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Brevi dal mondo

Pechino, bimbi feriti da un folle PECHINO - Cinque bambini di una scuola materna in Cina sono rimasti feriti da un folle che li ha aggrediti con un martello e poi si è suicidato. E' accaduto a Shandong, nella città di Weifang, e l’attacco contro bambini è il quarto nel Paese in un mese. L'uomo ha preso in braccio due bambini e si è dato fuoco con la benzina.

New York, fermati complici Al Qaeda NEW YORK N – Due cittadini statunitensi sono accusati di complicità con Al-Qaeda. Wesam El-Hanafi, 33 anni, e Sabirhan Hasanoff, 34, avrebbero fornito, secondo il procuratore di Nerw York, «sostegno e mezzi all’organizzazione terroristica».

Sisma a sud-ovest di Sacramento LOS ANGELES–Una scossa di terremoto di magnitudo 5 della scala Richter è stata avvertita tra Sacramento e San Francisco alle 21:43 ora italiana. L’epicentro è stato localizzato 100 chilometri a sud-ovest di Sacramento ad una profondità appena 5 chilometri. Ne ha dato notizia l’Istituto geologico statunitense.

Sabato 1 maggio 2010

La maggioranza vuole modificare la legge, l’opposizione chiede di applicarla

Psichiatria, Pd contro Pdl per la riforma Basaglia ROMA – E' muro contro muro tra i poli in commissione Affari Sociali della Camera sulle proposte di legge che puntano a riformare la legge Basaglia: la norma ormai conosciuta come la 180 che venne approvata nel 1978 e che di fatto chiuse i manicomi in Italia. I deputati della maggioranza hanno infatti presentato ben sette proposte di legge per modificarla, mentre i parlamentari del Pd auspicano, invece, «una sua completa applicazione sul territorio». «Non è possibile – spiega Anna Margherita Miotto (Pd) – che ogni volta che ci siano dei fatti di cronaca di una certa rilevanza il centrodestra pensi subito a mettere le mani

sulla legge Basaglia. Sarebbe molto meglio, invece, che si cercasse di applicare questa normativa sul serio e in tutto il territorio nazionale. Siccome in molte zone ci sono carenze di personale e di strutture, la legge 180 non è riuscita ad esplicare completamente i suoi effetti. Pertanto sarebbe meglio vigilare su questo, piuttosto che pensare a nuove iniziative di legge». Non la pensano così gli esponenti di Lega e Pdl che nelle loro sette proposte di legge puntano sostanzialmente ad allungare i tempi di applicazione del Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) e ad estendere la platea di coloro per i quali si potrebbe prevedere. In uno di questi progetti, quello firmato da

Gabriella Carlucci e da Guglielmo Picchi, si prevede addirittura che si possa disporre il trattamento sanitario obbligatorio nei confronti di un paziente anche in modo non volontario. Il consenso, secondo i deputati del Pdl, potrebbe essere dato dal tutore o dall’amministratore di sostegno. In più, si punterebbe ad ampliare la platea delle persone destinatarie del Tso estendendola a «coloro che sono stati giudicati incapaci di intendere e di volere per abuso di alcol o di sostanze stupefacenti». Nel progetto di legge, infine, si prevede l’istituzione di albi regionali con le strutture competenti presenti sul territorio. Tra le proposte di legge all’esame della commissio-

Franco Basaglia

ne affari sociali, ce ne è anche una, presentata da Fabio Garagnani (Pd), che propone, nei casi di particolare gravità, «un ricovero permanente in strutture protette che forniscano al paziente un’assistenza adeguata e continua».

In testa nei sondaggi dopo l’ultimo scontro tv tra gli aspiranti premier britannici

Gb, Cameron vince il terzo round LONDRA –David Cameron, secondo i sondaggi istantanei, si è aggiudicato il terzo ed ultimo scontro televisivo in diretta tra i leader dei partiti Conservatore, Liberaldemocratico e Laburista. Un match – in diretta sulla Bbc dall’università di Birmingham – che aveva come tema centrale l'economia. Uno scontro che si è caratterizzato più che altro in un serrato botta e risposta tra Cameron e Gordon Brown, con Nick Clegg che in diverse occasioni è sembrato un pò tagliato fuori. Per ComRes Itv, Came-

ron ha vinto con il 35%, con Clegg al 33 e Brown al 26. YouGov/Sun ha assegnato a Cameron il 41%, con Clegg al 32% e Brown al 25. Il rilevamento Guardian/ICM dà il leader Tory al 35%, Brown al 29% e Clegg al 27%. Solo per il sondaggio Populus/Times David Cameron e Nick Clegg finiscono alla pari con il 38%, con Gordon Brown che si ferma al 25%. Il primo a parlare è stato, per sorteggio, Cameron, forte del sostegno arrivato dal settimanale The Economist per la sua determinazione a ta-

gliare la spesa pubblica. «Viste le notizie dalla Grecia, garantisco che non entrerò mai nell’euro», ha esordito il capo dei Conservatori. La crisi ellenica non è stata quasi menzionata, se non quando Cameron ha attaccato Clegg sul suo piano per portare Londra nell’euro: «Se fossimo stati nell’euro i vostri soldi sarebbero andati alla Grecia e ad altri paesi». Clegg, il solo europeista fra i tre, ha risposto che i Lib-dem dicono che nell’euro si potrà entrare solo se sarà conveniente, e solo con un referen-

dum. Brown è arrivato allo scontro forte di un documento di oltre 100 influenti economisti che hanno espresso sostegno alla politica economica del premier, e in particolare nella sua cautela ad avviare tagli alla spesa pubblica. Alla fine, gli appelli: quello «positivo» di Cameron, quello per il «cambiamento possibile» di Clegg, e quello in negativo di Brown, contro i «rischi» posti da un vittoria degli altri. Patrizio Nissirio

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2 In Italia e nel Mondo


Il dipendente di un ufficio giudiziario di Napoli violò atti privati

Per il legale dei Poggi Stasi è l’omicida di Chiara

Caso Boffo, c’è il primo indagato Garlasco, «assoluzione ingiusta» Falso il certificato di condanna per molestie dell’ex direttore di “Avvenire”

Dino Boffo

MILANO –E' un dipendente di un ufficio giudiziario del distretto di Napoli il primo indagato nell’inchiesta avviata dalla Procura di Monza per la vicenda Feltri-Boffo e da oltre un mese trasmessa per competenza alla magistratura napoletana. Nei confronti dell’uomo è stato ipotizzato il reato di accesso abusivo a sistema informatico. Le indagini, aperte lo scorso settembre dopo un esposto presentato dal leaderdell’Italia deiValori Antonio Di Pietro, erano state affidate al pm monzese Caterina Trentini. Gli accertamenti effettuati avevano consentito

di identificare il funzionario dell’amministrazione della giustizia che dalla postazione del suo ufficio nell’hinterland partenopeo avrebbe frugato nel sistema informatico protetto per consultare il casellario giudiziario di Dino Boffo, ai tempi direttore di Avvenire. In più, sarebbe il risultato di un fotomontaggio il documento pubblicato su “Il Giornale” lo scorso 31 agosto che riproduceva il certificato del casellario giudiziale che attestava la condanna da parte del Tribunale di Terni a un’ammenda di 516 euro nei confronti di Boffo per molestie.

Depositate le motivazioni del ricorso in appello

Alberto Stasi

VIGEVANO (PAVIA) – Un capello castano chiaro, della lunghezza di 1,2 centimetri che Chiara Poggi stringeva nella mano destra quando è stata rinvenuta con il cranio sfondato da un’arma mai trovata, nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto 2007. Potrebbe essere qui, secondo l’avvocato di parte civile, Gian Luigi Tizzoni, una delle chiavi fondamentali per risolvere il giallo di Garlasco. Secondo il legale che rappresenta la famiglia Poggi, l’unico responsabile della morte di Chiara resta il fidanzato, Alberto Stasi, as-

solto dall’accusa di omicidio in primo grado il 17 dicembre scorso dopo un processo con rito abbreviato durato 10 mesi. A depositare ieri le motivazioni del ricorso in Appello è stata la mamma di Chiara, Rita Preda. «La convinzione della colpevolezza dello Stasi – precisa l’avvocato nelle sue motivazioni – non deriva da una presa di posizione preconcetta ma è frutto di approfondite riflessioni». «Varie le ragioni». Varie anche le critiche alla sentenza di assoluzione, «ritenuta ingiusta e contraddittoria».

L’inchiesta si chiude con tredici indagati tra medici e infermieri

Subito scioperi nei teatri

Cucchi fu lasciato morire

Fondazioni liriche Napolitano firma il decreto Il settore è in rivolta

Non più omicidio colposo, il reato è abbandono d’incapace ROMA – E' stato lasciato morire Stefano Cucchi. Per ore i medici della struttura protetta dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, dove il geometra romano morì il 22 ottobre scorso (una settimana dopo il suo arresto per possesso di droga), per giorni non hanno fatto nulla, non hanno messo in atto neanche le più elementari procedure, come somministrare un cucchiaino di zucchero, che gli avrebbero potuto salvare la vita. È un quadro drammatico quello che emerge dal capo di imputazionefirmatodai pmdellaProcuradi Roma Vicenzo Barba e Maria Francesca Loy depositato ieri. In totale sono tredici gli indagati al termine di una inchiesta durante la quale i pm hanno acquisito oltre 80 testimonianze. Per sei medici, tre infermieri e un dirigente del provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria (Prap) le accuse sono di favoreggiamento, abbandono di incapace, abuso d’ufficio e falsità ideologica. I reati contestati, invece, ai tre agenti penitenziari sono lesioni e abuso di autorità. Per i primi viene a cadere l’accusa di omicidio colposo ma secondo i magistrati di Roma, la morte conseguente all’«abbandono di persona incapace» profila una fattispecie più grave, sanzionabile fino ad 8 anni di reclusione rispetto ai 5 anni dell’omicidio colposo. Nel capo di imputazione i pm scrivono che i medici e gli infermieri in servizio dal 18 ottobre al 22 ottobre dello scorso anno «abbandonavano Stefano Cucchi del quale dovevano avere cura» in quanto «incapace di provvedere a se stesso». Le condizioni del giovane geometra romano erano gravi e quindi «esigeva il pieno attivarsi dei sanitari» che invece «omettevano di adotta-

Stefano Cucchi con il padre

re i più elementari presidi terapeutici e di assistenza». Al personale ospedaliero tra le varie omissioni contestate ce n'è una che riguarda la mancata somministrazione di zucchero al paziente. Gli indagati non hanno mosso un dito anche se Cucchi, come rilevato da esami effettuati il 19 ottobre, aveva «valori di glicemia ematica pari a 40 mg/dl» che è «al di sotto della soglia ritenuta dalla letteratura scientifica come pericolosa per la vita». Secondo i pm non si è intervenuto «neppure con una semplice misura quale la somministrazione di un quantitativo di zucchero sciolto in un bicchiere d’acqua che il paziente assumeva regolarmente, misura

idonea ad evitare il decesso». Secondo quanto ricostruito dai magistrati capitolini, dopo il pestaggio messo in atto dalle guardie carcerarie il 16 ottobre, in una delle celle di sicurezza del tribunale di Roma, dove Cucchi si trovava in attesa dell’udienza di convalida, è scattata un’operazione di copertura per impedire che la verità venisse fuori. Il funzionario del Prap istigò uno dei medici indagati che era in servizio presso la struttura protetta del Pertini «a indicare falsamente nell’esame obiettivo riportato nella cartella clinica d’ingresso del paziente che le condizioni generali erano “buone”». Il responsabile regionale dell’amministrazione penitenziaria, inol-

tre, «si sarebbe recato in orario extralavorativo al Pertini redigendo la richiesta di disponibilità del posto letto per il ricovero di Cucchi che si trovava presso al Fatebenefratelli». I pm nell’atto di conclusione indagini accusano il medico di turno nella struttura protetta del Pertini, Flaminia Bruno, di aver dichiarato il falso nel certificato di morte di Cucchi. La dottoressa «avrebbe falsamente attestato che si trattava di morte naturale, pur essendo a conoscenza delle patologie».I medici dell’ospedale romano, in un primo tempo sospesi e poi reintegrati, ora continuano ad essere in servizio. Marco Maffettone

ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato il decreto legge per le "Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e di attività culturali", nel testo definitivo trasmesso ieri dalla presidenza del Consiglio dei ministri, che riflette osservazioni segnalate al ministro peri Beni ele Attivitàculturali Sandro Bondi. Il Capo dello Stato, si legge in una nota del Quirinale, "ha preso atto della conferma da parte del Ministro dell'intendimento di incontrare nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali e di tener conto, nel corso dell'iter di conversione, delle proposte dei gruppi parlamentari e degli apporti collaborativi dal mondo dello spettacolo". Il decreto entrerà in vigore da oggi con l'obiettivo di riorganizzare il comparto con nove articoli che prevedono, tra l’altro, ballerini in pensione a 45 anni, possibilità di autonomia per tutte le fondazioni a condizione che rispondano ad alcuni requisiti stringenti. Ma anche drastici ridimensionamenti per le future assunzioni, blocco del turn over, razionalizzazione del sistema di finanziamento statale per lo spettacolo dal vivo. Durissima la reazione degli operatori del settore. A Roma sciopero, ieri sera, al Teatro dell'Opera. All'Accademia Nazionale di Santa Cecilia è blocco totale, dai professori d'orchestra, agli artisti del coro, a personale tecnico-amministrativo, riuniti in assemblea permanente. Annullati, fino a data da destinarsi, prove, concerti e lezioni. A Milano, ieri alla Scala la rappresentazione di Lulu di Alban Berg si è tenuta ma, prima dello spettacolo è stato letto in italiano e inglese un comunicato dei sindacati. Annullata, causa sciopero, la prima dell'opera Il Barbiere di Siviglia al Teatro Regio di Torino, prevista domani. Anche i lavoratori del teatro La Fenice di Venezia hanno proclamato per domani uno sciopero come segno di protesta. A Napoli stato di agitazione al Teatro San Carlo. Bondi critica duramente le agitazioni: «L'annullamento di molti spettacoli, nonostante sia stato già fissato un incontro con le parti sociali per il 6 maggio e nonostante la mia volontà di tenere conto in sede parlamentare proposte e suggerimenti migliorativi, rivelano mancanza di rispetto peril pubblico e unatteggiamento irresponsabile».

Treviso, contro le zanzare pipistrelli in giardino

La “Dna card” in portafoglio per prevenire le malattie

TREVISO - Un rimedio naturale e per nulla inquinante per eliminare il fastidio delle zanzare in estate: un pipistrello in giardino. A proporre il singolare rimedio è il Comune di Godega di Sant'Urbano, che ha lanciato la campagna 'Un pipistrello per amico'. Per promuovere l'idea, il sindaco Alessandro Bonet ha pensato di organizzare un incontro pubblico, al quale è stato invitato il professor Paolo Agnelli dell'Università di Firenze, curatore del progetto. Allo scopo di eliminare la piaga delle zanzare, in particolare delle zanzare-tigri, Bo-

UN giorno, forse, tutti avremo nelportafoglio unacarta molto speciale, non l'ennesimo bancomat, ma una contenente un tesoro molto più prezioso: il nostro Dna, infatti il proprio profilo genetico personale èutile per conoscere il rischio di malattie e, quando possibile, prevenirle. Ipotesi fantascientifica? No, è esattamente ciò che è stato fatto da un'equipe di scienziati della Stanford University per un uomo di 40 anni. Eseguita da Euan Ashley, si tratta della prima verifica clinica a 360 gradi basata anche su informazioni genetiche del paziente. Secondo quanto riferito sulla rivista Lancet gli scien-

Berlino, al telefono per 40 ore net ha coinvolto gli abitanti, esortandoli ad acquistare delle 'bat-box' per ospitare i pipistrelli. L'amministrazione comunale si è impegnata a collocare le 'casette' per i chirotteri (il nome scientifico dei pipistrelli) in alcune aree verdi e nei giardini delle scuole.

BERLINO - Sono riusciti a realizzarla in Germania la telefonata più lunga del mondo, durata 40 ore tra due conversatori di 27 e 25 anni. Il record è stato stabilito grazie a un'azione congiunta tra la compagnia telefonica Alice e Radio Hamburg, che ha trasmesso in

diretta la conversazione. Per essere valida doveva avere un contenuto sensato e silenzi non più lunghi di 60 secondi. La telefonata di Keyvan Hamidi e Sercan Aratemuer è cominciata alle 17 di giovedì ed e' terminata ieri alle 9.

ziati hanno sequenziato tutto il Dna dell'uomo, sano ma con una storia familiare di problemi cardiocircolatori, morte improvvisa e osteoartrite, e, quando possibile, hanno calcolato il suo rischio clinico di ammalarsi o di essere portatore sano di qualche patologia.

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In Italia e nel Mondo 3

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

Il fatto del giorno:Bufera su Scajola. Il ministro coinvolto nell’inchiesta “Grandi eventi” I sospetti e il chiarimento necessario

Spiegare o dimettersi

Un altro colpo alla squadra di Berlusconi

dal commento di Fiorenza Sarzanini

dal commento di Massimo Giannini

dal commento di Marcello Sorgi

Una settimana fa, quando si è parlato per la prima volta della somma di 900.000 euro che l'imprenditore Diego Anemone gli avrebbe messo a disposizione nel 2004 per comprare un appartamento a Roma, il ministro Claudio Scajola ha affermato che la notizia «è destituita di ogni fondamento». Ora che l’architetto Angelo Zampolini,accusato diaver fattoda mediatorenell’operazione immobiliare, ha confermato di fronte ai pubblici ministeri di Perugiail passaggio del denaro svelandonei dettagli, lo stesso ministro parla di «attacco senza precedenti a me e alla mia famiglia». Poi avverte: «Non mi lascerò intimidire». Capita spessochei politicieifunzionaridelloStato coinvoltiinindagini giudiziarie gridino al complotto [...].

Non è una buona notizia per la democrazia sapere che un ministro della Repubblica è finito nell'inchiesta sulla "cricca" del G8 all'Aquila. Per questo, da garantisti, ci auguriamo che il coinvolgimento di Claudio Scajola in quella brutta storia di corruzione e malaffare si risolva in una "bolla di sapone", come si è affrettato a scommettere il premier. Ma gli elementi a carico del ministro sembrano pesanti: secondo i pm, ci sono le prove testimoniali che Scajola avrebbe usato gli assegni circolari messi a disposizione da Anemone (non si sa a che titolo) per comprare un appartamento a due passi dal Colosseo. Profili giudiziari a parte, c'è un obbligo di chiarezza al quale un servitore dello Stato non può sottrarsi. [...].

Anche se nella vicenda molto resta ancora da chiarire, e l'interessato, che ha avuto ieri un lungo incontro con Berlusconi, continua a dire a tutti di sentirsi al sicuro e di essere inattaccabile, il «caso Scajola» (il ministro accusato dell’acquisto, a dir poco incauto, e con l'aiuto del costruttore inquisito Anemone, di un appartamento panoramico a Roma) è destinato a trascinarsi nei prossimi giorni e a rendere più difficile il cammino già impervio del governo. La convocazione del ministro da parte del premier e il lungo colloquio di ieri nello studio del presidente del Consigliostanno adimostrarechequalche preoccupazioneesiste. La sensazione è che neppure Scajola abbia capito da dove è partito il siluro mirato contro di lui. [...].

La migliore di oggi

Sotto tiro

L’interesse del ministro per il Salaria Sport Village

dall’articolo di M. Malpica

dall’articolo di Claudia Fusano

«Non mi lascio intimidire». Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola finisce coinvolto nell’inchiesta sul G8 dopo che sui giornali finiscono le nuove carte dei pm perugini. In particolare, come anticipato venerdì scorso da questo quotidiano, all’attenzione degli inquirenti c’è un deposito di contanti risalente al 2004, effettuato dall’architetto Angelo Zampolini, uno dei tre per cui i magistrati perugini avevano chiesto l’arresto, insieme all’ex commissario per l’evento dei mondiali di nuoto Claudio Rinaldi e al commercialista di Diego Anemone Stefano Gazzani. [...].

Fatti. E non, comedice il ministro Scajola, «inspiegabile gogna mediatica da cui non mi lascerò intimorire». Un’evasione fiscale documentata da ottanta assegni circolari, tutti già acquisiti in copia dagli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, per un totale di 900 mila euro. Si tratta di un illecito amministrativo, non penale, è il ministro non è, al momento, indagato. Di sicuro, però, è qualcosa di politicamente assai scorretto che in altri paesi avrebbe già fatto scattare le dimissioni. Per almeno altri due motivi, oltre il “dettaglio” dell’evasione fiscale. Il primo: la consegna di quegli assegni circolari utiliz-

E’ sereno, beato lui

Assegni e conti dall’articolo di C. Bonini

zati per acquistare un magnifico appartamento di nove vani e mezzo con vista sui Fori Imperiali e il Colosseo è avvenuta «alla presenza dello stesso ministro negli uffici di via della Mercede in una sala riunioni penso nella disponibilità dello stesso ministro» racconta a verbale Barbara P., una delle due venditrici dell’immobile. Il secondo: gli assegni consegnati dal ministro provengono dal conto corrente di un professionista – l’architetto Angelo Zampolini – legato agli affari della cricca dei grandiappalti (il costruttore Anemone e i grand commis Balducci, Della Giovanpaola e De Santis, tutti in carcere per corruzione dal 10 febbraio) - e su cui pende una richiesta di arresto [...].

Staino su L’Unità

Quando il peso politico si misura in metri quadri

dal commento di Filippo Facci

dal commento di Mattia Feltri

Non so se Gianfranco Fini sia propriamente una pagliuzza nell'occhio del partito: sicuramente Claudio Scajola sta diventando una trave nell'occhio del governo. Qui non ci sono sfumature: i riscontridei magistratidiPerugia diconoilvero oppuredicono acclaratamente il falso, il costruttore Diego Anemone ha comprato un mega appartamento per Scajola oppure non l'ha comprato, non ci sono mezze misure, insomma il ministro è coinvolto oppure non lo è, e di certo qualcuno si dovrebbe dimettere, dovrebbe andare a casa: o Scajola che nega il vero o i magistrati che sostengono il falso. Qui non c'è una complicata e fumosa indagine spersa per qualche galassia off-shore, non c'è un'affannosa ricerca di riscontri: magistrati e giornalisti sostengono che ci sono già, c'è l'appartamento di Scajola pagato in nero, c'è un altro appartamento comprato a un generale della Finanza, c'è la testimonianza dell'architetto [...].

Attico e superattico, luminosissimo e terrazzatissimo, zona Fontana di Trevi, equo canone, ma almeno Ciriaco De Mita teorizzava il diritto al privilegio per le classidirigenti. Eral’88 ele cronachesi adeguavano: un po’ divertite e appena appena scandalizzate. Il capo democristiano si era preso quattrocento metri (più cinquecento di terrazza) e si giocava a indovinare la data dell’inaugurazione, e che cosa avrebbe indossato la figlia Antonia, tutto lì. Saltò fuori che la casta aveva lottizzato il patrimonio immobiliare: ai comunisti i palazzi Inps, ai democristiani i palazzi Inpdai, e il trilo-

Taglio basso

«Vivo altrove», l'odissea giovanile dello spazio precario dall’articolo di Claudia Cucchiarato

È milanese, si occupa di drammaturgia, ha ventinove anni e da più di cinque vive fuori dall’Italia. Ama il teatro, una passione che ha scoperto relativamente tardi, ma che lo ha preso come un colpo di fulmine. Dopo aver vissuto più di tre anni a Barcellona, studiando all’Universitat Autònoma e collaborando con alcune sale della città, nel febbraio del 2008 Davide ha deciso di trasferirsi con la fidanzata catalana a Berlino. La sua è la storia di un ragazzo inquieto che a Barcellona si è sentito a casa, molto più a suo agio di quanto si sentisse a Milano, ma che a un certo punto ha avvertito la necessità di spostarsi di nuovo, per non accontentarsi, per non sentirsi «arrivato», per continuare a cercare la propria strada. A Berlinosta scrivendo la sua tesi di dottorato sulla «crisi del dramma nel teatro contemporaneo». «All’inizio del secolo scorso da un certo punto di vista sono andati in crisi i principi che avevano retto il dramma fin dai tempi di Aristotele. In poche parole, è entrato in crisi il sistema di rappresentazione. Ma

Nelle mani della Guardia di Finanza ci sono 240 conti correnti bancari che fanno tremare in queste ore i Palazzi del Potere. Sono i nodi del "sistema Diego Anemone". Le stazioni di posta e smistamento su cui, a partire dal 2003, il costruttore che dava del "tu" ai potenti della politica e delle forze di polizia, ai capibastone del cinema e della televisione, ai rapaci boiardi delle opere pubbliche, ha fatto transitare nel tempo generose provviste con cui comprare la benevolenza di chi, in questo Paese, può decidere la fortuna o la rovina di un imprenditore. [...].

non si tratta di una crisi creativa, è la crisi di un modello, un cambiamento nella concezione stessa del dramma». E non sono solo il teatro o la forma narrativa, la «produzione di senso», a cambiare. La spiegazione che Davide dà dell’argomento della sua tesi lo porta a riflettere sulla propria esperienza personale. Sul fatto che, sotto sotto, anche il modo in cui ha vissuto gli ultimi anni riflette il cambiamento in corso nella sua materia di studio e nella società in cui è cresciuto. «L’idea di dover ricostruire tutto da zero appena arrivato in un posto non mi dà più nessun problema. Quello di ricominciare da capo è un bisogno che ho sentito sia a Milano, sia a Barcellona, sia a Berlino. All’inizio non è stato facile, sono partito dall’Italia un po’ controvoglia, stavo facendo cose interessanti, collaboravo con Laura Curino del Teatro Stabile di Torino, abbiamo fatto uno spettacolo per Report su Raitre, uno per il Piccolo di Milano... Ma era da tre anni che facevo l’assistente drammaturgo, avevo voglia di vedere cose nuove e di iniziare un progetto completamente mio. [...]. da L’Unità

cale all’amante e il bilocale al figliolo. Siccome forse il potere logora, ma il podere no, non c’era capocorrente che fosse stato privato della vantaggiosa locazione in centro storico: Nilde Jotti, Giuliano Amato, Giorgio La Malfa, il giovane Rutelli eccetera eccetera. Paolo Cirino Pomicino, in anni di Prima Repubblica, accolse i fotografi a casa, sempre attico e superattico, sempre luminosissimo e terrazzatissimo, kitch e sbalorditivo, stavolta affacciato su Posillipo e di proprietà, per offrire alla vista degli elettori un commensurabile esempio delle sue vette di gloria. Dunque, siccome il peso di un uomo si calcola in metri quadrati e accatasta-

mento, e da prima della domus aurea, l’immediata preoccupazione del leader è procurarsi un domicilio all’altezza, in ogni modo: in ossequio alle regole o con la truffa. Sulle modalità d’acquisto del ministro Claudio Scajola - appartamento con vista sul Colosseo - si stabilirà. Ma come dimenticare che il medesimo Scajola, nel 2007, in denuncia dei redditi aveva elencato undici immobili di proprietà? Il rischio, poi, è di essere impiccati alla medesima causa per cui si era ammirati: la reggia. Trasecolava, Claudio Martelli, quando da un giorno con l’altro la villa sull’Appia antica era diventata da simbolo di grandeur a simbolo di taccheggio. [...].

La fotografia Venti coppie di sposi a un matrimonio collettivo nella provincia cinese dello Shandong (Epa)

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage

IL CASO Economia e mercati. La Spagna sta meglio o sta peggio di noi? dall’editoriale di Irene Tinagli

Brutta settimana per il governo spagnolo. Prima la notizia del tasso di disoccupazione sopra il 20%. Poi il declassamento del rating da parte di Standard & Poor’s. Ma se i giornali internazionali hanno dato più spazio al declassamento, è il dato sulla disoccupazione che ora preoccupa di più gli spagnoli e lo stesso governo. Perché contraddice quello che Zapatero ha sempre detto nei mesi scorsi e su cui ha sempre contato: ovvero che la crisi fosse in fase finale e che con il 2010 le cose sarebbero migliorate. Invece la disoccupazione non si ferma e molti economisti prevedono che resterà su questi livelli anche per tutto l’anno prossimo. Il problema spagnolo è duplice: da un lato è legato alla struttura produttiva del paese, ancora incentrata su settori tradizionali e a basso contenuto di conoscenza e innovazione, dall’altro è legato al mercato del lavoro. Un mercato molto volatile e soprattutto spaccato in due: una folta schiera di

José Luis Rodríguez Zapatero

lavoratori «consolidati» e ben protetti da una parte, e centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani, assunte con contratti a termine e senza alcuna protezione dall’altra. I contratti a termine in Spagna hanno avuto una diffusione enorme, toccando picchi del 30% di tutta l’occupazione spagnola. Sono contratti che per certi versi hanno aiutato il boom economico degli anni scorsi, ma questi posti di lavoro così facili e ve-

Lodo e intercettazioni il Senato frena tutto dal commento di A. Fabozzi

In piazza Navona la protesta dei giornalisti contro il disegno di legge sulle intercettazioni, di là dalla strada, nella commissione giustizia e nei corridoi del senato della Repubblica, un doppio stop ai provvedimenti sulla giustizia in cima alla lista dei desideri di Silvio Berlusconi. La legge sulle intercettazioni slitta di una settimana perché anche nella maggioranza ci si rende conto che qualche correzione è indispensabile.E laversione costituzionale del Lodo Alfano, prevista dalla legge sul legittimo impedimento, annunciata dal ministro della giustizia e già firmata dal capogruppo Gasparri e dal suo vice Quagliariello, resta nei cassetti per una verifica supplementare con gli alleati della Lega. Una giornata con la marcia indietro a palazzo Madama. L’emendamento «D’Addario»,quello cheaveva introdotto nella legge sulle intercettazioni il carcere fino a

quattro anni per chi registra senza autorizzazione una conversazione, era già stato accantonato dal relatore. Ma il senatore Centaro ieri ha spiegato di non aver cambiato completamente idea: «Il principio non si tocca». Eppure era stata la stessa commissione affari costituzionali, con il voto della maggioranza di centrodestra,a giudicareeccessiva la pena prevista. I senatori della prima commissione avevano evidenziato anche un altro problema, più difficile da risolvere per il Pdl: nella legge sulle intercettazioni la competenza a decidere sulle intercettazioni è del tribunale in composizione collegiale e non più del gip. Una previsione che stravolge l’ordinamento generale: nel codice di procedura penale, infatti, all’articolo 328 (lo hanno fattonotare i senatori di opposizione Casson e Li Gotti, ma anche il senatore di maggioranza Valentini) c’è scritto che tutti gli atti del pm sono di competenza esclusiva del gip. [...].

A Cancellara la fattoria "agri-bio-salute"

loci da creare sono stati anche facili e veloci da distruggere appena l’economia, e soprattutto il settore delle costruzioni che di questi contratti ha fatto ampio uso, sono andati in crisi. Non potendo scaricare le conseguenze del rallentamento economico né sulle forze lavoro più vecchie (solidamente protette dai sindacati) né su un riaggiustamento dei salari (fermamente ancorati a contrattazioni collettive che ogni anno rine-

goziano aumenti indifferenziati per tutte le aziende di ciascun settore), tutta la crisi si è scaricata su questi lavoratori meno protetti entrati nel mercato del lavoro in anni più recenti. Non è necessario un esperto per notare le similitudini con la situazione italiana. L’unica vera (e non irrilevante) differenza sta nel fattoche inSpagnal’emergenza occupazione e la riforma del mercato del lavoro sono ormai quasi quotidianamente oggetto di dibattito pubblico, sia nel governo e nel parlamento che sui giornali, nelle università e nella società civile. Un gruppo di economisti spagnoli ha redatto un documento con alcune proposte per ristrutturare il mercato del lavoro senza ingessarlo, aumentando le protezioni per le fasce attualmente «scoperte» (con un «contratto unico» simile a quello proposto in Italia dagli economisti Boeri e Garibaldi), ma allo stesso tempo rendendo le condizioni di licenziamento meno proibitive e le contrattazioni collettive più flessibili. [...].

Giudici certi? Processi corti dal commento di A. Ichino

Nel mezzo di discussioni accese sui massimi sistemi per riformare la giustizia italiana, può essere utile soffermarsi anche su quei problemi tecnici urgenti le cui soluzioni avrebbero effetti positivi sensibili senza scatenare (almeno in unpaese normale)contrapposizioni ideologiche "muro contro muro". Uno di questi problemi è il ritardo nei tempi della giustizia generato dai trasferimenti dei magistrati tra gli uffici. La durata dei processi che nella loro vita sono riassegnati a un giudice diverso da quello iniziale si allunga notevolmente fino a raddoppiare in alcuni tribunali italiani. È un dato che emerge dagli studi condotti insieme a Decio Coviello (università di Tor Vergata) e Nicola Persico (New York University). Quale azienda potrebbe permettersi che il trasferimento di un suo dipendente comporti ritardi di questa entità nei tempi di completa-

mento dei compiti a lui affidati? L'effetto dei trasferimenti non ci sembra sia mai stato menzionato nell'acceso dibattito su cosa fare per ridurre l'abnorme durata dei processi in Italia. Eppure, una gestione migliore della mobilità dei giudici potrebbe arrivare a dimezzare il problema in modo molto più efficace e politicamente accettabile di altre proposte sul tappeto. Questa dovrebbe essere una priorità del nuovo Csm che tra breve i magistrati eleggeranno. Ogni giudice italiano ha diritto a chiedere un trasferimento ogni tre anni. È ragionevole ipotizzare che questo "gioco delle sedie" abbia effetti tanto più indesiderabili quanto maggiore è il numero di giudici trasferiti ogni anno, quanto maggiore è il tempo necessario al giudice subentrante per chiudere ogni singolo processorispettoal tempocheavrebbe impiegato il giudice originario e quanto maggiore è il carico pendente di ciascun magistrato trasferito. [...].

Primo maggio sul Pollino

Silvio scosso da Fini dal commento di A. Signore

scegliere se allinearsi o no alla maggioranza. NonoRomaDavanti al gruppet- stante le rassicurazioni to di senatori riuniti a ce- dei senatori ex di An prena a Palazzo Grazioli mer- senti alla cena. «Gianfrancoledì sera, Berlusconi è co - dicono - non è un peripiuttosto ciarliero. Bar- colo e alla fine non farà imzellette (anche su Bocchi- boscate. Come ha sempre no), canzoni, il video con le fatto ai tempi dell’Msi saimitazioni di Tremonti, crificherà i suoi fedelissiBondi e Cicchitto ad opera mi pur di ottenere un acdi Baldelli, l’Inter in tv cordo che gli stia bene». (con annesso brindisi per- Ma il problema per Berluché «in Europa faccio sem- sconi non è tanto questo, pre il tifo per le squadre quanto il rischio concreto italiane») e ovviamente il che il governo debba subicapitolo Fini. Sul quale il re continui sabotaggi. Cavalierenon nascondela Con il Paese - dice - che assua delusione. Dopo l’in- siste a una maggioranza «ridicoliztervento in zata» dalle Direzione polemiche spiega ai interne e presenti Fini che, mi sono grazie al «dovuto sesuo ruolo, dere» alcusta tutti i ni minuti giorni in perché ci tv. Ci va da sono rimapresidensto male te della Ca«dal punto mera - indi vista siste - ma umano» viparla solo sto che davda politivero «non co. mi aspettaE che il vo tanto litermomevore». Cotro sia in me con continua l’episodio Gianfranco Fini salita, lo del Duomo, conferma aggiunge, la giornaperché «io non ho mai fatto male a ta di ieri. Con le dimissioni nessuno e invece guarda- di Bocchino («un guappo te cosa è successo», mi so- arrogante», «strafottenno preso una statuetta in te» e «insolente» dice ai sefaccia che per poco non mi natori il premier) e la sucuccideva. Non mi vergo- cessiva polemica a distangno di dire - chiosa - che za tra il finiano e il Cavaliequella sera in ospedale ho re. Che rispetto alla sera prima è decisamente di alpianto». Ora, c’è solo da capire tro umore, perché - ripete quando e come ci sarà la ai suoi - con quello che sta rottura. Anche perché, succedendo in Grecia e i spiega ai presenti, il posto problemi che abbiamo è di delfino Fini se l’è ormai assurdo che io debba pergiocato e non per colpa dere il mio tempo perché mia. Non sarò io a decidere quattro gatti vorrebbero la successione - aggiunge fare una corrente. Invece, - ma il partito in maniera spiega, sono alle prese con democratica. Il problema «tutte queste beghe», è che con i suoi continui compreso il gruppo della controcanti si è inimicato Camera che «non funziotutti gli ex di Forza Italia e na». Mercoledì, aggiunmolti ex di An. Partita ge, mentre Cicchitto era a chiusa, dunque. Perché il registrare Porta a Porta e presidente della Camera Bocchino chissà dov’era ha una strategia chiara: ovvio che si andasse sotto. punta prima a fare una Ed è proprio mentre elocorrente - dice il premier - e giava la tenuta dei senatopoi a costituire gruppi au- ri che mercoledì sera è aptonomi. Il Cavaliere, in- parso a Palazzo Grazioli somma, è deciso ad andare La Russa anticipando le avanti e arrivare a mettere dimissioni irrevocabili di Fini nella condizione di Bocchino. [...].

Un premio dedicato ai poeti

da www.viniesapori.net

da naturalmentepollino.com

da http://lucaniart.wordpress.com/

Sarà presentata il primo maggio prossimo a Cancellara (in provincia di Potenza) con l'obiettivo di ampliare la possibilità di realizzare programmi di turismo rurale e, in stretta sintonia, progetti di prodotti bio dedicati non solo all'alimentazione ma anche alla salute. L'iniziativa è promossa da Turismo Verde-Cia Basilicata che sottolinea come la regione lucana ha già un buon primato con il 21,2 per cento della superficie agricola utilizzata, ovvero 115.144 ettari (su 542.256 ettari complessivi) destinata a coltura biologica e seconda per estensione solo alla Sicilia, per "coltivare" nuove ambizioni di mercati limitrofi, nazionali ed esteri. [...].

Indecisci su dove trascorrere il ponte del primo maggio? Se avete voglia di immergervi in una natura incontaminata e respirare aria briosa di una primavera che avanza, il Parco Nazionale del Pollino potrebbe essere la giusta soluzione. La magia dei prati variegati e la vivacità dei boschi, rendono oggi il Parco Nazionale del Pollino tra i migliori periodi meritevoli di effettuare una visita. Questo è Massiccio del Pollino. Il tutto tra tipicità e tranquillità. Buon Primo Maggio amici [...].

Il Bando del “Premio di Poesia Città di Castrovillari – Pollino” comprende due sezioni: Poesia Edita – iscrizioni entro il 10 Maggio 2010 e Poesia Inedita – iscrizioni entro il 22 Giugno 2010 (dedicata al noto statista castrovillarese Francesco Varcasia, venuto a mancare prematuramente). Tutte le notizie riguardanti le passate edizioni del concorso sono consultabili sul sito segnalato di seguito. http://www.accademiadellearti.org/premio2010_poesia.html [...].

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Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

I nodi della politica

Bocchino resta la spina nel fianco del Pdl mentre i finiani debilitano la maggioranza

«Il Governo resta in carica» Berlusconi ne ribadisce la stabilità: «Basta discussioni, dedichiamoci alle riforme» | BUFERA GIUDIZIARIA SUL MINISTRO | di YASMIN INANGIRAY

ROMA–Nessuno dubbio sulla stabilità del governo che resterà in carica tre anni. E soprattutto non saranno «le discussioni di Palazzo» a fermare il cammino delle riforme. Silvio Berlusconi sceglie il canale più diretto e senza filtri, il sito dei Promotori della libertà, per rivolgersi direttamente ai cittadini in quest’ultimo periodo, a suo dire, «distratti dalle chiacchiere della politica politicante». Il riferimento sembra essere allo scontro con Gianfranco Fini che da giorni tiene banco sui giornali. Il premier non cita mai direttamente il presidente della Camera ma alcuni passaggi avrebbero proprio lui come destinatario. L’obiettivo del governo è chiaro, ribadisce più volte Berlusconi: dedicare alle “grandi” riforme i prossimi tre anni di legislatura. Un cammino, avverte il Cavaliere che «non sarà rallentato da controproducenti discussioni di Palazzo». La strategia del Cavaliere è chiara: non dare più di tanto peso a quello che dicono i finiani. Tant'è che lo scontro all’interno del partito viene declassato a mero «dibattito interno» di cui il premier non ha tempo per occuparsi: «Il presidente del Consiglio – chiarisce – ascolta tutti, ma deve occuparsi di cose concrete». Il messaggio del Cavaliere (registrato nel pomeriggio di ieri a palazzo Grazioli) arriva dopo un’altra giornata al vetriolo. L'epilogo del caso Bocchino non placa le polemiche. Ed è sempre l’ormai ex vice presidente vicario del gruppo la spina nel fianco del presidente del Consiglio. A prendere le difese del deputato è Gianfranco Fini che, da Varese, pur invitando tutti a

non «seminare odio», sul passo indietro di Bocchino è tranchant. «Ritengo – dice senza mezzi termini – che sia stato dimissionato senza una ragione». Ad alzare la tensione ci pensa poi la fondazione che fa capo direttamente all’ex vice capogruppo vicario. Nelle stesse ore in cui Berlusconi in Cdm esprime la solidarietà a Claudio Scajola per il presunto coinvolgimento nell’inchiesta sugli appalti del G8, Generazione Italia diffonde una nota per chiedere che fine abbia fatto il ddl anti corruzione. Una dichiarazione a cui, a catena, si aggiungono quelle di altri parlamentari vicini all’ex leader di An. L’argomento è sempre lo stesso: discutere in Parlamento del disegno di legge di cui si è persa traccia. Insomma, una serie di mosse che certo non sono passate inosservate a palazzo Grazioli. Gianfranco è isolato e con lui il rapporto è ormai irrecuperabile, si sarebbe sfogato il Cavaliere con i suoi fedelissimi, ed è chiara anche la strategia dei finiani : logorare la maggioranza dall’interno. Che i parlamentari vicini all’ex leader di An non lavorino comunque a creare un gruppo autonomo, sarebbe stato il ragionamento del presidente del Consiglio, non è totalmente da escludere. Se questo dovesse accadere la strada è solo una: le elezioni. Io non voglio galleggiare – avrebbe ribadito lo stesso Cavaliere – voglio governare senza problemi e portare avanti il programma di governo senza problemi. Si facesse pure il suo partitino, avrebbe aggiunto parlando del presidente di Montecitorio, con questa legge elettorale sarebbe tagliato fuori dal Parlamento.

Il Cavaliere «Lo scontro è un puro dibattito interno»

Scajola: «Sono innocente» La difesa in Cdm e il Pdl fa quadrato Mentre il premier rinnova la sua fiducia «SONO innocente e lo dimostrerò con i fatti. Vorrei seguire il mio istinto e rispondere punto su punto, per ora sto seguendo le indicazioni dei miei avvocati...». Il titolare dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, si è presentato così in Consiglio dei ministri. Ancora ieri mattina, riferiscono fonti parlamentari del Pdl, è stato per un momento tentato dal

passo indietro, ovvero dall’abbandonare l’incarico di Governo conferitogli per la terza volta da Berlusconi. «Sdegnato per una vicenda paradossale – ha spiegato ai suoi colleghi – che mi ha colpito negli affetti personali e che non capisco». Nella sede del governo non ci sono stati interventi da parte degli altri esponenti dell’esecutivo e anche il microfono del presidente del Consiglio è rimasto spento. Giovedì del resto il premier, al pari di tanti'big del Popolo delle libertà ma nessuno della Lega, aveva rinnovato la fiducia a Scajola invitandolo ad andare avanti. Anche se c'è chi nel governo parla di un certo «imbarazzo» del Cavaliere per questa vicenda. Il timore inoltre è che il ministro non possa reggere l’urto della pressione. Berlusconi poi, fanno presente fonti parlamentari del Pdl, è irritato per l'ennesima violazione del segreto istruttorio. «Ma come è possibile che escano queste cose sui giornali?», ha chiesto con evidente preoccupazione ad un ministro. Ma durante il Cdm l’unico che ha preso la parola è stato Altero Matteoli: «Claudio voglio darti un consiglio,

segui la tua coscienza e controbatti su ogni cosa...». Poi la riunione si è chiusa. Nel pomeriggio il responsabile delle Attività produttive ha deciso di partire all’attacco e di rilasciare un’intervista al 'Giornalè: «Non lascerò il governo, non farò come nel caso Biagi altrimenti sembrerà che mi hanno beccato con il sorcio in bocca. Non ho colpe. Non faccio decidere da una campagna mediatica il ruolo che devo svolgere come ministro della Repubblica. Non scappo». Berlusconi in un messaggio ai Promotori della libertà ha garantito stabilità e assicurato che l’esecutivo andrà avanti tre anni per fare le riforme. Oggi il Cavaliere ha voluto ribadire di pensare alle cose concrete e non a «discussioni di palazzo». Il riferimento era chiaro: oggi Gianfranco Fini ha puntato il dito contro chi ha «dimissionato» Italo Bocchino senza ragione. Berlusconi accogliendo alcuni esponenti campani del Pdl ha confermato di non aver mai usato l’espressione 'ti infilzerò' nei confronti dell’uomo vicino alla terza carica dello Stato. «Non appartiene al mio linguaggio, ora vedrò la loro lealtà in Parlamento», ha spiegato. Dopo ave promesso che terrà un nuovo Consiglio dei ministri a Napoli o un incontro con i membri dell’esecutivo per portare all’attenzione nazionale il dissesto finanziario provocato dalla gestione Bassolino. Il presidente del Consiglio anche con i senatori alcuni giorni fa si era occupato della Campania facendo il nome di Mara Carfagna come possibile candidato sindaco. Nella lista dei 'papabilì c'è anche Amadeo Laboccetta che qualche giorno fa ha deciso di non seguire Gianfranco Fini e la sua componente.

Il ministro Claudio Scajola

La Lega non vuole le elezioni Fini difende ancora Bocchino e spera nella pace tra i cofondatori ma invita a “svelenire” il clima di TEODORO FULGIONE ROMA – Le riforme «con risconti concreti» o le elezioni. L’irritazione della Lega Nord per la crisi interna al Pdl cresce e, malgrado la consegna di «stare alla finestra» sulle questioni del Pdl, nel Carroccio con il passare dei giorni cresce l’inquietudine nel veder aumentare le distanze tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Nella disputa tra i due cofondatori del partito di governo, Umberto Bossi ha sostenuto il premier arrivando ad auspicare, nei giorni scorsi, «le dimissioni» del presidente della Camera e schierandosi, ieri, ancora con Berlusconi sul casoBocchino («Haesagerato»). Ma il Senatur ha poi speso parole di distensione per Fini: «Mica gli faccio la guerra», ha detto sottolineando che la Terza carica dello Stato «è d’accordo» sulla necessità di «fare le riforme». Per il ministro, infine, «la vicenda di Fini si è rasserenata». Malgrado sia stato più volte annunciato un in-

contro, Bossi e il presidente della Camera non si sono visti di persona ma il ministro ha «dato mandato» ai suoi di parlargli. D’altronde, Bossi non ha visto neanche Berlusconi anche se ha detto che lo avrebbe «sentito al telefono per parlare di tutto». La Lega attende che si arrivi quanto prima ad una soluzione nello scontro tra i due cofondatori del Pdl, sia che si tratti di una rottura definitiva sia che il governo vada avanti fino al termine della legislatura con l’impegno di «completare il programma della coalizione» sulle riforme. Per la Lega –spiegano alcuni esponenti del Carroccio - «l'importante è andareavanti sulleriforme» ma «la pazienza non è tanta». Una apertura di fiducia nei confronti di Fini, anche se c'è chi cerca «quella dichiarazione contro il federalismo che fece prima delle elezioni del '96 perchè potrebbe servirci». Nessuna voglia di andare alle elezioni (Bossi ha detto che «la Lega non le vuole») con la con-

sapevolezza che «servirebbero più a Berlusconi che punta ad una maggioranza ampia e sicura per salire al Quirinale nel 2013». Se si andasse alle urne ora –spiegano –«dati alla mano, noi avremmo 40 senatori e 90 deputati» e «sempre che non ci venga in testa di presentarci in altre Regioni come il Lazio...».

Umberto Bossi e Gianfranco Fini

DIFENDE Italo Bocchino, a suo giudizio, «dimissionato senza ragioni», ma invita anche a svelenire il clima politico. In un incontro con gli studenti dell’Università degli studi dell’Insubria, a Varese, nel cuore del Nord leghista, il presidente della Camera Gianfranco Fini non si è sottratto al confron-

to e ha risposto alle domande a tutto campo dei giovani, a partire dall’attualità. L’argomento del giorno sono le dimissioni di Bocchino da vice capogruppo - di area finiana – del Pdl alla Camera, dopo lo scontro con Silvio Berlusconi. «Bocchino», ha sostenuto Fini, «è stato dimissionato senza che ce ne fossero le ragioni, non mi risulta che avesse fatto male il vice presidente del gruppo e, quindi, ha la mia piena solidarietà». «Al tempo stesso non si può però dire», ha aggiunto, che le sue dimissioni siano la «riprova che c'è l'impossibilità di esprimere le opinioni: tra l’altro, ieri sera Bocchino, l’ha espressa». Fini ha, quindi, avvertito i giovani del rischio di cadere nel tranello, pericoloso, delle drammatizzazioni e dei veleni. «La mia non è un’apologia della moderazione – ha spiegato – ma l'invito a non avvelenare più le

coscienze e a non seminare l'odio, e a non indurre chi non ha tutti gli elementi a dar vita a una stagione che l’Italia ha già vissuto». «Attenzione - ha ammonito – a non drammatizzare tutto come se davvero fossimo o alla vigilia di una dittatura o già in una dittatura, perchè questo non corrisponde alla verità, e non mi riferisco al dibattito interno al Pdl». Per combattere questa tendenza alla drammatizzazione, occorre, in primo luogo, biasimare chi trasforma l’avversario in nemico. Tra i due concetti – ha spiegato – esiste un’enorme differenza, perchè la «logica dell’avversario è tipica della democrazia, la logica del nemico, delle ideologie». Fini ne ha poi approffitato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa sul modo di fare giornalismo in Italia, dopo gli attacchi, anche recenti, sferrati contro di lui dal 'Giornalè di Vittorio Feltri.

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La marea nera

A riva arrivano animali ricoperti di petrolio Solventi spruzzati per sciogliere la macchia

La minaccia è inarrestabile La chiazza è arrivata in Louisiana, stato d’emergenza anche in Florida | IL COMMENTO |

ONDA dopo onda la marea nera della Bp è arrivata a lambire le coste della Louisiana: i primi tentacoli di petrolio, le propaggini avanzate della gigantesca macchia di greggio fuoriuscita da un pozzo sottomarino del colosso britannico dell’energia, sono state avvistate al tramonto di venerdì sulle coste del Delta del Mississippi in Louisiana. La Guardia costiera Usa sta monitorando i vari resoconti e fornirà in giornata un aggiornamento ufficiale sull'estensione e posizione della chiazza di petrolio. La fuoriuscita, dopo l’affondamento nel Golfo del Messico della piattaforma Deepwater Horizon, dieci giorni fa, si è rivelata cinque volte più grave di quanto inizialmente previsto (la stima attuale è di 5.000 barili al giorno), con conseguenze che potrebbero eguagliare o superare quelle del disastro Exxon Valdez del 1989. Il presidente Barack Obama, costantemente informato, ha chiamato i governatori delle aree costiere a rischio: oltre alla Louisiana, il Texas, l’Alabama, il Mississippi, la Florida. La marea nera potrebbe diventare il peggior disastro ambientale in decenni per gli Stati Uniti: a rischio sono centinaia di specie di pesci, uccelli e altre forme di vita di un ecosistema particolarmente fragile e già sottoposto a traumi al passaggio dell’uragano Katrina. A New Orleans, la città devastata dal ciclone del 2005, ieri l’aria era diventata pesante per i vapori acri del greggio: sono stati effettuati test per verificare le denunce dei residenti che hanno intasati i centralini comunali e della protezione civile. Il ministro della Sicurezza Interna Janet Napolitano e la collega dell’Epa Lisa Jackson oggi raggiungono il ministro dell’Interno Ken Salazar che è già sul posto. Per la casa Bianca, commenta oggi il Washington Post, la marea nera presenta un problema non solo ambientale ma anche politico: il presidente solo qualche settimana fa aveva dato vita a un impopolare, tra gli ambientalisti, programma di trivellazioni offshore. IL problema impellente, in ogni caso, è cercare di contenere il più possibile i danni. Il pozzo dal quale fuoriesce il greggio ha tre buchi e chiuderli è piuttosto complicato. Ma il problema è che la situazione ogni giorno va peggiorando, non si hanno segni di miglioramento. Guardando le previsioni della macchia per il primo maggio, diventa sempre più grande. E più grande diventa, maggiore sarà poi la difficoltà di raccoglierla. Le preoccupazioni dei verdi si sono in questi ultimi giorni rivelate fondate. Obama ha promesso ai governatori ogni risorsa disponibile, Bobby Jindal, della Louisiana, ha chiesto fondi per mobilitare 6.000 uomini della Guardia Nazionale. Bp, che ieri ha perso l’8% sui mercati finanziari, ha già installato 54 km di reti di protezione sulle coste e si prepara a piazzarne altri 90 km nei prossimi giorni, ma non nasconde la preoccupazione legata alle condizioni meteo, che potrebbero «muovere la marea sempre più verso le coste». Il gruppo monitora in particolare le spiagge di Venice (in Louisiana), di Pascagoula e Biloxi (Mississippi), Mobile (Alabama) e Pensacola (Florida). I costi dei soccorsi sono stimati in «sei milioni di dollari al giorno» e in crescita. Ieri, intanto, La Bp plc (già British Petroleum) ha affermato di voler risarcire tutti coloro che saranno danneggiati dalla marea nera causata dall’affondamento di una sua piattaforma petrolifera nel golfo del Messico.

Apocalypse now, siamo tutti americani Un popolo messo di fronte ai suoi problemi irrisolti di ANNAROSA MACRÌ APOCALYPSE NOW. E' buia come la notte, è nera come l'inferno, è scura come la paura, è di dimensioni inimmaginabili, è grande come l'Alaska, oppure la Virginia. Anzi, molto di più. Non è la nube che è venuta fuori dal vulcano islandese, ha fermato il mondo “e si fece silenzio nel cielo per circa mezz'ora”. E' peggio, è molto peggio. E' una macchia di petrolio che minaccia le coste, uccide i pesci, fa fuori gli uccelli, dilaga come un blob puzzolente e inonda l'oceano davanti all'America. Inutile aspettare che il vento se la porti via, non se ne va, le sue scorie sopravviveranno per i prossimi cinquant'anni, come una condanna. Apocalypse now. E' l'apocalisse. Qualcuno pensava che la scoperta dell'America fosse la metafora, anzi la realizzazione, del Mondo Nuovo, della Rinascita Promessa, del Regno dell'Uomo sulla terra. Sono passati cinque secoli, da allora, “terra, terra!”, e tutto è così vecchio e così stanco, così minaccioso e così infetto. La marea nera sulle acque di fronte all'America al tempo del primo presidente nero. Ho fatto un sogno, ed è diventato un incubo,

e chissà come l'epopea-patriottica-cinematografica yankee l'andrà a raccontare. Delle responsabilità che stanno cercando, perché c'è sempre qualcuno che è responsabile e che prima o poi paga, nei film americani; delle soluzioni che stanno architettando, nella Sala Ovale, perché c'è sempre una soluzione vincente nei film americani; dell'esercito mandato in tutta fretta, come nei film americani, appunto, a contrastare la marea: arrivano i nostri, pop corn e coca cola stanno per finire, e l'happy end è a portata di mano. Peccato che questa volta non sia un film. E' una dannata marea di appiccicoso oleoso puzzolente petrolio. Una marea sporca come la coscienza, quando la coscienza è sporca. E quando è sporca e affiora, la coscienza, come in questa circostanza, non bastano gli strizzacervelli a tenerla a bada. Quando affiora, ti inonda e ti sommerge. Toglie il respiro, ammazza le certezze e mette ancora una volta gli Americani di fronte ai loro problemi irrisolti, al male oscuro che hanno dentro e li minaccia, e ogni tanto esplode: uragani che scuotono villaggi e cittadine, ragazzi timidi e occhialuti che compiono stragi nei colleges e nei wal-mart, torri gemelle che saltano in aria come castelli di carte, città fatte di legno che ardono come scatole di fiammiferi impazzite. E quando non accadono, i disastri e le stragi, loro, gli Americani, se le immagina-

no e inventano film “di paura” più veri della realtà: inferni di cristallo e guerre atomiche, disastri aerei e invasioni di extraterrestri, perché non c'è nessuno che sia bravo come loro a fabbricare la paura, per esorcizzarla e goderne, come i bambini e gl'ingenui, a cui tanto loro assomigliano. E così l'America, l'unico luogo al mondo che non sia mai stato attaccato da nemici venuti da fuori, l'unico a non sapere cosa sia una guerra in casa propria, combatte la sua lotta disperata contro se stessa e contro la modernità che è sinonimo di se stessa e di cui il petrolio è simbolo, è causa, è mezzo ed è effetto. Apocalypse now. L'America fondata sul petrolio rischia di annegarci dentro. L'America delle luci accese anche di notte (sapete cosa c'è al Ground Zero, al posto delle torri gemelle? due torri di luci), del caldo torrido, in inverno, negli uffici e nelle case; della brezza da aria condizionata d'estate, dovunque, nei motel e dentro gli autogrill; degli aerei che intasano i cieli e delle automobili grandi così, dell'energia a basso costo e del benessere che all'infinito produce benessere, fa i conti con se stessa, inchiodata da una legge del contrappasso più spietata di una trovata narrativa di Stephen King o di un colpo di regia di Stanley Kubrik: gli States che ci hanno inondati di detersivi, kleenex, shampoo e bagni schiuma, insozzati come calimeri moltiplicati per mille e poi mille da Andy Warhol. Brutti, sporchi e cattivi. E puzzolenti di petrolio. Apocalypse now. Chi ci salverà? La società dei consumi e dello sviluppo che non ha fatto i conti coi rifiuti dello sviluppo e con il pericolo dilagante - una bomba - del suo stesso combustibile impazzito, che prende il sopravvento e si rifiuta di farsi convogliare, conservare, intubare, addomesticare. La natura si ribella all'uomo, ed è la fine. Della natura e dell'uomo. Non è la natura che bisogna difendere. Sì, certo, c'è sempre l'errore umano, in queste storie, ma ci sono pure le leggi della natura e sono più spietate e crudeli di quelle degli uomini. Non è la natura che bisogna difendere, è dalla natura che bisogna difendersi. Come in Islanda, così in America. Come dalle polveri del vulcano, così dal petrolio. “Petrolio” s'intitola il romanzo postumo di Pier Paolo Pasolini. Lui diceva che era una specie di “Ulisse” joyciano, l'epopea della commedia e della tragedia dell'umanità. C'è un capitolo che manca, in quel romanzo, ed è un mistero. Raccontava forse della marea nera che galleggia davanti alla Louisiana? Era questo il mistero? O forse la punizione? E comunque: chi ci salverà? Siamo tutti Americani e il mare nostrum, dategli un'occhiata, è un po' come l'oceano, lì, di fronte alla Louisiana. Fateci caso: sa un poco di salsedine, e di luce, e di vento, ma un po', anche, di petrolio. Operazioni di spegnimento delle fiamme

Chiesti i risultati delle verifiche entro 30 giorni. Il colosso petrolifero Bp si accollerà il costo del disastro

Obama ordina inchiesta e moratoria delle trivelle LE TRIVELLAZIONI in mare sono importanti per la sicurezza energetica dell’America ma vanno fatte responsabilmente: dal giardino delle Rose della Casa Bianca, mentre la marea nera della Bp arrivava sulle coste della Louisiana mettendo a rischio il fragile ecosistema del Delta del Mississippi, il presidente Barack Obama ha annunciato un’inchiesta e la moratoria delle operazioni offshore . «Le trivellazioni sono parte importante della nostra politica energetica, sono importanti per la sicurezza nazionale, ma devono essere fatte in condizioni di sicurezza per il

personale che ci lavora e per la protezione dell’ambiente», ha detto il presidente che ha ordinato al ministro dell’Interno Ken Salazar di indagare sulle cause del disastro a bordo della Deepwater Horizon, la piattaforma petroliferaesplosa nelGolfo delMessico e all’origine della marea nera: «Voglioi risultatientro30 giorni».Il consigliere della Casa Bianca David Axelriod aveva anticipato alla Abc il cambio di rotta dopo che ieri un gruppo di senatori democratici, in testa Bill Nelson della Florida, erano tornati alla carica contro le operazioni offshore: «Non è stata autorizzata nè

sarà autorizzata nessuna nuova trivellazione finchè non scopriamo quel che è successo e se è successo qualcosa di unico e di prevenibile». Il colosso Bp, a cui Obama ha chiesto di accollarsi il conto, ha fatto buon viso a cattivo gioco: «Si vorrà capire come è successo tutto questò –ha detto l’amministratore della società al centro della bufera Tony Hayward – Ragionevolmente saranno introdotte nuove regole. Non vedrete certamente Bp che si oppone». La moratoria delle trivellazioni nelle acque americane potrebbe avere conseguenze sulle riserve globali di petro-

lio. E' anche un colpo durissimo per Bp, numero 3 del mondo nel settore energetico e il maggior produttore di greggio nel Golfo del Messico, con un output di 400 mila barili al giorno. Il pozzo da cui è partita la marea nera si trovava a 1.500 metri di profondità, non aveva dispositivi di sicurezza obbligatori in altri Paesi per operazioni offshore (Norvegia e Brasile) e di recente era stato sottoposto dai tecnici dellaHalliburton aunprocesso dicementificazione, pratica controversa che potrebbe aver provocato l’esplosione a bordo della piattaforma Deepwater.

