AGENDA LAVORI. SUD
I FATTORI INCOGNITI CHE TURBANO L’APE
UN’ANNATA IMPRODUTTIVA E SCOMBUSSOLATA DA ANOMALIE di Santo Panzera
AGGIORNARE IL “DIARIO DI BORDO” NON TRASCURATE
Foto ilreventino.it
ALCUN DETTAGLIO
N
el nostro Sud Italia in piena estate, in preda alle sempre più frequenti ondate anomale di asfissiante caldo africano e sollevati, almeno temporaneamente, da urgenti lavori in apiario, non possiamo non abbandonarci ad alcune riflessioni sulla stagione apistica in corso e su come “fare apicoltura”, in questi ultimi anni, sia diventato sempre più complesso e meno appagante, non solo economicamente. Analizzando il “diario di bordo” di apicoltori
di lungo corso, da sempre preziosi punti di riferimento non solo in ambito apistico, emerge un quadro a dir poco allarmante sugli aspetti produttivi e/o di gestione degli alveari, riscontrati in questa annata apistica così particolare. Allo svernamento si è avuta una perdita anomala di alveari oscillante dal 30 al 50% e ben al di sopra di quella fisiologica degli anni scorsi; fenomeno che da molti è stato attribuito alla elevata infestazione da Varroa all’uscita dall’inverno. A febbraiomarzo, periodo in cui normalmente si evidenzia una maggiore deposizione e, a distanza di 3 settimane, un aumento della popolazione delle famiglie, quest’anno invece si è registrata una maggiore deposizione che però non è stata seguita dal prevedibile aumento delle api. Nel tentativo di correre ai ripari, si è ricorsi inutilmente ad ulteriori trattamenti antivarroa e/o massicce nutrizioni, che non hanno scongiurato però ulteriori perdite di alveari. In aprile-maggio gli alveari risultavano completi di api, con covata estesa ed in linea con la stagione, ma con attività di volo ri7-8/2021 | Apitalia | 25