'interno. La segnalazione della presenza di tale struttura all'interno dell'area protetta è pervenuta agli Uffici della Polizia Provinciale la quale, verificata l' inesistenza di una eventuale autorizzazione all’uso della stessa [...].
Vito Riviello è nato a Potenza nel 1933. Ha pubblicato fin da giovanissimo le prime poesie sulla rivista “Civiltà delle macchine” diretta da Leonardo Sinisgalli. In Basilicata ha conosciuto ed è diventato amico e compagno di questioni meridionali e poi nazionali legate alla cultura e allo sviluppo di questa, di Carlo Levi, Alfonso Gatto, Treccani, lo stesso Sinisgalli. Nel 1955 pubblica “Città fra paesi” (ediz. Schwarz) e da questo momento comincia il suo viaggio. Compie le sue ricerche in tutta la sua Basilicata, studia la condizione umana dei paesi del mito e così conosce Ernesto De Martino con cui manterrà un forte legame. [...].
Abbiamo inteso scrivere questa lettera aperta per sottoporre alla vostra attenzione i problemi del settore turistico locale. La scriviamo in qualità di soci dell’associazione culturale SassieMurgia, da poco sorta ma già ben radicata sul territorio grazie all’entusiasmo e la passione che caratterizzano il nostro operato. Siamo guide turistiche ed escursionistiche, fotografi, esperti di marketing turistico e di appassionati conoscitori del territorio che operiamo costantemente per la valorizzazione e promozione dei tesori artistici e culturali dei Sassi e delle rarità naturalistiche del vicino Parco della Murgia Materana. [...].
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Domenica 21 marzo 2010
18 Primo piano
Primo piano 19
Domenica 21 marzo 2010
IL FILM
Domenica 21 marzo 2010
La carica degli esponenti di Governo
Il ministro con il megafono
Sostegno multiculturale
Aspiranti governatori
Mezzo chilometro di tricolore
La contestazione è rossa alle finestre
GLI ESPONENTI del Governo aprono il corteo, alle spalle le bandiere e gli striscioni del Pdl e, infine, la gente comune. Atmosfera festosa con la maggior parte dei ministri senza cravatta.
GIORGIA Meloni, titolare del dicastero della Gioventù, è tra i più attivi organizzatori del corteo. A lei è affidato il compito di sistemare alcuni striscioni e coordinare i gruppi.
DUE immigrati con bandiere e cappellini al corteo diretto in piazza San Giovanni. Secondo i dati forniti ieri dal Pdl, in piazza San Giovani si sono raccolte un milione di persone
IL CANDIDATI del Pdl alla presidenza delle Regioni leggono insieme a Berlusconi il programma del “Patto per l’Italia” e giurano di prestargli fedeltà
UNO STRISCIONE tricolore di 520 metri è stato realizzato per iniziativa del senatore Pdl Filippo Berselli. A sorreggerlo un centinaio di manifestanti del Pdl che lo hanno trasportato dal Circo Massimo
AL CORTEO hanno risposto i sostenitori del centrosinistra, esponendo alle finestre tende, tovaglie e cuscini rossi. I manifestanti hanno risposto con fischi, sfottò e cori “chi non salta comunista è...”.
Opposizione critica sui toni: «Più odio che amore»
Il Pdl in piazza
«Ecco la monarchia»
«Vogliamo libertà, siamo qui per il diritto al voto e a non essere spiati»
di YASMIN INANGIRAY
Silvio esalta il suo popolo
Casini: «Unico Governo ad attaccare i magistrati»
Un milione secondo il Pdl, 150.000 per la Questura Il premier scatenato contro i magistrati e la sinistra Il popolo del Pdl a Piazza San Giovanni. Sotto Berlusconi saluta dal palco
di MILENA DI MAURO ROMA – E’ stata la giornata del Pdl in piazza. «Siamo un milione» hanno detto. Secondo le stime della Questura, inrealtà, allamanifestazione organizzata nella Capitale hanno partecipato 150 mila persone. Ma Berlusconi si è esaltato sulpalco. Avrebbe potutomettere altra benzina sul fuoco di fronte alla osannante piazza San Giovanni che si aspettava parole ulteriormente forti dal suo leader. Il premierha ribadito invece ad una ad una, le cose dette dette nei passati giorni di campagna elettorale, senza ulteriormente alzare l’asticella dello scontro, ma senza neppure abbassarla. Durissimo ma non nuovo l’attacco alla sinistra «ammanettata ad Antonio Di Pietro», che «non ha il senso dello Stato». Pesante, ma già sentita, l’accusa ai giudici di sinistra «che hanno dettato tempi e modi della campagna elettorale». Non inedita la richiesta di un «forte mandato per una vera rivoluzione liberalenei prossimi tre anni», con tanto di riforma presidenzialista, della giustizia, del fisco. La cosa più nuova è apparsa quindi l’esibito ottimo rapporto con Umberto Bossi, con il quale «l'alleanza terrà sempre, perchè è un uomo di grande equilibrio, misura, lealtà. Uno come noi, del popolo, lontano dai salotti chic, con gli stessi valori e principi che abbiamo noi». Altro che “competition” con la Lega: il messaggio del premier – che cavalca non a caso anche temi cari al Carroccio come la lotta all’immigrazione ed la velleità della sinistra di farne un nuovo bacino di voto –è che la lealtà in politica paga. Tutti gli esponenti dell’ex An sono sul palco e Berlusconi li chiama «amici», ma a confronto con gli elogi a Bossi risalta il fatto che il Cavaliere neppure nomini il co-fondatore GianfrancoFini, chedalla piazza si è tenuto distante per il suo ruolo istituzionale. Berlusconi lo dice
Il Cavaliere non riserva nemmeno un cenno per Fini
subito: quella di San Giovanni è «una grande festa di libertà». «Siamo tantissimi – allunga lo sguardo sulla folla –uomini e donne che amano la libertà e vogliono restare liberi. La maggiore forza politica del paese si prende la scena con determinazione ed orgoglio non per andare contro qualcuno o per accendere falò di invidia e di odio, ma per difendere «il diritto di voto e di non essere spiati». «Scendiamo raramente e con fatica in piazza – sottolinea il premier –ma quando ce vò ce vò...». «L'amore vince sempre sull'odio», ribadisce Berlusconi prima di snocciolare la sua giaculatoria di accuse ai giudici e alla sinistra, che «è incapace di governare». Una sinistra che che, se dovesse vincere, «metterebbe la libertà rischio». Esattamente come nel '94 quando il Cavaliere decise di scendere in campo. Oggi Berlusconi chiama ad un’altra «scelta di campo». Il premier è duro anche con «quei magi-
Si pronuncia anche il Consiglio di Stato. E la Regione non rinvia il voto
strati politicizzati che portano avanti una giustizia ad orologeria e intercettazioni a tappeto per fare una politica contro di noi». «L'ultimo ridicolo atto» è l'inchiesta di Trani, ma prima c'era stato «il fango gettato addosso a Bertolaso, persona moralmente onesta che ha lavorato per il bene del paese». Dopo aver indicato l’obiettivo di «sconfiggere il cancro» nei prossimi treanni dilegislatura, ilpremier chiama quindi i 13 candidati governatori a recitare tutti insieme la “promessa del buon governo”. «Vinceremo lo stesso nel Lazio», assicura il premier prima che lo raggiungala doppianotiziadelno delConsiglio di Stato alla riammissione delle liste Pdl e di quello della Regione al rinvio di quindici giorni delle elezioni chiesto da Sgarbi. Il premier lo apprende amareggiato, mentre nel cuore si sente contento della «straordinaria» piazza riunita a San Giovanni.
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I MANIFESTANTI
I giudici dicono no alla lista Pdl Arriva l’ottavo responso sul ricorso per le candidature a Roma
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Generazioni sfilano ed è tripudio di bandiere Dal palco l’orchestra di Demo Morselli suona le note di Modugno e Lucio Battisti
Un sostenitore del Pdl durante il corteo
ROMA –La manifestazione del Pdl a Roma non ha fatto mancare momenti più che prosaici. Ad esempio quando il volto dell’ex governatore della Regione Lazio Pietro Marrazzo è comparso sui cassonetti dell’immondizia: manifesti taroccati, dove il viso di Marrazzo era sovrapposto a quello della candidata di centrosinistra Emma Bonino, con il risultato di fare apparire l’ex presidente vestito da donna, con la scritta «Ti puoi fidare», slogan della campagna della Bonino ma con un punto di domanda di troppo. Non si sono fatti pregare nel tirare in ballo la vicenda Marrazzo neanche i militanti del quindicesimo municipio: «Ieri Marrazzo, domani la Bonino. No alla Regione-Casino», campeggiava sul loro pullman. Dalpalco, l’orchestra di Demo Morselli ha fatto ballare il popolo del centrodestra arrivato per ascoltare il premier Silvio Berlusconi. Musica soul, ma soprattutto tante canzoni italiane a partire da «Blu nel dipinto di blu» di Domeni-
co Modugno. Ad accompagnare i due cortei che si sono mossi dal Circo Massimo e da Colli Albani è stato però Lucio Battisti: l’amplificazione sistemata sui camion che aprivano i cortei rimandava i pezzi più celebri del repertorio della premiata ditta Battisti-Mogol e anche il ministro della Difesa, La Russa, ha voluto accogliere i partecipanti alla manifestazione gridando: «Come può uno scoglio arginare il mare». L'applausometro non c'era, ma certo i partecipanti alla manifestazione di piazza San Giovanni hanno fatto sentire il loro calore al leader della Lega Nord Umberto Bossi definito dal premier Silvio Berlusconi «un alleato leale al quale mi lega – ha detto -, oltre che una sincera amicizia, un affetto fraterno». Una prima assoluta per Bossi nella Capitale. Ma il più applaudito, dopo il presidente del Consiglio, è stato il ministro Renato Brunetta annoverato dal premier «tra i due più grandi ministri di questo governo».
ROMA – Anche l’ottavo responso dei magistrati è stato negativo per la Pdl: ieri il Consiglio di Stato ha detto no all’ammissione della lista Pdl Roma alla tornata elettorale. E ha precisato che il decreto legge cosiddetto «salvaliste» è applicabile anche nel Lazio benchè questa regione abbia anche una sua legge elettorale. Proprio ciò ha permesso poco dopo al vicepresidente della Regione Esterino Montino di respingere la richiesta di rinvio del voto avanzata dalla lista Rete Liberal di Sgarbi, riammessa solo mercoledì scorso da Tar, di rinviare le elezioni. Un doppio no che ha «amareggiato» il premier Silvio Berlusconi appena reduce dal successo della piazza Pdl. Dunque tutto come prima: nel Lazio si andrà al voto il 28 e il 29 marzo come nel resto di Italia e sulla scheda elettorale non comparirà la lista Pdl Roma. Il Consiglio di Stato oggi si doveva esprimere contro il secondo no del Tar del Lazio alla lista Pdl Roma ripresentata per effetto del decreto legge cosiddetto “salvaliste”. E anche oggi, dopo due no dell’Ufficio elettorale, due stop dalla Corte d’Appello, due dinieghi da parte del Tar, per la lista Pdl Roma è arrivato il secondo sbarramento del Consiglio di Stato. La Regione Lazio attendeva il pronunciamento dei giudici di Palazzo Spada per decidere il da farsi sul possibile rinvio. I tecnici avevano studiato sentenze e decreto legge attentamente, soprattutto per capire i margini dell’applicazione di quest’ultimo. Ma è stato lo stesso Consiglio di Stato in serata a precisare che il dl si può applicare anche nel Lazio. Ciò vuol dire concretamente che il tempo utile di campagna elettorale per effetto del dl viene compresso a sei giorni e non 15 giorni come prevede la legge elettorale regionale e dunque in base al dl la lista di Sgarbi avrebbe ora tutto il tempo necessario per la campagna elettorale. Sgarbi non ha preso di buon grado la decisione della Regione lasciandosi andare ad un “fascisti e pedofili» mentre dalla Rete Li-
beral hanno fatto sapere che si sta valutando «un possibile ricorso contro la decisione della Regione Lazio di non far slittare le elezioni all’11 e 12 aprile» nonchè un congruo risarcimento danni di 20 milioni. Il vicepresidente della Regione Esterino Montino, dopo avere informato della decisione della Regione sia il ministro Roberto Maroni che le candidate Renata Polverini e Emma Bonino, ha precisato che «pur ritenendo quel decreto legge un’invasione di campo, tanto che lo abbiamo impugnato, siamo tenuti a rispettare la norma proprio per evitare che si
L’ABBRACCIO CON BOSSI
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«L’alleanza con la Lega terrà sempre»
facciano cose diverse dalla legge». Amareggiato il premier Silvio Berlusconi che, racconta chi è con lui, vede come un ulteriore sfregio il fatto che non sia stato possibile neppure il rinvio del voto di due settimane. Le due candidate invece, ormai in una campagna elettorale divisa tra piazze e tribunali, vanno avanti. Emma Bonino nel pomeriggio aveva detto chiaramente che «sul rinvio bisognava rispettare le regole anche le più strampalate» riferendosi evidentemente al dl. E Renata Polverini ribadisce: «benissimo, sono pronta ad andare al voto il 28 marzo».
| LA “MISSIONE” | I candidati alle regionali giurano sul “Patto per l’Italia” COME se fosse una premiazione, Silvio Berlusconi chiama sul palco di piazza San Giovanni i candidati governatori della maggioranza alle prossime elezioni regionali. E con ognuno di loro si ferma a scambiare qualche battuta. La prima a salire sul palco è Anna Maria Bernini, candidata per l’Emilia Romagna: «Una vera donna combattente», così la definisce il Cavaliere. Tocca poi al candidato della Liguria Sandro Biasotti, Roberto Cota, leghista candidato in Piemonte, Monica Faenzi che il Pdl ha candidato in Toscana. Siparietto poi quando è il turno della Lombardia: «Oddio - prosegue Berlusconi –aspettate che devo leggere il nome. Come è che si chiama...Roberto, Roberto mentre Formigoni sta salendo sul palco. Tocca poi a Erminio Marinelli per le Marche e Fiammetta Modena per l’Umbria, Nico-
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la Pagliuca, candidato in Basilicata, Rocco Palese in Puglia, poi il «giocatore di basket» e cioè Giuseppe Scopelliti candidato in Calabria: «un sindaco eccezionale che saprà fare molto bene». Infine, Renata Polverini in corsa per il Lazio: «Una persona che si è fatta da sola facendo lavori umilissimi fini ad arrivare al vertice di un sindacato. Mi raccomando – dice – se la nostra lista non sarà riammessa mettete una croce sul suo simbolo». Terminata la presentazione il premier invita i 13 candidati a mettere una «mano sul cuore» e leggere il programma per l'Italia da sottoscrivere chiedendo loro di fare un giuramento davanti alla folla.
Per premio tutti sul palco
Berlusconi abbraccia Bossi sul palco
ATTACCHI scontati e, per molta parte attesi, quelli ai giudici e alla sinistra nel discorso di Berlusconi dal palco di piazza San Giovanni. La cosa più nuova è apparsa quindi l’esibito ottimo rapporto con Umberto Bossi, con il quale «l'alleanza terrà sempre, perchè è un uomo di grande equilibrio, misura, lealtà. Uno come noi, del popolo, lontano dai salotti chic, con gli stessi valori e principi che abbiamo noi». Altro che competition con la Lega: il messaggio del premier – che cavalca non a caso anche temi cari al Carroccio come la lotta all’immigrazione ed la velleità della sinistra di farne un nuovo bacino di voto – è che la lealtà in politica paga. Tutti gli esponenti dell’ex An sono sul palco e Berlusconi li chiama “amici», ma a confronto con gli elogi a Bossi risalta il fatto che il Cavaliere neppure nomini il cofondatore Gianfranco Fini, che dalla piazza si è tenuto distante per il suo ruolo istituzionale. Berlusconi lo dice subito: quella di San Giovanni è «una grande festa di libertà». «Siamo tantissimi – allunga lo sguardo sulla folla – uomini e donne che amano la libertà e vogliono restare liberi. La maggiore forza politica del paese, che oggi con compostezza manifesta, si prende la scena con determinazione ed orgoglio non per andare contro qualcuno o per accendere falò di invidia e di odio, ma per difendere «il diritto di voto e di non essere spiati».
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ROMA – Il discorso di Silvio Berlusconi non è da «statista o da capo del governo» ma «da capopopolo». A bocciare l’intervento del premier Silvio Berlusconi dal palco di piazza San Giovanni è il segretario delPd Pier LuigiBersani che, insiemeal resto dell’opposizione, non risparmia critiche al capo del governo. Il botta e risposta con la maggioranza inizia dal pomeriggio quando dal palco della manifestazione del Pdl, Denis Verdini annuncia che ci sono oltre «un milione di persone». Numeri subito contestati dal Pd: “Un milione in piazza? Forse sono quelli che ha chiamato non quelli che c'erano», ironizzaBersani. Ad alzare però il livello della polemica ci pensano alcuni passaggi dell’intervento del premier. Gli attacchi ai «magistrati politicizzati» e alla sinistra che, in caso di vittoria «renderebbe l’Italia meno libera» non passano certo inosservate. «Dalle parole di Berlusconi non è arrivato nulla di nuovo - osserva ad esempio il leader Democratico – abbiamo sentito le stesse parole che ripete da anni, dal 1994». Anzi, dice ancora Bersani: «Mi sembra che sia lui il picconatore degli elementi base della vita comune. Le regole vengono prima del consenso». Giudizio negativo anche da Enrico Let-
ta: «Oggi va in scena il mondo alla rovescia – sottolinea –un governo che va in piazza e protesta contro l’opposizione, invece di parlare delle soluzioni che deve proporre per il Paese». Le parole di Berlusconi non sono piaciute nemmeno a Walter Veltroni: «Mentre l'Italia è colpita dalla crisi economica – attacca l’ex leader – il premier manifesta a Roma portando avanti sempre lo stesso copione: attacchi ai magistrati e attacchi all’opposizione». Parla di «attentato alla Costituzione» il leader dell’Idv Antonio di Pietro che aggiunge: «Tutti possono andare in piazza –ribadisce l’ex pm –ma che il capo del governo, in un Paese democratico dove c'è la separazione dei poteri, organizzi il popolo contro la magistratura, non è un attentatoalla Costituzione?».La soluzione, per il leader dell’Idv, è la creazione di un comitato di liberazione nazionale per «sconfiggere il regime creato in Italia» dove «il neofascismo di ritorno è anche peggio del primo». Non manca di far sentire le sue critiche nemmeno l’Udc. Pier Ferdinando Casini invita il premier a risolvere «i problemi del Paese» invece di «organizzare feste». Un’ironia, quella del presidente della Camera che però scompare quando si parla dei magistrati: «Questo è l’unico Paese al mondo in cui un vertice dello Stato va in piazza contro i magistrati».
20 Primo piano
Domenica 21 marzo 2010
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Verso le Regionali Tour lucano per il governatore siciliano e leader del Mpa, Raffaele Lombardo
Con Lombardo Mollica avverte: «No ai poteri forti»
La lettera dell’Ucid L’Ucid(UnionecristianaImprenditori edirigenti)diBasilicata hainviato una lettera atutti i candidatigovernatori lucani in cui invita gli stessi «a riflettere sulla condizione socio - economica della Basilicata: dare credibilità al loro impegno ecertezza aquanticon ilvotoliindicheranno allaresponsabilità di gestione delle politiche regionali». «La realtà lucana - prosegue la lettera - quant’anche ritenuta una positiva anomalia nel contesto meridionale, presenta problematiche che induconoa ritenere estremamente incertoil futuro dei suoi abitanti e, particolarmente, delle nuove generazioni. Un forte ammonimento è venuto dal Documento dei vescovi quasi a voler ribadire, con maggiore convincimento, quanto emerso dalla Enciclica di Papa Benedetto XVI “Caritas in Veritate”, circa la situazione di sottosviluppo che vede tante aree in difficoltà e, fra queste, il Mezzogiorno assume una connotazione di estremo e crescente degrado, con responsabilità tutte in capo alla classe dirigente, adagiatasi in sterili logiche assistenzialistiche, in totale spregio della meritocrazia, tanto da aver provocato la fuga di “cervelli”, ricorrendo paradossalmente all’utilizzo indiscriminato di consulenze esterne e non sempre di buona qualità».
La scelta poco invasiva di Flovilla Ha scelto di non apparire. Antonio Flovilla, consigliere regionale e oggi capolista candidato con Alleanza per l’Italia di Rutelli, nel proprio manifesto elettorale ha seguito una stra diversa rispetto alla quasi totalità dei propri avversari. Non il solito faccione con uno slogan sbandierato magari con colori accesi ma una proposta anche suggestiva: la firma piccola, una fotografia di un paesaggio aspro ma bello e una lettera in caratteri leggeri alle elettrici e agli elettori. Poco invasivo.
di SALVATORE SANTORO
Digilio (Pdl): «Incentivi alle aziende che decidono di assumere giovani del Sud» Egidio Digilio
del percorso di studi questi giovani sono costretti a emigrare perché il tessuto produttivo lucano cerca soprattutto manodopera ed è “allergico” a figure manageriali». Non a caso «la stragrande parte delle nuove assunzioni - ha proseguito il
parlamentare del Pdl - previste nei prossimi anni - incrociando i dati di un'indagine della Forim (Camera di Commercio di Potenza) - riguarda figure professionali di qualifica per le quali è sufficiente come titolo di studio quello della scuola dell'obbligo. Le assunzioni programmate dalle imprese lucane di personale in possesso di un diploma di scuola superiore si attestano intorno alle 1.600 unità a fronte delle 80 di laureati. E in Basilicata i tempi di attesa di laureati prima del lavoro superano a volte anche i cinque anni». Dunque «la politica deve dimostrare di essere sempre più attenta all'istruzione e alla formazione dei giovani non solo per uno sbocco di lavoro ma sforzandosi di interpretare aspettative, ansie, progetti delle giovani generazioni».
gli APPUNTAMENTI Oggi Ferdinando Adornato sarà a Potenza, alle 11, presso il teatro Principe di Piemonte. Oggi il candidato consigliere regionale del Pd, Gennaro Straziuso sarà alle 10 in contrada Serra di Pepe (Avigliano - Ruoti), alle 11 nella sezione Pd di Genzano e alle 17 e 30 contrada Bancone (Potenza). Domani invece sarà alle 20 nel ristorante Il Nord di Giuliano. Oggi a Potenza, presso il teatro Principe di Piemonte alle 11, manifestazione elettorale del candidato al consiglio regionale per l’Udc Gaetano Fierro, con la partecipazione del coordinatore nazionale del partito, Ferdinando Adornato. Oggi, il candidato presidente alla Regione Basilicata per il movimento politico «Io amo la
L’APPROFONDIMENTO
Anche il candidato lucano del Pdl ieri è stato a Roma sul palco a piazza San Giovanni insieme a Silvio Berlusconi. E Pagliuca insieme agli altri 12 candidati governatori, terminata la carrellata di ognuno di loro con la mano sul cuore», come chiesto dal premier ha giurato davanti la folla sul programma per l'Italia. In precedenza Nicola Pagliuca nella sfilata dei varicandidati, che è stata definita una sorta di “giro d’Italia virtuale” che si sono fermati davanti a Berlusconi che per ognuno ha detto una frase è stato presentato ufficialmente alla folla di San Giovanni. E Berlusconi lo ha presentato dicendo: «Ha un compito difficile per una regione bellissima».
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Il Pdl scopre l’entusiasmo ma con il modello centrosinistra
La manifestazione dei giovani del centrodestra del Don Bosco
POTENZA - «I messaggi inviati i dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, ai giovani di Melfi, in occasione del Mediashow, devono essere letti come un impegno a favore dei giovani del Sud». A sostenerlo il coordinatore regionale vicario del Popolo delle libertà, Egidio Digilio, che ha sottolineato come bisogna «prevedere incentivi per le aziende meridionali che assumono giovani che hanno studiato al Sud, piuttosto che per l'acquisto del motorino, è un'ottima idea». La Basilicata «ha il più alto tasso di scolarità secondaria (il 98 per cento di giovani fra i 14 e i 18, si sono iscritti, nello scorso anno, a un istituto superiore) e conta 28 laureati su cento persone di 25 anni, mentre nel Sud la media è di 24 e in Italia di 27». Va, però, detto che «a conclusione
Il conto alla rovescio di Fabio Lottino su Facebbok e le analisi ce partono da un assunto: «Campagna elettorale stranissima, forse la più strana che nei miei pochi anni di elettore attivo ricordi».E quindi Lottino prosegue: «Ma ci siamo. 7 giorni soltanto 7 e si voterà, forse finalmente. Forse troppo presto». E l’amarezza: «Una Regione come la nostra non può rimettersi alle non fondate iniziative approssimative di chi vorrebbe venirne a capo sfaldando coloro che già esistono...».
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Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo
presentare le liste, i decreti legge, i milleconflitti che vanno emergendo. Non c'è dubbio che il significato di queste elezioni sia sotto gli occhi di tutti». E quindi, Raffaele Lombardo che in sala ai candidati pur invitando a votare il candidato del centrodestra Nicola Pagliuca aveva parlato in generale della necessità di creare un partito del Sud indipendenete dalle coalizioni, in riferimento ai risultati delle prossime elezioni a livello nazionale ha avvertito: «Credo sinceramente che, appunto per quella che è la condizione generale della politica e dei rapporti tra i partiti e dell’azione dei governi dopo le elezioni molte cose cambieranno». All’incontro a Potenza, presenti tutti i dirigenti dell’Mpa di Basilicata. Anche il capolista e già consigliere regionale Franco Mollica che ha invitato gli altri candidati «a impegnarsi molto in questi ultimi 8 giorni di campagna elettorale perchè i grandi partiti metteranno in campo i poteri forti».
Pdl a Roma
Lucania» Magdi Cristiano Allam, incontra gli elettori a Picerno in piazza Plebiscito (ore 10 e 30), a Vietri di Potenza in piazza del Popolo (ore 18 e 30), a Potenza in piazza Colucci (ore 22); e interviene alla festa «Io amo... i talenti lucani» al Be Good di contrada Tora (ore 24). Domani a Potenza, il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, terrà una conferenza stampa al Park hotel (ore 17) per presentare il programma e i candidati del partito. Successivamente Lorenzo Cesa parteciperà a un incontro presso il Palace hotel di Matera alle 19 e 30. Domani Nicola Latorre, vicepresidente del gruppo dei senatori del Pd, farà visita in Basilicata per partecipare alle seguenti iniziative: ore 17 a Cancellara, ore 18.30 a Forenza, ore
20 a Genzano, ore 22 al Club House di Potenza. Bruno Tabacci, portavoce nazionale di Alleanza per l’Italia, martedì mattina alle 10 e 30, presso la sede del partito, in Via della Meccanica a Potenza svolgerà un incontro al quale ci saranno anche Vilma Mazzocco, coordinatore regionale del partito e in candidato governatore del centrosinistra Vito De Filippo.
BELISARIO (IDV)
«A noi la Sanità» POTENZA - «In caso di vittoria del centrosinistra alle elezioni regionali in Basilicata, l’Italia dei valori rivendica, tra quelli che ci toccheranno, l'assessorato alla Sanità». Parole che più chiare non possono essere. Lo ha detto attraverso una nota stampa il capogruppo dei senatori dell’Italia dei valori, il lucano Felice Belisario. Dopo le polemiche delle scorse settimaneche hanno interessato proprio il candidato consigliere regionale dell’Idv, Enrico Mazzeo (bacchettato da Vincenzo Folino e Antonio Flovilla con il riferimento esplicito «il candidato in pectore») è il leader dipietrista lucano a intervenire sulla vicenda politica - sanita. Belisario nella nota dichiara: «La politica non è fatta solo di elezioni, di voti e di consenso, ma anche e soprattutto di gestione della cosa pubblica. L’Italia dei valori è un partito in forte crescita e ha voglia di assumersi responsabilità importanti come quella di gestire un settore complicatissimo come la sanità, cruciale per la corretta gestione di una Regione specie in vista del federalismo. C'è bisogno di ridurre il deficit tagliando gli sprechi e lasciando invariati i servizi, una scommessa che ci sentiamo di accettare forti delle personalità presenti nell’Idv della Basilicata in queste elezioni. Abbiamo competenza, capacità ed entusiasmo: le doti giuste per affrontare questa sfida».
Nella primavera del '94 si votò il giorno delle Palme. Era il battesimo politico di Silvio Berlusconi, della sua “creatura” Forza Italia, e di quella che poi è diventata la squadra da battere per tutti questi anni. O il modello da abbattere per molti. Caso vuole che anche quest'anno si voti il giorno delle Palme per rinnovare le amministrazioni regionali. Berlusconi non è più un novizio. Forza Italia, prima si è plasmata sul modello dei partiti tradizionali e poi si è trasformata in Popolo della libertà fondendosi con il partito dell'amico - nemico Fini che dalla svolta di Fiuggi ha man mano trasformato la destra storica in un partito di centrodestra dal respiro europeo. Il 28 marzo, di nuovo le Palme, si vota però, per scegliere i governatori di 13 regioni. Basilicata compresa dove il “berlusconismo” non ha mai attecchito. Per 16 anni mentre la Casa - Popolo delle(a)libertà spopolavadalleAlpiall'Etna riuscendo a imporsi (seppur con alternanza) anche nelle roccaforti della sinistra considerate inespugnabili (Bologna su tutte), tranne che nell'Emilia del Sud. Come è stata ribattezzata politicamente la Basilicata. Tanto che a livello nazionale, il centrosinistra lucano dalle maggioranze bulgare è più volte stato “appuntato”come fiore all'occhiello di una coalizione guidata ciclicamente dai vari Occhetto, D'Alema, Prodi, Rutelli, Veltroni, Franceschini e oggi Bersani, non sempre all'altezza dell'avversario di sempre Silvio Berlusconi. Che è sempre lo stesso a differenza dei tanti leader di centrosinistra che hanno provato a scalfirne, senza molta fortuna, il feeling con la maggioranza del Paese. Così la squadra dei lucani dei vari Luongo, Pittella, Molinari (poi passato dall'altro lato), Coviello, Boccia, Bubbico, Lettieri, Margiotta, D'Andrea, Falotico (anche egli passato al “nemico”), Lacorazza, Santarsiero, Altobello, De Filippo, Restaino, Folino, Speranza, un po' come “laboratorio” (di quello che sarebbe stato poi il Pd) e un pò come avamposto della sinistra europeista è stata spesso utilizzato a mò di esempio anche nei congressi e nei “caminetti” romani. Non gratis ovviamente, tanto che nell'ultimo governo di Prodi, tre lucani, mostravano i lustrini di Sottosegretari di Stato mentre sempre un lucano (Boccia) aveva l'importante compito di controllare che nessuno dei senatori del centrosinistra si attardasse troppo in bagno o al bar del Translatico in sede di voto; vista l'esiguità della allora maggioranza. In tale contesto, con un simile centrosinistra (e ha ragione Pagliuca a dire tutti i generali della Prima Repubblica in Basilicata si sono trovati nel campo contro Berlusconi) il centrodestra per anni ha raccolto solo briciole. Con una classe dirigente però che non si è mai rinnovata mentre paradossalmente, è stato il centrosinistra a rinnovarsi di maggiormente. Oggi il segre-
tario del Pd, ha poco più di trent'anni. Il suo predecessore (esclusa la breve parentesi di Restaino) pure è un giovane che ora guida la Provincia di Potenza. De Filippo che punta al bis non ha ancora 50 anni. Il centrodestra invece è guidato da quel Viceconte che nel '93 fu mandato direttamente dall'amico Silvio a fondare Forza Italia in Puglia con l'aiuto del suo “vice” di sempre Taddei. Idue adistanza diquasi 20anni sono i leader del Pdl di Basilicata (stessa squadra con nome diverso) che di discontinuità importanti con gli albori ha vissuto solo quella del “grazie e arrivederci” al deputato, allora forzista, Gianfranco Blasi. Sacrificato dopo la vibrante protesta del popolo dei centomila di Scanzano e alcune vicende giudiziarie. Dell'allora giovanissimo azzurro fondatore Francesco Somma si sono invece perse le tracce. Almeno politicamente. Gli altri ex enfant prodige dei club azzurri continuano a lavorare nelle retrovie sebbene sia trascorsi più di tre lustri. E così il centrodestra conservatore (di se stesso?) lucano si trova a sfidare la corazzata De Filippo con lo stesso candidato che dieci anni fu travolto da Filippo Bubbico che già studiava da “generale” ma che non lo era ancora. Pagliuca è cresciuto da allora. E' indiscutibile. Oggi ha più coraggio e meno spavalderia. Ma la sua rimane una candidatura studiata a un tavolino in cui non c'è tanta voglia di “osare”. Magdi Allam è stato scartato con troppa fretta e troppo ostruzionismo da partedei biglocali chesono saltatidalla poltrona quella sera che dal salotto di Vespa, l'ex islamico convertito direttamente da «da papa Benedetto decimo nono», ufficializzò la propria candidatura per “unzione”del cavaliere in persona. Per stoppare l'avventura pidiellina di Allam il “lucano” è intervenuto l'organo di informazione di Fini. Rinunciare a Magdi Allam così a cuor leggero è stato un errore. Forse. L'ex vicedirettore del Corriere della Sera- aldi làdiqualche eccessodialettico e di un tenore elettorale un po' troppo appiattito su una sorta di vaga caccia alla streghe - ha indiscutibilmente il “fisico” e il cervello del fuoriclasse e il vantaggio di rappresentare la vera novità insieme al “suo” nome famoso che gli aprono i salotti buoni a qualsiasi latitudine. Scaricato dai pidiellini locali, ha forse sbagliato qualche alleato. Ci sta anche questo. Di sicuro ha nelle sue fila uno bravo: Ernesto Navazio. E poi tanti giovani di certo talento. Ma la sua sembrava la candidatura perfetta per il centrodestra. Saltata quella si misura in una sfida che ha il sapore, anche suggestivo, dell'impossibile. Ma le responsabilità del mancato patto per battere il centrosinistra, sono da cercare nel Pdl, non in Io amo la Lucania. In quella classe dirigente che il direttore Leporace ha definito una riserva indiana. Pagliuca può non starci alla definizione e attaccare il sistema «che non è libero perché non c'è ricchezza», il sistema dell'informazione «che non dà voce all'opposizione», e a una parti-
ta iniziata «con uno svantaggio per noi di zero a cento». Pagliuca, persona squisita umanamente, ha di certo le sue buone ragioni da sbandierare, ma intanto si presenta con un programma ciclostilato anni '70, privo addirittura di copertina che poco ha da spartire con la “perfezione” comunicativa (anche e soprattutto nella confezione) della galassia berlusconiana, con slogan appiccicati non certo dai “sarti” di PubliItalia 80 che hanno fatto invece la fortuna del premier, senza (ancora?) una proposta in grado di far cambiare idea all'ultimo minuto alle migliaia di indecisi (aspiranti astensionisti) che in lungo e in largo per la Basilicata costituiscono il primo partito per numeri di consensi. Eppure il “Re Mida”Berlusconi ci ha costruito una carriera (e che carriera) su questi particolari. Certo anche con altro. Ma il Pdl e il centrodestra, in questa campagna elettorale ha scoperto una ricchezza che non sapeva di avere. I giovani. Hanno entusiasmo. Sono tanti. Sono “arrabbiati” con chi governa in Basilicata da 15 anni e hanno idee. E soprattutto non fanno sconti. L'entusiasmo e il dibattito registrato al Don Bosco, venerdì sera sono la copertina colorata che manca al programma cartaceo di Nicola Pagliuca. Da qui il Pdl deve avere il coraggio di ripartire. Non in altri luoghi. Sapendoaccettare iconsigli dichi cimette entusiasmo. Sarebbe un errore imperdonabile deludere tutto questo movimento spontaneo. Non ci sarebbero altre occasioni. Da osservatore di questo fenomeno generazionale, che vuole rompere il cordone con il passato (presente) ex democristiano, che è palese soprattutto sul web, si percepisce che se non sarà oggi sicuramente di potrà festeggiare domani. Anche se qualcosa non convince. Il modo, i concetti, la demonizzazione dell'avversario (in questo caso De Filippo, un anno fa Santarsiero e Lacorazza) non sono originali. La richiesta di alternativa è molto simile a quella che il popolo del centrosinistra ha contrapposto per anni a Berlusconi. Insomma sembra un antiberlusconismo al contrario. E si attaccano “i poteri forti”, il sistema dell'informazione, il controllo capillare del sistema amministrativo e degli enti. Senza sconti per nessuno. Ma in campagna elettorale qualche eccesso di parte è comprensibile. Di fatto, è una generazione che è scesa in campo contro il «cemento potentino», contro le raccomandazioni, contro i familismi, contro le carriere stabilite per cognome. Tutti principi “nobili”. Per una Basilicata migliore. Ma chi interpreterà questa svolta, queste richieste? A capo di tutto, non possono ignorarlo quegli stessi giovani, c'è sempre Berlusconi. Ci sono i Tremonti, gli Scajola. Chi pensa al nucleare senza chiedere nulla ai cittadini e ai territori. A chi non ha il Sud nelle priorità. E' complicato buttare il cuore al di là degli ostacoli se la testa sta tutta da un'altra parte. Non impossibile. Ma basta saperlo.
Ipse dixit PITTELLA
Basta passerelle «I CANDIDATI governatori del centrodestra nelle regioni del Sud non trovano di meglio per accreditarsi presso gli elettori che affidarsi alla solita passerella di ministri, mai così presenti come in questi giorni sotto il Garigliano: è come invitare il conte Dracula nella sede dell’Avis, direbbe Giulio Tremonti, rispedendogli la battuta dopo il suo sistematico saccheggio dei fondi per le aree sottoutilizzate e l’abolizione dell’Ici»
ROMANIELLO
Su nomine «LA La nomina di Camillo Naborre, candidato per il Popolo della libertà alle regionali, a subcommissario dell'Eipli rafforza la nostra richiesta di scioglimento dell'ente che il governo utilizza solo per elargire poltrone di potere. Abbiamo perso il conto sul numero dei sub - commissari, tutti rigorosamente del Pdl».
SALIERNO
Politiche agricole «LA proroga al 30 aprile per il pagamento dei canoni irrigui al Consorzio di bonifica Bradano - Metaponto, decisa dalla Regione, è una “boccata di ossigeno” per gli agricoltori del Metapontino, ma da sola non basta a dare serenità e ad affrontare l’insieme dei problemi dei costi di gestione delle aziende agricole diventati sempre più “asfissianti. Servono misure straordinarie che vedano la Regione dare seguito all’impegno annunciato nelle scorse settimane della riduzione delle tariffe irrigue e il Governo procedere alla proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali».
FLOVILLA
Soluzioni crisi «RIDURRE sensibilmente il peso delle strutture pubbliche a parità di servizi erogati; aumentare la concorrenza nelle professioni libere e nei servizi pubblici locali; ridurre le aspettative pensionistiche e previdenziali per poter far crescere gli ammortizzatori e la tutela di chi perde il lavoro; far pagare le tasse a chi non le paga e concorre a fare dell'Italia la protagonista dell'economia sommersa e quindi dei fenomeni di evasione fiscale: sono queste le proposte principali dell’Api per superare la crisi economica».
SARUBBI
Codice etico «I socialisti che per primi dall'inizio della campagna elettorale hanno posto proposto la riduzione dell'indennità dei consiglieri regionali e un censimento di tutte le lobbies e i gruppi di potere per rendere trasparenti i rapporti tra gli stessi, i partiti e le istituzioni, non possono che essere favorevoli a ogni proposta ulteriore specie se riferita allo stop ai doppi incarichi e all'introduzione del codice etico europeo».
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POTENZA - Doppio appuntamento ieri in Basilicata, per il presidente della Regione Puglia e leader del Movimento per le Autonomie Raffaele Lombardo. Il governatore siciliano ha coccolato i suoi candidati per le elezioni regionali del 28 marzo. In mattinata a Matera e poi nel pomeriggio a Potenza, presso il Grande Albergo ha illustrato le ragioni politiche del Movimento per le autonomie e del Mezzogiorno nel complesso. Per Lombardo il Sud d’Italia «ha bisogno di un partito che rivendichi il rilancio del Sud. I partiti nazionali non possono farlo». E quindi ha aggiunto Raffaele Lombardo «non è questione se governa il centrodestra o il centrosinistra. In questi anni ci sono stati enttrambi e per il Sud le cose non sono cambiate. I partiti a Roma difendono gli interessi dei più forti. Non è un mistero». Per questo ha proseguito Raffaele Lombardo, davanti la platea di simpatizzanti e di candidati dell’Mpa lucano, «c’è bisogno di una Lega del Sud che faccia sentire forte la propria voce per i diritti dei cittadini meridionali. Altre scelte per il bene del Sud non sono possibili». Lombardo in precedenza si è soffermato a parlare con i giornalisti locali con i quali sono state toccate tematiche nazionali. In particolare sulla questione delle liste e dei ricorsi nel Lazio, il presidente della Regione Sicilia ha dichiarato: «Le magistrature amministrative ed elettorali si sono espresse, devo presumere e ne sono certo, facendo valere la legge, e quindi non è opportuno contestarle con le manifestazioni. Ben vengano però tutte le manifestazioni di piazza. Lo sono i comizi e le grandi iniziative, come quelle organizzate la settimana scorsa dalla sinistra e oggi dal Pdl». Il commento era ovviamente anche alla manifestazioni popolari nazionali della mattinata. Per quello che riguarda le eventuali ripercussioni politiche che i risultati delle regionali potrebbero avere sulla tenuta del governo, il governatore siciliano ha sottolineato: «E' inevitabile che, qualunque tipo di elezione di una certa portata, e questa ha una portata enorme, abbia una ripercussione sul quadro politico» «Si vota dalla Basilicata alla Calabria alla Lombardia – ha aggiunto Raffaele Lombardo – salvo la mia isola e qualche altra regione, e indubbiamente milioni di italiani sono chiamati al voto. Vediamo quello che accede dentro ai partiti e quello che accade complessivamente nel Paese: ritardi nel
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Domenica 21 marzo 2010
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Il leader del Mpa a sostegno di Tosto
Lombardo a Matera «La coerenza parte dai territori»
Elezioni a Matera
Cittadini al centro della casa comune
Lombardo a Matera insieme ad Angelo Tosto
Alemanno a Bernalda
Cinzia Scarciolla punta su trasparenza partecipazione e best practice amministrativa PARTECIPAZIONE attiva dei cittadini ai meccanismi di sviluppo e crescita della macchina amministrativa, trasparenza e lotta alla corruzione. I punti forti del programma di Cinzia Scarciolla rappresentano, al tempo stesso, la svolta della più giovane candidata alla corsa a sindaco nella città dei Sassi. La sua lista “Scarciolla sindaco” riunisce candidati e simpatizzanti convinti che il contatto diretto sia la chiave di volta grazie alla quale si possa sbloccare il rapporto di dipendenza politica-comunità. Lei propone di applicare il metodo e-bay per la valutazione dell’operato dei dipendenti pubblici. Un meccanismo inconsueto che sarebbe il caso di chiarire meglio. Il modello di valutazione servirà al cittadino ad intervenire in modo attivo ai meccamismi amministrativi». «Non vogliamo fare della macchina amministrativa un’azienda, ma al contrario vogliamo puntare su uno strumento migliorativo e non punitivo nei confronti degli impiegati contro i quali non ci si deve accanire. Su e-bay chiunque vuole acquistare un prodotto, lo fa valutando attentamente ogni elemento. Con il sistema che vogliamo applicare, possiamo comprendere cosa ci viene offerto e in che modo. Il modello riguarderà innanzitutto il sindaco, poi i dirigenti e infine i dipendenti che non devono fungere da capro espiatorio. Vogliamo risolvere i problemi, al contrario di altri. Vogliamo modificare anche il sistema della premialità che dovrà riguardare l’intero ufficio e non più solo il dirigente». Mettere in atto meccanismi di controllo da effettuare con strumenti innovativi, può significare intervenire sul bilancio tenendo in considerazione i limiti imposti dal patto di stabilità «Il nostro approccio è politico. Vogliamo comprendere in quali settori vengono investite le poche risorse che ci sono per comprendere le priorità dell’amministrazione. La razionalizzazione della spesa e l’informatizzazione possono condurre a forme di risparmio. Pensiamo, inoltre, che
sia necessario individuare fonti di introito per il Comune». Come? «I nostri predecessori hanno impoverito il sistema perchè non hanno usato la creatività per creare opportunità che noi, invece, indichiamo in quattro direttrici: rifiuti, energie rinnovabili (il Comune di Bari ha approvato un progetto di costruzione e gestione di impianti fotovoltaici nelle strutture sportive per farne il primo comune solare del sud. Possiamo seguire questo esempio), servizi (gestione dei parcheggi, attività cimiteriali) e beni culturali (un biglietto di 10 euro per ogni turista a cui offrire un pacchetto di servizi vuol dire 1,5 milioni di euro all’anno per 100 mila visitatori). Il tema forte dei programmi elettorali riguarda la candidatura di Matera, capitale della cultura nel 2019. Come affrontate questa idea? «Sono ben disposta a lavorare su un progetto che consenta alla città di avere un riconoscimento adeguato a condizione, però, che questa esperienza non serva ad acquisire fondi senza risultati. Serve un progetto organico che riguardi innanzitutto la riqualificazione urbana». Crisi economica e difficoltà delle piccole imprese. Quanto può influire il progetto della zona franca urbana? «Vogliamo lavorare con gli imprenditori validi dei quali vogliamo tutelare gli interessi. La Zfu mi sembra un po’ poco, è solo un contentino; ci sono alti costi bancari che gravano sulle imprese per le quali è difficile l’accesso al credito. L’amministrazione comunale, finora, non ha mai dato alcun indirizzo di sviluppo. Bisogna invece creare un contesto favorevole ad esempio, nel settore della pasta attraverso strumenti di distribuzione adeguati che sostengano l’impegno delle imprese». Come evitare la fuga di cervelli, attraverso strumenti di competenza dell’amministrazione comunale? «Bisogna lavorare su uno sviluppo complessivo per creare una città solida in cui l’università debba svolgere un ruolo importante insieme al Comune e a soggetti internazionali
CANDIDATO IN PILLOLE La Zona franca per la città è un contentino I costi delle banche sono ancora alti
Matera 2019? Sono favorevole a condizione che sia un progetto organico
Nuove entrate per il Comune da servizi, rifiuti beni culturali e energia
Per i giovani istituiremo il bonus -progetto che varrà un anno e il premio creativo con cui impegnarsi, così come ci viene chiesto dall’Unesco. L’università per stranieri è un progetto che va avanti da 15 anni con 4 proposte finite nel vuoto e 1 milione di euro mai utilizzato. Per i giovani pensiamo al bonus-progetto che abbia validità annuale nel corso della quale si possa sperimentare su ricerca e innovazione candidando un progetto che possa essere finanziato e che possa concorrere ad un premio di creatività. Anche in questo caso è necessario individuare fondi che, ad esempio, potrebbero giungere dal 5 per mille destinati ad un onlus creata dal Comune». Politiche sociali e fasce deboli. Ci sono strumenti che possono migliorare il rapporto con la pubblica
amministrazione? «E’ necessario dare risposte concrete per svincolare il rapporto personalistico vischioso e perverso che si crea con chi si trova in difficoltà. Sarà sufficiente, invece, rivolgersi allo sportello per richiedere il sussidio che prevede la norma. Il Comune potrà complessivamente utilizzare anche per questa voce circa 3 milioni di euro che giungono dalle opportunità di cui abbiamo parlato. Naturalmente l’elemento fondamentale riguarda l’intervento a monte, abbassando cioè le tasse alle fasce sociali che ne sono gravate. Penso ad esempio ad un metodo che consenta al cittadino di recarsi presso le isole ecologiche e conferendo i rifiuti, possa scalare dalla Tarsu la quota prodotta».
