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Brevi dal mondo

Mercoledì 7 aprile 2010

Un migliaio di ribelli comunisti attaccano i militari nel nord del paese

Egitto, picchiati i manifestanti

India, massacrati dai maoisti 76 poliziotti

IL CAIRO – Scontri in diversi punti della città, agenti che picchiano manifestanti e si fanno consegnare i telefonini, arresti. Non è Teheran, ma Il Cairo, dove di diverse manifestazioni dei giovani del movimento «6 aprile» sono state disperse dalla polizia e il tentativo di un concentramento di protesta in piazza Tahrir è stato impedito dagli agenti a suon di bastonate.

NEW DELHI – Almeno 76 uomini della sicurezza indiana sono stati massacrati ieri in un’imboscata tesa da un migliaio di ribelli maoisti in una zona selvaggia dello Stato centrale del Chhattisgarh. La strage è una delle più gravi subite dalle forze regolari indiane, che dall’anno scorso sono impegnate in una campagna militare contro i guerriglieri comunisti, che controllano una vasta area del centro e nord est dell’India. Secondo la ricostruzione dei media locali, l’attacco è iniziato all’alba con un’imboscata a una pattuglia di uomini della Forza della riserva centrale di polizia (Crpf), un corpo paramilitare impegnato nella lotta

Rio, piove ottanta vittime RIO DE JANEIRO – Oltre 15 ore di pioggia torrenziale ininterrotta, del tutto anomala per questa stagione, sta provocando il caos a Rio de Janeiro dove si contano finora circa 80 morti per l’alluvione e dove metà della metropoli è sotto l’acqua. E continua a piovere forte, mentre i vigili del fuoco e l’esercito scavano senza sosta alla ricerca di decine di persone scomparse sotto le frane che hanno colpito le favelas.

Preti pedofili si guarda all’India WASHINGTON – Lo scandalo dei preti pedofili americani sta portando l’attenzione dei media sulle diocesi della lontana India. Nelle ultime ore sono emersi infatti due casi di sacerdoti, accusati in passato di aver abusato di minori negli States, che sono stati poi trasferiti in India, il loro paese d’origine, dove proseguono indisturbati la loro attività pastorale.

Iraq, attentati con 100 vittime BEIRUT/BAGHDAD – Sette autobomba e un kamikaze hanno seminato la morte intorno alle 10:00 locali di ieri, le 8 in Italia, in cinque diversi quartieri residenziali della capitale, portando a oltre 100 gli uccisi in soli cinque giorni di violenze. Sei edifici sono crollati a causa delle potenti esplosioni delle autobomba nei quartieri nordoccidentali.

ai maoisti che si trovava nella zona di ritorno da un’operazione di «bonifica». L’agenzia di stampa statale Pti ammette che gli agenti «sono stati colti nel sonno nella foresta di Mukrana», accerchiati ed uccisi da circa 1.000 guerriglieri nascosti dietro una collina e entrati in azione con fucili e bombe. «Sono caduti in una trappola», ha commentato scioccato il ministro degli interni P.K. Chidambaram che ha anche evocato un plateale errore da parte dell’intelligence. Dopo l’attacco, avvenuto nel distretto di Dantewada, considerato una delle roccaforti maoiste, il primo ministro, Manmohan Singh, ha convo-

cato una riunione del consiglio ristretto di governo per discutere una risposta, senza escludere l'intervento dell’aviazione militare. Al termine della riunione il sottosegretario agli Interni, Gopal Pillai, ha assicurato che il governo «è intenzionato a rispondere con fermezza». Il «martedì nero» per l’esercito indiano ha anche sollevato dure reazioni dell’opposizione nazionalista indù del Bjp, che ha definito l’attacco una «guerra contro l’India». Due giorni fa il ministro Chidambaram, che aveva rifiutato di recente una tregua proposta dal leder dei ribelli, Kishanji, visitando una ex base ribelle nel Bengala Occidentale aveva definito

I soccorsi ai feriti dopo l’attacco

i maoisti dei «vigliacchi». Il bilancio delle vittime, attestatosi a 76, potrebbe crescere, anche perchè il battaglione inviato come rinforzo è a sua volta caduto in un’imboscata e molti suoi elementi sono dispersi.

Trattato Start 2. Lavrov: «La difesa antimissile dovrà avere limiti precisi»

Da Mosca aut aut sullo scudo Medvedev vola a Praga per firmare con Obama lo stop al nucleare MOSCA – Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev vola a Praga per incassare il suo primo dividendo di politica internazionale, ma lancia un aut aut sullo scudo antimissile Usa in Europa alla vigilia della firma con il presidente americano Barack Obama del nuovo trattato Start sul disarmo nucleare. È stato il ministro degli esteri Serghiei Lavrov a mettere nuovamente in guardia Washington: «la Russia avrà il diritto di uscire dal trattato Start se lo sviluppo quantitativo e qualitativo del potenziale della difesa antimissile degli Usa comincerà a pesare sull'efficacia delle forze nucleari strategiche». Media ed esperti sembrano comunque d’accordo: un «buon compromesso». Rispecchia l’equilibrio degli interessi di entrambi i Paesi e ristabilisce una condizione di piena parità, ribadisce il Cremlino, per il quale questo «avvenimento di grandissimo rilievo» segna «il passaggio della cooperazione tra i due Paesi ad un livello più alto» e «getta le fondamenta di relazioni strategiche qualitativamente nuove». Ma, secondo alcuni analisti, Medvedev rischia di diventare un co-protagonista oscurato dal carisma di Obama, in uno scenario scelto dal capo della Casa Bianca per coronare nello stesso luogo, a distanza di un anno, il suo discorso sulla non proliferazione

nucleare. Non la Svizzera o la Finlandia, che pur erano tra le opzioni, ma Praga, la capitale che inizialmente avrebbe dovuto ospitare parte dello scudo antimissile Usa di un’Europa dell’est sempre più filoamericana. Certo, Medvedev potrà consolarsi con il fatto che Mosca torna a Praga non più con i carri armati ma con spirito pacifista, forgiando una nuova icona da consegnare alla storia. Ma se la firma tra i due presidenti sarà irrobustita da un vertice bilaterale sui temi più caldi, dall’Iran al Medio Oriente, Obama ha deciso di condividere poi il palcoscenico anche con una dozzina di leader dell’Europa

orientale, compresi quelli di Bulgaria e Romania, indicati come possibili nuove sedi dello scudo a stelle e striscie. Un «fuori programma» all’ indomani della prima, storica commemorazione del premier russo Vladimir Putin alle vittime polacche di Katyn, nello sforzo di recuperare un rapporto con l’ex satellite sovietico. Dove tuttavia sembra più scoperto il tallone d’Achille russo è la mancata inclusione nel trattato del legame giuridicamente vincolante tra le armi strategiche offensive e lo scudo antimissile, come chiedeva Mosca e come non poteva concedere Washington Claudio Salvalaggio

Dmitri Medvedev

La regina Elisabetta II ha sciolto la Camera dei Comuni. Sfida cruciale per Brown

È ufficiale: Gran Bretagna al voto il 6 maggio LONDRA–La Gran Bretagna andrà al voto il prossimo 6 maggio, una sfida cruciale che potrebbe mettere fine a 13 anni di dominio laburista, ma che i sondaggi danno sempre più come incerta. Con un rischio: un sostanziale pareggio che produca l’'hung parliament', il parlamento 'appeso' dove nessuno ha la maggioranza assoluta per governare da solo. Poco dopo le 10, ieri mattina, la regina Elisabetta II, cui spetta formalmente il compito e la decisione di sciogliere

il Parlamento, è arrivata a Buckingham Palace in elicottero dal castello di Windsor. Pochi istanti dopo è giunto in auto alla residenza reale il premier Gordon Brown, che ha chiesto alla sovrana – che ha conosciuto ben 11 premier nel suo lungo regno - di sciogliere i Comuni. Quindi Brown, tornato brevemente nel suo ufficio, ha dato l’annuncio (la data era nota ufficiosamente da mesi) fuori dalla porta del numero 10 di Downing Street, circondato dai suoi ministri. . «E' il segreto

peggio custodito degli ultimi anni, le elezioni si terranno il 6 maggio – ha detto il primo ministro - La Gran Bretagna è sulla via della ripresa e non dobbiamo mettere a rischio questa ripresa. È l'ora delle grandi scelte, e io chiedo al popolo britannico un mandato forte e chiaro». Brown ha anche sottolineato come la sua azione di governo sia ispirata dai valori di onestà e sacrificio che ha imparato nella sua famiglia di lavoratori. Patrizio Nissirio

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2 In Italia e nel Mondo


Teramo, donna uccisa e tagliata a pezzi: si indaga

Palermo. L’ex ministro socialista in Aula sui contatti anomali tra i Ros e i boss

Mafia, Martelli rivela: «Mancino sapeva» PALERMO – La novità viene fuori quando l'udienza del processo al generale dell’Arma Mario Mori, accusato di favoreggiamento a Cosa nostra, è ormai quasi terminata. È allora che Claudio Martelli, ex Guardasigilli socialista nel periodo delle stragi di mafia del '92, incalzato dalle domande dell’accusa, rivela di avere parlato al ministro dell’Interno dell’epoca, Nicola Mancino, degli «anomali» contatti tra i carabinieri del Ros e l’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino. Ricordo subito smentito dall’ex senatore Dc, ora vice presidente del Csm «Ho sempre escluso, e coerentemente escludo anche oggi, – ha replicato – che qualcuno, e perciò neppure il

ministro Martelli, mi abbia mai parlato della iniziativa del colonnello Mori del Ros di volere avviare contatti con Vito Ciancimino». Ma l’ex ministro della Giustizia è preciso. «Mi lamentai della condotta dei carabinieri, tra gli altri, con il ministro dell’Interno. Viste le date mi pare si trattasse di Mancino», ha detto Martelli, citato come testimone dell’accusa. Un particolare riaffiorato alla memoria del teste, che Mancino aveva smentito pure in un interrogatorio reso ai magistrati del capoluogo e trascritto in un verbale mai depositato. L’ex ministro dell’Interno, a dire di Martelli, non sarebbe stato l’unico soggetto istituzionale a sapere che i militari

dell’Arma, senza consultare l’autorità giudiziaria e non rispettando la gerarchia imposta dall’istituzione della Dia, avevano stretto rapporti con l’ex sindaco «al fine di far cessare le stragi». L’ex Guardasigilli, che aveva saputo dei contatti dall’allora capo degli Affari Penali di via Arenula, Liliana Ferraro, irritato da quella che ritenne una «condotta insubordinata dei carabinieri», se ne lamentò anche con l'allora capo della Dia, il generale Taormina e l’ex capo della polizia Vincenzo Parisi. Le lagnanze di Martelli, però, rimasero circoscritte all’ambito istituzionale e investigativo e non arrivarono ai magistrati perchè – ha spiegato il teste – «allora

Claudio Martelli ier in Aula a Palermo

non si parlava neppure di una possibile trattativa tra pezzi dello Stato e mafia. Se avessi sospettato l’esistenza di una cosa simile, avrei fatto l’inferno. E invece risolsi la cosa con gli uffici competenti perchè mi pareva solo una scorrettezza del Ros». Lara Sirignano

TERAMO – Strangolata e mutilata da un assassino che è andato in giro per la città trasportando i pezzi del cadavere, una decina, su un carrello, per disseminarli lungo un fossato, in periferia. È stata uccisa così, durante le Pasqua appena trascorsa, Adele Mazza, disoccupata 49enne di Teramo. Il macabro ritrovamento è toccato a una signora che passeggiava con il suo cane lungo la strada chiusa destinata in futuro a svincolo, che ospita moderni edifici direzionali.

Le riforme al centro del dibattito nel centrodestra

Berlusconi cena con Bossi tensione fra il Pdl e “Farefuturo” timore di nuovi distinguo finiani è ben presente. Ciò nonostante sulle riforme si potrebbe delineare una 'convergenza di interessi' fra le diverse anime della maggioranza. La Lega, come dice apertamente Maroni, apre al semipresidenzialismo in salsa francese tanto gradito a Fini. E Berlusconi, sul tema, non ha pregiudiziali. È vero che alcuni suoi fedelissimi preferirebbero codificare l’attuale sistema, ricalcando quello britannico. Ma è un tentativo 'soft', da mettere in pratica ove fallissero riforme più incisive. Chi ha parlato con il Cavaliere non smette di sottolineare come al premier la forma di governo interessi fino a un certo punto: l'importante è dare maggiore governabilità, è il suo leit motiv. Diverso il discorso per il sistema elettorale: «Quello francese ci piace poco, ma il semipresidenzialismo non si fa solo con il doppio turno», si spiega però nel Pdl. Rassicurazioni simili si otten-

ROMA–Le riforme restano al centro del dibattito politico nel centrodestra, dove l’attivismo della Lega preoccupa 'Farefuturo', la fondazione patrocinata da Gianfranco Fini, che bacchetta il Pdl accusandolo di lasciarsi fagocitare dal Carroccio. Critiche che scatenano la reazione stizzita dei berlusconiani che accusano la rivista on-line di remare contro. Sullo sfondo, la cena di Arcore dove Silvio Berlusconi riunisce i pezzi da novanta del Carroccio e del Pdl per parlare del cammino delle riforme e della squadra di governo. A ravvivare il dibattito nella maggioranza ci pensa di prima mattina Roberto Maroni che dalle pagine del Corriere della Sera chiede che il compito di «formulare una proposta di grande riforma della Costituzione» sia affidato alla Lega. Una regia che, secondo il ministro dell’Interno, spetta a Umberto Bossi e Roberto Calderoli, rispettivamente ministro delle Riforme e della Semplificazione. A stretto giro di posta arriva la replica della rivista legata al presidente della Camera: «Il Carroccio fa il suo mestiere, e lo fa bene», sottolinea il direttore di Ffwebmagazine Filippo Rossi, «il problema è tutto del Pdl che adesso rischia di essere trainato dal suo alleato 'minore'». Da qui la richiesta di «battere un colpo» per «non morire tutti leghisti». Analisi che fa storcere il naso ai due coordinatori azzurri del Pdl: Sandro Bondi parla di ennesima «nota stonata» da parte della rivista finiana, mentre Denis Verdini accusa Rossi di essere «sordo o cieco». A gettare acqua sul fuoco ci prova Adolfo Urso –segretario di Farefuturo e uomo molto vicino all’ex leader di An – che non solo definisce «ottima» l’intervista di Maroni «laddove consacra il semipresidenzialismo», ma prende le distanze da Rossi spiegando che l’editoriale «non coincide con il pensiero della Fondazione». La reazione dei colonnelli berlusconiani, però, dimostra che i nervi dentro il Pdl restano scoperti e che il

ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale

42 83 40 40 62 12 90 62 73 24 44

88 62 24 71 77 11 22 61 81 6 63

15 34 71 17 1 19 16 12 53 86 68

Ecco come funziona il semipresidenzialismo ROMA – Il semipresidenzialismo è un sistema politico che prevede l’elezione diretta del capo dello Stato, al quale vengono attribuiti ampi poteri di governo da condividere però con il primo ministro. L’esempio più conosciuto e studiato del semipresidenzialismo è quello francese: introdotto nel 1958 dal generale Charles de Gaulle, il sistema semipresidenziale d’oltralpe ha caratterizzato la più che cinquantennale storia della quinta repubblica. In Francia , il presidente della Repubblica è eletto direttamente dai cittadini con un sistema a doppio turno e ballottaggio tra i due candidati più votati (a meno che uno dei candidati superi già al primo turno la soglia del 50% dei voti). Lo stesso meccanismo è utilizzato in Francia per il sistema di elezione dei membri

58 43 82 80 10 31 5 64 85 65 45

I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"

12 - 20 - 22 - 24 - 26 - 30 - 37 - 40 - 42 - 46 51 - 56 - 62 - 71 - 73 - 77 - 80 - 83 - 88 - 90

ilSuperEnalotto

Umberto Bossi, a sinistra, e Silvio Berlusconi

L’esempio più conosciuto è quello francese dove il presidente divide il potere col premier

estrazione del 6 aprile 2010

51 42 37 22 20 26 80 30 56 46 67

gono anche indagando sulla presunta competizione con il Carroccio: «E' una cosa che preoccupa qualche ex aennino, ma non Berlusconi che ha piena fiducia in Bossi. Anzi, in privato si è quasi rammaricato di aver fatto il Pdl con An e non con i leghisti», assicura un ex azzurro di peso. Le priorità del Cavaliere, è il ragionamento, restano il fisco (l'unica riforme che, sondaggi alla mano, interessa gli elettori) e la giustizia (da sempre un suo 'pallino'). Ed entrambe sono affidate a uomini del Pdl: Giulio Tremonti e Angelino Alfano. «Che la Lega si occupi pure delle riforme istituzionali, del resto hanno quei ministeri», sottolinea un fedelissimo del premier. Anche il nodo del rimpastino non sembra preoccupare molto gli uomini del premier: la Lega, assicurano, rispetterà il patto in base al quale l'Agricoltura andrà al Pdl ed in quel caso la poltrona, salvo sorprese, sarà di Giancarlo Galan. Federico Garimberti

Conc. n° 41

Montepremi 3.097.127,55 euro

jolly

1 - 30 - 67 - 68 - 71 - 80

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punti 6 jackpot 56.030.463,98 punti 4 396,72 19,28 punti 5+1 - punti 3 punti 5 46.456,92 Num. Superstar 84

del Parlamento: le elezioni si svolgono in collegi uninominali, con due turni di votazione. Al secondo turno (cui non si dà luogo se uno dei candidati supera subito il 50 per cento), accedono i candidati che abbiano superato la soglia del 12,5 per cento degli aventi diritto. Normalmente al secondo turno si realizzano accordi di desistenza tra i partiti, per cui quasi sempre arrivanoa sfidarsisolo duecandidati.Tornando alsistema istituzionale, il presidente della Repubblicafrancese nonpuò esseresfiduciatoed èlui a nominare il primo ministro. Quest’ultimo , però, ha poteri minori rispetto a quelli dei capi di governo nei sistemi non presidenziali. Nelle mani del capo dello Stato restano infatti l'indirizzo generale della politica del governo, le linee generali della politica estera e la politica

della difesa. Il presidente della Repubblica ha anche il potere di sciogliere il Parlamento. Il ruolo del primo ministro, in Francia, acquista maggiore rilevanza nel caso che le elezioni politiche vengano vinte dallo schieramento opposto a quello del presidente della Repubblica: in tal caso si ha una «coabitazione» nella quale il presidente della Repubblica deve lasciare un ampio margine di manovra al primo ministro (come è capitato con il gollista Chirac all’Eliseo e il socialista Jospin capo del governo). Tuttavia, la recente riforma del 2002, che ha portato da sette a cinque anni il mandato del capo dello Stato, facendo coincidere la sua elezione con quella del Parlamento, ha reso un evento improbabile la coabitazione. Marco dell’Omo

Pericoli insospettabili A fine aprile l’iPad in Italia da piante di balconi e giardini ma l’acquisto sarà al buio DA preziose alleate per l’arredo di case, terrazze e giardini a insospettabili pericoli, soprattutto per i più piccoli: le comuni piante d’appartamento come oleandro o gelsomino possono essere causa di avvelenamento e nel 4% dei casi, questo riguarda i bambini sotto i 10 anni, nel 26% quelli con meno di un anno. Questi i dati registrati dal Centro nazionale di informazione tossicologica (Cnit) della Fondazione Maugeri di Pavia. L’istituto pavese registra in media 200 casi all’anno di intossicazioni da veleni contenuti nelle piante, e il 72% di queste si verificano per motivi accidentali. Il 4% delle richieste di consulenza riguarda il consumo di piante

tossiche ingerite come alimento, mentre solo nel 3% dei casi si tratta di intossicazioni volontarie, legate prevalentemente all’abuso di piante contenenti principi psicoattivi. Il centro antiveleni spiega che si tratta di piante molto comuni, dotate di tossicità rilevante, spesso presenti in terrazzi a giardini.

NON si conoscono i prezzi dei vari modelli, gli store di Roma e Milano non hanno notizie precise, non si sa esattamente quali saranno i rivenditori autorizzati, non si conoscono gli accordi con le compagnie telefoniche per la connessione a Internet: a pochi giorni dall’uscita in Italia, prevista per fine aprile, è buio totale sull'iPad, la tavoletta della Apple in vendita negli Stati Uniti dal 3 aprile. L’unica fonte di informazione per i potenziali acquirenti, resta il sito www.apple.com/it. «Un dispositivo magico e rivoluzionario, a un prezzo incredibile. In arrivo a fine aprile», è questa la scritta che cam-

peggia sull'homepage, in cui appaiono in bella vista foto, video e informazioni che spiegano a cosa serve il dispositivo. Se si prova a cliccare nella sezione 'Store', appaiono in fila tutti i prodotti Apple (con prezzi e caratteristiche) ma dell’iPad non c'è traccia.

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In Italia e nel Mondo 3

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

Il fatto del giorno: L’Aquila un anno dopo il terremoto Cosa è cambiato dodici mesi dopo

Gli sciacalli sulla città

Il sisma delle parole

dal commento di M. Porqueddu

dall’editoriale di Mario Giordano

dal commento di Mario Tozzi

Nuove costruzioni sono spuntate come funghi attorno a grandi buchi neri. Osservato dall’alto, un anno dopo, il cratere del sisma si presenta così. Il centro dell’Aquila è ancora inabitabile, senza vita: «Rischia di diventare una moderna Pompei», ha scritto giorni faun terremotato sul sitodel quotidiano abruzzese Il Centro. Ferite aperte, milioni di tonnellate di macerie ai piedidegliedifici puntellati.Masesiallargalo sguardo,alloracisi accorge di tutte le opere che sono state realizzate in questi mesi. I nomi sono sigle da post-emergenza: «Map», «Musp», «C.a.s.e.». Identificano «Moduli abitativi provvisori», «Moduli ad uso scolastico provvisorio» e «Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili» [...].

Il dolore e gli sciacalli. Un anno dopo siamo ancora fermi lì, fra chi soffre e chi ci sguazza, fra quelli che nella tragedia hanno perso tutto e quelli che dalla tragedia sperano di guadagnare qualcosa, fra chi fatica a ricostruire e chi non perde occasione per continuare a distruggere. Dopo il terremoto, in effetti, sono arrivati i tifosi del terremoto, la curva sud della scossa sismica, gli ultras delle macerie, quelli per cui ogni intoppo è una festa e ogni festa è un intoppo. Quelli che sono felici per i disagi e sono a disagio se, dopo il disastro, vedono qualcuno felice. Le iene col sismografo, insomma, gli avvoltoi dell’angoscia, gli eterni e squallidi cantori del tanto peggio tanto meglio. [...].

Dal punto di vista sismico - mutatis mutandis - l'Aquila è stata la nostra Haiti: un terremoto nemmeno tanto potente che uccide più di 300 persone e fa danni ancora incalcolabili perché qui sono state sistematicamente ignorate le leggi antisismiche ben note. Qualche paese vicino ha peraltro egregiamente resistito pur essendo costruito in muratura, segno che già nel medio evo si costruiva tenendo conto della qualità e dei terremoti e non solo del profitto. Ma per ricostruire l'intero patrimonio abitativo della città, compreso quello storico monumentale, ci vogliono 15-20 anni, come dimostra quanto avvenuto per il sisma dell'Umbria-Marche del 1997. [...].

La migliore di oggi

Gli smemorati

I gufi volevano che tutto fallisse

dall’editoriale di Mario Sechi

dall’articolo di G. M. Chiocci

Un anno dopo. Le lancette dell’orologio non si sono fermate il 6 aprile del 2009 a L’Aquila. Nonostante i molti avvoltoi che aleggiano sulla città e sul suo desiderio di rinascita, l’emergenza è stata affrontata bene e i piani per la ricostruzione vanno avanti. Si è cercato in tutti i modi di gettare fango su un’operazione di soccorso e messa in sicurezza ciclopica. Ma la forza dei fatti è stata più forte della bassa propaganda che ha cercato di far dimenticare l’entità di quel che è accaduto. Vedere l’opposizione avventurarsi in questa campagna orchestrata dai corvi è stato sorprendente e amaro. [...].

L’Aquila, un anno fa. Dottor Guido Bertolaso, la prima cosa che le viene in mente di quella notte? «Il mio letto che ballava a Roma, la telefonata con la sala operativa, l’intervento immediato, perfetto, degli uomini e delle donne della Protezione civile. Da quel preciso momento ho lavorato per giorni e giorni come un automa». Il ricordo più bello? «La riapertura delle scuole, la gioia dei bambini, la sorpresa dei genitori e degli insegnanti. Un momento significativo perché sulla riapertura dell’anno scolastico avevamo investito tutta la nostra credibilità. Ricominciare la scuola significava ricominciare la vita». Il ricordo più brutto? «La

Un progetto comune dal commento di C. De Gregorio

speranza di qualcuno che potesse fallire il nostro progetto, che potesse esserci una scossa di terremoto durante il G8, che le case antisismiche non venissero consegnate in tempo. Nonostante quello che era successo si percepiva il tifo contrario, per fortuna di pochi, affinché questo intervento fallisse come nelle precedenti occasioni». Cos’ha significato per l’Aquila, e gli aquilani, ilpronto interventodella Protezione civile e del governo? «Sentirsi parte di una comunità nazionale che si è davvero stretta intorno a loro, che non ha guardato in faccia a nessuno per risolvere ogni problema facendogli capire che non era “carità”quella che si stava facendo ma era una forte solidarietà [...]».

Il sogno di Sara

Giannelli sul Corriere

Lettera ai miei figli scomparsi

dall’articolo di Fabrizio Caccia

di Giustino Parisse

Sono loro due, quelle coi cerotti, sulle barelle, in mezzo agli altri sopravvissuti, fuori dall'ospedale appena evacuato, la mattina stessa dopo il terremoto. La bimba dorme, la mamma invece fissa un punto nel vuoto. Sono loro, quelle della foto che ha fatto il giro del mondo, immagine-simbolo della città martoriata e colpita al cuore. Sara Luce ha compiuto otto anni martedì scorso. Per regalo, a sua madre Stefania, ha chiesto solo una cosa: poter tornare all’Aquila almeno un giorno per festeggiare insieme ai suoi «vecchi» amichetti di scuola, gli alunni della «Edmondo De Amicis» distrutta dal terremoto alle ore 3.32 del 6 aprile 2009, Lunedì dopo le Palme. Per ricostruire la De Amicis, l’estate scorsa, è scesa in campo anche Laura Pausini, la cantante, con un concerto organizzato a San Siro. Stefania Faraone, casalinga, suo marito Carlo Cruciani e la figlioletta, un anno dopo vivono a Borgo Santa Maria, frazione di Pineto [...].

Un anno fa ho perso la mia famiglia, il miopaese, Onna,e 40deisuoi abitanti.E ho perso L’Aquila. Dopo un anno il dolore è, se possibile, ancora più forte. Questa è una lettera ai miei figli. Non so se la leggeranno. Ma sentivo di doverla scrivere. Caro Domenico, cara Maria Paola stamattina, come ogni mattina da un anno ormai, ho creduto, nel mio dormiveglia, di sentire i rumori di una famiglia felice: porte che si aprono, l’odore del caffèche arrivadalla cucina,illibro chenon si trova, l’ultimo ripasso prima dell’interrogazione, e poi l’uscio che si chiude,

Taglio basso

Il Paese dei detenuti in attesa di confessione dal commento di Peppino Caldarola

C’è un volto della giustizia italiana che fa paura. È quello rivelato dalla pratica costante della carcerazione preventiva che chiude negli istituti penitenziari innocenti e probabili colpevoli prima ancora di un processo e di una sentenza. Sono migliaia in Italia i detenuti in attesa di giudizio, aspettando in celle affollate che la magistratura compia, con tempi lunghissimi, il suo lavoro. Qualche volta la cronaca si imbatte in casi clamorosi. È accaduto tempo fa al padre dei fratellini di Gravina sbattuto in galera con l’accusa di aver ucciso i suoi figli e di aver nascosto i loro corpi che poi sono stati trovati vicino casa, precipitati senza violenza da un edificio diroccato. È accaduto all’ex presidente della regione Abruzzo chiuso in un regime carcerario odioso e che a tutt’oggi non sa ancora di quali colpe è stato accusato malgrado la sua vicenda abbia provocato un vero e proprio terremoto politico con le sue dimissioni, l’anticipo delle elezioni e la vittoria della parte a lui av-

Scusate se torno su una storia che vi ho già raccontato, ma credo che custodisca un segreto che vale per tutto quel che stiamo dicendo da giorni qui: ricominciare, ricostruire - si tratti di una città o di un progetto (politico) collettivo - è lo stesso. La storia è quella della scalinata di San Bernardino all'Aquila. Una dolce scalinata barocca che degrada dalla chiesa, con le edicole ai lati e l'erba fra i sassi. Quelle edicole gli adolescenti dell'Aquila le chiamano "le nicchiette". Ci andavano, fino a un anno fa, a nascondere i primi baci, a scambiarsi parole e messaggi segreti. [...].

versa. Non ci sono solo storie di ieri, ne vogliamo raccontare almeno tre che invece sono più recenti e alcune ancora in corso. Meno di venti giorni fa lo stesso destino del padre dei fratellini di Gravina è toccato a Katerina Mathas, una giovane donna di Genova accusata di aver ucciso con la complicità del fidanzato suo figlio con terribili sevizie. La Mathas si è fatta sedici giorni di carcerazione preventiva, è stata indicata dai media come una terribile infanticida e poi sia il pm sia il gip l’hanno scarcerata perché non c’erano prove a sorreggere l’accusa. Ma nelle carceri italiane ci sono anche, fra gli altri, due detenuti eccellenti, di quelli che per aver ricoperto posizioni di potere e per l’odiosità delle colpe addebitategli vengono considerati dalla pubblica opinione come colpevoli prima che un tribunale ne accerti la responsabilità. Uno è Silvio Scaglia l’ex amministratore delegato di Fastweb accusato con altri di una maxi-truffa e inseguito da un mandato di cattura internazionale. da Il Riformista

le portiere della macchina che sbattono, l’i nizio di un nuovo giorno pieno di affanni, ma anche di gioie e fiducia nel futuro. Da un anno non sento più rumori, se non quello del tuffo al cuore quando, come se non volessi arrendermi all’evidenza, scopro che le vostre camerette non cisono più, chelà, sottoquelle macerie avete lasciato i sogni, le vostre cose, il cellulare per inviare i messaggi agli amici, il computer per studiare e per chattare, il diario con l’annotazione di un pensiero, di un appuntamento, di una festa alla quale non poter rinunciare.nQuella notte di un anno fa, eravamo tutti in quella casa che credevamo la più bella e sicura del mondo. Ero io che ve lo avevo fatto cre-

dere e voi di papà avevate fiducia. Io ho tradito la vostra fiducia. Quando tu, Maria Paola, all’una di quella notte maledetta mi hai detto: papà, qui moriamo tutti, io ti ho rassicurato e ho segnato il tuo triste destino. Quel grido, che alle 3.32 è arrivato dalla cameretta di Domenico non era «Aiuto, aiuto». Era «Papà, papà». Quella notte non sono stato capace di salvarvi, mi sono arreso di fronte a una montagna di macerie, alla polvere che bloccava il respiro, all’incubo del quale non riuscivo a vedere i contorni. Mentre voi ci lasciavate, papà e mamma erano lì, in pigiama a cercare l’impossibile, a fare nulla, perché nulla c’era da fare, nemmeno piangere e gridare. [...].

La fotografia L’Aquila, Una donna espone un cartello sulla saracinesca del suo negozio (Ansa)

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L’INTERVISTA E adesso il premier Berlusconi prova a smarcarsi da Bossi dal commento di Ugo Magri

Sulla premessa (vera o falsa non importa) che la Lega ha stravinto le elezioni al Nord, e il Pdl invece le ha straperse, Bossi getterà lo spadone sulla bilancia. In amicizia, per carità, perché lui e Berlusconi hanno giurato a vicenda di non litigare mai più. Però ci sono un paio di questioni in sospeso che riguardano il governo e la politica di qui al 2013. Due questioni su cui la Lega vuole parole chiare già stasera, quando Silvio e Umberto si siederanno a tavola. Anzitutto, il ministero delle Politiche agricole. Chi vive in città non si rende conto di che peso abbia, e quanti voti muova, specie in Padania. Ora lì c’è Zaia, del Carroccio, che però è stato eletto governatore in Veneto. Dovrà mollarlo. E nel «do ut des» con il Piemonte, ceduto alla Lega, quel dicastero tornerà al Pdl. In teoria ci sarebbe Galan, spodestato proprio da Zaia. Ma Galan pensa di meritare ben altro. E poi la Lega gli rimprovera di avere

Silvio Berlusconi

sparso veleni, ha consegnato a Berlusconi un dossier di interviste e discorsi dove (tolta l’accusa di sbranare i bambini) Galan imputa al Carroccio la qualunque. Per cui, una volta accomodati a cena, Bossi dirà al premier: «Noi rinunciamo all’Agricoltura, d’accordo; ma chi dei vostri sarà ministro dopo Zaia, lo decidiamo noi». Quel «qualcuno» nella testa del Senatùr ha nome e cognome, si tratta di Enzo Ghi-

Le contraddizioni preparano al confronto dal commento di S. Folli

Si capirà presto se il clima più sereno nella vita politica, sottolineato da Giorgio Napolitano a mo' d'incoraggiamento, è una novità genuina oppure il solito tatticismo destinato a produrre altre delusioni. Sulla carta, lo dicono in tanti, le circostanze sono favorevoli alle riforme come mai nel recente passato: almeno dal fallimento della Bicamerale di D'Alema. E senza dubbio una fase di riconciliazione dopo gli anni del bipolarismo cruento è un'esigenza diffusa. È ciò a cui fa riferimento anche il Quirinale. Ma il cammino è appena agli inizi, mentre in entrambi i campi si colgono contraddizioni in grado di affossare il confronto. In primo luogo, la maggioranza ha il dovere di fare il passo d'inizio e in apparenza il compito non è proibitivo. Tuttavia la miscela composta da riforma della magistratura, federalismo, rias-

setto istituzionale e presidenzialismo può risultare indigesta. Tutto dipende da come verrà calibrata. Tra la Lega desiderosa di costruire l'impianto federalista, non solo nel suo aspetto fiscale, e Berlusconi proteso verso i temi della giustizia e del presidenzialismo, c'è una sensibile differenza. O meglio, se si tratta semplicemente di compilare un elenco di riforme necessarie, le difficoltà non sono rilevanti. Lo diventano nel momento in cui si deve passare dalle parole ai fatti. Ecco perché anche il colloquio di oggi tra Berlusconi e Bossi ha la sua importanza. Si tratta di capire, in altri termini, se la maggioranza è davvero interessata a discutere con il centrosinistra e l'Udc. O se vuole soltanto metterli con le spalle al muro. Sotto questo aspetto, il buon senso consiglierebbe di procedere sul terreno dove è più probabile, addirittura scontato, un certo grado di accordo. [...].

Dialogo con Gaetano Cappelli

go che i leghisti considerano amico fedele. Se Berlusconi darà l’okay, al Nord passerà il messaggio che va avanti chi è gradito alla Lega, e chi non lo è viene punito duro. Qui può nascere il mugugno, i dirigenti Pdl si sentiranno sacrificati, piangeranno calde lacrime col Capo, i finiani ne profitteranno per chiedere fermezza verso il Carroccio. Ma al dunque, fra il prendere e il lasciare, si può scommettere per cosa

opteranno i «berluscones». Che spargono voci incontrollate, tipo quella di Bossi deciso a reclamare qui e subito la poltrona di vice-premier per Calderoli, in modo da sancire il diverso equilibrio nel centrodestra: ipotesi che Berlusconi aveva già soppesato un anno e mezzo fa ma poi dovette abbandonare perché i vice-premier sarebbero stati due, e nel Pdl si sarebbe scatenata la rissa tra i pretendenti. Calderoli, tra parentesi, mira più in alto: vorrebbe tracciare la rotta sulle riforme istituzionali. Ed è l’altra questione che si toccherà stasera ad Arcore, politicamente insidiosa. Bossi ricorderà al Cavaliere che ministro delle riforme, fino a prova contraria, è ancora lui. E che sua intenzione sarebbe di esercitare la delega dando credito a Calderoli. Il quale, a quel punto, tirerà fuori di tasca dei fogli con su scritta la grande riforma targata Lega: federalismo, si capisce, bilanciato dal semi-presidenzialismo alla francese. [...].

Il soccorso al Pontefice dall’editoriale di L. Accattoli

La tempesta della pedofilia si addensa sul Papa e la Chiesa Cattolica reagisce a sua difesa: gli «auguri» del cardinale decano, pronunciati con voce commossa il giorno di Pasqua in mondovisione, stanno a simboleggiare quell’impegno a serrare le file. Si direbbe che sia partita, con questa Pasqua, una reazione corale del mondo ecclesiastico che dovrebbe avere dei prolungamenti e delle rispondenze anche nel mondo laico. Un primo segno di un tale prolungamento si è avuto in Francia con una sottoscrizione di intellettuali divaria matriceche hannoespresso solidarietàalle vittime della pedofilia ma anchealPapa cheèdivenutoil bersaglio privilegiato di un’escalation mediatica sostanzialmente strumentale che ha ormai dimensioni planetarie. La gravità dello scandalo della pedofilia tra le fila del clero cattolico è fuori discussione ed è stata ricono-

sciuta in più occasioni da Benedetto XVI, che ha parlato di «vergogna» e ha invitato alla «penitenza» ma alt r e t t a n t o chiara è la strumentalità di una campagna che rievoca a tamburo battente vicende già note e giudicate lungo l’ultimo mezzo secolo come fossero novità emerse giorno per giorno e mira a metterle in conto al cardinale Ratzinger che invece ne fu il più deciso inquisitore. Che sul sostegno al Papa in questo brutto frangente vi sia unità nella Chiesa è apparso chiaro negli ultimi giorni chehanno vistouna sequenza molto netta di pronunciamenti da parte degli esponenti più autorevoli della gerarchia, dal cardinale di Curia Walter Kasper tedesco e teologo come Ratzinger al cardinale francese Roger Etchegaray, agli italiani Carlo Maria Martinie AngeloScola. Kasper ed Etchegaray hanno segnalato come sia stato proprio Benedetto XVI a «rompere il silenzio» su questa materia. [...].

Il fantasma del cinema Ariston

Le riforme di Maroni di Fiorenza Sarzanini

se vuole davvero fare la grande riforma non può Le riforme: «Tocca alla Le- che affidarsi alla Lega, noi ga fare quella Costituzio- siamo leali. La nostra vitnale». I magistrati: «Abo- toria rafforza il governo. liamo l’obbligatorietà Se vuole passare alla storia dell’azione penale». Il sin- non può che stare con daco di Milano: «Stiamo fa- noi». La priorità? cendo un pensierino an«Senato federale e nuoche su Napoli». Il ministro Roberto Maroni elenca le va riforma del titolo quinpriorità del Carroccio e an- to che va cambiato perché ticipa quello che la Lega il sistema di competenze chiederà questa sera du- concorrenti tra Stato e Rerante l’incontro a Villa San gioniha creatounguazzaMartino con il presidente buglio con conflitti contidel Consiglio, Silvio Berlu- nui davanti alla Corte Costituzionale. Poche matesconi. Presentate il conto do- rie esclusive allo Stato, tutto il resto po la vittoalle Regioria elettoni». rale? E la ri«Noi non duzione chiediamo dei parlané posti né mentari? nuovi as«Si deve setti di gofare subiverno». to. Vorrei Neanche ricordare il ministeche noi ro l’avevamo dell’Agriapprovata coltura? e soltanto «Decide un attegBerlusconi, giamento se vuole asmiope segnarlo a dell’opponoi faremo sizione ha bene, ma su cancellato questo non Roberto Maroni tutto con il abbiamo referenistanze». dum». E allora Il modello di presidenche cosa volete? «Che sia affidato a Um- zialismo? «Alla francese. Se sono berto Bossi e Roberto Calderoli il compito di formu- chiare competenze del golare una proposta di gran- verno e delle Regioni, asde riforma della Costitu- segna il giustopotere a chi zione disegnando il nuovo viene eletto direttamente assetto costituzionale e fe- dal popolo e deve poterlo derale. Credo che la Lega lo esercitare». Siete disposti a fare la meriti, che sia il riconoscimento del nostro straordi- riforma costituzionale nario successo. Siamo senza l’opposizione? «La nostra sfida è di farpronti e soprattutto abbiala approvare dai due terzi mo la capacità per farlo». E crede che gli altri sa- del Parlamento e riusciremo a vincerla. Noi aprireranno d’accordo? «Ci saranno le resisten- mo il confronto con le opze di chi ci continua a di- posizioni, con la società cipingere come gente rozza vile, con la magistratura. L’ho già detto in passato: il e senza cultura». Pd è per noi un interlocuA chi si riferisce? «A numerosi commen- tore indispensabile. Noi tatori, ai cosiddetti poteri abbiamo tre anni davanti, forti che vogliono lo status non siamo come la sinistra che ha dovuto agire prima quo». che cadesse il governo E dentro il Pdl? «Tutti sanno che chi può avendo l’ansia di tenere davvero cambiare le rego- unita la coalizione. Abbiale siamo noi visto che non mo già riformato le penabbiamo cambiali da paga- sioni e il Welfare, ora Bossi re, siamo gente concreta e Calderoli sono le persone che non si fa comprare. giuste per fare il resto». Anche Berlusconi sa che [...].

Da Vienna all’Alta Murgia

da domenicogianturco.blogspot.com

da vivi-potenza.ilcannocchiale.it/

da www.notiziedaiparchi.i

Caro Cappelli, ho letto interessato l'articolo apparso Domenica scorsa (21 Marzo) sulle pagine del Corriere della Seraaproposito delgialloElisaClaps. Mi permetterà di dissentire su un punto e cioè quando si dice che la mafia in Basilicata non esiste. La trovo affermazione qualunquista emolto lontana dalla realtà. Ben 19 anni or sono, il Procuratore generale della Corte di Appello di Potenza Gennaro Gelormini in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario il 12 Gennaio del 1990 così diceva: "La Basilicata non è più terra che possa rimanere coperta da una considerazione fallace di quiete, perché è illusoria l'idea che si tenga lontana, a mo' di oasi, dalla stretta di Campania, Puglia e Calabria o che non abbia acquisito quella mentalità [...].

Il blog vivipotenza non si occupa di politica ma una piccola incursione ce la consentiamo perché propedeutica ad affrontare una questione che sta a cuore a molti potentini. Andiamo a leggere a pag. 8 del “Programma amministrativo 2004-2009 per la citta’ di Potenza” presentato dall’allora candidato a Sindaco Santarsiero laddove si parla delle questioni del Centro Storico e dei “contenitori “dimessi”, al quarto rigo estrapoliamo la seguente frase: ripensare l’organizzazione dell’area urbana baricentrica di Piazza Mario Pagano, e definire la problematica relativa al sito del vecchio cinema “Ariston” [...].

Il prossimo 16 aprile un gruppo di trentacinque studenti provenienti dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università Bodenkultur di Vienna visiterà il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. la visita ha l’obiettivo di conoscerne le peculiarità da vari punti di vista: geologico, botanico, faunistico, ornitologico e anche paleontologico. L’esperienza della visita si concluderà presso la sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia dove è in programma una una discussione sugli aspetti gestionali di un’area protetta in Italia. [...].

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6 Primo piano

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Fischi per il messaggio del premier applausi per le parole Napolitano

È la notte del silenzio

IL FILM

Un anno dopo Il dolore che non passa

Da mesi in attesa di verità

Politici in prima fila

Le lacrime di una madre

UN ANNO dopo lo strazio dei sopravvissuti non è stato placato dal trascorrere del tempo. I familiari delle vittime si sono stretti gli uni agli altri, nella notte dell’Aquila, ricordano i loro cari.

I CITTADINI dell’Aquila aspettano che la giustizia faccia il suo corso e che si chiarisca se ci sono state responsabilità nella costruzione degli edifici e nella mancata evacuazione del capoluogo e dei paesi

MOLTI rappresentanti delle istituzioni alle fiaccolate. Da sinistra: Rosy Bindi, Massimo Cialente, Gianni Alemanno, Gianni Chiodi, Franco Gabrielli, Guido Bertolaso e Antonio Del Corvo.

UNA MAMMA depone fiori sul luogo della morte della figlia, ieri sera. Quattro fiaccolate sono partite da paesi vicini, altrettanti cortei per le poche strade aperte del centro storico dell'Aquila.

Aiuti mai arrivati per le opere d’arte adottate al G8

Capolavori dimenticati

Commemorate le vittime del sisma in Abruzzo Fiaccole per riappropriarsi delle città distrutte di ANTONIO ANDREUCCI

ROMA–Aiuti mai arrivati, con chiese, palazzi, monumenti che a stento si è riusciti a puntellare per evitare ulteriori crolli. A un anno dalla notte più terribile, è ancora orfana l’arte d’Abruzzo squassata dal terremoto. Un flop la lista di nozze lanciata dal premier Berlusconi nei giorni del G8 per chiedere ai Grandi della Terra di adottare 45 monumenti simbolo, vuote o quasi le casse del vice commissario Luciano Marchetti. Che ora chiede sia lo Stato ad intervenire. Mentre il consiglio superiore dei beni culturali ha chiesto la fine del commissariamento con la riattribuzione le competenze alle soprintendenze e alla direzione regionale. Il conto dei danni, nel frattempo, è cresciuto, precisato dal lavoro fatto in questi mesi dalle squadre di tecnici della soprintendenza, della protezione civile, dei vigili del fuoco, che hanno censito 1763 monumenti, verificato, puntellato. Per riparare i guasti dei monumenti servono 3,5 miliardi di euro, conta Marchetti, che l’esperienza l’ha già fatta con la ricostruzione di Marche e Umbria. Certo non tutti subito, perchè ci sarà da lavorare per almeno dieci anni. Per il momento però sono arrivati solo 20 milioni della protezione civile e 2 del ministero dei beni culturali (assegnati 3,2). Una cifra che non ha potuto coprire neppure tutte le necessità dei

vicinanza e rinnovare un incoraggiamento per la ricostruzione umana e sociale fondata sulla salda roccia della fede in Cristo risorto». Nel testo, il Papa «esorta a custodire sempre il secolare patrimonio religioso e morale del nobile popolo abruzzese, assicura uno speciale ricordo nella preghiera invocando la celeste intercessione della beata vergine Maria e dei Santi patroni e invia di cuore all’arcivescovo, all’ausiliare, al presbiterio diocesano e ai religiosi e ai fedeli tutti la confortatrice benedizione apostolica». La notte è scivolata nel silenzio composto di «una bellissima e commovente fiaccolata all’insegna della pietà», come lo stesso prefetto ha rilevato, sottolineando che «la grandissima e composta partecipazione responsabilizza ancora di più le istituziuoni. Lì si è vista fino in fondo la determinazione di questo popolo». L’anniversario è stato per gli aquilani un momento di riflessione e di dolore, ma anche l’opportunità per ribadire che «il non urlare fa parte della cultura di questa gente determinata e compatta», come hanno evidenziato alcuni cittadini ricordando che il cosiddetto «popolo delle carriole» in silenzio rimuove le macerie, ma lancia segnali forti alle istituzioni.

Per riparare i monumenti servono 3,5 miliardi

Polemico il sindaco Cialente: «I soldi arrivano con il contagocce»

L’Aquila sarà rifatta in 8 anni Bertolaso chiama le autorità locali ad assumersi le responsabilità di MATTEO GUIDELLI L'AQUILA – In otto anni L’Aquila può rinascere, «più bella e sicura di prima». Ma solo se, a partire dalle autorità locali, «ognuno si assumerà le proprie responsabilità» lavorando duro ogni giorno, «Natale, Pasqua e Ferragosto compresi». Nel giorno dell’anniversario del sisma che alle 3.32 di un anno fa devastò L’Aquila e decine di comuni, Guido Bertolaso chiude definitivamente e anche simbolicamente la prima fase dell’emergenza e rilancia quella che è la «vera sfida» di una tragedia che ha segnato l’intero paese: la ricostruzione. Una fase che non vedrà impegnata la Protezione Civile: il capo del Dipartimento lo dice chiaro ai giornalisti e soprattutto ai cittadini dell’Aquila, ma anche di Sant'Angelo, Pianola, Onna e degli altri paesi del cratere che visita nel giorno dell’anniversario. «Noi non abbandoneremo l’Abruzzo ripete – ma il nostro compito sarà quello di essere da stimolo a chi dovrà impegnarsi al massimo per far sì che l’Aquila possa rinascere». Nel corso del comitato operativo convocato nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito, con il commissario Gianni Chiodi e il sindaco della città Massimo Cialente, Bertolaso sottolinea che Un edificio dell’Aquila, un anno fa e oggi riconsegnare l’Aquila agli aquilani in una decina d’anni è una scommes- sieme, nessuno può sottrarsi alle prosa che si può vincere, ma si può fare an- prie responsabilità». «In questo anno difficile e drammatiche di meglio se da qui in avanti si continuerà a lavorare come si è fatto finora. co non abbiamo lasciato nulla di intentaSette, otto anni al massimo. Quel che è to per cercare di mitigare i disagi degli certo è che «anche se è cambiato il timo- aquilani – premette il capo della Proteniere, la rotta e la barca sono le stesse. zione Civile –e per questo ci siamo subito All’Aquila vince o perde l’Italia tutta in- concentrati sulla costruzione degli al-

puntellamenti, tanto che il commissario ne ha chiesti altri 10 milioni al presidente della Regione Chiodi. Il restauro vero e proprio non si può cominciare. Il discorso vale anche per la maggior parte dei 45 monumenti della lista. Per restaurarli tutti servono più o meno 450 milioni. Quelli raccolti fino ad oggi – non tutti ancora materialmente arrivati - sono meno di 50. I contributi stranieri si contano sulle dita di una mano, i più generosi sono i russi, con un contributo di 7,5 milioni offerto per riparare Palazzo Ardinghelli e la Chiesa di San Gregorio Magno. Poi ci sono i francesi (3,2 mln per le Anime Sante) e i kazakistani, (1,7 mln per San Biagio di Amiternum). Ancora niente dalla Spagna, che si era detta interessata al restauro del Forte, nè dalla Cina, inizialmente interessata a Palazzo Margherita. Il Giappone avrebbe offerto la disponibilità per un apparecchio di monitoraggio per la Chiesa di Sant'Agostino ma l’accordo non è stato ancora formalizzato. È passato un anno e la situazione per i beni culturali abruzzesi, «rimane critica», sottolinea anche il segretario generale della Uil di settore Gianfranco Cerasoli, oltre ai problemi economici, «l'enorme caos di competenze» derivato dal permanere del commissariamento. Marchetti, insiste sulle risorse: «i fondi devono comunque essere trovati – conclude- E dove non arriva l'aiuto estero o dei privati, dovrà pensarci lo Stato».

loggi, in modo da poter dare una sistemazione dignitosa a tutti». Ma «fin dall’inizio sapevamo che la ricostruzione è la più grande sfida che avevamo davanti. Questo terremoto ha colpito al cuore una città intera – dice – ma per fare una ricostruzione fatta bene serve impegno, grande capacità di programmazione, grande pianificazione e poi lavorare senza sosta». Anche ieri però il sindaco Cialente ha sottolineato che i soldi dal governo «arrivano con il contagocce». Come si farà dunque a ripartire se i fondi non ci sono? «I soldi sono un alibi per nascondere le proprie difficoltà e i propri ritardi - risponde Bertolaso – Dunque l’unica verità è che chi ha le responsabilità se le assuma e si rimbocchi le maniche». Piuttosto, «quello che è importante è spenderli bene e con trasparenza». Ma nel giorno dell’anniversario del terremoto, al capo della Protezione Civile preme anche difendere l’intero sistema di Protezione Civile che ha lavorato all’Aquila e che anche ieri sera durante il consiglio comunale qualcuno ha attaccato. Lo fa durante l’incontro con i volontari dell’Emilia Romagna e del Trentino a Sant'Angelo e lo ripete in ogni occasione. «I fischi di ieri – dice infatti – dimostrano che la minoranza ha avuto il sopravvento sulla maggioranza silenziosa, che invece ha apprezzato e apprezza il nostro lavoro». La verità «è che qui si è fatto un lavoro straordinario e incredibile e questo è sotto gli occhi di tutti. Se poi si vuole contestare che lo si faccia pure, è la democrazia. Io constato che la maggioranza silenziosa degli aquilani in questi dieci mesi non ha mai fischiato e non fischia neanche».

Al lavoro un team di esperti: lo sport e la scuola usati come terapia | PROTEZIONE CIVILE | Il prefetto Gabrielli succederà a Bertolaso Disturbi psicologici e incubi: i più piccoli non riescono a dimenticare

Le ferite indelebili dei bimbi

DALLE BRIGATE Rosse ai terremoti: l'attuale prefetto dell’Aquila ed ex capo dei servizi segreti civili Franco Gabrielli, l’uomo che con il pm fiorentino Gabriele Chelazzi svelò i retroscena della strage dei Georgofili e che ha collaborato a smantellare le nuove Br, sarà molto probabilmente il futuro direttore della Protezione Civile italiana. Nel giorno dell’anniversario del terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo e ha anche simbolicamente segnato il passaggio di consegne tra il Dipartimento e le autorità locali aquilane, si scioglie il nodo sul futuro di Guido Bertolaso, da nove anni alla guida della Protezione Civile. Di ufficiale non c'è ancora nulla ma in molti hanno letto nelle parole pronunciate proprio ieri da Gianni Letta durante l'inaugurazione della mensa di Celestino, il passaggio di testimone. «Presto Gabrielli sarà promosso» ha detto il sottosegretario. Un’investitura che il Consiglio dei ministri deve ancora ratificare ma che, secondo quanto si apprende da fonti governative, dovrebbe arrivare presto. A volere fortemente Gabriellial Dipartimento è stato lo stesso Bertolaso,dopo averloconosciuto e visto lavorare nell’emergenza aquilana. I due si Franco Gabrielli stimano, si capiscono e in questi 12 mesi hanno avuto modo di affinare il loro rapporto. In diverse occasioni il capo della Protezione Civile ha sottolineato il valore dell’impegno di Gabrielli a L’Aquila e il prefetto, a sua volta, ha spesso ricordato le capacità di Bertolaso ed è stato tra i primi a ribadire la fiducia e la stima nei sui confronti quando è stato investito dalla bufera scatenata dall’inchiesta della procura di Firenze sugli appalti del G8 alla Maddalena. Un feeling che è cresciuto nel tempo e che, se l’operazione andrà in porto, si consoliderà al Dipartimento: in questi mesi Bertolaso ha sempre detto che una volta individuato il vice, prima di lasciare definitivamente la guida della Protezione Civile, ci sarà un periodo di affiancamento.

ALCUNI di loro avevano lo sguardo perso nel vuoto. Altri non riuscivano a stare fermi neanche un momento. Per altri ancora la paura significava trovarsi a piangere senzaun precisoperché,non sopportaredi essere lasciati soli neanche per un momento e attaccarsi a qualsiasi persona gli capitasse vicino. Sono tante le storie che possono raccontare i bambini dell’Aquila, le paure e i disagi che si sono portati dentro in questi 12 mesi dal terremoto e che continueranno a portarsi dentro per sempre. Molti hanno ancora gli incubi o sono nervosi. Circail 15-20% habisogno diun supporto psicologico più intenso, ma grazie allo scorrere del tempo la maggior parte sta riuscendo a ricostruirsi una certa stabilità, anche se nessuno sarà mai più come prima. A raccontarlo sono alcuni psicologi e medi-

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ci che sono stati all’Aquila per aiutare i bambini. «All’inizio –spiega Donatella Galliano, psicologa dell’emergenza – molti bambini erano ipercinetici o abulici, facevano capricci o piangevano senza motivi apparenti. I genitori non riuscivano più ad imporgli la minima regola, perchè il loro mondo era stato completamente distrutto senza una spiegazione. Senza considerare che il tempo per i bambini è dilatato, vuol dire per sempre». Gli psicologi hanno dapprima utilizzato lo sport e le sue regole per fargli riacquistare una certa organizzazione. «Li abbiamo fatti sfogare fisicamente – continua – con giochi aggressivi come il calcio, la lotta o braccio di ferro, sempre sotto la supervisione di un tutor e adottando le regole del basket, di modo che chi si comportava male

IL FILM DELLA GUZZANTI

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“Draquila, l’Italia che trema” SE IL BUON giorno si vede dal mattino, il trailer di “Draquila. L’Italia che trema” il nuovo film di Sabina Guzzanti da oggi online non promette nulla di buono per il premier Silvio Berlusconi. L’idea centrale del filmato della Guzzanti è infatti che il terremoto dell’Aquila è stato, non solo una tragedia, ma anche una grande occasione di rilancio per un leader annoiato e perseguitato dalla magistratura. “Draquil” che sarà distribuito dalla Bim dal prossimo 7 maggio parte infatti con una voce fuori campo che dice: «Era appena iniziata la primavera e per Silvio Berlusconi era una giornata di merda» ma poi arriva il ter-

remoto e tutto cambia. Ci sono poi immagini di repertorio del disastro dell’Aquila e ancora la Guzzanti nei panni del premier che dice «questo terremoto è stato un grandissimo successo, nessun terremoto ha fatto ascolti come questo...». Il titolo della pellicola, contro la quale già si annuncia una pioggia di querele, a quanto sembra è stato scelto dagli utenti del blog della Guzzanti il trailer infine è visibile sul sito www.draquila-ilfilm.it.