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La lettera

Basilicata noir

Quel macigno sui miei fratelli

Reportage da Montemurro, paese da cui è scomparsa 35 anni fa la piccola De Luise

dall’inviato FABIO AMENDOLARA MONTEMURRO - «In quel periodo canticchiava sempre “Ragazza del Sud” di Gilda», dice un’amica che di solito giocava con lei dopo la scuola. Era la canzone del momento. Quel giorno, però, Ottavia non c’era. Si era già incamminata per la strada che da Montemurro porta ad Armento. La chiamano «la vecchia via». E’ una provinciale piena di tornanti. Lì l’hanno vista l’ultima volta il 12 maggio del 1975. E per i cittadini di Montemurro questa verità sembra aver colmato ogni curiosità. Ottavia De Luise è per tutti «la bambina scomparsa sulla vecchia via per Armento». Maria Cirigliano è l’ultima persona che ha parlato con Ottavia, stando all’unico rapporto giudiziario esistente. «Verso le quattro del pomeriggio del 12 maggio si legge nel documento che il Quotidiano ha potuto consultare - mentre tornava a Montemurro percorrendo la strada per Armento aveva incontrato la ragazza nelle vicinanze della chiesa del Carmine». La donna, vedendo la bambina correre verso la campagna a quell’ora insolita, si incuriosisce. Le chiede dove è diretta. Ottavia risponde che sta andando alla masseria dei Rotundo. Deve avvisarli che qualcuno ha dimenticato i rubinetti aperti e l’acqua sta allagando la loro abitazione in paese. Maria racconta ai carabinieri di aver detto a Ottavia di «chiamare i Rotundo dalla strada, perché il terreno era bagnato». Ma Ottavia preferisce andarci di persona. Maria aggiunge di non aver visto se la bambina abbia raggiunto davvero la masseria. Però ricorda bene di non aver visto passare automobili quel pomeriggio. E’ un particolare importante questo. Perché quella dell’automobile è un’altra delle storie che si raccontano a Montemurro. C’è chi indica un fienile in cui nessuno è mai andato a controllare. E c’è chi ritiene che Ottavia sia salita su un’auto diretta ad Armento. I Rotundo escludono subito di aver visto Ottavia e sostengono che la storia dell’acqua sia falsa. A quel punto per i carabinieri Ottavia ha detto una bugia. Il brigadiere Giuseppe Nitto era all’epoca il factotum della caserma. Lo ricor-

dano come un carabiniere vecchio stampo, sempre attento ad annotare tutto ciò che accadeva in paese. Un burocrate che non mostrava simpatia neanche per il poeta Leonardo Sinisgalli che a Montemurro è quasi venerato. Il brigadiere sospetta che Ottavia abbia mentito perché doveva incontrare qualcuno. Chi? Il carabiniere ricostruisce a ritroso la giornata di Ottavia. «E’ accertato - scrive - che in paese si era intrattenuta con la cugina Anna Lucia Rotundo». Era stata proprio Anna Lucia ad andarla a chiamare a casa quel pomeriggio. Così come faceva tutti i pomeriggi. Le due cugine si fermavano a giocare in piazza Albini, dove i bambini giocavano ancora a «pizzingridd‘». Un gioco antico che nella Montemurro degli anni Settanta era ancora in voga. Erano due bambine Anna Lucia e Ottavia. In paese, però, Ottavia attirava già gli sguardi maliziosi degli adulti. E anche di qualche anziano. Anna Lucia raccontò al brigadiere di aver notato un ragazzo, un certo Pino, che si era fermato con la sua auto in piazza. «Guardava Ottavia con insistenza», disse. E aggiunse: «Ogni tanto Ottavia spiava verso di lui per assicurarsi che se ne fosse andato». Poi Pino si allontana. E Ottavia liquida la cugina, dicendole che deve andare in campagna a far visita al viggianese. Il viggianese era Peppino Alberti. Lo chiamavano così perché era originario di Viggiano, ma si era trasferito a Montemurro ormai da anni.

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LA RETE DEGLI STUDENTI

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Elisa, verità e giustizia in nome della parte buona della città

Ottavia De Luise A destra le pagine del rapporto giudiziario sulla scomparsa In una delle pagine Ottavia viene definita come una poco di buono. Resta in piedi la pista della pedofilia

Era. Perché è morto. Dopo essere stato indagato per atti di libidine. La parte offesa era proprio Ottavia. Il processo farsa finì con una dichiarazione di «non doversi procedere», perché mancava la querela della famiglia di Ottavia. Anna Lucia confida al brigadiere di aver saputo che la cugina aveva avuto diversi incontri con il vig-

gianese. E che durante questi incontri Peppino le dava dei soldi. «Quasi sempre 500 lire», poco più di quanto costava un gelato. In cambio, però, secondo Anna Lucia «la faceva spogliare e adagiare sul suo letto. Poi l’accarezzava nelle parti intime». Anna Lucia dice anche che la mamma di Ottavia sapeva di questi incontri, tanto che

«tempo prima aveva rimproverato il viggianese e gli aveva detto di non andare più dietro alla figlia». Ma c’entra davvero il viggianese nella scomparsa di Ottavia? Aveva 52 anni all’epoca. E, sempre secondo la cugina, non era l’unico uomo che molestava Ottavia. Ce n’era uno molto anziano: Antonio. Era già morto, però, quando è

scomparsa Ottavia. Il brigadiere appare convinto che la pista della pedofilia sia quella giusta. Annota che Ottavia incontrava anche altri vecchi. Come Mingo, classe 1917, del quale però non ci sono altre notizie nelle relazioni giudiziarie dei carabinieri. E’ tra i vecchi del paese l’assassino? Tra quelli che passavano il tempo nella sede della cooperativa operaia o al dopolavoro o davanti al bar Pardi? Con chi doveva vedersi Ottavia? Uno dei fratelli della ragazza, Settimio, un’idea ce l’ha. Ma ha deciso di parlare con la polizia. Quell’indagine del brigadiere non gli è piaciuta. Tutte quelle considerazioni sulla sorella. L’hanno fatta passare per una poco di buono. Era solo una bambina Ottavia. E se la storia delle molestie fosse la fantasia di un’adolescente? Le indagini ripartiranno proprio da lì. Dagli alibi, dagli anziani e dalla vecchia strada che porta ad Armento. f.amendolara@luedi.it

“Chi l’ha visto?” a Pisticci per tre scomparsi PISTICCI - Le storie di persone misteriosamente scomparse a Pisticci saranno raccontate lunedì prossimo in una puntata di “Chi l'ha Visto?”, il noto programma di Rai Tre condotto da Federica Sciarelli, particolarmente popolare in Lucania poiché da sempre molto attento a tutti gli sviluppi legati alla vicenda di Elisa Claps. Muovendo da un articolo apparso di recente sulla stampa locale, una troupe di “Chi l'ha Visto?”, guidata dalla giornalista Elisa Bolognini, ha girato giovedì scorso a Pisticci centro ed a Marconia, per parlare con i parenti di tre anziane persone di Pisticci, scomparse diversi anni or sono in circostanze misteriose e mai

più ritrovate. Del caso della signora Vincenzina Rosano,latrasmissione sieragiàoccupata in passato. La Rosanoè scomparsail 5settembre di 17 anni fa al termine della processione della Madonna di Viggiano, a cui aveva partecipato. Concluso il rito, la donna avrebbe dovuto far ritorno allasua casa, nelrione Dirupo, nei pressi della chiesa della Concezione. Manon ciarrivò mai.Nei giorni successivi qualcuno raccontò di averla vista nei pressi della sua abitazione. Altri in luoghi circostanti. Le ricerche impiegarono un vasto schieramento di forze e di volontari. L'abitato ed il territorio furono setac-

ciati in lungo ed in largo, ma senza esito. A qualche tempo prima risale, invece, la scomparsa di Giuseppe D'Onofrio, volgarmente conosciuto come “Peppe Buongiorno”. SI allontanò di casa una mattina per andare a trovare un parente, ma da allora si persero le sue tracce ed anche in tal caso le ricerche furono vane. Nel 1998, invece, un destino senza risposta “rapì” Domenico Lopatriello, un pisticcese ultraottantenne ospitato nella casa di riposo Trifoglio Saggese di Ferrandina. Nella domenica del 1 dicembre uscì per una passeggiata e non fece mai più ritorno alla casa di riposo. Ricerche concluse

nel nulla, anche questa volta. Si provò a trovarlo in paese, fra i campi e le zone impervie,nonché incentri limitrofi. Ma senza successo. Le tre vicende non sono collegate, ma hanno punti in comune nell'anzianità dei soggetti scoparsi e nel fatto che non sono mai stati ritrovati. Ed è difficile, vista anche l'età, che ad un ritrovamento si possa ormai pervenire. Resta, tuttavia, la domanda priva di risposte sulle ragioni della loro scomparsa. Tornarne a parlare è anche un modo di mantenere vivo il ricordo di tre persone conosciute nella comunità pisticcese e svanite nel nulla in un batter d'ali. Roberto D'Alessandro

ma non per mancarti di rispetto - credimi -, è che l'indignazione è davvero tanta, la rabbia enorme e la sofferenza ci sta lacerando. Il fatto stesso di averti trovata lì, a due passi da tutti, in una chiesa, è stato devastante. Tu comprenderai senz'altro quelli che ne hanno chiesto subito la sconsacrazione (un gruppo era nato sul socialnetwor facebook. E’ seguita una petizione popolare. Quella della sconsacrazione della Trinità è una delle questioni che ha diviso e continua a dividere la città ndr): per molti quella chiesa è solo un freddo sepolcro, lo squallido buco nero che ti ha sepolto in tutti questi anni. Un macabro simbolo, insomma, di una vita profanata ingiustamente. Ma capirai anche quanti si sono opposti energicamente a quell'idea; per molti quella chiesa, ogni chiesa - da quella al centro di una città all'ultima di periferia -, è crocevia del Cielo con la terra, luogo nel quale l'Invisibile diventa visibile, ma anche scrigno dei ricordi legati a tante tappe importanti della propria vita. Una contrapposizione che sicuramente ti avrà fatto tanto male. La stessa amarezza, forse, che provi ogniqualvolta qualcuno tra noi non riesce a fermarsi sulla soglia del dolore dei tuoi familiari. Terra sacra, quel dolore, che troppe volte abbiamo calpestato senza “toglierci i calzari”, come invece ci invita a fare una delle pagine più seducenti della Bibbia. Perdonaci: abbiamo dimenticato che il dolore non è materia su cui dis-

don Marcello Cozzi

sertare con mille paroloni, ma una cattedra alle cui lezioni si partecipa in profondo silenzio. La verità è che quando il dolore ti penetra come lama affilata, resti spiazzato, i passi si fanno incerti e si va avanti confusi. Non ti nascondo, però, che è un altro il macigno che maggiormente pesa sul mio cuore, e cioè che qualcuno dei miei confratelli abbia potuto avere un ruolo, un qualunque ruolo, non solo all'inizio ma anche alla fine di questa triste storia. La sola idea mi divora l'anima e il più lontano sospetto è sufficiente a straziarmi il cuore.

Ma la verità prima di tutto. Lo abbiamo detto dall'inizio: tutta la verità, qualunque essa sia, a qualunque costo, qualunque abito indossi. E ti assicuro, Elisa, ogni giorno incontro tanti preti e laici affamati e assetati proprio di questa verità. Si è fatto tardi. Vorrei dirti tante altre cose; vorrei parlarti della solitudine della tua famiglia in questi lunghi 17 anni, delle troppe porte chiuse in faccia a tua mamma, di quante volte ci siamo ritrovati in cinque a ricordarti in teatri tristemente vuoti, di chi pensa che è sufficiente dar conto a Dio piuttosto che agli uomini, dei sapientoni che di questa storia hanno già capito tutto, di chi continua a muoversi nell'ombra perché alla fine a pagare sia solo uno per tutti, e di quanti hanno perso il sonno della propria impunità perché ormai ti credevano solo un nome senza un corpo. Ma mi fermo qui. Chiudo gli occhi. Dinanzi a me vedo il volto silenzioso di Luciano, le lacrime nascoste di tuo papà, la fiera dignità di tua mamma, l'animo straziato di Gildo, e i volti vivaci di quei tantissimi giovani che nel tuo nome stanno dipingendo i primi giorni di questa primavera con i colori belli di quell'arcobaleno che si porta dentro chi ha quell'età. Non ci far caso, Elisa, se questi giovani a volte vengono giudicati impietosamente dai soliti depositari della verità: noi lo sappiamo che di quell'arcobaleno, invece, ne abbiamo bisogno tutti, la nostra città come la nostra Chiesa. don Marcello Cozzi

Veglia di preghiera per Luca e Marirosa di GIOVANNI MARTEMUCCI

Uno degli striscioni rimossi

POTENZA - La Rete degli Studenti medi di Potenza alla luce degli ultimi fatti accaduti davanti alla chiesa della SS. Trinità di Potenza, con la rimozione di tutti i pannelli, gli striscioni e del materiale utilizzato per esprimere solidarietà alla famiglia Claps nonché la voglia di richiedere verità e giustizia a nome di tutta la "parte buona" della città, si dichiara stupita ed indignata. Non è possibile che l'impegno e la voglia di verità di più di 10.000 persone che hanno partecipato assieme alla Rete ed all'associazione Libera alle manifestazioni del 20

marzo e del 24 aprile scorsi, vengono stracciati e fatti sparire da alcuni che evidentemente non condividono o si sentono "offesi" dalle nostre dichiarazioni ed iniziative per tenere alta l'attenzione su questo caso che ha sorpreso e shoccato la città di Potenza tutta. E' scontato affermare che continueremo come e più di prima nella nostra battaglia contro il silenzio, l'omertà ed i depistaggi legati a questa orrenda ed assurda vicenda, rafforzando sempre di più il nostro rapporto di collaborazione con l'associazione Libera Basilicata.

MATERA - «Questa veglia di preghiera per Luca e Marirosa è il regalo più bello che potessi ricevere dalla città in cui vivo da 6 anni». Così Olimpia Fuina la mamma di Luca Orioli ha ringraziato le associazioni che ieri sera a Matera nella parrocchia del quartiere San Giacomo hanno organizzato un incontro di preghiera aperto a tutti i cittadini, un momento per riflettere sulla vicenda dei i due fidanzatini di Policoro. «Non sono più sola a chiedere verità e giustizia» ha detto Olimpia «ma posso contare sulla gente comune rappresentata anche dalle quattro associazioni che condividono la sofferenza di questa ingiustizia. Senza il loro conforto questo lungo cammino sarebbe un inferno». Le associazioni Libera, La piazza, Diritti del Fanciullo e il comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto hanno voluto far sentire la loro vicinanza alle famiglie di Luca Orioli e Marirosa Andreotta per opporsi alla chiusura delle indagini sul giallo dei “fidanzatini di Po-

licoro”. In tanti tra cui un gran numero di giovani hanno riempito la chiesa e seguito l'incontro per oltre un'ora e mezza. «La gente non è più cieca vuole sapere tutto su questa vicenda e recuperare il diritto alla legalità. Senza giustizia un popolo non diventa civile» ha sottolineato la mamma di Luca che ha ringraziato i presenti e in generale la città di Matera. A testimoniare la vicinanza della chiesa materana c'erano diversi prelati. Don Michele, il giovane parroco di San Giacomo ha messo in risalto che «la chiesa non vuole, non può e non deve dimenticare la salvezza dell'uomo perché la giustizia è la corda più grande che muove il cuore dell'uomo». «I cittadini che incontro ogni giorno per strada» ha detto ancora Olimpia «mi esortano ad andare avanti condividendo con me questo dolore. Di certo non posso dire che la Basilicata è omertosa, anzi la solidarietà e l'accoglienza che ho visto qui stasera mi danno la possibilità di estendere agli altri il mio amore verso Luca». La mamma di Luca ha

Olimpia Orioli e il parroco della chiesa di San Giacomo

parlato anche del caso di Elisa Claps individuando un parallelismo tra la storia della giovane potentina su cui ancora non si è fatta piena luce e la vicenda di Luca e Marirosa. «Il caso di Elisa ha messo in luce un sistema che segue una serie di dinamiche ambientali; un sistema che noi non vogliamo subire. Vogliamo arrivare alla verità e il caso di Elisa sta aiutando indirettamente anche noi. Finora molte cose non si potevano né dire né ipotizzare. Invece con Elisa si è dimostrato che certi fatti possono avvenire co-

sì come qualcosa di diverso rispetto alla versione ufficiale dei fatti sarà avvenuto quel 23 marzo del 1988 quando Luca e marirosa sono stati trovati morti». All'esterno della chiesa, prima della veglia, decine di persone hanno firmato un appello per la riapertura del caso. La signora Olimpia si augura che il gip accolga l'opposizione alla richiesta di archiviazione per la morte di luca e marirosa. «Non sono io la sola a chiederlo» conclude «siamo in tanti ad aspettare una risposta. La verità».

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Ottavia, la verità sulla strada per Armento

segue dalla prima


10 Primo Piano

Sabato 1 maggio 2010

Primo piano 11

Sabato 1 maggio 2010

Cgil, Cisl e Uil a Rosarno. Varie iniziative sul territorio

Lavoro lucano

Lavoro, legalità e solidarietà I colori del I maggio lucano

Muore operaio di 46 anni di Marano La festa dei lavoratori si tinge di lutto

di ANNA MARTINO

Sata, stroncato da un infarto Manca il medico di notte. Protesta, linee ferme fino alle 14 e sciopero. «L’autoambulanza ha rispettato i tempi» di MARIATERESA LABANCA

dente sul lavoro è affidato ai soli infermieri. La presenzadi un dottore, molto probabilmente, non avrebbe evitato la morte dell'operaio napoletano. Me l'emergenza rimane. Eppure sono circa 1.500 gli operai che tuttelenotti cilavoranoall'interno, esposti agli stessi rischi di chi è impiegato sui turni diurni. Anche per questo sono sorti cortei spontanei dei lavoratori che chiedono presidi sanitari adeguati, a partire da un defibrillatore. Protesta sfociata nell’assemblea delle tute blu, con l’indizione dello sciopero di un’ora e mezza. Non solo all'interno dello stabilimento, ma a servizio dell'intera area industriale di Melfi. Ogni notte, a lavorare a San Nicola, sono circa in 3.500. Per i numeri della Basilicata, un vero e proprio paese. «E' in credibile - è il commento di qualche collega di Paolo - che mentre hanno pensato subito a dotare l'area di una stazione dei carabinieri, nessuno si sia fatto venire in mente di “concederci”un medico o strutture sanitarie adeguate». La rabbia si fonde al dolore. Oggi, però, mentre nelle piazze di Italia si parlerà dei diritti dei lavoratori e di sicurezza, a Marano come a Melfi sarà il giorno del lutto. Paolo Neriglia, ex Ceva logistic e fino a oggi a tutti gli effetti dipendente Sata, nello stabilimento lucano ci lavorava da tempo. Aveva preso in fitto una casa a Lavello, dove si fermava durante la settimana per raggiungere più facilmente la fabbrica. Per poi ripartire, insieme a qualche collega campano, e tornare a casa a Marano, per il fine settimana, dove ad aspettarlo c'erano la moglie e i due figli. Ieri lo hanno atteso invano, fino all'arrivo della tragica notizia. m.labanca@luedi.it

I MESSAGGI DI CORDOGLIO Molti i messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia dell’operaio della provincia di Napoli Antonio Placido, sindaco di Rionero «La tragica notizia relativa alla morte nella Fiat Sata di Melfi del lavoratore campano ripropone il tema della necessità di insediare un presidio del 118 (servizio di emergenza – urgenza) presso l’area industriale di Melfi. Non è più tollerabile che un problema di questa portata possa continuare, in questa regione, ad essere agitato in coincidenza di ogni grave incidente senza mai trovare soluzione. Vincenzo Tortorelli, segretario Uil Rammarico e solidarietà all famiglia del lavoratore Neriglia, deceduto alla Sata nella notte scorsa per un malore improvviso. Il drammatico evento ci impone di alzare l’attenzione sulla sicurezza nelle aree industriali. Facciamo espresso riferimento alla istituzione di un presidio del 118 nell’area industriale di San Nicola di Melfi. Un sacrificio umano, impone a tutti di evitare che nuove situazioni drammatiche possano ripetersi. Quando muore un lavoratore, conclude Tortorelli, tutto il mondo del lavoro si sente più povero e solo. Ulderico Pesce, regista teatrale

Solidariètà ai familiari di Paolo Neriglia. Nello spettacolo “FiatO sul collo” denuncio da anni la mancanza alla Fiat Sata di Melfi di un medico nel turno notturno. Sul sito www.uldericopesce.it ho raccolto più di duemila firme affinchè ciò avvenga. Probabilmente se Paolo fosse stato soccorso, come succede in qualsiasi altra fabbrica europea, sarebbe ancora tra noi. Chiedo una mobilitazione sindacale unitaria e una grande manifestazione di tutti i lavoratori lucani affinchè questa battaglia di civiltà venga vinta. Felice Belisario, senatore Idv Una fabbrica il cui ciclo produttivo è a getto continuo e che impiega un elevato numero di lavoratori non può non essere dotata di un presidio sanitario permanente. L’Italia dei Valori appoggia gli operai della Fiat di Melfi che chiedono l’istituzione di un presidio sanitario e la presenza di un medico in fabbrica anche durante il turno di notte. Piero Lacorazza, presidente Provincia di Potenza Esprimo il mio più profondo rammarico alla famiglia dell’operaio, deceduto la notte scorsa, mentre era al lavoro nella Sata di San Nicola di Melfi. Tutte le istituzioni devono fare fronte comune per tentare di trovare soluzioni adeguate, tese a ridurre al minimo i rischi sul lavoro

LE ALTRE INIZIATIVE SINDACALI

De Filippo e Martorano incontrano Mileti

«Un presidio del 118 a San Nicola di Melfi» Vecchia richiesta senza risposte MOLTO probabilmenteneanche l'intervento immediato di un medico di stabilimento avrebbe evitato la morte di Paolo Naglieri. Ma cosa sarebbe accaduto se l'operaio non fosse morto sul colpo, ma durante l'arrivo dei sanitari del 118? E cosa accade tutte le volte che si verificano incidenti sul lavoro? Sono circa in 1.500 a lavorare in Sata nelle ore notturne. Quasi 3.500 in tutto l'indotto Fiat diMelfi. Per annisindacati e lavoratori hanno chiesto invano la presenza di una guardia medica sul terzo turno, quello che va dalle 22 alle 6 del mattino. Qualche tempo fa, anche l'attore e regista teatrale Ulderico Pesce, in occasione dell'organizzazione dello spettacolo “FiatO sul collo”, si era fatto promotore di una vera e propriapetizione sottopostaall'attenzione della procura di Melfi, dell'amministratore delegato del gruppo Fiat Marchionne, dell'allora ministro Bersani, dei tre segretari sindacali nazionali, del presidente DeFilippo e dell'allora assessore Salvatore. Ancora una volta, senza alcun risultato, nonostante le 2.000 firme chehanno sottoscrittolapetizione. Ieri, lamorte dell'operaio della provincia di Napoli, ha fatto riesplodere lapolemica. Ilavoratori chiedono a gran voce di essere assistiti anche sul terzo turno da un presidiosanitario adeguato. Ieri, anche il neo segretario della Fiom, Emanuele De Nicola, è tornato a chiedere che vi sia un medico nella fabbrica del gruppo torinese durante il turno di notte e anche che sia istituito un presidio del 118 nell'area industriale di Melfi, dove lavorano migliaia di persone. . Il segretario della Uilm di Potenza, Vincenzo Tortorelli, ha scritto al neo assessore alla sanità, Attilio Martorano, chiedendo l'istitizione di un servizio di pronto soccorso nell'area industriale di Melfi e ponendo «sulla leggerezza» con cui le istituzioni, in senso lato, hanno affrontato la problematica circa la sicurezza nelle aree industriali. «La pro-

blematica - ha dichiarato Tortorelli - riveste un'incidenza di più ampio respiro che attiene la messa in campo di un'azione tesa alla salvaguardia della salute pubblica. In un'area dove interagiscono circa 10.000 lavoratori/cittadini, per la Uilm, è assolutamente indispensabile e prioritario intervenire con celerità, tempestività e grande senso di responsabilità». Stesso appello da parte del segretario della Fismic lucana, Marco Roselli: «Sarebbe opportuno che il neo assessore alla Sanità, Martorano, vista anche la sua esperienza passata di conoscitore delle richieste inascoltate dei lavoratori, si attivasse da subito con un impegno preciso in tal senso». E la risposta del neo assessore non si è fatta attendere.Insiemeal governatoreDeFilippo, Martorano ha incontrato il responsabile del servizio di emergenza urgenza “118”, il dottor Libero Mileti, «per verificare - si legge in una nota - alla luce di quanto accaduto, gli standard di sicurezza esistenti nella maggiore area industriale della Basilicata». Nei prossimi giorni hanno assicurato - anche a seguito di una più attenta verifica all’interno dei singoli stabilimenti industriali dell’area di San Nicola, De Filippo e Martoranosifaranno promotoridiunulteriore approfondimento, «per venire incontro alla domanda di maggiore assistenza, in caso di necessità, che è doveroso garantire ai lavoratori». Sul caso del decesso di Paolo Neriglia sono state fornite anche alcune precisazioni: “L’autoambulanza del servizio “118”partita da Lavello si legge nella nota - ha impiegato esattamente otto minuti per raggiungere lo stabilimento Sata di San Nicola di Melfi, dopo l’allerta lanciata dai compagni di lavoro dell’operaio Paolo Neriglia, di 46 anni, colto da infarto durante il turno di notte. L’ambulanza del 118 ha quindi rispettato i protocolli di intervento”. m.labanca@luedi.it

L’Ugl a Pomigliano d’Arco L’UGL celebrerà a Pomigliano d’Arco il Primo Maggio. Più occupazione contro la crisi è lo slogan che il sindacato ha scelto per dedicare la celebrazione della Festa dei Lavoratori ai temi del Mezzogiorno, dell’occupazione, dello sviluppo, della legalità e della sicurezza. E’ quanto afferma il segretario provinciale della Ugl di Matera, Luigi D’Amico, il quale sostiene che «la città di Pomigliano d’Arco è stata scelta quale simbolo delle opportunità di sviluppo di cui tutto il Paese ha bisogno e che, in questi difficili tempi di crisi, si stanno delineando con l’accordo Fiat per lo stabilimento Giambattista Vico e in generale si stanno aprendo con il nuovo piano industriale che il Gruppo ha da poco presentato, ribadendo la centralità dell’Italia e dei suoi stabilimenti .

Conferenza stampa di Cgil, Cisl e Uil

la condizione dei lavoratori immigrati, «in Basilicata passati-afferma il segretario generale Uil Nino Falotico - in sette anni da 3400 a 10000, secondo gli ultimi dati Istat. Nel 2009 abbiamo avuto 8000 posti di lavoro in meno. Attualmente il tasso di disoccupazione delle donne è pari al 49 per cento mentre quello giovanile al 38. Noi come sindacati siamo in attesa di riprendere con la giunta regionale alcune questioni rimaste in sospeso, come la localizzazione dei fattori di convenienza per le attività produttive, secondo la logica per cui spesa uguale investimento. Da tempo, inoltre, siamo impegnati nella lotta del “giusto fisco”, per evitare il tartassamento dei ceti medio bassi. Attese, infine, ci sono per delle politiche attive che non si riducano a inutili tirocini formativi e per nuovi modelli e politiche aggiuntive per la Fiat di Melfi». Sarebbe questo il quadro generale della «nuova questione meridionale-come l'ha definita il segretario generale CislCarmine Vaccaro-che vede una famiglia media costituita da un padre disoccupato, un figlio

precario e una figlia che nessuno vuole a lavorare». Una cruda realtà, che richiede nuovi e giusti strumenti d'intervento. «Il sud - continua Vaccaro -può ripartire solo dal sud, attraverso nuovi mezzi, idee e strumenti». In questo senso, le organizzazioni regionali, stanno già compiendo alcuni passi. «A Palazzo San Gervasio - riprende Vaccaro - le nostre sedi sono aperte ai lavoratori immigrati che si rivolgono continuamente a noi per la documentazione necessaria alla regolamentazione del lavoro, offrendo la consulenza di una psicologa e di una laureata in lingue». Per il resto, dalle royalties, all'energia, alla questione rifiuti, agli stabilimenti Fiat, c'è bisogno di negoziazione. E forse di riflessione. «Il primo maggiotorni ad essere così la festa dei lavoratori e nondel consumo,dove inegozi sono aperti e i lavoratori non hanno al possibilità di organizzarsi diversamente. Momento di riflessione in cui iniziare a camminare sul serio perché non succeda più che un lavoratore si tolga la vita per la paura di non farcela».

L’INTERVENTO segue dalla prima per pagare le “quote latte” dei produttori del nord e per la ricostruzione in Abruzzo. Non è un caso che abbiano individuato in Rosarno uno dei luoghi principali per celebrare la ricorrenza in questione, dopo i recenti fatti criminosi compiuti contro gli immigrati, tenuti in condizione di schiavitù. La Basilicata è, sia pure parzialmente, parte di questo contesto, portandosi dietro il suo pesante fardello di criticità. Quest'anno il 1° maggio coincide con l'avvio della attuale consiliatura regionale e dunque è l'occasione per fare qualche analisi sul futuro dell'occupazione. La Giunta regionale, appena costituita, ha avanti a sé problemi, a dir poco, drammatici: una forte emigrazione giovanile che, se si protrarrà, darà luogo ad un grave declino demografico, un pesante processo di marginalizzazione della donna dal mondo del lavoro ( 1 su 2 donne giovani sono disoccupate) che spiega, in parte, il basso tasso di natalità regionale, la presenza di una vasta area di economia sommersa che impiega oltre il 20% della occupazione lucana e che riguarda un precariato molto consistente, sia nel settore privato che in quello pubblico, dove si continua a fare “cattiva occupazione”, con la proliferazione di lavoro finto, nelle attività ambientali ed in quelle di supporto amministrativo (con gli stagisti che ormai rappresentano a tutti gli effetti lavoro a termine), la disoccupazione ufficiale e quella nascosta che ormai supera complessivamente il 20% della forza lavoro regionale, composta soprattutto da giovani, in cui parte predominante è occupata dalla componente femminile. Esiste una vasta area di lavoratori (braccianti, casalinghe, lavo-

CENTOMILA PRECARI LUCANI ratori edili, precari del terziario e dell'industria in senso stretto, della Pubblica Amministrazione) che entrano ed escono a più riprese nel corso dell'anno nel mercato e che dispongono di redditi modesto, spesso sostenuti da trasferimenti sociali, area che può definirsi “il bacino lucano della marginalità” e che può quantificarsi, secondo una stima di larga massima, nel modo seguente, al lordo delle inevitabili intersezioni: 50 mila soggetti tra disoccupati, come dire, ufficiali e disoccupati nascosti; 45 mila lavoratori in nero; 10 mila precari (forestali, Lsu, Co.co.pro. e stagisti) impegnati nella P.A.; 7-8 mila lavoratori in cassa integrazione o in mobilità; 7 mila pendolari di lunga distanza, attualmente calcolati come facenti parte della occupazione regionale; 10 mila giovani che nel prossimo futuro entreranno nel mercato del lavoro Si tratta di una massa di manovra imponente, date le dimensioni demografiche della Basilicata, valutabile in circa 100 mila persone, in cerca di stabilizzazione lavorativa, alla quale sarà molto arduo porre mano. A questo quadro di criticità occupazionale si contrappone un contesto economico regionale molto problematico, tale, come dire, da far tremare le vene ed i polsi. L'Osservatorio banche, imprese di economia e finanza, in un recente suo studio, ha osservato come la l'impresa lucana, nel periodo 2008-2009, abbia registrato una caduta verticale degli ordini, dei fatturati e dell'occupazione, con un indice che è passato dall'88,5 del 1°trimestre del 2008 al

65, 2 del 1 trimestre del 2010, collocando la regione al livello più basso tra le performance delle imprese in Italia. Il calo di fiducia delle imprese si accompagna a quello dei consumatori lucani, che sono tendenzialmente sempre più orientati alla prudenza negli acquisti dei beni durevoli, esprimendo perplessità anche sul fronte del risparmio, compressi, come sono, da salari nel settore privato mediamente inferiori del 15% rispetto ai loro colleghi del centronord ( le gabbie salariali, Bossi permettendo, le abbiamo già da tempo) e dalla diminuzione del reddito per effetto del ricorso di una parte rilevante dei lavoratori agli ammortizzatori sociale, anticamera della perdita del posto di lavoro. Uscire da tale stato di crisi non sarà, dunque, operazione certamente facile, in presenza di questo clima economico molto fosco. Spesso si parla delle solite ricette: rilancio della PMI, puntando sulla innovazione produttiva, emersione del lavoro nero, una maggiore dotazione infrastrutturale, il costo del denaro più contenuto e così via, temi che in tante occasioni ho cercato di trattare, anche su questo giornale. Più utile mi sembra in questa circostanza affrontare il contesto entro cui collocare le suddette azioni specifiche, settoriali e territoriali. Occorre capire che le politiche di sviluppo si realizzano, contando sugli uomini che le concepiscono, sulle idee di cui sono portatori, sulla spinta morale che li guida. La crisi della società lucana è prima di tutto crisi morale ed intellettuale, ne deriva che il supera-

mento della crisi comporta soluzioni che agiscano sulla mentalità dei soggetti in campo. Occorre un diverso modo di ragionare, qui come altrove, da parte di tutti: politici, funzionari pubblici, mondo imprenditoriale ed a cascata i corpi intermedi per finire al singolo cittadino. Occorre sbarazzarsi della tunica di Nesso che è il clientelismo, restituendo al cittadino il senso dei suoi diritti e dovere, la sua capacità di giudizio, una più spinta curiosità nei confronti del nuovo, una maggiore disposizione a rischiare, la voglia di darsi un progetto di vita lavorativa e sociale forte. La teoria dello sviluppo economico non si limita più a prestare attenzione alla dinamica degli investimenti, della forza lavoro, dei beni fisici disponibili su un dato territorio. Ha allargato i suoi orizzonti di analisi e di proposta, considerando strategica la dotazione dei beni relazionali, dei saperi produttivi. Soprattutto nelle aree sottosviluppate, è dato registrare uno iato tra visione del potere dominante, con i suoi corollari applicativi e la missione autentica della politica, ossia quella di creare le condizioni sociali ottimali per mettere il cittadino in condizione di dare il meglio di sé. Certo non tutto quello che accade può farsi risalire alla politica, ma vi è da credere che il primato della politica porti con sé molteplici effetti, decisivi per la crescita del capitale sociale. Far crescere il capitale sociale significa rivederne il fondamento morale, avvertendo il bisogno di

una ricostruzione etica della politica e della società. In questa ottica, c'è l'esigenza del cambiamento, ma, purtroppo, non c'e massa critica sufficiente per farlo. Il cittadino non avverte la necessità di riprendere in mano il proprio destino con lo strumento del voto, ma lo impiega paradossalmente per sostenere e legittimare proprio coloro che comprimono i suoi spazi di libertà. Vi è un tessuto comune da ricomporre e spetta ai soggetti per definizione più dinamici (i giovani, la scuola, l'università, l'informazione) il compito di costruirlo. Un botanico mi ha detto-sosteneva Giustino Fortunato- che il biancospino, se trasportato da un terreno secco in uno grasso, dà per ogni spina un fiore”. Il Nord d'Italia ha beneficiato tantissimo dei biancospini lucani, trasferitisi a Milano o a Varese o Bergamo o a Torino. È la dimostrazione plastica che il biancospino lucano, quando è messo in condizione di produrre, lo fa in modo eccellente. Il problema, dunque, è creare in Basilicata tali condizioni. . Tutto questo porta a considerare che convivono due questioni, l'una connessa all'altra, una questione politica ed una antropologica, da affrontare e risolvere per determinare un approdo soddisfacente allo sviluppo ed alla modernità della regione. Data la centralità della politica, forse, ci può essere il modo per far lievitare il senso di responsabilità di chi vuol fare politica: un mandato a tempo, avere, cioè, la consapevolezza preventiva che il proprio ruolo politico rappresenta solo una fase della propria vita sociale e poi “ognuno ritorni al suo mestiere”, come suggeriva Luigi Einaudi. Il problema, purtroppo, è che, in non pochi casi, i politici non hanno un mestiere. Nino D’agostino

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MELFI - Ancora poche ore prima della fine del turno, poi, come ogni fine settimana, dopo aver recuperato qualche ora di sonno nell'appartamento di Lavello dove abitava nei giorni di lavoro, si sarebbe messo in viaggio per raggiungere la sua famiglia a Marano, in provincia di Napoli. E, invece, Paolo Neriglia, operaio della Sata di Melfi di 46 anni, a casa non è mai tornato. Nessun abbraccio con la moglie, né domenica con i suoi due ragazzi. Nessuna festa dei lavoratori. Il suo viaggio è finito prima. Il cuore di Paolo ha smesso di battere intorno alle due della notte, tra giovedì e venerdì, tra i rumori dei macchinari accesi e i ritmi serrati della catena di montaggio. Stroncato da un infarto fulminante. I colleghi del terzo turno del reparto Montaggio lo hanno visto accasciarsi sul carrello, all'improvviso. Hanno chiamato immediatamente i soccorsi. Ma quando i sanitari del 118 sono arrivati nello stabilimento di San Nicola, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. I colleghi degli altri reparti sono stati subito avvertiti dell'accaduto. Tutte le attività della Sata si sono bloccate, mentre si sono creati presidi spontanei di lavoratori, in segno di solidarietà per il collega sparito improvvisamente. Le tute blu della Sata non sono tornate al lavoro nemmeno per il primo turno, quello che ha inizio alle sei di mattina. Mentre la Procura di Melfi ha aperto un’indagine per accertare le cause del decesso. Ma sulla morte dell’operaio della provincia di Napoli, che prima di ieri notte non aveva manifestato particolari problemi di salute, non sembrano esserci

dubbi: il decesso sarebbe stata provocata da cause naturali. Un malore tanto violento da non lasciargli neanche il tempo di chiedere aiuto. Sono rimasti sotto shock per ore i colleghi dello stabilimento di San Nicola, dove i macchinari sono ripartiti solo sul secondo turno, a partire dalle 14. Per tutto il giorno nelle linee di produzione si sono rincorse voci su un'ipotetica carenza di soccorso. Per Alternativa sindacale la morte non sarebbe stata una fatalità. Il lavoratore, che avrebbe accusato un malore prima dell’infarto, si sarebbe recato in infermeria, dove «ex operai trasformati in operatori sanitari», gli avrebbero somministrato una «pillola per il mal di pancia per poi rimandarlo a lavorare». Ma di questa versione dei fatti non c'è alcuna conferma. Anzi, dal registro delle visite dell'infermeria di stabilimento, come si evincere dagli accertamenti condotti dai carabinieri di Melfi, non risulta nessuna visita precedente. Per fare chiarezza sull’accaduto e smentire le indiscrezioni, l'azienda ha anche convocato un incontro con i delegati sindacali, intorno alle 14 di ieri. Mentre, in una nota, il presidente De Filippo e l’assessore Martorano, dopo aver incontrato il responsabile del 118, Libero Mileti, hanno precisato che l’autoambulanza giunta da Lavello ha rispettato i tempi previsti da protocollo. Il malore avrebbe colto il lavoratore senza nessun preavviso, non lasciando scampo. Ma il tragico episodio che si è verificato in Sata ha riportato l’attenzione su un grave problema dello stabilimento di Melfi: sul terzo turno della notte non c'è alcun medico di guardia, al contrario di quanto accade per il giorno. L'intervento sanitario immediato, in caso di malore come quello che ha colpito Paolo Neriglia, o di inci-

POTENZA - Con un pensiero rivolto ai lavoratori immigrati e un altro verso chi, la scorsa notte, ha perso la vita compiendo il proprio dovere: il giovane Paolo Niriglia, di 46 anni, morto all'una e trenta della notte tra il 29 e il 30 aprile presso lo stabilimento Fiat di Melfi a causa di un infarto. È così che le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil partecipano alla festa del primo maggioin Basilicata. Iniziative si svolgeranno a Rionero, Venosa, Montescaglioso e Irsina mentre dei pullman partiranno oggi dal potentino e dal lagonegrese per raggiungere Rosarno, il piccolo centro calabrese che lo scorso gennaio è stato teatro di una vera e propria guerracivile traimmigrati e caporali. Perché, come in tante altre regioni italiane, gli immigrati lavorano quasi sempre a nero, in uno stato di schiavitù. Solo pochi euro per chi, sui nostri campi, ci lascia la pelle. Palazzo San Gervasio è solo un esempio. «Nel metapontino - afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Antonio Pepe, durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa - il rapporto di schiavitù tra lavoratori e caporali ha le stesse connotazioni di Rosarno. Per questo abbiamo deciso di concentrare l’iniziativa regionale sui temi nazionali. Lavoro, legalità e solidarietà sono le parole d'ordine che si traducono in sicurezza sul lavoro, dove le regole si applicano e non si discutono, e nella forte preoccupazione per una situazione di totale assenza dello Stato. Quando questo manca i cittadini sono abituati a rapportarsi con chi gestisce la vita sociale, ovvero le associazioni malavitose. Quello che è successo qualche giorno fa in Calabria, quando un boss è stato applaudito dai suoi concittadini, è una testimonianza in tal senso». Ad avvicinare la Basilicataalla Calabrianon èsolo


Sabato 1 maggio 2010

Ieri si è parlato di radioattività

Presentato a Potenza “Domani a Mezzogiorno”

Sanità, le nomine della giunta rinviate a lunedì 3

Pittella dà “appuntamento” a un Sud faro del Mediterraneo

CHISSA’ se la politica lucana oggi rispetterà l’astensione dal lavoro propria del Primo Maggio: dopodomani, lunedì 3 maggio, la giunta si riunirà per decidere le nomine dei direttori generali della sanità. E la fibrillazione fra i partiti, come accade in questi casi, potrebbe tradursi nei soliti girotondi di incontri più o meno carbonari, pranzi e cene “di lavoro”, ridde di telefonate al cardiopalmo. Si era diffusa la notizia che già ieri l’esecutivo guidato per la seconda volta consecutiva da Vito De Filippo avrebbe proceduto alle nomine. Ma è lo stesso presidente, per telefono, a smentire: «La riunione di giunta appositamente convocata - dice - è in

programma per lunedì alle 10.30». Ieri in effetti la giunta si è riunita. «Ma non per i direttori», assicura il presidente. L’argomento in discussione era un provvedimento relativo alla “rete regionale di monitoraggio della radioattività”. In pratica, il 3 maggio a Palermo si terrà un incontro fra le Regioni del Mezzogiorno inerente proprio i temi ambientali. «La Basilicata giungerà preparata - assicura De Filippo - grazie al lavoro svolto fino ad ora dall’Arpab». Dunque, nulla che riguardi la sanità lucana. Tema radioattivo solo da un punto di vista metaforico.

IL PROSSIMO 5 MAGGIO I Popolari convocano un vertice con i partiti di maggioranza IL direttivo regionale dei Popolari uniti ha deciso di convocare, per il prossimo 5 maggio, una riunione con i segretari dei partiti della maggioranza di centrosinistra in vista della prima riunione del consiglio regionale per «una corretta formazione degli organi di governo». I Popolari temono che «la crisi apertasi tra i partiti nella formazione dell’esecutivo possa riverberarsi negativamente sull'attività consiliare, mortificando il contributo che l'assemblea è chiamata ad offrire». Il nuovo esecutivo regionale deve «affrontare questioni cruciali sia sul terreno della democrazia, sia su quello dello sviluppo socioeconomico regionale». Ragioni per cui è richiesto«non solo un vincolo di maggioranza ma anche la ricerca di un’ampia solidarietà consiliare».

LO scorso 23 aprile il consiglio comunale ha bocciato il progetto di bilancio di previsione predisposto dalla giunta per l’anno finanziario 2010. Una decisione presa a seguito di un confronto serrato, a tratti duro, avvenuto tra tutte le forze politiche presenti in Consiglio e non solo tra quelle di maggioranza. Che l'Amministrazione non avesse una maggioranza era cosa risaputa tant’è che, già durante il consiglio comunale del primo marzo 2010 e successivamente in quello del 9 marzo, il capogruppo del Pdl ne aveva fatta esplicita dichiarazione, chiedendo in entrambi i casi, quale condizione per ritornare sui propri passi, “l'azzeramento della Giunta e la definizione di priorità di fine legislatura”. La ragione di tutto ciò: «La scelta del Sindaco di candidarsi al Consiglio Regionale» e la «inopportuna decisione della Giunta di appoggiare tale candidatura». Di questo si è ampiamente discusso nel Consiglio comunale del 1° e in quello del 9 marzo scorso. In entrambe le occasioni ho cercato di far comprendere alla mia maggioranza che non ho mai ceduto a ricatti, che non mi sono mai piegato a pressioni improprie e che un accordo lo avrei trovato solo nel pieno rispetto di una etica politica corretta nei contenuti, nelle scelte, nei comportamenti. E chiedere la testa dei miei collaboratori, persone intellettualmente oneste ancor prima che capaci professionalmente, mettere in discussione un programma di

POTENZA - Un’Italia a testa in giù. Appesa ad un filo che s’assottiglia pericolosamente. Di primo acchito un’immagine inquietante, un cattivo presagio nel tempo in cui sottosopra ci finiscono davvero la Grecia e, forse, la penisola Iberica. Poi, però, viene fuori che si tratta d’un monito. L’ennesimo monito per scongiurare la deriva del Mezzogiorno (e con esso dell’Italia intera). E allora tutti a tirare un grande “sospiro di sollievo”. E’ andata sinteticamente così, ieri sera a Potenza, in occasione della presentazione di “Domani a Mezzogiorno”, ultima fatica letteraria dell’europarlamentare Gianni Pittella cui hanno contribuito, tra gli altri, Franco Adamo Balestrieri, Marco Esposito, Francesco Ronchi e Dario Scalella. Un volumetto “veloce” questo “Domani a Mezzogiorno”, centoventi pagine edite da Alfredo Guida e contenenti, oltre al suddetto monito, “una speranza ed una exit strategy” in grado di permettere, è emerso, «al bistrattato Meridione di farsi, 150 anni dopo l’Unità d’Italia, traino del Belpaese e faro dell’area Mediterranea». Una prospettiva difficile, insomma, ma accattivante; con la quale il parterre politico lucano delle grandi occasioni ha inteso misurarsi. C’erano quasi tutti. Dal “costituente” e senatore a vi-

Il presidente De Filippo, l’europarlamentare Pittella e il senatore Colombo alla presentazione del libro

ta Emilio Colombo (che la stagione del Meridionalismo nittiano l’ha vissuta in prima persona) al confermato governatore Vito de Filippo, dal presidente della Provincia di Potenza, Gianni Lacorazza, allo storico Giampaolo D’Andrea, passando per il giornalista del “Mattino” Marco Esposito, per Gianfranco Blasi, per Antonio Colangelo. Tutti moderati dal caporedattore della Rai di Basilicata Oreste Lopomo. «Un ottimo breviario per il nostro percorso politico», ha definito il libro Lacorazza nel suo intervento di saluto. «Un volume – ha aggiunto il presidente della Provincia di Potenza – che deve aiutarci a ripensare il Mezzogiorno in un’ottica di protagonismo, alla vigilia dell’avvento del Federalismo e della Carta delle autonomie». «Un libro che insegna at-

traverso i numeri, i dati e le analisi contenute al suo interno – ha sottolineato il governatore De Filippo – quanto un paese lungo ma unito convenga al Nord più che al Sud. Perché l’Italia – ha concluso il presidente della Giunta regionale - non si salva senza il Meridione”. “E’ora che si dica con chiarezza – ha detto Marco Esposito – che il Mezzogiorno è, semmai, una vittima dell’unificazione. E’ un’area – ha proseguito il giornalista coautore del libro - rapinata dei fondi Fas, dove si vuole applicare un federalismo senza perequazione e solidarietà». «E’ alle porte un’ora cruciale», ha detto ancora Esposito, «un’ora in cui – ha concluso - o il Sud fa sentire alta la sua voce o le cose non potranno che peggiorare in un’area che, già ora, è la retroguardia delle regioni eu-

Navazio ufficializza le dimissioni «Qualcuno ha ottenuto ciò che voleva» E’l’ultimo documento che Ernesto Navazio firma come sindaco di Melfi: una lunga lettera in cui ufficializza le sue dimissioni. Un commiato all’insegna della malinconia e dei ringraziamenti, quello del primo cittadino, ormai ex, eletto consigliere regionale del movimento “Io amo la Luacania”. Un atto che chiude il tormandato per il quale sono stato eletto e che la maggioranza ha condiviso non mi è sembrato eticamente corretto. Così, al solo fine di evitare un nuovo commissariamento alla nostra città, conscio di non avere più una maggioranza ho dichiarato di aprire le consultazioni a qualunque forza politica volesse definire un “patto per la città” . Vani sono stati i tentativi: alcuni sono rimasti nelle proprie posizioni (Pdl - Udc), altri non hanno trovato l'accordo al proprio interno (Pd), il Psi ha addirittura rifiutato la consultazione. L'epilogo è noto a tutti: la bocciatura del principale documento di programmazione dell'Ente: il bilancio di previsione per l'anno 2010. Una bocciatura pesante con 12 voti contrari, 4 voti favorevoli, 3 astenuti e 2 assenti; una bocciatura voluta a gran forza e testimoniata dalla negazione di una richiesta di sospensione approvata con 12 voti contrari, 7 voti favorevoli ed 1 astenuto. Mai in nove anni di attività era stata negata una sospensione, a maggior ragione se richiesta dal

mentato periodo post elezioni regionali e che segue alla pesante bocciatura del bilancio comunale nell’ultima seduta di consiglio comunale. «Lascio - scrive - per l'infelice scelta di alcuni consiglieri di far prevalere tattiche personali». Poi il ringraziamento alla squadra di governo e alla città: «Melfi mi ha dato tanto».

Sindaco. Nei giorni scorsi il confronto si è sopito, mentre continuano i pettegolezzi e le interlocuzioni trasversali, ognuna con una propria strategia e tutte con l'occhio rivolto già alle prossime elezioni amministrative. Ritengo doveroso, a questo punto, rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco. Qualcuno ha ottenuto quel che desiderava: lasciare il Comune senza guida nel periodo preelettorale, indebolire i possibili competitori, mettere in mostra la propria arguzia, la propria abilità, ma forse anche la propria vuota vanità e arrogante aggressività. Non è di questo cha ha bisogno la politica, non è di questo che ha bisogno il nostro paese, non è di questo che hanno bisogno i cittadini di Melfi. Oggi c'è troppa gente che vive di politica, che la interpreta come un ambito dal quale trarre benefici. Io appartengo ad un altro mondo, quello della società civile che si rimbocca le maniche e si sente impegnata in un ruolo di servizio al cittadino.

Forse per questo sono stato osteggiato con astio e rancore dai professionisti di una politica priva di etica, concepita solo come carriera competitiva senza esclusione di colpi. Rassegno le mie dimissioni, non per inaspettate difficoltà gestionali o per contrasti relativi all'attuazione del programma, ma per l'infelice scelta di alcuni consiglieri che a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato, in un momento particolarmente delicato che richiederebbe piene capacità gestionali, han fatto prevalere tattiche personali o di gruppo agli interessi del paese che, ne sono certo, a noi richiede prima di tutto serietà e altruismo, continuità e stabilità di governo. Lascio una struttura amministrativa efficiente, in equilibrio economico e con una netta riduzione dell'indebitamento; un sistema di protezione e promozione sociale efficace e un insieme di servizi di qualità al cittadino; un programma di opere pubbliche ben commisurato alle risorse disponibili, alcune compiute o in fase di realizzazione, altre in

ropee». Questo libro, hanno detto all’unisono gli altri relatori della serata, dice «svegliamoci e si rivolge a tutti perché la cattiva amministrazione spreca il denaro di tutti: dalla Sicilia al Trentino Alto Adige». «Da questa crisi si esce – ha spiegato infine Gianni Pittella - dando valore alle eccezioni positive che esistono al Sud». «Il Mezzogiorno – ha aggiunto l’europarlamentare lucano – non è un peso per l’Italia ma una ricchezza a cui tutti attingono accusandolo, infine, di nullafacenza, collusione mafiosa e incapacità a produrre benessere». La ricetta per rovesciare l’Italia, ha concluso Pittella con uno slogan, è «politicizzare la società civile e civilizzare la politica». Michele Russomanno

avanzata progettazione; un paese al quale sono orgoglioso di appartenere, conscio della propria identità e specificità, delle proprie tradizioni e cultura, della ricchezza insita nella fervida realtà associativa che lo anima, delle peculiarità del proprio territorio e dell'ambiente naturale che lo caratterizza. Concludo questa esperienza non senza malinconia per quanto è stata fantastica e per quanto mi ha riempito di orgoglio. Melfi, mi ha dato tanto! Ringrazio la Giunta e tutti i Consiglieri che si sono dimostrati fino all'ultimo coerenti, tenendo fede, con dedizione, al mandato originariamente datoci dai Melfitani. Ringrazio chi ha saputo collaborare, discutere, obiettare, nei termini di un dibattito forse meno teatrale ma sicuramente più produttivo di quello che altri hanno adottato. Ringrazio tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato con passione ed amicizia, tutti quei dipendenti e collaboratori che hanno operato con professionalità e competenza. Ringrazio soprattutto i cittadini di Melfi che costituiscono la causa ed il fine di tanto impegno, con i quali mi scuso per questo sofferto saluto anticipato. Nell'interpretare il valore di quegli uomini “liberi e forti” cui rivolse l'Appello Don Sturzo nel 1919, nel riconoscermi un “superstite visionario” che ha sempre creduto che occorre coniugare “merito e bisogno”ringrazio la città tutta. Alfonso Ernesto Navazio sindaco di Melfi

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24 ore in Basilicata

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Potenza Dietro la violenza, ci sarebbe un contratto confermato alla vittima e non al feritore

Si finge morto per salvarsi la vita L’amico lo attira in periferia e lo aggredisce con un coltello e un martello COME l’uomo della favola che si finge morto per non essere divorato dall’orso, così V. B., 23 anni, ha dovuto fare finta di essere spirato perché l’aggressore se ne andasse senza finire il lavoro. E proprio di “lavoro” si trattava: pare che l’aggressione sia dovuta a un contratto da contendersi in due. L’incubo si è sviluppato ieri fra Potenza e le sue frazioni, materializzato in periferia, avuto un esito non fatale nell’ospedale San Carlo. E si attendono sviluppi a breve. Le informazioni sulla vicenda sono frutto di approfondimenti non suffragati per ora da notizie ufficiali. Si attendono dunque anche conferme da parte delle pubbliche autorità. Nella notte fra il 29 aprile e ieri, C. (lo chiameremo così, con una iniziale di fantasia) chiama V. B., giovane che lavora a Giuliano I due dunque si conoscono bene. Anzi, pare li si possa definire proprio “amici”. Di più: lavorano nello stesso posto. «Senti - sembra abbia detto, più o meno - vuoi venire con me? Ho l’auto che non mi funziona bene. Mi vuoi dare un passaggio fino al punto in cui l’ho abbandonata e aiutarmi a vedere cosa sia successo al motore?».

Arma Originario di Pietrapertosa, era colonnello a Terni

Ufficiale precipita e muore

Perché no, si sarà detto V. B. Detto, fatto. I due si dirigono verso Piani del Mattino, zona un tempo all’estrema periferia della città, oggi quasi inglobata dalla città che si espande. Con sé C. ha un martello. Ma non gli serve per dare una regolata al radiatore o alla testata. C. ha portato anche un coltello. Con questi due strumenti ha cattive intenzioni. Cosa sia accaduto nel dettaglio non si sa. Forse però si conoscono i motivi che hanno spinto C. ad aggredire V. B. E sono legati al lavoro. A un contratto, per la precisione. Che a uno dei due (a V. B.) è stato rinnovato, mentre all’altro no. Dunque, secondo questa versione, è

stato il livore per il posto del collega - e la rabbia per il posto perso - ad armare la mano di C. Di sicuro si sa che il pestaggio è stato duro. E che V. B. racconterà alle autorità, quando verrà tratto in salvo, di aver dovuto fingere di essere privo di sensi, morto, perché il suo ex amico desistesse dal continuare a colpirlo. Ricoverato in Chirurgia d’urgenza al San Carlo del capoluogo, V. B. ha subito dicono fonti qualificate “gravi lesioni”. L’autorità denuncia l’aggressore d’ufficio, senza attendere l’eventuale denuncia della vittima. Gli investigatori della sezione Volanti della polizia di Potenza sono sulle tracce del feritore di V. B.

Inchiesta citata al Festival del Giornalismo

L’EX comandante provinciale dei carabinieri di Terni, il colonnello Rocco Amoruso, di 54 anni, di Pietrapertosa (Pz), è morto ieri pomeriggiodopoesserecaduto, inseguitoaun malore, dalla finestra del suo alloggio, al terzo piano nel comando a Terni. «Lo conoscevo molto bene - ricorda Antonio Pasquale Stasi, sindaco di Pietrapertosa Lui era coetaneo di mio fratello, e l’ho frequentato in gioventù». Poi, Amoruso andò via per frequentare le Scuola ufficiali della Nunziatella, in Campania. «Aveva già chiaro il suo futuro», aggiunge Stasi. Ieri l’ufficiale si era sentito male e verso le 15, mentre era appoggiato alla finestra aperta, in seguito a un malore è precipitato. Soccorso dai suoi colleghi è stato trasportato all’ospedale di Terni, dove è morto alle 16,15. Amoruso nel gennaio scorso aveva assunto il comando della aliquota carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la procura della repubblica a Perugia. «Era una bella promozione - commenta il sindaco L’Arma di Perugia è competente per la magistratura romana. Sarebbe stato certo un impegno gravoso, ma lui era fatto così: ligio al dovere. D’altronde, ha avuto una carriera rapida e brillante». Stasi ricorda di aver rivisto Amoruso durante il ponte della scorsa Pasquetta: «Avevamo recuperato l’antico rapporto», racconta. Il colonnello abitava con la moglie di CastellammarediStabiae duefigliaTerni.Un fratello abita a Potenza, mentre la madre vive a Pietrapertosa. «Sto andando da lei a darle un minimo di conforto», spiega Stasi.

Il colonnello Rocco Amoruso

AD AVELLINO Truffata 83enne lucana UNA DONNA di 83 anni, originaria di Potenza e residente ad Avellino, è caduta nello stratagemma usato da due persone, entrambe di giovane età, che si sono impossessate di duemila euro in contanti: servivano per pagare l’assicurazione scaduta dell’auto del nipote che era stato fermato da una pattuglia della Polizia Stradale. Tutto falso, come la telefonata che uno dei due truffatori, spacciandosi per il nipote, ha fatto,

Concluse le indagini del sostituto Basentini

Ad Al Gore piace Droga fra Potenza e hinterland “Rifiuti Connection” Diciotto indagati per spaccio CHI L’AVREBBE mai detto che Al Gore, l’uomo che nel 2000 è stato in predicato per diventare presidente degli Stati Uniti d’America, avrebbe citato pubblicamente un giorno la Basilicata? E’ accaduto a Perugia, nel corso del Festival del Giornalismo. Gore vi ha partecipato in quanto fondatore e motore instancabile di Current Tv, il canale on line (ma anche satellitare) di controinformazione. Parlando dell’esperienza italiana - nel Belpaese è attivo da qualche tempo una delle tante versioni internazionali di Current Tv Gore ha citato l’inchiesta “Rifiuti Connection”. Si tratta di un lavoro di approfondimento realizzato da Pietro Dommarco, presidente dell’associazione ambientalista Ola. Da documentario, “Rifiuti Connection” si è trasformato in un progetto allargato con tanto di sito internet (all’indirizzo www.rifiuticonnection.it) che raccoglie suggerimenti, testimonianze e diffonde le scoperte nel campo dello smaltimento di scorie di ogni sorta. Gore ha innanzitutto ricordato che

Current Tv non è un esercito di reporter inquadrati militarmente come la Cnn o altre testate, forniti di ogni mezzo e meraviglia tecnologica, ma un manipolo di giovani pieni di buona volontà, capaci di sfidare il pericolo se ce n’è bisogno e di andare fino in fondo. Ha poi dichiarato di essere molto orgoglioso del lavoro che la Current Tv italiana - e in particolare il Vanguard Project, il programma di punta - svolge. Ha anche spiegato quale sia l’obiettivo al quale punta il canale: «Giornalismo investigativo serio e di qualità». E proprio parlando di questo, Gore (che, en passant, è stato anche nominato premio Nobel per la pace nel 2007) ha citato due inchieste: una riguarda il nord Italia e si intitola “Discariche in Trentino”, e l’altra è proprio “Rifiuti Connection”, girata in Basilicata da Dommarco. Il documentario è visibile all’indirizzo web current.com/shows/inchieste-italiane/91543064_rifiuticonnection.htm. Rocco Pezzano r.pezzano@luedi.it

DICIOTTO persone in tutto, il più giovane di 23 anni e il più anziano di 46, diciassette uomini e una donna. Per la procura della Repubblica di Potenza compravano eroina e hashish fuori regione e la spacciavano nel capoluogo e alcuni paesi limitrofi come Avigliano, Brindisi di Montagna, e Pietrapertosa. Il pm Francesco Basentini ha spedito nei giorni scorsi gli avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di Pasquale Nella, 33 anni, Michele Iannielli, 26, Leonardo Colangelo, 25, Piercarlo Delle Donne, 26, Antonio Auria, 25, Angelo Filadelfia, 31, tutti residenti ad Avigliano, Giacomo Tancredi, 30 anni, Leonardo Pace, 41, Antonella Tonto, 36, Vincenzo Calabrese, 46, Nicola Chirico, 26, Francesco Selvaggi, 36, Francesco Petruzzelli, 23, Giovanni Tufanisco, 30, Luciano Triani, 24, tutti di Potenza, Giuseppe Rossetti, 35 anni di Pietrapertosa, e Mariano Telesca, 37 anni di Brindisi di Montagna. Devono rispondere a vario titolo di 26 diversi episodi di spaccio a favore di consumatori occasionali non identificati, e alcuni tossicodipendenti già noti alle forze di polizia. I fatti contestati vanno dallo scorso novembre a febbraio del 2008.