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HA DETTO
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Squadra di calcio preferita? «Nessuna» Una canzone che ha cambiato la sua vita? «We are the Champions dei Queen che lego al momento in cui Matera stava crescendo al meglio, la squadra di pallavolo era campione del mondo». Un oggetto da cui non si separa mai? «Nessuno in particolare, perchè non sono legata alle cose materiali, forse il burrocacao». L’ultimo gesto che compie prima di addormentarsi e il primo subito dopo essersi svegliata? «La sera leggo le e mail al computer e qualche giornale. Al mattino 10 minuti di esercizi ginnici». Piatto preferito? «Pane e pomodoro» Che auto ha? «Toyota Corolla del 1999»
ALLEANZA PER L’ITALIA
Linda Lanzillotta a Matera L’alternativa parte dal sud
«LE ELEZIONI in Basilicata vedono alcune candidature paradossali che segnano la distanza tra la politica e i problemi del territorio. Appoggiamo la coalizione di centrosinistra ma sottolineiamo la necessità di un grande rinnovamento sul piano della modalità di gestione e sulle linee di azione che devono puntare meno alla spesa pubblica facile e più ad una Regione che sia l’agenzia dello sviluppo del territorio. Bisogna sostenere la creazione d’impresa anche alla luce del federalismo fiscale che imporrà una efficienza regionale. Il contributo che vogliamo dare è quello di orientare verso questa direzione. Per compiere questo percorso, come dimostrano la storia e il sapere di Matera, è importante mettere più donne al Governo. Il vero rinnovamento passa attraverso un aumento della presenza femminile che è ancora marginale». Differenza fra nord e sud. L’appello lanciato da Adriana Poli Bortone, sottolinea il ruolo della Lega che contribuirebbe ad aumentare il gap. «E’ un elemento preoccupante. Se il centrodestra dovesse vincere anche in Piemonte, tutto il nord sarà nella mani della Lega e questo segnerà la politica nazionale e tenderà ad imporre un sistema fiscale che determina una secessione debole. Il sud dovrà trovare in se’stesso le energie. In gioco c’è una classe dirigenteche sia all’altezza». Nelgiorno in cui ilPdl si appresta a protestare in piazza contro l’esclusione della lista nel Lazio, Linda Lanzillotta analizza la contestazione dalla terrazza che si affaccia sui Sassi di Matera dove è venuta per illustrare le politiche dell’Api (Alleanza per l’Italia) e incontrare le candidate. «Il clima attuale disorienta i cittadini ai quali si dà la sensazione che la politica non si occupi dei loro problemi. E’ uno dei motivi che fa aumentare l’astensionismo. Quello delle liste è stato un pasticcio creato per una serie di motivi che avrebbe richiesto un po’ di umiltà e l’appello a tutti i partiti a trovare una soluzione insieme. Berlusconi usa questi strumenti di contrapposizione per ritrovare un rapporto con l’opinione pubblica basato sul vittimismo e sfuggirealtemavero:il bilanciodellasuaazionediGoverno che è povero. La crisi morde il Paese e deve essere affrontata con azioni che costruiscano le condizioni perchè l’Italia torni ad essere competitiva. E chi ne risente di più è il Mezzogiorno». L’appello forte della Lanzillotta è rivolto anche al ruolo dell’opposizione: «Bersani e il Pd devono riprendere il ruolo di chi deve rappresentare l’alternativa di Governo quello, cioè, che Alleanza per l’Italia vuol fare: uscire da una situazione di impotenza e blocco. Bisogna giungere a riforme elettorali percreare maggioranzeforti alcontrario delbipolarismo che ha fatto vincere, ma non governare». a.ciervo@luedi.it
una grande coerenza va ricercata con gli unici valori che la politica deve rispettare: il territorio e la comunità, ai quali la politica stessa deve assicurare un buon servizio». Partendo dall'attivismo della Regione Sicilia nella gestione della crisi Fiat, il candidato sindaco Angelo Tosto, nel suo intervento, ha evidenziato l'incapacità della Regione Basilicata nell'affrontare la crisi del salotto. «E' una questione di capacità - ha detto Tosto - sia nell'affrontare il problema dell'acqua sia nell'affrontare il problema dei trasporti; abbiamo un grande senso di responsabilità nei confronti della nostra regione e della nostra città. Con una capacità imprenditoriale vogliamo realizzare importanti progetti che ridiano un'immagine più positiva del nostro territorio». E in riferimento alla candidatura di Matera come capitale europea della cultura nel 2019 Tosto ha detto : «Prima di ambire ad essere la capitale europea della cultura, progetto di grande importanza, credo che Matera debba creare le giuste condizioni per gestire al meglio il suo patrimonio storico-artistico e ambientale». Mariangela Lisanti matera@luedi.it
Gli APPUNTAMENTI Il candidato sindaco per il Pdl Saverio Acito sarà presente oggi alle 11 alla Mediateca all'incontro con il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri e presidente di Noi Sud Vincenzo Scotti che sostiene anche il consigliere regionale Saverio D'Amelio. Oggi alle 13 al caffè Vittorio Veneto aperitivo portafortuna per i sei candidati sindaco promosso da Ideama web agency società ideatrice e promotrice del gioco on line a premi Fantaconsiglio. Ai sei candidati sarà donata una maglietta con la fascia Tricolore e il logo del gioco a premi. Le magliette saranno consegnate da sei ragazzi che, quest'anno, voteranno per la prima volta. Oggi il Sindaco di Roma e presidente del Consiglio nazionale dell'Anci Gianni Alemanno, sarà a Matera per sostenere la candidatura a sindaco di Matera di Saverio Acito alle ore 16 a Palazzo Gattini, in piazza Duomo.
ipse dixit Vincenzo Viti
Adeltina Salierno
Majatica dop
Agricoltura
Gli Uffici dipartimentali seguono con grande attenzione e stanno accelerando i tempi per l'ottenimento del marchio Dop per l'olio di Majatica e l'oliva al forno di Ferrandina. L'olivicoltura ferrandinese potrebbe far registrare un'elevata crescita economica e occupazionale. Tutto ciò dipenderà anche da come si sapranno attuare le Misure contenute nel nuovo Psr.
LA PROROGA al 30 aprile per il pagamento dei canoni irrigui al Consorzio di Bonifica Bradano-Metaponto è una “boccata di ossigeno” per gli agricoltori del Metapontino, ma da sola non basta a dare serenità e ad affrontare i problemi dei costi di gestione diventati sempre più “asfissianti”. “Servono misure straordinarie che vedano la Regione dare seguito all’impegno annunciato nelle scorse settimane.
Il sabato di Magdi
Presentazione del programma elettorale, proposte e riflessioni sulla Basilicata che verrà. Su questo verterà l'incontro organizzato oggi a Policoro dalla lista “Idea”. Al dibattito, in programma alle ore 17, presso la Sala Congressi del Centro Giovanile “Padre Minozzi” interveranno i candidati al consiglio regionale per la lista “Idea” Antonio Palazzo e Pasquale Truncellito, Mario Di Dio, segretario regionale dei Verdi, l'avvocato Giuseppe Lapolla, il professor Angelo Carrieri e l'onorevole Mario Lettieri. Domani alle 16 la camera di commercio promuove un confronto con i sei candidati sindaco che incontreranno i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali.
Sabato al mercato di S. Giacomo per Magdi Cristiano Allam accompagnato dal candidato sindaco Angelo Tosto
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di ANTONELLA CIERVO
I sei candidati a sindaco della città dei Sassi in uno degli ultimi appuntamenti pubblici nei quali hanno avuto modo di potersi confrontare (foto Videouno)
OCCORRE un nuovo progetto generale con il quale disegnare lo sviluppo della Basilicata, facendo riferimento alla peculiarità del territorio, con un'attenzione particolare al bene acqua, al sistema dei trasporti in tutta la regione, alle risorse energetiche del petrolio, ai produttivi posti di lavoro, a nuove produzioni industriali e ad iniziative che attengono il turismo. Sono stati questi gli argomenti al centro dell'incontro, che ha avuto luogo ieri mattina presso l'Hotel San Domenico, alla presenza del presidente del Movimento per l'Autonomia e della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, invitato a Matera per incontrare gli elettori e per sostenere il candidato sindaco Angelo Tosto al Comune di Matera e Nicola Pagliuca alla Regione. «E' importante cominciare a ragionare in autonomia - ha detto Lombardo - pensando alla nascita di un Partito del Sud che metta al centro il territorio e che possa rappresentare al meglio il meridione. Le alleanze le facciamo in funzione degli obiettivi che intendiamo perseguire. La coerenza non bisogna cercarla con la logica del centro sinistra e del centro destra, ma con il territorio; pertanto,
BERNALDA - La città bernaldese è in fermento per l'arrivo di Gianni Alemanno nella giornata di oggi. Il Sindaco di Roma sarà nella cittadina bernaldese dalle ore 18, momento questo che registrerà il saluto della città jonica alla presenza anche del consigliere provinciale del PDL, Franco Carbone e del Sindaco di Montalbano Jonico, Leonardo Giordano. La notizia, della venuta di Alemanno a Bernalda, ci è pervenuta direttamente dalle parole del consigliere provinciale del Popolo delle Libertà, Franco Carbone, il quale ci ha confermato della visita del Sindaco di Roma per la giornata di oggi; infatti ricordiamo che la visita di Alemanno era già stata prevista qualche giorno fa, ma poi il caso della lista del PDL rigettata dal TAR Lazio ha rimandato il tutto. Ed oggi, al fianco del primo cittadino della capitale italiana, nella lunga serata bernaldese, sarà anche la candidata a Sindaco della città Maria Rosaria Carbone della lista “Associazioni e Movimenti, Uniti per Bernalda e Metaponto”. Ad essere toccati, all'interno dell'incontro cittadino, saranno i temi nazionali senza dimenticare quelli della regione lucana e della cittadina bernaldese. Infatti, Alemanno è stato anche in passato in visita nella nostra regione e sul territorio materano, quindi conosce bene la realtà e le problematiche del luogo. Pertanto l'appuntamento è per oggi pomeriggio su corso Umberto a Bernalda. Fabio Sirago
Domenica 21 marzo 2010
AL PASSO DEGLI ULTIMI: LA CHIESA SOLIDALE
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
di sac. CAMILLO PERRONE* SI’, Chiesa sempre solidale con i poveri-pedofilia a parte (fenomeno, del resto, limitato e condannato). Purtroppo stiamo vivendo un'epoca in transizione, senza punti di riferimento, che non sia il lavoro e la famiglia. Mentre la Chiesa del Sud è alla ricerca di una intesa con la Chiesa del Nord, per un documento di fede e di solidarietà cristiana, la famiglia, le donne, i giovani al Sud vivono la marginalità, la vera povertà. Questa nostra Italia sta vivendo un momento di grave crisi; accanto a fenomeni chiaramente negativi, non mancano aspetti positivi che ci fanno sperare si tratti di una crisi transeunte. Certo, non mancano ombre che ci rattristano profondamente. Non deve essere sottaciuta la responsabilità che hanno anche i credenti. Non sempre è stata sufficientemente chiara e coerente la testimonianza di vita da essi offerta, e forse talvolta è pure mancata in essi la piena consapevolezza delle trasformazioni che si andavano compiendo. Si dice poi che la china della crisi economica è scollinata; ma l'Italia continua a risentire di dinamiche di impoverimento che si devono a problemi strutturali, ben precedenti alla recessione innescata dai crack finanziari globali di due anni fa (che pure le hanno accentuate). Una volta il sistema di protezione sociale si reggeva sulla famiglia. Chi perdeva il lavoro o aveva bisogno di un prestito si affidava ai legami familiari per un aiuto immediato. Questa sovraresponsabilità della famiglia ora è un rischio intollerabile, perché sovraccarica la divisione del lavoro domestico e di premure che penalizza, ancora una volta, le donne e la mancata autonomia de giovani dalla famiglia. Oggi avere un figlio è un problema, resta un affare privato, considerato da ricchi o incoscienti. Effetti drammatici si riversano sulle famiglie che non riescono più a risparmiare, a pagare il mutuo o l'affitto, il riscaldamento, il cibo. Una diminuzione del reddito e la perdita del posto di lavoro colpisce i lavoratori precari e gli stranieri. Aumentano le famiglie che si rivolgono alla Caritas per gli alimenti e/o il pagamento delle bollette. Le parrocchie registrano nuove richieste di intervento, coinvolgendo associazioni e volontariato. D'altra parte i finanziamenti previsti verso le associazioni para-ecclesiali, a loro volta, si trovano in gravi difficoltà nei rapporti con le istituzioni pubbliche che o pagano con grave ritardo o azzerano gli aiuti previsti. Si moltiplicano dati allarmanti sull'indigenza nel mondo e in Italia. Nel nostro Paese sono poveri il 13,6% dei residenti (8milioni) e l'11,3% delle famiglie; i disoccupati nella nostra Basilicata sono un numero alto e preoccupante. Una fotografia inesorabile, che deve svegliare le nostre coscienze e animare di nuova, vera, concreta e determinata volontà politica le nostre istituzioni. Occorre far sì che le strutture sociali siano, o tornino ad essere, rispettose di quei valori etici nei quali si esprime la piena verità sull'uomo. Il valore della fraternità umana non può rimanere chiuso nell'ambito ecclesiale, ma dovrà animare la coscienza collettiva e flettersi nelle diverse aree della vita civile in una cultura imperniata sulla scelta, sarà questo ethos civile ad ispirare l'impegno per la giustizia, la strategia per la trasformazione delle strutture ingiuste, il superamento degli squilibri, degli egoismi, delle discriminazioni, la misura nella lotta, il cammino della pace. Emerge così l'esigenza che questo ethos animi soprattutto la funzione politica con i suoi compiti normativi e amministrativi, perché questa sia gestita come servizio alla comunità e sappia disimpegnarsi dagli interessi particolari ed egoistici, per considerare attentamente la propria responsabilità nei riguardi del bene di tutti. Questa nuova coscienza collettiva, che recupera il senso sociale dell'esistenza, è il punto di riferimento morale per la nascita del nostro popolo. Siamo coscienti delle difficoltà dell'oggi, dove tendenze culturali e stili di vita mettono in pericolo la fede e sviliscono l'impegno etico. Sentiamo la fatica di vivere da credenti in una società complessa. Non si nascondiamo le nostre inadempienze e i nostri ritardi: in umiltà li confessiamo. Vogliamo, anzi dobbiamo creare nuovi stili di vita evangelica, una rinnovata santità nel quotidiano da proporre come costume alternativo. Quale cultura in un'Italia più buia e insicura? I vescovi cercano una risposta adeguata nei limiti loro consentiti. I bonus e card non sono per tutte le famiglie in difficoltà, al Nord e al Sud. Oggi più che mai la Chiesa cerca di rispondere con testimonianze concrete di amore solidale per affrontare il dolore di chi ha fame ed è solo; la Chiesa - la cui storia bimillenaria è costellata di fulgidi esempi di santità, di carità, di cultura, di eroismi, pur con limiti e defezioni - è davvero madre premurosa che sveglia le nostre coscienze e anima di nuova, concreta e determinata volontà politica le nostre istituzioni. * parroco emerito di San Severino Lucano
Saprete essere sempre vincenti nel vostro ambiente ma sarà il caso di portare avanti le situazioni a cui tenete in particolar modo. Venere nel segno porta situazioni nuove.
TORO 21/4 - 20/5
Oggi potrete gioire delle novità nel vostro campo professionale. Oggi, difatti, è possibile fare investimenti anche rischiosi e importanti per il vostro futuro.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Venere positiva e passionale vi permette di avere dei miglioramenti per quanto concerne la vostra vita affettiva e professionale. Costruite il vostro futuro presente.
INOPPORTUNA LA BANCA DEL SUD di TOMMASO MARCANTONIO
CANCRO 22/6 - 22/7
Potreste discutere in merito a una questione importante con soci. E' una buona idea per definire alcune questioni importanti che magari avevate rimandato.
LEONE 23/7 - 23/8
L'AVVIAMENTO per la costituenda Banca del Sud o del Mezzogiorno è avvenuto - come più volte annunciato - giovedì 11 marzo 2010 - e ne ha dato ampia diffusione anche il nostro Quotidiano della Basilicata -, nonché sabato 13 con riferimento al presidente Lillino Lamorte della Ccia nominato componente del Comitato promotore. Irrita questa iniziativa perché - trascurando le sacrosante diffidenze e lo scetticismo degli stessi ambienti finanziari (si potrebbe pensare a una ipotesi di vittimismo da concorrenza) per il difetto di progettualità. Indipendentemente da quanto già in epoche non remote, era stato detto e scritto che la ideata Banca del Mezzogiorno sarebbe stato un mostro giuridico, il problema è innanzitutto nella organizzazione come in una insalata russa tra Bcc (Banche di credito cooperativo), Poste e probabilmente Cdp (Cassa depositi e prestiti) anche se formalmente per ora non se ne parla. Va fatta subito una premessa. Quando Tremonti dice di voler bacchettare le banche per la tassazione e per la mancata osservazione delle regole, se alla Banca per il Mezzogiorno rigetteranno i Tremonti bond, si auto penalizzerà?. È intanto un obbrobrio, ultima trovata dal cilindro del ministro, quella di tassare, con una riduzione del 7,5 per cento, le obbligazioni che verranno emesse per rastrellare risparmio per l'avviamento di tale banca per il Mezzogiorno contro il 12,5 per cento che normalmente è previsto per gli altri titoli di Stato. È un ossimoro di carattere fiscale. Tra l'altro tutte le rendite finanziarie in altri Paesi europei e negli Usa sono tassate nella misura del 20 per cento e in Italia aumenta la confusione! Sembra la ricostruzione dell'Iri. A parte il piano industriale da progettare, si nega apertamente ed ipocritamente che non sarà un nuovo carrozzone politico. Con le nuove norme sul reclutamento di personale (legge Marco Biagi) si inserisce gente che, precaria, ha diritto a un contratto a tempo indeterminato. Poi, in base alle necessità, tali unità vengono, dopo un breve corso teorico pratico, avviate alla operatività. Ne sanno qualcosa gli utenti che tutti i giorni debbono protestare per i tempi di attesa e per i disservizi. Tremonti, con questa pseudo banca, avrà un treno-carrozzone e potrà ampliare la base elettorale al Sud viste le perdite al Nord con l'avanzamento della Lega! Il merito di credito delle imprese, così spiegava Franco Locatelli - su Il Sole 24 Ore del 9 agosto 2009 - da chi sarà valutato? Tanto per capire - prerogativa non spiegata da Tremonti - se ci sarà una elasticità o aggiornamento a maglie larghe delle regole di Basilea 2, lasciando ogni istituto BCC di decide-
re se operare in regime di mutualità prevalente e se verrà adottata una maggiore libertà d'azione. Probabilmente è una forma mascherata, quella di voler far ricorso a un nuovo assistenzialismo. Oppure di conferire una robusta agevolazione fiscale e splafonare il bilancio statale giustificato da tale risvolto. Le Bcc hanno avuto nel Mezzogiorno una vita travagliata. Solo poche hanno consolidato il proprio patrimonio. Nello spirito dell'intervento per curare le esigenze di credito, hanno, è vero, autonomia limitata per competenza territoriale e per statuto erogare la possibilità di importi contenuti. Nel contempo le Bcc, se l'impresa è seria, senza sforare i limiti statutari, agiscono in pool pur di sostenere le iniziative progettuali valide, di ricerca e innovative. Tali banche di credito cooperativo già operano con sufficienza nel Mezzogiorno, come molte banche popolari. A Tremonti non è chiaro che il credito non è la prima emergenza per il Sud dell'Italia, che forse conosce solo sulla cartina geografica. Qui è questione di infrastrutture, tanto materiali quanto immateriali. E la prima questione è la legalità e la giustizia. Di certo non potranno intervenire se i Di Girolamo, i De Gregorio, i Dell'Utri e i Totò Cuffaro affolleranno le loro componenti politiche e parlamentari che minano, con la loro scarsa trasparenza, gli investimenti esteri. Per cui le multinazionali non si insedieranno nel Mezzogiorno. Ora non si comprende come la Banca per il Mezzogiorno possa fronteggiare, con questo ibrido sistema finanziario, lo sviluppo delle aree svantaggiate, mediante la raccolta del risparmio, soprattutto attraverso la rete dei micro sportelli postali, e forse convogliarlo al Nord. Il pasticcio o peggio bolgia - per riprendere il termine oggi utilizzato dal Presidente della Repubblica - probabilmente, senza voler essere una Cassandra o profeta di sciagure, sarà invece un duro colpo che verrà inferto al Paese e vieppiù all'Italia meridionale. Veda, onorevole Tremonti, anche se Il Sole 24 Ore l'ha nominata uomo dell'anno 2010 per i benefici concessi a Confindustria, si fermi. Perché questa iniziativa è altro aborto. Sono scettici e critici non solo gli addetti, quanto la Banca d'Italia e responsabili economici e finanziari, docenti universitari e imprenditori. Non c'entrano i politici di sinistra perché, anche eloquenti economisti di destra, sono contrari. S Il Sole 24 Ore del 7 agosto 2009 le rilevava di non ripetere gli errori del passato. Vuole ricordarsi del precedente di Meridiana che pur con un pool di imprenditori sparì in tre anni, lasciando solo cenere? Stultum est dicere putabam sed perseverare diabolicum.
Trascorrerete un giorno di gran impegno anche perché sarete sollecitati dai tanti stimoli. Cercate sempre di guardare al nuovo. Guardate alle novità.
VERGINE 24/8 - 22/9
C'è un recupero dell'umore. Nelle questioni familiari vi saranno probabili schiarite e questo senz'altro vi fa bene in tutti i settori della vostra esistenza.
BILANCIA 23/9 - 22/10
Venere in aspetto d'opposizione inizia a dare i primi segni di squilibrio. Ci sarà una questione da mettere in ordine. Cautela nell'esternazione dei comportamenti!
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Siete molto presi dalle attività lavorative ora per mettere un po' da parte le questioni amorose. Così, per alcuni di voi sarà bene concentrarvi nelle attività pratiche.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Oggi è il giorno adatto per amministrare le vostre finanze badando alle questioni importanti. Forse c'è una questione in sospeso sempre inerente all'ambito familiare.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
La Luna nel segno e una Venere aggressiva potrebbero portare tensioni nel settore del campo delle vostre relazioni amorose. Avrete delle belle avventure .
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Potrete continuare a vivere un momento altalenante nei rapporti. C'è qualcosa che proviene dal vostro settore delle relazioni. Forse un ex partner .
PESCI 20/2 - 20/3
Ci sono delle evoluzioni costruttive nella vostra professione e negli affari che vi apporteranno delle belle gratificazioni anche in campo economico. Cogliete la grinta.
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Tantissime le associazioni lucane che hanno partecipato alla manifestazione a Roma
«No» al mercato dell’acqua Già raccolte più di 400.000 firme per la gestione pubblica della risorsa idrica ROMA - Il popolo dell'acqua pubblica ha manifestato a Roma. Ieri 20 marzo il grande corteo a Roma contro il furto degli acquedotti. Il corteo è partito da piazza della Repubblica per arrivare a piazza Navona. Blitz anche in altre zone della Capitale, dove alcune fontanelle in strada sono state coperte con uno scatolone dalla scritta "Insert coin: un euro". Tre persone sono poi salite sul tetto della sede romana dell'azienda multiservizi Acea esponendo uno striscione dalla scritta “L'acqua e l'energia sono un bene comune”. Insieme ai movimenti, cittadini, partiti della sinistra ci sono state anche le associazioni ambientaliste “storiche” alla manifestazione nazionale a Roma, per la ripubblicizzazione dell'acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa. Nel Comitato promotore del Forum italiano dei movimenti per l'acqua anche la Basilicata con Agesci Melfi 2, Arci Basilicata, Associazione culturale Omfalos di Tricarico, Camera del lavoro Potenza, Circolo Arci Casa 28 di Rionero in Vulture, Cobas Potenza, Emergency Basilicata, La Casa della Cultura di Pisticci, associazione culturale Allelammie, la società cooperativa Il Lanario e Namavista film; Forum ambientalista Basilicata, Fp Cgil Basilicata, Movimento antinucleare pacifista Noscorie Trisaia, Organizzazione lucana ambientalista, Rete dei cittadini per l'Ulivo di Basilicata, Ww Basilicata, Comitato acqua pubblica Potenza. Insieme, donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche, hanno costituito il Forum italiano dei movimenti per l'acqua e raccolto più di 400.000 firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell'acqua. La manifestazione, oltre ad essere un importante ed unificante momento di lotta, ponga con intelligenza e deter-
L’INTERVENTO DI ROMANIELLO Due momenti della protesta di ieri a Roma
«Siamo contro il decreto Ronchi» POTENZA - «L’adesione e la presenza della Sel della Basilicata alla manifestazione nazionale contro la privatizzazione dell'acqua ha motivazioni e ragioni che riguardano il presente e il futuro delle nostre comunità perché non siamo per nulla soddisfatti dei programmi di gestione delle risorse idriche lucane a partire dal Programma Senise che ha una dote finanziaria di 35 milioni di euro derivanti dalle royalties della Regione Puglia e rischia di non produrre effetti concreti e duraturi per l’economia dell’area sud della provincia di Potenza, quella che vive oggi il disagio sociale più grave». A sostenerlo è il capolista di Sel per la circoscrizione di Potenza Giannino Romaniello. «L’acqua -ha spiegato - e' un bene di tutta l'umanita', ci parla della vita e non e' negoziabile. La difenderemo nel Paese con le unghie e con i denti, sulla base dell’esempio che ci viene da
Nicki Vendola in Puglia, da tutti coloro che vogliono solo specularci sopra». «Siamo quindi contro prosegue l’esponente di Sel – il decreto Ronchi che impone, invece, la privatizzazione di una risorsa cruciale per la vita, come e’ l’acqua, che non puo’ essere considerata una merce, ma che e’ invece un diritto che deve essere universalmente garantito». Nella nuova legislatura regionale «lavoreremo perché si realizzi una svolta netta di gestione delle risorse idriche lucane, innanzitutto mettendo ordine nell’intricata giungla degli enti e degli organismi che a vario titolo se ne occupano, e liberando gli agricoltori dagli effetti negativi dei Consorzi di Bonifica, a partire dalle tariffe esose». «Sarà necessario inoltre – dice Romaniello – ingaggiare una battaglia con il Governo di centrodestra per la soppressione dell’Ente irrigazione e il trasferimento di ogni funzione alla Regione».
Il Programma Senise rischia di essere un fallimento totale
minazione la questione della democrazia partecipativa, ovvero l'inalienabile diritto di tutti a decidere e a partecipare alla gestione dell'acqua e dei beni comuni, del territorio e dell'energia, della salute e del benessere sociale. Con la manifestazione nazionale a Roma di ieri 20 marzo, si chiede di bloccare le politiche di privatizzazione del-
la gestione dell'acqua, per riaffermarne il valore di bene comune e diritto umano universale, per rivendicarne una gestione pubblica e partecipativa, per chiedere l'approvazione della nostra legge d'iniziativa popolare, per dire tutte e tutti assieme “L'acqua fuori dal mercato”. Emilia Manco
Riordino dei consorzi di bonifica Invasi pieni grazie alla pioggia Cia: «Vanno resi produttivi» Monte Cotugno quasi al limite POTENZA - «E’ necessario un progetto unitario per una moderna e sussidiaria gestione della risorsa idrica e una efficace manutenzione idraulica del territorio». Ad affermarlo, in occasione della “Giornata mondiale dell’acqua”, il presidente regionale della Cia (Confederazione italiana agricoltori), Donato Distefano. Oggi bisogna «ragionare sulle proposte, che vanno delineandosi sul versante degli assetti da parte del Governo centrale, sia sul versante degli ambiti idrografici e dei relativi modelli gestionali e di governance che ne seguiranno, riguardo la pianificazione della risorsa idrica e la difesa idraulica del territorio». La Confederazione italiana agricoltori è ovviamente interessata a misurarsi «con tali orientamenti, al fine di poter offrire un contribuito, in particolare per i riflessi che tali scelte produrranno sul versante della gestione e dell'uso della risorsa idrica per fini irrigui, come pure sul versante della difesa del suolo, in ragione della forte interconnessione con il settore primario, con le attività agro-rurali, con il sistema dei Consorzi di Bonifica presenti nel paese» Sono almeno quattro le tematiche sulle quali è necessario accrescere il dibattito e la riflessione. «In primo luogo è necessario tener conto di alcune scadenze, nel corso dei prossimi mesi il governo è chiamato a definire disposizioni correttive in materia di gestione della difesa del suolo e di pianificazione delle risorse idrica, nel nostro paese». Da non trascurare neanche la politica dei
prezzi e dei costi, che con il 2010 deve essere improntataallagestione efficienteeall'usorazionale. Poi entro il 2012 si devono definire le «misure specifiche, in materia di gestione sostenibile della risorsa», mentre entro il 2015 «sarà necessario approntare piani tesi a raggiungere e mantenere il buono stato di qualità della risorsa idrica, livelli standard certi e sicuri della risorsa, comprese quelle superficiali, sotterranee e costiere». La seconda questione «riguarda il modello di governo che si intende organizzare e al quale si sta mettendomano, parliamodei cosiddettiDistretti idrografici di area vasta, che dovrebbero essere 8 in Italia». La terza attiene il regime delle concessioni e la questione tariffaria sulla risorsa acqua. Il vero problema dei prossimi anni sono i costi dell'acqua e quelli per la difesa del suolo. Distefano sostiene che «uno dei primi aspetti da affrontare riguarda proprio la gestione differenziata dei costi, puntando ad una netta distinzione del sistema tariffario in materia irrigua, separando ciò che attiene, irrigazione/agricoltura, e ciò che riguarda invece i servizi idrici escludendo le voci acquedotto, fognature e depurazione». La quarta questione riguarda l'approvazione della legge di riordino dei Consorzi di bonifica. Tali strumenti «vanno razionalizzati e resiproduttivi, allargandonecompiti, funzionie ruolo.Senzatrascurareinterventi etesiacompletare le tante opere incompiute, che finiscono per incidere negativamente».
POTENZA - L'inverno 2010 è stato tra i più piovosi degli ultimi due secoli e questo ci mette al riparo dal rischio siccità. In estate, insomma, non dovrebbe esserci il pericolo di razionare l'acqua e di assistere alle magre dei fiumi come è avvenuto dal 2003 al 2007. In Basilicata il serbatorio di monte Cotugno arriva a 445 milioni di metri cubi su una capacità di 530. Insomma vi è acqua sufficiente per l'irrigazione estiva «e anche se non dovesse più piovere, rimarrebbe ancora qualcosa per il 2011», afferma il climatologo Piero Maracchi. Della stessa idea anche i segretari generali delle Autorità del bacino del Tevere e dell'Arno, Massimo Gargano, presidente dell'Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni) ed Emanuele Romano, dell'istituto di ricerca sulle acque del Cnr. Naturalmente, molto dipenderà dall'andamento della primavera e dell'estate, ma è ancora presto per dirlo. Si-
curamente Maracchi, direttore dell'istituo Ibimet-Cnr di Firenze, esclude che un autunno e un inverno piovosi debbano essere seguiti da un'estate afosa: «E' una correlazione mai dimostrata. Soloamaggio sipotràcapire come potrà essere l'estate». Quanto alla primavera, «sta entrando con un pò di ritardo e prima della fine del mese potranno esserci perturbazioni e freddo, perchè assistiamo ancora ad oscillazioni tra area tropicale e polare». Le precipitazioni sono state comunque finora sufficienti a ricostituire le falde e riempire gli invasi: «Con la fine di febbraio - spiega Teresa Nanni dell'Isac Cnr di Bologna - si è concluso l'inverno meteorologico 2010 che ha fatto registrare comportamenti molto differenti nelle diverse zone del globo. Per quanto riguarda l'Italia, l'inverno 2010 si classifica tra i più piovosi degli ultimi due secoli, al ventitreesimo posto dal 1.800 ad oggi, preceduto solo dal 2009 laddove si considerino gli anni succes-
sivi al 1980. Nulla di particolare invece per quanto riguarda la temperatura: l'inverno 2010, in media, non è stato infatti particolarmente freddo, si colloca alcinquantaduesimo posto tra i più caldi degli ultimi due secoli. Se prendiamo in esame gli anni successivi al 1980, registriamo ben 13 inverni più freddi di cui 4 successivi al 2000: 2009, 2003, 2002, 2005, da segnalare che due di questi sono però compresi in anni che, nel complesso, si sono rivelati tra i più caldi degli ultimi due secoli. L'inverno 2010 in Italia, come nel resto dell'Europa, non è stato tra i più caldi (in Inghilterra è stato addirittura il più freddo dal 1979 ad oggi), mentre a livello globale è uno dei più caldi registrati». «La disponibilità d'acqua dipende da tanti fattori - fa notare Cesari - come la capacità di accumulo e la gestione delle risorse: bisogna cioè evitare la dispersione, contenere le perdite e soprattutto usare l'acqua in modo più accorto e adottare misure di risparmio e recupero».
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24 ore in Basilicata
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
Cade e batte la testa sul greto del fiume Grave un disoccupato di 40 anni SANT'ANGELO LE FRATTE - E’ in prognosi riservata l’uomo di 40 anni, Francesco Spera, rimasto gravemente ferito a causa di una caduta sul greto del Melandro. L’uomo, padre di quattro figli, ex operaio della ex Standard Tela, disoccupato da oltre 4 anni, aveva dal mese di dicembre terminato la mobilità e svolgeva lavori occasionali per potere assicurare di che vivere alla famiglia composta da lui, dalla moglie e da 4 figli - due maggiorenni e altri due minorenni. L’incidente è avvenuto ai bordi
del fiume Melandro, di fronte all'ex opificio Standard Tela Il quarantenne stava infatti portando fuori dal fiume, per poi caricarli sulla macchina, pezzi di alberi abbattuti dalle piene delle settimane passate. Nel momento in cui è avvenuto l’incidente l’uomo stava per portare dall'alveo del fiume un pesante tronco d'albero, quando sarebbe, secondo la ricostruzione, scivolato battendo la testa sul bordo di cemento dell'argine del fiume. L’uomo ha perso subito conoscenza. E'
stato trovato disteso a terra dalla madre e dalla sorella. Sul posto è giunta l’eliambulanza del 118 e, in nottata, ha subito un intervento chirurgico molto delicato al cervello, per asportare l'ematoma formatosi nel cervello. Al momento i medici non promettono niente di rassicurante, perché la situazione si presenta drammatica, in quanto, in base anche a quanto raccontato da amici il colpo alla testa sarebbe stato molto violento Antonio Monaco
Il tratto del Melandro dove è avvenuto l’incidente
Rionero Un percorso formativo voluto dall’Apof-Il
Vietri L’annuncio della Provincia
Ci sono “Le chiavi di scuola” per una maggiore integrazione
Strada statale 64 Al via i lavori per la riapertura
RIONERO - Si è concluso a il corso sulle “Metodologie delle competenze sociali” organizzato dall'Apof-Il nell'ambito del progetto “Le chiavi di scuola”. Alla giornata conclusiva del percorso ha preso parte una nutrita delegazione di insegnanti con l'intento di sensibilizzare scuole ed istituzioni sulla necessità di attivare in maniera capillare percorsi di autonomia e di progetti di vita soprattutto con i soggetti che presentano rilevanti difficoltà intellettive. Al percorso formativo, svolto in collaborazione con l'Associazione italiana persone down, hanno partecipato 13 operatori del centro socio-educativo per persone con disabilità “Sottosopra” con sede nel centro sociale di Rionero e 5 operatori volontari. Il corso ha avuto la finalità di trasferire metodologie, tecniche e strumenti, utilizzati a livello locale e nazionale con le persone down, ad altri operatori e volontari che svolgono la loro attività all'interno di contesti che costituiscono
ambiti di servizio per persone con disabilità, soprattutto intellettive. I contenuti del Corso hanno centrato la loro attenzione sui temi correlati ai processi dell'autonomia: del perché educare all'autonomia, le aree educative per un percorso di autonomia sociale (comunicazione, comportamento stradale, orientamento, uso del denaro, uso dei mezzi e dei servizi), obiettivi e metodologia, la relazione educativa, gli strumenti di osservazione, affettività e ses-
sualità, la differenziazione degli obiettivi in base alle competenze ed alle caratteristiche dei ragazzi, la gestione dei problemi comportamentali, l'organizzazione di vacanze e weekend, l'autonomia in casa, i rapporti coi genitori, i fratelli e con le altre realtà di riferimento, cenni sull'inserimento lavorativo, i diritti di cittadinanza di una persona con disabilità intellettiva, la comunicazione comprensibile. La presentazione degli strumenti sperimentati
nei percorsi di autonomia del club “Ragazzi in gamba” dell'Aipd di Potenza, hanno costituito il bagaglio di esperienze trasferito. Nell'ambito della manifestazione è stato presentato anche il Progetto “Ancora Tools?”., che l'Apof-il e la Fondazione Don Gnocchi stanno sperimentando a Potenza con l'Istituto comprensivo Sinisgalli e l’Istituto tecnico commerciale Falcone. Insegnanti ed operatori che frequentano le attività di questo percorso stanno lavorando sui documenti scolastici che vengono elaborati per gli alunni con disabilità: Pdf (Profilo dinamico funzionale) e Pei (Piano educativo individualizzato), i cui prodotti sono costruiti su supporto informatico e saranno consultabili con una chiave di accesso su una piattaforma dedicata in cui è possibile visionare e scaricare, anche, esperienze ed ausili didattici per favorire ed agevolare l'apprendimento degli alunni con maggiori difficoltà.
Archiviata l’inchiesta, del sostituto Basentini, sul traffico di rifiuti
Dopo il nucleare la Trisaia è ripartita dalla ricerca ambientale ROTONDELLA - Il centro Trisaia dell’Enea, che sorge a ridosso della costa jonica lucana, è ora un polo per la ricerca ambientale. E' stato il sito dell’impianto Itrec, ultimato nel 1968, dove è stato praticato per alcuni anni il riprocessamento di combustibile nucleare, nel campo del ciclo uranio-torio. E' sempre stata esclusa la presenza di plutonio (la materia prima della bomba atomica) nel centro, in quanto – ha fatto sapere più volte l’Enea – tale elemento non è presente nel combustibile riprocessato, nè è stato acquisito dall’esterno. Dopo il referendum del 1991 ed in conseguenza delle modifiche della politica energetica nazionale, nel Centro –spesso additato, per le sue attività, come causa di particolari patologie tra la popolazione, fatto rimasto sempre indimostrato è avvenuta una larga riconversione ed è stata completata la solidificazione di tutti i liquidi radioattivi presenti nel Centro. Non è stata ancora decisa, inve-
ce, la destinazione di 64 elementi di combustibile irraggiato provenienti dal reattore nucleare di Elk River, mai trattati e «parcheggiati» da anni in una piscina di stoccaggio all’interno del Centro di Rotondella. Dismesso da anni il nucleare, oggi le attività all’interno della Trisaia sono orientate verso altri settori, quali la protezione dell’ambiente, le fonti rinnovabili di energia, lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative, specie nel settore agroindustriale. Va anche ricordato che si è conclusa con un provvedimento di archiviazione, firmato dal gip di Potenza Gerardina Romaniello, l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lucano su due presunti traffici illeciti: uno, dall'Italia verso Paesi del Medio Oriente, di armi e materiali strategici; l'altro, dall'Italia verso la Somalia, di rifiuti radioattivi, con protagonisti agenti segreti di mezzo mondo e esponenti della criminalità organizza-
L’ingresso della Trisaia
ta. La notizia dell'archiviazione - anticipata il mese scorso dal “Quotidiano” - è emersa a Roma durante l’audizione che il pm della Distrettuale antimafia di Potenza Francesco Basentini, titolare dell'indagine, ha tenuto davanti alla commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti.
VIETRI - Hanno preso il via ieri i lavori per riaprire al traffico la ex strada statale 94 chiusa, la scorsa settimana, a causa di una frana. L’arteria, lo scorso 16 marzo, era stata chiusa al traffico a causa di un consistente evento franoso che ha ostruito la sede stradale impedendo la regolare circolazione degli autoveicoli. A comunicare l’inzio dei lavori è stato l'assessore alla Viabilità della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi, specificando che lo studio del fenomeno franoso, condotto dagli uffici provinciali col supporto di tecnici specializzati, ha consentito di definire l'intervento necessario al ripristino della transitabilità. L'intervento consiste in un sistema di consolidamento attivo a parete composto dalla progettata combinazione di rete in acciaio ad alta resistenza e chiodature profonde, al fine di garantire la stabilità globale del versante, abbinando una biostuoia in fibra di cocco, per favorire il rinverdimento del versante a seguito della profilatura. I lavori procederanno, secondo quanto ha assicurato Valluzzi, con assoluta celerità per consentire la tempestiva riapertura dell'arteria e, dunque, dei collegamenti verso la comunità di Vietri che in questi giorni vive una situazione di assoluto disagio e parziale isolamento. E dopo la chiusura della statale 94 il comune di Vietri, a causa di altri smottamenti, si è venuto a trovare in una sorta di isolamento. Isolamento su cui si è soffermato il coordinatore dei gruppi di minoranza in Provincia di Potenza, Aurelio Pace che è tornato a occuparsi della t viabilità lungo la strada provinciale 12 e sulle possibili svolte da dare alla mobilità del Melandro Per Pace tutto può essere racchiuso tra due date: il 26 ottobre e il 23 dicembre
del 2009. Un'interrogazione ed un comunicato stampa sulla strada provinciale 12 e su di un centro urbano, Vietri, che letteralmente è in prigione da tempo. «A cinque mesi di distanza - ha spiegato il coordinatore dei gruppi di opposizione - la politica provinciale non ha mosso nulla. Di fronte al prevedibile, non un intervento. In cinque mesi, complici le abbondanti piogge, la terra si è mossa e ha messo fuori uso un'altra strada di questo paese». «Ignorando tutto anche questa opposizione - ha aggiunto il consigliere provinciale - che chiedeva, di concerto con gli amministratori locali, soluzioni allo stato di disagio di una cittadinanza che non ha vie di comunicazione veloci e sicure con le direttrici più grandi». Dovendo ora fare i conti con un altro tratto di viabilità oggetto di smottamento e con le possibilità per Vietri di essere un'economia viva della provincia che franano ancora un pò. «Il Melandro un'area fantasm - continua Pace questo il rischio concreto cui si espone un territorio se gli si negano servizi e buona mobilità. La Val d'Agri come la Tito-Brienza raggiungibili solo con bizantinismi e percorsi da rally, questa la realtà che tiene Vietri in ostaggio di una politica disattenta». Lavoratori e studenti costretti a sperare di poter raggiungere i loro impegni, realtà imprenditoriali che non possono crescere nel deserto dei servizi. «E' necessario - ha concluso l’esponente politico provinciale - che si rintraccino fondi e progetti in grado di offrire a Vietri ed al suo comprensorio una viabilità alternativa e duratura, in grado di garantire lo sviluppo delle giuste prospettive economiche e di qualità della vita a tutti quei cittadini che hanno scelto di vivere il Melandro».
