SANITÀ LUCANA
IL PG DI CATANZARO
Parla Maroscia «Tutti papabili a dirigere l’Asl»
«Infamie contro i magistrati». Siluro a De Magistris
RIONERO
Cammarelle testimonial del Crob foto Marino
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della Basilicata
ED Anno 7 - N. 291
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Internet www.ilquotidianodellabasilicata.it
Mercoledì 22 ottobre 2008
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Una buona parte già spesi per i rifiuti di Napoli e le giunte di Roma e Catania
IL GOVERNO SCIPPA I SOLDI ALLA BASILICATA E AL SUD
Si tratta dei Fondi Fas: 64 miliardi utilizzati per altro Tremonti, Matteoli e Castelli ammettono il saccheggio: impiego parziale anche per compensare il taglio dell’Ici
La Lucania attende le risorse addizionali per (tra l’altro): tecnologie sanitarie pista Mattei, banda larga e politiche sociali
BERSANI:
«Carta di Potenza per i problemi del Mezzogiorno» Il ministro ombra delPd Pierluigi Bersani ieri a Potenza
Il ministro ombra del Pd nel capoluogo per la conferenza sul federalismo in vista della manifestazione del 25 ottobre a Roma. Controcanto di Fitto alle pagine 8,9,10 e 11
QUELLO CHE DI BUONO HA PRODOTTO IL BELLA FILM FESTIVAL di FULVIO WETZL entile direttore,in risposta alla rubrica di domenica "il qualunquista" di Angelo Larotonda, vorrei fare alcune annotazioni. Frequento il Bella Basilicata Film Festival sin dalla 2ª edizione, 2005, dove fui invitato a presentare due mediometraggi, "Darsi alla macchia" e "1806, dalla terra alla città", realizzati con le scuole di Rionero in Vulture e con il quinto circolo di Potenza di Egidio Basile, entrambi per intercessione dell'associazione Cineclub De Sica di Rionero, segue a pagina 26
G
A Roma intesa sulla reindustrializzazione. Folino: recepita la validità degli strumenti della Regione
Nicoletti: ok all’accordo. Digilio: così si pensa al Sud MATERA - Da destra e da sinistra coro di soddisfazioni per l’accordo raggiunto a Roma per la Nicoletti. L'assessore regionale alle attività produttive, Vincenzo Folino ha espresso «viva soddisfazione per la firma del protocollo d’intesa affermando che sono state recepite le procedure attivate dalla Regione. E Digilio rivendica l’accordo affermando: «Altro che carta di Potenza, così si pensa concretamente al Sud».
a pagina 32
CESARE PACIOTTI
Veltroni dopo La scoperta dell'alba sta scrivendo La scoperta del tramonto.
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Mercoledì 22 ottobre 2008
Brevi dal mondo
Iraq, Gates riluttante WASHINGTON – Le conseguenze di una mancata intesa sullo Status of Force agreement (Sofa), l'accordo che dovrebbe regolare la presenza delle truppe Usa in Iraq a partire dal 2009, sarebbero «abbastanza drammatiche». Ne è convinto il capo del Pentagono, Robert Gates (nella foto), secondo il quale da parte Usa «vi è molta riluttanza ad impegnarsi in ulteriori bozze. Penso che la porta sia quasi chiusa», ha detto laconico.
Congo, l’Onu contro Nkunda NEW YORK – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha lanciato ieri un appello per fermare le ostilità nell’Est della repubblica democratica del Congo, condannando il capo dei ribelli Laurent Nkunda, che aveva incitato a combattere contro il governo.
Esce Android “open source” WASHINGTON – Esce oggi negli Stati Uniti il nuovo telefonino di Google, destinato a fare concorrenza all’ i-Phone della Apple. Si chiama Android, come l’i-Phone permette a chi lo utilizza una svariata serie di opzioni nel suo utilizzo, ma, a differenza del concorrente, Google ha invitato gli utilizzatori a trasformarsi in potenziali programmatori, per sviluppare le possibili prestazioni della piattaforma di Android. Ieri, alla vigilia del lancio, Google ha messo a disposizione di chiunque il codice del suo sistema di sfruttamento del nuovo portatile.
Egitto, molestie prima condanna IL CAIRO – Ieri per la prima volta un tribunale egiziano ha condannato un uomo a 3 anni di reclusione ed al pagamento di un’ammenda di 5.000 lire egiziane (poco meno di 700 euro) per aver toccato il seno ad un donna, per strada, e per averle fatto proposte oscene. L’uomo, Sherif Gomaa, aveva incrociato la sua vittima, una regista cinematografica, nel quartiere residenziale di Heliopolis e, dopo averla seguita per un pò, aveva allungato la mano proponendole incontri intimi. La donna ha denunciato l'episodio alla polizia e le successive indagini hanno portato all’incriminazione di Sherif Gomaa.
In Italia e nel Mondo Perugia, la difesa di Amanda «Va prosciolta perché non ha ucciso» PERUGIA – Meredith Kercher venne uccisa da un unico aggressore e non si trattava certo di Amanda Knox che quindi va prosciolta dall’accusa di essere uno dei responsabili del delitto della studentessa inglese ammazzata a Perugia. A sostenerlo sono stati ieri i suoi difensori, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, in un’arringa a tutto campo davanti al gup di Perugia Paolo Micheli. Arrivata nel giorno in cui il Csm ha aperto un fascicolo in seguito alla richiesta giunta da una avvocatessa americana di spostare il processo negli Usa. Un «atto dovuto», quello di Palazzo dei Marescialli, come accade per le denunce presentate da privati cittadini; ma la pra-
Luciano Ghirga
tica – è stato spiegato – potrebbe essere presto archiviata. E anche negli ambienti giudiziari perugini non c' è alcun timore che l’iniziativa possa influenzare i tempi del procedimento davanti al gup.
Altri due morti sul lavoro caduti da un’impalcatura ROMA – È un bollettino quotidiano quello degli incidenti sul lavoro: dopo il venerdì nero con otto vittime e la morte, lunedì, di un geometra diciannovenne nel cantiere della discarica di Sant'Arcangelo Irpino, ieri due operai sono morti in un incidente e altri due sono rimasti feriti. Tutti e quattro caduti dalle impalcature su cui stavano lavorando. Le vittime sono un artigiano edile di 58 anni, e un operaio di 34. Il primo si chiamava Orlando Viola, originario del casertano ma da molti anni residente in provincia di Reggio Emilia. L’altra vittima è Giuseppe De-
Impalcature troppo poco sicure
nora, un operaio di Altamura, in provincia di Bari. L’uomo era a Palagianello e stava lavorando in un cantiere per la ristrutturazione al Castello quando è precipitato dall’impalcatura.
Erano diretti allo stadio per la gara col Real Madrid
Agrigento
Aosta, pullman di juventini finisce contro una casa: 2 morti
Rumeno aggredito dal “branco”
ETROUBLES (AOSTA) – Erano diretti allo stadio Olimpico di Torino per assistere a JuventusReal Madrid, la «partita dell’anno», ma la loro corsa si è fermata contro un muro a Etroubles, in Valle d’Aosta, pochi chilometri dopo il confine tra Italia e Svizzera. Un pullman di tifosi juventini, tra cui molti immigrati che vivono e lavorano in territorio elvetico, si è schiantato nel primo pomeriggio di ieri nel borgo della località valdostana: il bilancio è di due morti e 26 feriti. L’autista, una delle vittime, un pensionato ottantunenne, ha perso il controllo del mezzo nei pressi di una curva a gomito ed è finito contro una casa. L’alta velocità e una guida poco accorta, ma forse anche un guasto meccanico, su un mezzo che aveva già percorso ben 830mila chilometri, pare siano le cause dell’incidente, che è avvenuto al termine di un tratto di circa 10 chilometri che scende dal traforo del Gran San Bernardo verso Aosta, sulla statale 27. «Già dalle prime curve in discesa – ha raccontato un giovane supporter bianconero di Neuchatel che era sul pullman – ci siamo accorti che l’autista viaggiava troppo veloce e che non aveva dimestichezza con le curve. Ho avuto subito la sensazione che non fosse preparato per guidare un pullman e qualcuno sul bus gli aveva persino detto di fare attenzione. Poi c'è stato lo schianto». L’incidente è avvenuto alle 15.45. Sul posto, in pochi minuti, sono arrivati carabinieri, polizia, vigili del fuoco, ambulanze del 118 e l’elicottero della Protezione civile. Tra i primi a prestare i soc-
Il pullman ha sbattuto violentemente contro la casa
corsi è stato il farmacista di Etroubles, Federico Mion: «Ho sentito un gran boato – ha raccontato – e immediatamente sono uscito dalla farmacia. Mi sono trovato di fronte sei o sette persone riverse per terra, che erano state sbalzate anche per 10 metri fuori dal pullman. Ho cercato di fermare le emorragie più importanti utilizzando il materiale della farmacia. Tra i feriti ho notato alcune fratture esposte e fratture multiple». Alla fine il bilancio è di due morti di nazionalità svizzera – Claude Crottaz, di 81 anni, autista, e Jean Luc Pointet, 53 anni, tifoso bianconero che viaggiava con il figlio rimasto ferito – e di 26 feriti, due dei quali sono stati sottoposti a intervento chirurgico. Nessuno –secondo fonti sanitarie – dovrebbe essere in pericolo di vita. Sul posto è arrivato anche il pm Pasquale Longarini, che si oc-
cupa delle indagini. Per il colonnello Guido Di Vita, comandante dei carabinieri della Valle d’Aosta, la causa dell’incidente potrebbe essere «la rottura dei freni». Sull'asfalto, infatti, è rimasta solo una striscia di circa 20 metri come se i freni avessero funzionato solo parzialmente. Ma tra gli abitanti del borgo è subito serpeggiato il malumore per un incidente annunciato, su un’arteria internazionale, giudicata troppo a rischio, in quanto entra nel cuore del paese: «E' da 20 anni che sollecitiamo la costruzione della variante proprio perchè quel tratto di strada è particolarmente pericoloso», afferma il sindaco di Etroubles, Massimo Tamone, ricordando almeno due incidenti che a inizio agli anni '80 sono costati la vita a più persone e causato numerosi feriti anche gravi. Benoit Girod
AGRIGENTO – Un rumeno di 19 anni, Ionita Diorel, picchiato a sangue da cinque giovani di Canicattì, grosso centro agricolo dell’Agrigentino, è stato ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale del paese. La vicenda presenta ancora numerosi lati oscuri: gli investigatori non sembrano tuttavia attribuirla a un episodio di razzismo, quanto piuttosto a una lite scoppiata tra ragazzi per futili motivi. Il “branco” lunedì sera ha accerchiato il giovane alla periferia del paese, in cui da anni risiedono migliaia di immigrati che si sono integrati bene con gli italiani. Proprio per questo motivo gli investigatori che indagano sull'episodio nutrono ancora molti dubbi sul movente dell’aggressione. La polizia di Stato tende ad escludere che Ionita Diorel possa essere stato picchiato per motivi etnici. È possibile, invece, che il rumeno possa essere intervenuto a difesa di due ragazze di 13 anni, sue connazionali, che sarebbero state prese di mira dai cinque autori dell’aggressione. Le due giovani, interrogate dalla polizia, hanno però sostenuto di non essere state importunate dal gruppo, ma di avere solo assistito all’aggressione. Secondo quanto è stato ricostruito dalla polizia, il diciannovenne, ieri sera, si trovava assieme alle due connazionali alla fiera del Rosario in via Carlo Alberto. Lì Ionita Diorel, è stato picchiato, in una zona buia e isolata, riportando un trauma cranico. Gli investigatori, in base alle testimonianze raccolte, avrebbe già identificato uno degli aggressori. Altre persone vengono sentite dagli investigatori per accertare la dinamica dell’aggressione e risalire agli altri autori del raid. A Canicattì c'è una nutrita comunità di rumeni: si tratta di oltre cinquemila regolari. Uomini e donne che si sono perfettamente integrati nel paese, che lavorano nelle vigne o come badanti e che hanno anche aperto piccoli negozi di generi alimentari con prodotti che arrivano direttamente dalla Romania. Rocco Pace
Stragi naziste, la Cassazione condanna Superenalotto, nessun 6 né 5+1 Berlino per i morti di Civitella e Cornia ilLotto ROMA – In meno di due ore e mezza la Cassazione ha messo 'ko' la Germania e l’ha inchiodata alle sue responsabilità per essere stata il 'mandante' dei militari nazisti che – il 29 giugno del 1944 – uccisero 203 abitanti di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo), sparando un colpo alla nuca di donne, bambini, uomini e vecchi, compreso il parroco del paese. Prima delle esecuzioni ci furono gli stupri. E dopo, lo scempio dei cadaveri. Una delle stragi più feroci, lungo la 'linea gotica', per rappresaglia contro le popolazioni solidali con i partigiani. Per la prima volta la magistratura italiana, in un processo penale definitivo, ha condannato Berlino, facendo carta straccia degli accordi italo-tedeschi del 1947 e del 1961 che sembravano aver messo fine al contenzioso sui risarcimenti post-bellici. Ora il governo presieduto da Angela Merkel dovrebbe pagare i danni morali (sti-
mati in circa 800 mila euro) ai nove familiari delle vittime costituitisi parte civile contro la Germania nel processo al quasi novantenne ex sergente nazista Max Josef Milde unico condannato – che concluderà la sua vita senza aver mai fatto un giorno di prigione per quei morti. L’ex ufficiale non ha nemmeno fatto ricorso contro la condanna, tanto sa che nessuno lo estraderà. E difficilmente arriveranno i risarcimenti. «La Germania non intende pagare, come finora non ha mai pagato nelle circa 60 cause civili che pendono in Italia, azionate dagli ex deportati», ha fatto sapere Augusto Dossena, legale di fiducia di Berlino per tutto il contenzioso in Italia. «In nessun altro paese i giudici si sono rifiutati, come ha fatto la Cassazione - ha detto - di applicare la clausola dell’immunità giurisdizionale per la Germania. Non è successo in Francia, in Grecia, in Gran Bretagna».
ROMA – Nessun 6, nè 5+1 al concorso di ieri sera del Superenalotto (n. 127). Il 5 realizzati sono 59 e vincono ognuno 44.439,16. Il jackpot per la prossima estrazione del 6 sale al record di 100 mln di euro. Ai 6.488 vincitori con punti 4 vanno 404,11 euro. Ai 252.759 vincitori con punti 3 vanno 20,74 euro. QUOTE SUPERSTAR: Nessun vincitore con 5. Ai 17 vincitori con 4 40.411,00 euro. Ai 902 vincitori con 3 2.074,00 euro. Ai 15.279 vincitori con 2 100,00 euro. Ai 107.223 vincitori con 1 10,00 euro. Ai 250.199 vincitori con 0 5,00 euro.
estrazione del 21 ottobre 2008
Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
49 86 68 78 64 4 81 47 76 38 6
57 75 71 29 27 82 84 89 50 22 34
65 22 49 87 2 78 60 65 58 25 64
67 73 7 53 40 9 40 16 45 20 70
8 81 6 7 57 55 16 86 71 85 35
ilSuperEnalotto Montepremi 17.479.400,96 euro
4 - 47 - 76 - 78 - 81 - 86 numero jolly 6 punti 6 jackpot 95.251.057,94 punti 4 404,11 20,74 punti 5+1 - punti 3 punti 5 44.439,16 Num. Superstar 49
In Italia e nel Mondo
Mercoledì 22 ottobre 2008
Il Parlamento approva la legge di modifica e di istituzione del referendum
Bolivia, storico accordo sulla Costituzione Morales con centinaia di migliaia di manifestanti resta in strada tutta la notte
SCUOLA IN FERMENTO
La lunga attesa
LA PAZ – Tra grida di gioia, lacrime ed un tripudio di bandiere boliviane e di wiphala (la multicolore bandiera indigena), il presidente Evo Morales ha promulgato ieri a La Paz la legge che apre la strada all’introduzione di una nuova costituzione in Bolivia e che è stata il frutto di un braccio di ferro e di uno storico accordo parlamentare. Una enorme folla, stimata in molte centinaia di migliaia di persone, era accampata da lunedì nella capitale boliviana, ed in particolare sulla Plaza Murillo, per spingere il Parlamento
a concludere i lavori di revisione della nuova Costituzione ed a permettere la consultazione popolare – si farà il 25 gennaio 2009 – necessaria a renderla vigente. Così, al termine di una notte insonne, i parlamentari hanno modificato un centinaio dei 411 articoli della Costituzione approntata in dicembre ad Oruro e poi approvato la tanto attesa legge per rendere possibile il referendum popolare. Da parte sua Morales, che lunedì aveva percorso 30 chilometri alla testa della colonna principale di dieci chilometri che si accingeva
ad entrare a La Paz, ha trascorso la notte all’aperto con i dimostranti davanti alla sede del Parlamento, esortando la gente ad avere pazienza e ad attendere la fine del dibattito. Quella cominciata una settimana fa è stata una mobilitazione senza precedenti, con colonne di indigeni, contadini, minatori, 'cocaleros' e membri di organizzazioni sociali e sindacali che sono giunte nella capitale da ogni parte del paese. Si è trattato «della più grande manifestazione mai organizzata in Bolivia». Jerico Catura
Milano, ancora uno scontro fra due tram, dieci feriti Incredulità in città per l’incredibile frequenza degli incidenti
I due tram coinvolti
MILANO – «Ancora?». È una sola la reazione dei milanesi appena vengono a sapere che c'è stato un altro scontro tra tram in città. Una settimana fa un jumbo di nuova generazione aveva colpito quasi frontalmente un vecchio tram causando una quindicina di feriti, questa volta sono due jumbo vecchiotti a scontrarsi, con una decina di contusi. È il primissimo pomeriggio quando all’incrocio tra piazza Beccaria e l’elegante corso Vercelli, all’ingresso del centro storico nella zona Ovest della città, si sente «un gran botto, condito da molto fumo», dicono i passanti.
Un migliaio di studenti e ricercatori contro la Gelmini
Milano, corteo selvaggio tafferugli e caos, sei contusi MILANO – Un corteo «selvaggio e imprevedibile», come lo definiscono gli stessi organizzatori, formato da universitari, ricercatori e lavoratori, ha seminato ieri il caos a Milano, bloccando il traffico del centro città e provocando alcuni minuti di tafferugli davanti alla stazione di Cadorna. Partiti dalla sede centrale dell’Università Statale, i manifestanti hanno preso poi di mira la stazione, per occuparla, e lì, all’ingresso, sono avvenuti «i primi scontri» dalla mobilitazione contro la riforma scolastica del ministro Gelmini, con sei tra contusi e medicati. Il corteo, non autorizzato, dopo aver peregrinato a lungo per il centro sull'onda delle notizie che arrivano da Bologna dove gli studenti avevano occupato i binari della stazione, è arrivato allo scalo ferroviario poco dopo le 15, dove i ragazzi hanno esplicitamente espresso l’intenzione di occupare i binari. Gli studenti, passando dalle parole ai fatti, hanno tentato spingendo, di sfondare il cordone di sicurezza alle entrate formato da poliziotti e carabinieri. Il contatto è stato brevissimo, poche decine di secondi. Le forze dell’ordine hanno reagito con una breve carica a colpi di manganello che ha ricacciato indietro gli studenti con un bilancio finale di sei persone contuse. Alcuni manifestanti, subito dopo la carica hanno accusato i carabinieri di aver colpito un giovane, durante i tafferugli, che si trovava a terra. Secondo i dirigenti dell’ordine pubblico milanese, invece, quanto accaduto ieri è stata una «necessaria azione di contenimento» data l’aggressione alle forze dell’ordine
con la manifesta intenzione di occupare la stazione di Cadorna. Su ipotetici abusi delle forze dell’ordine, poi, semplicemente «non risultano», anche se forse è presto per avere contezza di tutti i rapporti dei vari organi di polizia presenti ai tafferugli. Dalla Prefettura, in attesa delle relazioni ufficiali, per ora non viene diffuso alcun commento. Dopo i tafferugli il grosso del corteo ha deciso di dar vita a un sit-in che ha bloccato la circolazione delle auto e dei mezzi pubblici nella zona, prima di fare ritorno, poco prima delle 17, nelle rispettive facoltà per le ormai quotidiane assemblee. La decisione di scendere in strada ieri, senza autorizzazione, era stata presa in mattinata al termine di un’assemblea de-
gli stati generali dell’Università degli Studi di Milano a cui avevano partecipano in tremila tra studenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e docenti. Il corteo (formato da duetremila persone per gli organizzatori, da un migliaio per la Questura) si è incamminato verso Palazzo Marino, sede del Comune di Milano sfilando dietro gli striscioni «difendiamo l’università pubblica. Le lavoratrici e i lavoratori della Statale in sciopero» e «la vostra crisi non la pagheremo noi». Obiettivo principale dei cori era il ministro Gelmini. «Se non cambierà, prenderemo la città», gridavano i ragazzi contro il decreto. Dopo il tentativo non riuscito di raggiungere la Prefettura, dove in mattinata era presente il ministro Maroni per un incon-
I tafferugli scoppiati a Milano alla stazione ferroviaria di Cadorna. Nella foto sotto, il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini
tro, il corteo si è diviso. I lavoratori sono tornati nella vicina Facoltà di Scienze politiche, mentre gli studenti si sono recati alla stazione delle Ferrovie Nord di piazzale Cadorna, tentando di seminare gli agenti che hanno
Famiglia Cristiana: «Classi-ponte è razzismo» ROMA–«Il primo provvedimento razziale del Parlamento» che «fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione» e accoglie un concetto che «in altra lingua si chiama apartheid». Famiglia Cristiana usa toni duri per bocciare la mozione della Lega che introduce classiponte per gli studenti extracomunitari. Un documento difeso, invece, dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, secondo il quale «se la lingua italiana ha ancora un significato», la mozione in questione «non si può definire razzista o xenofoba, tanto meno discriminatoria».
«La Lega cavalca l’onda – scrive Famiglia cristiana – e va all’arrembaggio dell’immigrato», dopo aver proposto le impronte ai rom, il permesso a punti e aver
Strauss-Khan, adesso è spuntata anche una stagista francese di 26 anni IL 'Wall Street Journal' è tornato ieri all’attacco del direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi), Dominique Strauss-Kahn – già sotto i riflettori per 'abuso di potere' nell’'affare Piroska Nagy', l'economista ungherese con la quale Dominique StraussKahn ha avuto una relazione extra-coniugale – parlando di favoritismo fatto a una francese di 26 anni, chiamata per uno stage in un settore prestigioso dell’istituto perchè «protetta politica». Ma presto è giunta la smentita del Fmi: «Non c'è prova di favoritismo in questa vicenda e l’indagine interna ha provato che le procedure abituali dell’istituto sono state seguite in questo stage durato due mesi», ha detto un portavoce. Ovviamente, aveva spiegato il Wsj, questo fatto non ha nessun collegamento con il precedente.
ostacolato i ricongiungimenti familiari. «Il problema dell’inserimento degli stranieri a scuola è reale – osserva il settimanale – ma le risposte sono «criptorazziste», non di integrazione». Invita a guardare piuttosto a esperienze come quella di Firenze, dove un pulmino passa a prendere i bambini stranieri a scuola, li porta ai corsi d’italiano e poi li riporta in classe. Il senatore del Pd Antonio Rusconi, capogruppo in Commissione Istruzione, è d’accordo con la bocciatura di Famiglia Cristiana: «si tratta – ha spiegato il parlamentare – di un’idea davvero sbagliata».
La Palin versione “pornostar”
LARRY Flint l'aveva già scelta dopo diversi provini. Lisa Ann è la pornostar che interpreta il ruolo di Sarah Palin nel film "Nailin Paylin". Alcuni spezzoni di video sono già, ovviamente, su YouTube.
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cercato invano di fermarli in piazza Duomo. Il 'faccia a faccia' è stato infatti rimandato in piazzale Cadorna. Già oggi si prevedono nuove riunioni e una lezione all’aperto in piazza del Duomo come quella tenutasi lunedì davanti a Montecitorio. Le proteste «selvagge» contro il Decreto Gelmini, però, secondo i partecipanti, non si fermeranno. «La protesta dei giovani è giusta perchè in questo caso la parola riforma è usata a sproposito, in realtà di tratta di un taglio che colpisce uno dei settori più vitali del Paese e le prospettive di crescita dell’economia». Massimo D’Alema condivide così, a margine di un’iniziativa del Pd in vista della manifestazione nazionale di sabato prossimo, la mobilitazione degli studenti in piazza. «Credo che – evidenzia D’Alema – il governo abbia preso una strada molto negativa per il Paese e il provvedimento della Gelmini comporti un drastico taglio delle risorse per la scuola, l'università e la ricerca, e questo crea un grande allarme e una preoccupazione e danneggia il futuro del Paese». Letizia Bianco
Scoperta in Arizona “sala da ballo” dei dinosauri LUNGO il confine con l’Arizona, negli Stati Uniti, i geologi dell’Università dello Utah hanno scoperto un sito in cui l’incredibile concentrazione di impronte dei mastodonti li ha portati a considerarlo come la 'sala da ballo' dei dinosauri. Le impronte, concentrate in poche decine di metri nell’ambito di un’area molto più vasta, farebbe pensare a un luogo di ritrovo degli animali preistorici. Per questo motivo, il sito, di circa 15 metri quadrati, è stato ribattezzato dagli stessi scienziati 'discoteca dei dinosauri'. Le tracce ritrovate risalirebbero a 190 milioni di anni fa
e apparterrebbero a quattro differenti specie di dinosauri, di diversa età e dimensioni. Non è la prima scoperta di tracce di dinosauro nel deserto dell’Arizona, ma è la prima volta che i geologi si imbattono in una tale concentrazione di impronte.
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Mercoledì 22 ottobre 2008
Il fatto del giorno: clima, lo scontro prosegue Prestigiacomo fa aprire un tavolo tecnico all’Ue
Deroghe per l’est europeo La risposta di Dimas ma resistenze per l’Italia “Accordo entro l’anno”
dal servizio di Alberto D’Argenio
dall’articolo di Piergiorgio Liberati
dall’articolo di Stefania Podda
La guerra sul pacchetto climatico dell’Unione europea scende nelle paludi del negoziato tecnico. Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha portato al vertice con i colleghi Ue riuniti a Lussemburgo le richieste italiane ottenendo l’apertura di un tavolo tecnico con la Commissione europea per far luce sui costi dell’attuazione del piano contro i gas serra. Non una riapertura vera e propria del dossier, ma un semplice chiarimento per mettere fine al balletto delle cifre che negli ultimi giorni ha intossicato i rapporti tra Roma e Bruxelles, con la prima che sostiene di dover sborsare 180 miliardi di euro e la seconda che calcola uno sforzo inferiore alla metà. [...]
È un braccio di ferro che non lascia intravedere molti spiragli, quello ingaggiato dall’Italia sul pacchetto clima ed energia. La prima giornata del Consiglio dei ministri dell’Ambiente europei, ieri a Lussemburgo, se da una parte è servita a mitigare le tensioni sui costi del pacchetto “20-20-20”, dall’altra ha delineato una situazione di stallo. Da una parte diciotto Paesi Ue favorevoli al pacchetto, così come predisposto dalla Germania nel marzo 2007 e dall’altra l’Italia, insieme a otto Paesi dell’Est, contrari agli attuali parametri. Ma mentre per Bulgaria, Romania, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia le richieste sembrano aver trovato il consenso dell’Europa [...] per l’Italia le resistenze sono molte. [...]
Nessun rinvio, l’accordo dovrà arrivare entro dicembre. Si inasprisce lo scontro tra Unione europea e Italia sul pacchetto clima. Ieri il commissario Ue all’Ambiente, Stravos Dimas, ha liquidato l’ipotesi di uno slittamento dei tempi per l’approvazione del dossier: «Tutti i leader – ha detto – hanno ribadito la loro determinazione ad arrivare ad un accordo entro l’anno. Non vedo quindi come sia sorta la questione di un suo eventuale rinvio. Credo che il tempo rimasto sia più che sufficiente per raggiungere un’intesa». Una risposta, pur indiretta, al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che aveva annunciato ai giornalisti la richiesta di una clausola di revisione. Ossia di una deroga che permetterebbe di posticipare i tempi [...].
La migliore di ieri
Sanzioni e oneri
Nessuno si è adeguato e il ritardo sarebbe fatale
Secondo Bonanni
dall’intervista di Filippo Caleri
dal servizio di Francesca Marretta
dall’intervista di Gian Maria De Francesco
[...] «Si rischia di addossare all’Europa un onere gigantesco che la stessa Commissione quantifica in una cifra vicina ai 920 miliardi di euro. Una follia in un momento come questo» spiega [...] Alberto Clò, consigliere di amministrazione dell’Eni, presidente del Centro Studi Rie ed ex ministro dell’Industria nel governo Dini (centrosinistra) e vicino all’ex premier Prodi. Dov’è l’irragionevolezza? «È un momento in cui la crisi delle Borse ha fiaccato le imprese e l’Europa [...] prende decisioni con cui si vincola al raggiungimento di questi obiettivi. Non solo. Chi non li raggiunge sarà soggetto a sanzioni». [...]
[...] Analizzando le posizioni assunte dai paesi dell’Unione Europea sul cosiddetto “pacchetto clima”, l’European Policy Centre, uno dei principali centri studi di Bruxelles, ha sostenuto che l’Italia non è probabilmente la sola tra i grandi ad avere dei dubbi sulle possibilità di realizzare il programma di riduzione del 20% delle emissioni entro il 2020 ed incrementare la quota di energia proveniente da risorse rinnovabili, «ma è anche il Paese che ha fatto meno progressi negli ultimi anni in questo settore». Sull’impatto del ruolo dell’Europa nella lotta ai cambiamenti climatici abbiamo chiesto un parere a Jonatahn Neale, segretario
del movimento internazionale contro i cambiamenti climatici [...]. «Sulla lotta ai cambiamenti climatici nessun paese ha finora davvero agito in maniera adeguata. Ma l’Europa, per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente si è dimostrata, rispetto agli altri paesi del mondo, all’avanguardia. Se cambia questa posizione, le conseguenze dal punto di vista, anche politico, saranno severe. [...] Se l’Europa vine meno sul clima allora i governi di Usa, Cina, India, Brasile, Canada e Australia diranno, che come gli europei, anche loro non si possono permettere i costi per la salvaguardia dell’ambiente. Ció comporterá una una drammatica battuta d’arresto». [...]
Vauro sul Manifesto
Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, il governo ha chiesto una clausola di revisione al pacchetto-clima che l’Ue si appresta ad approvare: [...]. «La crisi finanziaria rischia di mettere ancora più in difficoltà la produzione italiana, che già evidenzia problemi a mantenersi concorrenziale a causa di un contesto sfavorevole determinato dalla scarsità di infrastrutture e dagli elevati costi energetici. Bisogna evitare altri scossoni perché insieme alla Germania rappresentiamo le due principali economie europee fondate sul manifatturiero». [...]
La crisi basterà a ridurre
Quella schizofrenia della nostra politica estera
dall’articolo di Franco Battaglia
dall’articolo di Andrea Bonanni
Leggo che la Commissione europea avrebbe esortato a mantenere la volontà di riduzione delle emissioni di CO2 nonostante la crisi economica. Mi chiedo se gli sia venuto in mente che sarà proprio grazie alla crisi economica che una qualche riduzione si avrà. E mi chiedo anche quanta parte hanno avuto, in questa crisi economica, tutte quelle azioni che in questi anni sono state intraprese a livello mondiale proprio per implementare il protocollo di Kyoto. Che – ci auguravamo già nel lontano 2000 su queste pagine – sarebbe stato meglio mai partorire. Forse una cosa non è sufficientemente apprezzata: la nostra civiltà è fondata sulla possibilità di trasferire energia abbondante e a buon mercato. Provate a immaginare come vi toccherebbe mutare le vostre abitudini di vita se foste privati del solo frigorifero. L’energia va risparmiata? La domanda è mal posta, perché l’energia né si crea né si distrugge [...].
Come accade purtroppo spesso, quando la politica italiana varca i confini nazionali per arrivare in Europa sembra perdere ogni nesso tra quello che annuncia e quello che fa. È successo anche ieri a Lussemburgo, dove al consiglio dei ministri dell’Ambiente il governo italiano ha dovuto affrontare il primo scontro concreto con la Commissione e con la presidenza francese sul pacchetto clima, che dovrebbe essere approvato al vertice di dicembre. Il giorno precedente l’incontro, il ministro Matteoli aveva solennemente annunciato che Roma avrebbe chiesto di rinegoziare gli accor-
di di Kyoto. Naturalmente non se ne è fatto cenno, visto anche che quello di Kyoto è un trattato internazionale firmato oltre dieci anni fa e che scadrà tra tre anni. Sempre alla vigilia dell’incontro, fonti del governo avevano reso noto che l’Italia avrebbe chiesto un rinvio della decisione sul nuovo pacchetto Ue al 2009. Ma neppure di questa richiesta si è trovata traccia nei verbali del Consiglio. Più modestamente, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, entrando in riunione ha spiegato ai giornalisti che avrebbe domandato a nome del governo di inserire una “clausola di revisione”, che è un preciso meccanismo legale, in modo da riaprire il nego-
La fotografia
Autarchia ecologica dall’editoriale di Mariuccia Ciotta
L’Italia blindata nei suoi confini, autarchica e nazionalpopolare, è stata smascherata ieri a Lussemburgo. Il pacchetto clima non sarà rinviato ha stabilito il vertice dei ministri europei dell’ambiente. Bocciato lo stop di un anno chiesto dal governo Berlusconi per valutare «costi e benefici» dell’iniziativa, che non ha ragione di essere posticipata, secondo il commissario Ue, Stavros Dimas. Risponde patriotticamente Stefania Prestigiacomo, che parla a nome della sua Confindustria, «non ci arrenderemo», e minaccia «se non ci saranno modifiche importanti» di disertare l’appuntamento di Copenhagen 2009 e allearsi con i paese dell’Est, improvvisamente diventati modello di riferimento e, in un paradosso storico, additati dall’opposizione come figli di un dio minore. [...]
Roma, lezione di fisica in piazza nell’ambito delle proteste delle università (Ansa)
ziato sul pacchetto clima-energia alla luce di una più attenta valutazione del rapporto costi/benefici. Ma poi, al momento di entrare nella sala delle riunioni, deve essersene dimenticata perché nessuno dei ministri presenti si è accorto di una simile richiesta. La leggera schizofrenia che circonda la politica italiana all’estero ha avuto anche un consistente strascico alla fine del Consiglio. Il ministro Prestigiacomo, infatti, ha avvertito che se le richieste italiane non saranno accolte non sarà possibile arrivare ad un accordo al vertice di dicembre: “se non ci sarà unanimità, il pacchetto clima non sarà chiuso”. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
L’Europa avrebbe il dovere culturale e anche storico di mostrarsi virtuosa nei confronti della crisi (economica, ecologica, e metteteci qualunque altro aggettivo) che sta affliggendo la Terra intera: alla fine qualcosa dovremmo aver imparato qualcosa sulla nostra pelle, dal crollo dell’Impero romano alla Seconda guerra mondiale, tanto per citare due accadimenti sui tanti. E dalle Crociate al Colonialismo, tanto per citare due accadimenti che hanno afflitto soprattutto la pelle degli altri. Poi succede che il mondo civilizzato si mette d’accordo su un protocollo ecologico e la cara vecchia Italia dice no (invocando a modello paesi mezzo disastrati, in più). Bel modo di procedere: e se, come qualcuno in Italia vuole, si decidesse di ripristinare, mettiamo, la pena di morte? Potremmo sempre sostenere che in Iran la praticano, e quindi perché noi no?
Mercoledì 22 ottobre 2008
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Ottaviano Del Turco si sfoga dopo “Porta a Porta” Elezioni Usa, ci siamo ”Sono un fondatore del Pd, ma mi hanno maltrattato” il peso dell’endorsment dal servizio di Aldo Cazzullo
«Io sono un fondatore del Pd. Per il Pd ho pagato un prezzo: ho rotto con i compagni socialisti, amici di una vita, Boselli, Villetti, Intini. Ora vedo i loro sorrisetti. Capisco che mi stanno dicendo: ti avevamo avvisato, non fidarti dei comunisti. E capisco che avevano ragione loro». Ottaviano Del Turco ha ancora qualcosa da dire. «Del resto, sono stato zitto per cento giorni». Ha sotto mano i ritagli dei giornali, con le reazioni alla sua intervista a Vespa. Ancora nessuna traccia della solidarietà che attendeva dal Pd. «Leggo invece che l’Unità si schiera con la procura. E adombra che io vorrei candidarmi alle Europee con la destra. Questo è troppo. Agnosco stilum: è il consueto escamotage della scuola comunista. Quando vuoi scaricare qualcuno, lo additi come uno che sta per tradire. Forse è il momento che io racconti come si sono comportati i dirigenti del mio partito, mentre io stavo in galera». «Sono stato trattato come
Ottaviano Del Turco
un delinquente abituale. La linea di Veltroni è stata identica a quella di Di Pietro; al punto che non capisco perché alle prossime regionali il Pd non sostenga il suo candidato, Costantini. Non una parola in mia difesa. Non pretendevo un trattamento di favore; solo il minimo che spetta non dico a un militante del Pd, ma a un qualsiasi cittadino. La presunzione d’innocenza, le garanzie costituzionali: nulla. Tra me e Angelini, il mio accu-
satore, Vetroni ha scelto Angelini. La verità è che per le due culture fondative del Pd, il postcomunismo e il cattolicesimo democratico, il garantismo non significa niente. Preferiscono nascondere la coperta sporca sotto il letto. Quando il “pentito” Angelini nell’incidente probatorio ha chiamato in causa Fassino, subito Franceschini, veloce come una lepre, è intervenuto in difesa dell’onore dell’ex segretario Ds. Giusto. Ma l’ono-
dall’editoriale di Lucia Annunziata
I servizi segreti fanno capolino nella crisi finanziaria e non riesco a capire se dobbiamo preoccuparci o considerare questa storia un’ennesima esagerazione della politica. Mercoledì 15 ottobre il presidente del Consiglio annuncia che esiste il pericolo di «opa ostili». Opa ostili, spiega il premier, su «molte validissime imprese italiane», che oggi hanno «una quotazione che non corrisponde assolutamente al loro giusto valore»: «Io ho notizia che i Paesi produttori di petrolio, che hanno molti fondi, stanno acquistando massicciamente sui nostri mercati».
Le famose Opa ostili e i nostri servizi segreti L’annuncio non è di quelli che passano inosservati: evoca la possibilità che l’Italia venga comprata e dunque dominata da altri Stati, in particolare da quelli arabi. I fondi sovrani sono quelli controllati direttamente dai governi, utilizzati per investire il surplus fiscale o le riserve di valuta estera. Ad esempio, la Cina ha massicciamente investito in titoli di Stato statuni-
tensi, creando in Usa molti timori. La dichiarazione di Berlusconi crea un gran trambusto, al punto che il premier reinterviene per precisare che si tratterebbe solo di «speculazione finanziaria», non di «entrate in aziende». Tuttavia, tanto per stare al sicuro, annuncia che l’Italia è pronta a scrivere una norma per tutelare le nostre imprese dalle Opa ostili.
re di Del Turco, vecchio socialista, sindacalista Cgil, presidente dell’Antimafia, il mio onore non vale nulla? Il giorno in cui sono stato scarcerato, dei diessini abruzzesi non mi ha chiamato nessuno». «Certo, qualche colpo di telefono in questi mesi è arrivato». Da chi? «Amici di D’Alema». Latorre? «Non mi faccia dire i nomi, non vorrei indicarli alla punizione del partito. Io so bene che D’Alema non la pensa come Veltroni, sulla mia vicenda e più in genere sui rapporti tra politica e magistratura. Ma è rimasto anche lui in silenzio. Questo significa che il Pd non può permettersi di dire una sola parola contro le procure. Veltroni mi ricorda la vecchia gag di Sordi. Suona il telefono, una voce dice: “Parlo con il numero 874975?”. E Sordi: “Mortacci tua, n’avessi indovinato uno!”. Ecco, questo è Veltroni: non ne indovina una. Per tacere di quel tizio sovrappeso....». Bettini? «Ho rimosso il nome». Neanche lei Del Turco è mai stato magro. «Ora sì. In carcere ho perso nove chili. [...]
Due giorni dopo, Francesco Rutelli, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (l’organo di controllo del Parlamento sui servizi segreti, che come da tradizione è presieduto dall’opposizione), ritira in ballo la vicenda: «È da maggio che i nuovi servizi segreti stanno monitorando i flussi d’investimento verso l’Italia e i movimenti di petrolio. C’è un giusto grado di attenzione verso la molteplicità di questi fondi sovrani e le loro strategie che potrebbero non essere più solo quelle di investimento». Il rischio è quello «legato ad interventi poco trasparenti di alcuni fondi sovrani [...]».
dall’editoriale di Giuseppe Mammarella
Gli ultimi giorni della campagna elettorale americana sono stati caratterizzati da una serie di “endorsment” le dichiarazioni ufficiali di appoggio all’uno o all’altro dei due candidati alla presidenza che in America si manifestano tradizionalmente nelle ultime settimane prima del voto. Sono venute per prime quelle dei grandi giornali. Al New York Times che ha sostenuto Obama durante tutta la campagna elettorale è seguita la presa di posizione pro-Obama del Washington Post e poi del Los Angeles Times. Particolarmente significativa la decisione del maggior giornale californiano che dal 1972 aveva abbandonato la prassi degli “endorsment”; l’ultimo a beneficiarne fu Richard Nixon. Ma ancora più sorprendente il pronunciamento a favore di Obama da parte del Chicago Tribune da sempre espressione dei moderati repubblicani. Anche McCain ha avuto i suoi “endorsment” ma un analista del New York Times ha calcolato che tra i giornali con più di 100 mila copie una forte maggioranza sostiene Obama. A favore di Obama si stanno pronunciando alcuni dei più illustri nomi della politica dell’economia e delle professioni. L’ultimo e più prestigiosa la dichiarazione a sostegno di Colin Powell, ex capo di Stato Maggiore, ed ex segretario di Stato di Bush. Ed è proprio questa sua ultima carica, nella quale dal 2004 è stato sostituito da Condoleezza Rice che dà valore e significato al suo gesto. Colin Powell è stato l’americano di colore che ha raggiunto le più alte vette della Repubblica fino al punto di essere stato potenziale can-
didato alla Casa Bianca; Powell ha rinunciato per il quieto vivere e gli affetti familiari. I suoi quattro anni come segretario di Stato non sono stati facili; mancante di un qualche sostegno politico (in America i militari non fanno politica) si ritrovò spesso in conflitto con il vice presidente Cheney e l’allora ministro della Difesa, Donald Rumsfeld, e dovette subire più di una umiliazione, come sostiene Bob Woodward nel suo ultimo libro dal titolo significativo “The world within” che si potrebbe tradurre in “La guerra intestina”. Di lui James Baker, il segretario di Stato di Bush padre, dirà: «È l’unico uomo che avrebbe potuto evitare la guerra in Iraq», e in effetti nell’intervista che Powell ha dato alcuni giorni fa a Tom Brokaw, ha sostenuto di aver consigliato a Bush di evitare la guerra con l’Iraq. Ma poi è stato proprio Colin Powell che in una celebre udienza di fronte al Consiglio di sicurezza dell’Onu ha denunciato l’Iraq per il possesso di armi di distruzioni di massa, un’accusa che si rivelerà priva di fondamento e che brucerà Powell di fronte alla Comunità internazionale. La scelta di Powell di sostenere Obama se non uno schiaffo a Bush è certamente un tentativo di rivalsa, forse un po’ in ritardo, ma dall’effetto alquanto dirompente per il presidente in carica e per il Partito repubblicano. Se vincerà Obama è probabile che ritroveremo Powell con qualche prestigioso incarico nella futura Amministrazione ed in ogni caso l’ex generale con cui Obama si è consultato frequentemente negli ultimi mesi sui temi di politica estera, resterà uno dei suoi consiglieri più fidati. [...]
Delitto di Perugia: prove e controprove Le offensive Da Seattle un video contro la polizia
I parenti di Meredith presentano il conto La bellezza che ammonta a 25 milioni di euro di Amanda
dal servizio di Fiorenza Sarzanini
dal reportage di Andrea Acquarone
dal corsivo di Massimo Gramellini
Dopo il giudice di Seattle, la lobby degli «amici di Amanda» ha assoldato un avvocato. Si chiama Ann Bremner ed è la voce narrante di quel video trasmesso ieri dalla tv statunitense Nbc per attaccare la polizia italiana. Ma è soprattutto la nuova protagonista di questa offensiva mediatica che va avanti ormai da settimane e che si è scatenata mentre nell’aula del tribunale di Perugia i legali della famiglia di Meredith, Francesco Maresca e Serena Perna, chiedevano ai tre imputati un risarcimento record da 25 milioni di euro. Proprio come accadde quando si trattava di processare i piloti che buttarono già la funivia del Cermis e il soldato che uccise l’agente del Sismi Nicola Calipari, dagli Stati Uniti parte l’attacco verso gli investigatori italiani. Questa volta si punta agli esami effettuati dalla Scientifica per dire che i reperti sono stati prelevati senza le necessarie precauzioni. L’avvocato Bremner parla di «errori e di incompetenza», e forse non è casuale che abbia usato spezzoni di quello stesso filmato trasmesso qualche mese fa da Telenorba che mostrava il cadavere di Mez. In quel caso — come emerge dalle intercettazioni telefoniche — era stata la famiglia di Sollecito a trattare per la cessione delle immagini. Ora si muovono invece quelli di Amanda. E anche i suoi difensori italiani in aula attaccano per «le continue fughe di notizie». Nel primo fotogramma trasmesso dalla Nbc si vede una poliziotta sfondare una porta della villetta di via della Pergola con un calcio. Sembra si tratti dell’ingresso alla casa, in realtà è l’uscio del piano di sotto, dove viveva il fidanzato di Meredith insieme a tre amici. Il giorno del delitto erano tutti partiti per rientrare in famiglia in occasione delle festività dei defunti. C’è poi la responsabile della Ert — la squadra ricerca tracce della Scientifica — che reperta una macchia di sangue sul pavimento e un’altra sul muro. Secondo l’avvocato Bremner lo fa in maniera non corretta «e con il rischio di cancellare le impronte», così come avviene quando si solleva il piumone che copre il corpo della vittima «e c’è il pericolo di perdere frammenti decisivi». [...]
Amanda, Raffaele e Rudy di nuovo uno accanto all’altro. I «crudeli ragazzi della porta accanto» – come li definisce l’accusa – tornano di buon’ora nell’aula «A» del Palazzo di giustizia perugino. Stavolta per ascoltare le arringhe degli avvocati di parte civile. Si comincia alle nove e mezza. Per Rudy Guede, che un po’racconta ma molto non dice, questo è già il processo, visto che ha chiesto il rito abbreviato; per la bella americanina venuta da Seattle e il neo laureato Raffaele Sollecito, bisognerà attendere la decisione del gup dopo le richieste dei pm di rinvio a giudizio. Nel quadro accusatorio dipinto dai due pubblici ministeri, sarebbero stati loro tre ad uccidere la studentessa inglese ventiduenne arrivata a Perugia con l’Erasmus. Era la notte di Ognissanti, quando Amanda – sempre stando all’accusa – avrebbe tagliato la gola a Mez mentre gli altri due la tenevano ferma. Dopo averla spogliata, mentre l’ivoriano la violentava. Un gioco sessuale «drogato», quasi un «rito» al quale la
Chiede un lettore: se Amanda fosse brutta, i giornali e le televisioni dedicherebbero questa attenzione morbosa al delitto di Perugia? Ma che domande. No, naturalmente. E non solo se fosse brutta. Anche se fosse insignificante, sgraziata o vistosamente brufolosa. Invece è carina, è conturbante, è un modello di ragazza presente nel ripostiglio più perverso dell’immaginario di tutti i maschi: l’acqua cheta. Quella che ti seduce e poi ti pianta in asso senza mai alterare lo sguardo angelicato. Le donne la osservano con un atteggiamento che oscilla fra il fastidio e la diffidenza: loro sanno che da un’acqua cheta puoi aspettarti qualsiasi ferocia. Gli uomini ne sono segretamente innamorati e sperano sia innocente per non doversi vergognare troppo dell’attrazione che provano per lei. In realtà sognano di salvarla con uno di quei gesti eroici dei quali poi ci si pente per tutta la vita. Se per emergere una donna ha il diritto di essere brava, per restare a galla ha il dovere di essere anche bella. [...]
Le mani di Amanda Knox durante l’udienza
vittima si era ribellata. Che non voleva. Una tesi, che si preparano a respingere i difensori dei tre ragazzi e che negli Stati Uniti, patria della «candida» Amanda, non solo i media bocciano a priori. Il programma mattutino dell’Nbc, Today, ha trasmesso un video che, a giudizio dell’avvocato Anne Brenner, dimostrerebbe gli «errori» commessi dalla polizia nei primi rilievi. La Brenner è stata ingaggiata dagli amici di Amanda Knox. Nel filmato si vede un agente della nostra polizia che tenta di sfondare a calci una porta, mentre altri colleghi lo osservano. Poi è
inquadrato uno degli uomini della scientifica mentre raccoglie tracce di sangue sul pavimento, cancellando, sempre a giudizio dell’ardita avvocatessa, quella che poteva essere l’impronta di una scarpa. Un altro, invece, scuote energicamente il piumone insanguinato usato per coprire il cadavere di Meredith. Tutti errori che, insiste la Brenner, potrebbero aver inquinato le prove. [...] intanto, i legali della famiglia Kercher, hanno presentato il «conto» della loro sofferenza: 25 milioni di euro, cinque per ciascun componente del nucleo. [...]
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Primo piano
Mercoledì 22 ottobre 2008
La battaglia sul clima Un messaggio preciso a Roma Il leader francese però si dice contro i veti: «A dicembre si voterà pronto a rivedere tutte a maggioranza qualificata« le proposte degli italiani
Sarkozy ammonisce l’Italia Il presidente francese al Parlamento Ue: «Da irresponsabili lasciar morire il pacchetto» di LUCA RONDANINI ROMA - Un avvertimento per dire che non si accettano "ricatti" e un invito alla ragionevolezza. Sarkozy ha usato tutta l'arte della fermezza per persuadere il governo italiano che la battaglia sulle emissioni sollevata sul pacchetto-clima è una cattiva idea. Per il futuro dell'ambiente, ma non solo. Così nel suo discorso all'assemblea di Strasburgo il presidente di turno della Ue prima lancia a Roma un inequivocabile messaggio negandogli l'arma del veto brandita come una minaccia: "A dicembre si voterà a maggioranza qualificata". Poi sottolinea l'avventatezza di alzare muri che ritiene inopportuni: "Sarebbe irresponsabile e drammatico dire di no". Con chiarezza, piglio autoritario e dosi di buon senso da spandere alla platea del Parlamento Europeo, Sarkozy ha invitato il premier Berlusconi a non alzare ancora di più i toni dello scontro, dissuadendolo dal lanciare "autaut" ma al contrario pensare a salvaguardare la nuova immagine, anche di compattezza, che l'Europa intende darsi, alla luce anche della buona prova di unità offerta nel correre ai ripari sulla crisi dei mutui: "La situazione ambientale del mondo non è migliorata in conseguenza della crisi finanziaria - ha sottolineato il capo dell'Eliseo -. Il pacchetto si basa sul-
la consapevolezza che il mondo va incontro alla catastrofe se continua a produrre nelle stesse condizioni. Non vedo alcuna argomentazione che mi dica che il mondo va meglio dal punto di vista ambientale solo perché c'è la crisi economica". E per convincere dell'errore ricorda quanto sarebbe poco edificante mostrare un'Europa che non tiene fede ai suoi impegni perché così facendo "risulterebbe impossibile convincere anche gli altri paesi", come Cina e Usa che non aderiscono a nessun accordo internazionale. "Non possiamo mancare un appuntamento con la storia" Dopo aver usato il bastone Sarkozy non si è dimenticato la carota mostrandosi disponibile a valutare attentamente le richieste avanzare dall'Italia e da altri stati membri sulla riduzione dei gas serra (misura che il governo italiano ritiene troppo onerosa per le imprese nei termini richiesti dalla Commissione) e confidando sul raggiungimento di un compromesso che soddisfi anche i più scettici. Tutto si può discutere ma ad una condizione dunque, che l'idea di fermare tutto non sia neppure presa in considerazione.
Prestigiacomo: «No a un pacchetto chiuso»
Berlusconi non cede «Non vogliamo fare i Don Chisciotte» di LUCA MASOTTO
Il presidente francese Nicolas Sarkozy discute con il premier Silvio Berlusconi
ROMA - Don Chisciotte e i mulini a vento. In questa turbolenta storia di clima e prospettive ambientali il Cervantes non c'entra ma un "hidalgo" come Berlusconi non ci sta a indebitarsi per proporre energia alternativa secondo i dettami europei senza salvaguardare le imprese italiane. "Ho sempre ammirato Don Chisciotte, a me piace andare all'attacco ma dobbiamo farlo con razionalità. Non possiamo caricarci un costo che deprimerebbe la nostra economia". Il premier non intende indietreggiare, continua ad alzare il muro sfidando la Commissione Ue e il presidente di turno Sarkozy. "Se l'Europa e i cittadini europei vogliono dare l'esempio a tutto il mondo, bisogna fare in modo che questo prezzo almeno sia pagato da tutti e in parti uguali, perché non può essere per il 18% a carico dell'Italia - ha continuato il premier -. Noi ci possiamo stare se tutti i cittadini europei pagano lo stesso prezzo, siamo il paese più manifatturiero d'Europa con la Germania". Parole al veleno per ribadire che il governo non si piegherà tanto facilmente e che il braccio di ferro è necessario dato che "il metodo proposto dalla Ue è irragionevole e irresponsabile". L'ingegnoso Cavaliere Errante del romanzo dunque può anche scambiare i mulini con giganti dalle larghe braccia ma per il Cavaliere quella prospettata da Bruxelles è solo una visionaria ostinazione. Le parole del premier hanno dato man forte al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, la prima a replicare con durezza alla sfuriata di Sarkozy: "Nessun passo indietro ma equità. Non possiamo accettare un pacchetto chiuso deciso senza un reale confronto".
La disputa riguarda anche In 6 dossier tutti i costi le procedure di voto per l’Italia e per l’ambiente BRUXELLES - Voto all’unanimità o a maggioranza qualificata? La disputa sul clima riguarda anche le procedure di voto con il quale approvare il pacchetto delle misure per attuare gli obiettivi 'tre volte 20', vale a dire: meno 20% di emissioni di C02, aumento del 20% di consumi da energie rinnovabili e incremento del 20% di efficienza energetica entro il 2020. Ecco le regole. PRATICA DEL CONSENSO - L'Italia rivendica per il vertice Ue dell’11 e 12 dicembre prossimo una decisione all’unanimità tra i 27, in base alla quale ciascuno Stato membro può porre il veto e bloccare l’intero processo. Secondo le regole europee, il Consiglio tra i capi di Stato e di governo della Ue, che si riunisce normalmente due volte ogni semestre, lavora seguendo il principio del consenso politico. Una pratica – interrotta pochissime volte nella storia dell’integrazione europea – con la quale la presidenza di turno assume l’impegno politico di definire i grandi orientamenti e le linee guida con il massimo consenso possibile tra i 27, senza forzature di mano. Un impegno che presuppone la disponibilità di ciascuno Stato membro al compromesso, in nome di un interesse europeo superiore. Diverso l’iter legislativo, con il quale le grandi decisioni di carattere politico si trasformano in misure concrete. In particolare, per attuare gli obiettivi sul clima i capi di Stato e di governo hanno incaricato la Commissione di preparare il pacchetto di misure che
si articola in quattro direttive che dovranno essere approvate a 'co-decisionè. CO-DECISIONE - E' una procedura che richiede la maggioranza qualificata degli Stati membri, quindi i due terzi, sulla base del peso assegnato a ciascuno dal Trattato di Nizza (91 punti su 345 fanno una minoranza di blocco, ma con 255 punti su 345, la decisione passa) e il voto favorevole della maggioranza del Parlamento europeo. Parallelamente, Consiglio ed Europarlamento, ciascuno con i propri organi, lavorano sugli stessi testi accogliendo o rifiutando emendamenti. Quando si arriva ad una posizione comune, la presidenza di turno avvia il 'trilogo', vale a dire la consultazione informale tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue con l’obiettivo di trovare un compromesso. Prima dell’adozione finale, il testo deve passare nuovamente all’Europarlamento. TABELLA DI MARCIA - L'obiettivo della presidenza francese è di arrivare al vertice Ue dell’11 e 12 dicembre con il pacchetto di misure già chiuso: per questo non esclude la convocazione straordinaria di un altro consiglio dei ministri dell’Ambiente, oltre a quello già in agenda per il 4 dicembre. Dall’1 al 12 dicembre è prevista a Poznan (Polonia) la conferenza Onu sui cambiamenti climatici, appuntamento intermedio in vista della Conferenza di Copenaghen di fine 2009 che dovrà disegnare la cornice del Post-Kyoto, cercando un accordo mondiale.
ROMA - Salvare il clima, alla fine costerà all’Italia non solo in termini di misure taglia-emissioni ma anche dal punto di vista dell’ambiente. Ecco le cifre contenute nei vari dossier (almeno 6) che sono stati realizzati in poco meno di una settimana. PACCHETTO 20-20-20 - Il Consiglio europeo dell’8-9 marzo 2007 fissa gli obiettivi da conseguire a livello comunitario nel 2020. OBIETTIVI PACCHETTO 20-20-20 entro il 2020 riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica (CO2); incremento dell’efficienza energetica del 20%; aumento al 20% della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. ITALIA - l’elaborazione di dati sugli scenari sulla base di uno studio Ue parla di costi, per mettere in atto il pacchetto, di 181,5 miliardi di euro in dieci anni, con una media annua di circa 18,2 miliardi e un’incidenza sul Pil dell’1,14%. UE - secondo il commissario Ue all’Ambiente, Stavros Dimas, i costi per l’Italia sarebbero contenuti tra i 9,5 e i 12,3 miliardi l’anno; i costi addizionali per l’Italia, secondo il commissario, andranno dallo 0,51% allo 0,66% del Pil. LEGAMBIENTE - l’adeguamento al pacchetto 20-20-20 costerà all’Italia 8 miliardi di euro l’anno. Legambiente ha inoltre puntato l’attenzione sulle emissioni e sui crediti: 1) per l’ Italia nel 1990 le emis-
sioni erano pari a 519 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, l’obiettivo di Kyoto al 2012 era di 485. Il target Ue al 2020 sale a 492 milioni di tonnellate, con uno sconto rispetto a Germania (1.231 milioni di tonnellate di CO2 nel 1990, 972,9 previste per Kyoto al 2012 e 842 per il pacchetto Ue), o Regno Unito (775 mln T Co2 eq. al 1990, 678 per target di Kyoto al 2020, 565 mln T di CO2 eq. nel pacchetto Ue); 2) per i crediti tra il 2008 e il 2012 il ritardo italiano dovrà essere colmato dall’acquisto di crediti, che potranno costare fino a 7 miliardi di euro. AMICI DELLA TERRA - L’associazione punta sulle eccellenze. Per i rendimenti delle centrali termoelettriche l’Italia è al primo posto fra i grandi Paesi a livello globale, con il 45% di efficienza e supera del 17% la Germania (38,5%) e del 25% la Polonia (36%); per le emissioni di gas serra espresse in tonnellate di CO2 equivalente procapite, l’Italia è a 9,7 T CO2 eq., al di sotto sia della media UE15 (10,7 T CO2eq.), sia della media UE27 (10,4 T CO2 eq.). VERDI - Costi degli effetti dei cambiamenti climatici circa 22 miliardi di euro l’anno, ossia l’1,3% del prodotto interno lordo (Pil), esclusi i costi delle multe (2 mld l’anno). WWF - L’emergenza accelera, servono tagli del 30% di CO2 al 2020. Una riduzione del 20% risulterebbe insufficiente.
Primo piano
Mercoledì 22 ottobre 2008
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Lo scontro politico Il sì arrivato dopo la decisione Il neo giudice è un penalista di lungo di Pecorella di ritirare la candidatura corso. Ha difeso il finanziere Gnutti e l’ennesima fumata nera al processo per la scalata ad Antonveneta
Consulta, Frigo ce l’ha fatta Un voto bipartisan interrompe una seduta a oltranza alla Camera che durava da giorni di MARINA MARESCA ROMA - Dopo 22 votazioni il parlamento ce l'ha fatta: Giuseppe Frigo è il nuovo giudice della Corte costituzionale e sostituisce Romano Vaccarella che si dimise a maggio dell'anno scorso. La fumata bianca, l'undicesima in questa legislatura, è stata possibile grazie al sì di tutte le opposizioni che hanno così raggiunto la maggioranza dei tre quinti dei componenti di Camera e Senato. Frigo ne ha ottenuti 689 (la maggioranza richiesta era di 572 voti), e per lui hanno votato Pdl, Lega, Pd, Idv e Udc. 32 parlamentari hanno scritto sulla scheda il nome di Donato Bruno, 24 quello di Gaetano Pecorella, il candidato del Pdl costretto al ritiro per il veto di Pd e Idv. Dopo l'ennesima votazione a vuoto per mancanza del numero legale, i gruppi parlamentari del Pdl avevano indicato ieri mattina come giudice della Consulta il giurista Frigo sollecitando i consensi le forze del parlamento e chiedendo "analogo senso di responsabilità" all'opposizione Per "altre scadenze istituzionali in agenda". In cambio del passo indietro su Pecorella, cioè, il Pdl ne chiede uno parallelo dell'opposizione sul nome di Leoluca Orlando. La decisione del Pdl ha sbloccato la situazione e posto fine alle sedute ad oltranza delle Camere. "Se ci sarà una convergenza sul mio nome tra maggioranza e opposizione, vorrei che avesse il significato di ritrovare una grande intesa sui problemi della giustizia, così come c'é stata quando si è introdotto in Costituzione il principio del giusto processo", ha auspicato Frigo prima della votazione che lo ha designato per la Corte costi-
Giuseppe Frigo è il nuovo giudice della Corte costituzionale
tuzionale. Nel ringraziare chi ha proposto il suo nome e chi poi lo ha votato ha detto che resta un "tecnico" ed ha ricordato la battaglia che da presidente delle Camere penali condusse per ottenere l'inserimento del principio del giusto processo nella Costituzione, che è oggi una "realtà sigillata dalla Corte costituzionale". Insieme al giusto processo tra le esperienze di cui va più orgoglioso c'è il contributo dato alla stesura del codice di procedura penale.
Bresciano, 73 anni, sposato, due figli, l'uomo scelto da maggioranza e opposizione insegna procedura penale all'università di Brescia ed è un penalista di lungo corso, ed è stato presidente delle Camere penali. Ha difeso il finanziere bresciano Guglielmo Gnutti nel processo per la scalata ad Antonveneta, ma é stato anche legale di parte civile nel processo per il sequestro dell'imprenditore Giuseppe Soffiantini. Ha anche rappresentato Adriano Sofri in Cassazione per chiedere la
revisione del processo per l'omicidio del commissario Calabresi. Ha difeso Cesare Previti nel procedimento per calunnia ai danni dei pm milanesi Ilda Boccassini e Gherardo Colombo. Tra le prese di posizione più recenti, quella sulle intercettazioni, con la richiesta di non restringerle eccessivamente ma piuttosto "impedire di renderle pubbliche sino al dibattimento con una disciplina più rigorosa". Il nodo della Vigilanza resta irrisolto ma, superato lo scoglio della Consulta dovrebbe essere più facile trovare anche su questo un accordo. "Non c'é alcun baratto tra la Consulta e la Vigilanza Rai e voglio dire che continueremo a votare Orlando, perché sono inaccettabili pregiudiziali verso una forza politica", ha detto ieri il leader del Pd Walter Veltroni confermando quindi il sostegno al candidato dell'Italia dei valori. "Al momento l'unica candidatura in campo è quella di Leoluca Orlando", ha dichiarato anche Anna Finocchiaro, "non esistono scambi con la maggioranza o accordi sottobanco".
D’Alema a Brunetta: «Energumeno tascabile» ROMA - «Brunetta è un energumeno tascabile». È l'opinione che Massimo D'Alema ha del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. «L'altro giorno in Parlamento ci siamo dovuti battere per difendere i diritti dei disabili gravi ad avere un'assistenza degna di questo nome», ha detto l'ex ministro degli Esteri durante un'iniziativa del Pd a Roma in vista della manifestazione del 25 ottobre. «Ci siamo sentiti rispondere da parte di quell'energumeno tascabile che è il mini-
stro Brunetta che ci sono degli abusi. Ma se ci sono degli abusi bisogna colpirli senza cancellare i diritti. Con la sua virulenta campagna contro tutto ciò che è pubblico, Brunetta rischia di colpire beni pubblici essenziali e di fare di tutta l'erba un fascio». LA REPLICA - «Alle volgarità razziste del deputato D'Alema non replico», ha risposto Brunetta. Aggiungendo però subito che «evidentemente la mancanza di potere a Massimo D’Alema gli ha fatto perdere la testa».
Bonino, Perduca e Poretti avevano passato la notte tra i banchi per protesta
Ma in Aula è bagarre. Radicali portati via di peso ROMA - Portati fuori dall'aula a braccia dai commessi i senatori radicali Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti che avevano passato la notte tra i banchi dell'emiciclo di Montecitorio per protesta insieme ai sei colleghi deputati. "Resteremo in quest'aula fino al voto utile per l'elezione di un giudice costituzionale", aveva promesso la pattuglia dei nove radicali dopo l'ultima fumata bianca dell'altra sera. Ieri mattina, dopo essere usciti a turno per fare colazione alla buvette, hanno preso parte all'altra votazione del parlamento in seduta comune, anche questa conclusa con un nulla di fatto. I problemi sono sorti quanto è iniziata la seduta della Camera e i tre senatori non hanno accolto l'invito del presidente della Camera Gianfranco Fini a lasciare l'aula, in quanto non componenti dell'assemblea di Montecitorio. Fini ha ricordato a Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti che "nessun estraneo alla Camera" può restare nell'emiciclo durante la sedu-
Un momento dell’“occupazione”
ta."Qui si intaccano", ha sottolineato il presidente della Camera, " le prerogative istituzionali. Siccome voi giustamente chiedete il rispetto delle regole, proprio per rispettare le regole devo sospendere la seduta e chiedere ai deputati questori di provvedere". I deputati questori aiutati dai commessi hanno quindi fatto allontanare i tre radicali. I tre senatori si erano seduti e i com-
messi li hanno presi uno alla volta e portati fuori a braccia trasportando anche le sedie. "Siamo consapevoli della gravità del nostro atto", ha detto Emma Bonino, "ma serve a sottolineare delle scene penose che si sono verificate in questi giorni in parlamento". La vice presidente del Senato ha riferito di essere stata contattata per telefono dal presidente Schifani che ha cercato di convincerla a desistere dall'occupazione riferendole che era in corso in quei minuti una riunione di maggioranza e opposizione per trovare una soluzione. Nella storia del parlamento repubblicano non esistono precedenti di occupazione dell'aula di un ramo del parlamento da parte di componenti dell'altro. L'articolo 64 del Regolamento di Montecitorio recita che "nessuna persona estranea alla Camera dei deputati può sotto alcun pretesto, introdursi nell'aula dove siedono i suoi membri. Il pubblico è ammesso in apposite tribune".
VERSO IL CORTEO
Veltroni: «Il 25 saremo tanti, ecco perché Berlusconi ci attacca»
Walter Veltroni
di ELVIO SARROCCO ROMA - Veltroni e' convinto che il corteo di sabato prossimo a Roma sara' un successo di popolo, percio', sostiene, Berlusconi critica la decisione del Pd di scendere in piazza. Riempiremo il Circo Massimo, assicura il segretario, "e non credo che ci sia un altro partito capace di fare una manifestazione come la nostra". Per Veltroni il presidente del consiglio e' "imbarazzante" quando attacca il Pd per il corteo di sabato perche' all'improvviso in Italia "una manifestazione e' diventato un problema". Questo, ricorda Veltroni, non e' mai accaduto quando era Berlusconi che organizzava le manifestazioni". È percio' "strepitoso" per il leader del Pd che a sollevare la polemica sia stato proprio Berlusconi che due anni fa "dal palco di San Giovanni parlava contro il governo Prodi". È un "brutto segno", e' la conclusione, se si ha fastidio per tutto cio' che non si adegua al pensiero unico che domina in questo momento". La manifestazione e' "necessaria e legittima", sostiene anche Massimo D'Alema. Oltre che con il premier, Veltroni polemizza con il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro con il quale l'alleanza e' ormai rotta. Per colpa ovviamente di Di Pietro, sostiene Veltroni che accusa l'ex pm di aver rivolto per mesi "un attacco permanente verso di noi". Ed "anche il piu' paziente degli incassatori alla fine ne prende atto". Non e' stato certamente il Pd "a rompere con Di Pietro - assicura - ma lui a venire meno agli impegni e a criticarci per mesi". La fine dell'alleanza, comunque, non era prevedibile. Infatti puo' capitare, ha detto, che "uno
sottoscriva una cosa e poi faccia il contrario, ma non potevamo prevederlo. Ma noi abbiamo rispettato il patto, altri non l'hanno rispettato". Quanto al referendum che Di Pietro intende chiedere contro il cosiddetto lodo Alfano, secondo Veltroni il leader dell'Italia dei Valori ha preso questa iniziativa soltanto per farsi propaganda. Ma e' chiaro, avverte, che se il referendum non passasse "sarebbe un regalo a Berlusconi. Per questo motivo ha precisato -noi siamo molto prudenti: perche' non vogliamo fare regali a Berlusconi". Il Pd pensa intanto a rinnovarsi ma e' esclusa l'ipotesi di un congresso straordinario. Prima delle elezioni europee, ha annunciato Walter Veltroni, dovremo fare una "operazione di innovazione sul partito, innovazione generazionale, del modo di essere, perche' se il Pd e' rappresentato dappertutto da gruppi dirigenti espressione di altre stagioni, l'innovazione e' difficile". Per Veltroni e' il momento di "smettere di parlare il politicismo per tornare a parlare alla gente". La manifestazione di sabato, insiste il leader del Pd, sara' un successo e ci saranno anche i Verdi, Il Partito Socialista e l'Italia dei Valori. Il capogruppo dell'Idv, Massimo Donadi, conferma: condividiamo al 100% la base programmatica della manifestazione, percio' "ci saremo anche noi e siamo convinti che saremo ospiti desideratissimi". Donadi si e' detto comunque sorpreso per le parole con cui Veltroni nei giorni scorsi ha posto fine all'alleanza con l'Idv. Le alleanze, e' il rimprovero che rivolge a Veltroni, "non si costruiscono, ne' si sciolgono in televisione".
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Sud & Sviluppo Il Fas, grande aiuto economico per Basilicata e Mezzogiorno
“Eurofurto” di finanziamenti Il Fondo per le aree sottoutilizzate dirottati dal governo verso usi diversi di EUSTACHIO FOLLIA IL Mezzogiorno può attendere. Oltre undici miliardi di euro destinati alla Basilicata e ad altre regioni del sud hanno preso altre strade. Così, il Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas) da una dotazione iniziale di 64 miliardi di euro si è ridotto a poco più di 52. Il governo promette di attingervi ancora, per sostenere le industrie e rilanciare i consumi, mentre le politiche per il Mezzogiorno (cui spetta l'85% della dotazione del fondo) vengono seriamente compromesse. E pensare che si tratta di soldi che avrebbero dovuto finanziare, nel periodo 2007-2013, strade, scuole, assistenza agli anziani, con l'obiettivo di migliorare i servizi nelle zone svantaggiate. Alla nostra regione sarebbero dovuti spettare ben 900 milioni di euro. In passato la Basilicata ha utilizzato i fondi Fas per l'iniziativa “Un computer in ogni casa”, per il ponte attrezzato di Potenza, per il restauro della cattedrale di Matera, solo per citare alcuni progetti. Quelle del Fondo per le aree sottoutilizzate sono risorse cosiddette “addizionali”, in quanto destinate al riequilibrio fra le diverse regioni. Il governo, invece, sino ad ora li ha utilizzati per le finalità più disparate. Con la sola manovra finanziaria, approvata la scorsa estate, ha sottratto al Fas 7,7 miliardi. A questi si sono aggiunti 450 milioni per la crisi dei rifiuti in Campania, un miliardo per la parziale copertura del taglio Ici, 240 milioni di euro per la crisi dei rifiuti in altre città, quasi 2 miliardi di tagli a copertura da un lato dei minori introiti dell'Ici per i Comuni, dall'altro dei maggiori oneri per il servizio sanitario nazionale, 500 milioni in favore del Comune di Roma e 140 in favore del Comune di Catania. Ma la lista della spesa è lunga, ed è l'esatto opposto degli indirizzi strategici del Fondo. Sommando tutti gli interventi, la dotazione nazionale del Fas è stata ridotta complessivamente di 11.607 milioni di euro. Le Regioni sono sul piede di guerra e si mobilitano contro quello che definiscono uno “scippo”, un “saccheggio”, che rischia di bloccare le capacità di sviluppo di molte aree, e criticano anche il metodo del sostanziale accentramento delle scelte e delle risorse in capo al governo. A rischio, denunciano, non è solo la fase di programmazione per il 2007-2013, ma anche la chiusura in bilancio dei Por 2000-2006. Molte Regioni, infatti, hanno acceso mutui per la realizzazione di opere rientranti
negli obiettivi del Fas e potrebbero non riuscire più a pagarli: in alcuni casi stanno già impugnando i provvedimenti innanzi alla Corte costituzionale. Come se nulla fosse, il presidente del consiglio e il ministro dell'Economia stanno pensando ai prossimi utilizzi dei 52 miliardi che restano. Le richieste del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, sono state chiare: bisogna individuare uno strumento che aiuti la capitalizzazione delle imprese e faccia da supporto agli investimenti con aliquote agevolate. Ed il governo ha già pronta la risposta. Semplice: utilizziamo i fondi Fas per il pacchetto di misure per ridurre l'impatto della crisi economica globale sulla struttura produttiva italiana. Anche il presidente della Fiat,
Luca Cordero di Montezemolo, ha le sue richieste. «Penso si debba guardare a sostegni mirati a settori innovativi e strategici”. Ed anche in questo caso la risposta è tempestiva: ci sono i Fas. L'ipotesi su cui si sta riflettendo all'interno dell'esecutivo è quella di un meccanismo di rottamazione rivolto sia alle automobili che agli elettrodomestici. Un progetto a cui lavorano in particolare al ministero dello Sviluppo economico di Claudio Scajola, utilizzando 6,5 miliardi del Fondo per le aree sottoutilizzate. Per i ministri della Lega, poi («Questa volta non è il Nord a pagare per tutti - ha annunciato trionfale la Padania - Finalmente è vero il contrario. E il merito è della Lega») si tratta di fare davvero un bel figurone di fronte ai propri elettori.
LE PAROLE DEI MINISTRI
L’orgoglio della Lega: finalmente il Meridione paga per il Nord
Un Robin Hood al rovescio
Qui sopra Scajola, a destra Castelli. In alto, l’europarlamento
GRAZIE al Fondo per le aree sott'utilizzate ce n'è per tutti. Da un po' di tempo, ogni qualvolta ai ministri arriva una richiesta, dal mondo delle imprese o dalle comunità locali, c'è sempre massima disponibilità, spesso anche soluzioni: “Tanto i soldi li prendiamo dal Fas”. Sull'esempio di “Robin Hood” Tremonti, che ha offerto un “gradito presente” alle giunte dei sindaci amici di Roma e di Catania, martedì scorso è stata la volta del ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli.
