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Domenica 28 marzo 2010

Brevi dal mondo

Il premier al vertice della Lega araba. Risolta la crisi tra la Libia e la Svizzera

Nave, scagionata la Corea del Nord

Berlusconi: Israele fermi gli insediamenti

SEUL - Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha invitato a valutare tutte le possibili opzioni all'origine dell'affondamento della corvetta Cheonan, sollecitando ogni sforzo per la messa in salvo dei 46 dei 104 uomini d'equipaggio ancora dispersi. Intanto si afferma l'idea che, secondo fonti governative citate dalla Yonhap, «la Corea del Nord non è coinvolta nell'affondamento».

SIRTE (LIBIA)- Per ridare«una chance alla pace», Israele deve fermare l’espansione edilizia a Gerusalemme Est e restituire i territori occupati dopo il '67, a partire dalle alture siriane del Golan. Nel giorno del “silenzio elettorale”, Silvio Berlusconi vola a Sirte, in Libia, per partecipare al 22/esimo vertice della Lega Araba e “consigliare” agli «amici israeliani», pressati da Stati Uniti e Europa, una svolta in Medio Oriente. L’aereo del premier atterra nella città libica poco dopo le 8 del mattino. Sulla pista dell’aeroporto, Berlusconi trova subito Muammar Gheddafi. Un veloce colloquio con il presidente siriano Bashar al Assad e poi subito via al “Sirt Congress Hall Complex”. At-

Birmania, le elezioni saranno in aututnno

NAYPYDAW - Si terranno nell'ultima settimana di ottobre o a inizio novembre le elezioni politiche in Birmania. Lo ha riferito un alto funzionario della giunta militare che ha spiegato che dopo la registrazione dei partiti ci saranno sei mesi per fare campagna per le prime elezioni nel Paese dal 1990. Il regime ha approvato una legge elettorale che impedisce a chi si trovi in stato di detenzione di candidarsi e in questo modo ha escluso la leader dell'opposizione, Aung San Suu Kyi, ancora agli arresti domiciliari.

Oltre 30mila sepolti con Francisco Franco MADRID - Dopo avere soffocato nel sangue la democrazia nella Guerra Civile del 1936-39, cosparso il Paese di fosse comuni con i cadaveri di decine di migliaia di oppositori, imposto alla Spagna 40 anni di dittatura, il caudillo Francisco Franco non ha voluto affrontare la morte da solo: nel suo faraonico mausoleo del “Valle de los Caidos” (Valle dei Caduti) oltre al suo cadavere ci sono quelli di altre 33.831 persone, secondo un censimento ufficiale realizzato dal governo del premier socialista Josè Luis Zapatero.

Usa, il ritorno di Sarah Palin

torno a lui cominciano a sfilare le delegazioni in arrivo. Entrano il sovrano giordano Abdallah II, il premier turco Recep Erdogan, l’emiro del Qatar, l’amico presidente tunisino Ben Ali e poi ancora il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon e il leader palestinese Abu Mazen. L’aria che tira tra gli arabi (come confermerà Abu Mazen nel suo applauditissimo intervento) è il rifiuto di qualsiasi negoziato –anche indiretto – se prima Israele non congela gli insediamenti, soprattutto nei quartieri palestinesi di Gerusalemme. Ed è in questo contesto, dice allora Berlusconi quando arriva il suo turno, che l’Italia «ha ribadito ad Israele che le recenti decisioni riguardanti gli inse-

Silvio Berlusconi al vertice di Sirte

presidenza dell'Ue di aver cancellato, a sua volta, le restrizioni per i visti di tutti i 188 libici, tra cui il leader Muammar Gheddafi, che erano stati inseriti nella black list della Svizzera. Lo ha spiegato un alto responsabile libico.

Il Vaticano approva la linea di Benedetto XVI

Pubblicata la prima foto

«Sulla pedofilia è in gioco la credibilità della Chiesa»

