Brevi dal mondo
Iran, nuovo sito per l’uranio TEHERAN – L'Iran ha annunciato ieri che il presidente Mahmud Ahmadinejad ha individuato la località dove dovrà essere costruito un nuovo sito per l’arricchimento dell’uranio e che i lavori potrebbero cominciare in ogni momento. La nuova sfida della Repubblica islamica coincide con i rinnovati sforzi degli Usa per fare approvare sanzioni contro Teheran e alla notizia che l’amministrazione di Washington sta meditando una nuova strategia per cercare di fermare il programma nucleare iraniano, in seguito ai magri risultati ottenuti dalla politica della mano tesa finora seguita dal presidente Barack Obama.
Pakistan, morte 25 persone ISLAMABAD – Un kamikaze di appena 15 anni con indosso sei chili di esplosivo ieri si è fatto saltare in aria in un affollato bazar di Peshawar, nel Pakistan nord-occidentale, provocando almeno 25 morti e una quarantina di feriti. Shafqat Malik, il capo degli artificieri, ha annunciato che la testa e parti del corpo dell’attentatore sono state ritrovate tra le altre vittime. «Era un ragazzo, non aveva più di 15 o 16 anni», ha detto sconcertato alla GeoNews Tv. Quella di ieri è stata l’ennesima strage perpetrata in una città considerata la porta verso l’Afghanistan.
Martedì 20 aprile 2010
Migliaia di fedeli a San Giovanni Rotondo. Polemiche sull’oro della tomba
Le spoglie di San Pio tornano nella “sua” chiesa SAN GIOVANNI ROTONDO (FOGGIA) – A migliaia lo hanno atteso sul sagrato del santuario di Santa Maria delle Grazie per un applauso, un segno della croce, una foto o per filmarlo; e a migliaia lo hanno seguito con lo sguardo, dietro le transenne, mentre percorreva quel breve tratto che lo portava alla nuova e definitiva destinazione, nella cripta inferiore della 'sua' chiesa. Padre Pio, il frate con le stimmate, proclamato santo otto anni fa, ieri ha fatto riunire nuovamente in massa il suo popolo di fedeli. È accaduto nel giorno della traslazione delle sue spoglie, con una cerimonia solenne e una celebrazione eucaristica che ha coinvolto davvero tutti: dai vescovi
ai frati del convento di San Giovanni Rotondo e di quelli limitrofi, dalle autorità civili (il consiglio comunale di San Giovanni Rotondo ha tenuto una breve riunione straordinaria in mattinata all’interno della chiesa) ai gruppi di preghiera dedicati a padre Pio, che ormai non hanno confini. Una data, quella del 19 aprile, che è coincisa con il quinto anniversario dell’elezione al soglio pontificio di papa Benedetto XVI e con l’apertura del 126/o Capitolo ordinario dei frati cappuccini della provincia religiosa di Sant'Angelo e padre Pio. Le spoglie del frate con le stimmate, dal giorno della tumulazione (26 settembre 1968), non avevano mai lasciato la cripta inferiore del santua-
rio. D’ora in poi riposeranno nella chiesa inferiore a lui dedicata e consacrata per l’occasione, molto più ampia della cripta delsantuario e costellata da mosaici che rievocano episodi del Vangelo. Tutto, compresa la lunghissima rampa d’accesso che mostra in parallelo le vite di san Francesco d’Assisi e di san Pio da Pietrelcina, è impreziosito da tonnellate di pietre dure provenienti da numerosi Paesi del mondo rivestite di uno strato di foglia d’oro. Un’opera colossale realizzata dal padre gesuita sloveno Marco Ivan Rupnik e dal suo atelier, composto da artisti provenienti da otto Paesi e appartenenti alle Chiese cattolica romana, greco cattolica e ortodossa. Una «tomba»
La nuova cripta
fatta con «120 chili d’oro» che è «un inno alla massoneria» e «un’offesa alla povertà», contestano i membri dell’associazione 'Pro padre Pio', già contrari anche alla riesumazione del corpo eseguita nel 2008. Paolo Melchiorre
Gran Bretagna. Il Parlamento potrebbe essere senza maggioranza
Sorpresa Clegg: c’è il sorpasso Un sondaggio pubblicato dal Sun dà in vantaggio i lib-dem LONDRA – I liberaldemocratici battono conservatori e laburisti nei sondaggi e Gordon Brown e David Cameron si aizzano contro il 'terzo incomodo' Nick Clegg, cercando di farne a pezzi le politiche e di scongiurare il pericolo di un parlamento senza maggioranza. Secondo l’ultimo rilevamento d’opinione pubblicato ieri dal Sun infatti, la popolarità acquisita da Clegg in seguito al dibattito televisivo di giovedì scorso non sembra tramontare e il suo partito si aggiudica così il 33% delle preferenze, contro il 32% dei conservatori ed il magro 26% dei laburisti. Se queste percentuali dovessero ripetersi alle elezio-
ni, nel prossimo parlamento del Regno nessuno avrebbe la maggioranza assoluta necessaria a governare, i conservatori conquisterebbero 246 seggi, i laburisti 241, i liberaldemocratici 134 e agli altri partiti andrebbero 29 seggi. Anche un altro sondaggio pubblicato nel pomeriggio di ieri dal Guardian – sebbene faccia finire i lib-dem al secondo posto con il 30% dei consensi, dietro ai Tory al 33% e davanti ai laburisti al 28% – indicherebbe che nel prossimo parlamento nessun partito avrà la maggioranza. Una prospettiva, quella dello 'hung parliament' e di un governo di coalizione, che fa tremare sia Brown che Cameron, ma
che per Clegg – che si è detto disposto a lavorare con il partito «dal mandato più forte» (senza però specificare se in termine di seggi, oppure di voti) – potrebe rivelarsi estremamente vantaggiosa. Sia ai Tory che ai laburisti non resta quindi altro che attaccare il nuovo comune avversario, 'facendo le pulci' alle sue politiche. Nel suo ultimo intervento, il leader conservatore ha preso di mira l’amnistia «selettiva» proposta da Clegg per alcuni immigrati illegali che potrebbero guadagnarsi la cittadinanza britannica. L’iniziativa, ha detto Cameron, sarebbe «un errore enorme» e ciò che è accaduto in altri Paesi sarebbe la prova che
questo tipo di politica non farebbe altro che incoraggiare l’immigrazione clandestina. Ai suoi commenti ha fatto eco il ministro della difesa ombra Liam Fox, che vorrebbe che i liberaldemocratici fossero più chiari rispetto alle loro politiche per l’immigrazione, l’euro e il sistema di difesa nucleare Trident. «I liberali sono molto bravi ad essere un pò di tutto per tutti, ma se si gratta via la superficie ci sono molte lacune», ha commentato Fox. Per Brown invece quello di cui Clegg sta godendo in questi giorni è una sorta di «luna di miele politica» destinata però a finire. Carolina Stupino
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2 In Italia e nel Mondo
Emergency oggi il rientro con “giallo”
Scagionato l’ex governatore del Lazio. Confermate le accuse ai carabinieri infedeli
La Cassazione: «Marrazzo fu una vittima» ROMA – L'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo fu «chiaramente» la «vittima predestinata» di una «imboscata organizzata ai suoi danni» da alcuni carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale e nei suoi confronti non è ravvisabile alcuna responsabilità penale né per quanto riguarda l'uso dell’auto blu, per raggiungere l’appartamento di via Gradoli ed incontrare il trans 'Natalie', né per quanto riguarda l'utilizzo di cocaina. Lo sottolinea la Cassazione affrontando per la prima volta il 'caso Marrazzo' nelle 24 pagine di motivazione (appena depositate e relative all’udienza svoltasi loscorso 24febbraio) conle qualipromuove a pieni voti l'attività di indagine della Procura di Roma svolta
dall’aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli. Con questo verdetto i supremi giudici hanno confermato il quadro di colpevolezza, per giunta aggravandolo, dei quattro militari che hanno «teso l’agguato» a Marrazzo per ricattarlocolvideo compromettentechelo mostrava in mutande insieme al trans e a una dose di cocaina, e ricavarne più soldi possibile. Infatti la Suprema Corte ha puntato il dito sulla gravità del ruolo svolto dal maresciallo Nicola Testini mettendone in discussione la scarcerazione e indicando il gruppetto di carabinieri infedeli come abitualmente dedito a soprusi e rapine ai danni di trans clandestini e soggetti in difficoltà. Testi-
ni, nel frattempo, è stato nuovamente arrestato – il 29 marzo – con l'accusa di aver cagionato la morte del pusher Gianguerino Cafasso (seguita da quella ancora misteriosa del trans Brenda, secondo cadavere di questa vicenda che la stessa Cassazione definisce «torbida e complessa») fornendogli droga letale. «Nei confronti di Marrazzo – scrive la Suprema Corte – nulla autorizza ad ipotizzare condotte delittuose, essendo egli chiaramente la vittima predestinata di quella che è stata considerata come un’imboscata organizzata ai suoi danni». Nemmeno la presenza della cocaina può condurre «a diverse conclusioni» non solo perché a portarla sono stati i carabinieri Carlo Tagliente e Luciano
Piero Marrazzo
Simeone (i due che lo scorso tre luglio fecero la finta irruzione) ma anche perché, se pure l'avesse portata l’ex governatore, nessuna conseguenza di natura penale avrebbe potuto derivargliene, trattandosi di consumo personale». Margherita Nanetti
Pdl. Berlusconi sembra tranquillo: «Alla fine faremo la pace»
KABUL – C'è stato anche un pò di 'giallo' nei preparativi per il rientro rientro oggi in Italia da Kabul di Marco Garatti e degli altri due operatori di Emergency arrestati a Lashkar-gah. I tre, accompagnati dall’inviato della Farnesina Massimo Iannucci, lasceranno la capitale afghana in prima mattinata con un volo commerciale diretto a Dubai. Da lì, nel pomeriggio, proseguiranno verso Roma, dove il loro arrivo è previsto in serata. A questa decisione si è giunti però dopo una giornata vissuta tra 'equivoci', incomprensioni e incertezze.
Il processo di Milano
Mediaset anche atti Incontro dei parlamentari ex An per la direzione di domani alla Consulta
Fini alla resa dei conti
ROMA – Fini resterà nel Pdl, Fini se ne andrà dal Pdl, Fini organizzerà una minoranza interna al Pdl. Nessuno, in realtà, è titolato a dire oggi in positivo o in negativo che farà Gianfranco Fini. L’ex leader di An, dopo lo scontro nel quale ha prospettato a Silvio Berlusconi l’extrema ratio di gruppi autonomi in assenza di un chiarimento politico nel Pdl, si prepara a riunire oggi gli exAn e a tenere giovedì alla direzione del partito uno dei discorsi più importanti della sua vita politica. Per dire lo stato dell’arte, se c'è tra i finiani chi assicura che «sarà un discorso durissimo, di rottura», nelle stesse ore c'è chi garantisce che Fini alla direzione alla fine non prenderà neppure parte, lasciando che sia una mozione sottoscritta dai suoi a sancire la nascita di una 'opposizione' interna al Pdl. Intanto il premier sente in tasca la tregua. Faremo pace, Gianfranco non è blindato come credeva di essere, ha confidato nelle ultime ore a chi ha avuto modo di sentirlo. Nonostante ancora domenica Italo Bocchino ripetesse che Fini può contare su 40 deputati e 20 senatori, il Cavaliere sarebbe convinto che il cofondatore non abbia ben misurato il suo azzardo. Un fedelissimo finiano nella direzione del partito, che d’ora in poi si riunirà con cadenza bisettimanale, sarebbe una delle concessioni possibili. Intanto, in un’intervista a 'Porta a Porta', Berlusconi elogia Bossi «l'unico alleato». «Ha sempre dimostrato saggezza, acutezza politica e assoluta lealtà», dice di lui. Quanto all’accordo con Fini, il premier lo auspica ma aggiunge: «non dipende da me». «Non si tratta – spiega - di
Il presidente della Camera ed ex leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini
rimproverare niente e nessuno, ma di superare momenti negativi che però non hanno fondamento alcuno nella realtà del nostro partito che è democratico, ha avuto un congresso trasparente, ha approvato uno statuto che affida ai differenti organi di partito la responsabilità di certe decisioni». Intanto Fini tace. Ieri, annullato ogni altro appuntamento, ha preparato con cura il decisivo incontro di oggi con gli ex parlamentari di Alleanza Nazionale. Personalmente li ha convocati, ad uno ad uno, nella sala intitolata a Pinuccio Tatarella ai gruppi della Camera. A chi di loro sarà presente, confermando di sentirsi parte di quella
comunità politica che ancora risponde a Fini, l’ex leader di Alleanza Nazionale tornerà a spiegare di aver posto questioni politiche non rinviabili, all’indomani del voto regionale che ha rafforzato la Lega a danno del Pdl. Ruolo di Bossi, equilibri nel partito, strapotere di Tremonti, gestione condivisa delle riforme istituzionali (ma anche di fisco, welfare e giustizia), politica dei diritti per i più deboli: tutti temi sui quali Fini ribadirà le sue posizioni perchè siano rafforzate e confermate in vista del confronto in direzione. Ma in queste ore il presidente della Camera deve misurarsi con lo 'sfaldamento' di quella che
un tempo era la sua destra. A mettere non poco in difficoltà Fini il documento dei 14 senatori che, nel sostenere le sue posizioni politiche, hanno però detto un no secco ad ogni ipotesi di scissione. Non hanno poi aiutato Fini quei ministri ex aennini – per primo Altero Matteoli, ieri Ignazio La Russa – pronti a confermare la loro fedeltà a Berlusconi in caso di rottura. La Russa coordinatore in 'quota' An – ha anzi promosso una riunione di ex aennini del nord ovest, ottenendo da 18 parlamentari su 22 la firma su un documento per «restare all’interno del Pdl, scelta irreversibile». Milena Di Mauro
MILANO – I giudici milanesi bocciano per due volte nel giro di quattro giorni il provvedimento sul legittimo impedimento e sospendono i processi a carico di Silvio Berlusconi. Dopo la decisione di venerdì scorso dei giudici della Decima sezione del tribunale milanese di investire la Consulta della questione di legittimità della nuova legge nel processo per la vicenda Mills, ieri sono stati quelli della Prima, davanti ai quali è in corso il dibattimento per i diritti televisivi di Mediaset, a trasmettere gli atti alla Corte costituzionale evidenziando possibili profili d’incostituzionalità del provvedimento in relazione all’articolo 138 della nostra Carta costituzionale, quello che regola l’iter delle leggi costituzionali. Per il collegio presieduto da Edoardo D’Avossa, la norma «realizza la medesima situazione già analizzata dalla Corte costituzionale nella recente sentenza numero 262/2009 sul cosiddetto Lodo Alfano». Stabilisce infatti «a priori e in modo vincolante che la titolarità e l’esercizio di funzioni pubbliche costituiscano sempre legittimo impedimento per rilevanti periodi di tempo» e questo introduce «una vera e propria prerogativa dei titolari delle cariche pubbliche diretta a tutelarne non già il diritto di difesa nel processo bensì lo status o la funzione». Si tratta, quindi, di una «norma di status derogatoria dell’ordinaria giurisdizione» e introduce «una prerogativa che richiede una copertura costituzionale». Ed è lo stesso articolo 2 del testo sul legittimo impedimento a indicare «la sua funzione di legge-ponte in vista dell’entrata in vigore della legge costituzionale recante la disciplina organica delle prerogative del presidente del Consiglio dei ministri o dei ministri, così rendendo esplicita la ratio di anticipazione di una disciplina innovativa in materia che deve necessariamente essere introdotta con procedimento costituzionale». I giudici hanno detto no anche alla interpretazione del pm Fabio De Pasquale il quale riteneva che fosse comunque discrezione del giudice valutare di volta in volta l’assolutezza del legittimo impedimento e chiedeva che il processo proseguisse. Stefano Rottigni
Esce il nuovo melafonino svelato su Internet per caso?
Tiberiade senza fauna ittica lì Gesù vi moltiplicò i pesci
È LUI o non è lui? In attesa di cogliere il nuovo melafonino nella sua forma definitiva che dovrebbe essere svelata al mondo verso giugno-luglio, i siti Gizmodo e Engadget pubblicano delle immagini di quello che sembra proprio un prototipo della quarta generazione dello smartphone di Apple. Una "scoperta" alquanto romanzata: il nuovo melafonino sarebbe stato smarrito in un bar di San Jose, California. Dallo smarrimento all'arrivo sul web il passo è minimo: dopo averci messo le mani sopra, Gizmodo ha esaminato l'apparecchio in tutto e per tutto, decretando che si
È IL luogo che il Vangelo ricorda come quello in cui Gesù visse e predicò e soprattutto fece il miracolo di colmare, con una straordinaria quantità di pesci, le reti degli apostoli.Ma orail lago di Tiberiade rischia di rimanere senza fauna ittica. E' allarme in Israele, e il governo corre ai ripari autorizzando un piano di emergenza che vieta la pesca per i prossimi due anni, durante i quali la popolazione ittica sarà ricostituita sia con la crescita naturale, sia riversando nel lago pesci provenienti da altre località. Nel lago, il più grande specchio d'acqua dolce dello Stato di Israele, a metà strada verso le alture
Direttori canini in hotel di lusso tratta indubitabilmente del nuovo melafonino di quarta generazione. Al momento del ritrovamento, l'apparecchio avrebbe mostrato una versione funzionante del sistema operativo iPhone Os4, per smettere di funzionare poco dopo, disabilitato per via remota.
SI chiamano Sonny, Gracie, Hollys, Santol, Mavis, Beau e Dakota e sono i nuovi direttori delle Pet Relations nei Fairmont Hotels & Resorts in Usa e in Canada. Particolarità: sono cani, labrador o golden retriever, che dopo uno speciale training sono entrati
a far parte dello staff. I 'direttori canini' scortano gli ospiti nelle escursioni e fanno divertire i piccoli, e a loro è dedicato il libro 'Catie Copley'. Quattro zampe graditi negli alberghi chic? Pare di sì. In Italia la meta è il Fonteverde Natural Spa Resort in Toscana.
del Golan, vivono ventitrè tipi di pesci. Ai tempi di Cristo, in realtà si credeva che ce ne fossero 153, praticamente tutte quelle allora conosciute. Proprio il Vangelo di ieri raccontava l'episodio della pesca miracolosa e cita, appunto 153 pesci catturati: uno per ogni tipo.
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In Italia e nel Mondo 3
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
Il fatto del giorno: Afghanistan, rilasciati i tre italiani Liberi grazie alla diplomazia silenziosa
Così la Farnesina ha vinto la sua battaglia
Con l’obbligo di lasciare Kabul
dall’intervista di Maurizio Piccirilli
dal commento di Fausto Biloslavo
dall’articolo di Marco Ludovico
Liberi i tre operatori sanitari di Emergency. Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani arrestati in Afghanistan nove giorni fa, sono stati rilasciati dalle autorità di Kabul. Contro di loro non sono state dimostrate le accuse di aver complottato con i talebani. Il rilascio dei tre di Emergency arriva a 48 ore da un'altra liberazione: quella dei coniugi Cicala sequestrati da Al Qaeda in Mali. Ministro Frattini ha vinto due derby in due giorni come ha detto Gianni Letta? «Certamente sì. Quello che ha prevalso è stata la chiara determinazione di lavorare in silenzio guardando al risultato. [...]».
«Agli afghani abbiamo concesso il beneficio del dubbio, non ci siamo comportati da potenza coloniale ordinando di rilasciare subito i nostri connazionali. Questo è stato l'approccio vincente» spiega una fonte diplomatica. La svolta, nel caso Emergency, non deriva solo da tatto e prudenza. Per indorare la pillola della liberazione dei tre di Emergency, l’Italia ha rassicurato Kabul sui nostri impegni, come i 1000 soldati che arriveranno in estate, ma non solo. Partirà questa settimana «una missione della Cooperazione italiana per rafforzare il nostro intervento all’ospedale civile di Herat», come ha annunciato ieri Frattini a Palazzo Chigi parlando del rientro in patria dei tre di Emergency. [...].
Liberi ma con l'obbligo di lasciare subito Kabul. Oggi, o probabilmente domani, Marco Garatti, Matteo dall'Aira e Matteo Pagani, i tre operatori di Emergency dovranno imbarcarsi su un volo per tornare in Italia. Sono in ottime condizioni. Le autorità afghane li hanno liberati attorno alle 16, ora italiana, confermano l'accelerazione delle procedure di confronto e di discussione diplomatiche, giudiziarie e di intelligence svoltesi con l'Italia. La notizia è stata data proprio dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, che hasottolineato: «Abbiamo ottenuto ilnostro obiettivo prioritario, la libertà per i nostri connazionali, senza mettere in discussione la nostra posizione di ferma solidarietà con le istituzioni afghane e la coalizione internazionale». [...].
La migliore di oggi
Verità e infamia
Il prezzo per la libertà
dal commento di Renzo Guolo
dal commento di S. S. Shahzad
Sono liberi gli operatori di Emergency, discolpati formalmente da ogni accusa dagli stessi servizi afgani che li avevano indicati come attivi complici dei Taliban e dei loro alleati qaedisti. Un’accusa apparsa, sin dall’inizio, surreale: perché coinvolgeva personale di un’organizzazione che fa del pacifismo radicale e del principio di cura alle persone la sua bandiera. Il buon esito della vicenda e il sollievo che ne è derivato, espresso a nome della nazione da parte del presidente della Repubblica Napolitano, non esime dal sottolineare alcune questioni. [...].
La loro libertà in cambio della chiusura dell’ospedale di Emergency a Lashkar Gah. Sarebbe questo l’accordo segreto dietro il rilascio ieri dei tre cooperanti italiani arrestati otto giorni fa. Fonti vicine al governo afghano, che hanno voluto restare anonime, confermano le voci di Kabul. La liberazione dei tre è stata possibile dopo l’incontro di sabato tra il rappresentante speciale per l’Italia in Afghanistan, ambasciatore Attilio Iannucci, e Hamid Karzai. Il presidente afghano avrebbe acconsentito a una soluzione immediata del caso, in cambio, però, l’organizzazione non governativa doveva abbandonare le sue operazioni
Emergency torna libera dal commento di G. Ragozzino
nell’Helmand. Le accuse, in effetti, erano apparse subito esagerate, contraddittorie. Il governatore Gulab Mangal aveva subito accusato i tre di aver organizzato un piano per ucciderlo in un attentato suicida. Poi che il chirurgo Garatti aveva ricevuto 500 mila dollari dai taleban pakistani per ucciderlo. Ancora che avevano intercettato soldi nelle trattative per liberale i giornalisti Daniele Mastrogiacomo e Gabriele Torsello. Infine che erano implicati nell’omicidio dell’interprete afghano Ajmal Naqashbandi, decapitato dai taleban. Tutto era apparso da subito pretestuoso, nella stessa Kabul, anche se i servizi segreti afghani insistevano ancora ieri sulla teoria del complotto [...].
Parola a Cecilia Strada
Giannelli sul Corriere
La contropartita: la chiusura dell’ospedale
dall’articolo di Gabriel Bertinetto
dall’articolo di Fiorenza Sarzanini
1.Le ultime ore Nelle ultime ore era diventato ormai chiaro che il lavoro senza sosta dei giorni scorsi stava dando frutti. 2. La svolta Pensiamo alle motivazioni date dalla stessa Direzione nazionale di sicurezza afghana: l’inevitabile presa d’atto che gli operatori di Emergency sono innocenti. 3. Trama anti-Emergency? Non so cosa sia accaduto. Certo l’effetto è stato che si è messa in moto una macchina per screditarci. 4. I sospetti del governo Viviamo in un Paese dove ognuno è libero di dire quello che vuole, Certo più ricopri incarichidi responsabilità, più dovresti capire che le tue parole pesano come macigni. Per fortuna certe affermazioni iniziali sono state poi corrette.[...].
L’appoggio politico al presidente Hamid Karzai e i nuovi progetti di sviluppo che l’Italia si è impegnata a sostenere certamente hanno pesato sulla trattativa. Però la vera svolta per sbloccare l’impasse e ottenere la scarcerazione dei tre detenuti sembra essere arrivata con il trasferimento a Kabul di tutti gli operatori umanitari che lavoravano nell’ospedale di Lashkar Gah, determinandone così la chiusura. È questa la condizione che il governo italiano ha dovuto accettare per soddisfare gli afghani, ma anche il vertice militare britannico che di quella zona a Sud del Paese de-
Taglio basso
Non perdiamo la nostra dolce vita dal commento di Irene Tinagli
Nel 2015 i «nuovi mercati», dalla Russia al Messico alla Corea, potrebbero rappresentare per il «made in Italy» un potenziale di crescita di circa 3,8 miliardi di euro. Un dato estremamente interessante, illustrato nel rapporto «Esportare la Dolce Vita» appena presentato da Confindustria in collaborazione con Prometeia e Sace. Basterebbe che l’Italia mantenesse l’attuale quota di mercato e l’espansione della classe medio-alta di questi Paesi farebbe il resto. Certamente una buona notizia per le nostre aziende, che però dovrebbero guardare oltre i numeri e porsi qualche domanda. E’ così scontato che la quota di mercato resti la stessa? In fondo non è impensabile che in questi anni altri Paesi imparino a fare (e vendere) belle scarpe o belle borse. L’assunzione di base è che questi nuovi mercati continueranno a comprare prodotti «made in Italy» non solo e non tanto per la loro qualità, ma per l’immagine a essi associata. La famosa «dolce vita». Ed è qui che dovremmo fer-
Sul palco, enorme, una scritta: «io sto con Emergency». E' il pensiero condiviso di tutte le persone presenti, tutte militanti della pace. Così quando Niccolò Fabi, nel gridare la sua indignazione contro la guerra e cantare «quando dire amore diventa sottinteso», lancia un nuovo verso: «sto con Emergency e batto un po' le mani», tutta la piazza lo segue, con le mani in alto, non in segno di resa, ma di applauso, peramore dipace, un amore mai tradito. Sui lati del palco i ritratti di Marco Garatti, Matteo Paganie Matteo dell'Aira i tre nostri connazionali sequestrati, insieme ai sei operatori sanitari afghani («o forse otto!» [...].
marci a riflettere. Cosa significa davvero, esportare la dolce vita? Questa è la domanda da porsi e che non può essere catturata da alcune stime sull’andamento del mercato. Perché esportare la dolce vita non significa solo vendere un prodotto, ma, appunto, uno stile di vita. Il problema è che nessuno in Italia ha mai condotto una riflessione su cosa sia, veramente, l’italian lifestyle. Si pensa alla scarpa in pelle, al foulard di seta o al maglione di cachemere, e va benissimo, ma abbiamo perso di vista che lo «stile di vita» non è solo il prodotto, ma la cornice emotiva entro cui si inserisce e che aiuta a venderlo. E lo stile di vita è fatto di tante cose: dal cibo, ai bar, alle nostre piazze, alla musica, fino a come parla e cammina la gente... È la cultura e la vita di un popolo a marcarne lo stile e a proiettarne l’immagine nel mondo. Ma noi non ci abbiamo mai pensato, non ci siamo mai interrogati su cosa davvero caratterizzasse il nostro stile di vita rendendolo affascinante e attrattivo per milioni di cittadini del mondo. [...]. da La Stampa
tiene il comando. E tanto basta a confermare definitivamente come la perquisizione ordinata una settimana fa nella struttura fosse soltantoun pretesto che serviva a tenere sotto pressione l’organizzazione di Gino Strada finita nel mirino per il suo ruolo pubblico e per aver mediato negli anni scorsi con i talebani ottenendo la liberazione di Gabriele Torsello e Daniele Mastrogiacomo, sequestrati mentre erano in quell’area. Gli uomini dell’intelligence e della diplomazia si sono mossi in parallelo nel negoziato con gli 007 locali, riuscendo a dimostrare come Marco Garatti, Matteo Pagani e Matteo Dell’Aira fossero del tutto estranei a qualsiasi progetto di complotto o di
attività terroristica, come invece era stato veicolato inizialmente pur senza alcuna contestazione ufficiale. La realtà è che tutte le notizie false di questi giorni —comprese quelle su un coinvolgimento di Garatti nel sequestro Mastrogiacomo e addirittura l’esistenza di telefonate registrate — servivano soltanto ad alzare il prezzo. Alla fine il conto è stato saldato assicurando che l’eventuale riapertura dell’ospedale avverrà soltanto con il consenso unanime delle autorità di Kabul. E forse anche con il via libera dei britannici. Una sorta di ricatto che Emergency è stata costretta ad accettare, almeno per adesso, pur di riportare a casa i tre operatori. [...].
La fotografia Vienna, Migliaia di partecipanti percorrono il ponte sul Danubio per la maratona (Ap)
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Il Papa a Malta incontra otto vittime di abusi sessuali e si commuove insieme a loro dall’articolo di R. Monteforte
Non ci speravo più. Ho atteso le sue parole all’aeroporto. Ha parlato e molto degli abusi sessuali il presidente, ma non Benedetto XVI. Poi a Rabat, ancora niente. Non ci speravo più. Poi dopo le nove è arrivata una telefonata dall’arcivescovato di Malta. Potevamo incontrare il Papa. Ci invitavano ad andare in Nunziatura». Chi parla è Joseph Magro, uno delle otto vittime che ieri ha incontrato Benedetto XVI. È uno dei dieci ragazzini che subirono abusi da parte di preti quando, a partire dal 1980, erano ospiti dell’orfanotrofio di San Jose, di Santa Venera. Sui trent’anni, un metro e settanta, moro, capelli neri, camicia e cravatta nera e un rosario chiaro al collo ha un’espressione di felicità e di commozione che gli occhiali scuri non riescono a trattenere. «Lo abbiamo incontrato nella cappella della Nunziatura. Abbiamo pregato,in ginocchio.
Papa Benedetto XVI
C’era anche il vescovo di Malta e quello di Gozo.Tutti eravamo commossi. Tutti abbiamo pianto. Anche il Papa. Ha parlato con ciascuno di noi. Era all’altare. Quando mi sono avvicinato gli ho detto il mio nome. Mi ha risposto: ”Joseph come me”. Aveva gli occhi lucidi. Gli ho chiesto: perché un prete ha fatto questo? Mi ha risposto di pregare. Di pregare per lui». E ora, dopo quell’incontro, qual-
cosa è cambiato. «Un prete ha abusato di me. Per questo ho perso la fiducia nei preti e nella Chiesa.Ora dopo questo incontro con il Papa posso ricominciare a sperare. Mi ha regalato questo». E mostra con un sorriso di soddisfazione, il rosario che porta al collo. È un dopo prezioso, ha un valore inestimabile, quello della pace ritrovata. Venti minuti in tutto, in un «clima intenso, ma sereno», ha
dall’intervista di A. Cianciullo
"La nuvola? Non me ne sono accorto. Venerdì scorso sono salito sul mio piccolo aereo, l'hobby per il tempo libero, e l'ho guidato sui Pirenei: è stata una giornata fantastica, una visibilità straordinaria, tutti i particolari emergevano con grande nitidezza. E anche oggi, che sono tornato a casa, a cento chilometri da Parigi, nell'area in cui non si può volare, guardo in alto e vedo il cielo blu". Pascal Acot, ricercatore presso il Centre national de la recherche scientifique e storico dell'ecologia, ha studiato a lungo l'effetto climatico delle grandi eruzioni vulca-
«Ho volato nella nube Era tutto limpido» niche ma è anche un testimone diretto dell'impatto della nube partita dall'Islanda. È salito per controllare la situazione? "In realtà avevo programmato il giro da tempo: avevo un weekend libero e mi volevo rilassare. Certo, quando ho saputo quello che stava succedendo, ho avuto una ragione in più per decollare. E devo dire che sono rimasto
sorpreso: non mi aspettavo una visibilità così buona". Come spiega allora il blocco del traffico aereo? "È per la rigidità delle norme di sicurezza. Nessuno si vuole assumere la responsabilità di un rischio anche minimo di incidente aereo e, di fronte a un fenomeno come l'eruzione del vulcano Eyjafjallajoekull, si è reagito in maniera radicale: tutti a ter-
assicurato il portavoce vaticano padre Lombardi. Una manciata di secondi per incontrarsi, condividere un dolore profondo e tornare a sperare. «Ora abbiamo la pace nei nostri cuori, perché il Papa ha trovato il tempo per incontrarci. Attendiamo con impazienza la fine del procedimento giudiziario.È la chiusura di questo capitolo». È il commento, soddisfatto, di Lawrence Grech, «portavoce» degli abusati e abusato lui stesso quando era ospite nell’orfanotrofio di San José. «Ammiro Benedetto XVI per il suo coraggio nel soddisfare le nostre richieste. Era imbarazzato per le mancanze degli altri», ha aggiunto, colpito dall’«umiltà» di Papa Benedetto. «Ora mi sento liberato da un incubo». Resta la domanda di giustizia. Sono 7 anni che aspettano. Diciannove denunce e un solo processo istruito. La Chiesa farà la sua parte. Questo è stato l’impegno preso dal pontefice.
ra, nessun pericolo. Nessun pericolo ma anche nessuno spostamento: per quanto può durare?" Quanto può durare l'eruzione? "L'ultima volta che questo vulcano si diede da fare era il dicembre 1821. Smisedi lanciare ceneri in aria solo nel gennaio 1823. Nessuno può dire se questa volta l'attività eruttiva durerà di più o di meno, ma un ordine di grandezza possibile è l'anno. Dovremo tenere tutti gli aerei a terra per un anno? I piloti di linea con cui ho parlato considerano esagerato l'allarme che ha portato al blocco totale dei voli". [...].
L’Italia dei genitori “usa e getta” dall’inchiesta di G. A. Stella
Ma vengono prima, per la legge, i diritti dei bambini abbandonati o quelli degli aspiranti genitori? È quello che ti domandi leggendo sul sito dell'associazione «La Gabbianella» la testimonianza di Claudio e Cinzia che, come scrivono, sono stati «trafitti a tradimento da una brutta storia di affido». Al centro di questa storia c'è una piccola, Micha, dalla vita travagliata: i primi due mesi (disastrosi) coi genitori naturali, poi in ospedale per denutrizione, poi in «parcheggio d'urgenza» presso una famiglia finché, al sesto mese, viene data in affido a Claudio e a sua moglie. Coi quali resterà per quindici mesi. Felici. A un certo punto, un giudice del Tribunale dei minori, evidentemente informato di come sta crescendo la piccola, chiede ai due se abbiano pensato all'adozione. Claudio e Cinzia sanno di avere qualche anno in più rispetto a quelli previsti dalla legge per chi adotta figlioletti così piccoli. Ma il giudice spiega loro che «si potrebbe procedere verso una adozione speciale/nominale». Neanche il tempo di sperarci e arriva la doccia fredda: Micha andrà in adozione a un'altra famiglia. I due non capiscono: «Il pediatra si arrabbia quando lo informiamo, dice che dobbiamo prendere un avvocato, questa bimba ha già sofferto tanto nella sua breve vita, ora ha raggiunto un equilibrio, un ulteriore passaggio in un'altra famiglia sarebbe distruttivo. Dice che, se veramente le vogliamo bene, dobbiamo fare di tutto affinché Micha resti dov'è». Portando a sostegno varie testimonianze, cercano di spiegare al presidente del tribunale che la cosa non
ha senso e potrebbe danneggiare la bimba: Risposta: «Vi ringraziamo per quello che avete fatto, l'adozione speciale è prevista in casi particolari, questa bambina ha migliori opportunità di vita, ci sono coppie che hanno una domanda di adozione da tre anni quindi con più diritti di voi». Ma come: i diritti di una coppia che desidera un figlio, per quanto diritti legittimi, vengono prima di quelli della creatura che è in ballo? Per carità, magari l'inserimento della piccola si rivelerà alla lunga positivo (l'inizio, a leggere Claudio e Cinzia, è stato traumatico), ma il tema resta: andava privilegiato il bene della bambina o i diritti degli aspiranti genitori? E non sarebbe opportuno un po' di buon senso, in casi come questi, per evitare questi traumi ai piccoli? Il guaio è che di casi così ce ne sono diversi. Prendiamo quello di Mathias raccontato da Daniela Assembri: «Durante le feste di Natale del 2005, sono passata dagli uffici dei Servizi sociali del Comune della mia città ed ho chiesto se c'era un bambino che avesse bisogno del calore di una casa, per Natale. Avevo già avuto due esperienze di affido e in quegli uffici mi conoscevano. L'assistente sociale mi ha subito proposto un bambino nato da pochi giorni e ancora ricoverato nel reparto maternità dell'ospedale. La giovane famiglia aveva dei problemi. Ho detto di sì con entusiasmo. Mi avrebbero fatto sapere. A metà gennaio 2006 mi confermano l'affido. E così due operatrici dell'Ufficio minori mi portano a casa Mathias, avvolto in una copertina; mi danno alcuni ragguagli sul latte e sugli incontri da fare con i genitori e se ne vanno». [...].
Lo Sport: Fra le righe e Sopra le righe Otto incubi per Schumi lo supera anche Petrov
Roma, non succede ma se succede...
L’impero dei Sensi
dal commento di Cristiano Chiavegato
dal commento di B. Di Corrado
dal commento di T. Carmellini
Formula 1 senza sorpassi? Chiedetelo a Schumacher, che ieri ne ha subiti otto, uno più bruciante dell’altro. All’inizio, a metà a e fine gara. Povero Michael, non era mai stato umiliato in questo modo, neppure da esordiente. Lo hanno ridicolizzato tutti: vecchi rivali (Alonso), giovani rampanti (Kubica, Vettel e Hamilton), ex compagni di squadra (Massa), connazionali (Sutil) e persino un pilota che ieri era alla sua quarta gara in Formula 1, il russo Petrov, alla guida della Renault. Vitalij Aleksandrovic Petrov, venticinque anni, soprannominato «il razzo di Vyborg (la sua città natale)», quando il Kaiser nel 2001 conquistava il quarto dei suoi sette titoli mondiali, ragazzino, correva nella steppa, disputando la Lada Cup. Quando si è trovato alle spalle della Mercedes di Schumi, al 50° giro, probabilmente è rimasto di stucco. «Chi va così piano?», deve essersi chiesto. Poi, nel momento in cui le nuvole d’acqua della scia si sono un po’diradate, ha capito di trovarsi alle spalle del più grande pilota di tutti i tempi. Uno, due, tre, cinque giri per assuefarsi all’idea: «Vado o non vado?». Al 6° ha perso la pazienza e lo ha infilato come un tordo. In precedenzaper due volte Schumi aveva avutoa che fare con Hamilton, in furiosa rimonta. Anche l’inglese, che nel 2007aveva solosognato dibattersicon ilfuoriclasse diKerpen (il quale, però, aveva appena appeso il casco al chiodo), all’inizio ha avuto qualche timore, ha atteso quattro giri prima di superarlo. Ma al 26° passaggio, ritrovatosi dietro per il gioco dei pitstop, Lewisnon ha esitato unistante a strappargli la5ª posizione. Poi il povero Michael è scivolato in basso fino al malinconico decimo posto. «Certo - ha detto, esibendo un sorriso sghembo il quarantunenne Schumacher - non sono contento. Questo non è statoun granweekend. Hoprovato unpaio diemozioni piacevoli e tante sensazioni cattive. Devo ricominciare da capo, imparare come si conservano le gomme intermedie da pioggia, che sono diverse da quelle che ero abituato a usare. E non prevedo tanti miglioramenti immediati». Il povero Michael ha 3 anni di contratto con la Mercedes. In teoria ha tempo per tornare al vertice. A meno che in una di queste notti non si svegli all'improvviso e si chieda: «Come faccio a togliermi da questo incubo»?
Lungo la strada che porta a Trigoria qualcuno ha scritto “viale degli eroi”. La gente si ferma e lascia quello che vuole: drappi, sciarpe, bandiere, foto. Roma si gode un momento che non è sport. E’ il ritorno dell’epica. Perché qui non ci sono risultati, rigori, quattroquattro-due, diagonali. Si supera tutto perché si è dentro un sistema più grande, qualcosa che ricorda il poema antico. Allora eroi, gladiatori, condottieri, generali, battaglie, nemici: il linguaggio si adatta a quello che c’è, usa paragoni che funzionano in un mondo che non vede l’ora di ritornare su se stesso: il passato, la gloria, l’impero. Qui, ora, a Roma, c’è una sceneggiatura che riporta nella leggenda immutabile del mito. Il derby è la fine di un viaggio, come se qualcuno abbia adattato allo spettacolo moderno schemi e logiche antiche. Allora prendi il campionato della Roma e se ti metti a leggerlo senza la sovrastruttura della modernità globalizzata scopri che in fondo questa città
È la vittoria di Ranieri. Dell’uomo che ha avuto il coraggio di fare quello che nessuno aveva mai osato: mettere il risultato davanti al cuore. Ma è anche la vittoria di un club andato oltre la crisi. Un club dato più volte per morto, con i creditori alle porte e del quale si è parlato, fino alla nausea, solo di conti economici e mercato in uscita. È la rivincita di una società data più volte per fallita Rosella: «Ci metto la faccia come faceva mio padre». Per mesi, tra ingiunzioni di pagamento più o meno attendibili, cda infuocati e assemblee degli azionisti deliranti, si era perso di vista il valore primario. La Roma. Unica cosa che conta in questomomento in città soprattutto dopo il successo in questo derby-verità. La squarda giallorossa che con la sola forza delle «idee» è riuscita a metter dietro la corazzata nerazzurra fatta di soldi e certezze. Anche se oggi di certezze Moratti & Co. ne avranno sicuramente un po' meno. È la storia di una giovane donna tenace come il padre che si ritrova da sola al comando. [...].
L'esultanza di Mirco Vucinic dopo il gol del vantaggio
non è mai cambiata: ha bisogno di furore, di sfide, di avversari, di petti gonfiati per mostrare l’orgoglio: quella trama da poema adattato ai tempi. Così la Roma era partita come la squadra di una città ferita: una grande addomesticata dalla malasorte, dalla sventura e dai debiti, come se l’impero di qualche tempo fa stesse cominciando un lento ridimensionamento successivo alla grandezza dello scudetto 2001. Era ultima la Roma a un certo punto, ed è da lì che parte il poema: dal generale che l’aveva tenuta su per molti
anni che se ne va. Primo settembre 2009: Spalletti annuncia le dimissioni, la resa di un uomo che sa di non avere più nulla da poter dare, la sconfitta di un signore amato dalla squadra, dalla gente, dalla società che a un certo punto non ce la fa più. Uno che lascia in lacrime senza rotture e senza tensioni: “Vado per il bene della Roma”. Perché la Roma era già in una fase difficile: lo strascico della morte di Sensi, che aveva già lasciato tutto in mano alla figlia Rosella. Sì, eccolo il flashback che porta ancora indietro. [...].
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L’Ue sancisce il ripristino graduale nei cieli europei, ma anche ieri è stato caos
Da oggi alle 8 si torna a volare
IL FILM
La nube di cenere Caccia ai posti sui treni
Accampati con materassini e brandine
Tappa in albergo per hostess e steward
A Malpensa l’instant-show degli attori
SE l’aereo non decolla, non rimane che il treno. Folla di passeggeri alla stazione centrale di Milano, in fila per accaparrarsi i biglietti rimasti per raggiungere le proprie destinazioni
NEGLI aeroporti di tutta Europa ieri è stato un accampamento generale per trascorrere la notte in qualche modo. A Fiumicino, oltre alle brandine, sono stati organizzati materassini per i passeggeri
TUTTI a terra, anche il personale di volo. Ed ecco hostess e steward di una compagnia aerea nordica, in servizio a Fiumicino, lasciare lo scalo diretti in albergo per un’inattesa notte romana.
AL terminal 1 di Malpensa ha suscitato curiosità lo spettacolo improvvisato da tre attori israeliani, anch'essi bloccati a terra, nei panni di personaggi vestiti di nero e cosparsi di argilla del Mar Nero.
Oltre 80 milioni di perdite stimate nel settore
Sos degli albergatori
Passeggeri infuriati per la “falsa” apertura della fly zone richiusa dopo 2 ore. Ceneri in Toscana, stanotte picco italiano «che arrivano da tratte internazionali e intercontinentali vengono mandati nelle stazioni senza alcuna informazione». Una notizia positiva arriva invece dai sindacati, che hanno deciso di rinviare al 28 maggio lo sciopero di treni, bus e metro in programma venerdì. «In questo momento di rara difficoltà dei voli – sottolineano in una nota Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Orsa, Faisa Cisal e Fast – è prioritario assicurare le migliori condizioni per il trasporto terrestre». Dai primi dati modellistici la nube è stata presente già da ieri nei cieli italiani con un picco previsto su tutta la penisola, e fino alla Grecia, tra stanotte e domani mattina. «Uno strato è stato già individuato tra i 1.700 e i 3.400 metri di quota sulla Toscana». Lo ha riferito Gelsomina Pappalardo, dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr di Tito Scalo (Potenza). I dati riguardano lo spostamento della nube ma non ancora la concentrazione delle particelle. Comunque, sottolinea Pappalardo, in Italia le quantità saranno molto lontane da quelle del nord Europa.
Da Alpitour un’unità di crisi per assistere la clientela
Imprevisti prolungamenti delle gite scolastiche all’estero
L’odissea degli studenti Genitori in pensiero, ma per i ragazzi è ancora vacanza
Cia e Coldiretti in allarme per gli effetti del blocco aereo | L’ERUZIONE | Eyjafjallajoekull si placa ma adesso è sveglio Hekla Danneggiato l’export di prodotti locali, mercati meno forniti
Duro colpo all’agricoltura
di DIANA A. FORMAGGIO ROMA – E adesso i ragazzi come rientrano in Italia da Bonn? Aereo? escluso, spazi aerei chiusi. Treno? C'è l'assalto alle stazioni e nonostante la disponibilità di Trenitalia per la tratta italiana, l’incognita è il percorso in Germania. Pullman? Tutti già prenotati. Ultima possibilità, un certo numero di genitori con autovetture di grandi dimensioni che partono dalla capitale e vanno al recupero dei pargoli. Da sabato scorso sono queste le ipotesi, rimbalzate via mail e sms, tra i genitori dei ventuno studenti della seconda E della scuola media Alfieri di Roma, ospiti per un scambio culturale con la scuola media Ema della città tedesca, via via che le notizie dell’eruzione del vulcano islandese e la chiusura degli spazi aerei rendeva chiaro lo scenario del blocco. Un pò di ansia, tenuta celata ai propri figli che nel frattempo, saputo degli aeroporti chiusi, interrogavano via sms i genitori. «Ma come torniamo? È vero che venite a prenderci?» E, con un pizzico di ironia, anche qualche battuta: “colonna di macchine blocca autostrada...“ Alla fine la soluzione è stata trovata ma l’odissea potrà dirsi conclusa solo quando arriveranno a Roma. Infatti un pullman partirà da Bolzano questa mattina – rigorosamente con due autisti – alla volta di Bonn per ripartire, direzione Roma, mercoledì mattina all’alba. Arrivo a Roma non ancora precisato. Certo i chilometri sono circa 1400 e le ore di viaggio una ventina, ma i ragazzi pare l’abbiano presa bene e stanno mettendo in carica i-pod e telefonini e, all’insaputa delle professoresse, pensando ad alcuni scherzi “da viaggio”. Gli studenti, 12 anni di età, partiti da Roma Fiumicino il 14 aprile, avevano
Auto travolte dalla cenere nei pressi di Reykjavik
Uno studente dorme in aeroporto
previsto di rientrare mercoledì 21. Otto giorni programmati nei minimi dettagli per garantire che i ventuno studenti, accompagnati da tre insegnanti, accolti da altrettante famiglie tedesche, non dovessero preoccuparsi di niente se non di parlare inglese, conoscere una città come Bonn anche attraverso la vita di ogni giorno delle famiglie ospiti e le lezioni a scuola. Più faticoso il rientro alla base per i quarantasei studenti del Liceo artistico di Catania “Emilio Greco”, che, ospiti a Praga per un viaggio di istruzione, stanno tornando a casa partiti con due giorni di ritardo, grazie a diversi mezzi di trasporto e sulle spalle quasi trenta ore di viaggio, ritardi ferroviari compresi. Stanchi, ma sereni e impazienti di riabbracciare i genitori, raccontano la loro avventura mentre sono ancora sull'Eurostar che li sta riportando a ca-
calità vacanziere stanno cominciando a segnalare a loro volta annullamenti e cancellazioni» Intanto, il Gruppo Alpitour ha costituito nel week end un’unità di crisi per gestire la situazione di emergenza creatasi in seguito alla nube del vulcano islandese e per «garantire la massima assistenza ai propri clienti bloccati negli aeroporti a causa dello stop che ha colpito l’Europa». «Siamo immediatamente intervenuti –spiega una nota –a più livelli raddoppiando il nostro personale di assistenza negli scaliaeroportuali italiani e nelle destinazioni da cui sarebbero dovuti partire i voli di rientro verso il nostro Paese con l’obiettivo di prestare il massimo sostegno a tutti i clienti coinvolti. Inoltre, nell’ottica di alleggerire il più possibile il disagio dell’attesa, abbiamo fornito la riprotezione in albergo e offerto i pasti». Per tutto il fine settimana, inoltre, è stato messo a disposizione dei clienti Alpitour un call center con unnumero gratuitoalquale chiedereinformazionisull'evolversi dellasituazione edè statoinserito sui siti Internet un avviso dedicato ai clienti in partenza con l’indicazione degli aggiornamenti sui voli. «Allo stesso modo –informa ancora Alpitour – per poter prestare il massimo supporto anche alle agenzie di viaggio, abbiamo deciso di tenere aperto il nostro servizio booking anche nella giornata di domenica per poter gestire le richieste».
sa. Partiti in pullman alle 22 di domenica da Praga, arrivati a Venezia alle 10 di ieri, hanno preso l'Eurostar alle 16 che li ha portati a Roma alle 20 per ripartire alle 21 col treno che finalmente li farà arrivare a casa a Catania. «Un viaggio che rimarrà nella storia» è il commento di Gaia, una delle studentesse della V liceo, che aggiunge: «I nostri professori sono stati veramente molto in gamba, ci hanno assistiti in tutto». Ma le complicazioni sembrano non finire mai perchè mentre raccontano la loro avventura il treno si ferma poco dopo Rovigo: «guasto alla linea» recita la voce dell’altoparlante. I veri “eroi”, sia per gli studenti romani che per quelli catanesi, sono decisamente i professori, pazienti e in grado di gestire situazioni di emergenza.
DOPO l'Eyjafjallajoekull, che ha messo in ginocchio i trasporti aerei da cinque gionri, un secondo vulcano islandese poco distante, l'Hekla, ha iniziato ad eruttare. E mentre la nube di ceneri sprigionatasi dall’eruzione dello Eyjafjallajokull continua a girare sull'Europa, sembra che la perturbazione, con l’andare del tempo, si sta diluendo. La sua coda meridionale, che ha già toccato l’Italia e che oggi avrebbe dovuto scendere a sud della Toscana, secondo le ultime previsioni verrà spinta invece verso occidente, allontanandosi dal continente e andando a passare, nelle prime ore di oggi, sulla Sardegna e sulla parte a nord della Sicilia. Le ricadute causate dalpassaggio della nuvola sulla nostra penisola dovrebbero comunque essere trascurabili o nulle. Secondo l’ultimo bollettino della Vaac (Volcanic Ash Advisory Center), anche se il magma continua a fuoriuscire dal vulcano, l'eruzione di cenere «è virtualmente finita». Ci sarebbero ormai «solo piccole quantità di cenere che superano i 2 mila metri di quota, e non c'è cenere al di sopra degli 11 mila metri, quindi nulla è andato nella stratosfera».Ciòsignifica chelanuvolaandrà adesaurirsinaturalmente in tempi brevi. Già da ieri le polveri arrivate sulla Toscana erano in concentrazioni molto minori di quelle riscontrate, a esempio, nei cieli britannici. Ma adesso c’è da tenere d’occhio il “risveglio” dell’Hekla.
ROMA – Un danno che al momento potrebbe quantificarsi in oltre 15 milioni di euro. È questa la conseguenza sull'export di prodotti agroalimentari «made in Italy» (in particolare quelli deperibili, come frutta, ortaggi, mozzarelle, formaggi freschi, alcuni tipi di carni pregiate e pesce) del blocco dei voli aerei nei cieli del Nord Europa e del prolungamento dello stop, fino alle 8 di oggi, di quelli in tutti gli aeroporti dell’Italia settentrionale a causa dell’eruzione del vulcano islandese. È quanto segnala la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale, però, ogni rincaro al dettaglio è ingiustificato in quanto la nostra produzione, soprattutto di ortofrutta, riesce a soddisfare abbondantemente la richie-
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sta dei consumatori. Indubbiamente, proprio a causa del blocco aereo, sulle nostre tavole – afferma la Cia – vedremo nei prossimi giorni scarseggiare produzioni che vengono da altri continenti, come la frutta fuori stagione (è il caso dell’uva, delle albicocche, delle pesche, delle ciliegie, delle susine, dei meloni) e quella tropicale (ananas, avocado, mango e banane) o le carni estere. Ma questo è un problema marginale, visto che gli italiani hanno la possibilità di acquistare e consumare prodotti di stagione nazionali, che, in questi giorni, sono molti sui banchi dei mercati e la scelta è variegata, a cominciare dalle primizie, come asparagi e fragole. E i prezzi pagati ai produttori continuano a scendere (a marzo il calo è stato di circa
LA TESTIMONIANZA
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«Con le polveri è meglio la prudenza» ROMA – Denunciato per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio per aver chiesto di controllare i motori di un Md 80, dopo che quello ausiliario per aria condizionata ed elettricità non si era acceso all’atterraggio a Catania il 2 gennaio 2003, quando continuava l’eruzione dell’Etna, cominciata il 27 ottobre precedente. Massimo Notaro, pilota Alitalia in cassa integrazione, 18.400 ore di volo dall’aliante ai Boeing 747 ed ex presidente dell’Unione piloti, è stato poi prosciolto «per non aver commesso il fatto». «Rifarei tutto» dice all’Ansa spiegando che per decidere la chiusura dello spazio aereo per polveri vulcaniche «meglio eccedere in prudenza» e che «i
voli di prova non sono esami scientifici. L’unica analisi è quella atmosferica con le sonde». Nella polemica fra misure di cautela nella chiusura dello spazio aereo ed eccesso di prudenza, Notaro si schiera con le autorità che hanno interdetto i voli. «C'è una spinta economica enorme da parte delle compagnie che hanno gli aerei a terra mentre i costi fissi corrono, cioè stipendi, rate di leasing degli aeromobili, piazzole di sosta. Ma lo spazio aereo dipende dalla nazione e i governi prendono le proprie responsabilità».
Parla il pilota che non volò per l’Etna
il 10 per cento) e, di conseguenza, non è giustificato alcun rincaro al consumo. Quello che preoccupa è, dunque, il blocco negli scali dei nostri prodotti. Se lo stop aereo dovesse proseguire ulteriormente - sottolinea la Cia - gli effetti economici potrebbero essere disastrosi. Tutta la merce deperibile dovrà essere buttata e non è previsto, almeno per ora, alcun tipo di risarcimento per gli operatori dell’agroalimentare. Un duro colpo soprattutto per gli agricoltori che stanno vivendo una fase di grandissima difficoltà con drastici aumenti dei costi e con una caduta libera dei prezzi sui campi che hanno determinato un vero crollo dei redditi (meno 25,3 per cento nel 2009). Lo stop ai prodotti agroalimentari Made in Italy è valutato circa dieci milioni di euro, il costo delle esportazioni per via aerea all’estero in una settimana. È quanto stima la Coldiretti, unendosi alla Cia, in riferimento agli effetti dell’eruzione del vulcano islandese. «In pericolo ci sono i prodotti dell’agroalimentare più deperibili, dalla frutta alle mozzarelle, fino ai fiori: a preoccupare – precisa la Coldiretti – è il prolungamento del blocco dei voli per i gravi danni economici a danno delle imprese che esportano nei mercati esteri, in un momento in cui si stanno raccogliendo nei campi le primizie di stagione. Tra gli effetti c'è anche la scomparsa dalle tavole degli italiani della frutta e verdura fuori stagione, dalle susine all’uva, che viaggiano tra i continenti con mezzi aerei come il pesce che può peraltro essere bene sostituito dal pescato nazionale. Lo stesso mancato arrivo di frutta e verdura fuori stagione –conclude la nota - non è certo un problema per un Paese come l’Italia che può contare sulla leadership europea nella produzione di ortofrutta la cui disponibilità si moltiplica peraltro con l’arrivo della primavera».
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ROMA – Si torna a volare sul nord Italia. Forse. Perchè doveva essere così anche ieri ma l’illusione è durata meno di due ore, dalle 7 alle 9: giusto il tempo di ricevere il nuovo bollettino del Met Office londinese in cui si segnalava un cambiamento – rispetto a quanto previsto domenica sera – dei movimenti della nube di cenere prodotta del vulcano islandese dal nome impronunciabile. E così, quello che doveva essere il giorno della ripresa dei voli si è trasformato in una corsa a rimettere a terra gli aerei. Gettando nuovamente nel caos aeroporti e stazioni ferroviarie. In totale, tra le 7 e le 9, sono 266 i voli decollati e atterrati negli scali italiani: molti di più quelli cancellati, oltre 1.100 solo a Fiumicino, Malpensa e Linate. «Purtroppo – è stato il commento del presidente dell’Enac SALUTE Vito Riggio –gli ultimi due bollettini meteo hanno ribaltato le buone notizie di domenica sera, costringendoci Veronesi ad ordinare l’immediata chiusura cieli del nord Italia» per 24 ore. E rassicura dei dunque, «in attesa di almeno due sul cancro bollettini univoci» non si volerà da e per il nord Italia fino alle 8 di oggi. Giornata, quella odierna, in cui la siMILANO «Non tuazione dovrebbe andare meglio: le penso che ci ultime previsioni dicono che la nube siano cancerodi cenere si sta spostando dall’Italia geni dentro e a Bruxelles i ministri dei Trasporti questa grande dell’Unione europea hanno trovato nuvola, però un accordo per una «progressiva e non abbiamo coordinata» riapertura dei cieli. Il certezze». Così commissario Ue ai Trasporti Siim l'oncologo SanKallas annuncia che da stamattina dro Veronesi si è espresso sulla alle 8 si ricomincerà a volare regolarmente in tutta Europa. La confernube provocata ma per il nostro paese arriva dall’eruzione dall’Enac: ci sarà una riapertura del vulcano «graduale» dello spazio aereo italiaislandese, a no, appunto, a partire dalle 8 di stamargine della mattina e a riprendere saranno inpresentazione nanzitutto i voli nazionali sulla didell’iniziativa rettrice da Nord a Sud e viceversa. “Giovani in SaSperando che non si ripeta quanto lute”, ieri a Paaccaduto ieri, con la breve “finestra” lazzo Marino a di volo che ha avuto soltanto l’effetto Milano. Alla doman- di far crescere i disagi, e soprattutto da se ci siano ri- la rabbia, tra le migliaia di viaggiaschi per la salu- tori bloccati negli aeroporti che dopo te, Veronesi giorni di attesa si sono visti cancellaspiega: «Mi rie- re davanti agli occhi centinaia di voli sce difficile dirlo già programmati. In pochi minuti negli scali interperchè non sappiamo quali so- nazionali di Milano e Roma la situano i componenti zione è tornata critica, con lunghe precisi a livello code alle biglietterie e ai desk informolecolare di mativi. «Ma questi sono matti» si è questa nube. La lasciato sfuggire qualcuno sottolidiluizione nelle neando che in meno di ventiquatvarie estensioni tr’ore gli scali sono stati prima chiugeografiche è si, poi riaperti e poi di nuovo chiusi. Ed è ricominciata anche la caccia talmente forte che grossi rischi dell’auto a noleggio tra i passeggeri non ne intrave- e i turisti diretti nel nord Europa, sia da parte di quelli che si trovavano do». già in Italia sia da coloro che sono stati dirottati dalle compagnie aeree sull'aeroporto di Fiumicino, di fatto l’unico hub europeo aperto assieme agli aeroporti di Madrid e Barcellona, per poi raggiungere via terra le capitali europee. Caos che si è riversato anche nelle stazioni ferroviarie - prese d’assalto in particolare quelle di Milano, Roma e Torino - con migliaia di persone alla ricerca di un biglietto per il nord nonostante i tabelloni indichino che fino al 23 aprile non c'è più un posto libero. Una situazione non più sostenibile, tanto che l’Italia è tornata a chiedere da un lato ad Austria e Germania una «maggiore collaborazione» affinchè consentano treni provenienti dal nostro paese di viaggiare sulle proprie reti, e dall’altro alle compagnie aeree «più assitenza». I viaggiatori
ROMA – Il 66% degli alberghi italiani sono stati finora toccati dalla crisi provocata dalla nube del vulcano islandese, con cancellazioni di arrivi e pernottamenti. Il dato emerge da un monitoraggio di Federalberghi-Confturismo attraverso 1.123 interviste via web ad altrettante imprese ricettive distribuite a campione sul territorio nazionale. La media di presenze cancellate finora per ogni struttura ricettiva è di 35 pernottamenti per un giro d’affari perduto che al momento supera gli 80 milioni di euro. Oltre il 90% degli alberghi interessati dal fenomeno, sottolinea Federalberghi-Confturismo, ha annullato la prenotazione senza applicare alcuna penale, provvedendo poi nel 20% dei casi a restituire eventuali importi pagati all’atto della prenotazione, concordando nel 28% dei casi un bonus da utilizzare in un altro periodo o nel 52% dei casi lo spostamento della prenotazione ad altra data. «Si tratta, come si vede di un grande esempio di responsabilità degli albergatori italiani», ha dichiarato il presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca, «del quale nessuno dubitava e che riteniamo a ragione debba avere un pubblico riconoscimento politico ed una adeguata attenzione governativa». E ha concluso: «Le aree maggiormente colpite al momento sono le città d’affari e quelle d’arte, ma con il passare delle ore anche le lo-
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Politica lucana
segue dalla prima
Pd è lite sulle scelte di giunta DAL VULTURE MELFESE «Gli alleati riconoscano il ruolo istituzionale che meritiamo di ricoprire»
la spinta a De Filippo per governare al meglio». In molti si sono girati verso Marcello Pittella (in quel momento seduto in ultima fila un pò appartato che prendeva appunti). Gli interventi però sono proseguiti senza fuochi d’artificio. E’ intervenuto Salvatore Margiotta, che ha insistito «non si può non continuare su una scelta coalizionale» e poi Antonello Molinari che sottolineando la necessità di mantenere il partito unito «dopo che siamo stati capaci di litigare così tanto» ha avvertito dal rischio che il pluralismo possa diventare «anarchia». C’è stata anche la provocazione dell’assessore comunale di Castel Saraceno, Alessandra De Santis che ha invitato direttamente De Filippo a comporre una giunta solo di donne. Intanto Pittella continuava a prendere appunti e intervenivano, Vincenzo Santochirico e Giampaolo Carretta. Poi la chiamata a parlare da parte del tavolo della Direzione - di cui ha fatto parte anche il nazionale Pd Nico Stumpo - proprio al minore dei fratelli Pittella. E lì è iniziato lo scontro. Il primo degli eletti non ha fatto sconti. Ha attaccato duro dall’inizio parlando di partito che smentiscela sceltadelle Primarie.In pratica Marcello Pittella più volte ha insistito: «Abbiamo scelto un segretario regionale con il metodo delle Primarie. Anche se per pochi voti abbiamo rispettato la volontà popolare ma poi ora alle regionali non funziona così». Marcello Pittella quindi ha proseguito: «Le vere Primarie ci sono state alle regionali e questo voto ci consegna un partito diverso». In rigoroso silenzio tutta la sala. De Filippo e Speranza compresi con gli occhi fissi al palchetto. Poi il politico lauriota ha proseguito: «Io dico allora che si devono fare le Primarie anche per le politiche del 2013 senza che nessuno salti dalla poltrona perchè non è il caso». E ancora spiegando «non sono parole frutto di personalismi, ma solo per rispetto alla volontà popolare che è il sentimento che credevo appartenesse a questo partito», ha rin-
negato «scelte di giunta solo correntizie».Equindi ilprimoaffondo:«Oltretutto io mi sono un pò perso e non riconosco più la mia corrente. Rappresento me stesso e i cittadini che mi hanno votato». Antonio Luongo si è limitato a fare spallucce. Poi Marcello Pittella si è girato e ha parlato a Speranza:«Io tichiedo diessere ilgarante di questo partito e il mio garante e non solo di chi la pensa diversamentedame».Gelo insalaconPittella che poi si è rivolto direttamente a Vincenzo Folino: «Non voglio credere che i giochi e le scelte fossero già compiute prima delvoto». Pittella ha chiuso: «Sono pronto a fare anche l’usciere ma chiedo il rinnovamento totale rispetto al passato». Pochi minuti e il clima si infiamma. Prende la parola Folino che attacca Pittella senza giri di parole. Parla della corrente Bersani: «O capiamo che siamo solo una cosa oppure si rompe tutto». E quindi ha ricordato: «Voi siete la Bersani due». Folino però, che ha parlato con Pittella già in viaggio per Lauria, ha anche detto: «Il capretto non si può ingrassare due volte». Per poi continuare «io non lo sapevo che erano delle Primarie le elezioni regionali altrimenti avrei fatto scelte diverse per arrivare primo». Folino ha anche parlato di scelte «perdenti a Picerno...». A quel punto colpo di scena con Marcello Pittella (che evidentemente avvertito dai suoi) ha riguadagnato la sala urlando contro Folino: «Menti sapendo di mentire». Alcuni secondi di polemica con l’ex assessore che ha riguadagnato la politica facendo apprezzamenti al lavoro svolto da Pittella nella scorsa legislatura. L’atmofera si è poi stemperata con l’intervento di De Filippo che spiegando lapropria ideadi innovazione ha dichiarato: «Si parte da “A”per arrivare a “B” ma già pensando a “C”». Pittella a quelle parole è sembrato sollevato. Tutto si è concluso in pace (almeno apparente) con la Direzione cheha affidatoaDeFilippo eSperanza “carta bianca”per le scelte di giunta.
QUELLO che arriva dall’Idv del Vulture - Melfese attraverso una nota è un richiamo «all’attenzione di tutti i partiti del centrosinistra lucano a un sempre maggiore senso di responsabilità istituzionale e di unità interna». In vista della definizione della nuova giunta De Filippo, il partito da quell’area geografica ricorda che «in questa tornata elettorale l’Idv è cresciuto, quasi quadruplicando i consensi». L’Idv «è un partito sempre più radicato in modo omogeneo sui territori ed è evidente che in virtù del suffragio ottenuto rappresentiamo la seconda forza del centrosinistra regionale e questo è un dato che, nel mentre ci inorgoglisce, ci carica altresì di responsabilità e pone gli alleati nella condizione oggettiva di riconoscerci il ruolo istituzionale che meritiamo di ricoprire». Si dicono convinti che «il presidente De Filippo saprà produrre la giusta sintesi, al fine di rappresentare obiettivamente l’apporto che ciascuna forza politica ha dato per la vittoria finale, in un quadro di alleanze che deve tener conto anche della politica nazionale».
