Apinforma 19/2023

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notiziario dell’ASSOCIAZIONE piccole e medie industrie

APINFORMA numero 19 31 ottobre 2023

IN PRIMO PIANO CONTESTO ECONOMICO E FINANZIARIO: L’ANALISI DI FRIULIA

ApiNFORMA - Quindicinale di informazione dell’Associazione Piccole e Medie Industrie

FISCALE TRIBUTARIO ECONOMICO

LAVORO

SICUREZZA E AMBIENTE

EDILIZIA

EXPORT MARKETING

ORGANIZZAZIONE




notiziario dell’ASSOCIAZIONE PIccole e medie industrie

APINFORMA

numero 19 31 ottobre 2023

Sommario

FISCALE TRIBUTARIO ECONOMICO

LAVORO

SICUREZZA E AMBIENTE

EDILIZIA

La rateizzazione dell’acconto di novembre

8

La comunicazione degli investimenti 4.0

9

Riversamento credito d’imposta ricerca e sviluppo

12

Sport bonus regionale

14

Imposta su massa rimorchiabile di veicoli sotto le 3,5 t

18

Credito d’imposta sul gas naturale liquefatto (GNL)

21

Contesto economico e finanziario: l’analisi di Friulia

22

Inail. Incentivo alle imprese

38

Contributi dello Stato per consulenza in innovazione

40

CCNL legno e arredamento Confapi-Unital

43

Dimissioni per “fatti concludenti”

44

Il conguaglio contributivo dei fringe benefit

45

Compilazione sezione sui figli a carico nella CU

46

Incentivo al posticipo del pensionamento

48

Sanilog

49

Indice mensile rivalutazione t.f.r. settembre 2023

52

ITL Udine, esami per conduttori di generatori di vapore

53

RENTRI: pronte le bozze delle istruzioni

54

Recupero e smaltimento rifiuti

55

SOA: rinnovo per la Elettrotecnica Manzanese srl

56

Approvato il nuovo Codice dei contratti (12a parte)

59

Confapi Aniem News

62



EXPORT MARKETING

ORGANIZZAZIONE

Business news

65

Convenzione con Catas spa

66

Albo autotrasporto c/t. Quota d’iscrizione 2024

67

Scadenze aziendali del mese di novembre 2023

69

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Editore Redazione Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia - Confapi FVG Viale Ungheria, 28 33100 Udine Tel. 0432 507377 www.confapifvg.it

Direttore Responsabile Lucia Cristina Piu Registrazione presso il Tribunale di Udine n. 404 del 27.08.1977

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La rateizzazione dell’acconto di novembre fino a cinque rate già da quest’anno

Premessa Anticipando quanto sarà previsto dalla riforma fiscale, l’art. 4 del D.L. n. 145/2023 Collegato alla legge di Bilancio, ha previsto sia lo slittamento del termine di versamento del secondo acconto delle imposte sia la sua rateizzazione. Per il solo periodo d’imposta 2023 il versamento potrà essere effettuato entro il 16 gennaio 2024 e rateizzato fino ad un massimo di 5 rate mensili.

Soggetti interessati ed esclusi La disposizione interessa esclusivamente le persone fisiche titolari di partita Iva che nel 2022 dichiarano ricavi o compensi complessivi non superiori a 170.000 euro. Rimangono invece esclusi dall’agevolazione: - le persone fisiche titolari di P.I. con ricavi e compensi riferiti al 2022 superiori a 170.000 euro; - le persone fisiche non titolari di P.I., compresi i soci di società e associazioni trasparenti; - i soggetti diversi dalle persone fisiche come ad esempio società di capitali, di persone, nonché gli enti commerciali e non commerciali.

Inoltre, il riferimento alla sola seconda rata previsto dalla norma, dovrebbe escludere dalla proroga coloro che non hanno versato la prima d’acconto in quanto inferiore a 103 euro. quest’ultima esclusione sarebbe giustificata dall’esiguità degli importi interessati. Per questi soggetti il termine di versamento resta quindi fermo al 30 novembre 2023.

Ambito oggettivo Interessate alla norma in argomento sono esclusivamente la seconda rata dell’acconto dovuto in base al modello REDDITI 2023 relativo al periodo d’imposta 2022. Sono quindi interessate le seguenti imposte: Irpef, cedolare secca, IVUE, IVAFE, imposta sostitutiva forfettari o minimi. Non rientrano nell’agevolazione i contributi previdenziali INPS e i premi assicurativi INAIL.

La rateizzazione Come accennato per i soggetti sopra indicati è previsto lo slittamento del termine di versamento del secondo acconto dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024. Oltre a questa agevolazione sarà possibile anche rateizzare il dovuto in 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, con scadenza il giorno 16 di ogni mese. Le scadenze delle rate successive alla prima saranno quindi il 16/2, 18/3, 16/4, 16/5 (la scadenza di marzo slitta al 18 perché il 16 cade di sabato) Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 4% annuo (0,33% mensile).

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La comunicazione degli investimenti 4.0 entro il 30 novembre 2023 l’invio al mimit tramite pec

Premessa Le imprese che nel 2022 hanno realizzato investimenti rientranti nella definizione “Industria 4.0” sono tenute ad effettuare un’apposita comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi al fine di consentire il monitoraggio dell’agevolazione all’interno del territorio nazionale. L’obbliga interessa ciascun periodo d’imposta in cui sono effettuati gli investimenti in argomento e quindi per quelli realizzati lo scorso anno l’invio dovrà essere effettuato entro la fine di novembre.

L’investimento

Beni materiali Industria 4.0 Gli investimenti in beni materiali nuovi rientranti

nel piano Industria 4.0 di cui alla tabella A allegata alla legge di bilancio 2017, possono continuare a beneficare del credito d’imposta con riferimento agli investimenti destinati a strutture produttive ubicate in Italia effettuati dal 16 novembre 2020 e: - fino al 31 dicembre 2025; ovvero - fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia accettato l’ordine e siano versati acconti pari almeno al 20% del costo di acquisizione. Si evidenzia che la legge n. 15 del 25 febbraio 2022 di conversione del decreto Milleproroghe, accogliendo le richieste delle associazioni di categoria, ha riconosciuto un arco temporale più ampio per la consegna dei beni. È stato, infatti, previsto che per i beni già ordinati nel 2021, il termine per la consegna slittava dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022. Il differimento, giustificato dalla crisi sulle forniture e privo di costi per lo Stato, ha riconosciuto un arco temporale più ampio per completare l’investimento e mantenere la misura del credito più generosa prevista per l’anno precedente. La misura del credito d’imposta è sintetizzata nella seguente tabella.

CREDITO D’IMPOSTA - TABELLA “A” Investimento fatto dal 16.11.2020 al 31.12.2021 (o entro il 31.12.2022 con 20% di acconto entro il 31.12.2021)

Investimento fatto dal 1.1.2022 al 31.12.2022 (o entro il 30.6.2023 con 20% di acconto entro il 31.12.2022)

Investimento fatto dal 1.1.2023 al 31.12.2025 (o entro il 30.6.2026 con 20% di acconto entro il 31.12.2025)

fino a 2.5 milioni

50%

40%

20%

da 2.5 a 10 milioni

30%

20%

10%

da 10 a 20 milioni

10%

10%

5%

Investimento

Per ogni periodo d’investimento il limite massimo di costi complessivamente ammissibili è di 20 milioni di euro.

i software, vale dire per i beni immateriali inseriti nella tabella B allegata alla legge di bilancio 2017.

Beni immateriali Industria 4.0 Il secondo credito d’imposta è quello previsto per

La misura del credito è indicata nella tabella riportata nella pagina successiva.

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Il limite massimo annuale di costi ammissibili è di 1.000.000 euro. Per completezza si ricorda che il credito d’imposta ordinario per gli investimenti generici non è stato prorogato.

Utilizzo del credito d’imposta Per individuare il periodo di effettuazione dell’investimento si deve fare riferimento al principio di competenza di cui all’art. 109 del TUIR, fondamentale anche per individuare la misura del credito spettante. L’interconnessione invece rappresenta il momento a decorrere dal quale è possibile utilizzare l’agevolazione. Il credito d’imposta è usufruibile in compensazione tramite il modello F24 in 3 quote annuali di pari importo a decorrere dalla data in cui è intervenuta l’interconnessione. La compensazione è immediatamente utilizzabile, senza quindi necessità di aspettare l’anno successivo all’interconnessione. L’utilizzo immediato non richiede conseguentemente neppure la preventiva presentazione della dichiarazione dei redditi. È invece richiesto che i documenti che certificano la sussistenza dell’interconnessione, vale a dire la dichiarazione del legale rappresentante ovvero la perizia, siano acquisiti entro la fine del periodo d’imposta in cui il bene entra in funzione, ovvero, se successivo, a quello a quello in cui il bene è interconnesso. Per entrambe le tipologie di credito d’imposta non si applica il limite di 2.000.000 euro di cui all’art. 34 della legge 388/2000 né il limite di 250.000 euro di cui al comma 53 dell’art. 1 della legge 244/2007. Il credito d’imposta non è soggetto a tassazione ai fini Irpef, Ires e Irap e non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi. È cumulabile con altre agevolazioni riferite agli stessi investimenti. Negli incontri dell’Agenzia delle entrate con la stampa specializzata è stato precisato che la ra-

teizzazione in tre quote da un terzo, rappresenta il limite massimo di fruizione del credito. In caso di mancato utilizzo in tutto o in parte di tale importo, l’ammontare residuo può essere utilizzato nei periodi d’imposta successivi. Così per un credito d’imposta di 30.000 euro da utilizzare in compensazione in tre quote da 10.000 euro nel 2023, 2024 e 2025, l’impresa che nel 2023 utilizza il bonus solo per 8.000 euro, potrà utilizzare l’eccedenza di 2.000 aggiungendola alla quota del 2024 arrivando in tale annualità a 12.000 euro.

Comunicazione al MISE Per i crediti d’imposta “Industria 4.0” rientranti nelle Tabelle A e B, è necessario inviare un’apposita comunicazione al MIMIT utilizzando uno specifico modello. La comunicazione non riguarda gli investimenti generici diversi da quelli rientranti nelle Tabelle A e B. È importante sottolineare che la comunicazione deve essere effettuata con riferimento al periodo in cui è eseguito l’investimento e non a quello dell’interconnessione. Così l’investimento effettuato nel 2022 ma interconnesso nel 2023 la comunicazione dovrà essere effettuata entro novembre 2023, mentre l’investimento prenotato nel 2022 ma consegnato nel 2023, non sarà oggetto di comunicazione quest’anno bensì il prossimo. La comunicazione non pregiudica il diritto a beneficiare dell’agevolazione ma serve esclusivamente a valutare l’andamento e la diffusione delle misure agevolative sul territorio. Con decreto del 6 ottobre 2021 è stato adottato il modello per la comunicazione dei dati relativi ai crediti d’imposta “Industria 4.0” ed è reperibile al seguente indirizzo https://www.mimit.gov.it/it/ transizione40. Il modello, firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, va trasmesso in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo benistrumentali4.0@pec.mise.gov.it.

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Riversamento credito d’imposta ricerca e sviluppo il decreto anticipi ha nuovamente prorogato il termine al 30 giugno 2024

L’art. 5 del D.L. n. 145/2023 Collegato alla legge di Bilancio, ha prorogato il termine per aderire alla sanatoria 2015 – 2019 del credito d’imposta R&S dal 30 novembre 2023 al 30 giugno 2024 (si veda anche Apinforma n. 17/2023). Si tratta della seconda proroga dopo quella prevista dalla legge di bilancio per l’anno in corso che aveva appunto fissato al 30 novembre 2023 il termine per aderire all’iniziativa. Come noto il legislatore ha introdotto una sanatoria a favore dei contribuenti che nei periodi d’imposta 2015-2019 hanno svolto attività di ricerca e sviluppo ma, a posteriori, riconoscono di aver commesso errori nella quantificazione o nell’individuazione delle spese ammissibili, nonché nella determinazione della media storica di riferimento. I soggetti che si trovano in tali situazioni possono aderire alla procedura riversando i soli crediti maturati, senza quindi le sanzioni, nei periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019, già utilizzati “erroneamente” in compensazione entro il 30 giugno 2024, al ricorrere di almeno una delle seguenti condizioni: - devono aver concretamente svolto, sostenendone le spese, attività in tutto o in parte non qualificabili come attività di ricerca e sviluppo; - hanno erroneamente applicato l’art. 3, c. 1-bis, D.L. n. 145/2013 relativo al riconoscimento del credito d’imposta ai soggetti residenti o a stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti che eseguono attività di ricerca e sviluppo nel caso di contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’UE, negli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo ovvero in Stati con i quali è attuabile lo scambio di informazioni

ai sensi delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni sul reddito (“white list” di cui al D.M. 4 settembre 1996); - hanno commesso errori nella quantificazione o nell’individuazione delle spese ammissibili in violazione dei principi di pertinenza e congruità; - hanno commesso errori nella determinazione della media storica di riferimento. In linea di principio, quindi, la procedura è accessibile ai soggetti che hanno commesso “in buona fede” errori nella determinazione del credito d’imposta. La possibilità di riversare il credito senza sanzioni rimane invece esclusa nei casi in cui il credito d’imposta utilizzato in compensazione sia il risultato di condotte fraudolente, di fattispecie oggettivamente o soggettivamente simulate, di false rappresentazioni della realtà basate sull’utilizzo di documenti falsi o di fatture che documentano operazioni inesistenti, nonché nelle ipotesi in cui manchi la documentazione idonea a dimostrare il sostenimento delle spese ammissibili al credito d’imposta. La sussistenza di una delle fattispecie appena descritte può essere riscontrata dall’Agenzia delle Entrate anche in sede di controllo successivo alla presentazione dell’istanza: in tale ipotesi il contribuente decade dalla procedura senza gli effetti benefici previsti dalla norma agevolativa. Inoltre, la procedura non può essere utilizzata per il riversamento dei crediti il cui indebito utilizzo in compensazione sia già stato accertato con un atto di recupero crediti, ovvero con altri provvedimenti impositivi definitivi. Nel caso in cui l’indebito utilizzo del credito d’imposta sia già stato constatato con un atto istruttorio, ovvero accertato con un atto di recupero crediti, ovvero con un provvedimento impositivo, non ancora divenuti definitivi al 21 ottobre 2021, il versamento deve obbligatoriamente riguardare l’intero importo del credito oggetto di recupero, accertamento o constatazione, senza possibilità di applicare la rateazione. Per gli atti notificati dopo il 21 ottobre 2021 è invece possibile aderire alla sanatoria anche solo per la parte ritenuta critica. Il modello di riversamento, approvato con provve-

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dimento del 1° giugno 2022, come già detto dovrà essere inviato entro il nuovo termine del 30 giugno 2024. Il differimento ha interessato anche i versamenti relativi che andranno eseguiti entro il 16 dicembre 2024 ovvero, in caso di rateizzazione, entro il 16/12/2024, 16/12/2025 e 16/12/2026 con aggiunta di interessi dalla seconda rata. La proroga consentirà alle imprese di valutare con maggior consapevolezza l’adesione alla sanatoria disponendo anche di nuovi elementi quali: - le linee guida che saranno adottate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy - MI-

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MIT entro la fine dell’anno in merito alla qualificazione delle spese di R&S; la certificazione del credito prevista dal D.L. 73/2022, il cui DPCM di attuazione non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale; la posizione della Cassazione in merito alla distinzione tra credito non spettante e credito inesistente; la riforma fiscale che dovrebbe intervenire in merito al punto precedente.

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Sport bonus regionale contributo per le erogazioni liberali finalizzate al sostegno delle attività sportive Con decreto del Presidente della Regione FVG del 10 ottobre 2023 n. 175 è stato approvato il Regolamento che riconosce un contributo a favore dei soggetti che effettuano erogazioni liberali per progetti di formazione e organizzazione di attività sportive e di valorizzazione dei relativi impianti. Il contributo è riconosciuto sottoforma di credito d’imposta a favore di persone fisiche, imprese piccole, medie e grandi nonché alle fondazioni, escluse quelle bancarie. Sono agevolabili i progetti localizzati nella nostra Regione e organizzati da soggetti che organizzano attività sportive e appositamente accreditate. È previsto un importo minimo di sostenimento pari a: - 10.000 euro per le fondazioni e le grandi imprese; - 5.000 euro per le imprese e le persone fisiche. La misura del credito d’imposta riconosciuto è pari al 40% dell’erogazione liberale effettuata. In pratica le imprese e le persone fisiche che finanziano mediante erogazioni liberali i progetti promossi dai promotori accreditati allo Sport bonus, possono ottenere un contributo nella forma del credito d’imposta pari al 40% dell’erogazione effettuata. La misura per i mecenati è soggetta alle disposizioni contenute nei Regolamenti “de minimis”. Le richieste andranno presentate esclusivamente tramite il portale on line messo a disposizione dall’Amministrazione regionale. Saranno quindi i soggetti organizzatori degli eventi a doversi accreditare in uno specifico elenco e presentare i propri progetti da assoggettare a vaglio da parte di apposita Commissione, mentre i mecenati potranno decidere quale iniziativa sostenere.