In scena gli show di Silvio

andava fuori dal campo per 5 minuti». Poi si è passati ad interventi mirati su genitori e insegnanti, in modo da prevenire su di loro il disturbo post-traumatico da stress e riattivare i moduli educativi della comunità. «Chi, soprattutto tra i 3 e 5 anni, aveva già qualche problema –prosegue Galliano –accentuatosi dopo il sisma, è stato affidato ai servizi socio-sanitari locali, una volta riattivati, o viene sottoposto a visite di controllo una tantum. Si tratta di circa il 15-20%». Ora le cose vanno meglio. «La risposta ad un trauma arriva da sola generalmente – precisa Galliano – Con il passare dei mesi il percorso di ristrutturazione personale prosegue naturalmente pur mantenendo i ricordi dolorosi. Si riacquista una stabilità anche se molto diversa da prima». Tuttavia, perverificare qual è l’impattodel terremoto nel lungo periodo, l’Ospedale Bambino Gesù di Roma ha da poco avviato uno studio, che sarà il più grande al mondo del genere, con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia abruzzesi. «Grandi e piccoli all’Aquila – spiega Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria del Bambin Gesù –sono stanchi di essere studiati. Per questo sarannoi pediatrilocali, danoi formati, a sottoporgli i test psicologi necessari. Contatteremo 7.200 bambini tra i 3 e 14 anni. In base ai dati della letteratura, ci aspettiamo che risultino positivi al disturbo post-traumatico da stress il 20%». In un mondo senza più certezze e punti di riferimento, precisa Adima Lamborghini, della Società italiana di medicina dell’emergenza e urgenza pediatrica, «è stato molto importante per i piccoli ritornare in città a scuola, a ricostituire il loro gruppo di classe. Per chi si è trasferito è stato molto duro. In alcuni casi le famiglie hanno scelto di non tornare più all’Aquila. Molti bimbi hanno ancora incubi o paura dell’allontanamento». Conquesto studio sicercherà di capire l'effetto del sisma sui bambini, e vedere se vi sono somiglianze con eventi simili, come quelli di Haiti e del Cile.

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L'AQUILA – Questa volta alle 3.32 c'è stato solo un lunghissimo silenzio, seguito da 308 rintocchi della campana delle Anime Sante: ieri notte gli aquilani si sono ritrovati in tanti – oltre 25 mila – in quella piazza del Duomo dove un anno fa accorsero feriti, spaventati, addolorati per il terribile terremoto che aveva distrutto la loro città e ucciso parenti, amici, studenti venuti da lontano. C'è stata, sì, una scossa di terremoto, alle 2:57, ma di magnitudo 2.2, ovvero niente rispetto a quella di 6.3 del 6 aprile 2009. È stata una notte diversa, illuminata da migliaia di fiaccole, candele, lumini che dalla sera prima avevano dato luce lungo le strade buie ai quattro cortei silenziosi partiti da altrettanti quartieri raggiungere la zona rossa del cenINDAGINE per tro storico. Un gesto di grande valore simbolico, non solo per commemorare vittime, ma anche per ribadire la voProtezione le lontà di tornare ad occupare il cuore della città e, quindi, di riappropriarsi civile di un’identità ferita per la lontananza nel mirino forzata. Quattro cortei – composti da giovani, anziani, alcuni con le stampelle, «NO COMgiovani coppie con i bambini nelle carMENT». È il rozzine - aperti ognuno da un gruppo commento del il procuratore del- di parenti delle vittime e dai vari comitati cittadini che da un anno si battono la Repubblica per tenere alta l'attenzione rispetto ai dell’Aquila, Alfredo Rossini, in problemi della ricostruzione e per pungolare le autorità. Non c'è stata alrelazione al filocuna contestazione lungo i percorsi né ne d’inchiesta quando, tutti assiepati nella piazza sulle risultanze principale, è stata attesa l'ora fatidica. della commisPrima sono stati letti i nomi delle 308 sione Grandi vittime, poi sono seguiti i rintocchi Rischi del 31 della campana. Alla fine, in silenzio e marzo 2009 con i ceri e le lampade ancora accesi, il all’Aquila, a cinritorno a casa –per moltissimi lontano que giorni dal dall’Aquila – o alla Basilica di Colletragico sisma. maggio per la messa solenne dell’arciLe indagini chiuse nei giorni vescovo Giuseppe Molinari, il quale ha esortato a fare in modo che «questa scorsi da parte notte segni l’inizio di un nuovo cammidegli agenti della sezione di po- no con l’aiuto di Dio». In formato minore, ma identica, la commemorazione lizia giudiziaria ad Onna, frazione simbolo di quella della Procura scossa mortale, che ha voluto sottolidella Repubblineare il «nuovo cammino» posando alca dell’Aquila, le 4.32, un anno e un’ora dopo il sisma, sono finalizzate la prima pietra del centro sociale. Ala chiarire se gli cune ore prima, alcune persone che asesperti della sistevano al consiglio comunale tenuprotezione civito nella chiesa delle Anime Sante, hanle hanno fornito no fischiato mentre veniva letto il mesalla popolaziosaggio del presidente del Consiglio, ne elementi Silvio Berlusconi. Il sindaco, Massimo troppo rassicuCialente, ha invece ringraziato il preranti in rapporto sidente della Repubblica, quello del allo sciame. Il fiConsiglio, la Protezione civile per l'atlone è stato tenzione avuta nei confronti della citaperto dopo la tà. denuncia di una Critiche le parole del segretario del trentina di cittaPartito democratico, Pierluigi Bersadini. ni, secondo il quale «gli aquilani non sono terremotati di serie B, e se in altri casi ci sono state leggi nazionali sulla ricostruzione, ci deve essere anche in questo caso. Se in altri casi si sono sospese le tasse, va fatto anche questo. Il Pd si sta attrezzando per seguire da vicino la ricostruzione perchè non deve passare la linea dell’abbandono delle soluzioni». «Non accetto – dice Bersani – che non ci sia un futuro: L'Aquila non può essere abbandonata. Ho letto di uno scoramento, bisogna invece che tuttoilPaesesiaindotto aconcentrarsisultemadella ricostruzione, sull'avvio di un minimo di attività economica perchè sono convinto che senza riaccendere un minimo di occupazione e di insediamenti produttivi diventa molto difficile fare tutto il resto». All’Aquila è arrivato anche il messaggio del Papa, il quale ha voluto «esprimere alla Chiesa aquilana e alla comunitàcivile i sentimenti dellasua spirituale

di SILVIA LAMBERTUCCI


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Mercoledì 7 aprile 2010

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Mercoledì 7 aprile 2010

A “La vita in diretta” una tribuna sulle parole di Introna

Elisa Claps Nuovi particolari emersi dall’autopsia sui resti rinvenuti nella chiesa della Trinità

Asfissia, c’era sangue dietro l’osso ioide Reidratata area mummificata nella zona pelvica La polizia analizza il materiale repertato di FABIO AMENDOLARA POTENZA - Ci sono due modi per uccidere una persona per asfissia: lo strangolamento e lo strozzamento. Nel primo caso, di solito, viene usato dall’assassino un mezzo idoneo. Come una corda o una cintura. Nel secondo caso l’ingresso dell’aria nei polmoni viene impedita attraverso la compressione del collo con una mano o con entrambe. E’ quello che potrebbe emergere dall’analisi dell’osso ioide, che si trova alla radice della lingua. E’ su quell’area che si sono concentrate le analisi del professor Francesco Introna, consulente tecnico della procura di Salerno. Sull’osso ioide prelevato dai resti di Elisa Claps, la ragazza scomparsa da Potenza il 12 settembre del 1993 e ritrovata nel sotto-

tetto della Trinità 17 anni dopo, c’erano anche tracce di sangue. Alcune aree mummificate della zona pelvica, inoltre, sono state reidratate. Anche da questa analisi il professor Introna potrebbe ottenere risultati significativi. Dall’analisi dell’intera scena del crimine, poi, gli investigatori della Squadra mobile di Potenza potrebbero riuscire a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Elisa e il punto preciso in cui è stata uccisa. Ieri mattina, per la prima volta dal 17 marzo - quando vi entrarono alcune ore dopo la scoperta dei resti - i tecnici della scientifica non sono saliti nel sottotetto della canonica della chiesa della Trinità. Ora tutti i reperti sono passati ai tecnici della polizia scientifica, guidati da Piero Angeloni,

già vicequestore a Potenza. La valutazione del materiale raccolto in tanti giorni di sopralluoghi (che riprenderanno forse già oggi nella chiesa, tuttora sot-

to sequestro) e l’avvicinarsi della relazione sull’autopsia, fanno ritenere prossima una svolta. Se il pm di Salerno che coordina l’inchiesta, Rosa Volpe, avrà le risposte che cerca, la solu-

zione del caso potrebbe essere vicina. L’attenzione è concentrata su Danilo Restivo, unico indagato nell’inchiesta e ora residente in Inghilterra, che disse di aver visto Elisa

uscire dalla chiesa e nei giorni scorsi ha più volte ribadito, sostenendo di essere innocente, la sua disponibilità a sottoporsi all’esame del dna. f.amendolara@luedi.it

EDITORIALE ...segue dalla prima lei continua ad identificare come l’uomo nero di tutto quello che è accaduto in Basilicata. I nostrilettori (sempredi più,un motivo ci sarà cara collega?) conoscono bene fatti e contesti. Dalla data delle sue dimissioni da direttore generale del San Carlo per la vicenda “Toghe lucane” Michele Cannizzaro non ha mai parlato con i giornalisti aspettando l’esito delle indagini. Abbiamo fatto leva sulla richiesta di archiviazione del pm Capomolla per convincere Cannizzaro a questa uscita pubblica. Il materiale dell’intervista che abbiamo ascoltato inciso nel registratore del collega Andrea Di Consoli la scorsa estate non meritava tagli. Si trattava e si tratta di un grande documento di parte che meritava di essere reso noto all’opinione pubblica. Considerata la mole enorme e l’interesse deimateriali hodeciso di pubblicare l’intervista in tre diverse puntate, e integralmente. Una sceltache ha pagatoin edicola a rileggere le vendite di quel periodo che hanno interessato circa tremila lucani che hanno scelto di pagare un euro per conoscere quelle dichiarazioni. Lei che dovrebbe essere attenta ai dettagli (ed è attenta all’auditel) si è fatta sfuggire che le tre diverse prime pagine dedicata a quella che intitolammo “Cannizzaro story”avevano ilvolto del protagonista orientato in modo diverso

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A sinistra il professor Introna Qui sopra gli accertamenti della polizia scientifica

LE LEZIONI DELLA SCIARELLI ogni volta. Lei che è così netta dovrebbe essere altrettanto netta nell’evitare di utilizzare i materiali esclusivi del caso Claps forniti dai cronisti del Quotidiano della Basilicata e poi tesserne le lodi. Evidentemente se ha bisogno dei nostri articoli e delle nostre immagini non siamo questa centrale di disinformazione che lei ha dipinto ai telespettatori del servizio pubblico il lunedì di Pasquetta. Perché alla fine sono le notizie che qualificano il buon giornalismo. Federica Sciarelli è convinta che un complotto massonico sia il grumo centrale del caso Claps. Lei, come Vulpio, Picenna che in queste ore mettono in scena il revisionismo di Toghe lucane propongono la tesi della massoneria deviata. Forse se la Sciarelli leggeva l’intervista di Cannizzaro poteva apprendere che ha fatto parte di un loggia ufficiale per poi decidere di mettersi in sonno. Non riusciamo ad oggi a comprendere quale possa essere stato l’interesse della massoneria in una vicenda che registra invece silenzi e omissioni da parte della Chiesa che ancora molti particolari deve spiegare. Ma chi confonde grafitisti con bambini di Satana

può dipingere il quadro che meglio gli aggrada. La risposta a Federica Sciarelli ci permette di analizzare il ruolo di Chi l’ha visto a Potenza nel corso di questi anni. Una trasmissione che ha svolto una preziosa opera di vicinanza con la famiglia. Quasi un sostegno psicologico che altri non hanno saputo fornire, una supplenza che ha permesso alla famiglia di avere uno specifico televisivo dove tenere aperto un canale che molti colpevolmente hanno interrotto e chiuso. Va lodato anche l’impegno civico della trasmissione per aver fatto nascere un’associazione come Penelope che può far riflettere molto sui metodi d’indagine adoperati per cercare le persone scomparse. Sul fronte dei fatti la signora Sciarelli deve convenire, invece, che si può anche ammettere di aver sbagliato. Ha cercato piste e cadaveri alla diga di San Giuliano, ha accreditato la verità che la ’ndrangheta ha una squadra specializzata nello sciogliere a pagamento cadaveri nell’acido, ha dipinto una realtà immutabile di buoni e cattivi che rischia di oscurare le nuoveindagini che partono almeno da qualche punto fermo.

La signora Sciarelli fa a me lezione di giornalismo ma perché da quando il corpo di Elisa è stata trovato alla chiesa della Trinità non ha mai fatto cenno al pentito Cappiello, che ha imperversato nella sua trasmissione dicendo quello che solo oggi possiamo definire delle bugie? Invece oggi, visto che le dietrologie appassionano tanto, più che mai va compreso chi ha gestito quel collaboratore di giustizia e con quali fini, perché abbiamo il legittimo sospetto che qualche inquirente abbia speculato sul caso Claps per interessi personali. Signora Sciarelli, forse non si rende conto che lei si è intruppata in una parte della magistratura che in Basilicata si è scontrata con un’altra parte delle istituzioni. E’ stata ed è ancora una guerra, che i giornalisti devono raccontare ma alla quale non devono partecipare. Quando qualche anno fa il vecchio Sandro Curzi le chiese le sue idee politiche lei rispose con adagio democristiano: «Il voto è segreto». Perché lei si considera imparziale. Ma nel suo lavoro lei ha commesso l’errore di adagiarsi sulla fonte. Si ricorda quando Panorama la fece diventare ingiustamente protagonista

del gossip dell’estate pubblicando la sua foto e indicandola come amica di un emerito presidente? Una vigliaccata. Forse se ne dovrebbe ricordare di più quando spara sentenze in diretta dalla sua trasmissione. Vede, signora Sciarelli, c’è una netta differenza tra lei e i nostri metodi. Lei ha indossato una maglietta. Lei con i soldi del servizio pubblico sposa tesi di parte, noi diamo spazio a tutte le parti. Pensi qualche volta a noi che nei tribunali della Repubblica dobbiamo difenderci da tutti i magistrati (e anche dal marito della Genovese) che hanno dato vita ad una guerra civile tra apparati dello Stato in Basilicata. Noi evidentemente abbiamo scontentato tutti. E vecchi maestri insegnavano ai giovani cronisti di nera che a fronte di questa casistica forse si è fatto bene il proprio lavoro. Lei in effetti ha ancora qualcosa di antico, Sciarelli. Il suo modo di condurre e di pensare coincide con quello che scriveva il grande Sergio Saviane (per favore non lo confonda conSaviano) nell’aprile del 1973 sull’Espresso nell’articolo “Anatomia del giornalista tv” e che recita: «Non c’è dubbio che una testa gli basta. Anzi, potrebbero benissimo fare senza. Se gliela lasciano è solo perché in televisione bisogna pur far vedere qualche cosa montata sul mezzobusto: cosa sarebbe, diciamo la verità, un mezzobusto senza la testa?». Paride Leporace

L’ANALISI

Elisa Claps

dell’identificazione visto che finora la ragazza era stata riconosciuta dai familiari in base agli effetti personali trovati vicino al cadavere. In particolare la mamma, Filomena Iemma, ha riconosciuto il maglione intrecciato, fatto con le sue mani. La seconda implicita con-

ferma, se il cadavere sta «tristemente parlando», è che Elisa è stata uccisa. Introna, con l’equipe dell’istituto di medicina legale di Bari, è stato incaricato dalla Dda di Salerno di condurre tutti gli accertamenti e di capire come è stata uccisa la ragazza e se c’è stata violenza sessuale.

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I DUBBI

I PUNTI CERTI

•La polizia nel 2001 riceve una segnalazione da una fonte confidenziale. Quella fonte indica la chiesa della Trinità come luogo in cui andare a cercare. E’ mai stata individuata quella fonte? E soprattutto, perché nessuno ha controllato nel sottotetto?

•Danilo restivo è l’unico indagato per omicidio preterintenzionale, violenza sessuale e occultamento di cadavere •La vicenda si è sviluppata in un orario centrale della giornata di quella domenica di settembre nel centro della città di Potenza che, solitamente, a quell’ora è frequentatissimo

•Cosa ha spinto l’assassino a lasciare il corpo nel sottotetto?

•Il corpo non è stato mai spostato dal sottotetto

•Il cadavere di Elisa era coperto da tegole e cocci di tegole. Chi le ha tolte? E quando?

Danilo Restivo è stata una delle ultime persone, forse l’ultima, ad aver incontrato Elisa.

• Il corpo è stato ritrovato ufficialmente il 17 marzo. Ma la Chiesa sapeva già a gennaio. Cosa ha spinto a organizzare il ritrovamento con gli operai?

•Nell’alibi di Danilo Restivo c’è un buco di un’ora e mezza: dalle 12 alle 13,30 del 12 settembre del 1993. E’ giusto l’orario a cui gli investigatori fanno risalire la morte di Elisa Claps Gli investigatori del caso Claps

L’INTERVENTO di NICOLA SAVINO Monsignore, per quel che vale, desidero manifestare piena solidarietà alla Sua persona ed alla dignità anche civile del Suo ruolo, nel momento in cui - pur arcinoti e sperimentati la Sua dimensione morale e religiosa - s’insiste nel dubitare della Sua lealtà in relazione all'informazione sui tempi e i modi del ritrovamento della salma di Elisa Claps. Sembra che tale insistenza rientri nella cosiddetta linea “complottista”: di chi vede trame nascoste anche quando il ritrovamento esclude ovviamente la scomparsa e quel che l'avrebbe organizzata. Peraltro, essa pone le basi per indagini finalmente fondate, anzitutto circa l’omicidio; e poi sulle indubbie inadempienze pregresse, ove risultassero frutto

Io sto con il vescovo di dolo e non delle approssimazioni e dei dilettantismi frequenti in tutti i settori della vita pubblica. In un contesto sociale problematico, se si alimentano spinte emotive contro personalità che svolgono correttamente ruoli direttivi, di questi s’indebolisce l'autorevolezza a danno dei livelli di civiltà. Altro è infatti la “verifica critica “ in senso kantiano (mai accettare per vero se non dopo il vaglio della ragione), pilastro della mentalità occidentale; altro seminare o amplificare dubbi sulla base del “si dice”. La prima fonda sull’autonomia e sul rispetto dei ruoli (fino a prova contraria) e si

realizza nel confronto logico e documentato, i secondi, quando alimentato da supposizioni irrazionali e da tendenze emotive, ostacolano proprio la correttezza della verifica, condizionandola nelle sedi cui spetta esercitarla. Ad esempio, posizioni del tipo “ora debbono per forza scoprire i colpevoli ,se no …son guai!”, hanno il carattere minaccioso delle pressioni (di movimenti e piazze) irrazionali: magari inconsapevolmente, ledono l’autonomia delle indagini e non avvicinano gli obiettivi pur desiderati. Perché coinvolgere Persone ed Istituzioni estranee al passato e sem-

plicemente non sospettabili ? Ed esser convinti a priori che gli Organi tecnici di oggi dovrebbero tendere a coprire o insabbiare? Esorcizzare - a tanta distanza di tempo - difficoltà tecniche che tutti sperano non insorgano, con pressioni e/o allusioni diffuse, al fondo equivale a disegnare una Regione del Sud, che, Capoluogo in testa, ha forse ancora la possibilità di non rassegnarsi, come un intrico di congiure e misteri da “prima pagina”…permanente (gli onori della cronaca!?); e sottrarre fiducia proprio ai giovani cui spetta il compito di migliorarla!

Inconsapevolezza dei mobilitati o teorema di qualche regista, che usa gl’interrogativi quando trascrive e pubblica ipotesi d’accusa, ma arbitrariamente le trasforma in fenomeni accertati quando ne parla? Quali i veri obiettivi di operazioni sempre presentate come ricerca di verità e sollecitazione di giustizia? La quale non nasce dal “furor di popolo”e non è estranea alla verifica critica! Che l’Arcivescovo di Potenza sia un raro esempio della classe dirigente cui il Sud avrebbe diritto, come invocato dai Salvemini, dai Dorso e da tanti altri, nessuno credo possa in coscienza negarlo. Perciò, esprimere a Lei, Monsignore, sincera e convinta solidarietà non è soltanto atto di stima per la Sua Persona , ma dovere civico a favore della nostra Comunità!

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AMPIO spazio in tv al caso Claps. Ieri pomeriggio la Vita in diretta, programma Rai condotto da Lamberto Sposini, si è occupata a lungo degli sviluppi dell’inchiesta. In studio c’erano l’avvocato Nino Marazzita, l’ex comandante del Ris dei carabinieri Luciano Garofano, il cronista del Corriere della sera «in panchina», come lui stesso si definisce, Carlo Vulpio, e Nicola Piccenna. La trasmissione, oltre al dibattito in studio, è stata arricchita dai servizi dei due inviati a Potenza. Uno dei due ha intervistato il proprietario dell’impresa di costruzioni che ha effettuato - come anticipato dal Quotidiano la scorsa settimana - lavori di consolidamento nel sottotetto della Trinità nel 1996. L’avvocato Marazzita si è dilungato, poi, su ciò che ha detto il professor Introna. «Noi medici legali diciamo che un cadavere parla. Tutto sta nel comprendere con quale linguaggio. Il corpo di Elisa ci sta tristemente parland». Le dichiarazioni di Introna, che mantiene sempre uno strettissimo riserbo sulle materie che sono oggetto di indagine, implicitamente offrono due conferme. La prima, su cui non c’erano dubbi, è che il cadavere è di Elisa Claps e ciò significherebbe che il test del dna ha confermato il riconoscimento. Il test del dna è ufficialmente la certezza


10 Primo piano

Mercoledì 7 aprile 2010

Primo piano 11

Mercoledì 7 aprile 2010

Da Palazzo di città parte la riflessione di coalizione

Politica lucana

E i Popolari rilanciano su temi e sul successo nel capoluogo

Il confronto dopo la provocazione di Io Sud per un assessorato dedicato al Mezzogiorno

«Non è questione solo al Sud» Speranza rilancia sul tema e nel dibattito spiega: «La prospettiva non sia localistica, piuttosto europea» di SARA LORUSSO

scita del paese». Quello, però, è anche il Sud che «è fiaccato da politiche nazionali e indebolito da carenze e limiti della sua classe dirigente». Per arrivare alla conclusione secondo cui «tutte le parti del Paese hanno bisogno dello sviluppo delle regioni meridionali». In una prospettiva che sa, anche in questo caso, di Sud e Mediterraneo. Prospettiva cara ai riformisti democratici che, in questi tempi di equilibri di esecutivo, sembra abbiano affidato le relazioni alla capacità di mediazione di Rocco Colangelo, ex assessore alla Sanità di De Filippo e presidente di un organismo, la Sel, che dovrà segnare il passo in un settore tanto delicato come quello delle politiche energetiche: qui la Basilicata dovrà spingere nel Mezzogiorno. Ora, nel dibattito dedicato allo sviluppo del Sud c’è un altro spunto, che proprio la Lega sta cavalcando, l’agricoltura. Il centrosinistra lucano dovrà fronteggiare il settore partendo dalle proposte contenute nel programma elettorale in cui l’agricoltura viene

declinata di pari passo con la green economy. Anche in questo caso non si può prescindere, spiega Speranza, dall’Europa che consegna nuovi parametri di valutazione. Non basta più il solo reddito dell’agricoltore, l’estensione delle produzioni, contano pure ambiente e innovazione. Lo sache suquesto terreno«ci giochiamo, in Basilicata - e sicuramente nel Mezzogiorno una partita decisiva». Ma lo sanno anche altri alleati della coalizione. Il tema non è certo sfuggito alla recente campagna elettorale. Tra i democratici, l’assessore uscente all'Agricoltura, Vincenzo Viti, ha fatto dell’innovazione un punto di merito. Su altri fronti, c’è stato chi come Vilma Mazzocco, coordinatrice dell’Api, ha più volte sollecitato il bisogno di cooperazione nel settore. Non sarà certo l’unico punto su cui innestare lo sviluppo della Basilicata “che sarà”, ma c’èda giurare,che sucoesione e territorio (e l’agricoltura, in questa terra, ne è questione fondamentale) il prossimo esecutivo si gioca quella partita importante.

A lato Speranza e De Filippo. A destra, Luigi Scaglione

BELISARIO SULLE RIFORME «Il centrodestra si chiarisca le idee» LE RIFORME? «Si facciano scelte chiare». Il capogruppo dei senatori Idv, Felice Belisario, chiede alla maggioranza nazionale di centrodestra di «chiarirsi le idee». Per adesso, aggiunge in una dichiarazione rilasciata durante il dibattito seguito all’intervista del ministro Maroni su Rainews24, «ci sono solo slogan, battute: un giorno si parla di presidenzialismo, un giorno di semi-presidenzialismo alla francese, a volte di cancellierato. Insomma, credo che prima di tutto occorra far chiarezza all’interno stesso della maggioranza». Ma sia chiaro, «e voglio dirlo con forza - precisa Belisario - le riforme non si fanno né intorno a un piatto di crostata né intorno a un piatto di frittata: le riforme si fanno in Parlamento».

L’INTERVENTO di Antonio Califano* FORSE è presto per dirlo, e “a botta calda” è difficile. Bisogna far “decantare” la sconfitta per capire in che direzione andare, ma quello che si prospetta non mi pare ancora essere all’altezza delle cose che la sinistra dovrebbe cominciare a dire. Partiamo dall’inizio e diciamolo senza mezzi termini: queste amministrative, vere e proprie elezioni politiche di “mezzo termine”, sono state una sonora sconfitta per la sinistra che, nonostante gli scandali e le crepe evidenti del berlusconismo, non solo non ne approfitta, ma arretra. E’ consolatorio dire che il centrodestra in termini assoluti di voti indietreggia, che l’astensionismo si spalma sui due schieramenti, che tutto sommato poteva andare peggio. La sinistra arretra, il maggiore partito di opposizione, il PD, è sconfitto sia dove si sposta a destra (alleanza con l’UDC) con programma moderato (Piemonte), sia dove si sposta a sinistra (Roma e il Lazio), con la sola eccezione, lodevole ma se guardiamo bene, appunto “eccezionale” (basta fare la somma dei voti del Pdl con quelli della Poli Bortone per capirlo), della Puglia. Certo anche nelle Marche la “sinistra di opposizione” unita raggiunge un risultato positivo, è quella la sinistra che ci piace e da cui partire, ma anche lì ci troviamo di fronte all’eccezione. La destra che avanza è la peggiore, quella più pericolosa xenofoba e populista, secessionista. Basta

Oltre la crisi della sinistra anche con questa retorica sulla Lega popolare e radicata nel territorio, fatta quasi con una punta di invidia e ammirazione. Essa è l’ennesima espressione di un “plebeismo” che ben conosciamo in questo paese, che ha prodotto il fascismo. E anche sul suo “voto operaio”, ricordiamo la distinzione “tra classe in sé” e “classe per sé” di Marx e riflettiamo. La prospettiva che si apre davanti ai nostri occhi è quella di tre anni di “pericolo”e baratro istituzionale. Il centro destra, forte di un blocco politico e geografico mai così socialmente e “antropologicamente” omogeneo, tenterà di concludere, come annunciato, con la legislatura un processo di smantellamento dello stato di diritto, i cui esiti in questo momento sono imprevedibili. Ci aspettano tre anni in cui bisognerà “ventre a terra” difendere la democrazia e c’è chi già parla di nuova stagione delle riforme (Napolitano) e di disponibilità al “dialogo” (Bersani). Intendiamoci la politica è dialogo e mediazione, ma per farlo bisogna essere almeno in due che la pensano diversamente. La cupa analisi di Marco Revelli (manifesto del 4 aprile) appare realistica così come la costatazione che il “racconto” di Berlusconi si sta trasformando “nell’autentica au-

tobiografia di una nazione”. Né, mi pare, basti per trovare la via, accelerare nelle costruzioni organizzative (la Federazione dei Comunisti) o sulla esportazione di modelli che manifestano debolezze mai superate (“i partiti sono morti puntiamo sulle virtù civiche!” Che sinceramente non so cosa voglia dire) e propongono modelli di leadership, sicuramente importanti e necessari, intorno a cui però ci sono ancora molti “non detto”. Naturalmente, in questa fase, può andar bene tutto, ma chi dice di sapere come uscire da questa crisi mente spudoratamente. Forse proprio nella scelta del dubbio e della sperimentazione, in una sorta di “epoché fenomenologica”, sta il segreto: smettiamo di credere di aver capito tutto e di confezionare soluzioni miracolose, cominciamo ad avere un atteggiamento “aperto”, di ricerca che eviti di scaricare solo sulla “politica” e sulla “tattica” le ragioni di quello che sta accadendo e forse potremmo anche trovare, ma non certo a breve, le soluzioni politiche. Bisogna attrezzarsi per un tempo lungo - avevamo provato a dirlo prima delle europee - che non deve vivere le scadenze elettorali come l’ultima spiaggia (se lo è, lo è solo per i piccoli e devastanti “ceti

politici” che ci attraversano). E’ necessario “metabolizzare” che la nostra è prima di tutto una sconfitta culturale, che viene da lontano e deve essere contrastata sul piano culturale, attraverso la costruzione di un “nuovo sentire” collettivo, di una nuova partecipazione, di nuovi alfabeti, di un “nuovo racconto” (va tanto di moda dirlo!) che non può collocarsi, però, nell’orizzonte del racconto della destra e non può proporre gli stessi modelli. In questo paese la sinistra è minoranza, ma le minoranze possono diventare maggioranze, è la dialettica della storia che passa soprattutto attraverso il cambiamento delle “coscienze” (termine hegeliano) della gente, a partire dai loro “bisogni materiali” (correzione di Marx a Hegel) , concreti , dalla loro organizzazione costruendo, in positivo, una nuova maniera di concepire “il mondo”. L’antiberlusconismo se non ha pagato fin’ora non pagherà mai, è sbagliato credere in un suo imminente collasso interno, bisogna costruire un nuovo immaginario collettivo, fatto di valori, di etica, di responsabilità. E’ inutile, in questa fase, pretendere di ergersi a faro di questo processo, contribuiamoci tutti, a partire dalle “nostre” storie e dalle “no-

stre” soggettività. Intrecciamo esperienze, costruiamo “vertenze” sul territorio e a partire da esse sperimentiamo e sedimentiamo rapporti e organizzazione. Puntiamo in alto, tentiamo di costruire un “nuovo senso comune”che si opponga a quello dominante perché è capace di “farci vivere meglio” e rendiamolo credibile e comprensibile a tutti. In questo percorso è necessaria una bussola, un elemento che funga da riferimento. Io propongo il “lavoro”, la sua nuova centralità, le sue trasformazioni, la funzione amplificata che oggi assume per costruire un modello di nuova cittadinanza. Non a caso la precarizzazione è, a mio avviso, lo strumento principale di destrutturazione delle coscienze operato dal neoliberismo e dalla sua articolazione nazionale, il berlusconismo. E’ essa che sta permettendo lo smantellamento dello stato di diritto. Infatti, in una società di precari anche i diritti sono precari. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di una buona pratica e di una buona teoria. In questo contesto vedo l’iniziativa “Cantieri meridionali: esperienze e proposte a confronto”, che si terrà a Cosenza il 19 e 20 aprile e tutto quello che ne potrà scaturire, senza enfasi, senza velleità egemoniche, ma nella prospettiva di costruzione di un nuovo percorso che possa incrociarne tanti altri. Una nuova stagione dei “cento fiori” contro la cupezza delle ideologie dominanti. *direttore rivista Decanter

UN CONSIGLIO TUTTO AL MASCHILE

Le soluzioni alla carenza di rappresentanza di genere

Strumenti legislativi e culturali POTENZA - Non solo donne assenti tra i banchi del consiglio regionale lucano. A mancare, nella nuova aula, anche i giovani. A farlo notare, una delle candidate, donna e giovane, che con la Sel ha corso su un territorio, il Vulture, spazio di confronto piuttosto acceso. Lucia Pennesi, che della sigla è membro del direttivo regionale, ancora una volta fa notare le due assenze «alla faccia di chi, in campagna elettorale o nei momenti di massima esposizione mediatica, lancia proclami in favore del rinnovamento e del coinvolgimento di parti della società ancora troppo poco (nel caso specifico, per niente) rappresentata, come sono appunto quella femminile o quella giovanile». Questo nonostante «le donne della nostra regione rappresentano ben il 54 per cento della popolazione votante, mentre la situazione si modifica un po’ se si pensa ai giovani: il rapporto in questo caso è di 1 su 4, in favore degli anziani. Ma questa è un’altra storia». Da giorni si discute sulla questione. E proprio parecchie donne, non solo candidate, ma anche in rappresentanza della società civile e dell’associazionismo, hanno aperto un dibattito su una situazione segno, avevano spiegato, di «inciviltà». «I fattori che concorrono a determinarla sono evidentemente molti - spiega oggi Pennesi - L’attaccamento morboso della classe dirigente maschile alla famosa “poltrona del potere”; la difficoltà, quasi trasversale, esistenteneivari partitiacoinvolgere persone di età al di sotto dei trent’anni; l’assenza di politiche finalizzate a realizzare a pieno la partecipazione libera di tutti i cittadini e cittadine all’azione di governo; una cultura ancora prevalentemente sessista, soprattutto nel meridione». Ora, «un simile quadro non si esaurisce esclusivamente in una crisi della rap-

Di recente donne di partito e del mondo civile si sono ritrovate in un dibattito sull’assenza della rappresentanza di genere

presentanza, già di per sé estremamente dannosa, ma anche in una potenziale frenata dello sviluppo culturale, economico e sociale della società intera». Perchè «una società che non pone le basi e non promuove iniziative, anche legislative, di coinvolgimento di tutte le proprie componenti, di tutte le voci che la compongono, è una società che si preclude la possibilità di crescere». Con il rischio che aumenti il divario tra i cittadini e la politica: ne viene fuori «un cortocircuito». Come agire? «Non basta suggerisce Pennesi- limitarsi solo a desiderare che esso avvenga», piuttosto servono «azioni concrete», magari «ripartire dalle proposte già esistenti, e per ora ancora ignorate, come quella di Sel che, tra gli altri punti - ricorda - prevedeva l’abolizione del listino, l’introduzione della doppia preferenza con l’obbligo della seconda di genere, una proporzione fissa per la presenza di genere nelle liste». Sul tema della rappresentanza, però, c’è anche un altro intervento. Anna Selvaggi Tamburrino, presidente nazionale Aide (Associazione indipendente donne europee). «Per arrivare alla costruzione di una autorità femminile nel senso auspicato, occorrono due presupposti:il primoche larappresen-

tatività femminile deve essere numericamente più elevata di quella attuale, il secondo che le donne devono essere più coese di quanto non lo siano attualmente». Presupposti necessari «affinchè le azioni delle donne elette si traducano in atti concreti, in favore innanzitutto del territorio nel quale sono chiamate ad operare, e in subordine, dello stesso mondo femminile che non può e non deve essere escluso dalle tematiche dello sviluppo sociale ed economico di una collettività». Ma il dato di partenza è decisamente diverso: «Le donne che ricoprono ruoli istituzionali dimenticano le altre donne. Possibile che le donne debbano continuare a ritrovarsi in uno stato di ingiustificata subalternità con il consenso delle donne?». Se questo è, spiega di non condividere «perché altrimenti risulterebbe vanificato lo sforzo quotidiano dell’associazionismo femminile e non solo, impegnato nel costruire la rete delle donne». Così, «dal momento che viene auspicata, come anche da noi, la presenza nell’esecutivo regionale di una donna, rivendichiamo, che l’universo femminile offre ben più ampi orizzonti caratterizzato dalla presenza di donne che operano in silenzio e sulle quali non sono mai state accese le luci della ribalta. Ce ne sono tante».

vradimensionamento del partito di Tonino Potenza a Palazzo di città (con in dote ben tre assessorati). Nonè uncaso chesottolinei ilruolo «preminente di forza moderata e riformista» dei Popolari che «hanno saputo tenere testa all'armata del Pd ed all'invasioni di campo di Idv e Udc (che adesso, pur in attesa di delega secondo precedenti accordi di sostegno politico, non hanno rappresentanza nell'aula consiliare potentina, ndr)». Il prossimo governo cittadino, spiega, non potrà non tenerne conto. «In questa direzione deve andare un rinnovato patto di fiducia e di solidarietà di cui il sindaco deve farsi garante». Ed è allo stesso Santarsiero, oggi al centro di alcuni attacchi interni rispetto al voto ottenuto dal Pd in città, che Scaglione si rivolge quando chiede «più collegialità nelle scelte e nelle decisioni, maggiore consultazione e attenzione alle questioni più forti che i Popolari spesso hanno evidenziato, nei settori vitali della città». Cita viabilità, edilizia scolastica, politica dei quartieri: deleghe in capo ai tre assessori dei Popolari. Settori che «hanno bisogno di un'accelerazione forte e convinta anche in termini di risorse da mettere a disposizione oltre i tecnicismi burocratici». E' indubbio che queste siano questioni su cui la città chiede risposta, ma non sono le sole. A nessuno, nel capoluogo, puòsfuggirecheda risolverec'èanchelacomplessa questione dei rifiuti, come pure il conto economico che il capoluogo ha ancora aperto sullo storico dissesto (con una rata di mutuo annuale per saldare il debito pari a circa 12 milioni di euro), oltre a un carico demografico che quotidianamente, tra scuole e servizi, sfora quello residenziale. Scaglione, dal canto suo, lancia un appello all'utilizzo, nelle scelte per la città di Potenza, di un «metodo nuovo di approccio ai problemi, senza rendite di potere o con una presunta superiorità politica che la città mostra di non condividere, e per la quale l'intera coalizione di centrosinistra ha da valutare con estrema cautela e senza fughe in avanti di carattere personale». Senza nascondere una delle critiche che più volte i partiti “minori” hanno mosso al Pd e al primo cittadino, chiedendo maggiore capacità a delegare e a condividere obiettivi e strategie. Ma il dato elettorale su Potenza non è solo di carattere cittadino. E nell'agenda del riconfermato governatore (e del centrosinistra lucano), secondo i Popolari, deve esserci una città che vuole essere considerata centrale. Non solo quella demograficamente (ed elettoralmente) più pesante. sa.lo.

Mattia e il Pdl da rendere riconosciuta alternativa al centrosinistra

La «qualità» dell’opposizione «IL voto delle regionali segna una nuova fase del mio impegno riformista al servizio della comunità di Basilicata, per dare incisività e concretezza all’azione politica e amministrativa rivolta a valorizzare il sistema territoriale della regione, capace di esprimere domanda, ma anche offerta di sviluppo, in grado di adeguare modalità e forme di opposizione al centrosinistra». Da pochi giorni Franco Mattia, una delle colonne storiche degli azzurri lucani, oggi saldamente nel Pdl, è tornato al ruolo di consigliere regionale, riconfermato a viale Verrastro dal voto regionale. Ma «il risultato elettorale - aggiunge richiede più di qualche riflessione ed analisi e, sicuramente, più qualità di dibattito interno al Pdl, partendo dai consensi acquisiti che vanno valorizzati per diventare la nuova base del nuovo corso da avviare» nel partito che ancora una volta non è riuscito a sfondare, con un risultato al di sotto delle aspettative, nella Basilicata “rossa”. «Questo significa che non è in discussione la missione che il presidente Berlusconi ha affidato al partito: raccogliere energie, consensi, voti, che abbiano connessione con una leadership forte e con un pro-

Franco Mattia, riconfermato consigliere regionale del Pdl

gramma di governo che tenda a includere e non ad escludere, con l’obiettivo centrale di costruire un partito plurale e inclusivo e non identitario e chiuso». Sicuro, aggiunge, di voler ancora continuarea crederein un«Pdlsempre piùlaico e cristiano al tempo stesso, perché diventi “portatore” di una dimensione della laicità capace di incorporare i fondamentali valori naturali che sono comuni alle grandi culture ideali del nostro Paese; “conservatore” di valori sociali, civili e umani e “modernizzatore” al tempo stesso di quelle politiche cherispondano aibisogni della società; “liberale e solidale”perché competizione e solidarietà si riuniscono nelle politiche di investimento

nelcapitale umano;“popolare e riformista” perché possa aspirare a rappresentare il cuore interclassista della società sollecitando le migliori energie al continuo rinnovamento economico e sociale». Proprio da questa «strategia» spiega «di aver ricevuto il consenso dai cittadini lucani, un attestato di fiducia ed un incoraggiamento perché si prosegua il percorso del cambiamento adeguando iniziativa e strategia del Pdl e quindi la qualità dell’opposizione come gli stessi elettori ci chiedono, sollecitando allo stesso tempo la classe dirigente di governo del Pdl ad una maggiore attenzione per i problemi della Basilicata». In fin dei conti, «quello di cui ha bisogno il Pdl - conclude Mattia - è però una ritrovata unità dei gruppi dirigenti ad ogni livello perchè non è nè conleanalisi affrettateetanto meno con i “processi sommari” a singoli dirigenti che si può pensare di rilanciare il partito». Piuttosto, suggerisceMattia, «sideveriordinare la strategia di idee intorno agli attuali eletti in consiglio a ciascuno dei quali affidare uno specifico compito per rinsaldare i legami sul territorio e rendere comprensibile la proposta di cambiamento».

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POTENZA - Vuoi per “l’avanzata leghista”nelle regioni del Nord, vuoi perché il divario tra le aree del Paese continua a farsi sentire, il Sud si fa tema principale del dibattito politico. Ma se tiene banco, sulla stampa nazionale, il confronto sul partito del Sud, dai lidi lucani c’è chi chiede che l’argomento sia delega di un prossimo assessorato della seconda legislatura De Filippo. Ma per il Pd, il tema è di tutt’altra natura. Alcuni gironi fa, era stato Gerardo Graziano, coordinatore lucano di Io Sud, a lanciare una provocazione. «Un primo, forte segnale potrebbe essere proprio l’istituzione in tutte le regioni del Mezzogiorno e, quindi, anche in Basilicata, di un assessoratoperilSud». Sullascia,conle opportune rimodulazioni, della esperienza, secondo Graziano, però, non riuscita, dell’ex giunta Vendola in Puglia. Ma la questione è diversa secondo Roberto Speranza. Il segretario lucano del Pd non ha mai nascosto la convinzione che nel Paese ci sia «biso-

gno di grandi partiti nazionali» e che la questione del Sud non possa essere una problematica interna al Mezzogiorno. «Servono partiti nazionali - spiega - che abbiano in testa i problemi del Paese e i problemi del Mezzogiorno. Non può essere una questione territoriale, il punto resta invece la capacità di messa a sistema delle potenzialità dell’intero territorio». E poi, allargando la questione, non si può parlare di Mezzogiorno prescindendo dall’Europa. Non in un contenente che dalla Conferenza di Barcellona del ‘95 pensa al bacino mediterraneo come spazio di pace e sviluppo. «Ed è in quell’area che insiste anche il Sud del nostro Paese». Tra Mezzogiorno ed Europa si inserisce anche l’europarlamentare democratico Gianni Pittella. Nel libro “Domani a Mezzogiorno” edito da Alfredo Guida Editore, che cura,con lapresenza dinumerosi autori, spiega come «considerare il Sud non come una pallaalpiede, macomeprincipale e forse unico spazio economicoe socialedove èancora possibile mettere le ali alla cre-

E' Potenza la città in cui il voto regionale invita la coalizione di centrosinistra alla riflessione immediata. Nel capoluogo in cui il Partito democratico registra un calo rispetto ai risultati delle amministrative di solo un anno fa, guadagnandopoco piùdel 20percento, nellacittà in cui il voto disgiunto aumenta (con Magdi Cristiano Allam per Io amo al Lucania che, da candidato presidente, super il 18 per cento) e lo stacco tra il presidente Vito De Filippo e il suo avversario del centrodestra, Nicola Pagliuca si accorcia rispetto alla tendenza generale italiana, come ha fatto notare una recente analisi del voto dell'istituto Cattaneo di Bologna, è arrivato il tempo della riflessione. Del Pd, come delle altre forze del centrosinistra, anche in vista del rimpasto di giunta rinviato al post-elezioni. In attesa del voto di Matera chiamata al ballottaggio, prima del quale è prevedibile che non ci saranno mosse o posizionamenti espliciti di sorta, le riunioni nel capoluogo sono già cominciate. E accanto al tema della rimodulazione interna che nell'esecutivo Santarsiero toccherà prima di tutti la stessa area democratica, torna protagonista anche quello degli argomenti cari al capoluogo. Temi che, forse, proprio nella campagna elettorale lucana sono mancati. E non è un caso che sia Luigi Scaglione unico eletto in consiglio regionale per i Popolari uniti, ma anche segretario cittadino del partito che proprio su Potenza migliora la prestazione registrata alle recenti comunali, guadagnando ben oltre il 12 per cento e diventato il secondo partito della coalizione, a marcare il territorio della riflessione lanciando un appello al neo-riconfermato governatore. Al presidente DeFilippo, dice,«l'agenda dilavoro consegna il messaggio di una città che chiede di essere considerata centrale nelle dinamiche di sviluppo e di difesa di posti di lavoro». E visto che si dice sicuro che «la sbornia di commenti elettorali del dopo voto ha come sempre creato un clima di confusione che rischia di ingenerare false idee ed aspettative», non ci impiega molto a rimarcare «il dato politico» che a Potenza (Matera da tempo non premia il partito anche se Scaglione fa notare come lì i Popolari, dopo eclatanti addii, siano rinati solo poche settimane prima del voto) fa dei Popolari Uniti «il vero elemento di novità e continuità nell'adesione al centro-sinistra». Dato di cui «non si può non tenere conto», non se la replica è alle richieste, neanche troppo implicite, da tempo avanzate dagli alleati di coalizione che già nei mesi scorsi avevano fatto notare un certo so-


12 Primo piano

Mercoledì 7 aprile 2010

Primo piano 13

Mercoledì 7 aprile 2010

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Ballottaggio a Matera

Le tre civiche non si schierano

IL CONSIGLIO

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Nunzia Antezza

Carmine Alba

Nicola Trombetta

Angelo Cotugno

Francesco Bianchi

Angelo Montemurro

Angelo Rubino

Giovanni Scarola

Bruna Rondinone

Vito Tralli

Massimo Taratufolo

Antonella Paradiso

Michele Paterino

Brunella Massenzio

Angelo Sardone

Giovanni Morelli

Angelo Lapolla

Vincenzo Massari

Gianfranco De Palo

Maria Pistone

Michele Lamacchia

Angelo Cotungno

Roberto Morea

Pasquale Lionetti

Domenico Fiore

Tommaso Perniola

Giovanni Angelino

Alessandro Tortorelli

Biagio Vizziello

Augusto Toto

Carlo Antezza

Salvatore Caputo

Doriano Manuello

Marco D’Andrea

Angelo Calculli

Saverio Acito

Cristoforo Cosola

Giammichele Vizziello

Fabio Mazzilli

Emanuele Nicoletti

Scarciolla: «Mai contro la governabilità» Savino: «Orientati a far annullare le schede» MATERA - Non ci sono stati apparentamenti ufficiali ma la corsa del ballottaggio non può lasciare nulla al caso per cui questi sono stati giorni intensi e di corte spietata per i tre candidati delle liste civiche che sono rimasti fuori dal Consiglio comunale. Gli outsider che comunque si sono difesi bene e che vantano un patrimonio di voti che oggi fa gola tanto ad Adduce quanto a Tosto. E’ il gioco della politica che entra in campo. Ed allora noi abbiamo provato a stanare i tre candidati outsider per capire cosa faranno domenica e lunedì. Chiara ci è parsa, pur con accenti diversi e tutti da interpretare, la presa di posizione, cioè “non ci schieriamo da una parte o dall’altra”. I perchè e gli accenti sono diversi ma questo è il minimo comune denominatore. Cominciamo con Cinzia Scarciolla che ha spiegato al “Quotidiano”(seguita dopo qualche minuto da una nota ufficiale): «mi sembra che il risultato del primo turno chiarisca marcatamente qual’è la maggioranza in Consiglio. Ha segnato una strada che non ci sentiamo di contrastare perchè per noi la governabilità e un valore. Noi al ballottaggio ci asterremo dal dare indicazioni di voto, invitiamo ad andare a votare ma senza prendere una posizione perchè noi continueremo a fare opposizione anche dall’esterno del Consiglio comunale. Auspichiamo la governabilità ma rimaniamo politicamente equidistanti» ha aggiunto Cinzia Scarciolla. «Noi non disperderemo la fiducia dei nostri elettori: intendiamo continuare a dare voce a quanti non ne hanno, lavorando all'innovazione della macchina amministrativa attraverso la promozione di una reale trasparenza e partecipazione, per rendere la politica a servizio dell'interesse generale. Andremo avanti orientandoci con questa bussola». Diversa ma di uguale sostanza la posizione di Mimmo Genchi di Matera Cambia che spiega: «noi diciamo ai nostri elettori di andare a votare e riteniamo che siano liberi di verificare i programmi dei candidati sindaci e la relativa credibilità.

La campagna elettorale ha detto chiaramente che noi non ci sentiamo rappresentati da nessuno dei due, nè da Adduce e nè da Tosto». Poi interviene anche sulla governabilità: «gli spazi sono risicati in ambedue i casi, il centrosinistra è maggioranza ma non avrà vita facile nel caso di una vittoria di Adduce. Stesso discorso per un successo di Tosto». Insomma per Genchi la stabilità e la governabilità cittadina, comunque vada, sono a forte rischio. Netta la presa di posizione di Domenico Savino di “Matera a cinquestelle”: «non abbiamo ancora preso una decisione ufficiale, c’è però un’orientamento che è quello di andare a votare ma di far annullare la scheda. La nostra posizione è chiara fin dal principio, noi siamo contrari ad accordi e trattative di qualsiasi genere. Certo ci sono stati dei contatti ma rientra nella normalità di queste occasioni. Noi siamo equidistanti e non ci interessa alcuna delle due ipotesi, sono diverse ma entrambe non ci appartengono. Adduce rappresenta un sistema ben radicato che noi critichiamo e vogliamo continuare a combattere, Tosto è un’ipotesi diversa e non ci piace. Mi chiedo se Tosto vincesse che ruolo avrebbe l’informazione locale e se si possono immaginare forme di controllo sulla questione». Insomma dubbi e perplessità su entrambe le opzioni e una scelta diversa che Savino ha chiarito. Nessun dubbio nemmeno sull’ipotesi di scegliere il cosiddetto “meno peggio”: «è un criterio che non ci ha portato da nessuna parte e non ci piace. Noi vogliamo il meglio, il termine sinistra credo che venga abusato oggi. Noi abbiamo elettori di quel tipo di estrazione ma non solo perchè vogliamo superare questo tipo di distinzioni che appartengono solo alla teoria». Insomma Scarciolla non si schiera ma è per la governabilità, Genchi lascia libertà ai propri elettori ma non sceglie nessuno dei due contendenti. Savino è pronto a far annullare la scheda. Se si aspettava un quadro più chiaro delle forze in campo dopo queste prese di posizione, diciamo che la situazione tiene vive tutte le possibili interpretazioni. p.quarto@luedi.it

In alto Domenico Savino durante la visita elettorale di Beppe Grillo a Matera, a lato Cinzia Scarciolla e Domenico Genchi delle liste civiche Scarciolla sindaco e Matera cambia che pur avendo avuto un buon suffragio personale non riescono però ad entrare nel consiglio comunale

Scarciolla «Noi lasciamo fare una scelta agli elettori»

Savino «Non ci piace nessuno dei due»

Genchi «Gli spazi per governare sono risicati»

IL CASO

Adduce dice no al confronto a Trm: «E’ la tv di Tosto» LA CAMPAGNA elettorale è entrata nel vivo. Salvatore Adduce e Angelo Tosto non si risparmiano colpi e prese di posizioni che dimostrano la distanza tra le parti. A salire all’attenzione generale ieri è stato il confronto mancato organizzato dall’emittente Trm e a cui Adduce ha deciso di non partecipare. Adduce ha spiegato la propria posizione «perchè non sono state definite le condizioni oggettive di imparzialità. Abbiamo chiesto - afferma Adduce alcune condizioni minime per assicurare l'oggettiva imparzialità nella gestione del confronto come la definizione delle telecamere fisse, delle inquadrature, delle luci o la partecipazione di giornalisti che non hanno collaborazioni professionali con l´emittente televisiva. Ma, forse per mancanza di tempo, queste minime condizioni di imparzialità non ci sono state garantite. Pur riconoscendo ai dipendenti di Trm, o di società ad essa collegate, la loro professionalità, è inevitabile, in un confronto

come quello organizzato da Trm, che si determinano elementi di parzialità considerato che alcuni di loro sono stati candidati in questa tornata elettorale o nella precedente sempre nell´ambito delle liste collegate ad Angelo Tosto». Non si è fatta attendere la risposta della redazione di Trm che «rigetta la tesi di Salvatore Adduce, candidato Sindaco di Matera, secondo la quale non sussisterebbero le condizioni oggettive di imparzialità nella registrazione di confronti televisivi sull'emittente con l'altro candidato Sindaco, Angelo Tosto. La comunicazione dell'indisponibilità di Adduce e la richiesta di verifica di alcuni requisiti ritenuti "garanzia di imparzialità" però, è opportuno specificare, sono arrivate a ben quattro giorni di distanza dalla convocazione ufficiale dei candidati, effettuata venerdì 2 aprile a mezzo e-mail, con recall telefonico diretto, dalla nostra Segreteria di Produzione, previa informazione del Co.Re.Com. di Basilicata.

A seguito della ricezione della mail, il candidato Adduce aveva confermato telefonicamente la sua presenza fino alla mattinata quando presso la redazione è giunta prima una telefonata dell'addetto stampa del candidato e poi del signor Roberto Cifarelli per richiedere lo spostamento della data di registrazione del confronto. Ampia disponibilità è stata offerta tanto dalla giornalista Mimma Maranghino, quanto dal Direttore Responsabile, Rossella Tosto, ad effettuare questa ricognizione richiesta entro le ore 15, 30, orario di inizio della registrazione, ed al tempo stesso è stato spiegato che non sarebbe stato possibile posticipare il confronto tra i candidati Sindaco per il rispetto della relativa comunicazione inoltrata al Co.Re.Com. Nel pomeriggio, poi, in un comunicato stampa, Adduce ha annunciato l'indisponibilità al confronto». Per la cronaca la trasmissione è andata in onda con un solo candidato che ha avuto la metà del tempo messo a disposizione.

Solo martedì le attribuzioni dei seggi

Restano le incognite sui nomi degli eletti nel nuovo consiglio MATERA - Si avrà solamente martedì la composizione ufficiale del Consiglio comunale di Matera con la ripartizione dei seggi per le singole liste definita al termine del ballottaggio che segnerà anche la vittoria di uno dei due contendenti e la presenza in Consiglio dell’altra. Oggi dunque le previsioni possono essere, lo chiariamo subito, solo parziali ed in attesa di integrazioni e comunicazioni ufficiali che potranno arrivare solo nei prossimi giorni. Del resto solo in queste ore la commissione elettorale ha completato i conteggi che riguardano i voti alle liste e le preferenze ai singoli candidati. Modifiche di piccole dimensioni che non dovrebbero cambiare la sostanza e le percetuali di attribuzione alle singole liste e la gerarchia degli eletti nelle liste stesse. Proviamo ad avanzare un’ipotesi di partenza e poi verificare le possibili variabili dell’ultimo minuto che saranno confermate solo con l’attribuzione ufficiale dei seggi. Il punto di partenza su cui si sta ragionando porta a 25 consiglieri al centrosinistra, 10 alle liste di Tosto e 5 al Pdl. Gli altri tre candidati sindaci Savino, Genchi e Scarciolla non avendo superato il 3 per cento di consensi con le rispettive liste non hanno diritto alla presenza in Consiglio comunale. Ma andiamo ad approfondire la questione. Dei 25 consiglieri di centrosinistra ce ne saranno 12 del Pd (Nunzia Antezza,Carmine Alba, Nicola Trombetta, Angelo Cotugno, Francesco Bianchi, Angelo Montemurro, Bruna Rondinone, Angelo Rubino, Giovanni Scarola, Vito Tralli) 4 di Lista Stella (Angelo Lapolla, Vincenzo Massari, Gianfranco De Palo e Maria Pistone) e Italia dei Valori (Brunella Massenzio, Michele Paterino, Angelo Sardone, Giovanni Morelli), 1 di Sociali-

sti (Michele Lamacchia), Sinistra Unita per Matera (Angelo Cotugno), Udc (Domenico Fiore), Popolari Uniti (Roberto Morea), Api (Pasquale Lionetti). I 10 di Tosto sarebbero così suddivisi: 4 alla lista Tosto sindaco (Tommaso Perniola, Giovanni Angelino, Alessandro Tortorelli e Biagio Vizziello) e 1 ciascuno ad Alleanza Materana (Augusto Toto), Matera Lab (Carlo Antezza), Mpa (Salvatore Caputo), Io Sud (Doriano Manuello), Liberi per Passione (Angelo Calculli). I cinque del Pdl sono guidati da Francesco Saverio Acito a cui si aggiungono Cristoforo Cosola (new entry) e le conferme di Giammichele Vizziello, Fabio Mazzilli e Emanuele Nicoletti. Naturalmente la proiezione del nuovo Consiglio potrebbe subire dei piccoli aggiustamenti nei conteggi che potrebbero rimettere in gioco anche altri candidati. Una speranza sembra coltivarla ad esempio nel campo di Tosto Giovanni Tortorelli secondo degli eletti in Alleanza Materana che se gli eletti di Tosto fossero 11 scatterebbe automaticamente. Dall’altra parte Giuseppe Tragni, secondo eletto di Alleanza per l’Italia potrebbe mantenere aperta la porta ad un piccola speranza perchè con i resti l’Api conterebbe di recuperare un secondo seggio. Speranza di un seggio in più che sarebbe anche quella di Adriano Pedicini del Pdl che pure spererebbe in un ampliamento dell’attribuzione di 5 data al suo partito. Da verificare poi se i 12 consiglieri attribuiti al Partito Democratico restino realmente tali. Piccoli numeri e verifiche che potrebbero riguardare non più di un paio di seggi. Per il resto la situazione è abbastanza delineata ed è quella che mostriamo nello schema a fianco. p.quarto@luedi.it

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di PIERO QUARTO


Mercoledì 7 aprile 2010

L’ALBERO DI PASQUA MAI PIU’ SENZA

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Dovrete usare un po' di tatto con le persone che vi sono vicino, poiché potrebbero prendersela a male se imporrete loro qualcosa che non vogliono palesemente fare.

TORO 21/4 - 20/5

Cercherete di fare più cose contemporaneamente, come vostro solito, ma almeno non potete pretendere di fare tutto alla perfezione! Vi prendete troppi impegni!

