Arte Bianca lunedì 30 aprile 2012

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova

GRUPPO GIOVANI ANCHE AD ENNA LA COLLABORAZIONE FA LA DIFFERENZA / 4 RICETTE FOCACCIA CON FARINA D’AVENA / 8 QUI LOMBARDIA FESTA SOCIALE DEI FORNAI / 11 fornaioamico.it – L’Arte Bianca online Settimanale informativo della

Anno LXVII

FEDERAZIONE ITALIANA

LUNEDÌ

PANIFICATORI, PANIFICATORI

30 APRILE 2012

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p a n i f i c a z i o n e

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PASTICCERI E AFFINI

Con pratiche scorrette la Gdo uccide le piccole aziende alimentari Una tesi di laurea dà conto delle iniziative unilaterali messe in atto dalle catene di supermercati nei confronti dei fornitori. Il presidente La Sorsa: «Ci auguriamo che le norme in materia recentemente emanate pongano fine a questi abusi»

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L’EDITORIALE

el febbraio di quest’anno un gruppo di agricoltori della Campania ha messo in piedi un movimento denominato Resistenza Contadina, per cercare di far sopravvivere le piccole imprese agricole del territorio. Fin qui poco di nuovo, se non fosse per il manifesto che individua problematiche che vanno ben oltre i temi di interesse del mondo agricolo, tanto da toccare direttamente tutta la produzione agroalimentare che, come la panificazione stessa dimostra, è in larghissima parte composta da piccole imprese quasi sempre a carat-

l Governo sembra essere conscio del problema. Nel decreto sulle liberalizzazioni (n. 1 del 24 gennaio 2012), entrato in vigore lo scorso 24 marzo, ha infatti preso di petto la questione, predisponendo tempi di pagamenti certi per le forniture dei prodotti agroalimentari. In questo modo tutti i panificatori che effettuano forniture ai supermercati potrebbero essere certi di essere pagati entro sessanta giorni dalla consegna della merce. Tra il dire e il fare, come si suol dire, c’è però di mezzo il mare e non è detto che poi le cose miglioreranno. Da noi il detto che «fatta la legge, trovato l’inganno», rappresenta, più che un proverbio, un vero e proprio modo di fare. La Gdo potrebbe benissimo trovare nuovi modi e mezzi per “rimediare” alle implicazioni connesse all’applicazione delle legge. E i modi per farlo sono tantissimi. A elencare le pratiche

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di Edvino Jerian

Fare ciò che è necessario

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Ottobre sarà il mese del pane fresco

Brescia: stare insieme, un valore strategico

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n bambino su tre è in sovrappeso e uno su dieci obeso. Come se non bastasse, nel 50 percento dei casi c’è il rischio che l’obesità si prolunghi anche nella vita adulta. A lanciare l’allarme è stata l’Andid, l’associazione nazionale dei dietisti italiani (con la quale la Federazione italiana panificatori sta avviando un rapporto di collaborazione), in occasione del 24° Congresso nazionale della categoria, che si è tenuto a Verona la scorsa settimana. A PAGINA 7

Il 16 aprile scorso, si è svolto a Brescia un incontro sullo stato e sui problemi della panificazione artigiana, organizzato dal Sindacato provinciale panificatori, guidato da Francesco Mensi. L’incontro ha consentito ai fornai del Bresciano di confrontarsi con il presidente onorario della FIPPA, Edvino Jerian, e con il vicepresidente Roberto Capello.

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Primo Piano

Le pratiche scorrette della Gdo Una tesi di laurea dà conto delle iniziative unilaterali messe in atto dalle catene di supermercati nei confronti dei fornitori. Il presidente La Sorsa: «Ci auguriamo che le norme in materia recentemente emanate pongano fine a questi abusi» segue dalla prima

commerciali scorrette che normalmente la gdo impone ai propri fornitori ci ha pensato uno studente dello Iulm di Milano, Arnaldo Santi che, al fenomeno, ha dedicato la propria tesi di laurea, di cui ha dato ampio conto il fattoalimentare.it. Sfogliandola ci si trova di fronte a un vero e proprio campionario di ingiustizie di cui gridare allo scandalo parrebbe poco. E non a caso, il commento del presidente dei panificatori La Sorsa non poteva essere più diretto: «Così si uccidono le piccole aziende alimentari». Le mille e una ingiustizie Il commento del presidente La Sorsa a qualcuno potrebbe sembrare esagerato. Ma basta conoscere il funzionamento del cosiddetto «listing fee», per capire che non lo è affatto. Cos’è, è presto detto: vuoi il tuo prodotto sugli scaffali? Bene, devi pagare. E tanto. Nel capitolo della tesi in cui illustra queste pratiche, Santi spiega che il costo per garantire la presenza del prodotto sugli scaffali oscilla tra gli 800 e i 1.500 euro per ogni prodotto per ciascun punto vendita. Un’enormità che rappresenta una vera barriera per l’accesso al mercato. Lo stesso qualcuno magari può pensare che la cosa non interessi i “piccoli” produttori, ma non è asso-

L’EDITORIALE di Edvino Jerian

Fare ciò che è necessario segue dalla prima

tere familiare. Vale la pena di riportare alcuni tra i punti proposti dal manifesto: “Un sistema di distribuzione del cibo che strozza i margini di chi lavora, molto al di sotto della soglia di convenienza. Il valore dei nostri prodotti si è progressivamente ridotto, soprattutto quando sono destinati alla grande distribuzione alimentare. Una legislazione che privilegia sempre di più i processi industriali del cibo. Le norme del settore agroalimentare penalizzano le produzioni di piccola scala e in alcuni casi determinano l’abbandono di metodi produttivi tradizionali, la

lutamente così. La pratica degli “sconti di fine anno” è tristemente famosa fra gli addetti della panificazione che servono la grande distribuzione. È difatti prassi consolidata quella di richiedere sconti retroattivi in chiusura dell’anno fiscale. Aspetto che, come sottolinea Santi, incide in misura anche significativa, oltreché imprevedibile: «il problema non è solo la redditività, ma anche l’impossibilità di programmare gli investimenti». Altro punto dolente è quello che riguarda il rispetto dei pagamenti: «In assenza di controlli, alcuni catene di supermercati pretendono uno sconto non solo per pagare le merci nei termini pattuiti, ma anche per rispettare i termini di legge», spiega Santi. E questa non è neanche la cosa peggiore che possa capitare. Che cosa ci potrebbe essere di peggio? Di peggio ci sono gli sconti non concordati, come quello deciso del luglio 2009 dal gruppo Carrefour Italia, che ha coinvolto anche i panificatori. In quell’occasione, una lettera del gruppo ha spiegato ai fornitori che: «per affrontare la crisi dei consumi che sta colpendo molte famiglie italiane, ha deciso di premiare la fedeltà dei propri clienti con sconti sulla spesa applicati a tutti i possessori di Carta Spesamica.