I progetti presentati dai promotori accreditati devono soddisfare specifici requisiti come ad esempio essere soggetti pubblici, privati o cooperative che nello statuto o nell’atto costitutivo prevedano l’attività prevalentemente od esclusivamente rivolte alla promozione, organizzazione e gestione di attività sportive; essere enti religiosi civilmente riconosciuti e in tutti i casi avere la sede legale od operativa nella nostra regione. I progetti finanziabile devono avere un valore economico di almeno: - 10.000 euro per quelli volti all’organizzazione di attività sportive; - 30.000 euro per quelli volti alla promozione di attività sportive; - 40.000 euro per la valorizzazione dell’impiantistica sportiva. L’elenco dei progetti finanziabili sarà adottato entro il 28 febbraio di ogni anno con uno o più decreti. I mecenati da parte loro dovranno presentare una domanda di contributo attraverso una procedura informatica sul sito della Regione www.regione. fvg.it nella sezione dedicata allo sport. È prevista la presentazione di una sola domanda di contributo per ogni progetto finanziabile contenente l’ammontare della somma che si intende erogare e il progetto che si intende sostenere tra quelli inseriti nell’elenco. La domanda di contributo deve essere presentata nell’anno in cui si intende effettuare l’erogazione liberale dal 1° marzo al 30 ottobre e in relazione ad un singolo progetto inserito nell’elenco utilizzando il sistema informatico dedicato della Regione. Le erogazioni liberali devono essere effettuate esclusivamente con bonifico bancario su un conto corrente intestato al promotore accreditato. Il credito d’imposta sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione ai sensi dell’art. 17 del D. Lgs. 241/1997 con le modalità che saranno previste da apposita convenzione con l’Agenzia delle entrate. Il credito d’imposta sarà fruibile dal mese successivo a quello del decreto di concessione ed entro il 31 dicembre dell’anno successivo.

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Imposta su massa rimorchiabile di veicoli sotto le 3,5 t esclusione pro futuro dell’imposta. pronunciamento del ministero delle infrastrutture e dei trasporti È giunta all’Associazione notizia che l’Agenzia delle entrate ha inviato a imprese, aventi in disponibilità veicoli per il trasporto di cose di massa complessiva inferiore a 3,5 t, una richiesta di pagamento della tassa di circolazione riferita al rimorchio anche in assenza di agganciamento e, di conseguenza, di massa rimorchiabile, maggiorata di sanzioni e interessi. Serve evidenziare che la richiesta sta pervenendo alle imprese della sola Regione Friuli Venezia Giulia, dal momento che la tassa è di competenza statale. Ciò a differenza di altre Regioni italiane che vantano una competenza propria, ma che - da quanto è noto - si astengono dal richiedere il tributo. Sul punto si segnala che: - in data 5 ottobre 2023 l’Amministrazione regionale ha chiesto al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Direzione generale per la motorizzazione l’esclusione dei veicoli di trasporto cose di massa complessiva infe-

riore a 3,5 t dalla tassa integrativa sulla massa rimorchiabile - in assenza, quindi, di agganciamento - mediante l’apposizione sulla carta di circolazione o sul documento unico del veicolo di un tagliando recante la dicitura dal seguente tenore: “il veicolo non è autorizzato al traino a fini amministrativi”; - in esito a tale richiesta il Ministero con nota U0030254 del 12 ottobre 2023 ha accolto l’istanza dell’Amministrazione regionale, riconoscendo la facoltà, ai fini di esenzione, di apporre sulla carta di circolazione o sul documento unico la dicitura anzidetta. In buona sostanza, per godere dell’esclusione della tassa integrativa, gli interessati dovranno far integrare la carta di circolazione o il documento unico dei veicoli in questione dal competente ufficio periferico della Motorizzazione civile. Data l’importanza della cosa si allega copia della nota ministeriale. La soluzione, naturalmente, potrà valere per il futuro. Per il pregresso sono in corso contatti fra l’Amministrazione regionale e il Ministero dell’economia e delle finanze, sui cui effetti si avrà modo di ritornare. Nel frattempo, gli interessati possono rivolgersi all’ufficio fiscale e all’ufficio trasporti dell’Associazione per ogni altra informazione.

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(AdT)


Via P.E.C. AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTUREE E DEI TRASPORTI Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale Direzione generale per la Motorizzazione Alla c.a. Ing. Pasquale D’Anzi

OGGETTO: art. 6 Legge 23.12.1999 n. 488 commi 22 bis e 22ter - tassa integrativa sulla base della massa rimorchiabile degli autocarri non soggetti a titolo. La presente viene inviata al fine di pervenire alla definizione della problematica indicata in oggetto che sta creando enorme disagio ai cittadini che si trovano a pagare la tassa automobilistica sul territorio regionale. Infatti, ai sensi dell’art. 6 Legge 23/12/99 n. 488 commi 22 bis e 22ter, commi introdotti dall’art. 61 legge 21.11.2000 n. 342, gli autoveicoli per trasporto di cose intestati a residenti in Friuli Venezia Giulia, oltre al pagamento della tassa automobilistica ordinaria, sono soggetti ad una tassa integrativa, da corrispondersi entro i medesimi termini e con le stesse modalità, sulla base della massa rimorchiabile, rilevabile dal documento di circolazione. La circolare ministeriale prot. n. T7798/60C4 d.d. 15.12.2004, adottata a seguito di detta novità normativa, prevede nel caso di autocarri con titolo autorizzativo la facoltà di autolimitare la possibilità di traino, effettuando l’aggiornamento della carta di circolazione / D.U. mediante la stampa di un tagliando da apporre sulla carta di circolazione medesima contenente la dicitura “il veicolo non è autorizzato al traino ai fini amministrativi”. Detta procedura non sembra, allo stato, applicabile agli autocarri non soggetti a titolo con la conseguenza che l’Agenzia delle Entrate, come da nota allegata, chiede al contribuente il pagamento della tassa integrativa ai sensi dell’art. 6, commi 22 bis e 22ter sopra citati, in mancanza di una attestazione di esclusione al traino. Per completezza si evidenza che sono state inviate in queste settimane numerose cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle entrate con richiesta di pagamento della tassa integrativa oltre a relativi accessori (sanzioni e interessi).

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Al fine di dare una soluzione alla problematica sopra evidenziata, fatto salvo diverso avviso di Codesta Spett.le Direzione Generale, lo scrivente Servizio ritiene opportuno applicare anche per gli autocarri non soggetti a titolo la procedura di cui alla circolare ministeriale prot. n. T7798/60C4 d.d. 15.12.2004. Restando a disposizione per ogni eventualità, si porgono i più cordiali saluti. Il Direttore del Servizio Ing. Claudio Degano (firmato digitalmente)

Ufficio competente Servizio Motorizzazione Civile Regionale – Udine, via Popone n.67 – email motorizzazione@regione.fvg.it Responsabile del procedimento Direttore ing. Claudio Degano tel. 334.6659261 – email claudio.degano@regione.fvg.it

Documento informatico redatto e sottoscritto digitalmente ai sensi degli artt. 20 e 21 del d.lgs. 82/2005 (codice dell’amministrazione digitale); originale disponibile presso gli uffici della Direzione Centrale in intestazione; firma autografa sostituita a mezzo stampa ex art. 3 c2 d.lgs. n.39/93

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M_INF.MOT.REGISTRO UFFICIALE.U.0030254.12-10-2023

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti DIPARTIMENTO PER LA MOBILITA’ SOSTENIBILE

DIREZIONE GENERALE PER LA MOTORIZZAZIONE, PER I SERVIZI AI CITTADINI E ALLE IMPRESE IN MATERIA DI TRASPORTI E NAVIGAZIONE

IL DIRETTORE GENERALE

Alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione Centrale Infrastrutture e Territorio Servizio Motorizzazione Civile Regionale Ambito Territoriale di PORDENONE motorizzazione.territorio@certregione.fvg.it

Oggetto:

Art. 6 Legge 23.12.1999 n. 488, commi 22 bis e 22ter - Tassa integrativa sulla base della massa rimorchiabile degli autocarri non soggetti a titolo.

Si riscontra la nota prot. n. 0576019/P/GEN del 5.10.2023, di pari oggetto, comunicando che nulla osta al rilascio, anche per i veicoli non soggetti a titolo, del tagliando di aggiornamento del DU o della carta di circolazione recante la dicitura “IL VEICOLO NON É AUTORIZZATO AL TRAINO AI FINI AMMINISTRATIVI”.

(ing. Pasquale D’Anzi) Digitally signed by D'ANZI PASQUALE C=IT O=MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI-DIP.TRASPORTI

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Pag. 20 - ApiNFORMA / Fiscale Tributario Economico - numero 19 - 31 ottobre 2023


Credito d’imposta sul gas naturale liquefatto (GNL) fissato il codice tributo

Con la Risoluzione n. 61/E del 10 novembre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha determinato il codice tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta sul gas naturale liquefatto (GNL) acquistato dalle imprese di autotrasporto merci conto terzi nel periodo 1 febbraio - 31 dicembre 2022. Si tratta, com’è noto, della misura prevista dall’art. 6, comma 5 del decreto legge 17 del 1° marzo 2022 (convertito con modificazione nella legge 34/2022), per la quale le imprese di autotrasporto interessate hanno presentato domanda - tramite l’apposita piattaforma dell’ADM - nel periodo 15 giugno/6 luglio 2023. Ciascun beneficiario può visualizzare l’ammontare dell’agevolazione fruibile in compensazione, comunicato dal MIT, tramite il proprio cassetto fiscale accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate. Ciò premesso, il codice tributo è il seguente: “7058” denominato “credito d’imposta per l’acquisto di gas naturale liquefatto a favore delle imprese esercenti attività logistica e di trasporto delle merci in conto terzi con mezzi di trasporto ad elevata sostenibilità - Articolo 6, comma 5, del decreto legge 1° marzo 2022, n. 17”.

In sede di compilazione del modello di pagamento F24, il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno di sostenimento della spesa, nel formato “AAAA” indicato nel cassetto fiscale. La Risoluzione inoltre precisa che l’Agenzia delle entrate, in fase di elaborazione dei modelli F24 presentati dai contribuenti, verifica che i contribuenti stessi siano presenti nell’elenco dei beneficiari trasmesso dal Ministero, e che l’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non ecceda l’importo indicato in tale elenco, pena lo scarto del modello F24. Ricordiamo infine che il credito in esame: - non concorre alla formazione del reddito d’impresa né della base imponibile Irap, e non è soggetto ai limiti di utilizzo previsti dall’art. 1, comma 53 della legge 244 del 24 dicembre 2007 (€ 250.000) e dall’art. 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (2 mln € dal 1° gennaio 2022). - è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile Irap, non porti al superamento del costo sostenuto. - è utilizzabile in compensazione in relazione a debiti fiscali e contributivi sorti entro il 31 dicembre 2023.

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(C)


Contesto economico e finanziario: l’analisi di Friulia

Contesto economico e finanziario ottobre 2023

DISCLAIMER

• Le informazioni, i dati, e in generale i contenuti del presente documento sono stati ricavati da documentazione di pubblico dominio e pertanto non può essere attribuita alcuna responsabilità in capo a Friulia S.p.A. – che ha elaborato autonomamente i dati raccolti – riguardo all’attendibilità e veridicità degli stessi. • Le informazioni, i dati, le elaborazioni e, in generale, i contenuti del presente documento hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentano una sollecitazione all’investimento al pubblico o un’offerta finalizzata all’investimento e non sono volte a promuovere alcuna forma di investimento o commercio, né a promuovere o collocare strumenti finanziari o servizi di investimento o prodotti/servizi bancari/finanziari e non devono in alcun caso essere interpretati come tali. • Le informazioni e i dati contenuti nel presente documento potrebbero essere soggetti ad aggiornamento, modifica e revisione. Di conseguenza non è possibile farvi affidamento per alcun fine o scopo.

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INDICE

• Executive Summary  Crescita economica e inflazione  I principali rischi alla crescita  Politiche monetarie e fiscali  L’Italia e il debito pubblico • Approfondimenti

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EXECUTIVE SUMMARY •

Il rimbalzo dell’economia globale che ha caratterizzato l’ultimo biennio fino all’inizio del 2023 appare perdere slancio e le previsioni per il

GESTIONE HOLDING 2024 non sembrano rosee: negli Stati Uniti il possibile esaurimento dei risparmi accumulati nel periodo pandemico potrebbe essere alla base del rallentamento della domanda interna in un contesto di elevati tassi di interesse; nell’area Euro il settore industriale è in crisi e continua a risentire della minor domanda internazionale mentre la Cina è alle prese con le difficoltà del settore immobiliare e i relativi effetti sul resto dell’economia; •

seppur in calo rispetto all’anno scorso, l’inflazione continua a rimanere nelle economie occidentali a livelli ben superiori rispetto agli obiettivi delle Banche Centrali con il processo di disinflazione che appare lento e graduale e che potrebbe essere messo in discussione, oltre che da fattori ciclici e strutturali, anche dall’attuale contesto geopolitico (i.e. riduzione produzione petrolio per mantenerne alti i prezzi, esplosione del conflitto in Israele);

le Banche Centrali hanno proseguito nel corso del 2023 il processo di aumento dei tassi di interesse dando parimenti avvio a un graduale rientro delle politiche monetarie non convenzionali adottate negli ultimi anni e sono attualmente attese continuare a mantenere nei prossimi trimestri una politica monetaria restrittiva per fronteggiare l’inflazione;

le politiche fiscali espansive intraprese per sostenere il ciclo economico durante gli anni della pandemia potrebbero, inoltre, diventare meno accomodanti e fornire un minor supporto nel prossimo futuro stante l’elevato livello dei debiti pubblici accumulati dalle maggiori economie occidentali;

le attuali previsioni di crescita dell’Italia, pari a ca. l’1% annuo nel biennio 2023-2024, potrebbero essere soggette a revisioni al ribasso in assenza di una decisa inversione relativa alla messa a terra degli investimenti previsti a valere del PNRR; in un contesto di rallentamento economico e di alti tassi di interesse il quadro della finanza pubblica è peggiorato rispetto alla scorsa primavera, in uno scenario in cui il Tesoro potrà contare in misura significativamente inferiore rispetto agli ultimi anni del supporto della BCE per finanziare le proprie emissioni. 4

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INDICE

• Executive Summary  Crescita economica e inflazione  I principali rischi alla crescita  Politiche monetarie e fiscali  L’Italia e il debito pubblico • Approfondimenti

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CRESCITA ECONOMICA E INFLAZIONE Evoluzione PIL globale

Le più recenti previsioni del FMI pronosticano un’espansione del PIL globale al 3% per il 2023 e al

2,9% nel 2024, livelli di crescita inferiori rispetto alla media di lungo periodo (i.e. 3,8% ultimi due GESTIONE HOLDING decenni ante Covid), con l’impatto delle politiche monetarie adottate dalle principali Banche Centrali che dovrebbe manifestarsi pienamente nel corso del 2024. Negli Stati Uniti, la crescita si è dimostrata finora resiliente alla politica monetaria restrittiva della Federal Reserve supportata dalla dinamicità dei consumi interni anche grazie ai risparmi accumulati durante gli anni pandemici, fattore che potrebbe però svanire nel corso del 2024. In Cina, l’espansione è attesa aumentare a tassi inferiori al 5% nel prossimo biennio a causa della crisi del settore immobiliare i cui effetti negativi si stanno propagando anche al resto dell’economia (i.e. sofferenze bancarie, minori investimenti e consumi). L’area Euro è prevista prossima alla stagnazione con l’attività economica pronosticata svilupparsi al di

Fonte: Bloomberg

Attese di inflazione 2024

sotto dell’1%, anche a causa delle difficoltà dell’industria tedesca che risente della minor domanda internazionale. L’inflazione appare aver intrapreso un sentiero di riduzione rispetto all’apice del 2022 soprattutto grazie al calo dei prezzi dei beni energetici e alimentari mentre il rientro dell’inflazione «core» appare lento e graduale e limitato da fattori sia congiunturali sia strutturali, con la maggior parte delle economie che prevede un ritorno agli obietti di inflazione non prima del 2025.