Poiché sono aumentati i prezzi dei materiali e di fronte alle richieste delle imprese edili, l'esponente di An ha annunciato l'approvazione, in consiglio dei ministri, di un decreto con il quali viene istituito un fondo di 300 milioni. Da dove provengono questi fondi? Il ministro è tranquillo: li preleviamo dal Fas. Il ministro Claudio Scajola, dal canto suo, ha deciso di rendere disponibili al sistema industriale 6 miliardi e mezzo: «Non possiamo lasciare sole le imprese», ha affermato. Roberto Castelli, sottosegretario alle Infra-
strutture, supera tutti in fatto di chiarezza. «I soldi dati a Roma e a Catania - spiega in un'intervista al quotidiano la Padania - sono stati presi dai Fondi Fas, cioè soldi destinati al Sud. Quindi questa volta a rimetterci non è il Nord». E ancora: »La metà dei soldi usati per coprire l'abolizione dell'Ici vengono da fondi destinati al Sud. Non è vero che il Nord sta pagando per tutti. Finalmente è vero il contrario. E il merito è della Lega. E per fortuna che c'è un ministro come Tremonti». eu.fo.
Primo piano 9 I progetti, realizzati e in itinere, finanziati con i fondi Mercoledì 22 ottobre 2008
Grazie al Fas 40.000 pc nelle case dei lucani Numerosi e di rilevante portata i progetti e le infrastrutture che la Regione Basilicata ha potuto realizzare grazie al Fondo per le aree sottoutilizzate. Eccone alcune. Con il Piano Basitel la Basilicata ha sviluppato il progetto di Società dell'informazione e della comunicazione in ambito regionale. Infatti, è stata realizzata la rete unitaria delle pubbliche amministrazioni a livello regionale (Rupar). Basitel, inoltre, ha consentito di attuare il progetto “entiloc@linrete”, finanziando le proposte dei comuni per sviluppare l'e-government nel territorio lucano, e di sviluppare la banda larga. Con “Un Computer in ogni casa”, invece, è stato facilitato l'acquisto di 40.000 computer nelle famiglie lucane attivando un servizio di alfabetizzazione informatica e di accesso al portale regionale basilicatanet.it. Nel 2005 il Cipe ha assegnato alla Basilicata 106 milioni e 840.000 euro rivenienti dal Fas. La parte più consistente delle risorse, 23 milioni di euro, è destinata alla voce “Beni e attività culturali”. La somma di 22.800.000 euro è stata impegnata per il potenziamento delle tecnologie strumentali in dotazione alle aziende sanitarie locali, per soddisfare le esigenze di salute dei cittadini lucani e per accrescere la qualità dei servizi sanitari. Sedici milioni di euro è la quota accantonata per le infrastrutture. Il primo importante intervento è l'adeguamento della pista Mattei con otto milioni di euro, per consentire al Consorzio Asi di Matera di rendere finalmente agibile la pista. Con la restante parte sarà realizzato un tronco ferroviario a servizio dell'interporto dell'intera area industriale di Tito. Con 12.700.000 euro sarà reso operativo un “Campus industriale manufacturing” nell'area Fiat di San Nicola di Melfi. Il campus produrrà ricerca nel campo del management e in altri comparti innovati-
A COSA servano e come siano nati i fondi Fas lo spiegano sul sito internet della Rete delle pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri. E, per capire appieno la loro natura, bisogna partire spiegando cosa siano gli Apq. Da alcuni anni - si legge nel sito - le politiche comunitarie di coesione sono state affiancate e integrate da una politica regionale nazionale per le cosiddette aree sottoutilizzate che ha come fonte di finanziamento la Legge finanziaria e come principali strumenti le Intese istituzionali di programma (Iip) e i relativi Accordi di programma quadro (Apq). La legge 662 del 1996 istituisce Iip e Apq. Con la stipula delle Intese istituzionali di programma il Governo centrale e le Regioni hanno individuato settori di interesse comune, effettuato una ricognizione delle risorse disponibili, condiviso regole per la programmazione, gestione e attuazione degli investimenti pubblici. L'Accordo di programma quadro costituisce lo strumento attuativo dell'Intesa istituzionale di programma nei settori d'intervento previsti dalla medesima. In particolare, l'Accordo indica: le attività e gli interventi da realizzare, con i tempi e le modalità di attuazione, i soggetti responsabili ed i relativi impegni; le risorse finanziarie occorrenti, a valere sugli stanziamenti pubblici o reperite tramite finanziamenti privati; le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati. Promotori degli Apq sono lo Stato, le Regione e gli Enti pubblici. Tali amministrazioni, talvolta affiancate dall'intervento di soggetti privati, si occupano anche dell'attuazione degli stessi.
Uomo davanti al pc In basso, la Fontanella di Banzi (dal sito internet www.comune.banzi.pz.it): è una delle opere restaurate in Basilicata con i fondi Fas
vi, quale la gestione della compatibilità ambientale con l'obiettivo di diventare lo snodo di una rete di ricerca di eccellenza di livello nazionale ed effettuare attività di alta formazione per giovani ricercatori e tecnici residenti in regione. Nove milioni di euro sono stati previsti per il lavoro e le politiche sociali (da segnalare spazi-laboratorio per i giovani e le botteghe delle professioni), 11 milioni di euro per lo sviluppo locale, 4.500.000 euro per il completamento della rete per la banda larga e l'anagrafe unica regionale, 9 milioni di euro per la viabilità e 350.000 euro per studi di fattibilità, tra cui uno riguardante il polo cinematografico di Basilicata. Sempre in tema di trasporti, lo scorso mese di dicembre la Regione ha deciso di destinare 32 milioni alla realizzazione della linea ferroviaria Matera-Altamura. eu. fo.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE «LA BASILICATA opera in assoluta sicurezza, e spenderà tutti i fondi europei a disposizione del programma 2000-2006», anche se «in generale, il sistema della spesa è un pò lento, e bisogna riguardare tutte le procedure per alcuni meccanismi, tra cui quelli per l’utilizzo dei fondi Fas». Lo ha detto ieri sera a Potenza il Presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, nel corso di una manifestazione organizzata dal Pd alla presenza dell’ex ministro Pierluigi Bersani (vedere servizi alle pagine 10 e 11). Intervenendo nel corso del convegno sul federalismo, De Filippo ha spiegato che esso «può essere un’opportunità se aiuta le Regioni del Sud a crescere, se non ci sono trucchi finanziari nella manovra. Noi abbiamo dato un parere molto condizionato su questa questione». «Concordiamo sui principi e ci avviamo su un lungo percorso che può cambiare totalmente le istituzioni italiane, ma ovviamente - ha concluso dovremo verificare con i decreti di attuazione e i costi se tutto ciò non metta in difficoltà un sistema pubblico e territoriale che ha già molti problemi».
Euroaiuti: quali canali seguono, chi li può ottenere
Una manna per amministratori legata agli Accordi di programma
Gli interventi inseriti negli Apq sono finanziati con diverse risorse: ordinarie, comunitarie e private, aggiuntive nazionali per le aree sottoutilizzate. Il Fondo aree sottoutilizzate (Fas), infatti, costituisce, dal 2003, lo strumento generale di
governo della nuova politica regionale nazionale per la realizzazione di interventi in aree particolari del Paese - individuate sulla base dell'art. 27, comma 16 della Legge 488/99 - Legge finanziaria 2000 - che comprendono: le sei regioni Obiettivo 1 del ciclo di
programmazione 2000 - 2006 (Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia); la regione Abruzzo; la regione Molise; le aree del Centro-Nord ricadenti nell'Obiettivo 2 e quelle in regime di sostegno transitorio; le zone beneficiarie di Aiuti di Stato. Le risorse Fas sono stabilite ogni anno dalla Legge Finanziaria e assegnate dal Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) al fine di perseguire l'obiettivo del riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese. Il 2 dicembre dell’anno scorso Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, disse: «Riteniamo strategico per il futuro della Basilicata favorire il completamento di alcune opere che consideriamo di particolare rilievo». L’oramai mitologica ferrovia a Matera è uno degli obiettivi principali del settore trasporti finanziati in Basilicata con i fondi Fas sulla scorta di un Accordo di programma stipulato con il governo proprio alla fine del 2007. C’erano anche altri progetti per i trasporti in quell’Apq: il quarto lotto, secondo stralcio funzionale della Serrapotina, dal viadotto Fengasi al Polivalente di Senise; la tangenziale di Potenza (tratto Dragonara-raccordo Sicignano/Potenza); statale 658 PotenzaMelfi (adeguamento e messa in sicurezza). Di recente, un altro esponente
della giunta regionale della Basilicata è intervenuto sui fondi Fas. L’assessore all’Agricoltura Roberto Falotico ha dichiarato, alla fine di settembre: «“Le risorse ordinarie non sono sufficienti a dare al comparto agricolo lucano il dovuto sostegno. Occorrono impegni straordinari rinvenienti da Fondi Fas e royalties del petrolio». Falotico insomma, nel corso di “Orizzonti Lucani - la grande festa del gusto Meridiano”, tre giorni di convegni, seminari, spettacoli e degustazioni organizzati da dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e Alsia - ha richiesto al presidente De Filippo risorse aggiuntive per le campagne. Per capire la soddisfazione che l’arrivo di fondi Fas provoca negli amministratori locali, basta leggere il comunicato stampa che, il 27 novembre dell’anno scorso, diffuse il Comune di Banzi. Intitolato significativamente “La prima volta del fondi Fas”. Il testo parte con una somma di denaro: «505.00 euro (1.000.000.000 di vecchie lire): questo è il risultato di una caparbia e tenace azione politica che il sindaco di Banzi è riuscito a portare in porto dalla Regione Basilicata. Con delibera di giunta regionale n. 1611 del 19 novembre 2007 la regione Basilicata ha assegnato al nostro Comune appunto 505.000 euro per lavori atti alla valorizzazione dei percorsi interessati dai vincoli ambientali, archeologico, paesaggistici e monumentale. Realizzazione percorsi di visita e realizzazione del di illuminazione strategica del borgo badiale. Ora si lavora per il secondo lotto, di pari importo». Traduzione: la manna dal cielo.
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Sud & Sviluppo Bersani a Potenza lancia l’offensiva contro il governo nazionale e chiede la Bicamerale sul Federalismo
C’è la “Carta di Potenza” salva Sud Quando le ricette alimentano la fabbrica di paura
LA platea la scalda parlando di esperienza - personale - di uomo del sud, prima che di governatore della Puglia. Nichi Vendola racconta dell’indignazione per le parole che spesso narrano di un Mezzogiorno «fatto solo di sangue e indolenza». Applausi ne chiama tanti, interrotto in modo spontaneo più volte. Il primo arriva quando richiama «la deriva a destra della società» “ammansita” dalle «ricette di Berlusconi promosse a reti unificate». E finisce che due ministri del “rigore”, come Gelmini e Carfagna siano «le bandiere di un governo che fornisce così risposte alla fabbrica delle paure». Allora, «peccato» perchè «un tempo, salario, orario di lavoro, scuola, erano questioni di dignità e non temi classisti». E mentre la «forbice tra Nord e Sud aumenta» non si modifica «l’atteggiamento nei confronti delle due aree del Paese». Perchè - questo l’esempio - «non ha fatto clamore il perfezionamento di una tecnica quasi da omicidi seriali portata avanti al Santa Rita di Milano? Se accade in Calabria non si ha certo la stessa risposta». Atteggiamenti. Un «sistema complessivo che si lascia sopravvivere spesso, tra imprese e agricoltura, in attesa degli ammortizzatori sociali è già morto». Serve «scommettere, innovarsi, scegliere nuovi processi e produzioni». Ma l’attenzione alla sostenibilità non è frutto «di una deriva oltranzista ambientalista. Al Sud paghiamo, abbiamo pagato, il cazzeggio ambientale». Poi una frase esplicitamente “rubata” al presidente della Fiera del Levante: «Perchè Mezzogiorno? Il giorno dobbiamo prendercelo intero». Prima di partire, un caffè al bar. Senza cortei, solo, con la scorta. sa.lo. regione@luedi.it
di SALVATORE SANTORO POTENZA - Ha la capacità di mantenere alta l’attenzione della platea per 55 minuti. E scalda i democratici lucani fino all’ultima fila per tutto il tempo: scrociano applausi e approvazioni. Il ministro del governo ombra del Partito democratico, Pier Luigi Bersani chiude la manifestazione nazionale “Così non va” che si è svolta ieri a Potenza nel teatro Stabile. L’iniziativa organizzata dal Pd per rilanciare i temi programmatici a favore del Mezzogiorno. E la Basilicata è l’unica sede scelta in tutto il Meridione d’Italia. Un onore attribuito all’unico Pd regionale vincente alle ultime elezioni politiche dello scorso aprile. E Potenza diventa così il luogo della “Carta”. Ad annunciarlo è lo stesso Bersani che prima di salire sul palco si ferma con i giornalisti: «Il Pd uscirà dalla Conferenza programmatica con una “Carta di Potenza” per ridare voce e una dimensione nazionale ai problemi del Mezzogiorno». «Usciremo da Potenza - spiega Bersani - con una piattaforma che presenteremo in Parlamento e che cercheremo di agitare nell'opinione pubblica. Bisogna prendere intanto atto che sono scomparse le politiche meridionalistiche». Parole che dette dal ministro ombra all’Economia sanno di opposizione forte al governo Berlusconi. Quella opposizione che i critici del Pd dicono sia mancata finora in Parlamento. Intanto ieri, Bersani
dal palco non fa sconti a Tremonti: «Io una manovra Finanziaria così sbagliata non la ricordo. Sbagliata proprio nell’impostazione. Hanno fatto delle scelte che si fanno in momenti di espansione economica e non di recessione». E ancora: «Hanno fatto la Robintax e ora Robin sta restituendo le tax con gli interessi». Applausi a scena aperta. La platea si scalda e l’ex ministro incalza contro il centrodestra: «Ora dicono che ci vuole più Stato. Per noi va bene, ma lo Stato deve esserci nei posti giusti e cioè nel controllo delle regole». Bersani è un fiume in piena. Parla del Mezzogiorno «che non c’è nelle scelte economiche del governo» e sottolinea: «Per questa parte del Paese non c'é uno straccio di idea. Noi ci prendiamo il compito di ridare voce al Mezzogiorno dentro le politiche nazionali: è un lavoro di lunga lena perché i problemi non sono piccoli. Bisogna partire dal ripristino immediato del credito di imposta automatico per investimenti di impresa». «Fu ridicolo - aggiunge il ministro ombra - che si chiuse quel rubinetto per paura di spender troppo: noi dobbiamo aver paura di spendere poco da quel rubinetto. Ci vogliono investimenti e poi c'é bisogno di orientare le nostre politiche verso i servizi e le risposte ai diritti di cittadinanza perché dove sta bene un cittadino sta bene anche l'impresa». E sul governo «che spende per altro i soldi destinati al Sud» Bersani
Il governo non ha un’idea sul Mezzogiorno
aggiunge utilizzando una metafora che scatena gli applausi: «I fondi per il Mezzogiorno stanno diventando una specie di borsa da Mary Poppins, da dove si tirano soldi per qualsiasi cosa». Il discorso poi passa alle scelte “promozionali” di Berlusconi «e al consenso che riesce ad attrarre pur non parlando di cose concrete». E Bersani lancia ricette per il futuro: «Noi dobbiamo essere il partito che dice le stesse cose in tutt’Italia. Sia a Varese e sia a Potenza. Se ci riusciremo saremo gli unici a farlo e questo non potrà che pagare». E di seguito «per me l’industrializzazione del Paese significa fare una politica meridionalista». E sul Pd aggiunge: «Non dobbiamo aver paura di dire che vogliamo creare un partito. Il Pd è innovativo perchè abbiamo approvato uno statuto che non ce l’ha nessuno nel mondo». Il finale è tutto dedicato al Federalismo fiscale al disegno di legge delega di Calderoli. Bersani boccia la proposta del centrodestra e spiega: «Non possono venire a spiegare a noi cosa siano le autonomie. Noi ve-
niano da culture che ragionano sull’autonomia da 150 anni». E nello specifico delle azioni parlamentari sul Federalismo Bersani davanti la platea potentina chiede l’istituzione di una Commissione bicamerale «che si metta a studiare il rapporto offerto dal sistema delle autonomie, tra Regioni ed enti locali, e l’approfondimento di queste tematiche». E sottolinea il perchè: «Noi siamo interessati alla discussione sul Federalismo, il tema è serio benchè complicato. Bufale non ne accettiamo. Deleghe in bianco non si danno su un tema di profilo costituzionale». Questo perchè, «ci sono norme in quel dispositivo i cui effetti si potranno comprendere solo tra anni». Il finale è da fuochi d’artificio: «Sul patto tra Lombardo (governatore della Sicilia ndr) e Calderoli non ci stiamo. Il governo ha detto: “Tieniti tutte le risorse ma anche la mafia”. Ma Borsellino e Falcone sono eroi nazionali». Esplode l’applauso. s.santoro@luedi.it
Dire le stesse cose a Varese e Potenza
LA VOCE DEL CENTRODESTRA
Fitto: «Basta polemica e pregiudizi Il federalismo farà bene al Mezzogiorno» CONVINTO com’è che «il federalismo sarà una grande opportunità per il Mezzogiorno», il ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, ascolta interventi che «non condivido» dei presenti sul palco del Pd in conferenza. E lui che è uno dei “referenti” di quel disegno di legge delega sa che «bisogna discutere nel merito, non abbandonarsi a idee preconcette». Lo aveva già spiegato alcuni giorni fa, dallo stesso palco, durante la festa cittadina del Pdl: «Ci si è sempre scagliati contro il federalismo “lombardo” - dice nella convinzione che fosse il dazio pagato alla Lega. Ma questo che abbiamo varato è, invece, un federalismo solidale». Ovvero, «la perequazione sarà verticale, decisa a livello centrale sulle materie fondamentali: sanità, assistenza, istruzione». E poi chè su questo passaggio non è stato deciso un tempo “limite”, la «perequazione sarà sostenibile, fino all’entrata in regime». Con una co-
pertura «di almeno l’80 per cento della spesa regionale». Mentre tempi più “rigorosi” (5 anni) sono stati stabiliti per rendere subito federalista il sistema di spesa dei settori non essenziali. Ventiquattro i mesi indicati per proseguire l’iter del ddl e applicarlo tramite decreti attuativi. Alla perequazione Fitto aggiunge - il federalismo spiegato in tre passaggi - i costi standard («perché una tac deve costare più al Sud che al Nord? Diverso il discorso per un servizio come il 118 che invece paga differenze anche per la conformazione di un territorio»). E poi c’è «la responsabilizzazione degli amministratori». E poi, a dirla tutta, «se il federalismo, dopo un confronto ampio, ha avuto il consenso di amministratori locali, sindaci, presidenti di Province e Regioni, a destra e a sinistra», forse «sarebbe il caso di discutere di federalismo, ma non affidarsi a una banale polemica politica».
Raffaele Fitto (foto Mattiacci)
Un ultimo passaggio sulla manifestazione del 25 ottobre che - lapidario il commento del ministro - è un’anomalia tutta italiana. Il confronto, in un momento simile, deve essere su altri toni». s.l. regione@luedi.it
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SCATTI DALLO STABILE Da sinistra, De Filippo tra gli spettatori, Bersani e Fitto seduti di fianco, Antezza e Colangelo, Pagliuca e Restaino
Bistecche,rum e politica
Prima aderisce ai “Caraibici” poi spiega che è un po’ lucano
A lato un momento della manifestazione e in alto il responsabile del Pd per le politiche del Mezzogiorno Sergio D’Antoni (foto A.Mattiacci)
Il Meridione protagonista della conferenza programmatica del Pd
«Governo poco attento» Le rivelazioni di De Filippo, la spinta di Lacorazza POTENZA - A PARLARE di Mezzogiorno sono venuti in Basilicata, l’unica regione del sud che lo scorso aprile non ha scelto Berlusconi. Hanno scelto il capoluogo lucano per tracciare la piattaforma di rilancio del meridione. Ieri, a Potenza, la conferenza programmatica del Partito democratico parte da quello che nel Paese «così non va». Finisce che i temi si mescolano, tanto il nodo è sempre lo stesso: federalismo, territori, mezzogiorno e risorse. La presenza dell’onorevole Fitto, che ai rapporti con le Regioni ha la delega, chiama alle precisazioni. Loro, i democratici, hanno una precisa idea di cosa in quel disegno di legge delega non funziona. E poi, a dirla tutta, «il sud non mi sembra rassegnato - al primo slogan, il governatore lucano Vito De Filippo ne aggiunge un secondo - Se il Nord parla del Nord va bene: Il Sud non può parlare del Sud, ma deve farlo dell’Italia». Le “rivelazioni” del governatore richiamo i giorni spesi al tavolo della Conferenza Stato-Regioni: la bozza del ddl - racconta - è cambiata più volta da luglio a settembre, a seconda della «fase peggiorativa lombardo-sicula» o dopo «la richiesta di Basilicata e Umbria di aggiungere un fondo per le regioni più piccole». Poi si arriva al fondo di perequazione, alla spesa standard, alla responsabilizzazione, «ma c’è il trucco. Le Regioni avevano chiesto di arrivare ai decreti attuati in 12 mesi. Il Governo ha spinto per i due anni: hanno bisogno di aspettare le regionali per evitare di essere anticipati dai risultati disastrosi dell’applicazione del federalismo così come lo hanno voluto». L’ultima precisazione è più un sassolino nei confronti dei “rimproveri” del centrodestra: «Non è che non abbiamo saputo spendere i fondi Fas, semplicemente a livello centrale l’impianto di spesa non è ancora pronto». E’ Piero Lacorazza, segretario regionale del Pd a spiegare che in un momento di crisi “sociale”, tra crescente povertà e caro-vita, «è arriva-
to il tempo di un nuovo welfare» mentre il «terreno dello sviluppo non può che essere allargato al Mediterraneo». Alla premessa “sociale” si aggiunge l’asse programmatico “democratico” che paga «la frattura in un paese in cui un terzo dei cittadini non ha rappresentanza parlamentare». Non vuol dire «fare un passo indietro sulla semplificazione del sistema politico. Ma non possiamo pensare che il Pd condensi tutta la sinistra e tutto il centro». Poi c’è il terzo asse: questa volta serve discutere di “territorio” in cui il federalismo può dare risultati solo con «la correzione di alcuni indicatori». Servono «merito, premialità, partecipazione» ed è negli amministratori locali il potenziale da mettere in rete sulla base delle esperienze. A una condizione: «non può esserci scambio tra cittadini e territorio, nè si possono federalizzare il dolore e la sofferenza». Di amministratori sul palco si alternano in tanti. In sala dirigenti di partito, parlamentari, consiglieri e assessori, ospiti e cittadini. . Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero richiama «la stagione dei primi mesi del 2000, quella delle proposte», Sabino Altobello, presidente della Provincia potentina, sa che «il sud è costretto a sperimentare politiche pubbliche e cooperazione interistituzionale». Con loro anche Alessandro De Francicis, presidente della provincia di Caserta e Antonio Valiante, vicepresidente della campania. Il senatore Filippo Bubbico spiega come il «federalismo non vada strumentalizzato». Del resto, quando il debito pubblico aumenta, «il governo taglia sul livello assistenziale». A proposito di crisi, «non bastano gli interventi in salvezza della banche - aggiunge Sergio D’antoni, responsabile del Mezzogiorno del Pd - ma serve intervenire sulla spesa reale». Soprattutto «la spesa straordinaria, come è accaduto negli ultimi due anni, non può sostituirsi a quella ordinaria, deve essere aggiuntiva». Se la distribuzione equa è il nodo anche per il sindacato (è in-
tervenuto il segretario regionale della Cgil, Antonio Pepe), il direttore della Svimez, Luca Bianchi, ricorda come «gli interventi di fiscalità ultimamente hanno premiato la tassazione dei profitti e non del lavoro». Purchè «non sia assitenzialismo fa eco il presidente di Confidustria Basilicata, Attilio Martorano -Gli amministratori devono avere più coraggio nel tagliare investimenti poco produttivi». E «se è vero che prevale una certa visione centralistica delle risorse, dall’latro c’è una oggettiva debolezza delle regioni nell’usare le risorse comunitarie». Un passaggio “obbligatorio” sono quelle opere pubbliche tagliate quando i fondi scarseggiano: «tanto quelle iniziate e da completare obbligatoriamente - ricorda Salvatore Margiotta, deputato lucano Pd - sono al Nord». Arriva anch eil tempo per i risultati di uno studio sui “danni” del decreto Gelmini del dirigente scolastico Franco Villani. Ancora, l’attenzione alla ricerca applicata viene chiesta dal direttore del Cnr, Cuomo («il territorio deve diventare attrattivo»). Con gli investimenti sulle università «che vanno detassati» in un intervento del deputato Idv, Antonio Borghesi («ma il vero problema rimane la legalità»). La verità «è che più che un giacimento di risorse - spiega Rocco Colangelo, oggi presidente della Sel - il Mezzogiorno deve essere laboratorio di sviluppo». Del resto «i beni, possono davvero essere federalizzati?». Il tempo della discussione termina. Ma non si esaurisce l’argomento. Vasto. Di Mezzogiorno si era discusso anche in pausa pranzo, tra un piatto di pasta di casa e un bicchiere di vino rosso. Unica nota stonata, mentre si parla di Sud da rilanciare, l’assenza di donne tra gli oratori. Nessuno degli interventi ha raccontato di un punto di vista “altro”. Ma il Mezzogiorno per crescere ha bisogno anche di questo. Sara Lorusso regione@luedi.it
La cena al Country Inn con Bersani a capotavola
POTENZA - «Letta è il mio grande amico». Parola di Bersani e De Filippo gongola e rilancia: «Diglielo, diglielo a Folino». Lacorazza osserva divertito e si “coccola” il suo amico Pierluigi Bersani, il ministro ombra. Ma Folino non ci sta e ribatte dopo aver dato un sorso alla sua birra: «Io l’ho sempre detto che ero per Bersani». «No, no tu eri per Veltroni e basta», scherza Lacorazza. Ride Bersani, ridono tutti. Arriva del rum. E’ di Restaino, ma lo passa immediatamente all’ospite d’onore: «Pierluigi con questo ti invito ad entrare nella mia corrente, i caraibici». Bersani assaggia il liquore e dice immediatamente: «Aderisco senz’altro alla tua corrente». Immediate le reazioni. Speranza scherza con il cronista: «Hai lo scoop; Bersani passa con i caraibici di Restaino». Non è stata una serata con cravatta e doppio petto il primo contatto di Pier Luigi Bersani con Potenza: è arrivato poco dopo le 22 di lunedì per presenziare all’incontro nazionale “Così non va” che si è svolto ieri. Chiede di cenare Bersani e il segretario Lacorazza lo porta a cena al Country Inn. Ad attenderli una delegazione istituzionale del Partito democratico di Basilicata di prim’ordine. E quello che poteva essere un incontro ufficiale diventa immediatamente una serata tra amici. Il primo pensiero è per il cibo. I big si siedono anche se intorno è festa: l’associazione “Città possibile” offre danze e musica. L’arrivo di Bersani è a sorpresa però, e la festa prosegue con la musica a tutto volume; c’è chi continua a ballare indifferente, ma al centro del locale viene subito preparato il tavolo. C’è chi fa la fila per le strette di mano, mentre i camerieri si affrettano a portare le vivande del benevenuto; patatine fritte e birra scura. A capo tavola Pier Luigi Bersani. Siede in mezzo al segretario Pd, Piero Lacorazza e all’assessore regionale Vincenzo Folino. Poco più a lato il governatore Vito De Filippo con il “fedelissimo” Marco Arcieri. Di fronte, il capogruppo consiliare democratico Erminio Restaino e il dirigente Pd, Antonello Molinari. Il consigliere comunale Roberto Speranza fa da spola tra la festa e il tavolo. Intanto Bersani apprezza la sorpresa: «Non sono mai stato ricevuto in questa maniera. Nemmeno in
Emilia Romagna». La sua Emilia (ne è stato il governatore prima di prendere la strada per Roma e per i ministeri). Arrivano bistecche e insalata. E naturalmente altra birra. Si parla di politica. Non pùò essere altrimenti. E il leader si lascia andare a giudizi netti: «Questo partito (il Pd ndr) è necessario che diventi finalmente un partito». E ancora: «A Letta va bene che ci sia Bersani e a Bersani che ci sia Letta, ma niente più ticket. E’ fondamentale che ci sia un rimescolamento». I lucani ascoltano: «La prossima discriminante sarà sull’idea di partito. Riuscire a capire cosa è un partito popolare. Quando arriveremo in quel momento la contaminazione interna sarà superata». Ma le battute sono pronte. Folino e De Filippo si punzecchiano. Ma con il sorriso. Lacorazza scherza e avverte: «Attenti che c’è il giornalista». Folino si lascia andare; è in serata di grazia. Stuzzica anche Bersani: «Sono tanti anni che ti conosco e ho sempre avuto l’idea di una grande personalità lineare. Ma il tuo buon rapporto con De Filippo ora mi preoccupa». Risate fragorose. Si passa a parlare di teologia e politica. Si confrontano tesi universitarie su Santi. C’è intanto chi preferisce bere e scherzare. Si passa ai ricordi. E Lacorazza racconta il primo incontro con Bersani. Era l’11 settembre 2001. Il giorno del crollo delle torri a New York. Bersani era in Basilicata per un comizio in Val d’Agri. Poi la notizia della tragedia. Il racconto lo continua Bersani: «Entrammo in una bar e vedemmo il secondo aereo schiantarsi». «Fu terribile», prosegue Lacorazza. Tutte le manifestazioni politiche in Italia furono immediatamente annullate. «Sì - ricorda il segretario regionale - e lo riaccompagnammo in macchina immediatamente a Roma. Con la benzina che scarseggiava e rischiammo di rimanere a piedi». «Ricordo ricordo», aggiunge Bersani. Si va alle conclusioni, con Bersani che si da alle analisi: «C’è un’empatia particolare tra lucani ed emiliani. Ho una teoria: duemila anni fa i campi dei romani sotto il Po era formati da legionari sanniti e lucani. E da allora il ceppo è rimasto nel sangue». Si va ai saluti. Sono abbracci sinceri. Il resto è politica. sal.san.
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Primo piano
Mercoledì 22 ottobre 2008
Rivolta a Catanzaro Vincenzo Lombardo: «Riuscirò Enzo Jannelli contro «quella voce a superare questa tempesta che ormai che recentemente ha gettato infamia da tempo avvolge la Procura» sulla magistratura calabrese»
«La magistratura non è collusa» Levata di scudi contro gli attacchi da lontano dell’ex pm Luigi De Magistris di STEFANIA PAPALEO
Cerimonia di insediamento del procuratore Antonio Vincenzo Lombardo
CATANZARO - Non lo citano mai. Il suo nome non viene pronunciato neanche una volta in aula. Ma quelle dichiarazioni di fuoco rilasciate pochi giorni fa dall'ex pubblico ministero di Catanzaro Luigi de Magistris a Sky Tg24, per denunciare «quella parte di magistratura collusa, affatto estranea al sistema criminale che gestisce affari di particolare rilevanza in Calabria», sembra di sentirle ancora. Quando il neo procuratore di Catanzaro, Antonio Vincenzo Lombardo, nel prendere la parola alla cerimonia del suo insediamento, manifesta l'intenzione di mettercela tutta per «riuscire a superare questa tempesta che ormai da tempo avvolge la Procura di Catanzaro e continua ad avvolgere pezzi della magistratura calabrese». Ma, soprattutto, quando il procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli esordisce affermando che «la magistratura calabrese è sana» e punta il dito contro quella voce che «recentemente ha gettato infamia sulla magistratura catanzarese accusata di collusioni. Da una anno sono Procuratore generale di Catanzaro e posso affermare con serenità che la magistratura è salda nei principi e nel rispetto delle regole»». Nell'aula scende il silenzio. Magistrati, avvocati, giornalisti seguono attentamente ogni parola pronunciata con indignazione da chi non ha alcuna intenzione di incassare «accuse che non sono vere». E che, per dirla con il procuratore Jannelli, vengono clamorosamente smentite dalla solennità con la quale si è svolta la stessa cerimonia di insediamento del nuovo procuratore. Il quale, non lascia nulla al caso, durante il suo saluto, indicando nella «riduzione dell'esposizione mediatica» e nella «serenità, efficienza e trasparenza» i cardini sui quali intenderà muoversi. Così spazzando via le ultime tracce di quei veleni sfociati nel trasferimento ad altra sede e ad altre funzioni di Luigi de Magistris, attualmente giudice del Tribunale del riesame
«Mi attende un compito difficile» di TERESA ALOI
Lombardo con la moglie e il procuratore Jannelli in Tribunale
a Napoli. Da dove, tuttavia, non ha esitato a scendere, ancora una volta, in campo, per soffiare sul vento delle polemiche che, con tutta evidenza, impediranno ancora per molto il ritorno alla normalità. All'ombra di quanto dichiarato dall'ex pm circa l'idea che «se la magistratura avesse remato tutta da una stessa parte e se la legalità, alla quale ogni magistrato si dovrebbe attenere, rappresentasse un patrimonio vero di tutta la magistratura calabrese, non staremmo qui a discutere come mai in 10 anni non è cambiato proprio nulla». Perché «senza una parte della magistratura collusa la criminalità organizzata aveva detto - sarebbe stata sconfitta. E il collante in questo sistema sono i poteri occulti che gestiscono le istituzioni. Io stavo indagando su questo fronte e ritengo che uno dei motivi principali del fatto che io sia stato allontanato dalla Calabria risiede proprio in questi fatti». Quindi, l'affondo finale. «Quello che mi è accaduto è molto grave. È un messaggio negativo nei confronti di un territorio che doveva ricevere altri messaggi. Il consiglio superiore della magistratura avrebbe dovuto dare un segnale positivo alla Calabria
e starmi vicino», aveva concluso l'ex pm, senza escludere in futuro un ritorno in Calabria. In una Procura dove, tuttavia, si pensa adesso a spegnere i riflettori per «ridurre l'esposizione mediatica», come ha ribadito più volte il neo procuratore Lombardo. A respingere le accuse di presunte collusioni della magistratura calabrese con la criminalità organizzata, anche il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Pietro Sirena, puntuale contro quelle voci che «si sono levate contro i magistrati calabresi e che ritengo infamanti e ingiustificate. Bisogna ridare serenità a tutta la magistratura calabrese». Ci proverà il neo procuratore Lombardo, chiamato ad un compito «gravoso, perché so bene - dice - di dover navigare in un mare periglioso, pieno di flutti, che onde vertiginose sbattono da una parte all'altra. Io spero, con l'aiuto di tutti, della Procura generale, della Corte d'appello, di tutti gli operatori di polizia giudiziaria, del Tribunale, di riuscire a superare questa tempesta che ormai da tempo avvolge la Procura di Catanzaro ma non solo, avvolge e continua ad avvolgere pezzi della magistratura calabrese».
CATANZARO - “Un mare periglioso pieno di flutti che onde vertiginose sbattono da una parte all'altra”. Si affida all'immagine del mare in tempesta, Antonio Vincenzo Lombardo, il nuovo procuratore di Catanzaro, nominato nel suo incarico lo scorso 3 luglio dal plenum del Consiglio superiore della Magistratura, per definire la bufera che da qualche tempo avvolge la Procura di Catanzaro coinvolgendo pezzi della Magistratura calabrese. Ma è con la stessa serenità con cui ha parlato di tempesta che il procuratore sottolinea come con l'aiuto di tutti, dalla Procura generale alla Corte d'appello, degli operatori di polizia giudiziaria a quelli del Tribunale, riporterà la calma nella navigazione. Cercando di tornare alla normalità e spegnendo i riflettori accesi per le polemiche ed i veleni tra i magistrati, grazie alla “riduzione dell'esposizione mediatica”. Per riportare l'ufficio di Procura ai fasti di un tempo a quei livelli di efficienza, certezza, trasparenza. Un compito gravoso, difficile, quello assegnatogli dal Csm ma al quale lui, già procuratore di Palmi, non si sottrarrà sicuramente. Ha parlato di unità, di una Calabria giudiziaria unica pur con l'esistenza di due distretti, Catanzaro e Reggio Calabria, e ha parlato di unità riferita ad un unico ufficio di Procura nonostante la “benedetta” riforma che ha istituto le Direzioni distrettuali antimafia “indubbiamente necessarie” facciano correre il rischio di individuare due Procure. «La Procura è una sola - ha spiegato - soprattutto dopo gli interventi normativi e paranormativi e che vedono nel procuratore il capo effettivo e non soltanto apparente dell'ufficio». Lui, titolare esclusivo
Parola d’ordine: massima collaborazione CATANZARO - Il primo ad arrivare a palazzo “Ferlaino” per la cerimonia di insediamento del procuratore Antonio Vincenzo Lombardo, è stato il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone accompagnato dal pm della Dda, Antonio Prestipino, che ha espresso al collega di Catanzaro il «massimo rispetto per il difficile compito di gestire la competenza dei procedimenti che riguardano i magistrati di Reggio», offrendogli poi la massima collaborazione tra le due Procure, specie nel campo dell'antimafia «perchè ha spiegato - le 'ndrine delle diverse province sono profondamente intrecciate, e sarebbe stupido non collaborare e non
sommare le nostre scarse risorse». Nel fare i propri auguri al neo procuratore, Pietro Antonio Sirena, primo presidente della Corte d'appello di Catanzaro, ha ricordato come quello del capoluogo di regione sia un ufficio di Procura «non semplice, anzitutto perchè sede di Direzione distrettuale antimafia in una regione con criminalità altamente aggressiva; poi perchè Catanzaro ha competenza sui procedimenti giudiziari che attengono ai magistrati di Reggio Calabria e di Potenza; ed infine perchè, come avviene per la verità in tutte le grandi procure, c'è un problema di litigiosità interna dovuta alla visibilità all'esterno dell'ufficio
del pubblico ministero». Grande soddisfazione per il nuovo incarico di Lombardo è stata inoltre espressa dal procuratore della Direzione nazionale antimafia, Emilio Ledonne - che ha inviato un telegramma letto dal procuratore Lombardo pochi minuti prima del suo intervento, dal presidente dell'Ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro, Giuseppe Iannello he ha sottolineato i rapporti che intercorrono tra Magistratura e Avocatura e dal questore di Catanzaro, Arturo De Felice, che ha assicurato ampia collaborazione con la Magistratura. t. a.
Il Tribunale presieduto da Gregorio Greco (al centro)
dell'azione penale che esercita mediante le assegnazioni delle indagini ai magistrati, ma di cui sempre dovrebbe essere a conoscenza «se il rapporto di scambio tra il procuratore e i suoi sostituti funziona». Perché altrimenti non si potrà mai parlare di direzione unitaria e rispettosa pur nell'autonomia di ciascun magistrato nell'esercizio delle sue funzioni. Vincenzo Antonio Lombardo giura che ce la metterà tutta per assolvere al compito a cui è stato chiamato con impegno e forza volti nella direzione di assicurare all'ufficio di Procura efficienza «perché senza efficienza una Procura non può avere un'immagine che sia valida. I cittadini attendono giustizia dalle Procure della Repubblica e l'efficenza è uno degli elementi essenziali». Cercherà di assicurare trasparenza che nel suo linguaggio significa imparzialità «canone fondamentale della Costituzione che si applica indubbiamente anche all'attività agli uffici giudiziari sopratutto negli aspetti organizzativi elemento fondamentale per un buon funzionamento della Procura». Efficienza, trasparenza ma anche equilibrio e serenità. Un doppio binario sul quale dovrà viaggiare, per il procuratore Lombardo, la gestione di tutti i rapporti: di quelli tra il procuratore e i suoi magistrati, del procuratore con tutta la struttura amministrativa che lo dovrà sostenere nell'azione quotidiana. Ma che dovrà contraddistinguere anche i rapporti tra i magistrati e il personale amministrativo. Serenità interna che dovrà proiettarsi all'esterno. Certo, le risorse umane a disposizione, magistrati e personale amministrativo non sono molte e il procuratore non ne ha fatto mistero. Ma Antonio
Giuseppe Pignatone
Vincenzo Lombardo crede nella sua missione. Un ultimo accenno lo ha dedicato alla credibilità di uno ufficio di Procura «l'aggressione ai patrimoni mafiosi - ha spiegato parlando di criminalità - è fondamentale perché l'ufficio di Procura possa portare all'esterno quell'elemento che fa aumentare la stima del cittadino a ritenere l'ufficio credibile. Dunque, risposte certe in materia di aggressione ai patrimoni mafiosi». Voce ferma, solo in qualche caso tradita dall'emozione per il discorso pronunciato nel nuovo palazzo di Giustizia “Ferlaino” dal procuratore che subentra a Mariano Lombardi andato in pensione nel gennaio scorso prima di prendere possesso dell'incarico di consigliere della Corte D'Appello di Messina, durante la cerimonia alla quale hanno partecipato numerosi magistrati calabresi ed esponenti delle forze dell'ordine e presieduta dal collegio di magistrati composto dal presidente del Tribunale di Catanzaro, Gregorio Greco - che ha rivolto il primo benvenuto «affettuoso e sincero» al procuratore - e dai giudici Camillo Falvo e Antonio Saraco.
Portafoglio Crescita zero nel 2008 e nel 2009. A rischio il potere d’acquisto
«La recessione sarà lunga» Draghi al Senato conferma la crisi economica di PAOLO TAVELLA ROMA - L'Italia non e' messa troppo male dal punto di vista finanziario, ma all'orizzonte si profila una recessione che non sara' indolore. Parlando in Senato il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi ha confermato il profilo critico della nostra economia, alle prese con uno stallo di crescita che si prolunghera' nel tempo. "Ci sono segnali negativi che si allungano sui prossimi trimestri", ha spiegato Draghi, aggiungendo che a farne le spese non saranno solo banche e imprese, ma anche le famiglie che vedono calare potere d'acquisto e risparmio "sotto il peso dell'inflazione" e dell'aumento dei tassi dei mutui. Secondo le stime del Governatore, che si avvicinano molto a quelle fornite sempre ieri dal Fondo monetario, il 2008 si chiudera' con una crescita negativa o comunque molto vicina allo zero e non molto meglio sara' il 2009 che solo nella parte finale potra' invertire la rotta. E
Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi
anche sul fronte dei mutui la progressiva discesa di tassi come l'Euribor, tornato sotto la soglia psicologica del 5%, e' ancora troppo fragile per autorizzare speranze. "È una tranquillita' che potrebbe durare poco", ha osservato Draghi. Migliore e' la situazione sul fronte dei risparmi. "I cittadini
depositanti - e' tornato ad assicurare il Governatore - non perderanno nulla", ma le banche devono assistere i clienti e non lasciarli soli alle prese con investimenti a rischio come quelli legati all'attivita' di Lehman, fallita nelle scorse settimane. Per Draghi e' comunque necessario che la lezione di queste
settimane vada imparata a memoria e che si provveda a rivedere in profondita' i meccanismi di funzionamento delle istituzioni finanziarie internazionali. "Il sistema finanziario è globale - ha spiegato - l'integrazione dei mercati internazionali va preservata perché è stata e sarà un fattore fondamentale di sviluppo, ma è necessario adeguare le istituzioni al nuovo contesto affinché l'arena finanziaria internazionale non sia 'terra di nessuno'" Da questo punto di vista Bankitalia e' gia' al lavoro in accordo con il Governo per evitare ripercussioni sull'economia, garantire liquidita' al sistema ma anche per rendere meno opaco l'intera galassia dei titoli derivati. Il Governo parallelamente sta portando avanti misure di sostegno all'economia. Ieri il ministro dello Sviluppo Economico Scajola ha spiegato che gli aiuti alle imprese non si focalizzeranno solo su auto o elettrodomestici ma riguarderanno l'intero tessuto produttivo del Paese.
Berlusconi a Napoli
Tavolo anticrisi per le imprese
Silvio Berlusconi con Emma Marcegaglia ieri a Napoli
di ANDREA LONGO ROMA - Un tavolo anti-crisi a Palazzo Chigi con banche e imprese. Dopo gli istituti di credito, una mano tesa agli industriali, per difendere dalla crisi finanziaria l'economia reale come ha chiesto la Confindustria. L'impegno, confermato, a ridurre il debito pubblico sotto il 100 per cento entro il 2011. Una dichiarazione di guerra alla criminalità organizzata e agli evasori fiscali. Poi, a sorpresa, Silvio Berlusconi - presente per la prima volta all'assemblea dell'Unione industriali di Napoli - ha arruolato Giovanni Lettieri, presidente uscente degli imprenditori partenopei, per le prossime elezioni regionali. "Corri con noi alla Regione Campania - ha detto il premier dal palco - o come sindaco". Non è mancato l'attacco al leader del Pd Walter Veltroni: "È lavorando e non andando in piazza che si risolvono i problemi". Non gli va già la manifestazione del prossimo 25 ottobre. Infine dal presidente-imprenditore superattivo l'annuncio dell'allargamento del G8. "Il prossimo non sarà più un G8, ma un 'Super G'. Ieri ho sentito Bush - ha spiegato il Cavaliere - ed è ufficiale: oltre agli otto, ci saranno anche India, Cina, Egitto, Sudafrica, Messico, Brasile e forse qualche altro paese come l'Australia". Berlusconi è tornato a Napoli per il vertice con Bertolaso e per 'abbracciare' gli industriali, insieme al presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia. Che si è rivolta direttamente a lui - salendo per prima sul palco per sollecitare misure a favore delle imprese. E chiesto un piano che garantisca il credito, erogato ora con enormi difficoltà. La 'ricetta' per aiutare il nostro sistema produttivo a superare l'impasse economico-finanziaria e rilanciare la crescita è sintetizzata in quattro proposte. L'apertura di un tavolo con le banche. Poi: aiuti alla capitalizzazione, ovvero soldi statali per dare ossigeno alle aziende; aliquote agevolate per gli utili reinvestiti, agevolazioni fiscali per favorire il risparmio energetico, flessibilità temporanea della deducibilità degli oneri passivi. Estensione degli incentivi per la rottamazione a tutti i settori e non solo per auto e frigo.
PattiChiari firma un accordo con le piccole e medie imprese
Agricoltura, credito più facile di SABINA LICCI ROMA - Prosegue il percorso intrapreso tra banche e mondo delle piccole e medie imprese agricole e dell'artigianato. Ieri a Roma il consorzio bancario PattiChiari, Confagricoltura e Cia hanno siglato un protocollo di intesa per diffondere l'educazione finanziaria con i relativi strumenti. Un'iniziativa che nasce dalla necessità del mondo agricolo di poter pianificare al meglio la propria attività, anche in una situazione economica difficile come l'attuale; in particolare si punta a informare e formare le aziende affinché acquisiscano competenze per attualizzare la loro gestione operativa e finanziaria. "Il mondo bancario - ha
detto il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni -deve appoggiare in maniera adeguata il prodotto dell'imprenditore per costruire insieme a lui un percorso personalizzato, perché le aziende mai come ora hanno bisogno di strumenti validi per competere sul mercato". Il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, a conferma che le banche si interfacciano da tempo con agricoltori e imprese di ogni dimensione, ha ricordato come negli ultimi 5 anni i finanziamenti concessi al settore siano passati da 23 miliardi ai 36 miliardi, con un aumento del 57%; miglioramenti anche sui tempi di risposta che oggi sono 6 giorni lavorativi, contro i 9 di qualche anno fa.
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«Frenate il deficit»
Borsa, tornano le vendite Monito all’Italia dal Fmi di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - La crisi finanziaria non risparmia l'economia reale. Il Fondo Monetario Internazionale annuncia che la ripresa sta frenando bruscamente in Europa tanto da sfiorare la recessione nel 2009. E sui mercati torna l'incertezza con una nuova ondata di vendite. Londra ha perso l'1,33%, Francoforte e Milano circa un punto percentuale. Seduta pesante per i titoli Fiat (-6,81%), Finmeccanica (6,46%) ed Enel (-4,77%). Secondo i calcoli di Mediobanca, Piazza Affari ha bruciato 326 miliardi di capitalizzazione da inizio anno. In controtendenza Parigi (+0,78%). Dopo un'apertura negativa anche Wall Street ha appesantito i ribassi malgrado l'intervento d'emergenza della Federal Reserve che ha acquistato asset da fondi monetari alle prese con una valanga di richieste di riscatto da parte della clientela. A pesare il netto peggioramento dell'indice Fed di Chicago sull'attività economica precipitato ai minimi dall'82. Quanto all'Italia, l'Fmi non crede alla possibilità di usare la politica di bilancio in funzione di stimolo alla crescita perché bisogna tenere sotto controllo il deficit che si attesterà al 2,6% quest'anno e al 2,9% il prossimo.
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Mercoledì 22 ottobre 2008
BANDO DI VIGGIANO SI RISCHIA DI CREARE NICCHIE DI PRIVILEGIO
SALVIAMO LE SCUOLE DI MONTAGNA
VINCENZO PETROCELLI* PUR RISERVANDOMI di approfondire meglio alcuni aspetti, quando saranno resi noti i risultati definitivi che hanno prodotto o, non hanno prodotto, in termini di occupazione, il bando del Comune di Viggiano del 3 maggio 2006 prot. 4811 “Sostegno alla imprenditoria esistente per l'assunzione di unità lavorative”, penso che il bando n° 2 del 2008 merita, comunque, alcune riflessioni. Il progetto sarà finanziato con le royalties sulle estrazioni petrolifere dirette concesse al Comune di Viggiano, come previste per legge. Penso che dopo circa vent'anni di estrazione petrolifera in Val d'Agri, ma in modo principale nel territorio del Comune di Viggiano, l'Amministrazione Comunale di quel centro, si doveva pur inventare qualcosa per affrontare il problema dei problemi della nostra zona: la disoccupazione, utilizzando le royalties petrolifere. Un bando pubblico è comunque un fatto altamente democratico perché soggetto ad ogni tipo di controllo e mette in risalto, inoltre, la nuova centralità del Comune. Però, misure così sono davvero discriminanti ed aggiungono nuove a vecchie discriminazioni, in una zona carente di interventi occupazionali. Inoltre penso che il problema è anche un altro: cioè lo sviluppo del territorio non può essere affidato solamente ad un singolo Comune col creare, magari, nicchie di privilegio. Occorre un coordinamento Comunitario, con il compito di realizzare azioni di sviluppo economico ed occupazionali, nelle aree interessate dalle attività petrolifere. Occorre un monitoraggio costante sulla forza lavoro, maschile e femminile, giovani laureati e inoccupati. Occorrono corsi di formazione professionale che rilascino attestati riconosciuti dalla Regione Basilicata e spendibili nel mondo del lavoro e capaci di qualificare i partecipanti senza qualifiche e capaci di riqualificare tutti quei lavoratori che non possiedono i requisiti per essere collocati in pensione. Però, la decisione più importante, in questa fase, deve essere assunta dall'Amministrazione Comunale di Viggiano che, nella piena autonomia municipale e con il compimento della prima fase sperimentale del provvedimento del primo bando, riveda la sua decisione, con il secondo bando, ed inserisca nei benefici occupazionali, anche gli altri centri abitati della Comunità Montana dell'Alto Agri, con il criterio della suddivisione in tre fasce chilometriche, dal centro “centro olio di Viggiano” e a ciascuna delle quali dovranno corrispondere differenti benefici, affinché sia inserito il concetto di “prossimità” e/o “contiguità” all'area di lavorazione del greggio estratto, con la visione di un federalismo solidale. La prima fascia includa i Comuni per i quali la distanza tra ''centro olio'' e centro abitato, in linea d'aria, non sia superiore a 15 chilometri. In questo caso il beneficio sarà pari ad un importo di fascia “A”. La seconda fascia includa i Comuni per i quali la distanza, compresa tra i 15 e i 30 chilometri, dal “centro olio”, preveda benefici pari ad un importo di fascia “B”. La terza fascia includa i Comuni per i quali la distanza, compresa oltre i 30 chilometri, dal “centro olio” preveda benefici pari ad un importo di fascia “C”. Con l'individuazione dei Comuni interessati e la ripartizione in tre fasce, in base alla distanza in linea d'aria in chilometri dal “centro olio”, ai centri abitati, sarà completo il quadro normativo del provvedimento del bando che, può essere perfezionato con ulteriori atti dell'Amministrazione Comunale di Viggiano, autonomamente, a vantaggio di tutta la Val d'Agri. *Rifondazione Comunista assessore Comune Tramutola
CACCIA, SERVONO REGOLE di MOVIMENTO AZZURRO DOPO ripetute segnalazioni da parte di diversi cacciatori, avvertiamo l'obbligo di denunciare alcuni sgradevoli episodi che rischiano di turbare il regolare svolgimento dell'attività venatoria che, nel rispetto della normativa e per le specie come il cinghiale, può essere considerata un utile strumento di gestione nelle aree cacciabili. In particolare, sembra che alcuni cacciatori dei comuni confinanti con il territorio di Stigliano svolgano regolarmente la caccia al cinghiale nei giorni non consentiti e che altri, residenti in comuni non ricadenti nell'Ambito Territoriale di Caccia “B” (ATCB), vadano a cacciare nelle zone di tale Ambito spettanti ad altre squadre, tra l'altro non possedendo essi stessi una squadra (pur avendone diritto) e ignorando il calendario predisposto per sorteggio dal Comitato di Gestione dell'ATC-B, indicante la squadra che per ogni giornata di caccia ha diritto ad occupare ciascuna zona. Risultato di questi incresciosi comportamenti è anche la rottura di quella serenità nell'espletamento della caccia al cinghiale, tanto sognata in passato e divenuta realtà da diversi anni, proprio grazie alla rotazione delle zone di caccia. Ci auguriamo quindi, una maggiore vigilanza del territorio da parte degli organi preposti e una sempre crescente collaborazione da parte di chiunque riscontri atti di bracconaggio, onde garantire il corretto espletamento della caccia al cinghiale nel rispetto della fauna selvatica e dei cacciatori che, in ossequio alla normativa vigente, vogliano concretizzare serenamente la propria passione. Stigliano
di GAETANO FIERRO
L’AUTONOMIA SCOLASTICA NEL DIRITTO AMMINISTRATIVO di EMANUELE VERNAVA’ Tre, secondo noi su il Quotidiano del 15 u.s., i punti fermi per una riforma della scuola. Di questi, il primo è l'autonomia scolastica, quella di cui parla Luigi Berlinguer su La Stampa anche del 15 u.s. Personalmente ho vissuto quel periodo. Con la Bassanini fu introdotta, nella nostra cultura amministrativa, il concetto, e la pratica, dell'autonomia come responsabilità. Per chi come me vive nei piccoli paesi, constata de visu questa rivoluzione non sempre positiva. Se chiedi al Sindaco o all'Assessore su un problema concreto (quale problema,poi, non è concreto?), ti dirotta con compiacimento dal responsabile dell'Ufficio, che ecc. Compiacimento, perché ti fa vedere con i fatti di essere “democratico”, senza rendersi conto, che a questo punto il cittadino inguaribilmente critico si chiede a che serva un'Amministrazione eletta dai cittadini, quando non”gestisce” niente(o non aiuta mai chi ha bisogno?). L'autonomia scolastica, introdotta con il Dpr n°275/99, rende autonome le singole istituzioni scolastiche in campo didattico, amministrativo, gestionale; viene prevista l'eliminazione dei provveditorati, l'istituzione di una direzione regionale, la dirigenza scolastica. La storia di questa scuola “autonoma”, che va dal 2001, quando viene formalizzata la nascita della dirigenza scolastica che doveva essere lo strumento fondamentale per creare una scuola autonoma, è sotto gli occhi di tutti. I provveditorati, ora centri di servizi amministrativi, non hanno mai smesso di esercitare la loro originaria autorità per quanto riguarda l'amministrazione scolastica e non solo. Che non è poca cosa, anzi, se ci pensiamo un pochino, è tutto: riguarda la formazione del bilancio e quindi la quantificazione del budget, come dicono oggi modernamente, la formazione delle classi, oggi fino a 31 alunni, se non ricordo male per la formazione di una classe prima (medie e superiori) o di una sezione di scuola materna, lo sdoppiamento scatta al 32° alunno. E voi immaginate le proteste dei dirigenti scolastici, che hanno aule per venti alunni e, per il Dec.leg.vo n° 626/97, devono attenersi a quanto stabilito per la Sicurezza, vai e vieni dall'amministrazione comunale che ti deve certificare l'insufficienza degli spazi per classi di trentuno
alunni, allegando i prospetti tecnici con le misure, che spesso l'ufficio tecnico non possiede perché quella scuola fu costruita senza progetto, ecc. ecc. Ma poi c'è l'assegnazione dei docenti alle classi, che già è un problema a livello di “relazionalità” tra dirigente scolastico con quelli “fissi”, figuriamoci con i “nuovi”,che negli ultimi anni sono stati quasi la maggioranza per il pensionamento dei “vecchi”, che ti vengono “proposti” dal dirigente del vecchio provveditorato con la formula “ si propone alla S.V. la nomina del Prof....”. Il ridicolo del formalismo burocratico del nostro sistema. Così è anche per il docente di religione cattolica, il responsabile diocesano “propone” il docente tal dei tali; il dirigente scolastico, se è pignolo per non dire rompiscatole, può controllare solo se il titolo di studio del docente, dichiarato nella proposta, è tra quelli previsti dall'accordo dell'85 “ e successive integrazioni”, se non ricordo male; se non è in quell'elenco, s'instaura una “lotta” di sottile ermeneutica, e alla fine, inevitabilmente prevale il più forte e, tra i due, dirigente scolastico e responsabile diocesano, il più forte sarà quello che la gente comune pensa. Non parliamo dell'autonomia “gestionale”, soprattutto del fondo per il funzionamento, fondo che negli ultimi anni si è ridotto a niente in virtù di una legge finanziaria di qualche anno fa. Ma l'altro animale dantesco , che “sbarra” il cammino verso un'autonomia utile e necessaria per fare vera educazione, sono le forze politiche, di destra e di sinistra, e i sindacati che non vogliono mollare. Non sono un “qualunquista”, ho ben chiaro il sociale alla cui realizzazione darò sempre il mio modesto contributo. La scuola è una cosa seria, vedo, in questi giorni di acceso scontro, che molti per non dire tutti ne sono consapevoli. Ma oltre che cosa seria, la scuola è l'elemento centrale del pensiero, e quindi della vita, sociale. I “potenti”, che non vogliono mollare, sono proprio loro lo scemo della vignetta che sega il ramo seduto dalla parte sbagliata: i soldi e le proprietà, che hanno accumulati facendo “carriera”, potrebbero perderli in questi giorni, perché,forse, non c'è luogo né modo di salvarli dalla catastrofe finanziaria che ha investito le società dell'intero Pianeta. (continua) evernava@msn.com
CHIUDERE una scuola di montagna è un errore gravissimo. Non possiamo accettarlo. La chiusura significa condannare per il futuro una comunità che lentamente è destinata a scomparire. Di questi esempi in Basilicata ce ne sono già alcuni, la Politica però deve evitare che ciò accada. Drammatica la discussione sull’applicazione del decreto Gelmini sul ridimensionamento scolastico e le sue conseguenze: il ministro si sgola nell’affermare che non ci saranno tagli e la Lega Nord, per bocca del capo- gruppo, Roberto Cota, e della parlamentare, Elena Maccanti, parlano di allarmismi ingiustificati. La simulazione di uno studio di lavoro interistituzionale per le scuole di montagna in Basilicata, però disegna uno scenario diverso: ci sono 30 scuole montane con meno di 12 alunni che, ‘se non saranno modificati i parametri per la formazione delle classi, non potranno continuare ad esistere a partire dal prossimo anno scolastico’. L’operazione di salvataggio, dunque, parte dalle scuole elementari di questi 30 Comuni abbarbicati sulle montagne lucane. Anche perché i tagli avrebbero un effetto collaterale immediato sulle ‘pluriclassi’, cioè una sezione delle elementari frequentata da allievi di età diversa. Non un vezzo campanilistico, ma una necessità derivante dalle difficoltà dei trasporti. Su questi ‘presidi del territorio’ si abbatterà anche la scure dell’innalzamento del numero massimo di alunni (minimo 8 massimo 18, ora i limiti sono 6 e 10 alunni). L’effetto? Gli alunni che saranno trasferiti oltre a percorrere chilometri per raggiungere la nuova scuola si ritroveranno in edifici di altri Comuni con pochi spazi per accoglierli. E secondo il governo ‘i costi per i trasporti e l’adeguamento edilizio saranno a carico degli enti locali’. “Oltre al danno anche la beffa”. Il nocciolo dell’operazione dimensionamento è legato all’applicazione del piano programmatico che punta al superamento delle attuali situazioni relative a plessi e sezioni staccate con meno di 50 allievi. consigliere regionale della Federazione dei Popolari di Centro
Mercoledì 22 ottobre 2008
MUTUI E I DANNI CHI LI PAGA? PAOLO TAVELLA La cavalcata trionfale di ieri delle Borse di tutto il mondo ha fatto capire una serie di cose. Alcune positive, altre meno. Da un lato si puo' dire che dopo incertezze e divisioni la cura messa a punto nel week-end dall'Europa ha centrato i sintomi della malattia. Piu' che tutelare risparmi e risparmiatori, per rimettere in circolo denaro, bisognava dare una scossa di fiducia alle banche. All'origine del maremoto che per una settimana ha squassato i mercati, c'era si' una gigantesca crisi di fiducia, ma questa crisi piu' che i risparmiatori (vittime sacrificali della situazione) aveva coinvolto il sistema del credito. Le banche non si fidavano piu' l'un dell'altra e avevano cosi' smesso di prestarsi denaro, men che meno lo prestavano ai clienti. Preferivano congelare perfino quello che avevano in cassaforte. Bloccando l'intero sistema. A quel punto la crisi si era trasferita in Borsa, l'unico luogo fisico in cui chi necessitava di liquidita' poteva far cassa vendendo sia pur in perdita qualsiasi cosa, azioni buone e titoli marci. Ieri dopo le garanzie date dai singoli Governi non solo sui risparmi, ma anche sul cosidetto mercato interbancario la situazione ha avuto una svolta, accentuata certamente da spinte speculative che al momento non rendono possibile capire fino in fondo se l'inversione di rotta sara' reale e duratura. Fin qui la notizia almeno per ora positiva. Resta il fatto che la settimana passata ha rappresentato un punto di non ritorno non solo per il sistema finanziario. E soprattutto resta per intero da capire chi paghera' davvero tutto cio'. Nell'immediato e' chiaro che oltre al risparmiatore colpito nei suoi averi, sara' il cittadino-contribuente a dover assrbire le ricadute. Come testimoniato dalla rivolta del Parlamento Usa quando boccio' il primo piano di salvataggio delle banche, e' evidente che le risorse che gli Stati metteranno a disposizione delle banche verranno drenate da altri impieghi o con maggior probabilita' andranno a creare debito. In un caso o nell'altro e' altrettanto evidente che per salvare le banche si e' fermata l'economia che gia' non scoppiava di salute. Una scelta probabilmente dolorosa, indubbiamente impopolare, ma oggettivamente doverosa. Quando la casa brucia si spegne l'incendio senza preoccuparsi del costo della bolletta dell'acqua. Poi magari sara' il caso di domandarsi perche' la casa e' bruciata e per colpa di chi. Per l'Italia questa operazione sara' piu' gravosa che per altri Paesi. Siamo stati fortunati o forse per una volta bravi ad avere i conti delle banche in ordine. Ma sono i conti dello Stato a rappresentare la nostra zavorra. E in tempi di gelata delle economie questo non aiuta. Vorremmo che fosse evitato in questa situazione il ritorno a logiche di spesa in nome dell'emergenza.
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Scuola, lo sciopero L’IMPEGNO CIVILE DI LEVI non è corporativo NEL FILM DI FRANCESCO ROSI FRANCESCO CURATELLA di FRANCO GALGANO * Lo sciopero indetto dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals per il giorno 30 ottobre prossimo è volto a difendere il ruolo sociale della scuola statale ed a tutelare i diritti del suo personale. E' di palmare evidenza come la Legge 133/08 e il decreto legge 137/08, nel prevedere: la riduzione del tempo scuola ( 24 ore nella scuola primaria, 29 ore nella scuola media e 32 ore negli istituti secondari superiori), la chiusura delle unità scolastiche autonome con meno di 500 alunni, la soppressione delle sezioni e dei plessi con meno di 50 alunni, il blocco di ogni sperimentazione in atto, e l'innalzamento di un punto del rapporto alunni/docenti, non solo riducono gli organici del personale docente ed Ata ai minimi storici (circa 150.000 unità lavorative in meno rispetto alle attuali), ma ledono il diritto della persona a fruire di un servizio qualificato in materia d'istruzione e di formazione. Sono dunque in errore quanti ritengono che la proclamazione dello sciopero risponda a soli fini corporativi o ne sostengono addirittura l'inopportunità in considerazione della grave crisi economica in cui versa il Paese. Al riguardo, è appena il caso di rammentare che i sindacati maggiormente rappresentativi hanno presentato al ministro Gelmini un piano di economie alternativo a quello del Governo ed hanno evidenziato come si possa risparmiare sulla spesa per l'istruzione, senza per questo incidere né sugli organici del personale, né sul tempo scuola. Il Governo ha preferito, invece, rimanere fermo sulle proprie posizioni ed accettare il rischio di una dura ed estesa contestazione piuttosto che condividere la pratica del dialogo e del costruttivo confronto in vista di una reale ed effettiva riqualificazione dell'offerta formativa. La proclamazione dello sciopero è stata pertanto una decisione tanto responsabile, quanto necessaria. Saranno i docenti, i dirigenti e gli Ata a dire se il Governo debba continuare a legiferare in materia d'istruzione con decisioni assunte unilateralmente e se la scuola statale debba avere un futuro o debba essere
abbandonata a se stessa. Intanto, gran parte del personale ha già dato la propria adesione allo sciopero e molti hanno fatto pervenire la propria disponibilità a partecipare alla manifestazione che sempre il 30 ottobre prossimo si terrà a Roma in piazza del Popolo. Sarebbe, in ogni caso, oltremodo opportuno che anche le rappresentanze politiche e sociali della nostra regione si rendessero conto “dell'emergenza scuola” e degli effetti dirompenti che il piano programmatico in applicazione della legge 133 del 2008 e del decreto legge 137 dello stesso anno finirà con l'avere sui livelli di crescita economica della Basilicata, sull'organizzazione delle famiglie e sui costi aggiuntivi che ricadranno sul bilancio degli Enti locali. E' lecito altresì attendersi che la Regione Basilicata, stante la mancata concertazione tra Stato ed Enti territoriali, impugni la Legge 133 del 2008 e si riappropri delle competenze di programmazione della rete scolastica sul territorio, instaurando un coordinamento strategico delle rappresentanze sociali, istituzionali, politiche e sindacali con l'obiettivo di coniugare qualità del servizio, efficienza della spesa e soddisfazione delle effettive esigenze. La scuola non è né di “destra”, né di “sinistra”, ma un'istituzione posta al servizio della persona e, come tale, è da tutelare e garantire nell'esercizio della sua funzione, prescindendo da tatticismi, da interessi corporativi e da divisioni dettate dall'appartenenza ad un'area politica piuttosto che ad un'altra. Ed è alla luce di una siffatta convinzione che lo sciopero del 30 ottobre prossimo va interpretato come il richiamo a precise responsabilità di tutti coloro che, a vario titolo, hanno competenze in materia di istruzione e di formazione o, se si preferisce, come l'avvio di un processo virtuoso che possa portare, nel breve, ad una effettiva riqualificazione della scuola statale, ampliandone l'offerta formativa e dando certezza di diritto agli studenti, ai loro genitori, al personale della scuola in servizio ed ai tanti precari in attesa del contratto a tempo indeterminato. * Segretario regionale Snals Confsal
CORSO GEOLOGI UNA PRECISAZIONE COME direttore del Dipartimento di Scienze Geologiche tengo a precisare che nell'organizzazione della giornata di studio del 16 ottobre 2008 dal titolo "Le discariche per rifiuti non pericolosi: dalla progettazione al recupero del sito" il suddetto dipartimento non ha messo a disposizione alcun finanziamento riveniente da fondi pubblici o di altra fonte nè, in alcun modo, ha percepito fondi provenienti da tasse di iscrizione o affini versati dai partecipanti ad altri enti coivolti. Quanto detto spero chiarisca inequivocabilmente i dubbi e le allusioni della Dott.ssa Anna Barbara Rosa nella sua lettera dal titolo "La farsa di quel corso per i geologi a Potenza" riportata da Il Quotidiano in data 18 ottobre 2008. Mi preme ricordare, inoltre, che il successo rilevato mostra con estrema chiarezza il vasto interesse, la valenza culturale e l'attualità dei temi trattati nell'incontro. Prof. Nicola Cavallo Direttore del Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università degli Studi della Basilicata
ANTONIO MONTANO COME annunziato nel precedente articolo sul “levismo” fornisco un saggio su come l'impegno civile del Levi abbia avuto brillante trasposizione nell'arte della rappresentazione filmica da parte del regista Francesco Rosi, omonimo al titolo del libro. Il primo interrogativo che siamo portati a porci è di vedere se e fino a qual punto la regia ha fedelmente trasposto e tradotto sullo schermo il pensiero e i fatti narrati nel libro di Levi. Dal giudizio che se ne può trarre, a prima vista, appare che l'affermazione ostinata dell'obiettività ad litteram, sia stata la condizione necessaria affinché la soggettivita del regista si costituisca come valore e conquisti una più alta valenza soggettiva. Il film costituisce una sintesi del pensiero di Levi proiettata nel presente, ma è anche una sintesi di una cultura contadina che, apparentemente regressiva, sprigiona una forza contestativi da essere sussunta ad emblema di lotta che il contesto sociale emarginato va attualmente conducendo non solo in Italia, ma nel mondo. Ed è stata questa la ragione e la motivazione che ha indotto il Rosi a percorrere le vie impervie che la scelta comportava e la scelta stessa ha rappresentato una maturazione politico-culturale del regista al quale è stato possibile realizzare nel 1979 ciò che un tempo e su richiesta e sollecitazione dello stesso Levi non riteneva realizzabile. Ripercorrere a ritroso gli eventi che precedevano di circa cinquant'anni la realizzazione del film, non servirebbe a nulla senza riscoprire in essi la valenza dell'attualità, senza trovare in essi le sconnessure con il presente e senza risolverli finalisticamente nel processo evolutivo di quel filone ideale e di pensiero che ne evidenziò i valori e ne espresse artisticamente la presenza. Il punto focale intorno a cui ruotano tutte le sequenze del film, come già nel libro, è la dualità tra Stato e comunità. Una comunità chiusa ed incomunicabile che cresce su sè stessa oppressa dagli impulsi esterni con una violenza che la comprime ma non la rompe, la ricaccia nel circolo vizioso dell'eterno ritorno di una regressione, ma non la assimila ed esprime, la blandisce senza riuscire a corromperla.Due storie si fronteggiano estranee e incomprensibili : l'una , mitica, fiabesca, magica, escatologica : l'altra, inutile, velleitaria, vuota, blasfema. La prima è la storia del paese, “fatto di ossa di morti”, di monachicchi, di angeli custodi, di potenze occulte e arcane, di filtri e fatture; ma è anche la storia della durezza del lavoro contadino, della sofferenza degli emarginati, dei fruschi, dell'uomo che anche se ridotto allo stato bestiale riafferma la propria libertà nella difesa della propria identità di contra la tracotanza di uno Stato estraneo, nemico e garantista delle prerogative feudali della borghesia agraria e piccolo borghese. Il film si apre con la suggestiva visione delle più belle pitture del Levi tratte dal mondo contadino, pitture che troveranno il riscontro naturale in tutte le sequenze successive grazie all'impareggiabile arte fotografica dell'operatore Pasqualino De Santis, che riesce magistralmente a riscoprire sul campo i colori e i volti dei quadri del Levi : E' la saldatura del Levi pittore col Levi poeta: l'arte figurativa con la letteratura, l'intuizione magica del mondo contadino e l'analisi razionalistica della sua ispirazione. Dopo l'inizio dove si vede il Levi incanutito, interpretato dall'enigmatico e sommesso Gian Maria Volontà che, riandando col pènsiero ai tempi del confino, profferisce le prime parole del libro, il film si preannunzia come un lungo flash-back che va dal viaggio di Levi (1935) per Gagliano alla liberazione dal confino sopraggiunta dopo un anno al termine della campagna d'Abissinia, quando sullo sfondo di un paesaggio collinare reso suggestivo dal color d'oro della distesa della spighe mature al sole della tarda primavera piovevano come pietre sulle teste dei contadini, attoniti e rassegnati, gli accenti delle parole del “Duce” sulla fine della guerra e sulla conquista dell'Impero. Film di altissimo taglio professionale, non poteva non mancare di esprimere i suoi personaggi attraverso attori di conclamata bravura che, affiancati alle numerose comparse di personaggi e tipi del mondo contadino autentico e piccolo bor-
ghese scelti sul campo, hanno rappresentato quella coreografia e quella coralità che costituiscono un dei pregi essenziali e denotano soprattutto il grado di amalgama raggiunto tra attori professionisti e attori naturali dei quali si distinguono per particolare bravura i personaggi della tavola americana e lo stupendo Giuseppe Persia, ufficiale esattoriale e suonatore di clarino che traduce sullo schermo il pover'uomo ingenuo e sprovveduto, mesto e sconfortato che lancia anatemi contro il “ male mestiere” che lo fa nello stesso tempo ignaro strumento di violenza, emblematico rappresentante della cieca e ineluttabile logica vessatoria dello Stato padrone e vittima impotente dell'ira dei destinatari di una fiscalità fraudolenta e primitiva. Figura, questa, altamente umana, combattuta tra le contraddizioni di una società e di un paese sbagliato che scaricala sua tensione rifugiandosi nel mondo idilliaco della rudimentale musica emessa dal suo clarinetto. Non ci poteva essere scelta migliore che affidare la parte del caratteristico parroco al bravissimo attore francese Francois Simon che nelle cadenze, nei gesti, nei movimenti e in tutti i più minuti dettagli dei comportamenti, è l'immagine vivente perfetta di Don Traiella descritto dal Levi. Il contrasto tra la carità cristiana della predicazione e il venale comportamento di dispensatore di giaculatorie è reso evidente dalla magistrale trasfigurazione del bravo attore da umile e coraggioso discepolo del Cristo a farisaico accattone di oboli e di capretti.. Eccellente l'interpretazione della serva contadina da parte dell'attrice Irene Papas e della sorella del protagonista Lea Massari. La scelta del protagonista non corrisponde alla figura e al carattere del Levi degli anni trenta, ma al Levi attualizzato, brillante sintesi, operata dal regista, tra gli avvenimenti reali descritti nel libro e la proiezione di essi nel presente storico della realtà italiana. Appassiona lo spettatore il lento, graduale, totale coinvolgimento del protagonista nell'ambiente di Gagliano,la sua completa simulazione e identificazione col carattere perennemente contestativo, ma fatalistico, della sua gente. Valido interlocutore del protagonista è Paolo Bonacelli nella interpretazione della parte del Podestà Don Luigino: tipico personaggio del fascismo che nella sagoma e nel portamento ci dice che la vita è violenza, lo Stato è violenza organizzata, il pensiero è violenza. L sua apparente bonomia che affiora in superficie e traspare dai suoi consigli, non attenua la sua violenza perché non vi è soltanto la violenza aperta, bellicosa, quella del pugno teso e della manifestazione militare; vi è anche la violenza subdola, quella che si dissimula dietro l'abitudine, l'ordine, l'educazione salottiera, l'anonimato degli uffici. Vi è la violenza che minaccia e quella che seduce : la prima si fa riconoscere e in un certo senso dichiara le sue responsabilità. La seconda avanza mascherata, si insinua nella legge, nella morale; abbraccia coloro che sopprime. Il dialogo,limpido, preciso, serrato nella Casa Comunale tra Levi e il Podestà costituisce la sintesi razionale di tutto il film. In esso il Podestà riafferma la natura terroristica della propria concezione statuale,mentre il Levi stigmatizza sia il terrorismo dello Stato borghese sia quello dei briganti anche se quest'ultimo è giustificato come reazione al primo perché col “brigantaggio la civiltà contadina difendeva la propria natura contro quell'altra civiltà che le sta contro e che,senza comprenderla, eternamente la assoggetta; perciò istintivamente, i contadini vedono nei briganti i loro eroi”. Emerge da questo discorso la tensione che sembra avere ispirato la regia verso la posizione di non violenza e di giusta e appropriata condanna verso i due tipi di terrorismo. Ma tra il terrorismo dei potenti e il terrorismo dei disperati c'è questa differenza : il primo colpisce gli avversari come fossero bestie, senza neppure odiarli, al modo che si eliminano senza odiarli gli animali fastidiosi e nocivi; il secondo odia e vuole strappare al nemico la sua falsa maschera di umanità. Ed è proprio questo odio che gli conferisce, pur nell'orrore, un aspetto di umanità e gli concilia, nel paragone, una simpatia di cui l'altro non potrà fruire.