GEMELLI 21/5 - 21/6

di DAMIANO LATERZA segue dalla prima «E' una tendenza importata, ma è così divertente! L'albero è facile ed economico da preparare, basta un pò di fantasia esi puòdare ilgiustotocco percreare un'atmosferafestosa in casa» spiega un'esperta del settore.L'albero di Pasqua, in realtà, è un ramo fiorito adornato di ovetti, uccelletti e altre amenità (possibilmente non) sintetiche. Ma, anche no.L'albero di Pasqua può essere pure un ramo secco da abbellire con fiori (freschi), in un esercizio di ikebana mediterranea che può essere più rilassante di una giornata in una spa. L'alberodiPasqua,tralealtre cose,seèbenfattovifarà dimenticare che l'albero più importante dell'anno è l'abete natalizio coi led a fibre ottiche e pulsante d'accensione Wi-Fi, che da qualche tempo allieta i nostri Natali Made in China. Perché l'albero di Pasqua, in effetti, ha ancora un nonsochè di naturale. Evoca davvero la primavera, la resurrezione della natura, la nuova vita del Cristo che si fece uomo. E in giro si avverte la voglia di decorazioni alternative e scaccia-crisi. Di case fiorite. Di gusto nature. L'albero di Pasqua, poi, non ha l'inconveniente di quello natalizio: ossia che dopo la befana lo devi smontare e portare in cantina (una giornata di lavoro). Perché l'albero di Pasqua, se realizzato con materia prima naturale, si autodistrugge da sè. I fiori appassiscono, le cioccolate decorative vengono divorate a poco a poco dai vari membri della famiglia. Persino se avrete deciso di farlo con uova sode dipinte ci sarà sempre qualcuno, in giro per casa, che finirà per mangiarle. Un albero bio-degradabile, quindi. E decisamente comodo. Persino nella situazione in cui decidiate di appesantirlo con addobbi tipo effigi in legno di Padre Pio, statuette d'argento della Vergine o piccoli monitor LCD raffiguranti il Cristo. In tal caso, al posto del ramo vero potreste farvene realizzare uno in metallo dal vostro fabbro di fiducia (o in legno, dal falegname) e riciclarlo come appendi-cappelli per il resto dell'anno. Un accessorio davvero versatile, insomma Del quale non potrete più farne a meno. (Se avete in casa bambini molto piccoli, occorre posizionare il manufatto in alto. I pupi tendono ad appendervisi, tipo scimmiette tropicali e potrebbero farsi male).

LA STAGIONE DELLE RIFORME segue dalla prima mentre nel lavoro autonomo esse sono calcolate soltanto sui redditi dichiarati dagli stessi interessati.A questo inconveniente occorrerà quindi porre rimedio , in modo che tutti siano obbligati a corrispondere le imposte secondo la loro effettiva capacità contributiva. E' un problema complesso e difficile , che va affrontato con ogni mezzo. L'altro problema all'ordine del giorno riguarda la riforma della giustizia. Sotto questo aspetto la situazione presenta profili di grande delicatezza. Bisogna ricordare chei requisitidi autonomiae indipendenzadell'ordine giudiziario rispetto a ogni altro potere , come è ora scritto nell'art. 1O4 della Costituzione , non possono essere in alcun modo posti in discussione perché tali requisiti sono l'espressione concreta del principio di separazione dei poteri dello Stato , posti a fondamento di tutti i sistemi di democrazia liberale. Il Consiglio superiore della magistratura , quale organo di autogoverno dei giudici , non può essere sminuito nella sua struttura e nei suoi compiti. Ogni tentativo in questo senso sarebbe un passo indietro nell'odierno assetto delle pubbliche funzioni. La magistratura deve rimanere sottratta ad ogni influenza del potere politico , in particolare non può essere assoggettata ad alcun controllo o interferenza dell'Esecutivo. La revisione del sistema giudiziario non dovrebbe neppure riguardare la separazione delle carriere dei magistrati requirenti , cioè addetti alle funzioni di pubblico ministero , dalla condizione dei magistrati giudicanti. Una tale separazione comporterebbe la trasformazione dei pubblici ministeri in una sorta di avvocati dell'accusa . con compiti simili alla polizia giudiziaria. Neppure la revisione del principio di obbligatorietà dell'azione penale sembra plausibile , come egualmente inopportuna sarebbe la maggiore sfera di iniziative concessa alla polizia giudiziaria a scapito dei poteri del pubblico ministero.La vera esigenza dell'apparato giudiziario consiste nella necessità di abbreviare la durata dei processi.Al conseguimento di tale obiettivo dovrebbe perciò essere rivolta la principale attività riformatrice, mantenendo in tutto il resto immutata la situazione attuale, se si vuol scongiurare il rischio di un arretramento nell'equilibrio delle istituzioni. Alberto Virgilio

ELEZIONI, RIFLESSIONI DI UN LUCANO CHE VIVE ALL’ESTERO di CARLO DANZA Nella prime regionali del Facebook la vera sorpresa non è la Lega Nord. La sorpresa è l'ostinazione delle redazioni di Corriere.it e di Sky News 24 a voler leggere i risultati elettorali con esattezza e logica, senza invitare esperti di dinamiche mediatiche e marketing politico. Ci sono soltanto politici e politologi di destra e sinistra più qualche anonimo giornalista ad alimentare a fatica un dibattito appiattito. Morto e sepolto in partenza, insieme alla politica. Solo l'onorevole Santanchè sembra saper leggere il fenomeno: Ancora una volta le elezioni le ha vinte Lui, il Cavaliere, unico interprete del popolo. Il Presidente guarda le opportunità di mercato, guarda dove posizionare il suo prodotto, che plasma e presenta dopo opportuni sondaggi e focus group. Non vince il PDL. Vince Silvio Berlusconi con il suo entourage. Non vince la politica. Vince il saper comunicare. Il Cavaliere sceglie la sua effigie come logo, “Meno male che Silvio c'è” come jingle, il PDL come contenitore (o packaging se vogliamo) ed un claim quasi più forte del Gott mit uns di Goebbels: “l'amore vince sempre sull'odio”. Il suo slogan si giustifica attraverso la ripetizione alla nausea di reason why credibili: la magistratura mi odia, Di Pietro mi odia, i radicali mi odiano, i comunisti mi odiano. Santoro mi odia. E qualsiasi azione o contromossa proposta dal pluripartito dell'odio non fa che validare la teoria dell'amore. E se Grillo non fosse servito al Presidente per vincere in Piemonte e per aprire un cratere in Emilia, anche lui sarebbe nel registro dei facinorosi. L'amore vola, l'odio è viola ed i programmi non realizzati restano a casa con la gente che preferisce non votare piuttosto che le-

gittimare la vittoria di una delle parti. Berlusconi non è solo fenomeno mediatico. Il Cavaliere è abile stratega di marketing. Azzecca il posizionamento: un'area meno moderata e più battagliera, più vicina al polpolo e meno ai salotti ed alla lobby degli intellettuali e dei finti moralisti. Una scommessa scontata sui valori popolari di conservazione della tradizione italiana, giocata con stile moderno e filoamericano. Azzecca la formazione. Mette in campo un tridente con la cravatta verde a Nord ed un centrocampo muscoloso a centro-sud. Dalla panchina richiama un esercito di duri e puri capeggiato da Alemanno ed in tribuna spedisce chi turba lo spogliatoio. La squadra è con lui, come l'Inter ed i Boys San sono con Mou. Fini è l'ennesimo Balotelli d'Italia e come lui sbotta, si lamenta e gioca con il cellulare al goal di Milito, sperando sotto sotto in una spiacevole e piacevole sconfitta. Azzecca la tattica. Attacca con efficacia le fasce sul loro terreno: Di Pietro in Abruzzo e D'Alema in Puglia, consapevole di una proficua (per Silvio) vittoria del Nichi nazionale. Evita il pressing insensato dove la sconfitta è certa come nella zona COOP e spara tutte le pallottole dove la partita si gioca all'ultimo voto. Non lo fa come un codardo, ma rischia la morte politica in prima linea, con la sua faccia e le sue armi. L'arbitro, dopo aver tentato di chiudere la sua squadra nello spogliatoio, deve arrendersi. insieme a girotondini viola e moralisti in apnea che, dopo aver perso l'arca di Noemi, annegano nel sol dell'avvenire. Al triplice fischio tutti applaudono il bomber Bossi. Anche il Cavaliere allenatore lo elogia. Ma sa perfettamente, come qualsiasi esperto di calcio, che il merito della vittoria è suo. Per quest'anno al Presidente non rimane che chiudere l'affare Balotelli e concentrarsi sullo sprint scudetto. Ad maiora.

Potrebbero venir fuori all'improvviso, alcuni impegni che vi faranno rallentare la marcia, tuttavia non siate colpevolisti con gli altri, non hanno infatti colpa.

CANCRO 22/6 - 22/7

Questa sarà la prima di due giornate molto intense, nelle quali vivrete al cento per cento la vostra vita, sfruttando ogni occasione per sentire qualcosa di nuovo!

LEONE 23/7 - 23/8

Vi troverete un po' ad arrangiarvi, poiché ci potrebbero essere dei piccoli intoppi che vi negheranno l'appoggio di alcune persone per voi fondamentali.

VERGINE 24/8 - 22/9

Vi sentirete eccitati, forse perché avete un appuntamento importante in serata e quindi trascorrerete tutte le ore a pensare a questo, oppure a prepararvi per l'evento!

BILANCIA 23/9 - 22/10

Potreste essere un pochino più sensibili del solito, forse perché ultimamente avete pensato a determinate questioni che vi hanno reso più vulnerabili.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Avrete sicuramente del tempo a disposizione, per considerare alcune questioni che riguardano le persone che vi sono più vicine e che si aspettano appunto.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

In questa giornata vorreste soltanto riposare e non dover pensare a niente che implichi un impegno mentale eccessivo! Tuttavia, in alcuni casi, non sarà possibile.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Dovrete mostrarvi più flessibili del solito, poiché un vostro amico vi chiederà un parere e si aspetterà da voi una determinata risposta. Anche se non siete d'accordo.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Vi attende un'altra giornata molto eccitante, poiché il vostro umore è alle stelle e anche quello delle persone che vi sono intorno! Sicuramente organizzerete qualcosa!

PESCI 20/2 - 20/3

Se state preparando qualcosa di speciale per una persona a cui volete particolarmente bene, potreste avere una sorpresa anche a vostra volta! C'è telepatia.

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NATA MORTI BIANCHE FEMMINA LA CHIESA IN CAMPO Lettera di Elvira Dones NEL SILENZIO GENERALE di ARMANDO LOSTAGLIO

di MAURO ARMANDO TITA

Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze". "Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione." Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio. Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero. Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettes-

Le morti sul lavoro non sono mai state dimenticate dal Quotidiano e dalle forze democratiche e sindacali lucane. Una seria cittadinanza attiva non può far mancare la sua solidarietà. La morte del giovane operaio nella Centrale ENEL di Civitavecchia di qualche giorno fa ci addolora e ci ricorda l'immane sacrificio di vite umane, vittime del lavoro. Non abbiamo mai fatto mancare la nostra voce. E' una grande ingiustizia... che si ripete con una continuità esasperante. Qualche tempo fa abbiamo denunciato un clima pesante per le continue "distrazioni" nel campo della sicurezza sul posto di lavoro. La Basilicata ha un triste primato... sono venti le vittime del lavoro nel solo 2009. Auspicavamo una diversa sensibilità. La marcia "pasquale" dei boy scout con la presenza di Mons Superbo e delle dirigenze INAIL di Basilicata... è degna di essere menzionata. Una marcia che ha recuperato tanta indifferenza sociale ...del tutto ingiustificata. E' una prima risposta ai tanti SOS lanciati sulle pagine del Quotidiano dal sottoscritto e da tanti sensibili opinionisti da oltre un quinquennio . Sos lanciati con asprezza e rabbia tra i tanti silenzi della politica e degli addetti ai lavori. Il nostro grido di dolore è stato , parzialmente, colto e recepito. La nostra sensibilità depauperata e sottovalutata da un OBLIO assoluto per tanti anni ha dato, finalmente, frutti insperati. Quasi come un tragico destino ci eravamo fatti carico delle tante morti di adolescenti nelle aziende agricole e... citavamo testualmente: "Non vanno dimenticate, oltre, ai tanti morti sul lavoro , le tanti morti bianche in agricoltura...Forse è importante che venga a galla la situazione incresciosa , mai analizzata e mai approfondita , determinata da tante giovani vittime innocenti". Centinaia sono i giovani immolati da una conduzione familiare autoritaria e approssimativa delle nostre aziende agricole. Quanti bravi ragazzi imbarbariti , plagiati e soggiogati da padri-padroni rumeni o extracomunitari. Bravi ragazzi che devono subire e lavorare ... , dall'alba al tramonto, per comple-

tare i lavori agricoli di famiglia, sfruttati come sono da un mercato ingiusto e poco remunerativo. Chi prende le difese di questi giovani? Sono tanti i casi eclatanti di adolescenti morti nelle campagne lucane... Finalmente si è usciti dal torpore ... l'INAIL di Basilicata e la Chiesa dei Movimenti giovanili lucani ha voluto denunciare e sensibilizzare l'opinione pubblica lucana sulle morti bianche in agricoltura e sul lavoro. Siamo stanchi e molto imbarazzati da una stampa e da mass media dalla memoria corta. Non possiamo e non potremo più tollerare l'ennesima morte bianca soprattutto di un adolescente. Tutto ciò è tremendamente ingiusto. Le agenzie educative "Scuola Chiesa e Famiglia lucane che, oggi, hanno recepito la gravità della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro... non devono mollare. Devono incalzare le istituzioni in primis il PD lucano. I Valani di ieri ... i pastorelli sfruttati delle nostre aree marginali sono stati sostituiti dai ragazzi macedoni e rumeni di oggi. Vogliamo che in ogni azienda agricola lucana e in ogni cantiere che si rispetti venga immmediatamente esposto un serio e concreto "Piano di Sicurezza". Vogliamo sperare che i Sindacati da una parte e le Organizzazioni di Categoria dall'altro, pongano l'annosa questione ai loro Centri Studi Formativi Nazionali, così come ha fatto in questi giorni l'INAIL lucana. La sinergia mista pubblico -privata pur essendo stata definitivamente abbandonata deve riproporre le sue progettazioni virtuose . Progettazioni finalizzate all'occupazione e al definitivo decollo del territorio. Un territorio che sappia apprezzare come nel passato questi progetti finalizzati all'occupazione con la presenza dei security manager . La presenza di queste figure saranno l'antidoto ad ogni nuova forma di sfruttamento o peggio di nuovo schiavismo. Su queste basi va ricercato il nuovo modello economico. Un modello che bandisca per sempre la precarietà e la furbizia dei presunti imprenditori locali . Imprenditoria locale sana in grado di emarginare il lavoro nero e INSICURO e il nuovo Schiavismo.

se di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci. questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e com-

pany, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi

RIMPIANGERE LA PRIMA REPUBBLICA di FRANCESCO BOCHICCHIO La seconda repubblica è in crisi profonda e forse ha forme degenerative peggiori della prima: il bipartisimo è fallito clamorosamente, in quanto lo stesso presuppone la condivisione da parte dei due schieramenti dei principi fondamentali dell'ordinamento, e la contrapposizione su programmi concreti, con il centro dell'elettorato in grado di orientare la preferenza verso quello dei due schieramenti caratterizzato da maggiore progettualità e inficiato da minore tendenza verso l'estremo. Ebbene, sui valori fondanti della nostra repubblica il disaccordo è totale e totale è il disaccordo sulla struttura di Stato e sulla Costituzione, con particolare riguardo al rapporto tra poteri ed all'alternativa tra vera divisione e vero equilibrio da un lato, difesi sia pur timidamente dal centro-sinistra, e estremo accentramento dall'altro, perseguito con veemenza senza pari da Berlusconi e dalla maggioranza dello schieramento di centro-destra. D'altro canto, la componente radicale del centro-sinistra ha svolto sinora un ruolo sempre più condizionante, non in modo da determinare l'indirizzo politico, ma creando incertezza nella realizzazione di un rigoroso indirizzo politico riformista e determinando sconcerto nella pubblica opinione, mentre addirittura nel centro-destra la politica si è ancorata su posizioni di populismo e autoritarismo di destra, a scapito del centro moderato. Questo non è bipartitismo, è lo sfascio del Paese, oscillante tra immobilismo e tendenze autoritarie. Di qui sorge comprensibilmente la nostalgia, sempre più diffusa, anche presso ambienti insospettabili di simpatia per il centrismo democristiano, verso la prima Repubblica. Angelo Panebianco, autorevole liberale e “terzista” de “Il Corriere della Sera”, benevolo critico di Berlusconi, mette in guardia da queste nostalgie e questa volta chi scrive concorda totalmente con lui. La prima repubblica dipendeva da situazioni non solo datate ma anche irripetibili, la guerra fredda da un lato con il mondo diviso rigidamente in due blocchi in grado di scatenare da un momento all'altro una terza guerra mondiale con armamenti nucleari, e dall'altro il consenso straordinario ottenuto in Italia da forze anticapitaliste, in grado quanto meno di minacciare il passaggio da un blocco all'altro o comunque una posizione irriducibile anche al blocco occidentale: quindi, vi era una distinzione netta e irreversibile tra maggioranza e opposizione, con l'opposizione che non poteva di fatto aspirare a diventare maggioranza a pena di provocare una crisi internazionale e forse anche sbocchi non pacifici e non democratici -ipotesi del tutto non irrealistica, come dimostrato dalla strategia della tensione, finalizzata a realizzare con stragi ed episodi delittuosi un

tentativo di bloccare l'avanzata delle sinistre-, di modo che occorreva prendere atto di un sistema bloccato, senza ricambio, con limiti stringenti per la maggioranza per impedire abusi atti a rendere sempre più radicale ed esasperare la divisione tra i due schieramenti, e con poteri interdettivi per l'opposizione, per compensarla della mancata possibilità di diventare maggioranza. Si è consentito il mantenimento del quadro democratico e costituzionale, si è impedito ogni sbocco autoritario, si è potuta gestire la crisi provocata dal terrorismo, e si è anche assicurato uno sviluppo economico e sociale del nostro Paese, ma alla lunga si è creato un quadro di immobilismo e di autoreferenzialità della classe politica di maggioranza, senza remore e limiti, purché nel mantenimento del quadro democratico e costituzionale. Ciò era un prezzo necessario in presenza della guerra fredda e della forte presenza di un partito comunista, ma, venuti meno tali elementi, era ed è necessario abbracciare un sistema maggioritario, che consenta un ricambio di schieramenti e affidi al popolo sovrano la scelta tra due proposte politiche effettivamente competitive: che il sistema maggioritario porti ad una situazione peggiore della prima, con gli abusi continui di Berlusconi, dipende dall'immaturità dell'Italia. Ma l'Italia deve diventare adulta, non può restare sempre immatura: che poi il trapasso non sia indolore, con gli sconquassi provocati da Berlusconi, è un costo purtroppo inevitabile. Non si deve nutrire alcuna nostalgia per una situazione datata e contingente, e quindi occorre andare con coraggio verso una democrazia stabile ed efficace, con dialettica di contenuti forte all'interno di un quadro democratico, costituzionale e pluralista. studiobochicchio@legalebochicchio.it

L’IPOCRISIA DEL VOTO A IRSINA POVERA CHIESA di ROSARIA SCARAIA Ad Irsina,ha perso il centro sinistra ma non chiamatelo centro destra quello che ha vinto le elezioni. Strano laboratorio ,dal cattolicesimo di base a quello di vertice: nuovo protagonismo. Dal cattolicesimo che riempie chiese e messe domenicali il pieno delle urne. E si chiamavano catto comunisti! Che sia il buon governo? Mah! L'affresco di Ambrogio Lorenzetti,133839: Allegoria del buon governo L'allegoria nasce da una figura biblica,la Sapientia,rappresentata come una donna incoronata e recante l'asta di una grande bilancia. Questa bilancia si divarica dall'una e dall'altra parte,e si vede,in perfetto equilibrio sui due piatti,figure che rappresentano la giustizia distributiva e quella commutativa con ,frammezzo,la grande figura della Giustizia in persona,splendidamente vestita. Sopra di essa si legge:”Diligite justitiam qui judicatis terram”,”Scegliete la giustizia,voi che governate la terra.” Il versetto d'apertura del libro della Sapienza, posto come ammonimento al Consiglio Comunale. Sotto la figura della Giustizia si vede un altro personaggio femminile che tiene sulle ginocchia una pialla(per livellare gli ambiziosi),su cui è scritta la parola “Concordia”.

Dalla figura di Concordia prende il via una processione di cittadini di diverse condizioni sociali,questi si dirigono verso un palco dove siedono sette personaggi ,sei dei quali donne con i loro nomi,sono le virtù Pax,Fortitudo,Prudentia,Magnanimitas,Temperantia e Justitia. In mezzo ,un dignitosissimo vegliardo,che rappresenta il Comune di Siena e,sopra la sua testa si vedono le virtù teologali, Fides, Caritas, Spes. Sono immagini in cui si avverte sia la trasparenza spirituale sia la concretezza sociale dei pensatori del periodo,la loro sicura fede in Dio,principio di ogni verità e di ogni forma di esistenza e di organizzazione sociale. L'affresco offre la visione tipicamente cristiana di un mondo in cui l'ordine esterno scaturisce da un ordine interiore che l'uomo riceve in dono,ma che deve anche responsabilmente scegliere. Siamo tornati al trecento? No. La politica,ad Irsina ,una ricerca di onori,di gratificazioni. Certo esistono persone per cui la politica è una missione e un servizio. Di solito le fanno fuori in fretta. La chiesa,esperta in umanità, da guardare verso il cielo ha guardato all'amministrazione. Non è un bene,né per la chiesa né per la politica ma non chiamatelo centro destra.

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Mercoledì 7 aprile 2010


Italia / Mondo

Mercoledì 7 aprile 2010

Finisce la “tregua” pasquale con battistrada Q8 ed Erg

Dal 15 aprile si può comprare con lo sconto

Benzina, riparte la corsa la verde vola a 1,425 a litro

Incentivi, scatta il conto alla rovescia ecco come districarsi

di TITO GIABARRI

di BEPPE COLONNA

ROMA–Finisce la «tregua» pasquale, i prezzi riprendono a salire e, con essi, ripartono le polemiche. Il tema benzina continua a tenere banco e l’attesa è dunque tutta per le mosse del governo, chiamato da più parti a mettere in campo misure che consentano di riportare i listini italiani in linea con quelli europei. A mettere mano ai prezzi, dopo molti giorni di tranquillità seguiti ai maxi aumenti della metà di marzo, sono stati ieri Q8 ed Erg. La Q8, in particolare, stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, ritocca la benzina di 1,5 centesimi portandola a 1,425 euro e il gasolio di 2 centesimi a 1,259 euro. La Erg, invece, aumenta i prezzi di entrambi i prodotti di 1 centesimo portandola verde a1,418 euro e il gasolio a 1,244 euro. Sul controesodo pasquale, calcola dunque il Codacons, si abbatte così una stangata da 19 milioni di euro: «Come dimostrano i dati Istat resi noti nei giorni scorsi –osserva il presidente Carlo Rienzi – i continui rialzi della benzina hanno già innescato un meccanismo moltiplicativo sui prezzi, in particolare su tutta la merce trasportatasu gommaerischiano discatenare pericolosissime aspettative di inflazione». Per questo il Governo dovrebbe liberalizzare il settore, «favorendo l'ingresso di nuovi competitori, come la grande distribuzione e le pompe bianche, e la trasparenza dei prezzi». Ma non è questa l’unica ricetta suggerita: per Adusbef e Federconsumatori la strada da seguire è «sterilizzare gli aumenti Iva e introdurre l’accisa mobile sui carburanti», mentre il Pdci propone di avviare «un’inchiesta su vasta scala, al fine di calmierare d’ufficio il prezzo e colpire le compagnie petrolifere in odore di speculazione». La palla, in ogni caso, è nelle mani del governo. Il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, Stefano Saglia, nei giorni scorsi ha promesso una sollecita convocazione del tavolo carburanti con compagnie, gestori e Regioni che, secondo quanto si apprende, potrebbe arrivare anche questa settimana. Tra i punti in discussione la chiusura di un certo numero di impianti, l’aumento dei self service, il passaggio dai prezzi giornalieri a quelli settimanali, ma

ROMA – Gli incentivi scattano tra una settimana (giovedì 15 aprile), ma per i consumatori è già tempo di informarsi su come beneficiare degli sconti, visto che i 300 milioni di euro stanziati rischiano di finire in fretta, ma anche per decidere cosa acquistare, perchè – mettono in guardia le associazioni dei consumatori – c'è il pericolo che i prezzi dei prodotti vengano ritoccati al rialzo. Nei prossimi giorni saranno operativi il call center e il portale per i consumatori gestiti da Poste Italiane: il numero 800 556 670 dedicato ai negoziati (che si devono iscrivere all’apposito elenco e poi per realizzare l’operazione), e per gli acquirenti il numero verde 800 123450 da rete fissa e al numero 199 123450 da rete mobile (il costo della chiamata dipende dall’operatore telefonico utilizzato) al quale chiamare per avere chiarimenti e informazioni. Al momento le modalità sono indicate nel provvedimento pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, che potrebbe lasciare aperto qualche interrogativo a chi non ha destrezza con articoli e commi ed è comunque interessato ad usufruire dei bonus. Ecco allora qualche indicazione per districarsi in queste norme. LO SCONTO DAL VENDITORE – Il consumatore potrà andare direttamente al negozio dove il rivenditore (gli operatori interessati a vendere i beni scontati hanno iniziato ieri ad accreditarsi), dopo aver verificato la disponibilità di risorse presso il call center, potrà applicare subito lo sconto. Finito l'acquisto, dunque, al consumatore non saranno richieste altre pratiche burocratiche. UN SOLO BENE, FA FEDE CODICE FISCALE – Ciascun

bene potrà essere acquistato in un solo esemplare: l’acquirente dovrà infatti comunicare il proprio codice fiscale e con quello non potrà più beneficiare del bonus per lo stesso tipo di bene acquistato. Potrà però usufruire degli incentivi per tutte le altre categorie oggetto dell’agevolazione. Niente dunque doppia lavastoviglie per chi, potendo, sperava di rinnovare gli elettrodomestici anche della seconda casa. BANDA LARGA PER GIOVANI, E I BAMBOCCIONI? – Gli sconti sull'attivazione della banda larga sono a favore di persone di età compresa tra 18 e 30 anni. Sarebbero quindi esclusi i giovani di quell'età che ancora vivono con mamma e papà e magari non hanno il telefono intestato. A quanto si apprende, tuttavia, se anche il titolare del contratto telefonico è il padre, sarà comunque possibile beneficiare dell’incentivo se nel nucleo famigliare c'è un giovane di quell'età. LA MOTO SI ROTTAMA DAL RIVENDITORE – Per l’acquisto dei motocicli (ad eccezione di quelli elettrici) è obbligatoria la “contestuale” rottamazione, che, secondo la prassi, può essere fatta o direttamente o lasciando il motorino dal rivenditore. MENTRE PER TRATTORE IL CONTADINO FA DA SE' –La rottamazione è richiesta anche per l’acquisto di macchine agricole: in questo caso però andrà effettuata entro 15 giorni dalla consegna del nuovo macchinario e sarà l’acquirente che dovrà provvedere alla demolizione del macchinario sostituito e alla sua «cancellazione legale» per demolizione. Nessuna 'rottamazione' è invece richiesta per l’acquisto di elettrodomestici, mentre per le cucine componibili basterà un’autocertificazione.

Ma i 300 milioni stanziati potrebbero finire in fretta

anche lo strumento legislativo con il quale varare le misure: i gestori, spiega Luca Squeri di Figisc-Confcommercio, non approvano l’ipotesi decreto legge, perchè «vorrebbe dire seguire sentimenti ed emozioni, mentre per fare qualcosa di utile ci vuole razionalità». «L'inerzia del governo che continua a non fare niente per evitare l’aumento del prezzo dei carburanti, ricade ancora una volta sui consumatori». Lo ha detto Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera, secondo il quale «sono le famiglie, i lavoratori e i pensionati a pagare il conto a un governo che sa solo parlare e non conclude niente contro l’erosione del potere d’acquisto. E' necessario intervenire immediatamente nella direzione intrapresa dal governo Prodi: controllo dei prezzi da una parte e liberalizzazione del mercato dall’altra, in modo da favorire riduzione del costo dei carburanti», conclude il parlamentare del Pd. Le polemiche «assolutamente in-

fondate e strumentali» innescate anche dagli articoli di stampa dei giorni scorsi sui prezzi dei carburanti, afferma l’Unione Petrolifera in una nota, «denotano la superficialità ed approssimazione con la quale alcune associazioni dei consumatori, ed alcuni organi di stampa sono abituati a trattare la materia». «Ignorare infatti i recenti aumenti registrati nelle quotazioni internazionali dei carburanti e riflessi solo in parte nei prezzi interni, ed accusare di manovre speculative le aziende – prosegue l’Unione Petrolifera – vuol dire essere in malafede o negare l’evidenza. Non è possibile alimentare una campagna denigratoria e formulare accuse inesistenti senza rendere conto delle affermazioni fantasiose fatte mirando a raccogliere solo un facile quanto inutile consenso mediatico. Le aziende petrolifere – conclude la nota – si riservano di valutare l’esistenza di estremi diffamatori nelle reiterate dichiarazioni di alcune associazioni dei consumatori e di possibili ricorsi nelle sedi giurisdizionali».

In Italia toccherebbe al 32%, in Germania al 50%

Bankitalia, senza stipendio in tre mesi si diventa poveri ROMA – Senza stipendio bastano tre mesi ad un italiano su tre per scivolare sotto la soglia di povertà, bruciando i propri risparmi. Ma, proprio grazie alla propensione a fare la «formica», gli italiani appaiono meglio piazzati in questa classifica delle difficoltà rispetto agli altri Paesi. In Germania, dopo tre mesi senza stipendio, diventerebbe povero oltre la metà dei tedeschi. A fare i conti in tasca agli italiani alle prese con la crisi internazionale è uno studio della Banca d’Italia secondo il quale se si trovasse improvvisamente senza redditi, e dovesse 'andare avanti' solo con la ricchezza finanziaria accumulata, il 32% degli italiani non avrebbe risorse sufficienti per reggere più di un trimestre. Una percentuale comunque molto inferiore a quella di altri Paesi: in Germania diventerebbe 'povero' in tre mesi il 52,3% dei cittadini; in Canada addirittura il 56,5%. L’Italia vanta infatti la 'tenuta' migliore tra tutti i paesi considerati nello studio (Canada, Finlandia, Germania, Italia, Norvegia, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti) di fronte alle possibili difficoltà della vita, grazie soprattutto al «maggior risparmio a fini precauzionali». Lo studio di Bankitalia che contiene questa sorta di “clessidra della povertà”affronta il tema di come misurare dal punto di vista economico e statistico l’indigenza e le situazioni di crisi. Il reddito annuo non basta, infatti, come indicatore per valutare lo stato di povertà: secondo il 'working paper' (che non rappresenta la 'visione ufficiale' di Palazzo Koch sul tema ma uno solo uno stimolo alla discussione) oltre alle entrate le famiglie possono contare

anche sui propri beni, come la casa o le risorse finanziarie. I tradizionali misuratori della povertà si basano solo sull'individuazione di una soglia di reddito minimo. Considerando invece altri indicatori più complessi, che appunto mettono in campo oltre al reddito anche lericchezze accumulate da singolio famiglie, la quota di povertà potenziale nei principali Paesi industrializzati aumenta molto: «l'incidenza della povertà quando si guardi esclusivamente alla ricchezza netta totale risulta maggiore di 2-3 volte rispetto agli indicatori basati solo sul reddito», si legge nella sintesi che accompagna lo studio di Bankitalia. Insomma, nei paesi industrializzati esiste «un’ampia fascia di persone che pur avendo redditi superiori alla soglia di povertà sono vulnerabili al verificarsi di eventi negativi». Non ancora poveri secondo i criteri della statistica ufficiale, ma di sicuro a rischio. Un rischio che però è menoforte nel BelPaese: l’Italia è infatti «il Paese in cui questa fascia risulta più limitata: ciò potrebbe riflettere – si sottolinea nel documento – un maggior risparmio ai fini precauzionali, connesso anche con la limitatezza degli strumenti di sostegno per le persone in difficoltà». Dunque l’incidenza della povertà in Italia «tende a ridursi di molto per effetto del livello elevato della ricchezza detenuta dalle famiglie del nostro Paese». Senza contare l’alta propensione degli italiani a vivere in case di proprietà: «l'abitazione – spiega ancora il working paper –rappresenta la componente principale del patrimonio delle famiglie meno abbienti».

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Maratea La previsione dall’Anas . Animato consiglio comunale su terremoto ed emergenza frana

Ss18, «lavori finiti entro il 23» Si sente male sulla spiaggia, il 118 costretto a intervenire con l’eliambulanza MARATEA - Terremoto e frane. La seduta del Consiglio comunale di ieri sera, a Maratea, è stata interamente dedicata ai disagi, alle problematiche, ai danni, che frane e terremoto hanno causato negli ultimi anni. Dal settembre del 1998, quando il terremoto fece cadere un masso ad Acquafredda che provocò la morte di un giovane di Sapri, ai giorni scorsi, con la SS18 chiusa per l'ennesima volta dal 12 febbraio scorso a località Ogliastro. I lavori per la riapertura intanto continuano. L'Anas ha dichiarato al Quotidiano che la conclusione dei lavori potrebbe avvenire entro il 23 aprile prossimi. In tempo, dunque, per il prossimo ponte. Gli operai stanno ultimando il ripristino delle barriere paramassi. Affinché avvenga la riapertura della strada, però, dovranno terminare anche i lavori sulla parte alta, curati dalla Regione Basilicata. Il tema della SS18 è stato portato in Consiglio dalla minoranza. «Era importante discuterne in Consiglio con la popolazione - ha detto il consigliere Michele Manzi - Ora chiediamo di prendere impegni seri e concreti che da questo Consiglio comunale possano arrivare sui tavoli della Regione». Il collega Nino Ferrara, ha invitato tutti a non fidarsi delle promesse sulla riapertura e ad intensificare i controlli sui lavori. Poi è toccato ai cittadini e agli operatori turistici di Cersuta e Acquafredda, presenti in tanti, che hanno chiesto un impegno maggiore dall'amministrazione

Un momento del consiglio comunale di Maratea

Viabilità, un prezzo salato per il turismo

Pace: «E’ la politica che si rivela incapace»

e la riapertura in tempi brevi. «Ho avuto la sensazione che i massi fossero caduti ieri - ha detto Raffaele Bisogno - Soltanto adesso si comincia a parlare di come affrontare la situazione». Rosa Amoroso, presidente del Consorzio “Sotto il segno del delfino” ha ricordato le perdite avute in questi giorni a causa della frana. «Dobbiamo risolvere il problema una volta per tutte - ha detto - La viabilità deve arrivare sui tavoli regionali come problema di sicurezza e per il turismo». «Sogno la strada anche la notte - ha aggiunto Vito Belardi - E' un danno enorme e dobbiamo trovare una via di uscita al più presto anche per il futuro dei no-

stri figli». Il sindaco Mario Di Trani ha ribadito il suo impegno e le sue sollecitazioni per lettera e fax all'Anas e alla Regione. «La primissima cosa sarà riaprire la strada» ha detto, poi si passerà all'analisi degli eventi dell'ultima frana, quindi si continuerà con l'impegno per la messa in sicurezza definitiva. «Non posso dirvi quando riaprirà - ha detto - ma posso dirvi che se non avrò risposte alle sollecitazioni ritornerò nuovamente all'attacco». Il Consiglio si è aperto con un minuto di silenzio per i morti del terremoto dell'Aquila. Poi Di Trani e il consigliere Limongi

hanno ringraziato l'opera della Gruppo lucano della Protezione civile di Maratea, e il responsabile Giuseppe Muscatello ha ricordato l'esperienza vissuta durante i soccorsi in Abruzzo. Il weekend di Pasqua, ha portato l'attenzione anche sulla sicurezza. Per soccorrere un signore che si è sentito male sulla spiaggia di Acquafredda, il 118 ha inviato l'elicottero da Potenza che lo ha trasportato all'ospedale di Lagonegro aggirando la chiusura, ma impiegando più tempo. Ieri mattina poi dei cittadini hanno spento un incendio vicino ai cassonetti che minacciava il bosco sovrastante. Francesco Zaccara

POTENZA - Ogni anno la stessa amara conta. Dopo ogni periodo festivo, dai giornali arriva il ragguaglio sui presidi turistici che hanno avuto la dovuta visibilità e quelli che restano ai margini. Ed ogni volta la discriminante principale, per dire: la stagione turistica è partita bene oppure no, è la capacità per queste zone di essere raggiunte o meno dagli avventori». Questo il commento del coordinatore dei gruppi di minoranza in Consiglio provinciale, Aurelio Pace. «Rammarica apprendere - spiega - di come a questi appuntamentici si scopra sempre inadempienti. Inutile dire che, fingersi colti di sorpresa ogni volta che uno spezzone di roccia rotola giù per la statale di Maratea, non basta più a contenere la legittima insurrezione dei cittadini d’area e degli operatori di settore. Ammettiamo che, se Grumento Nova, i comuni del Parco Nazionale dell’Appennino, ed altri centri dal patrimonio turistico e culturale di tutto rispetto finiscono nel cono d’ombra, non è per colpa di cattivi operatori turistici, ma delle istituzioni che, pur avendone la competenza e la responsabilità, non sono in grado di garantire una veloce e sicura percorribilità delle strade esistenti». Ultimo esempio, in ordine di tempo - secondo Pace - è la bretella di collegamento fra la SS 598 e la Sp 25/bis. Arterie che servono aree industriali e presidi turistici. «Abbandonate ad un destino che non promette nulla di buono. Troviamo l’umiltà di ammettere come la politica che amministra si lascia sempre anticipare dalla protesta, il più delle volte già nota, dei cittadini e che, nonostante ciò, stenta nell’attuare soluzioni».

Chiaromonte I numerosi smottamenti creano molti pericoli

Terranova Nuovi movimenti della terra minacciano il vecchio viadotto

Provinciale 4, viabilità a rischio Il sindaco scrive a Lacorazza

Isolate 10 famiglie e attività turistiche

Lo stato in cui versa la strada provinciale numero quattro a seguito delle numerose frane

CHIAROMONTE - Da molti anni la strada provinciale numero 4 del Pollino è soggetta a brutte frane che rendono pericolosissima la viabilità. Il sindaco di Chiaromonte, Antonio Vozzi, scrive al presidente della provincia di Potenza Piero Lacorazza: «Quella strada è un pericolo per tutti gli automobilisti». Il tratto di strada in questione attraversa il comune di Chiaromonte proprio in località Foresta, e collega il paese alla fondovalle sinnica. Da anni, la strada è interessata da profondi avvallamenti e inquietanti movimenti franosi, che rappresentano un grave pericolo per tutti quelli che quotidianamente transitano su quel tratto di strada. Non è la prima raccomandata che il comune di Chiaromonte manda alla provincia per risolvere il problema. L'ultima è datata al 23 marzo 2010. Anche la precedente amministrazio-

ne ha sollecitato il problema, ma la frana resta, anzi, peggiora ogni giorno che passa. Negli anni scorsi, in ogni caso, non sono mancati lavori di manutenzione sia da parte della provincia sia dal comune, realizzando gabbionate, muri di sostegno e per ultimo la pavimentazione eseguita solo alcuni mesi fa. «È inutile spiega il primo cittadino - continuare a spendere soldi se poi il problema non viene risolto. C'è bisogno di un intervento urgente e definitivo per risolvere il problema. Non dimentichiamo che Chiaromonte è anche la sede dell'Ospedale della zona. Un ulteriore ritardo sulla risoluzione del problema, - conclude Vozzi - causerà l'interruzione del traffico cancellando l'unico collegamento tra il paese e la fondovalle, quindi di conseguenza con i paesi limitrofi». Lucio Vitale

TERRANOVA DI POLLINO - La frana Carolanza torna a muoversi a distanza di 24 anni. Era il 1986, quando la medesima frana investì la strada che da Terranova porta alla frazione di Casa del Conte e quindi unica via di accesso verso il Pollino. All’epocai dannifurononotevoli, ponte distrutto e abitanti della frazione costretti a fare un lunghissimo tragitto alternativo per raggiungere il paese. Per rimediare a tutto ciò, fu costruito un ponte completamente in metallo, montato dal corpo del Genio Militare, di una larghezza di circa due metri, sicuramente buono per evitare di rimanere bloccati ma, molto scomodo sia per la forte pendenza sia per le dimensioni dove oltre alle automobili e qualche piccolo furgone, altri mezzi non possono percorrerlo. Allora si è pensato di ricostruire il vecchio viadotto più a valle, proprio per deviare il problema. Una buona soluzione per quasi venticinque anni poi, ecco che la frana ritorna a muoversi, davvero imponente il fronte dello smottamento, circa 120 metri di larghezza per una lunghezza di quasi 2 chilometri. Il movimento franoso ha raggiunto in poco tempo il viadotto sottostante, travolgendolo, costringendo i passanti a ritornare di nuovo a transitare sul ponte di ferro. In pochi giorni, il fango defluisce man mano verso valle sino ad interessare l'altra strada, quella che porta alle frazioni di Destra delle Donne, Vena della Ri-

Il ponte di ferro costruito 26 anni fa per bypassare la frana che è tornata a muoversi in località Carolanza

cotta e Sangineta. Qui i problemi sono diventati più seri, perché non vi è nessuna strada alternativa, minacciando così il completo isolamento per una decina di famiglie residenti. In ultimo, negli ultimi giorni viene minacciato seriamente anche il vecchio viadotto che attraversa il torrente Sarmento, costruito intorno agli anni venti, transitabile a piedi o con gli asini. Sino ad oggi, a fronteggiare tutto quanto sopra detto, vi è solo l'ufficio tecnico comunale che, con i pochi mezzi e le pochissime risorse a disposizione, sta cercando di garantire il passaggio suentrambe lestrade, scaricando di tanto in tanto il materiale melmoso. Il sindaco, Enzo Golia, ci fa sapere che a tutt'oggi, dopo aver sollecitato la Regione Basilicata attraverso il Dipartimento Infrastrutture, con precisione gli uffici della Difesa del Suolo e della Protezione Civile, non si è avuta nessuna notizia.

«Sono più di venti giorni che abbiamo chiesto un sopralluogo agli uffici sopra citati - ci spiega Golia - e ad oggi non si è ne visto ne sentito nessuno, noi da parte nostra, tramite l'ufficio tecnico comunale, stiamo cercando di fronteggiare l'emergenza, però non saprei dirvi sino a quando, visto che non abbiamo ne mezzi idonei e ne risorse per garantirci l'autonomia dell'intervento». Il problema potrebbe essere davvero più grave se il corpo franoso accumulatosi a monte dovesse venir giù di colpo mettendo a rischio anche il ponte costruito dal Genio Militare. Notevoli sono i disagi anche per il turismo, vista la presenza in località Casa del Conte di cinque agriturismo, i quali, si vedono molto preoccupati dalle serie possibilità di rimanere isolati proprio ora con la stagione turistica alle porte. Stefano Riccardi

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24 ore in Basilicata

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

Contro la revoca dei terreni la Lucandocks si appella al Consiglio di Stato che dà ragione all’Asi

Interporto, ricorso respinto Si chiude definitivamente la complicata vicenda del progetto per Tito Scalo POTENZA - Per la Lucandocks la revoca dei terreni sui quali doveva sorgere l’interporto di Tito Scalo va contestata. Ma sulla legittimità dell’azione intrapresa dal Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza ora si è espresso anche il Consiglio di Stato. Con ordinanza numero 01369/2010 è stato respinto il ricorso proposto dalla Spa, dopo la sentenza del tribunale amministrativo regionale. A favore dell’ente consortile di Potenza, rappresentato in giudizio dall’avvocato Carmine Bencivenga. Le motivazioni del Consiglio di Stato non fanno che confermare le argomentazioni con le quali il Tar Basilicata aveva rigettato il ricorso della società sulla revoca dei lotti. «Dagli atti - si legge nell’ordinanza - emergono una serie di inadempimenti imputabili alla ricorrente». E’ stata posta, dunque, la definitiva parola fine al mega progetto che prevedevala realizzazione di una struttura “strategica”: un centro plurimodale di movimentazione merci, che ha tenuto bloccato per quasi vent’anni ben 64.000 metri quadrati dell’area industriale di Tito. Una vicenda lunga e complicata, oggetto anche di un’inchiesta giudiziaria ancora in corso, ilcui iteramministrativo ha subito un’accelerazione proprio negli ultimi anni. Fino alla conclusione, che è arrivata con la delibera di revoca dei terreni assegnati dall’Asi alla Lucandocks, adottata, lo scorso luglio, dal commissario dell’ente, Alfonso Ernesto Navazio. Che oggi si dice soddisfatto «per aver dato la corretta interpretazione agli atti», come conferma l’ordinan-

Come doveva essere, secondo progetto, l’interporto di Tito Scalo

za del Consiglio di Stato. E soprattutto per aver sbloccato una vicenda che per anni ha tenuto in stand by lo sviluppo dell’intera area industriale alle porte di Potenza. Una decisione, quella adottata a luglio dall’ente consortile, condivisa dai più ma che aveva trovato anche alcune resistenze. Nella delibera con la quale si procedeva alla revoca dei terreni assegnati alla Spa e destinati alla realizzazione dell’interporto, il commissario Navazio motivava così: «La società non ha manifestato alcuna concreta disponibilità ad effettuare l’investimento inizialmente programmato». E quindi: «Esistono i requisiti per la revoca vista la perdurante indisponibilità della società Lucandocks ad adempiere a quanto disposto con le delibere del 25.06.2007 e 174 del 26.11.2007». La data che fa da spartiacque in questa complicata vicenda, (a termine di un

lungo braccio di ferro tra Asi e Lucandocks su acquisizione dei suoli, determinazione e rideterminazione dei costi dei terreni, e procedure di esproprio) è quella del 31 dicembre 2008. Termine entro il quale, secondo quanto previsto dal piano regolatore del Consorzio, sarebbe dovuto partire il progetto. Pena, il cambio di destinazione d'uso dei terreni destinati all'interporto. Dal primo gennaio 2009, ufficialmente quei lotti sono destinati a ospitare nuovi insediamenti produttivi. «Abbiamoprovato a sollecitare la Lucandocks aveva spiegato il commissario - Ma senza trovare la concreta disponibilità della società. Abbiamo ricevuto due memorie difensive - aggiungeva - che però sono risultate dai contenuti generici e astratti rispetto ai meriti del provvedimento». Quindi la delibera di revoca. Ma Antonio Piedilato, presidente del consiglio di ammi-

nistrazione della spa, non è d’accordo e presenta ricorso al Tar. Chiede che la delibera venga annullatae chel’Asi sia condannata a pagare i danni conseguenti alla revoca dei terreni. Lostesso presidentea fine estate scorsa denuncia in Procura «violazioni di legge» ed «eccesso di potere» che negli anni delle precedenti gestioni avrebbero determinato lo stallo del progetto. L’inchiesta giudiziaria - come si diceva in precedenze è ancora in corso. Mentre quella amministrativa, con l’ordinanza del Consiglio di Stato, che segue alla sentenza del Tar, è definitivamente chiusa. Nel frattempo i soci del progetto hanno avviato un’azione di rivalsa nei confronti della Lucandocks. Di certo c’è ora che quello dell’interporto a Tito Scalo è un progetto definitivamente fallito. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it

FIAT SATA, L’UGL SCRIVE A NICHI VENDOLA Un tavolo istituzionale tra le due regioni MELFI Giordano Giuseppe, in qualità di segretario generale regionale dell’Ugl metalmeccanici, ha inviato una comunicazione al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, «affinché in concertazione con il governatore lucano, Vito De Filippo, si faccia parte sensibile procedendo a convocare unitariamente con urgenza, un tavolo tecnico/istituzionale, per dirimere i dubbi e le perplessità che in questi momenti tutti i dipendenti Fiat e dell'indotto ad esso collegato di tale zona industriale ,giustamente hanno circa il loro futuro occupazionale». L'Ugl Basilicata a tal fine ha chiesto che, prima della presentazione del piano industriale che l’ad, Sergio Marchionne, presenti alle parti il 21 aprile 2010, si torni a discutere con le Regioni Basilicata e Puglia, Governo e sindacato, perché la produzione auto dello stabilimento Sata non dipende dalle sorti del Lingotto e si chiarisca definitivamente il ruolo che tale stabilimento debba avere nella produzione auto. «I problemi di Melfi - conclude il segretario dell'Ugl Giordano - si possono risolvere solo se posti all'interno di un dettagliato piano industriale: la preoccupazione nostra, vostra e dell'intero sindacato lucano è e deve essere sempre viva, forte soprattutto alla luce di un anno, il 2010, che già non promette bene sia in termini industriali che occupazionali in Basilicata,nel meridione e nel resto della Nazione. Sicuro che tale appello sarà dal Presidente Vendola accolto e fatto proprio, occorre per l'Ugl una nuova politica industriale che premi l'azienda Sata Fiat di Melfi».

Il cordoglio dell’assessore Di Lascio per la scomparsa di Pietro Guida Oggi la presentazione del volume

«Perdiamo un pezzo di storia» “Diversi e divisi” Il ricordo dell’ex sindacalista e sindaco di Lagonegro ANCORA messaggi di cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Pietro Guida, ex sindacalista della Cgil, e sindaco di Lagonegro, che si è spento a 77 anni per un improvviso malore. «Con la scomparsa di Pietro Guida - ha dichiarato l’assessore al Bilancio e alla programmazione economica della Provincia di Potenza, Vito Di Lascio - viene meno per l’area del lagonegrese un sicuro punto di riferimento per quanti, negli anni, hanno scelto la strada dell’impegno politico. Ci lascia una persona il cui impegno amministrativo è stato segnato da profonda passione ed alto senso delle istituzioni». «Tipico rappresentante della cultura e delle tradizioni lagonegresi, Pietro Guida – ha continuato Di Lascio nella sua nota - ha saputo affermarsi nel mondo politico locale per il suo pensiero arguto e sottile, per umana semplicità e profonda capacità di interpretare i bisogni delle persone». Lunedì scorso, nella città d’origine di Guida, si è svolto il rito funebre con un’ampia partecipazione di tutta la comunità. Il sindaco, Domenico Mitidieri, ha voluto ricordare di lui le grandi qualità professionali e soprattutto umane che ne hanno fatto un personaggio amato dalla gran

L’assessore al Bilancio della Provincia, Domenico Di Lascio

Sono 1.500 i soci dell’associazione in Basilicata

parte della sua comunità». «Il popolo di Lagonegro ha detto ancora l’assessore della Provincia di Potenza nella nota inviata ieri -perde una figura limpida che ha dedicato la propria vita allo sviluppo della comunità e della politica, manifestando una non comune passione civile». «In questo triste momento – ha concluso Di Lascio esprimo il mio più profondo cordoglio alla famiglia. Con la perdita di “Don Pietro”, come veniva affettuosamente da tutti chiamato, Lagonegro ha perso un pezzo rilevante della propria storia».

“L’histoire d’Adèle” nella rassegna

Arci regionale All’Unibas la nouvelle vague Domani in congresso di François Truffaut POTENZA - Si svolgerà domani a Potenza, con inizio alle ore 15 e 30 presso la sala conferenze del museo archeologico proviciale il quinto congresso regionale dell'Arci Basilicata. L’associazione di promozione sociale più grande d'Italia è presente in Basilicata con 18 circoli tra le province di Potenza e Matera e conta a tutt'oggi circa1.500 soci .I lavori sarannoaperti dalla relazione di fine mandato di Gianni Brienza, presidente del Comitato regionale Arci, e continueranno poi dopo gli interventi di ospiti e delegati, con la designazione del nuovo Direttivo Regionale che al suo interno eleggerà il nuovo Presidente regionale .Il congresso eleggerà inoltre i5 delegati che rappresenterannola Basilicata al congresso nazionale.

POTENZA - Ieri pomeriggio, presso l’aula Occello Lucano dell’Università di Basilicata si è svolto l’appuntamento con la rassegna cinematografica dal titolo: “La nouvelle vague a 50 ans” dedicata al regista François Truffaut. Sullo schermo il film l'Histoire d'Adèle H. Fotografia di Nestor Almendros cui Truffaut aveva chiesto di farlo sembrare “un film in bianco e nero a colori”.

torna a Potenza

Il giornalista scrittore Nello Rega e il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Oreste Lopomo in una recente presentazione del volume a Potenza

POTENZA - Il comitato Ntn (nessuno tocchi Nello Rega) rivolge l’invito ai concittadini di Rega a partecipare numerosi alla presentazione del volume del giornalista di origini lucane, che si terrà oggi, alle ore 17, presso la facoltà di Agraria, dell’Università degli studi della Basilicata. Da alcuni mesi il comitato porta avanti una raccolta firme per l’assegnazione della scorta sull’intero territorio nazionale al giornalista Nello Rega, minacciato di morte da estremisti islamici di Hezbollah, per il suo libro “Diversi e divisi”-Diario di una convivenza con l’IslamDopo oltre 70 tappe in giro per l’Italia, infatti, il volume -che narra delle difficoltà della convivenza tra culture diverse - viene riproposto nel capoluogo lucano. «Invitiamo - scrive il comitato in un comunicato stam-

pa - quanti ritengono non negoziabile il diritto - dovere della libertà di pensiero a partecipare alla presentazione e di approfittarne per lasciare la propria firma per l’assegnazione della scorta al giornalista potentino». E’ quanto scrivono in un comunicato i promotori del comitato che aggiungono: «Ci sembra giunto il momento di inviare al ministro Maroni le numerose firme sin qui raccolte. Abbiamo rimandato più volte la consegna, nella speranza che la necessità di preservare la vita di un uomo da parte dello Stato ci avrebbe anticipato». «Il comitato -dichiara il promotore Paolo Sinisgallirimane al fianco del giornalista e della sua famiglia e ringrazia quanti hanno preso a cuore una vicenda che, seppur personale, coinvolge ogni giorno tantissime persone in una società sempre più multietnica».

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18 24 Ore in Basilicata


Il governatore De Filippo replica a Domenico Fortunato sul rapporto tra Basilicata e cinema

«Film commission, un piano serio» «La disputa non diventi una questione nominalistica ma di fatti e risultati» FIOM CGIL

di VITO DE FILIPPO*

Sicurezza sul lavoro Un corso per rsu

segue dalla prima pagina chiarire cosa intenda fare il governo regionale per sostenere e sviluppare quella che trovo essere una bellissima vocazione della nostra regione. E’ noto a tutti, come il cinema abbia avuto passaggi importanti su Matera e i territori lucani, lasciando segni che di fatto appartengono alla sua storia più bella. Fortunato lo ricorda bene ed in maniera anche dettagliata, dando un quadro dell'interesse che ha animato molte delle migliori ambizioni cinematografiche di registi, celebri e promettenti, che hanno scelto la Basilicata come luogo ideale delle loro opere d'arte. Di tutto questo ne siamo adeguatamente consapevoli a tal punto da aver previsto con legge regionale una specifica unità interdipartimentale, con il compito strategico, di “promuovere il territorio lucano attraverso il sostegno alla realizzazione di opere di produzione di audiovisivi regionali, film, fiction TV, spot pubblicitari, documentari ed ogni altra forma di produzione audiovisiva che incrementi la visibilità della Basilicata e anche di produzioni e di coproduzioni lucane”. Naturalmente non si tratta di una struttura solitaria. Di una torre d'avorio. Da tempo infatti la Regione ha avviato una serie di attività per l'ascolto e la messa a sistema delle molteplici realtà che già operano sul territorio regionale nel campo dell'audiovisivo e della cinematografia. Si registra infatti una grande e positiva azione di giovani imprenditori, di associazioni, di giornalisti, di semplici appassionati che di anno in anno non solo arricchisce le nostre estati con manifestazioni e rassegne di straordinario interesse pubblico, ma che di fatto forma competenze e professionalità che potranno risultare quanto mai utili per il buon funzionamento di una macchina complessa come quella della nascente Film Commission. Per questo e dentro la linea di merito posso assicurare sin da adesso che la stagione della competenza sulle scelte non è più negoziabile, perché in questi cinque anni la Basilicata si giocherà una partita fondamentale per il suo futuro. Una partita in cui non ci sarà posto per le comodità, le lentezze e le indecisioni burocratiche. Diversamente dovremo tutti lavorare di più, con maggiore spirito pubblico. Dovremo tutti dare conto del nostro operato, affinché la straordinaria fiducia che migliaia e migliaia di lucani hanno ancora una volta riposto in noi, non diventi un incentivo sciocco alla diffidenza o peggio ancora al disinteresse. E' questo il compito di responsabilità che abbiamo dinnanzi. Un progetto di governo serio, stabile, riformista che anche sulla Film Commission dica parole chiare e faccia scelte giuste, a partire dai prossimi mesi, ben sapendo scorgere occasioni di valore e di buona crescita economica, così come abbiamo ritenuto fare per Basilicata Coast to Coast, opera prima del lucano Rocco Papaleo e così come intendiamo fare per iniziative che vorranno generosamente puntare il loro obiettivo sulla Basilicata. Eppure con discreta vicinanza alla filosofia, dico quasi sottovoce e con leale sincerità a Domenico Fortunato che non serve avere visioni ontologiche sulla Film Commission. Basterebbe rimanere sul campo etico delle vocazioni e delle convinzioni per fare cose sensate e di vera utilità. Allo stesso modo quella felicità della condizione delle cose tranquille con cui Borges traduce Plotino e che Fortunato utilizza a chiusura del suo articolo, non rappresenta correttamente il cuore della questione. Sappiamo facilmente riconoscere la misura. Il mondo non ha bisogno di passi lenti né di ozi metafisici, piuttosto servono scosse positive, sollecitazioni, nuove possibilità e maggiori virtù. Perciò fuori dall'ontologismo di maniera ritorno a Borges ed al cinema. Quando ancora vedeva, Borges si è occupato anche di cinema. Nella prefazione alla Storia universale dell'infamia, riconosceva che i suoi primi esercizi letterari provenivano dal cinema di Joseph von Sternberg. E tra il 1931 e il 1944 sulla rivista argentina Sur, fondata da Victoria Ocampo e animata intellettualmente dal filosofo spagnolo Josè Ortega y Gasset, scrisse diversi articoli su film e registi. Tra questi anche Orson Welles e il suo Citizen Kane. Kane, ricorda Borges, cerca continuamente il significato di un nome. Ecco. Mi sembra già un buon insegnamento per non sbagliare. Non dobbiamo consentire che la disputa sulla Film Commission diventi solo una questione nominalistica. Incentriamola, invece, sui fatti e sul risultato di valore e di prospettiva che sanno generare per far bene alla Basilicata. *Presidente della Regione Basilicata

LA Fiom-Cgil di Basilicata terrà oggi e domani a Potenza un corso riservato alle Rsu e Rsl sulla sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento alle metodologie applicate (ergouas). Il corso sarà tenuto dal formatore dell’ufficio nazionale Fiom sulla sicurezza, Tuccino Franco. Il corso si svolgerà nella sede della Cgil di Via del Gallitello dalle 9.30 alle 17.30. L’iniziativa rientra nella campagna di informazione e formazione organizzata dal sindacato a livello nazionale “per arricchire le competenze dell’insieme delle rappresentanze, sia Rls che Rsu. «Oltre ai corsi già effettuati – spiega il sindacato lucano in un comunicato stampa - continueranno le iniziative nei prossimi mesi per contrastare le patologie che insorgono dall’intensificarsi dei carichi di lavoro e contro l’organizzazione della produzione fondata sempre di più sulla precarietà dei rapporti di lavoro». Un set cinematografico

La segnalazione Ritrovata durante i lavori sull’A3

L’acqua potabile di sorgente “buttata” in mare DURANTE i lavori di rifacimento della Salerno-Reggio Calabria, nel tratto Lagonegro-Lauria, in provincia di Potenza, alle pendici del Monte Sirino, da dove nascono i fiumi Sinni e Noce, oltre che varie importanti sorgenti, è accaduto che durante uno scavo nella galleria “Sirino” (territorio Nemoli-Rivello), è stata trovata una sorgente di acqua di notevole capacità. Per non bloccare i lavori cosa è stato fatto? Quell'acqua potabile è stata incanalata in una condotta ed è stata portata nel torrente Sonante. E’ quanto segnala l’attore e regista lucano, Ulderico Pesce. «In Italia - dice nel suo intervento può accadere che una ditta che realizza una strada trovando una sorgente di acqua potabile di grande capacità, invece di proteggerla e incanalarla nella strada che percorre da millen-

ni, alimentando, nel caso specifico il Lago Sirino e vari acquedotti, viene deviata in un torrente per farla perdere poi nel mare». Il sindaco di Nemoli, Antonio Filardi - spiega ancora Pesce - ha denunciato i fatti a tutte le autorità competenti affinché venga ripristinato lo stato di fatto precedente ma non ha avuto alcuna risposta. Per ora è stato formato un gruppo su facebook: “Proteggiamo le sorgenti del Sirino” in cui si chiede il ripristino dei luoghi e maggiore attenzione alle sorgenti durante i lavori. «Ricordiamo - dice Pesce - che dal monte Sirino nasce il fiume Sinni che alimenta la diga di Monte Cotugno, la più grande d'Europa in terra battuta che porta acqua in Puglia e nel Metapontino». La popolazione esprime preoccupazione anche perché dopo la devia-

zione della sorgente nel torrente Sonante il medesimo torrente si è colorato per molti giorni e per lunghi tratti di rosso. Secondo il regista teatrale, Ulderico Pesce «sarebbero gli additivi che la ditta usa per costruire la galleria, additivi che finendo nell'acqua del fiume Noce e poi nel Mar Tirreno possono alterare l'ecosistema». La popolazione esprime infine seria preoccupazione per le metodologie usate durante i lavori che fanno presagire altri danni visto che a breve i medesimi lavori di rifacimento della Salerno- Reggio Calabria interesseranno il tratto dove insiste la sorgente del Torbido che alimenta vari acquedotti del territorio.

