38 minute read
Laut
from ERKER 11 2021
by Der Erker
CIRCOLAZIONE STRADALE Nuovo Comandante al 5° Reggimento Alpini
Inversione e retromarcia al casello autostradale: quali le sanzioni?
Al guidatore distratto potrebbe capitare di sbagliare l’uscita in autostrada e di avere la scellerata idea di fare una veloce manovra di inversione o di retromarcia per rientrare sulla carreggiata corretta. In queste e in altre circostanze simili è meglio farsi passare queste idee, perché le conseguenze e le violazioni, oltre ad essere pericolosissime, sono gravemente sanzionate dal Codice della Strada. Nel dettaglio l’art 176, al comma 1, vieta espressamente, sulle carreggiate, sulle rampe e gli svincoli delle autostrade, delle strade extraurbane principali e delle altre strade anche all’altezza dei varchi di invertire il senso di marcia e di attraversare lo spartitraffico, nonché di percorrere la carreggiata o parte di essa nel senso di marcia opposto a quello consentito. La medesima norma vieta, altresì, di effettuare la retromarcia, anche sulle corsie per la sosta di emergenza, fatta eccezione per le manovre necessarie nelle aree di servizio o di parcheggio. L’applicazione del divieto di inversione di marcia, di attraversamento dello spartitraffico e di retromarcia, ha specificato la Corte di Cassazione in una recentissima sentenza, «si applica anche alle manovre eseguite nello spazio adiacente al casello autostradale, sia anteriore che posteriore, trattandosi di zona strettamente pertinente all’autostrada» e negli «spazi per l’incolonnamento dei veicoli ai caselli». La sanzione prevista per chi viola il divieto di inversione di marcia e di attraversamento dello spartitraffico, nonché di circolare controsenso, sulle carreggiate, sulle rampe o sugli svincoli autostradali è punito con una sanzione pecuniaria da € 2.046 a E 8.186, oltre alla revoca della patente di guida ed al fermo amministrativo del veicolo per tre mesi (che diventa confisca nel caso di recidiva). Mentre, la sanzione pecuniaria per la manovra di retromarcia va da E 430 a E 1.731, oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente di guida, se il guidatore è considerato esperto, e di 20 punti nel caso di neopatentato. In entrambi i casi la sanzione pecuniaria è aumenta di 1/3 se la violazione è commessa dopo le ore 22 e prima delle 7. Infine, se dalla violazione di queste norme dovesse scaturire un sinistro stradale con la lesione di persone, detta condotta sarà considerata dal giudice penale come circostanza aggravante nella determinazione della pena. L’8 ottobre 2021. Si è svolta presso la caserma “Menini-De Caroli” la cerimonia di cambio del Comandante del 5° reggimento Alpini: dopo due anni di intenso servizio il Colonnello Massimiliano Gualtieri ha ceduto il comando al parigrado Massimiliano Cigolini, 54° Comandante. Massima autorità militare presente alla cerimonia il Comandante della Brigata Alpina “Julia”, Generale di Brigata Fabio Majoli, di fronte ai Reparti schierati nel pieno rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19. Hanno partecipato anche numerose rappresentanze dei Reparti limitrofi e delle associazioni combattentistiche e d’arma ed il sindaco di Vipiteno Peter Volgger. Il Colonnello Gualtieri lascia il comando dopo un periodo segnato dalla pandemia, durante il quale il 5° reggimento Alpini è stato impegnato con le sue unità su molteplici fronti, soprattutto nell’operazione Strade Sicure in Lombardia e Trentino Alto Adige. Il Colonnello Gualtieri durante il suo ultimo indirizzo di saluto a Vipiteno ha sottolineato il proprio orgoglio per il livello raggiunto dal Reggimento in questi anni ricchi di attività addestrative tipiche delle Truppe Alpine e operative per l’Esercito sul territorio nazionale ed estero. Molto importante anche il rapporto instauratosi con la comunità locale in occasione di vari eventi pubblici cui il Reggimento ha partecipato. Ma soprattutto è stato marcato il reale contributo fornito dalle penne nere del 5° nella lotta contro la pandemia: gli uomini e le donne del Reggimento hanno garantito senza esitazione un immediato supporto nei “drive through difesa” per la somministrazione dei tamponi sia a Bolzano che a Vipiteno, nei centri vaccinali in Trentino Alto Adige e in Lombardia, nell’assistenza alle Forze di polizia per il controllo del rispetto delle norme. Il Colonnello subentrante, Massimiliano Cigolini, appartenente al 177° corso “Tenacia”, è di origini lombarde e proviene dal Comando Truppe Alpine, dove ha svolto l’incarico di Capo Ufficio Logistico; il suo è un ritorno al 5° Reggimento alpini, dove è stato prima Comandante di Compagnia e successivamente Comandante di Battaglione.
Sint’ex Srl sostiene la Fondazione Francesca Rava come segno di gratitudine per aver superato questi ultimi due anni difficili.
Il periodo pandemico è stato un duro colpo per molte aziende nazionali e della provincia di Bolzano. Molte sono state costrette a chiudere o a ridurre drasticamente la loro attività. In alcuni, fortunati casi però, il lavoro non si è fermato: Sint’ex srl, agenzia doganale fondata a Campo di Trens (Bz) nel 1993, è una tra le attività altoatesine che sono riuscite a sopravvivere e ne sono uscite più forti di prima.
