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NUMERO 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

EVENTI STATI GENERALI VENDING

FABBRICANTI INTERVISTA CON EVOCA

Palette igienizzate in Italia

DAITALIA www.daitalia.it

TORREFATTORI INTERVISTA CON MOAK




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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

EDITORIALE

LA TRANSIZIONE IDEOLOGICA La questione ambientale è nota agli operatori dell’informazione da almeno mezzo secolo, il primo documento ufficiale delle Nazioni Unite è di 30 anni fa, eppure i Governi di tutti i Paesi del mondo non si sono mai impegnati seriamente nella riduzione dei fattori che incidono sui cambiamenti climatici. Da almeno 10 anni, migliaia di scienziati sostengono all’unisono che il riscaldamento globale sia ormai irreversibile e che l’aumento di alcuni gradi della temperatura media porterà ad una catastrofe ambientale senza precedenti, con l’innalzamento dei mari e la desertificazione di ampie zone oggi abitate. Nonostante ciò, le prime pagine dei giornali non ne hanno parlato pochissimo, perché le brutte notizie su problemi che sarebbero iniziati tra qualche lustro, deprimevano il lettore e non portavano alcun beneficio in termine di vendite, anzi. In Italia la prima volta che si è davvero vista la popolazione interessarsi seriamente al cambiamento climatico è stata quando i social media hanno inondato la rete di video su chicchi di grandine grandi come palline da tennis che hanno completamente distrutto in pochi minuti i vetri di tutte le macchine parcheggiate al di fuori di un grande Centro commerciale in provincia di Milano. Se gli toccano la macchina…

più danni di quanto si creda. Vogliono dirci che stanno facendo qualcosa di concreto sul clima, quando è l’esatto contrario, nessuna vera iniziativa che possa cambiare lo stato delle cose è stata fatta. Visto che siamo di fronte ad una sfida epocale ed inedita per l’intera civiltà umana, almeno su questo fondamentale tema la politica deve smetterla di cercare solo facili consensi e impegnarsi davvero nella Transizione Ecologica. Se continuano a puntare solo nella cieca e fallimentare Transizione Ideologica, a pagarne le spese saranno in troppi.

Il tanto auspicato cambiamento ci sarà senz’altro e questa volta non imposto dalla storia, ma dalla nuova geografia del vending.

La scienza è concorde nello stabilire che due secoli di intossicazione da gas serra da parte dell’Umanità, sono il primo è più importante problema da risolvere per la politica. Non sono catastrofisti, ragionano in base a dati attendibili e a modelli matematici che da decenni hanno dimostrato la loro validità. È già troppo tardi, ma se si agisce sul risparmio energetico, sulle energie rinnovabili, sui trasporti e sull’alimentazione a basso impatto ambientale, probabilmente si possono limitari i danni più devastanti e contenere l’incremento di temperatura a fine secolo a soli 2°. Per farlo servono azioni radicali nei prossimi 10 anni, non dopo, altrimenti qualunque intervento sarebbe inefficace. Una volta che si innesca la spirale negativa, al nostro mondo servono migliaia di anni per tornare indietro. Eppure la politica si preoccupa delle palette dei distributori automatici o dei bastoncini dei palloncini, temi assolutamente irrilevanti e in alcuni casi persino dannosi, visto che le “alternative green” proposte hanno un impatto complessivo sull’ambiente persino peggiore della plastica. Questo ambientalismo disinformato, utile solo a generare qualche “like” sui social e ad appuntare la coccarda di amico del clima a qualche opportunista politico, sta creando molti

EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA

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SPEAKER’S CORNER

LA TEMPESTA PERFETTA Lo stimato direttore di questa nobile rivista mi chiede di scrivere un articolo che tratti questi temi: resilienza, ripartenza, tenere duro, non abbattersi…qualcosa di positivo. Mi piace pensare che la sua ironia e il suo sarcasmo siano emersi senza limiti nell’elaborare la richiesta a me destinata. Andiamo con ordine. “Resilienza” è un termine che non mi piace e non mi è mai piaciuto, anche perché alcuni ne ignorano il corretto significato e molti ne hanno fatto e continuano a farne un uso improprio. “Ripartenza”? Forse si può parlare di quella sperata, l’unica ripartenza inesorabile è quella del tempo che passa. “Tenere duro”? Cosa dobbiamo fare di più? Equilibrare i costi delle nostre aziende ai nuovi fatturati, far capire ai nostri collaboratori che la crisi non è ancora finita e sono attesi nuovi sacrifici, di altro abbiamo già detto. “Non abbattersi”? Certo, è importante gestire questo nefasto periodo cercando di trovare conforto in una riorganizzazione e un efficientamento che ci permettano di essere pronti quando sarà il momento. “Qualcosa di positivo”? Qui stiamo assistendo alla tempesta perfetta.

Il canone concessorio alla PA e alle aziende private, che hanno capito l’antifona (anche grazie a noi). La sugar Tax, per fortuna rimandata -ma arriverà- perché la corretta alimentazione “passa” attraverso i distributori automatici, i primi responsabili dell’obesità infantile. “Parla/la gente purtroppo parla/non sa di che cazzo parla” (Mäneskin, 2021) Potrei continuare, ma ho finito lo spazio a disposizione. Manca solamente che un virus inviato da un’entità sconosciuta intacchi tutti i nostri distributori automatici installati presso i clienti, facendoli esplodere (Naturalmente questa causa non è prevista nella copertura assicurativa!). Però il direttore ha ragione, dobbiamo tenere duro. Una cosa importante la possiamo fare, anzi la dobbiamo fare: aumentare i prezzi, purtroppo non per recuperare marginalità, ma per assorbire i costi maggiori che subiamo. Un mio illustre collega mi ha spiegato che l’aumento dovrebbe essere superiore ai 10 centesimi. Mi pareva esagerato, ma forse aveva ragione. Nel frattempo teniamo duro, la tempesta perfetta passerà.

Il settore, già provato dalle nuove normative fiscali che lo rendono oggi un contribuente virtuoso, viene violentemente aggredito dalla pandemia con cali di vendite del 30% nel 2020 e ancora oltre il 20% nel 2021(rispetto al 2019). Ci si mette anche la politica, con il Ministero dell’Ambiente a farsi paladina di iniziative compiacenti a un gruppo di impallinati pseudo-ambientalisti, che pensano che il vending sia la causa dei mali causati all’ambiente. Ci costringono ad usare materiali costosi in alternativa alla plastica, quando le strutture dedicate non sono in grado di smaltirle e perciò verranno incenerite. Bingo! L’ambiente ringrazia. Il CAM (acronimo di Criteri Ambientali Minimi): ne vogliamo parlare? Irrealizzabile! Soprassediamo… L’aumento di qualsiasi cosa: carburante, energia, prodotti, distributori, materie prime.

SPEAKER’S CORNER DI MASSIMO FERRARINI

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11/14MAGGIO2022 Fieramilanocity, PAD. 3-4

Venditalia 2022: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo a Fieramilanocity, una location unica posta al centro del nuovo quartiere City Life di Milano.

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

SOMMARIO NUMERO 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR

3 EDITORIALE

LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR

5 SPEAKER’S CORNER

ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF ELENA FONTANA FOTO HA COLLABORATO MASSIMO FERRARINI

La transizione ideologica

La tempesta perfetta

10 MERCATO DEL VENDING Latest News

26 EVENTI Stati Generali del Vending 2021: insieme per tornare a crescere

38 FABBRICANTI EVOCA Brio Touch, l’evoluzione del mito

LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS

44 TORREFATTORI

D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004

50 MONDO ASSOCIAZIONE

ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA ALESSANDRO ALGARDI 13 20148 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566

Moak con ForYou porta la sua visione nel vending

Il nuovo rapporto di mercato EVA su Vending e OCS in ventiquattro paesi europei Concessioni Vending: audizione di CONFIDA al Senato per il DDL Delega Contratti Pubblici

58 INNOVAZIONE Il vending 5.0 digitale e sostenibile

65 APPUNTAMENTO IN FIERA MARCA by BolognaFiere rinviato al 12 e 13 aprile 2022 Nuove date per SIGEP 2022, in programma dal 12 al 16 marzo VENDITALIA 2022 sceglie RADIO 24 come media partner

UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL

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LATEST NEWS

RIVENDING PET, IL PROGETTO DI ECONOMIA CIRCOLARE PER IL CONSUMO “ON THE GO” Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca Cola Company sul territorio nazionale, ha aderito a “RiVending PET”, il progetto di raccolta selettiva delle bottiglie in PET presenti nei distributori automatici, promosso da Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica), Corepla e UnionPlast. Grazie a questa collaborazione, accanto ai distributori automatici in 700 aree break su tutto il territorio italiano, saranno posizionati speciali contenitori per separare le bottiglie in #PET dopo l’uso e facilitare così il riciclo in nuove bottiglie in PET riciclato (rPET). “Siamo davvero soddisfatti “, dichiara Ernesto Piloni, Presidente di Venditalia Servizi “che un player importante come CocaCola HBC Italia abbia voluto investire nel progetto di economia circolare RiVending PET. Il vending, con 880.000 distributori automatici installati, è un importante punto di consumo ‘on the go’ delle bottiglie in PET in Italia. Ancora troppo poco in materia di recupero e riciclo è stato fatto nel nostro Paese, soprattutto a livello di educazione al riciclo, tanto che la maggior parte delle bottiglie in PET consumate fuori casa (non solo nel vending) finisce nei rifiuti indifferenziati. Il progetto RiVending aiuta a raggiungere questi ambiziosi risultati in termini di sostenibilità perché educa il consumatore ad un conferimento corretto delle bottigliette in plastica dei distributori automatici, aumentando così la raccolta e facilita il processo di selezione delle plastiche della raccolta differenziata”. Il progetto di economia circolare RiVending, sta raggiungendo l’ambizioso traguardo dei 10 mila cestini installati in tutta Italia, una soglia simbolica che potrebbe essere già superata nei prossimi mesi.

RHEA TRA LE 100 AZIENDE ITALIANE ALLA CHINA INTERNATIONAL IMPORT EXPO DI SHANGHAI Rhea Vendors Group, tra i più importanti produttori al mondo di distributori automatici taylor made, sarà presente alla China International Import Expo (CIIE) che si terrà a Shanghai dal 5 al 10 novembre, con uno stand in cui presenterà macchine personalizzate e dotate di tecnologie innovative, per offrire ai consumatori asiatici e di tutto il mondo una completa e coinvolgente coffee experience. Dopo l’apertura della sede di Shanghai a inizio 2020 ed importanti collaborazioni con esperti di caffè per il mercato asiatico, la presenza di Rhea alla CIIE di Shanghai conferma l’interesse e l’impegno dell’azienda nel portare ai clienti cinesi soluzioni di distribuzione automatica che coniugano tecnologia, design e qualità del prodotto, personalizzato per soddisfare i gusti e le abitudini di consumo di questo specifico mercato. A rappresentare alla Fiera di Shanghai l’offerta e gli innovativi concept di distribuzione automatica di Rhea, due versioni personalizzate della macchina laRhea grande premium V+, top di gamma tra le table top dell’azienda: una special edition che ripropone il design classico delle macchine Rhea in un’inedita estetica dalle tonalità oro, e una macchina connessa realizzata per Huawei in occasione del Huawei Smart City Tour. “La Cina rappresenta un mercato esigente, che richiede soluzioni di fascia alta dal punto di vista tecnologico e di design e particolarmente attento alla qualità del prodotto, non solo come gusto e varietà offerta, ma anche in un’ottica di sostenibilità. Promesse che oggi la distribuzione automatica può garantire e siamo quindi molto felici di partecipare alla Fiera di Shanghai con macchine che soddisfano le esigenze dei coffee lover cinesi, contribuendo ad affermare l’eccellenza italiana nel mondo” ha dichiarato Andrea Pozzolini, CEO Rhea Vendors Group.

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FLESSY

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Uno spettacolo in vetrina.

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RECAP, AL VIA IL RECUPERO DELLE CAPSULE DI CAFFÈ IN PLASTICA Presentata a Trieste la nuova fase del progetto “ReCap-Recuperiamo insieme le capsule di plastica” che coinvolgerà i cittadini di quattro comuni del Friuli Venezia Giulia nella raccolta delle capsule di caffè esauste. Questa fase del progetto durerà tre mesi e coinvolgerà i comuni di Trieste, Udine, Campoformido e Pasian di Prato con modalità diverse di conferimento delle capsule che saranno raccolte in un sacchetto appositamente confezionato messo a disposizione dei cittadini. L’iniziativa è portata avanti dalla Regione FVG in collaborazione con illycaffè, Nestlé, AcegasApsAmga, Net e A&T 2000. “L’ambiente non è più un costo e non è più neanche solo una necessità. La sostenibilità ambientale è diventata un valore aggiunto per chi vuole fare impresa e i certificati verdi o i marchi di garanzia ambientale sono ormai ricercati dai cittadini maggiormente consapevoli. Il riciclo delle capsule di qualsiasi tipo e marca ci permetterà di essere leader nel recupero di plastica ad elevatissima qualità e di alto valore di mercato, consentendo un vero sviluppo sostenibile ed evitando così di depauperare ulteriori risorse naturali”, ha dichiarato Fabio Scoccimarro, Assessore regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, aggiungendo: “Il progetto vuole aprire la strada alla costruzione di un impianto di rigenerazione in linea con le declaratorie europee sull’economia circolare. Potrà essere finanziato, infatti, con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza dal momento che risponde ai criteri di sostenibilità dello stesso Pnrr”.

ARETAIL, OLTRE AL PHYGITAL. GIÀ INSTALLATA UNA RIVOLUZIONARIA SMART VENDING ARetail, società del gruppo PTA, specializzata in soluzioni custom di Live E-commerce, ha appena installato l’ultima Smart Vending che consentirà ai visitatori del Centro Commerciale Le Due Torri (Stezzano, BG) di poter facilmente acquistare autonomamente tutto il catalogo del brand di bijoux Nina Tra Le Nuvole. Il cliente potrà infatti, mediante il proprio smartphone, collegarsi al sito del Brand attraverso QR code, sfogliare il catalogo, pagare e ritirare istantaneamente il proprio acquisto, oppure scegliere di riceverlo a casa. La struttura, dotata di schermo digitale, dal design accattivante e di grande impatto, è stata interamente personalizzata rispondendo perfettamente alla costante ricerca di innovazione in ambito Retail e da un lato consente ai Brand di attivare nuovi canali di vendita, dall’altro consente ai clienti di esplorare e toccare con mano il vero concetto di omnicanalità in modo innovativo e fluido. Oltre all’accessibilità immediata ai prodotti e alla riduzione dei tempi d’acquisto, la Smart Vending offre una connessione internet continua che assicura un controllo sulle vendite, sugli incassi e sulla disponibilità dei prodotti, oltre che evitare qualsiasi problematica funzionale. Eccellente strumento anche per i Brand, in quanto permette di ottimizzare il refill di nuovi prodotti che, grazie il QR code, vengono riconosciuti ed accettati senza che il personale addetto debba aprire la macchina, come avviene nelle più comuni vending. “La nostra Smart Vending, customizzata in termini HW e SW per le esigenze dei singoli clienti, è una novità assoluta in termini di Live E-Commerce. Con questo progetto siamo riusciti a ridisegnare il classico utilizzo delle vending, rendendole uno strumento davvero smart” spiega Walter Biason, CEO ARetail. “È un salto quantico che crea una demarcazione netta tra chi è in grado di offrire soluzioni realmente innovative per il Retail e realtà legate a logiche e tecnologie più tradizionali che difficilmente potranno rispondere alle esigenze sempre più specifiche e personalizzate dei Brand che vogliono sfruttare innovativi digital touch point per ampliare la propria base di clientela in chiave omnicanale”.“La prima installazione italiana all’interno del Centro Commerciale di proprietà Altarea, che ringraziamo, segue il successo sul territorio francese dove finora abbiamo installato oltre 160 Smart Vending progettate per l’erogazione di smartphone, a riprova della versatilità che le nostre soluzioni possono offrire” conclude Biason. 10

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#DIVERSAMENTEAUTOMATICA, IL PROGETTO DI SCUOLA-LAVORO BREAKCOTTO Per favorire l’inserimento di persone disabili e in difficoltà nel mondo occupazionale, IVS Italia propone un completo programma di formazione in grado di individuare, sviluppare e mettere a frutto le loro abilità. Un percorso che trova pieno compimento nell’assunzione e nell’integrazione all’interno dello staff, per offrire a tali lavoratori una piena dignità. Ecco perché BreakCotto è una realtà concreta ed equa, che rappresenta per i dipendenti una vera possibilità per mettersi in gioco. Tutto ciò, garantendo alla clientela un servizio eccellente, unico e sostenibile per le loro esigenze di ristorazione automatica. Attraverso BreakCotto, i clienti possono inoltre accedere ai benefici e agli sgravi fiscali anche per le quote sociali in capo alla propria azienda o attività. Ogni cliente, acquistando i prodotti firmati BreakCotto, favorisce una ristorazione #DiversamenteAutomatica.

LAVAZZA PRESENTA LA RESERVA DE ITIERRA!, COLLEZIONE DI MISCELE PREMIUM Lavazza presenta La Reserva de iTierra!, una gamma di miscele premium dedicata ai baristi professionisti. Ogni miscela contiene caffè prodotto e raccolto direttamente sul territorio e porta con sé quei valori che Lavazza sposa e concretizza nei progetti che sostiene tramite la Fondazione Lavazza. La Reserva de iTierra! è sinonimo di “eccellenza sostenibile”: un caffè premium, nato da un’accurata selezione della materia prima che, per tutte le miscele della gamma, proviene da aziende agricole biologiche o certificate Rainforest Alliance, e che offre un’esperienza di gusto unica dei Paesi di origine. L’arte di creare blend dal gusto inconfondibile e riconosciuti in tutto il mondo come “caffè Lavazza”, unita al metodo di tostatura gentile garantiscono il giusto equilibrio tra i diversi caffè contenuti in ogni blend, esaltandone il gusto e l’aroma intenso. La Reserva de iTierra! offre una proposta completa in termini di gusto ed estrazione, per un viaggio unico nel mondo del caffè; tra le nuove “destinazioni” proposte da Lavazza, l’India è una nuova area geografica di produzione e provenienza del caffè in cui la Fondazione Lavazza ha iniziato ad operare già diversi anni fa. Inoltre, sarà possibile gustare La Reserva de iTierra! Selection anche con le nuove Capsule Blue compostabili (con capsule smaltibili nella raccolta dell’organico e l’astuccio esterno nella carta).

CAMBIO AL VERTICE DI ILLYCAFFÈ. LA TORREFAZIONE TRIESTINA PUNTA ALLA BORSA Il Consiglio di Amministrazione di illycaffè, presieduto da Andrea Illy, ha deliberato, con effetto dal 1° gennaio 2022, la nomina del nuovo Amministratore Delegato, Cristina Scocchia, già membro del Consiglio di Amministrazione dal 2019, che subentrerà a Massimiliano Pogliani, il manager a cui la famiglia Illy aveva affidato l’azienda già nel 2016 e poi rinnovato la fiducia nel 2019, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2021. La scelta, effettuata con grande anticipo dalla scadenza naturale del mandato, è ricaduta su quello che Andrea Illy definisce: "un manager di talento riconosciuto nello sviluppo di brand ad alto contenuto estetico ed esperienziale". E' stata chiamata per il nuovo ciclo espansivo ed in vista di una futura quotazione in Borsa. Cristina Scocchia, laureata alla Bocconi e con importanti esperienze in Procter & Gamble, L’Oréal Italia e EssilorLuxottica, è stata amministratore delegato di Kiko Spa, la società del gruppo Percassi che vede tra gli azionisti anche il fondo di private equity Penisula, lo stesso che all'inizio 2020 ha presentato un'offerta per rilevare il 23% del Gruppo Illy.

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PRIVATE EQUITY: UN'ALTRA GRANDE OPERAZIONE IN VISTA PER LE TORREFAZIONI ITALIANE Secondo indiscrezioni recentemente pubblicate dal quotidiano finanziario "Il Sole 24 Ore", il fondo sovrano di Singapore Temasek (portafoglio di 381 miliardi di dollari) sarebbe fortemente interessato all'acquisizione di una quota rilevante, oltre il 30%, di Massimo Zanetti Beverage Group, la società di Treviso nota per il brand di caffè Segafredo. Da circa tre mesi l'advisor BNP Parisbas è al lavoro per la ricerca di un partner in grado di rilevare un'ampia minoranza e favorita alla corsa sembra proprio essere Temasek che potrebbe chiudere il deal già alla fine del primo trimestre 2022. La famiglia Zanetti attualmente controlla il gruppo MZB attraverso una società lussemburghese posseduta al 70% da Massimo Zanetti e al 30% in quote paritetiche ai due figli, Laura e Matteo.

BANCO ALIMENTARE E NESPRESSO 475 QUINTALI DI RISO NATI DA FONDI DI CAFFÈ In occasione della Giornata internazionale della Solidarietà umana, lo scorso 20 dicembre, Nespresso ha ribadito il proprio impegno al fianco di Banco Alimentare della Lombardia attraverso il progetto “Da Chicco a Chicco”, che quest’anno compie dieci anni ed è stato creato per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè esauste in alluminio. Attraverso “Da Chicco a Chicco”, Nespresso è riuscita a donare nel 2021 ben 475 quintali di riso, equivalenti a 530.000 piatti di riso (1 piatto = 90gr), che rappresentano un aiuto concreto per le 1.200 strutture caritative e oltre 200.000 persone in difficoltà che si rivolgono ogni anno a Banco Alimentare della Lombardia. Con “Da Chicco a Chicco”, Nespresso e Banco Alimentare della Lombardia hanno intrapreso 10 anni fa un percorso condiviso che si è posto l’obiettivo di creare valore per la società e l’ambiente e che ha consentito di offrire all’associazione oltre 3.000 quintali di riso, l’equivalente di 4 milioni di piatti di riso, che – sommati a quelli offerti a Banco Alimentare del Lazio -, hanno permesso di raggiungere oltre 4.000 quintali di riso donati attraverso il progetto “Da Chicco a Chicco”, permettendo di supportare circa 300.000 persone e 1.600 strutture caritative ogni anno.

