Brevi dal mondo
Vienna, le scuse del cardinale VIENNA – A nome della Chiesa, l’arcivescovo di Vienna, cardinale Christoph Schoenborn, in una messa ieri sera nel Duomo di Santo Stefano, ha chiesto scusa alle vittime degli abusi sessuali e riconosciuto le colpe ai danni di giovani e bambini di cui si sono macchiati alcuni preti.
Iran, scienziato scappa in Usa WASHINGTON – Lo scienziato nucleare iraniano Shahram Amiri, scomparso dal giugno scorso mentre era in pellegrinaggio in Arabia Saudita verso la Mecca, sarebbe negli Stati Uniti e starebbe collaborando con la Cia.
Belgio, vietato il burqa BRUXELLES – Il Belgio sfida l’islam e dà il primo via libera al divieto assoluto di portare il velo integrale nei luoghi pubblici: ieri ha votato la commissione affari interni della Camera e se anche il resto dei deputati darà il suo assenso, il Belgio sarà il primo Paese Ue a impedire di portare niqab e burqa.
Giovedì 1 aprile 2010
Via la Ferrario, Di Giannantonio e Damosso. Polemiche
Abbonamenti postali
Fieg: «No Epurazione alla Rai, dal Tg1 all’aumento Minzolini fa fuori i volti storici delle tariffe»
ROMA – Rai ancora senza pace: si sgonfia il caso Santoro e ne esplode unaltro, questavoltaal Tg1.Dapprima è solo una voce a destare qualche allarme, poi la conferma fa scatenare la bagarre: Paolo Di Giannantonio, Piero Damosso e Tiziana Ferrario, conduttori storici del telegiornale sulla rete ammiraglia, non saranno più i 'volti' del Tg1. Una notizia che subito richiama la parola 'epurazione' e getta il sospetto che sulla decisione del direttore Augusto Minzolini pesi la mancata solidarietà dei tre giornalisti in occasione della vicenda Mills. Minzolini non si scompone: per lui è solo un ricambio generazionale. Augusto Minzolini Sottolinea che – durante la sua direzione –sono stati assunti 18 precari e no firmato la lettera in favore del diche nessuna lettera lo ha influenza- rettore». Leoluca Orlando (Idv) si to: «Sono liturgie che non mi appar- scaglia contro quelle che definisce tengono. Queste decisioni erano sta- «epurazioni bulgare»: «E' chiaro a te prese precedentemente». Risposta tutti ormai che Minzolini è un dipenche non convince e fa salire il grado di dentediBerlusconie nondellaRai.È fibrillazione a Viale Mazzini tanto da emergenza democratica al Tg1 e in far scendere in campo il presidente tutto il servizio pubblico». Paolo GenPaolo Garimberti il quale, in una let- tiloni (Pd) sollecita l’intervento del tera al direttore generale Mauro Ma- presidente e del direttore generale. si, chiede il rifiuto di qualsiasi logica La pensa come lui Beppe Giulietti discriminatoria e auspica una ricol- (Art. 21). Secondo Vincenzo Vita, locazione idonea per i tre giornalisti. l’allontanamento dei tre serve a coTra i primi a protestare i consiglie- prire il calo di ascolti al Tg1. Giorgio ri Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Merlo, anche lui del Pd, si dichiara Van Straten: «Ormai è evidente che al contrario a uno scontro tra tifoserie. Tg1 è in corso una vera e propria epu- E di epurazione parla anche Rosy razione dei giornalisti che non han- Bindi: «Chiediamo alla Rai di impedi-
re l’uso di metodi discriminatori». Sul versante opposto sono in tanti a difendere la scelta di Minzolini. Il consigliere Antorio Verro smorza la polemica: «Gli avvicendamenti negli incarichi e nelle funzioni sono del tutto naturali nelle grandi aziende: evidenziano la fiducia che un direttore ripone nella sua redazione e danno prova che non esistono feudi precostituiti». «Minzolini, come ogni direttore, decide in base ad un progetto editoriale. Ma a sinistra, evidentemente, non sono abituati a questi criteri. Preferiscono i giornalisti che fanno politica», dice Maurizio Lupi (Pdl). «Difendo con convinzione la scelta di Minzolini. La vera ingerenza, infatti, è quella di chi pretende di scegliere al posto del direttore del Tg1, chi debba andare in video», è la posizione di Alessio Butti, capogruppo del Pdl in Vigilanza. In difesa dei giornalisti si schiera compatto il sindacato: la Fnsi, l’Usigrai e, naturalmente, il Cdr del Tg1 che diffonde i nomi che sostituiranno i tre: tra questi c'è Francesco Giorgino, ben noto al pubblico televisivo. Nulla di fatto intanto in cda per la ricollocazione di Paolo Ruffini, ex direttore di Raitre che fatto causa all’azienda chiedendo il suo reintegro. Masi si è impegnato a sciogliere il nodo nel prossimo consiglio, il 14 aprile. Daniela Simonetti
ROMA - Fieg (l’associuazione degli editori di giornali) apprende che sarebbe in corso di adozione un decreto ministeriale che sospende le agevolazioni per gli abbonamenti postali ai giornali quotidiani e periodici. In proposito, la Fieg esprime la propria preoccupazione e la propria assoluta contrarietà a tale misura e ne chiede un ripensamento quanto meno su tempi e modi. Non è stata ancora attuata la disposizione di legge che imponea Poste- inassenza diconcorrenza - un tetto alla compensazione per gli abbonamenti postali, commisurato al prezzo praticato al miglior cliente di servizi analoghi. La sospensione delle tariffe agevolate, che hanno finora lasciato allo Stato l'onere di ripianarela differenzatra tariffapiena e tariffa agevolata, avrebbe l'insostenibile effetto di far gravare sugli editori tale onere. E di farlo retroattivamente, cioè imponendo la tariffa piena non rivista anche agli abbonamenti in corso retti da condizioni non più negoziabili. Sarebbe un pesantissimo aggravio di costi per i già difficili bilanci delle imprese che si avvalgono del servizio postale. La Fieg chiede invece che si proceda ad un intervento che - in un ragionevole arco temporale - preveda una progressiva riduzione della misura dell'agevolazione medesima, fino al raggiungimento di un livello sostenibile per lo Stato e gli editori.
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