Il regista Ulderico Pesce

L’analisi di Vaccaro e Guglielmi della Uil: «Serve un progetto uniforme senza spezzatini»

Enti locali, «una riforma disorganica» UN tentativo di riforma, quella degli enti locali, «disorganico, spalmato in piccole dosi, spesso in rotta di collisione con altri provvedimenti legislativi (federalismo fiscale, riforma dei servizi pubblici locali, finanziaria 2010, Codice delle Autonomie). Un provvedimento che sconta i limiti di chi non ha il coraggio di definire una volta per tutte tra lo Stato e gli Enti Locali le rispettive competenze e responsabilità». E’ questo il commento congiunto dei segretari della Uil e della Funzione pubblica, Carmine Vaccaro e Antonio Guglielmi. Per la Uil va nella

direzione giusta solo il taglio dei costi della politica, ma anche qui« manca la determinazione e la consapevolezza che occorre ridurre drasticamente il capitolo delle consulenze, il numero dei parlamentari, dei consiglieri ai vari livelli e gli enti inutili. A quest'ultimo proposito, mentre si continuano a mantenere strutture che non servono a nulla, si procede alla soppressione degli Ato per la gestione del servizio idrico e dei rifiuti, che invece sarebbero utili per mettere in essere la riforma dei servizi pubblici locali.Del tutto insufficiente è ancora la revisione dei parametri del Patto di Stabilità in quanto non si premiano quegli Enti Locali che hanno avviato piccole e medie opere pubbliche, anche in funzione anticrisi. Un' occasione mancata, infine, è rappresentata dalla mancata restituzione ai cittadini di quanto lo Stato ha indebitamente incassato con l'IVA

Il segretario della Uil, Carmine Vaccaro

sulla tariffa dei Rifiuti Solidi Urbani e che la Corte Costituzionale ha definito illegittima e che però gli utenti pagheranno anche per il 2010: una vera e propria rapina»! La UIL e la UIL FPL, pertanto, chiedono al Governo di evitare gli « spezzatini » e di procedere ad una riforma organica e condivisa definendo una volta per tutte compiti e funzioni tra Stato e Autonomie Locali. «Se si continua facendo finta di riformare e pensando che i problemi si risolvono mettendo ingiustamente alla berlina solo i lavoratori pubblici, il sindacato non ci sta e, nei prossimi giorni si adopererà affinchè il processo riformatore che deve riguardare tutti con equilibrio e senso di responsabilità si faccia rispettando i dipendenti pubblici, anche attraverso il rinnovo dei contratti, il rispetto dei diritti costituzionali e premiando il merito e la professionalità».

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24 Ore in Basilicata 19

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

Le migliori etichette di Basilicata da domani al 12 aprile protagoniste al Vinitaly di Verona

I lucani nella capitale del vino In mattinata l’inaugurazione. Nel pomeriggio l’Alsia presenta il repertorio VERONA - Una Basilicata da gustare. In tutti i sensi. Appuntamento da domani, e fino al 12 aprile a Verona per il Vinitaly, il salone del vino che richiama l’attenzione di tutti i protagonisti del pianeta vino: operatori del settore, produttori, consumatori, enologi, sommelier, ristoratori e buyers da tutto il mondo. Per l’edizione numero 44 si prevedono 4.200 espositori. Al salone del vino, la Basilicata sarà presente con le migliori etichette nel padiglione 7B, stand A8/C9 per far degustare in un bicchiere di vino un prodotto di qualità e far assaporare con l’immaginazione l’incanto di territori ricchi di fascino e di cultura. Su un’area di 470 metri quadrati sarà presentata un’ampia carrellata di etichette rappresentative dell’enologia lucana: dal principe dei vini, l’Aglianico del Vulture doc ( che da poco ha ottenuto il riconoscimento docg), tra i primi cento vini nella classifica internazionale, alla doc Terra dell’Alta Val d’Agri presente sul mercato con 10 etichette e circa 80 mila bottiglie prodotte, al Grottino di Roccanova (doc dal 2009) rappresentato con meno di 10 aziende e poco più di 150 mila bottiglie al Matera doc, la più recente denominazione che conta una decina di etichette e poco più di 300 mila bottiglie. Un’ampio reportage di quattro pagine è stato dedicato ai “Vini di Basilicata”sulla rivista mensile on line “Carnet Verona”. Con un click, a portata di mano (www.carnetverona.it), si potrà sfogliate il meglio della Basilicata vitivinicola, conoscerla e viverla grazie alle descrizioni a firma di Clementina Palese,

giornalista dell’informatore agrario. Saranno circa 35 le aziende presenti. La partecipazione all’evento fieristico è stata organizzata dall’Unioncamere di Basilicata e dal dipartimento regionale all’Agricoltura in collaborazione con l’Azienda di promozione turistica. «Sarà una grande occasione per promuovere l’immagine della Basilicata e dei suoi prodotti d’eccellenza – ha detto l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti - Si deve proseguire nei programmi di valorizzazione e potenziamento del comparto attraverso l’avvio dell’enoteca regionale il cui lancio è affidato alla piena responsabilità degli operatori del settore». Anche il presidente di Unioncamere, Angelo Tortorelli che sarà presente domani mattina al taglio del nastro, ha sottolineato l’importanza di partecipare alla fiera del vino in quanto rappresenta una finestra importante per farsi apprezzare sul mercato checonta. «Tratutte lemanifestazioni che organizza Unioncamere – ha detto – questa è la più importante in senso di investimento sia economico sia organizzativo. Noi sosteniamo un grande prodotto come l’Aglianico che fa da attrazione per l’intero comparto. L’interesse è sempre più rivolto a vini di qualità piuttosto chea azioni di marketing. Noi vogliamo essere a fianco degli imprenditori che scommettono su una sfida di qualità». Domani pomeriggio, alle 16 in programma la presentazione del Repertorio dei vini della Basilicata 2010. La pubblicazione, edita dall’Alsia - Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura -

Esposizione su 470 metri quadrati

Cassino e Pafundi

«Serve un assessorato al Turismo»

Lo spazio dedicato ai vini lucani sulla rivista on line Carnet Verona

LE AZIENDE

Dall’Aglianico al Grottino: il meglio in mostra DI SEGUITO l’elenco delle aziende presenti nella collettiva lucana, su uno spazio di 470 metri quadrati: Casa Maschito srl, Consorzio di Tutela DOC Matera, Az.Agr.Vitivinicola Bonifacio Francesco (Venosa), Eleano snc (Ripacandida), Lucania sas (Venosa), Tenuta le Querce srl (Potenza), Az. Agr. Basilisco (Barile), Masseria Cardillo (Bernalda), Soc.Agr."Colli Cerentino" (Rionero in Vulture), Az. Agr. Mastrodomenico Emanuela (Barile), Alovini (Genzano di Lucania), Azienda Agricola Elena Fucci (Barile), Az.Agr.Michele Laluce (Ginestra), Azienda Vinicola Carbone (Melfi), Lagala Viticoltori in

censisce e descrive tutte le cantine e le etichette di vini prodotti in Basilicata. La pubblicazione, alla sua seconda edizione, sarà illustrata in un incontro tecnico.

Vulture (Venosa), Az.Agr.Macarico (Barile), Cantine Di Palma (Rionero in Vulture), Azienda Agricola Eubea (Ripacandida), Cantine Madonna delle Grazie (Venosa), Lelusi Viticoltori (Barile), Consorzio di tutela DOC Terre dell'Alta Val d'Agri (Villa d'Agri), Soc. Agricola Rosamarina (Lavello), Terre degli Svevi (Venosa), Tenute D'Auria (Barile), Consorzio Viticoltori Associati del Vulture (Barile), Mantegna vini (Irsina), Az.Agr.Musto Carmelitano Elisabetta (Maschito), Consorzio Tutela Aglianico del Vulture (Venosa), Vigneti del Vulture (Acerenza), Regio Cantina srl, Apollosa(BN).

L’edizione 2010 del Repertorio dei vini della Basilicata si presenta più ricca e dettagliata di quella precedente. Sono 88 le aziende recensite e 378 le etichette, in numero

maggiore rispetto all’edizione del Repertorio 2007 che contava 79 aziende e 282 etichette. Cinque giorni divini, tra rossi, bianchi e passiti. Iranna De Meo

A un anno dal sisma in Abruzzo l’elogio del presidente della Provincia a chi prestò soccorso

«Grazie all’opera dei nostri volontari» Lacorazza: «La nostra Protezione civile ha dato prova di essere cresciuta» E’ PASSATO un anno dal terribile sisma che, in Abruzzo, ha raso al suolo il centro storico dell’Aquila e i paesi vicini. A distanza di dodici mesi, il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, oltre a rinnovare la solidarietà e la vicinanza alle vittime della tragedia e ad auspicare il rapido completamento della ricostruzione , ha voluto ricordare «con affetto e gratitudine, ma anche con profondo orgoglio che riguarda tutta la regione», il contributo offerto dai volontari lucani in quella triste circostanza. Il presidente Lacorazza, che si era recato sul posto all’indomani del sisma di cui oggi ricorre il primo anniversario, ha ricordato il grande lavoro messo in campo dalle associazioni di volontari lucani che si sono mobilitate per fornire il proprio prezioso aiuto agli sfollati e l’esemplare slancio di generosità dimostrato dal gruppo lucano di Protezione Civile, impegnato senza sosta per diversi mesi in operazioni di soccorso e nella gestione di un intero campo a sostegno delle popolazioni duramente colpite dal terremoto. «Da quel terribile 6 aprile dell’anno scorso fino all’ottobre successivo - ricorda in una nota - un migliaio di volontari lucani si sono alternati, in Abruzzo, guadagnandosi l’apprezzamento delle comunità e dimostrando di poter mettere in campo su più fronti interventi efficaci ed effi-

La Protezione civile lucana in Abruzzo e il presidente della Provincia Lacorazza

cienti». Un ringraziamento particolare Lacorazza lo ha poi rivolto al dipartimento di Protezione Civile della Regione Basilicata e all’analoga struttura della Provincia di Potenza, il cui ruolo nell'emergenza Abruzzo è stato essenziale, grazie all’utilizzo di strumentazioni di misura per il monitoraggio in continuo dell'attività sismica post-evento

e degli edifici sensibili del territorio. «Il nostro sistema di protezione civile, come quello del resto della nazione – ha concluso Lacorazza – ha dimostrato di essere cresciuto nel tempo, di aver acquisito sempre maggiori competenze e professionalità e di essere una realtà indispensabile per affrontare al meglio le fasi di prevenzione, previsione e

gestione del rischio a beneficio dell'incolumità dei cittadini e delle comunità. Una realtà consolidata che va valorizzata e implementata sempre più, rifuggendo però da ipotesi di riforma che allontanerebbero questo complesso sistema, che negli anni ha raggiunto straordinarie e riconosciute vette di efficienza, dal ruolo e dalle funzioni che gli sono proprie».

«E' PROPRIO l'andamento in “chiaro-scuro” delle presenze e degli arrivi turistici in Basilicata in occasione delle festività pasquali, con la Città di Matera e il Metapontino “in chiaro”e Maratea “in scuro”, a rafforzare la proposta dell'assessore regionale Antonio Autilio di prevedere un assessorato al Turismo». Ad affermarlo in una dichiarazione congiunta sono i presidenti provinciali di Potenza di Confesercenti Prospero Cassino e Assoturismo Rosa Pafundi con l'auspicio che «il Governatore De Filippo proceda ad un riorganizzazione delle deleghe assessorili e quindi dei Dipartimenti per accorpare, come del resto è stato chiesto da tempo dagli operatori turistici, ogni competenza e funzione in materia di turismo in un unico assessorato. «E' il caso di ricordare che - aggiungono - attualmente ad occuparsi, a vario titolo, di programmi di spesa per il turismo lucano sono la Presidenza della Giunta e i Dipartimenti Attività Produttive, FormazioneLavoro-Cultura, Ambiente e sia pure per la parte riferita alle infrastrutture quello appunto Infrastrutture, a cui si aggiungono l'Apt e per alcuni progetti le Amministrazioni Comunali e le Pro Loco. Nella scorsa legislatura - dicono Cassino e Pafundi - è dunque accaduto che sono state utilizzate significative risorse del Fondo Fesr, ad esempio, per estemporanei Festival, come per manifestazioni culturali in località turistiche, mentre altri Dipartimenti hanno investito per promuovere attività del turismo culturale o di quello ambientale. Il risultato è stato di privilegiare alcune aree piuttosto che altre e di polverizzare fondi che hanno bisogno, proprio come afferma l'assessore Autilio, di un'unica cabina di regia. Anche la concertazione, per quanto ci riguarda come organizzazioni professionali e di categoria - sottolineano Cassino e Pafundi - deve fare un salto di qualità e non limitarsi a incontri sporadici di mera consultazione. Un Assessorato al Turismo è ancora più necessario se vogliamo raccogliere la tendenza della Pasqua 2010 che in tutt'Italia ha segnato una positiva ripresa del turismo interno e vincere la “sfida” di Matera Città della Cultura Europea 2019. La Basilicata dei turismi e del territori che è l'elemento caratterizzante la nostra variegata offerta - concludono - come ci confermano Tour Operator in occasione delle più recenti Borse e Fiere specializzate soffre principalmente della carenza di immagine unitaria e quindi di identificazione tra la clientela dovuta anche all'assenza di un coordinamento unico».

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Mercoledì 7 aprile 2010 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Il contenzioso dovrebbe chiudersi con una spesa aggiuntiva di un milione di euro

L’accordo sul Nodo del Gallitello Un’ intesa bonaria con l’impresa prelude al riavvio dei lavori sui cantieri aperti I LAVORI per il completamento del Nodo complesso del Gallitello, l’opera che, almeno secondo le intenzioni, dovrebbe migliorare il traffico cittadino, tra residenti e pendolari, potrebbero ripartire tra pochi giorni. Almeno secondo l’accordo bonario raggiunto, che tuttavia è in attesa di ufficializzazione, con l’associazione di imprese che ha in carico progettazione ed esecuzione dell’opera. La cifra individuata per risolvere la contesa tra le ditte e il comune dovrebbe essere di un milione di euro. Che si stesse cercando un accordo tra il comune e l’ati che ha in carico la realizzazione della più grande opera di viabilità con cui la città abbia fatto i conti lo si sapeva da un po’. Da mesi, tra l’altro, l’opposizione cittadina aveva fatto notare come proprio non fosse possibile che un’opera tanto importante e che, a cantieri aperti, aveva reso, seppur temporaneamente, ancora più complessa la viabilità cittadina, fosse ferma da diverso tempo. Il timore, più volte esplicitato, stava proprio nella spesa eccessiva che tra varianti, penali e ritardi, l’amministrazione avrebbe dovuto accollarsi per chiudere i cantieri. Non saranno rispettati i 700 giorni inizialmente previsti per la consegna, e manca ancora il definitivo accoglimento dei privati della “transazione”, ma con l’accordo «risolviamo una vicenda complicata - spiega il sindaco Santarsiero - Per un’opera tanto vasta, per di più in ambito urbano, un’amministrazione si assume parecchi rischi». Nel caso del Nodo, poi, non ha agevolato la scoperta di un sito archeologico nei pressi del cavalcavia previsto tra l’uscita di Potenza Ovest e viale del Basento che ha costretto a un ulteriore ritardo nei lavori. «Sia chiaro, quella scoperta è cosa buona per la città e noi, come amministrazione, ci siamo fatti carico del prosieguo dei lavori di scavo. Poi è stata definita la variante che, a sua volta, è stata verificata con nuovi scavi». Ne è venuta fuori una variazione del progetto originario anche sulle strutture del cavalcavia, in acciaio e non più in cemento ad aria compressa e con una luce che da poco più di 20 metri (la distanza di sospensione tra un pilone e l’altro) passa a oltre 60. E’ solo una delle variazioni che ha prodotto ritardi nei lavori. Tra i punti al centro del “contenzioso” sull’aumento dei costi e dei tempi di realizzazione anche la costruzione della galleria Gallitello, lo spostamento dei sotto-servizi, le procedure di esproprio dei suoli ed iter burocratici non sempre celeri. Il costo originario dell’opera era stato definito in circa 18 milioni di euro (rimodulati dal vecchio finanziamento per l’aeroporto cittadino giudicato impossibile), ma le imprese appaltatrici avevano chiesto circa 13 milioni di euro in aggiunta per completare, tra i numerosi disagi e

PALAZZO DI CITTÀ

In consiglio comunale SONO 25 i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale in programma il prossimo 12 aprile. Non poteva mancare la proposta di intitolare la piazzetta antistante la Chiesa della Trinità ad Elisa Claps. L’assise cittadina dovrà provvedere all’approvazione dei verbali della seduta precedente. Poi si passerà a discutere della tante interrogazioni e interpellanze presentate dai vari esponenti politici cittadini. Si va dalla questione amianto in via del Gallitello del consigliere Antonino Imbesi, all’interrogazione di Ferraro su “Impianto Adsl nelle zone rurali”. Quattro, poi, le interrogazioni di Rocco Coviello: dal trasporto pubblico in via del Gallitello, alla viabilità in via dei Molinari, dallo “Stato di salute del torrente Tora, alla questione relativa alla “viabilità, toponomastica, illuminazione in contrada Dragonara”. Il consiglio comunale dovrà anche decidere se approvare o meno la mozione del consigliere Libutti su “Il Crocifisso non si tocca”, sull’ordine del giorno presentato dai consiglieri Calabrese, La Sala, Becce, Fanelli in merito alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo sulla “Presenza del crocifisso nelle aule scolasti-

Lungo stop per il ritrovamento di un sito archeologico

che” e se approvare la delibera del 23 dicembre del 2009 in merito all’assunzione a tempo parziale di 15 lavoratori. L’assise cittadina passerà poi al vaglio le tre proposte, avanzate dal consigliere Nicola Becce, sulle “Forme di gestione del servizio idrico”, sull’ “esposizione dati amministratori dei condomini” e su l’ “allestimento giochi per bambini nel giardino di via Adriatico e piazza Adriatico”. Si discuterà anche delle proposte avanzate da Antonino Imbesi sull’istituzione dei “Mercatini di Natale”, sull’ “istituzione di un servizio navetta per l’aeroporto” e sulla creazione di un parco denominato “città dei bambini”. L’assise cittadina dovrà esprimersi sul sistema per il voto elettronico in consiglio. Da decidere anche le modalità con cui bisognerà procedere per la vendita parziale, ai proprietari degli alloggi, nei quartieri di Murate e Macchia Giocoli al centro di un lungo contenzioso tra amministrazione comunale e proprietari dei terreni su cui sono state costruite le abitazioni. Ci sarà anche da approvare il regolamento per il Forum giovanile del comune di Potenza e quello per i “Pacchetti di servizi” per l’inclusione sociale.

Il cantiere del Nodo complesso del Gallitello nei pressi dello scavo archeologico

stop non voluti lamentati, i lavori. Nel maggio 2008 stato avviato l’iter per un accordo bonario tra le parti ed è stata costituita un’apposita commissione per vagliare la questione. Tra analisi di parte e punti di vista sui lavori di ciascuno dei soggetti coinvolti, nel marzo scorso la commissione ha redatto una bozza di accordo bonario. La questione, a livello amministrativo, è in capo all’esecutivo. Ma la vicenda è stata comunque portata dal sindaco nelle commissioni consiliari permanenti: lì i consiglieri hanno preso atto dell’accordo, dopo aver ascoltato il referente dell’avvocatura di Stato che ha fatto le parti dell’ente e anche l’assessore alla Viabilità, Pietro Campagna. Da parte dell’amministrazione è tutto pronto e sembra che anche i consiglieri abbiano compreso e accolto la strada da seguire. Tuttavia non mancano alcune perplessità. «Va bene l’accordo - dice Giuseppe Molinari, coordinatore dell’opposizione - purchè si riprendano i lavori. Re-

stare fermi con i cantieri ad ormai più di due anni dalla loro apertura non è davvero concepibile». Il dubbio, piuttosto è su altro. «Il milione di euro in più, qualora l’azienda accettasse, servirebbe a colmare le riserve degli appaltatori». Resta, invece, a parte, la spesa per gli scavi e la variante collegata. «Fatto sta - dice Molinari - che proprio l’apertura di quel viadotto tra Potenza Ovest e viale del Basento era stata annunciata già diverso tempo fa. Ricordo male o proprio l’anno scorso, poco prima delle elezioni comunali ed europee, si disse che a giugno (del 2009, ndr) sarebbe stato aperto?». Santarsiero e Campagna guardano al dato complessivo. Che significa, il prima possibile, consegnare l’opera al capoluogo e al suo hinterland. Con una spesa decisamente più bassa delle aspettative e una sorta di premio di accelerazione che, spiega il sindaco, «potrebbe permettere di raggiungere il completamento in tempi celeri». sa.lo.

IN PROVINCIA

Ginestra

Lauria

Nulla di fatto per la strada

Maxisequestro di eroina

DOPO le promesse elettorale non c’è ancora soluzione sul collegamento con Barile

UN corriere è stato arrestato dalla Guardia di finanza con 100 grammi di droga pura

a pag. 28

a pag. 30

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Potenza


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Mercoledì 7 aprile 2010

Solidarietà all’Efab per costruire un pozzo nel Togo

Giacobazzi al Don Bosco per il “Comic festival”

UNO spettacolo a sostegno della costruzione di un pozzo per l’acqua, in un villaggio del Togo, si terrà il prossimo 9 aprile, a partire dalle 20, nei padiglioni dell’Efab di Tito scalo. A organizzare l’appuntamento l’associazione “Il pozzo della farfalla”. Alla festa di beneficenza parteciperanno il gruppo musicale “Metrono” e il gruppo giovanile di teatro comico-brillante “Gioventù bruciata” Il costo del biglietto è di 6 euro. Tutto il ricavato della serata andrà a sostegno della Costruzione del pozzo della Farfalla in un villaggio del Togo in cui ancora l'acqua potabile è un bene Inaccessibile

SARA’ Andrea Sasselli, in arte Giacobazzi, il protagonista, questa sera, al teatro Don Bosco, del nuovo appuntamento con “Comic festival 2010”. Colonna portante del “Costanzo show” e consacrato al grande pubblico dopo la sua partecipazione alla trasmissione Zelig circus, Giacobazzi (pseudonimo di Andrea Sasselli, comico e cabarettista) con il suo “Una vita da paura” racconta vicende di vita quotidiana con la sua mimica ed il suo umorismo irripetibili, analizzando le donne e gli stereotipi del romagnolo. Sguardo ammaliante, capelli laccati, catenone al collo e sandali.

LA RASSEGNA

Il “Blues” giovedì sera protagonista allo Stabile

Prima nazionale al Due Torri per “Basilicata coast to coast”

Il nuovo cinema d’autore al cineteatro Due Torri

SARA’ il cine teatro “Due Torri” a ospitare, il prossimo 9 aprile, la prima nazionale del film “Basilicata coast to coast”, dell’attore lucano Rocco Papaleo. Basilicata coast to coast” è una commedia musicale, un viaggio denso di imprevisti e di incontri inaspettati che porta una combriccola di musicisti a mettersi in viaggio per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che dà il titolo al film. Il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico. Il film è una commedia corale, picaresca e canterina, malinconica e stralunata.

SI chiama “Belli mai visti. Il nuovo cinema d’autore che aspettavi” la rassegna cinematografica al cineteatro “Due Torri”. Dopo il film Hachiko, e “Single man” sarà la volta de “Il missionario” che verrà proiettato il prossimo 13 aprile. Film di grande impegno mai passati nelle sale del capoluogo. A chiudere la rassegna, il prossimo 20 aprile, sarà la proiezione del film “L’amante inglese”. Il costo del biglietto per ogni singola proiezione è di 4 euro. Mentre l’abbonamento per vedere tutte le pellicole che verrano proiettate nel corso della rassegna è di 15 euro.

AL CINEMA

IL 10 E L’11 APRILE AL TEATRO STABILE

RANIERI Tito scalo - 0971/629470

Bavusi ricorda come era “Cundana Addon ” TORNA lo spettacolo teatrale in vernacolo grazie all’iniziativa e alla passione autentica di un potentino “doc” – Dino Bavusi, regista ed interprete insieme alla moglie Melina Caggiano. Nella suggestiva atmosfera del teatro “Stabile”, nei giorni 10 e 11 aprile prossimo, si terrà la replica dello spettacolo “Cundana Addon”, commedia scritta e diretta da Dino Bavusi, interprete principale con il personaggio Gerard l’american. La trama, che poggia sulla storia di un emigrato potentino, abitante al rione Addone, partito da Potenza all’età di 17 anni, è un susseguirsi di immagini, testimonianze, aneddoti, momenti di grande gioia, ma anche di delusione, che sono poi la costante di uno spettacolo nel quale sembra essere rappresentata la metafora della vita fatta di sconfitta e di vittorie. Gerard l’american torna a Potenza dopo 60 anni ma non ritrova più “Cundana Addon” alla fine degli anni ’50: i suoi vicoli ed i suoi suttan, il palazzo degli Addone che alla pari degl’ altri aveva significato molto di più di un fabbricato puro e semplice, vennero distrutti con l’abbatimento selvaggio, quando, cioè, prese il via illimitato il così detto risanamento. Dino Bavusi, con la replica dell’atteso spettacolo del teatro Stabile, si cimenta, ancora unsa volta con la difficile ma entusiasmante arte dello spettacolo trasformando il semplice contributo artistico in opere compiute nelle quali lo spettacolo in vernacolo non è un elemento avulso dal contesto sociale ma inserito, a pieno titolo, nella vita quotidiana di una città, Potenza, nel suo modo di essere, nel suo rapporto conflittuale, con la classe dirigente dominate di ieri e di oggi. Ingresso ore 20.30. Sipario alle 21. Posti numerati. Prezzo 7 euro. Prenotazio-

ni 0971/22 5 14 cellulare: 339/ 4811139 Pino Gentile

CINEMA Sala 1 Happy family 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 2 Mine vaganti 18 - 20.15 - 22.30 Sala 3 Remember me 17.15 - 19.30 - 22 Sala 4 Colpo di fulmine 17.45 - 20 - 22.15 Sala 5 La vita è una cosa meravigliosa 17.15 - 19.45 - 22.15 Sala 6 Dragon trainer 3D 16.30 - 19 Alice 3D 21.30 Sala 7 Sul mare 17.30 - 17 - 19 - 21

VALENTINO VIGGIANO, che ieri a Vietri di Potenza ha festeggiato, con la sua splendida famiglia, la sua laurea in Informatica conseguita presso l'Università di Pisa. Auguri Dottore!

Una vecchia foto di vico Addone

Personaggi e interpreti Gerard l’american (Dino Bavusi); Rusina (Teresa Tancredi), Ninuccia (Lucia Esposito), Peppenuzz (Rocco Laurita), mast Gerard (tonino Labbela), Rocco (Michele Catalano), Ricuccio (SilvanoAscenso), Cuncetta (Luciana Buchicchio), Ndunetta (Pina Laguardia), mast Giuvann (Donato Marsico ), Ndunetta (Teresa Tancredi), don Graziano (Claudio Barbetta), Zi Lucia (Melina Caggiano Bavusi ), Giuseppina (Pina Laguardia), Miliuccia (Loredana Di Nicola), Don Antonio(postino), (Dino Lagrotta).

DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Dragon trainer 3D 17 Happy family 19 - 21

OGGI ALLA BIBLIOTECA PROVINCIALE

Bergman protagonista delle “Visioni d’Europa” CON la proiezione del film di Ingmar Bergman “Fanny e Alexander” si conclude questo pomeriggio alle 18, nella biblioteca provinciale, la rassegna “Visioni d’Europa. Lezioni e proiezioni di cinema europeo”. Una rassegna che ha preso il via lo scorso 3 febbraio con la pellicola “Amadeus” di Milos Forman. Tutti i mercoledì la biblioteca provinciale ha ospitato una rassegna interamente dedicata al cinema d’autore e che ha visto la partecipazione di cinefili e appassionati. Oltre al film di Forman il pubblico potentino ha potuto ammirare anche “Papà è in viaggio d'affari” di Emir Kusturica (1985); “Il viaggio di Ulisse” di Theo Anghelopulos (1995); “Il pianista” di Roman Polanski (2002), “Schiava d'amore” di Nikita Michalkov (1974), “Il Divo”di Paolo Sorrentino (2008), “Evita” di Alan Parker (1996) e marzo “Arrivederci ragazzi” di Louis Malle (1987). Questo pomeriggio gran finale con “Fanny e Alexander” (1982).

Buon compleanno a don GIUSEPPE COZZI per i suoi 50 anni dai nipoti Pietro, Leonardo, Giorgia, Chiara, Nicola e Rachele, dalla sorella Regina, dai fratelli Antonio, Osvaldo e Luciano, dai cognati Bernardino, Mimma e Halina. Grazie per la tua presenza !!!!!

ANNAMARIA per il suo compleanno. Un bacio da tutta la redazione e dallo staff della Publifast

TRA chi si è messo in viaggio, chi si è rinchiuso in casa e chi ha scelto di pranzare fuori, c'è stato anche chi, durante questo week end pasquale, ha scelto il cinema. Pienone, quindi, per i cinema potentini. E poiché, generalmente, il pubblico delle grandi feste, come Natale, non è sicuramente quello dei cinefili e degli appassionati, la classifica non poteva che mettere sul podio la commedia italiana “La vita è una cosa meravigliosa”. Infatti, afferma Mraiagrazia Ranieri, del multicinema: «in questi giorni il pubblico fisso, cioè quello che viene durante la settimana, che preferisce magari gli orari pomeridiani per non trovare gente, scompare del tutto. Di conseguenza, ci sono volti mai visti, famiglie che magari vanno a mangiare all'agriturismo e poi vengono qui». Perché il cinema, afferma Vito Ciuffreda, proprietario del cinema due Torri, «è un'abitudine. Se si perde questa abitudine, i cinema sono costretti a chiudere». E in effetti, cos'è se non abitudine quella che spinge gli spettatori a riempire le sale durante le festività, natalizie o pasquali che siano? Certo, molto fa anche la programmazione. E allora, se il tempo è così e così, e si è appesantiti dal banchetto pasquale, cosa c'è di meglio di una bella commedia all'italiana? Godendosi gli ultimi buoni incassi di questa stagione che, con l'inoltrarsi delle primavera, perde sempre più spettatori, i cinema potentini puntano sull'arrivo del lucano - per ambientazione e per regia - “Coast to Coast”. In entrambi i cinema è prevista una serata speciale con la presentazione del film da parte degli attori e del regista prima della proiezione. L'appuntamento è per il 9. Anna Martino

DON BOSCO p.zza Cagliari - 0971/445921 La vita è una cosa meravigliosa 21

La vita è una cosa... IN una Roma dai colori estivi si muovono un poliziotto addetto alle intercettazioni che ascoltando le vite degli altri scopre che la fidanzata fa la escort, uno stimato chirurgo con un figlio svogliato che più che studiare (anche lui medicina) preferisce scommettere e un pezzo grosso del mondo bancario che casualmente finisce in un gruppo di piccolo borghesi e per curiosità si finge magazziniere

Sul mare IL film racconta la storia di Salvatore, un ventenne che adora il mare e che in estate porta con una barca i turisti a visitare l' isola di Ventotene. Un giorno Salvatore conosce Martina una turista genovese. I due vivono una passionale storia d' amore e Salvatore spera in nuove prospettive alla propria vita. Ma un giorno Martina sparisce…

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L’APPUNTAMENTO del giovedì con la “Cultura di sera” questa settimana sarà dedicato al “Blues, dove nasce la musica”. La manifestazione, a cura di Felice Vino, si terrà alle 20 al teatro Stabile. “Cultura di sera. L’appuntamento del giovedì” è il titolo dato alle iniziative, organizzate dall’amministrazione comunale, che hanno preso il via lo scorso 25 febbraio e che termineranno il prossimo 13 maggio. Dodici appuntamenti che vedranno la partecipazione di musicisti, scrittori ed artisti presso le diverse strutture presenti sul territorio, dal Teatro Stabile, alla Galleria civica, a Palazzo Loffredo, alla Sala dell'Arco di Palazzo di Città, alle scale mobili di Via Armellini. «Il progetto - ha detto il sindaco Vito Santarsiero nel presentare la nuova iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale - si pone l'obiettivo di promuovere la cultura sostenendo eventi di particolare importanza che creino momenti di aggregazione e di rilancio culturale e turistico della città capoluogo». «La cultura - ha aggiunto - resta intesa come fattore di sviluppo, di lavoro, come valore, come investimento indispensabile a caratterizzare l'identità della città, a riconoscerle il ruolo di capoluogo, a farle assumere prestigio a livello regionale, nazionale e mediterraneo».

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Agenda

Mercoledì 7 aprile 2010

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

Agenda


Mercoledì 7 aprile 2010

Dopo l’allarme sollevato dal Codacons sulla pericolosità degli occhiali parlano i gestori dei cinema

Non c’è alcun danno per il 3D Sia al Due Torri che da Ranieri nessun problema. Rispettate le norme igieniche FIOCCHi di neve e polpette che piovono dal cielo, avatar che sembrano veri. Sono gli effetti 3D. Belli, si, ma quanto costano? Tanto, in termini di investimenti - a partire da 100 milioni di euro - per gli esercenti che lo hanno installato nelle loro sale (2 nel potentino). Nulla, in termini di salute per i 14 mila spettatori che a oggi hanno assistito agli spettacoli tridimensionali in 3.500 sale italiane. Lo dicono gli esercenti dei due cinema provvisti di questa nuova tecnologia nel potentino: il multisala Ranieri e lo storico cinema Due Torri, i primi ad avere il 3D in Basilicata. A loro, non sono mai arrivate segnalazioni a riguardo. «Qualcuno ha lamentato un lieve giramento di testa dopo la visione di Avatar, della durata di 2 ore -dice Vito Ciuffreda, proprietario del Due Torri e presidente regionale dell'Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) - ma niente di rilevante». Conferma Mariagrazia Ranieri: «Mi sono state chieste informazioni pratiche sulla possibilità di sovrapporre gli occhiali 3D su quelli da vista durante la visione, ma mai nessuna segnalazione su disturbi di salute: nausea, mal di testa e quant'altro». Le polemiche degli ultimi tempi sui presunti danni alla salute causati dal 3d, sollevato dall'associazione dei consumatori Codacons, viene interpretato da Ciuffreda come «una montatura commerciale per agevolare chi usa ancora la vecchia tecnologia, con gli occhiali monouso in cartone e che ha visto ridurre gli incassi con l'installazione di impianti di ultima generazione. Ogni occhiale di questo tipo

costa 50 euro contro i 70 centesimi di quelli usa e getta, che danno un ritorno dell'immagine qualitativamente molto inferiore». Se tuttavia le richieste della Codacons dovrebbero essere accettate (obbligo occhiali monouso, marchio Ce, divieto di visione ai bambini al disotto dei 6 anni) i cinema che hanno installato il sistema 3D si troverebbero in gravi difficoltà. «Dovrebbero chiudere tutti i 3.500 cinema italiani - commenta Ciuffreda - perché si dovrebbe cambiare completamente il sistema e per farlo, bisognerebbe reinvestire da capo. Impossibile, visto i costi del mantenimento di una tale tecnologia». Privi di una vera e propria regolamentazione a riguardo, gli esercenti sono comunque obbligati a seguire un protocollo che mette in evidenza soprattutto l'igiene degli occhiali. Sia Ranieri che Ciuffreda ne assicurano l'applicazione. «Noi - afferma Mariagrazia Ranieri - disinfettiamo gli occhiali uno a uno manualmente, con guanti in lattice e amuchina. Dopodiché, li sigilliamo in busta, dove lo spettatore insieme trova una salvietta disinfettante che può utilizzare in qualsiasi momento». Lo stesso vale per il Due Torri, che utilizza prodotti ottici a base di ossigeno attivo. Con lo scopo di fare chiarezza, Ciuffreda precisa: «al momento, in seguito alla questione sollevata dalla Codacons, tra gli esercenti gira semplicemente una circolare informativa rilasciata dal consiglio superiore del ministero della sanità che dà delle indicazioni, come quella di informare lo spettatore che la visione è controindicata e non vietata ai bambi-

ni al di sotto dei sei anni. Inoltre, nell'informativa, il consiglio dice di avere espresso il parere che l'utilizzo degli occhialini 3d debba essere garantito agli spettatori con fornitura del tipo monouso. Il tutto, però senza alcun supporto scientifico». Supporto che l'Anec, invece, ha chiesto al Dipartimento di scienze oftalmologiche dell'Università la Sapienza di Roma. Nel documento rilasciato dall'università sotto richiesta dell'Anec emerge che: «l'unica malattia che può essere trasmessa attraverso gli occhiali 3d è la congiuntivite, ma solo nel caso in cui gli occhiali non siano stati precedentementi disinfettati. Il contagio, può essere evitato con un qualsiasi spray impiegato nei negozi di ottica o salvietta». E per quanto riguarda la nausea o altri disturbi, questi sono possibili ma «solo in pazienti che hanno difetti refrattivi non ben corretti o latenti. I disturbi, inoltre, durano solo pochi minuti. Il fatto di avere difetti della vista, come il non aver sviluppato la visione binoculare, infine, implica semplicemente il non completo godimento del film». Anna Martino

Prosegue l’inchiesta fra gli imprenditori che creano il proprio avvenire

Il bello dei “Maldiviaggi” L’esperienza di Manuela, Mimma e Gilda Pugliese «METTITI in cammino anche se l'ora non ti piace. Quando arriverai l'ora ti sarà comunque gradita». E' con un proverbio dei Tuareg della tribù Kel Ahggar che si presentano le “Maldiviaggi girls”, ovvero Manuela, Mimma e Gilda Pugliese, tre sorelle che da ormai quasi un anno gestiscono la sede di via Mazzini a Potenza dell'agenzia di viaggi che porta il nome del famoso manuale sanitario del viaggiatore. “Maldiviaggi” in questo caso, però, ha un altro significato. E' quasi un sinonimo di “mal d'Africa” e si riferisce a quel senso di struggente nostalgia che assale il viaggiatore al suo rientro in “patria”. Abbiamo incontrato Manuela, 32 anni, potentina doc, responsabile della sede di via Mazzini (la “casa madre” è in via Verrastro, ndr) e laureanda in Lingue e civiltà orientali, che ci ha parlato della sua passione per i viaggi e della sfida “tutta in famiglia” di gestire un'agenzia di viaggi.

Come è nata questa idea? «Ho sempre amato girare per il mondo, conoscere nuove culture e modi diversi di pensare. La passione per il turismo mi ha sempre accompagnata fin da piccola e quando si è concretizzata la possibilità di aprire una agenzia di viaggi, io e le mie sorelle non abbiamo resistito e ci siamo “tuffate” in questa bella ed entusiasmante avventura. Abbiamo deciso di diventare socie di “Nova Itinera snc”e di scommettere su quest'attività che per noi rappresentava un “mondo” misterioso e tutto da scoprire». Difficoltà incontrate all'inizio? «Sicuramente siamo state agevolate dal fatto che la sede in via Mazzini già esisteva, quindi l'immobile e l'arredamento erano già “cosa fatta”. Certo, per entrare a far parte della società “Nova Itinera snc”abbiamo dovutopartecipare con delle quote e per far questo abbiamo “dato fondo” ai nostri risparmi e con tutto “capitale proprio” siamo riuscite ad avviare l'attività. Le difficoltà maggiori incontrate sono state relative più che

Tribunale di Lagonegro – Ufficio Esecuzioni Immobiliari Il Giudice dell’Esecuzione nel procedimento n. 41/90 R.G.E. ha disposto la vendita dei seguenti beni: Locale sito nel Comune di Senise alla via Garibaldi n. 41/Ae 41/B; locale adibito ad officina con locali di servizio (escluso il vano scala per accesso al livello superiore) il tutto iscritto al catasto urbano alla partita catastale 3017, fol. 44, p.lla 1003 sub 2, comprensivo di spazio anteriore di servizio di mq 80,25 e terreno retrostante asservito di cu al N.C.T. partita 9417, fol. 44 p.lla 89 do are 2,83. Il prezzo base è di euro 72.304,00, le offerte in aumento non potranno essere inferiori al 10% del prezzo base. Ogni offerente dovrà depositare in Cancelleria Esecuzioni, entro le ore 12.00 del giorno precedente l’incanto, euro 14.461,00 a titolo di spese ed euro 7.230,50 a titolo di cauzione. La vendita sarà tenuta all’incanto il girono 29.04.2010 alle ore 11.30 nella sala delle pubbliche udienze del Tribunale di Lagonegro. Ulteriori informazioni potranno essere prese presso la Cancelleria del Giudice dell’Esecuzione presso il Tribunale di Lagonegro.

altro al particolare tipo di lavoro che ci accingevamo a svolgere. Bisogna essere preparati a saper gestire l'approccio conil clientee asaper rispondere a tutte le richieste, anche quelle più improbabili…e ce ne arrivano di tutti i tipi e di tutti i gusti! In questo, però, siamo state aiutate dai “padri fondatori” che ci hanno seguite nel percorso di formazione e da cui abbiamo imparato il “modus operandi”. E' un lavoro in cui è necessario mantenersi costantemente aggiornati, ecco perché frequentiamo periodicamente corsi (anche on-line) e partecipiamo alle fiere di settore». “Maldiviaggi” è un'agenzia nuova. Come avete combattuto la concorrenza delle tante altre realtà presenti sul territorio e radicate ormai da anni? «La prima cosa che - direi purtroppo - oggi i clienti ci chiedono appena entrano in agenzia è: “Mi trovi qualcosa di economico?”. Viviamo in un momento in cui c'è la caccia al risparmio. Sicuramente dobbiamo cercare di andare incontro a questa diffusa esigenza, ma senza dimenticare la qualità. Non ci azzardiamo a proporre viaggi economicamente molto vantaggiosi ma di scarso livello. Ci vuole molta professionalità anche in questo. E poi, le persone che si rivolgono ad un'agenzia chiedono garanzie, tranquillità. Ecco, noi cerchiamo diessere moltoattente a tutte le necessità di chi si rivolge a noi anche solo per un consiglio. Non vendiamo il “pacchetto” e basta, ma seguiamo passo dopo passo il cliente e anche dopo il viag-

gio ci piace fare una chiacchierata per sapere se tutto è andato come era nei programmi. Credo che la nostra disponibilità, che va oltre quello che ci compete di fare, sia il nostro punto di forza». Internet e il turista “faida-te”sono una minaccia? «La pressione competitiva e l'erosione dei margini per tour operator, hotel e compagnie aeree, insieme all'incremento della diffusione di Internet quale canale di acquisto di turismo da parte degli utenti rappresenta sicuramente unarealtà concui dobbiamo fare i conti, ma non bisogna drammatizzare. In questo nuovo contesto, le agenzie di viaggio devono necessariamente trovare le strategie per conservare la loro centralità nel processo di acquisto di turismo. Come? La risposta è semplice: far crescere il valore aggiunto che riescono a trasmettere al cliente. Internet è uno strumento potentissimo ma la professionalità e l'esperienza di un agente preparato ha ancora un grande valore. Quello che Internet non riesce a garantire è il contatto umano. Quando si viaggia e si ha un problema di qualsiasi tipo, se ci si è rivolti ad un'agenzia, c'è sempre qualcuno che risponde al telefono ed è pronto ad aiutarti. Il web ancora non è in grado di fare questo». Quali sono le mete più richieste per l'estate del 2010? «In Italia, come l'anno scorso, vince su tutti il mare della Puglia, mentre all'estero continuano a resistere le capitali europee, con la novità Turchia».

L’ingresso dell’agenzia di viaggi (foto Mattiacci)

Un viaggio che consiglieresti? «Ai giovani proprio la Turchia e la Grecia. A chi ama il mare, invece, consiglio su tutti Sharm el sheik. Ma se proprio volete fare un'esperienza veramente unica, il Medio Oriente rimane uno dei continenti più affascinanti del mondo. Un posto magico dove moderne città spiccano fuori sui primi fondamenti. Una terra magica. E poi c'è l'India, uno di quei paesi da visitare almeno una volta nella vita». E' limitante svolgere un'attività come questa in una città come Potenza? «Per certi versi sì. Da noi manca la “cultura del viaggio”. Si è pronti a muoversi solo per le vacanze estive o per andare in“luna di miele”.

Sarebbe bello pensare di viaggiare anche quando semplicemente si ha un po' di tempo libero, per “assaporare” nuove culture, nuovi mondi, nuovi orizzonti». Obiettivi di crescita? «Il turismo è un settore a mio avviso in forte espansione, anche perché si tratta di un ambito lavorativo che presenta mille sfaccettature. Nel futuro immediato cercheremo di puntare molto di più sui viaggi di gruppo che, specie nella nostra realtà, sono molto poco “sponsorizzati” e “utilizzati”.E poi,ciauguriamo di sviluppare sempre più un'offerta integrata “incoming” per cercare di dare un supporto più concreto al turismo locale». Anna Maria Calabrese (10. Continua)

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25 Avigliano I consiglieri di opposizione, Lovallo e Claps, lanciano la sfida al neo sindaco

Summa alla prova viabilità Il problema da risolvere è quello dello stato delle strade nel rione “Abbasso la terra” AVIGLIANO - Il Popolo della libertà lancia già la sua prima sfida al neo sindaco Vito Summa. Terreno: la viabilità cittadina soprattutto per quanto riguarda il rione di “Abbasso alla terra”. Un rione, tra l’altro, che non è stato scelto a caso visto che è il luogo dove risiede il consigliere comunale del Pd, Vincenzo Bochicchio, che è quello che ha preso più voti nell’ultima tornata elettorale. Insomma il Pdl ha deciso di sfidare il Pd sul suo terreno. «Tutto parte - hanno fatto sapere in una nota congiunta i consiglieri comunali del Popolo della libertà Canio Lovallo e Vincenzo Claps - dalla dichiarazione pubblica del neosindaco VitoSummache durante la campagna elettorale ha detto che avrebbe lavorato in continuità della “buona amministrazione” Tripaldi». Non solo. «Appena eletto proseguono i due esponenti politici dell’opposizione - ha anche affermato che tra i primi provvedimenti presi ci sarebbe stato quello relativo la viabilità».

Buche lungo una delle arterie cittadine

A prescindere dalle dichiarazioni Lovallo e Claps hanno anche rimarcato che «Summa è stato tra i protagonisti politici degli ultimi 15 anni, quindi erede e allo stesso tempo autore del degrado della nostra comunità» per cui «vedremo se manterrà fede alla sua parola oppure si è trattato solamente di slogan a caldo dopo aver incassato il risultato da maggioranza più suffragata della Provincia di Potenza». E così il Popolo della liber-

tà ha deciso di lanciare la sua prima sfida alla neo amministrazione. Sfida che parte proprio dal problema delle viabilità urbana e parte dal quartiere “chiave” di questa tornata elettorale, ovvero “Abbasso la terra”, «dove risiede il consigliere più votato Antonio Bochicchio e dove è cresciuto il braccio destro di Vito Summa, Domenico Pace». “Abbasso alla terra”«è uno dei quartieri - hanno proseguito i due consiglieri comu-

nali del Pdl - più popolosi e più abbandonati dalle giunte di centrosinistra, il cui simbolo è una rotonda su cui è stata allestita una piazzetta. Punto di incontri e dibattiti tra i residenti e non, negli anni è divenuto un luogo importante sotto il profilo del decoro urbano ma anche sotto l'aspetto sociale». Proprio in prossimità della piazzetta, «il manto stradale dà il peggio di sé, infatti, l'enorme mole del traffico accompagnato da una manutenzione assente da anni, hanno contribuito all'apertura dell'ennesima “voragine” sulla strada che cede ogni giorno di più». Ora «lanciamo la sfida a Summa ed all'intera maggioranza». Insomma «vogliamo vedere se alle parole seguiranno i fatti, vogliamo vedere se e in quanto tempo sarà ripristinato il manto stradale in una condizione accettabile, in modo che dia dignità ai cittadini residenti». Il gruppo del Pdl «vigilerà e non lascerà passare le mancanze e le disattenzioni di questa amministrazione che per noi è la fotocopia del passato».

Oppido lucano Alle 9.30 l’inaugurazione della struttura

Una scuola nuova di zecca per i 90 bimbi della materna OPPIDO LUCANO - E' in programma per questa mattina alle 9.30 l'inaugurazione della scuola per l'infanzia (scuola materna) nell'ex sede della scuola media in via Passeggiata archeologica in Oppido lucano. All'evento parteciperanno in sindaco di Oppido Lucano, Rocco Pappalardo, il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, il parroco di Oppido don Mimì Santomauro, assessori e consiglieri del Comune di Oppido Lucano e il personale docente e non docente dell'Istituto comprensivo Francesco Giannonne. Questo progetto è nato cinque anni fa da un'esigenza di destinare adeguati spazi ai circa novanta bambini iscritti alla scuola dell'infanzia statale che attualmente è ospitata presso l'Istituto Fran-

Pietragalla Soddisfatto il presidente della pro loco

Uno scorcio del parco dei Palmenti

Festività pasquali, boom di turisti nei Palmenti PIETRAGALLA - Esprime soddisfazione il presidente della Pro Loco Pietragalla, Donato Ceraldi, in relazione alle presenze di turisti e visitatori sul territorio comunale di Pietragalla in occasione del periodo pasquale. Ceraldi ha sottolineato, infatti, che «significativa, in termini numerici, è risultata la presenza di turisti e visitatori di passaggio che si sono soffermati a Pietragalla in occasione della tradizionale giornata della pasquetta». Alcuni hanno preventivamente contattato telefonicamente la Pro Loco di Pietragalla - tramite il sito

internet www.prolocopietragalla.it - per richiedere informazioni circa i luoghi di interesse turistico da visitare. Altri, invece, si sono organizzati spontaneamente, soprattutto in quanto attratti principalmente dalla prospettiva dei Palmenti, le suggestive grotte ubicate in zona periferica dell'abitato di Pietragalla, lungo la strada statale 169. Per quanti hanno preventivamente contattato la Pro Loco manifestando l'interesse di soffermarsi per una visita guidata a Pietragalla, la stessa Pro Loco ha provveduto ad accompagnare i tu-

risti lungo un percorso di interesse storico, culturale e paesaggistico messo a punto, già da qualche mese, dalla Pro Loco, partendo dalla piazza della Civiltà contadina (Palmenti) sino a giungere nel cuore del centro storico con la visita alla Casa museo della Civiltà contadina, attraversando il corso principale, successivamente piazza Maggio, il palazzo Ducale, il percorso delle Cantine di via Mancosa e i caratteristici vicoli del centro storico. «Vi è stato - ha proseguito Ceraldi - l'apprezzamento da parte dei visitatori per le interessanti peculia-

cesco Giannone con evidenti problemi di spazio per l'organizzazione delle attività educative. L'importo complessivo dell'intervento è stato di 480.000 euro ed è stato possibile realizzare il tutto grazie all'utilizzo di parte dei fondi Cipe assegnati al comune dell'Alto Bradano per l'opera di ricostruzione post-sisma 1980. La struttura è dotata di tutti i comfort di sicurezza nonché degli spazi necessari a soddisfare le esigenze formative e ludiche che i bambini necessitano. Sono state realizzate quattro sezioni, dotate di spogliatoi e servizi igienici autonomi, nonché una sezione primavera, un ampio refettorio per la mensa e un'area ludica sia interna che esterna, molto spaziosa. Rocco De Rosa

rità paesaggistiche dei luoghi proposti, nonché delle notizie inerenti la storia che i medesimi rievocano. Sulla scorta della importante esperienza della Pasquetta appena trascorsa, ribadisco, ancora più convinto, che il richiamo turistico di Pietragalla si appresta a diventare un dato in crescita e che la Pro Loco insisterà lungo una linea programmatica che ponga al centro il

territorio, nel suo complesso, per approntare un pacchetto turistico locale organico che offra al visitatore un confortevole servizio di ospitalità turistica affinchè i flussi turistici regionali e non solo possano soffermarsi a Pietragalla per apprezzare il patrimonio storicoculturale e gustare le prelibatezze della tradizionale cucina locale». Antonio Bevilacqua

L’INTERVENTO AVIGLIANO - Voglio stuzzicare il neo sindaco del comune di Avigliano mettendo sul tavolo alcune questioni cui credo bisogna dare riscontro immediato. La prima riguarda il mantenimento in vita della commissione edilizia che va affrontato su più piani: 1) semplificazione amministrativa; 2) separazione di competenze tra gestione e indirizzo politico; 3) obbligo di non aggravare il procedimento amministrativo ai sensi dell'articolo 1 della 241/90. I tre punti evidenziati devono da subito far riflettere (eliminando giochi di “spartonze” e contentini vari per mantenere gli equilibri dei partiti), pur non sottovalutando il fatto che, la complessità del contesto operativo e la collegialità della decisione può essere salvaguardata introducendo modelli organizzativi più funzionali, innovativi e moderni , prospettando una apertura dell'attività di rilascio del Per-

«Una serie di questioni per stuzzicare la nuova amministrazione comunale» messo di Costruire proiettata verso l'esterno, come lo Sportello Unico dell'Edilizia, in tal modo abbandonando metodi e sistemi che sono evocativi di procedure ormai sulla via del tramonto. Sottolinea il C.d.S : “Ciascun Comune potrà pertanto autonomamente definire l'assetto organizzativo dello sportello, così come quello degli uffici e delle strutture interne destinate a coadiuvare lo sportello unico in sede procedimentale. In questa ottica va letta l'eliminazione dell'obbligatorietà del parere della Commissione Edilizia e la previsione del potere del Comune di individuare altre istanze consultive. La seconda questione ri-

guarda la riduzione del numero degli assessori: Il comma 185 dell'articolo 2 della Legge 191 del 23 dicembre 2009 così recita: "Il numero massimo degli assessori comunali è determinato, per ciascun comune, in misura pari a un quarto del numero dei consiglieri del comune con arrotondamento all'unità superiore...". Si tratta della legge finanziaria 2010 che ha disposto la riduzione delle spese per i comuni. La disposizione è già in vigore dal 1 gennaio 2010 e stando alla legge se non ho fatto male i calcoli gli assessori al comune di Avigliano dovrebbero essere 5 e se interpretiamo per eccesso all'unità superiore computando nel calcolo anche il sindaco sicuramente saran-

no nominati 6 assessori. Considerato che l'amministrazione comunale di Avigliano si basa su quattro settori (1° affari generali, 2° finanze, 3° assetto del territorio, urbanistica e lavori pubblici, 4° istruzione, sport, cultura e politiche sociali) a rigor di logica ne basterebbero quattro assessori e a mio avviso il sindaco dovrebbe avere l'interim del corpo di polizia municipale in stretta collaborazione con il comando dei vigili. Caro sindaco, tu di finanze te ne intendi (assessore comunale prima nel Comune di Avigliano dal 2000 al 2005 e alla Provincia di Potenza dal 2004 al 2009), sai bene che la riduzione da 7 a 4 assessori significa un risparmio economico nei 5 anni di legi-

slatura per il bilancio del comune di oltre 600 mila euro, da investire magari nella riparazione intelligente delle strade della città. Poste le questioni vorrei fare una proposta. La realtà è davanti agli occhi di tutti ed i cittadini di Avigliano continuano a lamentarsi ma alla fine premiano sempre i soliti noti . Le vie del centro sono ormai impraticabili sia per le automobili che per il transito a piedi in quanto oltre ad un faticoso slalom tra automobili, strade colabrodo e barriere architettoniche difficili da superare anche per chi è semplicemente anziano poco sa e può offrire. Non è questa la città che gli aviglianesi hanno sognato e che vorrebbero presentare a chi verrà a tro-

varci o magari a vivere. Allora il primo cittadino del Comune chieda ai commercianti di dar vita a un centro commerciale naturale. Le attività che congiuntamente si potranno svolgere nei centri urbani del territorio aviglianese potrebbero andare dalla realizzazione di eventi, alle attività di animazione urbana, accordi con enti di promozione turistica per l'offerta di pacchetti turistici integrati con le offerte del commercio e artigianato, riconversione di immobili non utilizzati, organizzazione di manifestazioni culturali, e molte altre possibilità che sono contenute nelle norme di attuazione varate che, renderanno gli stessi, punto di riferimento vivo e che innescherà un processo virtuoso in termini di prodotti e servizi. Sindaco Summa aspetto una risposta nei fatti. Enzo Claps Avigliano

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Mercoledì 7 aprile 2010


26 Muro Lucano Firmato il patto di gemellaggio con il Comune di San Fele

Uniti nel nome di San Gerardo Il paese guidato da Fasanella ha portato l’olio per alimentare la lampada votiva MURO LUCANO - A 284 anni dalla nascita di San Gerardo Maiella, nella giornata di ieri, Muro Lucano ha sancito il “Patto di gemellaggio” con il Comune di San Fele nel segno del Santo murese, alla presenza del vice prefetto vicario di Potenza, Maria Raffaella Laraia, del consigliere provinciale, Renato Sperduto e di Padre Sciarilli. L’amministrazione comunale murese, sindaco in testa, e il parroco della Cattedrale di Muro Lucano, Giustino D’Addezio, in piazza Capodigiano, hanno accolto già dalla mattinata i fedeli di San Fele e il loro primo cittadino, Giuseppe Fasanella. «Il culto di San Gerardo Maiella, di certo non esula da un’antica matrice di fede – ha esordito il sindaco della cittadina gerardina, Mariani - che va costantemente alimentata. Il Comune di Muro Lucano inizierà da subito a mettere in campo azioni e iniziative legate al turismo religioso». Gerardo Mariani spiega le sue idee, partendo da un innovativo pacchetto turistico di tre giorni. «E’un itinerario religioso ha affermato - che vede come attrattori il santuario di San Gerardo Maiella, la Madonna di Castelgrande e la Madonna di Pierno a San Fele».