VALFRUTTA FRUTTA E VAI! SI ALLARGA LA GAMMA A BASE DI FRUTTA SECCA A due anni dal lancio, Valfrutta Frutta e Vai! allarga la gamma proponendo due nuove referenze a base di frutta secca senza guscio per un consumo “on the go”, grazie alla comoda bustina in formato monodose da 25 grammi. Stiamo parlando di Valfrutta Frutta e Vai! Choco: uno snack gustoso ed equilibrato proposto in due varianti, entrambe a base di arachidi e cioccolato fondente e una delle due ulteriormente arricchita da cubetti di cocco. Con questa innovazione, Valfrutta – da sempre sinonimo di genuinità e bontà – rafforza la sua presenza anche nell’ambito food del canale Ho.re.ca., ampliando una linea di successo come si è rivelata quella della frutta secca, e puntando sul cioccolato fondente che ha conosciuto un importante aumento di vendite in questi ultimi anni. Sono due le nuove referenze di Valfrutta Frutta e Vai! Choco, dove l’arachide viene avvolta nel cioccolato fondente esaltandone il sapore: - variante arachidi: croccanti e saporite arachidi avvolte in finissima cioccolata fondente - variante arachidi e cubetti di cocco: con cubetti di cocco per un gusto esotico. I nuovi gusti si vanno ad aggiungere alle quattro referenze già presenti nella gamma per i bar italiani Valfrutta Frutta e Vai!: i gusti classici Noci Sgusciate e Mandorle Sgusciate, e i due mix Student Mix (con cocco, ananas, mandorle, mirtilli rossi, uvetta) e Mix Benessere (con mandorle, arachidi, mirtilli rossi, goji). 12

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A DIDIESSE IL QUALITY AWARD 2022, PREMIO CHE VEDE COME GIUDICI CONSUMATORI REALI Ennesimo riconoscimento per Didiesse, azienda napoletana, specializzata nella produzione di macchine per caffè espresso a cialde, che si è appena aggiudicata, anche per l'edizione 2022, il Quality Award”: prestigioso premio che vede, come giudici, consumatori reali. Ancora una volta, le ormai iconiche Frog e Didì, fiori all’occhiello del marchio, si riconfermano così, macchine d'eccellenza, scelte da fruitori, sempre più attenti non solo all'aroma del caffè, ma anche alla sostenibilità. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Milano, lo scorso 14 dicembre, negli spazi dello storico Palazzo Barozzi. A ritirare il premio, durante la cena di gala, Fulvio di Santo, direttore commerciale di Didiesse nonché proprietario del brand con Massimo Renda, fondatore di Caffè Borbone. A tal proposito -dichiara- “Questo ennesimo riconoscimento - dichiara di Santo - ci gratifica e ci spinge a fare sempre meglio, portando avanti con fierezza la nostra filosofia, che punta sulla qualità dei prodotti con un occhio sempre più attento all’ambiente."

Praticità, design, efficienza e compattezza, le altre caratteristiche delle macchine Didiesse, vincitrici nella loro categoria, dagli standard altissimi ed interamente realizzate in Campania. Il Premio Quality Award è unico nel suo genere in Italia, perché coinvolge realmente i consumatori attraverso esperienze sensoriali complete, che hanno visto per l'occasione, 300 giudici in target, selezionati da laboratori indipendenti specializzati, testare in modalità blind le macchine, senza conoscerne la marca, esprimendo un giudizio di soddisfazione.

ANCHE L'ITALIA SI ALLINEA AL DIVIETO DELLA FIBRA MACINATA DI BAMBÙ Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato la Nota 4238/2021 relativa al commercio e all’utilizzo di materiali in plastica contenenti “polvere” di bambù o sostanze simili destinati al contatto con gli alimenti. Negli ultimi tre anni si erano moltiplicate le allerte (arrivate a quota 65) del Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (RASFF) che avevano evidenziato il rischio di cessione di melammina e formaldeide. Queste sostanze sono impiegate nella composizione delle resine utilizzate come leganti, in questi MOCA, tra le componenti plastiche e le polveri vegetali in essa amalgamate, al fine di conferire all’oggetto durezza e compattezza. Tale messa al bando, evidenzia il Ministero della Salute, si è resa necessaria proprio “In seguito alle recenti e ripetute allerte relative ai materiali e agli oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) in plastica contenenti "polvere” di bambù o sostanze simili e in considerazione delle azioni preventive condivise con la Commissione Europea e gli altri Stati membri al fine di impedire l’introduzione di tali materiali/oggetti sul mercato dell’UE”. Anche il monouso in mais, se utilizza delle resine come leganti, non sono più autorizzate, come d'altronde aveva già sancito l'Europa con il Regolamento 2011/10/UE.

Solo in Italia poteva succedere che la battaglia puramente ideologica di una certa parte politica totalmente disinformata (nel migliore dei casi), avesse consentito questa follia, pur di dare alternative pseudo green alla plastica, materiale 100% riciclabile e sicuro.

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IL BUSINESS DEL CAFFÈ IN ITALIA: QUATTRO AZIENDE COPRONO OLTRE IL 50% DEL FATTURATO Starting Finance è la principale comunità finanziaria per i Millennials in Italia ed ha appena pubblicato un interessante studio sull'industria del caffè, uno dei comparti di eccellenza del food&beverage italiano, con circa 800 società dedicate alla lavorazione del caffè per un turnover complessivo di 4 miliardi di euro. La forza dell’industria del caffè è visibile non solo nei consumi (l’Italia è tra i più grandi consumatori al mondo della bevanda con 6kg l’anno pro capite), ma anche dal valore dell’ export del prodotto: con oltre 320 milioni di kg di caffè esportati nel 2019, la Penisola si conferma un player fondamentale del commercio estero. Nel canale retail il mercato è molto concentrato tra le prime grandi aziende del settore, su tutte Lavazza Group e Nestlé (NESCAFÉ & Nestlé Nespresso SA) si contendono le maggiori vendite al consumatore finale. Molto più frazionati e geograficamente variegati sono invece i canali Ho.Re.Ca. e Vending, dove non esiste un vero e proprio leader con quote dominanti. Sempre più in voga è il comparto del caffè porzionato (capsule), dove c’è una buona concentrazione, ma la concorrenza di prezzo di tanti operatori piccoli e medi comincia a far sentire i suoi effetti alle aziende maggiori.

In Italia le prime quattro aziende coinvolte nella lavorazione del caffè coprono oltre il 50% del fatturato del 2020 di tutto il settore (a conferma di quanto già osservato nel 2020). Leader assoluto è Lavazza Group che chiude il 2020 con 1,5 € Mld, a seguire illycaffè con 371 €Mln, Caffè Borbone con 173 €Mln e Kimbo S.p.A. con 151 €Mln.

ASSISTENZA REMOTA? CIMBALI SCEGLIE TEAMVIEWER PER LE MACCHINE PROFESSIONALI Il mondo delle macchine professionali ha scoperto cosa vuol dire 24/24 - 7/7. Ci sono numerosi locali, soprattutto caffetterie internazionali, che devono poter disporre ad ogni ora del giorno, da lunedì a domenica delle loro preziose macchine da caffè e cappuccino. Ne consegue che un guasto di qualunque natura ha ripercussioni immediate nel fatturato e risolvere i "fermo macchina" diventa sempre più cruciale. Per questo Gruppo Cimbali ha fatto il grande salto e ha scelto TeamViewer per il suo nuovo programma di assistenza remota su scala mondiale per i propri clienti business.

Integrando la soluzione TeamViewer nelle macchine, i tecnici hanno un accesso remoto affidabile e sicuro al file system e allo schermo della macchina da caffè, quasi come se fossero sul posto, e possono fare una valutazione accurata del problema riscontrato. Il nuovo servizio del Gruppo Cimbali si concentra principalmente sul supporto di assistenza tecnica relativo a problemi software ed errori manuali. Le prime analisi hanno rivelato che il servizio clienti a distanza può ridurre i costi di viaggio dei tecnici fino al 50% e, allo stesso tempo, aumentare fino al 20% l’efficienza degli interventi. Il nuovo servizio è disponibile per le macchine dei brand LaCimbali e Faema.

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LAVAZZA RILANCIA GRAN CAFÉ PAULISTA: LA LEGGENDA RITORNA ANCHE NEL CANALE VENDING In un’ottica di multicanalità della propria offerta, Gran Cafè Paulista arriva nel canale del Vending. Lavazza propone la sua prima single origin anche in capsula Blue che, aggiungendosi al formato in grani pensato per il food service e all’iconica lattina di macinato, completa la linea. Gran Café Paulista ha conservato la ricetta originale, composta da una miscela di Arabica brasiliane di alta qualità, che donano note di cioccolato, frutta secca e miele. Fra le componenti troviamo inoltre Cereja Apassita, una varietà in cui le drupe di caffè vengono lasciate maturare sulla pianta per ottenere un caffè estremamente dolce, dalla bassa acidità e dal corpo persistente. Ispirato alla tradizionale tostatura a tamburo del 1961, Gran Café Paulista è oggi tostato con lo stesso metodo delicato, perfezionato con le tecniche più avanzate, per offrire in tazza un bouquet aromatico e rotondo. Un caffè pregiato, coltivato in modo sostenibile in aziende agricole certificate Rainforest Alliance, organizzazione che si occupa di affrontare diverse sfide dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Da sempre, uno degli obiettivi principali di Lavazza è quello di offrire al consumatore, in qualsiasi momento della giornata e ovunque si trovi, la garanzia di gustare un espresso di qualità. Per questo motivo, anche il Gran Cafè Paulista è disponibile per il canale Vending con la pratica capsula Lavazza Blue, certificata Rainforest Alliance. L’offerta Lavazza dedicata al canale Vending si amplia con una soluzione per gli amanti del caffè dal gusto dolce e delicato e per i consumatori, anche quelli più giovani, attenti tanto alla qualità quanto alla provenienza della miscela. Lavazza rinnova così l’interesse a lavorare sui sistemi a capsula espresso, confermandosi la prima realtà italiana - nonché terzo player in Europa - nel mercato del single serve, con oltre 25 anni di esperienza nel settore. Gran Café Paulista è un concept che va oltre al prodotto, offrendo ai clienti un pacchetto di attivazione completo, comprensivo di attrezzature, materiali di servizio e visibilità. Ogni vending machine potrà essere personalizzata in tutti i dettagli, in maniera unica e distintiva per una visibilità a 360°: dai pannelli alle pulsantiere alla user interface, nulla è lasciato al caso, anche le tazzine che appaiono sullo schermo sono state personalizzate Gran Cafè Paulista. L’iconicità della miscela è esaltata anche durante l’erogazione della bevanda, attraverso la visione di un video che riprende le immagini del Carosello; infine a tutti i gestori verranno forniti digital toolkit con contenuti personalizzabili per amplificare l’offerta anche sui canali social. Un format di attivazione con soluzioni di personalizzazione che conferiranno un’identità unica e precisa a tutte le location in cui verranno installate le vending machine. Infatti, sia le versioni freestanding (Maestro, Concerto, Canto) che le table top (Brioup e Brio 3) possono essere personalizzate con il format Gran Cafè Paulista.

“NONNO”: ARRIVANO I DISTRIBUTORI AUTOMATICI H24 DI ECCELLENZE NON FOOD MADE IN ITALY Con il mantra: "Consumare meno, consumare meglio", nasce a Milano un progetto automatico di grande fascino ed interesse. Un negozio automatico che distribuisce dall'abbigliamento agli accessori, fino ad arrivare all'editoria indipendente. Nella periferia nord-ovest di Milano è stato infatti appena inaugurato un negozio H24 chiamato "Nonno" dall'ideatore Alberto Zanone (personaggio storico nel mondo dei tessuti) per rendere accessibile una serie di articoli, spesso in limited edition, prodotti direttamente dalla materia prima al capo finito, incoraggiando un consumo etico e consapevole. Gilet, impermeabili, sciarpe e maglie girocollo, sono realizzati in materiali riciclati, rigenerati o recuperati oppure provenienti da produzioni sostenibili (cashmere, lana, yak, cotone, ma anche fibre sintetiche), e soprattutto sono venduti a prezzi considerati decisamente accessibili, mai oltre i 100 euro. 16

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BOTTIGLIE ACQUA: SENZA AUMENTO DEL 15% DEI PREZZI MOLTE IMPRESE A RISCHIO CHIUSURA L'acqua è assieme al caffè uno dei due grandi driver del vending. Quasi l'80% delle vendite derivano da queste due classi di prodotti. Oggi però molti imbottigliatori/produttori rischiano la chiusura e l'unica strada per evitare la tragedia è alzare i prezzi! Ne è talmente convinta Mineracqua, l’associazione che riunisce 140 produttori italiani di acqua minerale, che chiede perfino al Governo di convocare un tavolo per dibattere la questione. I numeri non lasciano scampo: rispetto a dicembre 2020 il costo del Pet per produrre le bottiglie è aumentato dell’84%, da 750 a 1.400 euro alla tonnellata. Quello del Pet riciclato è cresciuto del 66%, da 1.200 a 2mila euro alla tonnellata. L’energia dell’86%, i trasporti del 15%, i noli del 500%. Soltanto il gas metano, che quest’anno è aumentato in media del 135%, a dicembre è stato pagato addirittura il 420% in più. Un aumento dei prezzi delle bottiglie d’acqua di almeno il 10-15% da gennaio è assolutamente indispensabile. Mineracqua non lo chiama nemmeno aumento ma "adeguamento", senza il quale, oltre a rischiare di non rifornire il mercato, l’anno prossimo il comparto sarà costretto a tagliare gli investimenti, compresi quelli nella sostenibilità. Senza un aumento dei prezzi al consumo, si bloccheranno anche gli investimenti in capacità produttiva, e questo potrebbe avere delle ripercussioni sull’occupazione. Oggi il comparto dà lavoro a 45mila persone, in particolare nelle aree meno industrializzate del Paese, dove trovare un’alternativa di impiego spesso è impossibile.Anche il vending è ovviamente coinvolto e solo un aumento dai 5 ai 10 centesimi del prezzo di vendita al consumo, può riportare in equilibrio i conti delle gestioni.

INGENICO NOMINA PAOLO TEMPORITI ALLA GUIDA DEL BUSINESS DI TSS NELL'EUROPA CEE Ingenico, a Worldline brand, leader nelle soluzioni di pagamento elettronico, ha affidato a Paolo Temporiti anche il coordinamento delle attività dei Paesi della Central Eastern Europe (CEE), comprendente Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ucraina. Paolo è entrato in Ingenico a Settembre 2020 in qualità di CSO per Italia e South Eastern Europe (SEE) e tuttora guida anche la filiale italiana in qualità di Managing Director. La sua area di responsabilità diventa oggi più ampia e ricca di molteplici obiettivi nelle varie aree di competenza e prevede principalmente il coordinamento di tutte le attività commerciali in essere nei vari Paesi. Paolo avrà l’obiettivo di incrementare le sinergie tra paesi e la condivisione dei progetti realizzati nelle varie country, per poi concretizzare nuove iniziative ritagliate sulle specifiche esigenze. Nel suo ruolo, Paolo risponde a Jose Luis Arias, Chairman e CEO di Ingenico Italia ed Executive Vice President di EMEA Terminals, Solutions & Services di Ingenico, a Worldline brand, che ha commentato così la sua nomina: "Paolo ha avuto un impatto molto significativo da quando è arrivato in Ingenico, guidando la nostra strategia di business in Italia e nei Paesi della SEE, creando nuove opportunità per supportare i nostri clienti. La sua notevole esperienza nel mondo dei pagamenti sarà preziosa per accelerare ulteriormente le nostre attività anche in Europa centro-orientale. Auguro a Paolo ogni successo nel suo nuovo ruolo!" Con oltre 25 anni di esperienza nel mondo dei pagamenti in Italia e in Europa, prima di Ingenico, Paolo è stato Senior Advisor per operatori Banking e Fintech, SVP of Business Development in First Data con responsabilità per le soluzioni di issuing e acquiring e ha ricoperto ruoli senior presso Cardtek e ACI WorldWide. Laureato in Economia, durante la sua carriera Paolo è stato coinvolto nello sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e ha guidato attivamente alcuni degli sviluppi più significativi del settore.

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ANTONIO FIORE PRESENTA I “BUONI PERCHÉ” La Antonio Fiore Alimentare s.r.l. arricchisce la sua gamma di prodotti con uno snack dalle caratteristiche nutrizionali uniche, che lo rendono salutistico senza però rinunciare al gusto. Così nasce l’idea dei Buoni Perché. Tra gli ingredienti testati, l’azienda ha scelto di realizzare questo prodotto utilizzando la semola rimacinata Senatore Cappelli Bio e i Fiocchi di Avena. Il Senatore Cappelli è un grano antico, nato in Italia, lo ha "inventato" ad inizio Novecento il geniale agronomo Nazareno Strampelli, incrociando quella e altre varietà per unirne i tratti migliori. Ampiamente coltivato in Italia, soprattutto in Puglia e Basilicata, è stato il grano duro più diffuso nel nostro Paese, prima di essere soppiantato da grani più moderni e rischiare quasi di scomparire. Infatti, è stato selezionato quando le produzioni erano ancora per lo più semplici e artigianali. Molti e solidi gli studi che dimostrano una maggior presenza di flavonoidi e antiossidanti nei grani antichi, proprietà antinfiammatorie e perfino la capacità di ridurre il colesterolo. Il Senatore Cappelli è un grano ideale per essere coltivato biologicamente, perché non sopporta di essere concimato eccessivamente (tende a crescere in altezza e spezzarsi). Non abbiamo notizia di grano Senatore Cappelli prodotto con agricoltura convenzionale: dunque, Senatore Cappelli e agricoltura Bio vanno di pari passo. Il gusto del Senatore Cappelli è aromatico e persistente: anche dopo aver finito di masticare, il suo sapore resterà piacevolmente in bocca, come un'eco.

I Fiocchi di Avena: sono cereali che hanno proprietà molto preziose, in particolare per il nostro sistema gastrointestinale, perché lo supportano nelle sue funzioni: grazie al buon apporto di fibra, favorisce la digestione e promuove la peristalsi. L’apporto di fibra è prezioso anche perché aiuta a placare il senso di fame e a raggiungere la sazietà. Fra tutti i cereali è quello con il miglior profilo proteico e, infatti, con esso si assumono tutti gli amminoacidi essenziali necessari per la sintesi proteica e, in particolare, la lisina. L’avena contiene un tipo di fibra solubile molto preziosa: il betaglucano. Una volta raggiunto l’intestino esso agisce come una spugna, “intrappolando" il colesterolo di origine animale in una sostanza non assorbibile che viene eliminata naturalmente attraverso l’intestino. Questa stessa sostanza è anche in grado di migliorare in maniera significativa la risposta immunitaria del nostro organismo rispetto alle infezioni batteriche. Infine, l’avena è in grado di contrastare anche insonnia, nervosismo e stress mentale, di sostenere le funzionalità del sistema nervoso, agendo come energetico e tonificante. L’utilizzo di questi preziosi ingredienti conferisce al prodotto caratteristiche nutrizionali tali da renderlo uno snack di elevata qualità, anche grazie all’alto contenuto di fibre, pari a 6,5 g su 100g.

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ON-LINE IL NUOVO E-COMMERCE DI CAFFÈ BORBONE È on-line il nuovo e-shop di Caffè Borbone, più intuitivo ed accattivante, pensato per migliorare l’esperienza del consumatore. Un Hub dove trovare tutti i prodotti del brand: cialde compostabili, capsule compatibili, macinato e caffè in grani oltre agli accessori esclusivi ideati dell’azienda per valorizzare la pausa caffè come rito di piacere a tutto tondo, non limitato al gusto, ma che esalta ogni momento della giornata. Un upgrade nel modo di concepire il cliente al centro di tutto: utile a rendere più snello il servizio, sia da un punto di vista informatico, che logistico. La logistica, infatti, è stata spostata internamente e questo si traduce in una maggiore disponibilità dei prodotti ed anche in una maggior efficienza nel servizio spedizioni, con pacchi capaci di raggiungere i clienti di tutta Italia in sole in 24-48 ore. “Il restyling dell’e-commerce nasce dall’esigenza di essere sempre più vicini al consumatore – dichiara il direttore comunicazione e marketing di Caffè Borbone, Mario De Rosa - Una piattaforma moderna, che ci permette di declinare al meglio tutto l’approccio di comunicazione sviluppato nel corso degli anni, adeguato al percorso crescita dell’azienda, non solo dal punto di vista grafico, ma soprattutto da quello funzionale”.

DAYGUM DEFENSE PRO AIUTA A PRENDERSI CURA DELL’IGIENE ORALE FUORI CASA Il team Daygum ha un alleato in più: Daygum Defense PRO, un chewing gum che nasce da tutta l’expertise di Daygum per prendersi cura del sorriso delle persone. Daygum Defense Pro è il chewing gum ATTIVO SUI BATTERI grazie alla presenza della Magnolia che contribuisce al riequilibrio della flora batterica orale. La sua formulazione prevede anche altri ingredienti funzionali per la salute della bocca come il Fluoro, utile a mantenere la mineralizzazione dei denti e il Calcio, importante per i denti sani, oltre ad essere un chewing gum senza zucchero con Xilitolo che aiuta a neutralizzare gli acidi della placca. Daygum Defense PRO, si presenta in un formato del tutto nuovo per la range: un confetto triangolare in un pratico blister da dieci chewing gum da portare sempre con sé quando si è fuori casa per prendersi cura del proprio sorriso. Daygum Defense PRO, insieme alle altre referenze Daygum, è quindi un alleato dell’igiene orale in quei momenti della vita di tutti i giorni in cui non è possibile avere lo spazzolino. Nelle trasferte di lavoro, in auto, in ufficio, in palestra o in ogni occasione del fuori casa, Daygum aiuta a prendersi cura della propria igiene orale.

PROSEGUE LA CRESCITA PER ACQUISIZIONI DI GRUPPO ILLIRIA Nel mondo delle gestioni questo è un periodo in cui tutti parlano di mega fusioni o della entrata in campo dei big della torrefazione e del beverage, ma in realtà c'è chi ha scelto una strada diversa e continua a perseguirla. Dopo una lunghissima trattativa Gruppo illiria ha infatti acquisito il 100% del capitale della IAMA Srl di Rovereto che dal 1° gennaio sarà la quattordicesima filiale del gruppo che approda così anche in Trentino a dimostrazione della ferma volontà di espansione e di presidio dei territori strategici. Dopo l'acquisizione della Dam, storica società di vending della regione Marche con sede in provincia di Ancona e quella del ramo d'azienda della Breakafè a San Michele al Tagliamento in provincia di Venezia, questo ulteriore investimento in Trentino, è il classico terzo indizio che costituisce una prova della scelta strategica del gruppo friulano di concentrare la sua visione di crescita su acquisizioni mirate di realtà fortemente radicate nel territorio.

