Brevi dal mondo
Messico, aereo cade, 6 vittime MONTEREY (MESSICO) – E' di almeno sei morti il bilancio dello schianto in fase di atterraggio di un Airbus A-300 cargo a Monterey in Messico. L’aereo è precipitatp poco dopo mezzanotte. Le vittime sono i cinque uomini di equipaggio e un motociclista investito dai detriti.
India, 114 morti per una tempesta CALCUTTA – Una violenta tempesta tropicale si è abbattuta sul nord-ovest dell’India e sul Bangladesh causando almeno 114 morti mentre quasi settanta mila case sono state completamente distrutte. Lo hanno riferito fonti ufficiali. Le vittime accertate nello stato del Bagngladesh sono due. Per il resto gli stati più colpiti sono il West Bengal il vicino Bihar, dove sono stati registrati gli altri decessi. Gran parte delle persone sono morte nei crolli delle loro abitazioni. La tempesta non accenna a placarsi.
Giovedì 15 aprile 2010
Milano. Cinque anni di processo al presunto carabiniere infedele
Droga, chiesti 27 anni per l’ex capo dei Ros MILANO – Sette anni di indagini, centocinquanta faldoni di carte rimbalzati tra le Procure di Brescia, Bologna, Milano e Bergamo, cinque anni di processo. Dopo dodici udienze di requisitoria, il pm Luisa Zanetti chiede al Tribunale di Milano la condanna a 27 anni di carcere e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per il Comandante del Ros Giampaolo Ganzer, oltre a pene severe da un minimo di 5 a un massimo di 27 anni nei confronti degli altri 17 imputati. L'accusa è quella di aver creato «traffici di droga al fine di reprimerli usando le conoscenze investigative e strumentalizzando le conoscenze dell’Arma». A Ganzer, in particolare, viene contestato di aver «creato e diretto» un’associazione a delinquere fi-
nalizzata a importare droga, peculato e falso. Nell’inchiesta era coinvolto anche il magistrato Antonio Conte, la cui posizione è stata stralciata ed è tuttora a processo a Milano. Ventisette anni di carcere sono stati chiesti anche per Mario Obinu, colonnello ed ex numero due del Ros, in seguito funzionario del Sisde. La vicenda inizia nel 1997 quando un piccolo spacciatore si presenta al pm di Brescia Fabio Salamone riferendo anomalie da parte del Ros di Bergamo nella gestione delle operazioni antidroga. Stando al suo racconto, erano i carabinieri a fare arrivare carichi di cocaina dall’estero, a contattare gli acquirenti e a far scattare poi i blitz. Una prassi utilizzata dalle polizie di tutto il mondo.
Ma, è la tesi della Procura, nella rete del Ros finivano poi solo i 'pesci piccoli', mentre boss, droga e quattrini, centinaia di milioni di lire, svanivano nel nulla. Tutto all’insaputa della magistratura, tranne del pm Conte, il quale avrebbe avallato diverse operazioni in tutta Italia. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, i Ros lasciavano talora per lungo tempo nella disponibilità dei trafficanti la droga e avrebbero addirittura dato vita a Pescara a una raffineria della droga. Una storia di «deviazioni istituzionali» finalizzata a lanciare la carriera degli uomini dell’antidroga, nella quale prove documentali, ha detto il pm, dimostrerebbero «l'adesione piena di Ganzer» e il suo «indiscutibile coinvolgimento». Il genera-
I Ros in azione
le ha assistito a a una parte dellle requisitoria, poi, lasciando l’aula, è sbottato: «Accuse che definirei comiche se non fosse per il rispetto che ho per la magistratura».
Diecimila i feriti. Mancano tende e medici. Crollato l’85% degli edifici di Gyeyu
Terremoto in Cina: 400 morti Il sisma di magnitudo 7.1 Richter ha colpito la provincia del Qinghai PECHINO – Almeno 400 persone sono morte e diecimila sono rimaste ferite ieri nella provincia cinese del Qinghai, colpita da un potente terremoto di magnitudo 7.1 Richter. Novecento sono state estratte vive, ma molte altre sono ancora sepolte sotto le macerie a Jiegu (Gyegu in tibetano, la lingua della grande maggioranza dei residenti della regione), una città di circa centomila abitanti nella Prefettura autonoma tibetana di Yushu, dove il sisma ha colpito alle 7:49 della mattina (la Cina è sei ore avanti all’Italia). «Vedo feriti dappertutto, alcuni sanguinano», ha dichiarato il funzionario locale Zhuohuaxia all’agenzia Nuova Cina. «Il problema più grosso è che non abbiamo tende, non abbiamo equipaggiamento medico, non abbiamo medicine nè medici...», ha aggiunto il funzionario. Il sisma ha provocato il crollo dell’85 per cento degli edifici di Gyeyu, fatte in gran parte di terra e legno. Le comunicazioni con la regione colpita, che si trova a 4.000 metri di altezza non lontano dei confini con la Regione Autonoma del Tibet, sono state interrotte per alcune ore prima di essere ripristinate dall’esercito. Circa 700 soldati, aiutati dai volontari locali, stanno scavando sotto le macerie, spesso con le mani o con attrezzi di fortuna, per estrarre dalle macerie le persone ancora vive. Altri
I resti di una casa a Gyeyu
cinquemila soccorritori, tra cui soldati e medici, sono stati mobilitati e sono pronti a raggiungere la zona colpita, che è 800 chilometri a sud della capitale provinciale Xining. Le operazioni di soccorso sono ostacolate dalle temperature polari e dai crolli di ponti e strade, comprese quelle che dall’ unico aeroporto della zona portano a Gyegu. L’aeroporto, invaso da detriti, è stato aperto nel pomeriggio di ieri e sono state inviate tende, coperte e vestiti pesanti. Tre tende che possono ospitare una sessantina di personesono state erette nel cortile della prefettura di Yushu, riferisce Nuova Cina. Alcune scuole elementari ed un istituto professionale sono crollati e molti studenti sono rimasti intrappolati tra le macerie. Cinque bambini sono morti
in una scuola elementare. «La nostra priorità è quella di salvare gli studenti», ha affermato Kang Zifu, un ufficiale dell’esercito impegnato nei soccorsi. Nella memoria di tutti i cinesi è vivo il ricordo del terribile terremoto del 2008 nel Sichuan, una provincia che confina col Qinghai. Il sisma del Sichuan causò la morte di quasi 90.000 persone tra cui migliaia di studenti, una circostanza che ha dato vita a polemiche sulla qualità delle costruzioni che a distanza di due anni dalla tragedia sono tutt'altro che sopite. Il presidente Hu Jintao ed il premier Wen Jiabao hanno chiesto di «fare tutti gli sforzi per salvare vite e fornire assistenza alle vittime del terremoto». Il governo ha stanziato 200 milioni di yuan (circa 29,3 milioni di dollari) per gli aiuti ai terremotati. «Nella mia famiglia c'erano dieci persone, solo quattro di noi si sono salvati», ha dichiarato a Nuova Cina il 17enne Samdrup Gyatso, di Gyegu. L’epicentro del sisma si trova a 33 chilometri di profondità sulle montagne che separano il Qinghai dal Tibet ed è stato avvertito anche a Chamdo, nella Regione Autonoma del Tibet e a Garze nel Sichuan, dove cinque persone hanno perso la vita. La ferrovia «più alta del mondo», quella del Qinghai-Tibet, passa a 200 chilometri da Yushu e non risulta che abbia subito danni. Beniamino Natale
Palermo, protesta al Conad, i lavoratori barricati all’interno minacciano di darsi fuoco PALERMO – Si sono barricati all’interno del supermercato Conad di via Fazio Almayer, nel centro di Palermo, assieme a mogli e figli, tra i quali 3 neonati, minacciando di darsi fuoco con alcune taniche di benzina. Una clamorosa protesta, inscenata ieri mattina da una dozzina di lavoratori e rientrata solo dopo alcune ore. Ma questa volta la rabbia dei dipendenti che rischiano ilposto si èscatenata non controil loro datore di lavoro ma contro lo Stato; più precisamente controla decisionedel demaniodi confiscare i locali del supermercato, perchè appartenenti ad un presunto boss mafioso. I lavoratori avevano proposto di far slittare il provvedimento, in modo da trasferire altrove
l’attività che appartiene ad una società, la Giuseppe Guddo Snc. «Abbiamo chiesto 6 mesi di proroga –spiega l’avvocato Marco Portera che, assieme al collega Alessandro Patti, assiste i dipendenti Conad - in modo da organizzare un altro esercizio commerciale con lo stesso marchio: avevamo individuato anche i locali dove far sorgere la nuova attività. Ma la nostra richiesta non è stata neppure presa in considerazione». «La lotta alla mafia – sottolinea il legale – è importante, ma passa anche dalla difesa dei posti di lavoro e dell’occupazione. Questa gente è disperata: stiamo parlando di lavoratori monoreddito, che hanno famiglia a carico. Alcuni devono pagare il mutuo della casa».
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2 In Italia e nel Mondo
Domenica i funerali di Kaczynski
Elezioni. I Tory tremano. I laburisti guadagnano e la vittoria sembra più vicina
Gran Bretagna, sorpresa Brown: è in rimonta LONDRA–Qualche mese fa era dato per spacciato, ma ora Gordon Brown, lo spiegazzato e poco telegenico premier britannico, rischia anche di vincerle, queste elezioni del 6 maggio. Secondo un sondaggio della Populus per il Times, il vantaggio dei Conservatorisi èridottoasoli 3punti percentuali e, a causa del sistema maggioritario e della ripartizione dei collegi, con questi numeri il Labour avrebbe la maggioranza relativa ai Comuni. Il sondaggio assegna il 36% (-3% dal precedente sondaggio) ai Tory, il 33 ai laburisti (+1%) e il 21% ai Liberaldmocratici. E oggi ci sarà il primo dei tre dibattiti televisivi in diretta tra Brown, il leader conservatore
David Cameron e quello liberaldemocratico Nick Clegg, che ieri ha presentato il manifesto del suo partito. Un contesto, quello del dibattito, in cui l’esperienza di Brown e la padronanza in particolare della materia economica – punto chiave della campagna – potrebbero schiacciare Cameron, che proprio sull'economia è considerato debole e poco convincente. Il primo degli incontri verrà trasmesso dalla ITV, con Alastair Stewart a far da presentatore. Sarà dedicato prevalentemente a temi interni e si terrà nel nordovest dell’Inghilterra. Lo scontro si svolgerà davanti a un pubblico selezionato – ma i leader risponderanno anche a doman-
de inviate dagli elettori via email –e il format sarà identico: circa la metà della trasmissione sarà dedicata al tema prescelto (oggi le questioni interne alla Gran Bretagna), quindi al resto degli argomenti delle domande. A differenza dei celebri dibattiti per le presidenziali americane, quelli britannici – hanno deciso le emittenti Itv, Sky e Bbc che li trasmettono –nonprevedono strettedi manotra i leader nè prima nè dopo la discussione. Ieri il premier si è recato a Leeds e dintorni, per galvanizzare la base laburista alla vigilia del match televisivo, in una zona dove lo scontro con i Tory è all’ultimo voto; poi da metà pomeriggio ha cancellato tutti gli impegni pubblici per prepararsi al
Gordon Brown
dibattito. «Non sono bravo nel lato della politica in cui ci si deve presentare – ha detto ai microfoni di Itv – E non sono una personalità che dice alla gente quel che vuole sentirsi dire». Masi èdetto ottimistasulfatto chela gente voterà per il Labour Patrizio Nissirio
VARSAVIA – Tutti i big della terra arriveranno domenica a Cracovia (sud Polonia) per partecipare nella cattedrale di Wawel alle esequie del presidente Lech Kaczynki e la moglie Maria, morti sabato scorso nell’incidente aereo a Smolensk, in Russia, mentre erano diretti a Katyn per commemorare le vittime polacche dell’eccidio sovietico del 1940. Ieri è proseguita intanto a Varsavia la processione di decine di migliaia di persone recatesi a dare l’ultimo saluto a Kaczynski e alla moglie nel Palazzo Presidenziale.
Frattini riferisce in Parlamento. Berlusconi scrive a Karzai
Emergency, situazione non chiara ma si aspetta la liberazione di Pagani KABUL- Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha riferito in Parlamento sulla situazione dei tre volontari di Emergency arrestati in Afghanistan. E ha fatto precedere la sua relazione dalla notizia che al presidente afgano Amid Karzai sarà consegnata una lettera del premier Berlusconi contenente la richiesta di «risposte urgenti e concrete» sulla vicenda. Frattini ha annunciato che è vicina la scarcerazione di un volontario, mentre per gli altri due gli inquirenti afgani insistono con le accuse di un loro coinvolgimento in attività terroristiche. Il ministro non risparmia critiche a Gino Strada le cui dichiarazioni, dice, «non aiutano la diplomazia». Strada risponde parlando di «grossolana montatura» e accusa nei fatti il governo di inerzia. Ieri sera un'agenzia afgana ha rilanciato accuse contro il medico Garatti, accusato di aver partecipato al sequestro Mastrogiacomo e di avere incassato una parte del riscatto. Accuse definite «grottesche» dalla Ong. Frattini ha annunciato che «se non dovessero esserci elementi di prova», l'operatore Matteo Pagani, tecnico della logistica dell'ospedale di Lashkar Gah (secondo quanto avrebbe riferito al Copasir il direttore dell'Aise, Adriano Santini), dovrebbe essere scarcerato. Le accuse nei suoi confronti sarebbero più leggere rispetto a quelle mosse ai due medici di Emergency, Marco Garatti e Matteo Dall'Aira, su cui gli afghani insistono per un coinvolgimento in attività terroristiche. In particolare, «detenzioni di armi» e di un piano «in due fasi» che prevedeva «l'invito nell'ospedale del governatore della provincia di Helmand, dove un attentatore avrebbe dovuto farsi esplodere». «Non soddisfatto», ha detto, dalle risposte ottenute dagli afgani, davanti alle Commissioni Esteri riunite in seduta congiunta Frattini ha spiegato che l'Italia ha «proposto la creazione di un team italo-afgano per l'accertamento dei fat-
ti; proposta accettata da Kabul». Per il ministro,nonsipuò «andarelìaspazzare la legge afgana. E' un errore che non farò. Ci possono piacere o no, ma noi dobbiamo far sì che quelle leggi vengano rispettate». «Gli elementi di prova non sono stati formalizzati - ha riferito Frattini - siamo in una fase dell'istruttoria che è condotta direttamente dai servizi di sicurezza. Dopo i primi 15 giorni dall'arresto, l'indagine passerà a un procuratore. Chiederemo che gli interrogatori vengano ripetuti con la presenza degli avvocati degli arrestati». «I familiari degli operatori arrestati sono stati tutti contattati assicura Frattini - io stesso ho parlato direttamente con il padre di uno di loro e l'ambasciata è in continuo contatto con loro. E' falso dire che non siano stati informati». Una fonte governativa sostiene che il chirurgo di Emergency Garatti, attirò Mastrogiacomo a Lashkar-Gah in col-
lusione con i talebani che lo sequestrarono, e che addirittura intascò 500.000 dollari, ossia, sottolinea, un terzo del riscattopagato perlaliberazione delgiornalista. Ed assicura infine che «i dottori hanno già ammesso il loro coinvolgimento nell'interrogatorio» condotto dai responsabili della Direzione nazionale della sicurezza (Nsd) intervenuti nell'Ospedale in Helmand. La risposta di Emergency: «Accuse grottesche: tre anni - ai tempi del sequestro - Garatti stava in Sierra Leone». Per il titolare della Farnesina, l'Italia si muoverà per «tutelare i nostri connazionali» e «aiutare il Paese cui siamo legati da amicizia verso la stabilizzazione». Due obiettivi, a detta di Frattini, il cui raggiungimento non è favorito dalle dichiarazioni fatte «fuori da questo Parlamento». Il riferimento è alle parole di «Gino Strada, in cui, in questi momenti, si accusano gli Usa, la Nato e l'Isaf». Yassir Abdull Kareem
Nuova ondata di atti vandalici attribuiti ai coloni ebraici. Sui muri compaiono stelle di David
Cisgiordania, tensione per una moschea profanata TEL AVIV – Torna a salire la temperatura in Cisgiordania dove ieri una moschea è stata profanata al culmine d’una nuova ondata di atti vandalici attribuita dalla popolazione palestinese ai coloni dell’insediamento ebraico di Yitzhar, coinvolti in passato in altre 'spedizioni punitive'. A essere presa di mira, questa volta, è stata la moschea di Hawara, non lontano da Nablus, le cui mura sono state imbrattate durante la notte con scritte in ebraico, stelle di Davide, ingiurie a sfondo razzista e richiami al nome del profeta Maometto. Un raid intimidatorio accompagnato nelle ore precedenti dall’incendio di almeno due automobili palestinesi e dalla devastazione di un uliveto di proprietà araba dove 300 alberi sono stati sradicati in segno di sfregio. Episodi che
la gente del posto non ha alcun dubbio a imputare ai coloni di Yitzhar. «Sono stati loro, come era stati loro a sparare la settimana scorsa contro un negozio», ha dichiarato ai giornalisti Kamal Odeh, che a Hawara rappresenta alFatah, il partito del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas). «Qui la situazione sta diventando sempre più tesa e la rabbia monta», ha ammonito, ricordando come solo pochi mesi fa,in dicembre, le indagini delle stesse autorità israeliane avessero riconosciuto il marchio dei coloni estremisti di Yitzhar anche nell’incendio di un’altra moschea della zona. I responsabili militari israeliani in Cisgiordania, per bocca del generale Nitzan Alon, si sono affrettati da parte loro a promettere indagi-
Il premio Pulitzer? È roba da news on line PERlaprima voltaduefonti di Internet potranno fregiarsi dell'ambita onorificenza della Columbia University. A vincere, un'inchiesta di ProPublica e una vignetta di un sito legato al San Francisco Chronicle. Si tratta di una di quelle prime volte che non potranno essere facilmente dimenticate. Non sono passati nemmeno due anni da un annuncio che tanti giornalisti online attendevano da lungo tempo: la Pulitzer Prize Board avrebbe da quel momento preso in considerazione anche le penne tastiere del web. Per l'assegnazione dell'onorificenza più ambita nel panorama
L’ingresso dell’ospedale di Lashkar-Gah
Armstrong “sgambetta” Obama: «Gli Usa da serie B»
Quattro giorni fra i coccodrilli del giornalismo internazionale. E ProPublica è stato il primo a farcela, il primo spazio d'informazione online a fregiarsi del celebre riconoscimento, condito da un assegno di 10mila dollari consegnato dalla speciale commissione della Columbia University.
ni serie per l’individuazione e la punizione dei colpevoli. Nel contempo è partito un appello ai dirigenti dell’Anp a predicare moderazione e a contenere – dall’altra parte della barricata – il moltiplicarsi di sassaiole e tafferugli a margine delle ricorrenti proteste della «intifada bianca» promosse con il placet dal governo di Ramallah contro la barriera che cinge la Cisgiordania. A gettare altra benzina sul fuoco delle tensioni ha provveduto invece Itamar Ben Gvir, portavoce dell’Unione Nazionale, un partito d’estrema destra legato a doppio filo con i coloni. Commentando i fatti di Hawara, Ben Gvir non ha esitato a definire la località in questione «un villaggio ostile, focolaio di attacchi contro i residenti d’Yitzhar». Ahmed Buzher
ERA scomparsa nei pressi del lago Jesup, in Florida, una zona infestata da coccodrilli, serpenti e insetti. Per quattro giorni soccorritori, familiari e americani hanno seguito con apprensione le ricerche della piccola Nadia Bloom, 11 anni affetta da una lieve
forma di autismo, caduta nelle acque di una palude dopo aver lasciato la sua bicicletta parcheggiata nella zona, a pochi metri dalla sua abitazione. La bambina è stata ritrovata in acqua e portata in salvo grazie alla segnalazione di un amico di famiglia.
UN piccolo passo per l’uomo ma un grande balzo per l’umanità e uno sgambetto per Barack Obama: rompendo un silenzio durato più di 40 anni, Neil Armstrong, il primo uomo sbarcato sulla Luna, ha scritto una lettera al presidente chiedendogli di far marcia indietro sul suo «devastante» piano spaziale che rischia di trasformare l'America in «nazione di serie B o addirittura di serie C» dopo Russia e Cina. Armstrong è il più celebre astronauta del mondo: proprio lunedì un foglio autografato del piano di volo che il 20 luglio 1969 lo portò a muovere i primi
passi sulla superficie lunare è stato venduto a New York dalla casa d’aste Bonhams per 152.000 dollari. L’uomo dello sbarco era però rimasto finora volutamente fuori dalla luce dei riflettori. Ieri è uscito in piazza protestando contro Obama.
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In Italia e nel Mondo 3
Giovedì 15 aprile 2010
Giovedì 15 aprile 2010
Il fatto del giorno: Vertice sulla sicurezza nucleare Il mondo senza steccati
Al gran bazar dell’atomica
Al Qaeda non avrà la bomba
dal commento di Maurizio Molinari
dal commento di Alberto Negri
dall’articolo di Maurizio Molinari
La firma dei 47 leader sull’accordo di Washington contro il terrorismo nucleare sancisce la nascita della nuova architettura internazionale promossa da Barack Obama che già aveva iniziato a prendere forma nel settembre scorso in occasione del G20 di Pittsburgh contro la minaccia della recessione globale. I due summit internazionali che Obama ha presieduto hanno in comune un format. Questo tipo di format archivia i dogmi dell’architettura della comunità internazionale ereditata dal Novecento: non ci sono più i blocchi geopolitici di Est e Ovest o quelli economici di Nord e Sud, scompaiono gli steccati fra Paesi ricchi e poveri come fra quelli che possiedono armi nucleari o ne sono privi. [...].
Se ci fosse una crisi grave, una rivolta islamica, oppure un ammutinamento di militari integralisti contro il presidente Asif Alì Zardari, il Pakistan permetterebbe agli americani di accedere alsuo arsenaleatomico? Sonodomande comequeste chesorgono quando il presidente Obama evoca l'ipotesi che al-Qaeda possa impadronirsidi armi nucleari. Inun mondo disocietà deboli, instabili e armate, con arsenali vulnerabili, il bazar atomico come lo ha chiamato in un libro famoso il giornalista americano William Lagenwiesch, oggi sembra un mercato aperto a tutti: agli stati che aspirano a diventare superpotenze, come l'Iran o la Corea del Nord, ma anche a gruppi islamici e movimenti terroristici che potrebbero diventare protagonisti [...].
Il summit di Washington sulla sicurezza nucleare si conclude con un patto fra i 47 leader su misure tese a «impedire ai gruppi terroristi di ottenere materiale nucleare», grazie a «rigidi controlli su uranio arricchito e plutonio», al fine di «garantire la sicurezza di tutti i depositi a rischio entro 4 anni», oltre a «sostenere lo sviluppo dell'atomo civile». Ai Paesi che dispongono di reattori che adoperano uranio arricchito si chiede di convertirli per adoperare uranio non arricchito. È l'accordo che Obama cercava al fine di far nascere al Convention Center di Washington una coalizione internazionale accomunata dalla volontà di scongiurare il terrorismo nucleare. [...].
La migliore di oggi
Si sorride a Demont
Il sogno atomico di Osama Bin Laden
dall’analisi di D. Ravenna
dall’articolo di Angelo Aquaro
Commessa nel nucleare dall’Est europeo per Demont. L’azienda di Millesimo (Savona) si è aggiudicata una gara per un ordine, del valore di 23 milioni di euro, per la fornitura di impianti per il raddoppio (da 880 a 1.760 MW) della centrale slovacca di Mochovce. In particolare, l’impresa ligure fornirà, chiavi in mano, la parte relativa agli impianti di condizionamento. Demont è, inoltre, in pole position, per aggiudicarsi una commessa analoga, ma di importo quasi doppio rispetto all’ordine slovacco , per la centrale di Kozloduy [...].
Gli analisti lo chiamano "worst case scenario", lo scenario peggiore, ma non è che gli altri siano più tranquillizzanti. Lo scenario peggiore, dunque, è anche il più semplice da immaginare: Al Qaeda mette le mani sull'atomica nella maniera più facile, afferrando la valigetta nucleare pachistana. Rolf Mowatt-Larssen, un ex detective della Cia, dice che la possibilità che i Taliban travolgano il governo del Pakistan è, appunto, l'ipotesi più drammatica. Ma così non la vede certamente Sayeed Al-Masri, il numero tre di Al Qaeda: "Se Dio vorrà" ha tuonato qualche mese fa "le armi
Solo se sicuro dall’articolo di G. Rondinelli
nucleari dei pachistani finiranno nelle mani dei mujaheddin. Che le useranno contro gli americani". C'è tanto da avere paura: la situazione sarebbe anche più grave a dare retta a certe ricostruzioni. Come quella che giura che "Al Qaeda avrebbe ottenuto almeno 40 armi nucleari dall'ex Unione Sovietica". Serviranno ad attuare il piano battezzato in codice con poca ma macabra fantasia "American Hiroshima". Le armi entrerebbero negli Usa dal confine colabrodo del Messico. Da lì, boom: almeno 4 milioni di americani morti, l'obiettivo di Bin Laden, di cui 2 milioni "dovranno essere bambini. [...].
Petrolio e sanzioni
Giannelli sul Corriere
Vecchi spettri e nuovi sospetti
dall’articolo di Federico Rampini
dall’editoriale di Riccardo Redaelli
"Per una crudele ironia della storia - dice Barack Obama vent'anni dopo la fine della guerra fredda il rischio di un attacco nucleare è aumentato". Se al Qaeda dovesse mettere le mani sull'atomica - conclude Obama - sarebbe una catastrofe mondiale". Non è un allarme teorico, quello che ha spinto il presidente a ospitare il più grande vertice mai organizzato dagli Stati Uniti dopo la creazione dell'Onu nel 1945. I terroristi ci hanno già provato, e forse sono arrivati vicini a procurarsi materiale nucleare. Una cellula di Al Qaeda in Arabia saudita ha tentato di comprare atomiche russe sul mercato nero, con la benedizione di esponenti islamici radicali che giustificano l'uso di armi di distruzioni di massa contro gli "infedeli". Un episodio misterioso è accaduto in Sudafrica: un commando armato è arrivato quasi a impadronirsi di un deposito nucleare. [...].
Sarebbe errato giudicare il summit sulla sicurezza nucleare fortemente voluto da Barack Obama solo sul metro dei risultati tangibili immediati. Il valore di questo incontro fra più di quaranta capi di Stato e Governo sta nel segnale che la presidenza statunitense ha voluto dare e nell’ambizioso obiettivo di medio-lungo termine circa il futuro della non proliferazione. Non vi è infatti dubbio che i mutamenti politici seguiti alla fine della Guerra Fredda e la crescita tecnologica di tanti Paesi stiano mutando gli ambiti e i confini della tradizionale azione di
Taglio basso
A Padova la fabbrica senza orari l’operaio sceglie quanto lavorare dall’articolo di Cinzia Sasso
La fabbrica dove non esiste l'orario di lavoro è un rettangolo bianco che compare in fondo a una strada bianca. Si chiama Zf, è un'azienda metalmeccanica, con gli operai in pantaloni blu e maglietta bianca con il logo aziendale che armeggiano in mezzo a un frastuono infernale. Si trova a Caselle di Selvazzano, alle porte di Padova, è il terminale italiano di una multinazionale tedesca e produce soprattutto ingranaggi per motori marini. Solo che gli operai, 200 su 360 dipendenti, non ci vanno tutti dalle 8 alle 17: la produzione è continua, ma l'orario di ognuno è a sua scelta. L'hanno chiamato "orario a menù" ed è un miracolo che perfino il Politecnico di Milano ha studiato, la realizzazione concreta di un sogno che sembrava irrealizzabile: conciliare il tempo del lavoro con il tempo della vita. Per non continuare ad affrontare i picchi di lavoro con lo straordinario, azienda e sindacati si sono messi a un tavolo e hanno inventato una soluzione che una ricerca europea indica come esempio da seguire: ogni due mesi i
Una agenzia italiana per la sicurezza nucleare e una Scuola nazionale per la sicurezza nucleare. È l'annuncio che Berlusconi fa nel suo intervento al summit sulla sicurezza nucleare a Washington, ribadendo che l'Italia intende tornare alla produzione di energia nucleare. Un concetto più volte ribadito dal premier, a testimonianza di come il premier italiano creda fermamente nel ritorno al nucleare, senza però trascurare la questione sicurezza. «Bisogna convincere i cittadini che oggi le centrali nucleari sono assolutamente sicure», aveva detto qualche giorno fa Berlusconi al termine del vertice italofrancese [...].
lavoratori compilano una richiesta con le loro preferenze sui tempi di lavoro mentre l'impresa presenta il piano sulle necessità produttive. Un software apposito incrocia le diverse esigenze. Quello che ne esce è l'orario di ognuno. Si può avere un "orario di carico", che significa lavorare di più. Ma si può scegliere anche quello di "scarico", per avere più tempo libero. Il bilancio delle ore si fa a fine anno, tenuto conto che in ogni settimana si dovrebbe lavorare 40 ore. Nella sala del consiglio di fabbrica, sotto un manifesto ormai ingiallito di Luciano Lama, Luca Bettio, delle Rsu, racconta: "Ci abbiamo guadagnato tutti. Abbiamo abolito lo straordinario, strumento in mano ai capetti, e l'abbiamo sostituito con un premio per la flessibilità. Così ognuno può bilanciare la sua vita familiare con quella della fabbrica, e in tempi di asili che chiudono e di anziani da accudire non è poco". Così c'è chi, comeDanieleOlivieri, 30anni,addettoal montaggio, riesce a gestire un'associazione di volontariato, la Zattera Urbana, che si occupa di integrazione. [...]. da La Repubblica
prevenzione per le armi di distruzione di massa. L’architrave di questo sforzo è, dal 1968, il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp); un accordo che fissava regole e limiti precisi all’uso della tecnologia nucleare da parte degli Stati, in modo da evitare che le tecnologie per l’energia nucleare a scopi civili venissero usate anche a scopi militari (le cosiddette "tecnologie duali"). Il Tnp, in fondo, è stato un buon trattato che – come dicono gli esperti – ha fatto il suo dovere: chi l’aveva firmato non ha proliferato, mentre i nuovi Paesi che si sono dotati di un’arma atomica (Israele, India, Pakistan, Corea del Nord) erano tutti
Paesi non facenti parte del trattato. Oggi tuttavia lo scenario è mutato; da più parti si sente l’esigenza di regole più stringenti e, soprattutto, di verifiche molto più accurate da parte degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Proprio la fine della divisione in due blocchi rende i conflitti regionali e la competizione geopolitica locale più aggressiva e meno prevedibile. Per di più ha fatto sorgere in molti Stati ambizioni crescenti per arrivare a possedere la tecnologia necessaria per un ordigno atomico, come ad esempio l’Iran del presidente ultraradicale Ahmadinejad. [...].
La fotografia Asti, Città tappezzata di cartelloni con frasi d’amore. Ignoto l’autore (Stampa.it)
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage
IL CASO Il popolo di Facebook si mobilita per Emergency In diecimila gridano: «Giù le mani» dall’articolo di Giuseppe Rizzo
Giù le mani da Emergency. Cinque parole che racchiudono tante cose. Intanto, la storia di Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani, i tre cooperanti dell’ong che sabato 10 aprile sono stati arrestati dalle autorità afghane nell’ospedale di Lashkar Gah. Poi i primi attacchi del ministro degli Esteri Franco Frattini e Maurizio Gasparri contro Gino Strada. Infine, la rabbia di migliaia di internauti che hanno aderito subito alla mobilitazione lanciata dall’Unità su Facebook e che si sono dati appuntamento per sabato 17 aprile in piazza Navona, a Roma. Creato l’evento, «Giù le mani da Emergency», appunto, il loro numero è iniziato a lievitare, tanto da raggiungere 10 mila sostenitori nel giro di 24 ore. Tutti pronti a manifestare indignazione per quanto accaduto e sostenere Emergency. Maria Renzi, da subito, non ha usato mezze misure: «È semplicemente vergognoso
Un ospedale di Emergency
lo sciacallaggio di questi due politici. Come fanno a schierarsi così aspramente, e con quali prove, poi, contro gente che ogni giorno rischia la vita per alleviare le sofferenze dei popoli in guerra, mettendone in dubbio l’onestà e la professionalità: vergogna!». Roberto Lanni, invece, si rivolge al ministro degli Esteri: «Questi ministri, piuttosto che occuparsi di capire cosa sta succedendo ai tre operatori
Perché il Pd ha detto no all’idea di Prodi dal commento di S. Cappellini
«La proposta di Prodi è «una follia». Franco Marini avrà anche usato toni forti, nel bocciare la proposta prodiana di un Pd acefalo a livello nazionale e guidato dal consesso dei segretari regionali, ma è difficile dargli torto. «Basta con le discussioni sui contenitori - ha detto ieri l'ex presidente del Senato, appena uscito dall'incontro tra Pier Luigi Bersani e i senatori del Pd - non sono mai stato entusiasta all'idea di primarie per l'elezione del segretario, ma ora le abbiamo fatte, con un processo durato quattro mesi e giudicato positivamente dal Paese. Rimettere oggi in discussione quel meccanismo, a pochi mesi dall'elezione del nuovo segretario, è una follia». Bersani ha usato più diplomazia, ma è arrivato alle medesime conclusioni di Marini: «Ora è il momento di parlare al Paese, non di di-
scutere della forma partito». La sortita prodiana appare in effetti in evidente fuori sincrono rispetto alle esigenze di un partito che, a tre anni dalla sua nascita, non può certo dirsi ancora sicuro di avere davanti un orizzonte di vita lungo. In questi anni nel centrosinistra se ne sono viste e sentite di ogni genere, in tema di organizzazione. Spesso - quasi sempre - il dibattito sulla forma partito è servito a coprire il vuoto della proposta politica. Se Silvio Berlusconi governa pressoché incontrastato da dieci anni, con la breve parentesi del secondo governo Prodi, è anche perché il centrosinistra ha trascorso giorni, settimane, mesi degli ultimi due lustri a disquisire di formule astruse e di acronimi, di gabole tecniche e di sigle, in un delirio barocco di manifesti, regolamenti, case comuni, Artemide, la Gad, la Fed, il Triciclo, l'Ulivo grande e l'Ulivo piccolo. [...].
Quella panchina icona del degrado
di Emergency, fanno a gara a chi fa più dichiarazioni senza senso. Quando si tratta di avvisi di garanzia al loro capo, allora i giudici sono dei comunisti, eversivi. Quando si tratta di associazioni laiche che non sono vicini ai loro interessi, allora sono dei terroristi. Ma insomma caro ministro degli esteri: attiviamo o no la Farnesina per capire cosa è successo?». I due pesi, le due misure. Giacomo Bolli invi-
ta tutti a riflettere: «Mettiamoci nei panni dei nostri politici: se un loro compagno di merende (vedi Bertolaso e tanti altri) commette un reato, non è colpevole fino all'ultimo grado di giudizio, e semmai gli capita la sfortuna di essere condannato, la responsabilità è sua e solo sua, non di tutta una classe politica; se invece un medico, o un infermiere o un semplice volontario che appartiene a Emergency è sospettato di aver commesso qualcosa, nasce subito la condanna e il rinnegamento di tutto il gruppo. Sono straconvinto che chi salva la vita di decine di persone ogni giorno, in territori massacrati da guerre ingiuste, e senza mai guardare il colore della pelle o la fede religiosa, non può essere un assassino». Ne è così convinta anche Elena Mazzarano che scrive: «Parteciperò con tutto quello che ho, con tutto quello che sono, in tutti i modi che mi sono possibili, a qualsiasi iniziativa a favore di Emergency». [...].
Chiesa e pedofilia Una difesa laica del Papa dall’editoriale di Piero Ostellino
All'origine dell'aggressione cui sono sottoposti la Chiesa, e lo stesso papa Benedetto XVI, sul tema della pedofilia in ambito ecclesiale, ci sono un pregiudizio razionalista e una violenza giacobina: si pensi alla «peste pedofila » di cui parla Paolo Flores d'Arcais, che prefigura la dannazione per volontà popolare dell'«untore » di manzoniana memoria. Sono toni cui dovrebbe essere estranea la stessa cultura laica. Che non è negazione della religione, ma cavourriana separazione tra le leggi e i comandamenti, tra lo Stato e le istituzioni ecclesiastiche. Il pregiudizio razionalista tende invece a cancellare la distinzione kantiana, e liberale, fra peccato e reato; pretende di assimilare, «omologare», i comportamenti della Chiesa a quelli della società civile, negandone la specificità spirituale, codificata nel diritto canonico, ben diverso da
quello positivo dello Stato secolarizzato. La Chiesa, che condanna il peccato e perdona il peccatore pentito, ha commesso in passato (anche con Papa Wojtyla) molti errori in materia di pedofilia ecclesiale. I reati andavano denunciati con coraggio, mentre varie forme di reticenza hanno contribuito a peggiorare la situazione. Tuttora gli atteggiamenti, spesso confusi e contraddittori, di alcuni rappresentanti del clero non aiutano a far chiarezza. Quando risuonano paralleli impropri con le persecuzioni antisemite, o si stabiliscono arbitrarie correlazioni tra omosessualità e pedofilia, si ha l'impressione che papa Ratzinger vada tutelato anche dalle sortite incaute di alcuni alti prelati. Resta il fatto che non si può chiedere alla Chiesa di rinunciare a uno spazio autonomo di analisi e di giudizio, che è tutt'altra cosa dalla pretesa di sottrarre i propri membri all'imperio della legge. [...].
L’inganno... di Saverio De Marco
Internet da Pulitzer dall’editoriale di V. Sabadin
Stephen Engelberg, era un cronista di punta del Per la prima volta un’in- New York Times. Insiechiesta realizzata da un me hanno a lungo rifletsito Internet ha vinto il tuto sui danni che le vopremio Pulitzer, il mag- raci aspettative degli giore riconoscimento del azionisti e l’ossessione giornalismo americano. degli editori per alti marE’ una buona notizia da gini di utile stavano caumolti punti di vista. Ma in sando al giornalismo particolare perché con- americano. Le grandi inferma che la qualità po- chieste richiedono molto trà sopravvivere alla cri- tempo, sono costose e si dei giornali, grazie a quando cominciano non nuove organizzazioni danno nessuna certezza editoriali che nessuno fi- di poter essere tramutate no a pochi anni fa aveva in articoli e in copie venanche solo provato a im- dute: molte storie che maginare. Il premio è sembravano promettenti finiscono stato assespesso nel gnato a nulla. Il Sheri Fink, principale del sito problema ProPublidi Steiger, ca.org, per quello di un servizio trovare i realizzato soldi per negli ospefinanziadali di New re la qualiOrleans tà, è stato durante il risolto passaggio grazie dell’uragaall’aiuto no Katridella Fonna. La giordazione di nalista aveHerbert e va docuMarion mentato in Sandler, 13 mila parole il Home page del sito vincitore filantropi progresdramma del premio sisti e dei medici grandi firimasti a operare nelle sale allaga- nanziatori del partito di te e prive di energia elet- Obama. Essendo un’ortrica, e costretti a pratica- ganizzazione non-profit, re iniezioni letali ai pa- ProPublica spende tutti i zienti che non potevano soldi che riceve e non paessere evacuati. Molti ga tasse. Altre imprese, servizi del genere, foca- come California Watch e lizzati sul pubblico inte- Texas Tribune, hanno resse, hanno ricevuto in utilizzato lo stesso mopassato il premio intito- dello, sempre con l’obietlato a Joseph Pulitzer, tivo di difendere il giorl’editore che lasciò nel nalismo investigativo e collettivo. 1911 tutti i suoi averi alla l’interesse Columbia University. Ma ProPublica ha ora alle il comitato indipendente proprie dipendenze 32 che lo assegna ha voluto giornalisti e cede i suoi questa volta dare anche articoli, senza alcun un’indicazione di come si compenso, ad altre pubaugura che il giornali- blicazioni tradizionali. Il smo investigativo, quasi servizio da New Orleans scomparso dai quotidia- è stato messo online con ni, possa sopravvivere in foto e approfondimenti futuro. ProPublica.org è multimediali ed è stato stato ideato nel 2007 per pubblicato come sempliiniziativa di un gruppo di ce articolo dal New York giornalisti che hanno de- Times Magazine, cosa ciso di lasciare la carta che ha di certo contribuistampata per fondare un to a renderlo famoso. Nel proprio sito web. Il diret- solo 2009, il sito ha protore, Paul Steiger, era ca- dotto 138 inchieste di ripo redattore del Wall lievo, in collaborazione Street Journal e il suo con 38 riviste e giornali. principale collaboratore, [...].
L’oro del cinema a Potenza
da vivi-potenza.ilcannocchiale.it/
da lucaniart.wordpress.com/
da www.basilicata.travel/blog/
Bucaletto è una macchia sulla città di Potenza che nessuno potrà mai ripulire. Quartiere che doveva “ospitare”i terremotati del 1980 per pochi anni in attesa della ricostruzione, è diventato un ghetto dove vivono famiglie indigenti (e qualche furbacchione che vuol sfruttare la situazione) nel degrado più assoluto. Si sono spesi fiumi di inchiostro sul bronx potentino, tante le promesse per riqualificare quel posto ma la situazione precipita sempre di più e le promesse da parte di tutte le Amministrazioni che hanno guidato la città di rendere “umano” quel pezzo di città restano promesse da marinaio. La parola “riqualificazione” echeggia da tempo immemorabile ma, a parte qualche timido segnale, non si muove una foglia. [...].
La sera si approssimava gelida. Al crepuscolo l’aria fredda della neve era calata sulle valli. Il cacciatore aggiunse legna secca al fuoco. Doveva essere un bel fuoco quello, in modo da creare tanta brace. Quando la brace si formò abbondante uscì fuori e andò nell’orto a cercare un masso. Portò la grossa pietra nel caminetto, ponendola sui carboni ardenti. La temperatura fuori continuava a calare con il passare delle ore. L’aria era gelida, secca. Uno strato di vetrato scivoloso ricopriva la strada. La pietra cominciò a diventare rossa, ardente per il forte calore. Il figlio guardava quelle strane operazioni, chiedendosi a cosa servisse quella pietra. La guardava, osservandola brillare di luce rossastra. [...].
L’oro del Cinema è l’iniziativa che partirà Giovedì 15 Aprile presso il Cinema Don Bosco di Potenza. La rassegna presenterà alcune delle pellicole vincitrici dei premi più importanti di questo anno cinematografico. Tutti i giovedi’ fino al 13 maggio. Proiezioni: ore 19.00 e ore 21.15. Biglietto: 4 euro e abbonamento 12 euro E’ possibile acquistare gli abbonamenti anche in prevendita, presso Info&Tickets, tutti i giorni feriali dalle 10.00 alle 19.00 e il sabato dalle ore 10.00 alle 13.00. [...].
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6 Primo piano
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IL FASCICOLO APERTO DA 22 ANNI, QUESTO È L’EPILOGO DELL’ULTIMA INDAGINE
Basilicata noir
Il pm archivia definitivamente: morti per avvelenamento Una vicenda
Fidanzatini, il caso è chiuso Non è stato un duplice delitto
Primo confronto tra accusa e difesa nel palazzo di giustizia di Salerno
POLICORO - Prima incidente, poi omicidio taroccato da incidente domestico, poi,forse, unoscherzo finitoin tragedia, e ora di nuovo incidente. E' il risultato delle indagini sulla morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i fidanzatini di Policoro, nel corso di 22 anni. Trail 1988e il2010 laprocura di Matera ha aperto e chiuso quel fascicolo più volte. L'ultima volta lo ha fatto mentre indagava già un'altra procura, inserendosi quella che è stata poi chiamata «la guerra tra toghe». Ma questa è un'altra storia. In questa storia ci sono due ragazzi morti di morte violenta 22 anni fa. Per la procura della Repubblica di Matera, che qualche giorno fa ha depositato l'ennesima richiesta di archiviazione, questa volta si tratta di incidente domestico. Non c'entrano nulla i festini a base di sesso e coca sbandierati dalle trasmissioni tv e da alcuni giornali. Non c'era nessun messaggio in quella lettera, forse l'ultima, spedita da Marirosa a Luca, in cui scriveva di un segreto che l'angosciava e di cui voleva parlargli. E poi c'è quel fotografo: Salvatore Cerabona. SORPRENDENTI DICHIARAZIONI Secondo Rosanna De Fraia, il magistrato incaricato dell'indagine, le sue dichiarazioni sono «sorprendenti». In una puntata della trasmissione Rai “Chi l'ha visto?” aveva detto di essere stato nell'abitazione della famiglia Andreotta, nel cui bagno è avvenuta la tragedia, «prima che i due corpi fossero stati scoperti ufficialmente dalla mamma di Marirosa intorno alla mezzanotte del 23 marzo del 1988». Cerabona, all'epoca, era un collaboratore del fotografo (poi deceduto) che aveva effettuatoi rilievifotografici su incarico dei carabinieri della stazione di Policoro. Cerabo-
Il palazzo di giustizia di Salerno
dall’inviato FABIO AMENDOLARA SALERNO - La scena del crimine è racchiusa tra la porta d’ingresso del sottotetto, dove sono state rinvenute delle tracce di sangue, il muro della sala in cui c’è più luce, dove Elisa Claps è stata sbattuta e forse strozzata, e l’angolo in cui è stato occultato il corpo. Sono i tre punti in cui sono stati raccolti gli elementi di interesse investigativo: sangue, capelli, l’impronta di una scarpa e lo spezzone di un cavo elettrico. Su quegli elementi, e su un’altra novantina di reperti, verrano eseguiti gli esami dattiloscopici, per la ricerca delle impronte digitali, e biologici, per la ricerca delle tracce di sangue, di sudore e di sperma. Un’ulteriore richiesta che la procura ha avanzato ai consulenti tecnici (Vincenzo Pascale dell’Università Cattolica, Giorgio Porrera, ex tenente dei carabinieri del Ris, Eva Sacchi dell’università di Milano e Cristina Cattaneo dell’Istituto di medicina legale di Milano) riguarda la presenza di tracce metalliche su alcuni piccoli solchi presenti su due costole, sul femore e su una scapola. Perché l’assassino - è questo che sospettano gli investigatori avrebbe prima ucciso Elisa, che è morta per asfissia, e poi infierito sul corpo con un arnese «da punta e taglio». Forse un paio di forbici. Oppure un coltello di piccole dimensioni. Sangue niente. Neanche una goccia. Né sui vestiti, né per terra. Anche se, ieri, davanti al palazzo di giustizia di Salerno, la tesi più accreditata tra i cronisti era quella delle coltellate e della pozza di sangue. Investigatori e periti di parte smentiscono. Non c’era sangue sulla scena del crimine. Eccetto che sulla porta. Un investigatore, invitato a smentire, dice che non ce n’è bisogno, perché lo farà la perizia del anatomopatologo. Bisognerà aspettare però 30 giorni, come anticipato ieri dal Quotidiano. Tanto durerà la secretazione disposta dal sostituto procuratore antimafia Rosa Volpe. I periti che hanno ricevuto l’incarico ieri, nell’ambito dell’incidente probatorio sui reperti trovati nel sottotetto della chiesa della Trinità, invece, hanno chiesto 60 giorni di tempo. Tra gli esperti c’è anche un botanico, perché tra i reperti ci sono alcune foglie secche e un seme. Il botanico dovrà anche analizzare le muffe presenti sui resti di Elisa. Al terzo piano del palazzo di giustizia, in una stanza che affaccia sul lungomare di Salerno, il
LE COLTELLATE Sarebbero state ferrate dopo la morte per asfissia Non c’era sangue pubblico ministero Rosa Volpe, il difensore di Danilo Restivo, avvocato Mario Marinelli, e l’avvocato Giuliana Scarpetta che rappresenta la famiglia Claps, si sono confrontati per la prima volta. «Nessuno si è opposto alle varie richieste delle parti», conferma al Quotidiano una fonte che era presente. L’avvocato Scarpetta ha chiesto di inserire tra i reperti da analizzare anche una tuta ginnica rinvenuta in uno dei locali della chiesa e un’ascia arruggini-
NUOVO INCARICO I periti dovranno accertare la presenza di materiale metallico su alcune ossa
ta che, presumibilmente, sarebbe stata impiegata per rompere alcune delle tegole usate per occultare il corpo di Elisa. Durante l’incidente probatorio è filato tutto liscio. Lo scontro si è consumato dopo. A livello mediatico. A colpi di dichiarazioni. «Sono felice per loro che già sanno tutto, nonostante la perizia sia stata secretata per 30 giorni dalla procura». Così, con il tono ironico che da sempre lo contraddistingue, l’avvocato Mari-
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LA TUTA E’ stata rinvenuta nel sottotetto La parte offesa ha chiesto che venga analizzata
nelli, replica al legale della famiglia Claps. L’avvocato Scarpetta poco prima aveva detto all’agenzia Ansa di avere un «quadro chiaro», che andrebbe «in una sola direzione»: Danilo Restivo. In seguito ha sostenuto che quelle parole le erano state attribuite in modo forzato. Restivo, unico indagato, si è sempre dichiarato innocente. «Noi abbiamo soltanto ricevuto una notifica di secretazione della perizia autoptica della procura»,
IL DIBATTITO SULLA TRINITÀ
ha concluso l’avvocato Marinelli. «Siamo alla quadratura del cerchio: potrebbe anche non servire il riscontro del Dna di Restivo. C’é un’autopsia che parla». Ha rincarato la dose l’avvocato Scarpetta. Tra gli investigatori c’è chi ritiene che l’autopsia e le perizie servano a questo punto solo ad avere la certezza scientifica. E parlano di «prova logica». E di «gravi indizi precisi e concordanti». f.amendolara@luedi.it
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Una chiesa da sconsacrare di SEBASTIANO ZIRPOLI Sono certo che, a prescindere dalla soluzione finale del caso Elisa, la chiesa della SS Trinità avrà per sempre, come marchio a fuoco, nel suo DNA religioso, un “vulnus” quasi impossibile da cancellare. Io non so se i preti responsabili della conduzione di questo luogo di culto abbiano avuto nel tempo una parte attiva nella scomparsa, uccisione e ritrovamento di Elisa Claps ma so di certo che in quel tempio ci sono stati troppi “mercanti”, per usare il termine pronunciato da Gesù, che lo hanno di fatto profanato. Una chiesa è un luogo che appartiene a tutti i fedeli che la frequentano, ma stando a quanto detto dalla mamma di Elisa e da altre numerose testimonianze, Don Mimì Sabia decideva su ogni cosa partendo da una affermazione decisa e risoluta: nella “mia” chiesa si fa questo o non si fa quest'altro. Troppo spesso si confonde il ministero con il possesso e questa
convinzione è molto diffusa anche nella gestione della cosa pubblica. Quante volte abbiamo sentito piccoli o grandi servitori dello stato abusare dell'aggettivo possessivo “mio” in riferimento a uffici, beni e pratiche di competenza statale? Sempre! E se fosse possibile strapazzare un attimo il significato dei termini, molto più di sempre! Ritornando alla Chiesa della SS Trinità io credo che si debba entrare nell'ordine di idee di escludere da quel luogo, secondo le modalità previste dalle norme in vigore, pratiche religiose in futuro. Con quale animo e con quale capacità di raccoglimento i fedeli potranno mai ritrovarsi in quella chiesa dove si è consumato uno dei più atroci e misteriosi delitti degli ultimi tempi e dove ancora, a causa quanto meno di una superficialità spaventosa, il corpo della povera Elisa è rimasto abbandonato per ben diciassette anni? Se la parola di Dio è quella che ci è stata insegnata nel corso della
nostra vita, possiamo rifarci al concetto che afferma l'esistenza di diverse forme di preghiera. Ci è stato detto che si può pregare recitando una Ave Maria o un'altra delle preghiere da noi conosciute, ma si può pregare anche attuando i precetti propri della nostra religione. Si prega quindi amando e rispettando gli altri, si prega facendo opere di carità, si prega facendo il proprio dovere, si prega avendo cura di essere onesti e timorati di Dio. Allora se si trasforma quell'edificio in un luogo dove poter aiutare persone in difficoltà, dove poter accogliere associazioni che si occupano del sociale in tutti i suoi ambiti, avremo un tempio laico che risuonerà di grandi e potenti preghiere fatte di opere, di azioni, di volontariato. Senza peccare di superbia sono certo che Dio guarderà con affetto e approvazione a questa nuova destinazione, specialmente se le preghiere attive saranno giuste, ben condotte e potranno fare del bene nel senso più profondo del
termine. Il grande ambiente dove sino a poco tempo fa i fedeli si sono ritrovati per assistere alla Santa Messa e agli altri riti religiosi, potrebbe essere adibito a un brulicante laboratorio teatrale non finalizzato a performance professionistiche ma destinato ad attuare i formidabili scopi della “teatroterapia” a favore di quelle fasce sociali che più ne possono avere bisogno. Penso ad esempio agli anziani, ai disabili, ai bambini. Gli altri numerosi locali potrebbero ospitare diversi laboratori di manualità o di recupero di abilità, oltre che di scambi culturali dove potranno ritrovarsi tutti coloro che hanno necessità di riempire i troppi vuoti delle proprie esistenze sia in termini culturali che sociali. Facciamolo nascere questo “Centro di socialità popolare” intestato a Elisa Claps. E' un sogno? Non lo so, ma parafrasando Martin Luter King dico che dobbiamo averli e coltivarli i nostri sogni altrimenti resta poco nella nostra vita.
na, in diretta tv, racconta di essere stato accompagnato dal maresciallo che comandava la stazione dei carabinieri di Montalbano- poiidentificato inGiovanni Pagano - in un momento in cui in casa non c'era ancora nessuno, ovvero prima di mezzanotte, mentre gli altri carabinieri attendevano nelle vicinanze dell'abitazione. Il maresciallo Pagano, secondo Cerabona, aveva le chiavi di casa Andreotta. I due erano entrati e lui aveva così scattato le foto che ritraevano i cadaveri dei due giovani. Le sue foto, però, erano diverse da quelle contenute nel fascicolo processuale. LE DUE MAMME «Nel corso delle indagini - si legge nel documento che il Quotidiano ha potuto consultare - sono state sentite dal pubblico ministero anche la mamma di Luca e la mamma di Marirosa. Le loro dichiarazioni tuttavia non hanno fornito elementi di particolare interesse». Olimpia Orioli ha ribadito tutti i dubbi già evidenziati sulle modalità di conduzione delle indagini, sottolineando l'alterazione della scena del crimine, sulle contraddizioni nelle versioni di alcuni testimoni, e sulle incongruenze e falsità contenute nelle consulenze e nelle perizie. Secondo la mammadiLuca, qualcunoquellanotte si era preoccupato di cancellare i segni che potevano ricondurre a una causaviolenta dellamortedei duegiovani. Soprattutto il sangue che proveniva dalla ferita alla nuca di Marirosa e il gonfiore dei genitali di Luca. L'alterazione della scena del crimine sarebbe stata preordinata ad accreditare la tesi della morte per folgorazione, immediatamente prospettata quella notte come certa, tanto da far ritenere superflua l'autopsia che, effettivamente, non venne eseguita. I dubbi della mamma di Luca, però, non sono stati chiariti dalla mamma di Marirosa. Ecco cosa scrive il magistrato: «La mamma di Marirosa ha confermato di non aver notato la presenza di sangue nella vasca da bagno, né ha saputo precisarese l'alterazionedellostato deiluoghi sia avvenuta prima o dopo l'arrivo deicarabinieri». Eallafine haribadito «la sua convinzione che si sia trattato di uno scherzo finito in tragedia». Uno scherzo. Se ne è convinta dopo che una vicina di casa le ha detto di aver notato una panda dello stesso colore della sua uscire dal cancello di casa a retromarcia quella sera. LE INDAGINI Dopo 22 anni si può far poco. E per quel poco che si può fare ci si affida in genere alla tecnologia. Lo tiene bene a menteilmagistrato diMateraquando
si rivolge alla polizia scientifica. La relazione investigativa è arrivata in procura a un anno di distanza. E questo è il risultato: «La formulazione di ipotesi sulla ricostruzione della dinamica degli eventi è stata resa particolarmente complessa dall'esistenza di anomalie che hanno caratterizzato la fase iniziale delle indagini». Per la polizia scientifica la scena del crimine è stata davvero «alterata». Ed ecco cosa ne ricavano gli agenti della scientifica: «Lo studio della documentazione e l'analisi delle immagini della scena del crimine non hanno consentito di acquisire elementi di sostegno circa la possibile tesi di omicidio. La possibilità di formulare certa della dinamica, però, è compromessa». Per questo concludono che i due giovani «siano morti a seguito di shock da elettrocuzione, ovvero a seguito intossicazione acuta da monossido di carbonio. La prima non riescono a escluderla. La seconda, però, la ritengono «caratterizzata da maggiori riscontri oggettivi». In un caso o nell'altro si tratterebbe di incidente. IL CONTRIBUTO DELLA STAMPA Un servizio pubblicato sul Quotidiano dallo scrittore Andrea Di Consoli, che aveva raccolto alcune indiscrezioni mentre lavorava al suo libro sul giallo dei fidanzatini, è stato valutato in modo ampio nella richiesta di archiviazione. Francesco Caldararo, imputato nel maxiprocesso Turris, quello sui festini a base di sesso e coca, rispondendo alle domandedello scrittore «escludeva che ai festini avrebbe partecipato Marirosa». Escludeva che si fosse trattato di una fatalità e indicava una nuova pista: quella di un ex fidanzato di Marirosa. Ma per il magistrato «le personali opinioni di Caldararo non pare possano valere a indagare per dupliceomicidio un soggetto a carico del quale non sussiste il benché minimo elemento. Neppure il sospetto». L'ARCHIVIAZIONE Le nuove indagini «non hanno fornito elementi di novità». E' per questo che il pm chiede l'archiviazione. Non è possibile dopo 22 anni «formulare una ricostruzione certa della dinamica degli eventi».La poliziascientifica haindicato due strade: morte per elettrocuzione o per avvelenamento da monossido di carbonio. Il magistrato ritiene «più verosimile quella secondo cui Luca e Marirosa siano morti accidentalmente per avvelenamento». Inutile, a questo punto, riesumare i cadaveri, «stantel'assenzadi segnichefacciano propendere per l'ipotesi di duplice omicidio». Per il pm il caso è chiuso. fab. ame.
SIAMO TUTTI DEI SIMENON DI PROVINCIA?
chiusa e riaperta più volte. Il magistrato ha valutato attentamente anche gli spunti forniti dalle inchieste dello scrittore Andrea Di Consoli e pubblicate dal Quotidiano, soprattutto le dichiarazioni di Caldararo che escludeva che si fosse trattato di fatalità. Ma nessun riscontro è stato trovato: Luca e Marirosa sono morti accidentalmente per intossicazione da monossido di carbonio
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Ma io con rispetto mi permetto di dire: non ci credo di ANDREA DI CONSOLI segue dalla prima Nessuno dovrebbe mai avere in testa – quando si indaga sulla società, su un crimine, sulla politica o su un’idea qualsiasi – i cosiddetti pregiudizi, o i famigerati teoremi, o addirittura l’odio di classe; eppure è sempre auspicabile che quando ci si approccia alla vita degli altri non manchi mai un fattore ineffabile e fondamentale che potrei chiamare “x”, laddove la “x” sta a indicare per sommi capi premura, partecipazione, solidarietà, curiosità non burocratica, ma umana, finanche culturale. Francamente non so come si sia giunti alla plausibile certezza che Luca e Marirosa siano morti per avvelenamento da monossido di carbonio. Nei prossimi giorni, credo, avremo ulteriori informazioni. La sentenze e le prescrizioni della magistratura bisogna rispettarle, anche se ai cittadini non è vietato criticarle, discuterle, valutarle in base
alle proprie esperienze o sensibilità personali. Una cosa che però ho capito è che da questo “caso” se ne esce solo con una confessione piena, o magari con nuove prove inoppugnabili. Con quello che c’era e c’è a disposizione non si poteva arrivare troppo lontani, purtroppo. Su un punto però sento di dissentire dalla richiesta del giudice Rosanna De Fraia, ed è laddove scrive che è inutile riesumare i cadaveri, vista l’assenza di segni che possano far pensare a un duplice omicidio. Questo è vero solo in parte, perché all’epoca dell’autopsia postuma, nel 1996, ci fu un danno alle apparecchiature radiografiche che non permiseuna adeguatarefertazionedello stato dei due corpi. E’ quindi davvero da escludere la possibilità – dopo quattordici anni da quell’autopsia,evistianche ipassiinavantidella tecnologia investigativa – di riesumare i corpi di Luca e Marirosa? Perché una cosa è avere a disposizione mezze certezze, molte illazioni e indizi insufficienti, altra cosa è chiudere il“caso”senzaun margine
di dubbio, senza uno straccio di ammissione di “impotenza” investigativa. Nessuno vuole escludere aprioristicamente la possibilità che Luca e Marirosa siano morti per “incidente”, ma è davvero plausibile che negli ultimi ventidue anni noi tutti si abbia giocato a fare i Simenon di provincia, inventando sospetti, comportamenti strani, incongruenze, segni corporei incontestabili (fungo schiumoso, tumefazione testicolare, ferite al capo, lividi, ecc.?)? E’ davvero credibile che per ventidue anni in Lucania sia stato inscenato uno psicodramma collettivo, o un feuilleton orale a tinte fosche? E’ come dire che siamo tutti un po’troppo fantasiosi, un po’ troppo complottisti, o addirittura un po’ troppo scemi. E intendiamoci: non ho nessun problema ad ammettere di essere un po’ scemo, ma vorrei almeno che venisse motivata meglio la mia scemenza. Eppure non ho certezze, e lo ammetto con assoluta franchezza; epperò quella stessa assenza di certezze non la vedo espressa dalla richie-
sta di archiviazione, che avrebbe almeno dovuto lasciare una sola porta aperta alla possibilità del duplice omicidio. Invece quella porta si chiede che venga chiusa per sempre. Quando feci il nome dell’ex fidanzatodi Marirosa–inseguito aunragionamento personale di Francesco Caldararo – io lo feci con la speranza che un’altra pista venisse subito aperta e, magari, immediatamente richiusa, come mi auguravo sinceramente, perché ci è totalmente estranea la cultura della caccia all’untore. Eppurequalcosa andava sbloccato, e le interessanti valutazioni di Caldararo andavano in quella direzione. Comunque non ho ben capito se su questo ex fidanzato non ci sia nessun elemento (ripeto, come mi auguro, e com'è probabile che sia), oppure se non possa mai più essere presa seriamente in considerazione la parola di un ex imputato del processo “Turris”. Anche questo aspetto, forse, lo capiremo meglio nei prossimi giorni. La magistratura italiana è divisa in due diverse antropologie: ci sono i
magistrati che parlano troppo, e ci sono i magistrati che non parlano mai. Eppure non è scritto da nessunaparte cheunmagistrato nonpossa con serenità e con cognizione dei fatti dire qualcosa, specialmente quando un “caso” mina in profondità la storia e la limpidezza di un popolo. Per questo motivo vorrei umilmente porre alla dottoressa De Fraia una semplice domanda: siamo tutti autorizzati a partire da oggi a scrivere e a dire che Luca Orioli e Marirosa Andreotta morirono il 23 marzo del 1988 per avvelenamento da monossido di carbonio? Oppure c’è una possibilità che questa versione, allo stato dei fatti, sia soltanto la più plausibile, e anche la più puntellata da un punto di vista giudiziario? In conclusione vorrei ribadire ancora una volta il mio rispetto formale per questa richiesta di archiviazione, ma francamente non mi capacito che due giovani siano morti per avvelenamento da monossido di carbonio in un bagno con la porta aperta. Ecco, lo dico sinceramente: non ci credo affatto.