Anche l’eroina fra le droghe spacciate

Molti tra gli indagati sarebbero pregiudicati con precedenti specifici oltre che consumatori abituali di droga, arrestati più volte negli ultimi mesi e rimessi in libertà per carenza di esigenze cautelari. Il fenomeno dello spaccio nel capoluogo e in particolare nel comune di Avigliano era balzato agli onori della cronaca in più occasioni negli ultimi mesi anche per il susseguirsi ininterrotto di operazioni di repressione da parte degli agenti della polizia di Stato e dei militari dei carabinieri. Da ultimo quest'estate aveva fatto molto scalpore l'arresto di cinque persone dopo le segnalazioni da parte di un gruppo di genitori allarmati da quanto stava succedendo in paese proprio sotto i loro occhi. Di lì sarebbero parti-

te le attività degli investigatori da cuisarebbe emersocon chiarezzail tipico schema di approvvigionamento della “banda”, che prevedeval'acquisto delladroga durantele trasferte organizzate nei “supermarket” del napoletano. La rivendita al dettaglio avrebbe avuto luogo ad Avigliano per dosi del valore finale di mercato sui 30-40 euro ciascuna, spesso confezionate sul posto. In una settimana di osservazione gli agenti avrebbero documentato 12 diversi episodi di spaccio, effettuando dei sequestri significativi di sostanze dello stesso tipo di quelle che venivano spacciate durante le perquisizioni personali e domiciliari al momento degli arresti. Leo Amato

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Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

Si tratta delle risorse del piano d’interventi sul patrimonio scolastico approvato dalla Conferenza unificata

Sei milioni per le scuole lucane Il presidente Lacorazza: «Un primo segnale che dà risposte alle urgenze» SEI milioni per gli interventi di edilizia scolastica. E’ questa la parte di risorse, per un totale di 350 milioni di euro, previste nel piano di stralcio di interventi sul patrimonio scolastico approvato dalla Conferenza unificata. Ne ha dato notizia il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, componente della Presidenza Upi e della Conferenza Unificata. Gli interventi sono stati selezionati sulla base delle segnalazioni giunte dai gruppi di coordinamento regionale che hanno predisposto un primo programma di interventi urgenti finalizzati alla rimozione immediata delle situazioni di pericolo accertate. «E’ un primo segnale – ha sottolineato Lacorazza - che rispetto ad un fabbisogno di 1000 milioni di euro per coprire 6900 richieste individua gli interventi più urgenti. E’ necessario, senza dubbio, impegnare il governo a finanziare tutte le richieste e, soprattutto, ad individuare con tempi celeri il resto delle risorse da assegnare a province e comuni. E’ necessaria una maggiore rapidità negli stanziamenti ed anche una verifica poiché, dopo circa un anno e mezzo dall’intesa e dalla ricognizione dei fabbisogni, alcuni comuni o province hanno già costruito percorsi e sostenuto interventi per rimuovere condizioni di peri-

colo. Un maggior coordinamento, per le risorse ancora da attribuire, consentirebbe di finalizzare meglio le azioni a sostegno della sicurezza nelle scuole». «Il nostro impegno - ha continuato il presidente della Provincia di Potenza - continuerà per sostenere piccoli ed importanti interventi la cui finalità non è rilevante solo socialmente ma anche economicamente per un territorio nel quale l’ossatura principale è rappresentata dalla piccola e media impresa». «Dopo il parere della Conferenza Unificata si attende il via libero definitivo del Cipe ma anche – ha concluso il Presidente - l’impegno da parte del Ministro Tremonti affinché queste risorse non incrocino il patto di stabilità». Le scuole che saranno oggetto d’intervento sono: la

scuola materna di Ferrandina, la media Orazio Flacco di Marconia di Pisticci, l’Ipsia Da Vinci di Matera, l’elementare 3 circolo di Matera, la materna Collodi di Matera, la materna di rione Piccianello della città dei Sassi, il Liceo artistico Carlo Levi di via Cappuccini di Matera, l’elementare di Marconia di Pisticci, l’elementare di Tursi, la media di Valsinni, l’elementare e materna di Avigliano, l’elementare di Melfi, l’istituto comprensivo di frazione Foggiano di Melfi, l’elementare di Montemilone, la media Giustino Fortunato di Montemilone, la materna Acciani di Montemilone, l’elementare di Senise, la media Falcone di Baragiano, la media di Lavello, la media di Potenza. E ancora interventi negli istituti di Brienza, Oppido lucano, Chiaromonte e Senise.

SHANGHAI - E' la Basilicata la prima regione ospite per due settimane nello spazio a disposizione nel padiglione italiano dell’Expo di Shanghai. L’area allestita dalla Basilicata, e che sarà inaugurata oggi, insieme a tutto il padiglione, dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e dall’ambasciatore italiano a Pechino Riccardo Sessa, ha nel verde il colore dominante. La Basilicata, infatti, si presenta alla kermesse espositiva mondiale come «regione-parco», di verde, di

R.G.E. N. 100/97 TRIBUNALE DI LAGONEGRO II giudice dell'esecuzione dott.ssa Paola Boemio, letti gli atti della procedura esecutiva Immobiliare recante il numero di RG indicato inepigrafe, visto il verbale di udienza del 21.1.2010, ORDINA procedersi alla vendita dei beni sotto indicati, meglio indicati nella perizia depositata a firma del geom. Santo Manes in data 4.7.2002, alle seguenti modalità e condizioni: LOTTO A: locale garage sito In Sant'Arcangelo, di mq 36,00, distinto in catasto al foglia 18 p.lla 100 sub 6; PREZZO BASE: euro 20.OOOfOO (così ridotto di 1/5); rilancio minimo: euro 2,000,00. Ogni offerente dovrà depositare in Cancelleria, entro le ore 12,00 del giorno precedente l'incanto, ? 2.000,00 a titolo di spese ed € 2.000,00 a titolo di cauzione. LOTTO B: locale abitazione sito in Sant'Arcangelo di mq 110, distinto in catasto al foglio 18 p.lla 100 sub 11; PREZZO BASE: euro 56.800,00 (così ridotto di 1/5); rilancio minimo: euro 5.700,00. Ogni offerente dovrà depositare in Cancelleria, entro le ore 12,00 del giorno precedente l’incanto, € 5,700,00 a titolo d! spese ed € 5.700,00 a titolo di cauzione. La vendita sarà tenuta all’incanto il giorno 3 giugno 2010, alle ore 12,00, nella sala delle pubbliche udienze del Tribunale di Lagonegro. Il prezzo di aggiudicazione (costituito dal prezzo base e dall'offerta In aumento, dedotta la cauzione già prestata) dovrà essere versato su libretto di deposito giudiziario intestato al debitore esecutato e vincolato al G.E, entro 20 giorni dalla data di definitività dell'aggiudicazione. Del presente provvedimento sarà data pubblica notizia mediante i seguenti adempimenti; a) affissione per 3 giorni consecutivi nell'Albo di questo Tribunale; b) inserimento sui siti Internet www.astegiudizlarle.it e www.asteannunci.it di un breve annuncio, del testo integrale dell'avviso di vendita nonché della relazione di stima, omettendo qualsiasi riferimento alle generalità del debitore; c) pubblicazione su uno o più quotidiani di informazione locale aventi maggiore diffusione nella zona interessata, di un estratto dell'avviso di vendita contenente sintetiche Informazioni sull'immobile offerto In vendita, quali l'ubicazione (comune, quartiere, frazione o località, via o piazza e numero civico, scala, piano, eventuale numero Interno), la tipologia (es. appartamento, villa, terreno, locale commerciale), le dimensioni (superficie in mq. e numero di vani), le eventuali pertinenze (es. box, cantina, posto auto, giardino, terrazzi), lo stato di occupazione (libero, locato con titolo opponibile o non opponibile), II diritto oggetto della vendita (proprietà piena o nuda proprietà, quota indivisa, usufrutto), il valore determinato ex art. 568 c.p.c. e il prezzo base dell'eventuale incanto se stabilito in diverso ammontare, II termine e il luogo di presentazione delle offerte, la data, il luogo e l'ora per l'esame delle offerte, la data, il luogo e l'ora del successivo eventuale Incanto, II numero della procedura, il nome e il recapito telefonico del professionista che provvede alla vendita, il nome e il recapito telefonico del custode giudiziario, I siti Internet sui quali è pubblicata la presente ordinanza, l'avviso di vendita e la relazione di stima (coi relativi allegati), il luogo dove possono acquisirsi altre informazioni; l'adempimento di cui alla lettera a) sarà eseguito tramite la Cancelleria, mentre gli adempimenti di cui alle lettere b) e c) saranno eseguiti, al fine dì razionalizzare i costì ed ottimizzare la pubblicità, tramite la Edfcom Finance s.r.l., con sede in Mestre - Venezia, via S. Dona n. 28/b, la quale provvedere, altresì, alla pubblicazione di un estratto dell'avviso di vendita sul. quindicinale "La Rivista delle Aste Giudiziarie" ed all'invio del suddetto estratto, attraverso il servizio di "Postai Target", ai residenti nella zona in cui sono ubicati gli immobili pignorati; Tra la data delle formalità di pubblicità e la data della vendita dovranno intercorrere almeno 30 giorni liberi. Manda alla Cancelleria per le comunicazioni e gli adempimenti di rito ed al creditore procedente di depositare In Cancelleria, almeno 7 giorni prima dell'incanto, documentazione comprovante l'avvenuta esecuzione degli adempimenti pubblicitari. Lagonegro, 21.1.2010 II giudice dell’esecuzione

E’ la prima regione ad aprire il padiglione italiano all’esposizione universale

Il debutto della Basilicata all’Expò Shanghai 2010 terra e di acqua. Ma non solo. Per le due settimane di presenza all’Expo, la buvette del padiglione italiano sarà curata da chef lucani. Dopo la Basilicata, sarà poi la volta della Calabria e delle Marche. Sono 12 le regioni che parteciperanno a rotazione di due settimane con un loro spa-

zio messo a disposizione nel padiglione italiano (Basilicata, Calabria, Marche, Puglia, Toscana, Piemonte, Sicilia, Sardegna, emilia Romagna, Abruzzo, Campania e Lombardia) e tre le città (Milano, Roma e Napoli) che invece occuperanno il loro spazio per una sola set-

timana ciascuno, fino alla chiusura dell’Expo il 31 ottobre. La ricerca scientifica e tecnologica ha apportato miglioramenti anche nella gestione e ottimizzazione di una delle principali risorse naturali del territorio, l’acqua. La Basilicata intende evidenziare il proprio patrimonio artistico- culturale che vanta la presenza della città di Matera, dichiarata dal 1993 Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e definita unica al mondo per la sua configurazione ed i suoi paesaggi così contrastanti fra loro.

Dopo la condanna della Corte di Giustizia Chieste al Governo le risorse necessarie

Fondi Ue revocati a Sviluppo Basilicata Macchia (Fiba Cisl): «Segnale preoccupante» La Fiba Cisl di Basilicata legge con preoccupazione la denuncia del consigliere Gianni Rosa nei confronti della società Sviluppo Basilicata, con riferimento alla condanna della Corte di Giustizia Europea alla restituzione di circa 3,5 milioni di euro alla Commissione europea per non aver saputo gestire, secondo il pesante giudizio della Corte, le risorse che le erano state assegnate e finalizzate allo sviluppo delle imprese e all'incremento occupazionale in Basilicata. Per il segretario generale Gennarino Macchia «trattandosi di fondi rotativi, l’ammanco di tali risorse è un danno strutturale al sistema imprenditoriale lucano. Infatti, se la tempistica dell’erogazione dei finanziamenti avesse rispettato i vincoli della Commissione europea, tali risorse sarebbero rientrate nella disponibilità del fondo di capitale di rischio nel biennio 2008-2009 e quindi destinati a nuovi progetti di capitalizzazione e di sviluppo, proprio nel periodo più feroce della crisi finanziaria mondiale, che in Basilicata si è tradotta in una stretta creditizia senza precedenti». Secondo Macchia «l'onerosa sentenza, inusuale per la Regione Basilicata, da sempre avvezza al riconoscimento di premialità, giunge in un momento di estrema delicatezza per la vita dell'azienda e soprattutto dei suoi lavoratori,

Il palazzo della Regione

chiamati a svolgere un nuovo compito a seguito della acquisizione da parte della Regione Basilicata della quota azionaria in possesso di Invitalia». «La Fiba Cisl vigilerà – continua il segretario della Fiba Cisl, Macchia – affinché non si venga a creare un ennesimo carrozzone e si attiverà per tutelare e valorizzare il ricco patrimonio di professionalità e competenze dei dipendenti della società”. Per queste ragioni la Fiba Cisl chiede urgentemente alla Regione Basilicata di aprire un tavolo di confronto “per definire con chiarezza il futuro della società, i suoi compiti, gli assetti organizzativi e le risorse manageriali di cui la società potrà disporre, per avviare finalmente un nuovo corso, che le consenta di avere il ruolo centrale nell'economia egionale».

Emergenza Viabilità La Cgil incontra l’Anas per sollecitare interventi POTENZA - Si è tenuto nei giorni scorso l'incontro tra una delegazione composta dal segretario generale Cgil Basilicata Antonio Pepe, Bruno Bevilacqua e Mimmo Camporeale (Filt Cgil) ed il capo compartimento dell'Anas, ingegnere Vincenzo Marzi, per un primo approccio sulle problematiche riguardanti lo stato della viabilità gestita dall'Anas di Basilicata. «La Cgil e la Filt – si legge in un comunicato - hanno sottoposto all'ingegnere Marzi alcune problematiche riguardanti lo stato di attuazione delle opere di completamento degli assi stradali lucani e l'urgenza di avviare le fasi di progettazione ed esecuzione di alcuni tratti che, secondo il sindacato, rivestono primaria importanza». Nell'incontro è stata evidenziata la necessità di intensificare la manutenzione dell'attuale rete viaria, per garantire le condizioni di sicurezza dei moltissimi lavoratori pendolari che ogni giorno fanno uso delle infrastrutture per recarsi sui posti di lavoro. «In modo particolare – spiega la nota della Cgil - è stato sollecitato un impegno del capo compartimento sul celere completamento della Tito- Brienza, della 106 Jonica e della Bradanica». La delegazione sindacale ha posto l'esigenza di assumere a carattere di priorità la progettazione esecutiva della PZ-BA e la messa in sicurezza della Potenza Melfi, arteria ad alto flusso veicola-

re sulla quale, purtroppo, si sono verificati un numero eccessivo di incidenti mortali che hanno coinvolto moltissimi lavoratori impiegati nella zona industriale di San Nicola di Melfi. Infine si è posto l’accento sulla necessità di dotare il compartimento di Basilicata una programmazione nella manutenzione e la sorveglianza, a questo proposito, secondo il sindacato, per rendere più efficace la vigilanza e la prevenzione della sicurezza sulle strade bisogna implementare le squadre di operai sulle strade, anche attraverso l’utilizzo di nuovo personale, a partire di quelli che hanno già avuto rapporti di lavoro e che oggi sono disoccupati. Il sindacato ha preso atto dell'apertura e dell'impegno dimostrato dal capo compartimento rispetto alle questioni poste, condividendo la necessità di utilizzare, entro tempi accettabili, tutte le risorse disponibili, laddove si sia nelle condizioni di avviare l'appalto delle opere. «La Cgil e la Filt Cgil – sottolinea il comunicato sindacale - ritengono assolutamente necessario e non più derogabile che il Governo nazionale assegni le risorse finanziarie, a partire dai fondi Fas, affinché, in tempi ragionevoli, si possano concretizzare gli obiettivi sopra descritti, che sicuramente condurrebbero alla realizzazione di un sistema infrastrutturale più efficiente per l'intero territorio della Basilicata». A

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14 24 Ore in Basilicata


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1 Maggio Il film di Pontecorvo allo Spazio Sankara di Moliterno

G i o va n n a e la tenacia OPERAIA na schiera di critici e cinecronisti ha lasciato passare “La classe operaia va in paradiso” (1972) di Elio Petri nel film italiano che ha portato per la prima volta una macchina da presa all'interno di una fabbrica. Vincitrice della Palma d'oro al Festival di Cannes, la pellicola di Petri è una grande opera, descrive con impeto il conflitto di classe e vede protagonista un Gian Maria Volonté memorabile, il quale nelle vesti di operaio passa da ultracottimista a primo contestatore delle angherie padronali. Ma a “La classe operaia va in paradiso” non si può dare nella storia del cinema italiano il primato di cui sopra. Già nel 1956 Gillo Pontecorvo (1919-2006), dopo sei documentari all'attivo, gira con attori non professionisti un mediometraggio che porta in primo piano l'occupazione di un'industria tessile da parte delle sue dipendenti. “Giovan-

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di MIMMO MASTRANGELO

na”, questo il titolo del film di Gillo Pontecorvo, viene presentato oggi nello Spazio Sankara di Moliterno alle 21 e fu uno dei tanti progetti finanziati dalla famosa (all'epoca) Defa, l'Ente di Stato della Cinematografia della Germania dell'Est. Da una storia vera Pontecorvo, che è ricordato per aver firmato lavori del calibro di “Kapò” (1960), “La Battaglia di Algeri (1961) e “Queimada” (1969), ricostruisce le vicende dell'occupazione di un opificio toscano del pratese dove vi lavorano tutte donne. Una lotta per difendere il posto di lavoro in cui, oltre alle operaie, vengono coinvolte le loro famiglie e un'intera comunità. Tra le contestatrici viene fuori il personaggio di Giovanna, una giovane donna, sposa e madre, che inizialmente viene condizionata dal marito a non prendere parte al presidio nel posto di lavoro, ma con il passare dei giorni diviene una

delle più accanite e coraggiose voci della protesta. Il mediometraggio - che doveva far parte del progetto (rimasto poi incompiuto) “La rosa dei venti”, film in sei episodi supervisionato dal più grande documentarista di tutti i tempi, Joris Ivens - è una finestra ante-litteram della contestazione femminista, dove la lotta per la difesa dell'occupazione si intreccia febbrilmente con le vicende private delle operaie. A parte alcune ingenuità estetiche, “Giovanna” è un film molto duro, con intensi momenti collettivi e dove l'impegno culturale e politico di Pontecorvo (dopo una breve carriera di giornalista nel 1941, entra nel Partito Comunista e combatte tra i partigiani la guerra di liberazione) si trasforma in un grido di solidarietà. Accolto come un lavoro di “purissimo neorealismo”al Festival di Venezia del 1956, “Giovanna” non è mai entrato in una sala, finché nel 2002 vie-

ne riportato alla luce dai tessili della Cgil e dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio, il quale curerà una versione in dvd. Nella presentazione del piccolo formato Laura Delli Colli scrive: «Pontecorvo vide nella storia di Giovanna non solo l'opportunità di raccontare un mondo trascurato dal grande cinema, ma l'occasione per trasformare una piccola storia figlia della realtà in un film insieme denso di emozioni e di intimità». I tempi, la lotta, la presa di coscienza di Giovanna e delle sue compagne sono lontani, ma oggi le difficoltà, i licenziamenti delle donne, la precarietà, i diritti negati sono piaghe che persistono e in dimensioni anche più gravose rispetto a circa sessant'anni fa. Per questo il film di Pontecorvo si accorda nell'attuale malessere del mondo del lavoro, ci permette di tenere viva la memoria come “forza per le sfide del presente”. E del futuro.

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Il commento “Basilicata coast to coast”

ROCCO l’ invisibile di ANDREA DI CONSOLI

l road-musical di Rocco Papaleo, Basilicata coast to coast, è un film che odora dibuoni sentimenti,di sognidi evasione, di agriturismo, di amicizia, di “alternativismo” integrato e di meridionalismo ironico e turistico. Giustamente si plaude per un film che fa conoscere la Basilicata (o Lucania) a chi non la conosce; ma perché è così difficile memorizzare nella testa degli italiani la presenza, una volta per sempre, di terre come il Molise e la Valle d'Aosta, per non parlare della Basilicata? Che la Basilicata sia bella non fa male rimarcarlo; e Papaleo, nel suo viaggio on the road da Maratea a Scanzano Jonico, non manca di valorizzare efficacemente Trecchina, Lauria, Aliano, Craco vecchia, i calanchi, NovaSiri, e, appunto, Maratea e Scanzano Jonico, i loro mari. Il rischio, com'è evidente, èlo spotturistico, il cinema come sezione video delle aziende di promozione turistica. E non si tratta di preferire il cinema meridionale notturno, lirico ed espressionistico degli ultimi vent'anni (da Garrone a Capuano, da Winspeare a Piva, da Martone a Calopresti, da Patierno a Ciprì e Maresco), o il cinema meridionalista classico (Rosi, De Seta, Amelio); si tratta invece, molto più semplicemente, di separare l'operazione turistico-promozionale dal cinema come universo conchiuso, come sabbia mobile sentimentale, o come battito di cuore nascosto all'esterno, a esso precluso. L'idea del film di Papaleo è semplice: quattro musicisti di provincia decidono di partecipare a una kermesse musicale percorrendo la distanza dal paese di partenza (Maratea) al paese di arrivo (Scanzano Jonico) a piedi, col solo aiuto di un carretto e di un cavallo - decidono, cioè, di attraversare per dieci giorni la Basilicata dalla costa tirrenica a quella jonica (ecco spiegato il coast to coast, da una costa all'altra). Gli attori del gruppo sono: Rocco Papaleo, Alessandro Gassman, Max Gazzé e Paolo Briguglia. A loro si aggiunge Giovanna Mezzogiorno, nel ruolo di una apatica e nevrotica (e molto scocciata) giornalista televisiva di un “network” parrocchiale - ruolo modesto nonostante i natali fortunati, visto che è figlia di un “onorevole” locale di nome Limongi(cognomeassai diffusoincertaBasilicata occidentale). A quest'altezza siamo in una Basilicata intellettuale e vagamente trendy, fieramente etnica ma molto poco popolare (comunque ben lontana dal

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La locandina del film e ai lati alcuni personaggi di Papaleo

populismo etnico, dalla retorica antimodernista e dal non-cinema improvvisato di Focaccia blues di Nico Cirasola, tanto per fare un esempio tra i recenti film del genere). Si parte da Maratea, buen retiro dell'intellighenzia lucana. Il film odora di alberghi a quattro stelle, di turismo cinematografico. Giovanna Mezzogiorno - amica personale di Rocco Papaleo - fa la diva, si trascina senza recitare e senza crederci tra un set e l'altro, maschera male il favore che sta facendo all'amico regista. Eppure il regista di Lauria le rende omaggio - quasi una dichiarazione d'amore - inquadrandola dall'alto e incastonandola senza veli nel paesaggio petroso dei calanchi. Ma lei, forse, non se ne accorge nemmeno. Alessandro Gassman, invece, è in stato di grazia nel ruolo arcitaliano di attore sfortunato epperò cialtrone, dirompente, bulimico (mattatore, all'altezza della matrice). Gazzé regge bene la parte del muto, nonostante la prova inverosimile del traumatizzato estremo da amore emorte. Il più“professionale”invece è proprio Paolo Briguglia, timido e tenace, curioso e sognante, l'unico che ha davvero affiancato fino in fondo il sogno girovago e sentimentale di Rocco Papaleo. Basilicata coast to coast costeggia male il sentimentalismo, il reducismo degli

adulti che credono ancora nei famigerati sogni (quanti odiosi abbracci camerateschi, quante risate da backstage non sacrificato). I personaggi cambiano troppo repentinamente carattere e umore (la Mezzogiorno, che passa da uno sprezzante spleen a una ilarità da gita turistica, ma anche la moglie di Papaleo, troppo frettolosamente mutante da piccolo-borghese insopportabile a donna in fondo libera, nemica dei luoghi comuni). Rocco Papaleo mortifica la sua incredibile maschera stupefatta e un po' idiota alla ragion di regia, e cede un po' del suo sulfureo e stralunato talento alle regole dell'operazione cinematografica, ché Papaleo è costretto a fare il tour-operator dei suoi amici divi, tutti borghesi metropolitani,e tuttialmassimo indulgenti con una bella idea cinematografica, o con un paesaggio, ovviamente “bellissimo” e “da scoprire”. La maschera di Papaleo funziona solo finché diverte i suoi amici, solo finché porta nell'universo trendy dei cinematografari un po' di acettabile ed esotica cadenza terrona. Ma se davvero si esprimesse; se davvero scendesse senza remore in quella Lucania ctonia, ubriacona, autodistruttiva, commossa, paesana, surreale, corporale, anche vile e greve, che pure conosce bene, a quel puntoavremmo piùcinemae menooperazioni cinematografiche. In questo senso il

Mortifica la sua maschera alla ragion di regia, e cede un po' di talento

Papaleo che davvero amiamo è ancora inespresso. Non è un caso, infatti, che per eccessivo intellettualismo a non funzionare nel film siano proprio le scene ironichefantastiche, come la comparsa dei briganti a cavallo con il casco moderno in testa. In quel momento Papaleo vuole portare leggerezza e decostruzione in un immaginario logoro e retorico, ma fa un'operazione fredda, troppo programmaticamente demitizzante e ironica. Così come troppo programmaticamente demitizzante è la scena della ragazza che, a pochi giorni dal matrimonio, si concede per un'intera notte contemporaneamente a Gassman e Briguglia. Che queste cose possano accadere, è vero; ma altra tempra drammatica, altro tremore viscerale occorrerebbe per inquadrare, al suo risveglio, la faccia di una ragazza con tale piacere e con tale colpa stampata sulla faccia. La parte più bella di quella scena è invece proprio la faccia stupefatta di Papaleo, la sua discrezione nel dormire all'aperto al freddo - per non dormire nella tenda con la Mezzogiorno. Pure, nel film non funzionano le scene drammatiche, quasi senza senso, come l'incidente stradale con conseguente salvataggio di Briguglia (con gli ennesimi abbracci per aver salvato il povero lucano finito fuori strada). Anche l'onorevole Limongi risulta essere troppo serioso e inespressivo. Eppure gli esempi di politica cerimoniosa e chiacchierona, retorica e solenne a Papaleo non mancavano, visto che Lauria è il paese dell'onnipresente vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella, campione lucano del politichese. Eppure il film di Papaleo ha bei momenti: la Scanzano notturna a kermesse finita, la scena dei quattro ripresi nudi sotto la doccia all'aperto, certe calme suonate davanti a strapiombi e montagne (Papaleo resuscita anche la mitica clavietta). No, a essere onesti Basilicata coastto coastnonè propriamente un brutto film, anzi; ma lo si può dire solo dopo aver lucidamente ammesso errori e difetti, che francamente non sono pochi. In questo senso, siamo convinti che Papaleo farà molto meglio al suo prossimo film, e saprà portare sullo schermo le vertigini, le malinconie, le cattiverie, i silenzi commossi e le demenzialità di una terra affatto pacificata.

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La storia Il club è nato a casa Farenga una famiglia emigrata dalla Basilicata

Boca Juniors, la leggenda

inizia a Muro Lucano all'altra parte del mondo c'è una storia di Basilicata, di idrocarburi e di pallone. Perché alle nostre latitudini forse è troppo complicato (ma per un film si può), mentre a Buenos Aires la Total ha scelto l'investimento nello sport per realizzare il concetto di responsabilità sociale d'impresa. Restituire al territorio, indirettamente, ciò che gli si sottrae. La maglia del Boca Juniors vede campeggiare sulla manica destra il logo della multinazionale petrolifera. E' storicamente la squadra di Maradona (che però ha vinto lì solo un misero trofeo, nel 1981) e degli italiani. Dei genovesi, nello specifico. La camiseta ripropone i colori sociali giallo e blu, in omaggio alla Svezia. Perché i cinque soci fondatori del Boca presero ispirazione, secondo quanto tramandato, dalla prima nave che videro attraccare quel giorno (il 3 aprile 1905) nel porto di Baires. Può raccontarle il mare le origini della squadra più titolata al mondo insieme al Milan. Raccontarle, non inghiottirle. Il soprannomedi giocatorie tifosidelBoca èinequivocabile: sono Xeneizes, genovesi. «Ma è un luogo comune - ci sentiamo raccontare dall'altro capo del telefono a cinque

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di PIETRO SCOGNAMIGLIO

ore di fuso orario - solo perché gran parte delle navi di migranti diretti in Argentina partivano dalla Liguria». La voce è quella cristallina di Juan Antonio Farenga, che porta lo stesso nome del padre. Juan Antonio senior, insieme al fratello Teodoro e ad altri tre giovani di origine italiana, ha posato all'inizio del secolo scorso la prima pietra di una delle più importanti società calcistiche del pianeta. Juan e Teodoro sono figli di un emigrato dalla Basilicata, Francesco Paolo da Muro Lucano, che a venti anni nel 1867 sbarcò in Argentina stabilendosi nel quartiere della Boca. Quello che già ospitava tantissimi italiani e poteva rendere meno traumatica la rivoluzione per una famiglia come tante. Ad inizio secolo il calcio in Argentina non aveva ancora attecchito tra le classi medie. O veniva praticato per strada, tra la polvere, o finiva per essere il prestigioso passatempo dei colegios, le scuole bilingue gestite dagli inglesi. Alla portata di tutti c'erano i tornei tra i quartieri, che ogni domenica vedevano impegnati i due fratelli Farenga insieme a

Santiago Sana, Esteban Baglietto e Alfredo Scarpatti. Lamaglia eraquella dell'Independencia Sud, una squadra di quartiere ad alto tasso di italianità. «Ma è dopo una sconfitta che decisero di costruire qualcosa di più grande», racconta Juan Antonio. Dopo aver scartato i nomi di “Figli dell'Italia” e “Stelle della Boca”, il primo consiglio direttivo del nascente Boca Juniors si insediò proprio a casa Farenga, che per qualche mese rimase sede provvisoria. Se oggi lo stadio della Bombonera evoca leggenda, i primi calci furono proprio sul campo dell'Indipendencia Sud. L'attuale gioiello è un catino di passione, reso celebre dalle vibrazioni che si avvertono nella strutturaquando i tifosi saltano ritmicamente. A tal proposito si dice che la Bombonera «no tiembla, late». Non trema, batte, perché è il cuore del quartiere e di una comunità. Che col passare degli anni ha ampiamente esteso i suoi confini, dall'Europa agli Stati Uniti fino al Giappone, contagiato dalla passione xeneise a seguito dei recenti successi nella coppa Intercontinentale. L'ultimo nel 2003, ai rigori proprio contro il Milan. La decadenza tecnica del Boca (e del calcio argentino,inteso comesistemae noncerto come talenti) viene esemplificata da un dato: il centravanti di sette anni fa è lo stesso di oggi, Martin Palermo, conosciuto come “el

loco”. Uno capace di sbagliare tre rigori in novanta minuti in una storica partita di Coppa America. Nonostante sia arrugginito da trentasette primavere, il Maradona ct lo tiene ancora in ballottaggio con Lavezzi e Diego Milito per la convocazione in Sudafrica. E pensare che il primo attaccante a segno nellastoriadelBoca èstatoproprioJuanAntonio Farenga, il 21 aprile 1905, quando la squadra neonata debuttò in un'amichevole contro il Mariano Moreno vincendo 4-0. Il marchio lucano è ben impresso alla matrice di una striscia di gol lunga centocinque anni.

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Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

Il personaggio Gillo Dorfles tra i Sassi e l’incontro con Franco Di Pede

Segni e

confluenze di FIRMA

di GINO TARASCO genitori di Gillo Dorfles non avrebbero mai potuto immaginare che il loro bambino, nato il 12 aprile del 1910, l'anno della prima avventurosa trasvolata delle Alpi, si accingeva a percorrere un secolo unico, caratterizzato da grandi e repentini cambiamenti che nel giro di pochi anni aprirono nuove categorie mentali e delinearono bruscamente una diversa prospettiva nella storia dell'uomo. Soltanto sette anni prima, il 17 dicembre del 1903 sulla spiaggia di Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, i fratelli Wright rivoluzionarono la storia dei trasporti, facendo volare per dodici secondi il loro primo traballante aeroplano, il Flyer 1. Sembrava fantascienza ma era la nuova realtà. Il Novecento è stato il secolo caratterizzato da incredibili scoperte scientifiche e da avanguardie artistiche irripetibili, ma anche da rivoluzioni e genocidi, irruzione della psicoanalisi, consumismo assurto quasi a religione, Internet e il mito della velocità. Basti pensare che prima del cosiddetto “secolo breve” l'uomo si spostava, a parte le pochissime ferrovie, soprattutto ricorrendo ancora alla trazione animale, come all'epoca degli antichi Greci. Critico d'arte, pittore e filosofo, nonché acuto osservatore dei costumi del proprio tempo, Gillo Dorfles nei suoi scritti, come il fondamentale volume “Nuovi riti, nuovi miti”del 1965, ha cercato di riafferrare la centralità dell'uomo che, di fronte al nuovo, rischiava (o rischia ancora) di smarrirsi dentro un “horror pleni” (per citare il titolo di un suo libro del 2008), dove le rivoluzionarie scoperte del Novecento sembrano finalizzate esclusivamente ad accelerare forsennatamente la sovrapproduzione economica ed un consumismo sfrenato che schiacciano ogni individualità. «La moltiplicazione inarrestabile degli oggetti - ha scritto Dorfles - delle informazioni, delle sollecitazioni sensoriali (stimoli visivi, uditivi, tattili) fa sì che l'uomo d'oggi si trovi in una situazione del tutto diversa da quella, non di secoli, ma anche solo di una cinquantina di anni fa». Lungo i suoi cento anni di vita, lo sguardo destabilizzante di Dorfles, che riesce sempre a cogliere ed abbattere luoghi comuni per lasciare spazio a una riflessione profonda, si è posato anche su Matera, visitata dall'antiaccademico professore di Estetica agli inizi degli anni Settanta. Quel viaggio è ricordato nella presentazione fatta dallo studioso al libro dello scultore materano Franco Di Pede “Matera: rapporto foto/grafico” (edizioni Mazzot-

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Franco DI Pede e Gillo Dorfles

ta, 1998). «… A Matera - ha scritto Dorfles - ho trovato una cittadina diciamo pure moderna, carica di automobili e con un traffico che non ha niente da invidiare a quello di Milano (purtroppo!). Però, dietro la città moderna mi colpì allora, e mi colpirà le volte che spero di ritornarci, lo straordinario complesso dei Sassi, del Sasso Caveoso e Barisano, che costituiscono un fenomeno davvero unico al mondo». Precursore di mode, modi e tendenze, Dorfles aveva già colto la straordinarietà dei Sassi di Matera in tempi non sospetti, cioè negli anni Cinquanta, quando pubblicò un articolo sul Corriere della Sera in cui, andando controtendenza, spronò i lettori ad analizzare in maniera nuova le forme di architettura spontanea presenti sul pianeta, come quelle della Cappadocia e appunto dei Sassi, all'epoca considerati “vergogna nazionale” da seppellire e cancellare. Ma l'attenzione e la curiosità di Dorfles verso gli antichi rioni in tufo e la Basilicata hanno avuto origine negli anni Trenta, grazie alla sua amicizia con Carlo Levi. «Non dimentichiamo - ha evidenziato Dorfles nel 1987 - che ancora una cinquantina di anni fa Matera era quasi sconosciuta. Gli italiani forse si sono dimenticati di quanto poco conoscessero le loro stesse regioni: fra nord e sud, est e ovest, si può dire che c'erano delle barriere tali che impedivano la conoscenza reciproca. Io, quando penso alla prima volta che ho sentito parlare della Lucania, di Matera e degli altri paesi della Lucania, devo correre con la memoria al lontano 1937, quando Carlo Levi era ritornato dall'esilio in Basilicata. A Torino mi raccontò alcuni episodi che poi ritrovai, anni dopo, nel 'Cristo si è fermato a Eboli'. La prima volta, raccontati da lui, quegli episodi mi fecero un'impressione enorme: quello strano mondo a metà fra la magia e il folklore, mi pareva lontanissimo… A Matera, però - ha sottolineato lo studioso - c'è qualcosa di più, e cioè la presenza di elementi decisamente artistici, di opere d'arte, a cominciare dalle cripte scavate nella roccia e affrescate, a finire ai davanzali, ai capitelli, alle piccole

chiese sparse qua e là, lungo il territorio. C'è, in altre parole, tutto un insieme di confluenze fra un'architettura che di solito si chiama 'spontanea' (e che non lo è mai) e la natura che, ovviamente, spontanea è sempre. Questa straordinaria osmosi fra natura e artificio doveva essere salvata. Ora, con la legge sul recupero dei Sassi del 1986, Matera si può considerare decisamente salva. Questa legge è veramente una delle poche cose positive che sono state fatte in campo artistico e paesaggistico nell'Italia degli ultimi anni». Dorfles nel 1987 ha partecipato a Milano, presso il palazzo Sormani, alla presentazione del libro di Di Pede “Arte e territorio a Matera”, che indaga proprio sull'”osmosi fra natura e artificio”. In quell'occasione Di Pede fece visita al critico d'arte nella sua grande casa di via Lavater. «Ricevetti un'accoglienza - ha ricordato Di Pede - che non dimenticherò mai. Dorfles è sempre stato per me e per altri artisti dell'avanguardia un punto di riferimento fondamentale. Le sue teorie hanno demolito vecchi schemi accademici e spianato la strada verso nuove forme artistiche. Ha molto apprezzato la mia arte, che rientra nelle sue scelte estetiche a sostegno dell'astrattismo» Franco Di Pede da anni trova ispirazione nelle architetture e nei paesaggi di Matera, che trasfigurati e stilizzati nelle sue opere hanno raggiunto i diversi angoli del pianeta grazie a numerose mostre. “«l merito di Di Pede - ha affermato Dorfles - è quello di aver saputo unificare, e nello stesso tempo associare, la bellezza della natura con la bellezza dell'arte, l'aver saputo trovare una specie di trait d'union, di legame, tra le immagini dei Sassi, le immagini delle cave di tufo, le immagini della Gravina (questa specie di piccolo canyon che solca la Lucania di queste zone) e immagini dell'arte dei nostri tempi. E' un rapporto estremamente interessante». Un rapporto millenario fra natura ed arte che persiste ancora, nonostante l'implacabile trascorrere del tempo e le grandi trasformazioni del Novecento, che non sono riusciti a soffocare l'aura che avvolge i Sassi, colta da Dorfles in anticipo nel corso del suo vissuto “secolo”.

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L’analisi Ricchi e poveri

artigiani Filinella storia di LUCIO TUFANO

li spots ricchi e quelli poveri della civiltà artigiana. La barba di Federico, con i sottili fili di rame fu ordinata agli artefici quando il reame era pieno di rocche, ventilato dalle brezze dei favonii e degli scirocchi e conteneva nelle estese campagne i tracciati di fichidindia, il nettare nelle brocche. Gli orafi e gli argentieri fondevano otto once d'oro zecchino ed undici di argento nei crogioli; una libbra di lega racchiudeva la stessa alacrità dei fabbricanti di scudi, di selle, di archi e di candele I baiuli tassavano le messi e le vigne col taglio della mano e con la morte sulle forche. Le vanghe forgiate si allineavano negli antri dei fabbri, zoppi come Vulcano, e i ferri dei cavalli scalfivano i lastroni delle chiese, fieri rendevano gli alfieri del contado e scacciavano il malocchio; e le botti da cerchiare, i tini da legare, le casse da inchiodare, i cassoni, i granai alimentavano il sogno imbandito delle tavole. Le guarnigioni presidiavano le regie difese e gli armigeri baronali davano la caccia ai bracconieri ed elogiavano le coperte ricamate dalle popolane. I falciatori partivano dalle montagne per le assolate pianure di Puglia, i mattonari lavoravano per la curia e per servire il re, i mastri muratori partecipavano alla guerra. Chi lavorava il cuoio d'asino e di cavallo o il cordovano arrivato dalla Spagna, con lo spago ed il trincetto, erano i calzolai, gli zoccolai ed i zampittari e l'odore delle conce saliva dai fossi di primavera e stagionavano le pelli di montone per gli stivali da ginocchio con fibbie e lacci. Dallo scarto si facevano derivare le stuoie, le corde ed i sandali dei monaci dei conventi. Per volontà di Alfonso d'Aragona vennero le pecore gentili alle marine e si ingentilirono le ruvide sciallette, e, spagnoli, genovesi, bolognesi e fiorentini discesero per le fabbriche di panno da Teramo a Napoli ed a Morano di Calabria. Con agevolezze di dazio, e di fondaco a tessere le lane. I panni pervasero il reame: il teramano, l'alife, il napoletano, i ducati a canna del Pagonazzo ventriano, del florenza de persa, del florenza leonata, arenosa, accolorata, il pispignano, il ventiquadrini, il veronese in ottanta e in settanta, il garbo di florenza, l'aquilano, il borgaresco, il cammellotto simile alla circassa, erano fabbricati e venduti nelle vie popolose e nelle contrade. Per tessere una pezza di cammellotto nero, della grandezza di undici canne e sei palme, le donnette ci mettevano sette giorni di raccolto, al prezzo di 34 ducati e trenta grani. Si filava la corta fibra di lana ed il bisso di lino prezioso come quello che avvolgeva le mummie del favoloso Egitto. Si susseguivano le mute vicende d'amore e di guerra nei frutteti costieri e gli smeraldi non erano

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PER RENDERE

più nobili i veroni si diede luogo al primo liberty dei fabbri e nella sacra arte dei morti il ferro incandescente si addolciva come la cera

che gocce sottratte al mare di luna piena. A liberare dalle gelose cinture le castellane si impiegò la lima, a svellere le sbarre delle evasioni ed a levigare il ferro battuto per il barocco o il floreale, le foglie accartocciate, i tralci attorcigliati. Per rendere più nobili i veroni si diede luogo al primo liberty dei fabbri e nella sacra arte dei morti il ferro incandescente si addolciva come la cera. Il legno ed il ferro erano un connubio di suolo e di sottosuolo, e l'artigiano ti rivoltava la terra, ti riportava le zolle sulle zappe, i cavalli sulle cappe dei camini spenti, ti batteva le incudini sui chiodi delle croci e tirava le corde delle voci antiche di lamiere al fuoco. Si spaccavano le scuri nel cuore delle querce. Si versavano i barattoli di colla e di vernice sulle cornici, sulle panche, sulle stanghe, sulle doghe, sulle grandi ruote dei traini, sulle statue dei mori, sui santi decori. Era un popolo di formiche operaie senza regime. L'artigiano non ha pubblico, è solo nella bottega, solo con i suoi miti, uno stregone antico, impazzito, che esorcizza gli spiriti del legno e dei metalli, che costruisce trappole magiche per le fanciulle, teste nere e rosse di briganti vecchi e barbuti, preti storti e sensuali, gendarmi ubriachi, cristi malandrini e straccioni, simboli marxisti, volti da rivoluzione come Ho Chi Minh, Che Guevara, Lenin, Castro, personaggi di Steinbeck, e la disperazione delle donne sole, la nostalgia degli emigranti. Si tratta delle creature e degli ambienti di Hoffmann, dei balocchi di legno, delle stravaganze di Callot e di Hogarth, o delle fantasatire del Gozzi, il folclore degli oggetti di magia, la prodigiosa fantasmagoria di mani, di ritornelli scritti sulle piastrelle, di teste calve ricavate dai torni, il folletto fosforescente salta sull'impiantito e fa le boccacce al contadino atterrito. Il tutto ha in comune la vita del falegname o la bottega del fabbro ferraio, del fabbricante di pupazzi o dell'inventore di congegni a scatti, o del perfezionatore di molle a spirale che cacciano il drago fuori della scatola infernale. Il simbolo e la realtà fantomatica prendono lo spunto dalla storia di una stirpe, la stirpe di uomini bislacchi, dalle mani nervose, creatrici di cose, levigatrici di creta, di stucchi e di gomma come gli antichi costruttori di macchine volanti. Il mercante di occhiali costruisce le lenti vive come occhi e l'artigiano misterioso fabbrica la bambola animata, la danzatrice frenetica e stregata dalle stupende scarpette rosse, il violino che trilla agli angoli delle strade e trascina le dita del musicante. L'artigiano col grembiule grigio da alchimista e lo sguardo misterioso e beffardo, al disopra delle lenti, che scruta ironico e studia la terribile vendetta, la metafisica beffa della macchina perfetta. Sono questi i fenomeni che appartengono al mondo del retrobottega e fanno da retroscena al sogno preindustriale.

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L’inedito Un racconto di Brancale

Visioni all’ombra di GIUSEPPE BRANCALE

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nel fascio di luce che illuminava Tarà. Ma non era un'ombra. Era un essere. Procedendo tortuosamente verso il faro, gli era sembrato un uomo alato in cerca di una mèta, forse del mezzo che rischiarava il mare. Forse. Ma non aveva avuto fortuna. Certamente abbagliato, aveva urtato contro la torre ed era giunto al suolo in malo modo. Non avrebbe mai più volato l'essere sorto e venuto dal mare. Per la caduta, aveva perso l'uso delle ali. Ma non era un uomo. Era un albatro. Portato al chiuso e medicato, l'albatro era morto il giorno successivo, alla fine di una lunghissima nottata, da lui trascorsa tutta in dormiveglia. Tutta? Non tutta, considerando il fatto che aveva sognato. Che strano sogno. «A levante, il cielo era bianco e lucente; a ponente, verde ed azzurrino; giallo il resto, come la luna e Sirio sui monti vicini. Il mare era calmo, ma torbido e spumoso. Tarà era grigio come sempre, ma in lento movimento verso il largo. Anche la scogliera era grigia come sempre, ma muta, come lo sciabordio dell'acqua contro la costa, i gab-

biani nel cielo, Cararosa vicino alla caldaia per il gas». E, con l'immagine di Cararosa vivo, il sogno era finito, forse interrotto dai gemiti dell'albatro. Era entrato in agonia all'alba, ai primi voli dei gabbiani, ed era morto all'apparire del sole, silenzioso l'isolotto, spento il faro e desta la risacca. Il sogno e la morte dell'albatro: ricordi che tornavano a turbarlo sempre più spesso e sempre più profondamente. Eppure, ne aveva fatti di sogni strani e ne aveva visti di uccelli morire. Aveva visto morire anche un uomo, un poco alla volta, piegato e consunto dal gas acetilene. Perché tutti i ricordi degli altri suoi sogni non lo avevano mai turbato? Perché era restato sempre indifferente di fronte alla morte dei gabbiani? Perché non aveva mai ricordato con rimpianto l'uomo che gli era stato amico e compagno? Forse perché aveva trovato naturale il susseguirsi di tanti avvenimenti. Il sognare, il nascere, il morire erano tutti avvenimenti naturali. Una volta, non ricordava bene dove e quando, aveva letto: «Venuto il tempo, ogni seme darà la sua pianta; ogni pianta i

suoi frutti; ogni frutto altri semi». Un ciclo, come la marea. Essa avrebbe sempre gonfiato e depresso il mare; il mare avrebbe sempre combattuto contro Tarà e Cirè; Tarà e Cirè sarebbero sempre spariti e riemersi tra le onde. Sempre? Non sempre. Destinate a perire le cose create, sarebbe venuto anche il tempo che il seme non avrebbe dato più la sua pianta; che la marea non avrebbe più gonfiato e depresso il mare; che Tarà e Cirè non sarebbero più spariti e riemersi tra le onde, dissolvendosi con tutta la terra, come nel passato. Nel passato! Ma lui che ne sapeva? Eppure, sentiva che il ricordo dell'albatro con le ali fracassate e la visione sempre più inquietante del suo ultimo sogno avrebbero fatto emergere presto dal fondo della sua anima immagini di altri mondi consunti dal tempo, tra la stanchezza e il cruccio della mente umana sconfortata… Solo un'altra volta aveva avuto delle strane visioni, ma non ricordava se nel sogno o nella realtà. Il fatto era avvenuto molti anni prima e durante una fase di particolare sviluppo della sua esistenza. Risaliva al tempo

dell'infanzia, quando la ragione non era ancora nettamente separata dall'istinto. Allora, viva per lui tutta la natura, si appartava spesso per fantasticare. E sognava ad occhi aperti, vivendo in mondi irreali, le cui immagini svanivano sempre come nebbia al sole. Di quel periodo di tempo conservava tanti ricordi, in parte nitidi, in parte confusi, in parte sopiti. Considerando che i ricordi erano necessari ai fini del sapere, avrebbe dovuto dare più importanza a quelli nitidi, meno ai confusi, nessuna ai sopiti. Invece, per tutta la sua vita, aveva fatto esattamente il contrario. Perché tanta importanza ai ricordi sopiti? Perché erano come il faro nella notte. Spento, non c'era che buio intorno all'isolotto; acceso, fugava le tenebre e mostrava tutte le cose come a giorno. Sopiti, quei ricordi lasciavano al buio visioni di cose passate; desti, le illuminavano. E non era un fatto da poco. Chiare le visioni di cose passate, la mente si arricchiva di sapere e l'anima si arricchiva di nuova vita. Ma quali erano le cause che destavano i ri-

cordi sopiti? Forse le analogie. Per esse, guardando Tarà nelle notti di mare in tempesta, aveva immaginato un gruppo di delfini in movimento e, guardando Cirè, aveva immaginato una grande balena addormentata. Analogie. Come le visioni dell'ultimo sogno e le visioni avute nell'infanzia. Per la stranezza delle une, le altre si erano ravvivate. Erano strane anch'esse, anche se gli erano apparse in un ambiente diverso: nelle campagne delle Vammacare, non molto lontane dal paese natio. Quella mattina, le Vammacare erano deserte, il cielo stellato, Sirio tremolante, la luna impallidita. L'aria non era gelida. Ma l'uomo apparso sulla mulattiera dell'erta aveva il viso terreo e tremava. E aveva tremato ancora più sulla strada rotabile, dopo che la terra si era tinta di rosa. Infine, guardando in alto, aveva urlato come un invasato. Urlando l'uomo, anch'egli aveva guardato in alto. E aveva visto una sfera incandescente che scendeva lentamente verso terra. Prima estasiato da quell'insolito

spettacolo, poi era stato preso da terrore. Improvvisamente precipitosa, la sfera era divenuta enorme in pochi istanti, sottraendo alla vista l'orizzonte intorno. Allora, come se fosse stato gravato da un grande peso, era caduto bocconi per terra, dove era restato a lungo, fino a quando si era sentito oppresso. Di nuovo in piedi, si era stupito. La sfera incandescente era sparita e nel cielo terso risplendeva il sole…Il sole creato da Saka. Saka! Con la visione di un mondo ineffabile, quel nome gli era tornato in mente all'improvviso. Per quanto tempo il ricordo di quel mondo e di quel nome era rimasto sopito nella sua memoria? Non lo sapeva, ma non gli interessava. A lui, parte dell'antico spirito superbo, sarebbe interessato sapere dell'altro: se e quando avrebbe finito di penare. Intanto poteva accontentarsi. Morto e risorto chi sa quante volte, sempre più miope e sempre più crucciato, sarebbe stato già sollievo al suo sconforto il sospirare quel mondo e ricordare quel nome: Saka, la Luce delle luci, il Creatore… Creatore prima delle anime e poi della materia. Quando nello

spazio avevano cominciato a fulgere i primi astri, egli già era. Ed era stato anche dopo, quando quegli astri si erano spenti. Aveva visto spegnersi anche la Terra, precipitata prima nel vuoto con un manto di vapori iridescenti. Essa era tornata a nuovo vita dopo lungo tempo, con l'apparizione di un grande sole in cielo. Prima in continuo sussulto, per la forza sprigionata dai vulcani, la Terra, poi, aveva avuto pace. E sulla crosta, tutta avvolta dai vapori, erano nati i monti, i fiumi, i mari. Infine, liberi gli orizzonti, fulgido il sole, densa la nebbia nelle valli, erano nati i fiori, le erbe, gli alberi e gli animali. Allora Saka aveva detto all'Anima del mondo: «E' tempo. Va' sulla Terra e assoggetta l'Istinto bestiale alla Ragione». E l'Anima del mondo era partita. Rischiarate le tenebre da Saka, Essa era giunta ben presto sulla Terra, su un mare, accolta da stuoli di albatri e gruppi di delfini. E poi? Mistero. Sapeva solo che, anch'egli parte di quell'Anima, si era trovato uomo in mezzo agli uomini. Esseri deboli, ma felici, con la luce di Saka nella mente e nel cuore… Felici ai principi, ma sventurati in seguito. Perché, sottomessa la natura al proprio volere e realizzate opere stupende, erano insuperbiti, dimenticando pian piano la Luce delle luci. Morto il ricordo di Saka, nell'Anima del mondo era sorta a dominare la Ragione. E ad essa, raffigurata in tanti modi, gli uomini avevano eretto templi ed altari, torri ed erme, archi e monumenti. Tutti lavori da titani stolti, abbattuti in pochi istanti da forze sconosciute. Poi, l'Istinto bestiale era insorto con furore e aveva spinto la natura contro l'uomo. Infine, il sole si era spento e la Terra era precipitata nella tenebre e nel silenzio degli spazi. E a lui che sorte era toccata? Non lo sapeva. Ma, quando un vago chiarore lattiginoso aveva tinto il cielo, si era trovato nuovamente sulla Terra, dove aveva atteso inquieto e trepidante la nascita di un nuovo sole. Ed era nato finalmente quel sole. Ricordava. Nel cielo di levante c'erano delle nuvole rossastre sospinte dal vento e nel cielo di ponente c'era lo spettro gigantesco di Saka assorto in pensieri profondi e dolorosi. Saka, Luce delle luci. Misericordioso, avrebbe certamente perdonato un giorno l'Anima del mondo, e anch'egli, Marazza, parte di quell'Anima, avrebbe finito di penare. Non sarebbe più morto; non sarebbe più risorto.

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na volta, la luce del faro era acre e fumosa. Sempre variabile per intensità e per colore, faceva assumere alla costa forme diverse, specialmente nelle notti di mare in tempesta. Lo scoglio di Tarà sembrava trasformarsi in un gruppo di delfini in movimento e lo scoglio di Cirè in una grande balena addormentata. Ricordi e nostalgia di tempi lontani, durante i quali, giunte vicino al porto, le navi venivano pavesate a festa, mentre le vele non più spiegate al vento scendevano lentamente sulle tolde come grandi uccelli dopo un lungo volo. La causa che aveva messo fine ai vecchi tempi era stata l'invenzione dei motori. Esaurita la scorta di carburo e smontata la caldaia per l'acetilene, ne era stato collocato uno anche nella torre, per dare corrente al nuovo faro in cima. E che luce emanava il nuovo faro. Abbagliante, non acre e non fumosa, sempre costante per intensità e per colore. Gelida però. Tanto gelida che al solo pensarci una sensazione di freddo lo pervadeva tutto. Per lui, Marazza, la luce del nuovo faro non era stata un bene. Gli aveva distrutto ad una ad una le illusioni più belle. Ora a che serviva la luna piena se l'isolotto del faro non emanava più nella notte riverberi di luce variopinta? A che serviva se le nubi vaganti nella sera non proiettavano più le loro ombre in terra? Ombre di stuoli di gabbiani; ombre di mostri fuggenti o addormentati; ombre di monti in movimento; ombre di pensieri tristi e lieti, ombre dei suoi pensieri. Né serviva più lo sciabordio della risacca contro la scogliera se non era più musica, ma rumore. Musica che si spegneva all'alba, con i primi versi dei gabbiani, mentre Sirio impallidiva all'ultimo orizzonte. Inutile era anche il profumo dei fiori nella campagna intorno, ora che l'isolotto non era più impregnato dall'acre odore del gas acetilene. Eppure, quel gas aveva ucciso un uomo. Si chiamava Rocco Cararosa. Ne sentiva ancora la tosse, sempre a scatti, stizzosa e sibilante, come un'ora prima la sera della morte. Messo il carburo nella caldaia e finito di tossire, Cararosa aveva detto: «Marazza, va' sulla torre e accendi il faro». Era ancora poco il gas nella caldaia, gorgogliava molto debolmente. Ma lui era andato subito sulla torre per sottrarsi alla presenza di quell'uomo. Cianotico in volto e con la fronte imperlata di sudore, gli aveva fatto pena, per la prima volta. Avendo acceso il faro, non era tornato subito nella torre. Aveva presagito che sarebbe accaduto presto un fatto non voluto. E non si era sbagliato. Più tardi, aveva trovato Cararosa morto, giacente riverso vicino alla caldaia. Da quella sera, era restato solo sull'isolotto. Solo per anni, almeno di notte. Collocato il motore nella torre e messo sulla cima il nuovo faro, i turni di guardia erano stati soppressi per ordine del comandante. A che cosa potevano servire? Erano passati i vecchi tempi, quando la caldaia gorgogliava, alimentata quasi di continuo col carburo e l'acqua. Ora bastava premere su un pulsante del motore e, come il “Fiat” del Padreterno nella Creazione, ecco la luce bella e fatta. La luce. Ma dov'era la luce se, essendosi distratto, aveva dimenticato di azionare il motore? E dire che era lì, a portata di mano. Già sera da un pezzo, avrebbe fatto subito il suo dovere. Prima la luce e poi il piacere di fantasticare… Anche un'altra volta aveva acceso il faro con ritardo. Era una sera di mare in tempesta, durante la quale aveva visto alcune cose strane. Ricordava. Prima, apparendo e scomparendo la luce della luna sull'isolotto, nel cielo di levante aveva visto delle nubi rossastre in movimento e nel cielo di ponente lo spettro nero di un uomo gigantesco assorto in pensieri profondi e dolorosi. Poi, acceso il faro e salito sulla torre per farvi il solito giro d'ispezione, aveva visto un'ombra emergere dal mare e incunearsi

del faro

Aveva presagito che sarebbe accaduto presto un fatto non voluto. E non si era sbagliato


Sabato 1 maggio 2010

LA TENZONE DELL’AMOR PERDUTO

l’Oroscopo ARIETE

21/3 - 20/4

di VITO BUBBICO “RICORDI sbocciavan le viole, con le nostre parole: non ci lasceremo mai, mai e poi mai…”cantava il grande De André. Ma si sa che l'amore, come recitava il titolo di un fortunato film di qualche tempo fa: è eterno fin che dura! Ed è proprio quello che sta accadendo nel “partito dell'amore” tra Silvio e Gianfranco. "Mi ha tradito e non me lo aspettavo. E' stato come ricevere una coltellata, pensavo di avere un buon rapporto con lui e invece..." sono, infatti, alcune delle espressioni usate dal Cavaliere per esprimere la sua delusione. Ma non è finito lo sfogo del Silvio-offeso: "Ci sto male - ha osservato - per questa storia. Lui ne ha fatto quasi una questione di gelosia con Bossi. Ma e' proprio Fini che ad Arcore non e' mai voluto venire ecomunque in quella sede non abbiamo mai deciso nulla". Un rapporto che, avrebbe ancora aggiunto, è arrivato ormai a un "punto di non ritorno". Insomma la storia tra i due si mette davvero male. E sì, perché, a giudicare dai toni che ha assunto la discussione interna al Partito delle Libertà (?) tra i due “cofondatori” allo stato attuale Berlusconi e Fini sembrano destinati ad una convivenza forzata sotto il tetto del comune partito in una condizione da veri e propri separati in casa. Almeno fino a quando non si consumerà quel “divorzio” già evocato, come si conviene in ogni rapporto di coppia che si incrina. Epilogo che ora sembra solo rinviato e non è prevedibile se e quando si consumerà. Al momento rimarrà agli annali della storia dell'epopea berlusconiana quel duro faccia a faccia che li ha contrapposti sotto gli occhi esterefatti di tutti i presenti alla oramai famigerata riunione della direzione nazionale del PdL e degli italiani che l'hanno visto in TV. Non si era mai visto il premier con una faccia così stravolta ed incazzata per cotale spavalda manifestazione di lesa maestà. Nessuno aveva mai osato tanto. Nessuno aveva mai si era rivolto così a muso duro al capo indiscusso, assoluto e carismatico. Il padre padrone di un centrodestra che, diciamolo, non esisterebbe senza di lui. Fini lo ha fatto e con lui pochi fedelissimi. E' evidente che per giungere a questo punto la misura era colma. Se, come dicono Gino e Michele, “anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano…” doveva pure giungere il momento che qualcuno all'interno di questo stato monarchico che è il PdL si stancasse di fare il suddito. E' davvero, incredibile, ascoltare solo ora dalla bocca di Fini e da quella di Bocchino (la prima testa finiana caduta) frasi e concetti che l'altra metà dell'Italia e la stampa straniera ripetono da anni. Anche da queste colonne, nel nostro piccolo abbiamo stigmatizzato l'evidente, cioè che il Cavaliere ha una intolleranza congenita alla democrazia e alle istituzioni. Peccato che Fini e i suoi se ne accorgano solo ora. “Troppo tardi cantasti” esclamò un mietitore pugliese impegnato tantissimi anni fa nelle campagne lucane della collina materana rivolto ad un malcapitato grillo che gli era capitato in bocca insieme alla pastasciutta infilzata al buio con una forchettata (fatto vero narrato dagli anziani). Quel “Troppo tardi cantasti”calza bene anche a Fini. Troppo tardi perché nel frattempo con i pieni poteri a Berlusconi abbiamo assistito alla più grande operazione di privatizzazione del Parlamento, della Giustizia, della comunicazione e quant'altro. L'unica cosa che il premier ha socializzato con noi italiani (nel senso che li ha fatti diventare di noi tutti) sono stati i suoi guai economici (che ha risolto) e giudiziari (che ha quasi risolto). Tutto con la complicità di personalità come Fini che in base alla loro storia non avrebbero mai dovuto acconsentire. Nel frattempo ha anche regalato il suo partito, un vero partito non quello finto di oggi, al premier ed ora si ritrova a voler fare il generale senza più avere le stesse truppe di allora. Molti suoi colonnelli sono passati al nemico e solo una sparuta pattuglia di fedelissimi con lui condivideranno quest'ultima battaglia. Una battaglia persa in partenza. Berlusconi e i suoi li distruggeranno. Già li stanno accompagnando alla porta. Li isoleranno ancora e se non gli riuscirà di farli andare via, quando sarà il momento che alle elezioni (magari anticipate), anche quel pugno di parlamentari sparirà dalla geografia di Camera e Senato. Fini ha dichiarato di non essere pentito di avere dato vita al PdL, ma gli si è subito allungato il naso. Dovrebbe, invece, ammettere apertamente che la decisione di aderire al partito annunciato dal Cavaliere dal predellino della sua auto, in Piazza San Babila a Milano, è stato l'errore più madornale della sua carriera politica. Quel consegnarsi mani e piedi, ed in un modo così frettoloso, nelle braccia avviluppatrici del premier si è rivelato essere letale. Perché se Berlusconi è stato il suo “sdoganatore”politico e istituzionale, ora è quello che più di ogni altro lo vorrebbe vedere “morto”, sotto il profilo politico. Quel “te ne puoi anche andare” che praticamente gli stanno ripetendo in tutte le salse (il cavaliere, i suoi fedelissimi, i giornali di famiglia e i suoi ex colonnelli) da quando si è preso la libertà (davvero credeva che il nome del partito corrispondesse alla realtà?) di contraddire pubblicamente il “capo” è la cosa più umiliante che gli si sia potuta riservare. Stanno persino attaccando la suocera perché la moglie (di Bocchino in questo caso) intenda. Ma, come si dice, “chi è causa del suo male pianga se stesso”. Certo passare da presidente di un partito con salde tradizioni e forte insediamento territoriale a capo di una corrente (che non può nemmeno essere riconosciuta nel PdL in base alla regola vigente del “centralismo carismatico”) non è il massimo per un leader. Tatticamente è comprensibile che dica di non volere abbandonare il PdL, che continuerà a non far cadere il governo, specie per non inimicarsi gli elettori. Ma saranno i fatti a dimostrare la sua caratura, quando in parlamento bisognerà votare a favore o contro le leggi vergogna (sulle intercettazioni ad esempio), promuovere una nuova legge elettorale, sui temi dell'immigrazione e via citando le questioni su cui ha marcato una differenziazione con Berlusconi e Bossi. Li si capirà se quello a cui stiamo assistendo trattasi del solito “l'amore non è bello se non è litigarello”oppure qualcosa di più serio e utile all'Italia e alla difesa delle sue istituzioni. Fino ad allora ogni entusiasmo, anche a sinistra, è davvero fuori luogo.