METÀ DI TUTTO «La presenza anticipata di una donna in giunta è solo soluzione di comodo» IL movimento “Metà di tutto Basilicata”, sorto all’indomani dal risultato elettorale che ha visto comporre un consiglio regionale di soli uomini, richiama le voci che negli ultimi giorni individuano nella possibile giunta De Filippo la presenza di una sola donna. «Questa indicazione non è una misura adeguata alla paritaria presenza delle donne nelle istituzioni e né tantomeno consideriamo questa eventuale scelta del presidente della Regione una risposta sufficiente alle questioni sollevate dal nostro appello a lui rivolto, con cui si chiedeva che il principio della democrazia e della presenza paritaria delle donne nella società lucana venisse applicato alla composizione della prossima giunta regionale», come negli altri ambiti della vita istituzionale. Nella nota ricordano anche «il movimento è composto da donne appartenenti a eterogenee provenienze politiche, culturali e associative. E la presenza di una sola donna nella giunta così come è stata posta in queste ore, ci appare solo come una soluzione di comodo alle divergenze e alle difficoltà organigrammatiche dei numerosi partiti che compongono la maggioranza».
SINISTRA E LIBERTÀ La Sel parte dal risultato lucano con l’idea di una sinistra moderna
Castelgrande (Pdci-Fds): unità, lavoro, morale
Casa comune di sinistra «Si cominci dai temi» POTENZA - «Nel nostro Paese e in Basilicata c’è bisogno disinistra». Ma alla ferma convinzione si affianca la consapevolezza che «le ultime elezioni regionali hanno aperto riflessioni profonde all’interno di molte forze politiche e in particolare per quanto mi riguarda all’interno della sinistra e della Federazione della sinistra di alternativa». Non nega, Francesco Castelgrande, segretario provinciale del Pdci-Fds,che il«risultato pernoi è sotto gli occhi di tutti, poco entusiasmante e negativo, e se da un lato ci sono le responsabilità dei gruppi dirigenti, dall’altro vi sono grandi manchevolezze di tutti coloro che continuano a lacerare e dividere la sinistra». A voler guardare indietro, «il male endemico che da sempre ha investito la sinistra è che ad ogni appuntamento qualcuno si sente più di sinistra di un altro, e colpito dal virus dello scissionismo arriva a demonizzare i partiti e i gruppi dirigenti di cui pure era parte integrante - continua Castelgrande - I nostri elettori ci chiedono unità e non divisioni e più che mai in questo momento, in cui l’attuale sistema elettorale e le velleità di autosufficienza e vocazione maggioritaria del Pd ci hanno cacciato in un “cul de sac”». Ma «soltanto un profondo bagno di umiltà può rimettere in moto una macchina arrugginita e bisognosa di linfa nuova. In Basilicata si osserva una forte affermazione del centro i cui metodi di amministrazione sono noti da cinquant’anni. La situazione di bisogno dei cittadini è una variabile forte per cui anche laddove si presentano proposte alternative alla fine prevalgono la rassegnazione, le raccomandazioni, i favoritismi, il familismo amorale». Certo, proprio «la questione morale, che merita un altrettanto approfondimento, sembra che non interessi più a nessuno, ma non dimentichiamoci che in Basilicata c’è una presenza esigua di giovani e cervelli che sono costretti ad emigrare e pertanto le famiglie subiscono di-
visioni e lacerazioni». Dati e fenomeni che «vengono messi in risalto sia dagli studi della Caritas che da autorevoli economisti e studiosi della Basilicata e della nostra cultura». Solo che «quando si tenta di organizzare battaglie su questo versante la risposta è debole e la situazione di bisogno impedisce a tutti di partecipare attivamente al superamento dello status quo. Tutti questi temi meritano approfondimento e sarà possibile trovare uno sbocco certo solo se si riuniscono le forze progressiste in campo perché in democrazia contano i consensi». Castelgrande, però, analizzando la situazione spiega come sia necessarie «una revisione dellalegge elettorale e la presa di coscienza che il finto sistema maggioritario non può più essere tollerato». Nel frattempo, visto il sistema vigente, «la via è quella di allearsi con il centro, ma per poter determinare scelte diverse e nuove abbiamo la necessità di rimanere uniti, ma discutendo fino in fondo sulle questioni prioritarie. Va messo in discussione il concetto di partito di lotta e di governo». Sia chiaro, dice, «la Federazione della sinistra d’alternativa non è chiusa a nessun allargamento e propone con nettezza a tutti i soggetti interessati di costruire finalmente una casa comune della sinistra mettendo da parte le litigiosità e la voglia di scissionismo». «La strada è tutta in salita, ma si deve partire da temi concreti: il lavoro, le infrastrutture, l’ambiente, l’acqua pubblica, l’energia - alcuni esempi per costruire forti aggregazioni ed elaborare proposte alternative a quelle finora perseguite. Occorre ripartireconpiù convinzione,assolverefino in fondo al nostro dovere, non assumerci ulteriori responsabilità nei confronti dei nostri figli. Allo stato il tema di più grande attualità è quello riferito all’occupazione e allora “non lasciamoli partire e facciamoli rientrare”».
Costoro, che riteniamo estranei alle questioni del Sud e della Basilicata, con i loro occhi e i loro strumenti d’interpretazione guardando le facce, i vestiti, l’antropologia della festa, le parole al microfono forse, ai loro lettori, avrebbero potuto raccontare che nel Meridione d’Italia c’è una regione che al tempo del berlusconismo diffonde pensiero democratico perché è strettamente legato al suo territorio e ha dei leader che sono considerati credibili per la politica che propongono. Festeggiamenti simili infatti si stanno svolgendo in diversi luoghi della regione. Ma nelle agende delle redazioni romane e milanesi non c’è spazio per luoghi lucani. Purtroppo neanche in quelle dei dirigenti nazionali del Pd. La Basilicata e tutto il Sud sono solo espressioni geografiche. Tutto ruota sulla linea del Po e sulle grandi città. Chiamparino pensa alle banche di Torino, D’Alema a Fini, Curzio Maltese al processo Mediaset. Domenica nel suo tradizionale editoriale Eugenio Scalfari si è chiesto come mai gli eredi della Dc e del Pci non siano riusciti a coniugare la concezione nazionale del partito con il radicamento territoriale. E l’autorevole giornalista ha spiegato (guarda caso citando anche “Le parole sono pietre” di Carlo Levi) che il radicamento dipende “dalla condivisione della vita dei dirigenti con quella del popolo che la segue”. Bisogna saper creare la comunità, esattamente ciò che abbiamo visto al festeggiamento elettorale di Vincenzo Folino. Non si tratta di decantare la retorica del passato povero, ma piuttosto di saper riconoscere la figlia di quella tradizione modernizzata che viene da quella Storia. La cornice domenicale era da film alla Scola o alla Nanni Moretti. Si sarebbe potuto intitolare “Ballando ballando” (alla basilisca) o “La cosa lucana”. I lavoratori con famiglia e il vestito buono della domenica. Le facce terragne, i giovani laureati, gli amministratori, la piccola borghesia con le ansie economiche, le donne partecipi far festa con la banda di Pietrapertosa, il jazz creativo locale, le canzoni d’autore del figlio del candidato, la condivisione del buffet senza il classista “privè” di casta. Vincenzo Folino a campagna elettorale conclusa non ha mostrato solo il suo ormai famoso brutto carattere. Certo lo ha manifestato continuando a polemizzare con i medici candidati e con i signori del consenso che aspettano la telefonata per trattare i loro pacchetti rivendicando di aver chiesto solo voti politici. Ma domenica Folino ha invitato all’iniziativa anche chi non lo ha sostenuto e ha parlato a tutti da uomo di coalizio-
Lettieri (Idea) sulla giunta
ne, ben argomentando sulla dialettica che deve aprirsi con il governo nazionale. E’ andata in scena una rappresentazione propositiva dell’agire foliniano che ben conosciamo. Concetto chiave è stato l’annuncio di voler lavorare a trasformare il Pd da partito Regione a partito della Regione. A questa serata politica (dai connotati da festa dell’Unità postmoderna) hanno partecipato il segretario Roberto Speranza (che deve saper trasmettere maggior entusiasmo alla sua comunità), il senatore Filippo Bubbico (che deve essere meno defilato dalla sua comunità), il presidente della Provincia Piero Lacorazza. Ma soprattutto è intervenuto il rieletto presidente della Regione Vito De Filippo. Al momento i due cavalli di razza lucani si apprestano a tirare assieme la stessa biga. De Filippo ha evidenziato una posizione territoriale forte e originale rispetto al Pd nazionale rivendicando il fatto che nasce da un congresso vero che ha eletto Roberto Speranza. Sociologicamente il presidente ha voluto anche rimarcare la comune provenienza popolare che lo accomuna a Vincenzo Folino, riconoscendo al politico dal brutto carattere che il lessico del Pd lucano è stato costruito con la determinata ostinazione dell’ex leader diessino. Il presidente non ha mancato di offrire pubblicamente al suo passato antagonista la richiesta di far sapere che ruolo pubblico vuole svolgere nella consiliatura che si sta per aprire. Siamo consapevoli che il percorso non è privo di ostacoli, ma in Basilicata il Pd deve solo saper fortificare la sua comunità non deludendola nei suoi obiettivi di fondo. Il Pd lucano è un partito che discute (vale di nuovo l’esempio di Ferrandina dove anche grazie al Quotidiano democrazia e ambiente non sono questione di chiuse stanze) e che si agita anche con giusta vitalità per ottenere riconoscimenti ai singoli leader dei territori. E’normale in un partito autentico. Il problema vero in Basilicata è l’assenza di un’opposizione strutturata. E la recente sortita del senatore Digilio che con coerenza segue l’esempio politico di Gianfranco Fini nuovi tormenti aggiungerà alla riserva indiana del Pdl locale. Ma questa è altra vicenda legata a quello che accade negli emicicli del Parlamento. Ora si chiede solo di giungere in fretta alla nascita del nuovo esecutivo. Quell’esecutivo che la comunità democratica lucana ha votato con i consensi più alti d’Italia e che non possono essere delusi con bizantinismi che rischiano di rallentare l’entusiasmo che si respira nel popolo democratico lucano al momento in grande sintonia con i suoi dirigenti. Paride Leporace
FOLINO RINGRAZIA: GLI SCATTI
«I partiti facciano rose di nomi Scelga De Filippo» POTENZA - L’ex sottosegretario all’Economia, Mario Lettieri, animatore del movimento Idea, in una dichiarazione, riferendosi alle elezioni regionali, ha detto che «idati elettoralisono eloquenti. I numeri dei singoli partiti senz’altro contano. Ma non bastano per dare un governo vero alla regione Basilicata, per affrontarne i suoi gravi problemi, a partire dal lavoro,dallosviluppo dallatuteladelsuolo e dell’ambiente. Noi riteniamo –ha aggiunto Lettieri – che fermo restando lo spirito e gli impegni coalizionali assunti nella fase pre-elettorale, debba essere De Filippo nella sua autonomia a scegliere gli assessori. I nove partiti della coalizione dovrebbero fornire rose di nomi, ma la scelta dovrebbe essere prerogativa e responsabilità esclusiva del presidente. Sicuramente le nove liste sono in grado di fornire rose di nomi, comprendenti donne e uomini competenti ed idonei a rappresentare l’innovazione messa al centro del programma».
Vincenzo Folino, il consigliere regionale dal brutto carattere, ha ringraziato elettori e non al Moonlight, locale a pochi chilometri di Potenza. Con lui sul palco anche il segretario Pd, Speranza, e il governatore De Filippo. Tanti militanti e amici hanno riempito la sala.
L’APPUNTAMENTO è per domani, 21 aprile, alle 16.30, presso il Principe di Piemonte a Potenza. E’ lo spazio scelto da Sinistra ecologia e libertà per tornare a discutere all’indomani del risultato elettorale che ha visto il movimento di Vendola esprimere un consigliere. Carlo Petrone, coordinatore regionale della Sel spiega che è proprio dal risultato delle urne che il movimento parte per provare a costruire una sinistra moderna. All’attivo regionale della Sel convocato per domani interverranno gli iscritti e i gruppi dirigenti del movimento, oltre che ai candidati Sel alle regionali ed alle amministrative . dsadsadsa
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di SALVATORE SANTORO
In alto, Margiotta, Straziuso e Coviello. Nella foto a centro pagina il segretario Speranza mentre parla all’assemblea (foto Andrea Mattiacci)
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Un popolo in sintonia...
Pittella attacca Speranza, Luongo e Folino che poi replica a muso duro
POTENZA - Quello che non ti aspetti. Il politichese lascia spazio alla politica delle “verità”sbattute in faccia. Alle critiche, agli scatti d’ira, alle provocazioni. Come nella vita “reale” quando due persone non sono d’accordo e discutono apertamente. E’ quello che è accaduto ieri nella Direzione regionale del Partito democratico. La riunione che alla vigilia era indicata come l’appuntamento spartiacque per comprendere come sarà la giunta regionale di Vito De Filippo. Alla fine si è compreso che Marcello Pittella non sarà assessore. Lo sarà nel proseguio della legislatura. Ma prima sono state scintille. Tra Marcello Pittella e Vincenzo Folino. Che i due vivessero momenti di tensione politica era chiaro. Ma che lo scontro arrivasse a tale livello dialettico era difficile da prevedere. Eppure la Direzione del maggior partito della coalizione fino all’intervento di Marcello Pittella era iniziata secondo consuetudine. Con l’introduzione di Pasquina Bona e poi con la relazione politica diRoberto Speranza. Il segretario regionale con il tono pacato che lo contraddistingue prima ha analizzato il voto intersecando i voti delle regionali a livello nazionale con quello regionale «siamo il prima centrosinistra d’Italia» perchè «abbiamo sempre scelto una vocazione territoriale per il nostro partito anche quando a livello nazionale si facevano altre scelte» e poi ha parlato delle scelte per definire la squadra degli assessori. Roberto Speranza non ha mancato anchedisottolineare ilsuccessoelettorale a metà nella città di Potenza: «C’erano le condizioni senz’altro per fare meglio». Ma la curiosità di tutti era per comprendere gli indirizzi politici per la scelta degli assessori democratici del futuro esecutivo del presidente della giunta rieletto. E il segretario lucano del maggior partito del centrosinistra ha chiarito: «Bene ha fatto De Filippo a congelare la discussione sulla giunta fino alle elezioni di Matera. Qualunque ragionamento avrebbe potuto far perdere voti». E quindi ha spiegato tre ipotesi possibili per le scelte: «La prima è una giunta del presidente. Le seconda è di chi ha i voti. Le terza è di mediazione politica mantenendo intatta la vocazione di coalizione che abbiamo portato avanti componendo una maggioranza di nove liste». E quindi «la prima ipotesi sarebbe la sconfitta della politica» ha aggiunto Speranza che ha fatto intendere di preferire una squadra di assessori composta conil metododella concertazione delle varia anime del Pd e del centrosinistra». In sala subito è stato percepito come uno stop alle ambizioni di Marcello Pittella. Con Speranza che ribadiva: «Il nostro partito deve venire sempre prima degli altri interessi. Tutti siamo fondamentali, ma nessuno è indispensabile». Quindi Speranza ha chiesto un passo indietro per scegliere un esecutivo in grado «di dare
L’EDITOLIARE
Martedì 20 aprile 2010
Il giallo di Potenza
Nuovo interrogatorio sui misteri del ritrovamento
Superbo torna in Questura Confermata la versione del rinvenimento fortuito dei resti di Elisa il 17 marzo di FABIO AMENDOLARA POTENZA - Di nuovo in Questura. Perché ci sono diversi aspetti del ritrovamento dei resti di Elisa Claps che ancora non sono chiari. Il vescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, vicepresidente della Cei, ribadisce la sua versione. Quella dell’invito al sacerdote brasiliano ad aprirsi con la polizia e a raccontare cosa l’aveva scosso quel 17 marzo, giorno del ritrovamento ufficiale. Il vescovo sostiene di aver saputo del ritrovamento il 17 marzo alle ore 10. Sostiene anche di aver immediatamente chiamato la polizia. Alle 10,15. Dice all’agente che risponde al centralino che il parroco ha trovato un cadavere. Il poliziotto annota che era all’apparenza molto agitato. Il vescovo sostiene anche di aver detto ai due sacerdoti, don Ambroise Apakta, detto Ambrogio, parroco della Trinità, e don Vagno Oliveira E Silva, brasiliano, viceparroco, che da quel momento non dovevano piu’ parlare con lui ma con la polizia. Ad alcuni collaboratori ha invece raccontato la storia dell’equivoco. Quella del cranio dell’ucraino. Una cosa è certa: i resti di Elisa sono stati trovati a gennaio. Le ipotesi però sono due. La prima. E’gennaio quando le donne delle pulizie Maria Rita Santarsiero e Annalisa Lo Vito, sua figlia, impegnate nei servizi domestici nei locali della canonica, vedono un teschio nel sottotetto della chiesa. Le due donne ne parlano con il viceparroco, don Vagno, e decidono di non dire nulla alla polizia. La seconda ipotesi, invece, è questa. Don Vagno ha trovato i resti di Elisa, ha toccato più di un particolare della scena del crimine, e per paura ha deciso di scaricare le responsabilità sulle donne delle pulizie. Restano ancora in piedi tutta una serie di interrogativi. Come mai il parroco, don Ambrogio, dichiara di non averne saputo nulla? Il suo vice aveva nascosto la notizia anche a lui? E come mai nessuno dei due ha avvertito il vescovo? Don Vagno, in realtà, ci aveva provato. Ma, stando al racconto del sacerdote, che ha difficoltà a parlare in italiano, «quel giorno l’arcivescovo era impegnato in un convegno a Roma. Decisi così che gli avrei parlato l’indomani». La cosa, poi, gli sfuggì di mente. E se ne ricordò solo il 17, con l’ingresso degli operai nel sottotetto, chiamati per un’infiltrazione d’acqua che, si sospetta, fu creata ad arte. Mai, in nessun momento,
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IL COMMENTO DI COSTANZO
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Non diteci che è tutto casuale
La Questura di Potenza e nel riquadro il vescovo, monsignor Superbo
ha detto don Vagno alla polizia, «ho messo in relazione quella scoperta con la storia della povera Elisa». Allora perché inscenare un ritrovamento ufficiale? E perché ilvescovo la mattina del ritrovamentoera già in compagnia del suo avvocato?
E qual è il vero significato delle parole che diffonde ufficialmente il giorno in cui il Quotidiano pubblica la notizia della soffiata in confessione? Perché chiedere «perdono al Signore per quanto non è stato fatto per la famiglia di
Elisa e per la ricerca della verità». E che fine ha fatto parte del materiale edile di risulta che occultava i resti di Elisa? Sono quesiti che forse rimarranno ancora avvolti da mistero. f.amendolara@luedi.it
POTENZA - «Non potete venirci a dire che è tutto casuale. Non potete venirci a dire che nessuno ha mai parlato, che nessuno si è accorto di niente». Lui alla casualità proprio non ci crede. Maurizio Costanzo commenta il caso Claps sulle colonne di Chi, il settimanale Mondadori diretto da Alfonso Signorini. «Se fosse vero - scrive Costanzo - questo sarebbe la prova di qualcosa di molto più torbido e losco che ha consentito di tenere occultata ogni cosa». Poi aggiunge: «Si è soliti fare riferimento a un ragazzo, oggi uomo, che si chiama Restivo e che da anni vive in Inghilterra e che sarebbe l’ultima persona che avrebbe visto Elisa viva. Ma quel che più allarma è che in questi 17 anni, ammesso e non concesso che ci siano state indagini, queste non hanno portato rigorosamente a niente. Ma non basta. Ci dovrebbero anche spiegare come è èpossibile che un cadavere rimanga occultato in un luogo chiuso per 17 anni senza che il corpo mummificato emetta odori che anche altri avrebbero dovuto avvertire. E poi, ammesso che sia vero, perché il cadavere scoperto qualche mese fa non è stato subito denunciato alla polizia? Chi o che cosa hanno aspettato? Perché? Ha ragione il fratello della ragazza, dopo 17 anni, a pretendere la verità». Poi avanza un’ipotesi: «Il delitto non può che essere maturato nel ristretto ambito di conoscenze e di amicizie della povera Elisa ed è facile pensare che questo voglia dire principalmente uno spasimante, un innamorato respinto, ma anche un debole di testa che dinanzi a un rifiuto viene colto da un raptus omicida».
Le dichiarazioni dell’amica di Elisa a confronto con gli altri testimoni
Eliana, Adelaide e Massimo: chi ha mentito?
Eliana De Cillis durante il processo per falsa testimonianza
POTENZA - «Aiutatela e aiutatemi». «Aiutatela» è riferito a Elisa Claps. «Aiutatemi» è riferito a chi ha fatto la telefonata. Una telefonata anonima al numero di emergenza 112. Mancano pochi giorni a Natale. Al primo Natale senza Elisa, quello del 1993. La voce di una ragazza, riferirono i carabinieri, segnalava la presenza di Elisa a Roma, brutalmente picchiata, su una Fiat Uno bianca. Prima di chiudere la ragazza dice: «Aiutatela e aiutatemi». Chi ha chiamato forse non sa che tutte le telefonate al 112 vengono registrate. Una perizia fonica stabilirà che quella voce, «con quasi assoluta certezza» appartiene a Eliana De Cillis. Eliana è l'amica di Elisa. E' la ragazza che era con lei la mattina del 12 settembre del 1993, giorno della scomparsa. Il Quotidiano ha cercato di contattarla per chiederle il perché di quella telefonata. Ma lei si è rifiutata. «Non mi disturbate più», ha ripetuto a telefono. E' comprensibile. Ha perso un'amica. Ed è stata processata per false dichiarazioni. Quelle dichiarazioni, però, oggi vanno rilette. Perché dopo il ritrovamento dei resti di Elisa nella chiesa della Trinità hanno un valore e un peso diverso. Ecco, dai verbali dell'epoca, cosa ha racconta-
to Eliana. «Ho visto per l'ultima volta Elisa alle 11,30 di domenica 12 settembre, quando ci siamo lasciate davanti al Bar Nuovo, lei per raggiungere Danilo Restivo nelle vicinanze della chiesa della Trinità, io per andare alle cabine telefoniche in piazza Prefettura per telefonare al mio ragazzo. Nego decisamente la circostanza di essere stata con Elisa intorno alle 12,45 in via Mazzini. Dalle 11,30 non ho più visto Elisa, ma ho atteso davanti alle cabine fino alle 12,45, in quanto alle 12,50 sono andata a citofonare a casa di Elisa per chiedere se fosse tornata a casa». CHI MENTE? Qui sorge il primo problema per Eliana. Ci sono due testimoni: Adelaide ed Emilia Masella. Adelaide è andata a scuola con Elisa ed Eliana. Emilia è sua madre. Entrambe descrivono con precisione l'abbigliamento di Elisa ed Eliana.E aggiungonocheElianaera suunmotorino Piaggio. Eliana, invece, racconta di essere uscita a piedi. E di aver lasciato il motorino nel garage di casa quella mattina. Ma, purtroppo perEliana,ladescrizione diAdelaideedEmilia Masella è precisa. Lei ed Elisa erano vestite proprio come le descrivono nei loro verbali Adelaide ed Emilia. Chi mente? IL TESTIMONE Mentre tornava verso via Pretoria da via Mazzini Eliana incontra un altro testimone dell'inchiesta sulla scomparsa di Elisa: Massimo Carlucci. Dice Eliana: «Sono tornata in via Pretoria passando dalla chiesa di San Michele, doveho incontratoMassimoCarlucci, alquale, a distanza, ho chiesto se avesse visto Elisa. Mi ha risposto di non averla vista». Carlucci, invece, dirà alla polizia di aver visto Elisa uscire dal-
la chiesa della Trinità. Perché? I TEMPI NON TORNANO Dice ancora Eliana: «Mi sono diretta quindi verso le cabine telefoniche dove sono rimasta fino alle 14,00, guardando attentamente lungo via Pretoria e nella piazza per vedere se passasse Elisa. Sono certa che non è passata da lì, altrimenti l'avrei vista». Aveva ragione. Elisa è rimasta in chiesa. Per 17 anni. La polizia però contesta a Eliana questi particolari: «Elisa è stata vista dalle 13,35 alle 13,45 prima vicino la Trinità, poi in via 4 novembre». Ma Eliana insiste: «Confermo di non aver più visto Elisa dalle 11,30 pur avendo prestato molta attenzione. E nessun altro testimone può averla più vista dopo le 11,30. Perché Elisa è rimasta in chiesa. LE CHIAVI DI CASA C'è un altromistero. Riguarda le chiavidi casa di Elisa. C'è un testimone che dice di averla vista in via Mazzini, mentre giocherellava con un portachiavi. Ed è vero. Elisa quel giorno le chiavi non le aveva lasciate a casa. Ma non aveva la borsa. «Non la usava mai», dice Gildo Claps agli investigatori. E' lui che racconta questo ennesimo sinistro episodio. Dice: «Due o tre giorni dopo la scomparsa di Elisa, Eliana disse di essersi ricordata che quel giorno Elisa le aveva consegnato la sua chiave di casa, poiché Eliana aveva la borsa. Eliana mi disse di aver ritrovato la chiave nella sua borsa». Allora perché Eliana sifadarelechiavi dicasadaGildo?Gildo,infatti, verso le 14 incontra Eliana in via Pretoria e la invita a salire a casa nell'ipotesi in cui Elisa telefonasse. Ma se Eliana aveva le chiavi di Elisa perché non lo dice subito a Gildo? Ma questo è solo l'ennesimo mistero.
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10 Primo piano
Economia 11
Italia / Mondo
Il governo di Atene in difficoltà. Trichet: «Più austerità»
Intanto la Sec indaga su altre banche
Grecia di nuovo sotto pressione e la Bce ha dubbi sulla crescita Ue
Caso Goldman Obama chiede regole sui derivati
di MARIA KANAVAKI e DOMENICO CONTI ATENE – Grecia di nuovo sotto pressione: lo spread sui bond ha infranto ieri nuovi record, mentre il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha parlato di nuove possibili misure di austerità, verosimilmente a partire dal 2011, che saranno discussecon lamissione Ue-Fmi ritardata dalle ceneri vulcaniche. L’inizio dei colloqui, mercoledì, anticiperà di 24 ore il nuovo sciopero annunciato dai sindacati contro la politica del governo. Lo spread sui titoli decennali greci rispetto ai bund tedeschi sonosaliti a 467 punti, un livello che non si vedeva dal 1998. E la Borsa di Atene ha risposto con una nuova netta flessione del 2,56%, per timore che la probabile attivazione del meccanismo di sostegno comporti nuove misure di austerità che colpirebbero soprattutto il settore privato. E Juncker ha sostanzialmente confermato tali timori in un’intervista ad un quotidiano online greco nel quale dice che durante i colloqui fra il governo greco e gli inviati della Commissione-Bce-Fmi, «sarà discussa la possibilità di nuove misure» quelle che secondo gli osservatori finanziari greci si applicherebbero non a quest’anno ma a partire dal 2011. E infatti Juncker ha precisato che la discussione sulla nuova austerità «non è un problema per domani mattina, ma relativo al processo nel suo insieme». E il portavoce del governo greco Giorgio Petalotis ieri ha confermato che non ci saranno nuove misure nel 2010. Gli esperti del Fmi sono già arrivati ad Atene ma aspetteranno l'arrivo dei loro colleghi europei. Qualora il problema della nube del vulcano islandese persistesse si prevede di ricorrere ad una teleconferenza. La situazione ieri è stata al centro di un incontro fra il premier Giorgio Papandreou e il ministro delle finanze
grecoGiorgio Papaconstantinoucheal termine ha definito «cruciali» i prossimi colloqui con Ue-Fmi per decidere se attivare o no il meccanismo di sostegno. Ed ha spiegato che se Atene deciderà per il si, lo farà «rapidamente». Nettamente contro un intervento del Fmi si è detto di nuovo il principale partito di opposizione e già di governo Nuova Democrazia (Nd, centrodestra) secondo il quale la Grecia è in grado di far fronte all’emergenza con i propri mezzi, con una giusta politica economica, facendo ricorso ai mercati e al sostegno europeo. Ad aggiungere pressione, il sindacato dei dipendenti pubblici, Adedy, si prepara ad un nuovo sciopero nazionaledi 24ore mercoledi,mentre quellocomunista, Pame ha convocato una protesta di 48 ore per il 21 e il 22. Assente per il momento la confederazione del settore privato Gsee che ha però avvertito il governo a non pensare neppure a nuovi
tagli ai salari e alle pensioni se non vuole «una tempesta sociale». Intanto il rapporto della Bce evidenzia che in Ue la ripresa c'è ma èdebole, e si rischia anche che l’uscita dalla crisi perda slancio nei prossimi mesi. Ed è sempre più allerta per la tenuta dei conti pubblici e per la disoccupazione di Eurolandia, entrambi «peggiorati acutamente» nel 2009 anche se Italia e Germania grazie alla Cig reggono bene il colpo. È un quadro con luci e ombre quello tratteggiato dal rapporto 2009 della Banca centrale europea, il documento di 270 pagine dove l’Eurotower fa il punto sull'anno passato e delinea i prossimi obiettivi. La crescita economica, innanzitutto, visto che il 2009 è stato l’anno dell’uscita dalla peggiore recessione vista in Europa dal secondo dopoguerra. Le ricadutesono all’ordine del giorno, con la Germania che ha chiuso in negativo il primo trimestre 2010 nelle stime odierne della Bundesbank. La ripresa c'è –confermano gli esperti dell’Eurotower – ed è iniziata su scala globale già nelsecondo trimestre 2009, anche se va molto meglio nelle economie emergenti, meno esposte alla crisi finanziaria. Ma «nonostante i segnali positivi restano le preoccupazioni per le prospettive di crescita globale»: non è scontato che le misure di sostegno straordinario, quando verranno ritirate, saranno sostituite da consumi e investimenti e «c'è il rischio che la ripresa veda qualche perdita di slancio nei prossimi trimestri». Un rischio che tocca in pieno Eurolandia, dove la crescita sarà «moderata» e con prospettive «soggette a incertezza» e dove pesa anche la situazione difficile dei conti pubblici. «E' di fondamentale importanza che i programmi di stabilità aggiornati di ciascun Paese membro dell’euro siano sostenuti da misure correttive ben definite», dice il presidente della Bce nell’introduzione al rapporto 2009.
di ALESSANDRA BALDINI NEW YORK–Dopo Goldman Sachs la Sec allarga il raggio di inchiesta ad altre banche e il presidente Barack Obama, determinato a non ripetere l’errore fatto l’anno scorso con la riforma della sanità, scende in campo in prima persona. Giovedì Obama si recherà a New York per convincere l’America e il Congresso dell’urgenza di imporre a Wall Street nuove regole sui derivati. «Sono passati quasi due anni da quando è scoppiata la crisi e quasi un anno da quando l’amministrazione ha delineato per la prima volta un piano per rendere Wall Street responsabile e proteggere i consumatori», ha ricordato il portavoce Robert Gibbs annunciando il discorso alla Cooper Union di Manhattan in cui il presidente «inviterà il Senato ad un’azione rapida» perchè la crisi «ha già bruciato migliaia di miliardi di dollari in risparmi delle famiglie ed è costata otto milioni di posti di lavoro», ha aggiunto Gibbs. Il discorso a Cooper Union, una università non lontana da Wall Street, è simbolico per i tempi e per il luogo. Nel marzo 2008, da candidato alle primarie, Obama aveva parlato proprio a Cooper Union della necessità di dare regole ai mercati finanziari. Il dibattito in aula al Senato sulla riforma (la Camera ha votato il suo testo l’anno scorso) dovrebbe cominciare questa settimana e nei giorni scorsi i repubblicani hanno lanciato una campagna per presentare il pacchetto allo studio in Commissione Finanze come un’altra formula 'salva-banche' a spese dei contribuenti. È una battaglia difficile per l’opposizione: molti
repubblicani, anche in vista delle elezioni di Midterm, sanno che sarà difficile opporsi a oltranza alla legge. Wall Street è un facile bersaglio della rabbia populista e il caso Goldman, a dispetto della vicinanza di molti executive della più grande e influente banca d’affari di New York ai democratici, aiuta la Casa Bianca. C'è infatti chi dice – il capo dei Gop al Senato Mitch McConnell e il Wall Street Journal ad esempio, ma la Casa Bianca ha negato di esser stata preavvertita dall’ente di vigilanza sui mercati – che questo aiuto è voluto e che l’azione della Sec è arrivata in un momento politicamente «conveniente» per i democratici e per l’amministrazione Obama: «Tutto qui?» si è chiesto il quotidiano di Wall Street in un editoriale in cui afferma che «lungi dall’essere la pistola fumante della crisi finanziaria il caso Goldman sembra piuttosto una pistola a acqua». Intanto però la Sec, dopo la denuncia di Goldman per frode, starebbe indagando se altri prodotti legati ai mutui 'impacchettati' da altre banche di Wall Street possano aver tratto in inganno gli investitori. Il caso contro Goldman ha puntato i riflettori su quello che a Wall Street non era un segreto: che cioè, quando il mercato della casa negli Usa ha cominciato a tremare alcuni anni fa, alcuni istituti finanziari hanno creato prodotti derivati che consentivano a clienti come gli hedge fund di scommettere su una rapida crisi di quel mercato. Tra le banche che hanno creato questo tipo di prodotti, secondo il Financial Times, c'erano anche Merrill Lynch, oraproprietà diBank of America, JPMorgan e Citi.
Nel mirino Merril Linch e Jp Morgan
Da lunedì in funzione l’e-mail certificata
Brunetta annuncia la rivoluzione elettronica ROMA – Conto alla rovescia per la posta elettronica certificata (Pec): da lunedì la casella di posta elettronica che ha lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento sarà attiva per 50 milioni di italiani, tutti i maggiorenni che possiedono il codice fiscale. I comuni pronti, che hanno cioè pubblicato la Pec, sono finora 1.745 su 8 mila, circa il 22%, la maggior parte concentrata al Nord, ma l'obiettivo è quello di arrivare entro lunedì a coinvolgere circa l’80-90% delle amministrazioni. In tutto, a oggi, sono 12 mila le Pec attivate dalle pubbliche amministrazioni centrali (7.315) e locali (4.685), 80 mila le caselle richieste dai cittadini, oltre un milione i professionisti che hanno adempiuto all’obbligo di dotarsene (scattato a novembre scorso) e oltre 110 mila le imprese che hanno già attivato un indirizzo Pec. I numeri sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta. «Penso che il 2010 sia l’anno della convergenza, ci sono tutte le condizioni perchè nella pubblica amministrazione sia eliminata la carta», ha osservato il ministro precisando che l’obiettivo è di arrivare entro l’anno «a 10 milioni» di utenti Pec. «Per lunedì prossimo – ha aggiunto Brunetta - contiamo che tutti i comuni capoluogo siano dotati di Pec». Il titolare della Funzione Pubblica ha ricordato che finora sono già 60 su 107 i comuni capoluogo in regola, mentre sono già pronte al 100% le camere di Commercio e le Regioni, la copertura e dell’85% per i mini-
steri, all’80% per le province e al 50% per le Università. La Pec al cittadino, ha ricordato il ministro, è lo strumento che consente di inviare e ricevere messaggi di testo e allegati con lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento. In questo modo si può dialogare con tutti gli uffici della pa direttamente via e-mail senza dover più produrre copie di documentazione cartacea ma soprattutto senza doversi presentare personalmente agli sportelli. Per richiedere l’attivazione del servizio, a partire da lunedì 26 aprile, sarà sufficiente collegarsi al portale www.postacertificata.gov.it e seguire la procedura guidata che consente di inserire la richiesta in maniera semplice e veloce. Trascorse 24 ore dalla registrazione online (ed entro 3 mesi) ci si potrà quindi recare presso uno degli uffici postali abilitati per l’identificazione e la conseguente firma sul modulo di adesione. Il richiedente dovrà portar con sè un documento di riconoscimento personale e uno comprovante il codice fiscale (codice fiscale in originale o tessera sanitaria). Bisogna inoltre portare anche una fotocopia di entrambi i documenti che dovranno essere consegnate all’ufficio postale. Gli indirizzi Pec delle pubbliche amministrazioni - istituiti per ogni registro di protocollo e comunicati al DigitPA – sono invece disponibili sull'archivio informatico accessibile attraverso il sito www.indicepa.gov.it, fonte ufficiale e riferimento per gli adempimenti previsti per le amministrazioni.
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Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
NON SI VOLA PIU’? E CHISSENEFREGA!
l’Oroscopo ARIETE
21/3 - 20/4
di DAMIANO LATERZA
Hai grandi progetti, sostenuti dal Sole che esalta la fiducia in te, nelle tue potenzialità. Attenzione però, sei brillante sul piano mentale ma non fissarti troppo.
TORO
21/4 - 20/5
Mercurio ti indica la via per superare i malintesi, gli attriti con chi ti circonda: se serve fai la prima mossa. Giornate di svolte, di incontri nel lavoro. Il sogno dell’alta velocità a Matera
GEMELLI
21/5 - 21/6
segue dalla prima treno (risate più di prima). «L'uomo ritornerà all'età della pietra!» è il commento più gettonato in queste ore in cui l'altrimenti marginale Islanda sta immobilizzando mezzo mondo.E viene in mente che per andare in Lucania, oggi, le vie di comunicazione sono sempre le stesse dell’età della pietra (ecco perché chi se neva, se ne va per sempre). In questo caso, dunque, i lucani non regredirebbero: saranno gli altri che dovranno adeguarsi ai ritmi lenti della vita agra che tra l’altro fa tanto radical-vintage. Se 7 ore di pendolino fatiscente e maleodorante vi sembran poche, allora provate l’autostrada a senso unico alternato coi ponti che scricchiolano, o la leggendaria Bradanica - quella nota pure come “Subsaharianica” – un tratturo degno delle edizioni «più spettacolari» della Parigi-Dakar (quelle in cui moriva più gente). Le alternative sono finite. Vi resta la zattera fatta di bidoni di nafta, sempre che Maroni non v’intercetti prima, spedendovi poi nell’amena Gallarate come punizione. «Non si vola più? Ecchisenefrega!» pare dire il basilisco medio, brandendo il dito medio. Perché se gli altri rallentano allora la timorata Lucania potrebbe finalmente avere una marcia in più. Nel senso delle infrastrutture –le ultime “Grandi” opere le ha fatte la compianta DC (della serie: «Si stava meglio, quando si stava meglio!») – e non solo. Civorrebbe, adesempio, unabella diramazionedell’alta velocità ferroviaria, da Salerno fino a Taranto-Brindisi-Lecce. Via Potenza, Matera e Metaponto. Vi sembra una baggianata gratuita?State a sentire qua:«Non possiamo calcolare quanto durerà ancora questa eruzione […] I silicati potrebbero ristagnare nell’aria per anni…» fanno sapere i vulcanologi islandesi. Se non si potràvolare più - e la gentedovrà pur muoversi(più omeno)come prima-allorasi colgalapalla albalzo e si realizzino finalmente infrastrutture degne di questo nome, per la sciaguratamente trascurata Lucania. Perché le rotte (terrestri) dall’Europa all’Africa (e all’Asia) passano da qui. Come ai tempi d’oro della Via Appia o a quelli del dominio incontrastato di Bisanzio. Il porto industriale di Taranto potrebbe essere riconvertito come porto turistico per transatlantici diretti nel vicino, medio e lontano Oriente. I vantaggi dell’essere terra di transito sono storicamente provati. Geopoliticamente la Basilicata è l’ultimo lembo dell’Europa terrestre in mezzo al Mediterraneo. All’esatto centro tra nord e sud, est e ovest. Protesa verso il Mare nostrum e con vista su tre continenti; circondata da 4 aree metropolitante (Napoli, Salerno, Bari e Taranto) a cui poter legare qualsivoglia potenzialità di sviluppo. Andrebbe solo collegata. E se a livello macroeconomico si dovessero stravolgere le prospettive di spesa infrastrutturale – nel senso di tornare “coi piedi per terra” (e quindi “per mare”)–la Lucania potrebbe giocare un ruolo interessante (anche perché la benzina andrà alle stelle e si potrebbe cercare di vendere più caro il santo petrolio per “partecipare” ai costi).In conclusione, forse, i lucani dovrebbero tifare per il Vulcano. Fondare un movimento: Forza Islanda. Gemellarsi con gli algidi cuginetti di Björk. A Potenza, poi, certe volte fa più freddo che a Reykiavik…
I NUOVI MERCATI AGRICOLI di GIUSEPPE POLITI* I CAMBIAMENTI climatici, la globalizzazione economicae deimercati, ledifficoltàcongiunturali, lacrisi cheha colpito pesantemente le imprese devono diventare i punti di partenza per il confronto e la collaborazione nell’ambito delle organizzazioni agricole che operano nel Bacino del Mediterraneo. D’altra parte, proprio nel Mediterraneo l’agricoltura rappresenta un importante fattore di pace e di sviluppo. Bisogna, quindi, guardare a questa area in un’ottica nuova, moderna. Essa è tornata ad essere croceviadel mondo, puntonevralgico peril progresso. Un’area alla quale un settore come quello agricolo non può che rivolgersi con grande attenzione, in quanto costituisce l’elemento in grado di coagulare e rafforzare la cooperazionefra ivari paesi.E’fondamentaleche lasinergia e la cooperazione tra gli agricoltori del Mediterraneo. Tra i fattori chiave c’è proprio il coinvolgimento diretto degli agricoltori nelle scelte politiche ed economiche. Il che favorisce la creazione e lo sviluppo delle filiere produttive e rafforza le aziende agricole. Forte anche il legame che c’è tra la Cia e l’Utap (Organizzazione agricola tunisina per l’agricoltura e la pesca). Dinamici i legami già esistenti trale dueorganizzazioni, soprattuttoneicampi dellaformazione, dell’informazione e della divulgazione e nel quale si evidenzia l’esigenza di una più stretta concertazione nelle questioni internazionali. * presidente Cia-Confederazione italiana agricoltori
NUOVA GIUNTA, LE URNE HANNO DETTATO LA LINEA di GIOVANNI ALFREDO CHIEPPA* AL di là delle tante indiscrezioni che trapelano dai giornali sulla formazione della nuova giunta regionale, io credo che bisognerebbe guardare in modo lucido e con senso di responsabilità i risultati usciti dalle urne del Marzo scorso.Un solo partito della maggioranza di centrosinistraha raggiuntoun buonrisultato elettorale, l'Idv con quattro consiglieri eletti, di cui uno nel listino. Anche nel Vulture -Melfese, ilpartitoèandatobene. ARionerosièattestato su quota percentuale 7,39 (547 voti di lista!), un dato da confrontare con quello del 2005 per valutarne la portata e che oggi conta un consigliere comunale ed un assessore in giunta. Prima del maggio 2009 non esisteva proprio in quella istituzione municipale. A Melfi su 7,55, a Rapolla su 12 e qualcosa. Questo vuol dire che la classe dirigente del posto ha lavorato bene e che merita visibilità politico-istituzionale a qualsiasi livello, anche se il partito dovrà strutturarsi meglio superando situazioni locali rimediabili e facendo più coesione al suo interno. Del resto nel capoluogo di provincia si è fermato su 7,85. - Ciò si evince dai dati oggettivi e tutti dovrebbero esserne contenti anziché formulare giudizi smentiti dai rilievi surriportati. Dunque, all'indomani delle elezioni regionali, la situazione che si è creata è la seguente. Il partito dell'IDV ha avuto quasi trentatremila voti, il PD ha perso oltre 50 mila voti, pur conservando il primato, gli altri seguono dietro di molto. Ora , a mio avviso l'assetto della Giunta dovrà rispecchiare il peso politico di ogni partito senza seguire una pseudo regola di rappresentatività, ovvero quella secondo la quale al partito che ha un consigliere
gli spetta per forza l'assessore. Sarebbe , questo, un criterio ingiusto e privo di logica politica non suffragato dai dati reali. Bene ha fatto, quindi, l'Idv a chiedere due assessori e nessuno partner della coalizione sul punto potrà eccepire alcunché in base all'apporto elettorale riportato. La proposta che mi sembra logica e razionale è la seguente: due assessori al partito democratico, compagine che ha già il presidente della giunta regionale, due all'italia dei valori, uno all'Udc ed uno ai partiti minori che potranno gestirlo a turno nell'arco dei cinque anni di legislatura. Altre soluzioni significherebbero danneggiare l'IDV chiedendogli un sacrificio che non è tenuto a sopportare. Il nostro partito ha un peso maggiore rispetto ad altri della coalizione. Ciò va detto con chiarezza senza offendere nessuno. Ragionando diversamente significherebbe rafforzare loro ed indebolire l'IDV,il chè non è ipotizzabile atteso che i piccoli tra consigliere ed assessore esterno farebbero “cappotto” o l'amplein in danno di chi ha ricevuto più voti. In politica, dettoin modo netto contanosolo i voti e quest'ultimi delimitano l'ambito operativo di ciascuno partito e quindi il peso dello stesso all'interno della coalizione. La soluzione prospettata, pertanto, terrebbe tutti dentro senza scontentare nessuno. Speriamo che non vi siano colpi di scena a danno del nostro partitoche disicuro vatenutoin considerazioneper quello che attualmente “pesa” nell'agone politico lucano. Piaccia o meno. * consigliere comunale IDV Rionero
RICONOSCIMENTO A CONSOLI E’ UNA buona notizia per il mondo della musica leggera italiana e per una grande interprete. Amnesty International premia Carmen Consoli per la canzone "Mio zio", che tratta degli abusi sessuali ai dannidei minori. E' questa l'ottava edizione del Premio Amnesty Italia sui diritti umani. Negli scorsi anni sono stati premiati autori importanti come Ivano Fossati (“Pane e coraggio”), Daniele Silvestri (Il mio nemico”) e lo scorso anno Vinicio Capossela (“Lettera di soldati”). “Era un uomo distinto mio zio./Madre non piangere, ingoia e dimentica/Le sue mani ingorde tra le mie gambe”. Versi toccanti, umilianti nel brano della Consoli, in un periodo nel quale questo dramma ritorna prepotentemente nella quotidianità. “Brava bambina fai la conta/Più punti a chi non si vergogna/Giochiamo a mosca cieca/Che zio ti porta in montagna”. La canzone "Mio zio” fa parte dell'ultimo album della cantante catanese dal titolo “Elettra”. E come sostiene Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, si tratta di “una canzone che fa gelare il sangue nelle vene”, una canzone che racconta l'adescamento da parte dello zio di sua nipo-
te, ma lo fa raccontandone il funerale: “Ho messo il rossetto rosso in segno di lutto/E un soprabito nero (...) Adesso sta in grazia di Dio”. Il funerale dell'aguzzino tra flashback e l'ipocrisia che si cela dietro l'immagine della persona perbene. “Porgiamo l'estremo saluto ad un animo puro,/Un nobile esempio di padre, di amico e fratello”. Mettere la testa sotto la sabbia - ritiene Amnesty - è forse l'espressione migliore per spiegarequelloche succedequandoilsospetto di abuso cade su un familiare o su una persona cara. Stando alle cifre del Rapporto 2009 contro gli abusi on linee (eseguito da Telefono Arcobaleno) circa lo sfruttamento sessuale, gli italiani sono ai primi posti per quanto riguarda la pedofilia su internet. Abusi che per la maggior parte dei casi avviene in famiglia o comunque nella cerchia intima di chi lo subisce: “Gli abusi hanno effetti devastanti sullo sviluppo psicologico e fisico delle vittime (...), cambiano la vita deibambini-prosegue ilrapporto-modificano illoro mondointeriore,alteranoil loromododi relazionarsi agli adulti e ai loro coetanei”. Armando Lostaglio (CineClub “V. De Sica”- Cinit)
In coppia forse si borbotta, si registrano cedimenti anche nei legami dalle fondamenta solide: Venere nel XII campo solleva dubbi, insoddisfazioni.
CANCRO
22/6 - 22/7
Sei caduto fra le nuove prede di Cupido? Meglio se ti dai una mossa nel lavoro. I neo trafitti come te sognano, sai che non rischi di incontrare grugniti.
LEONE
23/7 - 23/8
Se vuoi osare, azzarda. Gli astri dirigono le tue forze nella zona dell’espansione. Marte è bellissimo: grazie alla determinazione mista alla raffinata classe.
VERGINE
24/8 - 22/9
Gli sforzi per soddisfare le esigenze della famiglia, l’impegno richiesto costantemente dai colleghi, dai clienti non è vano: Mercurio ti rende abile.
BILANCIA
23/9 - 22/10
L’andamento degli affari, il lavoro sono incoraggiati da Giove. Sei abile, dietro la scrivania, molto preciso. Mercurio segue con abilità gli investimenti in Borsa.
SCORPIONE
23/10 - 22/11
Qualcuno stringe la cinghia, deve adattarsi: nel tuo caso, invece, le agevolazioni che attendi non sono soggette a nessun taglio. Coppie ai ferri corti: Venere infierisce.
SAGITTARIO
23/11 - 21/12
Movimento frenetico: ti tocca saltare come un grillo da un cliente all’altro, forse prendere il treno, l’aereo ma affronti il ritmo da corridore a cuor leggero.
CAPRICORNO
22/12 - 20/1
Le notizie in arrivo dai fornitori, dai collaboratori sono confortanti. Forse manca qualcosa o qualcuno all’appello. In amore ti senti un pascià: Venere ti coccola
ACQUARIO
21/1 - 19/2
L’indifferenza è il male del secolo: non farti contagiare, visto che appartieni al segno della civile convivenza tra popoli. Oggi sei tallonato da chi pretende favori.
PESCI
20/2 - 20/3
Le esigenze del nucleo familiare, di un parente che ha bisogno di te non ti pesano. Il senso di responsabilità è più forte di ogni fastidio interiore che avverti.
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24 ore in Basilicata
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Regione Basilicata A pesare di più il notabile “trino”: dipendente, funzionario di partito, politico
Pausa caffè: ci costa 6 milioni Pubblica amministrazione: otto proposte di riforma per la nuova agenda E’il costo di mancato lavoro nelle ore destinate a intervallo, feste di onomastici, compleanni, pensionamenti
di NINO D’AGOSTINO POTENZA - Che l’amministrazione regionale abbia più ombre che luci, più inefficienze organizzative e professionali che buone pratiche, è un dato incontrovertibile, rispecchia condizioni operative riscontrabili in tutte le organizzazioni similari esistenti in tutte le regioni italiane. La Regione Basilicata ha la sua buona fetta di “fannulloni”, registra comportamenti quotidiani di molti suoi dipendenti molto discutibili: soltanto le ore destinate alle pause caffè, ai festeggiamenti di onomastici, compleanni, pensionamenti del proprio personale costano, secondo una stima di larga massima, elaborata peraltro per difetto, alla collettività sei milioni di euro all’anno. Ma purtroppo questo malvezzo, che è tale perché assume dimensioni eccessive, non è il problema più grave che inficia l’organizzazione della Regione. C’è ben altro e riguarda, non tanto e non soltanto, il tasso di assenteismo spesso dovuto a false malattie, piuttosto che le timbrature del cartellino fatte da colleghi compiacenti o le missioni attivate più come svago che come effettiva necessità di interlocuzione con altri soggetti istituzionali, ma la sovrapposizione anche fisica tra il ruolo del funzionario e quello del politico. È comprensibile che un dipendente possa diventare rappresentante politico nello stesso ente di appartenenza, ma quando tale presenza è massiccia, è una regola e non una eccezione, qualche problema evidentemente lo pone. In una società in cui la spesa pubblica incide per circa il 70 per cento del pil, e tutti i suoi componenti sono soggetti ad atti e procedure amministrative (dal certificato anagrafico, alla licenza edilizia, ecc.), è chiaro che chi è presente nelle stanze dei bottoni ha gioco facile per vincere le elezioni, per imporre la propria supremazia politica. È in fondo quello che è successo finora in Basilicata, sul piano elettorale e non solo. Di qui il deficit di democrazia che è sotto gli occhi di tutti, ma che molti si rifiutano di vedere, di qui i fenomeni di corruzione che non attengono necessariamente alla riscossione di tangenti, ma che riguardano le “coalizioni distributive”, organizzate dalla sovrapposizione politico-burocratica, prima accennata, che gestiscono le risorse per ottenere consenso per sé, dedicando scarsa attenzione all'interesse generale, con i risultati negativi che sappiamo, documentati dagli indicatori socioeconomici, di qui le frustrazioni accumulate da tanti bravi dipendenti regionali (non si può fare di ogni erba un fascio) che non sono mes-
si nelle condizioni di svolgere con trasparenza, efficienza ed equità il proprio lavoro, ben consapevoli che ruolo e carriera non dipendono dalle loro capacità, dal loro talento, ma dalla appartenenza a questo o quel notabile regionale che è spesso uno e trino e cioè dipendente regionale, funzionario di partito e vertice politico dell'ente regione. Che fare? Come direbbe monsieur de la palisse, occorrerebbe cambiare tale stato di cose. Come fare è più difficile. Le soluzioni ci sarebbero, provo ad elencarne qualcuna. E' appena il caso di rilevare che avere regolarmente in ufficio il personale serve a poco, se lì non c'è chi organizza bene il lavoro, chi lo motiva e lo incentiva adeguatamente, ne controlla i risultati e ne rende conto a chi di dovere. Le degenerazioni che hanno potuto verificarsi in tante nostre amministrazioni negli ultimi decenni nascono proprio dall'abdicazione da parte della dirigenza pubblica alle proprie prerogative gestionali. Qui, fa rilevare Pietro Inchino, c'è ancora moltissimo da fare: co-
struire sistemi di trasparenza, valutazione, controllo e benchmarking nelle amministrazioni pubbliche è opera enormemente più lunga e difficile che dare un giro di vite contro l'assenteismo. Va, in altri termini, tagliata alla radice il clientelismo che si annida proprio nelle inefficienze amministrative, agendo, sia sul riordino istituzionale e sia sul rapporto tra politica e burocrazia. Occorre, da un lato, restituire alla regione i suoi compiti originari di legiferare e programmare: come dire, più pianificazione, più strategie di sviluppo e meno gestione diretta. E, dall'altro, occorrono nuove regole per rilanciare una nuova classe politicoburocratica che possono schematizzarsi nel modo seguente: 1. rappresentanza politica a tempo: massimo due legislature ed in un solo ente; 2. separazione della funzione politica da quella burocratica: il funzionario dell'ente Regione Basilicata che viene eletto in Consiglio Regionale si dovrebbe dimettere da dipendente dell'ente stesso. Il senso di tale
soluzione è presto detto: superare l'ibrido personaggio che si occupa della cosa pubblica, metà politico e metà burocrate; si tratta dunque di abbattere il giano bifronte; 3. chi ha svolto incarichi di rappresentanza politica non può ricoprire successivamente responsabilità in strutture gestionali pubbliche o miste; 4. chi viene incaricato di ricoprire le funzioni di direttore generale sottoscrive un contratto a termine rinnovabile e, se interno all'Amministrazione Regionale, si dimette da funzionario; 5. una parte dello stipendio ed il rinnovo del contratto dei direttori generali sono legati al conseguimento di obiettivi prefissati; 6. i programmi, le strategie e gli obiettivi assegnati ai dirigenti devono essere attuabili e coerenti con le risorse disponibili ed in quanto tali misurabili; 7. l'opera dei direttori generali viene valutata da un organismo indipendente nazionale o internazionale che influisce sulla eventuale riconferma nell'incarico; 8. organizzare la politica regionale per progetti e non
per giustapposizione degli interventi; tale impostazione può rappresentare una grande innovazione di metodo e di contenuto, richiede competenze nuove che è possibile ottenere con una formazione specifica, partendo dalla revisione degli attuali assetti organizzativi. Il senso del riordino istituzionale e della introduzione di nuove regole nell'Amministrazione Regionale è rintracciabile nella esigenza di superare il sistema politico bloccato in atto, rompendo l'impermeabilità ed autoreferenzialità dell'attuale ceto politico-burocratico e dunque di evitare le chiusure e le endogamie oggi riscontrabili, prefigurando il soggetto politico come effettivo civil servant, eliminando le posizioni di rendita presenti oggi nel mercato politico, considerando il politico di professione una eccezione e non la regola. Le regole indicate in precedenza consentirebbero di rompere il circuito delle appartenenze politiche nella scelta della dirigenza e di restituire i funzionari pubblici ai loro compiti, sottraendoli a tentazioni clientelari per sé e per i partiti di appar-
Il ministro degli Esteri ha incontrato alla Farnesina i governatori di alcune regioni
Frattini: «Mediterraneo: area più strategica» IL ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha incontrato alla Farnesina, i presidenti delle regioni Basilicata, Calabria, Abruzzo, Molise, Sicilia e Sardegna. Rivolgendosi ai governatori ha detto: « Il Mediterraneo, per la politica estera del Governo italiano, è la zona di più immediato e rilevante interesse: interesse non solo economico, ma anche di sicurezza e, quindi, strategico». «Che si tratti del controllo dell’emigrazione e della lotta al terrorismo, della
sicurezza delle rotet marittime, degli approvvigionamenti energetici, del futuro dei rapporti arabo-israeliani, della nopstra azioneper la pace ela stabilità, il mediterraneo si impone alla nostra attenzione e vuole azione». Frattini ha quindi sottolineato come «il Mediterraneo è una grande opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno, per la sua economia e per la sua cultura, tanto nel dare quanto nel ricevere». Il ministro degli Esteri ha comunque
ammesso che «nel Mediterraneo e per il Mediterraneo si fa tanto, ma non sempre il tanto che si fa produce risultati all’altezza degli sforzi e dei mezzi impiegati. Se uniamo le energie, si ottiene molto di più». Frattini ha poi rivendicato l’attività della Farnesina nell’area affermando che «le azioni del ministero degli Esteri (ma anche di altre amministrazioni centrali) nell’area sono tante, sia attraverso il processo euromediterraneo, sia a livello bilaterale».
tenenza. Determinante è disporre di una valutazione della dirigenza da parte di un organismo realmente indipendente come vincolo per la sua riconferma, sottraendola alla politica, per evitare quello che succede attualmente e cioè la sostanziale sovrapposizione tra controllore e controllato e, ciò che è più grave, l'occultamento o la minimizzazione delle inefficienze. E' chiaro che la valutazione così configurata consente anche un giudizio sulle scelte della politica, sia nell'individuare il proprio management e sia in ordine ai risultati raggiunti. Introdurre questo metodo significherebbe ribaltare il modo di lavorare e di pensare delle pubbliche amministrazioni, spesso più interessate alle procedure che ai risultati. L'insieme delle suddette regole va nella direzione di contribuire a realizzare beni relazionali che sono decisivi per la crescita di una comunità. Le soluzioni proposte sono funzionali all'idea che lo sviluppo non dipende soltanto dalla quantità di risorse disponibili, ma anche dall'ambiente in cui ci si trova ad operare, dalla cultura che esso esprime, dal livello di efficienza della Pubblica Amministrazione, dalle modalità con cui si organizza la politica. Far crescere le competenze e migliorare l'efficienza e l'efficacia della burocrazia è azione strategica, a maggior ragione nel periodo di crisi che stiamo attraversando: occorrono circa tre anni in Basilicata per passare dall'incarico di progettazione all'aggiudicazione definitiva dell'appalto per la realizzazione di un'opera pubblica, mentre la Lombardia ne impiega la metà. La Basilicata è una piccola area, un piccolo Mezzogiorno, ma proprio la limitata dimensione e le peculiarità, sul piano sociale ed economico, che la caratterizzano forse possono rendere meno difficile ipotizzare una nuova via da intraprendere per il rilancio dell'intero Mezzogiorno. Potrebbe essere realmente un modello politico e sociale da replicare altrove. Certamente lo sviluppo della regione necessita di politiche di contesto di portata nazionale ed internazionale, ma se corrisponde al vero che i responsabili di ciò che sarà il futuro della Basilicata e più in generale dell'intero Mezzogiorno, sono i lucani ed i meridionali in genere, ebbene è proprio questo il momento di dimostrarlo, con un federalismo “fai da te”, andando a cambiare le regole del gioco politico. Vi è da credere che il giudizio sulla legislatura regionale appena iniziata deriverà anche dalle soluzioni che si vorranno dare ai suddetti problemi.
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Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
Sulla discarica i veleni politici La posizione ufficiale del partito rinviata al confronto di oggi con Speranza FERRANDINA - Il Pd non ha fatto in tempo a prendere le distanze dal “suo” sindaco Ricchiuti che, pronto a giustificare lo scivolone del primo cittadino, autore di una lettera risposta all’articolo del Quotidiano sulla discarica di Casaleni dai toni non proprio istituzionali, è arrivato il resto della maggioranza. Psi, Idv, Api e rispettivi rappresentanti in consiglio comunale non si sono limitati a difendere a spada tratta il sindaco, le cui parole che tante polemiche hanno scatenato sarebbero state «strumentalizzate per altri fini», ma sono addirittura passati al contrattacco con il Partito Democratico, stigmatizzando la decisione della segreteria e del gruppo consiliare di uscire dalla Giunta con i suoi due assessori . «Compito di una compagine di governo è quella di “fare”. Individuato il problema - si legge nel documento di Api, Idv, Psi e dell’indipendente Mangieri - riteniamo imprescindibile unire le forze non per demolire, ma per giungere alla soluzione». Che tradotto significa il Pd ci ripensi e rientri in maggioranza.
Lo stato di inquinamento della discarica di Ferrandina
Facile a dirsi, meno a farsi, senza perdere la faccia, dopo che tra i firmatari del documento pro-Ricchiuti figura anche la presidente del consiglio comunale Giovanna Simunno, tutt’ora iscritta al Pd. E che la “disobbedienza” alla linea del partito crei un certo imbarazzo lo confermano le parole del segretario cit-
tadino, Carmine Lisanti, che liquida la questione, definendola «un’ingenuità politica di cui non si può non tener conto». Ma il problema vero per il principale partito della coalizione rimane: ritornare tra le braccia di Ricchiuti o recidere in maniera netta e definitiva un rapporto politico tormentato sin dall’inizio di
questa esperienza amministrativa? Che finora il Pd abbia tirato il sasso e nascosto la mano è ormai opinione diffusa tra i cittadini. L’epilogo più probabile è che l’intera vicenda si risolva con l’ennesimo rimpasto. Male che vada, se non si sarà trovata una soluzione lampo, i rappresentanti del Pd in
consiglio comunale potranno astenersi dal voto al Bilancio di previsione, come accaduto esattamente un anno fa. Casus belli all’epoca la nomina, all’insaputa di tutti, da parte del sindaco dei tre “saggi” che avrebbero dovuto sovrintendere all’attività della Giunta e dell’assessore “forestiero” Plati. Identici gli schieramenti: da una parte il sindaco e i fedelissimi Anna Maria Mangieri, Rocco Zito, Felice Mastrangelo, Michele Vitucci e Giovanna Simunno, dall’altra il Partito Democratico e il consigliere Dino Recchia (questa volta neutrale), insieme ai due di Rc e Sel Giuseppe Dubla e Ferndinando Eustazio, già passati all’opposizione. Con una differenza. Quanto mai sostanziale. Un anno fa, infatti, Ricchiuti non era del Pd. Ne era uscito per poter amministrare con le “mani libere” dai vincoli di partito. Adesso, invece, piaccia o no è un uomo del Pd. Ed è politicamente quanto meno singolare che a fare quadrato intorno a lui e al suo operato intervenga ancora quella stessa parte della maggioranza che lo indus-
se a ritirare le dimissioni (all’epoca protocollate e non solo annunciate telefonicamente come questa volta) e il suo partito ne prenda le distanze. In proposito il segretario cittadino Lisanti preferisce non rispondere e rimanda qualsiasi presa di posizione ufficiale alla riunione della segreteria del partito, convocata oggi per una riunione urgente e ad un confronto con il segretario regionale Roberto Speranza, incontrato ieri in occasione della direzione regionale del Pd. Al momento l’analisi più calzante è dell’ex assessore alla Cultura, Sante Coretti che nella sua bacheca di Facebook, ha così sintetizzato la questione: «Sapete chi mi ricorda Elio Ricchiuti? Paolo Stoppa ne "L’oro di Napoli" di De Sica. Fresco vedovo simula sempre di buttarsi dal balcone sapendo già che ci stanno quattro poveracci che lo fermeranno». Chissà che non ci azzecchi anche stavolta, con buona pace del popolo della rete che invoca a gran voce la fine anticipata della consiliatura. Margherita Agata m.agata@luedi.it
L’intervento della Ola su contrada Casaleni
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI POTENZA A tutti gli iscritti Loro Sedi
E’ indetta l’Assemblea ordinaria degli Iscritti in prima convocazione per il giorno 4 maggio 2010 alle ore 12.00 ed in seconda convocazione:
Mercoledì 5 Maggio 2010 ore 16.30 con il seguente ordine del giorno: •
Approvazione Bilancio Consuntivo anno 2009
•
Approvazione Bilancio Preventivo anno 2010 e Relazione Programmatica
•
Varie ed eventuali
Le Assemblee in I^ e II^ convocazione si terranno presso la sede dell’Ordine alla Via Di Giura (Centro Direzionale) – Potenza – La presente convocazione è pubblicata per esteso sul sito dell’Ordine www.ordingpz.it . IL PRESIDENTE Dott.ing. Michele LAPENNA
Emergenza geologica e ambientale «Cosa fa la Regione?» LA OLA (organizzazione lucana ambientalista) alla luce delle denunce sullo stato dell’ex discarica di Ferrandina in località Casaleni, evidenzia come da un articolo pubblicato sul periodico "Geologia territorio e ambiente" (n.3, ottobre 2002) dal titolo "Frane ed evoluzione rapida lungo il Fosso Camardi" e a firma di G. D'Ecclesiis e P. Lorenzo, emerga una forte condizione di criticitderivante da un movimento franoso che interessa l’area su cui insiste la discarica in oggetto. Nello specifico i due geologi scrivevano: «La porzione del fosso più a valle, fra le quote 350 m s.l.m. e 340 m, corre lungo il binario di sinistro dello scorrimento rototraslazionale della frana Casaleni, in condizioni di assenza di opere di regimentazione idraulica. L'intensa attivitàerosiva in atto del Fosso Camardi, attraverso un approfondimento dell'alveo, ha determinato la reazione della porzione mediana del corpo di frana. Pia valle, sempre in destra idraulica del Fosso Camardi, un ulteriore corpo di frana investe il fosso. Tale movimento di massa, innescato come scorrimento rotazionale su un antico corpo di frana, si evolve attualmente in maniera rapida con modalittraslative. In corrispondenza dell'originaria contropendenza di frana, in maniera poco accorta, stata installata una vecchia discarica RSU, oggi non piin uso, successiva-
mente ricoperta di terreno. Tale impianto, se utile dal punto di vista ambientale, risultato disastroso dal punto di vista della stabilit In questa situazione, infatti, si ulteriormente enfatizzata l'instabilitdel corpo di frana». Inoltre, i gravi dissesti franosi dell'area sono stati oltremodo peggiorati dalla discarica di località Casaleni. La mancata bonifica della stessa - si legge dalla relazione dei due geologici - ha esteso il disastro della stabilità del versante. Un disastro purtroppo annunciato nel 2002 dai due studiosi, estendibile oggi alla natura strettamente ambientale derivante dai pericolosissimi percolati che misti alle argille creano un mix micidiale di melme tossiche. La Ola chiede agli uffici Difesa del suolo della Regione Basilicata come mai non siano stati intrapresi provvedimenti volti ad attuare quelle misure di salvaguardia utili alla messa in sicurezza dell’area in frana. L’oganizzazione esprime forti preoccupazioni sul grave stato di inquinamento ambientale in cui versa il fosso Camardi e la discarica di localitCasaleni di Ferrandina, «un “luogo non luogo” dimenticato e lasciato alla sua morte annunciata». La Ola chiede inoltre se siano stati previsti fondi destinati a realizzare quelle opere necessarie a mitigare il virulento fenomeno erosivo e la bonifica e messa in sicurezza della discarica comunale.