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Mercoledì 22 ottobre 2008
24 ore in Basilicata
L’intervista Il commissario dell’Asl 4, Domenico Maroscia, guarda al futuro del sistema sanitario
«Il riordino? Un’opportunità» Parole d’ordine: forza, autorevolezza e autonomia di ROSSELLA MONTEMURRO MATERA - «L'auspicio è che il direttore generale della nuova Azienda lavori affinché il processo di accorpamento venga vissuto come un'opportunità per i cittadini utenti e affinché i modelli organizzativi possano portare maggiore efficienza ed efficacia. Non abbiamo fatto un processo per risparmiare ma per riconvertire una spesa al miglioramento dei servizi sanitari. Noi siamo ottimisti e partiamo dall'idea che questa legge può portare vantaggi». All'indomani della chiusura del piano di unificazione delle Aziende Sanitarie che, a Matera, vedrà accorpate l'Asl 4 e l'Asl 5, secondo il commissario dell'Asl 4 Domenico Maroscia, la mission, gli obiettivi e i modelli organizzativi da perseguire, dovranno essere tutti mirati ad un'ulteriore ottimizzazione del servizio. Cosa accadrà per gli utenti e gli operatori sanitari dell'Asl 4 dal primo gennaio 2009, data in cui l'unificazione sarà effettiva? Il piano di unificazione approvato in Regione prevede una fase transitoria, quella dei primi sei mesi, in cui le funzioni restano differenziate per ambiti distrettuali. La nuova legge dal primo gennaio affianca alla Asl unica i distretti che diventano ancora più forti, più autorevoli, più autonomi. Distretti che provvisoriamente assumono, dice la legge, la perimetrazione geografica delle disciolte Asl. Dal primo gennaio avremo il distretto di Matera e il distretto di Potenza. Non saremo quindi in presenza di nuovi assetti organizzativi sconvolgenti o innovativi che potrebbero determinare disservizi o preoccupazione. I servizi vengono mantenuti nella sede distrettuale, come accade ora. Con l'unificazione delle due Aziende sanitarie del territorio, quali saranno le novità che riguarderanno Matera? Tutto il processo di definizione dei nuovi modelli organizzativi, dei nuovi assetti e dei nuovi incarichi è un processo demandato al nuovo direttore generale che prenderà servizio il primo gennaio. In base alla legge di riordino del Servizio Sanitario Regionale, il direttore dovrà emanare il cosiddetto atto aziendale in cui si definiscono le linee strategiche entro il 30 giugno 2009. Mi auguro che il processo di accorpamento venga vissuto positivamente e che in questo atto si evidenzino i -
fattori innovativi propri di un processo di accorpamento. Credo che lasciare le cose tutte come attualmente sono, significhi vanificare gli effetti positivi attesi da un processo di unificazione. Si corre il rischio di una politica che privilegi per 2/3 Potenza e per 1/3 Matera? Il finanziamento delle Aziende Sanitarie avviene prevalentemente sulla cosiddetta quota capitaria, sul rapporto utenti. E' chiaro che noi, avendo una popolazione che è circa la metà di quella di Potenza, avremo un finanziamento che sarà circa la metà di quello del capoluogo, per un tecnicismo. Possono essere portate come valore aggiunto altre considerazioni: il valore del nostro ospedale di Matera, la nostra produzione, la capacità di attrazione del “Madonna delle Grazie”, la richiesta quindi anche di maggiori finanziamenti che vadano oltre la quota capitaria. Inoltre, la provincia di Matera ha una popolazione più giovane rispetto alla provincia di Potenza: certamente l'età è un fattore che influenza la spesa sanitaria. In questo caso se ci sarà un finanziamento 2/3 e 1/3 sarà prevalentemente per effetto di questo tecnicismo. In questi ultimi, mesi prima dell'unificazione, si stanno registrando difficoltà? Se devo essere sincero, la difficoltà maggiore è quella di spiegare a tutti nostri operatori del servizio sanitario che probabilmente nessuno risentirà in negativo della propria collocazione professionale, anzi in teoria ci possono essere ulteriori valorizzazioni professionali. Da quello che sto percependo, sembrerebbero essere più agitati e preoccupati i professionisti legati a determinati modelli organizzativi e ad assetti professionali. Non riescono ancora ad ipotizzare che questo accorpamento potrà dare vantaggi professionali. Attualmente, qual è la qualità dei servizi offerti dal “Madonna delle Grazie? Dalla sua apertura ad oggi, a distanza di cinque anni (periodo che coincide con il mandato del dottor Maroscia, ndr) abbiamo registrato un boom in termini di crescita del volume di attività. Sono aumentate le prestazioni ambulatoriali, è diminuita la migrazione passiva ed è aumentata quella attiva al punto tale da registrare oggi un problema di sovradomanda che incide sul “Madonna delle Grazie”. A
In cinque anni il Madonna delle Grazie ha vissuto un boom
Domenico Maroscia
questa domanda, forse non riusciamo a dare risposte proprio perché la crescita è stata esponenziale ed eccessiva in tempi brevi. Quindi non c'è stato tempo per adeguare le dotazioni organiche e le tecnologie. Probabilmente paghiamo un prezzo per eccesso di domanda in un periodo breve. Quella che si è verificata è andata ben oltre la crescita programmata: noi avevamo programmato un incremento di 10-15% invece siamo arrivati al 22 - 30% in termini di domanda. Tutto questo si ripercuote anche sulle liste di attesa? Certo. E' tra le conseguenze delle liste d'attesa. Abbiamo cercato di porre rimedio con una serie di correttivi, attivando prestazioni specialistiche sul territorio. La stessa prestazione dallo stesso specialista può essere fatta ad esempio a Tricarico in tempi notevolmente più brevi. E' stata una scelta politica. Abbiamo sbagliato? I cittadini di Matera non hanno apprezzato questa scelta? Certamente l'hanno però apprezzata i cittadini di Tricarico, i cittadini di Bernalda, i cittadini di Irsina. Hanno apprezzato il fatto che nel loro territorio si potessero fare prestazioni specialistiche. E' stata una scelta aziendale sulla base di un'indicazione del piano sanitario nazionale e del piano sanitario regionale: potenziare i servizi a livello territoriale. Attivando una serie di servizi sul territorio abbiamo superato la visione ospedalocentrica. Le attività che sono aperte sul territorio non sono andate ad aggiungersi a quelle dell'ospedale ma sono state, in parte, sottratte ai volumi ospedalieri. Lei ha parlato di migrazio-
ne sanitaria attiva. Si registra anche il fenomeno opposto, con la presenza in zona di altri ospedali, ad esempio con la recente realizzazione del nuovo Miulli di Acquaviva? In effetti temevamo la concorrenza del Miulli. In realtà da quando il Miulli è partito, non so per quale vicenda interna, dai nostri dati sul volume di attività non abbiamo risentito minimamente dell'avvio dell'ospedale di Acquaviva. Dai dati di migrazione passiva, sono in netto e costante decremento a fronte di un notevole e rapido incremento sulla migrazione attiva. Abbiamo registrato, tra prestazioni ambulatoriali e ricoveri, una crescita complessiva di circa il 34% mentre, sempre nel quinquennio, la migrazione passiva è diminuita nell'ordine del 7-8%. Dobbiamo considerare anche che circa 1/4 dell'attività del nostro ospedale è rivolta a utenti extra aziendali. Per quanto riguarda il bilancio, attualmente in rosso, come si inserisce nel processo di unificazione, l'obiettivo di pareggiarlo entro due o tre anni? Nella legge regionale è stato previsto l'azzeramento delle situazioni debitore esistenti. Dal primo gennaio le nuove aziende di Potenza e Matera ripartono da zero, senza situazioni debitore. Tutto il pregresso resta gestito dalla gestione liquidatoria e la Regione farà fronte alla copertura dei disavanzi delle gestione pregressi. La nuova Azienda partirà con un finanziamento adeguato che sarà prevalentemente la sommatoria dei finanziamenti di Montalbano e Matera. La Regione adotterà dei correttivi alla semplice sommatoria. Vedremo come si chiu-
derà il bilancio 2009 della nuova Azienda Sanitaria per valutare disavanzi. Noi lanciamo un messaggio chiarissimo: credo che il processo di unificazione possa o debba portare anche dei risparmi di gestione. Se pensiamo che tutte le funzioni amministrative verranno accorpate in un'unica struttura, deriverà sicuramente qualche economia, soprattutto sul versante tecnico amministrativo. Nei mesi scorsi abbiamo sollevato il problema della seconda guardia anestesiologica (nelle ore notturne e nei festivi, se si verifica un'urgenza, si può contare solo sull'anestesista rianimatore di turno nel reparto di Rianimazione del Madonna delle Grazie. In questo modo, però, fino a quando l'anestesista rianimatore reperibile non raggiunge l'ospedale, il reparto rimane senza medico e, se dovesse verificarsi un'ulteriore emergenza nello stesso reparto o al pronto soccorso, potrebbero esserci seri problemi, ndr). La situazione è in via di definizione? E' un obiettivo che ci siamo dati e che demandiamo alla nuova gestione. Nell'ambito di un processo di accorpamento si potrebbe almeno in tutti i presidi della Asl mettere una nuova guardia anestesiologica se si riuscisse a far indirizzare su Matera le emergenze notturne. E' un processo che potrebbe essere più facilmente risolto. Qual è la capacità del pronto soccorso del Madonna delle Grazie di fronteggiare le emergenze? Ottima. Abbiamo un unico problema che però riguarda tutti i pronto soccorso d'Italia: è sempre maggiore la tendenza di rivolgersi in maniera inadeguata, da codice bianco. Non c'è il filtro sulla domanda, quindi arrivano tutte le istanze. Per i codici bianchi c'è la guardia medica e il medico di base. Ma è più facile per i cittadini rivolgersi ad uno sportello aperto 24 ore su 24 e in grado di dare risposte sia a domande semplici sia a domande complesse. Bisognerebbe avere un meccanismo di filtro per gli accessi al pronto soccorso. Ai codici gialli e rossi viene data risposta in tempi rapidi. Il codice bianco aspetta cinque ore. Non diciamo no a nessuno. Quando una persona si rivolge al pronto soccorso per un mal di testa corre il rischio di aspettare 5 ore ma va a casa con approfondimenti diagnostici, tra analisi di laboratorio e radiografie. Il ricorso inappropriato al pronto soccor-
so comporta anche costi ulteriori inappropriati. Nell'ambito della terapia antalgica e dell' “Ospedale senza dolore”, così come stabilito dagli Obiettivi di salute e programmazione economico finanziaria delle aziende sanitarie della Regione Basilicata 20082009, entro il 2008 bisognerà individuare il responsabile della terapia del dolore e costituire il Comitato Ospedale senza dolore. A che punto siamo? Abbiamo individuato il responsabile dell'Ospedale senza dolore, la dottoressa Margherita Pinto che è subentrata alla dottoressa Andrisani, andata in pensione. Abbiamo costituito il comitato dell'ospedale senza dolore e per le cure palliative e domiciliari. Abbiamo anche avviato un ambulatorio per cure palliative per malati oncologici terminali per accompagnare il paziente con spirito umanitario, direi, più che sanitario. C'è questa nuova tendenza che parte a livello di Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale bisogna evitare il dolore. Sul piano personale a me sembra un eccesso, però ormai è diventata un'opinione e una richiesta corrente. Siamo in grado, su richiesta del paziente in condizioni ottimali, di ridurre il dolore. Certo, questo si ottiene con i farmaci: dobbiamo essere cosciente che i farmaci non sono ininfluenti. Evitare il dolore può portare ad altri scompensi, ad altri problemi. Potrebbe esserci una sua candidatura a direttore generale per l'Asl unificata? Siamo tutti papabili. E' uscito il bando che scade il 13 novembre, una commissione stabilirà gli idonei, la giunta deciderà tenendo conto delle capacità. Non sta a noi influenzare la scelta che deve essere libera. Questo è il mio parere sulle nomine in genere da parte della giunta regionale, è una scelta demandata ad un organo politico istituzionale che deve tener presente le capacità, i meriti ma anche le valutazioni politiche. Secondo me non dobbiamo scandalizzarci perché noi siamo un organo esecutorio di politiche, di programmazione, di strategie della giunta regionale: dobbiamo essere dei tecnici nell'ambito di strategie di una politica con la “p” maiuscola che faccia programmazione, che sappia governare il territorio e che sappia rendere efficienti i servizi. r.montemurro@luedi.it
Siamo tutti papabili per dirigere l’Asl unificata
24 Ore in Basilicata
Mercoledì 22 ottobre 2008
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La richiesta della procura della Repubblica di Potenza
«Il fotografo Corona a giudizio»
Fabrizio Corona
POTENZA-A conclusione dell’inchiesta cosiddetta «vallettopoli», relativa a presunti ricatti ai quali sarebbero stati sottoposti vip e personaggi dello sport per evitare la pubblicazione di immagini considerate compromettenti, il pubblico ministero di Potenza Henry John Woodcock ha chiesto il rinvio a giudizio di 14 persone. Al fotografo Fabrizio Corona, principale imputato dell’inchiesta, e ad altre sette persone – il braccio destro di Corona, Marco Bonato, gli altri fotografi Fabrizio Pensa, Mauro Tarzariol e Luca Muci, l’avvocato del foro di Milano Marcello D’Onofrio (quale concorrente esterno), il mediatore Andrea Rigante e la collaboratrice dell’agen-
zia 'Coronàs', Sonia Mauri – il magistrato contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e allo sfruttamento della prostituzione. Altri sei imputati – il manager di pornostar Riccardo Schicchi, Andrea Carboni, Francesco Chiesa Soprani, Massimiliano Fullin, Marcello Silvestri e Ettore Renzo Fanti – sono accusati di specifici episodi di riciclaggio di denaro, favoreggiamento personale e sfruttamento della prostituzione. Secondo l’accusa, Corona avrebbe promosso l’associazione per delinquere, selezionando le vittime. Avrebbe, inoltre, scelto le ragazze da avviare alla prostituzione con facoltosi imprenditori e manager.
Herry Woodcock
In Corte d’assise le testimonianze del maggiore Longhi e del professor Strada
Le analisi del Ris sul delitto Tartaglia «Uno dei quattro proiettili era di una marca diversa» POTENZA - Uno dei quattro colpi era diverso. C'era un Winchester con camicia di rame tra quelli di piombo marchiati Fiocchi. Il maggiore Matteo Longhi della sezione “Balistica” dei carabinieri del Ris di Roma è stato chiamato dal pubblico ministero Giuliana Giuliano per illustrare ai giudici della Corte d'assise di Potenza i particolari della perizia che secondo l'accusa inchioda Gerardo Navazio, 63 anni, imputato per l'omicidio del giovane Mauro David Tartaglia. Ma per l'avvocato Mirella Viggiani, che difende Navazio, quello del quarto proiettile diverso è un particolare importante. Ed è lei a tenere incollato sulla sedia il maggiore Longhi per una mezzora. Lui descrive le dinamiche, le traiettorie. E l'arma del delitto, che nel procedimento che dalla pressione sul grilletto arriva fino allo sparo del proiettile e all'espulsione del bossolo imprime la sua indelebile firma. Tracce microscopiche, differenziate tra loro da particolari distinguibili solo da microscopi ad alta precisione. «La pistola era una 6.35 semiautomatica», dice il maggiore. «E i bossoli erano compatibili». Tre pallottole Fiocchi di piombo e una Winchester «con camicia di rame». Per il maggiore «sono partite dalla stessa arma». Ma l'avvocato insiste sul quarto proiettile diverso. E soprattutto sullo stub (il metodo che ha sostituito il guanto di paraffina. E' un supporto metallico sul quale è incollato un nastro adesivo che viene passato sulle mani e sugli abiti del sospettato. Le particelle di bario, antimonio e piombo eventualmente raccolte vengono poi individuate in laboratorio con un microscopio elettronico). Perché Navazio è risultato positivo solo allo stub al volto. Sulle mani gli investigatori non hanno trovato particelle di polvere da sparo. E poi ci sono quelle lettere. Quelle con cui ha ritrattato la sua confessione. «Non sono stato io. E' stato Marco Ugo Cassotta». E' questa la nuova versione di Navazio. Quarant'anni fa si trovò in una situazione molto simile. Dopo una lite uccise sua cognata. Arrestato, venne condannato a 21 anni di carcere a cui se ne sono poi aggiunti altri 16. In carcere ha partecipato a sommosse e ha cercato di evadere tre volte: dal carcere di Sulmona, da quello di Lecce e da quello di Torino. Gli anni dietro le sbarre sono diventati in tutto 37. Il carcere non è un'esperienza facile, Navazio lo sa, ma questo non ha fermato la sua mano una seconda vol-
Approda in terza commissione la richiesta del sostituto procuratore Woodcock
Primo sì al trasferimento a Napoli del pm anglonapoletano ROMA - Dopo le indiscrezioni e l’annuncio del pm il Consiglio superiore della magistratura dà il primo sì al trasferimento del pubblico ministero di Potenza Henry John Woodcock, salito alla ribalta delle cronache per le sue inchieste su Vallettopoli e su Vittorio Emanuele di Savoia, potrebbe essere presto trasferito, come da lui richiesto, a Napoli. La terza commissione del Csm proporrà nelle prossime settimane al plenum questa nuova sede per il magistrato, che nel capoluogo campano continuerà a svolgere le funzioni di pm. Era stato lo stesso Woodcock a chiedere a Palazzo dei Marescialli di essere trasferito, e Napoli era la prima sede da lui indicata come preferita.
Il pm aveva indicato anche Milano, Palermo, Firenze e Livorno. Nel capoluogo campano, inoltre - secondo le indiscrezioni pubblicate dall’agenzia di stampa Agi - saranno trasferiti anche Alessandro Cimmino e Francesco Chiaromonte, pubblico ministero e giudice per le indagini preliminari di Santa Maria Capua Vetere, che si erano occupati della inchiesta che, nello scorso gennaio, coinvolse l’allora guardasigilli Clemente Mastella e sua moglie Sandra. Anche Cimmino e Chiaromonte avevano inoltrato tale istanza al Consiglio superiore della magistratura e nelle prossime settimane, come proposto dalla terza commissione, il plenum esaminerà la loro pratica.
Lo ha deciso il Riesame La Fiom chiede giustizia al Tribunale del lavoro
Revocata Archiviata l’inchiesta la sospensione che ipotizzava di De Cunto eversione alla Sata Carabinieri del Ris su una scena del delitto
ta. Uscito di galera - sono almeno 50 gli istituti penitenziari che l'hanno ospitato - è tornato a Melfi. Qui sembra volersi rifare una vita, ma non dimentica gli anni passati in cella. A Melfi crea una cooperativa per il recupero degli ex detenuti. Una compagna per qualche mese - la donna che sembra essere il motivo per il quale ha ucciso Tartaglia - una casa, un lavoro come guardiano di un'azienda edile di San Nicola. Un uomo strano, dicono a Melfi, alto con occhi duri e che incutono timore. Secondo gli investigatori anche a Melfi Navazio aveva frequentazioni non proprio regolari. Aveva ancora contatti con il mondo della criminalità organizzata. Frequentava quello che per la procura antimafia a Melfi era il capomandamento: Marco Ugo Cassotta (ucciso e poi bruciato il 14 luglio dello scorso anno). E ora accusa proprio lui. Nella lettera sostiene: «Io e Marco eravamo amici. Ho confessato l'omicidio per coprire lui». Poi racconta altre cose. Ritiene di essere a conoscenza di dettagli che riguardano un giro di prostitute. Forse
lo stesso giro di cui faceva parte la sua donna. E' lui stesso a dirlo ai carabinieri al momento dell'arresto. Dice: «Ho ucciso Tartaglia, perché faceva prostituire la mia donna». E di quel giro, sostiene Navazio, «facevano parte anche alcuni avvocati». Gli investigatori hanno cercato di verificare quello che sostiene Navazio. Ma senza risultati. La ricostruzione dell'accusa è un'altra. Navazio era in viale D'Annunzio, davanti alla concessionaria di auto gestita da Marco Ugo Cassotta, di cui era amico. Sopraggiunge Tartaglia. I due avrebbero cominciato a insultarsi, come facevano ogni volta che si vedevano. Navazio è armato, prende la pistola calibro 6.35 e spara. Due colpi in pieno viso. Tartaglia forse non ha neppure il tempo di capire che quelli sono i suoi ultimi attimi. Cade, il casco rotola più in là. Navazio spara ancora, altri due colpi, ma alla nuca. Tartaglia giace a terra in una pozza di sangue. Quello che è accaduto dopo lo racconta ai giudici il professore Luigi Strada, medico legale. Fabio Amendolara
E’ STATA revocata la sospensione cautelare che aveva interdetto dalle sue funzioni il dottore Giuseppe De Cunto, otorinolaringoiatra dell’Asl numero due di Potenza. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame su ricorso del difensore di De Cunto, l’avvocato Donatello Cimadomo. Le dodici pagine dell’ordinanza - annullata dal Riesame - fanno riferimento a una gara del 2006 per l’acquisto di un microscopio chirurgico. La ditta che si aggiudicò la gara (l'apparecchio vale diverse decine di migliaia di euro) era la «Medical Group Sistem». Il provvedimento nulla eccepisce nel merito delle procedure seguite per l’aggiudicazione della gara, ma punta il dito contro il fatto che De Cunto, essendo in gara la proposta di un proprio congiunto, avrebbe dovuto astenersi da ogni attività e il non averlo fatto, indipendentemente dalla regolarità della gara, andrebbe a configurare un abuso d’ufficio. Ora il provvedimento è stato revocato e De Cunto potrà tornare al suo posto. f. a.
POTENZA - Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza su richiesta del sostituto procuratore antimafia Francesco Basentini, ha disposto l'archiviazione del procediemnto a carico degli indagati Tonino Innocenzi, Vincenzo Miranda, Michele Passannante, Donatantonio Auria e Francesco Ferrentino, che nel 2007 furono oggetto di un indagine di carattere nazionale sull'ipotesi di «attività eversiva ai fini terroristici». Ritenendola infondata, in relazione al requisito oggettivo, non esistendo nel fascicolo elementi probatori atti a sostenere l'accusa in giudizio. La Fiom-Cgil di Basilicata giudica positivamente questa sentenza, avendo da sempre sostenuto l'estraneità dei lavoratori indagati e il pericoloso accostamento tra questi fatti e la “lotta dei 21 giorni” alla Fiat-Sata di Melfi, facendosi promotrice insieme al comitato delle Rus e Operai del sito Fiat e Indotto, di una raccolta firme (sostenuta da migliaia di lavoratori) ed inviata alle massime cariche dello Stato per ottenere giustizia. A seguito di quell'inchiesta i lavoratori furono anche licenziati ingiustamente dalla
Il palazzo di giustizia
Fiat, in quanto al contrario delle classi dirigenti (politiche e amministrative), non è valsa anche per gli operai la presunzione di innocenza. La Fiom-Cgil di Basilicata nel ribadire piena fiducia nell'operato della Magistratura, ritiene, che alla luce di questa sentenza, anche il Tribunale del Lavoro di Melfi faccia giustizia, ordinando alla Fiat il reintegro immediato dei lavoratori ingiustamente licenziati, che ormai da circa un anno non percepiscono il salario, e che siano così ripagati dell'umiliazione e del danno subito dall'infondatezza delle accuse.
18 24 Ore in Basilicata Riapprovati gli aumenti tariffari Aato, arrivano attacchi da destra e sinistra Mercoledì 22 ottobre 2008
Acqua, protesta senza colore Rotonda chiede l’annullamento, il Pdci in assemblea POTENZA - All’indomani dell’approvazione, per la seconda volta in tre mesi, delle nuove tariffe del Servizio Idrico Integrato si sollevano nuovamente le polemiche, proprio come successe a luglio. «Sbagliare è umano ma perseverare… La conferma degli aumenti tariffari del servizio idrico e depurazionefogne già decisi quest’estate, assunta lunedì a cuor leggero dall’Aato, solo per riparare ad errori formali, è la riprova di quanto i Comunisti Italiani stanno ripetendo da tempo: c’è bisogno di una svolta nella programmazione e nella gestione delle risorse naturali fondamentali per la Basilicata che sono l’acqua e il petrolio». A sostenerlo in una dichiarazione congiunta sono i capigruppo del Pdci alla Regione Giacomo Nardiello e alla Provincia di Potenza Raffaele Soave che hanno promosso per venerdì 24 a Spinoso un’assemblea con le popolazioni della Val d’Agri e del Senisese. «Sarà questa – dicono Nardiello e Soave – la prima risposta del Pdci contro il provvedimento di inasprimento delle tariffe del servizio idrico chiamando proprio le comunità nei cui territori si trovano sorgenti, dighe ed impianti, come la Val d’Agri e il Senisese, a far sentire la propria voce e a mobilitarsi intorno ad un unico obiettivo: concentrare una parte delle royalties su un progetto di utilità pubblica, (infrastrutturale - agro-forestale - industriale) in grado di rilanciare l’occupazione e creare prospettive di sviluppo. Il petrolio e l’acqua – affermano i capigruppo Pdci - continuano a tradire le aspettative delle popolazioni della Val d’Agri e del Senisese, mentre i segnali di crisi si moltiplicano (Vibac, EIPLI, forestali) ed è ripresa nella indifferenza totale l’emigrazione verso il centro nord di giovani e di intere famiglie. La Regione Basilicata ha in “cassaforte” risorse finanziarie fresche de-
rivanti dalla vendita della propria quota in Acquedotto Pugliese e dall’acquisto da parte della Regione Puglia di quote di Acqua spa, oltre al contenzioso precedente con la stessa Regione Puglia per l’acqua ceduta negli anni passati. Chiederemo – dicono Nardiello e Soave – che questi soldi siano spesi prioritariamente nella Val d’Agri e nel Senisese proprio a tutela delle sorgenti e delle dighe che hanno bisogno di lavori di manutenzione e difesa idraulico-forestale, avviando cantieri per almeno un migliaio di posti di lavoro tra operai forestali ed edili». E proteste arrivano anche dal sindaco di Rotonda, Giovanni Pandolfi che in una nota sottolinea: «Un atto consumato ai danni dei cittadini lucani che non solo stride con la sensibilità sociale e la coscienza politica di ciascuno ma che appare arbitrario ed illegittimo». «In effetti - dichiara Pandolfi l’aumento tariffario oltre ad apparire inopportuno in un momento di estrema crisi
gli stessi aumenti». Ma la polemica non ha colore politico e proprio come accaduto a luglio critiche alla nuova tariffazione arrivano da Sinistra come da Destra. Il capogruppo di An, Antonio Tisci, ha sottolineato: «I 36 sindaci che hanno votato a favore dell’aumento delle tariffe – prosegue Tisci – non hanno certo rappresentato gli interessi dei cittadini che magari si chiedono perché il costo dell’acqua sia così alto nella nostra regione che pure figura fra i macroproduttori di acqua, e magari vorrebbero sapere come mai i costi dell’acqua aumentino continuamente e perché, malgrado il contributo di 5 milioni di euro dato dalla Regione Basilicata non sia stato possibile contenere i costi. Scoprire che il costo dell’acqua è dovuto alla gestione scellerata e dispendiosa dell’immenso carrozzone che ne assicura la fruizione – secondo Tisci – sarebbe la classica scoperta dell’acqua calda. Non è chiaro, però, perché i sindaci ac-
consentano a questa gestione catastrofica e perché assecondino gli aumenti». Il consigliere capogruppo Udc alla provincia di Potenza, Vincenzo Giuliano parla di “occasione persa” «per dimostrare la propria capacità di fare di un bene materiale uno strumento di stimolo e sostegno per i processi autogeni nello sviluppo locale». «La lievitazione della bolletta posta a carico delle famiglie, dei cittadini, delle imprese - ha concluso Giuliano - è la chiara dimostrazione di una gestione nella quale sono prevalse solo le logiche autoreferenziali». E il consigliere regionale del gruppo misto – “Popolo della Libertà”, Pasquale Di Lorenzo ha commentato «Altrove sarebbero stati licenziati tutti gli amministratori ed i responsabili, da noi no. Dopo che si è scaricato il tutto sulle casse regionali per coprire un buco di 5 milioni di euro, adesso si va oltre e si chiedono altri soldi direttamente ai cittadini ed anche con il carattere della retroattività».
Crisi idrica
L’allarme parte dal Sud ma riguarda tutta l’Italia ROMA – L'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni lancia l’allarme sulla crisi idrica, che è conclamata in Puglia, ma incombe anche su altre parti del Paese: quasi ovunque gli invasi, interessanti i Consorzi di bonifica, registrano quantità d’acqua inferiori a quelle dell’anno scorso. Nel triangolo Puglia-Campania-Basilicata - spiega il presidente dell’Anbi, Massimo Garagano – ogni bacino è in emergenza, ma anche in Sicilia è deficitaria la gran parte dei serbatoi con situazioni più marcate per gli invasi Poma, Garcia, Rosamarina nei bacini, rispettivamente, di Iato, Belice Sinistro e S. Leonardo. Preoccupante è anche la situazione in alcune aree della Sardegna dove la quantità d’acqua presente è inferiore alla metà di
Due giorni di seminario tra ex consiglieri regionali
Una politica organica centrata sulla montagna E’ la richiesta del Pollino MORANO CALABRO (COSENZA) – Le problematiche connesse con lo sviluppo del sistema dei Parchi e della montagna sono stati al centro, a Campotenese, di un seminario sul tema “ApeAppennino Parco d’Europa: il Parco nazionale del Pollino” promosso su iniziativa dell’associazione fra ex consiglieri regionali calabresi e dell’Ente parco. Due intense mezze giornate di lavoro hanno consentito a uomini politici, rappresentanti istituzionali, studiosi ed ex consiglieri di Calabria e Basilicata, assieme ai responsabili dell’ente Parco Nazionale del Pollino e ad operatori economici e sociali, di rivisitare le problematiche connesse con lo sviluppo del sistema dei Parchi. «La riflessione – è detto nel documento conclusivo dell’iniziativa – ha interessato il Parco Nazionale del Pollino ma si è occupata anche di mettere a fuoco lo status delle aree interne, la cui condizione appare a rischio, per via del fenomeno dell’abbandono lento ed inarrestabil di questi territori, da par-
economica che investe l’intera società lucana, risulta viziato da precise violazioni normative e legislative». Per questi motivi il Comune di Rotonda fa sapere di «voler integrare con motivi aggiunti il ricorso già in precedenza presentato al Tribunale Amministrativo per la Basilicata, chiedendo nuovamente l’annullamento dell’atto deliberativo». Voci di dissenso ancora da Emilia Simonetti (Prc), che a proposito della conferma degli aumenti ha sottolineato come sia «una risposta negativa alle sollecitazioni venute dai sindacati dei pensionati e da associazioni dei consumatori, condivise e sostenute dal gruppo Prc, perché l'aumento si scaricherà sui redditi delle fasce più deboli delle nostre popolazioni. È incomprensibile la caparbietà degli amministratori dell'Aato e di sindaci nel continuare lungo la strada dell'inasprimento del sistema tariffario, mentre appare “odioso” il tentativo di applicare la retroattività de-
te dell’uomo. È stato preso atto con viva soddisfazione della sottoscrizione della Intesa istituzionale tra il Parco, le Regioni Basilicata e Calabria, le Province di Cosenza, Matera e Potenza». «Una particolare sottolineatura è emersa – prosegue il documento – sulla inderogabile necessità che l’ammodernamento del tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria che interessa il territorio del Parco del Pollino. Un vero e proprio grido di allarme, alto e forte, si è levato anche per chiedere con forza una politica organica per la montagna ed una forte e sinergica azione delle Regioni e del sistema dei Parchi, per arginare un esodo le cui origini si fanno risalire ad una sorta di disarmo dei servizi fondamentali per una vita umana e moderna che sia in qualche misura competitiva con la qualità della vita urbana: scuola – sanità – servizi sociali – viabilità e trasporto locale – lavoro e formazione professionale – sicurezza».
quanto contenuto nello stesso periodo dell’anno scorso. Risalendo verso Nord, analoghe situazioni si registrano negli invasi Penne in Abruzzo, Castreccioni nelle Marche, Mignano in Emilia Romagna. «Il razionamento idrico, che sta colpendo i territori di Puglia e Basilicata serviti dall’acquedotto del Sinni, testimonia un’atavica siccità, accentuata dai cambiamenti climatici a cui bisogna rispondere con interventi strutturali. Dopo le forti penalizzazioni al servizio irriguo e, quindi, alle produzioni agricole pugliesi, la crisi colpisce ora anche gli usi umani», spiega Gargano, che prosegue: «Di fronte a tali situazioni risultano ancora più incomprensibili e gravi le responsabilità politiche per dare il via ai lavori della diga di Piana dei
Limiti, al confine tra Puglia e Molise ed i cui finanziamenti rischiano, per l’ennesima volta, di essere perduti, vanificando un’opportunità di sviluppo per il territorio. Contestualmente va avviato un Piano Nazionale degli Invasi, così come vanno incentivati l’attivazione degli usi plurimi delle acque ed il riutilizzo della acque reflue in una logica di ottimizzazione d’uso della risorsa, cui i Consorzi di bonifica stanno dando significativo esempio non solo attraverso la modernizzazione degli impianti irrigui, ma anche grazie all’applicazione di tecnologie innovative». «Queste – sostiene Gargano – sono scelte concrete ed estendibili; la desalinizzazione delle acque marine (utilizzabile ad uso potabile) è difficilmente praticabile per gli alti costi».
Bandi e lavoro
Acquedotto Lucano cerca un geologo e un avvocato
Uffici di Acquedotto Lucano
POTENZA - Acquedotto Lucano indice due nuove selezioni pubbliche finalizzate all’inserimento di due figure professionali all’interno della società. Sul sito internet www.acquedottolucano.it sono disponibili e scaricabili: il bando integrale e la domanda di partecipazione per la selezione pubblica, per titoli ed esami, finalizzata all’assunzione (livello 7° del comparto Gas/Acqua) a tempo pieno e indeterminato di un avvocato da inserire nella sede di Potenza di Acquedotto Lucano S.p.A e il bando integrale e la domanda di partecipazione per la selezione (livello 7° del ccnl del comparto Gas/Acqua) a tempo pieno ed indeterminato di un laureato in Geologia da inserire nella sede di Potenza di Acquedotto Lucano Progettazione s.r.l. I titoli specifici di accesso richiesti per la selezione dell’avvocato sono il diploma di laurea, laurea specialistica o magistrale in Giurisprudenza con votazione non inferiore a 100/110 e l’iscrizione all’albo degli avvocati; per la selezione del laureato in Geologia, i titoli specifici richiesti sono il diploma di laurea, laurea specialistica o magistrale in Geologia con votazione non inferiore a 100/110 e l’abilitazione all’esercizio della professione. Entrambe le domande potranno essere presentate fino alle 13,00 di venerdì 28 novembre 2008.
Da Confagricoltura una richiesta rivolta ad Arbea e Regione
«Si deve pagare entro dicembre l’annualità 2008 del Psr» POTENZA - «L’auspicato cambio di marcia da parte di Arbea nell’effettuare con regolarità i pagamenti alle aziende agricole di Basilicata purtroppo non c’è stato o è stato appena accennato, con il risultato che inspiegabilmente ancora centinaia di agricoltori attendono l’erogazione parziale o definitiva del contributo finanziario sulle misure del psr 2007, mentre la situazione economica delle imprese rischia di precipitare alla vigilia della programmazione dei nuovi investimenti per la prossima campagna agricola». E’ il giudizio espresso dal presidente della Confagricoltura di Basilicata, Rocco Graziadei, a commento del resoconto dell’attività dell’organismo pagatore regionale a tre mesi dalla forte protesta condotta dalle organizzazioni agricole per denunciare lo stato di paralisi in cui versava Arbea. «La carenza di personale non può essere costantemente l’alibi dietro il quale Arbea si fa scudo per di-
La sede dell’Arbea
chiarare la sua inadeguatezza – ha aggiunto il presidente della Confagricoltura - anche perché siamo a conoscenza della disponibilità da parte del Dipartimento a colmare provvisoriamente delle lacune anche sotto il profilo
dell’impegno economico, inoltre gli stessi caa delle organizzazioni agricole hanno più volte offerto la loro collaborazione e stimolato gli uffici dell’Arbea affinché si potessero sanare le anomalie che impedivano il pagamento delle
pratiche, ma a tutto ciò le risposte sono sempre state parziali o negative. Il profondo malcontento degli agricoltori è sotto gli occhi di tutti per cui non possiamo permetterci di aspettare i tempi del riordino organizzativo di Arbea mentre vediamo le aziende stritolate dai debiti e dal sistema bancario che non è più disposto a concedere credito. Poiché le imprese agricole hanno vitale necessità di liquidità – ha concluso Graziadei – chiederemo ufficialmente alla Regione Basilicata e ad Arbea di effettuare con procedura straordinaria il pagamento entro il mese di dicembre dell’annualità Psr 2008 così come previsto dal regolamento comunitario; nel frattempo non escluderemo, da parte di aziende agricole con chiare situazioni di liquidabilità del premio, il ricorso ad azioni legali per il riconoscimento dei danni economici subiti». Confagricoltura: pagare entro dicembre l’annualità 2008 del PSR
24 Ore in Basilicata 19 A Roma il convegno “I processi storici, politici e sociali del Risorgimento nella collina materana” Mercoledì 22 ottobre 2008
Basilicata tra storia e letteratura Studiosi, giornalisti e cittadini insieme per riscoprire le identità ROMA - «La Basilicata, nel 1799, fu la prima provincia a issare il cosiddetto albero della libertà. Non solo. Nel 1860 fu la prima provincia del continente a insorgere, dopo che Garibaldi sbarcò in Sicilia. L'eroe dei due mondi riconobbe il primato degli insorti lucani, decorandoli con una coccarda azzurra quando essi sfilarono in Napoli, allorquando si celebrò la liberazione del sud. Egli accettò, in seguito, di essere candidato alla Camera nel collegio di Corleto». Il racconto dello studioso ed ex politico Giampaolo D'Andrea sottolinea il ruolo tutt'altro marginale delle genti lucane negli eventi epocali del Risorgimento. Siamo nella capitale. Nella chiesa sconsacrata di santa Marta al Collegio Romano, il convegno "I processi storici, politici e sociali del Risorgimento nella collina materana" è l'occasione per una ricognizione tra storia e letteratura. Tra lucanità e lucanica. Perché il buffet di prodotti tipici, offerto dalla Pro Loco di Salandra è altresì allettante. Già, Salandra. Ovvero Lucania remota. A rischio spopolamento, come sottolinea Paride Leporace, che del convegno è moderatore. Salandra sbarca nell'Urbe, dunque, ma non per restarci (il rischio spopolamento, per ora, è scongiurato) bensì per "onorare" il concittadino Raffaele Miglionico, uomo di "otium e negotium", intellettuale tutto d'un pezzo. "La Salandrella era un letto di ciottoli roventi", è il titolo della sua ultima fatica. Siamo nel ro-
La sala del convegno. In basso la preparazione del buffet e l’esterno
manzo storico. Siamo nel Risorgimento. Che, dunque, in Basilicata ci fu, altro che. Ma, come sottolinea D'Andrea, «significa soprattutto Potenza». Infatti, «andando verso Matera, la spinta risorgimentale svanisce» aggiunge con rammarico lo studioso materano Giovanni Caserta. Per un fatto culturale, pare. Poiché – è ancora Caserta a parlare - «Napoli era un importante centro dell'illuminismo. La gioventù potentina si forma a Napoli. Potenza è lungo la strada tra la Calabria e la Campa-
nia. C'è un fermento intellettuale, un bel gruppo di avvocati e poeti che lavora sul Risorgimento e che, dunque, nell'area potentina è ormai maturo. A Matera, invece, l'unico istituo culturale che c'era era il seminario. Libri vecchissimi. Nulla di nuovo. Testi puramente religiosi. Il Risorgimento a Matera, si stempera. Il 18 agosto c'è l'insurrezione. Potenza si piglia la Medaglia d'oro. A Matera, qualche giorno prima, c'è stato l'omicidio Gattini. Un'insurrezione contadina che finisce per ammazzare
L’assessore Autilio al convegno Assofor
l'unico tra i nobili – così si dice - che avesse delle idee liberali». Per cui acquista ulteriore preziosità il lavoro di Miglionico, che studia, scova, legge e ri-legge. Catapultandoci in quella collina materana ove la presenza di intellettuali era scarsa. Ove la presenza umana – in genere – è scarsa. In una realtà dove è il tema della terra a prevalere. Oggetto di cupidigia sia da parte della classe dirigente che delle grandi masse contadine, schiavizzate dalle poche famiglie proprietarie. Un millenario sistema feudale che verrà scompaginato solo dalla riforma fondiaria degli anni '50. Nella collina materana, dunque, le motivazioni del Risorgimento sono soprattutto sociali. E il convegno diviene altresì occasione per riflettere sulle veri-
tà di quel periodo. Smettendola, una buona volta, di santificare i briganti. Frutto di una epopea della retorica, prima. Di una dell'anti-retorica, dopo. «Il brigantaggio era foraggiato da grosse lobbies finanziare internazionali, allo scopo di indebolire il neonato stato unitario» dice D'Andrea. E Caserta aggiunge: «era lo Stato Pontificio a lavorare per una restaurazione borbonica». Qui, ospiti del Centro Studi "Lucani nel mondo" padrone di casa l'ottimo Pilieri - in un ex luogo di culto dalla storia travagliata (divenne archivio della Questura e finì quasi distrutta) la "storia dannata" della Basilicata pare ambire ad una riscoperta serena che spazzi via – soprattutto – quell'infinita tentazione a crogiolarsi per sempre nello "splendido isolamento". Poi è la volta di soppressate, tarallini e provoloni. Lucani, ovviamente. Damiano Laterza regione@luedi.it
Trasporti Sata L’Ugl incontra Loguercio
Una formazione che apra «Finalmente una svolta una porta vera sul lavoro per il turno centrale» BISOGNA formare meglio per rendere le persone più “appetibili” da parte del mondo occupazionale: lo ha detto ieri Antonio Autilio, assessore regionale alla Formazione, lavoro e cultura, nel corso di un convegno promosso con l’Assofor Basilicata, al quale ha preso parte anche il dirigente generale del dipartimento Maria Teresa Lavieri. Dice Autilio: «C’è l’impegno a rafforzare la consultazione e il confronto con gli organismi di formazione professionale con l’obiettivo di migliorare la “performance” dell’offerta formativa e di adeguare il sistema formativo per l’inserimento nel mondo del lavoro»Autilio ha rimarcato l’importanza raggiunta dall’Assofor Basilicata e degli intenti che l’animano. «L’opportunità che tutti gli organismi ed enti di formazione accreditati - ha aggiunto - possano ritrovarsi in associazioni aggregative non solo al fine di fornire capacità rappresentative per rendere più possibile le consultazioni ma anche per innalzare il livello qualitativo dei servizi offerti agli utenti in modo da garantire migliori risultati alle politiche attive del lavoro. Il confronto è entrato nel vivo perché cade alla vigilia di azioni programmate da tempo dal dipartimento e giunte alla fase conclusiva, tra le quali il Catalogo di Alta Formazione, l’avviso sul Programma Scuola (per oltre 5 milioni di euro di spe-
MELFI - «Si apre il tavolo di trattativa sui problemi dei lavoratori collegati al ciclo produttivo del turno centrale che collega il capoluogo di regione con lo stabilimento lucano Sata di Melfi» l’annuncio arriva dalla segreteria regionale dell’Unione generale del lavoro. Lo scorso 21 ottobre si è tenuto l'incontro con l'assessore al ramo Trasporti, Innocenzo Loguercio, e la segreteria regionale metalmeccanici Ugl con il segretario regionale, Giuseppe Palumbo. «Il tema in discussione - si legge ancora nella nota dell’Ugl - è stato sui problemi che coinvolgono i lavoratori della Sata del turno centrale, l'assessore al ramo si è preso responsabilità del problema ed impegni con la Ugl metalmeccanici per la risolvenza del problema in breve tempo, di aprire un confronto
L’assessore Autilio
sa), la Formazione Continua (per circa 18 milioni di euro e che riguarderà diverse categorie: gli imprenditori, i liberi professionisti, le aziende, “generazioni verso il lavoro”, i formatori e la formazione interaziendale, culture in loco, culture in loco2 etc.)». «Dalla prossima settimana a tutto dicembre 2008 ha spiegato l’assessore regionale al ramo - saranno attivate, attraverso gli Avvisi pubblici, per una spesa di circa 50 milioni di euro, che interesserà direttamente gli organismi di formazione quale strumento operativo». Autilio ha annunziato anche altre misure: l’inclusione sociale (la spesa prevista è di 5 milioni di euro), la formazione orientativa a sostegno della creazione di impresa (8 milioni di euro), la formazione tecnica superiore e l’avvio dei Distretti Formativi (oltre 5 milioni di euro).
serio e decisionale con la presenza di tutti gli organi competenti e le varie organizzazioni sindacali al fine di risolvere il problema che da anni subiscono i lavoratori del turno centrale. Il segretario Palumbo espica in modo favorevole gli impegni presi da parte dell'assessore Loguercio invitando, finalmente, tutte le istituzioni che da tempo ignorano i forti disagi che subiscono i lavoratori della Sata della Tratta Potenza San Nicola di Melfi del turno centrale, è che si prendano le proprie responsabilità lasciando da parte i conflitti di interesse su alcune aziende collegate al trasporto». L’Ugl sottolinea come «finalmente si arriva a una svolta sui disagi dei lavoratori della Sata turno centrale».
ANAS S.p.A.
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilità per la Basilicata
Compartimento della viabilità per la Basilicata
ESITO DELLA GARA
ESITO DELLA GARA
esperita il 25.06.2008
esperita il 22.07.2008
PROCEDURA APERTA
PROCEDURA APERTA
GARA N. 07 SS. n° R.A. N. 05 “SICIGNANO - POTENZA” LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE PER IL RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE STRADALE ED IL RIPRISTINO DELLA RECINZIONE AUTOSTRADALE DAL KM. 0+800 AL KM. 8+400. Importo dei lavori a base d’appalto € 1.915.500,00 - comprensivi di € 40.000,00 - per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera a) - art. 122, comma 9 del Decreto Legislativo 163/2006. Offerte valide 80. Impresa aggiudicataria CERVINO S.R.L. - ROCCANOVA (PZ) - Ribasso del 32,532% - Media Corretta 32,56795% - Aggiudicazione definitiva efficace: CPZ 0015118 - I del 20.08.2008. Il Responsabile del Procedimento è l’ing. Giancarlo LUONGO.
GARA N. 13 SS. n° INTERA RETE COMPARTIMENTALE (Province di Potenza e Matera) LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA DELLE DELLA SEGNALETICA VERTICALE-TRIENNIO 2008/2010. Importo dei lavori a base d’appalto € 600.000,00 - comprensivi di € 58.500,00 - per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera a) - art. 122, comma 9 del Decreto Legislativo 163/2006. Offerte valide 66 Impresa aggiudicataria SARA LAVORI S.R.L. - ROMA - Ribasso del 37,365% - Media Corretta 37,36822% - Aggiudicazione definitiva efficace: CPZ 0015144-I del 21.08.2008. Il Responsabile del Procedimento è l’ing. Giancarlo LUONGO.
IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Avv. Roberto BRANDO VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA Tel. 0971/6081 - 0971/56531 sito internet www.stradeanas.it
IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Avv. Roberto BRANDO VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA Tel. 0971/6081 - 0971/56531 sito internet www.stradeanas.it
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24 Ore in Basilicata
Mercoledì 22 ottobre 2008
A Rifreddo il consiglio generale della Fnp Cisl presieduto da Antonio Uda
Politiche sociali, i pensionati chiedono al governo la riapertura del confronto POTENZA - L’appuntamento con la Federazione dei pensionati della Cisl di Basilicata è per questa mattina al Giubileo Hotel di Rifreddo. E’ in programma a partire dalle 9 il Consiglio Generale dell’organizzazione lucana al quale prenderà parte anche il leader nazionale dei pensionati della Cisl, Antonio Uda. «Se il Governo non ci convocherà, sarà mobilitazione» questo lo slogan dell’incontro che affronterà i principali temi di vertenzialità che hanno portato la Cisl-pensionati a mobilitarsi per chiedere al governo di aprire subito il confronto col sindacato sulle politiche sociali in generale e
con i pensionati in particolare. «Indicatori statistici e istituti di ricerca sociali concordano sul fatto che l'impoverimento di massa sta colpendo soprattutto i pensionati, vittime destinate a ingrossare le file della povertà italiana - sottolinea in una nota la Fnp Cisl Un grande grido di allarme si leva da mesi, inascoltato, da parte dei sindacati di categoria che continuano ad invocare aiuto per arginare l'emergenza che sta diventando dramma sociale». «Con la attuale crisi dei mercati risulta depontenziata la possibilità di conseguire rivalutazioni degli
assegni pensionistici legate a un incremento del Pil, che evidentemente non ci sarà - ha dichiarato il leader nazionale Antonio Uda -. Ma occorre comunque negoziare entità e copertura di tale tutela che deve riguardare tutte le pensioni, sia pure con gradualità, tenendo conto della emergenza-povertà. In caso contrario, ci organizzeremo. Con il governo vogliamo negoziare, non fare opposizione. La mobilitazione serve per rivendicare, non per una protesta antigovernativa, fine a se stessa». Anche sul fronte locale non mancano vertenze
molto “calde”, sottolinea ancora la Federazione dei pensionati della Cisl di Basilicata. «Registriamo da tempo una grande indifferenza da parte di sindaci e amministratori sul tema della fiscalità locale - sottolinea Vincenzo Pardi, segretario regionale della Fnp Cisl - e abbiamo denunciato nelle scorse settimane gravissimi ritardi sul fronte della non autosufficienza, nonostante un fondo regionale con diversi milioni di euro a disposizione di famiglie due volte penalizzate: dalla mancanza di servizi pubblici e dall'assenza di sensibilità sul fronte del welfare I segretari generale e regionale Antonio Uda e Vincenzo Pardi per i più bisognosi».
Domani nel capoluogo una tavola rotonda dedicata al sistema dei rapporti d’impresa
Conciliare, la via snella alla giustizia In Basilicata i tempi più lunghi per i procedimenti civili POTENZA - E’ la Basilicata la regione italiana in cui si riscontrano i tempi più lunghi per chiudere un procedimento civile. Passano infatti ben 3.391 giorni per un giudizio tra primo e secondo grado. I dati vengono da un rapporto elaborato di recente da Confartigianato che conferma come sulla sopravvivenza delle imprese meridionali pesi proprio l’emergenza dei tempi e i costi della giustizia civile (in media si calcola una spesa di 827,25 milioni di euro l’anno, pari al 37,5% del costo subito da tutte le imprese italiane). Dati che fanno riflettere sulla modalità di affrontare una controversia. E’ nel contesto di uno snellimento di tempi e costi che si inserisce il tema della conciliazione, uno strumento flessibile e agile al servizio delle imprese e consumatori. La conciliazione è in sostanza un procedimento non contenzioso di soluzione alternativa delle controversie, che conduce le parti a un accordo, evitando l'azione giudiziaria. E’ proprio per promuovere e far conoscere questo istituto, ancora troppo poco utilizzato specialmente in Basilicata, che la Camera di Commercio di Potenza, con il supporto organizzativo della On Line Service (Ente di Formazione per Conciliatori) e la collaborazione dell’Ordine degli Avvocati, dei Dottori commercialisti e degli Esperti Con-
PER SAPERNE DI PIÙ
Chi è il conciliatore
Cos’è la conciliazione LA conciliazione è un mezzo non contenzioso di composizione delle controversie. La sua funzione è quella di condurre le parti a una definizione della lite prescindendo dall'azione in giudizio. I vantaggi della conciliazione sono evidenti, sia per l'interesse dei soggetti che vi ricorrono, in considerazione del risparmio di costi e di tempi che la conciliazione consente, sia per l'interesse generale, dato che alla diffusione degli strumenti alternativi di risoluzione delle liti consegue una semplificazione dell'amministrazione della giustizia. La conciliazione è governata da regole semplici. La definizione della lite è atto riconducibile direttamente alla sfera delle loro volontà e non, come nel processo civile e nell'arbitrato rituale, alla decisione autoritativa di un organo terzo (il giudice, l'arbitro). Il conciliatore assume, tuttavia, un ruolo estremamente sensibile, perché deve essere capace di chiarire alle parti gli aspetti della controversia che esse devono considerare per pervenire o meno alla conciliazione, i vantaggi e le soluzioni che
tabili e del Notariato di Potenza, ha invitato professionisti ed imprenditori al convegno - tavola rotonda sul tema “La conciliazione nel sistema dei rapporti d’impresa: un dialogo aperto”, in programma domani
possono valorizzare nella conciliazione della lite. Il compito del conciliatore è pertanto, principalmente, quello di orientare le parti nella ricerca di un accordo che si riveli soddisfacente per gli interessi di entrambe. Il conciliatore, quindi, è prima di tutto un mediatore, che guida le parti nella negoziazione promovendo e favorendo il raggiungimento dell'accordo. Egli, oltre a ricevere le eventuali proposte conciliative delle parti, può anche procedere a formularne una propria, che possa poi essere tratta a base contenutistica del definitivo atto transattivo della lite. Il conciliatore, peraltro, non assume alcuna decisione né emette alcun provvedimento dotato di autonoma efficacia giuridica.
dalle 9 alle 13 nel salone del Museo Archeologico Provinciale di Potenza in via Ciccotti. Un incontro organizzato partendo dal presupposto che la conciliazione può rivelarsi per l'impresa, un va-
I CONCILIATORI sono iscritti negli elenchi tenuti dalle Camere di commercio e sono formati sulla base di standard nazionali definiti da Unioncamere. Le Camere organizzano i corsi articolati in diversi livelli (base, avanzato e di aggiornamento) indispensabili per chi desidera occuparsi di Conciliazione. Fino ad oggi i conciliatori formati dalle Camere di commercio sono stati circa 6000, di cui 1088 solo nello scorso 2007. Un importante riconoscimento è inoltre arrivato nel 2003 con la riforma del diritto societario che prevede, a livello nazionale, che la formazione dei conciliatori societari debba essere organizzata sulla base degli standard elaborati da Unioncamere. Ulteriori informazioni si possono avere dalla guida sulla conciliazione stilata da Unioncamere.
lido strumento per la riduzione dei costi della giustizia civile e per il professionista, un'effettiva opportunità professionale in quanto può essere coinvolto da protagonista nelle procedure di conciliazione, sia
nella veste di conciliatore sia quale consulente di parte. «Scegliere la strada della conciliazione vuol dire fare ricorso allo strumento più veloce e flessibile rispetto alle forme più comuni di
contenzioso, vuol dire imboccare il tracciato più diretto che da un conflitto può portare a un accordo soddisfacente per tutti» a sottolinearlo, nella presentazione della tavola rotonda di domani è il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte (nella foto). E’ lui che aprirà l’incontro di domani, un incontro che rientra nelle iniziative della quinta settimana nazionale del Servizio di Conciliazione delle Camere di commercio, in programma dal 20 al 25 ottobre. Il programma di domani prevede poi la relazione introduttiva dell’avvocato Rodolfo Vitolo, la tavola rotonda dal titolo “Il punto di vista ed il ruolo delle organizzazioni professionali” con l’avvocato Michele Valente, il notaio Francesco Zotta e il commercialista Filiberto Bastanzio. A seguire la relazione di Rosa Maria Agostino su “Tempi della giustizia e dei rapporti di impresa: verso la ‘contrattualizzazione’ della giurisdizione”. Poi “Formanti normativi e conciliazione” con Francesco Aversano, “Verso nuove professionalità: il conciliatore e l’arbitro quale giudice privato esercente funzioni ‘giurisdizionali’” con Gennaro Bellizzi e “Il conciliatore quale terzo imparziale che agevola le parti nella soluzione autonoma del conflitto” con Antonello Tipaldi. regione@luedi.it
Fondi formazione alle Province Oggi a Potenza direttivo della Uil La triplice sollecita il trasferimento sulla riforma della contrattazione POTENZA - Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil scendono in campo per esprimere la propria preoccupazione in merito al mancato trasferimento alle Province dei fondi destinati al settore formazione. E lo fanno rivolgendo un appello allla Regione. In una lettera indirizzata all'assessore regionale alla Formazione Lavoro, Cultura e Sport e al direttore generale del Dipartimento Regionale alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport «Le segreterie regio-
nali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata esprimono la propria preoccupazione per il mancato trasferimento, da parte della Regione Basilicata, delle risorse relative alle attività formative delegate alle Province». «Il mancato trasferimento si legge nella lettera a firma dei segretari Summa, Sarli e Vaccaro - di risorse (oltre 25 milioni di euro alla sola Provincia di Potenza) ha assunto un'entità tale da porre a rischio lo stesso Patto di Stabilità». «Pertanto, queste organizza-
zioni sindacali - continua la lettera congiunta dei tre sindacati - chiedono alla Regione di procedere immediatamente al trasferimento delle risorse in questione, dando così attuazione concreta alla delega in materia di formazione professionale(legge regionale 33/03). Onde evitare in futuro ulteriori ritardi, le scriventi segreterie ritengono necessario che siano codificate adeguate procedure per il trasferimento delle risorse, caratterizzate da certezza e celerità».
POTENZA - Si svolgeranno oggi, con inizio alle 15.30, presso la sala Inguscio, a Potenza, in via Anzio, le riunioni dei Direttivi Provinciali congiunti della Uil per illustrare il documento, condiviso da Uil, Cisl e Confindustria, sulle linee di riforma della struttura della contrattazione. «L’iniziativa - si legge in un comunicato stampa del segretario regionale, Michele De Licio - assume una grande valenza economica e sociale poiché affronta un tema, quello della riforma della contrattazione appunto, strategico per lo svi-
luppo del nostro paese. Il documento, infatti, dà una risposta positiva al recupero del potere d’acquisto dei salari dei lavoratori dipendenti riducendo e dando tempi certi sui rinnovi dei contratti, superando il “Tasso di Inflazione Programmato” attraverso l’introduzione “dell’Indice Previsionale Armonizzato Europeo” più vicino alla realtà del costo della vita, estendendo a tutti i lavoratori il diritto alla contrattazione di secondo livello, dopo aver ribadito il carattere nazionale del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro».
Potenza Mercoledì 22 ottobre 2008
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La multinazionale pronta a chiudere a Tito dopo aver inquinato. Ma nel frattempo compra in Austria
Daramic, dalle stelle alle stalle Così muore un’azienda da sempre considerata solida QUANTO costa a un territorio già di per sé debole e mortificato come quello lucano l’“affare” di una multinazionale americana, dalle “spalle grosse”, che arriva nell’area industriale di Tito, provoca un inquinamento dalle enormi dimensioni e dopo alcuni anni di attività annuncia l’intenzione di andare via? Il danno è quasi incalcolabile, ma il rischio sempre più possibile. La Daramic è la multinazionale americana nota per una produzione fiorente e solida ma anche per aver avvelenato suoli e acque dell’area industriale di Tito. Se dovesse confermare la decisione di abbandonare definitivamente il sito lucano, a partire dal prossimo gennaio, ci troveremmo difronte all’ennesimo duro colpo inferto alla regione. I 140 dipendenti dell’azienda che produce separatori per batterie stanno provando in tutti i modi a scongiurare il rischio. Ieri hanno provato a far sentire le proprie ragioni anche al ministro ombra Pier Luigi Bersani, in visita a Potenza, ma senza successo. La battaglia non è semplice. Il “nemico” contro cui si combatte, l’azienda di Tito che per 11 anni ha dato lavoro a circa 140 dipendenti dell’hinterland potentino, ha alle spalle un vero colosso dell’economia americana: la Polypore International che solo qualche mese fa è stata condannata dall’Authority per posizione dominante nel mercato americano. E che occupa una fetta rilevante del settore anche in Europa. Multinazionale che si muove su un fatturato pari a 35 milioni di euro e che da qualche tempo è stata acquisita dal gruppo bancario Warbung Pinkus. Ma che è successo in quello stabilimento dove questo epilogo era impensabile, dove solo qualche mese ai lavoratori veniva riconosciuto un premio awards di qualità, retribuito con 250 dollari a persona, per aver contribuito al raggiungimento degli obiettivi di produzione? Nulla a che vedere con la crisi che ha coinvolto con la crisi finanziaria internazionale. Nella decisione dei vertici dello stabilimento di Tito sembrano aver avuto un ruolo determinante ben altri fattori. Ufficialmente la Daramic giustifica le scelte da adottare entro gennaio con il mancato rinnovo da parte di Jonshon Control - azienda americana che opera nel settore auto motive, con uno stabilimento anche a Melfi - delle commesse. Si tratta di più del 60 per cento della produzione dell’azienda di Tito che doveva essere rinnovata già qualche mese fa ma che fino ora, «nonostante i tentativi fatti dalla Daramic» dice l’azienda, non è stata riconfermata. Ma i sospetti della rsu guidata ieri dal segretario della Filcem Cgil, Michele Palma, sono ben al-
Era Successo
Come da copione
CHI non ricorda il caso dei lavoratori dell’ex Eds - multinazionale texana leader nel settore Ict con uno stabilimento a Tito Scalo - che sono arrivati fino allo sciopero della fame dopo la decisione dell’azienda di abbandonare il sito lucano, dopo diversi anni di attività. Anche in questo caso il gruppo dai fatturati astronomici aveva motivato la decisione della dismissione dello stabilimento con la mancanza di commesse. Ma per i lavoratori era ben chiaro che la società aveva deciso per motivi propri di mercato di puntare su altri stabilimenti, mandando a casa una trentina di dipendenti con profili professionali elevati,
tri. «Si ha come la sensazione - raccontano alcuni dipendenti - di essere di fronte al classico pretesto per fare ben altri interessi». Se lo stabilimento «più versatile del gruppo in termini di variabilità del prodotto e con altissimo livello di produttività, e di qualità nettamente superiore rispetto
L’assemblea dei lavoratori della Daramic
Un fatturato da 35 milioni di euro Una posizione dominante sui mercati Uno stabilimento leader nella produzione
agli altri stabilimenti del gruppo» minaccia, nel giro di pochi mesi, di chiudere battenti «senza neanche fare - aggiungono i dipendenti - troppi sforzi con il committente», qualche dubbio è più che legittimo. E non è un caso, forse, che nello scorso mese di febbraio la multinazionale ab-
bia acquistato un nuovo stabilimento in Austria. Qui l’azienda avrebbe dei vantaggi oggettivi: in termini di logistica, a esempio, ma anche di costi di energia. Le materie prime lavorate nel sito di Tito vengono dal Nord Europa e qui vi ritornano, dopo essere state trasformate in pro-
Le Rsu della Sider hanno avuto un incontro in Prefettura
La sicurezza sulla tratta “a metà” IERI mattina le Rsu della Siderpotenza, a pochi mesi dall’incidente in cui ha perso la vita un loro giovane collega, Giuseppe Santoro, hanno avuto un incontro in Prefettura. Con una lettera avevano sollecitato l’apertura di un confronto a “più voci” sulla sicurezza di quel tratto di ferrovia che arriva nello stabilimento e su cui viaggiano i convogli merce. Un treno di Ferrovie dello Stato, partito dalla stazione centrale con dieci vagoni carichi di rottami, deragliando, lo scorso agosto, ha terminato la sua corsa contro la palazzina degli uffici della fabbrica siderurgica. Giuseppe era fermo nel piazzale, sulla motrice: non ha fatto in tempo a buttarsi giù, travolto dal treno in corsa. Non c’era voluto molto perchè la tragedia fosse affiancata dalle polemiche “sull’opportunità” della presenza dello stabilimento in pieno centro urbano. Molti avevano sottolineato come, nella tragedia, quel caso avrebbe potuto trasformarsi in un disastro. In molti, tra sindacato e politi-
La protesta (f.M)
ca, avevano riaperto la questione “delocalizzazione”. Proprio i lavoratori, consapevoli che «qualunque azienda siderurgica ha bisogno di una tratta ferroviaria», avevano spiegato come «piuttosto che il luogo, il tema vero, in fatto di sicurezza, sono i protocolli, le normative, le procedure». Il nodo, tra manutenzione e gestione di quel binario, sta anche nella “doppia competenza”. Tratta a metà tra Consorzio industriale e Ferrovie dello Stato.
Ecco che le Rsu della Siderpotenza, a nome dei lavoratori, si sono fatte carico della richiesta: avviare un percorso condiviso tra le parti. Si è aggiunta anche la sollecitazione della Cgil per l’apertura di un tavolo tecnico con il sindaco Santarsiero (in rappresentanza degli interessi della città) e dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio, magari con la Regione in ruolo di “coordinamento”. Serve discutere con Asi e Trenitalia. «Abbiamo registrato - spiega Rocco Pepe, rsu della Fiom alla Sider - grande sensibilità . Adesso bisogna subito “lavorare” sulla situazione di partenza e capire come migliorarla». Del resto, «la sicurezza della tratta riguarda tanto i lavoratori dello stabilimento che la città intera». Così, proprio per quella competenza a metà, «bisogna capire come viene gestita oggi per poter cambiare in meglio ciò che non funziona». Senza escludere nuovi «investimenti sulla sicurezza». sa.lo. potenza@luedi.it
dotto. L’Austra sarebbe una scelta strategica ben più conveniente, anche se comporterebbe il taglio di ben 140 teste. La storia è un classico da queste parti. Ma sull’altro piatto della bilancia non c’è solo il futuro lavorativo dei dipendenti. Pesano sulle spalle della Daramic bene altre responsabili-
tà. In primo luogo l’aver provocato un inquinamento della falda acquifera e dei terreni con sostanze altamente tossiche e cancerogene. La trielina ritrovata è stata quantificata in valori quasi un milione di volte superiori a quelli consentiti. Le conseguenze sono disastrose, dal punto di vista ambientale ma anche economico. Nel 2003 la Daramic si è autodenunciata per l’inquinamento. Ora la bonifica è in corso, ma solo parte degli interventi sono stati effettuati. La normativa ambientale prevede che l’azienda che ha provocato l’inquinamento sia tenuta a ripristinare le condizioni iniziali del sito, prima che quest’ultimo venga dismesso. Cosa accrebbe se al danno ambientale si unisse la beffa di 140 operai di una delle aziende più solide dell’area rispediti a casa? Interrogativi che si spera possano trovare risposta nell’incontro che si terrà il prossimo 29 ottobre, tra azienda, sindacati e Regione Basilicata. Ma nel frattempo la denuncia del sindacato è forte: «Da mesi stiamo brancolando nel buio - dice il segretario della Filcem, Palma - L’interazione con la multinazionale è difficile. Le decisioni vengono prese negli Stati uniti e a noi non rimane che subirle». Pochi mesi, poi, in nome del dio guadagno, l’azienda farà le sue scelte. Definitive. E per i dipendenti non si intravede niente di buono in cui sperare. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it
Supermercato Alvi, incontro con Navazio
IL rappresentante dei lavoratori Alvi, Raffaele Colasurdo, ha reso noto con un comunicato che a fronte di un colloquio con il commissario straordinario dell’Asi di Potenza, Alfonso Ernesto Navazio, «siamo stati rassicurati dallo stesso circa l’insediamento del nuovo punto vendita del supermercato Alvi nella zona industriale di Potenza. Sono state sentite la proprietà del supermercato e la proprietà dei locali, che, entrambe, hanno confermato il deposito di tutti i documenti in ottemperanza a tut-
te le prescrizioni di legge. «Confidiamo - ha aggiunto Colasurdo - nella celere e favorevole conclusione di questa pratica, che allo stato attuale ha cagionato problemi soprattutto a noi lavoratori, senza stipendio dallo scorso mese di febbraio, in un periodo già di per sé critico». E conclude: «Ci auguriamo di poter presto rientrare ai nostri posti di lavoro, tenendo presente anche l’avvicinarsi delle vacanze natalizie che vorremmo trascorrere serenamente con le nostre famiglie.
22 Potenza Il consigliere regionale Tisci (An) ha chiesto chiarimenti sulla convenzione del Cotrab Mercoledì 22 ottobre 2008
Trasporto pubblico “poco urbano” Il Comune non avrebbe corrisposto l’integrazione salariale DI trasporto urbano nel capoluogo di regione si discuterà in terza commissione regionale. Il presidente del gruppo regionale di Alleanza nazionale, Antonio Tisci, ha, infatti, presentato un’interrogazione urgente con rispota ora le in terza commissione. «La Regione Basilicata ha ricordato Tisci - con la legge regionaledel 22 luglio 1998 ha disciplinato il sistema di trasporto pubblico nella regione prevedendo che l’esercizio dei servizi in concessione sia disciplinato dai contratti di servizio stipulati tra l’ente concedente e il soggetto concessionario». Pertanto il 9 marzo del 2006 il Comune ha «stipulato un contratto di servizio provvisorio, per la durata di 6 mesi con il Cotrab “Consorzio trasporti aziende Basilicata”». Il 25 settembre del 2006 «il Consorzio - ha aggiunto il consigliere di An - si vincolava a “garantire la prosecuzione del servizio anche per più periodi al 15 marzo 2007”». Insomma «a oggi, è ampiamente decorso il termine ultimo del 15 marzo 2007». Non solo: «la Regione Basilicata, con delibera di giunta del 17 luglio 2006 ha approvato gli schemi tipo di bando, il capitolato d’appalto e il contratto di servizio». «La situazione così come delineata - ha rimarcato il presidente del gruppo regionale di An - arreca un grave danno economico alle casse del Comune di Potenza atteso che i costi relativi al servizio espletato sono a totale carico del Comune stesso, mentre l’affidamento del servizio previsto, previo espletamento di gara
comporterebbe la corresponsione a carico della pubblica amministrazione del 65 per cento dei costi». Tisci, inoltre, ritiene che «nell’agosto del 2006 l’accordo intercorso fra i sindacati di categoria e il presidente dell’Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) prevedeva il riconoscimento in busta paga dell’integrazione regionale, valida anche ai fini pensionistici, ponendo a carico degli enti concedenti l’obbligo di corrispondere tale somma». Il Comune di Potenza «non si, però, è fatto mai carico dell’adempimento di quest’obbligo». Alla luce di tutto questo il consigliere regionale di An ha deciso di interrogare il presidente della giunta regionale per sapere se: «la Regione sia a conoscenza della situazione inerente il servizio di trasporto pubblico della Città di Potenza e cosa la Regione intenda fare per obbligare il Comune di Potenza, nella sua qualità di ente concedete ad adempiere agli obblighi di legge anche al fine di tutelare i legittimi interessi economici dei lavoratori».
Per prevenire alcune patologie
Studio del Sian sul sale iodato IL Sian (Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione) del dipartimento di prevenzione dell’Asl 2 di Potenza ha presentato durante i lavori del convegno della Società di Igiene e Medicina Preventiva, tenutosi a Bari, uno studio sull’utilizzo del sale iodato nell’alimentazione. «Scopo del lavoro - ha spiegato Antonio Romaniello, direttore del Sian d - è stato quello di evidenziare lo stato di attuazione, sul territorio del Potentino della legge finalizzata alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica nella popolazione residente». Una mappa della carenza iodica in Italia ha evidenziato che molta parte del territorio del sud è caratterizzato da carenza iodica. Di qui è nata l’esigenza di promozione dell’utilizzo del sale iodato nel territorio di competenza dell’Asl 2 Lo studio è stato effettuato durante i sopralluoghi eseguiti dal personale del Sian nell’ambito di normali attività di routine per il controllo degli esercizi commerciali. Oltre a constatare la vendita di sale iodato e l’effettuazione dei campiona-
menti, si è provveduto ad accertare la presenza o meno nel locale della conformità dell’etichettatura delle confezioni dei prodotti alimentari. La ricerca ha, inoltre, verificato l’utilizzo del sale iodato nelle mense scolastiche e la sua presenza, riportata tra i componenti dell'etichetta, nei prodotti confezionati per la prima infanzia. Il risultato della ricerca, condotta nei comuni del territorio dell’Asl 2 ha evidenziato come «il sale iodato risulti in vendita in 70 dei 71 esercizi commerciali ispezionati». Tutti gli accertamenti di laboratorio, eseguiti sui campioni prelevati, sono risultati conformi alla normativa. Regolare è risultata l’etichettatura. Solo il 40 per cento delle mense scolastiche usa sale iodato. La ricerca, pur evidenziando una capillare distribuzione sul territorio della vendita del sale iodato negli esercizi commerciali, ha messo in luce la necessità di incrementarne l’uso nelle mense scolastiche e per la preparazione degli alimenti per la prima infanzia anche attraverso la sua prescrizione nelle tabelle dietetiche da parte del Sian.