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L’assassino soffocò Elisa e poi infierì
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Chiesa e omofobia
Cresce il caso dopo l’equazione di Bertone tra crimine e omosessualità
Pedofili gay, la Santa Sede rettifica Dopo l’attacco dei liberali francesi il Vaticano precisa: «Frase riferita ai preti colpevoli» | GLI ABUSI A MALTA | di DOMITILLA CONTE
CITTA' DEL VATICANO – Parigi insorge e i liberali europei chiedono un’esplicita e unanime condanna del parallelo fatto dal cardinale Tarcisio Bertone tra pedofilia e omosessualità. La Santa Sede replica spiegando che non è «competenza» della Chiesa dare giudizi di carattere «psicologico o medico» sugli abusi in generale ma che il segretario di Stato vaticano si riferiva ai preti pedofili, per il 60% attratti da persone dello stesso sesso. Una precisazione, diffusa nella forma di una nota del direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi in mattinata, che non ha soddisfatto le associazioni omosessuali, nè gli ambienti politici e istituzionali che già avevano gridato allo scandalo. Dopo le accuse di pedofilia, piovono sulla chiesa cattolica quelle di omofobia. Accusa sempre più ricorrente originata da una fedeltà millenaria alla «legge naturale» che impone legami solo «tra uomo e donna» pur nel rispetto della «pari dignità» tra le persone, sfociata più volte in scontri aspri, anche in sede Onu. Ma un conto è esprimere contrarietà ai matrimoni omosessuali, altro è – hanno osservato le associazioni gay paragonare omosessuali a pedofili, o indicare l’omosessualità come una causa degli abusi. «Un amalgama inaccettabile», tuona il Quai d’Orsay, «un assurdo scientifico», secondo il presidente dell’Arcigay, Franco Grillini, «un indebito accostamento» per l’ex segretario del Pd, Walter Veltroni. Critiche piovono anche da una vittima dei preti pedofili irlandesi, oggi omosessuale. «Condanno ogni tentativo da parte della chiesa cattolica di rappresentare in maniera errata e disonesta l’opinione dei medici –ha dichiarato Andrew Madden in un comunicato diffuso a Londra – in modo da continuare ad evi-
tare di assumersile responsabilità per le proprie azioni e la propria inattività nella copertura degli abusi sofferti dai bambini per mano dei preti cattolici». Una assunzione di responsabilità che il Papa ha chiesto a gran voce ma che per molti resta ancora insufficiente, specialmente dopo i sospetti calati proprio sul predecessore di Bertone, il cardinal Angelo Sodano, accusato di aver “coperto”il fondatore dei Legionari di Cristo padre Marcial Maciel Degollado, pedofilo e impostore. Il Vaticano, comunque, contrattacca. «Le autorità ecclesiastiche –ha affermato padre Lombardi in una nota –non ritengono di loro competenza fare affermazioni generali di carattere specificamente psicologico o medico, per le quali rimandano agli studi degli specialisti. Ci si riferisce qui evidentemente – ha poi precisato – alla problematica degli abusi da parte di sacerdoti e non nella popolazione in generale». Ma Grillini ha definito la rettifica «quasi peggio della gaffe planetaria precedente».
Le vittime aspettano il Papa Due parlamentari boicottano la messa perché la Curia non ha invitato le conviventi LA VALLETTA, (MALTA) – Sia le Chiesa che la società devono discutere profondamente il fenomeno della pedofilia. Solo così il problema può essere ridotto e sconfitto. Lo ha detto l’Arcivescovo di Malta, Monsignor Paolo Cremona, parlando alla televisione di Stato dopo che ha avuto un incontro con sette delle vittime che hanno subito abusi da preti pedofili negli anni '80 quando frequentavano un orfanatrofio. «Questi uomini hanno fatto bene a raccontare quello che hanno subito e a parlare con la stampa. Per la Chiesa, questi casi sono umilianti, perchè la gente deve avere fiducia nei sacerdoti,» ha detto Cremona, criticando la
stampa internazionale per aver ingigantito il problema, mentre tutto il bene che viene fatto dalla Chiesa è stato purtroppo ignorato. «I sacerdoti che hanno commesso questi crimini sono persone malate, ma sono soli una piccola percentuale di tutto il clero. Nonostante questo, anche un solo caso di abuso su un minore, e uno di troppo». Cremona ha insistito sulla necessità di giustizia in tali casi, aggiungendo che le vittime non possono essere mai dimenticate. «Il gruppo di sette vittime che hanno incontrato l'Arcivescovo Cremona ieri sera, ha presentato una lettera chiedendo un incontro privato con Papa Benedetto XVI durante la sua visita a Malta sabato e domenica prossimi. L'incontro con l’arcivescovo – avvenuto nel Palazzo arcivescovile de La Valletta – è servito alle vittime per raccontare a monsignor Cremona i dettagli del trauma che hanno subito nell’orfanatrofio San Giuseppe di Santa Venera. Al termine del colloquio, l’arcivescovo ha chiesto alle vittime di incontrarlo di nuovo. Intanto, le “linee guida” vaticane che richiamano tutte le arcidiocesi a «seguire sempre la legge civile per quanto riguarda la denuncia dei crimini alle appropriate autorità «significano la fine del Response Team (squadra di risposta) co-
stituita dai vescovi maltesi per indagare su tali accuse». Lo ha detto il giudice Victor Caruana Colombo, Capo dello stesso Response Team, parlando all’Ansa del documento della Santa Sede. «Capisco adesso – ha osservato – che i casi di pedofilia non saranno più nelle mani della Response Team, ma saranno deviati immediatamente alla Polizia» In una nota pubblicata dalla Curia de La Valletta, sono stati indagati 45 casi di abusi su minori dal 1991, anno in cui è stata costituita la Response Team. Diciannove di questi casi vennero dichiarati come “senza base” mentre 13 casi rimangono ancora aperti. Quattro sacerdoti sono apparsi davanti alla tribunale della Santa Sede, dichiarati colpevoli e ridotti allo stato laicale. Altri due sono deceduti. La prossima visita di Papa Benedetto XVI sull' isola ha tuttavia suscitato anche una nuova bufera sulla Chiesa maltese. Due parlamentari maltesi hanno annunciato che non andranno alla messa che il Papa celebrerà domenica a Floriana, in quanto l’invito non è stato esteso dalla Curia alle loro conviventi. A Malta, tra i pochissimi Paesi al mondo dove il divorzio non è regolato per legge, è in atto un acceso dibattito per introdurre apposite norme, un intento osteggiato dalla Chiesa locale. La Curia maltese, secondo quanto riferito, non ha esteso l'invito al coniuge ad alcun deputato in situazione «irregolare» e a nulla sarebbe valso neanche un incontro privato tra l’Arcivescovo Paolo Cremona ed il deputato laburista Michael Farrugia, che ha ora annunciato che, senza la sua compagna, non si recherà alla messa del pontefice. Analogo annuncio è stato fatto dal deputato nazionalista Jeffrey Pullicino Orlando.
Benedetto XVI
Secondo la Consulta è una materia di competenza del legislatore In Svezia ci si può sposare in chiesa. In Spagna consentite le adozioni
Nozze omosex, ricorso rigettato Sì alle unioni in 6 Stati europei di ANGELA ABBRESCIA ROMA – In fondo ci speravano, in una decisione favorevole della Consulta. Nella possibilità che un giorno il sindaco o chi per lui pronunciasse le parole: "vi dichiaro marito e marito" o "moglie e moglie". E ora c'è amarezza per la decisione avversa, ma anche la forte determinazione a non farsi scoraggiare e a continuare a perseguire l’obiettivo, magari in Parlamento. Anche se il clima politico non sembra dei più favorevoli. La Corte costituzionale ha rigettato i ricorsi sui matrimoni gay. Non si conoscono ancora le motivazioni, ma secondo indiscrezioni i giudici riterrebbero che competa alla discrezionalità del legislatore la regolamentazione di questo tipo di unione. In pratica, la "palla" passerebbe al Parlamento che deve riempire un vuoto legislativo in materia. I diretti interessati, cioè le coppie che avevano presentato i ricorsi, si dicono amareggiati ma fermamente intenzionati ad andare avanti. Uno di questi è Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centrodestra), che, con il suo compagno Lorenzo, aveva fatto ricorso dopo il diniego alla sua richiesta di matrimonio da parte del Comune di Trento. «Il fatto è– dice - che le coppie gay sono riconosciute in tutta l’Europa occidentale a esclusione di Grecia ed Italia e che
siamo ormai stati superati in materia persino da Colombia, Sudafrica e paesi del Terzo mondo». Le associazioni che in questo periodo hanno sostenuto l'iniziativa, e che si sono riunite in un comitato, dicono che quello di ieri non è un «epilogo" ma semmai un’occasione di rilancio. Non demordono dall’obiettivo di dare alle coppie omosessuali un istituto giuridico, e lo faranno seguendo la doppia strada della via legislativa e legale.Un ulteriore passo potrebbe essere, ad esempio, quello di un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, dove già pende un ricorso che riguarda l’Austria. Dal mondo politico, la maggioranza plaude alla Consulta. Esulta il sottosegretario Carlo Giovanardi, che nel governo ha la delega alle politiche familiari.Ma ildeputato delPdlBenedetto DellaVedova incalza la maggioranza: «Anziché compiacersi per lo “scampato pericolo”, si dovrebbe iniziare a lavorare sul testo Rotondi-Brunetta». Quello, cioè, che propone i Didorè per tutelare diritti e doveri delle coppie gay. Il Pd parla per voce di Paola Concia, deputata dichiaratamente lesbica,che ricordacome inParlamento giacciano sei proposte per regolarizzare le unioni gay, e di Barbara Pollastrini, secondo cui non è rinviabile una legge sui diritti e doveri delle coppie di fatto, omosessuali e non.
In Parlamento sei proposte in stand-by
ROMA –Dopo il via libera della Corte Costituzionale portoghese al disegno di legge per i matrimoni omosessuali, in Europa salgono a sei i Paesi nei quali le nozze gay sono legali. Molti Paesi del vecchio continente riconoscono in una qualche forma le unioni fra omosessuali mentre coppie dello stesso sesso si possono sposare in cinque Stati Usa. In Germania dal 2001, il «contratto di vita comune» garantisce alle coppie omosessuali diritti simili a quelli del matrimonio. In Francia nel 1999 la legge francese ha adottato i Pacs, le unioni civili per le coppie etero e omosessuali. Non ammesse invece le eredità e le adozioni. Nel Regno Unito dal 2005, il «partenariato civile» garantisce alle coppie gay diritti pressochè identici rispetto a quelle etero in materia d’eredità, impiego e pensioni. In Spagna sì al matrimonio tra omosessuali dal 2005. E' consentita anche l’adozione. In Portogallo solo da pochi
Una coppia gay
giorni le persone dello stesso sesso possono sposarsi, ma non adottare figli. Nel 2001 i Paesi Bassiè stato il primo Paese a consentire il matrimonio tra omosessuali, riconoscendo loro diritti e doveri identici a quelli delle coppie etero. In Belgio gli omosessuali si possono sposare dal 2003, purchè almeno uno dei due coniugi sia belga o risieda nel Paese. La Dani-
marcaè statoilprimo Paeseal mondo ad autorizzare, nel 1989, il matrimonio civile (partenariato registrato) tra omosessuali, che non possono però ricorrere all’inseminazione artificiale nè adottare. Persone dello stesso sesso si possono sposare in Svezia in Chiesa (unico al mondo). Cinque Stati Usa autorizzano il matrimonio gay: Iowa, Connecticut, Massachusetts, Vermont e New Hampshire. In Ungheria coppie dello stesso sesso sono riconosciute come “amanti”, ma è esclusa l’adozione. Anche in Svizzera partenariato registrato dal 2005, ma è esclusa l’adozione. In Croazia «reciproco sostegno» e diritto all’eredità sono garantiti alle coppie omosex. In Canada persone dello stesso sesso possono sposarsi e adottare. In 38 su 53 Stati africani l’omosessualità è punita dalla legge. Solo il Sudafrica ha legalizzato dal 2006 le unioni civili tra omosessuali.
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8 Primo piano
Il Senatur incontra Berlusconi e tratta la lauta “ricompensa” leghista post-voto
I nodi della politica
A Bossi banche e ministeri «Un premier del Carroccio? Tutto è possibile». Ma la legge elettorale «non si tocca» | IL DDL | di TEODORO FULGIONE
ROMA– «Le banche più grosse del Nord», «nostri assessori in Lombardia ein Veneto», unpremier leghista nel 2013 «perchè tutto è possibile» e un sottosegretario (“forte” o addirittura in più) al ministero dell’Agricoltura. La missione di Umberto Bossi, arrivato ieri a Roma per incontrare a cena Silvio Berlusconi, è stata questa: “trattare” la nomina di Giancarlo Galan a guida del dicastero finora gestito da Luca Zaia e dare una accelerazione alle riforme, le cui redini sono saldamente in mano allo stesso Bossi e al ministro Roberto Calderoli, incontratosi in giornata con i coordinatori del Pdl per definire l’agenda. Si tratta, in fondo, di “incassare” il successo elettorale leghista alle regionali, tenendo ben chiaro che «l'importante è che gli interessi degli agricoltori siano garantiti, interessi che sono garantiti dai nostri assessori in Lombardia e in Veneto». La strategia del Senatur è alzare il prezzo nella trattativa, confermando allo stesso tempo fedeltà all’alleato Berlusconi. Ed infatti, arrivato a Roma, Bossi si ferma a parlare con i giornalisti a Montecitorio: sottolinea che «tutto è possibile» anche un premier leghista, ma rimarca anche che «la legge elettorale non si tocca». Il leader leghista mantiene un difficile equilibrio nei rapporti con Silvio Berlusconi: pronto alla sfida per Palazzo Chigi o per avere la guida «delle banche del nord», amico quando boccia quel «doppio turno» caro a Gianfranco Fini. Quanto alle riforme Bossi indica il suo percorso: «Si parte dal Consiglio dei ministri – spiega il leader leghista – che approva una legge, poi si vedono le modifiche che porta la sinistra. Si va in Commissione ed è lì che si vede quale è l'interesse del Pd a fare le riforme». Risuona ancora l’eco delle parole del presidente del Senato Renato Schifani che chiede che non vi sia «una Camera di Serie A e l’altra di Serie B nei ruoli e nelle competenze a ciascuno assegnati», ma Bossi rassicura: «Se si fa il federalismo si deve fare il Senato federale –spiega –Schifani non ha detto che non vuole il Senato federale, ha detto che non deve diventare una Camera di seconda serie e non lo sarà». Su un punto poi il Senatur è chiaro: «La legge elettorale non si tocca – tuona – Stiamo parlando di federalismo e non di legge elettorale. Funziona già ed io toglierei il doppio turno anche alle Comunali». Parole, queste ultime, sicuramente gradite a Berlusconi anche se per il Pdl non è tutto miele. Nessuna federazione con il Pdl.
Intercettazioni si ritorna alla formula ”indizi di reato” di ANNA LAURA BUSSA
Bossi e Berlusconi; nella foto piccola sotto Gianfranco Fini
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GLI SCENARI
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Oggi il “match” con Fini ROMA – Silvio Berlusconi incontraprima Bossiepoi anche Gianfranco Fini. Prima c’è stata la partita sugli assessorati in Lombardia (Formigoni non vuole concedere l’Agricoltura, alCarroccio andrebbe tutto il “sistema produttivo” della regione), poi il match su come portare avanti il Pdl e il percorso delle riforme. Inutile dire che l’incontro più delicato sarà oggi con il presidente della Camera. Basta appiattirsi sulla Lega, si indebolisce il partito ed è un danno per lo stesso Berlusconi, è il
Nessuna ipotesi di rottura, ma la terza carica dello Stato pone le sue condizioni messaggio della terza carica dello Stato. Fini andrà oggi al tavolo con tutte le buone intenzioni di trovare un’intesa, rilanciando la necessità che sulle riforme ci sia un confronto aperto. Nessuna volontà di rompere, spiegano i suoi, ma anche nessuna delega in bianco. «Fini a contrario di altri non ha mai tradito Berlusconi, ma è dall’inizio della legislatura che va avanti un’operazione mirata di delegittimazione», spiega un “finiano” dietro l'anonimato. Fini, è il ragiona-
mento, ha portato nel Pdl un bagaglio del 13% rappresentato da An e una gran parte dei due milioni dipersone cheaffollarono piazza San Giovanni il 2 dicembre, il giorno della nascita del partito. Ma se non si dovesse arrivare ad un accordo tra i due cofondatori del Pdl, non è escluso che l’ex leader di An non possa rilanciare un’azione identitaria. Non unnuovo partito, ma un nuovo progetto politico. Lontano dall’esperienza di via della Scrofa ma che aggreghi coloro
che sono spaventati dall’Opa del Carroccio ai danni del Pdl e anche una parte della sinistra, preoccupata dalla mancanza di un progetto credibile per il futuro. Scenari futuribili, destinati a restare nell’ombra qualora Fini e Berlusconi torninoa camminare insieme. «Fini si smarchi, ma senza ossessioni», è l’invito di Sandro Bondi. Ma il presidente della Camera non avrebbe in serbo nessun piano di destabilizzare il governo. Anche l’iniziativa di “Generazione Italia”che vedrà la luce il 9 maggio non viene vista come un appuntamento di “rottura”. Almeno per adesso.
E ieri anche un colloquio privato tra il segretario Pd e Franceschini, in vista della direzione del partito
Riforme, l’agenda di Bersani in Quirinale ROMA –Più di un’ora a colloquio, a tre giorni dalla direzione nazionale del Pd. Il segretario Pier Luigi Bersani e il suo predecessore Dario Franceschini hanno fatto il punto ieri in vista dell’appuntamento di sabato. A quanto si è appreso, Bersani ha preannunciato al capogruppo della Camera le linee del suo intervento. E si è parlato in particolare di riforme, con l’obbiettivo di una condivisione delle proposte del Pd. Su questo, il clima sembra più sereno tra la due anime del partito. Ma questo non significa che Area democratica non insisterà affinchè il segretario esca allo scoperto e sia più esplicito su alcune questioni difondo, apartire dalmodello di Stato. Oggi, alla riunione convocata dalla minoranza, sarà definita la piattaforma concordata in linea di massima già ieri sera al
pre-vertice dei big della componente. ( E ieri anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, con i presidenti dei Gruppi Parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, il presidente dell’Assemblea Nazionale del Pd, Rosy Bindi, e il vicesegretario Enrico Letta. Un “pacchettone”di proposte del Pd sulle riforme, per le quali si attende ora di misurare la disponibilità della maggioranza. È l'agenda per l’Italia che Bersani e i vertici del Pd hanno portato a Napolitano. L'incontro, a quanto si è appreso, rientra nel confronto che sta a cuore a Napolitano per sondare la disponibilità del principale partito
di opposizione. Al capo dello Stato, il segretario ha presentato le idee del Pd sulle riforme per l’Italia, da quelle istituzionali a quelle economico-sociali, a quelle sulla giustizia «per i cittadini». Sulle riforme istituzionali, il Pd ha insistito sulla piattaforma già illustrata: rafforzamento dei pote-
Pier Luigi Bersani segretario dei Democratici
ri del parlamento e del governo, necessità di un Senato federale, riduzione del numero dei parlamentari, legge sui partiti, riduzione dei costi della politica. Bocciata invece su tutta la linea, anche nel colloquio, la bozza Calderoli. E si è parlato di nuova legge elettorale su cui, fanno notare a largo del Nazareno,è inutilescervellarsi in ipotesi se prima non si verifica l’apertura del centrodestra a una riforma. Il Pd da solo non può cambiarla. Bersani ha poi garantito la disponibilità del partito a migliorare l’efficienza della giustizia per i cittadini. La priorità per il Pd resta però la situazione economico-sociale del Paese. In cima alla lista ci sono la riforma del fisco con la riduzione delle tasse, provvedimenti sull'occupazione e i redditi bassi. E interventi per le nuove generazioni.
ROMA– Nel ddl intercettazioni si torneràalla formula «gravi indizi di reato» abbandonando così quella degli «evidenti indizi di colpevolezza» che era stata approvata dalla Camera. Alla decisione, secondo quanto si è appreso, si sarebbe arrivati nel corso della riunione di ieri a Palazzo Grazioli tra il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, i legali del premier e parlamentari del Pdl Niccolò Ghedini e Piero Longo, il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli, il vicepresidente della commissione Roberto Centaro, il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo. Nel corso della riunione si sarebbe parlato del fatto che il presidente della Repubblica difficilmente avrebbe firmato il provvedimento sulle intercettazioni nella versione uscita dalla Camera e così si sarebbe convenuto di non ingaggiare «proprio ora» un «braccio diferro conil Quirinale». «Cisono leriforme da fare», sarebbe stato detto durante l’incontro, «non è il caso di arrivare ad un muro contro muro adesso e sulle intercettazioni». Quindi, meglio cambiare «non solo l'aggettivo, ma anche il sostantivo», così come sarebbe stato suggerito dai tecnici del Colle. Gli esperti del Pdl però vorrebbero inserire, comunque, dei criteri di «soggettività» nel testo. E un’idea sulla quale si sarebbe aperto il confronto è quella di fare riferimento nella norma alla figura dell’ «indagato». Si sarebbe poi stabilito di introdurre anche altre modifiche al testo come quella, ad esempio, della norma transitoria. Si sarebbe deciso cioè di non applicare il provvedimento a tutti quei procedimenti per i quali siano già state autorizzate le intercettazioni. Le modifiche ora dovranno essere scritte nero su bianco ed è probabile che vengano presentate già la prossima settimana sotto forma di emendamenti dal relatore o dal governo, durante l'esame del testo in commissione. Con queste modifiche si arriverà ad una rapida approvazione delddl anchequando sidovrà tornare alla Camera. L’obiettivo è quello di arrivare al via libera definitivo del testo entro giugno. In molti, infatti, nella maggioranza, temono che possano arrivare “nuove sorprese” dalle Procure che si trasformino in pagine agostane piene di scandali e colloqui “riservati”.
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Potenza (Pu) al governatore: si tuteli l’apporto di tutti
Politica lucana
«La giunta non diventi il salva-equilibrio del Pd»
Che ruolo chiedono i circoli per un Pd più vicino alle comunità?
Territorio democratico
Nella foto centrale una manifestazione romana in cui i militanti del Pd sono accorsi numerosi. A lato, Antonio Potenza
C’è chi chiede di abolire la finta democrazia delle primarie e chi invita a sfruttare la piazza di SARA LORUSSO
mette d’accordo a livello potentino». Di assetto “geografico” parla pure Raffaele Carretta: attuale presidente dell’assemblea provinciale potentina del Pd, si è dimesso dal ruolo di segretario del circolo di Lavello. «Continuavano a persistere le divisioni, piuttosto serve che davvero si concluda la presenza di “ex”. Serve rendere il Pd un partito in cui davvero tutti possano entrare a far parte del gruppo dirigente, anche se non fanno parte, o non vogliono più, delle due aree storiche di provenienza (Ds o Margherita, ndr). Credo invece che un Pd immerso nel territorio debba necessariamente far contare di più i circoli nelle scelte di programma e anche nella composizione degli organismi». Il nodo? «Basta vedere quello che accade per la composizione delle liste, tanto per le primarie di partito che per le istituzioni locali: negli elenchi si prediligono le rappresentanze di aree politiche piuttosto che i rappresentanti dei problemi della gente». Ma c'è altro. Perché «se a livello istituzionale la Regione si è data il nuovo assetto delle Comunità locali, perché anche il partito (e anche la legge elettorale) non dovrebbe tenerne conto?». Va bene, il senso diffuso «è che ogni cosa si può sempre migliorare». A Policoro, dove il Pd non è certo maggioranza relativa, il segretario di circolo, Piero Manolio, raccoglie il buono. «I dati elettorali dimostrano che in Basilicata il Pd ha un rapporto con la comunità. Però credo dovremmo essere più bravi nella comunicazione delle cose buone fatte». C’è poi chi spiega che non è il caso di occuparsi troppo di «statuti, congressi, primarie e correnti». Nicola Pace, segretario del circolo del Pd di
Avigliano, dove da poco le amministrative hanno visto vittoriosi i democratici, un’idea sul da farsi ce l’ha: «Tornare a una conduzione semplice. Stare in ascolto». Che poi detto in altri termini si traduce nel «bisogno di scendere di qualche gradino, di essere più umili e parlare con la gente. Bisogna ricordarsi che il tesserato è soprattutto un cittadino, anche quando la burocrazia del partito soffoca il rapporto diretto con le persone». Ma serve di più, dice, anche sui temi: «Servono spunti, concedersi voglia di cercare il dialogo con la gente, anche quando ne sentiamo la diffidenza». Problema non solo del Pd. A Pietrapertosa, patria di Vincenzo Folino, il consigliere dal brutto carattere, paese di poco più di mille anime, «ce lo sentiamo sempre dire dalla gente che ha bisogno di cose concrete». Il segretario di circolo si chiama Antonio Rizzo: con la gente ricorrono lavoro, sanità, giovani. «Guardi, in Basilicata credo che il partito stia lavorando; condivido la linea che Bersani, come Speranza, si è dato, del parlare poco e del fare molto. Quando sei in mezzoalla comunità le maggiori contestazioni riguardano “il non fatto”. Alla gente interessa vivere». Ma sul coivolgimento del territorio si dice sicuro che il Pd lucano sia sulla buona strada. «Già ai tempi di Lacorazza (l’ex segretario regionale, ndr), abitudine ripresa dopo lo stop
congressuale da Speranza, i circoli venivano riuniti almeno due volte l’anno. E’ un momento di confronto utile». «L’idea di far parlare il territorio dice Silvio Toma, guida del circolo di Sant’Arcangelo, paese d’origine del neo riconfermato governatore - è vincente. E’ arrivato il momento di “abbandonare” per un po’ i paradigmi dell’era globalizzata, tra media e digitale, e ricordarsi di scendere in piazza un po’ più spesso. Quando parliamo alle persone - dice - ce ne accorgiamo che alla fine si avvicinano».Ecco «ilpartito dalbasso. Ilpunto è che i militanti, i circoli, i cittadini, sono più convinti del Pd di quanto non lo sia la sua classe dirigente». E’ vero, «è un progetto difficile, noi ci mettiamo entusiasmo». Allora, forse, contro “il partito vicino al territorio”«persistono le lotte intestine in cui si perde il tempo che potrebbe essere speso con la gente». Vincenzo Montano da Pisticci sa «che un partito di governo è capace di sfruttare le leve del consenso, e non per forza in accezione negativa. Ma se, lo dicono i dati, la presenza del partito si affievolisce, serve dare una spinta a scelte che la gente capisca». Come per le primarie, «utili se servono a includere e non a escludere». La soluzione, però, c’è anche per il Pd: «Magari cominciare a parlare meno di se stesso».
L’INTERVENTO di VINCENZO VITI segue dalla prima In una parola, mentre Tosto esemplificava, quasi scarnificava l’ingrediente simbolico del municipalismo illuso e deluso, lo chiamava in armi a difendere le ragioni del territorio, ne marcava i confini con segnali di fuoco, Adduce spingeva lo sguardo verso gli orizzonti del desiderabile, del ragionevole, del plausibile, sorvolando i territori minati dalle accidie e dalle fumiganti domande sollevate da quella che è apparsa l’altra “quasi” metà dell’elettorato del ballottaggio: appena un campione di quella società attiva che non si è ritratta nell’astensione o nell’errore o nella bestemmia. Occorrerà capire perciò cos’è accaduto e perchè in una città che è vissuta fino a due anni fa nel politicamente corretto e che è apparsa fino ad allora aperta ai valori, ai simboli e alle abilità narrative della sinistra (appena temperate da labili postazioni post-democristiane). Risposta non facile che tuttavia va sottratta alla banalità delle semplifica-
Le due società di Matera zioni. Occorre comprendere perchè Matera, che ha un sedimento laico e civile, che ha saputo sempre comporre dentro la regola di dialettiche “educate” contrasti anche duri, che ha percorso strade di sperimentazioni politiche ardite, abbia ora imboccato il sentiero di alternative dirompenti e da due anni (ed oltre) non riesca a trovare le forme di una pacificazione in nome della politica, cioè di una missione chiara affidata ad un progetto e ad un governo in grado di elevarsi al di sopra delle grida e dei conflitti. Una delle spiegazioni sta probabilmente nel ritrarsi quando, non nel disperdersi delle grandi formazioni politiche dentro i recinti dell’insignificanza, nella loro patente inadeguatezza e quindi nella caduta di autorevolezza (e di autorità) che sono state in passato il presidio di elaborazioni e di scelte condivise.
La crisi di quel modello, la ricerca di supplenze nella cosiddetta società civile (un aforisma hegeliano carico di ambigue promesse), l’irrompere di quel molecolare attivismo che risponde alla caduta di sintesi appaganti e trascinanti, hanno portato e portano al quadro dirompente che abbiamo osservato ad occhio nudo. Nel quale si confrontano due società: quella che teorizza e pratica il primato del fare e quella che vive ai bordi della crisi, somatizzandola e vivendola come un’angosciosa catarsi collettiva. In tutte e due le società c’è un fondo di verità, e quindi un contributo alla definizione di una verità intera con la quale dobbiamo fare i conti. Ed è la verità di una città che vive una profonda crisi di identità, quasi di lateralità rispetto al flusso della grande avventura regionale e meridionale.
Essa insegue l’obiettivo di divenire nel 2019 capitale europea della cultura, ma soffre di pulsioni antiche, di culture civili datate, anche le più nobili, che hanno perso respiro e senso del futuro. E quando una città sente di perdere significato, anche perchè i meccanismi della politica non “producono un significato” all’altezza delle sue ambizioni, finiscono col proporsi con una funzione supplente (ma vera, perchè oggettiva) gli spiriti di quelle due società, entrambe espressione di una lacerazione e di una rottura che sono il segno della crisi. Questo è un tempo nel quale, per una volta almeno, la cultura dell’intera classe dirigente regionale dovrebbe soccorrere i problemi di una città malata. Lavorando alla sua inclusione e non al suo isolamento (che solleciterebbe i peggiori rigurgiti) fa-
vorendo, secondo lo slogan “più regione nella città, più città nella regione”, quel processo di convergenza quando non di identificazione che può rappresentare il segno maturo di un nuovo legame fra territori, comunità civili e poteri. Perchè è qui il tema “nascosto”: il rapporto sofferente fra territorio e poteri quale viene gestito (com’è stato spesso gestito) dalla politica regionale. Altro che etnie e folklore! E’ la politica il tema vero, la domanda fondamentale! Ed è la domanda che Leporace, con l’acume che gli riconosciamo, si pone a proposito del Pd, del suo concretismo effettuale e territoriale, ma anche della sua irrisolta cifra politica e culturale, e dell’irrisorietà del Pdl, un’opposizione da cui si pretenderebbe una forte e incisiva interlocuzione. Ma avremo modo di riparlarne. Ma, per tornare a Matera, la prova straordinaria di civiltà e di intelligenza offerta, un’ora dopo il fotofinish, dai due candidati crediamo possa aprire la strada ad una pagina nuova, complessa e promettente in una città ancora ambiguamente appesa a domande senza risposta.
L’ELEZIONE DEL LISTINO
Dall’alto Belisario e De Filippo
In attesa del consiglio regionale ufficiale e completo SEMBRA che ieri l’ufficio centrale regionale presso la corte d’appello di Potenza abbia ratificato l’elezione delle tre postazioni della lista regionale della coalizione vincente (il listino). Risultano eletti, così, il presidente Vito De Filippo e i primi due in successione, Felice Belisario (Idv) e Maria Antezza (Pd). Mentre sembra che per l’ufficializzazione del consiglio regionale al completo ci sia da aspettare ancora qualche giorno. E’ per le liste della provincia di Potenza che sembra ancora non concluso il lavoro del tribunale di Potenza sulla verifica dei conteggi finali.
A lato Maria Antezza
esplicitamente ad esempio «la nomina del commissario all’Arbea che non è una buona partenzaperchédelle duel’una:onon sisonovalutate a sufficienza le (cor)responsabilità dell’alta dirigenza nella debacle dell’ente (e quindi è una nomina quanto meno azzardata), oppure acquista consistenza la voce di chi parla di killeraggio politico nei confronti dell’ex direttore generale. In ogni caso, non si vede in questa nomina una svolta nella conduzione dell’ente e non si può che richiederne l’assoluta provvisorietà». Ma se di continuità positiva si parla, è chiaro che i Popolari non tralasciano il solco tracciato da Antonio Potenza che da ex assessore alla Sanità ha avviato, con i suoi uomini al dipartimento, nella riforma regionale del settore. Riforma che non è stata conclusa e che il prossimo governo regionale dovrà completare. «Rimanendo al tema più generale delle relazioni politiche, i Popolari uniti ritengono - prosegue la nota - che il successo elettorale conseguito, li obblighi ad una particolare severità nell’esame dei comportamenti che debbono sottostare alla formazione dell’esecutivo e al suo funzionamento». Se non altro perchè «è in gioco l’avvenire della comunità regionale e solo un esecutivo di alto profilo, espressione di unavolontàcondivisa puòdiventarestrumento di un percorso di innovazione e di crescita». L’alternativa, annunciano lo scenario, il rischioè quello«diinstabilitàe diinadeguatezza al quale i Popolari uniti non intendono affiancare il proprio simbolo. I ventimila voti raccolti, nonostante i tentativi di azzoppamenti dell’ultima ora, impongono al partito di radici sturziane e di ispirazione solidaristica un compito che va al di là della partecipazione, richiamandolo alla responsabilità di aggregare tutte le forze del cambiamento che vogliano andare oltre lo schematismo destra - sinistra e oltre i confini regionali». C’è poi il risultato conseguito dai Popolari su Potenza, «il secondo risultato del centrosinistra e il primo in quartieri» che impone al partito, concludono, di sentirsi poco interessati «verso una posizione di governo, regionale e cittadino, che non sia improntata ad una vera volontà di cambiare. Ci sono tre anni per dimostrare chi ha visto giusto circa le cose da fare». Loro promettono di «non perdere il nostro tempo in giochi di palazzo».
FLORENZO DOINO (PCL)
ISTITUZIONE AL MASCHILE
«Dall’astensionismo alla rivolta sociale»
«De Filippo senta il peso di un dato di inciviltà»
«CON le elezioni regionali sono emersi due dati importanti su cui riflettere. Il primo, in linea con il dato nazionale, riguarda l’astensionismo che va oltre il 4 per cento. Non c’è da meravigliarsi molto. In campagna elettorale abbiamo sempre sostenuto che condividevamo lo sdegno del popolo lucano nei confronti della classe dirigente lucana (Pd e Pdl) tutta intenta a perpetuare il potere per il potere, utilizzando la troppa e vasta sofferenza lucana per distillare prebende miserabili ai lavoratori ed immensi finanziamenti ad imprese grandi e meno grandi, a petrolieri ed a se stessa attraverso consulenze e nomine nei principali carrozzoni regionali». Non ha espresso consiglieri il partito comunista dei Lavori, ma attraverso il commento di Florenzo Doino, il candidato alla presidenza lucana per al sigla di Marco Ferrando, esprime comunque alcuni motivi di soddisfazione. «Abbiamo sempre sostenuto che ci troviamo dinanzi ad una classe dirigente al servizio degli interessi dei capitalisti. Responsabile dei licenziamenti e della precarietà diffusa, della mancanza della sanità pubblica e delle sfasciume idrogeologico. Ma l’astensionismo - prosegue - ha valore se rientra in una campagna di massa, se si trasforma in organizzazione. Per dirla meglio se il dolore si trasforma in rabbia, la rabbia in lotta e la lotta in rivolta sociale. Il Pcl lavorerà perché accada». Altro dato da analizzare, spiega, è il voto disgiunto «che ha visto fragorosamente penalizzare il candidato presidente del centro-sinistra con la perdita di oltre il 5 per cento di consensi rispetto ai partiti della sua coalizione». Ma il Pcl «ha beneficiato della giusta critica degli elettori alle politiche del centro-sinistra superando così l’1 per cento dei consensi. Un risultato straordinario perchè è quasi il triplo di quello delle provinciali del 2009. Purtroppo - dice Doino - gli elettori hanno maggiormente inteso premiare il candidato presidente della lista Io amo la Lucania». Il partito è in parte soddisfatto del risultato ottenuto e si pone come obbiettivo immediato il rafforzamento e la costruzione della sua organizzazione oltre alla quotidiana presenza nei luoghi di lavoro ed in ogni angolo di Basilicata per costruire quel movimento di massa capace di spazzare via questo governo e perciò di realizzare un programma di un’altra società e di un’altra Basilicata dove “nessuno sia straniero”».
«NOI donne del movimento “Metà di Tutto Basilicata”, nato all’indomani delle ultime elezioni regionali, rivolgiamo un appello al presidente della Regione Basilicata perché senta il peso dell’incivile dato lucano: nessuna donna in consiglio regionale». Ancora una volta le donne che si erano riunite sull’onda dell’indignazione per que dato di inciviltà di un consiglio regionale tutto al maschile tornano sulla «disonorevole esclusiva» detenuta dalle sole Basilicata e Calabria. Per questo «chiediamo che il principio della democrazia paritaria e della presenza paritaria delle donne nella società lucana venga applicata nella composizione della prossima giunta regionale, nelle nomine degli enti sub regionali, delle società partecipate dalla Re-
gione Basilicata e nelle nomine dei revisori dei conti deglienti regionali».Richiesta che declinano già nel nome assegnato al movimento, “metà di tutto”, appunto. Come del resto metà (e oltre) dell’elettorato è rappresentato proprio dalle donne. Invitano, così, «il presidente Vito De Filippo, che sappiamo avere tanto a cuore il tema dell’innovazione, a fare una scelta politica fortemente innovativa e lungimirante nella nomina del suo governo, che ponga rimedio alla grave situazione della scomparsa delle donne dal consiglio regionale lucano». Il senso di un appello: «Le donne lucane non possono e non devono scomparire dalla politica regionale dei prossimi cinque anni, sarebbe un grave vulnus per la democrazia e per la qualità delle
scelte amministrative dei prossimi anni - dicono le donne del movimento - La presenza delle donne nelle istituzioni non può e non deve esaurirsi con le nomine relative alla commissione regionale di Pari opportunità. Le donne hanno titoli e competenze per occuparsi di ogni aspetto della società». Appello che vuole anche raccogliere «le sollecitazioni di numerose donne di istituzioni, associazioni femminili, partiti, sindacati, società civile, che a livello nazionale hanno rivolto un appello per richiamare l’attenzione sul grande supporto fornito dalla sentenza della Corte costituzionale 4 del 2010 (sulla legge elettorale campana) che ha prodotto uno dei migliori risultati in Italia per il numero delle donne elette nel consiglio».
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POTENZA - C’era naturalmente anche Roberto Speranza, guida del Pd lucano, alla conferenza nazionale dei segretari dei democratici. All’indomani del dibattito che si è aperto a livello nazionale sul partito del nord e quello del territorio, Speranza, in terra lucana, richiama la relazione con cui nella sede romana ha tracciato il profilo del voto in Basilicata. «La vittoria del centrosinistra, in Basilicata e nella città di Matera, rappresenta -spiega -un segnaleper tuttoil centrosinistra rispetto alla necessità di investire con maggiore forza sul mezzogiorno, quale area strategica per lo sviluppo dell’intero Paese. Abbiamo necessità di costruire, prima di tutto nel mezzogiorno, una nuova relazione con la società, improntata sulla partecipazione e sul coinvolgimento delle risorse presenti sul territorio, che accompagni il passaggio da un modello di sviluppo ancora troppo assistenziale e compensativo ad uno più aperto, dinamico e competitivo». Sa bene, come lo stesso Bersani ha spiegato, che «si apre ora, a livello nazionale come a livello territoriale, una fase medio-lunga di rilancio dell’iniziativa politica del Pd. Sarà questo il periodo decisivo in cui bisognerà dare corpo a quel progetto meraviglioso che è il Partito democratico, radicandolo in ogni comune e caratterizzandolo come quella grandecomunitàdi donneediuomini capace di rendere più moderni il nostro paese e la nostra regione». Eccolo il Pd radicato sul territorio e che al territorio deve stare un po’ più attento. Tra le gente. Ma è il Pd che in Basilicata, come altrove, vive nei luoghi anche attraverso gli organismi
locali. E’il Pd dei circoli presenti praticamente in tutti i 131, in cui le voci si mescolano e a distanza dibattono. Spesso in trincea, rispetto agli umori della comunità. «Prodi (l’ex premier nei giorni scorsi ha lanciato la provocazione del partito federale, ndr) ha sottolineato la distanza che passa tra organismi direttivi centrali del partito e la gente, non solo i tesserati. La Basilicata non è esente dal problema». Non nasconde, Bruno Mandarino, segretario di circolo del Pd di Lauria, che si può fare di più. «E meglio». Lo dice dalla roccaforte di riformisti come i fratelli Pittella e spiega che «in Basilicata ci si è concentrati molto di più sull’istituzione regione che sulla comunità regionale». Da dove partire? «Magari dall’ascoltare di più i circoli». Mica semplice, ma il suggerimento non manca. «Credo sarebbe utile costruire organismi intermedi. Del resto è operativa o celebrativa un’assemblea che chiama i segretari di circoli a dialogare e mette in una stessa sala almeno 200 persone? I circoli potrebbero invece realmente diventare uno strumento di relazione con l’amministrazione locale se si ragionasse per “raggruppamenti territoriali”,per areetematiche eper “categorie” sociali». E poi, «se posso permettermi - conclude - bisognerebbe abbandonare la finta democrazia delle primarie perché non fanno altro che diminuire il valore della militanza. Se tutti, ma proprio tutti, possono votare, ecco, lì sì che si rischia di alimentare filiere». Senza dimenticare che «anche la scelta dei nuovi assetti istituzionali a viale Verrastro dice - è la sfida di un partito che sceglie se ascoltare le voci di elettori e militanti o una circostanza in cui ci si
POTENZA - «Francamente c’è qualcosa di patetico in questo Pd lucano che si arroga il diritto di distribuire le carte come se fosse il mazziere designato». Tornano a rivendicare, i Popolari uniti, quel principio di “collegialità” nelle scelte e rispetto del supporto fornito alla coalizione. «Il 27 per cento, in una coalizione che ne registra il 67 obbligherebbe ad un minimo di prudenza nelle relazioni politiche - dice il segretario Antonio Potenza - iniziando dal rispetto dei voti che gli “altri” hanno portato e dall’esame dei comportamenti che i partiti della coalizione hanno avuto nella vicenda elettorale, non ultima quella del ballottaggio a Matera». Come a dire, va bene la maggioranza relativa, ma non si tratta di maggioranza assoluta. Eppure, non usano mezzi termini gli uomini di Potenza, «si ricomincia dall’arroganza del “prendere o lasciare” nei confronti di chi non è aduso a fare la voce grossa». Tantoperchiarire «seilPdpensa di usare la massima istituzione regionale per far quadrare i conti interni commette un errore madornale». Sicuri che gli equilibri democratici non potranno trovare soluzione nel nuovo esecutivo De Filippo a discapito di altre forze politiche o di principi di dialogo più complessivi. «L’ente Regione va subito messo al riparo da manovre correntizie o da tentativi personalistici di un partito che non ha esaurito la sua crisi». Allora, prosegue Potenza, «è compito del presidente porre la questione dell’esecutivo su un gradino più alto rispetto agli interessi di partito - è monito e appello - così come è compito di un presidente che non voglia esporsi, da subito, ai marosi della competizione partitica, assumere il valore della coalizione come punto di riferimento del proprio agire». E a proposito degli intenti, «l’indulgenza versoungiovanilismodi facciata,sembrapreluderead unamera operazione di marketing intorno a un prodotto che, nonostante l’abuso degli slogan, sembra non esserci», ovvero “l’innovazione continua”. In questa prospettiva i Popolari ricordano che di innovazione si potrà parlare solo se si «parte dalle cose fatte bene e le si porta avanti, senza scommesse e sovvertimenti, ma cercando di completare i processi, di implementare le azioni virtuose, di cogliere i risultati». Piuttosto spiegano sia giusto partire da zero, «cambiando togliendo, allontanando quanti non si sono dimostrati in linea con la cifra riformatrice del governo regionale» per quelle azioni che non hanno prodotto risultati positivi. Richiamano
Oro nero
Giovedì 15 aprile 2010
Da tempo le compagnie cercano di sbloccare le attività nel settore idrocarburi: una contropartita per lo sviluppo
La coincidenza degli obiettivi Con il “Patto di sistema” i petrolieri chiedono una velocizzazione dell’iter autorizzativo di ROCCO PEZZANO NEI RUOLI canonici di uovo e gallina ci sono le società petrolifere e la Confindustria. La domanda (“Chi è nato prima?”) in questo caso si può modificare e porre così: chi ha influenzato chi? La questione è complessa e va snocciolata nel dettaglio. Ma la si può sintetizzare in questo modo: i petrolieri da qualche tempo cercano un passe-partout per rendere più fluido l’iter di ricerca ed estrazione degli idrocarburi. Lo fanno con toni diversi (prima solleticano lo Stato ricordando il contributo alla bilancia dei pagamenti, poi minacciano di andarsene via dall’Italia). Dall’altra parte, la Confindustria lucana - che ha di recente modificato la sua guida, dopo le dimissioni di Attilio Martorano e l’elezione di Pasquale Carrano - ha lanciato la sua idea: le reti d’impresa. Progetto che ha nel settore degli idrocarburi il primo territorio produttivo da esplorare. E, in questo piano, la contropartita che le compagnie richiedono per aderirvi è proprio una velocizzazione dell’iter autorizzativo per le attività petrolifere. Insomma, la campagna dei petrolieri per poter sfruttare fino all’ultima goccia i giacimenti italiani (e in particolare quelli lucani) coincide con il progetto “Patto di sistema” di Confindustria in questo aspetto: la pressione nei confronti degli organi dello Stato che possano rendere più agile la burocrazia. Ed ecco la domanda: chi ha influenzato chi? Nei prossimi giorni sarà interessante ascoltare la voce dei vertici di Confindustria, in particolare del presidente Pasquale Carrano, e - se vorranno sciogliere il consueto riserbo - anche dei dirigenti delle compagnie petrolifere. Ciò che si sa è che le tre multinazionali operanti in Basilicata - Eni, Total e Shell - hanno detto di sì. Il progetto di Confindustria ha come scopo quello di “mettere in rete” le aziende che in Basilicata lavorano - o possono lavorare - nel settore del petrolio. L’espressione “mettere in rete” è stata usata tante volte nei discorsi degli amministratori - in campi assai differenti fra di loro, dall’industria al volontariato ai beni culturali - che ha quasi perso di significato. In questo caso il senso è quello letterale: creare una maglia fitta di imprese che possano crescere grazie alla collaborazione reciproca e alla partecipazione a un programma unitario. In pratica le società petrolifere agevolerebbero in ogni modo la partecipazione delle imprese locali alle attività petrolifere. Le imprese locali, a loro volta, si impegnerebbero favorite dall’aiuto delle multinazionali e da appositi incentivi, magari sotto forma di sgravi fiscali - a crescere, ad apprendere altre competenze che non siano quelle necessarie alla sola bassa manovalanza e a diventare “esportabili”. Insomma, la piccola ditta lucana, promossa a livelli di professionalità prima irraggiungibili, potreb-
I proverbiali “barili di petrolio”
be lavorare in Basilicata ma anche in qualunque altra parte del globo in cui ci siano attività petrolifere. Questo in sintesi. Ed è - e anche qui la coincidenza è da notare e da approfondire - il risultato della ricerca Nomisma, commissionata da Assomineraria e presentata nel novembre 2009. Assomineraria è la parte di Confindustria dedicata alle attività del sottosuolo. Lo studio di Nomisma, intitolato “Investimenti negli idrocarburi e impatto occupazionale”, ipotizza nuove opportunità occupazionali ed economiche se si ottimizzasse l’upstream nazionale, ossia l’estrazione di idrocarburi. Lo sblocco dei progetti fermi - si legge nel documento - genererebbe investimenti per cinque miliardi e quattrocento milioni di euro, che porterebbero a 34.000 posti di lavoro, cioè 6,02 posti ogni milione di euro investito. Risulta che ci sono progetti “cantierabili” ma fermi, in Basilicata, per quasi 1.400 milioni di euro, ovviamente il valore più alto nel Paese. Il “Patto di sistema” di Confindustria non dà alcuna cifra perché si è ancora alla fase di presentazione del senso generale dell’iniziativa. Confindustria ha esperito un primo giro informativo fra le aziende del settore. Le “tre sorelle” del petrolio lucano hanno detto di sì. Anche il presidente (uscente e rieletto) della Regione, Vito De Filippo, si è detto d’accordo con l’impostazione del progetto. Rimane la domanda d’inizio: chi ha influenzato chi? Lo diranno, nei giorni a venire, l’uovo e la gallina. o quanto meno uno dei due. r.pezzano@luedi.it
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DOCUMENTI & CONVEGNI
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Cos’è l’idea degli industriali lucani. E a chi sta piacendo
Un progetto che a Ravenna rappresenta già una certezza E’ COME se uno studente universitario andasse ad insegnare in una scuola anni prima di prendere la laurea: tanto, dice il preside della scuola, prima o poi la prenderà. Il “Patto di sistema” proposto da Confindustria fa già scuola in Italia. Eppure non è ancora partito, fermo com’è a una fase embrionale di progetto. Potrebbe funzionare o meno. Ma a Ravenna, la sezione locale di Confindustria ha organizzato un convegno per il 29 aprile prossimo. Il titolo: “Reti di impresa: volano di crescita e competitività”. Relatori invitati: Cristina Boari dell’Università di Bologna, Andrea Felici del ministero dello Sviluppo economico. E Pasquale Carrano, presidente di Confindustria Basilicata. Il piano è piaciuto tanto da far parte di una serie di incontri intitolati “Ravenna 2030” sul futuro di quel territorio. Proprio a Ravenna, peraltro, dove il petrolio ha una storia (economico-industriale) più antica di quella lucana, più strutturata e sfociata in un business allargato a tutto il territorio. Lì, insomma, le estrazioni di idrocarburi hanno fatto marciare le imprese da decenni. A febbraio Confindustria ha redatto una relazione sul “Patto di sistema”. Ed è, al momento, il documento più completo per capire di cosa si parli. «L’analisi contenuta - si legge nel Rapporto Competitività 2009 realizzato dall’Osservatorio Banche Imprese (...) è chiara: “Il sistema produttivo lucano è ripiegato su se stesso, impossibilitato, anche per la sostanziale assenza di
Chiamati in causa anche la Regione Basilicata, l’Università nonché il sistema bancario
La fiamma del Centro Olio di Viggiano
una rete territoriale in grado di supportarlo, a diversificare i mercati di sbocco, e quindi condannato a sopravvivere difendendo le posizioni di mercato domestico già acquisite che la recessione inevitabilmente erode». E più in là: «Riuscire a reggere la pressione competitiva globale e aggredire i mercati “fuori porta” nei settori ad alto valore aggiunto rappresenta, oggi, la vera sfida che attende il tessuto produttivo lucano. Per questo le aziende sanno che devono: prendere coscienza dei propri limiti dimensionali e di approccio al mercato e creare alleanze tra loro in modo da raggiungere una massa critica sufficiente, sia in termini di competenza che di disponibilità finanziaria, per poter procedere con gli investimenti; alleandosi tra loro, mettersi in relazione con i grandi driver del mercato e i loro partner strategici con l’obiettivo di acquisire e consolidare competenze e specializzazioni da proporre, poi, in maniera autonoma, al resto del mercato». Si arriva al concetto di base: «Una Rete d’imprese è un sistema stabile, affidabile e sostenibile, di rapporti tra operatori autonomi e specializzati che accettano di dipendere l’uno dall’altro. Non vincolata geograficamente (come in-
vece i tradizionali Distretti), la Rete d’imprese è regolata da una serie di accordi espliciti stipulati tra uno o più aziende leader di mercato e le imprese subordinate (fornitori, subfornitori, esecutori di opere e servizi). L’obiettivo è quello di facilitare e migliorare le competenze e i processi legati alle commesse». Dunque, una rivoluzione global del modo di mettere insieme le industrie. Ed ecco il senso del progetto: «Un “Patto di sistema” può essere definito come un accordo che coinvolge e connette la Rete di aziende di una stessa filiera produttiva con quei soggetti (governi territoriali, università, centri di ricerca, operatori del credito e associazioni d’imprese) che operano sull’area dove si concentrano le maggiori attività del cluster (settore, ndr). Il “Patto di sistema” favorisce la crescita delle aziende connesse con la filiera - attraverso una qualificazione dell’offerta nonché la nascita e l’attrazione di nuove iniziative che possono radicarsi nel territorio». Come si traduce tutto ciò per il petrolio e in Basilicata? In questo modo: «Confindustria si farà carico di promuovere, tra i propri associati, la creazione del soggetto giuridico Rete d’Impresa e solleciterà le compagnie estrattrici a socializzare i programmi d’investimento e definire la mappa delle competenze necessarie. La Regione Basilicata si impegnerà nel predisporre strumenti d’incentivazione, anche con l’utilizzo delle royalty, destinati all’aggregazione delle piccole e medie imprese nelle Reti d’Imprese e a migliorare l’efficienza delle procedure amministrative che impattano sulla filiera industriale. L’Università armonizzerà i programmi formativi con la mappa delle competenze che le avranno manifestate. Gli istituti di credito progetteranno interventi mirati capaci di sostenere i fabbisogni finanziari della filiera». Lo studio si conclude con la «fiducia» che gli industriali hanno nel piano. A Ravenna, quella fiducia è già una certezza. ro. pe.
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12 Primo piano
Diffusi i dati Confesercenti: oltre 40 milioni di italiani pensano che la crisi non sia passata
Una famiglia su cinque senza lavoro Impatto pesante della congiuntura sulla vita e sui bilanci dei nuclei familiari di BEPPE COLONNA ROMA – La crisi ha impattato pesantemente sulla vita e sui bilanci delle famiglie italiane. Un nucleo familiare su cinque – il 19%, ovvero 4,6 milioni di famiglie - ha avuto a che fare con la perdita del posto di lavoro, per sè o per un proprio familiare; e l’83% dei cittadini (oltre 40 milioni di persone) ritiene che la crisi non sia affatto passata. Sono alcuni dei risultati dell’Osservatorio Confesercenti-Ipo alla seconda edizione (la prima a ottobre 2009) e che «d’ora in poi avrà scadenza trimestrale», ha detto il presidente della Confesercenti Marco Venturi. Rispetto alla precedente rilevazione, sono in aumento del 4% le famiglie coinvolte nella perdita del lavoro e di reddito, così come risulta in aumento la quota di italiani in cassa integrazione (17%), il 6%in piùrispetto a ottobre. Di fatto, sempre secondo Confesercenti-Ispo, le famiglie italiane «fisicamente toccate» dalla crisi, a causa del lavoro perso o della Cig, sono pari a un terzo, il 28%. La percezione della crisi raggiunge poi il picco (91%) quando si tratta della situazione economica dell’Italia ed è bipartisan, trasversale cioè alle colorazioni politiche, anche se più accentuata a sinistra(90%, rispetto allo schieramento di centrodestra (78%). Guidano l’allerta-crisi sud e isole (60%), tallonati a breve distanza dal nordest. Di positivo c'è però la speranza nel futuro: il 51% degli italiani, vale a dire 25 milioni di persone, intravede una ripresa tra un anno e tale speranza circola soprattutto tra giovani, imprenditori, elettori di centrodestra. A livello geografico è il nord-ovest a
guidare la schiera degli ottimisti. «L'ottimismo cresce man mano che ci si focalizza sulla situazione personale, il motto italiano del 'io tanto me la cavo'» ha commentato Renato Manneheimer, alla guida dell’Ispo che ha realizzato il sondaggio. Tuttavia, la situazione economica della propria famiglia preoccupa ancora due intervistati su tre. Ma anche in questo caso sale l’ottimismo verso il futuro. Peril 66%tra 12mesi lasituazione a casa propria migliorerà. Rimane consistente (51%), soprattutto tra giovani e imprenditori, la quota di chi lamenta il peggioramento dell’accesso al credito, era del 55% sei mesi fa. «Resta quindi insidioso il rischio usura – sottolinea Venturi – specialmente per le Pmi nel sud». Infine, la classifica delle istituzioni meglio percepite nella fase di crisi, sono le associazioni della piccola e media impresa (29%), al secondo posto il governo (28% ma in lieve calorispetto al41% diottobre scorso). In risalita sindacati (dal 15% al 24% odierno) e opposizione (21% dal 12%). Fanalino di coda nella percezione della fiducia restano le banche (14%). «In questi mesi abbiamo chiesto a più riprese interventi per le Pmi: ora il rapporto conferma che anche nella percezione generale sono proprio le Pmi ad essere considerate le più tartassate dalla crisi» ha detto Venturi convinto che «si deve intervenire con la leva fiscale a favore delle famiglie ma anche alleggerendo gli studi di settore, Irap, Iva sul turismo. E le risorse vanno trovate con un’azione decisa di riduzione delle spese e degli sprechi, compresa la dilatazione degli incarichi e di sempre più inutili terminali istituzionali come le province».