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QSAVE ELKEY SPA PRONTA PER IL FUTURO: NUOVA SEDE, NUOVE RISORSE, NUOVI INVESTIMENTI Tre anni per trasformare il gruppo, la visione del suo Presidente Antonino Cuttonaro ha preso finalmente forma: ce ne racconta i passaggi, le evoluzioni e gli investimenti a cominciare da una nuova ed efficiente sede operativa, nella prima cintura di Torino, Collegno, proprio di fronte alla fermata Metro Fermi e a due passi dalla tangenziale. “La mia visione muove dalla fusione, in primo luogo, del know-how e successivamente degli assetti strutturali tra QSAVE Technology S.r.l., specializzata nelle soluzioni di gestione del buono pasto ed ELKEY S.r.l., rivolta al mercato del vending attraverso la produzione delle soluzioni di pagamento cashless. Nel 2020 il primo passo per l’azienda è stato modificare il proprio assetto societario: il capitale è infatti stato sottoscritto interamente dalla Famiglia Cuttonaro. La società, così strutturata, ha quindi acquistato da QSAVE Technology S.r.l. il ramo d’azienda comprensivo di tutti gli asset: il brand, primo fra tutti QSAVE, i contratti con gli emettitori ed i clienti, i relativi software sorgenti, tra cui la soluzione BPE360 per i buoni pasto di cui oggi è perciò unica titolare esclusiva”, ha dichiarato Cuttonaro. Oggi QSAVE ELKEY S.p.A., oltre a dare continuità alle unicità realizzate in questi trent’anni di attività sia nella ristorazione collettiva che nella distribuzione automatica, si prefigge di essere ancora un’azienda ICT all’avanguardia che realizza soluzioni da presentare alla propria clientela sempre più integrate, in grado di trasformare il denaro contante, carta di credito, buono pasto, in un servizio e un vantaggio per il cliente sia esso un gestore o un consumatore finale. L’obbiettivo avuto da sempre è la realizzazione di proposte che possano offrire ai mercati di riferimento prodotti e servizi caratterizzati da innovazioni tecnologiche. A tal fine ha messo in pratica un piano strategico di sviluppo strutturato su vari livelli: Finanziario e strutturale, Innovazione tecnologica, Incremento occupazionale. Non sono mancati gli investimenti, sia finanziari che strutturali: “Per quanto riguarda l’aspetto finanziario”, prosegue Cuttonaro, “nel mese di dicembre 2020 è stato sottoscritto un aumento di capitale sociale da 200.000,00 a 500.000,00 euro. Per ciò che concerne invece l’aspetto strutturale l’azienda ha investito su una nuova sede operativa tale da permettere l’incremento produttivo e di supporto logistico, contestualmente ha rinnovato integralmente le infrastrutture tecnologiche interne per migliorare i servizi alla clientela”. Sul fronte dell’innovazione la società ha realizzato la nuova soluzione hardware e software QESY per la gestione delle transazioni attraverso un’unica piattaforma, senza il necessario utilizzo dei tradizionali “EFTpos” e sempre per il tramite della tecnologia registrata PosLess®. La nuova piattaforma multi-transazionale è in grado, inoltre, di ottimizzare e gestire tutte le modalità di pagamento, dalle transazioni non bancarie, quali i buoni pasto e buoni welfare, da sempre punto di forza dell’azienda, ai pagamenti con monete, banconote e operazioni bancarie stesse. La nuova piattaforma potrà inoltre sostenere e gestire diversi servizi anche in funzione di specifiche esigenze come, per esempio, nel mondo della distribuzione automatica, la trasmissione dei corrispettivi con l’obbiettivo di salvare il valore di ogni cliente. Infine, QSave Elkey registra un incremento anche nell’ambito delle risorse umane: “Il successo ottenuto in quest’ultimo periodo nonostante la pandemia, ha favorito l’incremento occupazionale. QSAVE ELKEY oltre a valorizzare le risorse interne con appropriati e specifici corsi di formazione, ha già potenziato fortemente la propria struttura con l’inserimento di figure altamente professionali e qualificate, come un IT Manager e un Executive Manager con l’obbiettivo di creare un gruppo di giovani professionisti informatici con specializzazioni in più ambiti. Contestualmente, la società si è già potenziata anche in altri reparti quali l’area commerciale, l’assistenza, il magazzino e i servizi generali, aumentando del 40% il livello occupazionale”, conclude Cuttonaro.

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LIOMATIC E IVS, BUSINESS PARTNERSHIP STRATEGICA Accordo tra Liomatic SpA e IVS Group, leader italiano e secondo operatore in Europa nel vending. Si tratta di una partnership strategica, finalizzata alla creazione di un’unica realtà, che rafforzerà le leadership di ciascuna delle parti nelle regioni di originaria presenza e a livello internazionale nella distribuzione automatica. Le due aziende metteranno in comune non soltanto le rispettive coperture logistiche, ma anche le best practice e le tecnologie autonomamente sviluppate negli anni nel settore. Particolare attenzione verrà riservata alla filiera del caffè espresso, che rappresenta un’eccellenza tipicamente italiana. Dalla Business Combination – si legge nella nota diramata dall’azienda perugina – nascerà un gruppo che nel 2020 ha sviluppato oltre 700 milioni di consumazioni e più di 1 miliardo nel 2019 pre-Covid, con oltre 260.000 distributori installati, 3.400 dipendenti e una quota di mercato nel vending in Italia nell’ordine del 17-18%. La struttura dell’operazione di aggregazione prevede che la famiglia Caporali (attraverso la holding Ca.F.IM.) reinvesta in IVS Partecipazioni una parte preponderante – circa l’80% – del corrispettivo pattuito, diventando uno dei principali azionisti, con una partecipazione compresa tra il 10,8% e il 13,3%. Il completamento di tutti i passaggi funzionali al perfezionamento della Business Combination è previsto tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 e le diverse fasi saranno oggetto di specifiche comunicazioni. Paolo Caporali, fondatore di Liomatic, si dichiara orgoglioso per la prospettiva di crescita che è stata tracciata: “È un grande onore essere stati scelti dal Gruppo IVS come partner in un progetto di sviluppo del nostro settore. Vediamo quindi grandi potenzialità di miglioramento sia del servizio offerto su scala nazionale che di spinta ai temi di sostenibilità e valorizzazione del capitale umano, da sempre asset chiave della nostra strategia aziendale. L’investimento che la famiglia Caporali sottoscrive nell’azionariato di IVS Partecipazioni testimonia la volontà di continuità e di condivisione di questo grande progetto di aggregazione”. Antonio Tartaro, CoCEO di IVS Group, commenta: “L’accordo con la famiglia Caporali è un passaggio essenziale dell’inevitabile processo di consolidamento nel settore del vending, in cui avrà successo chi saprà offrire alla clientela servizi innovativi e sempre migliori. L’unione di due eccellenze come IVS e Liomatic, aumenterà risultati e capacità di sviluppo, guardando anche alla crescente digitalizzazione, con investimenti finalizzati. Il vending è ogni giorno in contatto diretto con decine di milioni di consumatori, la cui conoscenza personalizzata rappresenta un grande vantaggio per rispondere efficacemente all’evoluzione dei modelli di consumo nella distribuzione specializzata e, più in generale, rappresenta un’opportunità per tutto il settore food & beverage, che in molti segmenti di mercato, come quello del caffè espresso, è un’eccellenza tipicamente italiana, da sviluppare anche su scala internazionale”.

CAFFÈ, AUMENTI RECORD A CAUSA DI CLIMA E PANDEMIA La colazione tradizionale degli italiani, in cui non mancano un buon espresso o un cappuccino, potrebbe costare sempre di più. La crisi climatica, tema di strettissima attualità ed urgenza, che provoca eventi metereologici estremi e distrugge le colture, unita agli stop forzati provocati dalla pandemia stanno infatti mettendo in ginocchio il settore agricolo e i prezzi delle materie prime schizzano alle stelle. Tra i prodotti alimentari più colpiti dall’aumento dei prezzi ci sono caffè (+80% rispetto all’inizio dell’anno), latte (+60% rispetto allo scorso maggio), ma anche oli vegetali, frutta secca, cereali, cacao e zucchero. Rincari che si ripercuoteranno sui prezzi al bancone, nelle prossime settimane e mesi, secondo le stime degli analisti. Non ultimo la pandemia, oltre a bloccare interi comparti produttivi e a compromettere il regolare trasporto delle merci, ha scatenato nei consumatori meccanismi di acquisto compulsivo: terrorizzati all’idea di non aver più a disposizione generi alimentari di prima necessità, molti hanno letteralmente preso d’assalto gli scaffali dei supermercati, facendo aumentare la domanda delle merci e, conseguentemente, il loro prezzo. Ecco perché fare colazione costa circa il 26% in più rispetto all’anno scorso, e non è dato sapere se e quanto i prezzi potranno ancora aumentare.

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NUOVO ANNUARIO COFFITALIA: UNO SGUARDO AGGIORNATO SUL MONDO DEL CAFFÈ ITALIANO Con circa 900 torrefazioni ed un fatturato vendite stimabile nel 2020 in circa 3,9 miliardi di euro (di cui 1,7 export), il settore del caffè è uno dei più caratteristici e vivaci dell’industria alimentare italiana. Nel 2020, l’anno della crisi pandemica, il settore ha subito un forte calo nei canali fuori casa, con una perdita di fatturato di circa 330 milioni di euro, ma con una ripresa sempre più evidente nel corso del 2021. Il nuovo annuario settoriale COFFITALIA 2021 aggiorna e completa le informazioni di mercato e di tutti gli operatori della filiera, per fornire un quadro completo sul mondo del caffè in Italia. Quella del caffè è l’unica industria alimentare italiana che utilizza integralmente materia prima importata: nel 2020 le importazioni di caffè verde sono diminuite del 9% mentre il calo delle esportazioni è stato contenuto al 7%. Anche i consumi apparenti sono diminuiti del 9% e i consumi pro-capite sono ora scesi a 5 kg di caffè verde equivalente. I volumi delle vendite sul mercato interno di caffè tostato (in tutte le sue forme) destinato al consumo di bevande calde sono stimabili per il 2020 intorno ai 219 mio di kg di caffè tostato, con un calo intorno al 40% nei canali fuori casa, solo parzialmente recuperati dalla crescita delle vendite nei canali domestici. Si conferma lo spostamento dei consumi dal macinato tradizionale al macinato porzionato in capsule e cialde. Il porzionato rappresenta sempre una parte minoritaria dei consumi a quantità ma, in considerazione dei prezzi di vendita molto più elevati, ha ormai raggiunto i 554 milioni di euro nella distribuzione moderna e circa un miliardo di euro per la totalità dei canali. SEZIONE MERCATI: riporta il profilo del mercato nazionale con l’analisi delle importazioni, esportazioni, consumi per i vari canali di vendita e uno speciale focus sul comparto del caffè porzionato. Segue un’analisi sullo scenario competitivo sul mercato italiano, con focus sui primi 25 gruppi produttivi. La panoramica sul mercato si completa con i dati su alcuni settori complementari a quello del caffè: distribuzione automatica e OCS, tè in bustina, orzo e tostati naturali. SEZIONE PRODUTTORI & TORREFATTORI: circa 950 schede informative sulle aziende italiane produttrici e distributrici di caffè, altre bevande calde e altri prodotti complementari di caffetteria. La sezione si apre con la rubrica alfabetica dei produttori cui segue, per ognuna delle regioni italiane, la messa a fuoco delle varie aziende. Per ciascun produttore censito vengono fornite le informazioni anagrafiche, geografiche, telefoniche, di posta elettronica e di sito e, laddove possibile, anche altre informazioni sull’attività societaria e le marche prodotte. Coffitalia è l’unica pubblicazione sul mercato che fornisce la mappatura completa di tutti i produttori operanti nel settore del caffè e bevande calde in Italia, regione per regione. SEZIONE PRODUTTORI MACCHINE CAFFÈ: questa sezione comprende le schede societarie dei produttori italiani di macchine del caffè nei vari tipi, macinacaffè, dosatori e altri complementi, accessori e ricambi. SEZIONE FORNITORI PER LE TORREFAZIONI: in questa sezione sono censite e segnalate tutte le aziende che producono e forniscono impianti, beni e sevizi al mondo della produzione di caffè e prodotti complementari. Si parte con la schedulazione delle aziende che operano nell’area della commercializzazione internazionale del caffè (importatori e crudisti, agenzie e brokers, case di spedizioni e imprese di trasporti, stoccaggio e assicurazioni). La mappatura dei fornitori si completa con la schedulazione dei fornitori di impianti per la lavorazione del caffè, di packaging, di materiali vari per i punti di vendita e, per finire, i fornitori di servizi vari per la produzione e la distribuzione. DISTRIBUZIONE: in questa ultima sezione vengono censite le catene di caffetterie, le catene di negozi e boutique per la vendita di caffè, i principali gruppi della Distribuzione Automatica e, inoltre, i Gruppi GDO e i Gruppi della Grande Ristorazione. Vengono infine segnalate le principali associazioni caffeicole in Italia e nel mondo e le principali manifestazioni fieristiche che riguardano il settore. Il nuovo annuario settoriale COFFITALIA è pubblicato in italiano e inglese, con possibilità di download gratuito dal sito www.beverfood.com. COFFITALIA®.

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ILLYCAFFÈ PRESENTA ILLY SMART, LA NUOVA COLLEZIONE DI MACCHINE DA CAFFÈ PER L’UFFICIO illycaffè ha annunciato la disponibilità di illy SMART, la nuova collezione di macchine concepite per soddisfare le esigenze dei consumatori dei piccoli e medi uffici, attenti alla massima qualità e ricerca estetica. Pensata per assicurare una pausa caffè smart – così come dice il nome – la nuova gamma di macchine per ufficio spicca per il design moderno: il colore nero dona uniformità ed evidenzia le linee pulite ed essenziali delle macchine, con finiture opache per il corpo principale e lucide per i dettagli. Non mancano infine i dettagli iconici come il logo illy e il touch of red. Disponibili in tre modelli, le macchine illy SMART rispondono a esigenze di preparazioni veloci e qualitativamente ottime, e sono made in Italy, garanzia di qualità e affidabilità. Caratterizzata da linee eleganti e pulite, illy SMART10 è il modello più piccolo che si distingue per la struttura compatta; il design moderno rende illy SMART30 adatta a ogni stile e tipologia di spazio di lavoro. Ultima ma non meno importante, illy SMART50 è una macchina versatile e funzionale pensata per rispondere alle necessità di uffici più grandi, dispone di display con 3 volumi programmabili ed espulsione automatica della capsula ed è inoltre disponibile anche in versione acqua calda illy SMART50W.

illy Smart10 è disponibile a partire dal mese di novembre, mentre illy Smart30 e illy Smart50 saranno disponibili a partire da gennaio 2022.

MOHAC, LA TAVOLETTA DI CIOCCOLATO DI MODICA AL CAFFÈ FIRMATA MOAK Nasce MOHAC, il nuovo progetto con cui Caffè Moak ha voluto rendere omaggio alla tradizione della sua città, dedicandole una tavoletta di cioccolato di Modica IGP al caffè. MOHAC è l’antico nome arabo della Contea di Modica che ha visto nei secoli avvicendarsi culture e popoli che l’hanno resa unica. Questo prodotto li racchiude idealmente tutti. La tavoletta di cioccolato è proposta nella confezione da 50 g in tre varianti grafiche che, insieme, compongono il nome Mohac negli antichi caratteri arabi. “Solitamente quando si nomina Modica, la nostra città di origine e tuttora sede dell’HQ di Moak”, spiega Alessandro Spadola, “si fa riferimento al cioccolato. Cacao e caffè hanno tuttavia molte analogie: le molteplici varietà, i paesi produttori presenti in diverse parti del mondo, la selezione delle qualità più pregiate e la lavorazione attenta e tradizionale. Siamo orgogliosi che il nuovo progetto MOHAC possa rappresentare la sintesi di tutto questo”. Prodotta e confezionata a Modica, gli ingredienti di MOHAC sono lavorati a freddo attraverso un processo di produzione garantito da rigorosi controlli.

Gli ingredienti: Cacao monorigine IGP fondente al 65% proveniente dall’Ecuador. Moak caffè monorigine, certificato Bio & Fairtrade, coltivato in Costa Rica, Honduras e Perù, dalle note profumate e fruttate per una miscela con una elevata percentuale di arabica. Zucchero di canna biologico.La tavoletta di cioccolato è custodita in una mattonella GreenBox certificata LEGAMBIENTE, grazie alla partnership con Dolci Fonderie Ciomod srl. Le tavolette sono disponibili dal mese di gennaio e potranno essere acquistate direttamente sullo store www.caffemoak.com oppure attraverso la rete di distribuzione Moak.

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CAFFÈ BORBONE LANCIA LA CAPSULA COMPOSTABILE DON CARLO Caffè Borbone lancia la capsula compostabile in biopolimero, realizzata attraverso processi biologici che conferiscono al prodotto finale un’elevata biodegradabilità. A caratterizzarla, anche un top in carta filtro, che consente un’estrazione naturale del caffè, garantendo un espresso “green”, a prova di bar. Un prodotto innovativo, ma anche un grande gesto di responsabilità e di consapevolezza verso l’ambiente da parte dell’azienda partenopea che, inizialmente, riguarderà le capsule Don Carlo “Miscela Oro” e “Miscela Rossa” -compatibili con macchine a marchio Lavazza® A Modo Mio®- della linea professional in vendita nei negozi specializzati. Le capsule potranno essere gettate direttamente nel contenitore dei rifiuti organici, senza nemmeno eliminare il caffè contenuto al loro interno, e ricavare un ottimo compost per fertilizzare terreni. Questa ennesima novità si deve, soprattutto, al virtuoso reparto Ricerca&Sviluppo di Caffè Borbone, sempre più votato alla qualità e alla creazione di pack pratici e allo stesso tempo sostenibili, che possono fregiarsi, tra l’altro, del marchio FSC®, relativo a una gestione forestale responsabile, che certifica il packaging esterno, mentre il CIC® (Consorzio Italiano Compostatori) garantisce la compostabilità del contenitore. Con l’impegno di un uso sempre più responsabile delle risorse, che include il riutilizzo delle materie prime, la capsula compostabile rappresenta la scelta giusta sotto vari punti di vista: sociale, economico ed ambientale. Un’evoluzione che, se osservata da tutti, potrebbe davvero fare la differenza. “La realizzazione della capsula compostabile” spiega Massimo Renda, fondatore e Presidente esecutivo di Caffè Borbone “è stata una sfida non facile. Lavoravamo da tempo a questo progetto, per proporre un prodotto capace di combinare qualità, rispetto dell’ambiente e valore sociale. Il caffè è un alimento difficile da conservare -continua- sensibile a molti fattori, come temperatura e umidità. Come Caffè Borbone ci siamo orientati verso la compostabilità, la riciclabilità e tutto ciò che è virtuoso, valorizzando i profumi, gli aromi e sapori veri, che, alla fine, sono quelli determinanti per il successo dell’azienda e del prodotto”. Lavazza ®, A Modo Mio ®, Lavazza A Modo Mio ®, Espresso Point ® e Lavazza Espresso Point ® sono marchi di proprietà di Luigi Lavazza S.p.A. ®. La compatibilità delle capsule Caffè Borbone è funzionale all’utilizzo con macchine da caffè ad uso domestico Lavazza ® Espresso Point ® – Lavazza ® A Modo Mio ®.

MUTTI SCEGLIE LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PER L’ATTIVITÀ DI SAMPLING Mutti, azienda leader nella lavorazione del pomodoro 100% italiano, ha deciso di sperimentare un nuovo modo di fare sampling, scegliendo i distributori automatici. Mutti sta infatti distribuendo 10.000 sample, cioè campioni totalmente gratuiti, dei suoi nuovi pesti di pomodoro tramite i distributori automatici brandizzati situati nei centri commerciali Il Carosello di Carugate (MI) e Gran Giussano a Giussano (MB). L’attività è stata lanciata ad ottobre e terminerà questa settimana. C'è da scommettere che questa modalità di fare sampling sarà sempre più diffusa, un'opportunità di nicchia che andrebbe maggiormente sfruttata... L’azienda emiliana di conserve si è affidata a Samplia, il nuovo circuito di sampling che permette alle persone di ricevere prodotti gratis da distributori automatici posizionati all’interno delle gallerie dei centri commerciali. Il sistema funziona tramite un’app, disponibile per iOS e Android. Samplia è stata lanciata nel 2014, dall’imprenditore spagnolo Robert Bonada ed è stata esportata in Portogallo, Messico, Guatemala, Panama, Argentina, Romania e ora anche nel nostro Paese. L’app del circuito è stata scaricata da 1 milione e 200 mila persone e ha permesso di distribuire 3 milioni di prodotti omaggio delle migliori marche.

LATEST NEWS

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

EVENTI

STATI GENERALI DEL VENDING 2021: INSIEME PER TORNARE A CRESCERE

GRANDE

L’ASSEMBLEA

SI È TRATTATO DEL PRIMO GRANDE EVENTO

GENERALE E LA DECIMA EDIZIONE DEGLI STATI

INFORMA IBRIDA ORGANIZZATO DA CONFIDA, A

GENERALI DEL VENDING, I DUE PIÙ IMPORTANTI

CUI HANNO PARTECIPATO 170 IMPRENDITORI

EVENTI ANNUALI DI CONFIDA, CHE SI SONO

TRA PRESENZA IN SALA E COLLEGAMENTO IN

TENUTI IL 10 NOVEMBRE 2021 A ROMA PRESSO

STREAMING.

LA SEDE DI CONFCOMMERCIO.

IL VENDING, DOPO UN 2020 CHE HA SEGNATO UNA

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RISCONTRO

PER


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

PERDITA DEL 31,9% DELLE CONSUMAZIONI, NEL

APERTA CON LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE

2021 HA REGISTRATO UNA RIPRESA. TUTTAVIA,

MASSIMO TRAPLETTI, SEGUITA DALLE RELAZIONI

CONFRONTANDO I DATI DEI PRIMI NOVE MESI

DEL

DEL 2021 CON QUELLI DELL’ULTIMO ANNO

PRESENTAZIONE DEL BILANCIO DA PARTE DEL

PRIMA DELL’AVVENTO DEL COVID-19, IL 2019, SI

PRESIDENTE DEI REVISORI DEI CONTI, ANDREA

NOTA CHE MANCA ANCORA PIÙ DEL 15% DELLE

BORZIANI.

DIRETTORE

MICHELE

ADT

E

DALLA

CONSUMAZIONI. LA

PRIMA

PARTE

DELL’EVENTO

È

STATA

DEDICATA ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI E SI È

DI SEGUITO LE PAROLE DI MASSIMO TRAPLETTI, PRESIDENTE DI CONFIDA.