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Domenica 21 marzo 2010 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Ieri incontro a Bucaletto per fare il punto della situazione sullo stato di degrado della “Cittadella”
«Siamo stati traditi dalla politica» Alloggi, trasporto pubblico, sporcizia e incuria i problemi mai risolti ASSENZA di dialogo con le istituzioni, carenza di strutture sociali e giovanili, viabilità al collasso, strade prive di manutenzione. Sono questi i problemi affrontati ieri mattina dai residenti di Bucaletto, nel corso di una riunione svoltasi nella sede del comitato di quartiere della Cittadella. L'incontro, diretto da Angelo Quaratino, responsabile del comitato di quartiere è servito per fare il punto della situazione nella cittadella di Bucaletto ed ha avuto inizio con il commosso ricordo della comunità di Elisa Claps e il saluto affettuoso alla famiglia della studentessa morta nel capoluogo. I rappresentanti di Bucaletto si sentono “traditi” dalla classe politica che non avrebbe preso a cuore le istanze dei residenti. In questa direzione è categorico il commento di Angelo Quaratino che afferma: «Vengono da noi solo quando ci sono le elezioni o per appendere i cartelloni elettorali». La realizzazione di alloggi, le richieste al Comune di Potenza di incontri, la presenza nei prefabbricati di mosche e formiche, la carenza di trasporto pubblico, i continui problemi dei genitori costretti a dover accompagnare i propri figli nella sede della Giacomo Leopardi di rione Lucania. Problemi irrisolti, quelli segnalati ieri dai responsabili di Bucaletto che polemizzano con le istituzioni circa la mancata collaborazione tra cittadini e autorità politiche. In questa direzione Quaratino ha chiesto da tempo un confronto con il Sindaco Vito Santarsiero, ma le questioni personali che hanno visto impegnato il primo cittadino non hanno consentito finora di mettere in campo azioni concrete e mirate al miglioramento della situazione. Strade, viabilità, mancanza di spazi aggregativi, sono questi i punti toccati dai responsabili che chiedono la presenza di un posto di Polizia che consenta a tutta la cittadinanza di vivere in condizioni di sicurezza la propria quotidianità a Bucaletto. In questa direzione i responsabili cittadini della cittadella contestano l'azione politica: «Due anni fa abbiamo incontrato il presidente della Regione, Vito De Filippo che ci diede ampie rassicurazioni concernenti la risoluzione dei problemi a Bucaletto, al momento nulla è cambiato. Siamo stanchi di questa situazione». La manutenzione delle strade, in primis quella che collega Bucaletto a contrada Marrucaro che penalizza le attività commerciali presenti in zona, la realizzazione di abitazioni che dipendono dal reddito e il mancato utilizzo della scuola e della palestra Rotary costituirebbero per i cit-
LA MANIFESTAZIONE
Settimana della prevenzione A Tito la nona edizione
Uno dei tanti prefabbricati di Bucaletto distrutti e abbandonati
tadini di Bucaletto altri segnali di malcontento per tutta la cittadinanza. Un vero e proprio campanello d'allarme quello lanciato da Quaratino che ha chiesto incontri con le sei commissioni consiliari del Comune di Potenza. Ebbene solo la sesta commissione ha accolto i responsabili di Bucaletto, mentre le altre cinque avrebbero posto accezioni
circa la regolare presenza di un presidente e dei membri del comitato di quartiere, regolarmente eletti. Un dialogo difficile da ritrovare, così come le abitazioni, visti i problemi igienico sanitari dei prefabbricati. I componenti sotto questo aspetto ironizzano e affermano: «Ci auguriamo di avere una casa quando sarà costruito il nuovo cimitero, forse avremo un loculo tut-
Interrogazione del consigliere Imbesi
Arterie dissestate «Urgono interventi sul manto stradale» IL consigliere comunale di ché possono essere causa di Potenza, Antonino Imbesi, guasti ed incidenti nonché ha comunicato di aver pre- fortemente rischiose ansentato all'attenzione del che per il Comune che in sindaco del capoluogo di molti casi può essere chiaregione, dell'assessore al mato a responsabilità terze Traffico e mobilità e del- sui danni a cose e persol'Assessore ai Lavori pub- ne». Antonino Imbesi ha, perblici una interpellanza urtanto, concluso gente riguarcomunicando dante lo stato di aver presendelle strade nel tato una intercapoluogo. pellanza urgen«La viabilità te all'attenzione cittadina è da dell'amminitempo in condistrazione munizioni obbrobriocipale per spinse - ha detto il gere la stessa ad consigliere cointervenire munale - La città tempestivaintera sembra mente per risoluna groviera di vere la questioformaggio». Al lavoro per le buche ne. E l'ammini«Nell'interpellanza - ha strazione municipale «non ha fino a ora attivato alcun aggiunto - chiedo al sindatipo di intervento per cerca- co ed ai suoi diretti collabore di rimediare alle pessime ratori perché mai, fino ad oggi, non si sia adottato condizioni dell'asfalto». L’esponente politico cit- nessun intervento di sistetadino ha rimarcato che il mazione delle arterie cittaproblema riguarda tutte le dine». «Inoltre - ha concluso Imstrade transitabili della citbesi - desidero conoscere in tà, nessuna esclusa. «Non c'è strada che si sal- che tempi l'amministraziovi - ha sottolineato il consi- ne intenda intervenire per gliere municipale - dovun- risolvere la questione e cerque ci sia una via di transito co di spingere il Municipio ci sono buche e voragini ad adottare con urgenza gli che, oltre ad essere fastidio- opportuni provvedimenti se, sono anche pericolose amministrativi necessari e per gli automobilisti per- collegati».
to nostro». Una dichiarazione che non lascia adito a commenti e prese di posizione. Per Bucaletto servono interventi immediati, i cittadini sono stanchi e delusi dopo anni di richieste, solleciti e interventi. Come dire servono azioni concrete per migliorare la situazione nella Cittadella. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
TITO - Parte da Tito la campagna di prevenzione della Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori). E' Tito il comune scelto per rappresentare, oggi, la provincia di Potenza nell'ambito della nona edizione della “Settimana nazionale della prevenzione oncologica” organizzata dalla Lega italiana lotta contro i tumori (Lilt) per ricordare che la prevenzione contro il cancro passa anche dalla tavola. Per seguire un regime corretto,ricordano allaLilt, basta seguire la dieta mediterranea: frutta fresca e verdure ogni giorno, così come pesce e legumi e, naturalmente, l'olio extravergine di oliva. E sarà proprio una bottiglia d'olio extravergine condimento noto per le sue qualità benefiche in termini
di prevenzione delle malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumore - che i volontari Lilt doneranno, insieme a preziose informazioni, in cambio di un piccolo contributo da devolvere ad un'associazione che opera a favore della prevenzione da 88 anni attraversola corretta informazione e l'educazione sanitaria, con campagne che coinvolgono soprattutto i giovani e le categorie più a rischio.Tra i dettami della Lilt c'è l'abbinamento tra prevenzione primaria (visite mediche ed esami strumentali per la diagnosi precoce) e prevenzione secondaria (educazione alla corretta alimentazione, attività fisica, consumo limitato di alcol, lotta al tabagismo). Appuntamento dunque per oggi a Tito, nella piazza centrale del paese, allo stand della Lilt.
Domani ultimo atto dell’iniziativa del Soms
Sfide letterarie con “Bibliogiocando” AVIGLIANO - Si terrà domani, a partire dalle 9.30, nella sala convegno “Claps” di Avigliano la fase conclusiva dell'evento denominato “Bibliogiocando. Sfide letterarie in biblioteca”, promosso della Società di mutuo soccorso fra gli operai di Avigliano (Soms) e destinato alle istituzioni scolastiche presenti sul territorio comunale . Obiettivo primario della manifestazione è quello di promuovere e riscoprire, il piacere della lettura, coinvolgendo gli alunni e studenti in una gara su testi messi a disposizione dal Sodalizio aviglianese. Le diverse scuole, primarie, scuole secondarie di primo e secondo grado, presenti sul territorio aviglianese si sono rispettiva-
mente già scontrate tra di loro per permettere alle singole biblioteche scolastiche di vincere il premio finale: un carrello di libri e l'attestato di partecipazio-
ne . Ai dirigenti scolastici, ai docenti, ai componenti la Commissione esaminatrice e a tutti gli studenti delle Istituzioni scolastiche comunali, e precisamente l'Istituto comprensivo “Carducci-Morlino; il circolo cidattico “Silvio Spaventa Filippi” , l'Istituto comprensivo di Possidente, che include anche il plesso di Sant'Angelo; l'Istituto comprensivo “Tommaso Claps” di Lagopesole; l'Istituto tecnico commerciale, sede di Avigliano; l'Istituto professionale per l'Agricoltura e l'ambiente “G. Fortunato”, sede di Lagopesole, la Soms esprime i più sentiti ringraziamenti per la collaborazione e l'impegno profuso per la migliore riuscita della manifestazione.
PUBBLICA UTILITÀ
Cambio di abitazione anche a via Nitti NUOVI uffici per comunicare il cambio abitazione. Dal domani le pratiche per il cambio di abitazione (variazione di indirizzo) possono essere effettuate, oltre che nella sede anagrafica di via IV Novembre (dal lunedì al venerdì 8.30-12.30 ; martedì e giovedì anche dalle 16 alle 18.45) e di via Gio-
vanni XXIII -Macchia Romana (dal lunedì al venerdì 9-12; martedì e giovedì anche dalle 16 alle 18), anche nella sede di via Nitti-Rione Lucania (dal lunedì al venerdì 8.30-13.30) e di via Milano (dal lunedì al venerdì 8.30 -12.30 , mercoledì e venerdì anche dalle 16-18.45).
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Potenza
Agenda
Domenica 21 marzo 2010
Il nuovo cinema d’autore con “Belli mai visti”
SARA’ presentato il prossimo 23 marzo alla Biblioteca nazionale in via del Gallitello (ore 17.30) il libro “Adua addio”. Il libro, scritto da Leda Cuccaro, analizza il popolo, le istituzioni e i media lucani durante la prima guerra d’Africa. S aranno presenti all’incontro il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, lo storico Gianpaolo D’Andrea, il giornalista Piero Di Siena e il giornalista Lucio Tufano. Modererà l’incontro Franco Sabia, direttore della Biblioteca nazionale di Potenza. L’attenzione verterà anche sulla partecipazione dei lucani che hanno pagato con la vita l’espansionismo italiano.
SI chiama “Belli mai visti. Il nuovo cinema d’autore che aspettavi” la rassegna cinematografica che prenderà il via il prossimo 23 marzo al cineteatro “Due Torri”. Primo film in programma Hachiko. A seguire “A single man” - il prossimo 30 marzo - “Il missionario” - che verrà proiettato il prossimo 13 aprile. A chiudere la rassegna, il prossimo 20 aprile, sarà la proiezione del film “L’amante inglese”. Il costo del biglietto per ogni singola proiezione è di 4 euro. Mentre l’abbonamento per vedere tutte le pellicole che verrano proiettate nel corso della rassegna è di 15 euro.
A PICERNO
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
Un workshop per parrucchieri
Le perplessità di Pennacchia
L’eleganza, la generosità, l’allegria, sono poche qualità che ti distinguono, direi una persona speciale. Auguri di buon compleanno dall’amica delle indimenticabili risate
E' STATO ancora una volta l'Hotel “Bouganville” di Picerno lo scenario dell'ennesimo ed importante corso di formazione per acconciatrici dell'internazionale azienda “Hair company professional”, nell'ambito del programma formativo “My”. Quest'ultimo incontro, organizzato dal responsabile Basilicata gruppo artistico dell'Hair company, Vittorio Passannante, è stato la continuazione e il finale della due giorni di incontri del ventuno e ventidue febbraio scorso. Hanno partecipato al programma formativo una decina di acconciatrici provenienti da varie zone della Basilicata e dalla zona di Salerno Sud. Si è concluso quindi quest'importante “Workshop” dell'azienda, organizzato per la prima volta in Lucania. Mentrelascorsavolta l'ospited'onoreèstato il tecnico-artistico Alessandro Della Valle, questa volta sono stati gli stilisti My Company, Mario e Tony. Così come negli incontri scorsi, forbici dentate, pettini, spazzole piatte e pinze, oltre a testine e supporti sono stati i tanti elementi utilizzati per questo importante corso formativo. L'obiettivodel corsoè statoquello diformare e dare i fondamentali nell'introduzione al taglio geometrico, adottando metodologie attinte dal sistema anglosassone. Lavoro interpretato e mostrato dal dipartimento artistico di “My”. Nella mattinata c'è stata l'introduzione al “Taglio adcanced”, per creare una linea di tendenza da riproporre nei propri saloni. Poi c'è stata l'esposizione grafica e verbale di questo tipo di taglio. Poi la realizzazione della quinta linea di questo taglio e a conclusione del taglio, si è tenuta anche la colorazione. Nel pomeriggio la colorazione dal gusto personale e le considerazioni e discussioni di fine giornata. Poi il formatore ha introdotto il “Cut e color evolution”, per creare una linea trend-stong adattabile ad un evento di moda. E poi c'è stata la realizzazione della linea cut e color evolution. Altermine leconsiderazionie ladiscussione finale del programma formativo “My”. Poi, ad ogni corsista è stato rilasciato l'importante diploma di partecipazione al programma formativo. A ricevere il diploma sono stati Pasqualina Pitta, Cono Tropiano, Anna Puglia, Agnese Cirone, Ersilia Del Cambio, Margherita Santarsiero, Carmela Scavone, Anna Motta, Stefania Ceccia e Mariateresa La Salvia. Claudio Buono
Sala 1 Mine vaganti 18 - 20.15 - 22.30 Sala 2 Tutto l’amore del mondo 17.30 - 19.45 - 22 Sala 3 E’ complicato 17 - 19.30 - 22 Sala 4 Percy Jackson 16.30 - 19 - 21.30 Sala 5 Fuori controllo 17.30 - 20 - 22.30 Sala 6 Alice in wonderland 3D 16.30 - 19 - 21.30 Sala 7 Genitori e figli 17.45 - 20 - 21.30 Codice genesi
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Alice in wonderland 3D 18.30 - 21
DON BOSCO p.zza Cagliari - 0971/445921 Tutto l’amore del mondo 19 - 21
Fuori controllo THOMAS Craven è un detective della omicidi. Un giorno la figlia viene uccisa mentre si trova al suo fianco. Il primo sospetto cade su possibili nemici di Thomas. Ma il poliziotto non accetta questa semplice ipotesi e prende ad indagare per proprio conto.
E’ complicato JANE e Jake Adler hanno tre figli ormai grandi e sono divorziati da dieci anni. Lei gestisce una caffetteria a Santa Barbara, lui prova a gestire la nuova moglie. La trasferta a New York per il diploma di uno dei loro figli, riunisce Jane e Jake sotto le lenzuola e dà inizio ad una complicata relazione extraconiugale tra gli ex-coniugi, proprio quando Adam, un architetto neodivorziato, si sta teneramente affacciando nella vita da single di Jane.
NUMERI UTILI Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 21 MARZO 0971/24945
Figliola via Pretoria, 285 TURNO FESTIVO 21 MARZO
0971/444145
Blasone piazza Cagliari, 24
0971/24945
Figliola via Pretoria, 285
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco
115
ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia
803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546
Inps Antincendio boschivo Enel Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg.
0971 335111 1515 0971 331111 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 39211 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090 0971 274564
Federconsumatori Adiconsum Adoc Basilicata Centro ascolto bullismo Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna Ass. Vola
0971 34444 0971411144 0971 46393 0971 1931646 097122308 0971 69169 199 284 284 0971 19696 0971 55551 097159331
Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune
0971 668111 0971 417111 0971 415111
Pronto soccorso Emergenza sanitaria
118
APPUNTAMENTI
I media e le istituzioni durante la guerra d’Africa
Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp
Ateneo
Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111 0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei
Biblioteca Nazionale Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Provinciale
0971 54829 0971 305013 097156144 0971444833
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Cersosimo L’ex amico di maggioranza, Gulmì, pronto a dare battaglia
Trupo dopo la ricaduta tenta la riconquista del Municipio CERSOSIMO - Ottocentocinquantantotto abitanti, perlomeno sulla carta, perché in pratica non ci sono più da molti anni; un pino su prato verde in campo azzurro come stemma che la dice lunga sulla propensione alla protezione ed alla conservazione del verde e dell'ambiente, Cersosimo può, senza ombra di dubbio, definirsi uno dei più bei comuni della Valsamento. Il suo nome Cyrzozimi, Chiersosimo, Cerchiosimo o anche Curcusimum, fa risalire la sua nascita ad opera di monaci greci Basiliani guidati da un certo Dominus Zozimus. Una data certa la si trova già nel 1063 in una carta del Sillabus. Pastorizia e agricoltura erano un tempo le attività predominanti ma oramai da decennni, sembrano siano solo pochi servizi e pochissime attività commerciali a reggere l'economia davvero allo stremo. In queste comunità di gente perbene e laboriosa, si tocca con mano la rassegnazione. Dei giovani che non hanno proprio nessuna possi-
A lato il municipio di Cersosimo a destra una panoramica del paese
bilità e degli anziani, costretti a salutare i figli ed oramai anche i nipoti. Sembra tutto fatalmente disegnato da una mano suprema e che non ci siano alternative. Non c'è la caserma dei carabinieri che debbono arrivare da Terranova, ci sono appena poche scuole, due bar appena, qualche negozio di alimentari, un forno, nulla più. Per lo sva-
go manco a parlarne,anche perché, i giovani sono pochissimi, perlopiù adolescenti che frequentano le medie e qualcuno le superiori a Senise, S.Arcangelo, Policoro e Lauria. E poi,s e non ci sono stipendi certi,che non sono solo quelli dei pochi dipendenti pubblici e dei pochi pensionati, come si fa a pensare di poter spendere. Con queste
premesse,il rinnovo.a prescindere,del consiglio comunale,sembra appassionare la gente che altrimenti non avrebbe da discutere. Ed ecco allora che c'è chi propende per il sindaco uscente Trupo perché: «è stato tradito dagli stessi personaggi che egli stesso aveva cercato di far emergere,un po' come allevare in seno i traditori».
E c'è anche chi invece rilancia: «A Cersosimo, non ci sono amministrazioni che tengono, troppo poco si è fatto negli anni per valorizzare il Castello ed anche tutti gli altri siti archeologici che avrebbero dovuto creare occupazione. Invece neppure la colonia montana ha dato i frutti sperati». Questo il clima alimentato anche dalla contesa sulla
LISTE A CONFRONTO
NUOVA PRIMAVERA PER CERSOSIMO L:1.7998cm
Cand. SINDACO PIETRO GULMI’
L:2.4168cm A:2.4071cm
PARTITO DEMOCRATICO Cand. SINDACO MARIO TRUPO
A:2.4071cm
CANDIDATI A CONSIGLIERE Laico Gabriele Cala' Vincenzo Luzzi Vincenzo Valicenti Daniele Bezerra Luciana Rago Pasqualina Vitarelli Pietro Ferrara Angela Cuccaro Adolfo Rocco
Labanca Concetta Camodeca Maria De santis Silvio
L'universitario Pietro Gulmì è il candidato della lista che si oppone a Trupo. Eletto insieme al sindaco uscente nello scorso mese di maggio, non ha resistito alla tentazione di ribaltare il suo ex primo cittadino. Insieme ad altri due “ribelli”, hanno infatti deciso di votare contro al momento del riequilibrio del bilancio; si era a settembre 2009. Insieme a loro, anche i consiglieri di minoranza che dunque hanno fatto venire meno il numero dei consiglieri necessari a tenere in vita la giunta Trupo. Tanto si è parlato in paese della vicenda che ha i suoi lati chiari e meno chiari, così come in tutti gli accadimenti. Si è parlato anche di un mancato accoglimento da parte del sindaco Trupo,di richieste di incarichi politici amministrativi,come quello di vicesindaco,assessore, ecc.Richieste che avrebbero poi alla fine scatenato la ribellione.Come siano comunque andati i fatti,nessuno lo certifica e dunque stiamo alle cose che si dice tra i concittadini.Fatto sta che dopo appena pochi mesi,alla prima occasione utile,la maggioranza si è liquefatta e si è andata alle urne.Anche e soprattutto perché Trupo ha fatto consumare l'atto fino in fondo,non dimettendosi ma facendo sciogliere il consiglio al Prefetto di Potenza dopo l'ulteriore mancanza di fiducia ricevuta dal consiglio nel gennaio scorso.La lista dunque capeggiata da Gulmì,rappresenta in sostanza la sintesi delle forze di minoranza che,lo ricordiamo,sono perlopiù all'interno del centrosinistra.Da queste parti infatti,il Pdl o comunque uno schieramento di centrodestra,non riesce da sempre a mettere insieme una lista di opposizione al rinnovo del consiglio comunale.E così,il Pd,che ha rinnovato la fiducia nel sindaco uscente Trupo e nel gruppo storico di questo partito,ha di fatto,rinnegato l'altro gruppo nel quale ricompaiono i tre ribelli della ex maggioranza,che ha alla fine messo insieme tutte le minoranza possibili e presenti a Cersosimo,per attrezzare una lista di alternativa che adesso cercherà di conquistare la poltrona più ambita.
CANDIDATI A CONSIGLIERE Fabiano Italo Antonio Donadio Mario Vitarelli Mario Giuseppe Tarantino Giovanni Camodeca Domenica Fiorina Bloisi Giovanni Vitarelli Giuseppe Valerio Antonio Valicenti Luisa
Benvenuto Maria Tarantino Ferdinando Murgieri Pasquale Domenico
Quarantasei anni,sposato con Teresa,due figli adolescenti una femmina ed un maschio,una laurea in pedagogia conseguita presso l'università di Fisciano(Sa),Mario Trupo,rieletto lo scorso mese di maggio sindaco di Cersosimo,ci riprova.Anche e soprattutto perché,non ha gradito il “tradimento” di tre consiglieri che lo avevano sostenuto nel 2009.Era stato sindaco nei cinque anni precedenti,dal 2005 al 2009 appunto,dando in questo modo continuità ad un discorso avviato con Peppe Vitarelli(ancora una volta oggi in lista a dargli una mano) nel lontano 1999.Allorquando si era candidato da democristiano,facendo la felicità del papà e dell'intera famiglia che credevano negli ideali dello scudo crociato,partito da sempre votato.La carriera di Trupo è stata dunque fulminante,se rapportata all'età ed al percorso davvero straordinariamente coerente.Ha poi continuato il percorso della dei Popolari e poi della Margherita,fino all'evoluzione del Pds,Ds,fino all'attuale Pd.Amministrativamente Trupo si è fatto le ossa da vicesindaco e poi da consigliere,vicepresidente e capogruppo alla comunità montana Valsarmento con sede a Noepoli; dove negli anni successivi ha ricoperto la carica di presidente.Per ripassare al comune questa volta da sindaco sulla poltrona lasciata vuota da Vitarelli che non volle saperne di ricandidarsi alla massima carica comunale.Da primo cittadino,si è battuto per far uscire dall'anonimato Cersosimo,accreditandolo nelle sedi opportune e puntando sulle risorse endogene sulle quali spera di costruire la certezza di consolidare le conquiste e di incrementare tutto quanto possibile per trattenere in loco i pochi giovani ancora rimasti.Da queste parti infatti,dove non c'è neppure il presidio della caserma dei carabinieri e dove succedeva fino a qualche anno fa che anche il postino era desiderato in modo quotidiano,cercare di trattenere i giovane è molto più di una pretesa.Oppure un sogno,chissà quanto condiviso oramai da chi cerca forse solo di fuggire.
Sopra alcuni resti che si trovano nel sito archeologico di Cersosimo. A lato un’opera nei pressi del museo (le immagini sono tratte dal sito istituzionale dell’Apt Basilicata
paternità del simbolo Pd, che entrambi gli schieramenti reclamavano ma che poi è finito al sindaco uscente Trupo, lasciando agli avversari solo la possibilità di organizzare una lista civica, con tutto quello che naturalmente comporta. I testi sono a cura di Gianni Costantino
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Carbone Entra nel vivo la campagna elettorale in vista delle comunali
Confronto tra Chiorazzo e Fiorenza sul turismo e la questione sociale CARBONE - Nuova lotta elettorale per il comune di circa ottocento abitanti che dovrà scegliere se rinnovare i consensi a Mario Chiorazzo, primo cittadino degli ultimi cinque anni, oppure se optare per la nuova proposta di Mario Fiorenza, ex consigliere. Una sfida sentita e partecipata ma che non sembra assumere caratteri critici o problematici, la popolazione ascolta le proposte, riservandosi di decidere. Due i punti che sembrano essere al centro della discussione, quello turistico e quello sociale. Negli ultimi cinque anni tanti sono stati i passi avanti sul settore della valorizzazione delle bellezze storiche quali quelle basiliane, quelle paesaggistiche dei boschi che avvolgono la comunità rendendola una piccola perla, e dei prodotti tipici che contraddistinguono Carbone, quale il tartufo bianco. La prima fiera del tartufo del Serrapotamo, un modo per promuovere il prodotto dell'intera area superando anche le barriere stradali
I SINDACI DAL 1944 A OGGI
A lato una panoramica del piccolo centro di Carbone
1944-46: Vito cascini 1947-1948 bernardo Carusi 1949-1953 Pasquale Chiorazzo 1953-1960: Domenico De Cicco 1960-1965 Non Rilevato 1965-1975: Fiorano Castaldi 1975-1990: Biagio Iorio 1990-1995: Antonio Castronuovo 1995-1999: Biagio Iorio 2000: Luca Rotondi Commissario Prefettizio 2001-2005: Nicola Consiglio 2005-2010: Mario Chiorazzo
I TESTI NELLA PAGINA SONO STATI CURATI DA FRANCESCA GRESIA
che rendono di fatto difficile raggiungere Carbone. Situato nell'entroterra lucano, il paese risulta essere uno dei centri più difficilmente raggiungibile: l' unico collegamento con la Sinnica lungo la Serrapotina risulta da anni irrisolto e attende di essere ultimato. Un piccolo tratto che sta
facendo penare la comunità e i suoi abitanti, dopo l'estenuante attesa si passa oltre e seppure si cerca di risolvere il problema, coloro che decidono di rimanere in paese cercano di non affidare le loro scelte al completamento dell'arteria. Non più felice la situazione per raggiungere la Val D'Agri: in questo caso si
hanno due possibilità, la prima si snoda lungo una strada tortuosa e montana per poi confluire in un sentiero ad una corsia che conduce sulla via del Racanello, ai piedi di San Chirico Raparo. D'altra parte coloro che vogliono evitare buche, salite e tornanti, si possono avventurare lungo il trac-
ciato collegante Carbone con Castelsaraceno che a causa delle nevicate abbondanti risulta impraticabile da circa tre mesi. Discorso ancora aperto quello di appartenenza al Parco del Pollino, l'essere all'interno del parco è sempre stato una carta da giocare, resta però da comprendere con i nuovi cambi
LISTE A CONFRONTO
CAMMINIAMO INSIEME Cand. SINDACO
L:51.21pt A:68.488pt
MARIO CHIORAZZO
L:68.766pt A:68.488pt
CANDIDATI A CONSIGLIERE Blumetti Giovanni Cascini Antonio Castronuovo Gaetano Continanza Carmine Dammiani Elia Giordanelli Gerardo
Guerriero Assunta Iorio Adele Mitolo Francesco Spena Giuseppe
Cinque anni di amministrazione, cosa ha spinto Mario Chiorazzo a ricandidarsi? «La mia ricandidatura nasce dalla volontà di continuare il percorso iniziato cinque anni fa e che ha reso possibile, attraverso l'assiduo impegno dell'amministrazione che rappresento, il raggiungimento di importanti obiettivi le cui ricadute hanno, in maniera significativa, contribuito a modificarel'assettosocialeed economicodellanostrapiccolacomunità. Gli obiettivi principali possono così riassumersi: recupero del centro storico con la riattivazione dei fondi della ricostruzione che hanno reso possibile effettuare interventi di valorizzazione delle caratteristiche e dei particolari architettonici, realizzazioni di importanti opere infrastrutturali di cui da decenni se ne aspettava il completamento, recupero e valorizzazione di importanti emergenze storiche e culturali così come delle risorse naturali presenti sul nostro territorio». Potrebbe descrivere sinteticamente i tre punti principali del programma ? «Sicuramente un potenziamento dei servizi sociali con progetti di assistenza e sostegno agli anziani, tendenti a favorire anche la costituzione di cooperative di giovani che dovranno operare nel settore. Slancio nel settore turistico con la promozione di un turismo religioso che passa attraverso il recupero di importanti luoghi sacri come il Monastero Basiliano di Sant'Elia e la chiesetta dei Fraticelli, ma anche la valorizzazione del patrimonio naturalistico e dei prodotti tipici». Quale ritiene sia la necessità primaria per Carbone? «La conservazione e lo sviluppo di un territorio passa attraverso la presa di coscienza che ognuno di noi è parte integrante e vitale della propria comunità e riveste un ruolo primario riguardo alle scelte che, condivise con l'amministrazione locale, contribuiscono a creare il nostro futuro. Si ritiene che nei passati 5 anni sia stato tracciato un sentiero che va in questo senso ed è per questo che si ritiene di dover proseguire a “Camminare insieme”».
RINNOVAMENTO CARBONESE Cand. SINDACO MARIO FIORENZA
CANDIDATI A CONSIGLIERE Castronuovo Giuseppe Chiorazzo Felicia Continanza Donata Gallo Rossella Iorio Tania La Colla Donato Carmine
Oleandro Alessio Totaro Mario Salvatore Vascetta Francesco Vascetta Nicola
Dopo una prima esperienza quale consigliere, cosa ha spinto Mario Fiorenza a candidarsi quale primo cittadino? «La mia decisione scaturisce dal fatto che ho percepito una volontà di partecipazione soprattutto da parte dei giovani alla vita politica. Siccome nello schieramento di cui facevo parte non c'era la disponibilità al confronto, di comunicare e quindi un freno alla crescita per la collettività, democraticamente, da parte di tutto il nuovo gruppo è stata decisa la candidatura a sindaco di Mario Fiorenza per Rinnovamento Carbonese, da qui una seconda lista e opportunità di scelta per i cittadini». Mi potrebbe sinteticamente descrivere i tre punti principali del suo programma? «Un primo punto da mettere in atto è lo sviluppo del turismo e dell'occupazione: associarsi a società private esterne che promuovano il turismo, società dedicate al marketing e alla promozione; d'altra parte adeguati progetti di carattere socio assistenziale: quale l'assistenza domiciliare degli anziani con il supporto di società esterne del settore e centri di aggregazione per i giovani. Infine ma non meno importante un no deciso alla divisione e alla selezione dei cittadini dovuta a vendette politiche». Secondo il suo modesto parere, in questo momento qual' è la primaria necessità per Carbone? «Premesso che il 65% della popolazione di Carbone è ultra sessantacinquenne, bisogna cercare di frenare il fenomeno sviluppatosi negli ultimi anni soprattutto nei periodi festivi quando, gli anziani per necessità proprie e/o per sostegno morale partono per raggiungere i familiari lontani. Dobbiamo e possiamo dare sostegno e assistenza agli anziani, migliorare le condizioni di benessere in modo che i parenti lontani, rassicurati, possono incontrarli nelle proprie abitazioni di Carbone, far diventare gli anziani risorsa importante per l'intera comunità evitando così un ulteriore calo demografico e al contempo creare posti di lavoro per i giovani».
Sopra lo storico palazzo Carusi. A lato il monumento ai caduti
di gestione ai vertici del parco cosa concretamente potrà essere realizzato. Da non trascurare anche lo sfruttamento dei fondi derivanti dalle royalties dell'acqua, una manna dal cielo che potrebbe permettere all'area di realizzare interventi importanti per evitare nuovi spopolamenti.
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Domenica 21 marzo 2010
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32 Melfi Zheng Zhou: «E’ stata un’esperienza indimenticabile che mi ha fatto molto crescere»
Il Mediashow che parla cinese Secondo giorno della manifestazione nel segno della cultura orientale MELFI - Nell'aula magna del liceo scientifico di Melfi, ieri il secondo giorno del Mediashow si è caratterizzato con la proiezione sul maxi schermo di alcuni elaborati dei partecipanti alla dodicesima edizione dell'olimpiade multimediale. La delegazione cinese si è confermata tra quelle più attente. «Sono per la prima volta in Italia - spiega il docente, Ji Shizhi dell'Associazione per la scienza e la tecnologia nella provincia di Henan - che seguo grazie alla stampa internazionale perché appassionato di moda e del vostro sport. La natura di questi luoghi è impressionante per la sua bellezza. I castelli di Lagopesole e Melfi, che abbiamo visitato, sono la conferma di una grande civiltà antica che ha caratterizzato questi posti». Le differenze di cultura e sistemi scolastici sono evidenti. «Il rapporto così amichevole che esiste in Italia tra docenti e studenti - commenta il collega, Duan Chunming - in Cina non si ripete. Al di là di tutto, ritengo che debba restare l'armonia tra persone alla base di una corretta formazione. Solo così potranno essere raggiunti ottimi risultati sia per l'efficienza dell'insegnamento che nella volontà di apprendimento». La giovanissima studentessa Hong Yangi arriva dalla città di Zheng Zhou. Il suo Mediashow: «resterà un'esperienza indimenticabile - spiega la ragazza cinese che arriva dalla Middle school numero 8 - che mi ha fatto crescere molto.
Alcuni membri della delegazione cinese
Per ilmio lavoro ho pensatodi coniugare immagini di zone del pianeta dove c'è povertà estrema e volti di gente che soffre. Per il sottofondo musicale ho pensato a brani sia di artisti orientali che occidentali». La passione per l'informatica nasce per caso: «infatti - conclude la studentessa cinese, Hong Yangi - ho scoperto la mia attitudine ai computer dopo l'iscrizione ai corsi di scienza informatica della scuola. Oratornerò a casadove racconterò di aver conosciuto gente molto ospitale ed aver assaggiato cibo assai gustoso». Infine un'ultima insegnante.
«Da noi l'educazione scolastica è un settore molto importante - conclude la docente del Centro di attività giovanili nella provincia di Guangxi, Tan Hong Hong - e così si spiegano i grossi investimenti nel settore del Governo centrale. Le scuole sono molto grandi e tutte dotate di campi sportivi, laboratori ben forniti, aule capienti». «Lo sforzo - ha concluso - è necessario per formare la classe dirigente del futuro». Occorre segnalare infine l'ottimo lavoro svolto in questi giorni a Melfi dall'interprete, Fu Zhuo dell'Università per la comunicazione della Cina. Vittorio Laviano
Marsico Nuovo, 100 candeline per nonna Mariantonia MARSICO NUOVO - Festeggiati i cento anni di “Nonna Mariantonia”. Da venerdì il comune di Marsico Nuovo può vantare una nuova centenaria, si tratta di Mariantonia Mazziotta, nata il 19 Marzo del 1910 ad “Acqua Capano”, frazione del centro valligiano. A festeggiare la nonnina, venerdì sera presso la location il Ponte di Galaino, ol-
tre ai numerosissimi parenti ed amici, anche l'Amministrazione Comunale del paese con il sindaco Domenico Vita e l'assessore alle politiche sociali Donatina Fiore, che hanno donato all'arzilla signora una targa - ricordo con l'incisione “i suoi primi 100 anni” per un traguardo così ambito ed un omaggio floreale. «Sono qui per testimonia-
TRIBUNALE CIVILE DI MELFI SEZIONE FALLIMENTARE AVVISO DI VENDITA ALL’ASTA Il FALLIMENTO N. 396/1990 R.F., il giorno 6 maggio 2010 ore 10:30 innanzi il G.D. dott. ARGENIO Giulio nel Palazzo di Giustizia di Melfi, procede alla vendita dei seguenti immobili: Lotto 1.APPARTAMENTO posto in abitato di Lavello alla via Piave n° 3, 2° piano, censito in catasto al fg 47 p.lla 432 sub 13, detenuto dal Custode Massari Maura. Prezzo base ? 48.000,00 ed offerte in aumento € 1.500,00 Lotto 2.STABILIMENTO INDUSTRIALE posto in agro di Lavello lungo la S.S. 93 al Km 43 +300 alla c/da Gaudiano, censito in catasto al fol. 8 p.lla 7 (ex 100) sub 2, 3, 4 e 5, detenuto dal Custode Massari Maura. Prezzo base ? 465.000,00 ed offerte in aumento € 3.000,00 Lotto 3.STABILIMENTO ARTIGIANALE posto nell'immediata periferia dell'abitato di Lavello lungo la S.S. 93 al Km 53.00, censito in catasto al fol. 38 p.lle 181 e 240 sub 1-2-3, detenuto dal Custode Massari Maura. Prezzo base ? 177.170,00 ed offerte in aumento € 2.000,00. La vendita avverrà in distinti lotti al prezzo base sopra indicato per ciascun lotto, oltre IVA nella misura prevista dalla legge; ognuno, eccettuato l’attuale intestatario, è ammesso a fare offerte; quest’ultime devono essere fatte personalmente o a mezzo di mandatario munito di procura speciale; gli offerenti dovranno depositare in cancelleria, unitamente alla domanda (in bollo con indicazione del codice fiscale dell’offerente), una somma pari al 25% del prezzo base (10% a titolo di cauzione ed il 15% per le spese, salvo conguaglio); tali somme saranno restituite all’offerente che non divenga aggiudicatario; il versamento e la domanda dovranno essere depositati entro le ore 12.00 del giorno precedente a quello fissato per l’incanto; sono ammesse offerte in aumento a norma dell’art. 584 c.p.c. . Il prezzo di aggiudicazione dovrà essere versato e depositato interamente in Cancelleria mediante assegni circolari intestati al curatore, detratto l’importo già versato per la cauzione, entro e non oltre giorni venti dall’aggiudicazione definitiva, sotto comminatoria, in caso d’inadempienza, di decadenza dal relativo diritto, di perdita della cauzione a titolo di multa, e di pagamento dell’eventuale differenza di cui al secondo comma dell’art. 587 c.p.c. . Le spese conseguenti (ivi comprese quelle di trasferimento della proprietà e di cancellazione delle trascrizioni e della iscrizioni pregiudizievoli) sono poste a carico dell’ aggiudicatario. I beni vengono posti in vendita nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano. Eventuali frazionamenti catastali saranno eseguiti a cura e spese della parte acquirente. Gli interessati, per maggiori chiarimenti, potranno rivolgersi alla Cancelleria Fallimentare del Tribunale di Melfi, nonché al Curatore Avv. Antonio De Marco (0972.32742). IL CURATORE
re l'affetto e portare l'augurio di tutta la cittadinanza ha sottolineato il Primo cittadino - alla nostra amata compara Mariantonia. Ufficialmente ha spiegato il Sindaco - c'è una grande vicinanza e anche una certa parentela. In questa donna - ha continuato Vita - c'è una vita vissuta con pieni valori e sacrifici. Una vita vissuta a “cavallo” delle due guerre mondiali. Ha visto - ha spiegato - grande sofferenza ma nonostante ciò è riuscita a crescere una famiglia con grande senso di responsabilità. E' - ha aggiunto l'ammi-
nistratore - un grande esempio di valori e principi morali, una donna meravigliosa». Emozionata nonna Mariantonia che ha detto «grazie a tutti per gli onori che mi avete fatto». Insomma una vita all'insegna di veri valori della vita, famiglia, rispetto e lavoro, per la neo centenaria. Ed il suo segreto per arrivare ad un traguardo del genere è, senza dubbio, quello di aver sopportato le avversità con senso di responsabilità, sacrificio e con spirito positivo. Angela Pepe
Parla anche il docente di origini lucane, Rimentano
Andronico: «L’evento è cresciuto più di quanto pensassimo»
Da sinistra Andronico e Rimentano
MELFI - Il presidente onorario del Mediashow di Melfi è il docente universitario, Alfio Andronico. «In questi dodici anni abbiamo dato e costruito tanto - spiega - e probabilmente l'evento è cresciuto più di quanto speravamo. Del resto quando si parte con qualcosa in cui si crede, le certezze arrivano dopo». Si è raggiunto un punto critico. «Non è chiaro se il febbrile ricorso alle tecnologie che industrie e la rete mettono a disposizione prosegue il professore, Andronico - sia realmente utile al mondo della scuola. Il rischio è quello di costruire una società che offre tutto ma vorrei capire cosa avranno i nostri giovani tra venti anni. Il concetto dell'accanimento terapeutico, si può applicare in qualunque ramo della società ma applicarlo nella scuola temo posa diventare deleterio». Un concetto che viene ripreso da un'insegnante piemontese che insegna in Campania ma con origini lucane. «I genitori sono di Francavilla sul Sinni conferma il professore di filosofia del liceo classico De Sanctis di Salerno, Giovanni Rimentano -
dunque qui a Melfi mi sento ospite in patria. La capacità di sprovincializzarsi in questa realtà è evidente». «Il Mediashow rappresenta un'ottima coniugazione tra locale e globale. In questi giorni si è bene messo in evidenza gli aspetti luminosi dell'informatica ma pure le ombre possibili che si potrebbero generare. Ritengo che il ruolo di noi docenti debba essere non tanto quello di mettere in contatto i ragazzi con le nuove forme di comunicazione, quanto piuttosto di essere dei mediatori». Infine un'ultima interessane considerazione. «Di fronte alla tecnologia - conclude il professore, Rimentano - dovremo dimostrarci capaci di rallentarne certi processi per favorirne l'assimilazione ma pure capire quando è la mente dell'uomo che diventa più veloce della macchina. Una sorta di accelerazione e decelerazione che va compresa al momento opportuno nell'uso delle tecnologie». Questi sono stati i temi, criticamente trattati ed approfonditi ieri a Melfi nell'abito della seconda giornata del Mediashow. vi. la.
Verso le regionali Parla il candidato a consigliere originario di Viggiano
Cicala: «E’ giunto il momento di agire» VIGGIANO - «Una persona che ama la Basilicata tanto da non voler più delegare una classe politica che ha reso questa terra così ricca un'isola felice da cui scappare per poter realizzare i propri sogni». Questa la scelta di scendere in campo di Amedeo Cicala, 34 anni, avvocato e consigliere di minoranza del Comune di Viggiano, candidato alle regionali della lista di centro destra “Per la Basilicata. Per Pagliuca Presidente”. Nella lettera di presentazione Cicala lancia il messaggio « è giunto il momento di agire, di dimostrare uno scatto di orgoglio e di fiducia. Questo è il tempo delle scelte coraggiose, è il tempo del cambiamento e della rinascita». L'impegno di Cicala si traduce in due parole fondamentale “lavoro e
famiglia”. «La Basilicata - spiega il candidato alle regionali - ha bisogno di dare lavoro ai suoi figli che sempre più scappano da questa terra. Vede, si sono finanziati master, corsi di formazione, corsi professionalizzanti, ma sempre con una finalità clientelare. Mi chiedo: perché non si è fatto nulla affinché i nostri ragazzi potessero rientrare e lavorare a contatto con i propri affetti. Sogno dei giovani lucani che vadano a formarsi nelle grandi città ma che poi rientrino in Basilicata per mettere i saperi al servizio della loro terra. Invece si è fatto di tutto per inaridire la Basilicata, una terra dove la fuga di cervelli è spaventosa. Non è stata creata alcuna prospettiva di sviluppo e tutto questo con una precisa scelta strategica».
Il secondo elemento fondamentale è il “sostegno alle famiglie”. «Una famiglia - evidenzia - sana genera una società migliore. Nel nostro impegno in consiglio comunale a Viggiano abbiamo fatto approvare dall'opposizione un bonus di 3000 euro per ogni bebè nato nel territorio viggianese. Per aiutare la famiglia è necessario fare in modo che anzitutto ci siano degli sgravi fiscali a livello nazionale, ad esempio introducendo il quoziente famigliare, ma anche le Regioni e i comuni possono fare tanto: dalle mense ai buoni scuola, dalla riduzione dei costi dei servizi a tante altre iniziative tese a salvaguardare questa fondamentale cellula della società». an. pe.
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Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Pantone: «Si abbassa la soglia dei diritti e della sicurezza e si risparmia sulla qualità dei materiali»
Il cottimo affossa l’edilizia Allarme della Filca Cisl. Il mercato ha perso oltre 500 posti tra il 2008 e il 2009, UN FENOMENO come il cottimo che sembrava superato ma che, invece, rappresenta la vera emergenza del settore edilizio. E’ questo l’elemento forte che emerge dall’analisi della Ficla Cisl che lancia l’allarme nell’ambito del dossier “Viaggio nei cantieri”. Tra il 2008 e il 2009, infatti, secondo i dati forniti dalla Cassa Edile e dalla Edilcassa si sono persi 500 posti di lavoro che fanno segnare un calo dell’11%. I cottimisti che arrivano da fuori regione, anche a causa della crisi in corso, sono aumentati di contro dal 37% al 39%. «Il cottimo, vestito da subappalto, sta diventando lo standard - denuncia il segretario regionale della Filca Cisl, Franco Pantone - perché le imprese che si aggiudicano gli appalti con ribassi del 40 per cento devono contenere i costiecosì siriduconoisalari, siabbassa lasogliadei dirittie della sicurezza, si risparmia sulla qualità dei materiali, e spesso le opere restano dei mausolei incompiuti. Come gli scheletri in cemento armato delle casepopolari del quartiere La Martella o la miriade di opere lasciate a marcire nell'indifferenza generale». Ad influire in modo significativo è il meccanismo del massimo ribasso che interviene sulla qualità delle opere e che, come
Un cantiere edile
spiegano alla Filca Cisl si inserisce in un contesto, per così dire, viziato. «Nel materano le imprese edili vere e proprie si contano sulle dita di una mano, il resto è fatto di finanziarie e società di servizi che si aggiudicano le opere senza avere neanche un operaio, tanto la realizzazione delle opere viene esternalizzata alle squadre di cottimisti che arrivano dalle regioni limitrofe, lavoratori come gli altri che pensano di guadagnare di più, ma
che alla fine sono essi stessi sotto schiaffo del sistema». I numeri, d’altronde, parlano chiaro. La ricerca condotta dalla Filca Cisl indica il costo medio di un’opera di carpenteria muraria che si aggira intorno ai 22 euro al metro quadro. «Una cifra insostenibile in una condizione di normalità perchè la paga oraria di un manovaleè diquasi28 euro.Il rischio è che si inneschi una guerra fra poveri». matera@luedi.it
L’organismo agevola i flussi di persone e capitali
Italia-Cina più vicine Natuzzi entra nel Cda della Fondazione PASQUALE Natuzzi, Presidente ed Amministratore Delegato del Gruppo Natuzzi, è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Itala Cina. La Fondazione, presieduta da Cesare Romiti, ha l'obiettivo di posizionarsi come interlocutore qualificato con riferimento alla Cina per garantire un efficace raccordo tra pubblico e privato e dare impulso ad una strategia di sistema che l'Italia necessita per riguadagnare posizioni nel mercato cinese. Gli obiettivi della Fondazione sono quelli di agevolare i flussi di persone, idee, capitali, beni e servizi tra Italia e Cina, migliorare la presenza dell'Italia in Cina e presso le istituzioni cinesi, realizzare un migliore posizionamento strategico-commerciale e promuovere il Made in Italy. Nell'ottica di rafforzare la propria mission, avvalendosi del contributo delle più importanti realtà aziendali del nostro Paese, la Fondazione Italia Cina ha annunciato l'ingresso di altri consiglieri. Oltre a Pasquale Natuzzi, alcuni dei nuovi consiglieri sono: Alberto Bombassei (Brembo), Carlo Pesenti (Italcementi), Davide Rampello (La Triennale di Milano). Il legame del Gruppo Natuzzi con la Cina, è nato alla fine degli anni '90 quando l'azienda ha deciso di costruire il primo stabilimento per la produzione di divani a Shanghai. Oltre alla presenza produttiva, il Gruppo Natuzzi ha costruito nel tempo un network retail di negozi monomarca. Attualmente i Natuzzi Store operativi in Cina sono 19 (tra cui il Flagship Store di Shanghai, aperto nel 2007). Nel 2009 il Gruppo Natuzzi ha aperto 5 nuovi Natuzzi Store, nel corso del 2010 sono previste 4 nuove aperture (Bejing, Chongquin, Quingdao e il secondo punto
Pasquale Natuzzi
vendita a Ningbo). Il Gruppo è presente in Cina anche con 11 Italsofa Store, i negozi monomarca del brand Italsofa che offre divani e poltrone disegnate in Italia e prodotte negli stabilimenti esteri. Con l'espansione retail in Cina, il Gruppo Natuzzi continua il ruolo di ambasciatore del Made in Italy nello territorio cinese. matera@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Matera
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Leonardo Montemurro: «Troppa differenza fra investimento minimo e massimo»
«Azzerate il bando per le pmi» Cna sul piede di guerra contro le modalità di presentazione delle domande «UNA miopia che si manifesta in tutta la sua evidenza. Una pessima occasione per le pmi». Questo il commento di leonardo Montemurro, segretario regionale della Cna che valuta negativamente l’esito di questa opportunità i cui fondi, pari a 30 milioni di euro, sono già stati assegnati. «Non si può che valutare negativamente questo bando se è vero che a fronte di qualche migliaio di potenziali beneficiari, solo in 300 sono riusciti a presentare la domanda in tempo utile. Questa nuovo metodologia che avrebbe dovuto garantire trasparenza e asetticità di giudizio da parte della Regione - prosegue Montemurro - crea invece molti malumori tanto che alcuni imprenditori sarebbero intenzionati a rivolgersi alla Procura per chiedere chiarezza. I termini del bando scadevano a febbraio e poi è stata fatta un’altra proroga per problemi al software che il primo giorno utile per la presentazione delle domande ha creato le prime difficoltà. Chi aveva amici nella
La sede della Regione e in alto, Leonardo Montemurro
stanza dei bottoni è riuscito a capire quale fosse la metodologia giusta. Chi invece non aveva santi in Paradiso prosegue Montemurro - è rimasto danneggiato e ha perso tempo e denaro, per la presentazione. La procedura era complessa e richiedeva una documentazione parti-
colare tra cui la delibera di finanziamento della banca o la disponibilità al finanziamento. Strumenti che gli istituti di credito non rilasciano a costo zero. In sintesi, dovendo commentare il bando, è stata una dimostrazione di come la Regione invece di varare prov-
vedimenti di facile applicazione, finisca dalla padella nella brace. L’unico atto onesto e trasparente - propone Montemurro - sarebbe un azzeramento dei termini e una ripartura assicurando pari condizioni di trasparenza a tutti.