Una rivista aveva denunciato il pericolo frana
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14 24 Ore in Basilicata Imbarazzo nel Pd: toglie il sostegno al sindaco ma il resto della maggioranza lo chiama al dietrofront
Pochi giorni prima un sms e un invito all’amico paesano in cassa integrazione
L’ultimo saluto a Mario “Acqua e sale” e una delegazione da Episcopia per l’operaio LA LETTERA
Io, operaio della Valbasento capisco quel gesto Carissimo giornalista Rocco Pezzano, ti scrivo per farti i complimenti del tuo intervento pubblicato domenica scorsa sul Quotidiano a pagina 11 nella rubrica fatti e pensieri, per ricordare l’operaio che si è tolto la vita a Bologna perché aveva perso il posto di lavoro. A mio avviso questo tuo articolo oltre che discreto, dato il tema trattato, mette in evidenza una problematica esistente a cui nessuno più da voce quando i riflettori delle lotte fatte davanti ai cancelli per un posto di lavoro di spengono.
solamente degli spot lanciati dai politici di turno per le campagne elettorali, hanno dato l'illusione a noi che forse qualcosa potesse cambiare. Veramente qualcosa è cambiato in questi ultimi anni , purtroppo sempre in peggio : posti di lavoro in meno, un popolo sempre di più rassegnato al suo destino ormai stanco anche di lottare ma fiero e umile allo stesso tempo di emigrare o di accettare l'aiuto dei genitori nelle spese quotidiane restando in questa Regione con la speranza di un cambiamento . Desidero chiudere questa mia lettera con un pensiero di vicinanza alla famiglia di quell'operaio, operaio egoista e coraggioso allo stesso tempo nell'aver compiuto l'estremo gesto di togliersi la vita ma anche con un appello ai politici ai quali non chiedo di stare a discutere tutta la notte quando chiude una fabbrica così come fanno quando devono distribuire incarichi o approvare vantaggi e stipendi per loro, ma di essere seri e dire alla gente di come stanno realmente le cose e con chiarezza . :”Non date soluzioni di chemioterapie illusorie che ci fanno morire lentamente, se la valbasento ha funzionato 35 anni portando progresso nei tanti paesi della valle, ora non funziona più ed è meglio saperlo per prendere provvedimenti. Infine mi sento di sottolineare una paradossale nota positiva : mi sento un'pò più fortunato dei tanti liberi professionisti o attività commerciali o aziende che in caso di difficoltà non percepiscono nessun aiuto, ovviamente sempre dei poveri parlo perché per i big dell'economia e per i big della politica e di big di ogni tipologia di attività non c'è perdita né di soldi né di posti lavoro, chissà perché c'è sempre la soluzione ed anche immediata.”
EPISCOPIA - Oggi, quell’inciso sulla home page del sito del comune di Episcopia, e che cita Cesare Pavese, sembra avere una ragione segue dalla prima in più: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, .....un piccolo aiuto unico reddito nelle piante, nella terra c’è qualcoma mai nessuno si ferma a chiesa di tuo e che anche quando non ci derti come ti senti veramente, se sei resta ad aspettarti”. Il pensiero vuoi lavorare alla pari di tanti Itavola a Mario Farisano, l’operaio di liani con diritti e doveri da rispet44anni, originariodel piccolocentare. Soltanto quando qualche tro lucano, che sabato scorso si è operaio compie l' atto estremo altolto la vita nel garage di casa, a lora la coscienza civile si risveglia Mamorta (frazione di Molinella, in , per qualche giorno riflette e si provincia di Bologna), dove da una commuove , poi di nuovo il silenquindicina di anni si era trasferito zio. Un giorno mio figlio piccolo in cerca di lavoro. Quello stesso di cinque anni mi chiese : papà hai viaggio, ieri, lo ha ripetuto una depreso la cassa integrazione? , legazione di amici e parenti. Uniti L’ultimo saluto a Mario Farisano quel punto interrogativo mi ha dallo sconcerto e soprattutto dal fatto riflettere molto su quanto i dolore, sono partiti da Episcopia bambini sono molto più attenti di per essere presenti all’ultimo salu- che invece con il dramma della quanto noi pensiamo, su quanto to al compagno di sempre. Vicini mancanza di un lavoro ci facevano loro vivano insieme a noi questa alla moglie di Mario, originaria di i conti tutti i giorni. Tante le parole condizione pensando nel loro picTursi, e alle due figlie (di 6 e 15 an- di affetto dedicati all’operaio di colo mondo che la cassa integrani). I funerali si sono svolti nella Episcopia, con la passione per la zione possa essere una malattia . chiesa di Marmorta. Una cerimo- musica, in queste ore. I blog sono Alla domanda di mio figlio ho rinia composta alla quale hanno par- pieni di messaggi. “Mario si e' uccisposto: la cassa integrazione non tecipato circa 300 persone. so perché non aveva un lavoro...laè una malattia ma ti fa stare male All’uscita la bara è stata accolta scia moglie e due figlie...le istitulo stesso. In questi ultimi vent'andalla canzone “Acqua e sale”, nella zioni ...hanno il dovere di stare vicini gli unici a darci una parola di versione cantata dallo stesso Ma- ne a questa famiglia..noi intendiaconforto positiva sono stati prorio con Cinzia, sua compagna di mo ricordarglielo ..mandiamo prio i media che non lasciando karaoke. Anche chi è rimasto in questa mail al sindaco del paese domai la notizia sono ritornati più paese ha vissuto con lo stesso tor- ve mario risiedeva e aspettiamo la volte con parole come: accordo di mento le ore drammatiche che si sua risposta.....”, dice Paolo. “Chi programma, rilancio della Valbasono susseguite dopo la tragedia. vive nel cuore di chi resta, non sento, Bando Treviso, che pur Per tutti Mario Farisano è l’operaio muore mai”, è l’ultimo saluto di Ronella consapevolezza che si tratta emigrato in provincia di Bologna, sy. in cassa integrazione da mesi. VitMariateresa Labanca tima, l’ennesima, del dramma sociale che deriva dall’aver perso il lavoro. E che, forse, in prossimità Fiat Sata della scadenza dell’ennesima rata del mutuo da pagare, non ce l’ha fatta e si è tolto la vita. Ma per gli amici, per chi lo conosce e lo ama da sempre, e che ora non sa farsi una ragione di quanto accaduto, Mario è l’uomo pieno di voglia di vivere, legato alla sua terra, dove d’estate tornava per trascorrere le vacanze, e che continuava a mantenere vivi i MELFI – Un pesante guasto e il conseguente rapporti con amici e conoscenti. Di TITO - E’ l’Istituto di metodologie per l’analisi blocco ad un ingranaggio nel reparto di lacui mai, mai nessuno, avrebbe poambientale del Cnr di Tito Scalo che, insieme alstratura: ieri la produzione nello stabilituto immaginare una fine del gela stazione de L’Aquila, che si sta occupando mento Fiat di Melfi si è bloccato. nere. L’ultimo messaggio inviato a del monitoraggio sull’espansione della nuvola Lo stop è andato avanti su tutto il terzo turno un amico di Episcopia è di soli pocausata dall’eruzione del vulcano islandese. e, secondo le previsioni fatte nella serata di chi giorni prima. Mario - che amaSecondo le previsioni del Cnr la nube arriveieri, la produzione riprenderà solo questa va la musica e che soprattutto saperà in tutta la penisola tra questa sera e domani mattina. L’entità del guasto, le cui cause sova cantare, tanto da esibirsi spesso mattina. Poi - sempre secondo le previsioni efno ancora da accertare, non ha consentito di in alcuni locali della zona dove vifettuate fino a questo momento - dopo la giorcorrere ai pari. I macchinari, quindi, sono riveva, oltre che davanti agli amici di nata di domani la situazione migliorerà promasti fermi per ore. Episcopia - nell’sms chiedeva al gressivamente. Lo si è appreso, nella serata di eiri, da fonti compagno (anche lui senza lavoro «Uno strato – spiega la ricercatrice del Cnr di sindacali della Uilm di Potenza. dopo la chiusura della sua fabbriTito, Gelsomina Pappalardo – è stato osservato La Rus della fabbrica – dove si produce la ca) di a salire a Bologna e unire alla sopra Firenze tra i 1700 m e i 3400 m di altituGrande Punto – è stata convocata nel tardo sua, “una voce stonata”. E, invece, dine. Le stazioni dell’Aquila e di Potenza hanno pomeriggio dalla direzione aziendale che ha solo pochi giorni dopo, la tragedia. cominciato le misure: ci aspettiamo che l’evencomunicato la situazione di «senza lavoro» Sono in molti a pensare che, come to continui in Italia, il picco ancora come preper gli operai nel turno che è cominciato alle capita spesso, ci è voluta la morte visto tra martedì sera e mercoledì mattina». ore 22. per far venir tanta solidarietà inLa nuvola, insomma, arriva nel nostro paese torno a Mario e alla sua famiglia, con la velocità prevista, mentre «stiamo ancora
Grave guasto alla Lastratura Stop sul terzo turno
Nuova Dehli
Il giudizio della Corte: Angelo Falcone può tornare a casa DALL’India a Rotondella, la buona notizia si diffonde rapidamente: la Corte federale dell’India ha respinto il ricorso contro l’assoluzione e la remissione in libertà –avvenute il 2 dicembre 2009 –di Angelo Falcone, lucano, e Simone Nobili, di Piacenza, arrestati il 9 marzo 2007 in una città indiana con l’accusa, sempre respinta dai due italiani, di detenzione di circa 20 chili di droga. A renderlo noto, il padre di Angelo, Giovanni Falcone, che è stato informato del verdetto dal primo consigliere dell’ambasciata italiana a Nuova Delhi. Angelo Falcone e Simone Nobili presenteranno presto la domanda per riavere i passaporti e poter così lasciare il Paese e rientrare in Italia. I due, detenuti in carcere dopo l’arresto, furono processati il 22 agosto 2008 e condannati a dieci anni di reclusione, venendo assolti però in appello, nel dicembre scorso, e rimessi in libertà: «Vi è ancora una tenue possibilità – ha spiegato Giovanni Falcone –che la sentenza della Corte federale indiana possa essere impugnata, ma mi auguro che ciò non avvenga e mio figlio possa rapidamente rientrare in Italia». La notizia del ricorso da parte della pubblica accusa contro l’assoluzione e remissione in libertà dei due italiani, che di fatto, seppure liberi, non avevano avuto ancora modo di lasciare il paese, in quanto i passaporti non erano stati consegnati loro, aveva fatto ripiombare la famiglia Falcone nella disperazione. I timori per questo nuovo processo erano tanti. Nell’assoluzione della Corte di Shimla, che aveva scagionato i due per vizi di procedura legati all’arresto del 9 marzo 2007, molti avevano visto unasoluzione quasi“diplomatica” per un caso divenuto ormai diinteresse internazionale, con gli italiani che avevano accusato di estorsione e falso la polizia indiana.
Giovanelli: «Il picco in Italia nelle prossime ore»
Vulcano, è il Cnr di Tito a monitorare la nuvola valutandola concentrazione di particelle, ma ci aspettiamo - aggiunge Pappalardo – che non succederà come in Gran Bretagna, con precipitazioni nel suolo di particolato: il nostro paese è stato interessatio tardivamente dal fenomeno, che ha colpito soprattutto Inghilterra e Francia, meno Italia e Germania». Secondo Giovannelli ora non resta che sperare nelle condizioni meteorologiche. In particolare nella pioggia e nella direzione dei venti. «Sicuramente la pioggia potra' contribuire - ha spiegato - a dilavare l'atmosfera. La cosa migliore sarebbe l'arrivo di un fronte grande che potrebbe 'ripulire' parte delle polveri che non hanno superato la stratosfera. La parte restante potrebbe andare a finire in Africa e in altri Emisferi e le conseguenze saranno a lungo termine e andranno attentamente studiate». «Altro discorso - ha detto Giovanelli - se il tempo sara' bello».
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24 Ore in Basilicata 15
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
L’assessore rassicura: «Riapertura dei cantieri il 3 maggio». Ma per i sindacati bisogna anticipare 7 giorni
Vie blu, ritardi «ingiustificati» Nell’attesa i sindacati chiedono il pagamento dei conguagli del 2009 POTENZA - «I cantieri del progetto “Vie blu” nel potentino apriranno lunedì 3 maggio». A garantirlo è l’assessore all’Ambiente della provincia di Potenza, Massimo Macchia, in un incontro che si è tenuto ieri presso la sede provinciale con i sindacati e una rappresentanza dei quasi 600 lavoratori coinvolti nel potentino. Ma i segretari territoriali di FaiCisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello, non ci stanno. «Se i cantieri non apriranno entro lunedì 26 aprile, proclameremo lo sciopero generale di categoria». Anche perché, si tratta «di un progetto approvato dalla Regione 3 anni fa -precisa Lapadula - che non può presentare alla sua terza annualità difficoltà di gestione del personale in riferimento a criteri di applicazione del progetto. Progetto che, tra l'altro, nella provincia di Matera quest’anno ha già preso il via. Non si capiscono, quindi, i motivi della disparità». Su questo punto e sulla questione del mancato ottenimento dei conguagli per le squadre di lavoro - che come stabilito nel progetto si occupano della salvaguardia e delle riqualificazione degli habitat naturali lungo i corsi d'acqua - ha cercato di fare chiarezza l’assessore all'Ambiente. «I motivi del ritardo dell’apertura dei cantieri - spiega Macchia - è dovuta alla necessità di mettere a pun-
La Provincia di Potenza
to con la Regione due punti fondamentali: la contrattualità per gli impiegati e la sicurezza sul lavoro». Per quanto riguarda il primo aspetto, afferma: «Siccome al primo posto c’è l'interesse del lavoratore, abbiamo preferito rimanere in stand by per garantire una maggiore stabilità a quei lavoratori che hanno un contratto di 4 mesi, senza
ricorrere a proroghe e rinnovi». Per quanto riguarda il secondo aspetto, invece, chiarisce: «A fronte di una ispezione della Asl lo scorso anno, che sanziona l’assenza di bagni sul posto di lavoro, abbiamo dovuto tener conto di questo aspetto, non essendo contemplato nel progetto». Di questo, infatti, la Provincia discuterà oggi «quando - fa sapere
Consiglio regionale della Basilicata
Macchia - ci sarà una presa d'atto in giunta». In attesa di risposte certe e definitive sull’apertura dei cantieri, i sindacati esigono chiarimenti immediati sul problema dei mancati conguagli del 2009. «Mentre gli stipendi sono stati pagati -racconta un lavoratore non abbiamo ricevuto l'indennità che ci spetta per il trasporto e le attrezzature. Tenendo conto che molti di noi per raggiungere i cantieri percorrono anche 100 chilometri al giorno, si comprende come non sia una cosa di poco conto, se a questa si aggiunge l’uso delle proprie attrezzature. Ci aspettiamo che la Provincia si assuma le proprie responsabilità». Per ottenere risposte e chiarimenti, anche in questo caso i lavoratori dovranno aspettare. Afferma l'ingegnere Alessandro Attolico, dirigente provinciale: «Il ritardo è dipeso dalla insufficiente copertura finanziaria. Una volta ottenuta dalla Regione la somma necessaria, l'ufficio ha concluso le pratiche per le operazioni di pagamento dei conguagli». Conguagli che, però, non sono ancora arrivati nelle tasche dei lavoratori. Da qui, l’impegno da parte dell’assessore a «verificare che gli enti preposti al pagamento facciano recapitare gli arretrati il prima possibile». Anna Martino
BREVI UIL PER EMERGENCY
Soddisfazione per la liberazione La Uil di Basilicata in una nota esprime «grande gioia e soddisfazione per la liberazione dei tre operatori di Emergency in Afghanistan». «E’ questo - dichiara il segretario generale regionale, Carmine Vaccaro- il risultato dell'azione condotta dalla diplomazia italiana che ha agito con straordinaria professionalità e discrezione, nel rispetto delle istituzioni afgane che l'italia e la comunità internazionale stanno aiutando a crescere. E’ stato importante - prosegue - che per una volta la politica abbia gestito la vicenda con sobrietà evitando strumentalizzazioni. La conclusione positiva della vicenda salva l’onorabilità del Paese e, soprattutto, l'onorabilità dell'organizzazione ».
Poste italiane, gli iscritti denunciano disservizi
Concorso per dirigenti Mai recapitato il periodico Il 17 e 18 maggio le selezioni La Fnp Cisl annuncia battaglia POTENZA - Si svolgeranno il 17 e 18 giugno presso l’aula “Quadrifoglio” dell’Università degli Studi della Basilicata (via Nazario Sauro – Potenza) le prove scritte delconcorso indetto dal Consiglio regionale per la copertura di tre posti della qualifica dirigenziale. A renderlo noto è l’ufficio Organizzazione e gestione del personale, precisando che tutte le informazioni sullo svolgimento delle prove e sui criteri di valutazione sono disponibili all’indirizzo internet www.consiglio.basilicata.it/bandi/b_35/Prove_dirig.asp. La prima prova scritta, prevista per giovedì 17 giugno, alle ore 13,30, avrà la durata massima di 4 ore e consisterà in un elaborato su diverse materie giuridiche (diritto amministrativo, diritto costituzionale, diritto regionale,
Il Palazzo del Consiglio regionale
diritto civile, diritto del lavoro, disciplina del pubblico impiego). La seconda, di carattere teorico – pratico, in programma venerdì 18 giugno alle 8,30, avrà la durata massima di 3 ore e potrà consistere nella redazione di uno o più atti amministrativi, nell’in-
dividuazione di iter procedurali o percorsi operativi o nella soluzione di casi. I candidati dovranno portare con sé la domanda di partecipazione al concorso, la fotocopia di un documento di identità valido e la ricevuta del versamento della tassa di concorso.
UNA lettera della Fnp Cisl di Basilicata inviata a Poste Italiane per denunciare i disservizi che si registrano in diverse aree di una decina di comuni della Basilicata. La denuncia –si legge nella nota inviata dal sindacato parte dalla segnalazione di numerosi pensionati in relazione al mancato recapito del periodico dell’organizzazione, regolarmente inviato da Roma ma mai arrivato nelle cassette postali dei destinatari. Il sindacato dei pensionati ha registrato «un disservizio diffuso e perdurante, che talvolta ha causato anche la penalizzazione degli ignari utenti, ai quali sono state improvvisamente troncate (o fortemente ridotte) le utenze domestiche da parte dei gestori, con conseguenti danni di natura economica e morale. La segnalazione alle Poste attraverso una raccomandata non ha sortito alcun effetto». «L’appello e la richiesta di intervento – sostiene il segretario generale della Fnp Cisl lucana, Vincenzo Pardi - sembrano essere caduti nel vuoto». Poi, aggiunge «di aver interessato i legali dell’organizzazione e delle associazioni che si occupano della difesa dei diritti dei consumatori per una valutazione
Gli sportelli di un ufficio postale
circa iniziative da mettere in campo nei prossimi giorni. Faremo di tutto – conclude -Pardi – perché i servizi siano all’altezza dei costi sostenuti dai pensionati e da tutti i cittadini lucani, che hanno il diritto di ricevere la corrispondenza, con particolare riferimento alle molte comunicazioni che prevedono tempi di scadenza basate sulla data di ricevimento da parte del destinatario e ai Cud, i modelli di certificazione unica, in arrivo in queste settimane».
CAMPAGNA ANTINCENDI 2010
GUARDIA DI FINANZA DI POTENZA
Convenzione tra Regione e Corpo forestale dello Stato
Visita del procuratore della Corte d’Appello di Potenza
In vista della stagione estiva, la giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale uscente all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, ha approvato, nei giorni scorsi, la convenzione tra la Regione e il Corpo forestale dello Stato con la quale si programma l’uso di tre elicotteri per la campagna antincendi boschivi del 2010. I velivoli saranno utilizzati per il periodo giugno/settembre 2010 per l’attività di spegnimento di incendi con lancio di acqua e/o prodotti estinguenti. Ma la campagna antincendi si rafforza anche sul fronte della prevenzione. Infatti, la Giunta regionale ha approvato l’attività di servizio aereo di ricognizione monitoraggio ambientale ed antincendio sul territorio della provincia di Matera. L’investimento per questa attività sarà di 420 mila euro. L’attività di ricognizione, monitoraggio ambientale e di contrasto agli incendi boschivi con mezzi aerei sarà affidata a società operanti in questo specifico settore.
IL procuratore generale della Corte d’Appello di Potenza, Massimo Lucianetti, nella mattinata di ieri ha fatto visita al Comando Regionale Basilicata della Guardia di Finanza di Potenza. L’Autorità è stata accolta dal comandante regionale, generale di Brigata Gaetano Barberi, il quale, nel corso della visita, ha illustrato l’attività istituzionale del Corpo svolta nell’ambito della Regione Basilicata. La prefata Autorità, inoltre, si è intrattenuta con una rappresentanza di ufficiali, ispettori, sovrintendenti, appuntati e finanzieri in servizio sul territorio lucano. Il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Potenza, Massimo Lucianetti, nel manifestare il suo apprezzamento per l’opera svolta dalle Fiamme Gialle della Basilicata, ha inteso sottolineare la particolare importanza della funzione affidata al Corpo, esercitata per contrastare ogni forma di illegalità.
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Martedì 20 aprile 2010 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Una delegazione della Uilpa Penitenziari ha visitato la struttura di rione Betlemme
Un carcere che è alla deriva «Non sono stati fatti lavori per restituire livelli minimi di umanità e civiltà» SONO da poco passate le 17 di ieri quando Eugenio Sarno, segretario Generale della Uilpa Penitenziari, varca il cancello d'uscita della “Casa circondariale” di via Appia, a Potenza. Prosegue dritto e, in una manciata di secondi, “imbocca”la porta della spartana Sala d'aspetto per i parenti dei detenuti. E' scuro in volto. Dice lapidario: «Quella odierna è la mia terza visita a Potenza ma dall'ultima, datata 2006, gli unici lavori effettuati, a fronte d'una situazione già quattro anni fa ai limiti della legalità, sono quelli di ristrutturazione in portineria». La situazione del carcere potentino, insomma, nonostante le “grida d'allarme”lanciate negli ultimi mesi e le vertenze avviate per risolvere, ad esempio, la questione amianto, resta grave. «Degradata», sottolinea Sarno e aggiunge «non sono stati fatti lavori necessari alla restituzione di livelli minimi d'umanità e civiltà. Livelli obbligatori per una struttura dello Stato». Poi il dirigente della Uilpa Penitenziari comincia a snocciolare i numeri, i dati, gli esempi concreti a conferma di quanto detto: «il corpo detentivo - spiega Sarno ha tutte le sezioni con ballatoi aperti e questo crea un inquinamento acustico grave. Ci sono problemi relativi alla sala colloqui inadeguata ed esistono docce, nella struttura, ai limiti dell'idoneità sanitaria. Tutte le celle - dice inoltre - hanno letti a castello, alti anche tre piani, con rischi per i detenuti (a Genova, nel 2006, un detenuto morì cascando da un letto a castello di tre piani ndr)». Il ricorso a letti a castello, all'interno di celle di piccole dimensioni (dove i detenuti trascorrono 15 ore al giorno), si rende per'altro necessario a causa d'un sovraffollamento stimato intorno al 50 per cento, spiegano i delegati della Uil che, ieri pomeriggio, hanno visitato il bagno penale potentino. «Ci sono 241 detenuti - dice in proposito Sarno - a fronte d'una capienza di massimo 170 unità ma punti di particolare gravità sul versante del sovraffollamento si raggiungono nella cosiddetta Sezione protetta dove, a fronte d'una capienza di 15 persone, si trovano 30 detenuti». E non è tutto. Il degrado del carcere potentino, stando a quanto sottolineato dalla delegazione di Uilpa «è evidente soprattutto nel lerciume in cui opera il personale obbligato, tra l'altro, ad occuparsi del disagio psicologico dei detenuti oltre che della loro sorveglianza». «Si puòcapire - spiega ilsegretario generale della Uilpa Penitenziari - che la manutenzione sia subordinata all'esistenza di fondi; ma la pulizia ordinaria e straordinaria attiene alla gestione del carcere e deve prescindere da tutto il resto». E' un fiume in piena Sarno appena uscito dalla Casa circondariale di Potenza. «Si tratta di un carcere di dimensioni medio grandi che, pur non avendone i requisiti, deve spesso ospitare detenuti ad alta sicurezza. Un carcere con turni di sorveglianza notturna che non superano le 11 unità, privo d'un adeguato sistema d'allarme; in cui il personale (nemmeno dotato di strumenti antiaggressione ndr) rischia d'essere sequestrato senza che nessuno possa rendersene conto. Un posto di lavoro - conclude - dove ci si affida alla fortuna anziché ad un sistema tecnologicamente avanzato e funzionale». Se dallo stato dell'arte, poi, si passa alla prospettiva futura di questa Casa circondariale Sarno spiega: «Servono almenotrenta ulterioriunità inorganico, bisognerebbe ridurre il numero dei detenuti portandolo a non più di 170, spostare se necessario la sezione femminile tra Matera e Melfi». «Ad oggi- conclude Sarno lasua breve conferenza stampa - posso dire che il carcere di Potenza esemplifica alla perfezione il sistema penitenziario italiano alla deriva. Un sistema in cui la pena si trasforma in supplizio ed il lavoro in una tortura. Se non si correrà presto ai ripari sarà prestoa serio rischiol'ordine ela tenuta disciplinare all'interno dell'istituto».
IN CATTEDRALE
La Chiesa lucana vicina al Pontefice
La delgazione che è entrata in carcere (Foto Andrea Mattiacci)
IN VI COMMISSIONE
Centrale Enel il prossimo impegno LA possibile delocalizzazione della centrale Enel di via del Gallitello è tra possibili obiettivi del sindaco Santarsiero. Questo quanto emerso dall’audizione del primo cittadino nella VI commissione consiliare, presieduta da Antonio Losasso. Santarsiero, in particolare per quel che riguarda l'inquinamento elettromagnetico ha evidenziato due aspetti di quello che sarà il suo impegno nel futuro prossimo: «Una esplorazione per verifica-
re la possibilità di individuare un nuovo sito, anche in collaborazione con gli amministratori dei territori limitrofi, l'istituzione di un tavolo di concertazione». I componenti hanno chiuso l'assemblea con l'impegno di definire un documento da sottoporre all'attenzione del Consiglio comunale che prevede la richiesta di una mappatura puntuale del territorio e della contestuale definizione di un catasto dell'esistente.
UN incontro davvero molto sentito e partecipato quello di ieri sera in Cattedrale. Presieduto da mons. Superbo (nella foto), la celebrazione è stata un momento di preghiera dedicato in particolare a Papa Benedetto XVI, che compie cinque anni dalla sua elezione e da pochi giorni ha compiuto 83 anni. Presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, consacrate, movimenti ecclesiali e fedeli laici, si sono riuniti attorno all’arcivescovo, e idealmente hanno voluto manifestare al Pontefice piena comunione di affetto e filiale vicinanza «in quest'ora di grande sofferenza». Le denunce sulla pedofilia nella Chiesa, infatti, stanno provocando molto dolore oltre che grandi difficoltà. «Ma più che una solidarietà generica - spiegano gli organizzatori -
vorremmo esprimere a lui la nostra gratitudine. Una gratitudine profonda per ciò che egli testimonia; per la sua storia iniziataper noiin untempo lontano, ma arrivata limpida e fedele ad oggi; per la sensibilità che si incontra nelle sue parole, nei suoi libri, nei discorsi e nell'Encicliche. Una sensibilità che va diritta alle domande e ai dubbi dei cristiani di questo momento storico. Noi sappiamo bene che egli paga oggi, anche per noi tutti, la radicale opposizione della Chiesa alla mentalità del "mondo". La pretesa cristiana di insegnare un altro senso della vita e tutta un'altra logica, alimenta una tale ostilità che cova e lievita, e a tratti sbuca alla superficie. È la fedeltà al «non conformatevi» di Paolo, il duro antico nodo dello scontro».
L’Abio onlus sarà presente ad alcune gare nell’ambito di “Trenta ore per la vita”
Lo sport che aiuta i bambini Volontari che si alternano per garantire un ospedale più umano IN occasione dell'edizione 2010 di Trenta ore per la vita, il volontariato si allea con lo sport. È l'iniziativa dell'associazione di Abio Potenza onlus (Associazione bambino in ospedale) che sarà presente, con una propria postazione, ai seguenti incontri sportivi: il 21 aprile alle 19 e 30 per l'amichevole tra le squadre di pallavolo femminile Asci Giocoleria-Materman e Nusco Livi Volley presso palestra “Caizzo”(rione Lucania) e il 25 alle
ore 18 per l'incontro di basket serie B tra Invicta Centre Corporelle Potenza - Pallacanestro Catanzaro e quello di pallavolo maschile serie B1 tra Medical Center Virtus Potenza- Eurotec Gela CL presso il “Palapergola”di rione Rossellino. I proventi della maratona quest'anno, infatti, saranno devoluti alla Fondazione Abio Italia onlus, chevede ilcoinvolgimento ditutte le 64 associazioni presenti sul territorio nazionale. L'evento, è stato
SERVIZIO
Applicazione Iva non compresa L’AMMINISTRAZIONE comunale di Potenza invita i titolari di utenze domestiche (abitazioni) e non domestiche (attività commerciali, artigianali, ecc.) che versano la tassa rifiuti per la città di Potenza a non presentare istanza di rimborso per l'Iva, in quanto non è applicata agli avvisi di pagamento emessi a loro carico. Con sentenza n. 233/2009, infatti, la Corte Costituzionale
ha affrontato e risolto il tema della natura giuridica della Tariffa di Igiene Ambientale (T.I.A.), configurandola quale entrata di natura tributaria. Il Comune di Potenza è ancora in regime tributario, pertanto gli avvisi di pagamento emessi non contengono l'applicazione dell'Iva, bensì le addizionali di legge, come previste dalla normativa riferita alla Tarsu e tuttora applicabili.
presentato ieri in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dei volontari di Potenza e di alcuni atleti e dirigenti delle squadre coinvolte (Enrico Torlo dell'Invicta, Gennaro barra della Medical center, Forilano Leonardo dell'Asci, Angelo Mauro Calza della Materman). «Abio Potenza - spiega il presidente dell'associazione, Teresa Durante - opera nel reparto di Pediatria dell'Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza dal 4 gennaio 2009 come sede autonoma, dopo un primo periodo di tirocinio iniziato a marzo 2007 sotto la guida direttadi FondazioneABIO Italia. Attualmente si avvale della collaborazione di 25 volontari attivi che si alternano settimanalmente in turni giornalieri. Abio Potenza si prende cura dei bambini e degli adolescenti in ospedale e offre un supporto ai loro genitori attraverso l'accoglienza, il gioco, l'ascolto, l'allestimento del reparto, più accogliente e colorato, con l'obiettivo di rendere il meno traumatica possibile la permanenza in ospedale». Sarebbero questi i presupposti che hanno spinto l'associazione ad allearsi con il mondo dello sport
per dar vita a questa iniziativa. «Proprio perché - continua - Abio si fonda sull'ascolto, il gioco e l'accoglienza abbiamo pensato di coinvolgere nell'iniziativa il mondo dello sport, dove tutti questi principi vengono quotidianamente applicati. Operando in un'azienda sanitaria, inoltre, non potevamo non condividere il messaggio che passa attraverso chi pratica attività sportive, che vede lo sport come uno strumento necessario non solo per la crescita fisica ma anche personale del bambino». Il bambino e la sua famiglia, sono al centro dell'opera del volontario Abio. «Il nostro compito-racconta una volontaria - è quello di regalare al bambino ospedalizzato e a chigli sta vicino deimomenti di quotidianità, una delle cose cui maggiormente manca in questo contesto. Il tutto, però, deve avvenire in armonia con l'equipe medica, il cui lavoro non va assolutamente intralciato. Per questo, il volontario Abio viene opportunamente formato attraverso lezioni frontali e il tirocinio in reparto». L'invito delle squadre e dell' associazione è a partecipare. an. mart.
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Potenza
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Martedì 20 aprile 2010
L’ensemble Giordano a “Cultura di sera”
Lucio Magri presenta “Una possibile storia del Pci”
CON “All’opera, all’opera” prosegue, il prossimo 22 aprile, la rassegna organizzata dall’amministrazione comunale “Cultura di sera”. Alle 20.30 nella cornice del teatro Stabile si esibirà l’Ensemble Umberto Giordano, una formazione cameratistica composta da musicisti con alle spalle importanti collaborazioni. Il programma della serata prevede l’esecuzione di brani di Doninzetti, Bizet, Verdi e Rossini. L’ensamble è composta da Antonio Amenduni, al flauto, Giovanna D’Amato, al violoncello, Dino De Palma, al violino, Gianna Fratta, al pianoforte, Ida Fratta, soprano e Cuneyt Unsal, baritono
SI intitola “Il sarto di Ulm. Una possibile storia del Pci” il volume di Lucio Magri che sarà presentato domani pomeriggio, alle 17, nell’Aula magna dell’Università di Basilicata di rione Francioso. A organizzare la manifestazione la rivista “Decanter”, la Facoltà di Lettere e filosofia e il “Laboratorio sociale Reset”. A lla presentazione interverranno Giampaolo D’Andrea, Mira De Lucia, Piero Di Siena, Paolo Fanti, Michelangelo Morano, Antonio Placido, Anna Maria Riviello, Giacomo Schettini. Coordina il direttore di “Decanter” Antonio Califano. Sarà presente l’autore.
L’INIZIATIVA
Il prossimo 22 aprile “Crazy heart” al Don Bosco
Premio Società Dante Alighieri c’è tempo fino al 30 aprile
IL prossimo 22 aprile secondo appuntamento al cineteatro Don Bosco con la rassegna “L’oro del cinema”. Alle 19 e alle 21.15 verrà proiettato il film "Crazy heart", Oscar 2010 e Golden Globe 2010 a Jeff Bridges . Bad Blake è un cantante di musica country a pezzi, che ha vissuto troppi matrimoni, troppi anni on the road e troppi drink. Tuttavia, Bad prova a cercare la salvezza con l'aiuto di Jean, una giornalista che scopre l'uomo vero dietro al musicista. Mentre lui lotta nella strada verso la redenzione, impara nel modo più duro come una vita difficile possa dipendere dal cuore folle di un uomo
C’E’ tempo fino al prossimo 30 aprile per presentare le domande di partecipazione alla II Edizione del Premio di cultura: “La lingua italiana e i dialetti tra Unità nazionale e Federalismo”, indetto dalla Società Dante Alighieri di Potenza. Il premio intende coinvolgere i giovani, sollecitandone il gusto alla lettura e stimolando la propria creatività. Agli studenti si chiede di realizzare un elaborato che dovrà poi pervenire, tramite le scuole, al seguente indirizzo: Prof. Maria Raffaella Pennacchia Vertone Via Pretoria 108 (Pal. INA) 85100 Potenza. Previste borse di studio (1° premio: 300 euro; 2° premio: 200; 3° premio: 100)
DIBATTITO A PIÙ VOCI A PALAZZO LOFFREDO
Concerto di beneficenza organizzato dai Lions
Al cinema
L’attualità del pensiero di Michele Rotundo LA Chiesa lucana è nell’occhio del ciclone, ferita dagli “attacchi”, dopo il macabro ritrovamento dei resti di Elisa Claps sotto il tetto della chiesa della Trinità, nonostante tutto, si dice fiduciosa per poter superare questo difficile momento, ispirandosi al Vangelo, la vera ed autentica forza che purifica e guarisce. E’questo il filo conduttore che ha caratterizzato l’inizio dell’incontro dibattito, svoltosi nella suggestiva atmosfera della “Sala del Cortile” del museo archeologico nazionale - Palazzo Loffredo, per ricordare la figura e l’intensa opera pastorale e sociale di monsignore Michele Rotundo, a dieci anni dalla scomparsa. Una memoria storica ben interpretata da Paolo Piro, 26 anni, laureato in ingegneria biomedica, pronipote di Rotundo, autore del libro “Mons. Michele Rotundo: messaggero, apostolo e maestro”. Spunti biografici e testimonianze che ha inteso raccogliere dell’illustre monsignore mettendo a fuoco, fra l’altro, «la lente dell’ascolto della calda e vibrante testimonianza di mio padre (Giuseppe Piro n.d.r.), principale beneficiario dell’insegnamento di vita e dottrina di avermi partecipato, nella ricchezza dinamica dell’educazione paterna, il patrimonio di valori che attraverso di lui il suo maestro continua a comunicarmi». L’incontro, cui ha preso parte un numeroso, moderato dal giornalista Erberto Stolfi, ha avuto inizio con un saluto del Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata, Antonio De Siena, cui ha fatto seguito un sintetico flash di Paolo Piro con il suo citato libro. Alcuni tratti della vita di monsignore Rotundo sono stati messi in risalto da Padre Antonio Barruffo, già preside della Pontificia Facoltà Teologica di Posillipo (Napoli). Oratore chiaro, pratico e sostanzioso, Padre Barruffo ha evidenziato che, tra gli aspetti della personalità di “don Michele”, spicca la fedeltà al sacerdozio, un riferimento non causale su
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470 Sala 1 Basilicata coast to coast 19 - 20.15 - 22.30 Sala 2 Basilicata coast to coast 19.15 - 21.30 Sala 3 Happy family 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 4 L’uomo nell’ombra 17.30 - 20 - 22.30 Sala 5 La vita è una cosa meravigliosa 17.30 - 19.45 - 22 Sala 6 Scontro tra Titani 3D 18.45 - 21.30
Pronto, chi parla???
Sala 7 Mine vaganti 17.45 - 20 - 22.15
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960
I relatori del convegno. In basso i partecipanti (foto Andrea Mattiacci)
MARIAPIA Da due anni la tua allegria ci riempie il cuore. Buon compleanno da mamma e papà
questo scottante tema, se raffrontato al momento di autentica bufera che vive oggi la chiesa nel suo complesso, impegnata, altresì, ad affrontare la sfida educativa, nel contesto della nostra società, dove impera il relativismo. Don Gerardo Messina, presidente Capitolo Metropolitano Potenza, ha tracciato un ampio ricordo di monsignore Rotundo del quale ne ha sperimentato, presso la Cattedrale di Potenza, la dottrina e la «genialità teologica». Raffaello Mecca, preside del liceo “Quinto Orazio Flacco” di Potenza, ha parlato a lungo dell’esperienza vissuta
dal compianto monsignore Rotundo come docente di latino e greco e di religione: in quest’ultimo o campo, il suo metodo era quello dell’insegnamento apologetico, «vale a dire che ci teneva a sostenere esplicitamente le ragione di credibilità della fede cristiana». «Ricordando lui - ha detto infine il preside Mecca - ricostruiamo una pagina della nostra storia». Gran pragmatismo, infine, di Giampaolo D’Andrea, docente dell’Ateneo lucano. Dopo aver sottolineato che per capire a fondo le motivazioni della persona-
lità di monsignore Rotundo, occorre prendere alcune date della sua biografia - riportate nel volume di Paolo Piro - al fine di verificare cos’è accaduto nella storia della chiesa lucana. D’Andrea ha concluso affermando «che monsignore Rotundo ha dato il benvenuto in Basilicata a quattro vescovi, a cominciare da Bertazzoni. Sarebbe opportuno raccogliere i testi dei suoi discorsi fatti in tale circostanza perché, fondamentalmente, costituiscono occasione di guida per gli stessi vescovi nella loro nuova chiesa». Pino Gentile
Oggi compie un anno il piccolo STEFANO. Tanti auguri da mamma, Papà e il fratellone Gabriele
CONTINUA il successo lucano di “Basilicata coast to coast” che, nei cinema potentini, ha registrato il tutto esaurito anche questo fine settimana. Gli ultimi dati Cinetel parlano di un incasso, in Basilicata, superiore a quello di Avatar. Seppure un risultato del genere può essere scontato per molti aspetti-in tanti, infatti, hanno accreditato il successo del film all'identificazione nello spettatore lucano- lo è molto meno quello nazionale che vede il film addirittura salire in classifica questo week end, passando dal sesto al quarto costo. A premiare Papaleo è sicuramente l'originalità e al semplicità di un'opera che ha finalmente qualcosa da raccontare attraverso un genere che va al di là dei generi propriamente usati in Italia. È si una commedia, ma ironica e mai demenziale. Riesce a fondere linguaggi diversi, dal teatro, al cinema, alla musica. Il suo “teatro-canzone”, in celluloide, non perde certo quella spontaneità e veridicità delle sue performance dal vivo. Mantiene alta la sua posizione nelle sale potentine “La vita è una cosa meravigliosa” mentre nel resto dei cinema italiani scende all'ottavo posto. A conferma di quanto il pubblico del fine settimana ami sciropparsi film banali e privi di significato. Perché anche se commedia, l'ultimo film di Vanzina, non fa nemmeno ridere. Esclusa la bravura di attori come Gigi Proietti e Vincenzo Salemme - in forme sicuramente più smaglianti in altre occasioni - il film non è certo un capolavoro. Un'ottima posizione per il tridimensionale “Scontro tra Titani”, merito anche dell'ambientazione sul Monte Olimpo, molto in voga sugli schermi negli ultimi tempi. E poi, il 3d è pur sempre 3d. Anna Martino
Basilicata coast to coast 19 - 21
DON BOSCO p.zza Cagliari - 0971/445921 Scontro tra Titani 3D 19 - 21.15
Basilicata coast to coast IL film racconta di un viaggio denso di imprevisti e di incontri inaspettati che porta una combriccola di musicisti a mettersi in viaggio per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che dà il titolo al film. Il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico.
Scontro tra Titani PERSEO è sogna di sovvertire l'ordine naturale delle cose andando a combattere gli dei stessi. Zeus decide di ricordare agli umani il suo potere liberando la più grande delle piaghe prese in prestito dalla mitologia nordica: il Kraken. L'unico modo per evitare che la creatura degli abissi distrugga la città di Argo è sacrificare Andromeda, figlia del re".
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ALLA presenza di un pubblico numeroso e partecipe, si è tenuto al teatro Stabile, il concerto di beneficenza organizzato, in favore delle popolazioni colpite dalle recenti calamità naturali, dal “Lions clubs international foundation”. Sul palco dapprima i “Palma jazz quartet” che con Paolo Benedice al piano, Sergio Longhitano alla batteria, Marcello Schittarella al basso e Pino Melfi allatromba hanno dato vita ad una esibizione raffinata e di alto livello musicale molto apprezzato e gradito al pubblico presente in sala. Di seguito i “The talismano”, gruppo pop, proveniente da Genzano di Lucana, formato da ben nove componenti, che ha eseguito brandi di De Andrè, Mina, Modugno, i Camaleonti, i Nomadi creando in sala l'atmosfera degli anni 60. Il concerto è stato preceduto dalla presentazione della fondazione da parte della responsabile Anna De Blasiis, che in maniera sintetica ed esaustiva, ha evidenziato come la Fondazione, nata fin dal 1968, sia una organizzazione umanitaria, riconosciuta a livello internazionale,conla funzionediintervenire non solo nei casi di grandi calamità naturali ma soprattutto per sostenere ed assistere i Lions nei progetti umanitari locali su larga scala e per dare un forte impulso ai servizi nell'affrontare i problemi globali. Un particolare momento di solidarietà e commozione si è avuto in teatro quando la responsabile circoscrizione, nel corso della presentazione, ha dedicato il concerto ad Elisa Claps, una ragazza strappata dai sogni e dalle aspettative di vita da un'onda anomala, ed ha espresso il desiderio che ogni brano musicale eseguito durante il concerto divenisse un pensiero per Elisa, una certezza di giustizia e verità, un abbraccio per una mamma privata della figlia in maniera tragica, prematura ed ancora oscura. Al termine del concerto, il presidente di circoscrizione, Alba Capobianco, sottolineando la buona riuscita della iniziativa ed in nobile scopo, ha rimarcato la importanza del servizio dei Lions nella società civile e la costante e concreta attuazione, attraverso le opere, del motto sionistico “We serve”.
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Agenda
Martedì 20 aprile 2010
APPUNTAMENTI
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Martedì 20 aprile 2010
A dieci mesi dall’insediamento confronto a distanza tra il sindaco e la controparte in aula
Che ruolo avrà il capoluogo? Su un tema d’accordo: la città dovrebbe ricevere più attenzioni dalla Regione «NOI facciamo i consiglieri comunali e vorremmo continuare a svolgere il nostro ruolo di “verifica e controllo”. Né prendiamo lezioni da una maggioranza che con la forza e l’arroganza dei numeri dimostra di non voler affrontare le questioni che provocano fastidio». Tre consiglieri del Pdl (Becce, Fanelli e Picerno) hanno affi-
dato a un comunicato l’ennesimo “rimprovero”alla maggioranza che, dicono, si è immobilizzata sui dissidi interni. Tanto che «se continua così» si dovrebbe dichiarare un «commissariamento politico». Sarà Giampaolo Carretta, capogruppo Pd, a difendere, sempre a mezzo nota, la maggioranza «unitae coesa»,con uncen-
trosinistra «che si ritrova intorno ad una chiara e condivisa linea politica, e ad un programma dedicato alla crescita della città». Le critiche dell’opposizione? «Strumentali e confusi elenchi di proposte». Ma proprioall’opposizione, oggi,in aula, il sindaco dovrebbe relazionare sulla situazione politica della sua coalizione.
La giunta Santarsiero, nel frattempo, si avvia al rimpasto. Gli equilibri politici a Palazzo di città sono direttamente legati allo scenario che si aprirà a viale Verrastro. A dieci mesi dall’avvio del mandato Santarsero e il coordinatore dell’opposizione, Giuseppe Molinari, provano a fare il punto.
AL SECONDO MANDATO
A CAPO DELL’OPPOSIZIONE
«Serve più considerazione»
«Ci avevamo visto giusto»
Dazio dissesto e giunta: Santarsiero replica punto per punto
L’invito a chiedere aiuto ai parlamentari senza colori
A OTTO mesi dall’insediamento non ha dubbio nel consegnare all’avvio dell’attuazione del regolamento urbanistico uno dei segnali del nuovo mandato amministrativo. Vito Santarsiero, per la seconda volta sindaco del capoluogo, mentre parla traccia su un foglietto di carta il quadro che ha consegnato al programma. La tornata elettorale regionale ha avuto ripercussioni anche sul capoluogo. Presto si annuncia il rimpasto di giunta, in cui dovrà fronteggiare anche le critiche che giungono dall’interno del Pd in calo di consensi nel capoluogo. «Non esiste nessuna forma di accusa, anche perché non ve ne sarebbero i motivi.Sobeneche serverilanciarelaforza del Pd in questa città, dobbiamo lavorarci tutti. Quanto alla maggioranza di centrosinistra, l’esecutivo subirà inevitabilmente delle modifiche, ma ci arriveremo con un percorso politico per costruire una giunta che rappresenti la maggiore coesione possibile. Una maggioranza in equilibrio è più stabile e di conseguenza è migliore la qualità dell’azione amministrativa». E’ proprio sulla qualità della vita a Potenza che si concentrano la critiche. Quanto è grave la difficoltà economica? «Potenza soffre il quotidiano anche perché il capoluogo non gode delle giuste attenzioni che dovrebbe ricevere da parte della Regione. Porremo con forza questo problema. Soffriamo per la spesa corrente. I sindaci della Lombardia, a ben vedere, manifestano per i nostri stessi problemi. Il nostro comune paga una rata annuale di mutuo, che nasce dal dissesto, pari a 12 milioni di euro: ha idea di quante buche potremmo sistemare con un decimo di questa cifra? Questi fondi, tolti alla spesa corrente, quella dedicata all'ordinario, non ci pemettono di occuparci come vorremmo di cose come l'illuminazione o le politiche sociali». E dell’azione messa in piedi ad oggi, su che cosa punta? «Non ho dubbi nel dire che il regolamento urbanistico sta dando i suoi frutti. Pur consapevoli che delle rimodulazioni possono essere fatte, l’intuizione che ci ha portato ad approvare il provvedimento costruendolo sulla cessione gratuita di suoli da parte dei privati all’ente pubblico e sul dovere del privato di consegnare prima le opere di urbanizzazione, era giusta. Adesso possiamo proseguire con il piano di edilizia che porterà in città 600 alloggi tra convenzionata e popolare. Tra poco ben 11 cooperative potranno consegnare alloggi di 95 metri quadrati il cui costo, con tanto di garage e soffitta, è di circa 200 mila euro. Prezzi che per Potenza sembravano impensabili fino a 15 mesi fa. Questo mentre va avanti il programma di case popolari con l’Ater, con nuovi 100 alloggi a Bucaletto». Ma Bucaletto, che di terremotati non ne ospita praticamente più, resta un’emergenza… «Su Bucaletto stiamo mettendo in piedi meccanismi di verifica, con una squadra dedicata e composta anche da avvocatie vigiliurbani che rafforzerà il controllo, monitorando sulla legalità delle assegnazioni. Ma voglio ricorda-
re che di prefabbricati non ne abbiamo assegnati più e li stiamo abbattendo man mano che si liberano». Sulla viabilità cittadina continua a concentrarsi un dibattito acceso, anche sulle assunzioni… «Il settore della viabilità ha visto Potenza unica città regionale candidarsi a un bando che con 20 milioni di euro potrebbe permetterci di risolvere uno dei tasselli più duri del settore, con il superamento dei passaggi a livello e un nuovo corso per la metropolitana leggera. I problemi di viabilità cittadina, a Potenza, si risolvono con le infrastrutture di cui nel capoluogo c’era grave carenza. Nel frattempo abbiamo avviato opere per 4 milioni di euro per la realizzazione dei parcheggi lungo la fondovalle a servizio della scala mobile Santa Lucia. Siamo in grado, a completamento del ciclo, di far partire realmente la mobilità integrata che sarà arricchita dalla ztl nel centro storico. Quanto ai lavoratori, con la gara biennale che avvieremo nel tempo di attesa che l’Europa chiede per la pubblicazione del bando novennale, anche le assunzioni dovranno rientrare nel pacchetto ordinario». Non aveva annunciato l’attivazione della ztl entro San Gerardo? E che ne sarà della sfilata dei turchi? «Stiamo continuando a lavorare per farcela. Nel frattempo le telecamere sono state installate, stiamo monitorando la residenzialità. Quanto alla Sfilata dei turchi, anche in questo caso combattiamo con la carenza di fondi: da sola costa circa 90 mila euro. E’ chiaro che l’obiettivo è farla. Quest’anno però la città che dovrà festeggiare è anche una città ferita dalla dolorosa vicenda di Elisa Claps». Ha difeso la città dagli attacchi di omertà, si arriverà alla verità? «Non mi piace che passi l’immagine di una città insensibile o omertosa perché sono convinto che non è così. La città sta soffrendo per il dolore che da anni, e oggi ancora di più, ha colpito la famiglia Claps. La verità e la punizione esemplare per le persone coinvolte sono una esigenza collettiva. Non c’è tutela per nessuno e per nessun errore, ma non si può confondere il rispetto per chi indaga e l’attesa di conoscere la verità con la giustificazione. Non trovo giusto che l’intera città, all’esterno debba pagare per i pochi che hanno sbagliato». Tornando all’amministrazione, settore rifiuti: che cosa c’è da fare? «Trasformata l’Acta in una spa, adesso possiamo aprirci ai comuni limitrofi per la gestione del settore. Oggi paghiamo il costo esagerato dello smaltimento a Salandra e la complessa procedura per l’ampliamento della discarica di Pallareta. L’impegno resta comunque quello di arrivare, entro fine anno, al 34 per cento di differenziata». Dell’immagine della città,che cosa assegna al lavoro dei primi mesi? «Stiamo procedendo con quello che avevamo avviato, ovvero con la riqualificazione. Basti pensare a quello che abbiamo fatto con il parco di Cocuzzo: è un punto di ritrovo per le famiglie anche di altri quartieri. E in quello stesso rione a giorni avvieremo 2 milioni di euro per riqualificare la strada che raggiunge il ponte attrezzato. Poi chiudiamo la riqualificazione di piazza Mario Pagano con un progetto adesso condiviso». Le rimproverano un'eccessiva presenza su tutte le questioni, quasi “oscurando”l’esecutivo… «Trovo assolutamente normale che il sindaco, eletto in modo diretto dalla cittadinanza, sia protagonista ed è la stessa norma a stabilire che gli assessori sono collaboratori del primo cittadino. E’ nello spirito della legge che il sindaco si interessi delle questioni di tutta la città e non solo di una sua parte». Sara Lorusso
POCHI giorni fa l’opposizione ha convocato una conferenza stampa in cui non ha esitato nel giudicare «sfaldata» la maggioranza e «in declino» la città. La riflessione spetta anche al coordinatore dei gruppi di minoranza, Giuseppe Molinari. «All’atto di insediamento avevamo definito la giunta di basso profilo e i fatti, dopo alcuni mesi, non ci hanno smentito. Ci sono assessori che non si sono mai realmente insediati, distratti prima dalle primarie del partito di appartenenza, oppure dalle recenti elezioni regionali. Questo mentre ilsindaco ha continuato a mantenere ben sei deleghe svuotando di fatto molti assessorati. Abbiamo chiesto a Santarsiero di fornirci un’informativa sulla situazione politica e (oggi, in consiglio comunale, ndr) ci aspettiamo una risposta in aula». Ci sonotemi su cuistate battendo.La viabilità merita un posto d’onore… «Sul tema della viabilità c’è una vera emergenza che è il traffico. Basterebbe bloccare i pullman extraurbani. Che senso ha continuare ad aspettare il piano di mobilità, poi quello di esercizio? Vengono approvati, discussi, modificati. Ma poi non entrano mai in funzione. Invece, più banalmente, basterebbe individuare delle aree di scambio». Ma è tutta colpa dell’amministrazione? «E’chiaro che in parte c’entra anche l’abitudine del potentino, ma se la scala mobile è sottoutilizzata è anche perché non è servita adeguatamente. Finchè non ci saranno i parcheggi andrà avanti così. Dove, invece, si potrebbe indirizzare l’abitudine del cittadino è con i parcheggi multipiano che sono ad oggi sempre vuoti. Perchè non utilizzare i vigili urbani, il cui organico, però, è al minimo storico, per indirizzare il traffico?». Siete d’accordo con la ztl nel centro storico? «Non abbiamo dubbi sul fatto che i centri storici vadano chiusi, ma qui il problema non è la ztl, che tra l’altro era stata annunciata per fine maggio e per cui non è arrivato il provvedimento neanche in commissione. Piuttosto bisogna ragionare sul ruolo che si deve dare al centro storico, che oggi non ha più la sua funzione». Bucaletto è uno degli argomenti che alimenta le maggiori polemiche. Voi avevate promesso, in caso di vittoria, 100 milioni di euro dal governo. «Per ogni prefabbricato che si abbatte deve essere assegnata una casa. Rispetto al programmadei24alloggi, chesensohacreare la graduatoria per area geografica? Anche l’aumento del tetto di reddito ha creato discriminazioni. Durante la campagna elettorale, noi avevamo promesso un impegno a ragionare con il Governo per un fondo che affrontasse il problema abitativo, ma siamo stati derisi. Poi però, mesi dopo, dai consiglieri regionali potentini la richiesta di inserire un fondo ad hoc per il capoluogo e le sue specificità. Forse, allora, l’idea era giusta». Perché non collaborare sui grandi temi? «L’opposizione è responsabile e fa proposte serie. Nel capoluogo quello che manca è l’ordinario. Per la situazione economica che c’è, l’amministrazione deve coinvolgere i parlamentari, di qualunque parte politica, anche perché nel frattempo le entrate regionali sono diminuite. Mentre ci aspettiamo che la città, per il ruolo che svolge, abbia la solidarietà istituzionale. La royalty del petrolio dovrebbero arrivare anche su Potenza, città a servizio dell’intera regione». Le rimproverano di essere stato segretario Dc ai tempi in cui si creavano le condizioni per il futuro dissesto. Oggi è dall’altra parte… «Il fatto che i debiti pagati oggi siano “nati” mentre io ero il segretario provinciale della Dc è un ritornello. Il segretario politico non entra nei meccanismi amministrativi. E oggi che per la prima volta faccio il consigliere comunale mi rendo conto che
alcune procedure sfuggono al controllo politico, in molti casi sugli atti ci sono anche singole responsabilità. E poi sarei curioso di sapere, magari con un sondaggio, se si sta meglio oggi oppure allora». Faccia il punto dei primi dieci mesi da opposizione. «Obiettivamente ci scontriamo con l’assenza di una vera politica di abbattimento dei costi. Perché ad esempio, non recuperare un po’ di entrate con la pubblicità, troppo spesso abusiva? Basterebbe cominciare, in generale, con il fare le gare di appalto, per trasporti e cultura. Da tempo denunciamo convenzioni e assunzioni dirette. Quasi sempre si risponde a logiche familistiche. Ci sono vere emergenze come droga e alcol, aumenta anche il disagio che poi tragicamente si traduce in suicidi. E sui rifiuti, la trasformazione dell’Acta in una spa non ha aiutato; è decisamente più urgente una raccolta differenziata spinta». Parla di programmazione assente, l’ultima volta sulla sfilata dei turchi «Ne è l’esempio lampante. Se la manifestazione si fa tutti gli anni, perché ridursi all’ultimo momento? Perchè non creare un comitato che cominci, come accade per la festa della Bruna a Matera, a occuparsene fin dall’autunno? Quanto alla manifestazioni “collaterali” sono “rigido”. Non si possono dare fondi, né semplicemente appoggiare momentiche dasvago sitrasformano ineccessivo consumo di alcool. Vale anche per le notti bianche fatte durante il gelo dell’inverno potentino durante cui le famiglie neanche escono. Ai giovani vanno dati messaggi positivi». Lei era parlamentare negli anni in cui fu riaperta l’indagine sul caso Claps. Come ha vissuto la città? «Credo che bisogna continuare a riflettere e l’istituzione dovrà trovare un modo per mantenere alto il ricordo di Elisa. E’una città ferita, ma che deve trovare il modo per andare avanti senza dimenticare. Quando accadde fui colpito, poi, mentre ero parlamentare vennero da me la madre di Elisa e Gildo, il fratello, e me ne interessai. Devo dire che le istituzioni, l’amministrazione sono sempre stati presenti sulla vicenda. Ho invece notato una parte di città che è restata indifferente, la gente avrebbe dovuto credere di più nella verità. Ma l’omertà è un’altra cosa». Si è pentito della corsa a palazzo di città? «No, assolutamente, anche perché ritengo che arrivare al ballottaggio sia stato strabiliante in una città in cui il centrosinistra ha una macchina infernale del potere. Ma nel cambiamento i potentini dovevano crederci di più, molti hanno voluto spostare lo scontro sul livello ideologico. La mia era una battaglia sui programmi, sulla “città normale”. Continuerò a svolgere il mandato da consigliere comunale, in modo costruttivo. La città oggi è smarrita, frantumata. Nessuno può sottrarsi, nemmeno l’opposizione». sa.lo.
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20 Potenza
21 Vietri Firmato ieri il protocollo per la nascita del “Corpo intercomunale del Marmo-Melandro”
Una sola polizia per 4 comuni Obiettivo: ottimizzare le risorse e garantire una maggiore sicurezza VIETRI DI POTENZA - Si è tenuta ieri mattina, presso il Comune di Vietri di Potenza, la cerimonia ufficiale per la nascita e la partenza di due importanti progetti, già avviati: Il “Corpo intercomunale della Polizia locale del Marmo-Melandro” e “Esercizio associazione della funzione e gestione del servizio socio assistenziale”. In queste due importanti iniziative rientrano i comuni di Vietri di Potenza (comune capofila), Savoia di Lucania, Balvano e Sant'Angelo le Fratte. Presenti ieri a Vietri i sindaci di tutti e quattro i comuni, rispettivamente Giuseppe Pitta, Felice Cavallo, Costantino Di Carlo e Michele Laurino, con gli agenti della Polizia locale dei quattro comuni, con il comandante del Corpo intercomunale della Polizia locale del MarmoMelandro, che sarà il maggiore Antonio Perchiazzi, attuale comandante a Vietri e il maresciallo del comando della stazione dei carabinieri di Vietri, Bertolino. Il progetto di Polizia locale è nato dalla necessità di ridurre il gap sul territorio di risorse umane ed economiche, nella convinzione di gestire meglio le risorse della Polizia locale e per meglio interagire con le altre forze dell'ordine, per attuare concretamente il concetto di sicurezza partecipata. L'obiettivo è quello di avere una Polizia locale più efficiente e più presente sul territorio, e collaborare con le altre forze dell'ordine. Si provvederà a vigilare sull'osservanza delle leggi, dei regolamenti e altre disposizioni, particolare riguardo alle norme di polizia urbana e rurale, circolazione stradale, edilizia, urbanistica, tutela ambientale, commercio, pubblici eserci-
Sotto la guida di Perchiazzi operativi dal prossimo 20 aprile
Il sindaco mentre firma il protocollo. In alto a sinistra il gruppo di Brindisi e in basso i 4 sindaci con il maggiore Perchiazzi e il maresciallo Bertolino
zi, vigilanza igienica e sanitaria, assolvere compiti d'informazione, prestare servizi d'ordine vigilanza e scorta e sorvegliare il patrimonio dei Comuni per garantire la buona conservazione e reprimerne ogni illecito uso. «L'obiettivo principale - ha dichiarato Perchiazzi - è la maggiore sicurezza e continuità di servizio nei quattro comuni. Maggior presenza del personale, per andare anche incontro alle esigenze
dei cittadina, oltre alle esigenze importanti come la questione traffico e parcheggi». Ad aprire la “cerimonia” e fare gli oneri di casa è stato il sindaco di Vietri Giuseppe Pitta, che ha dichiarato: «Sono particolarmente soddisfatto per la stipula di questa convenzione, che ci permetterà di svolgere in modo coordinato i servizi della polizia locale e le politiche per la sicurezza, questa gestione associata è finaliz-
zata a garantire il presidio del territorio e garantire omogeneità e uniformità nell'applicazione delle norme e rispondere ad una crescente domanda di tutela e sicurezza delle popolazioni». Dopo gli interventi dei sindaci, c'è stata la firma ufficiale dei quattro sindaci per la nascita del “Corpo intercomunale della Polizia locale del Marmo-Melandro”. Una decina di uomini a disposi-
Vietri L’iniziativa dei due gruppi di minoranza
Il manifesto della domenica per mobilitare «i cittadini» VIETRI DI POTENZA - E' il secondo manifesto affisso per la seconda domenica consecutiva: i gruppi consiliari di minoranza “Un ponte verso il futuro” e “L'arcobaleno” attaccano il sindaco di Vietri di Potenza, Giuseppe Pitta, e il suo vice, Rocco Carleo. Sui muri del paese, ieri mattina, una vera onda di manifesti coi colori della bandiera italiana, dal titolo “Ora Basta!”. Oltre ad attaccare i due membri della maggioranza del Comune di Vietri di Potenza, i due gruppi consiliari invitano la cittadinanza a partecipare alla seduta del consiglio comunale che si terrà venerdì sera, chiesta proprio dalla minoranza. Tra i punti all'ordine del giorno, la richiesta di approvazione di un “Regolamento per la gestione dei lavori in economia” e l'istituzione dell'Albo delle imprese. «A Vietri di Potenza si è arrivati ad una grave situa-
La sede del Comune. In basso i manifesti affissi in paese
zione: si affidano i lavori sempre ai soliti soggetti, come si vede dalle determine del responsabile dell'Area tecnica comunale. C'è l'effetto di un disinteresse di un sindaco -si legge sui manifesti bianchi, verdi e rossi - che si spoglia della sua autorità (come Ponzio Pilato), non ci sono controlli visto che i poteri di gestione e di indirizzo sono stati, con decreto del sindaco, delegati ad una sola persona che è diventata di fatto il podestà di Vietri, quindi controllore e controllato di se stesso». «Tutto ciò - si legge in basso - ci costringe a promuovere la più grande mobilitazione delle coscienze di tutti i cittadini che hanno a cuore la legalità e che per anni hanno chiesto il vero cambiamento». Infine, l'invito a tutti a partecipare al prossimo consiglio comunale: «La presenza di tutti i cittadini di buona volontà è indispensabile». c.b.