I due sindaci all’ingresso del Comune

In virtù di una proficua collaborazione «con il patto di gemellaggio tra Muro Lucano e San Fele, si punta a promuovere rapporti diretti e di conoscenza reciproca». «La comunità di San Fele con onore ha accolto l’invito della parrocchia e del Comune di Muro Lucano – ha evidenziato il sindaco Fasanella anche se molti non sanno che i due comuni facevano

parte della stessa diocesi». Un gemellaggio, ha tenuto a precisare il sindaco di San Fele che «nei fatti e nell’animo di tutti già esisteva». «Muro Lucano conserva di San Gerardo Maiella le cose più vere e autentiche - ha ribadito don D’Addezio - basti pensare alla casa natale, alla bottega e la Cattedrale. I muresi devono essere i primi

protagonisti di questa gloria di Muro Lucano». San Fele è solo l'ultimo paese a stringere un legame forte con la patria di San Gerardo. Infatti, finora le comunità gemellate con Muro Lucano sono: Materdomini di Caposele, Pagani, Ripacandida, Contursi, Deliceto, San Gregorio Magno, Buccino ed Auletta. Ogni anno il rituale della donazione dell’olio votivo per la lampada che arde perennemente dinnanzi alla effige del Santo, presso l'insigne reliquia meglio conosciuta come “La Costola”, si rinnova il giorno della nascita del Patrono delle mamme e dei gestanti. Quest’anno è il turno di San Fele, dove San Gerardo ha vissuto per due mesi dal signor Malpiede come operaio. In serata, la Santa Messa è stata celebrata da Mons Agostino Superbo e animata dalle corali “SanGerardo Maiella” di Muro Lucano e “San Giustino de Jacobis” di San Fele. I festeggiamenti sono stati allietati dallo spettacolo “Frammenti teatrali” a cura della compagnia “Opera”, regia di Giampiero Francese. In scena “San Giustino de Jacobis, santo dei due mondi e San Gerardo Maiella, Santo del popolo”. Giovanni Petilli

Sant’angelo Nella chiesa madre l’opera di Ciavolino

Quattordici pannelli per la grande “Via Crucis” SANT’ANGELO LE FRATTE - Nella chiesa madre è rimasta esposta, per l'intero periodo pasquale, la “Grande Via Crucis” che si compone di 14 pannelli, tanti quanti sono le stazioni, di Ciro Adrian Ciavolino, composta nel 1980, per il Centro cristologico di Napoli. L'opera, realizzata con la tecnica del carboncino su tavola, ritrae l'intero percorso della passione e morte di Gesù Cristo. Caratteristica dei dipinti, non la descrizione particolareggiata delle azioni, degli oggetti, della varietà cromatica degli indumenti, delle parti anatomiche dei protagonisti dell'evento drammatico, ma l'esposizione focale di alcuni elementi particolari che rendono al massimo la drammaticità dell'evocazione storica come la descrizione monocromatica dei volti, del drappeggio, dei chiodi, delle ferite ed altro. La croce appare stilizzata e quasi evanescente, sullo sfondo; spesso anche i lineamenti dei corpi diventano essenziali. La cromia è povera ma non per questo sminuisce l'intensità del messaggio. La grande Via Crucis è il pezzo forte dell'artista napoletano che riesce ad esprimere particolare intensità emotiva soprattutto nella rappresentazione dei visi, quale mezzo per raggiungere il vissuto del cuore. La pittura dell'artista di

Torre del Greco, ormai di casa a Sant’ Angelo le Fratte, dove di tanto in tanto sosta per trarre ispirazione per alcune delle sue tele, su paesaggi del posto, e per aver realizzato, nell'area del Melandro, murales di grande profilo artistico, si sofferma soprattutto nella rappresentazione di volti femminili, le cui movenze e le cui grazie, manifestano la “delicata essenza della bellezza della vita”, così si legge su una delle sue brochure di presentazione. “I colori tenui e luminosi, i gesti delle mani, i dialoghi, i silenzi e gli sguardi pregni di serenità sono essenziali” fanno trasparire valori che vanno oltre l'apparire, oltre il futile e l'evanescente. Le tavole della Via crucis invitano inoltre a riflettere e a leggere dietro i segni e la cromia essenziale. La figura di Gesù ha poco di trascendente ma il suo dolore è il dolore dell'umanità, il travaglio della madonna è lo strazio di tutte le mamme che vedono morire i loro figli, il volto della Maddalena è quello di una donna sinceramente innamorata che non fugge e non tradisce l'amico di fronte ai pericoli. Tanta dolcezza, mista a dolore, si annida sul volto della donna, mentre pulisce il volto piagato di Gesù. A guardare i dipinti di Ciavolino si provano sogni indistinti, travagli comuni che si adagiano su tela, un abile gioco di fantasia che trascende la pura e sempli-

Oppido Un progetto dell’amministrazione

Accesso al lavoro per 10 diversamente abili

OPPIDO LUCANO - L'amministrazione comunale di Oppido Lucano intende attuare e dare il via a un progetto per la “Promozione dell'accesso al lavoro di dieci persone disabili”. Gli obiettivi di questa iniziativa sono sostanzialmente due: la formazione con affiancamento lavorativo per un periodo di dodici mesi per dieci soggetti inoccupati o disoccupati bisognosi di sostegno per il recupero dell'autonomia personale sul piano economico e della disabilità; il completamento del percorso di formazione intrapreso in modo che i soggetti coinvolti acquistino un'autonoma capacità lavorativa attraverso l'esercizio delle attività per le quali sono stati affiancati da tutor aziendali. Per questo motivo è stata indetta una “Selezione per l'inserimento e la promozione dell'accesso al lavoro di dieci persone disabili” da adibire presso il Comune di Oppido Lucano nelle attività di impiegato esecutivo (tre unità) e operaio generico (sette unità). Come sottolineato dallo stesso sindaco di Oppido Lucano, Rocco Pappalardo, i soggetti beneficiari sono le persone affette da disabilità di cui alla legge 68 del 1999, residenti nel Comune di Oppido Lucano

e in possesso dei seguenti requisiti: età non inferiore a 18 anni; iscrizione presso l'Agenzia per l'impiego con una qualifica per impiegato esecutivo o personale segreteria, aiuto contabile o segreteria economico/sociale, operaio generico o addetto alla manutenzione; idoneità allo svolgimento delle mansioni connesse alla selezione risultante da certificazione rilasciata da struttura sanitaria pubblica competente; stato di disoccupazione non inferiore ai 12 mesi risultante da iscrizione al Centro per l'impiego; residenza del Comune di Oppido Lucano; disabilitàdi cui all'articolo 1, comma 1, della legge 68 del 1999 risultante da idonea certificazione della Asl competente. Tutti i requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza dell'avviso pubblico fissato per le 12 del giorno 19 aprile 2010. A coloro che verranno selezionati verrà corrisposto un compenso mensile forfettario pari a 500 euro, al lordo delle ritenute di legge, per venticinque ore settimanali per dodici mesi, in cambio di prestazioni di utilità sociale e collettiva svolte in affiancamento lavorativo. Rocco De Rosa

Uno dei 14 pannelli

ce realtà. L'anziano pittore, nasce e vive a Torre del Greco, ha a suo favore un curricolo ricco di opere e di riconoscimenti particolarmente significativi. Ha realizzato di particolarmente importante, oltre la “Grande Via Crucis”, 20 opere su “Lady Hamilton alla corte dei Borboni” per la festa del Maggio dei monumenti del Comune di Napoli, edizione 2004; 15 opere sul Rosario, la grande Pala d'altare “S. Giuseppe Moscati e Bartolo Longo” per la basilica di Pompei; “San Gennaro protegge Napoli”; la Pace del 1988 e poi tante tele e murales realizzati negli ultimi sei anni nei paesi di Sant’Angelo, Savoia di Lucania e Satriano, insieme agli artisti dell'Apv, arte per la valle. Antonio Monaco

Riparazione su condotta idrica Rubinetti a secco in alcune contrade RUBINETTI a secco, ieri pomeriggio, in alcune contrade del capoluogo. La sospensione dell’erogazione idrica si è resa necessaria per consentire la riparazione della condotta distributrice che si trova in contrada Costa della Gaveta. Dalle 15 di ieri fino a serata inoltrata i rubinetti sono rimasti a secco in contrada Costa della Gaveta, Piani del mattino, Sant’Antonio la Macchia, contrada Baragiano e in alcune zone del popoloso quartiere di Macchia Romana.

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Mercoledì 7 aprile 2010


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Nonostante le “promesse” elettorali, sulla strada non si interviene

Ginestra-Barile: ancora un nulla di fatto GINESTRA - Prima e dopo le elezioni regionali della strada Ginestra-Barile si continuerà ancora a parlare, nonostante alcuni consiglieri provinciali, sponsorizzando alcuni consiglieri regionali, durante la campagna elettorale, avevano annunciato che questa strada avrebbe avuto il suo esito positivo, prima del 28 e 29 marzo scorso. Invece, così non è stato. Solamente lo scorso 18 marzo, la delibera su questa strada è stata depositata presso la segreteria della giunta regionale, in attesa di essere deliberata dalla giunta regionale. Delibera che doveva essere approvata già da tanto tempo, visto che la Provin-

cia nei mesi scorsi aveva annunciato che i lavori di miglioramento per questa strada sarebbero iniziati nel mese di aprile. Quale aprile, visto che manca l'approvazione da parte della giunta regionale? Ci si augura che venerdì (da informazioni assunte) la giunta regionale ponga fine alla vicenda infinita su questa strada ed approvi questa deliberà già in suo possesso. Altrimenti gli utenti di questa strada continueranno a viaggiare su una strada senza sicurezza con grave pericolo per chi vi transita. Pericoli costituiti da mancanza di cunette e quando

piove il ponte dell'Arcidiacono che divide i confini di Ginestra con quelli di Barile si allaga ( vedi foto) con grave pericolo per chi vi transita, ed in alcune curve, prima di raggiungere il ponte dell'Arcidiacono, nel periodo invernale, il ghiaccio la fa da padrone, perchè non c'è il regolare deflusso delle acque piovane, e sembra di viaggiare su una patina saponata. Nei due inverni passati si sono verificati numerosi incidenti e uscite fuori strada dei veicoli per fortuna senza gravi conseguenze per gli automobilisti. Questi pericoli saranno eliminati con interventi che riguarderanno la risagomatura del piano viabile a

tratti saltuari, la segnaletica orizzontale, spurgo cunette e ripristini manufatti e installazione di barriere di sicurezza, in base ad un progetto presentato dalla Provincia, alla Regione Basilicata, per un importo di 700 mila euro, già prima di Natale. Il tempo passa e sembra di non avere fretta chi deve provvedere a porre fine ai pericoli per questa strada. Chi o cosa si aspetta? Venerdì, giorno di giunta regionale, si discuterà di questa strada? Se lo augurano anche i tanti automobilisti della Fiat che raggiungono, giorno e notte da questa strada, San Nicola di Melfi. Lorenzo Zolfo

La Ginestra-Barile come appariva qualche settimana fa

Melfi Domani si decide la data del consiglio comunale ma anche il futuro della giunta

Il dilemma di Navazio L’attuale sindaco, eletto in Regione, sta cercando di organizzare la maggioranza MELFI - Giovedì sera nell'ambito della riunione in cui parteciperanno tutti i capigruppo di partito, verrà fissata la data del consiglio comunale di Melfi. La matassa per il Sindaco Navazio, resta difficile da sbrogliare. L'avvenuta elezione a consigliere regionale, mette di fronte il primo cittadino federiciano al problema dell'incompatibilità. La settimana prossima probabilmente, verrà ufficialmente proclamata la formazione del nuovo consiglio regionale, di cui Navazio fa parte. In quel preciso momento scatta l'incompatibilità che dovrà essere certificata in una ventina di giorni al massimo. Ernesto Navazio dovrà farsi decadere. A quel punto sono due le questioni da affrontare entrambe estremamente delicate. Far passare il bilancio in consiglio comunale, ottenere dallo stesso consiglio il lascia passare relativo all'attuale vice Sindaco Franco Rauseo, che stando l'attuale situazione, avrebbe pieni poteri al posto del decaduto Navazio. Importante capire quando verrà affrontato il prossimo consiglio comunale, perché potrebbe anche svolgersi dopo che Navazio abbia

A sinistra il vicesindaco Rauseo. Sopra Navazio

già ricevuto il mandato da consigliere regionale. A quel punto lui non potrebbe partecipare al consiglio stesso in quanto decaduto con la conseguenza che si dibatterebbe prima su questo punto e non sul bilancio che sarebbe successivo. Non un aspetto secondario. La questione è semplice. Navazio in questi giorni è chiamato a trovare una maggioranza, visto che non c'è la più. Dagli ambienti a lui vicini, cosa

ribadita ampiamente anche sui palchi in questa campagna elettorale, Navazio non sarebbe disponibile ad accettare modifiche della giunta. Né parziali né totali. Oltre a difendere la sua squadra, Navazio sostiene che ad otto mesi dalla fine del mandato, non ci sarebbe senso a cambiare le cose, anche perché come lui rimarca ripetutamente, il programma è completato al 85 per cento. Quindi in sostanza né un cambio di uomini né di linea, semmai

una intesa in prospettiva, siglando una alleanza per le prossime comunali. Stando così le cose non si capisce onestamente su quali basi, il centrosinistra in particolare, ma anche il centro destra, possano accettare un discorso simile, ad un anno circa dalla competizione elettorale, quindi in un lasso di tempo in cui tutto ed il contrario di tutto può accadere, specie in politica. Inoltre Navazio non ci sarebbe più, essendo decaduto e non più pre-

sente, materialmente non in grado, di garantire quotidianamente sull'operato dell'amministrazione. Aspetto principale poi, rappresentato su quali basi poggiare un alleanza, senza un minimo di visibilità e di possibilità di far vedere, anche con un solo anno di tempo a disposizione, cosa sarebbe in grado di fare la nuova alleanza politica nata in questa fase. In pratica senza un apertura reale, concreta e certa. La sensazione è che Navazio voglia aspettare e valutare per capire quali siano le reali intenzioni delle forze presenti in consiglio. Che in buona sostanza non voglia fare lui il primo passo, nonostante spetti esclusivamente a lui muoversi. D'altronde lui con la sua scelta di aderire ad Io amo la Lucania, ha modificato il monocolore precedentemente esistente, e di conseguenza fatta emergere la rottura con il Pdl. Relativamente a quest'ultimi circolano voci che li vorrebbero non più compatti numericamente come prima. Anche per questo Navazio usa un tattica attendista. Se sia produttiva o meno lo verificheremo presto. Emilio Fidanzio

Melfi: problema traffico a Bicocca

Un’immagine di archivio di Contrada Bicocca

MELFI - La trasformazione in atto nella geografia della città di Melfi è sempre più evidente. Le numerose giovani famiglie che si sono formate negli ultimi anni hanno scelto di andare a vivere in quella che una volta era la periferia in luogo del centro storico. Si tratta di

un processo che coinvolge sempre più città italiane dove solo chi non ha figli sceglie di rimanere in case antiche poco adatte ad ospitare nuclei familiari con più di tre componenti. Senza opportune politiche di incentivi a rimanere e ripopolare i centri storici italiani,

le varie amministrazioni comunali si trovano oggi a dover affrontare una problematica complessa. L'economia si sposta dove insistono i grossi centri commerciali, il titolare del negozio in centro soffre e protesta per una decisa contrazione nelle vendite. Contemporaneamente arrivano richieste di maggiori servizi per chi ha deciso di andare a vivere in periferia. Melfi non si sottrae a questa nuova situazione e lo sviluppo in senso verticale della città ha reso l'emergenza ancor più evidente. Contrada Bicocca, una volta frequentata solo da pochi artigiani che lavoravano nelle rispettive piccole aziende, oggi è il centro pulsante della città. Il traffico è così decisamente aumentato su quelle strade dove una volta

era pressoché inesistente. Oltre il passaggio a livello che si trova pochi metri dopo aver lasciato via Foggia, spesso ingorghi e blocchi della circolazione automobilistica si ripetono con regolarità quotidiana. Tutte le mattine per esempio, quando centinaia di bambini vengono accompagnati da genitori nelle scuole del quartiere di Valleverde, percorrere cinquecento metri può richiedere anche venti minuti. Si impone una regolamentazione del traffico che a questo punto l'ufficio della polizia municipale, in collaborazione con la giunta, dovrà necessariamente decidere di affrontare. Non basta evidentemente il ponte attrezzato che dal nuovo centro commerciale, recentemente sorto a ridosso di contrada Bicocca, con-

sente di arrivare in città dallo svincolo di Melfi nord sulla Potenza Foggia. Dalle otto di ogni mattino e fino all'ingresso dei giovani studenti nelle rispettive scuole, transitare dalla ex zona artigianale in direzione di Melfi è diventato un'impresa. Così sono sempre di più i cittadini che chiedono un intervento risolutore dell'amministrazione comunale. Come se non bastasse è anche un altro il pericolo che diverse famiglie segnalano ai competenti uffici municipali. Ogni pomeriggio infatti e fino a sera inoltrata, i viali che conducono verso le nuove case sorte a ridosso di via Monteverde pare siano percorse a velocità sostenuta da automobilisti imprudenti. Considerata la giovanissima età dei ragazzi che scendono in

strada per incontrare l'amico di giochi quotidiani, si può comprendere quale sia la preoccupazione di genitori che temono per l'incolumità dei propri ragazzi. Il punto più pericoloso è quello che, nei pressi della costruenda chiesa adiacente l'ufficio delle entrate, conduce verso via Eugenio Montale. Un saliscendi che invita a premere sull'acceleratore delle auto in transito verso il parcheggio del vicino centro commerciale. Una serie di rallentatori da impiantare all'ingresso di via Montale potrebbe risolvere il problema. Certo lasciare che automobilisti incauti possano continuare a transitare velocemente nella zona indicata, potrebbe alla lunga rivelarsi troppo pericoloso. Vittorio Laviano

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Lavello Conferenza stampa ieri pomeriggio dello stato maggiore del partito di Berlusconi

«Appoggiamo il sindaco Annale» L’obiettivo per il Pdl è rilanciare l’azione amministrativa con «una scossa» LAVELLO - “Un po' ciascuno non fa male a nessuno” sembrerebbe il motto che anima il presunto e atteso rimpasto nella giunta Annale. Legittime aspettative ma anche volontà di contribuire ad una maturazione politica degli altri componenti della maggioranza sarebbero difatto le motivazione poste a fondamento del riassetto del governo di centro destra. «L'appoggio da parte del Popolo della Libertà all'amministrazione Annale è fuori discussione» E' l'esordio della conferenza stampa indetta dal Popolo della Libertà cui hanno preso parte gli assessori Antonello Catarinella ed Antonino Capuano e i consiglieri di maggioranza Luigi Salierno e Francesco Mangino. «Ripartire con nuova grinta e rilanciare l'amministrazione con una scossa che possa contribuire a rivedere l'azione politica ed amministrativa dell'intera compagine governativa e che possa far confrontare la stessa con importanti ed improcrastinabili problemi quale l'adozione del Regolamento Urbanistico, la Raccolta differenziata ed altro». “«E' stato sottoposto al vaglio del sindaco - fanno sapere - un documento con cui il Pdl propone un riassetto equi-

Regionali, l’analisi di Pettorruso librato all'interno della attuale giunta con il riposizionamento di incarichi e deleghe». Novità anche la costituzione, o meglio, l'ufficializzazione del gruppo consiliare Pdl con Antonino Capuano, Antonello Catarinella, Luigi Salierno, Francesco Mangino , Antonio Buldo e Giovanni Pistillo. Nulla di nuovo, nulla a che fare con risultati elettorali ma semplicemente accordigià intercorsi tra le forze politiche di coalizione della maggioranza con il solo fine di rilanciare l'azione amministrativa e dare risposteconcrete edimmediate alle problematiche locali. Niente aria di crisi semplice routine governativa. Ancora bocche cucite sunomi , poltrone e proposte. Termine ultimo per la decisione il prossimo consiglio di fine aprile. Daniele Masiello

LAVELLO - Primi commenti al voto delle regionali del 28 marzo scorso. Dalla cittadina dauna, rimasta ancora una voltaa boccaasciuttasenza consiglierie rappresentanti in seno agli organi regionali, non si fanno attendere le prime analisi di un risultato che la dice lunga, secondo molti, sul modo di fare politica delle forze in campo a Lavello. Dopo il voto anche prime avvisaglie di rimpasti in seno alla giunta del primo cittadino Antonio Annale che dal canto suo parla di un atto preventivato e pacifico .Critico il consigliere comunale Antonio Pettorruso, candidato nella lista Io Amo la Lucania con Allam «Questo voto in Basilicata- fa sapere Pettorruso, consigliere comunale di opposizione - ha un'analisi asciutta e senza equivoci.E' statoelettoil parlamentoregionale più vecchio d'Italia, l'unico senza una donna e quello meno rinnovato. Lo specchio della nostra regione, sempre più anziana, sempre più migrante per necessità, senza ricambio generazionale. Un voto che ha eletto Ernesto Navazio, Sindaco di Melfi, leader dell'opposizione non solo per la messe dei voti maperlasua qualità.InveroNavazioha ottenuto preferenze in ogni angolo della provincia di Potenza. Malissimo è anda-

to il PDL ancora una volta sconfitto e senza alternativa, da quando è stato riformato il voto regionale è alla sua quarta sconfitta consecutiva e con risultati ogni volta peggiori». «Gli eletti poi- incalza Pettorruso - o i soliti nomi. De Filippo è il Principe indiscusso di Basilicata. Magdi Allam l'unica novità degna di rilievo. Non riesco a cogliere altro. Volendo analizzare il risultato nelle sue pieghe dovrei dire le solite cose e cioè che il clientelismo ha vinto, l'assistenzialismo pure, l'apatia anche e il voto è capillarmente controllato sezione per sezione. Non voglio crederci ed invece ritengo che la Basilicata non vuole cambiare perché ha paura. Un mio amico, il dott. Gatta Francesco, ingegnere negli USA e professore nella Silycon Valley collegandosi con me su internet mi ha dato del bugiardo asserendo che non è possibile che sia vero tutto ciò che da anni gli riferisco: che il Vulture a lui caro è in stato di squallore, la val d'agri violentata nelle viscere, il litorale metapontino danneggiato e l'area nord sottoposta ad un inquinamento mai conosciuto». “Non è vero- puntualizza - neppure il dato sull'immigrazione giovanile, né quello di un reddito tra i più bassi d'Europa. Alla fine mi scrive. Antonio un po-

polo si ribella a meno che non viva in una dittatura. Io credo che in Basilicata stiate bene altrimenti il risultato elettorale sarebbe stato diverso”. A questo mio caro amico non ho ancora risposto. A mio avviso, il risultato di Io Amo La Lucania lo considero straordinario e un punto di partenza, dissento dal leader di Io Sud quando dice che Magdi Allam ha sbagliato nel puntare al voto disgiunto, potrei rispondergli che la prossima volta farebbe bene a depositare una lista vera e capace almeno di raccogliere quattro firme per presentarsi decorosamente al cospetto di un europarlamentare di fama internazionale. Il dato è uno solo: il progetto di spopolare la Basilicata continuerà. Il ceto clericale, che oggi è al centro della tempesta e in Basilicata ancora più che altrove, dovrebbe considerare con umiltà l'immensità dei frutti e dei segni delle apparizioni Mariane oggi allo studio e, consapevole dei propri enormi limiti, affidarsi all'Immacolata, la sola senza macchia, piuttosto che indirizzare il voto con superficialità verso parenti e amici di vescovi e prelati, sottovalutando l'importanza di una tornata elettorale e la necessità di un vero cambiamento». da. ma.

Venosa, pellegrinaggio alla Madonna di Montalto Alcune immagini della tradizionale processione di Montalto

VENOSA - Ha ripreso ad esercitare la sua grande forza di attrazione sui venosini la Madonna di Montalto: frotte di fedeli sono arrivati per venerarla nella cappellina a lei dedicata tra il verde di Boscomonte. Per secoli meta della Pasquetta dei venosini, negli ultimi tempi Montalto era caduto in disuso. La chiesetta dedicata alla SS.ma Vergine, addossata ad un antico eremo, su un'area che fa da balcone e domina dall'alto la cittadina oraziana; i boschi ombrosi e accoglienti per succulenti spuntini all'aperto; la grande fontana con acqua sorgiva fresca, ne facevano la zona ideale per una gita collettiva fuori porta. Era la località consacrata per festeggiare il Lunedì dell'Angelo, con la tradizionale processione attraverso i boschi, e l'arrivo della primavera, con un pranzo all'aperto condito di balli e canti. L'arrivo e il consolidarsi di nuove abitudini e nuove usanze avevano ridotto al lumicino il numero di venosini che saliva sulla collina per venerare la Madonna e farsi un giro tra i boschi. Per ridare lustro e nuova linfa vitale ad una tradizione, che affonda le radici nei secoli passati, opera da qualche anno il Comitato “Madonna di Montalto”, im-

pegnato a rivitalizzare antiche usanze. A decretare il successo della edizione 2007 della Festa della Madonna di Montalto, a parte la splendida giornata primaverile, alcuni piccoli accorgimenti adottati alla luce dell'esperienza maturata in questi pochi anni di attività. Come quello di collocare in altra area di Boscomonte le tante bancarelle di venditori ambulanti, eliminando fattori di disturbo alla preghiera e alla meditazione, e quello di garantire un servizio navetta (assicurato gratuitamente dalla Ditta Manieri) da e per Venosa, eliminando fattori di confusione e inquinamento. E, infine, quello di dare l'opportunità di rimanere anche il pomeriggio a Boscomonte, ampliando la

gamma delle iniziative e prevedendo funzioni religiose anche in serata e concludendo la giornata di festa con i fuochi pirotecnici della Ditta Teora.“Dall'alto di questa collina la Madonna protegge e benedice la nostra comunità venosina, concedendo raccolti abbondanti agli agricoltori- ci dice Saverio Stenta, Presidente del Comitato-I venosini si sono sempre rivolti con venerazione filiale alla loro Madre, per farsi accogliere sotto il suo manto protettivo”. Il nuovo corso impresso alla Pasquetta e la nuova atmosfera creata dal Comitato “Madonna di Montalto” si è subito avvertita fin dalle prime luci del mattino, quando la Banda musicale “Città di Venosa” attraversava le vie cittadine per ricordare il fe-

stoso appuntamento per la S.Messa e la processione tra i sentieri di Boscomonte. Da sottolineare una coincidenza, quanto meno singolare. Man mano che la processione si inerpicava per il sentiero del bosco, si sedava la furia della tempesta di vento, che per tutta la notte aveva squassato le chiome degli alberi . Collaborano con il Presidente nel Comitato “Madonna di Montalto” per fare della Chiesetta di Montalto un luogo di preghiera e meditazione: Giuseppina Cavallo (Vice Presidente),Carmela Amoruso (cassiera), Enza Bitetta (rapporti con la stampa), Lucia Cervellino, Mariangela Stenta, Teodoro Maiorella, Incoronata Mollica, Nicola Montereale. giu. orl.

Venosa, buona affluenza di turisti a Pasquetta VENOSA - Boom di turisti a Venosa. E' stata una vera e propria invasione quella che si è verificata a Pasquetta nella cittadina oraziana, presa d'assalto dai visitatori di giornata. Quasi 3.000, complessivamente, i turisti, provenienti in massima parte dalla vicina Puglia, che si sono aggirati per strade e vicoli di Venosa. Di questi, quasi duemila i visitatori che hanno staccato il biglietto ( usufruendo del progetto del Ministero Beni e Attività Culturali, che prevedeva l'apertura dei musei per le festività pasquali) e hanno ammirato i reperti del Museo Archeologico Nazionale all'interno del Castello Pirro del Balzo. Tutti hanno potuto effettuare il percorso di quello che viene definito “Museo all'aperto”:la Trinità, le Terme, la “Casa di Orazio”, la Cattedrale, il Castello e centro storico con le sue fontane e i suoi palazzi. Molto gettonate, naturalmente, anche le Catacombe ebraiche. Per ragioni di funzionalità e di sicurezza, hanno potuto visitare il sito solo coloro che avevano fatto precedentemente la prenotazione. Un flusso turistico che ha avuto ricadute positive

anche sulla economia locale. Ristoranti, pizzerie, bar, pubblici esercizi si sono fatti apprezzare per la qualità dei prodotti e dei servizi. I dati dimostrano senza ombra di dubbio che la cittadina oraziana esercita una grande capacità di attrazione sui turisti, ammaliati dalla ricchezza del suo patrimonio storico-archeologico e dalla maestosità dei suoi monumenti. Un appuntamento, quello di Pasquetta, che con i suoi dati positivi è di buon auspicio per l' apertura della stagione turistica. Un appuntamento, però, che evidenzia anche carenze e limiti da superare. Ancora una volta, infatti, si è assistito a un turismo “mordi e fuggi”! All'imbrunire tutti i visitatori erano già saliti su autobus, macchine, camper per fare ritorno al proprio domicilio. Giuseppe Orlando

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Mercoledì 7 aprile 2010


30 Il siciliano aveva precedenti penali. La droga era stata nascosta in un vano sotto il cruscotto

Sequestrati 100 grammi di eroina Operazione della Guardia di finanza di Lauria. In manette un catanese LAURIA - I militari della guardia di finanza hanno sequestrato 100 grammi di eroina purissima e tratto in arresto un responsabile. Nell'ambito di articolate operazioni di controllo del territorio lagonegrese, disposte dal Comando provinciale di Potenza, le fiamme gialle della Tenenza di Lauria, nei giorni scorsi, hanno portato a termine una brillante operazione antidroga. Il servizio, ha consentito di rinvenire, abilmente occultata all'interno di un'intercapedine posta nella parte anteriore di un auto sottoposta a controllo lungo il tratto dell'autostrada “A/3” tra gli svincoli di Lagonegro e Lauria, in agro del Comune di Nemoli, 100 grammi di eroina purissima contenuta in 500 bussolotti. Alla vista della pattuglia, il catanese Giovanni Luciano Riovo, di anni 43, conducente della Fiat Punto, ha effettuato una manovra azzardata per evitare eventuali controlli di polizia. I militari, insospettiti, hanno sottoposto a fermo il veicolo e dai primi accertamenti, grazie al collegamento con la sala operativa del Comando provinciale della guardia di finanza di Potenza, sono emersi a carico del giovane siciliano diversi precedenti penali in materia di stupefacenti. Veniva pertanto posto in essere un controllo che segnalava la presenza di sostanza stupefacente all'interno dell'autovettura nel vano artatamen-

Gdf, 5 persone denunciate

La freccia indica il posto dove è stato trovato lo stupefacente

te realizzato sotto il cruscotto. Pertanto, il giovane veniva arrestato in violazione dell'articolo 73 Dpr 309/90 mentre la sostanza stupefacente che, messa sul mercato avrebbe fruttato diverse migliaia di euro, è stata posta sotto sequestro. La droga è stata immediatamente inviata al laboratorio analisi per accertare il grado di purezza delle sostanze psicotrope e stabilirne il numero delle dosi ricavabili. Su disposizione del pubblico ministero di turno, Vittorio Russo, il giovane veniva condotto presso la casa cir-

condariale di Sala Consilina. Inoltre, nei giorni precedenti, in un'altra operazione, sono state sequestrate trenta “capsule” contenenti 6 grammi circa di eroina. Un giovane 21enne Prl di Girifalco nel catanzarese aveva accuratamente nascosto la droga all'interno dell'autovettura sulla quale viaggiava, una Mini Cooper, ed è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria di Lagonegro. Nel conseguimento di questi brillanti servizi della Tenenza è risultata determinante la prodromica attività infoinvestigativa

che ha consentito di individuare e sequestrare un importante quantitativo di sostanza stupefacente e di verificare una metodologia di occultamento della droga particolarmente insidiosa e molto impegnativa da contrastare. I vari servizi antidroga rientrano nelle attività di intensificazione dei controlli effettuati dalle fiamme gialle allo scopo di reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto nelle zone maggiormente frequentate dai giovani. Emilia Manco

LAURIA - Sequestrati prodotti non sicuri e denunciate dalla guardia di finanza 5 persone a seguito dell'intensificazione dei controlli a tutela del consumatore. Sono circa 1100 i giocattoli contraffatti sequestrati, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori e 3 le persone di origine cinese denunciate all'autorità giudiziaria dalle fiamme gialle di Lauria, in tre distinte operazioni, svolte nella zona del lagonegrese. Questo è l'ennesimo risultato delle attività svolte dai militari della Tenenza, finalizzate alla tutela della sicurezza dei consumatori ed orientate, in particolare, al contrasto delle illegali attività di commercializzazione di prodotti contraffatti o non conformi alle normative di sicurezza vigenti nella comunità europea. La maggior parte dei prodotti sequestrati erano privi delle certificazioni previste dalla comunità europea “Ce” mentre altri riportavano una marcatura simile a quest'ultima ma contraffatta in modo evidente. Molti i giocattoli, tra i quali palloncini gonfiabili, personaggi dei famosi Gormiti, pupazzi in peluche, personaggi di

“Dragon Ball Z”, pistole a pallini e peluche. I tre cinesi sono stati denunciati alla procura della repubblica di Lagonegro, per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e reati previsti per la violazione alle norme sulla sicurezza dei giocattoli. Ritirati dal mercato anche accessori di abbigliamento quali borse, maglie, pantaloni contraffatti, idonei a trarre in inganno gli acquirenti circa le reali qualità e caratteristiche di conformità. Nel corso di altre due operazioni è stata altresì sequestrata merce contraffatta e due cittadini extracomunitari sono stati segnalati alla Procura della Repubblica per violazioni di carattere penale. Tali controlli si inquadrano nell'ambito delle direttive europee che impongono, agli Stati membri, l'obiettivo di assicurare ai consumatori ed agli utenti finali, che i prodotti commercializzati immessi sul mercato, siano costruiti o realizzati in modo tale che vi sia rispetto di alcuni requisiti ritenuti essenziali per la serenità, la sicurezza, la salute ed altre esigenze di ordine collettivo dell'utenza. em. ma.

puntato contro la campagna pubblicitaria Viggiano, 7 denunce Dito «Delusione degli operatori» dei militari dell’Arma Prinzi (Idv) critica Totaro VIGGIANO - E’ di 7 denunciati il bilancio di un controllo del territorio operato dai carabinieri della compagnia di Viggiano. L.B. 44enne, già noto alle forze dell'ordine, per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, è stato denunciato in quanto rintracciato nelle adiacenze del centro abitato del comune di residenza in orario diverso da quello imposto dalla magistratura di sorveglianza. Stesso provvedimento per L.E., di 68 anni, poichè all'interno di un esercizio pubblico, per futili motivi riconducibili verosimilmente al gioco delle carte, attingeva al volto con pugni, un suo concittadino, causandogli lesioni e determinando l'intervento della pattuglia dei carabinieri. C.M., 50enne, B.M., 37enne, S.R., 40enne ed L.A., 22enne, sono stati denunciati per guida in stato di eb-

brezza. Il medesimo provvedimento è stato adottato per C.L., 30enne già noto alle forze dell'ordine, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio poiché, fermato alla guida della propria autovettura, veniva trovato in possesso di 1 flacone in materiale plastico contenente metadone. l'uomo veniva altresì denunciato per porto di oggetti atti ad offendere in quanto trovato in possesso di 1 mazza da baseball, sequestrata, di cui non sapeva giustificarne il porto. Sono stati inoltre segnalati, in via amministrativa, alle competenti autorità, 5 gestori di esercizi pubblici di intrattenimento e ristorazione per avere protratto l'orario di chiusura dei locali in difformità alle ordinanze emesse dai sindaci dei rispettivi comuni.

TRIBUNALE CIVILE DI LAGONEGRO Ufficio Esecuzioni Immobiliari Procedura esecutiva immobiliare nr. 80/94 R.G.E. Il Cancelliere rende noto che il giorno 29/04/2010, ore 11,30,nella sala delle Pubbliche Udienze di questo Tribunale, avanti al Giudice dell’esecuzione Immobiliare Dott. Paola Boemio , si procederà alla vendita con incanto dei seguenti beni: LOTTO UNICO : fabbricato sito nel comune di Cersosimo in via Monti nr.16 distinto in catasto al fl. 8 part. 284 sub 2. Condizioni di vendita : 1) prezzo base è di €. 109.243,44; 2) le offerte aumento non potranno essere inferiori al 10% del prezzo base; 3) ogni offerente dovrà depositare in cancelleria, entro le ore 12,00 del giorno precedente l’incanto, €. 21.848,68 a titolo di spese ed €. 10.924,34 a titolo di cauzione; 3) Il prezzo di aggiudicazione ( costituito dal prezzo base + offerta in aumento e dedotta la cauzione già prestata) dovrà essere versato su libretto di deposito giudiziario intestato al debitore e vincolato al G.E. entro giorni venti dalla data di definitività dell’aggiudicazione. Maggiori informazioni in Cancelleria. Il G.E. fto Dott. Paola Boemio Il Cancelliere fto

Prinzi

Tribunale di Lagonegro - R.G.E. nn. 6/93+77/94+90/94 - G.E. Dr.ssa Paola Boemio Immobili in Moliterno (PZ), piena proprietà di: Lotto A: in via Aldo Moro, appartamento al primo piano, in catasto al fg. 6 p.lla 184 sub 10, nonché locale deposito posto al piano terra, in catasto al fg. 6 p.lla 184 sub 7 – Lotto B: loc. Alvarale, fabbricato per civile abitazione con annesso locale garage sulla corte di detto fabbricato, in catasto al fg. 7 p.lla 41 – Lotto C: loc. Alvarale, terreno agricolo, fg. 7 p.lla 42 e 48 - Vendita con incanto 20.05.2010 alle ore 12.00 nella sala pubbliche udienze del Tribunale di Lagonegro. Prezzo base: Lotto A Euro 65.000,00, Lotto B Euro 118.000,00; Lotto C Euro 54.000,00. Offerte in aumento non inferiori al 10% prezzo base. Depositare in Cancelleria entro ore 12.00 giorno precedente vendita le seguenti somme: Lotto A Euro 13.000,00 per spese ed Euro 6.500,00 per cauzione; Lotto B Euro 23.600,00 per spese ed Euro 11.800,00 per cauzione; Lotto C Euro 10.800,00 per spese ed Euro 5.400,00 per cauzione. Versare il prezzo di aggiudicazione (costituito dalla somma del prezzo base e dell’offerta in aumento, detratta la cauzione già versata) su libretto di deposito giudiziario intestato alla presente procedura esecutiva e vincolato all’ordine del G.E. (entro 20 giorni dalla data della definitività dell’aggiudicazione). Maggiori informazioni in Cancelleria, sito www.astegiudiziarie.it

VAL D’AGRI - «La profonda delusione per l'andamento di queste festività pasquali da parte degli operatori turistici, dei commercianti, dei titolari delle piccole imprese di servizi che lavorano nella trentina di comuni ricadenti nel Parco Nazionale Val d'Agri-Appennino Lucano conferma l'inadeguatezza dell'attività promo-pubblicitaria da parte dell'Ente Parco». E' il commento del capogruppo di Idv alla Provincia di Potenza Vittorio Prinzi per il quale «anche se nessuno si faceva grandi illusioni sui risultati dell'estemporanea e “virtuale” campagna lanciata dal commissario dell'Ente attraverso il neonato sito istituzionale, secondo i dati raccolti tra gli albergatori e i ristoratori della Val d'Agri si è registrato per Pasqua e Pasquetta un calo rispetto ai numeri già non esaltanti dello scorso anno. Si tratta pertanto - dice Prinzi - di sciogliere il nodo tutto politico e che riguarda i rapporti tra Regione-Autonomie Locali e Ministero dell'Ambiente riferito al commissariamento dell'Ente Parco. I Comuni, la Provincia e la Regione devono pertanto riprendere il confronto con Governo e Ministro Prestigiacomo perché il Parco Val d'Agri per diventare operativo e pro-

muovere progetti reali e non virtuali di sviluppo ha bisogno di organi amministrativo e tecnico nella pienezza delle proprie funzioni sia per realizzare le condizioni di protagonismo delle comunità locali che per assolvere al delicato compito di salvaguardia di un territorio che com'è noto è interessato da attività di estrazione e ricerca di idrocarburi. L'idea che da sempre sosteniamo è quella di un Parco fortemente innovativo rispetto a quelli “tradizionali” già in attività, saldando tutte le risorse disponibili da quelle culturali, storico-artistichemonumentali e archeologiche, alle tradizioni popolari e ai prodotti tipici di qualità per offrire più motivazioni ai visitatori. In proposito continua Prinzi - vanno sostenute le proposte dell'assessore regionale alla Formazione Professionale-Cultura-Lavoro Antonio Autilio per costituire un coordinamento tra i Parchi Nazionali (Val d'Agri e Pollino), quelli regionali e i Parchi Letterari in modo da creare un circuito-itinerario turistico fortemente innovativo e di prevedere nella legislatura regionale che sta per iniziare un Assessorato al Turismo che abbia tutte le competenze di intervento e soprattutto di spesa nel settore».

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera

Il circuito delle chiese rupestri si è confermato come polo d’attrazione d’eccellenza

Primo passo per il successo Albergatori e ristoratori soddisfatti. Si prenota in anticipo e si rimane per qualche giorno di ANTONELLA CIERVO STRATEGIE, meccanismi di sviluppo e promozione. Matera si sveglia, a 24 ore dal weekend pasquale, e fa i conti con ciò che resta di un'esperienza che ha mostrato molti punti positivi su cui puntare. Confermati i numeri che danno ragione a ristoratori e albergatori , la macchina organizzativa si concentrasu elementi che trasformino ingressi e pernottamenti in opportunità. Spiega Gianni Stagno, titolare della pizzeria-ristorante “Oi marì” e di un bed & breakfastneiSassi. «Ilflussodituristi è stato notevole, certamente superiore rispetto agli anni precedenti sia sotto il profilo della ristorazione che per quanto riguarda i pernottamenti. Questa volta, per fortuna - prosegue - i turisti hanno preferito fermarsi a dormire a Matera, prenotando con largo anticipo. Effetto della promozione? Non lo so, la considero un fantasma del quale abbiamo pochi elementi; sono certo che abbia contribuito anche perché i fondi sono stati spesi e in qualche modo devono aver portato un risultato. I nostri ospiti venivano da Roma, da Ravenna, da Macerata ma anche molti stranieri hanno pranzato e cenato da noi. Il risultato è lusinghiero, senza dubbio e ci fa ben sperare per il futuro». L'effetto, però, è rovinato dal rischio di vedere Matera trasformata n una copia di Napoli per il fattore-rifiuti. «Purtroppo sono stato costretto ad accatastare i rifiuti nella mia auto e ad andarli a gettare inun altropunto della città. La raccolta della differenziata non è stata effettuata con problemi soprattutto per l'umido che non possiamo certo tenere all'interno dei nostri locali - prosegue Stagno - e , come se non bastasse, il numero verde non risponde più. Credo proprio che il metodo debba essere rivisto». Il battesimo del fuoco di Pasqua e Pasquetta ha entusiasmato i volontari della cooperativa Oltre l'arte di Matera, che si sono occupati delle chiese rupestri dell'Idris, di San Giovanni in Monterrone e di Santa Lucia alle Malve. «In tutto i 10 volontari che si sono alternati nelle tre chiese - spiega Rosangela Maino - hanno accompagnato nelle visite oltre 3000 visitatori tra sabato e il giorno di Pasquetta. Tre operatori, di età compresa fra i 25 e i 35 anni, si trovavano in ogni chiesa e hanno garantito ai turisti cortesia, affidabilità e informazioni precise. E' stato un banco di prova che speriamo di poter proseguire in

Oltre 3000 visitatori in giro in tre luoghi dei Sassi |

I rifiuti accatastati pessimo esempio di civiltà

IL FLASH DI PASQUETTA

PROPOSTA-PROVOCAZIONE

Tur-Tax simbolica per chi visita Matera

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Prova generale fra folla e camper

Bus turistici. Dalla Ccia giunge la proposta di una “tur-tax”

Piazze affollate, Sassi gremiti, camper parcheggia ti. La Pasquetta è stata un vero battesimo del fuoco per operatori, ristoratori e albergatori della città

futuro. Per ora mancano alcuni elementi che speriamo di chiarire al più presto - prosegue Rosangela - siamo stati felici di seguire nelle loro visite gruppi organizzati che venivano dalla Puglia e dalla Campania ma anche stranieri tutti invogliati, per molti versi, dall'ingresso gratuito. Naturalmente a fare la parte del leone ci ha pensato la chiesa dell'Idris che nella sua posizione sulla rupe, particolarmente suggestiva, ha affascinato la maggior parte dei visitatori».

Turismo in primo piano nella città dei Sassi che continua a pagare, però, il pegno di una mancata programmazione che garantirebbe la permanenza in città di chi sceglie le visite in luoghi d'arte. Le mostre permanenti già presenti in città non sono sufficienti, come si comprende dai numeri ancora ridotti (quasi 300 accessi fra Musma e Cripta del peccato originale, su un totale di 3000 accessi nelle sole chiese rupestri, ndr.).

«Avremmo potuto essere utili nel corso del ponte pasquale - spiega infine Angelo Cotugno di Federconsumatori, che aveva promosso uno sportello di informazioni - ma l'intesa con il Comune è scaduta a settembre scorso e non è più stata ritrovata, forse hanno la memoria corta e non si ricordano che il nostro sportello fornì materiale informativo e assistenza a molti turisti. Da parte nostra siamo sempre a disposizione e convinti di poter essere un utile aiuto».

IL programma turistico di una città, si sa, passa attraverso proposte, ipotesi, confronti attraverso i quali individuare i metodi migliori per promuovere un territorio e farlo diventare meta turistica. E a volte si può trasformare in vera e propria provocazione come è accaduto con le dichiarazioni del prsidente della Camera di Commercio di Matera. «Tante presenze per il ponte di Pasqua a Matera rappresentano uno stimolo in più per organizzare meglio e, con risorse adeguate, la stagione turistica introducendo una “turtax'' dal prezzo simbolico che possa consentire di potenziare i servizi di accoglienza» E' quanto propone il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, che fa riferimento alle positive esperienze attivate in città d'arte laddove il pagamento di pedaggi e servizi ha consentito agli enti locali di accrescere le prestazioni per l'industria del forestiero. “ Perché - ha proposto Tortorelli- non far pagare almeno un euro per ogni turista o veicolo che accede o sosta nei Sassi o nel Parco rupestre, come accade in altri luoghi del Paese? Sotto questo aspetto Matera è una zona franca. Quegli introiti, in forme e modi da studiare con il Comune

in primo luogo, potrebbero senz'altro contribuire a potenziare le diverse tipologie dei servizi di accoglienza: dal decoro urbano all'informazione, creando nuovi posti di lavoro. Credo sia una proposta fattibile. Quanto di positivo visto nel ponte di Pasqua è uno stimolo a lavorare insieme, tra soggetti pubblici e privati, per potenziare l'offerta anche per quanto riguarda la voce legate alle iniziative di intrattenimento. Mercatini, sagre, eventi culturali e musicali, attività sportive, possono accrescere la permanenza dei turisti a Matera e negli altri centri della provincia promuovendo per tempo il territorio e le sue risorse. La Camera di commercio ha contribuito in concreto - unico ente territoriale - a sostenere questa azione a livello nazionale, con una serie di iniziative avviate nei mesi scorsi, legate all'agroalimentare, all''ambiente,all'artigianato e al turismo, Senz'altro -ha concluso Tortorelli- continueremo in questa direzione e lavoreremo con altri soggetti per raggiungere e consolidare questo risultato. Stiamo definendo,infatti, una serie di proposte che contribuiranno a muovere ulteriormente il settore turistico e l'indotto a esso legato'' . matera@luedi.it

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Agenda

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Antologica di Scialoja

Flora Faja per l’Onyx

Rinviata la pièce di Sgarbi

Cammariere a Matera

C'E' tempo fino al 17 aprile per visitare al Musma l'antologica di Toti Scialoja. La mostra, a cura di Giuseppe Appella, comprende 16 sculture datate 1958-1989, 35 tecniche miste datate 1938-1998, 125 disegni con animali e poesie dedicati, tra il 1961 e il 1979, ai bambini, 50 disegni inediti destinati, nel 1938-1939, all'Almanacco della Cometa, un ricco apparato di immagini, documenti, libri, cataloghi che ripercorrono la vita di Scialoja dall'infanzia alla morte, senza tralasciare la giovinezza, gli studi, i primi interessi artistici, gli esordi, le mostre, il mondo dello spettacolo, la letteratura, gli amici, la critica, i rapporti con l'America, con De Kooning e Motherwell, la vita d'artista tra Burri e Afro.

SI terrà oggi alle 10 nella sede dell’Onyx Jazz club di via Cavalieri di Vittorio veneto la conferenza stampa di presentazione del concerto di Flora Faja, interprete jazz palermitana che si esibirà il 18 aprile alle 20,30 a Villa Schiuma. Il concerto verrà illustrato da Gigi Esposito, presidente dell’Onyx Jazz club che affronterà anche le prospettive del cartellone dell’associazione che quest’anno celebra i suoi 25 anni di attività e in occasione dei quali verranno organizzate iniziative speciali. Flora Faja presenterà i brani del suo ultimo lavoro nel quale sono re interpretati i grandi pezzi della tradizione italiana, da Mina a Gino Paoli.

E’ stata rinviata a data da destinarsi nell’ambito della stagione autunnale, lo spettacolo in programma al teatro Duni alle 20,30 con Vittorio Sgarbi. Una rivelazione dell’uomo di cultura, un evento imperdibile, una pièce teatrale in cui il vulcanico professore sarebbe salito per la prima volta su un palcoscenico, lasciando da parte la sua vis polemica, per raccontare l'arte, la cultura e il paesaggio, con la competenza, la passione e la grande abilità oratoria che da sempre incantano e affascinano il suo pubblico. Un Vittorio Sgarbi, uomo di cultura, che da’ anche la sua visione interpretativa sull'attualità, interloquendo con il pubblico.

CONCERTO di Sergio Cammariere mercoledì 14 aprile al Teatro Duni di Matera L'Orchestra della Magna Grecia si esibirà insieme al cantautore sotto la direzione di Paolo Silvestri. Nell'estate 2009 Cammariere riceve il Premio Lunezia Elite e il Premio Migliore Colonna Sonora al Genova Film Festival per le musiche del cortometraggio Fuori Uso diretto dal regista napoletano Francesco Prisco e interpretato da Gianmarco Tognazzi. Il 30 ottobre 2009 esce Carovane il nuovo album, con 13 tracce inedite di cui due strumentali. In questo nuovo lavoro, dove continua la collaborazione con Roberto Kunstler ai testi.

IL ROMPISCATOLE

L’ASSEMBLEA

Esce il volume di Michela Paolicelli

Scuola pubblica in crisi ma non è ancora finita

Isabella

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

Agenda

INCONTRO DIOCESANO

CINEMA

Il sud e la speranza

Comunale Matera - 0835334116 Remember me 17,30 - 19,35 - 21,40

Kennedy Matera - 0835334116

Fabrizio e Lia

Happy Family 17,30 - 19,30 - 21,40

Duni Matera - 0835331812 Dragon Trainer (3D) 16,45-18,25 Sul mare 20,15 - 22,00

Patron Antonio Matera La vita è una cosa meravigliosa 18,00 - 20,00 - 22,00

Andrisani Montescaglioso - 0835208046 la vita è una cosa meravigliosa 19,30 - 21,45

Della Valle Ferrandina - 0835755226 Genitori e figli 19-21,30

Hollywood Policoro Isabella Breglia a 32 anni, il 18 Marzo, ha conseguito all'Università di Modena la sua seconda laurea in Ostetricia. Nella stessa città aveva conseguito la prima in Infermeria con specializzazione in Ferrista. Immensa la gioia di papà Rocco e mamma Maria

Programmazione al botteghino

Auguri a Fabrizio e Lia dagli amici per il vostro più bel “sì”

L’assemblea di ieri alla Provincia di Matera

Dall’Olanda ai Sassi di Matera SI sono mossi al mattino da Bari ma Susanna, olandese in vacanza da qualche giorno, voleva vedere Matera prima di tornare nei Paesi Bassi. E così la comitiva pugliese composta, tra gli altri, da Marco, Fioralba, Leo e da un piccolo in arrivo, ha visitato i Sassi di Matera in lungo e in largo, in una città che , hanno spiegato, «Non ci aspettavamo così bella». Alcuni di loro la conoscevano già, ma l'hanno riscoperta insieme alla folla colorata e rumorosa che a Pasquetta ha riempito strade, vicoli e piazzette. Il gruppo ha seguito le indicazioni e, con il bus navetta messo a disposizione dei turisti, ha raggiunto il Belvedere da dove ha potuto vedere tutta la città da un panorama mozzafiato. «Mi piace il vostro ritmo più lento rispetto al nostro - ha spiegato Susanna, a passeggio fra via Fiorentini e il sasso Barisano armata di macchina fotografica - quandovengo in Italia so che posso fare tutto lentamente, ma appena torno in Olanda riprendo la velocità di sem-

pre». Foto di prammatica sul Belvedere Guerricchio e di nuovo partenza in direzione Bari. « Matera è stata una bellissima riscoperta». a.ciervo@luedi.it

In mostra fino ad aprile E’ prorogata fino all’11 aprile prossimo al museo Ridola di Matera la mostra dedicata alla cura dei defunti nel materano tra l’età tardo antica e altomedioevale. Con questa esposizione si è dato avvio al primo di una serie di incontri destinati alla conoscenza e alla rivalutazione dell’archeologia post-antica del comprensorio materano. Perla primavoltaè statopossibile osservaredavicino evenire a contatto con tutta una collocazione dimanufatti non molto noti, che vanno da oggetti in metallo e vetro a quelli in ceramica. Grazie a questi materiali ritrovati si sono potuti ricostruire sia i rituali funerari tra IV e VII sec. d.C, che il contesto storico oltre a capire il territorio. Infatti,si èdesuntoeconstatato chelapresenzadi certireperti tra loro molto simili, nonostante la rarità dei pezzi, ritrovati in ambienti dissimili appartenenti a diverse parti dell’Italia meridionale, altro non sono che la testimonianza di una fervida attività commerciale. Il grande lavoro di ritrovamento degli oggetti scoperti lo si deve attribuire alla tenacia del fondatore del Museo Ridola, DomenicoRidola, e alla suaprimadirettrice Eleonora Bracco. La mostra è aperta ogni lunedì dalle 14 alle 20 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20.

E’ in programma giovedì 14 aprile alle 19 alla Mediateca provinciale l’incontro " Costruire la speranza a sud - Persone, valori, strumenti”, promosso dall’Azione cattolica diocesana. Nelle scorse settimane, i Vescovi italiani hanno pubblicato un importante documento dal titolo: “Per un Paese solidale. Chiesa Italiana e Mezzogiorno'. Nel documento si sostiene, tra l'altro, che il problema dello sviluppo del Mezzogiorno non è solo economico ma etico, culturale ed antropologico, infatti i veri attori dello sviluppo non sono i mezzi economici, ma le persone. È per questo che si sottolinea la necessità di assicurare al Paese, ed al Sud in particolare, una nuova classe dirigente, che sia espressione di una nuova cultura capace di colmare il deficit di socialità e legalità. A partire da questi temi, la Presidenza dell'Azione Cattolica della diocesi di Matera-Irsina ha organizzato il secondo incontro in preparazione alla 46^ Settimana Sociale dei Cattolici. Nel primo incontro, tenutosi nello scorso mese di gennaio, si sono messe a fuoco le situazioni dell'attuale panorama politico che generano insoddisfazione nei cittadini e che interpellano la coscienza dei credenti. Nel secondo incontro del 14 aprile si cercherà di precisare quale sia il contributo che i cattolici possono dare alla crescita della nostra società meridionale, offrendo il ricco patrimonio di valori contenuto nella Dottrina Sociale della Chiesa. Tratteranno l'argomento due relatori: il prof. Giovanni Schiuma, professore presso la Facoltà di Economia dell'Università di Basilicata, che approfondirà il tema dell'importanza del patrimonio culturale e spirituale per favorire lo sviluppo di un territorio, fornendo il punto di vista della scienza economica; il prof. Luca Diotallevi, professore di Sociologia presso l'Università di Roma Tre, nonché vicepresidente del Comitato Scientifico Organizzatore delle Settimane Sociali, che approfondirà il tema dal punto di vista sociologico ed ecclesiale. matera@luedi.it

Happy Family DUE famiglie incrociano i destini a causa dei figli sedicenni caparbiamente decisi a sposarsi. Un banale incidente stradale catapulta il protagonista-narratore,

La vita è una IN una Roma dai colori estivi si muovono un poliziotto, uno stimato chirurgo e un pezzo grosso del mondo bancario che casualmente finisce in un gruppo di piccolo borghesi e per curiosità si finge magazziniere.