Di positivo rimane la speranza nel futuro
Si tratta di persone che hanno conti sulla filiale svizzera della Hsbc
Fisco, settemila presunti evasori “attesi” dall’Agenzia delle Entrate In arrivo una rogatoria internazionale contenente la lista dei nomi. L’inchiesta partita dalla Procura di Torino di TITO GIABARRI ROMA – L'amministrazione fiscale italiana attende gli esiti della rogatoria sulla lista dei settemila presunti evasori fiscali italiani. «Non si sfugge», hanno sottolineato ieri dall’Agenzia delle Entrate che segue passo passo l’esito della vicenda della lista della filiale svizzera della banca britannica Hsbc. I conti sono quelli della filiale ginevrina dell’istituto britannico e la lista è stata consegnata al governo di Parigi da un ex dipendente
dell’istituto, l’informatico Hervè Falciani. Tra i 127 mila conti correnti, riconducibili a 80 mila persone residenti in almeno 180 Stati diversi, ce ne sarebbero 7.094 nella disponibilità di italiani. Il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier ha già fatto sapere a Torino di essere disponibile a consegnare i documenti ai colleghi italiani, anche se prima occorre il via libera del tribunale di Aix-en-Provence e del Ministero della giustizia. Caselli e i suoi collaboratori sono interessati a eventuali profili di evasione fiscale. Non è ancora chiaro se e quando potranno consultare il documento. Ma non è escluso che cercheranno di acquisire, per via diretta o indiretta, la testimonianza del mittente, il tecnico Falciani. Anche l’amministrazione fiscale affila le armi. «Siamo in attesa – ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera -, essendoci un’iniziativa di rogatoria da parte della Procura di Torino, attendiamo i risultati. Vedremo se la Procura passerà a noi e alla Guardia di Finanza le informazioni. Con l’inversione dell’onere della prova sarà il contribuente a dover eventualmente dimostrare»
che i capitali detenuti all’estero «non sono frutto di evasione». «Non si sfugge»: il fisco avvierà in ogni caso controlli fiscali sulla lista dei cittadini italiani richiesta dalla procura di Torino. Certo, solo se le informazioni sono state acquisite secondo criteri legali, i dati potranno trasformarsi direttamente in accertamento, altrimenti saranno utilizzati come spunto per trovare prove di evasione. A spiegarlo è il direttore centrale dell’Accertamento delle Entrate, Luigi Magistro. Per ora – ha spiegato – «è un’attività della procura della Repubblica di Torino sulla quale non siamo ancora stati interessati». Magistro ha spiegato che «per utilizzarle ai fini fiscali, le informazioni devono pervenire secondo le regole dello scambio di informazione internazionale perchè l'acquisizione sia legittima da un punto di vista amministrativo fiscale». In ogni caso l’Agenzia delle Entrate non rimarrà con la mani in mano. «Tutto ciò che arriva fuori da questi canali - ha aggiunto Magistro – è un qualcosa che l’Agenzia delle Entrate può utilizzare come spunto per poi acquisire prove secondo le regole». Ma non c'è solo Hsbc. Si continua poi a lavorare anche su San Marino dove, ha fatto presente Rossella Orlandi, numero due dell’Accertamento nell’Agenzia, «ci sono 400-500 persone sospette» di evasione. C'è poi tutto il capitolo dei controlli sugli immobili degli italiani nei cosiddetti 'paradisi': «Ci sono le ville in Costa Azzurra che ci consentono di approfondire» la situazione dei contribuenti. Certo non tutti gli italiani che hanno la casa a Montecarlo sono evasori ma il fisco può controllare se a quelle ville corrispondono redditi dichiarati adeguati.
Il mercato non si fida e i bond tornano a scendere
Grecia, i tassi risalgono approvata la riforma fiscale di MARIA KANAVAKI ATENE - Nonostante il varo di una riforma fiscale improntata all’austerità, i bond greci tornano a scendere e i rendimenti, di conseguenza, a salire. Dopo aver tirato il fiato grazie ai dettagli sul pacchetto di aiuti Ue-Fmi da 45 miliardi di euro, la Grecia è di nuovo sotto la pressione dei mercati finanziari: tutta colpa dei timori sul possibile stop di uno dei parlamenti nazionali degli Stati di Eurolandia a una misura di cui Atene ha bisogno come l’ossigeno. Timori che hanno messo in ombra l’ambiziosa riforma fiscale, approvata ieri con i soli voti della maggioranza socialista, che punta a ridurre il deficit attraverso un nuovo sistema di aliquote, la lotta all’enorme evasione fiscale, l’eliminazione degli sgravi riservati a categorie come medici, avvocati e tassisti, che assieme ai dipendenti pubblici annunciano una nuova ondata di scioperi. Secondo Chris Pryce, analista responsabile per la Grecia dell’agenzia di rating Fitch, la Grecia dovrà attivare molto presto il prestito finora semplicemente messo a disposizione dai Paesi dell’euro: «Non credo che possano aspettare molto per attivare gli aiuti. Al massimo una o due settimane». L’Unione europea ieri ha preso le distanze dalle indiscrezioni, riportate dal quotidiano tedesco Handelsblatt, secondo cui gli aiuti per il salvataggio di Atene potrebbero raggiungere i 90 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Ma i mercati, che finora si sono accontentati dell’impegno europeo, ora vogliono vederci chiaro su come i singoli Stati fa-
ranno ingoiare il rospo ai rispettivi cittadini e parlamenti nazionali. Per la Germania, che ha promesso 8,4 miliardi, il voto del Bundestag scatterà se la Grecia effettivamente chiederà di attingere ai fondi: a Berlino come in altre capitali europee si teme un possibile braccio di ferro, visto che gli aiuti non godono del favore dei cittadini di molti Paesi europei, Germania in testa. Atene ieri ha escluso che qualche Paese possa tirarsi indietro, e la presidenza spagnola dell’Ue ha precisato che sugli aiuti «la decisione politica è stata presa all’unanimità e nessuno può dire di no». Ma gli investitori sanno che una cosa sono gli accordi internazionali, una cosa i voti parlamentari. E tanto è bastato a far tornare nervosismo sui mercati, mentre Moody's, l’agenzia che mantiene il rating più elevato sul debito greco, fa sapere che l’ipotesi di una bocciatura nel giro di 12-18 mesi è superiore al 50%. Ieri la Grecia, assieme al Portogallo, ha guidato il rialzo dei credit default swap, i contratti con cui si scommette sul rischio insolvenza: i derivati sono in rialzo rispettivamente a 436 e 183 punti. Intanto il premio che i rendimenti dei titoli di Stato greci devono offrire rispetto al bund tedesco sono balzati a 394 punti base, vicino ai livelli pre-accordo europeo sui prestiti. Quanto al Portogallo, il programma di stabilità di Lisbona – ha spiegato il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn – è fatto di misure «ambiziose e concrete», ma “potrebbero rendersi necessarie misure aggiuntive già quest’anno per garantire il raggiungimento degli obiettivi di risanamento».
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Economia 13
Italia / Mondo
Giovedì 15 aprile 2010
Giovedì 15 aprile 2010
COME USCIRE DALLA CRISI RICETTE PER LA NUOVA GIUNTA
l’Oroscopo ARIETE
21/3 - 20/4
di NINO D’AGOSTINO segue dalla prima nati più di recente) che ha registrato un netto calo occupazionale, riguardante circa 7.000 addetti. Ciò nonostante, uscire dalla crisi si può e si deve fare. È in fondo l'obiettivo primario da perseguire per la consiliatura appena iniziata. Nel merito, ripeto per l'ennesima volta ciò che in tante altre circostanze ho sostenuto: la Basilicata ha risorse nettamente superiori al suo fabbisogno occupazionale e di reddito; ha le risorse, ma non capacità sufficienti per saperle impiegare; non è impossibile fare sviluppo in una regione con 590 mila abitanti che vivono su un milione di ettari, la vera questione di questa regione, dunque, è saper utilizzare razionalmente le risorse, di cui dispone. J.A.Schumpeter faceva notare che la depressione non viene per restare, rammentava J. F. kennedy che nella scrittura cinese la parola crisi è composta da due ideogrammi: uno rappresenta il pericolo e, l'altro, l'opportunità. Occorre prendere atto del primo e coltivare il secondo: a ben vedere, può essere l'incipit di un programma di sviluppo della Basilicata per il prossimo quinquennio. Cercherò di ritornare più volte su tali argomenti, decisivi per futuro della regione, con articoli successivi. In questa occasione mi preme affrontare il tema delle politiche del lavoro che ritengo cruciale per il futuro, nel presupposto che si potrà bloccare l'esodo dalla regione, soltanto creando posti di lavoro stabili. Le misure di sostegno al lavoro vanno prese con le molle: in situazioni di prevedibili processi di espansione della domanda, le imprese sono invogliate ad ipotizzare nuove assunzioni, agevolate da corposi incentivi pubblici, di contro, in momenti di sofferenza produttiva, come quelli che caratterizzano attualmente la Basilicata diventano spesso occasione di cristallizzazione di un mercato del lavoro locale non certo efficiente: il lavoro irregolare che interessa circa il 22-23% della forza lavoro regionale parzialmente emerge, quando viene investito da aiuti per nuova occupazione, pronto a riprendere la sua clandestinità una volta esaurito l'effetto dell'incentivo. Non c'è accorgimento formale che tenga per impedire l'entrata e la successiva fuoruscita dal mercato del lavoro formale, non fosse altro, perché l'azienda, non avendo risolto gli altri problemi di competitività, non può permettersi di disporre di un lavoratore regolare che gli costerebbe troppo. In aziende strutturalmente in ritardo competitivo, l'incentivo ha, come dire, una funzione congiunturale, serve nella gran parte dei casi per dare una boccata di ossigeno ad aziende precarie, ma non le sottrae alla loro condizione di inferiorità competitiva, anzi ne accentua tale stato di cose, procrastinandone i limiti e le insufficienze dimensionali, organizzative e produttive e ritardandone i possibili progetti innovativi. Talvolta l'incentivo prefigura addirittura come un semplice sostegno al reddito complessivo della piccola azienda familiare. Il ricorso alla lettera di dimissione sottoscritta dal lavoratore all'atto dell'immissione in servizio per lasciare mano libera al datore di lavoro dagli obblighi contratti nell'ottenimento dell'incentivo pubblico e/o della firma sempre del lavoratore della busta paga, pur venendo remunerato sottobanco per importi nettamente inferiori, è prassi molto frequente, ancorché sanzionabile legalmente. **** Soprattutto relazioni lavorative attinenti a piccole attività e a rapporti amicali e familiari rendono difficili reazioni da parte del lavoratore contro questo stato di
no di insieme”, superando - ciò che è più grave - a piè pari le fasi di accompagnamento, responsabilizzazione e monitoraggio dei beneficiari. ****
cose. Si può fare poco con i controlli incrociati tra Inps, Ente Regione, Uffici delle Entrate, ecc. quando l'intesa tra le due parti afferisce a relazioni prima accennate e più in generale ad una scarsa consapevolezza dei propri diritti da parte dei lavoratori coinvolti ed alla carenza di alternative lavorative formalmente e sostanzialmente corrette. I soggetti potenzialmente interessati si rendono conto della realtà, in cui si trovano ad operare, nella quale è difficile addirittura poter avere anche un lavoro in nero. Il datore di lavoro sopravvive, cercando di contenere al massimo il costo del lavoro, il lavoratore cerca di ottenere comunque un salario modesto, sia pure provvisorio. In presenza di una modesta domanda di lavoro da parte delle imprese, di opportunità occupazionali attivate da parte dei poteri pubblici fuorvianti e destrutturanti, di politiche del lavoro concepite nell'ottica della redistribuzione del reddito, l'assuefazione dei beneficiari di sussidi, di misure più o meno evidenti di natura assistenziale assume caratteri progressivi, riducendo le motivazioni e la disponibilità da parte dei soggetti interessati a darsi un progetto di lavoro forte, a ricercare lavoro regolare, dovendo “salvare e mantenere il sussidio”. Calandosi in un sistema produttivo debole, le misure di politica del lavoro hanno introdotto nuovi elementi di rigidità, hanno spostato in avanti il tempo di ricerca del lavoro stabile, hanno spinto i beneficiari a ricercare occupazione nell'ambito di attività sommerse, di lavoro irregolare, ponendosi paradossalmente come fattori di complemento alla disoccupazione e consolidando l'economia precaria che tende a crescere. Ne deriva che la debolezza dell'apparato produttivo costituisce un ostacolo decisivo per il successo delle politiche del lavoro. Purtroppo, non vi è consapevo-
lezza di tale connessione che dovrebbe orientare le istituzioni a dotarsi di metodologie e strategie di politica attiva del lavoro da attuare rigorosamente: i processi decisionali non possono non dipendere dalla conoscenza degli esiti determinati dalle azioni precedenti, da analisi approfondite del mercato del lavoro, dalla individuazione delle sue criticità, dalla verifica dell'impatto delle precedenti misure avviate. Su questo versante, purtroppo, si fa poco. La proliferazione dei sussidi crea aspettative fuorvianti, orienta verso iniziative pubbliche che da temporanee si spera diventino definitive. Il recente bando emanato dalla regione Basilicata per far fare uno stage a mille giovani negli enti locali è l'esempio più evidente di un approccio formativo sbagliato. Le misure fungono sostanzialmente come ammortizzatori sociali, producendo nel tempo ulteriori frustrazioni individuali e professionali per i soggetti coinvolti. Le imprese si rifiutano ostinatamente di selezionare over 45, LSU, lavoratori in mobilità o in Cassa Integrazione, la P.A., invece di creare le condizioni di contesto volte a favorire lo sviluppo economico con processi di infrastrutture finalizzati alle esigenze delle aziende, ad accrescere le economie esterne, si attarda a varare politiche del lavoro precarie con la copertura peraltro della U.E., attivando, ad esempio, provvedimenti di difesa della corporazione dei forestali (che sono circa 5mila in Basilicata) che ha condizioni retributive nettamente superiori ai braccianti agricoli, pur garantendo livelli di produttività del lavoro nettamente inferiori. Spesso i soggetti sociali procedono “in ordine sparso”, non attivano sinergie, non riconducono ad unità decisioni, finanziamenti, azioni servizi di orientamento, assistenza e progettazione. Manca in altri termini “un pia-
Il risultato di questo coacervo di provvedimenti apparentemente in favore della occupazione consiste in “cattiva occupazione” e non certo in “buona occupazione”. La politica del lavoro paradossalmente può creare spiazzamenti nel mercato del lavoro, occupazione fittizia, oltre che creare aspettative spesso disattese, disfunzioni e distorsioni sul mercato del lavoro, in altri termini, le premesse per i mali rilevati in precedenza. Manca in estrema sintesi una strategia di lungo periodo: il Piano per l'Occupazione pur essendo un preciso compito della Regione Basilicata (L.R. n.29/98), pur predisposto, non è stato approvato ed ha finito con l'essere l'ennesimo studio da conservare nei cassetti regionali, gli altri documenti di programmazione regionale si limitano ad esporre una lista di obiettivi di modernizzazione del sistema produttivo e di rilancio della occupazione, una lista che potrebbe andare bene per una società ideale, ma che è fuori dal contesto reale da approcciare e che finisce con l'essere una fuga in avanti. Attualmente il sistema produttivo per come è configurato non dà soluzione alla offerta di lavoro più qualificata presente in Basilicata. La stessa formazione postuniversitaria finanziata massicciamente dalla Regione Basilicata altro non è che un veicolo per emigrare, avanti alle scarse opportunità di lavoro offerte per le figure professionali più innovative. *** Che fare nella legislatura appena iniziata?Si possono fare da subito almeno quattro cose: 1°, tirar fuori dal cassetto il piano del lavoro già elaborato e portalo in discussione in consiglio regionale, 2°, impostare una azione di monitoraggio e valutazione delle politiche attive e passive fin qui realizzate, operazione questa essenziale per attualizzare il piano di cui al 1° punto, 3°, riprogettare la spesa formativa e quella più generale di sviluppo dell'occupazione, affrontando i nodi principali che soffocano il mercato del lavoro regionale e che riguardano il lavoro nero che è al contempo una risorsa ed una criticità e che interessa circa 50 mila addetti, e la forza lavoro utilizzata per la manutenzione del territorio, restituendo dignità professionale ed un reddito stabile ai lavoratori interessati che ammontano ad oltre 6 mila unità, da riconvertire nell'ambito di una più radicale riforma delle politiche ambientali, 4°, orientare i disoccupati verso le opportunità d'impiego disponibili (è un fatto, ad esempio, che in Basilicata le aziende artigiane facciano fatica a trovare mano d'opera. La regione occupa il primo posto (dati 2009) nella graduatoria nazionale, con un 35,6% dei posti di lavoro rimasti vacanti nelle aziende artigiane lucane).
Potrebbe saltarvi alla mente qualche ricordo che vi spingerà a considerare con più serietà alcune questioni che in precedenza avevate accantonato!
TORO
21/4 - 20/5
Quando prendete una decisione, non cambiate mai opinione, non tornate sui vostri passi e cercate di difendere le vostre scelte anche quando avete errato!
GEMELLI
21/5 - 21/6
Sapete benissimo quanto poter spingere le vostre idee e quanto insistere con le persone che non le condividono. Non avrebbe senso cercare di far cambiare opinione.
CANCRO
22/6 - 22/7
Cercate di valutare la reazione di una persona in particolare, a proposito di una questione che vi riguarda molto da vicino, poiché in questo modo potrete valutare.
LEONE
23/7 - 23/8
Sarete molto esigenti in ogni ambito della vostra vita, soprattutto quella professionale, in cui non la farete passare liscia a nessuno dei vostri colleghi.
VERGINE
24/8 - 22/9
Dovreste essere molto più attenti al vostro modo di comportarvi, poiché le persone che vi vogliono bene potrebbero non accettare alcuni vostri atteggiamenti spocchiosi.
BILANCIA
23/9 - 22/10
Potreste avvertire dei sentimenti o delle sensazioni che non avevate ancora mai provato per una persona che vi sta accanto e questo sarà fonte di grandi riflessioni.
SCORPIONE
23/10 - 22/11
Avrete più impegni del solito, forse perché vi siete lasciati alle spalle alcune questioni nei giorni passati, approfittando del clima disteso. Cercate qualcuno più esperto.
SAGITTARIO
23/11 - 21/12
Non sorprendetevi delle cose che accadranno, poiché sapete benissimo come vanno certe situazioni. Siete persone abili nel non dare a vedere la vostra difficoltà.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Avrete voglia di fare un po' di shopping, senza pensare troppo a quello di cui abbiate bisogno e a quello di cui invece non avete assolutamente bisogno!
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Sarete molto controllati e non vi farete assalire da quell'ansia che ogni tanto vi prende e non vi fa ragionare chiaramente sulle questioni più svariate.
PESCI
20/2 - 20/3
Incontrerete persone poco stabili, con idee poco chiare e soprattutto molto indecise. Sicuramente su queste non potrete fare il vostro affidamento.
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IL MOMENTO L’ODORE DEL MALE DELLA VERITA’ CHE NON CI ABBANDONERA’ di FRANCESCO CIRIGLIANO* IL ritrovamento del corpo di Elisa Claps e l'oramai accertato fatto che quel corpo sia sempre rimasto all'interno dei locali della Santissima Trinità di Potenza - ultimo posto in cui è entrata viva per uscirne cadavere dopo 17 anni rappresentano uno dei peggiori spaccati di storia lucana. Così come quasi inenarrabile sono le storie di depistaggi, di occultamenti, di complicità e di silenzi che hanno attraversato questi lunghissimi diciassetTe anni. Oggi, come abbiamo più di una volta ribadito, non è più il giorno dei silenzi ma quello della verità che dev'essere accertata in tutta la sua drammatica portata. Ed è anche il giorno delle azioni concrete. Come ho avuto modo di fare nei giorni immediatamente dopo il ritrovamento del corpo di Elisa, al di là di quello che dice il diritto canonico in materia di “sacralità” di un luogo, ritengo che quella chiesa non possa assolutamente ritornare ad essere un posto di preghiera, ma deve diventare subito uno spazio sociale da destinare a quante e quanti hanno negli anni lavorato per denunciare i grumi grigi che hanno caratterizzato le storie più buie di questa terra. Rifondazione Comunista continuerà a rimanere
al fianco di Gildo, Luciano e mamma Filomena, che in questi anni si sono sempre battuti per conoscere la verità - finora negatagli - circa la scomparsa della loro cara Elisa; così come continuerà a rimanere al fianco di mamma Olimpia, che da anni chiede verità sulla morte di suo figlio Luca Orioli e della sua fidanzata Marirosa. Al fianco di Rossana Flora, sorella della giovane insegnante Maria Antonietta, anche lei scomparsa e della quale non si è più saputo nulla. Rimarremo al fianco di Libera e dei suoi animatori - ai quali non sono mancate infami ed insulse accuse per il loro lavoro di ricerca della verità - affinchè si riesca ad arrivare alle troppe 'verità nascoste' che stanno dietro a tanti e troppi episodi di questa terra così a lungo dipinta come isola felice. * segretario provinciale PRC Potenza
di EMANUELE VERNAVA’ IO non so se la mia è stata solo suggestione. Ho avuto la sensazione che la notizia mi trasmettesse un odore insopportabile. La notizia filmica di Elisa Claps, con quel sorriso che le viene dal suo cuore e dalla sua mente, in quella foto stampata in ognuno di noi, ultimo fotogramma di una storia che non avremmo voluto mai sapere che fosse accaduta. L'odore del Male può fare peggio di qualunque altra sensazione. Anche quello che proviene dai preti pedofili. Non sono assolutamente d'accordo nell'uso che se ne è fatto contro la Chiesa, quella cattolica. Il Vangelo è una cosa, il prete “pedofilo” un'altra. L'atroce storia di Elisa Claps s'è consumata nella Chiesa della SS.ma Trinità a Potenza; la pedofilia di uomini di chiesa, in contesti sacri, fisici o culturali. Non sono un lettore di noir, né scomoderei più di tanto Assassinio nella cattedrale di T.S.Eliot. Tommaso Becket, Tommaso Moro o Oscar Romero furono assassinati per la loro testimonianza cristiana e cattolica. Anche Elisa Claps vittima di un atto di pedofilia, se non altro per la sua minore età. Quello che è inaccettabile che quest'odore insopportabile di sporcizia viene da edifici sacri e da uomini di Chiesa. Avete dimenticato che il boss della Magliana Renatino De Pedis, quello
che la cronaca indica legato all'altra desaparecida Emanuela Orlandi, è sepolto nella Basilica di S.Apollinare a Roma e territorio Vaticano? Fatti di oggi. Elisa Claps nella soffitta della SS.ma Trinità a Potenza, Renatino nella Basilica di S.Apollinare. Se “Don Mimì sapìa”, come non poteva sapere “San Pietro”, sul cui soglio sedeva allora, 1990, il santo Giovanni Paolo II, sicuramente all'oscuro di tante trame diaboliche? C'è materia perché un nuovo Dan Brown ci fabbrichi un altro best seller. Ma a noi non interessa. Se per noi e per molti, forse per tutti i cristiani, insopportabile è l'olezzo che viene da molti luoghi sacri, non sarà questo il motivo per allontanarci dal Vangelo. I teorici dell'ateismo dell'Età della Ragione, in odio alle nefandezze della Chiesa, le tante e così gravi commesse lungo il corso dei secoli, tentarono di dimostrare che l'idea di Dio non è altro che una pura creazione della mente dell'uomo, che, sotto la sferza della sua insufficienza ad affrontare la violenza della vita, s'inventa un dio consolatorio che in realtà non “esiste”. Ma la fortuna di molti di noi è che noi non crediamo in un dio, provvidenza o indifferente alla storia degli uomini come credevano gli stoici o gli epicurei. Io vado in chiesa non perché credo in un simile dio o perché c'é Don Rocco o Padre Emilio, ma perché credo nelle parole del Vangelo, quelle dette ed agite da Cristo. E la vita di Cristo è sicuramente il modello di vita per ognuno di noi, piccolo o grande che sia, per età o per “spirito”. Le parole del Vangelo sono verità assoluta perché dettano comportamenti e finalità “secondo natura”. Allora è giustificato il credente che non “va più in Chiesa” perché un sacerdote s'è reso responsabile di delitti insopportabili? Si può “perdere la Fede”, perché un
a cura dell’avv. Vito Carella vitocarella@gmail.com
Ho avuto lo scorso mese un incidente con la mia autovettura. Mentre guidavo, l'auto è sbandata ed è finita contro un muro. Nell'urto l'airbag non si è aperto e, nonostante la cintura, sono sbattuto contro il volante fratturandomi tre costole. Ho dovuto affrontare una lunga convalescenza e non ho potuto lavorare per un bel po'. Il concessionario che mi ha venduto l'auto, mi ha detto di rivolgermi alla casa madre. La casa madre, da me contattata, ha detto di non essere responsabile perché l'incidente l'ho causato io e quindi i danni sono colpa mia. Posso fare qualcosa? Michele La risposta che la casa produttrice del veicolo ha dato al lettore non mi pare corretta. Quando si vende un prodotto con determinate caratteristiche (nella specie quando si vende un veicolo con determinati dispositivi di sicurezza), queste caratteristiche sono oggetto del contratto concluso tra le parti (inutile evidenziare che incidono anche sul prezzo pagato dall'acquirente). Chi vende, in altri termini, assume l'obbligo di garantire che quanto trasferito sia pienamente funzionante ossia, volendo usare le parole del legislatore, che la cosa venduta sia immuneda vizi che la rendano inidonea all'uso a cui è destinata. La garanzia non è dovuta soltanto se al momento del contratto il compratore conosceva i vizi della cosa o se i vizi erano facilmente riconoscibili, a meno che il venditore, in tale ultimo caso, avesse dichiarato che la cosa ne era esente. Orbene, il difetto di un dispositivo di sicurezza (in particolare dell'airbag, la cui apertura sicuramente non era verificabile in sede di acquisto) costituisce un vizio del bene che, oltre a esplicare effetti sul contratto (potendo determinare finanche il
RISPOSTE CIVILI
Le risposte dell’avvocato civilista ai dubbi dei lettori del Quotidiano
Corruzione o concussione? Il dilemma diritto di ottenere la risoluzione), consente di ottenere il risarcimento del danno, qualora si dimostri che detto danno è causalmente connesso al cattivo o mancato funzionamento del prodotto. In altritermini,come hachiaritoancora di recente la giurisprudenza, la prova del collegamento causale tra le lesioni subite e l'omesso o cattivo funzionamento del dispositivo di sicurezza obbliga il produttore a risarcire i danni che ne sono derivati, senza che questi possa invocare a sua scusante colpe dell'acquirente come, nel caso di specie, una condotta di guida asseritamente non corretta. Infatti, i dispositividi sicurezza delle automobili sono destinati a intervenire proprio in presenza di situazioni non ordinarie della guida (si potrebbe dirle “patologiche”), quale che ne sia la causa; dunque, il comportamento che le ha generate, non può costituire, salvo casi limitati, ragione di un'esclusione della garanzia. Cerco di rendere con un esempio: un produttore di paracadute non può, qualorailparacadute nonsiapra, dire all'acquirente che è uscito malconcio dal lancio che è lui il responsabile dei danni subiti, perché è stato imprudente a saltare nel vuoto; il paracadute, infatti, è funzionale ad affrontare tale situazione e proprio in tale situazione deve funzionare. Dunque, a meno che la casa produttrice non provi che il lettore ha manomesso l'airbag, ritengo che la stessa dovrà provvedere al risarcimento. Egregio avvocato, le voglio raccontare di un amico per il quale sono molto preoccupato. Lui è un piccolo imprenditore che lavora
spesso con gli enti pubblici. Siccome avanzava un pagamento da molto tempo e aveva bisogno di liquidità, mi ha detto che è andato personalmente nell'ufficio del responsabile a chiedere notizie. Il funzionario gli ha detto non c'erano soldi in cassa. Lui però aveva saputo che altre persone erano state pagate in quei giorni e lo ha detto. Quello ha risposto sorridendo che non tutte le situazioni erano uguali. Alla fine mi ha raccontato che il funzionario gli ha detto chiaramente che era lui di persona a decidere i pagamenti alle varie ditte e che nella pratica di questo amico c'erano delle irregolarità che avrebbero potuto creare problemi che fino a quel momento solo per buon cuore il funzionario non aveva sollevato. Il mio amico, al quale avevano già detto che in quell'ufficio si dovevano “ungere gliingranaggi”, hafatto al funzionario un “regalo”e in pochigiorni haottenuto ilpagamento. Poi, si è sfogato con me ritenendo di aver subito un'ingiustizia e mi ha confidato di voler denunciare quella persona. Io credo, però, che in questo modo lui correrebbe il pericolo di essere messo in mezzo per corruzione, perché non è stato il funzionario a chiedere soldi, ma lui a offrirglieli. Che consiglia? Lettera non firmata Il dubbio esposto dal lettore riguarda un problema molto dibattuto inerente la differenza tra due reati “finitimi”: la concussione (ciò che l'imprenditore crede di aver subito) e la corruzione (ciò di cui, secondo i timori del lettore, l'amico si sarebbe reso colpevole).
sacerdote ha abusato di un minore, che poi significa un sacerdote che non ama il prossimo suo come se stesso e , quindi, non crede né in Gesù Cristo né in Dio? Io credo che se “perdessi la Fede” per questo motivo, perderei qualcosa che non ho mai avuto. Certo, noi siamo essere umani fragili e deboli, siamo ben lontani dalla capacità di essere santi. E perciò sicuramente l'odore del Male che proviene da luoghi sacri o da persone di chiesa ci rende dubbiosi e pavidi, proprio come gli Apostoli chiusi a porta sprangata e non solo per la paura di essere assaliti come “seguaci del Nazzareno”, ma anche perché temevano, con la morte del Maestro, che fosse stato tutto una terribile cantonata. Ci crea imbarazzo se non ripulsa dover accettare la comunione da un sacerdote che è conosciuto come preda del diavolo, perché pedofilo, o perché avaro, o perché sta dalla parte del prepotente contro il debole e l'innocente, o per altro. La povera Elisa Claps, come le tante altre che la cronaca ci ricorda (pensate, che da noi, in Basilicata solo l'altra sera , a “Chi l'ha visto”, s'è saputo di Ottavia Luise, una bimba di otto anni, se non vado errato, scomparsa da Montemurro ben trentacinque anni fa!), e questo lo dico per la mamma Filomena e il fratello Gildo, che sono diventati come persone di famiglia in questi giorni di passione per il ritrovamento dei resti di Elisa, è la testimonianza che il Vangelo, non la Chiesa, è l'alternativa al Male, che imperversa da sempre nel mondo. La chiesa è umana, fatta di uomini. E ricordo ancora una volta che “nihil humani a me alienum puto”, anche se l'odore del Male, dopo questi terribili avvenimenti, non ci abbandonerà facilmente. evernava@msn.com
In passato, la dottrina e i giudici avrebbero dato ragione al lettore, poiché il criterio discretivo era quello dell'iniziativa: si considerava corruzione l'offerta (di denaro, o di altro) da parte del privato, concussione la richiesta da parte del pubblico funzionario. Dunque, in tempi non lontani una denuncia del fatto, facendo emergere la circostanza che era stato l'imprenditore a offrire denaro, sarebbe equivalsa a un'autodenuncia e l'imprenditore sarebbe stato condannato insieme al pubblico funzionario. Negli anni, tuttavia, il cambiamento della società ha portato a una modifica dei comportamenti, anche di quelli criminosi, e sono diventati sempre meno frequenti i casi in cui il dipendente pubblico chiede esplicitamente denaro al privato cittadino. I funzionari infedeli, infatti, sono spesso ben avveduti e evitano di compromettersicon unaesplicita domanda di denaro, cercando piuttosto di fare in modo che sia il cittadino ad offrirne. In tal modo sperano di coinvolgerlo nella commissione del reato, trasformandolo da vittima (che avrebbe ogni interesse a querelarli) in complice (che, per ovvie ragioni, preferisce tacere). Per raggiungere lo scopo, i funzionari disonesti possono mettere in scena qualsiasi tecnica di persuasione, dal semplice discorso allusivo fino al ritardo immotivato e continuato nei propri doveri. Addirittura, in alcuni casi, può accadere che nell'ufficio pubblico si presenti un cittadino già consapevole del diffuso malaffare che vi regna e già rassegnato a offrire denaro ai suoi interlocutori, senza che nessuno di questi debba dire nulla.
Sono tutti casi in cui, formalmente, i funzionari pubblici non avanzano alcuna richiesta, eppure sarebbe iniquo considerarli ipotesi di corruzione, poiché in essi il cittadino è in realtà vittima: indotto in una posizione di inferiorità e sudditanza, non offre qualcosa spontaneamente, ma viene “portato” a farlo o a maturare la convinzione che sia necessario farlo. La corruzione, in altri termini, si configura soltanto qualora in cui il privato intervenga libero da ogni sollecitazione (anche “ambientale”) sulle dinamiche funzionali della pubblica amministrazione, da una posizione di assoluta parità con i suoi interlocutori, senza che il bisogno, il timore, o la consapevolezza di dover seguire una prassi consolidata lo inducano a “mettere mano al portafogli”. Per quanto detto, stando ai riferimenti contenuti nella lettera, nel caso prospettato dal lettore parrebbe esservi concussione più che corruzione: infatti, l'offerta di denaro al funzionario, in apparenza libera, è stata in realtà astutamente provocata dal comportamento di quest'ultimo, il quale ha adottato nei confronti dell'interlocutore, con maliziosa consapevolezza, un atteggiamento poco disponibile, frustrante e volutamente non trasparente. Questo consentirebbe all'imprenditore, in caso di denuncia dei fatti, non solo di evitare di ritrovarsi indagato, ma anche di avanzare una pretesa risarcitoria durante il processo penale contro il concussore e, nei limiti delle responsabilità del caso, contro l'ente pubblico e i vertici dello stesso. Ovviamente, la delicatezza della materia e la sinteticità dei riferimenti forniti, spinge - in questo più che in altri casi - a consigliare il ricorso a un legale di fiducia al quale esporre nei dettagli l'intera vicenda. La risposta al quesito penale è stata redatta dal dott. Pio Belmonte
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Giovedì 15 aprile 2010
24 ore in Basilicata
Giovedì 15 aprile 2010
L’inchiesta di Woodcock su falsi rimborsi e spese per viaggio: «Hanno mentito sulla residenza»
Truffa, 4 consiglieri alla sbarra Rinviati a giudizio dal gip Barrella Mattia, Mollica, De Franchi e Nardiello POTENZA - Finiscono alla sbarra i quattro consiglieri regionali accusati di falso e truffa per la vicenda dei rimborsi per le spese di viaggio. In due sono stati appena rieletti, Franco Mattia (Pdl) e Francesco Mollica (Mpa), mentre per Prospero De Franchi(Pd) il risultato delle urne è andato molto al di sotto delle aspettative, anche se il suo nome figura ancora tra i possibili assessori esterni, e il solo Giacomo Nardiello (Pdci) è rimasto del tutto fuori dalla partita. Il giudice dell’udienza preliminare Luigi Barrella ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio della procura della Repubblica di Potenza. L'indagine è uno degli ultimi stralci del fascicolone del pm Henry John Woodcock sulla massoneria deviata da cui sono scaturite, a partire dal 2005, anche le accuse al principe Vittorio Emanuele di Savoia, quelle a Fabrizio Corona, e il cosiddetto “affaire Total”. Ieri mattina, in sostituzione del magistrato “anglonapoletano” che si è trasferito da settembre nella sede della città partenopea, era presente la dottoressa Eliana Franco. L'inizio del dibattimento è stato già fissato per il 23 settembre davanti al giudice monocratico Antonio Cantillo. Tra tutto il materiale raccolto dall'accusa il giudice, motivando la sua decisione, ha fatto espresso riferimento ai servizi di osservazione e pedinamento dei carabinieri che hanno seguito a lungo i quattro consiglieri regionali documentando fotograficamente i loro spostamenti in occasione delle sedute del parlamentino lucano, assieme ai monitoraggi sulle utenze telefoniche. Quello che sarebbe apparso evidente agli investigatori è quanto si dicevano mesi prima l'ex presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro (Api) e un altro consigliere regionale Rosa Mastrosimone(Idv), entrambi candidati non eletti nelle ultime consultazioni, in una conversazione telefonica intercettata nell'ambito dell'indagine sulla gestione della licenza per le estrazioni petrolifere nella Valle del Sauro, da cui di fatto il filone sui rimborsi ha preso le mosse. L'imputazione dice che i quattro consiglieri avrebbero mentito, compilando il modulo per il risarcimento del disagio per lo spostamento necessario a presenziare alle sedute. Prospero De Franchi, presidente uscente del Consiglio regionale, aveva dichiarato la residenza nel comune di Corleto Perticara, Franco Mattia a Tolve, Giacomo Nardiello a Ruoti, e Franco Mollica ad Anzi, mentre tutti e quattro avrebbero potuto usufruire di un domicilio nel capoluogo, per cui il rimborso rappresenterebbe il provento di una truffa ai danni delle casse della Regione. La notizia era diventata di
dominio pubblico nello scorso mese di maggio il giorno del sequestro dei conti corrente intestati ai quattro imputati per un ammontare di 37 mila euro per De Franchi, 24 mila per Mattia, 19 mila per Nardiello, e 17 mila per
Mollica. Il consiglio regionale era corso ai ripari meno di due mesi dopo, approvando una “leggina” molto bipartisan con l'“interpretazione autentica”della norma sui rimborsi (in occasione del voto i
diretti interessati si erano allontanati dall'aula), ma sembrerebbe che il giudice non l'abbia neanche considerata. Questa la replica di Franco Mattia: «Apprendo, per me senza alcuna meraviglia,
di essere stato rinviato a giudizio, perchè in sede giudiziaria potrò dimostrare che il mio comune è Tolve, dove risiedo dalla nascita e che quindi non è una residenza fittizia. Potenza invece, come dovrebbe essere eviden-
te, continua ad essere la sede della mia attività politicoistituzionale. Per i rimborsi spese che mi sono stati riconosciuti è stata pertanto solo applicata una legge regionale del 2002». Leo Amato
L’AFFARE RIFIUTI L’intervento di Digilio
«Lo scontro tra magistrati e politici non aiuta» DOPO l’archiviazione del gip di Potenza Gerardina Romaniello su due presunti traffici illeciti (uno, dall’Italia verso Paesi del Medio Oriente, di armi e materiali strategici; l’altro, dall’Italia verso la Somalia, di rifiuti radioattivi) la diffusione, ieri, di stralci dell'audizione del sostituto procuratore della Repubblica Francesco Basentini, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, riaprire una vicenda che invece sembrava definitivamente archiviata. Ne è convinto è il senatore Egidio Digilio (Pdl) componente della XIII Commissione (Ambiente, Territorio). «In attesa della conclusione del lavoro della Commissione presieduta da Gaetano Pecorella le prime e parziali notizie - dice Digilio sulle cosiddette differenze di vedute tra presidente della Commissione e magistrato lucano non aiutano a ristabilire la verità dei fatti di una storia che ha segnato profondamente la vita della comunità del Materano e dell'intera Basilicata. E' sempre la figura del collaboratore di giustizia e pentito della 'ndrangheta Francesco Fonti che continua a dividere nettamente tra chi continua a dargli credito e chi invece non gli dà alcun credito, anche a seguito di accertamenti compiuti sulla base delle sue deposizioni. Si riapre però la questione della conduzione delle indagini nelle varie fasi di svolgimento affidate negli anni a inquirenti e magistrati differenti e che sembrano evidenziare nuove crepe o comunque sottovalutazioni. Sono certo che il lavoro della Commissione Pecorelli riuscirà a squarciare il velo delle falsità e delle mezze verità che continua a caratterizzare la vicenda. La condizione principale perchè questo avvenga è il superamento di quello che sembra profilarsi come un ennesimo scontro tra magistrati ed organi parlamentari e pertanto la piena collaborazione tra organi dello Stato».
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Chiaromonte, acceso dibattito sul futuro del polo ospedaliero. Il sindaco chiede un pronto soccorso attivo
«No alla chiusura di Ginecologia» I costi della riforma : il reparto non ha i numeri. Per partorire si va a Lagonegro CHIAROMONTE - L’ospedale “San Giovanni” nella “rete” dell’Asp. Nel mirino ancora una volta il reparto di Ostetricia e Ginecologia che viene sospeso. La lunga odissea per quanto riguarda i piccoli ospedali continua. Anzi, con i tagli economici sempre più incalzanti, la situazione precipita, ecome semprea pagarnele conseguenze sono i cittadini. È di nuovo il caso dell’ospedale di Chiaromonte. Per i vertici dell’Asp di Potenza (Unione delle ex Asl 1, 2 e 3 vale a dire quella di Venosa, Potenza e Lagonegro), il reparto di Ostetricia e Ginecologia non ha i numeri e la sicurezza necessaria per continuare a funzionare regolarmente. Questa sospensione provoca due importanti disagi alle gestanti: cambiare i medici di fiducia da cui da anni sono seguite e raggiungere il nosocomio di Lagonegro, cosa non facile,vistoche, oltreadistare diversi chilometri da Chiaromonte, il tutto è complicato dalla cattiva viabilità della Salerno-Reggio Calabria in piena attività cantieristica. Quindi,raggiungere ilplesso diventa un’impresa più che ardua, se non disperata. L’incontro con i vertici dell’Asp, avvenuto martedì scorso, è stato fortemente voluto dal sindaco di Chiaromonte, Antonio Vozzi, per fare luce sulle decisioni del direttore sanitario, dottor Giuseppe Niccòlo Cugno, di sospendere l’attività del punto nascite. La riunione, che si è tenuta nella sala multimediale al quinto piano del plesso ospedaliero, è stata organizzata in poche ore, ma l’affluenza di gente accorsa per ascoltare l’incontro è stata molto positiva, segno che il futuro dell’ospedale interessa molta gente. Veniamo al dunque. All'incontro, era presente il direttore generale Pasquale Francesco Amendola, il direttore amministrativo Mario Marra, e il direttore sanitario Giuseppe Niccòlo Cugno. Ad aprire l'intervento è proprio il direttore generale Amendola, che ha cominciato ad approfondire il discorso dell’ospedale, parlando più dei dati tecnici che dei fatti, spiegando essenzialmente il
Ai lavoratori della ex Lasme di Melfi
Cassa integrazione in arrivo dopo tanti ritardi
L’ospedale di Chiaromonte dove si intende sospendere il reparto
nuovo piano regionale della salute e il nuovo “modello organizzativo a rete”. Per il direttore Amendola, in breve, «l'ospedale di Chiaromonte dovrà adattarsi, come gli altri plessi, alla direttive che riterrà opportuno adottare la Regione Basilicata». Prende la parola il sindaco di Chiaromonte Antonio Vozzi, che traccia un quadro attento e preciso sull’ospedale, facendo capire ai vertici dell’Asp di Potenza, che la struttura di Chiaromonte accoglie un bacino d’utenza che non ha niente a che fare con il lagonegrese o il metapontino, in quanto, l'area del plesso riguarda esclusivamente i cittadini del senisese. Inoltre, il sindaco sposta l’argomento sulla richiesta di avere un pronto soccorso attivo. «È inimmaginabile - spiega il primo cittadino - morire per strada come negli anni 50, per un dolore o per un appendicite. Non si può vivere nella paura quotidiana che questo avvenga. La politica, - conclude Vozzi - ci dovrà dare delle risposte concrete alle nostre domande, altrimenti useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per salvaguardare il nostro diritto alla salute, non escludendo un movimento di massa coinvolgendo tutti i comuni limitrofi. È il momento dell'intervento del direttore
sanitario Giuseppe Niccòlo Cugno, che spiega che purtroppo è in atto una ristrutturazione della sanità ospedaliera non soltanto regionale ma che riguarda tutto il territorio nazionale. «Ci troviamo - spiega Cugno - a gestire ben 17 ospedali in una regione che al 2010 gestisce un’utenza di meno di 600.000 abitanti. C'è da dire che la regione Basilicata nonostante i fondi che si ritrova, non ha chiuso ancora nemmeno un ospedale. Il problema di Chiaromonte - conclude Cugno - è il conflitto tra medici che mettono a rischio la struttura stessa. Proprio per questo invito i medici e gli operatori a credere in questa struttura, mettendo da parte inutili conflitti e a lavorare per il bene dell'azienda e dei pazienti stessi. Solo così l'Ospedale di Chiaromonte potrà continuare a sopravvivere». Per il direttore Marra, la questione va spostata sui centri d’eccellenza da lui eseguiti quando era ancora direttore dell’Asl 3 di Lagonegro: «Se siamo qui ha parlare oggi, in questa struttura è perché Chiaromonte in questi anni, haintrapreso unasvoltasanitaria importante, accettando la sfida di aprire nuovi reparti». Per il direttore amministrativo, quindi, il futuro è nella cura di nuove patologie. Un chiaro riferimento al cen-
tro dei disturbi alimentari (unica struttura funzionante), alla Stella Maris Mediterraneo, (voluta dalla Regione Basilicata per i soggetti affetti d'autismo) e altri servizi come il centro del gozzo, il servizio di odontoiatria, all'oculistica e all'ambulatorio di ortopedia e altro che però ad oggi ancora non funzionano. «Cambiare mentalità sanitaria, - conclude il suo intervento Marra - è un bene per tutti, questo bisogna mettersi in testa». Alla fine degli interventi non sono mancati accesi dibattiti tra i presenti nella sala, specialmente dei medici del reparto di Ostetricia e Ginecologia in pieno disaccordo con le direttive sanitarie attuate. Moli i disappunti espressi sulla sospensione del reparto di Ostetricia e Ginecologia, sul pronto soccorso attivo e sul futuro della struttura stessa, che tagli a parte, merita sicuramente nuovi servizi innovativi, ma allo stesso tempo, deve garantire all'utenza l'urgenza almeno per quel minimo di tranquillità, e non la paura di morire per strada come più volte è successo. A questo incontro ne seguiranno altri. Intanto, si aspetta anche di sapere il nome del futuro assessore alla sanità,pernuovi incontriediscutere seriamente del problema. Lucio Vitale
MELFI - Nei prossimi giorni ai 174 lavoratori della ex Lasme, l’azienda dell’indotto Fiat di Melfi ha chiuso i battenti la scorsa estate - sarà erogata l’indennità dei cassa integrazione straordinaria. E’ quanto comunica la Uilm di Potenza. «Anche se con notevole ritardo – si legge nella nota sindacale - si tratta di una buona notizia che fa il paio con l’avvio della produzione nello stesso stabilimento di Melfi». «E' bene precisare - prosegue il sindacato - che la Uilm ha esercitato in questi mesi una continua e pressante azione nei confronti dell’Inps per l’erogazione della cigs e nei confronti della nuova azienda la Incomes per riavviare la produzione a Melfi. Rima-
ne ancora da risolvere il problema della reindustrializzazione del sito produttivo per permettere ai restanti lavoratori ex Lasme di riprendere il lavoro». La Uilm pertanto – prosegue la nota - a difesa del grande lavoro svolto fin qui, invita quanti in questi mesi hanno condotto una campagna denigratoria nei confronti di tutte le forze che hanno impedito la chiusura del sito produttivo, a rivedere le loro posizioni e finalmente ad assumersi, almeno per una volta, qualche responsabilità. «Del resto - conclude la Uilm - un risultato lo sta conseguendo - Aspettiamo conclude il sindacato, ancora che i facili contestatori producano qualcosa di concreto».
ALLA MECOFLEX DI MELFI Fiom Cgil primo sindacato La Fiom -Cgil di Basilicata si è riconfermata primo sindacato alla Mecoflex di Melfi, azienda dell’indotto Fiat di San Nicola, con l’elezione di due rappresentanti sindacali interni al termine del voto dello scorso martedì. «Grazie alle lavoratrici e ai lavoratori e all’impegno dei delegati e della Fiom-Cgil di Basilicata che in questi anni hanno mantenuto gli impegni e le scelte condivise sempre con i lavoratori per l'affermazione della democrazia nei luoghi di lavoro contro gli accordi separati e per la difesa del contratto nazionale di lavoro. La Fiom-Cgil unitamente ai delegati sarà impegnata nei prossimi anni di mandato, all'interno della crisi del settore auto, per la difesa dell'occupazione e delle produzioni negli stabilimenti Lucani, e per il mantenimento di tutto il Settore FIAT in Italia».
L’iniziativa è rivolta a studenti e docenti delle superiori
Educazione alimentare Un seminario all’Unibas POTENZA - Mentre gli scaffali dei supermercati e le pubblicità alla televisione propongono (in coloratissime e fantasiose confezioni) alimenti che dovrebbero renderci più resistenti alle malattie, meno gonfi e, apparentemente più giovani e più ricchi, dentro di noi si agitano (eccome!) più di 100.000.000.000.000 di cellule batteriche. Basterà uno yoghurt a domarle tutte? E soprattutto, a chi (o cosa) sono funzionali gli alimenti funzionali? A noi o agli interessi delle
grandi multinazionali del cibo? E’ questo quello di cui si discuterà nel corso dei consigli di corso di studi in Scienze e tecnologie alimentari e scienze e tecnologie agrarie e Formica onlus che promuovono un ciclo di incontri a carattere seminariale sui temi della scienza e della cultura dell’alimentazione. I seminari, a carattere divulgativo, saranno tenuti da scienziati e ricercatori, storici, filosofi, letterati, giuristi, economisti, sociologi, appassio-
nati di cibo. Verranno affrontati temi relativi al rapporto fra cultura e alimentazione, sostenibilità ambientale delle produzioni agro-alimentari, distribuzione delle risorse alimentari e modelli alimentari. Il seminario è aperto a studenti e docenti delle scuole medie superiori. I docenti e le classi interessati a partecipare sono pregati di contattare il centro di ateneo di orientamento studenti.
L’educazione alimentare parte dalla tavola
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Giovedì 15 aprile 2010
Giovedì 15 aprile 2010
Dopo le promesse di Taddei e Marzi interviene Folino: «Anas, utilizzo inopportuno delle scarse risorse»
Potenza-Bari, solo annunci? Il consigliere propone un tavolo tra le parti sulla questione infrastrutture LO avevano annunciato il deputato del Pdl lucano, Vincenzo Taddei, e il nuovo dirigente dell’Anas di Basilicata, Vincenzo Marzi in una nota stampa diffusa nei giorni scorsi: «La strada Potenza-Bari sarà presto realizzata, a seguito di un incontro tra una delegazione del Pdl e il capo dell’Anas in Basilicata». A distanza di qualche giorno arriva la replica del consigliere regionale, Vincenzo Folino: «Una notizia - scrive in una nota stampa - che non può non essere accolta con soddisfazione, con l’auspicio che davvero l’annuncio si trasformi concretamente in realtà, non potendo però non sottolineare il fatto esprimendo qualche perplessità». Insomma, per il consigliere regionale sulla promessa della costruzione di questa importante arteria merita alcune considerazioni. «Le promesse e gli annunci di questi ultimi anni - prosegue nella nota stampa - ci hanno abituato a diffidare di proclami in cui non si specifica né il tempo di realizzazione né tantomeno dove saranno presi i soldi per realizzare l'opera, atteso che siamo di fronte ad un governo che da anni ha abbandonato il tema delle infrastrutture tanto in Basilicata quanto nell'intero Mezzogiorno». «Non va dimenticato - aggiunge Folino - il totale abbandono delle arterie previste nella cosiddetta Legge-Obiettivo, a cominciare dalla completa cancellazione delle risorse destinate alla Lauria-Candela-Foggia, come di quelle per il completamento di altre fondamentali strade, a beneficio della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina». Un abbandono che - per Folino - si registra non solo nella realizzazione delle grandi opere ma anche, e soprattutto, nella «inca-
PotenzaMelfi, III corsia va rilanciata
pacità economica dell’Anas regionale di far fronte ad interventi di manutenzione straordinaria ed ordinaria». Come il caso della Basentana alle porte di Potenza, dove in prossimità del viadotto “Basento” da circa un anno non si riesce a ripristinare le due corsie, dovendo far fronte a continui ripristini della segnaletica d'emergenza per la pericolosità della strettoia. «Una mancanza di risorse - prosegue il consigliere regionale che si aggiunge all’utilizzo inopportuno di quelle poche che vengono stanziate e che potrebbero essere indirizzate, ad esempio, alla valorizzazione di quei tanti lavoratori precari che l’Anas sta abbandonando, la cui esperienza sarebbe utile tanto al miglio-
Il consigliere regionale, Vincenzo Folino
La settimana di appuntamenti parte da oggi con due concerti a Potenza e Matera
Sette giorni all’insegna della cultura PARTE oggi anche in Basilicata la Settimana della Cultura, giunta quest’anno alla sua dodicesima edizione. L’iniziativa su tutto il territorio nazionale rappresenta quindi un momento di incontro tra i cittadini e quanti operano per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. Le iniziative che si susseguono nell'arco di diecigiorni in Basilicata consentono di approfondire la conoscenza del territorio sotto diversi aspetti, e di riappropriarsi in questo mododella propriaidentità culturale e sociale. Molte le iniziative anche in Basilicata. Due concerti inaugurano il 15 aprile, a Potenza e a Matera, il ricco programma di mostre, convegni, concerti, presentazioni di libri, proiezioni, visite guidate e aperture straordinarie di luoghi della cultura. Come di consueto, le iniziative sono realizzate non solo dagli Istituti di settore del MiBAC in Basilicata (Soprintendenze, Ar-
chivi, Biblioteche), ma anche da tutti gli enti e le associazioni che hanno voluto partecipare con una attenzione viva ed entusiasta a questa festa della cultura. Per l'edizione di quest'anno è allestito presso la stazione ferroviaria di Potenza Centrale, analogamente a quanto avviene in altre stazioni d'Italia, un desk informativo sulle iniziative della settimana sull'intero territorio nazionale. Al desk saranno altresì presenti studenti dell'Istituto Professionale Statale Alberghiero di Potenza. La Settimana della Cultura, giunta quest'anno alla sua dodicesima edizione, è da sempre l'occasione per accostarsi e godere delle testimonianze di arte e civiltà del nostro patrimonio culturale, che è patrimonio di tutti. Rappresenta quindi un momento di incontro tra i cittadini e quanti operano per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, un'opportunità per conoscere e condividere i valori del
prezioso patrimonio culturale italiano che costituiscono, per la collettività nazionale e per le comunità locali, un importante fattore di crescita civile e sviluppo sociale. Durante la settimana è previsto l'ingresso gratuito in tutti i siti statali del ministero (archivi, biblioteche, musei e aree archeologiche) ed in quelli che aderiscono all'evento. Durante la settimana è previsto l'ingresso gratuito in tutti i siti statali del ministero (archivi, biblioteche, musei e aree archeologiche) ed in quelli che aderiscono all'evento. Le iniziative che si susseguono nell'arco di diecigiorni in Basilicata consentono di approfondire la conoscenza del territorio sotto diversi aspetti, e di riappropriarsi in questo mododella propriaidentità culturale e sociale. Due concerti inaugurano il 15 aprile, a Potenza e a Matera, il ricco programma di mostre, convegni, concerti, presentazioni di libri, proiezioni, visite guidate e apertu-
Un lucano, Angelo Chiacchio, è stato scelto per allestire lo stand della fiera 2010
Da Episcopia al salone satellite di Milano UN lucano, Angelo Chiacchio di Episcopia, è stato scelto dal Medes a formare il team per allestire uno stand e partecipare al salone satellite 2010 in programma alla fiera di Milano dal 14 al 19 aprile. Il progetto che espone in fiera si chiama “Floralias interazione attraverso metafore naturali vive”. Il salone satellite è per antonomasia sinonimo di creatività giovanile. La sua invenzione nel 1998 è stata, da parte di Cosmit - suo organizzatore un atto di credo nella forza creativa dei giovani. Molti dei pezzi presentati nelle passate edizioni come prototipi sono arrivati alla produzione e molti dei designer che vi hanno partecipato - oltre 6000 e 191 scuole - sono diventati nomi importanti nello star system,da Matali Crasset a Patrick Jouin, Harri Koskinen, Front, Xavier Lust, Satyendra Pakhalé, Paolo Ulian. Il programma M.E.Des (Master of European Design) coinvolge diverse Università europee, tra cui il Politec-
ramento della rete viaria quanto alla qualità della vita dei lucani». Dunque, la proposta: «Rimettendo al centro le grandi questioni irrisolte delle infrastrutture in Basilicata attraverso un tavolo di cooperazione tra Regione, Governo nazionale e Anas, per arrivare ad una intesa seria che porti definitivamente a soluzione lunghe vicende annose come quella della Saurina, della TitoBrienza e della Ss 18 di Maratea». «In questa ottica - è la proposta conclusiva del consigliere regionale - va rilanciata la realizzazione della terza corsia della Potenza-Melfi, attraverso una compartecipazione al finanziamento di Regione Basilicata, Governo nazionale e Anas».
L’intervento alla fiera
nico di Milano e si pone l'obiettivo di stabilire processi e metodi per la selezione e la formazione multidisciplinare di studenti motivati ed eccellenti nell'ambito del Design, da avviare al confronto con le piattaforme formative e i contesti professionali, culturali e sociali dei Paesi delle istituzioni partner. Gli studenti selezionati per il pro-
gramma, secondo le modalità stabilite dal Regolamento Didattico, svolgono quattro semestri di studio presso due delle sedi partner, acquisendo una visione più ampia della prassi, delle modalità e delle opportunità per la ricerca e la formazione nei diversi contesti. Il dottor Angelo CHIACCHIO al secondo anno della laurea specialistica al Politecnico di Milano, ha maturato la sua formazione al Koeln International School of Design di Colonia ed all'ENSCI Les Ateliers di Parigi, da dove lo scorso anno è stato intervistato dalla trasmissione Buongiorno Regione di RAI 3, dopo aver conseguito la maturità al Liceo Scientifico “De Lorenzo” di Lagonegro. Nell'esprimere soddisfazione e congratularci con il giovane talento, non possiamo fare a meno di notare che la tanto discussa fuga di cervelli interessa, purtroppo, anche la nostra piccola regione, anche se è motivo di orgoglio per la piccola comunità di Episcopia.
re straordinarie di luoghi della cultura. Come di consueto, le iniziative sono realizzate non solo dagli Istituti di settore del Mibac in Basilicata (Soprintendenze, Archivi, Biblioteche), ma anche da tutti gli Enti e le Associazioni che hanno voluto partecipare con una attenzione viva ed entusiasta a questa festa della cultura. A Matera, sempre domani, alle ore 18 e 30, la Settimana della Cultura verrà inaugurata dal conservatorio Duni presso il museo archeologico nazionale, Domenico Ridola, organizzata dal ministero dei Beni e le Attività Culturali. “Solo Pianoforte” è il titolo del concerto che vedrà protagonisti questa volta gli allievi pianisti dei corsi superiori dell’Istituzione musicale materana. Ma le iniziative culturali programmate in questa settimana toccheranno tutto il territorio regionale. Appuntamenti da non perdere.
Sulla partecipazione dei vini lucani al salone di Verona
Vinitaly, per Unioncamere «bilancio più che positivo» «LA missione veronese presenta un bilancio più che positivo». Unioncamere di Basilicata valuta così la partecipazione lucana al Vinitaly, il salone dei vini più importante d’Italia, che si è chiuso lo scorso lunedì. Valutazione che sarebbe «oggettivamente testimoniata da diverse evidenze, prima fra tutte il report di “customer satisfaction”redatto e sottoscritto dagli operatori presenti a Verona, la cui grande maggioranza ha espresso positività rispetto ai servizi e all’assistenza dell’Ente del sistema camerale». «I grandi riconoscimenti ottenuti dai produttori lucani e la palese soddisfazione espressa da chi (vedi Consorzio tutela vini doc Matera) ha sottolineato un incremento dell’attenzione per i prodotti si legge in una nota di Union-
camere - sono ulteriori elementi di soddisfazione per chi ha organizzato la missione». «A questo proposito, ci preme esplicitare che in tutte le fasi della programmazione pre-evento i produttori sono stati puntualmente ascoltati e coinvolti: da aspetti logistico-organizzativi alla scelta del colore di allestimento dello stand. Tra le note più discusse dalla stampa, ovvero la mancanza diincontri collaterali e predefiniti con buyers, non possiamo che affermare che questa è stata la volontà espressa nel corso di unodegli incontriorganizzativi proprio dagli operatori economici, che hanno preferito affidarsi alla rete delle proprie relazioni. Nonostante ciò, in Fiera Unioncamere Basilicata ha realizzato incontri particolarmente significativi».
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Giovedì 15 aprile 2010 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Oggi il sindaco incontrerà i capogruppo e le associazioni per fare il punto della situazione
Turchi, il dilemma della sfilata Nulla ancora è stato programmato. I festeggiamenti per S.Gerardo potrebbero saltare “SFILATA dei turchi” sì, o “Sfilata dei turchi” no? Questo l’interrogativo a cui oggi dovrebbe essere data una risposta dopo le polemiche di questi giorni che hanno visto contrapposti da una parte la Pro loco e i gruppi di minoranza in consiglio e dall’altra l’amministrazione comunale. Per sciogliere il nodo, oggi il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha organizzato un incontro con tutti i capigruppo e con le associazioni Pro loco e “Portatori del Santo” - che in questi anni hanno lavorato alla realizzazione della manifestazione più attesa dai potentini. Al momento, però, non c’è nessuna certezza visto che alla sfilata mancano una quarantina di giorni e del progetto, presentatolo scorso autunno dalla Pro loco, fino a oggi non se ne è saputo più niente. Organizzare una manifestazione della portata della “Sfilata dei turchi” non è certamente unacosa facile,né tantomeno può essere fatta in fretta e furia, ma se quest’anno la festa per il Patrono dovesse saltare - come ipotizza più di qualcuno - si tratterebbe di un vero e proprio caso. A memoria d’uomo nessuno ricorda un simile stop. E più passano i giorni, senza che se ne sappia nulla, più gli animi dei cittadini, oltre che degli organizzatori, si riscaldano. Come testimoniano i consiglieri comunali dell’opposizione - Salvatore Lacerra, Anna Maria Calabrese, Giuseppe Molinari, Rocco Donato Summa - che lo scorso 8 aprile hanno presentato un’interrogazione urgente al sindaco. «Nell’approssimarsi della festività patronale, in occasione della quale nel capoluogo di regione si tiene la storica “Sfilata dei Turchi” manifestazione sentita e partecipata della città e apice delle celebrazioni storico-culturali che coinvolgono l’intera comunità» c’è «la necessità che una simile attività sia programmata e organizzata con puntualità e per tempo, evitando affidamenti estemporanei o trasformazioni che risulterebbero non comprensibili, se non addirittura offensive». A qualcuno, infatti, viene il sospetto che si voglia “snaturare” quello che ormai è un must per la città. Come un must è diventata con gli anni la “Cantina del portatore” che viene allestita nei giorni precedenti la sfilata e che ogni anno ha visto crescere il numero degli avventori. Alla base del ritardo i più maligni vedono problemi economici per le casse comunali. al.g. a.giammaria@luedi.it
TRAFFICO IN TILT PER COLPA DELLA PARTITA
E i genitori fanno i salti mortali per andare a prendere i figli a scuola
Due momenti della sfilata dell’anno scorso (foto Mattiacci)
MOMENTI di tensione, più grottesca che drammatica, ieri pomeriggio, al termine delle lezioni della scuola elementare Domiziano Viola. Colpa la partita in corso al Viviani, molte auto erano state parcheggiate lungo via Leonardo da Vinci, mentre lungo viale Marconi il transito era interdetto come sempre durante le gare. Molti genitori non avevano calcolato l'impedimento e sono stati costretti a fare capriole, chiamando amici e altri genitori, per essere puntuali con l'uscita dei figli. E, come sempre in questi casi, la tensione si è sfogata sui poveri vigili urbani che sono riusciti ad Il traffico in tilt davanti la scuola e i pullman fermi autocontrollarsi davanti ai malumori di una docen- va che questo era un seque- go) e per i pullmini parte che invocava contrav- stro di persona. Insomma cheggiati che non riuscivenzioni «come fate con uno spettacolino come da vano a passare. Alla fine, come sempre noi insegnanti», sottoli- copione mentre si creava neava, aggiungendo di l'ingorgo per le auto che capita, se la sono presa tutnon voler far uscire i bam- scendevano da via Dante ti con un'annoiata giornabini perché pericoloso e (ma, in verità, per la strut- lista che, nell'attesa del fiprovocando la reazione del tura circolare della zona glio, si divertiva a scattare vigile urbano che tra sé e ogni giorno lì all'orario qualche foto col telefonisé, rimuginando, ricorda- scolastico si crea l'ingor- no.