Fonte: Bloomberg

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I PRINCIPALI RISCHI ALLA CRESCITA Restrizioni commerciali imposte annualmente a livello globale

La debole evoluzione dell’attività economica prevista nel prossimo biennio è soggetta a possibili revisioni al ribasso stante un contesto globale cheGESTIONE continua ad essere caratterizzato da crescenti e HOLDING

profonde tensioni geopolitiche (i.e. guerra Ucraina, Taiwan, rapporti USA/Cina, situazione mediorientale ecc …) con conseguenti contrasti politici, militari e commerciali. L’economia globale risulta sempre più frammentata e suddivisa in «blocchi geopolitici» che influiscono negativamente sul corretto funzionamento della supply-chain (restrizioni commerciali triplicate dal 2019 al 2022) e sui flussi di investimento esteri. Le continue tensioni geopolitiche, inoltre, potrebbero ostacolare il rientro dell’inflazione tenuto conto della volatilità delle quotazioni delle materie prime (i.e. tagli alla produzione di petrolio annunciati da Arabia Saudita e Russia ad inizio settembre u.s. e ulteriore incertezza a seguito dello scoppio della guerra in Israele).

Cina: investimenti immobiliari e fiducia dei consumatori La Cina negli ultimi anni è contraddistinta da una profonda crisi del settore delle costruzioni con le maggiori società del comparto sull’onda del fallimento a causa della scoppio della bolla immobiliare (i.e. avvio nuove costruzioni e compravendite di case stimate in calo del 20% nel 2023 dopo il crollo di ca. il 50% nel 2022) . Il settore immobiliare è stato alla base della crescita economica da inizio millennio in Cina e i fallimenti dei maggiori gruppi immobiliari, oltre a rallentare gli investimenti, potrebbero avere serie conseguenze sia a livello locale (maggiori sofferenze per le banche, significativo calo dei consumi, instabilità sociale) sia dal punto di vista internazionale data l’importanza che la Cina (seconda economia mondiale) ha assunto nel contesto globale.

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POLITICHE MONETARIE E FISCALI Tassi di interesse ufficiali BCE e Federal Reserve

Politiche fiscali EU: evoluzione deficit/Pil maggiori economie

GESTIONE HOLDING

Fonte: Bloomberg

Fonte: Bloomberg

Effetti sul PIL politiche monetarie – stime modello macroeconomico La BCE ha proseguito nel corso del 2023 nell’azione di aumento dei tassi di interesse e con il rialzo deciso a settembre u.s. i tassi in Eurozona hanno raggiunto probabilmente il picco e sono pari al 4,5%; parimenti la Fed negli USA ha continuato nella politica monetaria restrittiva e potrebbe effettuare un ulteriore incremento (l’ultimo?) di 25 bps entro fine anno ai tassi, attualmente al 5,5%. Considerando il «lag» temporale tra le azioni di politica monetaria e i relativi effetti sull’economia, è lecito attendersi che gli incrementi dei tassi di interesse effettuati dalle due maggiori Banche Centrali negli ultimi trimestri possano manifestare pienamente il loro impatto sull’attività economica nel corso del 2024, anche tenuto conto che le politiche fiscali adottate dalle maggiori nazioni negli ultimi anni a sostegno della domanda dovrebbero diventare meno espansive alla luce dei crescenti debiti pubblici accumulati. Fonte: Bloomberg

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L’ITALIA E IL DEBITO PUBBLICO Evoluzione trimestrale PIL Italia dal IIQ del 2021

L’economia italiana, dopo il positivo andamento dell’ultimo biennio quando il PIL è cresciuto a livelli superiori

GESTIONE HOLDING

alla media europea (8,6% nel 2021 e 3,7% nel 2022), è in rallentamento e la contrazione che ha interessato il secondo trimestre dell’anno (i.e. – 0,4% congiunturale) potrebbe essere confermata anche nel trimestre estivo. Il settore manifatturiero risente delle difficoltà dell’industria tedesca, il comparto dei servizi ha perso lo slancio del post Covid mentre l’edilizia avverte la conclusione delle agevolazioni fiscali. Al fine di rispettare le previsioni di crescita per il 2023-2024 (pari a ca. l’1% annuo) appare indifferibile la realizzazione degli investimenti previsti dal PNRR; il quadro della finanza pubblica è peggiorato rispetto alle previsioni della scorsa primavera e l’attuazione delle riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita sembra fondamentale per mantenere il rapporto tra debito pubblico e PIL in una traiettoria sostenibile alla luce del rallentamento economico in essere, degli alti livelli dei tassi di interesse e della necessità di trovare investitori in grado di sostituire la BCE, in grado negli ultimi anni di avere un ruolo Fonte: NADEF settembre 2023

Acquisti netti banche italiane titoli Debito Pubblico Italia

Fonte: Bloomberg

determinante nel finanziare l’Italia mediante gli acquisti dei titoli riconducibili al «Quantitative Easing».

Rendimento BTP e ammontare detenuto dai risparmiatori

Fonte: Bloomberg

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INDICE

• Executive Summary  Crescita economica e inflazione  I principali rischi alla crescita  Politiche monetarie e fiscali  L’Italia e il debito pubblico • Approfondimenti

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CONTESTO ECONOMICO GLOBALE: ATTESO RALLENTAMENTO NEL 2024 Incremento atteso del PIL nel corso del 2024

Il rimbalzo dell’economia globale post Covid dell’ultimo biennio è atteso subire un rallentamento nel corso del 2024 con il PIL previsto crescere ad un tasso del 2,9% a causa principalmente degli effetti delle politiche monetarie restrittive adottate dalle maggiori Banche Centrali occidentali (i.e. Fed in USA e BCE in area Euro) negli ultimi trimestri per contrastare un’inflazione fuori controllo mentre la Cina, dove il PIL dovrebbe aumentare nel 2024 a tassi inferiori al 5%, è alle prese con crisi del settore immobiliare e le ramificazioni nei confronti di altri settori. Le politiche monetarie restrittive potrebbero rimanere tali per un periodo di tempo più prolungato rispetto a quanto ipotizzato solo qualche mese a causa dell’inflazione che continua a rimanere su livelli più alti rispetto agli obiettivi delle Banche Centrali.

Fonte: Bloomberg

USA: Evoluzione risparmio consumatori Gli Stati Uniti, nonostante il significativo aumento dei tassi di interesse adottato dalla Fed negli ultimi 18 mesi, hanno evitato la recessione pronosticata dalla maggioranza degli economisti. Stando alle più recenti stime, il PIL dovrebbe crescere del 2,1% quest’anno e dell’1,5% nel 2024 grazie principalmente alla resilienza della domanda interna trainata dai consumi privati, a loro volta sostenuti dalla tenuta del mercato del lavoro, dalle politiche fiscali espansive e dai risparmi accumulati durante la pandemia. In relazione al prevedibile futuro andamento dell’economia statunitense il consensus degli economisti ipotizza pertanto un «soft landing», seppure permangono dei rilevanti dubbi su tale evoluzione, considerando il probabile esaurimento dei risparmi accumulati* negli anni pandemici e i relativi effetti sulla domanda aggregata, in un contesto caratterizzato da tassi di interesse elevati. Fonte: Federal Reserve Bank of San Francisco

* = un’indagine condotta dalla Federal Reserve di San Francisco stima che i ca. Usd 2,1 trl di risparmi accumulati dai consumatori USA nel corso della pandemia potrebbero essere erosi entro la fine del terzo trimestre 2023

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CONTESTO ECONOMICO GLOBALE: AUTO ELETTRICHE, GEOPOLITICA E RIFLESSI ECONOMICI Rapporti commerciali Cina – EU settore auto

L’evoluzione dell’economia globale potrebbe essere influenzata nei prossimi trimestri anche dall’evoluzione dei rapporti tra la Cina e l’Unione Europea che potrebbero peggiorare alla luce dell’indagine lanciata nelle ultime settimane da Bruxelles in relazione ad uno dei settori economici fondamentali per l’EU quale quello automobilistico, in particolare su eventuali sussidi e sovvenzioni statali cinesi per favorire la produzione di auto elettriche, successivamente esportate principalmente in Europa. La produzione e l’esportazione di automobili elettriche cinesi è infatti significativamente cresciuta nel corso degli ultimi anni e il surplus commerciale EU relativamente al settore automobilistico si è sostanzialmente quasi azzerato. La decisione della Commissione Europea di avviare l’indagine su eventuali sussidi statali cinesi per il settore automobilistico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche internazionali (i.e. rapporti Cina e USA, guerra in Ucraina) e potrebbe avere serie ripercussioni anche economiche,

Fonte: Bloomberg

Esportazioni automobili elettrice cinesi

Fonte: Bloomberg

considerando che la produzione automobilistica europea necessita di importazioni di componenti cinesi, batterie in primis.

Produzione globale batterie

Fonte: Bloomberg

Pag. 27 - ApiNFORMA / Fiscale Tributario Economico - numero 19 - 31 ottobre 2023

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ALCUNE CORRELAZIONI PROSPETTANO TRIMESTRI DI DIFFICOLTA’ … Andamento aggregato monetario M1 e PIL area Euro

L’evoluzione dell’aggregato M1 (moneta in circolazione e depositi bancari) è solitamente un buon indicatore del futuro andamento economico e il recente significativo calo, avvenuto a seguito della politica monetaria restrittiva BCE,

GESTIONE HOLDING

appare indicare un peggioramento della crescita

economica in area Euro nel corso del 2024, ipotesi che appare in contraddizione con la maggioranza degli economisti che preveda attualmente un’espansione del PIL (pari a ca. l’1%).

Fonte: Bloomberg

Correlazione tra condizioni finanziarie e disoccupazione - USA

Le politiche monetarie adottate dalla Fed negli Stati Uniti hanno comportato un significativo «irrigidimento» delle condizioni finanziarie applicate dalle banche per la concessione di nuovo

tasso disoccupazione

% banche con inasprimento condizioni credito

credito. Storicamente, condizioni finanziarie restrittive sono correlate con il futuro andamento dell’economia e con il tasso di disoccupazione (i.e. con un lag temporale di qualche trimestre): qualora tale relazione venisse confermata, è lecito attendersi un aumento del tasso di disoccupazione nei prossimi trimestri negli USA alimentato da una possibile recessione economica.

Fonte: Bloomberg

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AREA EURO: RALLENTAMENTO? RECESSIONE? O STAGFLAZIONE … Evoluzione indici PMI manifatturiero e servizi area Euro

Il PMI del settore manifatturiero dell’area Euro evidenzia una significativa debolezza e

GESTIONE HOLDING risulta a valori minimi degli ultimi tre anni e in particolare dall’analisi del dato della Germania è ipotizzabile una prosecuzione della fase di contrazione considerando che sia nuovi ordini sia il

«backlog» degli stessi sono in calo a causa della contrazione della domanda e per la riduzione in atto delle scorte in magazzino, in precedenza accumulate per le difficoltà nella supply-chain globale. Il PMI del settore dei servizi, in grado fino a qualche mese fa di compensare la debolezza della manifattura e sostenere il ciclo economico, è parimenti sceso negli ultimi due mesi sotto la soglia dei 50 punti e pertanto, dall’analisi dell’indice PMI «composite» e considerando la correlazione con il PIL, è ipotizzabile una contrazione dell’area Euro già nel trimestre estivo. Fonte: Bloomberg

Andamento inflazione «headline» e «core» area Euro

Il tasso di inflazione in area Euro è sceso a settembre 2023 ai minimi degli ultimi due anni e risulta pari al 4,3% mentre il dato «core», al netto pertanto delle componenti energia e alimentari, è parimenti diminuito e si è stabilizzato negli ultimi mesi tra il 4,5% e il 5%. Nonostante il calo degli ultimi mesi, l’inflazione continua a rimanere su livelli ben superiori rispetto agli obiettivi BCE che potrebbe pertanto mantenere una politica monetaria restrittiva più a lungo di quanto previsto qualche mese fa.

Fonte: Bloomberg

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INFLAZIONE AREA EURO: PROCESSO DISINFLAZIONE MINATO DALLA GEOPOLITICA? Prezzo petrolio (Brent)

Il percorso di disinflazione potrebbe essere influenzato dall’andamento del prezzo del

GESTIONE petrolio, aumentato in modo significativo da inizio settembre u.s.HOLDING a seguito dell’annuncio da parte

dell’Arabia Saudita e della Russia di estendere i tagli – pari a rispettivamente a 1 milione e a 300 mila barili al giorno - alle produzioni fino alla fine del 2023. L’andamento delle quotazioni del petrolio potrebbe, inoltre, essere influenzato dall’evoluzione della guerra scoppiata improvvisamente in Israele. L’incremento del prezzo del petrolio potrebbe ostacolare il processo di disinflazione alla luce di potenziali rivendicazioni salariali e potrebbe anche avere effetti su crescita economica a livello globale in un anno, il 2024, che sarà caratterizzato dalle elezioni statunitensi (e da quelle europee) … Fonte: Bloomberg

Rendimento Bund a 10 anni e Inflazione attesa

Le attese di un difficile percorso per ridurre e riportare i livelli dell’inflazione agli obiettivi della BCE sono avallate dall’analisi di taluni indicatori dei mercati finanziari: il tasso zero coupon inflation swap a 5 anni, comunemente analizzato per comprendere le attese degli operatori sul futuro andamento dell’inflazione, risulta ai livelli più alti degli ultimi anni, unitamente anche ad un ritorno del «term premium» sui tassi nominali a lungo termine. I fattori alla base di tali aspettative possono essere ricondotti sia a tematiche cicliche quali le rivendicazioni salariali e le politiche fiscali a sostegno della domanda, sia a fattori strutturali quali la «deglobalizzazione» (processo iniziato con la pandemia e accelerato a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina) e la «decarbonizzazione».

Fonte: Bloomberg

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BCE: RIALZO TASSI DI INTERESSE TERMINATO? «HIGHER FOR LONGER» IL NUOVO MANTRA? Overnight Index Swap – situazione al 30 settembre 2023

Fonte: Bloomberg

Overnight Index Swap – situazione al 30 settembre 2023

Fonte: Bloomberg

Prospettive evoluzione tasso BCE

La BCE, in occasione della riunione del 14 settembre 2023, ha incrementato per la decima volta consecutiva i tassi di interesse in area Euro che risultano attualmente pari al 4% sui depositi e al 4,5% per le operazioni di rifinanziamento. Dall’analisi dei derivati sui tassi di interesse overnight si evince come gli operatori dei mercati finanziari ipotizzino che, con l’aumento dei tassi di interesse deciso a settembre u.s., la BCE abbia terminato il percorso di rialzo agli attuali livelli; parimenti le attese degli operatori sembrano convalidare le indicazioni formulate da molti membri della BCE sulla durata degli attuali tassi di interesse ufficiali per un periodo piuttosto prolungato, scontando un primo taglio dei tassi di interesse pari a 25 bps solo nel corso del terzo trimestre del 2024.

Fonte: Bloomberg

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BCE: IL FOCUS PASSA DAI TASSI DI INTERESSE AL «QUANTITATIVE TIGHTENING»? BCE: Evoluzione liquidità e portafoglio titoli

dati in Euro Mld

Total Assets Oro Crediti v/altre Banche Centrali LTRO Titoli acquistati con QE Altro

7.153 Total liabilities 609 Banconote circolazione 498 Debiti verso banche 606 di cui depositi 4.810 di cui min. reserve requirem 630 Debiti verso Governi Altre passività Capitale e riserve

7.153 1.560 3.842

3.682 160

299 731 717

Fonte: Elaborazione autonoma su dati Bloomberg Fonte: Bloomberg

Se il percorso di rialzo dei tassi potrebbe essere terminato, è possibile che il focus della BCE possa ora trasferirsi alle azioni di politica monetaria finalizzate alla riduzione del proprio bilancio (i.e. «Quantitative Tightening») al fine di mantenere condizioni finanziarie restrittive finalizzate a ridurre la domanda aggregata e pertanto anche l’inflazione. Il bilancio BCE è aumentato in modo significativo nel corso dell’ultimo decennio (i.e. attivi pari a oltre Euro 7.000 mld) a seguito della strategie non convenzionali di politica monetaria «Quantitative Easing»; le discussioni in seno al Consiglio direttivo della BCE si potrebbero pertanto focalizzare sulle modalità operative per ridurre la liquidità nel sistema economico: i) agire sulle liabilities aumentando la percentuale (attualmente pari all’1%) delle riserve minime obbligatorie che le banche devono detenere presso la BCE (i.e. min. reserve requirement) e sulle quali la BCE ha ridotto dallo scorso luglio la remunerazione a 0% e/o ii) operare sui propri assets anticipando, rispetto all’attuale data di fine 2024, il termine dei re-investimenti dei titoli che scadono a valere del programma di acquisto adottato in periodo pandemico quale il PEPP, in aggiunta quindi rispetto al non re-investimento dei titoli in scadenza a valere del programma APP avviato nel 2013 (complessivamente pari a ca. Euro 3.000 mld), già iniziato da luglio u.s. per ca. Euro 30 mld/mese.