SANT'ANGELO LE FRATTE - Il consiglio comunale della cittadina, tenutosi di recente, aderisce al corpo intercomunale della polizia urbana di cui fanno parte i comuni di Balvano, Sant'Angelo le Fratte, Savoia di Lucania e Vietri di Potenza che è ente capofila. Il progetto della gestione associata del servizio di polizia è nato per ridurre le difficoltà dovute alla penuria di risorse umane ed economiche ed assicurare al tempo stesso efficienza, ordine, sicurezza e pattugliamento del territorio così si esprime il sindaco Laurino. «Gli obiettivi principali - si legge in una nota fatta conoscere dal comando del corpo - sono quelli di vigilare sull'osservanza delle leggi; svolgere i compiti di polizia giudiziaria e funzioni ausiliari di pubblica sicurezza; prestare opera di soccorso nelle pubbliche calamità; assolvere a compiti di informazione; prestare servizi di ordine, di vigilanza e di scorta; sorvegliare il patrimonio dei comuni». Il corpo svolgerà ancora compiti di polizia amministrativa locale, stradale, giudiziaria e tributarie locali. E' stato individuato il comandante referente del corpo di polizia locale dei quattro comuni associati del Marmo Melandro nella persona di Antonio Perchiazzi, attuale comandante del comune di Vietri di Potenza. Il comando diventerà operativo dal prossimo 20 aprile. Nella mattinata i quattro comuni associati hanno firmato la convenzione ed hanno partecipato così alla cerimonia augurale di questo nuovo soggetto esecutivo addetto alla vigilanza del territorio. a.m.
zioni e diversi, anche se non mancheranno altre dotazioni strumentali e tecnologiche. Infatti, si prevede un enorme potenziamento di questo servizio, che è ormai una realtà. Ma non solo i servizi di Polizia locale: infatti è già pronta la convenzione per l'esercizio associato della funzione e per la gestione dei servizi socio-assistenziali tra questi comuni. Lo scopo è quello di svolgere in ma-
niera coordinata i servizi. Questa forma di collaborazione si prefigge in particolare si ottenere un servizio coordinato per i settori che vanno dall'area anziani, area famiglia, minori, giovani, area disabili e interventi e servizi alla persona. Insomma, tra questi comuni è ormai partita una forma di collaborazione importante, e si spera che porti ottimi risultati. Claudio Buono
Satriano Su “Storica national geographic
Reggia del VI secolo con tanto di manuale per il montaggio Un dettaglio della ricostruzione del reperto archeologico
SATRIANO - Su “Storica national geographic”di maggio, in edicola oggi, ci sarà un ampio servizio sullo scavo archeologico che ha portato alla luce una reggia del VI secolo a.C. costruita in scatola di montaggio. Un edificio sfarzoso, simile a un tempio, con un corpo centrale sormontato dal tetto a due falde con decorazioni rosse e nere, e un volume laterale con un porticato che valorizzava l'ingresso della lussuosa costruzione. Il tetto consentiva il defluire delle acque piovane attraverso dei pannelli di abbellimento, chiamati all'epoca sime, provvisti di gocciolatoi. «Tutte le sime - ha spiegato Massimo Osanna, direttore della Scuola di specializzazione in Archeologia dell'Università della Basilicata e del progetto di scavo a Torre Satriano - e alcune lastre di fregio presentavano iscrizioni relative al sistema di montaggio del tetto». Un vero e proprio libretto di istruzioni che, come i nostri moderni mobili in scatola di montaggio identificava ogni componente con una sigla.
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Martedì 20 aprile 2010
22 Aperte le buste del bando per la reindustrializzazione: prospettive per la Standard Tela
Una speranza chiamata Sacek La Regione risponderà tra 60 giorni. «No burocrazia, bisogna fare presto» SANT'ANGELO LE FRATTE - Forse si apre una speranza per i 108 operai della ex Standard Tela, rimasti senza lavoro, nel dicembre 2005 e, fra sei mesi, anche senza ammortizzatori sociali. Questa speranza si chiama Sacek. Il 13 aprile scorso, infatti, la commissione regionale designata allo scopo, ha aperto le buste degli imprenditori che hanno partecipato all'ultimo bando regionale volto alla reindustrializzazione della ex Standard Tela, della Daramic di Tito, della Panasonic del Basento, della Calzature Maratea e della ex Parmalat poi ex Vincenzi. Per la Darmic una sola richiesta, per la ex Standard tela due, per le altre la gara è andata deserta. «Tra le aziende a farne richiesta nessuna lucana - fa notare il sindaco di Sant’Angelo Michele, Laurino - e questo è deprimente». La prima che vorrebbe insediarsi nell'area industriale Isca Pantanelle, è la B. P. E. C. Partners S.r.l., un'azienda il cui piano industriale prevede il recupero dello scarto di pneumatici usati, separandolo dai filamenti di acciaio, da cui poi ricavare energia elettrica. Questo progetto prevede l'assunzione solo di 26 ope-
Il sito dell’ex Standard Tela
rai; la seconda domanda è della Sacek. Si tratta di un consorzio di cinque aziende, con cinque diversi piani industriali, tutti da insediarsi nell'opificio dell’ex Zucchi. Il loro piano prevede l'assunzione degli operai ex Standard Tela nel modo seguente: 23 operai dovrebbero creare Imballaggio per alimenti; 21 unità dovrebbero produrre tubi multistrato, 15 unità caschi per motociclisti, 25 unità cassette per Water, 24 unità dovrebbero essere impegnati per la costruzione di piccole pale eoliche per un totale complessi-
vo di 108 operai che, mediante corsi di formazione, dovranno inventarsi una nuova professionalità che non ha nessuna relazione col tessile da cui provengono. L'impegno di spesa complessivo si aggira intorno ai circa 50 milioni di euro; di questi, la Regione ne mette a disposizione solo 10. Ora, considerando che il bando impone l'assunzione di almeno il 50 per cento degli operai in mobilità, viene esclusa automaticamente l'azienda delle gomme a tutto vantaggio della Sacek. La
commissione regionale si è riservato di dare una valutazione dei piani presentati entro 60 giorni. A questa lentezza burocratica reagisce il sindaco Laurino, dicendo che «bisogna evitare le lungaggini e accelerare i tempi di riconversione industriale, perché si va incontro a problemi seri. Infatti - continua preoccupato il sindaco - già 33 operai sono senza mobilità dal mese di gennaio, il resto ne rimarrà senza dal prossimo dicembre». Il sindaco Laurino esprime soddisfazione per la partecipazione al bando della Sacek, che «costituisce - dice - una speranza per il nostro territorio, quindi guarda il futuro con ottimismo. Dobbiamo fare subito - aggiunge Laurino - anche perché l'area del Melandro si sta impoverendo non solo di risorse economiche, ma anche di risorse umane, per effetto di un fenomeno emigratorio in atto». Per gli operai si apre una speranza e sembra che ci sia ottimismo diffuso, anche perché le aziende sono presenti sul mercato e godrebbero di sicura ed efficace competitività per i prodotti che offrono, adatti, tra l'altro allo sviluppo del nostro territorio. Antonio Monaco
Satriano L’iniziativa è giunta alla sua quinta edizione
I cacciatori “amici della natura” ripuliscono i boschi dai rifiuti SATRIANO - Riflettori puntati su ambiente e tutela del territorio. La Federcaccia di Satriano e diSavoia puntano a garantire un sistema di controllo sia a livello faunistico sia ambientale. Così due comuni insieme per la quinta edizione de “Il cacciatore e l'ambiente”. Si è dato vita alla raccolta di rifiuti lungo le strade interpoderali e nei boschi dei due centri del Melandro. Tanti i siti ripuliti individuati preventivamente dai cacciatori nel corso dell'annata venatoria. Raccolti i rifiuti lasciati impropriamente sul territorio: frigoriferi, stufe, gomme, bottiglie, plastiche varie, articoli di arredo e boiler. La mission dell'iniziativa è “cacciatori amici della natura”. Bilancio più che positivo per la kermesse dei paladini dell'ambiente organizzata domenica dalla Federcaccia di Satriano, dalla Protezione civile “Gruppo lucano” dei due paesi e dal responsabile dell'Ageco di Tito scalo, Giovanni Agoglia in collaborazione con la sezione Federcaccia di Potenza alla presenza del sindaco di Satriano, Michele Miglionico, del primo cittadino di Savoia di Lucania, Felice Cavallo, del consigliere regionale, Rocco Vita, dell'assessore provinciale alla Caccia, Nicola Figliuolo, del Comandante della Polizia provinciale, Michele Sangiacomo, del responsabile dell'ambito territoriale di Caccia, Franco Giorgio, dell'organizzatore dell'evento Rocco Latorre e del presi-
Due foto di gruppo per i partecipanti all’iniziativa
dente della Fidc di Satriano, Rocco Antonio Pascale, il presidente Federcaccia di Potenza, Antonio Paradiso. All'iniziativa sono intervenuti il Responsabile del Gruppo Lucano di Savoia, Marco Mangieri, di Satriano, Enza Langone, di Balvano, Antonio Casciano, di Tolve, Raffaella Lorato e di Sant'Angelo Le Fratte, Valerio
Morrone e l'associazione Baldà. Per il sindaco Miglionico «l'iniziativa è cresciuta sempre più. Grazie al volontariato e all'associazionismo molto si può fare per la nostra terra. Con la quinta edizione della kermesse si rivaluta il ruolo del cacciatore che custodisce l'ambiente. L'iniziativa prosegue il progetto di
sensibilizzazione e di tutela ambientale. Anche ieri l'amministrazione comunale e le scuole di Satriano hanno visitato l'Ageco per conoscere l'iter che avviene nel centro di stoccaggio». «La tutela del territorio ha detto il sindaco Cavallo - è fondamentale soprattutto per le nuove generazioni. Pero che l'iniziativa possa allargarsi a tutti i paesi del circondario. Ringrazio tutti i volontari e i cacciatori che si sono adoperati per rispettare l'ambiente e per diffondere una nuova cultura del territorio». «Nel momento in cui cresce il Parco della Val d'Agri ha detto il consigliere Vita occorre che l'iniziativa vada al di là degli attuali confini. E da delegato uscente della Protezione civile mi rendo conto che è forte la consapevolezza che la Protezione civile si sta inserendo ed interagendo sempre più a servizio della collettività». «I cacciatori mostrano una forte sensibilità ai problemi dell'ambiente - ha detto Giorgio - poiché sono i primi fruitori del territorio». Per Latorre «tanti volontari ma pochi ambientalisti. Nonostante i cacciatori si siano prodigati per pulire anche i boschi di competenze del Parco non si è avuta la presenza né del presidente né di un suo delegato pur essendo stati formalmente invitati. La manifestazione comunque si è conclusa con un successo per l'ambiente». Angela Scelzo
Avigliano Il consigliere regionale ha scritto al sindaco
Dopo 10 anni di “guerra” Rosa tende la mano a Summa AVIGLIANO - Gianni Rosa scrive a Vito Summa. Ancora una volta Rosa e Summa, un ex An e un ex Ds: l'uno contrapposto all'altro per dieci anni, ora provano a imboccare la via della tregua «per Avigliano e il bene comune». Prima si sono fronteggiati, politicamente, in consiglio comunale, poi in consiglio provinciale, ora rivesto i nuovi ruoli di consigliere regionale del Pdl l'uno, Rosa, e sindaco di Avigliano del Pd l'altro, Summa. Questa volta i toni sono insolitamente pacati. Gianni Rosa, ieri mattina, ha fatto recapitare una lettera al neo sindaco nella quale gli offre la sua «personale disponibilità come consigliere regionale a collaborare con lei e l'amministrazione che lei guida, nel rispetto dei ruoli e delle nostre diversità politiche». Un accenno di consociativismo tra centrodestra e centrosinistra? Macché. La mano tesa all'amministrazione di centrosinistra nasce «affinché Avigliano possa invertire rotta e ritornare ad avere l'importanza e la visibilità regionale che merita, e quell'antico prestigio che rischia sempre più di sciupare per sempre, ancora nell'interesse del 'bene collettivo' che è ben più importante - e sono convinto che lei concorda - dellamia e della sua carriera politica personale». Insomma, insieme per la comunità. «Questo non significa che saranno confusi i ruoli», si è affrettato a spiegare il coordinatore cittadinodel Pdl,GaetanoRizzitelli, al quale Rosa ha affidato la lettera in quanto accorso al quartier generale di Fini per le questioni interne al Pdl. Il ruolo istituzionale di consigliere regionale impone «una ferma opposizione in Regione, ma allo stesso tempo un interesse istituzionale di Rosa per tutta la comunità aviglianese», che per la prima volta ha espresso un consigliere regionale di centrodestra. Ecco perché Rosa ha mandato a dire a Summa che «la
Gianni Rosa
buona politica è confronto, dialettica fra gli opposti, rispetto dei ruoli tra maggioranze ed opposizioni, dibattito, anche duro e aspro, ma sempre nel rispetto delle idee e delle opinioni altrui». Poi gli ha ricordato che «sì, io sono stato un suo avversario e viceversa, ma mai un nemico, perché tale è una categoria che non appartiene a chi fa della politica una missione per il “bene comune”» I confronti dialettici e le visioni alternative non mancheranno, certo, «li avremo ancora», ma «la buona politica è soprattutto operare nell'interesse comune, affinché una comunità cresca, progredisca e avanzi. Questa - aggiunge Rosa nella sua nuova veste istituzionale - deve essere sempre la nostra meta, superiore alle diatribe, alle opposte fazioni, ai residui ideologici, agli interessi di bottega partitica». Ecco perché Rosa ha ricordato a Summa che «in quanto cittadini di questa comunità, esponenti della politica e rappresentanti istituzionali, abbiamo il dovere di operare per migliorare le condizioni della nostra Avigliano e di innalzare e migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini». gi.sil.
Ufficio Protocollo aperto un’ora in più PIETRAGALLA - Oltre alla ristrutturazione delle aree organizzative, da qualche settimana presso il Comune di Pietragalla è stato introdotto un prolungamento dell'orario di apertura dell'ufficio del protocollo vale a dire del servizio pubblico comunale a cui ogni cittadino si rivolge per far appunto protocollare e quindi registrare i propri documenti in entrata. In pratica gli amministratori comunali hanno prolungato l'apertura di questo ufficio tutti i giorni non più fino alle ore 11.30 come accadeva prima ma invece fino alle ore 12.30. Positivi sono ovviamente risultati i commenti dei cittadini-utenti i quali possono organizzare le proprie necessità in maniera più funzionale e con minore difficoltà organizzativa personale, in quanto un’ora in più al giorno consente di pianificare meglio soprattutto il proprio lavoro quotidiano. Parallelamente gli amministratori locali hanno optato per questa decisione proprio per andare incontro alle esigenze dei cittadini, grazie ad una valutazione statistica nel corso dei mesi passati effettuata nei confronti del lavoro svolto dall'ufficio protocollo. Antonio Bevilacqua
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STRADA PERICOLOSA
L’Anas regola il traffico. In caso di chiusura Acquafredda e Cersuta sarebbero isolate
Ss 18, cadono massi nella parte campana MARATEA - Non c'è pace per gli abitanti di Cersuta e Acquafredda. Ieri mattina presto si è verificato un nuovo distaccamento di massi sulla Ss18 Tirrena Inferiore in territorio campano, al confine tra Acquafredda e Sapri. Con lastrada giàchiusa alocalità Rasi di Maratea dal 12 febbraio scorso, in caso di un'ulteriore chiusura nel comune di Sapri, le due frazioni resterebbero completamente isolate. Per impedire questa evenienza, un centinaio di persone hanno presidiato l'area del nuovo crollo per tutta la giornata. Sul posto si è recato anche il sindaco di Sapri, Vito D'Agostino. I massi caduti dal costone roccioso hanno invaso la sede stradale e dan-
neggiato il parapetto, al Km 220,580. Gli abitanti di Cersuta e Acquafredda l'hanno saputo alle sette di mattina e immediatamente si sono recati sul posto per rendersi conto dell'entità del fenomeno. «Se malauguratamente dovessero chiudere la strada per noi sarebbe la fine - dice un membro del comitato “Non staremo più a guardare” - Siamo venuti a renderci conto di persona di come stavano le cose e abbiamo deciso di presidiare la strada perché non vogliamo più promesse, ma la certezza che il transito sia assicurato anche su un solo senso di marcia». Con la strada chiusa a località Rasi e al confine con Sapri, Cersuta e Acquafredda sarebbero
raggiungibili solo con il treno o con l'elicottero. «I disagi sono già tanti - chiudono dal Comitato - non vogliamo nemmeno immaginare cosa succederebbe con la strada chiusa in tutte e due i punti». Sulposto sonointervenutele squadre di pronto intervento dell'Anas, del Genio Civile e i Vigili del fuoco della campania per la gestione della viabilità e per scongiurare la totale interdizione al traffico. Nel pomeriggio l'area è stata perlustrata anche in elicottero dell'Anas per valutare le condizioni di sicurezza. Per tranquillizzare gli animi degli abitanti delle due frazioni e per rendersi conto dell'entità del fenomeno, sul posto ieri si è recato anche il sindaco
di Sapri, Vito D'Agostino. «Mi rendo conto dei problemi dei residenti di Acquafredda e Cersuta per questo stiamo cercando di scongiurare una nuova chiusura della strada ha detto D'Agostino - Purtroppo l'intervento nonè alla portata del Comune per questo ho sollecitato un vertice tra Anas, Prefettura e Protezione Civile sperando che possa venir fuori qualcosa di buono. Nel frattempo aspettiamo per vedere cosa dicono i rocciatori». Per il sindaco di Sapri, insomma, la situazione è difficile, soprattutto perché non è localizzata in un punto solo della strada, ma lungo tutto il tratto della Tirrena Inferiore che fiancheggia la costiera. «Noi abbiamo
La statale 18 in un’immagine di archivio
anche vietato il pascolo sul versante montuoso - continua il sindaco D'Agostino ma evidentemente le cause sono altre». Il transito lungo la Ss18 è stato assicurato e regolato per tutto il giorno dai
tecnici dell'Anas. Al momento di andare in stampa si prospettava come soluzione quella del transito regolato da semaforo su una sola corsia. Francesco Zaccara
San Paolo Albanese Ancora incerte le cause. Forse la nebbia, non si esclude un malore
Esce fuori strada e muore Francesco Ferraiuolo ha perso la vita in un incidente alla porte del paese Grumento Nova Una due giorni all’insegna dell’archeologia della zona
Alla scoperta dei tesori della Val d’Agri
San Paolo Albanese
SAN PAOLO ALBANESE - Francesco Ferraiuolo di 73 anni stava tornando a casa domenica sera, quando la sua utilitaria, per cause ancora in fase di accertamento è sbandata finendo la sua corsa in un burrone alle porte di San Paolo Albanese. E' morto sul colpo. A nulla, infatti sono valse le cure dei sanitari del 118 allertati dai passanti. Erano circa le nove, sul paese di origine arbereshe c'era molta nebbia e una leggera pioggerellina. Francesco Ferraiolo, originario di Francavilla in Sinni, stava tornando nella propria abitazione dove ad attenderlo c'era la moglie. Quella strada che collega la Val Sarmento a San Costantino Albanese l'aveva percorsa tantissime volte. Forse la nebbia, forse il fondo stradale reso viscido dalla pioggia, ma forse anche un malore, all'origine dell'incidente. Ferraiuolo ha infatti perso il controllo dell'autovettura, finendo in una scarpata. I funerali con ogni probalità saranno celebrati questo pomeriggio. L'uomo lascia una moglie e due figli.
GRUMENTO NOVA - Rivive la storia nella Val d'Agri. Rivive il passato attraverso testimonianze e tesori archeologici proiettati nel futuro con il convegno di Studi di Archeologia Grumentina, giunto alla sua quarta edizione e conferma “Grumento Nova tra le capitali lucane della cultura”. Per due giorni, sabato e domenica, il centro valligiano è stato uno speciale “strumento” di conoscenza del patrimonio archeologico, ricchezza da valorizzare guardando oltre i confini territoriali. Un viaggio nell'appassionante scoperta di un passato attraverso l'altissima qualità degli interventi di studiosi di varie università italiane, tra le quali “l'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, l'Università di Bari, l'Università di Verona e l'Università del Salento, nonché di archeologi delle Soprintendenze per i Beni Archeologici della Basilicata e della Liguria”. A fare il punto della situazione il “pioniere” della campagna di scavi condotta nell'area archeologica di Grumentum, nonchè direttore scientifico del convegno, il professore Attilio Mastrocinque dell'Università di Verona. Il professore, oltre che a presentare insieme ai suoi collaboratori gli ultimi dati di scavo nel Foro di Gru-
mentum, ha riferito al Quotidiano le difficoltà economiche per finanziare la campagna di scavi.”Dal 2005 si è avviata la campagna - ha detto Mastrocinque - ed è continuata tra alcune difficoltà come quella del reperimento dei fondi. Abbiamo la crisi economica - ha riferito l'archeologo - e siamo un po' in difficoltà. La Regione Basilicata per quanto riguarda la campagna di scavi non ha dato un euro. Meno male - ha sottolineato il professore - che c'è il comune di Grumento Nova, molto sensibile ai beni culturali”. Ma a riprendere l'argomento di finanziamento fondiil Sopraintendente per i Beni Archeologici della Basilicata, correggendo il fatto che la “Regione Basilicata sulla campagna di scavi in sé non interviene” ma sensibile alla valorizzazione del patrimonio storico, finanziando già un “interessante convenzione fra i Comuni di Grumento Nova, Sant'Arcangelo per l'avvio del progetto “Parco tematico”, cofinanziato dal PO.Val d'Agri. Interventi di restauro e valorizzazione al parco archeologico, con allestimento di tecnologie d'avanguardia all'interno del museo basato su una ricostruzione virtuale. Ricostruzione attraverso i maggiori monumenti della città. “Sarà possibile - ha
spiegato il Sopraintendente - fare una passeggiata nell'antica grumentum e con effetti scenografici saranno apprezzati i volumi delle numerose strutture pubbliche. Un lavoro che oggi è in fase di progettazione e che per l'estate la Sopraintendenza e il Comune presenteranno i risultati”. Non solo, De Siena ha focalizzato l'attenzione sul “complesso archeologico che negli ultimi anni ha superato i confini regionali”. “Siamo impegnati - ha detto - in un grande progetto che porta alla conoscenza di tutti gli elementi acquisiti. Siamo profondamente convinti che con l'aiuto di enti locali, enti di ricerca, sarà possibile avviare un grande programma che vede la pubblicazione di tutte le ricerche e di un Piano di ricerca per portare alla valorizzazione del complesso. Un problema di difficoltà - ha aggiunto il responsabile - è la carenza di persone e di finanziamenti, la speranza è di trovare per il prossimo futuro delle formule per superare queste difficoltà”. Il Sindaco della città grumentina, Vincenzo Vertunni ha aperto i lavori con la soddisfazione di avere una “platea giovane, speranza per il futuro e propositiva per l'archeologia”. Angela Pepe
Francavilla in Sinni Legittimo l’operato della società britannica
Lagonegro In organico rimangono solo due pm
Dissequestrato il centro scommesse
Il tribunale “perde” pezzi Trasferito pubblico ministero
FRANCAVILLA - «È ripresa l'attività a pieno regime nel centro di scommesse sportive Stanleybet di Via Roma 109 a Francavilla in Sinni , dopo la decisione del Tribunale di Lagonegro. Il Pubblico Ministero ha infatti disposto il dissequestro dell'attività e la restituzione di quanto sequestrato al titolare del centro scommesse». Lo ha comunicato in una nota la stessa società di scommesse. «Stanleybet, - continua il comunicato stampa della società - bookmaker britannico con oltre cinquant'anni d'esperienza, ottiene l'ennesima conferma della legittimità dell'operato dei suoi centri italiani. La decisione del tri-
bunale della Basilicata arriva insieme all'introduzioneufficiale alla Corte di Giustizia delle causa relative al rinvio degli atti per due casi di centri Stanleybet. Dopo oltre dieci anni di discriminazioni ai danni di Stanleybet in Italia è dunque in arrivo una nuova pronuncia della Cge che, come accaduto con le note sentenze Gambelli (2003) e Placanica (2007), farà storia nella regolamentazione del mercato delle scommesse europee». Ma cosa fa la Stanleybet International? «E’ un bookmaker britannico con oltre 50 anni di esperienza. - si spiega nel comunato - La Compagnia nasce come ramo internazionale di Stanley Leisure Plc, che ha ini-
ziato ad operare nel 1958 in Irlanda e nel 1963 in Inghilterra come bookmaker autorizzato dall'autorità britannica. Dopo aver acquisito una posizione di rilievo in Inghilterra, Stanleybetha intrapreso uno straordinario percorso di crescita e di espansione che le ha consentito di consolidare la sua leadership anche nel resto d'Europa. Stanleybet è il principale operatore attivo nella vendita transfrontaliera di servizi di scommesse sportive in Europa grazie ad un modello innovativo la cui compatibilità con i principi comunitari è stata riconosciuta dalla Corte di Giustizia Europea nelle sentenze Gambelli e Placanica». «Ad oggi la Compagnia,
con la maggior parte dei propri intermediari a Cipro, in Germania, in Italia e in Grecia e con punti vendita autorizzati in Belgio, Croazia, Romania e Polonia, conta un totale di circa 2000 sportelli e da' lavoro ad oltre 3000 dipendenti» . «Stanleybet International conclude la nota - continua a sostenere il suo diritto ad offrire servizi all'avanguardia di scommesse sportive nell'Unione Europea in modo responsabile, trasparente ed in linea con le disposizioni comunitarie; è impegnata in prima fila nella protezione dei suoi clienti garantendo loro il diritto di scegliere i prodotti più innovativi d'intrattenimento nel mercato dei giochi».
LAGONEGRO - Il Tribunale di Lagonegro “perde” - si fa per dire - pezzi. Il pubblico ministero Francesca Fittipaldi, infatti, è stata trasferita in altra sede. Il Consiglio superiore della magistratura già da qualche mese aveva comunicato la decisione espressa dal magistrato di essere trasferita nella sua città d'origine. Da giovedì scorso ha lasciato la procura di Lagonegro per essere trasferita in un distretto diverso da quello lucano ed esattamente alla procura di Salerno sempre con mansione di magistrato inquirente.
Francesca Fittipaldi era arrivata nella piccola procura di Lagonegro nel mese di maggio dell'anno 2007 ed appena tre anni dopo, il magistrato, ha ottenuto la domanda il trasferimento. Il capo della procura Vittorio Russo non ha neanche chiesto per il suo sostituto il ritardato possesso del nuovo incarico. Diventa sempre più critica la condizione dell'organico dei magistrati alla piccola procura di Lagonegro ridotto da tre a due pubblici ministeri, di cui uno ha funzioni direttive quale procuratore capo. Emilia Manco
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«Voglio solo quello che è previsto dalla legge vigente»
Melfi Liceo scientifico protagonista
Melfi, dializzata al Crob chiede l’accompagnamento alla Asp
Premio “Zanichelli” Tre studenti nelle finali di Torino
MELFI - La signora V.M.A. di sessantasei anni vive da sola a Melfi e dall'aprile del 2009 è costretta a recarsi tre volte alla settimana presso l'ospedale di Rionero in Vulture per sottoporsi a dialisi. Come certificato dal nefrologo del nosocomio oncologico regionale, la donna è affetta da “insufficienza renale cronica terminale, diabete mellito, ipertensione arteriosa”. Per una donna che vive sola, non ha la patente ed è ormai in età avanzata, la vita in queste condizioni diventa difficile da affrontare. Così V.M.A. ha chiesto l'aiuto del sistema sanitario lucano è già nell'aprile dello scorso anno ha inoltrato domanda di accompagnamento alla Asp per accertamento dello stato di handicap in situazione di gravità. Evidentemente si tratta di una richiesta più che legittima che potrebbe agevolare i familiari della signora melfitana costretti a chiedere continui permessi, sui rispettivi luoghi di lavoro, utili ad accompagnare la sorella presso l'ospedale di Rionero. Quando la prima domanda di accompagnamento è stata rigettata, nell'ottobre del 2009 la donna ha riprovato confidando nel buon
ha nuovamente presentato la domanda di accertamento dello stato di handicap presso la commissione dell'Azienda sanitaria di Potenza. L'eventuale accoglimento dell'istanza potrebbe assegnare tre giorni al mese di permessi lavorativi ai familiari della donna che potrebbero così evitare continue e complicate richieste ai capi ufficio fino ad oggi, per fortuna, tutti molto comprensivi. Come prevede il terzo comma della legge 5 febbraio del 1992 numero, 104 si definisce handicap in situazione di gravità «la minorazione che abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera di individuale o di relazione». Davvero non si comprende cosa possa ancora bloccare un simile sacrosanto riconoscimento dello stato di handicap per una donna che ne avrebbe vitale bisogno. Non resta che confidare nel buon senso dei componenti di una commissione cui ci si dovrebbe rivolgere solo in casi di estremo bisogno e quello della signora V.M.A. è certamente uno di questi. Vittorio Laviano
MELFI - Il Liceo Scientifico Federico II di Svevia di Melfi, si conferma scuola di gran qualità. Sono ormai diversi gli ambiti e le manifestazioni che vedono protagonista l'istituto melfitano diretto dall'attento preside Riccardo Rigante. Questa volta nel contesto della sesta edizione del Premio di Scrittura Zanichelli, “Salva parola, parole da salvare per scrivere il futuro”, tre studenti appartenenti al Liceo melfitano, si sono messi in luce brillantemente. Si tratta di Andrea Di Muro, Annarita Giura e Mariarosaria Petruzzi. I loro elaborati sono stati selezionati da un attenta giuria tecnica, tra i migliaia di scritti pervenuti. Un importante riconoscimento per i tre ragazzi appartenenti alla III D degni rappresentanti del Liceo Scientifico Federico II di Svevia. Inoltre una soddisfazione anche per l'insegnante la professoressa Andreotti che ha curato il progetto incentivando gli alunni alla partecipazione. Chiusa la prima fase del concorso riservato agli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2 ° grado, ora si entra nel vivo della manifestazione che avrà il suo culmine nel corso del Salone Internazionale del Libro che si svolgerà a Torino dal 6 al 10 maggio prossimi. Saranno proclamati cinque vincitori. Tre scelti attraverso la votazione della giuria, due scelti dal pub-
blico con il metodo del voto sul sito internet. Via web andando su www.zanichelli.it/premiodiscrittura, si potrà dare sostegno materialmente ai tre alunni melfitani che avranno l'onore ed il compito di difendere i colori della Basilicata. Di conseguenza, risulta estremamente importante che il popolo lucano, possa manifestare il proprio appoggio attraverso il voto su internet. Aver già superato la prima fase ed aver raggiunto questi livelli, rappresenta già motivo di ampia gratificazione, ma come si suol affermare, " l'appetito vien mangiando". Avere tre studenti, Di Muro, Giura e Petruzzi, tra i migliori su scala nazionale, testimonia l'elevato livello di preparazione che contraddistingue le scuole lucane e quella del Liceo Scientifico Federico II di Svevia di Melfi, in particolare, non nuovo ad affermazioni di rilievo italiano ed al conseguimento di riconoscimenti ambiti. Votare per i ragazzi melfitani, ha anche lo scopo di valorizzare il lavoro degli insegnanti lucani, che con passione e dedizione, svolgono con scrupolo un lavoro difficile e complicato in cui non è semplice restare costantemente al passo con i tempi. Non resta che dunque andare sul sito della Zanichelli è votare per i tre studenti del Liceo Scientifico di Melfi. Emilio Fidanzio
L’avvocato Alfonso Salvatore scrive al prossimo assessore regionale alla Sanità
soltanto un malinconico (ed invecchiato) cartello annuncia che la chiusura del bar è dovuta a lavori di ristrutturazionesulla cuidurata, adistanza di sei mesi, nessuno azzarda previsioni. C'è qualcosa che funziona bene: il servizio mensa che fornisce pasti dignitosi anche per i malati. Sembra però che, molto presto, il servizio attuale andrà in appalto ed anche questo suscita qualche perplessità. In conclusione, egregio assessore, credo davvero che si possa far meglio. I medici che ho conosciuto ed apprezzato (in particolare in Ematologia, Oncologia e Cure Palliative) ipazienti delCrobmeritano di più. Alfonso Salvatore Avvocato di Melfi
Il Crob di Rionero dove la signora si reca per fare la dialisi
senso della commissione. Anche in questo caso la domanda non ha avuto tuttavia esito positivo. «Non chiedo un sostegno economico - spiega la sessantaseienne, V.M.A. - e nemmeno oso sperare in un'assistenza permanente. Credo però che il riconoscimento delle agevolazioni previste per i miei familiari nella legge 104 possano rappresentare per i miei fratelli
una soluzione a tanti problemi. Loro non sempre riescono ad ottenere il permesso di due ore per accompagnarmi a fare la dialisi ed ogni volta vado in apprensione perché temo di non farcela ad arrivare in tempo». Si comprende in quali condizioni la signora di Melfi viva la sua già preoccupante patologia. Senza perdersi di animo, il dodici aprile scorso, V.M.A.
Melfi Una mostra e un concerto
La Fondazione Nitti ricorda il 25 aprile con due manifestazioni
Il giorno della firma della Fondazione
MELFI - Con l'obiettivo di salvaguardare i valori laici e repubblicani contenuti nei principi fondamentali della Costituzione e in coerenza con l'insegnamento dello statista cui s'intitola, l'Associazione Francesco Saverio
Il liceo di Melfi
Nitti organizza due manifestazione per celebrare il 25 Aprile. La prima è una mostra multimediale che è stata inaugurata nella giornata di ieri presso il Centro Culturale Nitti, sede dello stesso
organismo. Documenti, filmati, fotografie e contributi sonori dell'epoca, con l'ausilio delle nuove tecnologie, raccontano i giorni della Liberazione. L’allestimento rimarrà aperta fino al 23 aprile nei seguenti orari: 10-12; 1719. La seconda è un concerto dell'Orchestra giovanile "Luigi Tansillo" di Venosa, diretta dal maestro Pino Lioy. L'appuntamento musicale, gratuito, è in programma sabato 24 aprile, alle ore 20, presso il Teatro Ruggiero di Melfi e sarà preceduto da un video, dal titolo "Centocin-
quantenario, le parole chiave dell'unità d'Italia", curato dal prof. Stefano Rolando, direttore della Rivista di Comunicazione Pubblica e Presidente designato della Fondazione Nitti. «La Fondazione ”Francesco Saverio Nitti” - si legge sul sito ufficiale costituita a Melfi il 17 novembre 2009 raccoglie l’eredità morale e civile della Associazione intitolata allo statista e studioso che venne costituita a Melfi il 13 settembre 2001 per perseguire scopi culturali e sociali in coerenza con i propri fini statutari, per accompagnare il recupero dei “luoghi nittiani” in Basilicata».
LA LETTERA Egregio assessore, semi sonoconvinto aduna riflessione pubblica che parte da una vicenda assai privata, che è stata per me molto dolorosa, non è soltanto a causa dell'attenzione che è dovuta ad un insediamento sanitario che aspira a vedersi confermato nel tempo la qualità di Irccs- Avverto soprattutto la necessità di esprimere, non solo in privato, la mia gratitudine e quella della mia famiglia ai medici e paramedici del Crob di Rionero per le cure e l'assistenza prestata ad un mio stretto congiunto nella fase conclusiva della sua vita. Ho vissuto, per questa ragione, per oltre un mese e per molte ore al giorno, una realtà ospedaliera che conoscevo poco e che così
«Crob: medici e pazienti meritano di più» ho potuto osservare da vicino.La strutturaospedaliera, gli ambienti, la manutenzione non mi hanno sicuramente esaltato, ma in compenso ho avuto modo di apprezzare persone di qualità, donne ed uomini che lavorano con competenza ed abnegazione. Confesso di aver dovuto cambiare qualche opinione osservando da vicino un “mestiere” che, quando è svolto con passione, unita alla professionalità ed al rispetto per la sofferenza degli altri, rappresenta molto più che un la-
voro, magari ben retribuito, ma spesso svolto in condizioni difficili. Conosco e comprendo la necessità di tenere sotto controllo la spesa sanitaria, ma penso che nella direzione dei flussi di spesa “il malato” venga prima di ogni altro interesse o investimento. Credo che sia prioritario migliorare i locali di degenza, spesso angusti e sovraffollati, quando non sono in alcuni reparti perfino mal riscaldati. Così come sono convinto che non siano adeguati ritmi lavorativi fuori norma
(nel senso letterale del termine) che possono causare errori diagnostici o terapeutici, con gravi conseguenze per i pazienti. Se si deve scegliere, meglio un medico in più che la gratitudine di qualche amico. La struttura e i servizi possono e debbono essere migliorati, anche attraverso piccoli interventi straordinari. Credo che non sia ammissibile, come ho potuto personalmente sperimentare, che le sedie a rotelle, offerte in dotazione a chi non ha autonomia motoria,
non passino attraverso le porte dei (pochi) bagni delle stanze di degenza. O che le porte degli ambulatori non consentano il passaggio dei letti su cui si trovano pazienti in condizioni anche gravi. Altrettanto inammissibile è il fatto che una struttura ospedaliera, in cui affluiscono ogni giorno molte centinaia di persone (malati, parenti, visitatori, personale) provenienti anche da altre regioni, sia priva dall'ottobre del 2009 di un bar funzionante. A fianco degli ascensori
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Venosa Una struttura moderna a servizio degli studenti. Visita anche ad altri istituti
Liceo: inaugurazione a giugno Sopralluogo del presidente Piero Lacorazza con i tecnici della Provincia VENOSA - Lo scorso 17 aprile, su invito del consigliere provinciale Tommaso Gammone, il presidente della Provincia, Piero Lacorazza è stato a Venosa con EnricoSpera, responsabile dell'ufficio edilizia scolastica della Provincia di Potenza, per verificare lo stato dei lavori sulla costruzione dei due nuovi edifici scolastici, quello del Liceo Classico e quello dell'Ipsia. Ad accogliere il presidente Lacorazza, il dirigente scolastico del Liceo Classico e Ipsia, Mario Lasala, Donato Nardozza, responsabile sulla sicurezza dell'istituto venosino, il vice sindaco di Venosa, Pietro Visaggio e l'assessore ai lavori Pubblici, Nolè. Dopo breve discussione sul costruendo edificio, relativamente alla lunga e travagliata storia di una struttura da assegnare a quell' Istituzione Scolastica, ossia il Liceo Classico Statale Q.O.Flacco, che rappresenta da anni " l'icona" per la città di Venosa, terra del poeta Orazio e che attende dal 1965 una struttura propria, i presenti, al fine di valutare lo stato dei
Sopra il liceo. a lato il sopralluogo con Lacorazza
lavori fino ad oggi. Hanno iniziato la visita a partire dal blocco "aule didattiche" ai vari piani. Si sono soffermati nell’aula magna, nei laboratori, nelle aule speciali, uffici amministrativi, palestra e sistemazioni esterne. Apprezzamenti ed osser-
vazioni sono stati oggetto di discussione durante la visita. Ci si è soffermati sulla modernità dell'impianto planimetrico del complesso scolastico, note positive sono state espresse sulla funzionalità dei tre accessi esterni all'area in quanto
consentono la contemporanea fruizione dei singoli contenitori, anche con utenze diverse, senza creare interferenze funzionali e di sicurezza. Il complesso presenta una razionale distribuzione delle attività interne alla scuola mediante un percor-
so gerarchico che vede l'ingresso principale come attività di controllo e di gestione per la presenza degli uffici direzionali. A questo si aggiunge il fatto che l'aula magna, i laboratori, la palestra, le aule speciali e gli spazi comuni sono aree di socializzazio-
ne, sperimentazione ed acquisizione dati, ma soprattutto blocco cerniera tra l'attività direzionale e quella didattica. Ci sono poi aule con servizi connettivi su tre livelli per la tradizionale attività didattica. La scelta cromatica dei singoli ambienti è distinta per attività che vede la presenza di colori "freddi" ( indaco - verde acqua- carta da zucchero ) nelle aule didattiche dove è importante massima concentrazione in tante ore. Ottimo - risulta - il rapporto di illuminamento tra superficie pavimentata e superficie vetrata. A fine sopralluogo il vicesindaco di Venosa Visaggio, l'assessore ing. Nolè e il consigliere Provinciale Gammone hanno definito il costruendo complesso scolastico un "polifunzionale" di grande interesse per la pubblica amministrazione. E' intenzione - ma su questo ci vorrà l’ufficialità - del presidente della Provincia Piero Lacorazza inaugurare la nuova struttura scolastica il prossimo 3 giugno. Lorenzo Zolfo
Il personaggio Muove i primi passi l’artista di Venosa
“In memoria di un signore amico” Successo per il regista Rocco Talucci VENOSA- Muove i primi passi il regista venosino Rocco Talucci e colleziona subito apprezzamenti e successi. Dopo la presentazione al Festival Incontro fra le Arti di Maratea dell'agosto 2009, il film documentario IN MEMORIA DI UN SIGNORE AMICO è arrivato alla Libreria Guida di Port'Alba a Napoli. Questa volta la presentazione, curata da Tony Stefanucci, è avvenuta nella storica libreria Guida di Via di Port'Alba, già frequentata dal filosofo Croce e nel corso degli anni sede di incontri e dibattiti con i nomi più importanti della cultura italiana come Ungaretti, Moravia, Eco, Barzini, Bocca, Montanelli, Bompiani e stranieri come Ginsbeg e Keruac. Come si ricorderà quello di Rocco Talucci è il primo film che ripercorre e analizza tutta la produzione artistica di Patroni Griffi, partendo dagli anni del Liceo Umberto di Napoli e delle prime prove letterarie insieme agli amici di una vita come Antonio Ghirelli, Raffaele La Capria e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ai successi da drammaturgo della Compagnia dei Giovani e regista di allestimenti innovativi di autori come Viviani e Pirandello. Hanno partecipato alla proiezione del film di Rocco Talucci lo scrittore e regista Giuseppe Patroni Griffi, il critico teatrale Giulio Baffi (La Repubblica), il critico cinematografico Valerio Caprara (Il Mattino e critico del programma televisivo Cinematografo di Rai Uno condotto
da Marzullo), il direttore del Premio Napoli Silvio Perrella e gli attori Mariano Rigillo e Antonio Casagrande. Valerio Caprara ha evidenziato le difficoltà che si incontrano per trovare pellicole di Patroni Griffi e si è dichiarato sorpreso dall'analisi che Rocco Talucci ha fatto ricostruendo la storia di alcuni film caduti nel dimenticatoio “E' un film girato bene, con cura dei dettagli e rigore, con una ricerca documentaristica approfondita, lucida e virtuosa-ha dichiarato Caparra-Il lavoro denota appassionante studio e fa percepire
chiaro a chi lo vede l'atto d'amore compiuto dall'autore nell'esecuzione. è un prodotto di qualità perchè alle spalle c'è solo una grande passione, nè ideologia o mistificazione del racconto filmico”. Un'analisi approfondita del film è stata fatta da Silvio Perrella e dall'attore Mariano Sigillo, che ha parlato della sua esperienza come attore e amico di Patroni Griffi: “ Nel film di Talucci ricordo con grande stima ed affetto uno dei più grandi autori e registi teatrali e cinematografici italiani- ha sottolineato Sigillo-Patroni Griffi era unico!
Aveva il pregio di far diventare ogni vizio una virtù perchè faceva dei vizi virtù. Mi ha insegnato che recitare è disciplina assoluta, impegno tenace e che un attore deve sempre saper guardare dentro di sè per fare bene il suo lavoro. Quando ti dirigeva eri per lui l'attore scelto e prediletto fino alla fine dell'opera. Ti rispettava fino in fondo come persona e come artista”. Apprezzamenti e consensi il regista-venosino Rocco Talucci aveva già avuto a metà marzo, sempre a Napoli, nel corso della presentazione di un estratto da IN MEMORIA
Il regista
DI UN SIGNORE AMICO, fatta nel corso di un importante convegno nazionale tenutosi al Teatro Bellini, alla presenza dello scrittore Raffaele La Capria, l'attore Giorgio Albertazzi e il professore P.Bosisio dell'Uni-
versità di Milano. Da registrare l'interesse con cui i venosini seguono l'ascesa di un concittadino in un settore delicato e difficile come quello della cinematografia. Giuseppe Orlando
Venosa Nuova giunta: nota di “Basilicata che unisce”
«Prevalga il buon senso» Uno scorcio di Venosa
VENOSA - Preoccupazioni per le indiscrezioni che circolano sulla formazione del nuovo esecutivo della Regione vengono espresse dal Gruppo di lavoro “Basilicata che Unisce”, recentemente costituitosi a Venosa. In particolare, in un documento trasmesso anche agli organi di stampa, “Basilicata che Unisce”denuncia il tentativo di basare la nuova giunta lucana «su logiche spartitorie e non sulla volontàdeglielettori». «E'daauspicareche
nella nomina del nuovo esecutivo regionale prevalga il buon senso, consideratochesono statiglistessicittadini con la loro preferenza ad indicare chiaramente quali devono essere i propri rappresentanti nel massimo consesso regionale- viene sostenuto dal Gruppo in un documento trasmesso al Presidente Vito De Filippo, al Segretario Regionale Pd Speranza e al Segretario Nazionale Pd BersaniPertanto nessun gioco fatto a tavoli-
no potrà mai stravolgere l'esito elettorale perché se così fosse la gente penserà di essere stata tradita e perderà la fiducia nel Pd. Riteniamo che vada abbandonata ogni logica manovriera e si dia corso a scelte chiare, limpide e democratiche; solo così sarà possibile riportare e riavvicinare la politicaaicittadini; ladisaffezionealla politica potrà essere colmata solo se si riesce a coinvolgere tutte le realtà territoriali con progetti condivisi da cui riprendere l'iniziativa iniziando dalle nuove generazioni spesso senza alcuna prospettiva occupazionale e sempre più tentate di abbandonare la propria regione”. Alla base delle loro riflessioni e delle loro critiche, i componenti di “Basilicata che Unisce” pongono lo sforzo che Bersani sta facendo a livello nazionale per far diventare il PD, un partito popolare, “il partito dei territori». E, così, mentre
Bersani vuole ripartire dal basso, il PD lucano effettua scelte dall'alto e con logiche estraneealle progettualità locali. «Con l'elezione del segretario regionale Speranza si voleva aprire una fase nuova della politica lucana - viene sostenuto nel documento trasmesso anche agli organi di stampa - Oggisarebbe un danno gravee irreparabile se si pensa di escludere dall'esecutivo regionale intelligenze fortemente rappresentative, portatrici di forti consensi elettorali radicati su tutta la Provincia di Potenza. Ignorare tali risultati, mettendo la testa sotto la sabbia per non vedere la realtà, significherebbe cancellare la fiducia di 11.500 persone, pari al 23% delle preferenze, date al primo degli eletti nella lista del PD e si accentuerebbe il distacco molto forte che già esiste tra la politica e i cittadini». giu. orl.
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Il 3 maggio si riunirà il neo consiglio comunale. Adduce: «Ci saranno anche gli assessori»
Prime consultazioni per la giunta Il sindaco incontra oggi le forze di maggioranza per indicare i criteri di scelta VENERDI’23 aprile il sindaco Salvatore Adduce invierà ai 40 consiglieri comunali neo eletti la convocazione per il primo consiglio comunale, il 3 maggio. In quella occasione l’amministrazione comunale avrà anche la sua nuova giunta. «Domani convocherò le forze politiche di maggioranza - spiega il sindaco - alle quali indicherò i parametri per la composizione della giunta». Top secret gli elementi centrali su cui si baserà la scelta. La nomina dei responsabili dei settori nevralgici della macchina amministrativa è considerata a tutti gli effetti la prova del fuoco per il neo sindaco. Un passaggio che già in queste ore sta scatenando il tradizionale totoassessori. Il diretto interessato, nel frattempo, fa riferimento ai tempi necessari alla riflessione adatta a condurre ad una scelta attenta, adeguata ad una gestione ad hoc. Dai partiti di maggioranza, intanto, nessun elemento utile a comprendere meglio quali saranno i nodi attorno ai quali ci si confronterà e che si trasformeranno in proposte. Nomi e deleghe diventeranno, nelle prossime ore, il tema centrale sui quali non solo la maggioranza ma anche le opposizioni (che Adduce incontrerà nei prossimi giorni) avvieranno riflessioni e commenti. Già al momento del suo insediamento, il sindaco Adduce aveva chiarito che la scelta dei materani attraverso il voto, avrebbe profondamente influito sulla nomina dei componenti della giunta. Una pregiudiziale sulla quale non si derogherà ma che dovrà individuare elementi di sintesi con le indicazioni politiche delle liste che hanno sostenuto la candidatura di Salvatore Adduce. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
L’INTERVENTO
Politica e comunità. La proposta di Manfredi
«Il futuro di questa città passa attraverso il tavolo di concertazione» FRANCESCO MANFREDI
Il sindaco Salvatore Adduce. Il 3 maggio al primo consiglio comunale ci sarà anche la giunta
Il consigliere Angelino chiede chiarimenti al primo cittadino
«Qual è il ruolo di Cifarelli?» «PORTE aperte al Comune di Matera, anche e soprattutto al sesto piano. La frase, che ricorda il vecchio slogan di una nota casa di automobili - scrive il consigliere comunale Giovanni Angelino in una nota - riassume bene quanto si sta verificando nel Palazzo di via Aldo Moro da quando si è insediato il nuovo Sindaco. Le stanze di pertinenza del primo cittadino, compresa la Segreteria, infatti, sono frequentate, durante e fuori gli orari di ufficio, anche dal signor Roberto Cifarelli, attualmente Presidente dell'Ente Parco della Murgia Materana e notoriamente coordinatore della campagna elettorale del primo cittadino di centro-sinistraelettoal Ballottaggio.Nonostantesiadeputato a svolgere funzioni in luoghi completamente diversi dal Municipio pare che Cifarelli, ogni giorno, coordini attività d'ufficio ed impartisca persino direttive al personale comunale che normalmente rientrano nelle competenze del Sindaco, pure in assenza di quest'ultimo e nonostante egli non abbia cariche istituzionali ufficialmente affidategli da Adduce. Roberto Cifarelli, insomma, pare che abbia confuso la casa comunale con il co-
mitato elettorale di via Dante che ha presidiato fino a qualche giorno fa. Tale situazione fa emergere tutta l'arroganza di una classe politica come quella di maggioranza che, in totale spregio dei regolamenti, consente libero accesso ed autonomia operativa e gestionale ad un componente del Partito Democratico che in nessun modo rappresenta la comunità degli elettori, considerato che il suo nome, ufficialmente, non ha figurato nè nelle liste dei candidati consiglieri nè tanto meno, anche ufficiosamente, nei progetti dell'Esecutivo di competenza del Sindaco, peraltro non ancora resi noti. Al Signor Sindaco chiedo di fare chiarezza sulla posizione ricoperta da Cifarelli in seno all'Ente cittadino e,qualora gliene fosse stata affidata una, di renderla nota attraverso evidenza pubblica. In caso contrario, chiedo ad Adduce di non delegare o di non farsi sostituire da chi, fino a prova contraria, non ne possiede l'autorità. Al tempo stesso, annuncio che mi recherò quotidianamente nella sede comunale per verificare l'eventuale persistenza di tale grave situazione. matera@luedi.it
«La siciliana ribelle» proiettato a Matera IL Comune di Matera ha aderito alla Settimana della Cultura promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e ha deciso di organizzarela proiezione del film “Lasiciliana ribelle”di Marco Amenta, scelto tra quelli proposti dal Mibac e dall'Agis scuola. Il film verrà proiettato al cinema Comunale oggi e il 22 aprile, alle ore 10, e il 21aprile alle ore 16. L'ingresso è gratuito. «Credo che questo film - afferma il sindaco Salvatore Adduce abbia un valore altamente educativo per le giovani generazioni perchè induce a molti interrogativi sul ruolo dei cittadini e delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata». Opera prima di Marco Amenta, il film, prodotto nel 2008, è ispirato ad una storia vera, che narra le vicende di Rita Atria, la giovane siciliana che nel novembre '91, appena sedicenne, si presentò ai giudiciperdenunciaregliassassini delpadreedelfratello,entrambi mafiosi di Partanna, opponendosi al sistema in cui era cresciuta. A raccogliere le sue deposizioni fu il giudice Paolo Borsellino, che da quel momento la prese sotto la sua ala protettiva. La Atria, minacciata dalla famiglia e dalla gente del suo paese, fu costretta a fuggire a Roma, finché nel luglio 1992, a una settimana dalla strage di via D'Amelio, si uccise gettandosi dal balcone. Gli interpreti: Veronica D'Agostino, Gérard Jugnot, Marcello Mazzarella, Lucia Sardo, Paolo Briguglia, Primo Reggiani, Francesco Casisa, Carmelo Galati, Mario Pupella, Miriana Fajia, Lorenzo Rosone, Lollo Franco, Salvatore Schembari. matera@luedi.it
L'Onorevole Vincenzo Viti nella sua analisi del voto materano per l'elezione del sindaco ci lascia con un interrogativo irrisolto. La città di Matera aspetta una risposta. Si sottintende che questa risposta deve essere la politica a darla. Ma la sua analisi molto, forse troppo equilibrata, induce ad alcune riflessioni. Viti sostiene che in questa campagna elettorale si sono scontrati due modi di fare politica, una più tradizionale e pacata quella di Adduce, l'altra più moderna e accattivante quella di Tosto. Per semplificare la culture del dire contro la cultura del fare. Ritengo che questa analisi schematica, meriti qualche approfondimento. Ciò che è avvenuto a Matera negli ultimi 20 anni e una vicenda che ha travolto senza che quasi la città se ne accorgesse tutto quanto di buono la comunità materana era riuscita a costruire dal dopoguerra fino agli anni 80. Laterizi, pastifici, salottifici tutto è stato travolto da un meccanismo perverso che lascia annichiliti. Matera negli anni 70 era la prima città del mezzogiorno per reddito procapite e sopravanzava varie realtà del Centro e del Nord Italia. Tutto ciò è stato annullato nell'arco di un trentennio, oggi con il 96esimo posto in classificasiamo negliultimi dieci della graduatoria nazionale. Di chi la responsabilità di questa catastrofe? Troppo facile attribuire tutte le colpe alla politica, anche se ne ha e di pensanti. Ritengo che è l'intera classe dirigente imprenditori, sindacati, ordini professionali, a essere venuta meno e a non partecipare se non marginalmente a quanto avvenuto sul nostro territorio, delegando il compito di programmare e gestire alla classe politica. Ma la democrazia vive sull'alternanza se si fa bene si rimane al potere se no subentra l'opposizione. Tuffo
ciò non è mai avvenuto nella nostre regione e anche, tranne la breve parentesi Buccico nella nostra città. Ora pare che la comunità abbia preso coscienza e i risultati dell'ultima competizione elettorale lo dimostrano. Al di la di chi ha vintoedichi hapersocredosia innegabile che a Matera sia emersa chiara la volontà della popolazione di dare uno scossone al vecchio modo di fare politica e di cercare tuttiinsieme ditrovare strade nuove che ci consentano di vedere alla fine del tunnel un barlume di luce. All'intera comunità, soprattutto ai giovani che tanto si sono spesi sia da una parte che dall'altra in questa campagna elettorale, va data una risposta. Io credo di dover ricordare di questa campagna elettorale il momento emozionante e significativo in cui i due contendenti si sono abbracciati sul palco in Piazza Vittorio Veneto. Di qui bisogna partire per dare una risposta alle tante domande che la città si pone. Concludo con una proposta che mi auguro possa essere esaminata e presa in considerazione dalle due parti in campo, maggioranza e opposizione. Lasciamo passare questi giorni convulsi in cui tutti saranno impegnati nella costituzione degli organi comunali, il Consiglio e Giunta. Subito dopo però sarebbe auspicabile che maggioranza e opposizione riflettessero sull'opportunità di costituire, al di fuori degli organi partitici, un tavolo di concertazione per meditare cosa e come fare per far si che la città di Matera possa avere un domani. Tale tavolo non più di 5 o 6 persone dovrebbe essere costituito da elementi di chiara e riconosciuta competenza sia sul piano locale che su quello nazionale, che nello spazio di non più disei mesi,massimo unanno propongono ipotesi di sviluppo per il nostro territorio. E' un ipotesi, un tentativo, una speranza forse un modo, ritornando all'On.Viti per dare delle risposte a quelle domande che tutti noi ci poniamo.
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Matera
Contestarono l’affitto d’azienda e il sì della Provincia al trasferimento dello stabilimento
Cerere-Tandoi, ricorso rifiutato Il Tar dichiara inammissibile l’azione legale di 10 soci di minoranza INAMMISSIBILE. Così il Tar di Basilicata ha definito, il 9 aprile scorso, il ricorso presentato dai soci di minoranza della Cerere srl per chiedere l’annullamento del decreto della Provincia (sotto la presidenza di Carmine Nigro, ndr.) che approvava il trasferimento dello stabilimento alla società Tandoi. Si conclude, dunque, dopo cinqueanni,una vicendacheavevariguardato le sorti di due società e il futuro occupazionale di diversi operai materani. Le motivazioni di merito del Tar riguardano innanzitutto il piano industriale che fu elaborato dalla Tandoi che, si legge, “Risulta coerente con le finalità del contributo erogato di incrementare l’occupazione e di valorizzare il grano regionale di qualità pregiata”. In merito, poi, alle finalità del contratto di affitto d’azienda, la sentenza sottolinea alcuni elementi. “il subentro dell'azienda Tandoi non solo salvaguarda l'azienda Cerere sul piano finanziario, garantendo il soddisfo della platea dei creditori della stessa Cerere, ma riallineava gli impegni occupazionali a quelli previsti in origine, recuperando, nel contempo, le professionalità costituite dai lavoratori collocati in cassa integrazione dalla Barilla di Matera, che nel frattempo aveva cessato l'attività”. Infine l’elemento centrale della vicenda, che riguarda la legittimità della cessione del pastificio. “La proprietà poteva essere trasferita solo dopo la sottoscrizione del contratto di cessione d’azienda”. In particolare, in merito all’utilizzo della semola, il Tar si è pronunciato chiaramente: “La semola, prodotta
Lo stabilimento Cerere, al centro della vicenda che ha visto opporsi 10 soci di minoranza della Cerere, contrari al decreto della Provincia che approvava il trasferimento dello stabilimento
dal molino, realizzato con il contributo del Patto Territoriale della Provincia di Matera , poteva essere lavorata anche presso un altro pastificio, di proprietà dello stesso soggetto giuridico che gestisce in virtù di affittod'azienda il predetto pastificio di Matera, in quanto in tale situazione risultava sempre rispettato il rapporto di strumentalità tra produzione di semola e produzione di pasta prescritto dalla normativa comunitaria, poiché la semola veniva lavorata nell'ambito di un solo processo produttivo, per cui nella specie non ricorreva l'ipotesi della rivendita della semola a terzi”. La Cerere srl, nacque nel marzo 1995 con l’intento di svolgere attività di “trasformazione e commercializzazione delle produzioni agricole pregiate delle zone collinari e di realizzare e ristrutturare un mulino-pastificio in grado di esaltarecon idoneatecnologia le caratteristiche della materia prima, impiegata”. Tre anni dopo, la
società ottenne dalla Regione, nell’ambitodei Por 94-99 finanziamenti per la realizzazione di un pastificio e di un mulino con complessivi 44 posti di lavoro. Nel 2004 la società chiuse il bilancio con perdite per 781 mila euro (con perdite in bilancio per 1.881 mila euro e debiti per 4.729 euro di cui 3.290 verso le banche) con soli 10 dei 44 dipendenti previsti. Nell’aprile del 2005 la Cerere sottoscriveva un’intesa programmatica con Tadoi nell’ipotesi di un accordo quadro con enti locali esindacati perl’acquisizione dei cespiti produttivi in cambio dell’estinzione dei debiti, dell’assunzione delle maestranze e del rispetto degli impegni occupazionali. Le vicende successive, giungono fino al ricorso presentato da 10 soci di minoranza, nel 2006. La sentenza emessa qualche settimana fa, conclude dunque una vicenda durata quattro anni. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
BREVI
Vittima una donna vicino le Poste Polizia
Scippo in via Passarelli
Guida abusiva
ERA entrata nell’ufficio postale di via Passarelli per fare un grosso versamento, ma qualcuno probabilmente l’ha individuata e seguita, strappandole la borsetta da sotto il braccio. E’ accaduto nel pomeriggio di ieri, intorno alle 16. La vittima è una donna di circa sessant’anni, che con 1.500 euro nella borsa era uscita a fumare una sigaretta per ammazzare l’attesa della lunga coda agli sportelli. La donna ha avuto l’improvvida idea di fermarsi nel vicoletto adiacente al palazzo delle Poste, da dove si accede al vicino presidio del Sert. Secondo quanto raccontato dalla vittima, lo scippatore l’avrebbe raggiunta alle spalle, strappando in modo fulmineo la borsa con il “ricco bottino” per poi dileguarsi in pochi secondi. Immediata la telefonata di segnalazione in Questura da parte di alcuni passanti allertati dalla donna. Gli agenti hanno presidiato l’area per circa un’ora, ma dell’uomo nessuna traccia. La donna derubata non è riuscita a fornire alcuna descrizione agli agenti, che hanno perlustrato la zona nella speranza di notare qualche movimento sospetto, senza alcun riscontro.
IERI mattina, personale Polizia di Stato multato, per violazione della legge regionale n.35/1998 un uomo residente in un’altra regione e non iscritto nell'elenco regionale delle guide turistiche autorizzate. La multa è stato contestata nel corso dei controlli svolti dalla Squadra Amministrativa della Questura finalizzati a contrastare all'abusivismo delle guide turistiche nel centro storico del capoluogo. Analoga contestazione è stata rivolta venerdì scorso da personale della Polizia di Stato nei confronti di un'altra guida abusiva proveniente da fuori regione.
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Acqua pubblica
Agricoltori dal prefetto
Personale di Chiesi
Premio Rosa Ponselle
DOMANI alle ore 17.30, presso il Salone della Cgil di Matera in via De Ruggieri 3, il Comitato Territoriale della Provincia di Matera per la Campagna Referendaria “Acqua Pubblica” organizza una conferenza stampa. Nella conferenza stampa verrà presentata l'iniziativa “Acqua Diritto Universale” con Padre Alex Zanotelli, che si terrà venerdì 23 Aprile alle ore 17.30 presso la Sala Consiliare della Provincia di Matera e verranno spiegati i termini dei quesiti referendari e le modalità della raccolta firme. Parteciperanno alla conferenza stampa tutte le realtà che promuovono e che sostengono la campagna referendaria.
OGGI alle 10 incontro richiesto in Prefettura da Altragricoltura e Comitato agricoltori metapontino sulle questioni dei pagamenti delle imposte dei canoni del Consorzio di bonifica. Altragricoltura si definisce «movimento di lotta, organizzazione sindacale di tutela e di rappresentanza, rete di pratiche e di incontro fra i contadini ed i cittadini. Il luogo naturale - specificano i rappresentanti - in cui far confluire le nostre battaglie come contadini e come cittadini». Partecipano Altragricoltura e amministratori consorzio Bonifica Bradano e Metaponto, Regione Basilicata e Provincia di Matera.
FINO al prossimo 30 aprile in Mediateca è in corso la Personale di Giorgio Chiesi. Le trentanove opere, esposte presso la Mediateca Provinciale di Matera “A. Ribecco“, illustrano l’immaginario di Giorgio Chiesi, fatto di colore e fantasia, di tipi, situazioni ed icone solo apparentemente uguali: l’immagine di partenza è sempre uno stereotipo, ma su di esso l’artista interviene creando dei personaggi singolarissimi. Chiesi nasce a Felina, nell’Appennino emiliano, in provincia di Reggio Emilia nel febbraio del 1941. Negli anni ’80 ’90 e 2000 la presenza delle opere del Maestro è sempre maggiore sul territorio nazionale. Al suo attivo contiamo infatti una cinquantina di collettive e oltre cinquantacinque personali.
"SCOPRIRE e promuovere il talento ed il merito" è il motto ed il fine del concorso internazionale di esecuzione Musicale "Città di Matera Premio Rosa Ponselle", la cui Decima edizione si terrà dal 27 aprile al 2 maggio 2010, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il ricco montepremi è di 3900 euro, concerti e borse di studio; Premio Rosa Ponselle primo classificato 1500 euro; secondo classificato 1.000 euro, terzo classificato 700 euro. Quest’anno il “Rosa Ponselle” presenta la novità del Premio per le scuole medie ad indirizzo musicale di 700 euro complessive.
TACCUINO
TREKKING FALCO NAUMANNI
Mostra di Ambrico il 26
Baby escursione nel Parco della Murgia
Liberazione Il programma del 25 Aprile
UNA trentina di bambini hanno partecipato domenica18aprile allacamminataorganizzata nel Parcomurgia dall'associazione Trekking Falco Naumanni Matera. Una insperata bella giornata di sole ha permesso ai bambini e ai loro genitori di incontrarsi la mattina alle 9 a Jazzo Gattini, sede del Centro di Educazione Ambientale di Matera del Parco, da dove ha avuto inizio la passeggiata. Alla guida del gruppo si è posto l'“uomo della Murgia”, Nicola Montemurro, che con un campanaccio nelle mani alla stregua di un capomandria, ha mantenuto raccolto il gruppo dei piccoli escursionisti, spiegando loro la ricchezza delle specie vegetali e animali che popolano la Murgia. Diverse le tappe toccate lungo il percorso: alla vecchia cisterna vicino allo stesso Jazzo Gattini, davanti alla gravina del torrente Jesce e infine alla chiesa rupestre di San Falcione. Ad ogni tappa i contastorie, Nadia Casamassima e Andrea Santantonio, hanno intrattenuto bambini e adulti con il racconto di alcune favole tratte dalla tradizione materana, come quella della formica che si voleva maritare. Il percorso è stato molto semplice, lungo un sentiero di circa due chilometri tracciato dalla stessa Falco Naumanni lo scorso anno con il progetto di volontariato “Vivi il Parco”, realizzato in collaborazione con il Cea Matera e altre associazioni di volontariato. A San Falcione, dopo una breve spiegazione della storia del luogo, i bambini hanno potuto riposare e rifocillarsi con una merendina offerta da una delle mamme che hanno partecipato alla passeggiata. Per ricambiare l'escursione organizzata appositamente per loro, al termine della camminata,ibambinihanno espressoleproprieemozioni vissute in allegria con dei disegni, che hanno regalato all'associazione Trekking Falco Naumanni, nella cui sede in via D'Alessio n. 21 verranno esposti. E' la prima volta che l'associazione organizza un'escursione dedicata espressamente ai bambini. E' stata un'esperienza molto bella, dall'elevato valore educativo. I bambini, infatti, oltre a conoscere la bellezza della natura e delle sue creature, imparano a comportarsi correttamente, evitando di gettare rifiuti nell'ambiente che attraversano e a rispettare le piante e gli animali che incontrano. Si spera in questo modo che sempre più giovani possano avvicinarsi a un sano divertimento all'aria aperta e magari appassionarsi al trekking. L'alto numero di richieste di partecipazione all'escursione da parte dei bambini suggerisce all'associazione di organizzare in futuro altri eventi del genere. Cosimo Buono Presidente Associazione Trekking Falco Naumanni
Farmacie di turno
D’Aria Claudio via XX Settembre 77 0835/332282
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco
115
Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi
803116 08352671 0835 378680 0971 54546 0835 2461 1515 3332685173
800900700 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 800992292 08353491 0835 331790 0971 608111 0835 314616 0835 337025 0971 444819 0835 243253 0835 318211 0971274564 0835 1971063 0835 330538
CINEMA
Welfare in primo piano
Comunale Matera - 0835334116 Basilicata coast to coast 17,30 - 19,30 - 21,40
Kennedy Matera - 0835334116
Giovanni
L’uomo nell’ombra 17 - 19,20 - 21,40
Duni Matera - 0835331812 Scontro tra Titani 17,45 - 19,45 - 21,45
Patron Antonio Matera Green Zone 18,30 - 21,10
Andrisani Montescaglioso - 0835208046 Basilicata coast to coast 19,15 - 21,45
Della Valle Ferrandina - 0835755226 Basilicata coast to coast 17,15 - 19,30 - 21,30
Hollywood Policoro Programmazione al botteghino
Da oggi hai un anno in più ma noi abbiamo difficoltà a vederne i segni!