L’INTERVENTO
Come raggiungere il capoluogo, parte seconda di LUCIANO PETRULLOl Arrivare a Potenza dal versante adriatico rappresenta una esperienza off limit. Ma, prima di fornire informazioni per chi dovesse, o volesse venire a Potenza, appunto, da est, è bene offrire qualche altro dettaglio su Potenza. Abbiamo parlato degli strascinati e dell’agnello al forno. Altra splendida specialità è il baccalà con i peperoni cruschi, e, come primo, lagane e ceci, o lagane e fagioli, letteralmente da leccarsi i baffi. Per i bevitori meno hard, è possibile tagliare il denso aglianico con la gazzosa. Ed ora veniamo a noi. Per chi ha scelto l’aereo, l’atterraggio avviene a Bari. Se scegli l’autovettura, un raccordo molto trafficato ti conduce ad una strada nazionale che ti porta dritto in Basilicata. Le indicazioni latitano un po’, ma Potenza non è Roma, e tante attenzioni non le può pretendere, quindi, occhi aperti. La strada è pericolosa. Nessuno ha pensato mai a un’autostrada, forse per rispetto alla tradizionale povertà lucana, che avrebbe potuto perdere il primato. Inciso: la Basilicata non ha autostrade, non ha aeroporto nè una ferrovia decente. Sulle motivazioni rivolgersi ai politici, dal 1948 ad oggi. Forse la vogliono conservare così, diciamo “nature”. Comunque la trafficata strada ti porta ad Altamura, e già si comincia a respirare un po’ di lucanità. Il paesaggio va cambiando, e tu te lo sei goduto perché lungo il percorso è sconsigliato corre-
Per 50 operai forestali
re. Da Altamura a Matera il tratto è breve, e già più agevole. Senza dover entrare nell'abitato di Matera, ma una sosta ai Sassi e non solo rimane un ottimo consiglio, dopo un altro tratto di strada con pericolosità codice 74, si arriva ad imboccare la Basentana, una supestrada che ti accompagnerà dalle lievi colline materane alle montagne della provincia di Potenza. A questo punto basta seguire la tortuosa superstrada e ad un certo punto una fabbrica siderurgica che emette fumi ti darà il benvenuto a Potenza. Se scegli il treno, sei semplicemente pazzo. Hai presente i trenini che venivano assaliti dagli indiani Sioux? Solo un po’ più moderni. Il viaggio è infinito, 160 chilometri circa, in 5 o 6 ore. In compenso puoi imparare a memoria la Divina Commedia, leggere la “Ricerca del tempo perduto” e ti avanza il tempo per progettare le vacanze dei prossimi dieci anni. Sul perché nel 2008 ci siano ancora treni del genere, chiedere informazioni, sempre, ai politici e agli amministratori. Se non hai scelto l’aereo, ma provieni dalla autostrada chiamata Adriatica, ebbene, capirai che Cristo si è fermato ad Eboli soltanto perché veniva da Roma; perché se fosse venuto da Pescara, si sarebbe fermato a Foggia. Finita l’autostrada devi dedicarti alla ricerca di un cartello che ti indichi la direzione Potenza. Occhi aperti, sempre! Trovata la deviazione ti aspetta una strada che corre drittissima verso il melfese. Avrai la tentazione di “pestare”, ma attenzione, perché di colpo la strada si stringe e, magicamente, ritorna una nazionale normalissima: sei arrivato in Basilicata, terra di lupi, boschi, misteri irrisolti e infrastrutture d'epoca. Dopo una manciata di curve, arrivato a Melfi, ridente cittadina dalla grande storia, prende inizio una supesrtrada a doppio senso di marcia, e due sole
corsie. Tornanti, ponti, file, traffico, e purtroppo, incidenti su incidenti. Ci troverai camion, autotreni, macchine, treruote, trattori, talvolta c'ho visto ciclisti. La tentazione è di correre un po’, ma non farlo mai. La tortuosa strada (chiamarla superstrada forse è davvero uno sberleffo) ti fa accedere nella capitale dell’emirato lucano dalla porta di servizio. Ci troverai lavori perennemente in corso, rotatorie strambe che ti costringono sempre ad un giro in più, già pagato come alla giostra, e ti introdurranno nel caotico traffico cittadino. E’ una delle zone cittadine più trafficate. A questo punto, puoi tranquillamente servirti delle istruzioni fornite nella prima puntata. Ma ricorda a Potenza è molto difficile parcheggiare. In compenso se trovi dei divieti di accesso puoi fregartene, perché non li rispetta nessuno. Probabilmente non esistono più, e sono rimasti solo i cartelli. Sai, a Potenza, non si getta niente. Se non trovi verde, ma solo cemento, non credere ai tuoi occhi. A Potenza ci sono tanti parchi, uno più bello e cementato dell'altro (parco Aurora, parco Tre Fontane, parco di rione Cocuzzo, parco fluviale del Gallitello, e poi autoParco, e non ti dico il resto). E poi col verde dei tavoli da gioco di burraco si soddisfano tutti gli standard del mondo. Auguri, e mi raccomando, baccalà e peperoni cruschi, e ti rifai della brutta avventura. Se qualcuno dovesse chiedersi perché con tutto il petrolio che c’ha la Basilicata non ha infrastrutture più moderne, ma che dico mai, anche soltanto vecchiotte e non antiche, come invece sono, deve sapere che alla Basilicata mantenersi così, costa molto di più di quello che si spenderebbe per modernizzarla. I musei archeologici costano. Assai. l Capogruppo di An in Consiglio comunale
Lo studente in pista con la monoposto da lui progettata
Dopo 20 anni di precarietà E’ arrivata la stabilità
Un ingegnere potentino sul circuito di Fiorano
SONO 50 gli operai del Corpo forestale dello Stato che sono stati stabilizzati dopo venti anni di precarietà Dal prossimo primo novembre «questi lavoratori si legge in una nota della Cils - avranno il sospirato contratto a tempo indeterminato. L’accordo di stabilizzazione è stato firmato nei giorni scorsi a Roma. Si chiude così, positivamente, il percorso di stabilizzazione iniziato circa due anni fa». Per il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, «questa faticosa intesa riconosce finalmente il diritto alla certezza del lavoro sanando un’inaccettabile anomalia di natura contrattuale. Stiamo parlando di operai che per venti anni hanno svolto un prezioso lavoro di supporto alle attività condotte dal Corpo forestale per la difesa della natura e la tutela della biodiversità». La graduatoria provvisoria dei lavoratori stabilizzati, informa una nota delle segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila, è stata pubblicata sul bollettino del Corpo Forestale dello Stato. In caso di rinuncia o di mancata presentazione dei documenti necessari alla stabilizzazione si procederà allo scorrimento della graduatoria.
NEO ingegnere, brillante pilota ma soprattutto lucano “doc”. Sono le tre cifre distintive di Daniele Siano, il potentino che qualche settimana fa si è distinto alla guida di una monoposto, nel circuito di Fiorano, per la quarta edizione della “Formula Sae Italy”. Si tratta di una competizione internazionale riservata alle Università di tutto il mondo, a cui partecipano team di studenti e neolaureati in ingegneria, impegnati a costruire un’auto da corsa, da lanciare successivamente in pista. L’appuntamento ha avuto come scopo principale quello di permettere ai giovani ingegneri di contribuire allo sviluppo di idee innovative, mettendo in mostra le proprie capacità in ambito motoristico. Il pilota potentino, che ha conseguito la laurea triennale in “Ingegneria meccanica” all’Università degli studi della Basilicata, ha rappresentato per il primo anno, nel circuito di Fiorano, l’Università di Pisa - dove attualmente frequenta il corso di laurea specialistica in “Ingegneria dei veicoli terrestri” - facendo volare il bolide “made” in Potenza. La vettura ha ottenuto ot-
Daniele Siano in pista
timi risultati, superando l’esame di una commissione tecnica di esperti del settore automobilistico che hanno effettuato prove statiche, dinamiche, test di ribaltamento, frenata, rumorosità, accelerazione, autocross e durata. Vero motivo di orgoglio per Siano e per gli altri 27 ragazzi del team è stato, invece, il superamento della prova più difficile, quella di endurance, che ha visto salire sul podio dei vincitori solo altri due team italiani. «Un risultato importantissimo - ha commentato l’ingegnere pilota - anche se la vera vittoria, al di là della classifica, è quella di avere partecipato a questa competizione». Il potentino è stato scelto dall’E - Team Squadra Cor-
se - che si è occupata, all’interno dell’Ateneo toscano, della progettazione e realizzazione della monoposto ET-1 - per l’esperienza ventennale nel mondo delle corse. Una scelta vincente visto che Siano nella prova di slalom ha fatto registrare uno dei migliori tempi sul giro (54,560 secondi). Questo grazie alla lunga esperienza sui kart, fortemente condivisa dal suo principale sponsor - nonché suo padre - Raffaele Siano, e al titolo di campione di slalom 2003 di classe N1 per le regioni Puglia, Basilicata e Molise, conquistato con una Peugeot , preparata dall’autotecnica D’Andrea di Potenza. Roberta Senese potenza@luedi.it
Potenza
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La decisione del personale dell’Università. Cittadinanzattiva favorevole alla facoltà di medicina
Stato di agitazione contro la Gelmini STATO di agitazione generale all’Università degli studi di Basilicata. La decisione è stata presa ieri al termine dell’assemblea di tutto il personale dell’Ateneo lucano. Lo stato di agitazione generale è stato proclamato per protestare contro i contenuti della legge 133 del 2008, giudicata «inaccettabile» per i suoi «effetti sul sistema universitario nazionale e locale». L’assemblea ha condiviso le valutazioni negative sulla legge già espresse il 23 luglio scorso, dal Senato accademico. Docenti, studenti, personale tecnico - amministrativo e lavoratori precari hanno deciso di concordare nei prossimi giorni «le forme di protesta che saranno ritenute più idonee, ivi incluso
il blocco totale delle attività». Intanto per quanto riguarda la raccolta firme per l’istituzione della facoltà di medicina pieno sostegno è giunto dai componenti di “Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato”. «Potenziare l’Ateneo con l’istituzione della facoltà di Medicina - si legge in una nota - è interesse di tutta la comunità lucana: è giusto pertanto coinvolgere enti istituzionali, associazioni, privati cittadini, mondo delle professioni e delle imprese in un partnership forte per conquistare nuovi primati». Antonietta Tarsia e Mariarosaria La Becca, di “Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato” intendono dare il proprio sostegno e contributo all’ini-
ziativa lanciata dal Comitato promotore per l’istituzione della facoltà di Medicina nell’Ateneo lucano. «Lo sviluppo socio-economico e il potenziamento dell'Università degli Studi di Basilicata - hanno aggiunto - rappresentano per il futuro, sempre più, un binomio inscindibile. Il motore propulsivo nei processi di innovazione e modernizzazione della regione è strettamente correlato alla misura in cui saremo in grado di far crescere e sviluppare il nostro Ateneo». Soprattutto «i processi della valorizzazione delle risorse umane non potranno prescindere dall’ampliamento (già in parte attuata) dell’offerta formativa universitaria e post universitaria». L’istituzione «delle facol-
tà di medicina e chirurgia, con gli annessi istituti di specializzazione e della ricerca scientifica porterebbe concreti vantaggi». Non solo. Si «accrescerebbero anche la qualità e l’eccellenza del nostro sistema sanitario e ospedaliero ponendo un freno consistente al drammatico fenomeno della migrazione sanitaria». Per gli esponenti di “Cittadinanzattiva - Tribunale del malato” «è giusto pertanto appoggiare e sostenere in tutte le forme possibili la campagna di sensibilizzazione avviata dal Comitato promotore per la facoltà di Medicina che mira a raccogliere 20.000 firme». «Ci rendiamo pertanto disponibili sin da ora - concludono Tarsia e La Becca - a creare anche noi come Tri-
Il rettore Antonio Mario Tamburro (foto Andrea Mattiacci)
bunale per i diritti del Malato banchetti per la raccolta firme e a porre in essere qualsiasi azione propositiva per imprimere un’accelerata alla richiesta di potenziamento dell’offerta didat-
tica e alla creazione di centri scientifici della ricerca e delle alte specializzazioni, cosicché l'Università di Basilicata diventi sempre più un polo in grado di attrarre risorse umane».
Il commissario del Consorzio industriale eletto nella giunta esecutiva della Ficei
Nuovo riconoscimento per Navazio La nomina voluta da Scaloja confermerebbe l’adesione al Pdl «IL commissario dell’Asi di Potenza, Alfonso Ernesto Navazio, è stato eletto nella giunta esecutiva della Ficei, (Federazione italiana consorzi ed enti di industrializzazione)». Lo ha reso noto, in un comunicato stampa, il Consorzio per sviluppo industriale del capoluogo. «Tale riconoscimento conclude la nota - potrà ulteriormente rafforzare il ruolo del Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza in seno all’organismo nazionale». Dunque il presidente dell’Asi, nonché sindaco di Melfi, Ernesto Navazio riceve una carica importante, direttamente dal governo centrale di Roma. Questa giunta esecutiva una sorta di consiglio di amministrazione delle varie aree industriali, è composta da dodici persone in tutto, ed avrà la funzione di monitorare e controllare le attività delle Asi sparse nell’intero territorio nazionale. Un riconoscimento assai rilevante per il primo cittadino melfitano, che evita accuratamente auto celebrazioni e non rilascia dichiarazioni ufficiali. Dal suo entourage hanno fatto sapere che «il sindaco è molto contento di questo incarico che sottolinea le sue provate capacità evidentemente riconosciute anche in ambito nazionale». Da un punto di vista politico non si può evitare di rimarcare l’assegnazione duplice che ha ricevuto Navazio in quest’ultimi tempi. Prima il governo regionale di centro sinistra, individua nella sua persona, l’elemento in grado di svolgere il ruolo di commissario straordinario della zona industriale di Potenza, incarico riconfermato in questi giorni ancora per un altro anno. Successivamente il governo nazionale di centro destra, pare nella persona del ministro Scajola direttamente, decide che Ernesto Navazio deve far parte della giunta esecutiva della Ficei. Da un lato vengono acclarate in virtù di questa duplice scelta, le capacità amministrative di Navazio, evidentemente ritenuto uomo ido-
Il commissario dell’Asi, Navazio
neo tanto dal centro sinistra regionale, quanto dal governo centrale, d’altro canto la posizione equidistante dai due poli, assunta da Navazio fino a pochi giorni fa, ha fatto sì che questa duplice scelta a suo favore, si potesse compiere in maniera concreta, senza
particolare avversione. Navazio ha evidentemente saputo giocarsi le sue carte, cogliendo l’attimo propizio, di uomo assai corteggiato da entrambi gli schieramenti, sacrificando le ambizioni puramente politiche, vedi battaglia persa con Pagliuca nella scorsa
competizione elettorale, a favore di due investimenti ed incarichi che conoscendo la persona cercherà di svolgere al massimo delle sue capacità. Questo ultimo incarico ricevuto da Navazio non appare un contentino per il sindaco di Melfi che non ha rinunciato totalmente a competere in ambito elettorale, (se questo avverrà già alle prossime regionali lo sapremo presto), ed anzi in qualche modo nè fortifica la posizione, specie se il suo lavoro risulterà apprezzato. Essere stato scelto direttamente da Scajola potrebbe inoltre risultare un ulteriore passo concreto verso il Pdl, dopo le dichiarazioni di intenti fatte in questi giorni. In questo caso se qualcuno nel centro sinistra nutre ancora speranze differenti e programmi diversi, dovrà iniziare a riflettere seriamente su quanto sta accadendo. Emilio Fidanzio potenza@luedi.it
Sottoscritto il protocollo per l’adottabilità dei minori SONO giunti a conclusione, nella sede della presidenza della Corte d’Appello, alla presenza, tra gli altri, di Pasquale Andria, presidente del Tribunale per i minorenni, di Nicola Pellettieri, procuratore della Repubblica del Tribunale per i minorenni), dell’avvocato Morlino, consigliere nazionale forense), dell’avvocato Valente, presidente dell’Ordine degli avvocati di Potenza, di Marina Ligrani, vice presidente della Camera dei minori e della Famiglia di Basilicata, i lavori di predisposizione del protocollo d’intesa “Linee guida per la definizione di buone prassi applicative in materia di procedimenti di adottabilità”. Un protocollo che «assume una grande valenza giuridica e sociale poiché è volto a rendere concretamente gestibili i procedimenti civili pendenti dinnanzi al Tribunale per i minorenni, nel vuoto legislativo che esiste, contemperando le esigenze del contraddittorio e i diritti della difesa con la specificità dell’oggetto sostanziale, di tali procedure, volte alla tutela effettiva del minore». Il documento, infatti, è la risposta positiva al costruttivo confronto intercorso, per più di un anno, fra i magistrati del Tribunale e della Procura della Repubblica per i minorenni di Potenza, i quattro rappresentanti dei Consigli dell’Ordine degli avvocati del distretto e la Camera dei minori e della famiglia di Basilicata.
Ragazzi di talento per “La città possibile” LA Basilicata è ricca di ragazzi talentuosi e con un grande spirito d’iniziativa che meritano di essere valorizzato. Come? Roberto Speranza, consigliere comunale del Partito democratico, ha dato vita a un’associazione culturale, “La città possibile”, «un’associazione libera e non vincolata ad alcun partito politico. Uno spazio aperto a chiunque ne condivida i principi e la missione, nella convinzione che solo nel confronto e nella discussione possano emergere le idee e le proposte migliori». La presentazione dell’associazione, con rispettiva distribuzione dei moduli d’iscrizione, si è svolta al “Country inn” ed è stata mediata da Francesco Perone, uno dei dodici ragazzi che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Perone vede in questa iniziativa un tramite per entrare in contatto con persone che provengono da diverse realtà «anche se a volte i numeri ci limitano». «Questa associazione vuole essere il luogo in cui il fare, il pensare, l’immaginare, il sognare possano trovare possibilità di condivisione, di comunità, di cooperazione, di
cammino comune; un luogo dove giovani provenienti da diverse esperienze politiche, lavorative e culturali provino a realizzare una città diversa, più moderna, più Europea». Attraverso queste parole di Luigi Della Sala, presidente dell’associazione, non si può non sperare e credere in una collaborazione fattiva da parte, non solo dei dodici membri, ma anche e soprattutto di tutti quei ragazzi pieni di idee e di entusiasmo che non sempre vengono valorizzati e riescono ad emergere in una città come Potenza. Credere in una cambiamento e in un miglioramento della vita quotidiana è possibile e facile da attuarsi se tutti, in prima persona, allontanando barriere lavorative, sociali e politiche, decidono di collaborare verso e per un progetto comune che miri alla crescita e allo sviluppo della sensibilità verso ogni forma di associazionismo, di discussione e quindi di vita. La ricetta per la realizzazione delle proprie idee e dei propri progetti è data solo da una buona dose di passione, di entusiasmo e soprattutto di costanza. Gli entusiasmi momentanei e le
Due momenti della presentazione della nuova associazione (f.Mattiacci)
partecipazioni fittizie non fanno altro che rendere vano ogni tentativo di miglioramento. Aprirsi al mondo significa entrare in realtà lontane dal nostro piccolo orticello e abbracciare e assaporare ogni sfaccettatura che la vita e la realtà di tutti i giorni ci pongono davanti agli occhi. Guardare, capire e ascoltare per diventare liberi e soprattutto attori della nostra vita. Non è difficile, bisogna avere solo il coraggio di proporsi e di proporre le proprie idee per far si che si concretizzino. Abbattere l’immobilità cittadina attraverso l’apertura verso l’ester-
no per capire ciò che divide le persone all’interno della stessa città affinché vari “mondi” vengano messi in relazione in un'unica realtà capace di allontanare limiti e confini che portano solo allo sgretolamento della società. “La città possibile” può realmente considerarsi a-politica e a-partitica anche con l’“improvvisata” passerella del ministro ombra del Partito democratico, Pierluigi Bersani? Comunque possiamo cambiare la realtà nella quale viviamo, basta solo volerlo. Rossella Mancusi potenza@luedi.it
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Potenza
Mercoledì 22 ottobre 2008•
C flash HE
di ANDREA MATTIACCI
ANTICA OSTERIA
...e a Bubbico hanno fatto i bagagli.....
T
ANTI
RISTORANTI
auguri...
MARCONI
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a NONNA FRANCA dai figli, dai nipoti e da tutti coloro che hanno la gioia di conoscerla.
0971-34044 0971-471312
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POST - IT Cerimonia al “Novantunesimo” SI terrra’ il prossimo 24 ottobre, nel cortile della caserma “Lucania”, la cerimonia di giuramento dei volontari in ferma prefissata del terzo blocco. Nel corso della cerimonia, che prenderà il via alle 10 e acui parteciperanno le massime autorità civili, religiose e militari, il comandante del “Novantunesimo battaglione”, il tenente colonnello Raffaele Acquafredda, cederà il comnando al tenente colonnello Vincenzo Barbati
TURNO NOTTURNO Brienza piazza Europa, 12
0971-31031 0971-612564
AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica
0971-612694 0971-444228 0971- 445041
22 OTTOBRE
Croce verde
0971- 23800
0971-444822
Croce rossa
0971- 411510
Le “Giornate medioevali” SI terrà il 25 e il 26 ottobre prossimo a Brindisi di Montagna la decima edizione delle “Giornate medioevali”. La manifestazione prenderà il via il prossimo 25 ottobre alle 15 con il primo conio della moneta medioevale “Brundusii De Montanea” a cui seguirà l’apertura del mercato medioevale. Dalle 20 in poi ci saranno i “Sapori del Medioevo”. Il 26, invece, alle 19 si terrà la “Sfilata storica” con nobili, armigeri, musici e giullari che renderanno omaggio a Guidone De Foresta che poi verrà investito della carica di “Primus dominus Brundusii De Montanea et Ansiae” Alle 22.30sSpettacolo di fuochi pirici dal castello.
•OGGI Potenza, teatro Stabile, ore 21 “DISSONORATA” Spettacolo di e con Savero La Ruina •IL 30 OTTOBRE Potenza teatro Stabile, ore 18.30 “DITIRAMBO LUCANO” Presentazione dell’opera di Francesco Sisinni •IL 4 NOVEMBRE Potenza, teatro Stabile, ore 21 “CONCERTO DI LUCIO DALLA” Per raccogliere fondi per il Fai
CINEMA
AL DRAGO
0971-445470
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0971-411396
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0971-53176
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0971-444072
TRIMINIEDD
0971-55746
TRE MARI
0971-56032
UTILITA’ •Difensore civico comunale 0971-415150 •Difensore civico regionale 0971-274564 •Federconsumatori 0971-26474 •Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390 •Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551 •Tutor dei consumatori 0971-443016
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Sala 6 Sala 1 Vicky Cristina Barcellona Wall-E 18 - 20 - 22 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 7 Sala 2 La mummia- La tomba..... Disaster movie 18 17 - 19 - 21 - 22.45 Zohan Sala 3 20.15 - 22.30 Mamma mia!
BIBLIOTECHE E MUSEI BIBLIOTECA NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 BIBLIOTECA PROVINCIALE 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "MUSEO DELLE ANTICHE GENTI DI LUCANIA" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia
Mercoledì 22 ottobre 2008
25 Pignola Edilizia urbanistica, nella sesta puntata i tanti cantieri degli imprenditori potentini
Casa, un sogno sempre più “caro” Ma l’aumento dei prezzi comincia a spaventare chi viene dalla città PIGNOLA - Continua l’inchiesta del Quotidiano sull’edilizia privata nel comune di Pignola e nelle sue contrade. L’obiettivo è un’analisi completa del fenomeno di espansione di questo centro così vicino al capoluogo. Ingrandirsi vuol dire dover garantire servizi e strutture, ma gli adempimenti non sono o almeno non dovrebbero essere a carico esclusivo dell’amministrazione. I proprietari dei terreni che decidono di edificare, prima di rivendicare il diritto alle opere, dovrebbero adempiere al dovere di attenersi ai progetti presentati, di rispettare i vincoli ambientali e paesaggistici e, più semplicemente, avere una sensibilità maggiore rispetto alla scelta e all’accostamento dei materiali impiegati, per non deturpare il paesaggio. Provenendo da Potenza, abbiamo potuto documentare la situazione non proprio rosea delle contrade Piancardillo e Campo di Giorgio. Saliamo ora verso il paese. All’ingresso di Pignola è impossibile non notare i cantieri delle palazzine in costruzione. In tutto abbiamo contato 11 edifici in via
Uno dei nuovi cantieri di Pignola
di realizzazione, tre sulla sinistra proprio sulla strada principale, i rimanenti sulla collina dalla parte opposta, ben visibili imboccando la strada che scende verso il Pantano. Il comune è suddiviso in aree definite con lettere dell’alfabeto, a disegnare cerchi concentrici. La zona A è rappresentata dal centro storico, la B è quella limitrofa al centro storico, la C sono le aree non urbanizzate attualmente in espansione, soggette a piani di lottizzazione. A partire dalla fine degli anni ‘80 si è assistito a uno sviluppo
maggiore delle aree rurali rispetto alla C, vicina al nucleo centrale. Questo perché quest’ultima è vincolata da un discorso consortile. Finché non c’è stato l’accordo dei proprietari, non è stato possibile edificare, dunque ecco la corsa a costruire nelle aree esterne, dove il pagamento degli oneri, la Bucalossi, non basta per garantire i servizi. Il consorzio dei proprietari garantisce lo sconto sugli oneri, a loro carico, e la possibilità di costruire con indice di 0,80, dunque al terreno viene dato un valore maggiore. Solo
che, se il pezzo di terra viene destinato alla costruzione di un immobile, il proprietario del lotto su cui l’opera sorgerà deve cedere la proprietà con la garanzia di un lotto equivalente, ma in un’altra zona. Ora che l’accordo del consorzio c’è stato, ecco l’avvio dei numerosi cantieri suddetti. A costruire tutte ditte di Potenza. Sul lato sinistro realizza una palazzina Colucci, due De Canio. Le restanti sulla collina, la Soceis srl. Si tratta di costruzioni di tre o al massimo quattro piani, ben fatte, diverse metrature, con garage e giardinetto. Il dato su cui ci soffermiamo in questo caso è quello economico. Nonostante il previsto trend di diminuzione del prezzo delle case, questi nuovi appartamenti a Pignola verranno venduti a 1.700 -1.800 euro al metro quadro, contro i 1.400 euro degli alloggi realizzati nelle vicinanze soltanto un anno fa. Non vorremmo che con la crisi in atto, oltre al sogno americano, stia naufragando anche quello pignolese delle case a buon mercato per le giovani coppie in fuga dall’esosa Potenza. Simona Brancati
Pietragalla
Avis, tante iniziative per un paese con la solidarietà nelle vene PIETRAGALLA - E’ un bilancio ampiamente positivo quello che caratterizza l’attività dell’Avis sezione comunale di Pietragalla nel corso del 2008 che sta volgendo al termine. Tante sono state le iniziative sviluppate (Campo estivo per ragazzi, attività legate a progetti utili per i più bisognosi, iniziative culturali) dal gruppo presieduto da Giuseppe Alfano che si avvale della collaborazione dei componenti il consiglio direttivo, che hanno visto la partecipazione nutrita di giovani, donne ed adulti. Per quanto concerne le donazioni di sangue che si organizzano con cadenza mensile, fino a questo punto la partecipazione in ogni appuntamento è risultata consistente attraverso una presenza di circa venti persone per
ogni giornata dedicata alla donazione: sono numeri in definitiva che per una piccola comunità come Pietragalla rappresentano comunque un grande successo. A tal proposito una nuova giornata per le donazioni di sangue è programmata per venerdì 24 ottobre (rappresenta la decima nel corso di quest’anno) come sempre presso l’ambulatorio comunale in via San Demetrio dalle ore 8.00 alle ore 11. Anche dal punto di vista degli associati i numeri, in dieci anni di intensa attività, sono ragguardevoli, essendo iscritti all’Avis locale poco meno di duecento unità e la stessa sede sociale, in Piazza Principe Umberto I, è ogni giorno frequentata da tanti soci. Antonio Bevilacqua provinciapz@luedi.it
Avigliano «Un luogo dove ognuno possa essere se stesso»
Tempo libero e preghiera, riapre l’oratorio per più di 100 ragazzi AVIGLIANO – Sarà aperto ogni domenica pomeriggio. Il primo giorno ha ospitato un centinaio di ragazzi, ma il numero dei partecipanti è destinato a crescere già nei prossimi appuntamenti. Ci vanno bambini, adolescenti e adulti, in veste di educatori o accompagnatori dei ragazzi. Oltre alla domenica, gli organizzatori contano di aprirlo almeno due volte a settimana per attività dedicate al gioco, al tempo libero e alla preghiera. Con queste credenziali ha aperto, per il quarto anno di seguito, l’oratorio della chiesa di San Giovanni, dove domenica scorsa i sacerdoti don Salvatore Dattero e don Mimmo Lorusso insieme al presidente del gruppo che gestisce l’oratorio, Nicola Zaccagnino, hanno dato il via alle attività
di quest’anno. «Vivere l’oratorio – ha spiegato Zaccagnino durante la cerimonia di apertura – significa anche fare, all’interno di esso, delle esperienze che aiutino a confrontarsi con il mondo, abolendo i confini tra il mondo degli adulti e quello degli adolescenti. La speranza – ha detto il responsabile – è quella di poter costruire un luogo dove ognuno possa essere se stesso e dove le singole differenze possano essere stimolo per migliorarsi». L’oratorio è soltanto una delle attività contemplate nell’anno pastorale della parrocchia Santa Maria del Carmine di Avigliano. Infatti, oltre all’inaugurazione dell’oratorio, l’azione cattolica e Comunione e liberazione nei giorni scorsi hanno dato il via alle loro attività in due momenti
associativi differenti. «Con l’inizio dell’anno pastorale – ha spiegato il parroco di Avigliano, don Salvatore – la parrocchia viene vissuta come la famiglia, in un incontro tra il Signore e i fedeli». I gruppi che hanno ricevuto la “missione” paolina di “gareggiate nello stimarvi a vicenda” sono l’Azione cattolica, Comunione liberazione, i Francescani, Rinnovamento dello Spirito, l’oratorio, la Confraternita, l’Anspi, il gruppo dei catechisti e i cori, i laici betlemiti, la Caritas, l’apostolato della preghiera. Per il vice parroco, don Mimmo, «sono loro la ricchezza più bella della Chiesa: una diversità che non impoverisce ma unisce». Gianni Sileo provinciapz@luedi.it
Un’immagine della riapertura dell’oratorio
L’INTERVENTO di TONINO IALLORENZI CONDIVIDO il dibattito sollevato nell’area del Melandro e specialmente in seno alla corrente socialista, per l’utilizzo dello strumento delle primarie. Le primarie volute e introdotte dal centro sinistra sono state a mio avviso la vera novità politica di questi anni. Dare la possibilità alla base , con tutte le storture del sistema, di decidere i propri candidati, sia un vero salto in avanti verso una democrazia partecipativa e condivisa. Ma stranamente, questo meccanismo fortemente voluto in campo nazionale, sui territori e nell’attività propedeutica alle amministrative se-
La portata innovativa delle primarie gna il passo, non solo nel centro i sinistra ma anche negli ambienti della opposizione. Stranamente a pochi mesi dalle amministrative provinciali e comunali del 2009, si ritorna a mediare le candidature nelle sagrestie delle sezioni. Come in una sorta di loggia massonica, trasversale che pervade tutti gli ambienti, sia del centro sinistra che del centro destra, le candidature vengono discusse in separata sede dall’elettorato, reale, come se alle urne ci andas-
se poi una massa informe. Questo atteggiamento assolutistico è ancor piu’ grave negli ambienti delle opposizione che dalle nostre parti per lo piu’ corrisponde al centro destra. Come può una forza alternativa alla maggioranza, presentarsi come innovativa se poi presenta sempre gli stessi uomini, se non dà agli elettori la possibilità di scegliere già in fase di intenti i propri candidati. Le primarie sono uno strumento, soprattutto
per aggregare persone e consensi. Il consenso lo crei con la condivisione e la partecipazione. Il confronto delle primarie, non è un ostacolo per le legittime, personali, ambizioni di ognuno, ma è il banco di prova per misurarne le potenzialità. Ma soprattutto l’unico modo per avvicinare e captare il malcontento e tutta quella massa critica che oggi manca in un vero confronto politico. Se è assurdo che il centro sinistra dimentica le primarie, è suicida l’at-
teggiamento di chi all’opposizione non ne comprende la reale portata democratica. Se l’intento è quello di essere incoronati, all’oscuro, con la speranza di poi essere portati in processione, si corre il rischio di svegliarsi in poltrona a guardare i soliti parrucconi alla ribalta. Le primarie sono vitali soprattutto nei nostri paesi e ancor di piu’ in un paese come Satriano, se realmente si vuole mettere in atto un processo di alternanza amministrativa, a
mio avviso, unico indicatore di trasparenza e fattore determinate per una buona e proficua amministrazione. Noi non solo riteniamo giusto il dibattito sollevato, ma da mesi, in maniera provocatoria, abbiamo aperto un blog: www.primariesat2009.bloog.it , con l’intento di spronare il dibattito in seno agli schieramenti e naturalmente nell’opposizione. Con la speranza di avvicinare altri al dibattito, persone, escluse, sia perché deluse, ma sovente, per una deficienza della politica locale ad aggregare e coinvolgere, con la possibilità e la speranza che qualcuno presenti in maniera spontanea la sua candidatura a sindaco.
Mercoledì 22 ottobre 2008
26 Muro Lucano In primavera le amministrative: un quadro sui possibili candidati
La scacchiera in vista delle elezioni Il dopo Ciaco fa prevedere sorprese e delle conferme MURO LUCANO - Ancora non si sono dichiarate le compagini politiche di Muro Lucano, in merito alle elezioni che si svolgeranno in primavera. Scrutando i movimenti, talvolta impercettibili, degli attori che daranno vita a una campagna elettorale infuocata, solo Mariani sembra essersi esplicitato con una proposta politica. L'altro candidato, o presunto tale, Di Gregorio, consigliere provinciale nelle fila dei Popolari Uniti, appare uno dei personaggi più accreditati per aspirare alla carica di sindaco, pur rappresentando diversi esponenti della tanto contestata ex amministrazione. Il Partito Democratico murese dovrebbe avere, tra le proprie fila, due cavalli di razza della vecchia Democrazia cristiana, che corrispondono ai nomi dell'ex sindaco e attuale segretario di sezione Gennaro Napodano e dell'ex consigliere di minoranza Alberto Corrado. Probabilmente il partito di Veltroni utilizzerà lo strumento delle primarie, ma al momento non è dato
Muro Lucano
sapere in che termini, considerando l'assenza di probabili alleanze. Il partito democratico evidenzia tutte le criticità riscontrabili a livello nazionale, sia in merito alla leadership che alla conformazione eterogenea dello stesso direttivo. Il centrodestra dovrebbe puntare o su Gerardo Lisanti, o sullo stesso Francesco Crocetto, ma queste ipotesi si dovrebbero valutare in prospettiva
delle elezioni provinciali. Il Pdl murese, ancora in costruzione, pare abbia perso una guida come l'ex consigliere provinciale, troppo assente per altri incarichi dalle dinamiche politiche del paese. Altri nomi da prendere seriamente in considerazione, sono Donato Cerone, ex vice-sindaco, che si troverebbe costretto a gareggiare con una propria lista, se le trattative con le al-
Laurenzana Martoccia sollecita la Telecom
Fili del telefono tagliati Isolato rione S. Giacomo LAURENZANA - Un intero rione, a Laurenzana, tagliato fuori dalle comunicazioni. A denunciare la grave situazione in cui versa quartiere San Giacomo è il sindaco del comune lucano, Rocco Martoccia. «Per la seconda volta - denuncia - ignoti, ignobili e arroganti personaggi hanno tagliato i fili del telefono nel quartiere San Giacomo. Tale bravata - continua Martoccia - ha creato notevole difficoltà alle persone anziane che abitano in questo quartiere». Sono proprio loro, gli anziani, a pagare in prima persona per questo disagio, essendo loro quelli che restano in casa e spesso soli. Il telefono, pertanto, diventa per loro essenziale sia per non restare completamente tagliati fuori dal mondo sia per chiedere aiuto in caso di malori o difficoltà.
«Purtroppo - continua il sindaco Martoccia - si assiste anche al disinteresse della Telecom che, fino a questo momento, nulla ha fatto per ripristinare questo importante servizio che vede persone più deboli isolate durante le ore notturne e non hanno memmeno la possibilità di chiamare un medico, considerato che la maggior parte di essi non è in grado di utilizzare un telefonino». Alla Telecom, quindi, il sindaco si rivolge affinché, nel breve tempo, venga riattivata la linea. Con la speranza che i vandali che hanno già agito due volte non lo facciano ancora. In effetti non si riesce a capire per quale motivo queste persone non trovino altro divertimento che interrompere un servizio pubblico così importante per tutti.
tre forze politiche non andassero a buon fine e Pasqualina Lamorte. Quest'ultima, ex assessore al Bilancio, ha riscontrato un discreto consenso durante le scorse amministrative. Ultimo tassello per completare il quadro politico è raffigurato dalla Sinistra, priva di punti di riferimento, ma detentrice di un bacino di voti, che potrebbe fare la differenza. Esperimento unico nella sua specie a Muro Lucano è raffigurato da alcuni cittadini fondatori del gruppo “ Cuori Muresi”, i quali avrebbero la possibilità di accattivarsi le simpatie di vari strati della società, ove serpeggia il malcontento. Le candidature provinciali sarebbero consequenziali alle amministrative, forse un Michele Ciaco protagonista in questo senso non si potrebbe escludere. Sostanzialmente, si assiste ad una logica politica obsoleta nei modi e nella forma e graditi colpi di scena sono auspicabili, anche in riferimento ad un ringiovanimento della futura giunta. Giovanni Petilli
Oggi a Potenza
Disabilità e protezione civile POTENZA - Oggi alle 9.30, presso la sala della Biblioteca Provinciale, in via Maestri del Lavoro a Potenza, è stata convocata da Sabino Altobello la Conferenza provinciale delle Autonomie Locali e Funzionali (cui aderiscono i 100 sindaci del territorio provinciale). Si parlerà di pianificazione comunale e le responsabilità del sindaco ai sensi della normativa in materia di Protezione civile e di malattia e disabilità nella pianificazione e nella gestione delle emergenze.
Le proposte politiche di Gerardo Mariani MURO LUCANO - Un Mariani a tutto campo agli inizi di una campagna elettorale, che si preannuncia densa di emozioni. La proposta dell'ex consigliere regionale, sembra aver colto tutti di sorpresa ed è stata percepita dai cittadini con curiosità. Analizzando il contenuto, Mariani lancia il guanto della sfida agli altri esponenti politici del paese, invitandoli a formare una grande coalizione, con l'inserimento all'interno della lista di ben cinque giovani, altrettante donne e sei saggi. La stessa compagine della giunta dovrà essere formata da due donne, due giovani e due saggi. Il primo cittadino, stando a quello che afferma Mariani, dovrebbe raffigurare le qualità migliori che la classe politica murese può esprimere, in termini di esperienza, rapporti istituzionali e capacità amministrativa. Mariani non esplicita chiaramente la sua candidatura, ma si evince palesemente il suo interessamento alla poltrona di sindaco. Alla domanda sulle reazioni delle diverse compagini politiche in merito alla sua proposta, Mariani risponde definendo il Partito democratico «Arrogante, in quanto cerca di dettare i tempi» e si compiace dell'interessamento di alcuni esponenti di Forza Italia. Del suo antagonista principale, Di Gregorio, non fa menzione, ma nel contempo rivendica l'impegno profuso per la costruzione del nuovo ponte del Pianello, «interessandomi - afferma Mariani - presso la autorità di Bacino e fungendo da interlocutore e referente anche legislativo, quando presiedevo la quarta commissione regionale». Mariani sembra avere le
idee chiare anche per quanto concerne gli indennizzi degli assessori. «I componenti della giunta dovrebbero devolvere il loro stipendio a una fondazione - spiega Mariani - e quest'ultima dovrebbe fungere da cassa per l'amministrazione, in modo tale da poter utilizzare i fondi per tutte le attività che l'amministrazione intende perseguire». L'ex consigliere regionale rispolvera tutti i vecchi cavalli di battaglia, per rendere Muro Lucano un centro di interesse turistico. «La seggiovia che dovrebbe congiungere contrada San Luca e la montagna di Sett'acqua, la sistemazione delle sponde del fiume e la costruzione di una pista ciclabile lungo contrada Malta, oltre alla fruibilità delle grotte dei vucculi per i turisti, sono tutti progetti attuabili». Inoltre, Mariani considera il ripristino dell'invaso San Pietro, con l'eventuale ricostruzione della centrale idroelettrica «una realtà e l'interessamento di società altamente qualificate alla diga, dimostra la bontà e la fattibilità del mio sogno». Mariani intende riportare «il principio della meritocrazia in seno agli uffici comunali e nel caso in cui ci fossero delle inefficienze gravi e tangibili, si potrebbe arrivare al licenziamento». Per rendere moralmente effettivo il suo programma Mariani è disposto a firmare dinnanzi a un notaio un contratto con i muresi, «a dimostrazione della forza con cui le idee si porteranno avanti». Mariani punta al 51% dei consensi per rendere la sua proposta politica immune da qualsiasi attacco, ma la palla passa al popolo e la democrazia farà il suo corso. gi. pe.
dalla prima
nella persona di Armando Lostaglio. Nell'ambito di quella edizione, sono venuto a conoscenza delle problematiche dell'emigrazione ed è scaturita l'idea di realizzare con una rosa di finanziamenti regionali, provinciali, comunali sia in Italia che in Belgio, il film "Mineurs, minatori & minori" che a tutt'oggi è stato visto in centoventi città italiane ed europee ed ha partecipato a 12 festival nazionali ed internazionali (ha aperto il Giffoni Film Festival del 2007). Quindi il Bella Film Festival ha assolto in pieno uno dei compiti di un festival che è quello di creare rapporti e conoscenze tra addetti ai lavori, e fare da laboratorio per progetti futuri. Il film è stato realizzato con il contributo di 450 lucani, in regione e nel Limburg, ha coinvolto 11 paesi del potentino e le popolazioni. Di Bella hanno partecipato circa 60 persone tra cui i due protagonisti bambini Walter Golia e Tiziano Murano.
Quello che di buono ha prodotto... In questo modo il film, raccontando una storia profondamente lucana ha coinvolto nel modo giusto la popolazione in maniera fattiva, assolvendo un secondo compito di un festival, quello di radicarsi in una realtà attraverso il cinema. Come era prevedibile all'anteprima dello scorso anno in piazza c'erano più di 700 persone, ma anche alle altre proiezioni l'affluenza è stata numerosa. E questo grazie alla partecipazione dei protagonisti e registi tra cui nel corso delle varie edizioni, Antonietta De Lillo, Antonio Capuano, Saverio Costanzo, Mohammad Bakri (regista di Jenin Jenin) e interprete di "Private" e "La masseria delle Allodole", Ginanluca Tavarelli, Giuseppe Ferrara. Edoardo Winspeare, Mar-
co Bellocchio (che grazie alla proff,sa Geri incontrarà gli studenti dell'Università di Basilicata); Alessia Goria protagonista di "Alla luce del sole" di Faenza, Giulio Brogi e quest'anno Gianfelice Imparato protagonista di Gomorra (200 persone stipate nel chiuso del piccolo cinema teatro Periz), Fulvio Capezzuoli saggista sul cinema iraniano (Il sapore della bellezza - Gremese editore) che ha introdotto per i ragazzi della scuola di Bella, diretta da Mario Coviello la rassegna di cinema iraniano. Per non dire del convegno su "Cristo si è fermato ad Eboli", a cui hanno partecipato, dal Rettore dell'Università di Basilicata, dott. Tamburro, a Rocco Brancati, a Giuseppe Chianelli, a Franco Rina. Quest' anno ho potuto seguire il festival
a tutte le proiezioni (nel frattempo ho preso la residenza a Bella) sia le pomeridiane dedicate al cinema iraniano (i 50-60 ragazzi che affollavano le proiezioni probabilmente sono gli unici lucani ad aver visto 6 film iraniani!) sia le serali dove abbiamo assistito a sale piene per almeno 4 delle proiezioni: Oltre a "Gomorra","I vicerè", "Luna Rossa", la versione integrale del "Cristo" di Rosi. Il festival vive dell'entusiasmo dei suoi fondatori, l'assessore alla cultura di Bella, Vito Leone e del suo direttore artistico Giacomo Martini e devo dire che, contrariamente a quanto sostiene Larotonda, arrischiandosi in metafore biblico-apocrife, il tema "Il cinema del sud e dei sud del mondo", è una buonissima idea caratterizzante un fe-
stival lucano, e che "fuori dal bicchiere" rimane solo il cinema nordoccidentale, americano ed europeo che certamente non ha bisogno di vetrine ulteriori. Sulla mancanza di "rondini-cinefile", di strutture ricettive, di ospiti di prestigio quanto ho puntigliosamente enumerato qui sopra penso che contraddica bene le asserzioni di Larotonda. Il suo articolo contiene una serie di incoerenze logicosintattiche per cui non si capisce bene se il professore inserisca Bella tra i festival "del mezzo bicchiere vuoto che coltivano l'orticello", quelli chiusi ad un gioco di squadra, o meno, come lascerebbe intravvedere quell'inciso "(il Bella escluso)". Il Bella Basilicata Film Festival è stato tra l'altro il promotore del progetto Ci-
nema Basilicata. Sull'ultima asserzione della mancanza di idee caratterizzanti, nel mio piccolo, oltre a sostenere l'idea portante del Bella Basilicata Film Festival, su "i film del Sud del mondo", collaboro con L'associazione Andrisani di Di Sabato (che fa parte degli interlocutori in questo momento seduti al "tavolo" di Autilio-Ministero) con i quali ho elaborato un festival sul cinema di tematica giovanile e scolastica, "Dentro e fuori dai muri", parafrasando il titolo di un film molto importante in questo periodo in cui l'intero mondo scolastico è messo a dura prova dalle varie riforme. Quindi invito il prof. Larotonda ad essere più preciso nelle sue analisi distruttive, e "vangelicamente" a non confondere "il grano" dei buoni festival con "il loglio" dei festival il cui compito precipuo è solo l'accaparramento di fondi ministerial-regionali Fulvio Wetzl regista
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Lauria La società gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani
I lavoratori Alesia sul piede di guerra LAURIA - Continua la controversia tra rappresentanze sindacali ed Alesia, la società mista pubblico-privata che si occupa della raccolta dei rifiuti solidi urbani di Lauria. L'episodio di lunedì mattina, che ha visto un fornitore della società rifiutarsi di erogare il carburante rappresenta un altro tassello delle mancanze che hanno spinto più volte, nei mesi scorsi, gli operai ad incrociare le braccia. Ultimo sciopero in ordine cronologico è stato quello di giovedì scorso per la mancata retribuzione di mensilità arretrate. Anche se adesso, come conferma il sindaco Pisani, gli operai dovrebbe percepire in questi giorni le mensi-
lità arretrate, il rapporto con la società resta compromesso. Tant'è che la Fit Cisl di Basilicata, ha scritto al sindaco e all'assessore all'ambiente del comune di Lauria chiedendo di trovare una «soluzione immediata alternativa alla società attualmente affidataria del servizio». In definitiva, visto che la situazione di incertezza non accenna a risolversi, la Fit Cisl ha chiesto al Comune di sospendere il rapporto con l'Alesia in attesa di fare la nuova gara o quantomeno di accelerare i tempi per la gara di appalto. Le mancanze dell'Alesia non riguardano solo il ritardo dei pagamenti. Il segretario generale della Fit Cisl di Basili-
cata, Carlo Costa, nella lettera indirizzata al Comune, ne fornisce un elenco dettagliato. Primo fra tutte, la regolazione dei livelli contrattuali, quindi il pagamento delle mensilità secondo quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale dei lavoratori che prevede il pagamento entro il 15° giorno successivo a quello di riferimento delle competenze, «puntualmente violato dall'azienda aggiudicataria - dice Costa - che arriva a pagare i lavoratori addirittura con 50 giorni di ritardo». Ancora c'è il pagamento di 50 ore previste dall'accordo del 27 aprile 2007, la mancata fornitura della massa vestiaria per l'inverno, la ve-
rifica delle condizioni di sicurezza dei mezzi di trasporto, il rispetto delle minimali condizioni igieniche e di sicurezza dei locali adibiti a ricovero, la mancata effettuazione delle visite mediche che riguardano anche la prevenzione dei rischi per i lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti e, infine, la consegna di dispositivi di protezione individuale e indumenti di lavoro mai consegnati ai lavoratori. «Una situazione assurda - conclude Costa, che pertanto ha chiesto all'amministrazione comunale una soluzione immediata alla questione e “di bloccare oltre la fideiussione bancaria prevista alla stipula del contratto, o
Uno scorcio di Lauria
quanto la società vanti nei confronti dell'amministrazione comunale per garantire il pagamento ai lavoratori, non solo delle mensilità maturate, ma anche del Trattamento di fine rapporto maturato dalla data di inizio delle attività». Il
sindaco Antonio Pisani, intanto, ha confermato di aver contatto il direttore generale dell'Alesia al quale ha chiesto di verificare le adempienze esposte dalle rappresentanze sindacali. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it
Lauria Sulla vicenda interviene il consigliere provinciale Nunzio Di Stefano
Pisani, il giorno della verità Oggi pomeriggio nuovo vertice di maggioranza LAURIA - Si terrà nel tardo pomeriggio di oggi il vertice della maggioranza di centrosinistra che amministra il Comune di Lauria. A palazzo San Giovanni le tre delegazioni, i Socialisti, i Popolari Uniti e il Partito democratico, si confronteranno sui temi oggetto della crisi. In particolare il Partito democratico dovrebbe aver già deliberato al suo interno una proposta organica di rilancio dell'Amministrazione da mettere sul tavolo. Sempre nel pomeriggio dovrebbe riunirsi la conferenza dei capigruppo in consiglio comunale che, a sua volta, dovrebbe decidere la data del Consiglio. Era stato il sindaco Pisani a chiedere al presidente del consiglio Domenico Cirigliano la convocazione di un consiglio urgente con all'ordine del giorno: esame situazione politica amministrativa: cause e prospettive. Fanno parte della conferenza dei capigruppo Antonio Cosentino per il Pd, Domenico Forastiero per i Popolari Uniti, Antonio Rossino per i Socialisti, Nicola Manfredelli per il Popolo della Libertà e Valeria Scavo per Rifondazione Comunista. Quest'ultimo partito sta per far uscire un comunicato ufficiale sulla crisi, documento approvato in una riunione che si è tenuta nella serata di lunedì venti ottobre al locale circolo di Rifondazione “Peppino Impastato”. Emergono intanto nuovi particolari sulla famosa delibera con la quale gli amministratori avrebbero dovuto far assume-
Di Stefano
re dal Comune un dirigente da destinare al terzo settore , ovvero all'ufficio tecnico. Interviene sull'argomento il consigliere provinciale Nunzio Di Stefano . Per quest'ultimo «appare assai singolare la rapidità con la quale il sei ottobre scorso viene scritta una lettera del sindaco, lettera valutata e accolta e recepita dalla giunta nella delibera 126 di variazione al bilancio adottata lo stesso gior-
no». Sempre Di Stefano fa sapere che il trattamento economico che sarebbe stato riconosciuto a questa figura, non “apicale” come avevamo scritto ma comunque sempre dirigenziale, un trattamento economico pari a circa seimila euro al mese. Per chi sa far di conto - dichiara Di Stefano - è facile sviluppare i circa seimila euro al mese più oneri in una somma totale annua assai vicina ai centomila euro. Siamo sicuri che siano queste le priorità per Lauria?» si chiede il consigliere del Partito Democratico. Sempre in materia di personale del Comune Di Stefano ricorda poi tante vicende ferme da troppo tempo come il mancato bando del concorso dei vigili urbani. Il consigliere provinciale del Pd nei giorni scorsi aveva incalzato il sindaco sull'argomento dei lavoratori socialmente utili facendogli recapitare una singolare lettera a caratteri cubitali. “La mia ultima iniziativa rispetto alla mancata stabilizzazione degli Lsu - continua Di Stefano - oggi può sembrare legata alla crisi ma è iniziata da tempo e solo casualmente è coincidente. La mia presa di posizione pubblica risale all'ottobre del 2007 sulla stampa locale. Non è infatti colpa mia se è di questi giorni l'approvazione dell'emendamento Brunetta e se l'unica proposta sul riassetto della macchina burocratica del Comune di Lauria in circolazione non spende una sola parola sulle stabilizzazion». Pasquale Crecca
Fardella, deteneva droga Ospedale di Chiaromonte Giovane arrestato a Taranto Interrogazione di Pagliuca FARDELLA - Un giovane lucano è stato sorpreso dalle fiamme gialle tarantine in possesso di droga. La guardia di finanza di Taranto nell'ambito di un'attività di controllo economico del territorio, ha sottoposto a sequestro, nei giorni scorsi, cocaina ed eroina. Lo stato di agitazione palesato dai soggetti fermati, unitamente alla positiva irrequietezza manifestata dall'unità cinofila del Gruppo di Taranto, presente sul posto, hanno indotto i militari della città dei “due mari” a condurre le persone fermate presso la sede del comando. Ad un giovane 28enne
di Fardella, sono stati rinvenuti sei involucri contenenti cocaina pari a circa 1,2 grammi. La droga è stata sottoposta a sequestro e trasportata al laboratorio analisi sostanze stupefacenti per stabilirne l'esatta purezza mentre il giovane lucano, per la modifica quantità in possesso, è stato segnalato all'autorità amministrativa di Potenza. L'attività delle fiamme gialle, in questi casi, è mirata alla prevenzione ed a stimolare la presa di coscienza da parte dei più giovani del reale pericolo che comporta il consumo di droghe. Emilia Manco provinciapz@luedi.it
«CHI gestisce la Sanità in Basilicata sta per infliggere un nuovo duro colpo agli utenti». Ad affermarlo è il presidente del gruppo regionale di Forza Italia verso il Pdl, Nicola Pagliuca, il quale precisa che «protagonista, questa volta, è l’ Asl n. 3 di Lagonegro pronta a sopprimere l’attività di urgenza della Ginecologia ed Ostetricia nel plesso ospedaliero di Chiaromonte». Con l’interrogazione presentata alla Giunta regionale e all’Assessore alla ‘Salute – Sicurezza e Solidarietà Sociale’, Antonio Potenza, il consigliere Pagliuca evidenzia «le serie difficoltà in cui si troverebbe il personale medico e paramedico dell’Ospedale di Chiaromonte dinanzi all’emergenza di un intervento chirurgico a carattere oste-
trico e ginecologico. Il trasferimento presso l’Ospedale di Lagonegro – sottolinea il capogruppo di Fi-Pdl – potrebbe arrecare seri danni alla salute della gestante ed al nascituro, considerando, anche, tutte le problematiche, non certo di poco conto, legate alla viabilità». “Nell’accordo Stato –Regione, siglato nel 2000, ed in seguito nell’Accordo di Programma Quadro per il settore Sanità, sottoscritto il 19 Gennaio dello stesso anno, si prevedeva - evidenzia Pagliuca la costruzione dell’Ospedale Unico di Lagonegro, la riqualificazione dello stesso Ospedale di Chiaromonte in Ospedale Distrettuale e la dismissione di Lauria e Lagonegro ad avvenuta realizzazione dello stesso Ospedale Unico».
Lagonegro Saranno ridotti gli assessori
Statuto comunale Il consiglio ha approvato il documento LAGONEGRO - Riduzione del numero degli assessori e cancellazione della norma che permetteva gli assessori esterni. Sono queste alcune delle novità del nuovo statuto comunale approvato dal Consiglio comunale di Lagonegro. Il nuovo documento si compone di 6 titoli, 47 articoli e 3 allegati. «Abbiamo ritenuto di dover modificare sostanzialmente il precedente Statuto perché appariva disomogeneo, nel senso che titoli e articoli non erano collegati tra di loro e si susseguivano senza una logica precisa - spiega Vito Di Lascio (PD), presidente del Consiglio co- Di Lascio munale - Il nuovo Statuto colma, inoltre, le numerose lacune esistenti, razionalizza e ordina le norme presenti e le adegua allo spirito autonomistico contenuto nel Titolo V della Costituzione». Poi Di Lascio chiarisce cosa prevede il nuovo Statuto. «Tra i principi fondamentali - dice - sono state ricomprese le funzioni essenziali e i fini a cui si ispira l'azione del Comune. L'autonomia del Consiglio viene definitivamente sancita e valorizzata, in linea con lo spirito della riforma in senso federalista dello Stato. Sono stati disciplinati gli istituti di partecipazione popolare (petizioni, consultazioni e referendum) e di
garanzia (commissione per le pari opportunità). È stata prevista la figura del Vice Segretario Generale e sono state puntualizzate norme per il controllo finanziario e di gestione interna e per l'approvazione degli strumenti di bilancio». Quindi le novità politiche. «Dal punto di vista politico, le innovazioni consistono nell'aver ridotto il numero massimo degli assessori da 6 a 4 e di aver cancellato la norma che prevedeva gli assessori esterni». Nell'occasione, Di Lascio commenta l'operato del Consiglio, che fino ad ora, tra le altre cose, ha istituito la Conferenza dei Capigruppo; consegnato un riconoscimento ufficiale all'artista Pino Mango; ricordato e celebrato il geologo De Lorenzo e il Senatore Venturino Picardi; aderito al progetto Basilicata in TIR. “Grazie al quale - conferma Di Lascio - Lagonegro è stato conosciuto da migliaia di persone in giro per l'Italia”. Mentre sugli impegni futuri conclude: «Ho intenzione di organizzare una manifestazione per celebrare il 60° anniversario dell'approvazione della Costituzione. Saranno stampati, inoltre, poster con foto suggestive della Città di Lagonegro» Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it
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Dopo l’avvio della mobilità, gli operai si interrogano sul futuro
Crisi al Laterificio Pugliese I lavoratori vogliono garanzie GENZANO DI LUCANIA «La cosa che più ci fa rabbia ci hanno confidato ieri alcuni operai del Laterificio Pugliese - è che dietro la recente apertura della procedura di mobilità per ben 14 dipendenti, ci possa essere qualcosa di losco». Motivazioni, quindi, che verrebbero fatte astutamente passare sotto a quelle, inconfutabili, della crisi economica generale che sta investendo i mercati a livello mondiale. Ma, procediamo con ordine. Lo stabilimento genzanese della famiglia Scianatico è all'avanguardia nel settore, ed offre quasi 50 posti di lavoro, fra Genzano, Banzi, Spinazzola ed altri paesi del circondario. Gia circa un mese e mezzo fa, ci dicono, sono stati effettuati i primi due licenziamenti: in un caso poiché era scaduto il con-
tratto a tempo determinato, l'altro invece motivato da un eccesso di assenze lavorative per malattia. E adesso arriva, a sorpresa, questa decisione di mettere fuori un congruo numero persone in un colpo solo, ed in una maniera che il Sindacato Unito dei Lavoratori contesta a spada tratta. «Non stanno rispettando le procedure del caso - ci spiega un rappresentante dell' Rsu: c'è un preciso iter da seguire, per le aziende che si ritrovino nell'impossibilità di mantenere inalterata la propria forza lavoro: innanzitutto va chiesta una 'cassa integrazione ordinaria' (di 3 mesi ed una settimana), quindi - continua il sindacalista - è possibile ottenere dal Ministero del Lavoro una 'cassa integrazione straordinaria' (con durata
variabile dai 12 ai 24 mesi), e solo in seguito, qualora lo stato di crisi stentasse a rientrare, è possibile procedere con la 'mobilità'». Certo, a voler essere oggettivi nella valutazione dei fatti, è vero anche che ad un'azienda è consentito 'saltare' le due tappe di cui sopra, purché si accolli l'onere dei primi sei mesi di stipendio intero agli operai messi fuori, i quali per gli ulteriori mesi di 'protezione' previsti (fino a 48, per gli ultra 50enni) continueranno a percepire il contributo previdenziale stabilito dalla legge. Eppure, nel caso in questione, mancano finanche i requisiti per una mossa del genere. Infatti, il rappresentante sindacale ci spiega che lo scorso dicembre l'Rsu, i Sin-
dacati Regionali, Confindustria ed i rappresentanti del Laterificio Pugliese si riunirono poiché già allora era stata inoltrata una richiesta di 'cassa integrazione' per parecchi operai. Ma - fu spiegato all'occasione - la domanda non poteva essere accettata, avendo i lavoratori, senza eccezioni di sorta, cumulato un monte ore di ferie non godute mediamente dell'ordine di 800-900 unità, difficile da smaltire in tempi brevi. Così fu raggiunto l'accordo che, a rotazione, per l'intero anno a venire (quindi il 2008), ogni settimana 10 operai avrebbero goduto di quelle ferie arretrate. «Ebbene - conclude il nostro interlocutore -, quel programma di rotazione concordato è tuttora in atto ed ancora ben lontano dal
Il Laterificio Pugliese di Genzano
'capolinea'; cosicché, questa procedura di mobilità viene posta in essere a dispetto di raccapriccianti violazioni dei diritti più elementari dei lavoratori». Riprendono la parola anche gli operai presenti e ribadiscono la loro volontà di organizzare quanto prima, coi sindacati, uno sciopero che serva anche a sensibilizzare sulla vicenda sia il sindaco di Genzano che la Regione Basilicata, «grazie ai cui con-
tributi sottolineano - Scianatico ha potuto insediarsi in questa zona della Lucania». Insediamento che si rivela tanto più importante, in quanto lo stabilimento sito a Terlizzi è ormai prossimo alla chiusura. Ed in quanto a quest'ultimo fatto, i lavoratori minacciati trasmettono un ultimo subliminale messaggio. Chi ha orecchi per intendere, intenda. Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it
Venosa, continuano spediti i lavori per il nuovo liceo
Sopra i lavori, a lato l’area come appariva due anni fa
VENOSA - Stanno procedendo a pieno ritmo i lavori per dotare il Liceo “Quinto Orazio Flacco” di Venosa di una nuova sede, all'altezza della fama che la scuola si è saputa conquistare negli anni a livello nazionale. E' oramai completamente visibile la struttura che sta sorgendo in un'area di quasi 12.000 metri quadrati, collocata tra la Via Appia (a ridosso della Chiesa di S.Mi-
chele e di fronte all'ospedale) e Via Emilia ( alle spalle della casa di Riposo Sant'Antonio). «Sono stati oramai completati i lavori per la costruzione del nuovo edificio scolastico che si sviluppa su vari livelli per una superficie complessiva di circa 4.800 mq - ci dice il consigliere provinciale Tomaso Gammone - Sono ora in esecuzione i lavori per la parte impiantistica dell'edi-
ficio e per il completamento della palestra». La nuova struttura consentirà al Liceo “Orazio” di Venosa di assolvere degnamente ai suoi compiti. Il nuovo edificio scolastico sarà dotato di 20 aule per oltre 500 studenti, con attrezzature didattiche all'avanguardia e di spazi per attività collettive, per uffici amministrativi e attività sportive. Sono previste anche chiusure di
tipo mobile per consentire di rimodulare gli spazi in rapporto al numero degli alunni e al tipo di attività da svolgere. Particolare attenzione è stata posta per evitare le barriere architettoniche per rendere la scuola completamente accessibile ed usabile dai soggetti diversamente abili. Le facciate saranno trattate con tinte tenui e in armonia con il paesaggio circostante. Ver-
ranno utilizzati materiali ecocompatibili, per rendere l'intervento maggiormente sostenibile per l'ambiente. Il corpo principale della aule didattiche è articolato su tre livelli e ospita anche le biblioteche, due sale di piano e i servizi. Su due piani sono articolate le aule per attività integrative e parascolastiche e i laboratori. Lo spazio per lo sport è costituito da una palestra con una superficie pari ad un campo regolamentare per la pallacanestro, con spogliatoi e servizi igienici. Completano la struttura gli spazi per le attività amministrative: reception, uffici, spazi per attività d'interesse anche extra-didattico. «I lavori sono stati consegnati alla Ati di Gavian-Boscoreale e Cipriano Costruzioni (Sa) a giugno 2006 - ci ricorda il consigliere Tommaso Gammone - L'appalto prevede 1.095 giorni per l'esecuzione dei lavori. L'opera
dovrebbe essere consegnata a giugno 2009». Si può, quindi, ragionevolmente pensare che con l'anno scolastico 2009-2010 il liceo si trasferirà nella nuova sede. Lungimiranti le scelte effettuate dalle Amministrazioni comunali che si sono succedute per quanto riguarda la dotazione dell'area di infrastrutture. Accanto alla nuova sede del Liceo sorgerà, infatti, un'area parcheggio, che non sarà soltanto a servizio delle autovetture, ma funzionerà come terminal per i numerosi autobus, che trasportano alunni-pendolari e utenti che arrivano all'ospedale S.Francesco dai comuni limitrofi. In tutta l'area circostante sono previsti interventi di sistemazione, che contribuiranno a migliorare l' immagine di una zona posta all'ingresso di Venosa. Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it
Lavello Si accende il dibattito politico. Pettorruso critica le procedure
Polemica sulla conferenza dei capigruppo LAVELLO - Autunno infuocato per il dibattito politico locale. Dopo le velate denunce per un concorso pubblico per la copertura di un posto di contabile per l'area amministrativa finanziaria presso il Comune di Lavello , tornano nel mirino procedure burocratiche e iter amministrativi tacciati di non essere proprio in linea con i dettati normativi A prendere la parola ancora una volta il consigliere di opposizione Antonio Pettorruso esponente della lista di opposizione Primavera Lavellese. «Purtroppo - esordisce Petturroso - ancora una volta sono costretto a denunciare il pressappochismo e la scarsa conoscenza degli strumenti normativi che sovrintendono al funzionamento della macchina amministrativa». Origine della questione la convocazione e il successivo andamento della conferenza di capi gruppo te-
nutasi lunedi scorso nel palazzo di città. «Il presidente del consiglio Comunale - fa sapere l'esponente della Primavera Lavellese - aveva convocato per lunedì 20 ottobre 2008, la Conferenza dei Capi Gruppo alle ore 16,30». «A quell'ora era presente solo il consigliere Fortunato del Partito Democratico, il quale rappresenta cinque consiglieri e non la metà del consiglio. Questi, in barba al regolamento e con l'avvallo della segretaria comunale con funzioni di verbalizzante e, del presidente del consiglio Comunale, ha licenziato il primo dei due punti all'ordine del giorno, violando l'articolo 14 alla lettera G comma 9 il quale prevede che per essere valida deve essere la Conferenza dei capi gruppo rappresentata da almeno la metà dei rappresentanti il con-
siglio comunale». «A questo punto non comprendo commenta Antonio Pettorruso - come il presidente del Consiglio, la segretaria verbalizzante e il capogruppo di maggioranza presente più tardi, abbiano permesso al Partito Democratico di compiere tutto ciò. Dei due l'una, o non conoscono il regolamento oppure preferiscono che qualcuno, nel caso di specie il mio gruppo consiliare partecipi il meno possibile all'attività amministrativa». «Spiacente per loro - conclude Pettorruso - continueremo ad essere vigili ancora più di prima». Non sembra dunque esserci tregua tra i gruppi consiliari delle fazioni politiche avverse. Dubbi, insinuazioni, perplessità e denuncie tengono quotidianamente banco nelle innumerevoli diatribe che animano in questo periodo il pa-
Il Comune di Lavello
norama istituzionale della cittadina dauna. Autunno caldo per lo scenario politico locale mentre si annunciano da più parti interrogazioni e battaglie in occasione del prossimo consiglio comunale. Temi scottanti come il problema delle terre civiche, quel-
lo del regolamento urbanistico, dei servizi pubblci e delle attività esternalizzzate ad Astea saranno, a detta di molti, al centro del dibattito politico ancora per tanto forse troppo tempo. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
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Parla il primo cittadino Michele Sonnessa. Un alloggio popolare il pomo della discordia
Minaccia il sindaco: arrestato «Un fatto marginale che non attiene alla vera vita di Rapolla» RAPOLLA - «E’ stato un fatto marginale che non attiene a quella che è la vera vita qui a Rapolla». Sono queste le parole del sindaco di Rapolla Michele Sonnessa, alla notizia che Biagio Intana - che il 12 ottobre lo aveva minacciato di morte - è stato arrestato con l’accusa di concussione e minacce a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione dei carabinieri l'uomo avvicinandosi al sindaco di Rapolla minacciò di sparargli se non avesse risolto la situazione relativa ad un alloggio popolare che Intana considera suo. «E’ una questione che stavo affrontando - tiene a precisare il primo cittadino - Purtroppo il problema non dipende solo dal Comune. Ci sono delle sentenze che dobbiamo rispettare. Onestamente non ho capito il gesto del signore in questione, visto che stavamo lavorando per risolverla anche con i suoi avvocati». Il sindaco, da par suo minimizza l’episodio e pur sottolineando che «la giustizia deve fare il suo corso», pone poi l’accendo sulle peculiarità positive espresse dalla sua amministrazione negli ultimi anni. «Capisco che l’episodio è grave. - precisa - Lavo-
Melfi, gli insegnanti della “Nitti” contro la Gelmini
Il sindaco Sonnessa
riamo tutti i giorni per dare di Rapolla un’immagine diversa e vorremmo che si parlasse delle cose positive che facciamo per i cittadini. Tanto per citarne una: la manifestazione “Cantine Aperte”. Forse la ricorderanno perchè ho ricevuto le minacce, in realtà è stato un successo di pubblico e critica dove si sono pubblicizzate le risorse positive che il nostro territorio esprime». Intanto - ed è lo stesso sindaco a ricordarlo - questa mattima sarà ricordato Francesco Albis, alla presenza del presidente della Provincia, Altobello. «Un’iniziative - ha concluso - che contribuisce a crescere il livello culturale del territorio». g. r.
MELFI - In principio erano solo pochi insegnanti della scuola elementare, Francesco Saverio Nitti di Melfi Nitti che disapprovavano la riforma voluta dal ministro della pubblica istruzione, Gelmini ma adesso la protesta è condivisa dall’intero personale docente e non docente del primo circolo didattico cittadino. La storica scuola di piazza IV Novembre, recentemente riunitasi in consiglio di istituto, ha preparato e diramato un documento dove si spiegano le motivazioni alla base del netto rifiuto più volte manifestato. «Nei confronti di questo decreto legge – spiega l’insegnante melfitano, Giuseppe Brescia – la contestazione si sta sempre più ampliando. Il Governo centrale taglia risorse alla scuola pubblica per otto miliardi di euro e riduce almeno centotrentamila posti di lavoro tra personale docente e non docente. In questo modo si finisce per danneggiare enormemente la scuola pubblica. Questa è una controriforma che non offre nessun sostegno di carattere pedagogico, didattico agli stu-
La scuola “Nitti”
denti». Proprio il maestro elementare Giuseppe Brescia, già sindaco di Melfi negli anni Novanta, aveva deciso di entrare in classe il primo giorno di scuola con il lutto al braccio in segno di protesta contro il decreto legge numero, 137/2008. Altri colleghi avevano poi seguito l’esempio del maestro lucano, appoggiato anche dalla dirigente scolastica del primo circolo didattico, Filomena Guidi. Nell’ordine del giorno sot-
toscritto dalla gran parte dei maestri di Melfi si legge che: «docenti e personale Ata esprimono netta contrarietà ad una riforma che smantella il sistema organizzativo della scuola primaria reintroducendo il maestro unico tuttologo e riducendo drasticamente a ventiquattro il numero delle ore di scuola, finendo con lo spazzare via anche l’esperienza del tempo pieno». Si rivendica la bontà del lavoro svolto in passato.
«La presenza di più maestri e l’ampliamento del tempo educativo – si legge ancora nel documento – hanno permesso alla scuola italiana primaria e dell’infanzia di risultare qualitativamente tra le migliori nel mondo, posizionandosi per livelli di apprendimento al secondo posto tra i Paesi europei». Le ripercussioni regionali. «La controriforma Gelmini – si conclude il comunicato dei maestri di Melfi – colpisce particolarmente la Basilicata che per la sola applicazione del maestro unico nella scuola primaria taglierà 976 posti di lavoro a cui si dovranno aggiungere i tagli all’infanzia ed al personale Ata, oltre al rischio chiusura di circa 55 scuole presenti nei piccoli centri. A Melfi si potranno chiudere, per esempio, le scuole nelle frazioni di Foggiano e Leonessa. Per tutti questi motivi chiediamo anche ai genitori di unirsi a noi nel sostenere iniziative per respingere la controriforma Gelmini». L’agitazione è solo cominciata. Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it
Melfi L’obiettivo è discutere sul ruolo che avrà l’ente
Una delegazione visiterà la città lucana
Il futuro della Comunità montana Domani Consiglio comunitario
Gemellaggio con Coroni nel segno delle radici greco-albanesi di Barile
MELFI – Il domani della Comunità Montana del Vulture, il suo futuro ed il ruolo che dovrà poi avere nel contesto dell’istituenda Comunità Locale in seno all’intera area, sono temi che verranno di fatto analizzati nella riunione del Consiglio comunitario che è stata indetta per giovedì 23 ore 16,30 pressa la sede dello stesso ente ottimamente diretto da Tonio Bufano. Il presidente del Consiglio, il melfitano Mauro Masserini ha provveduto ad inviare regolare convocazione a tutti i consiglieri ed al revisore dei conti di Rionero, informando della cosa anche il Prefetto di Potenza, in considerazione del valore dell’incontro e soprattutto per il tema che, ovviamente, dovrà essere affrontato oltre che abbondantemente sviscerato da tutti coloro che compongon l’assise consiliare della stessa Comunità Montana del Vulture, “anche per apportare proposte, idee, per effettuare osservazioni in proposito” come si legge nella stessa convocazione, apposta in albo doMELFI – L’ottenimento di una casa propria, costruendola o attraverso un mutuo che ne permetta la realizzazione, è spesso il sogno di una vita per tanti, ma spesso si può trasformare anche in un gran problema, se mancano servizi, attenzione, parcheggi. È il caso di oltre 40 famiglie che abitano nella piccola traversa di Via Venezia che dalla rotatoria sale ai tre palazzi gemelli che qui si trovano, cosa che in tanti hanno segnalato in questi giorni. «La casa l’abbiamo da tantissimi anni, ma ci sembra di verificare poca attenzione da parte di chi dovrebbe circa alcune
po il regolare protocollo n 5001 e anche l’invio a mezzo raccomandata. Nella sede comunitaria di Via Mazzini, in quel di Rionero, quindi, si affronterà il problema legato alla scomparsa della Comunità Montana ed alla sua sostituzione con le cosiddette comunità locali “un organismo che possa però sempre poter garantire la stessa autonomia della zona attraverso anche il contributo fattivo di tutti i comuni che ne fanno parte – come è stato ricordato dal presidente della Comunità Montana del Vulture Tonio Bufano di recente – perché è vero che gli organismi cambiano, ma non si può dimenticare che l’area tutta, nel contesto più ampio della Provincia e della Regione, deve continuare ad avere uno spazio di azione e consapevolezza di poter e dover sempre, garantire e soprattutto salvaguardare l’autonomia che tutto il Vulture reclama da tempo, per il proprio ruolo sul territorio dell’intera Basilicata”. Un organismo nuovo, forse ancor più efficace, almeno
nelle intenzioni di chi lo ha studiato e proposto, “ma che è il prosieguo di una azione forte che, come Comunità Montana del Vulture, si è attuata in tutti questi anni, a favore del territorio, della sua crescita, delle tante notevoli peculiarità che la stessa area ha e che ovviamente reclama, vengano accolte e non sottovalutate”. Il riferimento è a storia, cultura, turismo, prodotti tipici di qualità, ma anche a forza propulsiva dell’intera area con le aree industriali presenti, la rete infrastrutturale, formazione, professionalità presenti, l’economia trainante anche a livello regionale, la salvaguardia di ambiente e natura, e pensiero a correr all’incontaminata Monticchio, che possano divenire da qui in avanti, ulteriore economia ed attrattiva forte per l’affermazione dell’intera zona Vulture Melfese, rappresentata dai comuni facenti parte dell’area ed ovviamente anche dalla Comunità Montana. ant. bal.