EVENTI STATI GENERALI DEL VENDING 2021

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“Cari Amici, Cari Colleghi, Buongiorno a tutti! A quanti sono qui in sala e a quanti ci seguono in streaming dal proprio ufficio. È con grande emozione che apro questa Assemblea Generale, la prima in presenza daII’inizio della pandemia. Anche se non siete tutti in sala, in quanto le esigenze di distanziamento in vigore ancora non ce Io consentono, rivedere tanti amici e colleghi, dopo 20 mesi di Covid e di restrizioni, suscita in me un grande entusiasmo. Dopo il terribile 2020, anno in cui le conseguenze del Covid-19 e le chiusure hanno scatenato la più grande crisi economica che il nostro settore abbia mai vissuto, il 2021 è stato un anno di ripartenza. Certo, con luci ed ombre. Ma comunque di ripartenza. L’impatto dello smart working sul lavoro privato e pubblico, la didattica a distanza, le chiusure di centri sportivi e dei luoghi di aggregazione nella prima parte deII’anno, la minor propensione a viaggiare, I’assenza degli accompagnatori e dei visitatori negli ospedali e strutture sanitarie non hanno permesso che questa ripresa fosse completa. E infatti, il confronto tra i primi 9 mesi deII’anno in corso e quelli deII’uItimo anno pre Covid, il 2019, mostra che mediamente ci manca ancora una quota di fatturato non trascurabile che va dal 15 al 18%, a seconda delle città e delle aree del nostro Paese. Nonostante questo, però, abbiamo motivo per essere ottimisti riguardo al futuro. Se confrontiamo infatti I’uItimo trimestre con quello del 2019 ci accorgiamo che questo divario si è ridotto. 28

Inoltre, le stime ufficiali del Governo e della Banca d’ItaIia sono state recentemente riviste al rialzo e parlano di una crescita del PIL italiano nel 2021 più del 6%, con ripresa di consumi ed investimenti. Le imprese negli ultimi mesi stanno gradualmente facendo rientrare i lavoratori in azienda e il decreto del Ministro Brunetta ha ridotto Io smart working nella pubblica amministrazione. Le scuole e le università sono ripartite in presenza: questi aspetti ci inducono ad essere ottimisti. Certo I’epidemia non è scomparsa, ma oggi, rispetto allo scorso anno, abbiamo degli strumenti sanitari in più, i vaccini e speriamo presto anche le cure, che ci consentiranno di convivere con il virus. Oggi molti si chiedono quanto tempo ci vorrà per recuperare il IiveIIo di consumi del 2019. Nella recente Assemblea Generale della nostra associazione europea, EVA, che si è tenuta a Milano Io scorso 21 ottobre, il Presidente Paolo Ghidotti ha ipotizzato tre scenari di cui il più favorevole parla di un periodo tra uno e tre anni. Noi, insieme a lui, crediamo in questo scenario e faremo tutto quanto possibile per aiutare i nostri associati a raggiungere questo obiettivo. Altri parlano di “new normal’, ossia di una realtà del lavoro irrimediabilmente cambiata da smart working, conference call, riduzione degli spostamenti. E forse un fondo di verità c’è in questa interpretazione e una piccola parte dei nostri consumi persi li dovremo cercare altrove creando nuovi servizi, allargando il nostro portafoglio di offerta, trovando altri canali in cui


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 proporre la nostra organizzazione logistica e tecnica ed infine raggiungendo il consumatore nei nuovi luoghi che frequenta. Vi assicuro che analizzeremo con attenzione questi nuovi scenari e metteremo a vostra disposizione studi, analisi e pareri di esperti per orientarvi. Ma voglio essere chiaro su questo punto. Non è compito deII’Associazione di categoria seguire le “mode del momento”, ma quello che vogliamo fare è guardare con realismo alle esigenze del settore che rappresentiamo ed avere il coraggio di sostenere anche tesi impopolari se servono per difendere le nostre imprese associate. Lo abbiamo dimostrato con la plastica: nel 2019 eravamo gli unici a sostenere che “plastic free” e “sostenibilità” erano due concetti molto diversi. Un conto è infatti occuparsi del fine vita della plastica, come abbiamo fatto col progetto RiVending, un altro è sostituire la plastica con altri materiali spesso meno sostenibili senza dare alle imprese il tempo e le risorse per effettuare la transizione ecologica. Oggi che “il vento è cambiato” e si guarda alia sostenibilità senza le lenti deformanti deII’ideoIogia, in molti ci danno ragione. La plastic tax é stata rinviata al 2023 e i tempi deII’entrata in vigore in Italia della Direttiva Europea si sono un po’ allungati: il Decreto Attuativo entrerà in vigore solo all’inizio del prossimo anno. Purtroppo l’nsensata campagna plastic free del 2019 ha generato danni molto gravi per il nostro settore. Penso in particolare al divieto di immissione nel mercato delle palette in plastica che, nonostante tutte le battaglie portate avanti dalla nostra Associazione che ha convinto anche il Parlamento a sostenere le proprie tesi, entrerà in vigore a fine anno. Detto questo, il cammino verso un vending più sostenibile è una strada che non dobbiamo affatto abbandonare ma, al contrario, la cultura della sostenibilità si deve diffondere il più possibile nel nostro comparto. Già diverse imprese negli ultimi anni hanno intrapreso questo percorso, ma ora è il momento di accelerare, mostrando che anche il vending può essere un canale distributivo sostenibile, attento non solo all’ambiente, ma a tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibili che l’UE ha fissato per Agenda 2030. La sostenibilità, infatti, oggi è un’opportunità di crescita per il nostro settore, per diversi motivi. Prima di tutto perché i nostri clienti e i nostri consumatori ce Io chiedono. Altri canali distributivi hanno dimostrato che il consumatore è disponibile a pagare un prezzo più alto per un prodotto o un servizio più sostenibile e quindi questa può essere una grande opportunità per dare valore alle nostre aziende e alia nostra offerta. Inoltre uno dei rating che sta diventando sempre più importante per valutare un’impresa è proprio quello della sostenibilità. Sono i famosi ESGs (Environmental, Social and Corporate Governance), una serie di criteri utilizzati per misurare la sostenibilità degli investimenti. Infine, gran parte dei fondi che arriveranno aII’ItaIia daII’Europa col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza) ossia il piano preparato daII'ItaIia per rilanciare I'economia dopo la pandemia di COVID-19, saranno destinati proprio a progetti di sostenibilità. Oltre alla sostenibilità, riteniamo che una seconda leva per far tornare a crescere il vending sarà I’innovazione tecnologica con il digitale, che è I’aItra priorità su cui si concentreranno i fondi del PNRR e che rifinanzieranno e allargheranno ancora di più la platea della

Transizione 4.0 o Impresa 4.0, in particolare per le piccole e medie imprese. L’interconnessione delle vending machine rappresenterà quindi sempre di più un’opportunità per finanziare I’innovazione tecnologica nel nostro settore. La Transizione 4.0 inoltre estenderà il beneficio fiscale non solo aII’hardware ma anche agli investimenti immateriali che sono fondamentali nel nostro settore per poter cogliere tutte le opportunità che oggi ci offre la tecnologia. II nostro settore deve poter attrarre nuove figure professionali capaci di analizzare i dati, interpretare i comportamenti dei consumatori, sviluppare nuovi servizi o nuove modalità di offerta. II vending del futuro, insomma, dovrà essere digitale e sostenibile per cogliere appieno le opportunità offerte dal PNRR. La Commissione Europea ha già identificato un nuovo modello di sviluppo chiamato Industria 5.0 che riconosce il potere alle imprese di essere protagoniste di un cambiamento sostenibile. Sarà la sfida dei prossimi anni, creare un Vending 5.0. Come molti di voi sanno, ho dato la mia disponibilità a ricandidarmi per i prossimi quattro anni alla presidenza di CONFIDA, e voglio prendere un impegno con voi. Lavoreremo alacremente su questi temi affinché gli associati di CONFIDA siano nelle condizioni di cogliere tutte le opportunità che il PNRR e l’lndustry 5.0 metteranno a disposizione delle imprese. INSIEME TORNIAMO A CRESCERE! Per ricollegarmi al titolo della nostra Assemblea, dal 25 al 28 di maggio prossimo, si terrà la nuova edizione di Venditalia. Si tratta della prima edizione daII’avvento del Covid-19. Dobbiamo fare di Venditalia I’occasione per il rilancio del settore. II Presidente di Venditalia Ernesto Piloni col suo team sta lavorando con grandissimo impegno a questa prossima edizione. Sono state da poco riaperte le iscrizioni per gli espositori e si preannuncia un’edizione ricca di novità, a partire dalla sede espositiva di Milano Rho. Inoltre, la manifestazione avrà una piattaforma digitale che consentirà di fruire di molti servizi online. Abbiamo poi stretto una partnership con la nostra associazione europea EVA per portare aII’interno di Venditalia anche la prossima edizione di EVEX. Venditalia sarà quindi ancor più internazionale, ospitando espositori e visitatori di molti Paesi europei. Anche la comunicazione deII’evento sarà potenziata con la presenza in fiera di Radio 24 che si collegherà ogni giorno con le trasmissioni del suo palinsesto. Dunque, parlando da questo palco sia agli espositori che ai visitatori di Venditalia presenti ed in ascolto ed a quelli che non sono con noi in questo momento dico: non è tempo per ridurre gli investimenti di marketing e I’impegno sui palcoscenici internazionali ma, al contrario, è quello di pianificare subito la propria presenza alia nostra Fiera. Insieme possiamo fare molto: INSIEME TORNIAMO A CRESCERE! Ma il prossimo anno ci aspettano anche altre grandi sfide. Una di queste è il passaggio alia fase “a Regime” della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi. II nostro Consiglio Direttivo ha dato I’arduo incarico ad un gruppo di lavoro formato da gestori, rappresentanti di produttori di software e di sistemi di pagamento di identificare una soluzione da proporre

EVENTI STATI GENERALI DEL VENDING 2021

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 aII’Agenzia delle Entrate. II lavoro non è stato facile, è durato più di un anno, perché le richieste deII’Agenzia sono impegnative e comportano costi che in questo momento il nostro settore non può permettersi. Quindi colgo I’occasione per ringraziare i componenti di questo Gruppo di lavoro a partire dai Presidenti Pio Lunel e Roberto Pellegrini, il Coordinatore della Commissione Fiscale Antonio Tartaro, Carlo Bocchi, Alessandro Mondini, Mario Majo e Alberto Ratini. La soluzione identificata dal Gruppo di lavoro valorizza gli investimenti fatti nella fase transitoria rendendo più sicuro il dato inviato con I’utiIizzo di un algoritmo di criptazione. Vengono inoltre identificate due diverse modalità di invio del dato, una offline e I’aItra online.

Da un problema a un’opportunità: la Commissione Lavori Pubblici del Senato sta analizzando uno schema di Decreto Legislativo di riforma del Codice degli Appalti. È dunque questa un’opportunità per far ragionare le nostre istituzioni sulle storture delle concessioni pubbliche nel nostro settore che sempre più spesso si sviluppano in bandi che rendono anti-economici gli appalti.

Si tratta ovviamente della nostra proposta ma faremo tutto il possibile per rappresentare al meglio aII’Agenzia delle Entrate Io sforzo che il nostro settore sta facendo per raggiungere gli obiettivi che ci ha richiesto per il passaggio alia “fase a regime”. E ci opporremo fermamente a soluzioni che mettano in difficolta gli operatori del nostro settore, già molto provati dalla crisi economica seguita alla pandemia da Covid-19. Su questo tema vi terremo aggiornati dopo il confronto con l’Agenzia delle Entrate.

Cosi come voglio ringraziare tutto il Consiglio Direttivo di Confida per il supporto, i suggerimenti e la condivisione di obiettivi, strategie e attività deII’Associazione. In ultimo, ma non per importanza, voglio ringraziare tutto Io staff di CONFIDA per I’impegno profuso nel portare avanti le numerose attività associative che hanno caratterizzato questo anno soprattutto durante i periodi più bui della pandemia. Grazie di cuore.

Proprio in occasione di questa decima edizione degli Stati Generali del Vending tratteremo, oltre aII’anaIisi dei consumi e la transizione ecologica e digitale del nostro settore, anche altri due temi di grande importanza: i CAM (Criteri Ambientali Minini) della Distribuzione Automatica e le concessioni pubbliche del vending. Riguardo al primo punto, il Ministero deII’Ambiente, oggi della Transizione Ecologica, ha elaborato una proposta di Criteri Ambientali Minimi per i servizi di ristoro nella Pubblica Amministrazione. Questo documento purtroppo riflette ancora I’impronta ideologica del precedente Governo e deII’ex Ministro deII’Ambiente su questi temi. Come già detto, dobbiamo certamente puntare ad un vending più sostenibile e anche ad allargare la nostra offerta alimentare ai nuovi gusti e alle esigenze dietetiche dei consumatori. Tuttavia questi CAM mostrano da un lato un forte pregiudizio verso il nostro settore e daII’aItro una scarsa conoscenza del nostro servizio. II risultato è un documento che, se approvato in questo modo, metterebbe in seria difficolta I’attività della distribuzione automatica nelle Pubbliche Amministrazioni. II Presidente delle Imprese di gestione Pio Lunel, insieme al Direttore Michele Adt e allo staff deII’Associazione hanno partecipato alle riunioni ministeriali del Gruppo di Lavoro, hanno creato alleanze con le associazioni dei produttori e ottenuto che Confcommercio e Confindustria congiuntamente scrivessero al Ministero una lettera per segnalare la necessita di rivedere i contenuti dei CAM. Ma ancora non sono state apportate al documento modifiche di rilievo. Pertanto oggi pomeriggio porteremo le nostre istanze dinnanzi ai rappresentanti delle istituzioni, al fine di trovare degli alleati che promuovano le nostre idee nei luoghi dove queste decisioni sono poi ratificate. Abbiamo già incontrato molti interlocutori politici per spiegare loro cosa riteniamo dannoso sia per la nostra economia che per I’utiIizzatore dei distributori automatici aII’interno della PA e tutti si sono detti d’accordo con noi, purtroppo spesso ciò non si trasforma in proposte e cambiamenti ma noi non demordiamo ed insisteremo per tutelare il nostro settore. 30

Concludendo il mio intervento, colgo I’occasione per ringraziare tutti i Presidenti di Confida: Pio Lunel, Ernesto Piloni, Stefano Piccinini, Roberto Pellegrini e Roberto Pace che per ragioni di distanziamento non sono qui sul palco, ma che hanno dato ognuno per la sua competenza un contributo importante alia causa del nostro settore.

Prima di salutarvi, voglio dedicare un pensiero ad una grande persona che ci ha lasciati prematuramente I’estate scorsa e che ha dedicato, oltre che alia sua attività imprenditoriale, un grande impegno aII’Associazione rivestendo diversi ruoli associativi oltre a quello di Presidente: parlo di Vincenzo Scrigna, a cui dedichiamo I’evento di oggi e per cui vi chiedo un minuto di silenzio. Nel ringraziarvi per I’attenzione ed invitandovi a seguire anche gli Stati Generali del pomeriggio, lascio la parola al Direttore deII’Associazione per la presentazione delle attività e progetti realizzati nel 2020 e nel primo semestre 2021. Un caro saluto a tutti”. Michele ADT, Direttore di CONFIDA, ha esposto la relazione Attività e progetti associativi di CONFIDA. Di seguito una sintesi del suo intervento. “CONFIDA, in un anno difficile come questo, ha raggiunto dei traguardi importanti. 84 i nuovi associati, tra cui 72 imprese di gestione: ben 47 di queste sono gestioni di negozi automatici. Questa presenza crescente ha dato vita ad una nuova Commissione e ad una serie di servizi dedicati. Un’altra buona annata per le quote associative (nonostante la pandemia), che nell’ultimo decennio hanno conosciuto una flessione nel periodo 2015-2016 per poi tornare a crescere. 48 gli eventi, i corsi di formazione, le riunioni organizzati nel 2020 che hanno coinvolto tutti gli attori della filiera. La distribuzione automatica è stata considerata settore essenziale. Smart working, didattica a distanza, riduzione degli spostamenti hanno precluso l’utilizzo delle vending machine da parte degli abituali consumatori, contribuendo a far registrare ingenti perdite per il settore: -31% rispetto al 2019, con picchi del -60%. L’emergenza sanitaria ha spinto CONFIDA ad una maggiore attività di informazione e di comunicazione: interpretazione delle norme, protocolli sanitari, guide normative e attività di lobbying sono stati gli strumenti attraverso cui l’Associazione ha offerto un supporto concreto agli associati.


Uno dei temi centrali riguarda la normativa SUP, relativa alla plastica monouso, che come sappiamo, implica per il vending il divieto di immissione sul (all’entrata in vigore della Direttiva) mercato delle palette di plastica e la riduzione del consumo dei bicchieri di plastica (dal 2022 ed entro il 2026) e, per le bottigliette in plastica, tappi attaccati alla bottiglia, plastica riciclata, raccolta differenziata. Nel corso degli ultimi due anni CONFIDA ha seguito l’iter di recepimento della Direttiva SUP in Italia. Nell’estate del 2020, l’esame della Direttiva era stato affidato alla Commissione Politiche dell’UE in Senato. In questo contesto, CONFIDA insieme a Confcommercio e coordinandosi con Unionplast, è intervenuta per bloccare gli emendamenti promossi dall’Associazione Mare Vivo, tramite senatori M5S, volti ad aggiungere ai prodotti per cui è previsto il divieto di immissione sul mercato, i bicchieri di plastica. All’inizio del 2021 CONFIDA ha quindi istituito un Gruppo di Lavoro con i principali produttori di palette in plastica associati finalizzato a valutare interventi normativi sulla legge e a condividere progetti di ricerca e di sviluppo di nuovi materiali alternativi. L’attività di relazioni istituzionali di CONFIDA è stata potenziata grazie alla consulenza di Cattaneo&Zanetto, la principale società di consulenza di lobby in Italia. La scelta ha permesso di attuare un monitoraggio quotidiano dell’attività di Governo, Parlamento e Senato e impostato un programma di incontri di rappresentanti delle tre Istituzioni. Da questa attività hanno avuto origine emendamenti, ordini del giorno e memorie sul tema del recepimento della Direttiva SUP e molto altro.

Un altro importante progetto, condotto da CONFIDA e VENDITALIA con Unionplast e COREPLA è RiVending, che risolve il nodo cruciale del fine vita della plastica. RiVending, patrocinato da Regione Lombardia, è stato premiato tra le quattro best practice di economia circolare della plastica nell’ambito di un progetto europeo Plasteco. Dopo un periodo di rallentamento, dovuto a Covid-19, il progetto è ripartito, puntando su grandi imprese e cluster territoriali. Lo scorso 23 aprile, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DDL Delegazione UE 2019-2020 (Legge Delega) con cui la direttiva SUP è stata recepita dall’ordinamento italiano. La legge non è diventata operativa a causa della mancanza di un decreto attuativo, non pubblicato entro il limite previsto del 3 luglio. Il 5 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del Decreto in via preliminare e ne ha trasmesso il testo alle Camere per le osservazioni. Le Camere hanno chiesto più tempo per svolgere delle audizioni con i principali stakeholder, tra cui CONFIDA. Importante passaggio, in questo percorso di dialogo con le Istituzioni in merito alla Direttiva SUP, l’audizione alla Camera del Presidente Trapletti dello scorso 21 settembre, durante la quale sono stati messi in evidenza alcuni elementi fondamentali: primo, il raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente previsti dalla Direttiva deve essere proporzionato evitando approcci restrittivi promuovendo, al contrario, una strategia per le plastiche nell’economia circolare; secondo, tenendo conto della mancanza di alternative alle palette di plastica, si propone il perseguimento di obiettivi di riduzione del consumo in luogo dei divieti di immissione sul mercato, prevedendo l’utilizzo qualora

EVENTI STATI GENERALI DEL VENDING 2021

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 siano attivati sistemi di raccolta come RiVending, con cicli chiusi di smaltimento e riciclo. Il parere di CONFIDA è stato accolto dalle Osservazioni che le Commissioni hanno trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica.

Nel 2019, CONFIDA insieme al Politecnico di Milano ha elaborato uno studio volto a disegnare l’architettura di un nuovo protocollo informatico di comunicazione per il vending che possa sostituire gli attuali protocolli EVA DTS, Executive, MDB.

Il Decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 novembre 2021 ed entrerà in vigore a decorrere dal 14 gennaio 2022. Per il settore, importante sottolineare che sarà possibile immettere sul mercato palette di plastica fino ad esaurimento scorte, purché l’immissione sia antecedente all’effettiva decorrenza dell’obbligo e che la definizione di “plastica” esclude i rivestimenti in plastica aventi un peso inferiore al 10%. Infine, dal Decreto sono esclusi i prodotti realizzati n materiale biodegradabile e compostabile certificate UNI EN 13432 o UNI EN 14995 con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 1° gennaio 2024, superiori al 60%.

Dato che i protocolli del vending sono internazionali, lo studio di CONFIDA e PoliMi è stato consegnato a EVA (European Vending Association). Nel corso del 2020, anche a livello europeo si è deciso di seguire la proposta italiana ed EVA ha creato un gruppo di lavoro dedicato al suo sviluppo, a cui si è aggiunta l’associazione americana NAMA. LA sfida di EVA oggi è quella di riuscire a realizzare questo nuovo protocollo in un tempo in linea con lo sviluppo delle nuove tecnologie nel vending.

Oltre alla Direttiva SUP, CONFIDA si è occupata anche della questione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), ovvero linee guida tilate dal Ministero della Transizione Eclogica che definiscono requisiti ambientali per i processi di acquisto della PA. Il Ministero ha redatto due bozze per un CAM per i servizi di ristoro (bar interni e distributori automatici). Il testo risente in modo evidente del mancato coinvolgimento iniziale del settore, rendendo di fatto quasi impossibile l’erogazione da parte delle vending machine esistenti. Tra le richieste della bozza del CAM vi sono: macchine con erogatori alla spina per spremute o centrifugati di frutta e verdura; realizzazione di nicchie con rubinetti e installazione di erogatori di acqua; divieto di acqua e bibite in bottiglia in scuole, caserme e uffici; bicchieri monouso a pagamento; nessuno dei prodotti attualmente in vendita nella DA sarebbe più consentito, a favore di frutta, prodotti sfusi e prodotto biologici ed equosolidali. CONFIDA ha dunque ottenuto di poter partecipare al gruppo di Lavoro con il Ministero, le associazioni, le Università e gli enti locali, ha realizzato un dossier che contrasta punto per punto gli aspetti critici del CAM proposto e ha coinvolto le principali associazioni che rappresentano le parti coinvolte: Federalimentare, Assobibe, unionfood, Mineracque, Unionplast, oltre a Confcommercio e Confindustria. Intensificati anche gli incontri con rappresentanti delle Istituzioni per un dialogo costruttivo e per far conoscere correttamente la realtà del settore vending. Nell’ottica di una maggiore comunicazione, è stata inoltre inviata una lettera al Ministro della Transizione Ecologica e pubblicato un articolo su “Il Giornale” a firma di Nicola Porro, in prima pagina. Ancora, il Decreto di legge 127/2015 che introduceva l’obbligo per il settore di trasmissione telematica dei corrispettivi, rimandava ad un provvedimento del Direttore dell’AdE la definizione delle modalità operative. Il Consiglio Direttivo di CONFIDA ha incaricato un gruppo di esperti del settore per studiare una proposta tecnica da presentare all’AdE. La proposta elaborata prevede, nella sua versione offline, di utilizzare i device attualmente impiegati, valorizzando gli investimenti fatti dal settore nel 2017, al debutto della cosiddetta “fase transitoria”. Per la fase “a regime”, la richiesta di maggiore sicurezza nella memoria e nella trasmissione dei dati viene assolta con l’utilizzo di un algoritmo di criptazione chiamato AES128, con cui verrà criptato il dato del venduto rendendolo immodificabile. Alla proposta off-line viene anche aggiunta la possibilità di una soluzione on-line per le vending machine collegate in rete. Viene infine privilegiato l’invio dei dati di periodo rispetto al dato aggregato. 32

Proseguita l’attività di formazione professionale a vantaggio degli associati, con 12 corsi istituiti nel 2020 che hanno riguardato temi come vendite, risorse umane, negozi automatici, digitale e amministrazione. L’attività è proseguita con successo e soddisfazione dei partecipanti anche nel 2021. Non sono mancate anche le attività di monitoraggio del settore, come lo Studio di Settore realizzato da Ipsos e la ricerca di mercato con focus sui negozi automatici H24. Tra i vantaggi di cui possono usufruire i soci CONFIDA, anche convenzioni siglate con partner di alto profilo nell’ambito dei trasporti, della consulenza, delle assicurazioni e molto altro. Al via anche una nuova campagna di comunicazione che ha come obiettivo l’accrescimento della reputation del comparto. Una serie di video, ma anche una campagna di social marketing, che ha visto il coinvolgimento di alcuni noti influencer specializzati nei settori food, caffè e sostenibilità. L’87% dei giovani segue le “storie” di instagram degli influencer e ne trae ispirazione (dati Ipsos). Infine, nel mese di novembre 2020 è stata realizzata una campagna di comunicazione sulla sostenibilità nel vending, il progetto Vending Sostenibile, in cui sono presenti oltre 50 case history di sostenibilità degli associati CONFIDA. La campagna è stata trasmessa attraverso Radio24, Corriere della Sera.it, il Sole 24 Ore e Affari e Finanza. L’attività di comunicazione ha permesso al progetto di essere ripreso anche da alcune delle più importanti testate video nazionali. L’analisi dell’attività di media relations ha comportato, nel solo 2020, un aumento dell’84,6% degli articoli scritti sul settore rispetto al 2019, con oltre 58 articoli pubblicati sui maggiori quotidiani a tiratura nazionale”.