Questa attività verrà effettuata nel mese di agosto 2009. Il gruppo Carrefour, al fine di remunerare questa iniziativa promozionale decisa unilateralmente, ha quindi richiesto un contributo straordinario - a tutti i fornitori delle merceologie fresche, quali Ortofrutta, Carne, Pesce, Salumi e Formaggi, Gastronomia e Panetteria - ovvero uno sconto pari al 20% sul consegnato di una settimana».

burocratizzazione diviene spesso insostenibile per le piccole aziende. Il proliferare di adempimenti burocratici, spesso oltre ogni logica, costringe i panificatori a destinare tempo e risorse che vengono così distolte dall’attività produttiva vera e propria. Assistiamo ad una omologazione dilagante dei prodotti alimentari. La competizione commerciale si gioca pressoché esclusivamente sul prezzo, rendendo sempre più difficile la sopravvivenza di quei produttori che puntano sulla cura nelle scelte delle materie prime, dei prodotti locali e pratiche produttive tradizionali .” L’apertura dell’Arte Bianca dedicata alle pratiche che la Grande distribuzione organizzata mette brutalmente in atto, non fa che confermare quanto sopra. E’ innegabile come il manifesto, in estrema sintesi, colga i motivi centrali

della crisi che sta investendo anche il nostro mondo per cause che sono aggiuntive e indipendenti dall’andamento delle crisi economiche internazionali in corso. In altre parole, dobbiamo prendere atto che le questioni che il manifesto solleva non potranno certo trovare soluzione in un quadro di miglioramento dell’economia generale poiché i fenomeni sopra descritti si sono avviati in momenti nei quali l’economia era ancora in fase di crescita e continueranno, verosimilmente, in modo sempre più rilevante nel futuro, qualunque sarà la situazione economica del nostro Paese e dell’Europa. Sbaglia, dunque, chi spera che una soluzione delle grandi crisi economiche europee risolva anche i nostri problemi. Un piccolo gruppo di contadini campani si è messo assieme, ha preso

Di eccezionale c’è ben poco, dato che nella tesi si parla di «classico esempio di sconto retroattivo imposto unilateralmente dalla catena di distribuzione per remunerare una propria iniziativa commerciale». Basta leggere la lettera pubblicata in basso, proveniente dal gruppo Sma, per capire che è pratica comune. Ci sono poi le richieste riguardanti i contributi per i nuovi investimenti, le applicazioni di

Un esempio di sconto non concordato

coscienza del problema e ha tentato di affrontarlo. Da loro i panificatori italiani dovrebbero prendere esempio, stringersi nuovamente tutti assieme e - come un tempo avveniva - reagire con determinazione a una situazione che altrimenti ci vedrà tutti soccombenti. Certo, per molti la considerazione più ovvia è che con ogni probabilità poche e piccole realtà locali sono inevitabilmente destinate a perdere contro i giganti del mondo commerciale e produttivo, e che la loro sia una strada velleitaria e dalla fine già segnata. Ma qualche volta dovremmo ricordare che rinunciare in partenza è la cosa peggiore che un uomo possa fare. E dovremmo fare nostro il motto francescano: “Cominciate a fare ciò che è necessario, poi fate ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.

penali per presunti difetti delle merci, il trasferimento a monte degli oneri amministrativi e così via: una selva di iniziative e pratiche messe in atto per ottenere il massimo guadagno a danno delle piccole aziende. Pratiche e iniziative che sono «solo la riprova, laddove ce ne fosse stato bisogno, dei balzelli che la gdo impone ai loro fornitori», come ha sintetizzato il presidente La Sorsa. La nuova legge Tutte queste pratiche potrebbero diventare un ricordo del passato. Con la nuova legge (articolo 62, operativo dal 24 ottobre prossimo) infatti si dispone una serie di vincoli da rispettare in relazione alle forniture dei prodotti agroalimentari. Ad esempio, è stato stabilito che tutti i contratti che hanno per oggetto la cessione di prodotti agricoli e alimentari, con la sola eccezione per quelli conclusi con il consumatore finale, devono essere «stipulati obbligatoriamente in forma scritta» e indicare, a pena di nullità, «la durata, le quantità e le caratteristiche del prodotto venduto, il prezzo, le modalità di consegna e di pagamento». Il comma 2 dell’art. 62 è poi particolarmente importante poiché stabilisce tutte le pratiche vietate nel rapporto fra operatori commerciali. Così non po-

tranno essere imposte condizioni di acquisto o condizioni contrattuali troppo gravose o subordinare i contratti stessi a particolari prestazioni che, secondo gli usi commerciali, non verrebbero applicate in altri contesti o relazioni. Ci sono poi i tempi di pagamento da rispettare: per le merci deteriorabili, il saldo deve avvenire entro il termine legale di trenta giorni e, per tutte le altre merci, entro il termine di sessanta giorni. In entrambi i casi il termine decorre dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura. C’è infine il capitolo delle sanzioni: da euro 516,00 a euro 3 mila per chi non rispetta gli obblighi relativi al comma 2 dell’art. 62; mentre il non rispetto dei termini di pagamento è punito con una sanzione da 500 a 500 mila euro. A vigilare su tutto, l’Antitrust. Nonostante questo, rimane un certo scetticismo sull’effettiva efficacia della legge, come evidenzia il presidente La Sorsa. «Mi auguro che questi nuovi obblighi facciano decadere tutte queste pratiche scorrette, ma nutro i miei dubbi che le piccole aziende di forniture riusciranno a farli rispettare. La Gdo potrebbe benissimo trovare altri modi per ottenere gli sconti e non so quanti riusciranno a puntare i piedi e non cedere ad altri soprusi». <

Parafrasandolo, è necessario, ad esempio, portare all’evidenza dei consumatori quanto sta avvenendo, magari usando le parole del manifesto. E’ possibile farlo attraverso i nostri forni, le vetrine, i mezzi d’informazione, il lavoro delle nostre associazioni. La gente sta prendendo coscienza dell’ambiente e di valori di vita che sembravano dimenticati. E così, anche se ora può sembrare impossibile, potremmo trovarci all’improvviso i consumatori al nostro fianco, consci infine di chi realmente difende la stabilità sociale del Paese e crea posti di lavoro duraturi e di chi invece usa e getta senza scrupoli le nostre imprese, i lavoratori, i nostri stessi figli in una sorta di precariato permanente finalizzato unicamente al profitto immediato.