BARILE - Trasferta lucana per il sindaco della città greca di Coroni. Il prossimo 24 ottobre il comune di Barile riceverà una delegazione della cittadina con la quale veranno intraprese relazioni ufficiali finalizzate allo scambio di esperienze ed alla realizzazione di interventi di ricerca storica e iderìtitaia. L’amministrazione comunale di Barile, nell'occesione, consegnerà una delibera di giunta Municipale nelle mani del sindaco di Coroni, contenente la proposta di gemellaggio e di cooperazione culturale, commerciale e istituzionale fra le due Città. Due delle quattro immigrazioni di colonie greco-albanesi, a
Il caso segnalato dagli inquilini della traversa di via Venezia
Melfi, 40 famiglie chiedono un parcheggio situazioni che abbiamo segnalato da ormai tanti anni» ha affermato ieri una signora, ricordando il tutto. A lei, si è aggiunta poi anche una coppia di mezza età, per i quali «avere una casa e non aver parcheggi, servizi, una strada mai aperta come ci era stato detto e piccole aree verdi divenuti ricettacolo di roba buttata, di erbacce ed altro, è per noi come avere una casa a me-
tà, visto che tutto ciò non può che essere il minimo richiesto certo a sostegno dell’essere qui perché qui abbiamo la nostra casa, da tantissimi anni». Il problema delle famiglie che abitano qui, è soprattutto legato all’assenza di parcheggi «e a quel segnale di divieto di sosta 0 – 24 che qui è stato apposto tempo addietro, come se il piccolo spazio di accesso alle diverse pa-
lazzine dovesse essere lasciato libero, cosa forse giustissima – ammette un ragazzo che dice poi il proprio pensiero in merito alla vicenda – ma che materialmente ci impedisce di lasciare le auto nello spazio sottostante, se non utilizzando i garage o lo spazio certo modesto dinanzi agli stessi, sempre che qualcuno non parcheggi anche li, impedendo agli altri di entrare ed
uscire dalla zona box». Una situazione non facile, il segnale c’è e va rispettato, gli stessi condomini affermano di aver segnalato tali problemi al Comune di Melfi e che i vigili, in seguito a ciò, abbiano effettuato delle verifiche, a cui poi però non è susseguito altro, se non il crescere di tali problemi, visto che la zona a verde non è diventata né strada di accesso né tantomeno
cui si devono le radici etnicolinguistiche della Comunita di Barile, si riferiscono proprio alle ondate di profughi Coronei giunti dalla Grecia, prima intono al 1534 (seconda immigrazione) e la successiva nel 1597. Molti dei cognomi, usi popolari, riti religiosi, monumenti e luoghi di culto locali derivano dalla tradizione culturale e dall'ingegno dei predecessori originari di Coroni. ll programma della mattinata prevede, oltre alla cerimonia di benvenuto, una breve sosta nsl Municipio per i saluti istituzionali, l'incontro ufficiale con la scuola, le associazioni culturali e le autorità militari e religiose.
area per ricavare almeno un altro po’ di parcheggi che potessero essere al servizio dei tanti condomini dei tre palazzi, con l’aggiunta che l’erba è cresciuta e qualcuno ha anche pensato di buttare li del materiale di risulta di lavorazioni edili. «Qui abitiamo noi, e siamo tanti – hanno concluso – e la speranza che davvero per noi vi sia maggiore attenzione, ed il segnale venga rimosso per evitare le multe o si trovi presto la soluzione per poter garantire un maggiore numero di parcheggi a disposizione dei palazzi». a. b.
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30 Rionero in Vulture Tour conclusivo nelle scuole locali del campione olimpionico
Cammarelle testimonial del Crob Molto commovente l’incontro con un giovane degente DI MICHELE RIZZO RIONERO – Da quel grande campione che è, l’olimpionico Roberto Cammarelle, cittadino onorario di Rionero in Vulture, ha concluso la due giorni del “Cammarelle day” con un grande atto umanitario andando a far visita ad un trentacinque paziente del Centro di Riferimento Oncologico di Basilicata, suo grande fans, che desiderava incontrarlo, per portare il suo saluto e l’esempio della sua voglia di lottare sempre, ma anche per testare la voglia di combattere per vincere del giovane M.S. Nell’occasione l’amministrazione dell’Irccs-Crob di Rionero ha chiesto a Cammarelle la disponibilità ad essere il Testimonial per l’Irccs/Crob della nuova campagna di prevenzione e diagnosi precoce del tumore del polmone, con lo slogan “Fight three Cancer”. Il gesto, pregnante di grande umanità, è stato particolarmente apprezzato perché non in scaletta e perché ha dovuto ritardare la partenza per Assisi, dove attualmente risiede. L’ospite del Crob, comprensibilmente emozionato ha fatto i suoi complimenti al boxeur Cammarelle per la conquista della medaglia d’oro dei supermassimi alle recenti Olimpiadi di Pechino 2008. Dal suo canto Roberto Cammarelle ha incoraggiato il giovane a lottare sempre e comunque per vincere e fatto i migliori auguri per una pronta guarigione e un presto ritorno a casa. La seconda giornata a Rionero in Vulture del campione olimpico Cammarelle si è conclusa ieri mattina intorno alle ore 12, dopo un giro tra le scuole locali di ogni ordine grado per incontrare giovani e giovanissimi, che acclamandolo a lungo hanno potuto vedere da vicino il grande campione che con l’alloro conquistato a Pechino ha onorato l’Italia, la Basilicata e la Polizia di Stato, di cui egli ne fa parte. La prima visita al polo scolastico del Campus, che ospita studenti dei licei pedagogico e scientifico, da dove poi si è recato al liceo classico al rione San Francesco nei pressi del campo sportivo. In entrambe le scuole il gradito ospite è stato ricevuto oltre che dagli studenti, dal corpo docente e dal dirigente scolastico Pina Cervellino. Per la preside Cervellino la presenza nella
IL COMMENTO
Una due giorni di festa RIONERO – Nella mattinata di ieri il pugile Roberto Cammarelle, medaglia d’oro alle ultime Olimpiadi di Pechino 2008, nonché cittadino onorario di Rionero in Vulture, dopo aver saluto gli studenti delle scuole rioneresi, ai quali ha raccomandato di studiare e di impegnarsi nello studio come nello sport o in qualsiasi altra attività sempre con la massima diligenza e correttezza, si è licenziato dalla comunità rionerese con una gioia immensa, espressa più con gli occhi che con le parole, riuscendo a dire soltanto: «Grazie per questi due giorni che mi avete regalato, per la cordialità e l’affetto con cui mi avete ospitato». Il “Cammarelle day” voluto ed organizzato dalla locale amministrazione è stata una grande festa per onorare Roberto Cammarelle, il gigante dal cuore tenero. Lo si è visto nella scuola materna del campo sportivo quando ha permesso a due piccoli di accennare con lui ad alcuni movimenti pugilistici. E lì che si è vista tutta la tenerezza di questo grande campione, figlio del rionerese Angelo e della filianese Giovanna Caraffa, residenti a Cinisello Balsamo.
La comunità rionerese ha vissuto la due giorni del “Cammarelle day” con grande calore, sportività e affetto per Roberto Cammarelle, il grande concittadino onorario, campione olimpico dei supermassimi (+91 kg). A conclusione della bellissima e suggestiva due giorni abbiamo chiesto un giudizio al primo cittadi-
no di Rionero, il sindaco Antonio Placido. «Condivido il giudizio che lei stesso ha espresso, infatti – ha risposto mi è sembrata molto bella, mi è parsa effettivamente così come erano i nostri auspici, due giornate di festa che, credo, è il riconoscimento giusto che questa comunità rende al concittadino onorario Cammarelle. C’è grande soddisfazione per la positiva riuscita dell’iniziativa per un evento senza precedenti perché non capita tutti i giorni che una comunità di questa dimensione possa annoverare tra i cittadini onorari un campione olimpionico in una categoria, come dicevo ieri, in cui l’Italia non si è mai particolarmente distinta e mi pare che tutto è stato affrontato con lo spirito giusto e soprattutto che questa mattinata nelle scuole in fondo sia quella che più efficacemente trasmette il messaggio che volevamo dare: lo sport è una competizione leale, per molti versi è una metafora della vita che va affrontata con spirito di sacrificio, con senso di responsabilità, assegnarsi degli obbiettivi e perseguirli con tenacia senza furbizie o scorciatoie». mi. ri.
Nelle foto di Giovanni Marino la visita di Cammarelle alle scuole rioneresi e al Crob (in alto a sinistra)
scuola del campione olimpico Cammarelle assume una valenza etico-educativa, civile e sociale in una età in cui i giovani a volte vivono il disorientamento. «Ai ragazzi ha detto la preside dei tre li-
cei rioneresi – è stato presentato il modello di una vita costruita attraverso le battaglie della quotidianità, un vita tesa ad un ideale, all’ideale dello sport, alla conquista di sé, all’afferma-
zione della sua individualità, alla realizzazione del successo e soprattutto, direi, alla grande conquista dell’umana gloria. In tal senso – ha affermato la Cervellino – la presenza di Cam-
marelle tra i giovani acquista un significato più che positivo. Con la sua presenza egli in fondo invita i giovani a trovare una ragione positiva, una ratio positiva nella loro esistenza, nel tur-
bine di falsi idoli e di vuoti feticci. E quindi li invita a riflettere sul significato sano dello sport, laddove lo sport non è aggressività ma equilibrio della mente e del corpo, sanità intellettuale fisica ed interiore. Questa complessità di valori abbiamo salutato con gioia nel campione olimpico perché riteniamo che egli abbia derivato da questa nostra terra il senso della bontà, la tenacia nel perseverare e soprattutto la tensione al riscatto sociale. L’ho poi salutato con maggiore gioia nel liceo classico, in una cornice culturale in cui egli in fondo ha evocato la virtus dei grandi eroi greci dei giochi olimpici della grande tradizione greca. E la scuola ha voluto innalzare il proprio canto di gratitudine a questo giovane per aver interpretato una filosofia di vita verso orizzonti di competenza professionale e di umana gloria». In tutte le scuole l’entusiasmo dei ragazzi, dai più piccoli della scuola materna del campo sportivo a quelli delle scuole superiori, è stato veramente totale. Si è capito che tutti hanno avvertito il senso di profonda identità con un giovane che in fondo ha interpretato il sogno di tante generazioni ed ha interpretato l’ideale di una vita ambita, di una vita che tutti sognano ma una vita che si realizza attraverso lo studio, l’impegno, la perseveranza, la coerenza e soprattutto attraverso la forte affermazione di sé. A due studenti della 2^ A del liceo classico di Rionero, abbiamo domandato cosa ne pensassero del campione Cammarelle: «Per me – ha risposto Donato Caggiano – il campione olimpico è un uomo molto sicuro di sé e deciso, da cui prendere esempio soprattutto sotto l’aspetto umano». Così Donato Paolino: «Cammarelle incarna appieno i valori olimpici dello sport che nell’antica Grecia venivano praticati e ha dato a noi l’occasione di intonare il nostro Peana che è il canto di vittoria dedicato agli sportivi». Festosa è stata l’accoglienza in tutte le scuole, dove gli alunni della scuola elementare hanno accolto il forte campione di origine lucana con bandierine tricolori e cantato l’inno nazionale, così come quelli dell’istituto d’arte e della media granata, che l’anno ricevuto nella nuova palestra, non ancora inaugurata, costruita accanto alla scuola.
Matera Mercoledì 22 ottobre 2008
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Anna Ferrara: «Abbiamo la marcia giusta per affermare il protagonismo del partito in città»
«Il Pd esca dallo svezzamento» J’accuse del consigliere Corazza dopo il voto sul bando igiene PIU’ che a regolare la raccolta dei rifiuti della città, il bando per l’igiene sembra far affiorare il marcio che si annida all’interno di qualche partito. A giudicare dalle parole usate dal consigliere Michele Corazza in una nota diffusa ieri. Se c’è un profondo malessere da registrare, a 24 ore dal consiglio comunale infatti, non è solo quello del centrodestra che rischia concretamente di perdere la sua componente civica legata alla lista “Città Domani”. La nota di Corazza non indica soltanto le ragioni della sua scelta al momento del voto in consiglio comunale, ma apre quella che da tempo è la stagione dei confronti nel centrosinistra. Pesa come un macigno l’accusa di strabismo cui Corazza si riferisce rimarcando l’assenza di una line apolitica comune nelle fila del Pd. «La vicenda che ha visto il Partito democratico diviso sulla scelta che ha determinato gli indirizzi per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, seppur frutto di un normale pluralismo di opinione, risente della difficoltà ad uscire
Equilibri stravolti in sole 24 ore
Scambio di frasi a distanza fra Michele Corazza e Anna Ferrara
dalla fase di svezzamento il cui il partito è a livello cittadino, non essendo ancora in grado di delineare una linea di condotta politica che sia chiaramente riformista e che offra quella connotazione di un’opposizione governante così come nell’assise dell’assemblea congressuale cittadina è stato proposto e condiviso». Alla costruzione della fase riformista fa riferimento anche Anna Ferrara, segretario provinciale del Pd, che ricorda: «Chi governa a Matera è il centro-
destra e sono loro che possono fare un governo riformista. Noi avremmo fatto bene a distinguerci nelle scelte del bando sull’igiene. Si tratta - spiega entrando nel merito del punto all’esame del consiglio comunale di lunedì - di un provvedimento che affronta il problema dai piedi e non dalla testa, che non ci fa capire come si smaltiscono i rifiuti e che tipo di innovazione progettuale c’è. Per segnare la distanza avremmo fatto bene a vota-
re contro». Alle dichiarazioni del consigliere Corazza, Anna Ferrara risponde: «il consigliere non ha partecipato a nessun gruppo consiliare e quindi capisco il suo disorientamento, non avendo partecipato alla fase di costruzione. In merito, poi, al riferimento alla carenza di linea politica del Pd, credo invece che siamo con la marcia giusta per affermare il protagonismo del partito nella città di Matera». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
Vizziello (Bawer): «Siamo ottimisti». Frangione (Time volley): «Spero in tempi brevi»
Palasassi, attesa e speranza La riapertura in pochi giorni preoccupa solo qualcuno GLI utenti del Palasassi di Via delle Nazioni Unite sono in fermento per l'improvvisa chiusura dell'impianto che ha creato non poche difficoltà tra le società sportive e le scolaresche che quotidianamente si recano nell'unico impianto comunale. Un provvedimento reso necessario, visto che mancano le condizioni idonee a garantire la sicurezza degli utenti che utilizzano la struttura. La stessa difficoltà è avvertita dagli atleti e dalle società delle due squadre materane che svolgono gli allenamenti sul parquet del PalaSassi. «Per la ripresa degli allenamenti - spiega Michele Vizziello presidente della Bawer - abbiamo dirottato la preparazione atletica sul campo scuola; per il resto siamo ottimisti visto che abbiamo avuto rassicurazioni dall'amministrazione comunale sulla risoluzione della vicenda nell’arco di un paio di giorni. Se la problematica dovesse perdurare - continua Vizziello - gli atleti si alleneranno facendo delle amichevoli su altri campi». Se in casa Bawer vige un clima sereno, per la società di pallavolo Time Volley Matera, al primo posto in classifica, il reperimento di una struttura idonea per gli allenamenti anche in vista del big macth di sabato prossimo con il Taranto per la leadership della classifica diventa importante. «Speriamo - ha dichiarato Michele Frangione presidente della Time Volley - che il problema si risolva in tempi rapidi. Per noi diventa molto difficoltoso dover reperire altri impianti anche per i soli allenamenti. Purtroppo questo provvedimento giunge in un
La chiusura della piscina sta creando preoccupazione tra i fruitori della struttura
momento positivo per la squadra, nel quale l'efficienza di un impianto è determinante». Un fulmine a ciel sereno per tutti che non ha prodotto danni per le rassicurazioni espresse dal dirigente con delega allo sport Giuseppe Gandi che al Quotidiano aveva dichiarato «Le operazioni di adeguamento della struttura non richiederanno tempi particolarmente lunghi». In realtà il provvedimento assunto dall'amministrazione comunale è di natura tecnica e riguarda l'adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza in seguito ai lavori di ristrutturazione, ampliamento ed adeguamento.
«Considerato che l'impianto - si legge nella nota affissa all'ingresso del Palazzetto dello sport - non è stato formalmente consegnato all'Ufficio Sport dell'Amministrazione Comunale di Matera e considerato altresì che impropriamente gli attuali gestori utilizzano gli impianti, se ne ordina l'immediata chiusura». Parole inequivocabili che non lasciano via di scampo a chi, con l'apertura dell’impianto, si è assunto delle pesanti responsabilità nei confronti degli utenti che la settimana scorsa hanno iniziato a frequentare i corsi in piscina in assenza delle dovute autorizzazioni necessarie. Michelangelo Ferrara
Il consiglio comunale
NUOVI equilibri e scenari diversi sono quelli che emergono dall'ultimo Consiglio comunale. Gli indirizzi per il nuovo bando sull'Igiene urbana hanno colpito ancora in maggioranza come nell'opposizione. Lo strappo tra il sindaco e quei consiglieri “civici” che fanno riferimento a Città Domani pare essersi decisamente consumato, prova ne è l'abbandono dell'aula da parte di Genchi e Pentasuglia che non hanno approvato gli indirizzi e si sono visti, soli, nel sostegno agli emendamenti presentati. La stessa solitudine di cui potrebbero soffrire anche gli assessori Plati e Acito che in giunta si trovano oggi in una posizione certo più scomoda rispetto a ieri. Chi invece non ha fatto mancare la propria presenza e il proprio sostegno alla maggioranza sono stati i quattro consiglieri dei Circoli della Libertà (Cinnella, Toto, Perniola e Antezza) compatti e tutti presenti in aula per votare il provvedimento. Uno scenario che pare aver invertito umori ed equilibri, allontanato una parte delle forze civiche che sostengono il sindaco ed avvicinato un'altra parte. Due voti in meno e quattro in più sarebbero anche numericamente una buona equazione politica. Le impressioni e i voti spesso testimoniano lo stato d'animo del momento anche in politica e certo il voto di lunedì in Consiglio comunale non può essere considerato come tanti altri vista anche l'importanza dell'argomento affrontato. Bisognerà ora vedere se queste situazioni avranno ricadute sugli equilibri complessivi della maggioranza oppure tutto rimarrà uguale a prima, nonostante comportamenti e scelte che non possono certo essere ignorate o considerate
ininfluenti. L'impressione è che si tratti di una sorta di partita a scacchi in cui il sindaco da un lato e Città Domani dall'altro attendano la mossa altrui prima di fare la propria, rischiando una sorta di paralisi o comunque di difficoltà di comunicazione che potrebbe avere i suoi riflessi nel cammino quotidiano. Ma se la maggioranza ha le sue gatte da pelare, nell'opposizione non si può certo festeggiare. Lunedì è infatti arrivata la conferma che manca una precisa strategia e che il problema maggiore in tutto questo risiede all'interno del Partito Democratico. Le scelte fatte dai consiglieri presenti, che si sono fatalmente divisi, hanno mostrato la mancanza di una capacità di sintesi complessiva che può passare inosservata ed essere sostanzialmente indolore se si sta all'opposizione ma diventerebbe pericolosissima nel caso in cui lo stesso Pd si trovasse un domani in maggioranza. Divergenze e sentire diverso possono essere anche normali all'interno dei partiti ma poi la capacità di sintesi e di trovare una posizione comune deve comunque prevalere se si hanno obiettivi e strategie precise da perseguire. L'impressione è che non sia questo il caso del Partito Democratico che subisce ancora fatalmente i vecchi schemi, della vecchia politica. I voti e la storia dei singoli consiglieri comunali mostrano come la doppia velocità e le due anime di fondo che animano il Pd siano tutt'altro che scomparse. In generale può essere un bene ma se emergono spaccature e divergenze in sedi istituzionali queste non possono certo rientrare nella normale dialettica. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
32 Matera La Regione si impegnerà per individuare investitori interessati all’area e a recuperare la forza lavoro Mercoledì 22 ottobre 2008
Lo Stato dà ossigeno a Nicoletti Firmato il protocollo d’intesa per la reindustrializzazione AL fine di perseguire «L’obiettivo prioritario della reindustrializzazione del sito Nicoletti e del reinserimento dei lavoratori, che costituiscono un patrimonio di competenze e di professionalità utilmente impiegabile anche in altre attività produttive, si ritiene opportuno prevedere la definizione di un pacchetto di misure con le quali sia possibile perseguire l'obiettivo della reindustrializzazione dell'area produttiva, attraverso il riutilizzo dell'area medesima e degli impianti, nonché dell'impiego dei lavoratori attualmente posti in mobilità». Inizia così il testo del protocollo d'intesa che è stato firmato ieri a Roma dai rappresentanti della Regione Basilicata e del Ministero dello Sviluppo economico. La Regione Basilicata si dichiara disponibile «A promuovere una procedura di evidenza pubblica per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di investitori interessati ad insediarsi nel sito della Nicoletti SpA di Matera ed a utilizzare in tutto o in parte gli impianti ivi ubicati nonché i lavoratori ad esso afferenti», mentre il Ministero dello Sviluppo Economico si impegna «Ad accelerare l'iter di valutazione e approvazione dei contributi richiesti a valere sulla legge 181/1989 con riferimento alle iniziative che si collocheranno nell'area della Nicoletti Spa di Matera e nelle aree produttive dei comuni viciniori, nei limiti fissati dalla medesima legge n. 181/1989, nonché gli eventuali ulteriori interventi su altre leggi di incentivazione delle quali è titolare il Ministero stesso». Nell'esprimere «Viva soddisfazione per la firma del protocollo d'intesa, frutto di un serrato e produttivo confronto fra Regione, Ministero, associazioni imprenditoriali e parti sociali, l'assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Folino, sottolinea la validità del metodo della cooperazione fra istituzioni, di cui va dato atto al Ministro dello Sviluppo economico. Un metodo da riproporre per accelerare ora la discussione sull'aggiornamento del protocollo Scajola, che appare essenziale per offrire al sistema delle imprese gli strumenti necessari per fronteggiare l'evolversi della crisi. Con la firma del protocollo d'intesa - aggiunge ancora Folino - il Ministero riconosce la validità degli stru-
Quel silenzio come un forte rumore
Lo stabilimento Nicoletti nell’area industriale Paip 2 di Matera
menti attivati dalla Regione Basilicata per far fronte alle crisi industriali, che possono e devono integrarsi con gli interventi a sostegno della reindustrializzazione in itinere in Parlamento, in modo tale da costituire un'unica forte iniziativa a sostegno delle crisi industriali. Ferme restanti le procedure di cui alla legge n. 181/1989 per l'accesso ai contributi per la reindustrializzazione di aree produttive è possibile fin d'ora prevedere anche l'attivazione, a livello regionale, degli strumenti previsti dall'articolo 17 della legge Regionale n. 28 del 28 dicembre 2007 per la reindustrializzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali nei siti produttivi inattivi sul territorio della Regione Basilicata per promuovere una procedura di selezione delle manifestazioni di interesse da parte di operatori che dichiarino la volontà di investire nell'area in questione anche riassorbendo parte dei lavoratori che fruiscono del trattamento straordinario di integrazione salariale opportunamente integrati con le risorse che, a livello nazionale, potranno essere attivate con la riforma degli interventi di reindustrializzazione». matera@luedi.it
«Il Governo non è distratto da finti difensori del Sud» «Mentre il Pd pensa ad una “Carta di Potenza“ per fare un po' di propaganda sul Mezzogiorno, come se Potenza avesse una sola possibilità di diventare un simbolo di buongoverno del Sud, la carta vera è stata firmata a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico per la reindustrializzazione del sito Nicoletti. E' accaduto infatti che nella stessa ora in cui il Ministro ombra dell'Economia Bersani faceva demagogia per recuperare consensi, il Ministro vero si è adoperato per attuare un primo passo concreto verso il recupero del polo murgiano del salotto». E' quanto sostiene il sen. Egidio Digilio (Pdl) aggiungendo che «Questa volta persino il più ortodosso degli assessori regionali di sinistra alla Regione,Folino, ha dato atto dell'impegno assunto dal Ministro del Governo di centrodestra. E' evidente che il pacchetto di misure con le quali sarà possibile avviare il lungo e faticoso processo della reindustrializzazione dell'area produttiva materanobarese rappresenta solo un segnale afferma Digilio - dell'interesse del Governo per il Mezzogiorno, smentendo le cassandre della catastrofe. Ci sarà ancora molto da lavorare per realizzare le condizioni della ripresa
AL suo capezzale si erano presentati tutti. Ma ora, per costruire il futuro anche attraverso il protocollo d’intesa che giunge da Roma, sembra non esserci nessuno. Il silenzio assordante delle associazioni di categoria stride con il piccolo segnale a cui si deve dare risposta con un impegno che non sia di maniera e di “tavoli di concertazione” e “sinergia” ma che si trasformi in reali opportunità e operatività. L’occasione per dimostrare che si è in grado di ri-costruire, c’è. E’ adesso. Gli appelli lanciati sinora devono cominciare a rilanciare la voce di chi vuole investire in questo territorio- E per farlo ha bisogno delle preziose indicazioni di chi su quel territorio ha tutelato e fatto crescere (pur tra mille difficoltà) le aziende. Il territorio materano, l’ex quadrilatero d’oro del Mobile imbottito ha assistito per troppo tempo all’esposizione pubblica di epitaffi in memoria di piccole e grandi realtà. Esprimere oggi, in queste ore, progetti e ambizioni sarebbe lo strumento migliore per segnare una fase diversa, per dimostrare che il Materano ha smesso di piangersi addosso. Sono tutte le aziende, per le quali le associazioni di categoria si impegnano ogni giorno, ad avere pieno diritto a partecipare a questo momento importante. Il segnale giunto dal Governo e il ruolo della Regione Basilicata indicano un percorso che non può e non deve andare perso, lontano da logiche partitiche e di maniera. «Ognuno deve fare la sua parte» si è chiesto a viva voce negli ultimi mesi. Se questo silenzio indica il lavoro alacre che le associazioni di categoria stanno già avviando, allora rispettiamo il loro, operoso, silenzio. a.ciervo@luedi.it
METEORA IN CRISI
Il consigliere Egidio Digilio
del settore del mobile imbottito sui mercati nazionale ed internazionale e per difendere i posti di lavoro a rischio. Siamo, però, sulla buona strada e il Governo sta dimostrando che non si lascia distrarre dalle polemiche propagandistiche e dai finti difensori del Sud». matera@luedi.it
SCATTERA’ nei prossimi tempi la cassa integrazione straordinaria per gli 81 lavoratori della Meteora. La richiesta dell’azienda di avviare le procedure segna un ulteriore punto di criticità. Nei prossimi giorni, come prevede un iter fin troppo noto, verrà chiesto un incontro con l’Ufficio regionale del Lavoro per analizzare la situazione dell’azienda. «E’ del tutto prematuro - spiega Michele Andriulli della Fillea Cgil - esprimersi, anche se questa richiesta non fa che confermare quello che sappiamo. Il settore è in ginocchio e le aziende cadono come pere mature. Speriamo - aggiunge - che dopo l’ accordo di programma approvato per Nicoletti si possa mettere in moto un iter per tutto il territorio che dia rispost agli imprenditori che non hanno nomi altisonanti ma che muovono un mercato importante». matera@luedi.it
La Provincia tra i soci fondatori. Due miliardi di euro a disposizione dei poli d’attrazione
Anche Matera nell’Osservatorio del paesaggio C'E’ anche la Provincia di Matera tra i soci fondatori, insieme alle Amministrazioni provinciali di Salerno, Alessandria, La Spezia, Viterbo e Torino, dell'Osservatorio Europeo del paesaggio. Ne fanno parte anche la Diputacio di Barcellona e Malaga. L'Osservatorio è un'associazione costituita il 27 settembre scorso presso la Certosa di Padula, con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e dei Beni Culturali, oltre che con l'Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica. La presidenza del neonato sodalizio è stata assegnata alla Provincia di Salerno. La Provincia di Matera fa parte del consiglio direttivo insieme a quella di Alessandria e Torino. Trattasi di un importante riconoscimento per i risultati, esaltanti, nella valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico. La Provincia di Matera è anche proponente il Forum dei siti Unesco del Mezzogiorno d'Italia per la candidatura di Un Polo culturale nell'ambito dei fondi “Poin” e “Pain”.
«Si tratta di un'importante opportunità per i Sassi di Matera - dichiara l'assessore all'Ambiente della Provincia di Matera, Francesco Labriola - per questo nei giorni scorsi a Torino, nell'ambito dell'assemblea Upi, è stata convocata la riunione tecnica alla quale hanno preso parte le Province aderenti al Forum con la partecipazione della Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali e la Regione Campania titolare del programma Poin- Attrattori Culturali. Nella stessa sede - prosegue - si è analizzata l'opportunità di proporre alle Regioni una serie di poli d'attrazione culturale che possano determinare una rete interregionale. Ogni Regione potrà, infatti, proporre a finanziamento Poin e Pain quattro poli di attrazione e la Provincia di Matera verificherà l'opportunità di costruire e proporre oltre al Polo dei siti Unesco anche il Polo di Attrazione Culturale e ambientale della Magna Grecia. Tutti e due i Poli potranno determinare una rete positiva con le altre regioni meridionali.
A tal fine, il Forum che si avvale della collaborazione scientifica dell'Osservatorio Europeo del Paesaggio, si è dato appuntamento a Roma il prossimo 23 ottobre, presso L'Upi per l'approvazione di un documento congiunto da sottoporre successivamente alla valutazione delle Regioni. Cultura Ambiente e Paesaggio - conclude Labriola - si confermano Poli di attrazione turistica e culturale di un Mezzogiorno che vuole crescere». Per il presidente Carmine Nigro «La Provincia anche in quest' occasione partecipa attivamente alla costruzione di sinergie istituzionali per la crescita del nostro territorio. Due miliardi di euro, questo il budget a disposizione per i poli di attrazione culturale, rappresentano un'opportunità di crescita di un territorio a chiara vocazione turistica. Auspico - ha concluso - che la Regione Basilicata apprezzi le proposte che la Provincia di Matera sta costruendo insieme a tutto il Mezzogiorno d'Italia». matera@luedi.it
Anche Matera tra i poli d’attrazione culturale
Matera 33 Dallo scorso settembre all’ufficio Patrimonio del Comune c’è il progetto presentato dall’associazione Mercoledì 22 ottobre 2008
Piazza Mulino vuole reagire Gli abitanti chiederanno al prefetto di sostenere la loro battaglia NON si arrendono i componenti dell’associazione Galleria del Mulino. Dopo l’ennesimo allarme lanciato in questi giorni, l’attenzione per la sicurezza nella zona, è aumentato di nuovo. Operazioni di controllo effettuate dai carabinieri e impegno pubblico per giungere ad una soluzione da parte dell’amministrazione comunale, indicano che la strada è quella giusta. Nelle prossime ore, comunque, l’associazione si rivolgerà al Prefetto per chiedere che il caso di piazza Mulino venga affrontato in una delle prossime riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza. Nel frattempo, dal mese di settembre, l’Ufficio Patrimonio del Comune è in possesso di un progetto presentato dal segretario dell’associazione, l’ing. Licia Morano che, pur riconoscendo la particolarità legata alle competenze sulla struttura, suggerisce una serie di strumenti per evitare che continuino gli episodi di degrado e vandalismo che hanno trasformato questo luogo a pochi passi dal centro, in un’area da evitare. Elemento significativo del progetto è la proposta di installare tre cancelli: uno a chiusura del passaggio tra la piazza e la galleria, uno all’ingresso su via Lucana e uno su via Passarelli. L’idea, si legge nella relazione presentata, prevede la realizzazione di un cancello
Carabinieri sempre più vicini ai cittadini
Immagini eloquenti di piazza Mulino
a cinque ante, di cui quella centrale rimarrebbe fissa, mentre quelle laterali sarebbero scorrevoli in modo da sparire dietro l’anta fissa durante il giorno, lasciando ampio spazio per il passaggio del pubblico. La Galleria rimarrebbe chiusa al pubblico dalle 21 alle 7,30 e negli orari pomeridiani, dalle ore 13 alle 17, qualora non vi siano esercizi commerciali aperti al pubblico in quella fascia oraria. Ma i suggerimenti dell’associazione, che finora non hanno ottenuto risposta dall’Ufficio Patrimonio del Comune, prevedevano anche l’installazione di un sistema di telecamere a cir-
cuito chiuso per il monitoraggio continuo e costante dall’area che comprnde la galleria, la piazza e il passaggio tra le due zone. Un sistema, quest’ultimo che in parte è stato realizzato attraverso il programma di sicurezza cittadino messo in atto dall’amministrazione comunale ma del quale non si conosce ancora l’effettiva operatività. Infine l’associazione suggerisce la pulizia delle pareti, “decorate” da scritte e graffiti, attraverso un sistema di microsabbiatura e la protezione con l’applicazione di appositi prodotti anti-spray. Un’apposito cartello affisso alle pareti della galleria e della piazza indca il divieto
ma è stato ampiamente ignorato. Se finora si sono evitati episodi di violenza contro le persone e non solo contro muri, vetrate e portoni, lo si deve forse al caso. La prevenzione e il controllo diventano, dunque necessari e non vanno vissuti come segnali punitivi. «Abbiamo pensato di rivitalizzare la galleria e di coinvolgere i ragazzi - spiega Licia Morano - Siamo convinti che non siano tutti come quelli che scrivono sulle pareti e distruggono i muretti. E noi siamo più che mai convinti di poter recupare la parte sana dei nostri ragazzi ». a.ciervo@luedi.it
CARABINIERI sempre più vicini ai cittadini. Il Comando Provinciale Carabinieri di Matera, con i militari della Compagnia della città dei Sassi, già da tempo, hanno in corso una serie di controlli e verifiche nell’area compresa fra piazza Mulino e via Passarelli. In particolare, recepite le giuste lamentele di alcuni residenti in merito alla presenza, in quella zona, di numerosi giovani che, specie di sera, assumerebbero atteggiamenti incivili, oltre a fare uso anche di sostanze stupefacenti, i militari hanno effettuato una serie di controlli e verifiche, arrivando a segnalare alla Prefettura, quali assuntori di droga, 8 giovani, dell’età compresa fra i 19 e i 30 anni, che, fermati e perquisiti, sono stati sorpresi in possesso di modiche quantità di stupefacente, soprattutto hashish e, in un caso, anche un grammo di eroina. Inoltre, vista la notevole presenza di motocicli e ciclomotori, sono stati espletati mirati controlli,
soprattutto per verificare l’utilizzo del casco, provvedendo al fermo amministrativo di alcuni mezzi. Poiché il principale problema, per altro ancora oggi evidenziato, si sostanza in atti di vandalismo e danneggiamenti all’arredo urbano, i militari oltre alle attività di prevenzione e contrasto, hanno, anche, cercato di avvicinare i giovani, sì da intessere con loro un dialogo costruttivo e collaborativo per evitare che simili scempi possano continuare. Tale argomento, inoltre, viene anche trattato nel corso degli incontri che, periodicamente, gli ufficiali dell’Arma tengono presso le scuole: educare alla legalità e al rispetto della legge. Poichè tali fenomeni di inciviltà continuano, l’Arma proseguirà nelle attività di controllo, limitatamente con le altre esigenze di supervisione del territorio. Sarà impiegato anche e soprattutto il carabiniere di quartiere. matera@luedi.it
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Mercoledì 22 ottobre 2008•
Matera TRASPORTI
TANTI auguri...
TAXI MATERA 3332685173
Carlotta
LISCIO Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. Roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti Pisticci-Matera : 14.15 20.05.
POST - IT
CHIRUZZI Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50
Linux Day il 25 ottobre IL 25 ottobre l'Informagiovani Incentro di Matera ospita il Linux Day 2008. L'appuntamaento è in via Ridola 22 - 25 ottobre 2008. La manifestazione, che si svolgerà in contemporanea in molte città italiane, ha lo scopo di promuovere l'uso e la conoscenza del sistema operativo GNU/Linux e del software libero. Il Linux Day è promosso da ILS (Italian Linux Society) Dalle 18 sarà possibile installare GNU/Linux sui propri pc.
SERVIZI SITA Matera-Metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Console dell’Honduras a Matera SI svolgerà domani la visita ufficiale a Matera del Console Onorario di Honduras dottoressa Lucia Memoli. Alle 11 incontrerà il Vice Presidente della Provincia di Matera dott. Giovanni Iannuzziello presso la sede in via Ridola n. 60. Alle 12 visita al Sindaco di Matera Sen. avv. Emilio Nicola Buccico presso la sede di Palazzo di Città in via Aldo Moro. Il Console presenterà anche a Matera alcuni progetti pro Honduras di cui è da tempo portavoce attiva.
Mostra ceramica artistica PROSEGUE fino al 31 ottobre al museo archeologico “Ridola”, la mostra “Ceramica artistica Cappelluti- Annunziata . Matera 1922-1953”. La rassegna espone ceramiche d'arte ,prodotte nella prima metà del '900 da una fabbrica che fa parte della storia culturale e artistica della città di Matera ,con l'intento di favorire la conoscenza di una realtà produttiva peculiare del territorio ancora poco nota. La Mostra sarà visitabile con ingresso libero fino al 31 Ottobre il lunedì dalle 14.00 alle 20.00 e dal martediì alla domenica dalle 9.00 alle 20.00. L’sposizione, promossa dall’Unitep di Matera, ripercorre un lasso di tempo nell’arco del quale si è sviluppata questa caratteristica lavorazione.
Autovalutazione cardiovascolare
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro). Per il tuo 1° compleanno ti auguriamo di avere un futuro pieno d'amore, gioia, felicità, amicizie e allegria..buon compleanno CARLOTTINA! La tua famiglia
RISTORANTI
PRONTO SOCCORSO FARMACIE DI TURNO Dalle 8.30 alle 8.30 VISCANTI Via Mattei 76 0835309098
SERVIZI SOCIALI Croce Verde 0835-310066/310045 Sert 0835-253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835-333604 Associazione. “Matera gioca” 0835-312005
PRONTO SOCCORSO Guardia Medica Ambulanza Croce azzurra
ALL'ARTISTA Claudio Bonichi, è dedicata la grande rassegna antologica, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata e dal Comune di Matera, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, Regione Basilicata, Provincia di Matera, UNESCO, che si svolge presso la suggestiva sede espositiva del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi di Matera fino al 9 novembre 2008.
CINEMA •CINE TEATRO ANDRISANI • Montescaglioso 0835-208046 “La mummia” ore 19,30 - 21,45
• KENNEDY • Matera 0835-310016 “Mamma mia” 17,30-19,30-21,30
•CINEMA DELLA VALLE • Ferrandina 0835-755226 “La mummia” ore 19-21,30
CINETEATRO DUNI • Matera 0835-331812 “Vicky Cristina Barcelona” 18-19,45-21,30
•CINEMA HOLLYWOOD • Via Pitagora - Policoro “Sfida senza regola” ore 21,00
• PATRON ANTONIO Via XX Settembre, 14 “Un segreto tra di noi” 17,30 - 19,30- 21,30
CINEMA MOJTO DRIVE IN S.s. 106 Basentana 0835745439 “Un giorno perfetto” ore 21,30
0835/256452 0835/336540 0835/332892 IL CASINO DEL DIAVOLO
emergenza sanitaria
118
0835/261986 RIVELLI 0835/311568 OI MARÌ 0835/346121 RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 DA MARIO RISTORANTE 0835/336491 IL CENACOLO 0835/256309
UTILITA’
IL 4 NOVEMBRE Matera, teatro Duni, ore 21 “ROMOLO IL GRANDE” Mariano Rigillo e Annateresa Rossini sono gli interpreti di “una commedia storica che non si attiene alla storia”
Consultorio 800216916 Fondazione antiusura 0835-314616 Volontariato vincenziano 0835-314140 Unitalsi 0835-334383 Associazone Alba 0835-262899 Avis 0835-243253
IL 18 NOVEMBRE Matera, teatro Duni, ore 21 “UN GIARDINO DI ARANCI FATTO IN CASA” Spettacolo teatrale Gianfranco D'Angelo e Ivana Monti.
PUB CREAM IRISH PUB via L.da Vinci, 9 0835-268820 CAFFÈ MULINO piazza Mulino, 5 0835-334294
BIBLIOTECHE E MUSEI
TELEFONI
• COMUNALE • Matera 0835-334116 “Wall E” 17,30-19,30-21,30
0835/344072 ORIENT EXPRESS
TRATTORIA DEL CORSO
0835-262260 0835-336882 0835-331314
Mostra di Andrea Giovannini
Mostra di Bonichi a Palazzo Lanfranchi
0835/332133 LE BOTTEGHE
BASILICO
L'AZIENDA Sanitaria Locale n. 4 ha attivato per i propri utenti un servizio innovativo per autovalutare il “Rischio cardiovascolare Assoluto”. E' possibile da ogni postazione informatica accedere al servizio per calcolare il proprio livello di “Rischio Cardiovascolare Assoluto”, tramite l'accesso ad internet collegandosi al sito www.aslmt4.it.
PROSEGUE fino al 25 ottobre la mostra “Volare”, di Andrea Giovannini dal 4 al 25 ottobre 2008. negli spazi espositivi Mediateca Provinciale di Matera Paesaggi quasi lunari e inattesi scorci prospettici introducono a dimensioni spazio temporali immaginarie; risonanze intime e dettagli di geometrica esattezza parlano del volo aereo, di pure forme significanti, mentre frammenti d’arte, come echi di memoria, segnano l’orizzonte. Da cortine di nuvole, in un silenzio metafisico, aerei planano docili tra le luci della pista, arrivano dal cielo alla terra che fu chiamata Magna Grecia dagli antichi, ed è oggi patrimonio archeologico e artistico d’eccellenza, per la straordinaria testimonianza dei Sassi, ecosistema urbano fin dalla preistoria, per i suoi parchi naturali, per il suo mare.
LUCANERIE
NUMERI UTILI BUS LISCIO BUS SITA BUS CHIRUZZI BUS GRASSANI&GAROFALO MUNICIPIO CORPO FORESTALE GUARDIA DI FINANZA ADICONSUM UNIONE NAZ. CONSUMATORI
SERVIZIO GUASTI ENEL SEGNALAZIONE PERDITE D’ACQUA ITALGAS TELECOM ITALIA
0835-582939 0835-332862 0835-542250 0835-901443 0835-241369 0835-385728 117 0835-330538 0835-330062
800566600 800096496 0835-333803 182
BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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Nel pomeriggio di ieri presidio dei lavoratori ex Green Leather davanti allo stabilimento
Valbasento, emergenza aperta Il prefetto Monteleone interesserà il Ministero dell’Economia LA situazione di crisi dell'area industriale della Valbasento, che potrebbe coinvolgere anche aziende dei settori della componentistica per auto, farmaeceutico ed elettronico, a causa delle difficoltà di mercato, è stata esaminata ieri a Matera nel corso di un incontro che il prefetto Francesco Monteleone ha avuto con i segretari territoriali Emanuele Nicoletti (Femca Cisl), Fernando Mega (Filcem Cgil) e Pasquale Piancazzi (Uilcem Uil). I sindacati, da quanto si è appreso, hanno denunciato i rischi delle situazioni di crisi e l'aumento della disoccupazione, in presenza di difficoltà di mercato, e di assenza di iniziative e progetti di rilancio dell'area. Monteleone, al termine dell'incontro, ha annunciato che interesserà il Ministero dell'Economia e la Regione Basilicata affinchè attivino misure per contenere gli effetti della crisi. Sempre ieri, nel pomeriggio, i lavoratori della ex Green Leather, azienda contoterzista del settore concerie del Gruppo Apelle, hanno cominciato un presidio davanti allo stabilimento di Pisticci, per
Valbasento
impedire lo smontaggio di alcune attrezzature nella fabbrica. «La decisione - ha detto il segretario organizzativo della Filcem Cgil, Maurizio Girasole - segue all'atteggiamento di chiusura della Apelle, che aveva partecipato a un incontro presso la task force per l'occupazione della Regione Basilicata per l'avvio di iniziative sul rilancio dei siti produttivi dismessi. Avevamo anche sensibilizzato l'Unione degli industriali di Vicenza e la Confindustria di Basilicata per il rispetto degli impegni, ma l'azienda si sta comportando in altro modo». I 55 la-
voratori della Green Leather si trovanno attuallente in cassa integrazione straordinaria per cessazione dell'attività aziendale. Intanto, il Partito Democratico di Ferrandina esprime la sua vicinanza a tutte le lavoratrici ed ai lavoratori della Valbasento che in questi giorni, insieme ai sindacati, si battono per rivendicare il riconoscimento dei legittimi benefici assistenziali. «L'ennesima notizia circa il probabile smantellamento dello stabilimento della Ergom con le inevitabili ricadute occupazionali dei dipendenti già posti in cassa inte-
grazione dal 13 ottobre desta la più viva preoccupazione. si legge nel comunicato del Partito Democratico di Ferrandina - E' necessario scongiurare che anche per questo stabilimento si ripeta lo stesso copione purtroppo già conosciuto per altre realtà presenti sul nostro territorio (Pnt, Nylstar 1 e 2, ecc.). Riteniamo fondamentale aggiunge il Pd - che per la Valbasento si apra una seria ed approfondita riflessione sul tema della tutela della salute dei lavoratori e la salvaguardia dell'ambiente, non dimenticando il tributo che il nostro territorio e le nostre popolazioni hanno già pagato, e chiedersi se della Valbasento ormai si debba parlare al passato o se permane ancora una vocazione industriale e con quali prospettive concrete. Tutte le forze politiche e sociali - si legge infine - hanno il dovere di tenere alta la guardia e sensibilizzare l'opinione pubblica su temi così importanti che riguardano il passato ma che inevitabilmente interessano il presente ed il futuro delle nostre popolazioni». provinciamt@luedi.it
Montescaglioso Con 2 euro e 50 rimane invariato il costo del buono
Parte oggi il servizio mensa per gli alunni della Materna MONTESCAGLIOSO - L'assessore comunale alla Cultura, Formazione, Pubblica Istruzione, Sport e Integrazione Culturale Michele Zaccaro, con il capo settore Affari Generali Francesco Santarcangelo, tramite un avviso pubblico indirizzato ai genitori degli alunni della scuola materna e alla direzione didattica di rione Marco Polo, hanno comunicato che da oggi sarà avviato il servizio di refezione scolastica per l'anno 2008/2009. Come avvenuto in quello precedente, le pietanze saranno distribuite in apposite vaschette monoporzione allo scopo di garantire l'igienicità del prodotto dalla ditta RR Puglia srl di Noci (in provincia di Bari), il cui centro di cottura si trova a Matera in via 1° Maggio. La ditta pugliese, che aveva ottenuto l'affidamento del servizio lo
scorso anno, si impegna ad espletare il servizio offrendo le garanzie su freschezza e genuinità dei cibi preparati (dei quali il 41 % con prodotti biologici), favorendo, inoltre, il frequente controllo da parte delle autorità sanitarie competenti. Invariato anche il costo del buono mensa, che rimane di euro 2,50. In caso di tre o più bambini usufruenti appartenenti allo stesso nucleo familiare è previsto l'esonero per un'unità. I buoni, in blocchetti di 10 ciascuno, sono disponibili, sino al 24 ottobre prossimo, dalle 9 alle 12 presso l'Ufficio Servizi Sociali (stanza 25). Successivamente potranno essere richiesti ogni lunedì, mercoledì e venerdì, negli stessi orari. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it
Una mensa scolastica
Ferrandina Lavori pronti a partire
Viabilità rurale in primo piano FERRANDINA - Viabilità rurale e impianti sportivi le priorità dell'assessore Rocco Zito. Dopo un lungo e, è il caso di dirlo, accidentato percorso sono pronti a partire i lavori sulle strade di campagna dell'Alsia, acquisite dal Comune di Ferrandina. In dote, insieme ai circa 40 chilometri di strada, un finanziamento di 343.000 euro che sarà impiegato per interventi strutturali sulle arterie di collegamento principali. «I lavori più importanti - conferma l'assessore Zito - interesseranno le contrade Sant'Elia, Lavannara, Uggiano, Santa Chiara, Le Piane, San Benedetto, Borgo Macchia. Ad aggiudicarsi l'appalto sono state due ditte locali (La Carpia e Triunfo) che avvieranno i cantieri nei prossimi giorni». Superata la fase progettuale, dunque si passa a quella operativa. «Adesso - fa sapere Zito - si tratta di completare i lavoratori in tempi brevi, in modo da consentire agli agricoltori il regolare svolgimento della campagna olivicola, ormai destinata ad entrare nel vivo». Ad essere interessati dalla manutenzione straordinaria non solo le strade principali. «Rattoppamenti all'asfalto e alle buche più vistose - dice l'assessore - sono in programma anche per tutte quelle strade interpoderali danneggiate dai nubifragi estivi». L'accesso agli oliveti, insomma, sarà garantito su tutto l'agro di Ferrandina. Ma buone notizie ci sono anche per gli sportivi ferrandinesi. «Il Credito sportivo - annuncia l'assessore
Zito- ha autorizzato il finanziamento per l'adeguamento dello stadio Santa Maria alle nuove norme in materia di sicurezza. Lo staff dell'Ufficio tecnico, insieme all'ingegner Mele, sta lavorando alla stesura del progetto. Non appena ci sarà il visto della commissione del Coni chiederemo il rilascio delle somme». Di 200.000 mila euro la spesa prevista. Entro dicembre la consegna dei lavori. Oltre al rifacimento della recinzione del terreno di gioco, anche l'asfaltatura del piazzale antistante gli spalti. Interventi analoghi sono previsti anche per l'impianto dei Cappuccini. «In questo modo - dice Zito- consentiremo ai più giovani di avere una struttura adatta a loro per fare attività sportiva, senza peraltro congestionare la struttura principale del Santa Maria». Per quanto riguarda il calcio a 5, invece, da oltre un anno costretto a emigrare al palazzetto di Montagnola, è stato approntato il bando per affidare il ripristino del campo e la gestione all'esterno. «Una procedura analoga - aggiunge l'assessore Zito- sarà adottata anche per consentire il completamento e la messa in funzione del Palazzetto dello sport. Il bando è in fase di allestimento. Nel frattemponon escludiamo la possibilità di candidarci a ottenere finanziamenti dalla Regione non appena sarà pubblicato il nuovo bando per la ristrutturazione e il completamento degli impianti sportivi». Margherita Agata m.agata@luedi.it
Il gioco sembra essersi arenato, secondo Piccini a Latronico si registrerà una ripresa
Periodo difficile per la squadra del Miglionico MIGLIONICO - Dopo le prime quattro giornate, giocate in maniera brillante, a prescindere dalla sconfitta patita alla quarta contro la capolista Real Tolve, il gioco del Miglionico sembra essersi arenato. «Già dall'ultima trasferta in quel di Viggiano -precisa Perrone, con un primo tempo giocato male, si sono notate amnesie di gioco da parte dei nostri. Solo al 90' conquistammo il pareggio. Le stesse amnesie sono rivenute fuori, questa volta in “casa” a La Martella. Non si riusciva a carburare e ad avere quella giusta concentrazione, che la domenica si dovrebbe mantenere almeno per 90 minuti, per creare azioni degne di
nota. Con il Montalbano, si è assistito, per quei pochi che c'erano viste le porte chiuse, ad un copione quasi identico nonostante una squadra, quella giunta da Montalbano, in evidente difficoltà e con solo 14 uomini in distinta». Ed è Piccinni, amareggiato per il gioco espresso ma fiducioso in una pronta risposta da parte della squadra già dalla prossima trasferta, a rincarare la dose. «Vedere un Miglionico poco concreto, cincischiare contro una squadra in inferiorità numerica dall'8' del primo tempo e neanche provare ad approfittare dell'uomo in piu' in mezzo al campo, faceva rabbia. Meno male che nella ripresa c'è stata
la reazione che ha fatto mettere in cassaforte 3 punti preziosi. L'unica cosa buona della giornata. Stavolta ci è andata bene ma se Capozzi al 4' della ripresa non avesse parato quel rigore chissà come si sarebbe potuta mettere la partita?». Ed un Perrone pungente puntualizza: «Magari è stato proprio quel rigore subito e dal Montalbano sciupato, a rappresentare uno schiaffo in faccia che ha svegliato la squadra. Positivi sono stati gli innesti dei giovanissimi Gianpietruzzi, Salluce e Fattore. Con loro in campo si è visto un Miglionico piu' sprintoso e in pressing pungente sulla difesa ospite. Con la difesa montalbanese che ha
iniziato a cedere terreno, è maturata la tripletta che ha messo al sicuro il risultato». Dopo il gol di apertura di Galeota, anche Tataranni e Deceglie hanno trovato la loro marcatura personale. Ed è Deceglie, con il sorriso sulle labbra, a rallegrarsi piu' di tutti per aver conquistato con il suo quarto sigillo personale lo scettro di capocannoniere: «Vedrete che dalla prossima per fugare ogni dubbio ritorneremo ad essere il Miglionico delle prime quattro giornate per far felici anche i nostri dirigenti». Piccinni non ha dubbi: «La febbre del sabato sera passerà e a Latronico sarà un Miglionico ritrovato». Antonio Centonze
Vincenzo Perrone
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Finalmente l’epilogo di un contenzioso tra i cittadini di Salandra e il gestore del servizio
Se non c’è il depuratore non si paga La Corte costituzionale ha bocciato la sovratassa di Al SALANDRA - «Finalmente la sentenza, perciò a Salandra non si pagherà più per il depuratore che non c'è; avevamo ragione noi». Questa espressione sintetizza la soddisfazione da parte del locale comitato cittadino per la sentenza della Corte costituzionale numero 335 del 10 ottobre scorso che, riunitasi l'8 ottobre 2008, con presidente Giovanni Maria Flick, ha dichiarato: 1) L'illegittimità costituzionale dell'articolo 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, numero 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche) (nda meglio conosciuta come legge Galli), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall'articolo 28 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli
Assemblea di Al a Salandra
utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»; 2) Dichiara, ai sensi dell'articolo 27 della legge 11 marzo 1953, numero 87, l'illegittimità co-
stituzionale dell'articolo 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, numero 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli
utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi». Le norme impugnate erano state appunto l'art. 14, c. 1°, della legge 05/01/1994, n. 36, sia nel testo originario che in quel-
Tricarico Blitz riuscito dei carabinieri, ma c’erano altri due complici
Presi i vandali notturni Due tredicenni stavano danneggiando il tetto del teatro comunale TRICARICO - Era ornai da tempo che i carabinieri della Compagnia di Tricarico cercavano di individuare gli ignoti autori di alcuni atti di vandalismo e danneggiamento perpetrati in danno di alcuni pubblici edifici. Lunedì, durante l’ennesimo servizio di appostamento, finalmente l’auspicato esito: verso le 21.30 circa, col buio, sono stati notati strani movimenti sui tetti del teatro comunale, struttura adiacente al plesso scolastico “Marconi”; immediatamente una pattuglia della locale Compagnia è intervenuta riuscendo a individuare quattro persone che, proprio in quel momento, stavano mandando in frantumi le condotte di aerazione presenti sui tetti. I quattro, vistisi scoperti dai militari, si sono avventurati in una vana, quanto pericolosa, fuga per i tetti adiacenti, cercando di non essere fermati. Dopo un rocambolesco inseguimento, due dei quattro sono stati bloccati e identificati: si trattava di minorenni del posto, entrambi di 13 anni. Nel corso del successivo sopralL:1.6456c m A:9.5495c m
I danni per diecimila euro arrecati dai vandali alle condotte dell’areazione del teatro
luogo, i carabinieri hanno potuto accertare che i quattro si erano “dedicati” alle condotte di aerazione presenti sul tetto del teatro comunale, distruggendole e sradicandole in gran parte, per un danno stimato in 10.000 euro, che ora dovranno risar-
cire. I due, attesa la loro giovanissima età, sono stati segnalati alla Procura per i Minori di Potenza e affidati, quindi, ai genitori. Ora si indaga per giungere identificare gli altri due sfuggiti. provinciamt@luedi.it
lo modificato dall'art. 28 della legge 31/07/2002, n. 179. A Salandra, che non c'è depuratore ma che comunque Al fa pagare la tassa di depurazione agli utenti, il tutto iniziò il 22 ottobre del 2004 con un'assemblea organizzata dal circolo “Mondo d'Oggi” col presidente Adiconsum di Matera, Angelo Festa, che si avvaleva dell'assistenza legale dell'avvocato Giuseppe Tedesco. I lavori venivano moderati dall'allora segretario Sdi Rocco Mazziotta che, facendo appello alla sentenza della sezione tributaria della Corte di Cassazione del 16 settembre 2004 n. 18699, così concludeva: «I cittadini di Salandra stanno pagando una tassa che non compete; bisogna pagare solo i reali consumi e non anche la voce depurazione, se tale servizio non è reso al cittadino». Il dibattito proseguì
poi nella sala consiliare con il successivo incontro del 26 novembre, organizzato dall'Amministrazione comunale e dai vertici Al e l'allora presidente Santochirico così si esprimeva: «Vediamo come può essere interpretata la legge: o in base alla sentenza, o in base alla natura; il primo punto, la sentenza della Cassazione, non cambia la legge a meno che non si pronunci la Corte Costituzionale». «Ora la Corte Costituzionale si è espressa -commenta l'ex sindaco Mario Uricchio- per cui Acquedotto lucano deve restituire ai cittadini il danaro impropriamente preteso». Ovviamente solo a coloro che in questi anni hanno pagato anche per il depuratore, poiché molti cittadini, organizzati nel comitato, già deducevano dalla bolletta tale tassa. Costantino Di Cunto provinciamt@luedi.it
Resta presidente dell’associazione
“Vivere Tricarico” conferma Paradiso TRICARICO - Venerdì sorso si è tenuta un'assemblea dell'associazione giovanile “Vivere Tricarico”, durante la quale il presidente Paolo Paradiso, ha comunicato ai soci le iniziative che si intendono svolgere da qui a gennaio, tra cui i corsi di musica in partecipazione con la Protezione civile e l'Accademia Musicale Lucana, la seconda edizione di “In gioco nei pub”, il torneo benefico di calcio a cinque. Inoltre Paradiso ha ricordato le numerose iniziative intraprese nel corso dell'estate scorsa: il Centro estivo per bambini dai 6 ai 10 anni, il depliant informativo su Tricarico, la costruzione del sito internet tricaricoeventi.it, la stesura e il volantinaggio di “Pensieri di
mezza estate”, la presentazione dei libri “A piedi nudi” e “Quando la mafia non esiste”, il Triathlon tricaricese. «Tutto questo -ha concluso Paradiso- crediamo abbia contribuito notevolmente alla buona riuscita del cartellone estivo del paese, essendo stata la nostra associazione la più presente per numero e qualità di iniziative». L’assemblea ha proceduto all'elezione del nuovo Direttvo. Presidente è stato riconfermato Paradiso, mentre Toni Castelmezzano Garante, Gianluca Dinice, Alessandro e Stefania De Biasi sono stati eletti membri del Comitato Esecutivo. Vivere Tricarico è al terzo anno di attività ma già conta un centinaio di iscritti. Michele Santangelo
Emozioni e soddisfazione per Real Irsina e Real Tolve
Un bel match tra squadre “reali” IRSINA - È stata una bella gara quella giocata tra la Real Irsina ed il Real Tolve, squadre che giocano un bel calcio con ambizioni di alta classifica. Non c'è stata l'attesa vittoria da parte della Real Irsina, con molto rammarico da parte dei dirigenti ma se non altro la gara di ieri è servita a frenare un po' il passo, alla corsa inarrestabile del Real Tolve, che prima di giocare ad Irsina aveva praticamente vinto tutti gli incontri precedenti. Abbiamo chiesto il parere di Mister Giacomo Rizzi sulla partita: «Bella partita -esordisce Rizzi- giocate bene da tutte e due le squadre, anche se il pareggio per quanto visto in
campo, va un tantino stretto, debbo dire che il Real Tolve tuttavia “non ha rubato nulla”. Sapete bene -afferma Rizziche no mi fossilizzo mai sui singoli episodi, ma ritengo a mio modo di vedere, che la terna arbitrale di ieri, forse non è stata proprio impeccabile in alcune sue decisioni». Questa affermazione del mister è una parentesi aperta e chiusa, tra l'altro mai polemico contro le decisioni degli arbitri. Ritornando alla partita, Giacomo Rizzi ha detto : «Abbiamo assistito ad una gara con molti episodi sfortunati, si sa la tensione della gara a volte toglie la necessaria serenità proprio nel momento del-
la conclusione che potrebbe diventare vincente. Dalla partita -continua Rizzi- ho tuttavia detratto buoni segnali in termini di crescita, ed a questo punto del campionato, è l'aspetto che più mi interessa, anche perché ci sono alcune idee, da sviluppare magari proprio nella seconda fase del campionato». Mister Rizzi, vuole tenere sulla corda i tifosi e tutti gli addetti ai lavori, senza svelare cosa “nasconde nel cilindro”. «Non siamo certo al circo conclude Mister Giacomo Rizzi- non ci sono cilindri ed arcani da scoprire, ma guai a chi in questo mondo del calcio e dello sport non vive dentro idee e progetti da voler realiz-
Donato Savino
zare nel proprio ambiente». Tuttavia questa partita ha dato indicazioni precise un po' a tutti: «Che anche quest'anno la
Real Irsina, intende alloggiare nei piani alti della classifica». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it
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Nel tratto tra Pisticci e Metaponto c’è persino l’ingresso di un ristorante in una panchina di sosta
Forche Caudine sulla nuova Ss 106 In caso di incidente o emergenza non ci sono spazi di arresto METAPONTINO - L'incidente accaduto di recente sulla strada statale 106 Jonica, all'altezza del bivio di San Teodoro, uno degli sbocchi marittimi del territorio di Pisticci, costato la vita al trentaseienne di Metaponto, Domenico Capalbo, ha sollevato ancora una volta il problema della sicurezza sulla martoriata arteria. Infatti, mancando le complanari, la cosiddetta viabilità di servizio, non c'è alcuna via di fuga per un automobilista che resta in panne, e per quanto concerne i soccorsi, questi, ed è il caso ultimo, diventano difficoltosi perché non vi è alcuna corsia di emergenza. Manca proprio la possibilità di giungere sul punto di un eventuale incidente. Nell'ultimo incidente, infatti, sia i vigili del fuoco che i sanitari del servizio 118 hanno trovato serie difficoltà per poter agire agevolmente come un'urgenza richiede. Non riuscivano ad avere uno sbocco celere sulla strada per
La banchina d’arresto sulla Ss 106 e un tratto ammodernato
via dei mezzi pesanti accumulatisi dietro i veicoli coinvolti nel tamponamento. Anche i camion sono rimasti intrappolati sulle complanari “cieche”, che non confluiscono in alcun modo sulla Jonica. Già, un bel problema. Le complanari sono a questo punto necessarie, soprattutto per quanto riguar-
da il territorio di Pisticci-Metaponto, che ne è completamente sprovvisto. Anche molti residenti per poter accedere alle loro abitazioni hanno grossi problemi. Sempre nel territorio pisticcese, inoltre, registriamo un'anomalia: un agriturismo che si erge su una piccola collinetta rialzata, ha come unica en-
trata e uscita una piccola insenatura che tra l'altro coincide con una piazzola di sosta, regolamentata con tanto di cartello convenzionale, in direzione Reggio Calabria. E se, ironia della sorte, un autoarticolato che consta di due unità agganciate tra loro, e quindi di una certa lunghezza, dovesse sostare per un
qualsiasi motivo in quello spazio preposto, e ne avrebbe assolutamente facoltà, finirebbe per “tappare” la struttura ricettiva rendendo per i suoi clienti molto difficile e complicata la manovra di entrata ed uscita dalla Statale. Tornando alla questione della sicurezza, ad ogni incidente, si finisce così come stanno
le cose, per creare sia ingorghi che la chiusura provvisoria del tratto di arteria interessato. Infatti, sempre prendendo ad esempio l'incidente in questione, i mezzi pesanti, nonostante l'impatto sia accaduto alle ore 19.30, hanno potuto proseguire la loro marcia soltanto non prima dell'una di notte. Il pericolo che si viene a creare per un'automobilista appiedato quindi, è notevole, non si può nemmeno cambiare una gomma in tranquillità perché si rischia di essere investiti a causa delle corsie di emergenza totalmente inesistenti. Eppure la strada è stata ampliata ed ammodernata di recente, ma paradossalmente verrebbe da affermare che la Jonica era a momenti più “sicura” prima dei lavori, perché senza barriere l'evacuazione era quantomeno consentita ora invece basta una semplice foratura di gomma per rischiare seriamente di perdere la vita. Pierantonio Lutrelli
«Previsti una serie di interventi per la riqualificazione della viabilità urbana»
Ultimi cantieri a Bernalda Il sindaco Renna fa una ricognizione degli appalti
Corso Umberto I a Bernalda e Francesco Renna
BERNALDA - Dopo la pausa estiva, l'attività amministrativa, nei mesi di settembre e ottobre, ha ripreso la sua frenetica dinamicità per portare a pieno regime l'attivazione di tutti quei programmi utili a da-
re immagine alla cittadina bernaldese. Sono le parole del sindaco di Bernalda, Francesco Renna, il quale in una nota diffusa ieri specifica che: «L'attività amministrativa dopo la pausa estiva è a pie-
no regime e abbraccia tutti i campi, da quello finanziario (con l'approvazione dei riequilibri di bilancio) al sociale, dal personale ai lavori pubblici, dalle attività culturali alla pianificazione urbanistica. Nel campo
dei lavori pubblici -continua il primo cittadino bernaldese - molteplici sono le opere iniziate e appaltate tendenti a portare a soluzione problematiche esistenti da oltre quarant'anni in questa nostra città. Sono stati appaltati i lavori per il prolungamento viario di via Montegrappa sino a via della Concordia. L'importo dei lavori è di 100.000 euro, già finanziati da bilancio comunale, ed inizieranno nei prossimi giorni. Tale opera rientra fra le priorità dettate dal Piano Urbano del Traffico tendente allo snellimento della mobilità urbana in un quadro generale di azioni sostenibili per un innalzamento della qualità della vita a Bernalda. Inol-
tre, in questi giorni si è completata la procedura espropriativa per alcuni completamenti viari irrisolti da diversi lustri nel nostro abitato, quali i prolungamenti di via Trento, via Lavista e via Papini. L'importo dell'opera viaria è di 80.000 euro, già impegnati con fondi di bilancio comunale, per la cui realizzazione ora si potrà procedere all'appalto dei lavori da eseguirsi entro la fine dell'anno. A ciò vorrei aggiungere che il 10 ottobre abbiamo siglato con il privato proprietario l'accordo per l'acquisizione del fabbricato (su due livelli) sito in corso Umberto angolo viale Zaccagnini che condiziona, da oltre cinquanta anni, la
viabilità in tale zona. Tale immobile sarà demolito subito dopo la piena disponibilità. L'Amministrazione comunale ha già impegnato 180.000 euro, dal bilancio comunale, per la razionalizzazione del nodo viario fra corso Umberto e viale Zaccagnini. Il progetto è già stato redatto ed entro la fine dell'anno si procederà all'appalto dei lavori. Questi -conclude Rennai problemi irrisolti da oltre quaranta anni che questa Amministrazione ha condotto a buon fine». Intanto, proprio ieri, il sindaco Renna ha annunciato la sua volontà di ricandidarsi. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
Si scherza negli ambienti calcistici sull’insistenza dei pareggi
Bernalda ossessionato da “Mister X” BERNALDA - Ancora un altro pari per la squadra bernaldese. “Mister X”, come è stato denominato da qualcuno, non vuole lasciare le mura bernaldesi, infatti, in sette gare sono arrivati una vittoria e ben quattro pareggi. Domenica la compagine bernaldese ci ha provato in tutti i modi, ma il risultato finale premia le due squadre con un punto ciascuno. «Abbiamo cercato la vittoria in tutti i modi durante i novanta minuti». Questo il primo commento di Daniele Plati, uno degli uomini più esperti a disposizione del mister Giuliano Gallitelli. «Certo potevamo vincere -dice il giovane attaccante bernaldese- ma la fortuna per tutta la gara non ci ha accompagnato. Ci troviamo a
centro classifica -continua Torraco- e questi pareggi ci hanno fatto perdere tanta strada sulle nostre dirette avversarie. Nella gara d'esordio abbiamo vinto, poi sono giunti questi due pareggi. Questo pari, come qualche altro, ci sta un po' stretto visto il tabellino che a fine gara segna diverse azioni pericolose da noi portate in area avversaria. Infatti, se almeno una delle conclusioni pericolose da noi portate in area avesse avuto esito positivo, sono sicuro che sarebbe finita a goleada. Non per presunzione, ma, chi ha visto la gara può raccontare delle tante occasioni che abbiamo avuto tra i piedi, ma in tutte le occasioni la palla non ha voluto saper ragione di entrare nella porta av-
versaria. Per noi ha segnato Margarita, inoltre è da registrare anche una splendida parata del nostro numero uno. Il Valsinni poteva essere battuto, ma, naturalmente, senza versare lacrime, dobbiamo sottolineare che alcuni dei nostri giocatori non erano presenti per infortunio e per squalifica, anche se chi è sceso in campo ha dato il massimo comportandosi all'altezza della situazione. La prossima partita ci vedrà affrontare il Roccanova. Squadra che domenica ha pareggiato, e che si trova sotto di noi di un punti. Quindi vincere domenica significherebbe allungare sui nostri avversari, ma soprattutto ritrovare la via della vittoria. Domenica non sarà una gara semplice, ma noi dob-
Daniele Plati
biamo dimostrare di volere sempre la vittoria. In che modo? Scendendo in campo di domenica in domenica con lo spirito giusto di chi vuole portare a casa i tre punti. Questo è il nostro intento, sperando che la società ed il pubblico continuino a seguirci come hanno
fato fino ad oggi. A cui vorrei aggiungere - conclude la punta bernaldese - anche la fortuna, visto che la scia di pari non ci fa fare il salto di qualità in classifica che meritiamo per i nomi inseriti all'interno della nostra squadra». fa.si.
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Interrogazione del consigliere regionale Di Lorenzo per conoscere eventuali iter avviati
L’oro nero minaccia il turismo Non c’è chiarezza sui progetti di trivellazione nello Jonio NON c’è ancora chiarezza sugli annunciati progetti di trivellazioni petrolifere lungo lo Jonio metapontino. La politica continua a tacere e nessuno prende posizioni nette, così le notizie restano nel limbo. Di certo, un’avveniristica piattaforma petrolifera all’orizzonte delle belle spiagge joniche, sarebbe un pugno nell’occhio, un macigno su ogni velleità turistica. Non vorremmo neppure sognare (e sarebbe un incubo) il traffico di petroliere, il cattivo odore e l’immagine innaturale, come quella della mega centrale elettrica sulla riva del mare a Rossano Calabro. Un autentico ecomostro. Si auspica, dunque, una maggiore chiarezza e posizioni nette di contrarietà, magari da chi, cinque anni fa, ha fatto le barricate contro il sito unico di scorie nucleari; il rischio concreto per l’ambiente è inferiore, ma ugualmente devastante per l’attività turistica. Intanto, ieri, il consigliere regionale del gruppo misto “Popolo della libertà”, vice presidente della III Commissione consiliare Attività produttive e ambiente, Pasquale
Una trivella petrolifera in azione nel mare
Di Lorenzo, ha presentato un'interrogazione con risposta in Commissione. Di Lorenzo interpella la commissione in merito «alla veridicità delle notizie concernenti le estrazioni petrolifere da effettuare lungo il litorale jonico. Il ministero dello Sviluppo Economico, ad oggi -dice in premessa Di Lorenzo- ha conferito 13 permessi di ricerca di idrocarburi e risultano in istruttoria 16 domande di nuovi permessi e più volte il Governo ha manifestato la vo-
lontà di procedere nelle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, sia sulla terraferma che sul mare, nel rispetto rigoroso delle normative di cui alla legge 133 del 2008 ma, soprattutto, non senza le imprescindibili intese con le Regioni interessate». Di Lorenzo considera, altresì, che «da tempo si apprendono notizie circa un'attività di ricerca effettuata in mare al largo delle coste joni-
che della Basilicata e vi sono Regioni, come il Veneto, che si sono dotate di normative che pongono il divieto di prospezione, ricerca e coltivazioni di idrocarburi nelle acque del Golfo di Venezia». Alla luce di quanto esposto il consigliere Di Lorenzo interroga il presidente della Giunta regionale per conoscere, «se corrispondono o meno al vero le notizie circa la presunta attività di ricerca al largo delle coste ioniche e se vi sono stati contatti con il ministero delle Sviluppo Economico per eventuali richieste di ovvi pareri preventivi della Regione per i rilascio di autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi nel mare del Metapontino». Di Lorenzo chiede, inoltre, di sapere «qual è la posizione della Regione Basilicata sulla eventualità di effettuare ricerche anche in mare, considerato il già grande contributo al fabbisogno energetico nazionale che la Basilicata dà alla Nazione e la particolare propensione turistica delle coste dell'area, che potrebbe essere gravemente pregiudicata». Antonio Corrado
Policoro Il consigliere boccia l’idea nell’epoca dei tagli
Lopatriello e la “Provincia del Sud” Di Sanza: «Una trovata propagandistica» POLICORO - Il consigliere regionale e comunale di Policoro, Antonio Di Sanza (Pd), interviene sulla proposta del sindaco Lopatriello, apparsa sulla stampa, relativa ad una partnership tra il Comune di Policoro e i Comuni calabresi limitrofi, «tesa all’improbabile istituzione di una Provincia dell’area sud della Lucania». «Il Sindaco di Policoro –dichiara Di Sanza– non finisce mai di stupire con le sue solite proposte propagandistiche ma allo stesso tempo anacronistiche e contraddittorie rispetto alle politiche nazionali e regionali che i rispettivi governi stanno portando avanti da diversi anni. Seppure apprezzabile si può definire la promozione di accordi tra operatori economici di aree contermini dei diversi Comuni della cosiddetta “via del mare”, rimane fumo negli occhi parlare di “accorpamenti di aree omogenee” e addirittura
di “provincia dell’area sud della Lucania”. Da un lato perché la Regione Basilicata, prima tramite le aree Pit e oggi tramite la nuova legge che istituisce le “Comunità locali”, aree omogenee per ambiti territoriali, sociali ed economici, prevede una programmazione dal basso dello sviluppo socio-economico di tali zone e può individuare come ente capofila dell’area metapontina proprio la città di Policoro. E tale provvedimento, evidentemente, si scontra con il disegno di “sconfinamento” territoriale ideato dal primo cittadino. Dall’altro perché il Governo nazionale, vicino al colore politico del sindaco Lopatriello, tra le priorità programmatiche, sceglie di eliminare le Province e non di aumentarne il numero. Questo evidenzia –dice Di Sanza- l’azione di propaganda del primo cittadino di Policoro che, piuttosto di girare a vuoto in
cerca di idee estemporanee che nulla hanno a che vedere con le esigenze della nostra comunità o andare a cercar fortuna dove hanno bisogno della buona sorte con improbabili gemellaggi al limite del danno erariale, farebbe bene a fare il sindaco, ad essere più presente nella propria comunità ed a sforzarsi di individuare azioni concrete per lo sviluppo della città. Allo stesso modo, pur condividendo con tutto il tessuto socio-economico di Policoro che nuovi eventi possano determinare la riapertura del cantiere di ‘Marinagri’, non capiamo l’immobilismo di Lopatriello sulla ricerca e l’attuazione di opportunità di sviluppo del territorio alternative previste tanto nel programma del Pd, quanto in quello della maggioranza rappresentata dal sindaco, come il Contratto di Quartiere, l’Ambito di Via Lido, la Società mista ecc.