Nel pomeriggio, i lavori degli Stati Generali sono stati riaperti dai saluti del Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, seguito dal Vice Presidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato e del Senatore Gaetano Quagliariello. Infine, quattro proposte concrete per il rilancio del settore sono state presentate dal Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti e dal Presidente delle Imprese di Gestione Pio Lunel e discusse con gli altri rappresentati delle Istituzioni presenti: gli onorevoli Umberto Buratti, Mauro D’Attis e Sara Moretto e Stefano Buffagni.


Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio “Anche quest’anno gli Stati generali del vending hanno raccolto tante adesioni da parte delle Istituzioni: me ne compiaccio, perché il dialogo con le istituzioni è il senso ultimo del fare associazione. Come Confcommercio siamo mediatori di questo dialogo e lo testimonia la nostra battaglia contro i cortei “no green pass” che stanno paralizzando le attività delle imprese e la vota stessa delle nostre città. Costruire insieme buone regole è essenziale per essere competitivi ed efficienti. Uno dei problemi sollevati dal vostro settore, giustamente, è quello delle concessioni e della cosiddetta doppia leva: si tratta di un tema importante, perché sulle concessioni si gioca il destino di molte realtà economiche, compresa la vostra. Ci ritroviamo in presenza, con emozione, perché questi due anni non sono stati una semplice parentesi. Oggi siamo un Paese chiamato ad un enorme sforzo di ripensamento sociale ed economico. La ripresa è in atto, ma corriamo per tornare ai livelli pre-pandemia, dimenticando che il 2019 è stato un anno di crescita limitata rispetto al 2007 (pre-crisi mondiale). E per i consumi dovremo attendere il 2023 per tornare ai numeri del 2019. A fine 2021 conteremo dai 3 ai 5 miliardi di euro persi a causa dell’aumento dei prezzi (dati Centro Studi Confcommercio, ndr). L’aumento obbligato delle spese rischia di rallentare la crescita del Paese. Chiuderemo l’anno con un PIL +6%, ma nel 2022 scenderà a +4% proprio a causa di questa inflazione: il rincaro dell’energia (+2,9% nel mese di ottobre 2021) comporterà sicuramente un aumento dei prezzi al consumo. Quello che ci preoccupa sono proprio i consumi, perché se non riparte il commercio, non riparte il Paese. Il comparto del commercio vale il 40%

del PIL e il 40% dell’occupazione. Il commercio deve poter ripartire e deve farlo in salute! La Legge di Bilancio parla di investimenti e questo è un dato positivo, mentre la questione fiscale sarebbe da rivedere… È necessario prestare attenzione all’eredità che questa pandemia lascia sul tessuto delle imprese, soprattutto sul terziario. Pensiamo al vending. -31% nel 2020, con picchi del -60%. Se le difficoltà sono state tante e gravi, quello che viviamo ora è un’opportunità storica, perché possiamo contare su risorse e riforme grazie al PNRR. Proprio il comparto del vending intercetta benissimo alcuni temi-base del PNRR. Milioni di italiani utilizzano i DA, le imprese del settore sono circa 3000 e l’Italia è leader mondiale del comparto. La modalità di consumo propria del vending è entrata nella nostra quotidianità e già prima del Covid molte attività hanno implementato il vending tra i loro canali di vendita. E il vending può cambiare la geografia degli spazi e degli ambienti di lavoro. Come la pandemia ci ha insegnato, stravolgendo le nostre vite e le nostre abitudini, sono le piccole scelte fatte da tanti a fare le grandi differenze per tutti. Il vending è un settore attraversato dalle grandi tematiche di questi tempi: la scelta alimentare consapevole, la sostenibilità, la digitalizzazione, tutti grandi assi del PNRR. Il vending è fatto di 30.000 operatori e di imprenditori capaci, che possono contribuire all’evoluzione del terziario di mercato. Ci sono tante scommesse da vincere e dobbiamo concentrare energie e risorse su tanti temi. Dobbiamo farlo, per essere selettivi e dobbiamo farlo INSIEME. CONFIDA è un a parte importante della famiglia Confcommercio, è una realtà a cui sono personalmente affezionato e che non ha nulla di automatico o automatizzato. Ci sono cuore, passione, competenze e impegno, tutte caratteristiche che fanno la differenza”

EVENTI STATI GENERALI DEL VENDING 2021

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On. Ettore Rosato, Vice Presidente della camera dei Deputati “Oggi assistiamo alla ripresa economica, che è in corso ma non è acquisita, va consolidata e abbiamo davanti molto lavoro. Categorie che hanno portato avanti l’economia e la società durante la pandemia hanno dato vita ad un’alleanza con le Istituzioni che va preservata, perché funzionale alla ripartenza dell’intero Paese. Abbiamo attraversato e superato la fase più critica dal secondo dopoguerra e se, dopo il 1945 sono state gettate le basi per fare dell’Italia un grande paese (quarta economia mondiale), oggi dobbiamo sfruttare questa crisi per superare i punti di debolezza del paese e trasformare i punti di forza i grandi opportunità per la ripresa. La Transizione Ecologica è un tema di straordinaria importanza per il nostro futuro. Le generazioni future ci guardano e noi ce ne occupiamo senza manifestazioni di piazza, ma attraverso il dialogo nelle sedi istituzionali. La Transizione Ecologica ha però un costo e non la risolveremo scaricandone il peso sulle imprese! Ci vuole una politica attenta a rendere gestibile questa transizione, sia dal punto di vista economico che operativo. È un lavoro che dobbiamo portare avanti tutti, uniti, senza ideologie ma guidati dall’ambizione di esserne protagonisti. L’altro tema fondamentale che non si può prescindere è quello della digitalizzazione. La transizione digitale rappresenta per l’Italia una grandissima opportunità. I pagamenti elettronici vanno incentivati ma senza commissioni per l’acquisto, ma piuttosto attraverso lo sviluppo della rete internet, ecc. Il vending è un settore ad alta innovazione, che ha un indotto sullo sviluppo tecnologico oltre a quello sul food italiano (che non va mai dimenticato), co un ruolo importante anche sull’occupazione. Serve un legame stretto tra pubblico e privato e questa è la sede in cui questo 34

dialogo trova la sua espressione. Ognuno di noi è chiamato a mettere il suo mattoncino per consolidare e costruire la crescita che il Paese, fortunatamente, sta conoscendo e per aiutare a uscire da questa pandemia definitivamente, anche mostrando coesione nella condanna delle rivendicazioni no-pass, che frenano la crescita e la vita economica del Paese”.

Sen. Gaetano Quagliarello “Tornare a incontrarsi in presenza fa pensare al fatto che ci sia una forza nel Paese in grado di orientare le cose nella giusta direzione. Ho letto con attenzione il documento programmatico redatto da CONFIDA riguardo le istanze del comparto vending rivolte alle Istituzioni, un documento che si contraddistingue per chiarezza ed umiltà. Si tratta di un’immersione nelle ricadute concrete di norme, direttive, protocolli e regolamenti che, per noi legislatori, dovrebbero essere una pratica obbligatoria. Nessun parlamentare è tuttologo, eppure è da noi che passano decisioni che non dovrebbero essere prese con leggerezza, dal momento che impattano su filiere produttive enormi. Per questo ritengo preziose occasioni di confronto come questa. Rendersi conto del volume occupazionale-produttivo, dello sviluppo tecnologico, del volume di export che si nascondono “dietro” una paletta per girare lo zucchero nel caffè di un distributore automatico, aiuta a capire che alcune discussioni che animano i nostri dibattiti dentro e fuori dalle sedi parlamentari, non possono essere considerati semplici slogan per i salotti, ma che sono processi epocali e comportano un costo per le imprese coinvolte e che questo costo richiede gradualità, valutazioni em-


piriche, piani di ammortamento da cui lo Stato non può chiamarsi fuori. I danni che il settore del vending ha subito sono noti. Vorrei invece soffermarmi sul rischio concreto che, dove non è arrivata una crisi devastante ma -speriamo- limitata nel tempo, possa arrivare un processo strutturale legato al tema ambientale. Non sono un negazionista, ma cerco di non dimenticare che l’ambiente è la casa dell’uomo, che l’uomo deve curare senza però mai smarrire la propria centralità. Come tutti i temi complessi, il tema ambientale richiede un punto di caduta tra esigenze diverse e legittimi interessi in gioco. Interessi che si traducono in posti di lavoro, servizi, welfare, benessere sociale e, soprattutto, sviluppo. La cosiddetta Transizione Ecologica ha un costo e, a volte, come nel caso della distribuzione automatica, ha un costo enorme se approcciata senza pragmatismo, con il rischio di sfociare in paradossi, come disincentivare in nome della salubrità ambientale il confezionamento di prodotti ad alta proliferazione batterica. Ci si riduce a una scelta tra soluzioni antieconomiche e soluzioni pericolose per la salute dell’uomo. Ecco perché conoscere serve, studiare serve, parlarne serve. Fissato un obiettivo comune, vanno ripartiti i costi di questa scelta, senza riversarli tutti sul sistema economico, perché si tratta di una scelta miope. Se non è sostenibile economicamente, la Transizione Ecologica non è attuabile. Se le imprese, che sono il tessuto del Paese, non possono sostenerla, la Transizione Ecologica non ci sarà. La Transizione Ecologica passa dalle imprese e da loro non può prescindere. Dobbiamo evitare gli slogan, gli ideologismi, per tornare alla sfera del conoscere per deliberare, della scelta consapevole, della valutazione competente che nei processi legislativi è oggi deficitaria e di cui c’è bisogno assoluto. Siamo qui per questo”.

Ad affrontare i temi caldi del momento per il settore della distribuzione automatica italiana, è stato Pio Lunel, che ha presentato quattro proposte concrete per trovare una soluzione alle quattro principali questioni che interessano il sistema. 1. Transizione Ecologica La Direttiva SUP prevede il divieto di immissione sul mercato delle palette in plastica, ma le alte temperature delle bevande calde erogate e la necessità di essere alloggiate e sganciate dal distributore automatico rendono le palette difficilmente sostituibili. La richiesta di CONFIDA: Un fondo per la ricerca e lo sviluppo di materiali sostenibili e, più in generale, che aiuti le imprese nella transizione ecologica. Per i prodotti in plastica a cui mancano alternative, favorire circuiti chiusi per la raccolta e il riciclo, sul modello RiVending. 2. Transizione Digitale Il vending sta vivendo una rivoluzione digitale, tuttavia la pandemia ha rallentato la trasformazione digitale, promossa anche grazie agli strumenti offerti da Industria 4.0. Oltre al rilancio della transizione 4.0, servono incentivi per finanziare nuovi sistemi di pagamento -richiesti anche per la fase “a regime” della trasmissione telematica dei corrispettivi- e vending machine di nuova generazione, più sostenibili. La richiesta di CONFIDA: promuovere un sistema di rottamazione dei distributori automatici che, trattandosi di tecnologie interamente made in Italy, produrrebbe un rilancio della competitività e dell’occupazione delle imprese dell’intero settore.

EVENTI STATI GENERALI DEL VENDING 2021

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3.Criteri ambientali Minimi (CAM) Il Mite sta lavorando ai CAM relativi alla distribuzione automatica per la PA, che rappresenta il 18% del fatturato del settore. I contenuti stravolgono tutti gli aspetti del vending: tipologia di macchine, servizio e offerta alimentare. Il risultato porterebbe a bandi di gare antieconomici e a una penalizzazione del comparto a vantaggio di altri canali distributivi alimentari. La richiesta di CONFIDA: rivedere totalmente i CAM per non danneggiare le imprese del settore. 4.Le concessioni del vending I canoni concessori del vending sono arrivati al 60-70% del costo dell’intera concessione, rendendo molti bandi antieconomici. La richiesta di CONFIDA: un’analisi preliminare della sostenibilità della concessione da parte della PA con indicazione fatturato di gara e di un metodo oggettivo con cui calcolarlo. Valutazione preliminare della matrice rischi sulla base delle linee-guida n°9 dell’Anac. Divieto della pratica della “doppia leva” e verifica obbligatoria dell’anomalia dell’offerta. A seguire, una tavola rotonda ha ospitato il dibattito su queste tematiche, arricchito dagli interventi dei rappresentanti parlamentari presenti, che hanno espresso la volontà di proseguire nel dialogo con il settore del vending e di farsi portavoce delle sue istanze nelle sedi istituzionali.

On. Umberto Buratti, Gruppo Parlamentare PD “Ho ricevuto tempo fa un messaggio da parte di Evelina Milani (Ni. Si. srl, ndr) sulla questione della riduzione della plastica e su quello che comporta per questo settore, che utilizza la plastica per una necessità igienica e tecnica. 36

Dobbiamo partire da una rivoluzione culturale, che ci riguarda tutti. È necessario un approccio diverso: è un impegno che ci siamo presi nei confronti delle generazioni future, ma dobbiamo farlo con cognizione, perché è impensabile intervenire nel vostro settore, dall’oggi al domani, in questo modo. Io rappresento il Gruppo PD e rinnovo la nostra disponibilità a confrontarci e ad ascoltare per avere le informazioni necessarie al legislatore. Dobbiamo portare all’attenzione di chi scrive, dei Ministeri, che spesso sono lontani dalla realtà dell’impresa, che solo chi conosce e vive può raccontare. Il vostro lavoro ha dato tanto alla comunità e con quello stesso spirito noi, che questa comunità la rappresentiamo, dobbiamo accogliere le vostre istanze per definire le norme e le regole per le vostre attività”.

On. Sara Moretto, Gruppo Parlamentare Italia Viva “La mia partecipazione in presenza è finalmente un’occasione di confronto di persona dopo tanto lavoro svolto on line, al telefono, per cercare di veicolare un messaggio: il delicato momento d ripartenza, unito alla sfida della Transizione Ecologica deve essere un passaggio che non lascia indietro nessuno, soprattutto un settore importante come il vending italiano. Ci siamo più volte confrontati sulla questione dei temi ambientali minimi (ancora aperta), sulla questione delle palette, ecc.: la normativa sulla plastica non ha preso atto delle istanze sollevate dal settore del vending. La Transizione Ecologica deve passare da una sostenibilità finanziaria per le imprese che le sostengono, inoltre va mantenuta la loro competitività. Dobbiamo sostenere le imprese nel loro sforzo di ricerca di alternative alla plastica (molte delle quali adesso arrivano dall’estero!).Il vending ha ottenuto riconoscimento


per quanto riguarda la questione delle concessioni, ma non ci sono fondi sufficienti per applicare le norme. Questi nodi suggeriscono che dobbiamo proseguire nel lavoro, insieme. Le imprese vanno accompagnate in questo percorso e il PNRR deve essere un’occasione in più per il nostro sistema produttivo. Un altro aspetto che vorrei chiarire riguarda l’educazione alimentare: questo non è di competenza del vending! È compito di altri educare e la soluzione ai problemi alimentari e di salute non è certo penalizzare le imprese della distribuzione automatica! Confermo infine il mio personale impegno ad affiancarvi nelle vostre richieste, perché condividiamo la direzione: crescere, insieme”.

On. Stefano Buffagni, Gruppo Parlamentare Movimento 5 Stelle “Oggi più che mai esiste il bisogno di una collaborazione stretta tra Istituzioni ed imprese. La Transizione Ecologica deve essere una transizione, appunto, non uno scalino, altrimenti incorreremo necessariamente in difficoltà economiche importanti. Cerchiamo di essere concreti. Dobbiamo portare avanti un cambiamento necessario, ma che vada comunque in una direzione che è quella che l’UE ci impone. Gli spazi per il dialogo ci sono, la risposta è trasversale, senza bandiere politiche. Spesso non prestiamo la dovuta attenzione ad alcuni settori, non ne conosciamo le reali problematiche e queste occasioni ci aiutano ad entrare nelle realtà specifiche, come la vostra, per questo sono fondamentali. Senza impresa non possiamo pensare di fare alcun cambiamento, ma occorrono soluzioni applicabili, proposte vincenti e di facile esecuzione, altrimenti non saremo in grado di aiutarvi”.

On. D’Attis, Commissione Bilancio Camera dei Deputati “Il Covid ci ha costretti a lavorare sugli aspetti finanziari a causa delle spese straordinarie sostenute per affrontare l’emergenza sanitaria. Ora che dall’emergenza stiamo uscendo, la questione vending non si può prescindere. I dati ci dicono cosa può accadere dopo la pandemia, in termini economici. Il Governo ha determinato la fine dello smartworking nella PA e gli effetti sono un +5% al PIL, percentuale in cui il vending è incluso. Siamo in ritardo, ma bisogna riconoscere che il vending esiste e riconoscerne la forza. Tutti dichiariamo di voler aiutare le imprese locali, ma poi tutti noi apprezziamo la comodità di Amazon o del servizio di delivery a pranzo. Dobbiamo fare i conti con questo e con le nuove esigenze dei consumatori e il vending è un comparto avvantaggiato per quanto riguarda le nuove tendenze di consumo, consolidate dalla pandemia, ma il legislatore non può essere assente in questo importante passaggio e deve sostenerlo. Vanno considerate, ad esempio, le criticità reali affrontate dal settore in tema di plastica quando si parla di Transizione Ecologica e aiutato lo sforzo sostenuto dagli operatori per trovare alternative valide. Stiamo cercando di istituire un Fondo Complementare che possa aiutare le aziende messe maggiormente in difficoltà dalla Transizione Ecologica. È comune a tutti i parlamentari lo stato d’animo per cui cerchiamo di “entrare” in tutti i settori, compreso il vostro, rispetto alla Transizione Ecologica, non vi lasceremo soli in questo passaggio complicato. Condividiamo i punti del vostro documento programmatico e lo sosterremo nel corso dei prossimi appuntamenti ufficiali”.

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

FABBRICANTI

EVOCA BRIO TOUCH, L’EVOLUZIONE DEL MITO

HOST MILANO È STATO IL PALCOSCENICO IDEALE

INNOVAZIONI PROPOSTE PER IL MONDO DIGITAL E

PER TORNARE A “TOCCARE CON MANO” LE PIÙ

PER IL PAGAMENTO: L’APP DI SELEZIONE COFFEE

RECENTI NOVITÀ DEI BRAND DEL GRUPPO EVOCA

APPEAL, E I SISTEMI DI TELEMETRIA SVILUPPATI

PENSATE PER I MERCATI HO.RE.CA. E OCS. IL GRUPPO

PER I PRODOTTI A MARCHIO GAGGIA MILANO, NECTA,

BERGAMASCO HA ANCHE PRESENTATO ALCUNI

VISACREM E FUTURMAT.

DISTRIBUTORI VENDING A MARCHIO NECTA: LA

LA REDAZIONE DI D.A. ITALIA ERA PRESENTE AD

TWIST DELLA NUOVA GAMMA IMPULSE A 6 SPIRALI,

HOST E PRESSO LO STAND DI EVOCA HA INCONTRATO

LA NUOVA TABLE TOP BRIO TOUCH E LA CITY 300 A

ED INTERVISTATO LUCA ALEMANNI - ITALY SALES

MARCHIO DUCALE. INOLTRE, SONO STATE MOLTE LE

MANAGER EVOCA GROUP

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

L’ATTENZIONE ALL’AMBIENTE È SEMPRE STATA NEL TARGET DELL’AZIENDA E SI TRADUCE NELLA RIUTILIZZABILITÀ DEI MATERIALI, NELLA RIDUZIONE DELLA FOOTPRINT O NEL RAGGIUNGIMENTO DI CLASSI ENERGETICHE ALTE.

INTERVISTA CON LUCA ALEMANNI

refrigerante già dall’inizio di quest’anno, anzi alcuni già dall’anno scorso. L’attenzione all’ambiente, in ogni caso, è sempre stata nel target dell’azienda, anche in tempi non sospetti e si traduce

EVOCA ha implementato sulle sue macchine l’R290 (refrigerante idrocarburo, alternativa sicura ed ecologica ai refrigeranti a idrofluorocarburi). Si tratta di un ulteriore passo in direzione della sostenibilità ambientale? Sicuramente alla base c’è una filosofia che portiamo avanti da tempo e a questo si è unita l’esigenza di adempiere alla normativa europea in tema di sostenibilità. Abbiamo voluto anticipare la normativa e, per questo, all’interno di quasi tutti i nostri modelli è presente questo

nella riutilizzabilità dei materiali, nella riduzione della footprint o, ancora, nel raggiungimento di classi energetiche alte. Con l’adeguamento di questa normativa, avevamo di fronte due tecnologie percorribili: il CO2 e l’R290. Abbiamo scelto la seconda opzione perché ci avrebbe consentito di ottenere la classe energetica e quindi una migliore sostenibilità rispetto all’altra: oggi i nostri distributori si attestano nelle due classi più alte possibili, ovvero C e D.