“Pensiamo sia doveroso, da parte nostra, ringraziare e pensare che quello che ci è capitato è stato sì frutto di determinazione e lavoro
ma è stato anche un dono. Quello che vogliamo fare, a partire dal periodo natalizio di quest’anno, è cercare di ricordare, in primo luogo a noi stessi, questa nostra fortuna. Sint’ex Srl ha deciso di sostenere attivamente e con diverse iniziative la Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, che rappresenta in Italia l’organizzazione internazionale N.P.H. NUESTROS PEQUENOS HERMANOS, fondata nel 1954 da Padre W.B. Wasson, che da allora salva migliaia di bambini orfani e abbandonati, impegnandosi a raccogliere 10.000 euro per permettere a una classe di 30 bambini di Haiti non solo di studiare ma anche di avere un luogo protetto dove trascorrere la maggior parte del tempo e garantire loro un pasto quotidiano”. Queste le parole della dottoressa Erminia Ciciriello, da quattro anni a capo della società che fornisce servizi di emissione di documenti doganali import-export. “Ad Haiti si muore di fame e di sete, la maggior parte della popolazione vive negli slums in case in lamiera, senza acqua, ed elettricità e con la mancanza quasi totale di sistemi fognari. La situazione è sempre più critica e disperata a causa del Covid, del terremoto che ha colpito nuovamente Haiti e di un colpo di Stato che ha creato nuova instabilità e violenza. Haiti ha bisogno di aiuto! Riuscire a raccogliere 10.000 euro e aiutare concretamente una classe intera di bambini darebbe un significato diverso al nostro Natale” prosegue Ciciriello, “inoltre, la Fondazione Francesca Rava permette a gruppi di volontari di andare ad Haiti per una pratica diretta di volontariato sul campo: questa possibilità ci permetterebbe non solo di fare un’esperienza di vita unica, ma anche di vedere come sono stati impiegati i fondi da noi raccolti. Ho pensato di dare questa opportunità ai miei collaboratori, scegliendo ogni anno a rotazione chi andrà ad Haiti, quando la situazione lo consentirà. Daremo in questo modo a tutti i donatori una testimonianza diretta, credo sia molto importante.” L’intera squadra di Sint’ex srl si è dimostrata subito entusiasta rispetto all’iniziativa proposta e promossa da Ciciriello: “Tutti hanno trovato in questo progetto un modo per esprimere la profonda gratitudine per aver superato questi ultimi due anni difficili, in salute e senza aver subito chiusure forzate, come tante altre imprese. Abbiamo deciso insieme di impegnarci e di devolvere l’intero budget che a Natale era destinato ai clienti e fornitori alla Fondazione Francesca Rava che da oltre 20 anni è presente e attiva in Italia e in Haiti per il sostegno dell’infanzia a 360 gradi, dalla salute all’istruzione”. Erminia Ciciriello e i dipendenti di Sint’ex srl hanno anche deciso di sostenere (con attività di volontariato che li coinvolgeranno in prima persona) Fondazione Rava sul territorio in cui si trova la sede principale dell’attività (Campo di Trens/ Vipiteno): “Abbiamo pensato di chiedere alla Cooperativa Turistica di Vipiteno uno stand per il mercatino di Natale e di vendere dei prodotti il cui ricavato andrà a sostegno del nostro progetto. La nostra proposta è stata accolta con slancio sia da Florian Mair che da Verena Senn che ci hanno da subito messo a disposizione uno stand. Anche il sindaco di Vipiteno, Peter Volgger, è stato molto disponibile e ci ha accordato l’autorizzazione. Alcuni di noi saranno anche presenti sabato 20 novembre, giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, nella farmacia di Vipiteno per partecipare a “In farmacia per i bambini”, iniziativa nazionale della Fondazione Francesca Rava dedicata alla sensibilizzazione dei diritti dei più piccoli e alla raccolta di farmaci da banco, alimenti per l’infanzia e prodotti pediatrici per i minori in povertà sanitaria, sia in Italia che in Haiti. Quest’anno l’iniziativa si svolgerà dal 15 al 20 novembre in 2.000 farmacie in tutta Italia”. Un esempio virtuoso dunque quello lanciato da Erminia Ciciriello e dai dipendenti di Sint’ex srl che invita, non solo le altre aziende ma anche i singoli, alla gratitudine e alla consapevolezza del privilegio di cui molti di noi possono godere senza spesso rendersene conto.
Matrimoni 2021♥ ♥
Vi siete sposati nella Wipptal nell’anno 2021 e volete pubblicare per sempre la vostra più bella foto nell’Erker?
Spedite una foto delle vostre nozze, nome e luogo del matrimonio entro il 15 dicembre a barbara.fontana@dererker.it. Le foto verranno pubblicate nel numero dell’Erker di gennaio.
Trat tutte le foto inviate ne verrà pescata una e premiata con una sorpresa!
Condizioni di partecipazione:
- La coppia di sposi deve essere residente nella Wipptal. - Il matrimonio deve essere stato contratto entro il 2021. - I partecipanti concordano sul fatto che le foto vengano messe a disposizione della redazione dell’Erker (con citazione dell’autore) a titolo gratuito.
Come da tradizione a Vipiteno in autunno, per 4 sabati in settembre ed ottobre, viene steso nel centro della città, per conto dei commercianti che aderiscono a questa iniziativa, un tappeto rosso in segno di ospitalità e di apprezzamento nei confronti degli abituali clienti e dei nuovi visitatori che attraversano il centro cittadino. In tutto il centro storico si respira un’aria di festa che si trasforma in un qualcosa di speciale, di tipicamente altoatesino con il passaggio della banda musicale il cui suono mette allegria, fa sentire euforici e pieni di vitalità. La banda musicale è una presenza costante nella storia culturale dell’Alto Adige e da oltre due secoli ha sottolineato gli avvenimenti salienti della nostra vita, i momenti più significativi. Ancora oggi nei nostri paesi il suono della banda accompagna momenti felici, cerimonie religiose e, talvolta, momenti meno solenni o belli, esprimendo sempre, però, il senso di appartenenza dell’individuo alla collettività, il desiderio e la volontà di restare uniti ed at-
Attualmente la struttura della banda dà luogo a tre distinzioni che, in base all’organico, differenziano i complessi di strumenti a fiato; ciascuno ha un proprio repertorio ed una collocazione ben precisa: - la banda composta da strumenti ad ancia semplice, ad ancia doppia, a bocchino e da strumenti a percussione (si tratta del tipo più diffuso in Alto Adige e nel resto di Italia); - la fanfara formata essenzialmente da strumenti in ottone, compresi i saxofoni; (Esercito, Bersaglieri, l’Associazione Nazionale Alpini, Carabinieri, Marina, Aereonautica,; - la brass band o banda d’ottoni che a differenza della fanfara predilige ottoni di timbro chiaro, trombe e tromboni, ma anche corni e basso tuba. Si tratta di un gruppo strumentale relativamente ristretto che basa il proprio repertorio su composizioni di solito scritte appositamente. taccati alla propria terra. In questi momenti difficili dovuti alla pandemia, le associazioni bandistiche sono state le prime a “risorgere”, a segnare il ritorno alla normalità, alla voglia di ritornare a vivere ed a guardare con fiducia il futuro. La Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige è divisa in un totale di 116 comuni, ognuno dei quali a sua volta è costituito da numerosi piccoli paesi, frazioni e borghi. L’Associazione delle Bande Musicali Altoatesine, sorta nel 1948, è composta da oltre 220 gruppi musicali attivi in tutta la Provincia. Questi numeri mostrano chiaramente che anche nei più piccoli paesi dell’Alto Adige esiste una banda musicale. Il che significa che