Tre punti in due trasferte sono un’iniezione di fiducia per il team
Luce sullo Sporting Montalbano MONTALBANO JONICO - Due trasferte, tre punti. Le ultime due giornate di campionato hanno squarciato il buio fitto in cui brancolava il team jonico e fatto balenare qualche spiraglio di luce. E nell'ambiente della tifoseria jonica il muro di sfiducia si è incrinato, ha cominciato a mostrare qualche crepa. Il risultato positivo da tre punti in quel di Latronico e il livello qualitativo della successiva prestazione sul non facile terreno di Miglionico, danno qualche speranza e un minimo di convinzione nelle possibilità di farcela nella lotta per la salvezza e raggiungere quello che rappresenta l'obiettivo stagionale: la permanenza in Promozione. Ha giocato quasi tutta la gara in dieci uomini lo Sporting di mister Giovanni Miraglia per l'espulsione sin dall'8' del primo tempo del difensore centrale Sergi, incappato nei fulmini del direttore di gara per un fallo indiscutibile da ultimo uomo. Ciò nonostante a lungo in campo c'è stato equilibrio, i ragazzi biancoazzurri hanno lottato alla pari con il più accreditato avversario. Ed anzi, se Ingusci avesse messo in rete la palla del calcio di rigore concesso sul risultato bianco, la gara avrebbe
potuto prendere un'altra piega e regalare la soddisfazione di un altro successo pieno o almeno parziale. Ma così non è stato e il Miglionico ne ha poi approfittato chiudendo le ostilità con un netto 3 a 1. Un errore pagato a caro prezzo quello del centrale difensivo, che pure dalla sua di esperienza ne ha da vendere per la lunga carriera alle spalle. Ma son cose che nel calcio sono all'ordine del giorno. Vietato drammatizzare. La nota positiva della giornata è senza dubbio il gol della bandiera, terzo gol della stagione realizzato da Mattia Malvasi, bomberino ritrovato con tre gol in due consecutive partite in trasferta. Potrebbe essere proprio questo giovanotto di belle speranze, da poco ritornato ad allenarsi, l'asso nella manica di Miraglia: con il fiuto del gol che si ritrova potrebbe rendere l'attacco biancoazzurro meno anemico di quanto si sia rivelato nei primi quattro turni e in qualche misura incisivo. Ma oltre che allenarsi assiduamente è necessario che creda decisamente nei suoi mezzi e nella possibilità di valorizzarsi e crescere sul piano meramente sportivo e non solo. Antonio Romano
Enti muti sul mistero ambientale
Un silenzio assordante di VINCENZO MAIDA* SULLA vicenda delle trivelle nello Jonio non si sono ancora registrate prese di posizioni da parte di Regione, Provincia e Comuni. Un silenzio assordante degli enti locali circonda la vicenda, è questo l'ossimoro con il quale si può commentare il loro comportamento. Giustino Fortunato affermava che uno dei problemi del Sud, forse il più importante, è quello di avere una classe dirigente “ignorante”. Il riferimento non era ovviamente al titolo di studio o al livello culturale, ma alla passione civile, alla sensibilità di sentire come propri i problemi collettivi, le questioni sociali ed oggi anche ambientali. Dal mondo cattolico e in particolare dal Papa è arrivato l'auspicio che i politici interpretino la politica come atto di carità, ovviamente verso il bene pubblico e non verso se stessi o la propria famiglia come molto spesso accade. Abbiamo letto in questi giorni una presa di posizione dell'assessore all'Ambiente e territorio della Regione, con riferimento alle nuove energie e in particolare al fotovoltaico. Egli afferma che: «Una ulteriore risposta concreta la Regione Basilicata può darla con la realizzazione su edifici pubblici e suoli di proprietà pubblica marginali (cioè non destinabili ad altri usi) di una rete di impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica da immettere nella rete elettrica nazionale in regime di scambio o di autoconsumo. Iniziative che consentiranno di migliorare, in questo senso, il rating della Basilicata, attualmente collocata all'undicesimo posto nella graduatoria delle regioni italiane, con 2,61 watt di potenza installata per abitante (in Trentino è del 16,95 watt). In questo modo si sta in Europa a testa alta, senza fare battaglie di retroguardia, come quelle che conduce l'attuale governo contro la decisione dei leader europei di tagliare il 20% di anidride carbonica rilasciata nell'atmosfera, aumentando l'incidenza delle fonti rinnovabili e migliorando l'efficienza energetica. Dobbiamo correre! Il fattore tempo ha un costo - economico, ambientale e paesaggistico - che i lucani devono vedere ridotto prima possibile. E l'utilizzo intelligente delle fonti rinnovabili può produrre convenienza economica, riduzione inquinamento, qualità della vita e del paesaggio». Parole che siamo tutti pronti a sottoscrivere, ma ci chiediamo: possibile che lo stesso non senta il dovere di intervenire rispetto alla notizia che la Consult Ser-
vice Oli & Gas di Londra ha presentato al ministero dell'Ambiente ed alla Capitaneria di Porto di Taranto, una richiesta di compatibilità ambientale per procedere alla ricerca di idrocarburi nello Jonio? Neanche una parola? Anche a non avere nessuna sensibilità ambientalista, alla luce di un freddo ragionamento economico appare evidente che ci rimetteremmo in termini di industria turistica senza avere alcuna convenienza dalla eventuali estrazioni. E che dire delle Amministrazioni comunali della fascia jonica che non cercano una strategia comune per far sentire la loro voce. Possibile che debba contare di più il miserabile orticello personale di fronte a problemi di carattere comunitario. C'è chi si sbraccia nella difesa di Marinagri, e ne possiamo comprendere i motivi, e poi non sente la responsabilità di assumere iniziative di fronte a ipotesi di piattaforme nello jonio che danneggerebbero e farebbero perdere valore a ogni struttura turistica sulla costa jonica. Qualche anno fa quando era ministro dell'Ambiente l'attuale sindaco di Roma, la costa lucana venne rastrellata dai calabresi con la pesca del novellame, che, come è noto, danneggia il mare ed proibita o comunque molto controllata. Gli organismo di polizia preposti alla vigilanza si trovarono di fronte ad un permesso rilasciato dal ministero dell'Agricoltura e non potettero intervenire. L'ipocrisia come l'onestà è sempre trasversale. C'è una tale carenza endemica di coscienza civica e passione civile nella nostra regione, che fa apparire fuori contesto quelle isolate minoranze che tentano di resistere all'omologazione verso schemi comportamentali nella vita pubblica che rendono prioritarie le indennità di carica, le prebende degli incarichi pubblici, la possibilità di sbarcare il lunario o di arrotondare lo stipendio in virtù di un incarico pubblico. Si può, altresì, ragionevolmente pensare che la protesta contro il sito unico per il cimitero delle scorie nucleari più che il frutto di una seria presa di coscienza della classe dirigente, sia la stata la psicosi popolare che l'ha costretta a scendere in piazza. Sulla vicenda delle trivelle nello Jonio abbiamo presentato una richiesta di convocazione urgente di consiglio comunale più per coerenza che perché convinti di sollecitare la sensibilità degli altri amministratori, che infatti ad oggi sono sordi e muti. *Consigliere comunale di Montalbano
Sport 39
Mercoledì 22 ottobre 2008
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Champions League Del Piero e Amauri lanciano la squadra di Ranieri. I viola superati dal Bayern
Lo notte Real dice Juventus Bianconeri vincenti, la Fiorentina battuta a Monaco Del Piero esulta dopo il gol del vantaggio dell’1-0
JUVENTUS REALMADRID
2 1
JUVENTUS (4-4-2): Manninger 6,5; Grygera 6,5 , Legrottaglie 5 (st 1' Mellberg 6), Chiellini 5,5 , Molinaro 6,5; Marchionni 5,5 , Sissoko 6,5 , Marchisio 6,5 (pt 37' Salihamidzic 6), Nedved 6,5 ; Amauri 7 (st 33' Iaquinta 6), Del Piero 7. In panchina: Chimenti, Knezevic, De Ceglie, Giovinco. Allenatore: Ranieri 6. REAL MADRID (4-3-3): Casillas 6; Ramos 6, Pepe 5, Cannavaro 6, Heinze 5; Van der Vaart 6,5 (st 31' Drenthe 6) , Gago 6, Sneijder 6,5; Raul 5,5, Van Nistelrooy 6, Higuain 4 (st 9' Robben 6,5). In panchina: Dudek, Marcelo, Matzelder, De La Red, Garcia. Allenatore: Schuster 6. ARBITRO: Stark (Germania) 6,5. RETI: pt 5' Del Piero; st 4' Amauri; 21' Van Nistelrooy NOTE: serata buona, terreno in mediocri condizioni, spettatori 22.000, angoli 3-2 per la Juve. Recupero: 2', 3'.
Amauri (autore del passaggio decisivo sulla prima rete) nella ripresa. Certo, nel secondo tempo, la Juve -che ha mostrato di avere problemi in difesa-, ha sofferto moltissimo e ha subito, ma bisogna tener presente che Ranieri (privo di ben sette giocatori infortunati) ha perso prima Marchisio e poi Legrottaglie. Il Real, con l’ingresso di Robben, nella ripresa ha dominato, ha colpito un palo e ha riaperto la partita con Van Nistelrooy. La Juve parte forte e al 5' p.t. il capitano bianconero mette a segno il 244° gol con la maglia della Juve e costringe il Real Madrid all'in-
seguimento. Applausi per questa Juve, molto diversa da quella vista nelle ultime sfide di campionato. Una pioggia di insulti dalla curva bianconera su Cannavaro nei minuti di riscaldamento prima della partita. Al 31' Manninger anticipa con un gran intervento Sergio Ramos. Marchisio si scontra con Sissoko e lascia il campo dolorante. Al suo posto entra Salihamidzic. A inizio ripresa, Ranieri schiera Mellberg al posto di Legrottaglie. Amauri firma il 2-0 al 4' s.t. Al 21' s.t. Van Nistelrooy concretizza il 2-1, dopo 15' di possesso palla intensissimi per il Real Madrid.
Toni fa festa con Klose dopo il primo gol del Bayern Monaco
BAYERN M. FIORENTINA
3 0
BAYERN MONACO (4-42): Rensing 6; Oddo 6.5, Demichelis 6.5, Lucio 6, Lahm 6 (1' st Lell 6); Schweinsteiger 6.5 (20' st Borowski 6), Zè Roberto 6.5, Van Bommel 6, Ribery 6; Klose 6.5, Toni 6 (12' st Podolski 6). In panchina: Butt, Van Buyten, Ottl, Sosa. Allenatore: Klinsmann 6.5. FIORENTINA (4-3-3): Frey 6.5; Zauri 6, Gamberini 6, Dainelli 6, Vargas 5 (28' st Gobbi sv); Kuzmanovic 6, Felipe Melo 6, Montolivo 6;
Santana 5.5 (20' st Jovetic), Mutu 6, Gilardino 6. In panchina: Storari, Masi, Donadel, Osvaldo, Pazzini. Allenatore: Prandelli 6. ARBITRO: Benquerenca (Portogallo) 6. RETI: 4' pt Klose, 25' pt Schweinsteiger, 44' st Ze Roberto. NOTE: Serata fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori: 60 mila circa. Ammoniti: Kuzmanovic, Oddo, Dainelli, Gobbi, Ribery. Angoli: 10-4 per la Fiorentina. Recupero: 1' pt, 2' st. MONACO DI BAVIERA - La
TORINO - La Juve ha dato un calcio alla crisi battendo il Real con un meraviglioso gol di Del Piero all’inizio del primo tempo e un colpo di testa di
Fiorentina esce battuta ma a testa alta dall’Allianz Arena di Monaco. Vince il Bayern dell’ex Luca Toni per 3-0 al termine di una partita molto bella che punisce oltremisura i viola. Il Bayern, seppur favorito da alcuni episodi, mostra tutta la sua forza confermandosi squadra esperta e ben attrezzata per la massima competizione europea. La squadra di Prandelli mette in campo carattere e grande orgoglio ma non basta in una serata in cui la componente «sfortuna» fa la sua buona parte. Luca Toni ce la fa. La grande sfida tanto attesa contro la Fiorentina e Alberto Gilardino, alla fine ci sarà. Ma il gol arriva al 4' con Klose. Felipe Melo sfiora il pareggio con una grande azione personale, ma sbaglia la conclusione. Al 25' Vargas spalanca le porte e Schweinsteiger non perdona: 2-0. Al 43' Gilardino vicinissimo al gol, dopo una leggerezza della difesa del Bayern. Un cambio nella difesa del Bayern ad inizio ripresa: Lell al posto di Lahm; all'11' s.t. Toni lascia il campo rilevato da Podolski. Il Bayern a segno nel finale anche con Ze Roberto.
Stasera in campo Inter e Roma MILANO – Se la trasferta di campionato all’Olimpico era solo «importante», la partita casalinga contro i ciprioti dell’Anorthosis, nella graduatoria di Josè Mourinho, arriva al grado di «fondamentale». Il tecnico portoghese teme i riflessi dei troppi (per quanto meritati) complimenti all’indomani del poker rifilato ai giallorossi. Il primo posto in classifica, raggiunto in quel modo a spese di una rivale diretta per lo scudetto,
potrebbe insomma indurre una sensazione di superiorità pericolosa quando si affronta una Carneade del calcio. «Ad una partita fantastica come quella – spiega – spesso ne segue una orribile. Voglio che chi andrà in campo questa sera abbia ben presente che si sta giocando la Champions e che si riparte dallo zero a zero». Per di più, argomenta Mourinho, l'Anorthosis non è proprio Cenerentola. «E' una buona squadra molto
organizzata e i risultati che hanno fatto finora non sono un caso». «Vincere o vincere, queste uniche alternative per procedere con tranquillità nel girone, perchè – sottolinea l'allenatore nerazzurro – se non vinciamo, la situazione nel girone di Champions si fa più difficile». ROMA COL CHELSEA Un tiepido sole ha accolto la Roma all’aeroporto londinese di Gatwick e Luciano Spalletti e Francesco Totti
sperano di trarre buoni auspici in vista della delicatissima trasferta di questa sera nella tana del Chelsea, terza tappa della fase a gironi della Champions League. La comitiva giallorossa è partita da Fiumicino senza il presidente Rosella Sensi che raggiungerà la squadra successivamente. Nel pomeriggio di ieri i giallorossi hanno sostenuto l’allenamento di rifinitura allo stadio Stamford Bridge.
Mourinho
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Sport Dei tesserato ma si attende l’ok della Lega di Firenze per inserirlo tra i 18
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Iniezione d’esperienza Montesanto già disponibile a Castellammare IN UN clima di serenità è ripresa ieri la preparazione del Potenza dopo la prima vittoria casalinga della stagione. La mente è già alla prossima, impegnativa trasferta di Castellammare dove i rossoblù troveranno un avversario che dire avvelenato è davvero poco. Oltre ai soliti motivi di rivalità storica tra le due tifoserie, c'è da dire che la Juve Stabia, costruita per essere una delle protagoniste del campionato, fino a questo momento ha deluso le aspettative dei propri tifosi che domenica scorsa a Cava hanno contestato Ametrano e compagni dopo l'ennesima figuraccia. Quindi è immaginabile che rabbia avranno i giocatori gialloblù. Dalla sua il Potenza potrà presentarsi in Campania con il morale sollevato e con la certezza di non avere nulla da perdere. Intanto ieri hanno lavorato a parte Patarini e Berretti alle prese con i rispettivi infortuni. Le condizioni di quest'ultimo, infortunatosi domenica mattina, verranno valutate nel corso dei prossimi giorni. Anche Cozzolino alle prese con una botta alla caviglia non ha forzato per precauzione. La sua presenza contro le vespe non è minimamente in discussione. Riprenderà il suo posto in difensore Di Bella dopo la squalifica. Intanto ieri è stata giornata di presentazione allo stadio Viviani per i due nuovi volti del Potenza Montesanto e Dei che hanno sottoscritto il contratto. Per domenica sarà sicuramente disponibile il centrocampista ex del Napoli che ormai si allena con il Potenza ormai da 15 giorni:” Anche se mi manca il ritmo partita sotto l'aspetto fisico sono ad un buon 70/80% per cui sono a disposizione del mister che farà le sue valutazioni. Io mi
Dei e Montesanto con il direttore generale Galasso
Giudice, rossoblù multati Il giudice sportivo: Per la 1/a tre giornate De Paula (Foligno) , per due gare De Giorgio (Perugia), una gara Di Piazza e Cejas (Benevento), Cardinale (Pescara), Fialdini (Sorrento), Frezza (Cavese)e Bartolucci (Pistoiese). Ammende: Potenza 1.500. Per la 2/a divisione squalificati una gara: Hodza (Manfredonia), Collini (Valdelsa), Ferri, Cottini e La Rosa (Cisco), Mitra e Gabrieli (Melfi), Ciriaco (Pescina), Alizzi (Barcellona), Bonfardino (Monopoli), Coppola (Noicattaro). sento pronto a dare il mio contributo alla causa di una squadra che per quello che ho visto non merita assolutamente la posizione che occupa in classifica. Mi sento di dire che ho trovato un gruppo che si allena con grande professionalità ed impegno e che probabilmente non ha avuto grande fortuna dalla sua parte. Anche domenica scorsa, dopo un primo tempo cosi e cosi, ho visto una squadra determinata che ha meritato nettamente la vittoria anche
sciorinando buone trame di gioco. Domenica non vedo l'ora di essere in campo proprio contro la Juve Stabia. Conosco molti giocatori avversari e devo dire che un po' mi sorprende questo loro inizio deludente. Ma per me i campani rimangono una delle formazioni più forti di un girone in cui conta molto il fattore campo e le sorprese sono dietro l'angolo. Accontentarci del pareggio? Noi la partita ce la dobbiamo giocare fino in fondo e dobbiamo essere bravi a
saper sfruttare le loro eventualità difficoltà psicologiche se le cose non dovessero andare per il verso giusto ad inizio gara”. Detto di Montesanto che ha anche chiarito di poter giocare davanti alla difesa e di trovarsi a suo agio in qualsiasi modulo, è toccato al difensore Dei parlare della sua nuova esperienza e del fatto che fino ad adesso non abbia trovato squadra:” per la verità mi sono arrivate, dopo il fallimento della Lucchese diverse proposte non consone
alle mie aspettative . Conosco molto bene la serie C/1 e posso dire che il girone meridionale è molto più impegnativo perché si gioca un calcio molto agonistico. Però è altrettanto vero che i campi caldi come sono quasi tutti aiutano molto a trovare gli stimoli ed ad esprimerti alla grande. Anche a me manca il ritmo gara ma credo di essere in buone condizioni fisiche per andare in campo quando il mister lo riterrà opportuno. Ho scelto Potenza perché è una piazza
molto importante e con un pubblico caloroso che ci potrà dare una grossa mano ”. Per Dei non è ancora certa la disponibilità per domenica anche se la società rossoblu farà il possibile per avere dalla Lega Pro risposte chiare e scritte sulla situazione dell'organico riguardo soprattutto alla posizione dei due giocatori under 23 per i quali è previsto un contributo economico se fossero inseriti nel numero di 18 insieme agli over 23. Rocco Sabatella .
dra, tifosi. “Ma tutti insieme, si deve da qui ripartire per tornare a far bene ed a rimetterci in carreggiata per inseguire l’obiettivo salvezza” si legge in qualcosa di simile il far quadrato chiesto dal presidente Maglione, e che la squadra vuole di fatto trasformare, sempre col lavoro in settimana, e con la gara di domenica, in una in-
versione di tendenza che possa ridare sorriso, punti, morale a tutto l’ambiente. Peccato, semmai, che saranno assenti elementi di grande valore per il club melfitano come Damiano Mitra ed Emanuele Gabrieli, entrambi squalificati dal giudici sportivo e quindi inutilizzabili per la trasferta a Val di Sangro, ma il gruppo appa-
re unito e coeso sull’obiettivo e, da ieri e per l’intera settimana di lavoro e preparazione al match, sarà soltanto concentrato sull’obiettivo prossimo, con l’intenzione unica di poter tornare a fare risultato, per ripartire in classifica ed affrontare poi con piglio diverso il match interno col Cassino. Antonio Baldinetti
Seconda divisione Un turno a Mitra e Gabrieli
Melfi, ora l’attenzione si sposta al Valdisangro HA DAVVERO voglia di mettersi alle spalle definitivamente le tre recenti sconfitte di fila il Melfi che ieri si è ritrovato per la ripresa del lavoro, in vista della difficile trasferta in terra abruzzese, contro il Val di Sangro che ha otto punti in classifica ed è reduce dal pareggio di domenica scorsa a Pescina nel derby. Davvero lo si è compreso ieri pomeriggio, visto che tutti, dopo il classico incontro della ripresa del martedì tra squadra e staff tecnico nel chiuso degli spogliatoi per rivedere situazioni di gioco, errori, cose positive, movimenti non consoni alle indicazioni date per affrontare al meglio i siciliani di Vincenzo Cosco, si sono rituffati con forza, grinta, determinazione nel lavoro atletico con il preparatore Santarsiero e poi nell’avvio del programma di lavoro settimanale, che porterà al match di domenica prossima. Un lavoro che, passando anche attraverso quello tecnico tattico, senza dimenticare la cura psicologica di un gruppo giovane che certo sta risentendo emotivamente di una situazione non facile, dovrà dare alla squadra la scossa necessaria per reagire prontamente a quella che, dopo le precedenti di Manfredonia e col Pescina
Il Melfi in azione
dell’ex Chiappini, è stata poi la terza debacle consecutiva in questa fase, ma anche la seconda di fila tra le mura amiche. Un qualcosa questo che ha fatto amareggiare e non poco i tifosi gialloverdi che dal match di domenica, difficile contro un Gela lanciatissimo in zona nobile di classifica, almeno speravano in un sorriso ritrovato, dopo ben quattro sconfitte in questo avvio di stagione per nulla fortunato di Mitra e soci. Tre sconfitte di fila, cinque in totale e solo un
successo e due pareggi, che hanno consegnato la miseria di cinque punti al Melfi, non possono essere certo il cammino che ci si attendeva, e soprattutto, anche considerando le difficoltà previste di una formazione completamente rinnovata e fortemente ringiovanita anche per questioni legata ad un risanamento di bilancio che garantisca il futuro nel calcio professionistico nei prossimi anni, non può comunque accontentare nessuno, società, tecnico, squa-
Sport 41 D Lavoro differenziato con il preparatore Parabita per Marsico e La Fortezza Mercoledì 22 ottobre 2008
Matera, ripresa serena Musco: «Siamo un gruppo fantastico e unito» RIPRESA degli allenamenti all’insegna dell’analisi sui rimedi alla situazione. Due punti in tre gare e seconda posizione persa. «I conti non si fanno adesso-afferma il preparatore dei portieri del Matera, Alessio Musco, dall’alto della sua longeva esperienza nel mondo del pallone- ma a gennaio-febbraio. Chiaramente non bisogna perdere terreno da chi è avanti, ma al Matera è solo criosi di risultati perchè sulla prestazione di domenica con la Turris c’è poco da opinare. Certo, c’è il rammarico per il pareggio. Ma nel calcio ci può stare. Non sono in grado di sondare come stia vivendo la piazza calcistica di Matera questo momento. Noi siamo coscienti di dover riprendere a sorridere al più presto-continua Musco-perchè abbiamo l’umiltà giusta per farlo e soprattutto i mezzi e una società alle spalle che ci da’ sostegno. Sono cose che nel calcio contano parecchio, perchè al momento in molte piazze ci sono rose e fiori, ma è chiaro che i nodi arriveranno al pettine e si potranno stabilizzare i valori reali delle squadre. Noi certamente ci saremo e da questo momento particolare non possiamo che ricavarne grandi insegnamenti. Qui c’è un gruppo fantastico e credo che sarà la nostra arma vincente». Ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti lavoro differenziato solo per Alberto Marsico e Antonio La Fortezza che sono stati presi in “cura” dal preparatore atletico Parabita con il quale hanno svolto lavoro nella palestra sotto la tribuna. Molto probabilmente entrambi potranno essere a disposizione di Corino. «Speriamo-conclude Musco-perchè sono giocatori importanti e averceli non è lo stesso di quando si è costretti a farne a meno. Comunque, siamo vivi e pronti a rispondere sul campo a questa crisi di risultati». Domenica il Matera sartà di scena a Sant’Antonio Abate, squadra che domenica scorsa ha perso in maniera netta a Ischia. Nelle fila della squadra allenata da Nastri, ex
Alessio Musco con i portieri del Matera
Ebolitana, c’è una vecchia conoscenza dei sostenitori biancazzurri: Domenico Corcione, portiere passato dalla città dei Sassi nel 2000. L’entusiasmo e la fiducia nel progetto del Matera passeranno da Sant’Antonio Abate domenica dove il Matera non può permettersi ulteriori passi falsi in vista
di una settimana di grande lavoro con tre partite (domenica a Sant’Antonio, mercoledì a Francavilla in Coppa Italia e poi il derby a Francavilla in Sinni) in sette giorni. Lavori straordinari dai quali il Matera dovrà uscire a pieni voti per non perdere contatto con il vertice. Renato Carpentieri
Le decisioni dell’arbitro tengono ancora banco in riva al Sinni e oggi c’è il giudice
Francavilla, ancora recriminazioni FRANCAVILLA – Archiviata la gara di domenica scorsa contro il Fasano, terminata con il punteggio di 1-1, in casa Francavilla si pensa adesso alla trasferta di Pomigliano, una gara da prendere con le molle. Ricordiamo che i campani, sono reduci dalla sconfitta esterna con il Bacoli Sibilla, per 10. Quindi, affronteranno il match contro i lucani con molta determinazione, per evitare di subire un’altra sconfitta. Il Pomigliano, si trova al quarto posto in classifica, con tredici punti. Invece, il Francavilla è attardato di tre punti, per la precisione a quota dieci, ed occupa la sesta posizione in classifica. Il pareggio ottenuto al “Nunzio Fittipaldi”, con in biancoazzurri fasanesi, ha crea-
ECCELLENZA
to non poche polemiche, per le decisioni dubbie della terna arbitrale. Un rigore negato, un gol regolare ma annullato per la posizione di fuorigioco, da parte di Giovanni Campo e l’espulsione negata al difensore del Fasano, per aver fermato al limite dell’area la palla con la mano, impedendo così a Fabio Pioggia di involarsi verso la porta avversaria. Tre episodi, che avrebbero potuto cambiare la partita. Ormai però, inutile discuterne ancora, la gara è terminata in pareggio. Intanto, in casa sinnica, grande soddisfazione per i due esterni difensivi, vale a dire Marco Milella e Nicholas Nicolao, tutti e due classe’89, convocati dal selezionatore
CLASSIFICA
della Rappresentativa di Serie D, Roberto Polverelli in vista del prossimo “Torneo Internazionale Giovanile di Viareggio”. Le convocazioni, sono state suddivise ad aree, da nord a sud, con i migliori elementi del Campionato Nazionale Dilettanti. Adesso, i due giovani atleti, si trovano a Roma per partecipare ad uno stage, per visionare tutti i convocati, i migliori verranno inseriti nella rosa per partecipare alla prossima Coppa Carnevale, in programma a Viareggio. La speranza è tanta nell’ambiente rossoblu, per vedere i due gioiellini di casa confrontarsi con altri elementi e acquisire così nuove esperienze utili per il prosieguo di carriera. Claudio Sole
Nicolao (www.lasiritide.it)
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Mercoledì 22 ottobre 2008
Ruolino di marcia identico per Labriola e Lardo
Murese e Policoro pari di DONATO PAVESE
Il PUNTO
Il Fatto
LE PAGELLE DELLE 16 SQUADRE MURESE E Policoro sono pari in tutto. Guidano in coabitazione la classifica di Eccellenza e vantano assieme i migliori pacchetti offensivi e difensivi dell'intero campionato. Domenica scorsa, però, ha brillato maggiormente la “stella” della Murese che ha travolto con un poker il Picerno, grazie alla doppietta di Antohi, alla rete di D'Arca ed ad un autogol. La squadra di Lardo è stata perfetta in tutto, non concedendo spazio all'avversario di turno. Il Picerno, dopo questo ko, ha incamerato la terza disfatta stagionale esterna e per giunta consecutiva. Sull'altro gradino più alto del podio, il Policoro di Labriola ha sofferto ma vinto con il Ricigliano. A secco le punte, ci ha pensato Nigro con una doppietta a sbrigare la pratica. In realtà, ci ha messo del suo anche il Ricigliano che ha fallito un calcio di rigore, segnandone successivamente un altro con Carpinelli. Il Pisticci ha finalmente collezionato il suo primo punticino esterno in casa della corazzata Angelo Cristofaro. Dopo questo pari, il tandem di testa ha preso il largo sull'Oppido, distante ben cinque lunghezze dalla vetta. Un sorprendente Valdiano Lauria si è inserito nei piani alti della classifica grazie a due vittorie di fila. L'ultima, cronologicamente parlando, a spese dell'Avigliano, castigato dal bomber Salamone e dal difensore Di Falco (per lui tre gol nelle ultime due gare). Chi ci ha preso anche gusto con i tre punti è l'Irsinese che ne ha guadagnati sette nelle ultime tre gare. Fiorino e Giancaspero hanno ingrandito la crisi dell'Azzurra Tricarico. Vola sempre più su il Ferrandina che ha piegato il Banzi. Il Forza Matera si è tirato fuori dalle “sabbie mobili” vincendo lo scontro-diretto di bassa classifica con il Balvano. Parità ed ultimo posto per Vultur Rionero ed Atella Monticchio nel derby.
ANGELO CRISTOFARO Continua il momento positivo tra le mura domestiche, ma questa volta è solo pari
ATELLAMONTICCHIO Un pari che fa morale, ma che non evita l'ultima posizione in classifica
AVIGLIANO Petlli non è bastato ad evitare il ko ai granata
AZZURRA TRICARICO E' un periodaccio. I gol non arrivano ed il gioco non è fluidissimo
BALVANO Subisce gol a grappoli e manca la giusta concentrazione. Ora è “maglia nera” della classifica
BANZI Peggio di così non può andare. Le ultime due trasferte sono da dimenticare
FERRANDINA La squadra ci ha preso gusto. Dopo le buone prove con Picerno e Ricigliano, sconfitto il Banzi
FORZA MATERA E' finalmente arrivato il primo successo esterno della stagione
IRSINESE
6,5
Discontinuità nelle prime sei giornate
7
Ora il team di Patella non si ferma più. Sette punti nelle ultime tre gare
6 6 5,5
MURESE Gara praticamente perfetta in ogni reparto. Chapeau!
PICERNO E' crollato ai piedi della capolista senza reazione già nel primo tempo
PISTICCI E' arrivato il primo punto in trasferta. Merito di un'autorete
POLICORO
5
8 5 6 6
CRISI: c'è chi è entrato e chi finalmente ne sta uscendo. Le prime sei giornate del torneo di Eccellenza sono state segnate da una discontinuità di prestazioni e soprattutto di risultati da parte di molte squadre. Eccezion fatta per il tandem di testa (Murese e Policoro) che non conosce la parola crisi, quasi tutte le altre compagini l'hanno attraversata. L'Irsinese, dopo le prime tre giornate in chiaroscuro, si è risollevata alla grande. Anche il Valdiano Lauria sta attraversando un ottimo momento. L'Avigliano è venuto fuori alla grande dopo due ko nelle prime tre giornate. Poi c'è chi (come Picerno e Pisticci) domina in casa e rimedia ko in esterna. In coda, la crisi è perenne per Vultur Rionero, Atella Monticchio e Balvano. Infine, anche l'Azzurra Tricarico ed il Banzi balbettano.
Preservata la vetta grazie al doppio Nigro. Out l'esperto portiere Annunziata
RICIGLIANO
5
Le trasferte non portano bene ai salernitani. E poi, a Policoro, fallito anche un penalty
7
VALDIANO LAURIA Salamone e Di Falco sono gli uomini in più di Masullo. Sempre decisivi
VULTUR RIONERO
6,5
I numeri
5,5 7 6
Un punto importantissimo nel derby dopo quattro ko di fila
Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Venticinque gol messi a segno in questa sesta giornata (125 marcature in totale in campionato), di cui 14 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 11 invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 4 successi interni, 2 vittorie esterne e 2 pareggi. Il migliore attacco del campionato lo detengono il Policoro e la Murese (12 reti), il peggiore è quello della Vultur Rionero (4 reti). Le migliori difese sono quelle del Policoro e della Murese (3 reti subite), mentre sono del Forza Matera e del Balvano (13 reti subite) le retroguardie più perforate. Classifica marcatori: Salamone (Ruggiero Valdiano Lauria): 6 gol; Fiorino (Irsinese, 1): 5 gol; Severino (Balvano), Nigro (Policoro).
TOP E FLOP DELLA SESTA GIORNATA D’ECCELLENZA
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Sport
Mercoledì 22 ottobre 2008
43
Superato il test probante con il Real Irsina
Il Real Tolve resiste di DONATO PAVESE
Il PUNTO
Il Fatto
LE PAGELLE DELLE 16 SQUADRE ESAME SUPERATO. La capolista Real Tolve è uscita indenne anche dal campo di Irsina, nonostante lo svantaggio a pochi minuti dal termine del match. Si è trattato di un test probante per l'undici di Romano che vede assottigliarsi il vantaggio sulle inseguitrici ma che, nel contempo, è sempre più consapevole della propria forza. La formazione leader di Promozione ha sbloccato l'incontro con Tolve, prima di subire il ritorno del Real Irsina (reti di Amoruso e Cataldo). Nel finale pari conclusivo dal dischetto di Postiglione. Un punto conquistato dopo cinque vittorie di fila ci può anche stare. Sul secondo gradino del podio si è isolato il Moliterno. In svantaggio con il Varisius Matera, la formazione di Vignati ha reagito con le marcature di Moretti e Sanchirico. E subito dietro si è scatenata una bagarre pazzesca. L'Atletico Scanzano ha messo il turbo con i suoi “baby” Puppio e Cecere ed ha battuto la Santarcangiolese. L'undici di Amendolara gravita sempre nei piani alti della classifica. Il Miglionico l'ha spuntata sullo Sporting Montalbano. E' stato un incontro difficile nel primo tempo per la squadra di Paterino. Il Montalbano ci ha poi messo del suo fallendo il penalty del vantaggio. Nei piani alti della graduatoria è ritornato il Viggiano. La doppietta di Sanchirico è stata decisiva sul campo del Pescopagano, che continua a collezionare sconfitte a raffica (sono già quattro in sei incontri). Sono in salita anche le quotazioni del Bella, vittorioso a domicilio sul Lagopesole. Se ora i “castellani” cominciano a perdere anche lontano da casa diventa veramente dura. Il Borussia Pleiade ha fatto la voce grossa sul Vitalba, mentre il Grottole si è ulteriormente rilanciato, affossando la cenerentola Latronico, grazie al guizzo di Puntillo a metà della prima frazione di gioco.
A. SCANZANO
I “baby” terribili di Franco Calone mettono il turbo alla sua squadra.
BELLA La terza gioia stagionale spinge la squadra verso i piani alti della classifica
BORUSSIA P. Ora c'è maggiore consapevolezza di poter far bene. Avanti così.
GROTTOLE Le vittorie cominciano ad arrivare. E' la seconda di fila
LAGOPESOLE
In casa le perde tutte; ora anche fuori comincia a rimediare ko. E' un periodaccio
LATRONICO Toccato il fondo. Contro il Grottole poche idee ed ennesimo ko MIGLIONICO
PESCOPAGANO
7 6,5 7 7 5
Confusione totale e notte fonda in classifica
REAL IRSINA Ha messo paura alla capolista. E per poco ci scappava anche la vittoria
REAL TOLVE Con grinta e personalità è stato conquistato un difficile pari ad Irsina
SANTARCANGIOLESE Una trasferta da dimenticare. Qualche indecisione di troppo
S. MONTALBANO Una buona prova vanificata da un rigore sbagliato. E poi tris rimediato
VARISIUS MATERA
5
5
IN SETTE sono racchiuse in appena quattro punti. I piani alti della classifica di Promozione fanno gola già a molte squadre. E se per la leadership, al momento, non c'è nulla da fare (domina il Real Tolve), per la seconda piazza si è scatenata una bagarre pazzesca. Attualmente è il Moliterno a detenere la piazza d'onore , ma subito dietro le immediate inseguitrici fanno pressione. La matricola Scanzano si è sbarazzata della Santarcangiolese per la terza piazza. Il Real Irsina, invece, ha provato a fare lo sgambetto al Tolve per avvicinalo in classifica. Ci sta provando anche il Miglionico e, finalmente, dopo una breve attesa ecco spuntare anche il favorito Viggiano, distante ora cinque punti dal primato. Con due ko di fila in trasferta, ha perso un pochino colpi la Santarcangiolese.
6 6 5 5
I numeri Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. 21 reti (107 in totale in campionato), di cui 13 dalle formazioni di casa, 8, invece, esterne.. Si sono registrati 5 successi interni, 2 vittorie esterne ed 1 pari. Il migliore attacco del campionato è quello di : Real Tolve e Real Irsina (11 reti), il peggiore è quello del Latronico (1 rete). La migliore difesa è quella dell'Atletico Scanzano (2 reti subite), mentre la peggiore è quella dello Sporting Montalbano (13 reti subite). Classifica marcatori: Troiano A. (Bella), De Ceglie (Miglionico), Gerardi (Real Tolve): 4 reti; Molletta (Moliterno), Galeota (Miglionico, 1), Malvasi (SMontalbano), Schettino (Borussia Pleiade, 1), Papangelo N. (Real Irsina, 1), Savino (Real Irsina), Carriero (Santarcangiolese), Armaiuoli (Varisius Matera): 3 gol.
5,5
Ha tenuto bene il campo, ma si è arreso nella ripresa
6
VIGGIANO Un doppio Sanchirico rilancia le quotazioni dei valdagrini
Quanta sofferenza per portare a casa i tre punti
MOLITERNO
Una classifica corta con sette squadre in quattro punti
VITALBA FILIANO
6,5
La classifica piange ed anche i risultati non sono soddisfacenti
Ora la seconda piazza è una certezza. Ma non è stato facile
6,5 5
TOP E FLOP DELLA SESTA GIORNATA di PROMOZIONE
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Sport Prima categoria Botta e risposta a suon di marcature e gara piacevole
Mercoledì 22 ottobre 2008
Ruvo Venosa indenne Buon pari nonostante una condizione precaria P3F POTENZA RUVOVENOSA
2 2
P3FPOTENZA: Zaccagnino, Rosa, Pontolillo, Angelucci, Sarli, Scavone, Centola, Sabia, Liuzzi ( all'80' Basile), Ariamone ( al 75' Pellegrino), De Francesco( al 65' Rosa). Allenatore. Silipo. RUVOVENOSA: Rosa, Di Tommaso, Pellegrino V. ( al 75' Scoca), Lotano, Maglie, Gaudioso, Gorga, Lifranchi, Mollica, Iacoviello, Volonnino ( al 70' Manieri). Allenatore: Scola. ARBITRO: Cappiello di Matera. MARCATORI: al 4' Gorga, al 20' De Francesco, al 38' Ariamone, all'86' Lifranchi. NOTE: Espulsi : Maglie , Gaudioso e l'allenatore Scola (RuvoVenosa) RIFREDDO DI PIGNOLA. La gara odierna, disputata sul sintetico di Rifreddo di Pignola, ha offerto un copione già noto negli ultimi tempi per il Ruvo: l'undici di
mister Scola, infatti, è in evidente ritardo di preparazione rispetto alle altre compagini del girone, e questo gap tecnico ne condiziona i risultati . Quando poi ci si trova di fronte a squadre valide anche sotto il profilo tecnico, oltre che atletico, come il P3F Potenza di oggi , è veramente un'impresa uscire indenni dal terreno di gioco. Oggi almeno c'è di positivo il risultato, ma occorre rimediare presto, oltre che al raggiungimento della condizione atletica ottimale, anche ad altre lacune quali la rosa ristretta, la mancanza di una seconda punta di ruolo ed un insolito nervosismo palesato nella gara odierna, che farà sentire le sue conseguenze in settimana con le decisioni del giudice sportivo. L'arbitro non è stato all'altezza della situazione. Al 4° minuto, va in gol il RuvoVenosa, quando Iacoviello su punizione mette la palla sui piedi di Gorga che , da 35
metri , fa partire un siluro su cui Zaccagnino alla sua sinistra nulla può : 0-1 per il Ruvo. Il P3F Potenza tenta di reagire subito con vigore , ma il possesso palla ed il controllo del gioco non danno risultati almeno per il primo quarto d'ora. Al 19° però l'ottimo Arcamone si presenta con un bel tiro da destra che finisce fuori di poco in diagonale. E' il preludio della rete del pareggio, che giunge dopo solo un minuto. E' infatti il 20° quando un'azione tutta di prima vede la palla passare da Rosa verso sinistra ad Arcamone che la rimette in mezzo dove il solissimo De Francesco appoggia comodamente per l'1-1. Il pareggio galvanizza i padroni di casa che si fanno ancora pericolosi con una sventola del capitano Angelucci al 21°, che viene ottimamente deviata in angolo da Rosa, e poi, sul prosieguo del tiro dalla bandierina ,
con un tiro di Centola di poco alto. La furia agonistica dei padroni di casa si placa un poco, e la gara si gioca prevalentemente a centrocampo. Al 35° il Ruvo si rifà pericoloso con una bella azione di prima Iacoviello - Molllica - Gorga con tiro di quest'ultimo parato in angolo sul primo palo da Zaccagnino. Al 38° un'azione da manuale del calcio porta al vantaggio del P3F Potenza: lancio al limite dell'area su punizione, sponda di petto di De Francesco, controllo sempre di petto di Arcamone e tiro al volo sul primo palo, dove stavolta Rosa non può nulla per il 2-1 che chiude il primo tempo. L'inizio della ripresa vede i padroni di casa calare fisicamente ed il Ruvo tenta di approfittarne per agguantare il pareggio , esponendosi però al pericoloso contropiede dei potentini , che si materializza al 13° con una veloce azione ArcamoneLiuzzi-Arcamone, con palla
al centro area dove non c'è nessuno, ed al 19° con un ubriacante slalom del solito imprendibile Arcamone che si conclude con un tiro potentissimo su cui Rosa compie un vero e proprio miracolo mettendo in angolo. Al 27° si rifà vivo Gorga , con un'altra sventola da fuori area , e stavolta è Zaccagnino con una prodezza a negare il pareggio agli ospiti. Si giunge così all'ultimo quarto d'ora. Maglie , già ammonito , si fa espellere per un inutile fallo di reazione ; mister Scola chiede lumi all'arbitro che, per tutta risposta, lo fa accomodare a sua volta negli spogliatoi. All'undici ruvese saltano i nervi, anche per la condotta poco edificante e poco consona al suo ruolo da parte del direttore di gara, che , anziché limitarsi ad applicare il regolamento , la mette sull'insulto e sullo sberleffo nei confronti dell'allenatore e di qualche calciatore ruvese .
In questo clima Gaudioso compie in un minuto lo steso tipo di fallo su un avversario : in entrambi i casi il direttore di gara estrae il cartellino , prima giallo e poi rosso. Ruvo in nove contro undici , sotto di una rete a cinque minuti dalla fine: gara finita ? Macché : al 41° Iacoviello batte una punizione e, sulla respinta della barriera, la palla cade sui piedi del n.8 Lifranchi che, appena dentro l'area , lascia partire un rasoterra in diagonale che si infila nell'angolo alla sinistra di Zaccagnino. Incredibilmente il Ruvo riacciuffa la parità . Gli ultimi minuti di gara sono una sofferenza per l'undici ruvese , con i padroni di casa che, con due uomini in più, si rovesciano nell'area avversaria nel tentativo di segnare la rete del definitivo vantaggio: gli ospiti, però, resistono e la gara termina sul risultato di 2-2. Lorenzo Zolfo
basse, centrando il secondo successo stagionale a spese del Montemilone. Pantano Pignola e Possidente hanno chiuso con un pari “ad occhiali”, mentre l'Albatros Oppido ha sorriso per la prima volta in campionato, rifilando un set tennistico al San Cataldo (doppiette di Pagano, Mancuso A. M. e Lancellotti A.). Prima vittoria stagionale anche per l'Abriola che si è sbarazzato di misura del Barrata Potenza. GIRONE B Questa volta il tris non è arrivato. Non importa, il Lagonegro ha, comunque, centrato la quinta affermazione consecutiva in casa del Villa d'Agri. Di misura, con la rete di Mastroianni, il team di Oliva ha conquistato altri tre punti preziosi che lo proiettano sempre più in alto in classifica. Alle sue spalle, a parte la strenua resistenza del Rotondella, c'è il vuoto. La compagine materana ha battuto il Satriano nel confronto diretto grazie alla “bomba” di Ripa che si è insaccata all'incrocio dei pali della porta avversaria. Distante quattro
lunghezze dalla piazza d'onore, troviamo il Salandra, bloccato in casa sul punteggio di parità dal Roccanova. Non è un momento particolarmente brillante per il Salandra, reduce da tre pareggi di fila dopo un avvio di stagione scoppiettante. Anche il Montescaglioso ha chiuso la contesa con un pareggio sul campo dell'Invicta Burgentia. L'Aurora Tursi, invece, ha regalato la prima gioia interna ai propri tifosi piegando il Pomarico con Crucinio. Il Bernalda non riesce proprio a vincere. Infatti, dopo l'esordio fortunato con vittoria (1-0 al Tursi), la compagine ionica ha messo in fila quattro pareggi. L'ultimo contro il Fagnano Valsinni. Bernalda avanti con un rigore di Margarita e pari di Lozitiello. Il giovane Parente ha regalato il primo successo stagionale al Paternicum nel derby contro la Tramutolese. Infine è sempre più notte fonda per la Rigamonti Matera: ultimo posto e quinto ko di seguito. A brindare per il primo successo in campionato è stato il Sirino Mercure (in
gol con la doppietta di Laino e con Olivieri). I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Trentadue gol messi a segno (215 marcature in totale) in questa quinta giornata (22 nel girone A, 10 nel B), di cui 19 dalle formazioni che hanno giocato in casa (15 nel girone A, 4 nel B), 13, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta (7 nel girone A, 6 nel B). Si sono registrati 7 successi interni (5 nel raggruppamento A, 2 nel B), 4 vittorie esterne (1 A, 3 B) e 5 pareggi (2 nel girone A, 3 nel B). Il girone più prolifico è il raggruppamento A con 116 reti, seguito dal B con 99. Il migliore attacco del campionato è quello del Montescaglioso (18 reti, girone B), il peggiore è quello del Pomarico (1 rete, girone B). Le migliori difese sono quelle del Pietragalla (1 rete subita, girone A) e del Salandra (1 rete subita, girone B), mentre è della Rigamonti Matera (girone B) la retroguardia più perforata (20 reti subite). Donato Pavese
Prima categoria Bar La Notte e Lagonegro prime
Coppia d’assi che viaggia con il vento in poppa BAR LA NOTTE Pignola e Lagonegro proseguono la loro marcia incontrastata, cominciata cinque settimane fa. Le regine dei due raggruppamenti di Prima Categoria hanno inanellato il quinto successo di fila dall'inizio della stagione. Entrambe si sono riscoperte “corsare” nell'ultimo turno di campionato, vincendo di misura. Nel girone A, il team pignolese di Olita ha condannato il Futura Potenza alla quinta disfatta consecutiva soltanto allo scadere. Subito dietro, il favorito Pietragalla non perde colpi (successo striminzito sull'Fst Rionero). In terza posizione è salito il sorprendente Sant'Angelo. Nell'altro raggruppamento, accantonata la “regola del tris”, il Lago-
negro si è imposto di misura a Villa d'Agri. Insegue soltanto il Rotondella che ha già fatto il vuoto sulle altre inseguitrici. Dalla terza posizione in giù si è formato un groviglio di squadre. GIRONE A Ha imparato a soffrire questo Bar La Notte Pignola. Gran parte delle partite, infatti, le ha vinte soltanto negli ultimi minuti di gioco. E' accaduto anche in casa del Futura Potenza, superato in extremis da un penalty di Dipierri. Ma nonostante tutto, è una squadra vincente. Ora sono cinque le vittorie di fila fin qui ottenute. Per la compagine potentina di Restaino è arrivato il quinto stop dall'inizio del torneo. In seconda posizione non sta certamente a guardare il Pietragalla. La
squadra con la difesa meno perforata del campionato ha piegato, sul terreno amico, l'Fst Rionero grazie ad un tap-in di Villano ad inizio ripresa. I punti di distacco in classifica tra le due big sono sempre minimi (appena due). Sull'ultimo gradino del podio, è salito il Sant'Angelo, vittorioso a domicilio contro il San Chirico Nuovo, che ha conosciuto il suo primo ko stagionale. Il Parco Tre Fontane Potenza non è riuscito ad avere la meglio sul Ruvo. In svantaggio per merito del solito Gorga, i potentini si sono risvegliati con i gol di De Francesco ed Arcamone. Lifranchi ha messo tutti d'accordo nel finale impattando la contesa. Scorrendo la classifica, il Savoia ha abbandonato le parti
Sport
Mercoledì 22 ottobre 2008
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Seconda categoria Il segno X ha prevalso
Solo Metanauto Picerno vola a punteggio pieno SOLTANTO LA Metanauto Picerno è a punteggio pieno nel campionato di Seconda Categoria. Dopo quattro giornate, la capolista del raggruppamento B ha già dato prova della propria forza, superando, una dopo l'altra, tutte le avversarie che ha incontrato sul suo cammino. A ruota, il Tricarico è stato graziato dalla pioggia a Cancellara: gara sospesa sul 40 per i padroni di casa. Nel girone C, invece, è caduta inaspettatamente la Fortitudo Moliterno ai piedi del Real Grumento. E' stata così raggiunta in classifica dal Castelsaraceno. Nel primo raggruppamento guidano in tre: Palazzo, Foggiano Melfi e Castelgrande. GIRONE A Si è ridotto a tre il numero delle battistrada in testa alla classifica. Palazzo, Foggiano Melfi e Castelgrande sono le nuove regine. La matricola Palazzo ha battuto in casa e con un gol di scarto il San Nicola. Il Foggiano Melfi, invece, ha superato l'Atletico Genzano con un risultato all'inglese. In esterna, il Castelgrande ha fatto la voce grossa con il Ruoti, grazie alle marcature di Federici ed Errico. Detto delle tre leader, spazio alle inseguitrici. E tra queste troviamo la Fides Scalera che ha impattato per la prima volta nel corso di questa stagione sul campo del Casteldoria. I “castellani”di Lagopesole hanno, invece, sbloccato la classifica conquistando il primo punto. Sul punteggio di parità è stato fermato anche il Garnet Red Bella (1-1 col Ginestracan-
POTENTIA GRASSANO
dida). In coda ha finalmente sorriso il Rapolla (vittorioso sul San Giovanni), mentre Sport Melfi e San Fele si sono accontentati di un punto a testa. GIRONE B La Metanauto Picerno procede a passo spedito. Lo ha confermato anche il rotondo successo ottenuto in casa del Craco. In seconda posizione, il Tricarico deve ringraziare la pioggia. A Cancellara, prima che la gara fosse sospesa, stava maturando la prima pesante disfatta stagionale. Il La Fiasca Oppido, nonostante le numerose palle-gol create (tra cui due traverse timbrate da De Felice A. e De Felice Mi.), non è riuscito a portare a casa il successo contro l'Atletico Balvano. Può finalmente sorridere il Potentia Santa Cecilia che ha sconfitto il Grassano con Labella e Tavolaro (ospiti, però, per primi avanti con Matera). Botta e risposta tra Laurenzana e Vietri: vantaggio di Gorga e pari laurenzanese di Ferrari. In parità hanno chiuso anche Accettura ed Atletico Albano. Infine quarto insuccesso di fila per l'Anzi che ha sbloccato la classifica del Marsico 2002. GIRONE C Il Real Grumento ha fatto lo sgambetto alla capolista. Dopo tre vittorie di fila, la Fortitudo Moliterno è stata parzialmente ridimensionata. Ora non è più sola in testa alla graduatoria, ma a farle compagnia c'è il Castelsaraceno che ha piegato con un poker i F.lli Cafaro. A ruota, lo Sporting Chiaromonte è stato bloccato senza reti sul terreno di
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gioco dell'Episcopia. Il Nemus è stato fermato in casa dalla squadra abbonata ai pareggi, ovvero la Sanseverinese (tre “x” in quattro incontri). I ragazzi di Cantisani si sono portati in vantaggio con Melchionda, prima di essere raggiunti da Provenzano. Terzo pari di fila (con gol dopo i due precedenti 0-0) per l'Oratorio Lentini Maratea contro il Sarconi. Bene il Real Agromonte vittorioso sul San Martino d'Agri. Infine il Trecchina si è arreso in casa del Castelluccio. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “X”. Cinquantotto gol messi a segno (270 marcature in totale) in questa quarta giornata (20 nel girone A, 16 nel B, 22 nel C), di cui 33 dalle formazioni che hanno giocato in casa (12 nel girone A, 7 nel B, 14 nel C), 25, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta (8 nel girone A, 9 nel B, 8 nel C). Si sono registrati 8 successi interni (3 nel raggruppamento A, 1 nel B, 4 nel C), 3 vittorie esterne (1 A, 2 B, 0 C) e 9 pareggi (3 nel girone A, 3 nel B, 3 nel C). Il girone più prolifico è il raggruppamento C con 109 reti, seguito dall'A con 90 e dal B con 71. Il migliore attacco del campionato lo detiene la Fortitudo Moliterno (17 reti, girone C), il peggiore è quello del Cancellara (1 rete, girone B). La migliore difesa è quella del Tricarico (1 rete subita, girone B), mentre sono del Sarconi e dei F.lli Cafaro (13 reti subite, girone C) le retroguardie più perforate. Donato Pavese
GRUMENTO F.MOLITERNO
2 1
POTENTIA SANTA CECILIA: Donadio, Cuminiello, Labella, Coviello, F. Palese, Sannazzaro (46' Tavolaro), A. Morlino, R. Palese, De Bonis, Marcodoppido (91' Alvino), Colucci. A disp.: D. Morlino, Marino. Allenatore: Macchia. GRASSANO: La Fiosca, Giammarrusti, Crispo (78' Frumento), Calabrese, Abate, Dininno (73' Di Lorenzo), Di Stefano, Dartizio, Matera, Viggiano, Di Trinco (60' Bolettieri). A disp.: Siggillino, Carbone. Allenatore: Dartizio. ARBITRO: Sannella di Potenza. RETI: 36' Matera (G), 40' Labella, 48' Tavolaro (PSC).
GRUMENTO: Chiappa, E. Morello, Pizzo, Toce, Mau. Scaldaferri, Genovese, Sacco, Innella (Alagia), Vicino, Mas. Scaldaferri (Laveglia), G. Petrocelli.A disp: Campiglia, A. Petrocelli, Lagrutta, Dipierri, A. Morello.All: Prete. MOLITERNO: Cantisani (Orlando), Albini, Dipierri, G. Depaola, Pinto, Rizzo, Labanca, F. Aiello, Ianniello, Latorraca, D. Depaola, F. Dandrea.A disposizione: D. Dandrea, Petrocelli, V. Aiello.All: Canzoniero. RETI: 13° e 46° Massimo Scaldaferri, 78° Dipierri. ARBITRO: Favale di Bernalda.
POTENZA - Prima vittoria della stagione per i rimaneggiatissimi ragazzi di Macchia, che battono il Grassano per la terza volta su tre negli ultimi due campionati, grazie ai gol di Giuseppe Labella che ha smesso i panni da portiere per indossare quelli di terzino sinistro e di Angelo Tavolaro tornato a Potenza appositamente per disputare questa gara. E' del Potentia Santa Cecilia il primo tentativo a rete del match con Coviello che tira alto. Poco dopo Donadio blocca senza problemi la punizione di Di Stefano. Al 20' R. Palese sfiora il gol del vantaggio con un tiro dal limite che colpisce la traversa. Passano tre minuti e Colucci su passaggio di R. Palese con un diagonale rasoterra costringe La Fiosca alla parata. Alla mezzora è F. Palese a provarci su punizione ma l'estremo difensore ospite neutralizza il calcio piazzato. Al 36' arriva il vantaggio ospite con Matera che partito sul filo del fuorigioco si presenta solo davanti a Donadio e lo batte. Però trascorrono quattro minuti e i locali trovano il pari con Labella che trova il gol con un gran tiro dalla sinistra da fuori area. Sulle ali dell'entusiasmo i locali provano a chiudere in vantaggio sul finale di tempo di tempo con R. Palese, il cui tiro si perde fuori di poco. Nella ripresa i padroni di casa si presentano in campo con Tavolaro al posto dell'infortunato Sannazzaro, che si aggiunge alla già lunga lista di indisponibili. Girano tre volte le lancette dall'inizio del secondo tempo ed è proprio Tavolaro che va a battere una punizione, la palla rimbalza davanti a La Fiosca che la tocca ma la stessa si insacca all'incrocio. All'8' sono ancora i locali a cercare il gol con R. Palese che mette fuori, con Marcodoppido la cui conclusione viene controllata da La Fiosca, con A. Morlino che manda a lato di testa su punizione di Cuminiello e ancora con R. Palese che calcia sul fondo. Per gli ospiti ci sono solo le reazioni con la punizione alta di Di Stefano e con la conclusione Bolettieri che finisce fuori. I gialloblu, dopo aver vinto la prima gara della stagione, sabato prossimo faranno visita alla capolista Metanauto in quel di Picerno. Biagio Bianculli
GRUMENTO NOVA - Dopo tre vittorie consecutive la capolista Moliterno incappa nella prima sconfitta stagionale nel derby con il Grumento che, con una condotta di gara decisa, cinica e concreta, si aggiudica meritatamente la gara. Non esenti da colpe gli ospiti, le due reti subite su altrettante amnesie difensive, con il centrocampo a dir poco sotto tono e mai in condizione di rifornire a dovere le bocche di fuoco Aiello e Latorraca. L'azione dei padroni di casa, al contrario scorre fluida sull'asse Toce Scaldaferri - Scaldaferri. Parte forte il Grumento con Mas. Scaldaferri che già al 3° spaventa Cantisani con una rasoiata a fil di palo. Al 5° è Vicino ad impegnare il portiere di testa su azione d'angolo. Ancora Mas. Scaldaferri che crossa da sinistra, ma Innella mette alto sottomisura (11°). Gli ospiti rompono l'assedio con un tiro da fermo da trenta metri di Latorraca parato. Improvviso il vantaggio dei padroni di casa al 13°. G. Depaola perde malamente palla a centrocampo e lancio per Mas. Scaldaferri che in slalom supera anche il portiere e mette in rete. La reazione della capolista è tutta in un punizione alta di D. Depaola (19°) ed in un debole tiro di G. Depaola ben parato (22°). Al 30° solo un prodigioso riflesso di Orlando, subentrato all'infortunato Cantisani, evita il raddoppio su iniziativa di Mau. Scaldaferri innescato da un altro errato disimpegno ospite. La prima frazione si chiude con un preciso lancio per Latorraca non finalizzato. Ad inizio ripresa il raddoppio. Calcio d'inizio, liscio di un difensore e nuovo slalom vincente di Mas. Scaldaferri. A questo punto sale le tensione, non solo agonistica. Al 57° le due squadre restano in dieci per uno scambio di opinioni troppo vivace tra Labanca e Vicino. La capolista capisce di dover tentare di più e si butta con decisione in avanti. Al 65° è D. Depaola a costringere Chiappa all'intervento in due tempi. Poi è Dipierri a salire alla ribalta. Prima sfiora il palo con un gran sinistro (70°). Poi impegna severamente Chiappa con un tiro da trenta metri (75°) ed al 78° riapre la gara con una acrobatica spaccata su cross basso da sinistra. Il Grumento reagisce ma è tardi. Gerardo Tempone
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Sport Coppa Italia regionale Scanzano unica squadra di Promozione impegnata
Mercoledì 22 ottobre 2008
Quarti, molto turnover Largo a chi finora ha trovato meno spazio QUESTO POMERIGGIO sono in programma le gare di andata dei quarti di finale della Coppa Italia regionale. Delle otto squadre ancora in corsa per la conquista del trofeo tricolore, ben sette militano nel massimo torneo lucano e soltanto l'Atletico Scanzano appartiene alla cadetteria regionale. In vista di questo turno infrasettimanale di Coppa, molti allenatori attueranno il turnover, schierando in campo atleti che finora non hanno trovato molto spazio in campionato. Con la nostra rassegna di presentazione, partiamo dal match in calendario a Marconia che vedrà opposti il Pisticci e l'Irsinese (inizio della gara alle 15.30). La compagine ionica di Valente è in netta ripresa in campionato e finora ha dimostrato di tenerci molto alla manifestazione della coccarda. Infatti, nel precedente turno di Coppa, ha eliminato il Ricigliano vincendo sia il match di andata che quello di ritorno. L'Irsinese, dal canto suo, sta attraversando un momento stre-
LE QUATTRO GARE IN PROGRAMMA OGGI Gare d’andata dei quarti di finale, gare orari e terne designate. Pisticci-Irsinese ( 15,30 a Marconia) arbitra Pascaretta di Moliterno (sofia-la sala) Avigliano-Valdiano Lauria (15,30): arbitra Russo di Bernalda (esposito-diotisalvi) Murese-A. Scanzano (15,30) arbitra Martone di Venosa (Petrone-lasalvia) Picerno-Ferrandina (ore 17) arbitra D’Alessandro di Bernalda (Brancato-Salvia) Antonio Valente
pitoso. In campionato, i ragazzi di Patella hanno inanellato sette punti in tre gare e vorranno ben figurare anche in questa competizione (sono la squadra detentrice della Coppa Italia regionale). Nel precedente turno di questa manifestazione, l'Irsinese ha eliminato il Balvano. Ad Avigliano (con fischio d'inizio alle
15.30), la compagine granata di Filadelfia affronterà nuovamente, dopo tre giorni, il Ruggiero Valdiano Lauria. Domenica scorsa, la formazione salernitana si è imposta in campionato grazie alla doppietta del difensore Di Falco ed alla rete del bomber Salamone. Ora l'undici granata, che può contare anche sul-
Seconda cat. Ferrari risponde a Gorga
Regna l’equilibrio LAURENZANA 1 SILEN. VIETRI 1 LAURENZANA: Rossi, Trivigno G., Di Trinco, Manzi (22' st Plantamuro M.), Pavese R., Cafarelli, Nigro, Marone (45' st Biancone), Pavese L., Plantamuro R. (11' st Giallorenzo), Ferrari. A disp.: Rendi, Dianò, Graziadei M., Troccoli E. All.: Cafarelli. SILENZIOSI VIETRI: Uva, Calviello C., Grande, Passannante, Macellaro D., Marsico, Di Carlo, Cuoco (16' st Saccone), Giordano, Calviello G., Gorga (32' st Macellaro R.). A disp.: Iuorio, Magrino, Picciuolo, Zotta. All.: Ciarliero. ARBITRO: Gaudiano di Matera. RETI: 20' pt Gorga (SV), 37' pt Ferrari (L). NOTE: giornata autunnale. Espulso: 44' st Pavese R. (L) per fallo di reazione. Ammoniti: Di Trinco (L), Gorga, Passannante, Macellaro R. (SV). Spettatori: 50 circa. Angoli: 7-4 per il Vietri. Recupero: 3' pt, 3' st. LAURENZANA - Non è stato particolarmente brillante l'esordio casalingo in campionato del Laurenzana di mister Cafarelli, dopo due trasferte di fila (Balvano ed Oppido) e la gara interna rinviata con l'Accettura. Contro un volenteroso Vietri è scaturito un equo pari che ha confermato una regola: i ragazzi di Ciarliero conquistano punti in esterna (secondo pari), ma sono vulnerabili tra le mura domestiche (doppio ko). Entrambe le squadre possono sicuramente recriminare per una vittoria fallita: il Laurenzana per la mancata concessione di due netti calci di rigore ed il Vietri per le diverse occa-
Plantamuro, sotto Ferrari
In basso Manzi
sioni mancate davanti al portiere avversario. E' stato un pari giusto, come abbiamo detto, che rimanda le due squadre a tempi migliori. La cronaca del primo tempo è ricca di azioni degne di nota, un po' meno
la ripresa. Si comincia al 3' con una percussione sulla sinistra del Laurenzana con Pavese R. che salta l'uomo e serve a Marone un comodissimo pallone; l'attaccante di casa colpisce la rete esterna della porta. Pericolo scampato e Vietri che si riversa in avanti con almeno sei calciatori. Al 10' botta a mezza altezza di Calviello G. e salvataggio in angolo di Rossi. Poi è Di Trinco, sull'altro versante, ad indugiare a tu per tu con Uva (16'). Al 20' gli ospiti passano con un tapin ravvicinato di Gorga che capitalizza al meglio una deviazione di Rossi su punizione di Passannante. Il Vietri preme e mette in sofferenza la difesa locale. Nel miglior momento ospite, ecco arrivare al 37' la perla di Ferrari che mira sotto la traversa dal limite e batte l'incolpevole Uva (su assist dalla destra di uno spento Plantamuro R.). Al 40' vibranti proteste del Laurenzana per un tocco di braccio in area vietrese su conclusione di Di Trinco. Sul capovolgimento di fronte, Gorga fallisce il vantaggio a due passi da Rossi. Nella ripresa il gioco appare più confusionario, con il Vietri maggiormente proiettato in avanti. Eppure al 26' sono ancora i padroni di casa a protestare per un fallo nell'area ospite. Il Vietri sfiora l'autogol al 27', ma mette i brividi al Laurenzana in due occasioni e soprattutto con il neo-entrato Saccone (42'). Nel finale saltano i nervi: Pavese R. reagisce con le mani ad un fallo di Macellaro R. e rimedia il rosso (44'). La gara si conclude tra le imprecazioni del folcloristico pubblico all'indirizzo della squadra di casa e della giacchetta nera. don.pav.
l'estro di Petilli, è fermamente intenzionato a superare il turno di Coppa per raggiungere le semifinali. Occhio poi alla Murese, capolista indiscussa del campionato di Eccellenza. Orfana di Giuseppe Iacullo (appiedato dal giudice sportivo per un turno), la squadra di Lardo ospiterà l'Atletico Scanzano, unica compagi-
ne di Promozione ad aver raggiunto i quarti di finale di Coppa. L'esito del confronto sembra scontato, ma bisognerà fare particolarmente attenzione ai “baby” di mister Calone che hanno già dato qualche dispiacere a squadre di rango nel torneo cadetto. Il match avrà inizio alle ore 15.30. Con un'ora e mezza di ritardo ri-
spetto a questo incontro (ore 17.00), sul terreno di gioco di Picerno sarà di scena il Ferrandina. Non sarà della partita il picernese Valerio Lottino per squalifica. La squadra di Di Mase, comunque, è stata sempre compatta finora tra le mura domestiche, mentre ha concesso troppo in trasferta. Il Ferrandina, invece, viene da un ottimo momento di forma e di risultati. Agli ottavi di Coppa, il Picerno si è sbarazzato dell'Angelo Cristofaro Oppido, mentre il team di Stigliano ha eliminato il Vitalba Filiano. Questi sono i calciatori squalificati nel precedente turno di Coppa Italia: Luca Limmatola (Ricigliano): 2 giornate; Valerio Lottino (Picerno), Leonardo Volturno (Angelo Cristofaro Oppido), Leonardo Castellucci (Atletico Scanzano), Ignazio Digirolamo (Azzurra Tricarico), Giuseppe Scarfone (Azzurra Tricarico), Donato Mecca (Lagopesole), Giuseppe Iacullo (Murese), Aniello Cirillo (Ricigliano): 1 giornata. Donato Pavese
Seconda categoria Prima vittoria stagionale
Rapolla, Grossi e Di Tolve stendono il San Giovanni RAPOLLA 2 SAN GIOVANNI 0 A.S.D. RAPOLLA: Cassano L., Costantino M., Pianta E., De Luca M., De Nigris R., Albis S., Cassano A., Maitilasso M. (Dal 70° Di Noia F.), marazzo M. (Dall'85° Nardiello G.), Iorio E.(Dal 56° SAN GIOVANNI: Santoro D., Santoro G., Sileo A., Costa P., Vaccaro G., Vaccaro D., Mecca N., Corbo V., Masi F., Viggiano A., Romeo F. All. Sabato V. ARBITRO: Di Biase Di Venosa MARCATORI: Grossi E., RAPOLLA -Partita vibrante ed intensa giocata a ritmi elevati, vinta meritatamente dal Rapolla a spese diico San Giovanni, atteso con umiltà e rispetto da mister Recine fettive potenzialità della squadra per il prosieguo del campionato. La squadra di casa inizia la partita di gran carriera e già al settimo il figliuol prodigo Grossi E. viene atterrato da tergo al limite dell'area, con il direttore di gara che fischia il calcio di punizione dal limite, ma inspiegabilmente non espelle, nè ammonisce il difensore ospite, visto che era ultlimo uomo con chiara occasione da gol. Un minuto dopo lo stesso attaccante con un'azione personale crea lo scompiglio nell'area avversaria ed il suo diagonale da sinistra viene messo fuori da Cassano A. a portiere battuto. I vulturini continuano a controllare e comandare il giuoco, con il San Giovanni che cerca di rispondere in contropiede, ma sono i padroni di casa che creano le occasioni da rete ed in-
Grossi
Cassano
fatti al 28° dopo una triangolazione tra Cassano A., Iorio, Tamarazzo M. che con un diagonale di esterno mette di poco al lato, ed al 30° ti a Santoro D. si allunga la palla e si fà anticipare dall'estremo difensore ospite.
Al 42° la prima azione di rilievo del San Giovanni con Masi che si invola sulla destra lasciando partire un diagonale controllato agevolmente dall'esperto Cassano L., è il preludio al gol del Rapolla con l'onnipresente Grossi che in velocità si incunea tra i cenGrossi E trali della difesa aviglianese, e con un pallonetto al volo di rara bellezza mette Di Tolve M.) alle spalle dell'incolpevole Santoro D. per il meritato vantaggio. Dopo l'intervallo, Il Rapolla continua a re il giuoco doppio per chiudere la gara, che puntualmente arriva al 48' al 4 sulla sinistra tra Grossi al 48', Di To Maitilasso e ritorno palla a Grossi, il cui diagonale è deviato in rete dal neo entrato Di Tolve. Il San Giovanni cerca di reagire ed al 68' su un traversone proveniente da destra per capire re calcia a botta sicura, ma Cassano L. ottimamente piazzato pericolo corso scuote i ragazzi di mister Recine, e già al 70' minuto dopo l'ennesima azione sulla sinistra, Grossi coglie il palo alla destra della porta difesa da Santoro D., ed al 71' Di Tolve dopo uno scambio con Grossi lascia partire un gran tiro che l'estremo difensore ospite devia in angolo. Il Rapolla nonostante il doppio vantaggio non bassa il baricentro della squadra, continuando a controllare la partita annullando la reazione degli ospiti. Si porta in cascina la prima vittoria stagionale, a spese del San Giovanni che lo scorso il 25 Aprile nel campionato di terza categoria, subì la sconfitta con l'identico risultato di due a zero. vi. bo.
47 Sport E’ Podano a 5’ dalla fine a decidere il match contro la Vultur Rionero •Mercoledì 22 ottobre 2008
P3F Potenza, vittoria sofferta Gli altri gol dei potentini realizzati da Carleo, Basile e Ostuni IL TABELLINO P3F POTENZA VULTUR RIONERO
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P3F POTENZA: Lorusso, Labella, Ottati, Annunziata, M. Rosa, Mastroberti, Carleo, Ostuni, Podano, Marchese, Basile. In panchina: Placelle, Arcieri. Allenatore: Rizzi. VULTUR RIONERO: Briolo, Filidoro, Spadola, Catarinella, Di Tolve, Cripezzi, Orabona, Lanotte, Marmora, Callimo. Allenatore: Viggiano. ARBITRO: Lisi di Potenza. MARCATORI: 7’ pt Orabona, 25’ pt Carleo, 32’ pt Bergamasco, 7’ st Basile, 15’ st Ostuni, 30’ st Marmora, 40’ st Podano. POTENZA – Dopo aver sprecato l’occasione di vincere il derby con il Futura Potenza per essersi fatti raggiungere nel finale, i ragazzi di mister Rizzi offrono ancora una volta una buona prestazione battendo la Vultur,
Asquino (Vultur)
Mazzucca (Vultur)
compagine ben messa in campo e dotata di ottime individualità. La cronaca. La partita si mette subito bene per gli ospiti che al 7’ vanno in vantaggio con un tiro dal limite di Orabona. La reazione dei padroni di casa si concretizza al 25’ con un bel gol di Carleo, abile a segnare sotto porta. Poco dopo vanno di nuovo in vantaggio i vulturini con il bravo Bergamasco, ma con l’estremo difensore locale non esente da colpe. All’inizio della ripresa buon ritmo dei padroni di casa che pareggiano subito con una splendida punizione di Basile e poi si portano in vantaggio con Ostuni che
raccoglie un invito di Carleo dalla destra e di testa realizza. La partita resta sempre bella e giocata bene dalle due squadre con la Vultur che pareggia con Marmora che su calcio di punizione dai trenta metri infila il “sette” della porta difesa dal secondo portiere Placelle, subentrato all’infortunato Lorusso. La partita non è finita e al 40’ c’è una splendida azione di Basile con il pallone servito a Podano che non sbaglia. Nel dopo partita il dirigente potentino Colangelo ci ha detto: “E’ stata una vittoria meritata per questo gruppo di giovani ben amalgamati e allenati da mister Rizzi”.
Le reti sono di Lottino, Langone e Galasso
Il Picerno fa festa con un bel tris IL TABELLINO FOGGIANO MELFI AZ PICERNO
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FOGGIANO MELFI: Fuschetto, Di Guglielmo, Buglione, Mairro, Lomio, Ismaili, Telesca, Di Muro, Bafunno, Cappiello, Calabrese. In panchina: Maiellare, Prota, Schirò, Coppola, Russo, Belluscio, Fontana. Allenatore: Savino. AZ PICERNO: Notargiacomo, Albano, F. Salvia, Siuzio, Naturale, Germano, Sodo, Quagliata, Lottino, Viaggiano, Langone. In panchina: Pietrafesa, Russo, S. Salvia, Galasso. Allenatore: Caivano. ARBITRO: Stefania Muscatello di Venosa. MARCATORI: 10’ pt Lottino, 21’ pt Langone, 16’ st Galasso.
MELFI – Gioca da grande squadra l’Az Picerno contro il Foggiano Melfi, imponendo già dalle battute iniziali il proprio gioco mentre la squadra di Lino Savino appare stanca forse per il recupero di mercoledì scorso con l’Atella Monticchio. La cronaca. Passa subito in vantaggio il Picerno, il minuto è il 10, con un lancio del centrocampo per Lottino che dal limite di prima indirizza la palla all’angolino segnando un gran goal. Il Foggiano Melfi cerca di reagire e al 17’ su angolo è Bafunno che ha la palla buona per il pareggio ma il pallone, colpito di testa, termina alto sopra la traversa. Al 21’ il Picerno raddoppia con Langone, che approfitta di una mischia in area vince un rimpallo col portiere e de-
posita la palla in rete. Il Foggiano Melfi accusa il colpo e lascia molto l’iniziativa al Picerno che potrebbe realizzare altre reti ma fallisce il bersaglio. Al 32’ prima sostituzione tra i locali, esce Buglione per Salvatore Russo. L’undici di casa, con l’ingresso di Russo, sembra più propositivo e ci prova al 37’ con Calabrese che da fuori area cerca la porta ma la palla esce fuori per poco. Il primo tempo è tutto qui. Nella ripresa all’8’ nelle file del Foggiano Melfi esce Calabrese per Belluscio. Il Foggiano tiene di più il pallino del gioco e impensierisce ulteriormente la retroguardia degli ospiti. All’11’ ci prova Bafunno da fuori ma il pallone si perde sul fondo. Al 16’ su punizione dal limite arriva il terzo goal del Picerno con Galasso che manda la palla sotto la traversa con Fuschetto battuto. Al 22’ ancora sostituzioni nel Foggiano Melfi con Fontana che prende il posto di Bafunno e Prota che prende il posto di Di Guglielmo. Al 28’ Russo dalla sinistra mette la palla in area ma Belluscio non ci arriva per poco mancando una buona occasione. Al 35’ altro cambio tra i locali; entra Coppola per Lomio ma le cose non cambiano e l’Az Picerno di mister Barto lo Filadelfia vince meritatamente una partita che Lino Savino commenta con queste parole: “L’Az Picerno si è dimostrato più incisivo e deciso in avanti con una buona retroguardia in copertura. Per quanto riguarda noi abbiamo sofferto molto questo buon Picerno, abbiamo fatto errori di inesperienza, ma tutto sommato dopo la buona prova di mercoledì nel recupero va bene cosi, cercheremo di migliorare e non ripetere gli errori commessi in questa gara”.