FABBRICANTI EVOCA

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

Negli ultimi modelli Necta, oltre all’implementazione dell’R290, sono state fatte altre migliorie per ottenere una migliore classe energetica? A mio avviso la principale novità è l’eccellente isolamento del mobile schiumato, che evita ogni ponte termico dalla cella verso l’esterno, una soluzione che contribuisce notevolmente al risparmio energetico dei nuovi modelli. Abbiamo inoltre adottato ulteriori accorgimenti e strutturato le macchine, anche a livello di layout, per consentire di raggiungere una migliore risultato. Ad esempio, il semplice fatto di avere la parte dei cassetti separata dalla parte di introduzione monete, ci consente di avere un migliore isolamento e raggiungere una classe energetica più alta. Al gestore è chiaro che il risparmio energetico si traduce in un risparmio economico? A livello di comunicazione sui media non abbiamo messo in risalto questo aspetto, ma naturalmente lo abbiamo fatto one to one con i clienti e devo dire che, mai come ora, ci stanno ascol40

tando. Prima la classe energetica serviva solo per le gare d’appalto. Ora c’è un interesse reale, viene percepito come un valore, come un vantaggio su più fronti. E il risparmio economico non è un aspetto da trascurare, naturalmente. Oltre alla sostenibilità, l’altro grande concetto del futuro è l’innovazione. Puoi parlarci di Coffee APPeal e delle altre App dedicate al mondo del caffè? Negli ultimi anni abbiamo puntato molto sullo sviluppo di soluzioni digitali e, in generale, sulla connettività. Nello specifico, ad Host abbiamo presentato una serie di App, tra cui la nuova release di BREASY, dedicata principalmente al vending, che abbiamo migliorato sia a livello grafico che di funzionalità: tutto il processo di selezione, personalizzazione e pagamento può avvenire dallo smartphone, offrendo agli utenti un’esperienza totalmente touchless. Un’altra App che abbiamo presentato in fiera è dedicata al mondo HoReCa: COFFEE APPEAL è dedicata soprattutto a locazioni in vendita libera, in cui è im-

portante offrire una pausa touchless e in totale sicurezza. Senza registrarsi o inserire informazioni personali, basterà scansionare il QR presente sulle macchine del Gruppo Evoca e scegliere la bevanda preferita, in modo veloce e intuitivo. Abbiamo sviluppato un’ulteriore App in ambito OCS, per macchine Saeco di ultima generazione: SAECO PRO UP, la soluzione mobile che permette ai tecnici abilitati di configurare le macchine Saeco, e all’utente finale di gestire il consumo dei crediti e selezionare le bevande con un’esperienza più moderna e senza la necessità di toccare la macchina. Oggi quindi, in base alle esigenze di ciascuna locazione, abbiamo la possibilità di utilizzare Breasy, Coffee APPeal e Saeco Pro Up, offrendo agli utenti di ogni canale un’esperienza di acquisto evoluta. EVOCA, in risposta al forte aumento delle materie prime, ha alzato i prezzi dei suoi listini: quali sono state le difficoltà di intraprendere questa strada? La decisione di aumentare i prezzi di listino non


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è stata facile, ma si tratta di una scelta necessaria. Ci sono grandi difficoltà nel reperire i materiali e noi per primi stiamo subendo aumenti di prezzo davvero importanti. Quella che stiamo vivendo è una situazione mondiale, non è (solo) una bolla speculativa, ma ci sono delle ragioni concrete che non si smorzeranno nel breve periodo. Credo che aumentare i prezzi oggi sia doveroso: infatti anche chi non lo aveva fatto finora sta iniziando a farlo. È difficile comunicare al cliente questi aumenti? Ora più che mai è fondamentale cercare di trasferire questa situazione in modo chiaro e trasparente, affinchè anche i nostri clienti acquisiscano la giusta consapevolezza per poter reagire, senza indebolire la filiera. L’altro tema importante riguarda la disponibilità di materie prime, per cui oggi oggettivamente diventa tutto più complesso, tanto che il fornitore fino a ieri affidabile, ora si scontra con il fatto di non aver ricevuto a sua volta la consegna del componente. Quello che possiamo fare è invitare i no-

stri clienti - e devo dire che alcuni, fortunatamente, l’hanno compreso e ci stanno seguendo- a garantirci un minimo di programmazione. A cosa è dovuta questa “crisi dei materiali?” Le ragioni sono diverse. C’è sicuramente il mercato asiatico che trattiene la maggior parte dei materiali, c’è stato il lockdown durante il quale alcune aziende hanno limitato la produzione, quindi si è creato un “buco” di disponibilità che ha generato e alimentato questa necessità. È un tema davvero sensibile, lo stiamo vivendo tutti. In altri settori, ad esempio l’automotive, oltre agli aumenti ci sono tempi di attesa ancora più lunghi (es. per un furgone si finisce in lista d’attesa fino al 2023, senza garanzia di consegna). Questa situazione di incertezza potrebbe perdurare ancora, almeno fino alla prima parte del prossimo anno. La notizia di macchine Saeco e SGL in vendita su Amazon ha incuriosito molti. Puoi spiegare meglio le ragioni di questa vostra iniziativa? Innanzitutto

FABBRICANTI EVOCA

voglio chiarire che EVOCA vende alcuni modelli di questi marchi non sullo store “tradizionale” Amazon, ma su Amazon Business, che rappresenta un environment particolare. Abbiamo deciso di aprire questo canale di vendita perché ha un suo senso e una sua precisa richiesta e perché il nostro mondo è quello professionale, fatto di assistenza tecnica, di conoscenza del cliente. Diciamo piuttosto che si tratta di un esperimento per comprendere meglio un canale che oggi fa parte del mercato e della nostra quotidianità. Dato il momento particolare che stiamo vivendo, tutti i canali digitali di comunicazione e vendita hanno subito una trasformazione e noi abbiamo colto questa opportunità. Con “Gaggia La Solare” puntate ai coffee corner, in un OCS evoluto? Noi ci contiamo! Le nostre macchine dedicate all’Ho. Re.Ca. sono pensate come strumenti che possono portare a una migliore marginalità: La Solare si posiziona nella parte 41


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 premium della nostra offerta (insieme a La Radiosa, top di gamma), che è volutamente segmentata proprio per rispondere ad ogni tipo di esigenza. Brio è una macchina iconica che ha conosciuto tantissime evoluzioni fino ad arrivare a Brio Touch. La nuova versione in cosa differisce rispetto ai modelli precedenti? Userò un’espressione che è stata coniata in un altro ambito ma che, in questo caso, calza benissimo: “l’evoluzione del mito”. Brio è una macchina iconica per EVOCA e per il vending. Tante volte si cambia nome ad un modello per farne percepire le innovazioni. Per quanto riguarda la Brio, abbiamo volutamente mantenuto lo stesso nome. Abbiamo innovato mettendo quelle caratteristiche tanto attese dal mercato. In primis uno schermo touch HD da 13,3”, quindi da un punto di vista elettronico: la macchina propone una connettività integrata, in grado di sfruttare al meglio tutte le brillanti soluzioni di gestione e programmazione sviluppate dal Gruppo Evoca.

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Puntando sulla semplicità di utilizzo, tutta l’elettronica nuova è condivisa dai modelli Necta di ultima generazione perché un cliente che sa utilizzare Opera e Concerto usa senza nessun problema la nuova Brio. Inoltre, le macchine sono accomunate dalla stessa componentistica; soprattutto, abbiamo implementato lo Z4000, il gruppo caffè più affidabile, universalmente considerato il più facile da manutenere e da gestire. E sono state aggiunte le parti solubili: il sistema di mixer e motodosatori a velocità variabili, le macine autoregolanti e un contenitore solubili in più. Brio è anche la prima macchina lead free, con caldaia in acciaio e tutta la componentistica priva di ottone. La City300 a marchio Ducale è una macchina unica, ma con una scelta di dimensioni importante. La confermate nelle sue attuali dimensioni? City 300 sia a livello di prestazioni sia a livello di capacità si posiziona in un’altra fascia di mercato. Sicuramente ha delle caratteristiche altamente differenzianti. A partire

FABBRICANTI EVOCA

dal numero di contenitori: sei contenitori per prodotti solubili, due contenitori per prodotti topping e i bicchieri in due differenti formati. L’erogazione avviene tramite un braccio robotico che, attraverso l’apertura automatica dello sportello, è in grado di porgere la bevanda al consumatore senza alcun contatto con la macchina, servendolo proprio come al bar. Dal design molto elegante, la City 300 vuole dare una risposta ad un altro tipo di clientela. Abbiamo cercato di implementare degli accorgimenti che consentano di gestirla in maniera semplice; ad esempio basculando in avanti sia la campana caffè che i contenitori solubili il caricamento è rapido e semplice, nonostante l’altezza. City 300 è un distributore table top che strizza l’occhio al vending e risponde a delle esigenze specifiche del mercato. A Venditalia 2022 porterete qualche grande novità? Assolutamente sì. Non voglio dare anticipazioni, ma ci saranno interessanti novità per il vending e le presenteremo a maggio in fiera.



• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

TORREFATTORI

MOAK CON FORYOU PORTA LA SUA VISIONE NEL VENDING

CAFFÈ MOAK NASCE NEL 1967 A MODICA, GRAZIE ALL’INTUIZIONE

GIOVANNI

SPADOLA,

CHE

RESTANO LA QUALITÀ E LA COSTANZA DEL

APRE UN PICCOLO LABORATORIO A CONDUZIONE

PRODOTTO –GARANTITA ANCHE DALLA PRESENZA

FAMILIARE DESTINATO A CRESCERE NEGLI ANNI.

INTERNA ALLO STABILIMENTO DI UN LABORATORIO

OGGI A GUIDARE L’AZIENDA È LA SECONDA

DI ANALISI-, L’ATTENZIONE PER L’AMBIENTE,

GENERAZIONE DELLA FAMIGLIA, RAPPRESENTATA

L’IDEA DI CREARE VALORE SIA ALL’INTERNO

DAI FIGLI ALESSANDRO E ANNALISA, CHE HANNO

DELL’AZIENDA CHE SUL TERRITORIO ATTRAVERSO

PERMESSO AL BRAND DI RAGGIUNGERE TRAGUARDI

INIZIATIVE CULTURALI.

AMBIZIOSI E DI USCIRE DAI CONFINI NAZIONALI.

L’AZIENDA, PRESENTE IN OLTRE 50 PAESI, OPERA

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DI

ALLA BASE DEL SUCCESSO DI CAFFÈ MOAK


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

NEL VENDING INTENDIAMO PORTARE LA NOSTRA COMPETENZA E LA NOSTRA VISIONE E, PER FARLO, CI STIAMO SPECIALIZZANDO ANCHE IN QUESTO SEGMENTO DI MERCATO.

DA SEMPRE NEI CANALI HO.RE.CA. E RETAIL ED HA APPENA FATTO IL SUO DEBUTTO NEL VENDING CON UN SISTEMA CHIUSO, FORYOU, STUDIATO APPOSITAMENTE PER IL CANALE E CARATTERIZZATO DA FUNZIONALITÀ E DESIGN. ALESSANDRO SPADOLA, CEO DI CAFFÈ MOAK, CI PARLA DELL’INGRESSO NEL VENDING DELL’AZIENDA E DEI SUOI PROSSIMI PROGETTI, CHE INCLUDONO LA PARTECIPAZIONE A VENDITALIA 2022.

INTERVISTA CON ALESSANDRO SPADOLA Caffè Moak ha più di mezzo secolo di storia, quali sono state le prime tappe del suo sviluppo? L’azienda nasce nel 1967. L’idea è stata di mio padre, che aveva nel suo DNA l’impresa, il desiderio di costruire e produrre qualcosa. Dopo una serie di esperienze lavorative, prima come operaio in una fabbrica, poi come venditore di prodotti cosmetici per parrucchieri, ha maturato la decisione di creare qualcosa di suo. Il caffè era un prodotto importante per lui, lo accompagnava in tut-

TORREFATTORI CAFFÈ MOAK

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 te le sue giornate e così, alla fine, ha scelto di fare un investimento proprio in quel mondo, acquistando una Petroncini da 15 kg e iniziando il suo percorso. Non ho vissuto quel periodo pioneristico, ma mi sono sempre immaginato l’uomo solo che la mattina si alza con mille pensieri e che, una volta prodotto il caffè, doveva andare a venderlo. È partito proprio da zero, in un locale di appena 30 mq. La sua grande capacità è stata quella di conquistare la fiducia delle persone che hanno iniziato a comprare il suo prodotto e ad utilizzarlo, perché questo gli ha consentito di poterlo migliorare e perfezionare. Così è iniziata la crescita dell’azienda, abbastanza lenta, prima con un solo collaboratore, poi il secondo e pian piano la torrefazione ha preso forma, facendosi conoscere dapprima nell’area provinciale e poi, progressivamente, a livello regionale. A che punto della storia di Moak sei entrato in scena? Appena diplomato sono entrato in azienda, ma già da tre anni, quando ancora frequentavo le scuole su-

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periori, passavo i pomeriggi in azienda nell’ufficio di mio padre. Ricordo questo periodo come il più formativo della mia carriera perché in quei primi anni, tutto faceva naturalmente capo al titolare e qualunque questione relativa all’azienda, che fosse di natura commerciale, amministrativa o attinente alla produzione, veniva riportata a lui. Stare al suo fianco quattro ore al giorno per tre anni mi ha permesso di vivere e conoscere tutte le problematiche relative a questo lavoro, con il privilegio di avere un ottimo insegnante, perché la grande dote di mio padre stava nella volontà di spiegarmi sempre tutto. Così, quando sono entrato a tutti gli effetti in azienda, avevo una conoscenza invidiabile delle criticità aziendali e in più avevo le mie idee, la voglia di crescere e di innovare. Abbiamo completato la nostra diffusione in Sicilia e abbiamo iniziato a fare qualcosa anche fuori regione. Poi, nella seconda metà degli anni ’90, è arrivato l’export con la Germania, forse il mercato estero più facile, grazie alla presenza di tanti italiani, a cui sono seguiti otto anni

di fiere internazionali che ci hanno permesso di affermarci e che ci ha portati ad essere presenti in 50 Paesi. Oggi quali sono i “numeri” di Moak? La parte produttivo-logistica oggi occupa circa 6.000 mq e la parte uffici 3.200; inoltre abbiamo una decina di filiali in giro per l’Italia, filiali estere distributive in Germania, Malta, due in Grecia e una a New York. Abbiamo anche appena concluso l’acquisizione di una società di distribuzione a Dubai che diventerà una filiale completamente nostra e stiamo ragionando su alte partecipazioni in diverse aree del mondo. Inoltre contiamo su una serie di importatori esclusivisti, presenti in circa 40 Paesi. Oggi l’estero esprime un’importante percentuale del vostro fatturato? L’export oggi rappresenta circa il 30% del nostro business e ha i suoi piani di sviluppo specifici. In Italia operiamo nell’Ho. re.ca, nel Retail e nel vending, ma all’estero, oltre ovviamente a seguire questi


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 tre canali, siamo già partiti anche con il mercato domestico. In Italia stiamo studiando quale sia il modo migliore per entrare nelle case, ma ancora non abbiamo definito una specifica strategia. Quando, in questo lungo percorso, avete deciso di approcciare il settore del vending? Oltre due anni e mezzo fa abbiamo iniziato a studiare il settore del vending grazie anche a un nuovo membro del nostro team, FRANCESCO MINERBA, un manager di grande esperienza, che ha sviluppato l’intero progetto con noi. Dall’arrivo di Francesco abbiamo iniziato a espandere la gamma prodotti e Moak ForYou, che è il progetto che ci ha più appassionato. Poter fare qualcosa di completamente nuovo è stato entusiasmante, perché sintetizza la nostra filosofia aziendale: innovare e, al contempo, offrire una qualità del prodotto molto alta. Nel vending intendiamo portare la nostra competenza e la nostra visione e per farlo, ci stiamo specializzando anche in questo segmento di mercato.

Come funziona il sistema a capsule ForYou by Moak? ForYou è un sistema chiuso composto da una capsula compostabile (monodose o bidose), che può contenere caffè o altri prodotti. Possiamo erogare cioccolata, tisane, tè in foglia, orzo, ecc. (abbiamo 15 referenze) con una macchina, brevettata da noi. Con un unico gruppo erogatore possiamo portare di fatto il bar all’interno di un ufficio, grazie ad una gamma di prodotti molto ampia. Abbiamo progettato una macchina di nuova generazione, adatti a diversi contesti e a vari mercati, dotata di sistema bluetooth, realizzata rigorosamente in Italia e nata per facilitare il lavoro degli operatori. Il progetto è 100% nostro, sia dal punto di vista tecnico che estetico, anche se per questo aspetto abbiamo coinvolto un designer piuttosto famoso, ODO FIORAVANTI, vincitore del Compasso d’Oro. Al momento la macchina è disponibile in quattro colori ma stiamo lavorando ad alcune limited edition “a modo nostro”, perché il design e l’estetica sono da sempre un nostro punto di forza.

TORREFATTORI CAFFÈ MOAK

Nel segmento caffè in grani avete sviluppato appositamente delle miscele per il vending? Sì, abbiamo creato appositamente per il canale due differenti miscele. Abbiamo dovuto imparare molte cose, perché tra il prodotto Ho.re.ca. e il prodotto vending c’è una differenza nel metodo produttivo. Però, alla fine di un lungo percorso, ci possiamo dire soddisfatti del risultato, in quanto siamo convinti di aver realizzato due miscele molto interessanti. Prima di andare sul mercato abbiamo svolto una fase di test per circa un anno. Per un progetto così importante volevamo essere sicuri che il prodotto avesse una percentuale di gradimento molto alta. Le nuove miscele vending sono sul mercato da metà novembre e siamo piuttosto fiduciosi. Anche ForYou ha debuttato a novembre, perché l’emergenza sanitaria ci ha penalizzato facendoci incontrare notevoli difficoltà nella fornitura di alcune parti e costringendoci a rimandare il lancio del sistema.

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

Moak ha un laboratorio interno, M-Lab. Cosa vi ha spinto ad adottare questa soluzione? La ricerca della qualità per noi è un tratto distintivo imprescindibile. Poter analizzare il caffè in tutte le sue parti ci permette di lavorarlo meglio e poterne controllare qualità e costanza, perché nell’Ho.re.ca. devi poter servire ai clienti un espresso tutti i giorni uguale. Siccome il caffè è un prodotto della terra e come tale subisce delle variazioni, è giusto che ci sia una quantità di analisi approfondite e, soprattutto, continuare a studiare i possibili miglioramenti. Perché oggi fai una miscela, ma il mercato cambia, si amplia, perfino il palato tende a mutare nel tempo, quindi sotto questo aspetto devi essere sempre pronto a proporre delle novità che siano in linea con quello che sono i trend di mercato con cui ti confronti. Come siete riusciti a gestire questo periodo di costi folli della logistica, di provenienze che non si trovano, ecc.? Come tutti gli altri, stiamo su48

bendo il costo enorme di tutte queste complicazioni. Prima dell’emergenza sanitaria Moak era un’azienda con una pianificazione puntualissima, ma siamo stati messi in difficoltà dal settore trasporti, anche se certe origini riusciamo a trovarle ancora, sebbene con prezzi diversi (molto più alti) e quindi ce la siamo cavata. Devo anche dire che tutto questo servirà in futuro a velocizzare alcuni passaggi: nel mondo degli imballaggi, ad esempio, noi siamo costretti a utilizzare un triplice involucro che contiene alluminio, Un materiale in questo momento ha un costo esagerato e scarseggia, quindi stiamo velocizzando dei test per sostituirlo e questo ci consentirà in tempi brevi di avere un imballaggio quantomeno riciclabile al 100% nella differenziata. Al momento lo stiamo testando, anche se in realtà avevamo iniziato il progetto due anni fa, perché nel nostro DNA c’è l’intenzione di arrivare ad avere un’azienda 100% “green”, fa parte dei nostri valori, ma non avevamo ottenu-

to risultati soddisfacenti e abbiamo continuato a cercare una soluzione. Ora tutti hanno velocizzato questo percorso, quindi anche con i nostri fornitori riusciamo a testare più novità, perché anche loro hanno velocizzato lo sviluppo di soluzioni alternative e sostitutive rispetto ai materiali esistenti. Penso quindi che da qui a qualche mese determinate evoluzioni ci saranno. Tra i vostri valori, la sostenibilità ambientale occupa quindi un posto importante? Decisamente sì. Il nostro primo prodotto bio lo abbiamo presentato dodici anni fa, quando di biologico ancora non si parlava, soprattutto in Italia. Mi piacerebbe spingere molto di più sull’acceleratore e ci sono progetti che io realizzerei domattina, ma i fornitori devono garantirti alcune parti che non sono sempre disponibili e quindi non dipende unicamente da noi. L’energia elettrica in azienda la produciamo in autonomia da almeno die-


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

ci anni e siamo riusciti ad ottenere l’eccedenza (noi ne produciamo circa l’80%) come energia verde tre anni fa, perché prima era difficile. Sull’energia siamo 100% verdi e sul gas stiamo chiudendo degli accordi per avere solo biogas. Ci lavoriamo da quattro anni. È un aspetto a cui tengo e che mi dà personalmente soddisfazione. La vostra azienda vanta anche un’agenzia di comunicazione interna. A cosa è dovuta questa scelta? Quindici anni fa abbiamo scelto di avere un’agenzia interna, “Forme Moak”, principalmente per due ragioni: la passione e la formazione di mia sorella Annalisa nell’ambito della comunicazione e il vantaggio di avere un team che lavora in azienda con noi. Questo ci permette di essere molto più rapidi e di condividere soddisfazioni e problematiche. La comunicazione è per noi fondamentale e, nel momento in cui i collaboratori li hai “in casa” e vivono le situazioni aziendali in prima persona, possono rivelarsi utili a

trovare soluzioni valide, sono risorse preziose in più. Secondo me questa è stata una scelta vincente, anche se si è trattato di un investimento importante. Oggi il nostro team è formato da sette persone e intendiamo portare la loro esperienza nella customizzazione anche nel vending. La vostra attenzione al mondo della letteratura e della cultura nasce da una passione di famiglia? Oggi si può comunicare con i mezzi “tradizionali”, ma anche seguendo dei target. La cultura, secondo noi, è fondamentale sia all’interno di un’azienda che all’interno di un Paese, che si evolve di pari passo con la diffusione della cultura. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo sempre cercato di spingere, di dare un contributo e con il PROGETTO MOAK CULTURA, da cui nasce il premio Caffè Letterario, che nel 2022 compirà venti anni, abbiamo ottenuto dei risultati importanti, cercando di dirigerlo anche verso altre forme d’arte, come la fotografia.