L’Arte Bianca

E.J.

La Panificazione Italiana Settimanale informativo della Federazione Italiana Panificatori, Panificatori-Pasticceri e Affini FONDATORE: Savino Bracco DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco La Sorsa CAPO REDATTORE: Jgor Jan Occelli artebianca@fippa.it COLLABORATORI: Bruno Stella, Rosanna Iacovino, Graziano Monetti IMPAGINAZIONE: Annamaria Carlone PUBBLICITÀ: artebianca.com@fippa.it RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D.LGS. 196/2003): Francesco La Sorsa DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ

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Associato all’Unione Italiana Stampa Periodica



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Gruppo Giovani email: g r u p p o g i o v a n i @ f i p p a . i t

Gruppo Giovani-associazioni, quando la sinergia fa la differenza Il successo del corso di Enna segna un punto a favore del nuovo programma. Tirrito: «Dopo tanto tempo ho visto molti giovani tornare ad avvicinarsi alla categoria»

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a sinergia fra i Giovani e le associazioni provinciali sta portando ottimi risultati. Prova ne è quello che è successo il 16 e il 17 aprile ad Enna. Qui l’occasione per i fornai di incontrarsi è stata data dal corso «Torte da forno e pane artistico», che si è svolto presso il panificio del presidente dei panificatori della Provincia Angelo Tirrito. Ed è proprio lo stesso presidente che si è lasciato andare ad un elogio verso questo tipo di iniziative: «Dopo moltissimo tempo», ha dichiarato Tirrito, «ho visto molti giovani insieme. Qualcuno è venuto persino con i genitori. Era davvero tanto che non vedevo le nuove leve della panificazione avvicinarsi a un incontro

di categoria. È stata una sensazione molto bella». E non poteva che essere così visto che in rappresentanza del Gruppo sono andati due Giovani “doc” come Angelo Tudisco e Pasquale Esposito. Il primo per parlare delle torte e il secondo per il pane artistico. Entrambi hanno lavorato fianco a fianco: nella giornata di sabato hanno realizzato le varie paste e la domenica sono entrati nel vivo dell’opera. Così mentre Angelo illustrava l’importanza della frolla e realizzava torte al burro e pere, all’arancia, pinolate e così via, Pasquale dava forma al pane facendolo diventare cesti, lumache, tartarughe, insegne e tante altre scultore il cui limite di realizzazione è stato

rappresentato soltanto dalla fantasia. Questo l’aspetto tecnico, ma il corso lo ha nettamente travalicato. L’apertura dell’incontro è stata infatti dedicata a tutto quello che c’è da sapere sul mondo della panificazione e che di solito non viene mai illustrato a dovere. È stato il diretto-

re della Cna, Giuseppe Greca, che si è fatto carico di spiegare ai presenti le varie norme che toccano da vicino il comparto e gli aspetti legali legati alla produzione. Mentre è toccato a Tudisco il compito di ribadire l’importanza dell’unione. «Quello che mi sono preoccupato di sottoli-

neare», ha dichiarato Angelo, «è che questi incontri non devono servire per ottenere la ricetta o simili. Per queste basta fare una telefonata a me o a un altro collega: siamo sempre a disposizione. E per rafforzare il concetto ho messo il mio ricettario sul tavolo a disposizione dei colleghi. Ai nostri corsi si viene e si deve venire – ha proseguito Angelo - per confrontarsi, per capire come, uniti, si possono trovare soluzioni condivise alle nostre problematiche. Noi non siamo soli, siamo una categoria, un gruppo, una famiglia. Ecco, questo è stato il succo del discorso». Succo che, come ha sottolineato il presidente Tirrito è stato assimilato. «Ho

visto i presenti molto attivi durante il corso. Sia per quello che ha riguardato la parte tecnica che per quello che riguarda la parte legislativa. E sono stato piacevolmente sorpreso quando alla fine di questa “due giorni” molti ragazzi si sono fermati a parlare con me e con i Giovani: avevano voglia di conoscere meglio ciò che facciamo». Aspetto reso evidente dal fatto che la maggioranza dei presenti si è poi tesserata, aderendo così al Gruppo Giovani. Insomma, come ha sintetizzato Tirrito: «Una bellissima esperienza. Spero – ha concluso – che si possa realizzare un altro incontro simile al più presto. Anche perché i ragazzi lo hanno chiesto a gran voce». <

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NELLA VESTE DI TITOLARE

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ISCRITTO ALL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE PANIFICATORI DENOMINATA: .............................................................................................................................. NON ISCRITTO ALL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE PANIFICATORI Dichiara, ai sensi del D.lgs. n. 196/2003, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, di essere informato e acconsentire che i propri dati personali saranno trattati dalla Federazione Italiana Panificatori - Panificatori Pasticceri e Affini (di seguito denominata F.I.P.P.A.) mediante comunicazione a terzi e anche con l’ausilio di mezzi elettrotronici e/o automatizzati. Titolare del trattamento è F.I.P.P.A. Nella qualità di legale rappresentante, il sottoscritto delega la F.I.P.P.A. a rappresentare l’azienda sopra indicata per le attività di cui all’art. 2 dello Statuto F.I.P.P.A. La delega, che ha validità per il corrente anno, si intende tacitamente rinnovata in difetto di disdetta da comunicarsi in forma scritta almeno 90 gg. prima della scadenza. Luogo e data ........................

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L’adesione al Gruppo Giovani ha un costo di 80 € annui e consente la partecipazione a tutti i corsi. Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a: FIPPA - via Alessandria 159/d - 00198 Roma - cod. IBAN IT64E0306905042039488850373 - causale “Adesione Gruppo Giovani 2012”. Inviare il modulo e la ricevuta di pagamento via fax al nr. 06.85351968. Info: gruppogiovani@fippa.it

Si ringraziano per il sostegno all’attività del Gruppo Giovani le aziende


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Iniziative federali

Ottobre sarà il mese del pane fresco Festa Nazionale, Festival Europeo e Giornata Mondiale: tre eventi renderanno il re della tavola protagonista assoluto del prossimo autunno