Genitori e figli NINA è un'adolescente che sogna la sua prima volta e una famiglia più autentica. Alberto, è convinto che una generazione prossima per età e inclinazione al suo ragazzo, possa accorciare le distanze tra loro

NUMERI UTILI Farmacie di turno

Guerricchio via D.L. Sturzo 55 0835/264428

Numeri utili Carabinieri

112

Polizia

113

Vigili del fuoco

115

ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi

803116 08352671 0835 378680 0971 54546 0835 2461 1515 3332685173

Eni Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum

800900700 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 800992292 08353491 0835 331790 0971 608111 0835 314616 0835 337025 0971 444819 0835 243253 0835 318211 0971274564 0835 1971063 0835 330538

Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna

0835 336629 097122308 0971 69169 199 284 284 19696 0971 55551

Istituzioni Regione Basilicata Potenza Regione Basilicata Matera Provincia Comune

0971 668111 0835-281111 0835 3061 0835 2411

Universita’ di Basilicata Centralino

0835388370

Rettore

0971 202106

Direttore amm.

0971 202107

Sede di via San Rocco

0835 255017

Sede di via Nazario Sauro a Pz

0971 201111

118 0835253111 0835 253212 800216916

800800040

Numero Verde Segreteria degli studenti

0835 255121

Biblioteche e Musei Biblioteca Provinciale

Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale Madonna delle Grazie Pronto Soccorso Consultorio

0835 253111

Asm

0835 330856

Archivio di Stato

0835 332832

Museo Ridola

0835 310058

Soprintendenza Beni Amb.

0835 330858

Soprintendenza Beni Art.

0835 310137

RISTORANTI MATERA BASILICO IL CANTUCCIO IL CASINO DEL DIAVOLO IL TERRAZZINO KAPPADOR LA CANTINA DELLA BRUNA LA CANTIN DI LUCIO LA COLA COLA LE BOTTEGHE LE SPIGHE LUCANERIE OI’ MARI’ OSSIDISEPPIA TRATTORIA ANTICHI SAPORI LA TALPA RISTORANTE DA MARIO RISTORANTE VENUSIO RIVELLI SAPERE &SAPORI STANO CUCINA CASARECCIA

0835-336540 0835-332090 0835-261986 0835-332503 0835-268021 0835-335010 0835-344054 0835-336937 0835-344072 0835-388844 0835-332133 0835-346121 0835-388385 0835-386956 0835-335086 0835-336491 0835-259081 0835-311568 0835-346087 0835-344101

TRATTORIA DEL CAVEOSO TRATTORIA LUCANA BACCANTI AL FALCO GRILLAIO

0835-332892 0835-336117 0835-333704 0835-331128

RISTORANTI POLICORO MAGNA GRECIA 0835-980666 LA TANA DEL BLASCO 0835-973173 LO SGRANOCCHIO 0835-973964 PITTY 0835-981203 PICCADILLY 0835-981007 DA CICCIO 0835-971654 RE ARTU’ 0835-971716 CALLA 2 0835-981090 HERACLEA 0835-910144 RAGNO VERDE 0835-971736 RISTORANTI PISTICCI BORGO ANTICO 0835-583193 L’INCONTRO 0835-582467 MARACAIBO 0835-411847

RISTORAZIONE LUCANA NAPULE’

0835-581003 0835-581074

RISTORANTI NOVA SIRI E ROTONDELLA HOTEL IMPERIALE 0835- 536505 AL TORCHIO 0835-877410 AGRITURISMO LA COLLINETTA 0835-505175 GOLDEN FISCH 0835-877561 I BACCANTI WINE BAR 347-4203286 LA MANGIATOIA 0835-504440 SURIANO NICOLA 0835-504961 I TRE LIMONI 0835-556001 RISTORANTI SCANZANO JONICO TERMITITO 0835-930362 ANTICHI SAPORI 0835-954644 DUE PALME 0835-954780 FARO EUROPA 0835-950882 LE ROSE 0835-930040 LIDO SABBIA D’ORO 0835- 953140 MERLIN BLEU 0835-954458

NICOLAS VILLA MARY

0835-952396 0835-952327

RISTORANTI BERNALDA PALATINUM 0835-745206 MASSERIA CARDILLO 0835-748992 MOJITO 0835-745439 FORLIANO 0835-629040 LA MASSERIA 0835-741838 LA LOCANDIERA 0835-543241 L’INCONTRO 0835-543291 AL VECCHIO FRANTOIO 0835-543546 CALLIOPE 0835-543113 RISTORANTI MIGLIONICO IL RITROVO DEL CIMA 0835-559918 TENUTA VOLPE 0835-559752 RISTORANTI TURSI PALAZZO DEI POETI

0835-532631

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SARA' presentato il 9 aprile alle 18,30 nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi il libro “Il rompiscatole” (Arduino Sacco editore) di Michela Paolicelli. La presentazione del volume è organizzata dall'editore Arduino Sacco in collaborazione con l'Amministrazione provinciale di Matera e l'Amministrazione comunale. Dopo i saluti del presidente della Provincia Franco Stella, del vice prefetto vicario e subcommissario del Comune di Matera Alberico Gentile, del docente di Storia contemporanea dell'Unibas Michelangelo Morano, del capogruppo Scout Agesci Matera 1 Maria Pia Montesano e dell'editore Arduino Sacco, relazionerà il giornalista Carlo Abbatino. Nadia Casamassima leggerà alcuni brani dell'opera. Parteciperanno Francesca Pipitone (soprano), Erica Liuzzi (soprano), Maria Laura Jacobellis (soprano e Lucia Giampietro (pianoforte). I lavori saranno coordinati da Angela Vicino. Scrive il medico teologo Franco Ricciardi: «.... Nelle umane vicende che segnano i destini dei popoli ... così comincia un vecchio adagio; il giudizio è sempre stato un elemento destabilizzante nell'economia dei sentimenti e delle relazioni umane! Col giudicare si rompe un equilibrio già di per sè precario e quando “il rompiscatole” agisce indisturbato in una società malferma, spesso accade che , alla fine ,e uniche scatole rotte siano proprio quelle del rompiscatole». matera@luedi.it

MANCANO poco più di due mesi alla chiusura dell'anno scolastico e i progetti regionali non sono ancora stati avviati, nonostante l'intesa con il M.i.u.r. risalente al 12 Di tale situazione si è discusso ieri sera presso la sala consiliare della provincia durante un'assemblea, indetta dal comitao dei precari della scuola. «Mi auguro che da questo confronto - ha detto la docente Camilla Miriello, che ha condotto i lavori dell'assemblea - emergano i problemi che sta vivendo il mondo della scuola. sono tanti gli interrogativi che i precari rivolgono alle istituzioni politiche e soprattutto alla regione, poco chiara nel dare informazioni sui progetti». Un impegno concreto per sostenere l'emergenza scolastica lo ha assicurato il presidente della Provincia Franco Stella che ha espresso una grande solidarietà nei confronti dei precari della scuola. «L'amministrazione provinciale - ha detto stella - continuerà il percorso intrapreso a sostegno della scuola e solleciterà il presidente della regione vito de filippo a porre una maggiore attenzione a questo problema. e' necessario alimentare con il nostro impegno ogni livello dell'istruzione; si è assistito quest'anno ad una grande vivacità dei sindacati che si sono attivati affinchè si giungesse alla risoluzione di una situazione di emergenza». All'assemblea era presente solo la Flc Cgil, rappresentato dal segretario generale Eustachio Nicoletti, mentre è stata notata l'assenza di tutte le altre organizzazioni sindacali. «Questo incontro - - ha detto Nicoletti - a cui ne seguiranno altri, assume una grande importanza perché il sistema scolastico lucano è in crisi; il problema dei precari si lega con il destino di questa regione , dove la situazione è davvero drammatica. E’ necessario fare una programmazione seria: la metà del tempo deistinato ai progetti è quasi finito; quindi, andrebbero pensati anche fuori delle attività didattiche. Bisogna incasellare gli aspetti tecnici, mettendoci, così come sta accadendfo oggi, attorno ad un tavolo tecnico. la regione deve capire che quando parliamo di scuola non parliamo di formazione professionale. Vogliamo che gli 80.000.000 di euro destinati alla basilicata per l'istruzione siano spesi bene. pertanto, continueremo ad organizzare incontri per preparare un vademecum chiaro e completo per la regione». Mariangela Lisanti matera@luedi.it


34 Miglionico Molti turisti dall’hinterland affascinati a Pasquetta dalle bellezze della cittadina

Conto alla rovescia per il castello Si sta lavorando per la pavimentazione e per completare tutto il percorso pedonale MIGLIONICO - Sarà stato il caldo tepore primaverile che sollecita le passeggiate, Miglionico dormiente sulla collina è stato oggetto di visita di numerosi vacanzieri. Fra Pasqua e il dì festaiolo della Pasquetta, numerosi sono stati i visitatori sia solitari che organizzati giunti nella cittadina forse anche attratti dalla visione da valle del maestoso castello del Malconsiglio che domina austero dalla collina fissando la Strada Statale 7 che porta a Matera. Note liete. Unica nota stonata in una giornata di festa quel portone del Castello sempre rigorosamente chiuso. «Chiuso per poco», precisa il sindaco Angelo Buono, ansioso e voglioso di aprire ai miglionichesi e ai tanti turisti che giungono per visitarlo le porte e gli accessi. «Si sta lavorando alacremente per la pavimentazione e per completare entro qualche settimana tutto il percorso pedonale per ridare lustro al nostro Castello. Una pavimentazione nuova con un sistema di illuminazione che darà luce ad ogni angolo intorno alle mura per metterne in risalto le qualità recuperate. Un percorso pedonale che entro la prossima festa patronale

ULTIM’ORA

Pomarico Invocate chiarezza e rigore

Sessntenne morto MARCONIA - Era scomparso da diversi giorni S. A., sessantenne di Marconia. L’uomo, disoccupato, viveva da solo. I vicini di casa lunedì non vedendolo rientrare si sono rivolti ai carabinieri della Stazione di Marconia. Immediatamente sono scattate le ricerche dell’uomo. Ieri mattina, nella pineta nei pressi di Marina di Pisticci, a San Basilio, i militari dell’Arma hanno trovato S.A. impiccato ad uno degli alberi. Sono tuttora in corso le indagini dei carabinieri. L’interno del castello; a destra Miglionico

del 29 giugno sarà ridato al passeggio. Oltre 25 le panchine previste per consentire la sosta e il relax di cittadinanza e turisti». Nell'attesa delle funzionalità e delle potenzialità attrattive del Castello del Malconsiglio, l'esperto e appassionato di storia locale Michele Piccinni ha dovuto ripiegare su altri aspetti caratteristici del piccolo borgo da dare in pasto ai tanti turisti e curiosi che in questa due giorni hanno popolato la cittadina di Re Milone. «E' difficile mantenere un turista che arriva da lon-

tano negandogli una visita all'interno del Castello. spiega Piccinni - Grazie alla sensibilità dell'amministrazione, si riesce almeno nei casi in cui autobus di comitive giungono a Miglionico, a poter avere un passtemporaneo per un apertura straordinaria dell'accesso al maniero. E' stato il caso di questa Pasquetta quando sin dal primo mattino sono arrivati diversi torpedoni da Taranto, Salerno, Campobasso, Siena che sono rimasti affascinati dalla bellezza del nostro borgo. Hanno trovato le nostre chiese

aperte ad accoglierli con il famoso e sempre più apprezzato Polittico di Cima da Conegliano. La neo consacrata ed aperta da poco al culto, Chiesetta del Purgatorio situata proprio in piazza Popolo, ha avuto la sua ventata di notorietà. Un giro per le 13 torri e i 7 castelli che circondano una Miglionico distesa a forma di “colomba”, in tema per la Santa Pasqua, è stato un tour apprezzato che ha entusiasmato grandi e piccini». Antonio Centonze provinciamt@luedi.it

Pisticci Tra i progetti per il futuro c’è quello di fondare un Cenacolo

Terravecchia, musica e poesia Incontro di artisti per la Gran Festa di primavera PISTICCI - Bentornata Primavera! L’incontro di artisti in Terravecchia si è svolto in uno scenario d'incanto, di magia e di emozioni, tra primule e viole, luna rossa, musica e spumante. La VI edizione della Gran Festa di Primavera organizzata dalla poetessa Maria Pia Famiglietti si è rivelata un’occasione d'incontro di artisti, di dialogo, di confronto, di crescita culturale e umana. Teatro dell'avvenimento un'antica casa del suggestivo Rione Terravecchia al centro storico sulla vetta di Pisticci, ai piedi del Castello degli Acerra. Un tè danzante carico di emozioni, arricchito dalla melodia della Primavera di Vivaldi e dalla magnificenza di una copia del dipinto della Primavera di Botticelli. Un'occasione per ammirare dai posti più belli della collina i ridenti paesaggi primaverili delle campagne riportati su tela dal pittore di Marconia Lino Barbalinardo. Hanno partecipato all'evento 13 presidenti di associazioni culturali che hanno aderito al Progetto “La Festa di Primavera. Sodalizio NaturaCultura” dell'organizzatrice della serata, tra cui i presidenti dell'Unitre Michele Sisto e della Proloco Pasquale Sisto. Tra musica e poesia, regine delle arti, fiori della vita, la cultura ha accolto la Primavera 2010. Artisti di zona, pittori, musicisti, poeti, e scrittori. Tra loro Antonella D'Onofrio, Michele Brigante, Ada D'Alessandro, Carmela Biscaglia, Maria D'Agostino, Edwige Cuccarese, Pinuccia Sassone, Lino Barbalinardo, Antonio Bicchierri, Pietro Varuolo, Emanuele Giordano, Giovanni Maragno, Goran Djordjevic. Ospiti d'onore due donne lucane impegnate per la crescita culturale e civile della nostra terra: la poetessascrittrice Anna Santoliquido, presidente del Movimento Internazionale

Si è svolta a Pisticci nel rione Terravecchia la sesta edizione della Gran Festa di Primavera

“Donne e Poesia”, membro del Sindacato nazionale Scrittori e segretaria della “Sezione Puglia-Basilicata”, l'archeologa saggista Maria Annunziata Cera, ambasciatrice lucana nel nord, a Verona, a Milano, a Torino e membro del Direttivo della Società Dante Alighieri di Verona. Le ospiti, lodata l'iniziativa, evidenziata l'importanza dell'espressione poetica nell'odierna società, hanno ricordato che il 21 marzo è la data scelta dall'Unesco per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia, riconoscendole il ruolo privilegiato quale strumento di dialogo, di confronto e di pace. Anche l'organizzatrice della serata, rilevate le peculiarità più interessanti della Festa di Primavera da lei ideata, ha espresso piena fiducia nei poteri della creatività e nel ruolo degli artisti per guardare verso orizzonti nuovi. Possono diventare modelli portatori di valori per i giovani, costruttori di una nuova cultura creativa di fratellanza e umanità, di sviluppo e promozione del territorio. Animatore della

serata il presidente dell'associazione dei Poeti di Matera Giovanni Rosiello. Entusiasta della brillante iniziativa, ha invitato i poeti a declamare le loro poesie sulla bella stagione della rinascita. Il sottofondo musicale è stato curato dal cantastorie Mimmo Rago, ospite della serata che, con voce suadente, ha raccontato la triste storia di Isabella Morra. Lo scrittore Dino D'Angella con dovizia di particolari ha illustrato gli enigmatici messaggi d'ispirazione neoplatonica del dipinto della Primavera di Botticelli. Dichiaratosi soddisfatto della serata ricca di emozioni, ha aggiunto che «va incrementata ed estesa a un maggior numero di fruitori dell'Arte». Dopo gli interventi di Pietro Varuolo sulle origini lucane di Vivaldi, quelli di Vincenzo Monfredi e Giovanni Maragno sui valori della vera cultura, calorosi applausi finali hanno sancito la volontà di fondare un Cenacolo. Un inno alla vita con l'augurio di festeggiare mille Primavere. provinciamt@luedi.it

Salvatore Pellegrino critico sulla campagna elettorale del Pd POMARICO - «Ripudio il sistema adottato da alcuni politici del mio Pd per fare campagna elettorale». I giovani del Pd non ci stanno alla modalità utilizzate per raccogliere consensi in campagna elettorale da alcuni grandi del partito del segretario Bersani. La nota è stata inviata da Salvatore Pellegrino, figlio di Giuseppe, segretario cittadino di Pomarico del Pd. Salvatore Pellegrino è membro del direttivo locale dei Giovani democratici e Responsabile organizzazione per la provincia di Matera del settore giovanile del gruppo politico. «A pochi giorni dal rinnovo del consiglio Regionale della Basilicata - scrive Pellegrino junior - è doveroso effettuare una disamina sui comportamenti assunti dai vari candidati in questa campagna elettorale i quali hanno fatto chilometri per convincere le persone al loro sostegno, e anche a Pomarico questo appuntamento quinquennale non si è fatto attendere. Lo scenario che si è presentato a Pomarico per quanto riguarda il centrosinistra per alcuni candidati è stato confuso». Ma, soprattutto: «E' arrivato il momento - aggiunge Salvatore Pellegrino - in cui situazioni ambigue vengano discusse chiaramente, soprattutto dai militanti del partito, per farE in modo che la politica ritorni a essere seria e ispiratrice di fiducia. Pur essendo Responsabile organizzazione della segreteria provinciale dei Giovani democratici di Matera e componente del direttivo del Partito democratico di Pomarico, non devo e non mi sento di giustificare e di avallare tutto ciò che fanno i maggiori rappresentanti del nostro Partito». Ma cosa vuol dire esattamente il rappresentante dei giovani del Pd? «Il movimento giovanile del Partito democratico ha una propria identità e quindi un modo di pensare e di agire indipendente dal Partito e proprio per questo motivo sono in diritto di analizzare i vari comportamenti politici e in dovere di criticare o apprezzare questi ultimi». Quindi, «sostengo che il disinteresse collettivo delle persone di età media e soprattutto dei giovani alla vita politica, sia dovuto anche alla mancanza di esempi che ci vengono dati dalla maggior parte della classe politica dirigente». Per arrivare ad affermare che «una domanda doverosa, che mi sorge spontanea è: quanto buon esempio c'è stato in questa campagna elettorale? Quanta coerenza politica hanno avuto i candidati e i loro sostenitori? Io personalmente

Critica la posizione dei giovani del Pd

sostengo l'idea che un partito di centrosinistra come quello del Partito democratico, prima di darsi un progetto politico debba dare il buon esempio, ormai diventato un utopia e un qualcosa che alcuni nostri politici non sentono l'esigenza di dare, perché forse pensano che tutto gli è dovuto e gli è consentito fare. (…) Questa è una linea politica che noi del movimento giovanile abbiamo intenzione di perseguire. A Pomarico - sono parole sempre, infatti, di Pellegrino - oramai penso che buon esempio l'hanno dato in pochi, l'aria che si respira è un po' pesante nelle operazioni di sostenimento per alcuni candidati che non hanno sentito il dovere di considerare se le persone sostenitrici hanno votato altrove alle scorse amministrative, né se hanno fatto campagna elettorale contro lo stesso Partito democratico e invece oggi li vedono protagonisti e promotori di un nuovo cammino politico, né se hanno disprezzato gli stessi politici lucani per come hanno gestito la cosa pubblica. Di tutto questo non si tiene conto; la cosa che importa è che bisogna vincere a qualsiasi costo. Alla luce di questo, ripudio il sistema adottato da alcuni politici del Pd per fare campagna elettorale, un sistema politico ipocrita e arrugginito che non fa altro che allontanare la gente dal credere nella politica e contemporaneamente chiedo al mio partito e ai miei rappresentanti di avere più coerenza e più rispetto per le persone che credono nelle potenzialità del partito e ricordando loro che dietro quel simbolo che si è andato a contrassegnare, non c'è solo la loro faccia». In sostanza Salvatore Pellegrino invoca chiarezza, coerenza, rigore. Cosa accadrà ora? Nunzio Festa provinciamt@luedi.it

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Mercoledì 7 aprile 2010


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Nessuna notizia Zia Rusin si è spenta a 107 anni di Cetani da 15 giorni

Tricarico Rosa Capobianco è morta nella notte di Pasqua

TRICARICO - Di Rocco Cetani (nella foto), nato a Tricarico 28 anni fa, la famiglia non ha più notizie da quasi quindici giorni, quando è stata la sorella a parlare con lui al telefono. Cetani si era recato in Germania nello scorso febbraio, per tornasre a lavorare da aiuto cuoco in una trattoria di proprietà di un italiano. Ma Cetani sta attraversando periodo di grave disagio. Il 10 marzo, a seguito di un diverbio con alcuni colleghi viene licenziato. Sembra, in base ad alcune telefonate effettuate alla famiglia, che ritorni in Italia. Nell'ultima di queste pare che Rocco sia a Milano, alla stazione centrale. Da allora il suo cellulare è staccato e di lui non si hanno più notizie. Qualche giorno fa la sorella ha denunciato la scomparsa ai carabinieri. Rocco ha 28 anni, è alto 1,76 metri, ha capelli e occhi castani. p.p.

TRICARICO -Si è spentaall’età di 107anni la notte di Pasqua Rosa Capobianco, la nonna di Tricarico. “Zia Rusin”, così come tutti la conoscevano. Nata il 14 luglio del 1903, madre di tre figli, Cosimo, Michele e Ottavia, con la quale viveva nella centralissima Piazza Garibaldi, e nonna di 5 nipoti. Casalinga per tutta la vita, aveva sposato nel 1926 Luigi Binetti, fabbro, commerciante e autista, morto nel 1977. “Zia Rusin”è sempre stato un tipo molto riservato e non ha mai voluto che le sue tappe ultracentenarie venissero festeggiate né “ufficialmente” né tanto meno in famiglia, anche se tutti ne conoscevano il divenire. p.p.

Tricarico Nel centrodestra molti hanno preferito spostare il voto sul candidato presidente Allam

Voto disgiunto e astensionismo Si conferma paese di centrosinistra ma l’affluenza alle urne è stata bassa TRICARICO - Tricarico si conferma paese di centrosinistra facendo aggiudicare la tornata elettorale alla coalizione guidata dal presidente uscente e rieletto Vito De Filippo. Ma il primo dato che emerge chiaro è la bassa affluenza dei tricaricesi al voto: solo il 54,26% degli aventi diritto si è recato alle urne, con un calo del 10% rispetto al giugno 2009. La coalizione “L'Unione”guidata da De Filippo ha raggiunto i 2005 voti, seguita da “Per la Basilicata” di Pagliuca che ha raggiunto 936 voti, poi “Io Amo la Lucania” di Magdi Cristiano Allam con 136; quarta delle liste “Partito Comunista del lavoratori” di Doino con 26 voti ed infine la lista “Movimento politico contro l'indifferenza” con 20 voti. Entrando nel merito dei singoli partiti la “voce grossa” è del Partito Democratico che con i suoi 768 voti si aggiudica il primato di questa tornata elettorale incrementando di circa 132 voti il risultato delle scorse provinciali. Secondo partito l'Unione Democratici e Cristianani di centro che raggiunge le 532 preferenze, 101 in più rispetto all'ultima tornata provinciale; terzo, con 459 preferenze Per la Basilicata con Pagliuca; a seguire il Popolo Delle Libertà con 365 ed un calo di 469 voti e il Partito Socialista Italiano con 337 preferenze ed un incremento di 238 voti. Andandoa leggereildato deisingoli candidati si nota come il primo risulta essere Pancrazio Gagliardi (UDC) che tocca le 460 preferenze personali incrementando di 29 voti

Irsina La lettera di commiato ai cittadini

Il commissario D’Alessio «Grato per la sensibilità con cui sono stato accolto»

Tricarico

il risultato ottenuto pochi mesi alle elezioni provinciali. Secondo è Rocco Dabraio (Per la Basilicata con Pagliuca) con i suoi 427 voti, 95 in più rispetto a quelli raccolti lo scorso giugno. A seguire Innocenzo Loguercio (Psi) con 293 preferenze, Adeltina Salierno (Pd) con 197 e Vincenzo Viti (Pd) con 142. Molto utilizzato anche il voto disgiunto; infatti numerose sono state leschede che esprimevanola preferenza per la lista provinciale di una coalizione e per quella regionale di un'altra. Nel centrosinistra si è “abbandonato” De Filippo per indi-

rizzare la propria attenzione verso Doino oppure verso Pagliuca (anche se qui il dato può essere letto alla rovescia data la preferenza espressa per il candidato locale Gagliardi dell'Udc e per il candidato presidente del Pdl); nel centrodestra molti hanno preferito spostare il loro voto sul candidato presidente Allam. Tutto sommato un voto che lascia poco spazio alle libere interpretazioni eche ora proietta tuttiverso le non imminenti ma sempre più prossime elezioni comunali del 2011. Paolo Paradiso

IRSINA - Il commissario prefettizio Francesco D'Alessio ha rivolto un accorato saluto alla popolazione irsinese e a quanti gli sono stati vicini. Anche se di solito la presenza di un commissario prefettizio segna sempre un passaggio negativo della vita amministrativa di una città, il lavoro svolto da Francesco D'Alessio, non sarà ricordato dalla cittadinanza irsinese in questi termini. Francesco D'Alessio così come si evince anche dal suo scritto, nei dieci mesi di permanenza a Irsina non ha mai fatto mancare la sua presenza nei momenti più topici, presenziando ogni avvenimento non facendo mai mancare la presenza del capo cittadino. Irsina e gli irsinesi da quanto abbiamo potuto appurare, sono grati di avere avuto una persona come D'Alessio alla guida seppure straordinaria della città. «Nel momento in cui lascio Irsina - inizia la lettera di saluti di Francesco D'Alessio - al termine dell'incarico straordinario desidero rivolgere un saluto di commiato. Nei mesi trascorsi in questo comune ho cercato di rispondere al meglio alle esigenze che mi provenivano dal territorio, profondendo

tutto l'impegno nel'assolvimento dei miei compiti. Mi allontano da questa realtà - continua D'Alessio con graditi ricordi legati alla cordialità che ha contraddistinto i rapporti istituzionali, improntati a contributi quotidiani di preziosa collaborazione. Con l'occasione rivolgo il mio più vivo ringraziamento a tutte le autorità agli amministratori degli enti pubblici, alle forze dell'Ordine, alle associazioni ed alle organizzazioni politiche e sindacali, alla stampa, ai funzionari ed ai dipendenti comunali e quanti altri mi hanno offerto, nell' assolvimento del mio compito, la loro proficua collaborazione. Alla popolazione di questa città, alla quale mi sento legato - conclude Francesco D'Alessio - da sentimenti di affettuosa ammirazione par la tenace e feconda laboriosità e per la sua capacità di conservare intatti i valori morali, invio il più fervido augurio di ulteriore progresso sociale ed economico e di vita serena e prospera, grato per la cortesia e la sensibilità con cui sono stato accolto e circondato». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

Irsina Maratona di Roma, le prestazioni di Girolamo e Raffaele

L’ottima prova dei Capezzera IRSINA - Molti atleti lucani dall'Asd Amatori Irsinese per partecipare alla Maratona di Roma. L’Asd Amatori Irsinese ha messo insieme gli atleti dei comuni di Grassano, Lavello, Genzano e Banzi. Professionalità e capacità organizzative, sono le principali qualità che formano le basi dell'Asd Amatori Irsinese: una società sportiva, fortemente motivata, grazie al contributo offerto dal suo irrefrenabile presidente. Stiamo parlando di Raffalele Capezzera, innanzitutto un grande atleta che non lesina energie, da anni sempre presente alle maggiori competizioni nazionali e soprattutto alla Maratona di Roma. E’lui stesso a rac-

contarci come siano andate le cose alla maratona di Roma, dove è stato possibile apprezzare il battesismo di Girolamo Capezzera: «Dopo la discreta prova del campionato di corsa campestre - spiega Capezzera - l'atletica Asd Amatori Irsinese ha ripreso l'attività sù strada, organizzando con la collaborazione delle squadre di Grassano, Lavello, Genzano e Banzi una trasferta, che ha portato gli atleti delle suddette squadre alla partecipazione della sedicesima edizione della maratona di Roma». La gara ha visto ai nastri di partenza oltre 15.000 atleti provenienti da ben 83 nazioni. Ottime le prestazioni dei due portacolori della Asd Amatori Irsinese con Girolamo Capez-

zera esordiente sulla distanza che ha chiuso la prova con un ottimo 3h44'00, classificandosi al 3014 posto. Da registrare anche l'ottima prova dello stesso presidente Raffaele Capezzera (alla sua sesta maratona di Roma) che ha chiuso in 3h44'17'' classificandosi al 3045 posto. «Sono più che soddisfatto per come stanno andando le cose, e soprattutto per i risultati che stiamo ottenendo, abbiamo in mente alcuni progetti, ma adesso è presto per parlarne. In questo momento, siamo impegnati come società sportiva con diversi atleti che si stanno preparando per affrontare diverse gare importanti. Pertanto conclude il presidente dell'Asd

Raffaele e Girolamo Capezzera

Amatori Irsinese Raffaele Capezzera - non posso che essere soddisfatto e motivato nel vedere questa grande motivazione che si vive nel gruppo, e soprattutto la visibile voglia di corre-

re. Ecco, non dobbiamo mai dimenticare che una società di Atletica nasce e vive perché fortemente animata da una gran voglia di correre». m.d.

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Sortiero (Leucippo): «Crediamo in questo territorio e attendiamo segnali positivi già il 25 aprile»

La Pasquetta della speranza Operatori turistici in prima linea per riportare Metaponto alla normalità METAPONTO - Pasquetta 2010 oltre le aspettative ma con il pensiero a chi non ha potuto aprire la sua attività. Un sorriso quello all'indomani della Pasquetta metapontina che è a metà. Infatti, la gente era tantissima ma così non è stato per le attività turistiche che, visto alcune criticità strutturali, non hanno potuto ospitare i turisti affezionati. A fornirci questi risultati è stata l'associazione metapontina Leucippo, attraverso il suo presidente, Gianfranco Sortiero. E nelle parole di Sortiero c'è stata la commozione per i colleghi che non hanno potuto fare quello che a loro viene meglio, ovvero, sorridere ai turisti all'interno della propria attività. E parlando di gente, questa era veramente tanta, e chissà che quel mezzo sorriso diventi il più bello già per il 25 aprile e per il primo maggio; infatti anche noi, come fatto da Sortiero, ci auguriamo che quelle strutture ritornino ad essere attive al più presto. Ritornando al fattore presenza, si può comunque dire che dopo tante brutte giornate eccone una bella, e se il buon giorno si vede dal mattino si prospetta un'estate positiva. Naturalmente, come anche detto dal primo cittadino bernaldese, Leo Chiruzzi, nel giorno di pasquetta sul lungomare, «C'è da lavorare

le sue dorate coste. «L'affluenza ha detto Sortiero - c'è stata anche se non tutti hanno aperto perché ci sono delle criticità sul lungomare. Le persone arrivate nel giorno di Pasquetta - ha continuato il giovane presidente metapontino - ci hanno dato la speranza che si crede in Metaponto. Parlando dal punto di vista emozionale il sole e la gente ci hanno dato speranza; anche se il nostro pensiero è andato ai colleghi che non hanno aperto. Al momento siamo con le mani legate. Noi tutti aspettiamo gli interventi strutturali. Questo lo dico perché ci sentiremo tutti felici nel momento in cui tutti potremo lavorare. Speriamo che già per il 25 aprile e il primo maggio si possa leggere il dato delle aperture in un altro modo: quello positivo per tutti. Ecco, in quel momento si potrà dire che Metaponto è risorta ed è ritornata la Metaponto di tutti. In merito alla sabbia, noi operatori siamo sulla stessa linea, infatti, vogliamo lavorare tutti e quindi meglio un po’ di sabbia in meno davanti al proprio lido ma con la consapevolezza che questa giunga da foce a foce e che dia - ha concluso Sortiero - la possibilità a tutti di svolgere la propria attività». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

Il borgo e in alto relax sulla spiaggia

sulla direzione del recupero della spiaggia stando attenti ai materiali che qui vi giungeranno». Un commento, quello di Chiruzzi, che si legge come grande attenzione per il territorio; appunto il territorio bernaldese e metapontino che lo stesso da pochi giorni rappresenta. Lasciando alla parte istituzionale gli argomenti legati al recupero della spiaggia degli Dei, ritorniamo a fare i conti con i tanti turisti che hanno scel-

to come meta la bella Metaponto. Il lungomare era pieno così come non lo si vedeva da tempo. E questa marea umana, lontana da quella che ha devastato la spiaggia, ha portato finalmente sorrisi e speranze. Infatti, parlando con alcuni di loro si è capito che c'è la voglia di divertirsi e di volerlo fare a Metaponto. Ed anche nella foto abbiamo scelto di non mettere l'enorme folla presente in quanto sarebbe stato troppo semplice

nella lettura dei dati; invece abbiamo scelto di inserire una foto che regala emozioni come alcuni giovani che giocano a pallone, una famiglia che passeggia vicino ai grandi massi posti li per arginare la forza del mare e un bimbo che, ignaro di tutto quanto è accaduto in passato, raccoglie conchiglie. Ecco, questa è l'immagine di Metaponto che sta riemergendo dalle splendide acque che per millenni hanno bagnato

Bernalda La scultura dell’artista lucano ha premiato il regista Ettore Scola

L’arte nella Scatola dei sogni Gaetano Russo ha realizzato il premio Alberini 2010 BERNALDA - E' stato realizzato dal bernaldese Gaetano Russo, artista internazionale e poliedrico impegnato anche nel mondo del cinema, il Premio Alberini 2010 intitolato “La scatola dei sogni”. «Una scultura unica nel suo genere - spiegano Antonio Pantaleoni ed Emanuele Moretti organizzatori del IV Festival del Cortometraggio - che rende omaggio al mondo del cinema e a chi ha messo anima e corpo nella realizzazione delle opere cinematografiche. Gaetano Russo in questo senso è stato uno dei grandi protagonisti di questo Festival, che ne ha permesso il passaggio ad un nuovo livello qualitativo. «Speriamo di cuore - conclude il duo di organizzatori - di poter fare sempre meglio, e portare questo Festival sempre più in alto. Il primo passo per fare questo è rendere il Premio Alberini un'istituzione riconosciuta a livello nazionale, qualcosa che nel mondo del cinema sia visto come un onorificenza. Al momento stiamo lavorando perché questo accada, ci aspettiamo grandi cose dal Festival del Cortometraggio». Il Festival sta crescendo positivamente. Ogni anno vediamo il livello qualitativo dei cortometraggi e degli ospiti in sala salire. La presenza del Maestro Ettore Scola a questa edizione ne è la prova evidente. Siamo stati onorati - aggiungono gli organizzatori - di poter ospitare nella nostra città un monumento vivente all'arte cinematografica italiana, che tanto ha dato nel-

la sua vita e che continua ancora oggi ad incoraggiare e consigliare i registi emergenti. Consegnare a lui il Premio Alberini per il 2010 è stato un onore, soprattutto nella sua nuova versione rinnovata». Grazie all'apporto di molti amici tra cui Gaetano Russo che oltre a essere presente da molti anni nel mondo dell'arte internazionale sia come artista ma anche come insegnante all'accademia di Belle Arti , si spera di far diventare il Festival Alberini un importante evento per i cortometraggi. Russo si occupa anche di

cinema, suo è il progetto in chiave moderna della Penelope dell'Odissea, che si girerà presumibilmente in Sardegna, realizzato grazie alla collaborazione dello stesso Emanuele Moretti e di Marta Bifano quest'ultima presente come ospite al festival. La troupe operativa è composta da elementi di provata professionalità ed è di respiro internazionale in quanto si avvale del prestigioso aiuto di Anahid Nazarian, nota produttrice americana, e non ultimo di Bruno Cascio vincitore del David di Donatello per la foto-

grafia. «Sono molto contento di aver realizzato l'opera che è il simbolo del Premio Alberini - sostiene Russo - mi ritengo onorato che un maestro come Scola abbia gradito questo nostro omaggio, dopo il Festival ho molti progetti da portare avanti e quello dell'opera filmica Penolope è sicuramente prioritario, la squadra sarà composta da un gruppo di amici così come è stato per il Festival Alberini». Queste iniziative fanno sicuramente bene sia al Festival Alberini che può contare su persone che il cine-

Gaetano Russo al lavoro

ma lo fanno ad altissimi livelli, le quali si sono dichiarate disponibili a puntare su di un evento giovane ma che anno dopo anno sta diventando un punto di riferimento per giovani filmakers.

L'artista Gaetano Russo vuole inoltre ringraziare La fonderia del maestro Giuseppe Greco, per il sapiente aiuto, e il Fotografo Giuseppe Di Santo per le foto dell'opera. provinciamt@luedi.it

S. Giorgio lucano Come ogni anno il corteo della Madonna del Pantano

Tradizione e fede in processione SAN GIORGIO LUCANO - Nella mattinata del lunedì di pasquetta, la gente di San Giorgio si reca ogni anno, come consuetudine, a prendere la statua della Madonna del Pantano, che si trova nel Santuario dedicato a Maria SS. degli Angeli, ubicato giù nella valle del fiume Sarmento, sulla destra della Sarmentana, la strada che collega la Sinnica al paese. Il Santuario si trova incastrato in alto tra le rocce arenarie. Qui si sono recati i fedeli alle otto del mattino, con le auto o con i pulman navetta, messi a disposizione dal comune. Alle ore dieci il parroco di San Giorgio don Gianluca Bellusci, don Giacinto Giacobino parroco di Noepoli e don Rocco Natale hanno concelebrato la messa. Poi i parrocchiani hanno preso in spalla la statua della Madonna ed a piedi sono scesi giù, hanno imboccato la Sarmentana e

per un tratto di strada, hanno fermato il traffico dei vacanzieri, con la collaborazione dei carabinieri. Il disagio per gli automobilisti stranieri, è durato una mezz'ora, perché la lunga processione ha imboccato la strada che porta in alto al paese ed il traffico si è sbloccato. Qui tra i canti delle ragazze e le preghiere del parroco, la processione è avanzata fino ad entrare in paese, dove tutta la gente si è affacciata ai balconi ed il sindaco Franco Cirigliano con la fascia tricolore, li ha aspettati e si è accodato. Il corteo ha risalito via Caramola ed è andato in piazza Carmine. La processione in paese si è svolta in due tempi: il primo giro nella parte nuova di San Giorgio, passando anche davanti al cimitero ed è arrivata nella chiesa di San Rocco. Poi nel pomeriggio la Madonna è uscita dalla chiesa ed ha percorso un lungo giro

nel centro storico, per entrare nella antica Chiesa Madre, dove don Gianluca ha celebrato messa. Qui la statua resterà a devozione dei fedeli fino alla prima domenica di maggio, cioè giorno due e si ripeterà di nuovo il rituale delle processioni: una al mattino ed una al pomeriggio ed il rientro al Santuario sarà con corteo di macchine. Ad accompagnare la processione c'era la banda “Città di San Giorgio” che ha suonato da mattina a sera. Alla processione della sera ha partecipato il vice sindaco Giuseppe Esposito. La storia del Santuario di Santa Maria del Pantano: Tra il VII ed il X secolo vi arrivarono i monaci eremiti brasiliani, i quali, per sfuggire alle persecuzioni iconoclastiche cercarono sicurezza in grotte non facilmente accessibili nelle quali nascondere l'icona (la statua lignea) della Madon-

na. In questi luoghi è stata costruita la prima chiesa risalente alla metà del 1600. Adesso il complesso è stato restaurato e reso idoneo per il turismo religioso. In occasione del Giubileo del 2000, con decreto vescovile il Santuario è stato dichiarato “luogo giubilare della diocesi di Tursi - Lagonegro. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

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Policoro Il commissario cittadino Nicola Viola: «Spero che il loro impegno continui»

L’Udc ringrazia le liste civiche POLICORO – Se per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il test delle Regionali è stato superato ampiamente, la stessa cosa non può dirsi per il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello esponente del Pdl che amministra la città dal 2008 a capo di una coalizione di centrodestra. Fatte le dovute proporzioni, possiamo dire che il governo nazionale ha tenuto, a differenza di quello della cittadina jonica. Analizzando i numeri, infatti, si evince chiaramente come, a Policoro, il raggruppamento delle liste a sostegno del candidato presidente, Nicola Pagliuca, sia andato sotto e non di poco, rispetto a quelle di centrosinistra a sostegno del governatore riconfermato, VitoDe Filippo. Il primo ha ottenuto soltanto 2132 voti pari al

26,42 per centro, mentre il secondo 5707 voti pari al 70,72 per cento. Soltanto l’elezione del candidato locale del Pdl, Paolo Castelluccio, che di consensi a Policoro ne ha ricevuti 1347 sui 1980 (24,53 per cento) del suo partito, ha mascherato una sonora sconfitta, incassata dal sindaco e da una parte della sua amministrazione che per Castelluccio si sono spesi in prima persona. Quest’ultimo ha maturato il suo seggio conquistando 3441 voti totali, quindi oltre 2000 in altri comuni. Nel centrosinistra il partito più suffragato è stato il Pd, con 3377 voti (41,85 percento), tracuiil piùvotato è stato il locale, Antonio Di Sanza con 1600 preferenze. Ma tra gli 8895 votanti su 13113 elettori, oltre

all’astensionismo, una buonaaffermazione èstataottenuta anche dall’Udc, nella coalizione di centrosinistra, collegata al governatore De Filippo, che con 630 voti, pari al 7,8 per cento, ha consentito all’eletto, Vincenzo Ruggiero, di ritagliarsi anche a Policoro, una consistente fetta di consenso, 466 voti. Soddisfazione è stata espressa dal commissario cittadino dello scudo crociato, Nicola Viola, che attraverso le colonne del Quotidiano ha voluto ringraziare quattro consiglieri comunali di maggioranza, “disobbedienti” all’appello del sindaco che aveva chiesto «un voto per i candidati di Policoro». «Tra i colossi locali, Di Sanza e Castelluccio – ha detto Viola con un pizzico di

orgoglio e visibile soddisfazione – l’Udc ha ottenuto all’incirca l’otto per cento. Ringrazio pubblicamente quanti hanno lavorato per questa affermazione, in particolare Mario Vigorito, Massimo Spano, Antonio Galante, Antonello Ripoli, consiglieri comunali e l’avvocato Nicola Stigliano. Spero che il loro impegno non si sia limitato solamente ad un momento elettorale, ma continui – ha concluso il leader cittadino Udc - in modo da contribuire ulteriormente ad affermare la politica del nostro partito». Emerge dunque, chiaramente, che quattro sostenitori in consiglio comunale (seppur eletti in liste civiche) della giunta di centrodestra, in quanto consiglieri di maggioranza, abbiano preferito

Da sinistra Nicola Viola e Paolo Castelluccio

votare per un partito di centro che guarda a sinistra, e per Vito De Filippo. La cosa all’interno della maggioranza è meritevole quantomeno di una riflessione. Di certo la coesione politica della giunta Lopatriello rispet-

to a due anni fa ed all’anno scorso è mutata. Basti ricordare che alle Provinciali del giugno 2009 il centrodestra aveva persino vinto ai punti, affermazione che il sindaco non tardò a sottolineare. Pierantonio Lutrelli

Policoro Prima tintarella di stagione per qualche temerario che non si è fatto intimorire dal vento

In mountain bike a bosco Soprano Non solo mare, tante le alternative ai turisti offerte il lunedì dell’Angelo POLICORO - Se il buongiorno si vede dal mattino l'estate 2010 si preannuncia con un aumento delle presenze turistiche in riva allo Jonio, sponda Policoro. Il lunedì dell'Angelo infatti ha visto l'arrivo di numerosi turisti, chiaramente molti pendolari dato che si è trattato della classica gita fuori porta per rispettare la tradizione che vuole Pasquetta e Ferragosto al mare o in montagna, sul lungomare centrale. Nonostante un fastidioso vento, si sono riversati lo stesso sulla spiaggia e sulla Duna centrale sia in mattinata che nel pomeriggio attratti comunque da un sole caldo e dalla necessità di “staccare la spina”. Così chi con amici, chi con la famiglia si sono goduti la giornata tra: passeggio e giro in bici in mezzo al polmone naturalistico del Bosco Soprano. In sella ad una mountain bike molti sono stati i turisti che attraversando il percorso vita sono arrivati fino all'oasi del Wwf, zona Idrovora, immergendosi nel verde della natura incontaminata e protetta della macchia mediterranea.

La spiaggia di Policoro; a sinistra alcune persone in mountain bike

Qualche temerario non si è fatto intimorire dal vento prendendosi la prima tintarella di stagione. La giornata è trascorsa via velocemente, anche grazie ad un clic della digitale e un'immagine immortalata da una video camera da inserire nell'album dei ricordi, pranzando o in qualche struttura ricettiva a degustare del buon pesce locale o nel più classico pic-nic sotto gli alberi della pineta con il

sottofondo musicale dello stereo dell'automobile, magari tirando calci ad un pallone tra un boccone ed un altro. Nel pomeriggio il clichè non è cambiato fino all'imbrunire quando un po' di umido ha costretto la maggior parte dei “pasquettisti” a ritirarsi salutando con un bel ricordo questa giornata indimenticabile. Il primo lido mobile ad aprire i

battenti della nuova stagione estiva è stato la Duna gestito anche per quest'anno del Circolo velico lucano (Cvl), - lato destro del lungomare centrale di via Lido - all'interno del quale da metà febbraio sono iniziati i campi scuola studenteschi con arrivi e partenze ogni settimana. In quella appena conclusasi però, in concomitanza con la chiusura delle scuole, il Cvl, struttura tu-

Montalbano Il segretario Pd Rosano : «Recuperare un buon rapporto con gli altri partiti»

L’amarezza del popolo di centrosinistra MONTALBANO - Il dopo voto per il rinnovo dell'Amministrazione a Montalbano Jonico, lascia un amaro in bocca nel popolo di centrosinistra in genere che per la somma di preferenze delle due liste ha conquistato un totale di 2636 voti, contro i 1978 che hanno portato la lista di centrodestra alla guida del paese. Con il senno del poi, si legge la storia politica di queste ultime settimane montalbanesi e, insieme, si avviano quasi naturalmente una serie di polemiche e critiche interne agli stessi partiti In tal senso una nota a firma del segretario cittadino del Pd, Gianluca Rosano che scrive: «La vittoria ha cento padri, la sconfitta è orfana, questa perla di saggezza po-

polare è stata verificata nell'ultimo direttivo del Partito Democratico di Montalbano che ha vissuto, come tutti noi cristiani, la sua settimana di passione in coincidenza con quella ecclesiastica. Nessun cenno ai mille e uno errori commessi durante la fase preparatoria per la individuazione del candidato sindaco, sia per la compilazione della lista stessa. A nessuno degli inferociti dirigenti sezionali - scrive Rosano - è tornato in mente una sola delle tante forzature fatte allo statuto del Partito in termini di composizione del direttivo, quando inopinatamente e illegittimamente, sono stati cooptati alcuni componenti con altri, funzionali al disegno, che aveva in mente chi, in

abbondante anticipo, pensava già di proporsi come capolista (sempre lo stesso) prima ancora di strappare l'ultima possibilità di ricomporre un quadro politico e partitico di centrosinistra che, dati alla mano, avrebbe dato filo da torcere agli avversari, se non addirittura risultare vittorioso». Chiaro il riferimento allo spaccamento del centrosinistra e alla composizione di una lista civica anche con persone provenienti dalla destra. «Questa condotta politica molto miope - sottolinea Rosano - fatta di veleni, sospetti e rabbia non prelude a niente di buono; c'è la necessità di far sedimentare la sconfitta, di riacquistare un

minimo di freddezza per tentare di riavviare il circolo tramortito dalla batosta e recuperare un corretto rapporto con gli altri partiti di centrosinistra, questo sì, per proporsi, tutti insieme, come alternativa credibile in questo territorio di frontiera. Sembra altresì auspicabile che l'organo direttivo provinciale prenda di petto la situazione per limare tutte le incomprensioni, i movimenti loschi e tutto quanto ha fatto precipitare la situazione politica a Montalbano, causando una sconfitta da tutti preventivata, ma da nessuno, o da pochi, realmente presa in considerazione, causandone la facile esautorazione o denigrazione di questi ultimi». Anna Carone

ristica per ragazzi, non è stato chiuso al pubblico ma Sigismondo Mangialardi, tra i pionieri del turismo sociale, si è “inventato” la settimana per le famiglie accogliendo nella sola giornata di Pasquetta circa 150 persone più uno stuolo di ragazzi stagisti pronti a lavorare da giugno ad agosto a Policoro, e che durante l'ultimo week-end hanno fatto le prove tecniche. Cambiando spiaggia il risultato è stato sempre lo stesso: in località “Torremozza” la cittadella sul mare “Marinagri” di immediata inaugurazione è stata presa d'assalto dai turisti che hanno trascorso la gita fuori porta su quella porzione di mare, visitandola e ammirandone la bellezza e l'imponenza. Anche le strutture ricettive in prossimità della spiaggia hanno fatto registrare molte presenze, così come le nuove abitazioni private subito a ridosso del lungomare centrale sono state letteralmente prese d'assalto dei proprietari. Un antipasto che fa ben sperare per l'imminente stagione estiva. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

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Champions League Neanche il terreno in sintetico frena la marcia del team di Moratti Ora la sfida con i blaugrana

L’Inter gela subito i moscoviti Gol di Sneijeder in avvio e qualificazione neroazzurra alle semifinali CSKA MOSCA INTER

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CSKA MOSCA (4-2-3-1): Akinfeev 6; A. Berezutski 6, V.Berezutski sv (14' pt Odiah 5), Ignashevich 5.5, Schennikov 6; Semberas 6.5, Mamaev 6; Dzagoev 6, Honda 6.5 (31' st Rahimic sv), Gonzalez 6; Necid 6 (26' st Guilherme 6). In panchina: Chepchugov, Nababkin, Piliev, Oliseh. Allenatore: Slutsky 6 INTER (4-2-3-1): Julio Cesar 6; Maicon 6, Lucio 6, Samuel 6, Zanetti 6; Stankovic 6, Cambiasso 6; Pandev 6 (18' st Chivu 6), Sneijder 7 (40' st Muntari sv), Etòo 6; Milito 6 (29' st Balotelli 6). In panchina: Orlandoni, Cordoba, Quaresma, Materazzi. Allenatore: Mourinho 6 ARBITRO: Lannoy (Francia) 6 RETI: 6’ pt Sneijder NOTE: Serata serena, terreno (sintetico) in buone condizioni. Spettatori: 60 mila circa. Angoli: 3-2. Espulsi: al 4' st Odiah per doppia ammonizione. Ammoniti: Stankovic, Odiah, Mamaev. Recupero: 1'; 2'. MOSCA – L'Inter vince a Mosca è raggiunge le semifinali di Champions League (non accadeva dal 2003). Al «Luzhniki Stadium» gli uomini di Josè Mourinho infliggono il secondo ko al Cska Mosca dopo il successo di san Siro (1-0). Decisiva la rete di Sneijder. Vittoria e qualificazione limpida, maturata al termine di un doppio confronto nel quale Zanetti e compagni hanno dimostrato di avere finalmente acquisito qualità quali padronanza e sicurezza che ancora mancavano in campo internazionale. Al primo tiro in porta al 6' è invece l’Inter a passare in vantaggio: punizione rasoterra di Sneijder che passa attraverso gli uomini in barriera che alzano i piedi e si insacca alla destra di Akinfeev. Il Cska prova a innescare la reazione e alza il baricentro in avanti, ma l’Inter è attento in fase di copertura. Dopo appena 14' primo cambio obbligato per i padroni di casa con V.Berezutski, uno dei due gemelli di difesa, costretto a lasciare il posto a Odiah. Al 17' ci prova ancora Honda, questa volta su calcio di punizione, la distanza è notevolissima e la palla termina alta. È co-

munque il giapponese l’uomo più intraprendente del Cska perchè in ogni azione offensiva c'è sempre il suo zampino. Al 23' russi vicinissimi al pari con Necid che stoppa di esterno e con una girata in diagonale sfiora il secondo palo. Al 34' bell'azione in velocità del Cska conclusa malamente da Dzagoev che entrato in area, probabilmente troppo stanco, sbaglia completamente il tiro. Sul ribaltamento di fronte potrebbe approfittarne l’Inter con Milito che si fa però ribattere la conclusione da Akinfeev. Al 41' bell'azione di marca nerazzurra con Sneijder in verticale per Milito, che prova a servire Pandev, ottima la chiusura di Schennikov. L’ultimo brivido della prima frazione lo provoca il Cska al 43' con un sinistro insidioso di Odiah che va a lambire il palo alla destra di Julio Cesar. La ripresa comincia con gli stessi uomini in campo ma al 4' il Cska resta in 10 per l'espulsione di Odiah che, già ammonito, commette fallo su Etòo. L'Inter non ha fretta, controlla la situazione, tiene un lungo possesso palla e quando può viene in avanti. Al 12' conclusione dal limite sinistro dell’area di Gonzalez, ottima la risposta di Julio Cesar che blocca il pallone. Al 18' Mourinho inserisce Chivu al posto di Pandev. Ritmi da torello per l'Inter, favorito dal fatto che gli avversari non pressano. Al 24' destro potente di Sneijder che Akinfeev respinge. Poco dopo ci prova anche Stankovic e il portiere si salva in angolo. Al 26' cambia il Cska con l’inserimento di Guilherme per Necid. Al 28' ottima occasione per il raddoppio sui piedi di Milito, l'attaccante argentino però tira addosso al portiere. È l'ultima azione per Milito che viene sostituito da Balotelli. Al 31' il terzo cambio del Cska con Rahimic al posto di Honda, protagonista di una gara tutta corsa e volontà. Al 33' ci prova Stankovic con una conclsione da fuori, ma la mira è sbagliata e la palla è a lato. Cinque minuti di meritato riposo anche per Sneijder che al 40' lascia il posto a Muntari. Al 43' bella giocata di Etòo in area con salvataggio di Ignashevich. Al 46' punizione di Mark Gonzalez, rasoterra insidioso e palla fuori di poco.

Mourinho

«Per ora la mentalità è quella vincente» MOSCA – L'Inter vince in Russia contro il Cska e soprattutto convince. La strada è quella giusta, come sottolinea lo stesso Josè Mourinhoche, comediconsueto, in Champions League riprende la parola: «Cinque vittorie consecutive - ha affermato il tecnico portoghese – Siamo arrivati in semifinale in modo meritato. Questo è un cambio totale nella storia dell’Inter degli ultimi anni. Abbiamo una squadra che ha fiducia, che può vincere o no la champions, ma ha la metalità giusta. Sicuramente il prossimo anno la squadra avrà una maggiore fiducia sin dal primo piede che metterà in questa competizione. Se non vinceremo quest’anno l’Inter lo farà tra pochi anni perchè la strada è quella giusta. Mentalmente la squadra è completamente un’altra, lo vedo da come arriva alle partite in modo diverso. Oggi potevamo fare meglio a livello di possesso palla e potevamo sfruttare meglio il contropiede, però abbiamo saputo gestire e controllare e questo è importante. Ricordiamoci che a metà aprile siamo in semifinale di Champions, in semifinale di Coppa Italia e primi in campionato e questo significa che la squadra è cresciuta». Sneijeder, fuoriclasse dell’Internazionale esulta dopo il gol che è valso l’approdo in semifinale

Leo Messi stende l’Arsenal con 4 gol BARCELLONA – Sarà il Barcellona l’avversario dell’Inter nella semifinale di Champions League. I catalani nel ritorno dei quarti di finale piegano l’Arsenal con un secco 4-1 e 4 gol tutti di Leo Messi. Al 19' lo 0-1: contropiede di Walcott sulla destra, palla in mezzo per Bendtner che si fa respingere la prima conclusione e poi in scivolata mette dentro. Immediata la risposta del Barca che già al 21' pareggia con un gran gol di Leo Messi che dal limite con il sinistro mette il pallone

all’incrocio dei pali. Al 37' il Barcellona passa in vantaggio: protagonista ancora Messi che taglia a sinistra per Abidal, il cross al centro viene respinto e Pedro Rodriguez serve ancora Messi che di destro non ha difficoltà a insaccare. Al 42' il tris neanche a dirlo porta la firma di uno straordinario Messi che, lanciato in contropiede, evita il fuorigioco e supera con un pallonetto il portiere avversario. Nella ripresa a 3' dal termine il quarto gol che completa la magica serata dell’argentino.