Nella Sala dell’Arco la presentazione del progetto. Ma Molinari attacca sulle bollette
In città si punta su Urbenenergy Si chiama “Urbenenergy” il progetto al quale sta lavorando il Comune di Potenza insieme al Cnr-Imaa, quale partner scientifico, e che sarà spiegato oggi alle 11 nella Sala dell’Arco del palazzo di città. Il progetto è finalizzato allo sviluppo di un contesto integrato per favorire la diffusione dell'efficienza energetica e l'utilizzo ottimale delle fonti rinnovabili a scala locale, nonché a mettere a disposizione un modello innovativo di supporto alla creazione di ambienti urbani sostenibili ed energeticamente efficienti. Alla conferenza stampa interverrà il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, l'assessore all'Ambiente Lovallo, funzionari dell'amministrazione e il direttore del Cnr-Imaa, Vincenzo Cuomo, oltre al Lead Expert del progetto, selezionato dalla Comunità europea, Hen Gerritse. E rimanendo in tema di energia il coordinatore dei gruppi di opposizione in seno al consiglio comunale di Potenza, Giuseppe Molinari ha sottolineato la necessità di «risparmiare a
Obiettivo diffondere le rinnovabili partire dalle bollette» Questo alla luce del fatto che il Comune di Potenza «ha conquistato a livello nazionale, la maglia nera per la sua disastrosa situazione finanziaria» come riportato dal “Quotidiano” martedì scorso. «E' arrivata l'ora - ha spiegato l’esponente politico cittadino - di risparmiare le risorse e studiare il sistema migliore per evitare gli sprechi. L'amministrazione deve concretizzare il risparmio a partire dalla razionalizzazione del consumo di energia. E' ora che si realizzi un piano energetico per
dotare le strutture comunali di impianti fotovoltaici. Dalle parole è obbligatorio passare ai fatti». Per Molinari la colpa sarebbe «dell'inefficienza degli amministratori che negli ultimi anni hanno continuato nella stessa direzione senza prendere decisioni radicali per risollevare le sorti del comune. L'utilizzo di fonti di energia alternativa non solo alleggerirebbe le bollette del Comune di Potenza ma potrebbe al contempo diventare una fonte di guadagno». L’opposizione studierà «un piano energetico da proporre quanto prima all'amministrazione del capoluogo». Il Comune spenderebbe, infatti, «ingenti somme per mantenere aperta, ad esempio, la piscina comunale, le scale mobili o per assicurare l'illuminazione pubblica, i servizi per le scuole e le palestre. Per questo individuare un piano energetico organico e ben strutturato in base alle esigenze della città, potrebbe dare i suoi frutti determinando un risparmio importante da investire in altri servizi utili ai cittadini».
Droga Un arresto per spaccio E' ACCUSATO di detenzione ai fini di spaccio il giovane potentino - R.V. arrestato dal personale della Sezione antidroga della Questura di Potenza. Il giovane è stato trovato in possesso di circa una trentina di grammi di hashish, di un bilancino di precisione, di un coltellino multiuso - oggetti questi ultimi utili per il confenzionamento delle dosi - e di 150 euro in banconote di piccolo taglio. La droga era stata nascosta in una tasca di una giacca che il giovane teneva in un armadio. Il tutto è stato sequestrato dagli agenti della Polizia di Stato. Il giovane è stato subito trasferito nella casa circondariale di rione Betlemme.
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Le piazze del “Bio” Il 18 aprile si mangia sano
Victor Hugo: da domani mostra alla Biblioteca nazionale
TORNA il prossimo 18 aprile, in piazza Don Bosco, la manifestazione, organizzata dal ministero delle Politiche agricole, “Le piazze del bio”. “Le piazze del Bio” è un'iniziativa ideata, promossa e finanziata dal ministero delle Politiche agricole. L'iniziativa si svolgerà il prossimo 18 aprile 2010 in tutte le regioni d'Italia. L'evento rientra nell'ambito di una campagna di Comunicazione istituzionale sui prodotti biologici definita “Programma di azione nazionale per l'agricoltura biologica e prodotti biodinamici”. L'obiettivo dell'evento è promuovere il consumo di prodotti biologici.
SARÀ aperta al pubblico da domani al 30 maggio prossimo la mostra “Victor Hugo e il melodramma lucano”. L’esposizione sarà allestita presso i locali della Biblioteca nazionale di Potenza. Saranno esposti 32 pannelli serigrafici che ripercorrono i rapporti dei musicisti italiani con le opere dello scrittore francese Victor Hugo attraverso la raffigurazione di scene teatrali, costumi, ritratti, programmi e cartelloni dei maggiori teatri dell’epoca. La mostra documentaria sarà a cura dell’Alliance Française di Potenza, in collaborazione con la Biblioteca nazionale e Città Cultura del comune di Potenza.
Una giornata formativa per i consulenti tributari
Premio Società Dante Alighieri c’è tempo fino al 30 aprile
“LA predisposizione del bilancio e della nota integrativa 2009 - Novità unico 2010”. Questi i temi che verranno trattati durante la giornata formativa organizzata dall'Associazione nazionale consulenti tributari in collaborazione con la Fondazione Ancot e la Scuola superiore dell'Economia e delle finanze “E. Vanoni”. La giornata di formazione professionale che si terrà il prossimo 17 aprile con inizio alle 9, al Motel Park, rientra nell'ambito del programma di sviluppo della formazione tributaria rivolto a professionisti del settore. L'incontro avrà come docente Antonino Li Santi.
C’E’ tempo fino al prossimo 30 aprile per presentare le domande di partecipazione alla II Edizione del Premio di cultura: “La lingua italiana e i dialetti tra Unità nazionale e Federalismo”, indetto dalla Società Dante Alighieri di Potenza. Il premio intende coinvolgere i giovani, sollecitandone il gusto alla lettura e stimolando la propria creatività. Agli studenti si chiede di realizzare un elaborato che dovrà poi pervenire, tramite le scuole, al seguente indirizzo: Prof. Maria Raffaella Pennacchia Vertone Via Pretoria 108 (Pal. INA) 85100 Potenza. Previste borse di studio (1° premio: 300 euro; 2° premio: 200; 3° premio: 100)
AL VIA OGGI AL DON BOSCO UNA NUOVA RASSEGNA
“Soul kitchen” inaugura “L’oro del cinema” OGGI
IL 22 APRILE
IL 6 MAGGIO
IL 29 APRILE
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Agenda
Giovedì 15 aprile 2010
Cosa tirerà fuori dalla tasca Molinari?
La musica I “Rocking fingers” di scena al Cincillà
IL 13 MAGGIO
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 La locandina dell’iniziativa
SARA’ “Soul kitchen” del regista e sceneggiatore tedsco, di origine turca, Fatih Akin, a inaugurare questa sera, al Don Bosco, la seconda edizione della rassegna “L’oro del cinema”. Ogni giovedì - alle 19 e alle 21.15 verranno proiettate 5 pellicole vincitrici di prestigiosi riconoscimenti. “Soul kitchen” è del regista Fatih Akin, con Adam Bousdoukos, Moritz Bleibtreu, Birol Ünel, Anna Bederke, Pheline Roggan. Gran premio speciale della Giuria a Venezia nel 2009, Premio Arca Cinema Giovani come miglior film. La pellicola ha come protagonista il ristoratore Zino, che vorrebbe disfarsi del suo locale per seguire la fidanzata Nadine. Dopo aver ingaggiato l'eccentrico chef Shayn, anche i clienti più affezionati lo stanno abbandonando. Dopo “Soul kitchen”, il prossimo 22 aprile toccherà al premio Oscar Jeff Bridges in “Crazy heart”, storia di un cantante country un tempo popolarissimo e oggi costretto ad esibirsi in provincia tra Texas, Arizona e New Mexico, sullo sfondo di strade dritte, assolate e deserte. Non poteva mancare il plurivincitore degli Oscar di quest'anno “The hurt locker” di Kathryn Bigelow (in programma il prossimo 29 aprile), in cui l'ex moglie di Ja-
mes Cameron racconta quello che nessuno ha raccontato; la regista, attraverso toccanti riprese, ci ricorda che della guerra in Iraq, «non sappiamo nulla e nulla vediamo di quello che succede a Baghdad. È la prima guerra tolta completamente al nostro sguar-
do». Il prossimo 6 maggio in proiezione il film di Giorgio Diritti “L'uomo che verrà”, che racconta la strage di Marzabotto - Montesole e che ha conquistato il Gran premio della giuria e il Premio del Pubblico come Miglior Film al Festival di Ro-
ma. Chiuderà la rassegna - il prossimo 13 maggio - “Welcome”, pellicola che ha emozionato milioni di spettatori in tutto il mondo e raccolto numerosi riconoscimenti dalla critica, vincendo il Premio del pubblico al Festival di Berlino
2009; il Premio Lux del Parlamento europeo come miglior film e ricevendo la nomination come miglior film ai César (gli Oscar francesi). Il biglietto per assistere a ogni singola proiezione è di 4 euro, mentre l’abbonamento per tutte e cinque le serate è di 12 euro.
UN “LABORATORIO” PER LA “NATURA” STEFANIA e SERGIO che oggi coroneranno il loto sogno d’amore dopo 5 anni di fidanzamento. Auguri dalle vostre famiglie e dai vostri amici
Educazione all’igiene orale nelle scuole del capoluogo ARRIVA nelle scuole di Potenza e della provincia il “Laboratorio natura”, progetto ludico-didattico promosso da “Antica erboristeria” e dedicato gratuitamente alle scuole elementari per sensibilizzare i più piccoli sull'importanza di una corretta igiene orale e sulla conoscenza del mondo della botanica, delle erbe e delle loro proprietà curative. Recenti studi hanno evidenziato come, nonostante la salute dell'igiene orale stia complessivamente migliorando, i vantaggi non si estendono ai bambini per i quali invece è stato registrato un aumento di superfici cariose nell'età compresa tra i 6 e i 10 anni. Le cause di questo fenomeno andrebbero ricondotte a una scarsa diffusione dei principi della prevenzione e dell'igiene orale. È infatti vero che la maggior parte dei denti dei bambini sono provvisori, ma, se si trascurano, possono
riempire il cavo orale di batteri che minacciano i denti permanenti, non appena spuntano. Laboratorio Natura si propone di sostenere l'azione educativa di insegnanti e genitori per favorire negli alunni un approccio consapevole all'igiene orale tramite un nuovo e originale kit didattico che i docenti possono richiedere gratuitamente contattando il numero verde 800.922944. Nel kit le scuole troveranno materiali didattici pluridisciplinari con una serie di proposte di attività per trasmettere a genitori e bambini importanti messaggi non solo sull'igiene orale ma anche sulla biodiversità e l'intercultura. In compagnia di simpatici personaggi, come “Scienziato spazzo”, “Menny-menta”, “Sally-salvia” e “Al-eucalipto”, i bambini impareranno l'importanza di una corretta igiene orale.
DOPO il successo, venerdì scorso, di Danny Losito and The Mash Machine, domani nuovo appuntamento al Cincillà di Potenza nell’ambito della rassegna “Vivo di musica”. Le esaltanti performance dei gruppi emuli di Micheal Jackson, Freddy Mercury, Jamiroquai che hanno premiato la scelta degli organizzatori ripagando con grande apprezzamento e partecipazione da parte dei potentini, è il momento di riprodurre le note indimenticabili di un’altra storica band inglese: i Dire Straits. A farlo saranno i “Rocking fingers” gruppo leccese che ha conquistato innumerevoli apprezzamenti, popolarità e stima da parte di pubblico, musicisti e 'addetti ai lavori' nel circuito live di pub, piazze, teatri e festival progressivamente da un livello regionale, nazionale fino a quello internazionale. Infatti i Rocking Fingers sono sempre più diventati un punto di riferimento solido nella comunità dei fans dei Dire Straits & Mark Knopfler rappresentata da siti web e forum dedicati: la band è considerata una delle migliori in circolazione e a conferma della passione genuina e la competenza in ambito Dire Straits, oltre ad innumerevoli concerti nel circuito live, la band ha anche preso parte attivamente a convention e serate per fan , condividendo il palco con altre Dire Straits tribute bands italiane. I Rocking Fingers hanno interiorizzato il sound, il feeling e il linguaggio dell'unico stile "Dire Straits", interpretato con fedeltà e con la componente di improvvisazione e arrangiamento che è riconosciuta come il valore aggiunto del loro livello qualitativo. Il repertorio proposto include molte canzoni, dal sound cristallino e 'laid-back' fine anni 70 dei primi Dire Straits passando per quello più rock anni 80 in stile "Alchemy Live" fino agli anni 90, senza dimenticare qualche brano del Mark Knopfler solista.
anteprima nazionale del film Basilicata coast to coast ore 21 (ingresso solo con invito)
DON BOSCO p.zza Cagliari - 0971/445921 La vita è una cosa meravigliosa 21
Basilicata coast to coast IL film racconta di un viaggio denso di imprevisti e di incontri inaspettati che porta una combriccola di musicisti a mettersi in viaggio per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che dà il titolo al film. Il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico.
L’uomo nell’ombra L’EX primo ministro britannico Adam Lang è alle prese con la stesura della sua autobiografia. Decide di assoldare un ghostwriter che possa scrivere il libro per lui. Il ghostwriter incaricato parte quindi alla volta di Martha's Vineyard, dove Lang si è stabilito con la moglie ed il suo staff. Arrivato sull'isola, lo scrittore verrà coinvolto in un complesso gioco di potere.
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Bibl.tecnico scientifica
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Sala 1 Basilicata coast to coast 17.45 - 20 - 22.15 Sala 2 Mine vaganti 18 - 20.15 - 22.30 Sala 3 Happy family 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 4 La vita è una cosa meravigliosa 17.30 - 19.45 - 22 Sala 5 L’uomo nell’ombra 17.30 - 20 - 22.30 Sala 6 Dragon trainer 3D 17.30 Il cacciatore di ex 19.45 - 22 Sala 7 Green zone 18.15 - 21.30
Giovedì 15 aprile 2010
La scelta del neo consiglio di amministrazione, nominato dal presidente Lacorazza
Apof-Il, Romaniello nuovo presidente E’ GIUSEPPE Romaniello il nuovo direttore dell'Agenzia per l'orientamento, la formazione, l'istruzione e il lavoro della Provincia di Potenza (Apof-Il). A nominarlo il nuovo cda dell’Agenzia, nominato nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e composto da Nicola Stefano Laguardia, Giovanni Perretta e Gianluca Manzi, e il nuovo revisore unico che è Roberto Bitetti. Il neo Consiglio di amministrazione, su proposta del presidente Lacorazza, ha infine nominato Giuseppe Romaniello. La definizione del nuovo assetto organizzativo rappresenta un importante cambiamento che si aggiunge a quelli già avviati, con gli adeguamenti dello Statuto dell'Apof-il da parte del Consiglio provinciale, grazie ai quali sono stati ridotti da sei a tre i membri del Consiglio di amministrazione, ridotti i compensi ai componenti del Cda ed è stato istituito il revisore unico al posto di quello collegiale. L'attribuzione del servizio di cassa al tesoriere dell'Ente e la previsione di un contratto di servizio per regolare i rapporti con l'Apof-il completano il quadro del riassetto dell'agenzia che comporterà complessivamente un risparmio di oltre 60 mila euro. Il presidente Lacorazza ha ringraziato per l'attività fin qui svolta con impegno e costanza e per gli
IL PROFILO
Un giovane al comando NATO a Potenza il 17 febbraio 1968 e laureato in Economia e Commercio all'Università degli Studi di Salerno, Giuseppe Romaniello il nuovo direttore dell'Apof-il, ha al suo attivo numerose e importanti esperienze nel campo della formazione professionale. Dal 1995 al 1997 ha lavorato nell'area consulenza alle Cooperative, in Confcooperative di Basilicata ed è stato amministratore delegato, dal 1997 al 2000, della Ial Cisl Basilicata, Istituto di formazione professionale. E', inoltre, un formatore certificato Aif dal 2000, come responsabile di progetto. Nel 2001-2002 è stato responsabile dell'Area Formazione per la Pubblica amministrazione di Isfoa S.c.a.r.l. Consulente del Formez all'interno del Progetto Sprint, nel 2003 e 2004, è dal 2004 componente del Gruppo di Assistenza Tecnica alle procedure di attuazione del Po Basilicata 2000-2006 e Po Fse 20072013 presso il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata. E' componente del gruppo di lavoro della Regione per il programma di Promozione della Cittadinanza Solidale, dal 2005 collabora assiduamente con il Formez e con Sviluppo Italia Basilicata, all'interno di progetti Twinning in Polonia, Romania e Bulgaria per le attività di scambio di buone pratiche, e dal 2006 è presidente regionale per la Basilicata di Aif- Associazione italiana formatori. Dal 2008 collabora con le Province di Potenza e Bari e con diversi Pit operanti in regione Basilicata. Ha svolto attività di docenza con l'Ateneo lucano su Sviluppo Locale e Programmazione Negoziata all'interno di Master di II livello e ha pubblicato articoli su Formazione e Politiche del Lavoro su riviste specializzate. obiettivi raggiunti il presidente dell'Agenzia Antonio Giansanti, oltre che il direttore Vito Santarsiero, il precedente cda, il presidente del collegio dei revisori dei conti e i suoi componenti, tutte persone che nei giorni scorsi il presidente
ha incontrato personalmente. Ha inoltre augurato buon lavoro ai nuovi rappresentanti degli organismi Apof-il chiamati a contribuire all'attuazione di una delega importante come quella della formazione che rappresenta una sfida si-
Il neo presidente dell’Apof-Il, Giuseppe Romaniello
gnificativa per l'Ente. «Una sfida che chiama a un’assunzione di responsabilità Provincia, sindacati e Regione. Già nell'ultimo scorcio della precedente consiliatura, del resto, la Regione ha posto l'accento sui temi riguardanti la legge 33/2003, sui quali è necessario accelerare il confronto. La riorganizzazione dell'Apof-il ha aggiunto Lacorazza - oltre a rispondere ad una logica di razionalizzazione e riduzione dei costi della politica, ha dunque come obiettivo prioritario il potenziamento del sistema di formazione. Un sistema che deve saper orientare mercato e figure professionali e che deve guardare, da un lato, alle vocazioni territoriali delle varie aree e, dall'altro, alle scelte strategiche compiute per lo sviluppo della nostra regione. Un passo in avanti in questa nuova direzione si sta compiendo anche grazie allo strumento dei Patti formativi locali (Pfl), proposti dalla Provincia di Potenza nel quadro di un'auspicata attuazione della legge 33/2003 e di una nuova in-
tesa interistituzionale con la Regione con l'obiettivo di ridefinire la filiera dell'istruzione- formazione, grazie a partnership che sostengano le principali dinamiche di sviluppo dei territori». «Sui Pfl - ha aggiunto l'assessore provinciale alla Formazione Vitantonio Rossi - è appena terminata la fase di concertazione a cui seguirà nei prossimi mesi la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra i vari attori locali (Pa, scuole, università, centri di ricerca, imprese, organizzazioni datoriali e sindacali) per orientare al meglio le scelte riguardanti la filiera formativa. La sfida che la Provincia di Potenza vuole affrontare fino in fondo è quella di arrivare ad una reale programmazione integrata delle politiche formative, in grado di fornire risposte al mondo dell'impresa in difficoltà, ai lavoratori fuoriusciti dai processi produttivi e ai giovani, che hanno bisogno di un innalzamento delle competenze e di uno scambio virtuoso tra saper e saper fare».
L’ultimatum dei cittadini di Bucaletto presenti nella graduatoria generale dal 2004
«Ci rivolgeremo ai magistrati» La rabbia di sei famiglie: «Temiamo un’ulteriore deroga delle istituzioni» «SE non verranno rispettate le graduatorie, tutti gli aventi diritto agli alloggi di Bucaletto, faranno ricorso alla magistratura ordinaria. Aspettiamo una risposta dalle istituzioni, altrimenti ci attiveremo anche per vie penali». È l'ultimatum di un gruppo di cittadini di contrada Bucaletto presenti nella graduatoria generale per l'assegnazione degli alloggi dal 2004, tutt'oggi ancora in vigore. Famiglie che abitano nei prefabbricati della “Cittadella” da quasi 30 anni e che non vogliono «essere usurpate di un loro diritto». Usurpazione che sostengono sia stata perpetuata nel tempo. «Adesso - dicono con rabbia è il momento di dire basta». La prima «ingiustizia» risalirebbe al 2008. Con la delibera n. 239 del 22 dicembre, sulla base del precedente “Programma di recupero urbano del quartiere di Bucaletto” (1998), vengono assegnati 34 alloggi alle famiglie i cui prefabbricati sono stati demoliti per la costruzione delle nuove strutture edilizie. Il programma di re-
cupero, infatti, prevedeva il trasferimento negli alloggi soltanto di quegli abitanti che vivevano nei prefabbricati interessati dall'intervento edilizio. L'ingiustizia, in questo caso, risiederebbe «sia nell'aver garantito la casa solo a chi aveva il prefabbricato in quell'area, sia nel non aver tenuto conto della graduatoria generale che nel frattempo era stata istituita». Graduatoria che, tra l'altro, per legge prevedeva un tetto massimo di reddito annuo pari a 11.700 euro, aggiornato attualmente a 13.200. Dal 2004, quindi, i cittadini presenti nella graduatoria generale - che ricordiamo essere ancora valida - rinnovano la loro richiesta avendo questo indice di riferimento. La situazione si complica quando, per i 34 che si sarebbero dovuti trasferire nei nuovi appartamenti, il consiglio comunale concede una deroga, con un aumento del reddito da 11.700 euro l'anno a circa 23 mila. «A questo punto - spiegano i cittadini - di queste 34 famiglie restano escluse dall'assegnazione 6, perché su-
La cittadella di Bucaletto vista dall’alto
perano di gran lunga il reddito massimo richiesto, nel frattempo aumentato. Quello che temiamo - precisano - è che in una tale situazione le istituzioni concedano un'altra deroga alla deroga, escludendo dalle assegnazioni noi che rientriamo perfettamente nella graduatoria conservando il reddito massimo richiesto di 13.200
euro l'anno. Una cosa del genere sarebbe inaccettabile». Così come sarebbe inaccettabile l'assegnazione di una parte degli appartamenti di Mar Egeo in rione Poggio tre Galli, ai residenti del Serpentone. Arriviamo, così, alla seconda grande ingiustizia che i cittadini di Bucaletto ritengono di aver subito. Necessario fare un passo in-
dietro. La delibera comunale del 2008 stabilisce anche la realizzazione di 66 alloggi in Via Mare Egeo, 24 dei quali da assegnare ad altrettanti nuclei familiari che occupano le abitazione del blocco “Del Favero” del Serpentone. Gli altri residenti del rione ritengono che i 42 rimanenti spettino loro, in base a un “Contratto di quartiere”
stipulato con l'amministrazione comunale nel 1996. Contratto che, però - precisano i cittadini di Bucaletto non prevede quanto questi cittadini del Serpentone pretendono. «Gli alloggi - affermano gli abitanti della “Cittadella”-spettano a noi. Non accettiamo assolutamente che ci venga negato anche questo diritto. Soprattutto perché, dopo la recente recensione dell'Ater, le case da assegnare agli abitanti del Serpentone da 24 sono passate a 40. Non vogliamo che ci vengano sottratte anche le rimanenti 26 che poi, qualora venissero assegnate alle 6 famiglie rimaste fuori da quelle 34 di Bucaletto, si ridurrebbero a 20. È necessario - concludono - che le istituzioni si facciano carico della situazione e mettano ordine. Le graduatorie devono essere rispettate nel limite del reddito annuo previsto di 13.200 euro. Non accettiamo più nessuna deroga». E poi: «Non è una lotta tra poveri, noi non ce l'abbiamo con nessuno. È una questione di giustizia». Anna Martino
Alla scuola media “Sinisgalli” un importante incontro tra forze dell’ordine, docenti e famiglie
Genitori e istituzioni uniti contro il bullismo IL BULLISMO, piaga latente della nostra società. Del tema si è parlato ieri pomeriggio presso la scuola Leonardo Sinisgalli di Potenza in un incontro organizzato dall'istituto scolastico di via Anzio, dal Secondo Circolo Didattico di Potenza e dai massimi responsabili delle Forze dell'Ordine di Potenza. Presenti al dibattito, il questore Romolo Panico, il capo della Squadra Mobile, Barbara Strappato, il dirigente didattico della scuola Leonardo Sinisgalli, Giovanna Gallo, il dirigente didattico del secondo circolo, Luigi Insetti e il vice questore della Polizia Postale di Potenza, Rosario D'Anza.
Comportamenti, modi di vivere, protagonismo, lotta al bullismo, sono stati questi i temi all'ordine del giorno dibattuti nel corso dell'incontro che ha inteso fare il punto sulle azioni concrete per debellare il problema che tanto interesse suscita nel mondo della scuola italiana. Genitori, studenti, docenti, forze dell'ordine sono chiamati ad un maggior controllo e ad una migliore azione preventiva da parte dei soggetti incaricati a controllare le azioni “negative” degli alunni che sentendosi più forti riescono ad avere comportamenti non certamente consoni alla regolare convivenza. Atteggiamenti che ven-
gono attualmente ingigantiti dalla presenza dei social network, i quali fungono da cassa di risonanza, ovviamente poco gradita alle forze dell'ordine, scuola e famiglia che intendono promuovere azioni comuni per debellare questo flagello. I comportamenti sbagliati vanno eliminati e repressi mediante azioni comuni. Tutti gli operatori della giornata hanno osservato filmati e contenuti riguardanti il bullismo. Un confronto davvero interessante, quello svoltosi ieri pomeriggio che vedrà la pubblicazione dei risultati sul sito internet della scuola Media Leonardo Sinisgalli di Potenza impe-
gnata da tempo in un percorso comune per combattere tale piaga. La Basilicata al momento non è considerata una regione a rischio, ben pochi sono stati i casi di bullismo, ma come recita un proverbio “prevenire è meglio che curare”. La verifica costante dei comportamenti, le azioni preventive e un maggior controllo sul territorio potrebbero evitare problemi legati alla violenza nelle scuole e nei luoghi d'interesse ludico. Fenomeni esterni, quali ad esempio l'uso di droga e alcool possono incrementare le azioni dei bulli che appare il principale avversario nelle scuole. Un pomeriggio intenso, ricco di
Bulli in azione
spunti interessanti potrebbe creare ben presto le premesse per debellare tale piaga. Il bullismo si può combattere, tutti sono chiamati a farlo. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
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22 Potenza
23 Muro Lucano I sindaci del Marmo Platano s’incontreranno per gestire al meglio le economie
Summit per i servizi associati Tutto questo per un maggiore dialogo tra i Comuni in vista del federalsimo MURO LUCANO - Oggi summit dei sindaci del Marmo Platano per trovare un punto d’accordo sul tema “Più servizi associati. Economie di gestione degli enti locali per un’azione amministrativa più efficace ed efficiente”. Appuntamento è per le 12 di oggi nella sala consiliare del Municipio di Muro Lucano. All'incontro interverranno i sindaci di Balvano, Baragiano, Bella, Castelgrande, Pescopagano, Ruoti, Rapone, Ruvo del Monte e San Fele. Per il sindaco Mariani «è giunta l'ora che i Comuni decidano di unire le forze e le risorse per gestire un ampio e strategico insieme di materie. Dai servizi tecnici alla protezione civile sino ai servizi sociali e al personale. Con l'abolizione delle Comunità montane e l' istituzione delle Comunità locali (legge regionale 11 del 2008), che ha all'interno disposizioni per una gestione economica dei vari servizi, si trasferiscono competenze di non poco conto agli enti locali. Sulla base della legge sulle norme di riordino territoriale i Comuni hanno la possibi-
Il sindaco Mariani organizzatore dell’incontro
lità di organizzare e programmare i servizi sul territorio della Basilicata Nord Occidentale. Così come gli enti hanno già fatto negli anni scorsi con l'istituzione del “Fondo di coesione interna”, per la gestione di vari servi-
zi, «è d'obbligo - ha spiegato il primo cittadino di Muro, Gerardo Mariani - organizzarsi ulteriormente per inquadrare altri servizi di interesse dei nostri Comuni tendenti ad un'economia di scala non trascurabile».
Solo così si potranno raggiungere risultati di efficienza ed efficacia per i servizi che andremo ad individuare collegialmente. Coesione del territorio, maggiore dialogo tra i Comuni in vista del federalismo. «Si tratta in pratica di un'opportunità avanzata da mettere al più presto in campo - ha detto Mariani - e che segnerà un momento particolarmente significativo nell'applicazione della legge 11 del 2008 che promuove ed incentiva la gestione associata di funzioni e servizi con l'obiettivo di contribuire ad un razionale riordino territoriale sulla base di comuni caratteristiche sociali, demografiche, economiche e fisiche». Ma per farlo «occorre adoperarsi fin da subito - ha concluso Mariani - per programmare interventi ed utilizzare le risorse specificatamente destinate a tali aree, attribuite per legge come la pianificazione territoriale sovra comunale, la difesa del suolo e la tutela dell' ambiente per uno sviluppo economico ed una programmazione delle attività produttive ed altro».
Castelgrande La spiegazione di don Francesco Masi
Quel monolite che si erge in contrada Canalicchio CASTELGRANDE - E' una primavera strana quella che si respira in questo periodo. Un odore di estate che stenta ad arrivare, mentre le ginestre ingialliscono i percorsi di collina. Un itinerario che da Monticchio conduce a Castelgrande. E' un verde intenso quello che aggredisce i promontoriquando aCastelgrande siarriva da Pescopagano. E' splendida la Lucania in questo lembo di territorio meno noto e più solitario, di fortissimo impatto naturalistico. Nel bosco di Bella, appena più in là, i raggi di sole a stento filtrano per toccare terra, mentre incombe il paesaggio a perdifiato della bellissima Muro Lucano, coi suoi strapiombi e il sole che bacia ogni casa. Castelgrande è sulla strada di montagna che conduce in Irpinia. Vige suprema una teoria di silenzio, una mistica antica, specie se si ha la fortuna di conoscere un raro esempio di uomo taciturno e tanto vivo nel profondo: una umanità che sembra appartenere ad un tempo senza tempo e ad un luogo che pure ci appartiene. Incontriamo nella sua casa-museo don Francesco Masi, novantenne sacerdote e uomo di cultura, autore della storia di Castelgrande: il suo spazio è disegnato da pochi movimenti, gli stessi che si osservano quando officia la Messa. Il suo salu-
Una veduta di Castelgrande
to emana candore, come una nuvola in un cielo terso. Dalla sua immensa cultura viene fuori sempre qualcosa di raro su Castelgrande. Ci fa scoprire, questa volta, una stele, un monolito che si erge altissimo in contrada Canalicchio, «di cui ci dice - sarebbe bene indagare con rigore scientifico: lo si fa risalire al megalitico. E' forse un segno di arcaica religiosità, oppure rappresenta un confine, di certo si radica a terra con molta profondità». Una presenza storica davvero insolita in questo luogodi montagna,nelle vicinanze dellachiesa diSanta Mariadi Costantinopoli, una rarissima costruzione architettonica. Don Francesco ha più volte in-
vitato l'amministrazione comunale che a sua volta solleciti la Sovrintendenza archeologica perché indaghi (o almeno metta in agenda) per un approfondimento del monolite di Castelgrande. Un antichissimo monumento della storia locale, una guglia certamente unica. Situata, poi, in un luogo alquanto ricco di reperti archeologici: siamo nei pressi della romana Numistrone (nei pressi di Muro Lucano) e dalla non lontana Ruvo del Monte, dove affiora un prezioso patrimonio storico ed archeologico. Un itinerario di storia, da consigliare in questo periodo. Armando Lostaglio
Progetto “Vie blu”, lunedì prossimo una riunione con tutti i sindacati POTENZA - «Il consigliere Pace può stare tranquillo sul fatto che a una eventuale interrogazione riguardante Vie Blu, se presentata, sarà data ampia e pronta risposta». Ad affermarlo, in una nota, il vice presidente della Provincia di Potenza Massimo Macchia in risposta ai dubbi espressi, l’altro giorno, dal coordinatore dei gruppi di minoranza in con-
siglio provinciale, Aurelio Pace. «Del resto, già nei giorni scorsi - ha spiegato Macchia - abbiamo evidenziato come gli uffici provinciali stiano verificando con i competenti uffici regionali alcuni aspetti dello stralcio 2010 che, una volta che verranno chiariti, permetteranno un sereno svolgersi delle attività lavorative». Insomma non si trattereb-
be «di un problema di geografia o di disparità tra le due province ma è un dato di fatto che il progetto, per la provincia di Potenza, riguarda quasi 600 lavoratori mentre per quella di Matera interessa solo 170 persone». Alla luce di ciò «è fisiologico che l'organizzazione delle attività ne risenta. Ciò non di meno non bisogna dimenticare che lo scorso anno le attività iniziarono a fine mag-
gio». «Del resto - ha concluso l'assessore all'Ambiente con delega al progetto Vie Blu - il Progetto prevede che ai lavoratori vengano garantite 150 giornate lavorative e non anche che le attività delle due province partano congiuntamente. In ogni caso, è prevista per lunedì prossimo una riunione con i sindacati di categoria per discutere dello stralcio 2010».
Bella Un nuovo progetto educativo
Lo yoga per bambini all’istituto comprensivo
I bimbi durante il corso di yoga
BELLA - “Yogagiocando”: lo yoga per i bambini nell’Istituto comprensivo di Bella. “Vivere le emozioni crescendo e rilassandosi” è il leit motiv di un innovativo progetto “Postura e benessere. Conosco, imparo e prevengo” , coordinato dal posturologo Rocco Bochicchio e curato dalle insegnanti Clelia Latalardo e Lucia Ferrone. Lo rende noto alla stampa il dirigente scolastico Mario Coviello. Il tema dell’incontro con Adriana Crisci dell’Associazione nazionale insegnanti Yoga, floriterapeuta e naturopata è stato “Vivere le emozioni crescendo e rilassandosi”. Al via un percorso la ricerca della corretta postura interiore, per trovare il proprio centro, il proprio equilibrio, per la gestione del livello di attenzione e concentrazione. «Lo Yoga è una disciplina che, se seguita fin dalla più tenera età, può diventare uno degli strumenti più preziosi di prevenzione e cura di ogni malattia sia fisica che psichica. Lo stress, l'ansia, la depressione – ha detto Coviello la rabbia sono emozioni che colpiscono ora più che mai anche l'infanzia ed è per questo che lo Yoga (la cui efficacia è riconosciuta anche dal mondo scientifico) propone la sua vicinanza al mondo dei bambini e di chi se ne prende cura più direttamente». La filosofia e la conseguente pratica dello Yoga ruotano attorno ad un concetto: l’essere umano ha potenzialità infinite e poiché le comprensioni profonde scavalcano il mondo del razionale e della verbalizzazione , bisogna abituarsi all’idea che esse si concedano più generosamente a chi utilizza strumenti privilegiati quali l’intuizione dei bambini per accedervi. È im-
possibile non sentirsi attratti dallo Yoga. Gli esercizi di Yoga che si «sono svolti in palestra hanno coinvolto i ragazzi che hanno gustato il “fermarsi” - ha aggiunto Coviello - il dialogo con il proprio respiro e il proprio corpo, la sospensione dell’azione e del pensiero pratico, la ricerca di una decantazione anche emotiva. Fermarsi: un bisogno essenziale per ciascuno di noi, così vertiginosamente inseguiti dal tempo “Cronos” e dalla fretta della prossima esecuzione. Gli alunni e i docenti, grazie alla grande capacità di coinvolgimento dell’insegnante Crisci, hanno accolto lo Yoga e il suo appello a non sprecare il silenzio, a contemplare il fruscio di un gesto, a restituire valore a un lieve movimento della mano, del piede, del respiro. E’ stata occasione di ascolto interiore, di stand by eccitativo, di attenzione alla propria crescita, alle proprie intelligenze. Il piccoli e i ragazzi si sono mossi nello Yoga con la facilità di una animale, con il gusto ludico della sorpresa e dell’imprevisto, con lo stupore della prima volta. Tutte le forme viventi attraversano la magica esperienza dello yoga e donano le forze necessarie per affrontare di minuto in minuto la vita che corre nel sangue e attende una continua restituzione. Interessante l’approccio dei ragazzi con l’ascolto di se stessi e dei suoni circostanti, del respiro e con gli esercizi riequilibrio degli emisferi cerebrali». «Nel lavoro di postura interiore si è dato rilievo anche all’ importanza di ascoltare se stessi e il mondo circostante, nonché rispetto – ha concluso Coviello - dal punto di vista psicofisico, per se stessi e degli altri». Angela Scelzo
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Giovedì 15 aprile 2010
24 Tito Tariffa del trasporto salma, il Comune precisa: «La spesa spetta all’agenzia funebre»
«Niente tassa». Ma qualcuno paga Ma le ditte ammettono: «E’ un costo aggiuntivo, lo facciamo versare ai cittadini» TITO - Il Comune di Tito smentisce categoricamente la notizia, riportata sull’edizione di ieri del Quotidiano, relativa alla tassa sul corteo funebre che verrebbe chiesta ai parenti dei defunti. Nell’articolo apparso ieri sulle pagine di questo giornale era stato scritto che “l’amministrazione, ormai da tempo, ha deciso di far pagare un balzello per lo svolgimento del corteo funebre”. E che la tassa non sarebbe uguale per tutti. “A pagare i 50 euro - si leggeva ancora sono solo coloro che abitano al di sopra della piazza”. Con una richiesta di rettifica il Comune ha fatto sapere: «Nel Comune di Tito non esiste alcuna “tassa o balzello” per il lutto, né per il “corteo funebre”. La somma di euro 50 rappresenta una tariffa a carico delle sole ditte che effettuano trasporto pubblico. Ed è assolutamente falso e privo di fondamento che coloro che abitano al di sopra della piazza devono pagare 50 euro per il corteo funebre, mentre chi risiede nella parte inferiore non è tenuto a farlo». Prendendo atto delle imprecisioni riportate, per correttezza di informazione, però, si precisano alcune cose. La “delibera cimitero” -
Il Comune di Tito
che è possibile consultare sul sito del Comune di Tito in fatto di regolamentazione delle tariffe dei servizi cimiteriali, introduce un “diritto di privativa” (una sorta di diritto di esclusiva) che prevede un costo di 50 euro a carico delle ditte private per il trasporto della salma effettuato in paese. Insomma a pagare al Comune la somma di 50 euro dovrebbe essere, secondo il documento ufficiale, l’agenzia funebre a cui ci si rivolge.
Trasportatori “privati”, precisa la delibera comunale. Il che farebbe presupporre che ci sia un servizio pubblico o che sia stata attivata una convenzione “in esclusiva” con una determinata ditta funebre. Nella pratica, però succede, per stessa ammissione di alcuni titolari di aziende funebri, che a pagare siano gli stessi cittadini. E’ già successo a qualcuno, come dimostra la ricevuta di un conto corrente, da
cui risulta la somma versata al servizio tesoreria del Comune di Tito da un privato cittadino e non dall’agenzia funebre. Il responsabile del servizio Tributi e demografia del Comune, che si è messo a disposizione per i chiarimenti con cortesia e disponibilità, spiega: «Evidentemente c’è stato un disguido nella comunicazione tra l’agenzia funebre e il privato cittadino. Ma a dovere pagare la somma di 50 euro - ribadisce - è la ditta di trasporto». Qualche operatore del settore spiega ancora meglio la cosa. Precisando che la tariffa viene fatta pagare solo in alcuni comuni, l’agenzia funebre si regola generalmente in due modi: o inserendo nella fattura complessiva che dovrà pagare il cliente, oltre al costo totale del servizio funebre, i 50 euro versati al comune di Tito, o lasciando il conto corrente direttamente al privato cittadino, che eseguirà il pagamento. «In entrambi i casi - spiegano - per noi la tariffa è un costo aggiuntivo, che non possiamo sostenere di tasca nostra». Insomma, la spesa, molto spesso, finisce per ricadere comunque sui cittadini. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it
Il neo sindaco Summa oggi incontrerà i rappresentanti dei partiti
Giunta, oggi prevista la decisione Sabato i nomi saranno ufficiali AVIGLIANO - Si decide oggi. Nella giunta con sei assessori, alcuni ci saranno altri no. Il sindaco, Vito Summa (Pd), però si riserverà di dirlo soltanto sabato pomeriggio (ore 16.30), nella prima riunione del consiglio comunale. La decisione di nominare la squadra tocca a lui. L'equilibrio politico che troverà, se equilibrio sarà, dovrà giovargli un consiliatura più stabile possibile. Se sarà longeva oppure no, dipenderà anche se entreranno tutte e quattro le forze politiche elette in consiglio: Pd, Sel, Psi, Pdci. Nella squadra ci sarà certamente Donato Salvatore, che nei giorni scorsi si è affrettato a comunicare, dopo indiscrezioni circa una possibile nomina dirigenziale a ridosso del ballottaggio di Matera, che potrebbe essere vice sindaco anche per lungo tempo. In giunta spera diesserci il Partito dei comunisti italiani, con l'unico eletto Gianni Colangelo. Sulla presenza dei comunisti c’è il veto di una parte del Pd, quella che si identifica nella rappresentanza del consigliere comunale Vito Lucia. Si è arreso Antonio Bochicchio, socialista primo degli eletti nel consiglio. La sua ambizione di fare l'assessore è stata mitigata con “un atto di responsabilità” che gli avrebbe chiesto il sindaco in persona. Dunque Leonardo Sileo avrà campo libero ed entrerà in giunta in quota socialista. Tacciono quelli di sinistra ecologia e libertà che su due consiglieri eletti ne portano certamente uno. Loro, in particolare, gradirebbero pure l’ingresso del Pdci nel governo comunale: auspicio che rafforzerebbe un asse forte a sinistra. Si agitano, invece, le correnti nel Pd. Il partito del sindaco ha un problema di eccesso di rappresentanza: otto consiglieri cercano visibilità. Non tutti l’avranno. A chi toccherà entrare in giunta è ancora argomento delle ultime ore. Fino a ieri sera si sono susseguite riunioni per
Il neo sindaco di Avigliano, Vito Summa
stabilire cosa tocca a chi. I democratici sono anchealle presecon equilibriterritoriali. Sei consiglieri sono stati eletti nei seggi delle frazioni contro i due del centro. Partiti e consiglieri comunali oggi
s'incontreranno con il sindaco. Vito Summa dirà loro, sulla scorta delle istanze venute dalle segreterie dei partiti, quale sarà il nuovo governo comunale. Piaccia o non piaccia. Gianni Sileo
Convegno diocesano Caritas, sabato ad Acerenza ACERENZA - E' in programma per la giornata di sabato 17 aprile il primo convegno diocesano della Caritas avente come slogan un concetto molto semplice "Dall'animazione alla progettazione". Si terrà ad Acerenza a partire dalle ore 9.30 presso il villaggio Tabor. A questo incontro parteciperanno naturalmente tutte le strutture della Caritas operanti a livello parrocchiale nei vari paesi della diocesi acheruntina ma sono stati invitati anche i sindaci dei diciassette centri abitati ricadenti all'interno del territorio diocesano ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato operanti sul territorio. L'incontro sarà introdotto dal vescovo di Acerenza Giovanni Ricchiu-
ti a cui farà seguito l'intervento del direttore della Caritas diocesana don Nicola Moles il quale farà il punto della situazione sull'attività della struttura. Sarà proiettato un dvd che evidenzierà l'impegno manifestato dai volontari di questa organizzazione che si adopera a favore di chi si trova in difficoltà ed inoltre vi saranno delle testimonianze dirette da parte degli operatori delle Caritas parrocchiali. Successivamente interverrà monsignor Vittorio Nozza direttore della caritas italiana a cui farà seguito un dibattito fra i partecipanti al convegno. L'incontro è organizzato dalla caritas diocesana di Acerenza. Antonio Bevilacqua
L’INTERVENTO
Lavori, torre di Babele LEGGI, decreti, regolamenti, circolari, risoluzioni, sentenze. Ogni giorno è una nuova scoperta, ogni giorno qualcuno si sveglia e dallo scranno che occupa enuncia una sua personale interpretazione dellanormativa riferendosi a questo, a quello o a quell'altro articolo di questa, quella o quell'altra legge senza mai lasciarsi guidare dal buonsenso, tanto meno senza considerare i danni provocati nel disorientare il cittadino. Nell'interpretazione della legge Merloni e della legge Bersani si consumano le migliori risorse di questo paese in corsi, ricorsi, convegni, risoluzioni interpretative, cause e sentenze senza mai arrivare a definire nulla di concreto. Ormai ci siamo convinti che è possibile tutto di tutto, dovremmo cominciare a scrivere un libro, una raccolta delle situazioni più paradossali che sono capitate. In attuazione del decreto sugli appalti e relativamente agli affidamenti degli incarichi per la redazione dei progetti di opere pubbliche si tocca addirittura il fondo. Ultimo un bando per l'affidamento della progettazione di una struttura polifunzionale di interesse comprensoriale destinata ad attività sportive ericreative pubblicatodal Comune di Tito ove il responsabile del procedimento richiedeinfase dioffertaaddirittura il progetto definitivo. Non voglio soffermarmi su altre cose che pure andrebbero sottolineate e che rappresentano gravi elementi su cui gli Ordini, a buon ragione, hanno già avviato ricorso di legittimità all'Autorità di Vigilanza sui LL.PP. nonché direttamente al Presidente della Repubblica per contestare l'assurda richiesta di cauzione, i tempi ristrettissimi, la stessa determinazione del compensononché leabnormivalutazioni che prevedono punteggio anche sull'estetica della presentazione del progetto; voglio soffermarmi, invece, su questa assurda richiesta del progetto definitivo come elemento di valutazione per l'affidamento dell'incarico. Insomma, secondo l'ufficio tecnico del Comune di Tito, i progettisti devono redigere il progetto già nellafase diqualificazione. Ho pensato che forse avevano sbagliato la terminologia e che si richiedeva uno schizzo, un elaborato da allegare per far conoscere all'amministrazione come si intende procedere, ed invece non è così, il bando non solo ribadisce la richiesta del “progetto definitivo”ma sottolinea, addirittura, che esso deve essere completo di tutti gli elaborati previsti dal regolamento sui LL.PP. A Tito, evidentemente, non hanno mai pensato a bandire concorsi d'idee o di progettazione per sollecitare proposte e raccogliere la migliore qualità progettuale. Il Comune vuole avere la possibilità di scegliere ma attraverso un percorso tutto a spese dei professionisti i
quali devono fare (come se fosse niente) un progetto a loro rischio e pericolo. Non posso immaginare che nell'Ufficio Tecnico del Comune di Tito nessuno abbia idea di quanto venga a costare ad un onesto studio di progettazione la predisposizione di un progetto simile che prevede un investimento disponibile di 1.500.000,00 euro ! Ed allora perchè si chiede tanto senza niente ? Per errore !? ….. ed allora se è così rimediamo, riformuliamo il bando e tutto torna a filare! …o invece si chiede tanto per scoraggiare chi non ha la possibilità economica di investire, ovvero di affrontare il rischio di simili costi (sono sicuramente i professionisti più giovani, il che non significa che siano i meno bravi) o si chiede tanto per ridurre comunque il numero dei partecipantie consentireun “vincere facile” a chi ha già preparato qualcosa su questo tema ed ora deve solo essere legittimato? Come è possibile che ad una esplicita richiesta da parte degli Ordini professionali nonsi è cercato di trovare una giusta soluzione ed invece si è assistito ad una ulteriore chiusura e riluttanza ? Se a queste riflessioni aggiungiamo quelle a cui facevo riferimento in precedenza e se consideriamo altresì l'eccesso di puntualizzazione nel ribadire troppe volte il ruolo del geologo (nessuno mai penserebbe di escludere) che abbinato ad ungeometra potrebbe aggiudicarsi il bando senza nessun obbligatorio riferimento alla presenza di almeno un architetto o un ingegnere allora la reazione che ne scaturisce non può non istigare ad attivare tutte le possibili azioni per contrastare questo procedimento. Questo è il risultato della torre di Babele che la pubblica amministrazione oggi ha eretto ad emblema dei Lavori Pubblici e sui cui le libere professioni sitrovano quotidianamente a combattere nella speranza di trovare i giusti riferimenti per superare le incertezze e procedere con maggior celerità verso il rilancio dell'economia, sicuramente nell'interesse collettivo ancor prima che di categoria. Gli Ordini professionali unitamentealla Regione,all'Anci ed all'Upi hanno promosso un tavolo di lavoro per riorganizzareil settoree ridefinire, nell'ambito delle condivise interpretazioni legislative, quell'unico vero linguaggio che si deve parlare. La speranza ancora c'è, vogliamo essere ottimisti e speriamo che, a cominciare dal Comune di Tito, si riesca a costruire una più forte intesa tra tutti i soggetti istituzionali chiamati ad operare nel settore affinchè si possa al più presto tornare ad operare nella certezza del diritto ciascuno nella consapevolezza del proprio ruolo. Michele Graziadei Presidente Ordine Architetti Potenza
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Ginestra-Barile Sul viadotto lo scorso lunedì è precipitata, morendo, una donna di Melfi
Un nastro al posto delle barriere in ferro GINESTRA - Incredibile, ma vero. Sulla strada Barile-Ginestra, dopo l'incidente mortale nel quale ha perso la vita una signora di Melfi lo scorso 12 aprile sul ponte dell'Arcidiaconata, che divide i confini dei due comuni arbereshe, la Provincia è intervenuta lo scorso 14 aprile. E' intervenuta ponendo del nastro trasparente nella parte dove mancano le barriere di ferro, portate via dalle macchine andate a sbattere contro di esse. Vale a dire del nastro sottile sostituisce la mancanza della barriera! Il pericolo, dunque, continua a sussistere su questo ponteperché il manto stradale, soprattutto per
chi proviene dalla direzione Barile è così consumato e deteriorato dal tempo che impedisce alle ruote della macchina che transita una sicura aderenza, per cui automobilisti procedete con prudenza. Prudenza che viene segnalata dai cartelli posti, sempre dalla Provincia, poco prima di giungere sul ponte (questo intervento è da apprezzare). Se non si interviene subito con i 700 mila euro di questa strada si continuerà a parlare di sinistri. Del pericolo di questa strada sono giunte segnalazioni alle autorità competenti anche dai carabinieri di Ripacandida ed ultimamente da Barile, quando lo
scorso mese di marzo, dopo un breve temporale, un operaio di Palazzo San Gervasio con la sua Renault Twingo è andato a finire nella scarpata sottostante il ponte, per fortuna senza gravi conseguenze per lui. Il responsabile della viabilità del circolo Nuova Italia di Venosa nel giugno dello scorso anno ha consegnato alla provincia nelle mani dell'assessore alla viabilità, Nicola Valluzzi, un dossier completo di fotografie e descrizione dettagliata delle condizioni disastrose di alcune strade del venosino e vulture-melfese, tra queste la Barile-Ginestra. Lo stesso assessore, che aveva da poco assunto questo incarico, rimaneva alli-
bito le condizioni di pericolosità di queste strade. A lamentarsi sulle cattive condizioni delle strade del vulture e del venosino è anche il presidente della pro-loco di Venosa, Michele Duino: «come fa un turista a giungere a Venosa, se le nostre strade sono penose? Di lamentele ne sento abbastanza, quando giungono comitive da ogni parte dell'Italia per visitare una delle più belle cittadine architettoniche, monumentali ed artistiche della Basilicata. Invito gli amanti del vino a giungere a Venosa con piccoli velivoli da turismo quando verrà inaugurata l'enoteca regionale». Lorenzo Zolfo
Il nastro messo dopo l’incidente di lunedì scorso
Un viaggio tra gli esercenti del centro storico che hanno aderito alla campagna di solidarietà
Fronte comune contro il racket I commercianti di Melfi solidali con i fratelli a cui hanno incendiato le autovetture MELFI - Tutti gli esercizi commerciali di Melfi hanno esposto sulle vetrine il volantino che Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confartigianato di Potenza hanno ideato perché la legalità: «resti regola fondamentale - si legge nel documento - della convivenza civile e dello sviluppo». Il manifesto si è reso necessario dopo che due fratelli, che gestiscono un noto bar cittadino, hanno subito l'incendio delle rispettive autovetture pare a scopo intimidatorio. Sono diversi i commenti raccolti all'indomani dell'iniziativa avallata dall'amministrazione comunale. «Un atto dovuto nei confronti di un nostro collega - spiega il commerciante, Enrico Sacco - che ha subito un atto vigliacco. Siamo tutti solidali con quella famiglia. Esporre questo volantino è un monito per tutti ed il fatto che nessuna abbia scelto di nasconderlo rappresenta un ottimo segnale». In effetti qualche commerciante, pur esponendo il volantino in vetrina, ha preferito non commentare l'iniziativa. «Comportarsi da struzzi nascondendo la testa sotto la sabbia - conclude Enrico Sacco - è un fatto grave. Tra l'altro proprio questi colleghi sono i più esposti al rischio dei ricatti. Loro certo non rendono un buon servizio a se stessi e nemmeno alla categoria». Una donna. «Esporre questo volantino è far presente all'opinione pubblica che
Una foto d’archivio del centro storico di Melfi
la categoria resta unita - ribadisce la giovane, Marina Summa - altrimenti non ci resterebbe che chiudere le serrande dei nostri negozi. La solidarietà per i due fratelli che hanno subito l'incendio delle auto è fuori discussione. Tutti insieme dobbiamo capire che l'unione fa la forza ed ecco perché tanti volantini
nei negozi rappresentano un ottima risposta al grave fatto accaduto nei giorni scorsi». Il commento di una collega che gestisce un tabacchino. L'esercizio commerciale è adiacente la piazza dove una delle due autovetture è stata incendiata la notte del giovedì santo. «La nostra risposta compatta - spiega la
signora, Maria Rosa Lamorte - era inevitabile per evitare di far prendere il sopravvento a fenomeni pericolosi». Un appello alle forze dell'ordine che indagano per risalire agli autori della presunta richiesta estorsiva, seguita dagli atti intimidatori nei confronti dei figli del titolare del bar della stazione ferroviaria. «Sebbene isolato - commenta Arnaldo Zazzeron - questo episodio deve consigliare agli inquirenti di mantenere alto il livello di guardia. Non possiamo subire una escalation di questi reati». «Di fronte a iniziative di questo genere non possiamo che rimanere compatti - conclude il parrucchiere Rocco Nicoletti - dal momento che qualsiasi forma di racket estorisione o di lesione alle attività della vita quotidiana vanno assolutamente supportate. Mi batterò sempre che chi lavora onestamente possa farlo nel pieno della legalità. Queste e altre iniziative mi troveranno sempre d'accordo. Resta bene inteso che - ha concluso - trovare l'unità di intenti di tutti i commercianti di Melfi sarà fondamentale per scoraggiare chiunque pensi di poter ricattare la gente onesta che vive del proprio lavoro». Oltre ai volantini distribuiti nei giorni scorsi, da ieri sono stati affissi anche i manifesti - patrocinati dal Comune - che hanno un unico messaggio: “Io non ho paura”. Vittorio Laviano
Rionero in Vulture
Patologie pleuriche Una due giorni all’Irccs-Crob RIONERO - Si chiama “News in pleural diseases” ed è l’approccio multidisciplinare nelle patologie pleuriche. Se ne discuterà oggi e domani al Crob-Irccs di Rionero. Promosso e organizzato dalla Struttura Complessa di Chirurgia Toracica diretta dal presidente del convegno Cosimo Lequaglie.Duplice eventoperché nonsi tratta solo di un corso di aggiornamento per medici e infermieri, ma anche di un congresso specialistico inserito nel circuito degli eventi della Società Italiana di Chirurgia Oncologica. l convegno si può fregiare del patrocinio offerto dalle più importanti società mediche. Al Meeting internazionale presenzieranno il Direttore Generale dell'Istituto di Ricerca lucano Rocco Maglietta, il presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell'istituto Marco Salvatore, il responsabile della Direzione Scientifica Pellegrino Musto, il presidente dell'ordine dei medici della provincia di Potenza Enrico Mazzeo Cicchetti, l'assessore alla Sanità Potenza e governatore De Filippo.
Ribalta alla manifestazione di Verona per il ventottenne Fabio Mecca
Vinitaly, successo per l’enologo di Barile
L’enologo Fabio Mecca
MELFI - Durante l'ultimo Vinitaly 2010, manifestazione per eccellenza del mondo del vino italiano,
svoltosi a Verona dal 8 al 12 Aprile 2010, sono state presentate 3 riviste di settore che hanno visto protagoni-
sta l'enologo Fabio Mecca, originario di Barile, rendendo omaggio al suo operato e alla sua giovane età: 28 anni. L'enologo Mecca, laureatosi a Conegliano Veneto, dopo aver collaborato con aziende prestigiose quali Isole&Olena in Toscana e Paternoster in Basilicata, ha iniziato un suo percorso di crescita lavorando su tutto il territorio nazionale, infatti collabora con aziende in Veneto, Marche, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e ovviamente Basilicata, ottenendo da subito risultati importanti. Parallelamente alla sua libera professione collabora con il Gruppo Winemaking di Roberto Cipresso; con il
quale condivide esperienze in Argentina, America e Romania. Nello specifico; la Rivista Euposia nel n 60 gli dedica due pagine intitolate “Quella grande voglia di fare” dove Mecca intervistato dal Direttore Beppe Giuliano mette in evidenza le grandi potenzialità del Sud; infatti nonostante tutte le difficoltà, la viticoltura meridionale cerca di costruire il proprio futuro grazie anche alla professionalità dell'enologo Mecca. A corredo dell'articolo una bella degustazione dei migliori vini creati da Mecca; ottime recensioni per le aziende che fanno Aglianico del Vulture. La Rivista VinoNostrum,
distribuita in 25.000 copie, a tutti gli operatori esteri del mondo del vino venuti al Vinitaly, dedica un'intervista racconto ad opera di Mecca sul mondo dell'Aglianico del Vulture, nel quale mette in evidenza numeri, proiezioni ed investimenti sul territorio Vulture. La rivista i Grandi Vini nel numero di Aprile nella rubrica chiamata “Faccia a Faccia con.. Fabio Mecca” intitolata per l'appunto “Il Winemaker del nuovo millennio”, titolo del tutto importante, oltre alle domande che mettono in luce una serie di sfaccettature del mestiere dell'enologo Mecca, tra le quali i sogni e le
passioni più intense per il mondo del vino emerge la versatilità produttiva che lascia però intatta la capacità di dare sempre e comunque un tocco unico ai suoi vini. Dalla rivista viene messo in evidenza il C.V. definito “notevole” insieme al dinamismo, professionalità e passione; in ultimo anche qui una degustazione dei vini fatti dalla mano di Mecca nella rubrica chiamata, con grande gioco di parole, “La Mecca del Vino”. Concludendo, come ultima domanda gli viene chiesto “quale sarà il vino del 2010?!” Mecca stocca rispondendo “Ogni vino fatto da me!”. Lorenzo Zolfo
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Giovedì 15 aprile 2010
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Duro attacco del consigliere di opposizione Pettorruso contro la maggioranza
«Lavello ha gli amministratori che merita» LAVELLO - Per un capitolo che pare chiudersi uno nuovo se ne apre sul fronte amministrativo locale. Maretta tra le forze di maggioranza. E' la conclusione a cui i più avveduti e non ingenui politici locali sono pervenuti alla luce degli ultimi scampoli di amministrazione. Nel comunicato congiunto delle forze di maggioranza che gettava acqua sul fuoco, manca , in tutta evidenza, la voce del neonato gruppo consiliare composto dal consigliere, assessore e vice sindaco Domenico Gisondi e dal consigliere Michele Calice. Sul punto interviene la Primavera Lavellese con
Antonio Pettorruso «I motivi che hanno portato Gisondi a creare un gruppo consiliare fuori dalla PDL sono molto seri». «Da decano del consiglioosserva Pettorruso - ha compreso le enormi lacune di questo bilancio depositato in questi giorni che sarà al vaglio del consiglio comunale per l'approvazione a breve. Un bilancio pasticcione e raffazonato. Inoltre è in disaccordo con la linea intrapresa dall'amministrazione nel voler chiudere la vicenda relativa alle urbanizzazioni inesistenti in zona Pals». «Invero il Sindaco e i suoi fedelissimi vorrebbero con una transazione liquidare
la società appaltatrice dopo che lo stesso sindaco e la giunta avevano incaricato uno scienziato in materia per risolvere diversamente la vicenda». «Gisondi ha compreso secondo Pettoruso - il rischio di dover rimettere di tasca propria i soldi della transazione che perlatro l'ufficio tecnico non ha avallato». «Non vi è nulla di politico se non il fatto che Catarinella come dieci anni addietro amareggiato del risultato elettorale cerca di riportare il commissario a Lavello ma questa volta i numeri non sono dalla sua parte». «Di contro Capuano deve pagare una cambiale politi-
ca in favore di Salierno che procastina di giorno in giorno. Per questo Gisondi si è tirato fuori. Potrei concludere con la solita frase: Ogni società ha gli amministratori che si merita». Duro attacco di Pettorruso dunque che mette finalmente luci negli angoli bui. Mentre si consuma all'indomani delle elezioni regionali una delle tante farse politiche di cui la popolazione locale è perfettamente ignare complice ormai il dilagante disinteresse per le quotidiane , ironiche e poco simpatiche diatribe politiche che fanno della cittadina dauna una traballante babele politica tutta da studiare.