La Luna è professionale. Dal segno dei Gemelli ti invita a prendere i contatti giusti per avviare il motore del lavoro, ti aiuta ad essere credibile, persuasivo.

TORO

21/4 - 20/5

Lo spirito di collaborazione da parte altrui non manca: Mercurio dà la carica a te, ai tuoi collaboratori, gli interlocutori. Nel mondo degli affari non corri rischi.

GEMELLI

21/5 - 21/6

Ultimo spicchio di Luna favorisce tante iniziative: in combutta con Marte apre la strada a nuove idee che favoriscono il settore professionale, i contatti di lavoro.

QUEL PRIMO MAGGIO CON NAZIM HIKMET di ANGELO LUCANO LAROTONDA

CANCRO

22/6 - 22/7

Mercurio ti difende dai preconcetti, dalla malavoglia, dalle conclusioni affrettate. L’astro nell’XI campo allarga le tue idee, ti mette in contatto con chi conta.

LEONE

23/7 - 23/8

segue dalla prima Nazim Hikmet, il grande poeta turco che viveva nell'Unione Sovietica dopo la feroce prigionia subita in patria. Ci stava descrivendo l'odore di Lenin, di Esenin, di Majakovskij, personaggi da lui conosciuti. Parlava dal fondo di una sala della Biblioteca Lenin su via Gogol, non lontano dalla Piazza Rossa, a Mosca. Tutti i posti erano occupati dai giovani giunti dall'Occidente per celebrare i prossimi giorni di maggio: il primo, festa del lavoratori e il nove, festa della capitolazione della Germania nazista. Al mattino nella Piazza Rossa avevamo assistito alla sfilata tradizionale. Imponente e impressionante. Ci avevano sistemati in un palco riservato - eravamo circa 500 venuti da più paesi europei - e collocato di fronte alle mura del Kremlino. Alle nostre spalle c'erano i grandi Magazzini GUM (una sorta di Rinascente locale ma povera di prodotti). I nostri occhi erano un adarivieni dalla sfilata alla tribuna dove sorridente stava Nikita Krusciov. Ci passavamo di mano in mano un binocolo per meglio vedere quest'uomo dalla faccia contadina che anni prima aveva avuto il coraggio di denunciare i crimini di Stalin ma che aveva anche messo in crisi molti comunisti nel mondo mandando, nel 1956, i suoi carri armati a Budapest. Himket, continuando il suo discorso sull'odore dei tre personaggi detti (e che noi li per lì non riuscivamo a capire), spiegava che il materialismo storico aveva recepito la questione dell'odore da uno dei suoi padri fondatori, Feuerbach. Il quale aveva rivendicato l'importanza del “naso” nella conoscenza della realtà sensibile, criticando non solo Hegel, incapace di conoscere veramente il mondo perché accettava solo malvolentieri l'esistenza del sensibile, ma anche il cristianesimo, produttore di un ideale di 'castrazione', privo di corpo, astratto. E citava il filosofo: “Ma l'individuo col suo organo dello spirito, la testa, per universale che sia, è sempre contrassegnata da un naso ben determinato, sia esso aguzzo o camuso, sottile o grosso, lungo o corto, dritto o curvo”. E giù poi, Nazim, a fare una serie di esempi riferiti a questo e a quel personaggio politico, letterario, artistico del mondo sovietico. A tratti era esilarante altre volte serioso col suo caleidoscopio di parole in francese ma pur sempre mirate alla conclusione che già era stata del filosofo tedesco “Io sono un essere reale, sensibile, e il corpo appartiene al mio essere nel senso che il corpo nella sua totalità, è il mio stesso io, il mio stesso essere”. Francamente restammo un po' confusi di

questo taglio particolare dato ad un aspetto del materialismo. Alcuni coetanei francesi, operai della Citroen, gli posero delle domande polemiche sui poteri degli odori all'interno della classe operaia. A distanza di tanti anni non ricordo per filo e per segno il battibecco, pur rispettoso, che ne seguì. Ricordo però che fu vivace (ricordo anche che le domande dei francesini apparvero incomprensibili ad alcuni giovani operai inglesi, a noi tutti noti per il loro forte odore di rancido e per questo evitati!). Nazim per allentare la tensione in sala raccontò la “Storia del noce e di Yunùs”. Parlò di un giovane che abitava in un villaggio. In lui erano nascoste cose come nei grandi libri. “Accende il nostro fuoco e ci porta dell'acqua / Noi parliamo con lui degli alberi e dei giorni. / 'Verranno con certezza i giorni più belli da vivere.' / Intanto nelle nostre chiacchiere c'è la tristezza di un noce tagliato e venduto. / Lo conosciamo il suo noce / stava nel cortile / a sinistra della porta…/ Lasciava cadere le noci in settembre / le foglie restavano verdi fino a novembre / le radici andavano lontano sotto la terra / i rami guardavano Yunùs dall'alto / era talmente alto e largo/ che se ti sdraiavi la notte accanto al tronco / non vedevi le stelle.“ Yunùs non si meravigliava di nulla: non delle stelle che si spengono di giorno, né della terra che è tonda e che gira intorno al sole, neppure che i rinoceronti hanno un corno sul naso e che i microbi vivono a migliaia in una goccia. “ Un giorno mentre Yunùs ci accendeva il fuoco/ e ci dava l'acqua / gli abbiamo detto: 'Siamo i tuoi servitori, tu sei il padrone' / Fu allora che Yunùs restò a bocca aperta.” Poi la sciagura lo colpì: egli dovette vendere il bue e cadde nella malinconia: “La fine delle strade per certo è vicina / tutto quello che succede oggi / è al di là della ragione. / La terra è un pezzo di sapone: / scivola tra le mani. Ogni creatura ha casa in qualche posto / il lupo non ha casa in nessun posto / quando la terra ti scivola dalle mani / diventi un lupo…” E Yunùs per paura di perdere anche il suo noce, lo vegliava fino all'alba senza dormire. Ma il noce finì per diventare un gran numero di mensole. Nazim concluse: “Intanto, c'è nelle nostre chiacchiere la tristezza / di un noce tagliato e venduto”. (Era una sua poesia). Anche oggi, 1 maggio 2010, sappiamo che il noce è stato tagliato, venduto. Col suo legno vengono allestiti anche palchi per i concertoni destinati ai giovani senza ideali e senza speranza. Tutto ci scivola tra le mani, come un pezzo di sapone. Dentro ci è rimasta la tristezza. Sterile. angelolucano.blogspot.com

Sei poco concentrato nel lavoro, se sei lanciato in carriera segni il passo: Mercurio nel X campo è fastidioso. Un salto in palestra ti aiuta a recuperare energia.

VERGINE

24/8 - 22/9

Mercurio si comporta da bravo ragazzo. Ti regala le sue tradizionali energie, ti spinge ad essere più razionale nei giudizi, meno diffidente dove non devi esserlo.

BILANCIA

23/9 - 22/10

Il tuo punto di vista, le tue decisioni di lavoro sono in contrasto con la linea avviata da un collega, da qualcuno che conta nell’ambiente professionale.

SCORPIONE

23/10 - 22/11

C’è tensione nell’aria. Forse devi parlare di preventivi, di accordi finanziari, ma qualcuno può ritrattare le sue offerte, o non appoggiarti come aveva promesso.

SAGITTARIO

23/11 - 21/12

Mercurio nel VI campo è tuo alleato. Se pensi che a questo pianeta sono collegati gli scambi commerciali, la comunicazione con gli altri, impegnati.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Sei abituato a convivere con l’autocontrollo di Saturno, è uno dei pianeti che governano il tuo segno. Il Grande Vecchio cammina a passo di gambero.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Nettuno ti rende dolcissimo con chi ti circonda. Sei aperto al dialogo, pronto a capire le richieste di tutti. L’astro nel segno ti regala idee azzeccate nel lavoro.

PESCI

20/2 - 20/3

Nettuno nel XII campo ti campo ti annebbia le idee, per fortuna che Mercurio ti dà il suo appoggio. Vai forte negli incontri del giorno, nei colloqui di lavoro.

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DOV’E’ IL LAVORO IN REGIONE?

LA FORZA DELL’UTOPIA

di LILIANA GUARINO* 1 MAGGIO festa del lavoro e dei lavoratori. Tra tutte le celebrazioni, il primo maggio è proprio quello che più ha risentito del mutamento della società. L' organizzazione del lavoro, il mondo del lavoro, la disciplina giuridica del lavoro è cambiata enormemente. Lasciando ai giovani le briciole e i simulacri dello statuto dei lavoratori e delle conquiste realizzate negli anni 70' e 80'. Briciole di tutele, briciole di diritti e briciole di lavoro. Un quarantenne precario oggi non sa cosa vuol dire avere diritti nel lavoro, avere sicurezza previdenziale, non sa cosa significano le parole tutela e dignità del lavoro. Del lavoro oggi un quarantenne precario conosce solo i doveri, lo sfruttamento, la povertà reddituale di oggi e la povertà previdenziale di domani. Il lavoratore a tempo pieno ed indeterminato è una figura in via di estinzione della fascia d'età 50 - 60 anni, ma che pure esiste e fa chiaramente percepire la disparità tra lavoro di ieri e lavoro di oggi, una nuova forma di discriminazione tra chi ha un lavoro di serie A e chi sfortunatamente ne ha uno di serie B. Chi si affaccia oggi al mondo del lavoro, e riesce ad entrarci, viene inglobato nella categoria del lavoratore a progetto, della partita iva con unico committente, del collaboratore, e di circa trenta altre tipologie contrattuali. Su di lui si scaricano tutte le conseguenze negative del lavoro flessibile senza assicurargli tutele e garanzie. Doveri senza diritti. Rischi senza tutele. Una nuova forma di sfruttamento che non risparmia nessuno: donne e uomini, giovani ed immigrati. E tutto questo si manifesta in modo esponenziale e parossistica al Sud, dove un mercato del lavoro stagnante e depresso produce cattivo lavoro, di bassa qualità, basso reddito e scarse tutele. Questi lavoratori saranno i poveri di domani. Il mercato del lavoro lucano versa in condizioni disastrose, gli ultimi dati ISTAT parlano di un anno 2009 con una disoccupazione giovanile al 38 per cento, una disoccupazione femminile del cinquanta per cento (dato tragico ed incivile, segno di una arretratezza nell' arretratezza). Il 2010 già sappiamo che sarà ancora peggio; ma a tutto questo c'è da aggiungere: le persone sempre più numerose che non cercano lavoro, tanto sono demotivate e rassegnate, per non parlare del noto fenomeno dell' emigrazione per avere la speranza di trovare un lavoro, e poi le persone in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga.. Tanto che viene polemicamente da chiedersi ma chi è che lavora in Basilicata? Quanti sono i lavoratori? Dove lavorano? Se escludiamo la Pubblica amministrazione. In tema di lavoro al Sud c'è tantissimo da fare, da creare, programmare, inventare cercando di mettere in campo soprattutto competenze, evitando quelle misure tampone come la distribuzione a pioggia di piccoli fondi che diventano forme di ammortizzatori sociali, ma che non aiutano veramente nessuno. Né i lavoratori, né le imprese, né il sistema. E nel 2010 ci troviamo cosi. A chiederci ma dove è il lavoro in Basilicata? * consigliera di Parità della Provincia di Potenza

L’ORMAI DIMENTICATA QUESTIONE ANZIANI

di FILIPPO PUGLIESE* segue dalla prima , si intese fissare al 25 aprile la ricorrenza della Liberazione del Paese dalla dittatura fascista e, proclamando all'art. 1 della Costituzione che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, si intese ripristinare la Giornata del 1 maggio, che il fascismo aveva vietato instaurando il sindacato unico nazional-fascista. Fu la liberazione di un significato e di una giornata che venivano restituiti alla storia del Movimento Operaio, in stretta connessione con i fatti della liberazione del Paese. A 120 anni dalla sua istituzione, quando nel 1890 a New York le organizzazioni del lavoro decisero la prima festa dei lavoratori a carattere mondiale, il 1 Maggio continua a mantenere il suo fascino di mondialità e per come poi si è celebrato negli ultimi anni, continua purtroppo a sminuirsi in una stanca e nostalgica celebrazione, poco sentita e poco insistita, lasciata alla sola iniziativa del sindacato. Conserva tutto il suo fascino il fatto che, nel medesimo giorno e sul medesimo argomento, in gran parte del mondo dall'Europa alle Americhe, dall'Asia all'Africa, i lavoratori si fermino e invitino a riflettere sul valore che da sempre lega il lavoro alla libertà e sul rispetto dei diritti umani. È come se un canto in quel giorno si diffondesse per le vie del mondo, chiamando idealmente a raccolta quanti conservano ancora la capacità di indignarsi di fronte alle ingiustizie e vedono nel lavoro la condizione fondamentale per affrancarsi e godere delle libertà. “Gli uomini del tempo antico percorsero tutto il mondo cantando, chiamando le cose alla vita. Cantarono i fiumi e le montagne, le saline e le dune di sabbia. In ogni punto delle loro piste lasciarono una scia di musica. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto; e infine, quando ebbero cantato la terra si fermarono”. Non è azzardato utilizzare Le Vie dei Canti di B. Chatwin per esaltare quella via che dal 1890 il Movimento Operaio ha percorso con le proprie lotte e, più volte, con il sacrificio della vita. Operai e contadini, lavoratori e disoccupati, uomini e donne, sindacalisti e politici, cattolici e laici, intellettuali e proletari, hanno messo la propria anima e la propria vita lungo il cammino per la costruzione di questa società che proprio sul lavoro fonda la sua civiltà. Muchos compagneros cadèron a lo largo del camino hacia lavittoria”diceva il Chè nella sua visione del-

di MAURO ARMANDO TITA

la storia. È proprio nel lavoro la radice diogni possibile progresso. Se oggi nel nostro mondo si può parlare di dignitàdellavoro, distatutodei lavoratori e dei lavori, di diritto al lavoro e alla qualità del lavoro si deve alle lotte del Movimento Operaio e alla lungimiranza dei nostri Padri Costituenti che nella Carta posero il lavoro a fondamento di ogni azione. Si deve a quella storia se oggi 1 Maggio può essere ricordato unitariamente dai Sindacati a Rosarno, per gridare a gran voce il no allo sfruttamento dei lavoratori immigrati e per fermare i venti di una deriva razzista che soffiano nel Paese. Oggi come ieri sono i lavoratori a lottare ancora una volta contro kapò e i caporali della 'ndrangheta; oggi è lo Stato, che ha le sue fondamenta nella Costituzione nata dalla Liberazione, ad arrestare finalmente dopo tre mesi capi e i caporali della rivolta di Rosarno. Da più di un decennio ormai la cultura dominante nel Paese è concentrata su un modernismo vuoto di ideali che propone modelli e stili di vita improntati al consumismo. C'è un vuoto, una delusione, uno smarrimento, la demotivazione di larghi strati della società e di larghe fasce di età. Dove cogliere allora un'idealità, una concezione del mondo meno individualistica e più universale? Quando tutto manca è nella Storia che vanno cercati i valori e gli ideali. È nella memoria collettiva che va cercata quella spinta ideale che porta a non perdersi e a non abbandonarsi. È nella memoria personale, poi, che vanno cercati episodi e circostanze ancora forti nel loro significato. Avevo appena nove anni e al 1 maggio mi trovavo davanti alla Camera del Lavoro da dove partiva la sfilata dei lavoratori in un fantastico sventolio di bandiere rosse. Mi trovai improvvisamente con un fazzoletto rosso al collo e una bandiera rossa da portare con il piacere di sfilare nel corteo. Da sempre affascinato dalle marce e dai cortei mi regalai allora uno straordinario momento dal sapore tutto deamicisiano. Però a metà sfilata la voce imperiosa di mio padre, incredulo di vedermi nel corteo delle bandiere rosse, mi richiamò all'ordine famigliare precostituito. Si interruppe allora la mia sfilata ma non si è ancora interrotto il sogno. È patetico, è nostalgico? può darsi, ma ciò non ha molta importanza. È importante,invece,che nonsiinterrompa il sogno perché in ogni convinzione politica occorre che ci sia sempre l'utopia. * dirigente provinciale delle Acli

IL Quotidiano dedica da sempre grande spazio ai Maestri del Lavoro. Ogni anno si ripete un rito a noi tanto caro. Le stelle al merito sono ambite. Il console regionale Antonio Papaleo in continuità con Vittorio Sabia ha insignito i dodici prescelti di quest'anno. Dodici prescelti che si sono distinti per laboriosità, etica e attaccamento ai valori del lavoro. Come sarebbe bello se la Società lucana guardasse al pianeta anziani con meno indifferenza e con meno insensibilità. Le varie denunce e le varie proposte del Quotidiano formulate nei mesi scorsi sono cadute nell'oblìo generale. Il rapporto sulle povertà della Caritas e le garbate denunce prodotte dalla FNP CISL di Basilicata ci avevano fatto riflettere e ci avevano ricordato che gli anziani in Basilicata erano in grande difficoltà. L'indifferenza e il cinismo generale della società lucana al riguardo è…davvero insopportabile. Dobbiamo ricordare che anziani si è già a 65 anni (quindi può riguardare anche la maggioranza degli "opinionisti e degli editorialisti esterni" del Quotidiano). Quando il conforto del peso del lavoro non c'è più e ci si ritrova a combattere con la solitudine che si insinua piano piano nella propria vita e ti fa sentire sempre meno "cittadino" e sempre più sopportato in quel momento devono scattare gli antidoti …al "mal di vivere". L'anziano lucano è ancora oggi guardato con fastidio. Aumentano a dismisura le badanti extracomunitarie. Pochi sono i nuclei familiari pronti ad ospitare i propri genitori. E' un menàge familiare di chiaro stampo involutivo. La grande solidarietà dei lucani è un flebile ricordo. Il grande successo riportato dal Quotidiano con le "Foto da Collezione" ci aveva illuso. Il Quotidiano della Basilicata ci illude ancora di più con gli inserti speciali sulle UNITRE (Università della Terza Età), quasi a voler farci riflettere e a voler farci soffermare compiutamente sul significato della "qualità dell'invecchiamento". Purtroppo, il disadattamento degli anziani lucani non è correlato ad una generica e superficiale mancanza di servizi sociali , ma è soprattutto correlato alle oggettive condizioni di difficoltà dell'effettiva marginalizzazione degli anziani stessi. Anziani in forte crescita nel Mezzogiorno e in particolare in Basilicata dove è più sentita la difficoltà degli stessi. Anziani non più attivi e "protagonisti" di una monotona vita quotidiana, non relazionale e non creativa. In questi ultimi anni la società del mercato e della finanza creativa ha progressivamente sospinto gli anziani verso l'afasìa relegandoli nell'area della passività, della solitudine e dell'alienazione comunicativa. La Basilicata non è immmune. La condizione anziana in Basilicata come nell'intero meridione mette allo scoperto una vistosa contraddizione presente in tutte le società contemporanee. Una vistosa contraddizione che vede in queste società lucane e meridionali in genere il rispetto e la protezione solo della "vecchiaia biologica", con una serie di interventi terapeutici e farmacologici, finalizzati allo stare bene fisicamente. L'altra vecchiaia quella che viene definita dai sociologi la "vecchiaia sociale è purtroppo trascurata terribilmente . Analizzare in Basilicata simile contraddizione significa riportare il discorso sul tema del "sistema di intervento rivolto al-

l'Educazine Permanente degli Adulti e sulla carenza di servizi agli anziani. Tale crisi di sistema si è acuito con un ingiusto e forzato inurbamento dei due capoluoghi e delle aree costiere. Questa visione modernistico - tecnocratica che oggi implode ha costruito un modello "culturale" che ha spazzato per sempre la vecchia e orgogliosa "civiltà contadina lucana" creando una vera e propria frattura generazionale. Una frattura che ha coinvolto in Basilicata anche il Ceto Medio intellettuale. Tale effetto si ripresenta con il pensionamento. Un ceto medio, non più protagonista, che si è intristito sempre più di fronte alla totale assenza di offerte pubbliche di partecipazione degli anziani ad iniziative di rilevanza sociale e culturale. Tale mancata educazione ad un uso creativo del tempo libero ha completato questa desolante realtà e ha fatto sì che l'anziano lucano venisse del tutto assorbito da una "precarietà esistenziale". Bisogna riprendere la grande stagione regionale della Domanda Assente (un intervento socio culturale rivolto agli anziani lucani) quella con la Università La Sapienza di Roma. Una domanda assente…perché soprattutto in Basilicata la Questione anziani non è una variabile indipendente e non può essere affrontata solo sotto il profilo sanitario . La Regione deve avere il coraggio di reinventare il vecchio progetto socio Culturale e superare l'attuale concetto di regressione, di perdita e di involutività dell'anziano lucano. Deve creare un Percorso che guarda alla pluralità dei bisogni di vita e alla catena dei servizi socio-assistenziali, ricreativi, culturali, educativi e intra e intergenerazionali , caratterizzati da continue riorganizzazioni e continui e repentini cambiamenti di vita quotidiana. Queste iniziative e questi interventi seppur timidamente presenti nelle numerose e qualificate Università della Terza Età lucane hanno sofferto dell'episodicità e della sporadicità e delle annose carenze di natura finanziaria. La Regione, il Pianeta Giovani e l'Unitre potrebbero interrompere questo trend negativo e riproporre con una vera discontinuità rispetto al passato, forme di intervento con soggetti di età diversificata con ruoli complementari, alternativamente di insegnamento ed apprendimento. Del resto fare un intervento in regime di coazione generazionale è auspicabile e necessario. Lo ha dimostrato in questi giorni il Forum Regionale dei Giovani e l'attivismo dei Forum Comunali. Insieme possono rivolgersi all'intera società lucana compresa quella politica e costruire una vera e nuova società interculturale. Tale approccio potrà finalmente creare nuove forme di aggregazione e di vita liberate da vincoli , cariche di democrazia e aperte alla ragione , alla fantasia e alla creatività , viste come dimensione costitutiva della quotidianità. E' un sogno che può realizzarsi immediatamente facendo incontrare "anziani e giovani" in un vero circuito virtuoso, avendo cura di coinvolgere propositavamente le tre agenzie educative (Scuola, Famiglia e, soprattutto, la Chiesa) con la diretta regia delle UNITRE, dei Maestri del Lavoro e della Regione Basilicata. Tutto ciò può essere varato in tempi brevi e può costituire il grimaldello di una nuova politica del vero welfare… mauro.armando.tita@alice.it

IL PD DEVE DARE PRIORITA’ AL LAVORO di ROBERTO SPERANZA* LA giornata del 1° maggio deve caratterizzarsi come momento di riflessione ampia sulla grande questione del lavoro che oggi, in una condizione globale di crisi, diventa prioritario mettere al centro dell'agenda politica per agevolare l'esistenza di tutti i cittadini. Più di due milioni di italiani sono oggi senza lavoro; oltre cinquecentomila in più dall'inizio della crisi. Quasi un milione di lavoratori sono transitati in lunghi periodi di cassa integrazione. Il tasso di disoccupazione effettivo supera il 10%. Una situazione allarmante per i giovani sotto i 25 anni e per le donne. Le retribuzioni, già tra le più basse nell'area Ocse, subiscono i contraccolpi della cassa integrazione. A questi dati si aggiunge un elemento che oggi più che mai diventa essenziale affrontare, affinché non si verifichino più casi di morti bianche. La sicurezza sul lavoro è un punto dolente sucui ilPartito Democraticodeve assolutamenteriflettere e lavorare duramente alla costituzione di un sistema

lavoro che tenga dentro assunzioni più solide e tutela dei diritti dei più deboli. Il Pd, con la presentazione dell'emendamento di cui è primo firmatario Cesare Damiano e che si riferisce all'articolo 31 del testo presentato dal Governo, ha impedito di certificare clausole compromissorie su vertenze future, impedendo di fatto che al di fuori di accordi sanciti dalla contrattazione collettiva, il lavoratore sia lasciato solo a decidere all'inizio del rapporto di lavoro di quali strumenti avvalersiper la tutela deipropri diritti. È proprioinquestadirezione cheilPartitoDemocraticodeveconcentrare leproprieforzee muovereazionipolitiche affinché la Basilicata e l'Italia intera diventino quei luoghi in cui ricerca, formazione e lavoro non debbano più essere cause di battaglie, ma consolidati pilastri al servizio della democrazia, della libertà e dello sviluppo. * segretario regionale del Pd

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Sabato 1 maggio 2010


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Potenza

Sabato 1 maggio 2010

Il capoluogo che sopravvive L’assessore al Bilancio: «Non abbiamo altro da tagliare» Alla Regione «chiediamo il rispetto del ruolo di capoluogo» crosanto motivo di orgoglio, paradossalmente, rappresenta un problema». Eccola la “resa”, punzecchierà qualche collega dell’opposizione nel commentare la prima parte della relazione. Poi, però, il registro cambia. Richiesta di «rispetto» «Guardate - dice - il nostro non è un grido di dolore, chiediamo semplicemente alla Regione Basilicata il rispetto del ruolo dicittà capitaledella Basilicata». Ruolo che negli ultimi anni ha saputo superare «lo storico pregiudizio che dagli anni 70’ considerava Potenza come una città accentratrice del potere che fagocitava le risorse regionali a danno dei territori provinciali. La storia ed i fatti anche recenti hanno inequivocabilmente dimostrato l’esatto contrario». Gli spunti positivi Se l’auspicio è che «attraverso icriteri diripartodel fondoregionale, la città di Potenza possa beneficiare di almeno 5 milioni di euro all’anno», non manca lo sguardo agli obiettivi da cogliere comunque, con «operazioni finanziariamente virtuose che, nonostante tutto, ci consentiranno di sopravvivere e mantenere la salubrità di un povero bilancio»: regolamento urbanistico, il risparmio energetico, la fine dei contenziosi sulla triste storia degli espropri del post terremoto. Rifiuti e circolo vizioso «Se oggi avessimo l’ampliamento della nostra discarica, ridurremmo la Tarsu del 30 per cento». Ma tanto per non lasciare spazio all’immaginazione, Pace dettaglia il «meccanismo vizioso» del settore. La Provincia con ordinanze del presidente indica dove il Comune di Potenza deve conferire i rifiuti, «individuando fuori Provincia e precisamente nei comuni di Salandra e Pisticci i siti di smaltimento». In 14 mesi il costo del conferi-

L’assessore al Bilancio, federico Pace, relaziona al microfono sulle finanze dell’ente

mento è passato da 90 euro a tonnellata agli attuali 174 euro «per logiche di mercato a noi certamente estranee». Isolamento politico Nel frattempo, «contro l’atto amministrativo che ci porta alla chiusura irreversibile della nostra discarica di Pallareta, l’ente ha proposto ricorso al Tar contro il presidente della Regione e il presidente della Provincia ritenendo assolutamente infondato ogni sospetto di inquinamento ambientale». E’ un «fatto grave oltre che inconsueto, sintomo

dell’isolamento, anche politico, che il capoluogo subisce in questa materia, e non solo». Pure sulla mobilità serve «una revisione radicale da parte della Regione del sistema di contribuzione ai comuni». Servono fondi, serve il riconoscimento del ruolo. Chenon è spiegano poi tutti - contrapposizione ai territori. «Male che va - si concede una provocazione fuori dall’aula - faremo pagare il ticket di ingresso in città. Con 25 centesimi a persona, intascheremmo ogni anno milioni di euro e risolve-

remmo tutti i problemi». Un pezzo di cuore Questo è il primo anno in cui l’amministrazione ha tagliato le risorse ai servizi sociali. «Ma quando un’amministrazione di centrosinistra è costretta e diminuire gli stanziamenti per il sociale è come se avesse sacrificato un pezzo del proprio cuore». Ne va di mezzo, fatto slavo l’impegno a “rimpinguare” ove possibile, «il nostro dna politico». Ne va di mezzo il futuro della città e della sua comunità. Sara Lorusso

GLI EFFETTI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

I suoli ottenuti gratuitamente nel piano ex fornace Ierace

Un’area per alloggi di studenti E’ uno di quei risultati che il sindaco sottolinea come «effetto concreto» del nuovo corso urbanistico alla città. Il fatto che il comune abbia potuto mettere a disposizione un’area di circa 5.000 metri quadrati nella zona dell’ex fornace Ierace, superfici già di proprietà comunali in un lotto su cui si sta realizzando un intervento edilizio privato, per la realizzazione di circa 300 alloggi per la casa dello studente, «è stato possibile perché la città si è fatta trovare pronta». Per l’intervento, il cui soggetto attuatore sarà l’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale), la Regione ha messo a disposizione un finanziamento di 7 milioni e mezzo di euro. Quando è stato avviato il percorso di riqualificazione dell’ex fornace Ierace, un piano di iniziativa privata con la previsione di diversi volumi tra residenze e commercio e un ascensore che collegherà rione San Rocco al centro storico, il nuovo regolamento urbanistico non era ancora stato approvato. Ma quell’intervento fu uno dei primi in ci si cominciava a ragionare sulla cessione gratuita al Comune di suoli da parte de privati in cambio di alcuni vantaggi edificatori: a carico del privato le opere di urbanizzazione (strade, fognature, marciapiedi), da consegnare prima dell’avvio dell’edificazione. Nel piano specifico è stata spostata e allargata la strada che costeggerà il futuro abitato, un tratto ad ampia percorrenza di via Ciccotti. Così, l’essere già proprietario dei suoli,

ha messo il Comune in condizione di potersi “proporre” per ospitare la futura residenza universitaria, in una posizione tra l'altro ottimale, a poche centinaia di metri dal centro storico e dal polo universitario di Macchia Romana. Nei giorni scorsi, durante una riunione svoltasi negli uffici dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, alla presenza di rappresentanti di Comune, Ater e Università, era stata definita da parte della Regione la disponibilità dei 7 milioni e mezzo di euro proprio per questo intervento. «Si tratta di un intervento fondamentale - spiega il sindaco Vito Santarsiero - per offrire una risposta significativa alle esigenze dei giovani universitari. E’il positivo risultato delle attenzioni della Regione Basilicata verso tale tema per cui ringraziamo il presidente De Filippo e Rocco Vita, assessore uscente alle Infrastrutture, nonché del nuovo modo di garantire e costruire la città pubblica attraverso le nuove norme del Regolamento urbanistico». In questa ottica richiama pure la prossima partenza di 11 cooperative a Macchia Giocali per cui si attende la consegna dei progetti per le opere di urbanizzazione prima di procedere all’edificazione e della stessa variante che ha prodotto l'allargamento della strada nei pressi dell’ex fornace Ierace. Effetti del regolamento urbanistico e «del nuovo modo di costruire in città». Magari non immediatamente visibili, ma «senza dubbio, sul medio periodo, di grande e positivo impatto».

Chiusura discarica e ricorso al Tar contro il governatore «Sui rifiuti, Comune isolato politicamente»

CANTIERE GALLITELLO

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Chiuso il contenzioso sul Nodo complesso Sarà completo in 570 giorni, o forse meno «FINALMENTE ripartono i lavori del Nodo complesso del Gallitello» e i primi risultati saranno visibili tra una decina di giorni, quando, terminata la sistemazione della segnaletica, sarà aperto il viadotto Basento (quello che costruirà un anello nel traffico tra Potenza ovest e viale del Basento e bipasserà l’ingorgo ormai abituale nei pressi del passaggio a livello). Contemporaneamente, però, il riavvio dei lavori prelude a nuovi disagi. «Ai cittadini chiediamo un po’ di pazienza e collaborazione», spiegano amministrazione e impresa che ieri, in conferenza stampa hanno ratificato l’accordo raggiunto dopo il lungo stop e il contenzioso avviato. «Ma entro quattro mesi e prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, sarà pronto anche un altro “pezzo” del nodo, il cavalcavia sulla Fondovalle». Nell’immediato, a cantiere riaperto, su viale dell’Unicef si dovrà viaggiare su una sola corsia visto che il cantiere si sposterà tra una carreggiata e l’altra. Questa volta, spiegano, è quella buona. I lavori riprendono dopo alcuni mesi di stop e la trattativa per la soluzione del contenzioso apertosi sui ritardi e le varianti al progetto: l’impresa aveva chiesto ulteriori risorse per circa 13 milioni di euro, la transazione si chiude a un milione di euro e con l’impegno a chiudere tutta l’opera in 570 giorni. C’è poi la possibilità per l’impresa di ottenere una premialità aggiuntiva di massimo 500 mila euro se il completamento si conclude entro l’anno. «Crediamo d poter chiudere tutto il cantiere in 400 giorni», spiega Pantaleo De Finis, in rappresentanza dell’impresa che si è aggiudicata l’appalto e che di esperienza, in Italia e all’estero, ne ha parecchia, anche su cifre maggiori. «Ma questa è la più complessa opera con cui ci siamo confrontati». Un cantiere composto di pezzi, viadotti e galleria, dislocato in pieno ambito urbano. «Lavoriamo in massimo regime

Il viadotto Basento è il primo “pezzo” che sarà consegnato con la ripresa dei lavori. Una volta reso fruibile, l’ingresso in città da Potenza Ovest sarà consentito solo attraverso il viadotto che costruirà un “anello” con viale del Basento. Il tratto di viale del Basento che è parallelo al viadotto sarà così percorribile solo in direzione Potenza Ovest. Al passaggio al livello (da Gallitello), la svolta a sinistra (già oggi vietata) diventerà impraticabile.

di sicurezza, ma in pieno traffico, tra ferrovia, strade e la presenza di due torrenti» a cui si è poi aggiunta la scoperta dell’area archeologica. «Non ne siamo certo dispiaciuti - fa eco il sindaco Santarsiero - Quando nel settembre 2007 abbiamo avuto le prime notizie sui ritrovamenti e nella primavera successa ci siamo accorti della grandezza dell’area, non abbiamo dubitato nell’accollarci le spese di scavo», costate un milione di euro. Testimonianza «della presenza dei lucani nell’abitato di Potenza già in epoca pre-romana. Ora dovremo renderla fruibile a scuole e turismo, vista la posizione favorevole nei pressi del parco fluviale, i cui lavori saranno appaltati a breve, e della vecchia ferrovia al centro del Piot di cui siamo partner». L’area archeologica, però, ha costretto a una complicata variante sul progetto (a ottobre scorso la ratifica di tutti i pareri):

il viadotto che vi passa sopra sarà realizzato in acciaio e non più in cemento precompresso, con una luce (la distanza tra i piloni) passata da 28 a 60 metri. Con relativo aumento della spesa. Il Nodo complesso era stato progettato per un costo totale di 28 milioni di euro, fondi stornati dal non più realizzabile progetto dell’aeroporto di Piani del Mattino, di cui 16 destinati alle strutture: è di due milioni l’incremento dei costi, per lo più impegnati da questa variante e da quella sulla galleria. Su questa struttura - precisano il sindaco e l’assessore alla Viabilità, Pietro Campagna - è stato scelto di applicare, pur senza obbligo, la nuova normativa antisismica. E sulle polemiche nate sulla stabilità di quella galleria in pieno ambito urbano? «Il monitoraggio strutturale e geologico sull’opera è massimo e costante». Così, si riparte nella consape-

volezza «che una volta realizzata, l’opera risolverà in buona parte i problema di traffico della città. A Potenza, questo tema, non può essere affrontato - ha più volte spiegato il sindaco - incidendo su sensi unici e semafori. Servivano interventi infrastrutturali che non erano stati fatti in tempo. Noi ci siamo ripiegati, con coraggio, pur sapendo dei rischi di impopolarità che i disagi alla viabilità, creati dai cantieri in pieno ambito urbano, avrebbero sollevato». Stessa “filosofia” per il Nodo ospedaliero che, è l'annuncio a latere, sarà consegnato entro 60 giorni. Il Nodo è «un’opera coraggiosa», loro, amministrazione e impresa, «ci crediamo davvero». Trovato l’accordo si torna al lavoro, con l’invito alla partecipazione collettiva in pazienza e l’augurio a ritrovarsi tra poco più di un anno per tagliare il nastro “complessivo”. sa.lo.

L’INTERVENTO LE allarmanti notizie sul buco del bilancio comunale relativamente all’anno 2007, recentemente apparse sulla stampa, anche nazionale (Il Sole 24 Ore del 12 aprile 2010), sono purtroppo confermate, anzi aggravate, dalle risultanze del bilancio consuntivo del Comune di Potenza per il 2009. Siamo, stando alla lettura della relazione del rendiconto di gestione presentata dalla giunta Santarsiero, alla vigilia di un nuovo dissesto finanziario. Questa volta però, qualora si dovesse arrivare a un punto di non ritorno, non ci sarà né contributo dello Stato,né ulteriorepatrimoniodisponibile da alienare (v. Malvaccaro, Via Ionio, Macchia Romana ecc.) per ridurre al minimo l’impatto di un nuovo disastro finanziario che, in maniera inevitabile, si abbatterà sui cittadini di Potenza in termini di minori servizi e maggiori tasse. Come dire, il malgoverno della cosa pubblica ha colpito ancora! Tre su tutti gli indici che fotografano, impietosamente e con immediatezza, la situazione di pre-dissesto finanziario del Comune. In primo luogo, l’irreversibile squilibrio finanziario testimoniato dalla impossibilità, per l’ente, di restituire entro il 31 dicembre le anticipazioni di tesoreria ricevute nell’anno come previsto al punto 9 della certificazione dei parametri di ente strutturalmente deficitario. In secondo luogo, il grave squilibrio economico dimostrato dalla perdita di esercizio conseguita nell’anno 2009 (5.863.658,62 euro) come riportato nel conto economico dell’ente. Se a ciò poi si aggiunge la perdita maturata per il 2009 dall’Acta, stimata in non meno di 2 milioni che il Comune

Sull’orlo del baratro dovrà preoccuparsi di ripianare pena l’immediata messa in liquidazione della società appena nata, si comprende la gravità della situazione. In terzo luogo, la consistente perdita patrimoniale. Sul punto corre l’obbligo di sottolineare che il Comune, nell’anno 2009, ha fatto registrare una pesante contrazione del proprio patrimonio. Ad attestare il grave stato di crisi del Comune di Potenza concorre, altresì, una innumerevole serie di altri valori ed indici negativi. La certificazione dei parametri ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario, per esempio, evidenzia l’esistenza di ben quattro parametri negativi su dieci. E’ da ricordare in proposito che, ai sensi dell’articolo 242 TUEL (testo unico enti locali), l’ente è strutturalmente deficitario nel momento in cui la metà degli indici di cui sopra presenti valori deficitari. Stando alla relazione illustrativa, depositata agli atti, ne mancherebbe solo uno per annoverare il Comune di Potenza tra gli enti strutturalmente deficitari. Ed ancora, lo squilibrio economico-finanziario dell’ente è inchiodato dalle percentuali, incredibilmente basse, di realizzazione nelle entrate (56,51 per cento) e delle uscite (55,19), ma anche dalle fallimentari percentuali di realizzazione dei residui attivi (22,67) e dei residui passivi (24,73), fatta 100 la percentuale normale. Così come in costante peggiora-

mento, rispetto agli anni precedenti, sono gli indicatori finanziari ed economici generali, anch’essi rilevabili dalla lettura del predetto documento: l’indebitamento pro-capitedelComune è passato da 1.738,22 euro nel 2007 a 1.746,68 euro nel 2009; la velocità di riscossione delle entrate proprie è diminuita da 0,44 del 2008 a 0,36 del 2009; la rigidità della spesa corrente è aumentata da 38,41 per cento del 2007 a 42,72 del 2009; la redditività del patrimonio, già ridicola nei suoi valori assoluti, si è ulteriormente ridotta a 1,48 per cento; il patrimonio disponibile di proprietà del Comune rapportato alla popolazione si è ridotto da 663,79 euro del 2007 a 211,88 euro del 2009; il patrimonio demaniale pro-capite si è analogamente ridotto da 791,88 euro del 2007 a 486,70 del 2009. Nella sostanza si è al cospetto, dati per buoni i dati offerti dal Comune di Potenza, di un sostanziale impoverimento della popolazione provocata senz’altro da una gestione politica ad amministrativa assolutamente negativa. La “malagestio” appare ancor più evidente se si mettono a confronto gli indicatori finanziari ricevuti in eredità dell’ultima giunta Fierro (fine 2003) con quelli rilevati nell’ultimo esercizio (fine 2009). Tra gli indicatori più importanti, meritano particolare attenzione: l’autonomia finanziaria (rapporto tra le entrate proprie ed il totale delle entrate) che si è ridotta dal 65,24 per

cento fatta registrare nel 2003 al 57,89 rilevata nel 2009; l’autonomia impositiva (rapporto tra le entrate tributarie proprie ed il totale delle entrate), anch’essa ridottasi dal 40,76 per cento del 2003 al 37,36 del 2009; l’acquisizione delle entrate proprie (rapporto tra le riscossioni e il totale delle entrate accertate nell’anno) che si è ridotta dal 62,55 per cento del 2003 al 57,38 del 2009; la velocità della riscossione delle entrate proprie che si è addirittura ridotta del 22 per cento. Insomma, un disastro su tutto il fronte finanziario seppur in presenza di un aumento dei trasferimenti dello Stato e della Regione, che nel periodo considerato si sono rispettivamente incrementati da 318 euro a 349 per abitante e da 79 euro a 118 per abitante. Un dato però lascia ancor più perplessi e contrariati: la constatazione che in tutti i documenti di bilancio, e nei suoi allegati, non è spesa neppure una parola per illustrare le iniziative da intraprendere per fronteggiare e superare l’attuale crisi economico-finanziaria, interamente ascrivibile all’amministrazione Santarsiero. Nulla è detto, per esempio, sul completamento del piano di dismissione degli immobili, sulla lotta all’evasione fiscale (da qualche anno completamente abbandonata), sulla concreta possibilità di alienare vantaggiosamente il Palazzo di Giustizia, sul recupero tariffario per i servi-

zi a domanda individuale, sul piano industriale dell’Acta spa e sulla volontà di aprire la partecipazione ai comuni del comprensorio. Sui costi di gestione del servizio di igiene urbana, qualche breve ma doveroso cenno. L’attuale costo, che si aggira sui 12 milioni annui, incide per oltre 170 euro per abitante, mentre il costo medio nazionale (come si evince dal rapporto Apat 2008 ministero dell’Ambiente) è pari a 124,95 euro per abitante all’anno. Si pensi, solo per raffronto, che nella città di Roma il costo del servizio è di 163 euro. Un dato su cui riflettere e che dovrebbe recare solo e semplicemente imbarazzo. Di fronte a questo dato, verrebbe da chiedersi se ad un costo così elevato corrisponda un altrettanto elevato livello di servizio. Brevemente, ed in sintesi questo lo stato delle cose: inceneritore spento da tempo, con ingenti risorse letteralmente “bruciate”; discarica di Pallaretacolmadal 2005,conrifiutitrasportati nella provincia di Matera, a costi inammissibili senza aver realizzato la nuova; indice di raccolta differenziata da terzo mondo (18-20 per cento). La cosa più raccapricciante èche tuttoavviene nelsilenzio più assoluto della comunità cittadina. Una comunità che, apparentemente, sembra pronta a ricevere qualsiasi sopruso sulla propria pelle. Senza battere ciglio. Io li vedo i cittadini di Potenza. In fila nel traffico, in macchina. Agli incroci “complessi”. In silenzio, nonfiatano, non si lamentano. Aspettano. E’ un silenzio assordante. Occorre reagire, credetemi. Michele Napoli consigliere comunale e regionale Pdl

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idea e provare ad accogliere quel secondo emendamento, pur di trovare un motivo di condivisione in un momento storico delicato». Nella speranza che superati gli «steccati ideologici» e «con la forza dell’unità, domattina avremo dato uno straordinario esempio a tutto il popolo lucano». Se ciò non dovesse accadere, a lui non resterà il rimpianto di «non averci almeno provato». Il deficit strutturale Nel riassumere lo “stato dell’arte” non dimentica la premessa costellata di tagli «indiscriminati» dei trasferimenti dallo Stato, «una diffusa e generalizzata diminuzione dei trasferimenti regionali» e la rata annuale di mutuo di 12 milioni di euro «per gran parte derivante da debiti ereditati dal sofferto dissesto finanziario». In poche parole «la città capoluogo si trova di fronte a un debito che si traduce in un deficit strutturale e standardizzato che l’accompagnerà per le prossime cinque consiliature». Praticamente «non abbiamo più che cosa tagliare, non ci rimane che incidere dolorosamente sui servizi offerti». Abitanti e trasferimenti Le risorse sono «calibrate - dice - per un comune di 65.000 abitanti», nonostante la città offra «servizi all’intera comunità regionale» con un aumento quotidiano di popolazione che, tra pendolari e domiciliati, arriva a «120.000 persone». Università, Regione, ospedale San Carlo, Tribunale: e i servizi legati, ricadono «sul nostro bilancio. Non ce la facciamo più, non possiamo farcela». Vittima del ruolo E la cosa peggiore è che «il capoluogo di regione appare vittima del suo ruolo: il fatto di essere la sede dove l’intera comunità regionale trova il soddisfacimento dei propri principali interessi e bisogni - sottolinea - invece di essere un sa-

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Alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo sui lavori al Nodo complesso del Gallitello erano presenti il sindaco Santarsiero, l’assessore Campagna (a sinistra) e il responsabile dell’impresa De Finis (foto in pagina di Andrea Mattiacci)

REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

QUANDO chiude la relazione persino dall’opposizione c’è chi lancia un seppur timido segnale di assenso. E la consapevolezza che sulle parole dell’assessore al Bilancio, Federico Pace sia necessario un approfondimento politico, si traduce (nella seduta di ieri) in un rinvio del dibattito in consiglio comunale. «Dobbiamo ragionare tutti sulla relazione dell’assessore», dirà più tardi il capogruppo del Pd Gianpaolo Carretta che quelle parole spiega di averle «condivisein pieno».Epurcon leferme posizioni delle parti, è chiaro che la centralità del dibattito si è ormai spostata: non solo la città dal bilancio risicato, ma la sua “riabilitazione” e, soprattutto, la «collettiva responsabilità di costruire il futurodella cittàdi Potenza, il suo ruolo di città capoluogo di Regione, di città comprensorio erogatrice di servizi di eccellenza», aveva concluso Pace. Un bilancio “bloccato” L’assemblea che avrebbe dovuto ratificare con un voto il bilancio di previsione, quello che programma la vita economica del capoluogo nei prossimi anni, si è trovata a confrontarsi, invece - come forse mai prima aveva esplicitamente spiegato Pace - con un «mero atto amministrativo contabile che a stento riesce ad assicurare i servizi minimi alle sole finalità istituzionali dell’ente». Diverse pagine dopo avrà tracciato la realtà economica dell’ente, con un futuro dal raggio probabilmente corto se le cose non dovessero cambiare. Appello alla condivisione L’opposizione ha presentato quattro emendamenti al provvedimento, di cui uno, quello sui trasporti è stato bocciato dalla giunta, dopo aver incrociato però, in commissione l’astensione e l’apertura del Pd. Pace lancia un segnale «di disponibilità per cambiare

Potenza 25

Sabato 1 maggio 2010


Agenda

Sabato 1 maggio 2010

In fattoria per curare la salute: il primo esperimento

Prevenzione e contrasto all’usura Le attività svolte nel 2009

SARA’ presentata oggi a Cancellara la prima fattoria Agri-Bio-salute. L'iniziativa è promossa da Turismo Verde-Cia. Si tratta di un modello fortemente innovativo di azienda agricola che coniuga l'offerta agrituristica con la produzione biologica e attività dedicate alla salute. Questo il programma: alle 10 previsto l’arrivo in fattoria BioAgriSalute, in via Vittorio Emanuele III; alle 10,30 visita guidata ai fabbricati ristrutturati; alle 12 saluto degli operatori dell'azienda, del sindaco di Cancellara Antonio Lo Re, di Paolo Carbone, presidente di "Turismo Verde" Basilicata. Alle 13,30 degustazione dei prodotti.

SARA’ presentata il prossimo 3 maggio alle 10.30, nella sala giunta della Provincia di Potenza, la relazione sulle attività di prevenzione e di contrasto all'usura svolte dalla Fondazione “Interesse uomo” nel corso dell'anno 2009 nel territorio della provincia di Potenza. Nel 2009 richieste di aiuto finanziario da parte degli utenti si sono triplicate passando da 107 a 356, di cui: 203 per l'accesso al credito etico; 83 per il fondo ministeriale antiusura e 70 richieste varie tra consulenze e accesso al microcredito per le emergenze. Tra i relatori il presidente della fondazione, don Marcello Cozzi, e Piero Lacorrazza.

Al Cincillà stasera si chiude con Vasco Rossi

Un camper in piazza a difesa dei consumatori

SI chiude oggi al Cincillà la rassegna musicale "Vivo di musica". Di scena stasera "La compagnia del Blasco", la Cover Band ufficiale Italiana (capitanata da Max Fai) del "mostro sacro" Vasco Rossi. I ragazzi provengono da una lunghissima tounèe che li ha portati in tutte le città Italiane. Max Fai proporrà un repertorio vastissimo percorrendo tutte la tappe del Vasco nazionale in un mix esplosivo di scenografia e musica guidata magistralmente da Angelo Annigo (chitarra solista), Antonio Milo (chitarra ritmica e cori), Diego Petiti (tastiere), Lorenzo Rossi (batteria), Vincenzo Simone (basso) e Ottavia Inguscio (cori).

GIUNGERA’ oggi in piazza Mario Pagano alle 10 e fino alle 13.30, il camper dell'Associazione Consumatori Utenti (Acu) in cui il personale addetto fornirà informazioni sulle garanzie post- vendita dei prodotti, sulle pratiche commerciali sleali e sui servizi creditizi. Una iniziativa che fa parte del progetto nazionale “Rendiamoci Conto” finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico, che attraverso un “tour dei diritti” vuole essere un momento per informare i consumatori. Il personale distribuirà del materiale informativo e risponderà direttamente ai quesiti dei cittadini fornendo preziosi consigli.

LO SPETTACOLO DI DINO BECAGLI ALLO STABILE

I circa 600 morti del treno dell’oblio

me delinquenti qualsiasi, «facevano il mercato nero, era puttane, ladri e contrabbandieri». Non dovevano essere sul quel treno - secondo le autorità dell’epoca - perché quello era destinato solo al trasporto delle merci. Eppure c’era a bordo anche il bigliettaio. «Com’è - si chiede uno dei parenti di due vittime sulla scena - che c’era anche il bigliettaio se quelli a bordo erano solo contrabbandieri?». Eppure così furono liquidate tutte quelle persone. Scaricate alla stazione di Balvano come bestie e ammassate lì per ore. Si pensò anche di dar fuoco a quei poveri corpi e per poco non si fecero sparire quelle uniche tracce della tragedia. A bordo, in realtà, c’era gente assolutamente normale: c’erano tanti soldati. Speravano che per loro la guerra fosse finita e desideravano solo essere a casa. C’erano mamme e bambini, persone che a Napoli c’erano andate solo per un certificato. E c’era anche chi faceva la “borsa nera”, come Anna splendidamente interpretata da Lorenza Colicigno - ma per sopravvivere: c’era la guerra, si doveva pur mangiare. «Indagini frettolose, censura militare e ragion di Stato oscurano l'accaduto, rimuovendolo dalla coscienza nazionale. Questa di Balvano fu, è stata e continua a essere una strage con molti responsabili e nessun colpevole, come molte altre del dopoguerra italiano, con l'aggravante di essere totalmente ignota ai più. L'intento? Ricordare la vicenda attraverso la voce di alcuni sfortunati viaggiatori». Ci sono libri - pochi - che raccontano quella tragedia (quelli di Mario Restaino e Gianluca Barneschi, per esempio), ma portare in scena delle persone, delle voci e dei ricordi fa sicuramente più effetto. «Come tutti i lavori di Becagli - spiega Edoardo Vallifuoco, che segue la compagnia da “lontano” - anche questo riesce a invogliare lo spettatore a saperne di più. E’ successo anche con i lavori su Albino Pierro, Scotellaro. Dopo aver visto lo spettacolo ti viene voglia di leggere e approfondire. E’ il suo modo di diffondere la cultura lucana nel mondo. Ed è il suo modo di creare anche un senso di appartenenza, di comunità. Perché è la storia che crea una identità e non conoscerla significa restare divisi». Antonella Giacummo a.giacummo@luedi.it

Questa relazione non mi convince...

MARIA VITTORIA che oggi compie 5 anni. Buon compleanno da mamma Valeria, papà Vito, dai nonni e dal fratellino Federico

CINEMA

La polemica Negozi aperti il primo maggio

RANIERI Tito scalo - 0971/629470

ANCHE oggi i negozi del centro storico resteranno aperti secondo i soliti orari, così come resterà aperto, nel giorno della festa dei lavoratori, anche l’ipermercato Iperfutura. Tutto confermato, quindi, nonostante le proteste dei sindacati che, proprio ieri, hanno incontrato il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero. Presenti all’incontro anche l'assessore al Commercio Giuseppe Ginefra e il dirigente dell'unità di direzione Michele Lapenna, per le rappresentanze sindacali Mosca, Arcieri e Della Luna. Presente anche il direttore della Confesercenti provinciale Antonio Palumbo. L’amministrazione comunale ha evidenziato che in presenza di precedenti concertazioni di settore e precedenti atti amministrativi si è nella impossibilità di poter attivare qualsiasi forma di divieto. Si è invece convenuto sulla opportunità che a cominciare dal prossimo anno in occasione della festività del Primo Maggio non si possa più derogare all'obbligo di chiusura delle attività commerciali. A tal fine sarà richiesto alla Regione Basilicata di definire con norma legislativa i giorni di tassativa chiusura, nei quali va necessariamente ricompreso il Primo Maggio. Critici comunque i sindacati: «no a un sistema di deregolamentazione hanno scritto Filcams, Fisascat e Uiltucs - che vorrebbe il settore del commercio aperto tutto l’anno, comprese le festività importanti come il primo maggio e rivendicano un confronto più stringente con le amministrazioni locali per scongiurare il messaggio che nulla ha più valore della società dei consumi». Intervengono anche i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. «Riteniamo sbagliato - scrivono Pepe, Falotico e Vaccaro - l'apertura degli esercizi commerciali della città di Potenza. A tal proposito sottolineamo come, per il futuro, è necessario che il primo maggio non sia ricompreso tra le date festive in cui è possibile operare in deroga. Non è possibile subordinare ai soli fini consumistici un momento di straordinaria importanza per la classe lavoratrice che, oggi più che mai, riveste un alto valore simbolico per la storia e per i valori che rappresenta». Negativo anche il parere di Italo Di Sabato, segretario regionale Prc Basilicata: «Il primo maggio è la giornata di festa e di lotta dei lavoratori di tutti i paesi, anche le lavoratrici e lavoratori del commercio hanno questo diritto. Per questo il Partito della Rifondazione Comunista, nel caso il Comune di Potenza autorizzi l'apertura degli esercizi commerciali, invita i sindacati di categoria ad indire lo sciopero del settore».

Sala 1 Basilicata coast to coast 18 - 20.15 - 22.30 Sala 2 Basilicata coast to coast 19.15 - 21.30 Sala 3 La vita è una cosa meravigliosa 17.30 - 19.45 - 22 Sala 4 Agorà 17.30 - 20 - 22.30 Sala 5 Matrimoni e altri disastri 17.45 - 20 - 22.15 Sala 6 Scontro tra Titani 3D 18.45 - 21.30 Sala 7 La città verrà distrutta all’alba 18 - 20 - 22

DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Oceani 3 D 19 Basilicata coast to coast 21

DON BOSCO p.zza Cagliari - 0971/445921 Fantastic Mr Fox 18.30

La città verrà distrutta all’alba DAVID Dutton è lo sceriffo di una tranquilla città americana. Un giorno, Rory Hamill esce da una partita di baseball con un fucile carico pronto per fare una strage, e David è costretto a ucciderlo. Quello che poteva sembrare un raptus improvviso è invece il primo segnale di un contagio che infesterà la cittadina.

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Protezione civile

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Comune

0971 415111

Pronto soccorso Emergenza sanitaria 118 Ospedale San Carlo 611111 Pronto Soccorso 0971 612562 Consultorio 0971 26907 Asp 0971 310111 Ateneo Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.