Non possiamo non far notare che sono rimaste alcune criticità che avevamo denunciato tra cui la forbice troppo ampia tra 30 mila euro investimento minimo e 5 milioni di investimento massimo. Una situazione difficile che anzichè intervenire positivamente ha com-
plicato la situazione. Meglio sarebbe stato prevedere un bando specifico per le microimprese come avevamo proposto insieme alle associazioni di categoria. Invece è stato messo sullo stesso piano l’artigiano manifatturiero con la grande industria pronta ad investire svariati milioni di euro». Dalla Regione, nel frattempo, il 18 marzo, giorno di apertura dello sportello telematico che «Le richieste di agevolazione hanno già superato il doppio della dotazione finanziaria stanziata per l'intero territorio regionale. Sono invece ancora disponibili sia le risorse destinate al comprensorio della Val D'Agri che quelle destinate al comprensorio del Senisese per le quali lo sportello sarà aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9,00 alle 17,00 fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili». La Regione potrebbe prevedere lo stanziamento di ulteriori risorse, in considerazione dell’elevato numero di domande pervenute. matera@luedi.it
L’allarme era stato lanciato nei giorni scorsi da Federconsumatori Soddisfatto Carlo Favale (Ugl)
L’Arma avverte: «Non ci cascate»
Falso carabiniere chiede soldi per gli abbonamenti L’ALLARME era stato lanciato nei giorni scordi dal presidente provinciale di Federconsumatori Giuseppe Cotugno al quale un anonimo rappresentante della rivista “Il carabiniere” aveva chiesto telefonicamente di vendere un abbonamento. Ad alcuni giorni di distanza giunge un nuovo appello del comando provinciale dell’Arma che scrive in una nota: «Appare chiaro che si tratta di una mistificazione e di una tentata truffa e, pertanto, l'avvertimento, volto a tutti, è quello di non dare seguito e credito a simili richieste, specie se avanzate da anonimi interlocutori che si spacciano per carabinieri. Inoltre, nel caso i cui si dovessero ripetere altri episodi del genere, il destinatario della richiesta dovrà avvertire il Comando Arma di Matera, contattando anche il 112. Si ricorda, infine, che ogni cittadino, se lo desidera, può richiedere l'abbonamento alla rivista “Il Carabiniere”, utilizzando però i canali ufficiali e solo quelli indicati dalla stessa Arma dei Carabinieri. Le modalità di abbonamento posso-
La copertina della rivista “Il carabiniere”
no essere acquisite o presso i Comandi territoriali (Stazioni e Compagnie Carabinieri) o accedendo al sito ufficiale dell'Arma». Ci aveva già provato Totò in un celebre film nel quale le truffe passava-
no dalla finta vendita della Fontana di Trevi a quella dell’eredità falsa lasciata da un lontano parente morto. I tempi sono cambiati e ora le truffe passano dal filo del telefono. matera@luedi.it
Gomma-plastica raggiunta l’intesa E' stata raggiunta nei giorni scorsi a Roma l'intesa tra sindacati e aziende per il rinnovo del contratto nazionale Gomma-Plastica, che prevede un aumento salariale medio di 122 euro diviso in tre tranche: 32 euro dal 1° aprile 2010; 45 euro dal 1° gennaio 2011 e 45 euro dal 1° gennaio 2012. Previsto anche un incremento dello 0,20 per cento del contributo da parte delle aziende al Fondo Gomma-Plastica, più una tantum di 100 euro per il 1° aprile 2010. Lo ha detto il segretario provinciale della Ugl chimici di Matera, Carlo Favale, aggiungendo che «Dal punto di vista economico il rinnovo è in linea con le regole della riforma della contrattazione, che hanno consentito in un contesto difficile di arrivare alla firma dell'intesa. Sulla parte normativa l'e-
lemento da rilevare è l'accento posto sulla formazione attraverso la bilateralità». S econdo Favale «Possiamo ritenerci soddisfatti per l'intesa raggiunta, considerando soprattutto l'attuale congiuntura negativa che ha avuto pesanti riverberi sul settore della gommaplastica, un sistema fatto di aziende manifatturiere che producono pneumatici e cavi». Infine il sindacalista della Ugl chimici di Matera fa presente che il rinnovo del Contratto Collettivo nazionale di lavoro del settore gomma e plastica interessa più di mille lavoratori che operano in piccole e medie aziende lucane che con grande fatica continuano a rimanere sul mercato nonostante le difficoltà del momento. matera@luedi.it
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Matera 35
Domenica 21 marzo 2010
Agenda
Domenica 21 marzo 2010
Il pane e le rose
SI TERRÀ mercoledì 24 marzo alle 20 alla Cantina per Via Orale, di via S. Giovanni Vecchio, nei pressi dell’università di S. Rocco la presentazione del ricettario “Il fungo cardoncello nella cucina lucana” a cura di Graficom. L’iniziativa è inserita nell’ambito del Gran galà del Cardoncello. Verranno presentate ricette a cura degli chef dell’Unione regionale cuochi lucani in abbinamento ai vini Matera doc in collaborazione con l’Istituto Alberghiero “Turi” di Matera. La serata sarà condotta da Roberto Linzalone con interventi musicali a cura di Daniela Ippolito (arpa e voce), Alberico Larato (chitarra) e Quirino Valvano (zampogna).
I CONSIGLI di Corso di Studi in Scienze e Tecnologie Alimentari e Scienze e Tecnologie Agrarie e Formica Onlus promuovono un ciclo di incontri a carattere seminariale sui temi della scienza e della cultura del'alimentazione. I seminari, a carattere divulgativo, saranno tenuti da scienziati e ricercatori, storici, filosofi, letterati, giuristi, economisti, sociologi, appassionati di cibo. Il seminario dal tema “Il pane e le rose” si terrà giovedì 25 dalle 18,00 alle 19,30 nell’Aula Sassu Università degli Studi della Basilicata, sede di San Rocco a Matera ed è aperto a studenti e docenti delle scuole medie superiori. I docenti e le classi interessati a partecipare possono contattare il Caos (800-641641).
APPUNTAMENTI
Gran galà del Cardoncello
STUDENTI ALLA PROVA
CINEMA
Giochi matematici
Comunale Matera - 0835334116
Rosita
Alice in Wonderland in 3D ore 17 - 19,30 - 21,40
Kennedy Matera - 0835334116 Mine vaganti 17,30 - 19,35 - 21,40
Duni Matera - 0835331812 Tutto l’amore del mondo ore 18-19,45-21,30
Patron Antonio Matera Percy Jackson
Sei la figlia che desideravamo auguri da mamma , papa' e tuo fratello Massimo
In mostra fino ad aprile E’ prorogata fino all’11 aprile prossimo al museo Ridola di Matera la mostra dedicata alla cura dei defunti nel materano tra l’età tardo antica e altomedioevale. Con questa esposizione si è dato avvio al primo di una serie di incontri destinati alla conoscenza e alla rivalutazione dell’archeologia post-antica del comprensorio materano. Perla primavoltaè statopossibile osservaredavicino evenire a contatto con tutta una collocazione dimanufatti non molto noti, che vanno da oggetti in metallo e vetro a quelli in ceramica. Grazie a questi materiali ritrovati si sono potuti ricostruire sia i rituali funerari tra IV e VII sec. d.C, che il contesto storico oltre a capire il territorio. Infatti,si èdesuntoeconstatato chelapresenzadi certireperti tra loro molto simili, nonostante la rarità dei pezzi, ritrovati in ambienti dissimili appartenenti a diverse parti dell’Italia meridionale, altro non sono che la testimonianza di una fervida attività commerciale. Il grande lavoro di ritrovamento degli oggetti scoperti lo si deve attribuire alla tenacia del fondatore del Museo Ridola, DomenicoRidola, e alla suaprimadirettrice Eleonora Bracco. La mostra è aperta ogni lunedì dalle 14 alle 20 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20.
RISTORANTI MATERA BASILICO IL CANTUCCIO IL CASINO DEL DIAVOLO IL TERRAZZINO KAPPADOR LA CANTINA DELLA BRUNA LA CANTIN DI LUCIO LA COLA COLA LE BOTTEGHE LE SPIGHE LUCANERIE OI’ MARI’ OSSIDISEPPIA TRATTORIA ANTICHI SAPORI LA TALPA RISTORANTE DA MARIO RISTORANTE VENUSIO RIVELLI SAPERE &SAPORI STANO CUCINA CASARECCIA
0835-336540 0835-332090 0835-261986 0835-332503 0835-268021 0835-335010 0835-344054 0835-336937 0835-344072 0835-388844 0835-332133 0835-346121 0835-388385 0835-386956 0835-335086 0835-336491 0835-259081 0835-311568 0835-346087 0835-344101
TRATTORIA DEL CAVEOSO TRATTORIA LUCANA BACCANTI AL FALCO GRILLAIO
ore 19,30 - 21,30 Legion 18,00
Andrisani Montescaglioso - 0835208046 Invictus ore 19,00-21,45
VENTIQUATTRESIMO campionato internazionale di giochi matematici nel mondo, diciassettesima edizione italiana, decimo anno per Matera, come realtà ospitante la manifestazione. Ieri, a partire dalle ore 13,30, presso il Liceo Classico Duni della città dei Sassi si sono svolte le semifinali del torneo, con partecipanti giunti da Basilicata e zone limitrofe, senza distinzioni per titolo di studio intrapreso, ma soltanto per classe frequentante. Incluso il grande pubblico, ossia quello appartenente all'università ed al mondo degli adulti. Trecentonovanta i concorrenti materani, della competizione organizzata dal Centro Pristem dell'università Bocconi con il Patrocinio del Ministero della pubblica istruzione; 96 le città italiane che, oggi, in contemporanea, hanno ospitato i giochi, comprese le due scuole italiane all'estero di Asmara e Parigi. Le due professoresse materane, coordinatrici della manifestazione, Maria Teresa Asprella e Maria Luisa Serinelli, hanno parlato della matematica come materia che abitua a ragionare e ad avere un approccio razionale ai problemi, motivo che le ha spinte ad essere promotrici dell'iniziativa. Delle stesso parere il preside De Rosa, che considera la materia, necessaria per avere un atteggiamento ed un approccio critico in tutte le scienze, il quale ha proseguito “l'apprendimento si realizza solo se c'è la curiosità alla base, e questi giochi richiedono qualità intuitive, logiche e addirittura fantastiche”. I risultati per coloro che accederanno alle finali di Milano il 15 maggio saranno affissi soltanto tra una settimana e saranno nella percentuale del 10% dei partecipanti. Il numero degli esercizi su cui si sono dovuti confrontare è stato di sedici ad oggetto logico matematico intuitivo. Il tempo utile per poterli risolvere: un'ora e trenta. Il premio finale per chi vincerà la finale di Milano sarà l'accesso alla finalissima internazionale di Parigi oltre che il primo anno pagato presso l'Università Bocconi. In bocca al lupo ai Materani e alla cultura della logica. Francesco Giusto matera@luedi.it
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36 Matera
37 Irsina verso le Comunali Una nuova chance dopo il fallimento del passato
Volti noti per il centrosinistra La lista di Eufemia Dicandia punta all’esperienza politica consolidata IRSINA - La professoressa Eufemia Dicandia presenta il team con il quale intende superare l’importante esame delle prossime elezioni comunali. Abbiamo chiesto a ognuno dei candidati di esprimere un pensiero che racchiuda in sintesi i motivi che li hanno spinti a mettersi in gioco per la propria città. Cominciamo da Antonio Altieri: «La lista “Centro sinistra per Irsina”, ha la capacità di rappresentare quasi tutte le fasce sociali della società irsinese, sono senz’altro deluso dal fatto che nella coalizione ci sianosolo trepartiti dicentrosinistra, ma democrazia vuol dire, prima di tutto, rispettare le idee del prossimo. Sono certo della vittoria di questa lista e spero di poter far parte del gruppo degli amministratori per poter nuovamente spendere le mie energie ed il mio entusiasmo per la mia gente che rappresenta in una parola il mio futuro». Poi Angelo Raffaele Amato: «Mi sono candidato perché mi sento in obbligo nei confronti del mio paese, e per questo ritengo di dover offrire un mio contributo». Anna Amenta: «Dopo la fiducia riposta dai cittadini irsinesi che mi ha consentito, quale unica rappresentante del territorio, l’ingresso nel consiglio provinciale di Matera, dove ho già avuto modo di affrontare questioni importanti per il nostro territorio, ho voluto dare il mio contributo anche in questa competizione elettorale ritenendo quella dell’amministrazione comunale la sede primaria per affrontare i gravi problemi che riguardano la nostra comunità». Domenico Bilancia: «La mia candidatura nella lista del centro sinistra per Irsina, in quota Api, rappresenta per una possibilità, un’occasione per dare il mio contributo alla società irsinese, partecipare attivamente alla costruzione di un futuro migliore per i miei figli, dareuna possibilità concreta alla nostra città che pur avendo innumerevoli risorse, non riesce a cambiare la rotta». Rachele Boffilo: «Ho scelto di candidarmi nel centrosinistra perché credo fortemente nei valori di solidarietà ed uguaglianza. Come donna e madre ho una profonda consapevolezza delle difficoltà del vivere quotidiano, dei bisogni e delle aspettative delle donne, delle famiglie, degli anziani e delle persone più deboli. Con il centrosinistra ci batteremo per restituire una speranza e una prospettiva alle nostre figlie ed ai nostri figli». Rocco Cansoniere: «Il voto dato a Rocco Cansoniere, candidato consigliere al comune di Irsina, è un voto dato a un disoccupato, che potrà dare voce ai disoccupati . Mi batterò eventualmente perla legalità, la giustizia e la difesa dei più deboli contro ogni forma di ingiustizia». Michele Calvello (pensionato): «Da sempre impegnato nel sociale e nel volontariato, ho accettato la candidatura per stare sempre tra la gente e portare i problemidella stessa nelle istituzioni». Maddalena Coletta: «Quando mi è stato chiesto di candidarmi, ho accettato perché convinta di poter dare un contributo al mio territorio.
EUFEMIA DICANDIA
«I cittadini ci stimano già»
Eufemia Dicandia è tornata sul palco insieme ai suoi candidati incontrando l’elettorato irsinese, dal quale si sente molto apprezzata. Abbiamo chiesto a Dicandia di fare il punto a una settimana dal voto. «La campagna elettorale è ormai giunta a suo apice –spiega- e, nonostante la mia attività sia iniziata un po’tardi per motivi organizzativi, ora posso già dire di essere soddisfatta. Tengo assemblee pubbliche ogni sera nelle sedidei trepartiti dellamia coalizione;parlo con tutte le persone che incontro per stradaedentro intuttelecase deimieiconcittadini. Vengo accolta molto bene da tutti, ricevo attestazioni di rispetto e considerazione da ogni singolo cittadino. Questo da un lato mi gratifica molto, dall’altro mi dà conferma di aver preso la decisione giusta, impegnandomi per Irsina. Dai miei concittadini –afferma Dicandia- ricevo una carica positiva, chemi spingead andareavanti ed a vincere. Nonc’è una sola personache non mi riconosca e non incoraggi me e tutti i miei candidati.Siamo un gruppo serioe responsabile che è sempre pronto ad ascoltarei problemigrandi epiccolidei cittadini,e sono tanti. Questo un poco ci preoccupa, ma non ci scoraggia, anzi ci induce a riflettere ed a ripeterci continuamente che non lasceremo mai solo nessun cittadino. Noi siamo certi di potercela fare –conclude Eufemia Dicandia- perché Irsina sa bene di poter contare su di noi che siamo la vera forza politica espressione della composita società irsinese. Il voto che Irsina dà a noi è garanzia di serietà, onestà e impegno». mi.do.
Prima fila da sinistra: Maddalena Coletta, Carmela Dragonetti, Antonio Altieri e Rocco Cansoniere; seconda fila da sinistra: Angelo R. Amato, Domenico Bilancia, Michele Taccogna, Michele Calvello; terza fila da sinistra: Maria Esposto, Rachele Boffilo, Anna Amenta e Felice Garzone; ultima fila da sinistra: Vito Manfredi, Carlo Trabace, Nicola Morea e Pietro Zienna (le foto dei candidati in pagina sono di Antonio Catena)
L’auspicio è che gli elettori partecipino alla vita politica al fine di ridurre la sfiducia tra politica e cittadini. Una sfiducia causata anche dalla crisi globale che fa sentire i suoi effetti dappertutto, tanto più nella nostra comunità». Carmela Dragonetti: «E’ necessario confrontarsi in maniera seria e rigorosa, allo scopo di cogliere tutte le opportunità e gettare le basi di uno sviluppo immediato. Dallosviluppo deriva benessere , migliore qualità della vita, maggiore coinvolgimento dei cittadini, crescita culturale, più risorse da
destinare al sociale». Maria Esposto: «Ho accettato di candidarmi alle prossime elezioni comunali, per partecipare allavita socialee politica del paese, contribuirvi portandoci dentro i valori cattolici in cui credo, uscendo dall’ambito della parrocchia e realizzandoli nella comunità irsinese. Sarò sempre dalla parte di chi ha bisogno e di chi è in difficolà». Felice Garzone: «La mia ricandidatura in seno al consiglio comunale è frutto di una esaltante esperienza positiva vissuta nella passata legisla-
tura comunale. Mi riferisco in particolar modo ad un modo nuovo di far politica come avevamo già iniziato con il sindaco Amenta, ovvero ad avere un contatto diretto con le persone e nel cimentarsi a risolvere dai piccoli bisogni alle grandi questioni della comunità irsinese». Vito Nicola Manfredi: «In poche parole impegno per la solidarietà (più attenzione alle fasce sociali più deboli), trasparenza (ridare il comune agli Irsinesi utilizzando anche gli strumenti della Comunicazione portale internet co-
munale), efficienza (esperienza ventennale in controllo di gestione e di Monitoraggio dei bilanci pubblici e razionalizzazione della spesa), innovazione (sono Consulente Senior in Comunicazione ed Informazione) disponibilità (conoscenza delle strutture pubbliche regionali)». Nicola Massimo Morea: «Il titolo di città di Irsina e la riqualificazione di Santa Maria d'Irsi sono solo alcuni dei risultati raggiunti con il mio impegno da consigliere comunale nella passata legislatura. Ho accettato questa nuo-
va sfida con passione ed entusiasmo per continuare a lavorare per il progresso di Irsina ed il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro degli irsinesi». Michele Taccogna: «Ho ritenuto di dover accettare questa candidatura per il rispetto che devo alla storia politica mia personale e del partito del Pd, che ho contribuito a costruire ad Irsina. Convinto, come sempre, di non sottrarre il mio impegno alla crescita politica e sociale della comunità nella quale e per la quale fin da ragazzo mi sono speso, nella speranza di un futuro migliore e nello spirito dello slogan: “La forza dei fatti per il futuro che vogliamo”. Carlo Trabace: «Mi sono candidato a questa competizione elettorale con il centro sinistra per Irsina, per dare una giusta rappresentanza al mondo giovanile, dell’associazionismo e dell’agricoltura in cui da diversi anni opero con notevole impegno». Pietro Zienna: «Ho accettato di candidarmi per continuare a offrire alla mia comunità proposte, competenza e concretezza». Mimmo Donvito
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Domenica 21 marzo 2010
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Pisticci Il sindaco Leone: «Finalmente sciolto un nodo che si trascinava dal 1959»
Marconia avrà il suo cuore Siglata l’intesa Comune-Regione per la cessione di venti ettari edificabili PISTICCI - E' stato sottoscritto ieri mattina, presso la Delegazione comunale di Marconia di Pisticci, l'atto definitivo che sancisce il trasferimento gratuito dalla Regione Basilicata al Comune di Pisticci di alcune aree edificabili, pari a circa 20 ettari, all'interno dell'abitato di Marconia. Il documento è stato firmato dagli uffici patrimoniali della Regione e del Comune, nelle persone dei rispettivi dirigenti dottor Galella e dottoressa D'Aranno, davanti al segretario comunale dottor Borgia, in qualità di ufficiale rogante, alla presenza del sindaco di Pisticci, Michele Leone, e del Presidente della Giunta regionale di Basilicata, Vito De Filippo. L'atto rappresenta il punto di arrivo di un iter intrapreso dall'Amministrazione comunale sin dal suo insediamento e va a compiere, dal punto di vista formale e legale, quegli intenti già manifestati dalle due istituzioni lo scorso 31 maggio attraverso un apposito protocollo d'intesa, che fece seguito alla manifestazione di volontà unanimemente espressa dal Consiglio Comunale di Pisticci nel gennaio 2009. Il sindaco, Michele Leone, ha voluto rimarcare l'importanza storica di questa operazione. «Oggi -ha detto il primo cittadinochiudiamo una vicenda iniziata nel
La Delegazione comunale di Marconia dove è stata siglata l’intesa
1959, in seguito a decreto di trasferimento dell'abitato di Pisticci a Marconia conseguente alle frane, che avevano interessato il centro storico. Tale trasferimento era a carico dello Stato. Dopo la distribuzione dei lotti rimasero alcune aree non assegnate, che successivamente lo Stato trasferì alla Regione. E' stata
Stasera l’inaugurazione
nostra ferma volontà venire in possesso di queste aree, che hanno un valore di assoluta importanza, perché ci consentiranno di realizzare un Piano strategico urbanistico complesso, in grado di dare a Marconia ciò che le manca, ovvero il centro, il cuore e l'anima della città. Parte di queste aree, inoltre, sarà desti-
nata alla Curia per la costruzione della nuova chiesa, che sarà la seconda parrocchia di Marconia. Ringrazio, pertanto, la Regione Basilicata, nella persona del presidente De Filippo, che è stato disponibile verso le nostre richieste ed ha tenuto fede agli impegni presi, dimostrando grande sensibilità e massima attenzione verso le esigenze della nostra comunità». In seguito ha preso la parola il presidente Vito De Filippo. «La Regione -ha detto- ha da sempre voluto avere un rapporto fertile con le Amministrazioni locali, allo scopo di costruire un terreno di leale collaborazione. Nel caso di Pisticci, che è il terzo Comune della Basilicata, questo rapporto non può che essere permanente. Sulla base delle sollecitazione pervenute dal Comune di Pisticci, ci siamo attivati mettendo al lavoro gli uffici al fine di realizzare e portare a compimento un iter utile a dare risposta a queste richieste. Apprendere, dalle parole del sindaco, che il trasferimento delle aree edificabili di Marconia è ritenuto di fondamentale importanza per lo sviluppo ed il futuro di questo territorio, è motivo di grande soddisfazione per noi. E' un fatto che mi emoziona e mi rende felice di aver collaborato con questa Amministrazione». provinciamt@luedi.it
A Irsina un arresto per omicidio IRSINA - I carabinieri della Stazione di Irsina hanno arrestato un 34 enne del posto per omicidio colposo, conseguente verificatosi a seguito di incidente stradale. L'uomo, arrestato in esecuzione di un'ordinane di carcerazione emesso dal Tribunale di Bari, l'8 marzo del 2007, aGravina diPuglia (Ba), fu coinvolto in un incidente stradale fra più autovetture, a seguito del quale si verificò il decesso di una personae del luogo. Successivamente, a seguito degli accertamenti svolti, ritenuto responsabile e del sinistro stradale e, quindi, del conseguente decesso, fu condannato ad un anno e dieci mesi di reclusione. Dopo l'arresto, l’uomo è stato accompagnato in carcere a Matera. provinciamt@luedi.it
Trovata solo una soluzione tampone per consentire i lavori
Un Centro sociale a Montescaglioso
Trincinaro, c’è l’alternativa
MONTESCAGLIOSO - Questa sera, alle ore 19, in via Sottotenente Carriero, sarà ufficialmente inaugurato il Centro sociale polivalente per anziani, pensionati e non “Tre Colli”a Montescaglioso. Il Centro è associato alla Federazione Anziani e Pensionati delle Acli. Il centro sarà aperto ai cittadini che abbiano compiuto 50 anni di età ma anche persone di età inferiore che sottoscrivano il tesseramento; nella quota di iscrizione 2010, inoltre, sarà compreso il tesseramento anche a questo organismo. Come indicato nel comunicato stampa redatto dal Circolo di Montescaglioso del Pd, a tale risultato si è giunti grazie all'impegno che l'ha visto vicino agli anziani della comunità montese, i quali, “grazie alla loro tenacia ed intraprendenza”, con l'apertura del nuovo centro, posto in una delle zone centrali di Montescaglioso, potranno coronare un “sogno”. E' stato sottolineata la volontà di realizzare “svariate attività, nel quale accogliere non solo persone anziane, ma scambiare culture grazie all'incontro tra bambini, giovani e anziani. Michele Marchitelli
PISTICCI SCALO - L'odissea dei residenti di Trincinaro è finita. O almeno così pare. E gli abitanti dell'area, che protestavano, e che più volte avevano interrotto i lavori utili alla pista “Mattei” incassano una mezza vittoria. Oppure, vista da un'altra angolazione, una piccola sconfitta. In sostanza, con l'ultimo incontro svoltosi in Provincia, si è sancito che i lavori devono riprendere. Ma come faranno, dunque, i residenti della zona a passare per tornare a casa; per uscire di casa? Per continuare a far lavorare le aziende d'allevamento e muoversi verso l'ospedale più vicino quando serve? La soluzione trovata, al momento, è quella di circumnavigare i confini della pista stessa. Insomma i pisticcesi e pomaricani allungheranno il percorso solito di cinque
Variante intorno alla Pista Mattei per i residenti o seicento metri. Ma almeno potranno accedere alle loro abitazioni. Potranno uscire quando e come vorranno. Nonostante, appunto, si tratterà di un “come” condizionato dalla strada in più da transitare. In contemporanea si cercherà di comprendere questa benedetta e maledetta via alternativa dove deve essere costruita e, di nuovo, “come”. In pratica, il primo impegno sarà di trovare i fondi necessari a dare il tanto desiderato percorso alternativo. Sogno, va ribadito, soprattutto delle diverse famiglie che vivono a Trincinaro, in quel di Pisticci Scalo, e degli imprenditori agricoli come degli allevatori del pezzetto di terra drammaticamente limitrofo alla “Mattei”. Forse, con in tasca questo speciale permesso accordato dalla Provincia di Matera, ovvero di girare nei pressi della “Enrico Mat-
Oggi una serie di eventi organizzati dal Parco “Levi” con il patrocinio del Comune
Grassano celebra la Giornata della poesia GRASSANO - Il Parco letterario “Levi” di Grassano, gestito dall'associazione “Crassanum”, promuove oggi la “Giornata mondiale della poesia”. Diverse le iniziative messe in campo per celebrare questa giornata di inizio primavera dedicata alla lirica poetica, ma a Grassano si è scelta una formula innovativa che concilia l'amore per la poesia alla moda delle nuove tecnologie; proprio così, perché durante tutta la giornata di oggi andrà in onda sulle frequenze della radio locale (Radio Activity) una lettura di poesie di autori lucani. Rocco Scotellaro, Leonardo Sinisgalli, Albino Pierro e altri , versi che si animeranno attraverso la lettura dell'attore teatrale lucanoDino Becagli ),non solo, uno spazio sarà dedicato anche al poeta grassanese Carmine Donnola, conosciuto per il coraggio di affrontare, nei suoi versi, tematiche forti e attuali. L'evento, che si tiene con il patrocinio del Comune di Grassano, avrà la seguente programmazione: questa mattina dalle
10.30 alle 11 e nel pomeriggio dalle 17.30 alle 18. Un'iniziativa nuova, che mira a rilanciare anche tra il pubblico dei più giovani la passione per la poesia come ci conferma il presidente della Crassanum, Alberto Garambone: «La poesia rappresenta un insostituibile veicolo di espressione, base di tutte le altre forme di creatività letteraria ed artistica, luogo privilegiato d'incontro tra anime e popoli, e ritengo che i giovani debbano conoscerla e amarla di più e noi abbiamo cercato, con quest'iniziativa alla radio, di creare questo rapporto». La Giornata della poesia è stata istituita dall'Unesco nel 1999 e l'edizione di quest'anno, anno internazionale che l'Onu, è stata dedicata all’Avvicinamento tra le Culture e si svolge più che mai all'insegna della centralità della poesia quale strumento universale di pace, dialogo, comprensione e valorizzazione di quelle diversità culturali edespressive, anche linguistiche, che compongono e arricchisco-
no la società umana. Come ricorda Irina Bokova, direttore generale dell'Unesco: «La poesia è una patria universale dove i popoli s'incontrano attraverso parole di tutti i colori e di tutti i suoni; è capace di cogliere l'essenza e la dignità di ogni essere umano; attraversa i luoghi e le frontiere portando pace e comprensione dell'Altro». Segue questa linea l'iniziativa, una per tutte, organizzata martedì 23 marzo a Roma dalla Commissione nazionale italiana Unesco, in collaborazione con il Premio Letterario Mondello, sostenuto dalla Fondazione Banco di Sicilia: «Destini della poesia: cultura letteraria della memoria e incontro di diversità culturali”, una tavola rotonda con la presenza di poeti di diverse generazioni, letture di poesie e brani musicali. Anche in altre città italiane si terranno letture, performance poetico-musicali, video, recital e “carovane di versi”itineranti. Cinzia Vizzuso
tei”, le persone che si sono più volte mosse in segno di protesta e che avevano almeno in un paio d'occasioni fisicamente impedito il proseguimento dei lavori d'ampliamento della pista pisticcese, si calmeranno. Si starà a vedere. Intanto, tra i più impegnati a perorare la causa dei residenti di Trincinaro, lo stesso vice sindaco di Pomarico, Domenico Martino, sembra quasi rassegnato alla sorte decisa negli uffici della Provincia e anche lui soddisfatto a metà. «Più di questo -afferma infatti Martino- purtroppo non si poteva ottenere. Comunque -ha aggiuntoaspetteremo che il tragitto alternativo venga finalmente individuatoe realizzato, ma perlomeno con la soluzione trovata i cittadini residenti in zona non allungheranno di troppo il loro percorso». Nunzio Festa
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Una vetrina di 77 secondi sul nuovo prodotto lucano per 24 milioni di telespettatori
La fragola parla di Basilicata In onda da oggi sulle reti Mediaset lo spot pubblicitario della varietà Candonga POLICORO - Da oggi sarà possibile, facendo zapping sulle tre reti televisive Mediaset, guardare uno spot tutto lucano dedicato a “La Candonga di Basilicata”. “La prima della classe arriva in tv”, recita lo spot dello spot targato “Assofruit”. La Candonga di Basilicata è ormai un marchio che parla sì di una varietà di fragola molto diffusa, ma soprattutto parla molto della Basilicata. Uno spot che fa sistema dunque. La campagna pubblicitaria e il nuovo marchio da reclamizzare sono stati presentati alla stampa nella serata di venerdì scorso a Policoro all'Hotel Hermes. «E' stato calcolato -ha detto Carmela Suriano di Assofruit- che lo spot raggiungerà all'incirca ventiquattro milioni di telespettatori». Ce ne sono diversi, da cinque secondi, da sette secondi e da quindici secondi. «La Candonga -ha spiegato l'imprenditrice- è una varietà di fragola riconosciuta e apprezzata sui mercati esteri. Abbiamo l'obbligo di comunicare questa nostra peculiarità e che la Basilicata è un'area produttiva di eccellenza. Il nome della regione è prevalente nello spot televisivo». Poi l'illustrazione della Candonga nelle sue caratteristiche: «Innanzitutto -ha continuato- è un prodotto ad alta salubrità, ha inoltre delle caratteristiche organolettiche particolari. Esso consta tra l'altro di tempi brevi dalla raccolta al consumo. Ha un
La scena madre dello spot Mediaset
aspetto brillante, una provenienza certificata e infine si adatta perfettamente al nostro clima. Ora ci attendiamo, dopo questa campagna pubblicitaria, la riconoscibilità del prodotto con il nostro territorio, nonché rafforzare il potere contrattuale delle nostre fragole in Italia ed in Europa. Se aumenta la massa critica -ha concluso Carmela Suriano- maggiore sarà la nostra capacità di penetrare sui mercati». All'incontro hanno partecipato an-
che l'assessore regionale all'Agricoltura, Vincenzo Viti, nonché il presidente del Distretto Agroalimentare di qualità del Metapontino, Salvatore Martelli. Quest'ultimo, ha introdotto la conferenza, facendo una panoramica sulla fragocoltura in Basilicata. «Nella nostra regione -ha esorditosono coltivati a fragola 432 ettari di terreno. Il dieci per cento in meno dello scorso anno. C'è stata una certa evoluzione della coltura dagli anni Sessanta ad oggi. Nel 1980 ci fu il picco massimo con 902 ettari coltivati. La pianta fresca assorbe ormai il novanta per cento del mercato rispetto alla frigo-conservata». Poi Martelli ha illustrato l'evoluzione progressiva dell'impiego della Candonga: «Si è passati dal 25 % del 2006 -ha continuato- al 76% nel 2010. Tre produttori lucani su quattro dunque la apprezzano ed utilizzano. Il restante 24% pianta invece altre varietà: Ventana (5%), Camarosa (3%), mentre il 16% diversifica con altre varietà. Il peso netto del frutto è di 27 grammi e la raccolta va da dicembre a maggio (sotto serra). Si tratta - ha concluso Martelli - della varietà più remunerativa. Consta di un investimento di circa 60-65mila euro per ettaro, mediamente. Si badi bene che circa trecento quintali di prodotto raccolto vanno soltanto a coprire i costi di produzione». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
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HANNO DETTO
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Regionali, uno spot tra i due Di Sanza POLICORO - «La candidatura di Antonio Di Sanza a consigliere della Regione Basilicata èun impegno che accredita il territorio del Metapontino attraverso una proposta di qualità e che andrebbe ad avvalorare l'ottimo lavoro già svolto dallo stesso consigliere nei cinque anni precedenti». Lo dichiara il consigliere della Provincia di Matera, Serafino Di Sanza, eletto nella lista “Stella Presidente”nel giugno 2009, che ha poi ribadito il suo appoggio e sostegno al consigliere del Pd in virtù di una rappresentanza territoriale che va garantita. «A spingermi alla competizione per le Provinciali fu già la convinzione che un'area come quella in cui viviamo, così vitale e produttiva e con innumerevoli potenzialità ancora inespresse, vada rappresentata con responsabilità e attraverso un progetto che punti al bene dell'intera comunità. Oggi -prosegue Serafino Di Sanza- mi sento di poter continuare a tutelare la città di Policoro e tutto il Metapontino appoggiando la candidatura del consigliere regionale Di Sanza. La sua elezione garantirebbe rappresentanza e difesa non certo degli interessi del singolo, ma di tutti», conclude. L'attività politico-istituzionale ripercorsa nel libro-dvd “Una questione di principio”, e che il consigliere regionale Di Sanza ha illustrato nei mesi precedenti attraverso incontri, dibattiti e confronti aperti, evidenzia la trasparenza dell'attività svolta finora e il suo impegno quotidiano in consiglio regionale. pie.lu.
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Domenica 21 marzo 2010 di FEDERICO VALICENTI
La cucina La cucina
Continua
il tour gastronomico
Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5
Trattoria Ai Cacciatori Cucina Tradizionale Friulana, 4, Via Diaz, , tel: 0427777800. 33092Cavasso Nuovo. (PN) Chiuso il lunedì sera e il martedì. ANGELINA in cucina e il marito Daniele Corte in sala, la Trattoria Ai Cacciatori oppure come viene chiamata a Cavasso “da Danêl”, è uno dei ristoranti d'eccellenza del Friuli Venezia Giulia. E' qui che ancora possiamo ancora trovare angoli di gusto ormai dimenticati. Vengono lavorati e serviti prodotti solo locali, questo significa, secondo Angelina e Daniele, che arrivano da un raggio di 20 chilometri al massimo, il Montasio e il di capra IL FORMAGGIO MONTASIO DOP , UN CACIO CENTENARIO formaggio dalle malghe, la cipolla rossa di Cavasso, i funghi e le castagne LA LEGGENDA, intrisa di storia, oppure se si vuole la storia dai boschi, gli asparaintrisa di leggenda narra che era il Duecento quando nel congi bianchi di Fanna, le vento di Moggio Udinese, sul versante sud del monte Montacarni dalle macellerie sio, si produssero le prime forme di quel formaggio che sadelle località vicine, i rebbe poi diventato il Montasio, grazie ai frati benedettini che prodotti degli orti di affinarono le tecniche di produzione proprie dei malgari delpaese, la cacciagione, la zona. Anche se i primi documenti che riportano la dicitura le galline ruspanti, un “Formaggio Montasio” sono datati 1700 , si tratta dei preztripudio di salumi e inzari della città di San Daniele, datati 1775, che ne stabilivano saccati. Varia e appetiappunto il prezzo, di molto superiore rispetto alla media detosa, la cucina della gli altri formaggi dell'epoca, testimonianza indiretta della Trattoria Ai Cacciatori sua assoluta qualità. Da quel momento il Montasio è sempre propone piatti stagiostato presente in tutti i documenti mercantili dell'Italia nord nali e dai sapori di un orientale. Oggi appartiene alla grande famiglia dei formagtempo ormai perduto, gi alpini è una delle tre Dop del Friuli Venezia Giulia, dal come i blecs, sorta di 1984 la sua qualità è garantita da un Consorzio di tutela. La maltagliati di grano materia prima è il latte fresco, la lavorazione avviene con tecsaraceno con sugo di niche “morbide” che non causano sconvolgimento alla flora Pitina e scaglie di microbica e batterica originale, tre le maturazioni, che danMontasio, oppure i poc no luogo al Montasio fresco, mezzano e stagionato può arricun le frices, il radicvare ai due anni. Fresco ha un sapore morbido e delicato che chio con i ciccioli e una ricorda il latte con cui è prodotto; mezza stagionatura ha un spruzzata d'aceto, l' orsapore più deciso, stagionato, assume gusti particolarmente zotto con gli sclopit, la aromatici appena piccante ed è adatto ai consumatori che silene, un'erba di campreferiscono gusti forti e decisi. Lo si produce in una quaranpo molto diffusa nella tina di caseifici, grandi e piccoli zona a continuare con i ravioli fatti in casa con vari ripieni. E ancora gli gnocchetti di patate e farina di castagne oppure gnocchi di ogni genere, dalle patate locali alla zucca. Fra i secondi primeggia il gran bollito della domenica ma a farla da padrona della tavola de i Cacciatori è la “Pitinoca”, ovvero la Pitina a base di carne di oca. Danel mi racconta che la fa preparare direttamente ad un suo macellaio di fiducia, il macellaio Bier che sta proprio di fronte al ristorante, quindi la “ Pitinoca”, potremmo affermare che fa casa e bottega. Questo piatto autunnale viene preparato con un po' di grasso d'oca e viene servito dall'11 novembre, giorno di San Martino, quando tradizionalmente si macellavano le oche e si gusta fino a dicembre. Prodotta dal 1800 nelle valli la Pitina è un salume composto da varie carni ovina, caprina e selvaggina, con un'aggiunta di maiale. Le carni macinate, conciate e miscelate ad aromi, può differenziarsi da famiglia a famiglia; c'è chi forma polpette pressate e passate nella farina di mais, poi messe nell'affumicatoio su grisiolis, graticole, altri stendono l'impasto su di una tela, lo ripiegano e lo pressano, la tela è poi ricucita e posta nell'affumicatoio. Per insaporire e conservare le carni si prepara un affumicatura ottenuta dalla combustione di legno duro d'arbusti e di legno profumato. La Trattoria Ai Cacciatori di Cavasso Nuovo la propone in tanti modi, dal più antico, cotta nel brodo di polenta e aromatizzata con ginepro e rosmarino, al più moderno e creativo, il risotto con Pitina fresca e Refosco mantecato con il pecorino. Se stagionata
viene servita accompagnata dai fichi se la Pitina invece è fresca, si usa scottarla velocemente in padella nel burro e servirla su una polentina morbida cosparsa di un po' di ricotta fusa, è ottima anche sgrassata con qualche goccia di aceto e poi scottata sulla brace o sulla piastra. Ad accompagnarla è sempre la polenta di mais, immancabile sulle tavole friulane. Tradizionalmente, quando arrivava il momento di mangiare la Pitina bisogna prima spazzolarla per via delle muffe che si formano in superficie, poi la si lava con acqua e aceto, infine la si taglia a fette. Dato che, con il passare del tempo, la carne si asciugava, per ammorbidirla si usava soprattutto il brodo di polenta e ancora oggi questo è uno dei metodi più frequenti di prepararla. Basta scaldarla in un po' di burro, avendo l'accortezza di non tagliare le fette troppo sottili per evitare che si induriscano troppo una volta cotte. Nel frattempo si prepara la polenta e, quando è ancora liquida, se ne versano due mestoli nel tegame in cui rosola la Pitina lasciando poi rapprendere il tutto. Un'altra preparazione tradizionale è la Pitina al cao, cioè cotta nella panna che affiora dal latte di vacca appena munto, oggi introvabile e quindi spesso sostituito con la panna acida. Ma la Pitina può diventare anche l'ingrediente base di tantissimi altri piatti. Serve a insaporire minestroni o risotti e a condire gnocchi di patate o di pane, tagliata a cubetti, la si fa rosolare con sale e pepe in una padella, poi si mescola con un uovo e del pane raffermo ammorbidito in acqua; con questo impasto si formano degli gnocchi che andranno cotti in acqua salata e conditi semplicemente con burro fuso e ricotta affumicata grattugiata. La Pitina se la cava bene anche con le verdure, sminuzzata e saltata in padella con aceto balsamico, poi si aggiungono zucchine, melanzane, peperoni e una mela golden tagliata a fiammifero. In una rivisitazione moderna, la Pitina rientra addirittura nella farcia della faraona in crosta. Disossata, salata e pepata, la faraona viene coperta con sottili fette di lardo. Si aggiunge poi del tarassaco lessato e saltato in padella con aglio, si impasta un trito di Pitina con un uovo e si stende l'impasto sulla carne che verrà poi avvolta, legata e cotta al forno. Una volta raffreddato, il tutto va avvolto con della pasta sfoglia da spennellare poi con un tuorlo d'uovo e ripassare nel forno prima di servirlo e mangiarlo tagliato a fette. Una prelibatezza rara del Friuli
Le ricette Cialzons , agnolotti ingredienti 500 gr di spinaci 4 uova 100 gr di burro 50 gr di uvetta 400 gr di farina bianca 1 tuorlo d'uovo 50 gr di cioccolata Ricotta affumicata Mollica di pane di segale raffermo Formaggio carnico stravecchio grattugiato 50 gr di canditi Prezzemolo zucchero Sale procedimento Ammorbidireinacqua tiepidal'uvetta.Pulire e lessare gli spinaci con il prezzemolo, scolarli e strizzarli bene, metterli in un contenitore con due manciate di pane di segale sbriciolato, il cioccolato precedentemente grattugiato, l'uvetta strizzata, i canditi tritati e un pizzico di cannellain polvere.Inun contenitoresbattere bene il tuorlo con un cucchiaio di zucchero fino a quando risulta un composto ben montato, a questo punto unire al composto di spinaci e amalgamare bene tutti gliingredienti. Nel frattempo preparare la pastae stenderla sottile in diversi dischi, stendere il composto sui dischi di pasta, richiudere il disco a metà, lasciando un piccolo bordo, che poi si rivolterà sulla pasta, chiudendo bene il ripieno. Questa piegatura è la caratteristica dei "cialzons". Lessarli in acqua bollente salata; quando affiorano scolarli con il mestolo forato e sistemarli a strati in una terrina condendo ogni strato con la ricotta. Poi versare sugli agnolotti il burro fuso e spolverizzarli di zucchero e formaggio carnico stravecchio Lepre alla Cacciatora ingredienti una lepre 1 bicchiere di aceto 2 cipolle Sale _ lt vino rosso 1 spicchio d'aglio 100 gr di burro 1 costa di sedano 5 foglie di salvia 1 rametto di rosmarino Vino bianco secco 3 foglie di alloro 2 carote Origano Olio di oliva procedimento In una casseruola mettere il vino rosso, l'aceto, qualche grano di pepe, la salvia, l'alloro, il rosmarino e un pizzico di origano, poi unire le carote ed il sedano tagliati a pezzi, far bollire il tutto per circa 15 minuti e lasciar raffreddare. Pulire bene la lepre, tagliarla a pezzi e metterla in una terrina, versare sopra la marinata preparata e far riposare in un luogo fresco per circa 12 ore. In una casseruola far scaldare l'olio e il burro, unire i pezzi di carne ben scolati e far rosolare bene. Quando la carne avrà preso un bel colore aggiungere l'aglio schiacciato e le cipolle affettate sottilmente, bagnare con il vino bianco e una parte della marinata filtrata, aggiustaredisale epepeefar cuocerepercirca un'ora e mezzo. A cottura quasi ultimata unire 2 cucchiai di farina tostata nelburro. Servire con fettedi polenta abbrustolita. Pitina all'aceto di vino Tagliate la Pitina a fette non troppo sottili. Scaldatein unapadelladel burro,rosolatele da entrambi i lati e quindi spruzzate dell'aceto di vino e fatelo evaporare. Servitela come antipasto su dei crostini di pane abbrustolito cosparsi di aglio e olio oppure gustatela come secondo.