Uno scorcio di Lavello
Dal canto loro gli esponenti del Partito Democratico, forza consiliare di opposizione, attendono l'evolversi degli eventi alla finestra riservandosi di dire la loro al momento opportuno. Nessuna presa di posizio-
ne ufficiale da parte del sindaco Antonio Annale che sembra essere ormai diventato, anche in ragione di quanto riferito dalle forze politiche di destra, l'ago della bilancia della situazione politica locale. Daniele Masiello
Venosa Intervista al presidente lucano dell’associazione sul sito di Notarchirico
Tutti i vantaggi della discarica De Biase (Legambiente): «Bisogna puntare sulla raccolta porta a porta» VENOSA - La scorsa settimana, l'assessore comunale Buonpensiere ha analizzato nel dettaglio ciò che l'ampliamento della discarica di Notarchirico comporterà in termini sia di smaltimento dei rifiuti sia di riduzione della tassa Tarsu per i cittadini. Il Presidente di Legambiente Basilicata Marco De Biasi, concorde con la posizione assunta dal Comune di Venosa, ne analizza i vantaggi. Presidente De Biasi, che cosa pensa dell'ampliamento della discarica nei termini prescritti dall'Accordo di Programma? «Innanzitutto una premessa generale: per Legambiente la gestione integrata dei rifiuti deve basarsi sul principio delle 4 R. La prima azione da praticare è la riduzione delle quantità prodotte e della loro pericolosità. Quindi il riuso, il riciclaggio da raccolta differenziata, che riesce a raggiungere ottime performance solo con i sistemi domiciliari, e il compostaggio di qualità, che permette di fissare al suolo il carbonio che altrimenti verrebbe emesso in atmosfera. Solo alla fine lo smaltimento e quindi il recupero energetico dalla frazione residuale dei rifiuti non altrimenti riciclabile, in impianti dedicati, ma senza sovradimensionarne il numero e la taglia, lasciando alla discarica lo smaltimento dei materiali che davvero non possono avere altra destinazione possibile. È necessario
La discarica di Notarchirico
puntare al superamento delle tante discariche presenti sul territorio puntando, in questa fase transitoria, su poche discariche realizzate con tutte le necessarie garanzie per il territorio, e puntare sulla realizzazione dell'impiantistica a servizio del potenziamento delle raccolte differenziate dei rifiuti. È estremamente positivo che finalmente si realizzano i primi impianti per il trattamento della frazione umida dei rifiuti, quella raccolta separatamente, per ottenere compost di qualità».
Quali sono le ripercussioni a livello ambientale? «Le positività connesse a questa scelta sono enormi. Con gli impianti di compostaggio è possibile realizzare la raccolta differenziata “porta a porta” in tutti i Comuni e raggiungere le percentuali di R.D. dei “Comuni Ricicloni”, mediamente superiori al 60%. Riusciremo quindi a superare la discarica perché ridurremo enormemente le quantità di rifiuti da smaltire e, soprattutto, la loro pericolosità». Quali sono i vantaggi?
«I vantaggi sono sia ambientali che economici. Ambientali per il doppio effetto positivo di ridurre il “carico” sull'ambiente sottraendo enormi quantità di materiali allo smaltimento e, contemporaneamente, di poter disporre di materia prima riutilizzabile nei cicli di produzione delle merci. Economici perché anche dal punto di vista dei costi, la raccolta differenziata conviene, le gestioni integrate permettono infatti una ottimizzazione dei costi e delle rese dei circuiti di raccolta differenziata e di quelli della
Acerenza I prossimi appuntamenti dell’ufficio guidato da don Nicola Moles
L’impegno della Caritas per i bisognosi ACERENZA - Per fare qualcosa per il nostro territorio bisogna amarlo. Solo la passione per quello che si fa e la speranza di un futuro migliore possono portarci ad uno sviluppo sostenibile della nostra terra. Lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera, mossi dalla consapevolezza che l'amore pieno di verità consiste nella carità. Un precetto seguito da Don Nicola Moles, che ha alzato le sue braccia verso Dio prodigandosi per la Caritas diocesana di Acerenza. Il direttore dell'istituzione religiosa, armato di un sorriso fiducioso, ha messo su pietra su pietra i pilastri di un
Don Nicola Moles
tempio di Dio valendosi di due parole chiave: animazione e progettazione. Ma che cos' è la Caritas? La Caritas diocesana è un organismo pastorale ecclesiale che ha il compito di promuovere la
carità all'interno della comunità dei fedeli. L'equipe pastorale presieduta dall'arcivescovo Giovanni Ricciuti, e diretta da Don Nicola Moles con il sussidio delle operatrici Anna Maria Ferrari e Luciana Forlino, lavora infaticabilmente per il bene dell'umanità. L'organizzazione è stata messa in piedi con criterio, adottando la metodologia Caritas basata sull'ascolto, sull'osservazione e sul discernimento (Centri di ascolto diocesano, Osservatorio delle povertà e delle risorse e laboratorio diocesano). In una seconda fase l'organizzazione ha diramato le sue radici attraverso l'istituzione dei gruppi Caritas parrocchiali, at-
torno ai quali è stata individuata la figura di un referente Caritas. “Dall'animazione alla progettazione” il percorso Caritas non conosce sosta. Il consolidamento del progetto in itinere, la “Casa di accoglienza” ad Anzi e del progetto già avviato, finalizzato all'accompagnamento delle Caritas parrocchiali, la “Promozione Caritas”, sono le prossime tappe. Le tappe di un cammino ( dal 2005 al 2010) che saranno illustrate nel Convegno Diocesano Caritas, in programma il 17 aprile 2010, alle ore 9:30, presso il villaggio Tabor di Acerenza. L'evento sarà reso degno di nota dalla presenza di Mons. Nozza, Direttore Caritas Italiana.
frazione non differenziata. Un altro aspetto importante da sottolineare è che a parità di spesa per la gestione del sistema si ha una intensità di lavoro maggiore e quindi nuova occupazione e la possibilità che l'avvio di un vero sistema integrato di gestione dei rifiuti, unito alla gestione dei materiali recuperati attraverso la raccolta differenziata possono rendere possibile, in tante parti d'Italia così è stato, l'avvio di un sistema industriale capace di creare lavoro e mercato, portando benefici ambientali e nuove occasioni di sviluppo economico». I comuni circondariali come potranno contribuire? «Ai Comuni ora devono necessariamente avviarsi sulla strada del “porta a porta” e dell'organizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti che vede al centro la raccolta differenziata spinta con recupero dei materiali raccolti, superato anche il gap dell'assenza degli impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida non ci sono più alibi. Tutti dobbiamo lavorare per ridurre lo smaltimento dei rifiuti a percentuali residuali. Venosa è fra quei Comuni che in questi ultimi anni in Basilicata hanno iniziato a puntare su un nuovo modello di gestione dei rifiuti e che in tempi rapidi, con i nuovi impianti a disposizione, può diventare Comune Riciclone». Marianna G. Ferrenti
Furto con strappo ad Atella Bastonate a Rionero VULTURE - E’ di 6 persone denunciate il bilancio dell’operazione dei carabinieri operata nei giorni scorsi. Ad Atella hanno denunciato G.S. e G.R., entrambi di 19 anni, per furto con strappo ai danni di una anziana donna intenta a fare acquisti. A Barile un minorenne di origine rumena per lesioni personali aggravate e K.A., 46enne di origine albanese per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, minaccee violazione di domicilio nei confronti di un imprenditore del luogo, quest'ultimo accusato di non aver regolarizzato l'assunzione della propria consorte. lo straniero, recatosi presso l'abitazione dell'imprenditore, entrato all'interno arbi-
trariamente, inveendo nei suoi confronti minacciandolo di un male ingiusto se non avesse regolarizzato la posizione assicurativa della moglie. A Rionero in Vulture, i carabinieri hanno denunciato S.M. di 83 anni, per lesioni personali aggravate. l'anziano, mentre passeggiava nel centro storico di rionero, nel corso di una accanita discussione con altro coetaneo lo ha colpito ripetutamente con un bastone. A Rapolla, i carabinieri hanno denunciato A.S., 27 enne di origine albanese, pluripregiudicato e sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, per inosservanza agli obblighi impostigli dalla misura di sicurezza cui era sottoposto.
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Giovedì 15 aprile 2010
Al via la prima Mostra Convegno Legno Energia Sud Italia Tre giorni interamente dedicati alla discussione sulla filiera energetica del legno. Un evento che si candida a diventare l'appuntamento di riferimento nel meridione per promuovere le politiche territoriali della filiera legno energia e diffondere le buone pratiche per lo sfruttamento sostenibile delle risorse agro-forestali locali. Sarà Venosa, patria di Orazio nel pieno territorio del Vulture, ad ospitare la prima edizione della Mostra Convegno Legno Energia Sud Italia dal 16 al 18 aprile 2010, una manifestazione la cui finalità sarà quella di mostrare al pubblico le più interessanti ed innovative tecnologie sia sulla meccanizzazione che sugli impianti termotecnici alimentati a biomassa legnosa. Non una semplice mostra ma un evento che assuma specifiche sia commerciali che divulgative e di approfondimento tecnico-scientifico con il coinvolgimento dei più prestigiosi istituti di ricerca ed enti che a livello nazionale si occupano di biomassa legnosa: ITABIA, AIEL, CRA ING., CNR IVALSA, FIPER e Università' della Basilicata. In particolare il programma della fiera prevede dimostrazioni guidate di macchine e attrezzature agro-forestali impiegate per la raccolta di residui di potatura e trasformazione del legno a fini energetici (raccogli-trincia sarmenti, carri forestali, processori, cippatrici, spaccalegna, motoseghe e banchi sega); un' esposizione di tecnologie per la produzione di energia da legno (caldaie, stufe, termocamini, impianti a cogenerazione); e visite guidate ad impianti già presenti sul territorio. Una potenzialità quella della biomassa spesso trascurata dalle regioni italiane, nonostante la presenza cospicua di materia prima che facilmente potrebbe essere reperibile e utilizzabile per produrre energia, con una riduzione di CO2 e un ritorno economico non indifferente per gli enti locali. Nelle regioni meridionali le grandi aree investite a uliveti, vigneti e frutteti, producono ogni anno ingenti quantità di residui di potatura spesso smaltite non correttamente. Se a questo si aggiungono le utilizzazioni boschive che ancora non hanno una gestione razionale, è facile intuire l'enorme potenzialità di queste risorse locali. Secondo una stima di ITABIA, valorizzando adeguatamente questi residui vegetali ed investendo sui tanti terreni agricoli abbandonati, senza quindi intaccare le produzioni agroalimentari, si potrebbero alimentare numerose e piccole centrali termoelettriche per una potenza complessiva di circa 1.000 MW.
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Le potenzialità del legno per produrre energia
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Giovedì 15 aprile 2010
Biomasse: oltre il 15 % degli usi energetici primari del mondo
La Basilicata e le sue potenzialità
Un esempio importante: Calvello
Quella fonte di energia spesso trascurata
Innegabili le potenzialità del territorio per lo sviluppo dell'energia ricavata dalla biomasse, eppure gli studi degli addetti al settore mostrano un quadro poco rassicurante. Secondo quanto illustrato dal professore Valentini dell'Università di Viterbo, se tutte le regioni italiane avessero messo in piedi azioni per lo sfruttamento delle biomasse, l'Italia avrebbe risparmiato ben 73 milioni di CO2, pari sul mercato della quote ad un miliardo di euro, un ottimo modo per raggiungere gli obiettivi prefissati dall'Europa. Certo ci sono stati degli sviluppi, in particolare si passa dai 16 impianti presenti nel 1997 ai 45 impianti in Italia nel 2008, con una variazione nella composizione degli impianti che dai 5, 6 MW del 1997 arrivano a 10 MW del 2008, e con un aumento della potenza installata secondo un tasso medio annuo pari al 15,8%. Eppure questa non sembra essere la linea adottata dalla gran parte delle regioni italiane. Emerge chiaramente una buona diffusione di questa fonte rinnovabile soprattutto in Italia settentrionale, capeggiata dalla Lombardia con il 22, 9 %, seguono le regioni meridionali, dove si distinguono la Puglia e la Calabria, con il 13,4% ed il 13,2%, mentre il centro Italia vede distinguersi solo il Lazio con il 4,6%. Poca cosa se si considerano le vere potenzialità. La Basilicata, secondo gli studi del professor Valentini potrebbe produrre 232.798 tonnellate, pari a 400.000 tonnellate di CO2 risparmiate, cioè 4 milioni di euro all'anno che entrerebbero nelle casse provinciali. Diverse sono le azioni compiute con il progetto PRO.BIO dalla Regione Basilicata, un modo per essere attenta all'utilizzo di energie rinnovabili da fonte agricola e forestale ma tanto ancora resta da fare. Certo non mancano gli esempi positivi, quale quello del comune di Calvello primo ente pubblico in Basilicata ad aver conseguito l'importante risultato della certificazione della qualità del proprio territorio. Ciò grazie alla realizzazione di un impianto di teleriscaldamento a cippato presso il Centro polifunzionale di Calvello, per un totale di 85MWH/anno prodotti e 61t/anno di emissioni Co2 evitate, e un impianto termico a pellets presso il Centro di educazione ambientale in località Autiero, per un totale di 1,5MWH/anno prodotti e 3,9t/anno di emissioni Co2 evitate (dati Itabia, novembre 2006). E' però indubbio che per creare un progetto concreto è chiaro che gli operatori locali saranno per quanto possibile coinvolti direttamente, sia per quanto concerne le forniture di biomassa sia portandoli a conoscenza di concreti esempi di efficienza tecnica e risparmio economico di impianti già esistenti.
(biofuel) e la sintesi di prodotti (bioproduct). La sola diffusione degli small-system potrebbe potenzialmente soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 2,5 miliardi di persone che sono sprovviste di energia elettrica. Tale potenzialità deriva dal fatto che la maggioranza di queste persone vive in aree dove sono disponibili grandi quantità di biomassa utilizzabile come combustibile. Uno small system con capacità di circa 5 megawatt potrebbe rappresentare un'ottima soluzione a livello di villaggio. Non indifferente la potenzialità di mercato degli stessi anche nei paesi industrializzati in quanto potrebbero essere utilizzati come fornitura energetica complementare all'ordinaria rete di distribuzione dell'energia elettrica. Rispetto ai sistemi a combustibile fossile, essi rappresentano una alternativa più accettabile dal punto di vista ambientale.
Programmi dei convegni VENERDÌ 16 APRILE
SABATO 17 APRILE
Orario: 9.00-13.00 Titolo: LE AGROENERGIE, IL PROGETTO FEASI E LE ESPERIENZE DI CENTRALI A BIOMASSA IN BASILICATA.
Orario: 9.00-13.30 Titolo: LA CERTIFICAZIONE DELLA GESTIONE FORESTALE E DEI CREDITI DI CARBONIO. PUNTO DELLA SITUAZIONE.
Promotore: Università dela Basilicata Coordinatore: Prof. Giovanni Carlo Di Renzo, Univ. della Basilicata
Promotore: PEFC Italia Moderatore: Prof. Romano Univ. della Basilicata
Orario: 15.00-18.00 Titolo: LA RIFORMA DEGLI INCENTIVI PER LA PRODUZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA E TERMICA DA BIOMASSE AGROFORESTALI.
Orario: 14.30-16.20 Titolo: STRUMENTI POLITICHE ED INIZIATIVE PER LO SVILUPPO DELLE AGRO ENERGIE NELLE AREE AGRICOLE E FORESTALI. (Prima sessione)
Promotore: Società Agricola Energetica Lucana Moderatore: Prof. Canio Lagala, Società Agricola Energetica Lucana
Promotore: Ordine Agronomi e Forestali della Basilicata Moderatore: Dr. Luciano Di Vito - libero professionista
Orario: 16.45-18.30 Titolo: STRUMENTI POLITICHE ED INIZIATIVE PER LO SVILUPPO DELLE AGRO ENERGIE NELLE AREE AGRICOLE E FORESTALI. (Seconda sessione) Promotore: Provincia di Potenza, in collaborazione con AIEL Moderatore: Nicola Figliuolo - assessore alle Attività Produttive e alle Politiche Energetiche I convegni saranno ospitati al Castello Aragonese, a circa 1km dal sito della fiera.
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Ma cosa si intende precisamente con il termine biomassa? E' innegabile che spesso la cattiva informazione ha portato alla diffusione di voci contrastanti sulla vera natura della biomassa. Ai sensi della legislazione comunitaria (Dir. 2009/28/CE) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, con il termine “biomassa” deve intendersi “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”. Una fonte di energia che in Italia stenta a decollare, nonostante gli esempi lungimiranti delle nazioni vicine, quali la stessa Austria e Germania, senza dimenticare il grande impiego in Svezia e Finlandia. Tutti stati che hanno deciso di fare della presenza di boschi e di terreni agricoli coltivati una possibile fonte di ricchezza energetica e perché no una fonte di reddito per gli addetti che vi lavorano, nel rispetto dell'ambiente e degli stessi boschi mantenuti in condizioni ottimali per una crescita adeguata della vegetazione. Per quanto possa apparire strano, le biomasse sono una delle fonti rinnovabili maggiormente disponibili sul nostro Pianeta. Ad oggi esse soddisfano il 15% circa degli usi energetici primari del mondo, con 55 milioni di terajoule all'anno (1230 megatonnellate equivalenti di petrolio, o Mtep). Tre le principali applicazioni della biomassa: la produzione di energia (biopower), la sintesi di carburanti
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31 Il senatore ha visitato anche la galleria “Sirino” dove continuano i lavori per far defluire l’acqua
«Il tratto lucano pronto per il 2013» A3, il presidente dell’ottava commissione Luigi Grillo ha fatto tappa a Lagonegro LAGONEGRESE - «Entro il 2013 l'autostrada SalernoReggio Calabria sarà pronta». Lo ha assicurato il senatore Luigi Grillo, presidente dell'ottava commissione dei Lavori pubblici del Senato che nei giorni scorsi ha effettuato una serie di sopralluoghi sui cantieri aperti dell'A3: da Scilla-Villa San Giovanni fino a Salerno. La Commissione ha fatto tappa anche nel tratto lucano, si è fermata a Lagonegro per parlare con le imprese. I componenti della Commissione sono stati anche informati della galleria Sirino, dove i lavori di scavo all'interno del tunnel sono fermi per una infiltrazione di acqua. Il tratto Padula-Lauria, dicono dall'Anas, dovrebbe aprire al traffico entro due anni. Mentre nella galleria Sirino, nel territorio del comune di Nemoli, l'acqua viene convogliata fuori con delle pompe e i lavori riprenderanno quando saranno ristabilite le condizioni di sicurezza per gli operai. Il senatore Grillo, poi, ha fatto il punto della situazione in un incontro presso la sede Anas di Salerno, cui hanno partecipato i senato-
CHIAVARI: CONDANNATO STALKER DI ORIGINI LUCANE
La strada potrebbe essere riaperta per la fine del mese
Aveva perseguitato la moglie
Statale 18, continuano i lavori per la messa in sicurezza
CHIAVARI - Lui è un imprenditore originario di Sant’Arcangelo, trasferitosi a Chiavari nel levante genovese. Poi c’è lei che è stata per diversi anni sua moglie. Poi ci sono i figli e i familiari di lei. Tutti sarebbero stati perseguitati dall’uomo di origini lucane. Per questo è in carcere dal settembre scorso e ieri è stato condannato dal tribunale di Chiavari per stalking. L'imputato, D.D.S., ha 46 anni. Il suo legale, in udienza preliminare di fronte al giudice Alessandra Galli, ha ottenuto la continuazione rispetto ai reati di maltrattamento e minacce che lo avevano mandato in carcere nel settembre dello scorso anno. Per quegli episodi di maltrattamenti familiari l'uomo era stato condannato a due anni e sei mesi. L'imputato, difeso dall'avvocato Emanuele Olcese, è tuttora in carcere nella casa circondariale di Chiavari.
ri componenti della commissione Angelo Maria Cicolani, Marco Filippi, Cosimo Gallo, Piergiorgio Stiffoni, il direttore centrale Relazioni esterne e rapporti istituzionali dell'Anas, Giuseppe Scanni e il condirettore generale della società Gavino Coratza «Prima dell'estate si concluderà il tratto campano compreso lo svincolo di Eboli e per il 2011 saranno ultimati lo svincolo di Sicignano e il viadotto di Battipaglia - ha detto Grillo - Sette i miliardi spesi ed impegnati su tutta l'area e finora oltre
duecento i chilometri completati. E' un'autostrada unica nel suo genere in Italia, per quanto riguarda la complessità progettuale e realizzativa. Apprezzabile l'impegno dell'Anas e di tutte le imprese che lavorano incessantemente alla realizzazione dell'autostrada stessa - continuato Grillo Ci sono ancora punti di stallo, ma ci auspichiamo di risolverli a breve. Frattanto valutiamo che già esistono molti tratti da tre corsie oltre quella d'emergenza e delle gallerie all'avanguardia».
Su racket e sicurezza sul lavoro il Presidente dell'ottava Commissione poi ha aggiunto: «Seguiamo da sempre gli imprenditori affinché non vengano invasi dalle ingerenze della criminalità organizzata. Nel nostro lavoro siamo sostenuti fortemente anche dal Ministro Maroni, deciso a sradicare ogni tipo di interferenza. Sulla sicurezza, poi, dobbiamo considerare che su oltre dodici mila operai che lavorano nei cantieri, la percentuale di morti bianche è davvero bassa». Francesco Zaccara
Viggiano L’obiettivo far risparmiare le famiglie sulla bolletta
«Aumentare la franchigia sul gas» La proposta del “Laboratorio” VIGGIANO - “Un aumento della franchigia gas per le famiglie”. E' la proposta fatta dal gruppo Consiliare di monoranza “Laboratorio per Viggiano”, costituito dai consiglieri di Mele e Di Fuccio. Un modo giusto ed equo per ristorare le famiglie dei disagi dovuti allo sfruttamento del petrolio. Proposta di franchigia da 660 a 1000 metri cubi che come esprimono i consiglieri nella proposta «esigenza espressa da numerosi cittadini di ottenere un aumento della predetta franchigia in quanto a causa della congiuntura economica molte famiglie non riescono a far fronte al pagamento delle bollette rimaste comunque esose nonostante l'applicazione della franchigia». Quindi partendo dalla premessa «che - si legge nella proposta del gruppo Laboratorio per Viggiano - con delibera della Giunta Comunale n. 144 del 25 maggio 2006, veni-
va riconosciuta agli utenti della rete gas del Comune di Viggiano una “franchigia”commisurata nei seguenti quantitativi: mc 600 annui/utenza domestica; mc 1.200 annui/altra utenza (specificamente, attività commerciali, laboratori artigianali e pubblici esercizi); che con successiva delibera della Giunta Comunale n. 160 del 17/07/2009, la predetta franchigia veniva aumentata di 60 mc annui per le utenze domestiche e di 120 mc per le altre utenze; che con delibera della Giunta Comunale n. 12 del 22.01.2007 veniva riconosciuto agli utilizzatori di gas Gpl con impianto nel territorio comunale una franchigia commisurata nei seguenti quantitativi: per le utenze domestiche: litri 529,13 ; per le altre utenze ( di tipo produttivo) : litri 969,13 ; che l'Autorità per l'Energia e per il Gas assume come riferimento per i suoi confronti sui
prezzi di mercato che una famiglia con riscaldamento autonomo ha un consumo annuo di gas pari a 1400 mc; che in un Paese come Viggiano il consumo sicuramente supera la predetta media a causa delle basse temperature dei lunghi mesi invernali; che la franchigia riconosciuta dal Comune di Viggianocopre una quota inferiore al 50% del consumo medio annuo di gas per nucleo familiare; che dal 1° gennaio 2010 si è registrato un aumento del prezzo del gas pari al 2,8%.; che l'Autorità per l'Energia e per il Gas ha stimato quale conseguenza di detto aumento un rincaro della bolletta del gas pari a 26 euro a trimestre e che risulta allo stato una disparità di trattamento tra gli utenti della rete gas metano, gli utilizzatori di GPL e i residenti che invece utilizzano altre fonti di riscaldamento». an. pe.
La Ss 18 fotografata qualche settimana fa
MARATEA - Continuano i lavori per la messa in sicurezza della Ss 18. Nei giorni scorsi c'è stato un sopralluogo dei tecnici dell'Anas e del Dipartimento difesa del Suolo della Regione Basilicata. Le previsioni per la conclusione dei lavori restano quelle anticipate nei giorni scorsi, cioè si spera di finire entro la fine del mese, per poter riaprire, anche se ad una sola corsia, per il primo maggio. Lunedì scorso sono arrivate le nuove reti paramassi e sono state trasportate sul posto con l'elicottero. Gli operai, che stanno lavorando nella parte alta del versante, a circa 100 metri a monte dalla sede stradale, stanno ultimato le fondazioni e le basi per l'ancoraggio dei pannelli e delle reti paramassi. Intanto, l'impresa incaricata dalla Regione, sta proseguendo anche con la rimozione dei massi pericolanti presenti lungo il pendio. Questa fase di lavoro, dovrebbe creare le condizioni di sicurezze necessarie affinché l'Anas possa intervenire sul versate adiacente la sede stradale e per il ripristino della carreggiata. Sul posto hanno effettuato dei sopralluoghi anche i volontari del Gruppo lucano Protezione civile di Maratea, con il responsabile Giuseppe Muscatello,
che in una nota hanno lanciato un appello per la prevenzione dei rischi. “Nello specifico - dicono - va sottolineato il grave pericolo che incombe su quanti, malgrado la segnaletica, gli sbarramenti fissi, le staccionate e le reti tentano di forzare e a volte forzano i blocchi quindi, a piedi, attraversano la zona interdetta. I cittadini di Cersuta ed Acquafredda - continua la nota - sono sottoposti ad un comprensibile disagio e lo saranno, purtroppo, fino alla riapertura della strada. Questo fatto, però, non deve prevalere su prudenza e buon senso altrimenti si rischia di trasformare il disagio in tragedia”. Di pari passo con i avori, continuano anche gli incontri del comitato “Non staremo più a guardare” che nei giorni scorsi ha scritto una lettera per chiedere la convocazione di un incontro in Regione. “Siamo amareggiati perché ci aspettavamo un cenno di riscontro. Invece ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta”, dicono. E se la convocazione non arriverà entro 16 aprile, come chiesto nella lettera inviata anche al capo dello Stato e al Presidente del Consiglio, il Comitato organizzerà una nuova manifestazione a Potenza. Francesco Zaccara
Gli alunni sono stati ricevuti in provincia dal presidente Lacorazza
Lezione particolare per il Comprensivo
I ragazzi “a lezione” da Lacorazza
UNA LEZIONE davvero particolare quella dei ragazzi della IV e V classe della scuola primaria dell' Istituto comprensivo di Viggiano.
Accompagnati dai docenti e dalla dirigente Maria Luisa Peluso, si sono seduti nei giorni tra i banchi del consiglio provinciale, nel corso di una visita al Palazzo dell'Ente
guidato dal presidente Piero Lacorazza. Ad accogliere i piccoli visitatori oltre a quest’ulltimo, c’era il consigliere provinciale dell’Italia dei Valori , nonchè ex sindaco di Viggiano, Vittorio Prinzi e il Capo di Gabinetto Francesco Colucci. «Ribadendo la necessità di restituire centralità alla scuola, - si legge in una nota dell’ufficio stampa della Provincia - in un momento in cui è fortemente penalizzata dai tagli e dalla mancanza di investimenti, e il bisogno di consolidare e rinsaldare la proficua relazione tra scuola, famiglie e istituzioni, il Presidente ha spiegato agli allievi le principali competenze dell'Amministrazione. Competenze che
riguardano,in particolare, la gestione della viabilità provinciale, ovvero 3.300 km di strade per i quali i trasferimenti statali sono insufficienti, l'edilizia scolastica, la formazione professionale e l'ambiente». «Per quanto riguarda l'edilizia scolastica - ha detto il presidente Lacorazza nella sua singolare lezione - lo sforzo della Provincia è quello di coniugare sicurezza e sostenibilità ambientale in un nuovo modello di scuola, più rispondente alle esigenze degli studenti. In tale ottica si inserisce lo stanziamento di fondi provinciali per dotare di impianti fotovoltaici gli 84 edifici scolastici gestiti dall'Ente».
La storia della Provincia e del suo Palazzo, dove fino al 1927 si è governata l'intera Basilicata, sono state illustrate dal capo di gabinetto Colucci alle due classi, che hanno anche ricevuto in dono un opuscolo con tutte le informazioni storiche sull'Ente. Il consigliere Prinzi e la dirigente scolastica Peluso, nel ringraziare la Provincia per l'ospitalità, hanno infine messo l'accento sull'importanza per i giovani di avvicinarsi alle istituzioni in modo consapevole e diretto, con l'obiettivo di partecipare sempre più attivamente alla vita politica della regione e diventare cittadini responsabili e protagonisti del proprio futuro.
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Giovedì 15 aprile 2010
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Giovedì 15 aprile 2010 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Diritto alla casa, solidarietà e lavoro fra le priorità anche in vista della festa dell’1 maggio
Il sindaco della trasparenza Insediamento ufficiale di Salvatore Adduce. «La giunta sarà espressione del voto» PROTOCOLLO rispettato in piena regola. Il presidente dell’ufficio centrale elettorale del tribunale di Matera, Antonio Marzario procede alla lettura del verbale ufficiale e proclama, alle 11,22, Salvatore Adduce sindaco di Matera. Il primo pensiero è per «Le cure della comunità, non cito casualmente questo termine, perchè al Comune spetterà la parte fondamentale ma tra le nostre opere ci sarà la sollecitazione alla concordia e alla solidarietà che Matera ha sempre saputo dimostrare e che le hanno valso il riconoscimento di Città della Pace e dei diritti umani». Tocca poi al tema-principe dell’era Adduce: la trasparenza. Sindaco e giunta si muoveranno principalmente su questo asse per produrre i primi provvedimenti, sostenuti da adeguati meccanismi di informazione. La sua non è fretta, ma necessità di far tornare la comunità alla normale gestione amministrativa. «Condivideremo con dipendenti e dirigenti comunali il progetto con cui rilanceremo il complesso delle attività». Agli ultimi giorni vissuti, Adduce dedica una riflessione, quasi un invito al suo antagonista, Angelo Tosto: «Dobbiamo lasciarci alle spalle l’ultima coda della campagna elettorale, vivace e recuperare la serenità necessaria affinchè attraverso un rapporto di piena collaborazione, pur fra diverse responsabilità, si possa operare bene». Il programma è presto detto: entro dieci giorni convocazione del primo consiglio comunale e, nel frattempo, lavoro a 360 gradi sulla composizione della giunta comunale. «Indicherò alcuni criteri che sappiano interpretare e raccogliere la voce del popolo sovrano che si è espresso attraverso le votazioni». Pubblico riconoscimento al lavoro che ha garantito l’attività nel corso della vacatio amministrativa: «Anche se da lontano, abbiamo seguito con trepidazione, da lontano, il lavoro del commissario, e dei sbucommissari che hanno ereditato dalla passata amministrazione un carico di problemi che la città ha sulle sue spalle da tempo -ha spiegato Adduce, nel corso dell’incontro con la stampa, “allargato” a dipendenti e funzionari del Comune. Accanto a lui il commissario prefettizio Sandro Calvosa che ha guidato le sorti del Comune subito dopo le dimissioni di Emilio Nicola Buccico, Roberto Cifarelli , i sub commissari Gentile, Albertini, Camerini e il segretario generale Fasanella. Al lavoro e alla vicina ricorrenza dell’1 maggio, Adduce fa riferimento annunciando anche un incontro su questo tema che, proprio a Matera, in occasione della festa dei lavoratori, assume un significato amaro. «Dedicherò presto un in-
Salvatore Adduce si insedia al sesto piano di via Moro: in alto con il commissario Sandro Calvosa e Roberto Cifarelli. A lato alla sua nuova scrivania da sindaco
| LA SCRITTA | Parole polemiche contro il neosindaco nei pressi della sede del Comune
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IL COMMENTO
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Il primo esame sarà il nuovo esecutivo di PIERO QUARTO
E’ ANCORA molto fresca l’elezione al ballottaggio di Salvatore Adduce con il carico emotivo di delusione che si è generata per uno scarto minimo dei voti. Il clima di tensione non si è affatto attenuato. La conferma arriva da una scritta offensiva nei confronti del nuovo sindaco che nella mattinata di ieri è stata trovata a pochi metri dall’ingresso del Comune di Matera in via La Malfa e che non tralasciava gli effetti e le divisioni scaturite dall’ultima campagna elettorale. Sottolineando ulteriormente quella divisione tra Matera e Potenza che è stato
contro ai lavoratori. Dobbiamo riuscire a diradare le nebbie». Edilizia, urbanistica, politiche abitative, rispetto delle regole. Il sindaco Adduce ha toccato temi che verranno affidati all’attività amministrativa e agli atti dei prossi-
uno degli elementi caratterizzanti l’ultima parte della campagna elettorale. “Adduce (Pz) infame e Tosto (Mt) uno di noi” segnala il tono di una grave accusa che rischia di dividere ulteriormente la città e che non fa assolutamente bene a nessuno. Anche perchè, come lo stesso Adduce ha spiegato ieri, la campagna elettorale è finita e c’è, oggi, la necessità di lavorare tutti per arrivare a dei risultati per il bene della città. In questo senso la spirale dei cori da stadio e delle accuse gratuite non può essere in alcun modo produttiva.
mi mesi. «Dobbiamo evitare di lasciar passare l’idea che si possa costruire all’infinito, occupandoci delle opere già programmate e finanziate. Un’attività utile anche per rispondere alla crisi economica che attanaglia la no-
stra città. L’altro tema forte ha proseguito - è quella del recupero, della valorizzazione, del consolidamento della città nella città: i Sassi». Ai materani, poi, spetta il diritto di avere una casa: «E’ un aspetto che richiede attenzione anche nell’attua-
E’ DI NUOVO rosso il colore predominante al sesto piano di via Moro a Matera. Il primo giorno di Salvatore Adduce è stato in questo solco, la cravatta in tinta, in bella mostra è stata probabilmente il simbolo del ritorno del centrosinistra alla guida della città. Ma daadesso le risposte,gli esami sullecose da faree sulle scelte politiche saranno tanti e dovranno essere superati nei tempi, brevi, imposti dalla legge. La prima scadenza sarà quella del nuovo Consiglio comunale e della nuova giunta oltre che dei rapporti tra maggioranza e opposizione. Su questi argomenti, pur tra molta prudenza, Adduce ha dato qualche indicazione. Innanzitutto ha spiegato che sarà il voto espresso dai materani e dalle materane a determinare un ruolo importante nelle scelte. E’ allora lecito pensare che le responsabilità politiche e la cosiddetta prima linea non saranno affidate a sconosciuti, a tecnici o ad esterni. Saranno probabilmente i più suffragati dai voti che dovranno accollarsi le maggiori responsabilità. Insomma, l’idea potrebbe essere quella di responsabilizzare politicamente l’intera compagine di maggioranza in modo dagarantire ilmassimo dellapartecipazionee delcoinvolgimento con la nascita dunque di una giunta politica molto forte. La strada, però, verso un simile obiettivo non sembra essere affatto facile anche se sarebbe certamente un passo nella giusta direzione. Interessante è stato anche sentire Adduce parlare di “Un’idea per l’opposizione che non vi dirò nemmeno sotto tortura, ma di cui parlerò nel confronto con la maggioranza”. Potrebbe essere interessante dare, da subito, un segnale per avviare il confronto politico secondo canoni diversi rispetto al passato. Cosa intenda Adduce non è facile da comprendere, nè ci pare il caso di avventurarci in ipotesi che potrebbero lasciareil tempoche trovano.Ed alloralimitiamoci a pensare che Matera ha bisogno di un rapporto maggioranza-opposizione che nasca nel senso di una sana convivenza istituzionale e che qualsiasi segnale in questa direzione potrà essere il segnale di un passo diverso rispetto al passato, che la nuova Amministrazione ha intenzione di portare avanti. Anche se le prossime settimane per Adduce si annunciano ricche di insidie e di difficoltà e costituiranno il primo vero test per capire sotto quale stella nasce la nuova amministrazione.
zione degli aspetti già avviati. Non ho nessuna paura di un’aggressione del partito del mattone. Siamo animati da un’idea di sostenibilità dello sviluppo della città; qualcosa non è andata per il verso giusto ma faremo tesoro anche di quello che è stato
sbagliato». Su piano regolatore e regolamento urbanistico, il sindaco ha chiarito i passaggi che li attendono: verranno definiti nell’ambito del consiglio comunale. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
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Matera
«Il vincitore delle elezioni e quello politico sono chiari, Matera voleva il cambiamento»
«Schede bruciate, fate chiarezza» Di Lorenzo: «Non servono gli stessi metodi di Scanzano ma sgombriamo i dubbi» «La magistratura faccia luce sulle schede votate trovate in una pineta a Serra Venerdì, non per ribaltare il risultato elettorale che ha un suo vincitore elettorale e uno politico ma per sgombrare i dubbi e le ombre sulla regolarità di queste elezioni. Penso a quello che successe cinque anni fa a Scanzano, oggi non credo servano gli stessi metodi ma bisogna verificare il corretto svolgimento delle elezioni». Pasquale Di Lorenzo lo dice come inciso nell’esame del voto per il Comune di Matera ma il paragone è forte circa il rinvenimento delle schede bruciate in parte a Serra Venerdì. Un ritrovamento sul quale sono ancora in corso le indagini dei Carabinieri anche se al momento non ci sono ancora elementi chiarificatori su quello che è un caso abbastanza strano e singolare che ha riguardato circa una trentina di schede del primo turno. Quello di Di Lorenzo però è solo un piccolo riferimento seguito poco dopo da un esame del voto dei giorni passati. “La città ha dimostrato la sua voglia di cambiamento e la volontà degli elettori di centrosinistra di andare contro le decisioni clonate dall'alto”. E' il commento che Pasquale Di Lorenzo, fermo sostenitore di Angelo Tosto, rilascia al “Quotidiano” sul-
Calculli va ai carabinieri: «Mi mancano dei voti, quelli ritrovati nella pineta»
Angelo Tosto con Pasquale Di Lorenzo
l'ultima consultazione elettorale. “Queste votazioni dimostrano come l'elettorato di centro non è stato rappresentato adeguatamente e come la diaspora infinita del Pdl non abbia permesso di saldarsi con un'anima civica”. Poi alcune riflessioni sul voto e sui rapporti che maggioranza e opposizione dovranno avere dopo questo risultato: “sono sempre stato convinto che la politica viene incancrenita da inciuci che non rendono chiari i ruoli.
Altra cosa è la coesione sociale e la possibilità di trovare una coesione sui punti più urgenti tra chi ha vinto e chi ha perso. La divisione dei ruoli però deve essere chiara anche perché un governo forte ha bisogno di un'opposizione attenta e presenta”. Di Lorenzo si rivolge poi anche ad Adduce sostenendo che “ha da risolvere il problema della città che non accetta più una subalternità a livello regionale e che richiede un intervento forte per la nascita di una sorta di leghismo materano che da tempo non viene interpretato”.
ANGELO Calculli si è rivolto ai carabinieri dell’Arma per approfondire il caso delle schede bruciate a Serra Venerdì. Calculli nella mattinata di ieri ha sporto denuncia formale presso il Comando dei Carabinieri contro ignoti per le schede trovate bruciate nella pineta di Serra Venerdì a Matera, e «probabilmente inerenti le sezioni di voto ubicate presso la scuola dello stesso quartiere» spiega lo stesso Calculli. «Dalle fotografie viste sulla stampa, si può leggere con chiarezza l'espressione di voto valida con croce su “Liberi per Passione”, indicazione chiara del cognome “Calculli” e croce su “Angelo Tosto Sindaco”. La scrittura del nome, essendo molto particolare nella forma calligrafica, potrebbe essere riconosciuta dall'elettore che aiuterebbe così le forze dell'ordine ad individuare l'esatta sezione interessata da questo deplorevole atto» sostiene ancora lo stesso Calculli. «È il caso di precisare che la mancata elezione al Consiglio Comunale in favore di un seggio in più assegnato al Partito Democratico, potrebbe essere avvenuta, secondo calcoli eseguiti, per uno scarto di soli 3 voti, e proprio sulle sezioni della scuola elementare di Serra Venerdì ho potuto constatare la mancanza di voti, nonostante sia la sezione dove votano i miei familiari, oltre che numerosi amici, essendo quello il quartiere dove per anni ho vissuto». Calculli auspica che le forze dell'ordine e gli organi inquirenti accertino la realtà dei fatti, al fine di consentire un'effettiva
Alcune schede trovate a Serra Venerdì
trasparenza delle operazioni di voto «a danno di coloro che con atti di simile gravità e illegalità possano aver tentato di influenzare il risultato elettorale del Consiglio Comunale a scapito della reale volontà degli elettori. Alla denuncia seguirà il dovuto ricorso al T.A.R. oltre che la costituzione di parte civile» annuncia ancora lo stesso avvocato Calculli. La questione dunque delle schede bruciate a Serra Venerdì diventa dunque di stringente attualità e trova nuovi risvolti tutti quanti da approfondire e chiavi di lettura nuove come quella dell’avvocato Calculli.
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Agenda
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Patto fra piccole imprese
Via Mattei, Quartiere in Festa
Personale di Chiesi
Ligabue Day al Duni
E’ in programma venerdì alle 12 nella sede di Confcomemrcio, in via Trabaci, la conferenza stampa promossa da Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confesercenti e Casartigiani per presentare il patto fra le associazioni delle piccole e medie imprese della provincia di Matera. L’iniziativa consentirà ai rappresentanti delle rispettive sigle, di illustrare i temi forti dei propri settori e di approfondire alcuni aspetti legati allo sviluppo di alcuni comparti produttivi. Gli esponenti saranno presenti alla conferenza stampa.
OGGI alle 16 nella sala conferenze della parrocchia Santa Famiglia di Nazareth in via Mattei a Matera è in programma la conferenza stampa di presentazione della prima edizione di "Quartiere in Festa", in programma per una settimana, da sabato 17 a sabato 24 aprile 2010, in concomitanza con l'arrivo nella parrocchia del quartiere Matera 2000 della Madonna di Picciano. Alla conferenza stampa parteciperanno: Don David Mannarella Vicario parrocchiale; Nicola Paolicelli, responsabile gruppo liturgico della Parrocchia; Silvia Vizziello e Cosimo Di Cecca del Coordinamento giovani. Durante l'incontro sarà illustrato nei dettagli il programma religioso e quello civile di "Quartiere in festa".
FINO al prossimo 30 aprile in Mediateca è in corso la Personale di Giorgio Chiesi. Le trentanove opere, esposte presso la Mediateca Provinciale di Matera “A. Ribecco“, illustrano l’immaginario di Giorgio Chiesi, fatto di colore e fantasia, di tipi, situazioni ed icone solo apparentemente uguali: l’immagine di partenza è sempre uno stereotipo, ma su di esso l’artista interviene creando dei personaggi singolarissimi. Chiesi nasce a Felina, nell’Appennino emiliano, in provincia di Reggio Emilia nel febbraio del 1941. Negli anni ’80 ’90 e 2000 la presenza delle opere del Maestro è sempre maggiore sul territorio nazionale. Al suo attivo contiamo infatti una cinquantina di collettive e oltre cinquantacinque personali.
CRESCE l’attesa per il Ligabue Day di domani ed è corsa agli ultimi biglietti nelle sale cinematografiche. In occasione della serata Nexo Digital è lieta di annunciare l’ascolto in anteprima di "Un colpo all’anima" prima della proiezione integrale di “Olimpico 2008”, il concerto di Ligabue allo Stadio Olimpico di Roma del 2008, in oltre 100 cinema, tra cui il Duni di Matera “Un colpo all’anima” è il titolo del singolo di Ligabue che anticipa il suo nuovo album e che da domani sarà trasmesso da tutte le radio italiane. L’appuntamento è per questa sera alle 21.
AMBIENTE
ASSOCIAZIONE AIDE
Progetto Arupa
Cittadini meno soli nasce Sportello amico
Rettili e anfibi più protetti
«TUTTE le scelte, dalle più banali alle più importanti dipendono dalla quantità e qualità delle informazioni di cui disponiamo e dalla nostra capacità di utilizzarle». La frase è di Nicola Abbagnano, filosofo salernitano; a citarla è la materana Anna Selvaggi, vice presidente Aide, (associazione italiana donne europee) in occasione della presentazione di “Sportello amico”, a Matera, in via Nazionale, di cui è coordinatrice. «Il servizio è stato attivato nell'ottica di accoglimento e di ascolto di problematiche sociali, con particolare riferimento ai disagi familiari, formativi e occupazionali - afferma Anna Selvaggi; ci tengo a ribadire che non risolveremo il problema che il cittadino verrà a presentare, ma ne accompagneremo lla risoluzione. Da questo punto di vista, il nostro intento è quello anche di monitorare una serie di bisogni e d' istanze che, ad oggi, non hanno risposte presso gli sportelli istituzionali, al fine di creare i presupposti, affinchè a queste vengano dato adeguate vie d'uscita». Essere informati per essere liberi sintetizza, quindi, ancora meglio la mission di un percorso che vede nella comunicazione il mezzo e il fine per far emergere una serie di questioni irrisolte. Lo “Sportello amico” sarà finanziato da un bando ministeriale nella misura di 20 mila euro, in quanto selezionato tra 90 progetti, presentati presso il Csv (Centro servizi volontariato di Basilicata). Tre operatrici accoglieranno gratuitamente la voce dell'utenza, principalmente della zona San Pardo, sebbene il servizio sia rivolto, comunque, a tutta la cittadinanza e, poi, due esperti si occuperanno di situazioni più delicate. Il primo tratterà di mediazione al mondo del lavoro e più in generale di counseling, nella persona di Mariangela Giudicepietro, il secondo di mediazione culturale, ossia risoluzione di problematiche quotidiane degli immigrati, legate alla burocrazia. Da segnalare, il patrocinio dell'Asl 4 che si sostanzierà in incontri, con il Dott, Vito Cilla, sul tema della salute. L'obiettivo che, Aide e Donna Italia, (l'altra associazione promotrice dell'iniziativa), auspica, nell'esclusivo interesse della collettività, è l'istituzionalizzazione dello sportello al fine del miglioramento della qualità della vita, così, come, nello spirito della legge che li ha ispirati: ossia la 328/2000 di Livia Turco. Domenica Aide sarà in piazza Vittorio Veneto per l'offerta delle ortensie azzurre a partire dalle ore 8,00 come raccolta di contributi spontanei da devolvere al Telefono Azzurro. Francesco Giusto matera@luedi.it
IL CONVEGNO
CINEMA
Processo tributario
Comunale Matera - 0835334116 Rassegna ”Io sono l’amore” 17,30 - 19,35 - 21,40
Corri che ti passa....
Kennedy Matera - 0835334116 riposo 17 - 19,15
Duni Matera - 0835331812 Ligabue Day 21
Patron Antonio Matera Il piccolo Nicolas 18,30 Sul mare 20 -21,45
Andrisani Montescaglioso - 0835208046 Basilicata coast to coast 19,15 - 21,45
Della Valle Ferrandina - 0835755226 Riposo 17,15 - 19,30 - 21,30
Hollywood Policoro Programmazione al botteghino
Basilicata coast to coast
Anna Selvaggi, presidente dell’Associazione Aide
Crisi della coppia genitoriale Si terrà oggi, a partire dalle ore 16,00 al Palace Hotel di Matera, la giornata inaugurale del corso di formazione in diritto di famiglia e minorile “La crisidellacoppia genitoriale;tutela dei figli e giurisdizione”organizzato dalla Camera minorile in CamMiNo sezione territoriale di Matera e dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati diMatera edalla ScuolaForense Materana. L'evento formativo, patrocinato dalla Provincia di Matera e da Giuffre Formazione, si propone di offrire ai partecipanti gli strumenti teorici e metodologici necessari per affrontare le problematiche giuridiche sulle relazioni familiari e relative alla persona del minore. Il corso si svilupperà in 12 incontri formativi suddivisi in tre moduli. Nella giornata inaugurale sarà affrontato un tema oggetto di vivaci discussioni in questi ultimi anni “Interesse del minore criterio preminente di giudizio nei procedimenti che riguardino i minori e la responsabilita' genitoriale”. A discuter-
ne l'avv. Maria Giovanna Ruo Presidente Nazionale Camera Minorile in CamMiNo, La prof.ssa Maria Luisa De Natale Pro-Rettore Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e Roberto Ianniello Giudice del Tribunale per i Minorenni di Roma e Consigliere dell'associazione nazionale magistrati per i minorenni e la famiglia .I lavori saranno presieduti dal Dott. Giuseppe Attimonelli Petraglione Presidente del Tribunale di Matera. Introdurranno l'Avv. Francesco Berardengo Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Matera ,L'Avv Nicola Roco direttore Scuola Forense Materana e l'Avv. Rosa Maria Urga, Presidente della sede territoriale di Matera della Camera Minorile in CamMiNo. Apriranno i lavoriL'avv. EmilioNicolaBuccico Gìàpresidente del Consiglio Nazionale Forense e l'Avv. Aldo Morlino Consigliere del Consiglio Nazionale Forense. matera@luedi.it
Antologica di Scialoja C'E’ tempo fino al 17 aprile per visitare al Musma l'antologica di Toti Scialoja. La mostra, a cura di Giuseppe Appella, comprende 16 sculture datate 1958-1989, 35 tecniche miste datate 1938-1998, 125 disegni con animali e poesie dedicati, tra il 1961 e il 1979, ai bambini, 50 disegni inediti destinati, nel 1938-1939, all'Almanacco della Cometa, un ricco apparato di immagini, documenti, libri, cataloghi che ripercorrono la vita di Scialoja dall'infanzia alla morte, senza tralasciare la giovinezza, gli studi, i primi interessi artistici, gli esordi, le mostre, il mondo dello spettacolo, la letteratura, gli amici, la critica, i rapporti con l'America, con De Kooning e Motherwell, la vita d'artista tra Burri e Afro. L’artista è stato anche apprezzato poeta ed autore di racconti e libri per l'infanzia. Scialoja è trattato e seguito da numerose gallerie d'arte di primaria importanza, quali la galleria "Lo Scudo" di Verona e la galleria "Il Segno" di Roma, oltre ad essere spesso presente nelle principali aste di arte moderna in Italia e a Londra. matera@luedi.it
SI terrà sabato 17 aprile a partire dalle 9,30 al Palace Hotel il convegno su alcuni dei temi focali del settore tributario. L’iniziativa, promossa dall’associazione magistrati tributari della sezione provinciale di Taranto di concerto con il consiglio di presidenza della giustizia tributaria di Roma e con l’Università di Bari- sede di Taranto. I lavori si concentreranno su “I riflessi nel processo tributario delle innovazioni della legge n.69/2009”, “Ruolo e funzioni del difensore nella fase precontenziosa del rapporto fra contribuente ed enti impositori e nell’esercizio della difesa tecnica dinanzi alle commissioni tributarie”, “La magistratura tributaria: ruolo, atti e poteri: prospettive ed evoluzioni”. I lavori saranno coordinati dal Lanfranco Vetrone, presidente dell’associazione magisatrati tributari di Basilicata e prevede il primo modulo, dalle 9,30 alle 13,30 affidato alle relazioni di Ennio Sepe (presidente nazionale dell’Amt) e da Antonio Uricchio, professore ordinario di diritto tributario della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Bari. Il secondo modulo dalle 15,30 alle 17,30 prevede gli interventi di Salvatore Paracampo già presidente della commissione tributaria regionale della Puglia e di Fabio Aiello professore di diritto tributario all’Università di Bari. Il convegno è patrocinato dal consiglio regionale di Basilicata, dall’amministrazione provinciale, dall’ordine degli avvocati di Matera e di Potenza, dall’ordine dei notai della Provincia di Matera, dall’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Matera e di Potenza. matera@luedi.it
NICOLA Palmieri insegna storia dell'arte e coltiva il sogno della musica. Frontman entusiasta di un gruppo di amici col vizio degli strumenti, compone canzoni e vorrebbe esibirsi sul palcoscenico scanzonato di Scanzano.
La vita è... IN una Roma dai colori estivi si muovono un poliziotto, uno stimato chirurgo e un pezzo grosso del mondo bancario che casualmente finisce in un gruppo di piccolo borghesi e per curiosità si finge magazziniere.
Sul mare SALVATORE ha 20 anni e 2 stagioni. Barcaiolo d'estate e muratore d'inverno, vive con i genitori, pochi amici e una barca da curare e da cui farsi cullare.
NUMERI UTILI Farmacie di turno
Passarelli via Annunziatella 76 0835/332752
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco
115
ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi
803116 08352671 0835 378680 0971 54546 0835 2461 1515 3332685173
Eni Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum
800900700 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 800992292 08353491 0835 331790 0971 608111 0835 314616 0835 337025 0971 444819 0835 243253 0835 318211 0971274564 0835 1971063 0835 330538
Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna
0835 336629 097122308 0971 69169 199 284 284 19696 0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Potenza Regione Basilicata Matera Provincia Comune
0971 668111 0835-281111 0835 3061 0835 2411
Universita’ di Basilicata Centralino
0835388370
Rettore
0971 202106
Direttore amm.
0971 202107
Sede di via San Rocco
0835 255017
Sede di via Nazario Sauro a Pz
0971 201111
118 0835253111 0835 253212 800216916
800800040
Numero Verde Segreteria degli studenti
0835 255121
Biblioteche e Musei Biblioteca Provinciale
Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale Madonna delle Grazie Pronto Soccorso Consultorio
0835 253111
Asm
0835 330856
Archivio di Stato
0835 332832
Museo Ridola
0835 310058
Soprintendenza Beni Amb.
0835 330858
Soprintendenza Beni Art.
0835 310137
RISTORANTI MATERA BASILICO IL CANTUCCIO IL CASINO DEL DIAVOLO IL TERRAZZINO KAPPADOR LA CANTINA DELLA BRUNA LA CANTIN DI LUCIO LA COLA COLA LE BOTTEGHE LE SPIGHE LUCANERIE OI’ MARI’ OSSIDISEPPIA TRATTORIA ANTICHI SAPORI LA TALPA RISTORANTE DA MARIO RISTORANTE VENUSIO RIVELLI SAPERE &SAPORI STANO CUCINA CASARECCIA
0835-336540 0835-332090 0835-261986 0835-332503 0835-268021 0835-335010 0835-344054 0835-336937 0835-344072 0835-388844 0835-332133 0835-346121 0835-388385 0835-386956 0835-335086 0835-336491 0835-259081 0835-311568 0835-346087 0835-344101
TRATTORIA DEL CAVEOSO TRATTORIA LUCANA BACCANTI AL FALCO GRILLAIO
0835-332892 0835-336117 0835-333704 0835-331128
RISTORANTI POLICORO MAGNA GRECIA 0835-980666 LA TANA DEL BLASCO 0835-973173 LO SGRANOCCHIO 0835-973964 PITTY 0835-981203 PICCADILLY 0835-981007 DA CICCIO 0835-971654 RE ARTU’ 0835-971716 CALLA 2 0835-981090 HERACLEA 0835-910144 RAGNO VERDE 0835-971736 RISTORANTI PISTICCI BORGO ANTICO 0835-583193 L’INCONTRO 0835-582467 MARACAIBO 0835-411847
RISTORAZIONE LUCANA NAPULE’
0835-581003 0835-581074
RISTORANTI NOVA SIRI E ROTONDELLA HOTEL IMPERIALE 0835- 536505 AL TORCHIO 0835-877410 AGRITURISMO LA COLLINETTA 0835-505175 GOLDEN FISCH 0835-877561 I BACCANTI WINE BAR 347-4203286 LA MANGIATOIA 0835-504440 SURIANO NICOLA 0835-504961 I TRE LIMONI 0835-556001 RISTORANTI SCANZANO JONICO TERMITITO 0835-930362 ANTICHI SAPORI 0835-954644 DUE PALME 0835-954780 FARO EUROPA 0835-950882 LE ROSE 0835-930040 LIDO SABBIA D’ORO 0835- 953140 MERLIN BLEU 0835-954458
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MARTEDI’ la visita del monitor Michele Lischi, della Astrale Geie - Timesis, che per conto della Commissione Europea ha verificato lo stato di avanzamento di Arupa, il progetto che si propone di garantire la sopravvivenza e l'incremento di alcune specie di rettili e anfibi del Sic (Sito di Importanza Comunitaria) Gravine di Matera, area compresa nel Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. «Il progetto - ha dichiarato l'assessore all'Ambiente, Giovanni Bonelli - conta già su una struttura di coordinamento di cui fa parte un referente per ogni partner, Università della Basilicata, Ente Parco della Murgia materana, Tecla e Provincia di Matera che è il beneficiario incaricato del coordinamento. Questo sarà lo staff di progetto che promuoverà lo sviluppo di Arupa». Il monitor, analizzando la documentazione e i report prodotti, ha sottolineato come la Comunità Europea apprezzi particolarmente la capacità di spesa: «I progetti che riescono a spendere dimostrano di realizzare gli obiettivi per cui sono stati creati. Questo primo trimestre di avvio attività - ha proseguito l'assessore Bonelli ha visto protagonisti tutti i partner, ognuno con il ruolo e le mansioni di cui è responsabile. L'Università ha avviato l'analisi preliminare dei luoghi interessati e la redazione del progetto esecutivo, il Parco è impegnato sul fronte degli studi sugli habitat e delle specie, la Provincia sta elaborando le azioni di comunicazione previste per la promozione del progetto e su altri aspetti dedicati al ripristino delle zone umide cosiddette minori». «Anche sul fronte della salvaguardia e della tutela ambientale - ha concluso il presidente dell'Ente di via Ridola, Franco Stella - l'Amministrazione provinciale, grazie all'approvazione da parte della Comunità europea di un nostro progetto, ha saputo prendere posizione attivandosi, concretamente, sugli interventi necessari». matera@luedi.it
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APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
Giovedì 15 aprile 2010
La Città Essenziale raggruppa i nidi accreditati con il Comune. Lunedì scadono le domande per i voucher
Sei strutture private al costo degli asili pubblici C'È TEMPO fino al prossimo 19 aprile per presentare la domanda volta ad ottenere i voucher per gli asili nido. Lunedìscade il termine ultimo del bando comunale che consente di accedere ai contributi economici previsti per le famiglie che hanno bambini in età da asilo nido. Ieri nella sede del consorzio La Città Essenziale che raggruppa i 6 asili nidi privati accreditati, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del sistema sperimentale messo a punto, sotto la giunta Buccico, dall'Assessorato alle politiche sociali e concluso nel suo iter dal commissario prefettizio Alessandro Calvosa e dal sub commissario Alberico Gentile. “Finalmente si riesce a dare avvio
al sistema di accreditamento delle strutture private” ha detto GiuseppeBruno,presidente deLacittà Essenziale “che è il primo ed unico in Basilicata. C'è un ritardo da parte della Regione Basilicata in questo settore dopo l'emanazione della legge regionale 4/2007, mentre il Comune ha compiuto una scelta moderna che avrà come conseguenza immediata l'abbattimento del costo degli asili nido”. Una volta scaduti i termini di presentazione delle domande, verrà redatta dal Comune la graduatoria e le famiglie potranno usufruire dei buoni spesa per portareiloro bambinipressounadelle sei strutture convenzionate che adotteranno un tariffario identi-
co a quello dei nidi comunali. Le famiglie potranno decidere liberamente dove iscrivere il proprio piccolo scegliendo la struttura più comoda tra Il Palloncino blu, L'albero Azzurro, Cappuccetto Rosso, Il Confetto, Imparola, Divertimente, dislocate da nord a sud della città. Le 6 strutture accreditatehanno dovutorispondere ad un altro bando comunale che prevede dei parametri rigidi relativi alla configurazione dei locali (che devono essere a norma) alle dotazioni di sicurezzaper i piccoli e alla qualificazione del personale impiegato al loro interno. “Con l'accreditamento delle 6 strutture”continua Bruno “si amplia l'offerta dei servizi alla famiglia e si
favorisconole fascesocialideboli. Con i 140 posti disponibili nelle strutture private potremo soddisfare,da subito,buona partedella lista di attesa pari a 177 bambini. Con un risparmio per le famiglie che potrà arrivare fino all'87% per chi ha un reddito inferiore ai 4200 euro, mentre chi non supera i 32mila euro risparmierà comunque il 20%”. Ma il risparmio sarà anche per il Comune che attualmente sborsa circa 800 euro per ogni bambino, mentre al privato pagherà mediamente 518 euro. Dunque il risparmio ammonterà a quasi 300 euro per bambino, cifra da moltiplicare per il numero dei piccoli ospitati nelle 2 strutture comunali.