0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 418211 0971 205640

Biblioteche e musei Biblioteca Nazionale 0971 54829 Biblioteca Provinciale 0971 305013 Archivio di Stato 097156144 Museo Provinciale 0971444833 Archivio stor. comunale 0971 51605

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TALVOLTA la realtà supera la fantasia. Talvolta la realtà è talmente raccapricciante da desiderare di dimenticare. E talvolta c’è chi quell’oblio ricerca con pervicacia, perché non ci siano responsabili e risarcimenti. Tutto questo è accaduto a Balvano. Era il 3 marzo del 1944. In poche ore si è consumata, sotto la Galleria delle Armi, la più grave tragedia ferroviaria di tutti i tempi. Ma pochissimi sanno cosa accadde. E’ “il treno dell’oblio”, quello che si è riempito con circa 600 cadaveri, buttati poi in fosse comuni fuori dal Cimitero di Balvano. Circa 600: non c’è un numero preciso, molti non furono neppure riconosciuti ufficialmente. «E’ il caso di Anna Orbino spiega Dino Becagli, regista dello spettacolo “Il treno dell’oblio”, che sarà portato in scena allo Stabile il 3, 4 e 5 maggio - di cui non c’è nessuna notizia ufficiale. Quando Dino Becagli con alcuni degli attori durante le prove: mi sono recato nella cappella accanto Giovanni Fanelli, Lorenza Colicigno ed Eva a Balvano ho trovato la figlia Bonitatibus e la nipote di questa donna. Sono state loro a raccontami che la mamma era tra quei morti». Quella di Anna è solo una GLI AUTORI IL CAST ORGANIZZAZIONE delle storie raccontate nello spettacolo: «quei fogli ingialliti», come dice Becagli in ordine alfabetico: in ordine di apparizione: ARRANGIAMENTI MUSICALI: nello spettacolo, possono ancora raccontare qualcosa. E SALVATORE ARGENZIANO, ingegnere, DINO BECAGLI, attore e regista dello FRANCESCO SCORZA, Ingegnere musicicosì, su una scena scarna e poeta e cultore del dialetto torrese spettacolo nonché direttore artistico della sta con pochi effetti speciali, GIANLUCA BARNESCHI, avvocato e vinciCompagnia TMB passano le diverse storie. tore Premio Basilicata 2005 LORENZA COLICIGNO, attrice, già preTanti quadri che raccontano DINO BECAGLI, attore e regista sentatrice e regista RAI SCENE E COSTUMI quegli istanti, la paura, lo ANDREA DI CONSOLI, giornalista e critico GIANCARLO CUSCINO, attore e cantanGERARDO VIGGIANO,Docente di arti vistupore, lo sgomento. Quelletterario te sive nonché scenografo cinespettacolo lo dei sopravvissuti e quello GENNARO FRANCIONE, drammaturgo, atIOLE CERMINARA, attrice e cantante, Grancia di Brindisi dei morti senza nome. Tra lotore e regista, già magistrato voce solista de "Le voci di Selly" ro anche due bambine, GiuGIUSEPPE LUPO, saggista e docente di letANTONIO NELLA, attore nonché capolia e Maria Pia che si muovoteratura contemporanea Università Cattolica comico del Gruppo Teatrale "La MascheCOORDINAMENTO TECNICO: no con disinvoltura tra gli di Milano ra" ANTONIO SALVIA, docente materie eletattori della compagnia “TeaPASQUALE PACE, poeta GIOVANNI FANELLI, attore e copywriter trotecniche e Vicepresidente del TMB tro Minimo Basilicata”. PerMARIO RESTAINO, direttore ANSA Potenza ETTORE CORTELLESSA, attore napoché su quel treno si calcolaMIMMO SAMMARTINO, direttore della Gazletano, il veterano verace no anche 29 vittime di età inzetta del Mezzogiorno Potenza MARIA PIA ROMANO, attrice e cantante ORGANIZZAZIONE GENERALE: feriore ai 15 anni. Morti in siMARIO SANTORO, poeta e critico letterario 12.enne, alla prima esperienza NICOLA DI PIETRO: Presidente del TMB, lenzio, soffocati dal fumo MARIO TRUFELLI, poeta, già capo redattoEVA BONITATIBUS, attrice nonché giorgià dirigente Regione Basilicata denso che in pochi minuti re TG3 Basilicata nalista e affermata presentatrice riempì la galleria e quel treno merci che, invece, trasportava anche tantissimi uomini e donne. «Parlare di questo treno solo per raccontare la cronaca - continua Becagli - non ci sembrava opportuno. Certo è ovvio che un minimo di documentazione c’è, ma quello che ci interessava era realizzare come dei piccoli quaAccanto una delle vignette di Giulio Laurenzi. dri. Con le Sopra Becagli e dietro Antonio Nella storie di quei morti che prima di essere tali erano delle persoFIGURANTI: ne, con degli affetti e dei sentimenti». GIULIA PESARINI, bambina DOMENICO TELESCA: Fisarmonicista CENTRO DANZA MAEVA: tangheri I morti del treno 8017 venSEMINARIO MINORE DI POTENZA: coreografie e canto nero cancellati, trattati co-

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Agenda

Sabato 1 maggio 2010

APPUNTAMENTI

APPUNTAMENTI

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Potenza Firmato un protocollo per favorire la formazione

Tito Dodici i voti favorevoli

Un “Laboratorio territoriale” tra mondo scolastico e imprese

Il consiglio ha approvato il bilancio

POTENZA - Creare un raccordo più efficace tra sistema scolastico, sistema formativo e mondo delle imprese in ambito provinciale. Questo l’obiettivo che si prefigge il protocollo d’intesa sottoscritto ieri mattina dal presidente della Camera di commercio di Potenza, Pasquale Lamorte, dal presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza e dalla dirigente del Miur Ufficio scolastico provinciale, Claudia Datena. Il modello, che si avvale anche delle risorse messe a disposizione dal Fondo di perequazione 2006 di Unioncamere, si rifà ad una sorta di “Laboratorio territoriale” con il quale si inquadrano le singole collaborazioni con gli istituti scolastici in una visione sempre più organica. Molteplici gli obiettivi: sviluppare raccordi efficaci con il mondo della formazione professionale e del lavoro, uniformare le procedure e ottimizzare le risorse (a partire da quelle finanziarie), massimizzare e mettere a sistema le opportunità offerte dal sistema camerale coinvolgendo nel contempo il maggior numero soggetti potenzialmente interessati. «Le sinergie istituzionali sono necessarie per produrre effetti positivi sul territorio, tanto più quando si parla di scuola e di formazione, le leve su cui costruire la società del futuro - ha dichiarato il presidente Lamorte -. Il sistema ca-

PICERNO Tutti a scuola di manutenzione

La sottoscrizione del protocollo (foto Andrea Mattiacci)

merale, anche alla luce delle più recenti normative in materia scolastica e formativa, intende continuare a promuovere 'alleanze' per una serie di azioni tese a diffondere sempre di più la cultura di impresa, a partire dai giovani studenti della nostra provincia. Metteremo a disposizione risorse economiche nostre e quelle rinvenienti dal Fondo di perequazione nazionale di Unioncamere, oltre ai preziosi strumenti formativi e informativi di cui disponiamo». «Nei giorni scorsi ho scritto una lettera al sottosegretario Viceconte - ha aggiunto il presidente Lacorazza - a riprova dell'importanza nodale del mondo scolastico che do-

vrà continuare a produrre innanzitutto cultura e pensiero, e contestualmente formare leve di giovani sempre più prontiad immettersinelmercato del lavoro. Lo sforzo da fare è quello di incrociare maggiormente domanda e offerta di lavoro, riorganizzando le filieredella formazione e dell'istruzione attraverso un miglior utilizzo del Fondo sociale europeo e strumenti strategici come i Patti formativi locali». «Il mondo della scuola si apre sempre di più al territorio, e questo protocollo ne è ulteriore conferma», ha concluso la dottoressa Datena

PICERNO - Prosegue l'impegno del circolo Legambiente che ha reso protagonisti gli alunni dell'Istituto comprensivo di Picerno coinvolgendoli nella manifestazione “Nontiscordardimé”. Obiettivo dell’iniziativa una migliore vivibilità della scuola. Alunni, insegnanti, genitori insieme ai volontari si sono dedicati a piccoli lavori di manutenzione: pulizia degli spazi, verniciatura delle aule, e piantumazione di alberi. Quest'anno, i volontari, hanno voluto dedicare la manifestazione all'importante tema della raccolta differenziata. In particolare si è focalizzata l'attenzione sulla produzione del compost verde, che è il risultato della “trasformazione” della componente organica dei rifiuti urbani, detta anche “umido” che è biodegradabile. I volontari dell'ambiente hanno realizzato due compostiere, contenitori cilindrici per produrre compost, con la partecipazione attiva dei bambini, dove sono stati poi conferiti i rifiuti organici. Hanno seguito la manifestazione oltre agli alunni e alle insegnanti, anche la preside del Comprensivo, il sindaco, Valeria Russillo, il suo, Rocco Faraone nonché il maresciallo del Corpo Forestale dello Stato di Picerno. Carmine Pepe

TITO - Via libera al bilancio. L’assise comunale titese ha approvato il bilancio consuntivo con 12 voti favorevoli, 3 contrari e un solo astenuto. Lo ha reso noto l’assessore al bilancio, Lucia Teresa Salvia. «Il bilancio è il documento in cui vengono rappresentati i risultati finanziari della gestione annuale e descritti i fatti finanziariamente rilevanti. I conti del bilancio del comune di Tito sono davvero tutti a posto. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di renderlo sempre più trasparente e di facile lettura soprattutto per i cittadini e per i non addetti ai lavori. Il conto di bilancio dell’esercizio 2009 è perfettamente regolare e riporta esattamente tutte le operazioni dell’esercizio finanziario 2009 in perfetta corrispondenza con le deliberazioni esecutive ai sensi di legge. Al fine di migliorare il monitoraggio delle spese e delle entrate si era incaricato l’ufficio finanziario di effettuare una attenta disamina dei residui attivi e passivi finalizzata al mantenimento dei soli residui che possono trovare allocazione nel bilancio. Grazie al lavoro svolto, voluto dalla nostra maggioranza consiliare, oggi siamo nelle condizioni di poter programmare una quota di risorse aggiuntive in investimen-

ti. Tenendo presente quello che è il nostro programma elettorale e le linee programmatiche da noi presentate riteniamo di investire queste risorse in settori strategici. Dall’intervento di copertura del territorio con rete di videosorveglianza alla progettazione e realizzazione di un impianto fotovoltaico su proprietà pubbliche. Ed ancora da interventi di manutenzione straordinaria immobili comunali sino alla verifica per estinzione mutui esistenti». Per Salvia «contro quanto viene affermato spesso in maniera errata, i cittadini titesi pagano tributi al di sotto della metà della media nazionale. Che il sindaco avesse ragione quando affermava che la macchina comunale funziona bene con un numero di dipendenti inferiore alla media lo dimostrano i numeri». Per l’assessore «nonostante i tagli di risorse ele richiesteprogressive del Patto di stabilità il comune di Tito riesce a spendere 590,89 euro per abitante in spese correnti e 357,04euroin speseperinvestimenti. Per quanto riguarda il debito e mi riferisco ai mutui contratti dall’ente, esso incide per 61,32 euro per abitante contro i 1.776 euro del Comune di Potenza». Angela Scelzo

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Pietragalla Dopo il caso dell’aggressione dell’anziana

Muro Lucano Per il Primo maggio

Approvato ordine del giorno per una maggiore sicurezza

Tutti in piazza per “Ripartire dal lavoro”

PIETRAGALLA - Nel corso dell'ultimo consiglio comunale è stato approvato, all'unanimità un ordine del giorno sul tema “Sicurezza sul territorio di Pietragalla”. Nel suo intervento il sindaco Rocco Iacovera riferendosi a quanto accaduto sabato scorso quando una tabaccaia è stata malmenata da due rumeni, subito arrestati, ha sottolineato che «l'intera amministrazione comunale formula gli auguri di pronta guarigione alla signora Rosa Magno vittima dell'aggressione da parte dei due delinquenti subito assicurati alla giustizia grazie al pronto intevento delle forze dell'ordine alle quali va il ringraziamento di questa civica istituzione, unitamente a quello di tutta la cittadinanza, perchè con la loro azione hanno contribuito a riportare serenità in un ambiente turbato dall'azione delinquenziale oltre chè dalle lesioni personali subite dalla donna». Per quanto riguarda, invece, alcuni furti avvenuti negli ultimi tempi il sindaco ha incontrato «il Comandante dei carabinieri della compagnia di Acerenza, responsabile per competenza del territorio del comu-

ne di Pietragalla, che ha assicurato sin da subito maggiore presenza notturna degli uomini dell’Arma della stazione di Pietragalla». Semprein relazioneall’ordine del giorno sulla sicurezza il primo cittadino ha annunciato che «verrà inviato al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e al Comando provinciale dei Carabinieri, con la richiesta di incrementare l'organico della

stazione Carabinieri di Pietragalla sotto dotato in relazione all'estensione territoriale di Pietragalla». Iacovera, insieme a tutto il consiglio comunale, ha invitato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica affinchè «solleciti l'approvazione del progetto presentato da questa amministrazione alla Prefettura di Potenza nel 2009 per la realizzazione di un sistema di vi-

deo sorveglianza per il potenziamento della sicurezza urbana e la tutela dell'ordine pubblico. Infine si chiede alla locale stazione dei carabinieri di intensificare i controlli sugli stranieri presenti sul territorio, di concerto con la Polizia Municipale, per prevenire quelle situazioni di disagio sociale che spesso sfociano in fenomeni delinquenziali». Antonio Bevilacqua

Bella, oggi consacrazione del nuovo cimitero BELLA – Nuovo cimitero per la comunità sancataldese di Bella. Consacrazione e benedizione del neo cimitero questa mattina alle 10.30, alla presenzadel sindaco SalvatoreSantorsa e del presidente della Regione, Vito De Filippo. La celebrazione sarà officiata da don Peppino Stolfi. Viva soddisfazione è stata espressa dall’assessore di San Cataldo, Leonardo Sabato per il completamento di un’opera che «spero ponga fine ad una serie di disagi a cui erano sottoposti i suoi concittadini in momenti di affranto per la perdita dei propri cari». «Un luogo di culto – ha detto Sabato – che si inserisce nel processo di completamento di tutte quelle infrastrutture primarie che stiamo realizzando nella frazione, necessarie ad acquisire l’ autonomia consona di un piccolo paese. Il cimitero sorge sul vecchio impianto

cimiteriale abbandonato negli anni 50, memoria storica di San Cataldo. L’opera fin qui realizzata comprende complessivamente 180 loculi insieme ad una cappella, una camera mortuaria, un locale custode, parcheggio e strada di accesso ed è costata circa 850 mila euro di cui circa 480mila sono gravati sulbilancio comunale mentre la restante somma è stata introitata dalla concessione trentacinquennale di circa 150 loculi. I rimanenti 30 loculi sono rimasti invece nella disponibilità dell’ amministrazione comunale per fra fronte ad eventuali necessità che si dovessero verificare in futuro. E’ comunque intenzione dell’ amministrazione di procedere in tempi brevi allo spostamento di alcune salme sepolte provvisoriamente nel cimitero di Bella ed Avigliano». Angela Scelzo

MURO LUCANO - “Ripartire dal lavoro e dall'occupazione”. E' questo il leit motiv della “Festa dei lavoratori” in programma questa mattina alle 10, in piazza Don Minzoni, a Muro Lucano. Alla manifestazione interverranno il primo cittadino, Gerardo Mariani, i rappresentanti delle tre sigle sindacali e i capi gruppo dei partiti politici muresi. Per il sindaco «il diritto alla dignità dei lavoratori va tutelato al fine di dare vita a una nuova primavera per il mondo delle produzioni e del lavoro lucano. Occorre aprire una riflessione sulla tutela delle condizioni di sicurezza del lavoratore. Occorre dare nuovi input alla crescita dell'occupazione, attraverso politiche di coesione sociale». La festa del Primo maggio è un'occasione per riflettere, «insieme alle sigle sindacali, sulle effettive condizioni di sviluppo non solo dell'intera area del Marmo Platano ma dell'intera regione».

Per Mariani «vanno messe in campo politiche di più ampio respiro mirate a favorire processi di crescita e di sviluppo in grado di garantire certezze e prospettive di lavoro ai tanti giovani lucani. Appare sempre più doveroso, allora, fronteggiare la crisi economica e i suoi pesanti effetti sull'occupazione e sui redditi delle famiglie. Occorre estendere gli ammortizzatori sociali, allungare il periodo di disoccupazione, attuare i contratti di solidarietà ed incentivare l'assunzione di disoccupati o lavoratori in mobilità. E' prioritario adoperarsi per una strategia a sostegno dello sviluppo del paese, attraverso decise politiche industriali, sostenute da adeguati finanziamenti per innescare nuove dinamiche di sviluppo e di crescita per il futuro di tutti i lucani. Solo così si darà corso ad un nuovo approccio a quei problemi legati al mondo del lavoro, ridando speranza ai lavoratori di aziende lucane in crisi e a quei tanti giovani in cerca di prima occupazione».

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Ripacandida Buche e assenza di sicurezza lungo l’arteria

Genzano L’equiraduno del Sud

Quei tre chilometri ancora molto pericolosi

Tutti in sella sulle tracce di Federico II

RIPACANDIDA - E' ormai noto che le strade sono il biglietto da visita per chi vuole raggiungere i paesi. Per chi vuole raggiungere Ripacandida, anche per una visita al santuario di San Donato, grazie ai suoi meravigliosi affreschi biblici del '500, gemellato con Assisi, attraverso la strada provinciale 10 e la 8 è costretto a viaggiare con grave pericolo per la propria incolumità. Sono solo tre chilometri che collegano Ripacandida a Ginestra senza un minimo requisito di sicurezza. E' una strada importante, che collega Ripacandida con Venosa e viene percorsa giornalmente, oltre da numerosi automobilisti, anche da decine di camion e autobus, costretti a passare da Ripacandida, dopo aver percorso un tratto della superstrada Oraziana, con uscita obbligatoria a Ripacandida. E' una strada piena di avvallamenti e buche per cui chi vi transita è costretto a fare delle vere e proprie gimcane per impedire che gli automobilisti non si rechino dal proprio…meccanico. Questa strada è percorsa ogni giorno, alcune volte anche per quattro volte, dallo scuolabus del Comune di Ginestra, che porta circa 20 ragazzi alla scuola media di Ripacandida, con grande preoccupazione dell'autista e dei genitori per i pericoli di questa strada.

Alcuni dei partecipanti all’iniziativa

Lo stato in cui versa la Ripacandida-Ginestra

In attesa della costruendo superstrada Oraziana, Ripacandida-Ginestra, che doveva essere ultimata già alcuni anni fa e che della sua apertura non si hanno ancora notizie, questa strada è l'unica via di accesso per chi deve raggiungere Venosa e Ginestra da Ripacandida. Portavoce del disagio di questa strada è l'assessore comunale di Ripacandida, Aniello Prisco che avvicina-

to ha detto: «sono preoccupato per i pericoli che presenta questa strada che mette a rischio l'incolumità delle persone e dei loro mezzi. Sono in tanti i cittadini del mio centro che si lamentano per lo stato disastroso in cui versa questa arteria e che quotidianamente raggiungono la vicina Venosa per motivi di lavoro e di…salute per il vicino ospedale. Non chiedo di effettuare opere strutturali

che comportano spese gravose alla Provincia, ma semplicemente i minimi requisiti di sicurezza, installazione di guard-rail, nuovo manto stradale nei punti critici e la segnaletica. Mi affido al responsabile dell'area nord della Provincia, Barbano e lo invito ad effettuare un sopralluogo per constatare la pericolosità di questa strada». Lorenzo Zolfo

GENZANO DI LUCANIA Sulle tracce di Federico II ci sono i cavalieri della dodicesima edizione dell'Equiraduno organizzato dai centri ippici del meridione. L'ombradelgrande resvevosiaggira sull'altura di Vitalba, nel castello di Lagopesole, una delle ultime residenze di caccia realizzate dall'imperatore tra il 1242 e il 1250. I cavalieri la rincorreranno tra i boschi riscoprendo la natura e la storia al galoppo. Gli avventurieri provenienti dalla Basilica, dalla Puglia e dalla Campania sottoporranno i cavalli ad una gara di fondo lungo il percorso del trekking. Ieri mattina, dopo la partenza dal centro ippico “San Francisco”di Genzano, i cavalieri si sono diretti verso l'Alto Bradano, cuore del

nord della Basilicata, sostando presso la diga di Acerenza e scorazzando nel bosco di Forenza, fino alla sistemazione serale presso il centro ippico “I cavalieri di Biancalancia”. Oggi, tutti in sella, si dirigeranno verso il Monte Carmine seguendo un religioso oltre che storico-artistico. Quest'ultimo sarà dettato dalla visita pomeridiana al Castello di Lagopesole. L'escursione si concluderà, domani quando i cavalieri si dirigeranno nuovamente verso il bosco di Forenza, terra del gastaldo di Acerenza, in epoca medievale. Seguirà il rientro pomeridiano verso il centro ippico “San Francisco”, dove si concluderà la manifestazione. Angela Menchise

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31 Lauria Residenti delle contrade preoccupati per le novità introdotte dalla differenziata

«Vogliamo che tutto resti come è» Ad allarmare è che i punti di raccolta si trasformino in discariche abusive LAURIA - Le novità della raccolta differenziata preoccupano alcuni cittadini delle contrade Canicella, Piscitella e Iacoia. Ieri mattina, una delegazione si è recata al Municipio e ha chiesto chiarimenti al sindaco di Lauria Antonio Pisani e all'assessore all'ambiente Giovanni Labanca. «Vogliamo che le cose restino così come sono», dice Pietro Labanca, portavoce della protesta. Il primo gennaio 2010, l'amministrazione comunale di Lauria ha avviato la raccolta differenziata in via sperimentale nel centro abitato (rione superiore e inferiore) e alla contrada Pecorone. Le altre contrade, fino a oggi hanno portato la spazzatura in punti di raccolta. Per le contrade Canicella e Piscitella, ad esempio, i cittadini portano con la loro macchina la spazzatura ai cassonetti di arena bianca. Adesso invece l'amministrazione sta spostando i cassonetti del centro nelle periferie, dove installerà anche delle campane per il vetro e la plastica. Il cambiamento non convince i residenti delle contrade Canicella, Piscitella e Iacoia, perché porterà un aumento della tariffa, ora ri-

Maratea A chiederlo il consigliere provinciale Libonati

Statale 18, «Bisogna risolvere definitivamente la questione»

Un momento dell’incontro tra alcuni cittadini e il sindaco

dotta rispetto al resto della cittadina, e perché temono che ogni cassonetto messo possa poi diventare una discarica abusiva. Per il sindaco Pisani e l'assessore Labanca, le disposizioni della differenziata oltre ad essere un adeguamento necessario per legge sono anche un opportunità per tutelare l'ambiente e migliorare l'immagine del paese. I punti di raccolta usati fino ad oggi, compreso quello di arena bianca, puntualmente sono diventai «delle

discariche a cielo aperto», dove si porta di tutto: frigoriferi, lavatrici, televisori, materassi, pneumatici. E che costano per essere ripuliti al Comune 2000 euro ogni quattro mesi. I cittadini allora hanno proposto di mettere delle telecamere per individuare chi abbandona i rifiuti, nella convinzione che buona parte del materiale sia abbandonato da persone e ditte dei paesi vicini. L'amministrazione, invece, il punto di raccolta intende chiuderlo e per evitare questa incresciosa

situazione, l'assessore Labanca e il vicesindaco Domenico Di Lascio, stanno lavorando per individuare un'area a Canicella per un nuovo ecopunto dove poter portare i rifiuti ingombranti. La riunione si è conclusa con l'impegno dell'amministrazione ad effettuare, nel mese di maggio, un sopralluogo nelle contrade per verificare come procedere con la differenziata e anche per valutare gli interventi necessari per riparare i tratti di strada danneggiati. Francesco Zaccara

Moliterno Quattro le formazioni che si affronteranno in campo

Torneo della solidarietà a favore dell’Associazione tumori MOLITERNO - “Secondo torneo della solidarietà” oggi al campo sportivo “O. Venezia” del centro valligiano. La manifestazione, organizzata dall'Associazione nazionale tumori Italia onlus di concerto con la società di calcio femminile Asd “Le amazzoni di Sarconi, è finalizzata alla raccolta di fondi in favore dell’associazione. Saranno quattro le formazioni che si affronteranno sul campo di gioco moliternese: la squadra dell'Arma dei Carabinieri, la squadra della Guardia di Finanza, la squadra della Solidarietà e la squadra degli Avvocati. A dare il calcio d'inizio il neo sindaco della cittadina Giuseppe Tancredi e la rappresentante della delegazione “Val d'Agri” dell'Ant, Silvana Sangiorgio. Associazione questa fondata nel 1978 e trasformatasi in Fondazione nel dicembre del 2002. Trentadue anni di

ininterrotta attività che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, ha inteso omaggiare con una medaglia d'oro, anche in riconoscimento del “Progetto eubiosia”. Il credo dell'Ant, difatti, è “l'eubiosia”, ossia buona vita, dal greco antico, nel significato di “la vita con dignità dal primo all'ultimo respiro”. L'associazione svolge assistenza nel domicilio del sofferente, in modo del tutto gratuito, tramite un'equipe costituita da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti e specialisti (oncologi, nutrizionisti, cardiologi) garantendo, oltre alle visite programmate, una reperibilità per le urgenze ventiquattro ore su ventiquattro. Al domicilio del sofferente è reso possibile anche effettuare esami diagnostici e strumentali, quali prelievi ematochimici, elettro-

cardiogrammi, radiografie, ecografie. E' possibile, inoltre, eseguire prestazioni sanitarie quali visite, medicazioni, emotrasfusioni, catarismi, paracentesi, toracentesi, nutrizione artificiale, terapie del dolore e chemioterapia orale). Cinque, d’altronde, i punti fermi dell'impegno dell'associazione. Assistenza domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore ed alle loro famiglie, prevenzione oncologica, ricerca scientifica, formazione, iniziative per la raccolta fondi. L'Ant, difatti, assiste circa 80.000 sofferenti, di cui oltre 3000 quotidianamente con l'impegno di più di trecento professionisti tra medici, specialisti, paramedici e psicologi. Qualche ora di divertimento, dunque, per offrire nuova dignità alla vita di tante persone. Gerardo Tempone

La statale 18 quando era ancora chiusa al traffico

MARATEA - Dopo la riapertura al traffico dell statale 18 bisogna «risolvere definitivamente la questione». Così Vincenzo Libonati, capo gruppo dei Dec in consiglio provinciale, secondo cui finalmente «l'economia dell'area può tirare una boccata di ossigeno». Per l’esponente politico provinciale «hanno pesato fortemente i circa 80 giorni di chiusura dell'arteria, che hanno messo a rischio numerose attività economiche e ricettive dislocate lungo il tratto Maratea- Sapri: la prima sfida persa dall'area tirrenica è stata quella di Pasqua quando la costa e il suo hinterland sono stati isolati dalla frana e quindi non è stato possibile far riversare un numero consistente di turisti in zona». È notorio che la Basilicata si regga anche sul turismo di frontiera, che fa del mordi e fuggi un'opportunità per varcare i confini regionali e approdare nelle aree contermini. «La fragilità del territorio non deve rappresentare un ostacolo per la risorsa turistico-ricettiva dell'area - ha aggiunto il capogruppo Dec - ma deve imporre l'attenzione degli organismi competenti affinché si attuino soluzioni de-

finitive ed in grado di ripristinare anche il tessuto socio-economico della zona tirrenica». Il consigliere Libonati ha, pertanto, sollecitato, come primo passo dopo la riapertura parziale dell'arteria, «la concessione del transito anche nelle ore notturne, avvalendosi degli stessi impianti semaforici utilizzati durante il giorno. Va garantito un celere intervento soprattutto ai mezzi di emergenza e soccorso perché, in caso di necessità, salvare una vita vale più di ogni altra cosa». Non è la prima volta che l'arteria rimane chiusa per lungo tempo, per questo, per l'esponente dei Dec sarebbe opportuno avviare un definitivo tavolo di confronto con esperti in materia ambientale e amministratori regionali e provinciali che, assieme ai sindaci dell'area «trovino il sistema più efficace per evitare che periodicamente la viabilità di collegamento tra Basilicata e Campania venga compromessa. In ogni caso, non vanno sottovalutati la valenza e l'impatto ambientale che devono restare immutati a garanzia di preservazione dell'habitat naturale e geologico di una delle più belle zone dell'Italia meridionale».

L’ente Parco del Pollino punta San Costantino, mobilitazione per salvare i murales di Schillizzi a un’offerta turistica integrata SAN COSTANTINO ALBANESE - Salviamo i murales di Enzo Schillizzi, è il messaggio che impazza su Facebook ai sostenitori del gruppo. Il gruppo è nato lo scorso 4 luglio per salvare i murales presenti in San Costantino Albanese di Enzo Schillizzi. Si tratta di un appello rivolto a tutti ed in modo particolare all'amministrazione comunale per intervenire prima possibile e soprattutto prima che tutti i murales svaniscano nel nulla a causa delle intemperie. Enzo Schillizzi, con la sua arte, con la sua persona, ha dato un grande contributo alla cultura arbëreshe e all'identità etnica. «Il restauro del murales che è stato fatto lo scorso autunno, comincia a rovinarsi, il colore si stacca. Questo non è dovuto all'umidità che viene da dietro il muro, ma dall'esterno, ovvero dall' esposizione al sole,

al vento, al freddo e alla pioggia. Si dovrebbe passare della vernice trasparente più spesso così almeno 4 o 5 anni le opere possono durare. In autunno si era diffusa la voce che si dovevano mettere dei vetri protettivi per salvaguardare le opere da intemperie e da atti vandalici, ma non è stato fatto nulla». I murales sono ubicati in piazza Vittorio Veneto a San Costantino Albanese e con questo gruppo si chiede anche il cambio di nome della piazza da piazza Vittorio Veneto a piazza Enzo Schillizzi, pittore e scultore. Al primo cittadino e all'amministrazione comunale verrà presentato mensilmente l'andamento di questo gruppo affinchè l'obiettivo per il quale il gruppo si sta battendo possa avere una celere risoluzione. Emilia Manco

ROTONDA - L'ente “Parco nazionale del Pollino” ha presentato alla Regione Basilicata il documento di “Progettazione integrata di filiera - predisposto dall'Inea (Istituto nazionale di economia agraria) in collaborazione con l'Alsia (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura) per dare vita alla filiera multi comparto del Parco. Le risorse necessarie sono pari a 20 milioni di euro. Nei giorni scorsi la giunta esecutiva dell'ente, presieduta dal vice presidente Francesco Fiore, aveva approvato il relativo programma che punta al recupero e alla rivitalizzazione di produzioni di nicchia, alla riscoperta di peculiarità e valori propri delle aree rurali del nostro Paese, alla diversificazione delle attività agricole e alla creazione di sinergie tra agricoltura - mondo rurale - turismo. «Per la costruzione della filiera multi com-

parto del Parco – fa notare il vice presidente del Parco, Francesco Fiore - ci si ispira alle misure del Piano di sviluppo rurale, in particolare a quelle che puntano all'ammodernamento delle aziende agricole e all'accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali». Gli obiettivi generali da perseguire sono la tutela attiva della biodiversità anche attraverso il ruolo attivo e positivo delle buone pratiche agricole, zootecniche e forestali; la valorizzazione delle risorse naturali mediante sistemi di gestione ecocompatibili coerenti con gli indirizzi della Rete Ecologica; la valorizzazione delle risorse storiche, culturali, ambientali, l’ospitalità e le produzioni tipiche per la caratterizzazione (Marchio del Parco) di un'offerta turistica integrata, da promuovere mediante un programma di comunicazione, interno ed esterno al Parco.

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Sabato 1 maggio 2010 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Il Comitato per il Lavoro e l’emersione del sommerso controlla in particolare edilizia e agricoltura

Lavoro per tutti, ma solo in nero I dati sull’ illegalità tra il 2009 e il 2010 registrano un aumento del 53,42% C’E’ una guerra sotterranea, silenziosa, che viene svolta ogni giorno dalla Direzione del Lavoro e che corrisponde a numeri, dati. Cifre che rappresentano lavoratori in nero, senza diritti, imprese che non rispettano le norme, contributi mai versati. Quelle operazioni, realizzate con le forze dell’ordine, sono state illustrate nel corso della riunione del Cles (Comitato per il Lavoro e l’Emersione del Sommerso). I primi tre mesi del 2010 hanno descritto una realtà che si chiama lavoro nero e che si attesta al 53,42%, confrontandolo con lo stesso periodo del 2009. In aumento anche le aziende (+13%) e dei lavoratori irregolari (+3%) . Gli ispettori della Direzione provinciale del Lavoro hanno eseguito 826 controlli in aziende di tutti i settori, ascoltato 3100 lavoratori, recuperato contributi per 766.767 euro, contestato 1973 violazioni e 161 notizie di reato. I lavoratori irregolari scoperti sono stati 292 (il 9,41% rispetto ai colleghi regolarmente denunciati). Tra loro 156 erano occupati in nero, 24 extracomunitari di cui 4 senza permesso di soggiorno. A registrare i disagi maggiori è ancora il settore edile, perennemente monitorato. Su 187 ispezioni, il 66,31% è risultato irregolare, le imprese sono state multate per somme pari a 88.798 euro e per 84.950 di sanzioni penali. Quattro cantieri sono stati sospesi. Nemmeno il comparto agricolo si può definire immune dal fenomeno dell’irregolarità. Sono state ispezionate,

Nabil offre il suo rene in cambio di occupazione. Lo sostengono altri tre senza posto

«Oggi sarà la festa dei disoccupati» ERA un ragioniere appena diplomato quando lasciò la sua città in Tunisia. «Erano altri tempi - spiega Nabil Benjazia - il lavoro, da noi, mancava e in Italia sembrava ci fossero altre possibilità». Mai avrebbe immaginato che un giorno, 20 anni dopo, avrebbe offerto un suo rene, sano, per poter mantenere la sua famiglia. Un gesto difficile, reso ufficiale da un volantino che la tappezzato i muri della città con una scelta, però, non casuale: Direzione provinciale del Lavoro, Inps, Comune. Gli edifici in cui il lavoro viene creato e gestito sono quelli che Nabil investe, affiggendo la sua offerta, in cambio di sostegno economico. Il giovane ragioniere è oggi un carpentiere disoccupato e oggi, 1 maggio, sarà questo il tema della sua giornata di festa. Una celebrazione amara perchè segna il suo ultimo, estremo, tentativo di dare una esistenza dignitosa alla sua famiglia composta da sua moglie e tre figl (16, 12 e 6 anni), uno dei quali affetto da un handicap grave (per presunta negligenza medica al momento del parto, ndr.). I 250 euro che lo Stato riconosce, in questi casi, rappresentano l’unico sostegno economico a disposizione. «Non voglio pacchi di pasta ma un lavoro - spiega - perchè il lavoro c’è, ma non per chi è di Matera. E’ più conveniente prendere manodopera dalle zone vicine infatti, 140 aziende per un totale di 285 lavoratori intervistati di cui 88 extracomunitari. Ridotto, ma non completamente sconfitto il fenomeno del caporalato che ha portato a due denunce per sfruttamento di lavoratori ed evasione contri-

come Gravina, Santeramo e Altamura». Insieme ad altri tre colleghi, come lui senza lavoro, sarà oggi in piazza a manifestare per quella che «Non è più la festa dei lavoratori, ma di chi il lavoro non ce l’ha più». Vito Paolicelli, Mario Morelli e Eustachio Spagnuolo, compongono con Nabilil “microcomitato”che dàvoce anche a tanti altri operai lasciati fuori dai cancelli dei cantieri materani. «Ormai questa città è in mano agli stranieri spiega Mario - e noi non possiamo più lavorare». Il reddito complessivo di tutti e quattro, supera di poco quello di un operaio specializzato. «Abbiamo dato fondo aquasi tuttelescorte- spiegano,mentre raccontano di figli damantenere e famiglie a cui garantire una vita normale. «Lalottadi Nabilèanchela nostra-spiegano. Una battaglia che non hanno nessuna intenzione di abbandonare. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

butiva. «Risultati importanti per l’emersione del lavoro nero in in agricoltura sono stato ottenuti - prosegue Campanelli - con la vigilanza congiunta». Dalla riunione del Comitato è stato lanciato l’appel-

Da sin: Nabil Benjazia, Eustachio Spagnuolo, Mario Morelli e Vito Paolicelli. Compongo il “microcomitato” spontaneo

lo alla Regione affinchè intervenga con misure anticrisi alla luce della realtà che la Basilicata si appresta ad affrontare con 37 mila disoccupati a una platea di cassintegrati e lavoratori in mobilità in deciso aumento.

«Il problema - si legge in una nota del direttore della Direzione provinciale del Lavoro, Michele Campanelli - è già all’attenzione della Regione che ha commissionato uno studio sul mercato del lavoro locale. a.ciervo@luedi.it

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BREVI

OCCUPAZIONE Operai stranieri DAL 21 aprile al 31 dicembre, i datori di lavoro interessati a impiegare manodopera extracomunitaria in agricoltura e turismo alberghiero possono presentare le domande di nulla osta con modalità informatiche accedendo direttamente all'apposito programma disponibile all'indirizzo http://nullanostalavoro.interno.it/Ministero/dowload o per il tramite delle proprie associazioni di categorie che aderiscono ai protocolli d'intesa stipulati con il Ministero del Lavoro e dell'Interno. In particolare per la provincia di Matera il DPCM 1 aprile 2010, concernente la programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari, ha previsto 450 quote per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico alberghiero per i cittadini stranieri non comunitari dei seguenti Paesi: Serbia, Bosnia Herzegovina, Repubblica ex Yugoslava di Macedonia, Kosovo, Croazia, india, Ghana, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Ucraina, Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto, nonché per i cittadini non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro stagionale negli anni 2007, 2008 o 2009. In provincia di Matera sono state già impegnate circa 100 quote (probabilmente meno rispetto al reale fabbisogno) e l'Ufficio sta procedendo alla istruttoria delle relative domande per un rapido e tempestivo rilascio dei nulla osta al lavoro. Sono inoltre disponibili 4000 quote per lavoro autonomo, di cui 1000 per cittadini libici, e fino ad un massimo di 1500 quote da destinate alle conversioni di permessi di soggiorno per motivi di studio e formazione professionale in permessi di soggiorno per lavoro autonomo. E' previsto l'ingresso, a livello nazionale, di 2000 cittadini non comunitari che abbiano completato programmi di istruzione e formazione nel Paese d'origine. Per informazione gli interessati potranno rivolgersi allo Sportello Unico per l'immigrazione presso la Prefettura, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, nella fascia orana 9.00 13.00

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Festa dei Lavoratori

Camera di Commercio

Gonfalone del Comune

«Intesa per il lavoro»

IL SINDACO con il gonfalone della città di Matera, parteciperà alla manifestazione organizzata oggi dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. «La partecipazione rappresenta un impegno preciso per ridare speranza alle tante lavoratrici e lavoratori materani che sono stati purtroppo espulsi dalle fabbriche, dai laboratori artigiani, dalle attività commerciali. Purtroppo quella che doveva essere una giornata di festa, dovrà necessariamente trasformarsi in una giornata di riflessione e anche di lotta considerato il pesante aumento dei disoccupati che la crisi economica ha determinato soprattutto nel Mezzogiorno e particolarmente nella nostra città. Una volta lo slogan era ‘Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire’. Oggi questo slogan sembra un lontanissimo miraggio. Vogliamo riportare i lavoratori nelle fabbriche per riportare la speranza fra le nostre cittadine e i nostri cittadini e la fiducia in un futuro migliore»

UN PATTO per la ripresa della provincia di Matera, che coinvolga Enti locali, associazioni imprenditoriali e forze sociali. E' quanto chiede il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, in occasione del 1 maggio e alla luce di alcuni segnali che potrebbero favorire il consolidamento di comparti tradizionali o l'avvio di nuovi. I bandi industriali per la provincia di Matera, la proposta di accordo di programma avanzata da Natuzzi, le potenzialità dell'industria turistica e agroalimentare, dei settori dell'innovazione e dell'energia sono alcune delle “voci'' sulle quali confrontarsi per concretizzare, in tempi definiti, nuove opportunità di rilancio. «L'insediamento del nuovo governo regionale e l'occasione rappresentata dalla celebrazione della giornata dell'economia, che si terrà il 7 maggio a Potenza, possono alimentare un primo confronto sui percorsi da attivare per sostenere in maniera adeguata il sistema delle imprese».

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Matera


Per Confesercenti i problemi non possono essere affrontati solo dalla politica

RITO DI SUFFRAGIO

«Confronto e condivisione per uscire dalla crisi»

Marina Camassa

«LA Confesercenti ritiene che il modo migliore per affrontare i problemi che affliggono il territorio, sia quello delle 3 C, confronto, condivisione e coinvolgimento». E’quanto si legge in un comunicato della presidenza provinciale della Confesercenti che ritiene di dover sostenere ogni sforzo per richiamare all'attenzione degli Enti Pubblici territoriali (Regione, Provincia, Comuni, Camera di Commercio) un maggiore e più incisivo impegno per uscire da una fase negativa, «in un particolare momento economico per il nostro territorio, con la grave crisi del comparto

industriale che, a cascata, sta mandando in sofferenza il sistema della micro e piccola impresa materana». Secondo Confesercenti, è necessario un «confronto fra le istituzioni e i soggetti rappresentativi delle istanze datoriali sul territorio, perché la rappresentazione dei problemi e delle necessità non può essere lasciata solo alla politica, spesse volte distante e “ignorante” (perché ignora) le problematiche quotidiane che impediscono alla micro e piccola impresa di reagire alla crisi. Condivisione perché, purtroppo, spesse volte ci si trova di fronte a proposte e so-

luzioni che, di fatto, acuiscono i problemi anziché aiutare ad eliminarli, mentre, in altri casi, risolvono marginalmente le questioni sottoposte all'attenzione delle pubbliche amministrazioni e, quindi, sono, in modo evidente, incapaci di soddisfare le reali esigenze degli imprenditori. Coinvolgimento perché riteniamo che ciascuno debba fare la propria parte, e non tirarsi fuori lasciando ad altri le responsabilità: da questo punto di vista Confesercenti vuole e deve contribuire a sostenere, con i propri mezzi tecnici, professionali e con il proprio supporto logistico, le azioni che la

pubblica amministrazione vorrà mettere in campo per andare incontro alle esigenze degli operatori economici, oramai giunti allo sfinimento». Il presidente dell'associazione e la Giunta si impegnano a mettere in campo tutte le risorse e gli sforzi necessari per rappresentare tale posizione della Confesercenti Provinciale, «anche attraverso azioni di lobby positiva con le altre associazioni di categoria, per fare pressione e sostenere, a voce amplificata, le ragioni e le necessità del comparto, pur nel rispetto della autonomia associativa e perseguendo la giusta valorizzazione del-

Il presidente di Confesercenti Gianni Schiuma

la struttura della Confesercenti che deve avere il riconoscimento in termini di impegno sindacale datoriale per la categoria». matera@luedi.it

SI TERRÀ domani alle 19 nella chiesa di S. Rocco in via Lucana la messa in suffragio di Marina Camassa e di suo marito Donato Ristani, deceduti nello scontro frontale con un’altra auto il 26 marzo scorso, davanti all’ingresso dell’Ilva di Taranto. Nello scontro era rimasta ferita la figlia della coppia, Cinzia. Il giorno del tragico incidente l’altra figlia della coppia, Claudia, era in gita scolastica. Marina Camassa, 46 anni, era la sorella di Luciano Camassa, attuale allenatore in seconda del Pisticci calcio ed esponente apprezzato e stimato dello sport lucano nel quale ha militato in passato anche come portiere. Tra i suoi incarichi anche quello, ricoperto per diversi anni, con il Matera calcio.

Movimento complessivo da 71 milioni. Pesano i parametri stretti da applicare ai conti

«Patto di stabilità meno severo» La Provincia approva il bilancio di previsione con i cordoni della borsa più stretti UN ordine del giorno bi partisan in cui si chiede alla Regione e al Governo di impegnarsi per allentare i lacci del Patto di stabilità e consentire la regolare attività dell’amministrazione provinciale. La seduta di ieri del consiglio provinciale ha affrontato i limiti sempre più stretti di uno strumento che si preannuncia come il vero freno all’attività. Il consiglio provinciale di Matera ha comunque approvato a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri Saverio D’Amelio (Mpa) e Giuseppina Favoino (Udc) e il voto contrario del Popolo della libertà, il bilancio di previsione 2010 e il piano triennale delle opere pubbliche. I parametri del Patto di stabilità sono stati richiamati in più occasioni, con l’intento comune di rientrare negli ambiti previsti. Il bilancio prevede un movimento di 71 milioni di euro. Per quanto riguarda gli interventi settoriali, 15 milioni sono destinati ai trasporti, 12 alla gestione del territorio, 16 milioni alla tutela del territorio e dieci milioni all’istruzione. «Abbiamo approvato un atto molto importante per noi - spiega Franco Stella - soprattutto perchè giunge al termine di un anno nel corso del quale abbiamo affrontato non poche difficoltà economiche. Il problema che ci impone il Patto di stabilità, con limiti sempre più stretti, rischia di ripercuotersi su alcune scelte che riguardano ad esempio, la promozione territoriale e le infrastrutture. Un allentamento dei cordoni della

Il Pdl incontra il sindaco «Azione politica attenta»

La Provincia e Franco Stella

borsa, in questo senso, ci aiuterebbe a far fronte ad alcuni impegni che, invece, non possiamo sottoscrivere nè portare a compimento con nostro

grande rammarico. Mi riferisco anche ai problemi dell’occupazione e delle fasce deboli che ci vedono particolarmente impegnati». In avvio di riunione, il consiglio aveva affrontato il caso del consigliere del Pd Angelo De Vito, dichiarandolo decaduto (unico astenuto il consigliere del gruppo misto Augusto Toto). In apertura di discussione il Pd aveva chiesto 10 minuti di sospensione della seduta per discutere ulteriormente la vicenda, che si è conclusa con la decisione favorevole al provvedimento di decadenza che era stato emesso dal tribunale di Matera nei giorni scorsi. Al suo posto subentra il primo dei non eletti, Nicola Trombetta. matera@luedi.it

MERCOLEDI’ il coordinatore cittadino, Nicola Rocco, ed i componenti del Gruppo Consiliare del Pdl (Saverio Acito, Cristoforo Cosola, Gian Michele Vizziello, Fabio Mazzilli e Adriano Pedicini) hanno incontrato nella sede municipale il sindaco Salvatore Adduce, nell'ambito della attività di consultazione che il primo cittadino sta espletando con tutte le forze politiche. Dopo aver appreso dalla viva voce del Sindaco - si legge nella nota del coordinatore Nicola Rocco - quali saranno le linee strategiche di intervento nel brevissimo periodo, il Coordinatore cittadino ei componenti del Gruppo Consiliare del Pdl hanno chiarito ruolo e funzione della minoranza all'interno del Consiglio Comunale, ribadendo che il Pdl non si farà portatore di un'opposizione fine a sé stessa, ma di un'azione politica vigile, presente, attenta, dialogica, improntataa portare ma anche ad esigere il massimo rispetto istituzionale da parte della maggioranza, con l'auspicio di poter assicurare, unitariamente al gruppo civico e nel rispetto della differente linea politica, un contribuito propositivo e di stimolo costante per realizzare quel percorso riformatore di cui la Città ed i

Cittadini hanno impellente bisogno. Particolare centralità hanno assunto nell'incontro gli snodi politici che hanno animato gli ultimi giorni della campagna elettorale, ossia i provvedimenti adottati dalla gestione commissariale , primo tra gli altri quello concernente la revisione della pianta organica , temi sui quali il PDL si attende un franco ed immediato riesame da parte della classe politica cittadina. I rappresentanti del PDL hanno, inoltre, sottolineato la necessità di rilanciare la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019 e, pur rivendicando la primogenitura dell'idea, hanno ribadito l'esigenza di convogliare sull'iniziativa le migliori risorse umane, culturali e progettuali della Città, per rendere davvero concreta l'aspettativa di poter raggiungere l'ambizioso traguardo. Sotto quest'ultima prospettiva, hanno assicurato il rispetto dei Protocolli d'Intesa sottoscritti col presidente Berlusconi e gli altri rappresentanti del Governo centrale durante la campagna elettorale, affinché Matera e i cittadini materani continuino ad essere al centro dell'agenda politica dell'esecutivo nazionale. matera@luedi.it

SPUNTI di GIUSEPPE OLIVIERI* Se è vero quello che si dice, circa lo sbilanciamento rappresentativo all'interno del PDL di Matera in favore della ex Alleanza Nazionale, tutto sommato siamo in grado anche di capire, finalmente, su quale libro contabile annotare le umilianti sconfitte che il partito ha incassato negli ultimi anni. Il Popolo della Libertà di Matera, complice una dirigenza letargica e superficiale, è stato di fatto ingerito dagli ex “Aennini”, diventando nella nostra realtà un rifugio sicuro per quanti hanno sempre mal digerito il matrimonio “disonorevole” con Silvio Berlusconi, salvo però approfittare della Sua immensa capacità di compulsare l'elettorato, attraverso le indubbie doti di comunicatore e Statista autentico, verso una coalizione che, prima di

«Via i tornelli dalla segreteria del partito» Lui, mai nessuno era riuscito a proporre come classe di Governo per il Paese, e addirittura come guida elevata a dirimere e mediare le difficili steppe di una nuova Europa. Spiace dover registrare atteggiamenti di vanto politico di mediocre periferia comiziale, rispetto alla acquisizione di seggi, scranni o temperature preferenziali di ristretto simposio, in luogo di aspirazioni autentiche,collettive,civili in vista di mete più alte, di alternative di Governo “reale”anche per la nostra piccola ma pur sempre dignitosa ed umile località. Ci tocca purtroppo assistere a “stappi” di prosecchi d'annata, solo per ostentare la “relativa” forza

politica all'interno di un comune contenitore, nonostante sconfitte apocalittiche con percentuali da Biafra, diaspore interne, epurazioni menscevìche, azzeramenti dei perimetri della coalizione (non abbiamo alleati) e, in ultimo, l'inspiegabile “regalo” della Città di Matera al centrosinistra, causata da un Sindaco che improvvisamente ha smarrito la vocazione politica e si è dimesso, consegnando la Città ad una campagna elettorale aspra e spigolosa: sembrava il 1945. Rispetto a ciò, gli organi apicali del PDL non hanno battuto ciglio, non sono stati in grado di gestire un grande partito in un territorio così piccolo e controllabile, abbandonandolo a qualche Capitano di

Ventura o ai “Savonarola” di turno. Ora che i Finiani sono usciti allo scoperto, ora che siamo al 12 per cento, ora che gli “Aennini” hanno fatto incetta di Scranni nelle varie realtà istituzionali della Regione o di un qualche Consiglio Comunale, ora che tutto sembra essere arrivato alla fine, è tempo di cambiare rotta e modalità gestionali. Gli elettori di Matera che non si riconoscono nel centrosinistra sono molti di più del 12 per cento, lo abbiamo registrato al turno di ballottaggio; bisogna che li si vada a cercare Noi, non che vengano Loro! Gli elettori di Matera del centrodestra sono migliori della classe

dirigenziale che li rappresenta(?). C'è infine un blocco Civico che è stato in grado di sopperire alle falle aperte da “questo”Pdl. Una realtà capace di non far sentire la nostra mancanza nella città diMatera, all'altezzadellapolitica, all'altezza di un avversario forte, che dopo la risicata vittoria trova nel blocco civico l'unica vera ed organizzata opposizione in Consiglio. Apriamo porte e finestre, iniziamo con Loro un percorso di comuni intendimenti; togliamo i tornelli e le recinzioni dal portone della nostra Segreteria, e facciamo in modo che anche nella nostra Città e nella nostra Provincia vi possa essere un Popolo della Libertà diverso, e che rassomigli a quello immaginato dal “predellino”, piuttosto che ad un partito Caserma. *Pdl Matera

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Sabato 1 maggio 2010


Agenda

Sabato 1 maggio 2010

1 Maggio al Conservatorio

LE FARMACIE aperte a Matera e Provincia ? Ci penserà un sms. La risposta arriverà direttamente e gratuitamente sul cellulare. Basterà inviare al numero 3202041288 un sms con la scritta. INFO LAFARMACIA e il nome della località a cui si è interessati e nel giro di 30 secondi sul display del cellulare comparirà il nome e l'indirizzo della farmacia di turno più vicina. Federfarma, l'associazione dei Titolari di farmacia della Provincia di Matera, ha infatti inteso offrire questo servizio per risolvere i disagi di molti residenti, ma anche dei tanti turisti di passaggio. Il servizio nasce per rendere la farmacia, presidio di prima istanza del Sistema Sanitario Nazionale sul territorio.

OGGI alle 12, to, il Conservatorio Duni di Matera in collaborazione con MonacelleCultura organizza un concerto dedicato alla “Tecnica degli strumenti ad Arco” musicale materana. Due prestigiosi docenti polacchi Marcin Marowicz e Szymon Kirzeszowiec insieme ad allievi e docenti del Conservatorio materano eseguiranno il Concerto in Sol Maggiore K 156 d Mozart, il Concerto in re minore per 2 violini ed archi di Bach e la Serenata in Sol Maggiore “Eine kleine Nachtmusik” di Mozart K 525. L’ingresso del concerto alle Monacelle è libero.

APPUNTAMENTI

La farmacia di turno in un sms

MEETING DEL FUMETTO

CINEMA

La battaglia delle strisce

Comunale Matera - 0835334116 Basilicata coast to coast 17,30 - 19,30 - 21,40

Kennedy Matera - 0835334116

Giuseppe e Anna

Matrimoni e altri disastri 17,30 - 19,30 - 21,40

Duni Matera - 0835331812 Scontro tra titani

...20 anni per pensarci....... finalmente il gran giorno è arrivato!!! Possa la relatà essere più bella dei sogni che vi hanno portato oggi all'altare: è questo il nostro augurio affettuoso in questo giorno di festa. Un immenso abbraccio da tutti i vostri cari.

Angela e Giuseppe

Tantissimi auguri per il vostro 25° anniversario di nozze. Eugenia e Manuela

RISTORANTI MATERA BASILICO IL CANTUCCIO IL CASINO DEL DIAVOLO IL TERRAZZINO KAPPADOR LA CANTINA DELLA BRUNA LA CANTIN DI LUCIO LA COLA COLA LE BOTTEGHE LE SPIGHE LUCANERIE OI’ MARI’ OSSIDISEPPIA TRATTORIA ANTICHI SAPORI LA TALPA RISTORANTE DA MARIO RISTORANTE VENUSIO RIVELLI SAPERE &SAPORI STANO CUCINA CASARECCIA TRATTORIA DEL CAVEOSO

0835-336540 0835-332090 0835-261986 0835-332503 0835-268021 0835-335010 0835-344054 0835-336937 0835-344072 0835-388844 0835-332133 0835-346121 0835-388385 0835-386956 0835-335086 0835-336491 0835-259081 0835-311568 0835-346087 0835-344101 0835-332892

TRATTORIA LUCANA BACCANTI AL FALCO GRILLAIO TERRAZZA RIDOLA

17,45 - 19,45 - 21,45

Patron Antonio Matera Cosa voglio di più 17,15 - 19,30 - 21,45

Andrisani Montescaglioso - 0835208046 Green zone 19,30 - 21,45

Della Valle Ferrandina - 0835755226 La vita è una cosa meravigliosa 19,30 - 21,30

Hollywood Policoro Programmazione al botteghino

DUE giorni tra “Strane Nuvole”. L’associazione culturale, presieduta da Danilo Barbarinaldi, propone per il week end un meeting di appassionati di fumetto. Oggi e domani si terrà, presso la sede dell'associazione culturale “Strane Nuvole”in via delle Beccherie 43, un meeting di appassionati di fumetto, evento culturale che nel corso di due giorni radunerà i cultori di questo genere artistico e letterario che accomuna persone di tutte le età. I partecipanti potranno condividere la propria passione, scambiando pezzi delle proprie collezioni attraverso un “Mercatino dello scambio e dell'usato” che sarà allestito negli spazi antistanti la sede dell'associazione. I più abili nel disegno potranno, invece, confrontarsi in un contest di illustrazione denominato “Battaglia delle Strisce”, evento che spesso si svolge nelle grandi fiere nazionali di fumetto. A scontrarsi sono i personaggi che gli autori portano con sé, in un mix di abilità grafica, velocità d'esecuzione, inventiva e “colpi bassi”, sempre di natura artistica. Ha garantito la sua presenza, tra i concorrenti, Sal Modugno giovane e promettente autore molfettese, con il suo personaggio (edito da Arpanet) “Mister Villain”, mentre la giuria di esperti che decreteranno di volta in volta i vincitori delle sfide uno contro uno sarà presieduta dal fumettista materano Pino Oliva. Lo svolgimento della “Battaglia” avrà inizio alle ore 10 di stamattina primo maggio e si concluderà alle 20 di domenica, 2 maggio. Il programma della manifestazione prevede, il primo giorno: dalle 10 alle 11 le iscrizioni (gratuite ricordano gli organizzatori), dalle 11 alle 12,30 i match esibizione e dalle 16,30 alle 20,30 test match aperti a tutti per capire meglio i meccanismi del gioco. Il gran finale domenica. Si inizia dalle 10 alle 12,30 con la prima sessione di gare; dalle 16,30 alle 20 seconda sessione di gare e finali. Alle 20 premiazione matera@luedi.it

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Basilicata coast to coast NICOLA Palmieri insegna storia dell'arte e coltiva il sogno della musica. Frontman entusiasta di un gruppo di amici col vizio degli strumenti, compone canzoni e vorrebbe esibirsi sul palcoscenico scanzonato di Scanzano.

Matrimoni e altri disastri N anà è la primogenita di una ricca famiglia fiorentina e, al contrario della sorella, non è mai stata fortunata con gli uomini.

La vita é una cosa... IN una Roma dai colori estivi si muove un poliziotto addetto alle intercettazioni che ascoltando le vite degli altri scopre che la fidanzata fa la escort

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Salandra Primo consiglio per Soranno e la nuova giunta. Assegnate le deleghe

Bilancio in attivo e tasse invariate SALANDRA - Primo consiglio comunale del Soranno bis. L’assemblea cittadina si è riunita ieri mattina per approvare il Bilancio 2010 e il Conto consuntivo 2009. Più che in salute la situazione economico - finanziaria dell’ente. L’esercizio, è emerso dal Consuntivo, si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 330 mila euro. All’ordine del giorno l’approvazione anche degli atti propedeutici all’approvazione del Bilancio di previsione 2010. Il nuovo Consiglio, infatti, ha proceduto alla definizione delle aliquote di Ici, Irpef e Tarsu per l’anno in corso. Mantenuta invariata la pres-

sione fiscale rispetto all’anno precedente. «Ici e prelievo Irpef - spiega il sindaco Giuseppe Soranno - sono rimaste inalterate. Merito dei conti in ordine che hanno portato a chiudere l’esercizio con un cospicuo avanzo di amministrazione». E ancora una volta niente Tarsu da pagare per cittadini di Salandra. «Gli effetti positivi - dice il primo cittadino - degli introiti rivenienti dalla discarica comunale». Come già ha avuto modo di spiegare in passato Soranno, il conferimento di altri comuni presso la discarica di Salandra ha assicurato maggiori entrate per di-

verse centinaia di migliaia di euro al mese. E consentito all’Amministrazione di abolire il pagamento della Tassa dei rifiuti solidi urbani. Una scelta, com’è noto, avversata dalle opposizioni, già nella passata consiliatura, giacchè ai vantaggi attuali si obietta un più veloce esaurimento della discarica con relativi costi a carico del Comune che rischia di ritrovarsi nella condizione di essere costretto a portare i propri rifiuti altrove. Il documento di programmazione economicofinanziaria dell’ente è passato con i voti della maggio-

ranza. Hanno votato contro i cinque componenti dell’opposizione. Per quanto riguarda le deleghe, il sindaco Soranno non le ha comunicate durante il consiglio ma le ha assegnate in serata. I due uscenti Antonio Zagaria e Giuseppe Di Leo conservano le deleghe ricevute nella passata consiliatura. Il primo, infatti, è stato riconfermato da Soranno ai Lavori Pubblici, il secondo nell’incarico di vicesindaco e a Urbanistica, Traffico e trasporti. A Nicola Terranova, invece, le deleghe a Bilancio e Cultura e Formazione. Per

Una riunione del consiglio comunale

Antonio Cascia Sport e Pubblica Istruzione. L’Ambiente, ancora una volta, il sindaco ha deciso di tenerlo per sè. Altre deleghe saranno assegnate successivamente ad altri consiglieri, in base a competenze e professio-

nalità, in ossequio al principio più volte ribadito da Soranno di attribuire al Consiglio e ai consiglieri un ruolo da protagonista al pari della giunta. Margherita Agata m.agata@luedi.it

Pisticci La Polizia sulle tracce della coppia di malviventi. E’ il terzo caso in pochi mesi

Rubati 5.500 euro e 2 cedrate Furto con scasso al circolo il Ritrovo. Trafugato l’incasso dei videopoker PISTICCI - Furto con scasso al circolo ricreativo “Il Ritrovo”. Ignoti, forse in due, si sono introdotti qualche giorno fa nel piccolo locale situato in via Ariosto, una strada principale del rione Matina, ed hanno forzato le due macchinette videopoker presenti al suo interno, trafugando tutto il cash, pari a circa 5.500 euro. Poi sono passati alla cassa, ma hanno trovato solo spiccioli, in una somma non superiore alle 50 euro. Infine, con fare sprezzante, hanno aperto e consumato due cedrate (di qui l'idea che possa trattarsi di una coppia di ladri), poi lasciate sul bancone. Con spacconeria, quasi come una sfida. I ladri si sono introdotti nottetempo da una finestrella situata sul retro del locale, che ha una doppia entrata, con affaccio sulla meno trafficata via La Vista. Una volta dentro hanno potuto agire indisturbati e piazzare il colpo, anche con una certa comodità, per poi darsela a gambe. Le modalità del furto sono simili a quelle condotte mesi addietro su un altro circolo e su un piccolo bar della zona. Come negli altri due casi citati, chi ha agito si è introdotto nell'attività da una finestrella nascosta. A conferma, qualora nella realtà tutta da acclarare gli autori effettivamente coincidano, che almeno uno dei due ha corporatura agile e smilza. Di simile c'è anche la scelta del locale, soprattutto per il fatto che al suo interno sono presenti le macchinette videopoker, particolarmente appetibili per i ladri.