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BCE: EFFETTI DELLA POLITICA MONETARIA SULLE CONDIZIONI FINANZIARIE IN AREA EURO BCE: Indice Composito «Bank Lending Survey»

L’offerta di credito continua a permanere in terreno ampiamente negativo segnalando una

GESTIONE HOLDING prosecuzione dell’irrigidimento degli standard creditizi applicati dalle banche - seppur l’ultimo dato

disponibile (i.e. -15% del IIQ2023) risulta in leggero miglioramento rispetto al minimo di due trimestri precedenti (i.e. -26%) - e parimenti la domanda di credito da parte delle imprese è crollata nel secondo trimestre 2023 al livello più basso dall’inizio delle rilevazioni della Bank Lending Survey (i.e. 2003).

Fonte: Bloomberg

Condizioni finanziarie area Euro

Le condizioni finanziarie in area Euro risultano attualmente particolarmente «rigide» e sono la conseguenza dell’azione di politica monetaria adottata da luglio 2022 dalla BCE. Il significativo «irrigidimento» delle condizioni finanziarie è dovuto a vari fattori, quali l’incremento del costo per il funding sia per i Governi sia per le imprese, un aumento degli spread creditizi unitamente ad un maggior costo per l’equity financing alla luce dell’incremento dei tassi di interesse «risk-free».

I grafici indicano in modo evidente l’effetto dell’azione BCE sulla domanda aggregata dell’area Euro e, auspicabilmente per la stessa BCE, per il futuro andamento dell’inflazione. Fonte: Bloomberg

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POLITICA FISCALE E MONETARIA PERSEGUONO LO STESSO OBIETTIVO? Vi è un aperto dibattito sull’efficacia dell’aumento dei tassi per contrastare l’inflazione a seconda che sia alimentata da una forte domanda aggregata («Demand pull Inflation») piuttosto che da una carenza dal lato dell’offerta («Supply push Inflation»). In uno scenario di Demand pull Inflation gli incrementi dei tassi di interesse derivanti da una politica monetaria restrittiva hanno l’effetto di ridurre la domanda aggregata e ristabilire il punto di equilibrio (i.e. incrocio tra domanda e offerta e determinazione del prezzo) da F a E. In uno scenario invece di Supply push Inflation la riduzione dell’offerta ha come primo effetto un aumento dei prezzi e porta il punto di equilibrio da E a F; successivamente, grazie alla politica monetaria restrittiva, si ha una riduzione anche della domanda e pertanto una diminuzione dei prezzi (da F a G).

Evoluzione deficit / Pil area Euro La politica monetaria restrittiva può dirsi pertanto efficace nel combattere l’inflazione sia nel caso in cui questa derivi da una vigorosa domanda aggregata (i.e. Stati Uniti) sia nel caso sia causata soprattutto da un calo dell’offerta (i.e. Europa, almeno inizialmente). Appare opportuno evidenziare come gli effetti della politica monetaria restrittiva adottata dalle due principali Banche Centrali (i.e. Fed e BCE) nel corso del 2023 sono stati attenuati da politiche fiscali accomodanti, o perlomeno non restrittive, adottate a sostegno del ciclo economico; è possibile che, tenuto conto della reintroduzione in Europa dal 2024 del Patto di Stabilità, seppur modificato, gli effetti delle politiche monetarie sull’andamento dell’inflazione diventino più marcati.

Fonte: Bloomberg

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RECAP: LOSING MOMENTUM L’economia europea è caratterizzata da una profonda debolezza del settore manifatturiero, in particolare dell’industria tedesca a fronte della debolezza della domanda internazionale; negli Stati Uniti l’ipotizzata recessione nel corso del 2023, evitata grazie alla resilienza della domanda interna, potrebbe essere solo posticipata a fronte dell’esaurirsi degli eccessi di risparmio accumulati nel periodo pandemico;

Il Pil globale potrebbe espandersi nel corso del

GESTIONE HOLDING

2024 a livelli inferiori al 3%, livello più basso dell’ultimo decennio (annate «Covid» escluse), in un contesto caratterizzato da continue e profonde tensioni geopolitiche (guerra Ucraina, Taiwan, conflitto in Israele ecc … ) e in cui le politiche monetarie continueranno a restare restrittive per fronteggiare un’inflazione ancora elevata e le politiche fiscali diverranno perlomeno meno accomodanti alla luce degli elevati livelli di debito pubblico raggiunti nelle economie occidentali negli

in Cina, il rimbalzo economico post Covid di inizio

ultimi anni.

2023 sembra essere svanito a fronte delle difficoltà del comparto immobiliare che stanno contagiando anche gli investimenti in altri settori e la fiducia dei consumatori.

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MERCATI FINANZIARI: ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL MERCATO EQUITY USA: Dividendi Equity vs tassi reali a lungo termine

Attualmente sui mercati finanziari statunitensi vi è una situazione del tutto particolare in cui non vi è

GESTIONE HOLDING alcun «premio per il rischio» richiesto per detenere azioni rispetto ai tassi «risk free» dei titoli governativi americani, anzi ... Gli incrementi dei tassi di interesse e la fase ascendente dei listini azionari, sostenuti dal buon andamento dell’economia USA e la conseguente riduzione del «dividend yield», hanno creato una situazione in cui il rendimento reale (i.e. tasso nominale al netto dell’inflazione attesa) del titolo governativo USA a 30 anni è superiore al rendimento dei dividendi delle azioni che compongono il più rappresentativo indice azionario quale lo S&P 500.

Fonte: Bloomberg

Euro Stoxx 50: prospettive crescita utili aziendali

Le non rosee prospettive economiche dell’area Euro si risentono anche a livello degli utili aziendali: le stime riferite alle 50 società a maggior capitalizzazione di mercato a livello eurozona relative all’andamento degli «earnings per share» (i.e. utili per azione) evidenziano una contrazione tendenziale già a partire dal terzo trimestre del 2023 che si potrebbe protrarre fino alla seconda metà del 2024. Attualmente l’indice Euro Stoxx 50 è a livelli che esprimono ca. 11 volte gli utili attesi per il prossimo anno mentre l’indice italiano Ftse Mib «quota» a ca. 7,5 volte gli utili attesi sul 2024.

Fonte: Bloomberg

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MERCATI FINANZIARI: FIXED INCOME – AL MOMENTO «CASH IS THE KING» Curva tassi Swap area Euro – Inizio ott. 2023 vs inizio sett. 2023

La curva dei tassi di interesse dell’eurozona continua ad essere invertita nonostante il recente andamento dei tassi a lunga scadenza, incrementati nel corso dell’ultimo mese di settembre 2023 in modo maggiore rispetto a quelli a brevi scadenza. Con le Banche Centrali che continuano a rimarcare la necessità di mantenere gli attuali elevati livelli dei tassi di interesse ufficiali nel prossimo futuro (i.e. «higher for longer»), è probabile che la maggior parte degli investitori attenda qualche «trigger»/conferma del rallentamento a livello macroeconomico (e conseguentemente anche dell’inflazione) e pertanto una maggior visibilità su un potenziale ribasso dei tassi di interesse al fine di allungare la duration che, stando l’attuale inclinazione della curva, equivarrebbe anche a concedere qualche bps in termine di yield.

Fonte: Bloomberg

Corporate Investment Grade Euro e «pick-up» vs Euribor

L’azione di aumento dei tassi di interesse ha avuto un inevitabile effetto sul costo a cui le aziende si rifinanziano sul mercato. Attualmente, il rendimento dell’indice rappresentativo dei titoli obbligazionari di emissioni corporate in area Euro caratterizzate da un rating Investment Grade e con duration pari a ca. 4,5 anni è pari a ca. il 4,60%, sostanzialmente raddoppiato rispetto ai valori di circa un anno fa (i.e. ad agosto 2022 era infatti pari a ca. il 2,50%). Parimenti, negli Stati Uniti il rendimento delle obbligazioni societarie con rating Investment Grade è pari ad oltre il 6%, ai livelli che non si registravano dal 2009. L’extra rendimento offerta dai titoli europei Investment Grade rispetto alle attuali quotazione dell’Euribor a 3 mesi è ai minimi dal 2009 (i.e. crisi finanziaria internazionale).

Fonte: Bloomberg

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MERCATI FINANZIARI: FIXED INCOME – A PROPOSITO DELLA GEOPOLITICA … Titoli di stato USA detenuti dalla Cina

Le tensioni geopolitiche tra il mondo occidentale e la Cina e Russia, già di per sé tese fin dall’epoca dell’Amministrazione Trump e rese ulteriormente complicate ad inizio del 2022 dall’esplosione della guerra in Ucraina, stanno avendo conseguenze sull’ammontare dei titoli statali USA detenuti dalla Cina, ridotto in modo significativo negli ultimi anni, soprattutto da inizio 2022, con l’ultimo dato disponibile di fine luglio 2023 che indicava in ca. Usd 821 miliardi i Treasuries in mano cinese (ca. il 3% del totale) rispetto agli oltre ca. Usd 1.300 miliardi di una decina anni fa (ca. 14% del totale nel 2011). Il calo potrebbe essere ascrivibile, oltre che a motivazioni geopolitiche, anche a fattori legati al mercato valutario con l’esigenza della Banca Centrale Cinese di supportare il cambio dello «yuan» cinese (calato ai minimi del 2007); anche il Giappone ha ridotto negli ultimi anni l’esposizione al debito USA, molto probabilmente per supportare il corso dello «yen».

Fonte: Bloomberg

Andamento tasso decennale titolo di Stato USA

Le vendite o comunque la mancanza di acquisti di Treasuries da parte della Cina (e del Giappone) avviene in un contesto in cui il Tesoro USA ha esigenze di finanziare un deficit federale in costante e sostanziale aumento (atteso tra il 5% e il 6% del PIL nel periodo 2023-2025) che ha già portato i tassi a lungo termine negli USA ai massimi del 2007 (i.e. rendimento del decennale prossimo al 5%), un tanto considerando le attese di maggior offerta di titoli governativi. Il significativo incremento registrato nelle ultime settimane dai tassi a lungo termine, sia in USA ma anche in Europa (Germania, Italia, Francia) e Giappone, potrebbe essere riconducibile non già a un «term premium» per una prevista accelerazione economica ma, oltre che alle attese di maggiori emissioni per finanziare i deficit crescenti dei bilanci pubblici, anche all’incertezza del contesto economico (ad esempio gli stessi USA hanno posticipato ad inizio ottobre u.s. il «government shutdown» solo fino a metà novembre p.v. senza una soluzione strutturale).

Fonte: Bloomberg

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FOCUS: ITALIA E BTP Evoluzione trimestrale PIL Italia dal IIQ del 2021

Il PIL dell’Italia - dopo il rimbalzo post pandemico delle annate 2021-2022 (quando l’espansione

annuale è stata pari rispettivamente all’8,3% e GESTIONE al 3,7%) che si èHOLDING protratto fino ai primi tre mesi del 2023 (i.e. + 0,6% trimestrale) - ha subito una contrazione nel secondo trimestre del 2023 quando è risultato in calo dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Nonostante i dati trimestrali possano essere volatili, l’economia italiana pare essere entrata in una fase di rallentamento e, tenuto conto dell’andamento delle indagini previsionali, il PIL potrebbe essersi contratto anche nel trimestre estivo, con il settore manifatturiero in difficoltà risentendo della crisi dell’industria tedesca, il comparto dei servizi che ha perso lo slancio del post Covid e l’edilizia in rallentamento alla luce della graduale conclusione delle agevolazioni fiscali connesse al cd. Superbonus.

Fonte: NADEF settembre 2023

Italia: deficit e debito PA in rapporto al PIL

Per validare pertanto le attuali attese degli operatori economici e dello stesso Governo in relazione alla crescita del PIL nel 2023 e soprattutto nel 2024 – pari mediamente a ca. l’1% annuo – appare fondamentale la messa a terra degli investimenti a valere del PNRR che, anche ipotizzandone un’accelerazione nel corso del prossimo anno, difficilmente raggiungeranno gli obiettivi prefissati. Il peggioramento del contesto economico, unitamente ad una variazione nella contabilizzazione delle agevolazioni fiscali connesse al Superbonus, si è riflesso negativamente sul quadro della finanza pubblica con il rapporto deficit/Pil atteso ora maggiore rispetto a quanto ipotizzato la scorsa primavera sia a valere del 2023 (al 5,3% rispetto al 4,5%) sia per il 2024 (previsto al 4,3% rispetto al 3,7%), con una solo minima riduzione del rapporto Debito/Pil, atteso infatti sostanzialmente stabile tra il 2023 e il 2026 a ca. il 140% (i.e. da 140,2% nel 2023 al 139,6% nel 2026).

Fonte: NADEF settembre 2023

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FOCUS: ITALIA E BTP I titoli di Stato italiani in circolazione sono pari a ca. Euro 2.500 miliardi e hanno una durata media di 7 anni

Emissioni nette BTP e QE della BCE

con un costo medio del debito del 3,6% (stima Nadef 2023) e, al fine di mantenere il Debito pubblico in

GESTIONE HOLDING

una traiettoria sostenibile, è necessario che la crescita nominale del Pil (i.e. inclusa l’inflazione) sia maggiore rispetto al costo del debito. Va da sé che negli ultimi anni con l’elevata inflazione ed il rimbalzo economico post Covid-19 tale necessità è stata ampiamente rispettata ma, l’attuale mix di rallentamento economico e aumento dei tassi di interesse non prefigura uno scenario favorevole per un paese come l’Italia con un alto rapporto tra debito pubblico e Pil (i.e. ca. 140%) in un contesto in cui, tra l’altro, vi è la necessità di sostituire gli acquisti effettuati dalla BCE che ha terminato l’azione di supporto con la conclusione del «Quantitative Easing» mediante la quale ha sostanzialmente finanziato negli ultimi anni le emissioni nette di BTP, pari a ca. Euro 100 miliardi annui. Le banche italiane risultano già particolarmente esposte nei confronti dei BTP: infatti di ca. Euro 1.600 miliardi di debito sovrano dell’area Euro detenuto dagli istituti di credito europei, le banche italiane sono quelle Fonte: Bloomberg

maggiormente esposte nei confronti delle obbligazioni statali (i.e. Euro 468 miliardi) ed in particolare rispetto ai

Titoli governativi detenuti dalle banche

titoli domestici (i.e. Euro 380 miliardi). Al fine di evitare situazioni di allargamento dello spread e impennate del costo del funding appare fondamentale avere la «fiducia» da parte degli investitori internazionali e continuare nelle recenti e collaudate operazioni rivolte ai risparmiatori retail italiani, stante anche l’elevato ammontare di liquidità detenuta nei conti correnti.

Ultimi 12 mesi si stimano ca. Euro 120 mld di trasferimenti da cc a BTP

Fonte: Bloomberg Fonte: Rabobank

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FOCUS: ITALIA E BTP Spread BTP / Bund – evoluzione dal 2012

Nel corso delle ultime settimane di settembre si è assistito ad un deciso e rapido incremento dello

HOLDING spread tra il rendimento del titolo decennaleGESTIONE italiano (prossimo ad inizio ottobre al 5%) e il BTP

corrispondente titolo tedesco (prossimo al 3%). L’incremento dello spread, passato velocemente da un’area di 160-165 bps a ca. 200 bps, è avvenuto in corrispondenza della diffusione delle nuove stime di finanza pubblica in un contesto di rallentamento

BUND

economico. L’andamento e l’attuale livello dello spread, seppur in deciso incremento, non è paragonabile sia rispetto al 2012-2013 (i.e. crisi dei debiti sovrani e famoso «whatever it takes» di Draghi) sia al primo

SPREAD

semestre del 2018; attualmente, inoltre, vi sono vari strumenti, precedentemente non disponibili, per poter eventualmente fronteggiare un ingiustificato e significativo aumento dello spread.