La cura dei defunti Prorogata fino al 6 giugno la mostra “ La cura dei defunti nel Materano tra età tardoantica e altomedievale”, dedicata al ricco patrimonio di reperti tardoantichi ed altomedievali conservati nei depositi del Museo "Domenico Ridola" di Matera. L'esposizione costituisce il primo di una serie di appuntamenti dedicati alla conoscenza e alla valorizzazione dell'archeologia post-antica del comprensorio materano, ancora in buona parte sconosciuta. In questa occasione viene presentato per la prima volta il consistente nucleo di manufatti in ceramica e di oggetti in metallo e vetro, provenienti da diverse aree di necropoli presenti nell'agro materano, in un percorso espositivo di particolare interesse sia per il grande pubblico che per gli studiosi. L'insieme dei reperti offre l'opportunità di ricostruire i rituali funerari tra IV e VII sec. d.C. e di leggere la fisionomia di un territorio. Il cospicuo nucleo di rinvenimenti è frutto del lavoro di due personaggi di particolare importanza per la storia dell'archeologia materana: Domenico Ridola, fondatore del Museo stesso, ed Eleonora Bracco, sua prima direttrice, che hanno operato nella prima metà del XIX secolo.
Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna
0835 336629 097122308 0971 69169 199 284 284 19696 0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Potenza Regione Basilicata Matera Provincia Comune
0971 668111 0835-281111 0835 3061 0835 2411
Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale Madonna delle Grazie Pronto Soccorso Consultorio
118 0835253111 0835 253212 800216916
0835 253111
Asm
Universita’ di Basilicata Centralino
0835388370
Rettore
0971 202106
Direttore amm.
0971 202107
Sede di via San Rocco
0835 255017
Sede di via Nazario Sauro a Pz
0971 201111 800800040
Numero Verde Segreteria degli studenti
0835 255121
Biblioteche e Musei Biblioteca Provinciale
0835 330856
Archivio di Stato
0835 332832
Museo Ridola
0835 310058
Soprintendenza Beni Amb.
0835 330858
Soprintendenza Beni Art.
0835 310137
RISTORANTI MATERA BASILICO IL CANTUCCIO IL CASINO DEL DIAVOLO IL TERRAZZINO KAPPADOR LA CANTINA DELLA BRUNA LA CANTIN DI LUCIO LA COLA COLA LE BOTTEGHE LE SPIGHE LUCANERIE OI’ MARI’ OSSIDISEPPIA TRATTORIA ANTICHI SAPORI LA TALPA RISTORANTE DA MARIO RISTORANTE VENUSIO RIVELLI SAPERE &SAPORI STANO CUCINA CASARECCIA TRATTORIA DEL CAVEOSO
Basilicata coast to coast
Cent... auro di questi giorni!
Alcune immagini della mattinata
NUMERI UTILI Eni Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori Adiconsum
Antonella
UPI E UNIONE CIECHI
0835-336540 0835-332090 0835-261986 0835-332503 0835-268021 0835-335010 0835-344054 0835-336937 0835-344072 0835-388844 0835-332133 0835-346121 0835-388385 0835-386956 0835-335086 0835-336491 0835-259081 0835-311568 0835-346087 0835-344101 0835-332892
TRATTORIA LUCANA BACCANTI AL FALCO GRILLAIO TERRAZZA RIDOLA
LA Provincia di Matera, forte di una missione sociale e solidale sul territorio, ha anticipato i tempi e fatto da apripista anche sul versante dell'intesa con l'Unione ciechi. «Questo nuovo Protocollo siglato dall'Upi con l’Unione Italiana dei ciechi - ha dichiarato l'assessore Antonio Montemurro - consolida il risultato sociale che la Provincia di Matera aveva raggiunto lo scorso mese di novembre quando aveva ufficializzato l'impegno a sostenere l'Unione chiechi attraverso il rafforzamento dei servizi della Mediateca provinciale. Un progetto importante - ha aggiunto l’ assessore Montemurro - che promuovendo la formazione e la promozione culturale di persone in condizione di svantaggio ne valorizza l'autonomia e le competenze». «Anche la politica dell'Unione delle Province Italiane - ha concluso il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella - si sta muovendo per rilanciare il welfare. Un ambito di cui, l'Italia soprattutto, soffre il gap con i Paesi del nord Europa. Un vuoto che dovrebbe essere colmato prima di tutto a livello nazionale con interventi importanti e sostanziali». Il presidente della Provincia Stella ha inoltre ricordato che «a livello locale l'Amministrazione provinciale ha iniziato diversi mesi fa quando ha intrapreso un cammino per sostenere i co-autori del nostro sviluppo sociale ed economico». In primo piano, quindi, le azioni di welfare messe in campo dalla Provincia. matera@luedi.it
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RISTORANTI POLICORO MAGNA GRECIA 0835-980666 LA TANA DEL BLASCO 0835-973173 LO SGRANOCCHIO 0835-973964 PITTY 0835-981203 PICCADILLY 0835-981007 DA CICCIO 0835-971654 RE ARTU’ 0835-971716 CALLA 2 0835-981090 HERACLEA 0835-910144 RAGNO VERDE 0835-971736 RISTORANTI PISTICCI BORGO ANTICO L’INCONTRO MARACAIBO RISTORAZIONE LUCANA
0835-583193 0835-582467 0835-411847 0835-581003
NAPULE’
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L’uomo nell’ombra L 'ex primo ministro britannico Adam Lang vive su un'isola negli Stati Uniti con la moglie, la segretaria e le guardie del corpo. Viene raggiunto da un ghost writer incaricato di rivedere da cima a fondo la sua autobiografia.
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DOMENICA prossima, 25 aprile, si svolgerà la cerimonia per il sessantacinquesimo anniversario della Liberazione. Alle 9,30 saranno deposte le corone di alloro sul cippo. In piazzetta Pascoli alle 9,45 incontro delle Autorità e delle associazioni Combattentistiche e d’Arma. Alle 10 il corteo partirà per piazza Vittorio Veneto. Alle 10,15 saranno deposte le corone di alloro sul monumento ai Caduti e sulle Lapide. Interverranno il presidente della Provincia Franco Stella, il sindaco Salvatore Adduce, uno studente dell’istituto Magistrale “Stigliani”. Nella chiesa di San Domenico sarà celebrata la messa da Sua Eccellenza monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo dell’Arcidiocesi di Matera Irsina. Alla cerimonia presenzieranno il picchetto delle Forze Armate e il complesso bandistico “F. Paolicelli Città di Matera”. Funzioni e specialità legate alla presenza a Matera, tra il 1944 e il 1946, del secondo Corpo d’Armata polacco, saranno illustrate il 26 aprile a Matera nel corso di una mostra tematica, curata da Francesco Ambrico, e di un incontro con testimoni e storici in programma. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Elisa Springer, è patrocinata da Comune e Provincia di Matera e dall’Ambasciata dalla Repubblica di Polonia. La mostra denominata «Il secondo Corpo d’armata polacco e le sue scuole militari a Matera», presenterà 40 foto in bianco e nero sulla presenza dei militari e il loro rapporto con la popolazione. Le scuole furono alloggiate in diversi edifici. A Matera funzionò anche la scuola del «Servizio ausiliario femminile» presso la ex colonia elioterapica di via Castello. Le foto sono state fornite alla Fondazione «Elisa Springer» da Mario Ambrico. Le immagini provengono dagli archivi del «Polish Institure and Sikorski Museum» di Londra.
ACI Soccorso Stradale
Matera 29
Agenda
Martedì 20 aprile 2010
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
Martedì 20 aprile 2010
La differenziata e le isole ecologiche non bastano. E la città è invasa di rifiuti
Nuova raccolta, vecchie abitudini ARRIVANO da tutte le zone cittadine le segnalazioni sui disservizi della raccolta differenziata che sembra avere grosse difficoltà ad andare a regime. I cittadini della periferia, ma anche delle zone centrali, segnalano situazioni di degrado vicino alle cosiddette isole ecologiche. I rifiuti si accumulano di fianco ai cassonetti che non vengono svuotati in tempo. I materani hanno cominciato a gettare i rifiuti con intelligenza dividendo scrupolosamente tra carta, palstica, vetro, rifiuti secchi e umidi. Ma a questa buona abitudine non corrisponde, da mesi, un servizio di raccolta efficiente. Questo favorisce l'abbandono e l'accumulo, ai bordi dei bidoni già pieni, delle buste con plastica, vetro o carta. È difficile che un cittadino, trovando il cassonetto pieno, si riporti in casa l'immondizia. Così la soluzione più semplice è quella di lasciare i sacchetti nei pressi dei cassonetti, ma ciò provoca disordine e sporcizia. In molti casi come in via Gramsci o nella parte alta di via Passarelli o ancora in via-
A sinistra via del Commercio; a destra via Gramsci
le delle Nazioni Unite o al quartiere Aquarium le masserizie occupano completamente i marciapiedi e non lasciano spazio alle persone per camminare. Questa situazione generale di degrado si ripete in vari quartieri cittadini per raggiungere la sua “massima espressione”
nella zona industriale. Qui l'abbandono di masserizie non è mai stato debellato, anzi la situazione sembra essere peggiorata culminando in una vera e propria discarica abusiva che si trova nei pressi di via Del Commercio. Qui un grande piazzale contiguo ad una zona di parcheg-
gio vienetranquillamente utilizzato come discarica in cui abbandonare ingombranti, vecchie gomme, rifiuti dell'edilizia, elettrodomestici, vetro, cartone e così via. Infine, inutile segnalare le situazioni critiche al numero verde preposto (800 021717) poiché nella maggior
parte dei casi, come appurato in varie occasioni, le segnalazioni rimangono inascoltate. Anzi spesso le risposte sono stereotipate e poco più che mere giustificazioni da propinare all'utente. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
Le 50 ore di corsi riguardano Matera e Policoro e sono rivolte anche a medici e assistenti sociali
Competenze contro il dolore Prosegue la formazione del progetto Tunnel che contrasta la violenza alle donne SAPER leggere la sofferenza silenziosa e dare l'opportunità a tante donne, vittime della violenza, di essere capite e sostenute. E' questo il principale obiettivo del progetto “Tunnel” che prosegue con un corso di formazione di 50 ore per ogni sezione, una a Matera e l'altra a Policoro, rivolto agli operatori sociali (assistenti sociali/ psicologi), operatori sanitari (medici di base, medici specialisti), forze dell'ordine, avvocati e associazioni. «Per sostenere le vittime della violenza ha detto ieri mattina, durante una conferenza stampa, la consigliera provinciale di Parità Tonia Giacoia - servono competenze e professionalità precise. Questo progetto formativo intende fornire ai partecipanti una conoscenza, approfondita e dettagliata, sul fenomeno della violenza ai danni della donna. Si tratta di un percorso pedagogico che, mettendo in piedi una rete locale operativa e inclusiva delle risorse pubbliche e private presenti sul territorio, sia in grado di rispondere adeguatamente alle richieste di aiuto». La parte formativa del progetto, finanziato dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Pre-
sidenza del Consiglio dei Ministri e promosso a livello locale dall'Amministrazione Comunale di Matera, in qualità di capofila, con il sostegno della Provincia, dell'Asm e delle associazioni, inizia oggi e si concluderà il primo luglio; mentre una seconda parte si svolgerà nei mesi di settembre e ottobre. «E' importante - ha detto il presidente della Provincia Franco Stella - portare a termine questo progetto che ha una valenza significativa per il territorio. La violenza contro le donne è un oltraggio alla società e ai suoi principi etici e democratici; pertanto, bisogna fare uno sforzo per stare vicino e tutelare queste persone che hanno bisogno del nostro aiuto sempre, non lasciandole mai sole, soprattutto quando devono affrontare nuovamente la società». Dello stesso parere è il sindaco di Matera Salvatore Adduce che ha ribadito la completa partecipazione e il massimo contributo del Comune al progetto. «Il progetto, così articolato ha detto il primo cittadino comprende due fasi fondamentali, quella della conoscenza e quella della formazione, mirata ad aumentare le competenze degli ope-
Incontro imprenditori-operatori bancari
Credito e industria misure a confronto per sostenere i giovani
Un precedente incontro del progetto Tunnel
ratori. Per fronteggiare e gestire il problema della violenza nei confronti delle donne nel miglior modo possibile è importante farlo emergere, cercando di dare ascolto alle richieste di aiuto». Instaurare, quindi, un sistema di relazioni, che abbia un giusto approccio al problema della violenza nei confronti delle donne nel territorio, e dare avvio ad un'opera di sensibilizzazione. «E' necessario - ha detto Maria Bubbico, responsabile dell'ufficio Formazio-
ne dell'Asm - capire la richiesta di aiuto della donna, anche quando non è ancora in grado di parlare della violenza subita; pertanto, la creazione di una rete locale con tutti i soggetti interessanti per individuare i processi di aiuto è molto importante, perché questo è un fenomeno che si sta diffondendo in modo esponenziale. Si sta pensando, inoltre, di realizzate una casa di accoglienza per sostenere queste persone che spesso soffrono in silenzio». Mariangela Lisanti matera@luedi.it
Un convegno dei Lions celebra gli antichi fasti e rivaluta il ruolo significativo
Mediterraneo ancora al centro della civiltà IL Mediterraneo, culla di antiche civiltà, può tornare al vecchio splendore di veicolo commerciale e culturale, se rivalutato dai popoli prospicienti le sue coste. Il Lions Club Matera Città dei Sassi, presieduto dall'arch. Eustachio Guanti, ha organizzato, nella sala convegni della Cameradel Commercio,il convegno:“Mediterraneo ieri ed oggi, ponte tra popoli, civiltà e culture” . Sono intervenuti l'arch. Eustachio Guanti, la prof.ssa Liliana Caruso, il dott. Alfredo Carannante dell'Università Orientale di Napoli, l'on. Armando Veneto ed il dott. Emilio Cirillo primo vice governatore Distretto 108. «Il Mediterraneo rappresenta per noi, come lo è stato per i romani, un coacervo di popoli - ha affermato Cirillo - Oggi, con l'ampliamento dell'Europa verso Est, punto di riferimento sono la Francia e la
Germania e l'Italia è stata marginalizzata. Cipro e Malta sono l'unico ponte commerciale e culturale con i Paesi africani. Questo convegno vuole accendere fari sulla possibilità di ridonare all'Italia l'antico ruolo tra Europa ed Africa magrebina». «Questo convegno parte da Malta, per volontà del Lions Club, con l'intento di affrontare i problemi legati alle invasioni dei popoli del sud del mondo emigranti verso l'Europa - aggiunge Guanti Abbiamo avuto l'onore della visita dell'on. Armando Veneto, parlamentare europeo ed incaricato alle relazioni con il popolo magrebino ». «Mi occupo della preistoria e protostoria del mondo mediterraneo - ha aggiunto Carannante - Il mio intervento ha illustrato gli scambi delle popolazioni del Mediterraneo dalle prime esperienze di navigazione preistoriche
fino alla colonizzazione. In questo breve excursus, ho delineato le dinamiche, le stratificazioni, le contaminazioni ed i conflitti dei diversi popoli, come quello imperiale ittito ed egizio-faraonico, in grado di sottomettere popoli indigenti e migranti in cerca di fortuna. Queste migrazioni etniche sono paragonabili a quelle odierne». «Ho sempre creduto che il Mediterraneo, pur avendo abdicato alla sua funzione di ombelico del mondo, ha qualcosa da dire ancora in una prospettiva storica - ha concluso Veneto - Il passato del Mediterraneo narra l'iter dei popoli contrassegnato da conflitti politico-commerciali. Costruire un ponte tra le varie civiltà, senza pretesa di omologazioni, è la sfida dei nostri tempi». Nunzio Longo matera@luedi.it
COME devono approcciarsicorrettamente alcreditoi giovani imprenditori? Come distinguere tra rischio finanziario e rischio imprenditoriale per un'impresa in fase di start up? Come ottenere un rating elevato per la concessione del credito? Queste ed altre domande sono state l'oggetto di un confronto tenutosi nella sede dell'Api con alcuni istituti di credito e consorzi fidi. I responsabili di Banca Popolare del Mezzogiorno, Unicredit, Carime, BCC di Cassano e Tolve e Cofidi Impresa hanno risposto ad alcune domande poste loro dai giovani imprenditori volte a cogliere le opportunità di accesso al credito per la giovane impresa. La crisi economica inciderà negativamente sui bilanci del 2009, peggiorando i rating di molte imprese, anche sane. Per questo motivo il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Api, Andrea Acito, ha chiesto alle banche di utilizzare strumenti alternativi di valutazione del merito creditizio, come lo studio dei piani pre-
visionali, della storia aziendale e, per le nuove aziende, uno studio del settore di riferimento più dettagliato e il ricorso alle garanzie dei consorzi fidi, in grado di agevolare l'accesso al credito abbattendo anche i tassi di interesse. Un vantaggio, inoltre, è concesso anche dal credito cooperativo che ha meno vincoli sulle regole di Basilea 2 e che, invece, è maggiormente legato alla storia aziendale, anche dei giovani imprenditori. E questo non è poco, alla vigilia della nuova Basilea 2 che rischia di soffocare la ripresa e di produrre un effetto aggiuntivo di razionamento del credito. E' giusto rifiutare il finanziamento alle aziende a rischio di default, ma è necessario superare i meccanismi automatici, legati alla “freddezza” di un software, per sostenere le imprese che stanno faticosamente cercando di uscire dalla crisi. Sarebbe paradossale avere le banche piene di liquidità e le imprese che chiudono per mancanza di credito. matera@luedi.it
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Miglionico Incontro di esperti sulla grave piaga sociale
Associazioni di tutela dell’agricoltura
Una mano tesa alle donne vittime di violenza
Franco Vitelli presidente nazionale del Coprodi
MIGLIONICO - L'urlo di un violento silenzio. Infrangere la paura per tornare a sorridere. Questo il tema della serata tenutasi sabato nella sala de “La taverna” in piazza Popolo a Miglionico. La serata, organizzata da Mariangela Bertugno, assessore alle Pari opportunità di Miglionico, ha voluto rappresentare una fonte di aiuto per le donne. «Una serata con larga partecipazione di donne all'insegna del dibattito e della conoscenza -spiega Bertugno onde poter fornire loro una serie di utili informazioni e potersi rendere conto che non sono sole». Informazioni utili a ritrovare quel coraggio di denunciare e infrangere il silenzio delle violenze subìte per poter tornare a sorridere. Dopo l'apertura del sindaco Buono e i saluti dell'assessore provinciale Dalessandro e del presidente della Provincia, Stella, gli interventi di figure diverse correlate al dramma che a volte puo' vivere una donna. Cinzia Marroccoli, presidente di “Telefono Donna- Casa
Il convegno a Miglionico
delle donne Ester Scardaccione”, ha parlato della sua esperienza in un centro antiviolenza e del sostegno che si riesce a dare alle vittime. Antonella Giacoia, consigliera di Parità della Provincia ha, invece, parlato del ruolo delle istituzioni per combattere il fenomeno della violenza. A se-
guire l'intervento della psicologa Filomena Tataranni su come riconoscere e identificare i fenomeni di violenza e le sue conseguenze. Violenze che spesso sono di natura domestica dove il termine “domestica” si riferisce al fatto che l'autore della violenza è il partner della vittima, o un al-
tro membro del gruppo familiare. La violenza nell'ambiente domestico è di solito opera di uomini che con le vittime hanno, o hanno avuto, rapporti di fiducia, di intimità e di potere: mariti, fidanzati, padri, suoceri, patrigni, fratelli, zii o altri parenti. L'avvocato Ilaria Baldassare è poi intervenuta per far meglio comprendere il passaggio da “attenzioni” a “stalking” ora punito come reato. La referente del progetto Tunnel, Stefania Daricchio ,ha poi introdotto l'argomento delle“Buone prassi”, illustrando il progetto a tutela delle donne violate. Cosa fare? Condividere il dramma con qualcuno che possa crederle, sostenerle; aiutare le donne a vedere il proprio dramma dall'esterno e far loro percepire i propri diritti; aiutarle ad allontanarsi dal maltrattatore con i familiari che possono aiutarla, non facendole continuare a sopportare violenze per l'interesse della famiglia e/o il bene dei figli. Antonio Centonze provinciamt@luedi.it
La storia dell’ex presidio di Montescaglioso
Ex base missilistica Quale futuro? MONTESCAGLIOSO - Non tutti sanno che a pochissimi chilometri dal centro abitato di Montescaglioso, precisamente in contrada Santa Lucia, dove ora sorge l'autoparco di auto demolite, agli inizi degli anni '60 c'era una base missilistica che ha ospitato per alcuni anni diverse testate nucleari. Se ne parla da anni, ipotizzando che fosse una delle possibili cause di aumento dei tumori nella nostra regione. La base era sotto il controllo della 36° Aerobrigata di Interdizione Strategica che negli anni dal 1960 al 1963, insieme agli alleati americani, controllava 10 basi sparse tra Puglia e Basilicata intorno a Gioia del Colle (Ba), ognuna con missili a medio raggio Jupiter, puntati su Mosca e con testate nucleari. Nei giorni scorsi c'era un sito internet che ha pubblicato una mappa completa di tutte le basi italiane e turche con missili jupiter, suscitando curiosi-
tà sono incuriosito. In rete è possibile trovare molte informazioni a riguardo. Non si può ancora dire esattamente quanto siano veritiere e attendibili ma vale la pena leggerle. A questo dominio web è possibile trovare raccolte un bel pò di documenti e notizie: http://murgiajupiter.altervista.org In rete anche documenti ufficialI del 1961, ad opera di un funzionario americano inviato in Italia, a constatare di persona le condizioni di sicurezza delle basi e delle truppe. Fosse tutto vero, non ci sarebbe certo da stare contenti. Il governo italiano piazzava atomiche a pochi chilometri da casa nostra senza dire nulla alla popolazione e anzi imponendo la segretezza agli stessi americani. Le stesse basi pare siano state oggetto di pericolosi incidenti dovute a fulmini che hanno portato a un passo da
Una ex base missilistica
esplosioni incontrollate. Inoltre erano trascurate e facile preda per sabotaggi o attacchi nemici. Per fortuna riportare l'atomica nella nostra regione non sarà così facile. O forse no? (testo tratto dal sito montescaglioso.net). provinciamt@luedi.it
PISTICCI - Il pisticcese Franco Vitelli è il nuovo presidente dell'Associazione nazionale dei Consorzi di Difesa di Basilicata. E' stato eletto lo scorso 14 aprile dal rinnovato Consiglio dell'organizzazione, che si occupa principalmente di polizze assicurative per danni da calamitàin agricoltura. Vitelli era già presidente della stessa organizzazione a livello provinciale: il CoProDi, Consorzio di Difesa di Metaponto e succede, a livello regionale, a Giovanni Giannone, che ha appena concluso il suo mandato per scadenza naturale. I neo vice presidenti dell'associazione sono Saverio D'Alessandro, Presidente del Condifesa di Potenza, e Antonio Nisi del medesimo Consorzio. Gli altri consiglieri sono: Teodoro Palermo (Potenza), Giuseppe Abbatepaolo e Giuseppe Labanca (Metaponto). Nel ringraziare tutti per la fiducia accordatagli, Franco Vitelli ha posto all'attenzione dell'organismo regionale le nuove sfide che stanno interessando da quest'anno il settore delle assicurazioni preventive, assistite dalle contribuzioni pubbliche. «La campagna 2010 -afferma Vitelli- è stata avviata dai due Consorzi provinciali tra molte novità normative e con non pochi aspetti ancora da chiarire; punti che l'associazione regionale porrà all'attenzione di quanti sono preposti a fornire risposte precise e chiare, per consentire alle aziende associate dei due condifesa di accedere speditamente alle fonti contributive pubbliche, non ultima quella derivante dall'applicazione dell' articolo 68 del regolamento europeo (nuova Politica agricola comunitaria)». Nonostante queste inevitabili ma superabili difficoltà, tipiche di un nuovo ciclo che si va aprendo, resta solida e certa la disponibilità dei fondi pubblici messi a disposizione del comparto dalla Comunità europea (articolo 68), dallo Stato italiano (legge 102) e dalla Regione Basilicata (legge regionale nu-
Franco Vitelli
mero 21). «Questo stato di cose -sottolinea Vitelli- ci consente di guardare alla campagna assicurativa in corso e alle prossime venture con fiducia e senza grandi patemi per la reperibilità delle risorse finanziarie. Le aziende agricole, del resto, stanno rispondendo positivamente da ormai alcuni anni al concetto dell'assicurazione preventiva, unica protezione possibile del reddito dalle avversità e dalle calamità da quando gli aiuti compensativi sono stati aboliti. L'augurio -conclude Vitelli- è che i Condifesa lucani e l'associazione regionale, ciascuno per la propria competenza, abbiano sempre più la capacità ad essi ampiamente riconosciuta di essere un punto fermo di riferimento per i propri associati. Ci attende -conclude il presidente- un impegnativo lavoro per ricercare e contrattare con le imprese di assicurazione nuove soluzioni assicurative e tariffe vantaggiose per le aziende agricole, nonché metodi di pagamento che consentano ai produttori di approcciarsi serenamente agli oneri assicurativi». Roberto D’Alessandro provinciamt@luedi.it
Miglionico Il team di Motta a quota 56 con un terzo posto blindato
Record di punti in Promozione MIGLIONICO - Buondì Motta. E' un buongiorno, pur se piovoso, quello che attende un mister Motta sorridente in questo finale di campionato strepitoso. Un tris di vittorie nelle ultime giornate non si vedeva da anni. Per la prima volta nella sua storia di “Promozione”, il Miglionico tocca quota 56 migliorando di 6 punti il suo precedente record, conquistato nell'a.s. 04/05 con un quarto posto sotto la guida del traghettatore mister Paterino e che significò allora promozione in Eccellenza. Cinquantasei i punti conquistati in 30 incontri e un terzo posto in cassaforte con un +6 sulla quarta. Un attacco mitraglia, che ha gonfiato le reti avversarie 53 volte (seconda miglior attacco con 2 sole reti in me-
no del Moliterno). Ventisette i centri dell'ariete materano Luigi Lambertini, re dei bomber di categoria con 8 gol di scarto dal secondo. Nonostante il punteggio record e il terzo posto, la distanza di 10 punti dalla seconda non ha consentito la disputa degli spareggi play off per l'Eccellenza. «La gara contro ilBar La Notte di Pignola con il terzo posto matematico in tasca -commenta Michelangelo Piccinni- poteva regalarci, solo con una nostra vittoria, la possibilità di disputare i play off. Era ovviamente una remota possibilità, dato che dipendeva anche dal risultato del Moliterno, che non doveva battere in casa il Rotondella, già condannato ai play out. Noi i 3 punti li abbiamo portati a casa sotto una
pioggia incessante, ma la vittoria del Moliterno alla fine, ha congelato la classifica per accedere all'Eccellenza. Un terzo posto che accettiamo con grande soddisfazione. Qualche rimpianto per qualche partita in cui siamo stati meno incisivi o siamo stati sfortunati ma l'anno è sicuramente da incorniciare. Un record di punti stagionali mai raggiunto prima e un grande Luigi Lambertini, che con 27 gol in 27 partite e' salito sul tetto dei marcatori della Promozione, sono due ottimi risultati. Ed inoltre non dimentichiamo che ci resta ancora una possibilità per poter prendere il treno diretto per salire in Eccellenza. Se il Pisticci riesce a salvarsi ed a restare in serie D, per il Miglionico si spianereb-
Mister Nicola Motta
be maestosa la strada per un'Eccellenza diretta in quanto da regolamento l'eccesso all'eccellenza sarebbe consentito a tre squadre. Dopo Pietragalla e Moliterno in classifica, segue il Miglio-
nico. Chiaramente noi oltre che per spirito regionalistico, anche per un nostro futuro in eccellenza, tifiamo e forte per il Pisticci». a.ce. provinciamt@luedi.it
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Martedì 20 aprile 2010
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Il sistema informatizzato permette di controllare e rinnovare le tabelle non più conformi
Un catasto dei segnali stradali Iniziativa pilota promossa dal Comune di Grassano per la sicurezza GRASSANO - Parte Da Grassano il nuovo “Catasto segnaletico”. E' stato presentato dall'assessore alla Viabilità e al Traffico, Filippo Luberto (nella foto), insieme al sindaco, Vito Magnante, e alla giunta al comandante della Polizia locale, Piero Germano, e al responsabile dell'area tecnica, Pasquale Deniso. A occuparsi della realizzazione del catasto di segnaletica stradale, con l'ausilio delle nuove tecnologie, è stata la società OperaeGis di Salerno. Grassano è il primocomune della Basilicataad avere realizzato questo strumento per la gestione della cartellonistica, che regola la viabilità cittadina e prevede prima un censimento della cartellonistica posizionata sul territorio, riscontrabile con un sistema di informazione su base geografica, e poi il continuo e costante monitoraggio degli impianti di segnaletica. Il sistema operativo consente, in maniera flessibile e dinamica, di organizzare ed elaborare le informazioni e le azioni per gestire le attività di manutenzione della segnaletica stradale secondo i criteri e le priorità scelte dall'utente per un migliore impiego delle risorse disponibili. Gli uffici comunali possono visionarecon ilpc ogniimpianto, lasua posizione stradale, verificare se un segnale stradale è a norma e, infine, con-
trollare la vita stessa di un segnale stradale. Cinquecentotrentanove sono gli impianti rilevati, esistenti su tutto il territorio, con circa novecento segnali posti sopra, tre mesi di lavoro che già dai prossimi giorni permetterà agli uffici di competenza di poter fare una valutazione dello stato della cartellonistica esistente e programmare l'azione da mettere in campo. «Questo nuovo supporto informatico -ha commentato il sindaco Magnante- ci dà una visione globale dello stato attuale dei cartelli del nostro paese e ci aiuterà anche a ragionare su come migliorare la viabilità dell'abitato, che è cambiata rispetto ad alcuni anni fa per l'incremento di auto-
vetture in circolazione». La Polizia locale potrà effettuare un riscontro immediato della segnaletica in caso di contenzioso dovuto a incidenti stradali, mentre l'Ufficio tecnico potrà fare una programmazionedi rinnovodellasegnaletica in base ai criteri di priorità e disponibilità finanziaria. «Questo lavoro di catasto segnaletico -ha commentato Filippo Luberto- serve per dare sicurezza ai cittadini e a disciplinare al meglio la circolazione stradale, come amministrazione interverremo sui segnali fatiscenti e con la loro sostituzione daremo decoro al paese. Nei mesi scorsi mi sono reso conto che in diverse zone dell'abitato esistono segnali posizionati alla fine degli anni '60 che non sono più a norma. L'idea del nuovo Catasto segnaletico è nata dopo aver letto su internet l'esperienza di un altro comune della provincia di Firenze, che nel 2005 si è dotato di questo strumento. Questa sperimentazione, unica in Basilicata, servirà a effettuare una attenta programmazione neglianni aveniresudove ecomeintervenire, con sostituzione di impianti segnaletici mirati nell'intero territorio comunale. E' mia intenzione già programmare per i prossimi mesi alcuni interventi nel centro storico, per poi passare alle vie principali del paese». Cinzia Vizzuso provinciamt@luedi.it
San Mauro Idea del presidente Tremamondo per il 2010
La Soms fa lo sconto Tessera d’entrata a prezzo ridotto del 50% SAN MAURO FORTE - Praticare sconti non è oramai prerogativa solo dei supermarket. Almeno a giudicare dal singolare cartello apparso in questi giorni ben in vista sulla porta di ingresso della locale sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso. “E' aperta la campagna tesseramento 2010. Sconto del 50% ai nuovi soci”, recita l'avviso. Idea singolare questa di praticare lo sconto sulla iscrizione ad una associazione e, soprattutto, ad una associazione che vanta una presenza di lunghissimo periodo come questa essendo stata fondata
nel lontano 1884. E' uno dei primi segni del cambio di guardia appena intervenuto alla guida del sodalizio, che ha visto il ritorno nelle vesti di presidente del dinamicoMauro Tremamondo (nella foto). Per impinguare le casse vuote (c'erano solo 350 euro all'atto del suo insediamento) si è deciso nel consiglio direttivo di lanciare questa campagna limitata al 2010. La tassa di entrata per i richiedenti fino a 60 anni è pari a un euro moltiplicato il numero di anni. Per chi ha più di 60 anni il costo da moltiplicare per ogni anno di età è, invece, pari ad
un euro e cinquanta. Salvo eccezioni, alla Soms ci si può iscrivere al massimo sino a 65 anni. Per cui, ipotizzando un richiedente avente 50 anni d'età, il costo di iscrizione sarebbe pari a 50 euro di tassa d'ingresso oltre a 15 euro di tessera sociale annuale, per un totale di 65 euro. Con l'abbattimento del 50%, solo per il 2010, si pagherebbero 32,50 euro. Un bel risparmio ed è prevedibile che sarà più di qualcuno a fare il pensierino di approfittare “dell'offerta” per entrare a far parte della grande e antica famiglia della Soms, che in questa comunità
conta 92 aderenti. Almeno questa è la speranza del presidente Tremamondo e dell'intero consiglio direttivo. E sempre Tremamondo: «Se sei figlio, moglie, marito di un socio e non hai superato i trent'anni, il costo della tassa di entrata si riduce a 50 centesimi per anno, oltre il costo della tessera annuale di 15 euro». Vito Bubbico
Interesse per il testo di Toscano
Il genio pratico di Mazzarone TRICARICO - Ha suscitato molto interesse la presentazione a Matera del libro di Rocco Mazzarone “I confini del possibile. Conversazioni con Pancrazio Toscano, edito da L'Ancora del Mediterraneo. L'iniziativa hacoinvolto anche il Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” di Tricarico. Un libro, agile e denso è brillantemente introdotto da Goffredo Fofi e suddiviso in quattordici capitoli. E' scritto, come un grande romanzo-verità di classico e poetico impianto, che sarebbe piaciuto a un Carlo Levi lettore, cioè a uno dei più cari amici di Rocco Mazzarone. «La strana primavera del 1997 fatica a prevalere sull'inverno. C'è vento nel pomeriggio luminoso e la piazza principale del paese è pressoché deserta. Nell'aria rarefatta di un giorno tra due feste, infiliamo lo stradone che la gente ha sempre chiamato “fuori la porta”. I pochi solitari passeggiatori, incrociandosi, si scambiano un rituale e rapido saluto. Rocco, anche se ormai quasi cieco, ha una tale memoria dei luoghi che si muove con sufficiente disinvoltura, così come accade quando va a Matera. […] È passato un altro anno. E' l'inizio dell'estate del 1999. [..] Sono convinto, ma vorrei sbagliarmi -dice Rocco a Pancrazio- che il signor Bossi e i suoi seguaci stiano guadagnando terreno molto rapidamente». Tutto il libro è attraversato da riflessioni e ricordi personali che, nell'appassionante
conversazione con il ben più giovane amico, ripercorrono più di sessanta anni di storia italiana e lucana. Rocco Mazzarone era nato a Tricarico il 17 agosto 1912. Medico, specializzato in tisiologia e malattie polmonari presso l'Università diMilano, hainsegnatostatistica medica nella facoltà di medicina all'Università di Bari negli anni 19691982. Prigioniero di guerra in Egitto, ha lavorato in un ospedale generale inglese. Negli anni 1947-1982 ha diretto il Consorzio e il Dispensario Antitubercolare di Matera e per il suo impegnonella lottacontro lemalattie endemiche della Basilicata come la malaria e soprattutto la tubercolosi, ha ricevuto la Medaglia d'oro "Carlo Forlanini" concessa dalla Federazione Italiana contro la Tubercolosi. Ha condotto indagini epidemiologiche in Basilicata, in Somalia e nel Belucistan iraniano, dove ha incontrato Dinu Adamesteanu al quale sarebbe rimasto legato da profonda amicizia. Ha collaborato in progetti di programmazione sanitaria ed ha presieduto il Comitato di Soprintendenza del progetto-pilota “Organizzazione dei servizi socio-sanitari in Basilicata”. Autore di numerose pubblicazioni su temi di epidemiologia e organizzazione sanitaria. Pancrazio Toscano, oggi dirigente scolastico, ha curato per la casa editrice gli scritti di Manlio Rossi- Doria raccolti nella collana Scuola e Mezzogiorno e la traduzione del romanzo La loi di Roger Vaillant con il titolo Padrone e sotto.
SPUNTI STARE in preghiera per più di un'ora davanti a quella reliquia è un dono di grazia che segna la vita. Ma la Sindone ha avvolto veramente Gesù? Cosa hanno potuto appurare infatti gli specialisti? In sintesi tre cose: 1) Questo lenzuolo -la cui fattura rimanda al Medio oriente del I secolo [...]- avrebbe sicuramente avvolto il corpo di un trentenne ucciso (morto tramite il supplizio della crocifissione con un supplemento di tormenti che è documentato solo per Gesù di Nazareth: di solito non c'era connubio tra flagellazione e crocifissione) [...]. 2) Sappiamo con eguale certezza che questo corpo mortonon è stato avvolto nel lenzuolo per più di 3640 ore perché, al microscopio, non risulta vi sia, sulla sindone, alcuna traccia di putrefazione (la quale comincia appunto dopo quel termine): in effetti Gesù -secondo i Vangeli- è rimasto nel sepolcro dalle 18 circa del venerdì, all'aurora della domenica. Circa 35 ore. 3) Quel corpo -dopo quelle 36 ore- si è sottratto alla fasciatura della sindone, ma questo è avvenu-
Grassano La ricostruzione di Nicola Incampo nei giorni dell’ostensione
Fascino e mistero della Sindone to senza alcun movimento fisico del corpo stesso, che non è stato mosso da alcuno, né si è mosso: è come se fosse letteralmente passato attraverso il lenzuolo. Come fa la sindone a documentare questo? Lo dice l'osservazione al microscopio dei coaguli di sangue. Enormi fiotti di sangue erano penetrati nelle fibre del lino in vari punti, formando tanti grossi coaguli, e una volta secchi tutti questi coaguli erano diventati grossi grumi di un materiale duro, ma anche molto fragile, che incollava la carne al tessuto proprio come farebbero dei sigilli di ceralacca: Nessuno di questi coaguli risulta spezzato e la loro forma è integra proprio come se la carne incollata al lino fosse rimasta esattamente al suo posto. Lo studio dei coaguli al microscopio rivela che quel corpo si è sottratto al lenzuolo senza
alcun movimento, come passandogli attraverso. Ma questa non è una qualità fisica dei corpi naturali: corrisponde alle caratteristiche fisiche di un solo caso storico, ancora una volta quello documentato nei Vangeli. In essi si riferisce che il corpo di Gesù che appare dopo la risurrezione è il suo stesso corpo, che ha ancora le ferite delle mani e dei piedi, è un copro di carne tanto che Gesù, per convincere i suoi che non è un fantasma, mangia con loro del pesce, solo che il suo corpo ha acquistato qualità fisiche nuove, non più definite dal tempo e dallo spazio. Può apparire e scomparire quando e come vuole, può passare attraverso i muri: è il corpo glorificato, come saranno anche i nostri corpi divinizzati dopo la risurrezione. Si tratta, quindi, non di un semplice ritorno alla nostra vita terrena, come per Lazzaro. [...] La
risurrezione di Gesù -come è riferita dai Vangeli e documentata empiricamente dalla sindone- è la più grande “mutazione” mai accaduta, il “salto” decisivo verso una dimensione di vita profondamente nuova, l'ingresso in un ordine decisamente diverso che riguarda anzitutto Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi, tutta la famiglia umana, la storia e l'intero universo. I tre Vangeli sinottici ci raccontano che l'annuncio - “E' risorto!” viene proclamato inizialmente da alcuni angeli [...]. Ma la sindone documenta in modo scientificamente accertabile l'unico caso di morto che -anziché andare un putrefazione- giunge a vivere una vita veramente vita sottraendosi alla fasciatura senza movimento [...]. E' esattamente ciò che si riferisce nel vangelo di Giovanni: quando Pietro e Giovanni entrano nel se-
polcro, si rendono conto che è accaduto qualcosa di enorme proprio perché trovano il lenzuolo esattamente come era, legato attorno al corpo, ma come afflosciato su di sé perché il corpo dentro non c'era più. Più tardi, aprendo quel lenzuolo, scopriranno un'altra cosa misteriosa: quell'immagine. Ancora oggi, dopo duemila anni, la scienza e la tecnica non sanno dirci come abbia potuto formarsi. E non sanno riprodurla. Infatti non c'è traccia di colore o pigmento, è la bruciatura superficiale del lino, ma sembra derivare dallo sprigionarsi istantaneodi unaformidabile e sconosciuta fonte di luce proveniente dal corpo stesso, in ortogonale rispetto al lenzuolo (fatto anch'esso inspiegabile). La “non direzionalità” dell'immagine esclude che si siano applicate sostanze con pennelli o altro che implichi un gesto direzionale. [...] Quello che è successo non è un fenomeno naturale e non è riproducibile. [...]. Nicola Incampo Direttore dell’ufficio scolastico diocesano di Tricarico
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Policoro «Il nostro partito è stabile, ma serve un lavoro di squadra sull’amministrazione»
«Evitiamo le sortite personali» Il capogruppo del Pd, Gianluca Marrese, boccia l’uscita di Labriola sulle tasse POLICORO - Gianluca Marrese, capogruppo consiliare del Pd di Policoro, nonché componente della segreteria regionale dello stesso partito, affronta con il Quotidiano la questione politica passata, presente e futura del Pd e del centrosinistra di Policoro, incastonandola nello scenario regionale e nazionale. L'esponente di punta democratico non risparmia anche stoccatine interne, anche se non cita nessuno espressamente. «Nonostante il nostro partito -ha esordito- è indietreggiato per diverse ragioni in tutto il Mezzogiorno, il nostro risultato erge la Basilicata a modello e laboratorio politico per costruire una seria e concreta alternativa di governo al centrodestra berlusconiano. Difatti, nella nostra regione, grazie al lavoro del governatore De Filippo e del nostro segretario, Roberto Speranza, la coalizione di governo ha saputo tenere dentro tutte le forze politiche, dall'Udc alla Sinistra, rimar-
Il Municipio di Policoro e Gianluca Marrese
cando uno spirito di coalizione che mi auguro si conservi anche nella composizione della prossima giunta regionale. Anche la provincia di Materahavisto affermareinmodo netto il dato elettorale del Pd, con territori di punta, tra cui Policoro, dove il nostro parti-
to si attesta come prima forza politica della città, con il 41% dei consensi, all'internodi un centrosinistra che raggiunge il 70%. È un dato elettorale ha continuato Marrese- che oltre alla gratificazione per il lavoro svolto, anche dal gruppo consiliare,ci rendedepositari di una responsabilità che
non possiamo nuovamente disattendere. Per cui invito le segreterie di tutte le forze del centrosinistra policorese a lavorare sin da subito per la costruzione di un progetto politico che ci proietti al governo della città. È importante, per questo, un lavoro di squadra, attraverso il contributo di
Bernalda Delegati lucani protagonisti nel dibattito associativo
Povertà, l’impegno delle Acli Il messaggio alla conferenza programmatica di Milano BERNALDA-Si èconclusalaconferenza programmatica di metà mandato delle Acli nazionali. Evento, quello svoltosi nei giorni 8-9-10 aprile presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha visto la Basilicata presente. Infatti, a prendere parte a questo appuntamento sono stati i presidenti provinciali di Potenza e Matera, Gennaro Napodamo e Mimmo Corrado, dalla responsabile nazionale donne Alina Ranaldo, dai delegatiE. Brescia, E. Abruzzese, D. De Luca e il presidente regionale Leonardo Braico. Un appuntamento, quello milanese, all'insegna dell'aiuto di chi soffre ma anche momento in cui si è fatto il punto sul cammino delle Acli. «La conferenza -spiega il presidente delle Acli regionale- si è chiusa con una tavola rotonda su: “L'impegno delle Acli per un'Europa solidale” presso il teatro “Dal Verme”con la presenza di illustri ospiti tra cui Letizia Moratti, sindaco di Milano, il Card. Dionigi Tettamanzi e Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli. E proprio Olivero, partendo
dalloslogan dellaconferenza“Sentinelle del territorio, costruttori di solidarietà”, ha affermato che le Acli devono essere capaci di animare la comunità e far riscoprire la forza dei legami comunitari e dell'impegno sociale condiviso; lavorare per il dialogo promuovendo l'incontro tra tutte le organizzazioni sociali, dal Forum del III Settore a quello delle famiglie e di Retinopera, cercando punti d'incontro con tutte le forze politiche e con i cristiani delle differenti confessioni; animare la politica senza confondere i ruoli o costruire nuovi collateralismi per avviare una vera stagione di riforme per il Paese; chiedere l'introduzione di uno “Statuto dei lavori” per ridurre la precarietà dei giovani e ridare piena dignità al lavoro; chiedere subito la ventilata “riforma fiscale” per introdurre anche in Italia un più equo sistema di tassazione per le famiglie che sono il vero ammortizzatore sociale in questo periodo di grave crisi economica. Molto apprezzato anche il discorso del cardinale Tettamanzi, che ha
invitato i cristiani a una maggiore solidarietà nei confronti dei disoccupati, degli immigrati e a non creare dei ghetti. Il sindaco Moratti ha apprezzato la proposta delle Acli di aumentare la “social-card“ varata dal governo da 40 a 133 euro con la possibilità di aumentare la somma nei casi più gravi e di coinvolgere gli Enti locali che conoscono meglio le esigenze dei cittadini. L'economista Sepi ha sostenuto la necessità di introdurre due tasse comuni e d'equità sulle transazioni finanziarie e sulle emissioni inquinanti. Il dr. Marazziti ha rilanciato l'impegno comune con le Acli sui permessi umanitari per i rom ex jugoslavie unalegge sullacittadinanza che consenta ai minori stranieri, nati in Italia da genitori stranieri, di diventare cittadini italiani. Olivero -ha concluso Braico- ha portato a termine la tavola rotonda ricordando che in Italia ci sono due milioni e mezzo di indigenti assoluti per cui maggiore deveessere l'impegno delle Acli nella lotta alla miseria». Fabio Sirago
tutti, nel rispetto dei ruoli politici e istituzionali, cercando di evitare sortite personali (si riferisce al collega consigliere, Franco Labriola, (resosi protagonista di alcune dichiarazioni pubblicate domenica scorsa sul Quotidiano in merito alla questione fiscale del Comune, ndr), che sfuggono a un'analisi congiunta e che disorientano il nostro elettorato. Nello specifico della vicenda relativa all'approvazione del bilancio, il gruppo che rappresento non mancherà,comesempre, didareil suo contributo utilizzando gli strumenti a disposizione della minoranza (emendamenti, ndr), solo allorquando la maggioranza presenterà la sua proposta di bilancio. È bene, tuttavia, chiarire che non aumentare le tasse a carico dei cittadini non è da configurare come fatto eccezionale e meritorio, ma rientra nell'ordinario della gestione amministrativa. Ci tengo a precisare questo, per chiarire che la scelta che facemmo di chia-
mare i cittadini ad un sacrificio ulteriore, era dettata da oggettive condizioni e finalizzata al mantenimento e miglioramento dei servizi pubblici, quindi un chiaro atto di responsabilità non valorizzato da questa amministrazione». E, infine, i propositi futuri: «Rispetto alle sfide elettorali che verranno -ha concluso- avrà un'importanza decisiva il ruolo dei partiti, e in particolare quello del Pd. Per questo, assume una rilevanza straordinaria il nostro prossimo congresso cittadino che si dovrà prefiggere l'obiettivo di creare un partito aperto, radicato sul territorio, che stia fra la gente e che sia capace di dialogare con tutte le forze politiche e sociali. Credo che chi verrà scelto dagli iscritti a guidare il partito sarà una persona di esperienza politica, di chiaro senso di appartenenza e fortemente radicata nel territorio». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Un altro rinnovo in Consiglio
Fulvio Tataranno terzo presidente SCANZANO JONICO - Fulvio Tataranno, quarant'anni tecnico radiologo, esponente del Pd, è stato eletto venerdì scorso presidente del consiglio comunale di Scanzano Jonico. Si tratta del terzo presidente nell'ambito dei primi quattro anni della legislatura dopo la dimissionaria Arianna Loffreno che a sua volta aveva preso il posto di Angelo Lunati, che dovette lasciare per lo scranno assessorile. Quella di Tataranno,molto vicinopoliticamente alleposizionidel vicesindaco Antonio Ceruzzo, è, se vogliamo, una scelta quasi obbligata. Infatti, la maggioranza tolti gli assessori Luigi Boccarelli, Sante Pantano, Angelo Lunati, Giuseppe Stasi, lo stesso Ceruzzo, ed il dimissionario (per questioni personali) Giovanni Andreulli e naturalmente il primo cittadino, Salvatore Iacobellis, constava soltanto di tre “soldati semplici”. Oltre a Tataranno c'èCristina Mattia, eletta vicepresidentee Maurizio Filardi. La composizione del Consiglio vede quattro consiglieri considerati ormai di opposizione, seppur eletti nella stessa unica lista di centrosinistra (Unione per Scanzano) presentatasi nel 2006: Pasqualino Truncellito, Pasquale Stigliani, Antonio Gallitelli e Giuseppe Giannuzzi. Quest'ultimo, anch'egli ottima figura, in qualità di candidato alla presidenza “alternativo”ha ottenuto soloi quattro voti della minoranza contro i dieci di Tataranno. pie.lu.
La vittoria nel derby interno con la rivelazione Borussia regala il successo
Il Policoro 2000 resta in Eccellenza POLICORO - Il gol di Savoia, al 78' del derby di domenica scorsa contro i cugini del Borussia Pleiade, regala al Policoro 2000 la permanenza nel campionato d'Eccellenza senza dover passare dai play out. Negliultimi 90'dellastagione le due squadre policoresi si giocavano il tutto per tutto: Policoro la salvezza, Borussia i play off. Alla fine l'hanno spuntata i ragazzi di mister Labriola che, aggiudicandosi il match con il risultato di 1 a 0, si sono salvati nella regular season. Il derby di domenica è stato fortemente condizionato dalla pioggia e da un clima più invernale che primaverile: il risultato si è mosso solo al 32' della ripresa, quando Savoia, sfruttando un rilancio di
Cirrottola e un corridoio lasciato vuoto dalla difesa biancorossa, ha beffato tutti con un preciso diagonale, finito alla spalle di un incolpevole Coretti. «E' stato un risultato meritato -ha commentato mister Rocco Labriola- forse ci abbiamo creduto di più, abbiamo giocato bene soprattutto nel secondo tempo e alla fine il gol ci ha premiati. Abbiamo chiuso la stagione con il botto; per me una grande soddisfazione visto che il derby, con molta probabilità, potrebbe essere l'ultima mia partita da allenatore del Policoro: la vittoria contro il Borussia chiude al meglio un ciclo iniziato dieci anni fa. Abbiamo costruito la salvezza nelle ultime sei gare, nelle quali tutta la squadra ha giocato bene, ha
saputo lottare, mostrando attaccamento per i colori della nostra società. Dopo il mio rientro i ragazzi hanno giocato col cuore e i risultati sono arrivati, chiudendo positivamente un anno particolarmente travagliato». Ed effettivamente è stata piuttosto difficile la stagione dei biancoazzurri, con un girone d'andata caratterizzato da sei sconfitte, cinque vittorie e quattro pareggi, insieme a molte occasioni sprecate e tanta sfortuna. Stessa musica nel girone di ritorno, con troppi pari in gare sciupate da molte imprecisioni e il Policoro precipitato in zona play out. Una situazione che spinse la dirigenza jonica, lo scorso febbraio, ad esonerare Labriola e a chiamare in panchi-
Una scena di gioco del derby Borussia-Policoro 2000
na mister Passarella, per una svolta che però non arriva: durante il suo mese di gestione, sono maturate due sconfitte e altrettanti pareggi. Il 7 marzo torna alla guida della squadra mister Labriola e
nelle ultime sei decisive gare del campionato i biancoazzurri centrano un pareggio e cinque vittorie. Eleonora Cesareo provinciamt@luedi.it
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Policoro Il capitano Carbone: «Non avevamo mai operato un sequestro simile»
Magazzino di droga sotto il tetto Due chili di marijuana in 16 sacchetti sottovuoto, in manette Francesco Cuppone POLICORO - «Mi avete fregato». Ha esordito così, sabato mattina, il ventiseienne policorese Francesco Cuppone dopo che, nel sottotetto sovrastante la sua casa, i militari dell’Arma hanno trovato poco meno di due chilogrammi di marijuana, con i quali il giovane - secondo l'accusa riforniva il “mercato locale” degli stupefacenti. Eppure le precauzioni prese da Cuppone pur di farla franca erano state tante: dalle telecamere posizionate all'ingresso della sua abitazione ad un nascondiglio ingegnoso. Il chilo e 873 grammi di marijuana rinvenuto dai carabinieri della Compagnia di Policoro, infatti, era occultato in due buste, in 16 sacchetti usati per conservare gli alimenti, in un sottotetto in disuso (i proprietari erano fuori da tempo). Per prelevare la droga, secondo la ricostruzione dei militari che per mesi hanno svolto una minuziosa attività di osservazione, il ventiseienne saliva sul tetto tramite una scala e, dopo aver tolto il plexiglass da un punto luce, tirava su con una corda la busta contenente la droga e prelevava il quantitativo richiesto dai clienti (in genere sui 20 grammi per volta). Un'operazione macchinosa (le porte del sottotetto erano addirittura state inchiodate dall'interno) ma indispensabile per sfuggire ai controlli. Proprio alcuni giorni fa, come hanno ricordato ieri durante la conferenza il capitano Fernando Carbone, comandante della Compagnia di Policoro, il tenente Annalisa Pomidoro, comandante del Nor della Compagnia e il maresciallo Giuseppe Carluccio, comandante della Stazione, l'abitazione di Cuppone era stata messa a soqquadro, senza risultati, da un altro organo di polizia. «Si tratta di un soggetto particolarmente scaltro che ha monopolizzato il territorio vendendo hascisc e marijuana», ha sottolineato il maresciallo Carluccio. L'attività di appostamento condotta all'esterno ha permesso ai carabinieri di notare movimenti strani sul terrazzo: Cuppone, dopo aver ri-
In alto da sinistra il tenente Pomidoro, il capitano Carbone e il maresciallo Carluccio (Videouno); la marijuana sequestrata dai carabinieri; a sinistra Francesco Cupppone; a destra la marijuana nel sottotetto e il punto luce dal quale era prelevata la droga
cevuto la visita dei “clienti”, infatti, saliva sul tetto e si intratteneva per diversi minuti. Quando sabato scorso i carabinieri hanno perquisito la casa, anche con l'ausilio di cani antidroga, hanno trovato solo alcuni bilancini, di cui uno elettronico, ed una pipa da oppio. Estendendo le ricerche al sottotetto, i cani hanno iniziato ad agitarsi, scavando con le zampe freneticamente contro una parete relativa a un solaio, apparentemente non utilizzato. Da qui, la scoperta della scala a pioli in ottimo stato, non coperta da polvere (se-
gno che ne denunciava un continuo uso)appoggiata ad un muro vicino ad una finestra che permette l'accesso al tetto. Seguendo quel percorso, i carabinieri hanno scoperto l'abbaino in plexiglass, sotto alcune tegole di colore bianco, dalle quali fuoriusciva un lembo di corda. Sollevate le tegole e recuperata la corda, i carabinieri hanno trovato legate due buste di cellophane contenenti quasi due chili di marijuana. L'intero quantitativo era a sua volta suddiviso in ulteriori 16 sacchetti di plastica per alimenti sottovuoto. La partita di droga è
stata sequestrata insieme ai bilancini e alla pipa da oppio. Per Cuppone (nullafacente, saltuariamente aiutava il padre, commerciante), con precedenti specifici, l'arresto è stato inevitabile. La droga sequestrata, immessa sul mercato avrebbe fruttato tra i 25 e i 30.000 euro circa. Il prezzo di un grammo di marijuana, infatti, oscilla tra i 10 e i 20 euro al grammo. Per contattare Cuppone, gli acquirenti utilizzavano squilli sul telefonino o mail. In queste ultime, in molti casi c'erano solo cifre (10, 20 o 50, ad esempio) ad indicare o il quantitativo o il prezzo del-
la “merce”. «Non avevamo mai proceduto ad un sequestro del genere. - ha aggiunto il capitano Carbone - Su Policoro stiamo cercando di contrastare il più possibile le attività criminali con un'attività preventiva costante. Abbiamo sequestrato, nel tempo, piccole quantità di stupefacenti e controllato numerosi assuntori. E' sbagliata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: - ha precisato il capitano - quello delle droghe leggere è un mito che andrebbe sfatato.Il Thc(il principioattivo delle droghe leggere,
ndr) è devastante. La fortuna è che queste sostanze gradualmente perdono Thc ma l'uso, protratto nel tempo, ha effetti peggiori della cocaina e dell'eroina: tra le altre cose altera la percezione sensoriale e non permette di coordinare i movimenti». Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Matera Annunziata Cazzetta, proseguono per accertare il canale di approvvigionamento della droga e l'eventuale ruolo nellavicenda dellaconvivente di Cuppone. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
Montalbano Giornata di full immersion per due classi del “Pitagora” ad Andriace
Futuri operatori sociali sul campo MONTALBANO JONICO - In uno scenario naturale e culturale quale è quello della Fattoria Magno-greca del Bosco di Andriace a Montalbano Jonico, gli studenti delle classi III e IV del Liceo delle Scienze Sociali, Istituto “Pitagora”, accompagnati dalla docente, nonché vicaria, Annunziata Barletta e dai docenti Donato Pierro e Dino Stincone, hanno trascorso sabato una giornata all'insegna dell'impegno sociale. Un progetto coordinato dal Csv Basilicata, mirante a un incontro degli studenti, futuri operatori sociali, con alcune delle realtà che animano le attività sociali nella comunità jonica. Il progetto si è avvalso di incontri tenutisi a scuola e guidati dalla referente del Csv per portare gli studenti a una conoscenza della realtà, della legislazione che regola le varie attività conosciute e dei percorsi svolti negli anni dalle singole realtà. Gli organismi territoriali coinvolti sono stati la cooperativa Sociale “L'Arcobaleno”, che si occupa di sostegno ai disabili e di servizi socio-educativi aminori e ragazze
madri e del locale gruppo della Protezione Civile “Blancagemma”, forza insostituibile nella città jonica per quel che attiene il pronto intervento e anche i servizi d'ordine nelle più significative manifestazioni. Entrambi, da anni, collaborano all'animazione e al servizio di attività e iniziative sociali. Superata la fase teorica, gli studenti hanno potutovisitare e toccarecon mano le attività portate avanti dai due organismi e qui è maturata negli studenti e nei docenti l'idea di trascorrere una giornata all'insegna dell'impegno, con i bambini seguiti dalla cooperativa e allestendo un campo per trascorrere l'intera giornata. Nell'area attigua la Fattoria greca del bosco di Andriace in poco meno di un'ora gli studenti, insieme ai giovani volontari e ai decani della Protezione Civile Giuseppe Rosano, Mimino Blancagemma, Mario Perriello, hanno allestito una tenda cucina e una grandissima tenda-mensa, le stesse che furono utilizzate all'indomani del terremoto in Abruzzo. Una giornata
all'insegnadel lavoroper glistudenti edi divertimento per i bambini delle comunità impegnati con giochi e balli per tutto il giorno. «Siamonoi cheringraziamola scuolae il Csv -ha dichiarato Giuseppe Rosano della Pc- perché con questa iniziativa ci avvicina ai giovani e avvicina i giovani a noi, futuro anche per la continuità della nostra attuale opera”.Soddisfazione è stata espressa anche dagli educatori della cooperativa L'Arcobaleno che hanno rilevato: «La sensibilità e la discrezione dei ragazzi e della docente Titina Barletta che si sono avvicinati alla nostra realtà, facendola subito propria. Siamo stati benissimo e i nostri ragazzi sono stati calorosamente cullati e coccolati dagli studenti». Durante la giornata la visita, a sorpresa, del sindaco di Montalbano, Enzo Devincenzis e dell'assessore Marcello Maffia, mentre i barbecue, erano tutti impegnati a cucinare le squisitezze consumate al lauto pranzo. Anna Carone
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Champions League Grande attesa per la gara dell’anno In palio un pezzetto della finale in programma al Santiago Bernabeu
Inter-Barça: show a San Siro Le priorità di Josè Mourinho: segnare e fermare la “pulce” Lionel Messi di MAURO CORTESI APPIANO GENTILE (COMO) – A qualche passo dall’impresa di riavvicinare una finale di Champions League che manca dal 1972. E alla stessa distanza da quel 'zero tituli’ inventato da lui stesso per gli avversari e che potrebbe tornargli contro moltiplicato n-volte in una stagione definita già adesso «spettacolarè, ma per la quale bisogna aspettare la fine perché‚ Mourinho certo non si contenta dei 'quasi’. «Possiamo arrivare fra zero e tre», dice ma intuisce benissimo che, mettere in salita anche la Champions dopo aver perso la testa in campionato non sarebbe il massimo della vita. Josè Mourinho sa che stasera e mercoledì prossimo al Camp Nou sono le 'sue’ giornate, quelle nelle quali chi dirige dalla panchina può fare la differenza. L’esempio calzante (anchese iltecnicoportoghese su questo non vuole rispondere) sta nella mossa di quel 'vecchiettò di Claudio Ranieri che lo ha risorpassato inventando nel derby una Roma inedita quando si è accorto che quella disegnata non bastava. Mourinho ha ben presente di dover fare lo stesso per dare chance Mario Balotelli ai nerazzurri contro il Barcellona: deve risolvere due 'problemoni’ all’Inter per metterla in condizione di superare i Campioni d’Europa in carica. Il primo è che la sua Inter deve segnare ai blaugrana, cosa che in quattro incontri precedenti non è mai riuscita ai nerazzurri. Deve schiodare lo zero a zero (il risultato dei due match giocati a San Siro, il primo nel febbraio 2003, girone di Champions, il secondo recente il 16 settembre scorso, sempre nel girone) e poi vedere se riesce a far gol ed a non perdere al Camp Nou dove su due partite ha rimediato altrettante sconfitte per 3-0 e per 2-0 nel novembre scorso. L’altro rebus è quello di neutralizzare il giocatore più forte del mondo, cioè Lionel Messi. Insomma tocca a lui, allo 'Special One’ inventare un’Inter straordinaria, consapevole che quella
'normale’ degli ultimi tempi quasi certamente non sarebbe sufficiente. Anche se indubbiamente in Champions League la squadra è migliorata e molto cresciuta come si è visto contro Chelsea e Cska. “Mourinho ha sempre una tattica e anche domani ci dirà come distruggere il gioco del Barcellona – conferma fiducioso Wesley Sneijder che ha ben presente il tema tattico -. Dobbiamo segnare, siamo in grado di segnare». Mourinho a chi gli chiede come intende ingabbiare Messi risponde che «èungiocatoreimportante, chehabisognodi un’attenzione importante, ma per cultura mia il calcio non è 'a uomo’, per questa ragione non sarà uno contro Messì e '10 contro 10', ma undici contro undici, anche se Messi merita un’attenzione speciale perchè è speciale». E aggiunge: “Vediamo dove gioca Messi, io non lo so. Può giocare a destra, a sinistra oppurecentrale. Piuttosto c'è Maxwell o Abidal, gioca Milito con Puyol terzino e Keita sulla fascia sinistra? Pepp non mi chiama per dirmelo». L’invenzione di risposta potrebbe essere un 4-1-4-1, cioè qualcosa di mai fatto prima, con Cambiasso davanti alla difesa per raddoppiare Messi in qualunque zona decida di muovere. OppureCordoba terzino destro con Maicon in un centrocampo a tre. In ogni caso difficilmente Mourinho lascerà Messi libero di giocare l’uno contro uno con Zanetti perchè così la 'pulcè potrebbe fare molto male. La missione del gol dovrebbe toccare a Milito punta centrale, magari con Etòo e Pandev larghi e Sneijder più Stankovic o Muntari a dare nerbo al centrocampo. Mourinho intanto invita a 'lasciar starè chi continua a scrivere che lui sarà il prossimo allenatore del Real Madrid, offeso dal dover sopportare una finale al Bernabeu senza i blancos e che da Madrid lo scongiurano di far fuori i blaugrana. “Devo giocare ogni tre giorni partite decisive – risponde - sono troppo preoccupato per il futuro dell’Inter. E il Real è troppo grande per augurarsi le sconfitte degli altri».
Il tecnico Josè Mourinho
Catalani in bus fino a Milano
Calci di rigore di EMANUELE GIACOIA on c’è dubbio! Oggi l’incubo di Mourinho è questa semifinale per la Champions League contro il Barcellona e - naturalmente ancor più - per la presenza della “pulce”. A questo proposito il tecnico neroazzuro, unitamente al presidente Moratti, ha fatto ingaggiare un pool dei più famosi entomologi europei perché studino difese adeguate contro la “pulce” a base di cimici, zecche o pidocchi. Inoltre, ai raccattapalle saranno consegnati adeguati spruzzatori all’insegna di “ammazza la pulce, con il flit”!
N
Il risultato sportivo si mixa a quello dei conti societari. E Rossella Sensi torna in vetta al gradimento
Roma super, rimonta e scudetto economico di ALESSANDRA ROTILI ROMA – Lo scudetto calcistico è ancora tutto da assegnare, ma il titolo economico è già in bacheca. Le azioni della Roma di Rosella Sensi continuano a crescere, non solo a Piazza Affari dove pure l’ultimo mese di trionfi si è tradotto in un più trenta per cento per un titolo che era andato molto giù. Adesso poi la Roma giallorossa ama la sua presidentessa. E pensare che erano arrivati persino a darle della laziale, rinfacciandole lo stipendio, l’incapacità a gestire, l’assenza sul mercato con colpi da sogno. Sei mesi, e quella contestazione dura, maturata nel tifo giallorosso più oltranzista, fatta di bombe carta e scritte aggressive, condita anche da un maschilismo sempre dietro
l’angolo quando l'avversario da colpire è una donna, è diventata amore: perchè ci sono rimonte che si fanno in campo e altre che si mettono a segno senza tirare in porta. Rosella Sensi la sua missione in fondo l’ha già compiuta: è presidente del-
la Roma da meno di due anni, da quando nell’agosto 2008 è morto suo padre Franco, e con lui sembrava andarsene anche un capitolo intero della storia romanista. Per la giovane imprenditrice un testimone difficile e un cammino tutto
in salita davanti: conti da sanare e una piazza mai soddisfatta da riconquistare. A lei, la seconda donna a guidare il club giallorosso (dopo la parentesi di Flora, vedova del presidente Dino) e anche vicepresidente della Lega dal 2006, la doppietta
Sequestrato arsenale di asce e coltelli ROMA– E' di 10 persone arrestate e di 2 denunciate il bilancio delle indagini della Digos al termine della partita Lazio-Roma. Gli scontri avvenuti a fine partita hanno procurato 7 feriti: il più grave ha riportato una prognosi di 20 giorni. Gli agenti della Digoshanno sequestrato un vero e proprio arsenale composto da coltelli e asce rinvenuto all’interno di un’autovettura Kia parcheggiata all’altezza della curva nord dello Stadio nel parcheggio adiacente al ministero degli Esteri.