Giuseppe Bruno del Consorzio La Città Essenziale
Il provvedimento consentirebbe di congelare i debiti senza intaccare i guadagni già previsti
Concordato preventivo a Ferrosud La richiesta è stata presentata al Tribunale. Attività comunque garantita E’ stata presentato ieri, alla cancelleria del Tribunale di Matera il ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo da parte della Ferrosud SpA, procedura che prevede comunque la prosecuzione dell'attività produttiva ed il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. La Ferrosud SpA, che, come noto, rilevava nel 2002 lo stabilimento Ansaldobreda di Matera, ha garantito in questi otto anni la continuità, sul territorio materano, delle attività di progettazione, produzione, riparazione, revisione e commercializzazione di materiale rotabile ferroviario, metropolitano e tramviario di ogni tipo e delle lavorazioni di carpenteria metallica in genere, in un sito che Ansaldobreda aveva dichiarato, all'epoca, non più strategico. Tuttavia, nonostante gli sforzi per diversificare le attività da offrire al mercato e l'intensificazione delle relazioni commerciali con diverse società italiane ed estere, che le hanno aperto nuovi mercati e nuove tipologie di commesse mai gestite in precedenza (“Orient Express”, manutenzione del Taf Lazio e allestimento dei treni Etr), ha dovuto subire, come denunciato già dalla fine del 2008 dalla stessa Ferrosud, la risoluzione unilaterale e mai sufficientemente motivata, del contratto da parte di Trenitalia, per l'importo complessivo di circa 44 milioni di euro, e ciò le ha causato quella delicata contrazione finanziaria, la cui portata le ha impedito di reperire la liquidità necessaria a far fronte ai propri impegni economici da quel momento in poi. Per tali ragioni, verificatesi peraltro in un periodo di grave crisi economica nazionale ed internazionale, è stato inevitabile il ricorso alla procedura di concordato preventivo finalizzata alla prosecuzione dell'attività e delle com-
Evangelista (Fim-Cisl) «Fulmine a ciel sereno»
Lo stabilimento Ferrosud di Jesce
messe attraverso una proposta di ristrutturazione dei debiti vantati dal ceto creditorio, così da consentire il salvataggio dell'impresa ed il conseguente mantenimento degli attuali livelli occupazionali per i prossimi anni. Si tratta, in altri termini, di una procedura che, attraverso il congelamento della posizione debitoria pregressa, consentirà la prosecuzione dell'attività d'impresa, anche in considerazione del fatto che la Ferrosud SpA detiene, tuttora, un rilevante portafoglio commesse, atteso che il budget 2010 prevede un valore della produzione pari ad oltre 9 milioni di euro, mentre per il 2011 si
prevedono ricavi per 11 milioni di euro. Per tali ragioni, in concomitanza con il ricorso per ammissione alla procedura di concordato preventivo, il prossimo 23 aprile 2010, Ferrosud SpA presenterà alla Regione Basilicata ed alle Organizzazioni sindacali, un piano industriale che, attraverso una Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per riorganizzazione biennale, potrà consentire, unitamente al generale miglioramento del quadro congiunturale mondiale, la ripresa a pieno regime delle attività per le maestranze Ferrosud. matera@luedi.it
Nuovo riconoscimento per il segretario generale materano
«LA richiesta di concordato preventivo, presentata da Ferrosud ci consentirà di chiarire alcuni elementi, di chiudere un cerchio, a patto che i creditori accettino questa soluzione». Giuseppe Evangelista (Fim-Cisl) è categorico mentre spiega che la notizia sulla ipotesi prospettata dall’azienda è come un fulmine a ciel sereno. Sotto il profilo delle trattative, le sigle sindacali che sostengono le posizioni di lavoratori della società metalmeccanica, attendono nei prossimi giorni di essere convocati dalla Regione alla quale già nei mesi scorsi avevano chiesto di condurre i vertici della società davanti ad un tavolo istituzionale per illustrare un piano industriale credibile. «Mai come in questo momento - prosegue Evangelista - è necessario comprendere se il concordato preventivo sarà accettato anche dai creditori. In questo caso il nostro incontro alla Regione potrebbe assumere contorni più chiari per il futuro
Assemblea Ferrosud
dell’azienda e quindi dei lavoratori». In caso contrario i sindacati si chiedono quali garanzie potrebbero fare in modo di considerare i programmi dell’azienda credibili. «Siamo ad un punto cruciale - aggiunge Evangelista - sul quale vogliamo che anche l’attenzione dei lavoratori, che aggiorneremo sulla vicenda, sia alta». a.ciervo@luedi.it
Rifondazione interviene sulla mancata stabilizzazione
Casertano nel direttivo Sunia «Gli Lsu sono senza futuro» PER la prima volta un lucano è stato nominato componente effettivo del Comitato direttivo del Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari), massimo organo deliberante del sindacato. Si tratta di Francesco Casertano, segretario generale del Sunia materano. La segreteria ed il direttivo del Sunia Federazione di Matera si sono congratulati con Casertano, sottolineando che il nuovo incarico «E’ il riconoscimento in sede nazionale per la sua intensa attività volontaristica, da oltre un ventennio a favore dei cittadini meno abbienti e degli extracomunitari, affinché possano ottenere un alloggio sociale a tutela della loro dignità». Soddisfazione ha espresso lo stesso Casertano, il quale ritiene che oggi sia «Necessario riprendere ad elaborare ed a costruire vertenzialità intorno all'intreccio tra tutele dei redditi dei lavoratori e dei pensionati, qualità dell'abitare e qualità urbana. Il Sunia - ha dichiarato Casertano - è un punto di osservazione privilegiato, perché da sempre opera sul territorio ed è quindi a pieno titolo il soggetto sindacale che può e deve rappresen-
tare i bisogni e le domande che su quel terreno sono espresse. Oltre ai costi diretti dell'abitazione, quelli dei servizi e delle tariffe connesse, la mobilità urbana ed i costi sia economici sia sociali, la manutenzione e la qualità della città e dei quartieri, l'impatto sociale delle scelte urbanistiche, sono tutti terreni sui quali il Sunia costruisce una vera e propria rappresentanza degli utenti. Il rinnovo degli accordi territoriali, - ha aggiunto Casertano - il contratto nazionale dell'affitto sono iniziative importanti per riaffermare e rilanciare il ruolo contrattuale del Sunia con le controparti naturali. Insieme a questo, il confronto con gli interlocutori istituzionali sulle politiche abitative afferma e completa il ruolo di rappresentanza di un diritto di cittadinanza fondamentale qual è la casa. La definizione delle piattaforme e la conduzione delle vertenze di un ambito diverso dal rapporto di lavoro non può che avvenire, come è sempre avvenuta, all'interno di un quadro e di un orizzonte condiviso e quindi confederale». Biagio Tarasco
RIFONDAZIONE comunista della provincia di Matera esprime forti preoccupazioni sul futuro degli ex Lsu in carico alla provincia di Matera». Lo scrive Ottavio Frammartino, segretario provinciale del partito in una nota. «Infatti, la bozza di bilancio di previsione 2010 dell'amministrazione Provinciale non ha previsto nessuna somma per la stabilizzazione dei suddetti operai. Tutto ciò, ovviamente - prosegue la nota contrasta in modo evidente con quanto sostenuto in passato dal segretario del Pd di Pomarico, Giuseppe Pellegrino, circa la volontà della Provincia di assicurare alle lavoratrici ed ai lavoratori interessati, continuità occupazionale. Se tale scelta venisse confermata, non solo si tradirebbe un impegno politico elettorale di questa maggioranza, ma determinerebbe la nostra ferma opposizione su un provvedimento che non metterebbe al primo posto dell'agenda politica la questione del Lavoro. Chiediamo a tutte le forze della sinistra , alle organizzazioni sindacali una azione comune per scongiurare tale ipotesi, ai lavoratori interessati di mobilitarsi a sostegno della rivendicazione al diritto al lavoro». matera@luedi.it
La Provincia di Matera
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Ferrandina “Radical Shit” dalla sede di “Pensiero Attivo” ai luoghi di ritrovo dei giovani
Scatti sul degrado ambientale Il caso della discarica a contrada “Casaleni” diventa mostra fotografica FERRANDINA - Dieci emergenze ambientali in altrettanti pannelli fotografici. Autore Andrea Spartaco, al centro nell'ultima settimana di una rovente polemica, innescata dalla lettera inviata al Quotidiano dal sindaco di Ferrandina, Raffaele Ricchiuti, in risposta a un articolo-denuncia sullo stato di grave degrado in cui versa la discarica di contrada “Casaleni”. La mostra, emblematicamente, intitolata “Radical Shit”, dove “shit” sta per “merda”, sarà ospitata presso la sede dell'associazione “Pensiero Attivo”, da sempre in prima linea sulle questioni ambientali. L'esposizione è la risposta ironica e graffiante all'accusa rivolta dal primo cittadino a Spartaco, a suo dire, reo di frequentare troppo i salotti radical chic, e poco la piazza e la gente comune. Chiarissimo il messaggio di Pensiero Attivo: a Ferrandina di radical ci è rimasta
Due immagini del reportage di Spartaco a Ferrandina
solo la “monnezza”. E anche il gusto di preferire il più raffinato “vernissage” all'abusato termine inaugurazione, per invitare all'apertura della mostra, fissata per domani pomeriggio. Radical
Shit traslocherà, poi, in piazza tra la gente. Infatti, i pannelli saranno collocati sabato prossimo sotto i portici, a due passi da piazza Plebiscito, cuore del centro storico e della vita sociale della
cittadina. Lo stesso posto in cui il sindaco Ricchiuti ha fatto circolare la lettera, sotto forma di volantino, appena una settimana fa. Domenica sarà in piazza De Gasperi, luogo di ritrovo
Investimenti su Fondovalle Bilioso, Matera-Grassano e III lotto Cavonica
Tre strade contro l’isolamento Al via i bandi della Provincia per i comuni interni INFRASTRUTTURAZIONE stradale, rilancio dell'occupazione e termine dell'isolamento dell'entroterra. Sono questi i tre grandi risultati che la Provincia dedica al proprio territorio grazie ai tre nuovi bandi pubblicati on line. Nello specifico i lavori riguardano: il completamento della strada Cavonica III lotto (tratto dalla S.C. San Leonardo alla Sp Ferrandina-Stigliano); il completamento e le sistemazioni idrauliche della provinciale ex Statale 277 Fondovalle Bilioso e Matera-Grassano e il completamento della strada di collegamento tra l'innesto della strada a scorrimento veloce Cavonica e l'innesto della provinciale Torre Vallone Piscicolo sulla provinciale Craco-S.Mauro Forte. «Si tratta di tre interventi strategici ha sottolineato l'assessore alle Infrastrutture e reti viarie, Gianni Rondinone- che consentiranno a comuni quali Stigliano, Ferrandina, S.Mauro Forte, Craco e Grassano di uscire da un isolamento atavico che ha duramente compromesso lo sviluppo sociale ed economico delle relative comunità. Nei pros-
simi giorni, inoltre, saranno pubblicati altri quattro bandi che uniti a questi tre prevedono l'utilizzo di 31 milioni e 50 mila euro, tutti fondi Cipe che la Regione ha messo a disposizione della Provincia». Per il primo bando l'importo è pari a un milione e 280mila euro; per la Trasversale alta Basentana-Bradanica l'importo supera i 2 milioni e 600mila euro e per il terzo bando la somma supera i 10 milioni e 900 mila euro (infatti, come previsto per legge, è stato pub-
blicato sulla Gazzetta Europea). «Credo che questi bandi -ha concluso il presidente della Provincia, Franco Stelladiano risposta alle aspettative di molti e alle perplessità di altri. L'Amministrazione provinciale, grazie alla disponibilità della Regione e del presidente De Filippo, è riuscita a mantenere le promesse di rilancio e di sviluppo, economico e lavorativo, del proprio territorio. I bandi in questione, infatti, oltre a ridisegnare l'immagine dell'infrastrutturazione stradale del territorio, offrono, per volontà di questa Provincia, una chance alle persone in attesa di occupazione poiché le imprese aggiudicatarie e gli eventuali subappaltatori autorizzati dovranno privilegiare l'impiego della manodopera locale. In particolare le nuove assunzioni necessarie per l'esecuzione dell'opera dovranno interessare i lavoratori iscritti nelle liste di collocamento dei Centri per l'Impiego della Provincia di Matera. Clausole su cui avevo assunto un personale impegno e che, grazie al supporto dell'assessore Rondinone e del presidente De Filippo, si sta onorando». provinciamt@luedi.it
preferito dai giovanissimi. “Archeologia del rifiuto”, il sottotitolo della galleria fotografica, che offrirà al visitatore anche la possibilità di ascoltare una serie di testimonianze inedite sul caso
Materit, da videoinstallazioni sparse qua e là lungo il percorso espositivo. Nei dieci pannelli, oltre agli scatti relativi alla discarica di contrada Casaleni, anche l'amianto lungo la Statale 407 Basentana, una serie di altri cimiteri a cielo aperto di rifiuti, animali al pascolo a due passi da questi scempi. Insomma, tutto molto “shit”. E per finire un undicesimo pannello vuoto. Rigorosamente in bianco. È' il pannello che chiude la mostra ed è dedicato alla libertà di espressione. Quella che in questi giorni, in qualche modo, è stata messa in discussione dall'intervento censorio del primo cittadino. Un' area franca in cui ciascun visitatore potrà lasciare un proprio pensiero, una riflessione o anche un semplice sfogo. In piena libertà, senza bavagli. Con Pensiero Attivo. Margherita Agata provinciamt@luedi.it
Convegno a Miglionico
Voci contro il silenzio MIGLIONICO-Vocicontroil silenzio.Siterrànellospazio “La Taverna” della piazza Popolo di Miglionico, sabato prossimo, a partire dalle ore 19, l'incontro pubblico intitolato “L'urlo di un violento silenzio. Infrangere la paura per tornare a sorridere”. L'appuntamento sarà aperto dal sindaco Angelo Buono. Poi sono previsti i saluti dell'assessore provinciale, Giuseppe Dalessandro e del presidente della Provincia, Franco Stella; l'iniziativa, infatti, è organizzata da Comune di Miglionico, Provincia di Matera. Moderatrice della serata di discussione sarà Mariangela Bertugno, assessore miglionichese alle Pari opportunità; Cinzia Marroccoli, di Tefefono Donna-Casa delle donne Ester Scardaccione, invece, parlerà del tema “Il sostegno alle vittime: l'esperienza di un centro antiviolenza”. Antonella Giacoia, consigliera Pari opportunità di via Ridola relazionerà su “Il fenomeno della violenza: il ruolo delle istituzioni”. La psicologa Filomena Tataranni spiegherà come è possibile “riconoscere la violenza e le sue conseguenze”. L'avvocato Ilaria Baldassare interverrà per far comprendere “quando le attenzioni diventano violenza: lo stalking”. Infine, la referente del progetto Tunnel, Stefania Daricchio porterà l'argomento: “Buone prassi”, dove appunto la Daricchio illustrerà il progetto che si sta realizzando a tutela delle donne. L'evento è significativo proprio in quanto già in grado d'aprire una piccola ferita nel troppo silenzio, anche sponsorizzando appunto l'idea che è necessario alimentare la voce per essere aiutati. Nunzio Festa
La diagnosi di Angelo Garbellano (Pd) dopo l’elezione del sindaco alla Regione
«Montescaglioso sedotta e abbandonata»
Angelo Garbellano
MONTESCAGLIOSO - Il segretario cittadino del Partito democratico, Angelo Garbellano, ha affidatoaun comunicatostampa,dal titolo “Montescaglioso merita di più”, le sue riflessioni sull'elezione, al consiglio regionale di Basilicata, del sindaco Mario Venezia, che lo stesso Garbellano non esita a definire “fortunosa”. Secondo l'esponente del Pd, Venezia è riuscito nel suo intento di «fuggire da Montescaglioso e lasciarelacittà, cheloavevarieletto nel2007,preferendo ipiùcomodi scranni potentini»; tale situazione viene definita dal «sapore di un abbandono dapprima meditato, poi ricercato e infine realizzato».
Garbellano, infatti, “rimprovera”a Venezia di «lasciare dietro di sè solomacerie, benesemplificate dalla vicenda scuola media che, dopo otto anni, ancora non è stata ricostruita». Cita la situazione di difficoltà avvertita dalle casse comunali, «saccheggiate dauna gestioneallegra e superficiale, con un passivo difficilmente calcolabile», mentre non manca anche un riferimento all'universitàda allocare presso l'Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo: Garbellano, dapprima sottolinea come fosse stato affidato a quest'iniziativa un compito di rilancio per un tessuto economico sofferente, ricor-
dando, in seguito, che ad oggi nulla è stato concretizzato. Tra i vari problemi sollevati compare l'abbandono delle aree verdi, come nel caso della villa Belvedere, la mancata realizzazione del piano del traffico e del piano regolatore, politiche giovanili assenti ma anche le attività culturali «oramai appaltate alle meritorie associazioni culturali, senza una idea complessiva di programmazione ed ascolto delle esigenze della città». Si fa, inoltre, riferimento agli istituti scolastici chiusi per motivi di sicurezza e all'assenza di una valida alternativa. Un segnale è stato lanciato dai cittadini, i quali «nella cabina elettorale han-
no bocciato sia il sindaco che la sua maggioranza». Gabellano evidenzia come Montescaglioso, per risolvere i suoi problemi, dovrebbe dotarsi di «una giunta municipale forte, guidata da un sindaco vero e, non da un reggente nominato in fretta e furia»; a tal proposito cita la presenza di «un vicesindaco in carica degradato sul campo, un assessore promosso a vicesindaco reggente». In definitiva si tratta di una maggioranza «senza punti di riferimento credibili che naviga a vista». Di fronte a questa situazione l'esponente Pd definisce Montescaglioso «sedotta e abbandonata». Michele Marchitelli
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STIGLIANO - «E’ del tutto priva di fondamento, l'affermazione secondo cui non vi sarebbe assistenza notturna per la Collina materana, così come è priva di fondamento la paventata effettuazione di “tagli di spesa” per la medesima area». A precisarlo, in una nota diffusa ieri, è il direttore generale dell’Asm, Vito Gaudiano, in replica all’allarme lanciato nei giorni scorsi da Maria Antonietta Tarsia di Cittadinanzattiva Basilicata e dal sindaco di Stigliano Digilio, sulla riduzione dell’assistenza sanitaria territoriale da h24 ad h12. «Con l'Atto aziendale di organizzazione e funzionamento l'Azienda sanitaria spiega Gaudiano- nel richiamare quanto disposto dal vigente Piano Sanitario Regionale, ha organizzato la rete ospedaliera prevedendo un Dea di 1° livello
Il direttore generale dell’Asm, Gaudiano, spiega come funziona il soccorso in Collina
«Stigliano non è ospedale per urgenze» (P.O. Madonna delle Grazie di Matera), un Pronto Soccorso Attivo (P.O. Policoro) e tre Ospedali distrettuali (PP.OO. Stigliano, Tinchi, Tricarico). Il Dea ed il Psa sono le uniche strutture aziendali deputate ad assicurare le prestazioni di emergenza-urgenza, essendo dotate di Rianimazione ed Utic e operano in stretta collaborazione con i tre Ospedali distrettuali e la rete 118. Gli Ospedali distrettuali, invece, non possono assicurare direttamente prestazioni di emergenza-urgenza e si caratterizzano per l'offerta di servizi diagnostici e di laboratorio e per le singole specificità (a titolo non esaustivo, Stigliano per l'Hospice e
la Medicina Fisica e della Riabilitazione; Tricarico per la Lungodegenza e Polo Riabilitativo Don Gnocchi, Tinchi per la Fondazione Stella Maris Mediterraneo Onlus). Essi sono definiti, nelle loro specifiche funzioni, quali ospedali diurni con attività 8-20, non idonei a espletare attività di urgenza. I tre Ospedali distrettuali, inoltre, sono sedi di Pts (Punti Territoriali di Soccorso), che assicurano h 24 l'emergenza urgenza attraverso la presa in carico e la migliore gestione del paziente disponendo, se necessario, il trasferimento dello stesso presso il nosocomio adeguato. Risulta evidente, pertan-
to, che i cinque PP.OO. aziendali sono legati tra loro in rete, in modo da assicurare la migliore assistenza possibile per tutto il territorio aziendale, evitando inutili doppioni. E la rete è integrata, per quanto concerne il sistema di emergenza-urgenza, dal Servizio 118 che copre capillarmente l'intero territorio provinciale mediante il servizio su gomma e l'elisoccorso. Sul punto, giova precisare che proprio per garantire la piena funzionalità dei tre Pts, è stata approntata la proposta di riorganizzazione dei punti 118, che riconosce un ruolo importante ai Pts di Stigliano, Tinchi e Tricarico». Sui provvedimenti per
Stigliano, il direttore generale è chiaro: «Il progetto per l'assistenza domiciliare è all'attenzione della Direzione strategica, che ha recepito la proposta e sta verificando come adeguarla alle necessità aziendali; per la convenzione con l'Ansri di Stigliano, l'Azienda, dopo aver contribuito alla formazione degli operatori, in modo da evitare “dilettantismi” nell'assistenza, ha approvato la deliberazione di presa d'atto e stipula della convenzione; 4) per i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza della sala operatoria, è in corso di pubblicazione il bando di gara e, di conseguenza, occorre rispettare i termini di legge; per l'elisuperficie, è stata ri-
chiesta l'integrazione del finanziamento per 200.000 euro, somma occorrente per il completamento dei lavori; per tutto ciò che concerne l'Hospice, l'Azienda riserva e riserverà la massima attenzione, trattandosi di una delle specificità previste per il P.O. di Stigliano; la “casa della donna” è uno dei progetti strategici da realizzare a Stigliano e ricalca un modello già operativo da tempo a Tricarico; l'esecuzione del progetto è differita al completamento dei lavori di ristrutturazione del poliambulatorio. Alla luce di quanto spiegato -conclude Gaudianoappare evidente l'attenzione posta dall'Azienda verso il P.O. di Stigliano, struttura che deve essere valorizzata al meglio, per “fare quello che è possibile fare”». a.corrado@luedi.it
Un capitolo è dedicato all’impegno costruttivo della Fidas lucana per i giovani abruzzesi
Grassano nel ricordo de L’Aquila Presentato il libro “Terramoto” per raccontare dramma e ricostruzione GRASSANO - L'Aquila ancora una volta insieme: questa volta per sostenere un'iniziativa editoriale. Si tratta del libro “Terramoto”, scritto da Massimiliano De Cristofaro, agente della Polizia di Stato e volontario specializzato del soccorso. In occasione della presentazione ufficiale del libro a L’Aquila era presente una delegazione composta dal sindaco di Grassano, Vito Magnante, dagli assessori Filippo Luberto e Nicola Bochicchio; dal vicepresidente nazionale Fidas, Antonio Bronzino, dal presidente Fidas Polizia di Stato Potenza, Salvatore DIgirolamo, dal presidente Fidas Salandra, Teresa Russo, e dal presidente della Fidas Grassano, Giovanni Spadafino, accompagnato da alcuni componenti del direttivo Maria Deniso, Giacomo Montemurro e Antonio Siggillino e un gruppo di donatori. Terramoto è un libro sognato e scritto dall'autore per fa sì che tutti possano riflettere sul terremoto e sull'abusivismo edilizio, personalissimo e silente complice in superficie, del movimento sotterraneo della terra. Il pensiero verso cui l'autore spinge a riflettere è: “Non è il terremoto che ti uccide, ma la tua casa che ti
Il convegno di presentazione del libro a L’Aquila
cade sopra”. Ciò che è accaduto a L’Aquila deve rimanere nella memoria storica di questo Paese, perché tutti devono conoscere, tutti devono vedere e, soprattutto, nessuno deve dimenticare né ciò che è successo, né ciò che sarà perché come scrive De Cristofaro: “L'Aquila può cadere, ma si rialza perché sa volare”, così come possono rialzarsi tutte le
città d'Italia, colpite dall'arroganza del costruire senza regole. A presentare il libro il prefetto de L’Aquila, Franco Gabrielli, autore della prefazione, che ha così introdotto l'opera: «Terramoto è un'onesta denuncia del motivo per cui nel nostro Paese ci sono tante disgrazie e tanti morti: l'interesse speculativo fi-
nalizzato al conseguimento di un profitto, lecito ed illecito. Un libro scritto sulle ali di passione e ricco di tanti spunti di riflessione». A Grassano e al volontariato della Fidas sono state dedicate alcune pagine nel capitolo relativo al confronto tra terremoto Lucano-Irpino del 1980 e Abruzzo 2009, il riferimento a Grassano si inserisce nel tema del volontariato che si è mobilitato attivamente per aiutare le popolazioni dell'Abruzzo con diverse iniziative tra cui l'ospitalità di ragazzi aquilani abitanti delle tendopoli in famiglie di donatari grassanesi. L'iniziativa fu proposta e messa in campo dalla locale sezione Fidas di Grassano perché come spiega il presidente, Giovanni Spadafino, la stessa associazione nacque proprio in seguito al terremoto del 1980 dopo l'appello dell'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini al dono del sangue, un messaggio a ripartire proprio pensando alla vita e al dono del sangue sia come aiuto agli altri ma anche a se stessi. Nel capitolo c'è anche spazio per l'artista Franco Artese e il poeta Carmine Donnola. re.ma. provinciamt@luedi.it
Conversazioni con Pancrazio Toscano Volume a Matera TRICARICO - Verrà presentato domani, alle ore 18 presso l'Archivio di Stato di Matera, il libro “I confini del possibile Conversazioni con Pancrazio Toscano”, di Rocco Mazzorone. La presentazione del libro avverrà all'interno della settimana della cultura, patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali oltre che dall'Archivio di Stato di Matera, dalla Deputazione di Storia Patria per la Lucania e dal Centro Documentazione Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra. L'incontro sarà introdotto da Antonella Manupelli, dell'archivio di Stato di Matera. A seguire gli interventi di Agnerse Sinfisi, membro della Deputazione di Storia Patria per la Lucania, di Michelangelo Morano, docente dell'Università degli Studi della Basilicata e Salvatore Lardino, membro della deputazione di Storia Patria per la Lucania. Coodinatrice dell'incontro Carmela Biscaglia, vice presidente dell'attivissimo Centro di Documentazione Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra. Sarà presente anche Pancrazio Toscano. Paolo Paradiso
Risposta all’interrogazione del senatore Latronico per la ridefinizione dei confini
Irsina “vincolata”, apertura del governo IRSINA - Il Governo risponde all'interrogazione parlamentare di Latronico sul “vincolo paesaggistico”. Il senatore del Pdl aveva presentato un'interrogazione parlamentare riguardante “la proposta di vincolo paesaggistico del territorio comunale di Irsina del provvedimento di dichiarazione di interesse pubblico”. E' stato Francesco Giro, sottosegretario di stato per i Beni e le Attività culturali, a fornire gli elementi richiesti dal deputato lucano. «In merito -ha affermato il sottosegretario Giro- voglio portare a conoscenza del senatore interrogante le varie fasi e lo stato attuale del procedimento, svolto finora dai diversi uffici del Ministero competenti per materia. In data 17 ottobre 2008 la Soprintendenza, al
fine di assicurare un'adeguata tutela dell'interesse paesaggistico del territorio in questione, in considerazione della rilevanza dei valori paesaggistici e culturali da esso espressi, ha proposto alla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata l'adozione del provvedimento di vincolo paesaggistico ai sensi dell'articolo 138 del codice dei beni culturali. Successivamente, in data 30 luglio 2009, la proposta è stata inoltrata alla Regione Basilicata per acquisire eventuali preliminari osservazioni in merito. Trascorso infruttuosamente il termine di trenta giorni prescritto dall'articolo 138, comma 3, del codice, la predetta direzione regionale ha ritenuto di dover procedere in via surrogatoria, secondo quanto
previsto dall'articolo 141 del citato codice, e ha avviato il procedimento trasmettendo, in data 14 settembre 2009, la proposta di vincolo al Comune di Irsina per la sua pubblicazione e provvedendo, contestualmente, a darne notizia sui siti informatici e sui quotidiani a tiratura regionale e nazionale per le previste osservazioni degli enti territoriali e degli aventi causa. A seguito di una preliminare istruttoria, la citata direzione regionale, su richiesta della Direzione generale per il paesaggio, ha inviato, in data 4 dicembre 2009, una documentazione integrativa al fine di precisare le prescrizioni di tutela dettate nella proposta di vincolo. Ciò premesso, voglio rappresentare che, allo stato attuale, la competente Direzione generale ha pre-
Una veduta della città di Irsina
cisato alla predetta direzione regionale come siano opportune l'elaborazione della documentazione e l'individuazione grafica dei beni e dei perimetri delle aree indicate. Per quanto riguarda, infine, le considerazioni formulate dal senatore interrogante sull'opportunità o meno di adottare il provvedimento di vincolo paesaggistico, nonché sulla ridefinizione delle aree da sottoporre a esso». Latro-
nico, soddisfatto della risposta, ha fatto presente che «da parte del Comune di Irsina vi è stata una certa sollecitazione a valutare in maniera più dettagliata l'imposizione del vincolo paesaggistico sull'intero territorio comunale, anche su aree che, a detta dell'autorità locale, non avrebbero le caratteristiche e il pregio che sono il presupposto della tutela paesaggistica». Nunzio Festa
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Tursi Quattro assessori e primo cittadino riunceranno alle indennità per risanare le casse
Prima giunta a costo zero Oggi l’ufficializzazione della squadra del sindaco Giuseppe Labriola TURSI - Sarà presentata ufficialmente oggi pomeriggio alla cittadinanza, la giunta comunale di Tursi in occasione dell'insediamento del consiglio comunale, convocato dal sindaco, l'avvocato Giuseppe Labriola. Quattro gli assessori. I nomi li ha decisi il suffragio popolare, si tratta di coloro che i quali hanno ottenuto il maggior numero di preferenze all'interno della lista civica “Alleanza impegno e libertà”, l'unica compagine in competizione che si è affermata ottenendo la fiducia di oltre il 73 per cento degli elettori. Si tratta di Salvatore Cosma, (367 voti), vice sindaco con deleghe allo Sport, Cultura e Spettacolo e degli assessori Antonio Caldararo, (279 voti) con deleghe al Bilancio e Polizia urbana; Nicola Gulfo, (217 voti), con deleghe alle Attività produttive e Agricoltura e Vincenzo Popia (197 voti), infine, si occuperà di Urbanistica, Tutela del Territorio, Ambiente e Lavori Pubblici. Salvatore Cavallo, quinto classificato con 194 voti, sarà eletto presidente del consiglio comunale. La civica Alleanza impegno e libertà, formata da esponenti del Pdl, dell'Udc ed uno dell'Api di Rutelli (Giuseppe Modarelli), ha visto il gruppo che si riconosce nelle posizioni del rieletto consigliere regionale dello scudo crociato, Vincenzo Ruggiero, emergere per preferenze. Infatti, Caldararo, Gulfo e Popia sono tutti e tre dell'Udc. Il primo cittadino, Giuseppe “Nuccio” Labriola, ha imposto sin da subito il tema della sobrietà e del risanamento dei conti comunali. «Nessuno di noi ha detto quest'ultimo al Quotidiano della Basilicata il giorno del suo insediamento- percepirà l'indennità di carica che la legge stabilisce spetta agli amministratori. Nessuno aggraverà la situazione finanziaria dell'ente. Il sottoscritto, gli assessori, ed il presidente del
Carbone attacca Castelluccio
«Una diagnosi sbagliata»
Giuseppe Labriola
Salvatore Cosma
Antonio Caldararo
Nicola Gulfo
Vincenzo Popia
Salvatore Cavallo, presidente del Consiglio
Consiglio che andremo ad eleggere, daranno il massimo per la nostra comunità, ma all'insegna della sobrietà assoluta». Austerity, rigore, e risanamento, formano pertanto il leit motiv del nuovo corso targato Labriola. Rispetto al recente passato, tanti gli elementi di discontinuità, tra cui uno, proprio sul numero degli assessori, che passano da sei a quattro. Anche
se va detto che la riduzione del numero degli amministratori locali, voluta dal governo Berlusconi, ha ridotto il numero a cinque. Ma nel caso di Tursi, il sindaco ha preferito partire con soli quattro collaboratori. Il quinto, forse, potrebbe aggiungersi durante il percorso della legislatura, qualora il primo cittadino dovesse ritenerlo necessa-
rio. Il primo consiglio comunale si terrà nell'antica sede municipale, da poco restaurata, dell'ex convento di San Filippo, in via Pietro Giannone, nel centro storico cittadino. Un bel segnale da parte di una giunta, che punta alla valorizzazione delle radici della comunità che amministra. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Domani a scuola l’iniziativa di Save the children e Adiconsum sulle insidie del web
L’Easy tour approda a Rotondella ROTONDELLA - Internet e i nuovi media fanno ormai parte della quotidianità dei bambini e degli adolescenti: il cellulare è utilizzato dal 95% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, mentre internet viene usato dall'86%1 di loro, con una particolare diffusione dei servizi web 2.0, quali servizi di visualizzazione video (65,2% dei ragazzi), messaggistica istantanea (62,2%) e social network (43,7%). Tutti gli attori coinvolti - la famiglia, la scuola, le istituzioni, l'industria Ict, i media - sono quindi chiamati a prestare una nuova attenzione al fenomeno e ad adeguare il proprio impegno educativo alle nuove forme di comunicazione, in modo da promuoverne un utilizzo consapevole e responsabile. Save the Children e Adiconsum dal 2004 lavorano insieme al progetto Easy - cofinanziato dal programma Safer Internet della Commissione europea - per la sensibilizzazione dei mi-
nori ad un uso consapevole e responsabile dei nuovi media, in particolare internet e cellulari. Nell'ambito della campagna, anche quest'anno - per il quarto anno consecutivo - hanno preso il via le settimane di sensibilizzazione che costituiscono le tappe dell'Easy Tour, un viaggio partito lo scorso 26 ottobre da Lissone (MB) in Lombardia che toccherà in tutto 11 regioni italiane fino al maggio 2010. Il tour di Easy è un viaggio in bus l'Easy bus - equipaggiato con videogiochi e nuove tecnologie che stazionerà presso le scuole e le piazze delle cittadine toccate dal tour. Il ludobus, allestito in collaborazione con l'Associazione Editori Software Videoludico Italiana (Aesvi), darà la possibilità a ragazzi e ragazze che lo visiteranno di vivere un'esperienza di gioco diversa rispetto a quella usuale, perché inserita all'interno di un'attività educativa. Il tour di Easy -sarà il 15 aprile
a Rotondella e il 16 a Matera, dove il team dedicato di Save the Children e Adiconsum lavorerà con le scuole medie “Giovanni XXIII” di Rotondella e la Scuola media “Torraca” di Matera. Le attività di oggi e domani di sensibilizzazione del progetto Easy saranno presentate nel corso della conferenza stampa che si svolgerà domani, alle ore 9 presso la Sciuola Media Torraca di Matera, Via Aldo Moro. Alla conferenza stampa prenderanno parte gli specialisti dell'Adiconsum Nazionale, il Dirigente scolastico della Scuola Media Torraca, professor Leonardo Iannuzzi, e la Segretaria Provinciale dell'Adiconsum di Matera, dottoressa Marina Festa. Un’iniziativa di sicuro interesse, soprattutto perchè le insidie delle nuove tecnologie rappresentano la prossima frontiera da abbattere per limitarne i rischi. provinciamt@luedi.it
BERNALDA - «E' davvero da parte di Castelluccio, che sorprendente scoprire che il Carbone abbia avuto il sosteneo eletto consigliere regio- gno del partito durante la nale, Paolo Castelluccio, campagana elettorale: escupubblichi affermazioni ri- satio non petita, accusatio guardo la storia politica del manifesta? Il riferimento ai Pdl a Bernald,a non essendo fatti accaduti a Bernalda deegli a conoscenza di alcun ti- nota che il neo consigliere repo di notiziadiretta su quan- gionale sia stato informato, to accaduto nell'ultimo anno come spesso accade, in maergendosi a difensore dei niera approssimativa e concandidati di Forza Italia, ri- fusa. C'è da augurarsi che si marcando, senza che alcuno possa al più presto discutene avesse fatto richiesta, la re, non a colpi di comunicati stampa, ma nelle sedi più spaccatura tra FI ed An». E’ l’analisi del consigliere idonee, di tutto il quadro podel Pdl, Franco Carbone, litico che, oggi più che mai, all’indomani delle recenti si rivela a dir poco deludente esternazioni a mezzo stam- per il Pdl di Basilicata, dopo pa. «Probabilmente -prose- lo scadente risultato consegue Carbone- le sue sono di- guito alle elezioni regionali chiarazioni, generate sulla oltre che alle amministratibase di qualche gossip mes- ve di Matera e Bernalda. Riso in onda dal vassallo di tur- tenere di aver pagato cara la no, non avendo egli in nes- scontrosità di Franco Carbosun modo partecipato ad al- ne è un modo superficiale e cuna decisione in merito al- qualunquista di analizzare l'assegnazione dei collegi la sconfitta di una lista civiprovinciali nel 2009, non- ca, Patto per la Svolta, sponché di candidato sindaco e sorizzata da una parte dei coordinatore cittadino del vertici lucani del Pdl e capeggiata da FranPdl. E' doveco Prisco, così roso, infatti, come è altretricordare che tanto fuorForza Italia a viante non voBernalda aveler considerava già nel re assoluta2009 strapmente insodpato la posidisfacente il zione di canrisultato condidato sindaseguito dalla co, vanificata candidata poi dall'erroBernaldese re commesso del Pdl al connella presensiglio regiotazione delle nale, che non liste, pur ha ottenuto avendola già nemmeno in precedenteparte i voti otmente ottetenuti dallo nuta come stesso CarboCasa delle Line in un solo bertà nelle collegio propassate tor- Franco Carbone vinciale e con nate elettorali, e che le postazioni ai colle- un dato di affluenza alle urgi provinciali Bernalda 1 e ne nel 2009 del 53% contro il Bernalda-Pomarico doveva- 72% del 2010, a tutto vanno essere assegnate entram- taggio della candidata rebe a candidati di Alleanza na- gionale. Il risultato negativo ottenuto a Bernalda dalla lizionale. Non esisteva e non esiste, sta di Franco Prisco dimoad oggi, alcun diritto di pre- stra che non vi può essere lazione di Forza Italia sul col- successo per il Pdl, laddove legio Bernalda 1 e la “conces- si opera con supponente disione” del collegio 1 ad An a spregio nei confronti di colodiscapito del candidato Co- ro che, a torto, sono ritenuti lonna di FI, assegnato poi al minoranza di un partito in collegio 2, costituisce un ve- forza di un rapporto 70 FI vs. ro e proprio falso ideologico. 30 An che non è l'espressioAl momento dell'attribu- ne reale degliequilibri interzione delle postazioni di can- ni del partito in tutto il terrididato sindaco e consiglieri torio della provincia di Mateprovinciali,era indiscussio- ra. Se ci sono delle scuse da ne anche il coordinamento del Pdl, rinviato artatamen- presentare, non solo al partite al post-elezioni provincia- to ma anche agli elettori; ebli. In seguito, anche il coordi- bene, queste devono essere namento cittadino del parti- fornite da Castelluccio, che to, come già ampiamente nel quinquennio 2004pubblicato dagli organi di 2009, eletto consigliere prostampa, è stato assegnato a vinciale, ha sistematicaun esponentedi ForzaItalia, mente disertato sia le sedute nonostante il positivo risul- del Consiglio, che le riunioni tato conseguito da Carbone, delle commissioni consiliari eletto consigliere provincia- vanificando il mandato eletle, dopo che da 20 anni Ber- torale. C'è da augurarsi che nalda non riusciva ad otte- non accada lo stesso per il nere alcuna rappresentanza consiglio regionale, visti i all'interno del consiglio pro- lauti compensi spettanti per vinciale. Risulta poi oltre- tale incarico». modo stucchevole ribadire Fabio Sirago
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Montalbano Una psicologa e alcuni conoscenti degli imputati smentiscono le accuse
Processo “Orco”, in aula i teste della difesa MONTALBANO JONICO Torna in aula il brutto caso giudiziario scaturito dall’operazione “Orco” dei carabinieri della Compagnia di Policoro, che il 2 aprile 2009 ha portato all’arresto di Domenico Pellitta, 62enne originario di Terranova del Pollino, con l'accusa di abusi sessuali su due bambine a Montalbano Jonico. Nei giorni scorsi, dopo 12 mesi di custodia cautelare in carcere, il tribunale collegiale di Matera, presidente Vetrone, a latere Spagnolo e Incalza, ha concesso i domiciliari presso Francavilla in Sinni al manovale, assistito dagli avvocati Pietro Damiano Mazzoccoli e Michelangelo Bonelli. Il processo, che vede imputati Pellit-
ta e le due madri delle minori, è iniziato il 20 gennaio scorso; le accuse sono di violenza sessuale continuata nei confronti delle bambine di 9 e 10 anni. Ieri i giudici hanno escusso alcuni teste della difesa, tra cui la dottoressa Giorgetta Carelli, psicologa in servizio presso il consultorio familiare di Trebisacce (Cs), che prestò assistenza a una delle due bambine vittime delle presunte violenze. La professionista ha dichiarato di aver trovato la bambina piuttosto tranquilla e di non aver mai registrato racconti che potessero far pensare a violenze subìte. All’epoca la Carelli ebbe mo-
do di parlare anche con la madre della bambina, anch’ella imputata nel procedimento per aver favorito le presunte violenze, e anche con il principale imputato. Nel corso della mattinata sono stati sentiti anche altri teste “non qualificati”, sempre della difesa, conoscenti degli imputati, oper motividi amiciziao per collaborazione di lavoro, che hanno riferito di non essersimai accortidiatti diviolenza ai danni delle bambine. Dopo aver registrato l’assenza dell’ultima teste dell’accusa, un’altra psicologa che ha assistito le bambine, il collegio giudicante si è aggiornato al prossimo 3 maggio, quando si dovrebbero com-
pletare le testimonianze e dovrebbero essere ascoltati gli imputati, in vista dell’ultima udienza prevedibile prima dell’estate. I fatti, qualora fossero dimostrati in aula, sarebbero piuttosto scabrosi. Secondo gli inquirenti, le due madri, anche loro ai domiciliari, assistite dagli avvocati Viti e Dellorusso, avrebbero assunto un atteggiamento che agevolò le violenze. In particolare, dalle ricostruzioni dei carabinieri, basate sui racconti raccapriccianti delle bambine, pare che dal 2005 al 2008, in un contesto degradato di Montalbano Jonico, l'uomo abbia
La conferenza stampa dei carabinieri di Policoro all’indomani dell’Operazione “Orco”
abusato quotidianamente delle ragazzine. Le madri casalinghe, legate da un rapporto di parentela, non avrebbero mai ostacolato l'uomo negli atti sessuali verso le due vittime. Il giudice per le indagini preliminari di
Matera, Rosa Bia, su richiesta del pubblico ministero, Valeria Farina Valaori, il 2 aprile 2009 dispose l'arresto immediato dell'uomo e i domiciliari per le due donne. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
La destra storica non ha più veri rappresentanti in ruoli guida, il centrosinistra non è da meno
Il regno dei divisi in casa Le vicende politiche di Montalbano hanno fatto emergere spaccature ovunque MONTALBANO JONICO - A Montalbano Jonico, dopo le elezioni comunali, infuria la polemica (con qualche querela) e il rimpallo delle accuse rischia di creare ulteriori fratture e divisioni che si ripercuoteranno sugli anni avvenire. Come spesso accade nelle piccole comunità le valutazioni politiche sono viziate da personalismi vecchi e nuovi di zecca. Da un’analisi attenta dei dati, appare evidente che si è avuta una ulteriore conferma che le divisioni non giovano, né al centrodestra, né al centrosinistra. Il sindaco Vincenzo De Vincenzis (Pdl), infatti, ha vinto le elezioni con quasi duemila voti, pur perdendo la sua coalizione più di mille voti rispetto alle passate elezioni amministrative. E tutto grazie alle divisioni interne al centrosinistra. Se si sommano, infatti, i voti della lista di Piero Marrese del Pd, allargataad altre componenti del centrosinistra (Verdi-Udc-Socialisti e Idv) più alcune componenti civiche, a quelli della lista di sinistra guidata da Giuseppe Di Sanzo (Sel), si arriva ad oltre2.600voti.Ha pesatoladecisionediDi Sanzo di non accettare la candidatura di Marrese e viceversa. De Vincenzis ha ringraziato. Nel centrodestra le divisioni palesieocculte hanno,invece,danneggiato il candidato alla Regione del Pdl, nonché sindaco uscente, Leonardo Giordano. Quelle palesi si riferiscono alla scesa in campo di Francesco Amendola per la lista “Io amo la Lucania” di Magdi Cristiano Allam e al suo indubbio successo elettora-
Montalbano Jonico
le: è risultato il più votato della lista provinciale ed ha Montalbano ha preso oltre 600 voti. E’ noto che Amendola proviene dalla destra storica montalbanese, dove le divisioni ebbero inizio nel 1995, quando un altro esponentedella destra storica locale, Vincenzo Maida, si candidò alle elezioni regionali con Alleanza nazionale ed a Montalbano si ritrovò contro proprio Leonardo Giordano, candidato per la Fiamma Tricolore di Rauti che correva da sola. L’elettorato montalbanese, abituato
da anni a vederli sullo stesso fronte non comprese la divisione e di fatto li penalizzò entrambi, determinando di fatto la bocciatura di Maida. La candidatura di Giordano a presidente non aveva, infatti, alcuna possibilità di concretizzarsi con la elezione. Da allora nella destra montalbanese non vi è stata più pace. E ora a distanza di 15anni lo stesso Giordanoè rimasto vittima di una candidatura “interna”. Anche se, ad onor del vero, Amendola, già da qualche anno si era allontanato dal centrodestra nel 2003, in contestazione del decreto sul sito unico di Scanzano. La divisione occulta riguarda, invece, lo scarto notevole dei voti tra quelli ottenuti alle elezioni comunali dal centrodestra e le preferenze di Giordano. Quasi 700 voti in meno per quest’ultimo, che o dall’internononè statoaiutato,oppurel’elettorato di destra ha voluto bocciare proprio la sua attività di sindaco negli ultimi cinque anni. Dopo la mancata elezione, anche di Donato Pierro, pupillo di Giordano, alla Provincia lo scorso anno, di fatto la destra montalbanese si trova ad aver affidato la sua guida a due personaggi politici, Vincenzo De Vincenzis, sindaco e Salvatore Gentile, vice sindaco, che con la destra storicamente non hanno nulla a che vedere: il primo infatti proviene dalla Dc ed il secondo dal Psi.Il centrosinistra, invece, dovrà tentare di mettere insieme tutte le forze di opposizione, ma le lacerazioni della campagna elettorale lasciano prevedere tempi piuttosto lunghi. Pierantonio Lutrelli
Buona gara con il Fortis Murgia, ora si prepara il match interno con il Borussia
Policoro 2000 lotta per la salvezza POLICORO - La seconda sconfitta stagionale per la capolista Fortis Murgia è a opera del Policoro 2000 che domenica scorsa, al “Rocco Perriello”, ha piegato i murgiani con il risultatodi 1a 0.Unarete arrivataa tempo ormai scaduto, grazie ad un'intuizione di Savoia, abile a sfruttare un passaggio di Digiorgio e a insaccare nell'angolo a sinistra, superando Napolitano. Il gol al 91' e la vittoria nel match più proibitivo della stagione sono stati il coronamento di una prestazione convincente da parte del team jonico, che ha affrontato la corazzata Fortis senza timori reverenziali e mettendola in difficoltà già dal primo minuto, con il palo centrato da un tiro di Zizzamia. Dopo un primo tempo in attacco, calo fisiologico per i biancoazzurri nella seconda frazione di gioco e ri-
torno degli avversari. Eppure il Policoro ha concesso poco, chiudendo gli spazi e creando ancora azioni, fino al gol del tanto cercato 1 a 0, che vale oro nel discorso salvezza. Per la Fortis secondo stop in campionato ma sconfitta comunque dolce, visto che il concomitante pareggio della seconda della classe Angelo Crtistofaro contro ilBorussia significa per i murgiani promozione con un turno d'anticipo. «Abbiamo fatto un grande primo tempo, siamo partiti a mille, come nelle ultime gare. -ha commentato il tecnico jonico, Rocco Labriola- Ovviamente con un ritmo alto nel primo tempo, si perde qualcosa nel secondo; infatti noi siamo tornati in campo poco tonici, cedendo qualcosa in concentrazione. Ma la squadra voleva a tutti i costi la vittoria e negli ultimi 15 - 20 minuti ha premuto
tanto, fino a trovare il gol del successo. Non era assolutamente facile con la prima in classifica ma i ragazzi hanno saputo mostrare forza e convinzione e alla fine hanno raggiunto il risultato. Quest'anno abbiamo avuto un inizio negativo, con pali, traverse e sfortuna; speriamo che questa stagione possa finire bene, portando a casa una salvezza che la squadra merita ampiamente». Ed è un obiettivo vicinissimo per il Policoro: grazie al successo contro la capolista basta solo un punto per scongiurare definitivamente il rischio play out senza dover attendere i risultati delle dirette inseguitrici Banzi e Real Tolve. E domenica prossima, nell'ultima gara di campionato, è prevista una nuova sfida al cardiopalma, il derby stracittadino contro i “cugini”del Borussia. el.ce.
Oggi un workshop a Bari
Turismo jonico in vetrina La spiaggia di Policoro sullo jonio
POLICORO - Promuovere l'offerta turistica del Metapontino nei mercati di prossimità come quelli pugliese e campano. È l'obiettivo del workshop, organizzato dall'associazione “Lucania Turismo Doc”, in programma questo pomeriggio, dalle 18 alle 21, a Bari, nella suggestiva cornice della Villa Romanazzi-Carducci. L'iniziativa, dal titolo “Cultura e sapori di Basilicata”, organizzata con la collaborazione del Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino, del Consorzio di Tutela “Vini Matera Doc” e del Pit Metapontino, sarà occasione di incontro e confronto tra gli operatori turistici della costa jonica lucana, associati a“Lucania Turismo Doc”,e 174 agenzie e tour operator di Bari e provincia, aderenti alla Fiavet Puglia. All'incontro sono stati invitati anche i responsabili di “Aeroporti di Puglia” e quelli di tutte le compagnie aeree che arrivano negli scali pugliesi. «Tra gli obiettivi prossimi della nostra associazione -ha detto il presidente di “Lucania Turismo Doc”, Franco Ga-
rofalo- c'è quello di inquadrare e amplificare la nostra presenza sui mercati di prossimità, ovvero in Puglia e Campania. Il workshop è la formula migliore: presentiamo a domicilio, a una platea altamente specializzata, la nostra offerta turistica, con le sue eccellenze e le sue peculiarità, in maniera sinergica e coordinata. L'incontro di Bari, per noi il primo di questo tipo, sarà caratterizzato da diversi momenti: prima una breve presentazione del pacchetto turistico Metapontino, poi la degustazione di prodotti tipici lucani, punto di forza della nostra proposta. Inoltre, tutti i nostri associati avranno spazi dedicati, dove poter esporre materiale divulgativo e prodotti tipici per illustrarli e offrirli ai presenti. Le agenzie di viaggio e i tour operator baresi avranno così la possibilità di conoscere direttamente sia il territorio che le diverse strutture presenti, dai circoli nautici ai realas fino a villaggi turistici e hotel, così come le opportunità che si potranno costruire nell'area jonica lucana». Eleonora Cesareo
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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Vince con merito a Voghera la finale di andata della Coppa Italia di D
Matera a metà dell’opera VOGHERA MATERA
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VOGHERA (4-4-2) Carrara 6; Paloschi 6, Bandirali 5,5, Bendorichio 5,5, Di Bartolo 5; Cardamone 6, Coccu 5,5, Tedeschini 5,5 (10 st Mazzocchi 6), Piazza 6,5; Zanigni 5 (18' Martin Colombo) sv , Alessandro 6. A disp.: Mandelli, M. Colombo, Cambareri, Bellantonio, Troiano. All. Chierico 5,5 MATERA (4-3-3) D'Angelo 6,5, Manetta 6,5 (22' st Branda 6) , Batoli 6,5, Martinelli 7, Savino 6,5; Conte 6,5, Mazzoleni 6,5, Martone 6,5; Carretta 7,5, De Vecchis 7,5, Logrieco 7 (22' st Manzo 6) . A disp.: Falcone, Campo, Salemme, Ostaku, Alassani. All. Rizzo ARBITRO: Taioli di Cesena (Tolfo-Perissinotto) RETI: 12' Carretta (M); 5' st De Vecchis (M), 17' st Piazza (V) NOTE: Terreno in pesime condizioni. Spettatori circa 2000 i cui 400 provenienti da Matera. Ammoniti: Savino, Bartoli, Mazzoleni e Carretta; Cardamone del Voghera. In alto il gol di Carretta dell’1-0. In basso la rete di De Vecchis per il 2-0. accanto la rete dei lombardi a firma di Piazza che accorcia le distanze
dall’inviato Renato CARPENTIERI VOGHERAPrimo round al Matera. Ma non è finita. Guai a pensarlo, anche se la squadra vista in campo ieri ha mostrato muscoli e grande personalità. Carretta e De Vecchis siglano due reti in mondovisione che sanciscono una speranza che si allarga per il Matera in caso di vittoria del trofeo. Si replicherà il 28 aprile davanti a un pubblico degno di un appuntamento del genere ed i quattrocento di ieri a Voghera saranno almeno seimila al “XXI Settembre- Franco Salerno”. Il Matera non può schierare Diego Albano, confermata la nostra anticipazione sulle sue precarie condizioni dopo essersi fermato nell'allenamento di rifinitura di lunedì. Rizzo ha preferito non rischiare il bomber per non correre il rischio di perderlo per un periodo lungo. Fiducia a De Vecchis, anche per un discorso di under del 1989 per rimpiazzare l'assenza dello squalificato Leta. Sulla sponda del Voghera l'assente per squalifica è Botturi e per infortunio Alava, ma Ginpaolo Chierico recupera Mazzotti fuori da tempo per pubalgia.
Primo flash del Voghera, ma è solo un fuocherello il tiro telefonato di Alessandro dopo un minuto. Poi sono venti minuti di un Matera immenso che annichilisce un Voghera frastornato forse da un impatto migliore da parte della squadra di Rizzo. E' Carretta al 11' a fare le prove del gol, ma viene contratto e l'azione sfuma in un nulla di fatto. Preme il Matera e arivva il gol sempre dalla fascia di Carretta. Fallo su Mazoleni sulla trequarti e l'arbitro lascia proseguire e il pallone giunge dalle parti di Carretta e Di Bartolo, con quest'ultimo che in equilibrio precario si fa rubare il tempo dal materano
che punta l'area e calcia un pallone imprendibile per Carrara. Un grande gol. Importante per il morale. Infatti il Voghera accusa il colpo e un minuto dopo è Ancora Carretta a chiamare il portiere el Voghera all'intervento difficile ed a toccare quel poco che manda il pallone in angolo. Ma il tocco del portiere non viene isto dalla terna e non c'è l'angolo che il Matera chiedeva. Rimane in avanti il Matera che sfiora il raddoppio con Batoli su angolo di Logrieco. Al 18' Logrieco a prodursi in una serpentina ubriacante ed a calciare sul palo lungo sull'uscita di Carrara con il pallone che esce di un nul-
la. Il Voghera si vede. E' Coccu al 21' a chiamare all'intervento in angolo D'Angelo. Poi al 22' De Bartolo crea l'azione più pericolosa del Voghera, ma anche nell'occasione è bravo D'Angelo. Il Matera cala e perde metri a centrocampo dove il Voghera inizia a produrre qualcosa in più e il canovaccio della gara cambia. Il Matera di Rimessa e Voghera a fare la gara come si dice in gergo. Al 37' di stinco Piazza impegna D'Angelo in angolo. Matera risponde con Carretta in contropiede testimoniando di poter far male di rimessa. Si va al riposo con il Matera in vantaggio. Nella ri-
Apre i conti l’eurogol di Carretta Il raddoppio è di De Vecchis I lombardi accorciano le distanze con una rete di Piazza
In tripudio gli oltre 400 tifosi giunti dalla Lucania e dal resto d’Italia Il ritorno mercoledì 28 in uno stadio gremito
presa non ci sono cambi e il Matera fa subito male con De Vecchis. Il solito Di Bartolo tiene in gioco il centravanti biancazzurro che si invola tutto solo dalle parti di Carrara che viene trafitto in uscita. Poi inizia un comportamento più permissivo con il Voghera da parte della terna arbitrale. Il Matera però non si scoraggia e tiene bene il campo. Punizione su Manetta ignorata e pallone che arriva a Coccu da limite, ciabattata sbilenca che diventa un assist per Piazza che indovina il diagonale giusto in area piccola dimezzando il punteggio. Il Matera si copre, perchè Chierico inserisce un'altra punta e soprattutto un Mazzocchi he porta qualità in mezzo al campo. Il Voghera diventa arrembante e il Matera ci mette cuore, mestiere e pazienza perché ormai i falli hanno solo il colore del Matera e il Voghera ci crede. Rizzo blinda tuto inserendo Manzo e spostando Barili a destra.
L'rbitro assegna sei minuti di recupero, sembra una gara infinita. Al momento del fischio altro minuto supplementare nonostante non ci fossero state interruzioni. C'è la palla del pareggio sui piedi di Mazzocchi che per fortuna del Matera sbagli. Sarebbe stata una beffa. Il Matera esce a testa alta e tra gli applausi dello sportivissimo pubblico locale. Metà dell’opera è ora compiuta. L’appuntamento con la storia è rimandato solo di due settimane.
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Rizzo contento, esalta i baby Carretta e De Vecchis
Per tutti prestazione esemplare
«Siamo in vantaggio ma la storia non è chiusa»
D'ANGELO ( 6,5) - Interventi importanti. Nulla da fare ul ol ma non ha mai dato l'impressione di non essere in partita dal primo all'ultimo minuto di gioco. MANETTA (6,5) - Esce per ragioni tattiche, ma porta a casa una prestazione di grande levatura tecnica. Preciso e non falloso, bravo anche a sostenere l'azione d'attacco
BARTOLI (6,5) - Essenziale e concreto, ma il giallo rimediato gli farà saltare la gara di ritorno perché era diffidato. Bene anche quando Rizzo lo sposta a destra.
Uno splendido intervento di D’Angelo. A sinistra un tentativo di Bartoli (ammonito, salterà la finale di ritorno)
Il marcatore del 2-0 ha una dedica speciale: «E’ per Albano cha ha gioito in curva con i nostri tanti tifosi che ci hanno seguito»
MARTINELLI (7) - Un gigante. Non concede nulla. Preciso e imperile di testa e mette timore a chiunque agisce dalle sue parti. Non è nuovo a queste performance. SAVINO (6,5)-Mestiere e grande tecnica. Solo un fallo forse inutile e che poteva imbestialire la tifoseria locale. Cosa non successa perché da queste parti il Matera ha creato solo buoni contatti. Resta un giocatore di grande importanza in termini di personalità. CONTE ( 6,5) - Che bella sopresa. Schierato a centrocampo si rivela uno dei migliori in campo in quantità e qualità. Bravo Marco. La prestazione di ieri è un segnle di maturità tattica di grande efficacia. MAZZOLENI (6,5) - Unico. Sempre lucido e puntuale. C'è da attendere il recupero per vedere il primo pallone non giocato con lucidità e ci può stare. Peccato per la reazione a fine gara che potrebbe costargli cara. MARTONE (6,5) - Piedi non eccelsi. Ma tanta, tantissima
quantità e un lavoro incredibile di pressing sui portatori di palla avversari. Un giocatore che sta dando parecchio in un momento in cui serviva in mezzo al campo un giocatore del genere per far esprimere Mazzoleni come sa fare. CARRETTA ( 7,5) - Ancora letale. Grande prestazione e vera spina nel fianco della difesa del Voghera. Non si risparmia e isulta uno dei più concreti soto rete. Meritava questo gol perché sta giocando davvero bene da ue mesi e soprattutto gonfia
la rete con grande gioia i tutto il pubblico che l'ha sempre sostenuto. DE VECCHIS (7,5) - Non solo il gol. Per questo ragazzo le critiche non sono mai mancate ed è giusto che in un momento importante come questo quando produce una prova superba li si dia atto di essere stato un grande sostituto di Diego. Gran bel gol e un lavoro sfiancante nonostante i crampi dovuti l fatto che non giocava da tanto tempo. Rizzo ha sottolineato la grande prestazione degli under e De
Vecchis è al primo posto con Carretta. LOGRIECO (7)-Quanta qualità e un primo tempo fatto di giocate d'alto livello. Una serpenina in area che se veniva chiusa con il gol sarebbe stata da consegnare agli almanacchi del calcio. Bella e grande prestazione MANZO (6) - ci mette quantità e ne ha da vendere. Mandare il pallone in tribuna per portare via una vittoria in una finale ci può e ci deve stare.