E alla Regione si sceglie De Filippo

L’Udc di Pomarico fedele alla destra Il centro di Pisticci, da mesi in preda ai ladri nei locali

Evidentemente, da parte degli autori del furto, c'è la consapevolezza di andare sul sicuro. Perché per motivi di liquidità corrente collegate alle modalità stesse di gioco, le macchinette devono necessariamente contenere euro cash diversamente da quanto di solito avviene per i registratori di cassa, avendo i gestori l'abitudine di portar via il contante ogni sera. Laddove ci sono videopoker, pertanto, è quasi certo che, a margine di un tentativo di furto, si riesca ad uscirne con un relativo profitto, senza correre il rischio di fare un buco nell'acqua e ritrovarsi a mani vuote.

Il furto, nel caso del Ritrovo, è stato scoperto la mattina successiva, nel momento in cui l'attività ha dovuto aprire. Il giovane gestore, Donato Addabbo, ha denunciato immediatamente il fatto alla Polizia, che si è recata sul posto anche con una unità scientifica, per operare tutti gli accertamenti del caso. Gli uomini del Commissario De Marco sono tutt'ora impegnati nella loro attività d'indagine allo scopo di scovare gli autori del furto ed assicurarli alla giustizia, nella speranza di recuperare anche la refurtiva. Roberto D’Alessandro

Grassano 1 Maggio nel luogo simbolo della protesta per non abbassare la guardia

Il comitato antibiomasse si ritrova al bivio GRASSANO - Primo maggio al bivio. Stiamo parlando del bivio Calle - TricaricoGrassano zona individuata da un gruppo d imprenditori per la costruzione di una centrale a biomasse, ipotesi che ha trovato l'opposizione delle comunità circostanti che hanno messo su manifestazioni e iniziative fondando anche un comitato chiamato “Uno si distrae al bivio”. A dare appuntamento ai cittadini per la festa dei lavoratori proprio il comitato che intende così valorizzare le bellezze naturalistiche del posto facendo trascorrere ai cittadini una

giornata a contatto con la natura. La giornata è stata così organizzata: ore 9 raduno in piazza della Libertà a Grassano, alle 9.30 ritrovo presso il ristoro dell'Anno Santo al bivio Tricarico Grassano dove ci sarà la lettura di alcuni brani scritti da Michele Mulieri e Rocco Scotellaro. Poi è prevista la visita all'allevamento di mucche di Vincenzo Abbatangelo quindi la visita al sito destinato alla costruzione della centrale dove Antonio Abate, presidente del comitato, racconterà la storia di quei posti, poi la visita alla fattoria biologica di Lo-

murno e finalmente pranzo a sacco “sott a cèrs”. Il comitato ha deciso di voler trascorrere il primo maggio proprio al bivio per non fare spegnere i riflettori sulla protesta contro la costruzione della centrale a biomasse in Piani sottani e Acquafrisciana, protesta messa in atto già da diversi mesi. Per dire ancora una volta no, dunque alla costruzione di una centrale a biomasse da quattordici megawatt, no alla centrale perché nessuno espropri questo territorio dalla storia e dal suo futuro. Giovanni Spadafino

L'UDC prova a fare l'Udeur. Da poche settimane divenuto di nuovo commissario della sezione pomaricana dell'Udc, Michele Scandiffio deve nuovamente guardare a una scomodità. In pratica una congiuntura garantita dal ruolo che riveste e dai fatti che stanno andando avanti senza che li avesse provocati. L'Udc a Pomarico sta col centrodestra. Con la convinzione che pare quella del lontano matrimonio. Alla Regione Basilicata, diciamo per sintesi giornalistica, con l'eterno centrosinistra. Il partito di Cesa e Casini, sappiamo dalla cronaca nazionale oltre che da certe analisi un po' più attente a farsi sfuggire solamente il nulla e dalle stilettate di chi prova a non fare caso ai tanti bavagli di turno, ha guadagnato maggioranze varie in diverse regioni: per esempio il Lazio (ma alla Polverini rende appoggio ora esterno, in quanto non è stato garantito l'invocato assessore). Come batoste in altre. In diverse occasioni proprio per non aver scelto d'apparentarsi sempre alla stessa linea d'accordi. Ma è pure noto, abitudine già cara al notissimo Udeur, e specialmente al Sud, che anche ai governi locali lo scudo crociato attualmente più forte e vivo sceglie a volte di stare da una parte e a volte da un'altra; a Pomarico a destra - se ancora tale si può davvero reputare una maggioranza che alle ultime elezioni ha lasciato tante preferenze agli avversari - , in contrasto con la scelta che ha portato Ruggiero e gli altri dirigenti dell'Udc alla fine a vincere con De Filippo. Guadagnandosi un assessorato, persino. E sen-

za troppi tentennamenti. Nonostante in alcuni momenti si fosse provato a giocare altre carte. Eppure è chiaro che non s'è più in tempi d'imbarazzo. Dove, tanto per fare un altro esempio, s'assiste a spostamenti così repentini e drastici, quanto non totalmente insospettati, da apparire in un certo senso dubbi. Dove, altro ancora, s'è avuto esempi d'una maggioranza, a Pomarico (giunta Casolaro numero uno) che manteneva con sé un assessore già approdato nel centrosinistra (Martino) e in procinto di candidarsi proprio col centrosinistra, appunto. L'Udc, per quel che vale sul territorio pomaricano ovviamente in termini puramente numerici con una trentina di voti che sono bastati all'attuale assessore (Salerno) a portare a casa il ruolo d'amministratore comunale, forse sui territori potrebbe cominciare a riflettere maggiormente. Però, allo stesso tempo, il passato fa ricordare di quando addirittura nomi a oggi apparentemente scomparsi dai campi politici (Grieco, Laterza Nicola) s'arrogavano il possesso della firma di partito e mentre il segretario provinciale di questo non interveniva a correggere o inserirsi nella polemica per fare chiarezza. Può starci che oggi, tanto per dire, Grieco o Laterza siano meteore per l'Udc e forse non solo per i cesiani o casiniani, allo stesso tempo si dovrebbe però chiarire che giochi si sono fatti durante quell'arco temporale e, infine, oggi qual'è davvero la maggioranza politica che guida il Comune di Pomarico. Nunzio Festa

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Mai considerato il progetto a “geotubi” della Ediltermica

Novità per il settore, Sib soddisfatto

Metaponto, gradini artificiali per combattere l’erosione

Eventi nei lidi Autorizzazioni rapide e triennali

METAPONTO - Le recenti mareggiate che hanno interessato la fascia jonica hanno riportato alla ribalta il problema dell'erosione della spiaggia, che riguarda il Metapontino. Tra le diverse soluzioni di intervento proposte per arginare il fenomeno c'è quella del ripascimento naturale “protetto”, suggerita a suo tempo dalla società “Harpo” di Trieste, rappresentata in Basilicata dalla “Ediltermica”, ma non si è mai effettivamente messa in pratica. Nei giorni scorsi, sul sito web “SassiLive” si è riaperto il dibattito sulle problematiche della costa jonica, quelle legate in particolare ai fenomeni di erosione delle spiagge del litorale jonico. Le forti mareggiate, dovute al persistere delle condizioni meteorologiche avverse, hanno causato, nei mesi scorsi, una situazione che ha portato cittadini e operatori del turismo locali a chiedere ancora una volta aiuto alla Regione. Tornano, quindi, d'attualità le possibili soluzioni al problema, alcune delle quali già utilizzate negli anni scorsi, senza sortire grossi benefici, come si nota dalle condizioni delle spiagge, che, anzi, il mare continua a erodere con sempre maggio-

Geotubi installati lungo una costa di tipo erosivo

re insistenza. Tra le diverse soluzioni di intervento proposte nel progetto iniziale, c'era quella che consisteva nella realizzazione del cosiddetto ripascimento naturale “protetto”, suggerita a suo tempo dalla Harpo di Trieste, in Basilicata rappresentata dalla Ediltermica. Questa soluzione a basso impatto ambientale, prevede la realizzazione di una berma soffolta attraverso i “geotubi”, ovvero di un ripiano a

forma di gradino che favorisce il rilascio dell'energia del moto ondoso verso il largo, riducendone gli effetti in corrispondenza della spiaggia e favorendo un accumulo di materiale a riva sufficiente a evitare i fenomeni erosivi dovuti alle mareggiate. I geotubi, infatti, disposti parallelamente alla linea della costa, sono in grado di consentire l'apporto di materiale sabbioso direttamente dai fondali marini verso la spiaggia e il conseguente

San Giorgio Il caso di un 67enne al Cup

Visita medica urgente dopo sette mesi SAN GIORGIO LUCANO - Odissea infinita per un paziente che deve eseguire una visita ortopedica, si sente prenotare per il mese di dicembre 2010. Sembra proprio la commedia di De Filippo, “Mo vien Natal non teng dnar, m legg u giurnal e m vau a cucca”. E’ accaduto al signor Peloso con la ricetta in mano, prescritta dal suo medico curante, a causa di una coxalgia, telefona al Cup “Centro Unificato Prenotazioni” della regione per prenotare una visita ortopedica. Dopo una lunga attesa, gli hanno risposto che la prima data disponibile è per il giorno 3 dicembre 2010 presso l'ospedale di Policoro, il paziente incredulo si fa ripetere la data e l'addetto al centralino gli ripete che ha capito bene l'unica disponibilità è per Natale prossimo. Il 67enne commenta e dice: «... ma sono otto mesi, non so neanche se ci arrivo a quella data, facendo gli scongiuri»; l'interlocutore risponde che, purtroppo, tale situazione è dettata dalle tante prenotazioni di pazienti, che poi in realtà

quel giorno non si presentano senza disdire preventivamente l'appuntamento. Ci chiediamo se i lunghi tempi di attesa siano, invece, dovuti alla carenza di personale medico che non riesce a soddisfare le tante richieste che pervengono al Cup. Il malcapitato con la ricevuta di prenotazione in suo possesso, ha pensato che invece di attendere Natale, fosse suo dovere denunciare l'accaduto sulle colonne del Quotidiano, per evidenziare le carenze sanitarie nella nostra pur piccola regione. Di fronte ad un urgenza di questo tipo, il signor Peloso, come tanti altri, dovrà necessariamente rivolgersi a uno specialista che opera privatamente per risolvere il suo problema. Che senso ha il servizio sanitario che nasce per rispondere anche e soprattutto alle esigenze di utenti con reddito basso, pensionati, portatori di handicap, o con patologie mediche particolari, se poi ci si deve rivolgere al privato? Luigi Drogo provinciamt@luedi.it

avanzamento della linea di costa. Essi sono riempiti di sabbia e sistemati opportunamente verso il largo. Si tratta di un sistema già realizzato in diversi litorali italiani, dove gli episodi erosivi erano assai frequenti, con ottimi risultati. Un progetto che la Regione potrebbe tenere in considerazione, anche alla luce dei costi contenuti di installazione e manutenzione. provinciamt@luedi.it

NOVA SIRI - Tutto più facile per i titolari di stabilimenti balneari. Le procedure burocratiche per lo svolgimento delle attività balneari nel periodo estivo diventano, infatti, da quest'anno meno complesse e più brevi. La chiave di volta sta nella semplificazione delle procedure autorizzative per l'insediamento e la realizzazione di attività relative a stabilimenti balneari o spiaggia attrezzata, comprese attività di piccole rappresentazioni musicali, preparazione e somministrazione di cibi e bevande. Queste autorizzazioni non dovranno essere reiterate ogni anno, ma, una volta ottenute, avranno validità triennale. Basta, perciò, con le interminabili file negli uffici per le varie autorizzazioni e i nulla osta richiesti. Chi espleterà le procedure quest'anno, insomma, potrà stare tranquillo fino al 2013. E' questo il principale elemento di novità contenuto nella circolare inviata lo scorso 16 aprile da parte dell'Ufficio Demanio Marittimo Regionale a tutti i comuni costieri, nonchè alle Asl di competenza, riguardante la validità triennale della Dia (Dichiarazio-

Colobraro Uno spaccato della società anni ‘60

Memorie contadine, i quaderni di Maria Fiorenza rivivono in un volumetto di Archivia COlOBRARO - Incontro culturale a Colobraro, in programma per oggi alle ore 17.30 nella Saletta del ristrutturato Convento francescano adiacente il municipio. Verrà presentato il libro “Si nacque in miseria triste”(Quaderno in versi di una contadina di Colobraro), edito da Archivia, con gli interventi del sindaco Andrea Bernardo, di Battista D'Alessandro (Edizioni Archivia), di Maria Fiorenza Virgallito (autrice della Prefazione), di Pietro Lucarelli (direttore della rivista “La Fenice”) e dell'artista GiuseppeDi Taranto.L'iniziativa è promossa e curata da Elena Di Napoli. Il volumetto (80 pagine), già presentato a Roma lo scorso 8 marzo, presso la Galleria ExibArt in occasione della Festa Internazionale della Donna, propone una scelta di versi scritti oltre mezzo secolo fa da Maria Fiorenza. L'autrice, contadina e comunista, prima di trasferirsi, già adulta, a Nichelino (To) verso la metà degli anni '60, nel piccolo centro della valle del Sinni riesce a frequentare le scuole serali e i corsi promossi dall'Unla (Unione nazionale per lotta contro l'analfabetismo) ottenendo così la sospirata licenza elementare. Il “Quaderno”, anzi

i“Quaderni“che Maria Fiorenza ha lasciato (si è spenta nell'ottobre del 1986) esprimono quella voglia di apprendere in una regione del Sud dove per tutta la prima metà del secolo scorso ancora altissimo è il tasso di analfabetismo. Il percorso personale dell'autrice è segnato dalla frequentazione dell'ambiente comunista di Colobraro. Il Pci rappresenta in quel periodo l'approdo naturale di vaste fascedella società del tempo. Ciò che maggiormente colpisce è la forte volontà di Maria Fiorenza di lottare e di farlo servendosi della penna e del verso, non per questo un impegno più lieve, non per questo un impegno politico meno gravoso. Tutto ciò emerge chiaramente dalla lettura di questi ritrovati piccoli quaderni, scritti con “grafia incerta e semplice, da pagine fitte ormai ingiallite, scritte con un inchiostro antico”. «Giacevano in un cassetto, in attesa di venire alla luce -si legge nella prefazione- per far conoscere una donna che ha vissuto la sua vita come una battaglia contro la miseria, l'ignoranza, i soprusi di chi deteneva il potere». Ed è la poesia il linguaggio che l'autrice elegge a mezzo espressivo ideale per narrare le sue esperienze di vita, i suoi ideali e le sue speranze.

Nicola Rondinelli

ne di Inizio Attività). Al punto C del documento si legge: “I nulla osta, pareri, autorizzazioni e licenze esplicano la propria efficacia per le stagioni balneari 2010, 2011, 2012, 2013, se le strutture temporanee verranno reimpiantate annualmente nei medesimi siti con le stesse caratteristiche tipologiche, strutturali e dimensionali. Resta l'obbligo per gli operatori balneari -si legge più avanti- di rimuovere a fine stagione balneare o a fine periodo d'uso delle aree demaniali, stabilito nel titolo concessorio, ogni struttura realizzata”. Vi è, nel documento, anche una sollecitazione ai comuni, affinché emettano in tempi brevi i nulla osta e le licenze, cosí da consentire un più celere avvio delle attività. La novità rappresenta un importante successo per il Sib (Sindacato Italiano Balneari), che nei mesi scorsi aveva caldeggiato il provvedimento, mutuato dall'esperienza di alcuni comuni della Toscana. Soddisfatto, Nicola Rondinelli, responsabile del Sib Basilicata: «Alla fine di un costante impegno da parte del Sib, oggi, anche se con un po' di ritardo, visto l'approssimarsi della stagione, è stata effettuata la tanto attesa comunicazione. Si spera che questa attenzione da parte dell'assessorato alle Attività Produttive verso la categoria, continui e sia ancora più proficua con l'insediamento del nuovo assessore». Una novità importante, sotto il profilo della semplificazione, per uno dei pochi settori promettenti dell’economia lucana e metapontina. Gli operatori hanno gradito. Pino Suriano provinciamt@luedi.it

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Policoro Da oggi la storica incompiuta diventa centro sportivo da 1.000 posti

Taglio del nastro al nuovo PalaOlympia POLICORO - Sarà inaugurato stamane, alle ore 11, il nuovo impianto sportivo comunale “PalaOlympia” ubicato nella zona lido della città di Policoro. L'assessore alla Promozione del territorio, Luisa Lasaponara, spiega che l'impianto sportivo, «è stato dedicato a don Tommaso Latronico per la sua dedizione alla causa dei giovani, avendo insegnato tra l'altro anche al liceo scientifico “E. Fermi” di Policoro e questo vuole essere un ricordo per chi si è speso per la causa di punti di aggregazione e incontro per i giovani che spesso non hanno riferimenti e sono costretti a praticare sport in strutture private a pagamento». Il palazzetto è stato completato, dopo gli atti di vandali-

smo degli anni passati, da poche settimane e costruito nel lontano 1997, ma mai aperto per la mancanza di una strada di accesso. Ora viene restituito alla città e le sue associazioni, calcio a 5 e pallavolo in particolare, e complementare al “PalaErcole”, destinata ai grandi eventi. Il PalaOlympia può ospitare fino a 1.000 spettatori, con video-sorveglianza, alloggio per custode e nei cui pressi sorgerà anche il nuovo campo sportivo, quando inizieranno i lavori di riqualificazione dell'ingresso Policoro Sud denominato “Iazzo Ricino”per il quale l'Amministrazione comunale ha ottenuto 6,5 milionidieuro difinanziamentodal ministero delle Infrastrutture e Regione Basilicata; mentre al posto

dell'attuale campo di calcio sorgerà un parco pubblico. L' impianto sportivo PalaOlympia è un impianto in grado di ospitare gare internazionali sia per gare di calcio a cinque sia per gare di pallavolo. L'intera struttura ha una dimensione in pianta di m 50 metri x 52 per un'area complessiva di 2.600 mq. Il volume della struttura è pari a mc 28.000 circa. L'area circostante è delimitata da una recinzione dotata di impianto di videosorveglianza. L'area di gioco è di 26 metri per 50 per una superficie complessiva di 1.300 mq ed un rettangolo di gioco di 19 metri per 40. L'Impianto sportivo è dotato di servizi igienici per la squadra ospiti, la squadra di casa e

Il PalaOlympia

gli assistenti digioco; servizi igienici per il pubblico abili e diversamente abili divisi per sesso; locale infermeria; locale uffici, gestione e quadri; locale palestra per il riscaldamento degli atleti;alloggio custode; una grande tribuna in grado di ospitare fino a 750 persone circa. Il pavimento è galleggiante con lo strato fi-

nale in materiale vinilico idoneo per le varie discipline sportive. I lavori principali hanno avuto inizio a metà degli anni Ottanta e si sono protratti nel tempo fino a poco tempo fa. La struttura portante di copertura è in legno lamellare e poggia su una struttura in cemento armato fondata su pali.

L’assessore Ierone: «Asfalteremo via Diaz, per via Salerno non tutte le ciambelle escono col buco»

Viaggio a Policoro città cantiere La scuola di via Puglia, la nuova biblioteca e il Polo sportivo al Terzo piano di zona POLICORO - Spendere bene i soldi dei cittadini, per migliorare la loro qualità della vita. E' questo il compito di una buona amministrazione comunale. Le opere più visibili agli occhi della comunità sono quelle di largo utilizzo, a Policoro ce ne sono diverse che vanno dallo sport, alla cultura, all'istruzione ed alla pubblica viabilità. A curarle, su delega del primo cittadino, Nicola Lopatriello, ci pensa l'assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica, Cosimo Ierone, con il quale il Quotidiano ha fatto un “sopralluogo”sui cantieri aperti e su quelli già consegnati. L'appuntamento è al PalaOlympia, che verrà inaugurato oggi, entriamo e notiamo l'assessore insieme agli operai del Comune, mentre dà loro gli ultimi dettagli da eseguire prima del taglio del nastro. E' una struttura immensa che può dare uno slancio al turismo ed all'occupazione. «Non l'abbiamo progettata noi -ha spiegato Ieronema l'abbiamo rimessa su dopo che era in uno stato fatiscente e di abbandono». Poi ci spostiamo con la Bmw dell'assessore per fare una panoramica generale dei lavori. Andiamo alla scuola elementare di via Puglia, ci segue anche Mimmo Rubolino, il titolare della ditta che ha fatto i lavori, che avevamo incontrato nel Palasport. Entriamo dentro e ci dirigiamo al secondo piano. «Veda -ha detto l'assessorequi abbiamo rifatto i pavimenti ad aule e ad uffici. La riqualificazione è stata generale». Poi nel bagno. «So-

L’assessore Ierone con Mario Rubolino nei nuovissimi bagni della scuola di via Puglia e uno dei campo al Terzo Piano di zona

no tutti nuovi, come può vedere, abbiamo pensato anche ai disabili con il massimo del comfort».

Poi usciamo salutiamo Rubolino e andiamo in piazza Heraclea a vedere come proseguono i lavori della

megabiblioteca comunale. Notiamo che è stato impiantato un ascensore che servirà soprattutto per disabili e anziani, visto che i locali sono al piano superiore rispetto al porticato. E' enorme ci sono le vetrate e i pilastri rossi e rotondeggianti. «Sarà favolosa», ha detto Ierone. Poi andiamo al Terzo Piano di zona. Dove il Comune ha rimesso a nuovo un vero e proprio polo sportivo. Erano i campi dove il compianto professor Batta faceva giocare l'Avis. Ci sono campi da tennis e calcio a cinque. Gradinate nuove di zecca, servizi e strutture recintate. Una sciccheria. Poi facciamo notare all'assessore che a fronte di tanta funzionalità e rapidità nei lavori, esiste ancora il “bubbone” via Salerno, che, è inutile negarlo, vede un cantiere a rilento. Al di là delle cause. «Non tutte le ciambelle riescono col buco. -ha ammesso con schiettezza l'assessore- Il nostro giro termina infine in Municipio nella sua stanza, situata al primo piano, nel cuore dell'Ufficio tecnico. Ierone ci ha illustrato altri interventi presenti e futuri. «Nella zona artigianale attiveremo i sottoservizi (rete fognante, acqua, marciapiedi, verde, asfalto e pubblica illuminazione) riqualificando tutta l'area. Con il contratto di quartiere prolungheremo via Siris collegandola con la zona Porcilotti. Ci tengo a dire ha concluso orgogliosoche asfalteremo via Diaz, lunga un chilometro, mai asfaltata da cinquant'anni». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it

Presentazione in consiglio comunale

Risparmio e tasse ferme Bilancio parsimonioso del Comune di Policoro POLICORO - Il consiglio comunale di Policoro si è riunito ieri, in una seduta lampo per presentare il bilancio di previsione 2010 (la discussione e approvazione ci sarà nella prossima seduta). A illustrare lo strumento principe di ogni Amministrazione pubblica è stato il primo cittadino, Nicola Lopatriello: «Le ristrettezze di bilancio della Finanziaria, purtroppo, ogni anno condizionano i bilanci degli Enti locali con tagli ai trasferimenti, dunque minori risorse, e nello stesso tempo un aumento di costi, alcuni dei quali imprevisti. A tutto ciò bisogna aggiungere il rispetto dei vincoli europei del Patto di stabilità interno, che non ci consente molta autonomia nelle spese. Comunque, il nostro è un bilancio solido, come da parere positivo del collegio dei revisori contabili e in corso d'opera, lo possiamo plasmare in base al nostro programma elettorale. Tutte le spese certe hanno trovato copertura senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini: non abbiamo aumentato le tasse, anche per la grave crisi internazionale che ha impoverito le famiglie, e nel far fronte ad alcuni imprevisti come una sentenza esecutiva di un esproprio degli an-

ni '80; l'aumento dei costi della Provincia per il conferimento degli Rsu nella discarica di Colobraro; gli oneri per l'adeguamento contrattuale dei Ccnl per i dipendenti e altri costi aggiuntivi siamo riusciti con la nostra capacità finanziaria ad adempiere. Inoltre, concentreremo i nostri sforzi sulla lotta all'evasione, elusione, iscrizione dei ruoli per la riscossione di tributi comunali per avere maggiori risorse da poter poi inserire tra le entrate e pianificare altre iniziative auspicando anche l'intervento dei privati soprattutto nella promozione del territorio come avviene in altre località tipo Cesenatico. Anche sul fronte delle entrate, in virtù di alcune opere pubbliche cantierizzate, altre già concluse e l'inizio dei lavori del Contratto di Quartiere II, avremo degli introiti dalla Bucalossi da destinare a una serie di attività collaterali a quelle già programmate e con la dovuta copertura finanziaria. Questo è un bilancio che per forza delle cose razionalizza la spesa e la rende qualitativamente migliore, e in questa direzione contiamo di risparmiare sull'energia elettrica il 68% dopo la sperimentazione degli impianti di luce Led.

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Sabato 1 maggio 2010


LIVORNO – «Che siamo retrocessi, non significa che non siamo motivati. Noi non regaleremo punti. Andremo a Genova per giocarci la nostra partita». Queste le parole di Rubinho in vista della sfida del Livorno contro la Samp.

I TREDICI DEL GENOA

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Sabato 1 maggio 2010

GENOVA – Il tecnico del Genoa Gasperini ha a disposizione solo tredici elementi, con la rosa falcidiata da infortuni (Dainelli, Moretti, Rossi e Suazo) e squalifiche (Bocchetti e Palacio). Papastathopoulos, dovrebbe recuperare.

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Serie A Per la corsa al tricolore scende in campo prima la squadra di Claudio Ranieri Neroazzurri attesi dal posticipo

Lo scudetto sulla via Emilia La Roma sfida il Parma nell’anticipo, poi l’Inter di scena all’Olimpico MILANO – Il ritorno in finale di Champions League rievoca all’Inter ricordi gloriosi e lontani. La sfida di domani all’Olimpico contro la Lazio, invece, riporta alla memoria immagini ben pi— tristi, di un passato non troppo lontano. Ma la lezione del 5 maggio 2002 può considerarsi sufficiente: a tre giornate dalla conquista dello scudetto e sulla strada di una storica tripletta, Massimo Moratti non accetterebbe mai di vivere un harakiri simile. A Roma c'è fermento, soprattutto fra i tifosi laziali che premono sulla squadra affinché‚ non favoriscano nella corsa scudetto la Roma, impegnata questo pomeriggio a Parma. Lo sport, però, è altro, e la squadra di Reja ha bisogno di punti per salvarsi. Di tutto ciò, comunque, quasi sicuramente Josè Mourinho non vuol sentir nemmeno parlare. Subito dopo l’impresa in Champions ai danni del Barcellona, la sua testa era già alla Lazio e l’indomani, con la squadra a riposo, ha preparato la sfida dal punto di vista tattico. Ieri, infine, ha fatto capire ai suoi i tre punti sono pi— che necessari, a prescindere dal risultato della Roma. Dopo la festa del Camp Nou, il bagno di folla a Malpensa e brindisi a seguire, Zanetti

Il tecnico dell’Inter Josè Mourinho; in alto a sinistra Milito

e compagni sono tornati al lavoro. I 90 minuti di sofferenza contro il Barcellona sono stati pesanti, per muscoli e testa, e mercoled (proprio il 5 maggio) sempre all’Olimpico c'è anche la finale di coppa Italia contro la Roma. Ma successi come quello di Champions di solito sono taumaturgici. C'è da attendersi quindi una squadra cari-

cata a dovere da Mourinho, che ora ha conquistato definitivamente il popolo nerazzurro e convinto Moratti di aver trovato l’erede di Helenio Herrera. Al punto che il presidente ora fatica a immaginarsi l'Inter senza il portoghese in panchina. Nonostante la corte del Real Madrid che lo vorrebbe sulla panchina spagnola.

ROMA – Riprendere la corsa sperando e non avendo nessun dubbio sulla Lazio. Claudio Ranieri si è già rialzato, la batosta di domenica scorsa contro la Sampdoria fa male, brucia ancora, ma la corsa scudetto non è ancora finita e il tecnico giallorosso vuole lottare fino in fondo per un tricolore che fino a qualche mese fa nessuno osava sognare. Ci credono anche i tifosi. In molti ieri hanno seguito l'allenamento della squadra a Trigoria, alcuni hanno manifestato davanti la sede della Figc per i presunti torti arbitrali subiti nel match contro la Sampdoria. Cori contro Damato (l'arbitro della sfida contro i blucerchiati), Collina e la Lega, qualche fumogeno, ma la protesta è stata civile ed è filata via liscia senza particolari tensioni. Il popolo giallorosso è stato vicino alla squadra e oggi si trasferirà in massa a Parma. Saranno almeno 5.500 i tifosi che sosterranno Totti e compagni in una partita da vincere assolutamente e nella quale la Roma deve dimostrare di saper reagire dopo il sorpasso subito domenica. «Sportivamente si reagisce sempre, gli uomini di sport hanno sempre una forza d’animo incredibile – ha assicurato Ranieri nella conferenza stampa di ierii -. Come reagiremo lo dirà il campo, la partita del Tardini, ma io mi aspetto una Roma motivata e determinata, dobbiamo dare

Il tecnico della Roma Claudio Ranieri; in alto a destra Vucinic

il 100 per cento e dimostrare con i fatti che siamo pronti a reagire». Ranieri ha solo un rammarico: «Ci sta che se non chiudi una partita come quella dell’altra settimana vieni punito. Però ho visto una squadra che lotta sempre e che è quella che vuole il tifoso, contro la Sampdoria abbiamo perso ma ci hanno applaudito perchè la squadra ha dato tutto quello che aveva». Il tecnico

Il presidente biancoceleste sbotta sulla sfida a Mourinho

Parla Lotito: «Basta sospetti, la gara con i neroazzurri sarà match vero» ROMA – Stop a veleni e sospetti: Lazio-Inter sarà partita vera perché‚ la priorità resta la salvezza della formazione biancoceleste e non l’eventuale scudetto dei cugini della Roma. Se i tifosi della Lazio non hanno certo fatto mistero in questa settimana di sperare in una vittoria dell’Inter, domani sera all’Olimpico, manifestando il loro pensiero non solo su radio e blog, ma anche ai giocatori a Formello, è stato proprio il presidente Lotito, a più riprese, a mettere fine ai rumor che circondano la sfida. «Tutti parlano di Lazio-Inter, nessuno di Parma-Roma, e questo è vergognoso – ha detto oggi – la tesi della pressione dei nostri tifosi per lasciar vincere l’Inter parte infatti dal presupposto che la Roma abbia già vinto in terra emiliana. La partita principe è quella di Parma, perché‚ si gioca prima e, se va in un certo modo, l’Inter potrebbe anche non avere l’obbligo assoluto di vincere contro di noi».Ed è proprio il calendario in effetti a rendere inutile ogni tipo di sospetto. S, pecéh‚ se la Roma non dovesse vincere a Parma, o l'Atalanta non dovesse battere il Bologna (restando cosi a 6 punti da Rocchi e compagni), i presupposti del posticipo serale tra Lazio e Inter cambierebbero eccome. “Qualcuno

sta montando strumentalmente un’azione nei confronti della mia squadra per caricarla di responsabilità che non ha - ha ribadito Lotito – perchè la Lazio ha sempre giocato nelrispetto deiruoliedei valoridello sport». Una tesi condivisa dal tecnico in seconda, Giovanni Lopez, che nella sua prima conferenza prepartita (vista la squalifica di Reja) non è riuscito anascondere unpizzico diemozione per un debutto sulla panchina che lo vedrà opposto addirittura allo 'Special Onè, Josè Mourinho: «Probabilmente non mi rendo ancora conto che dovrò sostituire Reja. Sarà difficile, ma cercherò di fare meno danni possibili», dice sorridendo. Cuore da sempre biancoceleste, non usa invece alcuna ironia quando presenta la 'chiacchieratà Lazio-Inter. “Capisco i nostri tifosi, ma noi dobbiamo giocare al massimo, possibilmente cercando di fare punti, perchè ci dobbiamo ancora salvare. Ce la giocheremo come abbiamo fatto con altre squadre, in modo tranquillo, senza inseguire le voci». A 48 ore dalla sfida contro la squadra nerazzurra, Lopez si dice dunque certo che la formazione biancoceleste darà il massimo, alla ricerca dei punti che servono per la salvezza matematica.

giallorosso ha escluso strascichi dopo la lite in campo tra Vucinic e Perrotta ("sono cose che succedono») e poi si è concentrato sulla sfida con il Parma di Guidolin, in programma oggi pomeriggio al Tardini. «Affronteremo un avversario che ha serenità per aver raggiunto l'obiettivo. Loro si chiudono e ripartono bene. Poi ci sarà caldo, non sarà facile».

QUI JUVE Blanc frena su Rafa Benitez MILAN – «Per la Juventus sarà un nuovo inizio e faremo riflessioni importanti per prendere le giuste decisioni per il futuro». Jean-Claude Blanc, presidente uscente bianconero, non conferma però gli 80milioni di investimenti di cui si vocifera. «Non abbiamo ancora comunicato quali saranno gli investimenti per il mercato. Benitez? Sulla parte tecnica stiamo riflettendo e le decisioni saranno prese a fine campionato».

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Sport

RUBINHO SFIDA LA SAMP


Arcieri e Galigani non “gradiscono” l’atteggiamento dell’associazione

Potenza, è già rottura Pomarico: «Un equivoco. Andiamo avanti per la nostra strada» QUALCUNO ha riferito male dopo aver capito peggio. Vittorio Galigani e Donato Arcieri, in missione verso la Lombardia a caccia di qualcuno che, accollandosi un milione e duecentomila euro di debiti, diventi il proprietario del Potenza, sono rimasti senza parole a sentirsi riferire (via telefono) il resoconto della prima serata dell’associazione “Il Mio Potenza”. Tanto male da manifestare l’intenzione di disimpegnarsi fin da subito dalle vicende rossoblù. “Siamo rimasti molto dispiaciuti per quello che ci è stato riferito: addirittura l’associazione pretenderebbe di essere attraverso i soci un organo di controllo. Sono state dette una serie di cose che non corrispondono a quello che è stato presentato a noi non più tardi di lunedì scorso. Siamo in giro per l’Italia a spese nostre per cercare di dare un futuro certo al Potenza, abbiamo speso il nome dell’associazione come aiuto per chi vorrebbe entrare nel calcio accollandosi i debiti del Potenza, quasi come ulteriore garanzia, e adesso ci troviamo con delle persone che vorrebbero controllare chi vuole venire a Potenza. Non è corretto nei confronti di noi due. Il sindaco ha poi promesso aiuti solo in caso di presenza nella società dell’associazione. Come se dovesse essere un obbligo. Per quanto ci compete l’associazione può prendersi carico del Potenza fin da subito, debiti e gestione ordi-

Ai due dirigenti arrivano in modo distorto le risultanze del primo incontro Fondamentale un chiarimento dal sindaco

Il presidente dell’associazione “Il mio Potenza”, Nino Pomarico

naria di fine stagione compresa. Noi togliamo il disturbo e non insisteremo più nel convincere nessun ipotetico acquirente”, è quanto detto dai due rossoblù all’unisono, nel corso di una nottata in cui i nervi evidentemente sono saltati. In buona sostanza è passato il messaggio che i fondatori dell’associazione vogliano esercitare un controllo, con interferenze nelle scelte tecniche e gestionali, su quanti prenderanno il Potenza. E questa loro volontà è diventata gradita anche all’amministrazione comunale che, attraverso il sindaco Santarsiero, intervenuto al

primo meeting di giovedì sera, ha promesso la concessione gratuita dello stadio purchè all’interno del Potenza ci sia una rappresentanza del “Mio Potenza”. Dopo una serie di telefonate tra i soggetti interessati e di chiarimenti che ovviamente non sono arrivati, l’argomento è stato chiuso nella mattinata di ieri con una telefonata tra il sindaco Santarsiero e Galigani: in essa è stato fissato un appuntamento nei primi giorni della prossima settimana per rimettere in sesto i cocci di una relazione di intenti che è nata nella peggiore maniera possibile.

Alla stampa il presidente dell’Associazione, Pomarico, e i soci fondatori avevano spiegato chiaramente il loro progetto: aiutare il Potenza. E’ stato ribadito, senza possibilità di equivoco, che il ruolo sarebbe stato da definire e pure in relazione all’ammontare del contributo che le casse (fatte di versamenti di tifosi, lo ricordiamo) avrebbero potuto dare. Una frase aveva colpito e fotografato l’intento. Si parlava di obiettivi economici e Pomarico ha detto: «Magari arrivassimo a un milione di euro, potremmo accollarci la massa debitoria del Potenza e favorire l’arrivo di

altri investitori. E questo perchè il maggiore freno ad avvicinarsi al Potenza è proprio l’ingente situazione debitoria». Appare fin troppo scontato che se si realizzasse una circostanza simile, qualsiasi nuovo investitore vedrebbe di buon occhio l’operato di un’associzione che rappresenta i tifosi e la città. A maggior ragione se questa presenza favorisse il coinvolgimento totale delle istituzioni, magari il Comune che decide di dare gratis lo stadio. Le voci in città così come le litigate, fin dalla tarda serata di giovedì, e ieri si sono corse e rincorse. Pomarico ha voluto precisare: «L’intervento del sindaco ci ha, da un lato, spiazzato perchè non eravamo a conoscenza delle sue intenzioni, ma dall’altro ci sprona ad andare avanti su questa strada che è da molti assai gradita. Siamo dispiaciuti dell’equivoco che si è creato, le cose sono state riferite in maniera distorta a Galigani e Arcieri. Noi non ci fermiamo, andiamo avanti per la nostra strada come ci auguriamo che i dirigenti del Potenza completino l’opera che hanno iniziato. Ribadiamo soltanto che il nostro è un progetto che deve crescere, con un ruolo da definire e non certo già stabilito». Resta però una sostanziale frizione, decisamente inaspettata per un debutto e se il fine è comune: dare un futuro al Potenza. Alfonso Pecoraro

Per la sfida di domani convocati anche due baby

Squadra decimata ALLA FINE saranno prevalenti le motivazioni che da una parte, quella pescarese, attengono ancora a un primo posto assai improbabile pure vincendo le ultime due sfide (l’altra è a Marcianise), mentre dall’altra sono decisamente fievoli e non tutte riconducibili alla grinta dell’allenatore che ha un solo obiettivo: evitare l’ultimo posto. Fatto sta che il Potenza tenterà anche nel penultimo impegno della sua stagione di metterci un po’ di anima e quantomeno di

non rendere facilissima la vittoria (presumibile) del Pescara. Ma inevitabilmente, almeno sulla carta, non ci sarà partita all’Adriatico. Il Potenza deve fare a meno anche di diversi calciatori che tra infortuni e scelte personali del tecnico, rendono la rosa decisamente ridotta. Prisco è squalificato, Murati è out e ai due si aggiungono anche le non pereffte condizioni fisiche di Magliocco che solo stamattina proverà a forzare per essere

tra i 18, ma è più no che sì. Per cui Capuano dovrà innanzitutto rischiare Aquino, che però ha pochi minuti nelle gambe, oppure puntare sull’argentino Manno, visto davvero poco finora. Manca anche Evangelisti che non ha recuperato, mentre per restare al ruolo die centrocampisti, Capuano ha deciso di privarsi anche di Giannusa, non ritenuto all’altezza della situazione, dopo la prova incolore di domenica scorsa. Il mister ha escluso dalla lista anche Porcaro, visto il

recupero di Chiavaro, che giocherà titolare, dirottando in panchina Barbato. Per arrivare ai 18 allora, ecco il premio della convocazione per due baby di cui si dice bene: un attaccante e un centrocampista. Si tratta di Giraldi, classe 1994, e Grillo, classe 1992. I due si sono messi in evidenza negli ultimi allenamenti e, chissà, potrebbero anche avere una chance del debutto in prima squadra in uno stadio prestigioso come quello di Pescara. a.p. Capuano disperato nella gara di andata

De Simone in azione nella partita disputata al Viviani il 5 dicembre scorso e finita 0-0

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Sport 39

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

TUTTO SULL’AVVERSARIA DI DOMANI DEL POTENZA

Solo col bottino pieno il Pescara può guardare alla promozione

A caccia di sei punti PESCARA. Avanti Pescara. Giornata biancoazzurra nel tentativo di riempire lo stadio in un momento così complicato per le sorti del “delfino”. La complicazione del caso sta tutta nella sconfitta patita sul campo del Foggia nella scorsa settimana che ha allontanato il Pescara dall'altissima classifica. Verona e Porto 55, Pescara a quota 52 punti a meno due dalla chiusura dei conti anticipata. Davvero un bel guaio per chi aspirava ad un finale di stagione “glorioso”. Anche perché la squadra era riuscita a rimettersi in corsa riprendendo il vertice della graduatoria per la coda. Poi la sconfitta di Foggia e le parallele vittorie di Portogruaro e Verona. Insomma, bye bye ambizioni da primato e testa già mentalizzata verso i probabili play-off. È però ancora tutto probabile. Ed allora i tifosi hanno chiesto a gran voce sei punti nelle ultime due partite ed affidarsi al destino, magari beffardo, delle due squadre che governano il vertice. Potenza in casa in prima chiamata, poi trasferta sul campo del Marcianise magari già salvo il prossimo 9 maggio. Insomma, si può fare, e se si tiene conto che all'ultimissima c'è lo scontro diretto tra le prime due, ecco che i sogni

biancoazzurri possono spiccare voli incontrollati. C'è però il Potenza di mezzo con la sua voglia di regalare poco a chi si era fatto male i conti dal momento della sua condanna alla retrocessione d'ufficio. Turno over in vista per l' ultima gara della regular season all'Adriatico. Out Zizzari per squalifica; non hanno recuperato Romito ed il giovane talento Verratti. Il tecnico Di Francesco è intenzionato a dare spazio dal primo minuto ad alcuni elementi che hanno giocato poco nel girone di ritorno, soprattutto ai difensori Medda e Sembroni e all'ala destra Andrea Gessa, reduce da quasi tre mesi di stop per un'operazione alla spalla destra. L'ex grossetano deve ritrovare i 90' in vista dei possibili play off. Ecco dunque che pende forma il comodo 4-4-2 del tecnico. Medda e Petterini sono gli interpreti delle corsie esterne mentre al centro lo scalpitante Sembroni affiancherà Mengoni. Gessa ritrova dunque una maglia a centrocampo. Agirà a destra e cercherà di fornire assistenza dal fondo per il tandem avanzato. Ancora una new entry sulla sinistra, si tratta di Massimo

Rientra Gessa e l’ex Dettori guida il reparto di centrocampo Bonanni. L'esterno, che quest'anno è riuscito ad incidere poco, cercherà di rendere più ficcante la manovra negli ultimi trenta metri. Il tutto per favorire al meglio il tandem d'attacco composto da Ganci e Sansovini (dieci reti in due). È proprio la sterilità del fronte offensivo una delle principali cause che ha frenato lo corsa del Pescara dopo il girone di boa. Tuttavia, tutto sembrava essere tornato alla normalità nell'ultimo mese e mezzo (quattro vittorie e due pari). Poi la sconfitta di Foggia ed il sogno infranto (anche se tenuto a galla dalla matematica) del primo posto. Prima Potenza e poi Marcianise. Obiettivo sei punti; di mezzo qualche “gufata” di troppo.

Sempre decisivo nel finale

Di Francesco come Ranieri, non si arrende

Aggrappati ai gol di Ganci

«Ancora ci crediamo»

Ganci in azione contro il Foggia. In alto l’ex Dettori nella gara di andata

PESCARA. Datemi il finale di stagione, vi dò le mie reti. Più che una promessa è un'autentica abitudine. Lui, Massimo Ganci, è infatti un abitudinario dei finali di stagione. Appena intravede la coda, lui interviene di testa e risolve l'intricata faccenda. Storia degli ultimi due anni, storia di questo giovanotto milanese, invero non più giovincello (compirà ventinove anni a novembre), che quando sente aria di primavera comincia ad innestare le marce alte nel percorso di squadra. Sette reti per lui finora, bottino certamente non irripetibile, tuttavia al passo con la sua media realizzativa che non ha mai fatto registrare picchi vertiginosi. Brevilineo, può agire sia da prima che da seconda punta; le sue qualità migliori sono la rapidità in area e l'opportunismo. Pescara ed il gol, un rapporto a lungo conflittuale quest'anno che ha prodotto una certa sterilità d'attacco che, forse, è costata la promozione diretta. Ganci è il capocannoniere della squadra con sette reti, segue Olivi (difensore) a quota quattro, poi Sansovini e Tognozzi a tre. L'attaccante milanese ha però alimentato il suo bottino solamen-

te nell'ultimo mese: appena ha sentito il profumo di pimavera s'è sbloccata la sua ispirazione ed ha prodotto punti importanti. Rete da 3 punti il 21 marzo a Taranto, ancora in gol la settimana successiva nella larga vittoria sul Cosenza, e rete con la Reggiana nell'ultima vittoria degli abruzzesi in campionato. Insomma, la primavera all'improvviso. Un po' come era capitato lo scorso anno, quando con i suoi gol mandò in orbita salvezza la Salernitana nell'ultimo scorcio di campionato: segnò la rete nel derby con l'Avellino (9 maggio 2009) segnò altre due reti la settimana successiva ad Ascoli, quelle decisive per la salvezza granata. Una carriera spesa per larga parte in cadetteria. Ganci esordisce diciottenne nel Monza (99/00) mettendosi in luce con sedici reti in due anni. Ancora un anno a Monza in C1 (9 reti, il suo record in carriera) e poi esperienze a Treviso, a Reggio Calabria (dieci presenze in massima serie) e con Piacenza e Bari in serie B. Cittadella e Salernitana completano la sua carriera da cadetto. Da quest'anno al Pescara: chissà che non ritorni presto nel grande calcio. Andrea Buonaiuto

PESCARA. Eusebio Di Francesco non smette di credere nel primo posto. In settimana ha vestito i panni di Claudio Ranieri, lui che nella Roma ci ha giocato, e come il più noto collega ha invitato i suoi a non mollare. “Fino a quando la matematica non spegnerà le nostre speranze, parlare di play-off non mi interessa”. Un messaggio chiarissimo, che diventa un ordine: “Voglio sei punti nelle prossime due gare, soltanto allora guarderemo la classifica e tireremo le somme della stagione”. L'inopinata sconfitta di Foggia ha fatto scivolare il Delfino al terzo posto, alle spalle delle due prime della classe Verona e Portogruaro che all'ultima giornata saranno chiamate ad uno scontro fratricida. “Il ko maturato allo Zaccheria mi fa rabbia, perché non avremmo affatto meritato di perdere” spiega Di Francesco. “Abbiamo pagato a caro prezzo un solo errore difensivo, ma la prestazione è stata più che positiva. Ed è proprio da quanto i ragazzi hanno fatto vedere in mezzo al campo che dobbiamo ripartire con rinnovato slancio ed ottimismo”. L'allenatore pensa esclusivamente al campo, e dribbla gli strali della dirigenza all'indirizzo degli arbitraggi: “Ad ognuno il suo mestiere” interviene il tecnico del Pescara, “da una parte la società ha il diritto di farsi sentire, dall'altro l'allenatore non deve creare alibi alla squadra, che deve pensare soltanto a vincere e ad essere più forte di tutto. E a rimanere ottimista, in virtù di quanto il campo ci sta dicendo”. Di Francesco è convinto di avere una squadra in salute, prontissima per un rush finale che in 180' decide il destino di tre squadre: “Se veniamo puniti al primo episodio sfavorevole, non posso certo prendermela con i ragazzi. Adesso però dobbiamo soltanto

«Vogliamo la B diretta ma attenzione al Potenza che è una mina vagante» reagire, e dimenticarci di un passaggio a vuoto che non può cancellare quanto di buono abbiamo fatto negli ultimi tempi”. Una rimonta che ha riportato il Pescara dai margini della zona play-off fino a primato, condiviso con Verona e Portogruaro ma perso dopo l'ultimo scivolone. Proprio per evitare altri

passi falsi, in settimana Di Francesco ha tenuto altissima la concentrazione dei suoi. Non vuole che i suoi uomini commettano l'errore di sottovalutare una squadra già retrocessa dalla giustizia sportiva. Un mancato successo contro il Potenza spegnerebbe ogni residua speranza di aggancio al vertice, e

questo l'allenatore lo sa bene: “Abbiamo preparato la partita con il Potenza nello stesso modo in cui abbiamo affrontato le settimane che precedevano le gare contro il Verona o il Foggia”. Del prossimo avversario, Di Francesco proprio non si fida: “Serve massima attenzione” spiega, “perché il Potenza è una mina vagante. Ha dimostrato che, nonostante un verdetto già scritto, non si è arresa al proprio destino, e ogni domenica scende in campo per ben figurare. Sarà così anche contro di noi, pertanto è una partita come tutte le altre che noi dobbiamo vincere”. Vincere e sperare: il primato passa anche dai passi falsi altrui, e non solo dai successi propri. Marco Santopaolo

Eusebio Di Francesco, tecnico del Pescara

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40 Sport


Ricco il programma delle gare di domani

Portogruaro e Verona testa a testa infinito Derby da brividi tra Taranto e Andria Cavese

IL PRONOSTICO

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Foggia

Arbitro: BAGALINI di Fermo Assistenti: Paglione-Longo CAVA DE' TIRRENI. Prezzi ribassati per l'ul- FOGGIA. Sfida salvezza per il Foggia a Cava tima gara casalinga della stagione. Almeno e senza tifosi, che si sono rifiutati di prendecosì si augura la squadra che alla crisi socie- re parte alla trasferta per protestare contro taria spera almeno di rispondere con la sal- il Viminale: una settimana fa, aveva consenvezza sul campo. Fuori Maiorano per squali- tito all'Osservatorio di far riaprire la curva fica e spazio di conseguenza a Scartozzi per ospiti ai tifosi del Pescara, nonostante la diuna Cavese innanzitutto prudente con un uo- chiarazione di inagibilità del settore. Sul mo in più a centrocampo e l'attacco consegna- campo Ugolotti cerca i punti necessari a to a Schetter e Turienzo. Denti stretti per Ci- raggiungere la permanenza. Anche se dopriani: intervento al menisco rinviato a fine vrà fare a meno degli squalificati Micco e stagione, giocherà dal primo minuto. Agnelli, sostituiti da Sgambato e da Visone. CAVESE (3-5-2): Russo; Cipriani, D'Orsi, FOGGIA (4-1-4-1): Milan; Carbone, BurziNocerino; Bacchiocchi, Scartozzi, Spinelli, gotti, DiDio, Sgambato; Visone;Millesi, CoFavasuli, Radi; Schetter, Turienzo. A disp.: lomba, Mancino, Desideri; Ceccarelli. A diPane, Rapino, Lagnena, Berretti, Insigne, sp.: Bindi, Torta, Trezzi, Mattioli, Velardi, Cruz, Bernardo. All.: Stringara. Caraccio, Morini. All.: Ugolotti.

Portogruaro

IL PRONOSTICO

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Cosenza

Arbitro: DEL GIOVANE di Albano Assistenti: Gotti-Perrone PORTOGRUARO. Tromboflebite per Mattielig: il giocatore salta il Cosenza e, forse, anche la trasferta decisiva di Verona. In sua sostituzione, Calori dovrebbe affidarsi a Puccio. Febbricitante Gardella, in difesa rientra Siniscalchi che affiancherà Madaschi al centro. Sulle corsie esterne i soliti Cardin e Gotti. Al brasiliano Vicente le chiavi del centrocampo, ai suoi lati Espinal e Puccio. Attacco a due punte con i gemelli del gol Altinier e Marchi davanti a Cunico. PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; Cardin, Madaschi, Siniscalchi, Gotti; Espinal, Vicente, Puccio; Cunico; Altinier, Marchi. A disp.: Marcato, Pondaco, Gardella, Fuscello, Deinite, Bocalon, Romano. All.: Calori.

Rimini

COSENZA. Da ieri il Cosenza è in ritiro a Portogruaro. Glerean recupera Biancolino ma non è certo che partirà titolare. Quello che sembra scontato è il modulo: sarà ancora 3-5-2. Dunque, in avanti, vista la squalifica di Danti, De Pascalis, Scotto e Biancolino si contendono due maglie. A centrocampo dovrebbe rientrare Maggiolini e non è da escludere l'utilizzo di Virga. In difesa l'unico certo di giocare è Fanucci. COSENZA (3-5-2): Gabrieli; Fanucci, Di Bari, Scognamiglio; Bernardi, De Rose, Marsili, La Canna, Maggiolini; De Pascalis, Biancolino. A disp.: Ameltonis, Ungaro, Chianello, Giardina, Virga, Olivieri, Scotto. Allenatore: Glerean.

IL PRONOSTICO

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Verona

Arbitro: GIACOMELLI di Trieste Assistenti: Crispo-Amoretti RIMINI. Per la sfida decisiva col Verona, Melotti deve rinunciare a Cardinale, Matteini, Tornaghi e Lebran. Al centro della difesa spazio dunque per Rinaldi, mentre centrocampo e attacco non cambieranno, con Nolé, pienamenterecuperatodopo unpaiodisettimane non al meglio, che andrà a comporre il solito tridente con Longobardi e Tulli. Il 4-3-3 rimane attualmente l'unico modulo possibile, sia per le recenti buone prestazioni, sia per la tipologia degli elementi a disposizione. RIMINI (4-3-3): Pugliesi; Catacchini, Vitiello, Rinaldi, Regonesi; Marchi, D'Antoni, Frara; Nolé, Longobardi, Tulli. A disp.: Migani, Ischia, Temperino, Baccin, Giacomini, Malaccari, Morante. All.: Melotti.

Taranto

VERONA. Incertezza a centrocampo per Gian Marco Remondina, che dovrebbe affidarsi, come mezze ali, a Russo e Pensalfini, ma che non esclude di inserire a sorpresa, dal 1', Dalla Bona. Confermato il tridente con Selva sostenuto da Ciotola e Berrettoni, in attacco. E' stato convocato per la trasferta anche il rientrante Rantier, che probabilmente, però, si siederà in tribuna. VERONA (4-3-3): Rafael; Cangi, Comazzi, Ceccarelli, Pugliese; Russo, Esposito, Pensalfini; Ciotola, Selva, Berrettoni. A disp.: Ingrassia, Campagna, Massoni, Garzon, Dalla Bona, Farias, Di Gennaro. All.: Remondina

IL PRONOSTICO

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Andria

Arbitro: PALAZZINO di Ciampino Assistenti: Ranghetti-Paganessi TARANTO. Una settimana passata con l'i- ANDRIA. Poche le novità visto che Papagni dea che qualcosa potesse cambiare e, inve- sembra voler riproporre lo schieramento ce, forse lo stesso Taranto di sempre. Pas- vincente della gara contro il Pescina: difesa siatore, anche di fronte ai risultati negativi confermata con Pierotti e Di Simone sulle fadella sua gestione (quattro sconfitte e un sce, Sibilano e Pomante centrali; a centropareggio) e a una squadra precipitata in campo ampia fiducia per Doumbia e Chiazona playout sembra voler confermare di retti sulle fasce con Paolucci e Mezavilla cenfatto la “sua” formazione. Senza Coppola, trali. Unico dubbio proprio nella fase offenInnocenti e Scarpa e con Corona in panchi- siva: Anaclerio ha recuperato, ma Lacarra na. Si torna al 4-4-2. scalpita. Presumibile che accanto a Sy ci saTARANTO (4-4-2) Bremec; Calori, Mi- rà il ritorno di Anaclerio. gliaccio, Prosperi, Colombini; Triarico, ANDRIA (4-4-2):Spadavecchia; Pierotti, SiGiorgino, Rajcic, Triarico; Falconieri, Fer- bilano, Pomante, Di Simone; Chiaretti, Meraro. A disp.: Barasso, Di Roberto, Russo, zavilla, Paolucci, Doumbia; Analcerio, Sy. A Corona, Taulo, Bolzan, Quadri. All.: Pas- disp.: Locatelli, Polverini, Ceppitelli, Iennasiatore. co, Lacarra, Dionigi, Rizzi. All.: Papagni.

Pescina

IL PRONOSTICO

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Reggiana

Arbitro: VIVENZI di Brescia Assistenti: Sani-Caroti AVEZZANO. Troppe assenze nel Pescina: REGGIO. Continua l'emergenza in casa graCappellacci, infatti, sarà privo di molti com- nata. Difesa e attacco i reparti colpiti, in maponenti della sua rosa, tutti potenziali titola- niera quasi scientifica, dalla sfortuna: dietro ri. Fuori, per motivi diversi, N'Ze, Petitto, mancheranno sicuramente Zini, lo squalifiGiordano e Negro e lo squalificato Locatelli. cato Mei e il capitano Stefani che non dovrebTra l'altro, solo in extremis verranno risolti i be essere della partita. In dubbio anche Gireldubbi su di Bettini (lombalgia) e Ferraresi li, che ieri non si è allenato per un problema al(guai a un polpaccio). Non sono da escludere la pianta del piede sinistro. In avanti out Ingagli innesti dei giovani Mateus e Luzi. Forse ri, Rossi e Temelin: Alessi sì, per la maglia riuna chance verrà data anche all'attaccante di manente ballottaggio Ferrari-Morelli. scorta Letta. REGGIANA (4-4-2): Tomasig; D'AlessanPESCINA (4-4-2): Bifulco; Birindelli, Moli- dro, Girelli, Mallus, Anderson; Nardini, Manari, Di Bella, Pomponi; Capparella, Bettega, schio, Saverino, Viapiana; Alessi, Ferrari. A De Angelis, Rebecchi; Caccavallo, Dall'Ac- disp.: Manfredini, Ferrando, Gualandri, Stequa. A disp.: Merletti, Suriano, Ferraresi, Ce- fani, Romizi, Castiglia, Morelli. All.: Domisar, Luzi, Cipolla, Bettini. All. Cappellacci nissini.

Ravenna

IL PRONOSTICO

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Lanciano

Arbitro: GALLO di Barcellona Assistenti: Paiusco-Gava RAVENNA. Ravenna obbligato a vincere per evitare i play-out anchese i tre punti potrebbero non bastare. Soda indeciso tra il 44-2 o il 4-2-3-1 con Correa dietro all'unica punta Piovaccari e Toledo e Packer esterni. Il 4-4-2 vedrebbe Correa in panchina e accanto a Piovaccari in attacco Gerbino Polo. In porta ancora Rossi, Anania non è guarito, in difesa solita linea a 4 con Rizzo, Ciuffetelli, Fasano e Sabato, a centrocampo Cavagna, Giordano, Sciaccaluga e Toledo. RAVENNA (4-4-2):Rossi; Rizzo, Ciuffetelli, Fasano, Sabato; Cavagna, Giordano, Sciaccaluga, Toledo; Piovaccari, Gerbino Polo. A disp.: Menegatti, Biserni, Fabbri, Rossetti, Packer, Correa, Scappini. All.: Soda.

Spal

LANCIANO. Squadra che vince non si cambia: confermati in difesa Vastola e Colombaretti con Antonioli e Oshadogan. In panchina i titolari Mammarella e Moi. In mediana Sacilotto al fianco di Di Cecco, con Turchi e Improta sulle fasce: conferma per Sansone trequartista con il dubbio Colussi in avanti. Bella l'iniziativa dell'Hotel Mosaico di Ravenna: i sostenitori che sceglieranno di pranzare lì entreranno gratis allo stadio. LANCIANO (4-4-1-1): Aridità; Colombaretti, Antonioli, Oshadogan, Vastola; Turchi, Sacilotto, Di Cecco, Improta; Sansone; Colussi. A disp.: Bellucci, Coppini, Mammarella, Aquilanti, Zeytulaev, Sinigaglia, Masini. All.: Pagliari.

IL PRONOSTICO

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Marcianise

Arbitro: CECCARELLI di terni Assistenti: Pignone-Tronci FERRARA. Nell'ultima gara del campionato i biancazzurri vanno a caccia di tre punti fondamentali contro il lanciatissimo Real Marcianise per sperare nei play-off. In dubbio fino all'ultimo la presenza di Zamboni: il capitano ha accusato in settimana un affaticamento al polpaccio che potrebbe costringerloal forfait,conBortelpronto asostituirlo. Il posto degli squalificati Smit e Migliorini dovrebbeesserepresoda RossieBedin,mentre Bazzani e Meloni sono in ballottaggio. SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Quintavalla, Bedin, Schiavon, Rossi; Bazzani, Cipriani. A disp.: Ioime, Bortel, Licata, Pedruzzi, Laurenti, Marongiu, Meloni. All.: Notaristefano.

Ternana

MARCIANISE. IlMarcianise si giocail tutto per tutto con la Spal a caccia degli ultimi punti salvezza. Boccolini si appresta a confermare la formazione offensiva degli ultimi turni con Poziello terminale offensivo supportato da Manco, Galizia e Romano. Nessun mutamento in mediana con la conferma di D'Ambrosio e Alfano. In difesa il ballottaggio a destra è tra Piscitelli e Ciano, mentre Filosa e Porpora saranno al centro in difesa. MARCIANISE (4-2-3-1): Fumagalli; Piscitelli, Filosa,Porpora, Tomi;D'Ambrosio, Alfano; Romano, Manco, Galizia; Poziello. A disp.: Mezzacapo, Ciano, Murolo, Della Ventura, Di Napoli, Montanari, Tedesco. All.: Boccolini.