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i vuol poco a capire perché la Festa Nazionale del Pane Fresco è stata posticipata a ottobre. In quel mese si svolgeranno altri due importantissimi eventi: il Festival europeo del pane e la Giornata mondiale del pane. «Spostando la Festa in questo periodo siamo certi che riusciremo ad avere un’eco maggiore sui mezzi di informazione», ha spiegato il presidente dei fornai dell’Emilia Romagna, Giancarlo Ceccolini, a cui è stata affidata la delega all’organizzazione degli eventi dal Consiglio federale. «Per quest’anno abbiamo deciso di fare le cose in grande», racconta Ceccolini, «e ci è sembrata una buona cosa riunire i tre eventi nello stesso periodo. Anche perché è proprio a ottobre 2012 che, dopo quattro anni, il Fe-

stival Europeo del Pane tornerà a svolgersi in Italia: in questo modo si potrà fare un’unica conferenza stampa per presentare i tre eventi». La Festa nazionale non vedrà cambiare soltanto la data. «Abbiamo pensato di fare qualche piccola modifica alla sua “struttura”. Non si svolgerà più soltanto nei panifici, ma anche in tutte le piazze italiane. Ogni

associazione territoriale darà vita a un “pane in piazza”: vogliamo che in questa giornata il pane sia l’assoluto protagonista», continua il presidente dei panificatori dell’Emilia Romagna. Una grande festa, quindi, che sarà arricchita da una partnership importante. «Nelle scorse settimane», prosegue Ceccolini, «la Federazione ha firmato un rapporto

di collaborazione con l’Andid, l’associazione nazionale dei dietisti italiani. Associazione che, mi preme sottolineare, è superpartner e non ha nessun contatto con la nostra filiera. Ebbene, i dietisti conoscono perfettamente quanto è importante il pane nella dieta mediterranea ed è da questo “sapere” che prende il via la nostra collaborazione».

L’Andid, nei prossimi mesi, realizzerà così un opuscolo informativo in cui illustrerà i cardini di un’alimentazione sana. Nello stesso saranno presentati gli alimenti basilari della dieta mediterranea - fra cui ovviamente un posto da padrone la farà il pane - e le giuste dosi di assunzione. «Questo opuscolo», spiega Ceccolini, «sarà consegnato ai fornai che così

potranno distribuirlo ai propri clienti. In più, chi lo desidera, potrà richiedere la presenza di un dietista dell’associazione nel proprio panificio: un modo per far conoscere ai consumatori l’importanza del pane in un’alimentazione sana». Gli stessi dietisti, inoltre, saranno presenti nei vari stand che i panificatori realizzeranno nelle piazze italiane. Nell’ottica di “rivoluzionare” la Festa, non si tralascerà la parte solidale. A differenza di quanto avvenuto in passato, i prodotti realizzati negli stand saranno venduti a “offerta libera” e il ricavato delle vendite sarà devoluto a un’organizzazione benefica. «Ancora non sappiamo quale sarà», conclude Ceccolini, «abbiamo individuato diverse onlus e nei prossimi mesi ne sceglieremo una». <


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Imprese e Lavoro

Via gli Studi, le Entrate puntano tutto sul redditometro Gerico diventerà solo uno strumento selettivo. Parola di Luigi Magistro, direttore dell’Accertamento

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tanto odiati studi di settore si preparano ad andare in pensione. E non perché le Entrate vogliono dare respiro ai contribuenti, ma in funzione dell’entrata in vigore del nuovo strumento per l’accertamento fiscale: il redditometro. A spiegare il cambio di passo è stato Luigi Magistro, direttore centrale accertamento dell’Agenzia delle entrate, durante un convegno organizzato dall’università di MilanoBicocca. La nuova strategia è presto delineata: gli studi di settore non saranno più uno strumento di accertamento, utile per ri-

costruire il reddito di un contribuente, ma soltanto di selezione. «Gli studi di settore», ha spiegato Magistro, «pur essendo l’evoluzione più raffinata di parametri risalenti nel tempo, sono figli di una logica che ha caratteristiche obsolete. Per questo crediamo poco nel loro utilizzo come strumento di accertamento. Mancano di potere persuasivo». Convinzione, come sostiene lo stesso direttore, figlia anche delle ripetute sentenze che hanno bocciato l’applicazione dei soli parametri di Gerico quale prova del reddito del

contribuente. «Certi errori del passato, con rettifiche fondate solo su Gerico e poi puntualmente cassate dal giudice, non devono essere ripetuti. Già da tempo l’Agenzia ha dato indicazioni agli uffici di corroborare le presunzioni relative agli studi con altri elementi probatori a supporto della pretesa. A quel punto, tuttavia, il controllo diventa quasi più complesso che un accertamento basato su altri meccanismi. Per questo la scelta è quella di utilizzare sempre di più gli studi per finalità selettive». La nuova strada sarà quin-

di quella del redditometro. Attraverso questo nuovo strumento, che metterà a confronto lo stile di vita dei contribuenti con i redditi dichiarati, le Entrate sono certe di arrivare laddove finora non sono giunte: far dichiarare quanto effettivamente guadagnato da ognuno. Sulla sua partenza, Magistro sostiene che è molto vicina: il rallentamento è stato causato dal fatto che si è dovuto tener conto di un numero molto elevato di voci di spesa per metterlo in funzione. Adesso, però, è praticamente perfetto: a prova di evasore. <

Accesso al credito: anche l’Ocse dice la sua

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on ci sono soltanto i rapporti italiani a sostenere che le pmi fanno sempre più fatica ad ottenere crediti dalle banche. Adesso giunge anche l’Ocse, l’Organizzazione per lo sviluppo economico, a dire la sua. Nel suo primo rapporto sulle condizioni di finanziamento delle piccole e medie imprese dà conto di uno stato poco rassicurante della situazione italiana. Qui, dove ben il 99,9 percento delle aziende ha dimensioni medio

piccole (4.467.058 su 4.470.748 milioni), con una forza lavoro impiegata pari all’80 percento del totale, l’accesso al credito

per le pmi è molto peggiorato negli ultimi anni. «I prestiti a breve termine hanno mostrato un marcato rallentamento con