oltre 10.000 musicisti sono membri di qualche banda musicale e di conseguenza custodi di una tradizione alpina unica. Le prime bande musicali altoatesine vengono fatte risalire verso la fine del XVIII secolo quando i primi musicisti, per hobby, si unirono e formarono piccoli gruppi di fiati. In un primo tempo i compiti di queste bande erano limitati e strettamente legati alla chiesa con allestimento di processioni ed altri eventi religiosi. Nonostante che la Chiesa facesse di tutto per tenere lontano i musicisti dalla musica da ballo, il moderno si impose ed oggigiorno marce, polka e valzer si alternano con melodie moderne e brani impegnativi di musica classica e sinfonica. Una piccola nota storica sulle bande musicali in genere e non solo quelle altoatesine. A Squinzano, un paese del Salento in provincia di Lecce, è nato il mito della banda da giro pugliese e ai fratelli Abbate si deve, altresì, la nascita della “marcia sinfonica”, il nuovo stile musicale contrapposto ai ritmi militari che fino ad allora le bande usavano per sfilare. Si tratta della più grande evoluzione stilistica e culturale della banda italiana, nata in un piccolo paese del Salento nel 1876 e che vanta un medagliere straordinario: 46 medaglie d’oro e una storia che va ben oltre quella dell›istituzione musicale e coincide anche qui come altrove, con l’identità culturale di una terra e della sua gente. In Alto Adige, prima che questi obiettivi di riforma fossero raggiunti, tuttavia, le bande musicali dovettero resistere ai tentativi di italianizzazione ed adattamento
proveniente dallo stato centrale quando, durante il ventennio fascista, vi fu la volontà di vietare la riproduzione di brani tedeschi ed il contestuale scioglimento di quasi tutte le bande musicali. Questo stato di cose non durò per molto e si dimostrò inefficace. Grazie alla fondazione dell’Associazione delle bande musicali altoatesine del 1948 e dell’Istituto per l’educazione musicale del 1977 possiamo continuare oggi a godere e vivere questo vivace aspetto della tradizione altoatesina. In ciascuna banda musicale ogni membro ha il suo posto ed i propri compiti associati ad esso. Da un lato ci sono i musicisti: i flauti, i clarinetti, i sassofoni e i tromboni, i flicorni e le trombe, i corni ed i flicorni tenore, i tubi e la batteria. Oltre agli strumentisti, ci sono anche le Marketenderinnen (vallette), portabandiera, direttore d’orchestra e mazziere. Se poi si considerano i membri del consiglio di amministrazione in ogni banda il numero delle persone varia da 30 ad oltre 60 per quelle più grandi. Anche il costume nelle bande ha la sua importanza e sebbene siano simili tra loro, si distinguono per caratteristiche diverse. Una curiosità: in Val Sarentino, il cordoncino rosso significa che il ragazzo/a è ancora disponibile, verde che è già occupato. In Alto Adige numerose ragazze e ragazzi, donne e uomini suonano nelle bande musicali, la maggior parte di loro ha meno di 30 anni. Questo grazie alle scuole di musica sparse su tutto il territorio ed organizzate in base a modalità ed obbiettivi diversi rispetto ai conservatori. In un rapporto di complementarietà con questi ultimi la scuola di musica rappresenta un vivaio non solo per l’alta formazione musicale, ma anche per le bande favorendone il ricambio generazionale. In merito alle bande musicali sono tante le banalità ed i luoghi comuni che vanno sfatati. In un articolo di Fulvio Creux, arrangiatore e compositore italiano, ha composto alcune marce militari, la più nota è certamente “4 maggio”, la marcia di ordinanza dell’Esercito italiano, afferma che molti usano questa espressione: “Questa non è una banda, è una orchestra” quando una banda suona particolarmente bene, dando per scontato che le orchestre suonino bene e le bande male ma non è senz’altro così! Ma quante altre volte abbiamo sentito dire: “Questa banda è buona, però non ha suonato l’Aida!” oppure “Questa banda ha suonato solo musichette” oppure ancora “Le bande non dovrebbero suonare questo genere di musica”. Si chiede allora Creux se qualcuno sentendo suonare un concertista in un recital solistico di pianoforte abbia mai osato dirgli: “Bravo, però non ha suonato la Polacca di Chopin!”; nessuno poi si sognerà di dire che cosa dovrebbe suonare il clarinetto, il trombone o la chitarra. Nella banda, invece, troppi vanno a sindacare su cosa si dovrebbe o non si dovrebbe suonare, basando il loro giudizio solo sulle loro limitate conoscenze! “Le bande suonano male”: anche questa l’abbiamo sentita tante volte e in moltissimi casi è vero: ma si è mai pensato quanti sono i pianisti che suonano male? E non per questo si mette sotto accusa il pianoforte. Al di là dei luoghi comuni è indiscutibile il fatto che le bande musicali insieme alla coristica sviluppano l’associazionismo e il volontariato musicale, diffondono la cultura musicale, popolare, folkloristica, corale e sociale, con l’intento di valorizzare anche le potenzialità turistico-culturali del nostro territorio. oltre che a promuovere e favorire la formazione, l’educazione musicale dei componenti associati, particolarmente dei giovani e dei docenti. Nelle foto: antica fotografia banda musicale di Colle Isarco del 1867 e le bande musicali di Stilves e Vipiteno che sfilano nel centro storico nelle giornate del “tappeto rosso”
RESTART StadtTEATRo
Il Teatro Comunale di Vipiteno sviluppa un nuovo concetto culturale - Evento di lancio dell’iniziativa il 29 novembre 2021
Dopo più di un anno di pausa obbligatoria dovuta dalla pandemia Covid 19, il Teatro Comunale di Vipiteno coglie l’occasione per ri-orientarsi. A questo scopo, i rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni culturali, così come i comitati d’istruzione, i responsabili culturali, gli operatori culturali e le persone interessate alla cultura di tutte le età e le lingue di Vipiteno e della Wipptal sono invitati a contribuire con idee, desideri e suggerimenti sul Teatro Comunale. Entro l’autunno 2022, grazie allo scambio attivo e creativo di idee tra persone appassionate e interessate alla cultura si potrà contribuire a creare un nuovo concetto per il Teatro Comunale come luogo di cultura per Vipiteno e il comprensorio. Il 29 novembre dalle 18.30, il Teatro Comunale invita tutti gli interessati all’evento iniziale RESTART StadtTEATRo. Durante la serata verranno poste le basi per la prosecuzione del progetto in uno scambio attivo di idee. In ulteriori incontri, le idee saranno raccolte, concretizzate per confluire poi in un concetto che sarà presentato al pubblico nell’autunno 2022. Il progetto è in gran parte finanziato dal programma di sviluppo regionale LEADER Wipptal. Per l’organizzazione è stato creato un gruppo di progetto composto da Armin Haller, presidente del consiglio di amministrazione del Teatro Comunale di Vipiteno, Verena Debiasi, assessora alla culturale del comune di Vipiteno, Karin Hochrainer, responsabile della biblioteca civica e direttrice dell’ufficio cultura di Vipiteno, Silvia Luhn, presidente del comitato educativo e il musicista Paolo Jack Alemanno. Dell’accompagnamento professionale e la moderazione degli eventi si occuperanno le due coach Maria Sparber e Marina Cattoi. Oltre alle associazioni e alle istituzioni, sono invitate a partecipare anche tutte le persone interessate alla cultura. Per ragioni organizzative, si raccomanda la prenotazione: stadttheater@sterzing.eu - teatrocomunale@vipiteno.eu o T 0472 723780. Per la partecipazione all’evento iniziale è necessario avere il Green Pass.