IL PRONOSTICO

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Giulianova

Arbitro: BIETOLINI di Firenze Assistenti: Romei-Pedrini TERNI. La squalifica di Bertoli e l'infortu- GIULIANOVA. Giulianova incerottato conio di Quondamatteo costringono il tecnico me non mai nella gara di domani a Terni. Giorgini a rivoluzionare l'assetto difensivo Mancheranno Dezi, Donato ed ancora le due davanti a Visi. L'allenatore umbro conferma punte titolari Campagnacci (stiramento alil 4-4-2. Tedeschi e Borghetti saranno i cen- l'adduttore) e Melchiorri (campionato finito trali del pacchetto arretrato. A presidiare le in quanto dovrà sottoporsi ad intervento chifasce il francese Perney e Imburgia. Nessu- rurgico). Bitetto dovrebbe cambiare modulo na novità in mediana. La manovra ruoterà e tornare al 5-3-2, potendo in avanti contare attorno a Di Deo e Danucci. In prima linea su Carbonaro e uno a scelta tra Schneider e Noviello affiancherà il bomber Tozzi Borsoi. Maritato. A centrocampo Pucello dovrebbe TERNANA (4-4-2): Visi; Perney, Tedeschi, prendere il posto dello squalificato Censori. Borghetti, Imburgia; Concas, Di Deo, Da- GIULIANOVA (5-3-2): Dazzi; Lieti, Sosi, Vinucci, Piccioni; Noviello, Tozzi Borsoi. A di- netot, Garaffoni, Migliore; Carratta, Croce, sp.: Cunzi, Procida, Confalone, Costantini, Pucello; Schneider, Carbonaro. A disp.: GaAlessandro, Lacheheb, Balistreri. All.: sparri, Faragalli, Rinaldi, Maritato, Del Giorgini. Grande, Gubinelli ,Bebeto. All.: Bitetto.

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Sport 41

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

In campo domani alle 15: l’Igea rinuncia ancora

Barletta cerca il pass per i play off Manfredonia quasi salvo J. Stabia, aria di festa Barletta

IL PRONOSTICO

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Monopoli

Arbitro: FABBRI di Ravenna Assistenti: Guiducci-Savelli BARLETTA. Obiettivo tre punti per il Barlet- MONOPOLI. Si prevede un massiccio ta, che cerca contro un Monopoli già virtual- turn over in casa bianco verde nel derby di mente salvo il dodicesimo risultato utile con- Barletta. Tra i pali Chiricallo schiererà secutivo. Come ormai consuetudine nelle ul- Corno, con in difesa Costantino, Bizzarri, time settimane, il tecnico Sciannimanico si Terracciano e Scrò. Sulla linea mediana trova a fare i conti con un organico ridotto ai tre centrocampisti:Pollidori, Bonfardino minimi termini. Out per infortunio i titolari e Tranchina, in ballottaggio comunque Carozza, Sportillo e Fanasca e il giovane Ste- con Cortesi. In avanti, probabile spazio al fanini. Niente derby anche per il lo squalifica- tridente con Caracciolese, Iannazzo e Loto Infantino, torna Muwana. seto. BARLETTA (4-3-1-2): Di Masi; Cutrupi, MONOPOLI (4-3-3): Corno; Costantino, Marchetti, Gambuzza, Legittimo; Menicoz- Bizzarri, Terracciano, Scrò; Pollidori, zo, Muwana, D'Allocco; Rescio; Simoncelli, Bonfardino, Tranchina; Iannazzo, CaracShiba. A disp.: Vurchio, Romeo, Lanotte, ciolese, Loseto. A disp.: Pellegrino, CimiBendjemia, Manganaro, D'Addato, Cavalie- nà, Angelucci, Cortesi, Corsi, Di Miceli, re. All.: Sciannimanico. Mastrolilli. All.: Chiricallo.

Cisco R.

IL PRONOSTICO

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Siracusa

Arbitro: PIZZI di Saronno Assistenti: Signoriello-Fiorito ROMA. In vista della sfida con il Siracusa, Incocciati riavrà a disposizione Chiappara, che ha smaltito il problema muscolare e che, per questo motivo, difficilmente troverà posto contro i siciliani. Stessa situazione per Barrionuevo, che a Scafati, domenica scorsa, è andato in tribuna. Rispetto alla formazione vittoriosa in Campania, però, la Cisco dovrebbe affidarsi nuovamente a Ciofani al centro del trio d'attacco con Caputo e Lanteri (o Franchini) ai lati. CISCO (4-3-3): Ambrosi; Balzano, Padella, Di Fiordo, Angeletti; Mazzarani, Romondini, Toukam; Caputo, Ciofani, Lanteri. A disp. Previti, Doudou, Babù, Goretti, Di Vicino, Franchini. All.: Incocciati.

J. Stabia

SIRACUSA. Venti convocati e tra questi Nigro, De Pascale e Cardinale che erano in dubbio. Il tecnico Marco Pizzo ha portato con sé tutti gli elementi disponibili, compreso Carrozza destinato alla tribuna, probabilmente in compagnia di Nigro non al meglio. Prevista qualche novità in formazione rispetto al confronto col Catanzaro. Sembrano certi i rientri di Capocchiano e Lewandowski. SIRACUSA (4-3-3): Castelli; Strigari, De Pascale, Perricone, Capocchiano; Berti, Matinella, Lewandowski; Dalì, Dal Rio, Bufalino. A disp.: Fornoni, Di Silvestro, Donadoni, Giurdanella, Mignogna, Di Piazza, Cardinale. All.: Pizzo.

IL PRONOSTICO

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Cassino

Arbitro: LIOTTA di Lucca Assistenti: Bruni-Orlandi CASTELLAMMARE DI STABIA. Rientra Vicentin al centro dell'attacco e si riaccomoda in panchina Varriale. Fuori Gomes, per squalifica, dentro Tarantino, che avrebbe comunque giocato dal primo minuto. Ballottaggio in regia tra Ottobre, che sta facendo benissimo, ed Acoglanis, tornato in forma per rivendicare il ruolo che è stato suo fino all'infortunio. Doppio filo tra il Menti ed il Ceravolo: se la Juve Stabia vince ed il Catanzaro toppa è promozione con un turno d'anticipo. JUVE STABIA (4-4-2): Panico; Ametrano, Fabbro, Maury, Moretti; Tarantino, Ottobre, Ruscio, Amore; De Angelis, Vicentin. A disp.: D'Oriano, Gritti, Iorio, Cinelli, Acoglanis, Peluso, Varriale. All.: Rastelli.

Noicattaro

CASSINO. Ormai c'è clima di rassegnazione incasaazzurra.Solo l'aritmeticatieneinvita le speranze della compagine di Pellegrino di entrare nel quartetto play-off. Il pareggio con il Barletta ha dimostrato che il gruppo ha “mollato” e si attende solo il “rompete le righe”che permetterà agli azzurri di andare in vacanza. Al cospetto della prima della classe e della diretta satellitare, però, Indiveri e compagni potrebbero ritrovare stimoli. Mezgour ha recuperato del tutto; out invece Jefferson. CASSINO (4-3-3): Indiveri; Lolli, Bianciardi, Goisis, Martinelli; Conti, Kone, Berardi; Bracaletti, Mezgour, Vigna. A disp.: Amadio, Bica Badan, Merli Sala, Giannone, Romeo, Suarino, Morello. All.: Pellegrino.

IL PRONOSTICO

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Gela

Arbitro: ZIVELLI di Torre Ann. Assistenti: Mertino-Di Carlo NOICATTARO. Oramai per il Noicattaro le GELA. Senza Cruciani squalificato, e con possibilitàdi evitarei play-outsono ridotteal Carraro infortunato, il Gela insegue a Noilumicino. Contro il Gela non ci saranno il cen- cattaro una vittoria che manca dal 21 febtrocampista Piano ed il portiere Musacco. braio. In realtà le motivazioni della truppa di Spazio al secondo portiere Petruzzelli. Di Ba- Provenza in questo finale di campionato sono ri potrebbe tornare titolare dopo lo stop per sempre minori. Seppur la squadra abbia dato infortunio. In attacco ballottaggio tra Doria, segnali di reazione, i risultati non sono arriLadogana e De Lorenzo per una maglia da ti- vati. Rispetto all'ultima gara ci saranno vatolare. Favorito quest'ultimo autore di due riazioni. Cammarota prenderà il posto di gol nelle ultime due partite di campionato. Cruciani, mentre Cunzi e La Porta saranno NOICATTARO (4-3-1-2): Petruzzelli; Di Ba- gli esterni d'attacco con Agostinelli centrale. ri, Lorusso Benedetto, Sassarini, Fumai; Lo- GELA (4-3-3): Nordi; Ricca, Di Muro, Luciorusso Bartolo, Strambelli, De Santis; Zotti; ni, Memè; Zaminga, Schiavon, Cammarota; De Lorenzo, Manca. A disp.: Ritorno, Libera, La Porta, Agostinelli, Cunzi. A disp.: Ferla, Perrone, Loseto, Aliperta, Doria, Ladogana. Piva, Puccio, Lordi, Viviano, Vianello, FranAll.: Trillini. ciel. All.: Provenza.

Catanzaro

IL PRONOSTICO

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Brindisi

Arbitro: MAGNO di Catania Assistenti: Drago-Roccasalvo CATANZARO - Pur distratto dagli appunta- BRINDISI. Il Brindisi deve fare a meno di menti istiutuzionali per determinare il futu- Battisti, squalificato, e proprio questo elero societario, il Catanzaro si è preparato con mento potrebbe portare Silva a diverse scrupolo in vista della partita casalinga con- scelte in mezzo al campo. Con il rientrante tro il Brindisi. Auteri sta studiando l'avversa- Piccinni, certo di un posto fra gli undici, il rio per trovare una soluzione tattica che non Brindisi potrebbe infatti rispolverare il faccia pesare troppo le assenze di Di Cuonzo e centrocampo a quattro, con Minopoli in Gimmelli, entrambi squalificati. Se per il ruo- mezzo ed il rientrante Fiore più arretrato e lo di centrale il nome è uno solo, Di Franco, per Carcione a sinistra. Fondamentale su quela linea mediana le soluzioni potrebbero esse- sti equilibri di squadra, la posizione di Fiore più di una. re. In avanti Albadoro favorito su Da Silva. CATANZARO (3-4-3): Vono; Di Franco, Di BRINDISI (4-4-2): Pinzan; Idda, TrincheMaio, Ciano; Benincasa, Lodi, Bruno, Corapi; ra, Taurino, Pasqualini; Fiore, Piccinni, Longoni, Mosciaro, Montella. A disp. Manci- Minopoli, Carcione; Albadoro, Moscelli. A nelli, Di Meglio, Basile, Donati, Berger, Gi- disp.: Ferrante, Maulella, Montella, Pizzolgliotti, Orostz. Auteri la, Siclari, Alessandrì, Da Silva. All.: Silva.

Igea V.

IL PRONOSTICO

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Scafatese

L’IGEA NON SI PRESENTA : PER GLI OSPITI VITTORIA A TAVOLINO 3-0 BARCELLONA P.G. - Niente da fare per l'Igea Virtus. La società non ha risolto i problemi economici e anche questa settimana la squadra non scenderà in campo. Sarà la terza rinuncia consecutiva per la società barcellonese che perderà un altro punto in classifica e dovrà pagare una salatissima multa. In realtà però la società ha già deciso che non manderà la squadra in campo neppure la prossima settimana. A quel punto scatterà automaticamente la radiazione. In città intanto si pensa al futuro. Gira voce del possibile trasferimento a Barcellona di una società di promozione.

Manfredonia

SCAFATI. Non si parte per Barcellona Pozzo di Gotto. Tutto sommato una bella notizia per la Scafatese che vede così scongiurata una lunga e snervante trasferta da venti ore e passa in pullman. Tre punti a tavolino. La Scafatese può già considerarsi a quota 38 e concentrarsi esclusivamente sull'ultimo turno casalingo, in programma domenica 9 a Scafati con il Noicattaro. Il tecnico Rossi potrà così lavorare in tutta calma per recuperare gli infortunati e puntellare la corsa alla salvezza diretta. A Barcellona non avrebbero giocato Martone, Miale e De Felice. I primi due sono ampiamente recuperabili per l'ultimo turno casalingo. È ancora incerto, invece, la presenza dell'estremo difensore.

IL PRONOSTICO

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Vico E.

Arbitro: ROMANI di Modena Assistenti: Pentangelo-Mauro MANFREDONIA. Tutti a disposizione per il tecnico Bucaro. Il Manfredonia cerca la matematica salvezza in casa potendo contare su tutte le forze d'organico. Di fronte il Vico Equense già condannato alla disputa dei play-out. Il tecnico conferma il 4-3-3 con Nossa e Carrieri a presidio della zona centrale. Moro Soldera preferito a Di Pasquale sulla destra rappresenta la novità del reparto mentre sulla corsia opposta è confermato Sabatino. MANFREDONIA (4-3-3): Marruocco; Moro Soldera, Nossa, Carrieri, Sabatino; Vitiello, Pirrone, Arcuri; Arigò, Ferrari, Carminati. A disp.: Fortunato, Napolitano, Maiorino, Di Toro, Parisi, Di Pasquale, Stella. All.: Bucaro.

Vibonese

VICO EQUENSE. Con lo sguardo puntato ai play-out il Vico Equense ha affrontato una settimana di duro lavoro atletico per arrivare aglispareggi nellemigliori condizionipsicofisiche. Per il match che vedrà la squadra azzurro oro contrapposta al Manfredonia ci sarà quindi ampio turn-over per evitare di ampliare la lista dei diffidati. Sul fronte indisponibili a Scozzese e Hodza si aggiungono Marciano e Donnarumma che sono stati a riposo per l'intera settimana. VICO EQUENSE (4-3-3): Munao; Chiariello,Cinque, Russo, Loreto; Trapani, Armellino, Mineo,;Morfù, Incoronato, Napoli. A disp.: Izzo, Lupico, Gargiulo, Burgos, Casale, Palumbo, Esposito. All.: Ferraro.

IL PRONOSTICO

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Aversa

Arbitro: GIALLANZA di Catania Assistenti: Vigo-Messina VIBO- Dopo il pari colto domenica al Gela, la AVERSA. L'Aversa Normanna deve fare Vibonese aspetta l'Aversa Normanna, con- punti a Vibo Valentia per poter raggiungere tro cui non potrà schierare gli infortunati la salvezza. Parte, dunque, con questo obiettiRiccobono e Gatto. Ha recuperato il centro- vo la truppa di Juary che sarà composta da campista Lopetrone uscito prima della fine tutti gli uomini a disposizione del tecnico che della partita a causa di una botta al ginocchio. avrà problemi di abbondanza. Probabile il riMister Galfano dovrà fare a meno degli squa- torno in campodi entrambi gli esternidi difelificati Omolade e Bertini e di Glea, espulso sa Pistillo e Bertoncini mentre a centrocampo per doppia ammonizione. Tornerà a disposi- Zolfo in pole su Palumbo. In attacco a sorprezioneRugiero, ilquale hascontatoil turnodi sa favoriti Grieco e Tovalieri che affianchestopo inflittogli dal giudice sportivo. ranno Perna. VIBONESE (4-3-3):Mengoni; Rugiero Pa- AVERSA (4-3-3): Pettinari; Balestrieri, Pariscuccio Conti Orefice; Lopetrone Di Mauro si, Di Girolamo, Bertoncini; Arini, Massimo, Pirrone; Biava Sperandeo Ike. A disp. Sena- Mariniello; Grieco, Perna, Tovalieri. A disp: tore, Paternò, Perna, Vallefuoco, Piroli, Mi- Cavaliere, Ciminari, Campanella, Pistillo, lanese, Beccaria. All. Galfano Longo, Zolfo, Chietti. All. Juary

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42 Sport


Per il Melfi domani l’Isola Liri e poi il Catanzaro: serviranno gli stimoli

Un finale tremendo Al Valerio nel pomeriggio il trofeo Castaldi per i baby calciatori La formazione

Fuori causa Chiaria

Chiaria è out

AL GIÀ NOTO Vanacore nella lista degli indisponibili bisogna aggiungere anche Roberto Chiaria. Rodolfi ha sperato fino all'ultimo in un suo recupero che non è avvenuto: " Forse è stata un pò sottovalutata la situazione. Pensavamo che Chiaria potesse riprendersi ed allenarsi regolarmente ed invece non è stato così. Avverte ancora dolore e dunque è fuori per la partita con l'Isola Liri". Cosi Rodolfi. Chiaria aveva subito un colpo contro la Juve Stabia. All'uscita dallo stadio sembrava tutto a posto, tant'è che incrociandolo non notavamo nessun segno di zoppia. Invece in settimana il problema si è evidenziato. Certamente il fatto di non dover disputare un match da dentro o fuori, ha anche invitato tutti ad evitare rischi inutili, preservando Chiaria per il gran finale, la gara con il Catanzaro, ultima di campionato davanti al pubblicoamico. In buona sostanza se il Melfi avesse giocato un match di vitale importanza, probabilmente Chiaria sarebbe stato rischiato. In attacco dunque spazio al duo Guazzo - Arcamone che hanno già giocato in coppia a Vibo Valentia con ottimi risultati. Chissà che quella partita contro un'altra pericolante non sia di buon auspicio per i colori gialloverdi e capace di produrre lo stesso esito, una vittoria toccasana. Per quanto concerne il resto della formazione le scelte appaiono scontate. In difesa ritorna Marino assente domenica scorsa. Il problema legato ai sei punti di sutura è superato. Sulla corsia opposta, quella mancina, Sicignano appare in vantaggio su Tursi. In mezzo Agius - Vignati, in porta ancora Manis. A centrocampo Lo Iacono e Naglieri fungeranno da esterni, mentre al fianco di Anour El kamch c'è il solito ultimo ballottaggio. Chi tra Mitra e Viola?. Stavolta potrebbe spuntarla il giovane, ma Rodolfi non ha ancora scelto. Nonè dettocomunque il tecnico non sorprenda tutti ed alla fine opti per un undicirivoluzionario e mai esibito in precedenza. Rodolfi potrebbe far giocare calciatori apparsi un po' ai margini e bisognosi di avere fiducia. Una scelta che potrebbe produrre risultati positivi. e.f.

NON È CERTAMENTE dei più agevoli questo finale di campionato per il Melfi. Domenica la capolista Juve Stabia, domani l'Isola Liri bisognosa di punti per evitare i play-out. Non sarà semplice per i gialloverdi, ormai salvi e privi di grossi stimoli, riuscire a portare a casa un risultato positivo. Ci sono però da onorare gli impegni previsti e questa parte finale di torneo, che non può vedere i federiciani già in vacanza. " E' nostra intenzione fare bella figura, asserisce il direttore area tecnica Pierpaolo Castaldi. C'è la giocheremo come abbiamo sempre fatto. Giustamente le motivazioni saranno differenti, ma non sarà di certo un Melfi arrendevole". Questa è l'ultima trasferta stagionale. Il Melfi non ci sta a chiudere con una sconfitta che sarebbe anche la terza consecutiva, contando dopo Juve Stabia anche Noicattaro. In questa stagione il comportamento lontano dal Valerio non è stato sempre dei migliori. Una ragione in più per cercare in terra laziale di non uscire battuti e rendere questo finale di campionato ancora in qualche modo avvincente. " In queste ultime due partite dobbiamo cercare di ottenere il massimo possibile, rimarca mister Rodolfi. E' importante far bene ed evitare di vanificare quanto di estremamente positivo fatto finora. Dovremo essere bravi nel trovare le motivazioni e gli stimoli giusti per con-

IL PROGRAMMA DI DOMANI 33ª GIORNATA Prima Divisione Girone A Arezzo-Novara Benevento-Alessandria Cremonese-Como Foligno-Figline Lecco-Varese Lumezzane-Pergocrema Monza-Pro Patria Paganese-Perugia Sorrento-Viareggio CLASSIFICA: Novara 67 punti; Cremonese 58; Varese 56; Arezzo 55; Benevento 52; Lumezzane 49; Alessandria 43; Figline 42; Perugia 40; Sorrento 39; Monza 38; Como 37; Viareggio 36; Pergocrema 35; Foligno 33; Pro Patria 32; Lecco 31; Paganese 27.

Seconda Divisione Girone A Canavese-Sambonifacese Legnano-Pro Sesto MezzocoronaCrociati Noceto Olbia-Rodengo Saiano Pavia-Sud Tirol Pro Belvedere Vercelli-Feralpi Salò Spezia-Alghero Valenzana-Pro Vercelli Villacidrese-Carpenedolo CLASSIFICA: Sud Tirol 57 punti; Spezia 56; Pavia 54; Alghero e Feralpi Sal• 53; Legnano 51; Rodengo Saiano 48; Crociati Noceto 41; Sambonifacese e Pro Vercelli 40; Canavese 38; Olbia 37; Valenzana e Carpenedolo 35; Mezzocorona 33; Villacidrese 32; Pro Belvedere Vercelli 28; Pro Sesto 20. Legnano e Pro Sesto penalizzate di 2 punti; Alghero e Rodengo Saiano penalizzate di 1 punto.

Seconda Divisione Girone B Bassano-Pro Vasto Bellaria-Celano Colligiana-Giacomense Gubbio-Prato Itala San Marco-Fano Lucchese-San Marino NocerinaPoggibonsi Sacilese-Carrarese Sangiovannese-Sangiustese CLASSIFICA: Lucchese 66 punti; San Marino 55; Fano 53; Bassano 50; Prato e Gubbio 49; Sangiovannese 48; Sangiustese 42; Itala San Marco 41; Pro Vasto 39; Celano 38; Nocerina 37; Sacilese e Giacomense 36; Poggibonsi 33; Bellaria 32; Colligiana 31; Carrarese 29. Colligiana penalizzata di 1 punto.

Un’azione della gara di andata (foto Valerio)

trastare loro che saranno animati dalla necessità di prendersi i tre punti". Questa è la chiave del match. Occorrerà metterci animo e determinazione anche perché presumibilmente saranno queste le armi che L'isola Liri metterà in campo. Lecito attendersi un Melfi grintoso che possa anche far leva sull'aspetto tecnico, decisamente dalla sua parte. Come detto non sarà facile per Rodolfi far passare nella mente dei giocatori questo messaggio, in considerazione di una classifica che il Melfi guarda ormai distrattamente. Il Melfi non ha più nulla da chiedere ma il campionato non è ancora finito. Probabilmente Rodolfi deciderà di puntare su un undici giovane, che dia spazio anche in questo momento a chi ha voglia ed è deciso a mettersi in mostra. GIOVANI A proposito di giovani importante kermesse questo pomeriggio all'Arturo Valerio. Va in scena la 2° edizione del trofeo Rocco Castalper allievi, giovanissimi ed esordienti. Un’importante vetrina che vedrà il coinvolgimento di diverse società della Basilicata enon solo.Un’occasione da sfruttare per questi piccoli atleti, ma anche per chi crede nei settori giovanili e può sfruttare questa opportunità per vedere all'opera calciatori in prospettiva interessanti. Si gioca sin dalla mattina allo stadio. Premiazioni nel pomeriggio a gare concluse. Emilio Fidanzio

Una parata del portiere dell’Isola Liri Mangiapelo

L’avversaria

Calcoli e rimpianti

Grossi

Carboni in campo ISOLA DEL LIRI. Calcoli sei punti non potrebbero bastare ad ipotecare la salvezza diretta - e rimpianti la remuntada subita a Brindisi ha fatto saltare un piano che sembrava perfetto. Alla vigilia della sfida col Melfi, il tecnico dell'Isola Liri Sandro Grossi è ancora lì a rimuginare per quel 3-2 incassato in Puglia domenica scorsa: “Avevamo la salvezza a portata di mano, ma ce la siamo lasciata sfuggire in modo assurdo. Abbiamo sprecato una ghiotta occasione, eravamo in vantaggio per 0-2 a Brindisi e ci siamo fatti rimontare. Sarebbe bastato anche un punto per tornare a casa col sorriso, adesso invece serve un altro miracolo. Dobbiamo fare sei punti che potrebbero non bastare: con la Scafatese siamo in vantaggio negli scontri diretti, ma se anche l'Aversaarriva a41 punti la classifica avulsa ci condannerebbe”. Roba da matti per una squadra che Grossi ha rigenerato dopo un avvio di stagione traumatico. Roba da matti perché di mezzo c'è pure l'Igea Virtus, che ha regalato punti preziosi alle concorrenti: “I siciliani hanno letteralmente falsato questo finale di stagione, vanificando gli sforzi di chi le partite le ha vinte sul campo”. Pazienza, allora, e schiena dritta: “Non ci resta che pensare a noi stessi, provare in tutti i modi a far bottino pieno in queste ultime due partite e successivamente fare i conti con la classifica”. Anche perché il Melfi, per quanto già salvo da un pezzo, non lascia dormire tranquillo Sandro Grossi: “Mi aspetto un avversario motivato a difendere il buon piazzamento in classifica che occupa. Non sarà affatto una passeggiata”. Le ultime dal campo (da verificare oggi durante la rifinitura) parlano di un'Isola Liri non molto diversa da quella di Brindisi: nel modulo (4-4-2) e negli uomini. Due le novità: una forzata (Carboni per lo squalificato Costanzo nel cerchio di centrocampo), l'altra voluta (Mirarchi per Mallarsi sulla linea difensiva). Probabile infine l'utilizzo di Matrisciano al centro della retroguardia con conseguente esclusione di Paolacci.

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Sport 43

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

JUNIORES Il team di Danza oggi di scena a Trapani TRASFERTA siciliana per il Matera Juniores. Il team di mister Danza, questo pomeriggio alle ore 16, incontrerà il Trapani nei triangolari della fase finale nazionale. I materani, dopo aver battuto il Pianura in casa per uno a zero, affronteranno un Trapani con il morale non certo alle stelle dopo la sconfitta subita nel turno precedente contro il Pianura per tre ad uno. Obiettivo vittoria per i biancazzurri anche se per la qualificazione ai quarti basterebbe anche un pareggio che porterebbe i materani a quota quattro in classifica. Mister Danza potrà contare su tutta la rosa a disposizione per raggiungere un altro traguardo importante per la società materana dopo la conquista della Coppa Italia con la formazione di serie D. l.t.

Roberto Rizzo

Francavilla spuntato senza Del Prete e Chisena. Dubbio Di Senso. Marsico torna nel “suo” stadio

Derby dopo l’euforia di Coppa Il Matera si ributta nel campionato dopo il trofeo tricolore e ritrova Mazzoleni QUI MATERA SMALTITA ma non troppo la sbornia di felicità per la vittoria della Coppa Italia, per il Matera ritorna il campionato. Dopo la conquista del trofeo tricolore, il team biancazzurro ritorna a giocare per la terzultima gara della regular season facendo gli onori di casa al Francavilla sul Sinni. Il match contro i sinnici sarà il penultimo casalingo prima della trasferta contro l'Ischia e dell'ultima gara di campionato al XXI Settembre contro l'Ostuni che si giocherà il 16 maggio. Il Matera affronterà il derby lucano contro il Francavilla anche con la consapevolezza di aver conquistato l'accesso alle semifinali dei play-off. Obiettivo play-off raggiungibile anche per i ragazzi allenati da mister Lazic che distano sei lunghezze dal Sant'Antonio Abate (che occupa l'ultima posizione utile, ndr), quando mancano tre gare al termine della stagione e dunque sono nove i punti a disposizione. “La gara contro il Francavilla è sicuramente importante per entrambe le formazioni, noi rispettiamo l'avversario ma non lo temiamo, questo è certo - ha spiegato mister Rizzo. Il Matera è reduce dalla storica conquista della Coppa Italia, una vittoria che ha aumentato ancora di più l'entusiasmo del gruppo e dei tifosi materani. Dopo la coppa, ritorna il campionato che noi vogliamo onorare fino alla fine. La società ci ha chiesto di concluderlo nella miglior maniera possibile, ad iniziare dalla gara di domani. Sicuramente il Francavilla verrà a Matera per vincere, per noi sarà la stessa cosa: il nostro obiettivo sarà la vittoria davanti al nostro pubblico, chesono sicuro sarà numeroso, a coronamento della'affermazione in Coppa”. I sinnici sono reduci dalla vittoria interna contro l'Angri per quattro a zero, una vittoria che ha spezzato il periodo negativo di tre settimane che ha visto, infatti, capitolare i rossoblu per tre volte con-

QUI FRANCAVILLA

Alberto Marsico in rossoblù

Anche oggi ci si aspetta il pubblico delle grandi occasioni, sfruttando anche l’effetto Coppa Italia (foto Videouno)

secutive: con il Francavilla Fontana e con il Fasano fuori casa e contro il Forza e Coraggio tra le mura amiche per 50. Nelle fila potentine sarà assente il bomber Del Prete e l'ex di turno, il materano, Tonio

Chisena, costretto a saltare il derby con la squadra della sua città per scontare la seconda ed ultima giornata di squalifica dopo il rosso rimediato a Fasano. “Sono fiducioso - ha continuato Rizzo - perché alleno

dei ragazzi che non si sono mai tirati indietro. Il Matera c'è ed è vivo più che mai”. Per il tecnico materano nessun problema di formazione avendo tutti a gli atleti a disposizione Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

FRANCAVILLA – Giornata di rifinitura questa mattina per gli uomini di Ranko Lazic in vista della gara valevole per la diciassettesima giornata di ritorno del campionato di serie D. Allo stadio “XXI settembre” andrà in scena domani il derby tra Matera e Francavilla. Una gara che si annuncia molto battagliera in campo, con due formazioni che vorranno a tutti i costi conquistare la vittoria e la fiducia dei propri mezzi. Nella rifinitura di questa mattina il tecnico Lazic ha provato i probabili undici che si opporranno domani pomeriggio ai biancazzurri materani. Ancora in dubbio la presenza del centrocampista esterno Sebastian Di Senso, alle prese con un leggero risentimento muscolare che l’ha costretto a saltare il match interno di domenica scorsa contro l’Angri. In questi giorni ha lavorato a parte, non prendendo parte alla consueta partitella in famiglia, dove il tecnico serbo ha schierato da un lato la formazione titolare e dall’altra le riserve. Si sono avute buone indicazioni dal test, che ha rincuorato lo staff tecnico rossoblu, nonostante la stagione sta volgendo al termine e soprattutto il caldo

che in questi giorni incombe nella valle del Sinni. Il Francavilla come al solito, sarà schierato con il classico 4-42, modulo assai caro al tecnico serbo Lazic. Adesso serve solo tanta concentrazione e determinazione sin dai primi minuti di gioco per cercare di fare ritorno nella cittadina francavillese con i tre punti in tasca. Ricordiamo che nella passata stagione il Francavilla si impose per una rete a zero, grazie al goal su calcio di rigore del centravanti Genny Del Prete. Una vittoria che fece saltare di gioia i numerosi tifosi sinnici presenti sugli spalti dello stadio materano. Parlando un po’ di statistiche, ricordiamo che in serie D, per il Francavilla sarà il ventesimo derby contro le formazioni corregionali, con un bilancio di nove vittorie otto pareggi e due sconfitte, con diciannove goal fatti e sette subiti. Il tecnico Lazic, dovrebbe mandare in campo la seguente formazione: Di Vincenzo, De Santo, Gioia, Di Giorgio, Verdesca, Di Sanza, Pioggia, Manzillo, Bocconi, Marsico, La Neve. A disposizione: Bruno, Marziale, Santarsiero, Cocina, Ruocco, Di Senso, Marra. Claudio Sole sport@luedi.it

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44 Sport


D Di fronte la Casertana: gli jonici devono allungare sul Francavilla Fontana

Pisticci, vale solo vincere Le assenze di Cazzarò e Polichetti e qualche acciacco turbano Arleo GLI infortuni di alcuni giocatori e la condizione non ottimale di altri turbano i sonni di mister Arleo e tengono in apprensione l'intera dirigenza nonché la tifoseria gialloble. Il Pisticci, infatti, non potrà mandare in campo il suo undici migliore nell'ultima sfida casalinga di campionato con la Casertana. Un match importantissimo, da vincere obbligatoriamente, per sperare di guadagnare punti almeno sul Francavilla Fontana, in vista degli ultimi due turni del torneo ed in considerazione del fatto che la compagine lucana dovrà riposare nella giornata conclusiva. Per quella data si spera di aver acquisito un margine di sicurezza in classifica tale da garantire l'accesso alla zona play out, oggi tutt'altro che sicura, perché il Francavilla Fontana insegue a due lunghezze ed avrà una partita in più da giocare. Certe, in casa Pisticci, le assenze di Cazzarò e Polichetti. Difficile il recupero di Benegiano. Dovranno stringere i denti, invece, Malafronte e Guarino, non al top per affaticamento muscolare. Le defezioni sono di quelle importanti. Cazzarò è il capitano del Pisticci. Un faro nel centrocampo gialloble, anche per le sue capacità di uomo di riferimento e di guida nel rettangolo di gioco. Al suo posto Arleo dovrebbe es-

sere costretto a mandare in campo l'argentino Cappelletti, adattato ad un ruolo non suo. Per il gaucho la possibili-

tà dimettersi inluce controla sua ex squadra. Ancorapiù adattatasaràla scelta per sostituire Polichet-

ti, unico terzino sinistro di ruolo nella rosa pisticcese, che starà fuori salvo un prodigioso recupero dalla di-

storsione ad una caviglia rimasta gonfia fino a ieri. E tra l'altro under. Il tecnico, giocoforza, potrebbe scegliere di

mandare in campo Truglio, un giovanissimo, che per lo più quest'anno ha fatto panchina. Meno problematica la sostituzione di Benegiano, al quale ultimamenteArleo stava preferendo Palladino. Una formazione ridisegnata per necessità, dunque, nella gara più decisiva dell'anno. Per il resto non dovrebbero esserci altre novità, ferma restando anche l'indisponibilità di Lavecchia, che ha rimediato una frattura ad una mano e non si sta allenando. In porta andrà Marino. Tre quarti della difesa sono confermati. Con Basile a destra, Malafronte e Di Maria in mezzo. A sinistra, invece, la novità potrebbe essere Truglio. A centrocampo Guarino, Palladino e Cappelletti. Dal reparto offensivo resta fuori uno tra D'Aniello e Lupacchio, nel ruolo di terminale d'attacco. Sugli esterni, invece, opereranno Parente e Farinola. Il Pisticci, pur rabberciato, dovrà giocare la partita della vita puntando sui suoi stimoli ed anche sul fatto che la Casertana non può avere le stesse motivazioni, vista la posizione che ricopre. Il resto è affidato a quell'arma in più che potrà essere il pubblico del Michetti, in quella che, si spera,non sial'ultima partitacasalinga di stagione. Anche se di sicuro rappresenta l'ultimo atto della regular season. Roberto D’Alessandro

Prima Ospiti avanti di 2 punti. Cammarota e Quaratino ne parlano

Cancellara-Potenza: si decide tutto in una cornice di grande fair play DUE punti sotto: è la partita da vincere a tutti i costi, davanti a una cornice di pubblico mai vista finora e comprensiva anche di chi, abitando in paesi vicini e amici, come Oppido e Pietragalla, intendono tifare Cancellara. Domani arriva la capolista Atletico Potenza e quel gap potrebbe essere cancellato con una vittoria che spedirebbe la formazione allenata da Cosentino e presieduta da Rocco Cammarota, sempre più in alto. In un campionato, quello di Promozione, che non ha mai visto ai nastri di partenza la formazione del centro altobradanico. «Il nostro campionato lo abbiamo già vinto - dice un soddisfatto Cammarota - merito dei ragazzi, ma soprattutto del nostro allenatore che ha saputo farci fare un notevole salto di qualità». Alla rosa della passata stagione, quella che vinse il campionato di Seconda Categoria, sono stati aggiunti elementi di qualità per un torneo di vertice. Ma il pensiero di Cammarota è chiaro: «L’atletico è attrezzata fin dall’inizio per il salto di qualità, noi ci siamo e vogliamo chiudere la stagione nel migliore dei modi. Spero vivamente in un match bello, agonosticamente buono e senza nessuna tensione». In caso di pareggio o sconfitta, che promuoverebbe i potentini, nessun dramma: c’è lo spareggio con il Valsinni. Cammarota fa il prudente: «Loro sono favoriti, ma noi sappiamo che senza qualche passo falso di troppo avremmo potuto già vincerlo il campionato». Un po’ quello che afferma anche il dg dell’Atletico Potenza, Rocco Quaratino,

L’intera rosa dell’Atletico Potenza di mister Telesca

Una foto di repertorio del Cancellara: Gaddi, il secondo da sinistra accosciato, militava nella formazione gialloblù

dall’alto dei suoi due punti in più: «Avevamo fin dall’inizio questo obiettivo: vincere il campionato pur tra mille difficioltà che la gestione di sole due persone, io e il presidnete Pasquale Capobianco, comporta. Ora ci siamo,

abbiamo due risultati su tre a disposizione, ma non possiamo assolutamente speculare su questo. Sarebbe un errore. Dico solo che è un peccato che ci si giochi una stagione negli ultimi 90’. La nostra squadra aveva la pos-

sibilità di chiudere prima il discorso, abbiamo sprecato i nostri bonus, ma resta il dato che questo è stato un torneo davvero esaltante ed equilibrato, per merito del Savoia e del Cancellara, nostre leali avversarie». E

sull’ultima sfida: «Auguro al Cancellara e al presidente Cammarota un grosso in bocca al lupo perchè ci confrontiamo con una società e con delle persone serie che fanno bene alla crescita del calcio lucano».

Una curiosità: fino a dicembre Gaddi (20 gol col Potenza) era in forza al Cancellara. Domani potrebbe dare ai suoi ex compagni un dispiacere. Ci sta, anche nel calcio a piccole latitudini. Alfonso Pecoraro

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Sport 45

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

PLAY OFF CAMPIONATO DI ECCELLENZA: SI GIOCA DOMANI

In campo alle 17,00

Larotonda squalificato. Calcio d’inizio alle 16.30

L’Oppido cerca L’Atella di D’Urso insegue la finalissima un miracolo sportivo OPPIDO LUCANO - La qualificazione è ormai archiviata per l'A.C. Oppido dopo il cinque a due rifilato al Ricigliano soli sei giorni fa in quel di San Gregorio Magno. Per i ragazzi agli ordini di mister Manniello una finale play off regionale ormai conquistata anche perché la squadra campana dovrebbe mette a segno quattro gol senza subirne neanche uno nella tana dell'A.C. Oppido che quest'anno si è dimostrato inviolabile per tutti. Mai dire mai però, perché il calcio può sempre riservare sorprese ed è per questo che mister Manniello schiererà il miglior undici a sua disposizione con Vaccaro R. tra i pali; Provenzale R., Santagata, Volturno e Maglione D. in difesa; Vaccaro M., Santopietro e i fratelli Leone, Antonello e Giampiero, a metà campo;

Donato Manniello

Grieco e D'Amico tandem d'attacco. Mister Dente che, allontanato dal rettangolo di gioco nel mach di andata e squalificato sino a prossimo 4 maggio dal Giudice Sporti-

vo dovrà fare a meno di Triggiano C. fermato anch'esso sino al prossimo 4 maggio e Villano G., squalificato sino al 25 maggio. La probabile formazione che il mister campano schiererà in campo sarà obbligatoriamente votata all'attacco con Guerriero, Giordano, Gaudiosi, Piegari, Pignata, Bottiglieri, Favilena, Esposito, Maienza, Mazzeo e Daniele. La partita vede grande favorita per il passaggio del turno i padroni di casa che sul sintetico di Oppido Lucano ormai non perdono dalla passata stagione quando a vincere fu il Policoro. L'arbitro del mach sarà Santoro da Potenza, mentre i due assistenti saranno Pescuma da Venosa e Russo da Bernalda. Rocco De Rosa sport@luedi.it

ATELLA - L'Atella Monticchio affronta questo secondo round dei play off con la consapevolezza di avere tutte le carte in regole per giocarsela ad armi pari con la Valdiano, a cui nel pomeriggio di domani renderà la visita. Primo match che è finito in favore degli atellani con il punteggio di 32. E’questa la convinzione che alla vigilia circola negli ambienti calcistici vicini all’undici atellano che contro ogni aspettativa ha disputato un campionato a dir poco eccezionale grazie al grande ed oculato lavoro di mister Pasquale D’Urso e alla disponibilità della dirigenza sempre vicina ai giocatori. Da sottolineare che, al di là dell’esito dell’incontro di questo pomeriggio, il risultato finale ottenuto alla conclusione della regolar season, è molto più apprezzato perché è stato raggiunto da un manipolo di giovani locali e del cir-

Larotonda è squalificato

condario ai quali alla vigilia non si dava molto credito. Gli uomini di mister D’Urso per avervintoil primomatchplay off hanno dalla loro due risultati: una vittoria ed un pareggio, al contrario dei salernita-

ni che devono puntare tutto sul successo pieno per poter superare il turno, naturalmente atellani permettendo. La squadra ospite in settimana agli ordini del tecnico rionerese ha preparato la partita nel migliore dei modi e quindi è facile supporre che affronterà la Ruggiero Valdiano ben determinata e con la massima concentrazione per portare a casa la qualificazione alla finale play off. Sarà una bella e cavalleresca partita così come è stata quella giocata sul comunale di Atella. Di certo una partita maschia ma corretta. Il tecnico atellano nell’occasione non potrà utilizzare il difensore di fascia Vito Larotonda, squalificato, il cui mancato apporto potrebbe farsi sentire, anche se – come ha detto D’Urso – chi subentrerà al suo posto sarà sicuramente all’altezza della situazione. Michele Rizzo

PLAY OUT CAMPIONATO DI ECCELLENZA ALL’ANDATA FURONO DUE PAREGGI

GenzanoBanzi crede nella salvezza senza spareggi Al Ferrandina serve una vera e propria impresa NOVANTA minuti separano il Genzano dalla meritata salvezza, forte del pareggio e del miglior piazzamento in classifica, alla formazione di mister Natiello basterà non perdere nel match di domani pomeriggio con inizio alle ore 16,30 sul terreno amico del comunale di Genzano. Avversario sarà il Ferrandina di mister Savoni a cui serve un’impresa per evitare la gara spareggio contro la perdente di Picerno-Avigliano. All’andata finì 2-2 con le reti di Porfido e Cannito per il Genzanobanzi, e di Natilal e Capogrosso per il ferrandina Ci sono tutti i presupposti per assistere ad un grande match, mobilitata la tifoseria genzanese a sostegno dei propri beniamini, nessun problema di formazione per mister Natiello ( in tribuna perché squalificato) diverse le soluzioni provate nella rifinitura, Tedesco tra i pali, difesa con Mele e Sansone coppia centrale, Militello e di Stasi esterni, centrocampo con Cannito e Porfido centrali, Gorga e Cacace sulle corsie esterne, De Oliveira e Vigliucci per il tandem offensivo. Nel Ferrandina probabile lo stesso schieramento di domenica scorsa, mister Savoni per la rimonta si affiderà alla vena realizzativi di bomber Caporosso. Per il vicepresidente Vito Vigliotti “bisogna essere concentrati al massimo per evitare spiacevoli sorprese, per quanto fatto durante la stagione meritiamo noi la salvez-

Mobilitazione di tifosi per sostenere il Picerno All’Avigliano non basterà un pareggio esterno

za, ma questo adesso in una finale non con- 90’ minuti per capire chi, tra Picerno e Avita”. gliano, lascerà la serie A regionale. Il primo Match che per l'elevata posta in palio, pro- round di sette giorni fa finì 1-1, punteggio che mette gol, emoziovede leggermenni e spettacolo. te avvantaggiato Gara che passe- GLI ARBITRI DELLE GARE DI DOMANI il Picerno. Questo rà alla storia, la perché il regoladenominazione mento prevede giornalistica che in caso di pariPlay off Eccellenza “Genzano Banzi” VALDIANO-ATELLA and. 2-3 (D’Alessandro di Bernalda tà nei due match, andrà in soffitta, Lagrotta-Lasala) a salvarsi è la quella ufficiale OPPIDO-RICIGLIANO and. 5-2 (Albano di Potenza Pi- squadra che al “A.C. Banzi” termine della reda stasera, dopo cerno-Guida) gular season ridieci anni di stosulta meglio piazria,vincendo tutti Play out Eccellenza zata in classifica. i campionati fino AVIGLIANO-PICERNO and. 1-1 (scambi Cai Fantini- Caivano però, da all'eccellenza non Paolillo) attento osservaesisterà più; dal FERRANDINA-GENZANOBANZI and. 2-2 (scambi Cai tore ed esperto uoprossimo anno Ferrara-Lapadula) mo di calcio, sa sarà solo Genzache in queste parno. tite, se c'è una coMa questa è Play out Promozione sa che bisogna faun'altra storia, ne BALVANO-ROTONDELLA and. 0-1 (Caprioli di Venosa re è quella di evitariparleremo tra Sapienza-Autieri) re calcoli. Il picerqualche giorno. nese è alle prese VARISIUS-SCANZANO and. 2-3 (Santoro di Potenza con qualche proDirezione del- Russo-Galli) l'incontro affidablema di formata ad un interrezione, soprattutgionale il Sig. Cascone Mario di Nocera in- to a centrocampo: pesante assenza è quella del feriore. play maker Castagno espulso all'andata. Assistenti Ferrara e Lapadula. Inoltre, sono da valutare le condizioni di PezGiulio Carcuro zullo, infortunatosi ad Avigliano. Salgono

dunque le quotazioni di Santangelo, Caggiano ed Albano che si giocano due posti. In attesa di sciogliere questi dubbi, che implicano un ridimensionamento della zona mediana, Caivano dovrebbe schierare davanti a Lettieri il pacchetto difensivo composto da Mazza e Cozzolino centrali con Salvia e Marchese sugli esterni. Sorti del goal affidate a Pace, alle cui spalle agiranno Giordano e Mastroberti che quando vede granata va sempre a segno. Per Mister Filadelfia invece - costretto ad assistere alla gara dalla tribuna per via della squalifica - la consapevolezza della difficoltà dell'impegno che si presenta leggermente in salita. Il gol di Salbini all'andata ha tenuto vive le speranze aviglianesi, assolutamente autorizzati a crederci. Per il Picerno, importante il fattore campo: ci sarà il Curcio delle grandi occasioni a spingere i rossoblu verso la salvezza. Anche su Facebook prosegue la mobilitazione dei tifosi: creato un evento dal titolo “ spareggio play out Picerno - Avigliano ”in cui si invitano sportivi e sportive a non mancare all'appuntamento ed al quale vi è stata un'adesione che supera le cento unità. Caivano, insoddisfatto della gara d'andata, ha motivato fortemente i suoi in settimana. Vuole che il suo Picerno rimanga in Eccellenza: lui lo ha riportato al massimo livelloregionale conle sueprodezze e con un impressionante numero di goal, lui vuole salvarlo e consolidare la sua posizione di uomo - simbolo della Picerno calcistica. Maurizio Cardone

PLAY OUT CAMPIONATO DI PROMOZIONE: DOMANI ALLE 16.30

Varisius, serve la vittoria Al Balvano basta un gol per ribaltare il ko di Scanzano ma col Rotondella è senza tre MATERA - Il Varisius Matera se vuol restare e mantenere la categoria deve fare bottino pieno nella semifinale di ritorno contro lo Scanzano. Domenica pomeriggio sul proprio terreno di gioco, i ragazzi di mister Nicola Peragine hanno un solo risultato dalla loro parte la vittoria con qualsiasi punteggio ma devono vincere altrimenti saranno gli jonici a passare. Nella gara di andata il Varisius partito bene con la rete di Giuseppe Tragni al primo affondo poi sono stati rimontati nei primi trenta minuti dai calciatori di mister Franco Calone, successivamente nella ripresa, complice un vistoso calo fisico degli avversari, ha permesso a festa e compagni di recuperare e di impattare su calcio di rigore sempre dello stesso Tragni. Peccato, però che nell'ultima azione lo Scanzano, per opera di Frabetti sia riuscito a strappare una vittoria, meritata dal punto di vista dell'impegno, ma immeritata per come si era messa la gara e il

suo andamento. Per lo scontro decisivo, i materni sono convinti di potersi giocare tutto e di vincere, anche se un leggero vantaggio l'avranno gli avversari che possono fare affidamento su due risultati. Pochi i dubbi che attanagliano le scelte di mister Nicola Peragine, il solo Roberto Cristallo è in forte dubbio per via di un risentimento muscolare che lo ha costretto ad uscire anzi tempo nella gara di andata. Il Varisius, oggi non deve avere fretta di segnare, deve giocare con tranquillità e con saggezza, senza esporsi a rischi pericolosi, cercare di segnare e portare a termine il risultato facendo forza sull'esperienza dei suoi uomini migliori. Appuntamento è per tutti i simpatizzanti dei nero verdi al centro sportivo Gaetano Scirea domenica pomeriggio alle ore 16,30, per sostenere la squadra materana alla ricerca della permanenza nel campionato “cadetto” di Basilicata. p.l.

VIETRI DI POTENZA - Il Balvano si appresta ad affrontare la partita più importante dell'anno. Il match di ritorno, domani contro il Rotondella al “Santa Domenica” di Vietri di Potenza, vale un'intera stagione per la squadra del presidente Turturiello. All'andata, a Rotondella, arrivò una sconfitta, seppur per uno a zero. Vittoriosa una settimana fa fu proprio la squadra del Rotondella allenata da mister Antonio Martino, per uno a zero, ma poteva andare peggio, visto che la squadra locale non ha approfittato della superiorità numerica. Ed è proprio questo quello che pesa in casa Balvano. Quei tre espulsi a Rotondella: mister Pio Turturiello, il centrocampista Dino Picerno e il bravo ed altro giovane centrocampista, Giuseppe Cuozzo: squalificati per una giornata, non saranno della gara. Grossa tegola per il mister balvanese. A Rotondella il Balvano ha peccato per la troppa “tensione” in campo, anche se tensione c'è stata in tutte e due le squadre, per una partita molto importante. E così i balvanesi hanno chiuso la gara in otto, riu-

scendo però ad evitare altri gol, senza compromettere la permanenza in Promozione. E' vero, per il Balvano basterà una vittoria per uno a zero, ma non sarà facile, con tre indisponibili e con una squadra, il Rotondella quest'anno promosso in Promozione, che difenderà quel prezioso risultato dell'andata, frutto del calcio di rigore segnato da Guida. Il Balvano, con due calci piazzati, ha colpito una volta il palo ed un'altra la traver- Peragine e sotto Turturiello sa. Domani si prevede una partita ad alta tensione, con le due squadre che si giocano l'intera stagione in una sola partita. Mister Antonio Martino del Rotondella avrà tutti a disposizione, anche il rientrante dalla squalifica Gaetano Galati. Il Balvano si affiderà in porta a Roberto, la difesa affidata al centrale Luca Limmatola, a centrocampo regia in mano a Falcone, sperando nella vena realizzativa di Petraglia e Galantucci. In caso di sconfitta o pareggio, il Balvano disputerà la finale con la perdente dell'altro match di play-out, per sperare ancora nella permanenza. Claudio Buono

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46 Sport


Seconda Promossa in Prima con tre turni di anticipo

Un Vietri da record testi in pagina a cura di CLAUDIO BUONO VIETRI DI POTENZA - Promossa in Prima Categoria con tre giornate d'anticipo, 64 gol segnati e solo 15 subiti, 19 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Stadio “Santa Domenica” inespugnabile, “chiuso” agli ospiti, dove si è rivisto finalmente il pubblico entusiasta a riempire la tribuna come ai tempi dell'Eccellenza: questi solo alcuni dei dati del Vietri dei “record”, una squadra costruita per vincere, tutta “vietrese”, a partire dal presidente, Giuseppe Casciano, che l'ha rilevata due anni fa dai Silenziosi Potentini, per poi salvarsi l'anno scorso e vincere quest'anno, subito, senza perdere tempo, con l'Ac Vietri, ora Fcd Vietri. Il Presidente con i suoi collaboratori ha rotto l'incantesimo del calcio a Vietri, è riuscito a ridisegnarlo. Un cammino senza ostacoli quello della squadra vietrese, partito però con una sconfitta, quella ad Accettura, con un secco 3 a 0. Poi una serie impressionante di risultati utili consecutivi: sedici risultati utili consecutivi, di cui ben quindici vittorie ed un pareggio, l'unico casalingo contro l'Albano (2-2),

Uno striscione eloquente, esposto al Santa Domenica, per celebrare la squadra del Vietri

che poi batte il Vietri proprio ad Albano per uno a zero, nella sesta di ritorno. Il Vietri poi pareggia a Balvano nel derby (1-1) nella settima giornata di ritorno, e ricomincia a vincere subito contro il Laurenzana (2-0) in casa, poi a Tito (31), in casa nella splendida ed indi-

menticabile festa col Picerno (70). Dopo il riposo, non c'è stato scampo nemmeno per la terza forza del campionato, il Santa Cecilia, battuto 3-1 al “Santa Domenica” nell'ultima casalinga. Indolore la sconfitta all'ultima giornata ad Anzi (3-2) dove i vietresi, dove

sono addirittura andati in ritiro la sera prima. Insomma, dalla seconda di campionato non c'è stata storia, è stato possibile vedere il Vietri solo dal basso, squadra più forte ed attrezzata del campionato di Seconda Categoria. Vedere centinaia di persone in uno stadio di

Seconda non è da tutti i campi: eppure i vietresi, sia in casa che a volte fuori casa, non hanno fatto mancare il loro sostegno alla squadra del cuore. Sempre numerosi sulla tribuna. Sempre presenti. Sempre al fianco della squadra. Società sempre presente e pronta ad intervenire in qualsiasi momento con i modi giusti. Splendido e senza alcuna sbavatura il rapporto dirigenza-squadra e ottimo l'intento con mister Panariello, uno degli artefici insieme al Presidente e agli altri dirigenti, di questa pagina di storia calcistica vietrese. Mai un problema all'interno dello spogliatoio, mai qualche sbavatura fuori dalle righe. Sempre quel clima giusto e sereno che ha accompagnato la squadra a festeggiare contro il Picerno, nella goleada per sette a zero, con tanto di fuochi d'artificio, fumogeni e striscioni dei tifosi, che sottolineano il vero attaccamento a questa squadra, la squadra dei vietresi, composta interamente da atleti di Vietri, eccetto Alfieri Ambrosio, numero uno, di Balvano, ma già “adottato” vietrese. Insomma, ci sono tutti i presupposti per ritornare su, nel calcio che conta.

Un ottimo organico e una guida sapiente

I grandi meriti di tutti a partire da Panariello VIETRI DI POTENZA - Su tutti, come giusto che sia, merita un grande applauso mister Panariello, 34enne allenatore, di Vietri, leader della squadra insieme ad altri veterani, che coi suoi modi, con le sue tattiche e le sue scelte sempre azzeccate, ha fatto rinascere il Vietri. Allenatore-giocatore, ha intuito perfettamente quando stare in campo e quando sedersi in panchina. Il suo vice Francesco Caggianese (82') è stato il suo vero braccio destro in panchina. Veterano e altro vero leader Michele Passannante (72'), terzino destro. Quasi un “papà” per tutti. Diverse le presenze da titolare e ottime prestazioni, di esperienza e senza sbavature, come Carmine Passannante (75'), centrocampista, 4 gol.Geometrie da brividi, lanci perfetti e un tiro da paura. Ha contribuito e non pocol'esperienza ela concretezza del centrale Anselmo Papa (78'), che insieme al giovane Vito Grande (90') ha costituito una coppia “insuperabile”, da veri mastini. E' sta-

Il mister Panariello e, a destra, festeggiamenti dopo l’ultima partita in casa

to difficile superarli. A soli 17 anni, Antonio Viggiano è stato uno dei migliori quest'anno: velocità, dribbling, cross e bravura tecnica non da poco. Per non parlare del fratello maggiore,Rocco (90'),autore di 7 reti, tutte di pregevoli fattura. Con una difesa così forte, il “number one” del Vietri,

Alfieri Ambrosio (78') ha potuto dormire sonni tranquilli. Decisivo però in diverse occasioni, dove ha mostrato il meglio di se. Portiere di categoria superiore. Diverse le presenze anche per il suo vice, Carmine Fabio (92'), che nonostante la giovane età ha dimostrato di essere pronto.

Quando prende palla e parte sulla fascia, la tribuna si alza in piede per seguirlo, non osiamo descrivere la sua bravura: si tratta di “Super” Mario Verdecanna (85'), il “Maicon”vietrese.40 gol intre: Vito Giordano (84',18 reti), Pippo Calviello (82',12 reti) e Rocco Tomasillo (91',10 reti): so-

no loro i primi tre “mattatori” del Vietri. Centrocampo che si chiude con Giuseppe Cardinale (92'), Gerardo Cuoco (86') e Gabriele Manzella (88'): anche loro hanno dato un grande contributo alla causa vietrese. In attacco il giovane Emilio Russo (90',3 reti) ha risposto sempre bene in campo,

così come Franco Gorga (85'). A lorosi aggiungonoVincenzo Picciuolo (90') e Pietro Iuorio, difensore, con due reti in poche presenze. Giova ricordare anche Gerardo Panariello, storico dirigente accompagnatore, sempre presente al fianco della squadra, così come il resto della dirigenza.

Le speranze e i ringraziamenti del presidente Peppino Casciano

Inseguendo il calcio che conta

Il bomber Vito Giordano ha segnato 18 reti in questo campionato

VIETRI DI POTENZA - “Distratto e testardo nella vita di tutti i giorni. Ma anche imprevedibile e geniale. Ma è più buono di tutti”. E’ così definito dalla gente e dai tifosi il presidente, Peppino per tutti, che ci dice, nella nuova sede societaria di Corso Vittorio Emanuele, inaugurata la scorsa settimana: “Mi diverte molto questa atmosfera di curiosità che c'è intorno squadra. Spero e credo che i tifosi confermeranno la bontà della decisione del calcio a Vietri, di investire su questi giovani del luogo e di dare piena autonomia a mister Panariello come questo campionato, dove i fatti parlano da soli”. Il presidente Casciano, insieme a tutta la dirigenza, ha fatto sacrifici e continuerà a farli per portare avanti questo progetto: riportare a Vietri il

calcio che conta, magari tornando in poco tempo in quell’Eccellenza abbandonata qualche anno fa. Per il prossimo anno non mancheranno sorprese e qualche nuovo acquisto, ma di sicuro si pensa ad un altro campionato da protagonisti. “Ringrazio tutti i tifosi che sono vicini a questi giovani che divertendosi danno a voi spettacolo -dichiara Casciano- e spero sempre nel prossimo campionato una stretta collaborazione di voi tutti. Un grazie di cuore a tutti: a partire dal mister Panariello Antonio e suo padre accompagnatore della squadra Gerardo Panariello, atleti, dirigenza tutta, tifosi, commercianti, Comune e Carabinieri, senza dimenticare il custode Sabatino e il mitico magazziniere Graziano. Grazie a tutti”.

Il presidente Peppino Casciano

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Sport 47

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

serie

B Dil.