Subcomandante Marcos svelato il volto

CITTA’ DEL VATICANO - La Chiesa cattolica è consapevole che sullo scandalo dei preti pedofili si gioca la propria «credibilità morale». Per questo riconoscere gli abusi, anche se avvenuti decenni addietro, e «farne ammenda» nei confronti della vittime è «il prezzo del ristabilimento della giustizia». Detto ciò, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in una lunga riflessione per la Radio Vaticana, rivendica la linea scelta e l’efficacia delle misure adottate. Gli attacchi dei media di questi giorni hanno «provocato indubbiamente danni»; tuttavia, l’autorità del Papa e l’impegno della Congregazione per la Fede contro gli abusi sessuali sui minori non ne escono «indeboliti» ma “confermati». S'intitola “Alla vigilia della Settimana Santa” il commento che padre Lombardi affida ai microfoni dell’emittente della Città pontificia. Dopo le smentite dei giorni scorsi alle rivelazioni di alcune delle testate più importanti del mondo, dal New York Times al Der Spiegel, è il momento di fare il punto, di offrire un’analisi più articolata. Senza minimizzare. Tutt'altro. «Non è una sorpresa», ammette il religioso, l'accanimento dei giornalisti. «L'argomento è di natura tale - osserva – da attirare di per sè l’attenzione dei media , e il modo in cui la Chiesa lo affronta è cruciale per la sua credibilità morale». In realtà, si tratta di casi «avvenuti generalmente diverso tempo fa, anche decenni addietro, ma riconoscerli e farne ammenda nei confronti delle vittime è il prezzo del ristabilimento della giustizia e di quella “purificazione della memoria” che permette

Papa Benedetto XVI

di guardare con rinnovato impegno, e insieme con umiltà e fiducia al futuro». Il gesuita ricorda i «segnali positivi venuti da diverse conferenze episcopali, vescovi e istituzioni cattoliche di vari Paesi nei diversi continenti», così come le «direttive per la corretta gestione e la prevenzione degli abusi, ribadite, aggiornate e rinnovate in Germania, Austria, Australia, Canada e così via». In particolare, poi, padre Lombardi si sofferma sulla «buona notizia» arrivata dal rapporto annuale della Chiesa Usa sull'applicazione delle norme anti-pedofilia, che ha mostrato un calo nell’ultimo anno del 30% dei casi segnalati. «Senza entrare in altri dettagli – prosegue il portavoce vaticano –si deve riconoscere che le misure decise e in corso di attuazione si stanno manifestando efficaci». «La Chiesa negli Stati Uniti - conclude – ha preso la buo-

na strada per rinnovarsi». Intanto l’attuale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, William Levada, afferma, in un’intervista ad una tv canadese, che la linea nel trattare i casi di preti pedofili è «di essere il più compassionevoli possibile ma anche fermi e chiari quanto necessario». «Con umiltà e con fiducia, in spirito di penitenza e di speranza, la Chiesa entra ora nella Settimana Santa e domanda la misericordia e la grazia del Signore che soffre e risorge per tutti», conclude la sua riflessione il portavoce vaticano. E oggi, durante la Messa delle Palme presieduta dal Papa in piazza San Pietro, si pregherà – è annunciato nel libretto delle cerimonie –«per i giovani e per coloro che si adoperano per educarli e proteggerli, affinchè possano crescere in generosità nel loro servizio a Dio e alla società». Elisa Pinna

L’onda viola non sfonda in Francia Mezzo flop per il No Sarkozy day NEW YORK - Sarah Palin, l'ex candidata vicepresidente degli Stati Uniti al fianco di John McCain, torna alla ribalta percepita come unificatrice del partito. Proprio al fianco di McCain che affronta a novembre una difficile rielezione a senatore Usa in Arizona, e proprio nell'albergo di Tucson in cui avevano riconosciuto la sconfitta alla fine del 2008, l'ex governatrice dell'Alaska è riapparsa venerdì sulla scena politica americana, prima di fare il bis ieri in Nevada in qualità di leader degli anti-tasse.

diamenti, specie a Gerusalemme Est, sono controproducenti e possono compromettere seriamente le possibilità di ripresa del dialogo». Un dialogo che deve comprendere l’intero scenario regionale, che preveda anche la soluzione del conflitto con Beirut e Damasco, e quindi, «il ritorno delle alture del Golan alla Siria». Insomma, per uscire dall’isolamento, suggerisce Berlusconi, Israele «ascolti la voce degli amici, come quella dell’Italia e degli Stati Uniti». Intanto, a margine del vertice di Sirte, si sblocca la crisi fra la Libia e e la Svizzera. Tripoli ha revocato il blocco dei visti ai cittadini dei Paesi Schengen. La decisione della Libia è stata presa dopo l'annuncio da parte della

PARIGI - L'onda viola francese è riuscita a mobilitare le masse più sul web che nelle piazze. Ad una settimana dalle regionali dove ha dominato l’astensione, il primo “No Sarkozy day” è stato ampiamente disertato nei cortei. Solo poche migliaia di persone hanno sfilato a Parigi (per la polizia non più di mille). Il popolo viola francese, magliette e sciarpe viola, come in Italia, slogan anti-Sarkozy, è sceso per manifestare tra la piazza della Republique e la Bastiglia la sua rabbia e la sua stanchezza nei confronti della politica del presidente. Erano 400 a Marsiglia, 300 a Grenoble, 250 a Nantes, 50 a Bordeaux e ad Ajaccio, alcune decine a Lilla. «E' un buon inizio», ha commentato all’Ansa Benjamin Ball, uno degli organizzatori del corteo nella capitale, ma nella voce del giovane blogger si percepisce una punta di delusione. Nei giorni scorsi si attendevano