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di BIAGIO TARASCO na passione nata per caso, quasi una scommessa, durante una sera d'inverno di qualche decennio fa attorno al fuoco del camino di casa. Francesco Giocoli, nato a Roccanova nel 1938, in pensione dopo una carriera di segretario comunale, realizzò allora il suo primo tagliacarte in legno, dopo aver visto il famoso scultore Giacinto Cerone, fidanzato della cognata, trasformare con le mani e con l'aiuto di un attrezzo un pezzo di manico di scopa in uno splendido tagliacarte. “Credo di essere capace anch'io”, pensò Giocoli, ed i risultati gli hanno dato ragione. Fu l'amico Carmine Pierri, un falegname di Forenza residente in Inghilterra, ad incitare l'ex segretario comunale a continuare seriamente nel suo hobby. Finora di curatissimi tagliacarte ne ha realizzati circa duemila, molti dei quali sono stati in esposizione dal 15 al 19 marzo presso i locali della Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera, nella mostra intitolata “Dalla terracotta al legno”, alla cui inaugurazione è intervenuto lo stesso artista. Sembra ormai un oggetto appartenente ad un'altra epoca, il tagliacarte, manufatto caduto quasi in disuso da quando i libri vengono rilegati in modo impeccabile e senza più le pagine attaccate fra loro. Persa così la sua funzione pratica, il tagliacarte in legno oggi viene prodotto da abili mani artigiane che esaltano la sua funzione decorativa. Noce, ciliegio, agrumi vari, ebano sono i legni utilizzati da Francesco Giocoli per le sue opere, attraverso le quali ha modo di sbrigliare la sua creatività, realizzando in miniatura le figure più disparate, che porta in giro per l'Italia in varie mostre. Oggetti della cultura contadina, personaggi storici, gli stemmi dei 131 comuni lucani, animali e, da diversi anni, i reperti rinvenuti negli scavi del territorio lucano sono riprodotti con certosina maestria nei manici dei tagliacarte di Giocoli, il quale, per realizzare quelli che richiamano i ritrovamenti lucani, ha studiato le tecniche usate dagli antichi abitanti del VI - IV secolo avanti Cristo. Uno studio che ha riguardato anche l'uso del legno più appropriato per rendere il soggetto. Non è un caso, quindi, che la mostra materana si è tenuta presso la Scuola si Specializzazione di Archeologia. Dopo un'esposizione a Metaponto, visitata dal Soprintendente Osanna, questi autorizzò il museo a fornire a Giocoli le foto dei reperti, che si sono rivelate utili all'artista per produrre tagliacarte fedeli agli oggetti originali. L'artista realizza i suoi manufatti a scopo non di lucro e uno di essi è stato regalato a Romano Prodi e ad altri personaggi politici, come Oliviero Diliberto, Umberto Parisi, Vito De Filippo. La precisione e la cura messe da Giocoli nella lavorazione dei tagliacarte svelano la sua sensibilità umile e semplice, legata alla natura ed ai ritmi della vita contadina, ma soprattutto ad un tempo passato che ha formato il presente e al quale il suo animo è sempre legato.
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Il personaggio Francesco Giocoli arte e artigianato
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Il libro Carl Schmitt ideologo e giurista
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FORZA della politica
di FRANCESCO BOCHICCHIO arl Schmitt, giurista e ideologo di punta dell'opposizione conservatrice a Weimar, compromesso all'avvio con il regime nazista, è uno dei massimi filosofi politici di tutti i tempi, e si è anzi ri-
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velato tale da identificare nella propria teoria la quintessenza della filosofia politica, in termini decisamente conservatori, anche se idonei a suscitare entusiasmo politico a sinistra, con la ideologia della rivoluzione comunista che, una volta venute meno la centralità della classe operaia e la sua capacità di attrarre i ceti piccolo borghesi, ha trovato in lui l'armamentario di filosofia politica. E' bene partire dalla sua precisa definizione teorica della filosofia della politica: la visione della politica quale lotta per la conquista del potere, con l'esaltazione della contrapposizione tra schieramenti opposti, e quindi della contrapposizione “amicus”-“hostis”, la cui antesignana era la versione leninista della trasposizione in chiave squisitamente politica della marxiana lotta di classe, trasposizione resasi necessaria, una volta che l'evoluzione del capitalismo superava l'antagonismo tra classe capitalistica e classe operaia, integrando la seconda nel sistema e rendendo solo la prima classe generale, col risultato di invertire completamente lo schema marxiano. La contrapposizione in questione si sviluppa in due direzioni distinte, ma convergenti. Da un lato, non può non portare ad un'esaltazione dei fini a scapito dei mezzi e quindi ad un ridimensionamento del diritto nella sua funzione di limite alla politica, funzione che è propria della teoria liberaldemocratica, ed è quindi paradossale che il pensiero di Schmitt sia considerato attuale in un momento che vede l'irreversibilità della liberaldemocrazia. Qui va presa in esame la delicatissima problematica dello stato di eccezione, quale deroga agli istituti ordinari, necessaria per salvare lo Stato da gravissimi pericoli. Il ricorso allo stato di eccezione fu elaborato da Carl Schmitt in termini collegati alla sua valorizzazione della decisione pura, ma in tal senso bisogna dire che lo stato di eccezione diventa un mezzo surrettizio per valorizzare la politica pura anche contro il diritto. Dall'altro, la politica, concepita come valore assoluto, perde ogni ruolo autonomo rispetto ad una filosofia trascendente della storia. Sembra di trovarsi di fronte a impostazioni opposte, una che saluta la politica quale elemento decisivo della storia, portando a ridimensionare sia gli assetti sociali, che si pongono solo in funzione della politica, sia il diritto, privo di qualsivoglia efficacia quale limite della politica; l'altra che pone la politica al servizio di un disegno trascendente e la rende un mero mezzo. L'apparenza è fallace, in quanto entrambe convergono verso una concezione trascendente della politica, concezione tesa a ridimensionare i limiti della stessa politica. La conquista dell'illuminismo e dello stato di diritto, convergenti, è quella di sottrarre i valori all'irrazionalismo ed alla fede, per fondarli su una base scientifica, rappresentata dalla legalità, vale a dire dalla rispondenza a precetti di natura (almeno tendenzialmente) generale ed astratta, quindi in grado di porre vincoli ai soggetti detentori del potere, privato e pubblico, e di restringere al minimo il campo di azione dell'arbitrio. Grazie alla teoria generale del diritto, si è compiuto un passo ulteriore, in modo da infondere nel diritto sistematicità e coerenza e da ridurre lo scarto tra diritto e logica. Certamente, lo
scarto è ineliminabile, in quanto il diritto è frutto di scelte rispondenti al principio di autorità e non a quello di verità (il noto brocardo recita “auctoritas, non veritas facit jus”), ma la cornice di razionalità in cui è stato inserito riduce al minimo lo scarto. Il costituzionalismo ha portato inoltre ad ammettere l'autorità solo se a sua volta legittima, vale a dire rispondente ad una legge superiore, la Costituzione, ed ha imposto la sua legalità, vale a dire l'obbligo di rispettare la legge, e ciò anche nella fissazione delle leggi, che devono essere rispettose della Costituzione. Infine, l'avvento della democrazia ha reso l'autorità rispondente alla volontà popolare. L'insieme dei fattori or ora accennati ha reso il momento autoritario, fondamentale nel diritto ed addirittura fondativo dello stesso diritto, a sua volta sottoposto a vincoli giuridici estremamente rilevanti, di modo che la sua razionalità diventa quanto meno un obiettivo da raggiungere. L'illuminismo e il razionalismo occidentale pongono le basi per una radicale critica dell'autonomia della politica dal diritto: ed in effetti, proprio la contrapposizione “amicus”“hostis” mostra crudamente le aporie insuperabili della filosofia politica; una volta risolta la politica nella contrapposizione, l'autonomia della politica è apparente, in quanto la sua differenza dalla sola (e bruta) forza diventa labile, e la politica quindi assurge al livello di mera legittimazione dei rapporti di forza in essere. La forza diventa il vero elemento motore della storia ed ogni tentativo di regolamentarla prima e di limitarla poi viene espunto, in quanto considerato utopistico ed illusorio. Lo Stato quale detentore del monopolio legittimo della violenza, in tale ottica, non è nient'altro che la rappresentazione del più forte, e la legittimità del monopolio della violenza è, alla luce della completa autonomia della politica dal diritto e della conseguente inidoneità di questo ad apportare limiti significativi alla politica, non autonoma, ma una risultante degli stessi rapporti di forza. In tal senso, si ribalta addirittura l'impostazione classica di Carl von Clausewitz, che è una delle più importanti applicazioni della teoria realistica della politica: in von Clausewitz la politica utilizza la guerra “la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi”-, per dire che la politica si esplica mediante la forza, mentre, ammettendo l'autonomia della politica dal diritto, si giunge addirittura a concepire la politica al servizio della forza. Ma non solo: tale esito della concezione pura della politica non è obbligato, potendo essere confi-
gurabile un altro, del tutto paradossale: in un quadro di legalità sempre maggiore, ridotto al minimo il valore della forza, la politica diventa priva di contenuti e quindi sconfina inesorabilmente e paradossalmente nel nichilismo. Non a caso una visione originale della storia contemporanea (Emanuele Severino) vede privilegiare il ruolo della tecnica incessante e fine a sé stessa, senza alcuna rispondenza rispetto al valore, in totale sintonia con l'accumulazione capitalistica. La pura decisione termina il suo corso nella violenza o nell'indifferenza e quindi addirittura nell'antipolitica. La conclusione è una sola: la politica totalizzante è scarsamente compatibile con la democrazia, rispetto alla quale non riesce a sviluppare un ruolo rispettoso, anzi vitalizzante, quale può essere anche la contrapposizione tra progetti alternativi, che avvenga all'interno di regole condivise. Insomma, qui si tocca il punto fondamentale: che la politica possa fungere da limite al diritto è cosa inammissibile, perché solo il diritto può rendere effettiva e pregnante la democrazia, sia nel senso dell'estensione dei diritti e dei benefici, sia nel senso del controllo delle forme di potere per impedire abusi e degenerazioni. L'autonomia del diritto ridimensiona la politica, ma ridimensiona anche qualsiasi orientamento che concepisca il diritto quale mera sovrastruttura del potere, sia esso politico che economico: è qui necessario il confronto con lo stesso materialismo storico che pur concepiva una dialettica tra struttura e sovrastruttura. Certamente, nella teoria del materialismo storico, il diritto e lo Stato fungevano da sovrastruttura ai rapporti di produzione capitalistici, dotati nel pensiero marxiano di un'intrinseca, anche se in via di esaurimento, razionalità, e quindi da sostituire con il subentro di un sistema dalla razionalità superiore in quanto caratterizzato da rapporti di produzione più adeguati alle forze produttive, ruotanti intorno al proletariato, classe generale. Il marxismo ha in tal modo eluso il problema dell'autorità, necessaria alla luce dell'impossibilità e dell'utopia, nobile ma pur sempre utopia, di un autogoverno; in tale ottica, il marxismo si è posto nell'impossibilità di distinguere tra autorità arbitraria ed autorità razionale. Non è un caso che, venute meno le basi sociali per passaggio dal capitalismo ad un sistema presupposto come superiore, essendo il proletariato classe assolutamente priva di generalità, la parte (purtroppo) predomi-
Pensatori marxisti di rango hanno accettato la teoria di Schmitt
La politica, come valore assoluto, perde ogni ruolo autonomo
nante del marxismo abbia accettato la concezione assoluta della politica, sostituendo la lotta di classe con la lotta politica per conseguire la conquista del potere e adottando, nella gestione di quest'ultimo, una rigida centralizzazione, che ha reso le masse proletarie oggetto e non soggetto, e ciò è accaduto prima in via transitoria e in funzione di una futura socializzazione (con Lenin), e poi in via definitiva (con Stalin e in genere con tutti i regimi comunisti realizzati). Del resto, non è un caso che pensatori marxisti di rango abbiano accettato la teoria di Schmitt, per adattarla al pensiero marxista o addirittura per inserirla armonicamente in esso. Il pensiero marxista resta di grande attualità, non nelle utopistiche conclusioni rivoluzionarie, ma per quel che attiene al superamento del sistema economico esistente in funzione della ricerca di un altro dotato di superiore razionalità economica, quella razionalità che è mancata nel comunismo, vista l'incapacità di sviluppo, almeno nel momento attuale, propria di un sistema privo dell'iniziativa privata, con la conseguenza che, in base alla stessa concezione marxista, attualmente - e per un periodo che tutto sembra tranne che breve mancano del tutto i presupposti per la rivoluzione sociale e per il passaggio al comunismo. Il materialismo storico si incontra necessariamente con l'analisi di Weber, incentrata sulla razionalità del capitalismo ed anche sull'etica protestante della responsabilità, ossia sul risparmio, sul calcolo economico e sull'accumulazione; ed, inoltre, sulla separazione tra impresa capitalista e imprenditore, nonché sullo Stato, detentore del monopolio della forza legittima e, in quanto Stato di diritto, depositario del meccanismo impersonale del comando. La crisi della razionalità del capitalismo, determinata da esasperate e rovinose attività speculative, dal venir meno della centralità del calcolo economico, dalla sottomissione dell'impresa alle esigenze mutevoli e arbitrarie dell'imprenditore e dalla globalizzazione, che ha posto in crisi lo Stato-nazione, impone la necessità di una ridiscussione della teoria weberiana ed in particolare della sufficienza della razionalità formale, strumentale e funzionale vale a dire rispetto allo scopo a scapito della razionalità materiale, intrinseca, vale a dire in relazione al valore, quest'ultima pressoché non suscettibile di un'analisi scientifica. Certamente, la costruzione di una concezione politica, soprattutto per la sinistra, è tutt'altro che agevole: il rispetto del diritto e del pluralismo richiede un confronto continuo con l'avversario e quindi sembra privare la politica di vigoria e decisione per effettuare cambiamenti radicali ed incisivi; costituzionalismo, pluralismo e valore centrale del diritto e dei valori sembra privare la politica di forza. Non a caso Luciano Canfora, acuto storico della sinistra radicale, ha posto in evidenza la difficoltà di conciliare tolleranza e virtù. L'analisi di Schmitt è quindi piena di profonda suggestione per la sinistra. Ma deve essere chiaro che la sua utilità è solo in negativo: la forza della politica che tale autore ha certamente valorizzato è totalmente inaccettabile, e quindi la forza della politica va cercata altrove.
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L’anniversario Il 19 marzo 1962 moriva don Giuseppe De Luca
L’UOMO
d i S a s s o con l’animo nuovo
Don Giuseppe De Luca con Eduard Fraenkel e signora nel 1959 e a lato la porta Manzu in cui si vede l’immagine stilizzata del sacerdote in uno dei riquadri
di ANGELO LUCANO LAROTONDA ui era sacerdote. Subì il fascino di Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano. E divennero amici. Decenniprima avevastretto amicizia con Giuseppe Bottai, ministro dell' Educazione Nazionale durante il Ventennio. Stabilì buoni rapporti con don Sturzo e De Gasperi,con PrezzoliniedUngaretti,e contantialtri ancora, italiani e francesi. Ebbe un interessante carteggio con Giovan Battista Montini (poi Papa Paolo VI) e con Angelo Roncalli (poi Papa Giovanni XIII). Questi citati, rappresentano soltanto un piccolo numero degli uomini del mondo letterario e politico con i quali Giuseppe De Luca instaurò una “amicizia intellettuale”. Tutti uominidi alto livello, dunque, da lui conosciuti a Roma, dove abitava stabilmente da quando era stato ordinato prete. Nella capitale era venuto anni addietro per la sua formazione sacerdotale. Aveva iniziato gli studi dai gesuiti a Ferentino, presso Anagni, in provincia di Frosinone. Di li era passato a Roma nel 1911 per entrare nel Collegio ecclesiastico Germanico-ungarico. Completati gli studi nel Pontificio Seminario Maggiore, fu ordinato sacerdote. Era il 30 luglio del 1921. Aveva ventitrè anni, essendo nato nel 1898 a Sasso di Castalda. In questo suo paesino lucano aveva conosciuto presto il dolore: da bambino perse la madre. Sua nonna materna lo prese con se, a Brienza, per insegnargli a leggere e scrivere. Stette con lei fino alla quarta elementare. Suo padre era un muratore generico e perciò con reddito povero e discontinuo. In paese gli dissero che Giuseppe era un ragazzino molto intelligente e sarebbe stato un peccato non farlo studiare. Ma siera in tempi in cuile scuole non erano ancora diffuse. Esse stavano a Potenza
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ma li egli non poteva mandarlo perché non aveva soldi per mantenerlo. La soluzione più praticabile era quella di far entrare il ragazzo in un istituto religioso. Era d'uso a quei tempi fare ciò quando si voleva vedere un figlio valorizzato nelle sue capacità intellettive. Così il ragazzo lasciò Sasso per approdare a Ferentino, dai gesuiti. Ordinato sacerdote, dunque, don Giuseppe decide di trascorre a Roma il resto della propria vita, “tra gli studi e per gli studi”. Ha meditato sui Padri della Chiesa. Ama però sant' Agostino. Si lascia influenzare da Henri Bremond, uno dei più notevoli storici e critici letterari della Francia degli anni Venti. Ma si rende conto che non gli bastano gli studi teologici già compiuti. Occorre capire “come“ pensano “gli altri”, i laici cioè. Legge allora molta letteratura contemporanea, tra cui Mauriac, Gide, Claudel, Rivière. S' iscrive alla Facoltà di lettere dell'Università di Roma per sviluppare i suoi interessi di storia e filologia. Qui ha modo di entrare in contatto con Vittorio Rossi, filologo e letterato, Nicola Festa, grande filologo classico, nativo di Matera, Ettore Pais, notevole storico dell'antichità, Giovanni Gentile, Ernesto Buonaiuti, teologo scomunicato dalla Chiesa per essere uno dei i principali esponenti del “Modernismo” (movimento di pensiero mirante al rinnovamento interno del cattolicesimo). Don Giuseppe ha il coraggio di diventare suo amico e tale rimane anche dopo che Buonaiuti viene cacciato dall'Università per aver rifiutato di giurare fedeltà al fascismo. Questi uomini sono, nel bene e nel meno bene, tra i protagonistidella cultura italiana della prima metà del Novecento. Ad essi va aggiunto Benedetto Croce, conosciuto da De Luca nel 1928. Ma grande incidenza sulla sua formazione hanno i francesi Luis Duchesse e Alfred Loisy. Il primo è un grande filologo e storico, il secon-
do un teologo e il più famoso dei modernisti, molto dotto e molto radicale, capace di innescare la grande crisi religiosa del principio del XX secolo e di determinare, di conseguenza, una violenta reazione da parte della Chiesa. De Luca rimane però sempre ancorato alla sua fede pur allargando sempre di più il suo sapere. Certo, non trascura la naturale propensione alla polemica. Neppure mette in ombra la sua forte capacità critica, senza però scadere nella faziosità. Capiscono questi aspetti della sua personalità, tanto poliedrica e tanto piena di curiosità intellettuale, anche quegli ambienti laici che di polemica se ne intendono, più di tutti l'ambiente letterario fiorentino col quale don Giuseppe ha stretti contatti di collaborazione. Quest' ambiente è una officina di pensiero e di aspirazioni, di acume e di critica, pronte ad esprimersisulle paginede“Il Frontespizio”.A questa rivista De Luca dà il suo apporto qualificanteeuna fisionomiabencaratterizzata:ritrovare e recuperare tutti quei valori religiosi, sia nell'arte che nella letteratura, andati perduti e restare autonomi dal potere ufficiale (sia ecclesiastico che politico). Impresa difficilissima, data l'arroganza del fascismo e la “chiusura”al mondo moderno del Vaticano. Ma la rivista va avanti. Il regime e alcuni ambienti della Curia romana tuttavia non capiscono che De Luca è “una figura morale, spirituale e intellettuale caratterizzata, sempre, da una intensa religiosità e da modi espressivi non comuni, sorretti dauna finezzaletteraria rara.”(Guarnieri) . Egli dunque riesce a coagulare intorno a quella rivista parecchi giovani che diverranno famosi successivamente, quali, tra gli altri, Carlo Bo, Mario Luzi, Oreste Macrì messi a fianco a nomi che famosi già erano, Papini, Bargellini. Ad illustrarla sono Pietro Parigi, grande incisore, e Giacomo Manzù, giovane scultore. Con polemica garbata egli batte e ribatte per richiamare l'attenzione dei letterati italiani rimproverando loro di trascurare le correnti culturali europee per rinchiudersi in un provincialismo asfittico. C'è infine una particolarità: su questa rivista De Luca non si firma mai col proprio nome ma con una serie infinita di pseudonimi. Intanto, grazie all'aver frequentato anche un corso di Paleografia presso l'archivio vaticano, riceve l'incarico di archivista dalla Congregazione per la Chiesa Orientale. E' presente anche nell'Azione Cattolica, dalla quale se ne esce nel 1931 per divergenze con i suoi dirigenti. Il suo passaggio lascia però tracce nella “Gioventù Nuova”, rivista dell'organismo associativo non gradito a Mussolini. Questi non gradisce neppure la rivista “Critica fascista”. Solo che a fondarla e dirigere è Giuseppe Bottai, ministro e suo compagno del-
la prima ora. Bottai, “fascista atipico o fascista critico”, come lo definisce De Felice, aveva creato questa rivista per attirare i giovani (“I Giovani devono contestare tutto, devono distruggere per poi ricostruire tutto”) ed inoltre, per criticare, anche se in forma velata, la censura e il conformismo in cui è ormai caduto il fascismo determinando aspetti critici nella società italiana. I rapporti instaurati da De Luca con tale rivista, e quindi con Bottai, sono molto buoni. A renderli tali è la comune convinzione che fa capo al pensiero di Louis François Veuillot, uno dei maggiori esponenti dell'Ultramontanismo cattolico della prima metà dell' Ottocento. Tale pensiero affermava che l' unico strumento idoneo a salvare la corrotta società moderna poteva, e doveva, essere la forza civilizzatrice cristiana ad opera della Chiesa Cattolica e del fascismo. E quando Bottai nel 1940 fonda la rivista “Primato”con lo scopo di affermare che la politica fascista deve uscire dalla stagnazione statalista in cui è caduto ed orientarsi verso una politica sociale, De Luca ne condivide il programma. (Nel 1959 egli partecipa al funerale del suo amico, ex gerarca e tra i fautori della caduta di Mussolini firmando l'”ordine del giorno Grandi”; gli è accanto Aldo Moro, ministro della Pubblica Istruzione.) In tutti i suoi numerosi articoli ed interventi su piùriviste egli nonnasconde maila propria fondamentale convinzione secondo la quale la cultura della Chiesa deve uscire dalle posizioni difensive su cui si è posta a partire dall'Illuminismoin poied entrarein competizionedialettica e costruttiva col mondo moderno. Non deve promuovere “crociate” bensì creare, con le idee, una sorta di “concorrenza”con la cultura laica senza però demonizzarla. In sostanza, è questa la molla che lo porta a mantenere contatti e stringere rapporti con eminenti uomini tanto di cultura cattolica che laica, e, grazie al suo carattere diplomatico, anche con quegli uomini colti e politici del secondo dopoguerra definiti “nemici della Chiesa”, cioè i marxisti, comunisti e socialisti. Ai politici egli chiede, nei vari scritti, di non dare la preminenza all' ideologia ma alla cultura promuovendo, a tal fine, iniziative idonee a far crescere le persone e quindi il consenso, che, secondo lui, deve derivare da scelte consapevoli. Nel 1941 fonda la casa editrice “Edizioni di storia e letteratura”. I suoi scopi sono sostanzialmente due. Aiutare i giovani talenti capaci di elaborare testi di elevato livello culturale ma poco idonei al mercato librario. Stampare studi comprendenti “una filologia unica”, cioè studi in cui non ci sia più separazione tra filologia sacra e filologia profana, secondo la tradizione italiana, ma riunirle in un modello unico secondo l 'uso europeo. Egli scrive: “Le Edizioni non sopportano preponderanza di sacro sul profano, o viceversa, e neppure pre-
ponderanza dell'internazionale sul nazionale: restano fedeli alla loro origine, italiana e di italiani, ma nel grande senso che ha l'Italia nella civiltà”. Dà il via anche all'”Archivio italiano per la storia Pietà”, che in certo qual modo può considerarsi la “figlia primogenita” delle sue creature culturali e la più intensamente amata. Questo progetto editoriale intende raccogliere la documentazione disponibile sulla Pietà al fine di dimostrare come l'uomo abbia caratterizzato il proprio rapporto con Dio, sia nell'amarlo che nell'odiarlo. Tanto attivismo e tantofervore culturale gli lasciano il tempo per studiare ulteriormente? Ebbene, qui emerge un'altra particolarità: don Giuseppe vive la pratica dello studio come pratica di ascesi. Dice, infatti, a tal riguardo: “Dedicarsi nella solitudine allo studio può sembrare chi sa che stoltezza, è invece inizio di sapienza, timore di Dio…Ci siamo dimenticati che l'anima non la salviamo senza impegnare a fondo l' intelligenza”. E la sua intelligenza si manifesta anche, come detto prima, per capacità diplomatiche. Negli anni Cinquanta egli si fa mediatore anche tra il Vaticano e personalità del mondo politico di allora, sia della Democrazia Cristiana che del Partito Comunista Italiano. A tal proposito, nel 1961, in pieno clima di guerra fredda, consiglia Palmiro Togliatti di fare da intermediario per stabilire un rapporto diretto tra papa Giovanni XXIII e Nikita Kruscev, capo dell' Unione Sovietica, utilizzando uno strumento “semplice”: far inviare da Kruscev un telegramma di auguri al Papa in occasione dei suoi 80 anni. E ciò in segno di “disgelo” tra mondo cattolico e mondo comunista. Kruscev aderisce e Giovanni XXIII gradisce. E' un successo non soltanto diplomatico ma anche politico di cui parla tutto il mondo. A causa delle sue idee “ecumeniche” e moderne non ancora praticate dalla Curia Romana, per anni viene da essa tenuto in ombra. Da tale posizione lo tira fuori Papa Rancalli, che di lui ha sempre avuto una grande stima e che con lui condivide la preoccupazione di “aprire” la Chiesa al mondo moderno. E quando nel 1962 don Giuseppe è ricoverato in ospedale per una grave malattia, il Papa va a visitarlo. Sette giorni dopo, questo edificatore di cultura muore. E' il 19 marzo 1962. Pur vivendo a Roma per molti anni, rimane profondamente lucano. Lui, nato “nel cuore più nascosto della Basilicata”, secondo una sua espressione, ogni qualvolta che tornava a Sasso, vedendo da lontano le sue mura “povere e vetuste” si commoveva intensamente “Piangere, no, troppo sarebbe; ma lacrimare, si, e tutte le volte”. E' possibile ammirare la sua immagine stilizzata in uno dei riquadri che compongono la “Porta della Morte”scolpita da Giacomo Manzù per il portone d'ingresso della Basilica di San Pietro.
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Giuseppe De Luca, Giuseppe Ungaretti e Alfredo Schiaffini nel 1937
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Storia del giornalismo Leonardo Sacco Il rotocalco e Pannunzio
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Un pezzo di vita materana all’epoca della ricostruzione nelle pagine della stampa liberale
di ANTONIO CORRADO
NON tutti sanno che anche la città dei Sassi ha avuto una vetrina privilegiata su “Il Mondo”, lo storico rotocalco nazionale diretto dalla mente illuminata di Mario Pannunzio, di cui quest'anno ricorre il centenario della morte. Erano gli anni della speranza, della ricostruzione dopo l'immane tragedia della seconda guerra mondiale, Matera viveva un periodo delicato in cui si discuteva di riprogettare l'assetto urbanistico della città, si iniziava a parlare di La Martella come una sorta di nave scuola per il rilancio delle periferie, oscurate da un analfabetismo radicale e difficile da affrontare, senza l'impegno concreto di uomini di larghe vedute. Tra questi c'era il giovane giornalista e scrittore Leonardo Sacco, impegnato già da alcuni anni in interessanti progetti editoriali e contatti con il mecenate Olivetti. Proprio Sacco, tra il 1962 e il '66, portò alla ribalta nazionale la questione urbanistica e sociale della città dei Sassi, con quindici articoli pubblicati da Il Mondo e due inchieste rimaste inedite. Lo abbiamo incontrato nella sua casa-biblioteca di via Lazio, un autentico museo, dove trovano ospitalità i testimoni autorevoli della storia materana degli ultimi cinquant'anni, che saranno presto a disposizione di tutti presso il “Centro culturale Olivetti”, in fase di allestimento presso un seminterrato del palazzo della Regione, a via Annibale di Francia. Sacco ha ricostruito con noi il momento storico in cui maturò il suo arrivo nel primo gruppo di giornalisti d'opinione, battezzato come “Amici del Mondo”, nel cui alveo si espressero tante menti illuminate del ventesimo secolo. Anche Sacco, che si definisce un “azionista olivettiano”, rappresentava l'anima critica nel tessuto culturale materano. Il suo primo pezzo su Il Mondo era intitolato “Villaggio Modello”(del quale pubblichiamo un ricco estratto nella pagina qui a fianco), pubblicato nell'agosto del 1955 con la foto “I panni e i Sassi di Matera”, e catenaccio: “I dirigenti degli enti hanno dovuto prendere posizione aperta in favore della Democrazia Cristiana, non solo con dichiarazioni ed articoli di giornale, ma organizzando a spese degli stessi enti manifestazioni di partito”. Già il titolo offre un quadro chiaro dell'approccio con la notizia del rotocalco di Pannunzio. «Con lui ho avuto un rapporto prevalentemente epistolare. -ci racconta Sacco- In quegli anni ci si ritrovava nel salone a Roma, dove si intrattenevano in discussione tante persone, per cui era difficile riuscire a parlare con il direttore. La mia collaborazione è iniziata nel 1955, interrompendosi per qualche anno in seguito ai miei impegni con il periodico “Basilicata” a cui lavoravo assiduamente dal 1954, occupandomi di tutto, dalla scrittura all'impaginazione alla stampa su linotipe, che ci costringeva ad andare in littorina a Bari, in quanto solo dopo alcuni anni riuscimmo a convincere Liantonio ad acquistarne una a Matera. Tutto cambiò dal 1962, quando ebbi un incarico presso la casa editrice “Laterza” di Bari e, disponendo di maggiore tempo libero, riannodai i fili con Il Mondo, sul quale fino alla data di chiusura nel 1966 scrissi quattordici pezzi, tutti sulla realtà lucana e materana, che ho raccolto in parte nel mio
IL MONDO DELL’OPINIONE Nato nel 1949 come periodico anticlericale e anticomunista Il Mondo era un settimanale politico, culturale ed economico fondato da Gianni Mazzocchi (promotore anche de L'Europeo). Il primo numero uscì in edicola il 19 febbraio 1949, con la direzione di Mario Pannunzio, che rimase alla guida del settimanale fino alla chiusura nel 1966. Nato inizialmente come periodico di carattere decisamente anticlericale, anticomunista, polemico nei confronti dell’establishment politico dell'epoca e decisamente anticonformista, dal 1969 - anno in cui Rizzoli ha acquisito il periodico - è diventato un magazine di economia. Il giornale si apre oggi con un editoriale, una rubrica che tratta tematiche politiche (il cerchio e la botte) e una rubrica denominata geobusinnes che affronta tematiche economiche internazionali. Segue la sezione Primo piano, con le novità o inchieste di rilievo, e continua con le sezioni qui riportate: mercati, imprese, hi-tech, professioni, il meglio (moda e tendenze) e dossier. Fra i collaboratori ebbe Ernesto Rossi, Giovanni Spadolini, Enzo Forcella, Antonio Cederna, Marco Pannella, Eugenio Scalfari, Ennio Flaiano, Indro Montanelli, Tommaso Landolfi e Vittorio De Caprariis. Un quotidiano con lo stesso nome era uscito nel 1925 a Roma, diretto da Alberto Cianca. Alla metà degli anni Quaranta i superstiti si ritrovarono nel Partito d'Azione. Per descrivere i personaggi che ruotavano attorno al suo “Mondo”, Pannunzio coniò questo slogan: Progressisti in politica, conservatori in economia, reazionari nel costume. Durante il VII Congresso, svoltosi dal 9 all'11 dicembre 1955 al Palacongressi dell'Eur, gli “Amici del Mondo” diedero inizio all'avventura del Partito radicale. Attorno alla rivista si è, dunque, formata una sorta di corrente politica. Sebbene il Partito Radicale si ponesse come alternativa alle forze politiche tradizionali, intendendo la democrazia in senso laico, socialista e riformista, contribuendo a sbloccare una situazione politica imbrigliata.
PANNUNZIO, UNA VITA DEDICATA ALL’IDEALISMO La mente illuminata di un intellettuale Figlio di un avvocato abruzzese e di una nobildonna lucchese, nato a Lucca il 5 marzo del 1910 e trasferitosi a Roma, Mario Pannunzio, fin da ragazzo, si interessò all'attività giornalistica e culturale, e fu uno dei frequentatori del “Caffè Aragno”, un locale di via del corso (al civico 180) presso il quale si raccoglievano gli intellettuali capitolini degli anni trenta e che divenne un punto di incontro per la maggior parte degli esponenti della cultura del periodo. Il 21 maggio 1933 fondò a Roma, insieme a Antonio Delfini, Eurialo De Michelis, Guglielmo Serafini e Elio Talarico, Oggi, “settimanale di lettere ed arti” (poi “Rassegna mensile”), una piccola rivista culturale che dovette chiudere dopo pochi numeri per motivi di opportunità politica, avendo assunto una linea editoriale sgradita al regime. Nello stesso anno conobbe Arrigo Benedetti, anch'egli lucchese di nascita. Tra di due nacque una solida amicizia. L'anno seguente, oltre a laurearsi in giurisprudenza, fondò insieme ad Alberto Moravia la rivista La Corrente. Durante la seconda guerra mondiale, sotto la fondante ispirazione di Benedetto Croce, fu fra i fondatori del Partito Liberale Italiano, insieme a, fra gli altri, Leone Cattani, Franco Libonati, Nicolò Carandini, Manlio Brosio, con i quali fondò Risorgimento liberale, quotidiano politico che diresse sino al 1947 con un'interruzione di pochi mesi per carcerazione alla fine del 1943. Dopo l’esperienza de Il Mondo, morì a Roma il 10 febbraio 1968.
libro “Sindaci e ministri” per “Edizioni Comunità”. Pannunzio era prima di tutto un grande giornalista, che mi ha insegnato a praticare una prosa asciutta con pochi aggettivi, a cui sono rimasto affezionato. Mi ricordo ancora le sue parole, quando gli chiesi come andavano i miei pezzi; diceva: “Mi raccomando alla prosa, che sia asciutta e con pochi aggettivi, alla Flaubert”. Feci articoli anche su campagne elettorali che si disputavano a Matera, ma anche qualche pezzo minore. Per esempio una volta scrissi di una signora di paese, che percepiva la pensione come vedova di guerra, invece poi si scoprì che l'uomo era vivo e risposato; ma la donna non denunciò il fatto perché la pensione le interessava più di recuperare il marito. Ho scritto della questione della farmacia comunale che non si faceva mai. Sono andato solo un paio di volte a Roma, sia alla vecchia sede di via dei Prefetti, sia poi a Cam-
«Pannunzio voleva la prosa alla Flaubert»
po Marzio, sia di fronte a Montecitorio». Il primo pezzo di Sacco fu pubblicato poi nel 1988 dal mensile di politica e cronache meridionali “Basilicata”, dove Il Mondo viene definito un grande giornale anticonformista, un progetto difficile ma generoso di dare impulso a una sinistra laica, un'esperienza importante anche per il Mezzogiorno. «Il Mondo nasce dopo l'esperienza del Partito d'azione, che aveva seguito il filone azionista non confluito nel Partito socialista; sotto il profilo giornalistico c'era Aldo Garosci, piemontese che aveva fatto la battaglia Oltralpe con Rosselli, ed ha preso l'eredità del quotidiano e dell'idea del Partito d'Azione “Italia Libera”; lui fonda e dirige “Italia Socialista”, con Olivetti finanziatore occulto. Siamo nel '47-'49, prima della nascita de “Il Mondo” nel 1949, ad opera di questo giornalista affermato già in epoca fascista, Mario Pannunzio appunto, insieme con il suo sodale Arrigo Benedetti,
che fecero i primi rotocalchi a Milano con Rizzoli. Nel Dopoguerra Pannunzio fece “Risorgimento Liberale”, finanziato dal conte Carandini, genero di Albertini, cacciato da Mussolini dal Corriere della Sera. L'idea era di alimentare il liberalismo moderno. L'editore de Il Mondo era Mazzocchi di Milano, dove si stampava dopo il concepimento a Roma, ma chi assicurava la testata contro i debiti era sempre Carandini; la gestione legale di questo gruppo che si era formato, era un altro lucano di Rotonda, Francesco Libonati. Il Mondo raccoglieva tutte le menti illuminate dell'epoca, compreso il giovane Spadolini che si occupava di storia. Era un rotocalco molto bello, io lo acquistavo prevalentemente a Roma, ero un provinciale senza una lira, ma rappresentavo il primo lettore di giornali a Matera. Infatti, nel mio patrimonio che presto metterò a disposizione di tutti, c'erano anche i primi fogli dei giornali degli anni Quaranta». Sacco fu protagonista della lotta all'analfabetismo nel 1947, con il “Il Corriere lucano”, che durò sette mesi e rappresentava il prodromo di Basilicata, «cercammo di aprire un dibattito sull'alfabetizzazione popolare di Matera -racconta Sacco- ma fummo stroncati da Roma, che voleva procedere con misure frammentarie. Entrai in polemica, tanto da scappare dalla città per qualche tempo. Tornando a Il Mondo, voglio ricordare Ernesto Rossi, un grande personaggio della cultura nazionale, allievo del professor Einaudi, convinto antifascista. Rossi fu in carcere e al confino, scrisse su L'Italia socialista e poi a Il Mondo con Carlo Levi, che era una sorta di vignettista, un disegnatore politico con didascalie, che io ho pubblicato in “Contadini e Luigini”. In quegli anni Rossi convinse anche Salvemini ad abbracciare il progetto di Pannunzio, perché gli faceva scrivere ciò che voleva». Era un'oasi di libero pensiero. «Un settimanale illustrato modernamente con fotografie di tutti i professionisti italiani, impaginato da Ennio Flaiano -spiega Saccoc'era una seconda pagine di corsivi e poi servizi con pubblicazioni formidabili a carattere storico-politico. Nel '50 Togliatti si fa pubblicare una sorta di aurobiografia scritta e copiata a macchina su dettatura da Maurizio Ferrara e Marcella, i genitori di Giuliano, sul comunismo; il contraltare di Angelo Tasca fu pubblicato proprio su Il Mondo». Attraverso la rivista di Pannunzio, quindi, era possibile offrire uno spaccato della vita politica italiana, compreso in un arco di tempo che si estende dal 1949 al 1966. Il Mondo, come ricordava Antonio Cardini, «consente di osservare attraverso una privilegiata fonte un periodo di cui raccoglie e descrive come documenti le tensioni sociali, gli slanci economici, le istanze culturali, gli equilibri politici, gli sviluppi ideologici, le carenze istituzionali, le vicende di cronaca e di costume». Gli “Amici del Mondo”e il Partito Radicale -fondato dalla sinistra liberale nel 1955condividono, a un primo sguardo, un orizzonte comune di problematiche, percorsi e obiettivi politico-sociali. a.corrado@luedi.it
«Ricordo ancora l’articolo sulla vedova»
Il primo articolo di Leonardo Sacco su Il Mondo raccontò le vicende del borgo nel Dopoguerra
La nascita di La Martella senza veli di LEONARDO SACCO Agosto 1955. Nel pomeriggio del 18 maggio scorso era indetta a Roma la manifestazione congressuale dei coltivatori diretti. Ministri e onorevoli democristiani affluendo sul Palatino ricevevano l'omaggio di cappelloni da mietitore. Il sottosegretario cercò a lungo un parlamentare, e solo dopo avergli parlato per ottenere una conferma poté prendere posto, coprirsi con il cappellone di paglia e gustare lo spettacolo organizzato dal brillante on. Bonomi. La persona attivamente ricercata dal sottosegretario era il direttore della prima giunta dell'Unrra cAsAs, e la «pratica», che stava a cuore al parlamentare lucano riguardava il villaggio La Martella. Il direttore, cioè, aveva dovuto assicurare il sottosegretario che, a seguito delle sue richieste, il servizio sociale del Casas a La Martella sarebbe cessato quanto prima: il sottosegretario e l'Ente di riforma potevano dichiararsi soddisfatti. All'Unrra cAsAs e ai suoi assistenti sociali restava la consolazione dei servizi che la Rai aveva organizzato, ignara certo del parere del sottosegretario. Nella stessa settimana il « Radiocorriere », infatti, annunziava una trasmissione televisiva e l'altra radiofonica per illustrare appunto l'azione degli assistenti sociali de La Martella, su cui pubblicava anche un articolo con fotografie e titoli entusiastici. Questo provvedimento, che è stato comunicato con «quattro giorni di preavviso», è destinato nel pensiero dei promotori a chiudere un capitolo de La Martella e farvi tornare la «normalità». Fra tutte le zone diriforma, infatti,questoera l'unicovillaggio in cui era dato annoverare la presenza di un organismo diverso, e di persone che non si attenevano ai soliti criteri. L'anomalia, veramente, era all'origine stessa del borgo, che era stato ideato e costruito dall'Unrra cAsAs. Ma la differenza non consisteva solo nella concezione urbanistica che aveva presieduto alla costruzione, si estendeva al delicato settore dei rapporti con i contadini. Le diverse concezioni si mostravano giornalmente all'attenzione degli assegnatari. (...) Generalmente, il visitatore de La Martella, sia giornalista, uomo politico o studioso straniero, vi giunge con un certo bagaglio d'idee e di dati. Egli sa già un fatto incontestabile: questo villaggio rappresenta quantodi megliosisia operatoinItalia nelsettore della riforma agraria e degli insediamenti contadini. Lo attestano le notizie degli studi che lo hanno preceduto, certe soluzioni e, perfino, non sembri elemento trascurabile, le fotografie delle case e degli edifici sociali, da cui si deduce che le cose sono state fatte molto meglio che in qualsiasi altro posto della riforma. Lavisitadeludeun pocotutti,primadalpunto di vistaarchitettonico. Lecase sonoqui bendiverse da quelle standardizzate che l'Ente di riforma va disseminando nelle campagne di Puglia e Basilicata, ma non sono ancora quelle che si vorrebbero. E quando si è completato il giro per le strade squassate dai trattori, panta-
Il primo articolo di Leonardo Sacco pubblicato da Il Mondo nel settembre del 1955, parlava della difficile ripresa di Matera dopo la seconda guerra mondiale e del laboratorio urbano rappresentato dalla formazione del borgo La Martella
nose in più punti, si è passati un paio di volte davanti alla grande chiesa vuota e nuda, e ci si è immalinconiti al senso di incompiuto che si avverte nell'aria, e che viene aggravato dal fatto che metà delle case sono ancora vuote, il senso d'insoddisfazione aumenta. Converrà allora rifarsi l'occhio con una visita ai Sassi, che sono stati definiti un panorama artisticamente e umanamente insuperato. Ci si potrà oltre tutto rendere conto dell'origine architettonica de La Martella, che resta, pur nella sua insufficienza, il primo serio tentativo d'avvicinarsi alla realtà della vita contadina, allo scopodi creareper essaun nuovoambiente enuove condizioni. Ora, le ragioni dell'inefficienza e dell'incompiutezza de La Martella risiedono nel compromesso che ne ha viziato l'origine. (...) L'ingresso dell'Ente di riforma nell'iniziativa, invecedi servirea risolvereradicalmente i problemi economici degli abitanti del nuovo villaggio, ne ha procrastinato e allontanato le soluzioni, e oggi non tutti gli assegnatari han-
no ancora la terra, e quindi il lavoro che giustifichi il loro trasferimento dalla città, e il villaggio non conosce ancora la sua funzione né riesce ad avere il suo «centro» aziendale, che dovrebbe essere fondamentale per la sua vita. In compenso, l'Ente che l'ha ideato e costruito, e che aveva avviato un servizio sociale immune da paternalismo, è stato estromesso. L'ordine dell'Ente di riforma è quindi l'unico a regnare sovrano anche a La Martella, con l'ulteriore piccolo ampliamento della sovranità territoriale che i riformatori si riconoscono. Il primo gruppo di 49 famiglie fu portato al villaggio il 17 maggio del '53. Si era a meno di un mese dalle elezioni politiche, e si voleva consentire all'on. De Gasperi di inaugurare l'opera per mostrare la capacità realizzatrice del partito di maggioranza. (...) L'Ente di riforma, contrariamente alle prime decisioni, accettò di concedere a tutte le 49 famiglie un podere, pur mantenendo queste ultime altre proprietà in conduzione, o in affitto, spesso di non trascu-
rabile entità. Quando si trattò di trasferire altre 23 famiglie, per occupare le case pronte, le elezioni erano passate. Ma, dato il precedente, era molto probabile che le nuove famiglie avrebbero prima o poi svolto pressioni per ottenere parità di trattamento. Ma, stante il rifiuto dell'Ente di riforma, l'Unrra Casas pensò di risolvere il problema con la costituzione di una cooperativa alla quale avrebbe assegnato terreni della zona. L'Ente diriforma capì che il confronto di una cooperativa estranea nella sua zona avrebbe prima o poi costituito una pericolosa pietra di paragone e si oppose, tacitando con altre assegnazioni anche i 23. Ma l'azione che doveva compromettere il servizio sociale dell'Unrra agli occhi dei nostri riformatori doveva essere la costituzione nel villaggio di un «consiglio dei capi di famiglia». Un servizio sociale che non lavora per un partito, che sa che suo compito non è quello di svolgere dell'assistenza individuale, paterna¬listica, con singoli interventi dall'alto, bensì di facilitare l'emancipazione dei soggetti all'assistenza, affinché gli stessi collaborino per risolvere il problema della convivenza, maturino capacità e competenze discutendo in organi democratici, è portato a stabilire che i capi famiglia della nuova comunità si costituiscano in una periodica assemblea generale, e nominino democraticamente un organo direttivo, che li rappresenti e li guidi. A detta di un critico benevolo, l'iniziativa dell'Unrra fu troppo intempestiva, e la posizione dell'Ente riforma a La Martella si rese ancora più precaria. A fine gennaio di quest'anno, infatti, il villaggio era ben lontano dall'avere i servizi che la propaganda aveva assicurato, a testimonianza della volontà di dare vita a comunità contadine degne di questo nome. Il servizio più efficiente era quello dei carabinieri, validi collaboratori dei funzionari dell'Ente riforma nei tentativi di impedire ai contadini di riunirsi, di pensare troppo, ecc. L'altro servizio efficiente era la parrocchia, el'unica organizzazione chein essa vi ha sede: quella della comunità braccianti promossa dal Vaticano. A La Martella non sonoancora ammesseorganizzazionisindacali, politiche o assistenziali diverse. Le novanta famiglie, quante erano a fine gennaio, non potevano disporre al borgo di un barbiere, di un maniscalco, né del servizio postale o telefonico. In molte case, non riparate in tempo, pioveva; le strade interne erano impraticabili per i danni arrecati dai trattori. Mancava la delegazione comunale e mancava il centro aziendale. Decisamente le settecento anime non dovevano stare allegre, anche se non avevano molto tempo libero per pensarci. (...) Essi avevano da significare che non sopportavano che la situazione andasse peggiorando. Erano stanchi di scrivere al «parlamento» e al prefetto, esigevano che qualcosa si facesse. Fu una serata soddisfacente perché dopo molte ore, contadini, parroco, assistenti sociali, concordarono un promemoria e un piano (...).