Martone in pressing su un avversario
Chierico soddisfatto del secondo tempo e da lì vuole ripartire
Un’occasione per ritrovarsi a tifare Ma, hanno avuto comunque più di venti giorni per prenotare voli a costo ridotto mentre i sostenitori del Matera hanno dovuto prendere quello che c'era e i prezzi non erano certamente modici. Comunque, un'onda biancazzurra che ha invaso Voghera in maniera massiccia nonostante il giorno feriale. Risvegliati vecchi amori e grandi ritorni nei gruppi organizzati. I ragazzi della “Vecchia Guardia” hanno sostato nei pressi dello stadio, pranzo frugale e bandiere al vento. Di rigore esserci con un pezzo di biancazzurro. Sciarpe, bandiere e cappellini per cosiddetti tifosi comuni, perché a Voghera c'erano anche le famiglie intere. Studenti materani provenienti da Pisa, Firenze, Milano, Bologna e Parma. Una festa. Non un viaggio della speranza,
mo stati più oti anche di queste disattenzioni. Però una finale dl genere meritava una vittoria come questa e la vogliamo dedicare a tutti i tifosi che ci sono stati vicino e sono certo che continueranno a farlo”. Di certo l'ipoteca c'è, ma non bisognerà considerare già finito il discorso. Non lo era se il Matera avesse perso di misura o pareggiato e non può esserlo ora che il Voghera per passare il turno deve vincere con due reti di scarto. Renato Carpentieri
r.c.
Un’onda biancazzurra verso Voghera
UN’ ONDA BIANCAZZURRA in un contesto rossonero pavese. Colori sociali che riempiono la zona antistante l'impianto di gioco di Voghera in via Facchinetti. Il tranquillo centro pavese già da ieri mattina ha cominciato a convivere con i tifosi del Matera, giunti in autobus già alle prime luci del mattino. Molte auto, più di quanto si potesse ipotizzare. Anche auto a nolo, perché arrivando agli aeroporti di Linate, Malpensa o Bergamo non era facile muoversi in treno o altro. In effetti, aver conosciuto l'orario della gara di andata solo sei giorni prima ha danneggiato molto i tifosi del Matera. Quelli del Voghera hanno protestato vibratamente con la Lega con a capo una lettera del sindaco del centro Pavese.
mia rabbia in porta. Simo coscienti che non è finita perché il Voghera mi ha fatto una buona impressione, però sono certo che al ritorno ci sarà tanta di quella gente che sarà difficile sbagliare. Però non è finita. Nella ripresa abbaimo avuto le occasioni per fare ancora più male, ma c'è stato un tipo di arbitraggio che non ci ha certo tutelato. Vorrei precisare che il tiro del due a zero è stato deviato da portiere nel primo tempo, ma l'arbitro non ci ha concesso nemmeno l'angolo. Sia-
Studenti fuorisede a Milano presenti anche alla partita di Voghera
ma qualcosa di più. Perché tutti i tifosi accorsi, hanno tanti bocconi amari del passato da digerire e la voglia di lottare per un qualcosa di prestigioso è stata presa al volo.
A proposito di figure storiche, anche dalla Francia sono giunti ex ultras biancazzurri degli anni della vecchia promozione in serie C a Gangi nel 1990. Matera non ha perso l'occasione
di essere vicina alla squadra del cuore in un momento in cui l'obiettivo di guadagnare crediti per il salto di categoria è davvero a portata di mano. r.c.
A Matera con uno spirito positivo I lombardi continuano a crederci VOGHERA- La delusione in casa Voghera è lampante, ma la speranza non è ancora tramontata. Mister e società non alzano bandiera bianca, c'è ancora una partita di ritorno e non tutto è perduto. Mister Chierico analizza il primo atto della finale contro il Matera, partendo dal primo tempo piuttosto spento del Voghera:”Siamo partiti molto contratti e tatticamente la squadra non era disciplinata, eravamo lunghi e larghi in campo, senza le giuste distanza tra i reparti. Cercavamo spesso le palle lunghe per i nostri attaccanti, ma la difesa del Matera ci ha concesso pochissimo, in virtù di un'ottima abilità nel gioco aereo. Poi sulle respinte della difesa, non eravamo mai pronti ad aggredire i nostri avversari e
a riconquistare palla, li lasciavamo costruire gioco a centrocampo con troppa libertà”. Dopo una prima frazione scialba, nel secondo tempo, il Voghera si è rianimato e ha cambiato volto dal punto di vista tattico,come sottolinea Chierico:”Nei secondi 45' devo dire che eravamo messi tatticamente meglio in campo, eravamo corti e stretti e il gioco ne ha tratto giovamento. Soprattutto dopo aver subito il secondo gol, c'è stata una reazione d'orgoglio, la squadra ha dimostrato di non voler accettare un passivo cosi pesante e poi nel finale, abbiamo avuto anche la palla per pareggiare la partita. Il Matera è stato bravo a capitalizzare al meglio le situazioni offensive che ha creato, se anche noi lo avessi-
mo fatto, avremmo pareggiato la partita. Detto questo, voglio riconoscere i meriti ai nostri avversari,che si sono confermati un'ottima squadra, soprattutto nel reparto arretrato sono stati molto attenti”. Il secondo gol del Matera solleva qualche protesta, seppur pacata com'è nel suo stile, di mister Chierico:”C'era un fallo evidente su Cardamone che l'arbitro non ha rilevato, poi è vero che Di Bartolo non ha sentito il richiamo di Bendoricchio e non è salito con il resto del reparto,tenendo in gioco il loro attaccante, ma l'azione doveva essere interrotta prima”. L'attenzione si sposta poi sul ritorno e Chierico non si arrende:”Io ci credo ancora, andremo là con un piglio diverso e la voglia di stupire, di cer-
to il discorso non è ancora chiuso”. Capitan Bendoricchio carica la squadra in vista del ritorno:”A me nella vita non ha regalato mai niente nessuno, quel poco che ho me lo sono sempre sudato e questo discorso può essere esteso a tutti quei ragazzi che oggi erano in curva a sostenerci. Io ho giurato che la coppa la porto a Voghera e se per farlo, servirà un'impresa, vorrà dire che sarà la soddisfazione più bella della nostra vita”. Dal capitano arriva anche un invito ai tifosi rossoneri in vista del retourn match in Basilicata:”Chi sta con noi, ci segua ancora per novanta minuti,poi ognuno faccia le sue valutazioni su ogni singolo giocatore. Una cosa sicura c'è:noi non molliamo e siamo pronti alla bat-
Un attacco del Voghera nell’area del Matera
taglia”. Il presidente Andrea Martelli ringrazia il pubblico per l'affetto dimostrato fino alla fine:”I nostri tifosi sono stati eccezionali, ci hanno incitato fino alla fine, anche nel momento di maggior difficoltà quando siamo andati sotto di due gol. Il rammarico più grande è proprio per loro, che ci seguono sempre con grande affetto e si meritava-
no una vittoria. Non tutto è perduto -prosegue il neo presidente rossonero-, c'è ancora una partita di ritorno da giocare e andremo là con la mente libera, con la convinzione di poter ancora vincere questa coppa, la nostra squadra ha già dimostrato cos'è capace di fare in trasferta, quindi andiamo a Matera con uno spirito positivo”.
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BRANDA (6) - Pochi momenti per mettersi in luce, comunque porta a casa il suo compito
IL DIESSE DIMITRI prima della gara aveva chiesto una prestazione maiuscola da dedicare al presidente Angelo Tosto ed a tutti i materani accorsi a Voghera. Il capitano Pasquale Martinelli a nome della squadra lo h fatto. “E' roba sua. A tutti i sacrifici. Lo meritava”. E' un Roberto Rizzo pacato e sereno quello che i concede a fine gara ai taccuini dei cronisti. Nello spogliatoio festeggiano, ma la prima domanda è chiaramente relativa alle percentuali di vittoria lla luce del ritorno del 28 aprile a Matera. “Abbiamo un piccolo vantaggio, ma non consideriamo assolutamente finita la storia. Queste gare sono da vivere in 180 minuti. Anzi di più visto che la gara sembrava non voler finire più ed è stato concesso un minuto supplementare ai già esagerati sei assegnati in precedenza!. Una partita giocata senza Leta e soprattutto Albano. “L'ho detto a De Vecchis in mattinata. Giochi e fai gol. Il ragazzo ha fatto una grande partita. L'ho trovato con un tendine in disordine quando sono arrivato e particolarmente sfiduciato, ieri ha risposto a tutti ma soprattutto a se stesso”. Venti minuti stellari, i più belli della gestione Rizzo. “Direi tutto il primo tempo. E' vero che potevamo già chiudere per tre a zero nella prima parte, però nella seconda abbiamo contenuto e risposto colpo su colpo. Sono felice per questa gente che ci ha seguito. Sono felice perché oltre a regalargli soddisfazioni in casa ora gliele diamo anche fuori casa. Direi che è stata una gara giocata bene ed anche nella ripresa abbiamo subito la foga avversaria e credo che il gol del Voghera forse viziato da un fallo su Manetta non evidenziato. Diciamo che nella ripresa ualche cartellino giallo in più al Voghera ci stava. Però va bene lo stesso”. Alessio De Vecchis ha una dedica. “Per Diego Albano andato con i tifosi a sostenerci. Non iesco a spigare che sensazione si prova a mettere dentro un pallone in una finale in diretta mondiale. Però assicuro che è qualcosa di eccezionale. Sappiamo, e siamo coscienti però, che non è finita. Sarà dura al ritorno e per questo facciamo apello ai nostri tifosi per sostenerci in massa. Grande gioia e questo gol vale mille volte quelli fatti contro l'Ischia. Ora però guardiamo alla prossima”. Fin qui De Vecchis. Arriva Mirko Carretta. “Hanno menato anche oggi, ma in meno di quello che succede nel nostro girone. Una rete importante perché abbiamo sbloccato il match. Non c'era fallo, l'ho solo anticipato. Poi ho caricato tutta la
Giovedì 15 aprile 2010
Serie A. Troppi segnali su un possibile addio del tecnico brasiliano e l’ad del Milan precisa
Galliani: «Leonardo ha un altro anno di contratto» MILANO – Cinque partite ancora alla fine e l’obbligo di provarci, mettendo da parte, almeno per ora, le chiacchiere sul futuro di Leonardo. Le dichiarazioni di Ambrosini, infatti, sono sembrate un altro segnale sul possibile addio del tecnico brasiliano a fine stagione, eventualità che Adriano Galliani non prende in considerazione. «Non andiamo avanti con questa vicenda – il commento a Sky Sport 24 del vicepresidente del Milan – ha un contratto anche per l’anno prossimo e lui stesso ha detto “pensiamo
al presente”, per cui andiamo a conquistare questi punti che mancano e vediamo di fare il massimo possibile in queste giornate», tenendo conto degli infortuni». L’infermeria piena è il grande rimpianto di Adriano Galliani perchè se gli infortuni «fossero stati in numero inferiore, forse avremmo avuto un’altra classifica. Ci si chiede perchè il Manchester United non vince più ma se ti si fa male Rooney, smetti di vincere». Per quanto riguarda il futuro di alcuni ex rossoneri, il numero due di via Turati assicu-
ra che «Filippo Galli resterà dietro la stessa scrivania», ovvero quella di responsabile del settore giovanile, mentre per quanto riguarda Paolo Maldini «non abbiamo mai parlato di incarichi, il rapporto tra di noi è buonissimo ma tutto quello che viene scritto è costruito sul nulla anche se mi rendo conto che i media hanno bisogno di notizie per sopravvivere». Conclude così l’amministratore delegato del Milan. Una dichiarazione che non sembra convincere nessuno. Il dubbio Leonardo è reale. Adriano Galliani
Calciopoli. L’ex designatore Bergamo ribadisce il suo pensiero sull’intercettazione
«E’ Facchetti che nomina Collina» La storia: quando andava di moda che le società regalassero Rolex e salumi ROMA –«Ho ascoltato la telefonata e senza dubbio è la voce di Facchetti che dice “metti Collina”e io gli confermo che sono quattro internazionali e gli faccio i nomi perchè vogliamo essere garantisti al massimo.Ma èFacchettiafare ilnomedi Collina». Questa l’interpretazione dell’ex designatore Paolo Bergamo a proposito di quella che è stata definita «la madre di tutte le intercettazioni», quella tra lui e l’allora presidente dell’Inter che la difesa di Luciano Moggi ha tirato in ballo ieri nell’udienza di Napoli. «Probabilmente si sta facendo un uso anche troppo clamoroso di queste intercettazioni –dice ancora Bergamo ai microfoni di Rai Sport, commentando l'indignazione del figlio di Facchetti –ma se siano state manipolate non tocca a me dare una risposta, non sono state prodotte dalla mia difesa. In questa telefonata dice 'metti Collinà e io gli dico che abbiamo già fatto tutto». L’ex designatore si dice comunque «molto sorpreso e amareggiato di non aver potuto capire dove si possono prendere queste telefonate per poterle selezionare per onore della verità. Io ho sempre detto di parlare con tutti, non è disdicevole quello che ci diciamo con Facchetti tanto per fare un esempio, ma avrei preferito che le telefonate fossero selezionate anche dalla mia difesa». Tra le nuove intercettazioni emerse c'è quella in cui Facchetti lo invita a passare dalla sede dell’Inter per ricevere un regalo di Moratti, era il 23 dicembre 2004. «Non ricordo di essere passato da Moratti o da chiunque altro a prendere regali – replica – ma era il periodo di Natale e d’abitudine tutte le società un pensierino lo facevano. Anche nella selezione delle prove ci vorrebbe un pò più di bongusto. Il classico cadeau di Natale lo abbiamo ricevuto da tutti, non solo dall’Inter, erano cose nella norma». Regali delle società di calcio agli arbitri: vecchia storia, riportata alla ribalta dagli ultimisviluppi del processosu Calciopoli in corso a Napoli. Una storia, quella dei regali agli arbitri, che negli anni si è nutrita delle più svariate dicerie e accuse, che, quale ne fosse il fondamento, sono state usate dai tifosi per gettare fango sugli avversari. Basti ricordare la “vulgata” dell’Italia
IL CASO
Allegri esonerato perché distratto da sirene di altri club
L’indimenticato presidente della Roma Franco Sensi che nel 1999 ideò il dono dei Rolex
che non tifa Juventus sui presunti omaggi – leggi automobili - della famiglia Agnelli. Risale al gennaio 2000 l’”emersione”diuna consuetudinedicui poco si parlava. Si parte con gli orologi Rolex donati per il Natale 1999 agli arbitri dalla Roma di Franco Sensi. E poi c'è la questione delle cene. «Non è una vergogna per me spiega Bergamo –Era il mio ultimo anno da designatore e con mia moglie avevamo concordato di invitare vecchi amici comeFacchetti,Galliani, MoggieGiraudo». L’ex designatore conferma che in occasione della trasferta nerazzurra a Livorno Facchetti accettò l'invito, così come i due allora dirigenti bianconeri a fine
campionato, mentre l’ad del Milan rifiutò perchè in quel periodo c'era l’elezione del presidente di Lega. «Se Moratti è mai venuto a cena da me? No, assolutamente. Ma sono stato invitato da lui in precedenza a Forte dei Marmi», conferma Bergamo, per il quale la giornata di ieri è stata «positiva, sono emerse le verità che ho sempre detto e cercato di far capire ma non sono stato creduto. Sulla qualità delle telefonate messe a disposizione, confermo nel dire che un pò di buon senso andrebbe usato in queste fasi» E dal 2006, dopo Calciopoli, Natali più “etici” e maggiore austerity. Pacchi alimentari, bevande. E ancora beneficenza.
Serie A. Il campione di Bari pronto al rinnovo. E a giugno sposa Carolina
Dichiarazione d’amore di Antonio Cassano «Sarò sampdoriano a vita. Resto qui» GENOVA –Innamorato della Sampdoria e di Carolina. Quest’ultima la sposerà il 19 giugno, la Samp è pronto a farlo subito. Antonio Cassano sogna in blucerchiato, domenica sera ha deciso il derby della Lanterna e ha permesso alla sua squadra di mantenere il quarto posto e di continuare la corsa verso la Champions League. Oggi si racconta in una lunga intervista al 'Secolo XIX', parla di tutto partendo dalla sfida con il Genoa decisa dal suo gol. «Era l'unico derby che mi mancava. Sono riuscito a segnare, ho datogioia ame stessoe anche a tanta gente che mi ama spiega l’ex Roma- poi alle poche persone che mi sono state a fianco in questi momenti
difficili». Tra questi «il presidente Garrone, Carolina, la mamma, mio cugino Nicola», ma anche altri e «Castellazzi che in questi mesi è entrato nell’anonimato. Lo ringrazia per quello che ha fatto alla Samp in questi anni dato che nessuno gli ha detto un grazie. Gli auguro tutto il bene possibile». Cassano è il classico numero 10 croce e delizia per gli allenatori, del resto la storia del calcio è piena di questi esempi. Cassano, Baggio, Zola all’epoca. Sono giocatori che non si sa dove si mettono ma sono i più bravi, questa è la verità. «Io vado dove mi porta l’istinto: davanti alla porta, indietro, esterno», dice Cassano, «con tante difficoltà e i
tanti casini che ho combinato ho fatto più di 100 gol battendo due rigori. Se non avessi fatto il cretino e lo stupido chissà cosa avrei combinato... Ma sono contento; i se e i ma nella mia vita non esistono». Anche Maradona disse una volta “chis- Antonio Cassano sà cosasarei statosensì: l'allenatore mi ha chiamaza droga e alcol...“». E aggiunge: «La droga de- to e mi ha detto che aveva decive stare lontano anni luce da so di non convocarmi. Io ho me. Questo anche per doping accettato la decisione. A malincuore. Però io ho una e alcol». Capitolo Del Neri, Cassano grande forza, il rettangolo di ne parla senza problemi. «In gioco. Le chiacchiere contaquel periodo il presidente no zero, parla il rettangolo. Garrone mi è stato molto vici- Quello che ho fatto dal rienno. Con Del Neri è andata co- tro conta».
CAGLIARI – Più che il fi- to, avrebbe rifiutato, anlotto di risultati negativi che perchè – secondo in– sette sconfitte e due pa- discrezioni – aveva già reggi nelle ultime nove espresso a Cellino la sua gare - la goccia che ha intenzione di cambiare fatto traboccare il vaso aria dopo due anni. Il panel non più idilliaco rap- tron allora, dal suo buen porto tra Massimo Celli- retiro di Miami, ha ordino e Massimiliano Alle- nato al dg Maroccu di col’esonero gri, sfociato ieri sera in municare un clamoroso divorzio, all’allenatore. Esonero numero 18 sarebbe stata la convinzione del presidente del nella lunga gestione CelCagliari che il tecnico lino, che va avanti dal avesse già firmato per giugno 1992 (la più longeva nei 90 un altro anni di stoclub per la ria del Caprossima gliari) e stagione. squadra Il giallo affidata dell’esoneall’allenaro, in casa tore della cagliaritaPrimavena, rimara, Giorgio ne, perchè Melis (il entrambi i 32/o di Celprotagonilino) coasti preferidiuvato da scono taceGianluca re. Ma AlFesta, ex legri ha difensore smentito – di Cagliaattraverso ri, Inter e conoscenti Roma, che – di aver Massimiliano Allegri era già staraggiunto un accordo con un’altra to precettato da Cellino squadra, lui che aveva nel caso fosse diventato un altro anno di contrat- presidente del West Ham to ma era corteggiatissi- per fare il secondo di Armo dalle grandi del cam- rigoni sulla panchina pionato. Nelle ultime della squadra londinesettimane erano saltati se. Il Cagliari, raggiunta fuori i nomi di Juventus, Milan e addirittura della virtualmente la salvezNazionale. Allegri aveva za, era ormai in caduta lisempre risposto con un bera: l’ultima vittoria risorriso e dichiarato che sale a quasi due mesi fa, lui pensava solo al Ca- 2-0 al Parma il 21 febgliari e a finire la stagio- braio al Sant'Elia. Allegri ha chiuso così, ne nel migliore dei moin maniera amara, una di. Per Cellino, comun- stagione che lo aveva vique, il tecnico era di- sto protagonista assolustratto da altri club e la to in serie A con il premio squadra ne stava risen- Panchina d’oro ritirato a febbraio a Coverciano. tendo. Il futuro si chiama FeE così, dopo l’ennesima sconfitta (guarda ca- sta: Cellino crede molto so con la Juventus, socie- nel suo ex calciatore, che tà che avrebbe contattato ha giocato anche in PreAllegri come alternativa mier League e proprio in a Benitez per la prossima Inghilterra stava stustagione) Cellino, infa- diando da allenatore. stidito da queste voci, Non ha ancora il patentiavrebbe “sfidato” il suo no, per questo in panchiallenatore, proponendo- na andrà Melis, ma Celligli il rinnovo del contrat- no sembra davvero aver to sino al 2012, attraver- voluto anticipare una so il direttore generale scelta che aveva già fatto rossoblù Francesco per la prossima stagione. Sarà la sua ennesima Marroccu. Allegri, a questo pun- scommessa vincente?
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44 Sport
Risultati e classifica
30ª giornata Marcatori
Potenza-Reggiana
0-0
Profeta passa a Chiavaro
Prossimo turno
30ª giornata 11/04/10 ore 15.00
Cavese-Andria Pescara-Reggiana Pescina-Giulianova Portogruaro-Foggia Ravenna-R. Marcianise Rimini-Potenza Spal-Verona Taranto-V. Lanciano Ternana-Cosenza
VERONA
51
30 12 15 3 34 15 15 7
6
2 24 13 15 5
9
1 10 2 19 -9
PORTOGRUARO
51
30 14 9
7 33 24 15 6
7
2 13 8 15 8
2
5 20 16 9
PESCARA
49
30 12 13 5 31 21 15 9
4
2 17 7 15 3
9
3 14 14 10 -11
REGGIANA
46
30 12 10 8 43 32 15 8
4
3 25 15 15 4
6
5 18 17 11 -14
TERNANA
45
30 13 6 11 32 29 15 7
3
5 19 14 15 6
3
6 13 15 3 -15
RIMINI
42
30 12 6 12 32 33 15 8
5
2 20 10 15 4
1 10 12 23 -1 -18
COSENZA
40
30 10 10 10 40 41 15 5
7
3 20 17 15 5
3
7 20 24 -1 -20
SPAL
38
30 8 14 8 30 25 15 4
7
4 12 9 15 4
7
4 18 16 5 -22
TARANTO
38
30 8 14 8 23 22 15 7
5
3 13 8 15 1
9
5 10 14 1 -22
RAVENNA
37
30 9 10 11 35 32 15 6
6
3 23 15 15 3
4
8 12 17 3 -23
CAVESE
37
30 8 13 9 22 24 15 7
5
3 16 12 15 1
8
6
R. MARCIANISE
36
30 9 10 11 34 34 15 4
6
5 18 17 15 5
4
6 16 17 0 -23
V. LANCIANO
36
30 7 15 8 28 35 15 3
5
7 13 24 15 4 10 1 15 11 -7 -24
ANDRIA
35
30 8 11 11 27 33 15 7
5
3 14 8 15 1
6
8 13 25 -6 -25
FOGGIA
35
30 8 12 10 25 33 15 4
5
6 15 17 15 4
7
4 10 16 -8 -24
PESCINA
31
30 7 10 13 29 42 15 5
5
5 19 20 15 2
5
8 10 22 -13 -29
POTENZA
31
30 7 10 13 28 41 15 5
6
4 14 16 15 2
4
9 14 25 -13 -29
GIULIANOVA
29
30 5 14 11 26 36 15 3 10 2 14 13 15 2
4
9 12 23 -10 -31
-9
6 12 -2 -23
12 RETI: Piovaccari (1 rig) (Ravenna) 11 RETI: Biancolino (Cosenza); Altinier (Portogruaro) 9 RETI: Sy (1 rig) (Andria); Stefani (6 rig) (Reggiana) Tedesco (2 rig) (Real Marcianise); 8 RETI: Corona (1 rig) (Taranto) Tulli (1 rig) (Rimini); 7 RETI: Campagnacci (3 rig) (Giulianova); Rossi (1 rig) (Reggiana); Tozzi Borsoi (3 rig) (Ternana) 6 RETI: Danti (Cosenza); Ganci (2 rig) (Pescara); Marchi (Portogruaro) Nardini (Reggiana); Nolè (Rimini); Cipriani (Spal); Concas (Ternana); Ceccarelli (Verona) 5 RETI: Bernardo (Cavese); Salgado (2 rig) (Foggia); Improta (3 rig) e Sansone (1 rig) (Lanciano); Cunico (1 rig) (Portogruaro); Gerbino Polo e Scappini (1 rig) (Ravenna); Alessi (Reggiana); Noviello (Ternana); Rantier e Selva (Verona) 4 RETI: Sibilano (Andria); Fiore (1 rig) (Cosenza); Mancino (Foggia); Carbonaro (Giulianova); Masini (1 rig) e Turchi (Lanciano); Olivi (Pescara); Catania (Potenza); Correa (3 con il Taranto); Galizia, Manco, Poziello e Romano (Real Marcianise); Temelin e Viapiana (Reggiana); Longobardi (Rimini); Lacheheb (Ternana)
Con prestazioni convincenti i rossoblù rispondono sul campo alle insinuazioni
Il Potenza è sempre più vivo Lo 0-0 con la Reggiana è il quinto risultato utile di fila. Lucani ora terz’ultimi POTENZA REGGIANA
0 0
POTENZA (3-4-1-2): Della Corte 6; Chiavaro 6, Taccola 6,5, Langella 6; Profeta 6 (8' st Nappello 6), De Simone 6 (22' st Giannusa sv), Evangelisti 6,5, Frezza 6,5; Catania 6; Prisco 6 (33' st Aquino sv) Magliocco 6. A disp.: Di Matteo, Barbato, Manno, Mazzetto. All.: Capuano REGGIANA (4-4-1-1) Tomasig 6,5; D'Alessandro 6,5, Girelli 5,5, Mei 6, Anderson 5,5; Nardini 6,5 (44' st Morelli sv), Saverino 6, Castiglia 6, Viapiana 6; Ferrari 5,5 (30' st Romizi sv); Alessi 5,5. A disp.: Manfredini, D'Alessandro, Ferrando, Gualandri, Bovi. All.: Dominissini. ARBITRO: Paparazzo di Catanzaro (Posado e Campana) NOTE: 1000 spettatori circa. Ammoniti: Mei (R), Taccola (P), Chiavaro (P) Catania (P), Frezza (P), Anderson (R). Angoli 1-3, Rec. 1' pt 5' st CON LO 0-0 DI ieri, il Potenza conferma di essere una squadra viva, che renderà la vita difficile a tutti. La Reggiana che ha pareggiato al Viviani, in piena corsa per la promozione e in area playoff in modo consolidato, ha tirato un sospiro di sollievo di fronte all’ennesima buona prestazione dei calciatori di casa. Il Potenza vuole dimostrare in ogni gara, anche quella nella quale, inevitabilmente le gambe reggono di meno per l’ultimo sforzo profuso, di non essere da ultimo posto come, purtroppo, la classifica dirà il 9 maggio per via della sentenza. Con il punto a reti bianche gli uomini di Capuano portano a cinque gare la serie utile iniziata con il successo di Cosenza (poi il pari col Taranto, quello a Foggia e la vittoria con la Cavese): segnale di una
In alto a sinistra un intervento di Chiavaro. SopraTaccola e Girelli testa a testa. Accanto a sinistra a Prisco in azione (foto di Andrea Mattiacci)
squadra in piena corsa salvezza e che renderà difficile la vita a tutte le contendenti. Adesso il Potenza è addirittura terz’ultimo, avendo agganciato il Pescina e vanta legittime ambizioni di avere, di qui alla fine, la classifica che meritava. Con il pieno diritto (ovviamente acquisito solo sulla carta) di giocarsi una salvezza virtuale. Quella concreta, per dirla tutta, sta nella dignità e nell’orgoglio con il quale un gruppo di ragazzi sta cercando di ripristinare l’immagine di Potenza. Proprio come quei tifosi che hanno ancora la forza di urlare fino alla fine, inneg-
giando a “Capuano sindaco”, di protestare come forsennati per un fuorigioco dubbio, o di litigare addirittura con Saverino, uno che ha visto anche la B. Insomma, come una partita vera, proprio come in un campionato vero, senza pensare alla classifica che non c’è. Di Potenza-Reggiana si può dire che è stata la classica partita di categoria, di una squadra forte e della parte alta della classifica, contro quella di una bassa: motivo per credere che un pareggio poteva accontentare alla vigilia tutti. Poi, vuoi il risultato che si
incanalava proprio in quella direzione, vuoi la stanchezza oggettiva che attanagliava prima i lucani (alla terza gara in sette giorni) e poi anche gli emiliani, vuoi qualche limite in organico di troppo (a leggere le panchine davvero erano pochi quelli che potevano cambiare gli esiti del match), ecco che il risultato ad occhiali accontenta tutti e non scandalizza nessuno. LA PARTITA - La sfida del Viviani rischiava di diventare una trappola per Mei e soci, che invece hanno giocato una gara tutta sostanza, ottenendo quello che cercavano, ossia non perdere. La più forte Reg-
giana, reduce anche dal lungo viaggio, ha però dato la sensazione di non essere scesa in Basilicata con il coltello tra i denti. Ha rispettato il Potenza, l'ha fatto giocare, si è difesa talora bene, talaltra con approssimazione, ha provato a fare un gol. Dominissini deve riunciare sia a Maschio (appiedato da giudice sportivo) che al capitano Stefani. Due assenze pesanti che vanno ad unirsi alla lista dei “soliti noti”: Zini, Rossi, Ingari e Temelin. L'unica novità rispetto alle previsioni della vigilia è l'impiego di D'Alessandro sull'out destro della difesa, e non di Mallus. Capuano sostituisce lo
squalificato Berardi con Profeta e ripresenta lo stesso undici che ha battuto la Cavese. Inizialmente lo schema usato dal Gladiatore è un 3-5-2, ma avvedendosi che dalle parti di D'Alessandro si poteva affondare, l'allenatore potentino dopo non più di 15 minuti spedisce lì Frezza e rimette Catania trequartista. Per un tempo intero la Reggiana predilige il lungo possesso palla e l'azione manovrata, in attesa di trovare il varco giusto che però gli emiliani stentato ad aprire. Merito di un'accorta disposizione tattica dei padroni di casa, guidati dalle retrovie da un Taccola in formato teenager, nonostante i 40 anni. I primi 45' si illuminano solo per lampi sporadici, quasi tutti di marca potentina, ma senza particolari sussulti. Il varco giusto è per Viapiana, dalla distanza, ma Della Corte è attento (23'). Dominissini cambia l'attaccante in appoggio ad Alessi, prima Ferrari, poi Nardini, ed è proprio quest'ultimo a non approfittare di un errore di Taccola (l'unico del match), angolando troppo la direzione del tiro in porta, che termina fuori. Replica affidata a Evangelisti, ma Tomasig è strepitoso. Serve un miracolo per aprire le marcature e per questo si attrezza Alessi, ma la sua battuta da metà campo non trova lo specchio della porta per poco. La sostituzione pressocchè immediata di Capuano, che toglie un mediano (Profeta) per inserire un attaccante (Nappello) è il segnale che il Potenza vuole provare a vincere. Tatticamente cambiano solo le posizioni in campo di Frezza e Catania, sugli esterni che, però, senza la brillantezza nelle gambe non danno lo sprint per tentare un colpo. Meglio non rischiare oltre, e sul taccuino non c'è piùniente. Alfonso Pecoraro
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Sport 45
Giovedì 15 aprile 2010
Giovedì 15 aprile 2010
Le pagelle Un’altra prova ottima del quarantenne. Prisco, porta troppo lontana
Viva il teenager Taccola Frezza spinge, Evangelisti orchestra bene. Magliocco poco incisivo DELLA CORTE (6) - un pomeriggio di assoluta trranquillità per il portiere rossoblù. Non è mai impegnato per tutti i 90’ se non in una sola circostanza, quando mette i pugni su un tiro di Viapiana. Concentrato CHIAVARO ( 6) - senza punti di riferimento, perchè la Reggiana gioca con un solo attaccante centrale, Agatino vive un pomeriggio di assoluta tranquillità, ma si fa beffare da Castiglia e lo deve mettere giù (ammonito) TACCOLA (6,5) - è un teenager. Alessi non tocca palla. E’ preciso, attento e puntuale su ogni intervento. Un solo errore, ma ci può stare, visto che è alla terza gara intera in sette giorni, e quasi ci scappa un gol
A destra una percussione di Catania (servizio fotografico di Andrea Mattiacci)
Degli emiliani il migliore è Nardini ma anche Tomasig è attento su punizione rossoblù
MAGLIOCCO (6) - ha solo una vera palla buona, ma il suo tiro dalla distanza è lento e prevedibile, facile preda di Tomasig.
D’ALESSANDRO ( 6,5) - il giovanotto inizia con il freno a mano tirato e guardingo nella marcatura di Catania. Poi si libera dall'imbarazzo iniziale e non consente la spinta a nessuno degli esterni, sia pure opachi, della formazione di Capuano. Bravo GIRELLI (5.5) - in grave imbarazzo in diverse circostanze. Patisce una posizione forse per lui inusuale e fatica le proverbiali sette camicie contro Prisco che gioca distante anni luce dalla porta e, soprattutto di spalla. Evangelisti in scivolata su Nardini. A destra Mirko Taccola ancora una volta tra i migliori in campo. In basso a sinistra Prisco contrasta un avversario, a destra, la Reggiana
MEI (6) - di riffa e di raffa. Con la forza e in scioltezza. Il centrale di Dominissini capisce meglio del suo compagno di gioco come affrontare il centravanti avversario. ANDERSON (5.5) - fischiatissimo per quell'esultanza dopo il gol della gara di andata, sembra rispettare le consegne. Niente spinta, bloccato nella sua mattonella di competenza.
GIANNUSA (SV) - poche occasioni per mettersi in evidenza. Il suo ingresso dà però maggiore freschezza alla linea mediana
NARDINI (6,5) - Dominissini intuisce che dal suo piede possono partire i pericoli maggiori e lo dirotta qualche metro più avanti. E' in effetti il reggiano più pericoloso.
EVANGELISTI (6,5) - la prestazione acquisisce maggiore valore quando l’ex dell’Olbia deve dettare i tempi del gioco. Fisicamente sta meglio di altri suoi compagni e si vede. Lancia, smista e sprona i suoi, non disdegnando neanche il lavoro sporco. tra i migliori in campo.
MORELLI ( SV) SAVERINO ( 6) - combatte come un forsennato. Ci teneva forse più degli altri, addirittura litiga con qualche spettatore. E’la mente di tutti i palloni che girano sulla mediana
FREZZA (6,5) - spinge a destra, ci prova a sinistra. Tra i più dinamici e preparati fisicamente allo sforzo. Non si fa sfuggire nessun avversario, offrendo l’adeguata copertura ai suoi compagni. E poi sul finire del match, al 49’ una sgroppata (messo giù da Anderson) che poteva portare anche a qualcosa di più. CATANIA (6) - inizia a sinistra, e potrebbe fare male al giovane D’alessandro, assai imberbe. Ma a emozionarsi è il catanese che non affonda. Capuano lo dirotta a trequarti campo. Poi nella ripresa lo mette nuovamente a sinistra in un centrocampo a quattro. Pérestazione sufficiente an-
AQUINO (SV) - alcuni minuti per un paio di spunti, a ridosso di Magliocco. Sta crescendo, tornerà utile.
TOMASIG ( 6,5) - Una sola volta è impegnato seriamente e ci mette il guantone per alzare una punizione al veleno di Evangelisti
PROFETA (6 ) - randella e smista palloni con precisione. Dà vita a una gara tutta muscoli con saverino, terminandola con lo stesso voto del suo avversario: sufficiente
DE SIMONE ( 6) - se alla fine lui stesso dice che la fatica si inizia a far sentire dopo una settimana così intensa, è ragiovenole il cambio con Giannusa. Abbastanza compassato, si rende protagonista di una partita senza infamia e senza lode.
PRISCO (6) - in certe occasioni si marca da solo. Lotta di fisico a distanza siderale, però, dalla porta. Poche sponde efficaci, ma anche la voglia diproporsi su tutti i palloni, giocabili e non.
REGGIANA () -
LANGELLA (6) - dalle sue parti si aggira Nardini, che al tirar delle somme è il più in palla dei suoi. Lo controlla bene, senza concedergli grandi spazi, anche grazie all’aiuto fornitogli da Profeta, prima e da Catania dopo
NAPPELLO (6) - l’impatto del piccolino sul match è interessante, perchè sfugge subito via a Castiglia e sfiora il vantaggio dalla distanza. Con il passare dei minuti, però, si sgonfia e perde un paio di palloni evitabili.
che se manca di poco l’angolazione giusta su un tentativo di testa nella prima frazione di gioco.
CASTIGLIA ( 6) - lotta e corre, contrasta e riparte. VIAPIANA ( 6) - accostato a Saverino è la mente operante della mediana reggiana. Randella ed è randellato. FERRARI (5,5) - Probabilmente Dominissini si attendeva qualcosa in più ROMIZI ( SV ) -
A sinistra l’undici rossoblù ad inizio match. In alto Chiavaro su Alessi
ALESSI (5,5) - E' controllato con efficacia da Taccola che non lo patisce nemmeno un attimo. Alfonso Pecoraro
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46 Sport
Commenti entusiastici sul gruppo e le motivazioni
«Noi più forti di loro» De Simone e Langella concordi sul buon pareggio
«Non abbiamo subito nulla ma la fatica si sente» MIMMO DE SIMONE, centrocampista concreto e in grado di dettare i tempi della squadra, è contento della sua prestazione e di quella del Potenza che, all' unisono, sono risultate di buon spessore contro la forte Reggiana. Uno zero a zero anche giusto ma che con maggior lucidità poteva tramutarsi in una vittoria. “Tre partite in sei giorni si sentono eccome - dice. Per quanto mi riguarda, ora sto bene fisicamente. Quando sono venuto a Potenza ero reduce da sei mesi di inattività per infortunio. Ora ho recuperato. Credo che anche la squadra, al momento, sia capace di esprimersi al meglio. La sentenza è scritta ma
noi ci batteremo con questo ardore sino alla fine. Il mio futuro? A Potenza sto bene ed ho molti amici. Non ci saranno problemi a sedersi attorno ad un tavolo con l' eventuale nuova proprietà. Ma per il momento tutto è prematuro”. Chiusura con Langella, anche lui soddisfatto della prova dell' undici. “ La Reggiana non ha mai tirato in porta. Noi ci abbiamo provato. Siamo un gruppo eccezionale. Nonostante tutte le traversie stiamo dando esempio di professionalità. Il Potenza darà filo da torcere a tutti gli avversari, cominciando già dalla trasferta di Rimini. I nostri tifosi possono stare tranquilli ” .
LO ZERO A ZERO contro la Reggiana fa contento a metà Eziolino Capuano. Il gladiatore ci teneva a vincere contro gli emiliani in virtù di una serie di situazioni verificatesi nella gara d' andata. Si accontenta di un pareggio che , comunque, accetta come ottimo considerato il poco tempo intercorso fra le gare giocate ultimamente dalla sua squadra. “Il Potenza - dice - senz'altro ha dimostrato di essere più forte della blasonata Reggiana. Una squadra, del resto, che punta ad insidiare Verona e Portogruaro non può accontentarsi di un pareggio finale, perdendo evidentemente tempo ed aspettando il fischio dell' arbitro. Noi almeno in un paio di occasioni abbiamo tirato in porta; loro no. Della Corte mi pare sia rimasto inoperoso. Quanto alla prestazione del Potenza, c'è da dire che le tre partite giocate in soli sei giorni hanno influito sul rendimento. Oggi mancava Berardi, Iraci e c' era il solo Frezza capace di giocare sulle fasce. In pratica ero a secco di esterni. Abbiamo fatto un miracolo nelle ultime cinque gare. Questa squadra ha subito una sola rete. Non male per una difesa prima considerata colabrodo. A livello sportivo e agonistico, ci siamo alla grande. Viaggiamo a media promozione e continuiamo nell' opera di ripulitura dell' immagine calcistica della città di Potenza. I tifosi, penso siamo orgogliosi di questi leoni che la domenica scendono in campo in maniera stoica giocando sino al limite dello strapazzo fisico. La squadra gioca a memoria ed anche meglio dopo l' allontanamento di elementi bravi a giocare solo a flipper”. Concreto e capace di re-
Lezioni di Capuano a Catania. A sin. il tecnico a colloquio con un tifoso della Reggiana. Sotto D’Addario, patron del Taranto ieri al Viviani: vuole il mister sulla panchina jonica
galare sempre battute il buon Eziolino che, poi, sul suo futuro calcistico glissa e non si sbilancia. “ Sono e resto l' allenatore del grande Potenza - dichiara. C'era il presidente del Taranto D' Addario a vedere la partita? Siamo amici. Mi cerca la Salernitana e devo dire che c'è una squadra di B che mi chiama almeno sei volte a giorno. Sono contento! Ma ripeto sono l' allenatore del Potenza. Non avete idea di quanto sia grande l' affetto che mi lega all' ambiente rossoblù.” Un messaggio d'amore quello di Eziolino… nonostante le sirene del gran calcio si fanno sentire. Come andrà a finire? Difficile fare previsioni in questa fase della stagione. l.c.
Lo sprone di Galigani all’immobilismo della città
MIMMO MUSOLINO PER LA PROCURA FEDERALE
Lanciato l’appello per il club ma non si muove ancora nessuno POTENZA e Reggiana chiudono con un nulla di fatto. Il recupero del “Viviani” , allora, fa registrare poche emozioni anche se, ad onor del vero, il Potenza esce bene da questo autentico tour de force che regala cinque punti in tre partite. Si dirà una soddisfazione effimera vista la sentenza di retrocessione già scritta in casa potentina. Vero sino ad un certo punto, dal momento che l' undici di Eziolino Capuano punta a riconquistare da un lato una certa credibilità nelle sfere alte del calcio; dall' altro una dignità nei confronti di un ambiente ancora scosso dalle recenti vicissitudini processuali ed esxtracalcistiche. Uno zero a zero, pertanto, contro una grande del torneo la Reggiana che - a detta dello stesso tecnico Dominissini - ha dovuto dare il massimo per fermare questo Potenza che sta onorando alla meglio questo finale di stagione. Contento della squadra rossoblù, il Direttore generale Vittorio Galigani che rimarca, in sala stampa, il buon momento attuale del Potenza. “Nelle ultime cinque gare - dice siamo stati capaci di conquistare nove punti. Vittoria a Cosenza, pareggio con il Taranto, pareggio a Foggia, vittoria con la Cavese ed oggi ancora un punto con la Reggiana. Le cifre parlano chiaro. C'è da fare un grosso plauso a questi ragazzi che, come detto più volte, stanno dimostrando di avere grandi doti professionali considerate le vicissitudini esterne. Ho
Galigani e Capuano in panchina
detto che il Potenza non regalerà nulla e così si sta verificando sul campo. Anche oggi con la forte Reggiana la squadra ha dato il massimo pur di conquistare i tre punti. Non ci siamo riusciti ma, onestamente, posso ritenermi soddisfatto per quanto espresso sul campo. Lo stesso pubblico, che ringrazio, ha apprezzato la prova dell' undici. Continueremo così sino al termine”. Ha ragione Galigani. Il Potenza sta onorando il calcio. Alla faccia,
si dirà, delle sentenze già scritte. Meno male! Almeno qualcosa su cui porre le basi per un ipotetico futuro esiste. Già, il futuro. Ma quale futuro si prospetta per il Potenza che, sulla carta, è assegnato al prossimo campionato di Seconda Divisione? E' quanto si chiedono un po' tutti. In questi giorni cominciano a circolare nomi di possibili acquirenti. Molte chiacchiere, ma di concreto zero. Lo tiene a sottolineare esplicitamente lo stesso Ga-
ligani. “Lo scorso dieci aprile - afferma l' attuale gruppo dirigenziale composto dal sottoscritto, dal Dott. Arcieri , ha detto a chiare note le necessità impellenti affinchè questa Società possa proseguire l' avventura nel professionismo. Il nove maggio termina l' attuale campionato. Se si vuol fare qualcosa, bisogna muoversi per tempo. Allo stato attuale non si è messo ancora nulla”. Molto chiaro Galigani. Infine, lo
stesso tiene a ringraziare particolarmente lo sponsor del Potenza, vale a dire la Pelplast di Rosario Pellegrino che, in vista della prossima trasferta di Rimini, ha consentito la partenza anticipata della squadra per la riviera romagnola. “Grazie alla passione di Rosario conclude - mister Capuano ha ottenuto un viaggio meno stressante per Rimini. Sarà più facile cosi recuperare energie dopo questa serie di partite”. Lorenzo Corrado
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Giovedì 15 aprile 2010
Giovedì 15 aprile 2010
Seconda A Noicattaro con El Kamch, ma senza Arcamone
Melfi, Agius recupera ALLENAMENTO al campo Cedas per il Melfi. I gialloverdi hanno svolto la seduta lavorativa presso la struttura di proprietà Sata. La buona notizia è rappresentata dal recupero di Andrei Agius. Il difensore centrale, nazionale maltese, ha lavorato con il resto del gruppo, aggregandosi ai compagni. Dunque Agius ha smaltito totalmente la botta alla caviglia sinistra, rimediata sul finire di gara contro al Cisco Roma. D'altronde lo staff medico gialloverde si era professato ottimista sul recupero del difensore, ai margini nei giorni scorsi, esclusivamente per un motivo precauzionale. Agius è pronto a far cop-
pia con Vignati contro il Noicattaro. In terra pugliese mancherà invece Vanacore. Il problema alla coscia di natura muscolare persiste. L'ex Marcianise assente sia a Vibo che contro la Cisco, salterà anche la trasferta di Noicattaro, sperando di tornare tra i disponibili contro la Juve Stabia il 25 aprile, prossima gara interna dei federiciani. Diversa invece la situazione di Giovanni Careri. Il portierone bolognese sta lavorando a parte. Non si è pienamente ristabilito dai dolori alla schiena successivi ad uno scontro di gioco patito contro la Vibonese. Contro la Cisco tra i pali c'è stato il debutto dal
primo minuto di Marco Manis. Un esordio positivo, condito da ottimi interventi, anche decisivi ai fini del risultato acquisito. Manis verrà riproposto contro il Noicattaro con Careri che potrebbe recuperare per la panchina. Da sottolineare che nell'ambito del match contro la Cisco, in veste di dodicesimo è andato in panchina Della Luna, classe 92, estremo difensore di ottima prospettiva. Uno dei tanti giovani del Melfi. Una linea verde che sta dando risultati confortanti e soddisfacenti. Nel contesto dell'ultimo incontro effettuato, erano ben 5 i cosiddetti under presenti sul rettangolo verde. Non male per una
Eccellenza Ferrante e Di Falco replicano a Carriero e Larotonda
squadra che ha conquistato con largo anticipo il traguardo che si era prefissato ad inizio stagione, la salvezza, e che appunto ha saputo mettere in vetrina giovani davvero interessanti. Senza poi dimenticare calciatori tipo El kamch, purtroppo non di proprietà o Chiaria, ancora invece in possesso di un altro anno di contratto con i gialloverdi. Due atleti che avranno tanto mercato, anche se il Melfi confida di poter costruire intorno a loro, o anche solo al centravanti, la squadra del futuro. Prima però bisogna onorare al meglio il finale di stagione, senza regalare nulla, come contro la Cisco, impegnandosi al massimo. Emilio Fidanzio
Agius
D Dopo la batosta con il Forza e Coraggio
Rimonta del Valdiano Francavilla deve recuperare i consensi perduti
Atella avanti di due reti, ma alla fine è parità ATELLAM. R.VALDIANO
FRANCAVILLA – Recuperare in fretta i punti persi in queste ultime giornate di campionato. In casa Francavilla è questo il principale obiettivo in vista della trasferta di domenica prossima in casa del fanalino di coda Fasano. Bisogna recuperare in fretta le energie necessarie per riprendere il cammino in campionato e per cercare di giocare questo finale di stagione nel migliore dei modi. In questi giorni di allenamenti, il tecnico serbo Ranko Lazic, dovrà cercare di recuperare la condizione migliore dei suoi ragazzi e di capire cosa sia successo nella gara interna persa pesantemente per 5-0 contro il Forza e Coraggio. Le ultime due sconfitte di fila, contro Francavilla Fontana e beneventani, hanno allontanato definitivamente i rossoblu dalla zona play off, che adesso dista sette punti. Ormai non c’è più tempo per pensare a quello che è successo, ma bisogna guardare avanti e onorare queste ultime cinque gare
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ATELLAMOMTICCHIO: Di Biase, Angelillo V. (24’st Leccese), Angelillo F., Larotonda V., Manfreda, Lamorte, Larotonda G., Camelia, Valente (36’ st Libutti), Carriero, Rinaldi. A disp.: Sicuro, D’Annucci, Rosiello, Strozza, D’Urso D. All. D’Urso P. R.VALDIANO: Larocca, Celano (9’ st Polito), De Luca, Di Falco, Malito, Amoroso, Petilli F., Pascuzzo, Salamone, Ferrante (26’ st Spinelli), Petilli G. (36’ st Puoli). A disp.: Pucciarelli, Garone, Di Brizzi. All. Masullo. ARBITRO: Benevento di Potenza (Paolillo-Delfino) RETI:p.t. al 1’Carriero (AM), 11’ Larotonda G. (AM), 13’ Ferrante (RV); s.t. al 33’ Di Falco (RV). NOTE: Ammoniti: Di Falco, De Luca, Camelia. Espulso al 46’ st il portiere Larocca per fallo da ultimo uomo. Angoli: 7 a 5 per l’Atellamonticchio. Recupero: p.t.+2’; s.t.+4’,+1’. ATELLA – E’ finita in parità (2 a 2) la partita di recupero giocata al comunale della cittadina della valle di Vitalba tra l’Atella Monticchio e la Ruggiero Valdiano, due squadre alla ricerca di punti. La prima per entrare nella zona play off e la seconda per consolidare la propria posizione nella zona play off. La gara, ben diretta dal signor Benevento e dai suoi collaboratori, è stata bella ed avvincente, senza esclusione di colpi, agonisticamente valida e corretta, con continui capovolgimenti di fronte nel corso dei quali sono state sprecate diverse occasioni da rete dall’una e dall’altra parte. Inizialmente si è subito messa bene per i padroni di casa che al 1’si sono portati in vantaggio con Carriero. Un minuto dopo è ancora Carriero a rendersi pericoloso con un insidioso diagonale respinto sul fondo dal portiere ospite. Insistono i locali che all’11’ vanno al raddoppio con Giovanni Larotonda che di testa su assist da calcio d’angolo di Carriero ha perentoriamente messo alle spalle dell’incolpevole numero uno valdigiano. Tempo due minuti e il Valdiano accorcia le distanze con la rete di Ferrante andato a segno direttamente su calcio di punizione da circa 25 metri. Al 27’ i locali vanno vicinissimi al gol con Larotonda Vito che da pochi passi, sugli svi-
luppi di un corner, ha alzato troppo la mira. Al 34’Larocca si disimpegna bene su un tiro dalla distanza di Valente, imitato tre minuti dopo da Di Biase che ha neutralizzato un forte tiro di Salamone. Al 42’ grossa occasione mancata da Rinaldi che tira a colpo sicuro ma sopra la traversa. Nella ripresa al 5’ Rinaldi ha un’altra palla buona per segnare ma Larocca para la debole conclusione da fuori area dell’attaccante atellano. Il portiere ospite al 21’ si disimpegna bene sul colpo di testa di Angelillo F. Al 28’con un rasoterra sfiora la base del palo Salomone che un minuto dopo, tutto solo si fa ipnotizzare dal bravo Di Biase. Al 33’ la rete del pareggio degli ospiti con la felina zampata di Di Falco su forte angolo battuto da G. Petilli. Nel primo minuto di recupero Larocca esce a valanga e travolge Rinaldi al limite dell’area. L’estremo difensore ospite viene espulso per fallo da ultimo uomo e sostituito tra i pali dall’attaccante Salamone. Sul susseguente calcio di punizione, Lamorte con un tiro-siluro colpisce la traversa e con essa sfuma la rete del successo, che avrebbe di certo lanciato l’Atella Monticchio verso la zona play off. Michele Rizzo sport@luedi.it
IL GIUDICE SPORTIVO DELLA SERIE D Due squalificati per Lazic e Rizzo De Santo, De Giorgio, Bartoli e Mazzoleni Tra i calciatori, squalifica per 1 gara: Renato Bartoli (Matera), Michele Florindo (Casertana), Antonio Valletta (Forza e Coraggio), Francesco De Santo (Francavilla PZ), Luigi Digiorgio (Francavilla PZ), Andrea Paglialunga (Francavilla BR), Vincenzo Monti (Ischia Isolaverde), Paolo Lomasto (Pomigliano), Achille Mazzoleni (Matera), Christian Lambiase (Angri), Matteo Colangione (Bitonto), Vincenzo Modesto (Bitonto), Antonio Monticelli (Neapolis Mugnano).
di campionato, cercando se è possibile di fare più punti possibili. Un finale di stagione che deve essere positivo. Dopo la bruciante sconfitta ottenuta davanti al proprio pubblico, Ranko Lazic cerca di ricompattare il gruppo, cercando di tirare fuori la rabbia agonistica. A Fasano per i sinnici sarà una partita difficile, bisogna reagire dopo la sconfitta, ed ecco perché si annuncia una gara vibrante e tosta. Ecco perché adesso, bisogna tenere alta la
concentrazione per arrivare all’impegno contro il Fasano nel migliore dei modi. La vittoria contro la formazione pugliese, deve essere l’unico risultato ammissibile. I tre punti potrebbero dare nuova linfa ai rossoblu, in vista dei prossimi impegni. Al momento la squadra negli allenamenti allo stadio “Gian Battista Rossi” della vicina Senise, sta cercando le soluzioni migliori per tenere testa al Fasano. Claudio Sole
Seconda Divisione Il Laurenzana perde nettamente in casa col il Progetto
Cafarelli illude, poi dilaga il Tito LAURENZANA PROGETTO TITO
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LAURENZANA: Rossi E., Trivigno Gio., Cafarelli, Rossi R., Zito F. (22' st Trivigno Giu.), Giallorenzo, Troccoli M., Ferrari, D'Eufemia (33' st Graziadei A.), Troccoli E. (10' st Graziadei M.), Marone. A disp.: Rendi. All.: Cafarelli. PROGETTO TITO: Fiore, Carbone, Faruolo, Corallo, Spera, Salvia, Pirrone, Coronato (28' st Di Bello), Cupolo, Stigliano, Santoro. A disp.: nessuno. All.: Pagano. ARBITRO: Montemurro di Matera. RETI: 14' st Cafarelli (L), 15' st Stigliano (PT), 41' st, 43' st, 45' st Cupolo, 46' st Santoro (PT). NOTE: giornata mite. Espulso: 36' st Ferrari (L). Ammoniti: Giallorenzo, Marone, D'Eufemia, Ferrari, Trivigno Gio. (L). Spettatori: 40 circa. Recupero: 2' pt, 1' st. LAURENZANA - Vertiginoso crollo del Laurenzana nell'ultima uscita casalinga della stagione. Imbottita di “baby” (bisogna dar spazio anche ai giovani, bene ha fatto mister Giovanni Cafarelli), la compagine della Val Camastra, dopo essere passata in vantaggio ad inizio ripresa, ha ri-
Ferrari del Laurenzana
mediato quattro sonori “ceffoni” dal Progetto Tito negli ultimi cinque minuti della contesa. Incredibile, ma vero: tra il 41' ed il 46' della ripresa, l'undici di Pagano ha messo a segno addirittura un poker con lo scatenato Cupolo (per lui hattrick) e con Santoro. Fino a quel momento il risultato era inchiodato sull'uno pari, con il Laurenzana costretto a giocare in inferiorità numerica, per via dell'espulsione rimediata da Ferrari. La cronaca racconta di una buona partenza del Progetto Tito che, già al 33', coglie il palo dal limite con Cupolo. Al 38' sono sempre gli ospiti a farsi pericolosi con la volèe di Stigliano che quasi fa la barba al pa-
lo. Il Laurenzana ha una reazione nel finale di tempo: Marone prova a sorprendere Fiore con un pallonetto poco preciso (44'). La ripresa è decisamente più gradevole e, soprattutto, ricca di gol. Nei primi minuti il Laurenzana prende il sopravvento in campo. Troccoli M. mira non lontano dal palo dai trenta metri (5'). Ferrari trova la risposta di Fiore al 6'. Sempre Ferrari, al 13', lascia partire un “missile” che sbatte sotto la traversa, ma non oltrepassa la linea di porta. Al 14' il Laurenzana sblocca la partita: angolo di Zito F. e stacco aereo vincente di Cafarelli. Il Progetto Tito pareggia subito i conti con Stigliano, servito da Pirrone (15'). I padroni casa sfiorano nuovamente il vantaggio alla mezzora con l'incornata di Ferrari. Poi il crollo: Ferrari rimedia il rosso (36') ed il Progetto Tito dilaga. Cupolo beffa tutti al 41'. Si ripete al 43' tutto solo davanti a Rossi E. Al 45' Cupolo sigla la tripletta personale, dopo un rapido scambio con Corallo. Nel recupero c'è gloria anche per Santoro per il definitivo 1-5 (46'). Le due squadre (salve da diverse giornate) hanno già la testa rivolta alla prossima stagione. Donato Pavese
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48 Sport
B Dilettanti Arriva la sconfitta in casa del Catania
Passo falso Corporelle CATANIA CORPORELLE
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CATANIA: Confente 18, Livera, Novatti 5, Consoli 11, Gambolati 24, De Giorgi 21, Di Masi ne, Rolando 6, Reale 7, Catotti 4. Allenatore Borzì. INVICTA CENTRE CORPORELLE: Ginefra, Corvo 9, Nocioni 21, Blardone 12, Di Pierro 10, Marino 2, Tombolini 2, Serino 8, Saccoccio 15, Viggiano. Allenatore Paternoster. ARBITRI: Rinaldi di Salerno e Roca di Avellino. PARZIALI: 28-24, 47-40, 74-59, 96-
79. E’ ANDATA male alla Corporelle la trasferta in Sicilia. La formazione potentina ha dovuto cedere il passo ad un Catania più incisivo, specie nella seconda metà di partita, quando De Giorgi e compagni hanno preso il largo staccando in maniera decisiva il Potenza. I primi due quarti sono stati piuttosto equilibrati, con la Corporelle sì in svantaggio, ma con uno scarto tale (-4 dopo 10’ e -7 all’intervallo) ancora recuperabile. Il solco la formazione di coach Borzì l’ha tracciato nel terzo parziale,
quando riesce a mettere in dieci minuti ben 27 punti a segno, contro i 19 dei lucani, iniziando così il quarto ed ultimo periodo con un eloquente +15 che in pratica si trascina fino all’ultima sirena, chiudendo sul definitivo +17 (96-79) che consegna la vittoria ai padroni di casa, sancendo la seconda sconfitta nella fase ad orologio per Tombolini e compagni. Tra i più positivi l’argentino Nocioni con i suoi 21 punti realizzati. Domenica prossima ancora una trasferta per la Corporelle che dovrà vedersela con il Reggio Calabria. a.mutasci@luedi.it
Nocioni e Serino lottano sotto canestro (foto Andrea Mattiacci)
B Dilettanti Dopo la battuta d’arresto col Pozzuoli il Bernalda cerca il successo
Bbc, occasione di riscatto Seconda gara della fase ad orologio questa sera sul campo del Foggia BERNALDA - Stasera al PalaRusso di Foggia (ore 20, arbitri Mancini di Caserta e Perrone di Napoli) terza sfida della stagione tra BBC Bernalda e Libertas per la seconda giornata della fase ad orologio; entrambe le squadre sono reduci dalla sconfitta nel primo turno, i lucani nella sfida interna col Pozzuoli, i pugliesi in quella di Catanzaro, ed entrambe hanno fornito una prestazione che non è stata all'altezza della importanza del compito. Nella stagioneregolare i dauni si sono imposti in tutte e due le occasioni sui metapontini, al PalaCampagna per 62/72 e tra le mura amiche per 106/82 in una delle più brutte prestazioni dei rossoblu. All'andata i rosso-neri misero in mostra un ottimo collettivo, forse non troppo brillante nelle giocate ma sicuramente solido in ogni reparto e ben fornito in panchina tant'è che lo score dei pugliesi si spalmò su ben 9 giocatori contro gli appena 6 dei lucani, mentre al ritorno fu tutta una sinfonia foggiana con l'apporto notevole dei solisti Chirico, Magnani, Marmugi e Toppino che non lasciarono scampo ad una pur discreta BBC in cui ci furono i 17 punti di Russo e Marinelli, i 14 di Delli Carri e i 12 di Salvatore per un totale comunque non disprezzabile di 82 punti. Particolare interessanteilfatto chesiaaBernalda che a Foggia il migliore del team ionico è stato Marinelli (20 di valutazione nella prima, 24 nella
Capitan Roberto Russo
seconda), proprio l'uomo che è venuto meno per infortunio contro il Pozzuoli domenica scorsa, quando è stato mandato sul parquet per dolorosa e rischiosa necessità ed ha pure fatto vedere qualche cosa di buono macertamente giocando non al massimo delle sue possibilità. Inevitabile, quindi, che il sorvegliato speciale sia proprio il lungo marchigiano, monitorato dallo staff sanitario e da quello tecnico nella speranza che questa sera,
quando i due fischietti campani daranno il via alle ostilità nella struttura di via Durso, il lungagnone dagli inconfondibili capelli rasta si sia ripreso completamente e possa dare il suo fattivo e imprescindibile contributo alla causa rossoblu. Domenica scorsa, come già detto, la squadra di coach Leonetti ha ceduto al grintoso assalto del Catanzaro voglioso di assicurarsi i playoff, e nel grigiore generale si è salvato in pratica il solo Magnani (ala pisana ventiseienne di 194 cm.), mentre hanno deluso le aspettative altri nomi illustri del complesso caro al presidente Caccavo come il ventottenne play maddalonese Desiato, il pivot aostano Bruno (205 cm., '84), la guardia puteolana Chirico ('82) e l'altro lungo, il fiorentino Toppino (2002 cm., '79), oltre alla vecchia immarcescibile bandiera Padalino. Ma non può essere considerato test attendibile quello in terra calabrese perché il team dauno ha sempre mostrato qualche limite lontano dalle sue mura, mentre appare pressoché imbattibile sul parquet di casa grazie anche al magnifico pubblico che ne segue appassionatamente le esibizioni. Potrebbe essere una gara assolutamente inutile per i Vandoni boys, ma l'importante è che ci sia la reazione d'orgoglio che faccia dimenticare il non-basket di domenica scorsa. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
B Donne Scarano imbufalito: «Metro incomprensibile»
Basilia contro gli arbitri CI HA provato. Ha lottato fino in fondo, rossicchiando negli ultimi minuti gran parte dello svantaggio accumulato dopo i primi tre quarti. Ma alla fine non è riuscita ad ottenere il successo che l'avrebbe spedita dritta dritta in semifinale, dove invece è già approdata (unica del lotto, visto che tutte le altre serie sono inchiodate sull'1-1) quella Carpedil Battipaglia che a Latina non ha avuto problemi a bissare la vittoria di gara-uno. La Basilia Potenza dovrà ancora soffrire per guadagnarsi il passaggio del turno, e per avere ragione di un Campobasso che sul parquet amico del PalaVazzieri, martedì sera, ha venduto carissima la pelle. Mettendo fin dall'inizio il match sui binari di un agonismo esasperato, e costringendo Crovatto e compagne a tornare a giocarsi tutto, sabato al PalaPergola, nella decisiva bella. Lì non saranno più concessi errori, e le rossoblù dovranno fare appello a tutte le
Coach Scarano
risorse fisiche e mentali che hanno in corpo per proseguire la loro marcia nei playoff. «È vero, abbiamo sbagliato più del solito in attacco e soprattutto ai liberi. Ma mi sento di dire che questa gara è stata condizionata da un metro arbitrale assolutamente incomprensibile. Che
ci ha innervosito e ha finito per farci perdere la necessaria tranquillità». Coach Piero Scarano è imbufalito per come la coppia di fischietti sulla cui designazione è sorto pure un giallo, visto che all'ultimo ne è stato cambiato uno - ha diretto la partita dell'altra sera: fin dall'inizio della quale è parso chiaro che le molisane l'avrebbero messa sul piano fisico. «Finora non ho detto nulla sugli arbitri, quando pure avrei avuto buoni motivi per farlo. Ma stavolta - sbotta il tecnico della Basilia - non me la sento di rimanere in silenzio. Non si può ammettere che ai play-off accadano certe cose, perché le mie ragazze hanno dato tutto per giocarsela: difendendo alla grande e mettendoci l'anima. Se poi però le avversarie hanno la possibilità di metterti le mani addosso, impunemente, dall'inizio alla fine, ecco che diventa impossibile lottare ad armi pari». Luca Carlone sport@luedi.it
serie
Giovanili, Pielle protagonista all’ottavo “Trofeo Sant’Amatore” BELLISSIMA ed indimenticabile mattinata trascorsa dai bambini della Pielle Matera nella ottava edizione del "Trofeo Sant'Amatore" che ha avuto luogo a Cellamare e riservato ai miniatleti nati negli anni 2001 e 2002. Già dalla partenza, prevista nella prima mattinata, si leggeva sul volto dei bambini e dei genitori l'entusiasmo legato all'evento, ma nello stesso tempo il timore del confronto con le altre realtà del territorio. Al torneo infatti, oltre la Pielle Matera, hanno partecipato i centri minibasket di Mola, Santeramo, Noci, Acquaviva, Bitritto, Rutigliano, Modugno, Capurso, Bari, Mottola, Casamassima, Conversano e Modugno e gli organizzatori del circolo Amici di Peter Pan di Cellamare. All'arrivo, tutte le squadre sono state accolte in un clima festoso, accompagnato da musiche per bambini, che hanno messo a proprio agio i bambini, facendo venir meno tutti i timori e le paure. La tranquillità si è trasformata in entusiasmo non appena i miniatleti sono scesi in campo per disputare le partite contro i loro coetanei. Nonostante non era prevista alcuna classifica, secondo quanto prevede il minibasket, c'è da registrare che la
B Ecc.
squadra materana ha ben figurato in tutte le gare disputate con Rutigliano, Modugno, Bitritto e Conversano. Al termine della giornata tutti i bambini erano sfiniti ma contenti, sopratutto dopo la premiazione dove tutti i bambini hanno avuto i gadget della manifestazione. Complimenti sono giunti agli istruttori piellini dai responsabili degli altri centri presenti a Cellamare sia per quanto mostrato in campo, che per il comportamento corretto ed educato tenuto dai nostri bambini. Intanto prosegue senza sosta l'attivita della Pielle, squadra satellite della più blasonata Bawer, su fronte del settore miibasket; i gruppi stanno crescendo nello spirito del gioco e sotto la guida esperta e professionale della Prof. Delizia Ruggieri. Questi i miniatleti della Pielle che hanno preso parte al torneo accompagnati dagli Istruttori Delizia Ruggirei e Giovanni Papapietro: Pietro Antezza, Matteo Conforti, Alessandro Marzo, Matteo Forese, Mattia Galoppante, Michele Lancellotti, Vittorio Lippolis, Luca Loperfido, Alessandro Loperfido, Daniele Montemurro, Leonardo Oliva, Michele Paolicelli, Michele Plasmati, Federico Torraco, Pasquale Volpe, Alberto Montemurro.