Gara rinviata per necessità legate alle prime squadre
IL TABELLINO AVIGLIANO CALCIO FUTURA POTENZA
-
Partita rinviata. AVIGLIANO - A seguito degli accordi intercorsi tra le due società interessate, la gara valevole per la terza giornata di campionato verrà disputata giovedì 23 alle ore 16.00 sul campo “Comunale” di Avigliano. Questo è quanto stato pubblicato dal comitato regionale che ha dunque posticipato, accogliendo le richieste delle due società, questo incontro che di certo sarà bello ed avvincente. Infatti, abbiamo fiducia che i ventidue che scenderanno in campo sul manto in erbetta sintetica di Avigliano sapranno deliziare il pubblico presente e quindi cercare di migliorare una classifica che dopo due giornate vede
Avigliano-Futura Potenza si gioca domani alle 16
Chianese (Avigliano)
Lorusso (Avigliano)
Potenza(Avigliano)
la squadra potentina con quattro punti, quindi im-
battuta, mentre l’Avigliano Calcio è relegato all’ultimo
posto senza punti in carniere.
Il successo firmato da Mecca, Giovanni Pace e Gerardi
Il Lagopesole spegne il Real LAGOPESOLE - Il Lagopesole conquista la sua prima vittoria contro un buon Real Montemilone e gioisce per una prova che ne ha messo in evidenza la volontà e la tenacia. Molte le occasioni create nell'arco degli oltre novanta minuti e anche se non tutte sono andate a buon fine i ragazzi di mister Colangelo sono rimasti ben contenti del proprio gioco e dal ritmo imposto alla gara. Partono bene i locali con Zaccagnino che già al 5' ci prova con un tiro che finisce fuori. Ancora Zaccagnino al 15' impegna il portiere con un tiro da fuori che l'attento Fierro "smanaccia" lontano. Marco Zaccagnino ci riprova al 21' con un colpo di testa ma anche questa volta l'estremo difensore dice di no. Al 24' si fa vedere il Real Montemilone con una punizione dalla sinistra di Lavista che tocca la traversa. Al 26' ancora un'azione
per gli ospiti con un tiro da fuori di Damiani che non inquadra lo specchio della porta. Al 31' Marco Zaccagnino trova la via del gol su punizione ma l'arbitro annulla per fuorigioco. Un minuto più tardi il Lagopesole segna ancora con Mecca che trasforma il calcio di rigore concesso per il suo stesso atterramento da parte di Zampino. Fino al 45' si assiste ad un batti e ribatti a centrocampo fino a quando su un calcio d'angolo Giovanni Pace si avventa sul pallone e lo spedisce in rete per il due a zero. La ripresa si apre con l'instancabile Zaccagnino pronto a provarle tutte pur di arrivare al gol. E' però Gerardi a firmare la terza marcatura su un rilancio di Sabia facendosi presto perdonare l'errore commesso appena un minuto prima quando aveva tirato il pallone nelle braccia del portiere ospite. Al 7' la sfortunata autorete
di Coviello, che devia alle spalle del proprio portiere il tiro di Sinicolfi, consente al Montemilone di accorciare le distanze. Prende coraggio la squadra avversaria e all'11' va di nuovo in gol con Damiani. Per il Lagopesole è più di quanto possa sopportare e così dà il via ad una serie di azioni pericolose. Gerardi manda la sfera fuori di poco in due occasioni ravvicinate al 18' e al 22'. Al 26' occasione d'oro per il Real Montemilone ma Damelio spreca l'occasione del pareggio sbagliando un rigore. Continua il forcing dei locali ma dopo la traversa di Strammiello il gioco ristagna a centrocampo aspettando il triplice fischio finale che arriva a decretare la vittoria del Lagopesole. Un successo che scombussola il girone o meglio ci fa capire che il Real Monmtemilone non è imbattibile come si pensava.
IL TABELLINO LAGOPESOLE 3 REAL MONTEMILONE 2 LAGOPESOLE: Sabia, Lovallo, Coviello, G. Pace, Strammiello, R. Pace, Lucia, Faraone, Zaccagnino, Mecca, Gerardi. In panchina: Sinisi, Romano, Romaniello. Allenatore: Colangelo. REAL MONTEMILONE: Fierro, Zampino, Tarricone, Giordano, Ruggiero, Damelio, Santosuosso, Lavista, Laus, Damiani, Siconolfi. In panchina: Ihssi, Latorraca, Paolino, Bucci, Scaramuzzo, Vallone. ARBITRO: Loffredo di Potenza. MARCATORI: 32' pt (rig.) Mecca, 45' pt G. Pace, 3' st Gerardi, 7' st (aut.) Coviello, 11' st Damiani.
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Sport Girone A- La squadra di Valanzano festeggia in casa i primi tre punti
Mercoledì 22 ottobre 2008•
Il Balvano può sorridere Per il Vitalba un altro stop lontano dalle mura amiche IL TABELLINO BALVANO VITALBA
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BALVANO: Le Caldare, Casciano, C. Turturiello, Iannone, Caniano, Matturro, Di Stasio, Bovino, C. Quagliata, D. Quagliata. All.: Valanzano. VITALBA: C. Mecca, C. Telesca, Gambetta, Loffredo, Santarsiero, Martinelli, A. Tlesca, Pace, Pannullo, Colangelo, Colucci. In panchina: Ferrarini, G. Mecca, Lorusso, Grieco. All.: Romaniello. MARCATORI: 13’ pt Gambetta (aut.), 15’ pt Pannullo, 25’ pt D. Quagliata, 41’ pt C. Bovino, 30’ st Quagliata, 32’ st A. Pacella.
BALVANO - Prima vittoria nel campionato Juniores per il Balvano sul Vitalba. Successo nato con un avvio di gara davvero deciso da parte dei locali che sfiorano il gol dopo pochi minuti dall’avvio con un pallonetto dal limite di Donato Quagliata che finisce di pochissimo alto sopra la traversa. Al 10’ Costantino Bovino su punizione dal limite del vertice sinistro calcia di poco fuori. Al 13’ il Balvano passa in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal terzino Turturiello sul quale interviene in maniera scorretta Gambetta deviando la palla nella propria rete. Il vantaggio del Balvano tuttavia dura appena due minuti, infatti il Vitalba reagisce con impeto, prima impegna severamente Le Caldare, bravissimo a deviare in calcio d’angolo un
diagonale di Pace, poi raggiunge il pareggio proprio sugli sviluppi del calcio d’angolo con un bel colpo di testa dell’attaccante Pannullo. Al 21’ ancora una punizione dal limite del vertice sinistro dell’area di rigore di Donato Quagliata che sorprende il portiere ospite con un tiro al volo di pregevole bellezza. Questa volta non c’è la reazione del Vitalba, anzi la squadra ospite accusa il colpo e i ragazzi di mister Valenzano ne approfittano sfiorando il gol prima con Bovino lanciato da Donato Quagliata sul quale esce ottimamente Mecca, poi un tiro di Iannone a impegnare il portiere ospite. Il Balvano nel finale del primo tempo continua ad attaccare e trova il terzo gol con una tringolazione BovinoQuagliata-Bovino bravissimo a piazzare la palla nel-
Grieco (Vitalba)
l’angolo basso a destra di Mecca. Il secondo tempo non è bello come il primo; squadre decisamente stanche e i cambi, quattro per parte degli allenatori producono nei due schieramenti molta confusione. In evidenzia tuttavia Bovino
che con alcune azioni personali tiene sempre impegnata la difesa ospite. Il Vitalba prova a riaprire la partita con dei tiri da fuori area non particolarmente pericolosi. L’ingresso nel Balvano di un vivacissimo Pacella produce altri due
gol. Il primo al 30’ proprio su cross di Pacella tiro da dentro l’area di rigore di Carmine Quagliata e palla in rete e due minuti dopo lo stesso Pacella, ottimamente lanciato da Bovin,o infila l’incolpevole Mecca per il 51 finale. Buono l’arbitraggio che ha espulso nel finale un ingenuo Bovino inspiegabilmente troppo nervoso. Gli ospiti non hanno rilasciato dichiarazioni, mentre mister Valanzano ha evidenziato che “questa è una vittoria importante, una specie di premio per il lavoro svolto finora; in questa bella sfida i ragazzi mi hanno seguito in tutto sia nel primo tempo quando ho detto che bisognava attaccare subito e sia nella ripresa quando grazie anche alle sostituzioni hanno decisamente abbassato il ritmo controllando la partita”.
GIRONE A - Recupero 1^ giornata
GIRONE B - Scanzano battuto dalle reti di Guerra e Cimarrusti
Il Foggiano conquista il primo punto
Il Policoro 2000 di Finamore si aggiudica il derby dello Ionio
IL TABELLINO FOGGIANO MELFI A. MONTICCHIO
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FOGGIANO MELFI: Maiellare, Di Guglielmo, Di Muro, Mairro, Lomio, Prota, F. Telesca, Russo, Bafunno, Capiello, Calabrese. In panchina: Fuschetto, Savino, Coppola, Fontana, A. Schirò, Ismaili, Belluscio. Allenatore: Savino. ATELLA MONTICCHIO: Gerardi, G. Colangelo, Rondinella, A. Telesca, Catenacci, Gamma, F. Colangelo, G. Schirò, Lanotte, Leccese, Ricciardella. In panchina: A. Rinaldi, Romaniello, G. Rinaldi, Di Gennaro, Greco. Allenatore: Perchinelli. MARCATORI: 10’ pt Calabrese, 23’ pt Colangelo, 32’ pt Lanotte, 35’ pt Russo. MELFI - Serata primaverile per il primo derby del Vulture tra Foggiano Melfi e Atella Monticchio. La cronaca. Parte bene il Foggiano Melfi con Di Guglielmo che al 6’ lancia Calabrese che viene anticipato appena in area dall’estremo ospite. Al 10’ arriva subito il vantaggio del Foggiano Melfi: Di Muro lancia Calabrese che anticipa il portiere ospite in uscita dribblandolo e depositando il pallone nella porta rimasta sguarnita. Al 17’ è sempre il Foggiano Melfi in avanti con Bafunno che ci prova dal limite ma il pallone esce fuori per poco. Al 20’ ancora Bafunno da fuori indirizza la sfera all’angolino ma il portiere Gerardi è bravo a deviarla in angolo. Al 23’ arriva il pareggio dell’Atella Monticchio con Francesco Colangelo che raccoglie un pallone arrivato da calcio fermo indirizzandolo in rete a due passi dalla porta. Al 27’ reagisce il Foggiano Melfi con Russo che dalla destra fa partire un buon diagonale che il portiere ospite devia in angolo. Al 32’ l’Atella Monticchio si
porta in vantaggio con Lanotte che lanciato dalle retrovie entra in area battendo Maiellare con la sfera che si insacca sotto la traversa. Al 35’ immediato pareggio locale ad opera dell’esterno di centrocampo Russo che batte a rete un pallone arrivato dalla destra realizzando il goal 2 a 2. Al 40’ l’ultima occasione è per il Foggiano Melfi con Fabio Telesca che dalla sinistra entra in area ma il suo diagonale esce fuori per poco. Il primo tempo, bellissimo, si chiude sul risultato di 2 – 2. La ripresa si apre con alcuni cambi da parte del Foggiano Melfi; mister Savino fa uscire Maiellare e Prota sostituiti da Fuschetto e Ismaili. Al 13’ calcio di punizione dal limite del bravo Di Muro ma la sua traiettoria si perde a lato della porta difesa da Gerardi. Mentre il Foggiano Melfi spinge di più in avanti, l’Atella Monticchio si rende pericoloso con tre calci d’angolo sventati dalla difesa gialloverde. Al 19’ ci prova Cappiello su punizione dal limite ma la palla va alta sopra la traversa. Al 22’ per i locali escono Calabrese, Russo e Di Muro per Belluscio, Fontana e Coppola. Al 25’ il Foggiano Melfi va vicino al vantaggio con Fabio Telesca sempre su punizione dal limite ma il pallone, indirizzato sotto la traversa, è respinto, dal portiere ospite, in bello stile, in calcio d’angolo. Al 27’ occasionissima per l’Atella: Leccese si ritrova da solo davanti al portiere locale Fuschetto che si supera parando il tiro in due tempi. Al 32 viene contestato molto l’arbitro Tommasuolo dai locali dirigenti, per aver annullato un goal a Bafunno per un fuorigioco, secondo loro, inesistente. Finisce col risultato di 2 a 2 una bella partita corretta tra due formazioni che hanno dato tanto rendendo la gara molto viva e mai doma. A fine gara la soddisfazione del vice presidente del Foggiano Melfi Vito Brescia che elogia “l’impegno e la correttezza dei ragazzi” augurando loro “un gran campionato”.
IL TABELLINO POLICORO 2000 A. SCANZANO
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POLICORO 2000: Martino, Tito, De Giorgio, Iacovino, Todaro, Ciaglia, De Lorenzo, Durante, De Palma, Cimmarrusti, Guerra. In panchina: Lufrano, Cirigliano, Giovinazzo, Lucarelli, Lofrano, Valicenti. Allenatore: Finamore SCANZANO: Melidoro, Dattoli, Pandolfi, Quintani, Parisi, Mairo, Lateana, Gualano, Santacroce, Frabetti, Violante. In panchina: Tamburrano. Allenatore: Calone. MARCATORI: 15’ pt Guerra, 42’ pt Cimarrusti.
POLICORO - Policoro 2000 e Scanzano, finora ambedue a punteggio pieno, si fronteggiano nel classico derby dello Jonio. Primeggia il Policoro 2000 che vince per due reti a zero, controllando la gara grazie ad una migliore organizzazione del gioco e della tenuta atletica. Al 15’ circa, in seguito ad un continuo forcing nella metà campo ospite, i padroni di casa sbloccano il risultato con Ruud Guerra, al termine di una bella azione corale. Al 20’, azione di gioco in fotocopia, ma questa volta il portiere ospite si supera a tu per tu con l'attaccante, salvando la propria porta. Nei minuti successivi si sussuegono altre azioni offensive, che portano De Palma e De Lorenzo più volte vicini al goal. al 42' del primo tempo, sugli sviluppi dell'ennesima ripartenza, De Lorenzo viene atterrato al limite dell'area. Il successivo calcio piazzato viene battuto da Cimarrusti che insacca direttamente in rete. Da segnalarsi
per lo Scanzano, una buona azione personale di Santacroce, che da fuori area spedisce al lato. Secondo tempo con una evidente supremazia territoriale dei padroni di casa, che mirano al controllo della gara che termina senza altri sussulti. Lo Scanzano, presentatosi al "Perriello" rimaneggiato non riesce a rendersi pericoloso, nonostante la generosità di Massimo Santacroce. Al 20', brutto episodio del quale si rende protagonista il capitano ospite, Roberto Fabretti, che senza alcun motivo evidente, a palla lontana colpisce con un pugno al volto Giuseppe De Palma. L'attaccante policorese, abbandona la gara per essere trasportato in ospedale. Sarà successivamente trasferito in serata in un centro specializzato per essere sottoposto ad un intervento di riduzione della frattura scomposta dello zigomo. Il tecnico del Policoro, Antonio Finamore, avvicinato a fine gara, esprime soddisfazione per l'at-
GIR. A - Va male al team di Perchinelli
Il Ricigliano sbanca Atella IL TABELLINO ATELLA MONTICCHIO 0 RICIGLIANO 2 ATELLA MONTICCHIO: Gerardi, Vignola, Catenacci, Dannucci, Montano, Schirò, G. Colangelo, Lanotte, Leccese, Ricciardella. Allenatore: Perchinelli. RICIGLIANO: Marcellino, Gaudioso, Pascente, Cafaro, Pietrafesa, Caputo, Sarago, Verrone, Vitale, Bochicchio, Salvia. Allenatore: Ceccetti. MARCATORI: 22’ pt Caputo, 45’ st Salvia.
ATELLA – Il Ricigliano non ruba nulla ad Atella dove sconfigge la squadra di Perchinelli con un classico 2 – 0. Gli ospiti appaiono sin dalle prime battute più motivati e grazie ad una maggiore esperienza esercitano una leggera supremazia che poi sfocia nel vantaggio realizzato al 22’ da Caputo, abile a ribadire in rete una corta respinta del portiere Gerardi. Prima della fine del primo tempo le cose si complicano per i padroni di casa che rimangono in dieci e per il Ricigliano diventa tutto più facile. Cafaro e compagni controllano la gara benché i ragazzi di mister Perchinelli provino prima con Leccese(48’), poi con Telesca(52’) ed infine con Lanotte(75’) a pareggiare un incontro che Salvia al 90° chiude segnando la rete del definitivo 2 – 0.
teggiamento mostrato dalla sua squadra, capace di controllare l'avversario per tutta la gara, mostrandosi però profondamente contrariato per quanto accaduto al giovane De Palma, infatti dice: “Mi auspico che questa aggressione deliberata ed inspiegabile, non rimanga impunita; non deve appartenere al calcio neanche per inerzia”. “Bisogna lanciare un monito per il futuro - aggiunge - solo un paio di centimetri ci hanno risparmiato dal finire sulle prime pagine dei giornali nazionali, per l'ennesimo esempio di violenza sui campi di calcio dilettantistico”. Infine conclude così: “noi tutti, educatori, dirigenti, genitori e atleti, insieme dovremmo isolare questi esempi negativi, per tentare di salvare quanto di buono e positivo tutto il movimento del calcio giovanile, ogni giorno, si sforza di costruire. Soprattutto in Basilicata". Anche noi de Il Quotidiano augurare una pronta guarigione a Giuseppe De Palma.
CONCORSO “BEST 22” I PIU’ VOTATI DEL 2008/2009 Riservato ai giovani calciatori lucani delle categorie Juniores, Allievi e Giovanissimi Provinciali, Regionali e Nazionali
Nome Cognome Squadra Ruolo Indirizzo n° Telefono CAMPIONATO
Provinciale
Regionale
Nazionale
CATEGORIA
Juniores
Allievi
Giovanissimi
REGOLAMENTO: Ogni mese una classifica premierà il più votato tra i giovani che partecipano ad uno dei campionati Juniores, Allievi e Giovanissimi a livello Provinciale, Regionale e Nazionale. Il vincitore riceverà in premio la maglia originale della squadra del cuore. Al termine della stagione sportiva 2008/2009 si svolgerà una partita denominata “1° TROFEO IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA” dove i BEST 22 si scontreranno tra loro. Tutti i partecipanti alla fine della partita saranno premiati. I tagliandi, complitati in ogni sua voce, vanno inviati a: Agenzia Nigro, Piazza Italia, 8 - 88814 Torre Melissa (KR). N.B. NON SARANNO RITENUTE VALIDE LE SCHEDE VOTO FOTOCOPIATE.
49 Sport Simone: “Nel primo tempo meglio i locali, nella ripresa abbiamo reagito bene” Mercoledì 22 Ottobre 2008
Al Moliterno basta Ciancia Il Soccer Lagonegro sbaglia nel finale anche un rigore IL TABELLINO S. LAGONEGRO MOLITERNO
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SOCCER LAGONEGRO: Stazione, Ciuffo, R. Mastroianni, De Simone, Catonio, Picarella, De Leo, Verbena II, Rizzo, D. Mastroianni, Cimino. In panchina: Berardi, Falabella Verbena I, Montesano, Pagano. Allenatore: Oliva. MOLITERNO: Castelluccio, Crisci, Carlomagno, Fruguglietti, Cosentino, Messuti, Albano, Tempone, Ciancia, Gatta, Fittipaldi. In panchina: Lauria, Petrocelli. Allenatore: Simone. MARCATORE: 10’ st Ciancia.
LAGONEGRO – Un solo gol basta al Moliterno per conquistare i tre punti sul campo di Lagonegro dove la squadra di casa attacca a testa basta sin dal fischio iniziale. I padroni di casa mettono alle corde la compagine ospite che si arrocca in difesa e riesce, tra tante
IL TABELLINO BORUSSIA PLEIADE 0 ROTONDA CALCIO 4 BORUSSIA PLEIADE: Conte, De Muro, Gammino, Monaco, M. La Rocca, V. Fittipaldi, Martino, Cospito, Bisignano, Fella, La Rocca I. Allenatore: Sarandria. ROTONDA CALCIO: Di Paola, Palazzo, Aliberti, Di Sanzo, A. Fittipaldi, A. Jiritano, Vacchiano, De Cristofaro, Mainieri, F. Jiritano, Propato. In panchina: Greco, Libonati. Allenatore: De Marco. ARBITRO: Di Pelo di Matera. MARCATORI: 12’ pt, 26’ pt e 40’ pt Mainieri, 49’ st Propato. POLICORO - Allo stadio “Perriello” di Policoro và in scena l’ennesima vittoria del Rotonda Calcio. La capolista sembra avere un passo diverso da tutte le altre, sicuramente molto diverso dal Borussia battuto nettamente tra le mura amiche dalla formazione cara al dirigente Sandro Mainieri. La cronaca. La prima vera palla-gol è per gli ospiti, al 4’, che con Mainieri, lanciato da F. Jiritano, impegnano il portiere Conte. La reazione dei locali non tarda a venire e due minuti dopo Palazzo salva sulla linea un tiro di La Rocca I. Ma al 12’ è il Rotonda a passare in vantaggio: De Cristofaro inventa un assist al millimetro che buca tutta la difesa avversaria e serve Mainieri che, solo davanti a Conte, insacca e ringrazia. Risponde per il Borussia De Muro che con una punizione sfiora il palo. Al 26’ l’azione del raddoppio rotondese è un capolavoro di precisione e rapidità: De Cristofaro, perno del centrocampo, conquista la palla e la passa a Francesco Jiritano, quest’ultimo, dal limite area, la gira “di prima” sulla sinistra per Propato che a sua volta, mette in mezzo per il solito Mainieri che, sempre pronto, non deve
Ciancia (Moliterno)
Rossi (Moliterno)
difficoltà, a chiudere il primo tempo senza subire reti. Nella ripresa la squadra di mister Filippo Simone gioca meglio tanto da passare in vantaggio, dopo dieci minuti, con Gianrocco Ciancia che, servito da Tempone, batte l’estremo difensore locale da posizione defilata. La gara diventa più accesa e gli ospiti sfiorano più volte il gol. Cosentino su punizione colpisce la traversa, e poi è Gatta che vede ribattere dal legno superiore della porta del Soccer Lagonegro la propria conclusione. Al 35’ i ragazzi di mister Oliva hanno l’occasione di pareggiare ma il calcio di rigore che gli viene asse-
gnato è neutralizzato dall’ottimo portiere ospite Castelluccio. Dal possibile sconforto i ragazzi cari al dirigente Latorraca fanno esplodere la propria gioia e al 90° esultano per un successo che vale oro. Nel dopo partita, da noi raggiunto telefonicamente, il tecnico del Moliterno, Filippo Simone, ci ha dichiarato: “Nel primo tempo abbiamo giocato male. Troppo confusionari in tutte le zone del campo e questo ci è costato molto perché siamo stati costretti a difenderci. Nella ripresa ci siamo sistemati meglio e abbiamo portato a casa una vittoria che giudico molto importante”.
A Policoro tripletta del solito “grande bomber” Mainieri e poi c’è il gol di Propato
Rotonda non è intenzionato a fermarsi La capolista ne fa quattro al Borussia far altro che spingere in rete. Più tardi Conte è bravo a respingere un tiro ravvicinato di F. Jiritano. Sul fronte opposto il Fittipaldi policorese si incunea nella difesa avversaria con una bella azione personale, ma il suo tiro dal limite è fuori. Al 34’ è perfetto lo schema
dei ragazzi di mister De Marco: Mainieri si libera dei suoi marcatori e riceve palla sulla destra da Palazzo, dal fondo mette al centro e F. Jiritano di testa accarezza il palo. Subito dopo sale in cattedra il portiere rotondese Di Paola: De Muro, da fuori area, scarica
un tiro che viene involontariamente deviato da un suo compagno, la parabola diventa insidiosa, ma capitan Di Paola con un colpo di reni fantastico sventa la minaccia deviando sopra la traversa. Purtroppo al 40’ Conte non si fa apprezzare, come il suo collega Di Pao-
I ragazzi di Alemanna vincono con due gol di La Neve
Il Rotondella cade di nuovo Questa volta a Viggiano VIGGIANO – Dopo la sconfitta di lunedì, scorso il Viggiano di mister Alemma batte il Rotondella per tre reti a due dopo una partita ricca di azioni degne di nota, soprattutto da parte dei padroni di casa. Nel primo tempo le squadre si sono equivalse, tanto che la prima frazione di gioco è terminata sull’1 a 1. Era proprio la squadra ospite ad andare in vantaggio al 12’ con un traversone da parte del numero 9 Guida che si stampava sull’incrocio dei pali carabolando sull’incolpevole Nigro e finendo in rete. Fino a quel mo-
mento la squadra di mister Alemma aveva impostato buone trame di gioco con veloci ripartenze e andando più volte al tiro con scarsa precisione. Solo al 35’ su calcio piazzato da destra La Neve, con prepotenza, incornava andando in gol. Nella seconda frazione di gioco mister Alemma effettuava due cambi: D’Andrea per Lomanto e D’Ottavio per Petrocelli. Il Rotondella da parte sua faceva entrare Pastorelli e Franchino. Già al 10’ il Viggiano su calcio di punizione battuto da Amarena e ribattuto dal portiere ospite, andava in re-
te ancora con La Neve. Lo stesso Amarena al 18’ su caparbia azione solitaria dalla sinistra andava in rete calciando con forza sul palo lungo. Partita chiusa? Nemmeno a parlarne. Il Rotondella si riversava nella metà campo avversaria andando prima vicino alla rete su colpo di testa ravvicinato di Erdogmus deviato in corner dal numero 1 del Viggiano e su susseguente calcio d’angolo andava in gol con Zampino. La partita volgeva al termine con il Viggiano che controllava il risultato che gli regalava un’altra gioia.
la, non trattenendo la sfera dopo un debole tiro e regalando a Dario Mainieri la più facile delle marcature: il numero 9 è spietato e, a porta ormai sguarnita, firma la sua tripletta personale. L’ultima azione del primo tempo è del Borussia Pleiade, ma il destro a botta
IL TABELLINO VIGGIANO ROTONDELLA
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VIGGIANO: G. Nigro, Briglia, Lotta, Petrocelli, Scoglio, M. Nigro, Lomanto, Amerena, Robortella, La Neve. Allenatore: Alemma. ROTONDELLA: Crispino, Margiotta, Tarantino, Di Vincenzo, Oriolo, Mele, Ricciardi, Cuccarese, Guida, Erdogmus, Zampino. Allenatore: Pitrelli. MARCATORI: 12’ pt Guida, 35’ st e 10’ st La Neve, 18’ st Amarena, 25’ st Zampino.
A Rotondella si gioca oggi
L’Azzurra esclusa dal campionato
ROTONDELLA - A seguito degli accordi intercorsi tra le società del Rotunda Maris e del Forza Matera, la gara valevole per la terza giornata del campionato Juniores Regionale verrà disputata mercoledì 22.10.2008 alle ore 18.00 sul campo “Comunale” di Rotondella. E’ quanto apparso nel comunicato ufficiale n° 32 e quindi la cronaca della gara sarà riportata nel prossimo speciale sempre su Il Quotidiano della Basilicata mercoledì 29 ottobre. A tal porposito ricordiamo a tutte le società che la nostra agenzia aspetta di ricevere il materiale fotografico di atleti, allenatori e dirigenti. Perciò tutti gli addetti ai lavori che sguono questo campionato regionale Juniores possono inviare le foto all’indirizzo di posta elettronica: agenzianigro@virgilio.it. Allo stesso indirizzo internet è possibile inviare anche i resoconti della partite che poi sarà pubblicato sul nostro quotidiano.
MATERA – La notizia che tutti gli addetti ai lavori che seguono il campionato regionale Juniores si aspettavano è arrivata con la pubblicazione del comunicato ufficiale numero 32: l’Azzurra Tricarico è stata esclusa dal torneo. Dopo le prime due rinunce la squadra di Tricarico ha deciso di formalizzare il suo ritiro. Vari problemi hanno costretto questa società a non onorare più l’impegno preso al momento dell’iscrizione lasciando il girone “B” ad undici squadre. Come meglio specificato nel comunicato della FIGC Basilicata “tutte le società che avrebbero dovuto incontrarla osserveranno un turno di riposo”. Mentre, le squadre a cui era stata data vinta la gara con il punteggio di 3 – 0 a tavolino, e quindi a quelle squadre che erano stati dati i tre punti, vengono tolti, l’Azzurra Tricarico sparisce e il campionato continua speriamo senza grosse novità.
sicura di Monaco è respinto dall’impeccabile terzino Aliberti. Nella ripresa sono gli jonici a prendere in mano il gioco, ma lo scarto di tre reti a zero dà tranquillità alla compagine rotondese. Ad inizio ripresa tre occasioni per accorciare le distanze per i padroni di casa: ci prova prima Martino di testa, ma non trova lo specchio; poi Bisignano perde l’attimo per agganciare, in area piccola, un cross dalla destra; e ancora De Muro con il suo tiro che si perde al lato. Si rivede il Rotonda Calcio con Mainieri che, in contropiede, si defila sulla destra e dal fondo offre a Vacchiano una palla importante, ma il centrocampista spreca calciando su un difensore avversario. Un minuto dopo Conte si supera parando un tiro di Propato lanciato a rete da F. Jiritano. Ma al 18’ gli applausi sono tutti per Di Paola: l’estremo difensore ospite vola all’incrocio per deviare in corner un colpo di testa di Martino. Ennesimo brivido per i biancorossi di Policoro: F. Jiritano da posizione ravvicinata manca il bersaglio calciando alto. Poi ci prova Fella per il Borussia con una punizione di poco alta; poi lo stesso Fella viene anticipato e chiuso in angolo, prima di calciare a rete, dall’immenso Fittipaldi rotondese. Al 38’ il centravanti rotondese Mainieri si invola in contropiede lanciato da Libonati (subentrato a Di Sanzo), il suo tiro è respinto da Conte ma la palla gli torna sui piedi e la serve a F. Jiritano, che dopo aver messo a sedere il numero 1 di casa, si vede respingere sulla linea da Gammino, un gol già fatto. Il portiere-capitano Di Paola del Rotonda è in gran giornata, e al 44’ si esalta ancora con una parata da cineteca, su un tiro da fuori di Martino, confermandosi ancora imbattuto dopo tre giornate. Nel finale c’è gloria anche per Propato che, al 90’, manca il tapin facendosi parare il tiro da Conte, ma poi al quarto minuto di recupero si fa perdonare l’errore con un dolce pallonetto in corsa, che batte il portiere policorese e cala il poker.
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Sport B1 Donne Gagliardi: «Abbiamo rotto il ghiaccio nel migliore dei modi»
Mercoledì 22 ottobre 2008
Lore Lei, un esordio soft Vittoria senza problemi in trasferta a Montesilvano È STATO un impatto piuttosto morbido quello della Lore Lei con la nuova stagione di B1. La compagine potentina non ha dovuto faticare troppo, a Montesilvano, per portare via i primi tre punti dell'anno, al cospetto di un'avversaria che al di là delle incertezze della vigilia non si è dimostrata in grado di proporre grosse difficoltà a Carrozzo e compagne. Sul campo delle abruzzesi la fase di studio è durata solo pochi scambi, nel primo set, dopo di che per la PM la strada verso un successo netto e convincente, anche se non del tutto indicativo, è stata decisamente in discesa. Le ragazze di Gagliardi non hanno mai avuto un momento di reale difficoltà nel corso del match, e proprio per questo il tecnico barese della Lore Lei ha parlato di una gara da archiviare - anche se positivamente - in fretta per il suo gruppo, chiamato subito a concentrarsi sui prossimi e più impegnativi confronti. «Siamo soddisfatti - spiega coach Gagliardi - per il primo successo stagionale, e per aver rotto bene il ghiaccio all'e-
Nino Gagliardi
sordio, che può sempre nascondere delle insidie. Ma il Montesilvano ha obiettivamente palesato qualche limite e difficoltà di troppo, e così a noi è bastata una prestazione normale per assicurarci i tre punti. Si è trattato di un test non troppo attendibile, e che ci ha sicuramente dato meno indicazioni rispetto alle
partite di Coppa Italia. In ogni caso ci godiamo i primi punti pesanti del campionato, consapevoli però che non sarà sempre così semplice: a partire dalla prossima sfida casalinga con il Rossano, capace di mettere nettamente sotto sul suo campo una squadra del valore del Marsala». In attesa di gare più combattute e probanti, la Lore Lei in Abruzzo ha comunque dato prova di esserci, con il gioco e dal punto di vista mentale: le biancorosse, al cospetto del Montesilvano, sono riuscite a mantenere la giusta concentrazione per tutto l'arco dell'incontro, nonostante il margine di vantaggio di assoluta sicurezza accumulato in ognuno dei tre set giocati. «Le ragazze conferma Gagliardi - sono state brave a rimanere con la testa in partita. Dal punto di vista tecnico-tattico abbiamo potuto provare ben poco, a parte qualche particolare che, sperimentato in allenamento, siamo riusciti a sviluppare con buona continuità e applicazione in partita». Luca Carlone sport@luedi.it
B2 Uomini I ragazzi di Draganov vincono
B2 Uomini Guadagnati tre punti a Castellammare
Virtus in discesa
La Sidel Lagonegro piazza il colpo ad effetto
Tutto facile con il Modica per la Medica Center
Alamprese e Draganov
PARTENZA in discesa per la Medical Center Potenza nel girone I della serie B2. Vittoria doveva essere, e vittoria (anche più semplice del previsto) è stata per Zuccaro e compagni all'esordio di fronte al pubblico amico. La squadra allenata da Giorgio Draganov non ha dovuto sudare troppo per liquidare un Modica che al PalaPergola ha finito per svolgere il ruolo di sparring-partner: al cospetto di una Virtus evidentemente troppo desiderosa di fare bene e di regalare la prima soddisfazione dell'anno ai suoi calorosi supporter. Eloquente il 25-7 di ingresso nel match, con cui i rossoblù hanno messo in chiaro i rapporti di forza in campo. Tutto, fin dalle prime battute, ha girato a dovere in casa Medical Center: l'intesa tra il nucleo storico della squadra e i nuovi arrivati si è confermata in costante progresso, e la continuità messa nella prestazione dei suoi ragazzi non può che aver soddisfatto coach Draganov. Ben poca resistenza ha opposto un Modica parso ancora in fase di costruzione, e che solo nel secondo parziale ha provato a reggere l'urto dei potentini: ma lì Simone Di Tommaso ha continuato a orchestrare al meglio
il gioco in cabina di regia, assicurando alle sue bocche da fuoco (capitan Zuccaro, il solito trascinatore, Scalcione e La Rosa sempre incisivi in banda) i palloni buoni per chiudere il discorso e portare la Virtus sul rassicurante vantaggio di due set a zero. Il terzo set ha poi visto l'esordio stagionale anche di Domenico Cavaccini (ben disimpegnatosi al posto di Di Tommaso) e Daniel Bacca, bravi ad entrare subito nel clima di una partita a quel punto segnata, e in effetti chiusa senza ulteriori affanni dai rossoblù. In casa Medical Center comunque si vola basso, in attesa di test decisamente più probanti. «Siamo contenti - spiega il general manager dei potentini, Gennaro Barra - per l'ottimo esordio, affrontato sempre al massimo e senza concedere nulla ai nostri avversari: perché ci tenevamo a dimostrare, prima di tutto a noi stessi, di esserci. Ora sarà importante continuare a tenere i piedi per terra. Sabato prossimo ci aspetta una dura gara ad Acireale, contro un avversario temibile e non facile da battere che, già nella prima di campionato, ha dimostrato di avere tanta qualità e grinta». l.c.
Ruggiero della Sidel
IMPEGNATA in trasferta, la Sidel Lagonegro dà un'ottima prova sul campo del San Marco Stabia, anche questa neo promossa in B2. Vince e convince la Sidel lasciando agli avversari solo un set. L'inizio del match appare subito equilibrato per entrambe le formazioni, che si mantengono a distanza di pochi punti. Il tempo tecnico arriva a vantaggio dei padroni di casa con soli due punti di scarto che la Sidel riesce a recuperare con i punti di Cimino, Imperio e Cantisani, che porta in parità i propri compagni sul 12-12. Alcune incertezze da parte dei padroni di casa, ma soprattutto l'ottima prova di Cimino dalla prima linea danno alla Sidel la possibilità di portarsi in vantaggio sul 18-19. Non sono da meno i compagni del neo-acquisto lagonegrese, che riescono sempre a frenare le velleità del San Marco Stabia. La firma definitiva del primo set la mette Cantisani e il tabellino si ferma sul 24-26. Con il vantaggio la Sidel inizia il secondo set tenendo a distanza i padroni di casa e riuscendo a raggiungere 4 punti di vantaggio. Lo Stabia accorcia con l'ingresso in campo di Ranieri. Una breve incertezza della Sidel riporta in parità il punteggio 16-16 ma poi sono bravi a sfondare la difesa gli ospiti. Il set continua di punto in punto fino a quando la Sidel chiude definitivamente a 30 lasciando gli avversari a 28. Il calo di tensione degli ospiti permettono allo Stabia di imporsi nel terzo set. Mister Stigliano riorganizza i suoi, che per il quarto set vanno in campo con il piglio giusto, chiudendo 21-25. Buoni in totale i punti registrati da Ruggiero, che mette a segno 11 palle vincenti. Ottima, dunque, la partenza degli uomini del presidente Cosentino in questo esordio di campionato.
Sport 51 B2 Donne La soluzione alle difficoltà col Molfetta è arrivata dalla panchina Mercoledì 22 ottobre 2008
Galtieri ha pescato il jolly L’ingresso della Calculli ha cambiato volto alla gara MATERA - Archiviata la sofferta vittoria contro l'Azzurra Molfetta, la Time Volley di mister Galtieri in settimana dovrà rivedere gli errori commessi in gara, vista la prossima trasferta che sarà in casa del Taranto prima in classifica in condominio con le materane. Gara che svelerà le potenzialità delle lucane, avendo ancora la Vecerkova a mezzo servizio. Nella gara contro Molfetta grande è stato l'apporto della Calculli che ci spiega l'opaca prestazione della squadra. La prestazione di sabato non è stata delle migliori, è stato un caso o un calo di concentrazione? «Io conoscevo le avversarie, le ho incontrate lo scorso anno, quindi sapevamo di incontrare una squadra giovane, competitiva e molto organizzata che ci poteva mettere in difficoltà soprattutto con la Marasco”. Sono stati il loro muro e la difesa che vi hanno messo in difficoltà, ma la Ristits ha tolto le castagne dal fuoco. «Si, ma anche Emanuela Romano è stata brava, loro contrastavano la Ristits e la Vecerkova, mentre cen-
Il tecnico Galtieri e le ragazze della Time Volley Matera
tralmente Emanuela ha fatto il suo. A noi non ha funzionato la ricezione, e in settimana il mister ci spiegherà gli errori». Come mai la Amati ha giocato al disotto delle sue possibilità, lei come se lo spiega? «Tutti abbiamo
un calo, che può dipendere da cali fisici o psicologici, ma alcune volte trovi la giornata no. Non c'è da preoccuparsi, una giornata negativa capita». Lei si immaginava di entrare ed essere tra le protagoniste? «Il mister dice sem-
pre di stare attente. Non mi aspettavo di fare tutta la gara. Sono entrata nervosa e in un momento di difficoltà della squadra, ma poi ho messo in campo la mia esperienza. Quello che conta è la vittoria, in campo, io o l'Amati non fa
differenza, il gruppo cerca di vincere anche per la società che fa tanti sacrifici». Particolarmente buona l'intesa con la Romano: vi conoscete bene? «No, ci siamo conosciute questo anno, siamo molto amiche e a differenza
dell'Amati io ho un gioco diverso, più veloce e mi trovo bene con le centrali e Emanuela Romano è forte centralmente». Il prossimo incontro sarà a Taranto, scontro diretto per il primato. Avete timore o voglia di proseguire con la sesta vittoria? «Contro il Taranto sarà molto difficile, loro puntano a vincere il campionato insieme al Sarno e il Salerno. Noi partita per partita affrontiamo le gare, anche se sappiamo che è difficile, ma se arriva la vittoria capiremo di essere le favorite, altrimenti ci rifaremo alla prossima. Noi siamo fiduciose. Abbiamo vinto con il Tuglie che è una buona squadra quindi possiamo andare avanti tenendo i piedi per terra. In più abbiamo il problema del Palasassi che non è disponibile, capitando proprio in un momento delicato del campionato, non sappiamo dove faremo gli allenamenti e spero che il problema venga risolto al più presto, per non pregiudicare il nostro cammino». Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
B2 Donne Solo un punto dal match di Battipaglia B2 Donne Montescaglioso reduce da una doppia sconfitta
La Giocoleria Potenza non convince in trasferta
Ora serve la reazione Planitalia chiamata al riscatto interno
Un time out dell’Asci Giocoleria Potenza (foto Videouno)
Le ragazze della Planitalia con il vice presidente Artuso
ANCORA non convince la Giocoleria formato trasferta. La terza gara dell'anno giocata lontano dalla Caizzo ha consegnato ad Avena e compagne l'ennesima sconfitta esterna (dopo quelle di Matera e Salerno), solo parzialmente addolcita stavolta dal punto guadagnato in classifica. Nella quale, dopo il 2-3 di Battipaglia, le ragazze di Nello Caliendo viaggiano in una tutt'altro che tranquillizzante nona posizione in coabitazione con il Molfetta. È stata un'altra gara in salita quella in terra salernitana per le biancoblù potentine, costrette prima di partire a fare a meno del contributo di Angelica Muscillo. La brutta prestazione complessiva della Giocoleria non si può certamente imputare alla sola assenza della giovane centrale di Genzano, il cui forfait ha comunque inciso sugli equilibri di una squadra che è ancora alla ricerca del suo assetto migliore. Eppure l'esordio in partita pareva poter essere il preludio a una sfida abbordabile, come si ipotizzava alla vigilia, per Felicetti e
socie: che però, fatto loro il primo set (25-20), invece di lanciarsi definitivamente si facevano irretire dalle non trascendentali avversarie. Il Battipaglia un punto dopo l'altro tornava a galla, dimostrando di poter mettere sotto con il gioco e, soprattutto, con il carattere le lucane. Le superiori motivazioni delle campane, alla disperata ricerca dei primi punti stagionali, finivano per fare la differenza: e solo quando era giunta con le spalle al muro (sotto 2 set a 1) la Giocoleria abbozzava una reazione d'orgoglio, che la faceva arrampicare al tie-break (poi malamente ceduto). «Il risultato finale è stato giusto - ha ammesso il diesse della Giocoleria, Rocco Santangelo -, e in linea con quanto, purtroppo, non siamo stati in grado di fare a Battipaglia. Loro hanno messo in campo molta più grinta e determinazione, mentre da parte nostra è mancato un po' tutto: la voglia di lottare e il gioco, decisamente opaco rispetto alle nostre possibilità». l.c.
MONTESCAGLIOSONuova sconfitta, per 3-1 (25-20, 23-25, 25-23, 2522) per la Planitalia Montescaglioso sul campo della Tekla Volley Scafati. Dopo essere passate in svantaggio nel primo set con il punteggio di 25 a 20, al termine di un parziale molto combattuto, le ragazze della formazione di Montescaglioso sono state capaci di trovare forza e determinazione per pareggiare i conti con il punteggio di 25-23 e rimettere in discussione l'intera gara. Il terzo gioco, che avrebbe potuto dare la svolta in positivo per la Planitalia Montescaglioso, è stato invece vinto dallo Scafati, che ha prevalso di due soli punti (25-23). Neanche il quarto e decisivo set ha visto prevalere le ospiti lucane, superate definitivamente dalle padrone di casa che si sono aggiudicate il set con tre punti di vantaggio (2522). Nonostante una gara connotata da orgoglio, Piscopo e compagne non sono riuscite ad essere fredde nei finali dei set. Lo Scafati, in virtù dei tre punti ottenuti, stacca la Planitalia (4) e sale a quota 7 in graduatoria. La formazione di Montescaglioso, prima di recarsi in provincia di Salerno per giocare quest'ultima gara, veniva dalla sconfitta interna maturata al tiebreak (25-22; 21-25; 18-25; 25-23; 16-18) contro l'AS Benevento Volley guidato dal duo Feleppa- Franzese. La formazione della provincia materana nel prossimo turno affronterà il Sala Consilina, compagine che è appaiata alla Planitalia Montescaglioso a quota quattro punti in classifica. Sarà un vero e proprio scontro diretto. Michele Marchitelli sport@luedi.it
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Sport
Mercoledì 22 ottobre 2008
Vo l l e y m a s c h i l e
Campionato C regionale • 2008/09
Alla prima giornata c’è Pallavolo Matera-Edil Loperfido
E’ subito derby dei Sassi 1ª Giornata Andata 25/10/08
Ritorno 22/12/08
PALLAVOLO MATERA - EDIL LOPERFIDO MT MEGACOM POTENZA - MONTESCAGLIOSO CERAMICHE LAURIA - MARATEA/SAPRI GLOBAL POTENZA - MOLITERNO
3ª Giornata Andata 08/11/08
Ritorno 18/01/09
PALLAVOLO MATERA - MARATEA/SAPRI EDIL LOPERFIDO MT - MONTESCAGLIOSO MEGACOM POTENZA - MOLITERNO GLOBAL POTENZA - CERAMICHE LAURIA
SABATO prossimo riprende il campionato regionale di volley di serie C maschile. Una stagione che si presenta avvincente e molto competitiva rispetto a quella passata, segno di una crescita graduale ma costante del volley maschile in Basilicata. Il match clou sarà quello tra la Pallavolo Matera e l'Edil Loperfido Matera. Il derby della città dei Sassi, dunque, vedrà opposte due formazioni appartenenti allo stesso consorzio, il Volley Group, ma che hanno obiettivi e fini differenti. La Pallavolo Matera, dopo aver sfiorato l'anno scorso il salto in serie B2 (conquistata poi dal Lagonegro, ndr), quest'anno parte con l'obiettivo di risalire al più presto nel campionato professionistico dopo averci partecipato due anni fa. Anche quest'anno per il team allenato dal duo Lozowy e Rizzi non sarà facile proprio perché il livello della serie C maschile sta crescendo ed ogni società è pronta ad allestire squadre sempre più competitive, non esistono più team materasso. L'obiettivo dell'Edil Loperfido Matera, invece, è quello di disputare un buon campionato con l'intento principale di valorizzare i giovani. La gara si giocherà sabato alle ore 18. Sempre sabato sarà di scena a Potenza, l'incontro tra la Global Srl Aism Potenza e la Pallavolo Moliterno. Per il team moliternese inizia così l'ennesima avventura nella serie C maschile. Fischio d'inizio alle ore
2ª Giornata Andata 02/11/08
Ritorno 10/01/09
MONTESCAGLIOSO - PALLAVOLO MATERA EDIL LOPERFIDO MT - GLOBAL POTENZA MARATEA/SAPRI - MEGACOM POTENZA Lozowy del Matera
18.30. Si giocherà domenica la gara tra il Ceramiche Alberti Lauria e il Callipo Maratea - Sapri. Anche la società lauriota è ormai una veterana della serie C giocata sempre a buoni livelli. L'incontro casalingo con il Callipo potrà tornare utile al Lauria per mettere a segno la prima vittoria del campionato. Il match avrà inizio alle ore 18.30. Infine, sempre domenica con fischio d'inizio alle ore 18.15 si giocherà la gara tra la Megacom Amatori Potenza e la Vis Saveriana Montescaglioso. Dopo un anno di assenza, dunque, la società montese ritorna a disputare il massimo campionato regionale di volley maschile. Un ritorno gradito per gli appassionati di pallavolo che sia attendono ottimi risultati dal club di Montescaglioso. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
MOLITERNO - CERAMICHE LAURIA
4ª Giornata Andata 15/11/08
Ritorno 24/01/09
MOLITERNO - PALLAVOLO MATERA MARATEA/SAPRI - EDIL LOPERFIDO MT MONTESCAGLIOSO - GLOBAL POTENZA CERAMICHE LAURIA - MEGACOM POTENZA
A sinistra Santomassimo, tecnico della Global Potenza, e sopra i ragazzi dell’Edil Loperfido
6ª Giornata
5ª Giornata Andata 22/11/08
Ritorno 31/01/09
Andata 30/11/08
7ª Giornata Ritorno 7/02/09
Andata 13/12/08
Ritorno 14/02/09
PALLAVOLO MATERA - CERAMICHE LAURIA
MEGACOM POTENZA - PALLAVOLO MATERA
PALLAVOLO MATERA - GLOBAL POTENZA
EDIL LOPERFIDO MT - MOLITERNO
CERAMICHE LAURIA - EDIL LOPERFIDO MT
EDIL LOPERFIDO MT - MEGACOM POTENZA
MONTESCAGLIOSO - MARATEA/SAPRI
MOLITERNO - MONTESCAGLIOSO
MONTESCAGLIOSO - CERAMICHE LAURIA
GLOBAL POTENZA - MEGACOM POTENZA
GLOBAL POTENZA - MARATEA/SAPRI
MARATEA/SAPRI - MOLITERNO
Sport
Mercoledì 22 Ottobre 2008
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Vo l l e y f e m m i n i l e Campionato C regionale • 2008/09 Ci sarà la stracittadina a Potenza tra la Bata Livi e la De Gasperi Tua Assicurazioni
Tre le novità allo start del torneo Lavello, Muro Lucano e Bella rappresentano i nuovi ingressi POCHI giorni ancora d'attesa e di preparazione, poi sarà dato il via alla nuova stagione di volley di C femminile, alla quale parteciperanno in otto, tutte formazioni alquanto agguerrite e pronte a recitare un ruolo importante per provare la scalata ai campionati interregionali. Rappresentata la regione con formazioni che coprono un po' tutto il territorio lucano, ma al solito anche squadre in arrivo dalla provincia di Salerno, come nel caso del Volley Sapri che, stante anche ottime cose fatte nella scorsa stagione, dovrebbe partire con i favori del pronostico per il salto di categoria a fine play off. Contro di lei, di certo il Volley Group Matera e l'altra rappresentante della provincia materana, ovvero la Ricci Costruzioni Bernalda che sarà anche la prima a scendere in campo sabato prossimo, visto che le restanti tre gare in programma si disputeranno tutte alla domenica. Bata Livi e Tua Assicurazioni De Gasperi, sono le due squadre del capoluogo di regione, e mentre per la prima si tratta soltanto di confermare, e semmai migliorare ulteriormente le cose fatte alla grande la stagione passata, per una squadra molto ringiovanita e rinnovata come quella guidata a livello tecnico da Concetta Ostuni, la volontà per quest'anno, espressa dal presidente Rocco Fieno nei giorni scorsi è “di consolidare prima il nostro settore giovanile e costruire attorno un club capace di lanciare giovani talenti, per pensare a fare l'eventuale salto in B2 in un progetto che per noi è triennale, e che punta ai giovani, ai risultati di classifica, a creare appeal con le aziende che si stanno avvicinando, sposando il nostro progetto”. Quindi Bata Livi Potenza sicuramente ai nastri di partenza della nuova Serie C femminile lucana in prima fascia, pronta a far bene ed a cercare le migliori posizioni anche in chiave play off, mentre la De Gasperi punta invece a far fare esperienze importanti alle sue giovani atlete, con coach Ostuni in veste di esperta a cui affidare il lavoro in palestra per forgiare le campionesse di un domani davvero prossimo. Le restanti tre formazioni che compongono il tabellone della nuova C donne, vede Bella, Lavello e Muro nella situazione di chi, essendo al debutto ma pronto a fare be-
1ª Giornata Andata 25/10/08
2ª Giornata Ritorno 22/12/08
Andata 02/11/08
Ritorno 10/01/09
BATA LIVI POTENZA - LAVELLO
MURO - BATA LIVI POTENZA
VOLLEY GROUP MATERA - MURO
LAVELLO - RICCI BERNALDA
SAPRI - BELLA
BELLA - VOLLEY GROUP MATERA
RICCI BERNALDA - TUA ASSICURAZIONI PZ
TUA ASSICURAZIONI PZ - SAPRI
3ª Giornata
4ª Giornata
Dino Briglia del Bernalda
nissimo, non ha ruolo assegnato ma parte per fare un buon torneo provando semmai ad inserirsi come outsider nella lotta di vertice, cercando uno dei quattro posti play off che, se ottenuto, sarebbe un ottimo risultato, per il prosieguo verso il salto inatteso anche se sperato da chiunque partecipi ad un campionato, o verso la conferma ad ottimi livelli nelle stagioni a venire. Dvd Moda Bella e Marcone Muro Volley appaion in grado di dare il massimo, ma attenzione, secondo molti, all'entusiasmo che si respira forte in quel di Lavello, per il recente salto in C della Giardini Ambiente che ha obiettivi importanti in futuro! Antonio Baldinetti sport@luedi.it
Andata 08/11/08
Ritorno 18/01/09
Andata 15/11/08
Ritorno 24/01/09
BATA LIVI POTENZA - BELLA
TUA ASSICURAZIONI PZ - BATA LIVI POTENZA
LAVELLO - MURO
BELLA - LAVELLO
VOLLEY GROUP MT - TUA ASSICURAZIONI PZ
MURO - RICCI BERNALDA
RICCI BERNALDA - SAPRI
SAPRI - VOLLEY GROUP MATERA
La formazione della De Gasperi volley Potenza e accanto il tecnico Concetta Ostuni
6ª Giornata
5ª Giornata Andata 22/11/08
Ritorno 31/01/09
Andata 30/11/08
7ª Giornata Ritorno 7/02/09
Andata 13/12/08
Ritorno 14/02/09
BATA LIVI POTENZA - SAPRI
VOLLEY GROUP MATERA - BATA LIVI POTENZA
BATA LIVI POTENZA - RICCI COSTRUZIONI
LAVELLO - TUA ASSICURAZIONI PZ
SAPRI - LAVELLO
LAVELLO - VOLLEY GROPU MATERA
MURO - BELLA
TUA ASSICURAZIONI PZ - MURO
MURO - SAPRI
VOLLEY GROUP MATERA - RICCI BERNALDA
RICCI BERNALDA - BELLA
BELLA - TUA ASSICURAZIONI PZ
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Sport
Mercoledì 22 ottobre 2008
Dubbio per l’allenamento
Palombita acciaccato
MATERA - La Bawer Olimpia Matera è alle prese con le disfunzioni organizzatuve dovute alla chiusura, che si spera temporanea, del PalaSassi. La struttura di via delle Nazioni Unite, infatti, è stata chiusa lunedì per via di un’ordinanza comunale. Dal palazzo di città hanno assicurato che per effetture il collaudo che serve alla struttura sarebbero bastati due giorni. La squadra di Roberto Miriello, quindi, ne ha approfittato per svolgere una seduta di allenamento specifica presso il camposcuola Duni. Quello che però preoccupa la dirigenza materana è il non aver ricevuto risposte per quanto riguarda la giornata odierna. «Al momento - spiega il direttore tecnico Nicola Filazzola - spiamo cercando di metterci in contatto con il Sindaco per avere delle novità. Confidiamo nella buona riuscita delle operazioni in modo da non pregiudicare la preparazione alla gara di domenica». Intanto la squadra si è ritrovata dopo la sconfitta di Trapani. Il morale, rispetto al dopo-Latina, è sembrato migliore, vista anche la risposta, a livello di prestazione, che la compagine biancazzurra ha fornito in terra siciliana. a.mutasci@luedi.it
E' TORNATA ad allenarsi al Pala Pergola di Contrada Rossellino la Levoni Potenza, schiumosa di rabbia dopo il bruciante ko patito domenica scorsa a Fossombrone. La squadra di Gianni Tripodi deve leccare le ferite, non solo metaforicamente parlando per aver perso una gara incredibile. Ieri pomeriggio i giocatori biancorossi hanno lavorato sulla parte atletica, in vista dell'impegnativo confronto di domenica in casa contro il Barcellona Pozzo di Gotto. La formazione potentina ha tutta l'intenzione di ritornare al successo. Sicura appare ancora una volta la defezione di Luca Vetrone, ancora alle prese con i postumi della lussazione al braccio riportata durante l'amichevole settembrina contro il Corato. Al giocatore torinese si è aggiunto nell'infermeria Giancarlo Palombita, alle prese con una leggera distorsione alla caviglia del piede destro. La squadra ieri ha ridotto i ritmi di lavoro, dopo la lunga trasferta marchigiana. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Nicola Filazzola
Palombita
Calcio a 5 B Materani reduci dal ko di Siracusa e dal test vinto col Martina
Spazio Relax a Putignano Impegno di Coppa Italia per il team di Incerto MATERA - Si giocherà in terra pugliese la sfida valevole come andata dei sedicesimi di finale di Coppa Italia, tra i padroni di casa del Putignano e la formazione materana dello Spazio Relax. La squadra allenata da Stefano Incerto ha l’occasione per dare un colpo di spugna sulla sconfitta rimediata in Sicilia contro il Siracusa. Quella di sabato 11 ottobre è stata la seconda sconfitta in campionato per i biancazzurri. oggi giunge l’occasione di riscatto, contro il Putignano, per poi preparare al meglio la gara interna contro lo Scafati, gara che sancirà il ritorno al campionato dopo la sosta per i mondiali di calcio a 5 di Brasile. Per arrivare nella migliore condizione possibile a questo doppio confronto, la squadra di Nino Crapulli ha effettuato sabato scorso un’amichevole contro il Martina Franca. Il test ha permesso a Stigliano e compagni di non perdere il ritno partita. Il risultato di 4-1 in favore dei materani, maturato grazie alle reti di Latorre nel primo tempo e alla doppietta di Ximenes nella ripresa che va aggiunta ad un’autorete della compagine pugliese. Oggi invece sarà un’altra storia. In palio ci sono i tre
TIERREPZ 3 AMICAPALAZZO 3 TIERRE PZ: Frascolla, De Bonis, Trupa, Lorusso, Sardone, Mauro, Uva, Masi, Rocca. Allenatore: Lorusso S. AMICA SPORTING PALAZZO: D'Errico, D'Anzieri, Pace, Pellegrino, Lorusso, Veltri, Cripezzi, Manieri, Giuralarocca, Tortora, Scilimato, Di Ninno. Allenatore: Cuviello P. ARBITRO: Genovese di Potenza RETI: 5' Scilimato (ASP), 18' Giuralarocca (ASP), 23' Masi (T), 41' e 53' Uva (T), 55' Manieri (ASP). NOTE: Espulsi: Trupa (T) e D'Errico (ASP). Al 30' st l'Amica Sporting Palazzo sbaglia un rigore con Scilimato POTENZA- La partita si gioca al Macchia Giocoli di Potenza rinnovato e Cuviello schiera dall'inizio D'Errico tra i pali, Veltri centrale dietro, Giuralarocca pivot, Lorusso e Pace
Calcio a 5 Presa è andato via
Bommino: «Pivot da sostituire»
Angelo Bommino
sare le forze dei suoi ragazzi pensando anche alla sfida con lo Scafati in program-
ma sabato alla tensostruttura di via dei Sanniti. a.mutasci@luedi.it
Calcio a 5 C2 Tierre graziata da Cripezzi
so. Al 29' l'evento che potrebbe cambiare la partita e la classifica: Cripezzi è steso in area da Trupa, espulsione di quest'ultimo e calcio di rigore. Dalla panchina entra in campo Scilimato, indiscusso eroe del match contro l'Irsinese, per chiudere la pratica: tiro fuori! Ma la partita non è finita perché lo Sporting può disputare gli ultimi minuti in superiorità numerica ma una leggerezza a centrocampo, derivante dalla perdita di un contrasto, costringe D'Errico ad uscire alla disperata e commettere fallo per evitare le beffa: cartellino giallo. Sulla conseguente punizione D'Errico si muove prima del fischio dell'arbitro: altro giallo ed espulsione. Entra il secondo portiere Di Ninno, che da vero professionista, si fa trovare pronto e devia in calcio d'angolo la palla. Non c'è neanche il tempo di batterlo che l'arbitro Genovese decreta la fine del match. Lorenzo Zolfo
punti, o meglio una fetta di qualificazione agli ottavi di finale. Incerto deve ben do-
Amica non riesce vincere sugli esterni. Lo Sporting prende subito in mano la direzione del gioco e al 5' passa in vantaggio con Scilimato (01), entrato da poco al posto di Veltri. La partita vive di continui ribaltamenti di fronte, ma a raddoppiare è la squadra ospite al 18' con il bomber Giuralarocca che lascia partire un forte tiro dal limite dell'area sul quale nulla può Frascolla (0-2). A questo punto esce fuori il carattere dei potentini che, aumentando il ritmo e esprimendo un asfissiante pressing, dimezzano lo svantaggio con Masi al 23' (12). La supremazia territoriale dei padroni di casa avrebbe esiti migliori, ma due interventi prodigiosi di D'Errico, evitano il malaugurato pareggio. Il primo tempo si conclude con lo Sporting Palazzo
in vantaggio per 2 a 1. Al rientro dagli spogliatoi il cliché non cambia e, all'11', con la complicità della solita amnesia difensiva dei palazzesi su calcio d'angolo, la Tierre perviene al pareggio con Uva (2-2). I potentini credono nella vittoria giocando con convinzione e tenacia e al 23' passano in vantaggio su forte tiro di Uva scoccato dalla distanza (3-2). A questo punto della partita lo Sporting Palazzo si sveglia dal letargo e si ricorda di avere forza e vigore per potersela giocare con tutti. Al 25' il solito cecchino Manieri, da poco entrato, riporta la situazione in equilibrio segnando il 3-3. La Tierre accusa il colpo e potrebbe capitolare sotto le incessanti incursioni degli ospiti ma riesce a tenere botta ed evitare il sorpas-
MATERA - Pausa di riflessione per i campionati nazionali di calcio a cinque, quattordici giorni di fermo utili per metabolizzare le ultime vicende e recuperare le forze fisiche e mentali. “Dopo l'ultima gara - ci ha detto un Angelo Bommino quanto mai pacato e sereno ho ancora più fiducia nei miei ragazzi. Il risultato non ci ha premiato - il riferimento è al pareggio con la ex capolista Paganese - però l'atteggiamento è quello giusto. Ho visto grande voglia di vincere e grande impegno a tutti i livelli, e dunque non posso essere che soddisfatto. A pesare sul risultato, a mio parere, la bravura del portiere Pepe, e la nostra mancanza di concretezza sotto rete. Abbiamo avuto almeno sei o sette nitide occasioni da rete sulle quali il portiere avversario è stato determinante ed è chiaro che sull'onda dell'entusiasmo e rinfrancati dalla sicurezza del loro estremo difensore, i nostri avversari si sono progressivamente compattati chiudendoci tutti gli spazi. Da parte nostra c'è stato un grande dispendio di energie ed è chiaro che alla fine ci può essere meno lucidità mentale e meno prontezza fisica. Così che abbiamo subito la rete del pareggio ad un minuto dalla fine in maniera rocambolesca, con la sfera che è passata attraverso le gambe di Rispoli ed ha beffato Lopopolo: davvero una
grande sfortuna. Poi l'espulsione di Miriello ha messo in pericolo anche il pareggio e c'è mancato davvero poco che non subissimo il gol della sconfitta a pochi secondi dalla fine. Però, ripeto, sono veramente contento della squadra, non posso chiedere di più a questi ragazzi”. In questi giorni è andato via Diogenes Presa, pivot d'attacco di cui si attendeva il transfer, su cui il tecnico della squadra materana faceva grande affidamento: “Saremo costretti a fare di necessità virtù, e se prima davamo il cento per cento per ottenere qualcosa, adesso dovremo dare il duecento per cento. In questi giorni proverò Verrone e Cavalcante nel ruolo di pivot di movimento poiché la partenza di Presa mi costringe a cercare nuove soluzioni di gioco. Vorrei spendere due parole in favore di Verrone perché è vero che ha mancato alcune palle gol nell'ultima gara, però è anche vero che lui è un giocatore con caratteristiche ben diverse da quelle del bomber. Verrone è uno che detta i tempi, che conferisce geometria al gioco, oltre che essere un trascinatore. Purtroppo contro la Paganese è stato l'uomo sbagliato al posto giusto. Pazienza, a me va bene che faccia le cose che sa fare nel migliore dei modi”. Annibale Sacco sport@luedi.it
Sport 55 Ciclismo Si terrà a Monaco il prologo che si preannuncia già selettivo Mercoledì 22 ottobre 2008
La cronometro il 4 luglio Presentata l’edizione 2009 del Tour de France PARIGI – Partirà da Monaco il 4 luglio il Tour de France 2009: una cronometro di 15 chilometri che sarà già selettiva e costringerà subito a svelare carte e ambizioni. Una corsa che presenterà proprio negli ultimissimi giorni – probabilmente addirittura quello della vigilia dell’ arrivo sui Champs Elysees, il 26 luglio – il leggendario e massacrante Mont Ventoux, assente dal 2002 dal percorso della 'Grande Bouclè. Fioccano le anticipazioni sulla 96/a edizione del Tour de France che verrà presentato ufficialmente domani al Palais des Congres di Parigi dal direttore della corsa, Christian Prudhomme. Alla presentazione, seduti in poltrona, ci saranno, fra gli altri, anche i vincitori delle tre ultime edizioni: gli spagnoli Carlos Sastre (2008), Alberto Contador (2007) e Oscar Pereiro (2006). Proprio Contador si annuncia come il grande favorito, in assenza dell’americano Lance Armstrong, sette volte vincitore della 'Grande boucle’, che ha scelto – per il suo ritorno alle competi-
BASKET B DONNE Nuovo innesto per la Basilia Potenza La Di Monte a disposizione di Marilia Sanza
Contador è uno dei candidati alla vittoria finale
zioni – il Giro d’Italia, disertando Parigi. Anche se c' è ancora mistero sulla presenza o no di Armstrong al Tour: «Non riesco a immaginare che Lance non voglia essere anche al Tour», ha detto Contador, parlando del texano, suo nuovo compagno di squadra con l’Astana. Domani, alla presentazione del Tour, se ne saprà forse di
più. La partenza della corsa da Monaco dovrebbe cambiare anche le abitudini e portare a un nuovo tragitto, con le tappe dei Pirenei che precederanno quelle delle Alpi. Dopo Monaco la carovana si sposterà infatti a Marsiglia, Perpignan, toccherà Barcellona, quindi un altro principato, quello di Andorra, per poi affrontare i Pirenei.
COLPO di mercato della Basilia Codra Mediterranea Potenza. La società del presidente Niccolò Martellotta ha prelevato con la formula del prestito il play maker Martina Di Monte, classe 1992, ex giocatrice del Cras Taranto. La giocatrice ha già svolto la seduta di allenamento con la squadra agli ordini del coach Marilia Sanza e sarà disponibile per la trasferta di sabato pomeriggio a Roma contro la Città Futura. Un rinforzo importante per la compagine biancoazzurra che ha dunque messo a segno una significativa operazione di mercato. f.menonna@luedi.it
Ciclismo Buono il bottino per la società potentina
Bikecenter, bilancio positivo BILANCIO positivo per la società ciclistica GSD Bikecenter di Potenza che ha concluso praticamente le sue attività giovanili, misurando le proprie ambizioni in campo nazionale nel corso di una stagione intensa e logorante. La società guidata dal presidente Vincenzo Iacovino ha disputato tante gare, mettendo in evidenza giovani talenti, che hanno dato conferme importanti alla società potentina. Quarantatrè gli atleti tesserati per la società che vede in Vincenzo Iacovino il presidente, Cipriano Binetti e Michele Summa i vice presidenti, Maurizio Russo il segretario, Nicola Perciante direttore sportivo, Pietro Polosa, Giuseppe Nardiello e Donato Summa consiglieri. Tanto impegno, molti risultati positivi sono scaturiti nel corso di una stagione che ha visto i quarantatrè atleti impegnati nelle gare nazionali. Importante per la crescita
del gruppo sportivo la promozione e lo sviluppo di manifestazioni sportive come quelle disputate a Castelsaraceno e Potenza, quest'ultima durante la festa dello sport di Santa Cecilia. I quarantatrè atleti sono divisi per gruppi, trenta sono i giovanissimi, 2 allievi, 1 esordiente e il resto della truppa equamente diviso in cicloamatori e cicloturisti. L'impegno di Iacovino in questi anni è stato legato alla valorizzazione dei suoi talenti, chiamati a dare risposte importanti in ambito nazionale e interregionale. Il gruppo si allena a Poggio Tre Galli, dove grazie al Parco dell'Europa Unita e al campo di calcetto i ciclisti possono continuamente affinare le proprie propensioni agonistiche, cimentandosi in percorsi di breve o lunga durata, gimkane e percorsi selettivi. Tra i giovani che hanno potuto migliorare le proprie affinità tecniche, Marco Cucca-
rese e Francesco Zito. Tre partecipazioni alle gare giovanissimi, molti piazzamenti di prestigio hanno condito l'ottima stagione appena conclusa. Vincenzo Iacovino ha fatto il punto della situazione parlando del 2008 e dei programmi futuri: “Abbiamo a cuore la crescita del movimento ciclistico in città. Sicuramente saremo impegnati nel 2009 alle gare di Castelsaraceno e quella organizzata durante la Festa dello Sport a Poggio Tre Galli. Puntiamo tutte le nostre risorse sulla crescita dei giovani che devono continuamente innalzare il livello tecnico e agonistico. La stagione 2008 è stata positiva, brillante, abbiamo gareggiato su strada. I riscontri nella categorie esordienti e allievi sono stati davvero positivi, siamo contenti per aver ottenuto tanti piazzamenti e aver visto crescere giovani interessanti”. f.menonna@luedi.it
Karate, doppio settimo posto per lo Shintaikan Club Potenza GLI ATLETI dello Shintaikan Karate Club Potenza hanno preso parte domenica 19 ottobre al Memorial Maestro Oreste Lombardi, trofeo nazionale di kumitè, katà e gran premio giovanissimi organizzato dal Comitato Regionale Campano Aics con il patrocinio del Comitato Regionale FIJLKAM Campano. L'evento sportivo ha avuto luogo presso il Palazzetto dello Sport Palatricone di Monteruscello. Alla gara hanno preso parte oltre seicento atleti di ambo i sessi divisi nel kumitè, nel katà e Gran Premio Giovanissimi, ulteriormente scremati per classe bambini, fanciulli, esordienti, cadetti, assoluti e juniores, giunti da ogni parte d'Italia. La società potentina, guidata dal maestro Donato Pastore è stata rappresentata da due atleti. Si tratta di Gaetano Triano nella categoria fino a 50 kg e Fausto Cantore nella categoria fino a 55 kg, entrambi hanno partecipato
alla classe esordienti A, relativa alla fascia d'età compresa tra i quattordici e i quindici anni. Entrambi hanno colto il settimo posto perdendo la gara per decisione arbitrale, conosciuta con il nome hantei. I due atleti potentini hanno confermato ugualmente di possedere caratteristiche tecniche di alto profilo. Il maestro dello Shintaikan Karate Club Potenza, Donato Pa-
store ha espresso il suo punto di vista sull'esibizione di Triano e Cantore: “Non no rimpianti perché i miei atleti hanno combattuto bene e sicuramente si rifaranno nelle prossime gare. Si tratta di giovani che hanno bisogno di fare esperienza. Cercheremo di allenarci sempre di più per migliorare visto che la stagione agonistica è appena iniziata”. f.menonna@luedi.it
Posticipata la gara di Castelluccio
Il CastKartuga il primo novembre
Simone Prince nella premiazione della scorsa edizione
CASTELLUCCIO - Prenderà il via il primo Novembre prossimo, la manifestazione “CastKartuga”, gara di carretti artistici-artigianali, giunta alla seconda edizione. Inizialmente, la data fissata era il ventisei Ottobre però poi, a causa della scomparsa del giovane Simone Prince, di diciassette anni, avvenuta pochi giorni fa, in un tragico incidente stradale, si è deciso di posticipare l'evento e di dedicarlo al giovane ragazzo scomparso. A Castelluccio Inferiore, ridente cittadina della valle del Mercure, gli amici ricorderanno il loro amico, che a soli 17 anni, costruiva carretti all'altezza di un capo meccanico. L'evento, organizzato dall'associazione InFusi Lucani, in collaborazione con il Comune di Castelluccio Inferiore, la Pro Loco e le altre associazioni locali è una manifestazione che coniuga sport e creatività. «Lo spirito di chi si cimenta in questa competizione - spiegano gli organizzatori - non è solo rivolto alla progettazione del carretto più veloce, ma anche di quello più bello e
fantasioso. Tradizionalmente i significati di questa iniziativa si perdono in abitudini lontane, perché costruire un carretto era più o meno alla portata di tutti e bastava utilizzare anche materiali poveri della civiltà contadina. Fedeli a questa tradizione e con un occhio particolare rivolto all'arte, abbiamo messo come prerogativa importante quella di costruire manualmente i propri mezzi». Sicuramente, un'iniziativa che andrà seguita con molta attenzione e partecipazione, anche perché, l'idea è originale e prende spunto da una tradizione antica. La gara, prenderà il via a partire dalle ore 11 con le prove libere. A mezzogiorno, si terrà la prova cronometrica e alle 15 inizierà la corsa vera e propria. Alle 19 infine, ci sarà il podio con le premiazioni del carretto più veloce e di quello più creativo. Per ulteriori informazioni, consultare i portali www.pollinofusionfestival.it e www.lasiritide.it al link “manifestazioni”. Claudio Sole sport@luedi.it
Calcio a 5 D Quattro nuovi innesti per il salto di categoria
Sacro Cuore, rinnovate ambizioni VENOSA - Per il secondo anno consecutivo il Sacro Cuore di Venosa, sodalizio sportivo, fondato da Vincenzo Martone con la collaborazione della parrocchia del Sacro Cuore, prenderà parte al campionato di calcio a 5, che è vicino al suo avvio. La squadra nella passata stagione ha disputato un buon campionato, giungendo alle spalle del Grifo Venosa, promossa in serie C 2, ha fatto domanda di ripescaggio nella serie superiore, ma non ha ottenuto il nulla osta, in quanto è una società da poco costituita. La squadra, sotto la direzione di Vincenzo Martone, factotum del sodalizio sportivo, ha già iniziato la preparazione presso il campetto della parrocchia San Domenico Savio del Sacro Cuore, per due volte alla settimana, campetto messo a disposizione gratuitamente dal parroco, don Giuseppe Fano. Avvicinato il presidente, allenatore e capitano della squadra, Vincenzo Martone, ha riferito: «Contando su un organico di 14 giocatori, spero di disputare un campionato di alta classifica, facendo dell'umiltà l'arma vincente della squadra. La squadra è competitiva, oltre ai nove giocatori riconfermati della passata stagione, posso contare su 4 nuovi giocatori dell'ex società Grifo Venosa e su un giovane dal sicuro avvenire, Giulio Caliero, che vestirà la maglia di secondo portiere. Ecco i componenti della squadra, suddivisi per ruolo: portieri: Matteo Teora e Giulio Caliero; centrali: Marco Mancusi, Gennarino
Il Sacro Cuore Venosa
Muccilli, Francesco Paolo Pescuma, Piernicola Briscese; laterali: Dario Papa (ex Grifo), Pasquale Digilio (ex Grifo), Stefano Zotta (ex Grifo), Erasmo Mirco Paulangelo; jolly: Denny Briscese; pivot: Vincenzo Martone, Anonio Iurino, Giuseppe D'Errico (ex Grifo). La squadra ha allestito un sito: www.sacrocuorevenosa.it, dove si potranno seguire i risultati e le vicende sportive del Sacro Cuore calcio a 5 serie D. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it
Cultura&Spettacoli 56
Mercoledì 22 ottobre 2008
Teatro Gianfranco D’Angelo primo ospite del cartellone del Comune di Matera
Matera in palcoscenico di MILENA SCALCIONE
MATERA - Dopo otto anni di assenza dalle “scene” torna tra l'entusiasmo generale la “Stagione teatrale 2008/09 Matera Potenza” il cui ricco cartellone di eventi è stato ufficialmente presentato, ieri mattina, in una conferenza stampa svoltasi presso la Sala Giunta del Comune di Matera. Si tratta di un ritorno ben gradito reso possibile dall'attività dell'associazione “Voglia di Teatro” e dall'impegno e la collaborazione nata dai sindaci dei comuni di Matera e Potenza che ne hanno fatto un evento alquanto particolare. Il cartellone degli eventi è infatti unico per i due capoluoghi, salvo qualche minima differenza, e si pone come l'inizio di un percorso di collaborazione che porterà benefici all'intera regione. «Le novità principali di quest'evento consistono soprattutto nel fatto che si tratta di una tradizione che abbiamo deciso di riprendere con molto entusiasmo in una città dal grande spessore e livello culturale, ma siamo anche lieti di aver realizzato questa collaborazione con il sindaco Santarsieroha dichiarato il primo cittadino di Matera, Nicola Buccico -E' questo un segnale per tutte le amministrazioni della Basilicata poiché solo dal terreno della cultura si può partire per avere un unione fruttuosa». Il sipario del Cineteatro Duni si aprirà, dunque, il 4 novembre con lo spettacolo “Romolo il grande” per poi proseguire il 18 novembre con lo spettacolo di Gianfranco D'Angelo ed Ivana
Monti “Un giardino di aranci fatto in casa”, il 3 dicembre con l'esibizione di Maurizio Micheli e Laura Baccarini in “Il letto ovale” mentre per il nuovo anno sono previsti il 13 gennaio “Sunshine” con Benedicta Boccoli e Sebastiano Somma, il 5, l'11 ed il 23 febbraio il palco del cinetatro ospiterà rispettivamente “La strada” con Tosca e Massimo Venturiello, “Il paese degli idioti” con Tato Russo e “Gomorra” di Ivano Castiglione, spettacolo tratto dall'omonimo libro di Roberto Saviano. Il 22 marzo invece ci sarà uno strepitoso Giorgio Albertazzi con “Lezioni americane” mentre il 2 aprile ci sarà Luigi De Filippo con la commedia “Quaranta ma non li dimostra” ed il 15 dello stesso mese si esibirà Massimo Dapporto con “I due gemelli veneziani” di Carlo Goldoni. Fuori abbonamento sono invece lo spettacolo “Il re di New York” con Biagio Izzo che si svolgerà il 17 dicembre e l'ormai conosciutissimo “Miseria e nobiltà” con Francesco Paolantoni e Nando Paone che si terrà il 27 gennaio. Un calendario di eventi, dunque, nel quale si alternano esibizioni impegnative, esibizioni esilaranti ma anche educative ecco perché due degli spettacoli in programma verranno promossi anche nelle scuole. «Il cartellone è molto ricco e vario- continua il sindaco Buccico -Ma siamo in attesa di dare per certo un altro spettacolo fuori programma che vedrà come protagonista Giancarlo Giannini e ci auguriamo anche, maga-
ri nei prossimi anni, di poter creare punti d'incontro tra le compagnie dialettali materane e quelle potentine». «Da anni pensavamo a questo cartellone unificato e finalmente è arrivato con tutti i benefici, i Comuni nuovamente protagonisti, un prodotto artistico- culturale omogeneo e abbattimento dei costi - ha dichiarato Dino Quaratino, dell'associazione “Voglia di teatro” -Non ci resta che augurarci un prosieguo positivo in questa collaborazione». cultura@luedi.it
Il sindaco Buccico presenta la stagione teatrale (foto Videouno)
Buccico: «Da salvare il teatro di Quadroni» di GIOVANNI MARTEMUCCI PRESTO sarà recuperato il teatro del borgo La Martella, opera dell'architetto Ludovico Quadroni. Ad annunciarlo è stato ieri il sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico che ha a cuore la Matera contemporanea fatta dai grandi architetti italiani degli anni ‘50. Nei giorni scorsi il primo cittadino si è recato sul posto per vedere lo stato in cui versa il teatro che col tempo ha perso la sua funzione ma che, nonostante la sporcizia e il degrado, al suo interno conserva ancora la configurazione originaria con palco e posti a sedere. Un impegno importante quello che Buccico vuole portare avanti, non solo per restituire alla comunità
martellese un centro di aggregazione culturale (in un borgo progettato come un sistema indipendente dalla città) ma anche un'azione di recupero di un manufatto architettonico importante per la storia dell'urbanistica italiana. Attualmente il teatro è occupato da un residente e anche se è stato modificato in alcuni dettagli come le finestre (alcune sono state chiuse), conserva ancora il portone originale dell'ingresso principale. Il recupero del teatro di Quadroni a La Martella è un fatto importante che riapre la discussione sul ruolo della cultura architettonica contemporanea di Matera che non significa necessariamente Sassi o Chiese rupestri. Matera è una città che
vanta una storia significativa e una lunga tradizione di ricerche e studi sulle metamorfosi urbane che la rendono unica e affascinante: architetti del calibro di Piccinato, Aymonino, De Carlo, Fabbri e Quaroni hanno realizzato interi quartieri che hanno segnato la storia dell'architettura e dell'urbanistica italiana nel segno dello sperimentalismo. La cosa positiva è che a volere fortemente questo recupero è il sindaco di Matera che non nasconde la sua passione e la sua sensibilità per il moderno, altro grande capitolo della storia di questa città.