Fonte: Bloomberg

Acquisti netti BCE da reinvestimento PEPP

Le linee di difesa infatti sono ad oggi molteplici, quali ad esempio: i)

una diversa comunicazione in relazione alle politiche monetarie da parte della BCE;

ii)

il re-investimento dei titoli in scadenza con il programma di «Quantitative Easing» quale il PEPP («Pandemic Emergency Purchase Programme»), attualmente previsto terminare solo a fine 2024 e particolarmente importante per i BTP in quanto dotato (a differenza del precedente programma APP del 2012) di flessibilità degli acquisti BCE in base alle condizioni di mercato, potendo pertanto temporaneamente non rispettare le «capital key» (i.e. le percentuali di ripartizione del capitale della BCE tra le diverse Banche centrali nazionali), come avvenuto dall’aprile 2022;

iii) TPI* (i.e. «Transmission Protection Instrument») annunciato a luglio 2022 e finora mai utilizzato consistente nel possibile avvio di acquisti di titoli di taluni paesi da parte della BCE al fine di evitare la frammentazione nella trasmissione della politica monetaria. Fonte: Bloomberg

* = per essere eligibile al TPI il paese oggetto di «assistenza» deve rispettare, tra l’altro, le regole fiscali UE che attualmente però sono sospese fino alla fine del 2023

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ALLEGATO 1: PREVISIONI MACROECONOMICHE PRINCIPALI PAESI GESTIONE HOLDING

Fonte: FMI

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Inail. Incentivo alle imprese pubblicazione degli elenchi cronologici provvisori. aggiornamento calendario scadenze Pubblicazione degli elenchi cronologici provvisori Si fa seguito alle precedenti comunicazioni sull’argomento (v. le circolari associative n. 351/AdT del 13 novembre e n. 336/AdT del 3 novembre 2023), per informare che il 9 novembre 2023 l’Inail ha pubblicato sul proprio sito web (www.inail.it) gli elenchi cronologici provvisori regionali o provinciali delle domande ammesse, subentrate, e provvisoriamente non ammissibili, inclusi, quindi, quelli per il Friuli Venezia Giulia. Gli elenchi riportano lo stato delle domande secondo le classificazioni di seguito riportate. - S: domande collocate in posizione utile per l’ammissibilità al contributo; - S-REC: domande subentrate in posizione utile per l’ammissibilità al finanziamento, a seguito del recupero reso possibile dall’esclusione delle domande annullate per inosservanza del-

le regole tecniche in applicazione dell’art. 14 dell’Avviso Isi Inail 2022; - N: domande provvisoriamente non ammissibili per carenza di fondi. Per le domande classificate “S” o “S-REC” le imprese devono provvedere, a pena di decadenza, a inviare entro le ore 18.00 del 19 dicembre 2023 il modello di domanda (modulo A) unitamente alla documentazione a suo completamento. Si tenga presente che, a norma dell’art. 15, co. 3 dell’Avviso la pubblicazione sul citato sito web dell’Inail costituisce a tutti gli effetti formale comunicazione degli esiti e del periodo utile per il perfezionamento della domanda. Gli elenchi possono anche essere richiesti all’ufficio economico dell’Associazione.

Aggiornamento del calendario delle scadenze In pari data l’Inail ha anche aggiornato il calendario delle scadenze per l’accesso ai contributi dell’Avviso Isi Inail 2022, con l’inserimento dei termini per lo scarico della documentazione e della pubblicazione degli elenchi cronologici definitivi. Per comodità di consultazione si riporta il calendario aggiornato con tutte le scadenze sin qui fissate. Per tutti gli atti citati e altre informazioni le imprese possono rivolgersi all’ufficio economico dell’Associazione. (AdT)

Calendario

Scadenze Avviso Inail 2022

Apertura della procedura informatica per la compilazione della domanda

2 maggio 2023

Chiusura della procedura informatica per la compilazione della domanda

16 giugno 2023, ore 16.00

Scarico dei codici identificativi

23 giugno 2023 regole tecniche e modalità di svolgimento

Regole tecniche per l’inoltro della domanda on line e data di apertura dello sportello informatico

tabella temporale pubblicata il 29 settembre 2023*

Pubblicazione elenchi cronologici provvisori Upload della documentazione (efficace nei confronti degli ammessi agli elenchi, pena la decadenza della domanda)

*

9 novembre 2023 dal 10 novembre al 19 dicembre 2023, ore 18.00

Pubblicazione degli elenchi cronologici definitivi

31 gennaio 2024

Upload della documentazione per le imprese subentrate

in aggiornamento

V. circolare associativa prot. n. 289/AdT del 2 ottobre 2023

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Contributi dello Stato per consulenza in innovazione FISSATI LE MODALITà E I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Premessa Si fa seguito alla circolare associativa prot. n. 328/ AdT del 27 ottobre 2023 per rammentare che, in applicazione della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge finanziaria per il 2019), il Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero delle imprese e del Made in Italy (di seguito Ministero) con decreto 16 ottobre 2023 ha fissato le modalità e i termini per la presentazione delle domande di “secondo sportello” di accesso alle agevolazioni dei contributi per consulenze in innovazione (c.d. voucher per l’innovazione). Le domande vanno compilate mediante procedura informatica, disponibile al link://Agevolazioni. dgiai.gov.it a decorrere dal 26 ottobre ed entro il 23 novembre 2023 e, una volta compilate, vanno inviate, sempre con procedura informatica, a decorrere dal 29 novembre 2023. La dotazione finanziaria per l’attuazione dell’intervento agevolativo ammonta complessivamente a 75 milioni di euro. Della cosa si dà di seguito sommaria illustrazione.

Beneficiari Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese operanti su tutto il territorio nazionale che, alla data di presentazione della domanda nonché al momento della concessione del contributo, posseggono i requisiti di seguito indicati: - essere micro, piccola o media impresa; - non rientrare tra le imprese attive nei settori esclusi dal regime “de minimis”; - avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare iscritte al Registro delle imprese della CCIAA territorialmente competente; - non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto

legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali; - non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente; - non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune. Possono inoltre beneficiare del Voucher anche le reti d’impresa composte da un numero non inferiore a tre piccole e medie imprese in possesso dei requisiti descritti, purché il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile e sia caratterizzato dagli elementi di cui all’articolo 2, co. 2, del decreto 7 maggio 2019.

Iniziative ammissibili In coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, volto a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle piccole e medie imprese e delle reti di impresa di tutto il territorio nazionale, viene agevolata l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal suddetto piano nazionale, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Spese ammissibili Sono ammissibili a beneficio le spese sostenute a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a 9 mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete. Per manager dell’innovazione qualificato e indipendente si intende un manager iscritto nell’ap-

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posito elenco costituito dal Ministero oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica. La consulenza deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra le seguenti: - big data e analisi dei dati; - cloud, fog e quantum computing; - cyber security; - integrazione delle tecnologie della Next production revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale; - simulazione e sistemi cyber-fisici; - prototipazione rapida; - sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA); - robotica avanzata e collaborativa; - interfaccia uomo-macchina; - manifattura additiva e stampa tridimensionale; - internet delle cose e delle macchine; - integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; - programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati; - programmi di open innovation. Gli incarichi manageriali possono inoltre indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attraverso: - l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa; - l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.

Le specifiche circa contenuto e finalità delle prestazioni consulenziali, nonché durata e compenso, devono risultare da un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo.

Forma e misura delle agevolazioni L’agevolazione è costituita da un contributo in forma di voucher concedibile in regime “de minimis”. Il contributo massimo è differenziato in funzione della tipologia di beneficiario e, cioè: - micro e piccole: pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di 40.000 euro; - medie imprese: contributo pari al 30% dei costi sostenuti fino a un massimo di 25.000 euro; - reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di 80.000 euro.

Procedura per l’accesso alle agevolazioni A partire dalle ore 12.00 del 26 ottobre, e fino alle ore 12.00 del 23 novembre 2023, così come definito dal d.d. 16 ottobre 2023, è possibile compilare la domanda per l’accesso alle agevolazioni, secondo la seguente scansione: a) Verifica dei requisiti di accesso I soggetti che intendono presentare istanza di accesso alle agevolazioni possono verificare il possesso dei requisiti, tramite la procedura informatica disponibile al link https:// Agevolazioni.dgiai.gov.it, già a partire dal 19 ottobre 2023. b) Compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni I soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla normativa possono compilare la domanda per l’accesso alle agevolazioni, esclusivamente tramite la procedura informatica disponibile al link https://Agevolazioni.dgiai.gov.it, a partire dalle ore 12.00 del 26 ottobre 2023 ed entro le ore 12.00 del 23 novembre 2023. c) Invio della domanda di accesso alle agevolazioni Le imprese e le reti di impresa che avranno compilato la domanda entro le ore 12.00 del 23 novembre 2023 potranno procedere con l’invio dell’istanza di accesso alle agevolazioni a partire dal 29 novembre 2023, esclusivamente attraverso la procedura informatica il cui link verrà reso disponibile successivamente.

Pag. 41 - ApiNFORMA / Fiscale Tributario Economico - numero 19 - 31 ottobre 2023


Elenco dei manager per l’innovazione Con decreto del medesimo Direttore generale 19 ottobre 2023 è stato definito l’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza. Vi sono iscritti tutti i manager e le società di consulenza che hanno presentato domanda ad eccezione di coloro che hanno ricevuto esplicita comunicazione di esclusione. Le società di consulenza e i manager qualificati iscritti nell’elenco ministeriale possono richiedere l’aggiornamento delle informazioni inserite nell’istanza di iscrizione, nonché la cancellazione del proprio profilo dall’elenco, accedendo all’apposita funzionalità disponibile al link https://padigitale. invitalia.it/.

Richieste di informazioni in merito alla normativa di riferimento o di supporto tecnico alla compilazione dell’istanza di iscrizione all’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza possono essere inviate via e-mail a info.managerinnovazione@mise.gov.it. Alle richieste di chiarimenti pervenute viene fornita una risposta attraverso le FAQ (risposte alle domande frequenti). Il Ministero non darà risposte a quesiti relativi a casi specifici ma solo a quelli aventi carattere generale relativi all’interpretazione delle disposizioni attuative. Per altre informazioni ancora e per copia di tutti gli atti citati le imprese interessate possono rivolgersi all’ufficio economico dell’Associazione.

Pag. 42 - ApiNFORMA / Fiscale Tributario Economico - numero 19 - 31 ottobre 2023

(AdT)


CCNL legno e arredamento Confapi-Unital apertura delle trattative per il rinnovo

A ottobre 2023 si è costituita la Commissione nazionale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale CONFAPI-UNITAL per i lavoratori della piccola e media industria del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento e per le industrie

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boschive e forestali, scaduto il 28 febbraio 2023. Anche Confapi FVG fa parte della Commissione con il dott. Enrico Iaquinta dell’Ufficio Lavoro e Relazioni Industriali. è disponibile la piattaforma con le proposte di modifica da parte delle Organizzazioni Sindacali. Si invitano le Imprese a prendere contatto con l’Associazione per proporre modifiche al CCNL in esame e/o per esporre quali sono le difficoltà interpretative o di applicazione del contratto. Nelle prossime settimane verrà organizzato un incontro per aggiornare le Imprese sullo stato di avanzamento del rinnovo contrattuale. (AG)


Dimissioni per “fatti concludenti” marcia indietro della cassazione

Si segnala che con ordinanza n. 27331/2023 del 26 settembre u.s. e che si allega, la Corte di Cassazione ha affermato che, alla luce dell’art. 26 del decreto legislativo n. 151/2015, le dimissioni e le risoluzioni consensuali debbono necessariamente passare, pena l’inefficacia degli atti, attraverso la procedura telematica prevista dal D.M. applicativo. Le uniche eccezioni, ricorda la Suprema Corte, sono quelle conciliative avanti agli organismi ex art. 410 e 411 cpc e quelle avanti ad un funzionario dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, ex art. 55 del decreto legislativo n. 165/2001. Con l’Ordinanza in commento la Cassazione ha quindi superato l’orientamento di dimissioni per “fatti concludenti ” seguito, ad esempio, dal Tri-

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bunale di Udine con la sentenza n. 20 del 27 maggio 2022. Il Tribunale di Udine aveva infatti dato rilievo alla “univoca sussistenza della volontà dismissiva”... anche tenuto conto “della necessità di assicurare la certezza della cessazione del rapporto nel caso di comportamento concludente in tal senso della lavoratrice o del lavoratore …”. Sul punto, si ricorda che il Governo nel disegno di legge in materia di lavoro approvato nel Consiglio dei Ministri del 1° maggio 2023, e ad oggi non trasformato in legge, aveva previsto, tra l’altro, l’introduzione del nuovo comma n. 7-bis all’articolo n. 26 del decreto legislativo n. 151 del 14 settembre 2015, che recita: “in caso di assenza ingiustificata protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo applicato al rapporto di lavoro o, in mancanza di previsione contrattuale, superiore a cinque giorni, il rapporto si intende risolto per volontà del lavoratore e non si applica la disciplina di cui al presente articolo”. Nell’auspicare che il legislatore definisca quanto prima in termini certi tali aspetti controversi, ci riserviamo ulteriori approfondimenti. (EI)


Il conguaglio contributivo dei fringe benefit le istruzioni dell’inps per operare il conguaglio di fine anno

L’INPS, con il messaggio nr. 3884 del 6 novembre 2023, ha illustrato il regime contributivo dei fringe benefit concessi ai lavoratori dipendenti con figli a carico, in deroga al regime generale previsto dall’articolo 51 del TUIR, per il periodo d’imposta 2023, fornendo le istruzioni per i conguagli contributivi da parte dei datori di lavoro. Oggetto di analisi sono le disposizioni del D.L. nr. 48/2023, cd. “Decreto Lavoro”, convertito dalla legge n. 85/2023, che ha elevato fino a 3.000 euro la soglia di esenzione del valore dei beni e dei servizi che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente, limitatamente ai lavoratori con figli a carico. Sul punto si rinvia alla nostra circolare nr. 239 del 3 agosto 2023, che prende in esame la circolare dell’Agenzia delle Entrate nr. 3 del 1° agosto 2023.

Il conguaglio contributivo dei fringe benefit Le recenti innovazioni normative contenute nel “Decreto Lavoro” hanno lasciato immutata la disciplina generale prevista dal terzo periodo dell’art. 51, comma 3, del TUIR, secondo cui se il valore dei beni o dei servizi prestati risulta complessivamente superiore al limite previsto, il datore di lavoro deve assoggettare a contribuzione l’intero importo corrisposto, compresa la quota di valore inferiore al medesimo limite. Inoltre, per la

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verifica dei suddetti limiti si dovrà tener conto anche di quei beni o servizi ceduti da eventuali precedenti datori di lavoro. Se ricorre quest’ipotesi, il datore di lavoro dovrà aumentare la retribuzione imponibile del mese cui si riferisce la denuncia per l’importo pari al fringe benefit. In secondo luogo, si procederà con la trattenuta della differenza dei contributi a carico del lavoratore. L’INPS nel messaggio spiega nel dettaglio le modalità di esposizione dei dati relativi all’operazione di conguaglio nella sezione “PosContributiva” del flusso Uniemens. Per le denunce di competenza di dicembre 2023 il datore di lavoro dovrà utilizzare le variabili retributive con codici “FRIBEN”, “FRBDIM” “FRBMAS” a seconda che l’importo del fringe benefit sia eccedente o meno la soglia di riferimento. Per le altre mensilità interessate si dovrà intervenire attraverso i flussi di regolarizzazione, specificando il nuovo imponibile al netto del fringe benefit.

Il bonus carburante L’INPS interviene anche sull’agevolazione prevista all’articolo 1, comma 1, del D.L. nr. 5/2023 convertito, con modificazioni, dalla Legge 23/2023, relativa alla misura del cd. bonus carburante, secondo la quale il valore dei titoli fino a 200 euro riconducibili a buoni carburante non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente, anche se rileva ai fini contributivi. Eventuali importi superiori saranno assoggettati alla disciplina generale dell’art. 51, comma 3, del TUIR. Per approfondimenti si rinvia alle nostre circolari nr. 110 del 17 marzo 2023 e nr. 248 del 15 luglio 2022. Con riserva di ulteriori integrazioni. (AG)


Compilazione sezione sui figli a carico nella CU adempimenti a carico del datore di lavoro

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione nr. 55/E del 3 ottobre 2023, ha fornito alcuni chiarimenti sulla corretta compilazione della sezione della Certificazione Unica dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” alla luce delle novità introdotte dal decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 2301. In particolare, la risoluzione affronta la questione se la sezione debba essere compilata anche per i figli per i quali in luogo delle detrazioni è riconosciuto l’Assegno Unico e Universale (AUU). Con l’introduzione dell’AUU, a decorrere dal 1° marzo 2022, quale prestazione economica erogata mensilmente dall’INPS ai nuclei familiari sulla base dell’indicatore ISEE, la detrazione IRPEF per figli a carico è stata limitata ai figli di età pari o superiore a 21 anni, mentre per i figli più giovani è sostituita dall’Assegno Unico. Tuttavia, i figli per i quali non spetta la detrazione IRPEF sono considerati al pari dei figli per i quali spetta

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tale detrazione ai fini delle disposizioni fiscali che fanno riferimento ai familiari a carico, come le deduzioni e le detrazioni per oneri e spese sostenute nell’interesse dei figli stessi. Pertanto, la sezione della Certificazione Unica dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” va compilata anche per i figli per i quali è riconosciuto l’Assegno Unico, al fine di consentire al sostituto d’imposta di applicare correttamente le norme fiscali. La risoluzione, inoltre, si sofferma anche sulla recente disposizione in materia di welfare, l’art. 40 del cd. “Decreto Lavoro”, che prevede la non concorrenza ai fini fiscali e contributivi, entro il limite di 3.000 euro, del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, i quali si trovano nella condizione dell’art. 12, comma 2, del TUIR (vedasi nostra circolare nr. 239 del 3 agosto 2023). Anche in questo caso il lavoratore dovrà comunicare i codici fiscali dei figli al sostituto, che provvederà a riportare tali dati nel prospetto dei familiari a carico, anche se per detti familiari non si è usufruito delle detrazioni. Per la gestione operativa l’Agenzia delle Entrate rinvia alle istruzioni per la compilazione della CU 2024 con riferimento alle novità di cui sopra. Con riserva di ulteriori integrazioni. (AG)


DIAMO ENERGIA ALLA TUA AZIENDA CON LA FORZA DEL SOLE Rendi la tua azienda più indipendente, sostenibile e competitiva con il FOTOVOLTAICO CHIURLO: energia pulita e infinita grazie al contributo messo a disposizione dalla Regione FVG per le Microimprese - Piccole e Medie Imprese usufruibile per le domande presentate entro il 12 dicembre 2023.