Martedì 16 novembre 2021 alle ore 17 la Biblioteca Civica di Vipiteno organizza un pomeriggio informativo online con il Centro Multilingue di Bolzano e la Mediateca di Merano della Ripartizione provinciale Cultura Italiana – Ufficio bilinguismo e lingue straniere. Elisa Dallacosta ed Aron Mairhofer, collaboratori dei due istituti, faranno conoscere le proposte dei due centri lingua e le innumerevoli possibilità a disposizione di chi voglia conoscere il mondo dell’autoapprendimento linguistico. Dopo un tour virtuale tra gli scaffali dei due centri, i due esperti di autoapprendimento presenteranno il loro portale, che raccoglie numerose risorse gratuite presenti sul web, il loro canale YouTube interamente dedicato al mondo delle lingue, la loro piattaforma linguistica con corsi in 5 lingue su diversi livelli accessibili anche da casa, il servizio di tutoring per l’apprendimento autonomo delle lingue e per la preparazione all’esame di bilinguismo o di una certificazione linguistica come pure forniranno informazioni sui corsi intensivi proposti dalle scuole estere ora anche in modalità “aula virtuale”. Il link per accedere all’incontro online si trova sul sito della Biblioteca Civica di Vipiteno (biblio. bz.it/vipiteno) o sulla pagina facebook della biblioteca. Ulteriori informazioni si ricevono scrivendo una mail a biblioteca@vipiteno.eu o chiamando il 0472 723760.
Festa d’annata per i nati nel 1948
Dopo una interruzione di due anni a causa dell’epidemia da Covid, le “giovani” ed i “giovanotti” di Vipiteno nati nel 1948 si sono ritrovati presso il ristorante dell’Hotel Sonklarhof di Ridanna per un incontro conviviale. Il fine, come al solito, quello di mantenere vive, e possibilmente rafforzare, le relazioni e trascorrere qualche ora in allegria e spensieratezza. Le 40 persone presenti hanno rivolto a Beppe Mestichelli, l’organizzatore di questo ed altri raduni, parole di ringraziamento riconoscendo in lui una persona con grande spirito di iniziativa e desiderio di attività che lo rendono vivace e capace di conferire sempre alla “classe” nuovi stimoli e contenuti. “Ogni giorno - ha detto rivolto ai presenti in un breve discorso di benvenuto - ringrazio il cielo di alzarmi dal letto e di avere le finestre dei miei occhi aperte. È quello che auguro a tutti voi affinché si possa continuare a godere dei momenti belli che ci offre la vita, anche se a volte vedendo quello che ci circonda non è un bel vedere, e trascorrere giornate mi auguro piacevoli come quella di oggi.” Al termine del pranzo è stata tagliata la classica torta e sono stati donati dei fiori alle signore presenti. Si è parlato di una gita che non appena sarà possibile sarà messa in cantiere ed alla quale, come sempre, siamo sicuri aderiranno in molti.
Il 2 ottobre 2021 una delegazione del Comitato Educazione Permanente di Vipiteno era a Montefiore Conca, un pittoresco borgo medievale sulle colline romagnole intorno a Cattolica. Nel piccolo teatro storico del paese, ai piedi della Rocca Malatestiana, Graziana Crestani, Ciro Coppola e Caterina Fantoni hanno ritirato il “Premio speciale della Critica” assegnato alla pubblicazione “Vipitenesi. Storia di una comunità dalle origini al dopoguerra”, in occasione dell’11a Edizione del Premio Letterario Internazionale Montefiore. Nella
motivazione della giuria si legge: “Mirabile connubio di storie ed immagini in un’opera che illustra sapientemente la storia di un popolo, dispensando ineguagliabili emozioni”. Giulio Todesco, che insieme a Ciro Coppola e al figlio Maurizio, è stato tra i promotori più attivi della pubblicazione, ha commentato: “Penso a La consegna del premio (foto dall’archivio Premio Letterario questo premio come la Internazionale Montefiore) conclusione di un lungo percorso, lo paragono alla degna conclusione di una giornata di cammino in montagna, alla fine della quale ci si ritrova stanchi ma allegri.”
Hockey Alps Hockey League: i Broncos dimostrano grande valore sul ghiaccio
Nella foto i lavori per la realizzazione del campo di ghiaccio provvisorio.
Nel campionato Alps Hockey League dopo la bellissima vittoria dei Broncos contro la fortissima squadra dell’EHC Lustenau, gli stalloni hanno subito una battuta di arresto rimediando due sconfitte consecutive che, mentre scriviamo, dalla quinta posizione li hanno fatti retrocedere all’ottavo posto in classifica con 15 punti su otto incontri disputati. Due sconfitte, la prima contro l’Asiago per 5 a 2 e la seconda in casa degli austriaci del VEU Feldkirch per 4 a 1 che non lasciano dubbi sulla maggior forza dimostrata in campo dagli avversari. Ma dalla squadra Vipitenese, che quest’anno sta dimostrando grande valore sul ghiaccio, c’è da aspettarsi di tutto considerando anche il fatto che, al momento, le partite vengono disputate dai Broncos fuori casa non avendo ancora a disposizione un proprio campo di gioco. Non avere una pista da ghiaccio dove giocare ed allenarsi significa anche non godere sul campo, durante gli incontri, della presenza di un pubblico amico e si sa come la mancanza di sostegno dei propri tifosi ed appassionati possa a volte influire negativamente sulla qualità del gioco. Ma per fortuna i lavori per la realizzazione di un campo di ghiaccio provvisorio dotato di tribune mobili stanno procedendo spediti e se non ci saranno intoppi prima della fine del mese di novembre i Broncos potranno ritornare a giocare ed allenarsi a Vipiteno alla presenza dei propri tifosi che non vedono anche loro l’ora di incitare la squadra e godersi lo spettacolo e le emozioni di una partita di hockey. La situazione in seno alla classifica del campionato di serie A che viene stilata sulla base degli incontri diretti tra le 7 squadre italiane che militano nell’Alps Hockey League, vede i Broncos in quarta posizione con 6 punti su 4 incontri disputati con l’Asiago in vetta alla classifica con 18 punti avendo vinto tutte e 6 le partite disputate.
bm
ERRATA CORRIGE
L'articolo Tennis - "Anna Maria De Angelis campionessa provinciale under 18" pubblicato nel numero di ottobre 2021 è stato scritto dal nostro collaboratore Bruno Maggio.