A Matera di MARIAANNA FLUMERO MATERA - “I Ricordi del Passato” nel cuore pulsante di Matera, nei Sassi. Ultimo incontro nell'attività commerciale “Keiv” su “Massari e masserie. Il ciclo delle campagne”, in collaborazione con i rappresentanti dell'associazione “Museo della civiltà contadina di Montescaglioso”. L' evento è stato anche trasmesso il diretta mondiale sul giornale on-line www.ilmiotg.it anche per i numerosi lucani all'estero che hanno un grande desiderio di ascoltare la storia delle proprie origini. L’ultimo appuntamento di “Un tè con..” è stato preceduto dall’incontro con l'inarestabile maestro Tommaso Niglio di ottantuno anni. “I Ricordi del Passato” fanno parte della serie di eventi promossi dall'Ente Parco della Murgia materana e sono inseriti nel Parcomurgia Festival VIII Edizione. Figure presenti in tutti gli incontri, i ciceroni, sono stati i due studiosi della prima tappa, Tonino D'Ercole e Angelo Sarra. «Abbiamo riscontrato che c'è un interesse crescente di conoscere le tradizioni direttamente trasmesse da chi le ha vissute, non filtrata da chi ritiene di fare cultura- ha detto alla
“Un tè con...” racconti di masserie e massari Ultimo appuntamento con “I ricordi del passato” platea il coordinatore dell'evento culturale “Un tè con…” Luigi Esposito oggi più che mai sono felice, perché è importante il ponte tra testimoni di Matera e quelli di Montescaglioso, città che rientra nel nostro Parco. Per ora il cartellone è concluso ma aspettiamo nuove proposte, con l'aiuto di tutti, però dobbiamo individuare dei personaggi che potranno raccontare nuove storie». «La loro è un'associazione culturale onlus accreditata anche dal Ministero e per questo meritano tanti elogi questi energici anziani - ha detto Sarra nel presentare - Antonio Lapenta, Nunzio Triggiante e Antonio Simmara dell' associazione montese». All'incontro c'era anche lo scrittore Domenico Ricciardi che ha puntualizzato «su come la gerarchia vigeva nella masseria». «L' associazione è nata sette anni
fa, ma sono quindici anni che raccogliamo oggetti storici per i nostro museo - ha detto il socio fondatore Triggiante -all'inizio eravamo in cinque oggi siamo quaranta soci. Organizziamo anche momenti di convivialità come la sagra dei ceci. La sede è nell'abbazia e si può visitare gratuitamente tutti i giorni». Sono stati illustrati alcuni strumenti come il “cestone” e la “tacca”. «Il primo era un serbatoio-deposito utile per la raccolta di grano e legumi fatto di canne - hanno raccontato con gioia i soci - il secondo era un pezzo di legno diviso in due parti che si usava per il salariato con il padrone. A ferragosto, di ogni anno si rifacevano o si riconfermavano i contratti». Quali erano le figure principali della masseria? Il padrone, poi il massaro e gli operai-salariati.
Ma a loro volta i massari si dividevano in tre categoria, quello di campo, di vacche e di pecore. Quello che aveva più fiducia da parte del padrone e risolveva la diatribe era quello di campo. La masseria era suddivisa in vari mondi. Nella masseria vera e propria -dove c'era la casa del padronee lo iazzo, dove vivevano i pastori. Erano mondi che non comunicavano perchè gli operai si sentivano superiori ai pastori e viceversa. Le masserie nobili quanti massari avevano? Fino a cinque. I massari si possono paragonare ai dirigenti di oggi, indipendenti tra loro ma in una stretta gerarchia di rispetto. I video di tutti gli incontri sono consultabili al link: http://www.lawebtv.tv/ cultura@luedi.it
Carnet “Dissonorata” Un delitto d’onore allo Stabile
POTENZA - La compagnia Scena Verticale dalla tournée in America approda direttamente a Potenza e chiude la prima edizione del Festival PotenzaTeatro. La compagnia, staserai, alle ore 21, sul palco del Teatro Francesco Stabile, "Dissonorata"- un delitto d'onore in Calabria. L'evento è promosso dall'Associazione Abito in scena. Uno spettacolo, tra l'altro, Premio Ubu 2007, per il "migliore attore e migliore novità italiana". Partendo dalla "piccola" ma emblematica storia di una donna calabrese lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villagio globale.Saverio La Ruina scrive, dirige e recita in Dissonorata . Una storia che ci racconta seduto su una sedia, con pochi gesti, in calabrese stretto, facendoci sorridere e commuovere. La storia amara di una ragazza molto giovane, quarta figlia di una famiglia di un paesino calabrese nel dopoguerra, famigerato per il numero di “zitelle”. Lo spettacolo dura un’ora, forse qualcosa di più, ma è difficile distrarsi, nonostante la staticità e l’ostacolo del dialetto. Saverio La Ruina è bravissimo. Nessuna parola, nessun minimo movimento è lasciato al caso. Tutto rientra nella costruzione, nel testo perfetto (mai eccessivo, mai povero), nella magistrale interpretazione. E alla fine, al momento del commiato, quando Gracias a la vida accompagna dolcemente le luci che si abbassano, il mistero della nascita e dell’amore è più forte del dolore e della violenza, ed è difficile applaudire ad occhi asciutti. cultura@luedi.it
Cultura e Spettacoli
La mostra
Mercoledì 22 ottobre 2008
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L’iniziativa
Viaggio nell’immaginario con “Apertura ad arte”
Dal 23 al 26 “L’autunno profuma di libro”
Ventitre volte Lucania
Incunaboli e libri rari da sfogliare
di GRAZIA PASTORE TITO - “Apertura ad arte”, l’altra sera, nei locali della Isomax-Azzurra di Tito Scalo: ventitre artisti sono in mostra con le loro opere, fino al 25 ottobre prossimo. L'iniziativa è promossa dai titolari dell'azienda, Giuseppe Mecca e Rosario Pastore, con il supporto dell'agenzia Scai comunicazione. Nell'ampio show room di Azzurra, inaugurato per l'occasione, linguaggi differenti e messaggi svariati veicolati dalla pittura, dalla scultura, dall'installazione. Gli scultori: Alfonso Pompeo Nicastro (ferro), Rocco Sciandivasci (legno), Francesco Viola (pietra). Tra i pittori, i figurativi: Lucia Bonelli, Michelangelo D'Auria, Alfredo Di Bitonto, Luciano Gruosso, Birgit Gutt-Daraio, Gabriela Jantoniu, Salvatore Laurino, Pierluigi Lo Monte, Rocco Santacroce, Giovanni Spinazzola, Rosanna Venneri e Anna Maria Verrastro; ma anche le originali espressioni pittorico-materiche di Alberto Barra, Donata Carlucci, Eleonora Grieco, Giuseppe Pedota, e la scomposizione della figura di Lucio Rofrano e Mario Vasta; a questi si affiancano l'installazione di Anna Giordano, dalle tematiche introspettive, e l'arte concettuale di Raffaele Iannone. Una mostra eterogenea che vuole essere, nelle dichiarazioni degli organizzatori e di Michele Franzese, responsabile Scai, un'apertura sulle personali visioni del mondo e dell'arte lucana «attraverso la visione di ventitre artisti, custodi dell'immaginario di questa regione, oltre che un tentativo metaforico di apertura alla vita, alla cultura e alla bellezza del territorio, che troppo spesso non riusciamo a valorizzare, per guardare le cose con una profondità diversa e con occhi nuovi». La serata inaugurale è stata allietata dall'accompagnamento musicale di Natalia Dubiel al violino, e Luciano Vitale alla chitarra. La mostra “Apertura ad arte”, con ingresso gratuito, può essere visitata fino al 25 ottobre presso lo show
Alcune delle opere in mostra
room di Azzurra e Isomax, nella zona industriale di Tito Scalo, dalle ore
8,30 alle 13,00 e dalle 15 alle 19. cultura@luedi.it
A Potenza
mente VIII ed il “Messale Romanum” il più antico che risale al 1722 ricco di orazioni per l'intero anno liturgico. Poi “Elementi di fisica sperimentale” ed “Elementi di geometria”. Di estrema bellezza è la rivista “Galleria letteraria illustrata”. Tavole di squisita eleganza tutte firmate. Racconti, bozzetti, pensieri di scrittori celebri. L'opera è una gazzetta letteraria illustrata della fine dell'800. Ed ancora “Scena illustrata”, un quindicinale del 1894 il cui abbonamento in Italia era di 10 lire mentre in Europa di 15 lire. Incunaboli impreziositi da miniature su temi sacri. Tutti capolavori di grande pregio che grazie alla stampa sfidano il tempo e mantengono intatta la loro conservazione. Tutte rarità. Manoscritti e libri antichi di preghiere. Legature e decorazioni su pergamena, rigorosamente a mano. Appassionati, curiosi o coloro che vogliono avvicinarsi al mondo dei libri antichi e dei libri rari, potranno sfogliare un catalogo multimediale con informazioni sulle date di stampa e grazie ad una didascalia potranno comprendere le abbreviazioni nonché il linguaggio tecnico del mondo dei libri antichi e dei libri rari. Per l'assessore regionale alla Formazione-Cultura-Lavoro Antonio Autilio, “l'evento che quest'anno, oltre alla rassegna di Lagopesole si arricchisce di appuntamenti su tutto il territorio regionale, ha un significato particolare perché conferma l'impegno della Regione, nonostante i preannunciati tagli del Governo nel settore dei beni culturali, alla promozione della lettura. cultura@luedi.it
A Montescaglioso
Ricordando Franco Venturi intellettuale oltre il confino POTENZA - Il pensiero e le opere di Franco Venturi sono state il tema della conferenza tenuta, nella Biblioteca nazionale di Potenza, dal professor Edoardo Tortarolo, docente di Storia Moderna nell'Università del Piemonte Orientale. Venturi, storico ed intellettuale italiano, si formò a Torino, quindi in Francia, dove fu esule col padre, a seguito del rifiuto di questi di prestare giuramento di fedeltà al regime fascista. Qui si iscrisse alla Sorbona ed iniziò la sua attività antifascista entrando in contatto con l'opposizione italiana in esilio (Salvemini, Nitti, Garosci, Rosselli). Partigiano, catturato e sottoposto a confino ad Avigliano tra il '41 e il '43, fu direttore fino all'aprile del 1946 di Giustizia e Libertà, quotidiano torinese del Partito d'Azione. La bibliografia venturiana comprende oltre centocinquanta voci e documenta uno dei più significativi contributi contemporanei alla conoscenza del Settecento attraverso ricerche su una grande varietà di aspetti, problemi e figure della cultura dell'illuminismo. L'incontro rientra tra le manifestazioni, organizzate dall'Istituto, nell'ambito del progetto nazionale “Ottobre piovono libri 2008 - i luoghi della lettura”, promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.Tra i presenti Alfredo
POTENZA - “Ottobre Piovono Libri” è la manifestazione che verrà presentata stamattina, alle ore 12, a Potenza, nella sala Sinni della Regione. Interverrà l'assessore regionale alla Cultura, Antonio Autilio. Incunaboli, cinquecentine, libri rari e preziosi ad “Ottobre piovono libri”. “L'autunno profuma di libro” sarà una full immersion nel mondo del libro lucano, che prenderà vita, dal 23 al 26 ottobre, nelle sale del castello di Lagopesole. Anche quest'anno la Regione Basilicata aderisce all'appuntamento del Ministero per i Beni Culturali. L'iniziativa è promossa dal Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura. In mostra libri antichi dal 1500 al 1700 e riviste illustrate della fine del 1800 della Biblioteca del Convento del Santissimo Crocifisso di Forenza, gelosamente custoditi dal rettore Padre Emilio Giugno. “Ottobre piovono libri” si trasforma in uno scrigno di saperi di un passato inesorabilmente già scorso che tra pagine ingiallite dal tempo continua però ad affascinare. Sono tanti i libri antichi custoditi nell'immensa Biblioteca di Forenza che saranno esposti nel corso della kermesse. Scaffali ricchi di storia, come quelli di F.Francesca Maria da Potenza in “De divina gratia secondum scotum del 1682”. Tanti i volumi di filosofia con la vera effigie di Aristotele (del 1580). Di elevato pregio il “Manuale Antiphonarium” per canti comunitari, il “Synodu Diocesana” ricco di notizie sul Sinodo Venusino (1728). Ed ancora una “Bibbia del 1614” edita da Cle-
I formatori per 200 ore a lezione di didattica delle sette note
“Quelli che... la musica” di MICHELE MARCHITELLI
La conferenza su Venturi (f. Ungaro)
Giacomazzi, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata; Francesco Sabia, direttore della Biblioteca nazionale di Potenza; Vito Summa, assessore al bilancio della Provincia di Potenza; Lorenzo Bochicchio, presidente dell’associazione "Franco Venturi" di Avigliano. Nel corso della serata sono stati letti da Elvi Argento, brani dagli scritti di Franco Venturi, con commento musicale di Pietro Santarsiero e canti partigiani eseguiti dal coro de “il tetracordo” diretto da Antonella Tatulli. La conferenza è realizzata in collaborazione con l'assessorato alla Cultura della Regione Basilicata, la Provincia di Potenza, il Gal Basento-Camastra e l'associazione “Franco Venturi” di Avigliano. cultura@luedi.it
MONTESCAGLIOSO - Nell'Aula Magna della scuola elementare “Don Liborio Palazzo” è stato presentato, da parte dei responsabili dell'associazione artistico-culturale “Quelli che…la Musica”, il corso di formazione di didattica musicale riservato ai formatori che hanno espresso il loro desiderio a partecipare alle attività. Erano presenti all'incontro, oltre a diverse docenti di scuola primaria, i direttori didattici Giovanni Pizzolla e Pancrazio Toscano, le docenti Maria Palmitesta e Maria Pia Giordano, il presidente dell'associazione “Quelli che…la Musica”, Giulio Danuzzo insieme al tutor Vincenzo Ditaranto, a sua volta componente il sodalizio montese. Danuzzo ha esordito ricordando come nei mesi scorsi l'associazione da lui presieduta abbia ottenuto l'accreditamento quale Ente di formazione a livello musicale da parte del Dipartimento Formazione, Cultura, Sport della Regione Basilicata. Ha quindi spiegato che si tratta di un corso per formatori della durata prevista di 200 ore, con i corsi che saranno tenuti da docenti di tutto rispetto. Il corso sarà suddiviso in 150 ore di didattica musicale (docenti Palmitesta e Giordano) e 50, invece, vedranno in veste di docenti Pizzolla e Toscano, lezioni che ver-
teranno su ideazione per progettazione musicale. Ditaranto ha informato che il corso dovrebbe concludersi nel mese di marzo 2009 ed ha invitato le persone interessate a concordare modalità ed orari per meglio venire incontro alle esigenze di tutti. Dopo una rapida consultazione tra i partecipanti si è deciso di suddividere in una lezione da quattro ore e due da tre l'impegno settimanale. Pizzolla ha parlato di un corso che è da intendersi come “formazione di eccellenza” ed ha aggiunto che la partecipazione a quest'attività esonera dalla partecipazione da altre previste dal collegio dei docenti. Ha quindi sottolineato come la didattica della musica sia uno degli aspetti nei quali i docenti devono acquisire deter-
minate competenze da spendere nella loro attività. La docente Giordano ha parlato dei moduli e delle ore che saranno dedicate all'educazione all'ascolto, alla tecnica vocale e canto corale. Ha chiuso la serie degli interventi il direttore Toscano, il quale ha anticipato, nel corso del primo incontro, alcune delle tematiche che saranno affrontate drenate lo svolgimento del corso. “Quelli che..la Musica” nasce ufficialmente il 19 febbraio 2006 con l'obiettivo di sviluppare e promuovere la cultura musicale a Montescaglioso. Oltre al presidente Giulio Danuzzo, ne fanno parte il direttore artistico Rocco Eletto, i collaboratori artistici Dino e Vincenzo Ditaranto, Giuseppe Santarcangelo. Nei mesi scorsi i responsabili del sodalizio montese avevano sottolineato come l'accreditamento conseguito non distoglierà l'attenzione sull'attività formativa e bandistica già intrapresa, rivolta sia a chi intende far solamente parte del complesso bandistico e chi, invece, desidera proseguire negli studi iscrivendosi al Conservatorio musicale, consentendo, invece, di arricchirla con lo svolgimento di corsi di formazione per formatori in ambito musicale.
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Cultura e Spettacoli
Mercoledì 22 ottobre 2008
Il progetto è stato elaborato dal festival lucano “Io, Isabella international film week”
Leonardo Cartoon primo a Lifelong MARATEA - Il progetto "Leonardo Cartoon", del quale Il festival “Io, Isabella - International Film Week” è parte integrante, si è classificato primo assoluto in Europa nel programma “Lifelong Learning-Leonardo da Vinci”, per il trasferimento dell'innovazione. Il progetto"Cartoon" è stato elaborato dal management del festival lucano insieme a partners culturali italiani, francesi, spagnoli, bulgari e turchi. Difatti nella realizzazione del progetto formativo “Leonardo Cartoon” Io, Isabella International Film Week, dopo le collaborazioni già avviate con Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Comune di Maratea e Istituto Banco di Napoli - Fondazione, sta lavorando a stretto contatto con: Provincia di Pisa, Comune di Santa Maria a Monte, ISIA-Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze, MB Vision, Tagete Edizioni (Pontedera - Pi), GAYA Ekonomik (Turchia), EXM Company
(Francia), Ecole Supérieure d'Art et Design de Saint-Étienne/Cité du Design ESADSE (Francia), Instituto Cuatrovientos (Spagna), Intercultura Consult Ltd (Bulgaria), BALKANplan Ltd (Bulgaria). Livia Ponzio, direttrice di Io, Isabella dichiara: «il nostro interesse per le sperimentazioni video, sia facenti parte della storia del cinema che ispirate a nuove forme di comunicazione, ci ha portato al progetto Cartoon, rivolto a docenti, formatori in genere, fumettisti, illustratori ed animatori che farà incontrare, incrociare ed implementare le competenze dei primi con quelle dei secondi. Abbiamo scelto la formazione animata perchè se applicata in ambiente multiculturale, come quello dei paesi partner del progetto Cartoon, facilita il confronto tra persone e sistemi, promuove la tolleranza - la quale trova uno dei suoi luoghi di evoluzione ideale in eventi come Io, Isabella -
ed il reciproco scambio di buone prassi. Inoltre i prodotti di formazione animata possono usufruire del supporto informatico ed essere trasferiti e replicati da una realtà ad un altra in tempo reale, rafforzando la qualità ed il volume della cooperazione europea». Per quanto riguarda l'approccio metodologico quantitativo, i gruppi di studio di Leonardo Cartoon includeranno “hypothesis testing” (variazione d'ipotesi), al fine di analizzare le tecniche e le variabili di produzione di formazione animata e le competenze metacognitive; “observational studies” (laboratori d'osservazione) al fine di trovare uno spazio comune di ottimizzazione di risorse e fonti per la produzione di formazione animata e competenze didattico-relazionali basate sulla pedagogia dell'espressività visiva. Le metodologie qualitative coinvolgeranno studio dei casi che analizzeranno la letteratura
La locandina del festival Io, Isabella
europea e dei singoli paesi sulla formazione animata e “grounded theory”, per un aggiornamento comune sulle tecniche di diffusione di formazione animata. Inoltre focus group, gruppi di studio/lavoro anche on-line, e metodi di action learning completeranno il percorso formativo del quale verrà comunicato il
bando ufficiale sia sul sito del festival lucano ioisabella.org, che sugli organi di stamp»a. Io, Isabella presenterà i risultati progettuali nell'ambito della kermesse della prossima estate 2009 attraverso una serata di sorprese ed emozioni dedicata agli incantesimi dell'animazione. cultura@luedi.it
VITE IN CORSIA NEL CORTO IN USCITA DEL REGISTA DI BERNALDA Il concerto
Corsa ai biglietti per Lucio Dalla
“Il cappellino” di Marco Albano di FABIO SIRAGO BERNALDA - “Il Cappellino” del regista, Giuseppe Marco Albano entra nella fase della post-produzione. L'opera che, sulla scia di altri successi già girati all'interno delle mura bernaldesi, ha registrato un gran interesse di attori del posto e del pubblico che incuriosito ha assistito alle scene già girate, ben presto vedrà la luce, anzi sarà visto nelle sale cinematografiche italiane. A darci queste notizie è il regista bernaldese Giuseppe Marco Albano, il quale parla dell'opera e della grande emozione provata nel scrivere la storia. «L'idea di questa opera - ci ha detto Albano - è scaturita da una visita su dei blog su internet, poi abbiamo pensato, insieme a Carla Marciais, giovane sceneggiatrice sarda, di scrivere la trama e, dopo aver girato le scene, oggi, ci troviamo nella sua fase di completamento. Il tema - continua Albano è molto forte, infatti, la storia parla di una bambina affetta da leucemia. All'interno del cast ci saranno alcuni grandi nomi tra cui Regina Orioli, Lucio Montanaro, Antonella Genga, Antonio Andrisani e Mara Spinelli, mentre ad interpretare le vesti di questa bambina sarà Aurora De Giorgio,
bernaldese e molto brava. L'opera è stata realizzata con il grande contributo di privati. Infatti per quanto riguarda gli aiuti, rispetto alla solita routine, abbiamo pensato di rivolgerci al Ministero non per chiedere i fondi per la realizzazione dell'opera, ma di andare lì con il corto già pronto e chiedere la possibilità di distribuire la pellicola in tutti gli ospedali oncologici italiani dove ci sono bambini che vivono la stessa situazione di “Clara”, la nostra protagonista, in modo da trasmettere loro una speranza e un sorriso. La storia racconta di questa giovane bambina, di nome Clara, che convive con questo male. Il corto durerà circa quindici minuti ed ha visto un gran numero di attori e comparse, oltre a vari locali commerciali e alla struttura scolastica dove la nostra protagonista incontrerà i suoi compagni di banco. Ora non vi dico tanto perché svelerei la storia che, forte ed attuale, deve essere vista dall’inizio fino alla fine per poter comprendere il messaggio che vogliamo lanciare a tutti coloro che, nella vita reale, hanno lo stesso problema di Clara. Ora stiamo montando il tutto, con la collaborazione di Francesco Dematteis, e con la supervisione di una grande montatrice italiana che è Paola Freddi. Adesso ci
cimenteremo con tutte quelle fasi che renderanno finito il corto, quindi il compositing, la color, le musiche dell'artista foggiano Danilo Caposeno e tutto quello che di solito viene effettuato su una pellicola prima di offrirla al grande pubblico. Noi pensiamo che per fine ottobre il Cappellino sarà pronto; ed il mio desiderio è quello di dare la prima a Bernalda, anche se non ci sono strutture idonee per la proiezione e per la diffusione dell'audio. Comunque lavoreremo al massimo per rendere questo mio sogno realtà. Un'altra possibilità è quella di spostarci a Matera come già fatto negli scorsi anni con altre opere. Oltre alla prima del corto stiamo lavorando anche per portare la pellicola ai vari festival in giro per l'Italia, infatti, il primo contato mi è arrivato per febbraio. Anche se la grande sfida è quella di portare il Cappellino in tutti gli ospedali oncologici e nelle scuole italiane. Questo per diffondere la solidarietà per coloro che hanno una sofferenza, e soprattutto per condividere ed alleviare il dolore di tantissime “Clara”. Pertanto - conclude il giovane regista bernaldese - non solo un impatto sociale, ma anche terapeutico». cultura@luedi.it
POTENZA - Prosegue la prevendita per il concerto evento di Lucio Dalla a Potenza. Martedì 4 novembre, alle 21, l'artista salirà sul palco di uno dei teatri storici d'Italia, il Teatro Francesco Stabile per sostenere la Fondazione nella sua attività di salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale italiano. Il ricavato dello spettacolo verrà infatti utilizzato per sostenere la gestione dei beni posti sotto la tutela del Fai. Uno spettacolo imperdibile, che arriva dopo sperimentazioni anche in altri campi della musica come un lungo tour di jazz, regie teatrali e operistiche, oltre ai concerti sinfonici per il Fai con la Royal Philharmonic Orchestra e che presenta le canzoni del suo ultimo album “Il contrario di me” e il meglio del suo repertorio che ha fatto un pezzo della storia della musica leggera italiana. Brani recenti quindi come “Due dita sotto il cielo”, “Malinconia d'ottobre”, “Come il vento” ma anche i grandi classici che comprendono canzoni d'amore, politiche, sociali come “La sera dei miracoli”, “Attenti al lupo”, “Anna e Marco”, “Com'è profondo il mare”,“Caruso”. Artista raffinato e innovativo Lucio Dalla dal vivo, grazie alla sua profonda anima di musicista, rende le sue canzoni ancor più emozionanti e imprevedibili: sarà quindi uno spettacolo dove sarà possibile cogliere, ancora di più, la musicalità nascosta e la carica espressiva, delle canzoni di uno dei più grandi artisti della scena italiana. Lucio Dalla sarà accompagnato da Marco Alemanno voce recitante, Ricky Portera e Bruno Mariani alla chitarra, Roberto Costa al basso, Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria, Gionata Colaprisca alle percussioni, Fabio Coppini alle tastiere, Iskra Menarini, vocalist. Lo spettacolo è reso possibile grazie a Eni, vicina al Fai già da diversi anni. Con il Patrocinio e il sostegno del Comune di Potenza-Città di Cultura. cultura@luedi.it
Spettacoli & televisione Keira dà forfait KEIRA Knightley, la piratessa dei Caraibi trasformata nella sofisticata e affascinante antenata settecentesca di lady Diana, Georgiana Spencer, ossia La Duchessa, dà forfait. L’attrice, certamente tra le star internazionali più attese al Festival di Roma che comincerà domani, invece non verrà. Ha fatto sapere di essere impegnata a New York.
Mercoledì 22 ottobre 2008
Salta il Pinocchio all star
Il caso Sol dell’avvenire
PER un ritardo nella fase di post-produzione, il film tv Pinocchio non potrà essere presentato nell’ambito di Alice nella città. La serie andrà in onda su Rai Uno nella stagione 2008/2009. Pinocchio è diretto da Alberto Sironi, con Robbie Kay, Bob Hoskins, Luciana Littizzetto (nella foto), Violante Placido, Margherita Buy ed Alessandro Gassman.
C’E’ O non c’è? «”Il sol dell’avvenire” è nel programma del festival internazionale di Roma», afferma la società di produzione Blue Film, dopo che l’ufficio stampa del festival aveva sottolineato come «tale documentario non fa parte di nessuna delle sezioni del Festival». Il film di Fasanella (nella foto) e Pannone è tratto dal libro 'Che cosa sono le Br'.
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POLEMICHE, STAR RIDOTTE ALL’OSSO E TANTI ITALIANI: PARTE LA TERZA EDIZIONE DELLA RASSEGNA
Roma, si apre l’era Rondi
La polemica
Rondi, mai più “festa” «Abituato a dirigere festival»
di PAOLA ABENAVOLI CHE la Festa abbia inizio. Pardon, il Festival. La rassegna cinematografica romana cambia nome e si incammina verso cambiamenti: la terza edizione, la prima sotto la presidenza di Rondi, si aprirà questa sera all'insegna di meno star e più spazio all'Italia. Ma le star, comunque, nella giornata inaugurale, sono un “must”. E dunque, si comincia con “la” star di questo festival, ovvero Al Pacino. E poi una festa in piazza, dedicata al Brasile: questa nazione, infatti, sarà protagonista di un'apposita sezione, che si preannuncia come uno degli aspetti più interessanti della manifestazione di quest'anno. Film e musica si incroceranno in questo “Occhio sul mondo”, con in più una presenza importante, per i fan di questa cinematografia e non solo: ospite della rassegna romana sarà infatti Fernanda Montenegro, nome importantissimo dello spettacolo brasiliano ma anche internazionale, essendo stata candidata 10 anni fa all'Oscar come migliore attrice per “Central do Brasil” Un festival con meno star, si diceva: a parte gli autori di “8“, il film che verrà presentato domani sera, e David Cronenberg, protagonista, sempre nella giornata di domani, di un incontro con il pubblico, previsti poi una serie di appuntamenti con alcuni nomi di rilievo, peraltro programmati con largo anticipo: da Michael Cimino, al “faccia a faccia” Servillo-Verdone, fino alla “Lollo”, che riceverà il Marc'Aurelio alla carriera. Meno red carpet, dunque, e più spazio all'Italia: dall'apertura del festival con l'opera seconda di Maria Sole Tognazzi, fino alle tante presenze di autori e film italiani (tra gli altri, Winspeare, Vicari, Brando De Sica). Sarà “Extra”, come di consueto, la sezione che offrirà probabilmente i maggiori spunti e particolari novità, anche se “Alice nella città”, che si rivolge ai più piccoli, potrebbe riservare interessanti sorprese (come il “ritorno al passato” per i ragazzi degli anni '80, con la presenza sullo schermo di Sophie Marceau). Fuori concorso, poi, una serie di proiezioni speciali: e se c'è molta curiosità da parte dei teenagers per la terza parte di “High School Musical”, o per “Twilight”, senza contare il Pulcinella di Scaparro, con Massimo Ranieri, che chiuderà il festival, ha già invece fatto parlare (e si prevede che lo faccia ancora) il “Sangue dei vinti”, tratto dal libro di Giampaolo Pansa. Altre caratteristiche di
Sopra David Cronenberg e a destra Al Pacino in alto a destra la brasiliana Fernanda Montenegro
quest'anno sembrano essere gli omaggi musicali, quelli ai grandi nomi della cinematografia italiana (da Alida Valli a Manfredi, a Dino Risi), ma pure a quella mondiale, con la proiezione della “Stangata”in ricordo di Paul Newman. Non manca l'aspetto del mercato, mentre la “new entry” è rappresentata dagli Stati generali del cinema italiano.
Infine, anche nel 2008 il festival parla un po' calabrese: nel corso della manifestazione, infatti, verranno presentati in anteprima alcuni spezzoni del film collettivo “All human rights for all”. Una produzione, formata da 30 cortometraggi, ognuno dei quali ispirato ad un articolo della Dichiarazione dei diritti umani. Come è noto, uno di questi corti è stato realizzato,
la scorsa estate, dal regista Vittorio De Seta, nella provincia di Reggio, tra la città ed il suggestivo borgo di Pentedattilo. Altro riferimento calabrese è nel film “Aspettando il sole”, opera prima di Ago Panini, che vede tra i protagonisti un attore reggino, Massimo De Lorenzo, in questi giorni impegnato anche sul set della soap “Agrodolce”.
ROMA - «Il Festival di Roma «non tornerà a chiamarsi festa»: lo garantisce Gianluigi Rondi, presidente della Fondazione Cinema per Roma. Inoltre Nicola Zingaretti, presidente della Provincia sottolinea: «La politica non dovrebbe stare uno ma 150 mila passi lontano da questa manifestazione. La cultura dev'essere libera e indipendente». Rondi e Zingaretti ne hanno parlato ieri a margine dell’inaugurazione, del primo evento collaterale della rassegna, la mostra fotografica Centro immagini di Dino Risi, allestita fino al 30 novembre al Palazzo Chigi di Ariccia. «Io sono abituato a dirigere festival, mentre non vado, non amo e non saprei organizzare una Festa. Sul nome non si torna indietro – ha detto il Presidente di Cinema per Roma -. Anche perchè questa, come tutte le grandi città del mondo, Roma merita di avere un vero e proprio festival». Con il consueto aplomb, Rondi dice non essere emozionato per l’apertura di domani: «Ho già ideato o diretto varie manifestazioni, tra cui Venezia. Per me non ci sono vigilie, ma un cammino su una certa strada. Certo non mi aspettavo alla mia età che mi chiedessero di tornare a dirigere un festival. Poi sono tranquillo, va tutto bene. Ho trovato
Gianluigi Rondi
una squadra di grandi professionisti, e un ottima organizzazione, anche grazie al lavoro dei miei predecessori. Non c'è da spostare nulla». Il decano dei critici cinematografici dice che questa nuova direzione, «è speciale e mi dà due gioie. Offrire ai miei concittadini una manifestazione cinematografica e l’occasione di votare il Marco Aurelio d’oro per il miglior film». Zingaretti è invece convinto che «Veltroni e Bettini siano contenti di vedere che una creatura del centrosinistra continui a vivere. Per noi è una vittoria che vada avanti» e «siamo contenti di esserci battuti perchè non chiudesse, dopo due magnifiche edizioni».
Eventi collaterali ROMA – Sono emozionati e contenti Marco e Claudio Risi, dopo aver appena visitato la mostra fotografica, organizzata a Palazzo Chigi di Ariccia, dedicata al padre, Cento immagini di Dino Risi, curata da Reporter Associati come parte degli eventi della terza edizione del Festival internazionale del Film di Roma. «C'è tutto papà in queste foto, dai capelli neri ai capelli bianchi: bello, elegante, simpatico» dice Marco Risi. L’esposizione, inaugurata ieri e in programma fino al 30 novembre raccoglie, in ordine cronologico gli scatti, fra cui molti inediti, di 17 dei film più famosi del regista, da Il Segno di Venere (1955) a La stanza del Vescovo (1977). Una traiettoria di immagini che ci offrono Risi insieme ad alcuni straordinari protagonisti del nostro cinema: dal regista autorevole anche nel mostrare a Tognazzi come stirare in Straziami ma di baci saziami, al
INAUGURATA LA MOSTRA DEDICATA AL MAESTRO DELLA COMMEDIA
I figli di Risi: «Tutto papà in quelle foto» Loren e Valeri nel film “Il segno di Venere”
suo divertirsi mentre guarda l'amico Gassman sul set di In nome del popolo italiano o intento a spiegare una scena a Totò e Manfredi in Operazione San Gennaro. «Si sente che lui e il set erano la stessa cosa – sotto-
linea Claudio Risi, che come il fratello Marco è diventato a sua volta regista -. Certi film poi mi ricordano i momenti passati insieme sul set. Il primo sui cui sono andato è stato quando avevo quattro anni, quello
dell’episodio di Amore in città, poi per tanti anni sono stato suo aiuto regista. Con me all’inizio era severo, ma poi ha visto che ero bravo...». Il presidente di Cinema per Roma Gianluigi Rondi, dice che la mostra su Risi «è la prima traccia di un percorso che ho voluto durante la Festa, dedicato alla grandi famiglie del cinema, tra cui, anche quella di Tognazzi, Manfredi, Vancini... spiega -. Vedere queste foto mi ricorda anche il mio cammino di critico, le nostre conversazioni. La volta che mi chiamò fiero, dopo Il sorpasso o quando lo chiamai io, dopo Profumo di donna, per dirgli quanto mi avesse commosso». Per il presidente della Provincia di Roma, Nicola
Zingaretti, «questa mostra è parte di un Festival che guarda al futuro, ma che guarda allo stesso tempo a quello che è stato ed è il cinema italiano». L’esposizione, aggiunge «unisce due luoghi della bellezza della nostra cultura e molto legati al cinema. L’Auditorium di Renzo Piano, segno dell’architettura moderna e questo magnifico palazzo, utilizzato per le riprese del Gattopardo e negli anni spesso sede di set cinematografici. Salotti belli come questi hanno bisogno di essere riempiti d’arte e di cultura». Inaugurata ieri al Palazzo delle Esposizioni, anche la mostra “Chromosomes. Cronenberg oltre il cinema”, che segna il debutto, in anteprima mondiale, del regista David Cronenberg in qualità di puro “artista” – è formata da circa 50 immagini individuate dallo stesso Cronenberg partendo dai fotogrammi di alcuni dei suoi film più noti.
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I PIU’ LETTI
In Italia DAVID GROSSMAN A un cerbiatto somiglia... Mondadori - E. 22,00 2) PAOLO GIORDANO La solitudine... Mondadori - E. 18,00 3) PAULO COELHO Brida Bompiani - E. 18,00 4) FEDERICO MOCCIA Amore 14 Feltrinelli - E. 16,50 5) AUGIAS - CACITTI Inchiesta sul... Grossman Mondadori- E. 18,50 6) MURIEL BARBERY L’eleganza del riccio E/O - E. 18,00 7) STIEG LARSSON Uomini che odiano... Marsilio - E. 19,50 8) MURIEL BARBERY Estasi culinarie E/O - E. 15,00 9) BRUNO VESPA Viaggio in un’Italia... Mondadori- E. 19,50 10) ROBERTO SAVIANO Gomorra Mondadori - E. 15,50 Vespa 1)
In Basilicata BRUNO VESPA Viaggio in un’Italia... Mondadori- E. 19,50 2) MURIEL BARBERY Estasi culinarie E/O - E.15,00 3) PAOLO GIORDANO La solitudine... Mondadori- E. 18,00 4) MURIEL BARBERY L’eleganza del riccio Edizioni E/O - E. 18,00 5) ROBERTO SAVIANO Gomorra Mondadori - E. 15,50 6) C. DE GREGORIO Malamore Mondadori - E. 16,00 7) F. BEGAUDEAU La classe Einaudi - E. 16,00 8) PAULO COELHO Brida Bompiani - E. 18,00 9) FABIO VOLO E’ una vita che ti aspetto Mondadori - E. 8,40 10) DAVID GROSSMAN A un cerbiatto somiglia... Mondadori - E. 22,00 1)
Bègaudeau
Giordano
Libri e letture Il sessantotto al femminile nel libro della Salvi
Libertine a Berkeley Giovani donne in fuga dal perbenismo e assetate di emancipazione IL SESSANTOTTO al femminile è protagonista del libro-testimonianza di Marina Salvi dove l’autrice rievoca il suo soggiorno all’università di Berkeley negli anni della contestazione e dell’amore libero. In fuga dal perbenismo, assetata di emancipazione e nuovi stimoli, Salvi, all’epoca ventenne, li trovò nel prestigioso campus americano, passando per la politicizzazione, l’apertura di coppia, il femminismo e le droghe. Un’esperienza che ora, cinquantenne, rievoca in prima persona, dando voce anche alle tante “donne in movimento” incrociate lungo il percorso, donne che «non sono state statiche, non hanno accettato la sicurezza che veniva loro offerta con tanta comodità, non – spiega l'autrice, oggi moglie e madre impegnata nel volontariato per la Paolo Pini Onlus – hanno avuto paura di esporsi. Si sono fatte male, pur di vivere». Anche nella rivoluzionaria Berkeley, comunque, dominava un certo conformismo: «il comportamento era una conseguenza, si adattava a un certo tipo di scelte – ricorda Salvi – di modi di vivere al di fuori dei quali ci si sentiva “out”, non riconosciuti». In quella fase della contestazione, poi, «alle donne veniva affidato un ruolo di pura manovalanza,
volantinaggi, picchettaggi..». L’idea di libertà, semmai, veniva dall’essere lontani da casa: «mi sentivo più libera, ma poi ho capito che era solo perchè lì nessuno mi riconosceva, mi sentivo non giudicata, invece – nota – quell'America era ancora invincibilmente puritana, anche nelle persone più insospettabili». Così, ricorda, non era raro che, al di fuori della Co-
mune dove viveva, gli altri le facessero notare quanto fosse sconveniente vivere con un uomo senza essere sposati. Le vere novità arrivarono alla fine di quest’esperienza, al rientro in Italia, dove «ho trovato uno sfacelo: amici in galera, altri sbandati, separati, figli sparsi qua e là. Io stavo a Berkeley ma – sorride – la rivoluzione era qua». Ciò nonostante, Salvi riconosce
La copertina del libro
il valore fondante dell’esperienza americana nel suo percorso umano: «sono felicissima di aver vissuto quel periodo, con tutto il dolore che mi ha dato e il male che mi ha fatto». Per questo ha deciso di mettere nero su bianco i suoi ricordi e quelli delle donne incrociate lungo il percorso, soprattutto per «i giovani che non hanno vissuto quel periodo e – conclude – non hanno nulla di equivalente». Marina Salvi Donne in movimento Ed. Memoranda pag. 110 - euro 13,00 m. t. b.
Novità
Un manuale per bastardi di professione LO diceva Totò e si ripete con antica sapienza dalle scalinate dei Quartieri Spagnoli di Napoli: “O 'commannà è meglio rò fotte”. A rimarcarlo, in un gustoso e imperdibile vademecum per aspiranti carrieristi di successo è Pier Luigi Celli, che per Mondadori firma “Comandare è fottere” (pp. 108, euro 15), un libro che senza mezze misure spiega che non vanno fatti giri di parole perchè, magari mentre tu stai lì a farli, gli altri ti soffiano la poltrona da sotto il sedere. E se nel film “La banda degli onesti”, il principe della risata invitava l’indebitato tipografo Lo Turco a passare dalla «parte del ragionier Casoria» prendendo la tazzina di caffè «con molto zucchero», in questo canovaccio per “bastardi di professione” che vogliono arrivare in cima senza dubbi da coltivare, Celli, manager di successo e attualmente amministratore delegato e direttore generale dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, rimarca che il lavoro è una giungla, con poche regole e tanti aspiranti leoni e ricorda che, se nella selva non
si può perdere tempo con chi resta indietro, alla faccia delle pari opportunità, il “nascere bene” ovvero l’essere figli di qualcuno, aiuta eccome. «E' un manuale paradossale -spiega Pier Luigi Celli - avrebbe l’ambizione di insegnare le cose buone, dicendo però quelle contrarie. Un pò alla Jonathan Swift: ti insegno a vivere dicendo come si ammazza. Mi rivolgo ai giovani -rimarca- sottolineando loro che la carriera spesso è un modo per rovinarsi la vita, se non si considera anche il resto»|. Nessun cinismo, però: «Ho cercato di dire tutto quello che nell’impresa si fa e non si dice. Frontiera rigida tra chi è dentro e chi è fuori», assicura Celli. Come Machiavelli ne “Il Principe” Celli consiglia agli “aspiranti parvenue e succhiaruote” a non essere Fantozzi in adorazione davanti alla statua di bronzo della madre del gran capo, ma mette anche in guardia dai rischi sempre incollati ai fondoschiena delle stanze dove abitano e rimangono «solo i resistenti, i culi di pietra».
FILOSOFIA UNA RACCOLTA DI OPUSCOLI DEL FILOSOFO FRANCESE BERNARDE FONTENELLE CURATA DA FRANCO CRISPINI
Dalle favole alla storia, la superstizione e l’irrazionalità di LUCA ADDANTE AFFASCINATO dallo sguardo e dai problemi posti dalla storia delle idee, da tempo Franco Crispini - ordinario di Storia della filosofia e storico preside di Lettere all'Unical - affronta le dimensioni cangianti di quella straordinaria vicenda culturale che si dipanò tra Seicento e Settecento, fondando quel che ancora oggi conviene definire senz'altro il moderno. Si tratta di un lavoro in cui Crispini ha alternato lo studio monografico o saggistico alla cura di edizione di testi. Dal volume dedicato nel 1976 allo scienziato e filosofo calabrese Tommaso Cornelio, un personaggio di prima grandezza della storia del Seicento italiano che - grazie a Crispini e a Maurizio Torrini - è riemerso dall'oblio nel quale era cadu-
to tra Sette e Ottocento. Alla più recente cura degli scritti sulla storia di Francesco Salfi. Altra personalità calabrese la cui statura europea dovrebbe essere inutile sottolineare in Calabria e che del pari era, però, finito sotto un cono d'ombra dal quale, da qualche tempo, pare essere finalmente uscito. Grazie a Crispini e ad altri studiosi come Augusto Placanica, Sebastiano Martelli, Beatrice Alfonzetti, nonché a giovani ricercatori quali Cristina Passetti, Valeria Ferrari e altri ancora tra cui, forse, anche chi scrive. In entrambi i casi ricordati (Salfi e Cornelio), Crispini si è dedicato a due personalità calabresi ma che, per la loro statura, andavano lette necessariamente in un contesto europeo: entrambi vissero la gran parte della propria vita lontano
Gli scritti “minori” dell’intellettuale in un unico libro
dalla Calabria e Salfi fu a lungo esule a Parigi, dove morì nel 1832. Discorso analogo può farsi per un altro autore calabrese studiato da Franco Crispini, il filosofo politico Francescantonio Grimaldi (di cui ha curato le notevoli “Riflessioni sopra l'ineguaglianza tra gli uomini”), protagonista dell'Illuminismo meridionale che può comprendersi solo ponendolo di fronte all'Illuminismo europeo e in particolare a Jean-Jacques Rousseau, principale oggetto delle sue valutazioni critiche. Tale dimensione europea degli oggetti delle proprie ricerche ha posto Crispini di fronte a un quadro ben più ampio di quello della cultura regionale, rappresentano un esito prevedibile di una lunga frequentazione dei classici della cultura europea, dunque, i più recenti approdi dei suoi studi, con un bel volume (edito da Donzelli) dedicato al filosofo e moralista scozzese Anthony Shaftesbury (1671-1713). Con una raccolta di saggi uscita per
Rubbettino (“Idee e forme di pensiero”) in cui dipana un panorama di storia delle idee da Montaigne a Diderot passando per Leibniz, Berkeley e Fontenelle, non tralasciando un altro calabrese-europeo come Gianvincenzo Gravina. E con la più recente cura (sempre per Rubbettino) di alcuni opuscoli di Bernard Bouvier de Fontenelle (1657-1757), più noto come Fontenelle, importante letterato e filosofo francese, le cui riflessioni un tempo si ponevano nel cosiddetto “pre-Illuminismo” e che oggi si tende a collocare in quella temperie che un grande storico della cultura (Paul Hazard) ha definito, in un celebre libro, “La crisi della coscienza europea”. Un periodo che va dal secondo Seicento al primo Settecento, nel corso del quale si impose quella mentalità empiristica e quel ricorso privilegiato alla ragione che segneranno la straordina-
ria stagione dell'Illuminismo e la fondazione del moderno. In una densa introduzione, Crispini presenta gli opuscoli fontenelliani contestualizzandoli nel campo delle polemiche filosofiche e scientifiche del tempo suo, mostrando analogie e scarti rispetto alle proposte di un Descartes, di un Locke o di un Leibniz, e rivelando l'impossibilità di classificare Fontenelle in questa o in quella scuola, secondo un atteggiamento che già di per sé rivela una profonda inclinazione illuministica. Così come già tutta illuministica è la polemica del francese sulle superstizioni e l'irrazionalità, e qui va ricordato il famoso scritto che chiude la raccolta: “Sull'origine delle favole”, un excursus geniale che consentiva al francese di mostrare (secondo un carattere fondante delle sue riflessioni) la superiorità dei moderni rispetto agli
Profonda la sua inclinazione illuminista
La copertina del libro
antichi. Riflessioni che oggi (dopo Propp o dopo Ginzburg) possono anche sembrare per certi versi datate; ma senza le quali sarebbe difficile immaginare la corrosiva critica di Voltaire al favoloso, passaggio fondamentale nell'affermazione di una mentalità scientifica e in specie nella fondazione della disciplina storica su basi finalmente realistiche e non più fantasiose. Bernard B. Fontenelle Fontenelle, Della Ragione e di altro. Opuscoli a cura di F. Crispini Rubbettino editore pag. 174 - euro 12,00
Libri e letture
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INTENSO ROMANZO D’ESORDIO DI MARISA STURIALE IN Sicilia si soleva confezionare una “Pupa di pezza” da impiccare nell'ultimo giorno di Carnevale, dopo aver bruciato il fantoccio. Quella pupa rappresentava lo status e i ruoli della donna di un tempo; sottomessa, tutta la vita impegnata a filare per estinguere i debiti contratti dagli uomini, impegnati nel consumo di mezzi e nei giochi di ruolo della società. Ma, a parte il titolo, le farse di Carnevale e i riti del vecchio mondo contadino centrano poco con questo intenso romanzo d'esordio di Marisa Sturiale (Pupa di pezza, Abramo, 2008, pp. 300, E. 18, con prefazione di Alessandro Quasimodo e una nota di Mario Bolognari). Il ricorso figurato alla bambola di pezza, il fantoccio femminino e popolaresco che intitola il libro, non cade però a caso. Ma è la ricapitolazione di un'altra e più moderna “quaresima” siciliana e meridionale che si racconta in questa storia borghese, intessuta di un'onorevole e dolente solitudine femminile, che non di rado riversa sulla pagina figure e fantasmi pirandelliani. Parlano infatti le paure ancestrali della donna, soprattutto quella di non poter più dar vita e garantire la vita, corollario di ogni desiderio femminile di esorcizzare il male della perdita. Un carico di dolore che accompagna nella storia la vicenda simbolica delle donne, dai miti ancestrali del Mediterraneo al mondo delle “Ragdoll” -letteralmente, bambola di pezza - che dalle gelide saghe del mondo nordico, in molte varianti, da Ibsen e Benjamin, ritroviamo oltre la soglia dei nostri tempi. La storia prende l'abbrivio negli anni '50, tra Taormina i paesi lungo la costa jonica della provincia di Messina, che ancora intoccati dal caos del turismo, risuonano delle “banniate” dei pescivendoli e delle voci acute delle giovani donne dell'epoca, mamme, zie, sorelle, cugine, vicine di casa. Sono anni di cambiamento per le donne. Marsa vive la sua adolescenza e la sua giovinezza di universitaria, figlia di un padre autoritario e severo e di una madre debole e remissiva. A Marsa si chiede un ricalco della tradizione nella continuità del passato, ma siamo in tempi di crisi e di iconoclastie generazionali. Educazione rigida e repressione la renderanno incapace di affrontare quel primo periodo di vita, offuscato sempre da un sentimentalismo che si incolpa per tutto, da un esagerato senso del dovere che porterà la ragazza a studiare più del dovuto e a non godersi serenamente i piaceri della vita. Poi il matrimonio e figli, un destino che si spezza con la morte di Roy, il minore. Così la memoria della protagonista si riavvicina bruscamente alle cose,
Iniziativa
Caccia al tesoro in libreria La copertina del libro e alcune “pupe di pezza” tipiche del carnevale
La quaresima delle pupe di pezza
Una montagna di libri
di MAURO F. MINERVINO alle intermittenze della vita con cui finalmente fare pace. 'Pupa di pezza' è un romanzo interessante per stile e scrittura. Una scrittura antiretorica che segue una cifra personale, sensibile a una temperatura che si trasforma in un linguaggio narrativo asciutto e astratto, ricco di invenzioni e significati. Seguendo il filo di memorie molto soggettive e personali, mai stucchevoli e scollate da note sociali, la
narrazione apre lo sguardo alla profondità biografica di certe storie comuni segnate dal grado estremo di un'esperienza di umanizzazione che passa attraverso il dolore (giusta l'epigrafe che cita Kundera). Il racconto finisce per inquisire l'irreparabilità della perdita in una riflessione interumana che è un tentativo di senso. Il ricorso all'espediente pirandelliano del teatro nel teatro, l'invenzione di una scrittura drammaturgica
di GIUSY CUCELI POTREBBE essere la Grecia o la Calabria, per le sue ascendenze elleniche, “La Terra incantata degli Dei”, ma in questo libro è il Giappone, ad accaparrarsi la celeste definizione. Britney Linder, attraverso questo romanzo, fa viaggiare il lettore nel mondo nipponico ricco di fiori, di serenità e di saggezza orientale, raccontando la storia di Lisa Howard. Non ancora trentenne, già vedova di uno spericolato pilota, Lisa si divide fra due grandi passioni: è un’esperta di arte e di aerei. Lo zio Leonard Mason, dirigente di una delle più importanti industrie aeronautiche americane, dopo la morte dei genitori in un
modo nella sua prefazione, un senso esorbitante di fatalità che attraversa tutta la vicenda, remunerato però dallo strenuo dipanarsi “di un filo che pur tra tormenti e inceppi passa attraverso i contrasti del tempo e senza alcuna interruzione lega persone, paesaggi, piani temporali diversi”. Marisa Sturiale Pupa di pezza Edizioni Abramo pag. 300 - euro 18,00
FENOMENO EDITORIALE TRA GLI ADOLESCENTI IL LIBRO DI JEFF KINNEY
di MICHELE MESSINA Il Diario di una schiappa” di Jeff Kinney, autore di giochi in rete, è un libro molto particolare, che ha avuto una origine online, e racconta in prima persona le vicende di un ragazzino durante il suo primo anno di scuola media, quando si ritrova improvvisamente a vivere in un mondo al quale non sembra più appartenere. È un diario a fumetti diventato un vero fenomeno editoriale per ragazzi dai 9 ai 13 anni, già pubblicato nell’aprile 2007 negli Usa, è rimasto ai vertici della classifica dei libri più venduti sul New York Times per oltre un anno. Il ragazzino si chiama Greg Heffley e il suo mondo familiare è composto dal padre, dalla madre, dal fratello maggiore Rodrick e da quello minore Manny. In maniera molto divertente vengono raccontati gli avvenimenti che segnano la vita di Greg, dall’arrivo nella nuova classe della scuola media, in cui è facile imbattersi in ragazzi fisicamente enormi costretti a radersi due volte al giorno o tappetti come lui che non sono ancora cre-
per significare il vissuto, rievoca e chiude in una visione onirica il cerchio della trama. La verità aspetta al varco, e anche il lettore deve prendere un coraggioso respiro. Nel finale la forza del racconto si svela drammaticamente con la riparazione del dolore proprio attraverso il suo più lacerante respiro, “figurandomi la morte come un addormentamento e un sognare a lungo, per sempre”. C'è infine, come scrive Alessandro Quasi-
Il diario di una schiappa vita di un ragazzo alle Medie sciuti. Ne viene fuori tramite anche delle piacevoli vignette un mondo crudele, fatto di incomprensioni con gli adulti: Greg e i genitori parlano linguaggi diversi e inconciliabili, destinati a produrre punizioni consistenti sempre nel divieto dell’uso della play-station per alcune settimane o essere costretti a partecipare alla recita di Natale “Il Mago di Oz”, organizzata dalla Norton e in cui Greg recita la parte di un albero, costretto a cantare una canzoncina senza senso. I rapporti con le ragazze vengono modificati: se alle scuole elementari erano caratterizzati sulla capacità di correre più veloce di tutti; ora, invece sono basa-
ti sul look, sulla ricchezza, sull’avvenenza fisica o altro ancora, dando vita a delle particolari classifiche in cui Greg occupa il 52° o il 53° posto, destinato a salire solo perché Charlie Davis mette l’apparecchio per i denti. L’unico amico di Greg è uno strano ragazzino Rowler Jefferson, un po’ perso nei suoi pensieri che occupa il 150° per quanto riguarda la popolarità, Greg lo frequenta soprattutto quando è in punizione. Il padre di Rowler fa molta attenzione ai giochi che usa il figlio, perché non abbiano senza nessuna forma di combattimento, ma il ragazzo impara presto a gabbare l’adulto.
LETTERATURA IN “ROSA” Saggezza orientale e un’appassionata storia d’amore nel romanzo della Linder
Il Giappone, terra incantata di dei incidente, si occupa di lei e la coinvolge nella sua attività. Diventa, pertanto, anche competente e appassionata di volo. Quando, per una fortuita coincidenza, si reca in Giappone con lo zio Leonard, lui impegnato in una importante gara d’appalto e lei a perfezionare un gemellaggio culturale con una compagnia teatrale tradizionale, Lisa rimane affascinata da questa terra meravigliosa. “La Terra degli Dei”, antico no-
me del Giappone, la conquista immediatamente cosicché, tra un appuntamento di lavoro e un altro, si organizzerà per scoprirne la straordinaria cultura ricca di nobili tradizioni ed i paesaggi di incommensurabile bellezza. Il caso vuole che sia scortata fino a Kyoto da una guida d’eccezione: un uomo di grande avvenenza e di forte personalità: Keith Brannon. Lui, abile pilota e titolare, a sua volta, di un’industria aeronautica concorrente a quella del-
lo zio, non sa che Lisa è la nipote del suo avversario. Anche lui, infatti, è a Tokio per lo stesso appalto milionario. Scoprirlo crea resistenze di non facile soluzione, finchè l’amore non prevale sul resto e, dopo varie peripezie, volge verso un incredibile, seppure non affatto scontato, lieto fine. L’incontro è di quelli fatali ma Lisa non si sente pronta a rischiare ancora, dopo la tormentata storia con il marito, morto per sfidare
DIECIMILA libri scelti tra i 70 titoli più venduti nel corso dell’anno. E’ questo il premio in palio del gioco “Caccia al tesoro nelle librerie”, le cui iscrizioni sono aperte fino a domani. Il grande gioco collettivo si svolgerà il prossimo 25 ottobre in circa 100 librerie di tutta Italia e metterà in palio 10mila libri, scelti tra i 70 titoli più venduti nel corso dell’anno, tra coloro che, durante un percorso a tappe tra le librerie della propria città che aderiscono all’iniziativa, risponderanno esattamente ad una serie di domande sul mondo dei libri e della letteratura. Ai 100 concorrenti che risolveranno per primi tutti i quesiti andranno 100 libri ciascuno. L’evento, organizzato dall’Associazione Librai Italiani, Ali-Confcommercio, nell’ambito di “Ottobre piovono libri, i luoghi della lettura”, coinvolgerà tutti i librai che espongono la locandina della manifestazione con la mappa d’Italia. Partecipare è semplice. Basta recarsi fino a domani in una delle librerie che aderiscono all’iniziativa e, dopo essersi registrati, farsi consegnare l’apposita scheda di partecipazione. Sul sito dell’Ali (www.aliass.org) è disponibile sia la lista completa delle librerie che aderiscono all’iniziativa, peraltro in costante aggiornamento, sia il regolamento del concorso. In Calabria ad aver aderito all’iniziativa è la libreria Amaddeo di Reggio Calabria
la sorte con pericolose acrobazie nei cieli. Vorrebbe sfuggire ad un destino velato dai tristi ricordi del recente passato, ma l’incanto dei luoghi e la magia di quel soggiorno, finiscono con l’abbattere ogni remora e farle ritrovare la meritata serenità. Il travaglio psicologico, fino alla decisione di capitolare all’irrinunciabile richiamo del cuore, rende la protagonista fragile e vulnerabile: in fondo, si tratta di dare una svolta cruciale alla propria esistenza, con tutte le conseguenze del caso… Britney Linder La Terra degli Dei Armando Curcio Editore Pag. 336
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Rubriche
Mercoledì 22 ottobre 2008
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Dovete rendervi conto delle vostre responsabilità nel lavoro e agire di conseguenza. In amore arriverete dove volete.
TORO 21/4 - 20/5
Frenate la vostra smania di arrivare, di sfondare nel lavoro: i tempi non sono maturi. Serata rilassante e piena di sorprese.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Siate seri, concentrati, intraprendenti: gli errori del passato vi saranno utili nel lavoro. Vita sentimentale tormentata.
CANCRO 22/6 - 22/7
Ambizione e forza di volontà vi aiuteranno nel lavoro e farete progressi notevoli. Confusione pericolosa in amore.
LEONE 23/7 - 23/8
La vostra crescita professionale è ormai a buon punto: non rovinate tutto per l'impulsività. In amore non c'è motivo di dubitare.
VERGINE 24/8 - 22/9
Oggi si chiuderà nel modo migliore una questione burocratica relativa al vostro lavoro. In amore imparate a dare di più.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Giornata propizia per il vostro lavoro: potete puntare a nuovi stimolanti traguardi. Un amore al massimo.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Non fatevi scoraggiare da piccoli ostacoli: nel lavoro i traguardi si avvicinano. Fate chiarezza sui vostri sentimenti.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Sarebbe un errore forzare i tempi: nel lavoro dovete procedere a piccoli passi. Successo assicurato in amore.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Non abbiate paura di confrontarvi con i più agguerriti concorrenti nel lavoro. Evitate compromessi in amore.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Riflettete a fondo per dare concretezza ai vostri progetti professionali. L'amore diventa sempre più forte.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
grotte SC H est; ori E = Grottesche storie.
Prendetevi i vostri tempi per riflettere sul nuovo corso da dare alla vostra attività. L'amore rischia di travolgervi.
Televisioni
SHOW
21.10
20.35
PRIMA SERATA
Raffaella Carrà
SHOW
17.50
RUBRICA
20.30
TGSATIRICO
Mercoledì 22 ottobre 2008
21.10
MUSICALE
23.10
Tessa Gelisio
FILM
21.10
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TALKSHOW
Simone Perrotta
Geo&geo
Striscia la notizia
Gothika
Ilaria D’Amico
06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTg 1 Turbo - di motori 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea verde Meteo verde 10.00 -RubricaVerdetto Finale 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -VideoframmentiSpensieratissima 06.15 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.20 -Real TvL'isola dei famosi 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaTracy & Polpetta 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -MusicaleScalo 76 - Cargo 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TelefilmThe District 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 18.50 -Real TvL'isola dei famosi 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11
06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 09.55 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg 3 Agritre 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce
06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 10.00 -Telegiornale Tg 5 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap Opera Beautiful 14.10 -Teleromanzo CentoVetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Real TvAmici 16.55 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 17.55 -TelegiornaleTg5 minuti 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
07.05 -Sit ComI Robinson 07.30 -TelefilmCharlie's Angels 08.30 -TelefilmHunter 09.30 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -Telegiornale Tg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.00 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmHamburg Distretto 21 15.50 -Film La banda degli angeli - La frusta e la carne con Clark Gable, Yvonne De Carlo, Sidney Poitier - regia di Raoul Walsh (USA) - 1957 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore
06.35 -Cartoni 09.05 -TelefilmStarsky & Hutch 10.10 -TelefilmSupercar 11.10 -TelefilmPacific Blue 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.35 -QuizMotoGP - Quiz 13.40 -CartoniWhat's My Destiny Dragon Ball 14.05 -CartoniTutti all'arrembaggio! 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.55 -TelefilmWildfire 16.50 -CartoniMy Melody sogni di magia 17.10 -CartoniSpongeBob 17.25 -CartoniSpiders riders 17.50 -CartoniFrog 18.05 -CartoniBatman 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.05 -Sit ComTutto in famiglia 19.35 -Real TvLa talpa
06.00 -Telegiornale Tg La7 07.00 -AttualitàOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -TelegiornalePunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.25 -TelefilmMai dire sì 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmCuore e batticuore 14.00 -Film M - Il mostro di Dusseldorf con Peter Lorre, Paul Falkenberg, Rudolf Blummer, Ellen Widman, Gustav Grundgens - regia di Fritz Lang (Germania) - 1931 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -DocumentarioAtlantide - Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmStargate SG-1 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -GiocoAffari tuoi 21.10 -ShowCarràmba! Che fortuna 23.15 -TelegiornaleTg 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta
20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 20.35 -SportUefa Champions League Calcio 21.30 -TelegiornaleTg 2 22.45 -RubricaUn mercoledì da Campioni
20.35 -TeleromanzoUn posto al sole 21.05 -TelegiornaleTg 3 21.10 -Serie TvLa nuova squadra 23.10 -Talk ShowParla con me
20.30 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Serie TvAnna e i cinque 23.15 -AttualitàMatrix
20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -MusicaleOmaggio a Pavarotti 23.00 -DocumentiVite straordinarie
20.30 -GiocoLa ruota della fortuna 21.10 -FilmAnaconda: alla ricerca dell'orchidea maledetta con J. Messner, K. Strickland, M. Marsden, N. Gonzalez - regia di Dwight H. Little (USA) - 2004
20.30 -AttualitàOtto e mezzo 21.10 -Talk ShowExit - Uscita di sicurezza 23.30 -TelefilmSex and the City
00.55 -TelegiornaleTg 1 01.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 01.35 -RubricaCinematografo speciale 02.05 -RubricaMagazzini Einstein 02.35 -VideoframmentiSuperStar 03.10 -FilmTre dritti a Saint Tropez
23.35 -TelegiornaleTg 2 23.50 -RubricaLa storia siamo noi 00.50 -RotocalcoMagazine sul 2 - Rotocalco 01.15 -RubricaTg Parlamento 01.25 -RubricaReparto corse 01.55 -RubricaAlmanacco
00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaLa storia siamo noi 02.10 -DocumentiFuori orario. Cose (mai) viste - Vent'anni prima 02.50 -AttualitàRai News 24
01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 02.45 -Real TvAmici 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.15 -Sit ComOtto sotto un tetto 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte
00.05 -RubricaI bellissimi di Rete 4 00.10 -FilmL'onorevole con l'amante sotto il letto con L. Banfi, J. Agren, A. Vitali - regia di Mariano Laurenti (Ita) - 1981 02.05 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.30 -FilmLa banda del gobbo
23.10 -FilmGothika con H. Berry, P. Cruz, R. Downey Jr., C. Dutton, B. Mantel - regia di Mathieu Kassovitz (USA) - 2003 01.00 -NewsStudio Sport 01.30 -TelegiornaleStudio Aperto - La giornata
00.05 -TelefilmThe L Word 01.05 -TelegiornaleTg La7 01.30 -AttualitàOtto e mezzo 02.10 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 03.10 -TelefilmAlla corte di Alice 04.10 -RubricaDue minuti un libro
leTrame
LA 7
ORE 14.00
M - IL MOSTRO DI DUSSELDORF con P. Lorre, O. Wernicke, G. Gründgens, T. Lingen - regia di Fritz Lang (Ger) - 1931 Un maniaco infanticida si aggira imprendibile per Düsseldorf. L'allarme generale e la mobilitazione della polizia disturbano le attività dei ladri e dei barboni della città che decidono di fare giustizia a modo loro...
ITALIA 1
ORE 23.10
GOTHIKA con H. Berry, R. Downey jr., P. Cruz - regia di Mathieu Kassovitz (Usa) - 2003 Sotto la supervisione del marito, direttore del reparto psichiatrico di un carcere femminile, la psicologa criminale Miranda Grey segue pericolose pazienti-detenute affette da turbe mentali. Una di queste, Chloe, è un'omicida ossessionata dal diavolo. L'incontro con un'enigmatica ragazza sconvolge la vita della dottoressa: ripresasi dopo un terribile incidente, la donna scopre...
RETE 4
ORE 15.50
ITALIA 1
ORE 21.10
LA BANDA DEGLI ANGELI - LA FRUSTA E LA CARNE
ANACONDA: ALLA RICERCA DELL’ORCHIDEA MALEDETTA
con C. Gable, Y. De Carlo, S. Poitier - regia di Raoul Walsh (Usa) - 1957
con J. Messner, M. Chestnut, E. Byrd, P. Curtin - regia di Dwight H. Little (Usa) - 2004
Amantha Starr, figlia di un ricco piantatore del Kentucky, non ha diritto all'eredità paterna perché sua madre era una schiava negra; viene quindi venduta sul pubblico mercato. La compera Hamish Bond, ricco ed enigmatico gentiluomo che si innamora, ricambiato, di lei al punto di farla diventare la regina dei suoi possedimenti...
RETE 4
ORE 0.10
L’ONOREVOLE CON L’AMANTE SOTTO IL LETTO con L. Banfi, J. Agren, A. Vitali, M. Merlini, L. Del Santo - regia di Mariano Laurenti (Ita) - 1981 La professoressa di una scuola privata di provincia, che ha perso il posto per aver ripreso bruscamente i figli del sindaco, si reca a Roma dal fidanzato onorevole per chiedergli aiuto, e scopre che questi è in realtà già sposato...
Un colosso farmaceutico, invia nel Borneo un gruppo di scienziati. La spedizione ha il compito di trovare un raro esemplare di orchidea le cui proprietà garantirebbero l'immortalità. Ma nel corso della ricerca gli scienziati si imbattono in un gruppo di giganteschi serpenti...
RETE 4
ORE 2.30
LA BANDA DEL GOBBO con T. Milian, P. Colizzi, I. Danieli - regia di Umberto Lenzi (Ita) - 1977 Tornato da una lunga latitanza, il bandito Vincenzo Marazzi, detto "il Gobbo" organizza una rapina. Il colpo riesce, ma i suoi tre complici, il Sogliola, Perrone e l'Albanese, gli sparano per eliminarlo. Il Gobbo però si salva e viene nascosto da una prostituta. Subito mette in atto la sua vendetta contro i compagni, ma la polizia è sulle sue tracce e, grazie all'aiuto del fratello gemello...
L’isola dei famosi vince la serata RAI UNO L'eredita' Affari tuoi Ovunque tu sia L'eredita' la sfida
ora 19.48 20.41 21.12 18.51
ascolto 6.310 6.229 4.500 4.107
RAI DUE L'isola dei famosi 6 L'isola dei famosi 6 Tg2-costume e societa' Tg2-medicina 33
21.08 18.59 13.32 13.55
4.960 2.652 2.203 1.706
RAI TRE Un posto al sole Chi l'ha visto ? Blob di tutto di piu' Agrodolce
20.35 21.10 19.58 20.10
2.761 2.321 1.659 1.213
CANALE 5 Striscia la notizia Zelig Cento vetrine Beautiful
20.46 21.14 14.10 13.41
7.695 6.846 4.166 4.119
ITALIA 1 Grey's anatomy I simpson Tutti all'arrembaggio La ruota della fortuna
21.13 14.32 14.08 20.30
2.611 2.320 2.231 2.230
RETE 4 Walker texas ranger Karol un uomo Tempesta d'amore Sessione pomeridiana
20.29 21.14 19.41 14.07
2.576 2.161 1.881 1.519