100.000 persone in tutto il Paese, almeno 50.000 a Parigi. Nell’euforia della vigilia qualche militante aveva lanciato il più ottimista dei pronostici, prevedendo un milione di persone nelle strade. «Certo avremmo preferito una maggiore partecipazione, ma non fa niente. Siamo molto fiduciosi – ha continuato Ball – l'onda viola ormai si è levata e nessuno potrà fermarla». Il prossimo appuntamento nazionale è già fissato per l’8 maggio. Il “No Sarkozy Day” è nato sul web per iniziativa di 55 blogger francesi seguendo il modello del “No Berlusconi Day” italiano dello scorso dicembre. Il passaparola è andato su Facebook, Twitter, MaySpace, sui blog. Oggi il gruppo Facebook conta 387.977 membri, mentre in calce alla petizione anti-Sarkozy è comparsa una lista di 7.000 firme. Luana De Micco

CITTÀ DEL MESSICO - Il quotidiano messicano Reforma pubblica sabato in prima pagina quella che viene presentata come la prima foto del Subcomandante Marcos, leader del Movimento Zapatista, senza il passamontagna nero che lo ha reso famoso. Secondo il giornale, la foto sarebbe stata ottenuta da un ex membro dell'Ezln (Esercito zapatista di liberazione nazionale), di cui non è rivelata l'identità. La foto mostra un uomo sui quarant'anni, con la pelle chiara e il viso lungo e ovale, una folta barba nera e «lo sguardo serio». Secondo le rivelazioni dell'informatore, il gruppo ribelle sorto nel 1994 riceverebbe Il volto di Marcos finanziamenti dall'Eta e da organizzazioni non governative italiane non meglio identificate. «I Consigli Autonomi (come si definiscono i comuni dove governa il Ezln nello stato di Chiapas, ndr) hanno appena ricevuto da visitatori italiani 150 mila euro - afferma l'ex militante Ezln sul quotidiano -. Si commenta che in passato ci siano state consegne di 350 e 750 mila euro alla Giunta di Buon Governo di La Garrucha, dove si trova il principale accampamento militare dell'Ezln». L'uomo afferma di essere stato «un quadro importante» del Movimento, e oltre alla foto del Subcomandante senza passamontagna, ha fornito anche dell'accampamento di La Garrucha, dove sono addestrati i guerriglieri zapatisti e dove si trova il principale arsenale. Era da molto tempo che non si avevano più notizie o apparizioni pubbliche del famoso guerrigliero messicano.

Londra, le mosse di Brown per ribaltare i pronostici LONDRA - Cinque promesse per vincere le elezioni del prossimo maggio che tutti davano per perse, ma che negli ultimi giorni sono ritornate incerte. Il premier britannico Gordon Brown ha presentato ieri il suo programma elettorale a un raduno del Partito laburista a Nottingham. Un programma riassunto in cinque punti: dimezzamento del deficit di bilancio, aiuti alle famiglie, una società ad alta tecnologia con un milione di posti di lavoro in più, protezione del welfare, eguaglianza e sicurezza per tutte le comunità. In quello che fu il regno di Robin Hood, il premier si è mostrato agguerrito, scrivono i maggiori quotidiani britannici sul loro siti on line, e deciso a combattere fino all’ultimo a favore dei più deboli. La data per le elezioni è ancora da fissare, ma si pensa sarà il 6 maggio. I sondaggi per mesi hanno dato Brown per si-

curo perdente, ma ultimamente il suo svantaggio rispetto ai Conservatori di David Cameron si è assottigliato. La prima delle cinque promesse dei laburisti è il dimezzamento del deficit di bilancio, che è attualmente di 167 miliardi di sterline (185,5 miliardi di euro), per garantire la ripresa economica. La seconda è elevare gli standard di vita delle famiglie. Al terzo punto Brown assicura in caso di vittoria la costruzione di una società ad alta tecnologia, con la creazione di un milione di posti di lavoro qualificati. La quarta promessa è la tutela degli investimenti nel welfare: scuole, assistenza per l’infanzia, sistema sanitario. Il quinto impegno riguarda l’eguaglianza fra le comunità: controllo dell’immigrazione, garanzie di educazione, apprendistato e posti di lavoro per i giovani, giro di vite contro i reati.

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2 In Italia e nel Mondo


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