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Tra gli amici del Mondo
Domenica 21 marzo 2010
Sergio Caputo in “Tour Primavera 2010” di BIAGIO TARASCO AUTENTICO mito della musica swing, leggera e d'autore degli anni Ottanta, Sergio Caputo, dopo un lungo periodo di esilio volontario negli Stati Uniti, ha deciso di tornare in Italia, dove ha ripreso a portare in giro i suoi concerti. Lunedì 22 marzo sarà al Teatro Piccinni di Bari con il suo nuovo “Tour Primavera 2010”, tratto dall'ultimo album “La notte è un pazzo con le mèches”: il meglio del meglio del suo repertorio, un remake live dei suoi più grandi successi in chiave jazz/swing accompagnato nella session dalla sua favolosa band. Sergio
di ANNA MARIA CALABRESE POTENZA - E' sorridente, delicato. A fine concerto saluta tutti, si ferma con chiunque abbia voglia di scambiare due chiacchiere o solo di fare una foto. Ti senti dire: «Grazie peressere venuto.Ti è piaciuto?». Stiamo parlando di Niccolò Fabi, in concerto a Potenza, al Teatro due Torri. Un Niccolò Fabi che risorge da un silenzio discografico lungo tre anni con un disco di dieci canzoni inedite. Dopo i nove mesi di raccolta, di idee, parole, musiche, canzoni, decide di uscire allo scoperto “invitando” amici e colleghi musicisti ad aggiungere qualcosa al materiale prodotto fino a quel momento. Si intitola “Solo un uomo” la sua ultima “fatica”, un album più solido di quelli passati, che nell'educazione del canto e nella leggerezza degli arrangiamenti trova i suoi punti di forza. Quando si arriva ad ascoltare “Fuori o dentro”è già chiaro che si ha a che fare un disco acustico, asciutto e “liquido” allo stesso tempo. La bravura di Fabi è anche testuale, una scrittura in espansione la sua, che cresce su se stessa per poi aprirsi anche grazie alle curve musicali. Ogni verso ha il suo posto come una pietra su un mosaico. È sicuramente uno spartiacque abbastanza importante dopo una pausa di tre anni che ha contribuito a creare qualcosa di speciale. Il pubblico, l'ascoltatore, potrebbe vederci potenzialmente una grande differenza con fatto prima oppure
Caputo è compositore, musicista, interprete e ideatore di testi assolutamente unici nel loro genere, che hanno contribuito a fare delle sue canzoni dei successi senza tempo. Una carriera, la sua, che conta numerosi album che si avvalgono della prestigiosa collaborazione di grandi artisti quali, tra gli altri, Dizzie Gillespie, Tony Scott, Enrico Rava, Roberto Gatto e altre firme del jazz/pop/rock internazionale. "La notte è un pazzo con le mèches" è il primo album live di Sergio Caputo e prende il titolo da una frase del brano "Anche i detective piangono", contenuto nell'album "Storie di whisky andati" del 1988.
Questo nuovo album live, che sta già riscontrando altissimo gradimento fra il pubblico di Sergio, incluso il pubblico giovanissimo che ha scoperto il cantautore solo di recente, documenta l'esperienza del "Sergio Caputo Quintet", e con essa una maturità artistica ed espressiva che finora solo chi ha assistito ai concerti di Sergio ha potuto riscontrare. L'album può essere definito un vero e proprio bootleg d'autore. Infatti è stato registrato durante i suoi concerti italiani e internazionali di questi anni con mezzi "da bootleg", ma col permesso e la collaborazione dell'autore, il quale ha poi deciso di ottimizzare la regi-
strazione epubblicarla. “La notteè un pazzo con le mèches” contiene anche un inedito dal titolo Bibidin-BabidinBibidi-Boom ed è attualmente in commercio sotto forma di download su iTunes e Believe, su Amazon, in contrassegnopostale ein formatodi cdai concerti di Sergio. Il quintetto che accompagna Sergio nel live discografico è formato da Paolo Vianello (piano, tastiere), Mauro Beggio (batteria), Edu Hebling (basso, backvocals) e Giulio Visibelli (sax tenore, sax soprano, flauto). L'inizio del concerto è alle ore 21. Info: 0802197773, 3495620237. cultura@luedi.it
Emozionante concerto del cantautore al Teatro due Torri
In volo sull’Aliante con Niccolò Fabi
Niccolò Fabi
considerare il disco come una naturale evoluzione. In realtà non è un mondo così lontano dalla precedente produzione. Le grandi differenze sono, forse, più interne al Niccolò stesso, al suo essere musicista, che nel prodotto finito. Dal punto di vista testuale, dunque, un disco più intimista di quelli precedenti? «Ogni disco ha avuto dei momenti più collet-
tivi però io ho da sempre un modo di cantare, di scrivere, meno assertivo, meno roboante, e più descrittivo e confidenziale. Quello probabilmente aggiunge maggiore intimità. In questo disco credo si senta maggiormente l'ambiente che c'è attorno. È poco freddo e professionale, ma molto caldo e naturale. Forse i dischi precedenti erano dischi più di domande e
questo è un disco più di risposte. È un disco più chiaro, meno esitante. Determinato sia quandoè piùinnamorato sia quando è più scettico o addolorato». Emozionante, poi, quando canta il nuovo singolo “Aliante”. A tutti i presenti sono stati distribuiti aeroplani di carta. E quando Niccolò dice: «Fra chi ti ascolta e chi non sente, amico mio non dire niente. Sa-
perti in volo resta più importante e adesso ogni motore sia spento e l'unico rumore sia vento. Il coraggio trova la sua strada quando il dubbio invece non ne ha e tu lo sai che poi comunque vada solo chi sogna non precipita», “partono in volo” tutti gli aeroplani. Così come molto partecipata la canzone “Offeso”. Il cantante invita tutti a battere le mani a ritmo. Tutti quelli che si sentono offesi da «chi distrugge un entusiasmo, da chi prende a calci un cane, da chi è sazio e ormai si è arreso, da tutta la stupidità». E poi c'è sempre quell'immancabile “Negozio dell'antiquariato”. Tutti cantano e la voce si alza nel finale. «Ma le più lunghe passeggiate, le più bianche nevicate e le parole che ti scrivo non so dove l'ho comprate, di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta perché l'argento sai si beve, ma l'oro si aspetta». Applauso scrosciante. Il sipario cala. Niccolò si inchina davanti al suo pubblico e va via in punta di piedi.
A Villa d’Agri la IX edizione Prosegue con successo “Io Vivo di musica”
Gara tra talenti L’anima pop di Filisdeo al “Disco d’oro” accende la notte del Cincillà di EMILIA MANCO VILLA D'AGRI - Due giorni con il Festival nazionale Disco d'Oro al Teatro Eden di Villa D'Agri. Il Festival è la più grandevetrina dellospettacolo e del varietà del sud Italia. Giunto alla sua IX edizione, il Festival è organizzato dall'associazione culturale e musicale “Sapienza” di Villa D'Agri che si avvale del lavoro del direttore organizzativo, Raffaele Dalessandri, in collaborazione con: “Fox Corporation Disco d'oro”,“Brm organizzazione spettacoli”, “Il Lucano magazine”, “Sirio Hotel” e “L'Occhio”. Ideatore e fondatore di questo grande evento musicale e culturale, è Gino Volpe a cui è affidata anche la regia e la direzione artistica e si pone l'obiettivo, insieme agli altri organizzatori, di attivare una sorta di provocazione per magnificare le doti dei talenti, facendo della manifestazione un'occasione per valorizzare inclinazioni artistiche, bellezze femminili, per inserire il festival nel panorama artistico nazionale. L'evento, patrocinato da Regione
Basilicata, Comune di Marsicovetere, Basilicata turistica e Provincia di Potenza è il frutto di un duro e appassionato lavoro che coinvolge, tra gli altri il vice direttore artistico, Manlio Volpe, la segretaria artistica e di produzione, Gina Dalessandri, il direttore della fotografia, FrancescoBianco. Partners ufficiali dell'evento, la Nuova Tv (Sky 942) e BasilicataRadio 2.Lamanifestazione Disco d'Oro nazionale è la più ricca di Basilicata perché non solo abbraccia tutte le sfumature del mondo artistico (dal canto al cabaret, dalla danza alla moda), ma anche per il suo proporsi come attrattiva turistica e come veicolo per la promozione del territorio e la sua economia. Ampio spazio, sarà dedicato alla gastronomia e alle produzioni tipicamente lucane quali il fagiolo di Sarconi, i vini di Viaggiano, il canestrato di Moliterno e alle bellezze turistiche e paesaggistiche che il territorio offre. Obiettivo principale, incentivare una conoscenza a 360° della Basilicata, i suoi talenti, i sapori, la cultura, l'arte, l'ambiente.
di FRANCESCO MENONNA SERATA tutta da gustare quella delBlack-Room Cincillà nell'ambito della rassegna “Io vivo di Musica” svoltasi venerdì presso il locale potentino. Protagonisti indiscussi Maurizio Filisdeo, accompagnato da Imma Alazzi e Barbara Dimini che hanno reso frizzante e allegra una serata davvero eccellente. In sessanta minuti, tanto è durato lo spettacolo, gli interpreti hanno creato le premesse per una notte divertente e piena di brio legan- Maurizio Filisdeo do le sonorità musicali ad una compattezza di gruppo davvero eccellente. Musica anni '70, '80', '90, salsa, hip hop, rap e dance hanno arricchito di sonorità e acusticail venerdì di movidapotentino. L'esibizione di Maurizio Filisdeo, artista di Ischia che ha prodotto concerti e show musicali in Italia mettendo a frutto tutta la sua esperienza e la vasta gamma di passioni musicali ha posto le basi per un momento di aggregazione alternativo e senza dubbio ben riuscito. Acustica, suoni, effetti musicali e tanto divertimento, hanno fatto della notte un vero e proprio elisir di creatività musicale, dando la possibilità al folto pubblico presente di scatenarsi in pista e fare della qualità mu-
sicale un punto di forza ineliminabile della notte del Black-Room Cincillà. L'artista campano si è esibito in un bel contesto di show musicale live che ha fatto della sobrietà il suo punto di forza. Gli applausi non sono mancati, finora Filisdeo, Alazzi e Dimini sono stati già applauditi in varie torunée in Italia, in primis in Sardegna, Lazio, Campania e Puglia che hanno posto le basi per una crescita musicale davvero solida e ben congeniata alle esigenze artistiche del trio. Una bella serata, tutta divertimento, gusti live e emozioni. Filisdeo ha tra i suoi modelli di riferimento Pino Daniele e Steve Wonder, dei quali ha cercato di emulare le sonorità e la vena artistica con tanta classe e compostezza. Durante lo spettacolo i protagonisti si sono esibiti in gag divertenti che hanno ulteriormente scatenato il pubblico presente, composto da giovani di età eterogenea, che fanno del divertimento vero e brillante il vero e proprio traitd'union della rassegna musicale organizzata da Ubaldo Di Tullio e Leonardo Sabia. Al termine del concerto Davide Padulosi ha intrattenuto i presenti con il vinil retrò, classico appuntamento del dopo festival. f.menonna@luedi.it
PERSONAGGI
Per Mina settant’anni in musica
Mina
IL prossimo 25 marzo la Tigre di Cremona compie 70 anni e già pronto c'è un nuovo album di inediti, nei negozi dal 14 maggio. Sconosciuti, per adesso, il titolo sia del disco sia dei brani che ne faranno parte, ma se non altro sembra che Mina abbia deciso di non bruciare anzitempo quel maglioncino al quale stava lavorando e cui mancava ancora una manica, decidendone in prima persona il destino. L'occasione, speriamo, di riscoprire la grande Mina e attraverso di lei, che già fu un'icona in fatto di gusti e costumi negli anni durante gli anni '60 e'70 riscoprire la grande musica italiana.
Demi salva un diciottenne grazie a Twitter
Demi Moore
GRAZIE a Twitter, l'attrice Demi Moore è riuscita a impedire che un giovane di 18 anni si togliesse la vita. E' accaduto l’altra notte quando Jeremy, sul servizio di microblogging, ha annunciato che voleva impiccarsi . Il messaggio è stato intercettato dall'attrice che ha dato l'allarme con Nia Vardalos, la star de “Il mio grosso, grasso matrimonio greco”. Con l'account di Twitter del ragazzo, la polizia ha trovato il suo indirizzo ed è arrivata in tempo per evitare che si consumasse la tragedia.
Geoff perde 45 chili e torna al nuoto
Geoff Huegill
GEOFF Huegill sarebbe perfetto per una di quelle pubblicità che prima giravano in tv e ora invadono le pagine web. Prima e dopo ladieta, ilciccioneeil magro:ora il 31enne Huegill, nuotatore australiano, ha vinto due battaglie. La prima contro l'obesità. Ha infatti perso 45 chili ed è tornato in forma perfetta. La seconda l'ha vinta in piscina: è tornato a battere i suoi avversari aggiudicandosi i 50 farfalla agli assoluti australiani. Huegill si era ritirato nel 2004 dopo le Olimpiadi di Atene e negli anni successivi aveva raggiunto i 138 chili.
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Domenica 21 marzo 2010
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
La sfida al Barbera Mourinho le prova tutte senza trovare la vittoria Leonardo ora può superarlo
Il match dell’Olimpico Segna Toni, poi i friulani rinvengono ma non basta Ranieri può esultare
Inter, frenata palermitana In vantaggio con Milito si fa raggiungere da Cavani e rischia il ko PALERMO INTER
L’ALTRA INSEGUITRICE
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Roma spettacolare respinge la rimonta dell’Udinese
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu 6; Cassani 6.5, Kjaer 6.5, Bovo 6, Balzaretti 6.5; Nocerino 6.5, Simplicio 6.5 (9' st Bertolo 6.5), Migliaccio 6.5; Pastore 6.5; Miccoli 6.5, Cavani 6.5 (43' st Hernandez sv). In panchina: Benussi, Goian, Blasi, Celustska, Budan. Allenatore: Rossi 6.5. INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6; Maicon 6, Lucio 6, Samuel 6, Santon 6.5 (20' st Thiago Motta 6); Zanetti 6, Cambiasso 6, Stankovic 6 (20' st Pandev 6); Sneijder 6.5; Milito 6.5, Etòo 6. In panchina: Toldo, Cordoba, Materazzi, Mariga, Quaresma. Allenatore: Mourinho 6. ARBITRO: Damato di Barletta 6. RETI: 10' Milito (rigore), 25' pt Cavani. NOTE: Serata serena, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 35.753 per un incasso di 1.096.879,00 euro. Angoli: 6-2 per l'Inter. Ammoniti: Bovo, Stankovic, Lucio, Maicon, Samuel, Migliaccio, Milito. Recupero: 1'; 3'. di FRANCO ZUCCALA' PALERMO – Sicilia amara per l’Inter che nel giro di pochi giorni vi ha lasciato cinque punti (tre a Catania e due a Palermo) e forse il primato: il Milan potrebbe scavalcarla, battendo il Napoli. L’Inter ha cominciato bene, ha colpito un palo con Milito, è andata a rete con un rigore di Milito, poi ha subito il pareggio di Cavani, ispirato da Miccoli. Il Palermo, col passar dei minuti, è cresciuto, l’Inter, pur cercando sempre di attaccare, forse ha risentito alla lunga delle fatiche di Champions. Uscita dal paradiso di Champions, l’Inter è quindi piombata nell’inferno del campionato. Contro il fresco e aggressivo Palermo, la squadra di Mourinho ha pagato forse le
Milito esulta dopo il gol del vantaggio neroazzurro allo stadio di Palermo
ruggini e le fatiche degli ultimi otto giorni. Così i rosanero hanno difeso il quarto posto con onore, ma potrebbero cederlo alla Juve. Il segreto di Rossi ? Un sano realismo e la certezza di potersela giocare con qualsiasi avversario. Adesso -specie dopo la seconda bocciatura di Balotelli, punito- ci si chiederà se Mourinho stavolta azzeccato le proprie scelte. Questioni di principio a parte, forse un attaccante fresco sarebbe servito, a Palermo. Rossi aveva perso in extremis Livera-
ni (problemi a una caviglia) e aveva schierato Simplicio (attivo) dall’inizio, spostando Nocerino al centro della linea mediana con il compito di non far respirare Sneijder. Inoltre aveva inserito Migliaccio (bene), escludendo Blasi. Mourinho -tornato in campo dopo la squalifica- aveva recuperato Santon (in serata) sulla linea difensiva, avanzando Zanetti a centrocampo. Una gara bella fino allo scadere che fornisce un assist al Milan per il sorpasso.
Vanno a segno Santana, Gilardino e il diciassettenne Babacar
La Fiorentina rialza ancora la testa Tre gol al Genoa ed Europa più vicina FIORENTINA GENOA
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FIORENTINA (4-4-1-1): Frey sv; Comotto 6, Kroldrup 6.5, Natali 6.5, Pasqual 6.5; Santana 7 (19' st De Silvestri 6), Zanetti 6 (1' st Donadel 6), Montolivo 7, Gobbi 6.5; Jove-
co a trovare il bandolo della matassa. Aleggia all’Olimpico lo 'spirito Inter', nel senso che VuciROMA (4-3-1-2): Julio nic, pericolosissimo ogni Sergio 6; Cassetti 6, Bur- volta che trova lo spazio disso 6.5, Juan 6, Riise 6; per concludere, e Toni si Brighi 6, Perrotta 5.5, sacrificano rientrando e Faty 6 (29'st Andreolli 6); dando una mano anche Menez 7 (42'st Pettinari in fase difensiva. Il montenegrino chiasv); Toni 7, Vucinic 8 (45'st Tonetto sv). In pan- ma Handanovic a sfodechina: Lobont, Motta, rare i pugni in un paio di Cerci, Baptista. Allenato- occasioni ma il vantaggio è tutto merito di Toni. re: Ranieri 6.5. L’ex viola, al 19', è braUDINESE (4-3-3): Handanovic 6.5; Isla 5.5, Za- vissimo a lavorare con il pata 5.5, Lukovic 5, Pa- corpo un pallone di Faty, squale 6; Sammarco 6.5 Lukovic non riesce a (23'st Pepe 5.5), Inler 6.5, frapporsi ed il fresco romanista romAsamoah 6.5; pe il ghiaccio Sanchez 6.5 con un raso(38'st Lodi sv), terra che finiDi Natale 7, sce all’angoliFloro Flores 6. no. Vucinic e In panchina: Toni si comBelardi, Ferpletano, Meronetti, Coda, nez poi dimoBadu, Geijo. stra di essersi Allenatore: svegliato con Marino 6. il piede giuARBITRO: sto. Pierpaoli di Non è abuFirenze 6.5. lico ma semMARCATO- Toni esulta dopo il gol pre presente RI: 14' pt Toni, 24' pt Vucinic, 38' pt nella manovra, tanto che Di Natale (rig.); 16' st Di al 24' pesca Vucinic, che Natale, 21' e 36' st Vuci- sfrutta un’indecisione di Zapata per metterla sul nic. NOTE: serata non fred- secondo palo. L’Udinese resta coda, terreno in buone condizioni, spettatori munque sempre in parti45.000. Ammoniti: Faty, ta e, al 38', accorcia le diIsla, Zapata, Cassetti, Vu- stanze: Pierpaoli decreta cinic, Pasquale. Angoli: deciso il rigore per un 10-6 per l’Udinese. Recu- contatto di Brighi su Sammarco, Di Natale batpero: 0', 3' te dal dischetto ed è 2-1. In avvio di ripresa ROMA– Meno quattro dall’Inter, a due turni dal- l’Udinese non molla di un la sfida diretta con i ne- centimetro e, al 16', pareggia i conti ancora con razzurri. La tripletta di Vucinic e il suo capitano, che sfrutla grande serata di Menez ta a dovere un pallone valanciano in orbita la Ro- gante nato da una punima, che supera per 4-2 zione dalla destra. Lo spettacolo non manun’ottima Udinese e si tiene in corsa per una lotta ca perchè, al 21', la Roma al titolo che dunque resta è di nuovo avanti nello aperta anche per merito score: Isla frena illegalmente Menez nell’area dei capitolini. Tante e significative bianconera, il rigore è anche le defezioni per d’obbligo e Vucinic traMarino, che senza i vari sforma di potenza il 3-2. La Roma tiene le redini D’Agostino, Basta, Domizzi ed Obodo, preferi- del gioco e trova anche il sce Sanchez a Pepe nel tri- 4-2 al 36': Menez si esibidente che contiene anche sce in un’azione personale, la sfera giunge a VuciDi Natale e Floro Flores. La partenza dei friula- nic che di piatto sigla il 4ni è spumeggiante ma i 2 che gli vale la personale giallorossi ci mettono po- tripletta.
ROMA UDINESE
tic 7; Gilardino 6.5 (35' st Babacar 7) In panchina: Avramov, Ljajic, Bolatti, Keirrison. Allenatore: Prandelli 6.5 GENOA (3-4-3):Amelia 6; Papastathopulos 5, Moretti 5, Bocchetti 5; Mesto 5.5 (13' st Suazo 5.5), Zapater 5, Milanetto 5 (9' st Juric 5.5), Criscito 5; Palacio 5, Sculli 5, Palladino 5.5 (30' st Tomovic sv). In panchina: Scarpi, Kharja, Fatic, Lazarevic. Allenatore: Gasperini 5 ARBITRO: Russo di Nola 6 RETI: 5' pt Santana, 28' st Gilardino (rig), 41' st Babacar NOTE: Pomeriggio freddo, terreno in buone condizioni. Spettatori: 32.000 circa. Angoli: 5-2 per la Fiorentina. Ammoniti: Criscito, Santana, Juric, Papastathopulos, Pasqual. Recupero: 0'; 0'. FIRENZE – Viola travolgen-
ti. Seconda vittoria consecutiva per la Fiorentina che, dopo il successo di Napoli, conquista l’intera posta in palio anche contro il Genoa, aggiudicandosi il secondo scontro diretto di fila. Adesso l’Europa è più vicina per i viola, ottavi ad un solo punto Santana esulta dopo il gol dell’1-0 proprio dai rossoblù di Gasperini, superati con un Amelia. Genoa stordito, la secco 3-0 al termine di una Fiorentina prova ad approfitgara dominata dalla squadra tarne, al 10' è di poco alto il dedi Prandelli. Di Santana, al 5', stro di Jovetic che, al 21', chieGilardino, al 78' su rigore, e de un rigore dopo un contraBabacar all’86' le reti che deci- sto con Criscito. Nella ripresa dono il match. Parte forte la buon avvio viola, il Genoa squadra di Prandelli e già al prova a scuotersi, Gasperini 5' si porta in vantaggio. inserisce Juric e Suazo. Al 27' Splendida l'azione: colpo di arriva il 2-0, lo firma Gilarditacco da terra di Gilardino no su rigore. C'è spazio anche che libera Gobbi, cross basso e per il primo gol in serie A del altro colpo tacco di Santana 17enne Babacar che, all’86', che anticipa Criscito e batte firma il definitivo 3-0
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Sport
Domenica 21 marzo 2010
Il Verona gioca domani alle ore 20.30
UN TURNO DI RIPOSO
Taranto nuovo tecnico A Ravenna il derby Cosenza
IL PRONOSTICO
1
Cavese
Un gol del Verona in questo campionato
Arbitro: Massa di Imperia Assistenti: Grillo-Volpe COSENZA. Il Cosenza va a caccia di una vitto- CAVA DE' TIRRENI. Due stacanovisti (Ciria che al San Vito manca ormai da tre mesi: priani e Favasuli) fuori per squalifica era il 20 dicembre quando il Cosenza batteva (Stringara li ha sempre utilizzati senza 3-1 la Spal. Toscano sa bene che per centrare mai sostituirli), altre due pedine preziose l'obiettivo dei playoff, diventato più difficile ai box per infortunio (Rapino e Spinelli). dopo l'esclusione del Potenza visto che tre di- L'emergenza costringe il tecnico a scalare rette concorrenti possono contare su tre pun- Lagnena tra i tre di difesa e a nutrire la meti in più, la vittoria è d'obbligo. L'unico dubbio diana, sistemando Bacchiocchi in marcariguarda l'utilizzo di Biancolino: in campo tura fissa su Fiore. Recupera Schetter che dall'inizio o a gara in corso? In ogni caso è affianca Turienzo in prima linea. pronto Scotto che farebbe coppia con Danti. CAVESE (3-5-2): Russo; Lagnena, D'Orsi, COSENZA (3-4-1-2): Gabrieli; Fanucci, Por- Nocerino; Santarelli, Bacchiocchi, Scarchia, Di Bari; Virga, De Rose, Marsili, Mag- tozzi, Berretti, Radi; Turienzo, Schetter. A giolini; Fiore; Biancolino, Danti. A disp.: disp.: Pane, Carbonaro, Maiorano, Cruz, Ameltonis, Chianello, Scognamiglio, Marsi- Pascucci, Bernardo, Insigne. All.: Stringali, Bernardi, Olivieri Scotto. All.: Toscano. ra.
Lanciano
IL PRONOSTICO
X
Marcianise
Arbitro: Borracci di San Benedetto del Tronto Assistenti: Marinelli-Savelli LANCIANO. Contro il Real Marcianise mister Pagliari è pronto a tornare al 4-4-3: questo è infatti lo schema provato in settimana dal tecnico frentano che ha testato un reparto offensivo con Colussi al centro e Improta e Sansone ai lati. Panchina dunque per Sinigaglia. Novità anche a centrocampo, dove al posto diTurchi giocheràAmenta. Trai paliAridità prenderà il posto di Chiodini: stagione molto probabilmente finita per lui. VIRTUS LANCIANO (4-3-3): Aridità; Colombaretti, Oshadogan, Antonioli, Mammarella; Amenta, Sacilotto, Di Cecco; Improta, Colussi, Sansone. A disposizione: Bellucci, Coppini, Moi, Aquilanti, Turchi, Sinigaglia, Masini. All.: Pagliari (in panchina Di Fabio).
Reggiana
MARCIANISE: Riecco il 4-3-3. Per la trasferta di Lanciano, Gigi Boccolini (squalificato) si appresta a schierare una formazione a trazione anteriore, valorizzando tutto il potenziale offensivo. L'allenatore marchigiano, a caccia di punti salvezza, potrebbe puntare su Tedesco, al centro del reparto, con Poziello e Galizia a supporto. In difesa potrebbe rientrare Filosa in coppia con Porpora, con Ciano e Tomi sulle corsie esterne. MARCIANISE (4-3-3): Fumagalli; Ciano, Filosa, Porpora, Tomi; D'Ambrosio, Alfano, Romano; Poziello, Galizia, Tedesco. A disp.: Mezzacapo, D'Apice, Della Ventura, Di Napoli, Montanari, Alvino, Manco. All.: Montefusco.
IL PRONOSTICO
1
Andria Bat
Arbitro: Borriello di Mantova Assistenti: Carrucciu-Gualtieri REGGIO EMILIA. E' sempre una Reggiana in emergenza. Rientrano dalla squalifica Stefani e Anderson, ma non Ingari, Saverino, Rossi, Zini, Ferrari e Ferrando. Scelte obbligate quindi quelle che andrà a fare Dominissini. La linea difensiva vedrà da destra Girelli, Stefani, Mei e Anderson. A centrocampo Nardini a destra, Viapana giocherà sulla mancina mentre al centro Maschio e Romizi. Alessi alle spalle dell'unica punta Temelin. REGGIANA (4-4-1-1): Tomasig; Girelli, Stefani, Mei, Anderson; Nardini, Romizi, Maschio, Viapiana; Alessi; Temelin. A disp.: Manfredini, D'Alessandro, Mallus, Bovi, Castiglia, Alessandrini, Morelli. All.: Dominissini.
Taranto
ANDRIA. Andria di scena a Reggio Emilia con qualche novità: Papagni recupera Pomante e Iennaco che riprendono rispettivamente le loro posizioni in campo: il primo al centro della difesa, il secondo a centrocampo. Accanto a Pomante vi sarà il solito Sibilano e Di Simone sulla fascia sinistra. A destra, invece, novità Ceppitelli al posto di Pierotti. Nella zona mediana Doumbia si accomoderà in panchina per far posto a Rizzi con Chiaretti e Paolucci a completare il pacchetto. ANDRIA (4-4-2): Spadavecchia; Ceppitelli, Sibilano, Pomante, Di Simone; Rizzi, Paolucci, Iennaco, Chiaretti; Anaclerio, Sy. A disp.: Locatelli, Rizzi, Pierotti, Nicolao, Lacarra, Mezavilla, Dionigi. All.: Papagni.
IL PRONOSTICO
X
Pescara
Arbitro: Giacomelli di Trieste Assistenti: Auriemma-Argiento TARANTO. Comincia l'era Passiatore PESCARA. Di Francesco rilancia Bonanni (quarto tecnico del campionato) e il Taranto tra i titolari dopo le due settimane di squaliva incontro a una rivoluzione profonda: il fica. L'ex doriano andrà a destra al posto di nuovo tecnico, ricevuta la deroga dalla Figc Soddimo, fermato per un turno dal giudice. per sedersi in panchina, torna al 4-4-2 e A sinistra confermato l'uomo più in forma in esclude dall'elenco dei convocati Coppola e casa biancazzurra: Ciccio Dettori. In attacCrovetto. In campo per la prima volta dall'i- co, la coppia sarà ancora Sansovini-Inglese. nizio il finlandese Taulo, con Giorgino che In difesa ancora Zanon a destra e Petterini a parte defilato nella corsa per una maglia. In sinistra. L'ex Pinna sarà regolarmente tra i attacco escluso Corona (in panchina), gio- pali nonostante la ferita alla testa causata da cano Ferraro e Russo dall'inizio. una gomitata di Cipriani domenica scorsa. TARANTO (4-4-2): Bremec; Calori, Mi- PESCARA (4-4-2): Pinna; Zanon, Olivi, gliaccio, Prosperi, Bolzan; Cuneaz, Rajcic, Mengoni, Petterini; Bonanni, Tognozzi, CoTaulo, Scarpa; Ferraro, Russo. A disp.: Ba- letti, Dettori; Sansovini, Inglese. A disp.: rasso, Colombini, Panarelli, Di Roberto, Bartoletti, Medda, Sembroni, Carboni, ZapGiorgino, Quadri, Corona. All.: Passiatore. pacosta, Ganci, Zizzari. All.: Di Francesco
Ravenna
IL PRONOSTICO
1
Rimini
Arbitro: Di Francesco di Teramo Assistenti: Ridolfi-Veccia RAVENNA. Il derby con il Rimini può rappresentare la svolta per il Ravenna. Oggi al Benelli i giallorossi non hanno molte alternative se vogliono raggiungere i play-off. Le novità però potrebbero essere numerose, visti gli infortuni e la buona forma di Correa. Esposito potrebbe affidarsi al 4-4-2. In difesa mancheranno Fasano e Serafini: linea difensiva inedita con centrali Anzalone e Rizzo e come esterni Rossetti e Biserni, torna a disposizione anche Sabato. RAVENNA (4-4-2): Anania; Rossetti, Rizzo, Anzalone, Biserni; Felci, Giordano, Sciaccaluga, Toledo: Correa, Piovaccari. A disp.: Rossi, Sabato, Ciuffetelli, Fonjock, Cavagna, Packer, Gerbino Polo. All.: Esposito.
Spal
RIMINI. È derby col Ravenna e allora nel Rimini gli acciacchi tendono ad essere recuperati. Capitan Cardinale torna dopo un mese: autonomia limitata e possibile staffetta con Baccin. In avanti Longobardi con Tulli e Nolé larghi, per il resto formazione che ha pareggiato domenica scorsa, con l'ipotesi di uno schermo difensivodavanti alladifesa chepotrebbe essere personificato da Vitiello. A quel punto via al 4-1-4-1 con Rinaldi a far coppia in difesa con Lebran. Giacomini infortunato. RIMINI (4-3-3):Pugliesi; Catacchini,Vitiello, Lebran, Regonesi; Cardinale, D'Antoni, Frara; Nolé, Longobardi, Tulli. A disp.: Tornaghi, Rinaldi, Ischia, Baccin, Kirilov, Matteini, Morante. All.: Melotti.
IL PRONOSTICO
X
Pescina
Arbitro: Ferraioli di Nocera Inferiore Assistenti: Messina-Tino FERRARA. I biancazzurri di casa cercano una vittoria che potrebbe significare un passo concreto verso la salvezza matematica. Dopo il ko di Pescara, Notaristefano deve fare i conti con le assenze dello squalificato Cipriani e di Laurenti. In attacco Bazzani sarà affiancato da Valtulina, mentre a centrocampo conferma per Migliorini e Bedin con Schiavon, recuperato ma non ancora al 100%, in panchina. Torna a disposizione, dopo 4 mesi e l'operazione al menisco, Meloni. SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Bortel, Cabeccia; Quintavalla, Bedin, Migliorini, Smit; Valtulina, Bazzani. A disp.: Ioime, Licata, Lorenzi, Rossi, Schiavon, Pedruzzi, Marongiu. All. Notaristefano.
Ternana
AVEZZANO. Respinto il ricorso presentato dai legali del Pescina VG contro le squalifiche lunghe di Birindelli e De Angelis. I due saranno quindi out per la trasferta di Ferrara. Cappellacci sarà costretto a rinunciare pure a Rebecchi. Si va verso la conferma del 4-4-2 che è stato in grado di bloccare la corazzata veronese capoclassifica. Unica modifica la sostituzione di Rebecchi con il rientrante Maikol Negro. Per il resto, il tecnico biancoverde sceglie in blocco lo stesso “undici”di sette giorni fa. PESCINA (4-4-2): Bifulco; N'Ze, Molinari, Petitto, Pomponi; Locatelli, Giordano, Ferraresi, Capparella; Negro, Bettini. A disp.: Merletti, Di Bella, Suriano, Bettega, Caccavallo, Cipolla, Dall'Acqua. All.: Cappellacci.
IL PRONOSTICO
1
Portogruaro
Arbitro: Gallo di Barcellona Assistenti: Drago-Mascherano TERNI. Contro il Portogruaro con la consa- PORTOGRUARO. Calori convoca Espinal, a pevolezza che è, forse, l'ultima possibilità distanza di un mese e mezzo dall'intervento per capire se gli umbri hanno energie fisiche di chirurgia maxillo facciale, al quale si era e mentali per tentare l'accesso ai playoff. La sottoposto per la riduzione delle fratture a zisituazione in infermeria è pressochè inva- gomo e mandibola. Difficile, però, che lo utiriata, con gli infortunati di lungo corso Ma- lizzi dal primo minuto. Puccio è influenzato, rino e De Bellis ai quali si sono aggiunti Per- anche se è partito regolarmente con la squana, Alessandro e Di Deo. Se si aggiunge che dra. In questo contesto, il tecnico granata paGinestra, Camillini, Procida e Cardona non re intenzionato a riproporre in carta carbone sono stati convocati, lo scenario si fa scuro. la formazione che si è imposta nell'ultimo TERNANA (4-2-3-1): Visi; Quondamatteo, turno a Cava dei Tirreni. Bertoli, Borghetti, Imburgia; Costantini, PORTOSUMMAGA (3-4-1-2): Rossi; SiniDanucci; Concas, Noviello, Piccioni; Tozzi scalchi, Madaschi, Gardella; Cardin, VicenBorsoi. A disp.: Cunzi, Tedeschi, Perney, te, Mattielig, Gotti; Cunico; Altinier, Marchi. Confalone, Negrini, Ferrari, Balistreri. All.: A disp.: Marcato, Pondaco, Gargiulo, FuscelGiorgini. lo, Espinal, Scapuzzi, Bocalon. All.: Calori.
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50 Sport
Pisticci spera in un risultato positivo per provare ad uscire dalla zona calda
Un derby che vale doppio Il Francavilla rincorre il successo per rientrare nei play off QUI FRANCAVILLA
QUI PISTICCI
L’attaccante Lupacchio, ex di turno Ranko Lazic
FRANCAVILLA – Il giorno della verità è arrivato. Oggi pomeriggio con fischio di inizio alle ore 14.30, Francavilla e Pisticci si sfideranno in una gara dallo spettacolo assicurato. E' stata una settimana buona, tutti si sono allenati bene, facendo le cose nel modo migliore, l’ambiente sinnico è fiducioso di fare una bella partita contro il Pisticci. Unico neo, è quello che riguarda le condizioni fisiche del fantasista materano Antonio Chisena, alle prese con un risentimento muscolare. Per un suo impiego nell’undici titolare, bisogna aspettare il riscaldamento prima della gara, quando il fantasista proverà a testare le sue condizioni. Non sarà della partita anche il centrocampista Daniele Manzillo, per un problema al menisco. Nonostante tutto però, il gruppo appare sereno ma anche carico in vista della difficile sfida in un derby che è una sorta di crocevia per le due squadre, entrambe alla ricerca di punti importanti. Si sa, i derby hanno una storia a parte, nei novanta minuti di gioco tutto può succedere, ecco perché i rossoblu devono provare a raccogliere il massimo. Dovranno essere bravi a pensare solo a loro. Mancano otto partite al termine del campionato, tutte gare da giocare con il massimo impegno, sarà importante farlo nel modo migliore. Questo pomeriggio, la squadra dovrà essere brava a chiudere tutti gli spazi agli avversari, ben organizzata in difesa, e aggredire i portatori di palla gialloble, cercando subito in pochi tocchi le ripartenze. I ragazzi tengono molto a fare bene davanti al proprio pubblico, che sarà presente in massa sugli spalti del “Fittipaldi” per sostenere la squadra. Previsti anche un centinaio di tifosi del Pisticci, che si recheranno nella cittadina sinnica con un pullman e diverse automobili. Una sfida dunque non soltanto in campo, ma anche sugli spalti, tra due tifoserie che hanno sempre avuto un reciproco rispetto e una rivalità nei limiti della correttezza. Per quanto riguarda la formazione che il tecnico serbo Lazic manderà in campo, non dovrebbero esserci sostanziali cambiamenti rispetto alle uscite precedenti. Claudio Sole sport@luedi.it
Il tecnico dei pisticcesi, Pasquale Arleo
UN DERBY sul cammino che porta ai play out. Una sfida di prestigio per provare a raccogliere punti preziosi. Il Pisticci va a Francavilla sul Sinni per giocare un incontro di cartello, ma con la consapevolezza di dover disputare una gara più importante sotto il profilo pratico, che dal punto di vista del fascino. Un po' come avvenuto per la sfida di ritorno contro il Matera,perché i gialloble erano in una situazione simile all'attuale, ovvero a cavallo tra la zona di retrocessione diretta e quella dei play out. Solo che questa volta la speranza è che l'esito sia diverso e, soprattutto, che il Pisticci riesca a mettere in campo argomenti più convincenti rispetto a quella gara, giocata sotto tono e con colpevole superficialità nell'approccio. Qualche segnale positivo in tal senso è arrivato ultimamente, anche se sul piano dei risultati le risposte non sono state soddisfacenti. Ma lo spirito, almeno, è stato più combattivo, o quantomeno non rinunciatario. Bisognerà confermare questa tendenza e provare a giocare la gara della vita, perchéil tempostringe sempredi più ed occorre con urgenza riuscire a prendere quel margine di sicurezza in grado di garantire la post season. In casa gialloble non ci sono particolari problemi di organico. Tornadisponibile ancheiltecnico Arleo dopo due turni di squalifica, neiquali sonoarrivate altrettante sconfitte. L'allenatore potentino ha da scegliere ed i nodi sono tutt'altro che sciolti. A cominciare dal portiere. Perchéultimamente Maida e Marino si sono alternati spesso. Domenica scorsa ha giocato Maida, che parte con qualche vantaggio rispetto al collega. A destra, poi, dopo la partenza di De Biasi, hanno giocato a turno Pietrafesa e Lottino.Il postoda titolaredovrebbero essere in ballo proprio fra questi due under. In mezzo, invece, sembra scontato l'impiego della coppia formata da Malafronte e Di Maria. Mentre a sinistra ci sarà Polichetti. Dubbi anche a centrocampo.Nell'ultima dicampionato ha esordito dall'inizio l'argentino Cappelletti, nell'inedito ruolo di mediano. La sua prestazione è stata tutto sommata positiva, anche se è costata il sacrificio di Guarino. La scelta sarà ancora tra questi due giocatori, con un piccolo margine di vantaggio per il primo. Da decidere anche l'under di centrocampo con Palladino e Benegiano in corsa per una maglia. Difficile individuare chi è ha maggiori possibilità, ance se Palladino appare più intraprendente. L'unico sicuro del posto nella linea intermedia, pertanto, è il capitano Cazzarò. Anche in avanti ci sono dei dubbi. L'unico quasi certo di giocare è Basile, come sempre a supporto, sulla destra. Dall'altra parte è avvantaggiato Parente, che è andato in condizione nelle ultime gara nelle quali è risultato l'uomo di riferimento per i gialloble. Diametralmente opposta la valutazione su D'Aniello, che dopo un impatto positivissimo nell'undici titolare, ha dato qualche segnale poco convincente, soprattutto sotto il profilo della forma e della tenuta. Ma anche Lupacchio, l'unico attaccante di ruolo in forza al Pisticci, non è al meglio e viene da diverse prestazioni opache. Uno dei due andrà in campo dall'inizio, sperando di trovare riscatto in una gara così delicata. Roberto D’Alessandro
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Sport 51
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
QUI PIANURA SARA’ un Pianura in piena emergenza quello che affronterà questopomeriggio al Simpatia il Matera. Il neo tecnico Scarfato sarà costretto a rinunciare a ben quattro giovani di lega, Carbonaro, Ventre, Scarparo e Improta oltre all’infortunato Sibilli e allo squalificato Manzo. Aggregati tre giovani dalla juniores: Costabile, Architravo e Cafaro. Recuperato Ausiello. Intanto la società ha disposto che per la sfida di questo pomeriggio contro il Matera l’ingresso sarà gratuito. In casa Pianura quella appena trascorsa, quindi, è stata una settimana molto movimentata. I fratelli Cafasso, presidenti del sodalizio (che hanno da tempo preannunciato il loro disimpegno con conseguente scomparsa del Pianura Calcio a fine stagione), hanno intanto affidato la panchina a Sebastiano Scarfato, presidente dell’Assoallenatori Campania. Un momento difficile a livello societario per un Pianura che in campionato sta volando: secondo posto in classifica con sessanta punti in ventinove gare (a tre lunghezze dalla capolista Neapolis Mugnano che ha però disputato una gara in meno), secondo miglior attacco del campionato con cinquantatre reti all’attivo (due in meno del Neapolis) e quarta miglior difesa dietro Neapolis, Casertana e Virtus Casarano. Lontano dalle mura amiche nessuno ha fatto meglio del Pianura (trentuno punti in quindici gare), mentre in casa gli azzurri hanno conquistato ventinove punti, frutto di nove vittorie, due pareggi (Neapolis Mugnano e Virtus Casarano) e tre sconfitte (Ischia, Casertana e Pomigliano). Il Pianura ha inoltre il miglior attacco interno (ventinove gol, gli stessi di Neapolis, Forza e Coraggio e Virtus Casarano) e la terza miglior difesa. Contro il Matera ci sarà dunque l’esordio in panchina di mister Scarfato, il quale difficilmente stravolgerà l’assetto tattico del suo predecessore Gargiulo; di conseguenza il Pianura scenderà molto probabilmente in campo con un classico 4-4-2.