Disagi e scherzi
Gli incidenti allo stadio Olimpico
sta riuscendo: la sua Roma in zona retrocessione in avvio di campionato ora si gioca lo scudetto nella volata con l’Inter, quanto ai bilanci la politica del fair play finanziario sbandierata dal presidente Uefa Michel Platini, il club di Trigoria la attua da tempo, anche per necessità. In attesa del boom economico (la società quanto a fatturato è 11/a tra i club europei), la Roma conta intanto le cifre record del campo: la striscia di 24 risultati utili è record uguagliato di Capello, con Ranieri che però ha superato l'illustre predecessore, mettendo insieme un bottino maggiore di punti. Un’altra intuizione di Miss Rosella: le dicevano 'Vai col ventò, lei è rimasta e ha vinto pure il derby in trasferta.
MILANO –Per rendere meno noiose il viaggio in pullman, destinazione Milano, i giocatori del Barcellona hanno guardato, tra l’altro, 'Invictus', il film sulla cavalcata vincente della nazionale di rugby sudafricana ai mondiali quando salì al governo Nelson Mandela. «Che la visione sia di buon auspicio» si è augurato il vice presidente blaugrana Rafael Yuste, che ha viaggiato su un secondo torpedone con l’allenatore Pep Guardiola, lo staff tecnico e altri dirigenti. Il blocco degli aeroporti causato dalla nube vulcanica sui cieli europei non ha lasciato altra scelta al Barcellona, che stasera sfida l’Inter per la semifinale di Champions League. Partiti domenica alle 14.45 dal centro sportivo catalano, i due pullman hanno impiegato otto ore per raggiungere l’hotel sulla Croisette di Cannes dove la squadra ha trascorso la notte. Poi, questa mattina alle 10, di nuovo in autostrada per gli ultimi 350 di circa 1.000 chilometri di viaggio. A bordo di un mezzo dotato di ogni comfort: poltrone reclinabili, televisioni e quant'altro. Da Ventimiglia diverse Volanti della polizia si sono date il cambio per scortare i convoglio a Milano.
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Sport
Martedì 20 aprile 2010
Top 11
Centrocampisti dal gol facile. Come i difensori
In mediana la virtù IN MEDIO STAT VIRTUS e Di Francesco l'ha capito da un pezzo: hai voglia ad imbottire l'attacco, hai voglia a mandar centimetri e velocità in prima linea perché senza dominio a centrocampo diventa tutto inutile. In medio stat virtus ed è così che il Pescara s'è riappropriato del primato e raggiunto il Verona dopo aver addirittura temuto d'uscir fuori dalla zona playoff: ha riorganizzato le idee, sottratto un po' di peso al reparto d'attacco e lavorato su equilibri nuovi sulla linea della verità. Evitando ballottaggi continui, scaraventando nel mezzo tutto quello che l'organico offriva: Tognozzi e Coletti insieme e pure Dettori a far da jolly col suo destro incantevole; ed infine Ganci: non più esterno, non più trequartista, ma seconda punta nuda e cruda per liberare l'attacco da quell'enorme vuoto di fantasia, imprevedibilità ed incisività. In medio stat virtus e la Reggiana, proprio la Reggiana dal divino centrocampo, ne ha fatto le spese per la stanchezza fisica ed emotiva di Saverino e per la forza devastante con cui Tognozzi ha tirato su la mediana biancazzurra ed il Pescara tutto. Nel mezzo c'è la virtù e la spiegazione dell'aggancio abruzzese al Verona sofferente, che ha perso smalto in attacco e solidità in difesa proprio perché lì dove si decidono le gare ha smesso d'essere padrone, finendo per rincorrere dopo aver lasciato, per gran parte della stagione, che fossero gli altri a correre (spesso a vuoto) dietro la
qualità di Esposito, Russo e Pensalfini. Nel mezzo c'è la verità e ci sono tanti altri casi, mille altre testimonianze a certificarlo: il Giulianova, per esempio, che vince il derby col Pescina (e ritrova i tre punti dopo oltre
due mesi) accorciando e rilanciando l'azione con tre centrocampisti di qualità per poi sfruttare i guizzi del brasiliano Schneider e dell'attaccante Campagnacci. Stesso discorso per il Foggia, che s'è fatto di roccia
(sei risultati utili consecutivi: un punto appena dalla salvezza diretta) da quando Ugolotti ha rivisitato l'assetto del centrocampo, nutrendolo di una mezz'ala in più ed alimentandolo poi con la qualità di Desideri e Morini: è così che il Portogruaro dei miracoli è stato messo in crisi prima che in soccorso dei veneti intervenisse Espinal (fiondata e gol del pari per restare al vertice con Verone e Pescara), guarda caso un centrocampista. Altro esempio a fortificare la tesi arriva dal Rimini, che ha battuto il Potenza e rilanciato la propria corsa ai playoff (un punto appena di svantaggio da Ternana e Reggiana) con l'esperienza e la qualità della triade D'Antoni-Marchi-Frara, indispensabile per liberare l'estro di Tulli e Nolè e la potenza dell'ariete Longobardi. Illuminante anche la testimonianza del Real Marcianise, che continua a macinare punti (pesanti: dieci nelle ultime quattro gare) senza punte (di ruolo), lavorando sulla solidità di Alfano, D'Ambrosio e Della Ventura per guadagnare supremazia e gestione tranquilla delle gare. Al contrario del Ravenna - salvato dal difensore Ciuffetelli, ma in evidente crisi d'identità e di classifica da quando Sciaccaluga ha perso smalto nel ragionamento - e del Taranto, che ha fuochisti di lusso in prima linea, ma difficoltà enormi nell'illuminarli. In medio stat virtus, che sia chiaro per sempre perché scompaia il vizio di sottovalutare l'importanza del centrocampo. Filippo Zenna
Il personaggio della settimana: Andy Selva
Verona più sereno: la belva è tornata VERONA. La belva ha fame, il Verona si consola e scaccia così preoccupazioni e veleni d'una stagione complicata. La belva è lì e l'Hellas adesso ha meno paura perché guardando dentro le difficoltà degli ultimi due mesi e mezzo (una sola vittoria, col fiatone tra l'altro, contro il fanalino di coda Giulianova) e gli impacci di unaprima linead'autore (seigol nelleultime otto giornate: cinque partoriti dall'estro degli esterni) ha riscoperto la furia selvaggia di Andy Selva. La belva è tornata ed alla prima occasione vera c'ha messo lo zampino: nella Ferrara che l'ha consacrato e poi fischiato, in una gara difficileda gestire,per unpariun po'beffardo (acciuffato dalla Spal allo scadere) ma comunque utile a rinsavire l'attacco, la classifica, il Verona. Il primato, tra mille paure e lecite pressioni, è stato difeso e poco importa che adesso vada condiviso non soltanto col Portogruaro, ma anche col Pescara: “Il destino é nelle nostre mani e non possiamo confidare in
passi falsi delle antagoniste per arrivare in serie B evitando la pericolosa coda dei playoff. Dobbiamo vincere con Taranto e Rimini e poi sfruttare il match-ball dell'ultima giornata con il Portogruaro”. È chiaro Andy Selva, oltre che convinto e sostenuto da una condizione fisica non eccellente, ma finalmente accettabile: “Sto benino, non proprio al massimo dopo un lunghissimo periodo di riabilitazione, ma in un momento così importante sarei disposto a scendere in campo anche se fossi al 30% delle mie potenzialità”. Il Verona ha bisogno di lui e lo certificano i numeri: senza la belva il bersaglio è stato centrato con scarsa frequenza, Colombo è inchiodato a tre reti, Di Gennaro (arrivato a gennaio) appena a due, un sostegno forte è arrivato da Rantier (cinque gol), ma il bomber resta Selva, in testa alla classifica di squadra nonostante i cinque mesi trascorsi lontano dal campo per una infiammazione ai polpacci. “Stavamo diventando matti perché non riusci-
vamo a capire di cosa si trattasse. Fatto sta che avvertivo dolore appena tentavo di forzare. Dopo tanto girovagare è venuta fuori la diagnosi e non è stata necessaria l'operazione. Ho ripreso a correre lentamente e la lunga riabilitazione è servita”. E Remondina, che per l'attaccante di San Marino stravede: “Siamo in tanti lì davanti - spiega Selva - e l'abbondanza non può far altro che renderci più forti e convintidella nostraforzaper andareoltre le pressioni e le aspettative di una grandissima piazza. Il calore di Verona è incredibile e non possiamo trasformare in alibi la tensione di un pubblico che giustamente pretende il salto di categoria. Quando abbiamo deciso di vestire questa maglia così prestigiosa tutti quanti noi sapevamo a cosa si andava incontro: nei momenti positivi si vive uno stato di esaltazione, in quelli difficili si deve saper gestire il malumore perché Verona in Prima divisione proprio non può più starci”. La belva è tornata.
Pescara, la grande rimonta è servita PESCARA. La rimonta è servita. Il Pescara si riaccomoda in vetta, anche se su quella poltrona si sta stretti. Tuttavia, per come si erano messe le cose, condividere il trono con Portogruaro e Verona è un autentico piacere. Se è verocome èveroche adiniziostagione ilprimato poteva sembrare quasi un atto dovuto, alzi la mano il tifoso pescarese in grado di pronosticare una nuova ascesa della formazione biancazzurra fino ad appena un mese fa. Proprio il ko interno con il Portogruaro e la conseguente contestazione del tifo sembravano rappresentare lo spartiacque della stagione, con l'andamento lento del nuovo corso (otto punti in sette giornate) che quasi rievocava il fantasma di Cuccureddu. Poi, quasi inattesa, ecco la svolta: 4 vittorie e 2 pareggi. Soprattutto, la piazza rivive di entusiasmo perduto: in 3000 seguono il Delfino al “Bentegodi”, affollando gli spalti domenica scorsa contro la Reggiana. Bonanni e compagni li ripagano alla grande: un punto (e tanti rimpianti) a Verona, tre gol ai pur quotati emiliani. E la banda di Di Francesco torna a suonare con tutti i solisti: Tognozzi, Ganci e Coletti gli ultimi protagonisti. Le trasferte di Foggia e Marcianise, intervallate dalla partita interna con il Potenza: il Pescara è arbitro della lotta salvezza, soprattutto padrone del proprio destino. Con nove punti e con un Verona-Portogruaro in programma all'ultima giornata,
la serie B potrebbe essere nuovamente realtà, tre anni (ed un fallimento) dopo l'ultima volta. Patron De Cecco ci crede, con lui una città che nutre grande fiducia in una società finalmente pescarese e che non ha badato a spese per allestire un organico di prim'ordine, in grado di competere per riprendersi un palcoscenico ambito. “Questo Delfino sta cavalcando l'onda” dice Don Peppe, il demiurgo del Pescara che si gode il momento (“tutti meritano un grande applauso per quanto si sta facendo”) ed elogia il suo pupillo: “Eusebio Di Francesco non ne sbaglia una: mette in campo la squadra in modo perfetto, e la domenica vediamo i frutti del meticoloso lavoro settimanale”. Il massimo dirigente del Pescara è prima di tutto un tifoso della squadra della sua città. “E questo pubblico non è un pubblico di serie B, ma di più. Loro il salto di categoria lo hanno già fatto, adesso …”. De Cecco si ferma, perché rischia di incendiare una piazza che già trabocca di entusiasmo. Da buon padre di famiglia, non dimentica chi in questo momento non può gioire come gli altri: “Sono sicuro che in queste ultime giornate sarà decisivo Zizzari: tutti noi aspettiamo i suoi gol” chiosa il patron. Lui sarà abile a servire la rinomata pasta che porta il suo nome, la sua squadra ha invece servito una rimonta ancora più gustosa. E che resta ancora da completare. Marco Santopaolo
Tedesco del Marcianise
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36 Sport
Il Potenza è della Calpel: Minici e Postiglione convocati. Altra data utile il 3
Il 30 l’assemblea dei soci Arcieri sottoporrà al collegio sindacale lo squilibrio finanziario Il tram per la B passa dal Viviani
La resa dei conti col Portogruaro
Berardi in lotta con Longobardi a Rimini
«PENSO CHE contro il Potenza si poteva comunque vincere per come stiamo giocando e per il valore che esprimiamo». Sono queste le parole che il presidente del Portogruaro Francesco Mio pronunciò all’indomani dell’esclusione del Potenza dal campionato. Un’espressione infelice di superiorità nei confronti di un club scosso da quell’evento, ma che adesso potrebbe ritorcersi contro le ambizioni dei veneti nella sfida del Viviani. Dopo tutto, dal punto di vista tecnico, altre motivazioni se non quelle di “rompere le scatole” agli avversari non ce ne sono più. Dopo tutto, era anche facilmente prevedibile che il Potenza vivesse, ovviamente per poche giornate, dell’adrenalina che era entrata in circolo per la riammissione e che anche calciatori spremuti, e fino a prima della sentenza non proprio al top qualitativo, tornassero in auge. La sconfitta di Rimini va letta proprio in concomitanza con un insieme di fattori negativi: tante, troppo, quattro partite in undici giorni per un organico ridotto all’osso. Anche le ambizioni della squadra romagnola avevano un peso specifico notevole. Anzi, se vogliamo, a livello psicologico il Rimini ha azzeccato la strategia perchè sapeva quanto di buono poteva offrire il Potenza (e questo lo ha dichiarato anche il tecnico romagnolo Melotti) e non l’ha sottovalutato dal primo istante, imponendo all’andamento del match il proprio marchio. Dopo tutto, Nolè e soci sono a un punto dai play off e con tutto il rispetto nutrito per il Potenza, non potevano certo fermarsi sul più bello, specie dopo la vittoria netta di Cosenza. Eppure i rossoblù si sono difesi con attenzione e con ordine, si sono resi poco pericolosi, ma hanno retto botta, comunque non rendendo agevole il successo romagnolo. E questo
va a pieno titolo ascritto alla carica data da Capuano, il quale, obiettivamente già nella conferenza stampa del prepartita, aveva sottolineato come i suoi avrebbero potuto pagare qualcosa dal punto di vista fisico. qualcosa, appunto, che limita anche l’orgoglio e le motivazioni. Comunque sia, è stata riconosciuta ancora una volta al Potenza la determinazione in campo e la voglia di non arrendersi. Una sconfitta onorevole e che non lascia adito a nessun tipo di sospetto. Quindi, per ricapitolare, dietro l’angolo c’è un’ulteriore dimostrazione di essere un gruppo onesto e battagliero. Anche perchè su Potenza saranno poggiati gli occhi della Lega che conta. I rossoblù saranno arbitri della promozione dovendo affrontare in quindici giorni due delle prime tre della classe. Anzi, per essere maggiormente precisi, per la classifica avulsa (cioè quella degli scontri diretti) è proprio il prossimo avversario, il Portogruaro a guidare la classifica. Poi verrà il Pescara. Ma, si comincerà da quella squadra il cui presidente, ma anche il direttore sportivo, dissero che i tre punti per la loro squadra contro il Potenza sarebbero stati automatici. Chissà se la pensano nello stesso modo dopo aver pareggiato in casa con il Foggia, una squadra con cui il Potenza ha dimostrato di potersela giocare, se non addirittura batterla. Eccolo lo stimolo ulteriore: la grande prestazione, grinta e orgoglio in campo, tattica sulla panchina, per far ricredere coloro i quali pensavano a una banda allo sbaraglio. Non inganni, quindi, la sconfitta romagnola che ha interrotot a 5 i risultati utili di fila: il Potenza è vivo e vuole giocare ancora queste ultime tre battaglie come se fosse ancora in corsa per la salvezza. a.p.
ABBIAMO sempre rimarcato l’esigenza di conoscere, in via ufficiale, quali fossero le intenzioni di Giuseppe Postiglione relativamente alle quote societarie del Potenza Sport Club. Abbiamo tentato di seguire la via ordinaria, con tanto di richiesta di chiarimenti al suo difensore di fiducia, Donatello Cimadomo. Con un fax del 12 aprile scorso, scrivevamo all’avvocato potentino di poter conoscere “le intenzioni del suo rappresentato in merito alla cessione delle quote di sua proprietà della società Potenza Sport Club”. “Ai nostri lettori - abbiamo scritto - interessa sapere se e in che modo Postiglione intenda lasciare la proprietà. Se a titolo gratuito o oneroso, con quali condizioni e, soprattutto, in quali tempi”. Il penalista potentino ieri ci ha risposto e pur chiarendo che per Postiglione esiste “il divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano”, sulla cessione ha dichiarato: “le quote della società sono di proprietà della Calpel, amministrata dal dott. Ciro Sabia, al quale possono essere indirizzate eventuali proposte di acquisto”. Per chiarezza, specifichiamo che la Calpel è di proprietà per il 90% di Giacomo Minici e per il 10% di Postiglione. Chi vuole il Potenza, quindi, deve trattare con la Calpel e con Sabia. Proprio così, trattare: perchè nessuno può dire ad oggi che l’acquisizione del Potenza sia gratis. Ma neanche l’esatto contrario, ossia che servano soldi. La certezza che abbiamo acquisito è che il giorno 30 aprile è stata convocata l’assemblea dei soci della Calpel (e che sono stati invitati anche gli attuali dirigenti del Potenza). In caso di assenza dei soci, c’è un nuovo appuntamento per il giorno 3 maggio. Non si arriverà a nulla di immediatamente concreto, anche perchè a ieri ancora nessuno si è fatto avanti con Sabia, per cui la sensazione è che si debba procedere come previsto dalla legge. Arcieri in queste ore (prima, quindi, del 30 aprile) convocherà il collegio sindacale al quale sottoporrà il bilancio con l’ammontare dell’esposizione debitoria del Potenza. L’ultimo certificato della Covisoc (la commissione di vigilanza sulle società di calcio), risalente al 30 settembre, la colloca nell’ordine dei 350 mila euro, che ad oggi saranno quantomeno raddoppiati. Ragionando per eccesso diciamo che la
L’ipotesi concreta è il prestito obbligazionario per ripianare un milione di euro di debiti
Un carteggio con Cimadomo chiarisce con chi si deve discutere per un acquisto delle quote
Donato Arcieri, amministratore unico del Potenza, e Donatello Cimadomo, difensore di fiducia di Giuseppe Postiglione
cifra è assai vicina, se non superiore, al milione di euro. Questo squilibrio finanziario sarà sottoposto ai soci che avranno 30 giorni di tempo per far valere il diritto di opzione alla ricapitalizzazione. Non riuscendo a ripianare i debiti, l’amministratore unico potrà predisporsi a un prestito obbligazionario (fondamentale per non dare il via alle procedure di fallimento). Chi presterà questi soldi, generalmente una banca o terzi (azionariato popolare, per esempio, in caso di mancata re-
stituzione, il prestito si trasformerà in quote azionarie. Resta da capire se esiste in giro qualcuno effettivamente interessato a questa operazione, al di là delle voci che si stanno rincorrendo da diversi giorni senza concretizzarsi ancora. Fatta chiarezza, e stringendosi i tempi, sarebbe a questo punto necesario che anche l’amministrazione comunale muova passi e convochi i dirigenti del Potenza per comprendere il da farsi. Alfonso Pecoraro
Seconda Per Rodolfi la salvezza matematica è davvero ad un passo
Arbitri della promozione Il Melfi gira pagina dopo Noicattaro aspettando le big UNA prodezza di De Lorenzo mette al tappeto il Melfi che a Noicatttaro ha giocato la sua regolare partita, priva di grandi squilli ma anche di particolari patemi. Senza l'eurogol dell'attaccante rossonero, stop aereo e rovesciata all'incrocio dei pali, la partita sarebbe tranquillamente finita a reti bianche, con il Melfi capace di portarsi a casa un onesto punticino. Invece è giunta la quarta sconfitta del girone di ritorno. Stesso numero anche relativamente alle partite perse in Puglia dove solo a Manfredonia il Melfi è stato in grado di passare. Nelle altre quattro circostanze, Monopoli, Barletta, Brindisi ed appunto Noicattaro, i gialloverdi hanno sempre perso. Evidentemente la terra pugliese in questa stagione risulta un tantino indigesta ai federiciani. Ritornando al match di Noicattaro, già in sede di presentazione, avevamo sottolineato come la differenza di motivazioni esistente, potesse fungere da fattore determinate ai fini del risultato finale. Lo stesso Rodolfi nelle interviste post
Il tecnico gialloverde Paolo Rodolfi
gara, ha sottolineato quest'aspetto, rammaricandosi per una sconfitta evitabile. Ma d'altronde è anche oggettivamente difficile riuscire a mantenere tutti sul pezzo a fine campionato con un classifica che ha poco da dire. Il Melfi è salvo al 99% ed anche se manca la matematica certezza del raggiungimento dell'obiettivo, come afferma giustamente lo stesso Rodolfi, solo uno straordinario concatenarsi di risultati tutti negativi al Melfi potrebbe rimettere in discussione un
verdetto che appare materialmente archiviato. Otto punti di vantaggio, a tre turni dalla fine del torneo, rappresentano infatti un margine ampio e rassicurante, anche perché sono ben cinque le formazioni che stanno sotto al Melfi in graduatoria e che separano i gialloverdi dalla zona play- out. In pratica per far succedere il finimondo, occorrerebbe che il Melfi perda sempre e che le altre vincano sempre, a prescindere dagli incroci possibili. Una eventualità
davvero complicata da avverarsi. Certamente però il Melfi ha l'obbligo di chiudere bene in queste restanti tre partite per se stesso e per la regolarità del campionato. Il Melfi è l'arbitro della volata promozione, dovendo incontrare al Valerio, sia la Juve Stabia, capo classifica domenica prossima, che il Catanzaro all'ultimo turno. In mezzo la delicata trasferta di Isola Liri. Un calendario irto di difficoltà sicuramente, in cui basta però ottenere almeno un punto per mettersi al sicuro al 100%. Infine l'episodio che avrebbe visto per protagonista Roberto Chiaria, infastidito al momento della sostituzione ordinata da Rodolfi. Nient'altro che un normale gesto di stizza da parte di un giocatore generoso e combattivo che non vorrebbe mai uscire dal campo. Nulla di particolare e di trascendentale. Episodio già chiuso con i due protagonisti che si sono parlati ed hanno chiarito la vicenda, senza ulteriori strascichi e problemi. Da persone intelligenti insomma. Emilio Fidanzio
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Sport 37
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
Top 11
Ancora una domenica da protagonista per il portiere Mangiapelo
Il poker della Scafatese Sugli scudi gli eroi del Menti. Il Catanzaro torna a sognare FERMI tutti. Sul campionato irrompe il ciclone Scafatese che, ironia della sorte, rimette in moto la giostra del Catanzaro che si porta a due punti dai cugini appena sconfitti. Stabiesi “matati” in casa grazie alla doppietta (la più importante della sua carriera) di Alessandro Napoli ed alla classe di Giuseppe Sifonetti. Avanti Scafatese. La squadra allenata da Marco Rossi nell'ultimo mese ha sconfitto prima Catanzaro e poi Juve Stabia; in pratica ha dato le carte del campionato, ha eletto capolista ed inseguitrice prima di rimescolare ancora il mazzo per un finale che si preannuncia esaltante. Straripante Napoli con le sue prodezze, imprendibile l' ambidestro Sifonetti sulla corsia di sinistra, insuperabile Braca nel terzetto difensivo e Severo De Felice sulla linea di porta. Grande prestazione per l'esperto difensore: interventi straordinari che hanno tracciato il percorso salvezza, strada poi illuminata dalle invenzioni del gioiello Napoli. Ottimo De Felice dunque, ma come scalzare il bravo Mangiapelo dell'Isola Liri dalla posizione di preminenza dopo l'ennesima prestazione da incorniciare. In pratica i due portieri hanno dato vita ad un duello a distanza: parata su parata, colpo di reni su colpo di reni, i due si sono giocati una bella fetta di salvezza. Non poteva fare altro il Catanzaro. La formazione di Auteri dà seguito all'importante
affermazione sul campo del Monopoli di domenica scorsa regolando in casa un Gela allo sbando. In nomi del successo? Citazione semplice: Longoni e Mosciaro, i gemelli del-
Gela nel caos e il patron se ne va GELA. Caos Gela. Il presidente Tucci si dimette, società in mano al Direttore finanziario prima chevenga affidataall'Ufficio Protocollodel Comune . Cala il sipario sulla stagione del Gela. Una delle più tristi degli ultimi anni. Il Presidente Angelo Tucci, rassegna infatti le dimissioni altermine di un convulsoconsiglio d'amministrazione. Dimissioni che partono da lontano. Tucci infatti già lo scorso anno aveva intrapreso la medesima strada.La faccenda è nota. Nell'estate scorsa Tucci aveva deciso di rimettere il suo mandato di presidente a conclusione di un progetto sportivo di tre anni. Aveva deciso di lasciare, ma con stile, provvedendo a sue spese all'iscrizione della squadra al torneo successivo, dopo aver onorato tutte le incombenze relativeai tecnici,agli atleti ea tuttii fornitori al fine di lasciare senza debiti la società in mano di altri. In precedenza lo stesso Tucci avevamanifestato ledifficoltà finanziarie,logistiche e struttrali che ne impedivano una sua futura esposizione. Una decisione rispettabilisima. Tuttavia lo scarso interesse manifestato da altri soggetti aveva portato la società al collasso economico con il serio rischio di scomparire dal calcio professionistico. Ed allora la retromarcia di Tucci, confortato dalla classe politica della società riunita per l'occasione nel tentativo di trovare un accordo che venisse incontro alle difficoltà del presidente. Accordo che pre-
vedeva alcuni punti cardine: investimenti per la ristrutturazione del campo sportivo “Enrico Mattei” di Macchitella; investimenti per la ristrutturazione dello Stadio “Vincenzo Presti”; sensibilizzazione di altri imprenditori per allargare e rafforzare la base societaria; aumento della Sponsorizzazione del Comune di Gela da 400.000 euro a 500.000. Accordo trovato in un baleno e sottoscritto dallo stesso Tucci. Accordo che, a poco meno diun anno dalla sua stipula, non ha trovato alcun riscontro pratico provocando le nuove dimnissioni, questa volta irrevocabili, dell'ormai ex presidente del Gela. Lo stesso Tucci ricorda come sia stato vittima di un “tradimento totale della Classe Politica Gelese dopo che ho evidenziato che quell'accordo in realtà era solo una “miserabile trappola”. Una sola cosa è stata fatta: hanno deciso il destino del calcio, provocando un enorme buco in bilancio che trascinerà alla fine ingloriosa la Società. Inoltre, sulla stessa scia disastrosa, anche la Provincia di Caltanissetta non ha ancora provveduto a saldare al Gela Calcio la Sponsorizzazione 2009 di 80.000 euro e dell'anno in corso di 80.000 euro”. Il cda ha preso atto della denuncia dell'Ing. Tucci ed ha approvato ad unanimità le sue dimissioni. Lo stesso Consiglio ha dato mandato a Rosario Faraci, di portare a termine il campionato.
la rincorsa al vertice. Ma andiamo con ordine. Mangiapelo blinda la porta; dinanzi a lui linea a quattro in difesa telecomandata dalla coppia principe Di Maio-Ciano. I due si risco-
prono insuperabili chiudendo qualsivoglia varco agli sprovveduti attaccanti del Gela. Strada sbarrata per le vie centrali. Non si passa neanche sulle corsie esterne. A destra c'è Orefice della Vibonese mentre sull'out opposto si sacrifica Braca della Scafatese: esperienza al servizio dell squadra e tanta personalità nelle sue proiezioni offensive. Mediana di qualità. Comanda tutto Pirrone della Vibonese che orienta il prezioso successo sul Cassino con la rete in apertura di ripresa. Mantiene il passo Raffaele Corsale della Scafatese. Il centrocampista non ha centrato il bersaglio; poco male, perché intanto ha fatto valere la qualità del suo mancino nel bel mezzo della mediana del “Menti”: tocco vellutato ed idee brillanti in tema di costruzione. La Scafatese torna a vedere la luce. Anche perché sul fronte offensivo ci sono due interpreti che fanno dei numeri palla al piede una ragione di vita. Questo ed altro per Alessandro Napoli che “mata” la capolista con due colpi beffardi; questo e quant'altro per il talentuoso Sifonetti che si conferma “istruttore”dell'assist. Quanto basta per invogliare Longoni del Catanzaro ad alimentare i sogni della trequarti dietro al capocannoniere Ciofani. Longoni piazza il suo tredicesimo sigillo. Il bomber della Cisco Roma raggiunge per la seconda volta in stagione cifra tonda: 20 reti. Andrea Buonaiuto
Il personaggio della settimana
Napoli, doppietta con dedica «I miei gol per Teo e Juliana» SCAFATI - Ci sono dei momenti che possono cambiarti la vita. Segnare il destino di una persona, per sempre. Uno di quei momenti, per Alessandro Napoli è finalmente alle spalle. Dopo sette mesi di calvario, è finalmente tornato al gol. Ne ha segnati due, nel giorno più importante. Ha fatto piangere la Juve Stabia, riaprendo di fatto il campionato e tenendo in corsa la sua Scafatese che con questa vittoria aumenta le sue chances salvezza. Quando ha segnato, ha mostrato commosso una maglietta sulla quale c'era una foto. “Erano Teo e Juliana, due persone alle quali la vita ha riservato un destino tragico”. Teo e Juliana erano il figlio e la moglie di Mauro Marchano, ex attaccante del Manfredonia di cui Napoli è stato compagno fino a settembre. Napoli viaggiava con i familiari del centravanti una brutta domenica di inizio campionato. Erano diretti a Barletta per il derby di Puglia, guidava Alessandro che non sarebbe stato della partita. E' un attimo: la Citroen Xantia va fuori strada e finisce in un canalone. Juliana, 30 anni, muore sul colpo; Teo, 10 mesi, si spegne durante la corsa disperata all'ospedale. Alessandro si salva, è solo leggermente contuso; ma la ferita è mentale, e non si rimargina. E' un calvario, forse finito domenica con quella maglia della Scafatese cheindossa dafebbraio.Sono i suoi primi gol stagionali, sono arrivati in uno stadio, il “Romeo Menti”, fino a quel momento imbattuto. Due, come le dediche da fare. “E' la cosa più bella che mi potesse accadere in questo momento: segnare due gol, uno per Teo e l'altro per Juliana, due persone che resteranno per sempre con me”. Alessandro si commuove,è unragazzosensibile. Segnato da un giorno che non potrà dimenticare. Quest'anno dodici presenze, maa 22annic'ètutta unavita davanti. Ha trovato i suoi primi gol con Marco Rossi alle-
Rocco Napoli in azione
natore, lui che fu lanciato in serie D, a Solofra, da Pasquale Esposito, il tecnico sostituito a Scafati proprio dal collega torinese. E Rossi, nella partita più delicata dell'anno, gli ha dato fiducia preferendolo a Nunziata. A Castellammare non doveva giocare, e invece è sceso in campo titolare ripagando al meglio la fiducia. “Sono contentissimo, e non solo per la dedica, perché questi sono due gol pesanti”il pensiero di Alessandro. Napoli è ancora scosso, già nell'immediato dopo partita avrebbe voluto dribblare microfoni e taccuini. Il suo dovere, morale e professionale, lo aveva già fatto in mezzo al campo: per uno di poche parole può bastare e avanzare. E adesso che si è sbloccato, magari non si fermerà più. “Sono stati sette mesi bruttissi-
mi, sono cose che vanno oltre al calcio” fa notare questo ragazzo che proprio a Manfredonia, lo scorso anno, è stato protagonista di una discreta annata: 26 presenze e 2 gol al debutto tra i professionisti, dopo qualche presenza in serie D con le maglie di Solofra e Alghero. Nulla in confronto all'emozione di domenica scorsa. Per Alessandro è un altro giorno da ricordare, ma stavolta col sorriso sulle labbra tipico di un grande uomo dopo un grande gesto. Da condividere con i compagni di squadra e con quei dirigenti (il team manager Nando Carotenuto su tutti) che gli sono stati sempre vicini in un anno difficile.Un annochelo hasegnato, e che forse è finalmente alle spalle. Nel ricordo di Teo e Juliana. Marco Santopaolo
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38 Sport
Il punto del girone H La lotta per non retrocedere si è fatta ancora più avvincente
Pianura frena ancora e la capolista se ne va NEAPOLIS sempre più vicino al traguardo. Il Pianura non va oltre il pari e il vantaggio della capolista diventa +8. Il Francavilla si aggiudica il derby del brindisino e continua a sperare nei play out. Quattro squadre, racchiuse in cinque punti, in lotta disperata per evitare la retrocessione diretta. Mancano quattro giornate al termine del torneo, ma per Sant'Antonio Abate, Pomigliano, Bitonto e Pisticci vi sono soltanto tre gare da giocare. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti della trentaquattresima giornata, quindicesima di ritorno, del girone H della serie D che ha fatto registrare sette vittorie, due in trasferta e due pareggi. I gol sono stati 23, di cui 13 messi a segno dalle squadre
che hanno giocato in casa e 10 da quelle che hanno viaggiato. Complessivamente, nelle 306 partite sinora disputate, le vittorie sono state 224 (91 in trasferta, pari al 40,62%). Nella quindicesima d'andata le vittorie furono otto (quattro in trasferta e una a tavolino in favore Francavilla in Sinni sul Fasano), 20 i gol. Benevento, Bitonto e Francavilla Fontana si sono aggiudicate entrambe le sfide, rispettivamente, contro Ischia, Bacoli e Ostuni. Il Neapolis ha conquistato la quarta vittoria esterna consecutiva ed ha notevolmente aumentato le probabilità di giungere al 16 maggio in testa alla graduatoria. La compagine partenopea, ad eccezione della ventisettesi-
ma giornata, in cui dovette cedere il primato al Pianura, è stata costantemente in testa alla classifica sin dal diciassettesimo turno. Ora, a quattro giornate dal termine, la formazione di Mugnano vanta otto punti in più della seconda in classifica. Un vantaggio che dovrebbe consentite al Neapolis di approdare in Lega Pro-Seconda Divisione. La terza forza del torneo, il Casarano, dopo 14 risultati utili di seguito (9 vittorie e 5 pareggi) si è arenata a Pomigliano che a sua volta ha conquistato la nona vittoria casalinga di fila e spera ancora nei playoff. In coda alla classifica, importanti vittorie di Bitonto e Pisticci, uniche due squadre, tra quelle pericolanti, che dovranno ancora osser-
vare il turno di riposo. Il Francavilla Fontana ha agguantato il Bacoli in terzultima posizione e spera di rientrare nel lotto delle formazioni che disputeranno i playout. Ma a sperare nelle gare aggiuntive è anche il Fasano che ha conquistato il quinto risultato utile consecutivo (2 vittorie e 3 pareggi) ed è a soli quattro punti dalla zona arancione. L'Ostuni che ha subito la terza sconfitta di seguito, per il momento, è fuori pericolo, ma dovrà fare molta attenzione. Tra le tre di Basilicata, bene il Pisticci, così e così il Matera, malissimo il Francavilla che ha subito la sesta sconfitta esterna consecutiva e rischia di perdere il primato tra le compagini lucane. Adolfo Sarra
Alassani: «Tre anni di sofferenza e tanta gioia. Stanchi? Sì, ma non si è visto»
Matera, ci sono due anticipi Col Neapolis si gioca sabato alle 15, la finale col Voghera alle 17 Alassani e tanti anticipi in casa biancazurra. La gara di ritornodellafinale diCoppaItalia di serie D tra Matera e Voghera, in programma mercoledì 28 Aprile, è stata anticipata alle ore 17.00 per permettere la diretta televisiva sul canale satellitare RaiSportPiù, inoltre contro il Neapolis si giocherà sabato alle 15. C’è stato l’accordo tra le due società e anche il parere positivo da parte della Lega, perchè il Voghera anticipo erà ed era giusto che anche il Matera fosse data questa possibilità di avereun giornoinpiù pergestire le forze. ALASSANI- Tre anni a Matera da profugo del Togo, dove le guerre interne sono il primo problema insieme alla povertà. «E’vero-commenta Alassani a fine gara dopo essersi concesso ai colleghi in sala stampa-perchè non è facile per noi. Sono arrivato a Matera più di due anni fa e sono stato accolto come uno di famiglia dal presidente Perniola che mi ha aperto le porte della squadra. Sono stato tanto tempo fuori ad allenarmi soltanto aspettando di poter ripagare in campo tutto questo affetto. Portavo da tempo la maglia con la dedica e finalmente ho potuto mostrarla». Ora che il gol è arrivato Alassani giocherà meno da solista, come dice il mister? «E’ un modo di dire per stimolarmi-aggiunge con il suo solito sorriso-ma ora le cose cambiano e m’impegnerò per
Alassani sfiora il secondo gol e la doppietta personale (foto Videouno)
LOTTA PLAY OFF Il Pomigliano non molla CONTRO il Casarano è arrivata una delle vittorie più importanti e difficili della sua gestione, una partita che la squadra granata ha rischiato di pareggiare proprio nei minuti finali. Una vittoria che in quanto a posizioni di classifica non cambia nulla ma che però avvicina i granata al Sant’Antonio Abate attualmente quinto in classifica e distante un solo punto.“Abbiamo sofferto molto, ma abbiamo saputo reagire - questo il primo commento del tecnico - è stata una gara molto difficile contro una squadra molto tosta come il Casarano, se loro non perdevano da sicembre c’è un perché”. Come detto il Pomigliano accorcia le distanze nei confronti delle squadra di Di Nola: “Dobbiamo combattere fino alla fine del torneo, non possiamo sbagliare, dobbiamo giocare altre tre partite (il Pomigliano riposa alla penultima) e cercare di racimolare più punti possibile”.
migliorare certi aspetti». Alassani giocava in Togo, ma è chiaro che è un giocatore che va disciplinato tatticamente perchè gli schemi di Roberto Rizzo sono improntati su alcune regole molto semplici tra cui il dai e vai che Alassani non attua con frequenza. In merito alla gara contro il Grottaglie, Alassani giustifica i compagni. «Eravamo molto stanchi, anche chi non ha giocato efiguriamoci chiè andato in campo. Viaggio di ritorno lungo in autobus, poi un solo giorno di allenamento e nuovamente tutti in campo. Alla fine però abbiamo finito in avanti pressando il Grottaglie perchè volevamo vincere. Ho sfiorato anche il secondogol, ma è stato bravo il portiere loro. Comunque il pari è il risultato più giusto e ora pensiamo alla prossima, anche se la testa è alla Coppa Italia». BIGLIETTI A 5 EURO-In effetti è iniziata già la caccia ai tagliandi d’ingresso per la Coppa Italia che dovrebbero essere messi in vendita già da oggi o al massimo domani. I prezzi sono popolari. Cinque euro per tutti i settori tranne la tribuna centrale dove si pagherà dieci. La sensazione che il pubblico non sarà il dodicesimo uomo in campo ma molto, molto di più. Giocare davanti a uno stadio gremito in ogni ordine di posto e settore (tranne la curva sullo spogliatoionon agibile)è unostimolo in più a lottare per l’obiettivo. Renato Carpentieri
In caso di vittoria con la squadra di Rizzo e non vittoria del Pianura sarà già promozione
Il Neapolis vuole festeggiare in fretta Il Neapolis, rispettando i pronostici della vigilia, ha sconfitto come era prevedibile l’Angri dei giovani, andando a + 8 sulla diretta inseguitrice Pianura, fermata in casa dal Sant’Antonio Abate. Insomma è stata una partita a senso unico, che ha regalato poche emozioni alle due tifoserie. Anche per un allenatore è difficile commentare questo tipo di partite, ma Castellucci non vuole sminuire il risultato positivo dei suoi ragazzi, che li avvicina ulteriormente alla Seconda Divisione. Le parole dell’allenatore del Neapolis sono poche ma significative: “Si è trattata di una partita disputata da molti giovani, soprattutto sulla sponda avversaria, questo è fuori di dubbio, ma il Neapolis ha fatto il suo dovere, ha vinto meritatamente ed ha compiuto un altro passo importante vero la promozione. Insomma... ci siamo comportati da
Daleno del Neapolis
Neapolis”. In questi giorni sono stati molti gli addetti ai lavori ad esprimersi sul caso Angri, molti hanno accusato i grigiorossi di falsare il campionato schieran-
do la Juniores incampo, ma Castellucci non cade nella provocazione ed afferma: “Questi non sono miei problemi ma dell’Angri e non mi sembra giusto andarsi ad immischiare nei fatti altrui. Inoltre credo che una partita non possa falsare il campionato, anche perché penso che abbiamo dimostrato in più occasioni di meritarci il primo posto in classifica”. Domenica il Neapolis Mugnano riceverà la visita del Matera, anche se pare già certo l’anticipo perchè i lucani devono affrontare il Voghera nella finale di ritorno mercoledì 28 aprile. Il Pianura sarà impegnato con il Bitonto in campo neutro e in caso di vittoria del Neapolis col Matera e di pareggio del Pianura la promozione sarebbe matematica. Il Neapolis deve poi far visita al Bacoli, riceve il Pianura e chiuderà a Sant’Antonio Abate. La voglia è di festeggiare con tre gare d’anticipo.
Il fantasista espulso a Fasano
Francavilla perde ancora Chisena
Tonio Chisena in azione
FRANCAVILLA – Sconfitta in casa del fanalino di coda Fasano, per il Francavilla di mister Ranko Lazic. Una gara che ha visto i sinnici collezionare la terza sconfitta di fila, la sesta consecutiva in trasferta. Un filotto di risultati molto negativi che deve far riflettere la squadra, che nonostante tutto non si arrende mai in campo, anche contro formazioni di spessore superiore. A Fasano Chisena e compagni, hanno disputato una gara tutto sommato accettabile, tenendo presente la differenza di motivazioni da parte delle due squadre in campo. Fasano alla ricerca disperata di punti per abbandonare l’ultima posizione in classifica, Francavilla invece, raggiunta già da tempo la salvezza matematica, si è vista sfuggire di un soffio la qualificazione alla zona playoff, che avrebbe consentito al sodalizio del patron Franco Cupparo, un traguardo importante per la storia della società rossoblu. A Fasano quindi, dopo lo svantaggio iniziale, grazie alla rete di Piovan, al 7’pt i sinnici non sono stati bravi a rendersi pericolosi più di tanto nell’area di rigore biancazzurra. Il Francavilla, ha avuto una reazione di orgoglio nella ripresa, nonostante dopo
soli cinque minuti di gioco è costretto a restare in inferiorità numerica a causa dell’espulsione del fantasista Chisena (si spera in una sanzione non lunga) al 5’st, per un rosso alquanto dubbioso. Ma, sebbene in dieci, i rossoblu hanno avuto delle buone occasioni per riequilibrare il match, ma la rete al 32’st ancora di Piovan, ha spento le speranze dei sinnici. Una sconfitta, che ha messo in luce, ancora se non ce ne fosse stato bisogno, le motivazioni meno incisive del solito del Francavilla. Una squadra che ha mollato un po’ la presa, negli ultimi due mesi di campionato. Adesso però, archiviata questa sconfitta, si riprendono oggi pomeriggio gli allenamenti, con la squadra impegnata allo stadio “Gian Battista Rossi” della vicina Senise, per evitare di rovinare il manto erboso del “Fittipaldi” viste le copiose piogge di questi giorni. Bisogna riflettere su questo periodo negativo della squadra, cercando di fare tesoro di queste sconfitte e cercando di non commettere gli stessi errori. La squadra sa bene che il momento non è dei migliori, e vuole onorare nel migliore dei modi queste ultime quattro gare di campionato. Claudio Sole
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Sport 39
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
I tre punti con la Turris sono manna dal cielo, ma non definitivamente sufficienti
Pisticci, Stasi ci crede Gialloble a caccia della certezza di evitare la retrocessione diretta PISTICCI_Altri tre punti come una manna dal cielo. Il secondo successo consecutivo consente alPisticci, vittorioso ad Ostunie domenica scorsa in casa con la Turris, di portarsi a quota 29, punti che attualmente valgono il quintultimo posto della classifica, ovvero il secondo miglior piazzamento nella griglia play out. Ma le distanze sono minime ed i gialloble sanno di non avere, al momento, nemmeno la certezza di giocare gli spareggi salvezza. Il rischio della retrocessione dirette c'è ancora, perché lì dietro l'Ischia insegue a quota 28 e poi c'è il tandem formato da Bacoli e Francavilla Fontana, a 27. Tutte queste squadre hanno già riposato e quindi avranno a disposizione ancora quattro partite, mentre il Pisticci sconterà il turno di riposo all'ultima giornata e può contare solo su altre tre gare per migliorare la propria classifica. Due dei prossimi tre incontri, inoltre, sono da giocare in trasferta e saranno gare difficili, con squadre di alta quota, che hanno ancora
La festa del Pisticci ed a destra Di Maria
obiettivi da raggiungere. Il Casarano, avversario di domenica prossima, ha nel mirino il secondo posto della graduatoria e, nello stesso tempo, deve far punti per mantenere il terzo posto ed evitare il ritorno del Forza eCoraggio. Il Pomigliano,
invece, lotta per entrare nel gruppo play off e fa la corsa sul Sant'Antonio Abate. L'obiettivo è possibile, anche perché il Sant'Antonio dovrà riposare. L'unica partita casalinga rimasta agli jonici diventa, pertanto, decisiva. Bisognerà battere la Ca-
sertana, imprescindibilmente. Ma anche cercare di prendere qualcosa dalle due partite lontano dalle mura amiche. In tal senso le ultime due vittorie potrebbero consentire al Pisticci di attingere ad energie insperate fino a due settimane fa. “Avevo
scommesso - dice un fiducioso Lino Stasi, dirigente gialloble - sulle due vittorie consecutive del Pisticci e ci ho visto giusto, nonostante lo scetticismo di tutti. Adesso dico che riusciremo a conquistare altri sette punti nelle tre gare rimaste”. Le dichiarazioni di Stasi sono un segnale forte. La testimonianza che qualcosa è cambiato nello spogliatoio pisticcese. “Dopo il confronto avuto dalla società con la squadra - prosegue Stasi - sono arrivati risultati importanti e soprattutto le giuste motivazioni per affrontare al meglio gli ultimi e decisivi impegni stagionali. Fortunatamente i nostri giocatori hanno recepiti in senso positivo il messaggio della dirigenza. Noi li ringraziamo per la loro professionalità e per la scelta di rimanere, una decisione sposata da tutti a cominciare dal nostro capitano, Michele Cazzarò, che è un vero leader sia nel campo che fuori. On questi presupposti sono sicuro che riusciremo a dire la nostra anche a Casarano”. Sarebbe un'impresa memorabile. Roberto D’Alessandro
Eccellenza GenzanoBanzi non ha evitato i play out Promozione Il Miglionico inguaia i materani
L’Atella soffia in extremis Pietragalla e Moliterno ok i play off al Borussia Varisius nelle sabbie mobili DOMENICA SCORSA è calato il sipario sulla regular season del campionato di Eccellenza. In parte già decisa sia in testa che in coda, la classifica del massimo torneo regionale ha subito uno scossone esclusivamente in zona play-off, dove l'Atella Monticchio, al fotofinish, ha agguantato la quarta posizione a spese del Borussia Pleiade (estromesso dagli spareggi-promozione). Non sono stati compiuti altri “miracoli”, invece, sul fondo della graduatoria. Real Tolve e Policoro, vincendo rispettivamente contro Ferrandina e Borussia Pleiade, hanno centrato la permanenza e possono già pensare alla prossima stagione calcistica. Il Genzano Banzi ha creduto fino in fondo alla salvezza diretta senza passare dai play-out, ma nonostante l'affermazione in casa dell'Avigliano, sarà costretto a disputare la coda post-campionato. Riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dall'alto. Il Fortis Murgia (già promosso in serie D) ha chiuso in bellezza il campionato, annientando all'inglese il Viggiano. Non aveva nulla da dire neanche il testacoda di giornata tra l'Irsinese e l'Angelo Cristofaro. Il team materano, infatti, era già retrocesso da tempo, mentre la pattuglia di Manniello, con il secondo posto acquisito, aveva la testa rivolta ai play-off. L'Oppido, comunque, si è imposto con un set tennistico. Il Ruggiero Valdiano ha consolidato la terza piazza grazie al pari interno contro la Murese, mentre il Ricigliano è scivolato sul campo della Vultur Rionero. Finale di stagione thrilling per la conquista dell'ultimo piazzamento play-off. L'ha spuntata l'Atella Monticchio (Picerno ko ed agli spareggi-salvezza) a spese del Borussia Pleiade, superato di misura dal Policoro nel derby cittadino. Nei bassifondi, il Real Tolve ha demolito il Ferrandina e si è salvato. Il Genzano Banzi ha espugnato Avigliano in rimonta, ma è sprofondato ugualmente in zona playout. I NUMERI Turno di cam-
Domenica gli spareggi TERMINATA LA prima fase della stagione che ha sancito la promozione del Fortis Murgia e la retrocessione dell'Irsinese, ora già si pensa alla coda post-campionato. Domenica prossima, infatti, sono in calendario le semifinali d'andata dei play-off. Di fronte, in scontri incrociati, si sfideranno le quattro squadre classificatesi dal secondo al quinto posto. Il Ricigliano (giunto sul quinto gradino della classifica) riceverà la visita dell'Angelo Cristofaro Oppido (che ha chiuso la stagione alle spalle della neo-promossa Fortis Murgia). L'Atella Monticchio (quarta) incontrerà il Ruggiero Valdiano (terzo). Il 2 maggio sono in programma le gare di ritorno a campi invertiti. I play-out, invece, avranno inizio tra due settimane ed esattamente la prima domenica di maggio. Sono questi gli accoppiamenti: Avigliano-Picerno e Ferrandina-Genzano Banzi. Il 9 maggio si disputeranno i confronti di ritorno. do.pa.
pionato in cui ha prevalso il segno “2”. Trentacinque gol messi a segno in questa trentesima giornata (717 marcature in totale in campionato), di cui 17 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 18, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 3 successi interni, 4 vittorie esterne ed 1 pareggio. Il migliore attacco del campionato lo detiene il Fortis Murgia (63 reti), il peggiore è quello dell'Irsinese (7 reti). La migliore difesa è quella del Ricigliano (18 reti subite), mentre è dell'Irsinese (179 reti subite) la retroguardia più perforata. Classifica
marcatori: Campisano (Viggiano): 23 reti; Salamone (Ruggiero Valdiano, 1): 19 reti; Margiotta (Fortis Murgia): 18 reti; Schettino (Borussia Pleiade, 4): 16 reti; Dutra (Murese, 2): 15 reti; Petilli (Ruggiero Valdiano), Rinaldi (Atella Monticchio): 13 reti; Montenegro (Real Tolve), Valente (Atella Monticchio, 1): 11 reti; Di Francesco (Vultur Rionero), D'Amico (Angelo Cristofaro Oppido), Mainenti (Ruggiero Valdiano, 1), Vigliucci (Genzano Banzi, 2): 10 reti; Grieco (Angelo Cristofaro Oppido, 1), Antohi (Murese): 9 reti. Donato Pavese
I PLAY-OFF sono stati annullati. Non ci sarà alcuna coda post-campionato, in Promozione, per quanto concerne i vertici della classifica. E' stato questo il verdetto del campo. Gli ultimi novanta minuti più roventi della regular season hanno sancito la promozione diretta in Eccellenza del Pietragalla e del Moliterno. Miglionico, Santarcangiolese e Pignola, invece, sono rimasti a bocca asciutta. Per un eventuale salto di categoria dovranno ricorrere esclusivamente al ripescaggio. Il divario in classifica di dieci lunghezze tra il Moliterno (secondo) ed il Miglionico (terzo) non si è assottigliato e, pertanto, sono stati annullati gli spareggi-promozione, come previsto dalle direttive emanate dalla Figc lucana. Il Pietragalla capolista, annichilendo di misura la resistenza del Rotondella, ha centrato il bis di promozioni in appena due stagioni. Il Moliterno, invece, ha atteso qualche anno, prima di ritornare nel “paradiso” chiamato Eccellenza. I ragazzi di Vignati hanno spedito ai play-out il Varisius Matera ed hanno dato un grandissimo dispiacere al Miglionico, alla Santarcangiolese (tris di Petrillo contro la Soccer Lagonegro) ed al Pignola. Nello scontro incrociato tra la compagine pignolese di Tramutola e quella materana di Motta, ha prevalso il Miglionico, speranzoso di agganciare il treno play-off. Obiettivo fallito. Le emozioni non sono mancate neanche in coda, dove il Lagopesole, rimediando un set tennistico a Montescaglioso, ha salutato tutti ed è sprofondato in Prima Categoria. L'Atletico Scanzano, invece, espugnando il campo di un irriconoscibile Grottole, si è assicurato un piazzamento nei play-out. Colpo del Balvano ai danni del Real Irsina. La compagine di Turturiello disputerà gli spareggi-permanenza con una certezza: quella di avere qualche chance in più rispetto al Rotondella (prossimo avversario nei play-out). BellaPescopagano (0-0), infine,
I verdetti sono serviti ECCO TUTTI i verdetti del campionato di Promozione. Pietragalla e Moliterno hanno acquisito il diritto di disputare il prossimo torneo di Eccellenza, annullando, di fatto, i playoff. Infatti, il gap in classifica di dieci lunghezze tra la seconda (Moliterno) e la terza classificata (Miglionico) non si è assottigliato nemmeno nell'ultimo turno di campionato. Per la disputa degli spareggi-promozione, invece, le distanze tra la piazza d'onore ed il terzo gradino del podio non dovevano superare gli otto punti. Si giocheranno regolarmente i playout. Domenica 2 maggio sono in calendario le semifinali d'andata. L'Atletico Scanzano ospiterà il Varisius Matera, mentre il Rotondella farà gli onori di casa al Balvano. Il 9 maggio sono inprogramma legare diritorno acampi invertiti.Il 16maggio si disputerà lo spareggio-salvezza in gara unica. Ricordiamo, infine, che il Lagopesole è già retrocesso in Prima Categoria. do.pa. non aveva alcun valore per la classifica. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Ventinove gol messi a segno in questa trentesima giornata (626 marcature in totale in campionato), di cui 18 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 11, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 5 successi interni, 2 vittorie esterne ed 1 pareggio. Il migliore attacco del campionato è quello del Moliterno (55 reti), il peggiore è quello del Lagopesole (18 reti). La migliore difesa è quella del Pietragalla (19 reti subite),
mentre la peggiore è quella del Lagopesole (67 reti subite). Classifica marcatori: Lambertini (Miglionico, 4): 27 reti; Ricigliano Mau. (Bella), Genovese L. (Moliterno): 19 reti; Petrillo (Santarcangiolese, 5): 17 reti; Fiorino (Real Irsina, 5): 15 reti; Tragni (Varisius Matera, 1): 14 reti; Papangelo N. (Real Irsina, 2): 13 reti; Molletta G. (Moliterno, 5): 12 reti; Martino (Soccer Lagonegro, 1): 11 reti; Alfonso (Pietragalla), Piacenza (Pietragalla), Ripa (Rotondella), Nicastro (Pescopagano), Venezia (Montescaglioso, 2): 10 reti. do.pa.
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40 Sport
BERRETTI nazionale girone G RISULTATI 26ª giornata Vibonese - Andria Bat
2-3
Siracusa - Barletta
2-0
Brindisi - Catanzaro
2-1
Monopoli - Cosenza
1-1
Igea Virtus - Noicatt. (Tav.)
0-3
Catania - Potenza
0-2
Gela - Taranto
3-0
GIOVANISSIMI nazionali girone G
LA CLASSIFICA Siracusa Cosenza Monopoli Taranto Andria Bat Noicattaro Catania Potenza Brindisi Barletta Catanzaro Gela Vibonese Igea Virtus*
55 51 47 43 42 41 39 39 38 30 25 22 21 6
*un punto di penalizzazione Il Siracusa vince il girone e accede alla fase nazionale. Il Cosenza viene inserito nel girone con il Benvento, la Scafatese e il Marcianise.
RISULTATI 25ª giornata Reggina - Bari
3-1
Salernitana - Catania
0-0
Manfredonia - Crotone
3-1
Cavese - Foggia
4-0
Cosenza - Gallipoli
1-1
Potenza - Lecce
1-2
ALLIEVI nazionali girone G
LA CLASSIFICA Reggina Bari Cavese Lecce Catania Salernitana Città di Palermo Cosenza Manfredonia Crotone Gallipoli Potenza Foggia
RISULTATI 25ª giornata 52 48 46 45 43 38 31 31 25 19 17 16 4
Ha riposato: Città di Palermo PROSSIMO TURNO: Città di Palermo - Gallipoli; Cosenza - Crotone; Manfredonia - Lecce; Potenza Bari; Reggina - Catania; Salernitana - Foggia; Riposa: Cavese
Juve Stabia- Benevento
0-2
Isola Liri - Cavese
2-1
Napoli - Paganese
1-0
Frosinone - Potenza
1-1
Nocerina - Salernitana
1-1
A. Normanna - Sorrento
1-0
Cassino - Vico Equense
1-1
LA CLASSIFICA Frosinone Napoli Benevento Cavese Isola Liri Sorrento Vico Equense Salernitana Juve Stabia Nocerina Aversa Normanna Potenza Paganese Cassino
62 54 46 44 38 37 37 33 25 25 25 24 20 13
PROSSIMO TURNO: Cavese - Aversa Normanna; Sorrento - Cassino; Benevento - Frosinone; Salernitana - Isola Liri; Vico Equense - Juve Stabia; Potenza - Napoli; Paganese - Nocerina
CAMPIONATO BERRETTI GIR. “G” - Ultimo successo stagionale per i rossoblù
Calcio Lucano
Il Potenza chiude bene Contro il Catania il mattatore è Giampietro Ardolino
IL TABELLINO CATANIA POTENZA
0 2
CATANIA: Fazio, Micalizzi, Calafai, Galletta, Mascaro, Scolaro, Calderone, Chiappone, Bonanno, Parachì, Nicocia. A disposizione: Orlando, Rasà, Irrera, Mancuso, Arena, Maiorana, Mangano. Allenatore: Russo. POTENZA: Muro, Notari, Lenzone, Ardolino, Verde, G. Cicia, Sacco, Mirisola, Grillo, Bacio, Terracino, S. Cicia. A disposizione: Tammone, Rega, Parisi, Lamberti, De Fina. Allenatore: Pagano. MARCATORI: 5’ pt e 30’ st Ardolino. CATANIA - Il Potenza di mister Molfese saluta il campionato nazionale Berretti con un grande risultato, espugnando il campo del Catania dove sacco e compagni passano con il più classico dei risultati. Un gol per tempo, en-
trambi firmati da Gianpietro Ardolino che è, insieme a Giuseppe Cicia, il grande protagonista di un incontro che si apre proprio sotto il segno del Potenza che al 5’ passa in vantaggio; calcio di
punizione di Giuseppe Cicia e Ardolino da solo in area non ha difficoltà a mettere dentro con un perfetto diagonale. Il Catania si scuote e al quarto d’ora ha anche la possibilità di pareggiare; l’arbi-
tro assegna un penalty che però il portiere Muro neutralizza con grande bravura. A chiudere il match ci pensa l’accoppiata Giuseppe Cicia-Giampietro Ardolino; il primo batte un calcio d’angolo,
Ottima la prova degli Allievi FROSINONE - In casa della prima della classe il Potenza sfodera una prestazione eccellente e giustamente, alla fine di ottanta minuti tirati, ottiene il meritato premio. Il pareggio in casa del Frosinone vale quanto una vittoria per questo Potenza che passato in svantaggio al 6’ del primo tempo per un calcio di rigore assegnato per un fallo di Russo e trasformato da D’Epifanio, si rimbocca le maniche riuscendo praticamente subito a pareggiare con Mariano Gerardi, autore di un gran tiro ad incrociare su lancio di Lira Ferreira. Al 19’ ci sono da registrare gli applausi per il portiere Tammone autore di un grande intervento su tiro di Abbracciante. Bravo è pure il numero 1 laziale che al 9’ della seconda frazione di gioco si oppone con bravura ad una conclusione di Cerqua. Nel finale la pressione del Frosinone non trova sblocchi e al triplice fischio finale mister Molfese e i suoi ragazzi possono festeggiare un pareggio che Luigi Polino commenta così: “E’ una gara da ricordare per questi ragazzi capaci di compiere un’autentica impresa in casa della prima della classe”.
quando siamo alla mezz’ora del secondo tempo, che il secondo trasforma nel raddoppio con un bel colpo di testa. Soddisfatto a fine gara il dirigente potentino Luigi Polino che ci dichiara: “Una buona prestazione dei nostri ragazzi che non hanno corso grandi pericoli in un match in cui si sono registrate poche azioni da rete e un grande possesso palla della nostra squadra”.
IL TABELLINO FROSINONE POTENZA
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FROSINONE: Ciangola, Coccia, Cianfrocca, De Cola, Rea, D’Epifanio, Giacinti, Quadrano, Tornesi, Abbracciante, Paganini. A disposizione: Fiorini, Fracotta, Amelio, D’Amico, Gori, Chirico, Cretaro. Allenatore: Grimaldi. POTENZA: Tammone, Russo, Penta, Russillo, Oliveto, Urbano, Sabato, Cuozzo, Cerqua, Gerardi, Lira Ferreira. A disposizione: Dolce, Quagliata, Lamberti, Adesso, Messina, Giosa, Lauria. Allenatore: Molfese. MARCATORI: 6’ pt D’Epifanio (rig.), 15’ pt Gerardi. Ardolino (Potenza)
Play-Off Juniores Nazionali - L’Hinterreggio fa soffrire il team di Franco Danza
Giovanissimi “G” - In gol Montano
Il Matera passa nei tempi supplementari
Il Lecce di misura
IL TABELLINO FC MATERA HINTERREGGIO
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FC MATERA: A. Cifarelli, Greco, Paternoster, Donnadio, D’Aria, Giasi, Chieco, Cerabona, L. Cifarelli, Cristofaro, Rubino. A disposizione: D’Adamo, Cusimano, Pietracito, Costantino, Martemucci, Volpe, Manieri. Allenatore: Danza. HINTERREGGIO: Morabito, Barreca, Pacera, Sinicopri, Mancusi, Celibato, Minniti, Tripodi, Crisalli, De Marco, Postorino. A disposizione: Scarfone, Fortugno, Sciarrone, Pizzinetti, Lombardo. Allenatore: Sorgonà. MARCATORI: 6’ pt Postorino, 17’ pt De Marco, 39’ pt e 5’ pts Cifarelli, 20’ st Martemucci (rig.), 35’ st Crisalli (rig.), 44’ st Greco, 12’ sts Manieri. MATERA - La formazione Juniores del Matera si qualifica per la fase finale del campionato Nazionale. Una qualificazione che giunge dopo aver eliminato nelle gare dei play-off due squa-
dre calabresi, prima la Vigor Lamezia e poi l’Hinterreggio. La cronaca vede subito l’Hinterreggio portarsi in vantaggio, al 6’ con Postorino che è lesto ad anticipare gli immobili Cifarelli e Paternoster e mandando il pallone in rete. Al 15’ è il bomber Cifarelli che non concretizza una buona occasione da rete, è bravo il portiere ospite a respingere in angolo il colpo di testa dell’attaccante materano. Sul susseguente calcio d’angolo, ancora Cifarelli mette in difficoltà l’intera retroguardia ospite che riesce affannosamente a liberare. Al 17’ i calabresi raddoppiano; è bravo De Marco a superare Cifarelli con un preciso diagonale. Il doppio svantaggio sveglia i ragazzi di Franco Danza che incominciano a riordinare le idee arrivando alla conclusione con i vari Cifarelli, Cristofaro e Rubino. Al 32’ da registrare una buona occasione capitata a Donnadio il cui colpo di testa viene deviato in calcio d’angolo dall’estremo difensore Marabito. Al 39’ i padroni di casa accorciano le distanze con il bomber Cifareli che di testa manda in rete un preciso cross su punizione dal limite battuto da Cristofaro. Al 42’ Cerabona imbecca molto bene il bomber Cifarelli la cui conclusione termina alta sulla
traversa. La prima frazione di gioco termina con il risultato in favore dell’Hinterreggio che la vede in vantaggio di due reti a una. Nella ripresa si vede in campo un Matera assai diverso da quello visto nella prima frazione di gioco. La squadra cara al dirigente Rocco Cerabona appare più decisa e attenta e riesce subito, al primo minuto di gioco ad andare vicino al gol con Rubino che da distanza ravvicinata si fa ipnotizzare dal portiere ospite. Al 6’, sempre Cifarelli impegna il portiere in un difficile intervento. All’8’ brivido per i materani; Tripodi scocca un tiro che supera il portiere Cifarelli e scheggia il palo. Al 20’ il direttore di gara concede la massima punizione ai materani per atterramento di Cristofaro da parte del portiere Morabito, con la relativa espulsione dello stesso; s’incarica di battere la massima punizione Martemucci che non fallisce. Matera 2, Hinterreggio 2. La parità carica i locali che sfiorano in varie occasioni il vantaggio. La più eclatante al 30’ con Cifarelli che da buona posizione calcia addosso al portiere. Al 35’ agli ospiti viene concessa la massima punizione per fallo in area di capitan D’Aria su Postorino. Batte Crisalli che realizza il gol del 3 - 2 per
l’Hinterreggio. Il Matera cerca di rimettere il punteggio in parità e il team di Franco Danza ci riesce a due minuti dal termine; Costantino serve Greco che si invola verso la porta avversaria infilando, con un preciso diagonale, il portiere Morabito. Si va ai supplementari con un Matera assai galvanizzato dall’insperato pareggio e con un Hinterreggio che paga caro l’inferiorità numerica. I materani si portano subito in vantaggio al 5’ con Cifarelli che raccoglie un perfetto lancio di Cerabona, mettendo il pallone in fondo al sacco. Al 7’ e 14’ sono prima Martemucci e poi Cifarelli a sfiorare la quinta segnatura. Nel secondo tempo supplementare, al 2’ è Manieri che liberatosi bene manda fuori di pochissimo. Al 4’ è ancora Cifarelli, servito da Cerabona, che calcia sul portiere. All’11’ Donnadio, in azione di contropiede manca, la porta per un non nulla. Appena un minuto dopo Manieri riceve palla da Cerabona e presentandosi solo davanti al portiere lo infila con un perfetto rasoterra, portando la propria squadra sul 5 - 3. I materani vincono meritatamente un incontro degno delle contendenti che non si sono risparmiate e che è stato giocato sempre nei limiti della correttezza.