Inail: ecco il calendario per l’invio delle domande

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e aziende che hanno predisposto la domanda per ottenere gli incentivi Inail adesso possono conoscere quando inviare la stessa. L’Inail ha pubblicato il calendario (si veda tabella) per l’invio telematico delle istanze per il finanziamento degli interventi circa la sicurezza sul lavoro: si articolerà in tre giorni (dal 26 al 28 giugno) e in due fasce orarie (dalle 13 alle a14 e dalle 17 alle 18). L’appuntamento interessa soltanto le aziende che alla data del 7

marzo 2011 hanno già predisposto la domanda per partecipare al bando dell’Istituto assicuratore. Bando che concede finanziamenti (fino al 50 percento dell’importo del progetto per un massimo di 100 mila euro) per le iniziative – fra i quali rientra anche l’acquisto di macchinari – tese a migliorare la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. La procedura di invio avverrà attraverso la comunicazione del codice identificativo che le aziende hanno otte-

nuto predisponendo la domanda. La valutazione delle richieste si baserà sulla validità dei progetti, a cui sarà assegnato un determinato punteggio. L’ordine di arrivo delle domande, seppure non riveste la stessa importanza dello scorso anno, resta comunque centrale in quanto le stesse saranno registrate in ordine cronologico e saranno ammesse alle fasi di conferma e verifica dei requisiti soltanto quelle giunte nelle fasce orarie indicate nel calendario. <

l’intensificarsi della crisi finanziaria, le condizioni di credito si sono irrigidite e la domanda di credito dalle aziende è calata». «Il calo delle vendite e l’irrigidimento delle condizioni di credito», ha spiegato il rapporto, «hanno contribuito a problemi di cash flow (flusso di cassa, ndr) per le pmi che a loro volta si sono in parte tradotti in aumenti dei tempi di pagamento». Il perdurare della situazione, conclude l’Ocse, potrebbe così rappresentare un «fardello per la crescita». <

Telecamere più facili nei negozi

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ei piccoli esercizi commerciali non ci sarà più bisogno del sopralluogo del personale del ministero del Lavoro per l’ok all’installazione degli impianti di videosorveglianza. A comunicarlo è stato lo stesso ministero, specificando che in questo modo si potrà impiegare il personale ispettivo per altre operazioni, come il contrasto al lavoro nero. La decisione è stata presa in seguito all’aumento delle richieste di autorizzazione giunte negli ultimi anni. La prassi seguita fino ad oggi prevede un sopralluogo per valutare le caratteristiche del sistema e la rispondenza a quanto dichiarato nella richiesta (per esempio, numero e angoli di ripresa delle videocamere). Prassi, come sottolinea lo stesso ministero, comprensibile nei contesti di grandi dimensioni, ma non nei piccoli esercizi commerciali. Da qui la necessità di semplificare le procedure di autorizzazione, anche in funzione del fatto che molte attività economiche sono particolarmente esposte al rischio e il ricorso alle telecamere rappresenta sempre e comunque sia un deterrente contro le azioni criminose, sia uno strumento per assicurare le fonti di prova nel caso di eventuali reati. «Le esigenze legate alla sicurezza dei lavoratori», spiega quindi il ministero, «sono oggettivamente obiettivate da tali circostanze, pertanto in qualche modo oggetto di una “presunzione” di ammissibilità delle domande volte all’installazione delle apparecchiature che potranno – e anzi dovranno – consentire la massima potenzialità di controllo dell’incolumità del personale lavorativo e di terzi». Il rilascio dell’autorizzazione, quindi, sarà legato solamente alle specifiche tecniche dell’impianto. Immutate le regole da rispettare nell’installazione dell’impianto: deve garantire il rispetto della normativa sulla privacy; devono essere rispettate le leggi in materia di conservazione e raccolta delle immagini; il personale dipendente deve essere informato della messa in funzione dell’impianto e devono essere inseriti cartelli indicanti lo stesso per la clientela; le videocamere dovranno essere posizionate nelle aree a rischio e la ripresa dei dipendenti può avvenire solo in maniera incidentale; l’impianto non potrà mai essere modificato; le immagini registrate non possono essere utilizzate per accertare gli obblighi di diligenza dei lavoratori; si devono informare i dipendenti ogni qual volta si accede alle registrazioni; i lavoratori possono periodicamente verificare il corretto utilizzo del’impianto. <

SISTRI: DIFFERITO IL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI iù tempo per pagare i contributi 2012 del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti. Il ministero dell’Ambiente, la scorsa settimana, ha comunicato la proroga: dal 30 aprile al 30 novembre prossimo. In questi mesi, come ha spiegato lo stesso ministero, si lavorerà insieme alla categorie produttive per cercare di migliorare il sistema. Si ricorda che al Sistri devono iscriversi anche le imprese di panificazione che hanno più di dieci dipendenti. <

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REGIONE/PROVINCIA AUTONOMA

DATA PER L’INVIO TELEMATICO

ORARIO PER L’INVIO TELEMATICO

BOLZANO

26 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

LAZIO

26 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

MOLISE

26 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

TRENTO

26 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

VALLE D’AOSTA

26 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

BASILICATA

26 giugno 2012

dalle 17.00 alle 18.00

FRIULI VENEZIA GIULIA

26 giugno 2012

dalle 17.00 alle 18.00

SARDEGNA

26 giugno 2012

dalle 17.00 alle 18.00

VENETO

26 giugno 2012

dalle 17.00 alle 18.00

ABRUZZO

27 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

CALABRIA

27 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

MARCHE

27 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

PUGLIA

27 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

UMBRIA

27 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

EMILIA ROMAGNA

27 giugno 2012

dalle 17.00 alle 18.00

PIEMONTE

27 giugno 2012

dalle 17.00 alle 18.00

CAMPANIA

28 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

LIGURIA

28 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

SICILIA

28 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

TOSCANA

28 giugno 2012

dalle 13.00 alle 14.00

LOMBARDIA

28 giugno 2012

dalle 17.00 alle 18.00


Lunedì 30 aprile

L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA

2012

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Alimentazione

In Italia avanza l’obesità infantile L’allarme lanciato dall’associazione nazionale dei dietisti: 1 bambino su 3 in sovrappeso

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n bambino su tre è in sovrappeso e uno su dieci è obeso. Come se non bastasse, nel 50 percento dei casi c’è il rischio che l’obesità si prolunghi anche nella vita adulta. A lanciare l’allarme è stata l’Andid, l’associazione nazionale dei dietisti italiani (con la quale la Federazione italiana panificatori ha avviato un rapporto di collaborazione), in occasione del 24° Congresso nazionale della categoria che si è tenuto a Verona la scorsa settimana. Il fenomeno è in crescita. Così tanto che l’Italia ha raggiunto il terzo posto in Europa per quanto riguarda i bambini in sovrappeso e il quarto per quelli obesi. I dietisti hanno puntato il dito, in primis, sulla cattiva alimentazione fornita dalle mense scolastiche. «Se da un lato i menù sono, o almeno dovrebbero essere, preparati da un dietista, quindi bilanciati e adatti alla crescita dei bambini, ha spiegato Giovanna Cecchetto, presidente dell’Andid, «dall’altro