TORREFATTORI CAFFÈ MOAK

Cerchiamo di incoraggiare i giovani a fare di una passione un mestiere e contribuiamo a renderlo possibile. Oggi, a mio parere, un’azienda ha questo tipo di responsabilità: è come una famiglia, il centro del mondo di un gruppo di persone e se la filosofia di base è sana, consente di crescere a tutti i livelli, facendo del bene a tutta la comunità. Quindi determinati sforzi credo sia doveroso farli, come imprenditore. Il profitto stesso è conseguenza di tutta una serie di azioni: io non ho mai pensato di compiere un’azione per il guadagno. Ovviamente i risultati sono importanti, io sono un uomo di numeri, però parto dal presupposto che migliorano solo se funziona tutto il contesto e su questo lavoriamo tanto. Il mondo del vending sta aspettando Venditalia, finalmente in calendario dopo quattro anni. Voi ci sarete? Certo, noi ci saremo. Per Caffè Moak si tratta della prima presenza nel mondo del vending, quindi non possiamo mancare. 49


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

MONDO ASSOCIAZIONE

IL NUOVO RAPPORTO DI MERCATO EVA SU VENDING E OCS IN VENTIQUATTRO PAESI EUROPEI

EVA

LA

ANNO. PER LA PRIMA VOLTA È STATO QUANTIFICATO

PUBBLICAZIONE DEL SUO NUOVO RAPPORTO DI

IN TUTTA EUROPA IL SIGNIFICATIVO IMPATTO

MERCATO SULL'INDUSTRIA EUROPEA VENDING E

SULLE VENDITE E SUI RICAVI DELLO SCORSO

OCS. SEBBENE IL RAPPORTO RIVELI LE TENDENZE

ANNO, MENTRE ALTRI SVILUPPI DIMOSTRANO

ATTUALI E PIÙ RECENTI CON DATI FINO ALLA FINE

TENDENZE TECNOLOGICHE CONTINUE, NONCHÉ

DEL 2020, DEVE NATURALMENTE ESSERE LETTO

UN'ACCELERAZIONE NEL LANCIO DI ALCUNE

NEL CONTESTO DEI BLOCCHI E DELLE LIMITAZIONI

NUOVE INNOVAZIONI, INCLUSI I MICROMARKET E

ESTREME IMPOSTE ALLE IMPRESE LO SCORSO

VARIE SOLUZIONI DI PAGAMENTO.

50

HA

RECENTEMENTE

ANNUNCIATO


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

LO STUDIO COMPLETO CONSISTE IN UN RAPPORTO EUROPEO CHE DELINEA LE TENDENZE E GLI SVILUPPI A LIVELLO CONTINENTALE CON 24 RAPPORTI NAZIONALI INDIVIDUALI

Quest'anno, il rapporto è stato ampliato in termini di inclusione di due mercati aggiuntivi, vale a dire Finlandia e Norvegia, portando i mercati totali coperti a ventiquattro. Questi due paesi integrano i rapporti di mercato svedese e danese e completano un'analisi dettagliata della regione nordica. Da un punto di vista più ampio, il rapporto rivela i seguenti sviluppi: • In Europa ci sono 4,4 milioni di distributori automatici che realizzano 25,4 miliardi di vendite all'anno. • I ricavi totali del 2020 sono diminuiti del 31% dal 2019, arrivando a 12,3 miliardi di euro. • Il mercato italiano resta il più vasto, con oltre 800.000 macchine installate. • In Europa il rapporto è di circa 200 persone per distributore automatico. I Paesi Bassi hanno il tasso più alto (55 persone per ogni macchina), la Turchia quello più basso (1.890). • Il fatturato del mercato tedesco è di 2,53 miliardi di euro, in calo del 20% rispetto al 2019, ma rappresenta ancora il mercato più grande per fatturato. I distributori di bevande calde rappresentano il 96% delle vendite totali in Norvegia e il 94% in Finlandia. • Nonostante le perdite di entrate dovute a Covid-19 (pari al 14%), le tendenze in Polonia rimangono notevolmente positive,

con continui investimenti significativi in nuove macchine (aumento del 10% nel 2020). Questa edizione dell'EVA Market Report avvia una nuova e più efficiente categorizzazione dei mercati in un sistema a livelli, in cui i mercati più grandi (in precedenza i "big six") sono noti come Tier 1 e gli altri paesi sono organizzati in modo appropriato in Tiers 2, 3 e 4 a seconda delle dimensioni di quel mercato. Il report vede inoltre per la prima volta l'inclusione del segmento Coffee-to-go nel report nazionale del Regno Unito, dove il concetto è più forte e già consolidato. A partire dal prossimo anno, le statistiche su questo promettente segmento verranno estese agli altri mercati. Lo studio completo consiste in un rapporto europeo che delinea le tendenze e gli sviluppi a livello continentale e contiene un totale di 179 pagine, con 24 rapporti nazionali individuali contenenti ciascuno 22 pagine di dati. Come sempre, i soci EVA hanno libero accesso a tutti i report e possono richiederli direttamente tramite la segreteria dell’Associazione. Per informazioni ulteriori: vending@vending-europe.eu

MONDO ASSOCIAZIONE EVA

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

MONDO ASSOCIAZIONE

CONCESSIONI VENDING: AUDIZIONE DI CONFIDA AL SENATO PER IL DDL DELEGA CONTRATTI PUBBLICI

LO SCORSO 9 NOVEMBRE IL PRESIDENTE DELLE IMPRESE DI GESTIONE DI CONFIDA PIO LUNEL E L’AVVOCATO ANDREA NETTI, HANNO SVOLTO UN’AUDIZIONE PRESSO LA COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI DEL SENATO, NELL'AMBITO DELL'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 2330 (DELEGA IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI). POICHÉ IL TEMA DELLE CONCESSIONI RAPPRESENTA UNA DELLE PRINCIPALI PREOCCUPAZIONI PER 52

GLI OPERATORI DEL COMPARTO, L’ASSOCIAZIONE HA RITENUTO OPPORTUNO SEGNALARE ALLA COMMISSIONE ALCUNE DELLE MAGGIORI CRITICITÀ RISCONTRATE. NEGLI ULTIMI ANNI, INFATTI, IL COSTO DEI CANONI CONCESSORI PER I SERVIZI DI DISTRIBUZIONE AUTOMATICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE È CRESCIUTO COSTANTEMENTE, ARRIVANDO A RAPPRESENTARE TRA IL 60% E IL 70% DEL VALORE DELLA CONCESSIONE STESSA. INOLTRE, SEMPRE PIÙ SPESSO SI VERIFICANO


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

IL COSTO DEI CANONI CONCESSORI PER I SERVIZI DI DISTRIBUZIONE AUTOMATICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE È CRESCIUTO COSTANTEMENTE, ARRIVANDO A RAPPRESENTARE TRA IL 60% E IL 70% DEL VALORE DELLA CONCESSIONE STESSA.

CONCESSIONI CON PREZZI AL “MASSIMO RIBASSO” E CANONI CONCESSORI “AL MASSIMO RIALZO” (LA COSIDDETTA DOPPIA LEVA) CHE PORTANO LA CONCESSIONE STESSA A DIVENTARE ANTIECONOMICA. IL PROBLEMA PRINCIPALE IDENTIFICATO È LA MANCANZA DI UN’ANALISI PRELIMINARE VOLTA A CERTIFICARE LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER L’OPERATORE DELLA COMMESSA PUBBLICA.

L’ASSOCIAZIONE HA SPIEGATO CHE QUESTO AVVIENE PRINCIPALMENTE PERCHÉ IL METODO OGGETTIVO CON CUI L’AMMINISTRAZIONE DOVREBBE STIMARE IL DATO DI FATTURATO NON VIENE PRATICAMENTE MAI INDICATO E, INOLTRE, MANCA UNA VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA MATRICE DEI RISCHI, COME DEFINITA NELLE LINEE GUIDA N. 9 DELL’ANAC. Di seguito, il testo integrale dell’audizione sostenuta da Lunel e Netti in Senato

MONDO ASSOCIAZIONE CONFIDA

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MEMORIA PARLAMENTARE NELL’AMBITO DELL’ESAME DEL DDL DI DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI Premesse CONFIDA è l’unica associazione di categoria che rappresenta, a livello nazionale, l’intera filiera della distribuzione automatica di cibi e bevande. Socio effettivo di Confcommercio – Imprese per l’Italia e partner di EVA (European Vending Association), tra i suoi membri CONFIDA conta attualmente oltre 500 imprese operanti nei settori della gestione e fabbricazione dei distributori automatici di alimenti e bevande, della fabbricazione di prodotti utilizzati nella distribuzione automatica e nel settore dei servizi e della commercializzazione. Nel campo della distribuzione automatica, o vending, l’Italia è leader a livello internazionale. Il nostro Paese infatti ha la più ampia rete distributiva alimenta54

re automatica d’Europa con oltre 820 mila vending machine installate, seguito da Francia (590 mila), Germania (545 mila) e Inghilterra (421 mila). Sono più di 3000 le imprese della distribuzione automatica in Italia, con un indotto occupazionale di oltre 30 mila persone. A questi numeri si devono aggiungere le imprese coinvolte in tutta la filiera, come quella dei produttori alimentari e dei fabbricanti di accessori e di tecnologie per le vending machine. I distributori automatici sono un prodotto della tecnologia italiana apprezzata in tutto il mondo. I fabbricanti italiani di vending machine sono infatti leader a livello mondiale e circa il 70% della produzione italiana viene esportata all’estero. Tra le produzioni italiane del vending esportate anche all’estero non ci sono solamente le macchine, ma anche accessori tipicamente utilizzati nelle vending machine, quali prodotti in plastica monouso come bicchieri, agitatori di bevande e bottiglie.

La Pubblica Amministrazione e la distribuzione automatica I distributori automatici sono installati in tutta Italia sia nei locali appartenenti a privati sia nei locali delle Pubbliche amministrazioni quali uffici comunali, provinciali o regionali, scuole, università, ospedali. Più nello specifico, risulta particolarmente rilevante, in termini di fatturato, alla rilevanza dei distributori installati nella pubblica amministrazione che rappresenta circa il 18% del fatturato totale. Il peso della pubblica amministrazione è stato particolarmente evidente nel corso della Pandemia da COVID-19, quando l’obbligo di smart working per una parte dei dipendenti pubblici ha fatto registrare perdite importanti di fatturato per le imprese di gestione del servizio. Il danno, perciò, per le imprese di gestione è stato duplice: esse hanno subito, infatti, da un lato un danno derivante dal mancato guadagno, dovuto al calo degli introiti in connessione con la diminuzione delle consumazioni, dall’altro, un danno emergente, costituito dalle invariabilità


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

dei costi fissi. Nel corso del 2020 il Governo è intervenuto inserendo una norma per calmierare gli effetti negativi della crisi pandemica su questo settore, prevedendo la possibilità di rideterminare le singole concessioni a favore di quelle imprese che hanno mostrato un calo del fatturato conseguito dal concessionario per i singoli mesi interessati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 superiore al 33%. Questa misura, sebbene sia stata inserita una clausola di invarianza finanziaria che ne ha limitato l’applicazione, ha avuto effetti concreti sull’attività delle società di vending per ridurre i canoni. Tuttavia, il tema delle concessioni rappresenta una delle principali preoccupazioni per gli operatori del comparto in quanto ad oggi il canone concessorio è arrivato ormai ad essere il 60 - 70% del costo dell’intera concessione, rendendo molte di queste concessioni di fatto anti-economiche. Per questi motivi, si ritiene opportuno un intervento normativo volto a definire alcuni capisaldi della disciplina della concessione di servizi.

La concessione di servizi: criticità e prime indicazione di modifica A partire dal 2016, con l’adozione del nuovo codice dei contratti pubblici, il servizio della distribuzione automatica viene assegnato a seguito di un bando di gara per la concessione di servizio. Nel settore delle concessioni, e nello specifico nel servizio di somministrazione automatica di alimenti e bevande, le Pubbliche Amministrazioni tendono ad attribuire un’importanza marginale all’istruttoria svolta ex ante all’immissione sul mercato di una concessione. Tuttavia, la maggiore criticità riscontrata è mancanza di un’analisi preliminare volta a certificare la sostenibilità economica per l’operatore della commessa pubblica. Il codice dei contratti pubblici (D.lgs 50/2016) descrive alcuni elementi tipici del contratto di concessione e per la costruzione del bando di gara come l’indicazione del valore del fatturato del concessionario e l’adozione di un metodo oggettivo per la stima del valore di fatturato. Tuttavia, nonostante queste in-

dicazioni, in concreto le Pubbliche Amministrazioni aggirano il dettato normativo indicando un valore di fatturato che non è una stima del potenziale valore della concessione futura ma si risolve in una mera trasposizione del numero comunicato dal precedente gestore, senza che vi sia una effettiva verifica circa la veridicità di quel numero. Di fatto, il metodo oggettivo con cui l’Amministrazione dovrebbe stimare il dato di fatturato non viene praticamente mai indicato. La puntuale stima del fatturato è per altro necessaria affinché l’Ente pubblico possa definire nella maniera più accurata possibile tutte le caratteristiche della concessione, tra cui la durata, che deve essere stabilita in un tempo congruo. Molto spesso, nella pratica, la durata delle concessioni è talmente breve da non consentire il rientro dell’investimento economico e la commessa pubblica non diventa più economicamente vantaggiosa per l’imprenditore che dovrà rinunciarvi. Un altro elemento essenziale per la verifica di fattibilità economica e finanziaria della concessione è la valutazione pre-

MONDO ASSOCIAZIONE CONFIDA

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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 liminare della matrice dei rischi. Tale valutazione preliminare è definita nelle linee guida n. 9 dell’ANAC la quale suggerisce di prendere in esame le molteplici ipotesi di rischio, che vengono suddivise in griglie di “rischio generali”, definite dalle stesse linee guida, e griglie di “rischi speciali” individuabili dalle stesse autorità. Tali griglie, servono alle pubbliche amministrazioni per effettuare l’operazione preliminare di risk assessment e risk management. Un ulteriore problematica riscontrata nel sistema delle concessioni è quello della cosiddetta doppia leva. Le pubbliche amministrazioni tendono infatti sempre più frequentemente a rimettere a gara concessioni che impongono ai concorrenti, ai fini dell’aggiudicazione: a) il massimo rialzo sul canone concessorio a base d’asta; b) il massimo ribasso da applicare sui prezzi di vendita. Tale meccanismo, unito a concessioni immesse sul mercato in maniera superficiale e senza alcuna istruttoria fatta a monte sulla reale sostenibilità del contratto, aumenta in maniera esponenziale il rischio di immettere nel mercato concessioni antieconomiche. Ad oggi, a causa di tale meccanismo, circa il 50% delle concessioni sono di fatto in perdita. Sarebbe quindi opportuno introdurre un divieto espresso della possibilità di prevedere il sistema della doppia leva nelle gare pubbliche. Nel sistema normativo attuale del codice degli appalti, il procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta è un procedimento del tutto eventuale la cui attivazione è rimessa alla scelta discrezionale della PA. Nei contratti di concessione non esiste ad oggi l’anomalia dell’offerta che risulta invece definita nello specifico nel sistema degli appalti. Sul tema è intervenuto anche il Consiglio di Stato con alcune pronunce, specificando che se un bando sopra soglia comunitaria non prevede l’anomalia dell’offerta questo non riscontra problematiche, mentre nel caso in cui tale anomalia fosse verificata, allora si applica il sistema di anomalia dell’offerta degli appalti. Tuttavia, questa non può essere accettata come una soluzione definitiva perché il sistema delle concessioni proprio perché caratterizzate da una 56

matrice di conto economico dovrebbero avere legislativamente previsto di un sistema di verifica dell’anomalia che tenga in conto della diversa natura del contratto. È quindi necessaria approntare un sistema di verifica dell’anomalia chiaro e definito secondo le peculiarità specifiche della concessione. Un ultimo punto di criticità è di natura culturale degli stessi operatori del settore, i quali assistono in sede a concorrenti che al fine di aggiudicarsi la commessa si espongono ad offerte economiche che nei fatti risultano irrealizzabili e che sfociano in contratti in perdita con conseguente inadempimento del gestore. Questo è sicuramente dovuto alla mancanza di regole per la costruzione dell’affidamento della concessione. Si avranno dunque operatori che formuleranno offerte economiche realmente rispondenti al valore della commessa e altri che, approfittando della mancanza di regole precise e di controllo, sottrarranno quote di mercato attraverso offerte fuori mercato che spesso vengono poi risolte in successive risoluzioni contrattuali.

ALLEGATO 1 LE PROPOSTE PER LA RIFORMA DELLA CONCESSIONE DEI SERVIZI Proposta – Contratti tipo di concessione di servizi All’articolo 1, comma 2, lett. n), apportare le seguenti modifiche: dopo le parole “con particolare riguardo”, sono aggiunte le seguenti “alle concessioni di servizi ed” e dopo le parole “delle opere pubbliche”, sono aggiunte le seguenti “e dell’erogazione dei servizi resi in concessione”.

Relazione illustrativa La proposta di modifica introduce la possibilità che vengano predisposti, anche per la concessione di servizi, dei contratti tipo di project financing. Più nello specifico, quindi, si propone di estendere il perimetro della norma sulla scia di quanto già ipotizzato dall’ANAC con le Linee Guida n. 9 recanti il monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato pubblico privato. Ciò che

MONDO ASSOCIAZIONE CONFIDA

accomuna il project financing alle concessioni di servizi, infatti, è il fatto che entrambe le figure giuridiche possono essere ricondotte nell’alveo del partenariato pubblico-privato. Proposta – Sostenibilità delle concessioni di servizi All’articolo 1, comma 2, dopo la lett. n), inserire le seguenti: a) n-bis) Introduzione di un sistema volto alla verifica dell’anomalia dell’offerta nelle concessioni; b) n-ter) Introduzione, durante la fase di istruttoria e predisposizione della documentazione di gara da parte della Pubblica Amministrazione, di un sistema volto alla verifica preliminare dell’equilibrio economico e finanziario delle concessioni immesse nel mercato;

Relazione illustrativa La proposta, volta a garantire la necessaria sostenibilità economica della concessione dei servizi, è strutturata su due livelli. Nella prima parte, si chiede di regolamentare l’anomalia dell’offerta nelle concessioni di servizi in quanto si tratta di una assenza non trascurabile rispetto all’ impianto introdotto con il d.lgs. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici). Questa modifica è necessaria in quanto si ritiene non possa essere applicata ad una concessione di servizi l’attuale sistema di anomalia dell’offerta prevista per il sistema degli appalti in quanto la prima è caratterizzata da una matrice di conto economico. Nella seconda parte della proposta di modifica, si intende introdurre una norma che detta regole precise nella fase istruttoria avente ad oggetto la predisposizione dei documenti di gara per le concessioni in quanto, nella quasi totalità dei casi, la Pubblica Amministrazione mette a gara delle concessioni con flussi di cassa stimati senza avere la minima consapevolezza se quel flusso di cassa – in condizioni operative normali – consenta il rientro dell’investimento in un tempo dato. In aggiunta, l’assenza di istruttoria si traduce nell’introduzione nel mercato, senza controllo, tanto di concessioni in perdita, già a base d’asta, quanto di concessioni che generano una extra redditività a favore del concessionario.


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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

INNOVAZIONE

IL VENDING 5.0 DIGITALE E SOSTENIBILE

IL 25 OTTOBRE A HOSTMILANO, ALL'INTERNO DEL #FOODTECNOLOGYLOUNGE DI FEDERAZIONE ANIMA CONFINDUSTRIA, CONFIDA HA ORGANIZZATO UN WORKSHOP INTITOLATO "COVID-19: LA TRASFORMAZIONE DIGITALE E DEI CONSUMI DEL VENDING" ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE MASSIMO TRAPLETTI, DEL PROF. EMANUELE FRONTONI DELL'UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE 58

MARCHE E DEL PROF. STEFANO EPIFANI DELL' UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA E PRESIDENTE DEL DIGITAL TRANSFORMATION INSTITUTE. NEL CONVEGNO SI È PARLATO DEL PERCORSO CHE IL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA STA INTRAPRENDENDO SUI TEMI DELLA DIGITALIZZAZIONE E DELLA SOSTENIBILITÀ.


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

A introdurre i temi del convegno, il discorso del presidente di CON-

la crescita passa proprio attraverso una migliore comunicazione

FIDA Massimo Trapletti, di cui riportiamo di seguito una sintesi.

con il consumatore finale e una tecnologia evoluta. Diventa fondamentale capire le necessità del cliente finale e su quello lavorare, offrendogli quello che cerca anche negli altri canali. Con il Covid-19, nel digitale c’è stato un calo del 30%, seguito da una ripresa non ancora sufficiente e anche questo ha fermato lo sviluppo, nonostante gli incentivi di Industria 4.0. Lo stesso Covid ha però offerto altri stimoli: App per evitare il contatto diretto con la macchina, App per la selezione e il consumo, App per il pagamento, raggi UV all’interno delle macchine, per i prodotti. Anche la crisi quindi ci ha stimolati nello sviluppo di nuove soluzioni.

“Nel 2020 i consumi nel vending hanno registrato un calo, meno evidente nell’OCS grazie al mercato domestico. Il 2021si chiuderà con un -15% rispetto al 2019: la ripresa c’è, ma probabilmente non torneremo ai livelli pre-pandemia a causa della diffusione dello smartworking, una modalità lavorativa che farà inevitabilmente parte del nostro futuro. Vending è stato ammesso al 4.0 grazie allo sviluppo tecnologico (App, touch, ecc.). Uno studio di settore CONFIDA sullo sviluppo del comparto ha determinato che, secondo gli Associati,

INNOVAZIONE VENDING 5.0

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Per quanto riguarda la sostenibilità, l’altro grande tema del futuro, CONFIDA già da anni si muove in questo senso, perché la sostenibilità è un dovere da parte del nostro settore, ma è anche necessaria al settore per efficientare l’energia (minori consumi macchine, etichettatura, pack ecocompatibile, ecc.). Un altro importante aspetto che abbiamo affrontato, è quello del fine vita della plastica, con il progetto Rivending, una soluzione concreta per il riciclo di PET. Ma naturalmente non ci fermiamo qui: il prossimo obiettivo è il riciclo del polistirolo compatto, per “chiudere il cerchio del riciclo”. Il futuro del vending è tutto da scrivere e il PNNR può rappresentare un’importante occasione per il settore, ma dovremo essere capaci di essere propositivi”. Emanuele Frontoni, docente presso Politecnico delle Marche, ha illustrato le nuove tecnologie applicate al vending in seguito all’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del virus SarsCoV2 e le possibili evoluzioni del settore nell’era di Industria 5.0 60

Di seguito il suo intervento integrale. “Conosciamo il vending e le sue tante innovazioni tecnologiche, che sono già realtà, non progetti. Su queste macchine sono installati sistemi per collezionare dati, sono un occhio puntato sulle persone che si avvicinano e interagiscono con la vending. Vi parlerò di come la Commissione Europea guarda al vending 5.0, mettendolo in relazione con Industria 5.0 ricordando anche la necessità di un approccio etico. Non lo fanno tutti: l’Europa è l’unica ad avere una legislazione evoluta sull’intelligenza artificiale. Grazie a questi dati abbiamo cercato di ricostruire cosa sia successo e abbiamo ricostruito un “pre” e un post Covid (ammesso di trovarci davvero nel “post”) anche per ribadire i concetti espressi dal presidente Trapletti “dati alla mano”. Alcuni dati sono evidenti. Una decrescita del traffico, che resta ancora molto basso, anche se con un’eccezione molto importante: il mondo ospedaliero.