IL TABELLINO POTENZA LECCE
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POTENZA: Iannetta, Patrone, Foscolo, Marino, Lucia, Pacella, varallo, Cioffredi, Montano, Lancellotti, Caldararo. A disposizione: Turturiello, Pasquariello, Costini. Allenatore: Nolè. LECCE: D. Pino, Montagna, Luperto, Trofo, Stranieri, Brunetti, Rolli, Tundo, De Pascalis, Basso, Todisco. A disposizione: Moreno, Vonsetta, S. Pino, Procentese, Lombardi, Longo, Conte. MARCATORI: 25’ pt e 20’ st De Pascalis, 10’ st Montano. TITO - Il forte Lecce si porta via dal terreno di gioco di Tito tre punti importanti per la corsa della squadra salentina che davanti a Foscolo e compagni s’impone con un risultato di misura. I padroni di casa dopo essere passati in svantaggio a dieci minuti dal termine della prima frazione di gioco, vengono raggiunti nel-
Caldararo (Potenza)
la ripresa da Montano, abile nello sfruttare un lancio lungo di Giuseppe Cioffredi, bravo nell’inserimento centrale tra le maglie della difesa ospite, e perfetto nell’eseguire un pallonetto su cui nulla può l’estremo difensore giallorosso. Il Lecce si dimostra squadra di rango e dieci minuti dopo la parità si riporta in vantaggio. Il due a uno è il risultato che accompagna le due squadre fino alla fine, punteggio che Luigi Polino, dirigente del Potenza, commenta con queste parole: “Diciamo che il Lecce ha meritato, ma onore a questo Potenza che ha saputo tenere testa ai più quotati avversari.”
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Sport 41
Martedì 20 aprile 2010
Allievi Regionali
Martedì 20 aprile 2010
Alla squadra di Fontana basta ottenere i tre punti nella prossima sfida
Il Matera vicino alla meta Contro il Macchia segnano Visaggi, Giordano e Volpe
IL TABELLINO MACCHIA ROMANA 0 INVICTA MATERA 3 MACCHIA ROMANA: L. Claps, Santarsiero, Lovallo, Romano, Lorusso, Nardozza, G. Claps, Nardozza, Carbutti, Armentano, Tullio. A disposizione: Coviello, Pietrafesa, Monserrati, Montagnuolo, Brancato, Frontuto. Allenatore: Pirozzi. I. MATERA: Tataranni, Ricciardi, Pavese, Fiore, Giordano, Lomonaco, Lozitiello, Visaggi, Bruno, Fabiano, Parabita. A disposizione: Robertone, Volpe, Grieco, Rubino, Digilio, Auletta, Suglia. Allenatore: Fontana. MARCATORI: 40’ pt Visaggi, 32’ st Giordano, 40’ st Volpe. POTENZA - La sfida tra il Macchia Romana e la capolista Matera si è giocata sotto una pioggia battente. Il risultato è quello preventi-
Volpe (Invicta Matera)
Visaggi (Invicta Matera)
vato, con i ragazzi di Michele Fontana che vincono agevolmente questo incontro senza però andare a segno in modo cospicuo. Sono solo tre le realizzazioni messe a segno dai ragazzi di mister Fontana che passati in vantaggio nel finale di primo tempo con Visaggi, hanno poi, nella seconda frazione di gioco, raddoppiato con Giordano e triplicato con Volpe. Un tris di reti che soddisfa la dirigenza materana chiamata nel prossimo turno a festeggiare la vittoria del campiona-
to. Infatti, i quattro punti di vantaggio che la squadra di Michele Fontana ha sulla diretta inseguitrice potrebbero bastare se Lozitiello e compagni riuscissero a battere il Calcio venosa. Le possibilità sono molte e quindi c’è chi si prepara alla festa, mentre c’è anche chi, soprattutto mister Fontana, raccomanda calma e dedizione, l’impegno contro i venosini di Teddy Ferrenti non può non essere preso con la giusta cautela, in palio, del resto, c’è il titolo regionale.
Gli ionici a segno per ben otto volte
I nero-verdi “sorpresi” dalla terza forza del campionato
Il P.Minozzi c’è
Colpaccio del Francavilla
In mostra Ragazzo e Oriolo
Il Varisius si arrende a Panetta e Satriano
POLICORO - E’ stata una netta vittoria quella ottenuta dal Padre Minozzi contro i ragazzi di Salvatore De Biase. Una gara perfetta al cospetto di un Real Peppino Campagna tutt’altro che rinunciatario, ben messo in campo ed aggressivo sin dalle prime battute di gioco. La cronaca. Al 10’ a sorpresa il Real Peppino Campagna passa in vantaggio con Gallitelli, autore di un tiro da lontano che sor-
prende il portiere Abatiello. La reazione del Padre Minozzi è immediata: su calcio d’angolo battuto da Ragazzo, colpo di testa di Oriolo sul secondo palo che porta in parità l’incontro. Dopo appena due minuti di gioco la squadra di casa si porta in vantaggio di nuovo con Oriolo che devia ancora di testa una punizione calciata da capitan Ragazzo. Gli ospiti accusano il colpo, tentando una reazione, ma senza riuscire ad arrivare dalle parti del portiere di casa. Alla mezz’ora di gioco Ragazzo, dopo aver dribblato tre avversari, entra in area e con un bel diagonale batte per la terza volta il portiere ospite. Il Padre Minozzi continua a macinare gioco, sprecando altre occasioni da rete, e la squadra ospite in una ripartenza, con la difesa del Padre Minozzi sguarnita, riesce ad accorciare il risultato con il solo Gallitelli. Il primo tempo si chiude con altre azioni da rete per la compagine locale, che tuttavia non modificano il risultato. Nella ripresa, nonostante il caldo notevole, la squadra di casa mette in mostra un bellissimo gioco, con veloci triangolazioni e dilagando con altre cinque reti, siglate rispettivamente da Ragazzo, autore di altre due reti, Maiellaro, Franchino e Corizzo. Nel finale anche gli ospiti vanno in rete per la terza volta sempre con Gallitelli. Gli ultimi minuti sono di contenimento, la squadra di casa, infatti, dopo essersi spesa molto, amministra bene il resto della partita senza creare ulteriori azioni di rilievo.
Oriolo (Padre Minozzi)
Mario Gallitelli (Real P. Campagna)
IL TABELLINO PADRE MINOZZI 8 REAL P. CAMPAGNA 3 PADRE MINOZZI: Abatiello, Simonetti, Di Vincenzo, Maiellaro, Trupo, A. Mele, Corizzo, Oriolo, Franchino, Ragazzo, Filardi. A disposizione: C. Mele, Frammartino, Silvestri, Morando. Allenatore: Ragazzo. REAL P. CAMPAGNA: Fuina, Danzi, Mic. Gallitelli, Meric, Zaza, Russo, Musillo, Laviola, Barbalinardo, Moro, Mar. Gallitelli. A disposizione: Laino, Malvani. Allenatore: De Biase. ARBRITO: Santochirico di Bernalda. MARCATORI: 10’ pt, 35’ pt e 34’ st Mar. Gallitelli, 15’ pt e 17’ pt Oriolo, 30’ pt, 12’ st e 23’ st Ragazzo, 19’ st Maiellaro, 28’ st Franchino, 30’ st Corizzo.
MATERA - Il Varisius di mister Marchionna si fa battere da un buon Francavilla nei minuti finali di una gara bella ed intensa. Come avviene da qualche giornata i nero-verdi materani partono bene e con l’andare della partita lasciano iniziativa e campo agli avversari, ma stavolta pagano dazio perdendo un incontro sulla carta alla loro portata. La cronaca. La prima azione da rete è del Varisius; Cappiello scende sulla fascia destra, serve Miglionico che trova Pistinciuc in area, appoggio sul limite dell’area per Giasi con stop, tiro e palla in fondo alla rete. Il vantaggio repentino illude i padroni di casa che perdono di lucidità sotto porta e nell’ultimo passaggio. Il Francavilla, sornione inizia ad approfittare dell’andamento del Varisius ed al 14’ si vede dalle parti di Galante con una certa pericolosità; Marino da fondo campo mette una palla al centro area, dove soli si ostacolano Dora e Panetta e agevolano il rinvio dei mate-
VARISIUS FRANCAVILLA
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VARISIUS: Galante, Schiuma, Pace, Giasi, Buono, Phkhakadze, Cappiello, Locapo, Miglionico, Pistinciuc, Fiore. A disposizione: Maino, Chietera, Acquasanta, Picerno, Romano, Bianchini. Allenatore: Marchionna. FRANCAVILLA: Travascio, Foligno, Valicenti, Petrucelli, Appella, Arleo, Marino, Albertini, Panetta, Dora, Briamonte. A disposizione: Graziano, Satriano. Allenatore: Pitrelli. ARBITRO: Gagliardi di Matera. MARCATORI: 2’ pt Gagliardi, 32’ pt Panetta, 33’ st Satriano.
con una punizione di Arleo che coglie una clamorosa traversa. Al 33’ arriva il vantaggio ospite, trappola del fuorigioco errato da parte della difesa del Varisius e Satriano ne approfitta per entrare in area e beffare Galante sul proprio palo. Nei minuti finali forcing del Varisius che non produce nessun pericolo per la difesa sinnica.
Il Lauria non regge il passo dell’undici di mister Giacomo Minici
IL TABELLINO ASSOPOTENZA LAURIA
Panetta (Francavilla)
rani. Al 22’ il capitano Arleo prova a beffare il portiere con una punizione dalla distanza, ma l’estremo difensore para. Al 26’ ancora il Francavilla approfitta del torpore nero-verde, e Marino ancora dalla fascia destra serve Dora che alza troppo la conclusione. Al 30’ Miglionico si rende pericoloso dalle parti dei sinnici, ma il suo tiro è debole e Travascio non ha difficoltà a pa-
rare. Al 32’ finalmente il Francavilla riesce a pareggiare, sempre il veloce Marino serve Panetta che tutto solo in area piccola supera con un piattone l’incolpevole Galante. Pronta reazione materana con Pistinciuc, che di testa sugli sviluppi di un angolo sfiora l’incrocio. Nella ripresa il Varisius prova a vincere la gara e preme sull’acceleratore, sugli sviluppi di un’azione Giasi subisce fallo in area e conquista un calcio di rigore, della trasformazione se ne incarica lo stesso, ma il suo tiro debole è respinto in angolo. Il Francavilla controlla la gara, anche se in qualche occasione rischia molto, come su azione di Giasi al 17’ che conclude di poco fuori con un tiro da fuori area. Al 23’ è Cappiello ad avere l’occasione giusta, ma il suo colpo di testa termina troppo alto. Al 28’ sempre Cappiello spostato sulla sinistra, entra in area e da buona posizione alza la palla oltre la traversa. Allentamento della morsa materana
IL TABELLINO
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ASSOPOTENZA: Valeri, Scutaro, Brindisi, Coluzzi, Santoro, Palazzo, Cocina, Scelzo, Nolè, Mastroberti, Petraglia. A disposizione: Macellaro, Lotito, Lapenna, Lucia, Mancuso, Fortunato, Di Nella. Allenatore: Minici. LAURIA: Carlomagno, Castelluccio, Agrello, Palladino, Papaleo, Perretti, Miraglia, Ielpo, Spezzano, Nemuro. Allenatore: Pesce. MARCATORI: 5’ pt e 1’ st Ielpo, 17’ pt Palazzo, 20’ pt Petraglia, 32’ pt Nolè, 35’ st Di Nella, 40’ st Fortunato.
L’Asso vicinissimo alla salvezza POTENZA - Da domenica mattina Giacomo Minici è un allenatore più felice. Lo stesso non può dirsi di Ambrogio Pesce, tecnico del Lauria, che a Potenza, contro l’Asso, si presenta con solo dieci elementi. Ai laurioti tocca un compito arduo perché battere la formazione cara al presidente Paolo Santarsiero è cosa difficile di questi tempi. I motivi sono da ricercare nel buon momento che stanno attraversando Brindisi e compagni e soprattutto nelle loro necessità di far punti in un finale di campionato che sembra costare caro al
Palazzo (Assopotenza)
Lauria che, al cospetto dell’undici di mister Minici, ha una buona partenza e nonostante l’inferiorità numerica gli ospiti passano pure in vantaggio dopo soli cinque minuti di gioco. E’ una rete che spiazza un po’ tutti e che sprona i padroni di casa che in quindici minuti, dal 17’ al 32’ segnano tre gol. Palazzo, Petraglia e Nolè capovolgono un risultato che nella ripresa diventa più cospicuo grazie a Di Nella e Fortunato che rendono inutile il secondo gol degli ospiti che escono dal terreno di gioco comunque con l’onore delle armi.
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42 Sport
Allievi Regionali
Ai locali non bastano le reti di Tudisco e di capitan Ferrenti
Buon pari del Policoro 2000 A Venosa i ragazzi di Lerose dimostrano carattere
IL TABELLINO CALCIO VENOSA POLICORO 2000
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CALCIO VENOSA: Perrotta, Orofino, Fimmanò, Stojku, Ferrenti, Di Vietri, Del Cogliano, Spagnuolo, Lani, Teora, Tudisco. A disposizione: Lagala, Marolda, Cetrone, Arace, Carriero, Inglese. Allenatore: Ferrenti. POLICORO 2000: Labriola, De Giorgio, Le Rose, Morisco, Cuccarese, Modarelli, Taranto, Guida, Rinaldi, Manolio, Agresti. A disposizione: Castellucci, Castronuovo. Allenatore: Lerose. ARBITRO: Sacchitella di Venosa. MARCATORI: 10’ pt Tudisco, 15’ st Taranto, 32’ st Manolio (rig.), 37’ st Ferrenti.
VENOSA - In piena zona “Cesarini” è il solito capitan Ferrenti, ancora su punizione, con un tiro tanto potente quanto preciso, a ristabilire la parità, dopo che, come sottolinea Teddy Ferrenti (e sono parole sue) “l’ennesimo errore arbitrale aveva regalato il momentaneo vantaggio su calcio di rigore agli ospiti”. La gara vera, tirata agonisticamente fino alla fine e corretta, ha risentito soprattutto nel finale, come ribadisce il tecnico venosino, “di una serie di decisioni arbitrali piuttosto approssimative”, mentre le due squadre non si sono risparmiate, hanno offerto un buon calcio e soprattutto hanno cercato e spesso trovato la porta con le loro conclusioni. Sono più reattivi e corali gli ospiti che nei primi minuti si rendono pericolosi con un paio di conclusioni; al 6’ è Rinaldi sotto porta su servizio da sinistra a mancare il gol. Risponde un minuto dopo Lani per i locali ma il suo tiro si apre troppo e risulta
largo alla sinistra di Labriola. Non c’è respiro, all’8’ è Modarelli ad entrare in area dalla sinistra, il suo diagonale è parato a terra da Perrotta. Al 10’ è Tudisco a sorprendere il portiere ionico dal limite dell’area con pallonetto e a portare il Venosa in vantaggio. Il Policoro non ci sta e al 23’ Manolio impegna l’estremo Perrotta che manda in angolo il diagonale. Cambio di fronte: al 27’ su cross di Fimmanò, Di Vietri stacca bene di testa ma non imprime potenza e la palla arriva facile tra le braccia di Labriola. Ancora Di Vietri lanciato da Del Cogliano si trova di fronte al portiere, il suo pallonetto si alza troppo. Rinaldi per gli ospiti sciupa un minuto dopo una bella e facile occasione, alzando sopra la traversa di testa. Il finale di frazione è tutto per il Venosa: al 32’ Del Cogliano sfiora il palo alla sinistra del portiere; al 38’ Teora è pescato da Del Cogliano, il suo tiro è deviato in angolo dal portiere in uscita disperata; allo scade-
Agresti (Policoro 2000)
re su corner dalla sinistra svetta Ferrenti che di poco non trova di testa l’angolo più vicino. Gli ionici hanno avuto una leggera supremazia a centrocampo, mentre i locali più veloci e incisivi nelle ripartenze in profondità. Ad inizio ripresa è Tudisco ad avere l’occasione per raddoppiare, solo davanti a Labriola in pratica gli passa la palla. Al 15’ ripartenza veloce del Policoro dalla sinistra verso la destra, veloce e preciso il
cross di Agresti, a centro area Taranto stoppa di petto e mette dentro per il pari, il Venosa reclama per un precedente fallo. Il Venosa accusa il colpo, ma a partire dal 20’ incomincia a spingere, domina a centrocampo e sfiora più volte il vantaggio. Al 20’ è Fimmanò dai 22 metri a sfiorare la traversa. Al 24’ Ferrenti, protagonista dell’incontro, per due volte si rende pericoloso: prima di testa il pallone è rimpallato da un difensore sulla ricaduta d’interno sfiora il gol mandando a lato. Al 30’ Del Cogliano ci prova dai 20 metri ma il portiere ionico devia e la sfera tocca la traversa e finisce fuori. Gli ultimi dieci minuti accade di tutto. Il Policoro 2000 ruba palla a centrocampo e subito mette in movimento Modarelli, Inglese si lancia all’inseguimento e nettamente colpisce la palla che va in angolo, l’arbitro ancora al limite dell’area di rigore opposta decreta il rigore, che Manolio realizza spiazzando il bravo Perrotta. Il for-
Buona la prova del Deportivo M.
Luigi Cavasoli: “Complimenti a tutti i ragazzi”
10 gol a Picerno
Dedalo,vittoria “bagnata”
Vince la Metanauto Lucana
La gara caratterizzata da una fitta pioggia
IL TABELLINO METANAUTO DEPORTIVO M.
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METANAUTO: Palladino, Vaccaro, Martinelli, Sabia, Passavanti, Fortunato, Iannielli, Orazietti, Santarsiero, Lauria, Tripaldi. A disposizione: Marino, Caiata, Pisciottani, Russo, Gonzalo, Giosa, Miglionico. Allenatore: Catalano. DEP. MONTESCAGLIOSO: Mazzoccoli, Musillo, Stasi, La Forgia, Venezia, Dichio, Larocca, Motola, Cifarelli, Zacchei, Dimucci. A disposizione: Santarcangelo, Ettorre, Rizzo. Allenatore: Martino. ARBITRO: Campochiaro di Potenza. MARCATORI: 4’ pt Cifarelli, 21’ pt, 34’ pt e 42’ pt Santarsiero, 30’ pt Dimucci, 4’ st e 35’ st Tripaldi, 17’ st e 42’ st Musillo, 36’ st Orazietti. PICERNO - Sul sintetico di Picerno, Metanauto e Deportivo hanno dato vita ad una partita bella, vibrante, ricca di goal e con tanti capovolgimenti di fronte. I tre punti in palio se li aggiudica la squadra di casa che così consolida il quarto posto in classifica. Se dovessimo usare un titolo diremmo che: Santarsiero, autore di una tripletta, con Tripaldi e Orazietti hanno piegato la resistenza del Montescaglioso mai domo e per niente disposto a perdere. Andiamo con ordine e raccontiamo tutto nei minimi dettagli. Dopo centoventi secondi Iannielli smarca Santarsiero che sfiora il goal. Al 3’ tiro-cross di Di Chio e palla sulla traversa. Al 4’ Cifarelli approfitta di un rimpallo in area siglando la rete del vantaggio per gli ospiti. Al 12’ cross di Orazietti e conclusione di Iannielli che sfiora il palo. Al 14’ tiro di Orazietti, Mazzoccoli devia in angolo. Al
La Forgia (D. Montescaglioso)
quarto d’ora Lauria smarca Iannielli che colpisce il palo. Al 20’ tiro ravvicinato di Tripaldi e prodezza di Mazzoccoli che mette in angolo. Al 21’ corner battuto di Lauria e goal di testa di Santarsiero. Al 30’ Dimucci da fuori area sigla il goal del 2 a 1 per il Deportivo Montescaglioso. Al 34’ cross dalla sinistra di Sabia, colpo di testa di Santarsiero che realizza il pareggio. Al 42’ l’arbitro assegna un calcio di rigore alla Metanauto per un fallo su Tripaldi; dal dischetto calcia e trasforma Santarsiero. Nella ripresa al 4’ Santarsiero smarca Tripaldi che sigla la prima delle sue reti portando i padroni di casa sul risultato di 4 - 2. Al 17’ goal di Musillo che è lesto su una respinta di Palladino a fare centro. E’ il gol del 4 - 3. Al 25’ azione sulla sinistra di Iannielli che serve in area Santarsiero, anticipato da un superlativo Mazzoccoli. Al 35’ splendido cambio di gioco di Lauria che dal lato destro trova solo sulla sinistra Tripaldi che sigla la sua personale doppietta. Al 36’ gran goal di Orazietti che fa centro con un tiro scagliato da fuori area. Al 42’ Musillo accorcia le distanze fissando il punteggio sul 6 - 4 per la Metanauto di mister Tonio Catalano.
POTENZA - “E’ stata una partita bella ed intensa perché sia noi che loro abbiamo giocato un ottimo calcio”. Queste le prime parole del tecnico della Dedalo, Luigi Cavasoli, che poi aggiunge “fino al 30’ del primo tempo si è vista una gara affascinante, poi è venuto giù il diluvio e gli schemi sono saltati. In compenso sono arrivati tanti gol e per noi tre punti importanti contro un’ottima squadra”. Per la cronaca va detto che per primi in vantaggio vanno gli ospiti con Rescigno che batte il numero 1 potentino dopo solo quattro minuti. Ci pensa Marco Avallone, quando siamo al 22’, dopo uno scambio con Zahari a fare centro con un tiro dal limite dell’area. Come detto prima, poi vien giù il diluvio e la gara perde molto sotto l’aspetto tecnico. I gol arrivano tutti
IL TABELLINO POL. ALTO BRADANO 2 JUNIOR C. LAVELLO 3 POL. ALTO BRADANO: Lombardi, D. Caputo, Palma, F. De Bonis, Tedesco, Guastamacchia, Bruscella, F. Caputo, D. Ciranna, Ciola, Giacomino. A disposizione: G. Ciranna, Salluzzi, Martinelli, Giordano, M. De Bonis, Cilumbriello, Di Stasi. Allenatori: Buono-Greppo. JUNIOR CALCIO LAVELLO: Costantino, V. Lorusso, Aliano, Buldo, Catarinella, Tummillo, Ferrieri, Farfariello, Napoli, G. Lorusso, De Carlo. A disposizione: Rinelli, Scarcella, Decorato, Zuccaro. Allenatore: Miranda. MARCATORI: 2’ pt (rig.) e 22’ st Ciola, 28’ pt Tummillo, 20’ st G. Lorusso, 35’ st Farfariello.
Il Junior Calcio Lavello
nella ripresa con Zahari che porta in vantaggio la Dedalo dopo cinque minuti. E’ Boccomino, grazie anche ad una deviazione di un giocatore avversario, a segnare la rete del 2 a 2. Il punteggio cambia alla mezz’ora per effetto della
rete di Giuffreda che riporta avanti una Dedalo che al 34’ viene raggiunta da Votta. A sei minuti dalla fine, e visto la sequenza delle reti, in pochi credono che possa finire in parità. Infatti, in quattro minuti, Caivano diventa protagonista se-
cing finale dei locali è veemente, al 35’ Tudisco solo davanti a Labriola manda tra le sue braccia la palla del pari; Ferrenti staziona ormai in avanti stabilmente e proprio su una palla verso di lui al 37’, un difensore lo manda giù alla lunetta dell’area di rigore, l’arbitro sancisce la punizione, gli ospiti protestano, un contatto comunque c’è stato. Lo stesso capitan Ferrenti si incarica dell’esecuzione: il capitano sceglie la potenza e trova il corridoio giusto per il pari definitivo, con Labriola non accenna neppure l’intervento. Teddy Ferrenti, allenatore del Calcio Venosa, con queste parole commenta la gara: “E’ stata una bella partita giocata con grinta e determinazione, se avessimo avuto un po’ di fortuna avremmo potuto chiuderla prima. Bravi comunque gli ospiti. Ma quanta pazienza dobbiamo ancora avere per assistere ad una partita senza grossolani errori arbitrali determinanti ai fini del risultato?”.
IL TABELLINO DEDALO JUNIOR C. LAVELLO
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DEDALO: Sangregorio, V. Gerardi, Cardone, Scarano, Picciuolo, Maiorini, Santarsiero, P. Gerardi, Telesca, Caivano, Avallone. A disposizione: Romano, Zahari, Forliano, Genovese, Giuffrida, V. Sangregorio, Bovio. Allenatore: Cavasoli. JUNIOR CALCIO LAVELLO: Manieri, Cardone, Di Cugno, Boccomino, Zoppi, Mannarelli, Finiguerra, Pennacchio, Rescigno, Votta, Bozza. A disposizione: Russo, Terrana, Gravina, Iacoviello, Mustaqui. Allenatore: Capuano. MARCATORI: 4’ pt Rescigno, 22’ pt Avallone, 5’ st Zahari, 20’ st Boccomino, 30’ st Giuffrida, 34’ st Votta, 37’ st e 41’ st Caivano. gnando la doppietta che permette alla Dedalo di Luigi Cavasoli di far propria una delle più intense sfide di questa stagione.
Giovanissimi Provinciali - Il team di Miranda conquista il titolo
Il J. Lavello taglia il traguardo GENZANO - Il Junior Calcio Lavello batte, con un gol nei minuti di recupero del bravo Farfariello, l’Alto Bradano e con quattro gare d’anticipo vince il suo girone del campionato Giovanissimi Provinciali. La cronaca. Parte male la squadra ospite che dopo due minuti si vede assegnato contro un calcio di rigore: sul dischetto si porta l’attaccante locale Ciola che con molta precisione insacca alla destra del portierino Costantino (classe ‘97). Pronta è la reazione degli ospiti che iniziano a macinare gioco e a creare occasioni da gol. Il Junior Calcio Lavello impensierisce il portiere locale con delle conclusioni dalla distanza di Farfariello e G. Lorusso. Al 20’ gli ospiti vanno vicinissimi al pareggio, infatti, G. Lorusso supera il suo diretto avversario e calcia a colpo sicuro, ma la traversa gli nega la gioia del gol. Il pareggio è nell’aria e arriva puntualmente
Tummillo (Junior C. Lavello)
al 28’ con Tummillo, il quale sfrutta un perfetto lancio dell’onnipresente Ferrieri. Nel secondo tempo il Junior Calcio Lavello va alla ricerca della vittoria con più insistenza, ma i locali sono pericolosi con alcuni contropiedi velocissimi. Al 5’ ci vuole una grande parata di Costantino, che compie un volo ed allontana in angolo. Il Ju-
nior Calcio Lavello è padrone del campo e va vicino al gol con i vari G. Lorusso, Tummillo e Farfariello. Al 20’ arriva il gol del sorpasso: è bravissimo G. Lorusso a liberarsi del suo marcatore e ad insaccare alle spalle del portiere locale. Dopo neanche due minuti grande reazione dell’Alto Bradano che pareggia con un missile da fuori area del solito Ciola, che gonfia la rete alle spalle di Costantino. La partita si avvia su un risultato di parità, ma nell’ultima azione di recupero, perfetto lancio del neo entrato Scarcella che imbecca sul filo del fuorigioco Farfariello, il quale con un tocco sotto anticipa il portiere locale ed insacca il gol vittoria per gli ospiti. Il Junior Calcio Lavello si consolida al primo posto del campionato Giovanissimi provinciali e da questa giornata, matematicamente, nessuno più potrà scalzarlo dal ruolo di capolista.
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Sport 43
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
Il giovanissimo Mancusi mette alle corde un distratto Foggiano Melfi
Vince la PGS Don Bosco Migliora ancora la classifica del club caro a Condelli IL TABELLINO PGS DON BOSCO FOGGIANO MELFI
3 0
PGS DON BOSCO: Pietrafesa,Vomero, Zuddas, De Simone, Lo Giudice, D. Mancusi I, Gramaccia, Acierno, D. Mancusi II, Ger. Vaccaro, Gio. Vaccaro. A disposizione: Licciardi, Sabia, Romaniello, Ascenzo, Sibillano. Allenatori: Condelli-Sabia. FOGGIANO MELFI: Corona, Mossucca, Grasso, Simonetti, Sedile, Tartaglia, Corsino, Guerrieri, Corbo, Urbano, Verderosa. Allenatore: Urbano. MARCATORI: 4’ pt, 8’ pt e 14’ pt D. Mancusi II. POTENZA - Basta un quarto d’ora alla PGS Don Bosco per regolare il Foggiano Melfi e incanalare il match verso i tre punti. Infatti, ci pensa il bomber Davide Mancusi (classe ‘97) che con un tiro di destro e due colpi di testa decide di chiudere praticamente la partita nei primi quindici minuti.
Condelli (Pgs Don Bosco)
Mossucca (Foggiano Melfi)
Pregevole la prima realizzazione con il centravanti potentino che controlla spalle alla porta un assist di Vaccaro, si gira e infila Corona con un preciso destro. Il raddoppio arriva sugli sviluppi di un perfetto calcio d’angolo di Logiudice: il centravanti potentino è bravo a staccare di testa e realizzare la doppietta personale. Il tris per Mancusi arriva al 14’ quando è lesto a correggere in rete un tiro del velocissimo Gramaccia per la diciassettesima rete personale. Raggiunto il tre a zero la PGS toglie il piede dall’acceleratore e si limita a gestire il risultato, mentre il Foggiano prova a impensierire i padroni di casa
grazie alle offensive organizzate dal volenteroso duo d’attacco Corbo-Urbano. Nella ripresa l’inerzia del match non cambia con la PGS che controlla e prova a colpire in contropiede e il Foggiano che ci mette tanta buona volontà ma poca precisione. Nel finale la PGS spreca almeno tre clamorose occasioni per arrotondare il punteggio con i vari Romaniello, Gramaccia e Licciardi, mentre per il Foggiano si registrano un paio di conclusioni dei soliti Corbo e Urbano, ma il risultato non cambia e il match si chiude sul 3 a 0. Da segnalare per la PGS don Bosco l’ottima prova del neocapitano Giovanni Vaccaro.
A Montescaglioso tris dell’Aurora
La Metanauto si arrende solo ad un gol del bravo Bedini
La Murese 2000 guadagna punti
Il Matera si conferma sul secondo gradino del podio
IL TABELLINO D. MONTESCAGLIOSO 1 MURESE 2000 3 DEPORTIVO MONTESCAGLIOSO: Matera, Gallitelli, Palazzo, Dinota, Mastro, Eletto, Panarelli, Panico, Martino, Martino, Motola, Rizzo. A disposizione: Bontangelo, Ditaranto, Di Sabato, Coalizzo, Panico, Soranno, Gepali. Allenatore: Paolicelli. MURESE AURORA 2000: Pepe, Mangone, Colucci, Galizia, Latorre, Altamura, Barile, Ceccia, Rendina, Bianchini, Pepe. A disposizione: Remollino, Ercolani, Marolda, S. Gugliotta, Lisanti, De Martino. Allenatore: Ciarliero. MARCATORI: 16’ pt Rendina, 28’ pt Bianchini, 12’ st G. Martino,
MONTESCAGLIOSO Per cercare di far propria la partita contro la Murese, il Deportivo parte all’attacco e la difesa ospite è costretta a ricorrere agli straordinari per fermare gli attaccanti locali. In luce
L’Aurora Murese 2000
si mette il difensore Mangone che senza badare a fronzoli allontana la minaccia spazzando via il pallone in una fase di gioco in cui i padroni di casa sembrano poter prendere il sopravvento. La risposta degli ospiti affidata a Pepe procura un calcio di punizione dalla distanza che Rendina trasforma nel vantaggio con una perfetta esecuzione, con il pallone che finisce all’incrocio dei pali della porta difesa da Matera. La Murese controlla la reazione ospite e Bianchini regala il doppio vantaggio con un tiro-cross che sorprende tutti. Nella ripresa il Deportivo, dopo aver rischiato su un tiro di Bianchini che termina alto sulla traversa, accorcia le distanze con il giovanissimo Giuseppe Martino (classe ‘96), rete che carica i padroni di casa che “mettono sotto” la compagine ospite la quale rischia più volte di capitolare. E’ il portiere Pepe a divenire l’ultimo baluardo di una squadra che rischia moltissimo ma che non molla riuscendo a chiudere anzitempo il match con A. Pepe, autore del gol del 3 - 1 a favore di una Murese che ha così la meglio su un combattivo Deportivo Montescaglioso.
MATERA - I ragazzi di mister Acquasanta fanno propria l’intera posta in palio con il minimo sforzo, contro una squadra, quella della Metanauto, venuta a Matera con l’intento quanto meno di portare a casa un risultato positivo. Gli ospiti hanno retto i primi trentacinque minuti, in cui i materani hanno sfiorato la realizzazione in più occasioni con i vari Bedini, Melodia e Grittani che non hanno saputo concretizzare le occasioni avute, sprecando anche un rigore concesso dal direttore di gara per atterramento del numero 11 Melodia, che Nicoletti, incaricato di batterlo, si è fatto parare dal portiere picernese. La ripresa ha visto i ragazzi di mister Acquasanta spingere con più consapevolezza dei propri mezzi, consci della loro forza contro una squadra che
IL TABELLINO ACCADEMIA CALCIO 0 VARISIUS 8 ACCADEMIA: Foscolo, Bochicchio, Gheorghita, Notarfrancesco, Ciorciari, Pesacane, Vitale, Santomauro, Guerrieri, Santangelo, Gerardi. A disposizione: Santopietro. VARISIUS: Garipoli, N. Andrisani, Marian, Perrone, Colucci, Stano, Montemurro, Iacovone, Rondinone, Flumero, A. Andrisani. A disposizione: Haidane, Leone, Di Cesare, Festa, Basile, Dimarzio. MARCATORI: 6’ pt, 12’ pt 30’ pt e 4’ st Flumero, 15’ pt e 10’ st Iacovone, 32’ pt Rondinone, 23’ st Perrone.
Grittani (Invicta Matera)
Nuzzolese (Invicta Matera)
mai ha impensierito l’estremo difensore locale Robertone. Il gol della partita l’ha realizzato Bedini con un perfetto rasoterra che il portiere ospite non ha potuto neutralizzare. Nel secondo tempo, oltre al gol, i materani hanno avuto la possibilità di realizzare al-
tre reti ma l’imprecisione e la foga dei propri attaccanti hanno fatto sì che il risultato finale fosse minimo. Rocco Cerabona, dirigente del Matera ci ha detto: “La gara a tratti è stata piacevole mettendo in mostra le qualità della maggior parte dei ragazzi materani.
IL TABELLINO I. MATERA METANAUTO
1 0
I. MATERA: Robertone, Calderone, Manicone, Minei, Vulpis, Tataranni, Grittani, Nicoletti, Bedini, Antezza, Melodia. A disposizione: Barone, Clemente, Nuzzolese, Ramundo, Mastrovito, Tancredi, Piccinni. Allenatore: Acquasanta. METANAUTO: Cappiello, Carriero, Forastiero, Scavone, Forte, S. Topazio, Capece, V. Topazio, Miglionico, Podano, Castronuovo. A disposizione: Giubileo, Marcantonio, Bernabei, Traficante, Gigante. Allenatore: Petrullo. MARCATORE: 23’ st Bedini. Certamente il Matera il prossimo anno avrà a disposizione degli ottimi elementi da inserire nella squadra Allievi, dando così continuità alla propria programmazione del settore giovanile”.
Giornata da ricordare per Flumero, autore di quattro realizzazioni
Il Varisius dà spettacolo a Potenza POTENZA - Il Varisius resta la terza forza del campionato e dimostra di meritarlo anche sul campo dell’Accademia dove Andrisani e compagni segnano ben otto gol. Una vera ed autentica goleada in cui emerge la vena realizzativa di Flumero, autore di ben quattro gol. A segno ci vanno pure Iacovone, che realizza una doppietta, Rondinone e Perrone. Un punteggio netto e chiaro che non lascia alibi a molte considerazioni. La differenza tra le due squadre si è vista tutta e se vanno giustamente elogiati gli ospiti per la loro bravura nella creazione del gioco e negli ultimi sedici metri, va messo anche in risalto lo spirito dei giovanissimi calciatori dell’Accademia che nonostante il pesante passivo hanno onorato l’impegno cercando per quanto loro possibile di limitare i danni:
Il Varisius
in questa gara, come purtroppo anche in altre, Santangelo e compagni non sono riusciti ad arginare le folate offensive di un Varisius che punta a scalzare i “cugini” dell’Invicta Matera
dal secondo gradino del podio. La domanda è una sola: “Ci riusciranno Colucci e compagni a piazzarsi alle spalle dell’Assopotenza? Tra due settimane lo sapremo”.
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44 Sport
Mister Leo Albano: “Questa è una vittoria che ripaga tutta la nostra società”
L’Asso si laurea campione Il team di Albano vince il titolo regionale di categoria IL TABELLINO ASSOPOTENZA SCANZANO
9 1
ASSOPOTENZA: Quagliano, Lorusso, Scelzo, Benedetto, Lotito, Pace, Palermo, La Penna, Petruzzi, Laurino, Di Nella. A disposizione: Brindisi, Gaudiosi, Buccarello, Pelosi, Brindisi, Lacidogna, Di Lucchio. Allenatore: Albano. SCANZANO: Ciancia, Quintani, Dattoli, Vittoria, Ciaglia, Malvasi, Faillace, Gerardi, Camardi, Castellucci, Benda. A disposizione: Maiellaro, Lharchi. Allenatore: Castellano. ARBITRO: Caldarola di Potenza. MARCATORI: 5’ pt e 15’ st Pace, 12’ pt, 29’ pt e 18’ st Di Nella, 15’ pt e 7’ st Lapenna, 34’ pt Palermo, 19’ st Gaudiosi, 8’ st Castellucci.
Palermo (Assopotenza)
Di Nella (Assopotenza)
Pace (Assopotenza)
Camardi (Scanzano)
Dattoli (Scanzano)
POTENZA - Per celebrare la vittoria in questo campionato e quindi l’assunzione del titolo di campione regionale, l’Assopotenza di Leo Albano sceglie di fare una goleada allo Scanzano. Sul proprio campo i ragazzi cari al segretario Luciano Coviello segnano nove gol ad una formazione che incappa certamente in una delle peggiori giornate di questa stagione. Di uscire
sconfitta dal terreno di gioco del “Principe di Piemonte” forse la squadra del presidente Franco Carlomagno lo aveva anche messo in preventivo, quello che Malvasi e compagni non avevano messo in preventivo e di subire una sconfitta di tali proporzioni. Le doppiette di Pace e Lapenna, la tripletta del talentuoso Di Nella, le reti di Palermo e Gaudiosi fanno sorridere
Leo Albano che a fine gara dichiara: “Non bisogna montarsi la testa e continuare a lavorare per i prossimi impegni che ci vedranno di nuovi protagonisti con le vincenti dei vari campionati regionali. Noi faremo il massimo per ben figurare in una fase nazionale in cui l’Assopotenza è un habituè”. “Mi si permetta - aggiunge mister Albano - di ringraziare tutti, i
genitori che hanno assunto un comportamento esemplare senza mai entrare in merito, rendendosi sempre disponibili a ogni situazione. Un ringraziamento alla società e in primis al presidente Paolo Santarsiero, sempre disponibili ad ogni evenienza organizzativa e presenti in ogni allenamento e ad ogni gara. Un grazie allo staff tecnico-operativo composto
dal segretario Luciano Coviello, dal magazziniere Zio Armando Maiorella, dal preparatore atletico Giovanni Pelliccia, dai mister Angelo Pino, Giacomo Minici, Alessio Spataro e Gabriele Telesca perché, è gusto sottolinearlo, i risultati si raggiungono non da soli ma con la programmazione e la collaborazione di tutti, ognuno nel proprio ruolo”.
Graziano superstar, tre volte a segno
Decisiva la tripletta segnata del bomber granata Giampaolo D’Andrea
Melfi, tutto ok con il Policoro
Una super Aviglianese rifila 4 reti ad un buon Padre Minozzi Policoro
IL TABELLINO POLICORO 2000 MELFI
0 3
POLICORO 2000: D’Alessandro, Buongiorno, Barletta, Spagnolo, De Luca, Fortunato, Sanchirico, Le Rose, Calavoia, Fornaro. A disposizione: Antonucci. Allenatore: Leone. AS MELFI: Motta, Libutti, Venezia, Lamorte, Toglia, Errico, Ricchiuti, Sportella, Graziano, Onorati, Fortuna. A disposizione: Caccavo, Nigro, Caruso. Allenatore: Mottola. MARCATORE: 26’ pt, 32’ pt e 28’ st Graziano. NOVA SIRI SCALO - Alcune assenze di rilievo nelle fila del Policoro 2000 sono la causa, secondo Vito Leone, della netta sconfitta che Spagnolo e compagni hanno subito per mano del Melfi di Antonio Mottola. Per il tecnico ionico scendere in campo sin dall’inizio in dieci giocatori è un vantaggio che alla formazione del Vulture non si può concedere e, infatti, la gara si deciderà già nella prima frazione di gioco con gli ospiti che si portano sul doppio vantaggio grazie ad una doppietta di Gianmarco Graziano. Sarà sempre Graziano a segnare, nonostante gli avversari scendano in campo in formazione completa, la terza rete di una gara in cui il Melfi, con il Poli-
Il Policoro 2000
Graziano (As Melfi)
coro 2000 spintosi in avanti alla ricerca del gol della bandiera, potrebbe aumentare un bottino che alla compagine di mister Mottola va lo stesso bene. A fine gara l’allenatore del Policoro, Vito Leone dice: “Onore ai vincitori ma questa partita me la volevo giocare ad armi pari come all’andata dove noi vincevamo 2 - 0 ed è poi finita in parità, pareggio non meritato da parte loro. Ritornando a questa sfida del girone di ritorno va detto che purtroppo giocare in 10 il primo tempo e con tanti ragazzi assenti contro un’ottima squadra non era cosa facile. Voglio comunque fare un plauso ai miei ragazzi per l’impegno profuso ed in particolare a De Luca, un ragazzo che è cresciuto molto nel corso del campionato, bravo e serio. Giovedì recuperiamo la partita rinviata con il Foggiano e mi auguro di poter contare su tutti i ragazzi per poter ritornare a vincere e in fretta dimenticare questa sconfitta”.
AVIGLIANO - La partita tra l’Aviglianese e il Padre Minozzi, disputata sul sintetico di Avigliano, si presenta senza l’assillo della classifica per le due formazioni e questo preclude che l’incontro possa risultare di buon livello agonistico. Infatti, le due compagini non tradiscono le aspettative, le azioni fioccano sia da una che dall’altra. La prima occasione è di marca locale e al 3’ è il bomber D’Andrea che si presenta al tiro trovando Abatiello pronto alla deviazione. Passano pochi minuti e all’8’ Giampaolo D’Andrea con un pallonetto sfiora l’incrocio dei pali. Al 14’ ci prova V. Mecca che però non trova lo specchio della porta. Poi ancora D’Andrea, quando il cronometro segna il 16’, manda fuori dal limite dell’area. Nel calcio si sa; chi sbaglia paga, e così dopo non aver trovato la marcatura l’Aviglianese subisce il gol del Padre Minozzi. Al 22’ da una rimessa laterale la squadra ospite costruisce il vantaggio, con Dimatteo abile a mettere in rete il pallone cogliendo impreparata la difesa granata. Sulle ali dell’entusiasmo il Padre Mi-
AVIGLIANESE PADRE MINOZZI
Nardiello (Aviglianese)
D’Andrea (Aviglianese)
nozzi al 27’ raddoppia con Trupo che ribatte in rete una corta respinta della difesa di casa. Tre minuti dopo, però, ad accorciare le distanze ci pensa il solito D’Andrea con un tiro da fuori area su cui nulla può il portiere ionico. Quando le due squadre vanno al riposo il punteggio è di 2 - 1 per gli ospiti. Nella ripresa si assiste a tutta un’altra partita con i ragazzi cari al professor Bochicchio che prima pareggiano con D’Andrea, abile, al 10’, a deviare in rete un lungo traversone e poi vanno vicini al sorpasso con un’azione di D’Andrea bravo, dalla fascia
destra, a fornire un assist al compagno Mecca che si fa parare il colpo di testa dall’attento Abatiello. A portare in vantaggio i locali è il solito D’Andrea che al 20’ batte a rete di prima intenzione da fuori area raccogliendo un meritato applauso dal pubblico presente. Il Padre Minozzi cerca di controbattere ma le sue azioni risultano poco offensive per poter pareggiare e a chiudere l’incontro ci pensa V. Mecca che batte, al 25’, per la quarta volta Abatiello chiudendo di fatto la partita. A fine gara c’e’ da annotare le buone prestazioni di alcuni giovani
1 2
GRASSANO: Lafiosca, Abbatangelo, Marcosano, Cetani, A. Ilvento, Guarino, Lagonigro, Lijoi, Aversa, Carbone, G. Abbatangelo. A disposizione: Pantaleo, P. Ilvento, Becci, Pellegrino, A. Abbatangelo, Giacomobello. Allenatore: Gesualdi. DEDALO: Basalone, Salvato, Santarsiero, Lorusso, Tammone, Cinefra, Tortorelli, Restaino, Coviello, Padula, D’Amato. A disposizione Genovese, Rivela, Lasala, Lucia, Sabia, Smaldore, Franculi. Allenatore: Porretti. MARCATORI: 1’ st Tortorelli, 22’ pt Sapia, 31’ pt Lioi.
Esordienti, come Trabelsi, che hanno avuto l’occasione per mettersi in mostra senza tradire le aspettative, oltre al solito Giampaolo D’Andrea dimostratosi ancora una volta vero leader dell’Aviglianese.
La Dedalo fa festa in trasferta GRASSANO - Una rete di Tortorelli dopo soli cinquanta secondi apre la sfida tra il Grassano e la Dedalo. Una gara aperta che si decide nella prima frazione di gioco dove sono gli ospiti a segnare anche la seconda rete, il minuto è il 22’, con Sapia. Il Grassano si rimette in corsa poco dopo la mezz’ora con la rete di Lijoi, gol che risulterà ininfluente visto che nella seconda frazione di gioco la squadra di mister Porretti manterrà il minimo vantaggio su un avversario che non riesce a sfruttare il fattore campo e che perde una partita delicata al cospetto di un gruppo fortemente in salute e che vuol chiudere nel migliore dei modi questo lungo campionato.
Il Grassano
4 2
AVIGLIANESE: Della Croce, Nardiello, Trabelsi, Telesca, Salvatore, L. Mecca, Esposito, Ferrara, D’Andrea, Vaccaro, V. Mecca. A disposizione: Santarsiero, Colangelo. Allenatore: D’Andrea. PADRE MINOZZI: Abatiello, Palmieri, Bianco, Trupo, Morando, Amendolara, Greco, Balducci, Dimatteo I, Prete, Dimatteo II. A disposizione: Cimone, Leone. Allenatore: Silvestri. MARCATORI: 22’ pt Dimatteo, 27’ pt Trupo, 30’ pt, 10’ st e 20’ st D’Andrea, 25’ st V. Mecca.
I calciatori di Porretti vittoriosi con i gol di Tortorelli e Sapia
IL TABELLINO GRASSANO DEDALO
IL TABELLINO
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Sport 45
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
serie
B Ecc.
Play Off gir. D
Un’immagine di Publisys-Molfetta: la gara che ha dato speranza all’ambiente, ma non è bastato
A Dilettanti Capitan Rato: «Stagione disastrosa, ma fa parte dello sport»
Ripescaggio o fusione Dopo la retrocessione ecco le strade per il futuro della Publisys UN COMMIATO triste, l'addio alla terza serie nazionale per la Publisys Potenza sa tanto di rassegnazione e amarezza. La retrocessione della squadra potentina rappresenta un colpo basso per tutto l'ambiente bianconero. L'ultima sfida casalinga disputata dai lucani contro il Barcellona Pozzo di Gotto ha dunque avuto il sapore di un arrivederci plumbeo e senza appello. La gara disputata contro il quintetto di Franco Gramenzi non serviva più a nulla, visto l'esito negativo della stagione. Il match è apparso a tratti simile ad un vero e proprio allenamento, i cento tifosi presenti sulle tribune del Pala Pergola hanno salutato la terza serie nazionale dopo un campionato costellato da tanti errori e defaillance da parte della società. In tanti almeno è questa la sensazione avuta domenica pomeriggio non vestiranno la maglia della Potenza 84 nella prossima stagione. La squadra ha deluso e fallito l'obiettivo salvezza, a nulla è valso l'arrivo del coach Francesco Binetti per risollevare la squadra e portare a casa la salvezza. Le tante sconfitte maturate durante il campionato hanno avuto un peso enorme nell'economia del torneo disputato dalla Publisys in perenne affanno. Ora non resta che voltare pagina e cercare in tutte le maniere di ritornare quanto prima nella terza categoria nazionale (ripescaggio o fusione, sono questi gli interrogativi della piazza) nel tentativo di dare ancora una volta a Potenza un campionato di tutto rispetto. L'annata della squadra cara al presidente Francesco Petrullo è stata disastrosa, lo dimostrano i fatti e i numeri di una stagione vissuta costantemente in apnea. In tre anni si è passati dalla promozione alla retrocessione. Un salto indietro notevole per la compagine potentina, incapace di reagire alle troppe sconfitte in serie pa-
Il capitano Antonio Rato e accanto i tifosi bianconeri
tite in questo campionato. Neppure il capitano di lungo corso, Antonino Rato riesce a capacitarsi del risultato negativo. Il giocatore bianconero ha analizzato la stagione affermando quanto segue: “Sicuramente visto il risultato è stata una stagione disa-
strosa, fa parte dello sport, le tante sconfitte patite durante il campionato ci hanno portato alla retrocessione”. Dalla gioia contro il Ruvo alla delusione di Molfetta, dalla promozione alla retrocessione, Rato evidenzia: “Sono situazioni e con-
dizioni decisamente opposte, fa parte dello sport, lo ripeto, ci stiamo leccando le ferite, bisogna andare avanti e pensare al futuro”. Antonino, parla appunto del suo futuro sottolineando: “In questo momento bisogna fare tante valutazioni e capire la cosa migliore
da fare”. Il capitano della Publisys Potenza parla del momento in cui ha capito di non farcela ad ottenere la salvezza: “L'ultima partita a Molfetta, gli ultimi minuti sono stati letali, in quel momento ho capito che non c'era nulla da fare. Al Pala Poli è giunta la condanna
per noi”. Ora dopo la pausa di riflessione i dirigenti saranno chiamati a valutare le prossime mosse, sempre in attesa del ripescaggio o della fusione con la Centre Corporelle. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
B Donne Pecoriello: «Il merito è del lavoro e del sacrificio di tutte le ragazze»
Momento magico per la Basilia LA BASILIA è tra le prime quattro del campionato. Dopo oltre sei mesi di una stagione intensissima, e in cui Sonia Crovatto e compagne hanno raggiunto con largo anticipo il primo e più importante traguardo fissato dalla società (la salvezza), grazie alla vittoria di sabato sul Campobasso le rossoblù potentine si sono ritagliate un altro pezzetto di gloria: approdando alle semifinali play-off - in cui se la vedranno (si comincia sabato in trasferta) con la Carpedil Battipaglia -, e facendo capire per l'ennesima volta che sono pronte a giocarsela sempre e comunque. Anche quando i guai fisici sembrano volersi mettere di traverso. «La vittoria sul Caffè Monforte è stata un'altra dimostrazione della straordinaria tenacia di questa squadra e del notevole livello di empatia raggiunto dalle ragazze: capaci di
giocare letteralmente l'una per l'altra, e di confermarsi gruppo compatto e affiatato anche nei momenti più difficili». La presidente Marina Pecoriello gongola per il nuovo trionfo della sua Basilia, oramai andata ben al di là delle più rosee aspettative di inizio anno. «È davvero un gran bel momento, il cui merito va ascritto a quanto sono state capaci di fare, con il lavoro e il sacrificio di tutti i giorni in palestra, le nostre giocatrici: che stanno venendo sempre più fuori alla distanza attraverso il talento e la voglia di vincere, ma riuscendo al tempo stesso a mantenere quell'umiltà e quella serenità che ne rappresentano il vero valore aggiunto». La decisiva bella del PalaPergola col Campobasso, come ci si poteva attendere, si è risolta solo nell'ultimo quarto: di una partita giocata sempre
con il coltello tra i denti - «ma ben tenuta in pugno», ci ha tenuto a rimarcare il patron rosoblù, «dalla coppia arbitrale, dimostratasi all'altezza» -, e in cui il merito delle lucane è stato quello di non mollare di un centimetro quando le cose non andavano secondo i piani. «Nel primo tempo - spiega Pecoriello - abbiamo davvero sofferto, anche perché non riuscivamo a trovare le giuste contromisure tattiche contro Ciminelli e socie. Poi dopo l'intervallo lungo abbiamo preso coscienza delle cose da fare, e alla fine è stata la tripla di Giorgia De Luca (a metà di ultimo periodo, poco prima del nuovo guaio al ginocchio capitato alla sfortunata guardia brindisina) a spezzare l'incantesimo». Luca Carlone sport@luedi.it
Marina Pecoriello
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46 Sport
A Dilettanti Chiusa la stagione il capitano traccia un primo bilancio
Longobardi e la sua Bawer «Pronto a restare, la mia vita è a Matera e posso dare ancora molto» MATERA - Con la gara disputata a Ferentino la Bawer Matera ha calato il sipario su questo campionato. E' stata una stagione al quanto deludente, visti proclami d'inizio anno. Si è partiti con l'obbiettivo play off, la conclusione è stata di ben altro esito. Si è iniziato con coach Corà e si è terminato con il tecnico Ponticiello. C'è tempo per analizzare la stagione nei minimi particolari da parte della società, per programmare al meglio la prossima stagione, dopo l'ennesima delusione per i tifosi. «E' stata una stagione particolare - osserva il simbolo e anche il capitano della Bawer, Francesco Longobardi - siamo partiti con l'obbiettivo play -off, ma alcune particolari circostanze, capitate durante il nostro percorso, ci hanno impedito di lavorare in un determinato modo, impedendoci di raggiungere il giusto equilibrio, la giusta amalgama per riuscire a centrare l'obbiettivo prefissato. Mi riferisco all'addio di Maestrello, con l'arrivo di Bonora, il cambio del coach, via Corà e l'arrivo di Ponticiello, per non parlare della marea di infortuni che hanno condizionato e tanto il lavoro settimanale, infatti senza gli opportuni cambi alla fine le energie sono venute meno proprio nel momento più importante del campionato». Come giudica il suo campionato. Poteva dare di più? «Io lo giudico positivo, è stato difficile trovare la giusta condizione fisica, la pubalgia mi ha condizionato nel ritrovare la giusta forma. Quando ho recuperato, ho dato il mio apporto alla squadra. Sono riuscito ad ottenere la mia personale soddisfazione con il primo posto nella classifica rimbalzi». Per il prossimo futuro cosa si aspetta? Una riconferma oppure medita altro? «Ho sempre detto che mi sento parte di questo progetto e della società, sono qui che vesto da sei anni questa maglia della Bawer, più passavano gli anni e più diventava mia, come lo è diventata la mia vita in questa città.
serie
A Dil.
Play Off gir. B
Francesco Longobardi
Poi se ne può parlare, io mi sento ancora bene per continuare e sono in grado di dare il mio contributo». In conclusione, a chi vorrebbe mandre un saluto. «Io come ho sempre fatto, il saluto lo mando ai tifosi, al pubblico, che è rimasto deluso ma ci ha sempre sostenuto ed è stato sempre presente. Sono sicuro, che continueranno ad essere vicini, sia alla squadra che alla società». Un altro anno sportivo da archiviare per Francesco Longobardi, che nonostante tutto, ha ancora la voglia di continuare a calpestare il parquet dell’ormai (crediamo che possiamo anche dire così) suo PalaSassi. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
serie
D Lucana
D Entrambe accedono agli spareggi con le campane
Pielle Matera e Salandra si giocano la promozione POTENZA - Pielle Matera e Salandra si impongono anche nelle gare 2 di semifinale e mandano in archivio, anticipatamente, le semifinaliplayoff. Stante questa situazione, il campionato va temporaneamente in “vacanza”, con ripresa prevista solo tra dieci giorni, quando scatterà la gara 1 della finale regionale. Come nelle previsioni, tutto troppo facile per la squadra vincitrice della regular season, che passa anche a Melfi, bissando, con gli interessi, i trenta punti (81-51) inflitti ai federiciani in gara 1. L’Olimpia schiera, come successo a Matera, appena cinque uomini e allora al palasport di via Foggia finisce 95-59 per Losito e compagni, sempre in testa ed in grado di controllare i pur generosi tentativi dei padroni di casa, che lasciano così il campionato, sperando che a Melfi presto possa tornare il basket che conta. Continua, invece, la marcia della Pielle, che raggiunge la finale meritatamente, in una stagione quasi senza macchie, che conta appena due sconfitte finora. Ben diversa la situazione nell’altra semifinale. Che per il Salandra non si trattasse di una passeggiata era prevedibile, ma la Virtus Matera è andata davvero vicina a interrompere quella striscia, ancora aperta, di ora dodici vittorie consecuti-
La formazione della Pielle Matera
ve, che Castellano e compagni avevano aperto all’indomani della sconfitta proprio a Matera di stagione regolare. L’inizio è equilibrato, ma nella seconda frazione la Virtus va anche a +12 e comincia a credere all’impresa di portare la serie a Gara 3. Tuttavia la squadra di Daraio non demorde, in virtù anche di un tasso tecnico decisamente superiore e di una maggiore esperienza e, affidandosi ai suoi uomini più esperti, ha la forza di soffrire e condurre in porto una partita che significa finale regionale e soprattutto spareggi-promozione. Decisiva la sfuriata di metà partita fatta dal coach salandrese che ordina una difesa ferrea che concede nel terzo parziale solamente sei punti ai materani. Alla fine il punteggio è di 61-55 in favore di Visceglia e compagni. Donatello Viggiano sport@luedi.it
Dani Gaudiano il più prolifico contro il Melfi MELFI PIELLE
Merletto non basta alla Virtus
59 95
VIRTUS SALANDRA
OLIMPIA MELFI: Casorelli8, Gliaschera 13, Laviano 13, Pagliuca 4, Sibilani 21. All Laviano PIELLE MATERA: Acito 8, Losito 3, Gaudiano 27, Vignola 14, Troisi 8, Racanelli 33, De Bartolo 2. All. Cotrufo. ARBITRI: Saracino di Tito e Mancino di Potenza PARZIALI: 9-30, 30-50, 41-66, 59-95.
55 61
VIRTUS MT: Sacco 2, Sabino, Clemente, Merletto 28, Di Cuia 2, Di Gioia 6, Elettrico, D’Aria 7, Losco 10, Macri. All. Conterosito. SALANDRA: Visceglia 23, Scandroli 13, Castellano 6, Lauria 8, Tosti 5, De Angelis 6, Le Penne, De Marinis, Matteo, Angelastri. All. Daraio. ARBITRI: Sarra di Matera e Maruggi di Melfi.
Il tecnico del Salandra, Pierino Daraio
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Sport 47
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
serie
B dil.
Girone B UOMINI
Saccoccio in azione
B Dilettanti Il team di Paternoster è riuscito a contenere la Viola e a vincere
Corporelle, difesa arcigna Saccoccio: «Era nostra intenzione tenere il punteggio basso» POTENZA - Con il blitz di Reggio Calabria la Corporelle si assicura la certezza matematica della partecipazione ai play off e adesso affida alla partita con il Catanzaro la possibilità di arrivare all'ottavo posto. In teoria ci sarebbe anche la possibilità di arrivare settimi ma si deve verificare un'altra circostanza: che il Martina perda in casa l'ultima gara della fase ad orologio con il Foggia. E ci sembra del tutto improbabile che il demotivato quintetto dauno possa andare a fare il colpaccio contro il Martinafranca che, invece, di motivazioni e di stimoli ne ha a sufficienza per non perdere l'occasione di agguantare la settima posizione. Con l'ottava piazza, il quintetto di Paternoster incontrerà nei play off il Corato al meglio delle tre partite con la possibilità per i pugliesi di giocare l'eventuale bella sul proprio campo. Ma di questo incontro avremo modo e tempo di parlare più avanti. Adesso è il momento di analizzare l'importante vittoria che Corvo e compagni hanno conquistato sul difficile campo della Viola Reggio Calabria. Avevamo detto nella scorsa settimana che se la Corporelle aveva speranza di poter uscire con il successo dalla trasferta calabrese, sarebbe dovuta ritornare ad avere il perfetto funzionamento del sistema difensivo. Come era successo con il Catanzaro, con il Bisceglie e con il Bernalda. E cosi è stato perché la Corporelle ha costruito la sua vittoria in terra calabrese con una difesa ferrea che non ha consentito a Niccolai e compagni molte possibilità in attacco. E' verro che si è trattato di 40 minuti in cui le difese hanno prevalso e di molto sui rispettivi attacchi e il punteggio lo sta a dimostrare. E in questo tipo di partite alla fine la differenza tra le due squadre risulta essere sempre molto ristretta. E infatti un solo punto ha fatto pendere la bilancia a favore dei lucani. Un po' quello che cercava il quintetto lucano e che aveva prepara-
to questo tipo di partita. Come conferma Pietro Saccoccio, tra i migliori a Reggio Calabria: “Dopo aver incassato tanto nelle prime due gare della fase ad orologio, l'unico modo per tornare a fare risultato era quello di dare una forte sterzata al nostro modo di difendere. E abbiamo difeso veramente benissimo perché era nostra intenzione tenere il punteggio più basso possibile. E' stata una vittoria meritata perché se si esclude il primo quarto, siamo stati sempre avanti ed abbiamo avuto anche fino a 15 punti di vantaggio. Non abbiamo mai mollato, siamo stati sempre concentrati e siamo riusciti nell'intento di sterilizzare i loro tentativi offensivi. Per noi era importante vincere per conquistare la certezza dei play off e con merito ci siamo riusciti. Anche nel finale, a 19 secondi dalla sirena, abbiamo rischiato di compromettere tutto. Adesso concentriamoci sul Catanzaro, chiudiamo al meglio la fase ad orologio e poi ci tufferemo nei play dove avremo di fronte un avversario molto forte come il Corato. Del resto chi arriva a questa fase rappresenta il meglio e quindi un avversario, per la nostra posizione di classifica vale l'altro. Con i pugliesi ce la giocheremo fino in fondo, anche se siamo sfavoriti dal fatto di giocare la bella in trasferta. Ma tenteremo il tutto per tutto nella prima gara a Corato che già abbiamo messo in difficoltà nella stagione regolare”. Per chiudere da dire che la gara con il Catanzaro si giocherà sicuramente domenica al palaPergola con inizio alle ore 18,30. Grazie alla disponibilità della Medical Center che anticiperà il suo incontro con il Gela alle ore 17. La Corporelle inoltrerà ha inoltrato la richiesta alla Fip per giocare alle ore 18,30 e la risposta dovrebbe arrivare nella giornata di oggi. Scongiurato il pericolo di dover giocare a Matera. Rocco Sabatella sport@luedi.it
B Dilettanti Arriva, però, la sconfitta contro l’ex Gianni Tripodi
Impresa sfiorata dalla Bbc Mezzo Bernalda ha messo in difficoltà il Catanzaro
L’ex tecnico dei bernaldesi, Tripodi, e accanto Gigi Delli Carri
BERNALDA - Avevamo evocato la teoria dei “corsi e ricorsi storici” di Giambattista Vico, dopo le vicende dei playout dello scorso campionato proprio col Catanzaro, per dare credibilità alle speranze della BBC di fare risultato al PalaGiovino nonostante le pesantissime assenze dell'ultimo momento; e per poco il filosofo napoletano non ci ha preso nuovamente. I rossoblu si sono presentati in Calabria senza Marinelli, Gaeta e Dolic, ovvero tutto il reparto lunghi, facendo non volutamente il miglior regalo agli avversari che proprio sui centimetri e sulla possanza fisica basano una delle loro armi più devastanti; e meno male che la pubalgia ha concesso a Basili qualche ora di tregua e che la giustizia sportiva in settimana aveva graziato Russo da una quasi certa squalifica. Alla fine i rossoblu si sono ritrovati in sei (tra cui gli under Salvatore e Bonafede) più tre studenti di scuole superiori seduti in panchina a fare numero ma non utilizzabili perché impegnati finora solo nei campionati giovanili. A ciò aggiungiamo una direzione arbitrale non scandalosa ma che non è
piaciuta affatto allo staff lucano per una certa propensione a privilegiare il team di casa, e il quadro delle difficoltà affrontate dagli ionici in terra silana è completo. Eppure, come dicevamo all'inizio, solo per poco lo scherzetto vichiano non è riuscito: i ragazzi di coach Vandoni (o meglio, ciò che di loro restava) hanno lottato, corso, giocato come non mai, sobbarcandosi ruoli che non competevano loro in fase offensiva e, soprattutto, in quella difensiva, con una grinta ed un tasso atletico che hanno lasciato di stucco i giallo-rossi dell'ex Tripodi che hanno dovuto faticare ed impegnarsi molto più del previsto per avere ragione di quei quattro incoscienti che, novelli Davide contro tanti Golia, stavano loro addosso come zecche insaziabili. In questa inflazione di energie spese e di sudore sudato un certo Russo ha trovato il tempo e il modo di realizzare 28 punti, cosa che per lui non è una novità in assoluto ma lo è relativamente a partite di questo tipo e con queste difficoltà, seguito a ruota da un ottimo Delli Carri e dal solito Salvatore, ma senza dimenticare l'apporto notevole degli altri
tre (Benenati, Basili e Bonafede). Di fronte, sorpresa e carica di meraviglia, c'era gente che si chiama Cattani, Mlinar, Giordano, Dal Fiume ecc., il che non fa altro che amplificare ulteriormente i meriti di chi ha ceduto alla lunga di 8 punti solo per consunzione non avendo più una goccia di energia da spendere dopo aver giocato 40 minuti in sei. Insomma una BBC che anche stavolta può godersi l'abbraccio confortante dei suoi tifosi sapendo di aver fatto più del proprio dovere, e in attesa, ora che anche la matematica ha sbarrato definitivamente ai bernaldesi le porte dei playoff, di chiudere in bellezza domenica prossima al PalaCampagna contro il Massafra già promosso in A Dilettanti: ci vuole una vittoria, un successo contro i primi della classe vincitori del campionato, non per dimostrare chissà cosa (ché non c'è nulla da dimostrare), ma solo per festeggiare nel migliore dei modi un'avventura la cui conclusione non era stata preventivata ad agosto scorso così in positivo. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
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48 Sport
Calcio a 5
C2 girone A Decisive le doppiette realizzate da Gagliardi e Dionisio
Primo round al Tricarico Successo del Csi con il Real Corona Rionero nell’andata dei play off TRICARICO RIONERO
5 3
CSI S. ANTONIO TRICARICO: Passarella, Dionisio D., Gagliardi, Castelmezzano, Dionisio M., Martelli, Evangelista, Dema A., Dema D., Caruso. Allenatore Lacovara P. REAL CORONA RIONERO: La Penna, Brienza, Rosiello, Ramunno, Capobianco, D'Urso, Mazzucca, Di Lucchio. Allenatore Brienza G. RETI: Dionisio M. (CSI), Gagliardi (2) (CSI), Dionisio D. (2) (CSI), Mazzucca (2) (R), Rosiello (R).