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Sport


Serie A. Sono oramai allo snodo finale le grandi manovre per l’allenatore del futuro

Juventus, resta solo Allegri Il tecnico rivelazione del Cagliari in pole position per i bianconeri di TULLIO PARISI TORINO – Affanno-allenatore. È l’ultima sindrome bianconera, nel susseguirsi dei giorni che inesorabilmente allontanano sempre più la Juventus dall’Europa che conta (ma sta rischiando anche l’altra). Spiazzati dai “no” di Hiddink, Mancini, Benitez, Blanc, ma soprattutto Prandelli, i dirigenti juventini si sono messi a correre, perchè è già molto tardi per rifondare la squadra. La prima pietra, ovviamente, è l’allenatore, ma adesso si rischia davvero di trovarsi con il cerino in mano ed essere magari costretti a ricorrere a un nome improponibile per le attese dei tifosi frustrati; o ad una ulteriore scommessa, rischiosissima dopo quelle perse di Ferrara e Zaccheroni. L’unico nome credibile ancora disponibile su piazza è quello di Massimiliano Allegri, giovane, preparato, ambizioso, anche se certo non provvisto di un curriculum prestigioso, pur avendo vinto l’ultima “panchina d’oro”. Sarebbe ritenuto adatto a una rifondazione che prevede due tempi: il primo, quello di agire come una squadra di seconda fascia, non obbligata a vincere e in grado di lanciare alcuni giovani importanti, se riuscirà a lavorare senza eccessive pressioni. Il secondo, quello di effettuare un salto di qualità generale, riconsolidando il proprio prestigio e spessore tecnico. Quello, insomma, che si prefiggeva il presidente trino Jean Claude Blanc con il suo celebre progetto quinquennale. E soprattutto, il tecnico del Cagliari sarebbe ritenuto capace di riportare il bel gioco a Torino, una medicina in grado di stemperare almeno in parte le tensioni dei tifosi esasperati e delusi. Nelle ultime ore sono anche spuntati altri due nomi, Delio Rossi e Gian Piero Gasperini, ma il primo è blindato da Zamparini e il secondo non è ben visto dalla dirigenza juventina per alcuni suoi atteggiamenti considerati poco opportuni. Forse, a questo punto, la società si è pentita di aver liquidato così presto Alberto Zaccheroni e non è escluso nemmeno un clamoroso dietrofront, nel caso in cui anche gli ultimi papabili come Allegri rifiutassero. Ma i “no” continuano ad arrivare incessanti anche sul fronte giocatori. L’ultimo è quello dell’attaccante del Valencia David Villa, per bocca del procuratore, Josè Luis Tamargo, che dice: «Non penso proprio che abbia voglia di lasciare la Spagna». E’ piuttosto evidente che in questo momento la Juventus non è più considerata una sorta di Eden, anche perchè le probabilità che l’anno prossimo giochi la Champions si assottigliano ogni giorno sempre più e nessun big vuole rinunciare al palcoscenico europeo più prestigioso. Si registrano anche i primi tentativi di fuga, come quello di David Trezeguet, che è stato richiesto dal Corinthians. Il procuratore Caliendo ha spiegato che l’esperienza brasiliana sarebbe gradita dal campione francese. Ieri, alla ripresa degli allenamenti, è tornato in gruppo Chiellini, che dovrebbe rientrare insieme a Buffon con il Cagliari, ma mancherà Sissoko per squalifica. Il portierone si è allenato a parte insieme a Diego, Caceres e Poulsen. A parte, ma in palestra, anche Del Piero come consuetudine per lui alla ripresa, ormai già da qualche stagione a questa parte.

I rossoneri sognano lo sgambetto all’Inter

Il Milan prepara la volata scudetto MILANO – Feste e riposo sono ormai un ricordo. Ritemprati corpo e spirito a Pasqua e Pasquetta, il Milan torna subito con la testa al campionato. A sei gare dalla fine del torneo, la corsa a tre per lo scudetto con Roma e Inter non ammette pause: costretti a rimontare tre punti ai nerazzurri gli uomini di Leonardo sono tornati a sbuffare sull'erba di Carnago in attesa di incrociare, domenica, il Catania di Maxi Lopez. Una gara cruciale –che il Milan, come la Roma, affronterà ventiquattro ore dopo le fatiche interiste con la Fiorentina - alla quale i rossoneri contano di arrivare con una rosa ben più nutrita rispetto quella volata a Cagliari sabato scorso quando furono undici i giocatori a sventolare bandiera bianca. Sui campi di Milanello, il gruppo milanista – che domenica potrà fare affidamento su Flamini, squalificato in Sardegna – ha alternato attività atletica a una fase tecnica con intenso possesso palla prima di concludere l’allenamento con una partitella a metà campo. Lavoro a parte perBorriello,Jankulovski eMancini:i tregiocatori hannocorsolungo ilperimetro del campo. Il brasiliano ha effettuato anche alcuni esercizi di tecnica. Da valutare giorno per giorno le condizioni di Abbiati, infortunatosi con il Siena, il Milan – rinfrancato dalle buoneprestazioniisolane diDida,decisivo

su Larrivey e Huntelaar al settimo sigillo stagionale–puntaalla sfidacon il Catania con grande fiducia e pronto a imporre il proprio gioco, come da spartito, nel calcio tutta-fantasia di Leonardo. Fantasia che promette di essere l’arma in più del Milan in un finale di stagione da affrontare con la testa leggera - magari contrapposta alla pesantezza delle gambe interiste zavorrate da Champions league e Coppa Italia – e l’atteso ritorno, sul filo di lana di Nesta e Pato. E proprio il Papero, suo malgrado, ha scatenato le prime voci sul mercato prossimo venturo. Secondo il quotidiano spagnolo Sport, infatti, il Real Madrid del suo amicone Kakà, starebbe valutando l’ipotesi di uno scambio con il Milan tra Pato e Benzema, acquistato a peso d’oro dai Galacticos, la scorsa estate, dai francesi del Lione. Scambio che, a dire della stampa iberica, potrebbe essere agevolato dall’ingresso del rossonero – secondo quanto rimbalzato online da tuttomercatoweb.com e globo.com – nella scuderia di Mino Raiola, già agente dell’interistaBalotelli. Che,daparte sua,smentisce. «Non sono il procuratore di Alexandre Pato – taglia corto – non ho mai parlato con il calciatore nè, tanto meno,hoespresso valutazionicircalasua attuale situazione alla quale, lo ribadisco, sono totalmente estraneo»

Massimiliano Allegri

Serie A. Il portiere De Sanctis traccia un bilancio positivo

Napoli merita l’Europa «Questa squadra ha fatto una rincorsa straordinaria» NAPOLI - E' alla prima stagione con la maglia del Napoli, ma in pochi mesi è diventato uno dei leader dello spogliatoio, oltre che uno dei punti di forza della squadra. Morgan De Sanctis ha voluto il Napoli ed è felice dell’esperienza che sta vivendo in azzurro, anche se è presto per fare bilanci, visto che lui e i suoi compagni sono in piena corsa per obiettivi prestigiosi. Sei partite alla fine, ma De Sanctis è concentrato solo sulla prossima. «Per noi oggi esiste solo il Parma. La partita più difficile è sempre quella che arriva per prima – spiega -. Giochiamo sabato, anticipiamo la giornata e cercheremo di far nostra la partita. In tal caso potremmo anche mettere pressione su chi va in campo la domenica. Abbiamo grandi motivazioni ma anche il Parma verrà per giocarsi le ultime carte per l’Europa. Di certo siamo concentrati su sabato e poi si vedrà di volta in volta». Il bilancio fin qui è positivo, ma è parziale, c'è ancora tempo per renderlo strepitoso. «Posso dire che io ero molto fiducioso anche quando abbiamo stentato ad inizio stagione – è la premessa

di De Sanctis -. Da quando è arrivato Mazzarri ho visto un vento nuovo. Oggi, se guardo al nostro campionato, non posso non evidenziare che questa squadra ha fatto una rincorsa straordinaria. Ma ciòche colpisce sono le imprese che hanno caratterizzato la nostra riscossa. Abbiamo vinto partite storiche, siamo riusciti a cogliere risultati negli ultimi minuti, siamo stati protagoni- Morgan De Sanctis in azione sti inpiù diun bigmatch. E soprattutto, anche quando non si era certo un ciclo facile». è colto il risultato pieno, questo grupDe Sanctis si sente già pienamente po ha sempre dimostrato gioco e carat- inserito nell’ambiente napoletano. «Io tere. In assoluto credo che siamo in l’ho già detto, in passato tifavo per il una posizione che ci siamo conquistati Napoli e ho sempre avuto un affetto con grande spirito di squadra. Forse lo sportivo per questa città. Per tutto ciò snodo decisivo potrebbe essere avve- che i tifosi e la società hanno saputo nuto in quest’ultimo periodo. Abbia- profondere, Napoli ed il Napoli meritemo raccolto 8 punti in 4 partite e non rebbero l’Europa».

GIUDICE SERIE A

ROMA

Dieci squalificati e tutti per un turno

Ranieri non cambia Vucinic unico dubbio

MILANO – Il Giudice ha squalificato Morero, Pellissier, Rigoni (Chievo), Accardi (Sampdoria), Cribari (Siena), Guarente, Peluso (Atalanta), Lichtsteiner (Lazio), Silvestre (Catania), Sissoko (Juventus). Ammonizione con diffida ed ammenda di 1.500 euro per simulazione inflitta all’interista Stankovic. Tra gli allenatori, squalifica per una gara per Frustalupi (Napoli). Tra le società, ammende a Cagliari (15.000 euro) e Fiorentina (10.000 euro) anche per cori razzisti; Inter (5.000 euro), Catania (2.500 euro).

ROMA – Roma al gran completo in vista del prossimo turno di campionato dopo la pausa pasquale. I giallorossi ieri sono tornati ad allenarsi in vista della sfida di domenica all’Olimpico contro l’Atalanta. Ranieri non cambierà la Roma per questo rush finale. L’unico dubbio è legato a Vucinic che, diffidato, in caso di ammonizione rischierebbe di saltare il derby in programma la domenica successiva. Al suo posto potrebbe tornare Menez. Ieri intanto assenti all’appello solo Cassetti, Perrotta e Andreolli, mentre Cerci accusa qualche fastidio alla schiena e lascia il campo in anticipo.

Infermeria piena

Genoa rimaneggiato verso il derby GENOVA –Dopo due giorni di riposo Sampdoria e Genoa hanno ripreso nel pomeriggio di ieri gli allenamenti in vista del derby di domenica prossima. Unico squalificato il blucerchiato Accardi che non sarebbe comunque partito titolare visto che Del Neri ha concesso un turno di riposo contro il Chievo a Gastaldello, diffidato, proprio per evitare che saltasse il derby. In casa Genoa dal giudice sportivo nessuna sorpresa tranne l’entrata in diffida di Criscito, ma le notizie che arrivano sul fronte degli infortunati sono a dir poco negative. David Suazo infatti non solo salterà il 102° derby della lanterna ma dovrà stare fermo per almeno un mese. L’attaccante honduregno ha una lesione muscolare al retto femorale. Anche Fatic è fuori gioco in vista del derby. L’esterno montenegrino è infatti alle prese con untrauma distorsivoa un ginocchio con interessamento del comparto mediale. Per quanto riguarda gli altri giocatori che occupano stabilmente ormai l’infermeria hanno svolto lavoro differenziato Acquafresca, Dainelli e Tomovic. Nessuno di questi recupererà in tempo per domenica. Gigi Del Neri, invece, esclusi i lungodegenti Castellazzi e Pozzi, potrà contare praticamente sulla rosa al gran completo. Unico assente sarà lo squalificato Accardi, mentre Mannini, dopo aver scontato il turno di stop a Verona rientra a disposizione. Dovrebbe vedere il rientro al centro della difesa di Gastaldello in coppia con Lucchini. A centrocampo certo il rientro di Poli.

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Sport 39

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

Rosario Pellegrino rilancia la sua sfida e conferma l’impegno per il futuro

«Per la terza volta ci sarò» Un ’equipe di investitori, lo choc per la sentenza e il taglio col passato di Alfonso PECORARO

Il main sponsor del Potenza è l’uomo giusto per il rilancio dopo l’esperienza con Calluori e il ritorno con Postiglione

Giustizia “quasi” fatta Riceviamo e pubblichiamo: Il Potenza è riammesso al campionato di Prima Divisione e giocherà le sette partite che rimangono per la fine del campionato ma è condannato alla retrocessione. A prescindere dai risultati che conseguirà sul campo, il nostro amato Potenza, per la prossima stagione, giocherà nel campionato di Seconda divisione, la vecchia C2. Dopo tredici giorni di tribolazioni, dopo una sentenza “ammazza giustizia”, la Città Capoluogo di Regione prima di tutto ed il Potenza Calcio poi, rivedono la luce in fondo al tunnel. Dire che la sentenza della Corte Federale della Figc abbia avuto un effetto devastante sull'intera comunità potentina è un semplice eufemismo. Sulla squadra, sull'allenatore, sulla dirigenza, sui tifosi, su tutti gli sportivi e non, si era abbattuto, grazie all'azione draconiana del Sig. Palazzi, un vero e proprio tsunami che non aveva lasciato nessun sopravvissuto sul campo. Il Sig. Palazzi, vedi Torquemada, aveva decretato con la sua azione accusatoria, che ricorda i tempi della Santa Inquisizione, con la selvaggia caccia alle streghe, la scomparsa del nostro amatissimo Potenza dal calcio che conta. Oggi, grazie all'abnegazione ed al sacrificio dell'Avv. Chiacchio, insieme a tutto il suo staff legale, grazie all'intenso lavoro di diplomazia svolto dal duo dirigenziale, Galligani-Arcieri, il Potenza è uscito dal coma irreversibile ed il suo cuore rossoblu è così tornato a battere. Siamo a metà dell'opera. Infatti tutto questo lavoro, tutta questa abnegazione, tutti questi sacrifici non serviranno a niente se non verranno gettate le basi per il futuro Potenza. Due, ad oggi, sono gli obiettivi che bisogna a tutti i costi perseguire. Sul campo e nelle stanze dei bottoni della società potentina. Sul campo bisognagiocare sette partite. Giocare non tanto per giocare, ma giocare per vincere. Si, vincere se è possibile tutte e sette le partite, perché ciò significherebbe non falsare innanzitutto il campionato, ma soprattutto significherebbe vedersi riconosciuto, dall'intera comunità sportiva italiana, l'onore delle armi. I leoni rossoblu se riusciranno in questa impresa titanica, scriveranno una pagina memorabile della storia sportiva nonsolo Potentina, non solo Lucana ma dell'Italia intera. Non è un'esagerazione. E' da un po' di tempo che la Città di Potenza è esposta a pubblico ludibrio da parte di tutta l'opinione pubblica nazionale. Vincere queste sette partite o comunque salvarsi sul campo, nonostante la

retrocessione a tavolino, significherebbe, per una intera comunità, riscattarsi agli occhidi chi ciha voluto sempre male e soprattutto agli occhi di chi ci ha voluto, ci vuole e ci vorrà sempre bene. Con la retrocessione in Seconda Divisione abbiamo perso una battaglia ma non la guerra, che sia chiaro a tutti. Al perseguimento del primo obiettivo, sono sicuro che Mister Eziolino non si farà scappare questa ghiotta occasione per dimostrare, insieme a tutti i suoi giocatori ed a tutta la dirigenza, di che pasta sono fatti, bisogna però dare continuità con il perseguimento del secondo obiettivo. Non sarà facile ma dobbiamo tutti essere protagonisti della rinascita sportiva e non della Città di Potenza. Una rinascita che può muovere i suoi primi passi proprio con la sua amata squadra di calcio. A chi si accinge a gettare, mi auguro quanto prima, le basi per il futuro Potenza, pongo alcune semplicissime domande : Perchè Potenza non può avere uno stadio degno di tal nome, che ci faccia ben figurare, come è giusto che sia, con gli altri capoluoghi di regione italiani che del proprio stadio ne fanno un vanto? Perchè ci è negato uno stadio in grado un giorno di ospitare non la nazionale di calcio femminile, non la nazionale under 18, ma bensì la nazionale italiana, quella vera, campione del mondo? Siamo forse cittadini di serie B anzi di serie C? Perchè Potenza non può essere conosciuta in tutta Italia per i meriti della sua squadra del cuore e non solo per quando nevica, per quando fa il terremoto (facciamo i debiti scongiuri), per vallettopoli,per ilSavoiagate? Stiamo forse espiando la pena di essere lucani? Perchè, (questa domanda è indirizzata ai Sig.ri Capogregge che controllano, pardon “governano”, i Lucani che, visti gli ultimi risultati elettorali, restano sempre un popolo mite e dedito alla pastorizia), perché, appunto, una delle tante compagnie petrolifere, vedi Eni, vedi Total ecc, che accumulano ricchezze con l'estrazione del petrolio lucano, non vengono indotte, per così dire, a sponsorizzare il nostro amato Potenza, la butto lì, con 1 milione di Euro l'anno, che per la quasi totalità di noi lucani, rappresenta una somma stratosferica, mentre per i guadagni di queste compagnie Petrolifere, con il solo petrolio estratto in Lucania, sono briciole? Siamo forse, per volere divino, condannati ad essere un popolo dedito solo alla pastorizia? In attesa di un cortese e pronto riscontro grido a voce alta “Alè Leoni”. Sergio Mauro.

Per la terza volta è pronto a dire di sì a Potenza, la sua seconda città. Adottiva, è vero, ma per la quale Rosario Pellegrino nutre un affetto più che filiale. L’investimento è stato, e tuttora lo è, assai consistente. Ma per le ambizioni, la freschezza delle idee, la passione, è come se fosse ancora la prima volta. Tutto iniziò con la gestione Calluori, dopo il ritorno di Potenza in C2: Rosario fu praticamente costretto ad andare via a stagione in corso, in gran silenzio ma non senza onorare i suoi impegni, per dissapori con l’anziano presidente. Poi si è riaffacciato a Potenza come se fosse in debito con la piazza e il feeling fu immediato. Adesso è pronto a ricominciare. Ma non si può certamente dire che abbia interrotto il suo appoggio al club. «Dal 23 novembre sono sempre qua»: messaggio nemmeno tanto velato. Ribadito con umiltà e decisione perchè “non sono un vigliacco”. Forse i tifosi del Potenza non hanno pensato che Pellegrino avrebbe potuto chiedere un risarcimento economico alla società per i danni di immagine ricevuti dal ciclone che ha investito Potenza. Non l’ha fatto Pellegrino per troppo amore, anzi, ha solo preteso che il suo nome fosse isolato da tutto il resto, continuando a versare la sua quota (intorno ai 200 mila euro), facendo non l’imprenditore (avrebbe potuto lasciare in maniera del tutto giustificata), ma il tifoso. Maglietta rossoblù con un solo grande logo, quello della sua ditta. Quella che mensilmente continua a dare contributi alle casse. Sulla vicenda-Postiglione poche parole: «Non ho mai saputo nulla di quello che era accaduto ai tempi della partita con la Salernitana. Alla luce di tutto quello che si è detto, perchè di voci ne circolavano tante, e di tutto quello che ho vissuto io con Giuseppe, posso tranquillamente dire che ho conosciuto un’altra persona. Sono rimasto sconvolto, ma ho anche pensato che lui per primo sapeva di non potermi dire nulla, altrimenti l’avrei lasciato immediatamente. Adesso confermo che sono rimasto per dignità personale e per la voglia di combattere per Potenza solo sul campo». L’immediato riscontro è il campo, poi viene il resto: «La salvezza, a pre-

scindere dalla sentenza che ci condanna, innanzitutto serve a tutti come un segnale di vita e di sportività. Per quanto mi riguarda sarebbe proprio uno sfizio». Probabilmente come quello di diventare il presidente del Potenza. Se si provasse a fare un sondaggio, in città, tra gli addetti ai lavori, tra i tifosi, sarebbe certamente un plebiscito. Rosario si fa una risata: «Potenza è la mia seconda città. Con i giusti ruoli io ci sarò anche in futuro, anche se non nego che ci sono tanti corteggiamenti per il sottoscritto a Salerno». Ruoli e competenze giuste vuol dire un posto dirigenziale e il potere decisionale, ma con un progetto definito in maniera chiara: «Con la crisi economica che c’è in giro sarebbe da folli fare calcio con uno solo. Creiamo un’equipe di quattro-cinque imprenditori anche per non far spendere cifre allucinanti a nessuno. Con competenza, passione e costi giusti per tutti, puntando su un buon gruppo di giovani e qualche esperto si può vincere in due o tre anni. Ecco: un programma ammaliante mi tratterrebbe ancora a Potenza». Le carte poi si scoprono all’improvviso, forse involontariamente; nella lunga chiacchierata telefonica viene fuori un “stiamo già lavorando”. Punto focale per questi giorni, mesi, in cui il Potenza in campo dovrà rendere il suo spot alla lealtà e alla sportività, quello dietro alla scrivania dovrà invece iniziare a costruire la storia del futuro. Ed allora, nonostante sia finita appena la campagna elettorale, pur non avendone assolutamente bisogno, ecco il “Pellegrino spot”: «Che cosa offro? Competenza e passione. Hopulizia morale e professionale, anche qualche conoscenza e credito nel mondo del calcio. Ma qui a Potenza serve aria nuova: bisogna tagliare con il passato sia recente che meno recente anche se è fondamentale che il substrato deve essere potentino. Arcieri e Galigani per le

Offro competenza e passione Ho pulizia morale e professionale e qualche conoscenza Questa è la mia seconda città Non sono un vigliacco Capuano? Non esiste un altro tecnico loro competenze e con i loro rapporti ci stanno già pensando». Work in progress, lavori in evoluzione, come dicono gli inglesi, quindi. E per restare in clima internazionale, in Spagna quando si candida un presidente porta con sè anche un allenatore. Rosario non si sottrae: «Non

A Foggia deve scontare l’ultima giornata di squalifica

Capuano ancora out AVEVA proferito frasi blasfeme durante il match contro il Lanciano e per questa ragione aveva rimediato due giornate di squalifica. Saltò le sfide con Cosenza e Taranto, ma poco prima di quest’ultima la società fece il tentativo di far ridurre la squalifica. Invce, si aggiunse la beffa di un’ulteriore giornata di stop. Anche contro il Foggia, quindi, lo scorso 21 marzo, sarebbe dovuto andare in tribuna. Dopo di allora del Potenza non se ne è parlato più, per cui ai più era sfuggito questo particolare: ossia che Ezio Capuano anche allo Zaccheria domani pomeriggio, dovrà seguire i suoi dalla tribuna. E’ l’ultima volta, poi sarà regolarmente in panchina domenica 11 contro la Cavese (mancherà il suo rivale Stringara che è stato squalificato ieri per una giornata) e il mercoledì successivo per la seconda gara interna di fila contro la Reggiana, nell’ultimo recupero che attende il Po-

tenza. Poco male, il lavoro di questi giorni è stato proficuo ugualmente e quindi Capuano presenterà allo Zaccheria il solito Potenza degli ultimi tempi, anche perchè nelle ultime due uscite la squadra non ha subito gol. In mattinata ci sarà la rifinitura, poi la tradizionale conferenza stampa della vigilia da parte di un tecnico che ha voglia di rituffarsi nel calcio giocato e di non considerare il peso di una sentenza che comunque retrocederà il Potenza in Seconda Divisione. L’idea che sarà ribadita nella conferenza stampa odierna è che il Potenza ha voglia di giocarsela a viso aperto con tutti e che se il Foggia pensa di trovarsi di fronte una squadra arrendevole, avrà pane per i suoi denti. Sul fronte tecnico, il solo Della Corte ha avuto uno stato influenzale, ma è recuperabile. a.p.

me lo chiedere nemmeno. Per me ne esiste solo uno per Potenza ed è Eziolino Capuano». Il binomio potrebbe mettere d’accordo tutti. Si può cominciare partendo da una certezza: Pellegrino è pronto a dire sì per la terza volta a Potenza.

IN BREVE D’Addario vende il Taranto «DA OGGI la Taranto Sport è in vendita. I numerosi, potenziali e coraggiosi acquirenti da oggi possono proporre una richiesta di acquisto della società allo studio Carnelutti. Ci siamo disgustati e vendiamo volentieri». Così il presidente del sodalizio pugliese Enzo D’Addario chiude una lettera aperta pubblicata sul sito internet rossoblù. «Programmare gli obiettivi, lavorare per il loro raggiungimento, verificare i risultati. Tre passi fondamentali per chiunque voglia gestire con serietà e managerialità una società per renderla vincente – si legge nella lettera – A tal fine abbiamo cominciato a lavorare per raggiungere il nostro traguardo. Su più fronti. Su quello legale, su quello contabile e amministrativo, su quello sportivo. Oggi Taranto è rappresentata da una società rispettata e rispettabile, puntale nei pagamenti, ospitale e orgogliosa. Lontana dalle logiche che stanno trasformando il calcio in qualcosa di diverso. Ancora lì, a cinque gare dal termine della sua prima stagione, a giocarsi l’ingresso nei play-off. ».

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Seconda Divisione In vista della sfida con la Cisco tre assenze pesanti

Melfi, diversi contrattempi El Kamch squalificato, Vanacore infortunato. Careri in dubbio NON SI È SOFFERMATO più di tanto Rodolfi nell'analisi del match di Vibo. Ovviamente soddisfatto per il secondo successo esterno consecutivo, l'allenatore emiliano ha preferito già proiettarsi alla gara di domenica prossima, quando al Valerio, arriva la forte Cisco Roma di Beppe Incocciati. L'ex fantasista del Milan guida un gruppo di giocatori decisamente di livello, a detta dello stesso Rodolfi, la compagine più attrezzata del torneo. Come organico infatti la Cisco possiede giocatori importanti in grado di fare la differenza. Si prospetta una partita difficile per i gialloverdi, che comunque vogliono proseguire nel momento positivo. Il Melfi andrà alla ricerca del terzo successo di fila che proietterebbe la compagine del presidente Maglione ancor più in alto in classifica. Nel frattempo però Rodolfi deve far fronte ad alcune assenze. Innanzitutto Anour El kamch la fonte di gioco gialloverde, appiedato per un turno dal giudice sportivo. Il marocchino è stato ammonito a Vibo e pertanto ha superato il limite consentito per cumulo di cartellini. Una mancanza notevole per il Melfi costretto a fare a meno di colui che detta i tempi della manovra. Candidato principale alla sua sostituzione il giovane Viola, voglioso di mettersi in mostra nel contesto di un match rilevante. Molto difficile anche il recupero di Antonio Vanacore che ha subito una elongazione muscolare alla coscia. Già assente a Vibo Valentia, l'ex terzino di Marcianise e Potenza, è in forte dubbio per domenica. Più no che si, considerando che siamo già a mercoledì ed il difensore ha soltanto corricchiato per il momento. Si sa poi che i problemi muscolari vanno maneggiati con cura e con tanta attenzione. Rodolfi difficilmente lo rischierà. Già pronto Tursi impiegato in questa posizione a Vibo. Problemi anche per Careri,

che ha subito un duro colpo sabato scorso. Un contrasto che lo ha costretto ad uscire anzitempo dal terreno di gioco. C'è attesa per l'esito dei controlli radiografici attesi per domani che chiariranno l'entità dei problemi alla schiena per l'estremo bolognese. Solamente allora si capirà se Careri potrà essere del match, altrimenti via libera a Manis, che proprio contro la Vibonese ha potuto debuttare con la maglia gialloverde. In compenso però rientrano Sicignano e soprattutto Roberto Chiaria. Il bomber è pronto alla sfida a distanza con Ciofani per il trono di capocannoniere che lo sopravanza senza dimenticare Gianluca De Angelis che ha raggiunto proprio Chiaria al secondo posto in questa speciale classifica. Emilio Fidanzio

GIUDICE SPORTIVO LEGA PRO Prima Divisione Girone B DUE GIORNATE Borghetti (ternana), Sacilotto (lanciano). Una Bernardi, Chianello (Cosenza), Colussi, Turchi (Lanciano), Tognozzi (Pescara), Petitto (Pescina), Gotti, Madaschi (Portogruaro), Porpora, Poziello (Real Marcianise), Regonesi (Rimini), Quintavalla, Schiavon (Spal), Bolzan (Taranto).

D Lazic pesca tra i più giovani

Francavilla, attacco tutto da inventare

Seconda Divisione Girone C TRE GIORNATE Loseto (Monopoli). Due Marruocco (Manfredonia). Un turno Bertoncini (Aversa), Angeletti, Padella (Cisco Roma), Zaminga (Gela), Gennari (Isola Liri), Peluso (Juve Stabia), Arigò (Manfredonia), EL KAMCH (MELFI), Coppola, Doria (Noicattaro), Mastronicola (Scafatese), Orefice (Vibonse), Gargiulo (Vico Equense).

Marsico potrebbe scendere in campo come seconda punta

D Tregua armata tra dirigenza e squadra ma ora ci si guarda dietro

Turris, epurazioni evitate Dopo la sosta pasquale ci si ritorna ad allenare in casa Turris. Le sconfitte contro Casarano, Casertana ed Ostuni (pervenute in dieci giorni) hanno rimesso in discussione l´intero organico, compreso l´allenatore, e solo su appello di tutta la squadra, in primis di Giulio Russo, il presidente Rosario Gaglione ha evitato l´epurazione di ben quattro elementi della rosa. Il team corallino non vive quindi un bel periodo dal punto di vista dei risultati, i punti mancati nelle ultime prestazioni tengono ancora aperto il discorso salvezza, che gli uomini di Mandragora avrebbero potuto chiudere con largo anticipo. Infatti la Turris attualmente si trova in classifica ad una sola posizione sopra la zona play out, con sette punti di vantaggio sul Bitonto, che da qui a fine anno sarà la diretta concorrente dei corallini per il raggiungimento dell´obiettivo prefissato. Sette punti di distacco potrebbero essere considerati un buon margine di distanza, dato che mancano sei partite alla fine del campionato, ma l´involuzione registrata nelle ultime gare non trasmette sicurezza all´ambiente biancorosso. Anche il calendario, a differenza dei rivali pugliesi, appare più abbordabile sulla carta per i valori tecnici, ma allo stesso tempo si rivela ricco di inside, constatando gli obiettivi delle varie squadre da affrontare. La Turris avrà di fronte quasi tutte squadre anco-

ra in corsa per importanti traguardi. Nel prossimo turno i corallini, ospiteranno il Pomigliano, rigenerato da Corino e lanciato più che mai verso i play off. Nelle due gare successive se la vedranno contro Pisticci e Francavilla, rispettivamente terzultima e penultima in classifica, assetate di punti per evitare almeno la retrocessione diretta, visto il ritorno del Fasano. Alla diciassettesima di ritorno il team di patron Gaglione si misurerà nella tana del Forza e Coraggio, che al momento non è matematicamente certo di disputare gli spareggi promozione. Nella partita seguente a Torre del Greco arriverà il Fasano, ultima in classifica, che però crede ancora nei play out. Solo all´ultima giornata i corallini avranno un impegno più semplice, quello contro l´Angri, squadra già salva e senza ulteriori pretese da questo campionato. Il Bitonto invece, che deve ancora scontare un turno di riposo, affronterà Matera, Sibilla Bacoli, Pianura, Sant´Antonio Abate e Grottaglie; la maggior parte di queste, nonostante i maggiori mezzi tecnici, potrebbero permettersi di snobbare l´impegno poiché i loro obiettivi sono stati già pienamente conseguiti. Matera e Grottaglie si trovano a metà classifica, Pianura e S´Antonio già proiettate con la testa ai play off, solo la Sibilla Bacoli costituisce l´ostacolo più difficile per i pugliesi.

FRANCAVILLA – Dopo la pausa delle festività di Pasqua, la squadra di mister Ranko Lazic, ha ripreso ieri pomeriggio le sedute di allenamento, presso lo stadio “Nunzio Fittipaldi” in vista della ripresa del campionato. Domenica, in riva al Sinni, si giocherà una delle gare più importanti della stagione, per il Francavilla. Infatti, ci sarà l’atteso scontro con la formazione beneventana del Forza e Coraggio. Una sfida, che serve a un posto nella zona play off. Adesso, i sinnici si trovano a quattro punti dai campani, una eventuale vittoria, ridurrebbe il distacco ad un solo punto. Uno scossone non indifferente alla classifica da parte della squadra del patron Franco Cupparo, che dopo aver conquistato la meritata salvezza, poche settimane fa, si è concentrata adesso a raggiungere i play off. Non sarà impresa facile, ma tentare non costa nulla. È però evidente che, a questo punto, senza voler caricare troppo di responsabilità la squadra, la partita contro il Forza e Coraggio, diventa lo snodo cruciale della stagione. A sei giornate dalla fine, e dopo domenica saranno cinque, in caso di successo contro una diretta concorrente il cammino dei rossoblu in

campionato sarà più agguerrito. Ma soprattutto, significherebbe avere più probabilità di raggiungere il quinto posto. Viceversa, in caso di pareggio, o peggio ancora di sconfitta, bisognerebbe lottare probabilmente fino all'ultima giornata. Insomma, domenica per il Francavilla sarà l'ennesimo match ball da non fallire. Intanto, per quanto riguarda la formazione, sono certe le assenze degli squalificati Verdesca, Gioia, Del Prete e Chisena, quattro defezioni pesanti per l’economia della squadra. Ironia della sorte, la coppia di attacco Chisena-Del Prete, era assente anche nel match di andata per squalifica in terra campana. Gara che terminò con la sconfitta del Francavilla per tre reti ad uno. In dubbio invece, la presenza del centrocampista Pioggia, alle prese con uno strappo muscolare. Di positivo, sul piatto della bilancia, vanno messe però le pesanti assenze nella formazione del Forza e Coraggio, che è stata pesantemente penalizzata dal giudice sportivo, dopo i parapiglia avvenuti nella gara contro la capolista Neapolis Mugnano. Non saranno della gara: Amabile, Cantile, Salvati, Tortora e i due tecnici Lepore-Mauro. Claudio Sole

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Sport 41

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

Rizzo ha in mente un turnover e sarebbe molto utile l’apporto di Di Fausto

Matera, finora solo ipotesi Oggi la Lega decide dove si giocherà la gara di sabato col Bitonto Resta in dubbio la sede di Bitonto-Matera. Il Torneo delle regioni e le festività pasquali hanno dato ulteriore legnosità ad una macchina già non certo brillante. Quindi, la sede per il match contro la squadra degli ex Falanca (squalificato) e Armento si dovrebbe conoscere solo in mattinata. Dalla sede di via Sicilia non ci sono novità in merito, quindi avanti nel lavoro e senza avere certezza di dove giocare. Lo stesso per l’orario ufficiale della finale di Voghera di mercoledì prossimo. Probabilmente, anche questa seconda domanda resterà senza risposta almeno uno o due giorni. Nel frattempo ieri pomeriggio è ripresa la preparazione da parte della comitiva biancazzurra e agli ordini del preparatore atletico La Mazza c’è stato il lavoro per smaltire colombe e uova di Pasqua. Il gruppo è sembrato in uno stato di forma ottimale e, infatti , non è mancato il lavoro con la palla finale come succede ormai con l’avvento di Roberto Rizzo in panchina.

Cinnella, Di Fausto e Perniola alla presentazione del 20 febbraio, a destra Manetta e Iacullo

Unico assente in campo Diego Albano alle prese con la terapia di recupero del leggero stiramento che l’ha costretto a uscire anzitempo contro il Sant’Antonio Abate. Il bomber potrebbe anche recuperare

per sabato contro il Bitonto, ma le intenzioni di Roberto Rizzo saranno subordinate al bollettino medico. Conoscendo la generosità di Diego Albano non ci sarebbe da meravigliarsi se lo si vedrà già in campo. Però

un po’ di turnover non farebbe male anche a qualche altro. Infatti, potrebbe toccare ad Alassani scendere in campo dal primo minuto contro il Bitonto. Continua ad allenarsi con la prima squadra Donnadio, centro-

campista del 1992 che ha avuto dei problemi di pubalgia con la squadra Juniores e ora è completamente recuperato e pronto a dare una mano in un reparto dove gli under non bastano mai.

Potrebbe esserci anche un debutto di Di Fausto contro il Bitonto, ormai dopo un mese di allenamenti sembra maturo il tempo per sondare se questo caolciatore può dare una mano al Matera in questo rush finale. Di Fausto l’anno scorso con la maglia dell’Ancona ha collezionato 24 presenze in B e anche in precedenza ha sempre giocato e fatto bene. Quindi, dopo un mese per riprendere la condizione è normale che si ci attenda da lui qualcosa che giustifichi la sua presenza con la maglia del Matera in allenamento. Di certo il giocatore non si discute guardando la carriera, ma è chiaro che ora è il campo a dover confermare la sua voglia di essere utile alla causa. Il momento è maturo e con queste gare ravvicinate il bisogno c’è, quindi già a partire da sabato sarebbe utile per Roberto Rizzo poter contare su di un calciatore di fascia per consentire di risparmiare le forze ai cosiddetti titolari. Renato Carpentieri

Coppa Italia - Fase nazionale Squicciarini deve fare a meno di Maurelli

Il Fortis Murgia ci prova Ultima gara del girone in casa del Nardò: basta anche un pari MATERA - Non sarà un compito facile. Ma il Fortis Murgia non ha nulla da perdere. E per questo motivo ci proverà. E’ questo lo scenario che si ha dinanzi quando si guarda alla sfida tra il Nardò e il Fortis Murgia. La gara di oggi, fischio d’inizio alle ore 15 sul manto erboso del “Giovanni Paolo II” e conduzione arbitrale affidata a Emanuele Mancini di Fermo, deciderà chi del raggruppamento G passerà il turno di Coppa Italia nazionale. Al momento, dopo la vittoria per 2-1 del Fortis sull’Ebolitana e quella dell’Ebolitana sul Nardò per 5-4, tutto è ancora possibile. Tutte e tre le squadre possono ancora qualificarsi. La formazione del presidente Giacomo Silvano ha a sua disposizione due risultati su tre in questa sfida. Infatti basterebbe anche pareggiare per guadagnare quel punto in classifica che la renderebbe prima del girone. Ma in questo momento, con novanta minuti tutti da giocare, pare inutile fare calcoli. Ed è di questo avviso anche il tecnico della formazione rosanero, Pasquale Squicciarini, che ha preparato al meglio questa sfida. «Il nostro obiettivo - spiega il tecnico che da calciatore ha indossato la maglia della Roma - è quel di ben figurare, giocando come sappiamo. Proveremo a fare la partita come abbiamo sempre fatto in questa stagione. Siamo consapevoli che l’avversario che abbiamo dinanzi è forte e tiene alla Coppa, ma non andremo a Nardò a fare una passeggiata. Siamo anche noi in lizza per la qualificazione ed è nostro dovere provarci». Entrambe le squadre stanno vivendo una fase del campionato abbastanza simile. Il Fortis Murgia guida il campionato di Eccel-

lenza lucana con cinque punti di vantaggio sull’Angelo Cristofaro di Oppido, quando mancano sole due giornate alla fine del torneo, e in base agli scontri diretti con i biancoverdi di Manniello, a Delle Foglie e compagni basterà conquistare un punto nelle due sfide con Policoro e Viggiano. Il Nardò di mister Longo, invece, guida l’Eccellenza pugliese con 70 punti, quando manca una sola gara al termine della stagione regolare, con due lunghezze di vantaggio su Liberty Molfetta e Fortis Trani. Quindi a Montaldi e compagni basterà battere in casa il Manduria per festeggiare la promozione in serie D. Tutto questo, però, non diminuisce il desiderio di ben figurare in una competizione di livello nazionale. Ed è per questo che la gara di oggi si presenta quanto mai avvincente. Infatti il Fortis oltre all’obiettivo campionato non vuole sottovalutare neppure la Coppa. «Come sempre - continua Squicciarini - affrontiamo una gara alla volta. Adesso ci siamo preparati a questa sfida con il Nardò, poi da giovedì torneremo a pensare al campionato». Per questo motivo lo staff tecnico dei rosanero in questo periodo di sosta ha lavorato alacremente per preparare questo rush finale di stagione. Sfruttando anche questo periodo di pausa, dopo il turno infrasettimanale. «La sosta natalizia non ci ha portato particolarmente bene - dice Squicciarini ma questa pasquale ci ha aiutato a recuperare energie, anche mentali visto che nell’ultima giornata di campionato abbiamo incrementato il nostro vantaggio. Questo ci ha fatto lavorare con maggiore tranquillità e serenità». Il tutto

per essere pronti alla sfida con il Nardò di questo pomeriggio. Ma che Fortis Murgia sarà quello che dovrà vedersela con gli amaranto leccesi? Si potrebbe rivedere il tridente visto in campo con l’Ebolitana? «Certamente - conclude Squicciarini - sarà un Fortis Murgia votato al gioco. Faremo la nostra gara come sempre. Con l’Ebolitana c’era stata la necessità di utilizzare il tridente per cercare di vincere e così è stato. All’occorrenza potrebbe essere riutilizzato, ma la nostra priorità è quella di fare il nostro gioco, ov-

vero giocare palla a terra cercando di fare le cose semplici e nel modo migliore. Ovviamente avversario permettendo». Il tecnico del Fortis Murgia, però, dovrà fare a meno di un elemento di esperienza come Salvatore Maurelli. Il centrocampista barese già non ha preso parte alla gara con il Ferrandina e anche oggi sarà assente perchè infortunato. Per il resto non ci dovrebbero essere altre defezioni. Tra i pugliesi, sicuro assente Raponi, espulso nella gara in Campania con l’Ebolitana. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

Una formazione del Fortis Murgia e in basso il tecnico del Nardò, Longo, e l’attaccante argentino ex Genzano, Montaldi

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BAR LA NOTTE-ROTONDELLA

LAGOPESOLE-PESCOPAGANO

Bar La Notte a caccia di punti play off PIGNOLA - Agganciare il “treno” dei play-off è il leit motiv che accompagnerà il Bar La Notte Pignola di mister Tramutola fino al termine della regular season. Attualmente, la compagine cara al presidente Gerardi già staziona tra le squadre che dovrebbero prendere parte agli spareggi-promozione nel post-campionato. Tutto, però, dipenderà dalle lunghezze di distanza che le inseguitrici del Moliterno (seconda forza) riusciranno a colmare fino alla conclusione del torneo regionale cadetto. Tra queste, il Bar La Notte Pignola è intenzionato ad assottigliare l'attuale divario in classifica con la truppa valdagrina guidata da Vignati. Pertanto, la testa del sodalizio pignolese è già rivolta alla sfida infrasettimanale di oggi pomeriggio (inizio alle ore 16) contro il Rotondella. Si giocherà presso l'impianto sportivo di Rifreddo. Mancheranno in molti nello scacchiere di partenza di

Tramutola. Il mister, innanzitutto, è squalificato fino al prossimo venti aprile. Inoltre, mancherà per tre turni l' “Highlander” Ragone, fermato dal giudice sportivo. Quattro turni di stop sono stati inflitti a De Iacovo. A seguire, sono stati appiedati anche Palladino (tre giornate) ed Antonio Buonansegna (due turni). L'unica nota lieta è il rientro in squadra della “colonna” difensiva, Santangelo. Il Rotondella, invece, è già certo di disputare i play-out. La squadra ionica, comunque, è alla ricerca di una miglior posizione in graduatoria, rispetto all'attuale terzultimo posto. Non scenderanno in campo, a Rifreddo di Pignola, gli squalificati Fella e Manolio. Arbitrerà la contesa il signor Votta di Moliterno, coadiuvato dagli assistenti Martone (Venosa) e Marchese (Moliterno). Donato Pavese

Lagopesole in cerca di sicurezza AVIGLIANO - L'occasione della vita. In casa contro il Pescopagano, nella giornata in cui l'Atletico Scanzano va a far visita al Moliterno, chiamato a vincere per mantenere inalterate le distanze dalle squadre che lo seguono così da poter festeggiare, a fine stagione, la promozione in Eccellenza senza dover passare dai playoff. Nel lungo sprint per evitare l'ultima posizione, potrebbe davvero essere la giornata del Lagopesole. Chiamato ad interrompere una striscia di dieci sconfitte in fila, a far sparire quel malinconico uno che ne indica i punti conquistati nel girone di ritorno, a tornare ad una vittoria che manca ormai da tre mesi, da quella partita con il Montescaglioso giocata alla vigilia della sosta del campionato in occasione del Natale. Scaramanticamente, quando si approssima la seconda sosta stagionale, quella per la Pasqua, un precedente che può far sperare la squadra di Alfano. Che con un successo potrebbe davvero dare una svolta alla lotta di coda. L'opportunità è di quelle ghiotte, se i giallobleu non si culleranno sull'idea più nefasta. Quella per la quale il Pescopagano, staccato di nove punti dall'ipotetica zona playoff, lontano da quella playouy, sa-

rebbe una formazione senza stimoli. Anzi, proprio la tranquillità con cui gli uomini di andranno in campo potrebbe essere il vero pericolo da cui guardarsi. Occhi aperti, concentrazione e capacità dio evitare quelle distrazioni che tante volte gli sono state fatali: è quel che necessita ai federiciani, per non perdere un treno che non ripasserà più. Giancarlo Tedeschi

Battendo lo Scanzano l’obiettivo s’avvicina

Moliterno, si respira già aria di promozione MOLITERNO - Ventottesima di campionato. Quella odierna è la giornata che potrebbe sancire la promozione dei rossoblu, i quali, se dovessero superare lo Scanzano e visto anche il largo vantaggio nel tabellino sulle dirette avversarie, azzererebbero gli spareggi play off. Il clima è euforico in casa della Polisportiva, la quale dopo quattro stagioni in promozione (eccellenti soprattutto le ultime tre a guida Vignati), dovrebbe apprestarsi al meritatissimo salto di categoria. Un passaggio nell'eccellenza che, alla luce di quanto fatto vedere in campo, mai durante la stagione è stato messo in discussione dalla squadra di Vignati. In un'intervista rilasciata a questa testata la settimana scorsa, l'allenatore rossoblu ha esposto una sorta di ren-

diconto del campionato, e a chi scrive ha fatto piacere che il quadro di lettura dato da Vignati confermava in linea di massima quanto raccontato in queste brevi noti pre-partite della stagione. Vignati, nel porre una parola per ogni reparto dello schieramento e nel risaltare le qualità dei singoli (vedere su tutti Albini che è seguito

anche da società di categoria superiore ), ha ricordato come le aspettative pre-campionato erano altre e ben più modeste. A parte qualche inaspettato fermo (le due sconfitte casalinghe), il Moliterno andava guadagnandosi accredito giornata dopo giornata con un calcio brioso e risultati favorevoli. Una concretezza di “eventi” che trovava giovamento anche da un particolare spirito di gruppo instaurato all'interno dello spogliatoio. Contro lo Scanzano lo schieramento dovrebbe essere: Lanzolla, Albano, Cirigliano, La Salvia, Savone, Mastrangelo, Genovese.L, Albini, Lancellotti, Petrocelli, Molletta. Possibile all'ultimo momento potrebbe essere l'innesto dell'altro Molletta (Daniele), di Zeverino o di Zito. Mimmo Mastrangelo

BALVANO-MIGLIONICO

SANTARCANGIOLESE-VARISIUS

Serve fare il pieno nelle ultime tre giornate di campionato

Balvano, ora è vietato sbagliare

Varisius si gioca a Sant’Arcangelo le residue speranze di salvezza

VIETRI DI POTENZA - Nove punti nelle ultime tre partite che sono rimaste: impresa non da poco, quasi impossibile, ma il Balvano di mister Turturiello ci prova, già oggi contro il Miglionico, per approfittare dell'ultima possibilità a disposizione per la salvezza diretta, che appare però molto difficile. La squadra balvanese sembra ormai condannata ai play-off, visto il quart'ultimo posto in classifica con ventisette punti. Solo un miracolo può cambiare le carte in tavola. Calendario non difficile, oggi col Miglionico (con tre squalificati per i padroni di casa), terza forza del campionato, poi a Scanzano e l'ultima con il Real Irsina già salvo, in casa. Ma appare molto difficile, anche se provarci non costa nulla. Non saranno oggi della partita mister Pio Turturiello, Luigi Petraglia e Cuozzo del Balvano, che hanno rimediato, rispettivamente, l'ottava ammonizione per i primi due e l'espulsione per il terzo. Per il Miglionico sarà

Sant'Arcangelo: Sfida all'ultima vittoria per rimanere in testa alla classifica e combattere per i play off. Dopo la pausa pasquale la Santarcangiolese, con i suoi 46 punti, affronta il Varisius Matera a soli 30 punti e collocato tra coloro che rischiano i play out. Match che vede favorita la squadra giallo-rossa anche se sul campo da calcio nulla è prevedibile, la semplice sottovalutazione di una formazione potrebbe portare ad una sconfitta. Tanti gli interessi in ballo ma forte la necessità di preservare le forze necessarie per affrontare la successiva partita domenicale che si terrà l'11 aprile. Una Santarcangiolese che deve mantenere la sua collocazione per non perdere la possibilità di giocare i play off. A pari merito con il BNL Pignola che si ritroverà ad affrontare il Rotondella, i padroni di casa non possono permettersi battute di arresto, considerato che resteranno solo due partite da giocare e che Irsina

Il Miglionico

assenza Acito. Entrambe le squadre vengono da due sconfitte. La squadra di mister Turturiello, che oggi seguirà i suoi dalla tribuna del “Santa Domenica” di Vietri, è stata sconfitta a Montescaglioso, per 3 a 1. Proprio di Turturiello il gol della bandiera balvanese. Mentre, per la squadra alle-

nata da mister Motta, è giunta la sconfitta interna ad opera della vice-capolista, il Moliterno, per uno a zero. Arbitro del match sarà Pasquale Pascaretta della sezione di Moliterno, coadiuvato dagli assistenti Aliano (Venosa) e Macrì (Bernalda) Claudio Buono

La panchina del Varisius

continua ad inseguire con 42 punti. D'altra parte il Varisius Matera si gioca una delle ultime possibilità di allontanarsi pian piano dai play off, un'occasione che non si vuole sprecare perché potrebbe essere fatale. Tante le aspettative dei tifosi giallo-rossi che dopo

la sconfitta subita sul campo del Real Irsina e il pareggio con l'Atletico Scanzano, hanno sete di vittoria, quella che la squadra non ha fatto mancare nel 2010 e che adesso, in vista della conclusione di un buon campionato, non può certo mancare. Francesca Gresia

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Sport 43

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

Ha ripreso anche Gilardi FINITE le feste pasquali, la Bawer ritorna a calcare il parquet del PalaSassi in vista della gara della fase ad orologio che si giocherà domenica contro l’Agrigento. I siciliani violarono il campo della Bawer annullando così lo sforzo fatto dal roster materano dopo una lunga rincorsa, per la conquista dell’ultimo posto utile per la zona play off. Una gara che grida vendetta per gli uomini di coach Ciccio Ponticiello. Inmattinata tuttiabilied arruolatipercominciare lapreparazione atletica con la seduta in palestra. Anche gli infortunati Gilardi e Provenzano hanno ripreso ad allenarsi con tutto il gruppo. Nel pomeriggio solita seduta tecnica in campo. Sicuramente ci sarà da smaltire qualcosina dopo i gustosi pranzi delle festività pasquali. I ragazzi sono tutti sembrati vogliosi di ricominciare a giocare e cercare di dimostrare alla tifoseria che la squadra avrebbe meritato ben altra sorte in questo campionato. Un campionato che Ciccio Ponticiello, ha preso in mano e cominciato a plasmare solamente dopo i primi due mesi. Il team ha cominciato a giocare “di squadra” e se non ci fossero stati quella serie interminabile di infortuni forse la Bawer poteva aspirare ai play off. Comunque sarà una settimana di duro lavoro per preparare al meglio la partita con l’Agrigento. Vincenzo Bochicchio

Federico Gilardi

Rato rientra nei ranghi SERENITA', grande determinazione e la voglia di vincere la gara che vale una stagione. Sono stati questi gli ingredienti che hanno caratterizzato ieri la ripresa degli allenamenti in casa Publisys Potenza. Il martedì di lavoro è stato duro, faticoso, coach Binetti ha parlato alla squadra, apparsa consapevole dei propri mezzi e rinfrancata dopo il successo nel derby di due domeniche fa contro la Bawer Matera. Negli occhi e nella mente dei lupacchiotti potentini c'è solo il Molfetta, avversario temibile ma alla portata della compagine di Francesco Binetti. Nella seduta di allenamento di ieri si è rivisto Antonino Rato, costretto a dover lavorare a scartamento ridotto la settimana scorsa a causa di uno sfilacciamento del polpaccio destro. Il capitano di tante battaglie stringerà i denti e sarà della partita al Pala Poli di Molfetta. La compagine potentina ha svolto soltanto una seduta di allenamento, mentre oggi i giocatori bianconeri si alleneranno in due riprese, la mattina e il pomeriggio. Coach Binetti ha valutato le condizioni fisiche e atletiche dei suoi atleti tenendo d'occhio la bilancia dopo la scorpacciata di Pasqua. f.menonna@luedi.it

Antonino Rato

Ciclismo Pozzovivo il fiore all’occhiello, Cancellara il testimonial e tanti giovani

La Lucania e i suoi talenti Il presidente Lioi traccia un bilancio di inizio attività 2010 POTENZA - La stagione ciclistica è appena agli inizi ma dalla Basilicata sono già in tanti che hanno conquistato le strade dell'intera penisola. Il professionista Domenico Pozzovivo, che anche quest'anno prenderà il via della corso più importante d'Italia, il Giro; Antonio Santoro, che tra gli Elite/Under 23 ha già colto un'importante vittoria in stagione e tanti altri piazzamenti; Antonio Viola, anch'esso Elite/Under che quest'anno ha raccolto buoni piazzamenti e domenica solo una foratura a pochi chilometri dal traguardo lo ha tagliato fuori dalla volata finale; i due Juniores Michele Viola e Michele Stefanile, alfieri al Team Farnese Vini, il primo al secondo anno in categoria ha già raccolto una vittoria e un secondo posto, il secondo al suo primo anno tra gli Juniores raccoglie esperienza e piazzamenti in ottica futura. Il presidente regionale della F.C.I. Matteo Lioi ha così sottolineato i risultati e il grande impegno dei ciclisti lucani sulle strade di tutta Italia: “La crescita del ciclismo nella nostra regione è lampante - continua Lioi - a partire dalla categoria Giovanissimi, dove quest'anno è nata la prima società femminile, continuando con le categorie Esordienti, Allievi, Juniores ed Elite/Under 23 e, naturalmente, con il professionismo che oggi vede il nostro Domenico Pozzovivo come uno dei migliori scalatori in circolazione. Questo - dice Lioi - ci permette di guardare al futuro con fiducia ma con l'obbligo di ricordare che gli atleti lucani sono costretti ad emigrare al nord Italia per mancanza di sponsor nella nostra regione raggiungendo risultati di assoluto valore. Ricordo Antonio Santoro (Elite/Under23) che ha già vinto una gara quest'anno, Antonio Viola, anch'esso che ha trovato una squadra lontano dalla Basilicata ma soprattutto Domenico Pozzovivo, il Professionista di Montalbano Jonico che quest'anno al Giro d'Italia mostrerà sicuramente il suo valore e ci farà sognare sulle montagne più importanti. A lui va tutto il sostegno di tutti gli appassionati del ciclismo lucano e del Comitato Regionale di Basilicata. E' stato un inizio di stagione, un inizio di 2010, davve-

BREVI BASKET

Il potentino tra i protagonisti della Pasqua Barocca

Brilla la stella di Aristide Landi NON conosce sosta la stagione di Aristide Landi. L'atleta potentino è stato impegnato nel corso dell'ultimo fine settimana in Sicilia, nel corso del torneo internazionale “Pasqua Barocca”. L'atleta lucano, in forza alla Virtus Bologna è stato costante e continuo nel rendimento fornendo prestazioni di alto profilo. Landi è stato convocato dal selezionatore azzurro Gaetano Gebbia. Il primo incontro è stato vinto dalla Spagna sugli azzurri per 66 a 62, Aristide ha segnato sette punti. Venerdì pomeriggio l'Italia ha vinto contro la Bulgaria, per 88 a 56 il cecchino lucano ha segnato tredici punti. Sabato gli atleti azzurri hanno vinto contro la Grecia per 88 a 57, Landi ha segnato sette punti. Nell'ultimo incontro la nazionale italiana ha riscattato la sconfitta patita contro la Spagna vincendo per 71 a 67. Landi ha messo a segno undici punti dando una svolta concreta al successo del team azzurro. Per il cestista potentino si è trattato di una nuova e brillante esperienza che conferma le indubbie doti atletiche e tecniche emerse nel corso degli ultimi anni. La manifestazione siciliana servirà al giovane talento lucano per preparare al meglio i campionati europei di categoria in programma nella prossima estate. Un bel biglietto da visita per il lucano che continua a confermarsi sugli ottimi livelli di rendimento e di prestazioni fatti registrare nelle ultime manifestazioni nazionali e internazionali. f.menonna@luedi.it

Domenico Pozzovivo e accanto il presidente Lioi

Ultimo posto al “Torneo delle Regioni”

Basilicata fanalino di coda

Lo svizzero-lucano Cancellara e a sinistra Antonio Santoro

ro importante per il ciclismo lucano - esordisce il Presidente Lioi - con una manifestazione di rilievo e qualità come la cinquantesima edizione della Medaglia d'oro Ss. Annunziata che quest'anno ha festeggiato il mezzo secolo con atleti Juniores provenienti da mezza Italia che hanno onorato questa gara con intensità e tenacia e la media di oltre quaranta chilometri orari non fa altro che testimoniarlo. A Baragiano - continua il presidente - ha vinto il Piemontese Iannuzzi davanti al

nostro portacolori Michele Viola che cercava la seconda vittoria stagionale dopo quella di Alba Adriatica di inizio stagione. Oltre a Viola, a cui va riconosciuto il grande valore che certamente lo porterà nel prossimo futuro a raggiungere traguardi importanti, voglio ricordare anche le buone prestazioni di Stefanili, Lavieri e Lopardo non solo lunedì, ma anche in altre manifestazioni. Infine - conclude Matteo Lioi - è d'obbligo parlare della locomotiva umana, dell'o-

riundo Fabian Cancellara, che ci ha abituato ad imprese importanti come quella che di recente ha ottenuto al Giro delle Fiandre, e che fa conoscere in tutto il mondo un cognome della nostra regione”. Tanti piccoli e grandi atleti che sognano di seguire le orme dello scricchiolo di Montalbano J. Domenico Pozzovivo. Il ciclismo lucano continua a sfornare talenti che un giorno porteranno in alto l'intera Basilicata. Rocco De Rosa sport@luedi.it

LA BASILICATA ha chiuso all'ultimo posto nel torneo delle regioni, kermesse e vetrina internazionale di alto profilo tecnico svoltasi a Lignano Sabbiadoro e riservata agli atleti nati nel 1995. Nella gara conclusiva della manifestazione, i giocatori lucani sono stati sconfitti dal Trentino Alto Adige con il punteggio di 74 a 64. La compagine lucana ha retto il passo degli avversari per poi calare alla distanza nel finale. I parziali del match sono eloquenti: 25-16; 19-15; 5-18; 15-25. Sostanzialmente ai ragazzi lucani è stato letale il terzo quarto che ha visto gli avversari prendere il sopravvento e confermare la superiorità anche nel quarto periodo di gioco. La compagine guidata dal capo delegazione Gianfranco Pace ha potuto confrontarsi con squadre di alto spessore. L'esperienza di Lignano Sabbiadoro sarà utile a dare indicazioni allo staff tecnico lucano. Questi i tabellini dei giocatori della Basilicata: Petrullo 12, Pernice 2, Losardo 3, Arcieri 5, Bortone 5, Auletta 8, Pace 19, Velletri, Latorre 2, Luise, Petralla 2, Luongo 6. La Basilicata ha giocato e perso durante il torneo contro l'Emilia Romagna, l'Abruzzo, il Molise, la Liguria e la Campania. Nella prossima edizione la manifestazione si svolgerà a Torino. La manifestazione è stata organizzata dalla Federazione Italiana Pallacanestro. f.menonna@luedi.it

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44 Sport


B1 Uomini Grande ottimismo in casa Medical Center per le ultime sfide

Draganov indica la strada «Bilancio positivo e se nel finale arrivano alcuni risultati...» POTENZA - Dopo lo stop forzato di campionato e quello delle feste pasquali, la Medical Center è ritornata ad allenarsi al PalaPergola dove, agli ordini di mister Draganov, ha iniziato a lavorare per riprendere il ritmo e la forma in vista della difficile gara casalinga contro l'Atripalda, prevista per domenica alle ore 18. La Medical Center, prima della vacanze, si è “fissata” al settimo posto in classifica con 36 punti, mentre la squadra allenata da mister Marolda è seconda a 48 punti, dopo l'ultimo successo per 3-1 contro l'Ortona. I potentini hanno molta “fame” di successo e sono determinati a concludere il campionato nei “posti alti”. C'è molto ottimismo in casa rossoblu, visti gli evidenti progressi mostrati dalla squadra sul piano del gioco e del carattere. «ll bilancio finora è sicuramente positivo - commenta l'allenatore rossoblu, Giorgio Draganov - e se verranno anche i risultati in queste ultime partite, sicuramente questa sarà una stagione da incorniciare. Magari iniziando già da domenica in casa contro l'Atripalda, una delle squadre più forti e in forma del campionato. Ci teniamo a far bene e mi auguro che ci siano anche tanti nostri tifosi a sostenerci. Dovremo entrare in campo con grinta e cattiveria, cercando di mettere subito in difficoltà gli avversari, senza commettere troppi errori gratuiti e impostando un gioco ordinato e non prevedibile». Cosa ci si aspetta da questa “fine-stagione”? «È stato un inizio di campionato difficile, ma l'impegno dei giocatori non è mai venuto meno e ora possiamo guardare al termine del percorso con ottimismo. Abbiamo pagato lo “scotto B1” e poi, si sa, la pallavolo vive di equilibri. Abbiamo cambiato 4 elementi del sestetto di base. Sono arrivati un opposto (Dal Molin), due schiacciatori (Gribov e Durante) e un centrale (Minenna). Bisognava che pas-

sasse del tempo per amalgamare il nuovo gruppo in campo. Sia lo staff tecnico che i dirigenti non hanno mai fatto pressioni o dato ultimatum, ma siamo rimasti vicino alla squadra e abbiamo dato loro fiducia. Atteggiamento che ci ha pagato e dalla quarta gara in poi abbiamo visto arrivare i risultati, al di là delle aspettative. Adesso non abbiamo più nulla da perdere e possiamo toglierci anche qualche soddisfazione. Ci aspetta un vero e proprio “tour de force” e saremo chiamati a giocarcela contro le “prime della classe”, ma siamo più che motivati a fare bene per chiudere quest'annata sportiva nel migliore dei modi. Ci crediamo e ce la metteremo tutta. Se lo merita questa società e questa città». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

Sidel già a lavoro in vista del Messina

Giorgio Draganov

B2 Uomini Il diesse: «Dopo la salvezza ci metteremo a lavoro»

Lauria, Fittipaldi guarda avanti LAURIA - Riprende il campionato della Nicodemo dopo la pausa pasquale. Ad attendere i laurioti c'è un incontro durissimo, contro la terza in classifica, il Molino di Sicilia. Sfida dunque avvincente visto che i laurioti dalla loro non vorranno sfigurare davanti il loro pubblico, mentre dall'altra parte della rete ci sarà un Molino più agguerrito che mai, visto che concorre per un posto per i play off. Contro il Molino sarà per la Nicodemo la seconda partita consecutiva contro una grande del campionato, dopo quella di 15 giorni fa con la capolista Palermo, contro cui la formazione di Santomassimo ha ceduto le armi per 3-0. “Non era a Palermo che dovevamo vincere per fare punti salvezza - ha dichiarato a fine gara il direttore sportivo della Nicodemo Fittipaldi, che ha precisato l'assenza della sua squadra sul campo palermitano, dove “non c'è stata partita”. Quella del Palermo era la terza sconfitta consecutiva della Nicodemo, che al di là di questa striscia negativa di risultati, può in un certo senso essere tranquilla per la sua salvezza, ormai raggiunta con giornate in anticipo già da un pò. Eppure il direttore sportivo lauriota parla ancora con cautela, “una volta che raggiungeremo la salvezza - dichiara

B1

serie

B2 Uomini Obiettivo permanenza

UOMINI Girone C CLASSIFICA

Il tecnico Santomassimo

Fittipaldi - partiremo subito ad organizzare il campionato prossimo per partire con il piede giusto e mettere su un campionato spettacolare, che possa attirare molti tifosi presso il Polifunzionale D'Amico”. p.v.