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Incentivo al posticipo del pensionamento istruzioni inps

L’INPS, con la circolare n. 82 del 22 settembre 2023, ha fornito le istruzioni operative e contabili per gestire gli adempimenti previdenziali relativi all’incentivo al posticipo del pensionamento per lavoratori dipendenti che hanno raggiunto i requisiti minimi per la pensione anticipata flessibile (cd. “Quota 103”), come stabilito dalla Legge di Bilancio per l’anno 2023, all’articolo 1, commi 286 e 287. I lavoratori dipendenti, iscritti alla previdenza obbligatoria, che scelgono di continuare a lavorare anziché andare in pensione anticipata, hanno la possibilità di rinunciare all’accredito contributivo della parte dei contributi previdenziali a loro carico relativi all’Assicurazione generale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) o a forme sostitutive ed esclusive. Se la rinuncia viene fatta prima della prima data utile per la pensione anticipata flessibile, il datore di lavoro non è più obbligato a versare la quota

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contributiva del lavoratore a carico dell’IVS dalla prima data utile della pensione. Se la rinuncia avviene dopo la prima data utile per la pensione, l’obbligo di versamento contributivo cessa dal mese successivo. Per quanto riguarda le richieste di rinuncia presentate entro il 31 luglio 2023 da parte dei lavoratori dipendenti con diritto alla pensione anticipata flessibile prima di questa data, si può chiedere che la rinuncia abbia effetto dalla prima data utile della pensione anticipata flessibile. Questa rinuncia comporta che il datore di lavoro sia sollevato dall’obbligo di versare la quota IVS a carico del lavoratore, mentre deve continuare a versare la quota IVS a suo carico. Inoltre, gli importi corrispondenti alla quota IVS a carico del lavoratore, che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all’ente previdenziale, vengono invece corrisposti direttamente al lavoratore come parte della retribuzione. Tali somme sono soggette a tassazione, ma non contribuiscono ai fini previdenziali. Detto incentivo non è considerato un aiuto di Stato in base alla normativa comunitaria e non richiede l’autorizzazione della Commissione europea ed è compatibile con altre misure di agevolazione contributiva. (AG)


Sanilog versamento entro il 16 novembre 2023 della contribuzione per il primo semestre 2024 Si fa seguito alla circolare associativa prot. n. 348/ AG del 9 novembre 2023 per ricordare che, con la Circolare nr. 4 del 25 ottobre 2023 il SANILOG - Fondo di Assistenza sanitaria integrativa per il personale delle aziende che applicano il CCNL logistica, trasporto merci e spedizione - ricorda che entro il 16 novembre 2023 le aziende dovranno versare per singolo dipendente, non in prova a tempo indeterminato (compreso l’apprendista) in forza alla data del 31 ottobre 2023, la prima rata semestrale di contribuzione per il periodo 1° gennaio 2024 – 30 giugno 2024, pari ad €75.

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Il versamento andrà effettuato tramite modello F24. A partire dal 2 novembre ed entro e non oltre il 16 novembre 2023 le imprese possono riscontrare la correttezza della forza lavoro e del conseguente importo da pagare accedendo nella propria area riservata del sito internet di SANILOG, dove possono verificare la distinta di contribuzione del “I semestre 2024” e, se necessario, effettuare la registrazione di eventuali nuove assunzioni o cessazioni. Eventuali incongruenze potranno essere segnalate anche all’indirizzo e-mail dedicato infoaziende@fondosanilog.it. In caso di ritardato pagamento del contributo da parte dell’azienda, la copertura sanitaria integrativa verrà automaticamente sospesa a partire dal 1° gennaio 2024, con conseguente comunicazione dell’omissione contributiva ai lavoratori tramite posta ordinaria. Con riserva di ulteriori integrazioni. (AG)




Indice mensile rivalutazione t.f.r. settembre 2023 RAPPORTI CESSATI MESE

DAL

AL

RIVAL. FISSA

INDICE

RIVALUTAZIONE

GENNAIO

15.01

14.02

0,125

118,3

0,188452

FEBBRAIO

15.02

14.03

0,250

118,5

0,440355

MARZO

15.03

14.04

0,375

118,0

0,375000

APRILE

15.04

14.05

0,500

118,4

0,626904

MAGGIO

15.05

14.06

0,625

118,6

0,878807

GIUGNO

15.06

14.07

0,750

118,6

1,003807

LUGLIO

15.07

14.08

0,875

118,7

1,192259

AGOSTO

15.08

14.09

1,000

119,1

1,571066

SETTEMBRE

15.09

14.10

1,125

119,3

1,822970

OTTOBRE

15.10

14.11

1,250

NOVEMBRE

15.11

14.12

1,375

DICEMBRE

15.12

14.01

1,500

(C)

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ITL Udine, esami per conduttori di generatori di vapore le domande di ammissione agli esami devono essere trasmesse entro il 16 novembre 2023 Si fa seguito alla circolare associativa prot. n. 341/ CS del 3 novembre 2023 per informare che l’Ispettorato Territoriale del lavoro di Udine ci ha comunicato che è stato pubblicato il bando per il conferimento dei patentini (DM 94/2020) di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore, sede di Udine. Gli esami si svolgeranno nei giorni che saranno fissati dal Direttore dell’Ispettorato Territoriale. Per essere ammessi agli esami è necessario, alla data di scadenza del termine stabilito dal bando per la presentazione della domanda, aver compiu-

to 18 anni di età, non avere superato i 70 anni di età, ed essere in possesso di specifico attestato di frequenza relativo a corso di formazione teoricopratica secondo le previsioni dell’art. 4 e seguenti del citato D.M. 94/2020. La domanda di ammissione agli esami, da redigersi mediante il mod. INL 29 scaricabile dal sito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro al link: https://www.ispettorato.gov.it/servizio/abilitazione-conduzione-di-generatori-di-vapore/, e sottoscritta dal candidato, dovrà essere inviata improrogabilmente entro il 16 novembre 2023, a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo PEC: itl.udine-pordenone@pec.ispettorato.gov. it, o con raccomandata con avviso di ricevimento (per la quale farà fede la data del timbro postale accettante) o consegnata direttamente all’Ufficio Protocollo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di UDINE-PORDENONE.

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(CS)


RENTRI: pronte le bozze delle istruzioni serviranno per la compilazione dei fir e del registro di carico e scarico Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha predisposto le bozze dei documenti che serviranno come Istruzioni per la compilazione dei

modelli di Formulario di identificazione del rifiuto (FIR) e del “Registro cronologico di carico e scarico” approvati con Decreto 4 aprile 2023, n. 59. Le bozze sono state inoltrate alle Associazioni di categoria per le eventuali osservazioni, ai fini della successiva adozione del decreto direttoriale di cui all’articolo 21, comma 1, lettera d) del D.M. 4 aprile 2023, n.59. Chi fosse interessato a consultare i due documenti può farne richiesta all’ufficio Edilizia dell’Associazione.

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(CS)


Recupero e smaltimento rifiuti non sussiste limite quantitativo

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con interpello ambientale dell’11 ottobre 2023, ha sottolineato che non esiste un dato normativo che imponga limiti quantitativi alla produzione dei residui, derivanti da attività di recupero, da inviare a smaltimento. Secondo lo stesso Ministero, una normativa generale che definisca un quantitativo massimo di pro-

duzione sarebbe “di difficile previsione”, stante la varietà di elementi che caratterizzano ciascun impianto (tipologia e caratteristiche tecniche, natura e dei prodotti, ambito di operatività, disponibilità delle migliori tecniche, ecc.) e che, di volta in volta, andrebbero singolarmente presi in considerazione per poter quantificare questo dato. Ciononostante, per alcune tipologie di recupero, sono disponibili alcune indicazioni più specifiche; come, ad esempio, quelle riportate nel D.M. 29 gennaio 2007, con riferimento al recupero presso gli impiantì di trattamento meccanico-biologico (TMB), e nel D.M. 5 febbraio 1998, con riguardo agli impianti di recupero di materia e a quelli di recupero di energia.

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(C)


SOA: rinnovo per la Elettrotecnica Manzanese srl è specializzata nella costruzione di impianti industriali

La società Elettrotecnica Manzanese srl ha iniziato la sua attività a Manzano (UD) nel mese di gennaio 1979 come società di persone, trasformandosi nel settembre del 1989 nell’attuale natura giuridica di società a responsabilità limitata. L’Elettrotecnica Manzanese Srl è attualmente amministrata da Tambozzo Denis, che svolge anche il ruolo di legale rappresentante, Tambozzo Raffaele e Grattoni Maurizio. L’azienda ha sede in via Maroncelli n. 1 a Manzano, è in possesso in certificazione del sistema di qualità aziendale ISO 9001:2015 per le attività di progettazione, installazione e manutenzione di impianti elettrici civili ed industriali, di cabine MT e BT, di quadri elettrici di automazione e distribuzione e per la progettazione, manutenzione ed installazione di impianti fotovoltaici. La certificazione è stata rilasciata dall’ente certificatore Kiwa Cermet Italia Spa. L’attività dell’Elettrotecnica Manzanese Srl consiste nella realizzazione di impianti: tecnologici, speciali, fotovoltaici, di automazione, dei quali svolge l’attività di assistenza tecnica e di progetta-

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zione, inoltre, è dotata di un negozio per la fornitura materiale elettrico. E’ specializzata nella costruzione di impianti industriali, quali: cabine di trasformazione MT/bt, power center, quadri elettrici di distribuzione in bassa tensione, impianti di distribuzione forza motrice in blindosbarra, impianti di illuminazione con blindolux, installazione di canali portacavi, installazione calate per collegamento macchine, installazione calate e prese forza motrice, impianti bordo macchine, impianti di illuminazione interna, impianti di illuminazione perimetrale, impianti di riscaldamento e condizionamento, idrico-sanitari e gas, inoltre, torri faro, impianti di messa a terra ed equipotenziali e impianti di rifasamento. Esegue anche impianti civili, quali: impianti elettrici, di riscaldamento, condizionamento e impianti idrico-sanitari e impianti di illuminazione giardini. Si propone ed esegue anche l’illuminazione di nuove aree e lottizzazioni, uffici direziona-


li, centri commerciali, banche, istituti scolastici e strutture alberghiere. È specializzata anche nell’esecuzione di impianti speciali, quali: impianti di rilevazione fumi e incendio, domotici, antintrusione, videocontrollo (TVCC), di cablaggio strutturato, di videocitofonia e telefonia integrata, di automazione cancelli elettrici, di filodiffusione, di aspirapolvere centralizzati, fotovoltaici, automazione e illuminazione pubblica. Attualmente l’Azienda conta un numero di dipendenti pari a 26 unità distribuiti tra i vari settori di pertinenza, quali: Area ufficio tecnico settore impiantistico, area ufficio tecnico settore automazione, area amministrativa e cantiere. La società Elettrotecnica Manzanese srl ha rinnovato l’attestazione di qualificazione all’esecuzione di lavori pubblici (SOA) per le categorie: OG9 classifica III, OG10 classifica II e OG11 classifica I. Questo rinnovo, le consente di eseguire fino ad un importo massimo di euro 1.238.400: Impianti per la produzione di energia elettrica (OG 9) categoria che riguarda la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione degli interventi puntuali che sono necessari per la produzione di energia elettrica, completi di ogni connessa opera muraria, complementare o accessoria, puntuale o a rete, nonché di tutti gli impianti elettromeccanici, elettrici, telefonici ed elettronici, necessari in termini di funzionamento, informazione, sicurezza e assistenza. Comprende le centrali idroelettriche ovvero alimentate da qualsiasi tipo di combustibile. Pag. 57 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 19 - 31 ottobre 2023

Inoltre, potrà eseguire fino ad un importo di 619.200 euro impianti per la trasformazione alta/ media tensione e per la distribuzione di energia elettrica in corrente alternata e continua ed impianti di pubblica illuminazione (OG 10) categoria che riguarda la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione degli interventi a rete che sono necessari per la distribuzione ad alta e media tensione e per la trasformazione e distribuzione a bassa tensione all’utente finale di energia elettrica, completi di ogni connessa opera muraria, complementare o accessoria, puntuale o a rete e la costruzione, la manutenzione e la ristrutturazione degli impianti di pubblica illuminazione, da realizzare all’esterno degli edifici. Comprende in via esemplificativa le centrali e le cabine di trasformazione, i tralicci necessari per il trasporto e la distribuzione di qualsiasi tensione, la fornitura e posa in opera di cavi elettrici per qualsiasi numero di fasi su tralicci o interrati, la fornitura e posa in opera di canali attrezzati e dei cavi di tensione e gli impianti di pubblica illuminazione su porti, viadotti, gallerie, strade, autostrade ed aree di parcheggio. Infine, potrà eseguire fino ad un importo di 309. 600 euro Impianti tecnologici (OG 11) categoria che riguarda, nei limiti specificati all’articolo 79, comma 16, la fornitura, l’installazione, la gestione e la manutenzione di un insieme di impianti tecnologici tra loro coordinati ed interconnessi funzionalmente, non eseguibili separatamente, di cui alle categorie di opere specializzate individuate con l’acronimo OS 3, OS 28 e OS 30.


Ricordiamo che l’attestazione SOA costituisce condizione indispensabile per la partecipazione alle procedure d’aggiudicazione dei lavori d’importo superiore ai 150.000 euro. Al fine d’assistere gli imprenditori, l’Associazione

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ha predisposto un servizio d’informazione ed assistenza alle proprie imprese sui requisiti e sulla documentazione richiesti per la qualificazione. (CS)


Approvato il nuovo Codice dei contratti (12a parte) risoluzione e recesso del contratto

Il Decreto Legislativo n. 36 del 31 marzo 2023, contenente il Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 77 del 31 marzo 2023 - Suppl. Ordinario n. 12. Il Decreto ed è entrato in vigore il 1° aprile 2023, però le disposizioni in esso contenute, con i relativi allegati, eventualmente già sostituiti o modificati ai sensi delle relative disposizioni, hanno acquisito efficacia il 1° luglio 2023, come specificato nell’art. 229 dello stesso testo. Il Codice approvato sostituisce la precedente normativa in tema di appalti pubblici regolata da D.Lgs. 50/2016, come stabilito dall’art. 1, comma 3, della legge 78/2022. Di seguito si riportano le novità principali di interesse per le imprese, in questa ottava parte approfondiamo la parte VI relativa all’esecuzione e in particolare: la risoluzione e il recesso del contratto e la procedura di insolvenza o di impedimento dell’esecuzione dei lavori servizi o forniture.