Una formazione del Real Corona Rionero
CALCIO A 5
serie
C1
CLASSIFICA
CALCIO A 5 serie Play Off
promossa in C1
C2 Play Out
TRICARICO - Il CSI si aggiudica il primo dei due incontri di semifinale play off con il parziale di 5 - 3. I ragazzi di Tonino Evangelista dopo aver chiuso il primo tempo sul risultato di 3 a 0 si sono fatti dapprima rimontare per poi allungare nuovamente nel finale. Buona la partita disputata da entrambe le squadre, con gli ospiti più attenti alla fase difensiva e i padroni di casa alla ricerca di quei gol fondamentali per chiudere con un buon margine di vantaggio la prima sfida. Ne è venuta fuori una gara bella, corretta ed anche ben arbitrata. Dopo i primissimi minuti di studio è il CSI a passare in vantaggio. La retroguardia del Real Corona Rionero sbaglia un disimpegno, ne approfitta Dionisio M. il quale ha il tempo di stoppare la palla, mirare la porta e mettere in rete il gol del momentaneo vantaggio. Il CSI vola sulle ali dell'entusiasmo e Gagliardi vede respingersi dai piedi di un buon La Penna una conclusione molto insidiosa. Ma il raddoppio è nell'aria e Gagliardi lo concretizza: ruba palla ad un avversario nella sua metà campo, arriva indisturbato al limite e infila il portiere avversario. Poi si fa vedere il Rionero con D'Urso
Dino Dionisio del Csi Tricarico
ma il suo sinistro è respinto da Passarella in uscita. Ancora il CSI, questa volta sull'asse Passarella - Martelli, con il lancio lungo del portiere lo stop volante della punta tricaricese e il tiro dello stesso che lambisce la traversa. Il CSI gioca meglio e prima della fine del primo tempo arriva il terzo gol. Dionisio D. ruba palla a Capobianco e parte in contropiede, scambio veloce con Dionisio M. e violento destro di Dionisio D. sul quale nulla può La Penna. La ripresa è la partita dei portieri. Passarella da una parte e La Penna dall'altra si ergono a protagonisti della partita. Pronti via Dionisioo M. in contropiede spreca il poker, poi Rosiello calcia al volo ma Passarella respinge; Martelli salta due uomini e calcia fuori, infine D'Urso ancora per Rosiello che trova sulla sua strada un grande Passarella: il tutto in rapida successione. Poi è l'asse Capobianco D'Urso a rendersi pericolo e a trovare sulla sua strada Passarella; sulla ripartenza è Gagliardi ad andare alla conclusione ma La Penna eguaglia il suo collega tricaricese.
CALCIO A 5 gir. A
serie Play Off
D'Urso ci prova su punizione ma Passarella respinge, Martelli ci prova al volo e La Penna si supera. Poi il black - out tricaricese e la rimonta ospite. Mazzucca tocca per Capobianco, il quale allarga sulla destra per Rosiello (l'uomo che cambia il volto al Rionero nella ripresa) il quale mette al centro per Mazzucca che chiude l'azione in rete. Ancora MAzzucca prende palla alla difesa tricaricese, calcia senza pensarci troppo la palla tocca il palo e si infila in rete. Il CSI è stordito e il Rionero pareggia i conti nel giro di cinque minuti: ancora Mazzucca che serve Rosiello il quale solo davanti a Passarella lo infila. Il CSI riordina le idee e torna in vantaggio negli ultimi minuti. Prima Dionisio D. di sinistro in diagonale porta i suoi sul 4 - 3 e ppoi Gagliardi, su assist di Castelmezzano chiude l'azione del 5 - 3. Il “giallo” nel finale: Castelmezzano calcia da fuori area la palla tocca la traversa e rimbalza probabilmente al di là della linea; il direttore di gara non convalida e 5 - 3 finale. p.p.
C2 Play Out
gir. B
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Sport 49
Martedì 20 aprile 2010
Martedì 20 aprile 2010
Calcio a 5 C2 girone A I potentini potranno rifarsi con il ritorno in casa
Murese da dieci e lode Passo verso la salvezza con la vittoria contro l’Orlando Urbano SP. MURESE OR.URBANO
10 7
SPORTING MURESE: Remollino, Marolda F., Bianchini, Fusco, Magro, Marolda V., Barile, Frassino, Nardiello. All: Fusco ORLANDO URBANO: Faruolo, Romano, Rondanini, Pergola, Zotta, Pirrone, Locatelli, Grippa, Tremamondo, Santoro, Santarsiere, Vaccaro. All: Vaccaro M. ARBITRO: Marchese di Potenza RETI: (pt) 4' e 17' Santarsiere, 14' Rondanini, 23 Grippa (OU). 5' e 18' Barile, 8' e 16' Fusco, 15' Frassino (SM). (st) 2' e 5' Grippa, 8' Pergola (OU). 7' e 28' Barile, 8' e 26' Frassino, 9' Magro (SM). NOTE: Ammoniti: Magro, Frassino (SM). Rondanini (OU). Spettatori: 70 circa La formazione dell’Orlando Urbano e accanto il team dello Sporting Murese
MURO LUCANO - Prestazione di grandissimo livello agonistico sfoggiato dalle due formazioni dopo un incontro carico di tensione nervosa in cui i contendenti hanno realizzato complessivamente diciassette goal dovuti alla posta in palio in questa fase di play out che, determinerà con la gara di ritorno fra sette giorni in casa dell'Orlando Urbano, quale delle due squadre dovrà abbandonare la serie C2.
Nei primi trenta minuti di gioco i contendenti vanno in rete 9 volte con le doppiette di Santarsiere per l'Orlando Urbano, Barile e Fusco per i padroni di casa. Apre le marcature Santarsiere che infila Remollino su calcio di punizione. Al 5' Barile agguanta il pareggio e Fusco raddoppia per la Murese chiudendo un micidiale contropiede. Rondanini al 14' riporta in parità la gara
dopo un'avvolgente azione. Ma i padroni di casa con l'uno due di Frassino e Fusco complice la difesa ospite portano a quattro le reti. 17' Santarsiere riporta in corsa l'Orlando realizzando dalla tre quarti. Prima che Faruolo para il tiro libero calciato da Frassino, Barile (S. Murese) realizza direttamente su calcio d'angolo e Grippa (Orlando U.) all'altezza del tiro libero fa partire un boli-
de che si insacca sotto il sette della porta difesa da Remollino. Ancora Grippa sciupa un tiro libero calciando fuori. Al rientro l' Orlando Urbano si porta in attacco. Riesce ad andare in rete al 2' e 5' con Grippa, anch'egli realizza direttamente dalla bandierina e dopo su azione personale. Il tempo di mettere palla a centro e in un minuto Barile per la Murese e Pergola per l'Orlando
(altra rete dalla bandierina) portano a 13 le reti segnate. L'incontro è incandescente con continui capovolgimenti di fronte in cui gli ospiti con manovre asfissianti hanno cercato in tutti i modi di chiudere l'incontro alla ricerca del vantaggio che gli avrebbe consentito di portare a casa l'intera posta in palio. Lo Sporting Murese, ben organizzato, ha retto alle folate offensive degli
uomini di Vaccaro. I veloci contropiedi impostati dai padroni di casa si sono concretizzati all'8 e 9' con le reti di Frassino e Magro, quest'ultimo al 26' porta a nove le marcature che si completano al 28' con la decima rete realizzata da Barile che sancisce la sconfitta dell'Orlando Urbano per il definitivo 10-7. Leonardo Martino sport@luedi.it
Pallanuoto Promozione Battuto il Castellana Arti Marziali Buoni risultati dagli interregionali di Napoli
L’Agenzia dello Sport piazza la doppietta VITTORIA in trasferta per Agenzia dello Sport nella seconda giornata del campionato di promozione di pallanuoto. Infatti nella piscina di Castellana Grotte il settebello materano guidato da Ivan Acquasanta si è imposto contro i pugliesi della cittadina barese con il punteggio di 13 a 9. Partita che dopo i primi due parziali, e quindi a metà gara, vedeva nettamente in vantaggio i materani con il parziale di 7 a 3 ma, nella seconda metà dell'incontro i padroni di casa tentavano una rimonta riuscendo a portarsi sino ad un goal di svantaggio sul 9 a 10 approfittando anche dell'uscita per tre falli di Francesco Acquasanta e di un calo di ragazzi di Agenzia dello Sport che, probabilmente, pensavano ad una vittoria già raggiunta. Fortunatamente la reazione della squadra materana era veemente e con una parziale di 3 a zero chiudevano la partita con il punteggio finale di 13 a 9. Partita ben giocata dai lucani soprattutto nei primi due parziali dove brillavano PERRILLO Alessandro che realizzava una tripletta e Francesco Acquasanta che prima della sua uscita realizzava anch'egli una tripletta. Nella seconda parte salivano in cattedra anche gli altri ragazzi a dimostrazione di un team coeso e compatto tant'è che l'allenatore giocatore Ivan Acquasanta facendo giocare tutti i giocatori a disposizione riusciva a portare a casa la partita che consente adesso al
Qui accanto Michele Scarciolla, a segno col Castellana. In alto una formazione dell’Agenzia dello Sport
team materano di posizionarsi al comando della classifica a punteggio pieno. Infatti nella fase finale della partita si scatenavano Michele Scarciolla che realizza tre gol, il mancino Alessio Visceglia con una doppietta e le promesse Alessio Visceglia e Felice Del Vecchio che realizzavano un gol ciascuno.
Il successo di sabato, considerando il prossimo turno di riposo dei ragazzi di Ivan Acquasanta, era determinante per affermarsi al comando della classifica ma anche per acquisire morale e determinazione indispensabili per proseguire con fiducia un cammino ancora lungo e difficile fino alla meta finale. sport@luedi.it
Tursi in kimono Fiorente l’attività del maestro Gulfo POLICORO - E' una forma di arte molto praticata per storia, tradizione, cultura nel Medio Oriente arrivata poi anche in Occidente grazie al mito di Bruce Lee negli anni '80, che ha spopolato in Europa facendo subito proseliti nel Belpaese di cui ancora oggi i suoi film sono un cult. Così questa passione per le arti marziali come il kung-fu, karate e taekwondo si è diffusa come un virus tanto da far crescere l'entusiasmo per la sua pratica sportiva e come extrema ratio solo ed essenzialmente per la difesa personale. Un esempio è l'accademia taekwondo di Tursi guidata dal maestro Salvatore Gulfo, che ha partecipato con successo al torneo interregionale di questa disciplina sportiva “Golden Point” di Napoli domenica 11 aprile nelle categorie: cadetti, junior, senior, dove i suoi allievi, provenienti da Policoro, Tursi, Senise, si sono ben distinti con questi risultati: Le Rose Matteo di Policoro nella categoria Senior cintura rossa kg -63 medaglia d'argento; Latronico Lorena di Policoro categoria Junior cintura rossa kg -66 medaglia d'oro; Rossi Mario di Senise categoria Senior cintura rossa kg -54 medaglia di bronzo; Fabiani Matteo di Senise categoria Junior cintura gialla kg +87 medaglia d'argento; Incarnato Antonello di Tursi categoria Junior cintura rossa kg -70 medaglia di bronzo; Gulfo Domenico di Tursi Categoria cadetti-A cintura rossa kg-61 medaglia d'argento. Tutti sul podio dunque i suoi atleti che non hanno così demeritato in una vetrina prestigiosa di sportivi tutti agguerriti più che mai a portarsi a casa la relativa medaglia. Ma quello che più conta, oltre all'aspetto agonistico, è il messaggio che si lancia in queste manifestazioni dove conta anche l'aspetto umano. Infatti lo sport è rimasto l'unico baluardo della nostra società in cui le famiglie sono sempre più disgregate sentimentalmente e martoriate lavorativamente; la scuola che non svolge più quel ruolo di supplenza delle famiglie essendo diventata un agente di socializzazione debole per colpa di docenti spesso demotivati, riforme continue, studio a singhiozzo tra scioperi e manifestazioni varie. Ecco allora che la pratica sportiva è l'unica a tenere la barra dritta dell'educazione contro la devianza giovanile e in questo l'accademia del maestro Gulfo può essere presa come modello. Gabriele Elia sport@luedi.it
Auto Il primo maggio si corre a Salandra
Arrivano i fondi per Salvatore Liuzzi BUONE notizie per il team Liuzzi. La scuderia materana che parteciperà al campionato italiano Rally 2010 ha trovato i finanziamenti necessari per sostenere le spese della competizione. “Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, ha condiviso il mio progetto - ha spiegato Liuzzi - così come gli sponsor ufficiali che saranno Marcosano Costruzioni Generali e Edil Cassa di Basilicata. Questi ultimi, oltre ad affiancare economicamente il mio team, mi aiuteranno ad organizzare il secondo “Memorial vittime della strada” che si svolgerà in piazza della Visitazione il prossimo 5 giugno. La manifestazione, giunta dunque al secondo anno, prevederà numerose novità. Ci sarà la categoria delle Forze dell'ordine che potranno sfidarsi con macchine d'ordinanza, poi parteciperanno altri corpi dello Stato. L'altra gara sarà, invece, riservata ai professionisti e prevederà un rally che si svolgerà o sulle strade del belvedere o sulla salita che porta al Santuario di Picciano. Spero che anche il neo sindaco, Salvatore Adduce, possa darci una mano per la buona riuscita delle manifestazioni che potrebbe portare a Matera tanti turisti. Vorrei concludere salutando i miei sostenitori materani che mi sono sempre vicino, anche nelle trasferte, e che credono nella crescita di questo sport nella città di Matera”. Infine, il prossimo appuntamento per il team di Liuzzi è per il primo maggio a Salandra presso l'autodromo. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
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50 Sport
Moto Inizia nel migliore dei modi il campionato Yamaha R Series
Settimo posto per Rubino Il centauro materano subito protagonista a Vallelunga MATERA - Debutto positivo per il pilota materano Angelo Raffaele Rubino che domenica ha disputato a Vallelunga la prima gara del Campionato Italiano “Yamaha R Series” classe 1000. Il centauro del team Mercato dell'Oro si è piazzato al settimo posto dopo una gara agguerrita con i piloti di testa ma segnata dalla ricomparsa del dolore al braccio destro che lo ha costretto a rallentare già nelle prove. Il weekend agonistico era iniziato con un ottimo quarto tempo durante le prove di venerdì e con la partenza in sesta posizione nella gara di ieri. Sia sabato che domenica prima della gara il pilota materano aveva fatto ricorso alle cure dell'infermeria di pista per cercare di alleviare il dolore al braccio. In gara, subito dopo il via Rubino ha guadagnato posizioni in pochi giri portandosi al quarto posto. È riuscito a tenere testa al gruppetto più forte e poteva aspirare anche al podio ma il forte indolenzimento al braccio lo ha frenato. Non avevo più la sensibilità per cui era difficile gestire la frenata: sono stato costretto ad abbassare un po il ritmo e ho chiuso settimo. È stata una gara difficile in cui anche la pista leggermente scivolosa ha complicato le cose. Per fortuna la moto ha risposto in maniera perfetta anzi siamo riusciti a trovare un assetto molto redditizio”. A fine gara il centauro materano si è rivolto al fisioterapista della gara che gli ha anche prescritto un nuovo ciclo di cure, più mirate per risolvere il problema al braccio, dopo quelle degli ultimi 4 mesi. “Fino alla prossima gara di Monza tra 2 settimane farò un ciclo specifico di riabilitazione, ma se non dovessi vedere risultati mi sottoporrò ad un intervento chirurgico che interesserà i legamenti del braccio”. Domenica prossima Rubino sarà a Binetto come ospite e testimonial della
Scherma Bellino trentesimo nel fioretto
Triumph in occasione del “I° Bikers fest del Levante” la due giorni dedicati ai motori con mostra/scambio e mercato dell'usato, esposizione di moto d'epoca, aree riservate ai concessionari e negozi specializzati, esibizione di piloti di Velocità impegnati in vari trofei tra cui il Campionato Italiano Velocità. Sono previste anche esibizioni di Motard esibizioni di Trial, concerti dal vivo, prove di abilità. La prossima gara per rubino si terrà a Monza il 2 maggio. sport@luedi.it
Tundo è sfortunato sulla pedana foggiana Il pilota materano Angelo Rubino
Moto Quaranta gli equipaggi giunti da tutto il Sud
Il motogiro “Sassata” ha fatto tappa a Matera
QUARANTA equipaggi giunti in moto dal Sud Italia hanno preso parte, sabato e domenica, al primo motogiro della “Sassata” partito da Scanzano Jonico e giunto a Matera nella mattinata di domenica. L'evento è stato organizzato da Francesco Zito ed ha visto la partecipazione del “Motor Days”, il moto club nazionale dell'Arma dei Carabinieri rappresentato da tra sezioni: I gladiatori dello stretto (Messina), Motarma (Ragusa), I centauri della Magna Grecia (Crotone). A fare gli onori di casa sono stati il
Nuoto, Pizzolla quinto agli assoluti di Rimini OTTIMI risultati sono giunti da Riccione per gli atleti lucani impegnati nei campionati nazionali assoluti di nuoto. Alla manifestazione ed è questo il dato che rende positivo il bilancio della spedizione lucana hanno preso parte tra gli altri Filippo Magnani e Federica Pellegrini, a dimostrazione dell'elevato livello tecnico della manifestazione di Riccione. Per la Basilicata hanno preso parte Marco Satriano e Rocco Potenza della Savigi Satriano di Lucania e Ivano Pizzolla dell'Atletico Amatori Matera. Ebbene proprio Ivano Pizzolla ha confermato i suoi progressi ottenendo il quinto posto nella finale giovani sia nei cento che nei duecento rana, mentre ha colto il diciassettesimo posto nei cinquanta rana, nei duecento misti ha fatto registrare invece il trentaduesimo posto. Rocco Potenza ha invece collezionato il decimo posto nei millecinquecento stile libero, mentre il fratello Marco nella medesima distanza è giunto al ventesimo posto. I risultati colti da Ivano Pizzolla, Rocco e Marco Potenza confermano la crescita del nuoto in regione e testimoniano qualora ce ne fosse bisogno che la disciplina in Basilicata è in piena crescita sul piano dei risultati e delle conferme in vasca. Nelle prossime gare gli atleti lucani potrebbero dare impulso a nuove soddisfazioni e consensi, permettendo a tutto il movimento di solcare nuovamente la cresta dell’onda. f.menonna@luedi.it
moto club Fly Down di Scanzano e la concessionaria Moto Competition di Matera che hanno guidato i motociclisti nella visita ai Sassi. “Avevamo prenotazioni per 120 equipaggi -afferma Zito- ma le previsioni del tempo che portavano pioggia hanno fatto desistere molti centauri. Stiamo già pensando ad un nuovo appuntamento qui in Basilicata”. Nel pomeriggio di domenica il gruppo dei siciliani è ripartito guidando sotto la pioggia per ritornare a casa. Giovanni Martemucci
Chiude 67esimo su 223 partecipanti NON CONOSCE sosta l'attività della Società Schermistica Lucana Potenza. Gli atleti del presidente Rocchina Esposito hanno preso parte a Foggia alle gare di fioretto maschile e femminile, spada maschile e femminile valide per la seconda prova assoluti qualificazione nazionale dove hanno preso parte gli atleti provenienti da tutta Italia. Nella spada maschile ha gareggiato Matteo Tundo, che ha dovuto fare i conti con una concorrenza agguerrita e numerosa. Ben duecentoventitré sono stati i partecipanti alla gara. Ebbene Tundo ha ottenuto il sessantasettesimo posto al termine di una prova piuttosto sfortunata, almeno stando alle indicazioni emerse tra gli addetti ai lavori. La prova è stata vinta da Enrico Garozzo del Centro Sportivo Carabinieri Roma che ha preceduto il compagno di squadra Diego Confalonieri. Nel fioretto maschile hanno invece gareggiato centocinque atleti, buona la prestazione di Edoardo Bellino che ha ottenuto il trentesimo posto, più indietro invece si è classificato Francesco D'Aquino che ha raggiunto il cinquantatreesimo posto. Antonino Montano ha invece deluso le attese piazzandosi nelle ultime posizioni. La gara è stata vinta da Luca Simoncelli del Centro Sportivo Carabinieri Roma che ha preceduto il compagno di squadra Tobia Biondo e Valerio Aspromonte del Gruppo Scherma Fiamme Gialle. Nel fioretto femminile invece sono salite in pedana sessantasei atlete. Prestazione sfortunata per Francesca Palumbo giunta
diciannovesima dopo aver effettuato un ottimo girone. Durante l'eliminazione diretta per entrare nei primi sedici non è riuscita a vincere l'assalto perdendo per 15 a 10. Cinquantaseiesimo posto invece per Giulia Tricarico. Nel fioretto il successo è andato a Benedetta Durado del Centro Sportivo Carabinieri Roma davanti a Camilla Batini del Gruppo Sportivo Forestale Roma e Giovanna Trillino del Gruppo Forestale Roma. Il presidente della Società Schermistica Lucana Potenza, Rocchina Esposito ha dichiarato: “Vista la particolarità delle presenze in gara i risultati finali sono stati abbastanza soddisfacenti per la nostra società. I ragazzi si rifaranno senza dubbio nella Coppa Italia Nazionale”. I prossimi impegni per gli atleti guidati dai maestri Pino Pinto e Omar Joseph De Carlo sono fissati per l'inizio di maggio. f.menonna@luedi.it
Calcio a 5 Entra nel vivo il secondo torneo “Sata Cup 2010” con la seconda settimana di gare
Zanini a punteggio pieno con due vittorie MELFI - Con la seconda settimana di gare, entra nel vivo il secondo torneo di calcio a 5 “Sata Cup 2010” che è in svolgimento presso il centro di attività sociali e sportive Cedas di San Nicola di Melfi. A parte la pioggia dei giorni scorsi, che però non ha impedito il normale svolgimento delle gare che erano in programma, ben quindici, la prima settimana di torneo è scivolata via senza grosse sorprese, con la voglia di tutti di impegnarsi per far bene e se possibile vincere ma con la consapevolezza di esser in campo soprattutto per divertirsi, per socializzare sempre più fuori dalla linea di montaggio di Sata e delle diverse aziende dell'indotto, per mostrare a se stessi ed agli altri che si può davvero onorare al meglio lo spirito amatoriale di un evento così bello ed interessante come questo torneo di calcio a 5 che coinvolge ben 29 formazioni ed oltre 350 atleti. La cosa che ha appassionato di più, è stato poi il vedere all'opera, da subito e con lo spirito tipico della squadra, compatta, unita, con attenzione di tutti all'obiettivo comune, operai, dirigenti, quadri, impiegati, qualche direttore di stabilimento, chi è sulla linea o in qualità, tutti uniti da una maglia, dalla voglia di giocare e divertirsi insieme, da uno spi-
rito che va oltre il ruolo di ognuno ma che è al servizio della squadra che li tiene insieme dietro a un pallone. In tal senso da segnalare il direttore della Zanini, bravo in campo e nel tenere unito tutto il suo gruppo che, con la sua squadra, stante l'essere nell'unico girone, il 5, composto da soltanto 5 formazioni, ha già giocato due gare e le ha vinte entrambe, per 3 a 1 al debutto contro la Htl e poi al bis ancora vincente contro la Barilla, per 8 a 4 che gli consegna 6 punti in classifica, contro i 3 della Benteleer che ha giocato e vinto finora solo la gara contro la Tower 1 per 5 a 3, ed è prossimo lo scontro verità tra le due, per capire chi proseguirà la corsa in questo girone. Proprio della Benteleer,da segnalare la grandissima grinta messa in campo, che ha permesso dapprima il 3 a 3 in rimonta e, nell'entusiasmante finale, doppietta di Francesco Pastore che ha dato il successo ai suoi. Per il resto, da sottolineare le nette vittorie di Proma, 9 a 3 sui Satanelli che avevano qualche assenza di troppo e non hanno tenuto il ritmo del team guidato dalla dottoressa Antonella Traficante, della Lear A per 11 a 3 su Euroset e di Avatar sul team Alien con un eloquente 18 a 1 che però non deve scorag-
giare il team che si è presentato in divisa rosanero versione Palermo, e ha qualità per poter reagire dalla prossima sfida. Considerando poi che il girone 2 ha disputato la seconda gara per tutti, da ricordare il successo per 10 a 5 della Spqr di Antonio Avigliano e Michele Celentano nei confronti della Delibera 14 e la vittoria della Johnson B di Franco Di Cugno sulla Lear B per 8 a 6, in un match bello ed altalenante nel punteggio. Ancora la vittoria di Quelli che… di Lino Savino e Giuseppe Stante, per 6 a 3 con Ute 6 Verniciatura. Infine occhiata veloce anche al girone 4 con successi per Fenice guidata in campo da Edmondo Bisceglia, tecnico vincente del Foggiano Melfi, che per 5 a 3 si è imposto sulle Aquile Soccer Team, mentrenellostesso gironedaricordare la sfida all'ultimo fiato, ed all'ultimo gol, tra Personale e Old Black Team, vinta dai primi per 8 a 7 con in campo Messinese, Irenze e l'ottimo Nicola Scarpiello, autore di 4 reti, mentre dall'altra parte da segnalare prestazioni superdiAngelo Natale,PadulaeMarco Quaranta, quest'ultimo capitano del Foggiano recentemente promosso in Prima Categoria. Unico pareggio, quello tra Juve 71 e Johnson C, 7 a 7. sport@luedi.it
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Il cantautore sarà la voce lucana sul palco di Italia Wave. Secondo Dr Panico
Claudio Lay trionfa a Basilicata Music Net di ANNA MARTINO POTENZA - Raggae, hip pop, metal, musica d'autore. C'è chi canta in dialetto melfitano e chi in dialetto messicano. Chi dedica un testo a Passannante, chi alla giustizia e chi all'amore. È l'Italia wave Festival Basilicata, la selezione regionale per il concorso musicale nazionale Italia wave love Festival, che si terrà a Livorno dal 21 al 25 luglio. A rappresentare la Basilicata sarà, quest'anno, Claudio Lay. Il trentaduenne di origine sarda, a Bernalda dal 2009, è riuscito a convincere la giuria per la tecnica, la presenza scenica e l'originalità dei testi. Un'originalità racchiusa in un nome: Lay, come l'attore che interpretava il tenente Sharidan in diverse serie televisive degli anni settanta. Una identità forte, quella del cantautore lucano d'adozione, che ha incontrato non poche difficoltà nell'affermarsi. È proprio la crisi di indentità-per stessa ammissione dell'autore- a farlo approdare nella nostra terra, dove Lay riesce ad imboccare, visti i risultati, la giusta strada. Diversi gli artisti che in questa edizione si sono distinti durante la gara, ospitata dal cineteatro Due Torri, a Potenza, il 16 e 17 aprile. Come il potentino Dr. Panico, che si è aggiudicato il secondo posto. Dalla musica d'autore all'elettro-
nica. Dr. Panico colpisce la giuria per la sua performance davvero molto particolare, che vede la realizzazione in tempo reale di disegni a cura di Marco Palese. Il secondo posto, come da bando, apre all'artista lucano trapiantato a Roma le porte dell'Italia wave love Festival. Potrebbe essere lui, infatti, ad essere scelto fra tutte le band seconde classificate proposte da ogni regione per esibirsi sul palco livornese. Terzo posto ex aequo per Locomitiva Brigante, Damash, Musicamanovella, SmaniaUagliuns; quarto posto per The Random, Celestialshock, Gianmariavolonté, Winter of Life, Antonio Langone, Vocincapitolo. «Tutti artisti di buon livello-ha commentato il responsabile del concorso a livello regionale nonché presidente dell'associazione “Multietnica”, che da anni cura il Festival in BasilicataI numeri di questo concorso dimostrano l'appassionata attenzione verso le musiche attuali nella nostra regione. Diverse centinaia di spettatori hanno ascoltato e applaudito le dodici band che, preselezionate tra i 35 gruppi iscritti quest'anno, si sono alternate sul palco del teatro potentino. In 15 anni, Italia Wave Basilicata ha censito oltre 400 gruppi lucani e più di 1600 musicisti, coinvolgendo oltre 100 band finaliste in un percorso professionaliz-
zante di valorizzazione e promozione del proprio progetto artistico». Sono solo numeri, che danno però l'idea di come la manifestazione sia cresciuta e migliorata nel tempo. Da oltre 10 anni, infatti, questa iniziativa genera nuove opportunità professionali, visibilità in circuiti nazionali per artisti locali, momenti di sana e partecipata aggregazione, testimoniando l'importanza e il valore che la creatività giovanile assume in piccoli contesti come quello lucano. cultura@luedi.it
Da sinistra il vincitore di Basilicata Music Net Claudio Lay e il secondo classificato Dr Panico
Palcoscenico Ulderico Pesce in scena per Emergency MILANO - Emergency ha chiamato Ulderico Pesce con il suo Storie di scorie, lo spettacolo in cui Pesce racconta del pericolo del nucleare e della grande battaglia di Scanzano Jonico. L’attore e regista lucano, oggi, sarà in scena a Sesto San Giovanni alle porte di Milano, città natale di Gino Strada che sarà presente in sala. Dal 21 al 23 aprile lo stesso spettacolo si trasferirà nel prestigioso Teatro Duse di Bologna diretto dall'Ente Teatrale Italiano e il 25 aprile sarà a Monfalcone, uno dei possibili siti scelti dal Governo Berlusconi per aprire una delle quattro centrali atomiche previste. Durante lo spettacolo viene mostrato un video in cui si vede la condotta che, partendo dal deposito nucleare di Rotondella giunge nel Mar Jonio, dove sca-
rica liquidi radioattivi. Per bloccare questa dispersione Pesce si è fatto promotore di una petizione popolare sul sito www.uldericopesce.it cultura@luedi.it
Il libro presentato a Matera
Pezzi, una vita “Fuori programma” Tra il pubblico ad applaudirlo Cristiana Capotondi di MARIANGELA LISANTI MATERA - «Mi sono nutrito di curiosità, di ricerca interiore, di incontri ed esperienze non comuni in senso imprenditoriale, politico e sociale…». E' solo uno dei tanti pensieri di Andrea Pezzi, noto conduttore televisivo, che sabato sera a Matera presso la “Libreria dell'Arco”, ha presentato il suo libro “Fuori programma”, edito da Bompiani. All'incontro, promosso dall'associazione “Matera Città del Cinema”e dalla “Libreria dell'Arco”, con la collaborazione del “Women's Fiction Festival”,sono intervenutiigiornalisti Luigi Di Lauro e Luca Mennuni. Parlandoabraccio delsuolibro,del-
le sue esperienze di vita e dei suoi progetti, Pezzi ha entusiasmato il pubblico presente, affascinato dal suo modo di essere semplice e con un'intelligenza e una preparazione culturale straordinaria. «Tutto è un “fuori programma”, tutto è imprevedibile - ha spiegato Andrea - e sta a te iniziare la scoperta, perché la vita è un bellissimo gioco di intelligenza e perché ogni singolo individuo, in ogni tempo, è chiamato a confrontarsi con se stesso per diventare grande». Appassionato di filosofia, laureato in psicologia presso l'Università Statale di San Pietroburgo, l'autore di “Fuori Programma” invita a riflettere «sul perché, sul come si cam-
bia e cosa si cerca, per arrivare in qualche modo, con un po' di sano egoismo individuale e funzionale, che profuma di umanità e di altruismo, sempre a se stessi, che è la chiave per capire dove va il mondo e che posto in esso occupare». Durante la serata Pezzi ha parlato anche dell'ambizioso progetto di OVO, della sua nascita, delle motivazioni, che nel libro ritroviamo nel primo capitolo e che in sintesi rappresenta la diffusione di un punto di vista, di un'interpretazione della realtà, attraverso il web e il digitale terrestre. «Si tratta - ha spiegato l'autore - di offrire pillole di sapere essenziale, di raccontare le biografie degli uomini
e delle donne che hanno fatto la storia, farlo come nessuno lo ha mai fatto. Dare a tanti ragazzi della mia età, e non solo, la possibilità di trovare spunti interessanti e fonti di ispirazione senza chiedere loro troppo sforzo. Bastano tre minuti per incuriosire, mentre non basta una vita intera per sfamare un curioso: questo è quello che penso». Un'altra considerazione importante emersa durante la serata di presentazione, che ha visto la presenza anche dell'attrice Cristiana Capotondi, straordinaria interprete della principessa Sissi nella fiction di Rai Uno, di ritorno da Lecce dove sta girando un film, è stata quella secondo laquale «ogni giovane deve riuscire a rimanere libero dentro per poter rispettare le regole sociali». «Si tratta di vivere nella società senza mai diventare della società; - ha proseguito Pezzi - chi si appiattisce e diventa un ingranaggio della macchina finisce per conoscere piuttosto la paura, la frustrazione e il dolore. Lasciatemi libero di essere me stesso e rispetterò ogni regola; questa è la sola etica che permette all'uomo di rimanere persona, pur vivendo nel sistema». cultura@luedi.it
Carnet Cartoline per Haiti in concorso MATERA - Scade oggi l progetto di arte postale per Haiti. Il Primo Circolo Didattico “Padre Giovanni Minozzi”, in collaborazione con l'associazione “Genius Loci”, invita tutti gli artisti ad inviare un lavoro con le misure della cartolina. Non vi sarà giuria, nessuna tassa per la partecipazione, né restituzione. Il tema del progetto di arte postale è “A doodle for Haiti”. Tutte le cartoline pervenute saranno pubblicate sul blog www.accademiadelloscarabocchio.blogspot.com. Saranno inoltre allestite mostre itineranti a partire dal 24 aprile a Matera presso il I Circolo Didattico Minozzi in concomitanza con la Giornata dello Scarabocchio. Le mostre che seguiranno saranno organizzate in gallerie di arte con calendario che sarà reso noto in seguito. Durante le mostre le cartoline saranno messe all'asta, attraverso un'asta silenziosa ed il ricavato sarà donato all'Unicef per Haiti. Le cartoline dovranno pervenire entro il 20 aprile per poter partecipare alla prima asta benefica. Sarà possibile inviare anche successivamente altre cartoline che potranno partecipare alle successive aste. Le cartoline saranno aggiudicate al miglior offerente e consegnate durante la prima settimana di giugno, a chiusura dell'evento. Il supporto e la tecnica sono liberi. Emilia Manco
“Arando il caos” di Lovecchio MATERA - Stasera, con inizio alle 18,30 nella sede del Circolo La Scaletta di Matera (via Sette dolori 10 - nei Rioni Sassi) sarà presentato il libro di poesie “Arando il caos” di Stefano Lovecchio. La serata è stata organizzata dall’Associazione “Matera Poesia 1995” e rientra nell’ambito della dodicesima settimana della cultura. Interverranno il giornalista Carlo Abbatino e Pasquita Pulice, docente di lettere negli istituti superiori e prefatrice del volumetto. La manifestazione sarà aperta da Giovanni Rosiello presidente dell’Associazione “Matera Poesia 1995”. Stefano Lovecchio è alla pubblicazione d’esordio. Nei suoi versi, estremamente intimisti, emerge la grande sensibilità dell’autore verso i sentimenti e la natura. cultura@luedi.it
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Cultura&Spettacoli
di FRANCO CACCIATORE MELFI - A conclusione della stagione teatrale, “La governante” di Alfredo Vasco. Si tratta di un'opera dai risvolti scabrosi, soprattutto alla sua nascita, 1952, e rimasta bloccata sino al 1966, quando portata in scena ha riscosso larghi favori. Senza dubbio si respira nell'opera un'aria alla Cechov, in particolar modo nei momenti tragicomici. L'edizione odierna vede come superinterprete Alfredo Vasco, siciliano doc nelle vesti di Leopoldo, ottimamente coadiuvato da Isabel Russinova, che si trova a suo agio nella parte di un'ambigua governante, di origine francese. La pièce racconta della famiglia Palatoia che si trasferisce da Catania a Roma, a seguito di una tragedia familiare, il suicidio della figlia adolescente, dopo un aspro rimprovero del padre. L'anziano Leopoldo, dal linguaggio particolarmente colorito della sua terra, vive con tale rimorso. Il figlio Enrico è impegnato in avventure extraconiugali. La nuora Elena è una che si lascia corteggiare o forse meglio induce a farlo, allo scrittore, Alessandro Bentivoglia. La serva, Jana, fedele ma rimasta ingenua e semplice, “importata dalla Sicilia”. In tutto questo quadro familiare si inserisce la governante Caterina, che giunge rispondendo ad un inserzione della famiglia. Lei si presenta con una impeccabile veste di onesta ma in verità cela anomali istinti che la portano ad avere (o tentare di avere) una relazione con la povera serva. A questo aggiunge, con spregiudicatezza, il riferire, mentendo, di essere infastidita da Jana, che mostrerebbe desideri contro natura. Per Leopoldo, per bene sino all'eccesso, la decisione di
Alfredo Vasco interprete d’eccezione
A SALERNO
Isabel, scabrosa “Governante” La compagnia Senzateatro a Salerno
Il Festival Xs alla Maria Barbella di Senzateatro di MARIANGELA LISANTI
Alfredo Vasco e Isabel Russinova in scena al Teatro Ruggero II di Melfi
cacciare e rinviare a casa Jana. E'assunta una nuova cameriera. Per un caso fortuito Leopoldo apre una delle stanze della sua casa e scopre la governante in amplessi anche con questa inserviente. Resta pietrificato, comprende tutta la verità, mentre Caterina piange ed implora il perdono. Sia pur malvolentieri Leopoldo lo accorda, ma mostra alla go-
vernante una lettera proveniente dalla Sicilia, che comunica la morte di Jana, a seguito di un incidente ferroviario, nel suo viaggio di ritorno. La governante fugge e di lì a poco la troveranno impiccata nella sua stanza. Il rimorso ha avuto partita vinta. Con Brancati e la Russinova, ugualmente bravo l'intero cast. Da Tiziano Gerbino a
Lorenzo D'Armento, Lucrezia Rossetti, Dario Diana e Anna Maria La Stella. Ugualmente validi le scene e i costumi di Rosa Lorusso, la coreografia di Raffaelle Tricarico, il trucco e le acconciature di Nico Valentini. Ottima la regia di Manuel Giliberti. Pubblico attento, che ha espresso ampi consensi alla rappresentazione.
Presentata la raccolta di canti popolari dei Cantori Materani curata da D’Ambrosio
Con “Sassincanto” la tradizione in un cd MATERA - L'associazione corale “Cantori Materani” diretta da Alessandra Barbaro, nell'ambito delle iniziative promosse per la XII Settimana della Cultura, ha eseguito, presso il Teatro Duni di Matera, in prima assoluta “Sassincanto” repertorio di canti popolari materani della tradizione di Montescaglioso, Pisticci, Ferrandina e Grottole. Lo spettacolo, presentato da Antonio Montemurro, ha richiamato numerosi amatori di tradizioni popolari e di musica di un certo livello. Soprani solisti Francesca Tolentini e Maria Maddalena Barbaro, voce recitante Anna BrunaCascione. Sonostatieseguiti ibrani: “La cupa cupa” a cinque voci miste, “L'urt'len”a quattro voci miste, “Uè momma momm” a cinque voci miste, “La Tricchiesca”a cinque voci miste, “La zinuta”a
quattro voci miste, “U 'llip si' manget la p'ch'redd” a cinque voci miste e soprani solisti, “Ce so mangè la zite” a cinque voci miste, “La Candener”a cinque voci miste, “La pampanella” a quattro voci miste, “E maritem' iè pastor” a cinque voci miste e “Kuanne u vecchje” a cinque voci miste. La musica è stata rielaborata e trascritta dal maestro Damiano D'Ambrosio, famoso compositore montese, già docente di composizione al Conservatorio di Musica "Cherubini" di Firenze. Il cd raccoglie brani con l'intento di portare alla luce le più belle e suggestive melodie popolari e propone l'inedita versione polifonica per coro a cappella a quattro e cinque voci. Il recupero culturale, antropologico ed artisticoha lasua valenzadialto livellosocioambientale ed offre ai giovani una tradi-
zione intatta nello spirito e nella ricchezza dei suoi valori. Il maestro D'Ambrosio ha interpretato l'anima profonda del popolo nelle sue varie vicissitudini storie. La creatività del musicista trova i suoi addentellati più naturali in una società sobria, essenziale e ricca di umano sentire. Il lavoro, di elevatissimo spessore musicale e di accurata ricerca linguistica sui molteplici ed antichi dialetti lucani, garantisce memoria scritta di un patrimonio destinato all'estinzione. Sulla copertina del cd è stato riprodotto il dipinto di Luigi Guerrichio “Tetti di Sassi” . Arte figurativa e creatività musicale s'incrociano in due figli lucani innamorati della loro terra. Il progetto ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. nu.lon
SALERNO - «L'opera proposta dalla compagnia SenzaTeatro di Ferrandina “Maria Barbella, dal braccio della morte alla vita” merita il premio come Migliore Spettacolo. La rappresentazione non ha avuto mai un momento di pausa, grazie all'ottima qualità dell'interpretazione da parte dell'attore protagonista che, mettendo tutto se stesso, è riuscito ad esprimere l'intensità della storia e del personaggio di Maria Barbella, attraversando con maestria e naturalezza tutti gli stati d'animo del personaggio». Con questa motivazione la Giuria Speciale dei giovani delle scuole superiori di Salerno ha premiato l'opera teatrale di Davide Di Prima, Francesco Evangelista, Adriano Nubile al “Festival XS di Salerno”. «Una particolare citazione - ha ancora motivato la giuria - si deve fare al ritmo dello spettacolo che è stato sempre alto e con pochissime pause compensate perfettamente dalla voce narrante. La storia, molto profonda, è stata coinvolgente ed appassionante allo stesso tempo, riuscendo ad avvicinare lo spettatore tramite un susseguirsi di emozioni fino ad un lieto fine semplicemente perfetto ed inaspettato». La storia
di Maria Barbella, la prima donna condannata alla pena di morte negli Stati Uniti d'America, originaria di Ferrandina, che racchiude in sé temi importanti quali l'emigrazione, pena di morte, libertà e radici culturali, ancora una volta ha entusiasmato il pubblico che, mostrando di apprezzare l'opera teatrale dei tre autori ferrandinesi, ha confermato il grande successo della compagnia “SenzaTeatro”. Le tre giurie presenti al Festival XS hanno premiato tre spettacoli diversi: la giuria tecnica ha premiato come miglior spettacolo il “Teatro Impiria” di Verona con “Sognavamo di vivere nell'assoluto” di Canteri, la giuria del DAViMuS ha premiato il Cocis di Avellino con “Storie di terra, di suoni e di rumori” di Capozzo, la giuria speciale dei giovani delle scuole superiori di Salerno ha premiato la Compagnia SenzaTeatro . Il successo ottenuto, mettendo in scena la storia avvincente di Maria, liberamente tratta dal libro “La signora di Sing sing, no alla pena di morte” di Idanna Pucci, riempie di grande soddisfazione Davide Di Prima, Francesco Evangelista e Adriano Nubile per un lavoro portato avanti con impegno, determinazione, professionalità e passione.
CITTÀ DEI SASSI OPERA FESTIVAL
Inebriati dall’ “Elisir d’amore” Successo per l’allestimento di Di Matteo dell’opera di Donizetti Il cast dell’Elisir d’amore in scena
di NUNZIO LONGO MATERA - Lucania Arte Teatro, diretta dal maestro Enzo Di Matteo, si sta ritagliando un posto di rilievo nei concerti di alta qualità presentati, in varie occasioni, nella città di Matera. La quarta edizione “Città dei Sassi Opera Festival”, secondo appuntamento “Elisir D'Amore” di Gaetano Donizetti ha avuto un momento di vera gloria
all'Auditorium “Raffaele Gervasio” di Matera. Interpreti Marilena Notarstefano nel ruolo di “Adina”, Sabino Martemucci in quello di “Nemorino”, Michele Cicala in quello di “Belcore”, Francesco Paolo Morelli in quello di “Il dottor Dulcamara” e Maria Laura Iacobellis in quello di “Giannetta”. Sono intervenuti l'associazione corale “Saverio Mercadante”di Altamura diretta da Alfredo Cornac-
chia, la pianista accompagnatrice Lucia Giampietro, gli attori Tommaso Zaccaro ed Emanuele Festino dell'Hermes Teatro Laboratorio con la regia di Enzo Di Matteo. «È un'opera molto impegnativa, ambientata all'esterno della fattoria “Tristano ed Isotta” - spiega Di Matteo - La trama narra la storia d'amore di Nemorino, innamorato a prima vista di Adina. Il cast, formato da giovani artisti locali come Maria Laura Iacobellis di sedici anni e Michele Cicala di diciannove, è in sintonia con lo spirito di creare una produzione autoctona. L'inserimento occasionale di artisti di fama diventa il lievito per la formazione vocale dei giovani». «Sono docente di canto presso la
scuola “Crisalide”, coro di voci bianche di Gravina, composto da dieci bambini di tre-undici anni asserisce Antonella Rondinone Stasera sono presenti in scena come comparse nel ruolo di figli dei contadini del coro». «La parte di Nemorino rievoca la felice storia d'amore di un giovane contadino con una schizzinosa villanella del villaggio, contesa da altri giovani. - spiega Martemucci - L'ingannevole pozione “Elisir d'amore”, proposto dal dottor Dulcamara, si rivela essere un semplice vino bordeaux». «La parte di Adina mi piace perché vocalmente è adatta al mio timbro, l'ho già eseguita diverse volte, mi sono sempre divertita e non prevede arie nello stile doni-
zettiano - riferisce Notarstefano - I duetti ed i pezzi d'assieme sono graziosi, freschi e vari. La storia d'amore ruota sul personaggio principale, Adina, restia ai corteggiamenti di Nemorino e termina con l'unione dei due giovani». «Sono materano ed interpreto il personaggio di Dulcamara. - riporta Morelli - Ho conseguito il diploma tradizionale ed accademico al Conservatorio di Matera. Ho eseguito molti concerti in diversi teatri italiani ed attualmente sono corista al Petruzzelli di Bari». «Dirigo il coro “Saverio Mercadante” di Altamura formato da trenta elementi - conclude Cornacchia - Quest'opera, per il coro, è una riedizione di quella di Altamura».
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Cultura e Spettacoli 53
Martedì 20 aprile 2010
Papaleo con alcune comparse lucane del film
Martedì 20 aprile 2010
Il film scala due posizioni ed è quarto nella classifica degli incassi
PERSONAGGI
Papaleo sbanca al botteghino
Domenica in passa a Lorella
BASILICATA coast to coast continua a sorprendere. Alla seconda settimana di programmazione il film d’esordio dietro la macchina da presa di Rocco Papaleo conquista due posizioni nella classifica degli incassi di Cinetel, saltando dal sesto al quarto posto. La divertente commedia nostrana firmata da Papaleo, dunque, ha retto il confronto con le nuove uscite del week end e ha addirittura fatto meglio del debutto. Ma, a tre giorni dall’uscita nelle sale italiane, è il kolossal mitologico in 3D “Scontro fra titani”, distribuito su 533 schermi, a dominare il botteghino con un incasso di oltre tre milioni, un milione di più di quello che ha raccolto in due settimane di programmazione L’uomo nell’ombra, l’ultimo film di Roman Polanski, che guidava la classifica fino a questa settimana e che oggi è secondo, seguito da Green Zone, thriller con Matt Damon.
Tra le uscite di questa settimana entra nella top ten anche From Paris With Love, il film di Pierre Morel con John Travolta nei panni di un agente della Cia in missione a Parigi, che si piazza al quinto posto, facendo perdere una posizione a Il cacciatore di ex. In caduta, dalla quarta alla settima posizione, anche Dragon Trainer e La vita è una cosa meravigliosa dei fratelli Vanzina, che dal terzo posto della scorsa settimana si ritrova oggi all’ottavo. In coda, al decimo posto, un’altra new entry: Cella 211, il film di Daniel Monzon che racconta una rivolta carceraria. Solo 13/o, invece, Fantastic Mister Fox, il raffinato film di animazione di Wes Anderson, che era distribuito in 98 sale. Un buon segnale per la pellicola made in Lucania, che sta riscuotendo successo e apprezzamenti anche oltre i confini regionali.
Il baby attore: «Un sogno recitare al fianco di un grande attore come Gassman»
Anthony da Spinoso al set di Basilicata coast to coast di FRANCESCA GRESIA SPINOSO - Una piccola scoperta o un'avventura particolare di cui non si conosce il seguito? Difficile dirlo ma allo stato attuale tutto il paese parla di Anthony De Stefano, l'attore in erba che ha recitato una piccola parte nel film “Basilicata coast to coast”di Rocco Papaleo. Abbiamo così incontrato il piccolo Anthony, l'orgoglio del centro lucano e dell'amministrazione comunale che gli augura ogni successo. Anthony, hai recitato con Alessandro Gassman sotto la regia del nostro Rocco Papaleo, come descrivesti questa esperienza, dalla prima selezione fino agli attimi vissuti sul set? «Dopo il primo provino, solo in due siamo arrivati al secondo a Maratea. Non mi aspettavo, quasi, di vivere la grande emozione quale quella di essere scelto da Rocco Papaleo, in qualità di regista, per questa particina. Quando giravo ero molto concentrato nel mio lavoro, tanto che non mi rendevo conto che stavo recitando con uno degli attori più importanti e famosi d'Italia: Alessandro Gassman. Infatti sul set ero “un cubetto di ghiaccio”, come mi definiscono Giovanna Mezzogiorno e Max Gazzè nel film, per il semplice motivo che io stavo sognando ad
Anthony De Stefano sul set con Alessandro Gassman
occhi aperti. Quando mi sono svegliato ero felice e preso da tutto ciò che mi circondava: gli elogi, i consigli, l'impegno per fare bene e tutto il resto». Da studente alla presentazione della prima del film al fianco del cast, come ha vissuto e sta vivendo questi momenti il giovane Anthony? «Certamente in attesa
della “prima” del film, in tutti gli ambienti che frequento ho avvertito tanta curiosità intorno a me. A scuola soprattutto. Gli elogi dei prof, degli amici, un po' di invidia “buona” da parte di qualcuno, che devo dire, ha caricato ancora di più. Adesso il momento di gloria. La presentazione insieme al cast al cinema”Due
Torri”di Potenza mi ha fatto sentire importante. Sto vivendo a pieno questi momenti, e da questa esperienza sto traendo tanti insegnamenti e un deciso pensiero per il futuro». Hai ricevuto commenti dai tuoi amici che hanno visto il film, che effetto ti hanno fatto? «Si, ho ricevuto molti commenti per lo più molto positivi e anche io perso-
nalmente vivo questo momento con molta soddisfazione e orgoglio». Quale il momento che non dimenticherai mai? «Non c'è stato un momento più bello perché questa esperienza, dall'inizio alla fine, è stata molto coinvolgente». Quando abbiamo chiacchierato dopo aver girato le scene del film, hai sottolineato che il tuo sogno non era quello di fare l'attore. Oggi dopo aver visto il film in una sala cinematografica, dopo aver visto il prodotto finito, hai cambiato idea? «Beh, veramente, da piccolo sognavo di fare il regista ed ero e sono molto appassionato di cinema però contemporaneamente le mie passioni sono tante. Una di quelle più importanti è quella di entrare a far parte del Corpo forestale, perché amo tanto la natura. Quindi non smentisco il fatto che dopo aver visto il film al cinema e il mio nome nei titoli di coda, mi sono emozionato e sono pronto eventualmente a continuare questo bellissimo sogno». Se un regista ti proponesse una nuova parte, quindi, cosa faresti? «Se un regista mi proponesse una nuova parte, di sicuro accetterei… e anche con qualche pretesa in più». cultura@luedi.it
Lorella Cuccarini
SARÀ Lorella Cuccarini a prendere il testimone da Pippo Baudo per la conduzione della prossima stagione di “Domenica In” su Rai uno. Lo rivela il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni nel numero in edicola. Continua così il momento d’oro della showgirl, che tra l’altro agli inizi degli Anni '90 con “Buona domenica”, nello stesso spazio di palinsesto ma su Mediaset, aveva conosciuto uno dei più grandi successi della sua carriera. La staffetta, quando si dice il destino, proprio con Baudo che è stato il suo talent scout, all’epoca del debutto nello show del sabato sera Fantastico.
Doppio dvd per Baglioni
Claudio Baglioni
LO ascolti come un film e lo guardi come un disco: 152 minuti di immagini spettacolarie grandemusica in dolby 5.1, per quello che è il più straordinario disco – video clip, mai realizzato della storia della musica popolare. È "FilmOpera QPGA», il nuovo doppio Dvd di Claudio Baglioni, in uscita da oggi, che riassume e trasforma il progetto quadruplo – film, libro, album e tour – nell’evento video 2010. Un film inedito e appassionante, nel quale le immagini del film QPGA hanno fornito la base per rielaborazioni creative, invenzioni grafiche, accelerazioni e montaggi inediti che hanno dato vita ad uno straordinario viaggio-racconto visivo.
Stevie torna in tour in Italia
AL CINEMA LOVAGLIO
Rocco e i suoi fratelli... venosini di CHIARA LOSTAGLIO
Rocco Papaleo a Venosa
VENOSA - Rocco e suoi fratelli… venosini. Si può intitolare così la serata di presentazione di “Basilicata coast to coast” tenutasi nel cinema Lovaglio. Perché il regista ed attore Rocco Papaleo ha voluto dedicarla in particolare ai volenterosi ed appassionati ragazzi venosini che hanno partecipato alle riprese del film, dalla fine di agosto scorso, per diverse settimane. Si tratta dei componenti della Film Discount di Venosa: Giuseppe Bellasalma, Enzo Briscese, Benedetto Guadagno, Fabio Gammone e Antongiulio Labriola. Dopo la proiezione, si è parlato del film, dei contenuti, delle poeti-
che metafore, evidenziate dal critico di cinema Armando Lostaglio, cui Papaleo ha manifestato il concetto della meritocrazia (“grande assente in questa regione”) ben risaltata invece da quei giovani che hanno contribuito alla riuscita del film. Presente anche il vicesindaco della città Pietro Visaggio, il quale ha preso atto delle potenzialità giovanili, cui ha promesso il recupero del vecchio stabile delle ferrovie per trasformarlo in centro culturale,sull'esempiodella PiccoladiRionero. L'invito di Papaleo è andato dunque nella direzione di una maggiore e sensibilevalorizzazione dei talenti giovanili. «I lucani - ha sostenuto Papaleo - nondevono necessariamen-
te riconoscersi nel film, perché io sono partito da una realtà e l'ho voluta mutuare a mio piacimento. Non un film documentario, dunque, ho voluto invece creare una atmosfera poetica, spero di esserci riuscito». La canzone del film “Basilicata on my mind” il regista l'aveva scritta oltre vent'anni fa, per “fare ironia sull'appartenenza e sul campanilismo”. Papaleo, premiato peraltro dalla responsabile del cinema, Lidia Lovaglio, ha sentito il bisogno di comunicare una maggiore forza creativa, uscendo da facili stereotipi con battute da sollazzo, investendo invece su poetica e sincera indignazione, con la quale ha voluto chiudere la serata.
Stevie Wonder
STEVIE Wonder, l’icona della musica contemporanea, ha annunciato che sarà di nuovo in tour, dopo il sensazionale “A Wonder Summer Night Tour” del 2008, in tutta Europa: e sarà in Italia per un’unica data, il prossimo 5 luglio, all’Arena di Verona. Lo si legge in una nota di 'Eventì di Verona dove si precisa che «i biglietti saranno in vendita venerdì 23 aprile tramite il circuito TicketOne www.ticketone.it». Il tour è prodotto da Live Nation. «Non vedo l’ora di tornare in Europa per questi concerti. Saranno delle serate meravigliose,» ha detto Wonder
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54 Cultura e Spettacoli
PRIMA SERATA
10.00
RUBRICA
8.15
VARIETÀ
RUBRICA
17.50
23.05
ATTUALITÀ
12.02
TELEFILM
20.05
CARTONI
19.00
TELEFILM
Verdetto finale
L’albero azzurro
Geo & Geo
Matrix
06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -TelegiornaleTG Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTG 1 Focus 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaBontà sua 14.30 -ShowFesta Italiana 16.15 -ShowLa vita in diretta 16.50 -TelegiornaleTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'eredita' 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
07.00 -RubricaCartoon Flakes 07:01 - TelefilmZorro 07.25 -CartoniKim Possible - Spectacular Spider-Man 08.15 -PUPAZZI ANIMATI L'albero Azzurro 08.35 -CartoniLa famiglia Passiflora 09.00 -RubricaStorie di salute 09.45 -RubricaRai Educational - Crash files 10.00 -NewsTG 2punto.it 11.00 -ShowI Fatti vostri 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno - Tg2 Costume e società 13.50 -RubricaMedicina 33 14.00 -RubricaIl fatto del giorno 14.45 -RubricaItalia sul due 16.10 -TelefilmLa Signora del West 16.55 -RubricaCuore di mamma 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -TelegiornaleRai TG Sport 18.30 -NewsTG 2 19.00 -Reality ShowL'isola dei famosi 19.50 -Reality ShowL'isola e poi... 20.00 -RubricaIl lotto alle otto
07.30 -RubricaTGR Buongiorno Regione 08.00 -AttualitàRai News 24 - Morning News 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaDieci minuti di... programmi dell'accesso 10.10 -RubricaCominciamo Bene 12.00 -TelegiornaleTG3 12.25 -RubricaTg 3 Punto donna 12.45 -RubricaLe storie - Diario Italiano 13.10 -TelefilmJulia 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo - TGR Neapolis - TG3 Flash L.I.S. 15.20 -RubricaLazy Town 15.40 -RubricaMelevisione 16.00 -TelegiornaleTG3 GT ragazzi 16.10 -RubricaTrebisonda 17.00 -RubricaCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 19.00 -TelegiornaleTg 3- Tg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.15 -TelefilmIl principe e la fanciulla
06.00 -Telegiornale Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - Previsioni del tempoMeteo 5 07:58 - NewsBorse e monete 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.40 -Show Mattino cinque 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 10.05 -ShowMattino cinque 11.00 -Show Forum 13.00 -TelegiornaleTg5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap Opera Beautiful 14.10 -Soap OperaCentovetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -ShowPomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 - 5 minuti 18.50 -GiocoChi Vuol essere milionario 19:44 - TelegiornaleTg5 - Anticipazione 19.45 -GiocoChi Vuol essere milionario 20.00 -TelegiornaleTg5
07.05 -TelefilmMagnum P.I. - Charlie's angels - Nash bridges - Carabinieri 11.30 -TelegiornaleTg4 11:58 - TelegiornaleTg4 12.00 -NewsVie d'italia - Notizie sul traffico 12:02 - TelefilmDistretto di polizia - Detective in corsia 13.50 -ShowIl tribunale di forum - Anteprima 14.05 -ShowSessione pomeridiana: il tribunale di forum 15.10 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 16.15 -Soap OperaSentieri 16.50 -FilmTerra lontana con James Stewart , Ruth Roman, Corinne Calvet , Walter Brennan regia di Anthony Mann 18.50 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -TelegiornaleTg4 19:19 - Previsioni del tempoMeteo 19:23 - TelegiornaleTg4 19.35 -TelefilmTempesta d'amore
07.05 -CartoniLe avventure di Piggley Winks - CartoniScooby doo Heidi - Willcoyote - Tom & Jerry Bugs bunny 08.40 -Sit ComFriends 09.10 -ShowCapogiro 10.35 -TelefilmGrey's anatomy - Grey's anatomy 12.25 -TelegiornaleStudio aperto 13:02 - NewsStudio sport 13:37 - GiocoMotogp-quiz 13.40 -TelefilmAmerican dad - I Griffin - I simpson - Kyle xy 16.00 -Sit ComZack & Cody al grand hotel 16.50 -TelefilmZoey 101 17.25 -CartoniKilari - Blue dragon - I pinguini di Madagascar 18:28 - TelegiornaleStudio aperto - Anticipazioni 18.30 -TelegiornaleStudio aperto 19.00 -NewsStudio sport 19:28 - SportSport mediaset web 19.30 -Sit ComLa Vita secondo Jim 20.05 -TelefilmI simpson
06.00 -Telegiornale Tg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -Attualità Omnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -Rubrica Due minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmMatlock 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaMovie Flash 13.05 -Telefilm The district 14.05 -FilmZio Adolfo in arte Führer con Adriano Celentano, Anna Gardini, Amanda Lear - regia di Castellano & Pipolo (Italia) - 1978 16.00 -RubricaAtlantide - Storie di uomini e mondi 18.00 -TelefilmRelic Hunter 19.00 -TelefilmCrossing Jordan 20.00 -TelegiornaleTg La7
20.30 -Sport Champions League - Semifinale - Calcio 22.45 -Rubrica 90° Minuto Champions
20.30 -News TG2 21.05 -Telefilm Senza traccia 22.40 -Reality Show L'isola dei famosi - Il diario 23.20 -NewsTG2
20.35 -Soap Opera Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Rubrica Ballarò
20.31 - ShowStriscia la notizia - La Voce dell'influenza 21.11 - FilmThe Wedding Date - L'amore ha il suo prezzo con Debra Messing, Dermot Mulroney, Amy Adams - regia di Clare Kilner (USA) - 2005
20.30 -Telefilm Walker Texas Ranger 21.10 -Film Tv Francesco con Raoul Bova, Amélie Daure, Gianmarco Tognazzi - regia di Michele Soavi (Italia) - 2002
20.30 -Gioco Cento x cento 21.10 -Film Hulk con Eric Bana, Jennifer Connelly, Sam Elliott - regia di Ang Lee (USA) - 2003
20.30 -Rubrica Otto e mezzo 21.10 -Film Nuovo Cinema Paradiso con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin - regia di Giuseppe Tornatore (Italia) - 1988
23.25 -TelegiornaleTg 1 23.30 -Talk ShowPorta a Porta 01.05 -TelegiornaleTG 1 Notte 01.35 -Previsioni del tempoChe tempo fa 01.40 -RubricaAppuntamento al cinema 01.45 -RubricaSottovoce
23.35 -FilmShade - Carta vincente con Sylvester Stallone, Melanie Griffith, Gabriel Byrne - regia di Damian Nieman (USA) - 2003 01.05 -RubricaTg Parlamento 01.15 -TelefilmSquadra Speciale Lipsia
23.20 -RubricaParla con me 00.00 -TelegiornaleTG3 Linea Notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaCitizen Report 01.40 -RubricaPrima della prima
23.05 - NewsMatrix - Attualità 01.30 -TelegiornaleTg5 notte 01:59 - Previsioni del tempoMeteo 5 02.00 -ShowStriscia la notizia - La Voce dell'influenza 02:32 - TelevenditaMedia shopping
23.55 -FilmLake Placid con Bridget Fonda, Bill Pullman, Oliver Platt - regia di Steve Miner (USA) - 1999 01.25 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa
00.00 -ShowChiambretti night - Solo per numeri uno 01.40 -TelegiornaleStudio aperto - La giornata 01.55 -TelevenditaMedia shopping 02.15 -Telefilm24
23.40 -Talk ShowVictor Victoria - Niente è come sembra 00.35 -TelegiornaleTg La7 00.55 -RubricaProssima Fermata 01.05 -RubricaMovie Flash 01.10 -RubricaLa 25a ora
Un detective in corsia
I Simpson
Crossing Jordan
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Televisioni 55
Martedì 20 aprile 2010
NUBE IN VOLO
In Islanda una nuova eruzione alle pagine 6 e 7
NONSIVOLAPIÙ?CHISSENEFREGA di DAMIANO LATERZA
Ahahahahahahah … (Risate lucane). Nella gioiosa Basilicasta il vulcano dal nome impronunciabile fa danni pari a zero. Nel senso che non essendoci neppure un misero aeroporto - what's aeroporto? - ci si continuerà a muovere via strada (si fa per dire) o via segue a pagina 12
Anno 9. n.108 € 1.00
La storia del disoccupato lucano suicida nel Bolognese IO,OPERAIO DELLA VALBASENTO,CAPISCO QUEL GESTO hi scrive è un operaio della Valbasento passato dalla cassa integrazione a quel famoso elenco dalla parola magica “ mobilità in deroga”. Capisco bene lo stato d'impotenza che C si prova nel non poter garantire un futuro alla propria famiglia, ma ancor più inaccettabile è il palesarsi di un quotidiano costellato di difficoltà in una Regione dove non è nemmeno immaginabile reclamare. Chi vive in questa condizione in Basilicata, e siamo in tanti, è una nullità per la società, tutti si sentono in dovere di giudicarti perché percepisci... segue a pagina 15
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Martedì 20 aprile 2010
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Radiografia della pubblica amministrazione regionale lucana: una proposta in otto punti
Sei milioni per la pausa caffè E’ il costo del mancato lavoro nelle ore trascorse per feste di compleanno e cerimonie di pensionamento: i dati elaborati da Nino D’Agostino
a pagina 16
Riunione accesa nella riunione per decidere la formazione della giunta CINEMA
Vertice Pd,Pittella all’assalto Aspro faccia a faccia con Folino, ma Marcello non sarà assessore Gelo Pdl: La Russa con 18 ex An del Nord Ovest: «Noi restiamo con Silvio» UN POPOLO IN SINTONIA CON I SUOI DIRIGENTI di PARIDE LEPORACE on avrebbe fatto male domenica seN ra a qualche inviato di Repubblica o a quei soloni che sono soliti spaccare il capello in quattro sui guai nazionali della sinistra assistere alla festa di ringraziamento che Vincenzo Folino ha organizzato in una discoteca alle porte di Potenza.Costoro, che riteniamo estranei alle questioni del Sud e della Basilicata, segue a pagina 9
Fini, tutto Questo casino per un Bocchino?
alle pagine 2, 8 e 9
Basilicata coast to coast sbanca al botteghino
Il giallo di Potenza
Due chili di marijuana nel sottotetto I carabinieri intercettano strani movimenti sul terrazzo Un arresto a pagina 34
Maratea Adesso piovono sassi anche dal lato campano Se a Sapri chiudono la strada Cersuta e Acquafredda restano isolate a pagina 23
Il vescovo di nuovo in Questura per l’omicidio di Elisa Claps «Confermo la prima versione»
Ferrandina Rocco Papaleo
Alla seconda settimana nelle sale il film di Papaleo scala dal sesto al quarto posto per gli incassi a pagina 54
a pagina 10 NELLO SPORT
• POTENZA Assemblea dei soci il 30 Ma si va verso il prestito obbligazionario
Il Pd prende le distanze dallo scivolone di Ricchiuti ma il resto della coalizione lo difende
a pagina 14
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
a pagina 13
Concorso per dirigente regionale il 17 e 18 maggio le selezioni
Policoro