La nuova stagione del Teatro Stabile di Bolzano
Nove gli spettacoli in abbonamento a Vipiteno
Il 19 ottobre è avvenuta la presentazione della nuova stagione del TSB. Presenti il direttore del Teatro Stabile Walter Zambaldi, il sindaco Peter Volgger il vicesindaco Fabio Cola, i consiglieri Valeria Casazza e Ciro Coppola, i rappresentanti delle associazioni vipitenesi Arci, UPAD, Agorà, CAI, ANA e il comandante del quinto Reggimento Alpini colonnello Massimiliano Gualtieri. Il programma per la stagione 2021/22 può vantare l’arrivo di nomi di primo piano della scena italiana.
Il primo spettacolo a Vipiteno, il 16 novembre, è “L’Attesa”, di Remo Binosi e la regia di Michela Cescon, con Anna Foglietta e Paola Minaccioni, una produzione Teatro di Dioniso. Teatro Stabile del Veneto con la collaborazione di Teatro Stabile di Bolzano e del Teatro Cristallo. Il testo racconta del confronto, prima astioso, poi complice, infine conflittuale, di due donne. Cornelia, nobile veneta promessa in sposa al duca di Francia, è segregata in campagna dalla famiglia perché resa gravida da un altro uomo durante una festa di Carnevale. Sola, in una stanza buia, può contare soltanto sui servizi di una vecchia nutrice, finché non le viene affiancata Rosa, donna popolana e tuttofare.
Il successivo appuntamento vipitenese, il 25 novembre, è ”Il Grigio”, di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, rielaborazione drammaturgica e regia di Giorgio Gallione con Elio e arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, una produzione del Teatro Nazionale Genova. “Il Grigio” è la più importante opera di prosa di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Racconta di un uomo di cinquant’anni in crisi da una vita e di una casa in campagna dove vorrebbe starsene in pace a riflettere sui propri problemi esistenziali. Ma a disturbarlo arriva un misterioso topo, il Grigio per l’appunto. A interpretare questo irresistibile testo troviamo l’eretico ed eccentrico Elio nelle vesti di un nuovo Signor G, un personaggio che sa e può ancora parlare potentemente e spietatamente al nostro oggi.
Il terzo appuntamento a Vipiteno, il 4 dicembre, è con “Balasso fa Ruzante (Amori disperati in tempo di guerre) di Natalino Balasso e la regia di Marta Dalla Via, con Natalino Balasso, Andrea Collavino, Marta Cortellazzo Wiel, una produzione del Teatro Stabile di Bolzano. Natalino Balasso riscrive l’opera di Angelo Beolco detto il Ruzante e interpreta questo nuovo testo teatrale, nato da una sua raffinata e profonda ricerca linguistica, sul palcoscenico assieme a lui (o con lui) ad Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel. Marta Dalla Via, raffinata caratterista e profonda conoscitrice delle corde espressive di Balasso/ Ruzante, dirige questo ensemble affiatato, tesse i fili e i toni di questa commedia e calibra la vis comica con quella drammatica. do Palermo - “Il Misantropo” di Moliere diretto e interpretato da Fabrizio Falco con la Compagnia Giovani. A partire da un classico della letteratura teatrale barocca, che nel corso della storia si è proposto come un’inesauribile fonte di chiavi di lettura, aprendo a un numero infinito di interpretazioni, Fabrizio Falco mira ad utilizzare il gioco di specchi proposto da Molière per invitare a riflettere sul senso e sul valore estetico e morale di cui la società odierna si trova vittima e artefice.
Il 18 dicembre, nel quinto spettacolo a Vipiteno, andrà in scena lo spettacolo “Circus” con coreografia, regia, luci e costumi di Monica Casadei e musiche di Nino Rota in collaborazione con il Festival a Levar l’ombra da terra, una produzione Compagnia Artemis Danza e co-produzione Festival Danza Estate con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna. La nuova creazione di Monica Casadei, fondatrice della Compagnia Artemis Danza, fa tappa in Alto Adige con uno spettacolo di danza arricchito da sorprendenti abilità fisiche e da un immaginario che riporta il pubblico alla magia del circo e dei suoi abitanti. Con un’incredibile unione di elementi Circus si trasforma in un potente caleidoscopio di colori e musiche, di costumi e immagini, che insieme celebrano una tradizione antica, e allo stesso tempo contemporanea, capace di incantare grandi e piccoli.
Il sesto spettacolo a Vipiteno il 24 gennaio sarà “Teatro fra paren-
tesi- Le mie storie per questo
tempo” di e con Marco Paolini. Una produzione di Michela Signori, JOLEFILM. “Teatro fra parentesi” è un recital che nasce dalla necessità di immaginare un ruolo per lo spettacolo dal vivo che sia a tutto campo. Uno spettacolo che Paolini ha riscritto la scorsa estate, fondato su un canovaccio autobiografico, che cuce insieme storie vecchie e nuove, impreziosite dalle canzoni e dalle musiche di Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi. “Teatro fra parentesi” è plasmato come un concerto dedicato ai mestieri del “fare teatro”.
Il settimo spettacolo, il 17 febbraio sarà ”Bartleby lo Scrivano” di Francesco Niccolini, liberamente ispirato al romanzo di Herman Melville con la regia di Emanuele Gamba, con Leo Gullotta, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci. Il silenzio inspiegabile di Bartleby - interpretato in questa rilettura teatrale da un intenso Leo Gullotta - ci turba e ci accompagna dal 1853, da quando Melville pubblicò il racconto Bartleby the Scrivener a Story of Wall Street.
L’8 marzo, nell’ottavo spettacolo andrà in scena
“Sogno di una notte di mezza
estate”, di William Shakespeare versione italiana e
Mercatino di Natale Vipiteno
regia di Giorgio Sangati con attori e attrici della Compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto. È senza dubbio la commedia più famosa di tutta la storia del teatro e allo stesso tempo la più difficile da decifrare. Il suo segreto è quello di essere un’opera iniziatica che introduce alla vita vera, dura, adulta, dopo le fantasticherie ideali dell’infanzia in cui mito, fiaba e quotidianità si intersecano senza soluzione di continuità. Giorgio Sangati, uno dei registi più significativi della sua generazione, dirige questo nuovo allestimento del capolavoro shakesperiano ambientandolo in una fabbrica abbandonata ai margini della città.