Risoluzione del contratto L’articolo 122 del nuovo Codice prevede che le stazioni appaltanti possono risolvere un contratto di appalto senza limiti di tempo, se si verificano una o più delle seguenti condizioni: a) modifica sostanziale del contratto, che richiede una nuova procedura di appalto; b) con riferimento alle modificazioni intervenute per: la sopravvenuta necessità di lavori, servizi o forniture supplementari, per le varianti in corso d’opera, l’eventuale aumento di prezzo che non ecceda il 50 per cento del valore del contratto iniziale; c) l’aggiudicatario si è trovato, al momento delPag. 59 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 19 - 31 ottobre 2023

l’aggiudicazione dell’appalto, in una delle cause di esclusione previste dall’articolo 94 del Codice e avrebbe dovuto pertanto essere escluso dalla procedura di gara; d) l’appalto non avrebbe dovuto essere aggiudicato in considerazione di una grave violazione degli obblighi derivanti dai trattati, come riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione europea in un procedimento ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Inoltre, le stazioni appaltanti risolvono un contratto di appalto qualora nei confronti dell’appaltatore: a) sia intervenuta la decadenza dell’attestazione di qualificazione per aver prodotto falsa documentazione o dichiarazioni mendaci; b) sia intervenuto un provvedimento definitivo che dispone l’applicazione di una o più misure di prevenzione di cui al codice delle leggi antimafia e delle relative misure di prevenzione, ovvero sia intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato per i reati previsti dal Codice. Il contratto di appalto può inoltre essere risolto per grave inadempimento delle obbligazioni contrattuali da parte dell’appaltatore, tale da compromettere la buona riuscita delle prestazioni. Il direttore dei lavori o il direttore dell’esecuzione, se nominato, quando accerta un grave inadempimento avvia in contraddittorio con l’appaltatore. All’esito del procedimento, la stazione appaltante, su proposta del RUP, dichiara risolto il contratto con atto scritto comunicato all’appaltatore. Qualora, l’esecuzione delle prestazioni sia ritardata per negligenza dell’appaltatore rispetto alle previsioni del contratto, il direttore dei lavori o il direttore dell’esecuzione, se nominato, gli assegna un termine che, salvo i casi d’urgenza, non può essere inferiore a dieci giorni, entro i quali deve eseguire le prestazioni. Scaduto il termine, e redatto il processo verbale in contraddittorio, qualora l’inadempimento permanga, la stazione appaltante risolve il contratto, con atto scritto comunicato all’appaltatore, fermo restando il pagamento delle penali. In tutti i casi di risoluzione del contratto l’appaltatore ha diritto soltanto al pagamento delle presta-


zioni relative ai lavori, servizi o forniture regolarmente eseguiti. Nei casi di risoluzione del contratto le somme derivanti sono decurtate degli oneri aggiuntivi derivanti dallo scioglimento del contratto, e in sede di liquidazione finale dei lavori, servizi o forniture riferita all’appalto risolto, l’onere da porre a carico dell’appaltatore è determinato anche in relazione alla maggiore spesa sostenuta per il nuovo affidamento. Nei casi di risoluzione del contratto, l’appaltatore provvede al ripiegamento dei cantieri già allestiti e allo sgombero delle aree di lavoro e relative pertinenze nel termine assegnato dalla stazione appaltante; in caso di mancato rispetto del termine, la stazione appaltante provvede d’ufficio addebitando all’appaltatore i relativi oneri e spese. In alternativa all’esecuzione di eventuali provvedimenti giurisdizionali cautelari, la stazione appaltante può depositare cauzione in conto vincolato a favore dell’appaltatore o prestare fideiussione bancaria o polizza assicurativa pari all’1 per cento del valore del contratto. Resta fermo il diritto dell’appaltatore di agire per il risarcimento dei danni.

Recesso del contratto L’articolo 123 prevede che la stazione appaltante può recedere dal contratto in qualunque momento purché tenga indenne l’appaltatore mediante il pagamento dei lavori eseguiti o delle prestazioni relative ai servizi e alle forniture eseguiti nonché del valore dei materiali utili esistenti in cantiere nel caso di lavori o in magazzino nel caso di servizi o forniture, oltre al decimo dell’importo delle opere, dei servizi o delle forniture non eseguite. L’esercizio del diritto di recesso è manifestato dalla stazione appaltante mediante una formale comunicazione all’appaltatore da darsi per iscritto con un preavviso non inferiore a venti giorni, decorsi i quali la stazione appaltante prende in consegna i lavori, servizi o forniture ed effettua il collaudo definitivo o verifica la regolarità dei servizi e delle forniture.

Esecuzione o completamento dei lavori, servizi o forniture nel caso di procedura di insolvenza o di impedimento L’Articolo 124 prevede che in caso di liquidazione giudiziale, di liquidazione coatta e concordato preventivo, oppure di risoluzione del contratto o Pag. 60 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 19 - 31 ottobre 2023

di recesso dal contratto del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, oppure in caso di dichiarazione giudiziale di inefficacia del contratto, le stazioni appaltanti interpellano progressivamente i soggetti che hanno partecipato all’originaria procedura di gara, risultanti dalla relativa graduatoria, per stipulare un nuovo contratto per l’affidamento dell’esecuzione o del completamento dei lavori, servizi o forniture, se tecnicamente ed economicamente possibile. L’affidamento avviene alle medesime condizioni già proposte dall’originario aggiudicatario in sede in offerta. Le stazioni appaltanti possono prevedere nei documenti di gara che il nuovo affidamento avvenga alle condizioni proposte dall’operatore economico interpellato. Per gli appalti di lavori di realizzazione di opere pubbliche di importo pari o superiore alle soglie comunitarie e di servizi e forniture di importo pari o superiore a 1 milione di euro, prima di risolvere il contratto la stazione appaltante acquisisce il parere del collegio consultivo tecnico, anche in ordine alla possibilità che gravi motivi tecnici ed economici rendano preferibile la prosecuzione con il medesimo soggetto. Nel parere il collegio consultivo tecnico valuta anche la possibilità di decidere: a) se procedere all’esecuzione in via diretta dei lavori, anche avvalendosi, nei casi consentiti dalla legge, previa convenzione, di altri enti o società pubbliche nell’ambito del quadro economico dell’opera; b) se interpellare progressivamente i soggetti che hanno partecipato alla originaria procedura di gara come risultanti dalla relativa graduatoria, per stipulare un nuovo contratto per l’affidamento del completamento dei lavori, se tecnicamente ed economicamente possibile e alle condizioni proposte dall’operatore economico interpellato; c) se indire una nuova procedura per l’affidamento del completamento dell’opera; d) se proporre alle autorità governative la nomina di un commissario straordinario per lo svolgimento delle attività necessarie al completamento dell’opera. Il curatore della procedura di liquidazione giudiziale, autorizzato all’esercizio provvisorio dell’impresa, può, su autorizzazione del giudice delegato, stipulare il contratto qualora l’aggiudicazione sia intervenuta prima della dichiarazione di liquidazione giudiziale ed eseguire i contratti e gli accordi quadro già stipulati dall’impresa assoggettata alla liquidazione giudiziale. (continua) (CS)


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Confapi Aniem News la newsletter dell’unione nazionale delle imprese edili manifatturiere e settori affini

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Approvata legge di bilancio: prorogate le misure contro il rincaro dei materiali Lo scorso 16 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB). Il provvedimento, che dovrà essere approvato dal Parlamento, prevede l’estensione al 2024 delle misure eccezionali contro il rincaro dei materiali (ex Decreto Aiuti - Dl 50/2022) che sarebbero dovute cessare il 31 dicembre 2023. L’art. 58 della Legge di Bilancio dispone che “le misure adottate per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione e dei carburanti e dei prodotti energetici negli appalti pubblici sono prorogate a tutto il 2024”. L’estensione dei termini consente, quindi, di applicare il meccanismo di compensazione anche alle opere contabilizzate nel 2024, includendo i cantieri che hanno subìto ritardi. Il sistema, come noto, prevede il riconoscimento del 90% degli eventuali maggiori costi sostenuti dalle imprese e contabilizzate dal direttore dei lavori utilizzando per i lavori in corso i prezzari regionali aggiornati. Per far fronte alla proroga, viene aumentato di 300 milioni di euro la dotazione del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche. Di seguito una sintesi delle altre misure contenute nella manovra che interessano il settore delle costruzioni. - Infrastrutture e autonomie - La manovra assicura le risorse necessarie per avviare i lavori di Pag. 62 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 19 - 31 ottobre 2023

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costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e diversi investimenti a vantaggio delle Regioni (50 milioni), enti territoriali (per la progettazione 100 milioni) e amministrazioni centrali (circa 27 miliardi nel periodo 2024-2038). Edilizia universitaria - Si istituisce un fondo, nello stato di previsione del Ministero dell’università e della ricerca, finalizzato a sostenere e incrementare la disponibilità di alloggi e posti letto per gli studenti fuori sede mediante l’acquisizione del diritto di proprietà o, comunque, l’instaurazione di un rapporto di locazione o altra forma di godimento a lungo termine o il rinnovo a lungo termine di contratti di locazione già in essere da parte di soggetti pubblici e privati in relazione ad immobili adibiti a residenze universitarie. Anticipo investimenti FS - Si prevede un’anticipazione di cassa per coprire i fabbisogni relativi all’anno 2023 per gli investimenti di RFI, sia per nuove opere che per manutenzione straordinaria. Nuova Sabatini e pmi - Si autorizza la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2023 al fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese (acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature). Gestione strade e autostrade in contenzioso Si incrementa il Fondo, istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la gestione temporanea da parte di ANAS S.p.a., nelle more delle procedure di gara per l’affidamento a un nuovo concessionario, di strade o autostrade sottoposte a procedure di revoca di decadenza o di risoluzione.

Superbonus: interrogazione parlamentare su conferma sconto in fattura e cessione credito Si segnala l’interrogazione parlamentare, presentata in data 23 ottobre da alcuni componenti del Movimento 5S, al Ministro dell’Economia e delle


Finanze per sollecitare l’applicazione, almeno limitatamente all’anno 2024, dello sconto in fattura e della cessione dei crediti per gli interventi superbonus con aliquota 70% per l’anno 2024. Di seguito il testo integrale dell’interrogazione. Nel corso della conferenza stampa del 16 ottobre 2023, tenutasi all’esito dell’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e l’aggiornamento del documento programmatico di bilancio (DPB), il Ministro Giorgetti ha dichiarato testualmente: «Non abbiamo fatto nessun intervento sul Superbonus in manovra. I lavori devono essere completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura»; il messaggio lanciato dal Ministro nel corso della conferenza stampa è stato tanto chiaro quanto lapidario in merito al futuro dello strumento della cessione del credito, soprattutto con riferimento agli interventi già ammessi in deroga al divieto di cessione, che a normativa vigente possono continuare a fruire dello strumento anche per l’anno 2024 sebbene con una percentuale di credito ridotta al 70 per cento; le dichiarazioni del Ministro hanno generato accese polemiche tra gli operatori del settore, oltre che ad aggravare l’incertezza sul quadro normativo degli incentivi; il risultato immediato è stato il blocco delle contrattazioni e degli ordinativi, come segnalato dalle associazioni di categoria, in attesa della definizione del testo della prossima legge di bilancio; al fine di tamponare le polemiche, consigliere del Ministro Enrico Zanetti, con un comunicato personale, ha precisato che «se nella manovra non ci sono norme su superbonus, sconti e cessioni, come è stato affermato ieri in conferenza stampa da Premier e Ministro dell’economia, questo vuol certamente dire che chi sta facendo lavori al 110 per cento con sconto in fattura non avrà proroghe del 110 per cento per la parte di spese che andrà a sostenere nel 2024, ma vuole dire anche che potrà sostenerle con sconto in fattura al 70 per cento, come da legislazione attualmente vigente»; sennonché lo stesso consigliere, con altra dichiarazione al Congresso nazionale dei commercialisti, ha affermato: «Mandare definitivamente in soffitta sconti e cessioni con visti di conformità e asseverazioni tecniche applicati su percentuali ragionevoli potrebbe forse rivelarsi una scelta di pancia non abbastanza ragionata.»; è urgente fare chiarezza al fine di dare certezze alle imprese e ai cittadini –: Pag. 63 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 19 - 31 ottobre 2023

se confermi l’applicazione, quantomeno per l’anno 2024, dello sconto in fattura e della cessione dei crediti agli interventi superbonus con aliquota al 70 per cento che, come da legislazione vigente, sono già ammessi in deroga al divieto di cessione e sconto.

ISTAT: calo del comparto residenziale nel II° trimestre Tra aprile e giugno 2023, sulla base dei permessi di costruire rilasciati, l’Istat ha registrato – rispetto al trimestre precedente – una forte caduta del comparto residenziale al 5,2% sia del numero delle abitazioni che della superficie utile abitabile. Il comparto non residenziale cresce invece, sempre su base congiunturale, dell’8,9%. I dati confermano il trend su base annuale, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2022, con una consistente flessione sia del numero delle abitazioni (-16,1%) che della superficie utile abitabile (-13,5%); la superficie dei fabbricati non residenziali aumenta del 4,1% rispetto al 2022.

Subappalto “necessario”: richiesta nella domanda di partecipazione, non sanabile con soccorso istruttorio Il Consiglio di Stato (n. 8761 del 9 ottobre 2023) ha ribadito che l’operatore economico deve dichiarare sin dalla domanda di partecipazione la volontà di avvalersi del subappalto “necessario”, la cui carenza non può essere oggetto di soccorso istruttorio. I Giudici evidenziano la differenza tra subappalto “necessario” e “facoltativo”. Nella dichiarazione di subappalto “necessario” viene in rilievo non una mera esternazione di volontà dell’operatore economico quale è la dichiarazione di subappalto “facoltativo”, bensì una delle “modalità di attestazione del possesso di un requisito di partecipazione, che non tollera di suo il ricorso a formule generiche o comunque predisposte ad altri fini, pena la violazione dei principi di par condicio e di trasparenza che permeano le gare pubbliche” “La mancata dichiarazione della volontà di far ricorso al subappalto c.d. necessario non può essere oggetto di soccorso istruttorio una volta che la stazione appaltante abbia accertato la carenza dei requisiti di partecipazione coerenti con la percentuale di lavori che l’impresa s’è impegnata a realizzare”.


Prime indicazioni dell’ANAC sulla compilazione dei CEL dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice In un comunicato del Presidente dell’Anac dello scorso 3 ottobre, nelle more dell’aggiornamento dei sistemi informatici presso la stessa Autorità, sono state fornite indicazioni sulle modalità di compilazione dei CEL dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice, con particolare riferimento ai casi di ricorso al subappalto e all’esecuzione dei lavori in categoria OG11. In attesa dell’aggiornamento, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti utilizzano i modelli già disponibili (Allegati B e B1) e provvedono alla trasmissione all’Autorità mediante l’apposito servizio disponibile sul portale istituzionale Anac. Nei casi di subappalto, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti emettono un unico CEL con indicazione separata delle lavorazioni eseguite dall’impresa affidataria e di quelle eseguite dall’impresa o dalle imprese subappaltatrici. Ciò anche nel caso in cui la richiesta di emissione del CEL pervenga dalle imprese subappaltatrici. In merito ai lavori relativi agli impianti tecnologici (OG11), i CEL devono riportare nel Quadro 6.1 “Esecuzione dei lavori’ e nel Quadro 6.2 “Lavorazioni eseguite dal soggetto affidatari” gli importi relativi agli interventi eseguiti nelle suddette tre categorie specialistiche che compongono la categoria.

ANAC: obbligo di pubblicare i verbali delle commissioni di gara e dal 1° gennaio 2024 al via le semplificazioni per le stazioni appaltanti Con una recente delibera (n. 434/2023), l’Anac ha precisato che sussiste fino al 31 dicembre 2023 l’obbligo di pubblicare i verbali delle commissioni di gara sul sito istituzionale dell’amministrazione. L’obbligo scatta, coerentemente con quanto stabilito nel Piano Nazionale Anticorruzione, successivamente alla pubblicazione degli avvisi relativi

Pag. 64 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 19 - 31 ottobre 2023

agli esiti delle procedure, nel rispetto dei limiti posti con riferimento ai “segreti tecnici e commerciali”, ai “contratti secretati” e al codice della privacy in materia di dati personali. Dal 1° gennaio 2024 le stazioni appaltanti dovranno comunicare alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp), con il supporto delle piattaforme di approvvigionamento digitale, tutti i dati e le informazioni individuati. L’Autorità ha altresì ricordato le semplificazioni in vigore dal 1° gennaio 2024 per le stazioni appaltanti. Oltre all’introduzione dell’E-procurement, l’appalto totalmente in digitale, scatta un’importante misura di semplificazione nell’invio dei documenti ad Anac per tutti gli affidamenti di importo pari o superiore a 5.000 euro. Per gli affidamenti per i quali viene acquisito un CIG tramite il sistema Simog, è prevista una modalità di trasmissione semplificata in base alla quale le stazioni appaltanti, all’atto della richiesta del CIG, comunicano alla Banca Dati Anac il link relativo alla pagina del proprio sito istituzionale in cui i documenti sono stati pubblicati.

Nuovo Codice appalti: chiarimenti del MIT sull’accesso agli atti di gara L’Ufficio di Supporto Giuridico del Ministero Infrastrutture (n. 2166/2023) è intervento sulla norma del Codice (art. 35, comma 2) che differisce l’accesso ai verbali relativi alla valutazione delle offerte fino all’aggiudicazione. Il differimento, secondo il Ministero, “si applica a tutte le fasi dei contratti pubblici, a prescindere dall’utilizzo del criterio scelto dalla stazione appaltante sull’utilizzo dell’offerta economicamente vantaggiosa qualità prezzo o solo prezzo. Pertanto l’accesso sarà consentito a tutti i partecipanti a prescindere dal criterio di selezione adottato dalla SA e …. fino alla conclusione delle fasi o alla scadenza dei termini di cui al comma 2 gli atti, i dati e le informazioni non possono essere resi accessibili o conoscibili pena la violazione dell’articolo 326 del codice penale”. (C)


Business news informazioni per l’internazionalizzazione a cura di informest consulting srl Riceviamo da Informest Consulting srl una serie di informazioni su iniziative e comunicazioni in materia di internazionalizzazione delle imprese. In calce ad ogni notizia sono indicati anche i referenti a cui rivolgersi per ogni utile approfondimento, fermo restando che gli interessati possono sempre fare capo all’ufficio internazionalizzazione dell’Associazione.