Play Off gir. D
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Sport 49
Giovedì 15 aprile 2010
Giovedì 15 aprile 2010
Hassan rientra nel gruppo MATERA - Continuano ad allenarsi agli ordini di coach Ciccio Ponticiello i ragazzi della Bawer Matera in vista del prossimo ed ultimo incontro in terra laziale. Allenamento a ranghi completi, è rientrato a pieno ritmo anche la guardia Norman Hassan, fermo precauzionalmente dopo aver subito una distorsione alla caviglia durante la gara interna contro l’Agrigento, oggi ha ripreso insieme a tutto il gruppo dopo il lavoro differenziato fatto nei giorni scorsi. I ragazzi hanno dimostrato ancora una volta un grande impegno nelle sedute di allenamento. Questo grazie anche al morale alto, giunto dopo la vittoria di domenica. Ora si pensa solamente all’ultima partita di campionato, sperando di chiudere in bellezza questa stagione con un ultimo risultato positivo. Come ha sempre detto il coach, per lui non esistono partite da sottovalutare, ogni gara potrà dare indicazioni importanti. Per i ragazzi c’è ancora l’ultima opportunità per dimostrare alla società il loro valore, in vista di una eventuale riconferma per il prossimo campionato. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
S’inizia a pensare al ripescaggio
Il giovane Hassan
ALLENAMENTO regolare per la Publisys Potenza nella giornata di ieri. La squadra potentina ha svolto la seduta al completo in vista del confronto conclusivo di domenica prossima contro il Barcellona Pozzo di Gotto in programma al Pala Pergola. La delusione e il rammarico continuano a prevalere sugli schemi e la voglia di divertirsi. La squadra di Francesco Binetti cercherà di chiudere la stagione puntando tutte le sue carte sull'orgoglio, salutando il pubblico che saluterà la squadra dopo la gara di commiato di domenica prossima. Lo staff tecnico formato da Francesco Binetti e Sandro Lo Sardo non ha messo in agenda amichevoli in questa settimana, ritenendo inutile un test al cospetto di una compagine di categoria. Il morale risente della retrocessione, l'ambiente è plumbeo, tutti sono concentrati più sulle mosse future (ripescaggio in A Dilettanti o possibile fusione?) che potrebbero dare ulteriori stimoli nei corridoi della società di via degli Oleandri. Oggi, Vincenzo De Bartolo e compagni continueranno ad allenarsi sempre al Pala Pergola verso la sfida di domenica con il Barcellona. f.menonna@luedi.it
L’assistent coach Lo Sardo
C2 Con questa affermazione la squadra di Totaro si è garantita i play off
Un Ctr ammazza grandi Il Senise ha interrotto la lunga serie di vittorie del Marigliano
distanza arrivata fino a meno dodici e così nel terzo e quarto tempo ha anche sorpassato il Ctr arrivando ad un indicativo più sette. Per una gara indimenticabile sotto ogni punto di vista. Saliva intanto la prestazione di Robert Galindez che alla fine segnerà ventidue punti;per la ennesima conferma del superbo complesso che va in doppia cifra quasi sempre al completo: Galindez (22), Palazzo (15), Durante (18), Kreiber (18) e Femminini (24). Peccato che colpa dei falli,
Marchese si sia fermato solo a nove;sarebbe stato il massimo. Intanto era contesa tra cori sugli spalti;ad una nutrita schiera di tifosi ospiti, rispondevail solitocaloroso pubblico senisese che spingeva fortissimo i propri beniamini. La gara ad un certo momento sembrava compromessa per il Ctr, dall'alternanza dei canestri, seppure per un solo punto prevalevano ancora gli ospiti ed ecco allora che il coach Maria decideva di mandare nella mischia Pernice. Era la svolta. Il piccolo grande play sgusciava da ogni lato e metteva in crisi la difesa avversaria oramai di lunghi, segnando anche un canestro impossibile di spalle, con recupero incredibile del pallone. Eccezionale. Si arrivava al pari 94 ed all'over time, ma Perez sbagliava uno dei due tiri liberi, a nove secondi dalla fine portando il risultato sul 107 a 106. Sul capovolgimento di fronte, mancavano oramai due secondi, Femminini(sempre lui, il vecchio grande campione)si faceva trovare sotto il canestro avversario ed infilava di prepotenza il pallone della vittoria, per la incontenibile gioia in campo e sugli spalti. Che diventava tripudio aseguito della notiziada Cercola per la sconfitta dell'Arzano. Gianni Costantino sport@luedi.it
Gir. Qualificazione UOMINI
serie
SENISE - Si ferma al Palarotalupo di Senise dunque la incredibile striscia di imbattibilità della Ecofiusis e del suo mentore Valentinetti, che durava dallo scorso girone di preliminare. Un superlativo Ctr che nel contempo grazie a questo risultato ha guadagnato con una gara di anticipo l'accesso ai playoff infatti, ha riportato sulla terra questa compagine;nonostante un superbo Perez capace di mettere in canestro la bellezza di quarantadue punti sbagliando un solo tiro libero e nulla più. Incredibile. Che la musica fosse quella giusta per i lucani, lo si intuiva fin dalle prime battute; non erano passati ancora neppure due minuti che il Senise era andato a canestro segnando nove punti mentre il Marigliano era fermo ancora a zero. Un fantastico Rocco Palazzo, supportato da Antonello Marchese, non lasciava assolutamente respiro ai ragazzi di Valentinetti, presentando il proprio biglietto da visita.Per l'Ecofiusisera nottefonda. La partenza a mille servirà poi nell'economia finale. Enzo Maria doveva subito centellinare i cambi, visti i falli caricati su Marchese, mentre Valentinetti poteva disporre di una panchina lunghissima utilizzata a più non posso per l'intero incontro. La capolista naturalmente ha cercato il recupero della
C2
Coach Maria
CLASSIFICA
C2 Il Montescaglioso ha ritrovato il successo
La Lucos che non ti aspetti MONTESCAGLIOSO - La Lucos Ingest Montescaglioso si impone in trasferta nel penultimo impegno nel Girone Qualificazione: sul campo della Zeta Euro System Casavatore (NA), squadra già affrontata durante la regular season, i cestisti lucani guidati in panchina da Giovanni Ferrara hanno superato i padroni di casa per 75 a 68, “vendicando” la sconfitta dell'andata, maturata sul filo di lana. I due punti ottenuti sul campo partenopeo assumono ancora più importanza se si considera il notevole divario tra le due squadre, con i padroni di casa in seconda posizione di classifica grazie ai 16 punti conquistati, mentre i montesi, fanalini di coda, alla vigilia, ne avevano ottenuti solo 2 in 12 gare. I cestisti di Montescaglioso avevano già vinto in questa stagione sul campo di Casavatore: il primo novembre scorso si erano imposti per 58 - 55. Con la vittoria esterna ottenuta sul campo della Zeta Euro System, la Lucos Ingest ha così interrotto una serie di otto sconfitte di fila: ultima affermazione ottenuta dai ragazzi del presidente Roc-
A dil.
co Santarcangelo era stata quella interna, per 81 -66, sul Cercola, alla quarta giornata; per trovare una vittoria lontano dal Palauditorium “Karol Wojtyla” si deve tornare indietro sino al 29 novembre 2009: “vittima”il Centro Ester Barra, superato per 79 a 68. La vittoria nell'ultimo turno, in attesa di chiudere il girone domenica 18 aprile prossima, alle ore 18. 30, quando a Montescaglioso si presenterà la Baloncesto Napoli (12 punti), era stata preceduta da prestazioni piuttosto convincenti da parte del roster montese, reduce dalle tre ultime sconfitte tutte arrivate dopo la disputa di over time. Sul campo casavatorese, tra i montesi, si è posto in evidenza un ritrovato Francesco Albanese, autore di ben 25 punti; nel complesso la squadra ha sempre mantenuto il comando della gara, giocata in maniera eccellente, con estrema concentrazione e determinazione,senza ripeterequeglierrori che, reiterati nel tempo, hanno infine portato alla disputa dei play out. Michele Marchitelli sport@luedi.it
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50 Sport
Fantacalcio A Bene le “meneghine” che stendono Livorno e Parma
Sorpasso della Fiorentina Il Chievo si arrende all’Udinese e i viola vanno al comando MATERA - Clamoroso ribaltone al vertice della fantalega materana di serie A. Il Chievo paga a caro prezzo l'assenza del portiere titolare e si fa travolgere dall'Udinese per 9-4. Per i friulani tripletta di Fontana, doppietta di Barbafolta, e gol di Chietera, Fontana, Peragine e Sacco, il Chievo va a segno in avvio di gara con Carlucci, poi arriva la doppietta di Bellacicco e la rete di Festa. La Fiorentina dilaga sul Catania e conquista il primato a suon di reti. E’ 16-4 il finale con il pokerissimo di Duni, la doppietta di Colucci, Volpe e Rizzelli, e i gol di Ambrosecchia, Di Pede, Iacobellis e Losito. Per il Catania a segno Moramarco, Crisanti e due volte Tricarico. Il terzo posto è sempre del Bari, che supera nettamente la Sampdoria per 9-4: per i galletti a segno Sebastiano e Daniele Conte, poi arrivano le doppiette di Manicone, Daniele Conte e Fragasso. Di Passerelli, Dell'Acqua, Di Lecce e Di Tommaso le reti doriane. L'Inter difende la quarta posizione superando il Livorno per 4-3 mentre i campioni in carica del Milan rispondono piegando il Parma per 3-2 con la rete di Ruggieri e la doppietta di Ventura. Per gli emiliani a segno Calia e Piccenna. Convincente la vittoria del Napoli sulla Juventus: 8-2 per i partenopei con la tripletta di Giovanni Marcosano, la doppietta di Orsi e i gol di Valentino, Rondinone e Donatello Marcosano. Per i bianconeri Morelli e Rubino. Clamorosa la sconfitta del Genoa, beffato 5-4 dal Palermo: i grifoni si portano sul 3-0 con la doppietta di Tommaselli e il gol di Perrucci ma si fanno rimontare dai rosanero, a segno con Bianco e la tripletta di Cuscianna. Di Fragasso la quarta rete rossoblu. Il Cagliari si conferma ottavo superano l'Atalanta per 5-4. In gol per i sardi Piccinni, Marinaro, Clementelli, Perrone e Piccinni. Per i bergamaschi doppietta di
Fantacampionato di Policoro Il Catania continua a volare
Colpo a sorpresa del Milan
Scasciamacchia
Carlucci
Losito
Scasciamacchia e reti di Papapietro e Di Cuia. La Lazio batte per 3-2 il Siena con la tripletta di Natrella: Per i toscani in gol Montemurro e Rizzi. La Roma ha vinto a tavolino la sfida contro il Bologna, ormai ritirato dal campionato. sport@luedi.it
CALCIO A 7 MATERA
UN GRANDE Milan batte una Sampdoria poco convincente e adesso diventa la favorita dei play-off, la lotta per il quinto posto in zona play-off parla ancora “tarantino” la squadra di mister Scarcia si conferma una grande battendo una Fiorentina mai in partita A caratterizzare la 30a giornata di Serie A è ancora il simbolo del Catania, con la vittoriasull'Atalanta, alsettimo risultato utile consecutivo, di un grande Salvatore Tortorelli che, batte per 5-1 un'Atalanta ancora confusa, dalla prestazione super dei rossoazzurri. In evidenza DiPinto, Viggiano, Palagano. Dal Catania si passa alla squadradi misterComparato che è in grande forma e comprendendo anche il simbolo della vittoria ci inseriamo il policorese Bruno, attualmente in forza proprio al Genoa, che grazie alle sue reti, , regala i tre punti al Genoa, 9-2 su un Napoli, in rete Montano e Eramo. La giornata domenicale è stata caratterizzata dalla vittoria convincente di una Lazio sempre in forma, ma sfortunato in avanti grazie alla bravura indiscussa del portiere del Livorno. 4-3, va in rete Gizzi due volte. Con questa vittoria i laziali si tengono attaccati al Siena, distano di 2 punti dal Palermo come la Juve che in casa non va oltre un meritato pareggio contro un Parma che dimostra le sue doti tecniche soprattutto durante la ripresa. Infatti a passare in vantaggio sono i bianconeri con Abatiello, il pareggio di Guarino, poi il risultato finale accontentando entrambe le compagini va sul 2-2. Da un bomber all'altro: mentre Guarino disputa un'ottima partita (Parma), non si può dire la stessa cosa per il Campione del Bari, Mastropierro e di una retroguardia pertre quartila difesadella prossima rappresentativa che andrà a difendere il titolo a Matera. Infatti ancora una volta, i biancorossi faticano
serie A
soprattutto nel primo tempo, ma vanno in gol grazie ad un gol del solito Greco, nella circostanza il portiere interista poteva fare di più vedendo la distanza siderale del tiro: 15 metri. Ma l'Inter non ci sta e raggiunge il pareggio con Tancredi su gravissima distrazione della difesa barese capitanata appunto da un falloso e lento Travascio...ma ad accendere la ripresa sarà un cambio: al posto di uno spento Bellacicco entra un intraprendente Spaggiari in ripresa dall'infortunio. Infatti dopo i primi minuti di secondo tempo dove l'Inter sfiorerà varie volte il gol con i suoi attaccanti, "la formica atomica" prenderà le redini del match, ma in gol ci andrà il tanto cri-
ticato Colangelo e si riscatterà dalle contestazioni e dalle precedenti prestazioni: vincere contro una squadra 6 in classifica, con tutto il rispetto per i nerazzurri che non meriterebbero quel posto, non è una grande cosa. Nelle zone di media classifica il Siena travolge l'Udinese 7-2. Mentre la Fiorentina asfalta il Chievo, che visti i risultati delle dirette avversarie della zona play-off ci può stare una sconfitta al Franchi, per 3-1: in gol ci vanno Travascio con una magistrale partita, gara a senso unico, il Chievo comanda la partita e poi da grande squadra gestisce il risultato. I NUMERI - Sono state realizzate ben 63 reti, 26 in casa e 37
CALCIO A 7 MATERA
Il presidente del Catania
in trasferta: rimane al comando della classifica marcatori l'azzurro Francsco Corbino con 47 gol all'attivo. Una solo segna 4 gol: è Di Pinto nel 5-1 del Catania contro l'Atalanta. Ben 2 sono i rigori assegnati in questa giornata, entrambi realizzati. sport@luedi.it
serie B
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Sport 51
Giovedì 15 aprile 2010
Giovedì 15 aprile 2010
Pallanuoto B Uomini Varriale: «La difesa è il nostro punto di forza»
La Basilicata torna in sella La vittoria con il Tuscolano porta al terzo posto i biancoverdi REDUCE dal tonificante successo di sabato scorso contro il TuscolanoRoma, la Basilicata Nuoto 2000 Potenza prepara senza particolari patemi la gara di sabato prossimo al Foro Italico contro il Perugia. I perugini hanno lo stesso problema della Basilicata Nuoto, ovvero una piscina non idonea allo svolgimentodelle garenel campionato maschile di serie B che complica i piani del sodalizio perugino. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza cercherà anche contro gli umbri di confermare il trend positivo emerso nelle ultime giornate. La compagine di Francesco Silipo non dovrebbe avere particolari problemi di formazione e, anzi, in questa settimana lavorerà al completo. Martedì sera Vittorio Bruschini e compagni hanno affrontato la Rari Nantes Napoli, mentre stasera saranno alle prese con il canonico scoglio della Canottieri Napoli. I due confronti diranno quali sono le condizioni di forma del settebello biancoverde chiamato contro i perugini a dare continuità ai recenti risultati. La squadra è apparsa in salute, ci sono tutte le premesse per ottenere un risultato positivo. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza ha tutte le carte in regola per raggiungere le prime posizioni di classifica, a patto però di evitare gli errori e le amnesie di qualche settimana fa. Il valore aggiunto della squadra biancoverde potrebbe essere la difesa, visti i netti miglio-
Pallanuoto C Uomini Sorride il Tritone
Le due facce del dopo-derby Potenza Nuoto con l’amaro in bocca
Pallanuoto C
Maschile CLASSIFICA
Varriale e sotto Silipo
ramenti sul piano della tenuta del reparto guidato da Emanuele Pipicelli. Anche l'umore risente delle ultime due vittorie, nel gruppo c'è tanta voglia di riprendere il cammino intrapreso con successo. La squadra è apparsa quanto mai convinta dei propri mezzi. L'esperto pallanotista Ennio Varriale ha inteso commentare il buon momento della squadra affermando quanto segue: “Il nostro periodo di forma è estremamente positivo, attendiamo un passo falso dell'Anzio per riprendere contatto con le posizioni di vertice. Peraltro affronteremo i laziali tra due settimane, la partita non si presenta
agevole. Anzio affronterà sabato il Tirrena Civitavecchia che lotta per non retrocedere, noi attendiamo fiduciosi quanto accadrà tra le due laziali”. Ennio Varriale parla del leit motiv del momento che ha permesso alla squadra di migliorare ulteriormente sul piano dell'amalgama in vasca: “La difesa rappresenta il nostro punto di forza. La nostra condizione generale è nettamente migliorata, sono convinto che proprio grazie alla difesa le cose potrebbero cambiare in meglio per noi”. Difendere e attaccare, è questo il segreto degli sports di squada. Come dire, sotto a chi tocca… f.menonna@luedi.it
Pallanuoto B Donne L’Invicta capitola a Catania
Una brusca frenata UN BRUTTO ruzzolone, una caduta fragorosa. La Libertas Invicta Potenza recita il mea culpa dopo la netta e sorprendente battuta d'arresto rimediata domenica mattina a Catania contro il Brizz. Il 10 a 1 incassato dalle pallanotiste potentine non è andato giù al tecnico Vincenzo Ostuni che ha parlato chiaro alle sue atlete in vista della partita di domenica alla Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale contro lo Sporting Flegreo che darà il verdetto decisivo alle lucane in chiave salvezza. Alla Libertas Invicta Potenza potrebbe bastare un punto, ma i concomitanti incontri e le richieste di Vincenzo Ostuni alle sue ragazze potrebbero dare un nuovo impulso alla squadra. Lo Sporting Napoli è matematicamente secondo, non può ambire al primo posto ad una giornata dal termine del campionato, questo aspetto viene visto con un certo ottimismo dall'ambiente po-
tentino che ha tanta voglia di vincere il match che vale di fatto una stagione intera, fatta di sacrifici e programmazione. La pesante battuta d'arresto rimediata a Catania, almeno pare essere questa la convinzione generale del gruppo non deve creare strascichi polemici intorno alla squadra. Le atlete rossoblu contro lo Sporting Napoli dovranno giocare una partita d'assalto onde evitare pericolosi contraccolpi che in soldoni si chiama salvezza. La compagine potentina si allenerà fino a sabato alla Piscina Comunale MicheleRiviello conilchiarointento diottenere il successo, la gara avrà inizio alle 16. La tensione èpalpabile nel clan potentino, non sono ammessierrori durante la gara di domenica. Le condizioni fisiche del gruppo sono ottime, mister Ostuni lavorerà con la squadra al completo in vista del match di domenica. f.menonna@luedi.it
UMORI opposti nelle due for- Potenza in ottica salvezza. mazioni potentine impegnate Pappalardo però attende notinel campionato di pallanuoto zie dal giudice unico che pomaschile di serie C. Potenza trebbe sancire la squalifica di Nuoto e Tritone Potenza sono D'Alessandro espulso sabato reduci dal derby vinto sabato nel corso delderby. L'atleta ridal Tritone Potenza che ha su- veste particolare importanza perato i cugini della Potenza nello scacchiere della squadra Nuoto per 13 a 12 al termine di di Pappalardo. In casa Potenuna partita combattuta e ago- za Nuoto invece il terzo ko connisticamente elevata. Il Trito- secutivo in altrettanti derby nePotenzaha ilmoraleamille disputati non ha scompaginadopo aver superato la compa- to più di tanto i piani di lavoro del tecnico Pagine di Pasquale squale MiglioniMiglionico. Il succo. Resta certacesso colto sabato mente la delusioha galvanizzato il ne per non aver gruppo di Giorfatto propria la gio Pappalardo posta in palio, ma che prepara la sfianche la convinda di sabato conzione di poter ditro la Flipper Mosputare un camla, in programma pionato positivo a a Bari, nella vasca partire dalprossida 33 metri. La mo match, quello squadra di Papin programma sapalardo nonobato pomeriggio stante il successo alle 19:30 alla Picolto sabato deve scina Comunale uscire ancora dalMichele Riviello le sabbie mobili di Parco Montedella classifica reale contro il Vache vede il sette- Il tecnico Miglionico lenzano. Migliobello guidato in vasca da Canio Pappalardo nico è nelle stesse condizioni ancora nelle zone basse della di Pappalardo, il tecnico della classifica. Il successo ha però Potenza Nuoto aspetta con anrestituito quella tranquillità sia le decisioni del giudice uninecessaria al clan potentino, co che potrebbe squalificare consapevole di aver intrapre- l'espulso Gallo durante la gaso una strada diversa rispetto ra di sabato. In compenso ria quella di qualche settimana torneranno in vasca sia Carifa. Ed è in questo contesto che cati che D'Andrea, assenti per si configura la preparazione motivi personali nel corso del al match di sabato che diventa derby. chiave di volta per il Tritone f.menonna@luedi.it
Pallanuoto Promozione Sconfitto il Rende col punteggio di 6-5
L’Agenzia dello Sport parte bene INIZIA con una vittoria per Agenzia dello Sport il campionato di promozione di pallanuoto. Infatti nella piscina di Marconia domenica scorsa dopo un avvincente incontro contro i calabresi del Rende i ragazzi di Ivan Acquasanta hanno avuto la meglio con il punteggio di 6 a 5. Partita bellissima ed equilibratissima a conferma delle previsioni che vedono proprio nelle due squadre le favorite per la promozione finale in serie C, impresa sfiorata dai materani nella passata stagione e sfumata soltanto per differenza reti. A metà gara, dopo due parziali, le squadre erano in perfetta pari-
tà con il punteggio di 1 a 1 a dimostrazione dell'equilibrio esistente tra le squadre e con assoluti protagonisti i due portieri che con le loro prestazioni rendevano complicata la possibilità di andare in gol nonostante un gioco brillante che entrambi i team esprimevano. Nella seconda metà dell'incontro invece il terzo ed il quarto parziale venivano chiusi, rispettivamente, con il punteggio di 2 a 1 per gli ospiti e di 4 a 2 per il settebello di Agenzia dello Sport concludendo così la partita con il risultato finale di 6 a 5 per la società materana. Partita estremamente corretta
con i ragazzi di entrambe le società che a fine incontro con uno sportivo abbraccio e con il saluto del pubblico presente, tra i quali molti calabresi, chiudevano uno spettacolo bello ed emozionante che li ha visti assoluti protagonisti e dimostrando di essere entrambe formazioni di assoluto livello e pronte per il tanto sperato salto di categoria. Da evidenziare le prestazioni del portiere Erasmo Cardinale, di Michele Scarciollaautore di una tripletta, di Francesco Acquasanta autore di una doppietta e di Acquasanta Ivan autore di un gol. Ma proprio quest'ultimo, allenatore-giocatore del settebello di
I ragazzi dell’Agenzia dello Sport
Agenzia dello Sport, sottolinea la prestazione di tutti i ragazzi della squadra Del Vecchio, Divella, i fratelli Maragno, Perrillo, Popoli-
zio, Sergio, Silletti e Visceglia che costituiscono un gruppo compatto, unito e fortemente motivato che fa ben sperare tutti.
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Giovedì 15 aprile 2010
Festa di San Rocco di MARIANNA FERRENTI VENOSA- Mancano ancora tre mesi dall'inizio dell'estate venosina. Eppure tutto è già deciso. Almeno per quanto riguarda i festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Gigi D'Alessio allieterà la serata del 18 Agosto. La città di Venosa anche quest'anno non si smentisce e organizzerà l'evento che fin d'ora si preannuncia essere il “clou” dell'estate venosina 2010. La ProLoco “Venusia”, assieme alla preziosa collaborazione del Comitato per la Festa di San Rocco, ha intenzione di organizzare uno spettacolo alla pari di quello dell'anno scorso, se non più dirompente. E non si tratta solo di un'intenzione - come precisa il Presidente della Pro-Loco Michele Duino ma di un progetto concreto già in pieno svolgimento da molti mesi: «Ormai sono parecchi anni che organizziamo la festività con l'appoggio della Confraternita anche perché alcuni confratelli sono membri del consiglio direttivo della Festa di San Rocco - precisa Duino- abbiamo creato un gruppo di amici che ogni anno si ritrova insieme». I nomi della “squadra” che for-
Gigi D’Alessio guest star a Venosa merà il Comitato sono stati riconfermati e in aggiunta ci saranno “volti” nuovi che, a breve, saranno resi noti. I nomi ufficiali sono Giuseppe Mettola, Santo Brunetti (vicepresidente della Pro Loco), Vincenzo Pippa, Agostino Scoca, Donato Tamburriello, Antonio Brunetti, Angelo Brunetti, Rita Antenori, Saverio Pescuma, Saverio Mongiovì. Ma veniamo al Programma previsto per quest'anno. Le feste si apriranno il giorno 14 agosto in piazza Municipio con l'esibizione di una “Superorchestra”, il 15 agosto “Piazza Castello” aprirà il sipario all'importante duo comico i “Fichi D'India”, il 16 ci sarà una “cover-band”di Renato Zero e il 17 la “cover”ufficiale di Adriano
Celentano “Lui e gli Amici del Re”. A concludere la “kermesse” il mega-concerto di Gigi D'Alessio che animerà via Tangorra. D'Alessio porterà in scena lo stesso spettacolo che solitamente viene allestito nelle più grandi piazze internazionali. A detta di Duino, tutto sembra essere stato organizzato con meticolosità: «Per questo grandioso evento saranno allestiti, non due maxi-schemi (come è avvenuto l'anno scorso) ma ben quattro: due in via Tangorra, uno in Piazza Castello con diffusione audio aggiuntiva e uno in via Appia. Si prevede con questo concerto una affluenza di richieste che sarà il doppio di quella dell'anno scorso. Il concerto è gratis per
chi volesse assisterlo in piedi, sono inoltre previste 1000 sedie per chi volesse accomodarsi con il versamento di un contributo per la buona riuscita dell'evento». E intanto a breve inizierà la vendita dei biglietti per i posti a sedere. Il costo sarà orientativamente tra i 35 e i 40 euro. Un riferimento alla “Notte Bianca”: «Per quest'anno non avverrà - lo stesso Duino spiega - toglierebbe tempo anche alla Pro-Loco che, però, assieme all'amministrazione comunale, coordinerà l'intera estate venosina».
Carnet
Musica
Sabato al Duni esecuzione dei brani del cd dei Cantori Materani
La prima di Sassincanto di MARIANGELA LISANTI MATERA - Le più belle e suggestive melodie popolari in versione polifonica per coro a cappella a 4 e 5 voci, che procurano nell'ascoltatore straordinarie e profonde emozioni, sono state raccolte dal coro polifonico “Cantori Materani” nel cd “Sassincanto”. Il progetto è stato presentato ieri mattina durante una conferenza stampa presso l'associazione dei Cantori, alla quale hanno preso parte il direttore del coro Alessandra Barbaro, il presidente del coro Santino Fraccalvieri, il compositore Damiano D'Ambrosio, Michele Saponaro della Soprintendenza per il Patrimonio Storico-artistico ed Etnoantropologico della Basilicata e Eustachio Montemurro, in rappresentanza dell'etichetta discografica “Farelive”. «Il cd - ha spiegato la Barbaro - contiene 10 canti della tradizione popolare materana e 4 della provincia (Ferrandina, Montescaglioso, Grottole, Pisticci) elaborati per coro misto dal maestro D'Ambrosio. Il lavoro riscopre e valorizza il nostro patrimonio etnomusicale in una veste ricercata ed innovativa, ridando voce a melodie così care ai nostri avi che trovavano nel canto un motivo di socializzazione, di condivisione della fatica dellavoro, di un amore impossibileo perdutoo semplicemente canti che allietavano la via contadina. Il coro è una compagine polifonica attiva sul territorio già dagli anni Settanta e con questo lavoro, che ha fatto ritornare alla memoria canti quasi dimenticati, potrà esprimersi anchecon unrepertoriostrettamente legato alla sua terra, aggiungendo un tassello importante nel quadro culturale materano». Icanti piùrappresentativi della tradizione sono il risultato di un lavoro di
Il tavolo dei relatori
grande spessore musicale grazie ad un'attenta e puntuale rielaborazione da parte del maestro D'Ambrosio. «Questo lavoro - ha detto il compositore - non è una riproposta in
chiave filologica del canto popolare, ma una vera e propria rielaborazione, ottenuta lavorando e sezionando le melodie. E' finita, infatti, la cultura che era alla base del canto po-
polare, ora si può solo rielaborare. Ho voluto accostarmi al canto popolare con l'accortezza di usare un linguaggio flessibile e moderatamente avanzato, adattandolo alle caratteristiche di un coro che ha dimostrato di possedere e di saper usare tutte le risorse necessarie per sostenere le asperità di una partitura non certo facile». Il cd, sulla cui copertina è stato riprodotto il bellissimo dipinto di Luigi Guerricchio, “Tetti di Sassi del 1962”, ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni Artistici e Culturali. «I cantori materani - ha detto Saponaro - con questolavoroe conlalorosensibilità hannodato vocealla tradizione e al patrimonio culturale del nostro territorio». Il cd è
stato registrato nel 2009 presso l'auditorium con l'etichetta della “Firelive”. «Sono soddisfatto - ha detto Eustachio Montemurro - di aver condiviso con l'associazione questo significativo progetto; abbiamo sceltocon curail luogoper il lavoro di registrazione che è durato un anno». I brani incisi sul cd saranno proposti in primaesecuzione sabato17presso il teatro Duni durante un concerto presentato da Antonio Montemurro. «Il nostro gruppo è eterogeneo - ha detto Fraccalvieri - e il mio compito è stato quello di amalgamare e di dare coesionead un gruppo che ha avuto sempre gli stessi obiettivi. Ci dispiace solo di non avere sempre accanto a noi le istituzioni».
Cinema “Basilicata coast to coast” batte “Avatar” USCITO nelle sale venerdì scorso “Basilicata coast to coast” apre il primo weekend di incassi con 600 mila euro piazzandosi al terzo posto della classifica come media a copia. Poi a sorpresa martedì registra un notevole incremento piazzandosi al primo posto come media a copia, battendo anche “Green Zone”il Blockbuster diretto da Paul Greengrass con Matt Damon. Il dato più curioso riguarda però non a caso la Basilicata, terra natia dell’attore fantasista Rocco Papaleo vero motore di questo progetto. Infatti nei cinema di Matera, Potenza, Tito e Montescaglioso “Basilicata Coast to Coast” ha nettamente battuto l’incasso di Avatar nei primi tre giorni d’esordio. A Matera addirittura le presenze in sala registrare per “Basilicata coast to coast” sono il doppio di quelle registrate da Avatar nel primo weekend di programmazione. «Se Cameron si accorgerà che nella mappa del successo
di Avatar c'è il buco nero della Basilicata, forse si deciderà a girare in questa regione Avatar 2» dice scherzando il neo-regista Rocco Papaleo. Il film, distribuito dalla Eagle, e girato in grande armonia vista l’amicizia che lega tutti gli interpreti, fra i quali anche Alessandro Gassman e Paolo Briguglia, ha significato per Papaleo, autore anche delle canzoni e della sceneggiatura, con Valter Lupo «coronare un sogno. Avevo fatto leggere il soggetto a Giovanna e lei, ha iniziato un’opera di trapanamento per convincermi a dirigerlo». Nata dall’esperienza di teatro-canzone del regista, la pellicola racconta il viaggio a piedi di una band di amici, fra paesaggi, prove, canzoni, incontri, scoperte interiori, amori più o meno duraturi, da Maratea a Scanzano Jonico, per partecipare a un festival musicale. A comporre il gruppo sono: Nicola, professore liceale (Papaleo), con tanti sogni ine-
spressi, sposato a una moglie che sta esaurendo la pazienza (Michela Andreozzi); Franco (Gazzè), falegname con la passione del contrabbasso, che da anni ha deciso di non parlare più; Salvatore (Briguglia), ex studente di medicina; il cugino Rocco (Gassman), divo televisivo di una stagione ma ancora idolo locale e Tropea (Mezzogiorno), giornalista annoiata, che li segue (inizialmente) di malavoglia. «Per me – aggiunge – è stata l’esperienza più bella della mia vita artistica». Tornerà a fare cinema? «Se me lo permettono, sicuramente sì allargando ovviamente il mio raggio di azione geografico».
“Io sono l’amore” al Cineclub MATERA- “Io sono l'amore”è il titolo della pellicola per il terzo “Cinelcub del giovedì” materano del mese di aprile promosso dall' associazione di cultura cinematografica “Cinergia”. Il film drammatico del regista Luca Guadagnino sarà proiettato presso il cinema “Comunale” in tre spettacoli: 17,30 - 19,35 - 21,40. Il costo del biglietto è di euro 3,50. Casa Recchi: specchi, fiori, denaro e freddezza. Emma e Tancredi, i loro figli, Elisabetta, Edoardo, Gianluca, i compagni e promessi sposi, i nonni, la genealogia e le future generazioni celebrano, tra le camere e i corridoi, i giardini innevati, le grandi cucine di Villa Recchi, passaggi di consegne, avvicendamenti alla guida dell'impresa strategie familiari e consolidamenti. Consolidamenti progressividi ruoli sempre più raggelati dalla consapevolezza della classe di appartenenza, la grande borghesia industriale lombarda. Estraneo a quel mondo Antonio giovane cuoco poco avvezzo al compromesso, condensa emozioni in piatti che non hanno diritto di cittadinanza nella trattoria di famiglia. Emma e Antonio, due creature inorganiche agli universi in cui gravitano. La passione che li porta in rotta di collisione. Spezzando i legami e mettendo entrambi in diretto contatto con la natura. Da cui Antonio trae vita per le sue creazioni, da cui Emma ha preso le distanze costruendouna nuovaidentità. Altissimoil prezzoda pagare. Una sola possibilità di redenzione: l'amore. Nel cast Flavio Parenti, Tilda Swinton, Marisa Berenson, Alba Rohrwacher, Diane Fleri, Edoardo Gabbriellini, Maria Paiato, Pippo Delbono. m.a.f.
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Cultura&Spettacoli
Giovedì 15 aprile 2010
Sono stati presentati a Benevento i dodici titoli finalisti del Premio
Inizia il viaggio dello “Strega” CON la presentazione dei dodici libri in concorso, ha preso il via ieri a Benevento la sessantaquattresima edizione del Premio Strega. Pronostici rispettati anche quest'anno con l'ingresso “ufficiale” nel premio promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, in collaborazione con Liquore Strega e Comune di Benevento - di quanti dovrebbero far parte della cinquina 2010. Si tratta di “Hanno tutti ragione” (Feltrinelli) di Paolo Sorrentino (presentato da Angelo Guglielmi e Dacia Maraini), “Acciaio” (Rizzoli) di Silvia Avallone (presentato da Giuseppe Conte e Giorgio Picara), “Un anno fa domani” (Instar Libri) di Sebastiano Mondadori (presentato da Ernesto Ferrero e Lidia Ravera), “Strane cose, domani” (Baldini Castoldi Dalai) di Raul Montanari (presentato da Luca Doninelli e Tiziano Scarpa) e “Canale Mussolini” (Mondadori) di Antonio Pennacchi (presentato da Niccolò Ammaniti e Massimo Onofri). In lizza anche “Tutta mio padre” (Bompiani) di Rosa Matteucci (presentato da Piero Gelli e Antonio Tabucchi, quella di Matteucci è un'autocandidatura non appoggiata dall'editore), “La casa” (Elliot) di Angela Bubba (presentato da Fulvio Abbate e Paolo Giordano), “Non ti voglio vicino” (Frassinelli) di Barbara Garlaschelli (presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Giuseppe Leonelli),
“Bambini nel bosco” (Fanucci) di Beatrice Masini (presentato da Roberto Barbolini e Romano Montroni), “Sono comuni le cose degli amici” (Ponte alle Grazie) di Matteo Nucci (presentato da Renato Minore e Walter Pedullà), “Accanto alla tigre” (Fandango) di Lorenzo Pavolini (presentato da Diego De Silva e Valeria Parrella), “Prenditi cura di me” (Sellerio) di Francesco Recami (presentato da Concita De Gregorio e Salvatore S. Nigro). Le opere sono state ammesse dal Comitato direttivo del Premio Strega, costituito da due esponenti della Fondazione Bellonci, due rappresentanti di Strega Alberti S.p.A., tre autori premiati e due personalità dei 400 Amici della domenica. Il Comitato dura in carica tre anni ed è attualmente composto da Franco Alberti, Alessandro Barbero, Valeria Della Valle, Giuseppe De Rita, Fabiano Fabiani, Alberto Foschini, Melania G. Mazzucco e Ugo Riccarelli. Lo presiede il direttore della Fondazione Bellonci, Tullio De Mauro. Prossima tappa del Premio sempre a Benevento giovedì 22 aprile, alle ore 18, con la presentazione degli autori candidati nel Teatro Comunale. Il viaggio del Premio Strega si conclude a Roma, giovedì 1 luglio, per la seconda votazione e per la tradizionale cerimonia di premiazione del vincitore al Ninfeo di Villa Giulia. r.montemurro@luedi.it
ARTE C'E’ ANCHE un'artista materana al “Fuori Salone” di Milano la kermesse dedicata al design che si svolge in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile fino al 19 Aprile 2010. Paola Di Serio sarà presente al Fuori Salone di Milano all'interno del progetto “Bevisible+”, con quattro opere dedicate al grande maestro Federico Fellini esposte al Nhow Hotel di Via Tortona 35, al centro della metropoli lombarda. Con grande originalità e con la creatività che la contraddistingue, l'artista e designer materana ha rielaborato quattro figure felliniane attraverso l'arte del mosaico: il volto di Giulietta Masina, quello di Anita Ekberg, la bella e sensuale diva de “La Dolce Vita”, Marcello Mastroianni nella riproduzione della locandina del film “8 e mezzo” e un dietro le quinte dello studio di Fellini. Design e Cinema si fondono perfettamente nell'originale installazione espositiva di Bevisible+: il luogo-non luogo, le realtà sognate e i mondi immaginifici si uniscono creando un singolare progetto unito alla celebrazione dei 50 anni de “La Dolce Vita” con la collaborazione della Fondazione Federico Fellini. Un innovativo connubio tra l'arte cinematografica e la valorizzazione della creatività Made in Italy. Cinquant'anni fa veniva proiettato per la prima volta il celebre film “La Dolce Vita”: ora, nel 2010, in occasione di questo importante anniversario, gli obiettivi di Bevisible+ hanno incontrato, grazie a un'idea di Rachele Renna, gli interessi della Fondazione Federico Fellini. L'allestimento di uno spazio
Paola Di Serio al “Fuori Salone”
In alto l’artista materana Paola Di Serio nel suo studio; a sinistra l’opera dedicata dall’artista a Marcello Mastroianni
audiovisivo e il supporto di una web tv contribuiranno alla creazione di un fantastico gioco tematico e permetterà ai visitatori la visione di alcuni frame e inediti de “La Dolce Vita”. Designer, Aziende, Marchi e Artisti convivranno insieme per 6 giornate ricche di atmosfera. Per comprendere questa unione culturale di talenti che Bevisible+ ha originalmente accostato, è indispensabile conoscere la dimensione onirica dell'uomo “felliniano”. I richiami sono immediati: nelle sue pellicole sogno e realtà si rincorrono, si sovrappongono, si confondono secondo una visione fantastica e colorata della realtà, proprio come il luogo-non-luogo di Bevisible+, che è staccato dalla realtà e slegato dal “genius loci” che lo circoscrive. Il sogno è considerato chiave interpretativa per tutta la produzione cinematografica del Maestro. «L'arte dà colore alla vita quanto la vita dà colore all'arte», sono queste le parole di Matisse, che Paola Di Serio ama trasmettere attraverso le sue opere. Il suo predominante stile si materializza nel design d'arredamento e delle decorazioni d'interni, dove ogni elemento viene studiato e concepito partendo dall'abbattimento di barriere mentali, che annullano il concetto di banalità e normalità, attributi che decisamente non le appartengono. Location dell'evento in cui l'artista materana espone i suoi mosaici è il Nhow Hotel, nel cuore di via Tortona in uno spazio espositivo curato dall'Architetto Walter Vallini. cultura@luedi.it
CINEMA
“Piazza Garibaldi” Primo ciak PRIMO ciak a Bergamo il 19 aprile per “Piazza Garibaldi”, il nuovo film di Davide Ferrario che - dopo la commedia con musica di “Tutta colpa di Giuda” - ritorna al cinema documentario on the road. Se, tre anni fa, la strada era quella di Levi nel suo viaggio di ritorno dal campo di concentramento (“La strada” di Levi, film superpremiato e di grande successo anche all'estero), oggi è l'itinerario della spedizione dei Mille, ripercorso a 150 anni di distanza, per verificare cosa è rimasto del senso di quella impresa per la quale, a fine Ottocento, vennero intitolate a Garibaldi decine di migliaia di vie e piazze. Si parte da Bergamo (che pochi conoscono come la “Città dei Mille”, perchè diede il maggior numero di volontari alla spedizione) per scendere a Pavia, patria dei fratelli Cairoli, quindi Torino che, seppure non offrì nemmeno un uomo a Garibaldi, fu il motore politico dell'unità d'Italia. Da lì a Genova, tappa storica della spedizione. E poi una digressione a Caprera, l'isola dell'esilio del generale. Quindi la Sicilia: Marsala, Calatafimi, Palermo, Milazzo; scenari della folgorante impresa garibaldina, ma contemporaneamente della questione meridionale, vero cancro della storia italiana. Poi Calabria e Basilicata sulle tracce dei sanguinosi scontri fratricidi posteriori al 1860: l'Aspromonte e il brigantaggio. Infine la Campania: Napoli, il Volturno e Teano; ma anche il Sannio, l'unico luogo in cui i garibaldini vennero sconfitti da un'insurrezione locale sanfedista (e a tutt'oggi culla del «revisionismo» storico neoborbonico). Spina dorsale di questo viaggio, oltre agli incontri con i discendenti dei garibaldini e con personaggi e storie che si incontreranno lungo la via, sarà la messa in scena di brani tratti da classici della letteratura nazionale da Machiavelli a Leopardi, da Umberto Saba a Sciascia, incentrati sul «carattere degli italiani». Questi piccoli «atti unici» saranno interpretati da attori come Marco Paolini, Toni Servillo, Filippo Timi. Ha scritto Alfonso Berardinelli - ricorda Davide Ferrario - che noi italiani «non siamo mai come dovremmo essere». C'è come un tarlo, nella nostra identità,che cifa sempresentire fuori posto, inferiori, a disagio. Contemporaneamente, siamo intimamente convinti di stare nel paese dove si vive meglio al mondo. E' proprio questa schizofrenia nazionale che vorrei mettere al centrodel documentario:una nevrosi che non è cosa nuova, ma ha accompagnato tutta la storia dell'Italia unitaria, a cominciare dal modo in cui è nata. Piazza Garibaldi, scritto da Davide Ferrario e Giorgio Mastrorocco, nasce da un'idea di Marco Belpoliti. È diretto e prodotto da Davide Ferrario per Rossofuoco e Rai Cinema.
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54 Cultura e Spettacoli
21.10
SHOW
PRIMA SERATA
Max Giusti
21.05
ATTUALITÀ
22.45
SHOW
16.15
SHOW
21.10
FILM
00.10
SHOW Piero Chaimbretti
20.30
RUBRICA
Michele Santoro
Serena Dandini
Barbara D’Urso
Nati con la camicia
Lilli Gruber
06.00 -AttualitàEuronews 06.10 -RubricaBontà sua 06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.35 -TelegiornaleTG Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTG 1 Focus 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaBontà sua 14.30 -ShowFesta Italiana 16.15 -ShowLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'eredita' 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -VideoframmentiSpensieratissima 06.10 -RubricaTg2 Si Viaggiare 06.25 -RubricaInconscio e magia 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.00 -RubricaCercasapori Sms Consumatori 09.45 -RubricaCult Book Classic 10.00 -TelegiornaleTg 2punto.it 11.00 -ShowI Fatti vostri 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Costume e società 13.50 -RubricaTg2 Medicina 33 14.00 -RubricaIl fatto del giorno 14.45 -RubricaItalia sul due 16.10 -TelefilmLa Signora del West 16.55 -RubricaCuore di mamma 18.05 -TelegiornaleTG 2 Flash L.I.S. 18.10 -RubricaRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.00 -Reality ShowL'isola dei famosi 19.50 -Reality ShowL'isola e poi... 20.00 -GiocoIl lotto alle otto
08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa Storia siamo noi 09.15 -RubricaDieci minuti di... 09.20 -RubricaCominciamo Bene 10.10 -RubricaCominciamo Bene 11.30 -AttualitàOliviero Beha è Brontolo 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTG3 Chièdiscena 12.45 -RubricaLe storie - Diario Italiano 13.10 -TelefilmJulia 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis 15.15 -RubricaLa tv dei ragazzi 15.20 -RubricaLazy Town 15.40 -RubricaMelevisione 16.00 -TelegiornaleTg3 GT ragazzi 16.10 -RubricaTrebisonda 17.00 -RubricaCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.15 -TelefilmIl principe e la fanciulla
06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg5 08.40 -Show Mattino cinque 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 10.05 -ShowMattino cinque 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 - Soap OperaBeautiful 14.10 -Soap Opera Centovetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Show Pomeriggio cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 - 5 minuti 18.05 -Show Pomeriggio cinque 18.50 -GiocoChi Vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5
07.05 -TelefilmMagnum P.I. 07.55 -Telefilm Charlie's angels 08.50 -TelefilmNash bridges 10.15 -TelefilmCarabinieri 11.30 -Telegiornale Tg4 12.00 - TelefilmDistretto di polizia 12.55 -TelefilmDetective in corsia 14.05 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di forum 15.10 -Telefilm Wolff un poliziotto a berlino 16.15 -Soap Opera Sentieri 16.25 -Film Le miniere di re Salomone con Deborah Kerr, Stewart Granger, Richard Carlson - regia di Compton Bennett (USA) - 1950 18.55 -Telegiornale Tg4 19.35 -Telefilm Tempesta d'amore
06.05 -TelefilmDegrassi 06.40 -Cartoni 08.40 -Sit ComFriends 09.10 -ShowCapogiro 10.35 -TelefilmGrey's anatomy 11.30 -TelefilmGrey's anatomy 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13.00 -News Studio sport 13.40 -TelefilmAmerican dad 14.05 -TelefilmI Griffin 14.35 -TelefilmI Simpson 15.00 -TelefilmKyle xy 16.00 -Sit ComZack & Cody al grand hotel 16.50 -MiniserieZoey 101 17.25 -CartoniKilari 17.50 -CartoniBlue dragon 18.10 -CartoniI pinguini di Madagascar 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -NewsStudio sport 19.30 -Sit ComLa vita secondo Jim 20.05 -TelefilmI simpson
06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaMovie Flash 13.05 -TelefilmThe district 14.05 -Film Quattro bastardi per un posto all' inferno con burt Reynolds, Barry Sullivan, Silvia Pinal - regia di Samuel Fuller (USA) - 1969 16.00 -Rubrica Atlantide - Storie di uomini e mondi 18.00 -TelefilmRelic Hunter 19.00 -TelefilmCrossing Jordan 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Gioco I soliti ignoti 21.10 -Show Stasera é la tua sera 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -Talk ShowPorta a Porta
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Attualità Annozero 23.20 -Telegiornale Tg2 23.35 -RubricaI sette peccati capitali
20.35 -Soap Opera Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg3 21.10 -Telefilm Medium 22.35 -ShowParla con me
20.30 - Show Striscia la notizia 21.10 - Telefilm R.I.S. Roma delitti imperfetti 23.30 -News Terra 00:31 - TelefilmTelefilm
20.30 -TelefilmWalker texas ranger 21.10 -FilmNati con la camicia con B. Spencer, T. Hill - regia di E. B. Clucher (Ita/Usa) - 1983 23.40 -FilmGli spietati con C. Eastwood - regia di Clint Eastwood (USA) - 1992
20.30 -GiocoCento x cento 21.10 -Film Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma con Stellan Skarsgard, Johnny Depp, Orlando Bloom - regia di Gore Verbinski (USA) - 2006
20.30 -Rubrica Otto e Mezzo 21.10 -Show S.O.S. Tata 23.15 -Real Tv S.O.S. Adolescenti - Istruzione per l'uso
00.55 -TelegiornaleTG 1 Notte 01.35 -RubricaSottovoce 02.05 -RubricaRai Educational Fuoriclasse canale Scuola - Lavoro 02.40 -CONTENITORE Rainotte 03.10 -FilmGente di rispetto
01.15 -RubricaTg Parlamento 01.25 -Reality ShowL'isola dei famosi 02.10 -RubricaRainotte 02.35 -TelefilmLa Piovra 6 03.25 -RubricaInconscio e magia 03.35 -VideoframmentiCercando...
00.00 -TelegiornaleTg3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaRai Educational - Magazzini Einstein 01.40 -RubricaLa musica di Raitre
01.30 -TelegiornaleTg5 notte 02.00 -ShowStriscia la notizia 02.45 -TelefilmCinque in famiglia 03.45 -TelefilmUna nuova Vita per Zoe 05.30 - TelegiornaleTg5-notte-replica
02.15 -TelegiornaleTg4 02.45 - FilmQuel nostro impossibile amore con A. Cifariello - regia di Alfonso Balcazar (Spa) - 1962 04.25 -TelefilmAlfred Hitchcock
00.10 -ShowChiambretti night - Solo per numeri uno 01.40 -TelegiornaleStudio aperto 02.15 -Telefilm24 03.20 -FilmNon avere paura della zia Marta
00.10 -Talk ShowVictor Victoria - Niente è come sembra 01.15 -TelegiornaleTg La7 01.35 -RubricaProssima fermata 01.50 -RubricaLa 25a ora - Il cinema espanso
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Televisioni 55
Giovedì 15 aprile 2010
SPORT
Prima Divisione Continua la marcia dell’orgoglio rossoblù
2-1 per i lucani con i gol di Carretta e De Vecchis
Matera vince a Voghera e ipoteca la Coppa Italia di D
Anno 9. n.103 € 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Giovedi 15 aprile 2010
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
I gialli della Basilicata
Archiviata l’inchiesta sui fidanzatini di Policoro
COME USCIRE DALLA CRISI IDEE PER LA NUOVA GIUNTA di NINO D’AGOSTINO
Ma io con rispetto mi permetto di dire: Non ci credo
LE DUE SOCIETÀ DI MATERA di VINCENZO VITI
Caso Claps,dopo averla soffocata l’assassino si accanì sul cadavere Il perito Introna
L’avvocato Scarpetta
L’avvocato Marinelli
alle pagine 6 e 7
Adduce già in Comune Sui muri scritte contro di lui
Come rendere il Pd partito del territorio Parlano i circoli
Indagine sulle schede bruciate: si parte dalla grafia dell’elettore
Potenza a De Filippo «La giunta non diventi il salvaequilibrio del Pd»
Oro nero lucano
VISSUTO sul filo di lana e combattuto oltre ogni dire, cominciano ad affollarsi aruspici e lettori ottici. Ed è naturale che accada all’indomani di un risultato che avvicina fin quasi alla parità, dopo il crudele alternarsi di risultati virtuali, due protagonisti del duello elettorale, due diversi linguaggi politici, due espedienti comunicativi addirittura opposti: l' uno più diretto, con uno stilema quasi futurista (con il culto ansiogeno della velocità e della forza), l' altro più mediato, più di scuola e di mestiere. la girata del commento a pagina 10 e i servizi alle pagine 10, 11, 32 e 33
Il piano di Confindustria per le aziende del petrolio Trivelle
Ciclone Chiesa Gay come pedofili La Francia contro Bertone Nozze omosex Respinto il ricorso a pagina 8
Oh Cardinal Bertone ma sui gay ci fai o ci Cei?
Potenza
Sfilata dei turchi Il sindaco incontra le associazioni per il da farsi La sfilatadei turchi
a pagina 12
a pagina 19
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di ANDREA DI CONSOLI La richiesta di archiviazione sul “caso dei fidanzatini di Policoro” la si accetta con dolore, con perplessità e con qualche riserva. Pure, questa richiesta giunge nel pieno di un marasma giudiziario che sta toccando il suo apice proprio in questi giorni. Il nostro è uno Stato di diritto – e non uno Stato etico o totalitario – e il diritto viene garantito nelle aule dei tribunali, dove si presume che a sovrintendere il lavoro sia la terzietà, la ponderatezza, la capacità investigativa, il rispetto delle procedure, delle garanzie e delle formalità che il codice di procedura penale prescrive. segue a pagina 7
LA CRISI della Basilicata è caratterizzata da “ una tempesta perfetta”, alimentata, da un lato, da pesanti vincoli di natura strutturale (nanismo imprenditoriale, una produzione ripiegata nei grandi numeri su un mercato di consumo locale di per sé asfittico, a causa del basso reddito disponibile per larga parte della popolazione regionale, il deficit amministrativo ed infrastrutturale, l'alto costo del denaro che la fusione delle banche a favore di banche esterne alla regione ha finito per aggravare ulteriormente, ecc.) e, dall'altro, da effetti negativi dovuti alla crisi epocale che sta investendo l'economia mondiale che hanno falcidiato la media e grande impresa localizzata in Basilicata negli anni '90 ( dal mobile imbottito del materano all'indotto fiat di Melfi, dalla chiusura di molti stabilimenti industriali insediati dopo il terremoto del 1980 a quelli segue a pagina 14