Logrieco squalificato, in avanti spazio a Campo e Carretta assieme ad Albano
Matera, serie da allungare Biancazzurri a caccia di punti in casa di un Pianura scombussolato MATERA - Continuare la serie. Rizzo al termine della gara di Coppa Italia nello spogliatoio ha sottolineato che quello appena conquistato era solo il punto d'inizio. Ovvero che il Matera doveva ivere alla giornata in campionato non tralasciando nulla. Non è irrilevante la serie di risultati positivi da parte del tecnico Roberto Rizzo da quando è sulla panchina del Matera. La squadra biancazzurra potrà sfruttare proprio l'umore alto e un'autostima diventata ora a livelli importanti. Un gruppo che sta crescendo a livello tattico e questo si è visto quando ci sono state assenze importanti come quelle di Martone e Campo in una gara decisiva. Conte e Manzo sono state le novità di Rizzo a Boville e questo non fa che accrescere la stima verso certi ragazzi che spesso sono in panchina ma che nei momenti importanti rispondono presente in maniera eccellente. Manzo, probabil-
Il tecnico Roberto Rizzo ed accanto Diego Albano
mente, oggi potrebbe sedersi nuovamente in panchina. Un parco atleti a cui manca solo Di Fausto, ma del quale finora non sta facendo sentire la mancanza e la speranza è che l'ex Ancona arrivi al più presto nella condizione di dare una mano al Matera nelle prossime gare di cam-
Giovanni Campo
pionato. A cominciare da Pianura? Di Fausto figura nell'elenco dei convocati, ma sarà difficile che Rizzo lo inserisca dal primo minuto. Assente Angelo Logrieco per squalifica, lo schieramento che Rizzo manderà in campo è quasi certo. Branda e Francesco D'Angelo sono
infortunati. Quindi, gli under saranno come sempre la base. Tra i pali Gennaro D'Angelo. A destra senza dubbi sarà confermato Manetta che sta dimostrando che la carta d'identità conta relativamente quando si sa stare in campo e in tre gare si è guadagnato i galloni da ti-
tolare. Centrali dovrebbero esserci Savino e Bartoli con Conte a sinistra. Leta e Martone saranno i due mediani esterni del centrocampo biancazzurro le cui chiavi in termini di costruzione della manovra sono nella esperte mani di Achille Mazzoleni. Davanti toccherà a Campo e
Carretta fare da sponda ad Albano. Questo il probabile undici che scenderò in campo oggi al Simpatia di Pianura contro la squadra affidata nelle mani di Scarfato dopo le dimissioni di Gargiulo accettate dalla famiglia Cafasso ma con i propositi di lasciare tutto a fine anno. “Crediamo poco a queste cose. In Campania sono all'ordine del giorno e sono certo che troveremo una squadra agguerrita e motivata. Certo, noi stiamo bene e ce la giocheremo. Ma sinceramenteha affermato Savino durante il viaggio di ritorno da Boville-non credo che sarà una passeggiata. Forse il contrario, nel senso che per il primo posto potrebbe essere l'ultima chiamata per il Pianura. Poi nuovo tecnico significa sempre stimoli accentuati. Vedremo. Noi siamo pronti e non ci aspettiamo certo rose e fiori. Però nemmeno loro da noi”. Renato Carpentieri r.carpentieri@luedi.it
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52 Sport
Manniello cerca la tredicesima gioia interna di fila
Tra Oppido e Ricigliano si decide l’anti-Fortis OPPIDO LUCANO - Ormai è tutto pronto a Oppido Lucano per il big match di questa dodicesima giornata di ritorno che vede contrapposto la locale Angelo Cristofaro di mister Manniello e il Ricigliano di mister Dente. Alle 15 si affronteranno due squadre alla ricerca di punti e, la vincente di oggi, si candiderà come avversario ultimo della capolista Fortis Murgia. Dopo lo zero a uno dell'andata, gli oppidesi proveranno a restituire il favore alla squadra campana. Mister Manniello ritrova Vaccaro M. nel cuore del centrocampo ma dovrà fare a meno di Vaccaro R., Manniello V. e Manniello D.. I probabili undici che scenderanno in campo sono Brancale tra i pali; Maglione, Volturno, Santagata e Leone A. in difesa; Leone G., Santo-
Manniello della Cristofaro
pietro, Vaccaro M. e Provenzale C. a metà campo; Grieco e D'Amico in attacco. Mister Dente, invece, schiererà la miglior formazione a sua disposizione con Guerriero tra i pali; Giordano, Bottiglieri, Piegari R. e
Pignata completeranno la granitica difesa ospite; Gaudiosi, Piegari V., Esposito, Falivena sulla linea di metà campo; Maienza e Carleo in attacco. La seconda e la terza forza del campionato proveranno a vincere per candidarsi alla vittoria finale del torneo. L'A.C. Oppido che, attualmente è la squadra più vincente del campionato con 16 vittorie meglio anche della Fortis ferma a quota 15, proverà a centrare la tredicesima vittoria consecutiva tra le mura amiche. Il Ricigliano, invece, cercherà di trovare l'ottavo acuto stagionale lontano da casa. Arbitrerà il Signor Michele Caprioli da Venosa, mentre gli assistenti saranno Cantiani da Venosa e Galli da Bernalda. Rocco De Rosa
PICERNO-TOLVE
VIGGIANO- R. VALDIANO
AVIGLIANO-F. MURGIA
E’ un vero scontro salvezza
Villani si gioca i play-off
Ai granata serve un’impresa
AL Curcio di Picerno i rossoblu di casa affrontano il Tolve, distante solo tre punti e momentaneamente fuori dalle sabbie mobili dei play out. Avvincente il discorso salvezza, proprio grazieai ragazzidiCaivano chenelprecedente turnohanno affossato con una cinquina il Banzi di Natiello a domicilio, risucchiandolo di fatto in acque poco tranquille. Le stesse, in cui navigano Policoro e Avigliano. Gli ospiti, reduci dalla vittoria ai danni dell'Avigliano, hanno nell'esperienza di Montenegro, Astudillo e Damiano uno dei punti di forza. Bardi è a conoscenza della delicatezza dell'impegno e ha chiesto ai suoi di lasciare alle spalle la vittoria di domenica scorsa. Anche perché il Picerno ha dalla sua il fattore campo, aspetto da non sottovalutare in questa fase della stagione. Oltretutto nell'ultimoimpegno trale muraamiche, airagazzi diCaivano venne inflitta una punizione severa, visto quanto mostrato, dal Borussia Pleiade. Considerando che la salvezza direttaè qualcosache varcaabbondantemente ilimiti delpossibile, il tecnico picernese schiererà la miglior formazione: la coppia centrale difensiva composta da Mazza e Cozzolino, Castagno in cabina di regia e Mastroberti e Giordano a supporto di un Fringuello a caccia di goal. In queste gare è fondamentale mantenere i nervi saldi ed esser quanto più concreti sotto porta visto il peso doppio che i punti assumono in match come questi. Quel che è certo è che il pari servirebbe a poco ad entrambe, questo lo sanno bene sia Bardi che Caivano. Un rush finale da brividi, che rende la lotta salvezza avvincente al pari di quella per la vittoria finale del torneo. Maurizio Cardone
VIGGIANO - Tutto in cinque giorni. Prima della sosta pasquale. Il Viggiano si gioca i play-off e la possibilità di scegliersi l’avversario in caso di successi pieni sia nel turno odierno che giovedì. Oggi pomeriggio tocca sfidare il Ruggiero Valdiano e tra quattro giorni il Borussia Pleiade a Policoro. La squadra di Villani arriva dal rotondo 0-4 sull’Irsinese, retrocessa con la sconfitta di domenica scorsa in Promozione. Il Ruggiero Valdiano giunge a questo match dal pareggio interno a reti bianche contro il Policoro precipitando dal quarto al quinto posto perché scavalcato dal Borussia Pleiade in classifica. I campani non vivono un periodo semplice e non vincono dal 25 febbraio nella gara casalinga contro l’Avigliano per 2-0. Da quella partita i salernitani hanno raccolto due pareggi e altrettante sconfitte (di cui una persa a tavolino con un punto di penalizzazione). I punti di distacco tra Viggiano e Ruggiero Valdiano sono appena tree c’èragione dicredereche saràun appassionanteincontro da seguire. Villani (che martedì terminerà la sua squalifica e rientrerà in panchina giovedì) recupera La Neve, Chirichella e Biagio Cicchelli dalle squalifiche e Papaleo che non è stato rischiato sette giorni fa perché in diffida. Nel Ruggiero Valdiano Peppe Salamone è diffidato e dovrà stare attento a non incorrere in una nuova ammonizione per il prossimo big match interno contro l’Angelo Cristofaro Oppido. Per la terza volta in stagione a Viggiano si vedrà un CAN/D. Questa volta si tratterà di una arbitro in gonnella che risponde al nome della signorina Veronica Vettorel di Latina. Biagio Bianculli
AVIGLIANO – Obbiettivo Nardò, passando per Avigliano. Fra un campionato da vincere ed una qualificazione al secondo turno della fase nazionale di Coppa Italia per la quale gli basterà un pareggio sul campo dei pugliesi. Prova a capitalizzare al massimo, il Fortis Murgia, una stagione che gli ha regalato la vittoria nella fase regionale di Coppa, e che ora lo attende ai momenti più importanti e delicati. Quelli in fondo ai quali, per l'una o per l'altra via, c'è quella serie D che è obbiettivo non nascosto della società appulo-lucana. Che incrocia oggi i suoi destini con quelli di un Avigliano che di vittorie in Coppa, e di fasi nazionali è stato gran protagonista in anni recentissimi, e che ora invece come prospettiva praticamente inevitabile sembra avere i playout. E spera, oggi, di trovare sulla sua strada un Fortis Murgia con la testa già proiettata verso Nardò, e che cerchi di evitare ogni genere di inconveniente (leggi, soprattutto, infortuni) che possa compromettere la sua avventura in terra leccese. E questo, in fondo, è il quesito che più aleggia sulla gara: esiste una priorità nelle scelte di Squicciarini? Probabilmente no, considerando quanto stretto sia il suo margine in classifica rispetto all'Oppido. E allora, per poter sperare in un risultato che possa rilanciarne le speranze in vista di un finale di campionato difficilissimo, l'Avigliano dovrà contare solo su sé stesso. E magari su una tradizione che quest'anno lo ha visto sempre brillante contro avversarie di prima fascia. Giancarlo Tedeschi
MURESE-BANZI
ATELLA-BORUSSIA
POLICORO-VULTUR
FERRANDINA-IRSINESE
Lardo si affida Manfreda e soci Obiettivo 3 punti Rossoblu a caccia al fattore campo ci proveranno per gli jonici del riscatto OGGI pomeriggio alle 15 sul verde campo del Rigamonti di Muro Lucano, i biancorossi guidati dal tecnico Mario Lardo hanno una ghiotta occasione per scalare ulteriormente la classifica, ma devono prima superare l'ostacolorappresentato dallasquadra allenata dall'ex di turno, il Genzano Banzi di mister Natiello. Dal canto suo il Banzi si presenta a Muro Lucano con il bisogno di smuovere la classifica per centrare nei tempi più rapidi possibili la salvezza, onde evitare spiacevolisorprese. Consideratoche ilBanzi sette giorni fa è caduto pesantemente davanti al pubblico amico, nello scontro salvezza, con il Picerno di mister Caivano, e che la Murese nonostante le assenza di Dutra, Nano e Nardiello e giocando per oltre un'ora in inferiorità numerica ha conquistato un importante pari a Ricigliano, la gara di oggi non sarà semplice per gli ospiti. Leggendo i numeri che fin qui hanno accompagnato gli ospiti, la squadra del presidente Vigliotti ha subìto ventidue reti in trasferta, realizzandone solo undici, e oggi ha di fronte una squadra che ha fatto del proprio terreno di gioco un alleato in più. Sono questi gli ingredienti che rendono questa sfida più emozionante e fanno pendere la lancetta dei pronostici sicuramente dalla parte dei padroni di casa. La Murese viene da una settimana incoraggiante dopo il pari di Ricigliano, anche se nelle tre partite precedenti non ha colto nemmeno un punto. Discorso analogo per gli ospiti che nell'ultimo mese in quattro partite hanno conquistato solo due punti. Carmine Pepe
ATELLA - Al comunale di Atella, dopo lo shock per l'incidente capitato nel corso della gara di quindici giorni fa, si torna a giocare. In calendario, per la quart'ultima giornata del campionato di calcio di Eccellenza, la sfida tra la squadra locale di mister D'Urso e il Borussia del tecnico Viola. Per gli atellani, dopo le partite con Ricigliano, Valdiano e Fortis Murgia, ancora un impegnativo incontro con un undici che, marciando in questi ultimi tempi a tutto gas, ha conquistato il quarto posto della classifica dopo il poker inflitto domenica scorsa al malcapitato Ferrandina. Da sottolineare però che anche capitan Manfreda e compagni sono reduci, nonostante la delusione patita per la penalizzazione di un punto, da un pareggio in casa della capolista Murgia che equivale ad una vittoria. Nell’occasione sugli scudi il forte portiere De Biase, prodotto del vivaio locale. Con queste premesse la partita tra l’Atella Monticchio e il Borussia P. si annuncia non soltanto come incontro di cartello della 27^ giornata del massimo torneo lucano ma anche come gara intensa sia sotto l’aspetto tecnico che sotto quello agonistico. Di certo entrambe le formazioni daranno il massimo per conquistare l’intera posta in palio. I materani per non perdere la quarta posizione in classifica appena conquistata e gli atellani per non perdere maggiore contatto con la zona play off a cui aspirano sia pure velatamente. Michele Rizzo
GUADAGNARE i tre punti è l'obiettivo di oggi del Policoro 2000 che, al “Rocco Perriello”, affronterà la Vultur Rionero per la dodicesima giornata di ritorno. Gli jonici stanno lottando per evitare il mini girone dei play-out: solo il successo pieno può offrire alla squadra biancoazzurra l'occasione di superare Banzi e Real Tolve e sperare in una tranquilla permanenza nel massimo campionato regionale. Il tutto in vista degli ultimi difficili incontri della stagione: non tanto la trasferta di domenica prossima a Irsina quanto la gara casalinga contro la corazzata Fortis Murgia e il derby stracittadino contro il Borussia. In queste ultime giornate il Policoro ha mostrato buon gioco, tonicità e voglia di vincere: potrebbe essere la ricetta giusta per conquistare i punti necessari alla salvezza. Questo pomeriggio non sarà gara facile: la Vultur, distanziata dagli jonici di otto punti, è avversario da non sottovalutare, capace di fermare sul pareggio la seconda della classe Angelo Cristofaro ma anche di perdere per due a zero in casa del Ferrandina. In classifica la posizione dei rioneresi è abbastanza tranquilla, equidistante sia dalla zona play - off che da quella play - out. Tuttavia la Vultur vorrà chiudere bene questo campionato e sicuramente non concederà nullaagli avversari,che dovranno lottare per prendersi l'intera posta e avvicinarsi sempre più alla possibilità di evitare i play-out. Precedente dell'andata a favore degli ospiti: in casa i bianconeri strapazzarono il Policoro con un perentorio 3 a 0. Eleonora Cesareo
IL FERRANDINA torna al Santa Maria per affrontare l’ultima della classe Irsinese. Per l’undici di mister Savoni, dunque, un’occasione propizia per riscattare prontamente lo scivolone di domenica contro il Borussia Policoro. All’andata finì con una sonora sconfitta per i rossoblu, ma l’organico era ancora in pieno rodaggio. Troppo poco il tempo a disposizione di Savoni per dare una fisionomia ad una squadra tutta da inventare dopo l’avvio stentatissimo del Ferrandina, segnato da rinunce e gare con gli uomini contati. Sul futuro della società la spada di Damocle di una possibile uscita di scena per il più volte paventato disimpegno da parte del presidente Rocco Capalbo. Con l’Irsinese una sorta di percorso parallelo. Entrambe ultime, entrambe sotto zero. Poi il ripensamento e la svolta. Il “nuovo” Ferrandina, dopo un girone d’andata disastroso, chiuso a -1, ha cominciato a macinare gioco e risultati, riuscendo a mettere in difficoltà anche le prime della classe del torneo. Il traguardo play-out il primo obiettivo già centrato. Ma il principale resta la salvezza. E per ottenerla è necessario arrivarci nella condizione fisica e mentale migliore. A questo sta lavorando il tecnico con la squadra che, contro l’Irsinese, dovrà fare a meno del suo bomber Troiano, squalificato. Margherita Agata m.agata@luedi.it
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Sport 53
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
MIGLIONICO-MOLITERNO
MONTESCAGLIOSO-BALVANO
R.IRSINA-SANTARCANGIOLESE
“Ditrinco” da proteggere
Il successo manca da 7 turni
Padroni di casa in ascesa
MIGLIONICO. Quinta di stagione al "Ditrinco". Quattro vittorie su quattro. 10 i gol realizzati e 0 quelli subiti dalla formazione di mister Motta al Ditrinco. In versione caterpillar l'ariete Lambertini. Su 6 dei 10 gol, c'è stata la sua zampata che lo ha portato ad essere il big dei marcatori di categoria con 25 reti. 9 vittorie, 4 pareggi e 0 sconfitte lo score casalingo del Miglionico che con 47 punti occupa la terza posizione a 7 punti dal Moliterno, oggi ospite al comunale. 54 punti, frutto di 16 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte per la formazione di mister Vignati. Un girone di ritorno in cui la squadra della città del canestrato ha rallentato perdendo la vetta ora distante 4 punti a 4 giornate dal termine. Dopo un girone di andata da imbattuta, il poker di sconfitte, per la formazione del dirigente Cosentino, è maturato nelle 11 giornate di ritorno con l'ultima, domenica scorsa in casa contro la Real Irsina. Persa la testa, al Moliterno resta la chance di distanziare le terze di almeno 9 punti, per un salto diretto in Eccellenza evitando la coda play-off. Obiettivo contrapposto a quello del Miglionico che vedrebbe con maggiore probabilità i play-off effettuabili, solo battendo il Moliterno. Un vittoria della Lambertini's band darebbe slancio all'effettuazione dei Play-off mentre una sconfitta, oltre a far perdere l'imbattibilità interna che resiste da 26 giornate, allontanerebbe il sogno Play-off dalla testa del Miglionico e da quella delle altre due pretendenti. Antonio Centonze. sport@luedi.it
MONTESCAGLIOSO - La Polisportiva Libertas Montescaglioso, 34 punti in 26 gare, che le consente di occupare la nona posizione in classifica, nell'impegno odierno, con inizio alle ore 15, ospita presso lo Stadio “Comunale” di Viale John Fitzgerald Kennedy il Balvano (27 punti, tredicesima posizione); i montesi, oltre a replicare la vittoria dell'andata per 5-3 (doppiette di Luigi Mangia e Luigi Venezia e rete di Rocco Luigi Ditaranto), cercheranno anche di interrompere la serie di sette gare consecutive terminate senza ottenere i tre punti in palio. In questo lasso di tempo sono stati ottenuti solo quattro punti, frutto di altrettanti pareggi, mentre le restanti tre gare sono state perse (con Santarcangiolese e Pignola in trasferta e con il Bella tra le mura amiche). L'ultima affermazione del Montescaglioso risale a quasi due mesi fa: alla 19esima giornata, il 24 gennaio scorso, si imposero per 1-0 sull'Atletico Scanzano grazie ad una rete su calcio di rigore messa a segno da Ivan Carriero. La squadra montese viene dalla sconfitta, per 3-1 (rete montese messa a segno da Cristian Ciracì), maturata nella fase finale di gara, sul campo del Bar La Notte Pignola, mentre due settimane fa aveva pareggiato, per 1-1, la gara interna che l'aveva vista contrapposta all'allora capolista Moliterno. Il Balvano, a differenza dei padroni di casa, viene da una vittoria, per 1-0, conquistata in casa con il Rotondella e cercherà di prolungare questo momento positivo uscendo indenne dal campo montese. Michele Marchitelli sport@luedi.it
Fiorino del Real Irsina è tornato al gol
SERVIRA’ la stessa determinazione messa in campo contro il Moliterno per fermare la Santarcangiolese. E’ questa la ricetta per il Real Irsina nella gara odierna contro la formazione allenata da mister Mario Chiappetta. I ragazzi di Rizzi dovranno anche stare attenti alla voglia di riscatto che i giallorossi avranno sicuramente dopo il deludente pari interno della scorsa settimana ottenuto contro lo Scanzano.
Il team di Potenza affronta un combattivo Pignola
La capolista Pietragalla deve guardarsi dal Bln PIETRAGALLA - Sarà una dodicesima giornata di ritorno ad alta tensione. A Pietragalla arriva un agguerretissimo Bln Pignola voglioso di violare il comunale bradanico e riaprire completamente il campionato. I padroni di casa, guidati da mister Potenza, dal cantoloro proveranno a cogliere l'undicesima vittoria tra le mura amiche di questo campionato. I quattro punti di vantaggio sulla corazzata Moliterno sono un buon margine di vantaggio ma per gli alto bradanici sarà, comunque, importante riuscire a tenere alta la tensione e guadagnarsi l'Eccellenza. Mister Potenza, potrà contare su tutti gli effettevi e quindi metterà in campo l'undici migliore con Ciriello tra i pali; Pappalardo, Carlucci, Pietragalla M. e Di Tom-
VARISIUS-PESCOPAG.
maso sulla linea difensiva; Gorga, Pallotta, Pietragalla L. e Alfondo a metà campo; Piacenza e Potenza in attacco. Il Bln Pignola, allenato da mister Tramutola, arriva a
ROTONDELLA-GROTTOLE
SCANZANO-BELLA
In palio pesanti Il patron Fortunato Ultime speranze punti salvezza «Gara da vincere» per D’Ascanio
Calone vuole i play out
MATERA - Quattro gare alla fine della fase regolare del campionato di Promozione e le chance di una salvezza diretta per la squadra di Matera sono poche dopo i risultati di domenica scorsa, per alimentare le speranze oggi si deve assolutamente vincere contro una squadra che può ritenersi salva, le manca una sola vittoria per raggiungere il traguardo. Il Varisius deve mettere oggi in campo tutte le forze per ottenere il risultato pieno e sperare che gli ospiti si sentano anche appagati, i nero verdi sono un po' in emergenza calciatori, troppi infortuni in questo momento fondamentale per le sorti del campionato. Recriminare sulle scelte e soprattutto per i punti persi in quei tre mesi senza vittorie sarebbe troppo facile e tempo sprecato, bisogna guardare a vanti e con fiducia, lottare in queste ultime quattro gare e solo alla fine fare il punto della situazione. Il Pescopagano che oggi si presenterà sul sintetico di Matera avrà dalla sua la tranquillità di chi sa che gli basta poco per ottenere l'obbiettivo salvezza, e vorrà ottenerlo il prima possibile, quindi il Varisius deve fare molta attenzione agli avversari. L'anno passato quasta gara fu la prima di campionato e terminò con una vittoria nei minuti finali dei nero verdi, grazie ad un'invenzione di Bellomo, che oggi non ci sarà. I numeri e i precedenti dicono Varisius, mister Peragine, invece ha fiducia dei suoi ragazzi e punta solo sulla loro voglia di fare bene e di vincere. p.l.
LAGONEGRO-LAGOP.
Walter Alfonso
Pietragalla con la ferma convizionedi fermarelasquadra bianco blu. L'undici che dovrebbe scendere in campo sarà quello classico che sino ad oggi ha portato 46 punti in classifica conZaccagnino tra i pali; Chiorazzo, Santarsiero, Palladino e Lauria sulla linea difensiva; De Iacovo, Tavassi, Galluzzi e Olita sulla linea di centrocampo; Romaniello e Cilibrizzi in attacco. La partita non ha un pronostico scontato e, come la passata stagione quando le due formazioni lottavano per la prima posizione in Prima Categoria, quest'anno può dare ancora una volta una sterzata decisiva al campionato. Arbitrerà il Signor Santo Burgi da Matera, mentre gli assistenti saranno Amati da Matera e Macrì da Bernalda. Rocco De Rosa sport@luedi.it
PARTITA da ultima spiaggia per la Soccer del presidente Fortunato a 5 giornate dalla fine del campionato e con soli 3 punti di distacco dai play out. La squadra di mister Oliva deve dunque vincere oggi contro il fanalino di coda Lagopesole in piena difficoltà. Ancora problemi di formazione da parte di mister Oliva, a causa delle squalifiche dei fratelli Messuti e degli infortuni di La Corte e Martino. “E' una partita da vincere a tutti i costi- ha dichiarato il presidente Fortunato- dopo la battuta d'arresto contro il Pescopagano, questa contro il Lagopesole e il Bella della prossima settimana, sono decisive per evitare di inceppare nel meccanismo dei play out”. Mister Oliva si dice preoccupato soprattutto per le continue assenze che nelle ultime cinque , sei partite hanno indubbiamente condizionato il cammino della Soccer, ma come lo stesso coach ammette “so che i ragazzi oggi vorranno esprimersi al meglio e giocare per mettere a segno una vittoria importantissima che farebbe ben sperare”. Tante attese per i lagonegresi che con la vittoria di oggi potrebbero mettere a segno tre punti importanti per la loro permanenza in promozione, che è stata conquistata proprio lo scorso anno. Dunque quella di oggi è un occasione assolutamente da sfruttare per i lagonegresi, che giocheranno con una formazione, che naviga in zona ormai spacciata e per questo bisognerà strappare assolutamente tre punti importanti. Paola Vaiano sport@luedi.it
ROTONDELLA - Il morale, da una parte e dell'altra, non è certo dei migliori. Il Rotondella viene dalla sconfitta di Balvano, che ha ridimensionato ampiamente le sue possibilità di agguantare la salvezza senza passare dai play out. Ma anche dall'altra parte le cose nonvannomoltomeglio. IlGrottolenonvince addirittura dal 31 gennaio, quando andò ad espugnare il campo del fanalino di coda Lagopesole. Poi sono arrivate sei partite senza il risultato pieno, che hanno fatto perdere alla squadra le speranze di "alta quota" che l'avevano accompagnata per buona parte del campionato. I 35 punti della squadra ospite, però, offrono almeno un minimo di tranquillità in chiave salvezza. Non può dirsi lo stesso per il Rotondella, che con 23 punti occupa il terzultimo posto. Non è una posizione che rispecchia quanto di buono ha fatto vedere la squadra in questi mesi, neopromossa costretta a giocare quasi tutto il campionato lontano dal proprio terreno di gioco (sul neutro di Nova Siri) per una frana ai bordi del campodi rioneMortella. Aquesto puntoalla squadra di mister Martino non resta che dare la caccia alla quintultima in classifica (ultima squadra costretta a giocare i play out), sperando che chi è più in alto perda colpi. Per farlo, però, da ora in poi bisognerà provare a vincere in ogni campo. Diverso l'atteggiamento mentale con cui potrebbe affrontare la partita il Grottole, cominciando ad accontentarsi di una classifica "senza infamia e senza lode". Per lo spettacolo e le emozioni, però, speriamo di no. Pino Suriano
SCANZANO JONICO - Ora lo Scanzano vuole entrare ancor più a pieno titolo nella zonaplay out,e perfarlodovrà vincerenella gara odierna contro il Bella, compagine motivata poiché distante soltanto quattro punti dalla zona play off. Dopo l'aggancio avvenuto domenica scorsa con il Lagopesole, grazie al pareggio maturato dopo la splendida gara in casa della Santarcangiolese, terminata per fortuna dei padroni di casa, a reti inviolate, lo Scanzano respira adesso una ventata di ottimismo. Oggi all'assalto del Bella. In attacco giocherà il tandem Laviola - Valinoti. In difesa rientreràil centrale,Domenico Lanzara,capitano della squadra. L'unico assente è il difensore Castellucci, appiedato dal giudice sportivo dopo l'espulsione di domenica scorsa. Mister Franco Calone, interpellato telefonicamente da “Il Quotidiano della Basilicata” ha detto: “Siamo stati sfortunati, domenica scorsa tutti hanno riconosciuto la nostra gara. Meritavamo i tre punti. Cercheremo di conquistarli contro il Bella, ma non sarà facile. Per fortuna - ha concluso l'esperto tecnico jonico - ho sostanzialmente a disposizione tutto l'organico”. Un campionato a due facce quello dello Scanzano. Partito con un organico molto risicato, sia sul piano numerico che su quello tecnico, è pian piano cresciuto di livello, cercando di conquistare la postazione di classifica utile per giocarsi seppur disperatamente ogni residua chance di salvezza. Dopo tanto buio nel tunnel ora un po' di luce. Pierantonio Lutrelli
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54 Sport
Seconda Ospita il Picerno e va in Prima
QUATERNA DEL PANTANO. RETI BIANCHE A POTENZA
A Vietri è pronta la grande festa VIETRI- E’ tutto pronto per la festa. I preparativi con tanto di spumante e colombe pasquali aspettano soltanto il triplice fischio finale di Orga di Potenza per essere divorati. Il Vietri con la vittoria di oggi contro lo Sporting Picerno, ultimo della classe, potrebbe brindare al salto di categoria con tre giornate di anticipo di anticipo. La vittoria di sabato scorso a Tito e la sconfitta dell’Accettura a Laurenzana (dove negli anni precedenti aveva quasi sempre vinto) hanno facilitato il 99% della promozione di categoria al Vietri di Panariello che si sta già muovendo per la prossima stagione. Ricordiamo che la società attuale fu rilevata nel passato campionato dai Silenziosi Potentini dal presidente Casciano salvatosi con qualche giornata di anticipo, ma con le basi già poste per questa annata calcistica. Dopo i fallimenti in Prima Categoria dellíA.C. Vietri e dell’Avis Vietri, per la squadra attuale si riaprirebbe uno spiraglio di luce in seguito ad alcuni anni passati nel buio più totale. Panariello per il turno odierno ha tutti a disposizione e questa dovrebbe essere la formazione che dovrebbe schierare: Ambrosio tra i pali; linea a quattro di difesa da destra verso sinistra compo-
sta da M. Passanante, Grande, Papa e Verdecanna; sulle fasce di centrocampo agiranno R. Viggiano da un lato e A. Viggiano dallíaltro, mentre lo stesso allenatore ñ giocatore e C. Passanante nel settore centrale del campo; in attacco la coppia che non tradisce mai formata da Giordano e Calviello. I numeri sono tutti dalla parte del Vietri. In casa ha vinto nove volte e pareggiato soltanto un incontro con líAtletico Albano dimostratosi la bestia nera dei malandrini. Lo Sporting Picerno invece in trasferta ha perso tutte e nove le volte lontano da casa. Poi la formazione allenata da Panariello può vantare i primati di avere il migliore attacco del torneo (53 reti fatte) e la miglior difesa regionale (solo 11 gol subiti). I picernesi di contro hanno il secondo peggior attacco del campionato insieme al Laurenzana (21 gol fatti) e detiene la maglia nera del campionato (63 reti subite). Quindi tutto pende a favore del Vietri. E’una gara che capita proprio al momento per la capolista pronta alla grande festa e ad accogliere al Santa Domenica un mucchio di spettatori che si aggirano tra le 300- 440 unità circa. Biagio Bianculli
METANAUTO, SOLO UN PUNTO COL LATRONICO
LAVELLO PROVA AD AVVICINARSI
IL LAURENZANA VA A BALVANO
LA BATTISTRADA GIOCANO IN CASA
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Sport 55
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
C2
Gir. Qualificazione UOMINI CLASSIFICA
Cristiano Grappasonni, sarà fondamentale il suo apporto (foto in pagina Videouno)
A Dilettanti Gilardi assente, ma il coach scioglierà il dubbio solo alla fine
Bawer, occhio all’Agrigento Ponticiello non si fida: «Nomi alla mano sono tra i primi tre roster» MATERA - Si riaprono le porte del PalaSassi, per la seconda volta di fila, per la Bawer Matera, che affronta questa sera il roster del Moncada Agrigento. Una gara che che sulla carta pare a tutti che sia facile per il team materano, ma non per coach Ponticiello, che predica attenzione. «Credo che la classifica attuale di Agrigento - specifica coach Ponticiello - fa incorrere in un gravissimo equivoco. Agrigento credo sia, nomi alla mano, probabilmente è uno dei tre migliori organici del girone. E’ una squadra che non è riuscita ad esprimere tutto il suo potenziale tecnico di cui dispone, una squadra costruita per l’alta classifica,che poicome succede spesso in questi casi, non arrivando immediatamente i risultati probabilmente ha lasciato tracce negative a livello psicologico e la squadra poi non si è più ritrovata. Comunque è una squadra capace di grandi acuti, significativo il loro blitz esterno a Sant’Antimo, che in casa ha perso solo con Siena e Barcellona. Squadra di grandi acuti improvvisi, e la nostra parola d’ordine, è quelladi nonpensare affatto di giocare con una squadra che ha 14 punti, ma con una squadradi giocatoridialtissimo profilo». Coach, abbiamo visto grandi miglioramenti della squadra. Quanto assomiglia alla sua squadra ideale. «Credo che la squadra sia abbastanza vicina allo standard ideale, direi che ora il passo in avanti che si può fare è quello di stabilizzare il rendimento. Direi che ipicchi sonomolto vicinia quello che è il top che questa squadra può esprimere. Adesso dobbiamo stabilizzare il rendimento sia nel singolo match, che tra un match e l’altro. Ci sono i momenti da otto e da nove, dobbiamo evitare che il livello scenda al di sotto del sei e mezzo. Nel complesso considerando le mie dodici partite, questa squadra ha avuto un andamento da prime quattro piazze senza ombra di dubbio. Da premettere, che le due sconfitte casalinghe sono venute dal Trapani e dall’Ostuni, non a caso la prima e la terza in classifica che in trasferta forse hanno fatto meglio che tra le mura amiche».
Sarà ancora assente Gilardi, ma la squadra ha risposto molto bene anche in sua assenza. «Sono sempre prudente, anche se non si è allenato in queste due settimane, sono abituato a valutare con il dottor Vizziello solo a caldo, è molto probabile l’assenza, ma non e ancora sicura. Per quanto riguarda la squadra, sono d’accordo: del singolo giocatore la squadra ne deve fare un elemento di forza in più. Ma deve anche non dipendere dal singolo, una squadra che dipende dal giocatore non è una squadra. L’assenza di Federico sarebbe un handicap, ma come fatto con Ferentino, quel mattoncino in più portato da ogni giocatore potrebbe essere decisivo per sopperire a questa pesante mancanza». Appuntamento per le ore 18, arbitri dell’incontro baldini di Firenze e Degobbis di Trieste. Vincenzo Bochicchio
L’AVVERSARIA
Coach Ponticiello
C2, la Lucos a Cercola per una prova d’orgoglio MONTESCAGLIOSO - Questa sera, alle 19.30, la Lucos Ingest, 2 punti, 661 punti realizzati, 765 subiti, che le valgono l'ultima posizione in classifica, sarà ospite presso il Palazzetto di Cercola (Napoli); i padroni di casa (784 punti attivi, 792 passivi) sono quinti in classifica grazie agli 8 punti sinora totalizzati, al pari della Pall. S. Michele Maddaloni e della Baloncesto Napoli. Gli arbitri designati per la direzione di gara cono Francesco Bisesto e Antonio Malgieri, entrambi di Telese Terme (Benevento). La squadra campana viene dalla sconfitta, di misura (72 a 71) subita sul campo della seconda in classifica Zeta System Casavatore e, nella gara di andata, giocatasi presso il Palauditorium Karol Wojtyla, è stata superata dai montesi per 81 a 66: è l'unico roster, nella seconda fase stagionale, valevole per la Qualificazione, ad aver ceduto i due punti alla squadra lucana. La Lucos Ingest, nell'ultimo impegno interno disputato do-
menica scorsa, è andata vicinissima alla seconda affermazione stagionale in quello che era, sulla carta, l'impegno più difficile, contro la prima in classifica Ecofiusis Marigliano. Ancora una volta il roster montese ha chiuso la partita senza i due punti in palio, sfumati sul filo di lana, situazione che gli lascia, ancora una volta, l'amaro in bocca per essersi lasciato sfuggire l'ennesima occasione. I primi tre quarti di gara, infatti, sono stati chiusi in vantaggio, con merito e grazie all'impegno profuso dagli uomini a disposizione del tecnico Giovanni Ferrara. Nel quarto parziale è poi arrivato il canestro che ha segnato il pareggio per gli ospiti, i quali, nel primo ed unico extra time, hanno piazzato la zampata vincente per portare a casa i due punti in palio e proseguire la marcia positiva che li ha sinora visti uscire sconfitti in un'unica partita. Michele Marchitelli sport@luedi.it
C2 Arriva l’Arzano concorrente alla corsa promozione
Ctr, operazione aggancio SENISE - Arriva lo Zeta uno Sistem di Casavatore e per il Ctr La Cascina Senise, c'è la concreta possibilità di allungare per non perdere terreno per la rincorsa ai playoff. Inizio, presso la palestra del Palarotalupo, oggi domenica ore 18.30; arbitri: Milione di Pellezzano (Sa) e Santopietro di Battipaglia(Sa). Le squadre arrivano da risultati completamente opposti dalla settimana appenalasciata allespalle. Gli ospiti si presentano dopo una vittoria in casa, sofferta ma pur sempre due punti, contro un indomabile Cercola che ha fatto vedere i proverbiali sorci verdi a Latte e compagnia. La gara non è stata facile per i padroni di casa che comunque arrivavano da un periodo nero, segnato da due sconfitte consecutive e dunque con l'assillo e la giusta preoccupazione di non entrare nell'ombra che a questo punto della stagione, risulterebbe definitiva. Per buon parte della gara infatti, il Cercola ha condotto le danze, chiudendo la seconda frazione a più quattro e la terza addirittura a più sei. Numeri dunque che la dicono lunga sulla partita. Alla fine l'hanno spuntata i padroni di casa con l'emblematico risultato di settantadue a settantuno e questo ha permesso ai ragazzi allenati da coach Franco di salire solitario al secondo
posto a quota quattordici in classifica, quattro punti sopra il Ctr Senise. Mentre il Cercola rimane a otto, appena uno scalino sotto i ragazzi allenati da Enzo Maria. In ballo, lo ricordiamo, c'è il terzo posto che equivale all'accesso ai playoff. E dunque la contesa si fa sempre più interessante sotto ogni punto di vista. Il Casavatore dispone di un roster collaudato con alcuni elementi di spicco che risultano quasi sempre determinanti, come Latte appunto, De Masi, Acampora, Cinello, Agatino Fabriani ecc. . Dal canto suo, il Ctr ripropone il gruppo che finalmente libero dagli assilli di forma, infortuni ecc. , gioca un interessante quanto redditizio basket. In settimana l'allenamento è proseguito senza grossi problemi ed il coach Maria ha avuto modo di sperimentare soluzioni adeguate agli avversari che comunque dispongono di alternativi di schemi molto valide. Il presidente Mario Totaro cerca di tenere lo spogliatoio sulla giusta tensione onde evitare distrazioni: “Conosciamo molto bene gli avversari ed il coach ha già in mente come affrontarli; partendo come al solito dalla giusta considerazione che serve a dare gli stimoli giusti a tutti”. Gianni Costantino sport@luedi.it
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56 Sport
A Dilettanti Oggi la Publisys cerca il successo che potrebbe significare salvezza
Sfida dal sapore “antico” Qualche anno fa col Ruvo arrivò la promozione in B d’Eccellenza ULTIMA trasferta della stagione regolare per la Publisys Potenza nella dodicesima giornata di ritorno del campionato maschile di serie A Dilettanti di basket. La formazione potentina questo pomeriggio sarà di scena alle 18 al Pala Colombo di Ruvo per sfidare l'Adriatica Industriale Ruvo di Puglia. La notizia del giorno è data dalla presenza in campo dal primo minuto di Stefano Maioli che ha recuperato dalla botta patita al metatarso in settimana. Il lungo sarà dunque della gara dando il suo contributo alla squadra di Francesco Binetti. Ruvo-Potenza ricorda a tutti la finale play-off vinta dalla compagine potentina allenata da Giampaolo Di Lorenzo, altri tempi altre ambizioni, ora per i bianconeri l'obiettivo resta quello della salvezza da raggiungere a tutti i costi. Una partita complicata ma al tempo stesso ricca di spunti interessanti che mette a confronto due squadre dall'umore e dalla classifica differente. La Publisys Potenza ha preparato il match legando il lavoro agli accorgimenti tattici e agonistici in grado di impensierire il quintetto allenato da Giulio Cadeo. Il team potentino lavorerà ai fianchi quello barese, cercando di fare della difesa pressante e della gestione del ritmo le armi migliori per superare il team pugliese. Una partita davvero intensa attende questo pomeriggio la compagine di Francesco Binetti che ieri mattina ha chiuso la preparazione in vista del match di questo pomeriggio lavorando al Pala Pergola con la solita seduta di tiro e tecnica. I lucani puntano sul fattore sorpresa, i miglioramenti nel gioco fatti registrare nel corso delle ultime settimane lasciano aperte ogni soluzione tattica per la Publisys Potenza. La presenza di Stefano Maioli darà a Binetti una garanzia sul piano tattico e
L’AVVERSARIA
Stefano Maioli
agonistico, oltre che mettere peso e centimetri sotto canestro. La partita di questo pomeriggio è stata al centro delle attenzioni di Sandro Lo Sardo, assistent coach della Publisys Potenza che ha dichiarato: “Sarà una partita tosta, giocheremo
Sandro Lo Sardo
fino all'ultimo le nostre carte. Al quarantesimo ne sapremo di più”. Il tecnico bianconero parla della chiave tattica: “Penso che faremo come al solito le nostre cose, cercando di sviluppare le nostre trame di gioco. Gioche-
remo con attenzione e continuità”. L'atteggiamento in campo della squadra potrebbe risultare decisivo, Lo Sardo ha dichiarato: “Gli atleti sanno come devono comportarsi, non hanno bisogno di consigli in questo momento, tutte le partite
valgono doppio”. Sandro Lo Sardo non teme le condizioni ambientali del Pala Colombo: “Abbiamo giocato una finale promozione, conosciamo a menadito il parquet pugliese. Il pubblico pugliese è caldo. Siamo preparati a tutto”.
B Donne Le potentine vincono sul campo della capolista
Colpo Basilia a Battipaglia BATTIPAGLIA BASILIA
55 63
CARPEDIL BATTIPAGLIA: Paparo 7, Bona 10, Campisi 11, Ardito 6, Di Deo 12, Potolicchio 9, Di Donato, Isacchi, Fereoli, Manfrè. All.: Pasini. BASILIA BASKET POTENZA: Aurigemma 4, Toscano ne, Imperiale 3, Petrazzuoli 7, De Luca 17, Carluccio, Crovatto 14, Filograsso 11, Stamegna 8, Marino ne. All.: Scarano. ARBITRI: D'Errico di Pulsano (Ta) e Mottola di Taranto. PARZIALI: 12-12, 28-30, 46-44. LA BASILIA fa l’impresa. Grande vittoria in casa della capolista Carpedil Battipaglia per le rossoblù di coach Scarano.
Le potentine passano sul parquet del PalaZauli al termine di una prestazione eccellente, e coronando al meglio una gara in cui sono sempre state capaci di giocarsela alla pari con le forti campane: restando con grande autorevolezza a contatto nei primi due quarti, e producendo il massimo sforzo al ritorno in campo dopo l’intervallo lungo. Sonia Crovatto e compagne sono state praticamente perfette in tutto l’arco del match, contenendo in difesa le sfuriate di Campisi (tenuta al di sotto dei soliti standard realizzativi) e rispondendo colpo su colpo ai tentativi di allungo delle padrone di casa. Prima di piazzare il colpo del ko negli ultimi minuti, senza concedere più alcuna possibilità alle salernitane di rifarsi sotto. lu.ca.
serie
Il lituanto Antrops in azione (foto Andrea Mattiacci)
Un’azione di attacco di Eleonora Petrazzuoli
A dil.
Una partita tutta da gustare e da giocare, la Publisys gioca a Ruvo una carta importante per la salvezza. Arbitreranno il confronto i signori Canestrelli di Genova e Bianchini di Firenze. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
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Sport 57
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
serie
B dil.