raramente, nelle sale mensa, sono controllati gli abbinamenti dei cibi e, meno ancora, si verifica che i bambini scelgano correttamente gli alimenti e completino i piatti». Per i dietisti sono moltissimi gli aspetti preoccupanti, a cominciare proprio da quello che i bambini mangiano. Troppo spesso, è il succo del loro discorso, lo spuntino preferito dai genitori sono merendine o patatine. Entrambi alimenti che certamente non giovano alla “linea”. E c’è inoltre un altro elemento a farla da padrone in questa situa-

zione: la scarsa consapevolezza del problema da parte dei genitori. Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità, le madri di bambini obesi o in sovrappeso nel 36 percento dei casi non pensa che il proprio figlio lo sia, mentre solo 29 percento ritiene che la quantità di cibo assunta sia eccessiva. Da qui il risultato che le porzioni servite sono quasi sempre il doppio di quelle necessarie: «Già nell’età dello svezzamento i bambini consumano troppe proteine, fornite dagli omogeneizzati e dai liofilizzati. Le mamme ne usano un barattolino intero, quando ne basta la metà», ha detto Cristina Cassatella, dietista del servizio educazione all’appropriatezza alla Asl di Milano. Un comportamento che prosegue anche più avanti e fa sì che i bambini consumino il doppio della carne necessaria al proprio fabbisogno e, al tempo stesso, molte meno verdure di quelle essenziali all’organismo.

«La prevenzione dell’obesità infantile», ha dichiarato la Cecchetto, ammonendo i genitori, «deve iniziare fin da neonati, favorendo il più possibile l’allattamento protratto al seno e tenendo sotto controllo l’eccessivo recupero di peso nei primi anni di vita. Studi scientifici hanno infatti dimostrato che quasi la metà di bambini obesi resteranno tali anche da adul-

ti, favorendo però la prevalenza elevata alla sindrome metabolica, strettamente connessa al tipo di alimentazione, già in età adolescenziale». L’Andid ha quindi ribadito l’importanza di una giusta informazione sul tema. Informazione che coinvolga tutto il personale che si occupa dei bambini, dai pediatri ai genitori, passando per gli insegnanti. Uno strumento

utile allo scopo sarà pubblicato nei prossimi mesi: un Atlante fotografico tridimensionale, con foto dei piatti nelle giuste porzioni, in rapporto 1 a 1. Il volume sarà distribuito inizialmente su CD a dietisti e pediatri che potranno utilizzarlo per insegnare alle mamme tutto quello che devono sapere circa svezzamento, alimentazione del bambino fino a i 9 anni. <

Il presidente della Provincia: sono veleno per i nostri figli

E Brindisi lancia la lotta alle merendine

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a lotta per un mangiare migliore parte da Brindisi. Qui il presidente della provincia, Massimo Ferrarese, ha lanciato la Fondazione Dieta Mediterranea con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei brindisini e di tutti gli italiani. «Ho voluto fortemente questa fondazione, la prima in Italia», ha spiegato Ferrarese, «perché le istituzioni pen-

sano molto al bene dei cittadini, ma mai alla loro salute. Tumori, malattie vascolari... si spendono miliardi per curare tante malattie che, con uno stile di vita corretto, si possono prevenire». L’obiettivo della Fondazione è piuttosto ambizioso: «Da Brindisi facciamo partire la “guerra” a snack, merendine e cibo spazzatura”, ha dichiarato il pre-

sidente della Provincia. E che guerra sarà lo si evince dalle sue dichiarazioni su snack e merendine: «È fondamentale contrastare la diffusione e la pubblicità di prodotti che sono più dannosi del fumo. Merendine e snack sono “veleno” per i nostri figli, dovrebbero scriverlo sul retro delle confezioni come si fa sui pacchetti delle sigarette». <


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L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA

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Ricette a cura di Rosanna Iacovino

La gustosa semplicità della focaccia T

ra tante espressioni di fantasia e voglia di novità, resta sempre valida la proposta che punta sulla genuinità dei prodotti semplici, che non stancheranno mai.

Focaccia con farina d’avena INGREDIENTI farina d'avena farina di frumento tipo 00 sale olio extra vergine di oliva lievito acqua

875 g 125 g 15 g 50 g 25 g 6 dl

Per condire rosmarino sale grosso

Procedimento Lavorare l’olio con la farina di frumento e la farina d'avena, nell’impastatrice a spirale, aggiungere il lievito insieme al sale, eventualmente altra acqua e lavorare il tutto sino a quando gli ingredienti non saranno opportunamente amalgamati (almeno 8 minuti in macchina). Far riposare la pasta per 90 minuti, poi stenderla in una teglia oleata e far riposare per 60 minuti. Prima di infornare, cospargere con rosmarino, sale grosso e olio. Infornare a 220° C per 25-30 minuti circa.

I savoiardi della tradizione Q

uesti biscotti, che prendono il nome dai Savoia, sono conosciuti ovunque come ingrediente principale del tiramisù. Sono biscotti apprezzati per la loro leggerezza dovuta alle uova montate. Di facilissima esecuzione, quando sono freschi e artigianali hanno un sapore ineguagliabile.

Biscotti alla mandorla INGREDIENTI burro zucchero a velo farina 00 farina di mandorle uova intere latte aroma: Per decorare mandorle in scaglie

1 kg 1 kg 1,5 kg 1,5 kg 8 1/2 lt essenza di mandorla

Procedimento Mettere tutti gli ingredienti nella planetaria con il braccio e impastare per 4-5 minuti a velocità lenta. Spianare la pasta all'altezza di 1 centimetro e fare con uno stampino piccole forme tonde. Porre sulla teglia ricoperta di carta da forno, i cerchietti di pasta. Su ognuno di essi mettere scaglie di mandorle pelate, poi infornare a 200° C per 10 minuti.

Savoiardi INGREDIENTI uova farina zucchero semolato zucchero a velo montante

8 250 gr 250 gr 50 gr 10 gr

Procedimento Montare i tuorli con 3/4 di zucchero semolato e il montante fino a ottenere una crema gonfia e spumosa. A parte, montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e il resto dello zucchero. Unire ai tuorli la farina setacciata e mescolare con delicatezza facendo attenzione che il composto non si smonti. Aggiungere quindi gli albumi montati a neve. Con una sacca senza cappuccio, stendere la pasta a forma di savoiardo su una teglia ricoperta di carta da forno. Cospargere i biscotti con zucchero a velo e cuocere per 7-8 minuti a 220°.