La Sidel Lagonegro e in basso il presidente Cosentino

LAGONEGRO - Pochi i giorni di pausa pasquale per la Sidel, che ha ripreso già ieri mattina le sedute in sala pesi a cui sono seguite gli allenamenti al Palasport. In attesa del prossima casalinga contro la Pallavolo Messina, il presidente della Sidel, Salvatore Casentino, fa il punto della situazione in questo ultimo scorcio di campionato, dove bisognerà giocarsi il tutto per tutto, che per i lagonegresi vuol dire ancora B2. «La salvezza è il nostro obiettivo - commenta il numero uno della società lagonegrese - alla fine del campionato mancano ancora cinque partite e con 3 punti di margine sulla quart'ultima in classifica dobbiamo lottare fino in fondo senza compiere alcun passo falso. Ci siamo posti questo obiettivo perché abbiamo creato un orga-

B2

serie

nico importate, nonostante non abbia sempre mostrato le sue potenzialità. Abbiamo l'obbligo di prepararci al 100 per 100 per questo finale di campionato, dove bisogna arrivare in buone condizioni fisiche e psicologiche per superare le dirette avversarie per la salvezza». «Quest'anno - continua patron casentinoabbiamo avuto tanti problemi, ma speriamo solo che adesso possiamo allenarci bene e affrontare al massimo della forma i prossimi tre scontri diretti che ci attendono», ha concluso Casentino, alla vigilia di una settimana importante che vedrà gli uomini di mister Narducci prepararsi per lo scontro diretto tra le mura amiche contro la Pallavolo Messina di sabato prossimo. sport@luedi.it

UOMINI Girone I CLASSIFICA

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Sport 45

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

Volley B1 Donne Michele Ligrani: «Nulla di già scritto. Ci saranno colpi di scena»

Lore Lei, finale di fuoco Dopo la sosta, parte da Marsala la rincorsa ad un posto nei play off INTERROTTI venerdì - dopo il proficuo test amichevole del giorno prima, a Sala Consilina, contro la Puntotel di coach Peppe Iannarella -, sono ripresi ieri pomeriggio al PalaPergola gli allenamenti della Lore Lei Avis Potenza. Già tutta proiettata sul fondamentale appuntamento di sabato sera a Marsala, che dirà se Monica Pierantoni e compagne potranno mantenere accesa o meno una fiammella di speranza in chiave play-off nelle ultime quattro giornate di campionato. L'augurio, in casa rossoblù, è che la sosta pasquale non abbia influito più di tanto sulla concentrazione e sulla possibilità di esprimere quel gioco brillante e incisivo che la PM aveva recuperato nell'ultimo scorcio di torneo: con le cinque vittorie di fila - inframezzate dai due turni di riposo sicuramente decisive per riaccendere gli entusiasmi nella Gagliardi band, che però non sembra proprio volersi accontentare di chiudere la stagione al quinto posto. Il Latina del resto, quattro lunghezze avanti, non ha ancora osservato (come la Master Group Matera) le sue due giornate di sosta; e se il Mercato San Severino che dopo il cambio della guida tecnica appare in calo - dovesse incappare in qualche battuta a vuoto, ecco che Pericolo e socie sarebbero ben disposte e pronte ad approfittarne. «Penso che da qui alla fine del campionato non mancheranno i colpi di scena, e che non ci sia ancora nulla di scritto dalla prima posizione in giù». Michele Ligrani lascia la porta aperta ad ogni soluzione da qui all'8 maggio, quando il girone D della B1 emetterà i suoi verdetti definitivi. «Anche il Soverato - dice il patron della PM Volley non è al riparo da sorprese. E visti i molti scontri diretti che l'ultimo scorcio di regular season propone, credo che si possa andare incontro a un rimescolamento delle posizioni». Con la

Atletica A Grassano è stata la società con più podisti

Sorride l’Amatori Potenza

Il libero della Lore Lei, Elena Ligrani, figlia del patron Michele

Lore Lei che avrebbe, chiaramente, tutto l'interesse affinché ciò si verifichi. «Quello che conta, ora, è che possiamo affrontare ogni partita a viso aperto, indipendentemente dal fatto di giocarcela in casa o in trasferta», fa notare Ligrani. «Dal punto di vista fisico e mentale il gruppo sta be-

I podisti dell’Amatori Potenza

Vista nella categoria MM55. In buona sostanza la Podistica Amatori Potenza, già nella prima uscita del circuito promosso dalla Fidal di Basilicata, ha voluto attestare l'interesse con il quale guarda alla manifestazione. Lo spirito di gruppo che

puntualmente accompagna gli allenamenti, si riversa nella competizione, li dove è importante che ognuno dia il meglio di se per gratificare gli sforzi e le fatiche degli allenamenti. Prossimo appuntamento a Matera, domenica 11 per la seconda tappa.

Volley B2 Donne Petrone: «Patiamo l’atmosfera di questa partita»

La Livi soffre di “mal di derby” VACANZE finite anche per la Materman Nusco Potenza, ritornata ieri al lavoro per preparare il primo degli ultimi cinque appuntamenti della sua stagione. Domenica alla Caizzo arriverà la vicecapolista San Pietro Vernotico, in piena lotta con il Sarno (ma pure con Napoli e Molfetta) per accaparrarsi quel primo posto del girone che consegna la promozione diretta in B1. Un'altra avversaria affamata di punti, quindi, sulla strada delle ragazze di Enza Licciardi: scottate dal secondo 1-3 stagionale subito (dieci giorni fa) dall'Asci, al termine di una gara in cui proprio il gap motivazionale ha finito per fare gran parte della differenza tra la Livi e le cugine. «Ancora una volta abbiamo di-

B1

serie

ne, e a Marsala cercheremo di dare continuità al nostro bel momento. Per chiudere in crescendo un'annata già comunque più che soddisfacente per quello che la squadra, con l'organico al completo, ha dimostrato di saper fare». Luca Carlone sport@luedi.it

ALLA LUCE di quanto è accaduto in occasione della primagara del“Basilicata… in corsa 2010”, la Podistica Amatori Potenza può ritenersi pienamente soddisfatta per quanto i suoi atleti sono riusciti ad esprimere sull'asfalto delle vie del centro storico di Grassano, in un circuito di un chilometro e mezzo, ripetuto per sette volte. La squadra potentina ha portato a gareggiare 19 atleti, risultando così al primo posto nella specifica graduatoria per società. A livello individuale, diverse le affermazioni dei podisti della compagine del Presidente Albano nelle varie categorie. Per la MM45, primo classificato è stato Francesco De Luca, nella MM50 ha vinto Giuseppe Lopiano che fra l'altro si è posizionato anche undicesimo assoluto. Ancora un risultato di prestigio è quello ottenuto con il primo posto di Rocco

La mia squadra ha fatto vedere ciò di cui era capace solo per un set, giocato al limite della perfezione. Ma per il resto è stata lontana parente di quella tenace e incisiva che si è vista nell'arco di tutto il campionato, tanto da riuscire a ritagliarsi con pieno merito la conferma della B2». Una salvezza che in effetti è a questo punto scontata per la Materman, e che andrà a coronare l'eccellente annata di cui il gruppo rossoblù si è reso protagonista. «Con largo anticipo poi sulla tabella di marcia - sottolinea Petrone -: soprattutto in virtù della bellissima striscia di risultati che siamo state capaci di infilare tra la fine del girone di andata e l'inizio di quello di ritorno». l.c.

mostrato di soffrire l'atmosfera del derby», spiega nella sua analisi il capitano rossoblù, Pamela Petrone. «Evidentemente ci approcciamo a questa gara con un atteggiamento troppo emotivo, che ci impedisce di rendere per quello che sarebbe nelle nostre possibilità». «Peccato, perché ci tenevamo molto a fare bene dopo l'opaca prestazione dell'andata, e sinceramente stavolta pensavamo di avere tutte le carte in regola per riuscirci: forti delle gran belle partite da cui venivamo, e della tranquillità di aver raggiunto una posizione di classifica di assoluta sicurezza. Ma - ammette la schiacciatrice potentina - le superiori motivazioni messe in campo dalla Giocoleria hanno scavato il solco decisivo tra noi e loro.

Donne Girone D CLASSIFICA

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Pamela Petrone

Donne Girone G CLASSIFICA

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Mercoledì 7 aprile 2010

In Mediateca la Personale del maestro dell’immaginario

Chiesi tra colore e fantasia di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Giorgio Chiesi espone nella città dei Sassi. Presso gli spazi espositivi della Mediateca Provinciale "Ribecco", in piazza Vittorio Veneto, si possono ammirare le trentanove opere di Chiesi, in mostra fino al 30 aprile 2010. Le opere illustrano l'immaginario dell'artista, fatto di colore e fantasia, di tipi, situazioni ed icone solo apparentemente uguali: l'immagine di partenza è sempre uno stereotipo, ma su di esso l'artista interviene creando dei personaggi singolarissimi. Giorgio Chiesi nasce a Felina, nell'Appennino emiliano, in provincia di Reggio Emilia nel febbraio del 1941. Successivamente la famiglia si trasferisce a Milano dove Giorgio Chiesi completa gli studi e si avvicina al mondo dell'arte. Fino ai primi anni Sessanta svolge varie attività e il lavoro non gli permette di dedicarsi a pieno tempo alla pittura che comunque già si manifesta come il suo interesse primario. Tra gli anni '60 e '70 Giorgio Chiesi conosce Enzo Vicentini e Gianfranco Ferroni grazie ai quali comincia a dedicarsi completamente all'arte. Con il passare degli anni conosce Giuseppe Migneco ed inizia afrequentarne assiduamente lo studio, dove approfondisce i suoi interessi culturali con il mondo dell'arte e conosce Paolo Marini, gallerista di Firenze che nel 1979 gli organizza la prima personale, e Renzo Bertoni che saranno fondamentali per lo sviluppo artistico del

maestro. A partire dalla fine degli anni '70 quindi Giorgio Chiesi entra a pieno nel mondo dell'arte tramite la partecipazione a diverse collettive e personali organizzate in tutte le più importanti città italiane presso le maggiori Gallerie. A metà anni '90 poi abbandona la frenetica vita milanese per trasferirsi in campagna dove riscopre la tranquillità di uno studio circondato dal silenzio e dalla natura ed il suo percorso artistico fa un altro balzo in avanti verso nuove realtà e passioni. Negli anni '80 '90 e 2000 la presenza delle opere del maestro è sempre maggiore sul territorio nazionale. Al suo attivo contiamo infatti una cinquantina di Collettive e oltre cinquantacinque Personali. L’ingresso alla mostra è libero. Gli orari di visita sono dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 18.30, Venerdì e sabato dalle 8.30 alle 13.30. cultura@luedi.it

La locandina dell’evento e le cantine di Barile set del Vangelo di Pasolini

LA RASSEGNA

A ritroso con Truffaut POTENZA - Ancora un appuntamento con Truffaut. Nel pomeriggio di ieri, presso l'aula Occello Lucano dell'Università di Basilicata un’altra proiezione nell’ambito della rassegna cinematografica dal titolo: “La nouvelle vague a 50 ans” dedicata al regista François Truffaut. Sullo schermo il film l'Histoire d'Adèle H. Fotografia di Nestor Almendros cui Truffaut aveva chiesto di farlo sembrare “un film in bianco e nero a colori”. Perdutamente innamorata dell'inglese Albert Pinson, il giovane tenente degli Ussari di cui è stata l'amante, Adele Hugo, secondogenita del grande scrittore, fugge dall'isola di Guernesey (nella quale suo padre, ardente repubblicano, vive

in esilio dopo l'avvento del secondo impero) e raggiunge Halifax, città della Nuova Scozia in cui Pinson è stato destinato. Il bel tenente però non l'ama più e a nulla serve il consenso a sposarlo che Adele ha finalmente strappato dal padre, così come si rivelano inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui la ragazza ricorre per riconquistare l'uomo che ama. Quando Pinson si trasferisce col suo reggimento alle Barbados, Adele lo segue. Perduta la primitiva bellezza, ridotta in miseria, la giovane è ormai prossima alla follia, tanto da non riconoscere l'amato. Soccorsa da una donna di colore, tornerà con lei in Europa per morire quarant'anni dopo in una casa di cura. cultura@luedi.it

DA LEGGERE L'ULTIMO libro di Francesca Mazzucato riempie alcuni vuoti dell'oggi. “Romanza di Zurigo”, infatti, tanto per cominciare prova nuovamente a porre un ponte con scritture e geni del passato, con scrittori e artisti. Da Joyce, per cominciare, passando per Canetti, ma senza sottovalutare Schwarzembrach, Chagall, come Giacometti e ovviamente Hessel. Con l'attenzione del monologo rivolta all'importanza e al peso formidabile dello scrivere e dunque della scrittura quale scelta di vita. Diciamo che la rilevanza maggiore dovrebbe essere data a James Joyce. Fino a leggere un luogo che pochi altri avevano letto, e farlo in un modo che in Italia non riusciamo a rintracciare. Zurigo è una città diversa da quella che si potrebbe immaginare. Non è solamente il bianco bancario e morticcio dei banchieri. Non è semplicemente i prezzi altissimi e tutto il male che significa per gli ultimi e i penultimi. Oppure la piatta calma d'un certo piattume. La città di Zurigo, spiega Francesca Mazzucato, ha una serie di pregi. Però, innanzitutto, si riparta dai vuoti riempiti. Pensando certamente che questiaspetti diZurigo aumentatidi visibilità e comunicazione sono appunto un vuoto non più vuoto. Perché quest'assolo di Francesca Mazzucato riesce a costruire un rapporto sentimentale profondo con grandi figure: cosa molto novecentesca, tra

Zurigo, mosaico eretico e visionario di Mazzucato

Francesca Mazzucato

l'altro. Come la nuova prova letteraria della Mazzucato ricorda, non solamente a livello diaristico e legato all'amore voluto e voluto di sottofondo, che la scrittura tante volte è portatrice di demoni ed è demone essa stessa. E Francesca Mazzucato mette tutta se stessa in questa parte di volume, dove scatta fotografie alla sua intimità. Dove questi scatti valgono quanto quelli fatti alla Zurigo desiderata e alla stessa maniera si fanno accogliere da chi legge. “Romanza di Zurigo” è stato mettere insieme fiati d'una città da scoprire e anzi riscoprire, anime di poca gente eppure tutta simbolica e ognuna simbolica per tutto. Il mosaico, appunto, è eretico ma soprattutto visionario. Visionario però per lucidità e forza di passione. Eretico proprio per l'impegno d'immagini che non sono fuori dalla realtà ma che nonsempre sono destinate a stare nelle vicende della realtà. Francesca Mazzucato, ancora una volta, dopo averci fatto amare Bologna, Budapest, Marsiglia, ci fa amare le città e un'altra città. Oggi ci fa innamorare, la Mazzucato, una quasi distantissima Zurigo. Ci mette Zurigo proprio nel cuore. Vicino vicino a dove da sempre è posizionata l'adorabile e sconvolgente scrittura di Francesca Mazzucato. Scrittura di questi tempi e di tutti i tempi, sorella di quella delle più grandi. Nunzio Festa

CARNET L’educatore secondo Vernavà LAVELLO- L'educazione, un valore che non tramonta, anche nell'epoca del social network Facebook. “La responsabilità di essere educatori”. Appuntamento giovedì alle ore 17, presso il centro sociale di Lavello per conoscere il volume del dirigente scolastico ed autore Emanuele Vernavà. L'evento è promosso dalla Direzione Didattica 1° Circolo e dall' Istituto di istruzione superiore di I Grado “F.C. Villareale “ e patrocinato dal Comune di Lavello. Il programma prevede i saluti del sindaco Antonio Annale. Numerosi gli interventi, tra cui Fortunato Finiguerra, dirigente scolastico, Rosa Torciano dirigente scolastico, Francesco Nacci docente della Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Universtità di Salerno, dello stesso autore e dei docenti degli istituti coinvolti. Le conclusioni spetteranno ad Antonella Ruggeri, dirigente scolastico. m.a.flum

Paolicelli presenta Il rompiscatole MATERA - L’Editore Arduino Sacco, in collaborazione con l’associazione “Essere”, l’Amministrazione provinciale di Matera e l’Amministrazione comunale di Matera, organizza la presentazione del libro “Il rompiscatole” di Michela Paolicelli. L’appuntamento domani, alle 18,30 presso la Sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi. Ai saluti di Francesco Stella presidente della Provincia di Matera, Alberico Gentile subcommissario del Comune di Matera, Michelangelo Morano docente di Storia contemporanea (Università di Basilicata), Maria Pia Montesano capogruppo Scout (Agesci- Matera 1) e Arduino Sacco Editore, la presentazione del giornalista Carlo Abbatino. Voce recitante: Nadia Casamassima che sarà affiancata dalla partecipazione dei musicisti dell’Associazione Lucana Arte Teatro: Francesca Pipitone (soprano), Erica Liuzzi (soprano) Maria Laura Jacobellis (soprano) Lucia Giampietro (pianforte). Coordina: Angela Vicino. cultura@luedi.it

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Cultura&Spettacoli


Mercoledì 7 aprile 2010

Alla seconda edizione il concorso per giovani stilisti

Matera si “veste” di moda Una sfilata di moda

MATERA - Spazio alla moda. Seconda edizione del Premio moda “Città dei Sassi”, concorso nazionale per giovani stilisti. Oggi la presentazione alle ore 16, presso l'hotel San Domenico a Matera. L' evento è organizzato dall' agenzia “Publimusic”e si svolgerà il 4 luglio 2010 in piazza San Francesco D'Assisi, con il patrocinio dalla Regione Basilicata, dalla Provincia di Matera, dall'Apt della Basilicata, dal Comune di Matera, dalla Camera di Commercio di Matera, dal Cna Federmoda, da Confesercenti e da altre associazioni. La manifestazione è riservata al-

la nuova generazione di creatori della moda a livello nazionale che potranno dar vita ai loro prodotti, originali e interessanti, nelle sezioni “Abbigliamento” e “Accessorio”, proponendo le loro idee di eleganza e creatività dinanzi ad un pubblico, in buona parte formato da rappresentanti di aziende del settore (invitati di proposito per l'occasione). Alla conferenza stampa è prevista la presenza di Antonio Franceschini, segretario nazionale di Federmoda, di Alfredo Ricci, componente del consiglio Cciaa di Matera,

di Leonardo Montemurro, segretario regionale Cna Basilicata, di Giovanni Schiuma, presidente di Confesercenti, dell'artista Fabrizio Loschi, dello stilista Paolo Fumarulo, del fotografo Beppe Capozzi, di Francesco Salvatore, presidente dell'Associazione Culturale "Matera2019", di Enzo Centonze, presidente dell'associazione musicale "Euritmia", e di Giuseppe Barberio, realizzatore del logo “Premio Moda”. L' incontro con la stampa sarà moderato dalla giornalista Mariangela Lisanti. m.a.flum

Le opere del materano nella collettiva di Palazzo Ducale a Urbino

Andrea Francolino e il Terzo Rinascimento di MARIA ANNA FLUMERO URBINO - C'è anche un po’ di Matera alla collettiva “Terzo Rinascimento”presso il Palazzo Ducale di Urbino. L'artista materano Andrea Francolino partecipa con le sue opere alla mostra che, inaugurata il 1 aprile, sarà visitabile fino al 3 maggio 2010. L'associazione culturale Famiglia Margini presenta la mostra, curata da Angelo Cruciani e Grace Zanotto, con il patrocinio del Comune di Urbino, Provincia di Pesaro e Urbino. E' possibile visitarla presso Palazzo Ducale Sale del Castellare,Piazza Duca Federico, dal lunedì alla domenica, dalle ore 10.30 alle ore 18. Ingresso libero. La realtà innovativa di Famiglia Margini arriva da Milano a Urbino per proporre in una delle città più belle del Rinascimento una rosa di artisti contemporanei che rappresentano una possibilità di evoluzione del linguaggio estetico. Cruciani e Zanotto portano nella Città dell'Utopia un'esposizione per riqualificare il valore del Bello nella civiltà odierna, con codici d'espressione che si specchiano nella velocità consumistica dell'attualità, estrapolando i vertici della sperimentazione concettuale. La mostra si propone come una vera e propria investigazione creativo sperimentale alla ricerca di un nuovo Rinascimento. Noi italiani, che conosciamo geneticamente l'armonia e definiamo il gusto del gesto da secoli, sviluppiamo il dono divino della Creatività studiando la natura nella sua assoluta perfezione. Dalle mutazioni tecniche della pittura, alla scultura d'assemblaggio e riciclo; dai videoartisti ai fotografi; dai performers ai poeti dell'immagine: una multivarietà si delinea oltre la confusione e la serialità iconografica che caratterizzano l'era commerciale. «Mentre i media si affannano a diffondere terrore per l'imminente Apocalisse del 2012 - si legge in una nota degli organizzatori - il catastrofismo dipinge il futuro di nero paura. "Terzo Rinascimento", allora, risponde con immagini positive, visionarie e speranzose. Ma coscienti del conflitto sociale. Rinascere, significa abbandonare il passato per fiorire spiritualmente mutati». Crollate anche le ultime certezze, distrutti gli ideali e le ideologie logorati da quel cinismo che si pensava fosse foriero di verità assolute, all'uomo non resta che la via della Bellezza e della Fede in quei valori imperituri e fondamentali per soddisfare i quali si è sentito il bisogno, all'alba dei tempi, di inventare l'Arte. Superato il percorso dell'Arte

In alto Andrea Francolino, nelle immagini alcune opere dell’artista materano

come imitazione della Natura e dopo aver sperimentato il vuoto e la frantumazione psicologica che la comprensione sui dogmi del cosmo ha generato, si delinea l'autonomia dell'uomo come fulcro del Creato. L'artista dovrà tornare ad occupare il ruolo che gli era destinato: favorire un'educazione civile, etica e politica; produrre una Bellezza in grado di educare gli spettatori ai più autentici valori dell'esistenza. L'Arte deve indurre a una vera contemplazione, capace di dialogare con tutti e di essere riconosciuta per il suo valore reale e la

capacità di dischiudere le porte dell'altrove. Solo la consolazione della fede nella Bellezza, potrà dare risposte definitive. Famiglia Margini raggiunge Urbino per lanciare una sfida. Per ottenere una risposta non solo da esperti, studiosi e addetti ai lavori, ma anche (e in un certo qual senso, soprattutto) dal più vasto pubblico. A iniziare dagli appassionati di Arte Contemporanea, per finire ai suoi più radicali contestatori, Per ulteriori informazioni www.terzorinascimento.org. cultura@luedi.it

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48 Cultura e Spettacoli


La baby cantante ancora protagonista a “Ti lascio una canzone”

Maria Grazia a tu per tu con Morandi di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - “L'orologio batte l'una, tu sei fuori chissà dove...”. Ecco la prima strofa del brano “Banane e lampone” di Gianni Morandi, cantata sabato sera in diretta su Rai 1 dalla talentuosa materana Maria Grazia Zingariello. Una Pasqua speciale, unica. Alla terza edizione consecutiva di “Ti lascio una canzone”, in onda ogni sabato sera, condotta da Antonella Clerici partecipa Maria Grazia, di soli 10 anni e unica lucana nel cast di baby talenti delle sette note. Nella prima puntata del format ha vinto. La piccola Maria Grazia fa parte del gruppo “I Fantastici Quattro” e nella puntata d’esordio della trasmissione ha cantato la canzone “La pri-

ma cosa bella”, aggiudicandosi la vittoria della puntata e l'accesso alla finale del programma. Maria Grazia apre anche la trasmissione, essendo la prima piccola cantante che, in coppia con un altro bambino, canta l'inizio della sigla. Fino al 15 maggio, ogni sabato sera, Maria Grazia parteciperà alla trasmissione, che è uno dei talent show più seguiti della televisione. Durante l'ultimo giorno di vacanza post pasquale l'abbiamo sentita telefonicamente e scambiato qualche impressione sull’artista Morandi, con cui insieme al suo gruppo si è esibita. «E' una brava persona - ha detto Maria Grazia - molto cordiale e simpatico con noi bambini». Sabato scorso Maria Grazia era vestita con un raffinato abito

a fiori di colore lilla, e il suo viso era incorniciato dai lunghi e lisci capelli castani. E tra due giorni, venerdì, si riparte ancora per Napoli. «Sì, per le prove - conferma Maria Grazia - Ormai lo stress della prima settimana è andato via, quella sì che è stata una settimana difficoltosa». Il programma - che in questa edizione è in diretta dall'Auditorium Rai di Napoli e non, come per le precedenti edizioni, dal Teatro Ariston di Sanremo - vede come protagonisti bambini e ragazzi dagli 8 ai 15 anni, in totale 35 giovanissimi interpreti che vengono da varie scuole di canto. Per sostenere e seguire Maria Grazia Zingariello ci si può iscrivere alla sua pagina su Facebook. cultura@luedi.it

Maria Grazia Zingariello insieme ai Fantastici quattro

L’episodio della serie Crimini “Bestie” girato da Taricone andrà in onda il 21 su Rai due

I Sassi a maggio si tingono di giallo A sinistra Pietro Taricone sul set di Crimini e a destra durante le riprese con Christiane Filangieri

di BIAGIO TARASCO MATERA - Girato a Matera nell'autunno del 2008, “Bestie”, uno degli otto episodi della serie “Crimini 2” che prenderà il via venerdì sera 9 aprile su Raidue, sarà trasmesso il prossimo 21 maggio. Tratto da un soggetto di Sandrone Dazieri, che ha curato anche la sceneggiatura con Giampiero Rigosi, “Bestie” è interpretato da Pietro Taricone e Christia-

ne Filangieri. Del cast fanno parte anche Thomas Arana, Sergio Albelli, Daniele Pilli e Orsetta De Rossi. Le musiche sono di Theo Teardo. In 98 minuti il regista Andrea Manni racconta una storia criminale alla quale fa da sfondo un'assolata e apparentemente tranquilla Matera. La trama parte dalla descrizione della vita pacifica che si svolge in un agrituri-

smo della città dei Sassi, che viene sconvolta dall'assassinio di uno dei clienti, Maurizio, un giovane ecologista, sempre in prima linea nella denuncia dei crimini contro gli animali. Ad essere accusato dell'omicidio è in un primo tempo Sam, il cuoco dell'agriturismo, che ha nascosto a tutti i suoi trascorsi criminali. Anche se le indagini ben presto lo scagionano, i guai per lui non sono finiti,

perché un bizzarro amico della vittima si rivolge a lui per avere aiuto nelle sue “indagini non autorizzate” sulla morte del ragazzo, non credendo alla versione ufficiale. Costui è certo che Maurizio sia stato ucciso perché aveva scoperto proprio a Matera il punto di partenza di un traffico di animali protetti, e soprattutto di un farmaco di origine cinese, vietato in Italia, a base di bile di orso.

Un farmaco inutile, ottenuto a prezzo di enormi sofferenze per gli animali. Un po' per denaro, un po' per desiderio di giustizia, Sam deciderà di aiutarlo, mettendosi sulle tracce di un assassino che sta continuando a uccidere e confrontandosi con i terribili fantasmi del suo passato. “Crimini 2” è prodotto da Rai Fiction e Rodeo Drive Media. La serie ha coinvolto alcuni fra i migliori scrittori

noir italiani (Carofiglio, Lucarelli, Carlotto, Faletti, De Cataldo, Di Cara, Dazieri, Simi) ai quali è stato richiesto di raccontare la realtà territoriale e ambientale di un luogo preferito della Penisola, sia questo una grande città o un piccolo paesino di montagna, delineando così un ritratto dell'Italia di oggi. “Bestie” è tratto dall'omonimo romanzo di Sandrone Dazieri, ambientato però nelle valli della bergamasca. Lo scrittore, però, aveva già scelto Matera come sfondo per un suo racconto, completamente diverso da “Bestie”, pubblicato nell'antologia “Crimini italiani” (edizioni Einaudi). La serie “Crimini” è stata curata da Giancarlo De Cataldo. Le località in cui sono ambientati gli otto episodi della serie di Rai 2, indipendenti l'uno dall'altro, sono Trieste, Matera, Bari, Perugia, Torino, Courmayeur, Ancona e Genova, città in cui emergono contraddizioni, misteri, eroismi, lati oscuri e miserie del Belpaese. cultura@luedi.it

La “vita da pavura” di Giacobazzi

In biblioteca con Bergman

bignè. A volte però mette su quella vocina da pappagallino inseparabile che svolazza. E allora ti arrendi, ti lasci portare ovunque e compri, a rate, tutto. Eccoti in gita all'Ikea, o all'Ipercoop tra file alla cassa e carrelli sghembi (dove scopri di contare meno di un paguro sulla corsia di sorpasso dell'autostrada). Uno spettacolo irresistibile, insomma, quello di Giacobazzi che, prima di approdare a Zelig, ha debuttato come conduttore radiofonico in una radio privata. La prima comparsa comica in diverse trasmissioni televisive di tv private. Debutta sul palco il 19 marzo 1993 (serata di debutto delCostipanzo Show) che si trasferisce nel 1994 su Rete 7 ottenendo notevoli ascolti. Il nostro “poveta”, amante della musica,incide, semprenel 1994,il suoprimo cd, dal titolo "Balla sui cubi". Nel 2001 va in stampa il libro di "povesie" "Sburoni si nasce" di cui e' l'autore. L'estate 2004 lo vede protagonista di "Tisana Bum Bum" fiction comica in onda su Rai Due. Nel 2005 , partecipa a Zelig Off. Da qui il successo nazionale, infatti a febbraio 2006 viene notato dagli autori di Zelig Circus che lo "arruolano" per la prima serata di Canale 5. Nell' aprile del 2006, Raffaella

POTENZA - Si conclude nel pomeriggio, a Potenza, il ciclo di lezioni e proiezioni dedicate ai grandi cineasti europei, promosso dalla Biblioteca provinciale. Introdotta dal professor Giacomo Manzoli, è in programma stasera, con inizio alle ore 18, la proiezione del film "Fanny e Alexander" di Ingmar Bergman. Divisa in 5 capitoli, un breve prologo e un lungo epilogo, il film è la storia della famiglia Ekdahl di Uppsala tra il Natale del 1907 e la primavera del 1909 con una sessantina di personaggi, divisi in quattro gruppi, che passa per tre case e mette a fuoco tre temi centrali: l'arte (il teatro), la religione e la magia. Congedo e testamento di Bergman, uomo di cinema, è una dichiarazione d'amore alla vita e, come la vita, ha molte facce: commedia, dramma, pochade, tragedia, alternando riti familiari (lo splendido capitolo iniziale), strazianti liti coniugali alla Strindberg, cupi conflitti di tetraggine luterana che rimandano a Dreyer, colpi di scena da romanzo d'appendice, quadretti idillici, intermezzi di allegra sensualità, impennate fantastiche, magie, trucchi, morti che ritornano. Un film "dove tutto può accadere".

POTENZA - Con lo spettacolo “Una Vita da Pavura” di e con Andrea Sasselli in arte Giuseppe Giacobazzi, in programma stasera al Teatro DonBosco, si chiude ladodicesima edizione del Comic Festival, sezione comica della stagione teatrale “Teatri in rete-Voglia di teatro”, organizzata dal Comune di Potenza e da Cose di teatro e musica. Colonna portante del “Costipanzo Show” e consacrato al grande pubblico dopo la sua partecipazione alla trasmissione Zelig Circus, Giacobazzi (pseudonimo di Andrea Sasselli, comico e cabarettista) racconta vicende di vita quotidiana con la sua mimica ed il suo umorismo irripetibili, analizzando le donne e gli stereotipi del romagnolo. Sguardo ammaliante, capelli laccati, catenone al collo e sandali: per conquistare la donna devi sempre dire di essere un imprenditore, usare paroloni globalizzati, essere sempre pronto a pagare aperitivi e cene. E se sei davvero bisognoso, sei disposto ad attenderla in macchina per ore, anche quando licheni e muschi cominciano a crescerti addosso... E tutto per una donna che poi, quando la sposi, il generale Rommel in confronto è un

Carrà lo ammira durante il suo famoso pezzo delle rotonde a Ravenna, e lo vuole come ospite in prima serata su Rai 1 nella sua trasmissione "Amore". Dal 2007 Giacobazzi è di nuovo in prima serata su Canale 5 nelle nuove edizioni di Zelig dove riscuote grande successo. cultura@luedi.it

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Cultura e Spettacoli 49

Mercoledì 7 aprile 2010


Mercoledì 7 aprile 2010

La Fandango di Procacci ha proposto il progetto alla Rai

Oriana Fallaci raccontata in una fiction di ALESSANDRA MAGLIARO ROMA –La piùgrande giornalista italiana, la prima italiana inviata ad andare al fronte (il Vietnam), scrittrice di dodici best seller tradotti in tutto il mondo, fiera oppositrice del fondamentalismo islamico sotto cui il mondo occidentale dopol’11 settembre starebbe soccombendo: ad Oriana Fallaci è dedicato un nuovo progetto televisivo appena avviato. Due puntate sulla giornalista vittima dell’alieno, come chiamava lei il cancro che l’aveva colpita e uccisa il 15 settembre 2006. Le ha proposte Domenico Procacci, il produttore di Fandango, e questa sulla Fallaci sarà la sua prima fiction tv, dopo tanto cinema e anche libri. Rai Fiction ha accolto l’idea del progetto, attualmente in fase di studio e attivazione. Due sceneggiatori importanti come Stefano Rulli e Sandro Petraglia stanno cominciando a lavorarci. «Prematuro parlare di regia, nè tantomeno del cast – dice Domenico Procacci che prevede nonprima di fineanno l’inizio di FRANCESCA PIERLEONI ROMA – Ci sono tre debutti nel road movie musicale Basilicata coast to coast, dal 9 aprile in 150 sale distribuito da Eagle Pictures: quello di Rocco Papaleo, attore dalla carriera ultraventennale, come regista, del cantautore Max Gazzè come coprotagonista e di Giovanna Mezzogiorno come cantante. Il film, girato in grande armonia vista l’amicizia che lega tutti gli interpreti, fra i quali anche Alessandro Gassman e Paolo Briguglia ha significato per Papaleo, autore anche delle canzoni e della sceneggiatura, con Valter Lupo «coronare un sogno. Avevo fatto leggere il soggetto a Giovanna e lei, ha iniziato un’opera di trapanamento per convincermi a dirigerlo». Nata dall’esperienza di teatro-canzone del regista, la pellicola la racconta il divertente viaggio a piedi di una band di amici, fra splendidi paesaggi, prove, canzoni, incontri, scoperte interiori, amori più o meno duraturi, da Maratea a Scanzano Jonico, per partecipare a un festival musicale. A comporre il gruppo sono: Nicola, professore liceale (Papaleo), con tanti sogni inespressi, sposato a una moglie che sta esaurendo la pazienza (Michela Andreozzi); Franco (Gazzè), falegname con la passione del contrabbasso, che da anni ha deciso di non parlare più; Salvatore (Briguglia), ex studente di medicina; il cugino Rocco (Gassman), divo televisivo di una stagione ma ancora idolo locale e Tropea (Mezzogiorno), giornalista annoiata, che li segue (inizialmente) di malavoglia. «Questo film non vuole essere un omaggio solo alla mia terra – spiega il lucano Papaleo, classe 1958 – perchè la mia terra è tutta e il federalismo sentimentale mi è sempre stato antipatico». L'attore vorrebbe che la Basilicata del film «fosse vista

dellalavorazione –intanto puntiamoa riuscire a scegliere momenti della sua vita che servano a restituirci la complessità di una persona bella e difficile che ha fatto un percorso senza scorciatoie». Staffetta partigiana a 14 anni nel movimento Giustizia e Libertà durante la Resistenza a Firenze (i tedeschi torturano ilpadre a VillaTriste), negli anni '50 a Milano per Epoca e L'Europeo, il primo affaccio a New York dove conobbe i divi americani cui dedicò il primo libro (I sette peccati di Hollywood), il secondo biografico romanzo Penelope alla guerra, poi nel '67 e '68 i memorabili reportage dall’Indocina per documentare la sanguinosa follia della guerra, nel '69 Città del Messico dove rimase ferita gravemente, negli anni '70 l'incontro con Alekos Panagulis, leader della Resistenza greca contro il regime dei Colonnelli, l’amicizia con Pasolini, le campagne femministe, la Lettera ad un bambino mai nato, il trasferimento a New York per scrivere Insciallah, le polemiche post 11 settembre con l’occidente.

Oriana Fallaci

In uscita il road movie musicale “Basilicata coast to coast”

La Mezzogiorno canta e Gazzè recita

Sandra Bullock video sexy versione nazi

NON sarà che vincere l'Oscar porta sfortuna? Viste le vicende che sono piombate sulla testa di Sandra Bullock... Prima la notizia dell'infedeltà del marito, poi il divorzio . E ora, un filmino hot girato in camera da letto in cui lei e il marito fanno sesso. Nelle immagini lui è vestito da Hitler mentre ha un rapporto anale con la Bullock ammanettata. Dall'audio si sentirebbero i due scambiarsi insulti e volgarità.

Ex casalinga disperata contro il produttore

IL CASO

Extreme Makeover reality da incubo

Il cast del film

come un non luogo. Io l’ho rappresentata come il sud in cui sono cresciuto negli anni '70, con giovani animati da sogni velleitari ma necessari, sennò non fai un c...o nella vita». La Mezzogiorno, diventata amica di Papaleo 12 anni fa sul set di Del perduto amore spiega: “Il mio personaggio mi fa tenerezza. E' una ragazza annoiata e disinteressata a tutto, che a trent'anni non ha realizzato nulla, però grazie a un avvenimento, un incontro improvviso, risolve una crisi interiore». Come ha vissuto il debutto nel canto? «Con un pò d’an-

sia come ogni volta che si affrontano cose nuove. Poi cantare non è facile, e io sono una perfezionista, ma Rocco mi ha molto aiutato». Gazzè, autore anche della canzone sui titoli di coda, Mentre dormi, che anticipa l’uscita del suo nuovo album, in arrivo fra qualche settimana, si è convinto del suo personaggio 'non parlantè senza neppure leggere la sceneggiatura: «La cosa bella è stato poter veicolare i significati non attraverso la parola, ma il suono, la musica, una forma di comunicazione archetipica ancora più importante».

NEW YORK – Da Extreme Makeover a Extreme Foreclosure, da una casa da sogno al pignoramento da incubo: è in crisi uno dei più popolari reality show americani, Extreme Makeover: Home Edition, perchè le nuove case offerte dalla produzione alle famiglie povere, in difficoltà o cun un bambino malato, sono troppo grandi e costose da mantenere. Extreme Makeover: Home Edition va in onda sulla Abc è prodotto dalla Endemol, con in media quasi 9,5 milioni di telespettatori per episodio, la domenica sera prima delle Casalinghe Disperate di Wisteria Lane. Il reality è giunto alla settima stagione. L’idea del serial, che in Italia va in onda su Sky, è semplice. Si identifica una famiglia povera o in difficoltà dell’America profonda, meglio se con un bimbo affetto da una brutta malattia, e con un squadra di superfalegnami guidati dall’ex modello Ty Pennington in soli 106 giorni si trasforma una catapecchia in una reggia da so-

I protagonisti del reality

gno. Ma poi da incubo. Fino ad oggi le nuove case avevano dimensioni esagerate, almeno agli occhi di un europeo, cioè tra i 300 e i 500 metri quadrati. Ora la produzione ha deciso di offrire dimore più modeste, cioè non oltre i circa 250 metri quadrati per evitare ai nuovi proprietari brutte sorprese, tra fatture energetiche che lievitano ed aumenti significativi delle tasse locali. Come scrive il Wall Street Journal ci sono stati diversi casi di pignoramenti.

AGGRESSIONE, mobbing e licenziamento senza giusta causa: sono le accuse rivolte al produttore e ideatore di Desperate Housewives dall’ex 'casalinga’ Nicollette Sheridan, che ha chiesto a Marc Cherry un mega-risarcimento di 20 milioni di dollari (15 milioni di euro). La Sheridan, la cattiva Edie Britt nella fortunata serie tv americana, sostiene di essere stata «presa a schiaffi in faccia e sulla nuca» da Cherry.

Martina Stella «Ho ancora la “L” di Lapo tatuata»

IL FESTIVAL

Il cinema italiano stravince al MedFilm del Marocco ROMA – Il cinema italiano stravince al XVI Festival du Cinema Mediterraneen de Tetouan, conclusosi in questi giorni. La selezione proposta dal MedFilm si rivela vincente confermando che puntare sulla qualità ripaga sempre. «Alza la Testa» di Alessandro Angelini, che ha accompagnato il film in Marocco insieme al giovane attore Gabriele Campanelli, ha vinto il Gran Prix de la Ville de Tetouan come miglior film, il Premio migliore attore a Sergio Castellitto e la menzione speciale all’attrice Anita

Kavros. Premio migliore attrice a Margherita Buy convincente protagonista di «Lo spazio bianco», secondo film in concorso per l’Italia. «Ringrazio il pubblico e la giuria per il premio, ma soprattutto –ha detto Angelini - ringrazio gli organizzatori e in particolare MedFilm per avermi dato la possibilità di essere a Tetouan, in questi giorni è stato intenso lo scambio professionale e umano che ho avuto con registi autorie interpretimarocchini presential festival, essermi confrontato con lo-

ro mi ha resocurioso e interessato ad una cinema di cui so poco e mi stupisce che due paesi così vicini sappiano così poco delle rispettive cinematografie». L'Italia è stata presente a Tetouan con film straordinari: il capolavoro di Luchino Visconti «Il gattopardo» (1963),«La ragazza conla valigia» di Valerio Zurlini (1961) e «Il giorno della civetta» di Damiano Damiani (1968), le cui copie sono state gentilmente concesse dall’Archivio di Cinecittà Luce, e del documentario «Essere Claudia Cardinale».

«HO ancora la 'L' di Lapo tatuata sul polso, non vedo perchè cancellarla. Non rinnego nulla di questa storia, è stata importantissima e ho fatto tutto con il cuore». Lo rivela Martina Stella, in un’intervista esclusiva al settimanale 'Chì in edicola da oggi. «Io ero veramente innamorata di lui. Oggi abbiamo un bellissimo rapporto», continua l’attrice toscana. Sergio Castellitto

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50 Spettacoli e televisione


21.10

MINISERIE

21.05

REALITYSHOW

PRIMA SERATA

Luca Zingaretti

20.45

SPORT

18.50

GIOCO Gerry Scotti

23.55

FILM

21.10

Cobra

SHOW

21.10

Enrico Lucci

SHOW

L’isola dei famosi

Champions LeagueQuarti di finale

Luca Telese

06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.35 -TelegiornaleTG Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTg1 Focus 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTG1 - Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea Verde Meteo Verde 10.00 -RubricaVerdetto Finale 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaBontà sua 14.30 -ShowFesta Italiana 16.15 -ShowLa vita in diretta 16.50 -TelegiornaleTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale

06.25 -Reality ShowL'isola dei famosi 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.00 -RubricaGrazie dei fiori 09.45 -RubricaRai Educational - Crash files 10.00 -TelegiornaleTg2punto.it 11.00 -ShowI Fatti vostri 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Costume e società 13.50 -RubricaTg2 Medicina 33 14.00 -Rubrica Il fatto del giorno 14.45 -Rubrica Italia sul due 16.10 -TelefilmLa Signora del West 16.55 -Rubrica Cuore di mamma 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -RubricaRai TG Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 18.50 -Reality ShowL'isola dei famosi 19.40 -Telefilm Squadra Speciale Cobra 11

07.30 -RubricaTGR Buong. Regione 08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaFigu 09.20 -RubricaCominciamo Bene 12.00 -Telegiornale Tg 3 12.25 -RubricaTg3 Agritre 12.45 -RubricaLe storie - Diario Italiano 13.10 -TelefilmJulia 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis 15.15 -RubricaLa Tv dei ragazzi di Raitre 15.20 -RubricaLazy Town 15.40 -RubricaMelevisione 16.00 -RubricaQuestion time 17.00 -RubricaCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.15 -TelefilmIl principe e la fanciulla

06.00 -Telegiornale Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.40 -Show Mattino cinque 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 10.05 -Show Mattino cinque 11.00 -RubricaForum 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 - Soap OperaBeautiful 14.10 -Soap Opera Centovetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Show Pomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 - 5 minuti 18.50 -Gioco Chi vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5

07.05 -Sit ComVita da strega 07.25 -TelefilmMagnum P.I 08.15 -TelefilmCharlie's angels 09.10 -TelefilmNash bridges 10.35 -MiniseriePiu' forte ragazzi 11.30 -Telegiornale Tg4 12.00 - TelefilmDistretto di polizia 12.55 -TelefilmDetective in corsia 14.05 -Show Sessione pomeridiana: il tribunale di forum 15.10 -Telefilm Wolff un poliziotto a Berlino 16.15 -Soap Opera Sentieri 16.45 -Film Madame x con Lana Turner, John Forsythe, Ricardo Montalban - regia di David Lowell Rich (USA) - 1966 18.55 -Telegiornale Tg4 19.35 -Telefilm Tempesta d'amore

06.05 -TelefilmDegrassi 06.40 -Cartoni 08.40 -Sit ComFriends 09.10 -ShowCapogiro 10.35 -TelefilmGrey's Anatomy 11.30 -TelefilmGrey's Anatomy 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13.00 -News Studio sport 13.40 -TelefilmAmerican dad 14.05 -TelefilmI Griffin 14.35 -TelefilmI Simpson 15.00 -TelefilmKyle xy 16.00 -Sit ComZack & Cody al grand hotel 16.50 -MiniserieZoey 101 17.25 -CartoniKilari 17.50 -CartoniBen 10: forza aliena 18.10 -CartoniI pinguini di Madagascar 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -NewsStudio sport 19.30 -Sit ComLa Vita secondo Jim 20.05 -TelefilmI Simpson

06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaMovie Flash 13.05 -TelefilmThe district 14.05 -Film Stazione luna con Jerry Lewis, Connie Stevens, Robert Morley - regia di Gordon Douglas (USA) - 1996 16.00 -Rubrica Atlantide - Storie di uomini e mondi 18.00 -TelefilmRelic Hunter 19.00 -TelefilmCrossing Jordan 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 - ShowI Soliti Ignoti 21.10 -Miniserie Il commissario Montalbano 23.20 -Telegiornale Tg 1 23.25 -Talk Show Porta a Porta

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Reality Show L'isola dei famosi

20.45 -SportChampions League - Calcio 21.35 -TelegiornaleTg 3 22.45 -Rubrica 90° Minuto Champions 23.20 -Rubrica Parla con me

20.30 - ShowStriscia la notizia - La Voce dell'influenza 21.10 -FilmI fantastici 4 e Silver Surfer con J. Alba - regia di Tim Story (USA/Ger) - 2007 23.30 -FilmThe mothman prophecies Voci dall'ombra

20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -Film U. S. Marshals - Caccia senza tregua con Tommy Lee Jones, Wesley Snipes, Robert Downey jr. - regia di Stuart Baird (USA) - 1998

20.30 -Gioco Cento x cento 21.10 -Show Le iene show

20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Show Tetris

01.00 -TelegiornaleTg 1 01.40 -RubricaSottovoce 02.10 -RubricaMagazzini Einstein 02.45 -CONTENITORE Rainotte 03.15 -FilmSvegliati Ned 04.40 -DocumentarioStella del Sud

00.15 -NewsTG 2 - Attualità 00.30 -TelefilmE- Ring 01.25 -RaisportReparto Corse 01.50 -RubricaAlmanacco 02.15 -RubricaRainotte 02.20 - TelefilmDiritto di difesa

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea Notte 00.10 -TelegiornaleTg regione 01.10 -RubricaLa storia siamo noi 02.00 -RubricaFuori orario 02.05 -RubricaRainotte 03.40 -RubricaRiflettendo con...

01.30 -TelegiornaleTg5 notte 02.00 -ShowStriscia la notizia 02.45 -TelefilmCinque in famiglia 04.00 -TelefilmUna nuova vita per Zoe 05.30 - TelegiornaleTg5-notte-replica

23.55 -FilmCobra con S. Stallone - regia di George P. Cosmatos (USA) - 1986 01.55 -TelegiornaleTg4 02.20 -FilmVeronica Guerin - Il prezzo del coraggio

00.00 -ShowChiambretti night - Solo per numeri uno 01.40 -TelegiornaleStudio aperto 02.15 -Telefilm24 03.20 -FilmViaggio senza ritorno 05.05 -TelefilmFlipper

23.40 -Talk ShowVictor Victoria - Niente è come sembra 00.45 -TelegiornaleTg La7 01.05 -RubricaProssima fermata 01.15 -RubricaMovie Flash 01.20 -RubricaLa 25a ora - Il cinema

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Televisioni 51

Mercoledì 7 aprile 2010


L’AQUILA UN ANNO E’ PASSATO

IL DOPO VOTO

Bertolaso:«Nel 2018 la ricostruzione» Fischi? Pochi che hanno preso il sopravvento Il sindaco Cialente: «Ma i soldi non arrivano»

Scaglione mette la bandiera dei Popolari sul capoluogo Tutte le facce dei nuovi consiglieri di Matera

alle pagine 6 e 7

alle pagine 10,11,12 e 13

Anno 9. n.95 € 1.00

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Mercoledì 7 aprile 2010

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Elisa Claps In attesa degli esiti definitivi degli accertamenti peritali

Sangue dietro l’osso ioide Confermerebbe l’ipotesi strangolamento o strozzamento Idratate le parti mummificate alla ricerca di nuove tracce Musica e viaggio:Papaleo racconta un Sud diverso «Il mio Easy Rider».Venerdì anteprima a Potenza LA LEZIONE DELLA SCIARELLI di PARIDE LEPORACE NON capita tutti i giorni che un celebre mezzobusto del servizio pubblico si metta a fare lezioni di giornalismo ad uno sconosciuto collega che dirige un quotidiano locale. E' quello che è accaduto a me, giornalista di provincia, assistendo lunedì all'ultima puntata di “Chi l'ha visto” dedicata al caso Claps. Federica Sciarelli è una conduttrice che sa sempre dove è il bene e dove si situa il male. Non è mai attraversata da quel sano senso del dubbio che dovrebbe invece animare chi cerca di risolvere un mistero. Siamo stati esposti alla gogna mediatica della signora Sciarelli perché rei di aver dedicato troppo spazio, e con troppa evidenza, ad un'intervista in esclusiva che il dottor Michele Cannizzaro ha concesso nello scorso mese di agosto a questo giornale. Sciarelli mi contesta di aver dedicato tre prime pagine ad una persona che segue a pagina 9 alle pagine 8 e 9

alle pagine 23 e 50

Film commission

IL RAPPORTO D’AUTORE CON IL CINEMA di VITO DE FILIPPO presidente della regione Basilicata CARO direttore, l’articolo a firma di Domenico Fortunato sulla Film Commission merita di avere

quantomeno risposta, non solo per le interessanti questioni che solleva sul rapporto d'autore che esiste tra la Basilicata ed il cinema, ma anche perché mi dà finalmenRocco Papaleo con te l'occasione istituzionale per segue a pagina 19 Giovanna Mezzogiorno

Interporto di Tito Respinto l’appello Lucandocks

Vinitaly Le migliori etichette lucane a Verona

Da Maratea al Pollino Le frane isolano la Basilicata

Con la decisione del Consiglio di Stato si chiude definitivamente la vicenda

Da domani la rassegna L’Alsia presenta il repertorio

Ieri sera consiglio nella cittadina tirrenica per decidere come muoversi

a pag 18

a pag 20

a pag 17

L’ALBERO DI PASQUA di DAMIANO LATERZA

Pure a Pasqua ci sarebbe l'albero. Già. C'è da supporre che la prima volta in cui avete sent i t o parlare Pranzi pasquali di «alcome record bero di mondiali P a dei 1500 squa», metri piani: non ci 3 primi volevae 26 secondi. te credere. Poi, vi sarete di sicuro abituati a quest'idea indubbiamente nordica, che al tempo delle case arredate in stile catalogo Ikea, ci sta pure tutta. segue a pagina 14

di ALBERTO VIRGILIO CONCLUSA la fase della competizione tra gli schieramenti politici per la vittoria nelle elezioni regionali , sembra aprirsi finalmente la possibilità di dare concretezza alla stagione di riforme costituzionali e istituzionali che siano condivise da maggioranza e da opposizione , come è nell'auspicio di tutti i partiti e anche secondo sollecitazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel vasto panorama delle riforme (che comprende aspetti fondamentali di forme dello Stato, come premierato forte, presidenzialismo all'americana, presidenzialismo alla francese) tra le materie prioritarie sono indicate la revisione del sistema fiscale e la riforma della giustizia. Sulla necessità di ridurre il peso del prelievo fiscale, oggi eccessivamente elevato, e sull'adeguamento del regime tributario all'art. 53 della Costituzione, secondo il quale tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, in un sistema informato a criteri di progressività, non possono sorgere dubbi di alcun genere.Attualmente non solo esistono aliquote troppo alte, ma esiste anche una disparità di fatto tra le diverse categorie di contribuenti perché quelli a reddito fisso, come accade nel campo del pubblico impiego e in ogni altra situazione in cui il reddito è soggetto a controlli che ne impediscono ogni occultamento, le aliquote del prelievo sono applicate rigorosamente sull'importo effettivo del reddito segue a pagina 14

E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

BASILICATA COAST TO COAST

FISCO E GIUSTIZIA: LA STAGIONE DELLE RIFORME


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