Play Off gir. D

Davide Serino della Corporelle in azione (foto Andrea Mattiacci)

B Dilettanti In casa del Corato partono i play off per Serino e compagni

Corporelle, subito il blitz Serve il colpo esterno in gara-uno per sognare la semifinale POTENZA - Tutto in gara 1. Domani sera a Corato la Corporelle si gioca un jolly molto prezioso per cominciare nel migliore dei modi i play off. E chiaro che molta parte delle possibilità di sovvertire il pronostico e di fare lo sgambetto ai pugliesi passa dalla partita di domani sera sul parquet del Corato. La formazione di coach Paternoster ha lavorato con grande impegno per preparare questa sfida e si presenta con le migliori intenzioni per rendere la vita davvero difficile al quintetto allenato da Meneguzzo. Anche perché si fa affidamento molto sulla esperienza dei vari Nocioni, Di Pierro, Corvo, Ginefra, Serino che di questi incontri ne hanno giocati parecchi nella loro carriera. E quindi hanno fatto il callo all'importanza di questi match il cui destino si decide in ottanta o centoventi minuti. E per questi motivi è difficile che possano essere frenati dalla tensione. Il Corato conosce molto bene gli avversari e non può essere troppo tranquillo perché i giocatori della Corporelle, avvezzi a mille battaglie, sono in grado di esprimersi a livelli alti senza avvertire il peso dell'emozione. Peso che invece sarà tutto sulla squadra pugliese che sa benissimo che non può permettersi assolutamente di sprecare il fattore campo in gara : perché se ciò accadesse, le prospettive di superare il turno con la seconda gara da giocare a Potenza diventerebbero molto ridotte. Ad ogni buon conto nella Corporelle c'è grande fiducia nelle proprie possibilità ed anche la convinzione che il colpo possa riuscire. Emblematiche le parole di coach Paternoster: “Sappiamo bene che il Corato è un'ottima squadra e non a caso si è rivelata la terza forza del campionato dopo la stagione regolare e la fase ad orologio. Pur non avendo grosse individualità, fonda la sua forza sul collettivo e sul fatto che può alternare in campo un roster molto lungo. Tra le sue caratteristiche principali quella di praticare un gioco molto fisico ed aggressivo ed anche una buona predisposizione alle conclusioni da parte di quasi tutti i suoi giocatori. Ma noi arriviamo a questo impegno molto carichi e de-

C2 Montescaglioso si gioca tutto contro Portici

Lucos per la salvezza

Coach Paternoster

terminati e con la consapevolezza che abbiamo i mezzi per metterli in difficoltà. Sarà una gara molto difficile, tesa ed incerta per cui noi dobbiamo essere bravi a sfruttare ogni loro difficoltà che potrebbe arrivare dalla eccessiva pressione che graverà inevitabilmente su di loro. Dal punto di vista tattico noi cercheremo di giocare sfruttando al massimo le nostre caratteristiche. E quindi massima concentrazione per tutti i quaranta minuticon ladifesa molto intensa ed aggressiva. Dobbiamo essere capaci di sfruttare le occasioni che ci costruiremo in attacco dove sarà importante preparare molto bene le azioni alternando le giocate con palla dentro alle possibilità di far male con i tiri da fuori. Soprattutto sotto i canestri e in considerazione del fatto che loro non hanno centri di ruolo, dovranno essere bravi i nostri lunghi a far valere le loro doti. Visto che già a Corato Serino fu autore di una grande prestazione.. Sarà fondamentale anche conservare in campo l'autocontrollo e la massima tranquillità per avere lucidità in ogni momento della gara. Se noi sapremo fare tutto ciò, aumenteremo sensibilmente le chances di successo”. Rocco Sabatella sport@luedi.it

MONTESCAGLIOSO - La Lucos Ingest Montescaglioso, dopo essere passata in vantaggio nella gara casalinga disputata domenica scorsa, quando si era imposta, meritatamente, per 72 a 62, non ha chiuso il confronto in casa dell'AS Sporting Portici, dove ha perso di soli 3 punti (51 48). La squadra lucana è ora chiamata a vincere davanti al suo pubblico nella decisiva gara tre di play out, in programma al Palauditorium “Karol Wojtyla” di Montescaglioso domenica 2 maggio, con fischio d'inizio alle ore 18. Per dirigere questa fondamentale gara è stato designato il duo arbitrale composto da Vittorio Maria Cappelluzzo di Benevento e Francesco Bisesto di Telese Terme (BN). Da parte della dirigenza della Lucos è forte l'augurio che non si ripetano le situazioni avvenute nella gara due: le decisioni della coppia arbitrale composta dagli avellinesi Maglio e Ferrara non sono state accettate. I montesi, infatti, dopo un inizio positivo, si sono visti mettere fuori dal terreno di gioco quattro elementi del quintetto base. Nonostante questo handicap la squadra guidata in panchina dal coach Giovanni Ferrara ha tenuto punto a punto (questa la successione dei parziali: 19-18; 28-26; 39-37; 51-48) e nel momento decisivo, quando avrebbe potuto cogliere il pareggio, è stata fermata per un'infrazione di passi piuttosto discutibile, che ha consentito al Portici di chiudere con 3 punti di vantaggio. Un forte invito a partecipare alla decisiva gara tre è giunto dal presidente della compagine montese Rocco Santarcangelo, il quale ha sot-

tolineato che è importante esserci “perché la squadra ha bisogno del tifo amico dopo ciò che è successo a Portici”. Lo scorso anno la permanenza nella serie C2 è stata conquistata ancora una volta in gara tre: i montesi, allora guidati da Michele Di Gioia, si imposero sul campo del Forio Ischia, ribaltando l'iniziale sconfitta in gara 1 e ripetendo la vittoria colta a Montescaglioso. Michele Marchitelli sport@luedi.it

serie

C2 PlayOut

Francesco Albanese cecchino della Lucos Montescacoglioso

Campania

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48 Sport


C2 La formazione di coach Enzo Maria troverà il Monte di Procida

Un Senise da applausi Conquistata in scioltezza la qualificazione in semifinale SENISE - Sontuosa impresa del Ctr La Cascina Senise che travolge il Torre del Greco al quale non lascia assolutamente appello. Davvero impressionante il ritmo dei ragazzi allenati da Enzo Maria che pure avevano di fronte un considerevole roster che forse non si aspettava questa voglia di vincere dei lucani. Mai infatti, per tutto il tempo, la gara è stata in discussione, ed alla fine gli stessi corretti avversari, presidente in testa, hanno riconosciuto la legittimità della vittoria senisese. Si parte lancia in resta e come al solito, a dettare il ritmo, l'irriducibile Rocco Palazzo ed il virtuoso Antonello Marchese; due giocatori che mettono sempre e comunque in crisi gli avversari. I due daranno una scossa con alcune bombe da tre, letali per il Torre del Greco. La prima frazione si chiude con un indicativo più nove (19-10) a favore della squadra del presidente Mario Totaro ed anche la seconda frazione si chiude con un più sedici (47-31). Insomma che la strada fosse in salita per la squadra allenata dal coach Patrizio, si toccava con mano. Questa volta i lucani non commettevano errori di sorta come in altre gare precedenti, segno evidente dello stato di forma e delal concentrazione. La terza frazione si chiudeva con un più diciasette (6952) ed era ancora e sempre un torbillon con Lino Durante a far girare palla e Galindez a mettere in canestro ed a rubare palloni sotto le plance. La prova netta della superiorità assoluta la metteva in mostra come al solito il gigantesco (sotto ogni punto di vista) Christian Femminini che ad un certo punto, volava a togliere letteralmente dal canestro un pallone di Paolillo uno dei più forti tra gli avversari, oramai da tutti considerato dentro. Una dimostrazione di forza assolutamente indiscutibile che naturalmente ha tolto agli avversari le residue speranze di poter raddrizzare il risultato. C'è

serie

stato anche spazio da parte di Maria, di offrire una vetrina al baby Rosario Sassano, ma anche agli altri due che siedevano in panchina: Giammaria Lerose e Pernice, i quali hanno ripagato con un canestro a testa. Una firma che vale un sogno. Bravi. Ora per la squadra lucana l'accesso alla seconda fase dei playoff ovvero una nuova sfida al meglio delle due gare con eventuale terza, contro il Monte di Procida, altra squadra già conosciuta e della quale è meglio non fidarsi. Primo appuntamento è previsto in trasferta in quel di Procida domenica 16, con inizio probabile ore 20. Ma intanto c'è da godersi questo passaggio arrivato anche grazie al tifo dei fans locali che hanno spinto dall'inizio alla fine. Gianni Costantino sport@luedi.it

D Finale play off tra Pielle e Salandra

Scettro regionale da assegnare Gara-uno si gioca oggi a Matera

Marchese protagonista con la maglia del Ctr Senise

Giovanile In campo con la squadra esordienti

Pielle a Torre del Greco

Papapietro e accanto la squadra esordienti della Pielle

MENTRE anche i campionati giovanili sono alle loro ultime battute la Pielle è impegnata in una serie di tornei fuori regione. Dopo il torneo di Caserta i piccoli atleti della Pielle della categoria esordienti (nati negli anni 1998-1999), sono impegnati in questi giorni a Torre del Greco. E proprio dalla cittadina campana giunge un'altra bella notizia, la vittoria della seconda partita (in altrettante gare) questa volta contro il Castellamare di Stabia. A differenza della gara d'esordio, risol-

C2 Play Off

Campania

ta in favore dei materani solo nell'ultimo quarto di gioco, quella contro gli stabiesi ha assunto connotati diversi. Infatti i minicestisti materani, aderenti al progetto giovani Bawer, hanno imposto il loro gioco già dal primo quarto di gara, facendo sì che il risultato non fosse mai in discussione. Oggi intanto a Torre del Greco i bambini della Pielle Matera saranno impegnati contro il Ragusa. In caso di vittoria i materani accederanno alle semifinali del torneo. sport@luedi.it

serie

I tecnici Luciano Cotrufo e Pierino Daraio

INIZIA questa sera, con palla a due alle ore 20,30 al PalaSassi di Matera, la finale della D regionale di Basket. Le due finaliste, come noto, sono i padroni di casa della Pielle ed il Basket Salandra che si contenderanno, nell’atto finale della massima competizione regionale, il titolo di campione con la classica serie al meglio delle tre partite. Tuttavia va ricordato che entrambe le squadre sono già qualificate per gli spareggi promozione che si svolgeranno a giugno, dove le due formazioni lucane contenderanno due promozioni in C regionale alla terza e la quarta classificata della D campana, i cui playoff scattano in questo fine settimana. Pur non mettendo in palio nulla di concreto, se non la gloria, le finali regionali restano utile occasione di mantenere ritmo agonistico, onde evitare di arrivare a corto di preparazione rispetto alle avversarie campane, che giungeranno alle partite decisive ben rodate dai propri “giochi-promozione”. Curiosamente, oltre ad essere pari, i due precedenti regionali si contraddi-

D Lucana

stinguono per il fattore campo “saltato” in entrambe le circostanze sebbene, in realtà, siano stati solo quaranta i minuti realmente disputati. Era, infatti, la seconda di andata quando la gara del Pala Montagnola di Salandra non si disputò, a causa della rottura del tabellone elettronico segnapunti e la contestuale assenza dell’apparecchiatura di riserva, elemento imprescindibile per la regolare prosecuzione della gara. Ne seguì, inevitabilmente, il 20-0 a tavolino a favore della Pielle, ma sarebbe stata interessante, per avere un ulteriore elemento di analisi, una partita “vera”, come lo è stata quella di ritorno, dove Salandra, grazie anche agli innesti di Scandroli e Visceglia, violò il PalaSassi 85-69. Archiviate facilmente le rispettive semifinali, le due dominatrici della stagione regolare si affrontano per aggiudicarsi il titolo regionale, in attesa degli spareggi promozione e con l’augurio che gli spareggi stessi possano arricchire la pattuglia delle lucane di C regionale. Donatello Viggiano sport@luedi.it

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Sport 49

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

B1 Donne Contro il Trani si vuole chiudere al meglio la stagione

Lore Lei per il commiato Accantonati i play off c’è l’abbraccio con il pubblico del PalaPergola È L'ULTIMA recita casalinga della stagione. La Lore Lei Avis saluta il pubblico del PalaPergola con la gara che, nel venticinquesimo turno di campionato, la oppone (inizio anticipato alle 18) alla Primadonna Trani: avversaria che non ha più molto da chiedere a un torneo in cui il suo principale obiettivo, la salvezza, la squadra di coach Chieppa e della sempreverde Rosa Ricci l'ha ormai messo al sicuro. Anche con il sigillo della matematica, domenica scorsa, grazie al 3-2 interno (settimo successo dell'anno per le baresi) sul Sabaudia. Le potentine dal canto loro, dopo aver dovuto definitivamente abbandonare i sogni play-off in quel di Mercato San Severino, ritornano in campo con atteggiamento comunque sereno e positivo: Serena Masino e compagne ci tengono a onorare fino in fondo il campionato, e a congedarsi dai propri tifosi con un'altra bella prestazione. Anche sulla strada del possibile aggancio a un quarto posto che, per quanto non sia il piazzamento dei sogni, rappresenterebbe comunque un incoraggiante punto di arrivo (o di partenza in prospettiva futura) per Pie-

Michele Ligrani

rantoni e socie. La sostanza, che si arrivi quarte o quinte, non cambierebbe di molto per loro. Ma le ragazze di Nino Gagliardi ci proveranno, sapendo di avere ancora una chance per scavalcare in extremis il Latina, che la sua regular season l'ha già chiusa. «Ci servirebbero quattro punti tra oggi e Soverato:

impresa difficile, ma non impossibile», pronostica il patron rossoblù Michele Ligrani, che spiega di non avere nulla da rimproverare al suo gruppo per come ha interpretato lo scorcio finale di stagione. «Abbiamo dimostrato tutto il nostro potenziale, sia con le sei vittorie di fila che nelle brillanti prestazioni con Matera e Mercato. È stato difficile e faticoso rincorrere, e il mancato aggancio al terzo posto non è di certo dipeso dalle ultime due sconfitte. I punti pesanti persi a metà torneo con Sambuceto e Sabaudia si sono rivelati fondamentali, ma sappiamo bene in quali circostanze sono arrivati quei ko». Vale a dire con la Lore Lei impossibilitata a schierare, nelle fase decisiva per le sorti del suo campionato, il migliore sestetto. «A volte serve anche un pizzico di fortuna per cambiare le sorti di una annata: quello che a noi è indubbiamente mancato», chiude Ligrani. «Ma pur se un po' dispiaciuti, accettiamo e rispettiamo il verdetto del campo: consci che il valore di questo gruppo, alla fine, è venuto sicuramente fuori». Luca Carlone sport@luedi.it

B1

serie

Donne Girone D CLASSIFICA

B2 Donne Dopo la salvezza arriva la Clemente

B2 Donne Un successo per la matematica

Asci in passerella

Livi, il settimo posto passa da Altamura

Ultima gara alla Caizzo senza assilli PASSERELLA finale per la Giocoleria che stasera, con inizio alle 18, ospita alla Caizzo il Clemente Ribenedetto Altamura. La formazione guidata da Massimo Telesca potrà salutare il pubblico amico con l'animo leggero, dopo aver acquisito la certezza matematica di restare in B2 anche nella prossima stagione. Dall'altra parte della rete, di contro, ci sarà una squadra che ormai non spera più neanche nella matematica. Se infatti, numeri alla mano, la formazione pugliese potrebbe sperare di superare l'Oria e agganciare le cugine dell'AS Altamura e sperare nel coefficiente punti, la realtà dice che l'Oria oggi farà tre punti sicuri a Salerno e quindi diventerà irraggiungibile. Destino segnato, insomma, per le giovanissime pugliesi che con una formazione composta tutta da under 18 rappresentavano una sfida al campionato: la salvezza non è arrivata, ma essere lì, a un passo da formazioni più blasonate e più “costose” rappresenta un segnale da cogliere in prospettiva futura. In casa Asci, Telesca e le sue ragazze possono andare orgogliosi di un campionato che, nonostante varie vicissitudini, li ha visti navigare sempre in acque piuttosto tranquille, almeno sul piano della posizione di classifica. E così Avena e compagne possono godersi un finale di stagione da affrontare a mente sgombra, con il solo obiettivo di fare altri punti e provare a superare l'AS Benevento per chiudere all'ottavo posto, come nello scorso campionato. Telesca per la sfida di oggi dovrebbe affidarsi allo stesso schieramento di domenica scorsa, eccezion fatta per Radkova la cui sta-

Massimo Telesca

Ilaria Rasola

gione è finita con l'infortunio di Battipaglia. Di Lucchio opposta alla palleggiatrice Ridolfo, Nolè e capitan Avena in banda e la coppia Taddei-Arras al centro con Santangelo libero: questa la formazione che cercherà di salutare in bellezza il proprio pubblico, magari con un successo pieno. Il coach della Giocoleria ridurrà al minimo l'impegno delle più giovani, nonostante le condizioni non ottimali di Avena e Nolè, che per motivi precauzionali hanno lavorato per tutta la settimana a scartamento ridotto, puntando solo a mantenere la condizione atletica. Lancellotti, Di Camillo e Prete sono attese dalla finale regionale del torneo under 18 nella giornata di domenica e l'allenatore dell'Asci, ovviamente, cercherà di preservarle il più possibile per averle al meglio in quella occasione. Un peccato, da un certo punto di vista, ma l'obiettivo del titolo regionale val bene un piccolo sacrificio, tanto più che per le stesse ragazze ci potrà essere più spazio nell'ultimo impegno di campionato. Pietro Floris sport@luedi.it

B2

serie

POTREBBERO bastare due set, ma con una vittoria (anche per 3-2) non ci sarebbero più discussioni. La Materman Nusco va ad Altamura per conquistare con un turno di anticipo il settimo posto, sulla strada del quale l'unica avversaria rimasta alle potentine è l'As Benevento: condannato a vincere le ultime due partite dell'anno (stasera contro l'Arzano e poi con le cugine dell'Accademia) per nutrire qualche residua chance di aggancio nei confronti di Pamela Petrone e compa-

Donne Girone G CLASSIFICA

gne. Che da parte loro, questo pomeriggio al PalaBaldassarra - nel match al via dalle 16.30 sul parquet delle baresi timonate da Carlo Festa - proveranno a imporsi per chiudere definitivamente il discorso. Non si annuncia però dei più agevoli il compito della Livi al cospetto del Volley Altamura, autentica squadra-miracolo della seconda metà del campionato. Alla quale, dopo un girone d'andata deludente, si era affacciato con una dote di appena otto punti, e un penultimo posto in classifica (con dieci lunghezze di ritardo dall'undicesima piazza) che lasciava ben pochi margini di speranza. Da metà gennaio in poi, però, le pugliesi hanno letteralmente cambiato pelle: inanellando risultati (8 vittorie in 13 partite) e prestazioni convincenti in serie, tanto da riuscire a venire incredibilmente fuori dalla zona rossa. Sulla quale, a due turni dall'epilogo, hanno però un margine ancora troppo risicato (due soli punti) per poter stare tranquille. Ma la Materman non vuole fare sconti a nessuno, come ha già dimostrato domenica alla Caizzo col Taranto. Anche per assicurare fino in fondo la regolarità del campionato, al di là del personale interesse che ha nel fare risultato. Le motivazioni delle rossoblù di Enza Licciardi, perciò, oggi come sempre saranno al top. E a buttarne dentro qualcuna in più ci saranno anche ad Altamura le ragazze che (come Ilaria Rasola, attesa al probabile esordio da titolare), pur giocando meno, hanno sempre dato il massimo per la causa del gruppo nel corso della stagione. lu.ca.

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50 Sport


B2 Uomini Tullini chiama i tifosi: appuntamento alle 19 e 30 al PalaSassi

Matera, pronto lo spumante Per festeggiare la promozione serve la vittoria con il Putignano MATERA - E' tempo di festa per la Pallavolo Matera. Questa sera il Pala Sassi ospiterà la penultima gara della regular season, nonché l'ultima interna. I ragazzi allenati da mister Galtieri faranno gli onori di casa al retrocesso Putignano per mettere in cassaforte i tre punti necessari per festeggiare in anticipo la promozione in serie B1. Dopo una lunga cavalcata, è un traguardo, quest'ultimo, più che alla portata per capitan Suglia e soci che hanno saputo rimediare al gap iniziale, con il gioco e la grinta, per poi sferrare il colpo decisivo dell'allungo nei confronti di quella che per mesi è stata la capolista del girone H, la squadra della vicina Altamura. Con la vittoria contro l'Ugento, che ha stupito (anche se non troppo) un po' tutti per la facilità con cui è maturata e con la relativa sconfitta dei murgiani contro il Pulsano, la Pallavolo Matera ora si trova ad un passo da quello che è stato sin dall'inizio l'obiettivo dichiarato dalla società la scorsa estate: la promozione in serie B1. Per Matera città un risultato che riporta la mente ai fasti della metà degli anni '90 quando l'allora Volley Club ottenne la promozione in serie B1 e poi quella in serie A2, prima dello spostamento del titolo sportivo a Taranto. “La partita contro il Putignano è importante per ottenere i punti necessari per la promozione matematica ad una giornata di anticipo dalla fine del campionato ha spiegato il presidente, Antonio Tulliani. Vorrei ancora una volta fare i complimenti al gruppo che ha dimostrato per tutto il campionato di avere grandissima voglia di vincere. Tutti i ragazzi sono stati esemplari e bravi a creare un gruppo solido e unto”. Il Pala Sassi, dunque, questa sera ospiterà un evento importante che dovrà essere 'accolto' dai tifosi materani con una gran-

de festa. La società, infatti, è pronta a brindare, a fine gara, con i propri ragazzi e il pubblico per il raggiungimento di un risultato importante. Proprio per questa ragione la tifoseria organizzata è in pieno fermento: pronta la Coreografia, le sciarpe, le bandiere e i coriandoli biancoblù per una festa da non dimenticare. “Vorrei che il palazzetto si riempia, che i materani incitino i nostri ragazzi che sono ad un passo dalla promozione nella serie B1. L'ingresso è libero, quindi tutti sono invitati a questo importante evento”. Il match contro il Putignano si giocherà questo pomeriggio al Pala Sassi con fischio d'inizio alle ore 19.30. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.i

B2 Uomini Assalto al Paola

La Nicodemo vuole la ciliegina

Si sperano di vedere scene di esultanza come questa

B2 Uomini Trasferta a Carini con la salvezza in tasca

Lagonegro dalla capolista La formazione della Sidel Lagonegro che ha guadaganto la salvezza

LAGONEGRO - Ultimo sforzo prima di chiudere definitivamente la regular season. Quella di oggi è per la Sidel Lagonergo, una trasferta tranquilla se non fosse altro per la distanza,alquanto lunga.Gliuomini diNarducci, che dalla scorsa settimana dormono sonni più sereni vista la salvezza conquistata a due giornate dalla fine, sono partiti sta mane per andar a far visita alla capolista Palermo, che sicuramente cercherà di mettere a segno punti importanti per la sua promozione anche oggi. Dunque impegno ostico per i lagonegresi che arrivano in terra siciliana anche dimezzati, viste le assenze per comparto giovanile. “Andiamo in Sicilia comunque pergiocarcela eprovareamettere indifficol-

B2

serie

UOMINI Girone H CLASSIFICA

tà la capolista- ha dichiarato il ds della Sidelanche se sappiamo che sarà difficile, visto l'andamento del campionato del Palermo, che si èimposta come miglior squadradel girone I, ambendo a pieno titolo per la promozione in B1”. Dopo il risultato di oggi gli uomini del Presidente Casentino penseranno subito alla prossima partita, quella più attesa in termini agonisti, da parte di tutto l'ambiente. A tenere banco è soltanto la febbre da derby, quella contro i cugini del Lauria, che si terrà sabato prossimo al palasport di Lagonegro. Un appuntamento importante da giocare soprattutto per lo spettacolo e per le due tifoserie che quest'anno hanno seguito le rispettive squadre con particolare interesse.

La Nicodemo Lauria e in basso il tecnico Santomassimo

LAURIA - Ultima partita casalinga per la Nicodemo, che aspetta il forte Ge.Ki. Paola al Polifunzionale D'Amico. Arriveranno sicuramente con tutte le buone intenzioni e volontà di far bene i calabresi che sperano di poter mettere a segno altri decisivi punti per la propria classifica, che li vede al secondo posto con sole 4 lunghezze in meno rispetto la capolista Palermo. Certo la formazione di mister Santomassimo dal suo canto non vorrà sfigurare proprio davanti al proprio pubblico e, come dimostrato in altre occasioni, potrà dare filo da torcere anche ad una squadra quotata e navigata come quella del Paola. Al di là della partita odierna la Nicodemo, per questo finale di stagione ha già dalla sua parte un risultato positivo, quello del sesto posto

B2

serie

in classifica, conquistato a suon di vittorie ben orchestrate da mister Santomassimo. Essere stata una matricola che si è subito scrollata di dosso tale appellativo, è servito tanto ai laurioti che con i primi ed importanti successi hanno acquisito fiducia nei propri mezzi. Non aver fatto nessuno sconto a chiunque sia passato per Lauria, è stato decisivo per la conquista dei 41 punti messi a segno per la squadra del Presidente Chiarelli, che a breve si cimenterà con la campagna acquisiti della stagione prossima. Prima di chiudere però completamente il capitolo di quest'anno, alla Nicodemo spetta un altro importante impegno, quello del tanto atteso derby contro i cugini della Sidel, in programma sabato prossimo. p.v.

UOMINI Girone I CLASSIFICA

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Sport 51

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

Trofeo Genovese di Volley E’ la terza edizione e si gioca in due impianti fino a lunedì 3

A Lauria una kermesse per grandi firme LAURIA - Si apre oggi il Trofeo nazionale Under18 “Marinella Genovese”, che si terrà nella città di Lauria fino a lunedì prossimo. Giunto alla sua terza edizione, il trofeo Genovese è cresciuto in questi anni, mettendo insieme un mix di ingredienti che si sono dimostrati vincenti. Uno straordinario pubblico, un’ impeccabile organizzazione dell'evento, la valenza tecnica notevolmente alta dei partecipanti e le sfide che non hanno nulla da invidiare alle serie superiori, consacrano il Trofeo Genovese ad appuntamento significativo del volley giovanile nazionale che conta. Il trofeo Genovese nasce, nell'aprile 2008 quando la Società Polisportiva Lauria, da tempo dedita al valorizzazione del settore giovanile e forte di un record di successi già collezionati a livello provinciale e regionale, lancia una sfida. L'o-

biettivo è quello di misurarsi ma anche di portare nel proprio Comune un evento sportivo veramente importante. Grazie ai contatti tessuti nel tempo con altre realtà cinque nomi di spicco del volley Materdomini Castellana, Virtus Lamezia Terme, MSC Sorrento, Callipo Vibo Valentia e Dinamis Falconara approdano per la prima volta nella cittadina del Beato Lentini per disputare un Torneo under 16 maschile, in un misto desiderio di crescita e curiosità. A fare gli onori di casa un affiatato gruppo di ragazzi che mette a segno successi nei campionati provinciali, guidati in panchina da un mister, Mirko Mastroianni, che ha costruito poco alla volta i tasselli di un puzzle importante. Sono questi gli ingredienti della prima edizione del trofeo “Marinella Genovese”, intitolato alla memoria di una giovane lauriota,anch'essa palla-

volista da ragazza, prematuramente scomparsa. Al termine di quell'edizione saranno proprio i “ragazzi terribili” di Mastroianni, con lo sponsor Horeca Partners a scrivere il primo nome nell'albo d'oro della manifestazione. Passano dodici mesi nell'arco dei quali la Polisportiva rilancia la scommessa, spingendosi oltre, esplorando nuovi territori. Il Trofeo mantiene inalterate le caratteristiche e la formula ma si rivolge alla categoria under 18. Nella tre giorni dell'aprile 2009 accanto ai ritrovati amici del Meta Sorrento e della Tonno Callipo Vibo ci sono i volti nuovi della Bre Banca Lannutti Cuneo, della Lupi Santa Croce, della RPA Bacchi Perugia oltre ai padroni di casa . E con il successo si ripete anche il miracolo della vittoria: un anno prima contro la MSC Sorrento, ora ad alzare di nuovo la coppa al cielo al termine

di una gara spettacolare contro la Rpa Bacchi Perugia è sempre la squadra locale del Lauria. L'edizione 2010 amplia il prestigioso parterre degli ospiti che saranno suddivisi su due impianti: lo storico Polifunzionale ed il nuovo Palazzetto dello Sport che finalmente ultimato viene consegnato a questa comunità e che non poteva ricevere battesimo migliore. Si è infatti inaugurato ieri sera il nuovo Palazzetto dello sport della città di Lauria, voluto dall'amministrazione comunale e completato negli ultimi mesi. A dare lustro a questa tre giorni, ci saranno nomi importanti: accanto al gradito ritorno della Materdomini Castellana e della Rpa Luigi Bacchi Perugia, le new entry dell'Itas Diatec Trento, della Fenice Katay Geotec Isernia, dell'Anderlini Modena, della Perspin Pallavolo Velletri, del Teate Volley Chieti. A sfidarli,

Marinella Genovese

ancora una volta, con lo sponsor Horeca Partners, i cresciuti più “terribili” del solito che difenderanno i colori ed il nome della nostra regione. Paola Vaiano sport@luedi.it

Volley B1 Uomini La squadra potentina oggi non gioca. Chiuderà con il Catania

La Medical si gode il riposo Zuccaro: «E’ stata una bella stagione e siamo cresciuti molto» LA MEDICAL Center si gode il suo straordinario successo (la vittoria casalinga di domenica scorsa contro la prima in classifica per 32, ndr) e resta ferma ai box per una settimana prima di riprendere gli ultimi allenamenti di preparazione al match casalingo conclusivo del campionato di B1, stagione 2009/2010. In occasione della gara contro il Catania non prenderà parte l’atleta vicentino Davide Dal Molin che, in accordo con la società, è rientrato in quel di Bassano del Grappa con una giornata di anticipo. Tutti gli altri saranno a disposizione di coach Draganov, pronti a giocare l'ultima partita davanti ai propri tifosi. «E' stata davvero una gran bella stagione – commenta il capitano Luigi Zuccaro – piena di soddisfazioni, l'ultima proprio contro il Gela. Siamo andati ben oltre qualsiasi aspettativa e sono molto contento del carattere e della determinazione che abbiamo “messo in campo”. Siamo partiti come una semplice matricola e siamo arrivati ad essere “temuti” da tutti. Abbiamo dato “filo da torcere” a squadre allestite per vincere, che presentavano all'interno del loro organico elementi di valore e “navigati” in B1. Usciamo da questo campionato a testa alta, perché anche quando abbiamo perso, lo abbiamo fatto con onore. Siamo cresciuti, migliorati, abbiamo accumulato una buona dose di esperienza e siamo più agguerriti che mai per affrontare la nuova stagione. Domenica prossima chiudiamo davanti al

B1

serie

Moto Nonostante un infortunio UOMINI Girone C

Rubino sfreccia in pista a Monza

CLASSIFICA

Il pilota Rubino, il team manager e il responsabile tecnico a Misano e in basso il centauro materano

pubblico amico, fedele da sempre. Tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Contro il Gela è stato emozionante vedere il palazzetto gremito anche di gente che forse ci vedeva per la prima volta. Non è sempre stato così in questo campionato e questa cosa un po' ci è mancata. Mi auguro che l'anno prossimo gli spalti saranno pieni ad ogni gara».

Proprio con riferimento alla gara casalinga contro la prima in classifica, il responsabile dell’area Marketing e comunicazione della Medical Center, Gennaro Barra ringrazia «la società, la squadra e i numerosi tifosi dell’Eurotec Gela che hanno dato dimostrazione di fair play e sportività. Di fronte all’amaro verdetto sul campo che ha rimandato la festa scudetto e la pro-

mozione in A2, i siciliani sono stati emblema di correttezza e professionalità, accettando la sconfitta con dignità e onore. Poche altre squadre avrebbero avuto un tale comportamento a fine gara ed è per questo che va loro un plauso e l’augurio di altrettante soddisfacenti stagioni agonistiche». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

Appuntamenti a Venosa e a Tito. In gara tanti centauri lucani e di fuori regione

Fine settimana in sella alle moto FINE settimana intenso per le moto in Basilicata. Tre sono infatti le manifestazioni in programma in regione, tutte promettono spettacolo ed emozioni. Si parte con la gara di motociclismo in programma oggi a Venosa nei pressi dell'Agriturismo Carpe Diem nel corso del trofeo dei tre mari organizzato dal Moto Club Carpe Diem del centro venosino. Saranno oltre cento i partecipanti alla gara provenienti da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Campania. La prova avrà inizio alle 9 e terminerà almeno stando alle indicazioni degli or-

ganizzatori intorno alle 18. L'evento è promosso dalla Lega Moto Uisp di Basilicata. Alla gara prenderanno parte i migliori esponenti del settore e in particolar modo Ivan Di Bello, Rocco Possidente, Salvatore Carlucci e Marco Masiello. L'evento promette spettacolo ed emozioni. A Venosa l'attesa è davvero spasmodica per una gara interessante e piena di agonismo. A Tito Scalo, invece sarà l'hard race a tenere alta l'attenzione degli appassionati. Nel corso del progetto federale Hobby Sport è prevista infatti la giornata di avvia-

mento all'hard race aperta ad iscritti e non. Il programma dell'evento prevede prove su pista fettucciata, partenza simile a quella di Le Mans con pilota a terra e moto spenta. Dalle prove A e B si qualificheranno i primi cinque piloti per il Master Show, cinque piloti usciranno dalla lotteria C che vedrà affrontarsi i piloti usciti di scena nelle prime due gare. La gara è prevista dal Moto Club Roger de Coster. Il mercatino dell'usato e tanti regali arricchiranno la due giorni di gare. f.menonna@luedi.it

MATERA - E’ iniziato ieri con le prove libere il weekend agonistico del pilota materano Angelo Raffaele Rubino impegnato sul circuito di Monza nella seconda prova del campionato R Series categoria 1000. Dopo il buon piazzamento della prima gara a Vallelunga, dove il pilota del team Mercato dell'Oro ha centrato un settimo posto, ci sono grandi aspettative per la gara di domenica sul velocissimo tracciato lombardo quest'anno modificato alla prima variante, resa più veloce. Unica incognita potrebbe essere il ricomparire del dolore al braccio destro che aveva rallentato il pilota lucano due settimane fa. “Ho fatto molta fisioterapia” afferma il pilota “particolarmente mirata a riprendere la funzionalità del braccio soprattutto sotto sforzo. Nelle prove di ieri non ho avuto dolore quindi spero bene per la gara di domenica anche se c'è da considerare che durante la competizione i muscoli e i tendini sono molto sollecitati. Ieri la moto

ha risposto bene sia in assetto che per quanto concerne il motore dunque le prospettive sembrano buone, anche se la corsa è difficile perché il circuito è molto tecnico e veloce ed il livello di gara dei concorrenti è altissimo”. Per la gara di Monza l'ottimale messa a punto del mezzo e del motore è fondamentale poiché anche un solo cavallo in più può fare la differenza sui lunghi rettilinei del circuito lombardo. I curvoni veloci e le chicanes del circuito sollecitano a fondo le sospensioni ed il telaio per cui è necessaria una grande sensibilità per le regolazioni degli ammortizzatori. L'ottimale assetto significa essere più veloci e “dare la paga”agli avversari tutti agguerriti e qualificati. Infine va segnalato che anche la velocità di punta e l'inevitabile gioco delle scie, potrebbe favorire un arrivo in volata. Lo scorso hanno a Monza rubino risulto il pilota più veloce in rettilineo facendo registrare una punta di 319 km/h.

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52 Sport


Tennis A2 Dopo due trasferte domani c’è la sfida contro il Reggio Emilia

Un Pisticci incerottato Gianluca Palombini deve ancora fare a meno di Giulia Meruzzi PISTICCI - Torna in casa il Ct Pisticci. Dopo due trasferte consecutive, la squadra femminile guidata dal coach Gianluca Palombini disputerà il quarto turno del campionato di serie A2 davanti al pubblico amico. E questa volta anche il tempo dovrebbe essere clemente. Le nubi, però, rimangono, anche se di altro tipo. Il circolo lucano, guidato dal presidente Michele Leone, dovrà, infatti, fare a meno di Giulia Meruzzi. La tennista veronese, dopo l'infortunio al ginocchio rimediato a Gallarate, non ce la fa a recuperare. Domenica scorsa aveva provato a stringere i denti nella sfida con Napoli, ma il suo match con la Mecchi era durato solo un game. Poi il ritiro. Questa volta, invece, non è stata nemmeno convocata. Al suo posto, la giovane Maristella Parisi, giocatrice di Pisticci. Per lei il compito improbo di incrociare la racchetta con tenniste di categoria, che partono ovviamente con i favori del pronostico. Saranno regolarmente della partita, invece, la bulgara Martina Gledacheva e la romana Martina Santoni. Il Ct Pisticci dovrà provare comunque a fare il massimo e cercare quantomeno il pareggio dopo aver mosso la classifica grazie al 2-2 conquistato a Napoli domenica scorsa. Lì fu decisivo il doppio. E questa volta lo scenario potrebbe ripetersi. Il Ct Reggio Emilia, d'altra parte, non sembra un avversario irresistibile. Ma può diventarlo, soprattutto per la pesante defezione in casa pisticcese. La compagine emiliana, dopo aver riposato al turno d'esordio, ha vinto facilmente in casa su Napoli per 3-1. Poi, però, è arrivata una sconfitta netta sul campo dei Parioli, per 4-0. Nulla da fare per Muratori, Laganà, Del Zozzo e Modena contro il team romano che ha vinto con autorevolezza. Far punti con Reggio Emilia sarebbe molto importante per il Ct Pisticci. Anche perché domenica prossima bisognerà affrontare il riposo e l'altra settimana c'è la trasferta di Firenze, squadra che attualmente chiude la classifica a zero punti. Infine la regular season si concluderà in casa con il Tc Parioli, in un match proibitivo. Ma per quelle due tappe Leone conta di avere a disposizione la Cravero ed incassare i punti necessari per la salvezza. Meglio, tuttavia, provare a fare qualche progresso sin da subito. Roberto D’Alessandro

A2 TENNIS

Studenteschi Pallatamburello

Il “De Lorenzo” fa bottino pieno

femminile

CLASSIFICA

Il capitano Gianluca Palombini (foto www.pisticcitennis.com)

Nell’ambito dei “Giochi in Magna Grecia”

Il Semilampo di scacchi farà tappa a Potenza CON il "Primo Torneo Semilampo" che si terrà a Potenza domani, prende ufficialmente il via la 13esima edizione dei Semilampo di Scacchi inseriti nei Giochi in Magna Grecia. Come da tradizione consolidata, anche questa edizione dei Giochi si svolgerà in quattro Tornei distinti, autonomi per organizzazione e montepremi, ma collegati in un unico Circuito che, nella Tappa conclusiva, prevista per fine giugno a Policoro, vedrà premiati con coppe ed un ulteriore montepremi in denaro i primi tre classificati. Per accedere a questa speciale Classifica occorre aver partecipato ad almeno tre dei quattro tornei previsti ed avervi conquistato punti. Chi, invece, prenderà parte a tutti e quattro i tornei, riceverà un ulteriore bonus di venti punti. Coloro che intendano partecipare alla competizione, è indispensabile che siano tesserati con la Federazione Italiana Scacchi. Obbligo questo a cui è possibile ottemperare anche in sede di Torneo. Il primo semilampo, organizzato dall'Accademia Scacchi di Potenza, si terrà il 2 maggio

2010 al Cocoà entertainment & music presso il family park in località Pantano. Il secondo torneo del circuito si disputerà a San Basile in provincia di Cosenza il 16 maggio 2010 presso la locale “Abbadia”, con organizzazione a cura del Circolo Scacchi di Castrovillari. Il terzo torneo, invece, in programma sabato 12 giugno 2010, verrà disputato presso la sede dell'A.D. Scacchi Circolo Difesa di Taranto che ne curerà anche l'organizzazione. Non è stata ancora stabilita, intanto, la data della

quarta tappa conclusiva in programma a Policoro per la fine di giugno presso l'Hotel Heraclea. Tutti i tornei sono validi per le variazioni Elo Rapid e sono aperti a tutti, purchè in regola con il tesseramento alla Federazione Italiana Scacchi. Si svolgeranno con otto turni di gioco, con sistema svizzero e spareggio tecnico Bucholz e con cadenza di gioco di quindici minuti a giocatore per partita. L'inizio delle gare è fissato alle ore 10.30. Gerardo Tempone sport@luedi.it

POTENZA - Presso la struttura sportiva “Rossellino” di Potenza si sono svolte le finali provinciali di Pallatamburello, riservate alle scuole di istruzione secondaria di II grado della provincia di Potenza. Si sono affrontate le categorie Allievi (alunni frequentanti i primi due anni di studio) e quelle Juniores (dal terzo al quinto anno di studi). A prevalere in tre categorie (Allievi e Juniores maschile e Femminile) è stato l'ITG “De Lorenzo”dei professori Nunzio Smaldone e Lello Brindisi che hanno battuto in finale il Liceo Classico di Venosa e l'Itis di Melfi. Nella categoria Allieve a passare il turno è stato il Liceo Pedagogico di Potenza. La categoria Allievi/e dovrà affrontare nella finale regionale la vincente della provincia di Matera. La Pallatamburello è un gioco di facile apprendimento, ogni squadra è composta da dieci giocatori/trici, tutti da iscrivere a referto, dei quali minimo otto sono tenuti a prendere parte al gioco. Le gare si svolgono su campi indoor aventi le seguenti dimensioni: lunghezza mt.28, larghezza mt.12, altezza mt.8. Sono impiegati: palle omologate del diametro di mm.61/63, del peso di gr.38/40, tamburelli sonori, di forma circolare, del diametro di cm 28, con membrana industriale o animale. Non è in alcun caso consentito l'uso di tamburelli afoni. Regole di base: Ciascuna squadra inizia l'incontro schierando in campo i primi 5 giocatori. Per ottenere il 15, bisogna far cadere la pallina nel campo avversario, impedendo a quest'ultimo di rispondere Le squadre cambiano campo ogni tre giochi; la battuta (o servizio) si alterna da una squadra all'altra ad ogni gioco. Ogni gioco si articola nella progressione di: 15, 30, 40, gioco; nel caso di 40 pari, il punto successivo e' decisivo per l'assegnazione del gioco. Vince l'incontro la squadra che per primo

realizza 13 giochi. Prima della premiazione delle squadre, la coordinatrice provinciale di educazione fisica e sportiva del Miur, professoressa Mariolina Camardese ha sottolineato l'importanza dei giochi sportivi studenteschi: “Anche se questo sport non è conosciuto come la pallavolo ed il calcio, merita la sua giusta collocazione nel panorama sportivo in quanto richiede velocità, abilità, coordinazione, riflessi, qualità indispensabili per praticare qualsiasi sport. La pallatamburello è uno sport emergente, la sua diffusione in Basilicata si è avuta grazie all'azione capillare svolta dal prof. Nunzio Smaldore, delegato nazionale di questo sport”. Ecco l'elenco dei giocatori che hanno preso parte a queste finali: Categoria Allievi ITG Potenza: M. Midello, A. Genovese, M. Restaino, D. Rinaldi, P.De Carlo, G. Corleto, R. Mazziotta, M. Sabato, A. Lira Ferriera, V. Messina. Categoria Juniores Femminile ITG Potenza:A. L. Benedenti, M.N. Coviello, C.Mecca, C. Scaccuto, A. Langone, M.G. Lovallo; L. Santarsiero,A. Iunnissi. Categoria Juniore Maschile ITG Potenza: G. Albano, L. Sangiacomo, A.Telesca, A.Cardone, V.Santarsiero, D.Sabia, V. Corbo, A.Rosa. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it

IL PROGRAMMA DEI CAMPIONATI REGIONALI

CALCIO A 5 serie PLAY OFF

C1

PLAY OUT

CALCIO A 5 serie Play Off

promossa in C1

C2 Play Out

CALCIO A 5 gir. A

serie Play Off

C2 Play Out

gir. B

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Sport 53

Sabato 1 maggio 2010


Sabato 1 maggio 2010

Ciclismo La Colnago fiduciosa delle prestazioni in salita del lucano

Puntiamo su Pozzovivo In vista del Giro d’Italia, fondamentale l’exploit nel Trentino LO SCALATORE Domenico Pozzovivo e lo sprinter Sacha Modolo guideranno la Colnago-Csf Inox al 93esimo Giro d'Italia che partirà sabato 8 maggio da Amsterdam (Olanda) e si concluderà domenica 30 maggio a Verona dopo 21 tappe. Il team, guidato in ammiraglia dai ds Roberto Reverberi e Giuseppe Lanzoni, potrà contare anche sull'altra ruota veloce Belletti, che si dividerà con Modolo gli arrivi in volata, su Marangoni e Frapporti in pianura e su Bisolti, Canuti, Pirazzi e Stortoni in salita. «Pozzovivo ha dimostrato al Giro del Trentino e al Giro dell'Appennino di essere, al momento, il più forte in salita tra i corridori italiani - spiega il general manager Bruno Reverberi - e soprattutto nell'ultima parte di corsa avrà molto terreno per mettersi in evidenza. Modolo e Belletti proveranno a trovare i loro spazi nelle volate, mentre a tutti gli altri ragazzi verrà chiesto sia di stare accanto

A Melfi una festa per il minivolley Lo scalatore di Montalbano Jonico, Domenico Pozzovivo, parteciperà al prossimo Giro d’Italia

ai capitani, sia di cercare le azioni da lontano con delle fughe, come è nella tradizione delle squadre che hanno partecipato al Giro d'Italia in questi nostri 30 anni di attività, ottenendo

sempre ottimi risultati». Sei dei nove "girini" affineranno la loro condizione partecipando oggi al GP Industria & Artigianato di Larciano (PT), corsa di 200 km con il San Baronto da af-

Ginnastica Ci saranno due materane

Selezione a Potenza TRASFERTA verso il Palapergola di Potenza per partecipare ad un'altra sezione della federazione ginnastica d'Italia la “Ginnastica Generale” (suddivisa in Gpt primo, secondo e terzo livello), domani, per le associazioni sportive materane A.S.D. Play life, A.S.D. Dinamic Center. Soddisfatta la D.T.R. femminile Filomena Tralli per la grande partecipazione di giovani ginnasti e dei loro genitori. I ginnasti materani partiranno fiduciosi per conquistare risultati meritevoli. Il tecnico Tommaso Zaccaro dell'A.S.D. Dinamic Center afferma che anche nella gara scorsa sono stati circa 50 partecipanti che si sono cimentati nella gara regionale di serie D e nel Trofeo Giovani conquistando per la sezione maschile l'ammissione per la serie D alla fase Nazionale che si terrà a Pesaro a fine giugno. Per la serie Dmaschile si sono qualificati Piervito Aresta, Luca Montemurro, Pierfran-

I piccoli ginnasti materani

cesco Valzer e Paolo Toritto. La sezione femminile è stata conquista dall'A.S.D. Play Life con la categoria allieve con Claudia Savino, Marta Grieco, Elena Ruggieri e Laura Festa. Per la categoria Juniores si sono impostiBrunella Vizziello, Sabrina Andrulli , Maria Bru-

na Limite e Naomi Zimbardi. Mentre, il Trofeo Giovani è stato conquista sempre dall'A.S.D. Play Life con Marta Manno, Beatrice Moramarco, Silvia Ciuro, Stefania Morelli, Francesca Bianco e Marta Gagliardi. r.montemurro@luedi.it

frontare tre volte. Accanto a Belletti, Bisolti, Marangoni, Stortoni, Frapporti e Canuti saranno al via Marcello Pavarin ed Enrico Zen. sport@luedi.it

E' STATA UNA vera festa dello sport a Melfi. Arrivati da tutta la provincia, oltre 100 squadre e numerose società, con 21 campi di pallavolo a disposizione messi a disposizione dalla storica società organizzatrice della quarta tappa di minivolley: Pallandia volley Melfi, che ha accolto con vero piacere i numerosi bambini e bambine. Ancora un pieno di entusiasmo dunque per la pallavolo giovanile che trova nel minivolley la sua prestigiosa rampa di lancio. Una mattinata all'insegna dello sport, divertimento e aggregazione che ha visto protagoniste buona parte delle società affiliate della provincia e del capoluogo alcune delle quali hanno avuto modo di conoscersi, incontrarsi e sfidarsi proprio in tale occasione. “Per la riuscita di questa manifestazione-riferisce il prof. Enzo Urbino della Pallandia Melfi - un ringraziamento doveroso va fatto alla industria dolciaria Barilla di San Nicola di Melfi per aver messo a disposizione tantissime merendine per tutti i partecipanti, alla Cutolo per l'acqua e al nostro sponsor tecnico "terra e sole" per aver dato in omaggio 250 gr di pasta fresca per tutti i partecipanti. Un altro ringraziamento va alle meravigliose atlete delle società per aver contribuito all'ottima riuscita del torneo. Infine, è doveroso ringraziare la nostra società sportiva che ha voluto fortemente organizzare questa bellissima festa dello sport a Melfi”. Lorenzo Zolfo

Pesca Sportiva Gara interregionale oggi a Nemoli

Torna il tradizionale Memorial Scaramozza NEMOLI - Il 22esimo Memorial “U. Scaramozza” si terrà oggi a Nemoli presso il lago Sirino. La manifestazione consiste in una gara interregionale di pesca sportiva alla trota in lago che si svolgerà dalle ore 7 alle ore 13 con il patrocinio della regione Basilicata e l'Amministrazione provinciale di Potenza, in collaborazione con le amministrazioni comunali di Lagonegro e Nemoli. Alla manifestazione possono partecipare i pescasportivi muniti di licenza governativa valida per l'anno in corso e tessera F.i.s.a.s. 2010. Potranno essere pescate 6 Kg. di trote adulte per concorrente ed alle ore 12 tramite segnale acustico, sarà chiusa la pesca e si procederà alla premiazione. Tutti dovranno, durante la premiazione, sospendere la pesca. Il primo premio per squadra consiste in un trofeo, quattro medaglie d'oro e

pranzo presso il ristorante del lago Sirino di Nemoli mentre al primo assoluto un pc notebok e medaglia d'oro. Sono tanti i pescasportivi che onorano della loro presenza per ricordare una manifestazione come il Memo-

rial “U. Scaramozza” diventata ormai l'oscar della pesca sportiva nel sud Italia. Un evento all'insegna dello sport, dell'ambiente e dell'amicizia. Emilia Manco sport@luedi.it

Karate Ottimi risultati per il Bushido Club Pignola a Lignano Sabbiadoro

Franco medaglia d’oro tra i Cadetti SUCCESSI nazionali per la società Bushido Karate Club di Pignola. La società potentina, grazie all'ottima performance di Giacomo Franco, ha portato a casa l'oro nella categoria Cadetti per i chilogrammi 50, oltre ad altri importanti podi e ottime prestazioni degli altri atleti in gara. L'ottimo momento della società Bushido Karate Club, infatti, si è prolungato proprio grazie ai risultati della comitiva impegnata al Campionato Nazionale Aics di Karate “Sporinfiore”, che si è tenuto a Lignano Sabbiadoro nell'ultimo fine settimana. Giacomo Franco, classe '94, si è aggiudicato il titolo, come anticipato, di Campione Italiano superando, oltre agli altri contendenti, anche l'ottimo atleta siciliano Misael Mascali, karateca di Enna superato in finale dal pupillo della palestra di Pignola. Co-

munque, la grande soddisfazione arrivata dalla categoria Cadetti, non è stata l'unica del fine settimana vissuto nel centro in provincia di Udine. Infatti, dalla categoria Cadetti, per i chilogrammi 55, è arrivato il secondo posto, con titolo di vice Campione Italiano, per Pietro Telesca, atleta classe '93 che ha ceduto il passo solamente al napoletano Pasquale Falcucci nello scontro finale. Hanno confermato i progressi fatti vedere nelle ultime uscite anche il classe Fanciulli (età compresa tra i 7 e gli 8 anni) Angelo Gabriel Zirpoli e le giovanissime Filomena Zirpoli e Maria Carmela De Pasquale (per loro 10 ed 11 anni), come Benito Petraglia, classe '96, che nella categoria Esordienti B, chilogrammi 50, ha dimostrato grande carattere e sportività, nonostante abbia dovuto cedere il

passo per ben due volte. Sorteggio sfortunato per lui, che dopo aver incontrato Andrea Pizzolo di Treviso, che successivamente si è laureato campione della categoria, ha sfidato nell'incontro per il ripescaggio Marco Zinna di Agrigento, autore anche lui di una grande prova e del complessivo terzo posto nella stessa categoria. Dunque, due sconfitte, ma tanto impegno e dedizione per Petraglia, che certamente potrà migliorare il suo posizionamento in futuro per quanto fatto vedere a Lignano Sabbiadoro. Grande soddisfazione ed un gran numero di complimenti sono arrivati ai ragazzi del Bushido Karate Club di Pignola da parte della presidentessa Antonietta Covino, ma anche da parte del responsabile Regionale del settore Karate dell'Aiks, Donato Pastore e dal Presidente

Il gruppo di atleti presenta a Lignano Sabbiadoro

Regionale Aics Basilicata, Francesco Cafarelli, che si sono rivolti ai ragazzi accompagnati da Mario Vignola con parole d'elogio. Lo stesso Pastore, con Domenico Vignola (giudice di gara e direttore di diversi incontri), Rosangela Cafarelli e Apollonia Conelli, hanno preso parte al convegno sul doping sportivo promosso dall'Aics ed intitola-

to “Sulla spalla dell'atleta: angelo custode o diavolo tentatore”, oltre a presentare il progetto”Piccoli passi”, che punta all'inclusione nella società, anche e soprattutto attraverso lo sport, dei minori stranieri più sfortunati, spesso non accompagnati da genitori e lasciati soli. Francesco Calia sport@luedi.it

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54 Sport


TALENT

PRIMA SERATA

21.10

14.00

MUSICALE

20.00

MUSICALE

18.50

QUIZ

9.30

ATTUALITÀ

13.55

SPORT

20.30

REALITY

Ti lascio una canzonej

Top of the Pops

Concerto del Primo Maggio

06.00 -RubricaEuronews 06.10 -RubricaDa da da 06.30 -Attualità Unomattina week-end 09.35 -RubricaSettegiorni 10.25 -RubricaAprirai 10.35 -RubricaAppuntamento al cinema 10.40 -RubricaTuttobenessere 11.15 -EVENTO Roma Palazzo del Quirinale: celebrazione della festa del lavoro 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaEasy Driver 14.30 -Talk ShowLe amiche del sabato 17.00 -Telegiornale Tg 1 17.10 -RubricaA sua immagine 17.40 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 17.45 -Rubrica Passaggio a Nord-ovest 18.50 -QuizL'eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.15 -RubricaTg 2 Eat Parade 06.25 -Rubrica In arte... Gianluca Marziani 06.35 -RubricaInconscio e magia 06.45 -RubricaMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 10.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 10.15 -RubricaSulla via di Damasco 10.45 -RubricaQuello che 11.25 -RubricaAprirai 11.35 -ShowMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale TG2 Giorno 13.25 -RubricaRai Sport dribbling 14.00 -MusicaleTop of the Pops 2010 15.30 -FilmTrilli 16.40 -FilmTopolino e il fagiolo magico 17.05 -RubricaSereno variabile 18.00 -TelegiornaleTG2 18.10 -Rubrica90° Minuto Serie B 19.00 -Reality ShowL'isola dei famosi La settimana 19.30 -Reality ShowL'isola dei famosi 20.00 -Reality ShowL'isola e poi...

07.00 -CartoniStorie della mia infanzia 08.00 -RubricaIl videogiornale del Fantabosco 08.40 -RubricaIl mondo di Stefi 08.55 -RubricaMystery after Mystery 09.00 -RubricaRes: Speciale 1^ maggio 11.20 -RubricaTgr BellItalia 12.00 -TelegiornaleTG3 12.25 -RubricaTGR Il Settimanale 12.55 -TelegiornaleTGR AmbienteItalia 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTG3 14.45 -TelegiornaleTg3 Pixel 14.50 -RubricaTG Buongiorno Europa 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -EVENTO Anteprima Concerto Primo Maggio - Musica 15.30 -EVENTO Concerto del Primo Maggio - Musica 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -EVENTO Concerto del Primo Maggio - Musica

06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.50 -EVENTO Loggione 09.45 -MiniserieFinalmente arriva Kalle 10.45 -Film Bounce con Ben Affleck, Gwyneth Paltrow, Joe Morton - regia di Don Roos (USA) - 2001 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 - Film Tv Il posto delle farfalle con Muriel Baumeister, Benjamin Sadler, Heinrich Schmieder - regia di Franziska Meyer Price (Germania) - 2003 15.30 -News Verissimo di primavera 18.50 -Gioco Chi Vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5

06.00 -TelefilmBoston Legal 07.35 - MiniserieLa dottoressa Gio' 09.30 -ShowVivere meglio 10.55 -Rubrica Cuochi senza frontiere 11.30 -Telegiornale Tg4 11.55 -NewsMeteo 12.00 - RubricaCuochi senza frontiere 12.55 -Telefilm Detective in corsia 13.50 -Rubrica Forum: sessione pomeridiana del sabato 15.05 - Film Poirot sul Nilo con David Suchet, James Fox, Emma Griffiths Malin - regia di Andy Wilson (GB) - 2004 17.10 -TelefilmMonk 18.00 -RubricaVite straordinarie 18.55 -Telegiornale Tg4 19.35 -Telefilm Tempesta d'amore

06.00 -TelefilmDegrassi 07.00 -Cartoni 10.45 -RubricaCotto e mangiato 11.05 -RubricaTv moda 11.55 -Sit ComDharma & Greg 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13.00 -News Studio sport 13.30 -SportGrand prix moto 13.55 -SportGrand prix - Campionato mondiale motociclismo - Prove 15.00 -SportGrand prix - Prove sintesi 15.15 -SportGrand prix - Campionato mondiale motociclismo - Prove 16.00 -SportInternazionali bnl d'italia Foro italico 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -TelefilmMr Bean 19.20 -FilmPaulie - Il pappagallo che parlava troppo con Hallie Kate Eisenberg, Gena Rowlands, Tony Shalhoub - regia di John Roberts (USA) - 1998

06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOminibus Week-End 09.15 -RubricaOmnibus Life Wek-End 10.05 -RubricaMovie Flash 10.10 -RubricaL' intervista 10.40 -RubricaMovie Flash 10.45 -DocumentarioLa 7 DOC 12.00 -RubricaInnovatiON 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaMovie Flash 13.05 -TelefilmHardcastle & McCormick 14.05 -FilmIn nome del Papa re con Nino Manfredi, Carmen Scarpitta, Danilo Mattei - regia di Luigi Magni (Italia) - 1977 16.00 -TelefilmMac Gyver 18.00 -Film TvDetective Extralarge: Magia Nera - Poliziesco con Bud Spencer, Philip Michael Thomas, Lou Bedford - regia di Enzo G. Castellari (Ger/Ita/USA) 1991 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.30 -News Rai Tg Sport 20.35 -Gioco I soliti ignoti 21.10 -Show Ti lascio una canzone

20.30 -Telegiornale TG2 - 20.30 21.05 -TelefilmCriminal Minds 22.40 -RubricaSabato sprint 23.25 -Telegiornale TG 2 23.35 -RubricaTg2 Dossier

23.25 -Telegiornale Tg 3 23.40 -Telegiornale Tg Regione

20.30 - Show Striscia la notizia - La Voce dell'influenza 21.10 -Show Lo show dei record

20.30 -Telefilm Walker Texas Ranger 21.30 -Telefilm Bones 23.20 -Telefilm Law & Order: Unita' Speciale

21.10 -FilmAlla ricerca dell'isola di Nim con J. Foster - regia di Jennifer Flackett (USA) - 2008 23.10 -FilmLost treasure - Caccia senza tregua con S. Baldwinn - regia di Jim Wynorski (USA) - 2003

20.30 -Show Chef per un giorno 21.35 -Telefilm L'ispettore Barnaby 23.30 -Show Victor Victoria - Senza filtro

00.05 -TelegiornaleTG 1 00.10 -RubricaMemorie dal Bianco e Nero 00.50 -TelegiornaleTg 1 01.05 -RubricaCinematografo 02.10 -RubricaSabato Club

00.20 -RubricaTg2 Storie 01.00 -RubricaTg2 Mizar 01.25 -RubricaTg2 Si, viaggiare 01.45 -RubricaTg2 Eat Parade 02.00 -Reality ShowL'isola dei famosi 02.30 -RubricaInconscio e magia

00.50 -TelegiornaleTg 3 01.00 -RubricaTg3 Agenda dal mondo 01.15 -TelegiornaleTG3 Sabato notte 01.30 -RubricaAppuntamento al cinema 01.40 -RubricaRainotte

00.00 -TelefilmVanished 01.00 -TelegiornaleTg5 notte 01.30 -ShowStriscia la notizia 02.20 - Film TvVisione di un delitto con J. Meek - regia di Elodie Keene (Ger/USA) - 1998

00.10 -RubricaGuida al campionato 00.40 -Film TvStrategia di una vendetta con T. Matheson - regia di Frank Darabont (USA) - 1990 02.15 -TelegiornaleTg4 02.30 -ShowAttenti a noi due

01.05 -ShowPoker1mania 02.20 -Film In cerca di Amy con B. Affleck - regia di Kevin Smith (USA) - 1997 04.10 -FilmDogma

00.35 -SportSix World Boxing Classic Pugilato 01.35 -TelegiornaleTg La7 01.55 -RubricaM.O.D.A 02.30 -RubricaMovie Flash 02.35 -RubricaLa 25a ora - Il cinema

Chi vuol essere milionario

Vivere meglio

Gran Premio di Spagna

Chef per un giorno

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Televisioni 55

1 maggio

Sabato 1 maggio 2010


Il personaggio Gillo Dorfles tra i Sassi e l’incontro con Franco di Pede

1 maggio Giovanna e la tenacia operaia Il film di Pontecorvo a Moliterno Rocco l’invisibile Considerazioni a margine di Basilicata coast to coast

Calcio & miti Parte da Muro l’avventura del Boca Junior e di Maradona

Ricchi e poveri Artigiani nella storia: quando il ferro si addolciva con la cera

da pagina 15 a pagina 21

Anno 9. n.118 € 1.00

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Sabato 1 maggio 2010

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

CENTOMILA PRECARI LUCANI di NINO D’AGOSTINO

La riflessione LA FORZA DELL’UTOPIA

Il racconto CON NAZIM FHIKMET A MOSCA

di FILIPPO PUGLIESE

di ANGELO LUCANO LAROTONDA

DALLA Liberazione al 1 maggio è un unico percorso della storia. Difatti, all'indomani delle lotte di liberazione continua a pagina 23

Era di maggio. Il primo. Sentii questa frase: “Sono odori che non vengono dalla nostra mente”.L'aveva pronunciata, tre le altre, continua a pagina 22

alle pagine 10, 11 e 32

Delitti lucani Reportage a Montemurro

Sulla strada di Armento la verità della piccola Ottavia

SPORT

Caso Elisa Claps

Lega Pro Potenza e Melfi in trasferta

Don Cozzi Sfide impossibili A Matera derby scrive ad Elisa: diunchiusura “Quel macigno sui miei fratelli” DSfida salvezza per Pisticci

I parroci potentini pensano che siamo tutti cretini. alle pagine 8 e 9

Stasera voglio stare un po' con te, Elisa. Mi fermo, qui, in un angolo; cercherò di non svegliarti dal tuo sonno. Ma lì fuori c'è troppo chiasso, e io ho bisogno di silenzio. Da quando sei stata ritrovata, fiumi di parole ci stanno inondando; continua a pagina 9

POTENZA

Bilancio comune contro Regione

alle pagine 24 e 25

AVVISO AI LETTORI Domani per la pausa delprimo maggio il quotidiano della basilicata non sarà in edicola come tutti gl’altri giornali. Appuntamento ai lettori a Lunedi

Volley B2 Uomini

E’ il giorno della festa di Matera

E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

ACQUISTA grande significato la scelta dei sindacati di dedicare il 1° maggio, la tradizionale festa del lavoro, ai temi dell’occupazione e della legalità, ponendo al centro il Mezzogiorno d'Italia, avanti alla sostanziale rimozione della questione meridionale dall'agenda del Governo nazionale che si è tradotta negli ultimi due anni nella sottrazione di circa 20 miliardi di euro destinati alle aree sottosviluppate del sud, per utilizzarli continua a pag. 11


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