Il 21 aprile andrà in scena il nono e ultimo spettacolo a Vipiteno “Della Madre” di Mario Perrotta e consuelnza drammturgica Massimo Recalcati con Mario Perrotta e Paola Roscioli, produzioni Teatro Stabile di Bolzano, La Piccionaia. Dopo aver indagato la figura evanescente dei padri contemporanei, il secondo capitolo della trilogia In nome del padre, della madre, dei figli sposta la lente di ingrandimento sulla figura materna. Una figura che - nonostante l’evoluzione del ruolo materno degli ultimi decenni - ha mantenuto costante nel tempo una sorta di sacralità e onniscienza che la rende ingiudicabile, al di sopra del bene e del male. cm
Pomeriggio di giochi nella Biblioteca Civica di Vipiteno nella Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
La Biblioteca Civica di Vipiteno, in collaborazione con il Servizio Giovani della Wipptal, sabato 20 novembre 2021, invita ad un pomeriggio di gioco nei locali della biblioteca. Dalle ore 14 alle ore 18 si può giocare a Jenga, Monopoly & Co. I diversi giochi da tavolo e di società verranno spiegati sul posto e quindi ognuno può partecipare, anche senza alcuna conoscenza preliminare, e conoscere così nuovi giochi. Tutti i bambini a partire dai 6 anni sono i benvenuti. Al di sopra dei 12 anni è obbligatorio presentare il Green Pass. È necessaria una prenotazione (0472 723760 – biblioteca@vipiteno.it), la partecipazione è gratuita. Dopo un anno di pausa dovuto alla pandemia torna a Vipiteno il mercatino di Natale. Durante l’Avvento, la città medievale di Vipiteno mette in mostra il suo lato più romantico e seducente. Vipiteno si trasforma in un’autentica fiaba invernale dove trascorrere momenti indimenticabili passeggiando pigramente per le antiche stradine di Vipiteno, assaporando l’atmosfera tutta particolare che circonda la città durante il tempo dell’Avvento. Ai piedi della Torre delle Dodici, costruita nel 1486, si possono ammirare presepi intagliati a mano e decori natalizi tradizionali; artigiani locali offrono le loro opere per la vendita, mentre le strade, le piazze e gli angoli di Vipiteno profumano di biscotti natalizi appena sfornati. Il Mercatino di Natale di Vipiteno inizia il 26 novembre 2021 e termina il 6 gennaio 2022. È aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00. Il 24.12.2021 dalle 10.00 - 13.00, il 31.12.2021 dalle ore 10:00 alle 17:00 e il 01.01.2022 dalle 13:00 alle 19:00. Il 25.12.2021 il mercatino di natale è chiuso. Per ulteriori informazioni si può consultare il programma online su: www.mercatinodinatale-vipiteno.it
Udienza della difensora civica
presso la sede dell'Ispettorato all'agricoltura, via Stazione 2 a Vipiteno, venerdì, 26 novembre 2021 dalle ore 9.00 alle ore 12.00, appuntamento necessario. Per informazioni: tel. 0471 946020.
„Höhentraining macht Patienten belastbarer“
Sport in Höhenlagen steigert die Ausdauer. Macht „dünne Luft“ auch ältere Menschen mit Vorerkrankungen körperlich fit? Stephan Pramsohler, Träger des „Doktorandenpreises Pneumologie der Deutschen Lungenstiftung 2020“, hat diese Frage erforscht und vielversprechende Antworten erhalten.
Erker: Herr Pramsohler, Sie klettern und wandern gerne.
Was treibt Sie in die Höhe?
Stephan Pramsohler: In meiner Studienzeit habe ich Patienten mit Multipler Sklerose (MS) beim Klettern mitbetreut. Durch diesen Nebenjob bin ich dazu gekommen, selbst eine Kletterausbildung zu beginnen. Das Wandern habe ich vor acht Jahren für mich entdeckt. Mittlerweile steige ich, auch aufgrund meiner Arbeit, öfters auf Drei- und Viertausender.
Multiple Sklerose und Klettern.
Wie passt das zusammen?
Mobile Spirometrie-Anlage zur Vorbereitung auf die nächste Messung. Die Kalibration fand jeweils im Forschungsjeep statt.
Bei MS entzünden sich Stellen im Gehirn und Rückenmark. Dadurch werden Nervenimpulse nicht oder nur langsam weitergeleitet, Muskeln nicht mehr angesteuert oder Funktionen wie das Sehvermögen beeinträchtigt. Klettern ist im Grunde eine Form von Krabbeln in der Vertikalen. Diese Krabbelbewegung funktioniert auch dann noch, wenn die Krankheit weit fortgeschritten ist. In der Therapie geht es darum, die Rumpfstabilität zu erhalten und die Sinne zu schulen. Wir helfen den Patienten dabei, ihren Alltag möglichst selbstständig zu bewältigen und den Krankheitsverlauf zu verlangsamen. Patienten mit schwerer MS begleiten wir Trainer und Therapeuten seilgesichert an der Wand, indem wir ihre Füße und Hände von einem Griff zum nächsten setzen. Bei fitteren Patienten schauen wir zu und geben Tipps zur Klettertechnik.
Sie haben sich bei Ihrem
Sportstudium auf Prävention und Rehabilitation spezialisiert. Warum?
Ursprünglich wollte ich Physiotherapeut werden, weil ich als Kind wegen meines Rückens selbst zur
Zur Person
Dr. biol. hum. Stephan Pramsohler, 35, hat für seine klinische Arbeit über physiologische Effekte von Training in hypoxischen Umgebungen und den Nutzen für Prävention und Rehabilitation den „Doktorandenpreis Pneumologie der Deutschen Lungenstiftung 2020“ erhalten. Der Preis, dotiert mit 3.000 Euro, wird jedes Jahr von der Deutschen Lungenstiftung im Rahmen der Jahrestagung der Deutschen Gesellschaft für Pneumologie und Beatmungsmedizin e. V. (DGP) verliehen, um den wissenschaftlichen Nachwuchs unter 35 Jahren zu fördern. Pramsohler, gebürtig aus Sterzing, leitet in der Umgebung von München die Fachkliniken Lenggries und Ghersburg (geriatrische Rehabilitation) und lehrt an der Universität Ulm (Hypoxie- und Höhenmedizin) sowie am Institut für Sportwissenschaft in Innsbruck (neue Methoden in der Trainingstherapie). Er lebt mit seiner Frau in München. Therapie musste. Nach der Matura habe ich mich für ein Sportstudium entschieden, weil es nach Aussage eines Bekannten der Ausbildung zum Physiotherapeuten sehr nahekommt. Im Verlauf des Studiums wurden mir die Unterschiede immer klarer und es stellte sich heraus, dass für mich das Sportstudium genau die richtige Wahl war. Es vereinte für mich den therapeutischen Ansatz ideal mit psychologischen Gesichtspunkten und dem spielerischen Umgang mit Gesundheit.