Girone B UOMINI
Tombolini e Salvatore si contrastano nel derby di Coppa (foto Andrea Mattiacci)
B Dilettanti Bbc Bernalda senza assilli, ma con la voglia di stupire
E’ scattata l’ora del derby La Centre Corporelle cerca il guizzo che la porti nei play off QUI CENTRE CORPORELLE POTENZA QUI BBC CESTISTICA BERNALDA POTENZA - L' unica cosa che non deve fare la Corporelle è quella di sottovalutare il Bernalda e pensare che i 40 minuti di questa sera al Palapergola possano essere una semplice formalità. Invece, e ne siamo sicuri,la squadraallenata da coach Paternoster deve giocare con la stessa grinta e le stesse armi che hanno consentito alla Corporelle di uscire vittoriosa dagli impegni di Catanzaro e con il Bisceglie. E questo perché si tratta di un derby e le partite come queste non possono mai definirsi scontate o dal pronostico facile. Anche se tra le due squadre che si affrontano dovessero esserci differenze tecniche in favore dell'una o dell'altra. E nel caso dell'incontro di questa sera subentrerà inevitabilmente la vogliadel quintetto di Vandoni di ben figurare al cospetto di avversari più quotati e con una classifica migliore. E poi non bisogna dimenticare un altro fattore importante che offre tranquillità al Bernalda. L'esclusione dal campionato del Siracusa per inadempienze di natura economica, in pratica, rende inutile la lotta per evitare l'ultimo posto della graduatoria che significa retrocessione diretta visto che, in base alla decisione della Fip nazionale, questo posto toccherà alla società siciliana. E di conseguenza sia Bernalda, Pozzuoli e Cus Bari conserveranno il posto in B dilettanti. Posto che comunque la formazione di Vandoni si stava conquistando già sul campo con prestazioni positive e convincenti. Dal fronte Corporelle i motivi per continuare la striscia positiva sono tanti e significativi. Innanzitutto i due punti sono importanti per le ambizioni di play off, poi per Ginefra e compagni subentra anche un forte desiderio di riscattare la sconfitta subita nella gara di andata. E quindi non esiste nessun pericolo che la Corporelle possa scendere in campo senza le dovute motivazioni. Ne è sicuro il coach Paternoster, comunque molto soddisfatto da come la squadra abbia cambiato atteggiamento e marcia nelle due ultime partite che hannosegnato la svolta
Il tecnico Paternoster e in alto Nocioni con un passato a Bernalda
nel campionato della Corporelle. “Sarebbe davvero imperdonabile se noi scendessimo in campo questa sera con la convinzione che la partita è facile e la vittoria scontata. Invecedobbiamo dareseguitoal momento favorevole con un'altra prestazione convincente dall'inizio alla fine. Sappiamo che il Bernalda è una buona squadra che in più troverà forti motivazioni per venire a fare bella figura contro di noi. Per questo ho messo sul chi va là la mia squadra ad entrare in campo con la giusta concentrazione e a giocare con la determinazione ed intensità delle ultime due domeniche. Abbiamo raddrizzato il nostro campionato che dopo la gara con il Patti sembrava irrimediabilmente compromesso e derby o non derby l'u-
nico nostro obiettivo è la conquista dei due punti. Per questo sarà importante l'approccio alla gara e ancora una volta una grande difesa che possa limitare i tiratori del Bernalda. Sul perfetto funzionamento dell'assetto difensivo si costruiscono, quasi sempre, le vittorie. Sono comunque abbastanzafiducioso perché la squadra si è allenata ancora una volta con grande impegno ed attenzione e credo che assisteremo ad un'altra ottima prestazione della Corporelle”. Nessun problema di formazione per Paternoster che presenta la squadra al gran completo. Come anche il Bernalda nel quale ritorna da avversarioal PalaPergolal'ex Gigi Delli Carri. Rocco Sabatella sport@luedi.it
BERNALDA - Lievita l'adrenalina per il derby lucano che vedrà di fronte questo pomeriggio al PalaPergola di Potenza (ore 18, arbitri il tarantino Portaluri e il brindisino Capozziello) Corporelle e BBC per la penultima giornata della stagione regolare del campionato di serie B. Da una parte il team di coach Paternoster, costruito per la dichiarata conquista di un posto al sole nei playoff, dall'altra la formazione del tecnico romano Vandoni che è stata pensata al risparmio per un campionato di transizione avente come unico obiettivo la salvezza. Finora ambedue i traguardi sembrano essere stati raggiunti, infatti i bernaldesi sono salvi e i potentini hanno in tasca il quasi matematico aggancio alla griglia delle migliori; ma nessuno si illude che ciò possa abbassare i toni agonistici della sfida in considerazione del fatto che si tratta della rivincita della gara del 13 dicembre scorso e che la rivalità tra le due società è piuttosto sentita come è giusto che sia quando si tratta di primato regionale. Nel team del presidente Colangelo questa volta sarà della partita il lungo partenopeo Serino (199 cm., '81, ex S. Antimo, Bisceglie e Maddaloni) che al PalaCampagna disertò per un infortunio e che viene da tutti indicato come il pericolo numero uno dello starting five bianco-blu per le sue percentuali realizzative e per il gran numero di rimbalzi catturati che ne fanno il secondo nella top ten del settore: una gran bella sfida con il rossoblu Gaeta che nella stessa classifica è al quinto posto distanziato appena dello 0,3%. Al suo fianco il migliore dei suoi all'andata, ovvero la guardia fondana Saccoccio (già Latina, Olbia e Maddaloni), il play salandrese Di Pierro (vecchio sogno della tifoseria ionica, ex Melfi, Ruvo, Bisceglie e Gragnano), l'ala battipagliese Corvo (196 cm., '69, uomo di grande esperienza e classe, che ha militato in
Gigi Delli Carri e sotto Vito Favia, sono due degli ex di questo confronto
tutta Italia da Trieste a Gragnano), e il trentaseienne pivot argentino Pablo Nocioni (fratello del più conosciuto Andrès dell'Nba) che ha giocato qualche anno fa anche con la canotta rossoblu (oltre che più recentemente con quella della Mach 20, del Palestrina e del Massafra) e che risulta spesso decisivo sotto le plance con i suoi 204 cm. a far da supporto a tecnica e grinta come pochi. Pericoloso, però, dimenticare alcune seconde linee importanti come Marino (guardia potentina doc, 196 cm., '80), il giovane play fermano Tombolini, e il regista indigeno Ginefra (quanti bei ricordi a Bernalda in C1!). I ragazzi cari al presidente Troiano arrivano a questo
appuntamento dopo una intensa settimana di preparazione che ha avuto il culmine giovedì scorso con l'amichevole proprio a Potenza con la Publisys; è stata l'occasione per coach Vandoni di valutare bene le condizioni individuali e di gruppo e per i giocatori di prendere confidenza con i canestri del palazzetto potentino. Una delle due squadre gioirà sulla sirena finale, ma se questa non dovesse essere la BBC non sarà certamente un dramma per il complesso ionico: l'occasione di rifarsi, in attesa delle sofferte decisioni federali sulla fase ad orologio, è già dietro l'angolo e si chiama Pozzuoli. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
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58 Sport
B gir. D Preziosissimo il successo con l’Ortona. Ora basterà vincere a Venafro
Calcio a 5
Bng, traguardo possibile Oggi il Mathera Ecobas sarebbe qualificato agli spareggi play off BNGMATHERA ORTONA
9 3
BNG ECOBAS MATHERA: Tubito, Gammariello N., Lecci, Caione, Moia Barros, Onofrio, Santos, Vivilecchia, Orlando, Gammariello, Panarella, Paolicelli. All. Rondinone. SP. ORTONA: Iezzi, Delli Carpini, Cardarelli, Palermo, Amelii, Di Muzio, Cirillo, Papponetti, De Oliveira, Di Lorenzo, Rossi, Vaz. All. Cardarelli. ARBITRI: Nunzio Saitta di Catania e Salvatore Panebianco di Acireale. Cron. Giannella di Matera. RETI: 3' 24” pt Barros (M), 18” st Amelii (O), 1' 52” st Santos (M), 5' 17” st De Oliveira (O), 7' 38” st Santos (M), 8' 32” st De Oliveira (O), 12' 29” st Panarella (M), 13' 07” st Gammariello N. (M), 13' 23” st Barros (M), 15' 29” st Panarella (M), 15' 58”st Gammariello N. (M), 16' 46” st Lecci (M). NOTE: ammonito Santos. MATERA - Vince e conquista, almeno per il momento, un posto nei play off la BNG Ecobas Mathera. Non inganni il largo risultato con il quale i materani hanno alla fine domato l’Ortona perché gli abruzzesi hanno opposto una tenace resistenza dimostrando per oltre mezzora di meritare ampiamente l'attuale posto di classifica. Dopo la quarta rete materana, quella di Panarella al dodicesimo minuto del secondo tempo, i giocatori allenati da Caldarelli hanno però ceduto di schianto, subendo così un passivo sicuramente troppo severo per loro. Bene, per contro, i biancoazzurri perché, dopo uno sbandamento all'inizio della ripresa, hanno progressivamente riacquistato la giusta concentrazione ed anche l'assoluto dominio del campo. Inizio di gara sicuramente di marca abruzzese con gli ospiti molto pericolosi delle parti di Paolicelli, ma a passare in vantaggio erano i padroni di casa con Moia Barros, bravo a trasformare un calcio di rigore concesso per un fallo su Panarella. La reazione avversaria al 7' minuto e 30” con Cirillo che, lanciato da De Oliveira, sparava la sfera, dalla destra, su palo opposto, provando, però, i guantoni di Paolicelli prote-
Nico Gammariello a segno
so in tuffo. La contro risposta materana, però, non si faceva attendere, così Panarella, imbeccato da Paolicelli, dopo essersi liberato del marcatore diretto, tirava immediatamente verso la porta abruzzese. Ma questa vosta toccava a Vaz dimostrare tutte le proprie doti atletiche esaltandosi in un volo spettacolare e al-
zando la palla, diretta all'angolino alto, in angolo. Al 9' e 10”, su calcio di punzione eseguito molto bene Papponetti, toccava a Gammariello salvare la propria rete respingendo sulla linea di porta. Nella ripresa, dopo appena 18 secondi, il pareggio dell'Ortona siglato da Amelii bravo a farsi trova pronto sul perfetto assist di Delli Carpini. Sembrava sbandare il Mathera ma al 1' e 52” Santos metteva tutti d'accordo riportando la propria squadra in vantaggio. Non ci stavano, però, i bianco crociati, e così, al 5' e 17” De Oliveira trafiggeva Paolicelli con un bel tiro di punta da posizione prospiciente le linea di fondo alla sinistra di Paolicelli all'angolo alto opposto. Un paio di minuti dopo, al 7' e 38” materani nuovamente in vantaggio ancora con Santos, bravissimo a riprendere la sfera respinta dal palo su tiro di Moia Barros, e ad indovina-
re la traiettoria giusta da posizione molto defilata. La gioia dei padoni di casa durava un minuto circa perché l'Ortona si riportava nuovamente sul risultato di parità grazie a De Oliveira, autentico opportunista su calcio di punizione calciato da De Lorenzo e deviato da Rossi. Al 12' e 29” la svolta della gara con Panarella implacabile a capitalizzare una disattenzione generale della squadra ospite che, da quel momento, è andata letteralmente in confusione subendo altre quattro reti ad opera di Gammariello, due volte a segno, Moia Barros e , infine, del giovane Lecci. Nel finale di gara mister Rondinone ha schierato la formazione under 21 quale evidente premio per il lavoro svolto a tutti i livelli e per l'apporto che anche i più giovani hanno saputo assicurare alla squadra senior. Annibale Sacco
B gir. D Chiude il campionato espugnando Modugno
Colpo di coda del Frascella e gli assist dispensati per i compaMODUGNO 1 personale gni, ha messo la sua preziosa firma in questa FRASCELLAMATERA 5 vittoria. I ragazzi di Pavone iniziano benissimo la gara, tenendo in mano l’incontro ed il MODUGNO: Sasso, Giuliani, Matera, Busso- pallino del gioco, passano in vantaggio grala, Loseto, Colaianni, De Giosa, Marra, De Gi- zie alle due reti di Stigliano, fino alla fine delrolamo, Avitto, Marengo, Imperatore. All. Di la prima parte di gioco. Nella ripresa il Modugno accorcia le distanze grazie a Cosmo De Giosa, poi tutto un monologo FRASCELLA MATERA: Laviomaterano che dieci secondi dopo la, Mancini, Laccetti,Gasparetva a segno con Coelho, seguito to,Pavone C., Coelho, Latorre, poi da Latorre. In grande evidenStigliano, Barbosa, Camassa. za il portiere Laviola, in giornata All. Pavone M. positiva, chiude la saracinesca a ARBITRI: Cedraro di Perugia e tutti i tentativi di attacco del MoBosi di Foligno, cronometrista dugno. Una prova maiuscola, Maglietta di Bari una buona gestione della gara da RETI:al 3’30’’, 19’25’’, 39’50’’ Stiparte dei materani che lasciano gliano, 33’ De Giosa, 33’10’’ Coequesto campionato senza grossi lho, 35’15’’ Latorre patemi d’ animo, salvandosi in NOTE: Ammoniti: Stigliano, Gaanticipo. Ora l’attenzione si sposparetto, Loseto, De Giosa sta sul settore giovanile dove la squadra dell’under 21 qualificaUNA GRANDE vittoria quella conseguita sull’insidioso campo Tripletta per Stigliano tasi per i play off, questa mattina disputa il primo incontro nel esterno del Modugno, dai biancazzurri del Frascella Matera, grazie ad una centro sportivo di Altamura, contro la squacondotta di gara ottima e anche alla grande dra murgiana della Pellegrino Altamura. applicazione da parte di tutti i ragazzi. la sal- L’inizio della partita è previsto per le ore 11. Il vezza conseguita sabato scorso e la vittoria campionato di serie B finisce domenica con odierna fanno chiudere in bellezza il campio- l’ultima giornata, come già anticipato in arnato visto che al prossimo turno riposano. ticolo il Frascella Matera riposa. Un grande Stigliano che con la sua tripletta vi. bo.
B gir. F Scontro diretto fatale
Sconfitta a Ruvo Meco retrocessa RUVO MECO
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RUVO: Ingravalle, Lobosco, Amenduni, Palettino, Falco, Basso, Spimgola, Comberiato, Di Gioia, Cassano, Curci, Montaruli. Allenatore Piacenza. MECO POTENZA: Cascone, Leccese, Cabezaolias, Lioi, Cirenza, Del Giglio, Bortoletto, De Bonis, Benevento, Machado, Sabia, Galasso. Allenatore Napoli. ARBITRI: Pennarossa di Pescara e Sini di Ancora, Cronometrista De Palma di Molfetta. RETI: 6’ st Leccese, 9’ st Palettino, 18’ st Falcio. NOTE: Ammoniti: Palettino, Comberiato. INFAUSTA sconfitta per la Meco Potenza. Il ko in Puglia sancisce la matematica retrocessione della formazione del capoluogo lucano. Va male, quindi, alla Meco la trasferta a Ruvo di Puglia. Per la formazione potentina si è trattata di una gara stregata, nella quale non è riuscita a portare a casa il successo nonostante un predominio quasi totale. Addirittura i potentini erano passati in vantaggio, ma alla fine sono i padroni di casa ad esultare per la conquista dell’intera posta in palio, mandando in serie C la Meco. Le reti tutte nella ripresa, ma nel primo tempo è Bortoletto ad avere le occasioni più ghiotte per andare a segno. La ripresa poi si apre con il vantaggio della formazione di Napoli che va a segno al 6’ con Leccese. Punizione di Cabezaolias, respinta del portiere con Leccese che è il più lesto ad impadronirsi del pallone, ribadendo i rete per il vantaggio della Meco. Poi arriva l’infortunio al portiere Cascone, impecca-
Leccese ieri a segno
bile in questa sfida. Gli sarà apportata una fasciatuta alla mano contusa, ma questo influirà, purtroppo, sull’economia della gara. Subito dopo il vantaggio lo stesso Leccese fallisce clamorosamente il raddoppio. Al 9’ arriva il pari del Ruvo. Risulta micidiale il sinistro di Palettino, scagliato da poco dopo la metà campo. Cascone prova ad intervenire però non riesce a trattenere la sfera per via del precedente infortunio. Dopo il pari ancora Bortoletto potrebbe riportare in vantaggio la formazione potentina, ma il brasiliano sembra avere le polveri bagnate. Poi quasi in chiusura, al 18’, Falco riesce a sfruttare un’incomprensione della difesa potentina, impadronendosi della sfera e calciando li dove Cascone nulla può. Con questa vittoria il Ruvo effettua il sorpasso in classifica proprio ai danni della Meco Potenza che è così costretta a salutare il campionato di serie B, visto che nel prossimo turno i pugliesi riceveranno i tre punti a tavolino della sfida contro il Siracusa. E per la Meco non c’è scampo. Leonardo Martino sport@luedi.it
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Sport 59
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
Lore Lei, che carattere LATINA LORE LEI
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25-20, 25-22, 24-26, 21-25, 7-15
AST LATINA VOLLEY: Ghisleni, Liguori, Marletta, Grando, Giovannini, Mangini, Pietrangeli (L), Sciscione, Giolini. All.: Pesce. PM LORE LEI AVIS POTENZA: Masino, Pierantoni, Rotondo, Pericolo, Franco, Composto, Ligrani (L), Bafumo, Pagano, Magherini, Carbonara, Draganova. All.: Gagliardi. ARBITRI: Tartaglione e Bonafiglia.
VITTORIA di carattere della Lorelei Potenza che supera al tie break la resistenza dell’Ast Latina Volley. Eppure l’inizio è stato difficile per Ligrani e compagne costrette a dover inseguire le scatenate atlete laziali, protagoniste di una buona partenza grazie ai giochi difensivi e alle prodezze di Marletta e Ghisleni. La Lorelei ci mette un set per capire l’andazzo della partita, il secondo infatti è più combattuto, visto che le atlete di coach Nino Gagliardi sono convinte e giocano con maggiore decisione in attacco, anche se nel finale sono costrette a dover cedere
la posta al Latina che vince il parziale soffrendo. Nel terzo set viene fuori la determinazione e il carattere di Draganova e compagne che giocano a memoria mettendo in difficoltà il Latina. Il set è combattuto, vibrante, le due squadre si sfidano in un duello entusiasmante. Alla fine è Potenza a sorridere e sperare. Nel quarto set le prodezze di Ligrani e Pericolo fanno sorridere Gagliardi che ha la possibilità di dare fluidità al gioco complessivo e costringe il Latina al tie break. La Lorelei porta a termine la rimonta g razie alle prodezze di Draganova.
Nel set decisivo è la forza del gruppo potentino a fare la differenza. Il Latina perde fluidità a muro e in difesa, le potentine ne approfittano per portare a casa il quinto e decisivo set che consente al sestetto di Gagliardi di uscire con un successo comunque prezioso dal Palasport Bianchini di Latina. Una prova di grande carattere, quella fornita in terra laziale dal sestetto potentino che ha dimostrato ancora una volta di poter dire la sua in questo campionato quando gioca al completo. Ora non resta che attendere le prossime giornate di campionato. Il ven-
Nino Gagliardi, tecnico della Lore Lei
tesimo turno sorride al complesso di Nino Gagliardi, bravo a gestire ieri pomeriggio a Latina le sue ragazze e portare a termine un confronto molto importante sul piano della classifica e del morale. Per la Lorelei Potenza comincia una
settimana importante, ora le atlete biancorosse non possono davvero fallire i prossimi appuntamenti. La vittoria di Latina costituisce un toccasana alle ambizioni di play-off della società potentina. f.menonna@luedi.it
B1 Donne Bene Marulli e Romanò, ma è la Biamonte ad avere una marcia in più
Inarrestabile Master Group Matera si sbarazza del Trani con grande determinazione MASTERGROUP TRANI
3 0
25-17, 25-20, 25-13
MASTER GROUP MATERA: Marulli 9,Romanò 13, Floridia 6, Cianflone n.e., Piscopo 4, Cacciapaglia (L), Picerno 1, Romano n.e., Russo, Pontillo n.e., Donà 6, Biamonte 15. All. D’Onghia PRIMADONNA TRANI: Ricci 4, Del Rosso (L), Annese 3, Di Corato n.e., Monitillo 6, Valente 1, Presicce 7, De Liso, Mazzulla 5, D’agostino n.e., Ubertini 6, Gabriele n.e.. All. Chieppa ARBITRI: Sacco di Isernia e Landone di Pescara NOTE. Battute vincenti Matera 4, Trani 2, battute sbagliate Matera 6, Trani 7. tempi di gioco a 24’, 25’, 22 per un totale di un ora e 11 minuti. MATERA - Come previsto la Master Group Matera vince facile contro un Trani che ha fatto quello che poteva. Un secco tre a zero, conferma le previsioni della vigilia, visto il maggior tasso tecnico della squadra di coach D’Onghia, non poteva essere altrimenti. Le giocatrici biancazzurre scese in campo concentrate, senza snobbare le avversarie, cominciano la gara con accortezza. Il primo punto della serata è della pugliese Um-
Donà e Romanò a muro
bertini su azione a muro. Poi il match viene giocato punto a punto fino alla prima pausa tecnica con le materane in vantaggio 8-7. Questa prima parte di gara è servita a Biamonte e compagne per riscaldarsi, il gioco comincia a girare e materane in vantaggio con un più 6 alla seconda sosta tecnica. E’ solo una formalità chiudere il set per la Master, evidente la superiorità biancazzurra e chiusura sul punteggio di 25 a 17. Il secondo set inizia alla camomilla e tranesi che passano in vantaggio 5 a 4,
che non preoccupa più di tanto le padrone di casa. Una combinazione veloce tra la Picerno e la Romanò per il pareggio e poi comincia il monologo materano. Vantaggio di tre punti al time out tecnico. Alla ripresa le materane incrementano di altri due punti fino ad arrivare al secondo stop sul 16- 11. Tutto come da copione, il gioco scorre fluido per le atlete di mister D’Onghia. Sul 23-17 Chieppa per spezzare il gioco chiama time out. La sosta frutta tre punti per il Trani e siamo sul 24-
20, ma come al solito ci pensa Biamonte a chiudere il secondo set. Il terzo parziale, neanche a dirlo, fila via tranquillo in 22 minuti. Le materane si sbarazzano delle pugliesi, che inizialmente cercano di opporre una timida resistenza in difesa. Biamonte, Romanò e Marulli mettono a terra tutto ciò che passa sotto le loro mani. Vantaggio di 5 punti alla sosta tecnica 8-3 che lascia capire che non vi è scampo. E’ solo Master, mentre dall’altra parte della rete si ammira solamente, la sapiente regia di Rosa Ricci che cerca di mettere in buone condizioni le compagne per siglare punti. Dalla parte opposta, le materane attente e precise bloccano qualsiasi azione avversaria, per poi contrattaccare. Il vantaggio si fa pesante 15-6 per la Master e Chieppa che chiama time out. L’opposizione è insignificante contro questa Master, nulla tiene e via verso il successo, gestendo il vantaggio di 10 punti siamo 19 a 9. Fino alla fine del set solamente 4 punti rosicchiano le tranesi, mentre per la Master il punto che vale la partita lo mette giù il martello Biamonte. Una squadra che in questo momento è inarrestabile. L’ottimismo di pensare al salto di categoria è più che legittimo. Vincenzo Bochicchio
B2 Donne Alla Caizzo alle 18 tappa di avvicinamento contro l’Acquaviva
Materman spedita verso la salvezza Il CONTO alla rovescia è cominciato. Calendario alla mano, ci potrebbero volere solo pochi turni per la Materman Nusco per festeggiare la matematica permanenza in B2: a lume di naso, la data buona potrebbe essere quella del 17 aprile, quando Pamela Petrone e compagne andranno a far visita al fanalino di coda Salerno. Ma guai ad abbassare la tensione proprio ora che il traguardo è a un passo, per una Livi che già stasera di fronte al pubblico amico contro l'Acquaviva (si gioca alla Caizzo dalle 18) ha la possibilità e tutta l'intenzione di apporre il sigillo quasi definitivo sulla salvezza. Proiettandosi così, nelle ultime sei giornate, verso la rincorsa a quella settima piazza che sembra avere la concreta opportunità di strappare al Benevento. «L'importante ora sarà mantenere la buonissima continuità di prestazioni e risultati che abbiamo trovato. Dopo di che, messa al sicuro la salvezza, anche
La Materman in un time out
questa impresa potrebbe essere alla portata. E cogliere il settimo posto, da matricola, rappresenterebbe davvero una gran bella soddisfazione per una società che sta muovendo i suoi primi passi nel volley che conta». Questo il pronostico di coach Enza Licciardi alla vigilia del decisivo rush
finale del torneo, che per la Materman in effetti - visti i dodici punti di margine sulla zona rossa - non dovrebbe essere all'insegna del batticuore: come succederà invece per le sei squadre, racchiuse in appena quattro punti, destinate a lottare fino in fondo per evitare i quattro posti che significheranno retrocessione diretta. A chiudere il gruppone in questione, per ora, c'è proprio l'avversaria di giornata delle rossoblù potentine: un'Acquaviva che a dire il vero un mezzo miracolo, tornando a contatto con avversarie che vedeva molto distanti fino a poco tempo fa, l'ha già compiuto. E che di fronte alla Livi si presenterà in veste rinnovata, per interpreti ma soprattutto ambizioni, rispetto a quella incrociata e battuta all'andata in Puglia (in quattro set e in relativa scioltezza) da Benefico e socie. l.c.
B2 Donne 3-1 per l’Accademia
Giocoleria, un ko davvero pesante
Aurora Avena in azione (foto Andrea Mattiacci)
ACCADEMIABN GIOCOLERIAPZ
3 1
26-24, 22-25, 25-22, 25-16
ACCADEMIA: Carbone, Stabile, Labianca, Ferrone, Ricciardi, Principe, Gaudio (L), Lestini, Tancredi, Basile, Guadagnino. All.: Ruscello GIOCOLERIA: Radkova, Nolè, Arras, Prete, Avena, Taddei, Santangelo (L), Lancellotti, Di Lucchio, Ridolfo, Di Camillo, Caramuta. All.: Telesca ARBITRI: Capolongo e Casaburi SI MATERIALIZZANO i timori della vigilia e la Giocoleria torna a mani vuote dalla trasferta di Benevento. La formazione di Telesca paga ancora una volta i seri problemi in ricezione e, alla distanza, paga dazio a una formazione, quella campana, che ha avuto il grande merito di non mollare nel primo set e di riprendere la marcia nel terzo. Eppure Avena e compagne avevano cominciato la partita con il piglio giusto. Pronti via l’Asci comincia a comandare le operazioni: al primo stop tecnico il tabellone segna 6-8, al secondo addirittura 11-16. Le potentine passano con regolarità, la difesa è attenta e le ragazze di Telesca continuano a guidare (14-19). Quando meno te lo aspetti arriva il black out (19-
20), ma Avena e socie tengono duro (19-22 e 21-23). Quando, però, è il momento di chiudere i conti, alle potentine tremano le gambe e così Stabile e compagne ribaltano il risultato (24-23). La Giocoleria annulla il primo se ball, ma sul 25-24 una invasione dubbia condanna le potentine al ko. La squadra di Telesca, però, non si perde d’animo e riparte di slancio nel secondo set (6-8). Le padrone di casa non ci stanno ed evitano che le potentine allunghino per poi operare il sorpasso (1615). Stavolta Nolè e socie non si smarriscono e piazzano lo sprint vincente in dirittura d’arrivo. La partita è riaperta e il terzo set diventa decisivo. Le due squadre si affrontano a viso aperto e si battono punto a punto (8-7 e 16-15). Sul finire del parziale, però, qualche passaggio a vuoto costa caro alle potentine. Nel quarto set c’è una sola squadra in campo. L’Accademia annusa la possibilità di fare bottino pieno e si avventa sulla preda. I parziali non lasciano adito a dubbi (8-2 e 16-6) e il finale è solo passerella per la squadra di Ruscello. L’unica consolazione per la Giocoleria arriva da Taranto dove la formazione di casa si fa travolgere 0-3 dall’AS Benevento. Così Avena e compagne possono ancora contare su un po’ di tranquillità in classifica. p.f.
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60 Sport B1 Donne Sotto di due set le potentine passano a Latina
B1 Uomini Dopo il riposo il team di Draganov si prepara al rush finale
Scelsi il mago della Medical Dietro i successi dei virtussini c’è pure il preparatore atletico POTENZA - Settimana di riposo per la Medical Center Potenza. Gli atleti di mister Draganov hanno comunque continuato ad allenarsi regolarmente e «sono pronti per il rush finale». A dichiararlo, il preparatore atletico Giuseppe Scelsi, da ben 7 anni legato alla società Virtus, elogiato più volte dallo stesso coach rossoblu. «Sono molto contento esoddisfatto diavere la possibilità di lavorare con questo gruppo di ragazzi. Dodici atleti che da agosto ad oggi si sono impegnati e allenati sempre con la stessa intensità. Giocatori che hanno la “cultura” dell'allenamento. Ho sempre cercato, insieme ai medici e al fisioterapista, di personalizzare il mio lavoro. Seguendo la conformazione fisica dei ragazzi e svolgendo un'anamnesi completa di ogni atleta ad inizio stagione, ho cominciato un processo di rieducazione motoria e grazie alla collaborazione dei giocatori ho impostato il lavoro non soltanto sulla potenza, ma curando in particolar modo la prevenzione per cercare di evitare di arrivare già a metà campionato con diversi acciacchi muscolari». Scelsi ha contribuito alla crescita della Medical Center in questa
Giuseppe Scelsi
nuova avventura chiamata B1 che, ormai, sta volgendo al termine. Per il preparatore atletico potentino la soddisfazione maggiore del suo lavoro è proprio vedere in campo una squadra sana che lotta su ogni pallone: «Si è vero. Vederli lavorare bene ogni giorno senza problemi fisici e poi giocare con il cuore la domenica fornendodelle belle prestazioni, mi ripaga. A parte qualche acciacco, in campo siamo sempre stati al completo. Sono molto contento anche del “recuperolampo” del centrale Alberto
Minenna che, grazie anche alla sua grande forza di volontà, è riuscito a rendersi subito disponibile». L'inizio del campionato non è stato dei migliori, poi però la Medical Center ha “ingranato la marcia” ed è riuscita ad andare ben oltre l'obiettivo salvezza, diventando una squadra “temuta” da piccole e grandi. «Merito - continua Scelsi - di un gruppo affiatato e ben amalgamato. La vittoria non è mai dei singoli, ma del collettivo. E poi c'è sempre tanto entusiasmo e voglia di fare bene e dare il meglio». Infine, un cenno al rapporto con coach Draganov: «Mi ha subito dato grande fiducia e tra di noi c'è molta sintonia sulle metodologie di lavoro da adottare. Le decisioni sono prese sempre insieme. E' una cosa fondamentale perché se non c'è accordo è difficile riuscire a fare bene. Ci stiamo preparando per la fine di questo campionato. Cercheremo di mantenere la stessa intensità di allenamento in queste settimane e durante le festività pasquali. Non abbiamo niente da perdere e sono sicuro che ci toglieremo più di qualche soddisfazione». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
B1
serie
UOMINI Girone C CLASSIFICA
B2 Uomini Toma è il grande protagonista con i suoi 23 punti
B2 Uomini Stop col Tremestieri
La capolista prosegue la marcia Semaforo rosso La Pallavolo Matera supera anche il Carbonara BARI PALLAVOLOMATERA
0 3
LAGONEGRO TREMESTIERI
21-25, 24-26, 16-25
AS CABV BARI: De Fellis 3, Bux (L2), Rizzi ne, Iaia ne, Lanzolla 3, Tamborra, Scarafile (L), Labianca 1, Dellorusso 7, Carella 8, Bonante ne, Minafra 9, Squeo 6. All. Cavalera. PALLAVOLO MATERA: Suglia 7, Anselmo 5, Albanese 5, Toma 23, Rinelli 9, Lacalamita 7, Chieco, Forcillo 2, Andrulli 1, Riccardi ne, Bisci (L). All. Galtieri. ARBITRI: Papa di Galatone e Donno di Racale. NOTE: Durata set 27’, 30’ e 22’ per un totale di 1 ora e 19’. Battute vincenti: Bari 4, Matera 3; battute sbagliate Bari 5, Matera 4. E SONO QUATTORDICI. Continua la striscia vincente della Pallavolo Matera, che passa d’autorità sull’insidioso campo di Carbonara e mantiene così la vetta della classifica anche dopo il ventesimo turno. Bravi i ragazzi di coach Gualtieri a partire subito con il piede giusto in un match che si sapeva poter creare qualche grattacapo. Ma Suglia e compagni erano lucidissimi nelle battute finali del primo set, e dopo aver chiuso a loro favore la frazione inaugurale potevano giocare con maggiore scioltezza il prosieguo del match. Seppure i baresi dimostravano di non mollare, e cedevano solo con il minimo scarto - sotto i colpi di un ispiratisimo Toma - il successivo parziale. Spianandosi così la strada verso il 3-0 finale, che consente loro di continuare a guardare tutti dall’alto a basso nel girone H. Luca Carlone sport@luedi.it
per il Lagonegro 1 3
24-26, 25-23, 18-25, 18-25
SIDEL INFISSI LAGONEGRO: Ruggiero S., Ruggiero F., Crusco, Stigliano L., Ferro, Lopis, Galante, Riccio, Manzolillo, Vaiana. All. Narducci. ALGORITMI UNIVTREMESTIERI: Gustolisi, Consoli, Zingale, Di Grande, Alderuccio, Cardone, Garilli, Bonsignore, Mungiello, Berretta, Nicotra. All. Ferluga. ARBITRI: Sodano e Dicerto. Il tecnico Tommaso Galtieri e accanto un attacco di Toma
B2 Uomini In casa della Nicodemo arriva l’Acireale
Voglia di riscatto per il Lauria DOPO la sconfitta subita in casa del Vibo, la Nicodemo riparte tra le mura amiche, ma contro un'altra formazione ostica. Arriverà a Lauria la squadra del Kerakoll per una partita che non si annuncia per nulla facile. I siciliani occupano il quarto posto a soli tre punti dalla zona play off e dunque hanno sete di vittoria per continuare a marcare stretto il terzo posto. Nel complesso questa sfida che attende domani i gialloblù riveste davvero un ruolo molto delicato. Perché arriva dopo la sconfitta di Vibo e perché sta sera sarà un test importante per valutare il recupero fisico e psicologico degli uomini di Santomassimo. Una partita che non sarà affatto facile, gli ospiti hanno un grande bisogno di punti mentre la Nicodemo vorrà continuare a tenersi stretto il sesto posto e dunque la salvezza matematica, valutando quel vantaggio di sette punti da salvaguardare rispetto la zona rossa. Più questo divario aumenterà rapidamente, prima i gialloblù potranno festeggiare la conquista di un obiettivo prestigioso come la salvezza, giunta nella prima stagione di promozione in B2 dopo tanti anni che mancava nella città di Lauria. La Nicodemo quindi non potràregalare nullaperchéhabisogno dipunti
Il tecnico della Nicodemo Lauria, Santomassimo
per salvarsi, mentre i siciliani hanno bisogno di punti per restare fra le tre sul podio. I presupposti affinché sia una partita tirata e combattuta ci sono davvero tutti, ma dalla sua i laurioti sanno di poter contare sul sostegno del proprio pubblico che in questi mesi ha sempre affollato il Polifunzionale D'Amico. p.v.
VA MALE alla Sidel Lagonegro nella sfida interna contro il Tremestieri. La formazione allenata da Narducci per la seconda volta di fila, da quando, è lui al timone della formazione lagonegrese, lascia il campo senza incamerare punti buoni per la sua classifica. Di scena al Palasport di Lagonegro, la formazione della Sidel che affronta i siciliani dell'Universal Tremestieri. Inizio equilibrato per le due squadre in campo, che si inseguono di punto in punto finchè gli ospiti provano ad allungare sul 1619. Gli uomini di mister Narducci sono bravi a recuperare, conquistando il pareggio e la prima palla set sul 24-23. E' l'Universal, però, che si aggiudica il set, complice una dubbia decisione arbitrale. Anche il secondo set si annuncia combattuto. I siciliani si portano in vantaggio ma la Sidel insegue e sorpassa gli avversari sul 10-09. Sembra recuperare la
Ferro della Sidel Lagonegro
squadra ospite ma capitan Lopis trascina i suoi compagni verso la conquista del secondo tempo. Nel terzo set, l'Universal Tremestieri cerca di reagire e riesce a distaccare la squadra locale, portandosi in vantaggio e aggiudicandosi la vittoria. Sembra aprirsi uno spiraglio per la Sidel nel quarto tempo, quando guadagna i primi punti ma i siciliani riescono a rimontare e ribaltare il risultato a proprio favore, portando a casa tre punti importanti per la corsa ai play-off. Duro il commento dell'allenatore della Sidel: “C'è molta delusione per la partita disputata soprattutto alla luce delle recenti prestazioni positive; la squadra si è mostrata un po' timorosa ed ora non ci resta che ricominciare a lavorare per la salvezza”. Parole chiare quella del tecnico della Sidel, che così vuole spronare i suoi giocatori verso la ricenrca della permanenza in serie B2. sport@luedi.it
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Sport 61
Domenica 21 marzo 2010
Domenica 21 marzo 2010
Ciclismo Cancellara chiude 17esimo e Pozzovivo 73esimo a 1’ e 40’’
Tris di Oscar Freire Lo spagnolo vince la Milano-Sanremo eguagliando Coppi SANREMO - Non è un caso che, tra i suoi soprannomi, ci sia «il gatto». Oscar Freire, 34 anni, una vita da campione con quel viso d’angelo che gli permette sempre di rimanere in disparte e poi uscire allo scoperto quando la posta in palio si fa ghiotta. Così come nel 2004 e nel 2007, il fuoriclasse cantabro che veste la maglia dell’olandese Rabobank coglie il successo nella Milano-Sanremo, la Classicissima di primavera che, con i suoi 298 chilometri, resta un banco di prova insormontabile per chi ci arriva senza troppa birra. Una tripletta (come Fausto Coppi) fatta di testa e di classe, ottenuta con una gamba oliata alla perfezione, la stessa che gli ha permessa, nella sua lunga carriera di 'special one’, di vincere tra Mondiali su strada. Oscarito è rimasto sempre lì, anche quando, sul Poggio, Filippo Pozzato e Philippe Gilbert hanno provato a fare il vuoto, trovando come ostacolo insormontabile non tanto il ritorno del gruppetto di testa quanto il vento che soffiava contrario. Freire si è goduto lo spettacolo dal suo palco privilegiato, non si è scomposto quando il francese Offrida ha smosso le acque, stimolando la fantasia di Ginanni, Rogers e della coppia italo-belgadicuisopra. E,sempresulPoggio, ha stretto i denti in silenzio quando Garzelli, come aveva promesso dopo la vittoria ai punti alla Tirreno-Adria-
tico, ha iniziato a lavorare per Paolini, una fatica vana visto che dei trenta circa davanti andava perdendo terreno il solo Cavendish, il campione uscente giunto allaSanremo con una condizione insufficiente. In discesa, poi, Vincenzo Nibali provava la stoccata con coraggio e intraprendenza, Pozzato metteva ancora in mostra il tricolore sulla casacca griffata Katusha a duemila metri dal traguardo. Un’azione quasi disperata che sortiva zero effetti perchè, in casa Liquigas, Oss si metteva in spalla Bennati e, tra i Lampre, Bernucci si prendeva cura di Petacchi. Volata doveva essere e volata è stata, solo che d’improvviso, come un fulmine al ciel sereno, spuntava la testa di Freire: Boonen, forse il favoritissimo della vigilia, tentava di anticiparlo, lui lo risucchiava dandogli due biciclette. Fenomenale. Freire senza problemi, davanti a Boonen e a Petacchi, con il neo-professionista Sasha Modolo ottimo quarto davanti ad un deluso Bennati. Altri spunti di cronaca. La lunga fuga-bidone di tre avventurieri come Ratti, Caccia e Piemontesi, scappati al pronti e via ed arrivati ad accumulare oltre venti minuti di vantaggio. Da qualunque parte la si veda, è stata una grande Milano-Sanremo. Per i corridori lucani c’è da segnalare il 17esimo posto di Cancellara e il 73esimo di Pozzovivo giunto con un distacco di 1’e 40’’.
Sei Nazioni La squadra di Mallett è sconfitta per 33-10 dal Galles
L’Italrugby dura un tempo ROMA – L'Italia del rugby esce dal Millennium Stadium a testa bassa e chiude male il suo Sei Nazioni: dopo quello di Parigi arriva un altro brutto ko, stavolta a Cardiff. Contro il Galles la squadra di Mallett dura solo un tempo, poi crolla e chiude sconfitta per 3310. Dà l’impressione di essere stanca, oltre checondizionata dagli infortuni (ai tre della vigilia si aggiungono quelli di Canale e Canavosio, costretti ad uscire già nel primo tempo), per questo fa ciò che può e dopo aver mostrato un’ottima difesa nei primi 40', cede di schianto alla velocità e alle offensive dei Dragoni gallesi che era riuscita a contenere nel primo tempo, con 4 palloni rubati nei 22 metri avversari. Nella ripresa arrivano le due mete di Hook e quella dello specialista Shane Williams, dopo che nel primo tempo il Galles aveva colpito solo grazie al piede di Stephen Jones (alla fine premiato come 'man of the match’). Il guizzo d’orgoglio di
McLean, che nel finale realizza anche lui una meta, serve solo come dimostrazione di carattere e a rendere il passivo meno pesante. Un risultato più severo è stato evitato anche grazie ad un miracoloso salvataggio di Gower, che al 7' st con un bel placcaggio ha evitato un’altra meta di Hook. Dai microfoni di Sky Mallett si dice soddisfatto (“sono orgoglioso dei miei – spiega a fine partita –perchè dopo gli infortuni dei giorni scorso, ho perso Canale dopo due minuti e poi anche Canavosio. In più avevo Zanni e Bortolami in campo ma alle prese con problemi muscolari, e faccio anche notare che il cartellino giallo a Mauro Bergamasco per me non c'era. Aver preso solo tre mete in queste condizioni è stata un’impresa, un’altra Italia ne avrebbe incassate almeno 8“), ma la sua sembra una difesa d’ufficio. In realtà il Galles ha dominato, dando vita ad un match a senso unico, in cui l’Italrugby ha retto finchè fatica ed acciacchi
non si sono fatti sentire. Il vero problema degli azzurri è che una partita non può essere fatta soltanto dalla fase difensiva: qui è mancato, per tutto il torneo, un gioco d’attacco, qualcosa che fosse volto anche ad offendere e non solo a contenere, e continuando così non si farà molta strada: è stato già tanto aver battuto la Scozia. Gli azzurri hanno difeso bene nel primo tempo, ma hanno pagato lo sforzo crollando nella ripresae lasciandoilcampo allavelocità e la spinta degli avversari, a loro agio sul terreno asciutto del Millennium: oggi il tetto è rimasto aperto, secondo i desideri di Mallett, ma nei giorni scorsi era rimasto rigorosamente chiuso, evitando così al campo i problemi derivanti dalla pioggia. Nel fango l’Italia avrebbe potuto far meglio il suo catenaccio, sarebbe però rimasto il problema che le manca sempre la fase due, ovvero quella se non proprio dell’attacco almeno del contropiede.
Pallanuoto B Uomini Terza sconfitta di fila Hockey A2 Inizia male la serie play off per il Matera
La Basilicata Nuoto va ko con la Promogest BASILICATA PROMOGEST
Beffa per la Raro Il Prato la spunta negli ultimi minuti
6 8
BASILICATA NUOTO 2000 POTENZA: Pipicelli, Di Palma, De Torres, Vairo, Bruschini, Ferrone, Mancusi, Paulillo, Ialeggio, Campese, Di Stasio, D'Abundo. All. Francesco Silipo. PROMOGEST QUARTU SANT’ELENA CAGLIARI: Capuano, Campos, Pagliara, Soddu, Martinotti, Trebino, Ragnoni, Cavallari, Manta, Ordile, Reidda, Galasso. All. Pettinau. ARBITRO: Sardellitto di Roma. PARZIALI: 0-5, 1-5, 4-5, 68. RETI: Potenza: 2 Bruschini, Ferrone, Ialeggio, 2 Campese. Cagliari: Pagliara, 2 Trebino, 3 Cavallaro, Ordile. CADE in casa la Basilicata Nuoto 2000 Potenza al termine della sfida contro la capolista Promogest Cagliari, vittoriosa per 8 a 6, al termine dell'incontro disputato alla Piscina Felice Scandone di Napoli. La gara è stata decisa nel primo quarto quando i cagliaritani hanno messo alle corde i biancoverdi potentini segnando cinque reti. La compagine di Silipo ha patito il serrate dei sardi che hanno dimostrato maggiore padronanza nel gioco e più ritmo complessivo. Gli isolani sono stati sempre in testa, mentre la Basilicata Nuoto 2000 Potenza ha avuto una prima reazione nel finale del secondo tempo con la rete di Ialeggio su rigore a dieci secondi dalla fine. Nel terzo quarto gli atleti di mister Francesco Silipo hanno giocato con maggiore continuità. La Promogest Cagliari ha sofferto il ritorno della compagine potentina, il team di Silipo meglio orche-
PATTINOMANIA 4 PRATO 5
Bruschini autore di una doppietta
strato in vasca e privo di Fortarezza e Perillo non ha avuto però la capacità di pareggiare i conti nel terzo quarto. La Promogest Cagliari nel parziale conclusivo ha continuato a giocare con continuità mettendo al sicuro il successo al cospetto di una squadra, la Basilicata Nuoto che incassa la terza sconfitta consecutiva, dopo le battute d'arresto patite al Foro Italico di Roma contro l'Acilia Sport Roma e la Rari Nantes. Ora servirà una reazione per non disperdere quanto di buono fatto vedere dai lucani nel corso delle precedenti giornate. Tre sconfitte consecutive rappresentano un campanello d'allarme per i bianconeri di Silipo. Un bottino davvero esiguo in un momento che poteva cambiare la stagione di Bruschini e compagni. Invece i potentini non sono riusciti a dare quel qualcosa in più utile a far diventare questa stagione “memorabile”. La strada, però, è ancora lunga e contro questo avversario, la Promogest, non si poteva chiedere di più. f.menonna@luedi.it
Luigi Lezoche
Jonathan Cellura
PATTINOMANIA RARO MATERA: Picca, Lezoche, Xiloyannis, Matera, Gaudiano, Gravela, Nicoletti, Cellura, Vivilecchia, Guida. Allenatore Massari. PRATO: Gianassi, Innocenti, Amato, Caciagli, Bertoldi, Bernardini, Matassa, Ramirez, Giagnoni, Morecchiato. ARBITRO: Davoli e Ciccolella. RETI: 2’ 53’’ pt Cellura, 9’ 32’’ pt Cellura, 14’ 15’’ pt Lezoche, 14’ 34’’ pt Ramirez, 19’ 5’’ pt Lezoche, 3’ 24’’ st Giagnoni, 14’ 14’’ st Caciagli, 16’ 1’’ st Bertoldi, 23’ 53’’ st Ramirez. NOTE: Espulsi per due minuti: Amato, Lezoche, Nicoletti. MATERA - La Pattinomania non riesce a sfruttare il fattore campo. Negli ultimi minuti di gara arriva la rete di Ramirez che confeziona la beffa per la formazione di Massari. Eppure il Matera aveva condotto la sfida per tutto il primo tempo. Poi, però, il Prato ha preso il sopravvento costringendo la Raro ad alzare bandiera bianca e a salutare, verosimilmente, la fase dei play off promozione. Dopo la doppietta di Cellura e il 3-0 firmato da Lezoche la gara sembrava in discesa, ma prima del riposo è arrivato il gol di Ramirez che ha tenuto in partita i toscani, anche se la Raro è andata al riposo sul punteggio di 4-1 grazie al nuovo guizzo di Lezoche. La ripresa però è stata caratterizzata da due penalità per il Matera che hanno in pratica compromesso la partita. Il Prato ha così ringraziato e, dopo aver colmato lo svantaggio, nel finale con Ramirez ha trovato la marcatura che spiana la strada verso il passagio del tunro. a.mutasci@luedi.it
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PRIMA SERATA
Domenica in - L’Arena
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07.45 -CartoniI Puffi - Beyblade 11.20 -MiniserieMalcolm 11.50 -SportGrand prix 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13.00 -SportGuida al campionato 14.00 -FilmSwarmed - Lo sciame della paura - regia di Paul Ziller (Canada) 2005 15.55 -FilmIncantesimo del lago 2 - Il segreto del castello 17.15 -FilmIncantesimo del lago 3 - Lo scrigno magico 18:28 - TelegiornaleStudio aperto - Anticipazioni 18.30 -TelegiornaleStudio aperto 18:58 - NewsMeteo 19.00 -TelefilmMr Bean 19.30 -FilmThe Seeker - Il risveglio delle tenebre con Alexander Ludwig, Christopher Eccleston, Ian McShane - regia di David L. Cunningham (USA) - 2007
06.30 -TelegiornaleTg La7 07.00 -RubricaOmnibus Week-End 09.15 -AttualitàOmnibus Life Week-End 10.05 -RubricaMovie Flash 10.10 -RubricaLa settimana 10.25 -RubricaMovie Flash 10.30 -FilmTotò e Marcellino con Totò, Pablito Calvo, Memmo Carotenuto - regia di Antonio Musu (Italia) - 1958 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaMovie Flash 13.05 -TelefilmJag - Avvocati in divisa 14.05 -FilmAnatomia di un omicidio con James Stewart, Lee Remick, Ben Gazzara - regia di Otto Preminger (USA) - 1959 17.00 -TelefilmCuore d'Africa 18.00 -FilmMr. Johnson con Pierce Brosnan, Edward Woodward, Maynard Eziashi - regia di Bruce Beresford (USA) 1991 20.00 -TelegiornaleTg La7
20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco I Soliti Ignoti 21.30 -Miniserie Tutti pazzi per amore 2
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20.40 -ShowStriscia la notizia - La Voce dell'influenza 21:31 - TelefilmFratelli Benvenuti 23:31 -FilmVizi di famiglia con Jennifer Aniston, Kevin Costner, Shirley MacLaine - regia di Rob Reiner (USA) - 2005
21.30 -News Quarto grado 23.25 -Sport Contro campo - Anteprima
21.30 -FilmEragon con Edward Speleers, Jeremy Irons, Sienna Guillory - regia di Stefen Fangmeier (USA / GB) 2006
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Televisioni 63
Domenica 21 marzo 2010
Il libro La forza della politica non è qui Carl Schmitt ideologo e giurista L’anniversario Il 19 marzo 1962 moriva don Giuseppe De Luca
Storia del giornalismo 1/ Leonardo Sacco, il Mondo e Pannunzio Il personaggio Lama dolce tra le carte Francesco Giocoli arte e artigianato
Le città e i suoi quartieri Matera, il racconto di La Martella nel primo articolo del dopoguerra
da pagina 41 a pagina 47
Anno 9. n.73 € 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Domenica 21 marzo 2010
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
LA POTENZA DI UNA CITTA’ di PARIDE LEPORACE
CALCIO
POTENZA DENUNCIATO PER 500 euro Emergono particolari sulla sentenza: pesano le deposizioni dei testimoni e il ruolo di Evangelisti. Chiesta la sospensione e domani il ricorso alle pagine 10, 11, 12 e 13
Per i lettori PER un errore di stampa, l’edizione di ieri è uscita con la stessa prima pagina del giorno precedente. Ce ne scusiamo con i lettori e con Giulio Laurenzi che l’aveva disegnata. La riproponiamo a pagina 2 di oggi.
Potenza non è mai stata così debole.
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da pagina 2 a pagina 9
“MADONNA del Carmine, un altro cataclisma sulla città” scrive d'impeto sulla piazza virtuale Antonio Nicastro “Astronik” quando apprende che con una decisione ingiusta e clamorosa il Potenza Calcio è stato escluso dal campionato di Prima divisione nazionale. Da uomo di comunicazione e da autorevole esponente di quel giornalismo dal basso che sta modificando le regole del gioco, il blogger che meglio interpreta la potentinità più autentica coglie subito che la vicenda drammatica di Elisa Claps s'incrocia con la passione collettiva e popolare del calcio. Una città è un organismo vivente e pulsante che disloca tra vecchie pietre e moderni palazzi i suoi abitanti che determinano con il loro agire collettivo il percorso della Storia. E, com'è noto, la Storia siamo noi. In migliaia ieri mattina hanno attraversato la città in un imponente corteo che è stato un rito per esorcizzare un dramma cittadino che si confronta con una delle ferite che hanno segnato la vita di tutti. segue a pagina 2