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L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA

Lunedì 30 aprile

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Province

Convegno a Brescia: stare insieme un valore strategico per la categoria I

l 16 aprile scorso, si è svolto a Brescia un incontro sullo stato e sui problemi della panificazione artigiana, organizzato dal Sindacato provinciale panificatori, guidato da Francesco Mensi. L’incontro ha consentito ai fornai del Bresciano di confrontarsi con il presidente onorario della FIPPA, Edvino Jerian, e con il vicepresidente Roberto Capello. Dopo un saluto introduttivo del presidente dell’Associazione artigiani, Enrico Mattinzoli, che ha spronato la categoria a non subire le aggressioni del mercato, proponendo forme che legittimino la produzione del pane fresco, ha preso la parola Francesco Mensi, che ha introdotto i relatori ringraziandoli per la loro qualificante presenza. Edvino Jerian si è proposto come panificatore che ha visto l’evoluzione del mercato a partire dagli anni 60 ed ha prefigurato una “fine” possibile se non si comprende che il valore d’insieme è strategico per la sopravvivenza del comINSERZIONISTI Bombieri Casteggio Lieviti Ireks Italia Komplet Italia Lesaffre Italia Polin

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parto e la speranza si può alimentare solo se tutti i panifici producono bene e qualificano la vendita del prodotto. Ecco quindi perché è necessaria la formazione continua non solo dei titolari ma anche dei collaboratori di laboratorio e del banco vendita. Il Sindacato come “casa dei panificatori” che vogliono competere e non lo fanno rincorrendo la grande distribuzione, l’apertura nei giorni di festa, perché sarebbe una guerra persa in partenza. Non è neppure il tempo di ritenersi gli unici artefici della buona produzione, ma si devono intuire le esigenze della clientela e renderle operative, oltre che appetibili in panificio. Ha citato gli interventi mirati della Federazione per rendere più congrui

gli studi di settore e ha invitato i panificatori a stare vicini al loro vero unico sindacato. Da parte sua, Roberto Capello ha offerto una panoramica approfondita dell’utilità dell’impiego del contratto di lavoro della Fippa e del suo integrativo regionale e ha voluto, dati alla mano, sottolineare il valore dell’EBIPAL, ovvero l’Ente bilaterale di settore che è ormai operativo nella regione. Capello ha sostenuto la necessità di una particolare attenzione nella trattativa con il sindacato affinché il nuovo contratto rispetti le specificità della panificazione artigiana. Capello ha evidenziato quanto sia importante informarsi direttamente con il Sindacato Panificatori di Brescia sull’azione promossa, ivi compreso l’accordo raggiunto con l’Asses-

Il polemico

sorato alla Sanità della Regione Lombardia per il pane con meno sale. L’incontro si è concluso con le parole di Francesco Mensi che ha ribadito la disponibilità quotidiana della segreteria del Sindacato a fornire tutte le informazioni utili. Commentando l’incontro dopo la chiusura dei lavori, il vicepresidente nazionale, Capello ha ribadito la necessità di rafforzare l’unità della categoria. “Convegni come quello appena concluso”, ha aggiunto, “sono basilari per la panificazione artigiana e vanno organizzati con maggiore frequenza. Sia perché danno un forte impulso all’associativismo, sia perché consentono ai partecipanti di essere ‘più avanti’ nell’informazione rispetto a coloro che a queste attività non partecipano”. <

L’associazione di Verona insegna la panificazione agli “ospiti” di Montorio

È

entrato nel vivo, a Verona, il corso di panificazione per gli “ospiti” del carcere di Montorio. Dopo settimane di lezioni riservate alla teoria, il 12 aprile scorso è entrato in funzione il laboratorio di panificazione allestito all’interno dell’istituto di detenzione, dove i detenuti imparano ad applicare nella pratica, mettendo davvero le mani in pasta, tutto quanto hanno appreso finora nelle aule. Tra poco più di un mese, in una data tra la fine di maggio e i primi di giugno, coloro che avranno ultimato il corso con profitto, riceveranno l’ambito diploma di panificatore. Il corso in via di svolgimento nel carcere di Montorio, è organizzato da una Cooperativa che opera nel sociale e che, negli anni scorsi, ha già portato a buon fine altri corsi di qualificazioni in mestieri diversi, intesi a facilitare il reinserimento nella società delle persone che stanno affrontando gli ultimi anni di pena. Alla fine dello scorso anno, in concomitanza con l’avvio dei calendari scolastici, è entrato nei programmi della Cooperativa anche il corso di panificazione, per il quale è stato chiesta la collaborazione dell’Associazione provinciale panificatori di Verona. Positiva e immediata la risposta dell’organizzazione, guidata da GianPaolo Zuanazzi, che ha mobilitato una dozzina di panificatori di provata esperienza, tra i quali l’expresidente della stessa associazione, Antonio Salvagno. Il corso, “spalmato” su 600 ore di lezioni teoriche e pratiche, è partito lo scorso mese di novembre con le lezioni su temi generali e, in particolare, sulla normativa specifica di settore, svolte da docenti di istituti d’istruzione veronesi. Il 12 aprile scorso, con l’inaugurazione del laboratorio realizzato all’interno della struttura carceraria, hanno avuto inizio le lezioni pratiche, che continueranno anche per tutto il mese di maggio, al ritmo di tre sedute di sei ore ciascuna alla settimana. Le persone che supereranno il corso, in attesa di poter proporre la propria acquisita professionalità fuori dal recinto della casa circondariale, produrranno il pane per le esigenze del locale di ristoro interno al carcere. <

di Bruno Stella

Tosare la pecora, non scorticarla

C’

era, nelle scorse settimane, una certa qual preoccupazione tra i panificatori artigiani per via degli scontrini. Attenzione, diceva qualcuno, bisogna fare scorta, perché con i blitz antievasori iniziati a Cortina, tra Natale e Capodanno, ci sarà senz’altro un’impennata dei consumi di questi rotoli di cassa. E noi corriamo il rischio di restarne senza e di dover ricorrere ad altri sistemi per fare il nostro dovere di contribuenti ligi. Perché le tasse sono una cosa bellissima, come sentenziò un ministro di qualche legislatura fa, e noi siamo lieti di spartire le nostre entrate tra scontrini, studi di settore, tasse generali, imposte comunali, addizionali regionali e altro. Con il passare dei giorni la preoccupazione di non avere i rotoli da scontrini era diventata assillo e più di uno aveva cominciato a strologare su possibili rimedi. Ricordo che un panificatore mi chiese: “Ma è vero che, tanti anni fa, arrivò a qualcuno, da una zona di persistente siccità, una lettera sulla quale il francobollo era stato applicato con uno spillo?”. Ve-