Sie erforschen, inwieweit ein
Training in natürlicher oder simulierter Seehöhe geriatrischen Patienten helfen kann.
Gibt es in diesem Bereich bislang nur wenige wissenschaftliche Erkenntnisse?
Genau. Lange Zeit galt der Grundsatz, dass man alte Menschen nicht mehr trainieren kann und der Muskel nicht mehr richtig auf Reize reagiert. Die Aussage, man könne
im Alter nicht mehr fitter werden, lässt sich aber nicht pauschalisieren. Die Idee zur Studie kam nach dem Unfall von Rennfahrer Michael Schuhmacher. Professor Dr. Nikolaus Netzer und ich stellten uns die Frage, ob man einen Sportler, der im Koma liegt, trotzdem fit halten kann, und wenn ja, wie. Geriatrische Patienten können das oft empfohlene Ausdauertraining von mindestens 20 Minuten bei einem Puls von 60 bis 80 Prozent der maximalen Pulsleistung nicht mehr absolvieren. So sind wir auf das künstliche Höhentraining gekommen, da auch bei diesem Training der Sauerstoffmangel zu mehr Atem- und Herztätigkeit führt. Ursprünglich sollten die Patienten sitzend Höhenluft einatmen und dadurch ein kardiopulmonales Training erhalten. Doch dies entsprach laut Ethikkommission nicht dem Reha-Gedanken. Also haben sich die Patienten eine halbe Stunde im Höhenraum aufgehalten und mindestens zehn Minuten lang ein Gehtraining auf dem Laufband absolviert.
„Nach dem Höhentraining konnten die Patienten mit einem niedrigeren Puls eine längere Gehstrecke bewältigen als vor dem Training.“
Wie funktioniert eine Höhenkammer?
Es gibt zwei Arten von Höhenkammern. Die hypobare Höhenkammer arbeitet mit Unterdruck und simuliert die tatsächliche Situation am Berg. Die Kammer funktioniert ähnlich wie ein mit Luft gefüllter Ballon, der in die Höhe steigt und dadurch größer wird. Nimmt man hier nun einen Atemzug Luft heraus, erwischt man also weniger Sauerstoffpartikel pro Volumen, je höher der Ballon steigt. Der Sauerstoffgehalt bleibt prozentual derselbe, aber der Druck nimmt ab. Am Hermann-Buhl-Institut arbeiten wir mit einer normobaren Höhenkammer. In dieser wird Stickstoff in den Raum eingeströmt, der sich mit der Luft vermischt. Da Stickstoff dichter ist als Sauerstoff, wird dieser aus dem Raum gedrängt. Bei normobarer Hypoxie wird also nicht der Luftballon größer, sondern die Sauerstoffteilchen werden weniger, bei gleicher Größe des Ballons. Der Sauerstoffgehalt sinkt, was sich auf den Körper auswirkt – ähnlich, aber nicht gleich wie in einer hypobaren Kammer. Offen ist noch, warum es diesen Unterschied gibt. In Zusammenarbeit mit der Europäischen Akademie EURAC in Bozen werden wir dieser Frage nachgehen. Sie arbeitet mit einer Höhenkammer, die sowohl normobar als auch hypobar ist. Die Anträge zu einer Studie laufen, das Projekt steckt aber noch in den Kinderschuhen.
Wie viele Probanden haben sich an
Ihrer Forschungsarbeit beteiligt?
Das Reha-Zentrum hat 30 Betten. Viele der Patienten kommen nach einer Operation drei Wochen lang zur Wiederherstellung der Alltagsfunktionen und der Fitness in die Reha. Immer wenn ein Patient neu aufgenommen worden ist und den Voraussetzungen zur Teilnahme an der Studie entsprach, fragte ich ihn, ob er Lust habe, mitzumachen. Insgesamt konnte ich rund 40 Patienten mit einem Durchschnittsalter von etwa 81 Jahren im Laufe von zwei Jahren für meine Studie gewinnen. Die meisten waren begeistert, in ihrem Alter noch etwas zum Wissensgewinn beizutragen.
Hat Sie das Ergebnis der Studie überrascht?
Ich hatte damit gerechnet bzw. gehofft, dass das Höhentraining für die Patienten einen positiven Effekt hat, dieser ist am Ende auch eingetreten. Nach dem Training waren die Patienten belastbarer, was dazu führte, dass sie mit einem niedrigeren Puls eine längere Gehstrecke als vor dem Training bewältigen konnten.
Sie haben mit Studenten eine Vergleichsstudie in „echter Höhe“ auf dem Mauna Kea durchgeführt und diese mit den Daten des Laborversuchs verglichen. Warum ausgerechnet ein Vulkan auf Hawaii?