Chi si ferma davanti alla vending machine e come è cambiata l’abitudine a fermarsi? E pur se l’ospedale “regge”, in termini di traffico, sono le persone che passano vicino a una vending machine ad essere cambiate. Questo non vale sempre: dove ci sono dei giovani e della formazione, dei centri sportivi, troviamo dei dati che sono in controtendenza. Questa fascia di consumatori continua a frequentare, anzi, incrementa le sue soste e i suoi acquisti al distributore automatico. Una cosa è chiara: non possiamo più basarci su considerazioni fatte pre-Covid. Il mondo è cambiato al punto tale che tutte le aree del venduto sono diverse da prima. Parliamo -nel vending- di snack e di caldo, ma il mix di prodotto è completamente diverso da prima: Ci sono nuove referenze, c’è uno spostamento verso il salato e, in generale, la vending machine ha sostituito il bar, costretto a lungo alla chiusura e soggetto a restrizioni. Ci sono cambiamenti significativi anche nei metodi d’acquisto: se


guardiamo al mondo delle stazioni e le aree self, la crescita delle App, misurata sul nostro campione, è del 563% . Queste soluzioni sono ormai molto utilizzate. La domanda da porsi, a questo punto, è quali di queste App sopravviveranno, perché ce ne sono molte, troppe per il settore. Sicuramente, però, è evidente che nel post, rispetto al pre, tutti i sistemi di vendita legati alle App (ma anche la “classica” chiavetta cahless) continuano a crescere fortemente. In questo scenario, cambiano completamente le fruizioni, perché nel nostro immaginario gli orari o i giorni in cui vengono maggiormente utilizzate quelle macchine sono rimasti stabili, ma dobbiamo invece rivedere la pianificazione del rifornimento e della logistica a supporto delle macchine e non è un passaggio da poco… Dobbiamo abituarci a basare le nostre azioni sui dati. La Commissione Europea a gennaio ha lanciato l’idea del 5.0, che nasce da tanta letteratura scientifica nel set-

tore, dove i concetti fondamentali sono quelli che abbiamo già evidenziato. Il manifesto della Commissione recita testualmente: “Verso un’industria europea sostenibile, umanocentrica e resiliente”. Per la Commissione Europea, “L’industria 5.0 riconosce il potere dell‘industria di raggiungere obiettivi sociali al di là dei posti di lavoro e della crescita per diventare un fornitore di prosperità resiliente, facendo sì che la produzione rispetti i limiti del nostro pianeta e mettendo il benessere dei lavoratori al centro del processo di produzione”. Queste tematiche possono essere tradotte in quello che abbiamo provato a teorizzare oggi, che è quello del vending 5.0. Abbiamo sfruttato l’ondata 4.0 anche per ottenere vantaggi importanti, come le interconnessioni e gli iperammortamenti, grazie al lavoro delle Associazioni: ora dobbiamo sfruttare l’ondata di Industria 5.0 per un concetto di vending che contenga quanto ci siamo detti. Quale sarà il vending del futuro? Sicuramente sarà un ven-

INNOVAZIONE VENDING 5.0

ding ricco di intelligenza artificiale . Questo vuol dire avere capacità di percezione (sensing) di misurare ciò che accade, ma anche di prevedere. E sarà un vending contactless , con sempre minore contatto fisico. Un vending con un approccio legato alla comunicazione con il cliente (raccolta dati, personalizzazione, avatar, ecc.) grazie a App e touchscreen e dynamic prices. Tutte queste cose sono già presenti, ma dobbiamo unificare, non possiamo avere sistemi tutti diversi. Ci serve una visione unitaria. Abbiamo necessità di riguardare tutto quello che sapevamo sul vending, necessità di farlo insieme per avere nuove capacità di progettazione, dobbiamo pensare a un’ulteriore rivoluzione che guardi al concetto di sostenibilità e che veda il digitale come mezzo a supporto di questa sostenibilità. Tutta questa sfida ha molto a che fare con il PNNR e per realizzare tutto questo è necessario avere progettualità condivisa università-imprese, imprese-imprese, sotto la regia delle Associazioni”. 61


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

A seguire, la relazione del Prof. Stefano Epifani, docente presso Università La Sapienza e presidente del Digital Transformation Institute. “Cosa succede quando la trasformazione digitale impatta su un settore? Occorre innanzitutto chiarire due concetti: cos’è la trasformazione digitale e quali sono i driver tecnologici e i loro impatti. Al concetto di trasformazione digitale possiamo dare almeno due significati: uno è relativo alla sua dimensione di processo, l’altro a qualcosa che attiene alla dimensione di senso. Dobbiamo prenderle entrambe in considerazione per non perdere una parte importante di quello che è il processo trasformativo che stiamo vivendo. La stessa parola “informatica” nasce come sintesi di informazione automatica, quindi noi la utilizziamo per automatizzare processi e flussi informativi il che vuol dire, talvolta, reingegnerizzarli. Quindi quando parliamo di trasformazione digitale non possiamo pensare solo all’informatica, perché sarebbe riduttivo e perché sappiamo che questo accade da almeno quarant’anni. 62

Cosa c’è oltre la digitalizzazione e la reingegneralizzazione di processo? Sono entrambe caratterizzate da una dimensione endogena e da un’attenzione al “come”. Quando parliamo di digitalizzazione parliamo di qualcosa che attiene la scelta della singola azienda, dipende da una scelta organizzativa, della singola persona: non arriverà nessuno a obbligarci a digitalizzare il processo. E riguarda il modo in cui facciamo le cose. Quando parliamo di trasformazione digitale, parliamo di qualcosa di diverso: mentre noi siamo impegnati a realizzare un processo di digitalizzazione del processo di produzione, il mondo sta cambiando. Cambia perché la pervasività della trasformazione digitale si porta dietro un cambiamento sociale. In altri termini, quanto più le persone si abituano ad avere a che fare con oggetti tecnologici, tanto più rimediano processi e relazioni di quegli oggetti tecnologici. Ad esempio, lo smartphone è qualcosa che rimodula il modo in cui interagiamo con i nostri interlocutori, con gli strumenti con cui abbiamo a che fare, con l’ecosistema di riferimento. Questo cambiamento è caratterizzato da

due fenomeni: primo, non si tratta più di una questione endogena, quindi non possiamo decidere noi che i clienti o i loro consumatori vengano in qualche modo tecnorideterminati, loro affrontano questo percorso di cambiamento comunque, che ci piaccia o no. Le abitudini delle persone cambiano e cambiano in funzione dello sviluppo del digitale. Questo porta una trasformazione profonda nella società e nell’economia e quindi non ci basta assicurarci del fatto che le nostre macchine siano digitalizzate, che i nostri processi siano digitali, dobbiamo anche chiederci se il fatto che la digitalizzazione sia così pervasiva non abbia portato un cambiamento nelle abitudini e nelle leve di scelta e nelle leve di valore dei nostri clienti e dei loro clienti, i consumatori. La domanda, a questo punto, non è tanto se sono bravo a produrre quello che faccio, ma cosa diventa il mio prodotto in un mondo che è cambiato. Ad esempio, siamo sicuri che, se produco le migliori canne da pesca del mondo, quelle canne da pesca avranno ancora senso se le persone non vanno a pesca? Il mio compito reale non è digitalizzare l’azienda, ma comprendere


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022 come cambi il senso dell’azienda in un contesto che, indipendentemente dalla mia scelta, è già cambiato. Questo è il tema della rivoluzione di senso sottesa alla digitalizzazione. Ed è un tema che ci piace poco. Ma non piace poco a noi nel 2021, piace poco agli esseri umani, perché hanno da sempre un rapporto conflittuale con l’innovazione. Quanto le nostre leggi oggi non nascono per supportare l’innovazione ma per cercare di limitarne l’impatto? Pensate a quello che abbiamo fatto quest’anno con il lockdown e mai avremmo pensato di poter fare ma che, costretti a farlo, ci siamo scoperti in grado di fare, fino al punto di rendere le nuove abitudini comportamenti quotidiani. Quanto i comportamenti precedenti sono stati influenzati dalla paura di uscire dalla zona di comfort? E quante strategie aziendali seguono questa linea? Se non rispondiamo a queste domande corriamo il rischio di interpretare la trasformazione digitale come mera digitalizzazione, mentre sono due fenomeni ugualmente importanti, ma distinti. Una cosa è implementare strumenti digitali, un’altra è cambiare i comportamenti organizzativi e comprendere quanto questo cambiamento impatta sui modelli di business. Rischieremmo di riempire le nostre aziende di tecnologie ma di utilizzale come se fossimo vittime dei processi digitali. Questo richiede una presa di coscienza diretta. Siamo convinti che la rivoluzione sia in atto, ma che riguardi qualcun altro. Invece riguarda tutti noi. Rispetto alla capacità di interpretare la trasformazione digitale come un fattore di crescita rispetto i modelli di sviluppo (sostenibile o meno), l’Italia si trova in classifica appena sopra la Romania e la Bulgaria. Questo fatto va vissuto con un’aggravante: negli ultimi due anni la quasi totalità delle persone ha incrementato moltissimo la dinamica d’uso degli strumenti digitali. Questo non vuol dire che è aumentato il livello di consapevolezza di questi strumenti, però li stanno usando e noi viviamo in una società che viaggia letteralmente “a due marce”: da una parte, quella degli utenti abituati ad utilizzare alcuni meccanismi di interazione; dall’altra, abbiamo la marcia del paese che è talmente lento da non ancora concepire quali sono le dinamiche della digitalizzazione. Questo si traduce, dal punto di vista microeconomico (piccole aziende) in una zavorra che abbiamo sulle spalle quando facciamo

innovazione, ma non deve impedirci di fare innovazione! È bene averne consapevolezza, perché dobbiamo comprendere come gestire un percorso di cambiamento. Questa è la situazione generale. Noi abbiamo il dovere, come parti sociali, di comprendere che ognuno di noi deve superare la singola dimensione della digitalizzazione e chiedersi che senso abbia oggi il proprio ruolo in un contesto di trasformazione digitale. Trasformazione che ha impatti enormi su un settore, quello della DA che, come sapete, ha un percorso che parte da lontano (1880 primo distributore automatico a Londra, per le cartoline). Parlando di tecnologie, abbiamo molte tessere di un puzzle: si parte da cose apparentemente banali come il cloud computing, senza il quale non avremmo il controllo da remoto, dati informativi, pubblicità dinamica sul display, dati in tempo reale sui prodotti, rimanenze, gestione give away, ecc. Questo fatto abilita però un’altra dimensione, quella dell’IoT, che riguarda da vicino il vending, perché per capire quanto questo cambierà tanto profondamente l’oggetto che conosciamo (non solo in termini evolutivi, ma trasformativi) ecco che dobbiamo chiederci cosa significhi l’IoT rispetto ai nostri apparati. Vuol dire che le macchine hanno un’identità, quindi possono essere riconosciute in rete, condizione che abilita connessione con la rete e con gli utenti e questo vuol dire che le macchine cominciano ad avere dei sensi, ascoltano quello che succede intorno, fanno analisi di rumori e conversazioni, fanno analisi dei movimenti, interagiscono con la rete e con altri oggetti, a volte senza nemmeno dircelo. E se aggiungiamo un altro elemento, in Italia ancora enormemente sottovalutato, quello dei social media, inizieremo a ragionare di processi di interazione che non sono più soltanto uomo-macchina, ma uomo-uomo attraverso la macchina, che vedono nella vending machine un attore attivo, che va dai banali “pay with post” a molte altre interazioni interessanti tra vending machine e social media (es. potenziale personalizzazione dell’offerta per recuperare l’utenza giovane, utilizzando i loro linguaggi). Ancora, quando si parla di blockchain si parla di bitcoin, di criptovalute. Ma non è il pagamento il reale impatto quando si parla di blockchain, quanto le tecnologie alla base della blockchain. Siamo in un contesto associativo e le BLT forniscono

INNOVAZIONE FABBRICANTI VENDING BWT 5.0

strumenti alle associazioni per abilitare i diversi venditori, fornitori ed associati a costruire ecosistemi. Come possiamo costruire ecosistemi in un contesto competitivo, di aziende concorrenti tra loro? Possiamo immaginare di vedere nell’adozione delle tecnologie distribuite come blockchain degli strumenti che ci consentono di guardare alla rete delle reti di vending machine come a un’unica entità collaborante. Una rete costituita da centinaia di migliaia di punti sul territorio italiano che possono condividere alcuni servizi paralleli e complementari all’attività di vendita permette, ad esempio, di condividere sistemi e strumenti per riciclare meglio i prodotti; permette, attraverso la tokenizzazione, di creare un vantaggio per il consumatore che fa riferimento alle vending machine che aderiscono alla rete stessa. In questo modo, i comportamenti virtuosi del consumatore si trasformano in vantaggi economici o servizi, senza dover condividere l’hardware o il software (nessuno lo condividerà mai!), ma una serie di regole che permettano di abilitare dei servizi per l’utente che non siano confliggenti con il proprio core business, ma che semmai lo trasformerà in qualcosa di nuovo e diverso. Questo è possibile e consente di valorizzare tutta una serie di azioni dell’utente grazie a meccanismi di tokenizzazione. Pensiamo alla realtà virtuale o alla realtà aumentata, immaginiamo una vending machine che consenta di “provare” un paio di occhiali prima di acquistarli, facendo anche un’ottima analisi biometrica dell’utente. Una cosa è certa: la trasformazione digitale porta a un processo di mediazone che implica delle vittime, oltre a portare vantaggi: dobbiamo riuscire a comprendere come reintermediare i gusti dei consumatori in modo da reinserirci nei loro processi di scelta. Tutte queste tessere del puzzle vedono nell’AI un elemento di coordinamento che dà una dimensione di ecosistema alle singole tecnologie, perché il loro vero valore non è quello esercitabile singolarmente, ma guardando il puzzle nella sua interezza. Non è tanto interessante la vending machine che implementa un sistema di realtà virtuale, ma quella che implementa una combinata di queste tecnologie che, utilizzando la AI come articolatore, riesce a ridefinire il modello di business. Perché tutto questo ha un impatto sostanziale sia 63


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sulla dinamica di gestione del prodotto che sul processo di interazione con l’utente. Due elementi che, se toccati, cambiano il modello stesso di business. Quello che dobbiamo chiederci è come cambierà nei prossimi 5 anni il modello di business e capire come mantenere valore su degli strumenti complessi che devono implementare non soltanto hardware, ma logica, servizio, una dimensione che impatta realmente sul modello di business. Dobbiamo identificare modelli che prevedano queste dinamiche di concorrenza, altrimenti rischiamo di essere disintermediali. L’utilizzo della rete di cui la struttura già dispone, al contrario, metterà voi operatori nella posizione di essere estremamente competitivi. Siete gli unici ad avere quel tipo di rete e a poter profilare l’utente. Questo livello di integrazione, combinato con le tecnologie che abbiamo visto, è possibile. Realizzarlo oggi non è questione di tecnologia, ma di modernizzazione del business, di scelta e di forza, perché se capiamo che insieme si riesce a fare qualcosa che singolarmente è impensabile, a quel punto abbiamo trovato 64

quella chiave di lettura di sostenibilità di quell’industria 5.0 che vede nella sostenibilità economica del settore un elemento non trascurabile”. Massimo Trapletti ha chiuso il convegno rivolgendosi ai presenti e invitandoli a riflettere su quanto esposto dai due esperti, auspicando una maggiore consapevolezza dell’importanza della coesione e rinnovando il sostegno di CONFIDA alle imprese, cha passa anche dallo sviluppo di un sistema unitario e condiviso per tutto il settore. “L’augurio che faccio a tutti è che questi stimoli, queste provocazioni lanciate dagli interventi dei due professori non ci lascino indifferenti, ma ci spingano a fare qualcosa per il futuro, perché insieme possiamo incidere in modo significativo. Ogni azienda, singolarmente, porta avanti iniziative personali sicuramente lodevoli, ma che possono incidere relativamente alla dimensione dell’azienda sul territorio. Siamo leader a livello europeo nel vending, dobbiamo

INNOVAZIONE VENDING 5.0

rimanere leader in futuro e abbiamo tuti i mezzi per essere propositivi e competitivi. A livello di protocollo del vending ci muoviamo nell’ottica della digitalizzazione e abbiamo dei sistemi di standardizzazione dei dati che non sono più attuali per i sistemi di pagamento, perché il mondo va più veloce. CONFIDA sta lavorando con il PoliMi a delle proposte anche a livello europeo ed internazionale che coinvolgono anche gli USA, perché abbiamo capito che il mondo e i consumatori stanno evolvendo. È vero, come settore siamo spesso intermediati, abbiamo un interlocutore che non guarda a quelle che sono le esigenze reali del consumatore finale, ma agli interessi della singola azienda in cui noi siamo distributori. Però qualcosa dobbiamo fare, dobbiamo uscire da questa logica e sicuramente, anche attraverso idee che vengono da altri settori, riusciremo a fare qualcosa insieme e a porci come CONFIDA a livello innovativo anche a livello europeo e, se possibile, anche oltre”.


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

APPUNTAMENTO IN FIERA

MARCA BY BOLOGNAFIERE RINVIATO AL 12 E 13 APRILE 2022

DOPO L’ANNUNCIO DEL POSTICIPO DETERMINATO DALL’ESCALATION DEGLI INDICATORI PANDEMICI EVIDENZIATI SU SCALA NAZIONALE, BOLOGNAFIERE ANNUNCIA LE NUOVE DATE DELLA 18ESIMA EDIZIONE DI MARCABYBOLOGNAFIERE: LA MANIFESTAZIONE È STATA RIPROGRAMMATA AL 12 E 13 APRILE 2022. UN POSTICIPO DI TRE MESI, DUNQUE, CHE CONSENTIRÀ ALLA BUSINESS COMMUNITY MDD DI ORGANIZZARE CON MAGGIORE TRANQUILLITÀ L’AGENDA DEGLI INCONTRI IN FIERA E, AGLI OPERATORI INTERNAZIONALI, DI PIANIFICARE LA VISITA ALL’EVENTO POTENDO PRESUMIBILMENTE CONTARE SULLA NORMALIZZAZIONE DEI COLLEGAMENTI. Con oltre 900 aziende espositrici, la presenza della DMO e dei

Servizi) cui è dedicata la ottava edizione di MARCA TECH. Mar-

buyer nazionali e internazionali MarcabyBolognaFiere 2022

cabyBolognaFiere è un evento organizzato da BolognaFiere, in

si conferma la piattaforma espositiva di riferimento per i pro-

collaborazione con ADM, Associazione Distribuzione Moderna.

tagonisti della PL food, non food e, con logica di filiera, per gli operatori di due ambiti fortemente collegati: quello dei prodotti

Il Comitato tecnico scientifico 2022 vede la presenza di: ARD/

freschi, a cui è dedicato un format esclusivo – MARCA FRESH

ERGON, BRICO IO, C3, CARREFOUR, CONAD, COOP, CORA-

– focalizzato quest’anno all’innovazione del comparto e quello

LIS, CRAI, DESPAR, D.it – DISTRIBUZIONE ITALIANA, ITALY

riferito al settore dei beni intermedi per la supply chain MDD

DISCOUNT, LEKKERLAND, MARR, SELEX, S&C CONSORZIO

(Packaging, Logistica, Materie Prime, Ingredienti, Tecnologia e

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APPUNTAMENTO IN FIERA

NUOVE DATE PER SIGEP 2022, IN PROGRAMMA DAL 12 AL 16 MARZO

SIGEP - THE DOLCE WORLD EXPO LA MANIFESTAZIONE DI IEG – ITALIAN EXHIBITION GROUP DEDICATA AL MONDO DELLA PASTICCERIA, DEL CAFFÈ E DEL GELATO, IN CALENDARIO NEL MESE DI GENNAIO, VIENE RINVIATA A CAUSA DELLA PANDEMIA E RIPROGRAMMATA DAL 12 AL 16 MARZO PRESSO LA FIERA DI RIMINI. LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, ALLA LUCE DEGLI ATTUALI INDICATORI PANDEMICI, VALUTANO INFATTI IMPOSSIBILE UN’AFFLUENZA SIGNIFICATIVA TANTO DALL’ITALIA QUANTO DALL’ESTERO, EUROPA COMPRESA. IN PARTICOLARE, LE SOLLECITAZIONI PERVENUTE IN TAL SENSO DA TUTTE LE COMPAGINI ASSOCIATIVE DI SIGEP, HANNO MESSO IEG NELLE CONDIZIONI DI PRENDERE ATTO CHE L’EVOLUZIONE DELLA PANDEMIA NON AVREBBE CONSENTITO DI MANTENERE LA MANIFESTAZIONE NELLA TERZA DECADE DI GENNAIO.DI QUI LA DECISIONE DI IEG DI UNO SPOSTAMENTO NELLA MIGLIOR DATA POSSIBILE, QUELLA DEL MESE DI MARZO. 67

APPUNTAMENTO IN FIERA SIGEP 2022


• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022

APPUNTAMENTO IN FIERA

VENDITALIA 2022 SCEGLIE RADIO 24 COME MEDIA PARTNER

TRA LE NOVITÀ DELLA PROSSIMA EDIZIONE DELLA FIERA INTERNAZIONALE DEL VENDING, LA COLLABORAZIONE CON RADIO 24, PRESENTE CON UNO STUDIO IN DIRETTA DALLA FIERA

VENDITALIA, ARRIVATA ALLA SUA 12ESIMA EDIZIONE, IN PROGRAMMA DALL'11 AL 14 MAGGIO 2022, SARÀ OSPITATA DAI PADIGLIONI DI FIERAMILANOCITY IDONEI AD OSPITARE IN TOTALE SICUREZZA ESPOSITORI E VISITATORI E PRESENTA NEWS, TREND E COLLABORAZIONI SEMPRE PIÙ RILEVANTI. Tra le novità dell’edizione 2022 della più importante manifestazione internazionale della Distribuzione Automatica, organizzata da Venditalia Servizi e promossa da CONFIDA – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica - che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera del vending, di assoluto rilievo è l’accordo di media partner sottoscritto con Radio 24, emittente radiofonica del Gruppo 24 ORE.

lizzata ad hoc che coprirà le fasce di maggior ascolto della radio, un’utile e ulteriore vetrina per l’evento, indispensabile per poter coinvolgere nuovi potenziali visitatori e amplificare i valori di un settore in ampia crescita e sempre più trasversale, ormai passato da canale di distribuzione a tecnologia disponibile per qualunque applicazione e mercato.

Per l’occasione sarà allestita una postazione all’interno dei padiglioni, da dove Radio 24 trasmetterà alcuni dei suoi programmi più in linea con le tematiche della manifestazione.

Venditalia si pone così l’obiettivo di diventare un evento unico, che coinvolge a 360° tutte le aziende presenti sfruttando al meglio gli strumenti di comunicazione per offrire maggiore visibilità a tutta la filiera del vending, presente in manifestazione.

Non solo. La partnership prevede, nelle due settimane antecedenti la manifestazione, una campagna di comunicazione rea-

L’appuntamento con Venditalia 2022 e con il futuro del vending è dall'11 al 14 maggio 2022 nei padiglioni 8-12 di Fieramilanocity.

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APPUNTAMENTO IN FIERA VENDITALIA 2022


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OGGI LA COMUNICAZIONE È FONDAMENTALE. IL BONUS È UN'OCCASIONE DA NON PERDERE PER INVESTIRE SU D.A. ITALIA Il Decreto Rilancio conferma, per il 2022, la misura del bonus pubblicità al 50%. L’ammontare del credito d’imposta viene calcolato sull’imponibile dell’intero investimento annuo.



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