ro, confermai. “E io, che cosa potrei fare?”, insisteva lui. Qualcun altro ricordava che, in certi casi speciali, le poste inoltrano anche corrispondenza non affrancata se, ovviamente a ragion veduta, si applica sulla busta o sulla cartolina la scritta: “zona sprovvista di francobolli”. Ma con gli scontrini, se manca la carta, come si fa? Il tormento è finito pochi giorni fa con una notizia che ha portato sollievo: i rotoli da scontrini non mancheranno, perché i fabbricanti dei cosiddetti “prodotti fiscali”, attenti alle ragioni del mercato e agli interessi delle proprie aziende, nonché sensibili ai tormenti di tanti cittadini, angosciati dalla prospettiva di non poter godere appieno del pagamento delle tasse, hanno aumentato la produzione, registrando un vero balzo delle vendite: + 14 per cento. Di questa nuova disponibilità di rotoli di cassa hanno ampiamente approfittato alcune categorie. Per esempio, le estetiste, la cui emissione di scontrini, dal 1° trimestre 2011 al 1° trimestre 2012 è aumentata del 58 per cento. Anche altre categorie hanno

ampiamente approfittato dell’abbondanza di prodotti fiscali sul mercato: gli scontrini per gli ambulanti, nel primo trimestre dell’anno, sono aumentati del 32 per cento, come le ricevute per gli alberghi; artigiani e commercianti: +23 per cento. Persino la domanda proveniente dalla benemerita categoria dei barbieri ha fatto un balzo in avanti: +17 per cento. Il tripudio pare generale: è bellissimo pagare le tasse e anche civilissimo, come sottolineò il ministro di una passata legislatura che ho citato più sopra: “Un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l’istruzione e l’ambiente”. Il concetto è sacrosanto, quando non venga inquinato dalle scorie di una cronaca quotidiana prodiga di esempi negativi. E, in ogni caso, vale la pena di ricordare una “sentenza” del biografo romano Svetonio che si legge nella Vita di Tiberio (che con le tasse, comunque, non scherzava): “Il buon pastore deve tosare le sue pecore, non scorticarle”. <


Lunedì 30 aprile

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L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA

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Qui Lombardia Pagina a cura di Graziano Monetti

Associazione Panificatori della Provincia di Varese

Festa sociale dei fornai

Sicurezza alimentare

L’

Associazione Panificatori della Provincia di Varese ha organizzato anche quest’anno la Festa Sociale 2012 che si è svolta presso Villa “La Voliera Reale” di Ternate. Per i fornai varesini è ormai una più che consolidata tradizione incontrarsi fra associati con i propri dirigenti Aspan, familiari e amici, per festeggiare la categoria. Il programma è stato come sempre gradevole perché, oltre al pranzo sociale, i numerosi partecipanti sono stati allietati con accompagnamento musicale, un grande spettacolo di illusionismo e micromagia, estrazione dei numeri vincenti della lotteria e ricchi omaggi per tutti. Momento assai significativo è stato quello delle premiazioni per fedeltà all’arte bianca. Le numerose autorità presenti hanno contribuito a dare rilievo a questo importante appuntamento annuale dell’Associazione Panificatori della provincia di Varese. Il successo della manifestazione ha premiato il notevole sforzo degli organizzatori con un’ottima riuscita. <

Gruppo Panificatori Ascom di Crema

“Il pane in piazza”

O

rganizzata dal Gruppo Panificatori Ascom di Crema, presieduto da Sergio Mussi, si è svolta la manifestazione “Il Pane in Piazza” nella bellissima piazza del Duomo cittadina. Aperta con una cerimonia di inaugurazione che ha registrato la presenza di numerose autorità e di molti fornai e cittadini, la kermesse è durata da venerdì 13 a giovedì 19 aprile con numerose iniziative che hanno incontrato il favore dei visitatori e hanno decretato il pieno successo della manifestazione. Importanti organismi hanno patrocinato l’evento: da Regione Lombardia a Provincia e Camera di Commercio di Cremona; dal Comune di Crema alla Diocesi e alla Pro Loco. Ampia soddisfazione per gli organizzatori nonché per i dirigenti e gli associati tutti del Gruppo Panificatori Ascom di Crema. <

L

a sicurezza alimentare è un bene irrinunciabile e prezioso. I panificatori, responsabilmente non devono trascurare questo importante problema: informando adeguatamente i consumatori; invogliando i bambini ad una sana alimentazione con la collaborazione delle scuole; adottando buone pratiche di produzione e di distribuzione; riducendo il sale nel pane o confezionando quest’ultimo con particolari ingredienti adatti a diverse patologie; sottoponendo i propri laboratori, forni e macchinari, a periodici interventi specifici. L’URPL – Unione Regionale dei Panificatori della Lombardia e le ASPAN – Associazioni provinciali componenti sono fortemente impegnate in tal senso. Ma i consumatori, gli informatori (stampa e televisione) e gli amministratori, altrettanto responsabilmente, non possono e non devono ignorare che tutto questo ha un notevole costo, direttamente proporzionale alla professionalità del produttore e alla qualità del prodotto. <

Notevoli benefici per panifici e dipendenti

L

e adesioni crescenti a Ebipal – Ente Bilaterale Lombardia per la Panificazione – confermano l’interesse dei panificatori e loro dipendenti per queste importanti provvidenze e benefici sia per le aziende che per i dipendenti. Riepiloghiamo pertanto i numerosi vantaggi previsti: MALATTIA ED INFORTUNIO Ebipal rimborsa i costi di integrazione sostenuti dall’azienda PREVIDENZA COMPLEMENTARE Ebipal rimborsa il costo dell’aliquota contributiva posta a loro carico per ogni dipendente che si iscrive al Fondo di Previdenza complementare contrattuale ALIFOND (pari all’1,2% dell’imponibile TFR). SICUREZZA SUL LAVORO Ebipal fornisce alle imprese aderenti il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza territoriale previsto dal D.Lgs. n.81/2008, sgravando l’azienda dall’onere di nomina interna e dal conseguente obbligo di formazione. PROVVIDENZE A FAVORE DELLE IMPRESE Contributi libri di testo scuola secondaria Contributo asili nido Borse di studio Consolidamento occupazionale azienda Contributo accesso al credito Crescita dell’occupazione Aiuto occupazionale azienda Eventi eccezionali imprese Contributo mobilita’ ecosostenibile PROVVIDENZE A FAVORE DEI LAVORATORI Anzianita’ professionale aziendale Contributi libri di testo scuola secondaria Contributo asili nido Borse di studio Contributo per trasporto Sostegno al reddito Contratti di solidarieta’ Interruzione attivita’ lavorativa Azioni per la disoccupazione Decesso del dipendente <



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