Der Mauna Kea eignet sich besonders gut, da der Gipfel trotz einer Höhe von 4.205 m mit dem Auto erreichbar ist und wir unsere Messinstrumente hinauftransportieren konnten. Die praktische Umsetzung war allerdings recht aufwendig. Wir haben mit der amerikanischen Firma, die Kalibrationsgas herstellt, verhandelt, ob sie auch eine Lieferung nach Hawaii ermöglichen könne. Am Ende mussten wir die Studie ohne Kalibrationsgas durchführen. Auch das Höhenprofil der Wanderung mit Steigungswerten und Geschwindigkeiten musste in ein Profil für die Laufbänder umgerechnet werden und die Umgebungsbedingungen und den Ernährungsstatus unserer Probanden im Labor exakt nachstellen. Die Wanderung und die Messung an sich waren nicht aufwendig. Die Probanden – Sportstudenten der Universität Innsbruck – wanderten in sieben Stunden auf den Vulkan. Vor und
Vom 4. bis zum 6. Februar 2022 wird in Jaufental die 13. FIL-Junioren-Weltmeisterschaft im Rennrodeln auf Naturbahn ausgetragen. Nach der offiziellen Eröffnung am 4. Februar fallen am 5. Februar nach den Trainingsläufen bereits die Entscheidungen im Doppelsitzer; am 6. Februar werden schließlich die neuen Junioren-Weltmeister im
Einsitzer gekürt. Unter Einhaltung der coronabedingten Sicherheitsvorkehrungen ist zum jetzigen Zeitpunkt auch die Anwesenheit von Zuschauern erlaubt. Im Oktober waren Vertreter der FIL in Jaufental zu Besuch und haben die Rodelbahn „Tonnerboden“ begutachtet. Das Urteil von Andreas Castiglioni, Sportdirektor der FIL, fiel dabei äußerst positiv aus. Wie OK-Chef Walter Volgger berichtete, seien bereits einige ästhetische Verbesserungen gemacht worden. „Ausständig ist noch die Beleuchtung der Bahn, die im kommenden Jahr realisiert wird“, so Volgger. „Wir freuen uns jedenfalls sehr, mit der Junioren-WM wieder ein internationales Großereignis ins Wipptal zu holen. Das beweist uns, dass wir auf dem richtigen Weg sind und mit der Rodelbahn in Jaufental einen wichtigen Stützpunkt für Rennrodler eingerichtet zu haben.“ Nicht erfreut hingegen sind die Naturbahnrodler, dass der Weltverband FIL bislang keinen Antrag an das Olympische Komitee gestellt hat, dass die Sportart olympisch wird – gerade im Hinblick auf die Olympischen Winterspiele 2026 in Cortina hätte dies eine wichtige Aufwertung bedeutet. Das Gastgeberland von Olympischen Spielen kann bekanntlich die Aufnahme einer Disziplin ins olympische Programm vorschlagen, sofern der Fachverband – in diesem Fall die FIL – einen entsprechenden Antrag stellt. „Wir lassen uns jedoch nicht unterkriegen und werden weiterhin für den Sport und die Sportler arbeiten“, betont Volgger. Im Bild (v. l.) OK-Chef Walter Volgger, FIL-Sportdirektor Andreas Castiglioni und Stefan Bodner vom OK.
Die Forschungssternwarte am Gipfel des Mauna Kea bildet mit anderen Observatorien zusammen die größte Sternwarte der Welt.
Eine Studienteilnehmerin beim Training im Höhenlabor des Hermann-Buhl-Institutes auf simulierten 3.000 m Spiroergometrie bei einer Probandin während des Feldversuches am Mauna Kea
nach der Wanderung führten wir eine Spirometrie durch, eine Belastungsuntersuchung, bei der auch die Lunge untersucht wird.
Welche Erkenntnis haben Sie nach beim Vergleich der beiden Studien gewonnen?
Wir konnten zeigen, dass bei weitgehend derselben Bedingung in
echter Höhe und im normobaren Hypoxielabor trotzdem unterschiedliche Sauerstoffsättigungen und unterschiedliche Pulsbereiche erreicht werden. Es scheint, dass in „echter“ Höhe der Puls höher ist, während die Sauerstoffsättigung niedriger ist als im Labor. Warum das so ist, können wir hoffentlich bald in weiteren Studien herausfinden.
Erst seit den Olympischen Spielen 1968 in Mexiko ist bekannt, dass Sauerstoffmangel im Körper auch positive Prozesse auslösen kann. Vorher ging man davon aus, dass Sauerstoffmangel vor allem zu negativen
Reaktionen wie Kopfschmerzen, Schwindel, Erbrechen,
Hirn- oder Lungenödemen führen kann.
Wie bei vielen Dingen macht auch hier die Dosis das Gift. Die Olympischen Spiele in Mexiko waren die ersten Spiele, die vergleichsweise in großer Höhe stattfanden. Daher tauchte hier erstmals der Gedanke auf, dass Sport, praktiziert auf 2.300 m Höhe, andere Auswirkungen hat als in tieferen Lagen. Der Fußball fliegt weiter und die Sprinter laufen schneller, weil die Luft dünner ist. Das wirkt sich auch auf das Training aus. Ein guter Fußballer trifft den Ball genau so, dass er dorthin fliegt, wo er ihn hinspielen will. Fliegt der Ball in einer höheren Lage plötzlich 10 m weiter, beeinflusst das natürlich das Spiel. Insbesondere in der DDR hat man begonnen, sich intensiver mit Höhentraining auseinanderzusetzen. Das heutige EPO-Doping entspricht im Grunde dem Gedanken des Höhentrainings: Ist der Körper mit Sauerstoff unterversorgt, produzieren die Nieren das Hormon Erythropoetin (EPO). Dieses gelangt in den Blutkreislauf und regt im roten Knochenmark die Umwandlung von Blutstammzellen zu roten Blutkörperchen an. Ist der EPO-Wert zu hoch, gehen die Tester von Doping aus. Höhentraining ist erlaubt, aber die Grenzwerte dürfen nicht überschritten werden. Im Sportbereich ist es allerdings sehr umstritten, ob Höhentraining insgesamt überhaupt zu einer Leistungssteigerung führt. Absolviere ich in der Höhe ein Lauftraining, habe ich zwar in der Folge eine bessere Atmung und Sauerstofftransportkapazität, aber vielleicht laufe ich trotzdem langsamer, weil die Höhe für meinen Körper belastender ist und Ressourcen bindet. Dadurch kann es sein, dass sich die Muskulatur durch den geringeren Trainingsreiz verschlechtert. Über die verschiedenen Höhentrainingsformen wird viel diskutiert. Den Heiligen Gral hat man bis heute noch nicht gefunden.
„Es wird viel darüber diskutiert, welche Höhentrainingsform die beste ist. Den Heiligen Gral hat man bis heute noch nicht gefunden.“ Schwierige Frage. Im Bergsteigen spricht man ab 2.500 m von Höhe. Im Leistungssport ist diese Höhenlage aber bereits zu hoch, dort wird das Training im Regelfall zwischen 1.000 und maximal 2.000 Höhenmetern absolviert.
Kann ein Training in der Höhenkammer die Gefahr von
Höhenkrankheiten minimieren?
Auf jeden Fall! Grundsätzlich verringert jede Akklimatisation das Risiko einer Höhenkrankheit. Unter Höhenforschern heißt es: Man bringt jeden auf den Berg, er muss nur langsam genug gehen bzw. gut genug akklimatisiert sein. Bereits die erste Stunde Training in der Höhenkammer zeigt einen messbaren Effekt. 15 Stunden braucht es aber mindestens, um spürbar besser und somit auch sicherer in die Höhe unterwegs zu sein.
Profitiert jeder Mensch gleich vom Höhentraining?
Dazu gibt es noch keine aussagekräftige Studie. Ein Kollege der Universität Innsbruck hat diese Frage einmal bei einem Paar untersucht. Die Frau war anfällig für Höhenkrankheiten, der Mann nicht. Durch das Höhentraining haben sich die Werte der Frau rasch verbessert – wahrscheinlich, weil sie auf einem niedrigen Niveau gestartet ist. Die Werte des Mannes haben sich nur im geringen Ausmaß