VOUCHER INNOVATION MANAGER 2023. DAL 26 OTTOBRE AL VIA LE DOMANDE. CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO FINO AL 50% È aperto il secondo sportello del voucher per consulenza in innovazione con una dotazione finanziaria di 75 milioni di Euro a disposizione di PMI e reti di impresa con contributi a fondo perduto fino a 40.000 per le aziende e fino 80.000 Euro per le reti di impresa per sostenere la trasformazione tecnologica e digitale. Sono ammesse al contributo le spese per prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione iscritto nell’apposito elenco costituito dal MIMIT ed inserito temporaneamente nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete con contratto di almeno 9 mesi. La consulenza resa all’impresa dovrà avere l’obiettivo di supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale. Tra le tecnologie ammesse a consulenza troviamo: - Programmi di digital marketing, come processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi e sviluppo commerciale verso mercati;

-

Integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali.

FRIEND EUROPE: IL PARTNERING OPPORTUNITIES DATABASE A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE DEL NORD-EST INFORMEST Consulting è partner locale del Consorzio Friend Europe (www.friendeurope. it) nell’ambito della rete Enterprise Europe Network (EEN) e promuove i servizi del Network alle PMI del Triveneto. Il Network EEN è la più grande rete a supporto delle PMI a livello mondiale, presente in più di 60 Paesi e composta da oltre 600 membri, e mette a disposizione delle aziende informazioni relative alle politiche dell’UE e opportunità di collaborazione tra imprese, al fine di migliorarne la capacità competitiva e di sviluppo internazionale. Il Consorzio Friend Europe svolge la propria attività al servizio delle imprese di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Tra gli altri servizi, il Consorzio promuove il Partnering Opportunities Database (POD) della Commissione Europea, un database composto da profili di aziende europee ed internazionali che richiedono o offrono servizi e/o prodotti di tutti i settori merceologici alimentato giornalmente da partner locali che filtrano le richieste. In qualità di partner EEN, INFORMEST Consulting offre alle aziende un servizio gratuito di inserimento nel database europeo delle PMI ‘cerco e offro prodotti’, il quale consente alle aziende iscritte di avere una visibilità nell’intera Area Europea e anche in altri Paesi extra UE aderenti al progetto. I contatti, una volta avviati, potranno essere sviluppati autonomamente tra le parti interessate. Le aziende interessate all’iniziativa sopra indicata nell’ottica di intraprendere o aumentare contatti con nuove potenziali controparti estere possono richiedere l’inserimento gratuito e anonimo del proprio profilo nel database, richiedendo il modulo ed inviandolo all’indirizzo office@ informestconsulting.it.

Pag. 65 - ApiNFORMA / Export Marketing - numero 19 - 31 ottobre 2023

(C)


Convenzione con Catas spa rinnovato l’accordo di collaborazione nelle aree di interesse tecnologico e produttivo di confapi fvg CATAS Spa, laboratorio di prova e centro di certificazione, svolge prevalentemente test e collaudi fisici, meccanici e di sicurezza su materiali, componenti e prodotti impiegati nel settore del legno, dell’arredamento e dell’edilizia non strutturale, nonché attività di ricerca, sperimentazione e formazione nel settore legno-arredo. In attuazione della convenzione con Confapi FVG, CATAS Spa si impegna ad applicare agli Associati per le attività di prova - escluse le certificazioni di prodotto, le prove a quote associate e le prove di reazione al fuoco inerenti alle procedure di omologazione ministeriale, le seguenti condizioni: - per le aziende che sono nuovi clienti CATAS, per i soli servizi offerti in occasione del primo contatto, saranno applicate le tariffe previste per le aziende abbonate (50% sconto sulla tariffa non abbonati); - per le aziende già clienti CATAS ma non abbonate, saranno applicate le tariffe delle prove scontate al 20% rispetto alle tariffe previste per i non abbonati; - alle aziende abbonate CATAS, sarà applicato

uno sconto di un ulteriore 2% rispetto alle tariffe previste per gli abbonati. Le condizioni sopra indicate non saranno cumulabili con eventuali altre convenzioni stipulate separatamente con CATAS o con altre politiche di sconto in corso di validità.

Validità Fino al 30 settembre 2026.

Modalità di adesione e informazioni In fase di definizione dell’ordine con CATAS Spa sarà sufficiente allegare la dichiarazione che Vi rilasceremo al fine di certificare la vostra appartenenza a Confapi FVG. La dott.ssa Susanna Fontana è a disposizione per ogni ulteriore informazione allo 0432 507377 o all’indirizzo e-mail relazioniesterne@confapifvg.it.

Pag. 66 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 19 - 31 ottobre 2023

(SF)


Albo autotrasporto c/t. Quota d’iscrizione 2024 versamento: 7 novembre - 31 dicembre 2023

Si fa seguito alla circolare associativa prot. n. 339/ AdT del 3 novembre 2023 per comunicare che, con deliberazione n. 9/2023 dell’11 ottobre 2023, pubblicata sulla G.U. n. 245 del 19 ottobre 2023, il Comitato centrale dell’Albo nazionale delle imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi (di seguito Albo) ha fissato la quota di iscrizione dovuta dalle imprese di autotrasporto di cose in conto terzi per il 2024 e le relative modalità di versamento telematico, confermandone l’effettuazione attraverso la piattaforma pagoPA, attivabile nell’apposita sezione “Pagamento quote” che sarà aperta, con l’importo visualizzabile per il 2024, sul sito dell’Albo

(www.alboautotrasporto.it) dal 7 novembre 2023. Gli importi sono rimasti invariati rispetto al contributo del 2023. Il versamento per la quota d’iscrizione del 2024 e per le eventuali quote pregresse non corrisposte va eseguito a decorrere dal 7 novembre ed entro il 31 dicembre 2023. Si dà di seguito conto della deliberazione.

Importi delle quote Premesso che il calcolo della quota 2024 è effettuato d’ufficio sulla base del parco veicolare in disponibilità delle imprese alla data del 1° novembre 2023, la quota e le sue componenti restano così articolate: 1. una quota fissa di 30,00 euro, dovuta da tutte le imprese iscritte all’Albo; 2. una variabile, che si somma alla precedente, il cui ammontare è determinato in relazione al numero di veicoli in disponibilità dell’impresa, qualunque sia la massa, secondo la sottostante tabella:

NUMERO DI VEICOLI

IMPORTI (in euro)

da 2 a 5

5,16

da 6 a 10

10,33

da 11 a 50

25,82

da 51 a 100

103,29

da 101 a 200

258,23

oltre 200

516,46

3. un’ulteriore componente variabile, che si somma alle precedenti, per ogni veicolo in disponibilità di massa complessiva superiore a 6,0

t, compresi i veicoli trattori con massa rimorchiabile maggiore di detto limite, secondo la sottostante tabella:

TIPO DI VEICOLO

IMPORTO (in euro)

Per ogni veicolo dotato di capacità di carico per una massa complessiva fra 6,001 t e 11,5 t nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 6,001 a 11,5 t

5,16

Per ogni veicolo dotato di capacità di carico per una massa complessiva fra 11,501 t e 26,0 t nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 11,501 a 26,0 t

7,75

Per ogni veicolo dotato di capacità di carico per una massa complessiva superiore a 26,0 t nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile oltre 26,0 t

10,33

In caso di mancato pagamento della quota entro il 31 dicembre 2023, l’impresa potrà essere sospesa

dall’Albo secondo quanto previsto dall’art. 19 della legge 6 giugno 1974, n. 298.

Pag. 67 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 19 - 31 ottobre 2023


Modalità di versamento della quota Il pagamento va effettuato attraverso la piattaforma pagoPA - ormai obbligatoria per i pagamenti verso la Pubblica amministrazione e accessibile previa registrazione - con le seguenti modalità alternative, entrambe attivabili nell’apposita sezione “Pagamento quote” del citato sito web dell’Albo: - pagamento online, attraverso l’apposita funzione informatica che consente di scegliere il prestatore di servizi di pagamento (PSP) e di pagare in tempo reale utilizzando canali online predisposti dal PSP scelto; - pagamento previa realizzazione della posizione debitoria (PD) con modalità differita, in

questa fattispecie l’utente stampa e visualizza il pdf dell’avviso di pagamento e procede al pagamento con una delle modalità presentata da un PSP, sia tramite canale fisico (ad es. bollettino postale) sia virtuale (ad es. home banking); l’utente può pagare una posizione debitoria alla volta. La ricevuta di pagamento (rilasciata telematicamente dal sistema o quella postale) dovrà essere conservata dall’impresa per qualsiasi controllo delle Autorità competenti. Per il testo della deliberazione e altre informazioni gli interessati possono rivolgersi all’ufficio trasporti dell’Associazione

Pag. 68 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 19 - 31 ottobre 2023

(AdT)


Scadenze aziendali del mese di novembre 2023 Giovedì 16

il calendario delle scadenze per il mese di novembre 2023

Venerdì 10 MODELLO 730/2023 INTEGRATIVO - Scade il termine per la consegna da parte del CAF al dipendente/collaboratore/pensionato della copia del modello 730/2023 integrativo e del relativo prospetto di liquidazione.

Mercoledì 15 FATTURAZIONE DIFFERITA - Scade il termine per la trasmissione telematica delle fatture riferite a cessioni di beni consegnati o spediti, previa emissione di un documento di trasporto, nel mese di ottobre. Le stesse fatture devono essere registrate entro il termine di emissione e con riferimento al mese di consegna o spedizione. RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONI AL 1° LUGLIO 2021 - Scade il termine per il versamento della terza rata dell’imposta sostitutiva dell’11% dovuta per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni posseduti al 1° luglio 2021 non in regime d’impresa. RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONI AL 1° GENNAIO 2022 - Scade il termine per il versamento della seconda rata dell’imposta sostitutiva dell’14% dovuta per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni posseduti al 1° gennaio 2022 non in regime d’impresa. RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONI AL 1° GENNAIO 2023 - Scade il termine per la redazione e asseverazione della perizia, nonché per il versamento della prima o unica rata dell’imposta sostitutiva dell’16% dovuta per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni posseduti al 1° gennaio 2023 non in regime d’impresa.

IVA - LIQUIDAZIONE MENSILE - Scade il termine per la liquidazione ed il versamento dell’Iva relativa al mese di ottobre. Qualora l’imposta a debito, pur sommata a quella riportata dai periodi precedenti, non dovesse essere superiore a € 25,82 il relativo versamento dovrà essere effettuato il prossimo mese unitamente a quello dell’imposta relativa al mese in corso. I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24. IVA - LIQUIDAZIONE TRIMESTRALE - Scade il termine per la liquidazione ed il versamento dell’Iva relativa al 3° trimestre 2023. Sull’ammontare del tributo dovuto si devono aggiungere gli interessi del 1%. Qualora l’imposta a debito, pur sommata a quella eventualmente riportata dai periodi precedenti, non dovesse essere superiore a € 25,82 il relativo versamento dovrà essere effettuato il prossimo trimestre unitamente a quello dell’imposta relativa al trimestre in corso. I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24. IVA ANNUALE - RATEIZZAZIONE - Scade il termine per il versamento della 9^ rata dell’Iva, relativa al 2022 risultante dalla dichiarazione annuale con applicazione degli interessi nella misura dello 0,33% mensile a decorrere dal 16 marzo 2023 utilizzando il codice tributo 6099. IRPEF - Scade il termine per il versamento delle ritenute operate nel mese precedente su: - redditi di lavoro autonomo; - redditi derivanti dall’utilizzazione di marchi e opere dell’ingegno e contratti di associazione in partecipazione; - obbligazioni e titoli similari; - dividendi corrisposti nel trimestre precedente; - redditi di capitale diversi da dividendi e interessi, premi o altri frutti di obbligazioni e titoli similari; - provvigioni; - bonifici relativi ad interventi di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico; - redditi di lavoro dipendente e assimilati. I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24.

Pag. 69 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 19 - 31 ottobre 2023


INPS - CONTRIBUTO GESTIONE SEPARATA Scade il termine per il versamento del contributo INPS della gestione separata secondo le seguenti aliquote: - 26,23 per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva; - 35,03 % (prima fascia) per i soggetti che non sono iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie; - 24% per i soggetti già iscritti ad altra gestione obbligatoria. Il contributo così calcolato è posto: - per un terzo a carico dei percettori dei compensi, - per due terzi a carico del soggetto che eroga i compensi. I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24.

Sabato 25 (posticipa a lunedì 27) IVA INTRACOMUNITARIA MENSILI - Scade il termine per la trasmissione degli elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni e servizi relativi al mese di ottobre. I modelli da presentare sono: - l’INTRA 1, l’INTRA 1-bis, l’INTRA 1-ter, l’INTRA 1-quater e l’INTRA 1-quinquies per le cessioni; - l’INTRA 2, l’INTRA 2-bis, l’INTRA 2-ter, l’INTRA 2-quater e l’INTRA 2-quinquies per gli acquisti. La presentazione deve essere fatta in via telematica.

Giovedì 30 SECONDA RATA D’ACCONTO IRPEF, IRES, IRAP - Scade il termine per il versamento della seconda rata degli acconti per l’anno 2023 pari al 60% dell’acconto complessivo dovuto (50% per i soggetti ISA). Questa scadenza non riguarda i soggetti interessati dalla proroga al 16 gennaio 2024 riservata alle persone fisiche con meno di 170.000 euro di ricavi (si veda articolo in questo Apinforma). I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24. CONTRATTO DI LOCAZIONE - Scade il termine per la registrazione dei nuovi contratti di locazione di immobili con decorrenza 1° novembre 2023 e versamento dell’imposta di registro per i contratti di locazione con annualità scaduta il 31 ottobre 2023.

COMUNICAZIONE LIQUIDAZIONI IVA - Scade il termine per la trasmissione telematica dei dati riepilogativi delle liquidazioni periodiche Iva relative al III trimestre sia per i contribuenti mensili che trimestrali. REDDITI 2023 - TELEMATICO - Scade il termine per la trasmissione telematica del modello Redditi 2023 delle persone fisiche, dei soggetti titolari di partita Iva, delle società di persone e delle società di capitali con esercizio coincidente con l’anno solare. COMUNICAZIONE AL MISE INVESTIMENTI INDUSTRIA 4.0 - Scade il termine per l’invio tramite PEC all’indirizzo benistrumentali4.0@pec. mise.gov.it del modello firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa degli investimenti effettuati nel 2022 (si veda articolo in questo Apinforma). DICHIARAZIONE IRAP - Scade il termine per la trasmissione telematica della dichiarazione Irap. OPZIONE TRASPARENZA - Scade il termine per la trasmissione telematica dell’opzione per il regime di trasparenza per le neo società costituite nel 2023 che vogliono scegliere tale regime per il triennio 2023 - 2025. OPZIONE IRAP - Scade il termine per la trasmissione telematica da parte delle ditte individuali e società di persone, costituite nel 2023, per esercitare l’opzione per il regime “di bilancio” previsto per le società di capitali con riferimento al triennio 2023 - 2025. IMPOSTA DI BOLLO FATTURE ELETTRONICHE - Scade il termine per il versamento dell’imposta di bollo dovuta sulle fatture elettroniche nel terzo trimestre 2023. Se l’importo dovuto per il primo e secondo trimestre è inferiore a 250 euro il versamento può essere effettuato entro oggi. LIQUIDAZIONE IOSS - Scade il termine per l’invio telematico della dichiarazione Iva IOSS del mese di ottobre relativa alle vendite a distanza di beni importati da parte di soggetti iscritti al nuovo Sportello unico per le importazioni IOSS. ESTROMISSIONE IMMOBILE - Scade il termine per il versamento della prima rata del 60% dell’imposta sostitutiva dell’8% sull’estromissione dell’immobile da parte dell’imprenditore individuale.

Pag. 70 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 19 - 31 ottobre 2023


REGOLARIZZAZIONE CRIPTO ATTIVITÀ - Scade il termine per la presentazione della domanda di regolarizzazione delle cripto attività da parte di persone fisiche, enti non commerciali e socie-

tà semplici che non hanno indicato nella dichiarazione dei redditi le cripto attività detenute al 31.12.2021 e i corrispondenti redditi realizzati. (PZ)

Pag. 71 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 19 - 31 ottobre 2023


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